------------------------La Nuova Diodati
Gen	1	1	Genesi
Exo	1	1	Esodo
Lev	1	1	Levitico
Num	1	1	Numeri
Deu	1	1	Deuteronomio
Jos	1	1	Giosuè
Judg	1	1	Giudici
Ruth	1	1	Rut
1Sam	1	1	1 Samuele
2Sam	1	1	2 Samuele
1Kin	1	1	1 Re
2Kin	1	1	2 Re
1Chro	1	1	1 Cronache
2Chro	1	1	2 Cronache
Ezra	1	1	Esdra
Neh	1	1	Neemia
Est	1	1	Ester
Job	1	1	Giobbe
Psa	1	1	Salmi
Prov	1	1	Proverbi
Eccl	1	1	Ecclesiaste
Song	1	1	Cantico dei Cantici
Isa	1	1	Isaia
Jer	1	1	Geremia
Lam	1	1	Lamentazioni
Eze	1	1	Ezechiele
Dan	1	1	Daniele
Hos	1	1	Osea
Joel	1	1	Gioele
Amos	1	1	Amos
Oba	1	1	Abdia
Jonah	1	1	Giona
Mic	1	1	Michea
Nah	1	1	Nahum
Hab	1	1	Abacuc
Zep	1	1	Sofonia
Hag	1	1	Aggeo
Zec	1	1	Zaccaria
Mal	1	1	Malachia
Mat	1	1	Matteo
Mark	1	1	Marco
Luke	1	1	Luca
John	1	1	Giovanni
Acts	1	1	Atti
Rom	1	1	Romani
1Cor	1	1	1 Corinzi
2Cor	1	1	2 Corinzi
Gal	1	1	Galati
Eph	1	1	Efesini
Phi	1	1	Filippesi
Col	1	1	Colossesi
1The	1	1	1 Tessalonicesi
2The	1	1	2 Tessalonicesi
1Tim	1	1	1 Timoteo
2Tim	1	1	2 Timoteo
Titus	1	1	Tito
Phm	1	1	Filemone
Heb	1	1	Ebrei
James	1	1	Giacomo
1Pet	1	1	1 Pietro
2Pet	1	1	2 Pietro
1John	1	1	1 Giovanni
2John	1	1	2 Giovanni
3John	1	1	3 Giovanni
Jude	1	1	Giuda
Rev	1	1	Apocalisse

------------------------Genesi, capitolo 1
Gen	1	1	Nel principio DIO creò i cieli e la terra.
Gen	1	2	La terra era informe e vuota e le tenebre coprivano la faccia dell'abisso; e lo Spirito di DIO aleggiava sulla superficie delle acque.
Gen	1	3	Poi DIO disse: Sia la luce!. E la luce fu.
Gen	1	4	E DIO vide che la luce era buona; e DIO separò la luce dalle tenebre.
Gen	1	5	E DIO chiamò la luce giorno e chiamò le tenebre notte. Così fu sera. Poi fu mattina: il primo giorno.
Gen	1	6	Poi DIO disse: Vi sia un firmamento tra le acque che separi le acque dalle acque.
Gen	1	7	E DIO fece il firmamento e separò le acque che erano sotto il firmamento dalle acque che erano sopra il firmamento. E così fu.
Gen	1	8	E DIO chiamò il firmamento cielo. Così fu sera, poi fu mattina: il secondo giorno.
Gen	1	9	Poi Dio disse: le acque che sono sotto il cielo siano raccolte in un unico luogo, e appaia l'asciutto. E così fu.
Gen	1	10	E DIO chiamò l'asciutto terra, e chiamò la raccolta delle acque mari. E DIO vide che questo era buono.
Gen	1	11	Poi DIO disse: Faccia la terra germogliare la verdura, le erbe che facciano seme e gli alberi da frutto che portino sulla terra un frutto contenente il proprio seme, ciascuno secondo la propria specie. E così fu.
Gen	1	12	E la terra produsse verdura, erbe che facevano seme secondo la loro specie e alberi che portavano frutto contenente il proprio seme, ciascuno secondo la propria specie. E DIO vide che questo era buono.
Gen	1	13	Così fu sera, poi fu mattina: il terzo giorno.
Gen	1	14	Poi DIO disse: Vi siano dei luminari nel firmamento dei cieli per separare il giorno dalla notte; e siano per segni e per stagioni e per giorni e per anni;
Gen	1	15	e servano da luminari nel firmamento dei cieli per far luce sulla terra. E così fu.
Gen	1	16	DIO fece quindi i due grandi luminari: il luminare maggiore per il governo del giorno e il luminare minore per il governo della notte; e fece pure le stelle.
Gen	1	17	E DIO li mise nel firmamento dei cieli per far luce sulla terra.
Gen	1	18	per governare il giorno e la notte, e separare la luce dalle tenebre. E DIO vide che questo era buono.
Gen	1	19	Così fu sera, e fu mattina: il quarto giorno.
Gen	1	20	Poi DIO disse: Brulichino le acque di moltitudini di esseri viventi, e volino gli uccelli sopra la terra per l'ampio firmamento del cielo.
Gen	1	21	Così DIO creò i grandi animali acquatici e tutti gli esseri viventi che si muovono, di cui brulicano le acque, ciascuno secondo la propria specie, ed ogni volatile secondo la sua specie. E DIO vide che questo era buono.
Gen	1	22	E Dio li benedisse dicendo: Siate fruttiferi, moltiplicate e riempite le acque dei mari, e gli uccelli si moltiplichino sulla terra.
Gen	1	23	Così fu sera, poi fu mattina: il quinto giorno.
Gen	1	24	Poi DIO disse: Produca la terra esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e fiere della terra, secondo la loro specie. E così fu.
Gen	1	25	E DIO fece le fiere della terra secondo la loro specie, il bestiame secondo la propria specie, e tutti i rettili della terra secondo la loro specie. E DIO vide che questo era buono.
Gen	1	26	Poi DIO disse: Facciamo l'uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza, ed abbia dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame e su tutta la terra, e su tutti i rettili che strisciano sulla terra.
Gen	1	27	Così DIO creò l'uomo a sua immagine; lo creò a immagine di DIO; li creò maschio e femmina.
Gen	1	28	E DIO li benedisse e DIO disse loro Siate fruttiferi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, e dominate sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo e sopra ogni essere vivente che si muove sulla terra.
Gen	1	29	E DIO disse: Ecco io vi do ogni erba che fa seme sulla superficie di tutta la terra e ogni albero che abbia frutti portatori di seme; questo vi servirà di nutrimento.
Gen	1	30	E a ogni animale della terra, a ogni uccello dei cieli e a tutto ciò che si muove sulla terra ed ha in sé un soffio di vita, io do ogni erba verde per nutrimento. E così fu.
Gen	1	31	Allora DIO vide tutto ciò che aveva fatto, ed ecco, era molto buono. Così fu sera poi fu mattina: il sesto giorno.
------------------------Genesi, capitolo 2
Gen	2	1	Così furono terminati i cieli e la terra e tutto il loro esercito.
Gen	2	2	Pertanto il settimo giorno, DIO terminò l'opera che aveva fatto, e nel settimo giorno si riposò da tutta l'opera che aveva fatto.
Gen	2	3	E DIO benedisse il settimo giorno e lo santificò, perché in esso DIO si riposò da tutta l'opera che aveva creato e fatto.
Gen	2	4	Queste sono le origini dei cieli e della terra quando furono creati, nel giorno che l'Eterno DIO fece la terra e i cieli.
Gen	2	5	Non vi era ancora sulla terra alcun arbusto della campagna e nessuna erba della campagna era ancora spuntata, perché l'Eterno DIO non aveva fatto piovere sulla terra e non vi era l'uomo che coltivasse il suolo.
Gen	2	6	Ma dalla terra saliva un vapore che irrigava tutta la superficie del suolo,
Gen	2	7	Allora l'Eterno Dio formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito di vita, e l'uomo divenne un essere vivente.
Gen	2	8	Poi l'Eterno DIO piantò un giardino in Eden, ad oriente, e vi pose l'uomo che aveva formato.
Gen	2	9	E l'Eterno DIO fece spuntare dal suolo ogni sorta di alberi piacevoli a vedersi e i cui frutti erano buoni da mangiare; in mezzo al giardino vi erano anche l'albero della vita e l'albero della conoscenza del bene e del male.
Gen	2	10	Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino e di là si divideva per divenire quattro corsi d'acqua.
Gen	2	11	Il nome del primo è Pishon; è quello che circonda tutto il paese di Havilah, dov'è l'oro;
Gen	2	12	e l'oro di quel paese è buono; là si trovano pure il bdellio e la pietra d'ònice.
Gen	2	13	Il nome del secondo fiume è Ghihon, ed è quello che circonda tutto il paese di Cush.
Gen	2	14	Il nome del terzo fiume che è il Tigri, ed è quello che scorre a est dell'Assiria. E il quarto fiume è l'Eufrate.
Gen	2	15	L'Eterno DIO prese dunque l'uomo e lo pose nel giardino dell'Eden perché lo lavorasse e lo custodisse.
Gen	2	16	E l'Eterno DIO comandò l'uomo dicendo: Mangia pure liberamente di ogni albero del giardino;
Gen	2	17	ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare, perché nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai.
Gen	2	18	Poi l'Eterno DIO disse: Non è bene che l'uomo sia solo; io gli farò un aiuto conveniente a lui.
Gen	2	19	E l'Eterno DIO formò dalla terra tutti gli animali dei campi e tutti gli uccelli dei cieli e li condusse dall'uomo per vedere come li avrebbe chiamati; e in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ogni essere vivente, quello doveva essere il suo nome.
Gen	2	20	E l'uomo diede dei nomi a tutto il bestiame, agli uccelli del cielo e ad ogni animale dei campi; ma per l'uomo non si trovò alcun aiuto conveniente per lui.
Gen	2	21	Allora l'Eterno DIO fece cadere un profondo sonno sull'uomo, che si addormentò; e prese una delle sue costole, e rinchiuse la carne al suo posto.
Gen	2	22	Poi l'Eterno DIO con la costola che aveva tolta all'uomo ne formò una donna e la condusse all'uomo.
Gen	2	23	E l'uomo disse: Questa finalmente è ossa delle mie ossa e carne della mia carne. Lei sarà chiamata donna perché è stata tratta dall'uomo.
Gen	2	24	Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e saranno una sola carne.
Gen	2	25	E l'uomo e sua moglie erano ambedue nudi e non ne avevano vergogna.
------------------------Genesi, capitolo 3
Gen	3	1	Ora il serpente era il piú astuto di tutte le fiere dei campi che l'Eterno DIO aveva fatto, e disse alla donna: Ha DIO veramente detto: Non mangiate di tutti gli alberi del giardino?.
Gen	3	2	E la donna rispose al serpente: Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare;
Gen	3	3	ma del frutto dell'albero che è in mezzo al giardino DIO ha detto: Non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti morirete.
Gen	3	4	Allora il serpente disse alla donna: voi non morrete affatto;
Gen	3	5	ma DIO sa che nel giorno che ne mangerete, gli occhi vostri si apriranno e sarete come DIO, conoscendo il bene e il male.
Gen	3	6	E la donna vide che l'albero era buono da mangiare, che era piacevole agli occhi e che l'albero era desiderabile per rendere uno intelligente; ed ella prese del suo frutto, ne mangiò e ne diede anche a suo marito che era con lei, ed egli ne mangiò.
Gen	3	7	Allora si apersero gli occhi di ambedue e si accorsero di essere nudi; cosi cucirono delle foglie di fico e fecero delle cinture per coprirsi.
Gen	3	8	Poi udirono la voce dell'Eterno DIO che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno; e l'uomo e sua moglie si nascosero dalla presenza dell'Eterno DIO fra gli alberi del giardino.
Gen	3	9	Allora l'Eterno DIO chiamò l'uomo e gli disse: Dove sei?.
Gen	3	10	Egli rispose: Ho udito la tua voce nel giardino, e ho avuto paura perché ero nudo, e mi sono nascosto.
Gen	3	11	E DIO disse: Chi ti ha mostrato che eri nudo? Hai forse mangiato dell'albero del quale io ti avevo comandato di non mangiare?.
Gen	3	12	L'uomo rispose: La donna che tu mi hai messo accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato.
Gen	3	13	E l'Eterno DIO disse alla donna: Perché hai fatto questo?. La donna rispose: Il serpente mi ha sedotta, e io ne ho mangiato.
Gen	3	14	Allora l'Eterno DIO disse al serpente: Poiché hai fatto questo, sii maledetto fra tutto il bestiame e fra tutte le fiere dei campi! Tu camminerai sul tuo ventre e mangerai polvere tutti i giorni della tua vita.
Gen	3	15	E io porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei; esso ti schiaccerà il capo, e tu ferirai il suo calcagno.
Gen	3	16	Alla donna disse: Io moltiplicherò grandemente le tue sofferenze e le tue gravidanze; con doglie partorirai figli: i tuoi desideri si volgeranno verso il tuo marito, ed egli dominerà su di te.
Gen	3	17	Poi disse ad Adamo: Poiché hai dato ascolto alla voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero circa il quale io ti avevo comandato dicendo: Non ne mangiare, il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con fatica tutti i giorni della tua vita.
Gen	3	18	Esso ti produrrà spine e triboli, e tu mangerai l'erba dei campi;
Gen	3	19	mangerai il pane col sudore del tuo volto, finché tu ritorni alla terra perché da essa fosti tratto; poiché tu sei polvere, e in polvere ritornerai.
Gen	3	20	E l'uomo diede a sua moglie il nome di Eva, perché lei fu la madre di tutti i viventi.
Gen	3	21	Poi l'Eterno DIO fece ad Adamo e a sua moglie delle tuniche di pelle, e li vestì.
Gen	3	22	E l'Eterno DIO disse: Ecco, l'uomo è divenuto come uno di noi, perché conosce il bene e il male. Ed ora non bisogna permettergli i stendere la sua mano per prendere anche dell'albero della vita perché mangiandone, viva per sempre.
Gen	3	23	Perciò l'Eterno DIO mandò via l'uomo dal giardino di Eden perché lavorasse la terra da cui era stato tratto
Gen	3	24	Così egli scacciò l'uomo; e pose ad est del giardino di Eden i cherubini, che roteavano da tutt'intorno una spada fiammeggiante, per custodire la via dell'albero della vita.
------------------------Genesi, capitolo 4
Gen	4	1	Ora Adamo conobbe Eva sua moglie, la quale concepì e partorì Caino, e disse: Ho acquistato un uomo, dall'Eterno.
Gen	4	2	Poi partorì ancora Abele, suo fratello. E Abele divenne pastore di greggi; mentre Caino divenne lavoratore della terra.
Gen	4	3	Col passare del tempo, avvenne che Caino fece un'offerta di frutti della terra all'Eterno;
Gen	4	4	Ora Abele offerse anch'egli dei primogeniti del suo gregge e il loro grasso. E l'Eterno riguardò Abele e la sua offerta,
Gen	4	5	ma non riguardò Caino e la sua offerta. Così Caino ne fu molto irritato, e il suo viso ne fu abbattuto.
Gen	4	6	Allora l'Eterno disse a Caino: Perché sei tu irritato e perché è il tuo volto abbattuto?
Gen	4	7	Se fai bene non sarai tu accettato? Ma se fai male, il peccato sta spiandoti alla porta e i suoi desideri sono volti a te; ma tu lo devi dominare.
Gen	4	8	E Caino parlò con suo fratello Abele; quando furono nei campi, Caino si levò contro suo fratello Abele e lo uccise.
Gen	4	9	Allora l'Eterno disse a Caino: Dov'è tuo fratello Abele?. Egli rispose: Non lo so; sono io forse il custode di mio fratello?.
Gen	4	10	L'Eterno disse: Che hai tu fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dalla terra.
Gen	4	11	E ora tu sei piú maledetto della terra che ha aperto la sua bocca per ricevere il sangue di tuo fratello dalla tua mano.
Gen	4	12	Quando coltiverai il suolo, esso non ti darà piú i suoi prodotti, e tu sarai vagabondo e fuggiasco sulla terra.
Gen	4	13	Allora Caino disse all'Eterno: Il mio castigo è troppo grande perché io lo possa sopportare.
Gen	4	14	Ecco, tu mi scacci oggi dalla faccia di questo suolo e sarò nascosto dalla tua faccia; e sarò vagabondo e fuggiasco per la terra, e avverrà che chiunque mi troverà mi ucciderà.
Gen	4	15	L'Eterno gli disse: Perciò, chiunque ucciderà Caino, egli sarà punito sette volte. E l'Eterno mise un segno su Caino affinché nessuno trovandolo, lo uccidesse.
Gen	4	16	Allora Caino si allontanò dalla presenza dell'Eterno e dimorò nel paese di Nod, ad est di Eden.
Gen	4	17	E Caino conobbe sua moglie, ed ella concepì e partorì Enok. Poi Caino costruì una città, a cui diede nome Enok, dal nome di suo figlio.
Gen	4	18	E a Enok nacque Irad; Irad generò Mehujael; Mehujael generò Methusael; e Methusael generò Lamek.
Gen	4	19	E Lamek si prese due mogli: il nome di una era Ada, e il nome dell'altra Tsillah.
Gen	4	20	E Ada partorì Jabal, che fu il padre di quelli che abitano sotto le tende e allevano il bestiame.
Gen	4	21	Ora il nome di suo fratello era Jubal, che fu il padre di tutti quelli che suonano la cetra e il flauto.
Gen	4	22	Tsillah partorì anch'essa Tubalcain, l'artefice di ogni sorta di strumenti di bronzo e di ferro; e la sorella di Tubal-cain fu Naama.
Gen	4	23	Poi Lamek disse alle sue mogli: Ada e Tsillah ascoltate la mia voce; mogli di Lamek, fate attenzione alle mie parole! Si, io ho ucciso un uomo perché mi ha ferito, e un giovane per avermi causato una lividura.
Gen	4	24	Se Caino sarà vendicato sette volte, Lamek lo sarà settanta volte sette.
Gen	4	25	Quindi Adamo conobbe ancora la sua moglie, che partorì un figlio e lo chiamò Seth, perché ella disse: Dio mi ha dato un altro discendente al posto di Abele, che Caino ha ucciso.
Gen	4	26	Anche a Seth nacque un figlio, e lo chiamò Enosh. Allora si cominciò a invocare il nome dell'Eterno.
------------------------Genesi, capitolo 5
Gen	5	1	Questo è il libro della discendenza di Adamo. Nel giorno in cui DIO creò l'uomo lo fece a somiglianza di DIO.
Gen	5	2	Li creò maschio e Femmina, li benedisse e diede loro il nome di uomo, nel giorno in cui furono creati.
Gen	5	3	Adamo visse centotrent'anni e generò un figlio a sua somiglianza, conforme alla sua immagine, e lo chiamò Seth.
Gen	5	4	Dopo aver generato Seth, Adamo visse ottocento anni e generò figli e figlie.
Gen	5	5	Così tutto il tempo che Adamo visse fu di novecentotrent'anni; poi morì.
Gen	5	6	Seth visse centocinque anni, e generò Enosh.
Gen	5	7	Dopo aver generato Enosh. Seth visse ottocentosette anni. e generò figli e figlie.
Gen	5	8	Così tutto il tempo che Seth visse fu di novecentododici anni; poi morì.
Gen	5	9	Enosh visse novant'anni e generò Kenan.
Gen	5	10	Dopo aver generato Kenan Enosh visse ottocentoquindici anni e generò figli e figlie.
Gen	5	11	Così tutto il tempo che Enosh visse fu di novecentocinque anni; poi morì.
Gen	5	12	Kenan visse settant'anni. e generò Mahalaleel.
Gen	5	13	Dopo aver generato Mahalaleel, Kenan visse ottocentoquarant'anni e generò figli e figlie.
Gen	5	14	Così tutto il tempo che Kenan visse fu di novecentodieci anni; poi morì.
Gen	5	15	Mahalaleel visse sessantacinque anni e generò Jared.
Gen	5	16	Dopo aver generato Jared, Mahalaleel visse ottocentotrent'anni e generò figli e figlie.
Gen	5	17	Così tutto il tempo che Mahalaleel visse fu di ottocentonovantacinque anni; poi morì.
Gen	5	18	Jared visse centosessantadue anni e generò Enok.
Gen	5	19	Dopo aver generato Enok, Jared visse ottocento anni e generò figli e figlie.
Gen	5	20	Così, tutto il tempo che Jared visse fu di novecentosessantadue anni; poi morì.
Gen	5	21	Enok visse sessantacinque anni e generò Methuselah.
Gen	5	22	Dopo aver generato Methuselah, Enok camminò con DIO trecento anni e generò figli e figlie.
Gen	5	23	Così tutto il tempo che Enok visse fu di trecentosessantacinque anni.
Gen	5	24	Ora Enok camminò con DIO; poi non fu più trovato, perché DIO lo prese.
Gen	5	25	Methuselah visse centottantasette anni e generò Lamek.
Gen	5	26	Dopo aver generato Lamek, Methuselah visse settecentottantadue anni e generò figli e figlie.
Gen	5	27	Così tutto il tempo che Methuselah visse fu di novecentosessantanove anni; poi morì.
Gen	5	28	Lamek visse centottantadue anni e generò un figlio;
Gen	5	29	e gli pose nome Noè, dicendo: Questi ci consolerà del nostro lavoro e della fatica delle nostre mani, a motivo del suolo che l'Eterno ha maledetto.
Gen	5	30	Dopo aver generato Noè, Lamek visse cinquecentonovantacinque anni e generò figli e figlie.
Gen	5	31	Così tutto il tempo che Lamek visse fu di settecentosettantasette anni; poi morì.
Gen	5	32	Noè, all'eta' di cinquecento anni, generò Sem, Cam e Jafet.
------------------------Genesi, capitolo 6
Gen	6	1	Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla Faccia della terra e nacquero loro delle figlie,
Gen	6	2	avvenne che i figli di DIO videro che le figlie degli uomini erano belle, e presero per loro mogli tutte quelle che essi scelsero.
Gen	6	3	E l'Eterno disse: Lo Spirito mio non contenderà per sempre con l'uomo, perché nel suo traviamento egli non è che carne; i suoi giorni saranno quindi cetovent'anni.
Gen	6	4	Vi erano dei giganti sulla terra a quei tempi, e anche dopo, quando i figli di DIO si accostarono alle figlie degli uomini e queste partorirono loro dei figli. Essi sono gli eroi che esistettero nei tempi antichi, sono gli uomini famosi di quei tempi.
Gen	6	5	Ora l'Eterno vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che tutti i disegni dei pensieri del loro cuore non erano altro che male in ogni tempo.
Gen	6	6	E l'Eterno si pentì di aver fatto l'uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo.
Gen	6	7	Così l'Eterno disse: lo sterminerò dalla faccia della terra l'uomo che ho creato, dall'uomo al bestiame, ai rettili, agli uccelli del cielo, perché mi pento di averli fatti.
Gen	6	8	Ma Noè trovò grazia agli occhi dell'Eterno.
Gen	6	9	Questa è la discendenza di Noè. Noè fu uomo giusto e irreprensibile tra i suoi contemporanei. Noè camminò con DIO.
Gen	6	10	Noè generò tre figli: Sem. Cam e Jafet.
Gen	6	11	Ora la terra era corrotta davanti a DIO. e la terra era ripiena di violenza.
Gen	6	12	Ora DIO guardò sulla terra ed ecco, era corrotta. perché ogni carne sulla terra aveva corrotto la sua condotta.
Gen	6	13	DIO disse a Noè: Ho deciso di por fine ad ogni carne. perché la terra a motivo degli uomini è piena di violenza; ecco, io li distruggerò insieme alla terra.
Gen	6	14	Fatti un'arca di legno di gofer; Fa' l'arca a stanze. e spalmala di bitume di dentro e di fuori.
Gen	6	15	Ora tu la farai in questo modo: la lunghezza dell'arca sarà di trecento cubiti. La larghezza di cinquanta cubiti e l'altezza di trenta cubiti.
Gen	6	16	Farai all'arca una finestra e la finirai con un cubito di copertura di sopra; di fianco all'arca metterai la porta, e la farai a tre piani, inferiore, medio e superiore.
Gen	6	17	Ed ecco, io stesso sto per far venire il diluvio delle acque sulla terra, per distruggere sotto i cieli ogni carne in cui è alito di vita; tutto quello che è sulla terra morirà.
Gen	6	18	Ma io stabilirò il mio patto con te e tu entrerai nell'arca: tu, i tuoi figli, la tua moglie e le mogli dei tuoi figli con te.
Gen	6	19	E di tutto ciò che vive di ogni carne fanne entrare nell'arca due di ogni specie. per conservarli in vita con te; e siano maschio e femmina.
Gen	6	20	Degli uccelli secondo la loro specie, del bestiame secondo la loro specie e di tutti i rettili della terra secondo la loro specie. due di ogni specie verranno a te, perché siano conservati in vita.
Gen	6	21	E prendi per te di ogni cibo che si mangia, radunalo e conservalo, perché serva di nutrimento a te e a loro.
Gen	6	22	E Noè fece così, fece esattamente tutto ciò che DIO gli aveva comandato.
------------------------Genesi, capitolo 7
Gen	7	1	Allora l'Eterno disse a Noè: Entra nell'arca tu con tutta la tua famiglia, perché ti ho visto giusto davanti a me, in questa generazione.
Gen	7	2	Di ogni specie di animali puri prendine sette coppie, maschio e femmina; e degli animali impuri una coppia, maschio e femmina;
Gen	7	3	anche degli uccelli del cielo prendine sette coppie, maschio e femmina, per conservarne in vita il seme sulla faccia di tutta la terra;
Gen	7	4	poiché fra sette giorni farò piovere sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti, e sterminerò dalla faccia della terra tutti gli esseri viventi che ho fatto.
Gen	7	5	Noè fece esattamente tutto ciò che l'Eterno gli aveva comandato.
Gen	7	6	Noè aveva seicento anni quando venne sulla terra il diluvio delle acque.
Gen	7	7	Così Noè entrò nell'arca con i suoi figli, sua moglie e le mogli dei suoi figli, a motivo delle acque del diluvio.
Gen	7	8	Degli animali puri e degli animali impuri, degli uccelli e di tutto quello che striscia sulla terra,
Gen	7	9	vennero a due a due da Noè, nell'arca. maschio e femmina, come DIO aveva comandato a Noè.
Gen	7	10	Al termine dei sette giorni, avvenne che le acque del diluvio furono sopra la terra.
Gen	7	11	Nell'anno seicentesimo della vita di Noè nel secondo mese, nel diciassettesimo giorno del mese, in quel giorno, tutte le Fonti del grande abisso scoppiarono e le cateratte del cielo si aprirono.
Gen	7	12	E piovve sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti.
Gen	7	13	In quello stesso giorno entrarono nell'arca Noè e i figli di Noè, Sem, Cam e Jafet, e la moglie di Noè e le tre mogli dei suoi figli con loro;
Gen	7	14	essi e tutte le fiere secondo la loro specie, e tutto il bestiame secondo la loro specie, e tutti i rettili che strisciano sulla terra secondo la loro specie, e tutti gli uccelli secondo la loro specie, tutti gli uccelli di ogni sorta.
Gen	7	15	Questi vennero da Noè, nell'arca, a due a due, di ogni carne in cui vi è alito di vita;
Gen	7	16	entrarono maschio e femmina di ogni carne, come DIO aveva comandato a Noè; poi l'Eterno li chiuse dentro.
Gen	7	17	E il diluvio venne sopra la terra per quaranta giorni; e le acque crebbero e sollevarono l'arca, che si alzò in alto sopra la terra.
Gen	7	18	Le acque ingrossarono e crebbero grandemente sopra la terra e l'arca galleggiava sulla superficie delle acque.
Gen	7	19	E le acque ingrossarono con grande forza sopra la terra; e tutte le alte montagne che erano sotto tutto il cielo furono coperte.
Gen	7	20	Le acque si alzarono quindici cubiti al di sopra di esse; e le montagne furono coperte.
Gen	7	21	Così perì ogni carne che si muoveva sulla terra: uccelli, bestiame, fiere, rettili di ogni sorta striscianti sulla terra e tutti gli uomini.
Gen	7	22	Tutto quello che era sulla terra asciutta ed aveva alito di vita nelle sue narici morì.
Gen	7	23	E tutti gli esseri viventi che erano sulla faccia della terra furono sterminati: dall'uomo fino al bestiame ai rettili e agli uccelli del cielo; essi furono sterminati dalla terra e non scampò che Noè con quelli che erano con lui nell'arca.
Gen	7	24	E le acque copersero la terra per centocinquanta giorni.
------------------------Genesi, capitolo 8
Gen	8	1	Poi DIO si ricordò di Noè, di tutti gli esseri viventi e di tutto il bestiame che era con lui nell'orca; e DIO fece passare un vento sulla terra, e le acque si abbassarono.
Gen	8	2	Le fonti dell'abisso e le cateratte del cielo furono chiuse e la pioggia dal cielo cessò.
Gen	8	3	E le acque andarono del continuo ritirandosi dalla terra; e alla fine di centocinquanta giorni erano diminuite.
Gen	8	4	Nel settimo mese, il diciassettesimo giorno del mese, l'arca si fermò sulle montagne di Ararat.
Gen	8	5	E le acque andarono diminuendo fino al decimo mese. Nel decimo mese il primo giorno del mese, apparvero le vette dei monti.
Gen	8	6	Così, in capo a quaranta giorni, avvenne che Noè aperse la finestra che aveva fatto nell'arca,
Gen	8	7	e mandò fuori il corvo, che continuò ad andare avanti e indietro, finché le acque furono asciugate sulla terra.
Gen	8	8	Poi mandò fuori la colomba, per vedere se le acque fossero diminuite sulla superficie della terra.
Gen	8	9	Ma la colomba non trovò dove posare la pianta del suo piede, e tornò a lui nell'arca, perché c'erano ancora acque sulla superficie di tutta la terra; ed egli stese la mano, la prese e la trasse a sé nell'arca.
Gen	8	10	Aspettò così altri sette giorni, poi mandò di nuovo la colomba fuori dell'arca.
Gen	8	11	E la colomba tornò a lui verso sera; ed ecco, essa aveva nel becco una foglia d'ulivo strappata di fresco; cosi Noè comprese che le acque si erano ritirate dalla terra.
Gen	8	12	Allora aspettò altri sette giorni, poi mandò fuori la colomba; ma essa non ritornò piú da lui.
Gen	8	13	Nell'anno seicentouno di Noè, nel primo mese, nel primo giorno del mese, le acque si erano prosciugate sulla terra; e Noè scoperchiò l'arca, guardò, ed ecco che la superficie del suolo era asciutta.
Gen	8	14	Così nel secondo mese nel ventisettesimo giorno del mese, la terra era asciutta.
Gen	8	15	Allora DIO parlò a Noè, dicendo:
Gen	8	16	Esci dall'arca tu, tua moglie, i tuoi figli e le mogli dei tuoi figli con te.
Gen	8	17	Fa' uscire con te tutti gli animali che sono con te, di ogni carne: uccelli, bestiame e tutti i rettili che strisciano sulla terra, perché crescano grandemente sulla terra, e siano fecondi e si moltiplichino sulla terra.
Gen	8	18	Così Noè usci con i suoi figli, con sua moglie e con le mogli dei suoi figli.
Gen	8	19	Tutti gli animali, tutti i rettili, tutti gli uccelli, tutto quello che si muove sulla terra, secondo le loro famiglie, uscirono dall'arca.
Gen	8	20	Allora Noè edificò un altare all'Eterno, e prese di ogni specie di animali puri e di ogni specie di uccelli puri e offrì olocausti sull'altare.
Gen	8	21	E l'Eterno sentì un odore soave; così l'Eterno disse in cuor suo: Io non maledirò piú la terra a motivo dell'uomo, perché i disegni del cuore dell'uomo sono malvagi fin dalla sua fanciullezza; e non colpirò più ogni cosa vivente, come ho fatto.
Gen	8	22	Finché la terra durerà, semina e raccolta, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte non cesseranno mai.
------------------------Genesi, capitolo 9
Gen	9	1	Poi DIO benedisse Noè e i suoi figli, e disse loro: Siate fruttiferi, moltiplicate e riempite la terra.
Gen	9	2	La paura di voi e il terrore di voi sarà su tutti gli animali della terra, su tutti gli uccelli del cielo, su tutto quello che si muove sulla terra; e su tutti i pesci del mare. Essi sono dati in vostro potere.
Gen	9	3	Tutto ciò che si muove ed ha vita vi servirà di cibo; io vi do tutte queste cose; vi do anche l'erba verde;
Gen	9	4	ma non mangerete carne con la sua vita, cioè il suo sangue.
Gen	9	5	Io chiederò certamente conto del sangue delle vostre vite; ne chiederò conto ad ogni animale e all'uomo. Chiederò conto della vita dell'uomo alla mano di ogni fratello dell'uomo.
Gen	9	6	Chiunque spargerà il sangue di un uomo, il suo sangue sarà sparso per mezzo di un uomo, perché DIO ha fatto l'uomo a sua immagine.
Gen	9	7	Voi dunque siate fruttiferi e moltiplicatevi; crescete grandemente sulla terra e moltiplicate in essa.
Gen	9	8	Poi DIO parlò a Noè e ai suoi figli con lui, dicendo:
Gen	9	9	Quanto a me, ecco io stabilisco il mio patto con voi e con la vostra progenie dopo di voi,
Gen	9	10	e con tutti gli esseri viventi che sono con voi: uccelli, bestiame e tutti gli animali della terra con voi, da tutti quelli che sono usciti dall'arca a tutti gli animali della terra.
Gen	9	11	Io stabilisco il mio patto con voi: nessuna carne sarà piú sterminata dalle acque del diluvio, e non ci sarà piú diluvio per distruggere la terra.
Gen	9	12	Poi DIO disse: Questo è il segno del patto che io faccio tra me e voi, e tutti gli esseri viventi che sono con voi, per tutte le generazioni future.
Gen	9	13	Io pongo il mio arcobaleno nella nuvola, e servirà di segno del patto fra me e la terra.
Gen	9	14	E avverrà che, quando farò venire delle nuvole sulla terra, l'arco apparirà nelle nuvole;
Gen	9	15	e io mi ricorderò del mio patto fra me e voi ed ogni essere vivente di ogni carne, e le acque non diventeranno piú un diluvio per distruggere ogni carne.
Gen	9	16	L'arco dunque sarà nelle nuvole e io lo guarderò per ricordarmi del patto eterno fra DIO e ogni essere vivente di qualunque carne che è sulla terra.
Gen	9	17	E DIO disse a Noè: Questo è il segno del patto che io ho stabilito fra me e ogni carne che è sulla terra.
Gen	9	18	Ora figli di Noè che uscirono dall'arca furono: Sem, Cam e Jafet; e Cam è il padre di Canaan.
Gen	9	19	Questi sono i tre figli di Noè, e da loro fu popolata tutta la terra.
Gen	9	20	Poi Noè, che era agricoltore, cominciò a piantare una vigna;
Gen	9	21	e bevve del vino e si ubriacò, e si scoperse in mezzo alla sua tenda.
Gen	9	22	E Cam, padre di Canaan, vide la nudità di suo padre e andò a dirlo ai suoi due fratelli di fuori.
Gen	9	23	Ma Sem e Jafet presero un mantello, se lo misero sulle loro spalle e, camminando all'indietro coprirono la nudità del loro padre; e, siccome avevano le loro facce rivolte dalla parte opposta, non videro la nudità del loro padre.
Gen	9	24	Quando Noè si svegliò dalla sua ebbrezza, seppe quello che gli aveva fatto il figlio minore, e disse:
Gen	9	25	Maledetto sia Canaan! Egli sia il servo dei servi dei suoi fratelli!.
Gen	9	26	Poi disse: Benedetto sia l'Eterno, il DIO di Sem, e sia Canaan suo servo.
Gen	9	27	DIO ingrandisca Jafet e dimori nelle tende di Sem e sia Canaan suo servo!.
Gen	9	28	Dopo il diluvio, Noè visse trecentocinquant'anni.
Gen	9	29	Così tutto il tempo che Noè visse fu di novecentocinquant'anni; poi morì.
------------------------Genesi, capitolo 10
Gen	10	1	Questa è la discendenza dei figli di Noè: Sam, Cam e Jafet; dopo il diluvio a loro nacquero dei figli.
Gen	10	2	I figli di Jafet furono: Gomer, Magog, Madai, Javan, Tubal, Mescek e Tiras.
Gen	10	3	I figli di Gomer: Ashkenaz, Rifath e Togarmah.
Gen	10	4	I figli di Javan: Elisham, Tarshish, Kittim e Dodanim.
Gen	10	5	Da essi vennero i popoli sparsi nelle isole delle nazioni, nei loro diversi paesi, ciascuno secondo la propria lingua, secondo le loro famiglie, nelle loro nazioni.
Gen	10	6	I figli di Cam furono: Kush, Mitsraim, Put e Canaan.
Gen	10	7	I figli di Kush: Seba, Havilah, Sabtah, Raamah e Sabtekah; e i figli di Raamah: Sceba e Dedan.
Gen	10	8	Kush generò Nimrod, che cominciò a essere un uomo potente sulla terra.
Gen	10	9	Egli fu un potente cacciatore davanti all'Eterno; perciò si dice: Come Nimrod, il potente cacciatore davanti all'Eterno.
Gen	10	10	E l'inizio del suo regno fu Babel, Erek, Akkad e Kalmeh nel paese di Scinar.
Gen	10	11	Da quel paese andò in Assiria e costruì Ninive, Rehoboth-Ir e Kalah;
Gen	10	12	fra Ninive e Kalah costruì Resen (che è la grande città).
Gen	10	13	Mitsraim generò i Ludim, gli Ananim, i Lehabim, i Nuftuhim,
Gen	10	14	i Pathrusim, i Casluhim (da cui uscirono i Filistei) e i Caftorim.
Gen	10	15	Canaan generò Sidon, suo primogenito, e Het,
Gen	10	16	e i Gebusei, gli Amorei, i Ghirgasei,
Gen	10	17	gli Hivvei, gli Archei, i Sinei,
Gen	10	18	gli Arvadei, i Tsemarei e gli Hamathei. Poi le famiglie dei Cananei si dispersero.
Gen	10	19	E i confini dei Cananei andarono da Sidon, in direzione di Gherar, fino a Gaza; e in direzione di Sodoma, Gomorra, Adma e Tseboim, fino a Lesha.
Gen	10	20	Questi sono i figli di Cam, secondo le loro famiglie, secondo le loro lingue, nei loro paesi, nelle loro nazioni.
Gen	10	21	Anche a Sem, padre di tutti i figli di Eber e fratello di Jafet, il maggiore, nacquero dei figli.
Gen	10	22	I figli di Sem furono: Elam, Assur, Arpakshad, Lud e Aram.
Gen	10	23	I figli di Aram: Uz, Hul, Ghether e Mash.
Gen	10	24	Arpakshad generò Scelah, e Scelah generò Eber.
Gen	10	25	Ad Eber nacquero due figli; il nome dell'uno fu Peleg, perché ai suoi giorni la terra fu divisa, e il nome di suo fratello fu Joktan.
Gen	10	26	Joktan generò Almodad, Scelef, Hatsarmaveth, Jerah,
Gen	10	27	Hadoram, Uzal, Diklah,
Gen	10	28	Obal, Abimael, Sceba,
Gen	10	29	Ofir, Havilah e Jobab. Tutti questi furono figli di Joktan.
Gen	10	30	E la loro dimora fu la montagna orientale, da Mesha, fin verso Sefar.
Gen	10	31	Questi sono i figli di Sem, secondo le loro famiglie, secondo le loro lingue, nei loro paesi, secondo le loro nazioni.
Gen	10	32	Queste sono le famiglie dei figli di Noè, secondo le loro generazioni nelle loro nazioni; e da essi uscirono le nazioni che si sparsero per la terra dopo il diluvio.
------------------------Genesi, capitolo 11
Gen	11	1	Ora tutta la terra parlava la stessa lingua e usava le stesse parole.
Gen	11	2	E avvenne che, mentre si spostavano verso sud, essi trovarono una pianura nel paese di Scinar, e vi si stabilirono.
Gen	11	3	E si dissero l'un l'altro: Orsù, facciamo dei mattoni e cuociamoli col fuoco!. E usarono mattoni invece di pietre e bitume invece di malta.
Gen	11	4	E dissero: Orsù, costruiamoci una città e una torre la cui cima giunga fino al cielo, e facciamoci un nome, per non essere dispersi sulla faccia di tutta la terra.
Gen	11	5	Ma l'Eterno discese per vedere la città e la torre che i figli degli uomini stavano costruendo.
Gen	11	6	E l'Eterno disse: Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti la medesima lingua; e questo è quanto essi hanno cominciato a fare; ora nulla impedirà loro di condurre a termine ciò che intendono fare.
Gen	11	7	Orsú, scendiamo laggiú e confondiamo la loro lingua, affinché l'uno non comprenda piú il parlare dell'altro.
Gen	11	8	Così l'Eterno li disperse di là sulla faccia di tutta la terra, ed essi cessarono di costruire la città.
Gen	11	9	Perciò a questa fu dato il nome di Babele, perché l'Eterno colà confuse la lingua di tutta la terra, e di là l'Eterno li disperse sulla faccia di tutta la terra.
Gen	11	10	Questa è la discendenza di Sem. Sem, all'età di cent'anni generò Arpakshad, due anni dopo il diluvio.
Gen	11	11	Dopo aver generato Arpakshad, Sem visse cinquecento anni e generò figli e figlie.
Gen	11	12	Arpakshad visse trentacinque anni e generò Scelah.
Gen	11	13	Dopo aver generato Scelah, Arpakshad visse quattrocentotre anni e generò figli e figlie.
Gen	11	14	Scelah visse trent'anni e generò Eber.
Gen	11	15	Dopo aver generato Eber, Scelah visse quattrocentotre anni e generò figli e figlie.
Gen	11	16	Eber visse trentaquattro anni e generò Peleg.
Gen	11	17	Dopo aver generato Peleg, Eber visse quattrocentotrent'anni e generò figli e figlie.
Gen	11	18	Peleg visse trent'anni e generò Reu.
Gen	11	19	Dopo aver generato Reu, Peleg visse duecentonove anni e generò figli e figlie.
Gen	11	20	Reu visse trentadue anni e generò Serug.
Gen	11	21	Dopo aver generato Serug, Reu visse duecentosette anni e generò figli e figlie.
Gen	11	22	Serug visse trent'anni e generò Nahor;
Gen	11	23	dopo aver generato Nahor, Serug visse duecento anni e generò figli e figlie.
Gen	11	24	Nahor visse ventinove anni e generò Terah;
Gen	11	25	dopo aver generato Terah, Nahor visse centodiciannove anni e generò figli e figlie.
Gen	11	26	Terah visse settant'anni e generò Abramo, Nahor e Haran.
Gen	11	27	Questa è la discendenza di Terah. Terah generò Abramo, Nahor e Haran; e Haran generò Lot.
Gen	11	28	Haran morì alla presenza di Terah suo padre, nel suo paese nativo, in Ur dei Caldei.
Gen	11	29	E Abramo e Nahor si presero delle mogli; il nome della moglie di Abramo era Sarai, e il nome della moglie di Nahor, Milkah, figlia di Haran, padre di Milkah e padre di Iskah.
Gen	11	30	Ma Sarai era sterile, non aveva figli.
Gen	11	31	Poi Terah prese suo figlio Abramo e Lot, figlio di Haran, cioè il figlio di suo figlio, e Sarai sua nuora, moglie di Abramo suo figlio, e uscirono insieme da Ur dei Caldei per andare nel paese di Canaan; ma giunti a Haran, vi si stabilirono.
Gen	11	32	E il tempo che Terah visse fu di duecentocinque anni; poi Terah morì in Haran.
------------------------Genesi, capitolo 12
Gen	12	1	Ora l'Eterno disse ad Abramo: Vattene dal tuo paese, dal tuo parentado e dalla casa di tuo padre, nel paese che io ti mostrerò.
Gen	12	2	Io farò di te una grande nazione e ti benedirò e renderò grande il tuo nome e tu sarai una benedizione.
Gen	12	3	E benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà; e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra.
Gen	12	4	Allora Abramo partì come l'Eterno gli aveva detto, e Lot andò con lui. Abramo aveva settantacinque anni quando partì da Haran.
Gen	12	5	E Abramo prese Sarai sua moglie e Lot, figlio di suo fratello, e tutti i beni che avevano accumulato e le persone che avevano acquistate in Haran, e partirono per andarsene nel paese di Canaan. Così essi giunsero nel paese di Canaan.
Gen	12	6	Abramo attraversò il paese fino alla località di Sichem, fino alla quercia di Moreh. A quel tempo si trovavano nel paese i Cananei.
Gen	12	7	Allora l'Eterno apparve ad Abramo e disse: Io darò questo paese alla tua discendenza. Allora Abramo vi costruì un altare all'Eterno che gli era apparso.
Gen	12	8	Di là si spostò verso la montagna a est di Bethel, e piantò le sue tende, avendo Bethel a ovest e Ai a est; e là costruì un altare all'Eterno e invocò il nome dell'Eterno.
Gen	12	9	Poi Abramo si mise in viaggio, continuando a spostarsi verso Neghev. Abramo in Egitto
Gen	12	10	Ora venne nel paese una carestia e Abramo scese in Egitto per dimorarvi, perché nel paese vi era una grande carestia.
Gen	12	11	Ora avvenne che, come stava per entrare in Egitto, disse a Sarai sua moglie: Ecco, io so che tu sei una donna di bell'aspetto;
Gen	12	12	così avverrà che, quando gli Egiziani ti vedranno, diranno: Costei è sua moglie; e uccideranno me, ma lasceranno te in vita.
Gen	12	13	Ti prego, dì che sei mia sorella, perché io sia trattato bene a motivo di te, e la mia vita sia salva per amor tuo.
Gen	12	14	Quando infatti Abramo giunse in Egitto, gli Egiziani videro che la donna era molto bella.
Gen	12	15	La videro anche gli ufficiali del Faraone e la lodarono davanti al Faraone e la donna fu portata in casa del Faraone.
Gen	12	16	Ed egli trattò bene Abramo a motivo di lei. Così Abramo ebbe pecore, buoi, asini, servi, serve, asine e cammelli.
Gen	12	17	Ma l'Eterno colpì Faraone e la sua casa con grandi calamità, a motivo di Sarai, moglie di Abramo.
Gen	12	18	Allora il Faraone chiamò Abramo e disse: Che cosa mi hai fatto? Perché non mi hai detto che era tua moglie? Perché hai detto:
Gen	12	19	"E' mia sorella"? Così io la presi per essere mia moglie. Ora dunque eccoti tua moglie; prendila e vattene!.
Gen	12	20	Poi il Faraone diede alla sua gente ordini riguardo ad Abramo, ed essi fecero partire lui, sua moglie e tutto quello che aveva.
------------------------Genesi, capitolo 13
Gen	13	1	Abramo dunque risalì dall'Egitto verso il Neghev con sua moglie e con tutto quel che possedeva. E Lot era con lui.
Gen	13	2	Abramo era molto ricco di bestiame, di argento e di oro.
Gen	13	3	Dal Neghev egli continuò il suo viaggio fino a Bethel, al luogo dove da principio era stata la sua tenda, fra Bethel e Ai,
Gen	13	4	al luogo dell'altare che aveva fatto inizialmente; e là Abramo invocò il nome dell'Eterno.
Gen	13	5	Anche Lot, che viaggiava con Abramo aveva greggi, armenti e tende.
Gen	13	6	E il paese non era in grado di sostenerli, se essi abitavano assieme, perché i loro beni erano così grandi che non potevano stare assieme.
Gen	13	7	Sorse perciò una contesa fra i pastori del bestiame di Abramo e i pastori del bestiame di Lot. I Cananei e i Perezei abitavano a quel tempo nel paese.
Gen	13	8	Così Abramo disse a Lot: Deh, non ci sia contesa fra me e te, né fra i miei pastori e i tuoi pastori, perché siamo fratelli.
Gen	13	9	Non sta forse tutto il paese davanti a te? Separati da me! Se tu vai a sinistra, io andrò a destra; e se tu vai a destra, io andrò a sinistra.
Gen	13	10	Allora Lot alzò gli occhi e vide l'intera pianura del Giordano. Prima che l'Eterno avesse distrutto Sodoma e Gomorra, essa era tutta quanta irrigata fino a Tsoar, come il giardino dell'Eterno, come il paese d'Egitto.
Gen	13	11	Così Lot scelse per sé tutta la pianura del Giordano e cominciò a spostare le sue tende verso oriente. Così si separarono l'uno dall'altro.
Gen	13	12	Abramo dimorò nel paese di Canaan, e Lot abitò nelle città della pianura e giunse a piantare le sue tende fino a Sodoma.
Gen	13	13	Ora la gente di Sodoma era grandemente depravata e peccatrice contro l'Eterno.
Gen	13	14	E l'Eterno disse ad Abramo, dopo che Lot si Fu separato da lui: Alza ora i tuoi occhi e mira dal luogo dove sei a nord a sud; a est e a ovest.
Gen	13	15	Tutto il paese che tu vedi, io lo darò a te e alla tua discendenza, per sempre.
Gen	13	16	E renderò la tua discendenza come la polvere della terra; per cui, se qualcuno può contare la polvere della terra, si potrà contare anche la tua discendenza.
Gen	13	17	Levati, percorri il paese in lungo e in largo, perché io lo darò a te.
Gen	13	18	Allora Abramo levò le sue tende e venne ad abitare alle querce di Mamre, che sono a Hebron; e là costruì un altare all'Eterno.
------------------------Genesi, capitolo 14
Gen	14	1	Ora avvenne al tempo di Amrafel re di Scinar di Ariok re di Ellasar di kedorlaomer re di Elam e di Tideal re delle nazioni,
Gen	14	2	che essi mossero guerra a Bera re di Sodoma, a Birsha re di Gomorra, a Scinab re d Admah, a Scemeber re di Tseboim e al re di Bela, (che è Tsoar).
Gen	14	3	Tutti questi ultimi si radunarono nella valle di Siddim, (che è il Mar Salato).
Gen	14	4	Per dodici anni erano stati soggetti a Kedorlaomer, ma al tredicesimo anno si ribellarono.
Gen	14	5	Nell'anno quattordicesimo, Kedorlaomer e i re che erano con lui vennero e sbaragliarono i giganti ad Ashterotkarnaim, gli Zuzim a Ham, gli Emim a Shaveh-Kiriathaim
Gen	14	6	e gli Horei nella loro montagna di Seir fino a El-Paran, che è presso il deserto.
Gen	14	7	Poi tornarono indietro e vennero a En-Mishpat (che è adesh) e saccheggiarono l'intero territorio degli Amalekiti e anche degli Amorei, che abitavano ad Hatsatson-Tamar.
Gen	14	8	Allora il re di Sodoma, il re di Gomorra, il re di Admah, il re di Tseboim e il re di Bela, (che è Tsoar), uscirono e si schierarono in battaglia contro di loro, nella valle di Siddim;
Gen	14	9	contro Kedorlaomer re di Elam, Tideal re delle nazioni, Amrafel re di Scinar e Ariok re di Ellasar: quattro re contro cinque.
Gen	14	10	Ora la valle di Siddim era piena di pozzi di bitume; e i re di Sodoma e di Gomorra si diedero alla fuga e vi caddero dentro; e quelli che scamparono fuggirono al monte.
Gen	14	11	Così i vincitori presero tutte le ricchezze di Sodoma e di Gomorra e tutti i loro viveri, e se ne andarono.
Gen	14	12	Presero anche Lot, figlio del fratello di Abramo, con i suoi averi, e se ne andarono. Lot abitava in Sodoma.
Gen	14	13	Ma uno degli scampati venne a dirlo ad Abramo l'Ebreo, che abitava alle querce di Mamre, l'Amoreo, fratello di Eshkol e fratello di Aner, i quali avevano fatto alleanza con Abramo.
Gen	14	14	Quando Abramo seppe che suo fratello era stato fatto prigioniero, armò gli uomini addestrati, servi nati in casa sua, in numero di trecentodiciotto, e inseguì i re fino a Dan.
Gen	14	15	Egli divise le sue forze contro di loro di notte, e coi suoi servi li attaccò e li inseguì fino a Hobah, che è a sinistra di Damasco.
Gen	14	16	Così ricuperò tutti i beni e riportò indietro anche Lot suo fratello e i suoi beni, come pure le donne e il popolo.
Gen	14	17	Dopo il suo ritorno dalla sconfitta di Kedorlaomer e dei re che erano con lui, il re di Sodoma gli andò incontro nella valle di Shaveh, (che è la Valle del re).
Gen	14	18	Allora Melchisedek, re di Salem, portò pane e vino. Egli era sacerdote del Dio Altissimo.
Gen	14	19	E benedisse Abramo, dicendo: Benedetto sia Abramo dal Dio Altissimo, padrone dei cieli e della terra!
Gen	14	20	E benedetto sia il Dio Altissimo, che ti ha dato nelle mani i tuoi nemici!. E Abramo gli diede la decima di ogni cosa.
Gen	14	21	Poi il re di Sodoma disse ad Abramo: Dammi le persone, e prendi i beni per te.
Gen	14	22	Ma Abramo rispose al re di Sodoma: Ho alzato la mia mano all'Eterno, il Dio Altissimo, padrone dei cieli e della terra,
Gen	14	23	che non avrei preso niente di ciò che ti appartiene, neppure un filo o un legaccio dei calzari, perché tu non abbia a dire: Io ho arricchito Abramo.
Gen	14	24	Non prenderò nulla per me ad eccezione di ciò che hanno mangiato i giovani e la parte che spetta agli uomini che sono venuti con me: Aner, Eshkol e Mamre; lascia che essi prendano la loro parte.
------------------------Genesi, capitolo 15
Gen	15	1	Dopo queste cose, la parola dell'Eterno fu rivolta in visione ad Abramo, dicendo: Non temere o Abramo, io sono il tuo scudo, e la tua ricompensa sarà grandissima.
Gen	15	2	Ma Abramo disse: Signore, Eterno, che mi darai, perché sono senza figli e l'erede della mia casa è Eliezer di Damasco?.
Gen	15	3	Poi Abramo soggiunse: tu non mi hai dato alcuna discendenza; Ora ecco, uno nato in casa mia sarà mio erede.
Gen	15	4	Allora la parola dell'Eterno gli fu rivolta, dicendo: Questi non sarà tuo erede; ma colui che uscirà dalle tue viscere sarà tuo erede.
Gen	15	5	Poi lo condusse fuori e gli disse: Mira il cielo e conta le stelle, se le puoi contare, quindi aggiunse: Così sarà la tua discendenza.
Gen	15	6	Ed egli credette all'Eterno, che glielo mise in conto di giustizia.
Gen	15	7	Poi l'Eterno gli disse: Io sono l'Eterno che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei, per darti questo paese in eredità.
Gen	15	8	E Abramo chiese: Signore, Eterno da che cosa posso io sapere che l'avrò in eredità?.
Gen	15	9	Allora l'Eterno gli disse: Portami una giovenca di tre anni, una capra di tre anni, un montone di tre anni, una tortora e un piccione giovane.
Gen	15	10	Allora Abramo gli portò tutti questi animali, li divise in due e pose ciascuna metà di fronte all'altra; ma non divise gli uccelli.
Gen	15	11	Ora alcuni uccelli rapaci calarono sulle bestie morte ma Abramo li scacciò.
Gen	15	12	Verso il tramontare del sole, un profondo sonno cadde su Abramo; ed ecco, uno spavento una oscurità profonda caddero su di lui.
Gen	15	13	Allora l'Eterno disse ad Abramo: Sappi per certo che i tuoi discendenti dimoreranno come stranieri in un paese che non sarà loro, e vi saranno schiavi e saranno oppressi per quattrocento anni.
Gen	15	14	Ma io giudicherò la nazione di cui saranno stati servi; dopo questo, essi usciranno con grandi ricchezze.
Gen	15	15	Quanto a te, te ne andrai in pace presso i tuoi padri, e sarai sepolto dopo una bella vecchiaia.
Gen	15	16	Ma alla quarta generazione essi torneranno qui, perché l'iniquità degli Amorei non è ancora giunta al colmo.
Gen	15	17	Ora come il sole si fu coricato e scesero le tenebre, ecco una fornace fumante ed una torcia di fuoco passare in mezzo agli animali divisi.
Gen	15	18	In quel giorno l'Eterno fece un patto con Abramo dicendo: Io do alla tua discendenza questo paese, dal torrente d'Egitto al grande fiume, il fiume Eufrate:
Gen	15	19	i Kenei i Kenizei, i Kadmonei,
Gen	15	20	gli Hittei, i Perezei, i Refei,
Gen	15	21	gli Amorei, i Cananei, i Ghirgasei e i Gebusei.
------------------------Genesi, capitolo 16
Gen	16	1	Ora Sarai, moglie di Abrahamo, non gli aveva dato alcun figlio. Ella aveva una serva egiziana di nome Agar.
Gen	16	2	Così Sarai disse ad Abramo: ecco, l'Eterno mi ha impedito di avere figli; deh, entra dalla mia serva; forse potrò avere figli da lei. E Abramo diede ascolto alla voce di Sarai.
Gen	16	3	Sarai dunque, moglie di Abramo, dopo che Abramo aveva dimorato dieci anni nel paese di Canaan, prese la sua serva Agar, l'Egiziana, e la diede in moglie ad Abramo suo marito.
Gen	16	4	Ed egli entrò da Agar, che rimase incinta; ma quando si accorse di essere incinta, guardó la sua padrona con disprezzo.
Gen	16	5	Allora Sarai disse ad Abramo: La responsabilità per l'offesa fattami ricada su di te. Sono stata io a darti nelle braccia la mia serva; ma da quando si è accorta di essere incinta mi guarda con disprezzo. L'Eterno sia giudice fra me e te.
Gen	16	6	Abramo rispose a Sarai: Ecco, la tua serva è in tuo potere; fa' di lei ciò che ti pare. Sarai allora la trattó duramente, ed ella fuggì dalla sua presenza.
Gen	16	7	Ora l'Angelo dell'Eterno la trovò presso una sorgente d'acqua nel deserto, presso la sorgente sulla strada di Shur,
Gen	16	8	e le disse: Agar, serva di Sarai, da dove vieni e dove vai?. Ella rispose: Me ne fuggo dalla presenza della mia padrona Sarai.
Gen	16	9	Allora l'Angelo dell'Eterno le disse: Torna dalla tua padrona, e sottomettiti alla sua autorità.
Gen	16	10	Poi l'Angelo dell'Eterno soggiunse: Io moltiplicheró grandemente la tua discendenza tanto che non la si potrà contare, a motivo del suo gran numero.
Gen	16	11	L'Angelo dell'Eterno le disse ancora: Ecco, tu sei incinta e partorirai un figlio, e lo chiamerai Ismaele, perché l'Eterno ha dato ascolto alla tua afflizione;
Gen	16	12	egli sarà tra gli uomini come un asino selvatico; la sua mano sarà contro tutti e la mano di tutti contro di lui; e abiterà nella presenza di tutti i suoi fratelli.
Gen	16	13	Allora Agar chiamó il nome dell'Eterno che le aveva parlato: Tu sei El-Roi, perché disse: Ho veramente io veduto colui che mi vede?.
Gen	16	14	Perciò quel pozzo fu chiamato "Il pozzo di Lahai-Roi. ecco, esso è fra Kadesh e Bered.
Gen	16	15	Così Agar partorì un figlio ad Abramo; e Abramo chiamò il figlio, che Agar gli aveva partorito, col nome di Ismaele.
Gen	16	16	Abramo aveva ottantasei anni, quando Agor partorì Ismaele ad Abramo.
------------------------Genesi, capitolo 17
Gen	17	1	Quando Abramo ebbe novantanove anni, l'Eterno gli apparve e gli disse: Io sono il Dio onnipotente; cammina alla mia presenza, e sii integro;
Gen	17	2	e io stabilirò il mio patto fra me e te e ti moltiplicherò grandemente.
Gen	17	3	Allora Abramo si prostrò con la faccia a terra e DIO gli parlò, dicendo:
Gen	17	4	Quanto a me, ecco io faccio con te un patto: tu diventerai padre di una moltitudine di nazioni.
Gen	17	5	E non sarai piú chiamato Abramo, ma il tuo nome sarà Abrahamo, poiché io ti faccio padre di una moltitudine di nazioni.
Gen	17	6	Ti renderò grandemente fruttifero. Quindi ti farò divenire nazioni e da te usciranno dei re.
Gen	17	7	E stabilirò il mio patto fra me e te, e i tuoi discendenti dopo di te, di generazione in generazione; sarà un patto eterno, impegnandomi ad essere il DIO tuo e della tua discendenza dopo di te.
Gen	17	8	E a te, e alla tua discendenza dopo di te, darò il paese dove abiti come straniero: tutto il paese di Canaan, in proprietà per sempre; e sarò il loro DIO.
Gen	17	9	Poi DIO disse ad Abrahamo: Da parte tua, tu osserverai il mio patto, tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione.
Gen	17	10	Questo è il mio patto che voi osserverete, fra me e voi, e la tua discendenza dopo di te: ogni maschio fra voi sarà circonciso.
Gen	17	11	E sarete circoncisi nella carne del vostro prepuzio; e questo sarà un segno del patto fra me e voi.
Gen	17	12	All'età di otto giorni, ogni maschio fra voi sarà circonciso, di generazione in generazione, tanto quello nato in casa, come quello comprato con denaro da qualunque straniero che non sia della tua discendenza.
Gen	17	13	Sì, tanto chi è nato in casa tua come chi è comprato con denaro dovrà essere circonciso; e il mio patto nella vostra carne sarà un patto eterno.
Gen	17	14	E il maschio incirconciso, che non è stato circonciso nella carne del suo prepuzio, sarà tagliato fuori dal suo popolo, perché ha violato il mio patto.
Gen	17	15	Poi DIO disse ad Abrahamo: Quanto a Sarai tua moglie non la chiamare piú Sarai, ma il suo nome, sarà Sara.
Gen	17	16	E io la benedirò e da lei ti darò pure un figlio; sì, io la benedirò ed ella diventerà nazioni; re di popoli usciranno da lei.
Gen	17	17	Allora Abrahamo si prostrò con la faccia a terra e rise; e disse in cuor suo: Nascerà forse un figlio a un uomo di cento anni? E partorirà Sara che ha novant'anni?.
Gen	17	18	Quindi Abrahamo disse a DIO: Deh, possa Ismaele vivere davanti a te!.
Gen	17	19	Ma DIO rispose: No, ma Sara tua moglie ti partorirà un figlio, e tu lo chiamerai Isacco; e io stabilirò il mio patto con lui, come un patto eterno con la sua discendenza dopo di lui.
Gen	17	20	Quanto a Ismaele, io ti ho esaudito. Ecco io lo benedirò, lo renderò fruttifero e lo moltiplicherò grandemente. Egli diventerà padre di dodici principi, e io farò di lui una grande nazione.
Gen	17	21	Ma il mio patto lo stabilirò con Isacco che Sara ti partorirà in questo tempo, l'anno prossimo.
Gen	17	22	Quando ebbe finito di parlare con lui, DIO lasciò Abrahamo, levandosi in alto.
Gen	17	23	Allora Abrahamo prese Ismaele suo figlio, tutti quelli nati in casa sua e tutti quelli comprati col suo denaro, tutti i maschi fra la gente della casa di Abrahamo e, in quello stesso giorno, circoncise la carnee del loro prepuzio, come DIO gli aveva detto di fare.
Gen	17	24	Ora Abrahamo aveva novantanove anni quando fu circonciso nella carne del suo prepuzio.
Gen	17	25	E Ismaele suo figlio aveva tredici anni quando fu circonciso nella carne del so prepuzio.
Gen	17	26	In quello stesso giorno Furono circoncisi Abrahamo e Ismaele suo figlio.
Gen	17	27	E tutti gli uomini della sua casa, tanto quelli nati in casa come quelli comprati con denaro dagli stranieri, furono circoncisi con lui.
------------------------Genesi, capitolo 18
Gen	18	1	L'Eterno apparve ad Abrahamo alle querce di Mamre, mentre egli sedeva all'ingresso della tenda durante il caldo del giorno.
Gen	18	2	Abrahamo alzò gli occhi ed ecco, tre uomini stavano in piedi accanto a lui. Appena li vide, corse loro incontro dall'ingresso della tenda, si prostrò fino a terra e disse:
Gen	18	3	Signor mio, se ho trovato grazia davanti a te, ti prego non passar senza fermarti dal tuo servo!
Gen	18	4	Deh, lasciate che si porti un po' d'acqua, affinché possiate lavarvi i piedi, e riposatevi sotto questo albero.
Gen	18	5	Io andrò a prendere un pezzo di pane, così potrete rinfrancare il vostro cuore; poi proseguirete il vostro cammino perché per questo siete passati dal vostro servo. Quelli dissero: Fa' come hai detto.
Gen	18	6	Allora Abrahamo andò in fretta nella tenda, da Sara, e le disse: Presto prendi tre misure di fior di farina, impastala e fanne delle focacce.
Gen	18	7	Poi Abrahamo corse all'armento, scelse un vitello tenero e buono, lo diede a un servo, e si affrettò a prepararlo.
Gen	18	8	Prese poi della cagliata, del latte e il vitello che aveva preparato, e li pose davanti a loro; mentre essi mangiavano, egli rimase in piedi accanto a loro, sotto l'albero.
Gen	18	9	Poi essi gli dissero: Dov'è Sara tua moglie?. Abrahamo rispose: E là nella tenda.
Gen	18	10	Ed egli disse: Tornerò certamente da te l'anno prossimo a questo tempo; ed ecco, Sara tua moglie avrà un figlio. E Sara ascoltava all'ingresso della tenda, che era dietro di lui.
Gen	18	11	Ora Abrahamo e Sara erano vecchi, di età avanzata, e Sara non aveva piú i ricorsi ordinari delle donne.
Gen	18	12	Perciò Sara rise dentro di sé, dicendo: Vecchia come sono, avrei io tali piaceri, dato che il mio stesso signore è vecchio?.
Gen	18	13	E l'Eterno disse ad Abrahamo: Perché mai ha riso Sara dicendo: Partorirò io per davvero, vecchia come sono?.
Gen	18	14	Vi è forse qualcosa che sia troppo difficile per l'Eterno? Al tempo fissato, fra un anno, ritornerò da te, e Sara avrà un figlio.
Gen	18	15	Allora Sara negò, dicendo: Non ho riso, perché ebbe paura. Ma egli disse: Invece hai riso!.
Gen	18	16	Poi quegli uomini si alzarono di là e volsero gli sguardi verso Sodoma; e Abrahamo camminava con loro per accomiatarli.
Gen	18	17	E l'Eterno disse: Celerò io ad Abrahamo quello che sto per fare
Gen	18	18	poiché Abrahamo deve diventare una nazione grande e potente e in lui saranno benedette tutte le nazioni della terra?
Gen	18	19	Io infatti l'ho scelto, perché ordini ai suoi figli e alla sua casa dopo di lui di seguire la via dell'Eterno, mettendo in pratica la giustizia e l'equità, perché l'Eterno possa compiere per Abrahamo ciò che gli ha promesso.
Gen	18	20	E l'Eterno disse: Siccome il grido che sale da Sodoma e Gomorra è grande e siccome il loro peccato è molto grave,
Gen	18	21	io scenderò per vedere se hanno veramente fatto secondo il grido che è giunto a me; in caso contrario, lo saprò.
Gen	18	22	Poi quegli uomini si allontanarono di là e si avviarono verso Sodoma; ma Abrahamo rimase ancora davanti all'Eterno.
Gen	18	23	Allora Abrahamo si avvicinò e disse: Farai perire il giusto insieme con l'empio?
Gen	18	24	Ammesso che ci siano cinquanta giusti nella città. distruggeresti tu il luogo e non lo risparmieresti per amore dei cinquanta giusti che si trovano nel suo mezzo?
Gen	18	25	Lungi da te il fare tale cosa: far morire il giusto con l'empio, cosicché il giusto sia trattato come l'empio; lungi da te! Il giudice di tutta la terra non farà egli giustizia?.
Gen	18	26	L'Eterno disse: Se trovo nella città di Sodoma cinquanta giusti, io risparmierò l'intero luogo per amor loro.
Gen	18	27	Allora Abrahamo riprese e disse: Ecco, prendo l'ardire di parlare al Signore, benché io non sia che polvere e cenere.
Gen	18	28	Ammesso che a quei cinquanta giusti ne manchino cinque. distruggeresti tu l'intera città per cinque di meno?. l'Eterno rispose: Se ve ne trovo quarantacinque, non la distruggerò.
Gen	18	29	Abrahamo continuò a parlargli e disse: Ammesso che in città se ne trovino quaranta?. E l'Eterno: Non lo farò, per amor dei quaranta.
Gen	18	30	Allora Abrahamo disse: Deh, non si adiri il Signore, ed io parlerò. Ammesso che in città se ne trovino trenta?. L'Eterno rispose: Non lo Farò se ve ne trovo trenta.
Gen	18	31	E Abrahamo disse: Ecco, prendo l'ardire di parlare al Signore. Ammesso che in città se ne trovino venti?. L'Eterno rispose: Non la distruggerò, per amor dei venti.
Gen	18	32	E Abrahamo disse: Deh, non si adiri il Signore e io parlerò ancora questa volta soltanto. Ammesso che in città se ne trovino dieci?. L'Eterno rispose: Non la distruggeró per amore dei dieci.
Gen	18	33	Come l'Eterno ebbe finito di parlare ad Abrahamo. se ne andò. E Abrahamo tornò alla sua dimora.
------------------------Genesi, capitolo 19
Gen	19	1	Ora i due angeli giunsero a Sodoma verso sera, mentre Lot era seduto alla porta di Sodoma; come li vide egli si alzó per andar loro incontro e si prostrò con la faccia a terra,
Gen	19	2	e disse: Miei signori, vi prego, venite in casa del vostro servo, passatevi la notte e lavatevi i piedi; poi domattina potrete alzarvi presto e continuare il vostro cammino. Essi risposero: No; passeremo la notte sulla piazza.
Gen	19	3	Ma egli insistette così tanto che vennero da lui ed entrarono in casa sua. Quindi egli preparò loro un banchetto e cosse dei pani senza lievito, ed essi mangiarono.
Gen	19	4	Ma prima che andassero a coricarsi, gli uomini della città, gli uomini di Sodoma, circondarono la casa, giovani e vecchi l'intera popolazione venuta da ogni dove;
Gen	19	5	chiamarono Lot e gli dissero: Dove sono gli uomini che sono venuti da te questa notte? Portaceli fuori. affinché li possiamo conoscere!.
Gen	19	6	Lot uscì verso di loro davanti alla porta di casa, chiuse la porta dietro di sé e disse:
Gen	19	7	Deh fratelli miei, non comportatevi in modo così malvagio!
Gen	19	8	Sentite, io ho due figlie che non hanno conosciuto uomo; deh, lasciate che ve le porti fuori e fate loro quel che vi pare; ma non fate nulla a questi uomini, perché essi sono entrati sotto la protezione del mio tetto.
Gen	19	9	Ma essi dissero: fatti in là!. Poi continuarono: Costui è venuto qui come straniero, e vuol far da giudice! Ora faremo a te peggio che a quelli!. E spingendo Lot con violenza si avvicinarono per sfondare la porta.
Gen	19	10	Ma quegli uomini allungarono le loro mani e tirarono Lot in casa con loro, e chiusero la porta.
Gen	19	11	colpirono quindi di cecità la gente che era alla porta della casa, dal piú piccolo al piú grande, cosicché si stancarono nel tentativo i trovare la porta.
Gen	19	12	Allora quegli uomini dissero a Lot: Chi altro hai tu qui? Fa' uscire da questo luogo i tuoi generi, i tuoi figli e le tue figlie, e chiunque tu abbia in città,
Gen	19	13	poiché noi stiamo per distruggere questo luogo, perché il grido dei suoi abitanti è grande davanti all'Eterno e l'Eterno ci ha mandati a distruggerlo.
Gen	19	14	Allora Lot uscì e parlò ai suoi generi che avevano sposato le sue figlie, e disse: Levatevi, uscite da questo luogo, perché l'Eterno sta per distruggere la città. Ma ai generi parve che egli volesse scherzare.
Gen	19	15	Come spuntò l'alba, gli angeli sollecitarono Lot, dicendo: Levati, prendi tua moglie e le tue figlie che si trovano qui, affinché tu non perisca nel castigo di questa città.
Gen	19	16	Ma siccome egli si indugiava, quegli uomini presero per mano lui, sua moglie e le sue due figlie, perché l'Eterno aveva avuto misericordia di lui, lo fecero uscire e lo condussero in salvo fuori della città.
Gen	19	17	Come essi li conducevano fuori uno di loro disse: Fuggi per salvare la tua vita! Non guardare indietro e non ti fermare in alcun luogo della pianura; salvati al monte che tu non abbia a perire!.
Gen	19	18	Ma Lot rispose loro: No, mio signore!
Gen	19	19	Ecco, il tuo servo ha trovato grazia agli occhi tuoi e tu hai usato grande misericordia verso di me, salvandomi la vita; ma io non riuscirò a raggiungere il monte prima che il disastro mi sopraggiunga ed io perisca.
Gen	19	20	Ecco, questa città è abbastanza vicina per potervi arrivare, ed è piccola. Deh, lascia che io fugga là (non è essa piccola?), e così avrò salva la vita.
Gen	19	21	L'angelo gli disse: Ecco, io ti concedo anche questa richiesta: di non distruggere la città, di cui hai parlato.
Gen	19	22	Affrettati, fuggi là, perché io non posso fare nulla finché tu vi sia giunto. Perciò quella città fu chiamata Tsoar.
Gen	19	23	Il sole si levava sulla terra quando Lot arrivò a Tsoar.
Gen	19	24	Allora l'Eterno fece piovere dal cielo su Sodoma e Gomorra zolfo e fuoco, da parte dell'Eterno.
Gen	19	25	Così egli distrusse quelle città, tutta la pianura, tutti gli abitanti della città e quanto cresceva sul suolo.
Gen	19	26	Ma la moglie di Lot si volse a guardare indietro e diventò una statua di sale.
Gen	19	27	Abrahamo si levò al mattino presto e andò al luogo dove si era fermato davanti all'Eterno;
Gen	19	28	poi guardò verso Sodoma e Gomorra e verso tutta la regione della pianura, ed ecco vide un fumo che si levava dalla terra, come il fumo di una fornace
Gen	19	29	Così avvenne che, quando DIO distrusse la città della pianura, DIO si ricordò di Abrahamo e fece allontanare Lot di mezzo al disastro, quando distrusse le città dove Lot aveva dimorato.
Gen	19	30	Poi lot uscì da Tsoar e andò ad abitare sul monte insieme con le sue due figlie, perché aveva paura di stare a Tsoar; e si stabilì in una caverna con le sue due figlie.
Gen	19	31	Ora la maggiore disse alla minore: Nostro padre è vecchio, e non vi è piú alcun uomo nel paese che possa unirsi a noi, come si usa su tutta la terra.
Gen	19	32	vieni, facciamo bere del vino a nostro padre e corichiamoci con lui; così potremo assicurare una discendenza a nostro padre.
Gen	19	33	Così quella stessa notte fecero bere del vino al loro padre; e la maggiore entrò e si coricò con suo padre: ed egli non si accorse né quando ella si coricò né quando si levò.
Gen	19	34	All'indomani la maggiore disse alla minore: ecco, la notte scorsa io mi sono coricata con mio padre; Facciamogli bere del vino anche questa notte; poi tu entra e coricati con lui, affinché possiamo assicurare una discendenza a nostro padre.
Gen	19	35	Anche quella notte fecero bere del vino al loro padre, e la minore andò a coricarsi con lui; ed egli non si accorse né quando ella si coricò né quando si levò.
Gen	19	36	Così le due figlie di Lot rimasero incinte per mezzo del loro padre.
Gen	19	37	La maggiore diede alla luce un figlio, al quale pose nome Moab. Questi è il padre dei Moabiti, che sussistono fino al giorno d'oggi.
Gen	19	38	Anche la minore partorì un figlio, al quale pose nome Ben-Ammi. Questi è il padre degli Ammoniti, ce sussistono fino al giorno d'oggi.
------------------------Genesi, capitolo 20
Gen	20	1	Abrahamo si spostò di là andando verso il Neghev, e dimorò fra Kadesh e Shur, poi si stabilì a Gherar.
Gen	20	2	Ora Abrahamo diceva di Sara sua moglie: E' mia sorella. Così Abimelek re di Gherar, mandò a prendere Sara.
Gen	20	3	Ma DIO venne da Abimelek in un sogno di notte, e gli disse: ecco, tu stai per morire, a motivo della donna che hai preso, perché ella è sposata.
Gen	20	4	Abimelek però non si era accostato a lei, e disse: Signore, faresti tu perire una nazione, anche quando fosse giusta?
Gen	20	5	Non mi ha egli detto: E' mia sorella, e lei stessa ha detto: E' mio fratello? Ho fatto questo nell'integrità del mio cuore e con mani innocenti.
Gen	20	6	DIO gli disse nel sogno: Si, lo so che hai fatto questo nell'integrità del tuo cuore e ti ho quindi impedito dal peccare contro di me; per questo non ti ho permesso di toccarla.
Gen	20	7	Ora dunque restituisci la moglie di quest'uomo, perché è un profeta; ed egli pregherà per te e tu vivrai. Ma se non la restituisci, sappi per certo che tu morrai, tu e tutti i tuoi.
Gen	20	8	Così Abimelek si alzò il mattino presto, chiamó tutti i suoi servi e raccontó loro tutte queste cose, quegli uomini furono presi da grande paura.
Gen	20	9	Poi Abimelek chiamò Abrahamo e gli disse: Che ci hai fatto? E che cosa ho io fatto contro di te, per aver fatto venire su di me e sul mio regno un peccato così grande? Tu mi hai fatto cose che non si dovevano fare.
Gen	20	10	Poi Abimelek disse ad Abrahamo: Che cosa pensavi di fare agendo in questo modo?.
Gen	20	11	Abrahamo rispose: L'ho fatto, perché dicevo fra me: Certo, in questo luogo non c'è timore di DIO; e mi uccideranno a causa di mia moglie.
Gen	20	12	Inoltre ella è veramente mia sorella, figlia di mio padre, ma non figlia di mia madre; ed è poi divenuta mia moglie.
Gen	20	13	Ora quando DIO mi fece errare lontano dalla casa di mio padre, io le dissi: Questo è il favore che mi farai; dovunque andremo, dirai di me: E' mio fratello.
Gen	20	14	Allora Abimelek prese pecore, buoi, servi e serve, e li diede ad Abrahamo; e gli restituì sua moglie Sara.
Gen	20	15	Poi Abimelek disse: Ecco, il mio paese ti sta davanti; dimora dovunque ti piace.
Gen	20	16	E a Sara disse: Ecco, io ho dato a tuo fratello mille pezzi d'argento; questo servirà per coprire l'offesa fatta a te davanti a tutti quelli che sono con te; così sei giustificata davanti a tutti.
Gen	20	17	Allora Abrahamo pregò DIO, e DIO guarì Abimelek, sua moglie e le sue serve, ed esse poterono partorire.
Gen	20	18	Poiché l'Eterno aveva del tutto resa sterile l'intera casa di Abimelek, a motivo di Sara moglie di Abrahamo.
------------------------Genesi, capitolo 21
Gen	21	1	L'Eterno visitò Sara come aveva detto; e l'Eterno fece a Sara come aveva promesso.
Gen	21	2	E Sara concepì e partorì un figlio ad Abrahamo nella sua vecchiaia, al tempo stabilito, che DIO gli aveva detto.
Gen	21	3	E Abrahamo pose nome Isacco al figlio che gli era nato, e che Sara gli aveva partorito.
Gen	21	4	Poi Abrahamo circoncise suo figlio Isacco all'età di otto giorni, come DIO gli aveva comandato.
Gen	21	5	Ora Abrahamo aveva cento anni, quando gli nacque suo figlio Isacco.
Gen	21	6	E Sara disse: DIO mi ha dato di che ridere; chiunque lo udrà riderà con me.
Gen	21	7	E disse pure: Chi avrebbe mai detto ad Abrahamo che Sara allatterebbe figli? Poiché io gli ho partorito un figlio nella sua vecchiaia.
Gen	21	8	Il bambino dunque crebbe e fu svezzato; e nel giorno che Isacco fu svezzato Abrahamo fece un gran convito.
Gen	21	9	Ora Sara vide che il figlio partorito ad Abrahamo da Agar, l'egiziana, rideva.
Gen	21	10	Allora ella disse ad Abrahamo: Scaccia questa serva e suo figlio, perché il figlio di questa serva non dev'essere erede con mio figlio, con Isacco.
Gen	21	11	La cosa dispiacque grandemente ad Abrahamo, a motivo di suo figlio.
Gen	21	12	Ma DIO disse ad Abrahamo: Non essere addolorato a motivo del ragazzo e della tua serva; dà ascolto a tutto quello che Sara ti dice, perché uscirà da Isacco la discendenza che porterà il tuo nome.
Gen	21	13	Ma anche del figlio di questa serva io farò una nazione, perché è tua discendenza.
Gen	21	14	Abrahamo si levò al mattino presto, prese del pane e un otre d'acqua e li diede ad Agar; mise tutto sulle sue spalle e la mandò via assieme al fanciullo. Così ella partì e andò errando per il deserto di Beer-Sceba.
Gen	21	15	Quando l'acqua dell'otre finì, ella mise il fanciullo sotto un cespuglio.
Gen	21	16	E andò a sedersi di fronte a lui, alla distanza di un tiro d'arco, perché diceva: Non voglio vedere il fanciullo morire!. Così ella si sedette di fronte a lui e alzò la voce e pianse.
Gen	21	17	E DIO udì la voce del ragazzo; e l'angelo di DIO chiamò Agar dal cielo e le disse: Che hai, Agar? Non temere, perché DIO ha udito la voce del ragazzo là dove si trova.
Gen	21	18	Levati, solleva il ragazzo e tienilo forte con la tua mano, perché io farò di lui una grande nazione.
Gen	21	19	Allora DIO le aperse gli occhi ed ella vide un pozzo d'acqua; così andò a riempire d'acqua l'otre e diede da bere al ragazzo.
Gen	21	20	E DIO fu col ragazzo; ed egli crebbe, abitò nel deserto e divenne un tiratore d'arco.
Gen	21	21	Egli abitò nel deserto di Paran e sua madre gli prese una moglie dal paese d'Egitto.
Gen	21	22	In quel tempo Abimelek, assieme a Pikol, capo del suo esercito, parlò ad Abrahamo, dicendo: DIO è con te in tutto quello che fai;
Gen	21	23	Ora dunque giurami qui nel nome i Dio, che tu non ingannerai né me né i miei figli né i miei nipoti, ma che userai verso di me e verso il paese dove hai soggiornato come forestiero la stessa benevolenza che io ho usato verso di te.
Gen	21	24	Abrahamo rispose: Lo giuro
Gen	21	25	Poi Abrahamo rimproverò Abimelek a motivo di un pozzo d'acqua, di cui i servi di Abimelek si erano impadroniti.
Gen	21	26	Abimelek disse: io non so chi abbia fatto questo; tu stesso non me lo hai fatto sapere e io non ne ho sentito parlare che oggi.
Gen	21	27	Allora Abrahamo prese pecore e buoi e li diede ad Abimelek; e i due fecero alleanza.
Gen	21	28	Poi Abrahamo mise da parte sette agnelle del gregge.
Gen	21	29	E Abimelek disse ad Abrahamo: Che vogliono dire queste sette agnelle che tu hai messo da parte?.
Gen	21	30	Abrahamo rispose: Tu accetterai dalla mia mano queste sette agnelle, perché ciò mi serva da testimonianza che io ho scavato questo pozzo.
Gen	21	31	Perciò egli chiamò quel luogo Beer-Sceba, perché là avevano fatto ambedue giuramento.
Gen	21	32	Così fecero alleanza a Beer-Sceba. Poi Abimelek e Pikol, capo del suo esercito, si alzarono e se ne tornarono nel paese dei Filistei.
Gen	21	33	Poi Abrahamo piantò un tamarisco a Beer-Sceba e là invocò il nome dell'Eterno, il Dio d'eternità.
Gen	21	34	Abrahamo soggiornò come forestiero molto tempo nel paese dei Filistei.
------------------------Genesi, capitolo 22
Gen	22	1	Dopo queste cose DIO mise alla prova Abrahamo e gli disse: Abrahamo!. Egli rispose: Eccomi.
Gen	22	2	E DIO disse: Prendi ora tuo figlio, il tuo unico figlio, colui che tu ami, Isacco, va' nel paese di Moriah e là offrilo in olocausto sopra uno dei monti che io ti dirò.
Gen	22	3	Così Abrahamo si alzò al mattino presto, mise il basto al suo asino, prese con sé due dei suoi servi e Isacco suo figlio e spaccò della legna per l'olocausto; poi partì per andare al luogo che DIO gli aveva detto.
Gen	22	4	Il terzo giorno Abrahamo alzò gli occhi e vide da lontano il luogo.
Gen	22	5	Allora Abrahamo disse ai suoi servi: Rimanete qui con l'asino; io e il ragazzo andremo fin là e adoreremo; poi ritorneremo da voi.
Gen	22	6	Così Abrahamo prese la legna per l'olocausto e la caricò su Isacco suo figlio; poi prese in mano sua il fuoco e il coltello e s'incamminarono tutt'e due insieme.
Gen	22	7	E Isacco parlò a suo padre Abrahamo e disse: Padre mio!. Abrahamo rispose: Eccomi, figlio mio. E Isacco disse: Ecco il fuoco e la legna; ma dov'è l'agnello per l'olocausto?.
Gen	22	8	Abrahamo rispose: Figlio mio, DIO provvederà egli stesso l'agnello per l'olocausto. E proseguirono tutt'e due insieme.
Gen	22	9	Così giunsero al luogo che DIO gli aveva indicato, e là Abrahamo edificò l'altare e vi accomodò la legna; poi legò Isacco suo figlio e lo depose sull'altare sopra la legna.
Gen	22	10	Abrahamo quindi stese la mano e prese il coltello per uccidere suo figlio.
Gen	22	11	Ma l'Angelo dell'Eterno lo chiamò dal cielo e disse: Abrahamo, Abrahamo!. Egli rispose: Eccomi.
Gen	22	12	L'Angelo disse: Non stendere la tua mano contro il ragazzo e non gli fare alcun male; ora infatti so che tu temi Dio, poiché non mi hai rifiutato tuo figlio, l'unico tuo figliuolo.
Gen	22	13	Allora Abrahamo alzò gli occhi e guardò; ed ecco dietro di lui un montone, preso per le corna in un cespuglio. Così Abrahamo andò, prese il montone e l'offerse in olocausto invece di suo figlio.
Gen	22	14	E Abrahamo chiamò quel luogo Jehovah Jireh. Per questo si dice fino al giorno d'oggi: Al monte dell'Eterno sarà provveduto.
Gen	22	15	L'Angelo dell'Eterno chiamò dal cielo Abrahamo una seconda volta e disse:
Gen	22	16	Io giuro per me stesso, dice l'Eterno, poiché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, l'unico tuo figlio,
Gen	22	17	io certo ti benedirò grandemente e moltiplicherò la tua discendenza come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; e la tua discendenza possederà la porta dei suoi nemici.
Gen	22	18	E tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua discendenza, perché tu hai ubbidito alla mia voce.
Gen	22	19	Poi Abrahamo tornò dai suoi servi; essi si alzarono e andarono insieme a Beer-Sceba. E Abrahamo dimorò a Beer-Sceba.
Gen	22	20	Dopo queste cose fu riferito ad Abrahamo questo: Ecco, Milkaha ha partorito anch'ella dei figli a Nahor, tuo fratello:
Gen	22	21	Uz, suo primogenito, Buz suo fratello, Kemuel padre di Aram,
Gen	22	22	Kesed, Hazo, Pildash, Jidlaf e Bethuel.
Gen	22	23	E Bethuel generò Rebecca. Questi otto figli Milkah partorì a Nahor, fratello di Abrahamo.
Gen	22	24	La sua concubina, che si chiamava Reumah, partorì anch'ella Tebah, Gaham, Tahash e Maakah.
------------------------Genesi, capitolo 23
Gen	23	1	Ora Sara visse centoventisette anni. Questi furono gli anni della vita di Sara.
Gen	23	2	E Sara morì a Kirjath-Arba, (che è Hebron), nel paese di Canaan; e Abrahamo entrò a far lutto per Sara e a piangerla.
Gen	23	3	Poi Abrahamo si alzò dalla presenza del suo morto e parlò ai figli di Heth, dicendo:
Gen	23	4	io sono straniero e avventizio fra voi; datemi la proprietà di un sepolcro fra voi, affinché possa seppellire il mio morto e togliermelo davanti agli occhi.
Gen	23	5	E i figli di Heth risposero ad Abrahamo dicendogli:
Gen	23	6	Ascoltaci, o mio signore! Tu sei fra noi un principe di DIO; seppellisci il tuo morto nel migliore dei nostri sepolcri; nessuno di noi ti rifiuterà il suo sepolcro perché tu vi possa seppellire il tuo morto.
Gen	23	7	Allora Abrahamo si alzò, s'inchinò davanti al popolo del paese, davanti ai figli di Heth,
Gen	23	8	e parlò loro dicendo: Se piace a voi che io seppellisca il mio morto togliendolo davanti ai miei occhi, ascoltatemi. Intercedete per me presso Efron figlio di Zohar,
Gen	23	9	perché mi ceda la sua caverna di Makpelah, che gli appartiene e che è all'estremità del suo campo; me la ceda in proprietà per l'intero suo prezzo, come luogo di sepoltura fra voi.
Gen	23	10	Ora Efron si trovava in mezzo ai figli di Heth; ed Efron, lo Hitteo, rispose ad Abrahamo in presenza dei figli di Heth, di tutti quelli che entravano per la porta della sua città, dicendo:
Gen	23	11	No, mio signore, ascoltami! Io ti dono il campo e ti dono la spelonca che vi si trova; te la dono in presenza dei figli del mio popolo; te ne faccio un dono. Seppellisci il tuo morto.
Gen	23	12	Allora Abrahamo s'inchinò davanti al popolo del paese,
Gen	23	13	e parlò a Efron in presenza del popolo del paese dicendo: Ascoltami, ti prego! Io ti darò il prezzo del campo; accettalo da me, così io vi potrò seppellire il mio morto.
Gen	23	14	Efron rispose ad Abrahamo, dicendogli:
Gen	23	15	Signor mio, ascoltami! Il terreno vale quattrocento sicli d'argento. Che cos'è questo fra me e te? Seppellisci dunque il tuo morto.
Gen	23	16	Allora Abrahamo diede ascolto a Efron; e Abrahamo pesò a Efron il prezzo che egli aveva detto in presenza dei figli di Heth: quattrocento sicli d'argento, moneta corrente tra i mercanti.
Gen	23	17	Così il campo di Efron che si trovava a Makpelah di fronte a Mamre, il campo con la caverna che vi era e tutti gli alberi che erano nel campo e in tutti i confini all'intorno,
Gen	23	18	passarono in proprietà di Abrahamo, alla presenza dei figli di Heth e di tutti quelli che entravano per la porta della città di Efron.
Gen	23	19	Dopo questo, Abrahamo seppellì Sara sua moglie nella caverna del campo di Makpelah di fronte a Mamre, (che è Hebron), nel paese di Canaan.
Gen	23	20	Così il campo e la caverna che vi si trova furono trasferiti dai figli di Heth in proprietà ad Abrahamo, come luogo di sepoltura.
------------------------Genesi, capitolo 24
Gen	24	1	Abrahamo era ormai vecchio e di età avanzata; e l'Eterno aveva benedetto Abrahamo in ogni cosa.
Gen	24	2	E Abrahamo disse al servo piú anziano di casa sua che aveva il governo su tutti i suoi beni: Deh, metti la tua mano sotto la mia coscia;
Gen	24	3	e io ti farò giurare per l'Eterno, il DIO dei cieli e il DIO della terra, che tu non prenderai per moglie a mio figlio alcuna delle figlie dei Cananei, in mezzo ai quali io dimoro;
Gen	24	4	ma andrai al mio paese e al mio parentado a prendere una moglie per mio figlio, per Isacco.
Gen	24	5	Il servo gli rispose: Forse quella donna non sarà disposta a seguirmi in questo paese; dovrò io allora riportare tuo figlio nel paese da cui tu sei uscito?.
Gen	24	6	Allora Abrahamo gli disse: Guardati dal riportare là mio figlio!
Gen	24	7	L'Eterno, il DIO dei cieli, che mi trasse dalla casa di mio padre e dal mio paese natio, e mi parlò e mi giurò dicendo: Io darò questo paese alla tua discendenza, egli manderà il suo angelo davanti a te, e tu prenderai di là una moglie per mio figlio.
Gen	24	8	E se la donna non sarà disposta a seguirti, allora sarai sciolto da questo giuramento a me fatto; soltanto non riportare là mio figlio.
Gen	24	9	Così il servo pose la mano sotto la coscia di Abrahamo suo signore e fece a lui giuramento in merito a questo problema.
Gen	24	10	Poi il servo prese dieci cammelli fra i cammelli del suo signore e partì, parlando con sé ogni sorta di beni del suo signore. Egli si mise in viaggio e andò in Mesopotamia, alla città di Nahor.
Gen	24	11	E fece inginocchiare i cammelli fuori della città presso un pozzo d'acqua, verso sera, all'ora in cui le donne escono ad attingere l'acqua, e disse:
Gen	24	12	O Eterno, DIO del mio signore Abrahamo, ti prego, fa' che quest'oggi possa fare un felice incontro, e usa benignità verso Abrahamo mio signore!
Gen	24	13	Ecco, io sto presso questa fonte d'acqua, mentre le figlie degli abitanti della città escono ad attingere acqua.
Gen	24	14	Fa' che la fanciulla alla quale dirò: Deh, abbassa la tua brocca perché io beva, e che mi risponderà: Bevi, e darò da bere anche ai tuoi cammelli, sia quella che tu hai destinata al tuo servo Isacco. Da questo comprenderò che tu hai usato benignità verso il mio signore.
Gen	24	15	Egli non aveva ancora finito di parlare, quando ecco uscire con la sua brocca sulla spalla Rebecca, figlia di Bethuel, figlio di Milkah, moglie di Nahor, fratello di Abrahamo.
Gen	24	16	La Fanciulla era molto bella d'aspetto, vergine, e nessun uomo l'aveva mai conosciuta. Ella scese alla fonte, riempì la sua brocca, e risalì.
Gen	24	17	Allora il servo le corse incontro e le disse: Deh, lasciami bere un po' d'acqua dalla tua brocca.
Gen	24	18	Ella rispose: Bevi, signor mio; poi si affrettò a calare la brocca sulla mano, e gli diede da bere.
Gen	24	19	Come ebbe finito di dargli da bere, disse: Attingerò acqua anche per i tuoi cammelli, finché abbiano bevuto a sufficienza.
Gen	24	20	In fretta vuotò la sua brocca nell'abbeveratoio, corse di nuovo alla fonte ad attingere acqua e ne attinse per tutti i cammelli di lui.
Gen	24	21	Intanto quell'uomo la contemplava in silenzio, per sapere se l'Eterno avesse o no fatto prosperare il suo viaggio.
Gen	24	22	Quando i cammelli ebbero finito di bere, l'uomo prese un anello d'oro per il naso del peso di mezzo siclo e due braccialetti del peso di dieci sicli d'oro per i polsi di lei, e disse:
Gen	24	23	Di chi sei figlia? Dimmelo, per favore. C'è posto per noi in casa di tuo padre per passare la notte?.
Gen	24	24	Ella rispose: Io sono figlia di Bethuel figlio di Milkah, che ella partorì a Nahor.
Gen	24	25	E aggiunse: Da noi c'è strame e foraggio in quantità e anche posto per passare la notte.
Gen	24	26	Allora l'uomo s'inchinò, adorò l'Eterno e disse:
Gen	24	27	Benedetto l'Eterno, il DIO di Abrahamo mio signore, che non ha cessato di usare la sua benignità e fedeltà verso il mio signore! Quanto a me, nel viaggio, l'Eterno mi ha guidato alla casa dei fratelli del mio signore.
Gen	24	28	E la fanciulla corse a raccontare queste cose a casa di sua madre.
Gen	24	29	Or Rebecca aveva un fratello chiamato Labano. E Labano corse fuori da quell'uomo alla fonte.
Gen	24	30	Come egli vide l'anello al naso e i braccialetti ai polsi di sua sorella e udì le parole di Rebecca sua sorella che diceva: Così mi ha parlato quell'uomo, venne da quell'uomo, ed ecco che se ne stava presso ai cammelli, vicino alla fonte.
Gen	24	31	E disse: Entra, benedetto dall'Eterno! Perché stai fuori? Io ho preparato la casa e un luogo per i cammelli.
Gen	24	32	L'uomo entrò in casa, e Labano scaricò i cammelli diede strame e foraggio ai cammelli e portò acqua per lavare i piedi di lui e i piedi degli uomini che erano con lui.
Gen	24	33	Poi gli fu posto davanti da mangiare; ma egli disse: Non mangerò finché non abbia fatto la mia ambasciata. L'altro disse: Parla.
Gen	24	34	Allora egli disse: Io sono servo di Abrahamo.
Gen	24	35	L'Eterno ha benedetto abbondantemente il mio signore, che è divenuto grande; gli ha dato pecore e buoi, argento e oro, servi e serve, cammelli e asini.
Gen	24	36	Or Sara, moglie del mio signore, ha partorito nella sua vecchiaia un figlio al mio padrone, che ha dato a lui tutto ciò che possiede.
Gen	24	37	E il mio signore mi ha fatto giurare, dicendo: Non prenderai per mio figlio una moglie tra i figli dei Cananei, nel paese dei quali dimoro;
Gen	24	38	ma andrai alla casa di mio padre e al mio parentado e là prenderai una moglie per mio figlio".
Gen	24	39	Allora io dissi al mio padrone: Può darsi che la donna non mi voglia seguire.
Gen	24	40	Ma egli rispose: L'Eterno, davanti al quale ho camminato, manderà il suo angelo con te e farà prosperare il tuo viaggio, e tu prenderai per mio figlio una moglie dal mio parentado e dalla casa di mio padre.
Gen	24	41	Sarai sciolto dal giuramento, fattomi, quando sarai andato dal mio parentado; se poi non vorranno dartela, allora sarai sciolto dal giuramento fattomi".
Gen	24	42	Oggi sono arrivato alla fonte e ho detto: O Eterno, DIO del mio signore Abrahamo, se così ti piace, ti prego di far prosperare il viaggio che ho intrapreso;
Gen	24	43	ecco, io mi fermo presso la fonte d'acqua; fa' che la fanciulla che uscirà ad attingere acqua e alla quale dirò: Deh, lasciami bere un po' d'acqua dalla tua brocca,
Gen	24	44	e che mi dirà: Bevi pure e ne attingerò anche per i tuoi cammelli, sia la moglie che l'Eterno ha destinato al figlio del mio signore.
Gen	24	45	Prima che io avessi finito di parlare in cuor mio, ecco uscir fuori Rebecca con la sua brocca sulla spalla; ella scese alla fonte e attinse acqua. Allora io le dissi:
Gen	24	46	"Deh, lasciami bere!". Ed ella si affrettò a calare la brocca dalla spalla e rispose: Bevi, e darò da bere anche ai tuoi cammelli. Così bevvi io, ed ella diede pure da bere ai cammelli.
Gen	24	47	Allora la interrogai e le dissi: Di chi sei figlia?. Ella rispose: Sono figlia di Bethuel, figlio di Nahor, che Milkah gli partorì. Così io le misi l'anello al naso e i braccialetti ai polsi.
Gen	24	48	Poi mi inchinai, adorai l'Eterno e benedissi l'Eterno, il DIO di Abrahamo mio signore, che mi ha condotto per la giusta via a prendere per suo figlio la figlia del fratello del mio signore.
Gen	24	49	E ora, se volete usare benevolenza e fedeltà verso il mio signore, ditemelo; se no, ditemelo lo stesso e io mi volgerò a destra o a sinistra.
Gen	24	50	Allora Labano e Bethuel risposero e dissero: La cosa procede dall'Eterno; noi non possiamo parlarti né in bene né in male.
Gen	24	51	Ecco, Rebecca è qui davanti a te, prendila, va', e divenga ella la moglie del figlio del tuo signore, come l'Eterno ha detto.
Gen	24	52	Quando il servo di Abrahamo udì le loro parole, si prostrò a terra davanti all'Eterno.
Gen	24	53	Il servo trasse fuori oggetti d'argento e oggetti d'oro e vesti e li diede a Rebecca; e donò pure delle cose preziose al fratello e alla madre di lei.
Gen	24	54	Poi mangiarono e bevvero, egli e gli uomini che erano con lui, e si fermarono per la notte. Alzatisi al mattino, il servo disse: Lasciatemi tornare dal mio signore.
Gen	24	55	Il fratello e la madre di Rebecca dissero: Lascia che la fanciulla rimanga alcuni giorni con noi, almeno una diecina; poi se ne può andare.
Gen	24	56	Ma egli rispose loro: Non mi trattenete, perché l'Eterno ha fatto prosperare il mio viaggio; lasciatemi partire, affinché io me ne torni dal mio signore.
Gen	24	57	Allora essi dissero: Chiamiamo la fanciulla e chiediamo a lei stessa.
Gen	24	58	Allora chiamarono Rebecca e le dissero: Vuoi andare con quest'uomo?. Ella rispose: Si, andrò.
Gen	24	59	Così lasciarono andare Rebecca loro sorella e la sua balia col servo di Abrahamo e i suoi uomini.
Gen	24	60	E benedissero Rebecca e le dissero: Sorella nostra, possa tu divenire madre di migliaia di miriadi e possa la tua discendenza possedere la porta dei suoi nemici.
Gen	24	61	Allora Rebecca e le sue serve si levarono, montarono sui cammelli e seguirono quell'uomo. Così il servo prese Rebecca e se ne andò.
Gen	24	62	Or Isacco era tornato dal pozzo di Lahai-Roi, perché abitava nella regione del Neghev.
Gen	24	63	Isacco era uscito, sul far della sera, per meditare nella campagna; ed egli alzò gli occhi e guardò, ed ecco venire dei cammelli.
Gen	24	64	Anche Rebecca alzò gli occhi e vide Isacco; allora ella smontò in fretta dal cammello,
Gen	24	65	e disse al servo: Chi è quell'uomo che viene nel campo incontro a noi?. Il servo rispose: E' il mio signore. Allora ella, preso il velo, si coprì.
Gen	24	66	Poi il servo raccontò a Isacco tutte le cose che aveva fatto.
Gen	24	67	Isacco introdusse Rebecca nella tenda di Sara sua madre e la prese con sé; ella divenne sua moglie ed egli l'amò. Così Isacco fu consolato dopo la morte di sua madre.
------------------------Genesi, capitolo 25
Gen	25	1	Poi Abrahamo prese un'altra moglie, di nome Keturah.
Gen	25	2	E questa gli partorì Zimran, Jokshan, Medan, Madian, Ishbak e Shuah.
Gen	25	3	Jokshan generò Sceba e Dedan. I figli di Dedan furono gli Asshurim, i Letuscim e i Leummim.
Gen	25	4	I figli di Madian furono Efah, Efer, Hanok, Abidah ed Eldaah. Tutti questi furono i figli di Keturah.
Gen	25	5	Abrahamo diede tutto ció che possedeva a Isacco;
Gen	25	6	ma ai figli che Abrahamo aveva avuto dalle concubine fece dei doni e Mentre era ancora in vita, li mandò lontano da suo figlio Isacco, verso est in un paese d'oriente.
Gen	25	7	Or questi sono gli anni della vita di Abrahamo che egli visse: centosettantacinque anni.
Gen	25	8	Poi Abrahamo spirò e morì in prospera vecchiaia, attempato e sazio di giorni, e fu riunito al suo popolo.
Gen	25	9	E i suoi figli Isacco e Ismaele lo seppellirono nella spelonca di Makpelah nel campo di Efron, figlio di Zohar lo Hitteo, che è di fronte a Mamre,
Gen	25	10	il campo che Abrahamo aveva comprato dai figli di Heth. Là furono sepolti Abrahamo e Sara sua moglie.
Gen	25	11	Dopo la morte di Abrahamo, DIO benedisse suo figlio Isacco; e Isacco dimorò presso il pozzo di Lahai-Roi.
Gen	25	12	Ora questi sono i discendenti di Ismaele, figlio di Abrahamo, che Agar l'egiziana, serva di Sara, aveva partorito ad Abrahamo.
Gen	25	13	Questi sono i nomi dei figli di Ismaele, secondo i nomi delle loro generazioni: Nebajoth, il primogenito di Ismaele; poi Kedar, Adbeel, Mibsam,
Gen	25	14	Mishma, Dumah, Massa,
Gen	25	15	Hadar, Tema, Jetur, Nafish e Kedemah.
Gen	25	16	Questi. sono i figli di Ismaele e questi i loro nomi, secondo i loro villaggio e i loro accampamenti. Essi furono i dodici principi delle loro rispettive nazioni.
Gen	25	17	Or questi sono gli anni della vita di Ismaele: centotrentasette anni; poi egli spirò e morì, e fu riunito al suo popolo.
Gen	25	18	(E i suoi figli abitarono da Havilah fino a Shur, che è ad est dell'Egitto, in direzione dell'Assiria). Egli si stabilì in presenza di tutti e suoi fratelli.
Gen	25	19	questi sono i discendenti di Isacco figlio di Abrahamo.
Gen	25	20	Abrahamo generò Isacco; e Isacco aveva quarant'anni quando prese in moglie Rebecca, figlia di Bethuel, l'Arameo di Paddan-Aran sorella di Labano l'Arameo.
Gen	25	21	Isacco supplicò l'Eterno per sua moglie, perché ella era sterile. L'Eterno lo esaudì, e Rebecca, sua moglie, concepì.
Gen	25	22	Ma i bambini si spingevano l'un l'altro nel suo grembo; ed ella disse: Se è così (che l'Eterno ha risposto), perché mi trovo io in queste condizioni?. Così andò a consultare l'Eterno.
Gen	25	23	E l'Eterno le disse: Due nazioni sono nel tuo grembo, e due popoli separati usciranno dalle tue viscere. Uno dei due popoli sarà piú forte dell'altro, e il maggiore servirà il minore.
Gen	25	24	Quando venne per lei il tempo di partorire, ecco che ella aveva in grembo due gemelli.
Gen	25	25	E il primo che uscì fuori era rosso; egli era tutto quanto come un mantello peloso; così lo chiamarono Esaú.
Gen	25	26	Dopo uscì suo Fratello, che con la mano teneva il calcagno di Esaú; così lo chiamarono Giacobbe. Or Isacco aveva settant'anni quando Rebecca li partorì.
Gen	25	27	I due fanciulli crebbero ed Esaú divenne un esperto cacciatore, un uomo di campagna, mentre Giacobbe era un uomo tranquillo, che viveva nelle tende.
Gen	25	28	Or Isacco amava Esaú, perché la cacciagione era di suo gusto; Rebecca invece amava Giacobbe.
Gen	25	29	Una volta che Giacobbe si cucinò una zuppa, Esaú giunse dai campi tutto stanco.
Gen	25	30	Ed Esaú disse a Giacobbe: Per favore, lasciami mangiare un po' di questa zuppa rossa, perché sono stanco. Per questo fu chiamato Edom.
Gen	25	31	Ma Giacobbe gli rispose: Vendimi prima la tua primogenitura.
Gen	25	32	Esaú disse: Ecco io sto per morire; che mi giova la primogenitura?.
Gen	25	33	Allora Giacobbe disse: Prima, giuramelo. Ed Esaù glielo giurò e vendette la sua primogenitura Giacobbe.
Gen	25	34	Quindi Giacobbe diede a Esaú del pane e della zuppa di lenticchie. Ed egli mangiò e bevve; poi si alzò e se ne andò. Così Esaú disprezzò la sa primogenitura.
------------------------Genesi, capitolo 26
Gen	26	1	Or ci fu una carestia nel paese, oltre la precedente carestia che c'era stata ai tempi di Abrahamo. Poi Isacco andò da Abimelek, re dei Filistei a Gherar.
Gen	26	2	Allora l'Eterno gli apparve e gli disse: Non scendere in Egitto; rimani nel paese che io ti dirò.
Gen	26	3	Soggiorna in questo paese e io sarò con te e ti benedirò, perché io darò a te e alla tua discendenza tutti questi paesi, e manterrò il giuramento che feci ad Abrahamo tuo padre,
Gen	26	4	e moltiplicherò la tua discendenza come le stelle "del cielo; darò alla tua discendenza tutti questi paesi, e tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua discendenza,
Gen	26	5	Perché Abrahamo ubbidì alla mia voce e osservó i miei ordini, i miei comandamenti, i miei statuti e le mie leggi.
Gen	26	6	Così Isacco dimorò in Gherar.
Gen	26	7	Quando la gente del luogo gli faceva domande intorno a sua moglie, egli rispondeva: E' mia sorella, perché aveva paura di dire: E' mia moglie, poiché pensava: Gli uomini del luogo potrebbero uccidermi a motivo di Rebecca, perché ella è di bell'aspetto.
Gen	26	8	Quando aveva già trascorso parecchio tempo in quel luogo, ad Abimelek, re dei Filistei, capitò di guardare dalla finestra e vide Isacco che accarezzava Rebecca sua moglie.
Gen	26	9	Allora Abimelek chiamò Isacco e gli disse: Certamente costei è tua moglie; come mai hai tu detto: E' mia sorella"?. Isacco rispose: Perché dicevo: Non vorrei morire a motivo di lei.
Gen	26	10	Abimelek disse: Che cos'è questo che ci hai fatto? Qualcuno del popolo avrebbe potuto facilmente coricarsi con tua moglie, e tu ci avresti tirato addosso una gran colpa.
Gen	26	11	Così Abimelek diede quest'ordine a tutto il popolo: Chiunque tocca quest'uomo o sua moglie sarà senz'altro messo a morte.
Gen	26	12	Isacco seminò in quel paese e in quell'anno raccolse il centuplo; e l'Eterno lo benedisse.
Gen	26	13	Quest'uomo divenne grande e continuò a crescere fino a divenire straordinariamente grande.
Gen	26	14	Egli venne a possedere greggi di pecore, mandrie di buoi e un gran numero di servi. Così i Filistei lo invidiarono,
Gen	26	15	perciò i Filistei turarono, riempiendoli di terra, tutti i pozzi che i servi di suo padre avevano scavati, al tempo di Abrahamo suo padre.
Gen	26	16	Allora Abimelek disse a Isacco: Vattene da noi, poiché tu sei molto piú potente di noi.
Gen	26	17	Così Isacco se ne andò di là e si accampò nella valle di Gherar, e là dimorò.
Gen	26	18	E Isacco scavò di nuovo i pozzi di acqua che erano stati scavati al tempo di Abrahamo suo padre, e che i Filistei avevano turati dopo la morte di Abrahamo; e pose loro gli stessi nomi che aveva loro posto suo padre.
Gen	26	19	Poi i servi di Isacco scavarono nella valle e vi trovarono un pozzo di acqua viva.
Gen	26	20	Ma i pastori di Gherar altercarono coi pastori d'Isacco, dicendo: L'acqua è nostra. Ed egli chiamò il pozzo Esek, perché quelli avevano conteso con lui.
Gen	26	21	I servi scavarono quindi un altro pozzo, ma quelli altercarono anche per questo. E Isacco lo chiamò Sitnah.
Gen	26	22	Allora egli se ne andò di là e scavò un altro pozzo per il quale quelli non altercarono. Ed egli lo chiamò Rehoboth, perché egli disse: Ora l'Eterno ci ha messi al largo, e noi prospereremo nel paese.
Gen	26	23	Poi di là Isacco salì a Beer-Sceba.
Gen	26	24	E l'Eterno gli apparve quella stessa notte, e gli disse: Io sono il DIO di Abrahamo tuo padre; non temere, perché io sono con te; ti benedirò e moltiplicherò la tua discendenza per amore di Abrahamo mio servo.
Gen	26	25	Allora egli costruì in quel luogo un altare e invocò il nome dell'Eterno, e vi piantò la sua tenda. La i servi di Isacco scavarono un pozzo.
Gen	26	26	Poi Abimelek da Gherar andò da lui con Ahuzzath, suo amico e con Pikol, capo del suo esercito.
Gen	26	27	E Isacco disse loro: Perché siete venuti da me, dal momento che mi odiate e mi avete allontanato da voi.
Gen	26	28	Allora essi risposero: Noi abbiamo chiaramente visto che l'Eterno è con te. Così abbiamo detto: Si faccia ora un giuramento fra di noi, fra noi e te, e facciamo un'alleanza con te:
Gen	26	29	e cioè, che tu non ci farai alcun male, così come noi non ti abbiamo toccato e non ti abbiamo fatto altro che del bene, e ti abbiamo lasciato andare in pace. Tu sei ora il benedetto dell'Eterno.
Gen	26	30	Così Isacco imbandì per loro un convito ed essi mangiarono e bevvero.
Gen	26	31	La mattina dopo si alzarono presto e si scambiarono un giuramento. Poi Isacco li accomiatò e quelli se ne andarono da lui in pace.
Gen	26	32	Or avvenne che, in quello stesso giorno, i servi di Isacco gli vennero a dar notizia del pozzo che avevano scavato dicendogli: Abbiamo trovato dell'acqua.
Gen	26	33	Ed egli lo chiamò Scibah. Per questo la città porta il nome di Beer-Sceba, fino al giorno d'oggi.
Gen	26	34	Quando Esaú ebbe quarant'anni, prese per moglie Judith, figlia di Beeri, lo Hitteo e Basemath, figlia di Elon, lo Hitteo.
Gen	26	35	Esse furono causa di profonda amarezza a Isacco e Rebecca.
------------------------Genesi, capitolo 27
Gen	27	1	Quando Isacco era divento vecchio e i suoi occhi erano così deboli che non vedeva piú, egli chiese Esaú, suo figlio maggiore, e gli disse: Figlio mio!.
Gen	27	2	Egli disse: Eccomi!. Allora Isacco disse: Ecco, io sono vecchio e non conosco il giorno della mia morte.
Gen	27	3	Deh, prendi ora le tue armi, il tuo turcasso e il tuo arco, esci fuori nei campi e prendi per me della selvaggina;
Gen	27	4	poi preparami una pietanza saporita di quelle che mi piacciono, e portamela, perché io ne mangi e l'anima mia ti benedica prima che io muoia.
Gen	27	5	Ora Rebecca stava ad ascoltare, mentre Isacco parlava a Esaú suo figlio. Così Esaú andò nei campi a cacciare selvaggina per portarla a suo padre.
Gen	27	6	Allora Rebecca parló a Giacobbe suo figlio e gli disse: Ecco, io ho udito tuo padre che parlava a Esaú tuo fratello egli diceva:
Gen	27	7	portami della selvaggina e preparami una pietanza saporita, perché io ne mangi e ti benedica alla presenza dell'Eterno, prima che io muoia.
Gen	27	8	Or dunque, figlio mio, ubbudisci alla mia voce e fa' quello che io ti comando.
Gen	27	9	Va' ora al gregge e portami due bei capretti; e io ne faró una pietanza saporita per tuo padre, di quelle che gli piacciono.
Gen	27	10	Poi tu la porterai a tuo padre, perché la mangi, e così ti benedica prima di morire.
Gen	27	11	Giacobbe disse a Rebecca sua madre: Ecco, Esaú mio fratello é peloso, mentre io ho la pelle liscia.
Gen	27	12	Può darsi che mio padre mi tasti; sembrerò a lui un ingannatore, e mi trarró addosso una maledizione invece di una benedizione.
Gen	27	13	Ma sua madre gli rispose: Questa maledizione ricada su di me, figlio mio! Ubbidisci soltanto a ciò che ho detto e va' a prendere i capretti.
Gen	27	14	Egli dunque andò a prenderli e li portò da sua madre; e sua madre ne preparò una pietanza saporita, di quelle che piacevano a suo padre.
Gen	27	15	Poi Rebecca prese il piú bel vestito di Esaú, suo figlio maggiore, che teneva in casa presso di sé, e lo fece indossare a Giacobbe suo figlio minore;
Gen	27	16	e con le pelli dei capretti rivestì le sue mani e la parte liscia del suo collo.
Gen	27	17	Quindi mise in mano a Giacobbe suo figlio la pietanza saporita e il pane che aveva preparato.
Gen	27	18	Allora egli andò da suo padre e gli disse: Padre mio!. Isacco rispose: Eccomi; chi sei tu, figlio mio?.
Gen	27	19	Allora Giacobbe disse a suo padre: Sono Esaú, il tuo primogenito. Ho fatto come tu mi hai detto. Deh, alzati mettiti a sedere e mangia della mia cacciagione, affinché l'anima tua mi benedica.
Gen	27	20	Ma Isacco disse a suo figlio: Come hai fatto a trovarne così presto, figlio mio?. Egli rispose: Perché l'Eterno, il tuo DIO, l'ha fatta venire a me.
Gen	27	21	Allora Isacco disse a Giacobbe: Avvicinati e lascia che ti palpi, figlio mio, per sapere se sei proprio mio figlio Esaú, o no.
Gen	27	22	Giacobbe dunque si avvicinò a Isacco suo padre; e, come questi lo ebbe palpato disse: La voce è la voce di Giacobbe, ma le mani sono le mani di Esaú.
Gen	27	23	Così non lo riconobbe, perché le mani di lui erano pelose come le mani di Esaú suo fratello; e lo benedisse.
Gen	27	24	E disse: Sei tu veramente mio figlio Esaú?. Egli rispose: Si.
Gen	27	25	Allora Isacco gli disse: Servimi affinché io mangi della cacciagione di mio figlio e l'anima mia ti benedica. Così Giacobbe lo servì e Isacco mangiò. Giacobbe gli portò anche del vino ed egli bevve.
Gen	27	26	Poi suo padre Isacco gli disse: Ora avvicinati e baciami, figlio mio.
Gen	27	27	Ed egli si avvicinò e lo baciò. E Isacco sentì l'odore dei suoi vestiti e lo benedisse dicendo: ecco, l'odore di mio figlio è come l'odore di un campo, che l'Eterno ha benedetto.
Gen	27	28	DIO ti dia la rugiada dei cieli e la fertilità della terra e abbondanza di frumento e di vino.
Gen	27	29	Ti servano i popoli e le nazioni si inchinino davanti a te. Sii padrone dei tuoi fratelli e i figli di tua madre si inchinino davanti a te. Maledetto sia chiunque ti maledice, benedetto sia chiunque ti benedice!.
Gen	27	30	E avvenne che, come Isacco ebbe finito di benedire Giacobbe e Giacobbe si era appena allontanato dalla presenza di suo padre Isacco, Esaú suo fratello rientrò dalla caccia.
Gen	27	31	Anch'egli preparò una pietanza saporita, la portò a suo padre e gli disse: Si alzi mio padre e mangi della caccia di suo figlio, affinché l'anima tua mi benedica.
Gen	27	32	Isacco suo padre gli disse: Chi sei tu?. Egli rispose: Sono Esaú, il tuo figlio primogenito.
Gen	27	33	Allora Isacco fu preso da un tremito fortissimo e disse: Chi è dunque colui che ha cacciato della selvaggina e me l'ha portata? Io ho mangiato tutto prima che tu venissi e l'ho benedetto; benedetto egli resterà.
Gen	27	34	All'udire le parole di suo padre, Esaú diede un grido forte ed amarissimo. Poi disse a suo padre: Benedici anche me, padre mio!.
Gen	27	35	Ma Isacco rispose: Tuo fratello è venuto con inganno e si è presa la tua benedizione.
Gen	27	36	Esaú disse: Non è a ragione chiamato Giacobbe? Egli mi ha soppiantato già due volte: mi tolse la primogenitura, ed ecco ora si è presa la mia benedizione. Poi aggiunse: Non hai tu riservato una benedizione per me?.
Gen	27	37	Allora Isacco rispose e disse a Esaú: Ecco, io l'ho costituito tuo padrone e gli ho dato tutti i suoi fratelli per servi, e l'ho provvisto di frumento e di vino; che potrò fare per te, figlio mio?.
Gen	27	38	Esaú disse a suo padre: Non hai tu che questa benedizione, padre mio? Benedici anche me, o padre mio!. Ed Esaú alzò la voce e pianse.
Gen	27	39	Isacco suo padre rispose e gli disse: Ecco, la tua dimora sarà priva della fertilità della terra e della rugiada che scenderà dall'alto dei cieli.
Gen	27	40	Tu vivrai della tua spada e sarai servo di tuo fratello; ma avverrà che, quando combatterai, spezzerai il suo giogo dal tuo collo.
Gen	27	41	Così Esaú prese a odiare Giacobbe a motivo della benedizione datagli da suo padre, e disse in cuor suo: I giorni del lutto per mio padre si avvicinano; allora ucciderò mio fratello Giacobbe
Gen	27	42	Quando le parole di Esaú, suo figlio maggiore, furono riferite a Rebecca, ella mandò a chiamare Giacobbe, suo figlio minore, e gli disse: Ecco, Esaú, tuo fratello, si consola nei tuoi riguardi, pensando di ucciderti.
Gen	27	43	Or dunque, figlio mio, ubbidisci fai ciò che ti dico: Alzati e fuggi a Haran da Labano mio fratello;
Gen	27	44	e rimani con lui un po' di tempo, finché la collera di tuo fratello sia passata,
Gen	27	45	finché l'ira di tuo fratello sia distolta da te ed egli abbia dimenticato quello che tu gli hai fatto; allora io manderò a prenderti di là. Perché dovrei io essere privata di voi due in un sol giorno.
Gen	27	46	Poi Rebecca disse ad Isacco: Io sono disgustata della vita a motivo di queste figlie di Heth. Se Giacobbe prende in moglie una tra le figlie di Heth, una donna come quelle del paese, a che mi servirà la vita?.
------------------------Genesi, capitolo 28
Gen	28	1	Allora Isacco chiamò Giacobbe, lo benedisse, gli diede quest'ordine e gli disse: Non prender moglie tra le donne di Canaan.
Gen	28	2	Alzati, va' in Paddan-Aram, alla casa di Bethuel, padre di tua madre, e prenditi di là in moglie una delle figlie di Labano, fratello di tua madre.
Gen	28	3	Dio onnipotente ti benedica, ti renda fruttifero e ti moltiplichi, si che tu divenga un'assemblea di popoli,
Gen	28	4	e ti dia la benedizione di Abrahamo, a te e alla tua discendenza con te, affinché tu possegga il paese dove vivi come uno straniero e che DIO donò ad Abrahamo.
Gen	28	5	Così Isacco fece partire Giacobbe, che andò in Paddan-Aram da Labano, figlio di Betbuel, l'Arameo fratello di Rebecca, madre di Giacobbe e di Esaú.
Gen	28	6	Or Esaú vide che Isacco aveva benedetto Giacobbe e lo aveva mandato in Paddan-Aram per prendersi di là una moglie e, nel benedirlo, gli aveva dato quest'ordine dicendo: Non prender moglie tra le figlie di Canaan;
Gen	28	7	e Giacobbe aveva ubbidito a suo padre e a sua madre e se ne era andato in Paddan-Aram.
Gen	28	8	Quando Esaú si rese conto che le figlie di Canaan erano mal viste da Isacco suo padre,
Gen	28	9	andò da Ismaele e prese Mahalath, figlia di Ismaele, figlio di Abrahamo, sorella di Nebajoth, perché fosse sua moglie oltre le mogli che già aveva.
Gen	28	10	Or Giacobbe partì da Beer-Sceba e se ne andò verso Haran.
Gen	28	11	Giunse in un certo luogo e vi passó la notte, perché il sole era già tramontato. Allora prese una delle pietre del luogo, la pose sotto la sua testa e in quel luogo si coricò.
Gen	28	12	E sognò di vedere una scala appoggiata sulla terra, la cui cima toccava il cielo; ed ecco, gli angeli di DIO salivano e scendevano su di essa.
Gen	28	13	Ed ecco l'Eterno stava in cima ad essa e gli disse: Io sono l'Eterno, il DIO di Abrahamo tuo padre e il DIO di Isacco; la terra sulla quale tu sei coricato la darò a te e alla tua discendenza;
Gen	28	14	e la tua discendenza sarà come la polvere della terra, e tu ti estenderai a ovest e a est a nord e a sud; e tutte le famiglie della terra saranno benedette in te e nella tua discendenza.
Gen	28	15	Ed ecco, io sono con te e ti proteggerò dovunque andrai, e ti ricondurrò in questo paese; poiché non ti abbandonerò prima di aver fatto quello che ti ho detto.
Gen	28	16	Allora Giacobbe si svegliò dal suo sonno e disse: Certamente l'Eterno è in questo luogo, e io non lo sapevo.
Gen	28	17	Ed ebbe paura e disse: Come è tremendo questo luogo! Questa non è altro che la casa di DIO, e questa è la porta del cielo!.
Gen	28	18	Così Giacobbe si alzò al mattino presto prese la pietra che aveva posta sotto la sua testa, la eresse come stele e versò dell'olio sulla sua sommità.
Gen	28	19	E chiamò quel luogo Bethel, mentre prima il nome della città era Luz.
Gen	28	20	Poi Giacobbe fece un voto dicendo: Se DIO sarà con me e mi proteggerà durante questo viaggio che faccio, se mi darà pane da mangiare e vesti da coprirmi,
Gen	28	21	e ritornerò alla casa di mio padre in pace, allora l'Eterno sarà il mio DIO;
Gen	28	22	e questa pietra che ho eretta come stele, sarà la casa di DIO; e di tutto quello che tu mi darai io ti darò la decima.
------------------------Genesi, capitolo 29
Gen	29	1	Poi Giacobbe si mise in cammino e andò nel paese degli Orientali.
Gen	29	2	Guardò, e vide un pozzo in un campo, e là vicino tre greggi di pecore accovacciate, perché da quel pozzo abbeveravano le greggi; e la pietra sulla bocca del pozzo era grande.
Gen	29	3	Là si radunavano solitamente tutte le greggi; allora i pastori rotolavano via la pietra dalla bocca del pozzo e abbeveravano le pecore; poi rimettevano la pietra al suo posto, sulla bocca del pozzo.
Gen	29	4	E Giacobbe disse loro: Fratelli miei, di dove siete?. Essi risposero: Siamo di Haran.
Gen	29	5	Allora egli disse loro: Conoscete voi Labano, figlio di Nahor?. Essi risposero: Lo conosciamo.
Gen	29	6	Egli disse loro: Sta egli bene?. Essi risposero: Sta bene; ed ecco sua figlia Rachele che viene con le pecore.
Gen	29	7	Egli disse: Ecco, è ancora pieno giorno e non è tempo di radunare il bestiame; abbeverate le pecore e poi andate a pascolarle.
Gen	29	8	Ma essi risposero: Non possiamo, finché tutte le greggi siano raunate, e abbiano rotolata via la pietra dalla bocca del pozzo; allora faremo bere le pecore.
Gen	29	9	Egli stava ancora parlando con loro quando giunse Rachele con le pecore di suo padre, perché ella era una pastora.
Gen	29	10	Quando Giacobbe vide Rachele figlia di Labano, fratello di sua madre, e le pecore di Labano fratello di sua madre, si avvicinò, rotolò la pietra dalla bocca del pozzo, e abbeverò il gregge di Labano, fratello di sua madre.
Gen	29	11	Allora Giacobbe baciò Rachele, alzò la sua voce e pianse.
Gen	29	12	Quindi Giacobbe fece sapere a Rachele che egli era parente di suo padre e che era figlio di Rebecca. Ed ella corse a dirlo a suo padre.
Gen	29	13	Appena Labano udì le notizie di Giacobbe figlio di sua sorella, gli corse incontro, l'abbracciò, lo baciò e lo condusse a casa sua. E Giacobbe raccontò a Labano tutte queste cose.
Gen	29	14	Allora Labano gli disse: Tu sei veramente mia carne e sangue!. Ed egli rimase con lui per un mese.
Gen	29	15	Poi Labano disse a Giacobbe: Perché sei mio parente dovrai tu servirmi per nulla? Dimmi quale dev'essere il tuo salario.
Gen	29	16	Ora Labano aveva due figlie: la maggiore si chiamava Lea e la minore Rachele.
Gen	29	17	Lea aveva gli occhi languidi, ma Rachele era avvenente e di bell'aspetto.
Gen	29	18	Perciò Giacobbe amava Rachele e disse a Labano: Io ti servirò sette anni per Rachele, tua figlia minore.
Gen	29	19	Labano rispose: meglio che la dia a te piuttosto che darla a un altro uomo; rimani con me.
Gen	29	20	Così Giacobbe servì sette anni per Rachele; e gli parvero pochi giorni, per l'amore che le portava.
Gen	29	21	Poi Giacobbe disse a Labano: Dammi mia moglie, poiché il mio tempo è compiuto e lascia che mi accosti a lei.
Gen	29	22	Allora Labano radunò tutti gli uomini del luogo e fece un convito.
Gen	29	23	Ma, quando fu sera, egli prese sua figlia Lea e la condusse da Giacobbe, che entrò da lei.
Gen	29	24	Labano diede inoltre la sua serva Zilpah per serva a Lea, sua figlia.
Gen	29	25	L'indomani mattina, ecco che era Lea. Allora Giacobbe disse a Labano: Cosa mi hai fatto? Non è forse per Rachele che ti ho servito? Perché dunque mi hai ingannato?.
Gen	29	26	Labano rispose: Non si usa far così nel nostro paese, dare cioè la minore prima della maggiore.
Gen	29	27	Finisci la settimana di questa e ti daremo anche l'altra, per il servizio che presterai da me per altri sette anni.
Gen	29	28	Allora Giacobbe fece così, e finì la settimana di Lea; poi Labano gli diede in moglie la figlia Rachele.
Gen	29	29	Inoltre Labano diede la sua serva Bilhah per serva a Rachele, sua figlia.
Gen	29	30	E Giacobbe entrò pure da Rachele ed amò Rachele piú di Lea; e servì da Labano altri sette anni.
Gen	29	31	L'Eterno, vedendo che Lea non era amata, aperse il suo grembo; ma Rachele era sterile.
Gen	29	32	Così Lea concepì e partorì un figlio e lo chiamò Ruben, perché disse: L'Eterno ha visto la mia maledizione; perciò ora mio marito mi amerà.
Gen	29	33	Poi concepì nuovamente e partorì un figlio e disse: L'Eterno ha udito che io non ero amata, e perciò mi ha dato anche questo figlio. E lo chiamò Simeone.
Gen	29	34	Ella concepì nuovamente e partorì un figlio, e disse: Questa volta mio marito sia affezionerà a me, perché gli ho partorito tre figli. Per questo fu chiamato Levi.
Gen	29	35	Ella concepì nuovamente e partorì un figlio, e disse: Questa volta celebrerò l'Eterno. Perciò lo chiamo Giuda. Poi cessò di avere figli.
------------------------Genesi, capitolo 30
Gen	30	1	Quando Rachele vide che non dava figli a Giacobbe, diventò invidiosa di sua sorella e disse a Giacobbe: Dammi dei figli altrimenti io muoio.
Gen	30	2	Giacobbe si accese d'ira contro Rachele e disse: Sto io forse al posto di DIO, che ti ha negato di avere figli?.
Gen	30	3	Ella rispose: Ecco la mia serva Bilhah; entra da lei, affinché ella partorisca sulle mie ginocchia; così per mezzo di lei potrò avere dei figli.
Gen	30	4	Così ella gli diede per moglie la propria serva Bilhah, e Giacobbe entrò da lei.
Gen	30	5	E Bilhah concepì e partorì un figlio a Giacobbe.
Gen	30	6	Allora Rachele disse: DIO mi ha fatto giustizia; egli ha pure ascoltato la mia voce e mi ha dato un figlio. Perciò gli pose nome Dan.
Gen	30	7	Poi Bilhah, serva di Rachele, concepì nuovamente e partorì a Giacobbe un secondo figlio.
Gen	30	8	Rachele allora disse: Ho combattuto grandi lotte con mia sorella e ho vinto. Perciò lo chiamò Neftali.
Gen	30	9	Or Lea, vedendo che aveva cessato di avere figli, prese la sua serva Zilpah e la diede in moglie a Giacobbe.
Gen	30	10	Così Zilpah, serva di Lea, partorì un figlio a Giacobbe.
Gen	30	11	E Lea disse: Che fortuna!. E lo chiamò Gad.
Gen	30	12	Poi Zilpah, serva di Lea, partorì a Giacobbe un secondo figlio.
Gen	30	13	E Lea disse: Quanto sono felice! Poiché le donne mi chiameranno beata. Perciò gli pose nome Ascer.
Gen	30	14	Al tempo della mietitura del grano, Ruben uscì e trovò nei campi delle mandragore, e le portò a Lea sua madre. Allora Rachele disse a Lea: Deh, dammi delle mandragore di tuo figlio!.
Gen	30	15	Ella le rispose: Ti pare poca cosa l'aver preso mio marito, che ora vuoi prendere anche le mandragore di mio figlio?. Rachele disse: Ebbene, in compenso delle mandragore di tuo figlio, questa notte egli si coricherà con te.
Gen	30	16	Quando alla sera Giacobbe rientrò dai campi, Lea uscì a incontrarlo e gli disse: Devi entrare da me, perché io ti ho accaparrato con le mandragore di mio figlio. Così, quella notte, egli si coricò con lei.
Gen	30	17	Così DIO esaudì Lea, la quale concepì e partorì a Giacobbe un quinto figlio.
Gen	30	18	Ed ella disse: DIO mi ha dato la mia ricompensa, perché ho dato la mia serva a mio marito. E lo chiamò Issacar.
Gen	30	19	Poi Lea concepì nuovamente, e partorì a Giacobbe un sesto figlio.
Gen	30	20	Allora Lea disse: DIO mi ha dotata di una buona dote; questa volta mio marito abiterà con me, perché gli ho partorito sei figli. E gli pose nome Zabulon.
Gen	30	21	Poi partorì una figlia e la chiamò Dina.
Gen	30	22	DIO si ricordò anche di Rachele; e DIO la esaudì e la rese fruttifera;
Gen	30	23	così ella concepì e partorì un figlio, e disse: DIO ha rimosso il mio disonore.
Gen	30	24	E lo chiamò Giuseppe. dicendo: L'Eterno mi aggiunga un altro figlio.
Gen	30	25	Dopo che Rachele ebbe partorito Giuseppe, Giacobbe disse a Labano: Permettimi di partire, perché me ne vada a casa mia, nel mio paese.
Gen	30	26	Dammi le mie mogli e i miei figli, per cui ti ho servito e lasciami andare; poiché tu ben conosci il servizio che ti ho prestato.
Gen	30	27	Ma Labano gli disse: Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, rimani, perché ho toccato con mano che l'Eterno mi ha benedetto per causa tua.
Gen	30	28	Poi disse: Fissami il tuo salario e te lo darò.
Gen	30	29	Giacobbe gli rispose: Tu sai in che modo ti ho servito, e cosa sia accaduto al tuo bestiame nelle mie mani.
Gen	30	30	Poiché quel che avevi prima che io venissi era poco. ma ora si è grandemente accresciuto; e l'Eterno ti ha benedetto dovunque io sono stato. Ma ora quando lavorerò anche per la mia casa?.
Gen	30	31	Labano disse: Che cosa ti devo dare. Giacobbe rispose: Non mi devi dare niente; se farai ciò che sto per dirti, rimarrò a pascolare le tue greggi e a prenderne cura.
Gen	30	32	Passerò quest'oggi in mezzo a tutte le tue greggi e metterò da parte tutti gli animali chiazzati e punteggiati e tutti quelli neri fra gli agnelli, e i capi chiazzati e punteggiati fra le capre. E questi animali saranno il mio salario.
Gen	30	33	Così d'ora in avanti sarà la mia onestà a rispondere davanti a te per me quando verrai a controllare il mio salario: ogni capo che non sarà chiazzato o punteggiato fra le capre e nero fra gli agnelli sarà considerato rubato, se si troverà presso di me.
Gen	30	34	Labano disse: Bene, sia come tu dici!.
Gen	30	35	E quello stesso giorno mise da parte i capri striati e punteggiati e tutte le capre chiazzate e punteggiate, ogni capo in cui c'era del bianco e ogni capo nero fra le pecore e li affidò ai suoi figli.
Gen	30	36	Labano frappose la distanza di tre giornate di cammino fra sé e Giacobbe; e Giacobbe pascolava il rimanente delle greggi di Labano.
Gen	30	37	Or Giacobbe prese delle verghe verdi di pioppo, di mandorlo e di platano; vi fece delle scortecciature bianche, mettendo allo scoperto il bianco delle verghe.
Gen	30	38	Poi collocò le verghe che aveva scortecciate, in vista delle pecore nei trogoli, cioè negli abbeveratoi, dove le greggi venivano a bere; e gli animali entravano in calore quando venivano a bere.
Gen	30	39	Così gli animali entravano in calore davanti alle verghe e figliavano agnelli striati, chiazzati e punteggiati.
Gen	30	40	Poi Giacobbe metteva da parte questi agnelli e faceva volgere gli occhi delle greggi verso gli animali striati e tutti quelli di colore nero nel gregge di Labano. Egli si formò così delle greggi a parte, che non mise con le greggi di Labano.
Gen	30	41	Or avveniva che tutte le volte che gli animali vigorosi del gregge entravano in calore, Giacobbe metteva le verghe nei trogoli in vista delle pecore, perché le pecore entrassero in calore vicino alle verghe;
Gen	30	42	ma quando gli animali del gregge erano deboli, non ve le metteva; così gli agnelli deboli erano di Labano e i vigorosi di Giacobbe.
Gen	30	43	In questo modo egli diventò grandemente ricco ed ebbe un gran numero di greggi, serve, servi, cammelli e asini.
------------------------Genesi, capitolo 31
Gen	31	1	Or Giacobbe udì le parole dei figli di Labano, che dicevano: Giacobbe si è preso tutto ciò che era di nostro padre; e con quello che era di nostro padre si è fatto tutta questa ricchezza.
Gen	31	2	Giacobbe notò pure il volto di Labano; ed ecco, verso di lui non era piú quello di prima.
Gen	31	3	Poi l'Eterno disse a Giacobbe: Torna al paese dei tuoi padri e al tuo parentado, e io sarò con te.
Gen	31	4	Allora Giacobbe mandò a chiamare Rachele e Lea, perché venissero nei campi, presso il suo gregge,
Gen	31	5	e disse loro: Io vedo che il volto di vostro padre verso di me non è piú quello di prima; ma il DIO di mio padre è stato con me.
Gen	31	6	E voi sapete che io ho servito il padre vostro con tutta la mia forza,
Gen	31	7	mentre vostro padre mi ha ingannato e ha mutato il mio salario dieci volte; ma DIO non gli ha permesso di farmi del male.
Gen	31	8	Se egli diceva: I capi chiazzati saranno il tuo salario, tutto il gregge figliava agnelli chiazzati; e se diceva: I capi striati saranno il tuo salario, tutto il gregge figliava agnelli striati.
Gen	31	9	Così DIO ha tolto il bestiame a vostro padre e lo ha dato a me.
Gen	31	10	Una volta, al tempo che le greggi entravano in calore, io alzai gli occhi e vidi in sogno che i capri che montavano le femmine erano striati, chiazzati e screziati.
Gen	31	11	E l'angelo di DIO mi disse in sogno: Giacobbe!. Io risposi: Eccomi!.
Gen	31	12	Egli allora disse: Alza ora gli occhi e guarda; tutti i montoni che montano le femmine sono striati, chiazzati e screziati, perché ho veduto tutto quello che Labano ti fa.
Gen	31	13	Io sono il DIO di Bethel, dove tu ungesti una stele e mi facesti un voto. Ora alzati, lascia questo paese e torna al tuo paese natio".
Gen	31	14	Rachele e Lea risposero e gli dissero: Abbiamo noi forse ancora una parte e un'eredità in casa di nostro padre?
Gen	31	15	Non ci ha egli trattate come straniere, per il fatto che egli ci ha vendute e ha inoltre mangiato il nostro denaro?
Gen	31	16	Tutte le ricchezze che DIO ha tolto a nostro padre sono nostre e dei nostri figli or dunque fa' tutto ciò che DIO ti ha detto.
Gen	31	17	Allora Giacobbe si alzò e mise i suoi figli e le sue mogli sui cammelli,
Gen	31	18	e condusse via tutto il suo bestiame, prendendo con sé tutte le sostanze che aveva acquistato, il bestiame che gli apparteneva e che aveva acquistato in Paddan-Aram, per andare da Isacco suo padre, nel paese di Canaan.
Gen	31	19	Mentre Labano era andato a tosare le sue pecore, Rachele rubò gl'idoli di suo padre.
Gen	31	20	E Giacobbe si allontanò furtivamente da Labano, l'Arameo, senza dirgli che intendeva fuggire.
Gen	31	21	Così egli fuggì con tutto ciò che aveva; si levò, passò il fiume e si diresse verso il monte di Galaad.
Gen	31	22	Al terzo giorno fu riferito a Labano che Giacobbe era fuggito.
Gen	31	23	Allora egli prese con sé i suoi fratelli, lo insegui per sette giornate di cammino e lo raggiunse al monte di Galaad.
Gen	31	24	Ma DIO venne da Labano, L'Arameo, in un sogno della notte, e gli disse: Guardati dal parlare a Giacobbe, né in bene né in male.
Gen	31	25	Labano raggiunse dunque Giacobbe. Ora Giacobbe aveva piantato la sua tenda sul monte; e anche Labano e i suoi fratelli avevano piantato le loro sul monte di Galaad.
Gen	31	26	Allora Labano disse a Giacobbe: Che cosa hai fatto ingannandomi in questo modo e conducendo via le mie figlie come prigioniere di guerra?
Gen	31	27	Perché sei fuggito di nascosto e ti sei allontanato da me furtivamente, senza neppure avvertirmi? Io ti avrei accomiatato con gioia e con canti, a suon di tamburello e di cetra.
Gen	31	28	E non mi hai permesso di baciare i miei figli e le mie figlie! Tu hai agito stoltamente.
Gen	31	29	Ora è in mio potere di farvi del male; ma il DIO di tuo padre mi parlò la notte scorsa, dicendo: Guardati dal parlare a Giacobbe né in bene né in male.
Gen	31	30	Certamente te ne sei andato, perché desideravi ardentemente di ritornare alla casa di tuo padre; ma perché hai rubato i miei dei?.
Gen	31	31	Allora Giacobbe rispose a Labano: Io avevo paura, perché pensavo che tu mi avresti potuto togliere con la Forza le tue figlie.
Gen	31	32	Ma chiunque sia colui presso il quale troverai i tuoi dei, egli deve morire in presenza dei nostri fratelli; ricerca tu stesso ciò che ti appartiene presso di me e prenditelo!. Giacobbe non sapeva che li aveva rubati Rachele.
Gen	31	33	Labano dunque entrò nella tenda di Giacobbe, nella tenda di Lea e nella tenda delle due serve, ma non trovò nulla. Uscì poi dalla tenda di Lea ed entrò nella tenda di Rachele.
Gen	31	34	Or Rachele aveva preso gl'idoli e li aveva messi nel basto del cammello, poi vi si era seduta sopra. Labano frugò tutta la tenda, ma non trovò nulla.
Gen	31	35	Ed ella disse a suo padre: Non si adiri il mio signore, se io non posso alzarmi davanti a te, perché ho i soliti ricorsi delle donne. Così egli cercò ma non trovò gl'idoli.
Gen	31	36	Allora Giacobbe si adirò e contese con Labano; e Giacobbe rispose e disse a Labano: Qual è la mia colpa, qual è il mio peccato, perché tu mi abbia inseguito con tanta rabbia?
Gen	31	37	Tu hai frugato in tutte le mie cose. Che cosa hai trovato di tutto ciò che appartiene alla tua casa? Mettilo qui davanti ai miei fratelli e ai tuoi fratelli e siano essi a decidere fra noi due!
Gen	31	38	Sono stato con te vent'anni; le tue pecore e le tue capre non hanno abortito e io non ho mangiato i montoni del tuo gregge.
Gen	31	39	Io non ti ho mai portato gli animali lacerati dalle fiere; ne ho subita la perdita io stesso; tu reclamavi da me ciò che era stato rubato di giorno o rubato di notte.
Gen	31	40	Questa era la mia sorte: di giorno mi consumava il caldo e il freddo intenso di notte, e il sonno fuggiva dai miei occhi.
Gen	31	41	Sono stato vent'anni in casa tua; ti ho servito quattordici anni per le tue due figlie e sei anni per il tuo gregge, tu hai mutato il mio salario dieci volte.
Gen	31	42	Se il DIO di mio padre, il DIO di Abrahamo e il Terrore di Isacco non fosse stato a mio favore tu mi avresti certamente rimandato via a mani vuote DIO ha veduto la mia afflizione e la fatica delle mie mani e la notte scorsa ha pronunziato la sua sentenza.
Gen	31	43	Allora Labano rispose e disse: Queste figlie sono mie figlie, questi figli sono miei figli, queste greggi sono mie greggi, e tutto quel che vedi è mio. Ma che posso io fare oggi a queste mie figlie o ai loro figli che esse hanno partorito?
Gen	31	44	Or dunque vieni, facciamo un patto fra me e te, e serva esso di testimonianza fra me e te.
Gen	31	45	Allora Giacobbe prese una pietra e la eresse come una stele.
Gen	31	46	Poi Giacobbe disse ai suoi fratelli: Raccogliete delle pietre. Ed essi presero delle pietre e ne fecero un mucchio, e presso il mucchio mangiarono.
Gen	31	47	Labano chiamò quel mucchio Jegar-Sahadutha, mentre Giacobbe lo chiamò Galed.
Gen	31	48	E Labano disse: Oggi questo mucchio è una testimonianza fra me e te. Perciò fu chiamato Galed,
Gen	31	49	e anche Mitspah, perché Labano disse: L'Eterno tenga l'occhio su me e su te quando saremo nell'impossibilità di vederci l'un l'altro.
Gen	31	50	Se tu maltratti le mie figlie o se prendi altre mogli oltre le mie figlie, anche se non c'è alcun uomo con noi, ricordati che DIO è testimone fra me e te.
Gen	31	51	Labano disse ancora a Giacobbe: Ecco questo mucchio di pietre, ed ecco la stele che io ho eretto fra me e te.
Gen	31	52	Sia questo mucchio un testimone e sia questa stele un testimone che io non oltrepasserò questo mucchio per venire a far del male a te, e che tu non oltrepasserai questo mucchio e questa stele per far del male a me.
Gen	31	53	Il DIO di Abrahamo e il DIO di Nahor, il DIO del loro padre, sia giudice fra noi!. E Giacobbe giurò per il Terrore di Isacco suo padre.
Gen	31	54	Poi Giacobbe offrì un sacrificio sul monte e invitò i suoi fratelli a mangiare del pane. Ed essi mangiarono del pane e passarono la notte sul monte.
Gen	31	55	Labano si alzò al mattino presto, baciò i suoi figli e le sue figlie e li benedisse. Poi Labano partì e tornò a casa sua.
------------------------Genesi, capitolo 32
Gen	32	1	Mentre Giacobbe continuava il suo cammino, gli si fecero incontro degli angeli di DIO.
Gen	32	2	Come Giacobbe li vide, disse: Questo è l'accampamento di DIO; e pose nome a quel luogo Mahanaim.
Gen	32	3	Poi Giacobbe mandò davanti a sé alcuni messaggeri al fratello Esaú, nel paese di Seir, nella campagna di Edom.
Gen	32	4	E diede loro quest'ordine dicendo: Direte così ad Esaú, mio signore: Così dice il tuo servo Giacobbe: Io ho soggiornato presso Labano e vi sono rimasto finora;
Gen	32	5	ho buoi, asini, greggi, servi e serve; e lo mando a dire al mio signore, per trovare grazia ai tuoi occhi".
Gen	32	6	I messaggeri tornarono quindi da Giacobbe, dicendo: Siamo andati da tuo fratello Esaú; ed ora sta venendo egli stesso ad incontrarti e ha con lui quattrocento uomini.
Gen	32	7	Allora Giacobbe fu preso da una grande paura ed angoscia e divise in due schiere la gente che era con lui, le greggi, gli armenti e i cammelli, e disse:
Gen	32	8	Se Esaú viene contro una delle schiere e l'attacca, la schiera che rimane potrà mettersi in salvo.
Gen	32	9	Poi Giacobbe disse: O DIO di mio padre Abrahamo, DIO di mio padre Isacco, o Eterno, che mi dicesti: Torna al tuo paese e al tuo parentado e ti farò del bene,
Gen	32	10	io non sono degno di tutte le benignità e di tutta la fedeltà che hai usato col tuo servo, poiché io passai questo Giordano solamente col mio bastone e ora son divenuto due schiere.
Gen	32	11	Liberami, ti prego, dalle mani di mio fratello, dalle mani di Esaú, perché io ho paura di lui e temo che egli venga ad attaccarmi, non risparmiando né madri né bambini.
Gen	32	12	E tu dicesti: Certo, io ti farò del bene e farò diventare la tua discendenza come la sabbia del mare, che non si può contare tanto è numerosa.
Gen	32	13	Così Giacobbe passò in quel luogo la notte; e da ciò che gli veniva sottomano egli scelse un dono per suo fratello Esaú:
Gen	32	14	duecento capre e venti becchi, duecento pecore e venti montoni,
Gen	32	15	trenta cammelle allattanti con i loro piccoli, quaranta mucche e dieci tori, venti asine e dieci puledri.
Gen	32	16	Poi li consegnò ai suoi servi, ogni gregge per conto suo, e disse ai suoi servi: Passate davanti a me e lasciate un certo spazio fra un gregge e l'altro.
Gen	32	17	E ordinò al primo: Quando mio fratello Esaú ti incontrerà e ti chiederà: Di chi sei tu e dove vai? A chi appartengono questi animali davanti a te?,
Gen	32	18	tu risponderai: Appartengono al tuo servo Giacobbe; è un dono inviato al mio signore Esaú; ed ecco, egli stesso viene dietro di noi.
Gen	32	19	Egli diede lo stesso ordine al secondo, al terzo e a tutti quelli che seguivano le greggi, dicendo: In questo modo parlerete a Esaú quando lo incontrerete;
Gen	32	20	e direte: Ecco, il tuo servo Giacobbe sta venendo egli stesso dietro di noi. Perché diceva: Io lo placherò col dono che mi precede e dopo vedrò la sua faccia; forse mi farà buona accoglienza.
Gen	32	21	Così il dono andò davanti a lui, ma egli passò la notte nell'accampamento.
Gen	32	22	Or quella notte si alzò, prese le sue due mogli, le sue due serve, i suoi undici figli, e attraversò il guado di Jabbok.
Gen	32	23	Li prese e fece loro passare il torrente, e lo fece passare a tutto quello che possedeva.
Gen	32	24	Così Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino allo spuntar dell'alba.
Gen	32	25	Quando quest'uomo vide che non lo poteva vincere, gli toccò la cavità dell'anca; e la cavità dell'anca di Giacobbe fu slogata, mentre quello lottava con lui.
Gen	32	26	E quegli disse: Lasciami andare, perché sta spuntando l'alba. Ma Giacobbe disse: Non ti lascerò andare, se non mi avrai prima benedetto!.
Gen	32	27	L'altro gli disse: Qual è il tuo nome?. Egli rispose: Giacobbe.
Gen	32	28	Allora quegli disse: Il tuo nome non sarà piú Giacobbe, ma Israele, poiché tu hai lottato con DIO e con gli uomini, ed hai vinto.
Gen	32	29	Giacobbe gli disse: Ti prego, dimmi il tuo nome. Ma quello rispose: Perché chiedi il mio nome?.
Gen	32	30	E qui lo benedisse. Allora Giacobbe chiamò quel luogo Peniel, perché disse: Ho visto Dio faccia a faccia, e la mia vita è stata risparmiata.
Gen	32	31	Come egli ebbe passato Peniel, il sole si levava; e Giacobbe zoppicava all'anca.
Gen	32	32	Per questo, fino al giorno d'oggi, i figli d'Israele non mangiano il tendine della coscia che passa per la cavità dell'anca, perché quell'uomo aveva toccato la cavità dell'anca di Giacobbe, al punto del tendine della coscia.
------------------------Genesi, capitolo 33
Gen	33	1	Giacobbe alzò gli occhi, guardò e vide arrivare Esaú, che aveva con sé quattrocento uomini. Allora divise i figli fra Lea, Rachele e le due serve.
Gen	33	2	In testa mise le serve e i loro figli, poi Lea e i suoi figli, e da ultimo Rachele e Giuseppe.
Gen	33	3	Egli stesso passò davanti a loro e s'inchinò fino a terra sette volte, finché giunse vicino a suo fratello.
Gen	33	4	Allora Esaú gli corse incontro, l'abbracciò, gli si gettò al collo e lo baciò; e piansero.
Gen	33	5	Poi Esaú alzò gli occhi e vide le donne e i fanciulli, e disse: Chi sono questi con te?. Giacobbe rispose: Sono i figli che DIO si è compiaciuto di dare al tuo servo.
Gen	33	6	Allora si avvicinarono le serve, esse e i loro figli, e s'inchinarono.
Gen	33	7	Si avvicinarono anche Lea e i suoi figli, e s'inchinarono. Poi si avvicinarono Giuseppe e Rachele, e s'inchinarono.
Gen	33	8	Esaú disse: Che vuoi fare di tutta quella schiera che ho incontrato?. Giacobbe rispose: E' per trovare grazia agli occhi del mio signore.
Gen	33	9	Allora Esaú disse: Ne ho già abbastanza, fratello mio; tieni per te ciò che è tuo.
Gen	33	10	Ma Giacobbe disse: No, ti prego; se ho trovato grazia ai tuoi occhi, accetta il mio dono dalla mia mano, perché vedere la tua faccia, per me è stato come vedere la faccia di DIO, e tu mi hai fatto una buona accoglienza.
Gen	33	11	Deh, accetta il mio dono che ti è stato recato, perché DIO mi ha usato grande bontà, e perché ho tutto. E insisté tanto, che Esaú accettò.
Gen	33	12	Poi Esaú disse: Partiamo, incamminiamoci e io andrò davanti a te.
Gen	33	13	Ma Giacobbe rispose: Il mio signore sa che i fanciulli sono di tenera età e che ho con me delle pecore e delle mucche che allattano; se le fanno strapazzare anche un solo giorno, tutte le bestie moriranno.
Gen	33	14	Deh, passi il mio signore prima del suo servo, e io me ne verrò pian piano, al passo del bestiame che mi precede e al passo dei fanciulli, finché arrivi presso al mio signore, a Seir.
Gen	33	15	Esaú allora disse: Permetti almeno che io lasci con te un po' della gente che ho con me. Ma Giacobbe rispose: Perché fare ciò? Basta che io trovi grazia agli occhi del mio signore.
Gen	33	16	Così, in quel giorno stesso, Esaú ritornò sul suo cammino verso Seir.
Gen	33	17	Giacobbe partì alla volta di Sukkoth, costruì una casa per sé e fece delle capanne per il suo bestiame; perciò quel luogo fu chiamato Sukkoth.
Gen	33	18	Poi Giacobbe, tornando da Paddan-Aram, arrivò sano e salvo alla città di Sichem, nel paese di Canaan, e piantò le tende di fronte alla città.
Gen	33	19	E comprò dai figli di Hamor, padre di Sichem, per cento pezzi di denaro, la parte del campo dove aveva piantato le sue tende.
Gen	33	20	Poi là eresse un altare e lo chiamò El-Elohey-Israel.
------------------------Genesi, capitolo 34
Gen	34	1	Or Dina, la figlia che Lea aveva partorito a Giacobbe, uscì per vedere le figlie del paese.
Gen	34	2	Sichem, figlio di Hamor lo Hivveo, principe del paese, vedutala la rapì, si coricò con lei e la violentò.
Gen	34	3	E la sua anima si legò a Dina, figlia di Giacobbe; egli amò la fanciulla e parlò al cuore della ragazza.
Gen	34	4	Poi disse ad Hamor suo padre: Dammi questa fanciulla per moglie.
Gen	34	5	Or Giacobbe udì che egli aveva disonorato sua figlia Dina; ma i suoi figli erano nei campi col suo bestiame, per cui Giacobbe tacque finché non furono tornati.
Gen	34	6	Allora Hamor, padre di Sichem, si recò da Giacobbe per parlargli.
Gen	34	7	Appena sentirono dell'accaduto, i figli di Giacobbe tornarono dai campi; essi erano addolorati e fortemente adirati, perché costui aveva commesso una cosa ignominiosa in Israele, coricandosi con la figlia di Giacobbe, cosa che non era da farsi.
Gen	34	8	Ma Hamor parlò loro, dicendo: L'anima di mio figlio Sichem si è legata a vostra figlia; deh, dategliela in moglie;
Gen	34	9	e imparentatevi con noi: dateci le vostre figlie e prendetevi le nostre figlie.
Gen	34	10	Così voi abiterete con noi e il paese sarà a vostra disposizione; dimoratevi, commerciate e acquistate in esso delle proprietà.
Gen	34	11	Poi Sichem disse al padre e ai fratelli di Dia: Fate che io trovi grazia agli occhi vostri e vi darò qualunque cosa mi chiederete.
Gen	34	12	imponetemi pure una grande dote e un dono, e io vi darò quanto chiederete, ma datemi la fanciulla in moglie.
Gen	34	13	Allora i figli di Giacobbe risposero a Sichem e a Hamor suo padre e parlarono loro con astuzia, perché Sichem aveva disonorato Dina loro sorella,
Gen	34	14	e dissero loro: Non possiamo fare questa cosa, cioè dare la nostra sorella a uno che non è circonciso, perché questo sarebbe per noi un disonore.
Gen	34	15	Soltanto a questa condizione acconsentiremo alla vostra richiesta: se voi diventerete come noi, facendo circoncidere ogni maschio tra voi.
Gen	34	16	Allora noi vi daremo le nostre figlie e ci prenderemo le vostre figlie, abiteremo con voi e diventeremo un sol popolo.
Gen	34	17	Ma se non ci volete ascoltare e non vi volete far circoncidere, noi prenderemo la nostra figlia e ce ne andremo.
Gen	34	18	Le loro parole piacquero ad Hamor e a Sichem, figlio di Hamor.
Gen	34	19	E il giovane non indugiò a fare la cosa, perché voleva bene alla figlia di Giacobbe ed era l'uomo piú onorato in tutta la casa di suo padre.
Gen	34	20	Hamor e Sichem, suo figlio, vennero alla porta della loro città e parlarono agli uomini della loro città, dicendo:
Gen	34	21	Questi uomini intendono stare in pace con noi; rimangano pure nel paese e vi commercino, perché il paese è grande abbastanza per loro. Noi prenderemo le loro figlie per mogli e daremo le nostre figlie a loro.
Gen	34	22	Ma questi uomini acconsentiranno ad abitare con noi per formare un sol popolo, unicamente a questa condizione: che ogni maschio fra noi sia circonciso, come sono circoncisi loro.
Gen	34	23	Il loro bestiame, la loro ricchezza e i loro animali non saranno, forse nostri? Acconsentiamo alla loro richiesta ed essi abiteranno con noi.
Gen	34	24	E tutti quelli che uscivano dalla porta della città diedero ascolto ad Hamor e a suo figlio Sichem; e ogni maschio fu circonciso, tutti quelli che uscivano dalla porta della città.
Gen	34	25	Or avvenne che il terzo giorno, mentre essi erano sofferenti, due dei figli di Giacobbe, Simeone e Levi, fratelli di Dina, presero ciascuno la propria spada, piombarono sulla città che se ne stava al sicuro, e uccisero tutti i maschi.
Gen	34	26	Passarono a fil di spada anche Hamor e suo figlio Sichem; poi presero Dina dalla casa di Sichem e se ne andarono.
Gen	34	27	I figli di Giacobbe piombarono sugli uccisi e saccheggiarono la città, perché la loro sorella era stata disonorata.
Gen	34	28	Così essi presero i loro greggi, i loro armenti, i loro asini, tutto ciò che era in città e tutto ciò che era nei campi,
Gen	34	29	e portarono via come bottino tutte le loro ricchezze, tutti i loro piccoli, le loro mogli e tutto ciò che si trovava nelle case.
Gen	34	30	Allora Giacobbe disse a Simeone e a Levi: Voi mi avete messo nei guai rendendomi odioso agli abitanti del paese, ai Cananei e ai Perezei. Siccome noi siamo in pochi, essi si raduneranno contro di me e mi daranno addosso, e io e la casa mia saremo sterminati.
Gen	34	31	Ma essi risposero: Doveva egli trattare nostra sorella come una prostituta?.
------------------------Genesi, capitolo 35
Gen	35	1	DIO disse a Giacobbe: Levati, sali a Bethel e dimora là; e fa' in quel luogo un altare al Dio che ti apparve, quando fuggivi davanti a tuo fratello Esaú.
Gen	35	2	Allora Giacobbe disse alla sua famiglia e a tutti quelli che erano con lui: Rimuovete dal vostro mezzo gli dèi stranieri, purificatevi e cambiate le vostre vesti;
Gen	35	3	Poi leviamoci e andiamo a Bethel, e io farò là un altare al Dio che mi esaudì nel giorno della mia avversità e che è stato con me nel viaggio che ho fatto
Gen	35	4	Allora essi diedero a Giacobbe tutti gli dèi stranieri che avevano e gli orecchini che portavano agli orecchi; e Giacobbe li nascose sotto la quercia che si trova vicino a Sichem.
Gen	35	5	Poi essi partirono e il terrore di DIO cadde su tutte le città intorno a loro, così che non inseguirono i figli di Giacobbe.
Gen	35	6	Così Giacobbe giunse a Luz, cioè Bethel, che è nel paese di Canaan, egli con tutta la gente che era con lui.
Gen	35	7	E là egli costruì un altare e chiamò quel luogo El-Bethel, perché là DIO gli era apparso, quando egli fuggiva davanti a suo fratello.
Gen	35	8	Allora morì Debora, bàlia di Rebecca, e fu sepolta al di sotto di Bethel, ai piedi della quercia, che fu chiamata Allon-Bakuth.
Gen	35	9	DIO apparve ancora a Giacobbe, quando questi veniva da Paddan-Aram, e lo benedisse.
Gen	35	10	E DIO gli disse: Il tuo nome è Giacobbe; tu non sarai piú chiamato Giacobbe, ma il tuo nome sarà Israele. E gli mise nome Israele.
Gen	35	11	Quindi DIO gli disse: Io sono il Dio onnipotente; sii fruttifero e moltiplica; una nazione, anzi un insieme di nazioni discenderà da te, e dei re usciranno dai tuoi lombi;
Gen	35	12	e darò a te, e alla tua discendenza dopo di te, il paese che diedi ad Abrahamo e a Isacco.
Gen	35	13	Poi DIO salì in alto da lui, dal luogo dove gli aveva parlato.
Gen	35	14	Allora Giacobbe eresse una stele, una stele di pietra, nel luogo dove Dio gli aveva parlato; e su di essa fece una libazione e vi sparse sopra dell'olio.
Gen	35	15	E Giacobbe chiamò, il luogo dove DIO gli aveva parlato, Bethel.
Gen	35	16	Poi partirono da Bethel; mancava ancora un tratto di strada per arrivare ad Efrata, quando Rachele partorì. Ella ebbe un travaglio difficile;
Gen	35	17	e durante il difficile travaglio per partorire la levatrice le disse: Non temere, perché anche questa volta hai un figlio.
Gen	35	18	E mentre l'anima la lasciava (perché morì), gli pose nome Ben-Oni, ma il padre lo chiamò Beniamino.
Gen	35	19	Così Rachele morì; e fu sepolta sulla via di Efrata, (cioè di Betlemme).
Gen	35	20	E Giacobbe eresse sulla sua tomba una stele. la stele sulla tomba di Rachele che esiste ancora oggi.
Gen	35	21	Poi Israele partì e piantò la tenda al di là di Migdal-Eder.
Gen	35	22	E avvenne che, mentre Israele abitava in quel paese, Ruben andò e si coricò con Bilhah, concubina di suo padre. E Israele lo seppe.
Gen	35	23	Or i figli di Giacobbe erano dodici. I figli di Lea: Ruben, primogenito di Giacobbe, Simeone, Levi, Giuda, Issacar, Zabulon.
Gen	35	24	I figli di Rachele: Giuseppe e Beniamino.
Gen	35	25	I figli di Bilhah, serva di Rachele: Dan e Neftali.
Gen	35	26	I figli di Zilpah, serva di Lea: Gad e Ascer. Questi sono i figli di Giacobbe che gli nacquero in Paddan-Aram.
Gen	35	27	Poi Giacobbe venne da Isacco suo padre a Mamre, a Kirjath-Arba, (cioè Hebron), dove Abrahamo e Isacco avevano soggiornato.
Gen	35	28	Or Isacco visse centottant'anni.
Gen	35	29	Così Isacco spirò, morì e fu riunito al suo popolo, vecchio e sazio di giorni; ed Esaú e Giacobbe, suoi figli, lo seppellirono.
------------------------Genesi, capitolo 36
Gen	36	1	Questa è la discendenza di Esaú, che è Edom.
Gen	36	2	Esaú prese le sue mogli tra le figlie dei Cananei: Ada, figlia di Elon, lo Hitteo, e Oholibamah, figlia di Anah, figlia di Tsibeon, lo Hivveo;
Gen	36	3	e Basemath, figlia di Ismaele, sorella di Nebajoth.
Gen	36	4	Ada partorì ad Esaú, Elifaz;
Gen	36	5	Basemath partorì Reuel; e Oholibamah partorì Jeush, Jalam e Korah. Questi sono i figli di Esaú che gli nacquero nel paese di Canaan.
Gen	36	6	Poi Esaú prese le sue mogli, i suoi figli, le sue figlie, tutte le persone della sua casa, le sue greggi, tutto il suo bestiame e tutti i suoi beni che aveva acquistato nel paese di Canaan, e se ne andò in un paese, lontano da Giacobbe suo fratello,
Gen	36	7	poiché i loro possedimenti erano troppo grandi perché essi potessero dimorare assieme; il paese nel quale soggiornavano non era in grado di sostenerli, a motivo del loro bestiame.
Gen	36	8	Così Esaú si stabilì sulla montagna di Seir; Esaú a Edom.
Gen	36	9	Questa è la discendenza di Esaú, padre degli Edomiti, sul monte Seir.
Gen	36	10	Questi sono i nomi dei figli di Esaú: Elifaz, figlio di Ada, moglie di Esaú; Reuel, figlio di Basemath, moglie di Esaú.
Gen	36	11	I figli di Elifaz furono: Teman, Omar, Tsefo, Gatam e Kenaz.
Gen	36	12	Or Timna era la concubina di Elifaz, figlio di Esaú; ella partorì ad Elifaz, Amalek. Questi furono i figli di Ada, moglie di Esaú.
Gen	36	13	Questi furono i figli di Reuel: Nahath e Zerah, Shammah e Mizzah. Questi furono i figli di Basemath, moglie di Esaú.
Gen	36	14	Questi furono i figli di Oholibamah, figlia di Anah, figlia di Tsibeon, moglie di Esaú; ella partorì a Esaú: Jeush, Jalam e Korah.
Gen	36	15	Questi furono i capi dei figli di Esaú: i figli di Elifaz, primogenito di Esaú: il capo Teman, il capo Omar, il capo Tsefo, il capo Kenaz,
Gen	36	16	il capo Korah, il capo Gatam e il capo Amalek; questi furono i capi discesi da Elifaz, nel paese di Edom; essi furono i figli di Ada.
Gen	36	17	Questi furono i figli di Reuel, figlio di Esaú: il capo Nahath, il capo Zerah, il capo Shammah e il capo Mizzah; questi furono i capi discesi da Reuel, nel paese di Edom; essi furono i figli di Basemath, moglie di Esaú.
Gen	36	18	Questi furono i figli di Oholibamah, moglie di Esaú; il capo Jeush, il capo Jalam e il capo Korah; essi furono i capi discesi da Oholibamah, figlia di Anah, moglie di Esaú.
Gen	36	19	Questi furono i figli di Esaú, che è Edom, e questi furono i loro capi.
Gen	36	20	Questi furono i figli di Seir, lo Horeo, che abitavano il paese: Lotan, Shobal, Tsibeon, Anah,
Gen	36	21	Dishon, Etser e Dishan. Questi, furono i capi degli Horei, figli di Seir, nel paese di Edom.
Gen	36	22	I figli di Lotan furono: Hori e Hemam; e la sorella di Lotan fu Timna.
Gen	36	23	Questi furono i figli di Shobal: Alvan, Manahath, Ebal, Scefo e Onam.
Gen	36	24	Questi furono i figli di Tsibeon: Aja e Anah. Questo è l'Anah che trovò le acque calde nel deserto, mentre pascolava gli asini di Tsibeon suo padre.
Gen	36	25	Questi furono i figli di Anah: Dishon e Oholibamah, figlia di Anah.
Gen	36	26	Questi furono i figli di Dishon: Hemdan, Eshban, Ithran e keran.
Gen	36	27	Questi furono i figli di Etser; Bilhan, Zaavan e Akan.
Gen	36	28	Questi furono i figli di Dishan; Uts e Aran.
Gen	36	29	Questi furono i capi degli Horei: il capo Lothan, il capo Shobal, il capo Tsibeon, il capo Anah,
Gen	36	30	il capo Dishon, il capo Etser, il capo Dishan. Questi furono i capi degli Horei, i capi che essi ebbero nel paese di Seir.
Gen	36	31	Questi furono i re che regnarono nel paese di Edom, prima che alcun re regnasse sui figli d'Israele:
Gen	36	32	Bela, figlio di Beor, regnò in Edom, e il nome della sua città fu Dinhabah.
Gen	36	33	Bela morì, e al suo posto regnò Jobab, figlio di Zerah, da Botsrah.
Gen	36	34	Jobab morì, e al suo posto regnò Husham, del paese dei Temaniti.
Gen	36	35	Husham morì, e al suo posto regnò Hadad, figlio di Bedad, che sconfisse i Madianiti nei campi di Moab; e il nome della sua città fu Avith.
Gen	36	36	Hadad morì, e al suo posto regnò Samlah, da Masrekah.
Gen	36	37	Samlah morì, e al suo posto regnò Saul di Rehoboth sul Fiume.
Gen	36	38	Saul morì, e al suo posto regnò Baal-Hanan, figlio di Akbor.
Gen	36	39	Baal-Hanan, figlio di Akbor, morì e al suo posto regnò Hadar. Il nome della sua città fu Pau, e il nome di sua moglie, Mehetabel, figlia di Matred, figlia di Mezahab.
Gen	36	40	Questi furono i nomi dei capi di Esaú, secondo le loro famiglie, secondo i loro territori, coi loro nomi: il capo Timnah, il capo Alvah, il capo Jetheth,
Gen	36	41	Il capo Oholibamah, il capo Elah, il capo Pinon,
Gen	36	42	il capo Kenaz, il capo Teman, il capo Mibtsar,
Gen	36	43	il capo Magdiel e il capo Iram. Questi furono i capi di Edom secondo le loro dimore, nel paese che possedevano. Questi fu Esaú, il padre degli Edomiti.
------------------------Genesi, capitolo 37
Gen	37	1	Or Giacobbe dimorò nel paese dove suo padre aveva soggiornato, nel paese di Canaan.
Gen	37	2	Questa è la discendenza di Giacobbe. Giuseppe, all'età di diciassette anni, pascolava il gregge coi suoi fratelli; il giovinetto stava con i figli di Bilhah e con i figli di Zilpah mogli di suo padre. Or Giuseppe riferì al loro padre la mala fama che circolava sul loro conto.
Gen	37	3	Or Israele amava Giuseppe piú di tutti i suoi figli, perché era il figlio della sua vecchiaia; e gli fece una veste lunga fino ai piedi.
Gen	37	4	Ma i suoi fratelli, vedendo che il loro padre lo amava piú di tutti gli altri fratelli, presero ad odiarlo e non gli potevano parlare in modo amichevole.
Gen	37	5	Or Giuseppe fece un sogno e lo raccontò ai suoi fratelli; e questi lo odiarono ancora di piú.
Gen	37	6	Egli disse loro: Udite, vi prego, il sogno che ho fatto.
Gen	37	7	Noi stavamo legando dei covoni in mezzo al campo, quand'ecco il mio covone si drizzò e rimase dritto, mentre i vostri covoni si raccolsero e si inchinarono davanti al mio covone.
Gen	37	8	Allora i suoi fratelli gli dissero: Dovrai tu regnare su di noi, o dovrai tu veramente dominarci?. E lo odiarono ancor di piú, a motivo dei suoi sogni e delle sue parole.
Gen	37	9	Egli fece ancora un altro sogno e lo raccontò ai suoi fratelli, dicendo: Ho fatto un altro sogno! Ed ecco il sole, la luna e undici stelle si inchinavano davanti a me.
Gen	37	10	Egli lo raccontò a suo padre e ai suoi fratelli; e suo padre lo rimproverò e gli disse: Cosa significa questo sogno che hai fatto? Dovremo proprio io, tua madre e i tuoi fratelli venire a inchinarci a terra davanti a te?.
Gen	37	11	E i suoi fratelli gli portavano invidia ma suo padre serbava la cosa dentro di sé,
Gen	37	12	Or i fratelli di Giuseppe erano a pascolare il gregge del padre a Sichem.
Gen	37	13	E Israele disse a Giuseppe: I tuoi fratelli non stanno forse pascolando il gregge a Sichem? Vieni, che ti manderò da loro. Egli rispose: Eccomi.
Gen	37	14	Israele gli disse: Va' a vedere se i tuoi fratelli stanno bene e se il gregge va bene, e poi torna a riferirmelo. Così lo mandò dalla valle di Hebron, ed egli arrivò a Sichem.
Gen	37	15	Mentre egli vagava per la campagna, un uomo lo trovò e gli chiese: Che cerchi?.
Gen	37	16	Egli rispose: Sto cercando i miei fratelli; per favore, dimmi dove si trovano a pascolare.
Gen	37	17	Quell'uomo gli disse: Son partiti di qui, perché li ho sentiti dire: Andiamo a Dothan. Allora Giuseppe andò in cerca dei suoi fratelli, e li trovò a Dothan.
Gen	37	18	Essi lo scorsero da lontano e, prima che fosse loro vicino, complottarono contro di lui per ucciderlo.
Gen	37	19	E dissero l'un l'altro: Ecco che arriva il sognatore!
Gen	37	20	Ora dunque venite, uccidiamolo e gettiamolo in un pozzo; diremo poi che una bestia feroce lo ha divorato; così vedremo che ne sarà dei suoi sogni.
Gen	37	21	Ruben udì questo e decise di liberarlo dalle loro mani, e disse: Non gli togliamo la vita.
Gen	37	22	Poi Ruben aggiunse: Non spargete sangue, ma gettatelo in questo pozzo nel deserto e non colpitelo di vostra mano. Diceva così, per liberarlo dalle loro mani e riportarlo a suo padre.
Gen	37	23	Quando Giuseppe fu giunto presso i suoi fratelli, lo spogliarono della sua veste, della lunga veste fino ai piedi che indossava;
Gen	37	24	poi lo presero e lo gettarono nel pozzo. Or il pozzo era vuoto, senz'acqua dentro.
Gen	37	25	Poi si misero a sedere per prendere cibo; ma, alzando gli occhi, ecco videro una carovana di Ismaeliti, che veniva da Galaad coi loro cammelli carichi di spezie, di balsamo e di mirra, in viaggio per portarli in Egitto.
Gen	37	26	Allora Giuda disse ai suoi fratelli: Che guadagno avremo a uccidere nostro fratello e a nascondere il suo sangue?
Gen	37	27	Venite, vendiamolo agli Ismaeliti e non lo colpisca la nostra mano, perché è nostro fratello, nostra carne. E i suoi fratelli gli diedero ascolto.
Gen	37	28	Come quei mercanti Madianiti passavano, essi sollevarono e tirarono Giuseppe fuori dal pozzo e lo vendettero agli Ismaeliti per venti sicli d'argento. E questi condussero Giuseppe in Egitto.
Gen	37	29	Or Ruben tornò al pozzo, ed ecco, Giuseppe non era piú nel pozzo. Allora egli si stracciò le vesti.
Gen	37	30	Poi tornò dai suoi fratelli e disse: Il fanciullo non c'è piú; e io, dove andrò io?.
Gen	37	31	Così essi presero la lunga veste di Giuseppe, uccisero un capro e immersero la veste nel sangue.
Gen	37	32	Poi portarono la lunga veste dal padre e dissero: Abbiamo trovato questo; vedi un po' se è la veste di tuo figlio.
Gen	37	33	Ed egli la riconobbe e disse: la veste di mio figlio; lo ha divorato una bestia feroce; certamente Giuseppe è stato sbranato.
Gen	37	34	Giacobbe allora si stracciò le vesti, si mise un cilicio ai fianchi e fece cordoglio di suo figlio per molti giorni.
Gen	37	35	E tutti i suoi figli e tutte le sue figlie vennero a consolarlo; ma egli rifiutò di essere consolato e disse: Io scenderò nello Sceol da mio figlio facendo cordoglio. Così suo padre lo pianse.
Gen	37	36	Intanto i Madianiti vendettero Giuseppe in Egitto a Potifar, ufficiale del Faraone e capitano delle guardie.
------------------------Genesi, capitolo 38
Gen	38	1	Or in quel tempo avvenne che Giuda lasciò i suoi fratelli per andare a stare con un uomo di Adullam, di nome Hirah.
Gen	38	2	Qui Giuda vide la figlia di un uomo Cananeo, chiamato Shua; la prese in moglie e si unì a lei.
Gen	38	3	Ed ella concepì e partorì un figlio, che egli chiamò Er.
Gen	38	4	Poi ella concepì nuovamente e partorì un figlio, che egli chiamò Onan.
Gen	38	5	Ella concepì ancora e partorì un figlio, che chiamò Scelah. Or Giuda era a Kezib, quando ella lo partorì.
Gen	38	6	Poi Giuda prese per Er, suo primogenito, una moglie di nome Tamar.
Gen	38	7	Ma Er, primogenito di Giuda, era malvagio agli occhi dell'Eterno, e l'Eterno lo fece morire.
Gen	38	8	Allora Giuda disse a Onan: Va' dalla moglie di tuo fratello, sposala e suscita una discendenza a tuo fratello.
Gen	38	9	Ma Onan, sapendo che quella discendenza non sarebbe stata sua, quando si univa alla moglie di suo fratello, disperdeva il suo seme per terra, per non dare discendenza al fratello.
Gen	38	10	Ciò che egli faceva dispiacque agli occhi dell'Eterno, che fece morire anche lui.
Gen	38	11	Allora Giuda disse a Tamar sua nuora: Rimani come vedova in casa di tuo padre, finché mio figlio Scelah sia cresciuto. Perché pensava: Temo che muoia anch'egli come i suoi fratelli. Cosi Tamar se ne andò e dimorò in casa di suo padre.
Gen	38	12	Dopo parecchio tempo, la moglie di Giuda, la figlia di Shua, morì; quando ebbe terminato il cordoglio, Giuda salì da quelli che tosavano le sue pecore a Timnah, egli col suo amico Hirah, l'Adullamita.
Gen	38	13	Di questo fu informata Tamar, e le fu detto: ecco, tuo suocero sale a Timnah a tosare le sue pecore.
Gen	38	14	Allora ella si tolse le vesti da vedova, si coperse con un velo e si avvolse tutta; poi si pose a sedere alla porta di Enaim, che è sulla strada verso Timnah; aveva infatti visto che Scelah era ormai cresciuto. ma lei non gli era stata data in moglie.
Gen	38	15	Come Giuda la vide. pensò che ella fosse una prostituta, perché aveva il viso coperto.
Gen	38	16	Quindi egli si accostò a lei sulla strada e le disse: Lasciami entrare da te. Non sapeva infatti che ella fosse sua nuora. Lei rispose: Che mi darai per entrare da me?.
Gen	38	17	Allora egli disse: Ti manderò un capretto del mio gregge. Ella chiese: Mi dai un pegno finché me lo manderai?.
Gen	38	18	Egli disse: Che pegno ti devo dare?. Quella rispose: Il tuo sigillo, il tuo cordone e il bastone che hai in mano. Egli glieli diede, entrò da lei, ed ella concepì da lui.
Gen	38	19	Poi ella si levò e se ne andò; si tolse il velo e si rimise le sue vesti da vedova.
Gen	38	20	Or Giuda mandò il capretto per mezzo del suo amico, l'Adullamita, per poter ritirare il pegno dalle mani di quella donna; ma egli non la trovò.
Gen	38	21	Allora domandò agli uomini del luogo dicendo: Dov'è quella prostituta che stava a Enaim, sulla strada?. Essi risposero: Non c'era alcuna prostituta qui.
Gen	38	22	Così egli ritornò da Giuda e gli disse: Non l'ho trovata; inoltre gli uomini del luogo mi hanno detto: Non c'era alcuna prostituta qui.
Gen	38	23	Allora Giuda disse: Si tenga pure il pegno, che non abbiamo a incorrere nel disprezzo. Ecco, io ho mandato questo capretto e tu non l'hai trovata.
Gen	38	24	Ora circa tre mesi dopo vennero a dire a Giuda: Tamar tua nuora si è prostituita; e, a motivo della sua prostituzione, ella è pure incinta. Allora Giuda disse: Conducetela fuori e sia arsa!.
Gen	38	25	Come la conducevano fuori, ella mandò a dire al suocero: E' l'uomo a cui appartengono queste cose che mi ha resa incinta. E disse: Vedi se puoi riconoscere di chi siano queste cose: il Sigillo, il cordone e il bastone.
Gen	38	26	Giuda li riconobbe e disse: Ella é piú giusta di me, perché io non l'ho data a Scelah mio figlio. Ed egli non ebbe piú rapporti con lei.
Gen	38	27	Quando venne il tempo in cui doveva partorire, ecco che le aveva in grembo due gemelli.
Gen	38	28	Mentre partoriva, uno di essi mise fuori una mano, e la levatrice la prese e vi legò un filo scarlatto, dicendo: Questo è uscito per primo.
Gen	38	29	Ma egli ritirò la sua mano, ed uscì fuori suo fratello. Allora la levatrice disse: Come ti sei aperto una breccia Per questo motivo Fu chiamato Perets.
Gen	38	30	Poi uscì suo fratello, che aveva attorno alla mano il filo scarlatto; e fu chiamato Zerah.
------------------------Genesi, capitolo 39
Gen	39	1	Or Giuseppe fu portato in Egitto; e Potifar, ufficiale del Faraone, capitano delle guardie, un Egiziano, lo compró dagli Ismaeliti che lo avevano portato laggiú.
Gen	39	2	l'Eterno fu con Giuseppe; ed egli prosperava e stava nella casa del suo padrone, l'Egiziano.
Gen	39	3	E il suo padrone vide che l'Eterno era con lui, e che l'Eterno faceva prosperare nelle sue mani tutto ciò che faceva.
Gen	39	4	Così Giuseppe trovó grazia agli occhi di lui ed entró al servizio personale di Potifar, che lo fece soprintendente della sua casa e mise nelle sue mani tutto quanto possedeva.
Gen	39	5	Dal momento che l'ebbe fatto soprintendente della sua casa e di tutto quanto possedeva, l'Eterno benedisse la casa dell'Egiziano a motivo di Giuseppe; e la benedizione dell'Eterno fu su tutto quanto egli aveva, in casa e in campagna.
Gen	39	6	Così Potifar lasciò tutto quanto aveva nelle mani di Giuseppe e non si preoccupava piú di cosa alcuna, tranne del suo proprio cibo. Or Giuseppe era bello di forma e di bell'aspetto.
Gen	39	7	Dopo queste cose. avvenne che la moglie del suo padrone mise gli occhi su Giuseppe e gli disse: Coricati con me.
Gen	39	8	Ma egli rifiutò e disse alla moglie del suo padrone: Ecco, il mio padrone non si preoccupa di quanto ha lasciato in casa con me e ha messo nelle mie mani tutto quanto ha.
Gen	39	9	Non c'è alcuno piú grande di me in questa casa; egli non mi ha proibito nulla tranne te perché sei sua moglie. Come dunque potrei io fare questo grande male e peccare contro Dio?.
Gen	39	10	Nonostante il fatto che lei ne parlasse a Giuseppe ogni giorno. egli non acconsentì a coricarsi con lei né a darsi a lei.
Gen	39	11	Un giorno avvenne che egli entrò in casa per fare il suo lavoro, e non vi era in casa nessuno dei domestici.
Gen	39	12	Allora ella lo afferrò per la veste, e gli disse: Coricati con me. Ma egli le lasciò in mano la sua veste. fuggì e corse fuori.
Gen	39	13	Quando ella vide che egli le aveva lasciato in mano la sua veste e che era fuggito fuori.
Gen	39	14	Chiamò i suoi domestici, e disse loro: Vedete, egli ci ha portato in casa un Ebreo per prendersi giuoco di noi; egli è venuto da me per coricarsi con me, ma io ho gridato a gran voce.
Gen	39	15	Come egli mi ha udito alzare la voce, gridare, ha lasciato la sua veste vicino a me, è fuggito ed è corso fuori.
Gen	39	16	Così ella tenne accanto a sé la veste di lui, finché il suo padrone non fu tornato a casa.
Gen	39	17	Allora ella gli parlò in questa maniera: Quel servo Ebreo, che tu ci hai portato, è venuto da me per prendersi giuoco di me.
Gen	39	18	Ma come io ho alzato la voce e ho gridato egli ha lasciato la sua veste vicino a me ed è fuggito fuori.
Gen	39	19	Così, quando il suo padrone udì le parole di sua moglie che gli parlava in questo modo dicendo: Il tuo servo mi ha fatto questo!, si accese d'ira.
Gen	39	20	Allora il padrone di Giuseppe lo prese e lo mise in prigione nel luogo dove erano rinchiusi i carcerati del re. Egli rimase quindi in quella prigione.
Gen	39	21	Ma l'Eterno fu con Giuseppe e usò verso di lui benevolenza, cattivandogli le grazie del direttore della prigione.
Gen	39	22	Così il direttore della prigione affidò a Giuseppe tutti i detenuti che erano nel carcere; ed egli era responsabile di tutto quanto si faceva là dentro.
Gen	39	23	Il direttore della prigione non controllava piú nulla di quanto era affidato a Giuseppe, perché l'Eterno era con lui, e l'Eterno faceva prosperare tutto quanto egli faceva.
------------------------Genesi, capitolo 40
Gen	40	1	Dopo queste cose, avvenne che il coppiere e il panettiere del re di Egitto offesero il loro signore, il re d'Egitto.
Gen	40	2	E il Faraone si adirò con i suoi due ufficiali, con il capocoppiere e il capopanettiere,
Gen	40	3	E li fece mettere in carcere, nella casa del capo delle guardie, nella stessa prigione dove era rinchiuso Giuseppe.
Gen	40	4	E il capitano delle guardie li affidò alla sorveglianza di Giuseppe il quale li assisteva. Così essi rimasero in prigione per un certo tempo.
Gen	40	5	Nella stessa notte, il coppiere e il panettiere del re d'Egitto, che erano rinchiusi nella prigione, fecero entrambi un sogno, ciascuno il suo sogno, col suo particolare significato.
Gen	40	6	Il mattino seguente, Giuseppe venne da loro, e vide che erano preoccupati.
Gen	40	7	Allora egli interrogò gli ufficiali del Faraone che erano con lui in prigione nella casa del suo padrone e disse: Perché avete oggi il viso così mesto?.
Gen	40	8	Essi gli risposero: Abbiamo fatto un sogno e non vi è alcuno che lo possa interpretare. Allora Giuseppe disse loro: Le interpretazioni non appartengono a DIO? Raccontatemi i sogni, vi prego.
Gen	40	9	Così il capocoppiere raccontò il suo sogno a Giuseppe e gli disse: Nel mio sogno, ecco mi stava davanti una vite;
Gen	40	10	e in quella vite vi erano tre tralci; appena ebbe messo i germogli, fiorì e diede dei grappoli di uva matura.
Gen	40	11	Ora io avevo in mano la coppa del Faraone; presi l'uva, la spremetti nella coppa del Faraone e misi la coppa in mano del Faraone.
Gen	40	12	Giuseppe gli disse: Questa è l'interpretazione del sogno: i tre tralci sono tre giorni;
Gen	40	13	in capo a tre giorni il Faraone ti farà rialzare il capo, ti ristabilirà nel tuo ufficio e tu darai in mano al Faraone la coppa, come facevi prima, quando eri suo coppiere.
Gen	40	14	Ma ricordati di me quando sarai felice; ti prego, usa benevolenza nei miei confronti, parlando di me al Faraone, e fammi uscire da questa casa;
Gen	40	15	perché io fui portato via di nascosto dal paese degli Ebrei, e anche qui non ho fatto nulla da essere messo in questa prigione sotterranea.
Gen	40	16	Il capopanettiere, vedendo che la interpretazione era favorevole, disse a Giuseppe: Anch'io nel mio sogno, ecco, avevo tre canestri di pane bianco sul capo;
Gen	40	17	e nel canestro piú alto vi era ogni sorta di vivande cotte al forno per il Faraone; e gli uccelli le mangiavano dal canestro che avevo sul capo.
Gen	40	18	Allora Giuseppe rispose e disse: Questa è l'interpretazione del sogno: i tre canestri sono tre giorni;
Gen	40	19	in capo a tre giorni il Faraone ti asporterà la testa dalle spalle, ti farà impiccare a un albero, e gli uccelli ti mangeranno le carni addosso.
Gen	40	20	Ora il terzo giorno, il giorno del compleanno del Faraone, avvenne che egli fece un banchetto per tutti i suoi servi; e fece alzare il capo al capocoppiere e alzare il capo al capopanettiere in mezzo ai suoi servi.
Gen	40	21	Così ristabilì il capocoppiere nel suo ufficio di coppiere, perché mettesse la coppa in mano del Faraone,
Gen	40	22	ma fece impiccare il capopanettiere secondo la interpretazione che Giuseppe aveva loro data.
Gen	40	23	Il capocoppiere però non si ricordò di Giuseppe, ma lo dimenticò.
------------------------Genesi, capitolo 41
Gen	41	1	Or avvenne, in capo a due interi anni, che il Faraone fece un sogno. Egli stava presso il fiume,
Gen	41	2	ed ecco salire dal fiume sette vacche, di bell'aspetto e grasse, e mettersi a pascolare tra i giunchi.
Gen	41	3	Dopo quelle, ecco salire dal fiume altre sette vacche brutte di aspetto e scarne, e fermarsi accanto alle prime sulla riva del fiume.
Gen	41	4	Ora le vacche brutte di aspetto e scarne divorarono le sette vacche di bell'aspetto e grasse. Quindi il Faraone si svegliò.
Gen	41	5	Poi si riaddormentò e sognò una seconda volta; ed ecco, sette spighe grosse e belle, venir su da un unico stelo.
Gen	41	6	Poi ecco, sette spighe sottili e arse dal vento orientale, germogliare dopo di quelle.
Gen	41	7	E le spighe sottili inghiottirono le sette spighe grosse e piene. Allora il Faraone si svegliò, ed ecco, era un sogno.
Gen	41	8	Al mattino il suo spirito era turbato, e mandò a chiamare tutti i maghi e tutti i savi d'Egitto; quindi il Faraone raccontò loro i suoi sogni, ma non ci fu alcuno che li potesse interpretare al Faraone.
Gen	41	9	Allora il capocoppiere parlò al Faraone, dicendo: Ricordo oggi i miei falli.
Gen	41	10	Il Faraone si era adirato con i suoi servi e mi aveva fatto mettere in prigione in casa del capo delle guardie: me e il capopanettiere.
Gen	41	11	Entrambi facemmo un sogno nella stessa notte, io e lui; ciascuno fece un sogno con il suo proprio significato.
Gen	41	12	Ora con noi vi era un giovane ebreo servo del capo delle guardie; a lui raccontammo i nostri sogni, ed egli ce li interpretò dando a ciascuno l'interpretazione del suo sogno.
Gen	41	13	E le cose avvennero esattamente secondo l'interpretazione da lui dataci: il Faraone ristabilì me nel suo ufficio e fece impiccare l'altro.
Gen	41	14	Allora il Faraone mandò a chiamare Giuseppe che fu subito tratto fuori dalla prigione sotterranea. Così egli si rase si cambiò le vesti e venne dal Faraone.
Gen	41	15	E il Faraone disse a Giuseppe: Ho fatto un sogno e non vi è alcuno che lo possa interpretare; ma ho sentito dire di te che, quando hai udito un sogno tu lo puoi interpretare.
Gen	41	16	Giuseppe rispose al Faraone, dicendo: Non sono io; ma sarà DIO a dare una risposta per il bene del Faraone.
Gen	41	17	Allora il Faraone disse a Giuseppe: Ecco nel mio sogno io stavo sulla riva del fiume,
Gen	41	18	quand'ecco salire dal fiume sette vacche grasse e di bell'aspetto e mettersi a pascolare tra i giunchi.
Gen	41	19	Dopo quelle ecco salire altre sette vacche magre, bruttissime di aspetto e scarne, tali che non ne vidi mai di così brutte in tutto il paese d'Egitto.
Gen	41	20	E le vacche magre e brutte divorarono le prime sette vacche grasse;
Gen	41	21	ma anche dopo che le ebbero divorate, nessuno poteva riconoscere che le avevano divorate, perché esse erano di brutto aspetto come prima. Così mi svegliai.
Gen	41	22	Poi vidi nel mio sogno sette spighe venir su da un unico stelo, piene e belle;
Gen	41	23	ed ecco altre sette spighe avvizzite, sottili e arse dal vento orientale, germogliare dopo quelle.
Gen	41	24	Quindi le spighe sottili inghiottirono le sette spighe belle. Io ho raccontato questo ai maghi, ma non vi è stato alcuno capace di darmi una spiegazione.
Gen	41	25	Allora Giuseppe disse al Faraone: I sogni del Faraone sono uno stesso sogno. DIO ha mostrato al Faraone quello che sta per fare.
Gen	41	26	Le sette vacche belle sono sette anni, e le sette spighe belle sono sette anni; è uno stesso sogno.
Gen	41	27	Anche le sette vacche magre e brutte, che salivano dopo di quelle, sono sette anni; come pure le sette spighe vuote e arse dal vento orientale sono sette anni di carestia.
Gen	41	28	Questo è quello che ho detto al Faraone: DIO ha mostrato al Faraone quello che sta per fare.
Gen	41	29	Ecco, stanno per venire sette anni di grande abbondanza in tutto il paese di Egitto;
Gen	41	30	ma dopo questi verranno sette anni di carestia, e tutta quell'abbondanza sarà dimenticata nel paese d'Egitto; e la carestia consumerà il paese.
Gen	41	31	E nel paese non si ricorderà piú la precedete abbondanza, a motivo della carestia che seguirà, perché questa sarà molto dura.
Gen	41	32	Il fatto poi che il sogno sia stato dato al Faraone due volte vuol dire che la cosa è decretata da DIO, e DIO la farà accadere presto.
Gen	41	33	Or dunque cerchi il Faraone un uomo intelligente e savio e lo stabilisca sul paese d'Egitto.
Gen	41	34	Il Faraone faccia così: costituisca sul paese dei soprintendenti per prelevare il quinto dei prodotti del paese d'Egitto, durante i sette anni di abbondanza.
Gen	41	35	Radunino essi tutti i viveri di queste annate buone che stanno per venire e ammassino il grano sotto l'autorità del Faraone, e lo conservino per l'approvvigionamento delle città.
Gen	41	36	Questi viveri saranno una riserva per il paese, in vista dei sette anni di carestia che verranno nel paese d'Egitto; così il paese non perirà per la carestia.
Gen	41	37	La cosa piacque al Faraone e a tutti i suoi funzionari.
Gen	41	38	E il Faraone disse ai suoi funzionari: Potremmo noi trovare un uomo come questi, in cui ci sia lo Spirito di DIO?.
Gen	41	39	Allora il Faraone disse a Giuseppe: Poiché DIO ti ha fatto conoscere tutto questo, non vi è alcuno che sia intelligente e savio come te.
Gen	41	40	Tu sarai sopra la mia casa e tutto il mio popolo obbedirà ai tuoi ordini; per il trono soltanto io sarò piú grande di te.
Gen	41	41	Il Faraone disse a Giuseppe: Vedi io ti stabilisco su tutto il paese d'Egitto.
Gen	41	42	Poi il Faraone si tolse l'anello dalla propria mano e lo mise alla mano di Giuseppe; lo fece vestire di abiti di lino fino e gli mise al collo una collana d'oro.
Gen	41	43	Lo fece quindi montare sul suo secondo carro e davanti a lui si gridava: Inginocchio!. Così il Faraone lo costituì su tutto il paese d'Egitto.
Gen	41	44	Inoltre il Faraone disse a Giuseppe: Il Faraone sono io ma, senza di te, nessuno alzerà la mano o il piede in tutto il paese d'Egitto.
Gen	41	45	E il Faraone chiamó Giuseppe col nome di Tsofnath-Paneah, e gli diede in moglie Asenath figlia di Potiferah, sacerdote di On. E Giuseppe partì per visitare il paese d'Egitto.
Gen	41	46	Ora Giuseppe aveva trent'anni quando si presentò davanti a Faraone, re d'Egitto. Quindi Giuseppe lasciò la presenza del Faraone e percorse tutto il paese d'Egitto.
Gen	41	47	Durante i sette anni di abbondanza, la terra produsse copiosamente;
Gen	41	48	e Giuseppe radunò tutti i viveri di quei sette anni prodotti nel paese d'Egitto e ripose i viveri nelle città; in ogni città ripose i viveri del territorio circonvicino.
Gen	41	49	Così Giuseppe ammassò grano come la sabbia del mare, in così gran quantità, che si smise di tenere i conti perché era incalcolabile.
Gen	41	50	prima che venisse l'anno della carestia, nacquero a Giuseppe due figli che Asenath, figlia di Potiferah, sacerdote di On, gli partorì.
Gen	41	51	Giuseppe chiamò il primogenito Manasse perché disse: DIO mi ha fatto dimenticare ogni mio affanno e tutta la casa di mio padre.
Gen	41	52	Al secondo invece pose nome Efraim, perché disse: DIO mi ha reso fruttifero nel paese della mia afflizione.
Gen	41	53	I sette anni di abbondanza che vi furono nel paese d'Egitto finirono,
Gen	41	54	e cominciarono a venire i sette anni di carestia, come Giuseppe aveva detto. Ci fu carestia in tutti i paesi, ma in tutto il paese d'Egitto vi era del pane.
Gen	41	55	Poi tutto il paese d'Egitto cominciò ad aver fame, e il popolo gridò al Faraone per aver del pane. Allora il Faraone disse a tutti gli Egiziani: Andate da Giuseppe, e fate quello che vi dirà.
Gen	41	56	La carestia si era sparsa sulla superficie di tutto il paese, e Giuseppe aperse tutti i depositi e vendé grano agli Egiziani. Ma la carestia si aggravò nel paese d'Egitto.
Gen	41	57	Così la gente di tutti i paesi veniva in Egitto da Giuseppe per comprare del grano, perché la carestia era grave in tutta la terra.
------------------------Genesi, capitolo 42
Gen	42	1	Or Giacobbe, venendo a sapere che vi era del grano in Egitto, disse ai suoi figli: Perché vi state a guardare l'un l'altro?.
Gen	42	2	Poi disse: Ecco, ho sentito dire che vi è del grano in Egitto; andate laggiú a comprare del grano per noi, affinché possiamo vivere e non abbiamo a morire.
Gen	42	3	Così i dieci fratelli di Giuseppe scesero in Egitto per comprarvi del grano.
Gen	42	4	Ma Giacobbe non mandò Beniamino, fratello di Giuseppe, con i suoi fratelli, perché diceva: Che non gli succeda qualche disgrazia.
Gen	42	5	I figli di Israele giunsero dunque per comprare del grano, in mezzo agli altri arrivati, perché nel paese di Canaan vi era la carestia.
Gen	42	6	Or Giuseppe era il governatore del paese; era lui che vendeva il grano a tutta la gente del paese; e i fratelli di Giuseppe vennero e si prostrarono davanti a lui con la faccia a terra.
Gen	42	7	Giuseppe vide i suoi fratelli e li riconobbe, ma si comportò come un forestiero con loro e usò parole dure con loro, e disse loro: Da dove venite?. Essi risposero: Dal paese di Canaan per comperare viveri.
Gen	42	8	Così Giuseppe riconobbe i suoi fratelli, ma essi non riconobbero lui.
Gen	42	9	Giuseppe allora si ricordò dei sogni che aveva fatto intorno a loro e disse: Voi siete delle spie! Siete venuti per vedere i punti indifesi del paese!.
Gen	42	10	Essi gli risposero: No, signor mio; i tuoi servi son venuti a comperare dei viveri.
Gen	42	11	Siamo tutti figli di uno stesso uomo; siamo gente onesta; i tuoi servi non sono delle spie.
Gen	42	12	Ma egli disse loro: No, voi siete venuti per vedere i punti indifesi del paese!.
Gen	42	13	Allora essi dissero: Noi, tuoi servi, siamo dodici fratelli, figli di uno stesso uomo nel paese di Canaan. Ed ecco, il piú giovane è oggi con nostro padre, e uno non è piú.
Gen	42	14	Ma Giuseppe disse loro: La cosa è come vi ho detto; siete delle spie!
Gen	42	15	Ecco come sarete messi alla prova: Com'è vero che il Faraone vive, non uscirete di qui prima che il vostro fratello piú giovane sia venuto qui.
Gen	42	16	Mandate uno di voi a prendere il vostro fratello; e voi resterete qui in carcere, perché le vostre parole siano messe alla prova, e si veda se c'è del vero in voi; altrimenti com'è vero che il Faraone vive, siete delle spie!.
Gen	42	17	Così li mise assieme in prigione per tre giorni.
Gen	42	18	Il terzo giorno, Giuseppe disse loro: Fate questo e vivrete; io temo DIO!
Gen	42	19	Se siete gente onesta, uno di voi fratelli resti qui incatenato nella nostra prigione, e voi andate a portare il grano per la vostra famiglia che muore di Fame;
Gen	42	20	Poi conducetemi Il vostro fratello piú giovane; così le vostre parole saranno verificate e voi non morrete. Ed essi fecero così.
Gen	42	21	Allora si dicevano l'un l'altro: Noi siamo veramente colpevoli nei confronti di nostro fratello, perché vedemmo l'angoscia dell'anima sua quando egli ci supplicava, ma non gli demmo ascolto! Ecco perché ci è venuta addosso questa sventura.
Gen	42	22	Ruben rispose loro, dicendo: Non ve lo dicevo io: Non commettete questo peccato contro il fanciullo!? Ma non mi deste ascolto. Perciò ecco, ora ci si chiede conto del suo sangue.
Gen	42	23	Essi non sapevano che Giuseppe li capiva, perché fra lui e loro vi era un interprete.
Gen	42	24	Allora egli si allontanò da loro e pianse. Poi ritornò presso di loro e parlò loro; e prese fra loro Simeone e lo fece incatenare sotto i loro occhi.
Gen	42	25	Poi Giuseppe ordinò di riempire di grano i loro sacchi e di rimettere il denaro di ciascuno nel suo sacco, e di dare loro provviste per il viaggio. E così fu fatto.
Gen	42	26	Essi caricarono quindi il loro grano sui loro asini e se ne andarono.
Gen	42	27	Ora, nel luogo dove pernottavano uno di essi aperse il suo sacco per dare del foraggio al suo asino e vide il proprio denaro; ed ecco che stava alla bocca del suo sacco;
Gen	42	28	così disse ai suoi fratelli: Il mio denaro mi è stato restituito; eccolo qui nel mio sacco. Allora il cuore venne loro meno e, tutti spaventati, dicevano l'un l'altro: Che è mai questo che DIO ci ha fatto?.
Gen	42	29	Così giunsero da Giacobbe, loro padre nel paese di Canaan e gli raccontarono tutto quanto era loro accaduto, dicendo:
Gen	42	30	L'uomo, che è il signore del paese, ci ha parlato aspramente e ci ha trattato come spie del paese.
Gen	42	31	E noi abbiamo detto: Siamo gente onesta; non siamo delle spie;
Gen	42	32	siamo dodici fratelli, figli di nostro padre; uno non è piú, e il piú giovane è oggi con nostro padre nel paese di Canaan".
Gen	42	33	Ma quell'uomo, signore del paese, ci ha detto: Da questo conoscerò se siete gente onesta: lasciate presso di me uno dei vostri fratelli, prendete dei viveri per la vostra famiglia che muore di fame e andate;
Gen	42	34	Poi portatemi il vostro fratello piú giovane. Così conoscerò che non siete delle spie ma gente onesta; io vi renderò il vostro fratello, e voi potrete commerciare nel paese".
Gen	42	35	Or come essi vuotavano i loro sacchi, ecco che l'involto del denaro di ciascuno era nel suo sacco; così essi e il loro padre videro gli involti del loro denaro e furono presi da paura.
Gen	42	36	Allora Giacobbe loro padre disse: Voi mi avete privato dei miei figli! Giuseppe non è piú, Simeone non è piú, e mi volete togliere anche Beniamino! Tutto questo ricade su di me!.
Gen	42	37	Ruben disse a suo padre: Se non te lo riporto, fa' morire i miei due Figli. Affidalo a me, io te lo ricondurrò.
Gen	42	38	Ma Giacobbe rispose: Il mio figlio non scenderà con voi, perché il suo fratello è morto e questi solo è rimasto: se gli succedesse qualche disgrazia durante il viaggio fareste scendere nel dolore la mia canizie alla tomba.
------------------------Genesi, capitolo 43
Gen	43	1	Or la carestia era grave nel paese;
Gen	43	2	e quando ebbero finito di mangiare il grano che avevano portato dall'Egitto, il padre disse loro: Ritornate a comprarci un po' di viveri.
Gen	43	3	Ma Giuda gli rispose dicendo: Quell'uomo ci ha formalmente messi in guardia dicendo: Non vedrete la mia faccia, se il vostro fratello non sarà con voi.
Gen	43	4	Se tu mandi il nostro fratello con noi, noi scenderemo e ti compreremo dei viveri;
Gen	43	5	ma se non lo mandi non scenderemo, perché quell'uomo ci ha detto: Non vedrete la mia faccia, a meno che il vostro fratello non sarà con voi.
Gen	43	6	Allora Israele disse: Perché mi avete dato questo dolore di dire a quell'uomo che avevate ancora un fratello?.
Gen	43	7	Quelli risposero: Quell'uomo ci interrogò con molta accuratezza intorno a noi e al nostro parentado, dicendo: Vostro padre è ancora vivo? Avete qualche altro fratello?. E noi gli rispondemmo in base a queste sue domande. Potevamo noi mai sapere che ci avrebbe detto: Portate quaggiú il vostro fratello?.
Gen	43	8	Poi Giuda disse a Israele suo padre: Lascia venire il fanciullo con me e ci leveremo e andremo perché possiamo vivere e non morire, sia noi che tu e i nostri piccoli.
Gen	43	9	Io mi rendo garante di lui; ne domanderai conto alla mia mano. Se non te lo riconduco e non te lo rimetto davanti, ne porterò la colpa davanti a te per sempre.
Gen	43	10	Se non ci fossimo indugiati, a quest'ora saremmo già tornati per la seconda volta.
Gen	43	11	Allora Israele, loro padre, disse loro: Se è così, fate questo: prendete nei vostri sacchi alcuni dei prodotti migliori del paese, e portate a quell'uomo un dono: un po' di balsamo, un po' di miele degli aromi e della mirra, dei pistacchi e delle mandorle.
Gen	43	12	Prendete con voi doppio denaro e riportate il denaro che fu rimesso alla bocca dei vostri sacchi; forse è stato uno sbaglio.
Gen	43	13	Prendete anche vostro fratello, e levatevi, tornate da quell'uomo;
Gen	43	14	e il Dio onnipotente vi faccia trovare grazia davanti a quell'uomo, così che egli vi rilasci l'altro vostro fratello e Beniamino. Quanto a me, se devo essere privato dei miei figli, che lo sia!.
Gen	43	15	Essi dunque presero il dono, e presero con sé il doppio del denaro e Beniamino; quindi si levarono e scesero in Egitto, e si presentarono davanti a Giuseppe.
Gen	43	16	Quando Giuseppe vide Beniamino con loro, disse al maggiordomo di casa sua: Conduci questi uomini in casa, uccidi un animale e prepara un banchetto, perché questi uomini mangeranno con me a mezzogiorno.
Gen	43	17	Or l'uomo fece come Giuseppe gli aveva ordinato e li condusse in casa di Giuseppe.
Gen	43	18	Ma essi ebbero paura, perché erano condotti in casa di Giuseppe, e dissero: Siamo condotti qui a motivo di quel denaro che ci fu rimesso nei sacchi la prima volta, per trovare un'occasione contro di noi, piombarci addosso e prenderci come schiavi coi nostri asini.
Gen	43	19	E accostatisi al maggiordomo della casa di Giuseppe parlarono con lui sulla porta di casa e dissero:
Gen	43	20	Mio signore, noi scendemmo in realtà una prima volta a comperare viveri;
Gen	43	21	e avvenne che, quando fummo giunti al luogo dove pernottammo, aprimmo i sacchi, ed ecco il denaro di ciascuno stava alla bocca del suo sacco; il nostro denaro col suo peso esatto; ora lo abbiamo riportato con noi.
Gen	43	22	E abbiamo portato con noi dell'altro denaro per comperare viveri; noi non sappiamo chi possa aver messo il nostro denaro nei nostri sacchi.
Gen	43	23	Ma egli disse: Datevi pace, non temete; il DIO vostro e il DIO di vostro padre ha messo un tesoro nei vostri sacchi. Io ebbi il vostro denaro. Poi condusse loro Simeone.
Gen	43	24	Quell'uomo li fece entrare in casa di Giuseppe. diede loro dell'acqua affinché si lavassero i piedi e diede del foraggio ai loro asini.
Gen	43	25	Allora essi prepararono il regalo, aspettando che Giuseppe venisse a mezzogiorno, perché avevano inteso che sarebbero rimasti a mangiare in quel luogo.
Gen	43	26	Quando Giuseppe arrivò a casa. essi gli presentarono il dono che avevano portato con sé in casa, e si inchinarono fino a terra davanti a lui.
Gen	43	27	Egli domandò loro come stessero e disse: Vostro padre, il vecchio di cui mi parlaste. sta bene? E' ancora in vita?.
Gen	43	28	Essi risposero: Il tuo servo. nostro padre, sta bene; è ancora in vita. E si inchinarono per rendergli riverenza.
Gen	43	29	Poi Giuseppe alzò gli occhi, vide suo fratello Beniamino, figlio di sua madre, e disse: E' questi il vostro fratello piú giovane di cui mi parlaste?. E aggiunse: DIO ti sia propizio, figlio mio!.
Gen	43	30	Allora Giuseppe si affrettò ad uscire, perché si era profondamente commosso a motivo di suo fratello, e cercava un luogo dove piangere. Entrò così nella sua camera e lì pianse.
Gen	43	31	Poi si lavò la faccia ed uscì; e, facendosi forza, disse: Servite il pranzo.
Gen	43	32	Fu dunque servito per lui a parte, per loro a parte e per gli Egiziani che mangiavano con lui a parte, perché gli Egiziani non possono mangiare con gli Ebrei; ciò sarebbe cosa abominevole per gli Egiziani.
Gen	43	33	Così essi si misero a sedere davanti a lui: il primogenito secondo il suo diritto di primogenitura e il piú giovane secondo la sua età; e si guardavano l'un l'altro con meraviglia.
Gen	43	34	E Giuseppe fece loro portare delle porzioni dalla sua stessa tavola; ma la porzione di Beniamino era cinque volte maggiore di quella di ogni altro di loro. E bevvero e stettero allegri con lui.
------------------------Genesi, capitolo 44
Gen	44	1	Giuseppe diede quest'ordine al maggiordomo di casa sua dicendo: Riempi i sacchi di questi uomini di tanti viveri quanti ne possono portare e metti il denaro di ciascuno alla bocca del suo sacco.
Gen	44	2	Inoltre metti la mia coppa, la coppa d'argento, alla bocca del sacco del piú giovane, assieme al denaro del suo grano. Ed egli fece come Giuseppe aveva detto.
Gen	44	3	La mattina, non appena fu giorno, quegli uomini furono fatti partire coi loro asini.
Gen	44	4	Erano appena usciti dalla città e non erano ancora lontani, quando Giuseppe disse al maggiordomo di casa sua: Levati, insegui quegli uomini e, quando li avrai raggiunti, di' loro: Perché avete reso male per bene?
Gen	44	5	Non è quella la coppa in cui il mio signore beve, e della quale si serve per indovinare? Avete fatto male a fare così".
Gen	44	6	Egli li raggiunse e disse loro queste parole.
Gen	44	7	Essi allora gli risposero: Perché il mio signore ci rivolge parole come queste? Lungi dai tuoi servi il fare una tale cosa!
Gen	44	8	Ecco, noi ti abbiamo riportato dal paese di Canaan il denaro che avevamo trovato alla bocca dei nostri sacchi; come avremmo potuto rubare dell'argento o dell'oro dalla casa del tuo signore?
Gen	44	9	Quello dei tuoi servi presso il quale si troverà la coppa, sia messo a morte; e noi pure diventeremo schiavi del tuo signore.
Gen	44	10	Egli disse: Ebbene, sia fatto come dite: colui presso il quale la coppa si troverà sarà mio schiavo; e voi sarete innocenti.
Gen	44	11	Così ciascuno di loro si affrettò a mettere a terra il suo sacco, e ciascuno aprì il suo.
Gen	44	12	Il maggiordomo li frugò, cominciando col maggiore, per finire col piú giovane; e la coppa fu trovata nel sacco di Beniamino.
Gen	44	13	Allora essi si stracciarono le vesti ricaricarono ciascuno il suo asino e tornarono nella città.
Gen	44	14	Giuda e i suoi fratelli arrivarono alla casa di Giuseppe, che si trovava ancora là, e si gettarono a terra davanti a lui.
Gen	44	15	E Giuseppe disse loro: Che azione è questa che avete fatto? Non lo sapete che un uomo come me è in grado di indovinare?.
Gen	44	16	Giuda rispose: Che diremo al mio signore? Quali parole useremo, o come ci potremo giustificare? DIO ha ritrovato l'iniquità dei tuoi servi. Ecco, siamo schiavi del mio signore, tanto noi quanto colui in mano del quale è stata trovata la coppa.
Gen	44	17	Ma Giuseppe disse: Lungi da me il fare questo! L'uomo, in mano del quale è stata trovata la coppa, sarà mio schiavo; quanto a voi, ritornate in pace da vostro padre.
Gen	44	18	Allora Giuda si accostò a Giuseppe e disse: Di grazia, signor mio, permetti al tuo servo di far udire una parola al mio signore, e non si accenda l'ira tua contro il tuo servo, perché tu sei come il Faraone.
Gen	44	19	Il mio signore interrogò i suoi servi, dicendo: Avete voi padre o fratello?.
Gen	44	20	E noi rispondemmo al mio signore: Abbiamo un padre che è vecchio con un giovane figlio, natogli nella vecchiaia; suo fratello è morto, così egli è rimasto l'unico figlio di sua madre; e suo padre l'ama.
Gen	44	21	Allora tu dicesti ai tuoi servi: Portatemelo, perché lo possa vedere coi miei occhi.
Gen	44	22	E noi dicemmo al mio signore: Il fanciullo non può lasciare suo padre, perché se lo dovesse lasciare, suo padre morrebbe.
Gen	44	23	Ma tu dicesti ai tuoi servi: Se il vostro fratello piú giovane non scende con voi, voi non vedrete piú la mia faccia.
Gen	44	24	Così quando fummo risaliti dal tuo servo, mio padre, gli riferimmo le parole del mio signore.
Gen	44	25	Allora nostro padre disse: Tornate a comperarci un po' di viveri.
Gen	44	26	Noi rispondemmo: Non possiamo scendere laggiù; solo se il nostro fratello piú giovane verrà con noi, scenderemo; perché non possiamo vedere la faccia di quell'uomo, se il nostro fratello piú giovane non è con noi.
Gen	44	27	E il tuo servo, mio padre, ci rispose: Voi sapete che mia moglie mi partorì due figli;
Gen	44	28	uno di essi mi lasciò, e io dissi: Certo, egli è stato sbranato; e non l'ho più rivisto da allora;
Gen	44	29	or se mi togliete anche questi e se gli avviene qualche disgrazia voi farete scendere nel dolore la mia canizie nella tomba".
Gen	44	30	Or dunque quando giungerò dal tuo servo mio padre se il fanciullo non è con noi, poiché la sua vita è legata a quella del fanciullo,
Gen	44	31	avverrà che appena avrà visto che il fanciullo non è con noi, egli morirà; e i tuoi servi avranno fatto scendere nel dolore la canizie del tuo servo, nostro padre, nella tomba.
Gen	44	32	Ora, siccome il tuo servo si è reso garante del fanciullo presso mio padre e gli ha detto: Se non te lo riconduco sarò per sempre colpevole verso mio padre
Gen	44	33	deh, permetti ora che il tuo servo rimanga schiavo del mio signore al posto del fanciullo, e che il fanciullo se ne torni con i suoi fratelli.
Gen	44	34	Perché, come potrei ritornare da mio padre, se il fanciullo non è con me? Ah, che io non veda il dolore che coglierebbe mio padre!.
------------------------Genesi, capitolo 45
Gen	45	1	Allora Giuseppe non poté piú contenersi di fronte a tutti gli astanti e gridò: Fate uscire tutti dalla mia presenza!. Così nessuno rimase con Giuseppe quando egli si fece conoscere ai suoi fratelli.
Gen	45	2	E pianse così forte che gli Egiziani stessi lo udirono, e lo venne a sapere anche la casa del Faraone.
Gen	45	3	Quindi Giuseppe disse ai suoi fratelli: Io sono Giuseppe; è mio padre ancora in vita?. Ma i suoi fratelli non gli potevano rispondere perché erano sgomenti alla sua presenza.
Gen	45	4	Allora Giuseppe disse ai suoi fratelli: Deh, avvicinatevi a me!. Quelli si avvicinarono, ed egli disse: Io sono Giuseppe, vostro fratello, che voi vendeste perché fosse condotto in Egitto.
Gen	45	5	Ma ora non vi contristate e non vi dispiaccia di avermi venduto perché io fossi condotto quaggiú, poiché DIO mi ha mandato davanti a voi per conservarvi la vita.
Gen	45	6	Infatti è già due anni che vi è carestia nel paese; e ci saranno altri cinque anni, durante i quali non vi sarà né aratura né messe.
Gen	45	7	Ma DIO mi ha mandato davanti a voi perché sia conservato per voi un residuo sulla terra, e per salvarvi la vita con una grande liberazione.
Gen	45	8	Non siete dunque voi che mi avete mandato qui, ma è DIO; egli mi ha stabilito come padre del Faraone, come signore di tutta la sua casa e governatore di tutto il paese d'Egitto.
Gen	45	9	Affrettatevi a ritornare da mio padre e ditegli: Così dice tuo figlio Giuseppe: DIO mi ha stabilito come signore di tutto l'Egitto; scendi da me, non tardare;
Gen	45	10	tu dimorerai nel paese d Goscen e sarai vicino a me: tu e i tuoi figli, i figli dei tuoi figli, le tue greggi, i tuoi armenti e tutto quello che possiedi.
Gen	45	11	E là io ti sostenterò, perché ci saranno ancora cinque anni di carestia, affinché tu non sia ridotto in miseria: tu, la tua famiglia e tutto quello che possiedi".
Gen	45	12	Ed ecco, i vostri occhi e gli occhi di mio fratello Beniamino vedono che é la mia bocca quella che vi parla.
Gen	45	13	Raccontate dunque a mio padre tutta la mia gloria in Egitto e tutto quello che avete visto, e affrettatevi a condurre mio padre quaggiú.
Gen	45	14	Poi si gettò al collo di suo fratello Beniamino e pianse, e Beniamino pianse stretto al suo collo.
Gen	45	15	Egli baciò pure tutti i suoi fratelli e pianse stretto a loro. Dopo questo, i suoi fratelli si misero a parlare con lui.
Gen	45	16	Il rumore della cosa si sparse nella casa del Faraone, e si disse: Sono arrivati i fratelli di Giuseppe. Questo fece piacere al Faraone e ai suoi servi.
Gen	45	17	Allora il Faraone disse a Giuseppe: Di' ai tuoi fratelli: Fate questo: Caricate le vostre bestie e andate; tornate nel paese di Canaan.
Gen	45	18	Poi prendete vostro padre e le vostre famiglie, e venite da me; io vi darò il meglio del paese d'Egitto e mangerete i prodotti migliori del paese".
Gen	45	19	Tu hai l'ordine di dir loro: Fate questo: Prendete con voi dal paese di Egitto dei carri per i vostri piccoli e per le vostre mogli; prendete vostro padre e venite.
Gen	45	20	E non preoccupatevi per le vostre masserizie, perché il meglio di tutto il paese d'Egitto sarà vostro".
Gen	45	21	I figli di Israele fecero così, e Giuseppe diede loro dei carri, secondo l'ordine del Faraone, e diede loro delle provviste per il viaggio.
Gen	45	22	A tutti diede un abito di ricambio per ciascuno; ma a Beniamino diede trecento sicli d'argento e cinque mute di vestiti;
Gen	45	23	e a suo padre mandò questo: dieci asini carichi delle migliori cose d'Egitto, dieci asine cariche di grano, di pane e di viveri per suo padre durante il viaggio.
Gen	45	24	Così congedò i suoi fratelli e, mentre essi partivano, disse loro: Non fate litigi per la strada.
Gen	45	25	Allora essi risalirono dall'Egitto e arrivarono nel paese di Canaan da Giacobbe, loro padre.
Gen	45	26	E gli riferirono ogni cosa, dicendo: Giuseppe è ancora in vita, ed è il governatore di tutto il paese d'Egitto. Ma il suo cuore rimase freddo, perché egli non credeva loro.
Gen	45	27	Quando però essi gli riferirono tutte le parole che Giuseppe aveva loro detto ed egli vide i carri che Giuseppe aveva mandato per condurlo via, allora lo spirito di Giacobbe loro padre si ravvivò,
Gen	45	28	e Israele disse: Basta; il mio figlio Giuseppe è ancora in vita; io andrò a vederlo prima di morire.
------------------------Genesi, capitolo 46
Gen	46	1	Israele dunque partì con tutto quello che aveva e, giunto a Beer-Sceba, offrì sacrifici al DIO di suo padre Isacco.
Gen	46	2	E DIO parlò a Israele in visioni notturne e disse: Giacobbe, Giacobbe!. Egli rispose: Eccomi.
Gen	46	3	Dio allora disse: Io sono Dio, il DIO di tuo padre; non temere di scendere in Egitto, perché là ti farò diventare una grande nazione.
Gen	46	4	Io scenderò con te in Egitto e ti farò anche sicuramente risalire; e Giuseppe ti chiuderà gli occhi.
Gen	46	5	Allora Giacobbe partì da Beer-Sceba, e i figli di Israele fecero salire Giacobbe loro padre, i loro piccoli e le loro mogli sui carri che il Faraone aveva mandato per trasportarlo.
Gen	46	6	Così essi presero il loro bestiame e i beni che avevano acquistato nel paese di Canaan e vennero in Egitto, Giacobbe e tutti i suoi discendenti con lui.
Gen	46	7	Egli condusse con sé in Egitto i suoi figli, i figli dei suoi figli, le sue figlie, le figlie dei suoi figli e tutti i suoi discendenti.
Gen	46	8	Questi sono i nomi dei figli di Israele che vennero in Egitto: Giacobbe e i suoi figli. Il primogenito di Giacobbe: Ruben.
Gen	46	9	I figli di Ruben: Hanok, Pallu, Hetsron e Karmi.
Gen	46	10	I figli di Simeone: Jemuel, Jamin, Ohad, Jakin, Tsohar e Saul, figlio di una Cananea.
Gen	46	11	I figli di Levi: Ghershom, Kehath e Merari.
Gen	46	12	I figli di Giuda: Er, Onan, Scelah, Perets e Zerah; (ma Er e Onan morirono nel paese di Canaan). I figli di Perets furono: Hetsron e Hamul.
Gen	46	13	I figli di Issacar: Tola, Puvah, Job e Scimron.
Gen	46	14	I figli di Zabulon: Sered, Elon e Jahleel.
Gen	46	15	Codesti furono i figli che Lea partorì a Giacobbe a Paddan-Aram, oltre sua figlia Dina. I suoi figli e le sue figlie erano in tutto trentatré persone.
Gen	46	16	I figli di Gad: Tsifion, Haggi, Shuni, Etsbon, Eri, Arodi e Areli.
Gen	46	17	I figli di Ascer Jmna, Jshua, Jshni, Beriah e Serah loro sorella. E i figli di Beriah: Heber e Malkiel.
Gen	46	18	Codesti furono i figli di Zilpah che Labano aveva dato a Lea sua figlia; ed essa li partorì a Giacobbe: in tutto sedici persone.
Gen	46	19	I figli di Rachele moglie di Giacobbe: Giuseppe e Beniamino.
Gen	46	20	E a Giuseppe, nel paese d'Egitto, nacquero Manasse ed Efraim, che gli partorì Asenath, figlia di Potiferah, sacerdote di On.
Gen	46	21	I figli di Beniamino: Belah, Beker, Ashbel, Ghera, Naaman, Ehi, Rosh, Muppim, Huppim e Ard.
Gen	46	22	Questi furono i figli di Rachele che nacquero a Giacobbe: in tutto quattordici persone.
Gen	46	23	Il figlio di Dan: Huscim.
Gen	46	24	I figli di Neftali: Jahtseel, Guni, Jetser e Scillem.
Gen	46	25	Questi furono i figli di Bilhah che Labano aveva dato a Rachele sua figlia, ed essa li partorì a Giacobbe: in tutto sette persone.
Gen	46	26	Le persone che vennero con Giacobbe in Egitto, discendenti da lui, senza contare le mogli dei figli di Giacobbe, erano in tutto sessantasei.
Gen	46	27	I figli di Giuseppe, che gli nacquero in Egitto, erano due. Tutte le persone della famiglia di Giacobbe che vennero in Egitto erano in totale settanta.
Gen	46	28	Or Giacobbe mandò Giuda davanti a sé da Giuseppe, perché lo introducesse nel paese di Goscen. Così essi giunsero nel paese di Goscen.
Gen	46	29	Allora Giuseppe fece attaccare il suo carro e salì a Goscen incontro a Israele, suo padre; appena lo vide, gli si gettò al collo e pianse lungamente stretto al suo collo.
Gen	46	30	E Israele disse a Giuseppe: Ora lascia pure che io muoia, poiché ho visto la tua faccia, e tu sei ancora in vita.
Gen	46	31	Allora Giuseppe disse ai suoi fratelli e alla famiglia di suo padre: Io salirò a informare il Faraone e gli dirò: I miei fratelli e la famiglia di mio padre, che erano nel paese di Canaan, sono venuti da me.
Gen	46	32	Essi sono pastori, perché sono sempre stati allevatori di bestiame, e hanno portato con sé le loro greggi, i loro armenti e tutto quello che posseggono".
Gen	46	33	Quando il Faraone vi farà chiamare e vi dirà: Qual è la vostra occupazione?, voi risponderete:
Gen	46	34	"I tuoi servi sono stati allevatori di bestiame dalla loro fanciullezza fino ad ora, tanto noi che i nostri padri," perché possiate abitare nel paese di Goscen. Poiché gli Egiziani hanno in abominio tutti i pastori.
------------------------Genesi, capitolo 47
Gen	47	1	Giuseppe andò quindi a informare il Faraone e gli disse: Mio padre e i miei fratelli con le loro greggi, con i loro armenti e con tutto quello che hanno, sono venuti dal paese di Canaan; ed ecco, sono nel paese di Goscen.
Gen	47	2	Quindi prese cinque uomini tra i suoi fratelli e li presentò al Faraone.
Gen	47	3	Allora il Faraone disse ai fratelli di Giuseppe: Qual è la vostra occupazione?. Essi risposero al Faraone: I tuoi servi sono pastori, tanto noi che i nostri padri.
Gen	47	4	Poi dissero al Faraone: Siamo venuti per dimorare in questo paese, perché non vi era più pastura per le greggi dei tuoi servi, poiché vi è una grande carestia nel paese di Canaan. Deh, permetti ora che i tuoi servi dimorino nel paese di Goscen.
Gen	47	5	Allora il Faraone parlò a Giuseppe, dicendo: Tuo padre e i tuoi fratelli sono venuti da te;
Gen	47	6	il paese d'Egitto è a tua disposizione; fa' abitare tuo padre e tuoi fratelli nella parte migliore del paese; dimorino pure nel paese d Goscen. E se tu sai che fra loro ci sono degli uomini capaci, falli soprintendenti del mio bestiame.
Gen	47	7	Poi Giuseppe condusse Giacobbe suo padre dal Faraone e glielo presentò. E Giacobbe benedisse il Faraone.
Gen	47	8	Il Faraone allora disse a Giacobbe: Quanti sono gli anni della tua vita?.
Gen	47	9	Giacobbe rispose al Faraone: gli anni del mio pellegrinare sono centotrent'anni; gli anni della mia vita sono stati pochi e cattivi, e non hanno raggiunto il numero degli anni della vita dei miei padri, nei giorni del loro pellegrinare
Gen	47	10	Giacobbe benedisse ancora il Faraone e si ritirò dalla presenza del Faraone.
Gen	47	11	Così Giuseppe stabilì suo padre e i suoi fratelli e diede loro una proprietà nel paese di Egitto, nella parte migliore del paese, nella contrada di Ramses come Il Faraone aveva ordinato.
Gen	47	12	E Giuseppe sostentò suo padre, i suoi fratelli e tutta la famiglia di suo padre, rifornendoli di pane, secondo il numero de figli.
Gen	47	13	Or in tutto il paese non c'era pane, perché la carestia era gravissima; il paese d'Egitto e il paese di Canaan languivano a motivo della carestia.
Gen	47	14	Giuseppe ammassò tutto il denaro che si trovava nel paese d'Egitto e nel paese di Canaan in cambio del grano che essi compravano; e Giuseppe portò questo denaro nella casa del Faraone.
Gen	47	15	Or quando nel paese d' Egitto e nel paese di Canaan venne a mancare Il denaro, tutti gli Egiziani vennero da Giuseppe e dissero: Dacci del pane! Perché dovremmo morire sotto i tuoi occhi? Poiché il nostro denaro è finito.
Gen	47	16	Giuseppe disse: Date il vostro bestiame; e io vi darò del pane in cambio del vostro bestiame, se è finito il denaro.
Gen	47	17	Allora essi portarono a Giuseppe il loro bestiame; e Giuseppe diede loro del pane in cambio dei loro cavalli, delle loro greggi di pecore, delle loro mandrie di buoi e dei loro asini. Così fornì loro del pane per quell'anno, in cambio di tutto il loro bestiame.
Gen	47	18	Passato quell'anno, tornarono da lui l'anno seguente e gli dissero: Non possiamo nascondere al mio signore che, siccome il denaro è finito e le mandrie del nostro bestiame sono passate in proprietà del mio signore, nulla piú resta che il mio signore possa prendere tranne i nostri corpi e le nostre terre.
Gen	47	19	Perché dovremmo perire sotto i tuoi occhi, noi e le nostre terre? Compra noi e le nostre terre in cambio di pane, e noi con le nostre terre saremo schiavi del Faraone; e dacci da seminare affinché possiamo vivere e non morire, e il suolo non diventi un deserto.
Gen	47	20	Così Giuseppe acquistò per il Faraone tutte le terre d'Egitto, perché gli Egiziani vendettero ciascuno il proprio campo, poiché la carestia li colpiva gravemente. Così il paese diventò proprietà del Faraone.
Gen	47	21	Quanto al popolo, lo spostò nelle città, da un capo all'altro dell'Egitto;
Gen	47	22	solo le terre dei sacerdoti non acquistò, perché i sacerdoti ricevevano una provvigione assegnata loro dal Faraone e vivevano della provvigione che il Faraone dava loro; per questo essi non vendettero le loro terre.
Gen	47	23	Poi Giuseppe disse al popolo: Ecco, oggi ho acquistato voi e le vostre terre per il Faraone; eccovi del seme; seminate la terra;
Gen	47	24	al tempo del raccolto, ne darete il quinto al Faraone, e quattro parti saranno vostre per la semente dei campi, per il nutrimento vostro e di quelli di casa vostra, e per il nutrimento dei vostri bambini.
Gen	47	25	E quelli dissero: Tu ci hai salvato la vita! Ci sia dato di trovar grazia agli occhi del mio signore, e saremo schiavi del Faraone.
Gen	47	26	Giuseppe fece di questo una legge nel paese d'Egitto, che dura fino al giorno d'oggi, secondo la quale si deve dare la quinta parte del raccolto al Faraone. Soltanto le terre dei sacerdoti non diventarono proprietà del Faraone.
Gen	47	27	Così Israele abitò nel paese d'Egitto, nel paese di Goscen; là essi ebbero dei possedimenti, furono fruttiferi e si moltiplicarono grandemente.
Gen	47	28	Or Giacobbe visse nel paese d'Egitto diciassette anni; e la durata della vita di Giacobbe fu di centoquarantasette anni.
Gen	47	29	Quando il tempo della morte per Israele fu vicino, egli chiamò suo figlio Giuseppe e gli disse: Deh, se ho trovato grazia agli occhi tuoi, metti la tua mano sotto la mia coscia e usa con me benignità e fedeltà; di grazia, non seppellirmi in Egitto!
Gen	47	30	Ma, quando mi riposerò coi miei padri, portami fuori d'Egitto e seppelliscimi nel loro sepolcro!. Egli rispose: Farò come tu dici.
Gen	47	31	Allora Giacobbe disse: Giuramelo. E Giuseppe glielo giurò. Quindi Israele, appoggiandosi al capo del letto, adorò.
------------------------Genesi, capitolo 48
Gen	48	1	Dopo queste cose, avvenne che fu detto a Giuseppe: Ecco, tuo padre è ammalato. Così egli prese con sé i suoi due figli, Manasse ed Efraim.
Gen	48	2	Quando fu riferito a Giacobbe: Ecco, tuo figlio Giuseppe viene da te, Israele raccolse le sue forze e si mise a sedere sul letto.
Gen	48	3	Allora Giacobbe disse a Giuseppe: Dio onnipotente mi apparve a Luz nel paese di Canaan, mi benedisse
Gen	48	4	e mi disse: Ecco, io ti renderò fruttifero, ti moltiplicherò, ti farò diventare una moltitudine di popoli e darò questo paese alla tua discendenza dopo di te, come una proprietà a perpetua.
Gen	48	5	Ora i tuoi due figli, che ti sono nati nel paese d'Egitto prima che io venissi da te in Egitto, sono miei. Efraim e Manasse sono miei, come Ruben, e Simeone.
Gen	48	6	Ma i figli che hai generato dopo di loro saranno tuoi; nel territorio della loro eredità saranno chiamati col nome dei loro fratelli.
Gen	48	7	Quanto a me, mentre tornavo da Paddan, Rachele morì vicino a me durante il viaggio, nel paese di Canaan, a breve distanza da Efrata; e l'ho sepolta là, sulla via di Efrata, che è Betlemme.
Gen	48	8	Quando Israele vide i figli di Giuseppe, disse: Chi sono questi?.
Gen	48	9	Giuseppe rispose a suo padre: Sono i miei figli, che DIO mi ha dato qui. Allora egli disse: Deh, falli avvicinare a me, e io li benedirò.
Gen	48	10	Ora gli occhi di Israele erano offuscati a motivo dell'età, e non ci vedeva piú. Giuseppe li fece avvicinare a lui, ed egli li baciò e li abbracciò.
Gen	48	11	Quindi Israele disse a Giuseppe: Io non pensavo piú di rivedere la tua faccia, ma ora DIO mi ha dato di vedere anche la tua discendenza.
Gen	48	12	Giuseppe li ritirò dalle ginocchia di suo padre e si prostrò con la faccia a terra.
Gen	48	13	Poi Giuseppe li prese ambedue: Efraim alla sua destra, alla sinistra di Israele, e Manasse alla sua sinistra, alla destra di Israele, e li fece avvicinare a lui.
Gen	48	14	Allora Israele stese la sua mano destra e la posò sul capo di Efraim che era il piú giovane, e posò la sua mano sinistra sul capo di Manasse incrociando le mani, benché Manasse fosse il primogenito.
Gen	48	15	Così benedisse Giuseppe e disse: Il DIO, davanti al quale camminarono i miei padri Abrahamo e Isacco, il DIO che mi ha pasturato da quando esisto fino a questo giorno,
Gen	48	16	l'Angelo che mi ha liberato da ogni male, benedica questi fanciulli! Siano chiamati col mio nome e col nome dei miei padri Abrahamo e Isacco, e moltiplichino grandemente sulla terra!.
Gen	48	17	Or quando Giuseppe vide che suo padre posava la sua mano destra sul capo di Efraim, ciò gli dispiacque; prese quindi la mano di suo padre per levarla dal capo di Efraim e metterla sul capo di Manasse.
Gen	48	18	Giuseppe disse quindi a suo padre: Non così, padre mio, perché il primogenito è questo; metti la tua mano destra sul suo capo.
Gen	48	19	Ma suo padre si rifiutò; e disse: Lo so, figlio mio, lo so; anche lui diventerà un popolo, e anche lui sarà grande; tuttavia il suo fratello piú giovane sarà piú grande di lui, e la sua discendenza diventerà una moltitudine di nazioni.
Gen	48	20	E in quel giorno li benedisse, dicendo: Per te Israele benedirà, dicendo: DIO ti faccia come Efraim e come Manasse!. Così egli pose Efraim prima di Manasse.
Gen	48	21	Poi Israele disse a Giuseppe: Ecco, io sto per morire, ma DIO sarà con voi e vi ricondurrà nel paese dei vostri padri.
Gen	48	22	Inoltre io do a te una porzione in piú che ai tuoi fratelli: quella che conquistai dalle mani degli Amorei, con la mia spada e col mio arco.
------------------------Genesi, capitolo 49
Gen	49	1	Poi Giacobbe chiamò i suoi figli e disse: Radunatevi perché io vi annunci ciò che vi accadrà nei giorni a venire.
Gen	49	2	Radunatevi e ascoltate, o figli di Giacobbe! Date ascolto a Israele, vostro padre!
Gen	49	3	Ruben, tu sei il mio primogenito, la mia forza, la primizia del mio vigore, eminente in dignità ed eminente in forza.
Gen	49	4	Impetuoso come l'acqua, tu non avrai la preminenza, perché sei salito sul letto di tuo padre e l'hai profanato. Egli è salito sul mio letto.
Gen	49	5	Simeone e Levi sono fratelli: le loro spade sono strumenti di violenza.
Gen	49	6	Non entri l'anima mia nel loro consiglio, non si unisca la mia gloria alla loro adunanza! Poiché nella loro ira hanno ucciso degli uomini, e nella loro caparbietà hanno tagliato i garretti ai tori.
Gen	49	7	Maledetta la loro ira, perché è stata violenta, e il loro furore perché è stato crudele! Io li dividerò in Giacobbe e li disperderò in Israele.
Gen	49	8	Giuda, i tuoi fratelli ti loderanno; la tua mano sarà sulla nuca dei tuoi nemici; i figli di tuo padre si inchineranno davanti a te.
Gen	49	9	Giuda è un giovane leone; tu risali dalla preda, figlio mio; egli si china, si accovaccia come un leone, come una leonessa; chi osa destarlo
Gen	49	10	Lo scettro non sarà rimosso da Giuda, né il bastone del comando di fra i suoi piedi, finché venga Sciloh'; e a lui ubbidiranno i popoli.
Gen	49	11	Egli lega il suo asinello alla vite e il puledro della sua asina alla vite migliore; lava la sua veste nel vino e il suo manto nel sangue dell'uva.
Gen	49	12	Egli ha gli occhi lucenti per il vino e i denti bianchi per il latte.
Gen	49	13	Zabulon abiterà sulla costa dei mari e sarà un rifugio per le navi; il suo confine si estenderà verso Sidone.
Gen	49	14	Issacar è un asino robusto, sdraiato fra gli ovili.
Gen	49	15	Egli ha visto che il riposo è buono e che il paese è gradevole; ha curvato la spalla per portare il peso ed è divenuto un servo del lavoro forzato.
Gen	49	16	Dan giudicherà il suo popolo, come una delle tribú d'Israele.
Gen	49	17	Dan sarà un serpente sulla strada, un aspide sul sentiero, che morde i talloni del cavallo, si che il cavaliere cade all'indietro.
Gen	49	18	Io aspetto la tua salvezza, o Eterno!
Gen	49	19	Gad, una banda di razziatori lo assalirà, ma egli a sua volta li assalirà alle calcagna.
Gen	49	20	Da Ascer verrà il pane saporito ed egli fornirà delizie reali.
Gen	49	21	Neftali è una cerva messa in libertà; egli dice delle belle parole.
Gen	49	22	Giuseppe è un ramo d'albero fruttifero; un ramo d'albero fruttifero vicino a una sorgente; i suoi rami corrono sopra il muro.
Gen	49	23	Gli arcieri l'hanno provocato, gli hanno lanciato dardi, l'hanno perseguitato;
Gen	49	24	ma l'arco suo è rimasto saldo; le sue braccia e le sue mani sono state rinforzate dalle mani del Potente di Giacobbe. (da colui che è il pastore e la roccia d'Israele).
Gen	49	25	dal Dio di tuo padre che ti aiuterà, e dall'Altissimo che ti benedirà con benedizioni del cielo di sopra, con benedizioni dell'abisso che giace di sotto, con benedizioni delle mammelle del grembo materno.
Gen	49	26	Le benedizioni di tuo padre sorpassano le benedizioni dei miei antenati, fino alle cime dei colli eterni. Esse saranno sul capo di Giuseppe e sulla corona di colui che fu separato dai suoi fratelli.
Gen	49	27	Beniamino è un lupo rapace; al mattino divora la preda, e la sera spartisce le spoglie.
Gen	49	28	Tutti questi sono le dodici tribú d'Israele; e questo è ciò che il loro padre disse loro, quando li benedisse. Li benedisse, dando a ciascuno la sua benedizione particolare.
Gen	49	29	Poi Giacobbe ordinò loro e disse: Io sto per essere riunito al mio popolo; seppellitemi coi miei padri nella spelonca che è nel campo di Efron l'Hitteo.
Gen	49	30	nella caverna che è nel campo di Makpelah di fronte a Mamre, nel paese di Canaan. quella che Abrahamo comperò col campo da Efron l'Hitteo, come sepolcro di sua proprietà.
Gen	49	31	Là furono sepolti Abrahamo e Sara sua moglie; là furono sepolti Isacco e Rebecca sua moglie, e là io seppellii Lea.
Gen	49	32	Il campo e la caverna che vi si trova furono comperati dai figli di Heth.
Gen	49	33	Quando Giacobbe ebbe finito di dare questi ordini ai suoi figli, ritirò i suo piedi nel letto e spirò, e fu riunito al suo popolo.
------------------------Genesi, capitolo 50
Gen	50	1	Allora Giuseppe si gettò sulla faccia di suo padre e pianse su di lui, e lo baciò.
Gen	50	2	Poi Giuseppe ordinò ai medici che erano al suo servizio di imbalsamare suo padre; e i medici imbalsamarono Israele.
Gen	50	3	Ci vollero quaranta giorni perché tale è il tempo necessario per l'imbalsamazione; e gli Egiziani lo piansero settanta giorni.
Gen	50	4	Quando i giorni del lutto fatto per lui furono passati, Giuseppe parlò alla casa del Faraone, dicendo: Deh, se ho trovato grazia ai vostri occhi, riferite al Faraone queste parole:
Gen	50	5	Mio padre mi ha fatto giurare e mi ha detto: Ecco, io sto per morire; seppelliscimi nel sepolcro che ho scavato per me nel paese di Canaan. Ora dunque permetti che io salga a seppellire mio padre; poi tornerò.
Gen	50	6	Il Faraone rispose: Sali e seppellisci tuo padre come egli ti ha fatto giurare.
Gen	50	7	Allora Giuseppe salì a seppellire suo padre; e con lui salirono tutti i servi del Faraone, gli anziani della sua casa e tutti gli anziani del paese d'Egitto,
Gen	50	8	e tutta la casa di Giuseppe, i suoi fratelli e la casa di suo padre. Nel paese di Goscen lasciarono soltanto i loro bambini, le loro greggi e i loro armenti.
Gen	50	9	Con lui salirono pure carri e cavalieri, così da formare un enorme corteo di gente.
Gen	50	10	Come furono giunti all'aia di Atad, che è oltre il Giordano, vi fecero grandi e solenni lamenti; e Giuseppe osservò per suo padre un lutto di sette giorni.
Gen	50	11	Or quando gli abitanti del paese, i Cananei, videro il lutto dell'aia di Atad, dissero: Questo è un grave lutto per gli Egiziani!. Perciò quel luogo fu chiamato Abel-Mitsraim che è oltre il Giordano.
Gen	50	12	suoi figli fecero per lui quello che egli aveva ordinato loro.
Gen	50	13	I suoi figli lo trasportarono nel paese di Canaan e lo seppellirono nella spelonca del campo di Makpelah, di fronte a Mamre, che Abrahamo aveva comperato col campo da Efron l'Hitteo, come sepolcro di sua proprietà.
Gen	50	14	Dopo aver sepolto suo padre, Giuseppe tornò in Egitto con i suoi fratelli e con tutti quelli che erano saliti con lui a seppellire suo padre.
Gen	50	15	I fratelli di Giuseppe, quando videro che il loro padre era morto, dissero: Chissà se Giuseppe non nutra rancore verso di noi, e non ci renda tutto il male che gli abbiamo fatto?.
Gen	50	16	Allora mandarono a dire a Giuseppe: Tuo padre prima di morire diede quest'ordine dicendo:
Gen	50	17	"Così direte a Giuseppe: Deh, perdona ora ai tuoi fratelli il loro misfatto e il loro peccato, perché ti hanno fatto del male". Deh, perdona dunque ora il misfatto de servi del DIO di tuo padre!. Giuseppe, quando gli parlarono così, pianse.
Gen	50	18	Poi vennero anche i suoi fratelli e si gettarono davanti a lui, e dissero: Ecco, siamo tuoi servi.
Gen	50	19	Giuseppe disse loro: Non temete; sono io forse al posto di DIO?
Gen	50	20	Voi avete macchinato del male contro di me; ma DIO ha voluto farlo servire al bene, per compiere quello che oggi avviene: conservare in vita un popolo numeroso.
Gen	50	21	Ora dunque non temete; io provvederò il nutrimento per voi e per i vostri figli. Così li confortò e parlò al cuore loro con dolcezza.
Gen	50	22	Così Giuseppe dimorò in Egitto, egli e la casa di suo padre, e visse centodieci anni.
Gen	50	23	Giuseppe vide figli di Efraim, fino alla terza generazione; anche i figli di Makir, figlio di Manasse, nacquero sulle sue ginocchia.
Gen	50	24	Poi Giuseppe disse ai suoi fratelli: Io sto per morire; ma DIO per certo vi visiterà e vi farà salire da questo paese nel paese che promise con giuramento ad Abrahamo, a Isacco e a Giacobbe.
Gen	50	25	Giuseppe fece quindi giurare i figli d'Israele, dicendo: DIO per certo vi visiterà; allora voi porterete via da qui le mie ossa.
Gen	50	26	Poi Giuseppe morì, in età di centodieci anni; lo imbalsamarono e lo posero in una bara in Egitto.
------------------------Esodo, capitolo 1
Exo	1	1	Or questi sono i nomi dei figli d'Israele che vennero in Egitto con Giacobbe. Ciascuno di loro venne con la sua famiglia:
Exo	1	2	Ruben, Simeone, Levi e Giuda,
Exo	1	3	Issacar, Zabulon e Beniamino,
Exo	1	4	Dan e Neftali, Gad e Ascer.
Exo	1	5	Tutte le persone che erano uscite dai lombi di Giacobbe ammontavano a settanta (Giuseppe era già in Egitto).
Exo	1	6	Quindi Giuseppe morì, e così morirono tutti i suoi fratelli e tutta quella generazione.
Exo	1	7	E i figli d'Israele furono fruttiferi, moltiplicarono copiosamente e divennero numerosi e si fecero straordinariamente forti; e il paese ne fu ripieno.
Exo	1	8	Or sorse sopra l'Egitto un nuovo re, che non aveva conosciuto Giuseppe.
Exo	1	9	Egli disse al suo popolo: Ecco, il popolo dei figli d'Israele è piú numeroso e piú forte di noi.
Exo	1	10	Orsù, usiamo astuzia nei loro confronti, perché non si moltiplichino e, in caso di guerra non abbiano a unirsi ai nostri nemici e combattere contro di noi, e poi andarsene dal paese.
Exo	1	11	Stabilirono dunque su di loro dei sovrintendenti ai lavori, che li opprimessero con le loro angherie. Così essi costruirono al Faraone le città-deposito, Pithom e Raamses.
Exo	1	12	Ma piú li opprimevano, piú essi moltiplicavano e si estendevano; per questo gli Egiziani giunsero a temere grandemente i figli d'Israele,
Exo	1	13	e gli Egiziani costrinsero i figli d'Israele a servire con asprezza,
Exo	1	14	e amareggiarono la loro vita con una dura schiavitú, nei lavori d'argilla e di mattoni e in ogni sorta di lavori nei campi. Li obbligavano a fare tutti questi lavori con asprezza.
Exo	1	15	Il re d'Egitto parlò anche alle levatrici ebree, delle quali una si chiamava Scifrah e l'altra si chiamava Puah, e disse:
Exo	1	16	Quando assisterete le donne ebree partorienti, e le vedrete sul sedile del parto, se è un maschio, uccidetelo; ma se è una femmina, lasciatela vivere.
Exo	1	17	Ma le levatrici ebbero timore di DIO e non fecero come il re d'Egitto aveva loro comandato, e lasciarono in vita i bambini maschi.
Exo	1	18	Allora il re d'Egitto chiamò le levatrici e disse loro: Perché avete fatto questo e avete lasciato in vita i bambini maschi?.
Exo	1	19	Le levatrici risposero al Faraone: Perché le donne ebree non sono come le egiziane, ma sono vigorose e, prima che la levatrice arrivi da loro, hanno già partorito.
Exo	1	20	Or DIO fece del bene a quelle levatrici; e il popolo moltiplicò e divenne straordinariamente forte.
Exo	1	21	Così, perché quelle levatrici temevano DIO, egli diede loro famiglie in proprio.
Exo	1	22	Allora il Faraone diede quest'ordine a tutto il suo popolo dicendo: Ogni maschio che nasce, gettatelo nel fiume; ma lasciate in vita tutte le femmine.
------------------------Esodo, capitolo 2
Exo	2	1	Or un uomo della casa di Levi andò e prese in moglie una figlia di Levi.
Exo	2	2	La donna concepì e partorì un figlio; e, vedendo che era bello, lo tenne nascosto per tre mesi.
Exo	2	3	Ma, quando non poté piú tenerlo nascosto, prese un canestro di giunchi, lo spalmò di bitume e di pece, vi pose dentro il bambino e lo pose nel canneto sulla riva del fiume.
Exo	2	4	La sorella del bambino se ne stava a una certa distanza, per sapere quel che gli sarebbe successo.
Exo	2	5	Or la figlia del Faraone scese per fare il bagno al fiume, mentre le sue ancelle passeggiavano lungo il fiume. Ella vide il canestro nel canneto e mandò la sua serva a prenderlo.
Exo	2	6	Lo aprì e vide il bambino; ed ecco il piccolo piangeva; ella ne ebbe compassione e disse: Questo è un bambino ebreo.
Exo	2	7	Allora la sorella del bambino disse alla figlia del Faraone: Devo andare a chiamarti una balia tra le donne ebree che allatti questo bambino per te?.
Exo	2	8	La figlia del Faraone le rispose: Va'. E la fanciulla andò a chiamare la madre del bambino.
Exo	2	9	E la figlia del Faraone le disse: Porta via questo bambino, allattalo per me e ti darò il tuo salario. Così la donna prese il bambino e lo allattò.
Exo	2	10	Quando il bambino fu cresciuto ella lo portò alla figlia del Faraone; egli divenne suo figlio ed ella lo chiamò Mosè, dicendo: Perché io l'ho tratto dall'acqua.
Exo	2	11	In quei giorni, quando Mosè si era fatto grande, avvenne che egli uscì a trovare i suoi fratelli e notò i loro duri lavori; e vide un Egiziano che percuoteva un uomo ebreo, uno dei suoi fratelli.
Exo	2	12	Egli guardó di qua e di là e, visto che non c'era nessuno, uccise l'Egiziano e lo nascose poi nella sabbia.
Exo	2	13	Il giorno seguente uscì e vide due uomini ebrei che litigavano; egli disse a quello che aveva torto: Perché percuoti il tuo compagno?.
Exo	2	14	Ma quegli rispose: Chi ti ha costituito principe e giudice su di noi? Vuoi uccidermi come hai ucciso l'Egiziano?. Allora Mosè ebbe paura, e disse: Certamente la cosa è risaputa.
Exo	2	15	Quando il Faraone sentì parlare dell'accaduto, cercò di uccidere Mosè; ma Mosè fuggì dalla presenza del Faraone e si stabilì nel paese di Madian; e si pose a sedere presso un pozzo.
Exo	2	16	Or il sacerdote di Madian aveva sette figlie; ed esse vennero ad attingere acqua e a riempire gli abbeveratoi per abbeverare il gregge del padre.
Exo	2	17	Ma sopraggiunsero dei pastori e le scacciarono. Allora Mosè si levò e venne in loro aiuto e abbeverò il loro gregge.
Exo	2	18	Quando giunsero da Reuel loro padre, questi disse: Come mai siete tornate così presto oggi?.
Exo	2	19	Esse risposero: Un Egiziano ci ha liberate dalle mani dei pastori; inoltre ha attinto l'acqua per noi ed ha abbeverato il gregge.
Exo	2	20	Egli allora disse alle sue figlie: dov' è? Perché avete lasciato quest' uomo? Chiamatelo, perché venga a mangiare.
Exo	2	21	Mosè accosentì a stare da quell'uomo; ed egli diede a Mosè Sefora, sua figlia.
Exo	2	22	Poi ella partorì un figlio che egli chiamò Ghershom, perché disse: Io sono ospite in terra straniera.
Exo	2	23	Or avvenne che dopo molto tempo il re d'Egitto morì, e i figli d'Israele gemevano a motivo della schiavitú; essi gridarono, e il loro grido a motivo della schiavitú salì fino a DIO.
Exo	2	24	Così DIO udì il loro gemito, e DIO si ricordò del suo patto con Abrahamo, con Isacco e con Giacobbe.
Exo	2	25	E DIO guardò sui figli d'Israele, e DIO si prese cura di loro.
------------------------Esodo, capitolo 3
Exo	3	1	Or Mosè pascolava il gregge di Jethro suo suocero, sacerdote di Madian; egli portò il gregge oltre il deserto e giunse alla montagna di DIO, all'Horeb.
Exo	3	2	E l'Angelo dell'Eterno gli apparve in una Fiamma di fuoco, di mezzo a un roveto. Mosè guardò ed ecco il roveto bruciava col fuoco, ma il roveto non si consumava.
Exo	3	3	Allora Mosè disse: Ora mi sposterò per vedere questo grandioso spettacolo: perché mai il roveto non si consuma!.
Exo	3	4	Or l'Eterno vide che egli si era spostato per vedere, e DIO lo chiamò di mezzo al roveto e disse: Mosè, Mosè!. Egli rispose: Eccomi.
Exo	3	5	Dio disse: Non avvicinarti qui; togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale stai è suolo santo.
Exo	3	6	Poi aggiunse: Io sono il DIO di tuo padre, il DIO di Abrahamo, il DIO di Isacco e il DIO di Giacobbe. E Mosè si nascose la faccia, perché aveva paura di guardare DIO.
Exo	3	7	Poi l'Eterno disse: Ho certamente visto l'afflizione del mio popolo che è in Egitto e ho udito il suo grido a motivo dei suoi oppressori, poiché conosco le sue sofferenze.
Exo	3	8	Così sono sceso per liberarlo dalla mano degli Egiziani e per farlo salire da quel paese in un paese buono e spazioso, in un paese dove scorre latte e miele, nel luogo dove sono i Cananei, gli Hittei gli Amorei, i Perezei, gli Hivvei e i Gebusei.
Exo	3	9	Ed ora, ecco il grido dei figli d'Israele è giunto fino a me, ed ho pure visto l'oppressione con cui gli Egiziani li opprimono.
Exo	3	10	Or dunque vieni e io ti manderò dal Faraone perché tu faccia uscire il mio popolo, i figli d'Israele, dall'Egitto.
Exo	3	11	Ma Mosè disse a DIO: Chi sono io per andare dal Faraone e per far uscire i figli d'Israele dall'Egitto?.
Exo	3	12	DIO disse: Io sarò con te, e questo sarà per te il segno che io ti ho mandato: Quando avrai fatto uscire il popolo dall'Egitto, voi servirete DIO su questo monte.
Exo	3	13	Allora Mosè disse a DIO: Ecco, quando andrò dai figli d'Israele e dirò loro: Il DIO dei vostri padri mi ha mandato da voi, se essi mi dicono Qual' è il suo nome?, che risponderò loro?.
Exo	3	14	DIO disse a Mosè: IO SONO COLUI CHE SONO. Poi disse: Dirai così ai figli d'Israele: L'IO SONO mi ha mandato da voi.
Exo	3	15	DIO disse ancora a Mosè: Dirai così ai figli d'Israele: L'Eterno. il DIO dei vostri padri, il DIO di Abrahamo, il DIO d'Isacco e il DIO di Giacobbe mi ha mandato da voi. Questo è il mio nome in perpetuo. Questo sarà sempre il mio nome col quale sarò ricordato per tutte le generazioni.
Exo	3	16	Va' e raduna gli anziani d'Israele e di' loro: L'Eterno, il DIO dei vostri padri, il DIO di Abrahamo, di Isacco e di Giacobbe mi è apparso, dicendo: Io vi ho certamente visitato e ho visto quello che vi fanno in Egitto;
Exo	3	17	e ho detto: Io vi farò salire dall'oppressione d'Egitto al paese dei Cananei, degli Hittei, degli Amorei, dei Perezei degli Hivvei e dei Gebusei, in un paese dove scorre latte e miele".
Exo	3	18	Ed essi ubbidiranno alla tua voce; e tu e gli anziani d'Israele andrete dal re d'Egitto e gli direte: L'Eterno, il DIO degli Ebrei ci è venuto incontro; ed ora lanciai andare per il cammino di tre giorni nel deserto, perché possiamo sacrificare all'Eterno, il nostro DIO.
Exo	3	19	Ma io so che il re d'Egitto non vi lascerà andare, se non costretto da una potente mano.
Exo	3	20	Allora io stenderò la mia mano e percuoterò l'Egitto con tutti i prodigi che io farò in mezzo ad esso; dopo di che vi lascerà andare.
Exo	3	21	E concederò a questo popolo favore agli occhi degli Egiziani; e avverrà che, quando ve ne andrete, non ve ne andrete a mani vuote;
Exo	3	22	ma ogni donna chiederà alla sua vicina e alla donna che abita in casa sua oggetti d'argento, oggetti d'oro e vestiti; e voi li metterete addosso ai vostri figli e alle vostre figlie; così spoglierete gli Egiziani.
------------------------Esodo, capitolo 4
Exo	4	1	Mosè rispose e disse: Ma ecco, essi non mi crederanno e non ubbidiranno alla mia voce, perché diranno: "L'Eterno non ti è apparso".
Exo	4	2	L'Eterno quindi gli disse: Che cos'è quello che hai in mano?. Egli rispose: Un bastone.
Exo	4	3	L'Eterno disse: Gettalo a terra. Egli lo gettò a terra, ed esso diventò un serpente, davanti al quale Mosè fuggì.
Exo	4	4	Allora l'Eterno disse a Mosè: Stendi la tua mano e prendilo per la coda. (Egli stese la mano e lo prese, e nella sua mano esso divenne un bastone).
Exo	4	5	Questo, farai, disse l'Eterno, affinché credano che l'Eterno, il DIO dei loro padri, il DIO di Abrahamo, il DIO di Isacco e il DIO di Giacobbe ti è apparso.
Exo	4	6	L'Eterno gli disse ancora: Ora metti la tua mano nel tuo seno. Ed egli mise la sua mano in seno e poi la ritrasse, ed ecco che la mano era lebbrosa, bianca come neve.
Exo	4	7	L'Eterno gli disse ancora: Rimetti la tua mano nel tuo seno. Egli rimise la sua mano in seno e poi la ritrasse dal seno, ed ecco che era ritornata come la sua carne.
Exo	4	8	Or avverrà che, e non ti crederanno e non daranno ascolto alla voce del primo segno, crederanno alla voce del secondo segno.
Exo	4	9	Ma, se essi non crederanno neppure a questi due segni e non ubbidiranno alla tua voce, tu allora prenderai dell'acqua del fiume e la verserai sull'asciutto; e l'acqua che avrai preso dal fiume diventerà sangue sull'asciutto.
Exo	4	10	Allora Mosè disse all'Eterno: Ahimè, Signore, io non sono un parlatore; non lo ero in passato e non lo sono da quando tu hai parlato al tuo servo, poiché sono tardo di parola e di lingua.
Exo	4	11	L'Eterno gli disse: Chi ha fatto la bocca dell'uomo, o chi rende uno muto, sordo, vedente o cieco? Non sono, forse io, l'Eterno?
Exo	4	12	Or dunque va', e io sarò con la tua bocca e ti insegnerò ciò che dovrai dire,
Exo	4	13	Ma Mosè disse: Deh! Signore manda il tuo messaggio per mezzo di chi vorrai!.
Exo	4	14	Allora l'ira dell'Eterno si accese contro Mosè, ed egli disse: Non c' è forse Aaronne tuo fratello, il Levita? Io so che parla bene. Or ecco. egli esce a incontrarti; come ti vedrà. si rallegrerà in cuor suo.
Exo	4	15	Tu gli parlerai e metterai le parole nella sua bocca, e io sarò con la tua bocca e con la sua bocca e vi insegnerò quello che dovrete fare.
Exo	4	16	Egli sarà il tuo portavoce al popolo; così egli sarà per te la bocca e tu sarai per lui come Dio.
Exo	4	17	Or prendi in mano questo bastone col quale farai i prodigi.
Exo	4	18	Allora Mosè se ne andò, tornò da Jethro suo suocero e gli disse: Deh, lascia che io me ne vada e torni dai miei fratelli che sono in Egitto, per vedere se sono ancora vivi. E Jethro disse a Mosè: Va'in pace.
Exo	4	19	L'Eterno disse a Mosè in Madian: Va', tornatene in Egitto perché tutti quelli che cercavano la tua vita sono morti.
Exo	4	20	Così Mosè prese la sua moglie e i suoi figli, li pose su un asino e tornò nel paese d'Egitto. E Mosè prese nella sua mano il bastone di Dio.
Exo	4	21	L'Eterno disse quindi a Mosè: Quando sarai tornato in Egitto, avrai cura di fare davanti al Faraone tutti i prodigi che ti ho dato potere di compiere; ma io indurirò il suo cuore ed egli non lascerà partire il popolo.
Exo	4	22	E tu dirai al Faraone: Così dice l'Eterno: Israele è il mio figlio, il mio primogenito.
Exo	4	23	Perciò io ti dico: Lascia andare il mio figlio, affinché mi serva; ma se tu rifiuti di lasciarlo andare, ecco io ucciderò il tuo figlio, il tuo primogenito.
Exo	4	24	Or avvenne che durante il viaggio nel luogo dov'erano accampati, l'Eterno andò incontro a Mosè e cercò di farlo morire.
Exo	4	25	Allora Sefora prese una selce tagliente, recise il prepuzio di suo figlio e lo gettò ai piedi di Mosè, dicendo: Tu sei per me uno sposo di sangue!.
Exo	4	26	Così l'Eterno lo lasciò. Allora ella disse: Tu sei uno sposo di sangue, a motivo della circoncisione.
Exo	4	27	L'Eterno disse ad Aaronne: Va' nel deserto ad incontrare Mosè. Ed egli andò, lo incontrò al monte di DIO e lo baciò.
Exo	4	28	Così Mosè riferì ad Aaronne tutte le parole che l'Eterno gli aveva ordinato di dire, e tutti i segni portentosi che gli aveva comandato di fare.
Exo	4	29	Allora Mosè ed Aaronne andarono e radunarono tutti gli anziani dei figli d'Israele.
Exo	4	30	E Aaronne riferì tutte le parole che l'Eterno aveva detto a Mosè e fece i prodigi in presenza del popolo.
Exo	4	31	Così il popolo credette. Essi compresero che l'Eterno aveva visitato i figli d'Israele e aveva veduto la loro afflizione; e si inchinarono e adorarono.
------------------------Esodo, capitolo 5
Exo	5	1	Dopo questo, Mosè ed Aaronne andarono dal Faraone e gli dissero: Così dice l'Eterno, il DIO d'Israele: Lascia andare il mio popolo, perché mi celebri una festa nel deserto.
Exo	5	2	Ma il Faraone rispose: Chi è l'Eterno che io debba ubbidire alla sua voce e lasciar andare Israele Io non conosco l'Eterno e non lascerò andare Israele.
Exo	5	3	Allora essi dissero: Il DIO degli Ebrei ci è venuto incontro; ora lasciaci andare per un cammino di tre giorni nel deserto perché possiamo sacrificare all'Eterno, che è il nostro DIO, affinché egli non ci colpisca con la peste o con la spada.
Exo	5	4	Il re d'Egitto disse loro: Perché mai Mosè e Aaronne, distogliete il popolo dal suo lavoro? Ritornate alle vostre fatiche!.
Exo	5	5	Il Faraone disse nuovamente: Ecco, il popolo del paese è ora numeroso, e voi vorreste fargli interrompere le sue fatiche.
Exo	5	6	Così quello stesso giorno il Faraone ordinò agli oppressori del popolo e ai suoi sovrintendenti dicendo:
Exo	5	7	Non date piú paglia al popolo per fare i mattoni, come prima; e vadano essi stessi a raccogliere la paglia!
Exo	5	8	Ma imponete loro la stessa quantità di mattoni che facevano prima, senza diminuzione alcuna; poiché sono dei pigri; e per questo essi gridano, dicendo: Andiamo a sacrificare al nostro DIO!.
Exo	5	9	Sovraccaricate questi uomini di duro lavoro, ed essi lo facciano senza dar retta a parole d'inganno.
Exo	5	10	Allora gli oppressori del popolo e i suoi sovrintendenti uscirono e dissero al popolo: Così dice il Faraone: Io non vi darò piú paglia.
Exo	5	11	Andate voi stessi a procurarvi della paglia dovunque ne potete trovare, perché il vostro lavoro non sarà per nulla diminuito".
Exo	5	12	Così il popolo si sparse per tutto il paese d'Egitto, per raccogliere stoppia al posto della paglia.
Exo	5	13	E i sorveglianti li sollecitavano dicendo: Ultimate il vostro lavoro giorno per giorno come quando c'era la paglia!.
Exo	5	14	E i capi-squadra dei figli d'Israele, stabiliti su di loro dai sorveglianti del Faraone, furono battuti e fu loro chiesto: Perché non avete ultimato, ieri e oggi come prima, la quantità di mattoni prescritta?.
Exo	5	15	Allora i capi-squadra dei figli d'Israele vennero a protestare dal Faraone, dicendo: Perché ti comporti così coi tuoi servi?
Exo	5	16	Non si dà piú paglia ai tuoi servi, e ci viene detto: Fate dei mattoni! Ed ecco, i tuoi servi sono battuti, ma la colpa è del tuo popolo.
Exo	5	17	Allora egli rispose: Siete pigri, molto pigri! Per questo dite: Andiamo a sacrificare all'Eterno.
Exo	5	18	Or dunque andate a lavorare! Non vi sarà data paglia, ma consegnerete la stessa quantità di mattoni.
Exo	5	19	I capi-squadra dei figli d'Israele si resero conto di trovarsi nei guai, perché veniva loro detto: Non diminuite per nulla il numero dei mattoni prescritto giorno per giorno.
Exo	5	20	Poi, come uscivano dal Faraone, incontrarono Mosè e Aaronne, che stavano ad aspettarli,
Exo	5	21	e dissero loro: L'Eterno volga lo sguardo su di voi e giudichi, poiché ci avete resi odiosi agli occhi del Faraone e agli occhi dei suoi servi nel mettere nelle loro mani la spada per ucciderci.
Exo	5	22	Allora Mosè tornò dall'Eterno e disse: Signore, perché hai messo questo popolo nei guai? Perché dunque mi hai mandato?
Exo	5	23	Poiché, da quando sono andato dal Faraone, a parlare in tuo nome, egli ha fatto del male a questo popolo e tu non hai affatto liberato il tuo popolo.
------------------------Esodo, capitolo 6
Exo	6	1	L'Eterno disse a Mosè: Ora vedrai che cosa farò al Faraone; poiché costretto da una mano potente li lascerà andare; sì, costretto da una mano potente li caccerà dal suo paese.
Exo	6	2	DIO parlò quindi a Mosè e gli disse: Io sono l'Eterno,
Exo	6	3	e sono apparso ad Abrahamo, a Isacco e a Giacobbe, come Dio onnipotente; ma non mi ero mai fatto conoscere da loro con il mio nome di Eterno.
Exo	6	4	Ho pure stabilito con loro il mio patto, promettendo di dar loro il paese di Canaan, il paese dove soggiornarono come stranieri.
Exo	6	5	Ho pure udito il lamento dei figli d'Israele che gli Egiziani tengono in schiavitú e mi sono ricordato del mio patto.
Exo	6	6	Perciò di' ai figli d'Israele: Io sono l'Eterno; vi sottrarrò dai duri lavori imposti su di voi dagli Egiziani, vi libererò dalla loro schiavitú e vi riscatterò con braccio steso e con grandi castighi.
Exo	6	7	Vi prenderò per mio popolo, e sarò il vostro DIO; e voi conoscerete che io sono l'Eterno, il vostro DIO, che vi sottrae ai duri lavori impostivi dagli Egiziani.
Exo	6	8	E vi farò entrare nel paese, che giurai di dare ad Abrahamo, a Isacco e a Giacobbe; e ve lo darò in eredità. Io sono l'Eterno".
Exo	6	9	Così parlò Mosè ai figli d'Israele; ma essi non diedero ascolto a Mosè, per l'angoscia di spirito e per la dura schiavitú.
Exo	6	10	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Exo	6	11	Va', parla al Faraone, re d'Egitto, perché lasci uscire i figli d'Israele dal suo paese.
Exo	6	12	Ma Mosè parlò davanti all'Eterno e disse: Ecco, i figli d'Israele non mi hanno dato ascolto; come dunque potrebbe Faraone ascoltare me, che sono incirconciso di labbra?.
Exo	6	13	Ma l'Eterno parlò a Mosè e ad Aaronne e comandò loro di andare dai figli d'Israele e dal Faraone re d'Egitto, per far uscire i figli d'Israele dal paese d'Egitto.
Exo	6	14	Questi sono i capi delle loro famiglie. I figli di Ruben, il primogenito d'Israele furono: Hanok e Pallu, Hetsron e Karmi. Queste furono le famiglie di Ruben.
Exo	6	15	I figli di Simeone furono: Jemuel, Jamin, Ohad, Jakin, Tsohar e Saul, figlio della Cananea. Queste furono le famiglie di Simeone.
Exo	6	16	Questi sono i nomi dei figli di Levi, secondo le loro generazioni: Ghershom, Kehath e Merari. E gli anni della vita di Levi furono centotrentasette.
Exo	6	17	I figli di Ghershom furono: Libni e Scimei. con le loro famiglie.
Exo	6	18	I figli di Kehath furono: Amram, Jitshar, Hebron e Uzziel. E gli anni della vita di Kehath furono centotrentatre.
Exo	6	19	I figli di Merari furono: Mahli e Musci. Queste furono le famiglie dei Leviti secondo le loro generazioni.
Exo	6	20	Or Amram prese in moglie Jokebeda, sorella di suo padre; ed ella gli partorì Aaronne e Mosè. E gli anni della vita di Amram furono centotrentasette.
Exo	6	21	I figli di Itshar furono: Kore, Nefeg e Zicri.
Exo	6	22	I figli di Uziel furono: Mishael, Eltsafan e Sitri.
Exo	6	23	Aaronne prese in moglie Elisceba, figlia di Amminadab, sorella di Nahashon; ed ella gli partorì Nadab, Abihu, Eleazar e Ithamar.
Exo	6	24	I figli di Kore furono: Assir, Elkanah e Abiasaf. Queste furono le famiglie di Kore.
Exo	6	25	Eleazar, figlio di Aaronne, prese in moglie una delle figlie di Putiel; ed ella gli partorì Fineas. Questi furono i capi dei padri dei Leviti nelle loro famiglie.
Exo	6	26	E questi sono lo stesso Aaronne e Mosè, ai quali l'Eterno disse: Fate uscire i figli d'Israele dal paese d'Egitto, secondo le loro schiere.
Exo	6	27	Essi sono quelli che parlarono al Faraone re d'Egitto per far uscire i figli d'Israele dall'Egitto; essi sono o stesso Mosè ed Aaronne.
Exo	6	28	Or avvenne nel giorno in cui l'Eterno parlò a Mosè nel paese d'Egitto,
Exo	6	29	che l'Eterno parlò a Mosè e disse: Io sono l'Eterno! Di' al Faraone, re d'Egitto, tutto quello che io ti dico.
Exo	6	30	Mosè allora rispose davanti all'Eterno: Ecco, io sono incirconciso di labbra; come potrà quindi il Faraone ascoltarmi.
------------------------Esodo, capitolo 7
Exo	7	1	L'Eterno disse a Mosè: Vedi io ti faccio come dio per il Faraone, e tuo fratello Aaronne sarà il tuo profeta.
Exo	7	2	Tu dirai tutto quello che ti ordinerò e tuo fratello Aaronne parlerà al Faraone perché lasci partire i figli d'Israele dal suo paese.
Exo	7	3	Ma io indurirò il cuore del Faraone e moltiplicherò i miei segni e i miei prodigi nel paese d'Egitto.
Exo	7	4	Perciò il Faraone non vi darà ascolto, e così io stenderò la mia mano sull'Egitto e farò uscire dal paese d'Egitto le mie schiere, il mio popolo, i figli d'Israele, mediante grandi castighi.
Exo	7	5	Gli Egiziani conosceranno allora che io sono l'Eterno, quando distenderò la mia mano sull'Egitto e farò uscire di mezzo a loro i figli d'Israele.
Exo	7	6	E Mosè e Aaronne fecero così; essi fecero esattamente come l'Eterno aveva loro ordinato.
Exo	7	7	Quando parlarono al Faraone, Mosè aveva ottant'anni e Aaronne ottantatre.
Exo	7	8	L'Eterno parlò a Mosè e ad Aaronne, dicendo:
Exo	7	9	Quando il Faraone vi parlerà e vi dirà: Fate un prodigio. tu dirai ad Aaronne: Prendi i tuo bastone e gettalo davanti a Faraone. perché divenga un serpente.
Exo	7	10	Mosè ed Aaronne andarono dunque da Faraone e fecero così, esattamente come l'Eterno aveva ordinato. Aaronne gettò il suo bastone davanti al Faraone e davanti ai suoi servitori. ed esso diventò un serpente.
Exo	7	11	Allora anche il Faraone chiamò i savi e gli incantatori; e i maghi d'Egitto con le loro arti occulte fecero anch'essi la stessa cosa.
Exo	7	12	Ognuno di essi gettò i suo bastone, e i bastoni diventarono serpenti; ma il bastone di Aaronne ingoiò i loro bastoni.
Exo	7	13	Ma il cuore del Faraone s'indurì ed egli non diede loro ascolto, come l'Eterno aveva detto.
Exo	7	14	L'Eterno disse a Mosè: Il cuore del Faraone è ostinato;
Exo	7	15	egli rifiuta di lasciare andare il popolo. Va' da Faraone domani mattina, quando uscirà per andare verso l'acqua. Ti fermerai ad aspettarlo sulla riva del fiume e prenderai in mano il bastone che è stato mutato in serpente.
Exo	7	16	gli dirai: L'Eterno, il DIO degli Ebrei, mi ha mandato da te per dirti: lascia andare il mio popolo perché mi serva nel deserto; ma ecco, finora tu non hai ascoltato.
Exo	7	17	Così dice l'Eterno: Da questo conoscerai che io sono l'Eterno; ecco, col bastone che ho nella mia mano io percuoterò le acque che sono nel fiume, ed esse saranno cambiate in sangue.
Exo	7	18	E i pesci che sono nel fiume moriranno, e il fiume puzzerà, e gli Egiziani avranno schifo a bere l'acqua del fiume".
Exo	7	19	E l'Eterno disse a Mosè: Di' ad Aaronne: Prendi il tuo bastone e stendi la tua mano sulle acque dell'Egitto, sui loro fiumi, sui loro canali, sui loro stagni e su tutti i loro depositi d'acqua; così essi diventeranno sangue. E vi sarà sangue per tutto il paese d'Egitto, tanto nei recipienti di legno che nei recipienti di pietra.
Exo	7	20	Mosè ed Aaronne Fecero così, esattamente come l'Eterno aveva loro ordinato. Così egli alzò il bastone e percosse le acque che erano nel fiume, davanti agli occhi del Faraone e davanti agli occhi dei suoi servitori; e tutte le acque che erano nel fiume furono cambiate in sangue.
Exo	7	21	E i pesci che erano nel fiume morirono; e il fiume divenne puzzolente, si che gli Egiziani non potevano più bere l'acqua del fiume. Così vi fu sangue per tutto il paese d'Egitto.
Exo	7	22	Ma i maghi d'Egitto fecero la stessa cosa con le loro arti occulte; e il cuore del Faraone si indurì ed egli non diede loro ascolto, come l'Eterno aveva detto.
Exo	7	23	Il Faraone quindi si voltò e se ne andò a casa sua; e non fece caso neppure a questo.
Exo	7	24	tutti gli Egiziani scavarono nei dintorni del fiume in cerca d'acqua da bere, perché non potevano bere l'acqua del fiume.
Exo	7	25	Passarono così sette giorni, dopo che l'Eterno aveva percosso il fiume.
------------------------Esodo, capitolo 8
Exo	8	1	Poi l'Eterno disse a Mosè: Va'dal Faraone e digli: Così dice l'Eterno: Lascia andare il mio popolo perché mi serva.
Exo	8	2	se rifiuti di lasciarlo andare, ecco, io colpirò l'intero tuo paese col flagello delle rane.
Exo	8	3	Così il fiume brulicherà di rane, ed esse saliranno ed entreranno nella tua casa, nella camera dove dormi, sul tuo letto, nelle case dei tuoi servi e fra il tuo popolo, nei tuoi forni e nelle tue madie.
Exo	8	4	E le rane verranno contro di te, contro il tuo popolo e contro tutti i tuoi servi".
Exo	8	5	Poi l'Eterno disse a Mosè: Di' ad Aaronne: Stendi la tua mano col tuo bastone sui fiumi. sui canali e sugli stagni e fa' salire le rane sul paese d'Egitto.
Exo	8	6	Così Aaronne stese la sua mano sulle acque d'Egitto, e le rane salirono e coprirono il paese d'Egitto.
Exo	8	7	Ma i maghi fecero la stessa cosa con le loro arti occulte e fecero salire le rane sul paese d'Egitto.
Exo	8	8	Allora il Faraone chiamò Mosè e Aaronne e disse loro: Pregate l'Eterno che allontani le rane da me e dal mio popolo, e io lascerò andare il popolo, perché sacrifichi all'Eterno.
Exo	8	9	Mosè disse al Faraone: Fammi l'onore di dirmi quando devo intercedere per te, per i tuoi servi e per il tuo popolo, che l'Eterno distrugga le rane intorno a te e alle tue case. e rimangano solo nel fiume.
Exo	8	10	Egli rispose: Domani. E Mosè disse: Sarà, fatto come tu dici, affinché tu sappia che non vi è alcuno come l'Eterno, il nostro DIO.
Exo	8	11	E le rane si allontaneranno da te, dalle tue case, dai tuoi servi e dal tuo popolo; esse rimarranno solamente nel fiume.
Exo	8	12	Mosè ed Aaronne uscirono dal Faraone; e Mosè implorò l'Eterno riguardo alle rane che aveva mandato contro il Faraone.
Exo	8	13	E l'Eterno fece secondo la parola di Mosè, e le rane morirono nelle case, nei cortili e nei campi.
Exo	8	14	Le radunarono quindi a mucchi e il paese divenne maleodorante.
Exo	8	15	Ma quando il Faraone vide che vi era un po' di sollievo, indurì il suo cuore e non diede loro ascolto, come l'Eterno aveva detto.
Exo	8	16	L'Eterno disse quindi a Mosè' Di'ad Aaronne: Stendi il tuo bastone e percuoti la polvere della terra, ed essa diventerà zanzare per tutto il paese d'Egitto.
Exo	8	17	Ed essi fecero così, Aaronne stese la sua mano col suo bastone, percosse la polvere della terra e vi furono zanzare sugli uomini e sugli animali; tutta la polvere della terra diventò zanzare in tutto il paese d'Egitto.
Exo	8	18	Ora i maghi cercarono di fare lo stesso con le loro arti occulte per produrre le zanzare, ma non poterono. Le zanzare furono dunque sugli uomini e sugli animali.
Exo	8	19	Allora i maghi dissero al Faraone: Questo è il dito di DIO. Ma il cuore del Faraone si indurì ed egli non diede loro ascolto, come l'Eterno aveva loro detto.
Exo	8	20	Poi l'Eterno disse a Mosè: Alzati di buon mattino e presentati al Faraone, come egli esce per andare verso l'acqua; e digli: Così dice l'Eterno: Lascia il mio popolo, perché mi possa servire.
Exo	8	21	Ma se non lasci andare il mio popolo ecco io manderò su di te, sui tuoi servi, sul tuo popolo e nelle tue case sciami di mosche; le case degli Egiziani saranno piene di sciami di mosche, e così sarà la terra su cui stanno.
Exo	8	22	Ma in quel giorno io separerò il paese di Goscen, dove abita il mio popolo; e li non ci saranno sciami di mosche, affinché tu sappia che io sono l'Eterno in mezzo al paese.
Exo	8	23	lo farò una distinzione fra il mio popolo e il tuo popolo. Domani avverrà questo miracolo".
Exo	8	24	E l'Eterno fece così; vennero folti sciami di mosche in casa del Faraone e nelle case dei suoi servi, e in tutto il paese d'Egitto la terra fu devastata dagli sciami di mosche.
Exo	8	25	Allora il Faraone chiamò Mosè ed Aaronne e disse: Andate. sacrificate al vostro DIO nel paese.
Exo	8	26	Ma Mosè rispose: Non si può fare questo, poiché faremmo all'Eterno, il nostro DIO, sacrifici che sono un abominio per gli Egiziani. Ecco, facendo sotto i loro occhi dei sacrifici che sono un abominio per gli Egiziani non ci lapideranno?
Exo	8	27	Andremo nel deserto per un cammino di tre giorni e sacrificheremo all'Eterno, il nostro DIO, come egli ci ordinerà.
Exo	8	28	Il Faraone disse: Io vi lascerò andare perché sacrifichiate all'Eterno, il vostro DIO, nel deserto; soltanto, non andate troppo lontano; pregate per me
Exo	8	29	Mosè disse: Ecco, io esco da te e pregherò l'Eterno e domani gli sciami di mosche si allontaneranno dal Faraone, dai suoi servi e dal suo popolo; basta però che il Faraone non ci prenda piú in giro, impedendo al popolo di andare a sacrificare all'Eterno.
Exo	8	30	Mosè uscì quindi dalla presenza del Faraone e pregò l'Eterno.
Exo	8	31	E l'Eterno fece secondo la parola di Mosè e allontanò gli sciami di mosche da Faraone, dai suoi servi e dal suo popolo; non ne rimase neppure una.
Exo	8	32	Ma anche questa volta il Faraone indurì il suo cuore e non lasciò andare il popolo.
------------------------Esodo, capitolo 9
Exo	9	1	Allora l'Eterno disse a Mosè: Va' da Faraone e digli: Così dice l'Eterno, il DIO degli Ebrei: lascia andare il mio popolo, perché mi possa servire.
Exo	9	2	Ma se rifiuti di lasciarlo andare e lo trattieni ancora,
Exo	9	3	ecco, la mano dell'Eterno sarà sul tuo bestiame che è nei campi, sui cavalli, sugli asini, sui cammelli, sulle mandrie e sulle greggi, vi sarà una grande calamità.
Exo	9	4	Ma l'Eterno farà una distinzione fra il bestiame d'Israele ed il bestiame d'Egitto; così nulla morirà di tutto quello che appartiene ai figli d'Israele".
Exo	9	5	Quindi l'Eterno fissò un tempo, dicendo: Domani l'Eterno farà questo nel paese.
Exo	9	6	E l'Eterno fece questo il giorno seguente, e tutto il bestiame d'Egitto morì; ma del bestiame dei figli d'Israele non ne morì neppure un capo.
Exo	9	7	Il Faraone mandò a vedere, ed ecco che neppure un capo del bestiame degli Israeliti era morto, Ma il cuore del Faraone si indurì, ed egli non lasciò andare il popolo.
Exo	9	8	Poi l'Eterno disse a Mosè e ad Aaronne: Prendete delle manciate di cenere di fornace, e la sparga Mosè verso il cielo sotto gli occhi del Faraone.
Exo	9	9	Essa diventerà una polvere minuta su tutto il paese d'Egitto, e causerà delle ulceri che produrranno pustole sulle persone e sugli animali per tutto il paese d'Egitto.
Exo	9	10	Allora essi presero della cenere di fornace e si presentarono davanti al Faraone; e Mosè la sparse verso il cielo, ed essa causò delle ulceri che produssero pustole sulle persone e sugli animali.
Exo	9	11	E i maghi non poterono stare davanti a Mosè a motivo delle ulceri, perché i maghi e tutti gli Egiziani erano stati colpiti da ulceri.
Exo	9	12	Ma l'Eterno indurì il cuore del Faraone, ed egli non diede loro ascolto, come l'Eterno aveva detto a Mosè.
Exo	9	13	Poi l'Eterno disse a Mosè: Levati al mattino presto, presentati davanti al Faraone e digli: Così dice l'Eterno, il DIO degli Ebrei: Lascia andare il mio popolo, perché mi possa servire.
Exo	9	14	Poiché questa volta manderò tutte le mie piaghe proprio su di te, sui tuoi servi e sul tuo popolo, affinché tu conosca che non e'è nessuno simile a me su tutta la terra.
Exo	9	15	Infatti se io ora avessi steso la mia mano e avessi percosso di peste te e il tuo popolo, tu saresti stato cancellato dalla terra.
Exo	9	16	Ma, proprio per questa ragione, ti ho risparmiato, per mostrarti la mia potenza e perché il mio nome sia proclamato su tutta la terra.
Exo	9	17	E tu ti opponi ancora al mio popolo per non lasciarlo andare?
Exo	9	18	Ecco, domani verso quest'ora, io farò cadere una grandine così forte, quale non ce fu in Egitto dal giorno della sua fondazione fino ad ora.
Exo	9	19	E adesso manda a far mettere al sicuro il tuo bestiame e tutto quello che hai per i campi. Perché tutti gli uomini ed animali, che si trovano nei campi e non sono stati portati in casa, saranno colpiti dalla grandine e moriranno".
Exo	9	20	Fra i servi del Faraone, coloro che temettero la parola dell'Eterno fecero rifugiare nelle case i loro servi e il loro bestiame;
Exo	9	21	ma coloro che non fecero conto della parola dell'Eterno lasciarono i loro servi e il loro bestiame nei campi.
Exo	9	22	Allora l'Eterno disse a Mosè: Stendi la tua mano verso il cielo, perché cada grandine in tutto il paese d'Egitto, sulla gente, sugli animali e sopra ogni sorte di vegetazione dei campi nel paese d'Egitto.
Exo	9	23	E Mosè stese il suo bastone verso il cielo; e l'Eterno mandò tuoni e grandine, e il fuoco cadde saettando sulla terra; e l'Eterno fece piovere grandine sul paese d'Egitto.
Exo	9	24	Così ci fu grandine e fuoco guizzante misto a grandine; e fu così forte, quale non ce n'era stata in tutto il paese d'Egitto, da quando era diventato nazione.
Exo	9	25	E la grandine percosse in tutto il paese d'Egitto tutto quello che era nei campi, tanto uomini che animali; e la grandine percosse ogni sorta di vegetazione dei campi e fece a pezzi ogni albero della campagna.
Exo	9	26	Solamente nel paese di Goscen, dov'erano i figli d'Israele non cadde grandine.
Exo	9	27	Allora il Faraone mandò a chiamare Mosè ed Aaronne e disse loro: Questa volta io ho peccato; l'Eterno è giusto, mentre io e il mio popolo siamo malvagi.
Exo	9	28	Pregate l'Eterno perché cessino i tuoni di DIO e la grandine; io vi lascerò andare e non dovrete piú rimanere.
Exo	9	29	Mosè gli disse: Come sarò uscito dalla città, protenderò le mie mani all'Eterno; i tuoni cesseranno e non ci sarà piú grandine, affinché tu sappia che la terra appartiene all'Eterno.
Exo	9	30	Ma quanto a te e ai tuoi servi, io so che non temerete ancora l'Eterno DIO.
Exo	9	31	Ora il lino e l'orzo furono colpiti, perché l'orzo era in spiga e il lino in fiore;
Exo	9	32	ma il grano e il farro non furono colpiti, perché sono tardivi.
Exo	9	33	Mosè dunque, lasciato i Faraone, uscì dalla città e protese le mani all'Eterno; allora i tuoni e la grandine cessarono e non cadde piú pioggia sulla terra.
Exo	9	34	Quando il Faraone vide che la pioggia, la grandine e i tuoni erano cessati, continuò a peccare e indurì il suo cuore, lui e i suoi servi.
Exo	9	35	Così il cuore de Faraone s'indurì ed egli non lasciò andare i figli d'Israele, come l'Eterno aveva detto per mezzo di Mosè.
------------------------Esodo, capitolo 10
Exo	10	1	Poi l'Eterno disse a Mosè: Va' da Faraone; poiché io ho indurito il suo cuore e il cuore dei suoi servi, perché possa mostrare questi miei segni in mezzo a loro,
Exo	10	2	e affinché tu possa raccontare ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli le grandi cose che ho fatto, prendendomi gioco degli Egiziani, e i miei segni che ho fatto in mezzo a loro, perché sappiate che io sono l'Eterno.
Exo	10	3	Mosè ed Aaronne andarono dunque dal Faraone e gli dissero: Così dice l'Eterno, il DIO degli Ebrei: Fino a quando ti rifiuterai di umiliarti davanti a me? lascia andare il mio popolo perché mi possa servire.
Exo	10	4	Poiché se ti rifiuti di lasciare andare il mio popolo, ecco domani farò venire delle locuste nel tuo territorio.
Exo	10	5	Esse copriranno la faccia della terra, così che nessuno potrà vedere i suolo; ed esse divoreranno anche ciò che è rimasto, quello che vi è stato lasciato dalla grandine, e divoreranno ogni albero che cresce per voi nei campi.
Exo	10	6	E riempiranno le tue case, le case di tutti i tuoi servi e le case di tutti gli Egiziani, qualcosa che né i tuoi padri né i padri dei tuoi padri videro mai, dal giorno che furono sulla terra fino a questo giorno". Detto questo voltò le spalle e uscì dalla presenza del Faraone.
Exo	10	7	Poi i servi del Faraone gli dissero: Fino a quando quest'uomo sarà un laccio per noi? Lascia andare questa gente, perché possa servire l'Eterno, il suo DIO! Non hai ancora capito che l'Egitto è rovinato?.
Exo	10	8	Così Mosè ed Aaronne furono riportati dal Faraone; ed egli disse loro: Andate, servite l'Eterno, il vostro DIO. Ma chi sono quelli che andranno?. Mosè disse:
Exo	10	9	Noi andremo coi nostri fanciulli e coi nostri vecchi, coi nostri figli e con le nostre figlie; andremo con le nostre greggi e coi nostri armenti, perché dobbiamo celebrare una festa all'Eterno.
Exo	10	10	Il Faraone disse loro: Possa l'Eterno essere con voi, quando io lascerò andare voi e i vostri bambini! Ma state attenti a non avere delle cattive intenzioni!
Exo	10	11	No, no! Andate voi, uomini, a servire l'Eterno; poiché questo è quel che cercate. E furono cacciati via dalla presenza del Faraone.
Exo	10	12	Allora l'Eterno disse a Mosè: Stendi la tua mano sul paese d'Egitto per le locuste, perché salgano a coprire il paese d'Egitto e divorino tutta la vegetazione del paese, tutto quello che la grandine ha lasciato.
Exo	10	13	Allora Mosè stese il suo bastone sul paese d'Egitto; e l'Eterno fece levare un vento orientale sul paese tutto quel giorno e tutta la notte; come venne la mattina, il vento orientale portò le locuste.
Exo	10	14	E le locuste salirono su tutto il paese d'Egitto e si posarono su tutto il territorio d'Egitto in gran quantità. Non c'era mai stato un simile flagello di locuste prima e non ce ne sarà piú un altro.
Exo	10	15	Esse coprirono la faccia di tutto il paese, tanto da oscurare la terra; e divorarono tutta la vegetazione del paese e tutti i frutti degli alberi che la grandine aveva lasciato; e non rimase piú nulla di verde sugli alberi e sugli arbusti della campagna, per tutto il paese d'Egitto.
Exo	10	16	Allora il Faraone chiamò in fretta Mosè e Aaronne e disse: Io ho peccato contro l'Eterno, il vostro DIO, e contro voi.
Exo	10	17	Ma ora ti prego, perdona il mio peccato ancora una volta; e supplicate l'Eterno, il vostro DIO, perché soltanto allontani da me questo flagello mortale.
Exo	10	18	E Mosè uscì dal Faraone, e pregò l'Eterno.
Exo	10	19	Quindi l'Eterno fece alzare un vento contrario, un vento di ponente molto forte, che portò via le locuste e le precipitò nel Mar Rosso. Non rimase piú neppure una locusta in tutto il territorio d'Egitto.
Exo	10	20	Ma l'Eterno indurì il cuore del Faraone ed egli non lasciò andare i figli d'Israele.
Exo	10	21	Allora l'Eterno disse a Mosè: Stendi la tua mano verso il cielo, perché vi siano tenebre nel paese d'Egitto, delle tenebre che si possano palpare.
Exo	10	22	E Mosè stese a sua mano verso il cielo, e vi furono dense tenebre in tutto il paese d'Egitto per tre giorni.
Exo	10	23	Uno non vedeva l'altro e nessuno si mosse da dove si trovava per tre giorni; ma per tutti i figli d'Israele c'era luce nelle loro dimore.
Exo	10	24	Allora il Faraone chiamò Mosè e disse: Andate, servite l'Eterno, rimangano soltanto le vostre greggi e i vostri armenti; anche i vostri bambini potranno andare con voi.
Exo	10	25	Mosè disse: Tu ci devi anche permettere di prendere dei sacrifici e degli olocausti, perché li possiamo offrire all'Eterno, il nostro DIO.
Exo	10	26	Anche il nostro bestiame verrà con noi; non le lasceremo qui neppure un'unghia, poiché da esso dobbiamo prendere alcuni capi per servire l'Eterno, i nostro DIO; e non sappiamo con che cosa dovremo servire l'Eterno, finché saremo giunti laggiú.
Exo	10	27	Ma l'Eterno indurì il cuore del Faraone ed egli non volle lasciarli andare.
Exo	10	28	Allora il Faraone disse a Mosè: Vattene via da me! Guardati bene da comparire ancora alla mia presenza, perché il giorno che comparirai alla mia presenza morirai!.
Exo	10	29	Mosè rispose: Hai detto bene; io non comparirò piú alla tua presenza.
------------------------Esodo, capitolo 11
Exo	11	1	Poi l'Eterno disse a Mosè: Io farò venire ancora una piaga sul Faraone e sull'Egitto; dopo questa egli vi lascerà partire di qui. Quando vi lascerà partire, egli vi caccerà definitivamente da qui.
Exo	11	2	Ora parla al popolo di modo che ogni uomo chieda al suo vicino e ogni donna alla sua vicina degli oggetti d'argento e degli oggetti d'oro.
Exo	11	3	E l'Eterno fece entrare il popolo nelle grazie agli occhi degli Egiziani; anche l'uomo Mosè era tenuto in grande considerazione nel paese d'Egitto, agli occhi dei servi del Faraone e agli occhi del popolo.
Exo	11	4	Poi Mosè disse: Così dice l'Eterno: Verso mezzanotte, io passerò in mezzo all'Egitto;
Exo	11	5	e ogni primogenito nel paese d'Egitto morirà, dal primogenito del Faraone che siede sul suo trono, al primogenito della serva che sta dietro la macina, e ogni primogenito del bestiame.
Exo	11	6	Allora in tutto il paese d'Egitto vi sarà un grande grido, quale non ci fu mai prima, né mai piú ci sarà.
Exo	11	7	Ma contro nessuno dei figli d'Israele, siano essi uomini o animali, neppure un cane muoverà la lingua, affinché sappiate che l'Eterno fa distinzione fra gli Egiziani e Israele.
Exo	11	8	E tutti questi tuoi servi scenderanno da me e si inchineranno davanti a me, dicendo: Parti, tu e tutto il popolo che è al tuo seguito!. Dopo questo, io partirò". E Mosè uscì dalla presenza del Faraone, acceso d'ira.
Exo	11	9	Poi l'Eterno disse a Mosè: Il Faraone non vi darà ascolto, affinché i miei prodigi si moltiplichino nel paese d'Egitto.
Exo	11	10	E Mosè ed Aaronne fecero tutti questi prodigi davanti al Faraone; ma l'Eterno indurì il cuore del Faraone ed egli non lasciò uscire i figli d'Israele dal suo paese.
------------------------Esodo, capitolo 12
Exo	12	1	L'Eterno parlò a Mosè e ad Aaronne nel paese d'Egitto dicendo:
Exo	12	2	Questo mese sarà per voi il mese piú importante, sarà per voi il primo dei mesi dell'anno.
Exo	12	3	Parlate a tutta l'assemblea d'Israele e dite: Il decimo giorno di questo mese, ogni uomo prenda per se stesso un agnello, secondo la grandezza della famiglia del padre, un agnello per casa.
Exo	12	4	Se poi la casa è troppo piccola per un agnello, ne prenda uno in comune col piú vicino di casa, tenendo conto del numero delle persone; voi determinerete la quantità dell'agnello necessario, in base a ciò che ognuno può mangiare.
Exo	12	5	Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, dell'anno; potrete prendere un agnello o un capretto.
Exo	12	6	Lo conserverete fino al quattordicesimo giorno di questo mese, e tutta l'assemblea del popolo d'Israele lo ucciderà sull'imbrunire.
Exo	12	7	Prenderanno quindi del sangue e lo metteranno sui due stipiti e sull'architrave delle case dove lo mangeranno.
Exo	12	8	Ne mangeranno la carne arrostita al fuoco, quella stessa notte, la mangeranno con pane senza lievito e con erbe amare.
Exo	12	9	Non ne mangerete niente di crudo o di lessato nell'acqua, ma sia arrostito al fuoco con la testa, le gambe e le interiora.
Exo	12	10	Non ne lascerete alcun avanzo fino al mattino; e quel che sarà rimasto fino al mattino, lo brucerete col fuoco.
Exo	12	11	Lo mangerete in questa maniera: coi vostri lombi cinti, coi vostri sandali ai piedi e col vostro bastone in mano; lo mangerete in fretta: è la Pasqua dell'Eterno.
Exo	12	12	In quella notte io passerò per il paese d'Egitto e colpirò ogni primogenito nel paese d'Egitto, tanto uomo che bestia, e farò giustizia di tutti gli dei d'Egitto. Io sono l'Eterno.
Exo	12	13	E il sangue sarà un segno per voi sulle case dove siete; quando io vedrò il sangue passerò oltre e non vi sarà piaga su di voi per distruggervi, quando colpirò il paese d'Egitto.
Exo	12	14	Quel giorno sarà per voi un giorno da ricordare e lo celebrerete come una festa all'Eterno; lo celebrerete d'età in età come una legge perpetua.
Exo	12	15	Per sette giorni mangerete pani azzimi. Nel primo giorno provvederete a muovere ogni lievito dalle vostre case, poiché chiunque mangerà pane lievitato, dal primo al settimo giorno, sarà reciso da Israele.
Exo	12	16	Nel primo giorno avrete una santa convocazione, e una santa convocazione anche il settimo giorno. Non si faccia alcun lavoro in quei giorni; si prepari soltanto ciò che ognuno deve mangiare, e non altro.
Exo	12	17	Osserverete dunque la festa degli azzimi, poiché proprio in questo giorno ho fatto uscire le vostre schiere dal paese d'Egitto; osserverete dunque questo giorno d'età in età, come legge perpetua.
Exo	12	18	Nel primo mese, dal quattordicesimo giorno del mese, alla sera, fino al ventunesimo giorno, alla sera, mangerete pani azzimi.
Exo	12	19	Per sette giorni non si trovi lievito nelle vostre case, perché chiunque mangerà qualcosa di lievitato, quel tale sarà reciso dall'assemblea d'Israele, sia egli forestiero o nativo del paese.
Exo	12	20	Non mangerete nulla di lievitato; in tutte le vostre dimore mangerete pani azzimi".
Exo	12	21	Mosè dunque chiamò tutti gli anziani d'Israele e disse loro: andate e prendete degli agnelli per voi e per le vostre famiglie, e immolate la Pasqua.
Exo	12	22	Poi prenderete un mazzetto d'issopo, lo intingerete nel sangue che è nel catino, e con il sangue che è nel catino spruzzerete l'architrave e i due stipiti delle porte; e nessuno di voi uscirà dalla porta di casa sua fino al mattino.
Exo	12	23	Poiché l'Eterno passerà per colpire gli Egiziani; quando però vedrà il sangue sull'architrave e sui due stipiti, l'Eterno passerà oltre la porta e non permetterà al distruttore di entrare nelle vostre case per colpirvi.
Exo	12	24	Osservate dunque questo come una prescrizione perpetua per voi e per i vostri figli.
Exo	12	25	Quando sarete entrati nel paese che l'Eterno vi darà, come egli ha detto, osserverete questo rito.
Exo	12	26	Quando i vostri figli vi chiederanno Che significa per voi questo rito?.
Exo	12	27	risponderete: Questo è il sacrificio della Pasqua dell'Eterno, che passò oltre le case dei figli d'Israele in Egitto, quando colpì gli Egiziani e risparmiò le nostre case. E il popolo si inchinò e adorò.
Exo	12	28	Allora i figli d'Israele andarono e fecero così; essi fecero come l'Eterno aveva ordinato a Mosè e ad Aaronne.
Exo	12	29	Perciò avvenne che a mezzanotte l'Eterno colpì tutti i primogeniti nel paese di Egitto. dal primogenito del Faraone che sedeva sul suo trono, al primogenito del prigioniero che era in carcere, e tutti i primogeniti del bestiame.
Exo	12	30	Così il Faraone si alzò di notte, lui con tutti i suoi servi e tutti gi Egiziani; e vi fu un grande grido in Egitto, perché non c'era casa dove non vi fosse un morto.
Exo	12	31	Allora egli chiamò Mosè ed Aaronne di notte e disse: Alzatevi e partite di mezzo al mio popolo, voi e i figli d'Israele; e andate a servire l'Eterno. come avete detto.
Exo	12	32	Prendete le vostre greggi e i vostri armenti, come avete detto, e andate; e benedite anche me!.
Exo	12	33	E gli Egiziani sollecitavano il popolo per affrettarne la partenza dal paese, perché dicevano: Moriremo tutti quanti.
Exo	12	34	Il popolo portò via la sua pasta prima che fosse lievitata; avvolse le sue madie nei suoi vestiti e se le mise sulle spalle.
Exo	12	35	Or i figli d'Israele fecero come aveva detto Mosè e chiesero agli Egiziani degli oggetti d'argento, degli oggetti d'oro e dei vestiti;
Exo	12	36	e l'Eterno fece entrare i popolo nelle grazie agli occhi degli Egiziani, che diedero loro quel che chiedevano, così spogliarono gli Egiziani.
Exo	12	37	I figli d'Israele partirono da Ramses per Sukkoth, in numero di circa seicentomila uomini a piedi, senza contare i fanciulli.
Exo	12	38	E con loro salì pure un gran miscuglio di gente, assieme ai greggi ed armenti, una grande quantità di bestiame.
Exo	12	39	fecero cuocere la pasta che avevano portata dall'Egitto, facendone delle focacce azzime; la pasta infatti non era lievitata, perché essi furono cacciati dall'Egitto e non poterono attardarsi, né poterono prepararsi provviste per il viaggio.
Exo	12	40	Or il tempo che i figli d'Israele trascorsero in Egitto fu di quattrocentotrent'anni.
Exo	12	41	Alla fine dei quattrocentotrent'anni, proprio in quel giorno, avvenne che tutte le schiere dell'Eterno uscirono dal paese dell'Egitto.
Exo	12	42	Questa è una notte da celebrarsi in onore dell'Eterno, perché egli li fece uscire dal paese d'Egitto; questa notte sarà una solenne celebrazione all'Eterno, per tutti i figli d'Israele di generazione in generazione.
Exo	12	43	Quindi l'Eterno disse a Mosè e ad Aaronne: Questa la prescrizione della Pasqua: nessuno straniero ne mangerà;
Exo	12	44	ma qualunque schiavo, comprato con denaro, dopo averlo circonciso, potrà mangiarne.
Exo	12	45	L'avventizio e il mercenario non ne mangeranno.
Exo	12	46	L'agnello si mangerà in una sola casa; non porterete nulla della sua carne fuori di casa e non ne spezzerete alcun osso.
Exo	12	47	Tutta l'assemblea d'Israele la celebrerà.
Exo	12	48	E quando uno straniero risiederà con te vorrà fare la Pasqua in onore dell'Eterno, siano circoncisi prima tutti i maschi della sua famiglia e poi si avvicini pure a celebrare, egli sarà come un nativo del paese; ma nessun incirconciso ne mangerà.
Exo	12	49	Vi sarà un'unica legge per i nativo del paese e per lo straniero che risiede tra di voi.
Exo	12	50	Tutti i figli d'Israele fecero così; essi fecero esattamente come l'Eterno aveva ordinato a Mosè e ad Aaronne.
Exo	12	51	Così avvenne che proprio in quel giorno l'Eterno fece uscire i figli d'Israele dal paese d'Egitto, secondo le loro schiere.
------------------------Esodo, capitolo 13
Exo	13	1	L'Eterno parlò a Mosè, dicendo:
Exo	13	2	Consacrami ogni primogenito, quello che apre il grembo tra i figli d'Israele, tanto di uomini che di animali; esso mi appartiene.
Exo	13	3	Quindi Mosè disse a popolo: Ricordatevi di questo giorno, ne quale siete usciti dall'Egitto, dalla casa di schiavitú; poiché l'Eterno vi ha fatto uscire da questo luogo con mano potente; non si mangerà pane lievitato.
Exo	13	4	Voi uscite oggi, nel mese di Abib.
Exo	13	5	Quando dunque l'Eterno ti avrà fatto entrare nel paese dei Cananei, degli Hittei, degli Amorei, degli Hivvei e dei Gebusei che ha giurato ai tuoi padri di darti, paese dove scorre latte e miele, osserverai questo rito in questo mese.
Exo	13	6	Per sette giorni mangerai pane senza lievito; e il settimo giorno si farà una festa all'Eterno.
Exo	13	7	Si mangerà pane senza lievito per sette giorni; e non si vedrà pane lievitato presso di te, né si vedrà lievito presso di te, entro tutti i tuoi confini.
Exo	13	8	In quel giorno tu spiegherai la cosa a tuo figlio, dicendo: Si fa così a motivo di quello che l'Eterno fece per me quando uscii dall'Egitto.
Exo	13	9	E sarà per te come un segno sulla tua mano e come un ricordo fra i tuoi occhi, affinché la legge dell'Eterno sia nella tua bocca; poiché l'Eterno ti ha fatto uscire dall'Egitto con mano potente.
Exo	13	10	Osserva dunque questa prescrizione nel tempo stabilito, di anno in anno.
Exo	13	11	Quando l'Eterno ti avrà fatto entrare nel paese dei Cananei, come giurò a te e ai tuoi padri, e te lo avrà dato,
Exo	13	12	consacrerai all'Eterno tutti quelli che aprono il grembo e ogni primo parto del bestiame che ti appartiene: i maschi apparterranno all'Eterno.
Exo	13	13	Ma riscatterai ogni primo parto dell'asino con un agnello; se però non lo vuoi riscattare, gli spezzerai il collo; così riscatterai ogni primogenito dell'uomo fra i tuoi figli.
Exo	13	14	Quando in avvenire tuo figlio ti interrogherà dicendo: Che significa questo?, gli risponderai: L'Eterno ci fece uscire dall'Egitto, dalla casa di schiavitú, con mano potente;
Exo	13	15	e avvenne che, quando il Faraone si ostinò a non lasciarci andare, l'Eterno uccise tutti i primogeniti ne paese d'Egitto tanto i primogeniti degli uomini che i primogeniti degli animali. Per questo io sacrifico all'Eterno tutti i maschi che aprono il grembo, ma riscatto ogni primogenito dei miei figli".
Exo	13	16	Ciò sarà come un segno sulla tua mano e come un frontale fra i tuoi occhi, poiché l'Eterno ci ha fatto uscire dall'Egitto con mano potente.
Exo	13	17	Quando il Faraone lasciò andare il popolo DIO non lo condusse per la via del paese dei Filistei, benché fosse la più breve poiché DIO disse: Perché il popolo non si penta quando vedrà la guerra e non ritorni in Egitto.
Exo	13	18	Ma DIO fece fare al popolo un giro, per la via del deserto, verso il Mar Rosso. E i figli d'Israele salirono armati dal paese d'Egitto.
Exo	13	19	Mosè prese con sé le ossa di Giuseppe, perché questi aveva espressamente fatto giurare i figli d'Israele, dicendo: Certamente DIO vi visterà; allora trasportate di qui le mie ossa con voi.
Exo	13	20	Così essi partirono da Sukkoth e si accamparono a Etham, ai margini del deserto.
Exo	13	21	E l'Eterno andava davanti a loro, di giorno in una colonna di nuvola per guidarli nella via, e di notte in una colonna di Fuoco per Far loro luce, affinché potessero camminare giorno e notte.
Exo	13	22	La colona di nuvola non si ritirava mai davanti al popolo di giorno, né la colonna di fuoco di notte.
------------------------Esodo, capitolo 14
Exo	14	1	Poi l'Eterno parlò a Mosè, dicendo:
Exo	14	2	Di' ai figli d'Israele che tornino indietro e si accampino di fronte a Pi-Hahiroth, fra Migdol e i mare, di fronte a Baal-Tsefon; accampatevi davanti a quel luogo presso il mare.
Exo	14	3	Il Faraone dirà allora dei figli d'Israele: Essi stanno vagando smarriti nel paese; il deserto li tiene rinchiusi.
Exo	14	4	E io indurirò il cuore del Faraone, ed egli li inseguirà; ma io trarrò gloria dal Faraone e da tutto il suo esercito, e gli Egiziani sapranno che io sono l'Eterno. Ed essi fecero cosi.
Exo	14	5	Fu quindi riferito al re d'Egitto che il popolo era fuggito; e il cuore del Faraone e dei suoi servi mutò nei confronti del popolo, e dissero: Che abbiamo fatto a lasciare andare Israele dal nostro servizio?.
Exo	14	6	Così il Faraone fece preparare il suo carro e prese con sé il suo popolo.
Exo	14	7	Prese anche seicento carri scelti e tutti i carri d'Egitto, con dei guerrieri su ognuno di essi.
Exo	14	8	E l'Eterno indurì il cuore del Faraone, re d'Egitto, ed egli inseguì i figli d'Israele, che uscivano pieni di baldanza.
Exo	14	9	Gli Egiziani li inseguirono; e tutti i cavalli, i carri del Faraone, i suoi cavalieri e il suo esercito li raggiunsero quando erano accampati presso il mare, vicino a Pi-Hahiroth, di fronte a Baal-Tsefon.
Exo	14	10	Mentre il Faraone si avvicinava, i figli d'Israele alzarono gli occhi; ed ecco, gli Egiziani marciavano dietro loro, per cui ebbero una gran paura; e i figli d'Israele gridarono all'Eterno,
Exo	14	11	e dissero a Mosè: E' perché non c'erano tombe in Egitto, che ci hai condotti a morire nel deserto? Perché hai fatto questo con noi, di farci uscire dall'Egitto?
Exo	14	12	Non era forse questo che ti parlavamo in Egitto, dicendoti: lasciaci stare, cosi potremo servire gli Egiziani? Poiché sarebbe stato meglio per noi servire gli Egiziani che morire nel deserto.
Exo	14	13	Ma Mosè disse al popolo: Non temete, state fermi e vedrete la liberazione dell'Eterno, che egli compirà oggi per voi; poiché gli Egiziani che oggi vedete, non li vedrete mai piú.
Exo	14	14	L'Eterno combatterà per voi, e voi ve ne starete tranquilli.
Exo	14	15	Quindi l'Eterno disse a Mosè: Perché gridi a me? Di' ai figli d'Israele di andare avanti.
Exo	14	16	E tu alza il tuo bastone, stendi la tua mano sul mare e dividilo, affinché i figli d'Israele possano passare in mezzo al mare all'asciutto.
Exo	14	17	Quanto a me, io indurirò il cuore degli Egiziani, ed essi l'inseguiranno. Così io trarrò gloria dal Faraone, da tutto il suo esercito, dai suoi carri e dai suoi cavalieri.
Exo	14	18	E gli Egiziani sapranno che io sono l'Eterno, quando trarrò gloria dal Faraone, dai suoi carri e dai suoi cavalieri.
Exo	14	19	Allora l'Angelo di DIO, che camminava davanti all'accampamento d'Israele, si spostò e andò a mettersi dietro loro; anche la colonna di nuvola si mosse dal davanti e andò a mettersi dietro a loro.
Exo	14	20	Andò così a mettersi tra l'accampamento dell'Egitto e l'accampamento d'Israele; e la nube produceva tenebre per gli uni, mentre faceva luce agli altri di notte. Così per tutta la notte l'uno non si avvicinò all'altro.
Exo	14	21	Allora Mosè stese la sua mano sul mare; e l'Eterno fece ritirare il mare con un forte vento orientale tutta quella notte e cambiò il mare in terra asciutta; e le acque si divisero.
Exo	14	22	Così i figli d'Israele entrarono in mezzo al mare all'asciutto; e le acque formavano come un muro alla loro destra e alla loro sinistra.
Exo	14	23	E gli Egiziani li inseguirono; e tutti i cavalli del Faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono dietro a loro in mezzo al mare.
Exo	14	24	Verso la vigilia del mattino avvenne che l'Eterno guardò sull'accampamento degli Egiziani dalla colonna di fuoco e dalla nuvola, e lo mise in rotta.
Exo	14	25	Egli fece staccare le ruote dei loro carri e rese la loro avanzata difficile. Così gli Egiziani dissero: Fuggiamo davanti a Israele, perché l'Eterno combatte per loro contro gli Egiziani.
Exo	14	26	Quindi l'Eterno disse a Mosè: Stendi la tua mano sul mare, perché le acque ritornino sugli Egiziani, sui loro carri e sui loro cavalieri.
Exo	14	27	Mosè allora stese la sua mano sul mare; così sul far del mattino, il mare ritornò al suo posto consueto; gli Egiziani fuggirono di fronte ad esso; e l'Eterno travolse gli Egiziani in mezzo al mare.
Exo	14	28	Le acque tornarono e coprirono i carri, i cavalieri e tutto l'esercito del Faraone che erano entrati nel mare per inseguire gli Israeliti; e non ne scampò neppure uno di loro.
Exo	14	29	Ma i figli d'Israele camminarono all'asciutto in mezzo al mare, e le acque furono per loro come un muro, alla loro destra e alla loro sinistra.
Exo	14	30	Così, in quel giorno, l'Eterno salvò Israele dalla mano degli Egiziani, e Israele vide sul lido del mare gli Egiziani morti.
Exo	14	31	Israele vide la grande potenza che l'Eterno aveva mostrato contro gli Egiziani, e il popolo temette l'Eterno e credette nell'Eterno e in Mosè suo servo.
------------------------Esodo, capitolo 15
Exo	15	1	Allora Mosè e i figli d'Israele cantarono questo cantico all'Eterno e parlarono dicendo: Io canterò all'Eterno, perché si è grandemente esaltato; ha precipitato in mare cavallo e cavaliere.
Exo	15	2	L'Eterno è la mia forza e il mio cantico, ed è stato la mia salvezza. Questo è il mio Dio, io lo glorificherò; è il DIO di mio padre io lo esalterò.
Exo	15	3	L'Eterno è un guerriero, il suo nome è l'Eterno.
Exo	15	4	Egli ha gettato in mare i carri del Faraone e il suo esercito, e i suoi migliori guerrieri sono stati sommersi nel Mar Rosso.
Exo	15	5	Gli abissi li coprono; sono andati a fondo come una pietra.
Exo	15	6	La tua destra, o Eterno, mirabile nella sua potenza. La tua destra, o Eterno, frantuma i nemici.
Exo	15	7	Con la grandezza della tua maestà, tu rovesci quelli che si levano contro di te; tu mandi fuori la tua ira, essa li consuma come stoppia.
Exo	15	8	Al soffio delle tue narici le acque si sono ammucchiate, le onde si sono alzate come un muro i flutti si sono assodati nel cuore del mare.
Exo	15	9	Il nemico diceva: Inseguirò, raggiungerò, dividerò le spoglie, la mia brama si sazierà su di loro; sguainerò la mia spada, la mia mano li sterminerà.
Exo	15	10	Ma tu hai mandato fuori il tuo soffio e il mare li ha ricoperti; sono andati come piombo nelle potenti acque.
Exo	15	11	Chi è pari a te fra gli dei, o Eterno? Chi è pari a te, mirabile nella santità, maestoso nelle lodi, o operatore di prodigi?
Exo	15	12	Tu hai steso la destra, la terra li ha inghiottiti.
Exo	15	13	Nella tua misericordia, hai guidato il popolo che hai riscattato; con la tua forza lo hai condotto verso la tua santa dimora.
Exo	15	14	I popoli l'hanno udito e tremano. L'angoscia ha colto gli abitanti della Filistia.
Exo	15	15	Già sono smarriti i capi di Edom, i potenti di Moab sono presi da tremore, tutti gli abitanti di Canaan si struggono.
Exo	15	16	Spavento e terrore piomberà su di loro. Per la forza del tuo braccio diventeranno immobili come una pietra, finché il tuo popolo, o Eterno, sia passato, finché sia passato il popolo che tu hai acquistato.
Exo	15	17	Tu li introdurrai e li pianterai sul monte della tua eredità, il luogo che hai preparato, o Eterno, per tua dimora, il santuario che le tue mani, o Signore, hanno stabilito.
Exo	15	18	L'Eterno regnerà per sempre, in perpetuo.
Exo	15	19	Poiché i cavalli del Faraone coi suoi carri e i suoi cavalieri erano entrati nel mare e l'Eterno aveva fatto ritornare su di loro e acque del mare, ma i figli d'Israele avevano camminato in mezzo al mare, all'asciutto.
Exo	15	20	Allora Miriam, la profetessa, sorella di Aaronne, prese in mano il tamburello, e tutte le donne uscirono dietro a lei coi tamburelli e con danze.
Exo	15	21	E Miriam cantava loro: Cantate all'Eterno perché si è grandemente esaltato; ha precipitato in mare cavallo e cavaliere.
Exo	15	22	Poi Mosè fece partire gli Israeliti dal Mar Rosso ed essi si diressero verso il deserto di Shur; camminarono tre giorni nel deserto e non trovarono acqua.
Exo	15	23	Quando giunsero a Mara non poterono bere le acque di Mara perché erano amare; perciò quel luogo fu chiamato Mara.
Exo	15	24	Allora il popolo mormorò contro Mosè, dicendo: Che berremo?.
Exo	15	25	Così egli gridò all'Eterno; e l'Eterno gli mostrò un segno; egli lo gettò nelle acque, e le acque divennero dolci. Là l'Eterno diede a popolo una legge e un decreto e lo mise alla prova,
Exo	15	26	e disse: Se tu ascolti attentamente la voce dell'Eterno, il tuo DIO, e fai ciò che è giusto ai suoi occhi e porgi orecchio ai suoi comandamenti e osservi tutte le sue leggi io non ti manderò addosso alcuna delle malattie che ho mandato addosso agli Egiziani perché io sono l'Eterno che ti guarisco.
Exo	15	27	Giunsero quindi ad Elim, dov'erano dodici sorgenti d'acqua e settanta palme; e vi si accamparono presso le acque.
------------------------Esodo, capitolo 16
Exo	16	1	Poi essi partirono da Elim e tutta l'assemblea dei figli d'Israele giunse nel deserto di Sin, che è fra Elim e il Sinai, il quindicesimo giorno del secondo mese dopo la loro partenza dal paese d'Egitto.
Exo	16	2	E tutta l'assemblea dei figli d'Israele mormorò contro Mosè e contro Aaronne nel deserto.
Exo	16	3	I figli d'Israele dissero loro: Oh, fossimo pur morti per mano dell'Eterno nel paese d'Egitto, quando sedevamo presso le pentole di carne e mangiavamo pane a sazietà! Poiché voi ci avete condotti in questo deserto per far morire di fame tutta questa assemblea.
Exo	16	4	L'Eterno disse a Mosè: Ecco, io farò piovere per voi del pane dal cielo; e il popolo uscirà e raccoglierà ogni giorno la provvista del giorno, perché io lo voglio mettere alla prova per vedere se camminerà o no secondo la mia legge.
Exo	16	5	Ma il sesto giorno, quando prepareranno la provvista che devono portare a casa, essa sarà il doppio di quella che raccolgono giornalmente.
Exo	16	6	Allora Mosè ed Aaronne dissero a tutti i figli d'Israele: Alla sera voi conoscerete che l'Eterno è colui che vi ha fatto uscire dal paese d'Egitto;
Exo	16	7	e al mattino vedrete la gloria dell'Eterno, poiché egli ha udito le vostre mormorazioni contro l'Eterno; ma noi che cosa siamo perché mormoriate contro di noi?.
Exo	16	8	Mosè disse ancora: Questo avverrà quando l'Eterno vi darà carne da mangiare alla sera e pane a sazietà al mattino, poiché l'Eterno ha udito le vostre mormorazioni che avete fatto contro di lui. Ma noi che cosa siamo? Le vostre mormorazioni non sono contro di noi, ma contro l'Eterno.
Exo	16	9	Poi Mosè disse ad Aaronne: Di' a tutta l'assemblea dei figli d'Israele: Avvicinatevi davanti all'Eterno, perché egli ha udito le vostre mormorazioni.
Exo	16	10	Come Aaronne parlava a tutta l'assemblea dei figli d'Israele, essi si voltarono verso il deserto; ed ecco che la gloria dell'Eterno apparve nella nuvola.
Exo	16	11	E l'Eterno parlò a Mosè, dicendo:
Exo	16	12	Io ho udito le mormorazioni dei figli d'Israele; parla loro, dicendo: Sull'imbrunire mangerete della carne e al mattino sarete saziati di pane; e conoscerete che io sono l'Eterno, il vostro DIO.
Exo	16	13	Così, verso sera avvenne che salirono delle quaglie e ricopersero il campo; e al mattino c'era uno strato di rugiada intorno al campo.
Exo	16	14	Poi lo strato di rugiada scomparve, ed ecco sulla superficie del deserto una cosa fine e tonda, minuta come la brina sulla terra.
Exo	16	15	Quando i figli d'Israele la videro, si dissero l'un l'altro: Che cos'è?, perché non sapevano che cosa fosse. E Mosè disse loro: Questo è il pane che l'Eterno vi ha dato da mangiare.
Exo	16	16	Ecco quel che l'Eterno ha comandato: Ne raccolga ognuno quanto gli basta per il suo nutrimento, un omer a testa, secondo il numero delle persone che siete; ognuno ne pigli per quelli che sono nella sua tenda.
Exo	16	17	I figli d'Israele fecero così; gli uni ne raccolsero di piú e gli altri di meno.
Exo	16	18	Lo misurarono con l'omer; or chi ne aveva raccolto molto non n'ebbe troppo; e chi ne aveva raccolto poco non ne mancò. Ognuno ne raccolse in base al suo bisogno di cibo.
Exo	16	19	Poi Mosè disse loro: Nessuno ne avanzi fino al mattino.
Exo	16	20	Ma essi non ubbidirono a Mosè e alcuni ne avanzarono fino all'indomani; e questo imputridì producendo vermi e mandò fetore; e Mosè si adirò contro costoro.
Exo	16	21	Così lo raccoglievano tutte le mattine: ciascuno in base al suo bisogno di cibo; ma quando il sole si faceva caldo, quello si scioglieva.
Exo	16	22	Così il sesto giorno raccolsero una doppia porzione di pane, due omer per ciascuno. E tutti i capi dell'assemblea vennero a riferirlo a Mosè.
Exo	16	23	Egli allora disse loro: Questo è ciò che l'Eterno ha detto: Domani è un giorno solenne di riposo, un sabato sacro all'Eterno; fate cuocere oggi quel che dovete cuocere e fate bollire quel che dovete bollire; e tutto quel che vi avanza, riponetelo e conservatelo fino a domani.
Exo	16	24	Essi dunque lo riposero fino all'indomani, come Mosè aveva ordinato; e quello non mandò fetore e non produsse vermi.
Exo	16	25	Mosè disse: Mangiatelo oggi, perché oggi è il sabato sacro all'Eterno; oggi non ne troverete per i campi.
Exo	16	26	Raccoglietene durante sei giorni; ma nel settimo giorno, il sabato, non ve ne sarà.
Exo	16	27	Or nel settimo giorno avvenne che alcuni del popolo uscirono per raccoglierne, ma non ne trovarono.
Exo	16	28	Allora l'Eterno disse a Mosè: Fino a quando rifiuterete di osservare i miei comandamenti e le mie leggi?
Exo	16	29	Ricordate che l'Eterno vi ha dato il sabato; per questo nel sesto giorno egli vi dà del pane per due giorni. Rimanga ognuno al suo posto; nessuno esca dalla sua tenda il settimo giorno.
Exo	16	30	Così il popolo si riposò il settimo giorno.
Exo	16	31	E la casa d'Israele lo chiamò Manna; essa era simile al seme di coriandolo, bianca e con il gusto di schiacciate fatte col miele.
Exo	16	32	Poi Mosè disse: Questo è ciò che l'Eterno ha ordinato: Riempi con essa un omer, perché sia conservata per i vostri discendenti, affinché essi vedano il pane che vi ho fatto mangiare nel deserto, quando vi ho fatto uscire dal paese d'Egitto.
Exo	16	33	Mosè disse quindi ad Aaronne: Prendi un vaso, mettici dentro un intero omer di manna e deponilo davanti all'Eterno perché sia conservato per i vostri discendenti.
Exo	16	34	Come l'Eterno aveva ordinato a Mosè, Aaronne lo depose davanti alla Testimonianza, perché fosse conservato.
Exo	16	35	E i figli d'Israele mangiarono la manna per quarant'anni, finché arrivarono in un paese abitato; mangiarono la manna finché giunsero ai confini del paese di Canaan
Exo	16	36	Or l'omer è la decima parte dell'efa.
------------------------Esodo, capitolo 17
Exo	17	1	Poi tutta l'assemblea dei figli d'Israele partì dal deserto di Sin, marciando a tappe secondo gli ordini dell'Eterno, e si accampò a Redifim. Ma non c'era acqua da bere per il popolo.
Exo	17	2	Allora il popolo contese con Mosè e disse: Dacci dell'acqua da bere. Mosè rispose loro: Perché contendete con me? Perché tentate l'Eterno?.
Exo	17	3	Là il popolo ebbe sete di acqua e mormorò contro Mosè, dicendo: Perché ci hai fatti salire dall'Egitto per farci morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?.
Exo	17	4	Così Mosè gridò all'Eterno, dicendo: Che farò io per questo popolo? Ancora un po' ed essi mi lapideranno.
Exo	17	5	L'Eterno disse a Mosè: Passa davanti al popolo e prendi con te degli anziani d'Israele; prendi anche nella tua mano il tuo bastone col quale percuotesti il fiume, e va'.
Exo	17	6	Ecco, io starò davanti a te, là sulla roccia in Horeb; tu percuoterai la roccia, ne scaturirà dell'acqua e il popolo berrà. Mosè fece così davanti agli occhi degli anziani d'Israele.
Exo	17	7	Perciò chiamò quel luogo Massa e Meriba a motivo della contesa dei figli d'Israele, e perché avevano tentato l'Eterno, dicendo: E' l'Eterno in mezzo a noi, o no?.
Exo	17	8	Allora venne Amalek a combattere contro Israele a Refidim.
Exo	17	9	E Mosè disse a Giosuè: Scegli per noi degli uomini ed esci a combattere contro Amalek; domani io starò sulla vetta del colle col bastone di DIO in mano.
Exo	17	10	Giosuè fece come Mosè gli aveva detto e combattè contro Amalek, mentre Mosè, Aaronne e Hur salirono sulla vetta del colle.
Exo	17	11	Or avvenne che, quando Mosè alzava la sua mano, Israele vinceva; quando invece abbassava la sua mano, vinceva Amalek.
Exo	17	12	Ma le mani di Mosè si erano fatte pesanti, così essi presero una pietra e gliela posero sotto, ed egli vi sedette sopra mentre Aaronne e Hur sostenevano le sue mani, l'uno da una parte, l'altro dall'altra così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole.
Exo	17	13	Perciò Giosué sconfisse Amalek e la sua gente, passandoli a fil di spada.
Exo	17	14	Poi l'Eterno disse a Mosè: Scrivi questo fatto in un libro, perché se ne conservi il ricordo, e fa' sapere a Giosuè che io cancellerò interamente di sotto al cielo la memoria di Amalek.
Exo	17	15	Mosè costruì quindi un altare, al quale pose nome: L'Eterno è la mia bandiera; e disse:
Exo	17	16	La mano è stata alzata contro il trono dell'Eterno, e l'Eterno farà guerra ad Amalek di generazione in generazione.
------------------------Esodo, capitolo 18
Exo	18	1	Or Jethro, sacerdote di Madian, suocero di Mosè, udì tutto ciò che DIO aveva fatto per Mosè e per Israele suo popolo: come l'Eterno aveva fatto uscire Israele dall'Egitto.
Exo	18	2	Allora Jethro, suocero di Mosè, prese Sefora, moglie di Mosè,
Exo	18	3	che gli aveva rinviata, e i due figli di lei, di cui uno si chiamava Ghershom, (perché Mosè aveva detto: Sono stato ospite in terra straniera)
Exo	18	4	e l'atro Eliezer (perché aveva detto: Il DIO di mio padre è stato il mio aiuto e mi ha liberato dalla spada del Faraone).
Exo	18	5	Jethro dunque, suocero di Mosè, venne da Mosè con i suoi figli e con sua moglie, nel deserto dove era accampato, al monte di Dio.
Exo	18	6	Egli aveva mandato a dire a Mosè: Io Jethro, tuo suocero, vengo da te con tua moglie e i suoi due figli con lei.
Exo	18	7	Così Mosè uscì ad incontrare suo suocero, si inchinò e o baciò; si interrogarono a vicenda sulla loro salute, poi entrarono nella tenda.
Exo	18	8	Allora Mosè raccontò a suo suocero tutto ciò che l'Eterno aveva fatto al Faraone e agli Egiziani a motivo d'Israele, tutte le avversità incontrate durante il viaggio, e come l'Eterno li aveva liberati.
Exo	18	9	E Jethro si rallegrò di tutto il bene che l'Eterno aveva fatto a Israele, liberandolo dalla mano degli Egiziani.
Exo	18	10	Quindi Jethro disse: Benedetto sia l'Eterno, che vi ha liberati dalla mano degli Egiziani e dalla mano del Faraone, e ha liberato il popolo dal giogo degli Egiziani!
Exo	18	11	Ora so che l'Eterno è piú grande di tutti gli dei; si, egli lo ha dimostrato loro, quando hanno agito orgogliosamente contro Israele.
Exo	18	12	Poi Jethro, suocero di Mosè, prese un olocausto e dei sacrifici per offrirli a DIO; e Aaronne e tutti gli anziani d'Israele vennero a mangiare col suocero di Mosè davanti a DIO.
Exo	18	13	Or avvenne che, il giorno seguente, Mosè si assise per giudicare il popolo; e il popolo stette intorno a Mosè dal mattino fino alla sera.
Exo	18	14	Quando il suocero di Mosè vide tutto ciò che egli faceva per il popolo, disse: Che è questo che tu fai col popolo? Perché siedi solo, e tutto il popolo ti sta attorno dal mattino fino alla sera?.
Exo	18	15	Mosè rispose a suo suocero: Perché il popolo viene da me per consultare DIO.
Exo	18	16	Quando essi hanno un problema, vengono da me, e io giudico fra l'uno e l'altro e faccio loro conoscere gli statuti di DIO e le sue leggi.
Exo	18	17	Ma il suocero di Mosè gli disse: Ciò che tu fai non va bene.
Exo	18	18	Finirai senz'altro per esaurirti, tu e questo popolo che è con te, perché il compito è troppo arduo. Non puoi farcela da solo.
Exo	18	19	Ora ascoltami; io ti darò un consiglio e DIO sia con te: Rappresenta tu il popolo davanti a DIO e porta a DIO i loro problemi.
Exo	18	20	Insegna loro gli statuti e le leggi e mostra loro la via per la quale devono camminare e ciò che devono fare.
Exo	18	21	Ma scegli fra tutto il popolo degli uomini capaci che temano DIO, degli uomini fidati, che detestino il guadagno ingiusto, e stabiliscili sul popolo come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di diecine.
Exo	18	22	lascia che siano loro a giudicare il popolo in ogni tempo; essi riporteranno a te ogni problema di grande importanza, ma ogni piccolo problema lo decideranno loro. Così sarà piú facile per te, ed essi porteranno il peso con te.
Exo	18	23	Se tu fai questo, e così DIO ti ordina, potrai durare; e anche tutto questo popolo arriverà felicemente al luogo loro destinato.
Exo	18	24	Mosè diede ascolto alla voce del suo suocero, e fece tutto ciò che egli aveva detto.
Exo	18	25	Così Mosè scelse fra tutto Israele degli uomini capaci e li stabilì capi del popolo: capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di diecine.
Exo	18	26	Così essi giudicavano il popolo in ogni tempo; le cause difficili le portavano a Mosè, ma ogni piccolo problema lo decidevano loro.
Exo	18	27	Poi Mosè congedò suo suocero, il quale se ne tornò al suo paese.
------------------------Esodo, capitolo 19
Exo	19	1	Nel primo giorno del terzo mese dall'uscita dal paese d'Egitto, in questo giorno, i figli d'Israele giunsero al deserto del Sinai.
Exo	19	2	Essendo partiti da Refidim, giunsero al deserto del Sinai e si accamparono nel deserto; Israele si accampò là, di fronte al monte.
Exo	19	3	Poi Mosè salì verso DIO; e l'Eterno lo chiamò dal monte, dicendo: Così dirai alla casa di Giacobbe e questo annuncerai ai figli d'Israele:
Exo	19	4	"Voi avete visto ciò che ho fatto agli Egiziani, e come io vi ho portato sulle ali d'aquila e vi ho condotto da me.
Exo	19	5	Or dunque, se darete attentamente ascolto alla mia voce e osserverete il mio patto, sarete fra tutti i popoli il mio tesoro particolare, poiché tutta la terra è mia.
Exo	19	6	E sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa. Queste sono le parole che dirai ai figli d'Israele".
Exo	19	7	Allora Mosè mandò a chiamare gli anziani del popolo, ed espose loro tutte queste parole che l'Eterno gli aveva ordinato di dire.
Exo	19	8	E tutto il popolo rispose insieme e disse: Noi faremo tutto ciò che l'Eterno ha detto. Così Mosè riferì all'Eterno le parole del popolo.
Exo	19	9	E l'Eterno disse a Mosè: Ecco io verrò a te in una densa nuvola, affinché il popolo oda quando io parlerò con te, e creda a te per sempre. Mosè riferì quindi all'Eterno le parole del popolo.
Exo	19	10	Allora l'Eterno disse a Mosè: Va' dal popolo, santificalo oggi e domani, e fa' che si lavi le vesti.
Exo	19	11	E siano pronti per il terzo giorno, perché il terzo giorno l'Eterno scenderà sul monte Sinai agli occhi di tutto il popolo.
Exo	19	12	Tu fisserai tutt'intorno dei limiti al popolo e dirai: Guardatevi dal salire sul monte o dal toccarne l'estremità. Chiunque toccherà il monte sarà messo a morte.
Exo	19	13	Nessuna mano lo toccherà, ma sarà lapidato o trafitto con frecce, tanto uomo che animale; non sarà lasciato in vita. Quando il corno suonerà a distesa allora salgano sul monte.
Exo	19	14	Così Mosè scese dal monte verso il popolo; santificò il popolo ed essi si lavarono le vesti.
Exo	19	15	Poi disse al popolo: Siate pronti fra tre giorni; non accostatevi a donna.
Exo	19	16	Il terzo giorno come fu mattino, ci furono tuoni e lampi; sul monte apparve una densa nuvola e si udì un fortissimo suon di tromba; e tutto il popolo che era nell'accampamento tremò.
Exo	19	17	Quindi Mosè fece uscire il popolo dall'accampamento per condurlo incontro a DIO; e si fermarono ai piedi del monte.
Exo	19	18	Or il monte Sinai era tutto fumante, perché l'Eterno era disceso su di esso nel fuoco; il suo fumo saliva come il fumo di una fornace, e tutto il monte tremava forte.
Exo	19	19	Mentre il suono della tromba andava facendosi sempre piú forte, Mosè parlava, e DIO gli rispondeva con una voce tonante.
Exo	19	20	L'Eterno dunque scese sul monte Sinai, in vetta al monte; poi l'Eterno chiamò Mosè in vetta al monte e Mosè vi salì.
Exo	19	21	l'Eterno disse a Mosè: Scendi e avverti solennemente il popolo, perché non si precipiti verso l'Eterno per guardare, e molti non abbiano a perire.
Exo	19	22	Anche i sacerdoti che si avvicinano all'Eterno si santifichino, affinché l'Eterno non si avventi contro di loro.
Exo	19	23	Mosè disse all'Eterno: Il popolo non può salire sul monte Sinai, poiché tu ci hai ordinato solennemente, dicendo: Poni dei limiti attorno al monte e santificalo.
Exo	19	24	Ma l'Eterno gli disse: Va', scendi giú; poi sali, tu e Aaronne con te; ma i sacerdoti e il popolo non si precipitino per salire verso l'Eterno, perché egli non si avventi contro di loro.
Exo	19	25	Così Mosè scese dal popolo e gli parló.
------------------------Esodo, capitolo 20
Exo	20	1	Allora DIO pronunziò tutte queste parole, dicendo:
Exo	20	2	Io sono l'Eterno, il tuo DIO," che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitú.
Exo	20	3	Non avrai altri dei davanti a me.
Exo	20	4	Non ti farai scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassú nei cieli o quaggiú sulla terra o nelle acque sotto la terra.
Exo	20	5	Non ti prostrerai davanti a loro e non le servirai, perché io, l'Eterno, il tuo DIO, sono un Dio geloso che punisce l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano
Exo	20	6	e uso benignità a migliaia, a quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.
Exo	20	7	Non userai il nome dell'Eterno, il tuo DIO, invano, perché l'Eterno non lascerà impunito chi usa il suo nome invano.
Exo	20	8	Ricordati del giorno di sabato per santificarlo.
Exo	20	9	Lavorerai sei giorni e in essi farai ogni tuo lavoro;
Exo	20	10	ma il settimo giorno è sabato, sacro all'Eterno, il tuo DIO; non farai in esso alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né il forestiero che é dentro alle tue porte;
Exo	20	11	poiché in sei giorni l'Eterno fece i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e il settimo giorno si riposò; perciò l'Eterno ha benedetto il giorno di sabato e l'ha santificato.
Exo	20	12	Onorerai tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano lunghi sulla terra che l'Eterno, il tuo DIO ti dà.
Exo	20	13	Non ucciderai.
Exo	20	14	Non commetterai adulterio.
Exo	20	15	Non ruberai.
Exo	20	16	Non farai falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
Exo	20	17	Non desidererai la casa del tuo prossimo; non desidererai la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna che sia del tuo prossimo.
Exo	20	18	Ora tutto il popolo udiva i tuoni, il suono della tromba e vedeva i lampi é il monte fumante. A tale vista, il popolo tremava e si teneva a distanza.
Exo	20	19	Perciò essi dissero a Mosè: Parla tu con noi e noi ti ascolteremo, ma non ci parli DIO perché non abbiamo a morire.
Exo	20	20	Mosè disse al popolo: Non temete, perché DIO è venuto per provarvi, e affinché il timore di lui vi sia sempre davanti, e così non pecchiate.
Exo	20	21	Il popolo si teneva dunque a distanza, ma Mosè si avvicinò alla densa oscurità dov'era DIO.
Exo	20	22	Poi l'Eterno disse a Mosè: Dirai così ai figli d'Israele: Voi stessi avete visto che ho parlato con voi dal cielo.
Exo	20	23	Non farete altri dei accanto a me; non vi farete dei d'argento o dei d'oro.
Exo	20	24	Farai per me un altare di terra e su questo offrirai i tuoi olocausti, i tuoi sacrifici di ringraziamento, le tue pecore e i tuoi buoi; in ogni luogo in cui farò si che il mio nome sia ricordato, verrò a te e ti benedirò.
Exo	20	25	E se farai per me un altare di pietra, non lo costruirai con pietre tagliate; perché alzando su di esse lo scalpello le contamineresti.
Exo	20	26	E non salirai al mio altare per mezzo di gradini, affinché su di esso non si scopra la tua nudità".
------------------------Esodo, capitolo 21
Exo	21	1	Ora queste sono le leggi che tu porrai davanti a loro:
Exo	21	2	Se compri uno schiavo ebreo, egli ti servirà per sei anni; ma il settimo se ne andrà libero, senza pagare nulla.
Exo	21	3	Se è venuto solo, se ne andrà solo; se aveva moglie, la moglie se ne andrà con lui.
Exo	21	4	Se il suo padrone gli dà moglie e questa gli partorisce figli e figlie, la moglie e i figli di lei saranno del padrone, ed egli se ne andrà solo.
Exo	21	5	Ma se lo schiavo apertamente dice: Io amo il mio padrone, mia moglie e i miei figli, e non voglio andarmene libero,
Exo	21	6	allora il suo padrone lo farà avvicinare a DIO e lo farà accostare alla porta o allo stipite; quindi il suo padrone gli forerà l'orecchio con un punteruolo; ed egli lo servirà per sempre.
Exo	21	7	Se uno vende la propria figlia per essere serva, ella non se ne andrà come se ne vanno gli schiavi.
Exo	21	8	Se ella non piace al suo padrone, che se l'era presa per sé, egli la lascerà riscattare; ma non avrà il diritto di venderla a gente straniera, perché sarebbe un trattarla con inganno.
Exo	21	9	E se la dà in sposa a suo figlio, la tratterà in base al diritto delle figlie.
Exo	21	10	Se prende un'altra moglie, egli non diminuirà il suo cibo, il suo vestiario e la sua coabitazione.
Exo	21	11	Se non fa per lei queste tre cose, ella se ne andrà per niente, senza pagamento di prezzo.
Exo	21	12	Chi percuote un uomo che, a motivo di questo, muore, sarà messo a morte.
Exo	21	13	Se però non gli ha teso alcun agguato, ma DIO glielo ha fatto cadere in mano, io ti assegnerò un luogo dove egli possa rifugiarsi.
Exo	21	14	Se uno agisce con premeditazione contro il suo prossimo per ucciderlo con inganno, tu lo strapperai anche dal mio altare, per farlo morire.
Exo	21	15	Chi percuote suo padre o sua madre sarà messo a morte.
Exo	21	16	Chi rapisce un uomo e lo vende, o è trovato nelle sue mani, sarà messo a morte.
Exo	21	17	Chi maledice suo padre o sua madre sarà messo a morte.
Exo	21	18	Se due uomini vengono a una lite e uno percuote l'altro con una pietra o col pugno e quello non muore ma deve mettersi a letto,
Exo	21	19	se poi si rialza e cammina fuori appoggiato al suo bastone, chi lo ha colpito sarà assolto; lo indennizzerà soltanto del tempo perduto e lo farà curare fino a guarigione compiuta.
Exo	21	20	Se uno percuote il suo schiavo e la sua schiava col bastone, ed egli o essa gli muore fra le mani, il padrone sarà punito;
Exo	21	21	ma se sopravvive un giorno o due, non sarà punito, perché è di sua proprietà.
Exo	21	22	Se alcuni vengono a lite e percuotono una donna incinta così da farla abortire, ma non ne segue altro danno, il percuotitore sarà multato in base a quanto il marito della donna gli imporrà; egli pagherà l'indennizzo come determinano i giudici;
Exo	21	23	ma se ne segue danno, darai vita per vita,
Exo	21	24	occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede,
Exo	21	25	scottatura per scottatura, ferita per ferita, contusione per contusione.
Exo	21	26	Se uno colpisce l'occhio del suo schiavo o l'occhio della sua schiava e glielo fa perdere, li lascerà andare liberi in compenso dell'occhio perduto.
Exo	21	27	E se fa cadere un dente al suo schiavo o un dente alla sua schiava, li lascerà andare liberi in compenso del dente perduto.
Exo	21	28	Se un bue colpisce a morte con le corna un uomo o una donna, il bue dovrà essere lapidato e la sua carne non si mangerà; ma il padrone del bue sarà assolto.
Exo	21	29	Però se il bue era da tempo solito a ferire con le corna e il suo padrone era stato avvertito, ma non l'aveva tenuto rinchiuso, e il bue poi uccide un uomo o una donna, il bue sarà lapidato e il suo padrone sarà pure messo a morte.
Exo	21	30	Se gli è imposto un prezzo di riscatto, egli dovrà dare per il riscatto della propria vita tutto ciò che gli è imposto.
Exo	21	31	Se il bue colpisce un figlio o una figlia, si procederà nei suoi confronti secondo questa stessa legge.
Exo	21	32	Se il bue colpisce uno schiavo o una schiava, il proprietario del bue pagherà al padrone dello schiavo trenta sicli d'argento e il bue sarà lapidato.
Exo	21	33	Se uno apre una fossa, o se uno scava una fossa e non la copre e un bue o un asino vi cade dentro,
Exo	21	34	il proprietario della fossa pagherà l'indennizzo; egli darà in denaro al padrone il valore della bestia e la bestia morta sarà sua.
Exo	21	35	Se il bue di un uomo colpisce a morte il bue di un altro, si venderà il bue vivo e se ne dividerà il prezzo; e anche il bue morto sarà diviso fra loro.
Exo	21	36	Se poi è noto che quel bue era da tempo solito colpire con le corna, e il suo padrone non l'ha tenuto rinchiuso, questi dovrà pagare bue per bue e la bestia morta sarà sua.
------------------------Esodo, capitolo 22
Exo	22	1	Se uno ruba un bue o una pecora e li ammazza o li vende, restituirà cinque buoi per il bue e quattro pecore per la pecora.
Exo	22	2	Se il ladro, colto nell'atto di fare uno scasso, è percosso e muore, il proprietario non è colpevole di omicidio nei suoi confronti.
Exo	22	3	Se il sole si era già alzato quando avvenne il fatto, egli è colpevole di omicidio. Il ladro dovrà risarcire il danno; se non ha di che risarcirlo, sarà venduto per il furto da lui fatto.
Exo	22	4	Se la cosa rubata bue o asino o pecora che sia, è trovata viva nelle sue mani, restituirà il doppio.
Exo	22	5	Se uno danneggia un campo o una vigna, lasciando andare le sue bestie a pascolare nel campo di un altro, risarcirà il danno col meglio del suo campo e col meglio della sua vigna.
Exo	22	6	Se un fuoco si propaga e si estende alle spine si che viene bruciato il grano in covoni o il grano in piedi o il campo, chi ha acceso il fuoco dovrà risarcire il danno.
Exo	22	7	Se uno affida al suo vicino del denaro o degli oggetti da custodire, e questi sono rubati dalla casa di questo tale, se si trova il ladro, restituirà il doppio.
Exo	22	8	Se il ladro non si trova, il padrone della casa sarà portato davanti a DIO per giurare che non ha messo la sua mano sui beni del suo vicino.
Exo	22	9	Per qualsiasi genere di reato, sia che si tratti di un bue, di un asino, di una pecora, di un vestito o di qualunque oggetto perduto che un altro afferma essere suo, a causa di ambedue le parti verrà davanti a DIO; colui che DIO condannerà, restituirà il doppio al suo vicino.
Exo	22	10	Se uno dà in custodia al suo vicino un asino o un bue o una pecora o qualunque altra bestia, ed essa muore o è ferita o è portata via senza che nessuno veda,
Exo	22	11	ci sarà fra le due parti un giuramento davanti all'Eterno per sapere se il depositario non ha messo la sua mano sui beni del suo vicino. Il padrone della cosa accetterà il giuramento, e l'altro non sarà tenuto al risarcimento di danni.
Exo	22	12	Ma se la cosa gli è stata rubata, egli dovrà risarcire del danno il padrone di essa.
Exo	22	13	Se la bestia è stata sbranata, la porterà come prova, e non sarà tenuto al risarcimento per la bestia sbranata.
Exo	22	14	Se uno prende in prestito dal suo vicino una bestia, e questa si ferisce o muore quando il suo padrone non è presente, egli dovrà risarcire il danno.
Exo	22	15	Se il padrone è presente, non dovrà risarcire i danni; se la bestia è stata presa a nolo, essa è compresa nel prezzo del nolo.
Exo	22	16	Se uno seduce una fanciulla non ancora fidanzata e si corica con lei, dovrà pagare per la sua dote e prenderla per moglie.
Exo	22	17	Se il padre di lei rifiuta assolutamente di dargliela, pagherà la somma richiesta per la dote delle vergini.
Exo	22	18	Non lascerai vivere la strega.
Exo	22	19	Chi si accoppia con un bestia dovrà essere messo a morte.
Exo	22	20	Chi sacrifica a un altro dio, all'infuori del solo Eterno, sarà sterminato.
Exo	22	21	Non maltratterai lo straniero e non l'opprimerai perché anche voi foste stranieri nel paese d'Egitto.
Exo	22	22	Non opprimerai alcuna vedova, né alcun orfano.
Exo	22	23	Se in qualche modo li opprimi ed essi gridano a me, io udrò senza dubbio il loro grido;
Exo	22	24	la mia ira si accenderà e io vi ucciderò con la spada; le vostre mogli diventeranno vedove e i vostri figli orfani.
Exo	22	25	Se tu presti del denaro ad alcuno del mio popolo, al povero che è con te, non lo tratterai da usuraio; non gli imporrai alcun interesse.
Exo	22	26	Se prendi in pegno il vestito del tuo vicino, glielo renderai prima che tramonti il sole,
Exo	22	27	perché esso è l'unica sua coperta e la veste con cui si avvolge il corpo. In cos'altro dormirebbe egli? E se avverrà che egli gridi a me, io lo udrò, perché sono misericordioso.
Exo	22	28	Non bestemmierai DIO e non maledirai il principe del tuo popolo.
Exo	22	29	Non indugerai a offrirmi il tributo del tuo raccolto e di ció che cola dai tuoi strettoi. Mi darai il primogenito dei tuoi figli.
Exo	22	30	Lo stesso farai del tuo bue e della tua pecora: il loro primo parto rimarrà sette giorni presso la madre; l'ottavo giorno me lo darai.
Exo	22	31	Voi mi sarete degli uomini santi; non mangerete carne di alcun animale sbranato nei campi; gettatela ai cani.
------------------------Esodo, capitolo 23
Exo	23	1	Non spargerai alcuna voce falsa e non darai alcun aiuto all'empio per essere un ingiusto testimone.
Exo	23	2	Non seguirai la maggioranza per fare il male; e non deporrai in una vertenza giudiziaria schierandoti dalla parte della maggioranza per pervertire la giustizia.
Exo	23	3	Non favorirai neppure il povero nel suo processo.
Exo	23	4	Se incontri il bue del tuo nemico o il suo asino smarrito, glielo riporterai.
Exo	23	5	Se vedi l'asino di colui che ti odia steso a terra sotto il carico, guardati bene dall'abbandonarlo, ma aiuterai il suo padrone a slegarlo.
Exo	23	6	Non distorcerai il diritto del tuo povero nel suo processo.
Exo	23	7	Rifuggirai da ogni falsità; non ucciderai l'innocente e il giusto, perché io non assolverò il malvagio.
Exo	23	8	Non accetterai alcun regalo, perché il regalo acceca chi vede e perverte le parole dei giusti.
Exo	23	9	Non opprimerai lo straniero, poiché voi conoscete l'animo dello straniero, perché siete stati stranieri nel paese d'Egitto.
Exo	23	10	Per sei anni seminerai la tua terra e ne raccoglierai i frutti;
Exo	23	11	ma il settimo anno la lascerai riposare e rimarrà incolta, affinché ne godano i poveri del tuo popolo; e le bestie della campagna mangeranno quel che essi lasceranno. Lo stesso farai della tua vigna e dei tuoi ulivi.
Exo	23	12	Per sei giorni farai il tuo lavoro ma il settimo giorno ti riposerai, affinché il tuo bue e il tuo asino possano riposarsi, e il figlio della tua serva e il forestiero possano riprendere energia.
Exo	23	13	Farete attenzione a tutte le cose che vi ho detto e non pronunzierete il nome di altri dei; non lo si oda uscire dalla vostra bocca.
Exo	23	14	Tre volte all'anno mi celebrerai una festa.
Exo	23	15	Osserverai la festa degli azzimi. Per sette giorni mangerai pane senza lievito. come ti ho ordinato al tempo stabilito nel mese di Abib, perché in quello tu uscisti dall'Egitto; e nessuno comparirà davanti a me a mani vuote.
Exo	23	16	Osserverai anche la festa della mietitura. delle primizie del tuo lavoro, di quello che hai seminato nei campi; e la festa della raccolta. alla fine dell'anno quando raccoglierai dai campi i frutti del tuo lavoro.
Exo	23	17	Tre volte all'anno tutti i tuoi maschi compariranno davanti al Signore, l'Eterno.
Exo	23	18	Non offrirai il sangue della mia vittima col pane lievitato; e il grasso dei sacrifici della mia festa non rimarrà fino al mattino.
Exo	23	19	Porterai alla casa dell'Eterno, il tuo DIO, le primizie dei primi frutti della terra. Non cuocerai il capretto nel latte di sua madre.
Exo	23	20	Ecco, io mando un Angelo davanti a te per vegliare su di te lungo la via, e per farti entrare nel luogo che ho preparato.
Exo	23	21	Stai attento davanti a lui e ubbidisci alla sua voce; non ribellarti a lui, perché egli non perdonerà le vostre trasgressioni, poiché il mio nome è in lui.
Exo	23	22	Ma se ubbidisci pienamente alla sua voce e fai tutto quello che dirò, io sarò il nemico dei tuoi nemici e sarò l'avversario dei tuoi avversari;
Exo	23	23	poiché il mio Angelo andrà davanti a te e ti farò entrare nel paese degli Amorei, degli Hittei, dei Perezei, dei Cananei, degli Hivvei e dei Gebusei, e li sterminerò.
Exo	23	24	Non ti prostrerai davanti ai loro dei, e non li servirai. Non farai ciò che essi fanno; ma li distruggerai interamente e spezzerai le loro colonne.
Exo	23	25	Servite all'Eterno, il vostro DIO, ed egli benedirà il tuo pane e la tua acqua; ed io allontanerò la malattia di mezzo a te.
Exo	23	26	Nel tuo paese non ci sarà alcuna donna che abortisca, né alcuna donna sterile. Io farò completo il numero dei tuoi giorni.
Exo	23	27	Io manderò davanti a te il mio terrore e metterò in rotta ogni popolo presso il quale arriverai, e farò voltare le spalle davanti a te a tutti i tuoi nemici.
Exo	23	28	E manderò davanti a te i calabroni, che scacceranno gli Hivvei, i Cananei e gli Hittei davanti a te.
Exo	23	29	Non li scaccerò davanti a te in un anno, affinché il paese non diventi un deserto e le bestie dei campi non si moltiplichino contro di te.
Exo	23	30	Li scaccerò davanti a te a poco a poco, affinché tu cresca di numero e prenda possesso del paese.
Exo	23	31	E fisserò i tuoi confini dal Mar Rosso al mare dei Filistei e dal deserto fino al Fiume; poiché io darò nelle tue mani gli abitanti del paese e tu li scaccerai davanti a te
Exo	23	32	Non farai alleanza alcuna con loro, né coi loro dei.
Exo	23	33	Essi non abiteranno nel tuo paese, perché non ti facciano peccare contro di me: tu serviresti ai loro dei e questo ti sarebbe un laccio.
------------------------Esodo, capitolo 24
Exo	24	1	Poi Dio disse a Mosè: Sali all'Eterno, tu ed Aaronne, Nadab e Abihu e settanta degli anziani d'Israele, e adorate da lontano;
Exo	24	2	poi Mosè si avvicinerà all'Eterno; ma gli altri non si avvicineranno, né salirà il popolo con lui.
Exo	24	3	Mosè allora venne e riferì al popolo tutte le parole dell'Eterno e tutte le leggi. E tutto il popolo rispose a una sola voce e disse: Noi faremo tutte le cose che l'Eterno ha detto.
Exo	24	4	E Mosè scrisse tutte le parole dell'Eterno; poi si alzò al mattino presto ed eresse ai piedi del monte un altare e dodici colonne per le dodici tribú d'Israele.
Exo	24	5	Mandò quindi dei giovani tra i figli d'Israele a offrire olocausti e a immolare torelli come sacrifici di ringraziamento all'Eterno.
Exo	24	6	E Mosè prese la metà del sangue e lo mise in catini; e l'altra metà del sangue la sparse sull'altare.
Exo	24	7	poi prese il libro del patto e lo lesse al popolo il quale disse: Noi faremo tutto ciò che l'Eterno ha detto, e ubbidiremo.
Exo	24	8	Mosè prese quindi il sangue, ne asperse il popolo e disse: Ecco il sangue del patto che l'Eterno ha fatto con voi secondo tutte queste parole.
Exo	24	9	Poi Mosè ed Aaronne, Nadab e Abihu e settanta degli anziani d'Israele salirono,
Exo	24	10	e videro il DIO d'Israele. Sotto i suoi piedi c'era come un pavimento lavorato di zaffiro, della chiarezza del cielo stesso.
Exo	24	11	Ma egli non stese la sua mano contro i capi dei figli d'Israele; ed essi videro DIO, e mangiarono e bevvero.
Exo	24	12	Poi l'Eterno disse a Mosè: Sali da me sul monte e rimani là; e io ti darò delle tavole di pietra, la legge e i comandamenti che ho scritti, perché tu li insegni loro.
Exo	24	13	Mosè dunque si levò con Giosuè suo ministro; e Mosè salì sul monte di DIO.
Exo	24	14	Ma agli anziani disse: Aspettateci qui, finché ritorneremo da voi. Ecco, Aaronne e Hur sono con voi; chiunque ha problemi si rivolga a loro.
Exo	24	15	Mosè dunque salì sul monte e la nuvola ricoperse il monte.
Exo	24	16	Ora la gloria dell'Eterno rimase sul monte Sinai e la nuvola lo coperse per sei giorni; il settimo giorno l'Eterno chiamò Mosè di mezzo alla nuvola.
Exo	24	17	E l'aspetto della gloria dell'Eterno era agli occhi dei figli d'Israele come un fuoco consumante sulla cima del monte.
Exo	24	18	Così Mosè entrò in mezzo alla nuvola e salì sul monte; e Mosè rimase sul monte quaranta giorni e quaranta notti.
------------------------Esodo, capitolo 25
Exo	25	1	L'Eterno parlò a Mosè dicendo:
Exo	25	2	Di' ai figli d'Israele che mi facciano un'offerta; accetterete l'offerta da ogni uomo che la fa spinto dal proprio cuore.
Exo	25	3	E questa è l'offerta che accetterete da loro: oro, argento e bronzo;
Exo	25	4	stoffe di colore violaceo, porporino, scarlatto; lino fino e pelo di capra;
Exo	25	5	pelli di montone tinte in rosso, pelli di tasso e legno di acacia;
Exo	25	6	olio per la luce del candelabro, aromi per l'olio della unzione e per l'incenso profumato;
Exo	25	7	pietre di onice e pietre da incastonare per l'efod e il pettorale.
Exo	25	8	Mi facciano un santuario, perché io abiti in mezzo a loro.
Exo	25	9	Voi lo farete secondo tutto quello che io ti mostrerò, sia per il modello del tabernacolo che per il modello di tutti i suoi arredi.
Exo	25	10	Faranno dunque un'arca di legno di acacia, lunga due cubiti e mezzo, larga un cubito e mezzo e alta un cubito e mezzo.
Exo	25	11	La rivestirai d'oro puro, la rivestirai di dentro e di fuori; e sopra le farai una ghirlanda d'oro, che giri tutt'intorno.
Exo	25	12	Fonderai per essa quattro anelli d'oro e li metterai ai suoi quattro piedi: due anelli da un lato e due anelli dall'altro lato.
Exo	25	13	Farai anche delle stanghe di legno d'acacia e le rivestirai d'oro.
Exo	25	14	Farai quindi passare le stanghe per gli anelli ai lati dell'arca, per portarla.
Exo	25	15	Le stanghe rimarranno negli anelli dell'arca; non saranno rimossi da essa.
Exo	25	16	E nell'arca metterai la Testimonianza che ti darò.
Exo	25	17	Farai anche un propiziatorio d'oro puro; la sua lunghezza sarà di due cubiti e mezzo e la sua larghezza di un cubito e mezzo.
Exo	25	18	Farai quindi due cherubini d'oro; li farai lavorati al martello alle due estremità del propiziatorio;
Exo	25	19	fa' un cherubino a una delle estremità e un cherubino all'altra estremità; farete i cherubini di un sol pezzo col propiziatorio alle sue estremità.
Exo	25	20	E i cherubini avranno le ali spiegate in alto, in modo da coprire il propiziatorio con le loro ali; saranno rivolti l'uno verso l'altro, mentre le facce dei cherubini saranno volte verso il propiziatorio.
Exo	25	21	Metterai quindi il propiziatorio in alto, sopra l'arca; e nell'arca metterai la Testimonianza che ti darò.
Exo	25	22	Là io ti incontrerò, e da sopra il propiziatorio, fra i due cherubini che sono sull'arca della testimonianza, ti comunicherò tutti gli ordini che avrò da darti per i Figli d'Israele.
Exo	25	23	Farai anche una tavola di legno di acacia, lunga due cubiti, larga un cubito e alta un cubito e mezzo
Exo	25	24	La rivestirai d'oro puro e le Farai tutt'intorno una ghirlanda d'oro.
Exo	25	25	Le farai tutt'intorno un bordo alto un palmo di mano e intorno a questo bordo farai una ghirlanda d'oro.
Exo	25	26	Le farai pure quattro anelli d'oro e metterai gli anelli ai quattro angoli, che sono ai quattro piedi della tavola.
Exo	25	27	Gli anelli saranno vicini al bordo per farvi passare le stanghe destinate a portare la tavola.
Exo	25	28	Farai le stanghe di legno di acacia e le rivestirai d'oro; esse serviranno a portare la tavola.
Exo	25	29	Farai pure i suoi piatti, le sue coppe, i suoi calici e le sue tazze con cui si fanno le libazioni; li farai d'oro puro.
Exo	25	30	E metterai sulla tavola il pane della presentazione, che starà del continuo davanti a me.
Exo	25	31	Farai anche un candelabro d'oro puro; il candelabro, il suo piede e il suo tronco saranno lavorati al martello; i suoi calici, i suoi pomi e i suoi fiori saranno tutti di un sol pezzo.
Exo	25	32	Dai suoi lati usciranno sei braccia: tre braccia del candelabro da un lato e tre braccia del candelabro dall'altro;
Exo	25	33	su un braccio saranno modellati tre calici in forma di mandorla, con un pomo e un fiore, e sull'altro braccio tre calici in forma di mandorla, con un pomo e un fiore. Così sarà fatto per le sei braccia che escono dal candelabro.
Exo	25	34	Nel tronco del candelabro ci saranno quattro calici in forma di mandorla, coi loro pomi e i loro fiori.
Exo	25	35	Ci sarà un pomo sotto le due prime braccia uscenti da esso, un pomo sotto le altre due braccia uscenti da esso, e un pomo sotto le due ultime braccia uscenti da esso: così sarà fatto per le sei braccia uscenti dal candelabro.
Exo	25	36	Questi pomi e queste braccia, formeranno il tutto, sarà d'oro puro lavorato col martello.
Exo	25	37	Farai pure le sue sette lampade, lampade che saranno sistemate in modo tale da far luce sul davanti del candelabro.
Exo	25	38	E i suoi smoccolatoi e i suoi portasmoccolature saranno d'oro puro.
Exo	25	39	Il candelabro sarà fatto con un talento d'oro puro, con tutti questi suoi utensili.
Exo	25	40	E vedi di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte.
------------------------Esodo, capitolo 26
Exo	26	1	Farai poi il tabernacolo di dieci teli di lino fino ritorto, di filo color violaceo, porporino e scarlatto, con dei cherubini artisticamente lavorati
Exo	26	2	La lunghezza di ogni telo sarà di ventotto cubiti e la larghezza di ogni telo di quattro cubiti; i teli avranno tutti la stessa misura.
Exo	26	3	Cinque teli saranno uniti assieme e gli altri cinque teli saranno pure uniti assieme.
Exo	26	4	Farai degli occhielli di color violaceo sull'orlo del telo esterno della prima serie; e lo stesso farai all'orlo del telo esterno della seconda serie.
Exo	26	5	Farai cinquanta occhielli sul primo telo e farai cinquanta occhielli sull'orlo del telo esterno della seconda serie di teli: gli occhielli si corrisponderanno l'uno all'altro.
Exo	26	6	E farai cinquanta fermagli d'oro e unirai i teli l'uno all'altro mediante i fermagli, perché il tabernacolo formi un tutt'uno.
Exo	26	7	Farai pure dei teli di pelo di capra, per servire da tenda sopra il tabernacolo: di questi teli ne farai undici.
Exo	26	8	La lunghezza di ogni telo sarà di trenta cubiti e la larghezza di ogni telo di quattro cubiti; gli undici teli avranno tutti la stessa misura.
Exo	26	9	Unirai cinque teli tra di loro, e gli altri sei fra di loro; ripiegherai su se stesso il sesto telo sulla parte anteriore della tenda.
Exo	26	10	Farai inoltre cinquanta occhielli sull'orlo del telo esterno della prima serie e cinquanta occhielli all'orlo del telo esterno della seconda serie del telo.
Exo	26	11	Farai pure cinquanta fermagli di bronzo e farai entrare i fermagli negli occhielli e unirai così la tenda in modo che formi un tutt'uno.
Exo	26	12	Della parte che rimane il sovrappiù, dei teli della tenda, la metà del telo in sovrappiú ricadrà sulla parte posteriore del tabernacolo;
Exo	26	13	e il cubito da una parte e il cubito dall'altra parte che sono in sovrappiú nella lunghezza dei teli della tenda, ricadranno sui due lati del tabernacolo, uno da un lato e l'altro dall'altro per coprirlo.
Exo	26	14	Farai pure una copertura per la tenda di pelli di montone tinte di rosso, e sopra questa un'altra copertura di pelli di tasso.
Exo	26	15	Farai per il tabernacolo delle assi in legno d'acacia, messe per ritto.
Exo	26	16	La lunghezza di un'asse sarà di dieci cubiti e la sua larghezza di un cubito e mezzo.
Exo	26	17	Ogni asse avrà due incastri per unire un'asse all'altra; così farai per tutte le assi del tabernacolo.
Exo	26	18	Farai dunque le assi per il tabernacolo venti assi per il lato sud.
Exo	26	19	Metterai quaranta basi d'argento sotto le venti assi: due basi sotto ciascuna asse per i suoi due incastri.
Exo	26	20	Farai pure venti assi per il secondo lato del tabernacolo, per il lato nord,
Exo	26	21	e le loro quaranta basi d'argento, due basi sotto ciascun'asse.
Exo	26	22	per la parte posteriore del tabernacolo, verso ovest, farai sei assi.
Exo	26	23	Farai pure due assi per i due angoli posteriori del tabernacolo.
Exo	26	24	Esse saranno appaiate in basso e saranno unite assieme in alto con un anello. Così sarà per ambedue le assi, che saranno ai due angoli.
Exo	26	25	Vi saranno dunque otto assi con le loro basi d'argento: sedici basi, due basi sotto ciascun'asse.
Exo	26	26	Farai anche delle traverse di legno d'acacia: cinque per le assi di un lato del tabernacolo,
Exo	26	27	cinque traverse per le assi dell'altro lato del tabernacolo e cinque traverse per le assi della parte posteriore del tabernacolo, a ovest.
Exo	26	28	La traversa di centro, in mezzo alle assi, passerà da una parte all'altra.
Exo	26	29	Rivestirai d'oro le assi e farai d'oro i loro anelli per i quali passeranno le traverse, e rivestirai d'oro le traverse.
Exo	26	30	Erigerai il tabernacolo secondo la forma esatta che ti è stata mostrata sul monte.
Exo	26	31	Farai un velo di filo violaceo, porporino, scarlatto e di lino fino ritorto, con dei cherubini artisticamente lavorati.
Exo	26	32	e lo sospenderai a quattro colonne di acacia rivestite d'oro, con i loro uncini d'oro, posate su basi d'argento.
Exo	26	33	Appenderai il velo ai fermagli; e là, all'interno del velo, introdurrai l'arca della testimonianza; il velo servirà per voi da separazione fra il luogo santo e il luogo santissimo.
Exo	26	34	Metterai quindi il propiziatorio sull'arca della testimonianza nel luogo santissimo.
Exo	26	35	Fuori del velo invece metterai la tavola, mentre il candelabro andrà di fronte alla tavola sul lato sud del tabernacolo, e metterai la tavola sul lato nord.
Exo	26	36	Farai pure per l'ingresso della tenda una cortina di filo violaceo, porporino, scarlatto e di lino ritorto, il lavoro di un ricamatore.
Exo	26	37	Inoltre farai cinque colonne di acacia per la cortina e le rivestirai d'oro; i loro uncini saranno d'oro e fonderai per esse cinque basi di bronzo.
------------------------Esodo, capitolo 27
Exo	27	1	Farai anche un altare di legno di acacia, lungo cinque cubiti e largo cinque cubiti; l'altare sarà quadrato e avrà tre cubiti di altezza.
Exo	27	2	Farai ai suoi quattro angoli dei corni, che formeranno un tutt'uno con esso; e lo rivestirai di bronzo.
Exo	27	3	Farai pure i suoi vasi per raccogliere le ceneri, le sue palette, i suoi catini, i suoi forchettoni e i suoi bracieri; tutti i suoi utensili li farai di bronzo.
Exo	27	4	Gli farai pure una griglia di bronzo in forma di rete e sulla rete, ai suoi quattro angoli, farai quattro anelli di bronzo;
Exo	27	5	e la porrai sotto la cornice dell'altare nella parte inferiore, in modo che la rete si trovi a metà dell'altezza dell'altare.
Exo	27	6	Farai anche delle stanghe per l'altare, stanghe di legno di acacia, e le rivestirai di bronzo.
Exo	27	7	Le stanghe si faranno passare per gli anelli; e le stanghe saranno ai due lati dell'altare, quando lo si dovrà portare.
Exo	27	8	Lo farai di tavole e vuoto internamente; dovrà essere fatto, come ti è stato mostrato sul monte.
Exo	27	9	Farai anche il cortile del tabernacolo; dal lato sud, il cortile avrà dei tendaggi di lino fino ritorto di cento cubiti di lunghezza per un lato,
Exo	27	10	e venti colonne con le loro venti basi di bronzo; gli uncini delle colonne e le loro aste saranno d'argento.
Exo	27	11	Così pure per la lunghezza del lato nord, ci saranno dei tendaggi di cento cubiti di lunghezza, con venti colonne e le foro venti basi di bronzo; gli uncini delle colonne saranno d'argento.
Exo	27	12	E per la larghezza del cortile sul lato ovest ci saranno cinquanta cubiti di tendaggi con le loro dieci colonne e le loro dieci basi.
Exo	27	13	La larghezza del cortile, sul lato est, sarà pure di cinquanta cubiti.
Exo	27	14	Da un lato della porta d'ingresso ci saranno quindici cubiti di tendaggi, con le loro tre colonne e le loro tre basi;
Exo	27	15	e dall'altro lato ci saranno pure quindici cubiti di tendaggi con le loro tre colonne e le loro tre basi.
Exo	27	16	per la porta d'ingresso del cortile ci sarà una cortina di venti cubiti, di filo violaceo, porporino, scarlatto e di lino fino ritorto, il lavoro di un ricamatore, con le loro quattro colonne e le loro quattro basi.
Exo	27	17	Tutte le colonne intorno al cortile saranno congiunte con delle aste d'argento; i loro uncini saranno d'argento e le loro basi di bronzo.
Exo	27	18	La lunghezza del cortile sarà di cento cubiti, la larghezza di cinquanta e l'altezza di cinque cubiti, con tendaggi di lino fino ritorto e con le basi di bronzo.
Exo	27	19	Tutti gli utensili destinati al servizio del tabernacolo, tutti i suoi piuoli e tutti i piuoli del cortile saranno di bronzo.
Exo	27	20	Ordinerai ai figli d'Israele che ti portino dell'olio di oliva puro di olive schiacciate, per la luce del candelabro, per tenere le lampade continuamente accese.
Exo	27	21	Nella tenda di convegno, fuori del velo che sta davanti alla testimonianza, Aaronne e i suoi figli terranno le lampade accese, perché ardano dalla sera al mattino davanti all'Eterno. Questo sarà uno statuto perenne tra i figli d'Israele per tutte le future generazioni.
------------------------Esodo, capitolo 28
Exo	28	1	Poi fa'accostare a te Aaronne tuo fratello e i suoi figli con lui, dal mezzo dei figli d'Israele, perché serva a me come sacerdote: Aaronne, Nadab, Abihu, Eleazar e Ithamar, figli di Aaronne.
Exo	28	2	E farai ad Aaronne, tuo fratello, delle vesti sacre, per conferirgli onore e grazia.
Exo	28	3	parlerai a tutte le persone abili, che ho ripieno di spirito di sapienza, ed esse faranno le vesti di Aaronne per consacrarlo, perché serva a me come sacerdote.
Exo	28	4	E questi sono le vesti che faranno: un pettorale, un efod, un mantello, una tunica lavorata a maglia, un turbante e una cintura. Faranno dunque delle vesti sacre per Aaronne tuo fratello e per i suoi figli, affinché serva a me come sacerdote;
Exo	28	5	essi useranno oro e filo violaceo, porporino, scarlatto e lino fino.
Exo	28	6	Farai l'efod d'oro e di filo violaceo, porporino, scarlatto e di lino fino ritorto, lavorato artisticamente.
Exo	28	7	Alle sue due estremità esso avrà attaccate due spalline, perché sia tenuto insieme.
Exo	28	8	La cintura artisticamente lavorata, che è sull'efod, sarà dello stesso lavoro dell'efod: d'oro e di filo color violaceo, porporino, scarlatto e di lino fino ritorto.
Exo	28	9	Poi prenderai due pietre d'onice e inciderai su di esse i nomi dei figli d'Israele:
Exo	28	10	sei dei loro nomi su una pietra e gli altri sei nomi sull'altra pietra, secondo il loro ordine di nascita.
Exo	28	11	Inciderai su queste due pietre i nomi dei figli d'Israele come fa l'intagliatore di pietra nell'incisione di un sigillo; le farai inserire in castoni d'oro.
Exo	28	12	Metterai le due pietre sulle spalline dell'efod, come pietre di ricordo per i figli d'Israele; e Aaronne porterà i loro nomi davanti all'Eterno sulle sue due spalle, per ricordo.
Exo	28	13	Farai inoltre dei castoni d'oro
Exo	28	14	e due catenelle d'oro puro, intrecciate come una corda, e metterai nei castoni le catenelle così intrecciate.
Exo	28	15	Farai pure il pettorale del giudizio, artisticamente lavorato; lo farai come il lavoro dell'efod: d'oro, di filo violaceo, porporino e scarlatto, e di lino fino ritorto.
Exo	28	16	Sarà quadrato e piegato in due; avrà la lunghezza di una spanna e una spanna di larghezza.
Exo	28	17	E vi incastonerai quattro file di pietre; nella prima fila: un sardonio, un topazio e uno smeraldo;
Exo	28	18	nella seconda fila: un turchese, uno zaffiro e un diamante;
Exo	28	19	nella terza fila: un giacinto, un'agata e un'ametista;
Exo	28	20	nella quarta fila: un grisolito, un onice e un diaspro. Queste pietre saranno inserite nei loro castoni d'oro.
Exo	28	21	E le pietre corrisponderanno ai nomi dei figli d'Israele: dodici, secondo i loro nomi, incisi come dei sigilli, ciascuna col nome delle tribú d'Israele.
Exo	28	22	Farai pure sul pettorale delle catenelle d'oro puro intrecciate come cordoni.
Exo	28	23	Poi farai sul pettorale due anelli d'oro, e metterai i due anelli alle due estremità del pettorale.
Exo	28	24	poi fisserai i due cordoni d'oro ai due anelli alle estremità del pettorale;
Exo	28	25	e attaccherai gli altri due capi dei due cordoni ai due castoni e li metterai sulle due spalline dell'efod, sul davanti.
Exo	28	26	Farai pure due anelli d'oro e li metterai alle due estremità del pettorale, sul suo orlo, che è nella parte interna dell'efod.
Exo	28	27	Farai due altri anelli d'oro e li metterai alle due spalline dell'efod in basso, sul davanti vicino al punto di giuntura, al di sopra della cintura artisticamente lavorata dell'efod.
Exo	28	28	E si fisserà il pettorale mediante i suoi anelli agli anelli dell'efod con un cordone violaceo, perché il pettorale sia sopra la cintura artisticamente lavorata dell'efod e non abbia a staccarsi dall'efod.
Exo	28	29	Così Aaronne porterà i nomi dei figli d'Israele incisi nel pettorale del giudizio sul suo cuore, quando entrerà nel santuario, in ricordo perenne davanti all'Eterno.
Exo	28	30	Metterai sul pettorale del giudizio l'Urim e il Thummim; e staranno sul cuore di Aaronne quando egli si presenterà davanti all'Eterno. Così Aaronne porterà il giudizio dei figli d'Israele sul suo cuore davanti all'Eterno, del continuo.
Exo	28	31	Farai anche il mantello dell'efod, tutto di color violaceo.
Exo	28	32	Nel suo mezzo vi sarà un'apertura per passari il capo; tutt'intorno all'apertura vi sarà un orlo di tessuto lavorato, come l'apertura di una corazza, perché non si strappi.
Exo	28	33	Tutt'intorno all'orlo del mantello farai delle melagrane di color violaceo, porporino e scarlatto, e in mezzo ad esse tutt'intorno, campanelli d'oro:
Exo	28	34	un campanello d'oro e una melagrana un campanello d'oro e una melagrana, tutto intorno, sull'orlo del mantello.
Exo	28	35	Aaronne lo userà per fare il servizio; e il suo suono si sentirà quando entrerà nel luogo santo davanti all'Eterno e quando ne uscirà, perché egli non muoia.
Exo	28	36	Farai anche una piastra d'oro puro e su di essa inciderai, come su di un sigillo: SANTITA' ALL'ETERNO.
Exo	28	37	Ad essa legherai un nastro violaceo, per attaccarla al turbante; essa deve stare sulla parte anteriore del turbante.
Exo	28	38	Così starà sulla fronte di Aaronne, e Aaronne porterà la colpa associata alle cose sante presentate dai figli d'Israele, in ogni genere di offerte sacre; essa starà continuamente sulla sua fronte, per renderli graditi davanti all'Eterno.
Exo	28	39	Tesserai pure la tunica di lino fino, lavorata a maglia; farai un turbante di lino fino e farai una cintura, un lavoro di un ricamatore.
Exo	28	40	Per i figli di Aaronne farai delle tuniche, farai per loro delle cinture e farai per loro dei copricapo, per conferire loro onore e grazia.
Exo	28	41	Con esse rivestirai quindi tuo fratello Aaronne e i suoi figli con lui; tu li ungerai, li consacrerai e li santificherai, perché mi servano come sacerdoti.
Exo	28	42	Farai pure loro dei calzoni di lino per coprire la loro nudità; essi andranno dai lombi fino alle coscie.
Exo	28	43	Aaronne e i suoi figli li porteranno quando entreranno nella tenda di convegno, o quando si avvicineranno all'altare per fare servizio nel luogo santo, affinché non si rendano colpevoli e non muoiano. Questo è uno statuto perenne per lui e per i suoi discendenti dopo di lui.
------------------------Esodo, capitolo 29
Exo	29	1	Questo è ciò che farai per consacrarli perché mi servano come sacerdoti. Prendi un torello e due montoni senza difetto,
Exo	29	2	dei pani senza lievito, delle focacce senza lievito intrise con olio e delle schiacciate senza Lievito unte d'olio; (le farai con fior di farina di grano).
Exo	29	3	Le metterai in un paniere e le porterai nel paniere insieme al torello e ai due montoni.
Exo	29	4	Farai avvicinare Aaronne e i suoi figli all'ingresso della tenda di convegno e li laverai con acqua.
Exo	29	5	Poi prenderai le vesti e rivestirai Aaronne della tunica, del mantello dell'efod, dell'efod e del pettorale, e lo cingerai della cintura artisticamente lavorata dell'efod.
Exo	29	6	Gli porrai in capo il turbante e metterai sul turbante il diadema sacro.
Exo	29	7	Poi prenderai l'olio dell'unzione, lo verserai sul suo capo e lo ungerai.
Exo	29	8	Farai quindi avvicinare i suoi figli e li rivestirai delle tuniche.
Exo	29	9	Cingerai Aaronne e i suoi figli con delle cinture e metterai su di loro dei copricapo; il sacerdozio apparterrà loro per statuto perenne. Così consacrerai Aaronne e i suoi figli.
Exo	29	10	Poi farai avvicinare il torello davanti alla tenda di convegno; e Aaronne e i suoi figli poseranno le loro mani sulla testa del torello.
Exo	29	11	E scannerai il torello davanti all'Eterno, all'ingresso della tenda di convegno.
Exo	29	12	Prenderai quindi del sangue del torello e lo metterai col tuo dito sui corni dell'altare, e verserai tutto il resto del sangue ai piedi dell'altare.
Exo	29	13	prenderai pure tutto il grasso che copre gli intestini, il lobo attaccato al fegato e i due reni con il grasso che vi è sopra, e li farai fumare sull'altare.
Exo	29	14	Ma la carne del torello, la sua pelle, e i suoi escrementi li brucerai col fuoco fuori del campo: è un sacrificio per il peccato.
Exo	29	15	Poi prenderai uno dei montoni e Aaronne e i suoi figli poseranno le loro mani sulla testa del montone.
Exo	29	16	Scannerai il montone, prenderai il suo sangue e lo spruzzerai tutt'intorno sull'altare.
Exo	29	17	Poi taglierai a pezzi il montone, laverai i suoi intestini e le sue gambe, e le metterai con i suoi pezzi e con la sua testa.
Exo	29	18	Farai quindi fumare tutto il montone sull'altare: è un olocausto all'Eterno; è un profumo gradevole, un sacrificio fatto mediante il fuoco all'Eterno.
Exo	29	19	Poi prenderai l'altro montone, e Aaronne e i suoi figli poseranno le loro mani sulla testa del montone.
Exo	29	20	Scannerai il montone, prenderai del suo sangue e lo metterai sul lobo dell'orecchio destro di Aaronne e sul lobo dell'orecchio destro dei suoi figli, sul pollice della loro mano destra e sul dito grosso del loro piede destro, e spruzzerai tutt'intorno il sangue sull'altare.
Exo	29	21	prenderai quindi del sangue che è sull'altare e dell'olio dell'unzione e ne aspergerai Aaronne e le sue vesti, i suoi figli e le vesti dei suoi figli con lui. Così saranno consacrati lui e le sue vesti, i suoi figli e le loro vesti con lui.
Exo	29	22	Prenderai pure il grasso del montone il grasso della coda, il grasso che copre gli intestini, il lobo del fegato, i due reni e il grasso che vi è sopra e la coscia destra, (perché è un montone di consacrazione);
Exo	29	23	prenderai anche un pane, una focaccia all'olio e una schiacciata dal paniere del pane azzimo, che è davanti all'Eterno,
Exo	29	24	e porrai tutte queste cose nelle mani di Aaronne e nelle mani dei suoi figli, e le agiterai come offerta agitata davanti all'Eterno.
Exo	29	25	Poi le prenderai dalle loro mani e le farai fumare sull'altare, sopra l'olocausto, come un profumo gradevole davanti all'Eterno; è un sacrificio fatto mediante il fuoco all'Eterno.
Exo	29	26	Prenderai quindi il petto del montone usato per la consacrazione di Aaronne e lo agiterai come offerta agitata davanti all'Eterno; e questa sarà la tua parte,
Exo	29	27	E del montone usato per la consacrazione conserverai il petto dell'offerta agitata e la coscia dell'offerta elevata, che spettano ad Aaronne e ai suoi figli.
Exo	29	28	Esso sarà da parte dei figli d'Israele per Aaronne e per i suoi figli in statuto perenne, perché è un'offerta di elevazione. Sarà un'offerta di elevazione da parte dei figli d'Israele presa dai loro sacrifici di ringraziamento, la loro offerta di elevazione all'Eterno.
Exo	29	29	E le vesti sacre di Aaronne passeranno ai suoi figli dopo di lui, perché siano unte in loro e consacrate in loro.
Exo	29	30	Quel figlio che diviene sacerdote al suo posto le indosserà per sette giorni, quando entrerà nella tenda di convegno per fare il servizio nel luogo santo.
Exo	29	31	Poi prenderai il montone della consacrazione e farai cuocere la sua carne in un luogo santo;
Exo	29	32	e Aaronne e i suoi figli mangeranno, all'ingresso della tenda di convegno, la carne del montone e il pane che è nel paniere.
Exo	29	33	Mangeranno le cose che sono servite per fare l'espiazione per consacrarli e santificarli; ma nessun estraneo ne mangerà, perché sono cose sante.
Exo	29	34	E se rimarrà della carne della consacrazione o del pane fino al mattino, brucerai ciò che resta col fuoco; non lo si mangerà, perché è cosa santa.
Exo	29	35	Farai dunque per Aaronne e per i suoi figli tutto ciò che ti ho ordinato: li consacrerai per sette giorni.
Exo	29	36	E ogni giorno offrirai un torello, come sacrificio per il peccato, per fare l'espiazione per esso e lo ungerai per consacrarlo.
Exo	29	37	Per sette giorni farai l'espiazione per l'altare e lo santificherai; l'altare sarà santissimo: tutto ciò che toccherà l'altare sarà santo.
Exo	29	38	Or questo è ciò che offrirai sull'altare: due agnelli di un anno ogni giorno, per sempre.
Exo	29	39	Uno degli agnelli l'offrirai al mattino e l'altro l'offrirai sull'imbrunire.
Exo	29	40	Col primo agnello offrirai un decimo di efa di fior di farina impastata con un quarto di hin di olio vergine, e una libazione di un quarto di hin di vino.
Exo	29	41	Il secondo agnello l'offrirai sull'imbrunire; l'accompagnerai con la stessa oblazione e con la stessa libazione della mattina; è un sacrificio di profumo gradevole offerto mediante il fuoco all'Eterno.
Exo	29	42	Sarà un olocausto perpetuo per tutte le future generazioni, offerto all'ingresso della tenda di convegno, davanti all'Eterno, dove io vi incontrerò per parlarti.
Exo	29	43	E là io mi incontrerò coi figli d'Israele; e la tenda sarà santificata dalla mia gloria.
Exo	29	44	Così santificherò la tenda di convegno e l'altare; santificherò pure Aaronne e i suoi figli, perché mi servano come sacerdoti.
Exo	29	45	Dimorerò in mezzo ai figli d'Israele e sarò il loro DIO.
Exo	29	46	Ed essi conosceranno che io sono l'Eterno, il loro DIO, che li ho fatti uscire dal paese d'Egitto per dimorare tra di loro. Io sono l'Eterno, il loro DIO.
------------------------Esodo, capitolo 30
Exo	30	1	Farai pure un altare per bruciarvi l'incenso; e lo farai di legno di acacia.
Exo	30	2	Sarà di un cubito di lunghezza e di un cubito di larghezza; sarà quadrato e avrà un'altezza di due cubiti; i suoi corni formeranno un sol pezzo con esso.
Exo	30	3	Lo rivestirai d'oro puro: la sua parte superiore, i suoi lati tutt'intorno e i suoi corni; e gli farai una ghirlanda d'oro.
Exo	30	4	Gli farai anche due anelli d'oro sotto la ghirlanda, ai suoi due lati; li metterai ai suoi due lati per passarvi le stanghe, con le quali portarlo.
Exo	30	5	Farai le stanghe di legno di acacia e le rivestirai d'oro.
Exo	30	6	Collocherai l'altare davanti al velo che è davanti all'arca della testimonianza, di fronte al propiziatorio che sta sopra la testimonianza, dove io ti incontrerò.
Exo	30	7	Su di esso Aaronne brucerà dell'incenso profumato; lo brucerà ogni mattina, quando mette in ordine le lampade.
Exo	30	8	Quando Aaronne accende le lampade sull'imbrunire, vi brucerà incenso: un incenso perpetuo davanti all'Eterno, per le future generazioni.
Exo	30	9	Non offrirete su di esso né incenso estraneo, né olocausto, né oblazione; e su di esso non verserete libazioni.
Exo	30	10	E Aaronne farà una volta all'anno l'espiazione sui suoi corni; col sangue del sacrificio di espiazione per il peccato farà su di esso l'espiazione una volta l'anno, di generazione in generazione. Sarà cosa santissima, sacra all'Eterno.
Exo	30	11	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Exo	30	12	Quando farai il conto dei figli d'Israele, per il loro censimento, ognuno di essi darà all'Eterno il riscatto della propria vita, quando saranno contati, perché non siano colpiti da qualche piaga, quando farai il loro censimento.
Exo	30	13	Questo è ciò che darà ognuno di quelli censiti: mezzo siclo, secondo il siclo del santuario, (il siclo equivale a venti ghere), un mezzo siclo sarà l'offerta da fare all'Eterno.
Exo	30	14	Ognuno che sarà compreso nel censimento, dai venti anni in su, darà questa offerta all'Eterno.
Exo	30	15	Il ricco non darà di piú, né il povero darà meno di mezzo siclo, quando si farà quest'offerta all'Eterno per fare l'espiazione per le vostre vite.
Exo	30	16	Prenderai dunque dai figli d'Israele questo denaro del riscatto e lo adopererai per il servizio della tenda di convegno: sarà per i figli d'Israele un ricordo davanti all'Eterno per fare l'espiazione per le vostre vite.
Exo	30	17	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Exo	30	18	Farai pure una conca di bronzo, con la sua base di bronzo, per lavarsi; la collocherai fra la tenda di convegno e l'altare e ci metterai dell'acqua.
Exo	30	19	E Aaronne e i suoi figli vi si laveranno le mani e i piedi.
Exo	30	20	Quando entreranno nella tenda di convegno, si laveranno con acqua, perché non abbiano a morire; così pure quando si avvicineranno all'altare per servire, per far fumare un'offerta fatta all'Eterno mediante il fuoco.
Exo	30	21	Si laveranno le loro mani e i loro piedi, perché non abbiano a morire. Questo sarà per loro uno statuto perenne, per lui e per i suoi discendenti, di generazione in generazione.
Exo	30	22	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Exo	30	23	Procurati anche i migliori aromi: cinquecento sicli di mirra liquida, duecentocinquanta, cioè la metà, di cinnamono aromatico e duecentocinquanta di cannella aromatica,
Exo	30	24	cinquecento sicli, in base al siclo del santuario, di cassia e un hin di olio d'oliva.
Exo	30	25	E ne farai un olio per l'unzione sacra, un profumo composto con arte di profumiere: sarà l'olio per l'unzione sacra.
Exo	30	26	Con esso ungerai la tenda di convegno e l'arca della testimonianza,
Exo	30	27	la tavola e tutti i suoi utensili, il candelabro e i suoi utensili, l'altare dell'incenso,
Exo	30	28	l'altare degli olocausti e tutti i suoi utensili, la conca e la sua base.
Exo	30	29	Consacrerai così queste cose e saranno santissime; tutto quello che le toccherà, sarà santo.
Exo	30	30	Ungerai anche Aaronne e i suoi figli e li consacrerai, perché mi servano come sacerdoti.
Exo	30	31	parlerai quindi ai figli d'Israele, dicendo: Questo sarà per me un olio di sacra unzione, di generazione in generazione.
Exo	30	32	Non lo si spanderà su carne d'uomo e non ne farete altro di simile, della stessa composizione; esso è santo, e sarà santo per voi.
Exo	30	33	Chiunque ne comporrà di simile, o chiunque ne metterà sopra un estraneo, sarà sterminato dal suo popolo".
Exo	30	34	L'Eterno disse ancora a Mosè: Procurati degli aromi, dello storace, della conchiglia odorosa, del galbano, degli aromi con incenso puro, in dosi uguali;
Exo	30	35	ne farai un profumo composto secondo l'arte del profumiere, salato, puro e santo;
Exo	30	36	ne ridurrai una parte in minutissima polvere e ne porrai un po' davanti alla testimonianza nella tenda di convegno, dove io ti incontrerò: esso sarà per voi cosa santissima.
Exo	30	37	Ma dell'incenso che farai, non ne farete per voi della stessa composizione; sarà per te una cosa sacra all'Eterno.
Exo	30	38	Chiunque ne farà di simile per odorarlo, sarà sterminato dal suo popolo.
------------------------Esodo, capitolo 31
Exo	31	1	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Exo	31	2	Vedi, io ho chiamato per nome Betsaleel, figlio di Uri, figlio di Hur, della tribú di Giuda;
Exo	31	3	e l'ho riempito dello Spirito di DIO, di sapienza, di intelligenza, di conoscenza e di ogni abilità,
Exo	31	4	per ideare disegni artistici, per lavorare l'oro, l'argento e il bronzo,
Exo	31	5	per scolpire pietre da incastonare, per intagliare il legno e per eseguire ogni sorta di lavori.
Exo	31	6	Ed ecco, gli ho dato per compagno Oholiab, figlio i Ahisamak, della tribú di Dan; e ho messo sapienza nella mente di tutti gli uomini abili, perché possano fare tutto ciò che ti ho ordinato:
Exo	31	7	la tenda di convegno, l'arca della testimonianza e il propiziatorio che vi sta sopra, e tutti gli arredi della tenda,
Exo	31	8	la tavola e i suoi utensili, il candelabro d'oro puro e tutti i suoi utensili, l'altare dell'incenso,
Exo	31	9	l'altare degli olocausti e tutti i suoi utensili, la conca e la sua base,
Exo	31	10	le vesti finemente tessute, e le vesti sacre per il sacerdote Aaronne e le vesti dei suoi figli per servire come sacerdoti,
Exo	31	11	l'olio dell'unzione e l'incenso profumato per il luogo santo. Essi faranno secondo tutto ciò che ti ho ordinato.
Exo	31	12	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Exo	31	13	parla anche ai figli d'Israele, dicendo: Badate bene di osservare i miei sabati, perché è un segno fra me e voi per tutte le vostre generazioni, affinché conosciate che io sono l'Eterno che vi santifica.
Exo	31	14	Osserverete dunque il sabato, perché è per voi un giorno santo; chi lo profana sarà messo a morte; chiunque fa in esso qualche lavoro sarà sterminato da mezzo del suo popolo.
Exo	31	15	Si lavorerà sei giorni; ma il settimo giorno è sabato di riposo, sacro all'Eterno; chiunque farà qualche lavoro nel giorno di sabato sarà messo a morte.
Exo	31	16	I figli d'Israele perciò osserveranno il sabato, celebrando il sabato di generazione in generazione, come un patto perpetuo.
Exo	31	17	Esso è un segno perpetuo fra me e i figli d'Israele, poiché in sei giorni l'Eterno fece i cieli e la terra, e il settimo giorno si riposò e fu ristorato.
Exo	31	18	Quando l'Eterno ebbe finito di parlare con Mosè sul monte Sinai, gli diede le due tavole della testimonianza, tavole di pietra, scritte col dito di DIO.
------------------------Esodo, capitolo 32
Exo	32	1	Or il popolo, vedendo che Mosè tardava a scendere dal monte, si radunò intorno ad Aaronne e gli disse: Orsù, facci un dio che vada davanti a noi, perché quanto a Mosè, l'uomo che ci ha fatto uscire dal paese d'Egitto, non sappiamo che cosa gli sia accaduto.
Exo	32	2	Aaronne rispose loro: Staccate gli anelli d'oro che sono agli orecchi delle vostre mogli, dei vostri figli e delle vostre figlie e portatemeli.
Exo	32	3	Così tutto i popolo staccò gli anelli d'oro che avevano ai loro orecchi e li portò ad Aaronne,
Exo	32	4	il quale li prese dalle loro mani e, dopo averlo modellato con il cesello, ne fece un vitello di metallo fuso. Allora essi dissero: O Israele, questo è il tuo dio che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto!.
Exo	32	5	Quando Aaronne vide questo, eresse un altare davanti ad esso e fece un bando che diceva: Domani sarà festa in onore dell'Eterno!.
Exo	32	6	l'indomani essi si alzarono presto, offrirono olocausti e recarono dei sacrifici di ringraziamento; il popolo si adagiò per mangiare e bere, poi si alzò per divertirsi.
Exo	32	7	l'Eterno disse allora a Mosè: Va', scendi, perché il tuo popolo, che hai fatto uscire dal paese d'Egitto, si è corrotto;
Exo	32	8	si sono presto sviati dalla strada che io avevo loro ordinato di seguire; si sono fatti un vitello di metallo fuso, si sono prostrati davanti ad esso, gi hanno offerto sacrifici e hanno detto: O Israele, questo è il tuo dio che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto.
Exo	32	9	L'Eterno disse ancora a Mosè: Ho visto questo popolo, ed ecco, è un popolo dal collo duro.
Exo	32	10	Or dunque, lasciami fare, affinché la mia ira si accenda contro di loro e li consumi; ma di te io farò una grande nazione.
Exo	32	11	Allora Mosè supplicò l'Eterno, il suo DIO, e disse: Perché, o Eterno, dovrebbe la tua ira accendersi contro il tuo popolo che hai fatto uscire dal paese d'Egitto con grande potenza e con mano forte?
Exo	32	12	Perché dovrebbero gli Egiziani dire: Egli li ha fatti uscire per fare loro del male, per ucciderli sui monti e per sterminarli dalla faccia della terra? Desisti dalla tua ira ardente e cambia la tua intenzione di far del male al tuo popolo.
Exo	32	13	Ricordati di Abrahamo, d'Isacco d'Israele, tuoi servi, ai quali giurasti per te stesso, dicendo loro: Io moltiplicherò la vostra discendenza come le stelle del cielo e darò alla vostra discendenza tutto questo paese di cui ti ho parlato, ed essa lo possederà per sempre.
Exo	32	14	Così l'Eterno cambiò intenzione circa il male che aveva detto di fare al suo popolo.
Exo	32	15	Allora Mosè si voltò e scese dal monte con le due tavole della testimonianza nelle mani, tavole scritte su entrambi i lati, davanti e di dietro.
Exo	32	16	Le tavole erano opera di DIO e la scrittura era scrittura di DIO, incisa sulle tavole.
Exo	32	17	Or Giosuè, udendo il clamore del popolo che gridava, disse a Mosè: C'è un rumore di guerra nell'accampamento.
Exo	32	18	Ma egli rispose: Questo non né un grido di vittoria, né un grido di sconfitta; il clamore che io odo è di gente che canta.
Exo	32	19	Come fu vicino all'accampamento, vide il vitello e le danze; allora l'ira di Mosè si accese ed egli gettò dalle mani le tavole e le spezzò ai piedi del monte.
Exo	32	20	Poi prese il vitello che essi avevano fatto, lo bruciò col fuoco e lo ridusse in polvere; e sparse la polvere sull'acqua e la fece bere ai figli d'Israele.
Exo	32	21	Quindi Mosè disse ad Aaronne: Che ti ha fatto questo popolo, che gli hai tirato addosso un così grande peccato?.
Exo	32	22	Aaronne rispose: L'ira del mio signore non si accenda, tu stesso conosci questo popolo e sai che è inclinato al male.
Exo	32	23	Essi mi hanno detto: Facci un dio che vada davanti a noi, perché Mosè, l'uomo che ci ha fatto uscire dal paese d'Egitto, non sappiamo che cosa sia avvenuto di lui.
Exo	32	24	Allora io ho detto loro: Chi ha dell'oro se lo levi di dosso. Così essi me l'hanno dato, io l'ho gettato nel fuoco, e ne è uscito fuori questo vitello.
Exo	32	25	Quando Mosè vide che il popolo era senza freno (e che Aaronne lo aveva lasciato sfrenare esponendolo all'obbrobrio dei suoi nemici),
Exo	32	26	si fermò all'ingresso dell'accampamento e disse: Chiunque è per l'Eterno, venga a me!. E tutti i figli di Levi si radunarono vicino a lui.
Exo	32	27	Ed egli disse loro: Così dice l'Eterno, il DIO d'Israele: Ognuno di voi si metta la spada a fianco; passate e ripassate da un'entrata all'atra dell'accampamento, e ciascuno uccida il fratello, ciascuno l'amico, ciascuno il vicino!.
Exo	32	28	I figli di Levi fecero come aveva detto Mosè, e in quel giorno caddero circa tremila uomini.
Exo	32	29	Poi Mosè disse: Consacratevi oggi all'Eterno, affinché egli vi dia una benedizione, perché ognuno di voi è stato contro suo figlio e contro suo fratello.
Exo	32	30	L'indomani Mosè disse al popolo: Voi avete commesso un grande peccato; ma ora io salirò all'Eterno; forse potrò fare espiazione per il vostro peccato.
Exo	32	31	Mosè dunque ritornò dall'Eterno e disse: Ahimè, questo popolo ha commesso un grande peccato e si è fatto un dio d'oro.
Exo	32	32	Ciò nonostante ora, ti prego, perdona il loro peccato; se no deh, cancellami dal tuo libro che hai scritto!.
Exo	32	33	Ma l'Eterno rispose a Mosè: Colui che ha peccato contro di me, quello cancellerò dal mio libro!
Exo	32	34	Ora va' conduci il popolo dove ti ho detto. Ecco, il mio Angelo andrá davanti a te, ma nel giorno che verrò a punire io li punirò del loro peccato.
Exo	32	35	Così l'Eterno percosse il popolo, perché aveva fatto il vitello che Aaronne aveva modellato
------------------------Esodo, capitolo 33
Exo	33	1	L'Eterno disse a Mosè: Va', sali di qui, tu col popolo che hai fatto uscire dal paese d'Egitto, verso il paese che promisi con giuramento ad Abrahamo, a Isacco e a Giacobbe, dicendo: Io lo darò alla tua discendenza.
Exo	33	2	Io manderò un Angelo davanti a te e scaccerò i Cananei, gli Amorei, gli Hittei, i Perezei, gli Hivvei e i Gebusei.
Exo	33	3	Sali verso il paese dove scorre latte e miele, poiché io non salirò in mezzo a te, perché sei un popolo di collo duro, e non abbia così a sterminarti per via.
Exo	33	4	Quando il popolo udì queste funeste parole, fece cordoglio, e nessuno si mise i propri ornamenti.
Exo	33	5	Infatti l'Eterno aveva detto a Mosè: Di'ai figli d'Israele: Voi siete un popolo dal collo duro; se io salissi per un solo momento in mezzo a te, ti consumerei Perciò ora togliti i tuoi ornamenti e così saprò ciò ce devo fare con te.
Exo	33	6	Così i figli d'Israele si spogliarono dei loro ornamenti, dalla partenza del monte Horeb in poi.
Exo	33	7	Quindi Mosè prese la tenda e la piantò fuori dell'accampamento, lontano dall'accampamento, e la chiamò la tenda di convegno; chiunque cercava l'Eterno, usciva verso la tenda di convegno, che era fuori dell'accampamento.
Exo	33	8	Quando Mosè usciva per recarsi alla tenda, tutto il popolo si alzava, e ognuno se ne stava ritto all'ingresso della propria tenda e seguiva con lo sguardo Mosè, finché egli fosse entrato nella tenda
Exo	33	9	Come Mosè entrava nella tenda, la colonna di nuvola scendeva e si fermava all'ingresso della tenda, e l'Eterno parlava con Mosè.
Exo	33	10	Tutto il popolo vedeva la colonna di nuvola ferma all'ingresso della tenda; quindi tutto il popolo si alzava e ciascuno si prostrava all'ingresso della propria tenda.
Exo	33	11	Così l'Eterno parlava con Mosè faccia a faccia, come un uomo parla col proprio amico; poi Mosè tornava all'accampamento. Ma Giosuè, figlio di Nun, suo giovane ministro, non si allontanava dalla tenda.
Exo	33	12	Poi Mosè disse all'Eterno: Vedi, tu mi dici: Fa'salire questo popolo. Ma tu non mi hai fatto sapere chi manderai con me. Eppure hai detto: Io ti conosco personalmente e hai pure trovato grazia ai miei occhi.
Exo	33	13	Perciò ora, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, deh, fammi conoscere le tue vie, perché ti conosca e possa trovare grazia ai tuoi occhi. Considera inoltre che questa nazione è tuo popolo.
Exo	33	14	L'Eterno rispose: La mia presenza andrà con te, e ti darò riposo.
Exo	33	15	Mosè allora gli disse: Se la tua presenza non viene con me, non farci partire di qui.
Exo	33	16	Come si potrà ora conoscere che io e il tuo popolo abbiamo trovato grazia ai tuoi occhi Non è forse perché tu vieni con noi? Così noi saremo distinti, io e il tuo popolo, da tutti i popoli che sono sulla faccia della terra.
Exo	33	17	L'Eterno disse a Mosè: Farò anche questa cosa che hai chiesto, poiché tu hai trovato grazia ai miei occhi e ti conosco personalmente.
Exo	33	18	Allora Mosè disse: De, fammi vedere la tua gloria!.
Exo	33	19	L'Eterno gli rispose: Io farò passare davanti a te tutta la mia bontà e proclamerò il nome dell'Eterno davanti a te. Farò grazia a chi farò grazia e avrò pietà di chi avrò pietà.
Exo	33	20	Disse ancora: Tu non puoi vedere la mia faccia, perché nessun uomo mi può vedere e vivere.
Exo	33	21	Quindi l'Eterno disse: Ecco un luogo vicino a me; tu starai sulla roccia;
Exo	33	22	e mentre passerà la mia gloria, io ti metterò in una fenditura della roccia e ti coprirò con la mia mano, finché io sia passato;
Exo	33	23	poi ritirerò la mano e mi vedrai di spalle; ma la mia faccia non si può vedere.
------------------------Esodo, capitolo 34
Exo	34	1	L'Eterno disse a Mosè: Tagliati due tavole di pietra come le prime; e io scriverò sulle tavole le parole che erano sulle prime tavole che spezzasti.
Exo	34	2	Così sii pronto al mattino e sali al mattino sul monte Sinai, e rimani là vicino a me in vetta al monte.
Exo	34	3	Nessuno salga con te e non si veda alcuno per tutto il monte; né greggi né armenti pascolino nei dintorni di questo monte.
Exo	34	4	Mosè dunque tagliò due tavole di pietra, come le prime; si alzò al mattino presto e salì sul monte Sinai come l'Eterno gli aveva comandato, e prese in mano le due tavole di pietra.
Exo	34	5	Allora l'Eterno discese nella nuvola e si fermò là vicino a lui, e proclamò il nome dell'Eterno.
Exo	34	6	E l'Eterno passò davanti a lui e gridò: L'Eterno, l'Eterno Dio, misericordioso e pietoso, lento all'ira, ricco in benignità e fedeltà,
Exo	34	7	che usa misericordia a migliaia, che perdona l'iniquità, la trasgressione e il peccato ma non lascia il colpevole impunito, e che visita l'iniquità dei padri sui figli e sui figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione.
Exo	34	8	E Mosè si affrettò a prostrarsi fino a terra, e adorò.
Exo	34	9	Poi disse: Deh, Signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, venga il Signore in mezzo a noi, perché questo è un popolo dal collo duro; perdona la nostra iniquità e il nostro peccato, e prendici come tua eredità.
Exo	34	10	L'Eterno rispose: Ecco, io faccio un patto: Farò davanti a tutto il popolo prodigi, che non sono ma stati fatti su tutta la terra né in alcuna nazione; e tutto il popolo in mezzo al quale ti trovi vedrà l'opera dell'Eterno, perché è tremendo ciò che io sto per fare con te.
Exo	34	11	Osserva ciò che oggi ti comando: Ecco io scaccerò davanti a te gli Amorei, i Cananei, gli Hittei, i Perezei, gli Hivvei e i Gebusei.
Exo	34	12	Guardati dal fare alcuna alleanza con gli abitanti del paese nel quale stai per andare, perché non sia un laccio in mezzo a te;
Exo	34	13	ma demolite i loro altari, frantumate le loro colonne sacre e abbattete le loro immagini,
Exo	34	14	(perché non ti prostrerai ad altro dio, poiché l'Eterno, il cui nome è il Geloso, è un Dio geloso).
Exo	34	15	Non fare alcuna alleanza con gli abitanti del paese perché, quando essi si prostituiscono ai loro dèi ed offrono sacrifici ai loro dèi, qualcuno di essi ti inviti e tu mangi dei loro sacrifici,
Exo	34	16	e prenda delle loro figlie per i tuoi figli, e le loro figlie si prostituiscano ai loro dèi e inducano i tuoi figli a prostituirsi ai loro dèi.
Exo	34	17	Non ti farai dèi di metallo fuso.
Exo	34	18	Osserverai la festa degli azzimi. Per sette giorni mangerai pane senza lievito come ti ho ordinato nel tempo stabilito nel mese di Abib, poiché nel mese di Abib tu sei uscito dall'Egitto.
Exo	34	19	Chiunque apre il grembo è mio; e mio è ogni primo parto maschio di tutto il tuo bestiame, sia bovino che ovino.
Exo	34	20	Ma riscatterai con un agnello il primo nato dell'asino; se non lo vuoi riscattare, gli romperai il collo. Riscatterai pure ogni primogenito dei tuoi figli. Nessuno comparirà davanti a me a mani vuote.
Exo	34	21	Lavorerai sei giorni; ma il settimo giorno ti riposerai: ti riposerai anche al tempo dell'aratura e della mietitura.
Exo	34	22	Celebrerai la festa delle settimane, e cioè, delle primizie della mietitura del grano e la festa della raccolta alla fine dell'anno.
Exo	34	23	Tre volte all'anno comparirà ogni vostro maschio davanti al Signore, l'Eterno, il DIO d'Israele.
Exo	34	24	Poiché io scaccerò nazioni davanti a te e allargherò i tuoi confini, e nessuno desidererà il tuo paese, quando salirai tre volte all'anno, per comparire davanti all'Eterno, il tuo DIO.
Exo	34	25	Non offrirai con pane lievitato il sangue della vittima immolata a me; il sacrificio della festa di Pasqua non sarà lasciato fino al mattino.
Exo	34	26	Porterai alla casa dell'Eterno, il tuo DIO, le primizie dei primi frutti della tua terra. Non cuocerai il capretto nel latte di sua madre.
Exo	34	27	Poi l'Eterno disse a Mosè: Scrivi queste parole, perché sul Fondamento di queste parole io ho contratto alleanza con te e con Israele.
Exo	34	28	Così Mosè rimase là con l'Eterno quaranta giorni e quaranta notti; non mangiò pane né bevve acqua. E l'Eterno scrisse sulle tavole le parole del patto, i dieci comandamenti.
Exo	34	29	Or Mosè, quando scese dal monte Sinai (scendendo dal monte Mosè aveva in mano le due tavole della testimonianza), non sapeva che la pelle del suo volto era divenuta raggiante, perché era stato a parlare con l'Eterno.
Exo	34	30	Così, quando Aaronne e tutti i figli d'Israele videro Mosè, ecco che la pelle del suo volto era raggiante ed essi avevano paura di avvicinarsi a lui.
Exo	34	31	Ma Mosè li chiamò ed Aaronne e tutti i capi dell'assemblea ritornarono da lui, e Mosè parlò loro.
Exo	34	32	Dopo di che, tutti i figli d'Israele si avvicinarono, ed egli ordinò loro di fare tutto ciò che l'Eterno gli aveva detto sul monte Sinai.
Exo	34	33	Come Mosè ebbe finito di parlare con loro, mise un velo sul suo volto.
Exo	34	34	Quando però Mosè entrava davanti all'Eterno per parlare con lui, si toglieva il velo finché usciva fuori; uscendo fuori, diceva ai figli d'Israele ciò che gli era stato comandato.
Exo	34	35	I figli d'Israele, guardando la faccia di Mosè, vedevano che la pelle di Mosè era raggiante; poi Mosè rimetteva il velo sul suo volto, fino a quando entrava a parlare con l'Eterno.
------------------------Esodo, capitolo 35
Exo	35	1	Mosè convocò tutta l'assemblea dei figli d'Israele e disse loro: Queste sono le cose che l'Eterno ha ordinato di fare.
Exo	35	2	Si lavorerà sei giorni, ma il settimo giorno sarà per voi un giorno santo, un sabato di riposo, consacrato all'Eterno. Chiunque fa qualche lavoro in esso sarà messo a morte.
Exo	35	3	Non accenderete il fuoco in alcuna delle vostre abitazioni il giorno del sabato.
Exo	35	4	Poi Mosè parlò a tutta l'assemblea dei figli d'Israele e disse: Questo è ciò che l'Eterno ha ordinato, dicendo:
Exo	35	5	"Prendete tra di voi un'offerta all'Eterno; chiunque è di cuore generoso recherà un'offerta all'Eterno: oro, argento e bronzo,
Exo	35	6	stoffe di colore violaceo, porporino e scarlatto, lino fino e pelo di capra,
Exo	35	7	pelli di montone tinte in rosso, pelli di tasso e legno d'acacia,
Exo	35	8	olio per la luce del candelabro e aromi per l'olio dell'unzione e per l'incenso aromatico,
Exo	35	9	pietre di onice e pietre da incastonare per l'efod e per il pettorale.
Exo	35	10	Chiunque tra di voi ha dell'abilità, venga e faccia tutto ciò che l'Eterno ha ordinato:
Exo	35	11	il tabernacolo, la sua tenda e la copertura, i suoi fermagli, le sue assi, le sue traverse, le sue colonne e le sue basi,
Exo	35	12	l'arca, le sue stanghe, il propiziatorio e il velo di copertura dell'arca,
Exo	35	13	la tavola e le sue stanghe, tutti i suoi utensili e il pane della presentazione;
Exo	35	14	il candelabro per la luce e i suoi utensili, le sue lampade e l'olio per la luce del candelabro;
Exo	35	15	l'altare dell'incenso e le sue stanghe, l'olio dell'unzione, l'incenso aromatico e la cortina d'ingresso all'entrata del tabernacolo,
Exo	35	16	l'altare degli olocausti con la sua griglia di bronzo, le sue stanghe e tutti i suoi utensili, la conca e la sua base,
Exo	35	17	i tendaggi del cortile, le sue colonne e le loro basi, e la cortina all'ingresso del cortile;
Exo	35	18	i piuoli del tabernacolo, i piuoli del cortile e le loro funi;
Exo	35	19	le vesti finemente tessute per fare il servizio nel luogo santo, le vesti sacre per il sacerdote Aaronne e le vesti dei suoi figli per servire come sacerdoti".
Exo	35	20	Allora tutta l'assemblea dei figli d'Israele si allontanò dalla presenza di Mosè.
Exo	35	21	Così tutti quelli che erano mossi dal loro cuore e tutti quelli che erano spinti dal loro spirito, vennero a portare l'offerta all'Eterno per l'opera della tenda di convegno, per tutto il suo servizio e per le vesti sacre.
Exo	35	22	Vennero uomini e donne, quelli che erano di cuore generoso, e portarono fermagli, orecchini, anelli da sigillare e braccialetti, ogni sorta di gioielli d'oro; ognuno portò qualche offerta d'oro all'Eterno.
Exo	35	23	E tutti quelli che avevano delle stoffe di color violaceo, porporino, scarlatto, o lino fino, o pelo di capra, o pelli di montone di color rosso, o pelli di tasso, li portarono.
Exo	35	24	Chiunque poteva fare un'offerta d'argento o di bronzo, portò l'offerta consacrata all'Eterno; e chiunque aveva del legno di acacia per qualche lavoro destinato al servizio, lo portò.
Exo	35	25	Tutte le donne abili filarono con le proprie mani e portarono i loro filati di color violaceo, porporino, scarlatto, e del lino fino.
Exo	35	26	E tutte le donne che erano mosse dal loro cuore ed avevano delle abilità, filarono del pelo di capra.
Exo	35	27	I capi del popolo portarono pietre di onice e pietre da incastonare per l'efod e per il pettorale,
Exo	35	28	aromi e olio per la luce del candelabro, per l'olio dell'unzione e per l'incenso aromatico.
Exo	35	29	Tutti i figli d'Israele, uomini e donne, che erano mossi dal cuore a portare qualcosa per tutta l'opera che l'Eterno aveva comandato di fare per mezzo di Mosè, recarono all'Eterno delle offerte volontarie.
Exo	35	30	Mosè disse ai figli d'Israele: Vedete, l'Eterno ha chiamato per nome Betsaleel, figlio di Uri, figlio di Hur, della tribú di Giuda,
Exo	35	31	e lo ha ripieno dello Spirito di DIO, di sapienza, d'intelligenza e di conoscenza e di ogni abilità,
Exo	35	32	per ideare disegni artistici, per lavorare l'oro, l'argento e il bronzo,
Exo	35	33	per scolpire pietre da incastonare, per intagliare il legno e per eseguire ogni sorta di lavori d'arte.
Exo	35	34	Ha anche messo in cuore l'abilità d'insegnare, a lui e a Oholiab figlio di Ahisamak, della tribú di Dan.
Exo	35	35	Li ha ripieni della sapienza di cuore per eseguire ogni sorta di lavori di intagliatore, di disegnatore, di ricamatore e di tessitore, in color violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino, in grado di eseguire qualunque lavoro e di ideare disegni artistici.
------------------------Esodo, capitolo 36
Exo	36	1	Ora Betsaleel e Oholiab e tutti gli uomini abili, nei quali l'Eterno ha messo sapienza e intelligenza per saper eseguire tutti i lavori per il servizio del santuario, faranno secondo tutto ciò che l'Eterno ha ordinato.
Exo	36	2	Mosè chiamò dunque Betsaleel e Oholiab e tutti gli uomini saggi di cuore nei quali l'Eterno aveva messo sapienza, tutti quelli che erano mossi dal cuore ad applicarsi al lavoro per eseguirlo.
Exo	36	3	Ed essi ricevettero da Mosè tutte le offerte recate dai figli d'Israele per i lavori destinati alla costruzione del santuario, per eseguirli. Ma ogni mattina i figli d'Israele continuavano a portare a Mosè delle offerte volontarie.
Exo	36	4	Allora tutti gli uomini abili che facevano lavori d'ogni genere nel santuario, lasciato ognuno il lavoro che faceva vennero
Exo	36	5	e parlarono a Mosè, dicendo: Il popolo porta molto piú di quel che necessita per eseguire i lavori che l'Eterno ha comandato di fare.
Exo	36	6	Allora Mosè diede quest'ordine che fu proclamato per l'accampamento, dicendo: Nè uomo nè donna faccia piú alcun'altra offerta per il santuario. Così si impedì al popolo di portare altro.
Exo	36	7	Poiché il materiale che avevano era sufficiente per tutto il lavoro che dovevano fare e ne avanzava.
Exo	36	8	Tutti gli uomini abili, fra quelli che lavoravano alla costruzione del tabernacolo, fecero dieci teli di lino fino ritorto e di filo color violaceo, porporino e scarlatto; egli li fece con dei cherubini artisticamente lavorati.
Exo	36	9	La lunghezza di ogni telo era di ventotto cubiti e la larghezza di quattro cubiti; i teli avevano tutti la stessa misura.
Exo	36	10	Egli unì assieme cinque teli, e unì pure assieme gli altri cinque teli.
Exo	36	11	E fece degli occhielli di color violaceo sull'orlo del telo esterno della prima serie di teli; fece lo stesso all'orlo del telo esterno della seconda serie.
Exo	36	12	Egli fece cinquanta occhielli sul primo telo e fece pure cinquanta occhielli sull'orlo del telo esterno della seconda serie; gli occhielli corrispondevano l'uno all'altro.
Exo	36	13	Fece anche cinquanta fermagli d'oro e unì i teli l'uno all'altro mediante i fermagli; così il tabernacolo formò un tutt'uno.
Exo	36	14	Egli fece inoltre dei teli di pelo di capra, per servire da tenda sopra il tabernacolo; di questi teli ne fece undici.
Exo	36	15	La lunghezza di ogni telo era di trenta cubiti, e la larghezza di quattro cubiti; gli undici teli avevano la stessa misura.
Exo	36	16	Unì cinque teli da una parte e sei teli dall'altra.
Exo	36	17	Fece inoltre cinquanta occhielli sull'orlo del telo esterno della prima serie di teli e cinquanta occhielli sull'orlo del telo esterno della seconda serie.
Exo	36	18	E fece cinquanta fermagli di bronzo per unire assieme la tenda, perché formasse un tutt'uno.
Exo	36	19	Fece pure per la tenda una copertura di pelli di montone tinte di rosso, e sopra questa una copertura di pelli di tasso.
Exo	36	20	Poi fece per il tabernacolo le assi di legno di acacia, messe per ritto.
Exo	36	21	La lunghezza di un'asse era di dieci cubiti e la sua larghezza di un cubito e mezzo.
Exo	36	22	Ogni asse aveva due incastri per unire un'asse all'altra; così fece per tutte le assi del tabernacolo.
Exo	36	23	gli fece quindi le assi per il tabernacolo: venti assi per il lato sud;
Exo	36	24	e fece quaranta basi d'argento sotto le venti assi: due basi sotto ciascun'asse per i suoi due incastri.
Exo	36	25	E per il secondo lato del tabernacolo, il lato nord, fece venti assi,
Exo	36	26	con le loro quaranta basi d'argento, due basi sotto ciascun'asse.
Exo	36	27	Per la parte posteriore del tabernacolo, verso ovest, egli fece sei assi.
Exo	36	28	Fece pure due assi per i due angoli posteriori del tabernacolo.
Exo	36	29	Esse erano appaiate in basso ed erano unite assieme in alto con un anello. Così fece per ambedue le assi, che erano ai due angoli.
Exo	36	30	Vi erano dunque otto assi, con le loro basi d'argento: sedici basi, due basi sotto ciascun'asse.
Exo	36	31	Fece inoltre delle traverse di legno di acacia: cinque per le assi di un lato del tabernacolo,
Exo	36	32	cinque traverse per le assi dell'altro lato del tabernacolo, e cinque traverse per le assi della parte posteriore del tabernacolo, a ovest.
Exo	36	33	Fece quindi passare la traversa di centro in mezzo alle assi, da una parte all'altra.
Exo	36	34	Rivestì poi le assi d'oro e fece d'oro i loro anelli per i quali dovevano passare le traverse, e rivestì le traverse d'oro.
Exo	36	35	Fece pure il velo di filo violaceo, porporino e scarlatto, e di lino fino ritorto con dei cherubini artisticamente lavorati;
Exo	36	36	fece per esso quattro colonne di acacia, con i loro uncini d'oro; e fuse per le colonne quattro basi d'argento.
Exo	36	37	Fece anche per l'ingresso della tenda una cortina di filo violaceo, porporino e scarlatto, e di lino fino ritorto il lavoro di un ricamatore.
Exo	36	38	Fece inoltre le sue cinque colonne coi loro uncini e rivestì d'oro i loro capitelli e le loro assi; ma le loro cinque basi erano di bronzo.
------------------------Esodo, capitolo 37
Exo	37	1	Poi Betsaleel fece l'arca di legno di acacia, lunga due cubiti e mezzo, larga un cubito e mezzo e alta un cubito e mezzo.
Exo	37	2	E la rivestì d'oro puro di dentro e di fuori, e le fece una ghirlanda d'oro che le girava tutt'intorno.
Exo	37	3	Fuse quindi per essa quattro anelli d'oro e li mise ai suoi quattro piedi: due anelli da un lato e due anelli dall'altro lato.
Exo	37	4	Fece anche delle stanghe di legno di acacia e le rivestì d'oro.
Exo	37	5	Poi fece passare le stanghe per gli anelli ai lati dell'arca, per portare l'arca.
Exo	37	6	Fece anche un propiziatorio d'oro puro, lungo due cubiti e mezzo e largo un cubito e mezzo.
Exo	37	7	Fece due cherubini d'oro; li fece lavorati al martello, alle due estremità del propiziatorio:
Exo	37	8	un cherubino a una estremità e un cherubino all'altra estremità; fece i cherubini di un sol pezzo col propiziatorio alle sue estremità.
Exo	37	9	I cherubini avevano le ali spiegate in alto, in modo da coprire il propiziatorio con le ali; erano rivolti l'uno verso l'altro, mentre le facce dei cherubini erano volte verso il propiziatorio.
Exo	37	10	Fece anche la tavola di legno d'acacia lunga due cubiti, larga un cubito e alta un cubito e mezzo.
Exo	37	11	La rivestì d'oro puro e le fece tutt'intorno una ghirlanda d'oro.
Exo	37	12	E le fece tutt'intorno un bordo alto un palmo di mano e intorno a questo bordo fece una ghirlanda d'oro.
Exo	37	13	E fuse per essa quattro anelli d'oro e mise gli anelli ai quattro angoli, che sono ai quattro piedi della tavola.
Exo	37	14	Gli anelli erano vicini al bordo per farvi passare le stanghe destinate a portare la tavola.
Exo	37	15	Fece le stanghe di legno di acacia e le rivestì d'oro; esse dovevano servire a portare la tavola.
Exo	37	16	Fece anche gli utensili da mettere sulla tavola d'oro puro: i suoi piatti le sue coppe, le sue tazze e i suoi calici con cui si fanno le libazioni.
Exo	37	17	Fece anche il candelabro d'oro puro; fece il candelabro lavorato al martello; il suo piede, il suo tronco, i suoi calici, i suoi pomi e i suoi fiori erano tutti di un sol pezzo.
Exo	37	18	Dai suoi lati uscivano sei braccia: tre braccia del candelabro da un lato e tre braccia del candelabro dall'altro;
Exo	37	19	su un braccio c'erano tre calici in forma di mandorla, con un pomo e un fiore; e sull'altro braccio tre calici in forma di mandorla con un pomo e un fiore. Lo stesso era per le sei braccia che uscivano dal candelabro.
Exo	37	20	E nel tronco del candelabro vi erano quattro calici in forma di mandorla, coi loro pomi e i loro fiori.
Exo	37	21	C'era un pomo sotto le due prime braccia uscenti da esso un pomo sotto le altre due braccia uscenti da esso, e un pomo sotto le due ultime braccia uscenti da esso; così per le sei braccia uscenti del candelabro.
Exo	37	22	Questi pomi e queste braccia formavano un sol pezzo col candelabro; il tutto era d'oro puro lavorato col martello.
Exo	37	23	Fece pure le sue sette lampade, i suoi smoccolatoi e i suoi portasmoccolature, d'oro puro.
Exo	37	24	Per fare il candelabro con tutti i suoi utensili impiegò un talento d'oro puro.
Exo	37	25	Poi fece l'altare dell'incenso in legno di acacia; era di un cubito di lunghezza e di un cubito di larghezza; era quadrato e aveva un'altezza di due cubiti; i suoi corni formavano un sol pezzo con esso.
Exo	37	26	E lo rivestì d'oro puro: la sua parte superiore, i suoi lati tutt'intorno e i suoi corni; e gli fece tutt'intorno una ghirlanda d'oro.
Exo	37	27	Gli fece pure due anelli d'oro, sotto la ghirlanda ai suoi due lati; li mise ai suoi due lati per passarvi le stanghe, con le quali portarlo.
Exo	37	28	E fece le stanghe di legno di acacia e le rivestì d'oro.
Exo	37	29	Poi fece l'olio santo per l'unzione e l'incenso profumato, puro, secondo l'arte del profumiere.
------------------------Esodo, capitolo 38
Exo	38	1	Poi fece l'altare degli olocausti in legno di acacia, lungo cinque cubiti e largo cinque cubiti; era quadrato e aveva un'altezza di tre cubiti.
Exo	38	2	Ai suoi quattro angoli fece dei corni, che formavano un tutt'uno con esso, e lo rivestì di bronzo.
Exo	38	3	Fece pure tutti gli utensili dell'altare: i vasi per le ceneri, le palette, i catini, i forchettoni e i bracieri; tutti i suoi utensili li fece di bronzo.
Exo	38	4	E fece per l'altare una griglia di bronzo in forma di rete sotto la cornice, nella parte inferiore, in modo che la rete si trovasse a metà dell'altezza dell'altare.
Exo	38	5	Fuse quattro anelli per i quattro angoli della griglia di bronzo, per farvi passare le stanghe.
Exo	38	6	Poi fece le stanghe in legno di acacia e le rivestì di bronzo.
Exo	38	7	Fece poi passare le stanghe per gli anelli ai lati dell'altare, con le quali portarlo: lo fece di tavole e vuoto internamente.
Exo	38	8	Fece quindi la conca di bronzo e la sua base di bronzo, usando specchi di donne che venivano a prestare servizio all'ingresso della tenda di convegno.
Exo	38	9	Poi fece il cortile: sul lato del Neghev, verso sud, i tendaggi del cortile erano di lino fino ritorto e lunghi cento cubiti,
Exo	38	10	avevano le loro venti colonne e le loro venti basi di bronzo; gli uncini delle colonne e le loro aste erano d'argento.
Exo	38	11	Sul lato nord c'erano cento cubiti di tendaggi con le loro venti colonne e le loro venti basi di bronzo; gli uncini delle colonne e le loro aste erano d'argento.
Exo	38	12	Sul lato ovest c'erano cinquanta cubiti di tendaggi con le loro dieci colonne e le loro dieci basi; gli uncini delle colonne e le loro aste erano d'argento.
Exo	38	13	Sul davanti, dal lato est, c'erano cinquanta cubiti:
Exo	38	14	da un lato c'erano quindici cubiti di tendaggi, con le loro tre colonne e le loro tre basi;
Exo	38	15	e dall'altro lato (tanto di qua che di là della porta d'ingresso del cortile) c'erano quindici cubiti di tendaggi con le loro tre colonne e le loro tre basi.
Exo	38	16	Tutti i tendaggi attorno al cortile erano di lino fino ritorto;
Exo	38	17	le basi per le colonne erano di bronzo, gli uncini delle colonne e le loro aste erano d'argento, i capitelli delle colonne erano rivestiti d'argento e tutte le colonne del cortile erano congiunte con delle aste d'argento.
Exo	38	18	La cortina per l'ingresso del cortile era in lavoro di ricamo di filo violaceo porporino e scarlatto, e di lino fino ritorto; aveva una lunghezza di venti cubiti un'altezza di cinque cubiti, corrispondente ai tendaggi del cortile.
Exo	38	19	C'erano quattro colonne con le loro quattro basi di bronzo; i loro uncini erano d'argento e i loro capitelli e le loro aste erano rivestiti d'argento.
Exo	38	20	Tutti i piuoli del tabernacolo e del recinto del cortile erano d bronzo.
Exo	38	21	Questo è l'elenco delle cose del tabernacolo, del tabernacolo della testimonianza che furono elencate per ordine di Mosè, per il servizio dei Leviti, sotto la direzione d'Ithamar figlio del sacerdote Aaronne.
Exo	38	22	Betsaleel, figlio di Uri, figlio di Hur, della tribú di Giuda, fece tutto ciò che l'Eterno aveva ordinato a Mosè,
Exo	38	23	avendo con sè Oholiab figlio di Ahisamak, della tribú di Dan, intagliatore, disegnatore e ricamatore di stoffe violacee, porporine, scarlatte e di lino fino.
Exo	38	24	Tutto l'oro impiegato in tutti i lavori per il luogo santo, cioè l'oro delle offerte, fu di ventinove talenti e di settecentotrenta sicli, secondo il siclo del santuario.
Exo	38	25	E l'argento, raccolto in occasione del censimento dell'assemblea, fu di cento talenti e di millesettecentosettantacinque sicli, secondo il siclo del santuario:
Exo	38	26	un beka a testa, (vale a dire un mezzo siclo, secondo il siclo del santuario), per ogni uomo compreso nel censimento, dall'età di venti anni in su, cioè, per seicento tremila cinquecento cinquanta uomini.
Exo	38	27	I cento talenti d'argento servirono a fondere le basi del santuario e le basi del velo: cento basi per i cento talenti, un talento per base.
Exo	38	28	E coi millesettecentosettantacinque sicli egli fece gli uncini per le colonne, rivestì i loro capitelli e fece le aste per le colonne.
Exo	38	29	Il bronzo delle offerte ammontava a settanta talenti e a duemilaquattrocento sicli.
Exo	38	30	E con questo egli fece le basi dell'ingresso della tenda di convegno, l'altare di bronzo con la sua griglia e tutti gli utensili dell'altare,
Exo	38	31	le basi al cortile, le basi dell'ingresso del cortile, tutti i piuoli del tabernacolo e tutti i piuoli del recinto del cortile.
------------------------Esodo, capitolo 39
Exo	39	1	Poi, con le stoffe di color violaceo, porporino e scarlatto, fece delle vesti ben lavorate per servire nel santuario, e fecero le vesti sacre per Aaronne, come l'Eterno aveva ordinato a Mosè.
Exo	39	2	Egli fece l'efod d'oro e di filo violaceo, porporino e scarlatto, e di lino fino ritorto.
Exo	39	3	E batterono l'oro in lamine e lo tagliarono in fili, per intesserlo nella stoffa violacea, porporina e scarlatta e nel lino fino: il lavoro di un abile artigiano.
Exo	39	4	Gli fecero delle spalline unite insieme; così l'efod era tenuto insieme alle sue due estremità.
Exo	39	5	E la cintura artisticamente lavorata che era sull'efod per fasciarlo era della stessa sua fattura: d'oro, di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto, come l'Eterno aveva ordinato a Mosè.
Exo	39	6	Poi lavorarono le pietre d'onice, che inserirono in castoni d'oro, e che incisero, come si incidono i sigilli, coi nomi dei figli d'Israele.
Exo	39	7	Egli le mise quindi sulle spalline dell'efod, come pietre in ricordo per i figli d'Israele nel modo che l'Eterno aveva ordinato a Mosè.
Exo	39	8	Poi fece il pettorale artisticamente lavorato, come il lavoro dell'efod: d'oro, di filo violaceo, porporino e scarlatto, e di lino fino ritorto.
Exo	39	9	Il pettorale era quadrato; lo fecero piegato in due, lungo una spanna e largo una spanna, quando era piegato in due.
Exo	39	10	E vi incastonarono quattro file di pietre; nella prima fila: un sardonio, un topazio e uno smeraldo;
Exo	39	11	nella seconda fila: un rubino, uno zaffiro e un diamante;
Exo	39	12	nella terza fila: un giacinto, un'agata e un'ametista;
Exo	39	13	nella quarta fila: un grisolito, un onice e un diaspro. Queste pietre erano inserite nei loro castoni d'oro.
Exo	39	14	Le pietre corrispondevano ai nomi dei figli d'Israele: dodici, secondo i loro nomi incisi come dei sigilli, ciascuna col nome di una delle dodici tribú.
Exo	39	15	Sul pettorale fecero pure delle catenelle d'oro puro, intrecciate come cordoni.
Exo	39	16	Fecero inoltre due castoni d'oro e due anelli d'oro, e misero i due anelli alle due estremità del pettorale.
Exo	39	17	Poi fissarono i due cordoni d'oro ai due anelli, alle estremità del pettorale;
Exo	39	18	fissarono quindi i due capi dei due cordoni ai due castoni e li misero sulle due spalline dell'efod, sul davanti.
Exo	39	19	Fecero anche due anelli d'oro e li misero alle due estremità del pettorale, sul suo orlo, che è nella parte interna dell'efod
Exo	39	20	Fecero due altri anelli d'oro e li misero alle due spalline dell'efod in basso, sul davanti, vicino al punto di giuntura, al di sopra della cintura artisticamente lavorata dell'efod.
Exo	39	21	Legarono quindi il pettorale mediante i suoi anelli agli anelli dell'efod con un cordone violaceo, perché il pettorale fosse sopra la cintura artisticamente lavorata dell'efod, e non si staccasse dall'efod, come l'Eterno aveva ordinato a Mosè.
Exo	39	22	Egli fece pure il mantello dell'efod, tutto di color violaceo, un lavoro di tessitore.
Exo	39	23	Nel mezzo del mantello c'era un'apertura per passarvi il capo; tutt'intorno all'apertura vi era un orlo di tessuto lavorato, come l'apertura di una corazza, perché non si strappasse.
Exo	39	24	Sull'orlo del mantello fecero delle melagrane di color violaceo, porporino e scarlatto, di filo ritorto.
Exo	39	25	E fecero dei campanelli d'oro puro; e posero i campanelli in mezzo alle melagrane sull'orlo del mantello, tutt'intorno fra le melagrane;
Exo	39	26	un campanello e una melagrana, un campanello e una melagrana, tutt'intorno, sull'orlo del mantello, per fare il servizio, come l'Eterno aveva ordinato a Mosè.
Exo	39	27	Essi fecero pure le tuniche di lino fino; un lavoro di tessitore, per Aaronne e per i suoi figli,
Exo	39	28	Il turbante di lino fino, l'ornamento dei copricapo di lino fino e i calzoni di lino fino ritorto,
Exo	39	29	e la cintura di lino fino ritorto, di color violaceo porporino e scarlatto, un lavoro di ricamatore, come l'Eterno aveva ordinato a Mosè.
Exo	39	30	Poi fecero la piastra del sacro diadema d'oro puro e vi incisero come sopra un sigillo: SANTITA' ALL'ETERNO.
Exo	39	31	E fissarono ad essa un nastro violaceo per attaccarla in cima al turbante, come l'Eterno aveva ordinato a Mosè.
Exo	39	32	Così fu finito tutto il lavoro del tabernacolo e della tenda di convegno. I figli d'Israele fecero secondo tutto ciò che l'Eterno aveva ordinato a Mosè; essi fecero così.
Exo	39	33	Poi portarono a Mosè il tabernacolo, la tenda e tutti i suoi utensili, i suoi fermagli, le sue tavole, le sue traverse, le sue colonne e le sue basi,
Exo	39	34	la copertura di pelli di montone tinte in rosso, la copertura di pelli di tasso e il velo della cortina,
Exo	39	35	l'arca della testimonianza con le sue stanghe e il propiziatorio,
Exo	39	36	la tavola con tutti i suoi utensili e il pane della presentazione,
Exo	39	37	il candelabro d'oro puro con le sue lampade (le lampade disposte in ordine), tutti i suoi utensili e l'olio per la luce del candelabro,
Exo	39	38	l'altare d'oro, l'olio dell'unzione, l'incenso profumato e la cortina per l'ingresso della tenda,
Exo	39	39	l'altare di bronzo, la sua griglia di bronzo, le sue stanghe e tutti i suoi utensili, la conca con la sua base,
Exo	39	40	i tendaggi del cortile, le sue colonne con le sue basi, la cortina per l'ingresso del cortile, i cordoni del cortile, i suoi piuoli e tutti gli utensili per il servizio del tabernacolo, per la tenda di convegno,
Exo	39	41	le vesti ben lavorate per servire nel santuario, le vesti sacre per il sacerdote Aaronne e le vesti dei suoi figli per servire come sacerdoti.
Exo	39	42	I figli d'Israele eseguirono tutto il lavoro, secondo tutto ciò che l'Eterno aveva ordinato a Mosè.
Exo	39	43	Mosè esaminò quindi tutto il lavoro; ed ecco, essi l'avevano eseguito come l'Eterno aveva ordinato; essi l'avevano fatto così. Così Mosè li benedisse.
------------------------Esodo, capitolo 40
Exo	40	1	Poi l'Eterno parlò a Mosè, dicendo:
Exo	40	2	Il primo giorno del primo mese erigerai il tabernacolo, la tenda di convegno.
Exo	40	3	Vi collocherai l'arca della testimonianza e nasconderai l'arca con il velo.
Exo	40	4	Vi porterai dentro la tavola e disporrai le cose che vi devono andare sopra; vi porterai pure il candelabro e accenderai le sue lampade.
Exo	40	5	Collocherai l'altare d'oro per l'incenso davanti all'arca della testimonianza, e metterai la cortina all'ingresso del tabernacolo.
Exo	40	6	Metterai l'altare degli olocausti davanti all'ingresso del tabernacolo, della tenda di convegno.
Exo	40	7	Collocherai la conca fra la tenda di convegno e l'altare e vi metterai dentro dell'acqua.
Exo	40	8	Disporrai i tendaggi del cortile tutt'intorno e metterai la cortina all'ingresso del cortile.
Exo	40	9	Poi prenderai l'olio dell'unzione e ungerai il tabernacolo e tutto quello che vi si trova, e lo consacrerai con tutti i suoi utensili; e sarà santo.
Exo	40	10	Ungerai pure l'altare degli olocausti e tutti i suoi utensili; consacrerai così l'altare e l'altare sarà santissimo.
Exo	40	11	Ungerai anche la conca con la sua base e la consacrerai.
Exo	40	12	Poi farai avvicinare Aaronne e i suoi figli all'ingresso della tenda di convegno e li laverai con acqua.
Exo	40	13	Rivestirai Aaronne delle vesti sacre, lo ungerai e lo consacrerai, perché mi serva come sacerdote.
Exo	40	14	Farai pure avvicinare i suoi figli e li rivestirai di tuniche,
Exo	40	15	e li ungerai come avrai unto il loro padre, perché mi servino come sacerdoti; la loro unzione conferirà loro un sacerdozio perpetuo, di generazione in generazione.
Exo	40	16	Mosè fece così; fece esattamente secondo tutto ciò che l'Eterno gli aveva ordinato.
Exo	40	17	Così il primo giorno del primo mese del secondo anno, il tabernacolo fu eretto.
Exo	40	18	Mosè eresse il tabernacolo, pose le sue basi, collocò le sue assi, mise le sue traverse e rizzò le sue colonne.
Exo	40	19	Sopra il tabernacolo distese la tenda e al di sopra di questa pose la copertura della tenda, come l'Eterno aveva ordinato a Mosè.
Exo	40	20	Poi prese la testimonianza e la pose dentro l'arca, mise le stanghe agli anelli dell'arca, e collocò il propiziatorio sull'arca;
Exo	40	21	portò l'arca nel tabernacolo, sospese il velo della cortina e nascose così l'arca della testimonianza, come l'Eterno aveva ordinato a Mosè.
Exo	40	22	Pose pure la tavola nella tenda di convegno, dal lato nord del tabernacolo, al di fuori del velo.
Exo	40	23	Vi dispose sopra in ordine il pane davanti all'Eterno, come l'Eterno aveva ordinato a Mosè.
Exo	40	24	Poi mise il candelabro nella tenda di convegno, di fronte alla tavola, dal lato sud del tabernacolo;
Exo	40	25	e accese le lampade davanti all'Eterno, come l'Eterno aveva ordinato a Mosè.
Exo	40	26	Poi mise l'altare d'oro nella tenda di convegno, davanti al velo,
Exo	40	27	e su di esso bruciò l'incenso profumato, come l'Eterno aveva ordinato a Mosè.
Exo	40	28	Mise pure la cortina all'ingresso del tabernacolo.
Exo	40	29	Poi collocò l'altare degli olocausti all'ingresso del tabernacolo, della tenda di convegno, e su di esso offrì l'olocausto e l'oblazione, come l'Eterno aveva ordinato a Mosè.
Exo	40	30	pose quindi la conca fra la tenda di convegno e l'altare e vi mise dentro dell'acqua per lavarsi.
Exo	40	31	E con l'acqua di questa, Mosè, Aaronne e i suoi figli si lavarono le mani e i piedi;
Exo	40	32	quando entravano nella tenda di convegno e quando si avvicinavano all'altare, si lavavano, come l'Eterno aveva ordinato a Mosè.
Exo	40	33	Eresse pure il cortile attorno al tabernacolo e all'altare e mise la cortina all'ingresso del cortile. Così Mosè terminò il lavoro.
Exo	40	34	Allora la nuvola coprì la tenda di convegno e la gloria dell'Eterno riempì il tabernacolo.
Exo	40	35	E Mosè non potè entrare nella tenda di convegno, perché la nuvola vi si era posata sopra e la gloria dell'Eterno riempiva il tabernacolo.
Exo	40	36	In tutti i loro spostamenti, quando la nuvola si alzava al di sopra del tabernacolo, i figli d'Israele partivano;
Exo	40	37	ma se la nuvola non si alzava, non partivano fino al giorno che non si fosse alzata.
Exo	40	38	poiché la nuvola dell'Eterno stava sul tabernacolo durante il giorno, e di notte su di esso stava un fuoco, davanti agli occhi di tutta la casa d'Israele, durante tutti i loro spostamenti.
------------------------Levitico, capitolo 1
Lev	1	1	L'Eterno chiamò Mosè e gli parlò dalla tenda di convegno, dicendo:
Lev	1	2	Parla ai figli d'Israele e di' loro: Quando uno di voi porta un'offerta all'Eterno, portate come vostra offerta un animale preso dalla mandria o dal gregge.
Lev	1	3	Se la sua offerta è un olocausto di un capo preso dalla mandria, offra un maschio senza difetto; lo porterà all'ingresso della tenda di convegno di sua spontanea volontà davanti all' Eterno.
Lev	1	4	Poserà quindi la sua mano sulla testa dell'olocausto, che sarà gradito al suo posto, per fare l'espiazione per lui.
Lev	1	5	Poi scannerà il torello davanti all'Eterno; e i sacerdoti, figli di Aaronne, presenteranno il sangue e spargeranno il sangue tutt'intorno sull'altare, che è all'ingresso della tenda di convegno;
Lev	1	6	scuoierà l'olocausto e lo taglierà a pezzi.
Lev	1	7	E i figli del sacerdote Aaronne metteranno del fuoco sull'altare e sistemeranno della legna sul fuoco.
Lev	1	8	Poi i sacerdoti, figli di Aaronne, disporranno i pezzi, la testa e il grasso, sulla legna posta sul fuoco che è sull'altare;
Lev	1	9	ma laveranno con acqua gli intestini e le gambe, e il sacerdote farà fumare ogni cosa sull'altare, come un olocausto, un sacrificio fatto col fuoco di odore soave all'Eterno.
Lev	1	10	Se la sua offerta è un olocausto del gregge: pecore o capre, offra un maschio senza difetto.
Lev	1	11	Lo scannerà dal lato nord dell'altare, davanti all'Eterno; e i sacerdoti, figli di Aaronne, ne spargeranno il sangue tutt'intorno all'altare.
Lev	1	12	Poi lo taglierà a pezzi con la sua testa e il suo grasso, e il sacerdote li disporrà sulla legna posta sul fuoco che è sull'altare;
Lev	1	13	ma laverà gli intestini e le gambe con acqua, e il sacerdote presenterà ogni cosa e la farà fumare sull'altare. Questo è un olocausto, un sacrificio fatto col fuoco di odore soave all'Eterno.
Lev	1	14	Se la sua offerta all'Eterno è un olocausto di uccelli, porti delle tortore o dei giovani piccioni.
Lev	1	15	Il sacerdote lo presenterà all'altare, gli strapperà la testa, la farà fumare sull'altare, e il suo sangue sarà fatto scorrere su un lato dell'altare.
Lev	1	16	Poi gli toglierà il gozzo con le sue piume e lo getterà accanto all'altare, verso est, nel luogo delle ceneri.
Lev	1	17	Lo spaccherà quindi tenendolo per le ali, senza però dividerlo in due, e il sacerdote lo farà fumare sull'altare, sulla legna posta sul fuoco. Questo è un olocausto, un sacrificio fatto col fuoco in odore soave all'Eterno.
------------------------Levitico, capitolo 2
Lev	2	1	Quando uno porta come offerta all'Eterno un'oblazione, la sua offerta sia di fior di farina; vi versi sopra dell'olio e vi metta sopra dell'incenso.
Lev	2	2	La porterà ai sacerdoti, figli di Aaronne; il sacerdote prenderà da essa una manciata di fior di farina e olio con tutto l'incenso, e la farà fumare sull'altare come ricordo, un sacrificio fatto col fuoco in odore soave all'Eterno.
Lev	2	3	Ciò che rimarrà dell'oblazione sarà per Aaronne e per i suoi figli; è cosa santissima tra i sacrifici fatti col fuoco all'Eterno.
Lev	2	4	Quando porti come offerta un'oblazione di cibo cotta al forno, sarà di focacce non lievitate di fior di farina mescolata con olio e di schiacciate senza lievito unte d'olio.
Lev	2	5	Ma se la tua offerta è un'oblazione di cibo cotta sulla griglia, sarà di fior di farina mescolata con olio, senza lievito.
Lev	2	6	La dividerai a pezzi e vi verserai sopra dell'olio; è un'oblazione di cibo.
Lev	2	7	Se invece la tua offerta è un'oblazione di cibo cotta in padella, sarà fatta di fior di farina con olio.
Lev	2	8	Porterai all'Eterno l'oblazione di cibo fatta di queste cose; sarà presentata al sacerdote, che la porterà all'altare.
Lev	2	9	Il sacerdote preleverà dall'oblazione la parte che deve servire da ricordo e la farà fumare sull'altare, un sacrificio fatto col fuoco di odore soave all'Eterno.
Lev	2	10	Ciò che rimane dell'oblazione di cibo sarà per Aaronne e per i suoi figli; è cosa santissima tra i sacrifici fatti col fuoco all'Eterno.
Lev	2	11	Qualunque oblazione di cibo che porterete all'Eterno sarà senza lievito, poiché non farete fumare nulla che contenga lievito o miele, come sacrificio fatto col fuoco all'Eterno.
Lev	2	12	Le potete portare all'Eterno come oblazione di primizie; ma esse non saranno poste sull'altare come offerte di soave odore.
Lev	2	13	Ogni oblazione di cibo che offrirai, la condirai con sale; non lascerai mancare il sale del patto di DIO dalle tue oblazioni. Su tutte le tue offerte offrirai del sale.
Lev	2	14	Se offri all'Eterno un'oblazione di cibo delle tue primizie, offrirai come oblazione di cibo delle tue primizie delle spighe tostate al fuoco, chicchi di grano schiacciati da spighe intere.
Lev	2	15	E vi metterai sopra dell'olio e vi porrai sopra dell'incenso: è un'oblazione di cibo.
Lev	2	16	Poi il sacerdote farà fumare come ricordo una parte del grano e una parte dell'olio, con tutto l'incenso. E' un sacrificio fatto col fuoco all'Eterno.
------------------------Levitico, capitolo 3
Lev	3	1	Quando uno offre un sacrificio di ringraziamento, se offre un capo preso dalla mandria, sia maschio o femmina, l'offrirà senza difetto davanti all'Eterno.
Lev	3	2	Poserà la mano sulla testa della sua offerta e la sgozzerà all'ingresso della tenda di convegno; poi i sacerdoti, figli di Aaronne, spargeranno il sangue tutt'intorno sull'altare.
Lev	3	3	Di questo sacrificio di ringraziamento presenterà, come sacrificio fatto col fuoco all'Eterno, il grasso che copre gli intestini e tutto il grasso che aderisce agli intestini,
Lev	3	4	i due reni e il grasso che è su di essi intorno ai lombi, ma staccherà il lobo grasso del fegato sopra i reni.
Lev	3	5	Quindi i figli di Aaronne lo faranno fumare sull'altare sopra l'olocausto, che è sulla legna posta sul fuoco. E' un sacrificio fatto col fuoco di odore soave all'Eterno.
Lev	3	6	Se la sua offerta, come sacrificio di ringraziamento all'Eterno, è di un capo preso dal gregge, sia maschio o femmina, l'offrirà senza difetto.
Lev	3	7	Se presenta come sua offerta un agnello, l'offrirà davanti all'Eterno.
Lev	3	8	Poserà la sua mano sulla testa della sua offerta e la sgozzerà all'ingresso della tenda di convegno; poi i figli di Aaronne ne spargeranno i sangue tutt'intorno sull'altare.
Lev	3	9	Del sacrificio di ringraziamento presenterà, come sacrificio fatto col fuoco all'Eterno, il suo grasso; egli staccherà tutta la coda grassa vicina alla spina dorsale, il grasso che copre gli intestini e tutto il grasso che aderisce agli intestini,
Lev	3	10	i due reni e il grasso che è su di essi intorno ai lombi, ma staccherà il lobo grasso del fegato sopra i reni.
Lev	3	11	Quindi il sacerdote lo farà fumare sull'altare come cibo. E' un'offerta fatta col fuoco all'Eterno.
Lev	3	12	Se la sua offerta è una capra, l'offrirà davanti all'Eterno.
Lev	3	13	Poserà la sua mano sulla sua testa e la sgozzerà all'ingresso della tenda di convegno; poi i figli di Aaronne ne spargeranno il sangue tutt'intorno sull'altare.
Lev	3	14	Di essa presenterà, come sacrifico fatto col fuoco all'Eterno, il grasso che copre gli intestini e tutto il grasso che aderisce agli intestini,
Lev	3	15	i due reni e il grasso che è su di essi intorno ai lombi, ma staccherà il lobo grasso del fegato sopra i reni.
Lev	3	16	Quindi il sacerdote li farà fumare sull'altare come cibo. E' un'offerta fatta col fuoco di soave odore. Tutto il grasso appartiene all'Eterno.
Lev	3	17	Questa è una legge perpetua per tutte le vostre generazioni, in tutti i luoghi dove abiterete: non mangerete né grasso né sangue.
------------------------Levitico, capitolo 4
Lev	4	1	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Lev	4	2	Parla ai figli d'Israele e di' loro: Se uno commette peccato per ignoranza contro qualsiasi comandamento, facendo qualcosa che non dovrebbe fare,
Lev	4	3	se pecca il sacerdote che è stato unto, rendendo così il popolo colpevole, offra all'Eterno per il peccato commesso un torello senza difetto, come sacrificio per il peccato.
Lev	4	4	Porterà il torello all'ingresso della tenda di convegno davanti all'Eterno; poserà la mano sulla testa del torello e sgozzerà il torello davanti all'Eterno.
Lev	4	5	Poi il sacerdote che è stato unto prenderà del sangue del torello e lo porterà nella tenda di convegno;
Lev	4	6	il sacerdote intingerà il suo dito nel sangue e spruzzerà un po' di quel sangue sette volte davanti all'Eterno, di fronte al velo del santuario.
Lev	4	7	Il sacerdote quindi metterà un po' di quel sangue sui corni dell'altare dell'incenso profumato davanti all'Eterno, che è nella tenda di convegno; verserà il resto del sangue del torello alla base dell'altare degli olocausti, che è all'ingresso della tenda di convegno.
Lev	4	8	Da esso preleverà tutto il grasso del sacrificio del peccato del torello: il grasso che copre gli intestini e tutto il grasso che aderisce agli intestini,
Lev	4	9	i due reni e il grasso che è su di essi intorno ai lombi, ma staccherà il lobo grasso del fegato sopra i reni,
Lev	4	10	come si fa per il torello del sacrificio di ringraziamento; quindi il sacerdote li farà fumare sull'altare degli olocausti.
Lev	4	11	Ma la pelle del torello e tutta la sua carne, con la sua testa, le sue gambe, i suoi intestini e i suoi escrementi
Lev	4	12	l'intero torello, lo porterà fuori del campo, in un luogo puro, dove si gettano le ceneri; e lo brucerà sulla legna col fuoco; sarà bruciato dove si gettano le ceneri.
Lev	4	13	Or se tutta l'assemblea d'Israele commette peccato per ignoranza e la cosa rimane nascosta agli occhi dell'assemblea, essa ha fatto qualcosa che l'Eterno ha vietato di fare e si è così resa colpevole;
Lev	4	14	quando il peccato commesso verrà conosciuto, l'assemblea offrirà come sacrificio per il peccato un torello e lo porterà davanti alla tenda di convegno.
Lev	4	15	Gli anziani dell'assemblea poseranno le loro mani sulla testa del torello davanti all'Eterno; il torello sarà quindi sgozzato davanti all'Eterno.
Lev	4	16	Poi il sacerdote che è stato unto porterà un po' del sangue del torello nella tenda di convegno;
Lev	4	17	quindi il sacerdote intingerà il suo dito nel sangue e lo spruzzerà sette volte davanti all'Eterno, di fronte al velo.
Lev	4	18	Metterà un po' di quel sangue sui corni dell'altare che è davanti all'Eterno, nella tenda di convegno; e verserà il resto del sangue alla base dell'altare dell'olocausto, che è all'ingresso della tenda di convegno.
Lev	4	19	Da esso preleverà tutto il grasso e lo farà fumare sull'altare.
Lev	4	20	Farà di questo torello come ha fatto de torello offerto per il peccato; con esso farà lo stesso. Così il sacerdote farà l'espiazione per i membri dell'assemblea e sarà loro perdonato.
Lev	4	21	Poi porterà il torello fuori del campo e lo brucerà come ha bruciato il primo torello. Questo è il sacrificio del peccato per l'assemblea.
Lev	4	22	Se uno dei capi ha commesso peccato e ha per ignoranza fatto una delle cose che l'Eterno, il suo DIO, ha vietato di fare, e si è così reso colpevole,
Lev	4	23	quando egli diviene consapevole del peccato che ha commesso, porterà come sua offerta un capro, maschio, senza difetto.
Lev	4	24	Poserà la mano sulla testa del capro e lo scannerà nel luogo dove si scannano gli olocausti davanti all'Eterno. E' un sacrificio per il peccato.
Lev	4	25	Poi il sacerdote prenderà col suo dito un po' del sangue del sacrificio per il peccato e lo metterà sui corni dell'altare degli olocausti, e verserà il sangue del capro alla base dell'altare dell'olocausto;
Lev	4	26	quindi farà fumare tutto il suo grasso sull'altare, come il grasso del sacrificio di ringraziamento. Così il sacerdote farà l'espiazione per lui a motivo del suo peccato, ed esso gli sarà perdonato.
Lev	4	27	Se uno del popolo commette peccato per ignoranza contro qualsiasi comandamento dell'Eterno, facendo qualcosa che non dovrebbe fare, e si rende così colpevole,
Lev	4	28	quando egli diviene consapevole del peccato che ha commesso, porterà come sua offerta una capra, femmina, senza difetto, per il peccato che ha commesso.
Lev	4	29	Poserà la mano sulla testa del sacrificio per il peccato e sgozzerà il sacrificio per il peccato nel luogo dell'olocausto.
Lev	4	30	Poi il sacerdote prenderà col suo dito un po' del suo sangue e lo metterà sui corni dell'altare dell'olocausto, e verserà il resto del suo sangue alla base dell'altare.
Lev	4	31	Preleverà tutto il suo grasso, come ha prelevato il grasso dal sacrificio di ringraziamento; quindi il sacerdote lo farà fumare sull'altare come un odore soave all'Eterno. Così il sacerdote farà l'espiazione per lui, ed esso gli sarà perdonato.
Lev	4	32	Se egli porta un agnello come suo sacrificio per il peccato, dovrà portare una femmina senza difetto.
Lev	4	33	Poserà la mano sulla testa del sacrificio per il peccato e lo sgozzerà come sacrificio per il peccato nel luogo in cui si sgozzano gli olocausti.
Lev	4	34	Poi il sacerdote prenderà col suo dito un po' del sangue del sacrificio per il peccato e lo metterà sui corni dell'altare dell'olocausto, e verserà il resto del suo sangue alla base dell'altare.
Lev	4	35	Preleverà tutto il grasso, come si preleva il grasso dell'agnello del sacrificio di ringraziamento; quindi il sacerdote lo farà fumare sull'altare, sui sacrifici fatti col fuoco all'Eterno. Così il sacerdote farà per lui l'espiazione a motivo del peccato che ha commesso, ed esso gli sarà perdonato.
------------------------Levitico, capitolo 5
Lev	5	1	Se uno commette peccato, dopo aver pubblicamente giurato di testimoniare, quando egli è testimone, perché ha visto il fatto o ne è venuto a conoscenza, se non lo riferisce, ne porterà la colpa.
Lev	5	2	O se uno tocca qualcosa d'impuro, anche se non consapevolmente, come il cadavere di una bestia impura o il cadavere di un animale domestico impuro o il cadavere di un rettile impuro, rimarrà egli stesso impuro è colpevole.
Lev	5	3	O se tocca una impurità umana, anche se non consapevolmente, qualunque cosa per mezzo della quale l'uomo diviene impuro quando lo riconosce, è colpevole.
Lev	5	4	O se uno senza rendersi conto, parlando sconsideratamente con le sue labbra, giura di fare del bene o di fare del male, qualunque cosa un uomo possa dire sconsideratamente con un giuramento, quando lo riconosce, è colpevole in ognuna di queste cose.
Lev	5	5	Se dunque uno si è reso colpevole in una di queste cose, confesserà il peccato che ha commesso;
Lev	5	6	porterà quindi all'Eterno, come sacrifico della sua colpa per il peccato che ha commesso, una femmina del gregge, una pecora o una capra, come sacrificio per il peccato; e il sacerdote farà per lui l'espiazione a motivo del suo peccato.
Lev	5	7	Se non ha mezzi per procurarsi una pecora, porterà all'Eterno, come sacrificio del peccato che ha commesso, due tortore o due giovani piccioni: uno come sacrificio per il peccato e l'altro come olocausto.
Lev	5	8	Li porterà al sacerdote, il quale offrirà prima quello per il peccato; gli staccherà la testa vicino alla nuca, ma senza separarla completamente;
Lev	5	9	poi spruzzerà un po' del sangue del sacrificio per il peccato sulla parete dell'altare, e il resto del sangue sarà fatto defluire alla base dell'altare. Questo è un sacrificio per il peccato.
Lev	5	10	Dell'altro uccello farà un olocausto, secondo le norme stabilite. Così il sacerdote farà per quel tale l'espiazione del peccato che ha commesso, ed esso gli sarà perdonato.
Lev	5	11	Ma se non ha mezzi per procurarsi due tortore o due giovani piccioni, allora chi ha peccato porterà come sua offerta la decima parte di un efa di fior di farina, come sacrificio per il peccato; non metterà su di essa né olio né incenso perché è un sacrificio per il peccato.
Lev	5	12	Porterà la farina al sacerdote e il sacerdote ne prenderà una manciata come ricordo, e la farà fumare sull'altare sopra i sacrifici fatti col fuoco all'Eterno. E' un sacrificio per il peccato.
Lev	5	13	Così il sacerdote farà per lui l'espiazione del suo peccato che ha commesso in una di queste cose, ed esso gli sarà perdonato. Il resto sarà del sacerdote come nell'oblazione di cibo.
Lev	5	14	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Lev	5	15	Se uno commette una violazione e pecca per ignoranza contro le cose sante dell'Eterno, allora porterà all'Eterno la sua offerta per la trasgressione, un montone senza difetto preso dal gregge, valutata da te in sicli d'argento, secondo il siclo del santuario, come offerta per la trasgressione.
Lev	5	16	E risarcirà il danno che ha causato nei confronti della cosa santa, aggiungendovi un quinto in piú, e lo darà al sacerdote; così il sacerdote farà per lui l'espiazione col montone dell'offerta per la trasgressione, e la trasgressione gli sarà perdonata.
Lev	5	17	Se uno pecca e, senza rendersene conto, commette qualunque cosa che l'Eterno ha vietato di fare, è ugualmente colpevole e ne porta la pena.
Lev	5	18	Egli porterà al sacerdote, come offerta per la trasgressione, un montone senza difetto, preso dal gregge, secondo la tua valutazione. Così il sacerdote farà per lui l'espiazione per il suo peccato di ignoranza, che ha commesso senza rendersene conto, ed esso gli sarà perdonato.
Lev	5	19	Questa è un'offerta per la trasgressione; egli è certamente colpevole davanti all'Eterno.
------------------------Levitico, capitolo 6
Lev	6	1	L'Eterno parlò a Mosè, dicendo:
Lev	6	2	Se uno pecca e commette una violazione contro l'Eterno, comportandosi falsamente col suo vicino in merito a un deposito o a un pegno o per un furto, o se ha ingannato il suo vicino,
Lev	6	3	o perché ha trovato una cosa perduta e ha mentito in merito e ha giurato il falso, per qualsiasi cosa l'uomo può peccare nel suo operare,
Lev	6	4	allora se ha peccato ed è colpevole, egli deve restituire ciò che ha rubato, o la cosa estorta con frode o il deposito che gli è stato affidato o l'oggetto perduto che ha trovato,
Lev	6	5	o tutto quello in merito a cui ha giurato il falso. Non solo ne farà piena restituzione, ma vi aggiungerà un quinto e lo consegnerà al proprietario il giorno stesso della sua offerta per la trasgressione.
Lev	6	6	Porterà quindi al sacerdote la sua offerta per la trasgressione all'Eterno: un montone senza difetto, preso dal gregge secondo la tua stima, come offerta per la trasgressione.
Lev	6	7	Così il sacerdote Farà l'espiazione per lui davanti all'Eterno, e gli sarà perdonato qualunque colpa di cui si è reso colpevole.
Lev	6	8	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Lev	6	9	Da quest'ordine ad Aaronne e ai suoi figli, e di' loro: Questa è la legge dell'olocausto. L'olocausto rimarrà sul braciere sopra l'altare tutta la notte, fino al mattino; e il fuoco dell'altare sarà tenuto acceso.
Lev	6	10	Il sacerdote si metterà la sua tunica di lino e indosserà sul corpo i calzoni; e raccoglierà le ceneri dell'olocausto che il fuoco ha consumato sull'altare, e le metterà accanto all'altare.
Lev	6	11	Poi si spoglierà delle sue vesti e ne indosserà delle altre, e porterà le ceneri fuori del campo in un luogo puro.
Lev	6	12	Il fuoco sull'altare vi sarà mantenuto acceso e non si lascerà spegnere; il sacerdote su di esso brucerà della legna ogni mattina, vi disporrà sopra l'olocausto e vi farà fumare sopra il grasso dei sacrifici di ringraziamento.
Lev	6	13	Il fuoco deve ardere continuamente sull'altare e non deve spegnersi.
Lev	6	14	Questa è la legge dell'oblazione di cibo. I figli di Aaronne la presenteranno davanti all'Eterno di fronte all'altare.
Lev	6	15	Uno di essi prenderà da questa una manciata di fior di farina con il suo olio e tutto l'incenso che sta sull'oblazione di cibo e la farà fumare sull'altare in odore soave, come un ricordo per l'Eterno.
Lev	6	16	Aaronne e i suoi figli mangeranno ciò che rimarrà di essa; la si mangerà senza lievito in luogo santo; essi la mangeranno nel cortile della tenda di convegno.
Lev	6	17	Non la si cuocia con lievito; è la parte che ho loro dato dei miei sacrifici fatti col fuoco. E' cosa santissima, come il sacrificio per il peccato e come il sacrificio per la trasgressione.
Lev	6	18	Ogni maschio fra i figli di Aaronne ne potrà mangiare. E' una legge eterna per tutte le vostre generazioni, che riguarda i sacrifici fatti col fuoco all'Eterno. Chiunque tocca queste cose deve essere santo.
Lev	6	19	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Lev	6	20	Questa è l'offerta che Aaronne e i suoi figli faranno all'Eterno il giorno in cui sono unti: un decimo d'efa di fior di farina, come consueta oblazione di cibo, metà la mattina e metà la sera.
Lev	6	21	Essa sarà preparata con olio sulla griglia; la porterai ben mescolata e offrirai i pezzi cotti dell'oblazione di cibo, come odore soave all'Eterno.
Lev	6	22	Il sacerdote tra i suoi figli che è unto per succedergli, farà quest'offerta; come legge perpetua, sarà fatta fumare per intero.
Lev	6	23	Ogni oblazione di cibo del sacerdote sarà fatta fumare per intero; non sarà mangiata.
Lev	6	24	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Lev	6	25	Parla ad Aaronne e ai suoi figli e di' loro: Questa è la legge del sacrificio per il peccato. Nel luogo dove si sgozza l'olocausto, si sgozzi il sacrifico per il peccato davanti all'Eterno. E' cosa santissima.
Lev	6	26	Il sacerdote che l'offre per il peccato la mangerà; dovrà essere mangiata in luogo santo, nel cortile della tenda di convegno.
Lev	6	27	Chiunque ne tocca la carne diventa santo; e se un po' del suo sangue schizza su una veste, ciò su cui è schizzato il sangue sarà lavato in luogo santo.
Lev	6	28	Ma il vaso di terra in cui è stato cotto sarà spezzato; e se è stato cotto in un vaso di bronzo, questo sarà e strofinato e sciacquato con acqua.
Lev	6	29	Ogni maschio fra i sacerdoti ne potrà mangiare; è cosa santissima.
Lev	6	30	Ma non si mangerà alcuna vittima per il peccato, il cui sangue è portato nella tenda di convegno per fare l'espiazione nel santuario. Essa sarà bruciata col fuoco.
------------------------Levitico, capitolo 7
Lev	7	1	Questa è la legge dell'offerta per la trasgressione; (è cosa santissima).
Lev	7	2	Nel luogo dove si scanna l'olocausto, si scannerà la vittima per la trasgressione; e il suo sangue sarà spruzzato tutt'intorno sull'altare.
Lev	7	3	Di essa presenterà tutto il grasso: rimuoverà la coda grassa, il grasso che copre gli intestini,
Lev	7	4	i due reni, il grasso che è su di essi intorno ai lombi e il lobo grasso del fegato sopra i reni.
Lev	7	5	Quindi il sacerdote li farà fumare sull'altare, come un sacrificio fatto col fuoco all'Eterno. Questo è un sacrificio per la trasgressione.
Lev	7	6	Ogni maschio tra i sacerdoti ne potrà mangiare; lo si mangerà in luogo santo; è cosa santissima.
Lev	7	7	Il sacrificio per la trasgressione è come il sacrificio per il peccato; la stessa legge vale per entrambi; la vittima con la quale il sacerdote fa l'espiazione spetta a lui.
Lev	7	8	E il sacerdote, che offre l'olocausto di qualcuno, prenderà per sé la pelle dell'olocausto che avrà offerto.
Lev	7	9	Così ogni oblazione di cibo cotta al forno, o preparata in padella o sulla griglia, sarà del sacerdote che l'ha offerta.
Lev	7	10	E ogni oblazione di cibo mescolata con olio o asciutta spetta a tutti i figli di Aaronne: per l'uno come per l'altro.
Lev	7	11	Questa è la legge del sacrificio di ringraziamento, che si porterà all'Eterno.
Lev	7	12	Se uno l'offre per rendimento di grazie, offrirà col sacrificio di rendimento di grazie focacce senza lievito intrise con olio, schiacciate senza lievito unte con olio e focacce di fior di farina mescolate con olio.
Lev	7	13	Assieme alle focacce di pane senza lievito, come sua offerta presenterà, col sacrificio di rendimento di grazie, il suo sacrificio di ringraziamento.
Lev	7	14	Di ogni offerta egli offrirà una focaccia come oblazione elevata all'Eterno; essa sarà del sacerdote che avrà spruzzato il sangue del sacrificio di ringraziamento.
Lev	7	15	La carne del sacrificio di rendimento di grazie presentato in ringraziamento sarà mangiata il giorno stesso in cui è offerta; non se ne lascerà nulla fino al mattino.
Lev	7	16	Ma se il sacrificio che uno offre è un voto o un'offerta spontanea, sarà mangiato il giorno in cui il sacrificio è presentato; quel che ne rimane dovrà essere mangiato l'indomani.
Lev	7	17	Ma quel che resta della carne del sacrificio sarà bruciato col fuoco il terzo giorno.
Lev	7	18	Se nel terzo giorno si mangia della carne del suo sacrificio di ringraziamento, esso non sarà accetto e non gli sarà accreditato; sarà una cosa abominevole; e colui che ne mangia, porterà la pena del suo peccato.
Lev	7	19	La carne che tocca una qualsiasi cosa impura non sarà mangiata; sarà bruciata col fuoco. Quanto all'altra carne, chiunque è puro ne potrà mangiare.
Lev	7	20	Ma la persona che, essendo impura, mangia della carne del sacrificio di ringraziamento che appartiene all'Eterno, sarà sterminata dal suo popolo.
Lev	7	21	Inoltre se uno tocca una qualsiasi cosa impura, (una impurità umana, un animale impuro o qualsiasi cosa abominevole e immonda) e mangia della carne del sacrificio di ringraziamento che appartiene all'Eterno, quel tale sarà sterminato dal suo popolo.
Lev	7	22	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Lev	7	23	Parla ai figli d'Israele e di' loro: Non mangerete alcun grasso di bue o di pecora o di capra.
Lev	7	24	Il grasso di una bestia morta naturalmente e il grasso di una bestia sbranata potrà servire per qualunque altro uso, ma non ne mangerete affatto;
Lev	7	25	perché chiunque infatti mangia del grasso di un animale che viene offerto in sacrifico fatto col fuoco all'Eterno, quel tale che ne mangia sarà sterminato dal suo popolo.
Lev	7	26	Inoltre non mangerete alcun sangue, né di uccelli né di quadrupedi, in nessuna delle vostre abitazioni.
Lev	7	27	Chiunque mangia alcun genere di sangue, sarà sterminato dal suo popolo.
Lev	7	28	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Lev	7	29	Parla ai figli d'Israele e di' loro: Chi offre all'Eterno il suo sacrificio di ringraziamento porterà la sua offerta all'Eterno, prelevandola dal suo sacrifico di ringraziamento.
Lev	7	30	Porterà con le proprie mani le offerte fatte col fuoco all'Eterno; porterà il grasso insieme col petto, per agitare il petto come offerta agitata davanti all'Eterno.
Lev	7	31	Il sacerdote farà fumare il grasso sull'altare, mentre il petto sarà di Aaronne e dei suoi figli.
Lev	7	32	Darete pure al sacerdote, come offerta elevata, la coscia destra dei vostri sacrifici di ringraziamento.
Lev	7	33	Colui dei figli di Aaronne che offre il sangue e il grasso dei sacrifici di ringraziamento avrà, come sua parte, la coscia destra.
Lev	7	34	Poiché dai sacrifici di ringraziamento offerti dai figli d'Israele io prendo il petto dell'offerta agitata e la coscia dell'offerta elevata, e li do al sacerdote Aaronne e ai suoi figli, come un debito perenne da parte dei figli d'Israele.
Lev	7	35	Questa è la parte consacrata ad Aaronne e ai suoi figli dei sacrifici fatti col fuoco all'Eterno, nel giorno in cui saranno presentati per servire all'Eterno come sacerdoti.
Lev	7	36	Questo l'Eterno ha ordinato ai figli d'Israele di dare loro nel giorno in cui li ha unti, come una legge perpetua per tutte le loro generazioni.
Lev	7	37	Questa è la legge dell'olocausto, dell'oblazione di cibo, del sacrificio per il peccato, del sacrificio per la trasgressione, della consacrazione e del sacrificio di ringraziamento,
Lev	7	38	legge che l'Eterno diede a Mosè sul monte Sinai, il giorno che ordinò ai figli d'Israele di presentare le loro offerte all'Eterno nel deserto di Sinai.
------------------------Levitico, capitolo 8
Lev	8	1	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Lev	8	2	prendi Aaronne e i suoi figli con lui, le vesti, l'olio dell'unzione, il torello del sacrificio per il peccato, i due montoni e il paniere dei pani azzimi,
Lev	8	3	e raduna tutta l'assemblea all'ingresso della tenda di convegno.
Lev	8	4	Allora Mosè fece come l'Eterno gli aveva ordinato, e l'assemblea fu radunata all'ingresso della tenda di convegno.
Lev	8	5	Mosè disse all'assemblea: Questo è ciò che l'Eterno ha ordinato di fare.
Lev	8	6	Quindi Mosè fece avvicinare Aaronne e i suoi figli e li lavò con acqua.
Lev	8	7	Poi rivestì Aaronne della tunica, lo cinse con la cintura, gli fece indossare il mantello, gli mise l'efod, e lo cinse con la cintura artisticamente lavorata dell'efod, con la quale gli fissò l'efod addosso.
Lev	8	8	Gli mise pure il pettorale e sul pettorale pose l'Urim e il Thummim.
Lev	8	9	Poi gli mise in capo il turbante e sul davanti del turbante pose la piastra d'oro, il santo diadema, come l'Eterno aveva ordinato a Mosè.
Lev	8	10	Poi Mosè prese l'olio dell'unzione, unse il tabernacolo e tutte le cose che vi si trovavano, e così le consacrò.
Lev	8	11	Con un po' d'olio asperse sette volte l'altare, unse l'altare e tutti i suoi utensili, e la conca e la sua base, per consacrarli.
Lev	8	12	Versò quindi un po' dell'olio dell'unzione sul capo di Aaronne e lo unse per consacrarlo.
Lev	8	13	Poi Mosè fece avvicinare i figli di Aaronne, li vesti di tuniche, li cinse di cinture e mise su di loro dei copricapo come l'Eterno aveva ordinato a Mosè.
Lev	8	14	Fece quindi accostare il torello del sacrificio per il peccato e Aaronne e i suoi figli posarono le loro mani sulla testa del torello del sacrificio per il peccato.
Lev	8	15	Mosè lo scannò, ne prese del sangue, lo mise col dito sui corni dell'altare tutt'intorno e purificò l'altare; poi sparse il sangue alla base dell'altare e lo consacrò per fare su di esso l'espiazione.
Lev	8	16	Prese quindi tutto il grasso che era sugli intestini, il lobo grasso del fegato e i due reni con il loro grasso e Mosè li fece fumare sull'altare.
Lev	8	17	Ma il torello, la sua pelle, la sua carne e i suoi escrementi li bruciò col fuoco fuori del campo, come l'Eterno aveva ordinato a Mosè.
Lev	8	18	Presentò quindi il montone dell'olocausto, e Aaronne e i suoi figli posarono le mani sulla testa del montone.
Lev	8	19	Mosè lo scannò e spruzzò il sangue tutt'intorno sull'altare.
Lev	8	20	Poi tagliò il montone a pezzi e Mosè fece fumare la testa, i pezzi e il grasso.
Lev	8	21	Dopo aver lavato gli intestini e le gambe con acqua, Mosè fece fumare tutto il montone sull'altare. Fu un olocausto di odore soave, un sacrificio fatto col fuoco all'Eterno, come l'Eterno aveva ordinato a Mosè.
Lev	8	22	Poi presentò il secondo montone, il montone della consacrazione, e Aaronne e i suoi figli posarono le mani sulla testa del montone.
Lev	8	23	Mosè quindi lo scannò, e prese un po' del suo sangue e lo mise sull'estremità dell'orecchio destro di Aaronne e sul pollice della sua mano destra e sul dito grosso del suo piede destro.
Lev	8	24	Poi Mosè fece avvicinare i figli di Aaronne e pose un po' di sangue sull'estremità del loro orecchio destro, sul pollice della loro mano destra e sul dito grosso del loro piede destro; e Mosè spruzzò il reto del sangue tutt'intorno sull'altare.
Lev	8	25	Poi prese il grasso, la coda grassa, tutto il grasso che era sugli intestini, il lobo grasso del fegato, i due reni e il loro grasso, e la coscia destra;
Lev	8	26	e dal paniere dei pani azzimi, che era davanti all'Eterno, prese una focaccia senza lievito, una focaccia di pane all'olio e una schiacciata, e le pose sul grasso e sulla coscia destra.
Lev	8	27	Poi mise tutte queste cose nelle mani di Aaronne e nelle mani dei suoi figli e le agitò come offerta agitata davanti all'Eterno.
Lev	8	28	Mosè quindi le prese dalle loro mani e le fece fumare sull'altare sopra l'olocausto. Fu un sacrificio di consacrazione di odore soave, un sacrificio fatto col fuoco all'Eterno.
Lev	8	29	Poi Mosè prese il petto e lo agitò come offerta agitata davanti all'Eterno; questo fu la parte del montone della consacrazione che toccò a Mosè come l'Eterno aveva ordinato a Mosè.
Lev	8	30	Mosè prese quindi dell'olio dell'unzione e del sangue che era sopra l'altare e lo spruzzò su Aaronne, sulle sue vesti, sui suoi figli e sulle vesti dei suoi figli con lui; così consacrò Aaronne, le sue vesti, i suoi figli e le vesti dei figli con lui.
Lev	8	31	Poi Mosè disse ad Aaronne e ai suoi figli: Fate cuocere la carne all'ingresso della tenda di convegno e là mangiatela col pane che è nel paniere della consacrazione, come ho ordinato, dicendo: Aaronne e i suoi figli la mangeranno
Lev	8	32	Quel che rimane della carne e del pane lo brucerete col fuoco.
Lev	8	33	Per sette giorni non uscirete dall'ingresso della tenda di convegno, finché non siano compiuti i giorni della vostra consacrazione, perché saranno necessari sette giorni per compiere la vostra consacrazione.
Lev	8	34	Come si è fatto in questo giorno, così l'Eterno ha ordinato di fare per compiere l'espiazione per voi.
Lev	8	35	Rimarrete dunque sette giorni all'ingresso della tenda di convegno, giorno e notte, e osserverete il comandamento dell'Eterno, affinché non muoiate; poiché così mi è stato ordinato.
Lev	8	36	Così Aaronne e i suoi figli fecero tutte le cose che l'Eterno aveva comandato per mezzo di Mosè.
------------------------Levitico, capitolo 9
Lev	9	1	Or avvenne nell'ottavo giorno che Mosè chiamò Aaronne, i suoi figli e gli anziani d'Israele,
Lev	9	2	e disse ad Aaronne: Prendi un vitello per il sacrificio per il peccato e un montone per un olocausto, ambedue senza difetto, e offrili davanti all'Eterno.
Lev	9	3	Parlerai quindi ai figli d'Israele, dicendo: Prendete un capro per un sacrificio per il peccato, un vitello e un agnello, ambedue di un anno, senza difetto, per un olocausto.
Lev	9	4	un torello e un montone per un sacrificio di ringraziamento, per sacrificarli davanti all'Eterno, e un'offerta di cibo, mescolata con olio, perché oggi l'Eterno vi apparirà.
Lev	9	5	Essi dunque portarono davanti alla tenda di convegno ciò che Mosè aveva comandato; e tutta l'assemblea si avvicinò e rimase in piedi davanti all'Eterno.
Lev	9	6	Allora Mosè disse: Questo è ciò che l'Eterno vi ha comandato; fatelo, e la gloria dell'Eterno vi apparirà.
Lev	9	7	Poi Mosè disse ad Aaronne: Avvicinati all'altare; offri il tuo sacrificio per il peccato e il tuo olocausto e fa' l'espiazione per te e per il popolo; presenta pure l'offerta del popolo e fa' l'espiazione per loro, come l'Eterno ha comandato.
Lev	9	8	Così Aaronne si avvicinò all'altare e scannò il vitello del sacrificio per il peccato, che era per sé.
Lev	9	9	Poi i suoi figli gli presentarono il sangue ed egli intinse il suo dito nel sangue e lo mise sui corni dell'altare, e versò il resto del sangue alla base dell'altare;
Lev	9	10	ma il grasso, i reni e il lobo grasso del fegato della vittima per il peccato, li fece fumare sull'altare, come l'Eterno aveva ordinato a Mosè.
Lev	9	11	La carne e la pelle invece le bruci fuori del campo.
Lev	9	12	Poi scannò l'olocausto; i figli di Aaronne gli porsero il sangue ed egli lo spruzzò tutt'intorno sull'altare.
Lev	9	13	Gli porsero quindi l'olocausto fatto a pezzi e la testa; ed egli li fece fumare sull'altare.
Lev	9	14	Lavò gli intestini e le gambe e li fece fumare con l'olocausto sull'altare.
Lev	9	15	Poi presentò l'offerta del popolo. Prese il capro, che era il sacrificio per il peccato del popolo, lo scannò e l'offrì per il peccato, come il primo.
Lev	9	16	Poi presentò l'olocausto e lo offerse secondo la regola stabilita.
Lev	9	17	Presentò quindi l'oblazione di cibo; ne prese una manciata e la fece fumare sull'altare, oltre l'olocausto della mattina.
Lev	9	18	Scannò anche il torello e il montone, come sacrificio di ringraziamento per il popolo. I figli di Aaronne gli porsero il sangue, ed egli lo spruzzò tutt'intorno sull'altare.
Lev	9	19	Gli porsero il grasso del bue, del montone, la coda grassa, il grasso che copre gli intestini, i reni e il lobo grasso del fegato;
Lev	9	20	misero il grasso sui petti, ed egli fece fumare il grasso sull'altare;
Lev	9	21	ma i petti e la coscia destra Aaronne li agitò davanti all'Eterno come offerta agitata nel modo che Mosè aveva ordinato.
Lev	9	22	Poi Aaronne alzò le sue mani verso il popolo e lo benedisse; dopo aver fatto il sacrificio per il peccato, l'olocausto e i sacrifici di ringraziamento discese dall'altare.
Lev	9	23	Quindi Mosè ed Aaronne entrarono nella tenda di convegno; poi uscirono e benedissero il popolo. Allora la gloria dell'Eterno apparve a tutto il popolo.
Lev	9	24	Quindi un fuoco uscì dalla presenza dell'Eterno e consumò sull'altare l'olocausto e il grasso; tutto il popolo lo vide, proruppe in grida di gioia e si prostrò con la faccia a terra.
------------------------Levitico, capitolo 10
Lev	10	1	Poi Nadab e Abihu, figli di Aaronne, presero ciascuno il proprio turibolo, vi misero dentro del fuoco, vi posero sopra l'incenso e offrirono davanti all'Eterno un fuoco illecito, che egli non aveva loro comandato.
Lev	10	2	Allora un fuoco uscì dalla presenza dell'Eterno e li divorò; e morirono davanti all'Eterno.
Lev	10	3	Perciò Mosè disse ad Aaronne: Questo è ciò di cui l'Eterno parlò, dicendo: Io sarò santificato da coloro che si avvicinano a me, e sarò glorificato davanti a tutto il popolo. E Aaronne tacque.
Lev	10	4	Mosè quindi chiamò Mishael ed Eltsafan, figli di Uzziel, zio di Aaronne, e disse loro: Avvicinatevi e portate via i vostri fratelli dal davanti del santuario, fuori del campo.
Lev	10	5	Così essi si avvicinarono e li portarono via nelle loro tuniche, fuori del campo, come Mosè aveva detto.
Lev	10	6	Poi Mosè disse ad Aaronne, a Eleazar e Ithamar, suoi figli: Non scoprite il vostro capo e non stracciate le vostre vesti, per non morire, e perché l'Eterno non si adiri contro tutta l'assemblea; ma i vostri fratelli, l'intera casa d'Israele, facciano lutto per il fuoco che l'Eterno ha acceso.
Lev	10	7	Non allontanatevi dall'ingresso della tenda di convegno, perché non abbiate a morire, poiché l'olio dell'unzione dell'Eterno è su di voi. Ed essi fecero come Mosè aveva detto.
Lev	10	8	L'Eterno parlò ancora ad Aaronne, dicendo:
Lev	10	9	Non bevete vino né bevande inebrianti, né tu né i tuoi figli, quando entrerete nella tenda di convegno, affinché non abbiate a morire; sarà una legge perpetua per tutte le vostre generazioni,
Lev	10	10	perché possiate distinguere tra il santo e il profano, tra l'impuro e il puro,
Lev	10	11	e possiate insegnare ai figli d'Israele tutte le leggi, che l'Eterno ha dato loro per mezzo di Mosè.
Lev	10	12	Poi Mosè disse ad Aaronne, e a Eleazar e Ithamar, i figli che restavano ad Aaronne: Prendete l'oblazione di cibo che rimane dei sacrifici fatti col fuoco all'Eterno e mangiatela senza lievito vicino all'altare, perché è cosa santissima.
Lev	10	13	La mangerete in luogo santo, perché è la parte che spetta a te e ai tuoi figli, dei sacrifici fatti col fuoco all'Eterno, poiché così mi è stato comandato.
Lev	10	14	Il petto dell'offerta agitata e la coscia dell'offerta elevata li mangerete tu, e i tuoi figli e le tue figlie con te, in luogo puro, perché sono la parte che spetta a te e ai tuoi figli, data a voi dai sacrifici di ringraziamento dei figli d'Israele.
Lev	10	15	Assieme alle offerte di grasso fatte col fuoco, si porteranno la coscia dell'offerta elevata e il petto dell'offerta agitata, per offrirli come offerta agitata davanti all'Eterno; anche questo apparterrà a te e ai tuoi figli con te, come uno statuto perpetuo, secondo quanto l'Eterno ha comandato.
Lev	10	16	Poi Mosè indagò accuratamente circa il capro del sacrificio per il peccato; ed ecco, era stato bruciato; per cui si adirò contro Eleazar e contro Ithamar, i figli di Aaronne che erano rimasti, dicendo:
Lev	10	17	Perché non avete mangiato il sacrificio per il peccato in luogo santo, poiché è cosa santissima, e l'Eterno ve l'ha dato affinché portiate l'iniquità dell'assemblea, perché facciate l'espiazione per loro davanti all'Eterno?
Lev	10	18	Ecco, il sangue della vittima non è stato portato dentro il luogo santo; voi avreste dovuto mangiarla in luogo santo, come avevo comandato.
Lev	10	19	Aaronne disse quindi a Mosè: Ecco, oggi essi hanno offerto il loro sacrificio per il peccato e il loro olocausto davanti all'Eterno, e mi sono accadute simili cose; se oggi avessi mangiato la vittima del sacrificio per il peccato sarebbe ciò piaciuto agli occhi dell'Eterno?.
Lev	10	20	Quando Mosè udì questo, rimase soddisfatto.
------------------------Levitico, capitolo 11
Lev	11	1	Poi l'Eterno parlò a Mosè e ad Aaronne, dicendo loro:
Lev	11	2	Parlate ai figli d'Israele e dite: Questi sono gli animali che potrete mangiare fra tutte le bestie che sono sulla terra.
Lev	11	3	Potete mangiare di ogni animale che ha lo zoccolo spaccato e il piede diviso e che rumina.
Lev	11	4	Ma fra quelli che ruminano e fra quelli che hanno lo zoccolo spaccato, non mangerete questi: il cammello, perché rumina, ma non ha lo zoccolo spaccato; per voi è impuro;
Lev	11	5	il coniglio, perché rumina, ma non ha lo zoccolo spaccato; per voi è impuro;
Lev	11	6	la lepre, perché rumina, ma non ha lo zoccolo spaccato; per voi è impura;
Lev	11	7	il porco, perché ha lo zoccolo spaccato e il piede diviso, ma non rumina; per voi è impuro.
Lev	11	8	Non mangerete della loro carne e non toccherete i loro corpi morti; per voi essi sono impuri.
Lev	11	9	Questi potete mangiare fra tutti gli animali che sono nell'acqua. Potete mangiare tutti quelli che nell'acqua hanno pinne e squame, tanto nei mari che nei fiumi.
Lev	11	10	Ma tutti quelli che non hanno né pinne né squame, tanto nei mari che nei fiumi, tutti quelli che si muovono nell'acqua e tutti quelli che vivono nell'acqua sono un abominio per voi.
Lev	11	11	Essi saranno un abominio per voi; non mangerete della loro carne e avrete in abominio i loro corpi morti.
Lev	11	12	Tutto ciò che nell'acqua non ha pinne e squame sarà un abominio per voi.
Lev	11	13	Fra gli uccelli avrete in abominio questi; non si devono mangiare, sono un abominio: l'aquila, l'ossifraga e il falco pescatore;
Lev	11	14	Il nibbio e ogni specie di falchi;
Lev	11	15	ogni specie di corvi;
Lev	11	16	lo struzzo, il barbagianni, il gabbiano e ogni specie di sparvieri;
Lev	11	17	il gufo, il cormorano l'ibis;
Lev	11	18	il cigno, il pellicano, l'avvoltoio;
Lev	11	19	la cicogna, ogni specie di aironi, l'upupa e il pipistrello.
Lev	11	20	Vi sarà pure in abominio ogni insetto alato che cammina su quattro zampe.
Lev	11	21	Però, fra tutti gli insetti alati che camminano su quattro piedi, potete mangiare quelli che hanno le gambe sopra i piedi per saltare sulla terra.
Lev	11	22	Di questi potete mangiare: ogni specie di locuste, ogni specie di cavallette, ogni specie di grilli e ogni specie di acridi.
Lev	11	23	Ogni altro insetto alato che ha quattro zampe sarà un abominio per voi.
Lev	11	24	Questi animali vi renderanno impuri; chiunque tocca il loro corpo morto sarà impuro fino alla sera.
Lev	11	25	Chiunque trasporta i loro corpi morti si laverà le vesti, e sarà impuro fino alla sera.
Lev	11	26	Ogni animale che ha lo zoccolo spaccato, ma non ha il piede diviso e che non rumina è impuro per voi; chiunque lo toccherà sarà impuro.
Lev	11	27	Fra tutti gli animali quadrupedi, quelli che camminano sulla pianta dei piedi sono impuri per voi; chiunque tocca il loro corpo morto sarà impuro fino alla sera.
Lev	11	28	Chiunque trasporta il loro corpo morto si laverà le vesti e sarà impuro fino alla sera. Per voi essi sono impuri.
Lev	11	29	Fra gli animali che strisciano sulla terra, questi sono impuri per voi: la talpa, Il topo e ogni specie di lucertola.
Lev	11	30	il geco, il varano, la lucertola, la lumaca e il camaleonte.
Lev	11	31	Questi animali fra tutti quelli che strisciano sono impuri per voi; chiunque li tocca quando sono morti, sarà impuro fino alla sera.
Lev	11	32	Qualsiasi cosa su cui uno di essi cadesse quando sono morti sarà impura; sia essa un utensile di legno o vestito o pelle o sacco o qualsiasi oggetto usato per lavoro, dev'essere messa in acqua, e sarà impura fino alla sera; poi sarà pura.
Lev	11	33	Qualsiasi vaso d'argilla entro cui uno di essi cade, lo romperete; e tutto ciò che si trova in esso sarà impuro.
Lev	11	34	Ogni cibo commestibile su cui cade l'acqua di tale vaso sarà impuro; e ogni sorso che possa essere preso da esso sarà impuro.
Lev	11	35	Qualsiasi cosa su cui cada una parte del loro corpo morto, sia essa il forno o il fornello, sarà spezzato; essi sono impuri e saranno da voi ritenuti impuri.
Lev	11	36	Però una fonte o una cisterna, dove si raccoglie acqua sarà pura, ma qualunque cosa tocca i loro corpi morti sarà impura.
Lev	11	37	E se una parte dei loro corpi morti cade su qualsiasi semente da seminare, questa rimarrà pura;
Lev	11	38	ma se è messa dell'acqua sulla semente e se una parte dei loro corpi morti vi cade sopra è impura per voi.
Lev	11	39	Se muore un animale che vi è permesso mangiare, colui che ne toccherà il corpo morto sarà impuro fino alla sera.
Lev	11	40	Colui che mangia di quel corpo morto laverà le sue vesti e sarà impuro fino alla sera; parimenti colui che trasporta quel corpo morto laverà le sue vesti e sarà impuro fino alla sera.
Lev	11	41	Ogni cosa che striscia sulla terra un abominio; non lo dovete mangiare.
Lev	11	42	Fra tutti gli animali che strisciano sulla terra, non mangerete alcuno di quei che camminano sul ventre, che camminano su quattro zampe, o di quelli che hanno molte zampe, poiché sono un abominio.
Lev	11	43	Non rendetevi abominevoli con alcuno di questi animali che strisciano; non rendetevi impuri con essi, così da divenire contaminati.
Lev	11	44	Poiché io sono l'Eterno, il vostro DIO; santificatevi dunque e siate santi, perché io sono santo; non contaminatevi con alcuno di questi animali che strisciano sulla terra.
Lev	11	45	Poiché io sono l'Eterno che vi ho fatto salire dal paese d'Egitto, per essere il vostro DIO; siate dunque santi, perché io sono santo.
Lev	11	46	Questa è la legge relativa ai quadrupedi, agli uccelli e a ogni essere vivente che si muove nelle acque, e a ogni essere che striscia sulla terra.
Lev	11	47	affinché sappiate distinguere tra l'impuro e il puro, e tra l'animale che si può mangiare e quello che non si deve mangiare.
------------------------Levitico, capitolo 12
Lev	12	1	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Lev	12	2	Parla così ai figli d'Israele: Se una donna è rimasta incinta e partorisce un maschio, sarà impura per sette giorni, sarà impura come nei giorni delle sue mestruazioni.
Lev	12	3	L'ottavo giorno si circonciderà la carne del prepuzio del bambino.
Lev	12	4	Poi ella resterà ancora trentatrè giorni a purificarsi del sangue; non toccherà alcuna cosa santa e non entrerà nel santuario, finché non siano compiuti i giorni della sua purificazione.
Lev	12	5	Se invece partorisce una bambina, sarà impura due settimane come al tempo delle sue mestruazioni; e resterà sessantasei giorni a purificarsi del sangue.
Lev	12	6	Quando i giorni della sua purificazione sono compiuti, sia che si tratti di un figlio o di una figlia, porterà al sacerdote, all'ingresso della tenda di convegno, un agnello di un anno come olocausto e un giovane piccione o una tortora come sacrificio per il peccato.
Lev	12	7	Poi il sacerdote li offrirà davanti all'Eterno e farà l'espiazione per lei; ed ella sarà purificata dal flusso del suo sangue. Questa è la legge relativa alla donna che partorisce un maschio o una femmina.
Lev	12	8	E se non ha mezzi per offrire un agnello, prenderà due tortore o due giovani piccioni, uno come olocausto e l'altro come sacrificio per il peccato. Il sacerdote farà l'espiazione per lei, ed ella sarà pura.
------------------------Levitico, capitolo 13
Lev	13	1	L'Eterno parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, dicendo:
Lev	13	2	Quando uno ha sulla pelle del suo corpo un gonfiore o una crosta o una macchia lucida, e diventa sulla pelle del suo corpo un indizio di piaga di lebbra, quel tale sarà portato dal sacerdote Aaronne o da uno dei suoi figli sacerdoti.
Lev	13	3	Il sacerdote esaminerà la piaga sulla pelle del corpo; se il pelo nella piaga è diventato bianco e la piaga appare più profonda della pelle del corpo, è piaga di lebbra; il sacerdote, dopo averlo esaminato, lo dichiarerà impuro.
Lev	13	4	Ma se la macchia lucida sulla pelle del corpo è bianca e non appare essere più profonda della pelle, e il suo pelo non è diventato bianco, il sacerdote isolerà per sette giorni colui che ha la piaga.
Lev	13	5	Il settimo giorno, il sacerdote lo esaminerà; e se la piaga sembra essersi fermata e non essersi chiusa sulla pelle, il sacerdote lo isolerà altri sette giorni.
Lev	13	6	Il sacerdote lo esaminerà di nuovo il settimo giorno; e se vedrà che la piaga si è attenuata e non si è chiusa sulla pelle, il sacerdote lo dichiarerà puro: è solo una pustola. Quel tale laverà le sue vesti e sarà puro.
Lev	13	7	Ma se la pustola si è allargata sulla pelle dopo che egli si è mostrato al sacerdote per essere dichiarato puro, si farà nuovamente esaminare dal sacerdote;
Lev	13	8	il sacerdote lo esaminerà; e se vedrà che la pustola si è chiusa sulla pelle, il sacerdote lo dichiarerà impuro; è lebbra.
Lev	13	9	Quando su un uomo appare una piaga di lebbra, sarà portato dal sacerdote.
Lev	13	10	Il sacerdote lo esaminerà; e se il gonfiore sulla pelle è bianco e ha fatto diventar bianco il pelo, e nel gonfiore c'è un po' di carne viva,
Lev	13	11	è lebbra cronica sulla pelle del suo corpo e il sacerdote lo dichiarerà impuro; lo isolerà, perché è impuro.
Lev	13	12	Se però la lebbra si diffonde ulteriormente sulla pelle in modo da coprire tutta la pelle di colui che ha la piaga, dalla testa ai piedi, dovunque il sacerdote guardi,
Lev	13	13	il sacerdote lo esaminerà; e se la lebbra ha coperto tutto il suo corpo, dichiarerà puro colui che ha la piaga; è diventato tutto bianco, quindi è puro.
Lev	13	14	Ma nel giorno in cui compare su di lui della carne viva, sarà dichiarato impuro.
Lev	13	15	Quando il sacerdote avrà visto la carne viva, lo dichiarerà impuro; la carne viva è impura; è lebbra.
Lev	13	16	Ma se la carne viva cambia nuovamente e diventa bianca, vada egli dal sacerdote;
Lev	13	17	e il sacerdote lo esaminerà; e se la piaga è diventata bianca, il sacerdote dichiarerà puro colui che ha la piaga; è puro.
Lev	13	18	Quando sulla pelle del corpo si è sviluppata un'ulcera, ed è guarita,
Lev	13	19	e sul luogo dell'ulcera si forma un gonfiore bianco o una macchia lucida, bianco-rossastra, sarà fatta vedere al sacerdote.
Lev	13	20	Il sacerdote la esaminerà; se la macchia appare più profonda della pelle e il suo pelo è diventato bianco, il sacerdote lo dichiarerà impuro; è piaga di lebbra che è scoppiata nell'ulcera.
Lev	13	21	Ma se il sacerdote, esaminandola, si rende conto che nella macchia non ci sono peli bianchi e che non è più profonda della pelle e si è attenuata, i sacerdote lo isolerà per sette giorni.
Lev	13	22	Se la macchia si allarga sulla pelle, il sacerdote lo dichiarerà impuro; è piaga di lebbra.
Lev	13	23	Ma se la macchia è rimasta allo stesso posto e non si è diffusa, è la cicatrice dell'ulcera e il sacerdote lo dichiarerà puro.
Lev	13	24	Se uno riceve sulla sua pelle un'ustione causata dal fuoco, e la carne viva dell'ustione diviene una macchia lucida, bianco-rossastra, o bianca,
Lev	13	25	il sacerdote la esaminerà; e se il pelo della macchia è diventato bianco e la macchia appare più profonda della pelle, è lebbra scoppiata nella bruciatura. Il sacerdote lo dichiarerà impuro; è piaga di lebbra.
Lev	13	26	Ma se il sacerdote, esaminandola, vede che non c'è pelo bianco nella macchia e che essa non è più profonda della pelle, ma si è attenuata, il sacerdote lo isolerà per sette giorni.
Lev	13	27	Il settimo giorno, il sacerdote lo esaminerà; e se la macchia si è ulteriormente diffusa sulla pelle, il sacerdote lo dichiarerà impuro; è piaga di lebbra.
Lev	13	28	Se la macchia lucida invece è rimasta nello stesso luogo e non si è diffusa sulla pelle, ma si è attenuata, è il gonfiore dell'ustione; il sacerdote lo dichiarerà puro, perché è la cicatrice dell'ustione.
Lev	13	29	Quando un uomo o una donna avrà una piaga sul capo o nella barba,
Lev	13	30	il sacerdote esaminerà la piaga; se appare più profonda della pelle e in essa vi è del pelo giallastro e sottile, il sacerdote lo dichiarerà impuro; è tigna, cioè lebbra del capo o della barba.
Lev	13	31	Se invece il sacerdote esamina la piaga della tigna, e non appare più profonda della pelle e in essa non vi è pelo nero, il sacerdote isolerà per sette giorni colui che ha la piaga della tigna.
Lev	13	32	Il settimo giorno il sacerdote esaminerà la piaga e, se la tigna non si è diffusa e non vi è in essa pelo giallo, e la tigna non appare più profonda della pelle,
Lev	13	33	quel tale si raderà, ma non raderà la parte interessata dalla tigna; e il sacerdote isolerà altri sette giorni colui che ha la tigna.
Lev	13	34	Il settimo giorno il sacerdote esaminerà la tigna; e se la tigna non si è diffusa sulla pelle e non appare più profonda della pelle, il sacerdote lo dichiarerà puro; egli si laverà le vesti e sarà puro.
Lev	13	35	Ma se, dopo che egli è stato dichiarato puro, la tigna si è diffusa sulla pelle,
Lev	13	36	il sacerdote lo esaminerà; se la tigna si è diffusa sulla pelle, il sacerdote non deve cercare il pelo giallo; egli è impuro.
Lev	13	37	Ma se la tigna sembra essersi fermata e in essa è cresciuto del pelo nero, la tigna è guarita; egli è puro e il sacerdote lo dichiarerà puro.
Lev	13	38	Se un uomo o una donna ha sulla pelle del suo corpo delle macchie lucide, specialmente delle macchie lucide-biancastre,
Lev	13	39	il sacerdote le esaminerà; e se le macchie lucide sulla pelle del loro corpo sono di un bianco pallido, è un'eruzione cutanea; egli è puro.
Lev	13	40	Se un uomo perde i capelli del capo, è calvo, ma è puro.
Lev	13	41	Se perde i capelli sulla fronte, è calvo sulla fronte, ma è puro.
Lev	13	42	Ma se sulla parte calva del capo o della fronte appare una piaga bianco-rossastra, è lebbra, scoppiata sul capo o sulla fronte.
Lev	13	43	Il sacerdote la esaminerà; e se il gonfiore della piaga sulla parte calva del capo o della fronte è bianco-rossastro, simile alla lebbra sulla pelle del corpo,
Lev	13	44	è lebbroso; è impuro, e il sacerdote lo dichiarerà impuro, a motivo della piaga sul suo capo.
Lev	13	45	Il lebbroso, affetto da questa piaga, porterà le vesti strappate e il capo scoperto; si coprirà la barba e griderà: Impuro, impuro.
Lev	13	46	Sarà impuro tutto il tempo che avrà la piaga; è impuro; vivrà da solo; abiterà fuori del campo.
Lev	13	47	Se su un vestito c'è una piaga di lebbra, sia un vestito di lana o un vestito di lino,
Lev	13	48	un tessuto o un lavoro a maglia, di lino o di lana, in pelle o in qualsiasi oggetto fatto di pelle,
Lev	13	49	se la piaga è verdastra o rossastra sul vestito o sulla pelle, sul tessuto o sulla maglia, o su qualsiasi oggetto fatto di pelle, è piaga di lebbra, e sarà mostrata al sacerdote.
Lev	13	50	Il sacerdote esaminerà la piaga e isolerà per sette giorni colui che ha la piaga;
Lev	13	51	Il settimo giorno esaminerà la piaga; e se la piaga si è diffusa sulla veste o sul tessuto o sulla maglia o sulla pelle o su qualsiasi oggetto fatto di pelle è una piaga di lebbra maligna; è cosa impura.
Lev	13	52	Egli brucerà quel vestito o il tessuto o la maglia di lana o di lino o qualunque oggetto fatto di pelle su cui è la piaga perché è lebbra maligna; sarà bruciato nel fuoco.
Lev	13	53	Ma se il sacerdote esamina la piaga ed essa non si è diffusa sul vestito o sul tessuto o sulla maglia o su qualunque oggetto di pelle,
Lev	13	54	Il sacerdote ordinerà che si lavi l'oggetto su cui è quella piaga, e lo isolerà per altri sette giorni.
Lev	13	55	Il sacerdote esaminerà la piaga, dopo che è stata lavata; se la piaga non ha cambiato colore, anche se non si è diffusa, è cosa impura; la brucerai nel fuoco; continua a corrodere di dentro o di fuori.
Lev	13	56	Se il sacerdote la esamina e la piaga, dopo essere stata lavata, si è attenuata, la strapperà dal vestito o dalla pelle o dal tessuto o dalla maglia.
Lev	13	57	Ma se appare ancora sul vestito o sul tessuto o sulla maglia o su qualunque oggetto fatto di pelle, è male che si diffonde; brucerai col fuoco l'oggetto su cui è la piaga.
Lev	13	58	Il vestito o il tessuto o la maglia o qualunque oggetto fatto di pelle che hai lavato e dal quale la piaga è scomparsa, si laverà una seconda volta e sarà puro.
Lev	13	59	Questa è la legge per la piaga di lebbra sopra un vestito di lana o di lino, sul tessuto o sulla maglia o su qualunque oggetto fatto di pelle, per dichiararlo puro o per dichiararlo impuro.
------------------------Levitico, capitolo 14
Lev	14	1	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Lev	14	2	Questa è la legge relativa al lebbroso per il giorno della sua purificazione. Egli sarà portato dal sacerdote.
Lev	14	3	Il sacerdote uscirà dal campo e lo esaminerà e se la piaga della lebbra è guarita nel lebbroso,
Lev	14	4	Il sacerdote ordinerà di prendere per colui che dev'essere purificato due uccelli vivi e puri, del legno di cedro, dello scarlatto e dell'issopo.
Lev	14	5	Il sacerdote ordinerà che si sgozzi uno degli uccelli in un vaso d'argilla su acqua corrente.
Lev	14	6	Poi prenderà l'uccello vivo il legno di cedro, lo scarlatto e l'issopo e li immergerà, con l'uccello vivo nel sangue dell'uccello sgozzato sull'acqua corrente.
Lev	14	7	Lo spruzzerà quindi sette volte su colui che deve essere purificato dalla lebbra; lo dichiarerà puro e lascerà andar libero per i campi l'uccello vivo.
Lev	14	8	Colui che deve essere purificato laverà le sue vesti, raderà tutti i suoi peli si laverà nell'acqua e sarà puro. Dopo questo potrà entrare nel campo ma resterà sette giorni fuori della sua tenda.
Lev	14	9	Il settimo giorno raderà tutti i peli del suo capo, della sua barba e delle sue ciglia; raderà insomma tutti i suoi peli. Laverà le sue vesti e laverà il suo corpo nell'acqua e sarà puro.
Lev	14	10	L'ottavo giorno prenderà due agnelli senza difetto, un'agnella di un anno senza difetto, tre decimi i efa di fior di farina, mescolata con olio, come un'offerta di cibo, e un log d'olio;
Lev	14	11	e il sacerdote che compie la purificazione presenterà colui che deve essere purificato e tutte queste cose davanti all'Eterno, all'ingresso della tenda di convegno.
Lev	14	12	Poi il sacerdote prenderà un agnello e lo offrirà come sacrificio di riparazione, con il log d'olio, e li agiterà come offerta agitata davanti all'Eterno.
Lev	14	13	Scannerà quindi l'agnello nel luogo dove si scannano i sacrifici per il peccato e gli olocausti, nel luogo santo, poiché come il sacrificio di riparazione appartiene al sacerdote, così è il sacrificio per il peccato; è cosa santissima.
Lev	14	14	Il sacerdote prenderà un po' di sangue del sacrificio di riparazione e il sacerdote lo metterà sull'estremità dell'orecchio destro di colui che deve essere purificato, sul pollice della sua mano destra e sul dito grosso del suo piede destro.
Lev	14	15	Poi il sacerdote prenderà un po' di olio dal log e lo verserà nella palma della sua mano sinistra;
Lev	14	16	quindi il sacerdote intingerà il dito della sua mano destra nell'olio che ha nella sua mano sinistra e col dito spruzzerà sette volte un po' d'olio davanti all'Eterno.
Lev	14	17	del resto dell'olio che ha in mano, il sacerdote ne metterà un po' sull'estremità dell'orecchio destro di colui che deve essere purificato sul pollice della sua mano destra e sul dito grosso del suo piede destro sul posto ove ha messo il sangue del sacrificio di riparazione.
Lev	14	18	Il resto dell'olio che ha in mano, il sacerdote lo metterà sul capo di colui che deve essere purificato; così il sacerdote farà per lui l'espiazione' davanti all'Eterno.
Lev	14	19	Poi il sacerdote offrirà il sacrificio per il peccato e farà l'espiazione per colui che deve essere purificato dalla sua impurità; dopo di ciò scannerà l'olocausto.
Lev	14	20	Il sacerdote offrirà l'olocausto e l'oblazione di cibo sull'altare; così il sacerdote farà per lui l'espiazione, ed egli sarà puro.
Lev	14	21	Se quel tale è povero e non può procurarsi queste cose, prenderà un solo agnello da offrire come sacrificio di trasgressione, per offerta agitata, per fare l'espiazione per lui, e un decimo di efa di fior di farina mescolata con olio come offerta di cibo, un log di olio,
Lev	14	22	e due tortore o due giovani piccioni, secondo le sue disponibilità; uno sarà per il sacrificio per il peccato e l'altro per l'olocausto.
Lev	14	23	L'ottavo giorno porterà, per la sua purificazione, queste cose al sacerdote all'ingresso della tenda di convegno davanti all'Eterno.
Lev	14	24	Il sacerdote prenderà l'agnello del sacrificio per la trasgressione e il log d'olio, e il sacerdote li agiterà come offerta agitata davanti all'Eterno.
Lev	14	25	Poi scannerà l'agnello del sacrificio per la trasgressione. Il sacerdote prenderà un po' di sangue del sacrificio per la trasgressione e lo metterà sull'estremità dell'orecchio destro di colui che deve essere purificato, sul pollice della sua mano destra e sul dito grosso del suo piede destro.
Lev	14	26	Il sacerdote verserà un po' di olio sulla palma della sua mano sinistra.
Lev	14	27	E col dito della sua mano destra il sacerdote spruzzerà sette volte un po' dell'olio che ha nella sua mano sinistra davanti all'Eterno.
Lev	14	28	Poi il sacerdote metterà un po' dell'olio che ha in mano sull'estremità dell'orecchio destro di colui che deve essere purificato, sul pollice della sua mano destra e sul dito grosso del suo piede destro. nel luogo ove ha messo il sangue del sacrificio della trasgressione.
Lev	14	29	Il resto dell'olio che ha in mano, il sacerdote lo metterà sul capo di colui che deve essere purificato, per fare espiazione per lui davanti all'Eterno.
Lev	14	30	Poi offrirà una delle tortore o uno dei due giovani piccioni, secondo le sue possibilità;
Lev	14	31	Offrirà quello che ha potuto procurarsi uno come sacrificio per il peccato e l'altro come olocausto, insieme con l'oblazione di cibo; così il sacerdote farà l'espiazione davanti all'Eterno per colui che deve essere purificato.
Lev	14	32	Questa è la legge per colui che è affetto da piaga di lebbra e non ha mezzi per procurarsi ciò che è richiesto per la sua purificazione.
Lev	14	33	L'Eterno parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, dicendo:
Lev	14	34	Quando entrerete nel paese di Canaan che io vi do in proprietà, se mando la piaga della lebbra in una casa del paese di vostra proprietà,
Lev	14	35	Il proprietario della casa andrà a dichiararlo al sacerdote, dicendo: Mi sembra che ci sia una specie di piaga in casa mia.
Lev	14	36	Allora il sacerdote ordinerà che svuotino la casa prima che egli entri a esaminare la piaga, affinché tutto quello che c'è in casa non diventi impuro. Dopo questo, il sacerdote entrerà a esaminare la casa.
Lev	14	37	Esaminerà quindi la piaga; se la piaga che è sui muri della casa ha delle cavità verdastre o rossastre che appaiono più profonde della superficie della parete,
Lev	14	38	il sacerdote uscirà dalla casa, alla porta, e chiuderà la casa per sette giorni.
Lev	14	39	Il settimo giorno il sacerdote ritornerà ed esaminerà la casa; se la piaga si è chiusa sulle pareti della casa,
Lev	14	40	il sacerdote ordinerà che tirino via le pietre su cui è la piaga e che le gettino in un luogo impuro fuori della città.
Lev	14	41	Farà quindi raschiare l'interno della casa, tutt'intorno, e getteranno l'intonaco che hanno asportato fuori della città, in luogo impuro.
Lev	14	42	Poi prenderanno delle altre pietre e le metteranno al posto delle prime, e prenderanno dell'altra calce per intonacare la casa.
Lev	14	43	Se però la piaga torna ad erompere nella casa, dopo che ne ha tolte via le pietre e dopo che la casa è stata raschiata e rintonacata,
Lev	14	44	il sacerdote entrerà ad esaminare la casa; se la piaga si è chiusa nella casa, vi è lebbra maligna nella casa; essa è impura.
Lev	14	45	Perciò demolirà la casa e porterà le pietre, il legname e l'intonaco fuori della città, in un luogo impuro.
Lev	14	46	Inoltre chiunque entra nella casa durante tutto il tempo in cui è stata chiusa, sarà impuro fino alla sera.
Lev	14	47	Chi dorme nella casa, si laverà le vesti; similmente chi mangia nella casa, si laverà le vesti.
Lev	14	48	Ma se il sacerdote entra nella casa e la esamina, e la piaga non si è chiusa nella casa dopo che la casa è stata intonacata, il sacerdote dichiarerà la casa pura, perché la piaga è guarita.
Lev	14	49	Poi, per purificare la casa, prenderà due uccelli, legno di cedro, scarlatto e issopo;
Lev	14	50	sgozzerà quindi uno degli uccelli in un vaso di argilla su acqua corrente;
Lev	14	51	e prenderà il legno di cedro, l'issopo, lo scarlatto e l'uccello vivo, e li immergerà nel sangue dell'uccello sgozzato e nell'acqua corrente e spruzzerà la casa sette volte.
Lev	14	52	Così purificherà la casa col sangue dell'uccello, con l'acqua corrente, con l'uccello vivo, col legno di cedro con l'issopo e con lo scarlatto;
Lev	14	53	ma lascerà andare libero l'uccello vivo fuori della città, per i campi; farà così l'espiazione, per la casa, ed essa sarà pura.
Lev	14	54	Questa è la legge per ogni piaga di lebbra e per la tigna,
Lev	14	55	per la lebbra delle vesti e della casa,
Lev	14	56	per i gonfiori, le pustole e le macchie lucide,
Lev	14	57	per insegnare quando una cosa è impura e quando è pura. Questa è la legge per la lebbra.
------------------------Levitico, capitolo 15
Lev	15	1	L'Eterno parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, dicendo:
Lev	15	2	Parlate ai figli d'Israele e dite loro: Chiunque abbia un flusso dal suo corpo, tale flusso è impuro.
Lev	15	3	La sua impurità è prodotta dal suo flusso: egli è impuro tanto che il flusso de suo corpo è tuttora in atto, come se il flusso nel suo corpo si è fermato.
Lev	15	4	Ogni letto sul quale si corica chi ha il flusso, sarà impuro; e ogni cosa su cui si siede sarà impura.
Lev	15	5	Chiunque tocca il suo letto laverà le sue vesti e si laverà nell'acqua, e sarà impuro fino alla sera.
Lev	15	6	Chi si siede su qualunque cosa su cui si è seduto chi ha il flusso, laverà le sue vesti e si laverà nell'acqua, e sarà impuro fino alla sera.
Lev	15	7	Chi tocca il corpo di chi ha il flusso, laverà le sue vesti e si laverà nell'acqua, e sarà impuro fino alla sera.
Lev	15	8	Se chi ha il flusso sputa su uno che è puro, questi laverà le sue vesti e si laverà nell'acqua, e sarà impuro fino alla sera.
Lev	15	9	Ogni sella su cui monta chi ha il flusso, sarà impura.
Lev	15	10	Chiunque tocca qualunque cosa che è stata sotto di lui, sarà impuro fino alla sera. Chi trasporta tali cose laverà le sue vesti e si laverà nell'acqua, e sarà impuro fino alla sera.
Lev	15	11	Chiunque tocca chi ha il flusso, senza essersi lavato le mani, dovrà lavare le sue vesti e lavarsi nell'acqua, e sarà impuro fino alla sera.
Lev	15	12	Il vaso di terra toccato da chi ha il flusso, sarà spezzato; e ogni vaso di legno sarà lavato nell'acqua.
Lev	15	13	Quando chi ha il flusso è purificato dal suo flusso, conterà sette giorni per la sua purificazione; poi laverà le sue vesti e laverà il suo corpo nell'acqua corrente, e sarà puro.
Lev	15	14	L'ottavo giorno prenderà due tortore o due giovani piccioni e verrà davanti all'Eterno all'ingresso della tenda di convegno, e li darà al sacerdote.
Lev	15	15	Il sacerdote li offrirà: uno come sacrificio per il peccato, l'altro come olocausto; così il sacerdote farà l'espiazione per lui davanti all'Eterno, a motivo del suo flusso.
Lev	15	16	Se un uomo ha un'emissione di seme, laverà tutto il suo corpo nell'acqua, e sarà impuro fino alla sera.
Lev	15	17	Ogni veste e ogni pelle su cui c'è del seme sarà lavata con acqua, e sarà impura fino alla sera.
Lev	15	18	Se un uomo si corica con una donna e ha un'emissione di seme, si laveranno ambedue nell'acqua e saranno impuri fino alla sera.
Lev	15	19	Se una donna ha un flusso nel suo corpo, e questo è un flusso di sangue, la sua impurità durerà sette giorni; chiunque la tocca sarà impuro fino alla sera.
Lev	15	20	Qualunque cosa su cui si sdraia durante la sua impurità, sarà impura; qualunque cosa su cui si siede, sarà impura.
Lev	15	21	Chiunque tocca il suo letto laverà le sue vesti e si laverà nell'acqua, e sarà impuro fino alla sera.
Lev	15	22	Chiunque tocca qualunque cosa su cui ella si è seduta, laverà le sue vesti e si laverà nell'acqua, e sarà impuro fino alla sera.
Lev	15	23	Se ella si è seduta sul letto o su qualunque altra cosa, quando uno lo tocca, sarà impuro fino alla sera.
Lev	15	24	Se un uomo si corica con lei, la sua impurità passa su di lui, ed egli sarà impuro per sette giorni; e ogni letto su cui egli si sdraia, sarà impuro.
Lev	15	25	Se una donna ha un flusso di sangue di vari giorni fuori del tempo della sua impurità mestruale, o se il flusso continua oltre il tempo dovuto, sarà impura per tutti i giorni del suo flusso impuro, come è nei giorni della sua impurità mestruale.
Lev	15	26	Ogni letto sul quale si sdraia durante tutti i giorni del suo flusso, sarà per lei come il letto delle sue mestruazioni; e qualunque cosa su cui siede sarà impura della stessa impurità delle sue mestruazioni.
Lev	15	27	Chiunque tocca tali cose sarà impuro; laverà le sue vesti e si laverà nell'acqua, e sarà impuro fino alla sera.
Lev	15	28	Quando però è purificata del suo flusso, conterà sette giorni e dopo sarà pura.
Lev	15	29	L'ottavo giorno prenderà due tortore o due giovani piccioni e li porterà al sacerdote all'ingresso della tenda di convegno.
Lev	15	30	Il sacerdote ne offrirà uno come sacrificio per il peccato e l'altro come olocausto; il sacerdote farà per lei l'espiazione, davanti all'Eterno, del flusso che la rendeva impura.
Lev	15	31	Così terrete separati i figli d'Israele da ciò che li contamina, affinché non muoiano a motivo della loro impurità, contaminando il mio tabernacolo che è in mezzo a loro.
Lev	15	32	Questa è la legge per chi ha un flusso e per chi ha un'emissione di seme, che lo rende impuro,
Lev	15	33	e per la donna che è sofferente a motivo delle sue periodiche mestruazioni, per l'uomo o per la donna che ha un flusso e per l'uomo che si corica con una donna impura.
------------------------Levitico, capitolo 16
Lev	16	1	L'Eterno parlò a Mosè dopo la morte dei due figli di Aaronne, che morirono quando si presentarono davanti all'Eterno con fuoco illecito.
Lev	16	2	L'Eterno disse a Mosè: Parla ad Aaronne, tuo fratello, e digli di non entrare in qualsiasi tempo nel santuario, di là dal velo, davanti al propiziatorio che è sull'arca, perché non abbia a morire, poiché io apparirò nella nuvola sul propiziatorio.
Lev	16	3	Aaronne entrerà nel santuario in questo modo: prederà un torello per il sacrificio per il peccato e un montone per l'olocausto.
Lev	16	4	Si metterà la tunica sacra di lino e porterà sul suo corpo i calzoni di lino; si cingerà della cintura di lino e avrà in capo il turbante di lino. Queste sono le vesti sacre; egli le indosserà dopo essersi lavato il corpo nell'acqua.
Lev	16	5	Dall'assemblea dei figli d'Israele prenderà due capri per il sacrificio per il peccato e un montone per l'olocausto.
Lev	16	6	Aaronne offrirà il torello del sacrificio per il peccato, che è per se, e farà l'espiazione per se e per la propria casa.
Lev	16	7	Poi prenderà i due capri e li presenterà davanti all'Eterno all'ingresso della tenda di convegno.
Lev	16	8	Aaronne tirerà quindi a sorte i due capri: uno sarà destinato all'Eterno e l'altro per capro espiatorio.
Lev	16	9	Aaronne farà avvicinare il capro che è stato destinato all'Eterno e l'offrirà come sacrificio per il peccato;
Lev	16	10	ma il capro che è stato destinato ad essere il capro espiatorio, sarà presentato vivo davanti all'Eterno, per fare su di esso l'espiazione e per mandarlo poi nel deserto come capro espiatorio.
Lev	16	11	Aaronne offrirà dunque il torello del sacrificio per il peccato per se e farà l'espiazione per se e per la propria casa; e scannerà il torello del sacrificio per il peccato per se.
Lev	16	12	Poi prenderà un turibolo pieno di carboni accesi tolti dall'altare davanti all'Eterno e avrà le sue mani piene di incenso profumato in polvere, e porterà ogni cosa di là dal velo.
Lev	16	13	Metterà l'incenso sul fuoco davanti all'Eterno perché la nuvola dell'incenso copra il propiziatorio che è sulla testimonianza; così egli non morirà.
Lev	16	14	Poi prenderà del sangue del torello e lo spruzzerà col suo dito sul propiziatorio dal lato est; spruzzerà pure un po' di sangue col suo dito davanti al propiziatorio sette volte.
Lev	16	15	Poi scannerà il capro del sacrificio per il peccato, che è per il popolo, e ne porterà il sangue di là dal velo; e farà con questo sangue ciò che ha fatto col sangue del torello; lo spruzzerà sul propiziatorio e davanti al propiziatorio.
Lev	16	16	Così farà l'espiazione per il santuario, a motivo delle impurità dei figli d'Israele, delle loro trasgressioni e di tutti i loro peccati. Lo stesso farà per la tenda di convegno che rimane fra loro, in mezzo alle loro impurità.
Lev	16	17	Nella tenda di convegno, quando egli entrerà nel santuario per fare l'espiazione, non ci sarà alcuno, finché egli sia uscito ed abbia fatto l'espiazione per sé, per la propria casa e per tutta l'assemblea d'Israele.
Lev	16	18	Egli uscirà verso l'altare che è davanti all'Eterno e farà l'espiazione per esso: prenderà del sangue del torello e del sangue del capro e lo metterà sui corni dell'altare tutt'intorno.
Lev	16	19	Poi spruzzerà del sangue su di esso col suo dito sette volte; così lo purificherà e lo santificherà dalle impurità dei figli d'Israele.
Lev	16	20	Quando avrà finito di fare l'espiazione per il santuario, per la tenda di convegno e per l'altare, farà avvicinare il capro vivo.
Lev	16	21	Aaronne poserà entrambe le sue mani sulla testa del capro vivo e confesserà su di esso tutte le iniquità dei figli d'Israele tutte le loro trasgressioni, tutti i loro peccati, e li metterà sulla testa del capro; lo manderà poi nel deserto per mezzo di un uomo appositamente scelto.
Lev	16	22	Il capro porterà su di sé tutte le loro iniquità in terra solitaria; e quell'uomo lo lascerà andare nel deserto.
Lev	16	23	Poi Aaronne entrerà nella tenda di convegno, si spoglierà delle vesti di lino che aveva indossate per entrare nel santuario e le lascerà li.
Lev	16	24	E laverà il suo corpo nell'acqua in un luogo santo, indosserà le sue vesti e uscirà ad offrire il suo olocausto e l'olocausto del popolo, e farà l'espiazione per sé e per il popolo.
Lev	16	25	Farà quindi fumare sull'altare il grasso del sacrificio per il peccato.
Lev	16	26	Colui che ha lasciato andare il capro, scelto come capro espiatorio, laverà le sue vesti e laverà il suo corpo nell'acqua e, dopo questo, potrà rientrare nell'accampamento.
Lev	16	27	Si porterà quindi fuori dell'accampamento il torello del sacrificio per il peccato e il capro del sacrificio per il peccato, il cui sangue è stato portato nel santuario per fare l'espiazione; e bruceranno nel fuoco le loro pelli, la carne e i loro escrementi.
Lev	16	28	Poi colui che li brucia laverà le sue vesti e laverà il suo corpo nell'acqua; dopo questo, egli potrà rientrare nell'accampamento.
Lev	16	29	Questa sarà per voi una legge perpetua: nel settimo mese, il decimo giorno del mese, umilierete le anime vostre e non farete alcun lavoro, né il nativo del paese, né il forestiero che risiede fra voi.
Lev	16	30	Poiché in quel giorno il sacerdote farà l'espiazione per voi, per purificarvi, affinché siate purificati da tutti i vostri peccati davanti all'Eterno.
Lev	16	31	E' per voi un sabato di riposo solenne e voi umilierete le anime vostre; è una legge perpetua.
Lev	16	32	Il sacerdote, che è stato unto ed è stato consacrato per servire come sacerdote al posto di suo padre, farà l'espiazione e indosserà le vesti di lino, le vesti sacre.
Lev	16	33	Egli farà l'espiazione per il santuario santo; farà l'espiazione per la tenda di convegno e per l'altare, e farà l'espiazione per i sacerdoti e per tutto il popolo dell'assemblea.
Lev	16	34	Questa sarà per voi una legge perpetua, per fare l'espiazione per i figli d'Israele per tutti i loro peccati, una volta all'anno. E Mosè fece come l'Eterno gli aveva comandato.
------------------------Levitico, capitolo 17
Lev	17	1	L'Eterno parlò ancora a Mosè dicendo:
Lev	17	2	Parla ad Aaronne, ai suoi figli e a tutti i figli d'Israele e di' loro: Questo è ciò che l'Eterno ha ordinato dicendo:
Lev	17	3	Chiunque della casa d'Israele scanna un bue o un agnello o una capra entro il campo, o fuori del campo
Lev	17	4	e non lo porta all'ingresso della tenda di convegno per presentarlo come offerta all'Eterno davanti al tabernacolo dell'Eterno, sarà ritenuto colpevole di sangue; ha sparso del sangue e tale uomo sarà sterminato di mezzo al suo popolo;
Lev	17	5	e questo affinché i figli d'Israele invece di immolare i loro sacrifici nei campi, li portino all'Eterno all'ingresso della tenda di convegno, al sacerdote, e li offrano all'Eterno come sacrifici di ringraziamento.
Lev	17	6	Il sacerdote spruzzerà il sangue sull'altare dell'Eterno, all'ingresso della tenda di convegno, e farà fumare il grasso come un odore soave all'Eterno.
Lev	17	7	Essi non offriranno più i loro sacrifici ai demoni, dietro i quali essi si sono prostituiti. Questa sarà per loro una legge perpetua, per tutte le loro generazioni.
Lev	17	8	Di' loro ancora: Qualsiasi uomo della casa d'Israele o degli stranieri che risiedono fra di voi offra un olocausto o un sacrificio,
Lev	17	9	e non lo porta all'ingresso della tenda di convegno per offrirlo all'Eterno, tale uomo sarà sterminato di mezzo al suo popolo.
Lev	17	10	Se qualcuno della casa d'Israele o degli stranieri che risiedono fra di voi mangia di qualsiasi genere di sangue, io volgerò la mia faccia contro quel tale che mangia del sangue e lo sterminerò di mezzo al suo popolo.
Lev	17	11	Poiché la vita della carne è nel sangue. Per questo vi ho ordinato di porlo sull'altare per fare l'espiazione per le vostre vite, perché è il sangue che fa l'espiazione per la vita.
Lev	17	12	Perciò ho detto ai figli d'Israele: nessuno tra di voi mangerà sangue; neppure lo straniero che risiede fra di voi mangerà sangue".
Lev	17	13	E se qualcuno dei figli d'Israele o degli stranieri che risiedono fra di voi prende alla caccia un animale o un uccello che si può mangiare, ne spargerà il sangue e lo coprirà di terra;
Lev	17	14	perché è la vita di ogni carne; il suo sangue sostiene la sua vita. Perciò ho detto ai figli d'Israele: Non mangerete il sangue di alcuna carne, poiché la vita di ogni carne è il suo sangue; chiunque ne mangerà sarà sterminato.
Lev	17	15	E qualunque persona, sia essa nativa del paese o straniera, che mangia una bestia morta naturalmente o sbranata, laverà le sue vesti e si laverà nell'acqua, e sarà impuro fino alla sera; poi sarà puro.
Lev	17	16	Ma se non lava le sue vesti e non lava il suo corpo, porterà la pena della sua iniquità.
------------------------Levitico, capitolo 18
Lev	18	1	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Lev	18	2	Parla ai figli d'Israele e di' loro: Io sono l'Eterno, il vostro DIO.
Lev	18	3	Non farete come fanno nel paese d'Egitto dove avete abitato, e non farete come fanno nel paese di Canaan dove io vi conduco; voi non seguirete le loro usanze.
Lev	18	4	Metterete in pratica i miei decreti e osserverete i miei statuti per conformarvi ad essi. Io sono l'Eterno, il vostro DIO.
Lev	18	5	Osserverete i miei statuti e i miei decreti, mediante i quali, chiunque li metterà in pratica, vivrà. Io sono l'Eterno.
Lev	18	6	Nessuno di voi si accosterà ad alcuna sua parente carnale per scoprire la sua nudità. Io sono l'Eterno.
Lev	18	7	Non scoprirai la nudità di tuo padre o la nudità di tua madre; è tua madre; non scoprirai la sua nudità.
Lev	18	8	Non scoprirai la nudità della moglie di tuo padre; è la nudità di tuo padre.
Lev	18	9	Non scoprirai la nudità di tua sorella, la figlia di tuo padre o la figlia di tua madre, sia essa nata in casa o nata fuori.
Lev	18	10	Non scoprirai la nudità della figlia di tuo figlio o della figlia di tua figlia, poiché la loro nudità è la tua stessa nudità.
Lev	18	11	Non scoprirai la nudità della figlia della moglie di tuo padre, generata da tuo padre; è tua sorella; non scoprire la sua nudità.
Lev	18	12	Non scoprirai la nudità della sorella di tuo padre; è parente stretta di tuo padre.
Lev	18	13	Non scoprirai la nudità della sorella di tua madre, perché è parente stretta di tua madre.
Lev	18	14	Non scoprirai la nudità de fratello di tuo padre; non ti accosterai a sua moglie; è tua zia.
Lev	18	15	Non scoprirai la nudità di tua nuora; è la moglie di tuo figlio; non scoprire la sua nudità.
Lev	18	16	Non scoprirai la nudità della moglie di tuo fratello; è la nudità di tuo fratello.
Lev	18	17	Non scoprirai la nudità di una donna e di sua figlia; non prenderai la figlia del figlio di lei, né la figlia della figlia di lei per scoprirne la nudità; sono parenti stretti di lei; è un incesto.
Lev	18	18	Non prenderai una donna insieme con sua sorella per farne una rivale, scoprendola sua nudità mentre l'atra è ancora in vita.
Lev	18	19	Non ti accosterai a una donna per scoprire la sua nudità durante a sua impurità mestruale.
Lev	18	20	Non avrai relazioni carnali con la moglie del tuo vicino, per contaminarti con lei.
Lev	18	21	Non permetterai che alcuno dei tuoi discendenti sia offerto a Molek; e non profanerai il nome del tuo DIO. Io sono l'Eterno.
Lev	18	22	Non avrai relazioni carnali con un uomo, come si hanno con una donna: è cosa abominevole.
Lev	18	23	Non ti accoppierai con alcuna bestia per contaminarti con essa; né alcuna donna si accosti ad una bestia per accoppiarsi con essa; è una perversione ripugnante.
Lev	18	24	Non vi contaminate con alcuna di queste cose, poiché con tutte queste cose si sono contaminate le nazioni che io sto per scacciare davanti a voi.
Lev	18	25	Il paese è stato contaminato; perciò io lo punirò per la sua iniquità, e il paese vomiterà i suoi abitanti.
Lev	18	26	Voi dunque osserverete i miei statuti e i miei decreti e non commetterete alcuna di queste cose abominevoli, né colui che è nativo del paese, né il forestiero che risiede con voi,
Lev	18	27	(poiché tutte queste cose abominevoli le hanno commesse gli abitanti del paese che erano prima di voi, e il paese è stato contaminato),
Lev	18	28	affinché anche voi, se lo contaminate il paese non vi vomiti come ha vomitato la nazione che era prima di voi.
Lev	18	29	Poiché chiunque commette alcuna di queste cose abominevoli, le persone che le commettono saranno sterminate di mezzo al loro popolo.
Lev	18	30	Osserverete dunque i miei ordini, per non seguire alcuno di quei costumi abominevoli che sono stati seguiti prima di voi, e non vi contaminerete con essi. Io sono l'Eterno, il vostro DIO.
------------------------Levitico, capitolo 19
Lev	19	1	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Lev	19	2	Parla a tutta l'assemblea dei figli d'Israele e di' loro: Siate santi, perché io, l'Eterno, il vostro DIO, sono santo.
Lev	19	3	Ognuno di voi rispetti sua madre e suo padre e osservate i miei sabati. Io sono l'Eterno, il vostro DIO.
Lev	19	4	Non rivolgetevi a idoli e non fatevi degli dèi di metallo fuso. Io sono l'Eterno, il vostro DIO.
Lev	19	5	Quando offrite un sacrificio di ringraziamento all'Eterno, l'offrirete in modo da essere graditi.
Lev	19	6	Lo si mangerà il giorno stesso che lo offrite e il giorno seguente; e se rimane qualcosa fino al terzo giorno, lo brucerete col fuoco.
Lev	19	7	Se si mangia alcuna parte di esso il terzo giorno è cosa abominevole; il sacrificio non sarà gradito.
Lev	19	8	Chiunque perciò ne mangia porterà la pena della sua iniquità, perché ha profanato ciò che è sacro all'Eterno; quel tale sarà sterminato di mezzo al suo popolo.
Lev	19	9	Quando mieterete la messe della vostra terra, non mieterai fino ai margini del tuo campo e non raccoglierai le spighe lasciate indietro del tuo raccolto;
Lev	19	10	e nella tua vigna non vi ripasserai, né raccoglierai i grappoli rimasti indietro della tua vigna; li lascerai per il povero e per il forestiero. Io sono l'Eterno, il vostro DIO.
Lev	19	11	Non ruberete, non mentirete e non ingannerete l'un l'altro.
Lev	19	12	Non giurerete il falso nel mio nome, né profanerai il nome del tuo DIO. Io sono l'Eterno.
Lev	19	13	Non opprimerai il tuo prossimo e non lo deruberai; il salario dell'operaio non rimanga presso di te fino al mattino seguente.
Lev	19	14	Non maledirai il sordo e non metterai alcun inciampo davanti al cieco, ma temerai il tuo DIO. Io sono l'Eterno.
Lev	19	15	Non farete ingiustizia nel giudicare; non userai parzialità col povero né presterai onore alla persona del potente; ma giudicherai il tuo prossimo con giustizia.
Lev	19	16	Non andrai in giro calunniando fra il tuo popolo, né prenderai posizione contro la vita del tuo prossimo. Io sono l'Eterno.
Lev	19	17	Non odierai il tuo fratello nel tuo cuore; riprendi pure il tuo prossimo, ma non tirarti addosso alcun peccato per causa sua.
Lev	19	18	Non farai vendetta e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono l'Eterno.
Lev	19	19	Osserverete i miei statuti. Non accoppierai bestie di specie diverse; non seminerai il tuo campo con tipi diversi di seme, né indosserai alcun vestito tessuto con materiali diversi.
Lev	19	20	Se uno ha relazioni carnali con una donna che sia schiava promessa a un uomo, ma che non è stata riscattata e non ha ricevuto la libertà, saranno ambedue puniti, ma non saranno messi a morte, perché ella non era libera.
Lev	19	21	L'uomo porterà all'Eterno, all'ingresso della tenda di convegno, come sacrificio per la trasgressione, un montone;
Lev	19	22	col montone del sacrificio per la trasgressione il sacerdote farà per lui l'espiazione davanti all'Eterno per il peccato che egli ha commesso; e il peccato che ha commesso gli sarà perdonato.
Lev	19	23	Quando sarete entrati nel paese e avrete piantato ogni sorta di alberi da frutto, considererete i loro frutti come non circoncisi; per tre anni saranno per voi come non circoncisi; no si dovranno mangiare.
Lev	19	24	Ma il quarto anno tutti i loro frutti saranno santificati; saranno per la lode dell'Eterno.
Lev	19	25	Il quinto anno mangerete i loro frutti, affinché il loro prodotto possa crescere. Io sono l'Eterno, il vostro DIO.
Lev	19	26	Non mangerete nulla che contenga sangue. Non praticherete alcun genere di divinazione o di magia.
Lev	19	27	Non taglierete in tondo i capelli ai lati del capo, né spunterai gli orli della tua barba.
Lev	19	28	Non farete incisioni nella vostra carne per un morto, né farete alcun tatuaggio su di voi. Io sono l'Eterno.
Lev	19	29	Non contaminare la tua figlia, facendola divenire una prostituta, affinché il paese non si dia alla prostituzione e il paese non si riempia di scelleratezze.
Lev	19	30	Osserverete i miei sabati e porterete rispetto al mio santuario. Io sono l'Eterno.
Lev	19	31	Non rivolgetevi ai medium e ai maghi; non consultateli, per non contaminarvi per mezzo loro. Io sono l'Eterno, il vostro DIO.
Lev	19	32	Alzati davanti al capo canuto, onora la persona del vecchio e temi il tuo DIO. Io sono l'Eterno.
Lev	19	33	Quando uno straniero risiede con voi nel vostro paese, non lo maltratterete.
Lev	19	34	Lo straniero che risiede fra voi, lo tratterete come colui che è nato fra voi; tu l'amerai come te stesso, poiché anche voi foste stranieri nel paese d'Egitto. Io sono l'Eterno, il vostro DIO.
Lev	19	35	Non farete ingiustizia nei giudizi con le misure di lunghezza, di peso e di capacità.
Lev	19	36	Avrete bilance giuste, pesi giusti, efa giusto, hin giusto. Io sono l'Eterno, il vostro DIO, che vi ho fatto uscire dal paese d'Egitto.
Lev	19	37	Osserverete dunque tutti i miei statuti e tutti i miei decreti e li metterete in pratica. Io sono l'Eterno.
------------------------Levitico, capitolo 20
Lev	20	1	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Lev	20	2	Dirai ai figli d'Israele: Chiunque dei figli d'Israele o dei forestieri che risiede in Israele darà alcuno dei suoi discendenti a Molek, sarà messo a morte; il popolo del paese lo lapiderà con pietre.
Lev	20	3	Io stesso volgerò la mia faccia contro quell'uomo e lo sterminerò di mezzo al suo popolo, perché ha dato dei suoi discendenti a Molek per contaminare il mio santuario e profanare il mio santo nome.
Lev	20	4	E se il popolo del paese chiude gli occhi davanti a quell'uomo, quando egli dà i suoi discendenti a Molek, e non lo mette a morte,
Lev	20	5	sarò io a volgere la mia faccia contro quell'uomo e contro la sua famiglia; sterminerò di mezzo al suo popolo lui e tutti quelli che si prostituiscono con lui, prostituendosi a Molek.
Lev	20	6	E se una persona si rivolge ai medium e ai maghi per prostituirsi dietro di loro, io volgerò la mia faccia contro quella persona e la sterminerò di mezzo al suo popolo.
Lev	20	7	Santificatevi dunque e siate santi, perché io sono l'Eterno, il vostro DIO.
Lev	20	8	Osservate i miei statuti e metteteli in pratica. Io sono l'Eterno che vi santifico.
Lev	20	9	Chiunque maledice suo padre o sua madre, sarà messo a morte, perché ha maledetto suo padre o sua madre; il suo sangue ricadrà su di lui.
Lev	20	10	Se uno commette adulterio con la moglie di un altro, se commette adulterio con la moglie del suo vicino l'adultero e l'adultera saranno messi a morte.
Lev	20	11	Se uno si corica con la moglie di suo padre egli scopre la nudità di suo padre; ambedue saranno certamente messi a morte; il loro sangue ricadrà su di loro.
Lev	20	12	Se uno si corica con sua nuora, ambedue saranno messi a morte; hanno commesso una perversione ripugnante; il loro sangue ricadrà su di loro.
Lev	20	13	Se uno ha relazioni carnali con un uomo come si hanno con una donna, ambedue hanno commesso cosa abominevole; saranno certamente messi a morte; il loro sangue ricadrà su di loro.
Lev	20	14	Se uno prende in moglie la figlia e la madre è un incesto; si bruceranno col Fuoco tanto lui che loro, affinché non vi sia incesto tra di voi.
Lev	20	15	Se un uomo si accoppia con una bestia, sarà messo a morte; ucciderete anche la bestia.
Lev	20	16	Se una donna si accosta a una bestia per accoppiarsi con essa, ucciderai la donna e la bestia; saranno certamente messi a morte; il loro sangue ricadrà su di loro.
Lev	20	17	Se uno prende la propria sorella, figlia di suo padre o figlia di sua madre, e vede la nudità di lei ed ella vede la nudità di lui, è un'ignominia; entrambi saranno sterminati davanti agli occhi dei figli del loro popolo; quel tale ha scoperto la nudità della propria sorella; porterà la pena della sua iniquità.
Lev	20	18	Se uno si corica con una donna durante le sue mestruazioni e ne scopre la nudità, egli ha scoperto il flusso di lei, ed ella ha scoperto il flusso del proprio sangue; entrambi saranno sterminati di mezzo al loro popolo.
Lev	20	19	Non scoprirai la nudità della sorella di tua madre o della sorella di tuo padre, perché quel tale scoprirebbe la nudità di una sua stretta parente; ambedue porteranno la pena della loro iniquità.
Lev	20	20	Se uno si corica con la moglie di suo zio scopre la nudità di suo zio; ambedue porteranno la pena del loro peccato; moriranno senza figli.
Lev	20	21	Se uno prende la moglie di suo Fratello, è una cosa impura; egli ha scoperto la nudità di suo fratello; non avranno figli.
Lev	20	22	Osserverete dunque tutti i miei statuti e tutti i miei decreti e li metterete in pratica, affinché il paese dove io vi conduco ad abitare non vi vomiti fuori,
Lev	20	23	E non seguirete le usanze delle nazioni che io sto per scacciare davanti a voi; esse hanno fatto tutte queste cose, e perciò le ho in abominio,
Lev	20	24	Ma a voi ho detto: Voi prenderete possesso del loro paese; ve lo darò come vostra proprietà; è un paese dove scorre latte e miele, Io sono l'Eterno, il vostro DIO, che vi ho separato dagli altri popoli,
Lev	20	25	Farete dunque distinzione fra gli animali puri e quelli impuri, fra gli uccelli impuri e quelli puri, e non vi renderete abominevoli, mangiando animali, uccelli o cosa alcuna che striscia sulla terra e che io ho separato per voi come impuri.
Lev	20	26	E sarete santi per me, poiché io l'Eterno, sono santo, e vi ho separati dagli altri popoli perché foste miei,
Lev	20	27	Se un uomo o una donna è un medium o un mago, saranno sicuramente messi a morte; li lapiderete con pietre; il loro sangue ricadrà su di loro.
------------------------Levitico, capitolo 21
Lev	21	1	L'Eterno disse ancora a Mosè, Parla ai sacerdoti, i figli di Aaronne, e di' loro: Nessun sacerdote si contaminerà per un morto in mezzo al suo popolo,
Lev	21	2	a meno che si tratti di un suo parente stretto: di sua madre, di suo padre, di suo figlio, di sua figlia, di suo fratello
Lev	21	3	e di sua sorella ancora vergine che vive con lui, e che non sia ancora maritata; per lei può contaminarsi.
Lev	21	4	Essendo un capo in mezzo al suo popolo, non si contaminerà, profanando se stesso.
Lev	21	5	I sacerdoti non faranno tonsure sul loro capo, non raderanno gli orli della loro barba e non faranno incisioni nella loro carne.
Lev	21	6	Saranno santi al loro DIO e non profaneranno il nome del loro DIO poiché offrono i sacrifici dell'Eterno, fatti col fuoco, il pane del loro DIO; perciò saranno santi.
Lev	21	7	Non prenderanno in moglie una prostituta, né una moglie disonorata; non prenderanno una donna ripudiata da suo marito, perché sono santi al loro DIO.
Lev	21	8	Tu considererai il sacerdote santo, perché egli offre il pane del tuo DIO; egli per te sarà santo, perché io, l'Eterno che vi santifico, sono santo.
Lev	21	9	Se la figlia di un sacerdote si disonora facendo la prostituta, ella disonora suo padre; sarà arsa col fuoco.
Lev	21	10	Ma colui che è sommo sacerdote tra i suoi fratelli, sul capo del quale è stato sparso l'olio dell'unzione e che è stato consacrato per indossare le vesti sacre, non si scoprirà il capo e non si straccerà le vesti.
Lev	21	11	Non si avvicinerà ad alcun cadavere; non si contaminerà neppure per suo padre o per sua madre.
Lev	21	12	Non uscirà dal santuario e non profanerà il santuario del suo DIO, perché la consacrazione dell'unzione del suo DIO è su di lui. Io sono l'Eterno.
Lev	21	13	Prenderà in moglie una vergine.
Lev	21	14	Non prenderà né una vedova, né una divorziata, né una disonorata, né una prostituta; ma prenderà in moglie una vergine del suo popolo.
Lev	21	15	Non disonererà la sua discendenza in mezzo al suo popolo; poiché io sono l'Eterno che vi santifico.
Lev	21	16	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Lev	21	17	Parla ad Aaronne e digli: Nelle generazioni future nessun uomo della tua stirpe, che abbia qualche deformità potrà accostarsi ad offrire il pane del suo DIO;
Lev	21	18	perché nessun uomo che abbia qualche deformità potrà accostarsi: né il cieco né lo zoppo né chi sia sfigurato in viso, o abbia un'arto deforme,
Lev	21	19	una frattura al piede, o alla mano,
Lev	21	20	né un gobbo né un nano né colui che ha una macchia nell'occhio, o ha un eczema o la scabbia o i testicoli schiacciati.
Lev	21	21	Nessun uomo della stirpe del sacerdote Aaronne che abbia qualche difetto, si accosterà per offrire i sacrifici fatti col fuoco all'Eterno. Ha un difetto; non si accosti quindi per offrire il pane del suo DIO.
Lev	21	22	Egli potrà mangiare del pane del suo DIO, delle cose santissime e delle cose sante;
Lev	21	23	ma non si avvicinerà al velo e non si accosterà all'altare, perché ha un difetto. Non profanerà i miei luoghi santi, perché io sono l'Eterno che li santifico.
Lev	21	24	E Mosè disse queste cose ad Aaronne, ai suoi figli e a tutti i figli d'Israele.
------------------------Levitico, capitolo 22
Lev	22	1	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Lev	22	2	Di' ad Aaronne e ai suoi figli che si astengano dalle cose sante a me consacrate dai figli d'Israele e non profanino il mio santo nome. Io sono l'Eterno.
Lev	22	3	Di' loro: Qualunque uomo della vostra stirpe che nelle future generazioni si avvicinerà in stato di impurità alle cose sante, che i figli d'Israele consacrano all'Eterno, sarà sterminato dalla mia presenza. Io sono l'Eterno.
Lev	22	4	Nessun uomo della stirpe di Aaronne, che sia lebbroso o abbia un flusso, mangerà delle cose sante finché non sia puro. Così pure chi tocca qualsiasi cosa resa impura per contatto con un cadavere, o abbia avuto un'emissione di seme,
Lev	22	5	o chi tocca un rettile che l'ha reso impuro, o un uomo che gli abbia comunicato una impurità di qualsiasi genere,
Lev	22	6	la persona che ha toccato tali cose sarà impura fino alla sera e non mangerà delle cose sante prima di aver lavato il suo corpo nell'acqua;
Lev	22	7	dopo il tramonto del sole sarà pura e potrà poi mangiare delle cose sante, perché sono il suo cibo.
Lev	22	8	Il sacerdote non mangerà carne di bestia morta naturalmente o sbranata, per non rendersi impuro. Io sono l'Eterno.
Lev	22	9	I sacerdoti osserveranno dunque ciò che ho comandato, altrimenti porteranno la pena del loro peccato e moriranno per aver profanato le cose sante. Io sono l'Eterno che li santifico.
Lev	22	10	Nessun estraneo mangerà delle cose sante; né un ospite del sacerdote, né un salariato potrà mangiare le cose sante.
Lev	22	11	Ma se il sacerdote compra una persona con il suo denaro, questa ne potrà mangiare e anche chi è nato in casa sua; questi potranno mangiare del suo cibo.
Lev	22	12	La figlia di un sacerdote maritata a un estraneo non mangerà delle cose sante offerte per elevazione.
Lev	22	13	Ma se la figlia del sacerdote è rimasta vedova, o è stata ripudiata e non ha figli, ed è tornata a stare da suo padre come quando era giovane, potrà mangiare del pane del padre; ma nessun estraneo ne mangerà.
Lev	22	14	Se uno mangia per sbaglio una cosa santa, darà al sacerdote la cosa santa, aggiungendovi un quinto.
Lev	22	15	I sacerdoti non profaneranno dunque le cose sante dei figli d'Israele, che essi offrono per elevazione all'Eterno,
Lev	22	16	e non faranno loro portare la pena del peccato di cui si renderebbero colpevoli, mangiando le loro cose sante; poiché io, l'Eterno, li santifico".
Lev	22	17	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Lev	22	18	Parla ad Aaronne, ai suoi figli e a tutti i figli d'Israele e di' loro: Chiunque della casa d'Israele o dei forestieri in Israele presenti in olocausto all'Eterno un'offerta per qualsiasi voto o qualsiasi dono volontario;
Lev	22	19	per essere gradito, offrirà un maschio, senza difetto, preso dai buoi, dalle pecore o dalle capre.
Lev	22	20	Non offrirete nulla che abbia un difetto, perché non sarebbe gradito.
Lev	22	21	Quando uno offre all'Eterno un sacrificio di ringraziamento, preso dalla mandria o dal gregge, sia per adempiere un voto, sia come offerta volontaria, la vittima per essere gradita dovrà essere perfetta; non dovrà avere alcun difetto.
Lev	22	22	Non offrirete all'Eterno una vittima cieca o storpia o mutilata, o che abbia ulceri o un eczema o la scabbia; e non ne farete sull'altare un sacrificio col fuoco all'Eterno.
Lev	22	23	Potrai presentare come offerta volontaria un bue o una pecora che abbia un arto troppo lungo o troppo corto; ma come voto non sarebbe gradito.
Lev	22	24	Non offrirete all'Eterno alcun animale con i testicoli ammaccati o schiacciati o strappati o tagliati; di questi sacrifici non ne farete nel vostro paese.
Lev	22	25	Né accetterete dallo straniero alcuna di queste vittime per offrirla come pane del vostro DIO, perché in esse ci sono mutilazioni e difetti; non sarebbero gradite per voi.
Lev	22	26	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Lev	22	27	Quando nascerà un vitello o un agnello o un capretto, starà sette giorni sotto la madre; dall'ottavo giorno in poi sarà gradito come sacrificio fatto col fuoco all'Eterno.
Lev	22	28	Non scannerete una vacca o una pecora con il suo piccolo nello stesso giorno.
Lev	22	29	Quando offrirete all'Eterno un sacrificio di ringraziamento, offritelo in modo che sia gradito.
Lev	22	30	La vittima sarà mangiata il giorno stesso; non ne lascerete nulla fino al mattino. Io sono l'Eterno.
Lev	22	31	Osserverete dunque i miei comandamenti e li metterete in pratica. Io sono l'Eterno.
Lev	22	32	Non profanerete il mio santo nome, ma sarò santificato in mezzo ai figli d'Israele. Io sono l'Eterno che vi santifico,
Lev	22	33	che vi ha fatto uscire dal paese d'Egitto per essere vostro DIO. Io sono l'Eterno.
------------------------Levitico, capitolo 23
Lev	23	1	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Lev	23	2	Parla ai figli d'Israele e di' loro: Ecco le feste dell'Eterno che voi proclamerete come sante convocazioni. Le feste sono queste:
Lev	23	3	Si lavorerà per sei giorni, ma il settimo giorno è un sabato di riposo e di santa convocazione. Non farete in esso lavoro alcuno; è il sabato consacrato all'Eterno in tutti i luoghi dove abiterete.
Lev	23	4	Queste sono le feste dell'Eterno, le sante convocazioni che proclamerete nei loro tempi stabiliti.
Lev	23	5	Nel primo mese, il quattordicesimo giorno del mese, tra le due sere, è la Pasqua dell'Eterno;
Lev	23	6	e il quindicesimo giorno dello stesso mese è la festa dei pani azzimi in onore dell'Eterno; per sette giorni mangerete pane senza lievito.
Lev	23	7	Il primo giorno avrete una santa convocazione; non farete in esso alcun lavoro servile;
Lev	23	8	e per sette giorni offrirete all'Eterno dei sacrifici fatti col fuoco. Il settimo giorno vi sarà una santa convocazione; non farete in esso alcun lavoro servile.
Lev	23	9	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Lev	23	10	Parla ai figli d'Israele e di' loro: Quando entrerete nel paese che io vi do e ne mieterete la messe, porterete al sacerdote un covone, come primizia del vostro raccolto;
Lev	23	11	egli agiterà il covone davanti all'Eterno per voi, perché sia gradito; il sacerdote lo agiterà il giorno dopo il sabato.
Lev	23	12	Nel giorno in cui agiterete il covone, offrirete un agnello di un anno, senza difetto, come olocausto all'Eterno.
Lev	23	13	L'oblazione di cibo che l'accompagna sarà di due decimi di efa di fior di farina mescolata con olio, come sacrificio fatto col fuoco, in odore soave all'Eterno; la libazione sarà di un quarto di hin di vino.
Lev	23	14	Non mangerete pane ne grano arrostito né spighe fresche, fino a questo stesso giorno, fino a che non abbiate portato l'offerta del vostro DIO. E' una legge perpetua per tutte le vostre generazioni, in tutti i luoghi dove abiterete.
Lev	23	15	Dal giorno dopo il sabato, cioè dal giorno che avete portato il covone dell'offerta agitata, conterete sette sabati interi.
Lev	23	16	Conterete cinquanta giorni fino al giorno dopo il settimo sabato, quindi offrirete all'Eterno una nuova oblazione di cibo.
Lev	23	17	Porterete dalle vostre abitazioni due pani per un'offerta agitata di due decimi di efa di fior di farina; essi saranno cotti con del lievito, quali primizie offerte all'Eterno.
Lev	23	18	Assieme a quei pani offrirete sette agnelli dell'anno senza difetto, un torello e due montoni; essi saranno un olocausto all'Eterno assieme alla loro oblazione di cibo e alle loro libazioni; sarà un sacrificio di odore soave fatto col fuoco all'Eterno.
Lev	23	19	Poi offrirete un capro come sacrificio per il peccato e due agnelli dell'anno, come sacrificio di ringraziamento.
Lev	23	20	Il sacerdote li agiterà assieme al pane delle primizie e ai due agnelli, come offerta agitata davanti all'Eterno; essi saranno consacrati all'Eterno apparterranno al sacerdote.
Lev	23	21	In quel medesimo giorno proclamerete una santa convocazione. Non farete in esso alcun lavoro servile. E' una legge perpetua per tutte le vostre generazioni, in tutti i luoghi dove abiterete.
Lev	23	22	Quando mieterete la messe della vostra terra, non mieterai fino ai margini il tuo campo e non raccoglierai le spighe lasciate indietro del tuo raccolto; le lascerai per il povero e per il forestiero. Io sono l'Eterno, il vostro DIO.
Lev	23	23	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Lev	23	24	Parla ai figli d'Israele e di' loro: Nel settimo mese, il primo giorno del mese avrete un riposo solenne, una celebrazione festiva annunciata a suon di tromba, una santa convocazione.
Lev	23	25	Non farete in essa alcun lavoro servile e offrirete all'Eterno dei sacrifici fatti col fuoco.
Lev	23	26	L'Eterno parlò ancora a Mosè dicendo:
Lev	23	27	Il decimo giorno di questo settimo mese sarà il giorno dell'espiazione. Ci sarà per voi una santa convocazione; umilierete le anime vostre e offrirete all'Eterno un sacrificio fatto col fuoco.
Lev	23	28	In questo giorno non farete alcun lavoro, perché è il giorno dell'espiazione, per fare espiazione per voi davanti all'Eterno, il vostro DIO.
Lev	23	29	Poiché ogni persona che in questo giorno non si umilia, sarà sterminata di mezzo al suo popolo.
Lev	23	30	E ogni persona che in questo giorno farà un qualsiasi lavoro, io, questa persona, la distruggerò di mezzo al suo popolo.
Lev	23	31	Non farete alcun lavoro. E' una legge perpetua per tutte le vostre generazioni, in tutti i luoghi dove abiterete.
Lev	23	32	Sarà per voi un sabato di riposo, in cui umilierete le anime vostre; il nono giorno del mese, dalla sera alla sera seguente, celebrerete il vostro sabato.
Lev	23	33	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Lev	23	34	parla ai figli d'Israele e di' loro: Il quindicesimo giorno di questo settimo mese sarà la festa delle capanne per sette giorni, in onore dell'Eterno.
Lev	23	35	Il primo giorno vi sarà una santa convocazione; non farete in esso alcun lavoro servile.
Lev	23	36	Per sette giorni offrirete all'Eterno un sacrificio fatto col fuoco. L'ottavo giorno avrete una santa convocazione e offrirete all'Eterno un sacrificio fatto col fuoco. E' giorno di assemblea solenne; non farete in esso alcun lavoro servile.
Lev	23	37	Queste sono le feste dell'Eterno che voi proclamerete come sante convocazioni, per offrire all'Eterno un sacrificio fatto col fuoco, un olocausto e un'oblazione di cibo, una vittima e libazioni, ogni cosa nel giorno stabilito,
Lev	23	38	oltre i sabati dell'Eterno, oltre i vostri doni, oltre tutti i vostri voti e tutte le vostre offerte volontarie che presenterete all'Eterno.
Lev	23	39	Inoltre il quindicesimo giorno del settimo mese, quando avrete raccolto i frutti della terra, celebrerete una festa all'Eterno per sette giorni; il primo giorno sarà di riposo, e l'ottavo giorno sarà pure di riposo.
Lev	23	40	Il primo giorno prenderete il frutto di alberi maestosi: rami di palma, rami dal folto fogliame e salici di torrente, e vi rallegrerete davanti all'Eterno, il vostro DIO, per sette giorni.
Lev	23	41	Celebrerete questa festa in onore dell'Eterno per sette giorni, ogni anno. E' una legge perpetua, per tutte le vostre generazioni. La celebrerete il settimo mese.
Lev	23	42	Dimorerete in capanne per sette giorni; tutti quelli che sono nativi d'Israele dimoreranno in capanne,
Lev	23	43	affinché i vostri discendenti sappiano che io feci dimorare in capanne i figli d'Israele, quando li feci uscire dal paese d'Egitto. Io sono l'Eterno, il vostro DIO.
Lev	23	44	Così Mosè rese note ai figli d'Israele le feste dell'Eterno.
------------------------Levitico, capitolo 24
Lev	24	1	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Lev	24	2	Ordina ai figli d'Israele che ti portino olio puro di olive schiacciate per la luce del candelabro, per tenere le lampade continuamente accese.
Lev	24	3	Nella tenda di convegno, fuori del velo che è davanti alla testimonianza, Aaronne se ne prenderà cura dalla sera alla mattina davanti all'Eterno, del continuo. E' una legge perpetua, per tutte le vostre generazioni.
Lev	24	4	Egli si prenderà cura delle lampade del candelabro d'oro puro davanti all'Eterno, del continuo.
Lev	24	5	Prenderai del fior di farina e con esso farai cuocere dodici focacce; ogni focaccia sarà di due decimi di efa.
Lev	24	6	Le disporrai su due file, sei per fila, sulla tavola d'oro puro davanti all'Eterno.
Lev	24	7	E su ogni fila metterai incenso puro e sarà sul pane come un ricordo, come un sacrificio fatto col fuoco all'Eterno.
Lev	24	8	Ogni giorno di sabato egli disporrà i pani davanti all'Eterno, del continuo; essi saranno presi dai figli d'Israele; è un patto perpetuo.
Lev	24	9	I pani appartengono ad Aaronne e ai suoi figli, ed essi li mangeranno in luogo santo, poiché saranno cosa santissima per lui tra i sacrifici fatti col fuoco all'Eterno. E' una legge perpetua.
Lev	24	10	Or il figlio di una donna israelita e di un egiziano uscì in mezzo ai figli d'Israele; e fra il figlio della donna israelita e un israelita scoppiò una lite.
Lev	24	11	Il figlio della israelita bestemmiò il nome dell'Eterno e lo maledisse; così lo condussero da Mosè. (Sua madre si chiamava Scelomith figlia di Dibri, della tribù di Dan).
Lev	24	12	Lo misero in prigione, finché fosse loro indicata la volontà dell'Eterno.
Lev	24	13	E l'Eterno parlò a Mosè, dicendo:
Lev	24	14	Porta quel bestemmiatore fuori dell'accampamento; tutti quelli che l'hanno udito posino le mani sul suo capo, e tutta l'assemblea lo lapidi.
Lev	24	15	Parla quindi ai figli d'Israele e di' loro: Chiunque maledice il suo DIO, porterà la pena del suo peccato.
Lev	24	16	E chi bestemmia il nome dell'Eterno sarà messo a morte; tutta l'assemblea lo lapiderà. Straniero o nativo del paese, quando bestemmia il nome dell'Eterno, sarà messo a morte.
Lev	24	17	Chi toglie la vita ad alcun uomo, sarà messo a morte.
Lev	24	18	Chi percuote a morte un animale, lo pagherà: vita per vita.
Lev	24	19	Quando uno fa una lesione al suo prossimo, si farà a lui ciò che egli ha fatto all'altro:
Lev	24	20	frattura per frattura, occhio per occhio, dente per dente; si farà a lui la stessa lesione che egli ha fatto all'altro.
Lev	24	21	Chi percuote a morte un animale, lo pagherà; ma chi toglie la vita a un uomo sarà messo a morte.
Lev	24	22	Avrete una stessa legge per il forestiero e per il nativo del paese; poiché io sono l'Eterno, il vostro DIO".
Lev	24	23	Poi Mosè parlò ai figli d'Israele, i quali portarono quel bestemmiatore fuori dell'accampamento e lo lapidarono con pietre. Così i figli d'Israele fecero come l'Eterno aveva ordinato a Mosè.
------------------------Levitico, capitolo 25
Lev	25	1	L'Eterno parlò ancora a Mosè sul monte Sinai, dicendo:
Lev	25	2	Parla ai figli d'Israele e di' loro: Quando entrerete nel paese che io vi do, la terra osserverà un sabato di riposo per l'Eterno.
Lev	25	3	Per sei anni seminerai il tuo campo, per sei anni poterai la tua vigna e ne raccoglierai i frutti;
Lev	25	4	ma il settimo anno sarà un sabato di riposo per la terra, un sabato in onore dell'Eterno; non seminerai il tuo campo ne poterai la tua vigna.
Lev	25	5	Non mieterai ciò che cresce spontaneamente del tuo raccolto e non vendemmierai l'uva della vigna che non hai potata; sarà un anno di riposo per la terra.
Lev	25	6	Ciò che la terra produrrà durante il suo riposo servirà di nutrimento: a te, al tuo servo, alla tua serva, al tuo operaio e al forestiero, a coloro cioè che risiedono con te
Lev	25	7	al tuo bestiame e agli animali che sono nel tuo paese; tutto il suo prodotto servirà loro di nutrimento.
Lev	25	8	Conterai pure per te sette sabati di anni: sette volte sette anni; queste sette settimane di anni faranno per te un periodo di quarantanove anni.
Lev	25	9	Al decimo giorno del settimo mese farai squillare la tromba; nel giorno dell'espiazione farete squillare la tromba per tutto il paese.
Lev	25	10	E santificherete il cinquantesimo anno e proclamerete la libertà nel paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e ognuno di voi tornerà nella sua famiglia.
Lev	25	11	Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non seminerete e non raccoglierete ciò che cresce spontaneamente, e non vendemmierete le vigne non potate.
Lev	25	12	Poiché è il giubileo; esso sarà sacro per voi; mangerete il prodotto che vi daranno i campi.
Lev	25	13	In quest'anno del giubileo ciascuno tornerà alle sue proprietà.
Lev	25	14	Se vendete qualcosa al vostro prossimo o se comprate qualcosa dal vostro prossimo, non farete alcun torto l'uno all'altro.
Lev	25	15	Comprerai dal tuo vicino in base al numero di anni trascorsi dopo il giubileo, ed egli venderà a te in base al numero degli anni della raccolta.
Lev	25	16	Quanto più anni restano, tanto più alzerai il prezzo; quanto meno anni restano, tanto più abbasserai il prezzo; poiché egli ti vende in base al numero dei raccolti.
Lev	25	17	Nessuno di voi danneggi il suo vicino, ma temerai il tuo DIO; poiché io sono l'Eterno, il vostro DIO.
Lev	25	18	Voi metterete in pratica i miei statuti, e osserverete i miei decreti e li adempirete; così abiterete il paese al sicuro.
Lev	25	19	La terra produrrà i suoi frutti e voi ne mangerete a sazietà, e abiterete in essa al sicuro.
Lev	25	20	Ma se dite: Che cosa mangeremo il settimo anno, se non semineremo e non raccoglieremo i nostri prodotti?.
Lev	25	21	Io ho comandato che la mia benedizione venga su di voi il sesto anno, ed esso vi darà un raccolto che basterà per tre anni.
Lev	25	22	Così nell'ottavo anno seminerete e mangerete del vecchio raccolto fino al nono anno; mangerete del vecchio raccolto finché venga il nuovo.
Lev	25	23	Le terre non si venderanno per sempre, perché la terra è mia; poiché voi siete forestieri e affittuari con me.
Lev	25	24	Perciò in tutto il paese di vostra proprietà, concederete il diritto di riscatto del suolo.
Lev	25	25	Se un tuo fratello diventa povero e vende una parte della sua proprietà, colui che ha il diritto di riscatto, il suo parente più stretto, verrà e riscatterà ciò che il suo fratello ha venduto.
Lev	25	26	E se uno non ha chi possa riscattare la sa proprietà, ma giunge a procurarsi da sé la somma necessaria al riscatto,
Lev	25	27	conterà le annate trascorse e rifonderà al compratore l'importo degli anni che ancora rimangono, e rientrerà così nella sua proprietà.
Lev	25	28	Ma se non è in grado di riscattare la sua proprietà, ciò che ha venduto rimarrà nelle mani del compratore fino all'anno del giubileo; al giubileo però sarà svincolata e ritornerà in suo possesso.
Lev	25	29	Se uno vende una casa per abitazione in una città murata, avrà il diritto di riscattarla per un intero anno dopo la sua vendita; il suo diritto di riscatto dura un anno intero.
Lev	25	30	Ma se la casa posta nella città murata non è riscattata prima che sia trascorso un intero anno, rimarrà per sempre proprietà del compratore e dei suoi discendenti; non sarà svincolata al giubileo.
Lev	25	31	Invece le case dei villaggi non attorniati da mura saranno considerate come fondi rurali; possono essere riscattate e al giubileo saranno svincolate.
Lev	25	32	Quanto alle città dei Leviti, i Leviti potranno sempre riscattare le case delle città di loro proprietà.
Lev	25	33	Se poi uno compra una casa dai Leviti, la casa venduta nella città di loro proprietà sarà svincolata nell'anno del giubileo, perché le case delle città dei Leviti sono loro proprietà, in mezzo ai figli d'Israele.
Lev	25	34	Ma i terreni da pascolo delle loro città non si possono vendere, perché sono loro proprietà perpetua.
Lev	25	35	Se un tuo fratello impoverisce e si trova nell'indigenza in mezzo a voi, tu lo sosterrai come un forestiero e un ospite perché possa vivere presso di te.
Lev	25	36	Non trarre da lui alcun interesse o utile; ma temi il tuo DIO, e il tuo fratello vivrà presso di te.
Lev	25	37	Non gli presterai il tuo denaro a interesse, né gli darai i tuoi viveri per ricavarne un utile.
Lev	25	38	Io sono l'Eterno, il vostro DIO, che vi ha fatto uscire dal paese d'Egitto per darvi il paese di Canaan e per essere il vostro DIO.
Lev	25	39	Se il tuo fratello che vive presso di te diviene povero e si vende a te, non l'obbligherai a servire come uno schiavo;
Lev	25	40	ma starà da te come un bracciante e come un ospite; ti servirà fino all'anno del giubileo.
Lev	25	41	Allora se ne andrà da te, lui e i suoi figli, e tornerà nella sua famiglia; così rientrerà nella proprietà dei suoi padri.
Lev	25	42	Poiché essi sono miei servi, che io ho fatto uscire dal paese d'Egitto; non devono quindi essere venduti come si vendono gli schiavi.
Lev	25	43	Non lo dominerai con asprezza, ma temerai il tuo DIO.
Lev	25	44	Quanto allo schiavo e alla schiava che puoi avere, li prenderai dalle nazioni che vi circondano; da queste comprerete lo schiavo e la schiava.
Lev	25	45	Inoltre potrete comprare schiavi tra i figli degli stranieri che vivono tra di voi e tra le loro famiglie che si trovano fra di voi e che hanno generato nel vostro paese; essi saranno vostra proprietà.
Lev	25	46	E li potrete lasciare in eredità ai vostri figli dopo di voi, come loro proprietà; vi potrete servire di loro come schiavi per sempre; ma quanto ai vostri fratelli, i figli d'Israele, nessuno dominerà sull'altro con asprezza.
Lev	25	47	Se un forestiero che vive presso di te arricchisce e un tuo fratello che vive presso di lui impoverisce, e si vende al forestiero o all'ospite che è presso di te, o a qualcuno della famiglia del forestiero,
Lev	25	48	dopo che si è venduto, può essere nuovamente riscattato; lo potrà riscattare uno dei suoi fratelli.
Lev	25	49	Lo potrà riscattare suo zio, o il figlio di suo zio; lo potrà riscattare un parente del suo stesso sangue; o se ne ha i mezzi, potrà riscattarsi da sé.
Lev	25	50	Farà il conto col suo compratore, dall'anno che si è venduto a lui all'anno del giubileo; e il prezzo da pagare sarà calcolato in base al numero degli anni, valutando le sue giornate come quelle di un bracciante.
Lev	25	51	Se vi sono ancora molti anni, pagherà il suo riscatto in base al loro numero e al prezzo col quale fu comprato;
Lev	25	52	se rimangono invece solo pochi anni per arrivare al giubileo, farà il conto col suo compratore e pagherà il prezzo del suo riscatto in base ai pochi anni rimasti.
Lev	25	53	Come bracciante rimanga con il padrone un anno dopo l'altro, il quale non lo dominerà con asprezza sotto i tuoi occhi.
Lev	25	54	E se non è riscattato in alcuno di questi modi, sarà lasciato libero nell'anno del giubileo, lui e i suoi figli.
Lev	25	55	Poiché i figli d'Israele sono servi miei; sono miei servi, che ho fatto uscire dal paese d'Egitto. Io sono l'Eterno, il vostro DIO.
------------------------Levitico, capitolo 26
Lev	26	1	Non vi farete idoli, non vi erigerete immagini scolpite o alcuna stele e non collocherete nel vostro paese alcuna pietra ornata di figure, per prostrarvi davanti ad essa; poiché io sono l'Eterno, il vostro DIO.
Lev	26	2	Osserverete i miei sabati e porterete rispetto al mio santuario. Io sono l'Eterno.
Lev	26	3	Se vi comportate secondo i miei statuti osservate i miei comandamenti, e li mettete in pratica,
Lev	26	4	io vi darò le piogge nella loro stagione la terra darà i suoi prodotti e gli alberi della campagna daranno i loro frutti.
Lev	26	5	La trebbiatura durerà fino alla vendemmia e la vendemmia durerà fino alla semina; mangerete a sazietà il vostro pane e abiterete al sicuro nel vostro paese.
Lev	26	6	Io farò regnare la pace nel paese; vi coricherete e nessuno vi spaventerà; farò sparire dal paese le bestie cattive e la spada non passerà per il vostro paese.
Lev	26	7	Voi inseguirete i vostri nemici, ed essi cadranno davanti a voi trafitti dalla spada.
Lev	26	8	Cinque di voi ne inseguiranno cento, cento di voi ne inseguiranno diecimila, e i vostri nemici cadranno davanti a voi trafitti dalla spada.
Lev	26	9	Io mi volgerò verso di voi, vi renderò fecondi e vi moltiplicherò, e confermerò il mio patto con voi.
Lev	26	10	Voi mangerete del vecchio raccolto, conservato a lungo e sgombrerete il vecchio per far posto al nuovo.
Lev	26	11	lo stabilirò la mia dimora in mezzo a voi e non vi rigetterò.
Lev	26	12	Camminerò tra di voi e sarò il vostro DIO, e voi sarete il mio popolo.
Lev	26	13	lo sono l'Eterno, il vostro DIO, che vi ho fatto uscire dal paese d'Egitto, perché non foste più loro schiavi; ho spezzato il vostro giogo e vi ho fatto camminare la testa alta.
Lev	26	14	Ma se non mi date ascolto e se non mettete in pratica tutti questi comandamenti,
Lev	26	15	Se disprezzate i miei statuti e l'anima vostra rigetta i miei decreti, non mettendo in pratica tutti i miei comandamenti e rompendo il mio patto,
Lev	26	16	a mia volta, farò questo a voi: manderò contro di voi il terrore, la consunzione e la febbre, che vi consumerà gli occhi e farà languire la vostra vita; e seminerete invano la vostra semente, perché la mangeranno i vostri nemici.
Lev	26	17	Volgerò la mia faccia contro di voi e voi sarete sconfitti dai vostri nemici; quei che vi odiano vi domineranno, e vi darete alla fuga senza che alcuno vi insegua.
Lev	26	18	E se neppure dopo questo mi darete ascolto, io vi castigherò sette volte di più per i vostri peccati.
Lev	26	19	Spezzerò l'orgoglio della vostra forza, renderò il vostro cielo come ferro e la vostra terra come rame.
Lev	26	20	La vostra forza si consumerà invano, perché la vostra terra non darà più i suoi prodotti, e gli alberi della campagna non daranno più i loro frutti.
Lev	26	21	E se vi comportate come miei nemici e non volete darmi ascolto io vi colpirò sette volte di più con piaghe secondo i vostri peccati.
Lev	26	22	Manderò contro di voi le fiere della campagna, che rapiranno i vostri figli, stermineranno il vostro bestiame, vi ridurranno a pochi e renderanno le vostre strade deserte.
Lev	26	23	E se nonostante queste cose non vi correggete per tornare a me, ma con la vostra condotta
Lev	26	24	vi comportate come miei nemici, anch'io diventerò nemico vostro, e vi colpirò sette volte di più per i vostri peccati.
Lev	26	25	E farò venire contro di voi la spada che eseguirà la vendetta del mio patto; voi vi raccoglierete nelle vostre città, ma io manderò in mezzo a voi la peste e sarete dati in mano al nemico.
Lev	26	26	Quando vi toglierò il sostentamento del pane, dieci donne cuoceranno il vostro pane in uno stesso forno e razioneranno il vostro pane, distribuendolo a peso; voi mangerete, ma non vi sazierete.
Lev	26	27	E se nonostante tutto questo non mi darete ascolto, ma vi comporterete da miei nemici,
Lev	26	28	anch'io diventerò vostro nemico pieno d'ira e vi castigherò sette volte di più per i vostri peccati.
Lev	26	29	Mangerete la carne dei vostri figli e mangerete la carne delle vostre figlie.
Lev	26	30	Io distruggerò i vostri alti luoghi, abbatterò i vostri idoli e getterò i vostri cadaveri sulle sagome senza vita dei vostri idoli; e vi detesterò.
Lev	26	31	Ridurrò le vostre città in deserti, devasterò i vostri luoghi sacri e non aspirerò più l'odore soave dei vostri profumi.
Lev	26	32	Devasterò il paese; e i vostri nemici che vi abiteranno rimarranno sbalorditi.
Lev	26	33	Disperderò voi fra le nazioni e trarrò fuori la spada contro di voi; il vostro paese sarà desolato e le vostre città saranno deserte.
Lev	26	34	Allora la terra godrà i suoi sabati per tutto il tempo in cui rimarrà desolata e voi sarete nel paese dei vostri nemici; così la terra si riposerà e godrà i suoi sabati.
Lev	26	35	Per tutto il tempo che rimarrà desolata avrà il riposo che non ebbe nei vostri sabati, quando voi l'abitavate.
Lev	26	36	A quelli di voi che scamperanno infonderò nel cuore sgomento nel paese dei loro nemici: il fruscìo di una foglia agitata li metterà in fuga; fuggiranno come si fugge davanti alla spada e cadranno senza che alcuno li insegua.
Lev	26	37	Inciamperanno l'uno nell'altro, come davanti alla spada, senza che alcuno li insegua; e non potrete resistere davanti ai vostri nemici.
Lev	26	38	Perirete fra le nazioni e il paese dei vostri nemici vi divorerà.
Lev	26	39	I superstiti tra di voi si struggeranno a motivo della loro iniquità nel paese dei loro nemici; e si struggeranno pure a motivo delle iniquità dei loro padri.
Lev	26	40	Ma se confesseranno la loro iniquità e l'iniquità dei loro padri, nelle trasgressioni che commisero contro di me e anche per essersi comportati come miei nemici,
Lev	26	41	da indurmi ad essere loro nemico e a portarli nel paese dei loro nemici; se il loro cuore incirconciso si umilierà e accetteranno la punizione della loro iniquità,
Lev	26	42	allora io mi ricorderò del mio patto con Giacobbe, mi ricorderò del mio patto con Isacco e del mio patto con Abrahamo e mi ricorderò del paese;
Lev	26	43	Poiché il paese sarà abbandonato da loro e godrà i suoi sabati, mentre rimarrà desolato senza di loro; così essi accetteranno la punizione della loro iniquità per aver disprezzato i miei decreti e aver avuto in avversione i miei statuti.
Lev	26	44	Nonostante tutto questo, quando saranno nel paese dei loro nemici, io non li disprezzerò e non li detesterò fino al punto di annientarli del tutto e di rompere il mio patto con loro; poiché io sono l'Eterno, il loro DIO;
Lev	26	45	ma per loro amore mi ricorderò del patto stabilito con i loro antenati, che feci uscire dal paese d'Egitto sotto gli occhi delle nazioni, per essere il loro DIO. Io sono l'Eterno.
Lev	26	46	Tali sono gli statuti, i decreti e le leggi che l'Eterno stabilì fra sé e i figli d'Israele, sul monte Sinai, per mezzo di Mosè.
------------------------Levitico, capitolo 27
Lev	27	1	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Lev	27	2	Parla ai figli d'Israele e di' loro: Quando uno fa un importante voto per consacrare una persona all'Eterno, e intende dare il valore equivalente,
Lev	27	3	se il tuo estimo riguarda un maschio dai vent'anni in su, fino ai sessant'anni, allora il tuo estimo sarà di cinquanta sicli d'argento, secondo i siclo del santuario.
Lev	27	4	Se si tratta di una donna, il tuo estimo sarà di trenta sicli.
Lev	27	5	Dai cinque anni in su fino ai vent'anni, il tuo estimo sarà di venti sicli per un maschio e di dieci sicli per una femmina.
Lev	27	6	Da un mese in su, fino a cinque anni, il tuo estimo sarà di cinque sicli d'argento per un maschio e di tre sicli d'argento per una femmina.
Lev	27	7	Dai sessant'anni in su, il tuo estimo sarà di quindici sicli per un maschio e di dieci sicli per una femmina.
Lev	27	8	Ma se egli è troppo povero per pagare la somma richiesta dal tuo estimo, allora sarà presentato davanti al sacerdote e il sacerdote ne farà l'estimo. Il sacerdote farà un estimo, in proporzione dei mezzi di colui che ha fatto il voto.
Lev	27	9	Se si tratta di animali che possono essere presentati in offerta all'Eterno, ogni animale offerto all'Eterno sarà cosa santa.
Lev	27	10	Egli non potrà né sostituirlo né scambiarlo, né uno buono con uno cattivo, né uno cattivo con uno buono; e se anche dovesse scambiare un animale con un altro, entrambi saranno cosa sacra.
Lev	27	11	Se però si tratta di un animale impuro di cui non si può fare offerta all'Eterno, allora egli presenterà l'animale davanti al sacerdote;
Lev	27	12	e il sacerdote ne farà l'estimo, sia l'animale buono o cattivo; qualunque estimo il sacerdote fisserà quello sarà.
Lev	27	13	Ma se uno lo vuole riscattare, dovrà aggiungere un quinto all'estimo.
Lev	27	14	Se uno consacra la sua casa per essere cosa santa all'Eterno, il sacerdote ne farà l'estimo, sia essa buona o cattiva; qualunque estimo il sacerdote fisserà quello sarà.
Lev	27	15	E se colui che ha consacrato la sua casa la vuole riscattare, dovrà aggiungere un quinto all'estimo e sarà sua.
Lev	27	16	Se uno consacra all'Eterno un campo di sua proprietà, ne farai l'estimo in base alla semente richiesta per essa: cinquanta sicli d'argento per un homer di seme d'orzo.
Lev	27	17	Se consacra il suo campo dall'anno del giubileo, il prezzo resterà quello fissato dal tuo estimo;
Lev	27	18	ma se consacra il suo campo dopo il giubileo, il sacerdote ne valuterà il prezzo in ragione degli anni che rimangono fino al giubileo, dal tuo estimo.
Lev	27	19	E se colui che ha consacrato il campo lo vuole riscattare, dovrà aggiungere un quinto al tuo estimo, e resterà suo.
Lev	27	20	Ma se non vuole riscattare il campo o se ha venduto il campo ad un altro, non lo si potrà piú riscattare;
Lev	27	21	e il campo, quando viene svincolato al giubileo, sarà santo all'Eterno come un campo destinato a DIO, e diventerà proprietà del sacerdote.
Lev	27	22	Se uno consacra all'Eterno un campo da lui comprato e che non fa parte del suo patrimonio,
Lev	27	23	il sacerdote stabilirà per lui il valore del tuo estimo fino all'anno del giubileo, e quel tale verserà il giorno stesso il prezzo da te fissato, come cosa sacra all'Eterno.
Lev	27	24	Nell'anno del giubileo il campo tornerà a colui da cui fu comprato, e del cui patrimonio faceva parte.
Lev	27	25	Tutti i tuoi estimi si faranno in sicli del santuario; il siclo è di venti ghere.
Lev	27	26	Ma nessuno potrà consacrare i primogeniti del bestiame, perché come primogeniti appartengono già all'Eterno; sia esso un bue o un agnello, appartiene all'Eterno.
Lev	27	27	E se si tratta di un animale impuro, lo riscatterà in base al prezzo fissato dal tuo estimo, aggiungendovi un quinto; se non è riscattato, sarà venduto al prezzo fissato dal tuo estimo.
Lev	27	28	Nondimeno nulla di ciò che è destinato a Dio e che uno ha destinato all'Eterno, fra tutte le cose che gli appartengono, si tratti di una persona, di un animale o di un pezzo di terra del suo patrimonio, potrà essere venduto o riscattato; ogni cosa destinata a Dio è cosa santissima all'Eterno.
Lev	27	29	Nessuna persona votata allo sterminio potrà essere riscattata; dovrà essere messa a morte.
Lev	27	30	Ogni decima della terra, sia dei prodotti del suolo che dei frutti degli alberi, appartiene all'Eterno; è cosa consacrata all'Eterno.
Lev	27	31	Se uno vuole riscattare una parte della sua decima, vi aggiungerà il quinto.
Lev	27	32	E per la decima della mandria e del gregge, il decimo capo di tutto ciò che passa sotto la verga sarà consacrato all'Eterno.
Lev	27	33	Non farà distinzione fra buono e cattivo, né farà scambi; e se scambia uno con un altro, ambedue saranno cosa sacra; non si potranno riscattare.
Lev	27	34	Questi sono i comandamenti che l'Eterno diede a Mosè per i figli d'Israele sul monte Sinai.
------------------------Numeri, capitolo 1
Num	1	1	L'Eterno parlò ancora a Mosè nel deserto del Sinai, nella tenda di convegno, il primo giorno del secondo mese, nel secondo anno dalla loro uscita dal paese d'Egitto, e disse:
Num	1	2	Fate il censimento di tutta l'assemblea dei figli d'Israele in base alle loro famiglie e alle case dei loro padri, enumerando uno ad uno i nomi di ogni maschio.
Num	1	3	Dall'età di vent'anni in su, tutti coloro che in Israele possono andare in guerra; tu ed Aaronne ne farete il censimento, schiera per schiera.
Num	1	4	E con voi sarà un uomo per ogni tribù, uno che sia capo della casa di suo padre.
Num	1	5	Questi sono i nomi degli uomini che staranno con voi. Di Ruben, Elitsur, figlio di Scedeur;
Num	1	6	di Simeone, Scelumiel, figlio di Tsurishaddai;
Num	1	7	di Giuda, Nahshon, figlio di Amminadab;
Num	1	8	di Issacar, Nethaneel, figlio di Tsuar;
Num	1	9	di Zabulon, Eliab, figlio di Helon;
Num	1	10	dei figli di Giuseppe, per Efraim, Elishama, figlio di Ammihud; per Manasse, Gamaliel, figlio di Pedahtsur;
Num	1	11	di Beniamino, Abidan, figlio di Ghideoni;
Num	1	12	di Dan, Ahiezer, figlio di Ammishaddai;
Num	1	13	di Ascer, Paghiel, figlio di Okran;
Num	1	14	di Gad, Eliasaf, figlio di Deuel;
Num	1	15	di Neftali, Ahira, figlio di Enan.
Num	1	16	Questi sono coloro che furono scelti dall'assemblea, i principi delle tribù dei loro padri, i capi delle divisioni d'Israele
Num	1	17	Mosè ed Aaronne presero dunque questi uomini che erano stati designati per nome,
Num	1	18	e convocarono tutta l'assemblea, il primo giorno del secondo mese; essi indicarono il loro lignaggio, in base alle loro famiglie e alle case dei loro padri, contando il numero delle persone dai vent'anni in su, uno per uno.
Num	1	19	Come l'Eterno aveva ordinato a Mosè, egli ne fece il censimento nel deserto del Sinai.
Num	1	20	Dei figli di Ruben, primogenito d'Israele, i loro discendenti in base alle loro famiglie e alle case dei loro padri, contando i nomi di tutti i maschi, uno per uno, dall'età di vent'anni in su, tutti quelli che erano abili ad andare in guerra:
Num	1	21	quelli recensiti della tribù di Ruben furono quarantaseimilacinquecento.
Num	1	22	Dei figli di Simeone, i loro discendenti in base alle loro famiglie alle case dei loro padri, quelli recensiti contando i nomi di tutti i maschi, uno per uno dall'età di vent'anni in su, tutti quei che erano abili ad andare in guerra:
Num	1	23	quelli recensiti della tribù di Simeone furono cinquanta novemila trecento.
Num	1	24	Dei figli di Gad, i loro discendenti in base alle loro famiglie e alle case dei loro padri, contando i nomi dall'età di vent'anni in su, tutti quelli che erano abili ad andare in guerra:
Num	1	25	quelli recensiti della tribù di Gad furono quarantacinquemila seicento cinquanta.
Num	1	26	Dei figli di Giuda, i loro discendenti in base alle loro famiglie e alle case dei loro padri, contando i nomi dall'età di vent'anni in su, tutti quelli che erano abili ad andare in guerra:
Num	1	27	quelli recensiti della tribù di Giuda furono settanta quattromila seicento.
Num	1	28	Dei figli di Issacar, i loro discendenti in base alle loro famiglie e alle case dei loro padri, contando i nomi dall'età di vent'anni in su, tutti quelli che erano abili ad andare in guerra:
Num	1	29	quelli recensiti della tribù di Issacar furono cinquanta quattromila quattrocento.
Num	1	30	Dei figli di Zabulon, i loro discendenti in base alle loro famiglie e alle case dei loro padri, contando i nomi dall'età di vent'anni in su, tutti quelli che erano abili ad andare in guerra:
Num	1	31	quelli recensiti della tribù di Zabulon furono cinquanta settemila quattrocento.
Num	1	32	Tra i figli di Giuseppe: dei figli di Efraim, i loro discendenti in base alle loro famiglie e alle case dei loro padri, contando i nomi dall'età di vent'anni in su, tutti quelli ce erano abili ad andare in guerra:
Num	1	33	quelli recensiti della tribù di Efraim furono quarantamila cinquecento.
Num	1	34	Dei figli di Manasse, i loro discendenti in base alle loro famiglie e alle case dei loro padri, contando i nomi dall'età di vent'anni in su, tutti quelli che erano abili ad andare in guerra:
Num	1	35	quelli recensiti della tribù di Manasse furono trentaduemila duecento.
Num	1	36	Dei figli di Beniamino, i loro discendenti in base alle loro famiglie e alle case dei loro padri, contando i nomi dall'età di vent'anni in su, tutti quelli che erano abili ad andare in guerra:
Num	1	37	quelli recensiti della tribù di Beniamino furono trentacinquemila quattrocento.
Num	1	38	Dei figli di Dan, i loro discendenti in base alle loro famiglie e alle case dei loro padri, contando i nomi dall'età di vent'anni in su, tutti quelli che erano abili ad andare in guerra:
Num	1	39	quelli recensiti della tribù di Dan furono sessantaduemila settecento.
Num	1	40	Dei figli di Ascer, i loro discendenti in base alle loro famiglie e alle case dei loro padri, contando i nomi dall'età di vent'anni in su, tutti quelli che erano abili ad andare in guerra:
Num	1	41	quelli recensiti della tribù di Ascer furono quarantunomila cinquecento.
Num	1	42	Dei figli di Neftali, i loro discendenti in base alle loro famiglie e alle case dei loro padri, contando i nomi dall'età di vent'anni in su, tutti quelli che erano abili ad andare in guerra:
Num	1	43	quelli recensiti della tribù di Neftali furono cinquantatremila quattrocento.
Num	1	44	Questi furono quelli recensiti da Mosè ed Aaronne, assieme ai dodici uomini, principi d'Israele, ognuno di essi rappresentante della casa di suo padre.
Num	1	45	Così tutti i figli d'Israele che furono recensiti in base alle case dei loro padri, dall'età di vent'anni in su, cioè tutti gli uomini che in Israele erano abili ad andare in guerra,
Num	1	46	tutti quelli recensiti furono seicentotremila cinquecento cinquanta.
Num	1	47	Ma i Leviti non furono recensiti assieme agli altri, secondo la tribù dei loro padri,
Num	1	48	poiché l'Eterno aveva parlato a Mosè, dicendo:
Num	1	49	Soltanto della tribù di Levi non farai il censimento e non calcolerai il loro numero tra i figli d'Israele;
Num	1	50	ma affida ai Leviti la cura del tabernacolo della testimonianza, di tutti i suoi utensili e di tutto ciò che gli appartiene. Essi porteranno il tabernacolo e tutti i suoi utensili, ne faranno il servizio e si accamperanno intorno al tabernacolo.
Num	1	51	Quando il tabernacolo deve spostarsi, i Leviti lo smonteranno; quando il tabernacolo deve fermarsi, i Leviti lo erigeranno; e l'estraneo che si avvicinerà sarà messo a morte.
Num	1	52	I figli d'Israele pianteranno le loro tende ognuno nel suo campo, ognuno vicino alla sua bandiera, secondo le loro schiere.
Num	1	53	Ma i Leviti pianteranno le loro tende attorno al tabernacolo della testimonianza, affinché la mia ira non cada sull'assemblea dei figli d'Israele; così i Leviti si prenderanno cura del tabernacolo della testimonianza.
Num	1	54	I figli d'Israele si conformarono a tutto ciò che l'Eterno aveva ordinato a Mosè, e così fecero.
------------------------Numeri, capitolo 2
Num	2	1	L'Eterno parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, dicendo:
Num	2	2	I figli d'Israele si accamperanno ciascuno vicino alla sua bandiera sotto le insegne della casa dei loro padri; si accamperanno tutt'intorno alla tenda di convegno, ma ad una certa distanza.
Num	2	3	Sul lato est, verso il sol levante, si accamperà la bandiera del campo di Giuda secondo le loro schiere; e il principe dei figli di Giuda è Nahshon, figlio di Amminadab;
Num	2	4	quelli recensiti della sua divisione erano settantaquattromila seicento.
Num	2	5	Accanto a lui si accamperà la tribú di Issacar; il principe dei figli di Issacar è Nethaneel, figlio di Tsuar;
Num	2	6	quelli recensiti della sua divisione erano cinquantaquattromila quattrocento.
Num	2	7	Poi verrà la tribù di Zabulon; il principe dei figli di Zabulon è Eliab, figlio di Helon;
Num	2	8	quelli recensiti della sua divisione erano cinquantasettemilaquattrocento.
Num	2	9	Tutti quelli recensiti del campo di Giuda, secondo le loro divisioni, erano centottantaseimilaquattrocento. Essi si metteranno in marcia per primi.
Num	2	10	Sul lato sud starà la bandiera del campo di Ruben secondo le sue schiere; e il principe dei figli di Ruben è Elitsur, figlio di Scedeur;
Num	2	11	quelli recensiti della sua divisione erano quarantaseimilacinquecento.
Num	2	12	Accanto a lui si accamperà la tribù di Simeone; e il principe dei figli di Simeone è Scelumiel, figlio di Tsurishaddai;
Num	2	13	quelli recensiti della sua divisione erano cinquantanovemilatrecento.
Num	2	14	Poi verrà la tribù di Gad; il principe dei figli di Gad è Eliasaf, figlio di Reuel,
Num	2	15	quelli recensiti della sua divisione erano quarantacinquemila seicentocinquanta.
Num	2	16	Tutti quelli recensiti del campo di Ruben, secondo le loro divisioni, erano centocinquantunomila quattrocentocinquanta. Essi si metteranno in marcia per secondi.
Num	2	17	Poi si metterà in marcia la tenda di convegno col campo dei Leviti in mezzo agli altri campi. Si metteranno in marcia nello stesso ordine con cui erano accampati, ciascuno al suo posto, accanto alla sua bandiera.
Num	2	18	Sul lato ovest starà la bandiera del campo di Efraim secondo le sue schiere; il principe dei figli di Efraim è Elishama, figlio di Ammihud;
Num	2	19	quelli recensiti della sua divisione erano quarantamilacinquecento.
Num	2	20	Accanto a lui si accamperà la tribú di Manasse; il principe dei figli di Manasse è Gamaliel, figlio di Pedahtsur;
Num	2	21	quelli recensiti della sua divisione erano trentaduemiladuecento.
Num	2	22	Poi verrà la tribù di Beniamino; il principe dei figli di Beniamino è Abidan, figlio di Ghideoni;
Num	2	23	quelli recensiti della sua divisione erano trentacinquemilaquattrocento.
Num	2	24	Tutti quelli recensiti del campo di Efraim, secondo le loro divisioni, erano centottomilacento. Essi si metteranno in marcia per terzi.
Num	2	25	Sul lato nord starà la bandiera del campo di Dan secondo le sue schiere; il principe dei figli di Dan è Ahiezer, figlio di Ammishaddai;
Num	2	26	quelli recensiti della sua divisione erano sessantaduemilasettecento.
Num	2	27	Accanto a lui si accamperà la tribù di Ascer; il principe dei figli di Ascer è Paghiel, figlio di Okran;
Num	2	28	quelli recensiti della sua divisione erano quarantunomilacinquecento.
Num	2	29	Poi verrà la tribù di Neftali; il principe dei figli di Neftali Ahira, figlio di Enan;
Num	2	30	quelli recensiti della sua divisione erano cinquantatremilaquattrocento.
Num	2	31	Tutti quelli recensiti della divisione Dan, erano centocinquantasettemila seicento. Essi si metteranno in marcia per ultimi, accanto alle loro bandiere.
Num	2	32	Questi sono i figli d'Israele che furono recensiti in base alle case dei loro padri. Tutti quelli recensiti dei vari campi secondo le loro divisioni furono seicentotremila cinquecento cinquanta.
Num	2	33	Ma i Leviti non furono recensiti tra i figli d'Israele, perché così l'Eterno aveva ordinato a Mosè.
Num	2	34	I figli d'Israele si conformarono a tutto ciò che l'Eterno aveva ordinato a Mosè: così si accampavano accanto alle loro bandiere e così si mettevano in marcia, ciascuno secondo la sua famiglia e secondo la casa dei suoi padri.
------------------------Numeri, capitolo 3
Num	3	1	Or questi sono i discendenti di Aaronne e di Mosè al tempo in cui l'Eterno parlò a Mosè sul monte Sinai.
Num	3	2	Questi sono i nomi dei figli di Aaronne: Nadab, il primogenito, Abihu, Eleazar e Ithamar.
Num	3	3	Questi sono i nomi dei figli di Aaronne, unti sacerdoti, che egli consacrò per servire come sacerdoti.
Num	3	4	Nadab e Abihu morirono davanti all'Eterno, quando offrirono fuoco illecito davanti all'Eterno nel deserto del Sinai; essi non avevano figli. Così Eleazar e Ithamar servirono come sacerdoti alla presenza di Aaronne, loro padre.
Num	3	5	Poi l'Eterno parlò a Mosè, dicendo:
Num	3	6	Fa' avvicinare la tribù dei Leviti e presentala davanti al sacerdote Aaronne, perché stia al suo servizio.
Num	3	7	Essi eseguiranno tutte le sue istruzioni e svolgeranno le mansioni relative a tutta l'assemblea davanti alla tenda di convegno, facendo il servizio del tabernacolo.
Num	3	8	Avranno cura di tutti gli utensili della tenda di convegno e adempiranno alle obbligazioni dei figli d'Israele, facendo il servizio del tabernacolo.
Num	3	9	Tu darai i Leviti ad Aaronne e ai suoi figli; essi gli sono interamente dati dal mezzo dei figli d'Israele.
Num	3	10	Tu stabilirai Aaronne e i suoi figli, perché esercitino le mansioni del loro sacerdozio; ma ogni altro estraneo che si avvicina sarà messo a morte.
Num	3	11	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Num	3	12	Ecco, io ho preso i Leviti dal mezzo dei figli d'Israele al posto di ogni primogenito che apre il grembo materno tra i figli d'Israele; perciò i Leviti saranno miei,
Num	3	13	poiché ogni primogenito è mio; nel, giorno in cui colpii tutti i primogeniti: nel paese d'Egitto, io consacrai a me stesso tutti i primogeniti in Israele, tanto degli uomini quanto degli animali; essi saranno miei. Io sono l'Eterno.
Num	3	14	Poi l'Eterno parlò a Mosè nel deserto del Sinai, dicendo:
Num	3	15	Fa' il censimento dei figli di Levi in base alle case dei loro padri e alle loro famiglie; farai il censimento di tutti i maschi dall'età di un mese in su.
Num	3	16	Così Mosè ne fece il censimento secondo l'ordine dell'Eterno, come gli era stato comandato.
Num	3	17	Questi sono i figli di Levi, secondo i loro nomi: Ghershon, Kehath e Merari.
Num	3	18	Questi sono i nomi dei figli di Ghershon, secondo le loro famiglie: Libni e Scimei;
Num	3	19	i figli di Kehath, secondo le loro famiglie: Amram, Itsehar, Hebron e Uzziel;
Num	3	20	i figli di Merari secondo le loro famiglie: Mahli e Musci. Queste sono le famiglie dei Leviti, in base alle case dei loro padri.
Num	3	21	Da Ghershon discendono la famiglia dei Libniti e la famiglia degli Scimeiti; queste sono le famiglie dei Ghershoniti.
Num	3	22	Quelli che furono recensiti, contando tutti i maschi dall'età di un mese in su, furono settemilacinquecento.
Num	3	23	Le famiglie dei Ghershoniti dovevano accamparsi dietro il tabernacolo, verso ovest.
Num	3	24	Il capo della casa dei padri dei Ghershoniti era Eliasaf, figlio di Lael.
Num	3	25	Le mansioni dei figli di Ghershon nella tenda di convegno riguardavano il tabernacolo, la tenda con la sua copertura, la cortina all'ingresso della tenda di convegno,
Num	3	26	i tendaggi del cortile la cortina all'ingresso del cortile intorno al tabernacolo e all'altare e le sue corde per tutto il servizio che li riguardava.
Num	3	27	Da Kehath discendono la famiglia degli Amramiti, la famiglia degli Itsehariti, la famiglia degli Hebroniti e la famiglia degli Uzzieliti; queste sono le famiglie dei Kehathiti.
Num	3	28	Contando tutti i maschi dall'età di un mese in su, c'erano ottomilaseicento che si prendevano cura del santuario.
Num	3	29	Le famiglie dei figli di Kehath dovevano accamparsi sul lato sud del tabernacolo.
Num	3	30	Il capo della casa dei padri dei Kehathiti era Elitsafan, figlio di Uzziel.
Num	3	31	Le loro mansioni riguardavano l'arca, la tavola, il candelabro gli altari e gli utensili del santuario con i quali essi facevano il servizio, il velo e tutto il lavoro che ha a che fare con queste cose.
Num	3	32	Il principe dei principi dei Leviti era Eleazar, figlio del sacerdote Aaronne; egli aveva la sorveglianza di quelli che si prendevano cura del santuario.
Num	3	33	Da Merari discendono la famiglia dei Mahliti e la famiglia dei Musciti; queste sono le famiglie di Merari.
Num	3	34	Quelli che furono recensiti, contando tutti i maschi dall'età di un mese in su, furono seimiladuecento.
Num	3	35	Il principe della casa dei padri delle famiglie di Merari era Tsuriel, figlio di Abihail. Essi dovevano accamparsi dal lato nord del tabernacolo.
Num	3	36	Le mansioni assegnate ai figli di Merari riguardavano le tavole del tabernacolo, le sue traverse, le sue colonne e le loro basi, tutti i suoi utensili e tutto il lavoro che ha a che fare con queste cose,
Num	3	37	le colonne del cortile tutt'intorno, le loro basi, i loro piuoli e le loro corde.
Num	3	38	Davanti al tabernacolo, sul lato est, di fronte alla tenda di convegno, verso il sol levante, dovevano accamparsi Mosè Aaronne e i suoi figli; essi avevano la cura del santuario assolvendo le obbligazioni dei figli d'Israele; ma ogni altro estraneo che si fosse avvicinato sarebbe stato messo a morte.
Num	3	39	Tutti i Leviti recensiti di cui Mosè ed Aaronne fecero il censimento in base alle loro famiglie per ordine dell'Eterno, tutti i maschi dall'età di un mese in su furono ventiduemila.
Num	3	40	Poi l'Eterno disse a Mosè: Fa' il censimento di tutti i primogeniti maschi tra i figli d'Israele dall'età di un mese in su e fa' il conto dei loro nomi.
Num	3	41	Prenderai i Leviti per me, io sono l'Eterno, al posto di tutti i primogeniti tra i figli d'Israele, e il bestiame dei Leviti al posto dei primogeniti tra il bestiame dei figli d'Israele.
Num	3	42	Così Mosè fece il censimento di tutti i primogeniti tra i figli d'Israele, come l'Eterno gli aveva ordinato.
Num	3	43	Tutti i primogeniti maschi di cui si fece il censimento, contando i nomi dall'età di un mese in su, furono ventiduemila duecentosettantatre.
Num	3	44	Poi l'Eterno parlò a Mosè dicendo:
Num	3	45	Prendi i Leviti al posto di tutti i primogeniti dei figli d'Israele, e il bestiame dei Leviti al posto del loro bestiame; i Leviti saranno miei. Io sono l'Eterno.
Num	3	46	Per il riscatto dei duecentosettantatre primogeniti dei figli d'Israele che oltrepassano il numero dei Leviti.
Num	3	47	prenderai cinque sicli a testa; li prenderai secondo il siclo del santuario, il siclo è di venti ghere.
Num	3	48	Darai il denaro ad Aaronne e ai suoi figli per il riscatto di quelli che oltrepassano il loro numero.
Num	3	49	Così Mosè prese il denaro del riscatto da quei che oltrepassavano il numero dei primogeniti riscattati dai Leviti;
Num	3	50	prese il denaro dei primogeniti dei figli d'Israele: milletrecentosessantacinque sicli, secondo il siclo del santuario.
Num	3	51	Poi Mosè diede il denaro di quelli riscattati ad Aaronne e ai suoi figli, secondo l'ordine dell'Eterno, come l'Eterno aveva ordinato a Mosè.
------------------------Numeri, capitolo 4
Num	4	1	L'Eterno parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, dicendo:
Num	4	2	Fate il conto dei figli di Kehath, tra i figli di Levi, in base alle loro famiglie e alle case dei loro padri,
Num	4	3	dall'età di trent'anni in su fino all'età di cinquant'anni, di tutti quelli che entrano in servizio per lavorare nella tenda di convegno.
Num	4	4	Questo è il servizio dei figli di Kehath nella tenda di convegno che riguarda le cose santissime.
Num	4	5	Quando si deve spostare l'accampamento, Aaronne e i suoi figli verranno a smontare il velo di separazione e copriranno con esso l'arca della testimonianza;
Num	4	6	poi metteranno su di essa una coperta di pelli di tasso, vi stenderanno sopra un panno tutto violaceo e vi inseriranno le sue stanghe.
Num	4	7	Stenderanno un panno violaceo sulla tavola dei pani della presentazione e vi metteranno su i piatti, le coppe, le bacinelle e i calici per le libazioni; su di essa ci sarà anche il pane perpetuo.
Num	4	8	Su queste cose stenderanno un panno scarlatto e sopra questo una coperta di pelli di tasso, e vi inseriranno le sue stanghe.
Num	4	9	Poi prenderanno un panno violaceo, col quale copriranno il candelabro della luce, le sue lampade, le sue forbici, i suoi smoccolatoi e tutti i suoi vasi dell'olio destinati al suo servizio;
Num	4	10	metteranno quindi il candelabro con tutti i suoi utensili in una coperta di pelli di tasso e lo poseranno su una portantina.
Num	4	11	Stenderanno sull'altare d'oro un panno violaceo e sopra questo una coperta di pelli di tasso e vi inseriranno le sue stanghe.
Num	4	12	Poi prenderanno tutti gli utensili del servizio che si usano nel santuario, li metteranno in un panno violaceo, li avvolgeranno in una coperta di pelli di tasso e li poseranno su una portantina.
Num	4	13	Toglieranno quindi le ceneri dall'altare e stenderanno su di esso un panno scarlatto;
Num	4	14	su di esso metteranno tutti gli utensili che si usano nel suo servizio, i bracieri, i forchettoni, le palette, le bacinelle, tutti gli utensili dell'altare; stenderanno su di esso una coperta di pelli di tasso vi inseriranno le sue stanghe.
Num	4	15	Dopo che Aaronne e i suoi figli avranno terminato di coprire il santuario e tutti gli arredi del santuario, quando l'accampamento è pronto a mettersi in moto, i figli di Kehath verranno per trasportare; ma non toccheranno le cose sante, perché non abbiano a morire. Queste sono le cose che i figli di Kehath nella tenda di convegno devono trasportare.
Num	4	16	Eleazar, figlio del sacerdote Aaronne, avrà l'incarico dell'olio per il candelabro, dell'incenso aromatico, dell'offerta perpetua di cibo e dell'olio dell'unzione; egli avrà l'incarico di tutto il tabernacolo e di tutto ciò che contiene, del santuario e dei suoi arredi.
Num	4	17	Poi l'Eterno parlò a Mosè e ad Aaronne, dicendo:
Num	4	18	Badate che il clan delle famiglie dei Kehathiti non venga sterminato di mezzo ai Leviti;
Num	4	19	ma fate questo per loro, affinché vivano e non muoiano quando si avvicinano alle cose santissime: Aaronne e i suoi figli entreranno e assegneranno a ciascuno di loro il proprio servizio e il proprio incarico.
Num	4	20	Ma essi non entreranno a guardare mentre le cose sante vengono coperte, perché non abbiano a morire.
Num	4	21	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Num	4	22	Fa' il conto anche dei figli di Ghershon, in base alle case dei loro padri e alle loro famiglie.
Num	4	23	Farai il censimento dall'età di trent'anni in su fino all'età di cinquant'anni di tutti quei che entrano a prestare servizio, per lavorare nella tenda di convegno.
Num	4	24	Questo è il compito delle famiglie dei Ghershoniti, il servizio che devono fare e le cose che devono portare:
Num	4	25	porteranno i teli de tabernacolo e la tenda di convegno, la sua copertura, la copertura di pelli di tasso che è sopra e la cortina all'ingresso della tenda di convegno,
Num	4	26	i tendaggi del cortile con la cortina per l'ingresso del cortile, i tendaggi che stanno intorno al tabernacolo e all'altare, le loro corde e tutti gli utensili destinati al loro servizio; tutto ciò che è necessario fare con queste cose, lo faranno.
Num	4	27	Tutto il servizio dei figli dei Ghershoniti, tutto ciò che devono portare e tutto ciò che devono fare, sarà fatto agli ordini di Aaronne e dei suoi figli; voi affiderete ad essi come loro responsabilità tutto ciò che devono portare.
Num	4	28	Questo è il servizio delle famiglie dei Ghershoniti nella tenda di convegno; e i loro compiti saranno eseguiti agli ordini di Ithamar, figlio del sacerdote Aaronne.
Num	4	29	Farai il censimento dei figli di Merari in base alle loro famiglie e alle case dei loro padri;
Num	4	30	farai il censimento dall'età di trent'anni in su fino all'età di cinquant'anni di tutti quelli che entrano a prestare servizio nella tenda di convegno.
Num	4	31	Questo è ciò che è affidato alla loro responsabilità da portare, in conformità a tutto il loro servizio nella tenda di convegno: le assi del tabernacolo, le sue traverse, le sue colonne, le sue basi,
Num	4	32	le colonne che sono intorno al cortile, le loro basi, i loro piuoli, le loro corde, con tutti i loro utensili e tutto il servizio che queste cose comportano; e assegnerete a ciascuno personalmente gli oggetti che deve portare.
Num	4	33	Questo è il servizio delle famiglie dei figli di Merari, in conformità ai loro compiti nella tenda di convegno, sotto gli ordini di Ithamar, figlio del sacerdote Aaronne.
Num	4	34	Mosè, Aaronne e i capi dell'assemblea fecero dunque il censimento dei figli dei Kehathiti in base alle loro famiglie e alle case dei loro padri,
Num	4	35	di tutti quelli che dall'età di trent'anni in su fino all'età di cinquant'anni entravano a prestare servizio per lavorare nella tenda di convegno.
Num	4	36	Quelli recensiti secondo le loro famiglie furono duemilasettecentocinquanta.
Num	4	37	Questi sono quelli recensiti delle famiglie dei Kehathiti, tutti quelli che prestavano servizio nella tenda di convegno; Mosè ed Aaronne ne fecero il censimento secondo l'ordine che l'Eterno aveva dato per mezzo di Mosè.
Num	4	38	Quelli recensiti dei figli di Ghershon in base alle loro famiglie e alle case dei loro padri,
Num	4	39	dall'età di trent'anni in su fino all'età di cinquant'anni, tutti quelli che entravano a prestare servizio per lavorare nella tenda di convegno;
Num	4	40	quelli recensiti in base alle loro famiglie e alle case dei loro padri, furono duemilaseicentotrenta.
Num	4	41	Questi sono quelli recensiti delle famiglie di Ghershon, tutti quelli che prestavano servizio nella tenda di convegno; Mosè ed Aaronne ne fecero il censimento secondo l'ordine dell'Eterno.
Num	4	42	Quelli recensiti delle famiglie dei figli di Merari in base alle loro famiglie e alle case dei loro padri,
Num	4	43	dall'età di trent'anni in su fino all'età di cinquant'anni, tutti quelli che entravano a prestare servizio per lavorare nella tenda di convegno;
Num	4	44	quelli tra loro recensiti secondo le loro famiglie furono tremiladuecento.
Num	4	45	Questi sono quelli recensiti delle famiglie dei figli di Merari; essi furono recensiti da Mosè ed Aaronne, secondo l'ordine dell'Eterno per mezzo di Mosè.
Num	4	46	Tutti quelli recensiti dei Leviti, che Mosè, Aaronne e i principi d'Israele recensirono, in base alle loro famiglie e alle case dei loro padri,
Num	4	47	dall'età di trent'anni in su fino all'età di cinquant'anni, tutti quelli che entravano per fare un lavoro di servizio e per fare il servizio di portare pesi nella tenda di convegno;
Num	4	48	quelli recensiti furono ottomilacinquecentottanta.
Num	4	49	Essi furono recensiti, secondo l'ordine dell'Eterno da Mosè, ciascuno in base al servizio che doveva fare e a ciò che doveva portare. Così essi furono da lui recensiti, come l'Eterno aveva ordinato a Mosè.
------------------------Numeri, capitolo 5
Num	5	1	Poi l'Eterno parlò a Mosè, dicendo:
Num	5	2	Ordina ai figli d'Israele che mandino fuori dell'accampamento ogni lebbroso, chiunque ha un flusso o è impuro per il contatto con un corpo morto.
Num	5	3	Mandate fuori sia maschi che femmine; li manderete fuori dell'accampamento perché non contaminino il loro accampamento in mezzo al quale io abito.
Num	5	4	E i figli d'Israele fecero così e li mandarono fuori del campo. Come l'Eterno aveva parlato a Mosè, così fecero i figli d'Israele.
Num	5	5	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Num	5	6	Di' ai figli d'Israele: Quando un uomo o una donna commette qualsiasi offesa contro qualcuno, così facendo, commette un peccato contro l'Eterno, e questa persona si rende colpevole;
Num	5	7	essa confesserà l'offesa commessa e farà piena restituzione del danno fatto, aggiungendovi un quinto e lo darà a colui che ha offeso.
Num	5	8	Ma se questi non ha alcun parente stretto a cui si possa fare restituzione per l'offesa, la restituzione andrà all'Eterno per il sacerdote, oltre al montone espiatorio, col quale si farà espiazione per lui.
Num	5	9	Ogni offerta elevata di tutte le cose consacrate che i figli d'Israele presenteranno al sacerdote, apparterrà a lui.
Num	5	10	Le cose che uno consacrerà saranno del sacerdote; ciò che uno dà al sacerdote apparterrà a lui.
Num	5	11	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Num	5	12	Parla ai figli d'Israele e di' loro: Se una donna si svia dal marito e commette una infedeltà contro di lui,
Num	5	13	e un uomo ha rapporti sessuali con lei, ma la cosa è nascosta agli occhi di suo marito; quando la sua contaminazione rimane nascosta, perché non c'è alcun testimone contro di lei e non è stata colta sul fatto,
Num	5	14	se uno spirito di gelosia lo prende ed egli diventa geloso della moglie che si è contaminata; oppure, se uno spirito di gelosia lo prende ed egli diventa geloso della moglie anche se essa non si è contaminata,
Num	5	15	l'uomo condurrà sua moglie dal sacerdote e porterà un'offerta per lei: un decimo d'efa di farina d'orzo; non vi verserà sopra olio né vi metterà sopra incenso, perché è un'oblazione di cibo per gelosia, un'oblazione commemorativa, destinata a ricordare una colpa.
Num	5	16	Il sacerdote farà avvicinare la donna e la farà stare in piedi davanti all'Eterno.
Num	5	17	Poi il sacerdote prenderà dell'acqua santa in un vaso di terra; prenderà pure della polvere che è sul pavimento del tabernacolo e la metterà nell'acqua.
Num	5	18	Il sacerdote farà quindi stare la donna in piedi davanti all'Eterno, le scoprirà il capo e metterà nelle sue mani l'oblazione commemorativa, che è l'oblazione di cibo per la gelosia, mentre il sacerdote avrà in mano l'acqua amara che porta maledizione.
Num	5	19	Poi il sacerdote farà giurare la donna e le dirà: Se nessun uomo si è coricato con te e se non ti sei sviata per contaminarti, mentre eri sposata a tuo marito, sii immune da ogni effetto nocivo di quest'acqua amara che porta maledizione.
Num	5	20	Ma se tu ti sei sviata, mentre eri sposata a tuo marito, e ti sei contaminata e un uomo che non sia tuo marito ha avuto rapporti sessuali con te"
Num	5	21	allora il sacerdote farà giurare la donna con un giuramento di maledizione e le dirà: L'Eterno faccia di te un oggetto di maledizione e di imprecazione fra il tuo popolo, quando farà dimagrire i tuoi fianchi e gonfiare il tuo ventre;
Num	5	22	e quest'acqua che porta maledizione ti entri nelle viscere e ti faccia gonfiare il ventre e dimagrire i fianchi!". E la donna dirà: Amen! Amen!.
Num	5	23	Poi il sacerdote scriverà queste maledizioni in un rotolo e le farà scomparire nell'acqua amara.
Num	5	24	Farà quindi bere alla donna dell'acqua amara che porta maledizione e l'acqua che porta maledizione entrerà in lei per produrre amarezza;
Num	5	25	poi il sacerdote prenderà dalle mani della donna l'oblazione di cibo per la gelosia, agiterà l'oblazione davanti all'Eterno e l'offrirà sull'altare;
Num	5	26	il sacerdote prenderà una manciata dell'oblazione di cibo come suo ricordo e la farà fumare sull'altare; quindi farà bere l'acqua alla donna.
Num	5	27	Dopo che le avrà fatto bere l'acqua, avverrà che se ella si è contaminata e ha commesso una infedeltà contro suo marito, l'acqua che porta maledizione entrerà in lei per produrre amarezza; il suo ventre gonfierà, i suoi fianchi dimagriranno e quella donna diventerà una maledizione in mezzo al suo popolo.
Num	5	28	Ma se la donna non si è contaminata ed è pura sarà riconosciuta innocente e avrà dei figli.
Num	5	29	Questa è la legge per la gelosia, nel caso in cui una moglie, mentre è sposata a un uomo, si svia e si contamina,
Num	5	30	o nel caso in cui lo spirito di gelosia prende un uomo e questi diventa geloso di sua moglie; egli farà comparire sua moglie davanti all'Eterno e il sacerdote applicherà a lei questa legge integralmente.
Num	5	31	Il marito sarà immune da colpa, ma la donna porterà la pena della sua iniquità.
------------------------Numeri, capitolo 6
Num	6	1	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Num	6	2	Parla ai figli d'Israele e di' loro: Quando un uomo o una donna farà un voto speciale, il voto di nazireato, per consacrarsi all'Eterno
Num	6	3	si asterrà dal vino e dalle bevande inebrianti; non berrà aceto fatto di vino, né aceto fatto di bevanda inebriante; non berrà alcun succo di uva e non mangerà uva, né fresca né secca.
Num	6	4	Per tutto il tempo della sua consacrazione non mangerà alcun prodotto della vite, dagli acini alla buccia.
Num	6	5	Tutto il tempo del voto della sua consacrazione il rasoio non passerà sul suo capo; finché non sono compiuti i giorni per i quali si è consacrato all'Eterno, sarà santo; lascerà che i capelli del suo capo crescano lunghi.
Num	6	6	Per tutto il tempo che si è consacrato all'Eterno non si accosterà al corpo morto
Num	6	7	neppure se si trattasse di suo padre o di sua madre, di suo fratello o di sua sorella, egli non si contaminerà per loro quando muoiono, perché porta sul capo il segno della sua consacrazione a DIO.
Num	6	8	Per tutto il tempo della sua consacrazione egli sarà santo all'Eterno.
Num	6	9	Se uno muore accanto a lui improvvisamente e il suo capo consacrato rimane contaminato. si raderà il capo il giorno della sua purificazione; se lo raderà il Settimo giorno;
Num	6	10	l'ottavo giorno porterà due tortore o due giovani piccioni al sacerdote, all'ingresso della tenda di convegno.
Num	6	11	Il sacerdote ne offrirà uno come sacrificio per il peccato e l'altro come olocausto e farà espiazione per lui, perché ha peccato a motivo del corpo morto; e in quello stesso giorno consacrerà il suo capo.
Num	6	12	Consacrerà di nuovo all'Eterno il giorno del suo nazireato e porterà un agnello di un anno come sacrificio di riparazione; ma i giorni precedenti non saranno più contati, perché il suo nazireato è stato contaminato.
Num	6	13	Questa è la legge del nazireato: quando i giorni della sua consacrazione saranno compiuti, lo si farà venire all'ingresso della tenda di convegno;
Num	6	14	ed egli presenterà la sua offerta all'Eterno: un agnello di un anno senza difetto per l'olocausto, un'agnella di un anno senza difetto per il sacrificio per il peccato e un montone senza difetto per il sacrificio di ringraziamento;
Num	6	15	un paniere di pani azzimi fatti con fior di farina, di focacce intrise con olio, di schiacciate senza lievito unte di olio, con le loro offerte di cibo e le loro libazioni.
Num	6	16	Il sacerdote presenterà queste cose davanti all'Eterno e offrirà il suo sacrificio per il peccato e il suo olocausto;
Num	6	17	offrirà il montone come sacrificio di ringraziamento all'Eterno, col paniere dei pani azzimi; il sacerdote offrirà pure la sua oblazione di cibo e la sua libazione.
Num	6	18	Il nazireo raderà il suo capo consacrato all'ingresso della tenda di convegno e prenderà i capelli del suo capo consacrato e li metterà sul fuoco che è sotto il sacrificio di ringraziamento.
Num	6	19	Il sacerdote prenderà la spalla cotta del montone, una focaccia non lievitata da paniere e una schiacciata senza lievito e le metterà nelle mani del nazireo, dopo che questi avrà raso il suo capo consacrato.
Num	6	20	Il sacerdote le agiterà come offerta agitata davanti all'Eterno; è cosa santa che appartiene al sacerdote, assieme al petto dell'offerta agitata e alla coscia dell'offerta elevata. Dopo questo il nazireo potrà bere vino.
Num	6	21	Questa è la legge per il nazireo che ha promesso all'Eterno un'offerta per la sua consacrazione, oltre quello che i suoi mezzi gli permetteranno di fare. In base al voto fatto egli dovrà comportarsi in conformità alla legge della sua consacrazione.
Num	6	22	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Num	6	23	parla ad Aaronne e ai suoi figli, dicendo: Voi benedirete così i figli d'Israele; direte loro:
Num	6	24	"L'Eterno ti benedica e ti custodisca!
Num	6	25	L'Eterno faccia risplendere il suo volto su di te e ti sia propizio!
Num	6	26	L'Eterno rivolga il suo volto su di te e ti dia la pace!".
Num	6	27	Così metteranno il mio nome sui figli d'Israele e io li benedirò.
------------------------Numeri, capitolo 7
Num	7	1	Quando Mosè terminò di erigere il tabernacolo, lo unse e lo consacrò con tutti i suoi utensili, e unse pure l'altare e tutti i suoi utensili; così egli li unse e li consacrò.
Num	7	2	Poi i principi d'Israele, capi delle case dei loro padri, che erano i principi delle tribú e presiedevano su quelli recensiti, presentarono un'offerta
Num	7	3	e portarono la loro offerta davanti all'Eterno: sei carri coperti e dodici buoi, un carro per ogni due principi e un bue per ognuno di essi; e li offrirono davanti al tabernacolo.
Num	7	4	Allora l'Eterno parlò a Mosè, dicendo:
Num	7	5	Accetta queste cose da loro per impiegarle al servizio della tenda di convegno, e le darai ai Leviti, a ciascuno secondo il suo servizio.
Num	7	6	Mosè prese dunque i carri e i buoi e li diede ai Leviti.
Num	7	7	Due carri e quattro buoi li diede ai figli di Ghershon secondo il loro servizio;
Num	7	8	quattro carri e otto buoi li diede ai figli di Merari secondo il loro servizio, sotto la sorveglianza d'Ithamar, figlio del sacerdote Aaronne;
Num	7	9	ma ai figli di Kehath non diede niente perché avevano il servizio degli oggetti sacri, che essi portavano sulle spalle.
Num	7	10	I principi presentarono la loro offerta per la dedicazione dell'altare, il giorno in cui fu unto; così i principi presentarono la loro offerta davanti all'altare.
Num	7	11	Poi l'Eterno disse a Mosè: I principi presenteranno la loro offerta uno per giorno, per la dedicazione dell'altare.
Num	7	12	Colui che presentò la sua offerta il primo giorno fu Nahshon, figlio di Amminadab, della tribù di Giuda;
Num	7	13	la sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli e una bacinella d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario entrambi pieni di fior di farina mescolata con olio, come oblazione di cibo,
Num	7	14	una coppa d'oro di dieci sicli piena di incenso,
Num	7	15	un torello, un montone, un agnello di un anno come olocausto
Num	7	16	un capro come sacrificio per il peccato
Num	7	17	e, come sacrificio di ringraziamento, due buoi, cinque montoni, cinque capri e cinque agnelli di un anno. Questa fu l'offerta di Nahshon, figlio di Amminadab.
Num	7	18	Il secondo giorno, portò un'offerta Nethaneel, figlio di Tsuar, principe d'Issacar.
Num	7	19	Egli presentò per sua offerta un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli e una bacinella d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, entrambi pieni di fior di farina mescolata con olio, come oblazione di cibo,
Num	7	20	una coppa d'oro di dieci sicli piena d'incenso,
Num	7	21	un torello, un montone e un agnello di un anno come olocausto,
Num	7	22	un capretto come sacrificio per il peccato
Num	7	23	e, come sacrificio di ringraziamento, due buoi, cinque montoni, cinque capri e cinque agnelli di un anno. Questa fu l'offerta di Nethaneel, figlio di Tsuar.
Num	7	24	Il terzo giorno fu il turno di Eliab, figlio di Helon, principe dei figli di Zabulon.
Num	7	25	La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli e una bacinella d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, entrambi pieni di fior di farina mescolata con olio, come oblazione di cibo;
Num	7	26	una coppa d'oro di dieci sicli piena d'incenso,
Num	7	27	un toreo, un montone e un agnello di un anno come olocausto,
Num	7	28	un capretto come sacrificio per il peccato
Num	7	29	e, come sacrificio di ringraziamento, due buoi, cinque montoni, cinque capri e cinque agnelli di un anno. Questa fu l'offerta di Eliab, figlio di Helon.
Num	7	30	Il quarto giorno fu il turno di Elitsur, figlio di Scedeur, principe dei figli di Ruben.
Num	7	31	La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli e una bacinella d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, entrambi pieni di fior di farina mescolata con olio, come oblazione di cibo,
Num	7	32	una coppa d'oro di dieci sicli piena d'incenso,
Num	7	33	un torello, un montone e un agnello di un anno come olocausto,
Num	7	34	un capretto come sacrificio per il peccato
Num	7	35	e, come sacrificio di ringraziamento, due buoi, cinque montoni, cinque capri e cinque agnelli di un anno. Questa fu l'offerta di Elitsur, figlio di Scedeur.
Num	7	36	Il quinto giorno fu il turno di Scelumiel, figlio di Tsurishaddai, principe dei figli di Simeone.
Num	7	37	La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli e una bacinella d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, entrambi pieni di fior di farina mescolata con olio, come oblazione di cibo,
Num	7	38	una coppa d'oro di dieci sicli piena d'incenso,
Num	7	39	un torello, un montone e un agnello di un anno, come olocausto,
Num	7	40	un capretto come sacrificio per il peccato
Num	7	41	e, come sacrificio di ringraziamento, due buoi, cinque montoni, cinque capri e cinque agnelli di un anno. Questa fu l'offerta di Scelumiel figlio di Tsurishaddai.
Num	7	42	Il sesto giorno fu il turno di Eliasaf, figlio di Deuel, principe dei figli di Gad.
Num	7	43	La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli e una bacinella d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, entrambi pieni di fior di farina mescolata con olio, come oblazione di cibo,
Num	7	44	una coppa d'oro di dieci sicli piena d'incenso,
Num	7	45	un torello, un montone e un agnello di un anno come olocausto,
Num	7	46	un capretto come sacrificio per il peccato
Num	7	47	e, come sacrificio di ringraziamento, due buoi, cinque montoni, cinque capri e cinque agnelli di un anno. Questa fu l'offerta di Eliasaf, figlio di Deuel.
Num	7	48	Il settimo giorno fu il turno di Elishama, figlio di Ammihud, principe dei figli di Efraim.
Num	7	49	La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli e una bacinella d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, entrambi pieni di fior di farina mescolata con olio, come oblazione di cibo,
Num	7	50	una coppa d'oro di dieci sicli piena d'incenso,
Num	7	51	un torello, un montone e un agnello di un anno come olocausto,
Num	7	52	un capretto come sacrificio per il peccato,
Num	7	53	e, come sacrificio di ringraziamento, due buoi, cinque montoni, cinque capri e cinque agnelli di un anno.
Num	7	54	L'ottavo giorno fu il turno i Gamaliel, figlio di Pedahtsur, principe dei figli di Manasse.
Num	7	55	La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli e una bacinella d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, entrambi pieni di fior di farina mescolata con olio, come oblazione di cibo,
Num	7	56	una coppa d'oro di dieci sicli piena d'incenso,
Num	7	57	un torello, un montone e un agnello di un anno come olocausto,
Num	7	58	un capretto come sacrificio per il peccato
Num	7	59	e, come sacrificio di ringraziamento, due buoi, cinque montoni, cinque capri e cinque agnelli di un anno. Questa fu l'offerta di Gamaliel, figlio di Pedahtsur.
Num	7	60	Il nono giorno fu il turno i Abidan, figlio di Ghideoni, principe dei figli di Beniamino.
Num	7	61	La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli e una bacinella d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, entrambi pieni di fior di farina mescolata con olio, come oblazione di cibo,
Num	7	62	una coppa d'oro di dieci sicli piena d'incenso,
Num	7	63	un torello, un montone e un agnello di un anno come olocausto,
Num	7	64	un capretto come sacrificio per il peccato
Num	7	65	e, come sacrificio di ringraziamento, due buoi, cinque montoni, cinque capri e cinque agnelli di un anno. Questa fu l'offerta di Abidan, figlio di Ghideoni.
Num	7	66	Il decimo giorno fu il turno di Ahiezer, figlio di Ammishaddai, principe dei figli di Dan.
Num	7	67	La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli e una bacinella d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, entrambi pieni di fior di farina mescolata con olio, come oblazione di cibo,
Num	7	68	una coppa d'oro di dieci sicli piena d'incenso,
Num	7	69	un torello, un montone e un agnello di un anno come olocausto,
Num	7	70	un capretto come sacrificio per il peccato
Num	7	71	e, come sacrificio di ringraziamento, due buoi, cinque montoni, cinque capri e cinque agnelli di un anno. Questa fu l'offerta di Ahiezer, figlio di Ammishaddai.
Num	7	72	L'undicesimo giorno fu il turno di Paghiel, figlio di Okran, principe dei figli di Ascer.
Num	7	73	La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli e una bacinella d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, entrambi pieni di fior di farina mescolata con olio, come oblazione di cibo,
Num	7	74	una coppa d'oro di dieci sicli piena d'incenso,
Num	7	75	un torello, un montone e un agnello di un anno come olocausto,
Num	7	76	un capretto come sacrificio per il peccato
Num	7	77	e, come sacrificio di ringraziamento, due buoi, cinque montoni, cinque capri e cinque agnelli di un anno. Questa fu l'offerta di Paghiel, figlio di Okran.
Num	7	78	Il dodicesimo giorno fu il turno di Ahira, figlio di Enan, principe dei figli di Neftali.
Num	7	79	La sua offerta fu un piatto d'argento del peso di centotrenta sicli e una bacinella d'argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, entrambi pieni di fior di farina mescolata con olio, come oblazione di cibo,
Num	7	80	una coppa d'oro di dieci sicli piena d'incenso,
Num	7	81	un torello, un montone e un agnello di un anno come olocausto,
Num	7	82	un capretto come sacrificio per il peccato
Num	7	83	e, come sacrificio di ringraziamento, due buoi, cinque montoni, cinque capri e cinque agnelli di un anno. Questa fu l'offerta di Ahira, Figlio di Enan.
Num	7	84	Questi furono i doni per la dedicazione dell'altare, da parte dei principi d'Israele, quando esso fu unto: dodici piatti d'argento, dodici bacinelle d'argento, dodici coppe d'oro;
Num	7	85	ogni piatto d'argento pesava centotrenta sicli e ogni bacinella d'argento settanta sicli; il totale dell'argento dei vasi fu duemilaquattrocento sicli, secondo il siclo del santuario;
Num	7	86	le dodici coppe d'oro piene di profumo pesavano dieci sicli ognuna, secondo il siclo del santuario; tutto l'oro delle coppe pesava centoventi sicli.
Num	7	87	Il totale degli animali per l'olocausto era di dodici torelli, dodici montoni, dodici agnelli di un anno con le oblazioni di cibo e dodici capretti come sacrificio per il peccato.
Num	7	88	Il totale degli animali per il sacrificio di ringraziamento era di ventiquattro torelli, sessanta montoni, sessanta capre sessanta agnelli d'un anno. Questi furono i doni per la dedicazione dell'altare, dopo che fu unto.
Num	7	89	Or quando Mosè entrava nella tenda di convegno per parlare con l'Eterno, udiva la sua voce che gli parlava dall'alto del propiziatorio che è sull'arca della testimonianza fra i due cherubini; l'Eterno gli parlava così.
------------------------Numeri, capitolo 8
Num	8	1	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Num	8	2	parla ad Aaronne e digli: Quando collocherai le lampade, le sette lampade dovranno far luce sul davanti del candelabro.
Num	8	3	E Aaronne fece così: collocò le lampade in modo che facessero luce sul davanti del candelabro, come l'Eterno aveva ordinato a Mosè.
Num	8	4	Or il candelabro era fatto così: era d'oro battuto; dal suo fusto ai suoi fiori era lavorato a martello. Mosè aveva fatto il candelabro secondo il modello che l'Eterno gli aveva mostrato.
Num	8	5	Poi l'Eterno parlò a Mosè, dicendo:
Num	8	6	Prendi i Leviti tra i figli d'Israele e purificali.
Num	8	7	Così farai con loro per purificarli: spruzzerai su di essi l'acqua di purificazione; quindi faranno passare il rasoio su tutto il loro corpo, laveranno le loro vesti e si purificheranno.
Num	8	8	Poi prenderanno un torello con l'oblazione di cibo di fior di farina mescolata con olio, mentre tu prenderai un altro torello come sacrificio per il peccato.
Num	8	9	Farai avvicinare i Leviti davanti alla tenda di convegno e convocherai tutta l'assemblea dei figli d'Israele.
Num	8	10	Così farai avvicinare i Leviti davanti all'Eterno e i figli d'Israele poseranno le loro mani sui Leviti;
Num	8	11	quindi Aaronne presenterà i Leviti come offerta agitata davanti all'Eterno da parte dei figli d'Israele, perché compiano il servizio dell'Eterno.
Num	8	12	Poi i Leviti poseranno le loro mani sulla testa dei torelli, e tu ne offrirai uno come sacrifico per il peccato e l'altro come olocausto all'Eterno, per fare l'espiazione per i Leviti.
Num	8	13	Farai stare i Leviti in piedi davanti ad Aaronne e davanti ai suoi figli e li presenterai come un'offerta agitata all'Eterno.
Num	8	14	Così separerai i Leviti di mezzo ai figli d'Israele, e i Leviti saranno miei.
Num	8	15	Dopo questo i Leviti entreranno a compiere il servizio nella tenda di convegno; così tu li purificherai e li presenterai come un'offerta agitata,
Num	8	16	perché mi sono interamente dati di mezzo ai figli d'Israele; io li ho presi per me, al posto di tutti quelli che aprono il grembo materno, al posto dei primogeniti di tutti i figli d'Israele.
Num	8	17	Poiché tutti i primogeniti dei figli d'Israele, tanto degli uomini quanto degli animali, sono miei; li consacrai per me il giorno che percossi tutti i primogeniti nel paese d'Egitto.
Num	8	18	Ho preso i Leviti al posto di tutti i primogeniti dei figli d'Israele.
Num	8	19	E ho dato in dono ad Aaronne e ai suoi figli i Leviti di mezzo ai figli d'Israele, perché compiano il servizio dei figli d'Israele nella tenda di convegno e perché facciano l'espiazione per i figli d'Israele, affinché non vi sia alcuna calamità tra i figli d'Israele per il loro avvicinarsi al santuario.
Num	8	20	Così fecero Mosè, Aaronne e tutta l'assemblea dei figli d'Israele rispetto ai Leviti; i figli d'Israele fecero ai Leviti tutto ciò che l'Eterno aveva ordinato a Mosè relativamente a loro.
Num	8	21	E i Leviti si purificarono e lavarono le loro vesti; poi Aaronne li presentò come un'offerta agitata davanti all'Eterno e fece l'espiazione per loro, per purificarli.
Num	8	22	Dopo questo i Leviti entrarono a compiere il loro servizio nella tenda di convegno in presenza di Aaronne e dei suoi figli. Essi fecero ai Leviti ciò che l'Eterno aveva ordinato a Mosè nei loro confronti.
Num	8	23	Poi l'Eterno parlò a Mosè, dicendo:
Num	8	24	Questo è ciò che riguarda i Leviti: da venticinque anni in su il Levita entrerà a compiere il lavoro nel servizio della tenda di convegno;
Num	8	25	e all'età di cinquant'anni smetterà di compiere questo lavoro di servizio e non servirà piú.
Num	8	26	Potrà assistere i suoi fratelli nella tenda di convegno, mentre svolgono le loro mansioni; ma egli stesso non compirà alcun servizio. Così farai coi Leviti, riguardo ai loro compiti.
------------------------Numeri, capitolo 9
Num	9	1	L'Eterno parlò ancora a Mosè, nel deserto del Sinai, il primo mese del secondo anno da quando erano usciti dal paese d'Egitto, dicendo:
Num	9	2	I figli d'Israele celebreranno la Pasqua nel tempo stabilito.
Num	9	3	La celebrerete nel tempo stabilito, il quattordicesimo giorno di questo mese sull'imbrunire; la celebrerete secondo tutti i suoi statuti e tutti i suoi decreti.
Num	9	4	Così Mosè parlò ai figli d'Israele perché celebrassero la Pasqua.
Num	9	5	Ed essi celebrarono la Pasqua il quattordicesimo giorno del primo mese sull'imbrunire, nel deserto del Sinai; i figli d'Israele fecero in base a tutto ciò che l'Eterno aveva ordinato a Mosè.
Num	9	6	Ma c'erano alcuni uomini che erano impuri per aver toccato il corpo morto di una persona, e non potevano quindi celebrare la Pasqua in quel giorno. Or questi uomini si presentarono in quello stesso giorno davanti a Mosè e davanti ad Aaronne,
Num	9	7	dissero a Mosè: Noi siamo impuri per aver toccato il corpo morto di una persona; perché mai ci è impedito di presentare l'offerta dell'Eterno al tempo stabilito, in mezzo ai figli d'Israele?.
Num	9	8	Mosè rispose loro: Aspettate, e sentirò quel che l'Eterno ordinerà a vostro riguardo.
Num	9	9	E l'Eterno parlò a Mosè, dicendo:
Num	9	10	Parla ai figli d'Israele e di' loro: Se uno di voi o dei vostri discendenti è impuro a motivo di un corpo morto, o si trova lontano in viaggio, celebrerà ugualmente la Pasqua in onore dell'Eterno.
Num	9	11	La celebreranno il quattordicesimo giorno del secondo mese sull'imbrunire; la mangeranno con pane senza lievito e con erbe amare;
Num	9	12	non ne lasceranno alcun avanzo fino al mattino e non ne spezzeranno alcun osso. La celebreranno secondo tutti gli statuti della Pasqua.
Num	9	13	Ma chi è puro e non è in viaggio, se si astiene dal celebrare la Pasqua, quel tale sarà sterminato di mezzo al suo popolo, perché non ha presentato l'offerta all'Eterno nel tempo stabilito; quel tale porterà la pena del suo peccato.
Num	9	14	Se uno straniero che risiede tra di voi celebra la Pasqua dell'Eterno, egli dovrà farlo secondo gli statuti e i decreti della Pasqua. Voi avrete un unico statuto per lo straniero e per il nativo del paese.
Num	9	15	Or il giorno in cui il tabernacolo fu eretto, la nuvola coprì il tabernacolo, la tenda della testimonianza; e dalla sera fino al mattino la nuvola aveva sul tabernacolo come l'aspetto di fuoco.
Num	9	16	Così avveniva sempre: la nuvola copriva il tabernacolo il giorno, e di notte aveva l'aspetto di fuoco.
Num	9	17	Tutte le volte che la nuvola si alzava sopra la tenda, dopo ciò i figli d'Israele si mettevano in cammino; e nel luogo dove la nuvola si fermava, là i figli d'Israele si accampavano.
Num	9	18	All'ordine dell'Eterno i figli d'Israele si mettevano in cammino e all'ordine dell'Eterno si accampavano; rimanevano accampati tutto il tempo che la nuvola restava sul tabernacolo.
Num	9	19	Quando la nuvola rimaneva per molti giorni sul tabernacolo, i figli d'Israele osservavano il comando dell'Eterno e non si muovevano.
Num	9	20	Se invece la nuvola rimaneva sul tabernacolo solo pochi giorni, all'ordine dell'Eterno rimanevano accampati e all'ordine dell'Eterno si mettevano in cammino.
Num	9	21	Se poi la nuvola si fermava solamente dalla sera al mattino, quando al mattino si alzava, essi si mettevano in cammino; tanto di giorno come di notte, quando la nuvola si alzava, si mettevano in cammino.
Num	9	22	Se la nuvola rimaneva ferma sul tabernacolo due giorni o un mese o un anno, i figli d'Israele rimanevano accampati e non si muovevano; ma quando si alzava, si mettevano in cammino.
Num	9	23	All'ordine dell'Eterno si accampavano e all'ordine dell'Eterno si mettevano in cammino; osservavano il comando dell'Eterno, secondo ciò che l'Eterno aveva ordinato per mezzo di Mosè.
------------------------Numeri, capitolo 10
Num	10	1	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Num	10	2	Fatti due trombe d'argento; le farai d'argento battuto; le userai per convocare l'assemblea e per far muovere gli accampamenti.
Num	10	3	Al suono di entrambe tutta l'assemblea si radunerà presso di te, all'ingresso della tenda di convegno.
Num	10	4	Al suono di una sola tromba, i principi, i capi delle divisioni d'Israele si raduneranno presso di te.
Num	10	5	Quando suonerete l'allarme la prima volta, i campi che sono a est si metteranno in cammino.
Num	10	6	Quando suonerete l'allarme una seconda volta, i campi che si trovano a sud si metteranno in cammino; si dovrà suonare l'allarme perché si mettano in cammino.
Num	10	7	Quando si deve radunare l'assemblea suonerete la tromba, ma non suonerete l'allarme.
Num	10	8	Suoneranno le trombe i figli di Aaronne, i sacerdoti, sarà uno statuto perpetuo per voi e per i vostri discendenti.
Num	10	9	Quando nel vostro paese andrete alla guerra contro il nemico che vi opprime suonerete l'allarme con le trombe; così sarete ricordati davanti all'Eterno, il vostro DIO, e sarete liberati dai vostri nemici.
Num	10	10	Così pure nei vostri giorni di gioia, nelle vostre feste stabilite e al principio dei vostri mesi, suonerete le trombe in occasione dei vostri olocausti e dei vostri sacrifici di ringraziamento; ed esse vi faranno ricordare davanti al vostro DIO. lo sono l'Eterno, il vostro DIO.
Num	10	11	Or avvenne che nel secondo anno, nel secondo mese, il ventesimo giorno del mese, la nuvola si alzò sopra il tabernacolo della testimonianza.
Num	10	12	E i figli d'Israele si misero in cammino, abbandonando il deserto del Sinai; poi la nuvola si fermò ne deserto di Paran.
Num	10	13	Così si misero in cammino la prima volta, secondo l'ordine dell'Eterno dato per mezzo di Mosè.
Num	10	14	Per prima si mosse la bandiera del campo dei figli di Giuda, diviso secondo le loro schiere. Sopra la divisione di Giuda comandava Nahshon, figlio di Amminadab.
Num	10	15	Nethaneel, figlio di Tsuar, comandava la divisione della tribú dei figli d'Issacar,
Num	10	16	mentre Eliab, figlio di Helon comandava la divisione della tribú dei figli di Zabulon.
Num	10	17	Poi fu smontato il tabernacolo e i figli di Ghershon e i figli di Merari si misero in cammino, portando il tabernacolo.
Num	10	18	Si mosse quindi la bandiera del campo di Ruben, diviso secondo le sue schiere. Sopra la divisione di Ruben comandava Elitsur, figlio di Scedeur.
Num	10	19	Scelumiel, figlio di Tsurishaddai, comandava la divisione della tribù dei figli di Simeone,
Num	10	20	mentre Eliasaf, figlio di Deuel, comandava la divisione della tribú dei figli di Gad.
Num	10	21	Poi si mossero i Kehathiti, portando gli oggetti sacri; avrebbero eretto il tabernacolo prima del loro arrivo.
Num	10	22	Si mosse quindi la bandiera del campo dei figli di Efraim, diviso secondo le sue schiere. Sopra la divisione di Efraim comandava Elishama, figlio di Ammihud.
Num	10	23	Gamaliel, figlio di Pedahtsur, comandava la divisione della tribú dei figli di Manasse,
Num	10	24	mentre Abidan, figlio di Ghideoni, comandava la divisione della tribú dei figli di Beniamino.
Num	10	25	Si mosse quindi la bandiera del campo dei figli di Dan, diviso secondo le sue schiere, formando la retroguardia di tutti i campi. Sopra la divisione di Dan comandava Ahiezer, figlio di Ammishaddai.
Num	10	26	Paghiel, figlio di Okran, comandava la divisione della tribú dei figli di Ascer,
Num	10	27	mentre Ahira, figlio di Enan, comandava la divisione della tribú dei figli di Neftali.
Num	10	28	Questo era l'ordine di marcia dei figli d'Israele, secondo le loro divisioni. Così si misero in cammino.
Num	10	29	Or Mosè disse a Hobab, figlio di Reuel il Madianita, suocero di Mosè: Noi ci mettiamo in viaggio verso il luogo del quale l'Eterno ha detto: Io ve lo darò. Vieni con noi e ti faremo del bene, perché l'Eterno ha promesso buone cose ad Israele.
Num	10	30	Hobab gli rispose: Io non verrò, ma ritornerò al mio paese e dai miei parenti.
Num	10	31	Allora Mosè disse: Deh, non ci lasciare, poiché tu sai dove dobbiamo accamparci nel deserto e tu sarai come gli occhi per noi.
Num	10	32	Se vieni con noi, qualunque bene l'Eterno farà a noi, noi lo faremo a te.
Num	10	33	Così partirono dal monte dell'Eterno e fecero tre giorni di cammino; e l'arca del patto dell'Eterno andò davanti a loro per un cammino di tre giorni, per cercare un luogo di riposo per loro.
Num	10	34	E la nuvola dell'Eterno era sopra di loro durante il giorno, quando partivano dall'accampamento.
Num	10	35	Quando l'arca partiva, Mosè diceva: Levati, o Eterno, siano dispersi i tuoi nemici e fuggano davanti a te quelli che ti odiano!.
Num	10	36	E quando si fermava, diceva: Torna, o Eterno, alle miriadi di migliaia d'Israele!.
------------------------Numeri, capitolo 11
Num	11	1	Or il popolo si lamentò e questo dispiacque agli orecchi dell'Eterno; come l'Eterno li udì, la sua ira si accese, e il fuoco dell'Eterno divampò fra di loro, e divorò l'estremità dell'accampamento.
Num	11	2	Allora il popolo gridò a Mosè; Mosè pregò l'Eterno e il fuoco si spense.
Num	11	3	Così quel luogo fu chiamato Taberah, perché il fuoco dell'Eterno si era acceso fra di loro.
Num	11	4	E la marmaglia eterogenea che era tra il popolo, fu presa da grande bramosia; e anche i figli d'Israele ripresero a piagnucolare e a dire: Chi ci darà carne da mangiare?
Num	11	5	Ci ricordiamo dei pesci che in Egitto mangiavamo gratuitamente, dei cetrioli, dei meloni, dei porri, delle cipolle e degli agli.
Num	11	6	Ma ora, l'intero essere nostro è inaridito; davanti ai nostri occhi non c'è nient'altro che questa manna.
Num	11	7	Ora la manna era simile al seme di coriandolo e aveva l'aspetto del bdelio.
Num	11	8	Il popolo andava attorno a raccoglierla; poi la riduceva in farina con le macine o la pestava nel mortaio, la faceva cuocere in pentola o ne faceva delle focacce e aveva il sapore di focacce all'olio.
Num	11	9	Quando la rugiada cadeva sul campo di notte, vi cadeva anche la manna.
Num	11	10	Or Mosè udì il popolo che piagnucolava, in tutte le loro famiglie, ognuno all'ingresso della propria tenda; l'ira dell'Eterno divampò grandemente e la cosa dispiacque anche a Mosè.
Num	11	11	Allora Mosè disse all'Eterno: Perché hai trattato così male il tuo servo? Perché non ho io trovato grazia ai tuoi occhi, da porre il peso di tutto questo popolo su di me?
Num	11	12	Sono forse stato io a concepire tutto questo popolo? O sono forse stato io a darlo alla luce, perché tu mi dica: Portalo nel tuo grembo, come la balia porta il bambino lattante, fino al paese che tu hai promesso con giuramento ai suoi padri?
Num	11	13	Dove potrei trovare carne da dare a tutto questo popolo? Poiché continua a piagnucolare davanti a me, dicendo: Dacci carne da mangiare!.
Num	11	14	Io non posso da solo portare tutto questo popolo; è un peso troppo grave per me.
Num	11	15	Se è questo il modo con cui mi vuoi trattare, ti prego, uccidimi subito, se ho trovato grazia ai tuoi occhi; ma non permettere che io veda la mia sventura!
Num	11	16	Allora l'Eterno disse a Mosè: Radunami settanta uomini degli anziani d'Israele, conosciuti da te come anziani del popolo e come suoi funzionari; conducili alla tenda di convegno e là rimangano con te.
Num	11	17	Io scenderò e là parlerò con te; prenderò quindi dello Spirito che è su di te e lo metterò su di loro, perché portino con te il peso del popolo, e tu non lo porti più da solo.
Num	11	18	Quindi dirai al popolo: Santificatevi per domani, e mangerete carne, poiché avete pianto agli orecchi dell'Eterno, dicendo: Chi ci darà carne da mangiare? Stavamo così bene in Egitto!. Perciò l'Eterno vi darà carne e voi ne mangerete.
Num	11	19	E ne mangerete, non per un giorno, non per due giorni, non per cinque giorni, non per dieci giorni, non per venti giorni,
Num	11	20	ma per un mese intero, finché vi esca dalle narici e vi faccia nausea, poiché avete rigettato l'Eterno che è in mezzo a voi e avete pianto davanti a lui, dicendo: Perché mai siamo usciti dall'Egitto?.
Num	11	21	Allora Mosè disse: Questo popolo, in mezzo al quale mi trovo, conta seicentomila adulti, e tu hai detto: Io darò loro carne e ne mangeranno per un mese intero!.
Num	11	22	Si dovranno scannare per loro greggi e armenti perché ne abbiano abbastanza? O si dovrà radunare per loro tutto il pesce del mare perché ne abbiano abbastanza?.
Num	11	23	L'Eterno rispose a Mosè: Il braccio dell'Eterno è forse raccorciato? Ora vedrai se la mia parola si adempirà o no.
Num	11	24	Mosè dunque uscì e riferì al popolo le parole dell'Eterno; radunò quindi settanta uomini degli anziani del popolo e li pose intorno alla tenda.
Num	11	25	Allora l'Eterno scese nella nuvola e gli parlò, e prese dello Spirito che era su di lui e lo mise sui settanta anziani; or quando lo Spirito si posò su di loro, profetizzarono, anche se in seguito non lo fecero più.
Num	11	26	Ma due uomini, l'uno chiamato Eldad e l'altro Medad, erano rimasti nell'accampamento; e lo Spirito si posò anche su di loro; essi erano fra gli iscritti, ma non erano usciti per andare alla tenda; ciò nonostante profetizzarono nell'accampamento.
Num	11	27	Un ragazzo corse a riferire la cosa a Mosè e disse: Eldad e Medad profetizzano nell'accampamento.
Num	11	28	Allora Giosuè figlio di Nun servo di Mosè, uno dei suoi giovani, prese a dire: Mosè, signor mio, falli smettere!.
Num	11	29	Ma Mosè gli rispose: Sei forse geloso per me? Oh, fossero tutti profeti nel popolo dell'Eterno e volesse l'Eterno mettere il suo Spirito su di loro!.
Num	11	30	Poi Mosè ritornò nell'accampamento, insieme con gli anziani d'Israele.
Num	11	31	Allora si levò un vento per ordine dell'Eterno e portò delle quaglie dalla parte del mare, e le lasciò cadere presso l'accampamento per una giornata di cammino da una parte e una giornata di cammino dall'altra tutt'intorno all'accampamento, ad un'altezza di circa due cubiti sulla superficie del suolo.
Num	11	32	Il popolo rimase in piedi tutto quel giorno, tutta la notte e tutto il giorno seguente e raccolse le quaglie. (Chi ne raccolse meno ne ebbe dieci homer); e le distesero tutt'intorno all'accampamento.
Num	11	33	Avevano ancora la carne fra i loro denti e non l'avevano ancora masticata, quando l'ira dell'Eterno si accese contro il popolo e l'Eterno percosse il popolo con una gravissima piaga.
Num	11	34	Così quel luogo fu chiamato Kibro-th-Hattaavah perché là seppellirono la gente che si era lasciata prendere dalla concupiscenza.
Num	11	35	Da Kibro-th-Hattaavah il popolo partì per Hatseroth, e a Hatseroth si fermò.
------------------------Numeri, capitolo 12
Num	12	1	Miriam ed Aaronne parlarono contro a Mosè a motivo della donna etiope che aveva sposato; infatti egli aveva sposato una donna etiope.
Num	12	2	E dissero: L'Eterno ha forse parlato solo per mezzo di Mosè? Non ha egli parlato anche per mezzo nostro?. E l'Eterno sentì.
Num	12	3	(Or Mosè era un uomo molto mansueto, più di chiunque altro sulla faccia della terra).
Num	12	4	L'Eterno disse subito a Mosè, ad Aaronne e a Miriam: Voi tre uscite e andate alla tenda di convegno. Così loro tre uscirono.
Num	12	5	Allora l'Eterno scese in una colonna di nuvola, si fermò all'ingresso della tenda e chiamò Aaronne e Miriam; ambedue si fecero avanti.
Num	12	6	L'Eterno quindi disse: Ascoltate ora le mie parole! Se vi è tra di voi un profeta, io, l'Eterno, mi faccio conoscere a lui in visione, parlo con lui in sogno.
Num	12	7	Ma non così con il mio servo Mosè, che è fedele in tutta la mia casa.
Num	12	8	Con lui io parlo faccia a faccia, facendomi vedere, e non con detti oscuri; ed egli contempla la sembianza dell'Eterno. Perché dunque non avete temuto di parlare contro il mio servo, contro Mosè?.
Num	12	9	Così l'ira dell'Eterno si accese contro di loro, poi egli se ne andò.
Num	12	10	Quando la nuvola si fu ritirata di sopra alla tenda, ecco Miriam era lebbrosa, bianca come neve; Aaronne guardò Miriam, ed ecco era lebbrosa.
Num	12	11	Aaronne disse a Mosè: Deh, signor mio, non addossare su di noi la colpa che abbiamo stoltamente commesso e il peccato che abbiamo fatto.
Num	12	12	Deh non permettere che ella sia come uno morto, la cui carne è già mezza consumata quando esce dal grembo di sua madre!.
Num	12	13	Così Mosè grido all'Eterno, dicendo: Guariscila, o Dio, te ne prego!.
Num	12	14	Allora l'Eterno rispose a Mosè: Se suo padre le avesse sputato in viso, non sarebbe forse nella vergogna per sette giorni Sia dunque isolata fuori dell'accampamento sette giorni; dopo ciò sarà di nuovo ammessa.
Num	12	15	Miriam dunque fu isolata fuori dell'accampamento sette giorni; e il popolo non si mise in cammino finché Miriam non fu riammessa nell'accampamento.
Num	12	16	Poi il popolo partì da Hatseroth e si accampò nel deserto di Paran.
------------------------Numeri, capitolo 13
Num	13	1	L'Eterno parlò a Mosè, dicendo:
Num	13	2	Manda degli uomini ad esplorare il paese di Canaan che io do ai figli d'Israele. Ne manderete uno per ogni tribù dei loro padri; siano tutti dei loro principi.
Num	13	3	Così Mosè li mandò dal deserto di Paran. secondo l'ordine dell'Eterno; tutti questi erano capi dei figli d'Israele.
Num	13	4	Questi erano i loro nomi: per la tribù di Ruben. Shammua. figlio di Zakkur;
Num	13	5	per la tribú di Simeone. Shafat, figlio di Hori;
Num	13	6	per la tribú di Giuda, Caleb, figlio di Jefunneh;
Num	13	7	per la tribù d'Issacar, Igal, figlio di Giuseppe,
Num	13	8	per la tribù di Efraim, Hoscea figlio di Nun;
Num	13	9	per la tribù di Beniamino, Palti, figlio di Rafu;
Num	13	10	per la tribù di Zabulon, Gaddiel, figlio di Sodi;
Num	13	11	per la tribù di Giuseppe, cioè per la tribù di Manasse, Gaddi figlio di Susi;
Num	13	12	per la tribù di Dan, Ammiel, figlio di Ghemalli;
Num	13	13	per la tribù di Ascer, Setur, figlio di Mikael;
Num	13	14	per la tribù di Neftali, Nahbi, figlio di Vofsi;
Num	13	15	per la tribù di Gad, Gheuel, figlio di Maki.
Num	13	16	Questi sono i nomi degli uomini che Mosè mandò a esplorare il paese. Or Mosè diede a Hoscea, figlio di Nun, il nome di Giosuè.
Num	13	17	Mosè dunque li mandò a esplorare il paese di Canaan e disse loro: Salite di qui nel Neghev, poi salite nella regione montuosa,
Num	13	18	per vedere come è il paese, se il popolo che l'abita è forte o debole, esiguo o numeroso;
Num	13	19	come è il paese che abita, se buono o cattivo e come sono le città in cui abita, se siano accampamenti o luoghi fortificati;
Num	13	20	e come è la terra, se grassa o magra, se vi siano alberi o no. Siate coraggiosi e portate dei frutti del paese. Era il tempo in cui cominciava a maturare l'uva.
Num	13	21	Quelli dunque salirono e esplorarono il paese di Tsin fino a Rehob, entrando dalla parte di Hamath.
Num	13	22	Salirono attraverso il Neghev e andarono fino a Hebron, dov'erano Ahiman, Sceshai e Talmai, discendenti di Anak. (Or Hebron era stata edificata sette anni prima di Tsoan in Egitto).
Num	13	23	Giunsero quindi fino alla valle di Eshkol, dove tagliarono un tralcio con un grappolo d'uva, che portarono in due con una stanga; e presero anche delle melagrane e dei fichi.
Num	13	24	Quel luogo fu chiamato valle di Eshkol, a motivo del grappolo d'uva che i figli d'Israele vi tagliarono.
Num	13	25	Tornarono dall'esplorazione del paese al termine di quaranta giorni,
Num	13	26	e andarono a trovare Mosè ed Aaronne e tutta l'assemblea dei figli d'Israele nel deserto di Paran, a adesh; davanti a loro e a tutta l'assemblea fecero un resoconto e mostrarono loro i frutti del paese.
Num	13	27	Così fecero davanti a lui il resoconto, dicendo: Noi siamo arrivati nel paese dove ci hai mandato; vi scorre veramente latte e miele, e questi sono i suoi frutti.
Num	13	28	Ma il popolo che abita il paese è forte, le città sono fortificate e grandissime; e là abbiamo pure visto i discendenti di Anak.
Num	13	29	Gli Amalekiti abitano la regione del Neghev; gli Hittei, i Gebusei e gli Amorei abitano invece la regione montuosa, mentre i Cananei abitano vicino al mare e lungo il Giordano.
Num	13	30	Caleb allora calmò il popolo che mormorava contro Mosè e disse: Saliamo subito e conquistiamo il paese, perché possiamo certamente farlo.
Num	13	31	Ma gli uomini che erano andati con lui dissero: Non possiamo salire contro questo popolo, perché è piú Forte di noi.
Num	13	32	Così presentarono ai figli d'Israele un cattivo resoconto del paese che avevano esplorato dicendo: Il paese che abbiamo attraversato per esplorarlo è un paese che divora i suoi abitanti; e tutta la gente che in esso abbiamo visto è gente di alta statura.
Num	13	33	Inoltre là abbiamo visto i giganti (i discendenti di Anak provengono dai giganti), di fronte ai quali ci sembrava di essere delle cavallette, e così dovevamo sembrare a loro.
------------------------Numeri, capitolo 14
Num	14	1	Allora tutta l'assemblea alzò la voce e diede in alte grida; e quella notte il popolo pianse.
Num	14	2	E tutti i figli d'Israele mormorarono contro Mosè e contro Aaronne e tutti l'assemblea disse loro: Fossimo morti nel paese d'Egitto o fossimo morti in questo deserto!
Num	14	3	Perché l'Eterno ci conduce in questo paese per farci cadere di spada? Le nostre mogli e i nostri piccoli saranno preda del nemico. Non sarebbe meglio per noi ritornare in Egitto?.
Num	14	4	E si dissero l'un l'altro: Scegliamo un capo e torniamo in Egitto!.
Num	14	5	Allora Mosè ed Aaronne si prostrarono a terra davanti a tutta l'assemblea riunita dei figli d'Israele.
Num	14	6	Giosuè, figlio di Nun, e Caleb, figlio di Jefunneh, che erano tra coloro che avevano esplorato il paese, si stracciarono le vesti,
Num	14	7	e parlarono così a tutta l'assemblea dei figli d'Israele dicendo: Il paese che abbiamo attraversato per esplorarlo è un paese buono, buonissimo.
Num	14	8	Se l'Eterno si compiace con noi, ci condurrà in questo paese e ce lo darà, un paese dove scorre latte e miele.
Num	14	9	Soltanto non ribellatevi all'Eterno e non abbiate paura del popolo del paese, perché essi saranno nostro cibo; la loro difesa si è allontanata da loro e l'Eterno è con noi; non abbiate paura di loro.
Num	14	10	Allora tutta l'assemblea parlò di lapidarli; ma la gloria dell'Eterno apparve sulla tenda di convegno a tutti i figli d'Israele.
Num	14	11	Poi l'Eterno disse a Mosè: Fino a quando mi disprezzerà questo popolo? E Fino a quando rifiuteranno di credere dopo tutti i miracoli che ho operato in mezzo a loro?
Num	14	12	Io lo colpirò con la peste e lo distruggerò, ma farò di te una nazione più grande e più potente di lui.
Num	14	13	Mosè disse all'Eterno: Ma lo udranno gli Egiziani, di mezzo ai quali tu hai fatto salire questo popolo per la tua potenza,
Num	14	14	e lo faranno sapere agli abitanti di questo paese. Essi hanno udito che tu, o Eterno, sei in mezzo a questo popolo, che ti mostri loro faccia a faccia, che la tua nuvola sta sopra di loro e che cammini davanti a loro di giorno in una colonna di nuvola e di notte in una colonna di fuoco.
Num	14	15	Ora se fai perire questo popolo come un sol uomo, le nazioni che hanno udito la tua fama parleranno, dicendo:
Num	14	16	"Poiché l'Eterno non è stato capace di fare entrare questo popolo nel paese che aveva giurato di dargli, li ha uccisi nel deserto".
Num	14	17	Ma ora, ti prego, sia la potenza del mio Signore manifestata nella sua grandezza, come tu hai parlato dicendo:
Num	14	18	"L'Eterno è lento all'ira e grande in misericordia; egli perdona l'iniquità e il peccato, ma non lascia impunito il colpevole, punendo l'iniquità dei padri sui figli, fino alla terza e alla quarta generazione".
Num	14	19	Deh, perdona l'iniquità di questo popolo, secondo la grandezza della tua misericordia, come hai perdonato a questo popolo dall'Egitto fin qui.
Num	14	20	Allora l'Eterno disse: Io perdono, come tu hai chiesto;
Num	14	21	ma, come è vero che io vivo, tutta la terra sarà ripiena della gloria dell'Eterno,
Num	14	22	e tutti questi uomini che hanno visto la mia gloria e i prodigi che ho fatto in Egitto e nel deserto, e mi hanno già tentato dieci volte e non hanno ubbidito alla mia voce,
Num	14	23	certo non vedranno il paese che ho giurato di dare ai loro padri. Nessuno di quelli che mi hanno disprezzato lo vedrà;
Num	14	24	ma il mio servo Caleb, Poiché è stato animato da un altro spirito e mi ha seguito pienamente, io lo introdurrò nel paese nel quale è andato; e la sua progenie lo possederà.
Num	14	25	Or gli Amalekiti e i Cananei abitano nella valle, domani tornate indietro e incamminatevi verso il deserto, in direzione del Mar Rosso.
Num	14	26	L'Eterno parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, dicendo:
Num	14	27	Fino a quando sopporterò io questa malvagia assemblea che mormora contro di me? lo ho udito i mormorii che i figli d'Israele fanno contro di me.
Num	14	28	Di' loro: Come è vero che io vivo dice l'Eterno, io vi farò quello che ho sentito dire da voi.
Num	14	29	I vostri cadaveri cadranno in questo deserto; voi tutti che siete stati recensiti, dall'età di vent'anni in su, e che avete mormorato contro di me,
Num	14	30	non entrerete di certo nel paese nel quale giurai di farvi abitare, ad eccezione di Caleb, figlio di Jefunneh, e di Giosuè, figlio di Nun.
Num	14	31	I vostri piccoli invece, che avete detto sarebbero preda di nemici, li farò entrare; ed essi conosceranno il paese che voi avete disprezzato.
Num	14	32	Ma quanto a voi, i vostri cadaveri cadranno in questo deserto.
Num	14	33	E i vostri figli pascoleranno le greggi nel deserto per quarant'anni e porteranno la pena delle vostre infedeltà, finche i vostri cadaveri non siano consumati nel deserto.
Num	14	34	In base al numero dei giorni che avete impiegato ad esplorare il paese, cioè quaranta giorni, per ogni giorno porterete la vostra colpa un anno, per un totale di quarant'anni; e voi conoscerete cosa sia l'essermi ritirato da voi.
Num	14	35	Io, l'Eterno, ho parlato; certo così farò a tutta questa malvagia assemblea che si è riunita contro di me; in questo deserto saranno consumati e qui moriranno.
Num	14	36	Ora gli uomini che Mosè aveva mandato a esplorare il paese e che, tornati, avevano fatto mormorare tutta l'assemblea contro di lui facendo un cattivo resoconto del paese,
Num	14	37	quegli uomini, che avevano fatto un cattivo resoconto del paese, morirono colpiti da una piaga, davanti all'Eterno.
Num	14	38	Ma Giosuè, figlio di Nun, e Caleb figlio di Jefunneh, rimasero vivi fra quegli uomini che erano andati ad esplorare il paese.
Num	14	39	Allora Mosè riferì queste parole a tutti i figli d'Israele, e il popolo fece gran cordoglio.
Num	14	40	Si alzarono così al mattino presto e salirono sulla cima del monte dicendo: Eccoci qua; noi saliremo al luogo di cui ha parlato l'Eterno, poiché abbiamo peccato.
Num	14	41	Ma Mosè disse: Perché trasgredite l'ordine dell'Eterno? La cosa non riuscirà.
Num	14	42	Non salite, perché sareste sconfitti dai vostri nemici, Poiché l'Eterno non è in mezzo a voi.
Num	14	43	Davanti a voi infatti stanno gli Amalekiti e i Cananei, e voi cadrete per la spada; Poiché vi siete allontanati dal seguire l'Eterno, l'Eterno non sarà con voi.
Num	14	44	Ciò nonostante essi ebbero l'ardire di salire sulla cima del monte; ma l'arca del patto dell'Eterno e Mosè non si mossero dal mezzo dell'accampamento.
Num	14	45	Allora gli Amalekiti e i Cananei che abitavano su quel monte scesero giù, li batterono e li misero in rotta fino a Hormah.
------------------------Numeri, capitolo 15
Num	15	1	Poi l'Eterno parlò a Mosè, dicendo:
Num	15	2	Parla ai figli d'Israele e di' loro: Quando sarete entrati nel paese che dovete abitare che io vi do,
Num	15	3	e offrirete all'Eterno un sacrificio fatto col fuoco, un olocausto o un sacrificio, per l'adempimento di un voto o come offerta volontaria o nelle vostre feste stabilite, per fare un odore soave all'Eterno con un animale, preso dalla mandria o dal gregge,
Num	15	4	colui che presenterà la sua offerta all'Eterno, offrirà come oblazione di cibo un decimo di efa di fior di farina mescolata con un quarto di hin di olio;
Num	15	5	inoltre porterai una libazione di un quarto di hin di vino con l'olocausto o il sacrificio, per ogni agnello.
Num	15	6	Se è per un montone, porterai come oblazione di cibo due decimi di efa di fior di farina mescolata con un terzo di hin di olio,
Num	15	7	e farai una libazione di un terzo di hin di vino come offerta di odore soave all'Eterno.
Num	15	8	Se invece come olocausto o come sacrificio porti un torello, per l'adempimento di un voto o come sacrificio di ringraziamento all'Eterno,
Num	15	9	assieme al torello si offrirà, come oblazione di cibo, tre decimi di efa di fior di farina mescolata con mezzo hin di olio;
Num	15	10	e porterai come libazione mezzo hin di vino; è un sacrificio fatto col fuoco, di odore soave all'Eterno.
Num	15	11	Così si farà per ogni torello, per ogni montone, per ogni agnello o capretto, secondo il numero che preparate.
Num	15	12	Farete così per ogni animale che porterete.
Num	15	13	Tutti quelli che sono nativi del paese faranno le cose così, quando offriranno un sacrificio fatto col fuoco di odore soave all'Eterno.
Num	15	14	E se uno straniero che risiede con voi, o chiunque si trovi tra di voi nelle generazioni future, desiderasse offrire un sacrificio fatto col fuoco, di odore soave all'Eterno, farà come fate voi.
Num	15	15	Vi sarà un solo statuto per tutta l'assemblea, per voi e per lo straniero che risiede con voi; sarà uno statuto perpetuo, per tutte le vostre generazioni; come siete voi, così sarà lo straniero davanti all'Eterno.
Num	15	16	Ci sarà una stessa legge e uno stesso decreto per voi e per lo straniero che risiede con voi.
Num	15	17	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Num	15	18	Parla ai figli d'Israele e di' loro: Quando sarete arrivati nel paese dove io vi conduco,
Num	15	19	e mangerete il pane del paese, presenterete all'Eterno un'offerta elevata.
Num	15	20	Delle primizie della vostra pasta presenterete una focaccia come offerta elevata; la presenterete come un'offerta elevata dell'aia.
Num	15	21	Delle primizie della vostra pasta darete all'Eterno un'offerta elevata per tutte le vostre generazioni.
Num	15	22	Se avete peccato per ignoranza e non avete osservato tutti questi comandamenti che l'Eterno ha trasmesso a Mosè,
Num	15	23	tutto ciò che l'Eterno vi ha comandato per mezzo di Mosè, dal giorno che l'Eterno vi ha dato dei comandi e in seguito per tutte le vostre generazioni,
Num	15	24	se il peccato è stato commesso per ignoranza, senza che l'assemblea se ne rendesse conto, tutta l'assemblea offrirà un torello come olocausto in odore soave all'Eterno, assieme alla sua oblazione di cibo e alla sua libazione secondo quanto è decretato, e un capretto come sacrificio per il peccato.
Num	15	25	Così il sacerdote farà l'espiazione per tutta l'assemblea dei figli d'Israele e sarà loro perdonato, perché è stato un peccato commesso per ignoranza, ed essi hanno portato la loro offerta, un sacrificio fatto all'Eterno col fuoco, e il loro sacrificio per il peccato davanti all'Eterno, per il loro peccato d'ignoranza.
Num	15	26	Sarà perdonato a tutta l'assemblea dei figli d'Israele e allo straniero che risiede in mezzo a loro, perché tutto il popolo lo ha fatto per ignoranza.
Num	15	27	Se è una sola persona a peccare per ignoranza, offra una capra di un anno come sacrificio per il peccato.
Num	15	28	E il sacerdote farà l'espiazione davanti all'Eterno per la persona che ha peccato per ignoranza, quando lo ha fatto senza la dovuta conoscenza; il sacerdote farà l'espiazione per essa e il peccato le sarà perdonato.
Num	15	29	Si tratti di un nativo del paese tra i figli di Israele o di uno straniero che risiede tra di voi, avrete un'unica legge per colui che pecca per ignoranza.
Num	15	30	Ma la persona che commette un peccato deliberatamente, sia essa nativa del paese o straniera, oltraggia l'Eterno; quella persona sarà sterminata di mezzo al suo popolo.
Num	15	31	Poiché ha disprezzato la parola dell'Eterno e ha violato il suo comandamento, quella persona dovrà essere sterminata; porterà il peso della sua iniquità.
Num	15	32	Mentre i figli d'Israele erano nel deserto, trovarono un uomo che raccoglieva legna in giorno di sabato.
Num	15	33	Quelli che l'avevano trovato a raccogliere legna lo portarono a Mosè, ad Aaronne e a tutta l'assemblea.
Num	15	34	E lo misero in prigione perché non era ancora stato definito che cosa fargli.
Num	15	35	Poi l'Eterno disse a Mosè: Quell'uomo deve essere messo a morte; tutta l'assemblea lo lapiderà fuori del campo.
Num	15	36	Così tutta l'assemblea lo portò fuori dell'accampamento e lo lapidò; e quello mori, come l'Eterno aveva ordinato a Mosè.
Num	15	37	L'Eterno parlò ancora a Mosè dicendo:
Num	15	38	Parla ai figli d'Israele e di' loro che si facciano, di generazione in generazione, delle frange agli angoli delle loro vesti e che mettano alle frange di ogni angolo un cordone violetto.
Num	15	39	Sarà una frangia alla quale guarderete per ricordarvi di tutti i comandamenti dell'Eterno e metterli in pratica, e per non seguire invece il vostro cuore e i vostri occhi che vi portano alla fornicazione.
Num	15	40	Così vi ricorderete di tutti i miei comandamenti e li metterete in pratica, e sarete santi per il vostro DIO.
Num	15	41	Io sono l'Eterno, il vostro DIO, che vi ho fatti uscire dal paese d'Egitto per essere il vostro DIO. Io sono l'Eterno, il vostro DIO.
------------------------Numeri, capitolo 16
Num	16	1	Or Kore, figlio di Itshar, figlio di Kehath, figlio di Levi, insieme con Dathan e Abiram, figlio di Eliab, e On, figlio di Peleth, figli di Ruben.
Num	16	2	si levarono davanti a Mosè, assieme ad alcuni altri dei figli d'Israele, duecentocinquanta principi dell'assemblea, membri nominati del consiglio, uomini in vista.
Num	16	3	Essi si radunarono contro Mosè e contro Aaronne, e dissero loro: Avete oltrepassato i limiti, perché tutta l'assemblea è santa, ciascuno di essi, e l'Eterno è in mezzo a loro; perché dunque vi innalzate sopra l'assemblea dell'Eterno?.
Num	16	4	All'udire questo, Mosè si prostrò con la faccia a terra;
Num	16	5	poi parlò a Kore e a tutta la sua gente, dicendo: Domani mattina l'Eterno mostrerà chi è suo e chi è santo, e lo farà avvicinare a sè; farà avvicinare a sè colui che egli ha scelto.
Num	16	6	Fate questo: prendete dei turiboli tu Kore e tutta la tua gente;
Num	16	7	domani mettetevi dentro del fuoco e ponetevi sopra dell'incenso davanti all'Eterno; e colui che l'Eterno avrà scelto sarà santo. Avete oltrepassato i limiti, figli di Levi!.
Num	16	8	Mosè disse poi a Kore: Ora ascoltate, o figli di Levi!
Num	16	9	E forse poca cosa per voi che il DIO d'Israele vi abbia appartati dall'assemblea d'Israele e vi abbia fatto avvicinare a sè per compiere il servizio del tabernacolo dell'Eterno e per stare davanti all'assemblea e servire loro?
Num	16	10	Egli ha fatto avvicinare a sè te e tutti i tuoi fratelli, figli di Levi con te. Ma ora vorreste avere anche il sacerdozio?
Num	16	11	Per questo tu e tutta la tua gente vi siete radunati contro l'Eterno. E chi è Aaronne perché mormoriate contro di lui?.
Num	16	12	Allora Mosè mandò a chiamare Dathan e Abiram, figli di Eliab; ma essi dissero: Noi non saliremo.
Num	16	13	forse poca cosa l'averci fatto uscire da un paese dove scorre latte e miele, per farci morire nel deserto, perché tu voglia dominare su di noi?
Num	16	14	Inoltre non ci hai condotti in un paese dove scorre latte e miele e non ci hai dato in eredità campi e vigne! Vuoi tu cavare gli occhi a questa gente? Noi non saliremo.
Num	16	15	Allora Mosè si adirò forte e disse all'Eterno: Non accettare la loro oblazione; io non ho preso da costoro neppure un asino e non ho fatto torto ad alcuno di loro.
Num	16	16	Poi Mosè disse a Kore: Tu e tutta la tua gente trovatevi domani davanti all'Eterno, tu e loro con Aaronne;
Num	16	17	e ciascuno di voi prenda il suo turibolo, vi metta dentro dell'incenso e porti ciascuno il suo turibolo davanti all'Eterno; saranno duecentocinquanta turiboli. Anche tu ed Aaronne porterete ciascuno il vostro turibolo.
Num	16	18	Essi dunque presero ciascuno il suo turibolo, vi misero dentro del fuoco, vi posero sopra dell'incenso e si fermarono all'ingresso della tenda di convegno con Mosè e Aaronne.
Num	16	19	Kore convocò tutta l'assemblea contro di loro all'ingresso della tenda di convegno; e la gloria dell'Eterno apparve a tutta l'assemblea.
Num	16	20	Allora l'Eterno parlò a Mosè e ad Aaronne, dicendo:
Num	16	21	Separatevi da questa assemblea e io li consumerò in un attimo.
Num	16	22	Ma essi si prostrarono con la faccia a terra e dissero: O Dio, DIO degli spiriti di ogni carne! Poiché un sol uomo ha peccato, dovresti tu adirarti contro tutta l'assemblea?.
Num	16	23	Allora l'Eterno parlò a Mosè, dicendo:
Num	16	24	Parla all'assemblea e di': Allontanatevi dalle vicinanze della dimora di Kore, di Dathan e di Abiram.
Num	16	25	Mosè quindi si levò e andò da Dathan e da Abiram; e gli anziani d'Israele lo seguirono.
Num	16	26	Egli quindi parlò all'assemblea, dicendo: Allontanatevi dalle tende di questi uomini malvagi e non toccate nulla di ciò che loro appartiene per non essere consumati in tutti i loro peccati.
Num	16	27	Così essi si allontanarono dalle vicinanze della dimora di Kore, di Dathan di Abiram. Dathan e Abiram uscirono e si fermarono all'ingresso delle loro tende con le loro mogli, i loro figli e i loro piccoli.
Num	16	28	Allora Mosè disse: Da questo conoscerete che l'Eterno mi ha mandato per fare tutte queste opere e che non ho agito di mio arbitrio.
Num	16	29	Se questa gente muore come muoiono tutti gli uomini, se la loro sorte è la sorte comune a tutti gli uomini, l'Eterno non mi ha mandato;
Num	16	30	ma se l'Eterno fa una cosa nuova, se la terra apre la sua bocca e li ingoia con tutto ciò che loro appartiene, ed essi scendono vivi nello Sceol', allora riconoscerete che questi uomini hanno disprezzato l'Eterno.
Num	16	31	Or, avvenne che, appena ebbe finito di proferire tutte queste parole, il suolo si spaccò sotto di loro,
Num	16	32	la terra spalancò la sua bocca e li inghiottì con le loro Famiglie, con tutta la gente che parteggiava per Kore, con tutte le loro sostanze.
Num	16	33	Così scesero vivi nello Sceol; la terra si richiuse su loro ed essi scomparvero di mezzo all'assemblea.
Num	16	34	Tutto Israele che si trovava intorno a loro, alle loro grida fuggì, perché dicevano: Che la terra non inghiottisca anche noi!.
Num	16	35	E un fuoco uscì dalla presenza dell'Eterno e divorò i duecentocinquanta uomini che offrivano l'incenso.
Num	16	36	Poi l'Eterno parlò a Mosè, dicendo:
Num	16	37	Di' a Eleazar, figlio del sacerdote Aaronne, di tirar fuori i turiboli dall'incendio, perché sono sacri, e di buttare il fuoco lontano;
Num	16	38	e dei turiboli di costoro che hanno peccato a prezzo della loro vita si facciano tante lamine battute per rivestirne l'altare perché li hanno presentati davanti all'Eterno e perciò sono sacri, ed essi saranno un segno di monito per i figli d'Israele.
Num	16	39	Così il sacerdote Eleazar prese i turiboli di bronzo presentati da coloro che erano stati arsi, e li ridusse in lamine per ricoprire l'altare,
Num	16	40	affinché servissero di ricordo ai figli d'Israele, e nessun estraneo che non è della progenie di Aaronne si avvicinasse ad offrire incenso davanti all'Eterno e non subisse la sorte di Kore e della sua gente, come l'Eterno gli aveva detto per mezzo di Mosè.
Num	16	41	Il giorno seguente, tutta l'assemblea dei figli d'Israele mormorò contro Mosè ed Aaronne, dicendo: Voi avete fatto morire il popolo dell'Eterno.
Num	16	42	Or avvenne che, mentre l'assemblea si radunava contro Mosè e contro Aaronne, essi si volsero verso la tenda di convegno; ed ecco, la nuvola la ricopriva e apparve la gloria dell'Eterno.
Num	16	43	Allora Mosè e Aaronne si portarono davanti alla tenda di convegno.
Num	16	44	E l'Eterno parlò a Mosè, dicendo:
Num	16	45	Allontanatevi da questa assemblea e io li consumerò in un attimo. Ed essi si prostrarono con la faccia a terra.
Num	16	46	Così Mosè disse ad Aaronne: Prendi il turibolo, mettivi dentro del fuoco preso dall'altare, poni sopra dell'incenso e portalo presto in mezzo all'assemblea, e fa' l'espiazione per essi, Poiché è scoppiata l'ira che viene dall'Eterno, la piaga è già cominciata.
Num	16	47	Allora Aaronne prese il turibolo, come Mosè aveva detto, e corse in mezzo all'assemblea; ed ecco, la calamità era già cominciata fra il popolo; così mise l'incenso nel turibolo e fece l'espiazione per il popolo.
Num	16	48	E si fermò tra i morti e i vivi, e la calamità si arrestò.
Num	16	49	Or quelli che morirono per la calamità furono quattordicimilasettecento, oltre quelli che erano morti per il fatto di Kore.
Num	16	50	Così Aaronne tornò da Mosè all'ingresso della tenda di convegno, perché la calamità si era arrestata.
------------------------Numeri, capitolo 17
Num	17	1	Poi l'Eterno parlò a Mosè, dicendo:
Num	17	2	Parla ai figli d'Israele e fatti dare da loro delle verghe, una per ogni casa dei loro padri, cioè dodici verghe da parte di tutti i loro principi secondo le case dei loro padri; scriverai il nome di ognuno sulla sua verga;
Num	17	3	e scriverai il nome di Aaronne sulla verga di Levi, Poiché ci sarà una verga per ogni capo delle case dei loro padri.
Num	17	4	Poi le metterai nella tenda di convegno, davanti alla testimonianza, dove io mi incontro con voi.
Num	17	5	E avverrà che la verga dell'uomo che io scelgo, fiorirà e farò cessare davanti a me i mormorii che i figli d'Israele mormorano contro di voi.
Num	17	6	Così Mosè parlò ai figli d'Israele e tutti i loro principi gli diedero una verga ciascuno, secondo le case dei loro padri, cioè dodici verghe; e la verga di Aaronne era in mezzo alle loro verghe.
Num	17	7	Mosè quindi mise quelle verghe davanti all'Eterno nella tenda della testimonianza.
Num	17	8	Il giorno seguente, Mosè entrò nella tenda della testimonianza; ed ecco, la verga di Aaronne per la casa di Levi era fiorita: aveva messo fuori dei germogli, aveva fatto sbocciare dei fiori e prodotto delle mandorle.
Num	17	9	Allora Mosè portò fuori tutte le verghe dalla presenza dell'Eterno davanti a tutti i figli d'Israele; ed essi le videro e presero ciascuno la sua verga.
Num	17	10	L'Eterno disse quindi a Mosè: Riporta la verga di Aaronne davanti alla testimonianza, perché sia conservata come un segno di monito per i ribelli, affinché sia messo fine ai loro mormorii contro di me ed essi non muoiano.
Num	17	11	Mosè fece così; fece come l'Eterno gli aveva comandato.
Num	17	12	I figli d'Israele parlarono quindi a Mosè, dicendo: Ecco, periamo, siamo perduti, siamo tutti perduti!
Num	17	13	Chiunque si avvicina al tabernacolo dell'Eterno, muore; dovremo perire tutti quanti?.
------------------------Numeri, capitolo 18
Num	18	1	Poi l'Eterno disse ad Aaronne: Tu, i tuoi figli e la casa di tuo padre con te, porterete il peso delle iniquità commesse contro il santuario, e tu e i tuoi figli porterete il peso delle iniquità commesse nell'esercizio del vostro sacerdozio.
Num	18	2	Farai pure avvicinare con te i tuoi fratelli, la tribù di Levi, la tribù di tuo padre, perché si uniscano a te e ti servano, quando tu e i tuoi figli con te sarete davanti alla tenda della testimonianza.
Num	18	3	Essi presteranno servizio a te e svolgeranno tutte le mansioni della tenda; ma non si avvicineranno agli arredi del santuario e all'altare, altrimenti morirete entrambi, essi con te.
Num	18	4	Essi si uniranno a te e svolgeranno le mansioni della tenda di convegno per tutto il lavoro della tenda ma nessun estraneo si avvicinerà a voi.
Num	18	5	Voi svolgerete dunque il servizio del santuario e dell'altare, affinché non vi sia più ira contro i figli d'Israele.
Num	18	6	Ecco, io stesso ho preso i vostri fratelli, i Leviti, dal mezzo dei figli d'Israele; essi sono dati in dono dall'Eterno a voi per svolgere il servizio della tenda di convegno.
Num	18	7	Ma tu e i tuoi figli con te eserciterete il vostro sacerdozio in tutto ciò che riguarda l'altare e che è di là dal velo; e presterete il vostro servizio. lo vi do il vostro sacerdozio come un dono per servizio, ma l'estraneo che si avvicinerà sarà messo a morte.
Num	18	8	L'Eterno disse ancora ad Aaronne: Ecco, io vi affido pure la cura delle mie offerte elevate, di tutte le cose consacrate dei Figli d'Israele; le do a te e ai tuoi figli, come uno statuto perpetuo a motivo della vostra unzione.
Num	18	9	Questo ti apparterrà fra le cose santissime non consumate dal fuoco: tutte le loro offerte e cioè ogni oblazione di cibo, ogni sacrificio per il peccato e ogni sacrificio per la trasgressione che mi presenteranno; sono cose santissime che apparterranno a te e ai tuoi figli.
Num	18	10	Le mangerai in luogo santissimo; ne mangerà ogni maschio; saranno per te cose sante.
Num	18	11	Questo ancora ti apparterrà: i doni che i figli d'Israele presenteranno per elevazione e tutte le loro offerte agitate; io le do a te, ai tuoi figli e alle tue figlie con te, come statuto perpetuo. Chiunque è puro in casa tua ne potrà mangiare.
Num	18	12	Tutto il meglio dell'olio e tutto il meglio del mosto e del grano, le loro primizie che danno all'Eterno le do a te.
Num	18	13	Le primizie di tutto ciò che produce la loro terra e che essi presentano all'Eterno saranno tue. Chiunque è puro in casa tua ne potrà mangiare.
Num	18	14	Tutto ciò che è consacrato in Israele sarà tuo.
Num	18	15	Ogni primo parto di ogni carne che essi offriranno all'Eterno, tanto degli uomini come degli animali, sarà tuo; ma certamente riscatterai il primogenito dell'uomo e riscatterai il primo parto degli animali impuri.
Num	18	16	E quelli che devono essere riscattati li riscatterai all'età di un mese, secondo il tuo estimo, per cinque sicli d'argento, secondo il siclo del santuario, che è di venti ghere.
Num	18	17	Ma non riscatterai il primogenito della vacca né il primogenito della pecora né il primogenito della capra; sono cosa sacra; spruzzerai il loro sangue sull'altare e farai fumare il loro grasso come sacrificio fatto col fuoco, in odore soave all'Eterno.
Num	18	18	La loro carne sarà tua; sarà tua come il petto dell'offerta agitata e come la coscia destra.
Num	18	19	lo do a te, ai tuoi figli e alle tue figlie con te, come statuto perpetuo, tutte le offerte elevate di cose sante che i figli d'Israele presentano all'Eterno. E un patto di sale e perpetuo davanti all'Eterno, per te e per la tua progenie con te.
Num	18	20	L'Eterno disse ancora ad Aaronne: Tu non avrai alcuna eredità nel loro paese e non ci sarà parte per te in mezzo a loro; io sono la tua parte e la tua eredità in mezzo ai figli d'Israele.
Num	18	21	Ecco, ai figli di Levi io do come eredità tutte le decime in Israele in cambio del servizio che svolgono, il servizio della tenda di convegno.
Num	18	22	E i figli d'Israele non si avvicineranno più alla tenda di convegno, altrimenti si caricherebbero di un peccato e morirebbero.
Num	18	23	Ma il servizio della tenda di convegno lo faranno soltanto i Leviti; ed essi porteranno il peso delle proprie iniquità; sarà uno statuto perpetuo per tutte le vostre generazioni; e non avranno alcuna eredità tra i figli d'Israele;
Num	18	24	Poiché io do come eredità ai Leviti le decime che i figli d'Israele presenteranno all'Eterno come offerta elevata; per questo ho detto loro: Non avranno alcuna eredità tra i figli d'Israele.
Num	18	25	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Num	18	26	Parla ai Leviti e di' loro: Quando prenderete dai figli d'Israele le decime che io vi do da parte loro come vostra eredità, ne farete un'offerta elevata all'Eterno, una decima della decima;
Num	18	27	e la vostra offerta elevata vi sarà contata come il grano ce viene dall'aia e come la pienezza dello strettoio.
Num	18	28	Così anche voi farete un'offerta elevata all'Eterno da tutte le decime che riceverete dai figli d'Israele, e di quelle darete l'offerta elevata dell'Eterno al sacerdote Aaronne.
Num	18	29	Da tutte le cose a voi donate ogni offerta elevata che spetta all'Eterno, di tutto il meglio di esse offrirete la parte consacrata.
Num	18	30	Perciò dirai loro: Quando avete offerto il meglio, quel che rimane sarà contato ai Leviti come il prodotto dell'aia e come il prodotto dello strettoio.
Num	18	31	Lo potrete mangiare in qualunque luogo, voi e le vostre famiglie perché è il vostro salario in cambio del vostro servizio nella tenda di convegno.
Num	18	32	Così non sarete colpevoli di alcun peccato, perché ne avete offerto il meglio; ma non profanerete le cose sante dei figli d'Israele altrimenti morirete".
------------------------Numeri, capitolo 19
Num	19	1	L'Eterno parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, dicendo:
Num	19	2	Questo è lo statuto della legge che l'Eterno ha comandato, dicendo: Di' ai figli d'Israele che ti portino una giovenca rossa, senza macchia, senza difetti, e su cui non è mai stato posto alcun giogo.
Num	19	3	La darete al sacerdote Eleazar, che la condurrà fuori dell'accampamento e la farà scannare in sua presenza.
Num	19	4	Il sacerdote Eleazar prenderà col dito un po' del suo sangue e lo spruzzerà sette volte sul davanti della tenda di convegno;
Num	19	5	poi si brucerà la giovenca sotto i suoi occhi; la sua pelle, la sua carne, il suo sangue e i suoi escrementi saranno bruciati.
Num	19	6	Il sacerdote prenderà quindi del legno di cedro, dell'issopo, del panno scarlatto, e li getterà in mezzo al fuoco che consuma la giovenca.
Num	19	7	Poi il sacerdote laverà le sue vesti e laverà il suo corpo nell'acqua, e dopo rientrerà nell'accampamento; il sacerdote sarà impuro fino a sera.
Num	19	8	Anche colui che ha bruciato la giovenca laverà le sue vesti nell'acqua e laverà il suo corpo nell'acqua, e sarà impuro fino a sera.
Num	19	9	Un uomo puro raccoglierà le ceneri della giovenca e le depositerà fuori dell'accampamento in luogo puro, dove saranno conservate per l'assemblea dei figli d'Israele come acqua di purificazione: è per purificare dal peccato.
Num	19	10	E colui che ha raccolto le ceneri della giovenca laverà le sue vesti e sarà impuro fino a sera. Questo sarà uno statuto perpetuo per i figli d'Israele e per lo straniero che risiede in mezzo a loro.
Num	19	11	Chi tocca il corpo morto di qualsiasi persona sarà impuro per sette giorni.
Num	19	12	Egli si purificherà con quell'acqua il terzo e il settimo giorno, e sarà puro; ma se non si purificherà il terzo e il settimo giorno, non sarà puro.
Num	19	13	Chiunque tocca il corpo di una persona morta e non si purifica, contamina la dimora dell'Eterno; quella persona sarà sterminata dal mezzo d'Israele. Poiché l'acqua di purificazione non è stata spruzzata su di lui, egli è impuro; la sua impurità è ancora su di lui.
Num	19	14	Questa è la legge per quando un uomo muore in una tenda: chiunque entra in una tenda e chiunque è nella tenda sarà impuro per sette giorni.
Num	19	15	E ogni vaso aperto su cui non è fissato un coperchio, sarà impuro.
Num	19	16	Chiunque nei campi tocca uno ucciso per la spada o morto di morte naturale, o un osso d'uomo, o un sepolcro, sarà impuro per sette giorni.
Num	19	17	E per una persona impura si prenderà della cenere della vittima arsa per purificare dal peccato e si verserà su di essa dell'acqua corrente, in un vaso;
Num	19	18	poi un uomo puro prenderà dell'issopo, lo intingerà nell'acqua e ne spruzzerà la tenda, tutti gli utensili, tutte le persone che si trovano là e colui che ha toccato un osso o l'ucciso o il morto di morte naturale o il sepolcro.
Num	19	19	L'uomo puro spruzzerà l'impuro il terzo giorno e il settimo giorno; nel settimo giorno l'uomo impuro si purificherà: laverà le sue vesti, laverà se stesso nell'acqua, e alla sera sarà puro.
Num	19	20	Ma colui che è impuro e non si purifica, sarà sterminato dal mezzo dell'assemblea, perché ha contaminato il santuario dell'Eterno; l'acqua della purificazione non è stata spruzzata su di lui; è impuro.
Num	19	21	Sarà per loro uno statuto perpetuo. Colui che spruzza l'acqua di purificazione laverà le sue vesti; e chi tocca l'acqua di purificazione sarà impuro fino alla sera.
Num	19	22	Tutto ciò che la persona impura tocca sarà impuro; e la persona che tocca questo sarà impura fino alla sera".
------------------------Numeri, capitolo 20
Num	20	1	Poi tutta l'assemblea dei figli d'Israele arrivò al deserto di Sin nel primo mese, e il popolo si fermò a Kadesh. Là mori Miriam e là fu sepolta.
Num	20	2	Or mancava l'acqua per l'assemblea, per cui si radunarono contro Mosè e contro Aaronne.
Num	20	3	Così il popolo contese con Mosè e gli parlò, dicendo: Fossimo morti quando morirono i nostri fratelli davanti all'Eterno!
Num	20	4	Perché avete condotto l'assemblea dell'Eterno in questo deserto a morirvi, noi e il nostro bestiame?
Num	20	5	E perché ci avete fatti salire dall'Egitto per condurci in questo brutto luogo? Non è un luogo di grano o di fichi o di vigne o di melograni, e non c'è acqua da bere.
Num	20	6	Allora Mosè ed Aaronne si allontanarono dall'assemblea per recarsi all'ingresso della tenda di convegno e si prostrarono con la faccia a terra; e la gloria dell'Eterno apparve loro.
Num	20	7	Poi l'Eterno parlò a Mosè, dicendo:
Num	20	8	prendi il bastone; tu e tuo fratello Aaronne convocate l'assemblea e davanti ai loro occhi parlate alla roccia, ed essa darà la sua acqua; così farai sgorgare per loro acqua dalla roccia e darai da bere all'assemblea e al suo bestiame.
Num	20	9	Mosè dunque prese il bastone che era davanti all'Eterno, come l'Eterno gli aveva ordinato.
Num	20	10	Così Mosè ed Aaronne convocarono l'assemblea davanti alla roccia e Mosè disse loro: Ora ascoltate, o ribelli; dobbiamo far uscire acqua per voi da questa roccia?.
Num	20	11	Poi Mosè alzò la mano, percosse la roccia col suo bastone due volte, e ne uscì acqua in abbondanza; e l'assemblea e il suo bestiame bevvero.
Num	20	12	Allora l'Eterno disse a Mosè e ad Aaronne: Poiché non avete creduto in me per dare gloria a me agli occhi dei figli d'Israele, voi non introdurrete questa assemblea nel paese che io ho dato loro.
Num	20	13	Queste sono le acque di Meriba dove i figli d'Israele contesero con l'Eterno, ed egli si mostrò Santo in mezzo a loro.
Num	20	14	Poi Mosè mandò da Kadesh degli ambasciatori al re di Edom a dirgli: Così dice Israele tuo fratello: Tu conosci tutte le avversità che abbiamo incontrato,
Num	20	15	come i nostri padri scesero in Egitto e noi dimorammo in Egitto per lungo tempo, e gli Egiziani maltrattarono noi e i nostri padri.
Num	20	16	Ma, quando gridammo all'Eterno, egli udì la nostra voce e mandò un Angelo, e ci fece uscire dall'Egitto; ed eccoci ora in Kadesh, una città ai margini dei tuoi confini.
Num	20	17	Deh, lasciaci passare per il tuo paese, noi non passeremo né per campi né per vigne e non berremo l'acqua dei pozzi; seguiremo la via Regia, senza deviare né a destra né a sinistra, finche avremo Oltrepassati i tuoi confini.
Num	20	18	Ma Edom rispose: Tu non passerai sul mio territorio, altrimenti ti verrò contro con la spada.
Num	20	19	I figli d'Israele gli dissero: Noi saliremo per la strada maestra; e se noi e il nostro bestiame berremo della tua acqua, te la pagheremo; lasciami soltanto transitare a piedi e niente più.
Num	20	20	Ma egli rispose: Non passerai!. E Edom uscì contro Israele con molta gente e con mano forte.
Num	20	21	Così Edom rifiutò di lasciar passare Israele attraverso il suo territorio, per cui Israele si allontanò da lui.
Num	20	22	Allora i figli d'Israele, tutta l'assemblea, partirono da Kadesh e arrivarono al monte Hor.
Num	20	23	E l'Eterno parlò a Mosè e ad Aaronne al monte Hor, sui confini del paese di Edom, dicendo:
Num	20	24	Aaronne sta per essere riunito al suo popolo, e non entrerà nel paese che ho dato ai figli d'Israele, perché vi siete ribellati al mio comando alle acque di Meriba.
Num	20	25	Prendi Aaronne ed Eleazar suo figlio e falli salire sul monte Hor.
Num	20	26	Spoglia Aaronne delle sue vesti e falle indossare a Eleazar suo figlio; e là Aaronne sarà riunito al suo popolo e morrà.
Num	20	27	Così Mosè fece come l'Eterno aveva ordinato; ed essi salirono sul monte Hor davanti agli occhi di tutta l'assemblea.
Num	20	28	Mosè spogliò Aaronne delle sue vesti e le fece indossare a Eleazar, suo figlio; e Aaronne morì là, sulla cima del monte. Poi Mosè ed Eleazar scesero dal monte.
Num	20	29	Quando tutta l'assemblea vide che Aaronne era morto, tutta la casa d'Israele pianse Aaronne per trenta giorni.
------------------------Numeri, capitolo 21
Num	21	1	Quando il re cananeo di Arad, che abitava nel Neghev, udì che Israele veniva per la via di Atharim, combattè contro Israele e fece alcuni prigionieri.
Num	21	2	Allora Israele fece un voto all'Eterno e disse: Se tu mi darai nelle mani questo popolo, distruggerò completamente le loro città.
Num	21	3	L'Eterno diede ascolto alla voce d'Israele e gli diede nelle mani i Cananei; ed essi li distrussero completamente con le loro città, e quel luogo fu chiamato Hormah.
Num	21	4	Poi i figli d'Israele partirono dal monte Hor, dirigendosi verso il Mar Rosso, per fare il giro del paese di Edom; e il popolo si scoraggiò a motivo del viaggio.
Num	21	5	Il popolo quindi parlò contro Dio e contro Mosè, dicendo: Perché ci avete fatti uscire dall'Egitto per farci morire in questo deserto? Poiché qui non c'è né pane né acqua e siamo nauseati di questo miserabile cibo.
Num	21	6	Allora l'Eterno mandò fra il popolo dei serpenti ardenti i quali mordevano la gente, e molti Israeliti morirono.
Num	21	7	Così il popolo venne da Mosè e disse: Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro l'Eterno e contro di te; prega l'Eterno che allontani da noi questi serpenti. E Mosè pregò per il popolo.
Num	21	8	L'Eterno disse quindi a Mosè: Fa' un serpente ardente e mettilo sopra un'asta; e avverrà che chiunque sarà morso e lo guarderà, vivrà.
Num	21	9	Mosè fece allora un serpente di bronzo e lo mise sopra un'asta; e avveniva che, quando un serpente mordeva qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, viveva.
Num	21	10	Poi i figli d'Israele partirono e si accamparono a Oboth.
Num	21	11	Partiti da Oboth, si accamparono a Ije-Abarim nel deserto che è di fronte a Moab, dal lato dove sorge il sole.
Num	21	12	Di là partirono e si accamparono nella valle di Zered.
Num	21	13	Poi partirono di là e si accamparono dall'altro lato dell'Arnon, che scorre nel deserto e proviene dai confini degli Amorei: Poiché l'Arnon fa da confine a Moab, fra Moab e gli Amorei.
Num	21	14	Per questo è detto nel Libro delle Guerre dell'Eterno: Vaheb in Sufah, le valli dell'Arnon
Num	21	15	e il pendio delle valli che si estende verso le dimore di Ar e si appoggia alla frontiera di Moab.
Num	21	16	E di là andarono a Beer, che è il pozzo di cui l'Eterno aveva detto a Mosè: Raduna il popolo e io gli darò dell'acqua.
Num	21	17	Allora Israele cantò questo cantico: Sgorga, o pozzo! Cantate a lui!
Num	21	18	Il pozzo la cui acqua i principi hanno cercato che i nobili del popolo hanno scavato alla parola del legislatore, coi loro bastoni. Poi dal deserto andarono a Mattanah;
Num	21	19	da Mattanah a Nahaliel; e da Nahaliel a Bamoth,
Num	21	20	e da Bamoth nella valle che è nella campagna di Moab, verso l'altura del Pisgah che domina il deserto.
Num	21	21	Israele quindi mandò ambasciatori a Sihon, re degli Amorei, per dirgli:
Num	21	22	Lasciami passare per il tuo paese; noi non entreremo nei campi o nelle vigne, non berremo l'acqua dei pozzi; seguiremo la via Regia finche avremo oltrepassato i tuoi confini.
Num	21	23	Ma Sihon non permise a Israele di passare per il suo territorio; anzi Sihon radunò tutta la sua gente e uscì contro Israele nel deserto; giunse a Jahats e combattè contro Israele.
Num	21	24	Israele lo sconfisse passandolo a fil di spada, e conquistò il suo paese dall'Arnon fino allo Jabbock, fino ai confini dei figli di Ammon, perché la frontiera dei figli di Ammon era forte.
Num	21	25	Così Israele prese tutte quelle città e abitò in tutte le città degli Amorei in Heshbon e in tutte le città del suo territorio,
Num	21	26	poiché Heshbon era la città di Sihon, re degli Amorei il quale aveva mosso guerra al precedente re di Moab e gli aveva tolto di mano tutto il suo paese fino all'Arnon.
Num	21	27	Per questo dicono i poeti: Venite a Heshbon! la città di Sihon sia ricostruita e fortificata!
Num	21	28	Poiché un fuoco è uscito da Heshbon, una fiamma dalla città di Sihon; essa ha divorato Ar di Moab, i padroni delle alture dell'Arnon.
Num	21	29	Guai a te, o Moab! Sei perduto, o popolo di Kemosh! Egli ha reso i suoi figli fuggiaschi, e ha dato le sue figlie come schiave a Sihon, re degli Amorei.
Num	21	30	Ma noi li abbiamo colpiti con frecce; Heshbon è distrutta fino a Dibon. Abbiamo devastato tutto fino a Nofah, che è presso Medeba.
Num	21	31	Così Israele si stabilì nel paese degli Amorei.
Num	21	32	Poi Mosè mandò a esplorare Jaazer, e gli Israeliti presero le città del suo territorio e ne scacciarono gli Amorei che vi si trovavano.
Num	21	33	Poi cambiarono direzione e salirono per la strada di Bashan; e Og, re di Bashan, uscì contro di loro con tutta la sua gente per dar loro battaglia a Edrei.
Num	21	34	Ma l'Eterno disse a Mosè: Non aver paura di lui, perché io lo do nelle tue mani con tutta la sua gente e il suo paese; trattalo come hai trattato Sihon, re degli Amorei che abitava a Heshbon.
Num	21	35	Così gli Israeliti batterono lui, i suoi figli e tutto il suo popolo, finchè non gli rimase più alcun superstite, e si impadronirono del suo paese.
------------------------Numeri, capitolo 22
Num	22	1	Poi i figli d'Israele partirono e si accamparono nelle pianure di Moab, oltre il Giordano sulla sponda opposta a Gerico.
Num	22	2	Or Balak, figlio di Tsippor, vide tutto quello che Israele aveva fatto agli Amorei;
Num	22	3	e Moab ebbe una gran paura di questo popolo che era così numeroso; Moab fu preso da grande spavento a motivo dei figli d'Israele.
Num	22	4	Così Moab disse agli anziani di Madian: Ora questa moltitudine divorerà tutto ciò che è intorno a noi, come il bue divora l'erba dei campi. Balak, figlio di Tsippor era in quel tempo re di Moab.
Num	22	5	Egli mandò ambasciatori a Balaam figlio di Beor, a Pethor che è vicino al Fiume, nel paese dei figli del suo popolo, per chiamarlo e dirgli: Ecco, un popolo è uscito dall'Egitto; esso ricopre la faccia della terra e si è stabilito di fronte a me.
Num	22	6	Orsú vieni, ti prego, e maledici per me questo popolo perché è troppo potente per me; forse riuscirò a sconfiggerlo e potrò scacciarlo dal paese; Poiché so che chi tu benedici è benedetto e chi tu maledici è maledetto.
Num	22	7	Allora gli anziani di Moab e gli anziani di Madian partirono con nelle loro mani la ricompensa dell'indovino; e arrivati da Balaam, gli riferirono le parole di Balak.
Num	22	8	Or Balaam disse loro: Passate la notte qui e vi riferirò la risposta che l'Eterno mi darà. Così i principi di Moab rimasero con Balaam.
Num	22	9	Allora Dio venne da Balaam e gli disse: Chi sono questi uomini che stanno con te?.
Num	22	10	E Balaam rispose a DIO: Balak figlio di Tsippor, re di Moab, mi ha mandato a dire:
Num	22	11	"Ecco, il popolo che è uscito dall'Egitto ricopre la faccia della terra; or vieni e maledicilo per me; forse riuscirò a batterlo e potrò scacciarlo".
Num	22	12	E Dio disse a Balaam: Tu non andrai con loro, non maledirai quel popolo, perché esso è benedetto.
Num	22	13	Così Balaam si levò la mattina e disse ai principi di Balak: Ritornate al vostro paese, perché l'Eterno mi ha rifiutato il permesso di venire con voi.
Num	22	14	I principi di Moab quindi si levarono, tornarono da Balak e dissero: Balaam ha rifiutato di venire con noi.
Num	22	15	Allora Balak mandò di nuovo dei principi, in maggior numero e più ragguardevoli di quelli di prima.
Num	22	16	Essi vennero da Balaam e gli dissero: Così dice Balak figlio di Tsippor: Deh, nulla ti trattenga dal venire da me,
Num	22	17	perché io ti ricolmerò di onori e farò tutto ciò che mi dirai; vieni dunque, ti prego, e maledici questo popolo per me".
Num	22	18	Ma Balaam rispose e disse ai servi di Balak: Anche se Balak mi desse la sua casa piena di argento e d'oro, non potrei trasgredire l'ordine dell'Eterno, il mio DIO, per fare cosa piccola o grande.
Num	22	19	Ora perciò, vi prego, rimanete qui anche voi questa notte, affinché sappia che altro l'Eterno mi dirà.
Num	22	20	E DIO venne di notte a Balaam e gli disse: Se questi uomini sono venuti a chiamarti, alzati e va' con loro; ma farai solo ciò che io ti dirò.
Num	22	21	Così Balaam si levò la mattina, sellò la sua asina e se ne andò con i principi di Moab.
Num	22	22	Ma l'ira di DIO si accese perché egli era andato; e l'Angelo dell'Eterno si pose sulla strada come nemico contro di lui. Or egli cavalcava la sua asina e aveva con sé due servi.
Num	22	23	L'asina vide l'Angelo dell'Eterno che stava sulla strada con la sua spada sguainata in mano, uscì dalla strada ed entrò nei campi. Balaam allora percosse l'asina per farla ritornare sulla strada.
Num	22	24	Ma l'Angelo dell'Eterno si fermò in uno stretto sentiero tra le vigne, che aveva un muro da una parte e un muro dall'altra.
Num	22	25	Quando l'asina vide l'Angelo dell'Eterno, si strinse contro il muro e schiacciò il piede di Balaam contro il muro; così Balaam la percosse di nuovo.
Num	22	26	Allora l'Angelo dell'Eterno andò oltre e si fermò in un luogo stretto dove non c'era modo di muoversi né a destra né a sinistra.
Num	22	27	L'asina vide l'Angelo dell'Eterno e si accovacciò sotto Balaam; l'ira di Balaam si accese ed egli percosse l'asina col suo bastone.
Num	22	28	Allora l'Eterno aperse la bocca dell'asina che disse a Balaam: Che ti ho fatto per percuotermi in questo modo ben tre volte?.
Num	22	29	E Balaam rispose all'asina: Perché ti sei burlata di me; se avessi una spada in mano, ora ti ammazzerei.
Num	22	30	L'asina disse a Balaam: Non sono forse la tua asina sulla quale hai sempre cavalcato fino a quest'oggi? Sono forse abituata a comportarmi così con te?. Ed egli rispose: No.
Num	22	31	Allora l'Eterno aperse gli occhi a Balaam, ed egli vide l'Angelo dell'Eterno che stava sulla strada con la sua spada sguainata in mano. E Balaam si inchinò e si prostrò con la faccia a terra.
Num	22	32	L'Angelo dell'Eterno gli disse: Perché hai percosso la tua asina ben tre volte? Ecco, io sono uscito come tuo nemico perché la via che batti è contraria al mio volere;
Num	22	33	l'asina mi ha visto e mi ha schivato ben tre volte; se non mi avesse schivato, io ti avrei certamente ucciso lasciando in vita lei.
Num	22	34	Allora Balaam disse all'Angelo dell'Eterno: lo ho peccato, perché non sapevo che tu stavi sulla strada contro di me; ora perciò, se ciò che sto facendo ti dispiace, tornerò indietro.
Num	22	35	Ma l'Angelo dell'Eterno disse a Balaam: Va pure con quegli uomini; ma dirai soltanto quello che io ti dirò. Così Balaam andò con i principi di Balak.
Num	22	36	Quando Balak udì che Balaam arrivava, andò ad incontrarlo alla città di Moab che è sul confine segnato dall'Arnon, al margine estremo del suo territorio.
Num	22	37	Così Balak disse a Balaam: Non ti avevo forse mandato a chiamare con urgenza? Perché non sei venuto da me? Non sono forse in grado di onorarti?.
Num	22	38	Balaam rispose a Balak: Ecco, sono venuto da te; ma ora posso dire qualcosa? La parola che DIO mi metterà in bocca, quella dirò.
Num	22	39	Balaam andò con Balak, e giunsero a Kirjath-Hutsoth.
Num	22	40	Balak quindi sacrificò buoi e pecore e ne mandò alcuni a Balaam e ai principi che erano con lui.
Num	22	41	Al mattino Balak prese Balaam e lo fece salire a Bamoth Baal, e di là egli vide la parte estrema del popolo.
------------------------Numeri, capitolo 23
Num	23	1	Poi Balaam disse a Balak: Costruiscimi qui sette altari e preparami qui sette torelli e sette montoni.
Num	23	2	Balak fece come Balaam aveva detto, quindi Balak e Balaam offrirono un torello e un montone su ciascun altare.
Num	23	3	Balaam disse poi a Balak: Rimani presso il tuo olocausto e io andrò: forse l'Eterno verrà ad incontrarmi; e quel che mi mostrerà io te lo riferirò. Così egli andò su un'altura brulla.
Num	23	4	E DIO venne incontro a Balaam, e Balaam gli disse: lo ho preparato sette altari, e ho offerto un torello e un montone su ciascun altare.
Num	23	5	Allora l'Eterno mise un messaggio in bocca a Balaam e gli disse: Torna da Balak e parla così.
Num	23	6	Ritornò da lui, ed ecco che egli stava presso l'olocausto, lui e tutti i principi di Moab.
Num	23	7	Allora Balaam pronunciò il suo oracolo e disse: Balak, il re di Moab, mi ha fatto venire da Aram, dai monti d'Oriente: Vieni, maledici per me Giacobbe, vieni, accusa Israele!.
Num	23	8	Come posso maledire colui che Dio non ha maledetto? Come posso accusare colui che l'Eterno non ha accusato?
Num	23	9	Io lo vedo dalla cima delle rupi e lo contemplo dalle alture; ecco, è un popolo che dimora solo e non è annoverato fra le nazioni.
Num	23	10	Chi può calcolare la polvere di Giacobbe o contare il quarto d'Israele? Possa io morire della morte dei giusti e possa la mia fine essere come la loro!.
Num	23	11	Allora Balak disse a Balaam: Che mi hai fatto? Ti ho preso per maledire i miei nemici, invece tu li hai grandemente benedetti.
Num	23	12	Ma egli rispose e disse: Non devo io farmi premura di dire ciò che l'Eterno mi mette in bocca?.
Num	23	13	Poi Balak gli disse: Deh, vieni con me in un altro luogo, da dove tu lo possa vedere, anche se ne vedrai solo l'estremità e non lo potrai vedere tutto quanto, e di là lo maledirai per me.
Num	23	14	Così lo condusse al campo di Tsofim, sulla cima del Pisgah; costruì sette altari e offrì un torello e un montone su ciascun altare.
Num	23	15	Balaam quindi disse a Balak: Rimani qui presso il tuo olocausto e io andrò a incontrare l'Eterno lassù.
Num	23	16	E l'Eterno si fece incontro a Balaam, gli mise un messaggio in bocca e gli disse: Torna da Balak e parla così.
Num	23	17	Così ritornò da lui, ed ecco che egli stava presso il suo olocausto con i principi di Moab. Balak gli disse: Che cosa ha detto l'Eterno?.
Num	23	18	Allora Balaam pronunciò il suo oracolo e disse: Levati, Balak, e ascolta! Porgimi orecchio, figlio di Tsippor!
Num	23	19	Dio non è un uomo, perché possa mentire, né un figlio d'uomo, perché possa pentirsi. Quando ha detto una cosa, non la farà? O quando ha dichiarato una cosa, non la compirà?
Num	23	20	Ecco, ho ricevuto l'ordine di benedire; si, egli ha benedetto e io non revocherò la benedizione.
Num	23	21	Egli non ha scorto iniquità in Giacobbe e non ha visto perversità in Israele. L'Eterno, il suo DIO, è con lui, e il grido di un re è tra di loro.
Num	23	22	Dio, che lo ha fatto uscire dall'Egitto, è per lui come le corna poderose del bufalo.
Num	23	23	Non c'è sortilegio contro Giacobbe, non c'è divinazione contro Israele. Ora bisogna dire di Giacobbe e d'Israele che cosa Dio ha compiuto.
Num	23	24	Ecco, un popolo si leverà come una leonessa e si rizzerà come un leone; e non si accovaccerà prima di aver divorato la preda e di aver bevuto il sangue di quelli che ha ucciso.
Num	23	25	Allora Balak disse a Balaam: Non maledirlo affatto, ma neppure benedicilo.
Num	23	26	Ma Balaam rispose e disse a Balak: Non ti ho, forse detto che io avrei fatto tutto ciò che l'Eterno avrebbe detto?.
Num	23	27	Balak disse quindi a Balaam: Deh, vieni, io ti condurrò in un altro luogo; forse piacerà a DIO che di là tu lo maledica per me.
Num	23	28	Così Balak condusse Balaam in cima al Peor che sovrasta il deserto.
Num	23	29	E Balaam disse a Balak: Costruiscimi qui sette altari e preparami qui sette torelli e sette montoni.
Num	23	30	E Balak fece come Balaam aveva detto, e offri un torello e un montone su ciascun altare.
------------------------Numeri, capitolo 24
Num	24	1	Quando Balaam si avvide che agli occhi dell'Eterno era buono benedire Israele, non ricorse come le altre volte all'uso di sortilegi, ma voltò la faccia verso il deserto.
Num	24	2	E, alzati gli occhi, Balaam vide Israele accampato tribù per tribù, e lo Spirito di DIO venne su di lui.
Num	24	3	Allora pronunciò il suo oracolo e disse: Così dice Balaam, figlio di Beor, così dice l'uomo i cui occhi sono stati aperti,
Num	24	4	così dice colui che ode le parole di Dio, colui che mira la visione dell'Onnipotente, colui che cade, ma ha gli occhi aperti:
Num	24	5	"Come sono belle le tue tende, o Giacobbe, le tue dimore, o Israele!
Num	24	6	Esse si estendono come valli, come giardini lungo un fiume, come aloe che l'Eterno ha piantati, come cedri vicini alle acque.
Num	24	7	Verserà acqua dalle sue secchie, la sua progenie abiterà presso molte acque, il suo re si ergerà più in alto di Agag e il suo regno sarà esaltato.
Num	24	8	Dio, che lo ha fatto uscire dall'Egitto, è per lui come le corna poderose del bufalo. Egli divorerà nazioni che gli sono nemiche, frantumerà le loro ossa e le trafiggerà con le sue frecce.
Num	24	9	Egli si china, si accovaccia come un leone; e come una leonessa: chi oserà farlo alzare? Sia benedetto chi ti benedice e sia maledetto chi ti maledice!"
Num	24	10	Allora l'ira di Balak si accese contro Balaam; così egli battè le mani e Balak disse a Balaam: Io ti ho chiamato per maledire i miei nemici, ed ecco tu li hai benedetti per ben tre volte.
Num	24	11	Or dunque fuggi a casa tua! Avevo detto che ti avrei colmato di onori; ma ecco, l'Eterno ti ha impedito di riceverli.
Num	24	12	Così Balaam rispose a Balak: Non avevo forse parlato agli ambasciatori che mi avevi mandato, dicendo:
Num	24	13	"Anche se Balak mi dovesse dare la sua casa piena d'argento e d'oro, non potrei trasgredire l'ordine dell'Eterno per fare sia bene che male di mia propria iniziativa, ma dovrò dire ciò che l'Eterno dirà"?
Num	24	14	Ed ecco, ora ritornerò al mio popolo; vieni, io ti annunzierò ciò che questo popolo farà al tuo popolo negli ultimi giorni.
Num	24	15	Allora pronunciò il suo oracolo e disse: Così dice Balaam figlio di Beor, così dice l'uomo i cui occhi sono stati aperti,
Num	24	16	così dice colui che ode le parole di Dio, che conosce la scienza dell'Altissimo che mira la visione dell'Onnipotente, colui che cade, ma ha gli occhi aperti:
Num	24	17	Lo vedo, ma non ora; lo contemplo, ma non vicino: una stella sorgerà da Giacobbe e uno scettro si alzerà da Israele, che schiaccerà Moab da un capo all'altro e abbatterà tutti i figli di Sceth.
Num	24	18	Edom diventerà sua proprietà e anche Seir, suo nemico, diventerà sua proprietà: Israele farà prodezze.
Num	24	19	Da Giacobbe verrà un dominatore che sterminerà i superstiti delle città.
Num	24	20	Poi guardò su Amalek e pronunciò il suo oracolo, dicendo: Amalek era la prima delle nazioni, ma la sua fine culminerà in rovina.
Num	24	21	Guardò anche sui Kenei e pronunciò il suo oracolo, dicendo: La tua dimora è solida e il tuo nido è posto nella roccia;
Num	24	22	nondimeno il Keneo dovrà essere devastato, finche l'Assiro ti porterà in cattività.
Num	24	23	Poi pronunciò di nuovo il suo oracolo e disse: Ahimè! Chi sussisterà quando Dio compirà questo?
Num	24	24	Ma delle navi verranno da Kittim; esse umilieranno Assur e umilieranno Eber, ed egli pure finirà per essere distrutto.
Num	24	25	Poi Balaam si levò, partì e fece ritorno a casa sua, e anche Balak se ne andò per la sua strada.
------------------------Numeri, capitolo 25
Num	25	1	Mentre Israele si trovava a Scittim, il popolo cominciò a darsi alla fornicazione con le figlie di Moab.
Num	25	2	Esse invitarono il popolo ai sacrifici dei loro dèi, e il popolo mangiò e si prostrò davanti ai loro dèi.
Num	25	3	Così Israele si unì a Baal-Peor, e l'ira dell'Eterno si accese contro Israele.
Num	25	4	L'Eterno quindi disse a Mosè: Prendi tutti i capi del popolo e falli uccidere ed impiccare davanti all'Eterno all'aperto, in pieno sole, affinché l'ardente ira dell'Eterno si allontani da Israele.
Num	25	5	Così Mosè disse ai giudici d'Israele: Ciascuno di voi uccida dei suoi uomini coloro che si sono uniti a Baal-Peor.
Num	25	6	Ed ecco uno dei figli d'Israele venne e presentò ai suoi fratelli una donna madianita, sotto gli occhi di Mosè e di tutta l'assemblea dei figli d'Israele, mentre essi stavano piangendo all'ingresso della tenda di convegno.
Num	25	7	Al vedere questo, Finehas figlio di Eleazar, figlio del sacerdote Aaronne si alzò in mezzo all'assemblea e prese in mano una lancia,
Num	25	8	seguì quindi l'uomo d'Israele nella sua alcova e li trafisse ambedue, l'uomo d'Israele e la donna, nel basso ventre. Così la calamità tra i figli d'Israele fu arrestata.
Num	25	9	Di quella calamità morirono ventiquattromila persone.
Num	25	10	Allora l'Eterno parlò a Mosè dicendo:
Num	25	11	Finehas figlio di Eleazar, figlio del sacerdote Aaronne, ha rimosso la mia ira dai figli d'Israele, perch'egli è stato animato della stessa mia gelosia in mezzo a loro; così nella mia gelosia non ho sterminato i figli d'Israele.
Num	25	12	Perciò digli: Ecco, io stabilisco con lui un'alleanza di pace,
Num	25	13	che sarà per lui e per la sua progenie dopo di lui l'alleanza di un sacerdozio perpetuo, perché ha avuto zelo per il suo DIO e ha fatto l'espiazione per i figli d'Israele".
Num	25	14	Or l'uomo d'Israele, che fu ucciso con la donna madianita, si chiamava Zimri, figlio di Salu, capo di una casa patriarcale dei Simeoniti.
Num	25	15	E la donna che fu uccisa, la Madianita, si chiamava Cozbi, figlia di Tsur, capo della gente di una casa patriarcale in Madian.
Num	25	16	Poi l'Eterno parlò a Mosè dicendo:
Num	25	17	Molestate i Madianiti e attaccateli,
Num	25	18	perché essi vi hanno molestato con i loro artifici mediante i quali vi hanno sedotti nel caso di Peor e nel caso di Cozbi, figlia di un principe di Madian, loro sorella, che fu uccisa il giorno della calamità per il caso di Peor.
------------------------Numeri, capitolo 26
Num	26	1	Or dopo la calamità, avvenne che l'Eterno parlò a Mosè e ad Eleazar, figlio del sacerdote Aaronne, dicendo:
Num	26	2	Fate il censimento di tutta l'assemblea dei figli d'Israele, dall'età di vent'anni in su, in base alle case dei loro padri, di tutti coloro che in Israele possono andare in guerra.
Num	26	3	Così Mosè e il sacerdote Eleazar parlarono loro nelle pianure di Moab presso il Giordano sulla sponda opposta a Gerico, dicendo:
Num	26	4	Si faccia il censimento della gente dall'età di venti anni in su, come l'Eterno ha ordinato a Mosè e ai figli d'Israele, quando uscirono dal paese d'Egitto.
Num	26	5	Ruben era il primogenito d'Israele. I figli di Ruben furono: Hanok da cui discende la famiglia degli Hanokiti; Pallu, da cui discende la famiglia dei Palluiti;
Num	26	6	Hetsron, da cui discende la famiglia degli Hetsroniti; Karmi da cui discende la famiglia dei Karmiti.
Num	26	7	Queste sono le famiglie dei Rubeniti: quelli tra loro recensiti furono quarantatremila settecentotrenta.
Num	26	8	Il figlio di Pallu fu Eliab.
Num	26	9	I figli di Eliab furono: Nemuel, Dathan ed Abiram. Questi sono quel Dathan e quell'Abiram, membri del consiglio, che si ribellarono contro Mosè e contro Aaronne con la gente di Kore, quando si ribellarono contro l'Eterno;
Num	26	10	e la terra aperse la sua bocca e li inghiottì insieme a Kore quando quella gente perì, e il fuoco divorò duecentocinquanta uomini, che servirono come segno di monito.
Num	26	11	Ma i figli di Kore non perirono.
Num	26	12	I figli di Simeone secondo le loro famiglie furono: da Nemuel, la famiglia dei Nemueliti; da Jamin, la famiglia dei Jaminiti; da Jakin, la famiglia dei Jakiniti;
Num	26	13	da Zerah la famiglia degli Zerahiti; da Saul, la famiglia dei Sauliti.
Num	26	14	Queste sono le famiglie dei Simeoniti: ventiduemiladuecento.
Num	26	15	I figli di Gad secondo le loro famiglie furono: da Tsefon, la famiglia degli Tsefoniti; da Hagghi, la famiglia degli Hagghiti; da Shuni, la famiglia degli Shuniti;
Num	26	16	da Ozni, Ia famiglia degli Ozniti; da Eri, la famiglia degli Eriti;
Num	26	17	da Arod, la famiglia degli Aroditi; da Areli, la famiglia degli Areliti.
Num	26	18	Queste sono le famiglie dei figli di Gad, in base a quelli tra loro recensiti: quarantamilacinquecento.
Num	26	19	I figli di Giuda furono: Er e Onan; ma Er e Onan morirono nel paese di Canaan.
Num	26	20	I figli di Giuda secondo le loro famiglie furono: da Scelah, la famiglia degli Scelaniti; da Perets, la famiglia dei Peretsiti; da Zerah, la famiglia degli Zerahiti.
Num	26	21	I figli di Perets furono: da Hetsron, la famiglia degli Hetsroniti; da Hamul la famiglia degli Hamuliti.
Num	26	22	Queste sono le famiglie di Giuda in base a quelli tra loro recensiti: settantaseimilacinquecento.
Num	26	23	I figli di Issacar secondo le loro famiglie furono: da Tola la famiglia dei Tolaiti; da Puvah, la famiglia dei Puviti;
Num	26	24	da Jashub, la famiglia degli Jashubiti; da Scimron, la famiglia degli Scimroniti.
Num	26	25	Queste sono le famiglie di Issacar in base a quelli tra loro recensiti: sessantaquattromilatrecento.
Num	26	26	I figli di Zabulon secondo le loro famiglie furono: da Sered, la famiglia dei Sarditi; da Elon, la famiglia degli Eloniti; da Jahleel, la famiglia degli Jahleeliti.
Num	26	27	Queste sono le famiglie degli Zabuloniti in base a quelli tra loro recensiti: sessantamilacinquecento.
Num	26	28	I figli di Giuseppe secondo le loro famiglie furono: Manasse ed Efraim.
Num	26	29	I figli di Manasse furono: da Makir, la famiglia dei Makiriti. Makir generò Galaad; da Galaad, la famiglia dei Galaaditi.
Num	26	30	Questi sono i figli di Galaad: da Jezer, la, famiglia degli Jezeriti; da Helek la famiglia degli Helekiti;
Num	26	31	da Asriel, la famiglia degli Asrieliti; da Scekem, la famiglia degli Scekemiti;
Num	26	32	da Scemida, la famiglia dei Scemidaiti; da Hefer la famiglia degli Heferiti.
Num	26	33	Or Tselofehad, figlio di Hefer, non ebbe maschi ma soltanto delle figlie; e i nomi delle figlie di Tselofehad furono: Mahlah, Noah, Hoglah, Milkah e Thirtsah.
Num	26	34	Queste sono le famiglie di Manasse; quelli tra loro recensiti furono cinquantaduemila settecento.
Num	26	35	Questi sono i figli di Efraim secondo le loro famiglie; da Shuthelah, la famiglia dei Shuthelahiti; da Beker, la famiglia dei Bekeriti; da Tahan, la famiglia dei Tahaniti.
Num	26	36	Questi sono i figli di Shuthelah: da Eran, la famiglia degli Eraniti.
Num	26	37	Queste sono le famiglie dei figli di Efraim in base a quelli tra loro recensiti: trentaduemilacinquecento. Questi sono i figli di Giuseppe secondo le loro famiglie.
Num	26	38	I figli di Beniamino secondo le loro famiglie furono: da Bela, la famiglia dei Belaiti; da Ashbel la famiglia degli Ashbeliti; da Ahiram la famiglia degli Ahiramiti;
Num	26	39	da Shufam, la famiglia degli Shufamiti; da Hufam, la famiglia degli Hufamiti.
Num	26	40	I figli di Bela, furono: Ard e Naaman; da Ard, la famiglia degli Arditi; da Naaman, la famiglia dei Naamiti.
Num	26	41	Questi sono i figli di Beniamino secondo le loro famiglie. Quelli tra loro recensiti furono quarantacinquemilaseicento.
Num	26	42	Questi sono i figli di Dan secondo le loro famiglie: da Shuham, la famiglia degli Shuhamiti. Questi sono i figli di Dan secondo le loro famiglie.
Num	26	43	Il totale delle famiglie degli Shuhamiti in base a quelli tra loro recensiti fu: sessantaquattromila quattrocento.
Num	26	44	I figli di Ascer secondo le loro famiglie furono: da Jimna, la famiglia degli Jimniti; da Jishvi, la famiglia degli Jishviti; da Beriah, la famiglia dei Beriaiti.
Num	26	45	Dai figli di Beriah: da Heber, la famiglia degli Heberiti; da Malkiel, la famiglia dei Malkieliti.
Num	26	46	Il nome della figlia di Ascer era Serah.
Num	26	47	Queste sono le famiglie dei figli di Ascer in base a quelli tra loro recensiti: cinquantatremilaquattrocento.
Num	26	48	I figli di Neftali secondo le loro famiglie furono: da Jahtseel, la famiglia dei Jahtseeliti; da Guni, la famiglia dei Guniti;
Num	26	49	da Jetser, la famiglia degli Jetseriti; da Scillem, la famiglia degli Scillemiti.
Num	26	50	Queste sono le famiglie di Neftali secondo le loro famiglie. Quelli tra loro recensiti furono quarantacinquemilaquattrocento.
Num	26	51	Questi furono quelli recensiti tra i figli d'Israele: seicentounomila settecentotrenta.
Num	26	52	Allora l'Eterno parlò a Mosè dicendo:
Num	26	53	Il paese sarà diviso tra di loro come eredità, secondo il numero delle persone.
Num	26	54	A quelli che sono in maggior numero darai in eredità una porzione maggiore; a quelli che sono in minor numero darai una porzione minore; si darà a ciascuno la sua porzione in base a quelli tra loro recensiti.
Num	26	55	Ma la ripartizione del paese sarà fatta a sorte; essi riceveranno la loro eredità in base ai nomi delle loro tribù paterne.
Num	26	56	La ripartizione della eredità sarà fatta a sorte fra tutte le tribù, grandi e piccole.
Num	26	57	E questi furono quelli recensiti dei Leviti, secondo le loro famiglie: da Gershon, la famiglia dei Ghershoniti; da Kohath, la famiglia dei Kohathiti; da Merari, la famiglia dei Merariti.
Num	26	58	Queste sono le famiglie di Levi: la famiglia dei Libniti, la famiglia degli Hebroniti, la famiglia dei Mahliti, la famiglia dei Musciti, la famiglia dei Korahiti. E Kohath generò Amram.
Num	26	59	Il nome della moglie di Amram era Jokebed, figlia di Levi che nacque a Levi in Egitto; ad Amram essa partorì Aaronne, Mosè e Miriam loro sorella.
Num	26	60	Ad Aaronne nacquero Nadab e Abihu, Eleazar e Ithamar.
Num	26	61	Or Nadab e Abihu morirono quando presentarono all'Eterno fuoco illecito.
Num	26	62	Quelli tra loro recensiti furono ventitremila: tutti maschi dall'età di un mese in su. Essi non furono recensiti con gli altri figli d'Israele, perché non fu loro data alcuna eredità tra i figli d'Israele.
Num	26	63	Questi sono quelli recensiti da Mosè e dal sacerdote Eleazar, che recensirono i figli d'Israele nelle pianure di Moab presso il Giordano sulla sponda opposta a Gerico.
Num	26	64	Fra questi non vi era alcuno di quelli recensiti da Mosè e dal sacerdote Aaronne, quando essi recensirono i figli d'Israele nel deserto di Sinai.
Num	26	65	Poiché l'Eterno aveva detto di loro: Essi moriranno, moriranno nel deserto!. E di loro non rimase neppure uno, ad eccezione di Caleb, figlio di Jefunneh, e di Giosuè figlio di Nun.
------------------------Numeri, capitolo 27
Num	27	1	Poi si avvicinarono le figlie di Tselofehad, figlio di Hefer, figlio di Galaad, figlio di Makir, figlio di Manasse, delle famiglie di Manasse, figlio di Giuseppe; e questi sono i nomi delle figlie: Mahlah, Noah, Hoglah, Milah e Thirtsah.
Num	27	2	e si presentarono davanti a Mosè, davanti al sacerdote Eleazar, davanti ai principi e a tutta l'assemblea all'ingresso della tenda di convegno e dissero:
Num	27	3	Nostro padre morì nel deserto, ma non fu nel gruppo di coloro che si radunarono contro l'Eterno nel gruppo di Kore, ma morì a motivo del suo peccato senza avere figli.
Num	27	4	Perché dovrebbe il nome di nostro padre scomparire dal mezzo della sua famiglia per non aver avuto figli? Dacci una proprietà in mezzo ai fratelli di nostro padre.
Num	27	5	Allora Mosè portò la loro causa davanti all'Eterno.
Num	27	6	E l'Eterno parlò a Mosè dicendo:
Num	27	7	Le figlie di Tselofehad dicono bene. Si, tu darai loro in eredità una proprietà tra i fratelli di loro padre e farai passare ad esse l'eredità di loro padre.
Num	27	8	parlerai pure ai figli d'Israele e dirai: Quando uno muore senza lasciare alcun figlio, farete passare la sua eredità a sua figlia.
Num	27	9	Se non ha alcuna figlia, darete la sua eredità ai suoi fratelli.
Num	27	10	Se non ha fratelli, darete la sua eredità ai fratelli di suo padre.
Num	27	11	Se poi suo padre non ha alcun fratello, darete la sua eredità al parente più stretto nella sua famiglia; ed egli la possederà". Questo sarà per i figli d'Israele una forma di diritto, come l'Eterno ha ordinato a Mosè.
Num	27	12	Poi l'Eterno disse a Mosè: Sali su questo monte Abarim e contempla il paese che io do ai figli d'Israele.
Num	27	13	Dopo averlo visto, anche tu sarai riunito al tuo popolo, come fu riunito Aaronne tuo fratello,
Num	27	14	perché vi ribellaste al mio comando nel deserto di Tsin quando l'assemblea contese, e non mi santificaste alle acque davanti ai loro occhi. (Queste sono le acque di Meriba a Kadesh, nel deserto di Sin).
Num	27	15	Mosè quindi parlò all'Eterno, dicendo:
Num	27	16	L'Eterno, il DIO degli spiriti di ogni carne, costituisca su questa assemblea un uomo
Num	27	17	che esca davanti a loro ed entri davanti a loro, e li faccia uscire e li faccia entrare, affinché l'assemblea dell'Eterno non sia come un gregge senza pastore.
Num	27	18	Allora l'Eterno disse a Mosè: Prendi Giosuè, figlio di Nun, uomo in cui è lo Spirito, e posa la tua mano su di lui;
Num	27	19	poi lo farai comparire davanti al sacerdote Eleazar e davanti a tutta l'assemblea e gli darai gli ordini in loro presenza,
Num	27	20	e lo farai partecipe della tua autorità, affinché tutta l'assemblea dei figli d'Israele gli obbedisca.
Num	27	21	Egli si presenterà davanti al sacerdote Eleazar, che consulterà per lui il giudizio dell'Urim davanti all'Eterno; al suo ordine usciranno e al suo ordine entreranno, lui e tutti i figli d'Israele con lui, tutta l'assemblea.
Num	27	22	Così Mosè fece come l'Eterno gli aveva ordinato; prese Giosuè e lo fece comparire davanti al sacerdote Eleazar e davanti a tutta l'assemblea;
Num	27	23	poi posò le sue mani su di lui e gli diede gli ordini, come l'Eterno aveva comandato per mezzo di Mosè.
------------------------Numeri, capitolo 28
Num	28	1	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Num	28	2	Da' quest'ordine ai figli d'Israele e di' loro: Avrete cura di presentarmi al tempo stabilito la mia offerta, il cibo dei miei sacrifici fatti col fuoco, come odore soave a me.
Num	28	3	E dirai loro: Questo è il sacrificio fatto col fuoco, che offrirete all'Eterno: due agnelli al giorno di un anno senza difetti, come olocausto perpetuo.
Num	28	4	Un agnello lo offrirai al mattino, mentre l'altro agnello lo offrirai sull'imbrunire;
Num	28	5	e, come oblazione di cibo, un decimo d'efa di fior di farina, mescolata con un quarto di hin di olio vergine.
Num	28	6	E' un olocausto perpetuo, stabilito sul monte Sinai, un sacrificio fatto col fuoco, in odore soave all'Eterno.
Num	28	7	La sua libazione sarà di un quarto di hin per ciascun agnello; verserai la libazione di bevanda inebriante all'Eterno nel luogo santo.
Num	28	8	L'altro agnello l'offrirai sull'imbrunire; l'offrirai come l'oblazione di cibo del mattino e la sua libazione; è un sacrificio fatto col fuoco, in odore soave all'Eterno.
Num	28	9	Nel giorno di sabato offrirete due agnelli di un anno, senza difetto e, come oblazione di cibo, due decimi di fior di farina mescolata con olio con la sua libazione.
Num	28	10	E l'olocausto del sabato, per ogni sabato, otre l'olocausto perpetuo e la sua libazione.
Num	28	11	Al principio dei vostri mesi offrirete come olocausto all'Eterno due torelli, un montone, sette agnelli dell'anno senza difetti
Num	28	12	e tre decimi di fior di farina mescolata con olio, come oblazione di cibo per ciascun torello, due decimi di fior di farina mescolata con olio, come oblazione di cibo per il montone,
Num	28	13	e un decimo di fior di farina mescolata con olio, come oblazione di cibo per ogni agnello. E' un olocausto di odore soave, un sacrificio fatto col fuoco all'Eterno.
Num	28	14	Le libazioni saranno di un mezzo hin di vino per torello, di un terzo di hin per montone e di un quarto di hin per agnello. Questo è l'olocausto di ogni mese, per tutti i mesi dell'anno.
Num	28	15	E si offrirà all'Eterno un capretto come sacrificio per il peccato, oltre l'olocausto perpetuo e la sua libazione.
Num	28	16	Nel quattordicesimo giorno del primo mese sarà la Pasqua in onore dell'Eterno.
Num	28	17	E il quindicesimo giorno di quel mese sarà festa. Per sette giorni si mangerà pane senza lievito.
Num	28	18	Il primo giorno vi sarà una santa convocazione; non farete alcun lavoro servile,
Num	28	19	ma offrirete come sacrificio fatto col fuoco, un olocausto all'Eterno: due torelli, un montone e sette agnelli di un anno, i quali devono essere senza difetto,
Num	28	20	con la loro oblazione di cibo di fior di farina mescolata con olio; ne offrirete tre decimi per torello e due decimi per montone;
Num	28	21	ne offrirai un decimo per ciascuno dei sette agnelli,
Num	28	22	e offrirai un capro come sacrificio per il peccato, per fare l'espiazione per voi.
Num	28	23	Offrirete questi sacrifici oltre l'olocausto del mattino, che è un olocausto perpetuo.
Num	28	24	Così offrirete ogni giorno, per sette giorni, il cibo del sacrificio fatto col fuoco, di odore soave all'Eterno. Lo si offrirà oltre l'olocausto perpetuo con la sua libazione".
Num	28	25	Nel settimo giorno avrete una santa convocazione; non farete alcun lavoro servile.
Num	28	26	Il giorno delle primizie, quando presenterete all'Eterno una nuova oblazione di cibo, alla vostra festa delle settimane, avrete una santa convocazione; non farete alcun lavoro servile.
Num	28	27	Allora offrirete, come olocausti di odore soave all'Eterno, due torelli, un montone e sette agnelli di un anno,
Num	28	28	con la loro oblazione di cibo di fior di farina mescolata con olio; tre decimi per ciascun torello, due decimi per il montone,
Num	28	29	e un decimo per ciascuno dei sette agnelli;
Num	28	30	offrirete anche un capretto per fare l'espiazione per voi.
Num	28	31	Offrirete questi sacrifici, oltre l'olocausto perpetuo con la loro oblazione di cibo e le loro libazioni. Devono essere animali senza difetto.
------------------------Numeri, capitolo 29
Num	29	1	Nel settimo mese, nel primo giorno del mese avrete una santa convocazione; non farete alcun lavoro servile; sarà per voi il giorno del suono delle trombe.
Num	29	2	Offrirete come olocausto di odore soave all'Eterno, un torello, un montone e sette agnelli di un anno senza difetto,
Num	29	3	con la loro oblazione di cibo di fior di farina, mescolata con olio: tre decimi per il torello, due decimi per il montone,
Num	29	4	e un decimo per ciascuno dei sette agnelli;
Num	29	5	e un capretto, come sacrificio per il peccato, per fare l'espiazione per voi,
Num	29	6	oltre all'olocausto del mese con la sua oblazione di cibo, all'olocausto perpetuo con la sua oblazione di cibo, secondo le norme stabilite. Sarà un sacrificio fatto col fuoco, di odore soave all'Eterno.
Num	29	7	Il decimo giorno di questo settimo mese avrete una santa convocazione e umilierete le anime vostre; non farete alcun lavoro,
Num	29	8	e offrirete come olocausto di odore soave all'Eterno, un torello, un montone e sette agnelli di un anno, che devono essere senza difetto,
Num	29	9	con la loro oblazione di cibo di fior di farina, mescolata con olio: tre decimi per il torello, due decimi per il montone,
Num	29	10	un decimo per ciascuno dei sette agnelli,
Num	29	11	e un capretto come sacrificio per il peccato, oltre al sacrificio d'espiazione, all'olocausto perpetuo con la sua oblazione e alle loro libazioni.
Num	29	12	Il quindicesimo giorno del settimo mese avrete una santa convocazione; non farete alcun lavoro servile e celebrerete una festa all'Eterno per sette giorni
Num	29	13	Offrirete in olocausto, come sacrificio fatto mediante il fuoco di odore soave all'Eterno, tredici torelli, due montoni e quattordici agnelli di un anno, che devono essere senza difetto,
Num	29	14	con la loro oblazione di cibo di fior di farina, mescolata con olio: tre decimi per ciascuno dei tredici torelli due decimi per ciascuno dei due montoni,
Num	29	15	un decimo per ciascuno dei quattordici agnelli,
Num	29	16	e un capretto come sacrificio per il peccato, oltre all'olocausto perpetuo, alla sua oblazione e alla sua libazione.
Num	29	17	Il secondo giorno offrirete dodici torelli, due montoni e quattordici agnelli di un anno senza difetto,
Num	29	18	con la loro oblazione di cibo e le loro libazioni per i torelli, i montoni e gli agnelli in base al loro numero, secondo le norme stabilite,
Num	29	19	e un capretto come sacrificio per il peccato, oltre all'olocausto perpetuo alla sua oblazione di cibo e alle loro libazioni.
Num	29	20	Il terzo giorno offrirete undici torelli due montoni e quattordici agnelli di un anno, senza difetto,
Num	29	21	con la loro oblazione di cibo e le loro libazioni per i torelli, i montoni e gli agnelli, in base al loro numero, secondo le norme stabilite;
Num	29	22	e un capro come sacrificio per il peccato, oltre all'olocausto perpetuo alla sua oblazione di cibo e alla sua libazione.
Num	29	23	Il quarto giorno offrirete dieci torelli, due montoni e quattordici agnelli di un anno, senza difetto,
Num	29	24	con la loro oblazione di cibo e le loro libazioni per i torelli, i montoni e gli agnelli, in base al loro numero secondo le norme stabilite,
Num	29	25	e un capretto, come sacrificio per il peccato, oltre all'olocausto perpetuo, alla sua oblazione di cibo e alla sua libazione.
Num	29	26	Il quinto giorno offrirete nove torelli, due montoni e quattordici agnelli di un anno, senza difetto,
Num	29	27	con la loro oblazione di cibo e le loro libazioni per i torelli, i montoni e gli agnelli, in base al loro numero, secondo le norme stabilite,
Num	29	28	e un capro, come sacrificio per il peccato, oltre all'olocausto perpetuo alla sua oblazione di cibo e alla sua libazione.
Num	29	29	Il sesto giorno offrirete otto torelli, due montoni e quattordici agnelli di un anno, senza difetto,
Num	29	30	con la loro oblazione di cibo e le loro libazioni per i torelli, i montoni e gli agnelli, in base al loro numero, secondo le norme stabilite,
Num	29	31	e un capro, come sacrificio per il peccato, oltre all'olocausto perpetuo, alla sua oblazione di cibo e alla sua libazione.
Num	29	32	Il settimo giorno offrirete sette torelli, due montoni e quattordici agnelli di un anno, senza difetto,
Num	29	33	con la loro oblazione di cibo e le loro libazioni per i torelli, i montoni e gli agnelli, in base al loro numero, secondo le norme stabilite,
Num	29	34	e un capro, come sacrificio per il peccato, oltre all'olocausto perpetuo, alla sua oblazione di cibo e alla sua libazione.
Num	29	35	L'ottavo giorno avrete una solenne assemblea; non farete alcun lavoro servile,
Num	29	36	e offrirete in olocausto, come sacrificio perpetuo fatto col fuoco di odore soave all'Eterno, un torello, un montone e sette agnelli di un anno, senza difetto,
Num	29	37	con la loro oblazione di cibo e le loro libazioni per il torello, il montone e gli agnelli, in base al loro numero, secondo le norme stabilite,
Num	29	38	e un capro, come sacrificio per il peccato, oltre all'olocausto perpetuo, alla sua oblazione di cibo e alla sua libazione.
Num	29	39	Questi sono i sacrifici che offrirete all'Eterno nelle vostre feste stabilite, (oltre alle offerte per i vostri voti e alle vostre offerte volontarie) come vostri olocausti e vostre oblazioni e come libazioni e vostri sacrifici di ringraziamento.
Num	29	40	E Mosè riferì ai figli d'Israele tutto ciò che l'Eterno gli aveva ordinato.
------------------------Numeri, capitolo 30
Num	30	1	Poi Mosè parlò ai capi delle tribù dei figli d'Israele, dicendo: Questo è ciò che l'Eterno ha ordinato:
Num	30	2	"Quando uno fa un voto all'Eterno o contrae un'obbligazione con giuramento, non violerà la sua parola, ma farà tutto ciò che è uscito dalla sua bocca.
Num	30	3	Quando una donna fa un voto all'Eterno e si lega con un'obbligazione mentre è ancora in casa del padre, durante la sua giovinezza,
Num	30	4	se il padre saputo del suo voto e dell'obbligazione a cui si è legata, non dice nulla in merito, tutti i suoi voti rimarranno validi e rimarranno valide tutte le obbligazioni a cui si è legata.
Num	30	5	Ma se il padre, il giorno che viene a saperlo, le si oppone, tutti i suoi voti e tutte le obbligazioni a cui si è legata, non saranno validi; e l'Eterno la perdonerà, perché il padre le si è opposto.
Num	30	6	Se dovesse invece maritarsi mentre è legata dai voti o da una obbligazione contratta sconsideratamente con le proprie labbra,
Num	30	7	se il marito lo sa e il giorno che viene a saperlo non dice nulla in merito, i suoi voti rimarranno validi e rimarranno valide le obbligazioni a cui si è legata.
Num	30	8	Ma se il marito, il giorno che viene a saperlo le si oppone, egli annullerà il voto che ella ha fatto e l'obbligazione contratta sconsideratamente con le proprie labbra; e l'Eterno la perdonerà.
Num	30	9	Ma il voto di una vedova o di una donna ripudiata, qualunque sia l'obbligazione a cui si è legata, rimarrà valido.
Num	30	10	Se ella fa un voto nella casa di suo marito, o ha contratto un'obbligazione con giuramento,
Num	30	11	e il marito lo ha saputo, se il marito non dice nulla in merito e non le si oppone, tutti i suoi voti rimarranno validi e rimarranno valide tutte le obbligazioni a cui si è legata.
Num	30	12	Ma se il marito, il giorno che viene a saperlo li annulla, tutto ciò che è uscito dalle labbra, siano voti obbligazioni a cui si è legata, non sarà valido il marito li ha annullati; e l'Eterno la perdonerà.
Num	30	13	Il marito può confermare e il marito può annullare qualunque voto e qualunque giuramento vincolante, che mira a mortificare la sua persona.
Num	30	14	Ma se il marito, giorno dopo giorno, non dice nulla in merito, egli conferma in questo modo tutti i suoi voti e tutte le obbligazioni a cui si è legata; li conferma, perché non ha detto nulla in merito il giorno che è venuto a saperlo.
Num	30	15	Ma se li annulla dopo averlo saputo, porterà il peso del peccato della moglie".
Num	30	16	Questi sono gli statuti che l'Eterno prescrisse a Mosè, in merito alle relazioni tra marito e moglie, e tra padre e figlia, mentre ella è ancora fanciulla in casa di suo padre.
------------------------Numeri, capitolo 31
Num	31	1	Poi l'Eterno parlò a Mosè, dicendo: Vendica i figli d'Israele contro i Madianiti;
Num	31	2	poi sarai riunito al tuo popolo.
Num	31	3	Allora Mosè parlò al popolo, dicendo: Alcuni uomini fra di voi si armino per la guerra e marcino contro Madian per eseguire la vendetta dell'Eterno su Madian.
Num	31	4	Manderete in guerra mille uomini per tribù, di tutte le tribù d'Israele.
Num	31	5	Così furono reclutati fra le divisioni d'Israele mille uomini per tribù, cioè dodicimila uomini, armati per la guerra.
Num	31	6	Mosè li mandò quindi in guerra, mille uomini per tribù, assieme a Finehas, figlio del sacerdote Eleazar, che aveva in mano gli strumenti sacri e le trombe d'allarme.
Num	31	7	E combatterono contro Madian come l'Eterno aveva ordinato a Mosè, e uccisero tutti i maschi.
Num	31	8	Assieme alle vittime a loro fatte, essi uccisero anche i re di Madian: Evi, Rekem, Tsur, Hur e Reba, i cinque re di Madian; uccisero pure con la spada Balaam, figlio di Beor.
Num	31	9	I figli d'Israele presero prigioniere anche le donne di Madian e i loro fanciulli, e depredarono tutto il loro bestiame, tutte le loro greggi e tutti i loro beni;
Num	31	10	poi incendiarono tutte le città dove abitavano e tutte le loro fortezze,
Num	31	11	e presero tutte le spoglie e tutta la preda, gente e bestiame;
Num	31	12	quindi portarono i prigionieri, la preda e le spoglie a Mosè, al sacerdote Eleazar e all'assemblea dei figli d'Israele, accampati nelle pianure di Moab, presso il Giordano, sulla sponda opposta a Gerico.
Num	31	13	Mosè, il sacerdote Eleazar e tutti i principi dell'assemblea uscirono ad incontrarli fuori dell'accampamento.
Num	31	14	Ma Mosè si adirò contro i comandanti dell'esercito, capi di migliaia e capi di centinaia, che tornavano da quella spedizione di guerra.
Num	31	15	Mosè disse loro: Avete lasciato in vita tutte le donne?
Num	31	16	Furono esse, dietro suggerimento di Balaam, a far peccare i figli d'Israele contro l'Eterno, nel fatto di Peor per cui scoppiò la calamità nell'assemblea dell'Eterno.
Num	31	17	Or dunque uccidete ogni maschio tra i fanciulli e uccidete ogni donna che ha avuto rapporti sessuali con un uomo,
Num	31	18	ma conservate in vita per voi tutte le fanciulle che non hanno avuto rapporti sessuali con uomini.
Num	31	19	Voi invece rimanete fuori dell'accampamento per sette giorni; chiunque ha ucciso qualcuno e chiunque ha toccato una persona uccisa, si purifichi nel terzo e nel settimo giorno; e questo tanto per voi che per i vostri prigionieri.
Num	31	20	Purificherete anche ogni veste ogni oggetto di pelle, ogni lavoro di pelo di capra e ogni utensile di legno.
Num	31	21	Poi il sacerdote Eleazar disse ai soldati che erano andati alla guerra: Questa è la norma di legge che l'Eterno ha prescritta a Mosè:
Num	31	22	solo l'oro, l'argento, il bronzo, il ferro, lo stagno e il piombo
Num	31	23	tutto ciò che resiste al fuoco, lo farete passare per il fuoco e sarà reso puro; ma sarà purificato anche con l'acqua di purificazione per l'impurità; invece tutto ciò che non può resistere al fuoco, o farete passare per l'acqua.
Num	31	24	E nel settimo giorno laverete le vostre vesti, e sarete puri; poi potrete entrare nell'accampamento.
Num	31	25	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Num	31	26	Tu col sacerdote Eleazar e con i capi-famiglia dell'assemblea, Fa' il conto di tutto il bottino fatto, della gente e del bestiame;
Num	31	27	e dividi il bottino fra quelli che hanno preso parte alla guerra e che sono andati a combattere e tutta l'assemblea.
Num	31	28	Preleverai dagli uomini di guerra che sono andati a combattere un tributo per l'Eterno: cioè uno su cinquecento delle persone, della mandria, degli asini e del gregge.
Num	31	29	Lo prenderai dalla loro metà e lo darai al sacerdote Eleazar come un'offerta all'Eterno.
Num	31	30	E dalla metà che spetta ai figli d'Israele prenderai uno su cinquanta, delle persone, della mandria, degli asini e del gregge, di tutto il bestiame, e lo darai ai Leviti, che hanno la responsabilità del tabernacolo dell'Eterno.
Num	31	31	E Mosè e il sacerdote Eleazar fecero come l'Eterno aveva ordinato a Mosè.
Num	31	32	Or il bottino che rimaneva della razzia fatta dagli uomini di guerra consisteva in seicentosettantacinquemila pecore,
Num	31	33	settantaduemila buoi,
Num	31	34	sessantunomila asini,
Num	31	35	e trentaduemila persone in tutto, cioè di donne che non avevano avuto rapporti sessuali con uomini.
Num	31	36	La metà, cioè la parte per quelli che erano andati alla guerra, fu di trecentotrentasettemila cinquecento pecore,
Num	31	37	delle quali seicentosettantacinque per il tributo all'Eterno;
Num	31	38	trentaseimila buoi, dei quali settantadue per il tributo all'Eterno;
Num	31	39	trentamila cinquecento asini, dei quali sessantuno per il tributo all'Eterno;
Num	31	40	e sedicimila persone, delle quali trentadue per il tributo all'Eterno.
Num	31	41	Così Mosè diede il tributo, che era l'offerta elevata dell'Eterno, al sacerdote Eleazar, come l'Eterno gli aveva ordinato.
Num	31	42	La metà che spettava ai figli d'Israele, che Mosè aveva separato dalla parte che toccava agli uomini andati alla guerra,
Num	31	43	la metà che spettava all'assemblea, fu di trecentotrentasettemila cinquecento pecore,
Num	31	44	trentaseimila buoi,
Num	31	45	trentamilacinquecento asini,
Num	31	46	e sedicimila persone.
Num	31	47	Dalla metà che spettava ai figli d'Israele, Mosè prese uno su cinquanta, degli uomini e degli animali, e li diede ai Leviti che hanno la responsabilità del tabernacolo dell'Eterno, come l'Eterno aveva ordinato a Mosè.
Num	31	48	I comandanti delle migliaia dell'esercito, capi di migliaia e capi di centinaia, si avvicinarono a Mosè;
Num	31	49	e loro dissero a Mosè: I tuoi servi hanno fatto il conto degli uomini di guerra che erano ai nostri ordini, e non ne mancava neppure uno.
Num	31	50	Perciò noi portiamo, come offerta all'Eterno, quel che ciascuno ha trovato di oggetti d'oro: catenelle, braccialetti, anelli, orecchini e collane, per fare l'espiazione per noi davanti all'Eterno.
Num	31	51	Così Mosè e il sacerdote Eleazar presero dalle loro mani tutti gli oggetti lavorati.
Num	31	52	Tutto l'oro dell'offerta che essi presentarono all'Eterno, da parte dei capi di migliaia e dei capi di centinaia, pesava sedicimilasettecentocinquanta sicli.
Num	31	53	(Or gli uomini dell'esercito tennero ognuno per sé il bottino che avevano fatto).
Num	31	54	Mosè e il sacerdote Eleazar presero quindi l'oro dai capi di migliaia e di centinaia e lo portarono nella tenda di convegno, come ricordo per i figli d'Israele davanti all'Eterno.
------------------------Numeri, capitolo 32
Num	32	1	Or i figli di Ruben e i figli di Gad, avevano una enorme quantità di bestiame; e quando videro che il paese di Jazer e il paese di Galaad erano un luogo adatto per allevare bestiame,
Num	32	2	i figli di Gad e i figli di Ruben vennero a parlare a Mosè, al sacerdote Eleazar e ai principi dell'assemblea, e dissero:
Num	32	3	Ataroth, Dibon, Jaazer, Nimrah, Heshbon, Elealeh, Sebam, Nebo e Beon,
Num	32	4	il paese che l'Eterno ha colpito davanti all'assemblea d'Israele, è un paese adatto per allevare bestiame e i tuoi servi hanno del bestiame.
Num	32	5	Dissero ancora: Se abbiamo trovato grazia ai tuoi occhi, questo paese sia concesso in proprietà ai tuoi servi, e non farci passare il Giordano.
Num	32	6	Ma Mosè rispose ai figli di Gad e ai figli di Ruben: Dovrebbero i vostri fratelli andare in guerra, mentre voi ve ne state qui?
Num	32	7	Perché mai vorreste scoraggiare il cuore dei figli d'Israele dall'entrare nel paese che l'Eterno ha loro dato?
Num	32	8	Così fecero i vostri padri, quando li mandai da Kadesh-Barnea per esplorare il paese.
Num	32	9	Salirono fino alla valle di Eshkol; e, dopo aver visto il paese, scoraggiarono il cuore dei figli d'Israele, e così essi non entrarono nel paese che l'Eterno aveva loro dato.
Num	32	10	Così l'ira dell'Eterno si accese in quel giorno ed egli giurò, dicendo:
Num	32	11	"Certamente nessuno degli uomini, che sono saliti dall'Egitto dall'età di vent'anni in su, vedrà mai il paese che giurai di dare ad Abrahamo, Isacco e Giacobbe, perché essi non mi hanno seguito pienamente,
Num	32	12	ad eccezione di Caleb, figlio di Jefunneh, il Kenizeo, e di Giosuè, figlio di Nun, perché essi hanno seguito pienamente l'Eterno".
Num	32	13	Così l'ira dell'Eterno si accese contro Israele; ed egli li fece vagare nel deserto per quarant'anni, finchè tutta la generazione che aveva fatto il male gli occhi dell'Eterno fu distrutta.
Num	32	14	Ed ecco voi subentrate al posto dei vostri padri, genia di uomini peccatori, per accrescere ancor di più l'ardente ira dell'Eterno contro Israele.
Num	32	15	Perché se rifiutate di seguirlo, egli continuerà a lasciare Israele nel deserto, e voi farete perire tutto questo popolo.
Num	32	16	Allora essi si avvicinarono a Mosè egli dissero: Noi edificheremo qui dei recinti per il nostro bestiame e delle città per i nostri piccoli;
Num	32	17	ma noi siamo pronti a marciare armati in testa ai figli d'Israele, finchè li abbiamo condotti al loro luogo; nel frattempo i nostri piccoli dimoreranno nelle città fortificate a motivo degli abitanti del paese.
Num	32	18	Non torneremo alle nostre case finche ciascuno dei figli d'Israele sia entrato in possesso della sua eredità,
Num	32	19	perché non riceveremo alcuna eredità con loro al di là del Giordano ed oltre, Poiché la nostra eredità ci è toccata da questa parte del Giordano, a est.
Num	32	20	Allora Mosè disse loro: Se fate questo, se vi armate per la guerra davanti all'Eterno,
Num	32	21	e tutti gli uomini armati di voi passeranno il Giordano davanti all'Eterno, finché egli abbia scacciato i suoi nemici dalla sua presenza
Num	32	22	e la terra sia soggiogata davanti all'Eterno, e dopo questo tornate indietro, allora non sarete colpevoli di fronte all'Eterno e di fronte a Israele, e questo paese sarà vostra proprietà davanti all'Eterno.
Num	32	23	Ma se non fate così, allora peccherete contro l'Eterno; e state pur certi che il vostro peccato vi ritroverà.
Num	32	24	Costruite delle città per i vostri piccoli e dei recinti per le vostre greggi, e fate ciò che la vostra bocca ha proferito.
Num	32	25	E i figli di Gad e i figli di Ruben parlarono a Mosè, dicendo: I tuoi servi faranno come il mio signore comanda.
Num	32	26	I nostri piccoli, le nostre mogli, le nostre greggi e tutto il nostro bestiame rimarranno qui nelle città di Galaad;
Num	32	27	ma i tuoi servi, tutti gli uomini armati per la guerra, passeranno il Giordano per combattere davanti all'Eterno, come dice il mio signore.
Num	32	28	Allora Mosè diede ordini per loro al sacerdote Eleazar, a Giosuè figlio di Nun e ai capi-famiglia delle tribù dei figli d'Israele.
Num	32	29	Mosè disse loro: Se i figli di Gad e i figli di Ruben passano con voi il Giordano, tutti gli uomini armati per combattere davanti all'Eterno, e il paese sarà soggiogato davanti a voi, darete loro in proprietà il paese di Galaad.
Num	32	30	Ma se non passano il Giordano armati con voi, avranno delle proprietà in mezzo a voi nel paese di Canaan.
Num	32	31	Allora i figli di Gad e i figli di Ruben risposero dicendo: Faremo come l'Eterno ha detto ai tuoi servi.
Num	32	32	Passeremo il Giordano armati davanti all'Eterno nel paese di Canaan affinché il possesso della nostra eredità rimanga per noi da questa parte del Giordano.
Num	32	33	Mosè dunque diede ai figli di Gad, ai figli di Ruben e alla metà della tribú di Manasse, figlio di Giuseppe, il regno di Sihon, re degli Amorei, e il regno di Og, re di Bashan, il paese con le sue città e i suoi territori, e le città del paese circostante.
Num	32	34	Così i figli di Gad costruirono Dibon, Ataroth, Aroer,
Num	32	35	Atroth-Shofan, Jaazer, Jogbehah,
Num	32	36	Beth-Nimrah e Beth-Aran, città fortificate, e recinti per le greggi.
Num	32	37	I figli di Ruben costruirono Heshbon, Elealeh, Kirjathaim,
Num	32	38	Nebo e Baal-Meon (i loro nomi sono stati cambiati) e Sibmah; e diedero altri nomi alle città che costruirono.
Num	32	39	E i figli di Makir, figlio di Manasse, andarono nel paese i Galaad, lo presero e ne scacciarono gli Amorei che vi abitavano.
Num	32	40	Mosè dunque diede Galaad a Makir figlio di Manasse, che vi si stabilì.
Num	32	41	Jair, figlio di Manasse, andò e prese i loro villaggi, e li chiamò Havvoth-Jair.
Num	32	42	Nobah invece andò e prese Kenath con i suoi sobborghi e la chiamò Nobah secondo il suo proprio nome.
------------------------Numeri, capitolo 33
Num	33	1	Queste sono le tappe dei figli d'Israele che uscirono dal paese d'Egitto, secondo le loro schiere, sotto la guida di Mosè e di Aaronne.
Num	33	2	Or Mosè mise per scritto i loro luoghi di partenza, tappa per tappa, per ordine dell'Eterno; e queste sono le loro tappe, in base ai loro luoghi di partenza.
Num	33	3	Partirono da Rameses nel primo mese, il quindicesimo giorno del primo mese. Il giorno dopo la Pasqua i figli d'Israele partirono pieni di baldanza, sotto gli occhi di tutti gli Egiziani,
Num	33	4	mentre gli Egiziani seppellivano tutti i loro primogeniti che l'Eterno aveva colpito fra di loro. L'Eterno aveva eseguito il suo giudizio anche sui loro dèi.
Num	33	5	I figli d'Israele partirono dunque da Rameses e si accamparono a Sukkoth.
Num	33	6	Partirono da Sukkoth e si accamparono a Etham, che è ai margini del deserto.
Num	33	7	Partirono da Etham e ripiegarono su Pi-Hahiroth che è di fronte a Baal-Tsefon, e si accamparono davanti a Migdol.
Num	33	8	Partirono da Hahiroth, attraversarono il mare in direzione del deserto, fecero tre giorni di cammino nel deserto di Etham e si accamparono a Mara.
Num	33	9	Partirono da Mara e giunsero ad Elim; ad Elim c'erano dodici sorgenti d'acqua e settanta palme; e là si accamparono.
Num	33	10	Partirono da Elim e si accamparono presso il Mar Rosso.
Num	33	11	Partirono dal Mar Rosso e si accamparono nel deserto di Sin.
Num	33	12	Partirono dal deserto di Sin e si accamparono a Dofkah.
Num	33	13	Partirono da Dofkah e si accamparono ad Alush.
Num	33	14	Partirono da Alush e si accamparono a Refidim, dove non c'era acqua da bere per il popolo.
Num	33	15	Partirono da Refidim e si accamparono nel deserto del Sinai.
Num	33	16	Partirono dal deserto del Sinai e si accamparono a Kibroth-Hattaavah.
Num	33	17	Partirono da Kibroth-Hattaavah e si accamparono a Hatseroth.
Num	33	18	Partirono da Hatseroth e si accamparono a Rithmah.
Num	33	19	Partirono da Rithmah e si accamparono a Rimmon-Perets.
Num	33	20	Partirono da Rimmon-Perets e si accamparono a Libnah.
Num	33	21	Partirono da Libnah e si accamparono a Rissah.
Num	33	22	Partirono da Rissah e si accamparono a Kehelathah.
Num	33	23	Partirono da Kehelathah e si accamparono al monte Scefer.
Num	33	24	Partirono dal monte di Scefer e si accamparono a Haradah.
Num	33	25	Partirono dal monte di Haradah e si accamparono a Makheloth.
Num	33	26	Partirono da Makheloth e si accamparono a Tahath.
Num	33	27	Partirono da Tahath e si accamparono a Terah.
Num	33	28	Partirono da Terah e si accamparono a Mithkah.
Num	33	29	Partirono da Mithkah e si accamparono a Hashmonah.
Num	33	30	Partirono da Hashmonah e si accamparono a Moseroth.
Num	33	31	Partirono da Moseroth e si accamparono a Bene-Jaakan.
Num	33	32	Partirono da Bene-Jaakan e si accamparono a Hor-Haghidgad.
Num	33	33	Partirono da Hor-Haghidgad e si accamparono a Jotbathah.
Num	33	34	Partirono da Jotbathah e si accamparono a Abronah.
Num	33	35	Partirono da Abronah e si accamparono a Etsion-Gheber.
Num	33	36	Partirono da Etsion-Gheber e si accamparono nel deserto di Sin cioè a Kadesh.
Num	33	37	Poi partirono da Kadesh e si accamparono al monte Hor ai margini del paese di Edom.
Num	33	38	Quindi il sacerdote Aaronne salì sul monte Hor per ordine dell'Eterno e là morì nel quarantesimo anno da quando i figli d'Israele erano usciti dal paese d'Egitto, il primo giorno del quinto mese.
Num	33	39	Aaronne aveva centoventitré anni quando morì sul monte Hor.
Num	33	40	Or I re di Arad, il Cananeo, che abitava nel Neghev, nel paese di Canaan, udì dell'arrivo dei figli d'Israele
Num	33	41	Così essi partirono dal monte Hor e si accamparono a Tsalmonah.
Num	33	42	Partirono da Tsalmonah e si accamparono a Punon.
Num	33	43	Partirono da Punon e si accamparono a Oboth.
Num	33	44	Partirono da Oboth e si accamparono a Ije-Abarim al confine di Moab.
Num	33	45	Partirono da Ije-Abarim e si accamparono a Dibon-Gad.
Num	33	46	Partirono da Dibon-Gad e si accamparono a Almon-Diblathaim.
Num	33	47	Partirono da Almon-Diblathaim e si accamparono sui monti Abarim, di fronte al Nebo.
Num	33	48	Partirono dai monti Abarim e si accamparono nelle pianure di Moab, presso il Giordano sulla sponda opposta a Gerico.
Num	33	49	Si accamparono presso il Giordano, da Beth-Jescimoth fino ad Abel-Shittim nelle pianure di Moab.
Num	33	50	Poi l'Eterno parlò a Mosè nelle pianure di Moab, presso al Giordano sulla sponda opposta a Gerico, dicendo:
Num	33	51	Parla ai figli d'Israele e di' loro: Quando passerete il Giordano, per entrare nel paese di Canaan,
Num	33	52	scaccerete davanti a voi tutti gli abitanti del paese, distruggerete tutte le loro immagini, distruggerete tutte le loro statue di metallo fuso e demolirete tutti i loro alti luoghi.
Num	33	53	Prenderete possesso del paese e in esso vi stabilirete, perché io vi ho dato il paese in proprietà.
Num	33	54	Dividerete il paese a sorte, secondo le vostre famiglie. Alle piú grandi darete una porzione maggiore, e alle piú piccole darete una porzione minore. Ognuno avrà quello che gli sarà toccato a sorte; le spartizioni verranno fatte in base alle tribú dei vostri padri.
Num	33	55	Ma se non scacciate davanti a voi gli abitanti del paese, quelli di loro da voi lasciati, saranno per voi come spine negli occhi e pungoli nei fianchi e vi molesteranno nel paese che abiterete.
Num	33	56	E avverrà che io tratterò voi come mi ero proposto di trattare loro.
------------------------Numeri, capitolo 34
Num	34	1	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Num	34	2	Comanda ai figli d'Israele e di' loro: Quando entrerete nel paese di Canaan, questo è il paese che vi toccherà in eredità, il paese di Canaan con questi particolari confini:
Num	34	3	La vostra frontiera meridionale avrà inizio dal deserto di Tsin, lungo il confine di Edom; così la vostra frontiera meridionale si estenderà dalla estremità del mar Salato, verso oriente;
Num	34	4	la vostra frontiera volgerà poi dal sud della salita di Akrabbim, passerà per Tsin e si estenderà a mezzogiorno di Kadesh-Barnea; continuerà poi verso Hatsar-Addar e passerà per Atsmon.
Num	34	5	Da Atsmon la frontiera girerà fino al torrente d'Egitto e finirà al mare.
Num	34	6	La vostra frontiera a occidente sarà il Mar Grande; questa sarà la vostra frontiera occidentale.
Num	34	7	Questa invece sarà la vostra frontiera settentrionale: partendo dal Mar Grande traccerete la vostra frontiera fino al monte Hor,
Num	34	8	dal monte Hor traccerete la vostra frontiera fino all'ingresso di Hamath e l'estremità della frontiera sarà a Tsedad;
Num	34	9	la frontiera continuerà poi fino a Zifron, per finire a Hatsar-Enan; questa sarà la vostra frontiera settentrionale.
Num	34	10	Traccerete la vostra frontiera orientale da Hatsar-Enan a Scefam;
Num	34	11	la frontiera scenderà da Scefam verso Riblah, a est di Ain; poi la frontiera scenderà e si estenderà fino a toccare la sponda orientale del mare di Kinnereth;
Num	34	12	la frontiera scenderà quindi verso il Giordano, per finire al Mar Salato. Questo sarà il vostro paese con le sue frontiere tutt'intorno.
Num	34	13	Così Mosè trasmise quest'ordine ai figli d'Israele e disse loro: Questo è il paese che riceverete in eredità tirando a sorte, e che l'Eterno ha comandato di dare alle nove tribú e mezzo,
Num	34	14	poiché le tribú dei figli di Ruben, in base alle case dei loro padri, e la tribú dei figli di Gad, in base alle case dei loro padri, e la mezza tribú di Manasse hanno ricevuto la loro eredità.
Num	34	15	Queste due tribú e mezzo hanno ricevuto la loro eredità a est del Giordano, sulla sponda opposta a Gerico, verso oriente.
Num	34	16	L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
Num	34	17	Questi sono i nomi degli uomini che spartiranno il paese fra di voi: il sacerdote Eleazar e Giosuè, figlio di Nun.
Num	34	18	Prenderete anche un principe di ogni tribú, per fare la spartizione del paese.
Num	34	19	Questi sono i nomi degli uomini della tribú di Giuda, Caleb, figlio di Jefunneh;
Num	34	20	della tribú dei figli di Simeone, Scemuel, figlio di Ammihud;
Num	34	21	della tribú di Beniamino, Elidad, figlio di Kislon;
Num	34	22	della tribú dei figli di Dan, il principe Bukki, figlio di Jogli;
Num	34	23	per i figli di Giuseppe, della tribú dei figli di Manasse, il principe Hanniel, figlio di Efod;
Num	34	24	e della tribú dei figli di Efraim, il principe Kemuel, figlio di Sciftan;
Num	34	25	della tribú dei figli di Zabulon, il principe Elitsafan, figlio di Parnak;
Num	34	26	della tribú dei figli di Issacar, il principe Paltiel, figlio di Azzan;
Num	34	27	della tribú dei figli di Ascer, il principe Ahihud, figlio di Scelomi;
Num	34	28	e della tribú dei figli di Neftali, il principe Pedahel, figlio di Ammihud.
Num	34	29	Queste sono le persone alle quali l'Eterno ordinò di assegnare l'eredità ai figli d'Israele nel paese di Canaan.
------------------------Numeri, capitolo 35
Num	35	1	L'Eterno parlò ancora a Mosè nelle pianure di Moab presso il Giordano, sulla sponda opposta a Gerico, dicendo:
Num	35	2	Ordina ai figli d'Israele che, della eredità che possederanno, diano ai Leviti delle città da abitare; darete pure ai Leviti dei terreni da pascolo intorno alle città.
Num	35	3	Ed essi avranno le città per abitarvi, mentre i terreni da pascolo serviranno per il loro bestiame, per i loro beni e per tutti i loro animali.
Num	35	4	I terreni da pascolo delle città che darete ai Leviti si estenderanno dalle mura della città verso l'esterno per mille cubiti, tutt'intorno.
Num	35	5	Misurerete dunque, fuori della città, duemila cubiti dal lato est, duemila cubiti dal lato sud, duemila cubiti dal lato ovest e duemila cubiti dal lato nord; la città sarà in mezzo. Questi sono i terreni da pascolo attorno alle città che apparterranno ai Leviti.
Num	35	6	Fra le città che darete ai Leviti voi designerete sei città di rifugio, alle quali possa fuggire chi ha ucciso qualcuno; e a queste aggiungerete altre quarantadue città.
Num	35	7	Tutte le città che darete ai Leviti saranno dunque quarantotto, assieme ai terreni da pascolo.
Num	35	8	Le città che darete ai Leviti proverranno dalla proprietà dei figli d'Israele; dalle tribù piú grandi ne prenderete di piú, dalle tribù piú piccole ne prenderete di meno; ciascuna tribù darà ai Leviti qualcuna delle sue città, in proporzione della eredità che le sarà toccata.
Num	35	9	Poi l'Eterno parlò a Mosè, dicendo:
Num	35	10	Parla ai figli d'Israele e di' loro: Quando passerete il Giordano per entrare nel paese di Canaan,
Num	35	11	designerete delle città che siano per voi delle città di rifugio, dove possa fuggire l'omicida che ha ucciso qualcuno involontariamente.
Num	35	12	Queste città vi serviranno di rifugio contro il vendicatore perché l'omicida non sia messo a morte prima di essere comparso in giudizio davanti all'assemblea.
Num	35	13	Delle città che darete, sei saranno dunque per voi città di rifugio.
Num	35	14	Darete tre città nella parte est del Giordano, e darete tre città nel paese di Canaan; esse saranno città di rifugio.
Num	35	15	Queste sei città serviranno di rifugio per i figli d'Israele, per lo straniero e per colui che risiede fra di voi, affinché chiunque ha ucciso qualcuno involontariamente possa rifugiarvisi.
Num	35	16	Ma se uno colpisce un altro con uno strumento di ferro, e quello muore, quel tale è un omicida; l'omicida sarà Messo a Morte.
Num	35	17	E se lo colpisce con una pietra che aveva in mano, che può causare la morte, e il colpito muore, quel tale è un omicida; l'omicida sarà messo a morte.
Num	35	18	O se lo colpisce con uno strumento di legno che aveva in mano, che può causare la morte, e il colpito muore, quel tale è un omicida; l'omicida sarà messo a morte.
Num	35	19	Sarà il vendicatore del sangue stesso a mettere a morte l'omicida; quando lo incontrerà lo ucciderà.
Num	35	20	Se uno dà a un altro una spinta per odio o gli lancia contro qualcosa intenzionalmente, e quello muore,
Num	35	21	o lo colpisce per inimicizia con la propria mano, e quello muore, chi ha colpito sarà messo a morte; è un omicida; il vendicatore del sangue ucciderà l'omicida quando lo incontrerà.
Num	35	22	Se però in un momento gli dà una spinta senza inimicizia, o gli lancia contro qualcosa ma non intenzionalmente,
Num	35	23	o se, senza vederlo, gli fa cadere addosso una pietra che può causare la morte, e quello muore, senza che l'altro gli fosse nemico o cercasse il suo male
Num	35	24	allora l'assemblea giudicherà fra colui che ha colpito e il vendicatore del sangue in base a queste norme.
Num	35	25	L'assemblea libererà l'omicida dalle mani del vendicatore del sangue e lo farà tornare alla città di rifugio dove era fuggito, e là egli abiterà fino alla morte del sommo sacerdote che fu unto con l'olio santo.
Num	35	26	Ma se l'omicida in qualsiasi momento esce dai confini della città di rifugio dove era fuggito,
Num	35	27	e il vendicatore del sangue trova l'omicida fuori dei confini della sua città di rifugio e lo uccide, il vendicatore del sangue non sarà colpevole del sangue versato,
Num	35	28	poiché l'omicida avrebbe dovuto rimanere nella sua città di rifugio fino alla morte del sommo sacerdote; dopo la morte del sommo sacerdote l'omicida può invece tornare nella terra di sua proprietà.
Num	35	29	Queste vi servano come norme di diritto per tutte le vostre generazioni, dovunque dimorerete.
Num	35	30	Se uno uccide una persona, l'omicida sarà messo a morte sulla deposizione di testimoni; ma non si metterà a morte nessuno sulla deposizione di un solo testimone.
Num	35	31	Non accetterete alcun prezzo di riscatto per la vita di un omicida che è condannato a morte, perché dovrà essere messo a morte.
Num	35	32	Non accetterete alcun prezzo di riscatto per un omicida che è fuggito nella sua città di rifugio, perché possa tornare ad abitare nella sua terra prima della morte del sacerdote.
Num	35	33	Non contaminerete il paese dove siete, perché il sangue contamina il paese; e non si può fare alcuna espiazione per il paese, per il sangue che in esso è stato versato se non mediante il sangue di chi l'ha versato.
Num	35	34	Non contaminerete dunque il paese che abitate, e in mezzo al quale io dimoro, poiché io sono l'Eterno che dimoro in mezzo ai figli d'Israele.
------------------------Numeri, capitolo 36
Num	36	1	Or i capi-famiglia dei figli di Galaad, figlio di Makiel, figlio di Manasse, delle famiglie dei figli di Giuseppe, si fecero avanti a parlare davanti a Mosè e davanti ai principi, i capi-famiglia dei figli d'Israele,
Num	36	2	e dissero: L'Eterno ha ordinato al mio signore di dare il paese in eredità per sorte ai figli d'Israele; e il mio signore ha pure ricevuto l'ordine dall'Eterno di dare l'eredità di nostro fratello Tselofehad alle sue figlie.
Num	36	3	Se esse si maritano a uno dei figli delle altre tribú dei figli d'Israele, la loro eredità sarà sottratta dall'eredità dei nostri padri e aggiunta all'eredità della tribú nella quale esse entreranno a far parte; così sarà sottratta dall'eredità che ci è toccata in sorte.
Num	36	4	Quando poi verrà il giubileo dei figli d'Israele, la loro eredità sarà aggiunta all'eredità della tribú a cui ora appartengono; così la loro eredità sarà sottratta dalla eredità della tribú dei nostri padri.
Num	36	5	Allora Mosè comandò ai figli d'Israele secondo la parola ricevuta dall'Eterno, dicendo: La tribú dei figli di Giuseppe dice bene.
Num	36	6	Questo è ciò che l'Eterno comanda riguardo alle figlie di Tselofehad dicendo: Esse possono maritarsi a chi par loro bene, purché si maritino in una famiglia della tribú dei loro padri.
Num	36	7	Così l'eredità dei figli d'Israele non passerà da una tribú all'altra, perché ciascuno dei figli d'Israele rimarrà attaccato all'eredità della tribú dei suoi padri.
Num	36	8	E ogni fanciulla che possiede un'eredità in una delle tribú dei figli d'Israele, si mariterà ad uno ce appartenga a una famiglia della tribú di suo padre; così ognuno dei figli d'Israele rimarrà in possesso dell'eredità dei suoi padri.
Num	36	9	In questo modo nessuna eredità passerà da una tribú all'altra, ma ognuna delle tribú dei figli d'Israele rimarrà legata alla propria eredità.
Num	36	10	Le figlie di Tselofehad fecero ciò che l'Eterno aveva comandato a Mosè.
Num	36	11	Mahlah, Thirtsah, Hoglah, Milkah e Noah, figlie di Tselofehad, si maritarono con i figli dei loro zii;
Num	36	12	si maritarono nelle famiglie dei figli di Manasse, figlio di Giuseppe, e la loro eredità rimase nella tribú della famiglia di loro padre.
Num	36	13	Tali sono i comandamenti e i decreti che l'Eterno diede ai figli d'Israele per mezzo di Mosè nelle pianure di Moab presso il Giordano, sulla sponda opposta a Gerico.
------------------------Deuteronomio, capitolo 1
Deu	1	1	Queste sono le parole che Mosè rivolse a Israele di là dal Giordano, nel deserto, nell'Arabah di fronte a Suf, fra Paran, Tofel, Laban, Hatseroth e Di-Zahab.
Deu	1	2	Vi sono undici giorni di cammino dal monte Horeb, per la via del monte Seir, fino a Kadesh-Barnea.
Deu	1	3	Nel quarantesimo anno, nell'undicesimo mese, nel primo giorno del mese, Mosè parlò ai figli d'Israele, secondo tutto ciò che l'Eterno gli aveva comandato di dir loro.
Deu	1	4	dopo aver sconfitto Sihon, re degli Amorei che abitava in Heshbon, e Og re di Bashan che abitava in Ashtaroth e in Edrei.
Deu	1	5	Di là dal Giordano, nel paese di Moab, Mosè cominciò a spiegare questa legge, dicendo:
Deu	1	6	L'Eterno, il nostro DIO, ci parlò in Horeb e ci disse: Voi avete dimorato abbastanza vicino a questa montagna;
Deu	1	7	levate le tende, mettetevi in cammino e andate verso la regione montuosa degli Amorei e verso tutti i luoghi vicini nell'Arabah, nella regione montuosa e nel bassopiano, nel Neghev e sulla costa del mare, nel paese dei Cananei e al Libano, fino al grande fiume, il fiume Eufrate.
Deu	1	8	Ecco, io ho posto il paese davanti a voi; entrate e prendete possesso del paese che l'Eterno giurò di dare ai vostri padri, ad Abrahamo, Isacco, e Giacobbe, a loro e alla loro discendenza dopo di loro".
Deu	1	9	In quel tempo io vi parlai e vi dissi: Io non posso da solo portare il peso di tutti voi.
Deu	1	10	L'Eterno, il vostro DIO, vi ha moltiplicati, ed eccovi oggi numerosi come le stelle del cielo.
Deu	1	11	L'Eterno, il DIO dei vostri padri, vi renda mille volte ancor piú numerosi, e vi benedica come vi ha promesso!
Deu	1	12	Ma come posso io, da solo, portare il vostro carico, il vostro peso e le vostre liti?
Deu	1	13	Scegliete dalle vostre tribú degli uomini saggi e dotati di discernimento e di esperienza, e io li costituirò vostri capi".
Deu	1	14	E voi mi rispondeste, dicendo: La cosa che tu proponi di fare è buona.
Deu	1	15	Allora presi i capi delle vostre tribú, uomini saggi e dotati di esperienza e li costituii vostri capi, capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine, capi di decine, e ufficiali delle vostre tribú.
Deu	1	16	In quel tempo diedi quest'ordine ai vostri giudici dicendo: Ascoltate le dispute tra i vostri fratelli e giudicate con giustizia tra un uomo e suo fratello o il forestiero che sta con lui.
Deu	1	17	Nei vostri giudizi non avrete riguardi personali; darete ascolto al piccolo e al grande; non temerete alcun uomo, perché il giudizio appartiene a DIO; il caso che è troppo difficile per voi lo recherete a me, e io lo ascolterò".
Deu	1	18	In quel tempo io vi ordinai tutte le cose che dovevate fare.
Deu	1	19	Poi partimmo dal monte Horeb e attraversammo tutto quel grande e spaventoso deserto che avete veduto dirigendoci verso la regione montuosa degli Amorei, come l'Eterno, il nostro DIO, ci aveva comandato, e giungemmo a Kadesh-Barnea.
Deu	1	20	Allora vi dissi: Siete arrivati alla regione montuosa degli Amorei, che l'Eterno, il nostro DIO, ci dà.
Deu	1	21	Ecco, l'Eterno, il tuo DIO, ha posto il paese davanti a te; sali e prendine possesso, come l'Eterno, il DIO dei tuoi padri, ti ha detto; non avere paura e non scoraggiarti".
Deu	1	22	Allora voi, tutti quanti voi, vi avvicinaste a me e diceste: Mandiamo degli uomini davanti a noi, che esplorino il paese per noi e ci riferiscano sulla strada per la quale noi dovremo salire, e sulle città nelle quali dovremo entrare.
Deu	1	23	La proposta mi piacque; così presi dodici uomini tra voi, uno per tribú.
Deu	1	24	Ed essi partirono, salirono verso i monti, giunsero alla valle di Eshkol ed esplorarono il paese.
Deu	1	25	Presero con sé alcuni frutti del paese, ce li portarono e ci fecero la loro relazione, dicendo: Il paese che l'Eterno, il nostro DIO, sta per darci è buono.
Deu	1	26	Ma voi non voleste salirvi e vi ribellaste all'ordine dell'Eterno, del vostro DIO;
Deu	1	27	e mormoraste nelle vostre tende e diceste: L'Eterno ci odia, per questo ci ha fatto uscire dal paese d'Egitto per darci in mano agli Amorei e per distruggerci.
Deu	1	28	Dove possiamo andare? I nostri fratelli ci hanno fatto struggere il cuore dicendo: E' un popolo più grande e più alto di noi; le città sono grandi e fortificate fino al cielo; vi abbiamo perfino visto i figli degli Anakim".
Deu	1	29	Allora io vi dissi: Non spaventatevi e non abbiate paura di loro.
Deu	1	30	L'Eterno, il vostro DIO, che va davanti a voi, combatterà egli stesso per voi, come ha fatto sotto i vostri occhi in Egitto.
Deu	1	31	e nel deserto, dove hai visto come l'Eterno, il tuo DIO, ti ha portato come un uomo porta il proprio figlio, per tutto il cammino che avete percorso, finché siete arrivati a questo luogo".
Deu	1	32	Nonostante questo, non aveste fiducia nell'Eterno vostro DIO,
Deu	1	33	che andava davanti a voi nel cammino per cercarvi un luogo dove piantare le tende, con il fuoco di notte e con la nuvola di giorno, per mostrarvi per quale via dovevate andare.
Deu	1	34	Così l'Eterno udì le vostre parole, si adirò e giurò dicendo:
Deu	1	35	"Certo, nessuno degli uomini di questa malvagia generazione vedrà il buon paese che ho giurato di dare ai vostri padri,
Deu	1	36	ad eccezione di Caleb, figlio di Jefunneh. Egli lo vedrà; e a lui e ai suoi figli darò la terra che egli ha calcato, perché ha pienamente seguito l'Eterno".
Deu	1	37	Anche contro a me l'Eterno si adirò per colpa vostra e disse: Neppure tu vi entrerai;
Deu	1	38	ma Giosuè, figlio di Nun, che ti sta davanti, vi entrerà; fortificalo, perché egli metterà Israele in possesso del paese.
Deu	1	39	E i vostri fanciulli, di cui avete detto che sarebbero divenuti preda i nemici, vostri figli, che oggi non conoscono né il bene né il male, sono quelli che vi entreranno; Io darò a loro ed essi lo possederanno.
Deu	1	40	Ma voi tornate indietro e incamminatevi verso il deserto, in direzione del Mar Rosso".
Deu	1	41	Allora voi rispondeste, dicendomi: Abbiam peccato contro l'Eterno; noi saliremo e combatteremo esattamente come l'Eterno, il nostro DIO, ci ha ordinato. E ognuno di voi cinse le armi, e vi metteste temerariamente a salire verso la regione montuosa.
Deu	1	42	E l'Eterno mi disse: Di' loro: Non salite e non combattete, perché io non sono in mezzo a voi, e voi sareste sconfitti davanti ai vostri nemici.
Deu	1	43	Io ve lo dissi, ma voi non mi deste ascolto; anzi vi ribellaste all'ordine dell'Eterno, vi comportaste presuntuosamente e saliste verso la regione montuosa.
Deu	1	44	Allora gli Amorei, che abitano quella regione montuosa, uscirono contro di voi, vi inseguirono come fanno le api e vi respinsero da Seir fino a Hormah.
Deu	1	45	Poi voi tornaste e piangeste davanti all'Eterno; ma l'Eterno non diede ascolto alla vostra voce e non vi prestò orecchio.
Deu	1	46	Così rimaneste in Kadesh molti giorni, tutto il tempo che vi fermaste là.
------------------------Deuteronomio, capitolo 2
Deu	2	1	Poi tornammo indietro e partimmo per il deserto in direzione del Mar Rosso, come l'Eterno mi aveva detto, e girammo intorno al monte Seir per molto tempo. rif.
Deu	2	2	Quindi l'Eterno mi parlò dicendo:
Deu	2	3	"Avete girato abbastanza intorno a questo monte; volgetevi verso nord.
Deu	2	4	E ordina al popolo dicendo: Voi state per passare i confini dei figli di Esaù, vostri fratelli, che dimorano in Seir, essi avranno paura di voi; state quindi bene in guardia;
Deu	2	5	non provocateli, perché non vi darò niente del loro paese, neppure quanto ne può calcare la pianta di un piede, poiché ho dato il monte di Seir a Esaù, come sua proprietà.
Deu	2	6	Comprerete da loro con denaro le vettovaglie che mangerete e comprerete pure da loro con denaro l'acqua che berrete.
Deu	2	7	Poiché l'Eterno, il tuo DIO, ti ha benedetto in tutta l'opera delle tue mani; ha vegliato sul tuo viaggio attraverso questo grande deserto. L'Eterno, il tuo DIO, è stato con te durante questi quarant'anni e non ti è mancato nulla".
Deu	2	8	Così passammo oltre i figli di Esaù, nostri fratelli, che abitavano in Seir e, evitando la via dell'Arabah, come pure Elath ed Etsion-Gheber, ripiegammo e proseguimmo passando per il deserto di Moab.
Deu	2	9	L'Eterno quindi mi disse: Non attaccare Moab e non gli muovere guerra, perché non ti darò alcuna parte del loro paese in eredità, poiché ho dato Ar ai discendenti di Lot, come loro proprietà.
Deu	2	10	(Nei tempi passati vi abitarono gli Emim, un popolo grande, numeroso e alto di statura come gli Anakim.
Deu	2	11	Erano anch'essi ritenuti giganti, come gli Anakim; ma i Moabiti li chiamavano Emim.
Deu	2	12	Seir era prima abitata dagli Horei; ma i discendenti di Esaù li cacciarono, li distrussero e si stabilirono al loro posto, come ha fatto Israele nel paese che possiede e che l'Eterno gli ha dato).
Deu	2	13	Ora levatevi e attraversate il torrente Zered". Così noi attraversammo il torrente Zered.
Deu	2	14	Ora il tempo impiegalo per giungere da Kadesh-Barnea fino al passaggio del torrente Zered, di trent'otto anni, finché tutta la generazione degli uomini di guerra scomparve interamente dall'accampamento, come l'Eterno aveva loro giurato.
Deu	2	15	Infatti la mano dell'Eterno fu contro di loro per sterminarli dall'accampamento, finché fossero annientati.
Deu	2	16	Così, quando l'ultimo uomo di guerra morì di mezzo al popolo,
Deu	2	17	l'Eterno mi parlò dicendo:
Deu	2	18	"Oggi tu stai per passare i confini di Moab, ad Ar,
Deu	2	19	ma avvicinandoti ai figli di Ammon, non li attaccare e non muovere loro guerra, perché io non ti darò alcuna parte del paese dei figli di Ammon in eredità, poiché l'ho dato ai figli di Lot, come loro proprietà".
Deu	2	20	(Anche questo era ritenuto un paese di giganti; nei tempi passati vi abitarono i giganti; ma gli Ammoniti li chiamavano Zamzummim,
Deu	2	21	un popolo grande, numeroso e alto di statura come gli Anakim; ma l'Eterno li distrusse davanti agli Ammoniti, che li scacciarono e si stabilirono al loro posto,
Deu	2	22	come l'Eterno aveva fatto per i discendenti di Esaù che abitavano in Seir, quando distrusse gli Horei davanti a loro. Essi li scacciarono e si stabilirono al loro posto fino al giorno d'oggi.
Deu	2	23	Anche gli Avvei, che dimoravano in villaggi fino a Gaza, furono distrutti dai Kaftorei, venuti da Kaftor, i quali si stabilirono al loro posto).
Deu	2	24	"Levatevi, mettetevi in cammino e attraversate il torrente Arnon; ecco, io do in tuo potere Sihon, l'Amoreo, re di Heshbon, e il suo paese; comincia a prendere possesso e muovigli guerra.
Deu	2	25	Oggi comincerò a infondere paura e terrore di te ai popoli sotto tutti i cieli, i quali sentiranno parlare di te, e tremeranno e saranno presi da angoscia a causa di te".
Deu	2	26	Allora mandai ambasciatori dal deserto di Kedemoth a Sihon, re di Heshbon, con parole di pace, per dirgli:
Deu	2	27	"Lasciami passare per il tuo paese; io camminerò per la via Regia, senza deviare né a destra né a sinistra.
Deu	2	28	Tu mi venderai per denaro le vettovaglie che mangerò e mi darai per denaro l'acqua che berrò; permettimi solo di passare a piedi
Deu	2	29	(come hanno fatto per me i discendenti di Esaù che abitano in Seir e i Moabiti che abitano in Ar), finché io abbia passato il Giordano per entrare nel paese che l'Eterno, il nostro Dio, ci dà".
Deu	2	30	Ma Sihon, re di Heshbon, non ci volle lasciar passare nel suo territorio, perché l'Eterno, il tuo Dio, gli aveva indurito lo spirito e reso ostinato il cuore, per darlo nelle tue mani, come è appunto oggi.
Deu	2	31	E l'Eterno mi disse: Vedi, ho cominciato a dare in tuo potere Sihon e il suo paese; incomincia ad occuparlo, perché tu possa entrare in possesso del suo paese.
Deu	2	32	Allora Sihon uscì contro di noi con tutta la sua gente, per darci battaglia a Jahats.
Deu	2	33	Ma l'Eterno, il nostro DIO, ce lo diede nelle mani, e noi sconfiggemmo lui, i suoi figli e tutta la sua gente.
Deu	2	34	In quel tempo prendemmo tutte le sue città e votammo allo sterminio uomini, donne e bambini di ogni città; non lasciammo anima viva.
Deu	2	35	Soltanto prendemmo come nostro bottino il bestiame e le spoglie delle città che avevamo preso.
Deu	2	36	Da Aroer, che è sulle sponde del torrente Arnon e alla città che è nella valle, fino a Galaad, non ci fu alcuna città che fosse troppo forte per noi; l'Eterno, il nostro DIO, le diede tutte nelle nostre mani.
Deu	2	37	Ma non ti avvicinasti al paese dei figli di Ammon, ad alcun posto toccato dal torrente Jabbok, alle città del paese montuoso e a tutti i luoghi che l'Eterno, il nostro DIO, ci aveva proibito di attaccare.
------------------------Deuteronomio, capitolo 3
Deu	3	1	Poi ripiegammo e salimmo per la via di Bashan; e Og, re di Bashan, con tutta la sua gente, ci uscì contro per darci battaglia a Edrei.
Deu	3	2	Ma l'Eterno mi disse: Non aver paura di lui, poiché io ti do nelle mani lui, tutta la sua gente e il suo paese; farai a lui quel che facesti a Sihon, re degli Amorei, che abitava a Heshbon.
Deu	3	3	Così l'Eterno, il nostro DIO, diede nelle nostre mani anche Og, re di Bashan, con tutta la sua gente; e noi lo sconfiggemmo senza lasciargli alcun superstite.
Deu	3	4	In quel tempo prendemmo tutte le sue città; non ci fu città che noi non prendessimo loro: sessanta città, tutta la regione di Argob, il regno di Og in Bashan.
Deu	3	5	Tutte queste città erano fortificate con alte mura, porte e sbarre, senza contare un gran numero di villaggi rurali.
Deu	3	6	Noi le votammo allo sterminio, come avevamo fatto di Sihon, re di Heshbon, distruggendo interamente tutte le città, uomini, donne e bambini.
Deu	3	7	Ma riserbammo come nostro bottino tutto il bestiame e le spoglie delle città.
Deu	3	8	In quel tempo dunque prendemmo dalle mani dei due re degli Amorei il paese che è al di là del Giordano, dal torrente Arnon al monte Hermon,
Deu	3	9	(Hermon è chiamato dai Sidoni Sirion, e dagli Amorei Senir),
Deu	3	10	tutte le città della pianura, tutto Galaad, tutto Bashan fino a Salkah e a Edrei, città del regno di Og in Bashan
Deu	3	11	Poiché Og, re di Bashan, era rimasto l'unico superstite della stirpe dei giganti. Ecco, il suo letto era un letto di ferro (e non si trova forse a Rabbah degli Ammoniti?). Esso misura nove cubiti di lunghezza e quattro cubiti di larghezza, secondo il cubito d'uomo.
Deu	3	12	In quel tempo ci impadronimmo di questo paese; io diedi ai Rubeniti e ai Gaditi il territorio di Aroer, lungo il torrente Arnon fino a metà della regione montuosa di Galaad con le sue città;
Deu	3	13	e diedi alla mezza tribú di Manasse il resto di Galaad e tutto Bashan, il regno di Og (tutta la regione di Argob con tutto Bashan si chiamava il paese dei giganti.
Deu	3	14	Jair, figlio di Manasse, prese tutta la regione di Argob, fino ai confini dei Gheshuriti e dei Maakathiti; e chiamò con il suo nome le borgate di Bashan, che anche oggi si chiamano le città di Jair).
Deu	3	15	E diedi Galaad a Makir.
Deu	3	16	Ai Rubeniti e ai Gaditi invece diedi il territorio da Galaad fino al torrente Arnon, con la metà del fiume che serve da confine, e fino al fiume Jabbok, frontiera dei figli di Ammon,
Deu	3	17	e l'Arabah, con il Giordano per confine, da Kinnereth fino alla sponda orientale del mare dell'Arabah sotto le pendici del Pisgah.
Deu	3	18	In quel tempo io vi diedi quest'ordine, dicendo: L'Eterno, il vostro DIO, vi ha dato questo paese perché lo possediate. Voi tutti, uomini di valore, passerete il Giordano armati, alla testa dei figli d'Israele, vostri fratelli.
Deu	3	19	Ma le vostre mogli, i vostri piccoli e il bestiame (so che avete molto bestiame) rimarranno nelle città che vi ho dato,
Deu	3	20	finché l'Eterno abbia dato riposo ai vostri fratelli, come ha fatto per voi e prendano anch'essi possesso del paese che l'Eterno, il vostro DIO, dà loro al di là del Giordano Poi ciascuno tornerà nell'eredità che vi ho dato".
Deu	3	21	In quel tempo, ordinai pure a Giosuè, dicendo: I tuoi occhi hanno visto tutto ciò che l'Eterno, il vostro DIO, ha fatto a questi due re; lo stesso farà l'Eterno a tutti i regni che stai per attraversare.
Deu	3	22	Non abbiate paura di loro, perché l'Eterno, il vostro DIO, combatterà egli stesso per voi".
Deu	3	23	In quel medesimo tempo, io supplicai l'Eterno, dicendo:
Deu	3	24	"O Signore, o Eterno, tu hai cominciato a mostrare al tuo servo la tua grandezza e la tua mano potente; poiché qual è il dio in cielo o sulla terra, che possa fare le opere e i portenti simili a quelli che fai tu?
Deu	3	25	Deh, lasciami passare il Giordano per vedere il bel paese che è al di là del Giordano, la bella regione montuosa e il Libano".
Deu	3	26	Ma l'Eterno si adirò contro di me per causa vostra, e non mi esaudì. Così l'Eterno mi disse: Basta così; non parlarmi piú di questa cosa.
Deu	3	27	Sali sulla vetta de Pisgah, volgi lo sguardo a ovest, a nord, a sud e a est e contempla coi tuoi occhi, perché tu non passerai questo Giordano.
Deu	3	28	Ma da' ordini a Giosuè, fortificalo e incoraggialo, perché lui passerà il Giordano alla testa di questo popolo e metterà Israele in possesso del paese che vedrai".
Deu	3	29	Così ci fermammo nella valle di fronte a Beth-Peor.
------------------------Deuteronomio, capitolo 4
Deu	4	1	Ora dunque, o Israele, da' ascolto agli statuti e ai decreti che vi insegno, perché li mettiate i pratica, affinché viviate ed entriate in possesso del paese che l'Eterno, il DIO dei vostri padri, vi dà.
Deu	4	2	Non aggiungerete nulla a quanto vi comando e non toglierete nulla, ma impegnatevi ad osservare i comandamenti dell'Eterno, il vostro DIO, che io vi prescrivo.
Deu	4	3	I vostri occhi videro ciò che l'Eterno fece a Baal-Peor, poiché l'Eterno, il tuo DIO, distrusse in mezzo a te tutti coloro che avevano seguito Baal-Peor;
Deu	4	4	ma voi che siete rimasti fedeli all'Eterno, al vostro DIO, oggi siete tutti in vita.
Deu	4	5	Ecco, io vi ho insegnato statuti e decreti, come l'Eterno, il mio DIO, mi ha ordinato, affinché li mettiate in pratica nel paese in cui state per entrare per prenderne possesso.
Deu	4	6	Li osserverete dunque e li metterete in pratica; poiché questa sarà la vostra sapienza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutti questi statuti, diranno: Questa grande nazione è un popolo saggio e intelligente!.
Deu	4	7	Quale grande nazione ha infatti DIO così vicino a sé, come l'Eterno, il nostro DIO, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo?
Deu	4	8	E quale grande nazione ha statuti e decreti giusti come tutta questa legge che oggi vi metto davanti?
Deu	4	9	Solo bada bene a te stesso e veglia diligentemente sull'anima tua, per non dimenticare le cose che i tuoi occhi hanno visto, e perché non si allontanino dal tuo cuore per tutti i giorni della tu vita. Ma insegnali ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli,
Deu	4	10	specialmente circa il giorno in cui sei comparso davanti all'Eterno, il tuo DIO, in Horeb, quando l'Eterno mi disse: Radunami il popolo e io farò loro udire le mie parole, perché essi imparino a temermi per tutti i giorni che vivranno sulla terra e le insegnino ai loro figli.
Deu	4	11	Allora voi vi avvicinaste e vi fermaste ai piedi del monte; e il monte ardeva nelle fiamme, che si innalzavano in mezzo al cielo, e era circondato da tenebre, nuvole e fitta oscurità.
Deu	4	12	E l'Eterno vi parlò dal mezzo del fuoco; voi udiste il suono delle parole, ma non vedeste alcuna figura; udiste solo una voce.
Deu	4	13	Così egli vi promulgò il suo patto, che vi comandò di osservare, cioè i dieci comandamenti; e li scrisse su due tavole di pietra.
Deu	4	14	E a me, in quel tempo, l'Eterno ordinò d'insegnarvi statuti e decreti, perché li mettiate in pratica nel paese in cui state per entrare per prendere possesso.
Deu	4	15	Poiché dunque non vedeste alcuna figura il giorno che l'Eterno vi parlò in Horeb dal mezzo del fuoco, vegliate diligentemente sulle anime vostre,
Deu	4	16	perché non vi corrompiate e vi facciate qualche immagine scolpita, nella forma di qualche figura: la rappresentazione di un uomo o di una donna,
Deu	4	17	la rappresentazione di un animale che è sulla terra, la rappresentazione di un uccello che vola nel cielo,
Deu	4	18	la rappresentazione di ogni cosa che striscia sul suolo, la rappresentazione di un pesce che è nelle acque sotto la terra;
Deu	4	19	perché alzando gli occhi al cielo e vedendo il sole, la luna, le stelle, tutto cioè l'esercito celeste, tu non sia attirato a prostrarti davanti a queste cose e a servirle, cose che l'Eterno, il tuo DIO, ha assegnato a tutti i popoli che sono sotto tutti i cieli;
Deu	4	20	ma l'Eterno ha preso voi e vi ha fatto uscire dalla fornace di ferro, dall'Egitto, per essere suo popolo, sua eredità, come siete oggi.
Deu	4	21	Or l'Eterno si adirò contro di me per causa vostra, e giurò che non avrei passato il Giordano e non sarei entrato nel buon paese che l'Eterno, il tuo DIO, ti dà in eredità.
Deu	4	22	Così io morirò in questo paese, senza passare il Giordano; ma voi lo passerete e possederete quel buon paese.
Deu	4	23	Guardatevi dal dimenticare il patto che l'Eterno, il vostro DIO, ha stabilito con voi, e dal farvi alcuna immagine scolpita nella forma di qualsiasi cosa che l'Eterno, il tuo DIO, ti abbia proibita.
Deu	4	24	Poiché l'Eterno, il tuo DIO, è un fuoco consumante, un Dio geloso.
Deu	4	25	Quando avrai generato figli e figli dei figli, e sarete rimasti a lungo nel paese, se vi corrompete e vi fate delle immagini scolpite nella forma di qualsiasi cosa, e fate ciò che è male agli occhi dell'Eterno, il vostro DIO, per irritarlo,
Deu	4	26	io chiamo oggi a testimoniare contro di voi il cielo e la terra, che voi presto scomparirete completamente dal paese di cui andate a prendere possesso attraversando il Giordano. Voi non prolungherete in esso i vostri giorni, ma sarete interamente distrutti.
Deu	4	27	E l'Eterno vi disperderà fra i popoli, e non rimarrà di voi che un piccolo numero fra le nazioni dove l'Eterno vi condurrà.
Deu	4	28	E là servirete dèi di legno e di pietra, fatti da mano d'uomo, che non vedono, non odono, non mangiano e non odorano.
Deu	4	29	Ma di là cercherai l'Eterno, il tuo DIO; e lo troverai, se lo cercherai con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima.
Deu	4	30	Quando ti troverai nell'angoscia e ti saranno avvenute tutte queste cose, negli ultimi tempi, tornerai all'Eterno, il tuo DIO, e darai ascolto alla sua voce;
Deu	4	31	(poiché l'Eterno, il tuo DIO, è un Dio misericordioso); egli non ti abbandonerà e non ti distruggerà, e non dimenticherà il patto che giurò ai tuoi padri.
Deu	4	32	Interroga pure i tempi antichi, che furono prima di te, dal giorno in cui DIO creò l'uomo sulla terra, e chiedi da un'estremità dei cieli all'altra se vi fu mai una cosa grande come questa o si è mai udita una cosa simile a questa.
Deu	4	33	Vi fu mai alcun popolo che abbia udito la voce di DIO parlare di mezzo al fuoco, come l'hai udita tu, e sia rimasto in vita?
Deu	4	34	O vi fu mai alcun DIO che abbia provato ad andare a prendere per sé una nazione di mezzo a un'altra nazione mediante prove, segni, prodigi e battaglie, con mano potente e con braccio steso e con grandi terrori, come fece per voi l'Eterno, il vostro DIO, in Egitto sotto i vostri occhi?
Deu	4	35	Tutto questo ti è stato mostrato, affinché riconosca che l'Eterno è DIO e che non v'è alcun altro fuori di lui.
Deu	4	36	Dal cielo ti ha fatto udire la sua voce per ammaestrarti; e sulla terra ti ha fatto vedere il suo grande fuoco e hai udito le sue parole di mezzo al fuoco.
Deu	4	37	E perché ha amato i tuoi padri, egli ha scelto la loro progenie dopo loro e ti ha fatto uscire dall'Egitto con la sua presenza, mediante la sua grande potenza,
Deu	4	38	scacciando davanti a te nazioni piú grandi e piú potenti di te, per fare entrare te e darti il loro paese in eredità, come è oggi.
Deu	4	39	Sappi dunque oggi e ritienilo nel tuo cuore che l'Eterno è DIO lassù nei cieli e quaggiú sulla terra, e che non v'è alcun altro.
Deu	4	40	Osserva dunque i suoi statuti e i suoi comandamenti che oggi ti do, affinché abbia prosperità tu e i tuoi figli dopo di te, e affinché tu prolunghi i tuoi giorni nel paese che l'Eterno, il tuo DIO, ti dà per sempre.
Deu	4	41	Allora Mosè appartò tre città di là dal Giordano, verso est,
Deu	4	42	nelle quali potesse rifugiarsi l'omicida che avesse ucciso il suo prossimo involontariamente, senz'averlo odiato in precedenza, e perché potesse aver salva la vita, rifugiandosi in una di queste città:
Deu	4	43	Betser nel deserto nella regione pianeggiante per i Rubeniti, Ramoth in Galaad per i Gaditi, e Golan in Bashan per i Manassiti.
Deu	4	44	Or questa è la legge che Mosè espose ai figli d'Israele.
Deu	4	45	Questi sono i precetti, gli statuti e i decreti che Mosè diede ai figli d'Israele quando uscirono dall'Egitto,
Deu	4	46	di là dal Giordano, nella valle di fronte a Beth-Peor, nel paese di Sihon, re degli Amorei che abitava a Heshbon, e che Mosè e i figli d'Israele sconfissero quando uscirono dall'Egitto,
Deu	4	47	Essi presero possesso del suo paese e del paese di Og, re di Bashan, due re degli Amorei, che stavano di là dal Giordano, verso est,
Deu	4	48	da Aroer, che é sulle sponde del torrente Arnon, fino al monte Sion, (cioè il monte Hermon),
Deu	4	49	con tutta la pianura oltre il Giordano, verso est, fino al mare dell'Arabah, sotto le pendici del Pisgah.
------------------------Deuteronomio, capitolo 5
Deu	5	1	Mosè convocò tutto Israele e disse loro: Ascolta, Israele, gli statuti e i decreti che oggi io proclamo ai tuoi orecchi, perché li impari e ti impegni a metterli in pratica.
Deu	5	2	L'Eterno, il nostro DIO, stabilì con noi un patto in Horeb.
Deu	5	3	L'Eterno non stabilì questo patto con i nostri padri, ma con noi, che oggi siamo qui tutti quanti in vita.
Deu	5	4	L'Eterno vi parlò faccia a faccia sul monte, di mezzo al fuoco.
Deu	5	5	Io stavo allora fra l'Eterno e voi per riferirvi la parola dell'Eterno, perché voi aveste paura del fuoco e non saliste sul monte. Egli disse:
Deu	5	6	"Io sono l'Eterno, il tuo DIO, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitú.
Deu	5	7	Non avrai altri dèi davanti a me.
Deu	5	8	Non ti farai scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassú nei cieli o quaggiú sulla terra o nelle acque sotto la terra.
Deu	5	9	Non ti prostrerai davanti a loro e non le servirai, perché io, l'Eterno, il tuo DIO, sono un Dio geloso che punisco l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano,
Deu	5	10	ma uso benignità a migliaia verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.
Deu	5	11	Non userai il nome dell'Eterno, il tuo DIO, invano, poiché l'Eterno non lascerà impunito chi usa il suo nome invano.
Deu	5	12	Osserva il giorno di sabato per santificarlo, come l'Eterno, il tuo DIO, ti ha comandato.
Deu	5	13	Lavorerai sei giorni e in essi Farai il tuo lavoro,
Deu	5	14	ma il settimo giorno è sabato, sacro all'Eterno, il tuo DIO: non farai in esso alcun lavoro, né tu né tuo figlio né tua figlia né il tuo servo né la tua serva né il tuo bue né il tuo asino né alcuna delle tue bestie né il forestiero che sta dentro le tue porte, affinché il tuo servo e la tua serva si riposino come te.
Deu	5	15	E ricordati che sei stato schiavo nel paese d'Egitto e che l'Eterno, il tuo DIO, ti ha fatto uscire di là con mano potente e con braccio steso; perciò l'Eterno, il tuo DIO, ti ordina di osservare il giorno di Sabato.
Deu	5	16	Onorerai tuo padre e tua madre, come l'Eterno, il tuo DIO, ti ha comandato, affinché i tuoi giorni siano lunghi ed abbia prosperità sulla terra che l'Eterno, il tuo DIO, ti dà.
Deu	5	17	Non ucciderai.
Deu	5	18	Non commetterai adulterio.
Deu	5	19	Non ruberai.
Deu	5	20	Non farai falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
Deu	5	21	Non desidererai la moglie del tuo prossimo, e non desidererai la casa del tuo prossimo né il suo campo né il suo servo né la sua serva né il suo bue né il suo asino né cosa alcuna che sia del tuo prossimo".
Deu	5	22	Queste parole disse l'Eterno a tutta la vostra assemblea sul monte, di mezzo al fuoco, alla nuvola e a densa oscurità, con voce forte; e non aggiunse altro. Le scrisse su due tavole di pietra e le diede a me.
Deu	5	23	Quando voi udiste la voce di mezzo alle tenebre, mentre il monte era tutto in fiamme, voi vi avvicinaste a me, tutti i vostri capi-tribú e i vostri anziani,
Deu	5	24	e diceste: Ecco, l'Eterno, il nostro DIO, ci ha fatto vedere la sua gloria e la sua grandezza, e noi abbiamo udito la sua voce di mezzo al fuoco; oggi abbiamo visto che DIO può parlare con l'uomo e l'uomo rimanere vivo.
Deu	5	25	Or dunque, perché dovremmo morire? Questo grande fuoco infatti ci consumerà; se continuiamo a udire ancora la voce dell'Eterno, il nostro DIO, noi moriremo.
Deu	5	26	Poiché chi è fra tutti i mortali che, come noi, abbia udito la voce del DIO vivente parlare di mezzo al fuoco e sia rimasto vivo?
Deu	5	27	Avvicinati tu e ascolta tutto ciò che l'Eterno, il nostro DIO, ti dirà, e noi ascolteremo e lo faremo".
Deu	5	28	L'Eterno udì il suono delle vostre parole, mentre mi parlavate; così l'Eterno mi disse: Io ho udito il suono delle parole che questo popolo ti ha rivolto; tutto ciò che hanno detto va bene.
Deu	5	29	Oh, avessero sempre un tal cuore, da temermi e da osservare tutti i miei comandamenti, per avere sempre prosperità, loro e i loro figli!
Deu	5	30	Va' e di' loro: Tornate alle vostre tende.
Deu	5	31	Ma tu rimani qui con me e io ti indicherò tutti i comandamenti, tutti gli statuti e i decreti che insegnerai loro, perché li mettano in pratica nel paese che do loro in eredità".
Deu	5	32	Abbiate dunque cura di far ciò che l'Eterno, il vostro DIO, vi ha comandato; non deviate né a destra né a sinistra;
Deu	5	33	camminate interamente nella via che l'Eterno, il vostro DIO, vi ha prescritto, perché viviate e siate prosperi e prolunghiate i vostri giorni nel paese che occuperete.
------------------------Deuteronomio, capitolo 6
Deu	6	1	Or questo è il comandamento, gli statuti e i decreti che l'Eterno, il vostro DIO, ha ordinato d'insegnarvi, perché li mettiate in pratica nel paese nel quale state per entrare per prenderne possesso;
Deu	6	2	affinché tu tema l'Eterno, il tuo DIO, osservando, per tutti i giorni della tua vita, tu, tuo figlio e il figlio di tuo figlio, tutti i suoi statuti e tutti i suoi comandamenti che io ti do, e affinché i tuoi giorni siano prolungati.
Deu	6	3	Ascolta dunque, Israele, e abbi cura di metterli in pratica, affinché tu prosperi e moltiplichiate grandemente nel paese dove scorre latte e miele, come l'Eterno, il DIO dei tuoi padri, ti ha detto.
Deu	6	4	Ascolta, Israele: l'Eterno, il nostro DIO, l'Eterno è uno.
Deu	6	5	Tu amerai dunque Eterno, il tuo DIO, con tutto i tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta a tua forza.
Deu	6	6	E queste parole che oggi ti comando rimarranno nel tuo cuore;
Deu	6	7	e inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando sei seduto in casa tua, quando cammini per strada, quando sei coricato e quando ti alzi.
Deu	6	8	Le legherai come un segno alla mano, saranno come fasce tra gli occhi,
Deu	6	9	e le scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte.
Deu	6	10	Quando poi l'Eterno, il tuo DIO, ti avrà fatto entrare nel paese che giurò ai tuoi padri, ad Abrahamo, Isacco e Giacobbe, di darti grandi e belle città che tu non hai costruito,
Deu	6	11	e case piene di ogni bene che tu non hai riempito, pozzi scavati che tu non hai scavato, e vigne e uliveti che tu non hai piantato; quando dunque avrai mangiato e ti sarai saziato,
Deu	6	12	guardati da dimenticare l'Eterno che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitú.
Deu	6	13	Temerai l'Eterno, il tuo DIO, lo servirai e giurerai per i suo nome.
Deu	6	14	Non seguirete atri dèi, fra gi dèi dei popoli che vi circondano,
Deu	6	15	(perché l'Eterno, il tuo DIO, che sta in mezzo a te, è un Dio geloso); altrimenti l'ira dell'Eterno, del tuo DIO, si accenderebbe contro di te e ti farebbe scomparire dalla faccia della terra.
Deu	6	16	Non tenterete l'Eterno, il vostro DIO, come lo tentaste a Massa.
Deu	6	17	Osserverete diligentemente i comandamenti dell'Eterno, il vostro DIO, i suoi precetti e i suoi statuti che egli vi ha ordinato.
Deu	6	18	perciò farai ciò che è giusto e buono agli occhi dell'Eterno, affinché tu prosperi ed entri ad occupare il buon paese che l'Eterno giurò di dare ai tuoi padri,
Deu	6	19	scacciando tutti i tuoi nemici davanti a te, come l'Eterno ha promesso.
Deu	6	20	Quando in avvenire tuo figlio ti domanderà: Che significano questi precetti, statuti e decreti, che l'Eterno, il nostro DIO, vi ha comandato?,
Deu	6	21	tu risponderai a tuo figlio: Eravamo schiavi del Faraone in Egitto e l'Eterno ci fece uscire dall'Egitto con mano potente.
Deu	6	22	Inoltre l'Eterno operò sotto i nostri occhi segni e prodigi grandi e tremendi contro l'Egitto, contro il Faraone e contro tutta la sua casa.
Deu	6	23	E ci fece uscire di là per condurci nel paese che aveva giurato di dar ai nostri padri.
Deu	6	24	Così l'Eterno ci comandò di mettere in pratica tutti questi statuti, temendo l'Eterno, il nostro DIO, per avere sempre prosperità perché egli ci conservasse in vita, come è oggi.
Deu	6	25	E questa sarà la nostra giustizia, se abbiamo cura di mettere in pratica tutti questi comandamenti davanti all'Eterno, il nostro DIO, come egli ci ha ordinato".
------------------------Deuteronomio, capitolo 7
Deu	7	1	Quando L'Eterno, il tuo DIO, ti avrà introdotto nel paese in cui entri per prenderne possesso, e avrà scacciato davanti a te molte nazioni: gli Hittei, i Ghirgasei, gli Amorei, i Cananei, i Perezei, gli Hivvei e i Gebusei, sette nazioni piú grandi e piú potenti di te,
Deu	7	2	e quando l'Eterno, il tuo DIO, le avrà date in tuo potere tu le sconfiggerai e le voterai al completo sterminio; non farai con esse alleanza, né userai con loro alcuna misericordia.
Deu	7	3	Non contrarrai matrimonio con loro. Non darai le tue figlie ai loro figli e non prenderai le loro figlie per i tuoi figli,
Deu	7	4	perché allontanerebbero i tuoi figli dal seguire me per servire altri dèi, e l'ira dell'Eterno si accenderebbe contro di voi e vi distruggerebbe subito.
Deu	7	5	Ma con loro vi comporterete così: demolirete i loro altari, spezzerete le loro colonne sacre, abbatterete i loro Ascerim e darete alle fiamme le loro immagini scolpite.
Deu	7	6	Poiché tu sei un popolo consacrato all'Eterno, il tuo DIO; l'Eterno, il tuo DIO ti ha scelto per essere il suo tesoro particolare fra tutti i popoli che sono sulla faccia della terra.
Deu	7	7	L'Eterno non ha riposto i suo amore su di voi né vi ha scelto, perché eravate piú numerosi di alcun altro popolo; eravate infatti il piú piccolo di tutti i popoli;
Deu	7	8	ma perché l'Eterno vi ama e perché ha voluto mantenere il giuramento fatto ai vostri padri, l'Eterno vi ha fatto uscire con mano potente e vi ha riscattati dalla casa di schiavitú, dalla mano del Faraone, re d'Egitto.
Deu	7	9	Riconosci dunque che l'Eterno, il tuo DIO, DIO, il Dio fedele, che mantiene il suo patto e la sua benignità fino alla millesima generazione verso quelli che lo amano e osservano i suoi comandamenti,
Deu	7	10	ma rende prontamente a quelli che lo odiano facendoli perire; egli non ritarderà, ma renderà prontamente a chi lo odia.
Deu	7	11	Osserva dunque i comandamenti gli statuti e i decreti che oggi ti do, mettendoli in pratica.
Deu	7	12	Così, se voi darete ascolto a queste leggi, e le osserverete e metterete in pratica, l'Eterno, il vostro DIO, manterrà con te il patto e la benignità che ha giurato ai tuoi padri.
Deu	7	13	Egli ti amerà, ti benedirà e ti moltiplicherà, e benedirà il frutto del tuo grembo e il frutto del tuo suolo, il tuo frumento, il tuo mosto e il tuo olio, i parti delle tue vacche e delle tue pecore nel paese che giurò ai tuoi padri di darti.
Deu	7	14	Tu sarai benedetto piú di tutti i popoli e non ci sarà in mezzo a te né uomo né donna sterile, e neppure fra il tuo bestiame.
Deu	7	15	L'Eterno allontanerà da te ogni malattia e non manderà su di te alcuno di quei funesti malanni dell'Egitto che hai conosciuto, ma li manderà su tutti quelli che ti odiano.
Deu	7	16	Sterminerai dunque tutti i popoli che l'Eterno, il tuo DIO, sta per dare in tuo potere; il tuo occhio non abbia pietà di loro, e non servire i loro dèi, perché ciò sarebbe per te un laccio.
Deu	7	17	In cuor tuo potresti dire: Queste nazioni sono piú numerose di me; come riuscirò io a scacciarle?.
Deu	7	18	Non temerle, ma ricordati di ciò che l'Eterno, il tuo DIO, fece al Faraone e a tutti gli Egiziani;
Deu	7	19	ricordati delle grandi prove che vedesti con i tuoi occhi, dei segni e dei prodigi, della mano potente e del braccio steso con i quali l'Eterno, il tuo DIO, ti fece uscire dall'Egitto; così farà l'Eterno, il tuo DIO, a tutti i popoli dei quali hai paura.
Deu	7	20	Inoltre, l'Eterno, il tuo DIO, manderà contro di loro i calabroni, finché quei che sono rimasti e quei che si sono nascosti per paura di te siano periti.
Deu	7	21	Non spaventarti di loro, perché l'Eterno, il tuo DIO, è in mezzo a te, un Dio grande e terribile.
Deu	7	22	L'Eterno, il tuo DIO, scaccerà a poco a poco queste nazioni davanti a te; tu non riuscirai a distruggerle subito, perché altrimenti le fiere della campagna diventerebbero troppo numerose per te;
Deu	7	23	ma l'Eterno, il tuo DIO, le darà in tuo potere, e le getterà in grande confusione finché siano sterminate.
Deu	7	24	Ti darà nelle mani i loro re e tu farai scomparire i loro nomi di sotto ai cieli; nessuno potrà resistere davanti a te, finché tu le abbia distrutte.
Deu	7	25	Darai alle fiamme le immagini scolpite dei loro dèi; non desidererai l'oro o l'argento che è su di esse e non lo prenderai per te, altrimenti saresti preso nel laccio da questo, perché è una cosa abominevole per l'Eterno, il tuo DIO;
Deu	7	26	e non introdurrai cosa abominevole in casa tua, perché saresti condannato alla distruzione come essa; la detesterai e l'abominerai totalmente, perché é una cosa votata alla distruzione.
------------------------Deuteronomio, capitolo 8
Deu	8	1	Abbiate cura di mettere in pratica tutti i comandamenti che oggi vi do, affinché viviate, moltiplichiate ed entriate ad occupare il paese che l'Eterno giurò di dare ai vostri padri.
Deu	8	2	Ricordati di tutta la strada che l'Eterno, il tuo DIO, ti ha fatto fare in questi quarant'anni nel deserto per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che c'era nel tuo cuore e se tu osserveresti o no i suoi comandamenti.
Deu	8	3	Così egli ti ha umiliato, ti ha fatto provar la fame, poi ti ha nutrito di manna che tu non conoscevi e che neppure i tuoi padri avevano mai conosciuto, per farti comprendere che l'uomo non vive soltanto di pane, ma vive di ogni parola che procede dalla bocca dell'Eterno.
Deu	8	4	Il tuo vestito non ti si è logorato addosso e il tuo piede non si è gonfiato durante questi quarant'anni.
Deu	8	5	Riconosci dunque nel tuo cuore che, come un uomo corregge suo figlio, così l'Eterno, il tuo DIO, corregge te.
Deu	8	6	Perciò osserva i comandamenti dell'Eterno, il tuo DIO, camminando nelle sue vie e temendolo;
Deu	8	7	perché l'Eterno, il tuo DIO, sta per farti entrare in un buon paese, un paese di corsi d'acqua, di fonti e di sorgenti che sgorgano dalle valli e dai monti;
Deu	8	8	un paese di frumento e di orzo, di vigne, di fichi e di melograni, un paese di ulivi da olio e di miele;
Deu	8	9	un paese dove mangerai pane a volontà, dove non ti mancherà nulla; un paese dove le pietre sono ferro e dai cui monti scaverai il rame.
Deu	8	10	Mangerai dunque e ti sazierai, e benedirai l'Eterno, il tuo DIO, a motivo del buon paese che ti ha dato.
Deu	8	11	Guardati bene dal dimenticare l'Eterno, il tuo DIO, giungendo a non osservare i suoi comandamenti, i suoi decreti e i suoi statuti che oggi ti do;
Deu	8	12	perché non avvenga, dopo aver mangiato a sazietà e aver costruito e abitato belle case,
Deu	8	13	dopo aver visto le tue mandrie e le tue greggi moltiplicare, e il tuo argento e il tuo oro aumentare, e tutti i tuoi beni crescere,
Deu	8	14	che il tuo cuore si innalzi e tu dimentichi l'Eterno, il tuo DIO, che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitú;
Deu	8	15	che ti ha condotto attraverso questo grande e terribile deserto, luogo di serpenti ardenti e di scorpioni, terra arida senz'acqua; che ha fatto sgorgare per te l'acqua dalla roccia durissima;
Deu	8	16	che nel deserto ti ha nutrito di manna che i tuoi padri non conoscevano, per umiliarti e per provarti e per farti alla fine del bene.
Deu	8	17	Guardati dunque dal dire nel tuo cuore: La mia forza e la potenza della mia mano mi hanno procurato queste ricchezze.
Deu	8	18	Ma ricordati dell'Eterno, il tuo DIO, perché è lui che ti dà la forza per acquistare ricchezze, per mantenere il patto che giurò ai tuoi padri come è oggi.
Deu	8	19	Ma se tu dimentichi l'Eterno, il tuo DIO, per seguire altri dèi e per servirli e prostrarti davanti a loro, io dichiaro solennemente contro di voi quest'oggi che per certo perirete.
Deu	8	20	perirete come le nazioni che l'Eterno fa perire davanti a voi, perché non avete ascoltato la voce dell'Eterno, il vostro DIO.
------------------------Deuteronomio, capitolo 9
Deu	9	1	Ascolta, Israele! Oggi tu stai per passare il Giordano, per entrare ad occupare nazioni piú grandi e piú potenti di te, città grandi e fortificate fino al cielo,
Deu	9	2	un popolo grande e alto di statura, i discendenti degli Anakim che tu conosci, e dei quali hai sentito dire: Chi può far fronte ai discendenti di Anak?.
Deu	9	3	Sappi dunque oggi che l'Eterno, il tuo DIO, è colui che marcerà davanti a te, come un fuoco divorante; egli li distruggerà e li abbatterà davanti a te; così tu li scaccerai e li farai perire in fretta, come l'Eterno ti ha detto.
Deu	9	4	Quando l'Eterno, il tuo DIO, li avrà scacciati davanti a te, non dire nel tuo cuore: E' per la mia giustizia che l'Eterno mi ha fatto entrare in possesso di questo paese. E' invece per la malvagità di queste nazioni che l'Eterno le scaccia davanti a te.
Deu	9	5	No, non è per la tua giustizia né per la rettitudine del tuo cuore che tu entri ad occupare il loro paese, ma è per la malvagità di queste nazioni che l'Eterno, il tuo DIO, le sta per scacciare davanti a te, e per adempiere la parola giurata ai tuoi padri, ad Abrahamo, a Isacco e a Giacobbe.
Deu	9	6	Sappi dunque che non è per la tua giustizia che l'Eterno, il tuo DIO, ti dà in possesso questo buon paese, poiché tu sei un popolo dal collo duro.
Deu	9	7	Ricordati e non dimenticare come hai provocato ad ira l'Eterno, il tuo DIO, nel deserto. Dal giorno che uscisti dal paese d'Egitto, fino al vostro arrivo in questo luogo, siete stati ribelli all'Eterno.
Deu	9	8	Anche ad Horeb provocaste ad ira l'Eterno; e l'Eterno si adirò contro di voi al punto di volervi distruggere.
Deu	9	9	Quando salii sul monte per ricevere le tavole di pietra, le tavole del patto che l'Eterno aveva fatto con voi, io rimasi sul monte quaranta giorni e quaranta notti, senza mangiare pane né bere acqua.
Deu	9	10	e l'Eterno mi diede le due tavole di pietra, scritte con il dito di DIO, sulle quali erano tutte le parole che l'Eterno vi aveva detto sul monte, di mezzo al fuoco, nel giorno dell'assemblea.
Deu	9	11	E fu alla fine dei quaranta giorni e delle quaranta notti che l'Eterno mi diede le due tavole di pietra, le tavole del patto.
Deu	9	12	poi l'Eterno mi disse: Levati, scendi in fretta di qui, perché il tuo popolo che hai fatto uscire dall'Egitto si è corrotto; presto deviato dalla via che io avevo loro ordinato di seguire e si son fatti una immagine di metallo fuso.
Deu	9	13	L'Eterno mi parlò ancora, dicendo: Io l'ho visto questo popolo; ecco, è un popolo dal collo duro;
Deu	9	14	lascia che li distrugga e cancelli il loro nome di sotto i cieli, e farò di te una nazione piú potente e piú grande di loro".
Deu	9	15	Così mi voltai e scesi dal monte, mentre il monte ardeva col fuoco; e le due tavole del patto erano nelle mie mani.
Deu	9	16	Guardai, ed ecco che avevate peccato contro l'Eterno, il vostro DIO, e vi eravate fatto un vitello di metallo fuso. Avevate ben presto lasciata la via che l'Eterno vi aveva ordinato di seguire.
Deu	9	17	Allora afferrai le due tavole, le scagliai dalle mie mani e le spezzai sotto i vostri occhi.
Deu	9	18	Poi mi gettai davanti all'Eterno, come la prima volta, per quaranta giorni e per quaranta notti; non mangiai pane né bevvi acqua, a motivo di tutti i vostri peccati che avevate commesso, facendo ciò che è male agli occhi dell'Eterno, per provocarlo ad ira.
Deu	9	19	Poiché io avevo paura dell'ira e del furore con cui l'Eterno era acceso contro di voi, al punto di volervi distruggere. Ma l'Eterno mi esaudì anche quella volta.
Deu	9	20	L'Eterno si adirò pure grandemente contro Aaronne," al punto di volerlo distruggere; così quella volta io pregai anche per Aaronne.
Deu	9	21	Poi presi l'oggetto del vostro peccato, il vitello che avevate fatto, lo bruciai col fuoco, e lo frantumai e macinai in minuscoli frammenti, fino a ridurlo in polvere minuta, e ne gettai la polvere nel torrente che scende dal monte.
Deu	9	22	Anche a Taberah, a Massa e a Kibroth-Attaavah voi provocaste ad ira l'Eterno.
Deu	9	23	Quando poi l'Eterno vi mandò fuori da Kadesh-Barnea dicendo: Salite e impossessatevi del paese che vi ho dato, vi ribellaste all'ordine dell'Eterno, il vostro DIO, non gli credeste e non ubbidiste alla sua voce.
Deu	9	24	Siete stati ribelli all'Eterno, dal giorno che vi conobbi.
Deu	9	25	Così rimasi prostrato davanti all'Eterno quaranta giorni e quaranta notti; e feci questo perché l'Eterno aveva detto di volervi distruggere.
Deu	9	26	E pregai l'Eterno e dissi: O Signore, o Eterno, non distruggere il tuo popolo e la tua eredità, che hai redento con la tua grandezza, che hai fatto uscire dall'Egitto con mano potente.
Deu	9	27	Ricordati dei tuoi servi, Abrahamo, Isacco e Giacobbe; non guardare alla caparbietà di questo popolo, o alla sua malvagità o al suo peccato,
Deu	9	28	affinché il paese da cui ci hai fatto uscire non dica: Poiché l'Eterno non era capace di farli entrare nella terra che aveva loro promesso e poiché li odiava, li ha fatti uscire per farli morire nel deserto.
Deu	9	29	Tuttavia essi sono il tuo popolo e la tua eredità, che tu facesti uscire dall'Egitto con la tua grande potenza e con il tuo braccio steso".
------------------------Deuteronomio, capitolo 10
Deu	10	1	In quel tempo, l'Eterno mi disse: Tagliati due tavole di pietra simili alle prime e sali da me sul monte; fatti anche un'arca di legno.
Deu	10	2	Io scriverò sulle tavole le parole che erano sulle prime tavole che tu spezzasti, e tu le metterai nell'arca".
Deu	10	3	Così feci un'arca di legno d'acacia e tagliai due tavole di pietra simili alle prime; poi salii sul monte con le due tavole in mano.
Deu	10	4	E l'Eterno scrisse sulle tavole ciò che aveva scritto la prima volta, cioè i dieci comandamenti che l'Eterno aveva proclamato per voi sul monte, di mezzo al fuoco, il giorno dell'assemblea. Quindi l'Eterno me le consegnò.
Deu	10	5	Allora mi voltai e discesi dal monte; misi le tavole nell'arca che avevo fatto; e là esse rimangono, come l'Eterno mi aveva ordinato.
Deu	10	6	(Ora i figli d'Israele partirono dai pozzi dei figli di Jakaan per Moserah. Là Aaronne mori e là fu sepolto; ed Eleazar, suo figlio, divenne sacerdote al suo posto.
Deu	10	7	Di là partirono alla volta di Gudgo-dah e da Gudgo-dah alla volta di Jotbathah, paese di corsi d'acqua.
Deu	10	8	In quel tempo l'Eterno separò la tribú di Levi per portare l'arca del patto dell'Eterno, per stare davanti all'Eterno e servirlo, e per benedire nel suo nome fino al giorno d'oggi.
Deu	10	9	Perciò Levi non ha parte né eredità con i suoi fratelli; l'Eterno è la sua eredità, come l'Eterno, il tuo DIO, gli aveva promesso.).
Deu	10	10	Io rimasi sul monte, come la prima volta, quaranta giorni e quaranta notti; l'Eterno mi ascoltò anche questa volta, e l'Eterno acconsentì a non distruggerti.
Deu	10	11	Allora l'Eterno mi disse: Levati, mettiti in cammino alla testa del popolo, perché essi entrino ad occupare il paese che giurai ai loro padri di dar loro.
Deu	10	12	E ora, o Israele, che cosa richiede da te l'Eterno, il tuo DIO, se non di temere l'Eterno, il tuo DIO, di camminare in tutte le sue vie, di amarlo e di servire l'Eterno, il tuo DIO, con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima,
Deu	10	13	e di osservare per il tuo bene i comandamenti dell'Eterno e i suoi statuti che oggi ti comando?
Deu	10	14	Ecco, all'Eterno, il tuo DIO, appartengono cieli, i cieli dei cieli, la terra e tutto quanto essa contiene;
Deu	10	15	ma l'Eterno pose il suo diletto unicamente nei tuoi padri e li amò; e dopo di loro fra tutti i popoli scelse la loro discendenza, cioè voi, com'è oggi.
Deu	10	16	Circonciderete perciò il prepuzio del vostro cuore e non indurite piú il vostro collo;
Deu	10	17	poiché l'Eterno, il vostro DIO è il DIO degli dèi, il Signor dei signori, il Dio grande, forte e tremendo, che non usa alcuna parzialità e non accetta regali,
Deu	10	18	che fa giustizia all'orfano e alla vedova, che ama lo straniero dandogli pane e vestito.
Deu	10	19	Amate dunque lo straniero, perché anche voi foste stranieri nel paese d'Egitto.
Deu	10	20	Temerai l'Eterno, il tuo DIO, a lui servirai, rimarrai stretto a lui e giurerai nel suo nome.
Deu	10	21	Egli è la tua lode, egli è il tuo DIO, che ha fatto per te queste cose grandi e tremende che i tuoi occhi hanno visto.
Deu	10	22	I tuoi padri scesero in Egitto in numero di settanta persone; e ora l'Eterno, il tuo DIO, ti ha reso numeroso come le stelle del cielo.
------------------------Deuteronomio, capitolo 11
Deu	11	1	Ama dunque l'Eterno, il tuo DIO, e osserva sempre le sue prescrizioni, i suoi statuti, i suoi decreti e i suoi comandamenti.
Deu	11	2	Riconoscete oggi (poiché non parlo ai vostri figli che non hanno conosciuto né hanno visto la disciplina dell'Eterno, il vostro DIO) la sua grandezza, la sua mano potente e il suo braccio steso,
Deu	11	3	i suoi segni e le sue opere che fece in mezzo all'Egitto contro il Faraone, re d'Egitto, e contro il suo paese,
Deu	11	4	ciò che fece all'esercito d'Egitto, ai suoi cavalli e ai suoi carri, riversando su di loro le acque del Mar Rosso mentre essi vi inseguivano, e come l'Eterno li distrusse per sempre;
Deu	11	5	ciò che fece per voi nel deserto, fino al vostro arrivo in questo luogo;
Deu	11	6	e ciò che fece a Dathan e Abiram, figli di Eliab, figlio di Ruben; come la terra spalancò la sua bocca e li inghiotti con le loro famiglie, le loro tende ed ogni cosa vivente che li seguiva, in mezzo a tutto Israele.
Deu	11	7	Ma i vostri occhi hanno visto le grandi cose che l'Eterno ha fatto.
Deu	11	8	Osservate dunque tutti i comandamenti che oggi vi prescrivo, affinché siate forti e possiate occupare il paese di cui state per entrare in possesso
Deu	11	9	e affinché prolunghiate i vostri giorni nel paese che l'Eterno giurò di dare ai vostri padri e alla loro discendenza, paese dove scorre latte e miele.
Deu	11	10	Poiché il paese che stai per entrare ad occupare non é come il paese d'Egitto da cui siete usciti, dove seminavi la tua semente e poi la irrigavi con il tuo piede come per un orto di erbaggi;
Deu	11	11	ma il paese che state per entrare ad occupare è un paese di monti e di valli, che beve l'acqua della pioggia che viene dal cielo:
Deu	11	12	un paese del quale l'Eterno, il tuo DIO, ha cura e sul quale stanno del continuo gli occhi dell'Eterno, il tuo DIO, dall'inizio dell'anno fino alla fine.
Deu	11	13	Or se ubbidirete diligentemente ai miei comandamenti che oggi vi prescrivo, amando l'Eterno, il vostro DIO, e servendolo con tutto il vostro cuore e con tutta la vostra anima,
Deu	11	14	avverrà che io darò al vostro paese la pioggia a suo tempo, la prima pioggia e l'ultima pioggia, perché tu possa raccogliere il tuo grano, il tuo vino e il tuo olio;
Deu	11	15	e farò pure crescere dell'erba nei tuoi campi per il tuo bestiame, e tu mangerai e sarai saziato.
Deu	11	16	State in guardia affinché il vostro cuore non sia sedotto e non vi sviate, servendo altri dèi e prostrandovi davanti a loro;
Deu	11	17	poiché allora si accenderebbe contro di voi l'ira dell'Eterno e chiuderebbe i cieli e non vi sarebbe piú pioggia, e la terra non darebbe piú i suoi prodotti e voi presto perireste nel buon paese che l'Eterno vi dà.
Deu	11	18	Metterete dunque queste mie parole nel vostro cuore e nella vostra mente, le legherete come un segno alla mano e saranno come frontali fra gli occhi;
Deu	11	19	le insegnerete ai vostri figli, parlandone quando sei seduto in casa tua, quando cammini per strada, quando sei coricato e quando ti alzi;
Deu	11	20	e le scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte,
Deu	11	21	affinché i vostri giorni e i giorni dei vostri figli, nel paese che l'Eterno giurò ai vostri padri di dar loro, siano numerosi come i giorni dei cieli sopra la terra.
Deu	11	22	Poiché, se osservate diligentemente tutti questi comandamenti che io vi ordino di mettere in pratica, amando l'Eterno, il vostro DIO, camminando in tutte le sue vie e tenendovi stretti a lui,
Deu	11	23	l'Eterno scaccerà davanti a voi tutte quelle nazioni e voi v'impadronirete di nazioni piú grandi e piú potenti di voi.
Deu	11	24	Ogni luogo che la pianta del vostro piede calcherà, sarà vostro; i vostri confini si estenderanno dal deserto fino al Libano, e dal fiume, il fiume Eufrate, fino al mare occidentale.
Deu	11	25	Nessuno sarà in grado di resistervi; l'Eterno, il vostro DIO come vi ha detto, spanderà la paura e il terrore di voi per tutto il paese che voi calcherete.
Deu	11	26	Guardate, io pongo oggi davanti a voi la benedizione e la maledizione.
Deu	11	27	la benedizione se ubbidite ai comandamenti dell'Eterno, il vostro DIO, che oggi vi prescrivo;
Deu	11	28	la maledizione, se non ubbidite ai comandamenti dell'Eterno, il vostro Dio, e se vi allontanate dalla via che oggi vi prescrivo, per seguire altri dèi che non avete mai conosciuto.
Deu	11	29	E avverrà che quando l'Eterno, il tuo Dio, ti avrà introdotto nel paese che tu vai ad occupare, tu porrai la benedizione sul monte Gherizim e la maledizione sul monte Ebal.
Deu	11	30	Non sono essi al di là dal Giordano, ad ovest della strada dove il sole tramonta; nel paese dei Cananei che abitano nell'Arabah di fronte a Ghilgal, presso la quercia di Moreh?
Deu	11	31	Poiché voi state per passare il Giordano per entrare ad occupare il paese, che l'Eterno, il vostro Dio, vi dà; voi lo possederete e vi abiterete.
Deu	11	32	Abbiate dunque cura di mettere in pratica tutti gli statuti e i decreti che oggi io pongo davanti a voi.
------------------------Deuteronomio, capitolo 12
Deu	12	1	Questi sono gli statuti e i decreti che avrete cura di osservare nel paese che l'Eterno, il Dio dei tuoi padri, ti ha dato in eredità per tutti i giorni che vivrete sulla terra.
Deu	12	2	Distruggerete interamente tutti i luoghi dove le nazioni che state per scacciare servono i loro dèi; sugli alti monti, sui colli e sotto ogni albero verdeggiante.
Deu	12	3	Demolirete i loro altari, spezzerete le loro colonne sacre, darete alle fiamme i loro Ascerim, abbatterete le immagini scolpite dei loro dèi, farete sparire il loro nome da quei luoghi.
Deu	12	4	Non farete così con l'Eterno, il vostro DIO.
Deu	12	5	ma lo cercherete nel luogo che l'Eterno, il vostro DIO, sceglierà fra tutte le vostre tribú, per mettervi il suo nome come sua dimora; e là andrete;
Deu	12	6	là recherete i vostri olocausti e i vostri sacrifici le vostre decime, le offerte elevate delle vostre mani, le vostre offerte votive e le vostre offerte volontarie, e i primogeniti della vostra mandria e del vostro gregge;
Deu	12	7	e là mangerete davanti all'Eterno, il vostro DIO, e gioirete, voi e le vostre famiglie, di tutto ciò a cui avrete posto mano e in cui l'Eterno, il vostro DIO vi avrà benedetti.
Deu	12	8	Non farete come facciamo oggi qui, dove ognuno fa tutto ciò che è giusto ai propri occhi,
Deu	12	9	perché non siete ancora entrati nel riposo e nell'eredità che l'Eterno, il vostro DIO, vi dà.
Deu	12	10	Ma passerete il Giordano e abiterete nel paese che l'Eterno, il vostro DIO, vi dà in eredità; ed egli vi darà riposo da tutti i vostri nemici che vi circondano e voi abiterete al sicuro.
Deu	12	11	Allora ci sarà un luogo che l'Eterno, il vostro DIO, sceglierà per far dimorare il suo nome e là porterete tutto ciò che vi comando: i vostri olocausti e i vostri sacrifici, le vostre decime, le offerte elevate delle vostre mani e tutte e offerte scelte che avete promesso in voto all'Eterno.
Deu	12	12	E gioirete davanti all'Eterno, il vostro DIO, voi, i vostri figli e le vostre figlie, i vostri servi e le vostre serve, e il Levita che abiterà entro le vostre porte, poiché egli non ha né parte né eredità tra voi.
Deu	12	13	Guardati bene dall'offrire i tuoi olocausti in ogni luogo che vedi;
Deu	12	14	ma nel luogo che l'Eterno sceglierà in una delle tue tribú, là offrirai i tuoi olocausti e là, farai tutto ciò che ti comando.
Deu	12	15	Ma, ogni volta che lo desideri, potrai uccidere animali e mangiarne la care in tutte le città, secondo la benedizione che l'Eterno ti avrà concesso; ne potranno mangiare tanto l'impuro che il puro come si fa della carne di gazzella e di cervo;
Deu	12	16	ma non mangerete il sangue; lo verserai per terra come l'acqua.
Deu	12	17	Entro le tue città non potrai mangiare le decime del tuo frumento, del tuo mosto, del tuo olio né i primogeniti della tua mandria e del tuo gregge né ciò che hai promesso in voto, né le tue offerte volontarie, né l'offerta elevata delle tue mani.
Deu	12	18	Ma le mangerai davanti all'Eterno, il tuo DIO, nel luogo che l'Eterno, il tuo DIO, sceglierà, tu, tuo figlio e tua figlia, il tuo servo e la tua serva, e il Levita che abiterà entro le tue porte; e gioirai davanti all'Eterno, il tuo DIO, di ogni cosa a cui metti mano.
Deu	12	19	Guardati dal trascurare il Levita, fino a quando vivrai nel paese.
Deu	12	20	Quando l'Eterno, il tuo DIO, allargherà i tuoi confini, come ti ha promesso, e tu dirai: Mangerò carne, perché hai desiderio di mangiare carne potrai mangiare carne ogni volta che lo desideri.
Deu	12	21	Se il luogo che l'Eterno, il tuo DIO, ha scelto per porvi il suo nome sarà lontano da te, potrai ammazzare animali della tua mandria e del tuo gregge, che l'Eterno ti ha dato, come ti ho comandato; e potrai mangiare entro le tue porte ogni volta che lo desideri.
Deu	12	22	Soltanto ne mangerai come si mangia la carne di gazzella e di cervo; ne potrà mangiare tanto l'impuro che il puro.
Deu	12	23	Ma guardati dal mangiare il sangue perché il sangue è la vita; e tu non mangerai la vita con la carne.
Deu	12	24	Non lo mangerai; lo verserai per terra come l'acqua.
Deu	12	25	Non lo mangerai affinché possa prosperare tu e i tuoi figli dopo di te, per aver fatto ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno.
Deu	12	26	Ma le cose sante che hai da offrire e quelle promesse per voto, le prenderai e andrai al luogo che l'Eterno ha scelto.
Deu	12	27	e offrirai i tuoi olocausti, tutti interi, la carne e il sangue sull'altare dell'Eterno, il tuo DIO; il sangue dei tuoi sacrifici invece dovrà essere sparso sull'altare dell'Eterno, il tuo DIO, e tu ne mangerai la carne.
Deu	12	28	Fa' attenzione e ubbidisci a tutte queste parole che ti comando, affinché possa sempre prosperare, tu e i tuoi figli dopo di te, per aver fatto ciò ch'è buono e giusto agli occhi dell'Eterno, il tuo DIO.
Deu	12	29	Quando l'Eterno, il tuo DIO, avrà sterminato davanti a te le nazioni che tu stai per andare a spodestare, e quando le avrai spodestate e dimorerai nel loro paese,
Deu	12	30	guardati bene dal cadere nel laccio, seguendo il loro esempio, dopo che sono state distrutte davanti a te, e dall'informarti dei loro dèi, dicendo: Come servivano queste nazioni i loro dèi Farò anch'io così.
Deu	12	31	Tu non farai così con l'Eterno, il tuo DIO, perché con i loro dèi esse hanno fatto tutto ciò che è abominevole per l'Eterno che egli detesta; hanno persino bruciato nel fuoco i loro figli e le loro figlie, in onore dei loro dèi.
Deu	12	32	Avrete cura di mettere in pratica tutte le cose che vi comando; non vi aggiungerai nulla e nulla toglierai da esse.
------------------------Deuteronomio, capitolo 13
Deu	13	1	Se sorge in mezzo a te un profeta o un sognatore di sogni che ti proponga un segno o un prodigio,
Deu	13	2	e il segno o il prodigio di cui ti ha parlato si avvera e dice: Seguiamo altri dèi che tu non hai mai conosciuto e serviamoli,
Deu	13	3	tu non darai ascolto alle parole di quel profeta o di quel sognatore di sogni, perché l'Eterno, il vostro DIO, vi mette alla prova per sapere se amate l'Eterno, il vostro DIO, con tutto il vostro cuore e con tutta la vostra anima.
Deu	13	4	Seguirete l'Eterno, il vostro DIO, lui temerete, osserverete i suoi comandamenti, ubbidirete alla sua voce, lo servirete e rimarrete stretti a lui.
Deu	13	5	Ma quel profeta o quel sognatore di sogni sarà messo a morte, perché ha parlato in modo da farvi allontanare dall'Eterno, il vostro DIO, che vi ha fatto uscire dal paese d'Egitto e vi ha redenti dalla casa di schiavitú, per trascinarti fuori dalla via nella quale l'Eterno, il tuo DIO, ti ha ordinato di camminare. In questo modo estirperai il male in mezzo a te.
Deu	13	6	e tuo fratello, figlio di tua madre, tuo figlio, tua figlia, la moglie che riposa sul tuo seno o l'amico che ti è caro come la tua stessa anima ti incita in segreto, dicendo: Andiamo a servire altri dèi, che né tu né i tuoi padri avete mai conosciuto,
Deu	13	7	divinità dei popoli che vi circondano, vicini a te o da te lontani, da una estremità della terra all'altra estremità della terra,
Deu	13	8	non cedere a lui e non dargli ascolto; l'occhio tuo non abbia pietà per lui; non risparmiarlo, non nasconderlo.
Deu	13	9	Ma tu lo dovrai uccidere; la tua mano sia la prima a levarsi contro di lui, per metterlo a morte; poi venga la mano di tutto il popolo.
Deu	13	10	Tu lo lapiderai con pietre ed egli morirà, perché ha cercato di farti allontanare dall'Eterno, il tuo DIO che ti fece uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitú.
Deu	13	11	Così tutto Israele udrà e avrà timore, e non commetterà piú una cosa malvagia come questa in mezzo a te.
Deu	13	12	Se in una delle tue città, che l'Eterno il tuo DIO, ti dà per abitarvi, senti dire
Deu	13	13	che uomini perversi sono usciti di mezzo a te e hanno sedotto gli abitanti della loro città dicendo: Andiamo a servire altri dèi, che voi non avete mai conosciuto,
Deu	13	14	tu farai indagini, investigherai e interrogherai con cura; e se è vero e certo che tale abominio è stato realmente commesso in mezzo a te,
Deu	13	15	allora passerai a fil di spada gli abitanti di quella città, votando allo sterminio essa e tutto ciò che vi è, e passerai a fil di spada anche il suo bestiame.
Deu	13	16	Poi ammasserai tutto il suo bottino in mezzo alla piazza e brucerai col fuoco la città e l'intero suo bottino davanti all'Eterno, il vostro DIO; essa rimarrà un cumulo di rovine per sempre e non sarà mai piú ricostruita.
Deu	13	17	Perciò nulla di ciò che è votato allo sterminio si attaccherà alle tue mani, affinché l'Eterno desista dall'ardore della sua ira e ti usi misericordia, abbia pietà di te e ti moltiplichi, come giurò ai tuoi padri,
Deu	13	18	perché tu hai dato ascolto alla voce dell'Eterno, il tuo DIO, osservando tutti i suoi comandamenti che oggi ti prescrivo e facendo ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno, il tuo DIO.
------------------------Deuteronomio, capitolo 14
Deu	14	1	Voi siete i figli dell'Eterno, il vostro DIO; non vi farete incisioni e non vi raderete tra gli occhi per un morto;
Deu	14	2	poiché tu sei un popolo santo all'Eterno, il tuo DIO, e l'Eterno ti ha scelto per essere un popolo suo, un tesoro particolare fra tutti i popoli che sono sulla faccia della terra.
Deu	14	3	Non mangerai cosa alcuna abominevole.
Deu	14	4	Questi sono gli animali che potete mangiare: il bue, la pecora, la capra,
Deu	14	5	il cervo, la gazzella, il daino, lo stambecco, l'antilope, il capriolo e il camoscio.
Deu	14	6	Potete mangiare ogni animale che ha lo zoccolo spaccato e il piede diviso e che rumina tra gli animali.
Deu	14	7	Ma di quelli che ruminano soltanto o che hanno soltanto lo zoccolo spaccato o il piede diviso non mangerete il cammello, la lepre e il tasso, che ruminano ma non hanno lo zoccolo spaccato; per voi sono impuri;
Deu	14	8	anche il porco, che ha lo zoccolo spaccato ma non rumina, è impuro per voi. Non mangerete la loro carne e non toccherete i loro corpi morti.
Deu	14	9	Fra tutti gli animali che vivono nelle acque, potete mangiare tutti quelli che hanno pinne e squame;
Deu	14	10	ma non mangerete alcuno di quelli che non hanno pinne e squame; sono impuri per voi.
Deu	14	11	Potete mangiare ogni uccello puro;
Deu	14	12	ma non mangerete questi: l'aquila, l'ossifraga, il falco di mare,
Deu	14	13	Il nibbio, il falco e ogni specie di avvoltoi,
Deu	14	14	ogni specie di corvi,
Deu	14	15	lo struzzo, il barbagianni, il gabbiano e ogni specie di sparvieri,
Deu	14	16	Il gufo, l'ibis, il cigno,
Deu	14	17	il pellicano, il martin pescatore, il cormorano,
Deu	14	18	la cicogna, ogni specie di aironi, l'upupa e il pipistrello.
Deu	14	19	Ogni insetto che vola è impuro per voi; non ne mangerete.
Deu	14	20	Potete invece mangiare ogni uccello puro.
Deu	14	21	Non mangerete alcuna bestia morta di morte naturale; la puoi dare allo straniero che è entro le tue porte perché la mangi o la puoi vendere a un estraneo, perché tu sei un popolo consacrato all'Eterno, il tuo DIO. Non farai cuocere il capretto nel latte di sua madre.
Deu	14	22	Ti impegnerai a dar la decima di tutto ciò che semini e che il campo produce ogni anno.
Deu	14	23	Mangerai davanti all'Eterno, il tuo DIO, nel luogo che egli ha scelto per farvi dimorare il suo nome, la decima del tuo frumento, del tuo mosto, del tuo olio, e i primogeniti delle tue mandrie e delle tue greggi, affinché tu impari a temere sempre l'Eterno, il tuo DIO.
Deu	14	24	Ma se il cammino è troppo lungo per te e tu non puoi portare le decime fino là, perché il luogo che l'Eterno, il tuo DIO, ha scelto per stabilirvi il suo nome è troppo lontano da te, quando l'Eterno, il tuo DIO, ti avrà benedetto,
Deu	14	25	allora le convertirai in denaro e con il denaro in mano andrai al luogo che l'Eterno, il tuo DIO, ha scelto,
Deu	14	26	e userai quel denaro per comprare tutto ciò che il tuo cuore desidera: buoi, pecore, vino, bevande inebrianti, o qualunque cosa il tuo cuore desidera; e là mangerai davanti all'Eterno, il tuo DIO, e gioirai, tu con la tua famiglia.
Deu	14	27	Inoltre non trascurerai il Levita che abita entro le tue porte, perché non ha parte né eredità con te.
Deu	14	28	Alla fine di ogni tre anni, metterai da parte tutte le decime dei tuoi prodotti del terzo anno, e le riporrai entro le tue porte;
Deu	14	29	e il Levita, che non ha parte né eredità con te, e lo straniero e l'orfano e la vedova che si trovano entro le tue porte verranno, mangeranno e si sazieranno, affinché l'Eterno, il tuo DIO, ti benedica in ogni lavoro a cui metterai mano.
------------------------Deuteronomio, capitolo 15
Deu	15	1	Alla fine di ogni sette anni concederai la remissione dei debiti.
Deu	15	2	E questa sarà la forma della remissione: Ogni creditore condonerà ciò che ha dato in prestito al suo prossimo; non esigerà la restituzione dal suo prossimo e dal suo fratello, perché è stata proclamata la remissione dell'Eterno.
Deu	15	3	Potrai richiederlo dallo straniero; ma condonerai al tuo fratello quanto egli ti deve.
Deu	15	4	Non vi sarà tuttavia alcun bisognoso tra di voi, poiché l'Eterno ti benedirà grandemente nel paese che l'Eterno, il tuo DIO, ti dà in eredità, perché tu lo possieda,
Deu	15	5	solo però se tu ubbidisci diligentemente alla voce dell'Eterno, il tuo DIO, avendo cura di mettere in pratica tutti questi comandamenti, che oggi ti prescrivo.
Deu	15	6	Poiché l'Eterno, il tuo DIO, ti benedirà come ti ha promesso; allora farai prestiti a molte nazioni, ma tu non chiederai prestiti; dominerai su molte nazioni, ma esse non domineranno su di te.
Deu	15	7	Se vi sarà qualche tuo fratello bisognoso in mezzo a te, in alcuna delle tue città del paese che l'Eterno, il tuo DIO, ti dà, non indurirai il tuo cuore e non chiuderai la tua mano davanti al tuo fratello bisognoso;
Deu	15	8	ma gli aprirai generosamente la tua mano e gli presterai quanto gli occorre per venire incontro al bisogno in cui si trova.
Deu	15	9	Bada che non vi sia alcun cattivo pensiero nel tuo cuore, che ti faccia dire: Il settimo anno, l'anno di remissione, è vicino, e il tuo occhio sia cattivo verso il tuo fratello bisognoso e tu non gli dia nulla; egli griderebbe contro di te all'Eterno e ci sarebbe del peccato in te.
Deu	15	10	Dàgli generosamente, e il tuo cuore non si rattristi quando gli dai, perché proprio per questo, l'Eterno, il tuo DIO, ti benedirà in ogni tuo lavoro e in ogni cosa a cui porrai mano.
Deu	15	11	Poiché i bisognosi non mancheranno mai nel paese, perciò io ti do questo comandamento e ti dico: Apri generosamente la tua mano a tuo fratello, al tuo povero e al tuo bisognoso nel tuo paese.
Deu	15	12	Se un tuo fratello ebreo o una sorella ebrea si vende a te, ti servirà sei anni; ma il settimo, lo lascerai andare da te libero.
Deu	15	13	Quando poi lo manderai via da te libero, non lo lascerai andare a mani vuote;
Deu	15	14	lo fornirai generosamente di doni del tuo gregge, della tua aia e del tuo strettoio; gli farai parte delle benedizioni di cui l'Eterno, il tuo DIO, ti avrà ricolmato;
Deu	15	15	e ti ricorderai che sei stato schiavo nel paese d'Egitto e che l'Eterno, il tuo DIO, ti ha redento; perciò oggi io ti comandoquesto.
Deu	15	16	Ma se egli dovesse dirti: Non voglio andarmene da te, perché ama te e la tua casa, dato che prospera con te,
Deu	15	17	allora prenderai un punteruolo, gli forerai l'orecchio contro la porta ed egli sarà tuo schiavo per sempre. Lo stesso farai per la tua schiava.
Deu	15	18	Non ti deve sembrare difficile rimandarlo da te libero, poiché t'ha servito sei anni a metà prezzo di un bracciante; e l'Eterno, il tuo DIO, ti benedirà in tutto ciò che farai.
Deu	15	19	Consacrerai all'Eterno, il tuo DIO, tutti i primogeniti maschi che nasceranno dalla tua mandria e dal tuo gregge. Non farai alcun lavoro con il primogenito della tua vacca e non toserai il primogenito della tua pecora.
Deu	15	20	Li mangerai ogni anno, tu e la tua famiglia, davanti all'Eterno, il tuo DIO, nel luogo che l'Eterno ha scelto.
Deu	15	21	Ma se l'animale ha qualche difetto, se è zoppo, cieco, o ha qualche altro grave difetto, non lo sacrificherai all'Eterno, il tuo DIO;
Deu	15	22	lo mangerai entro le tue porte; l'impuro e il puro lo possono ugualmente mangiare, come se fosse una gazzella o un cervo.
Deu	15	23	Ma non ne mangerai il sangue; lo verserai per terra come l'acqua.
------------------------Deuteronomio, capitolo 16
Deu	16	1	Osserva il mese di Abib e celebra la Pasqua in onore dell'Eterno, il tuo DIO, perché nel mese di Abib, l'Eterno, il tuo DIO, ti fece uscire dall'Egitto, durante la notte.
Deu	16	2	Immolerai perciò la Pasqua all'Eterno, il tuo DIO, con animali presi dal gregge e dalla mandria, nel luogo che l'Eterno ha scelto per farvi dimorare il suo nome.
Deu	16	3	Non mangerai con essa pane lievitato; per sette giorni mangerai con essa pane azzimo, pane di afflizione (poiché uscisti in fretta dal paese d'Egitto), affinché ti ricordi del giorno che uscisti dal paese d'Egitto tutti i giorni della tua vita.
Deu	16	4	Non si vedrà lievito presso di te, entro tutti i tuoi confini, per sette giorni; e non rimarrà nulla della carne che hai immolato la sera del primo giorno per tutta la notte fino al mattino.
Deu	16	5	Non potrai immolare la Pasqua in una qualsiasi città che l'Eterno, il tuo DIO, ti dà,
Deu	16	6	ma immolerai la Pasqua solamente nel luogo che l'Eterno, il tuo DIO, ha scelto per farvi dimorare il suo nome; la immolerai la sera, al tramontare del sole, nell'ora in cui uscisti dall'Egitto.
Deu	16	7	Farai cuocere la vittima e la mangerai nel luogo che l'Eterno, il tuo DIO, ha scelto; e al mattino te ne potrai andare e rientrare alle tue tende.
Deu	16	8	Per sei giorni mangerai pane senza lievito; e il settimo giorno vi sarà una solenne assemblea in onore dell'Eterno, il tuo DIO; non farai in esso alcun lavoro.
Deu	16	9	Conterai sette settimane; inizia a contare sette settimane dal tempo che cominci a mietere il grano;
Deu	16	10	poi celebrerai la festa delle Settimane in onore dell'Eterno, il tuo DIO, mediante offerte volontarie da parte tua, che porterai nella misura che l'Eterno, il tuo DIO, ti benedice.
Deu	16	11	E gioirai davanti all'Eterno, il tuo DIO, tu, tuo figlio e tua figlia, il tuo servo e la tua serva, il Levita che è entro le tue porte, e lo straniero, l'orfano e la vedova che sono in mezzo a te, nel luogo che l'Eterno, il tuo DIO, ha scelto per farvi dimorare il suo nome.
Deu	16	12	Ti ricorderai che fosti schiavo in Egitto e avrai cura di mettere in pratica questi statuti.
Deu	16	13	Celebrerai la festa delle Capanne per sette giorni, dopo aver raccolto il prodotto della tua aia e del tuo strettoio;
Deu	16	14	e gioirai nella tua festa, tu, tuo figlio e tua figlia, il tuo servo e la tua serva, e il Levita, lo straniero, l'orfano e la vedova che sono entro le tue porte.
Deu	16	15	Celebrerai una festa per sette giorni in onore dell'Eterno, il tuo DIO, nel luogo che l'Eterno ha scelto, perché l'Eterno, il tuo DIO, ti benedirà in tutto il tuo raccolto e in tutto il lavoro delle tue mani e tu sarai grandemente contento.
Deu	16	16	Tre volte all'anno ogni tuo maschio si presenterà davanti all'Eterno, il tuo DIO, nel luogo che egli ha scelto: nella festa dei pani azzimi, nella festa delle Settimane e nella festa delle Capanne; nessuno di essi si presenterà davanti all'Eterno a mani vuote.
Deu	16	17	Ma ognuno darà da parte sua secondo la benedizione che l'Eterno, il tuo DIO, ti ha dato.
Deu	16	18	Costituirai dei giudici e dei magistrati nelle tue porte per ogni tua tribú, in tutte le città che l'Eterno, il tuo DIO, ti dà; ed essi giudicheranno il popolo con giuste sentenze.
Deu	16	19	Non pervertirai il diritto, non userai parzialità e non accetterai regali, perché il regalo acceca gli occhi dei saggi e corrompe le parole dei giusti.
Deu	16	20	Seguirai interamente la giustizia, affinché tu viva e possieda il paese che l'Eterno, il tuo DIO, ti dà.
Deu	16	21	Non erigerai per te nessuna Ascerah di alcuna specie di legno accanto all'altare che costruirai all'Eterno, il tuo DIO;
Deu	16	22	e non erigerai alcuna colonna sacra, che l'Eterno, il tuo DIO, odia.
------------------------Deuteronomio, capitolo 17
Deu	17	1	Non immolerai all'Eterno, il tuo DIO, bue o pecora o capra che abbia alcun difetto o deformità, perché sarebbe cosa abominevole per l'Eterno, il tuo DIO.
Deu	17	2	Se si trova in mezzo a te, in una delle città che l'Eterno, il tuo DIO, ti dà, un uomo o una donna che faccia ciò che è male agli occhi dell'Eterno, il tuo DIO, trasgredendo il suo patto,
Deu	17	3	e che vada a servire altri dèi e si prostri davanti a loro, davanti al sole o alla luna o a tutto l'esercito celeste, cosa che io non ho comandato,
Deu	17	4	e ti è stato riferito e ne hai sentito parlare, allora investiga diligentemente; e se è vero e certo che tale abominazione è stata commessa in Israele,
Deu	17	5	farai condurre alle porte della tua città quell'uomo o quella donna che ha commesso quell'azione malvagia, e lapiderai con pietre quell'uomo o quella donna; così moriranno.
Deu	17	6	Colui che deve morire sarà messo a morte sulla deposizione di due o di tre testimoni; ma non sarà messo a morte sulla deposizione di un solo testimone.
Deu	17	7	La mano dei testimoni sarà la prima a levarsi contro di lui per farlo morire; poi seguirà la mano di tutto il popolo; così estirperai il male di mezzo a te.
Deu	17	8	Se sorge un caso che è troppo difficile per te da giudicare, tra omicidio e omicidio, tra una causa e l'altra, tra un ferimento e l'altro, casi di disputa entro le tue porte, ti leverai e salirai al luogo che l'Eterno, il tuo DIO, ha scelto;
Deu	17	9	e andrai dai sacerdoti levitici e dal giudice in carica a quel tempo e li consulterai; essi allora pronuncieranno la sentenza di giudizio;
Deu	17	10	e tu ti atterrai alla sentenza che essi ti hanno indicato nel luogo che l'Eterno ha scelto, e avrai cura di fare tutto ciò che ti hanno insegnato.
Deu	17	11	Ti atterrai alla legge che ti hanno insegnato e al giudizio che ti hanno dichiarato; non devierai dalla sentenza che ti hanno indicato, né a destra né a sinistra.
Deu	17	12	Ma l'uomo che agirà con presunzione e non darà ascolto al sacerdote che sta là per servire l'Eterno, il tuo DIO, o al giudice, quell'uomo morirà; così toglierai via il male da Israele;
Deu	17	13	così tutto il popolo verrà a saperlo, ne avrà timore e non agirà piú con presunzione.
Deu	17	14	Quando entrerai nel paese che l'Eterno, il tuo DIO, ti dà e ne prenderai possesso e l'abiterai, se dici: Voglio costituire sopra di me un re come tutte le nazioni che mi circondano.
Deu	17	15	dovrai costituire sopra di te il re che l'Eterno, il tuo DIO, sceglierà. Costituirai sopra di te un re scelto tra i tuoi fratelli; non potrai costituire sopra di te uno straniero che non sia tuo fratello.
Deu	17	16	Ma egli non deve procurarsi un gran numero di cavalli, né deve far tornare il popolo in Egitto per procurarsi un gran numero di cavalli, poiché l'Eterno vi ha detto: Non ritonerete piú per quella via.
Deu	17	17	Non deve procurarsi un gran numero di mogli, affinché il suo cuore non si svii; e non deve accumulare per se stesso una gran quantità di argento e d'oro.
Deu	17	18	Inoltre, quando siederà sul trono del suo regno, scriverà per suo uso in un libro una copia di questa legge, secondo l'esemplare dei sacerdoti levitici.
Deu	17	19	La terrà presso di sé e la leggerà tutti i giorni della sua vita, per imparare a temere l'Eterno, il suo DIO, e a mettere in pratica tutte le parole di questa legge e questi statuti,
Deu	17	20	perché il suo cuore non si innalzi sopra i suoi fratelli ed egli non devii da questo comandamento né a destra né a sinistra, e prolunghi così i suoi giorni nel suo regno, lui e i suoi figli, in mezzo a Israele.
------------------------Deuteronomio, capitolo 18
Deu	18	1	I sacerdoti levitici, tutta la tribú di Levi, non avranno parte né eredità con Israele; vivranno dei sacrifici fatti col fuoco all'Eterno, la sua eredità.
Deu	18	2	Non avranno alcuna eredità tra i loro fratelli; poiché l'Eterno è la loro eredità, come ha detto loro.
Deu	18	3	Questo è ciò che è dovuto al sacerdote da parte del popolo, da quelli che offrono un sacrificio, sia esso un bue o una pecora o capra: essi daranno al sacerdote la spalla, le mascelle e lo stomaco.
Deu	18	4	Gli darai le primizie del tuo frumento, del tuo mosto e del tuo olio, e le primizie della tosatura delle tue pecore;
Deu	18	5	poiché l'Eterno, il tuo DIO, lo ha scelto fra tutte le tue tribú, per compiere il servizio nel nome dell'Eterno, lui e i suoi figli per sempre.
Deu	18	6	Or se un Levita, proveniente da una delle tue città dell'intero Israele, dove egli risiedeva, viene con tutto il desiderio del suo cuore al luogo che l'Eterno ha scelto,
Deu	18	7	allora egli potrà servire nel nome dell'Eterno, il suo DIO, come tutti i suoi fratelli Leviti che stanno là davanti all'Eterno.
Deu	18	8	Essi riceveranno per il loro sostentamento parti uguali, oltre al ricavato della vendita del suo patrimonio.
Deu	18	9	Quando entrerai nel paese che l'Eterno, il tuo DIO, ti dà, non imparerai a seguire le abominazioni di quelle nazioni.
Deu	18	10	Non si trovi in mezzo a te chi faccia passare il proprio figlio o la propria figlia per il fuoco, né chi pratichi la divinazione, né indovino, né chi interpreta presagi, né chi pratica la magia,
Deu	18	11	né chi usa incantesimi, né un medium che consulta spiriti, né uno stregone, né chi evoca i morti,
Deu	18	12	perché tutti quelli che fanno queste cose sono in abominio all'Eterno; e a motivo di queste abominazioni, l'Eterno, il tuo DIO, sta per scacciarli davanti a te.
Deu	18	13	Tu sarai integro davanti all'Eterno, il tuo DIO;
Deu	18	14	poiché quelle nazioni, che tu scaccerai, hanno dato ascolto a indovini e a maghi; ma, quanto a te, l'Eterno, il tuo DIO, non ha permesso che tu faccia così.
Deu	18	15	L'Eterno, il tuo DIO, susciterà per te un profeta come me, in mezzo a te, fra i tuoi fratelli; a lui darete ascolto,
Deu	18	16	in base a tutto ciò che chiedesti all'Eterno, il tuo DIO, in Horeb, il giorno dell'assemblea, quando dicesti: Che io non oda piú la voce dell'Eterno, il mio DIO, e non veda piú questo gran fuoco, perché non muoia.
Deu	18	17	E l'Eterno mi disse: Ciò che hanno detto, va bene;
Deu	18	18	io susciterò per loro un profeta come te di mezzo ai loro fratelli e porrò le mie parole nella sua bocca, ed egli dirà loro tutto ciò che io gli comanderò.
Deu	18	19	E avverrà che se qualcuno non ascolterà le mie parole che egli dice in mio nome, io gliene domanderò conto.
Deu	18	20	Ma il profeta che ha la presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho comandato di dire o che parla in nome di altri dèi, quel profeta sarà messo a morte".
Deu	18	21	E se tu dici in cuor tuo: Come faremo a riconoscere la parola che l'Eterno non ha proferito?.
Deu	18	22	Quando il profeta parla in nome dell'Eterno e la cosa non succede e non si avvera, quella è una cosa che l'Eterno non ha proferito; l'ha detta il profeta per presunzione; non aver paura di lui.
------------------------Deuteronomio, capitolo 19
Deu	19	1	Quando l'Eterno, il tuo DIO, avrà sterminato le nazioni delle quali l'Eterno, il tuo DIO, ti dà il paese, e tu le scaccerai e abiterai nelle loro città e nelle loro case,
Deu	19	2	ti metterai da parte tre città, in mezzo al paese che l'Eterno, il tuo DIO, ti dà in eredità.
Deu	19	3	Preparerai delle strade e dividerai in tre parti il territorio del paese che l'Eterno, il tuo DIO, ti dà in eredità, affinché ogni omicida vi si possa rifugiare.
Deu	19	4	E questa è la regola per l'omicida che si rifugia là, per aver salva la vita: chiunque ha ucciso il suo prossimo involontariamente, senza averlo odiato prima.
Deu	19	5	Così, quando uno va con il suo compagno nel bosco a tagliar legna e, mentre vibra un colpo con la scure per abbattere un albero, il ferro gli sfugge dal manico e colpisce il compagno che poi muore, quel tale si rifugerà in una di queste città ed avrà salva la vita;
Deu	19	6	perché il vendicatore del sangue, mentre l'ira gli arde in cuore, non insegua l'omicida e lo raggiunga, quando il cammino è troppo lungo, e lo uccida anche se non meritava la morte, perché nel passato non aveva odiato il compagno.
Deu	19	7	Perciò ti comando così: Mettiti da parte tre città.
Deu	19	8	Se poi l'Eterno, il tuo DIO, allarga i tuoi confini, come giurò ai tuoi padri e ti dà tutto il paese che promise di dare ai tuoi padri,
Deu	19	9	se tu osservi tutti questi comandamenti che oggi ti prescrivo, amando l'Eterno, il tuo DIO, e camminando sempre nelle sue vie, allora aggiungerai altre tre città a quelle tre,
Deu	19	10	affinché non si sparga sangue innocente in mezzo al paese che l'Eterno, il tuo DIO, ti dà in eredità e tu non ti renda colpevole di omicidio.
Deu	19	11	Ma se un uomo odia il suo prossimo, gli tende un agguato, lo aggredisce e lo ferisce a morte, e poi si rifugia in una di quelle città,
Deu	19	12	gli anziani della sua città lo manderanno a prendere di là e lo consegneranno in mano al vendicatore del sangue affinché sia messo a morte.
Deu	19	13	Il tuo occhio non avrà pietà di lui, ma rimuoverai da Israele la colpa di aver sparso sangue innocente, e così prospererai.
Deu	19	14	Non sposterai i confini del tuo vicino, posti dagli antenati nell'eredità che otterrai nel paese che l'Eterno, il tuo DIO, ti dà in possesso.
Deu	19	15	Un solo testimone non basterà ad incolpare alcuno per qualsiasi crimine o peccato abbia commesso; il fatto sarà stabilito sulla deposizione di due o di tre testimoni.
Deu	19	16	Se contro qualcuno si leva un falso testimone per accusarlo di un delitto,
Deu	19	17	allora i due uomini fra i quali ha luogo la vertenza compariranno davanti all'Eterno, davanti ai sacerdoti e ai giudici in carica in quei giorni.
Deu	19	18	I giudici indagheranno con cura; e se quel testimone risulta un testimone falso, che ha deposto il falso contro suo fratello,
Deu	19	19	allora farete a lui ciò che intendeva fare a suo fratello. Così estirperai il male di mezzo a te.
Deu	19	20	Gli altri verranno a saperlo e ne avranno paura, e d'allora in poi non si commetterà piú in mezzo a te una tale azione malvagia.
Deu	19	21	L'occhio tuo non avrà pietà, ma sarà: vita per vita, occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede.
------------------------Deuteronomio, capitolo 20
Deu	20	1	Quando andrai in guerra contro i tuoi nemici e vedrai cavalli e carri e gente in maggior numero di te, non aver paura di loro, perché l'Eterno, il tuo DIO, che ti fece salire dal paese d'Egitto, è con te.
Deu	20	2	Così, quando sarete sul punto di dare battaglia, il sacerdote si farà avanti e parlerà al popolo
Deu	20	3	e gli dirà: Ascolta, Israele! Oggi voi state per dare battaglia ai vostri nemici; il vostro cuore non venga meno; non abbiate paura, non vi smarrite e non vi spaventate davanti a loro,
Deu	20	4	perché l'Eterno, il vostro DIO, è colui che marcia con voi per combattere per voi contro i vostri nemici e per salvarvi.
Deu	20	5	Poi gli ufficiali parleranno al popolo, dicendo: C'è qualcuno che ha costruito una casa nuova e non l'ha ancora inaugurata? Se ne vada e ritorni a casa sua, perché non abbia a morire in battaglia e un altro inauguri la casa.
Deu	20	6	C'è qualcuno che ha piantato una vigna e non ne ha ancora goduto il frutto? Se ne vada e ritorni a casa sua, perché non abbia a morire in battaglia e un altro ne goda il frutto.
Deu	20	7	C'è qualcuno che si è fidanzato con una donna e non l'ha ancora presa con sé? Se ne vada e ritorni a casa sua, perché non abbia a morire in battaglia e un altro se la prenda".
Deu	20	8	Poi gli ufficiali parleranno ancora al popolo, dicendo: C'è qualcuno che ha paura e a cui viene meno il coraggio? Se ne vada e ritorni a casa sua, perché il coraggio dei suoi fratelli non abbia a venir meno come il suo.
Deu	20	9	Ora quando gli ufficiali avranno finito di parlare al popolo, costituiranno sul popolo i comandanti delle schiere.
Deu	20	10	Quando ti avvicinerai a una città per attaccarla, le offrirai prima la pace.
Deu	20	11	Se accetta la tua offerta di pace e ti apre le sue porte, tutto il popolo che vi si trova pagherà i tributi e ti servirà.
Deu	20	12	Ma se non vuole far pace con te e ti vuole far guerra, allora la stringerai d'assedio.
Deu	20	13	Quando poi l'Eterno il tuo DIO, te la darà nelle mani, passerai tutti i maschi a fil di spada;
Deu	20	14	ma le donne i bambini, il bestiame e tutto ciò che sarà nella città, tutto quanto il suo bottino, li prenderai come tua preda; e mangerai il bottino dei tuoi nemici che l'Eterno, il tuo DIO, ti ha dato.
Deu	20	15	Così farai per tutte le città che sono molto lontane da te e che non sono cittá di queste nazioni.
Deu	20	16	Ma delle città di questi popoli che l'Eterno, il tuo DIO, ti dà in eredità, non lascerai niente che respiri in vita;
Deu	20	17	ma li voterai a completo sterminio, e cioè: gli Hittei, gli Amorei, i Cananei, i Perezei, gli Hivvei e i Gebusei, come l'Eterno, il tuo DIO, ti ha comandato,
Deu	20	18	Affinché essi non vi insegnino a imitare tutte le abominazioni che fanno per i loro dèi, e voi non pecchiate contro l'Eterno, il vostro DIO.
Deu	20	19	Quando stringerai d'assedio una città per lungo tempo, combattendo contro di essa per espugnarla, non ne distruggerai gli alberi a colpi di scure; ne mangerai il frutto, ma non li abbatterai; poiché l'albero della campagna è forse un uomo che tu l'abbia ad usare nell'assedio?
Deu	20	20	Ma potrai distruggere e abbattere gli alberi che sai non essere alberi da frutto, per costruire opere d'assedio contro la città che ti fa guerra, finché non sia caduta.
------------------------Deuteronomio, capitolo 21
Deu	21	1	Se nel paese che l'Eterno, il tuo DIO, sta per darti in possesso, si trova un uomo ucciso, disteso in un campo, e non si sa chi l'abbia ucciso,
Deu	21	2	i tuoi anziani e i tuoi giudici usciranno e misureranno la distanza fra l'ucciso e le cittá dei dintorni.
Deu	21	3	Poi gli anziani della città piú vicina all'ucciso prenderanno una giovenca che non abbia ancora lavorato né portato il giogo.
Deu	21	4	Gli anziani di quella cittá faranno scendere la giovenca presso un corso di acqua corrente, in luogo che non è né arato né seminato, e là vicino al corso d'acqua spezzeranno il collo alla giovenca.
Deu	21	5	Poi si avvicineranno i sacerdoti, figli di Levi perché l'Eterno il tuo DIO, li ha scelti per servirlo e per dare la benedizione nel nome dell'Eterno, e la loro parola deve decidere ogni controversia e ogni lesione corporale.
Deu	21	6	Allora tutti gli anziani della città, che è piú vicina all'ucciso, si laveranno le mani sulla giovenca a cui è stato spezzato il collo vicino al corso d'acqua;
Deu	21	7	e, prendendo la parola, diranno: Le nostre mani non hanno sparso questo sangue, né i nostri occhi hanno visto.
Deu	21	8	O Eterno, perdona al tuo popolo Israele che tu hai riscattato, e non addossare la colpa di sangue innocente sul tuo popolo Israele". E quel sangue sarà loro perdonato.
Deu	21	9	Così tu toglierai di mezzo a te la colpa del sangue innocente, facendo ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno.
Deu	21	10	Quando andrai in guerra contro i tuoi nemici e l'Eterno, il tuo DIO, te li darà nelle mani e tu li farai prigionieri,
Deu	21	11	se vedi tra i prigionieri una donna di bell'aspetto e ti piace tanto da volerla prendere per tua moglie,
Deu	21	12	la condurrai a casa tua, ed ella si raderà il capo e si taglierà le unghie,
Deu	21	13	si leverà la veste di prigioniera, abiterà in casa tua e farà cordoglio per suo padre e sua madre un mese intero; poi entrerai da lei, e sarai suo marito e lei tua moglie.
Deu	21	14	Se in seguito non ti piace piú, la lascerai andare dove vuole, ma non la potrai affatto vendere per denaro né trattarla da schiava, perché l'hai umiliata.
Deu	21	15	Se un uomo ha due mogli, l'una amata e l'altra odiata, e tanto l'amata che l'odiata gli hanno generato dei figli, se il primogenito è figlio dell'odiata,
Deu	21	16	nel giorno che lascia per testamento i beni che possiede ai figli non potrà segnare la primogenitura al figlio dell'amata, preferendolo al figlio dell'odiata che è il primogenito;
Deu	21	17	ma riconoscerà come primogenito il figlio dell'odiata, dandogli una parte doppia di tutto ciò che possiede; poiché egli è la primizia del suo vigore e a lui appartiene il diritto di primogenitura.
Deu	21	18	Se un uomo ha un figlio caparbio e ribelle che non ubbidisce né alla voce di suo padre né alla voce di sua madre e, benché l'abbiano castigato, non dà loro retta,
Deu	21	19	suo padre e sua madre lo prenderanno e lo porteranno dagli anziani della sua città, alla porta del luogo dove abita,
Deu	21	20	e diranno agli anziani della sua città: Questo nostro figlio è caparbio e ribelle; non vuole ubbidire alla nostra voce; è un ghiottone e un ubriacone.
Deu	21	21	Allora tutti gli uomini della sua città lo lapideranno con pietre ed egli morirà; così sradicherai il male di mezzo a te, e tutto Israele verrà a saperlo e avrà timore.
Deu	21	22	Se uno ha commesso un delitto che merita la morte ed è stato messo a morte, e tu l'hai appeso a un albero,
Deu	21	23	il suo cadavere non rimarrà tutta la notte sull'albero, ma lo seppellirai lo stesso giorno; perché colui che è appeso è maledetto da Dio, e tu non contaminerai la terra che l'Eterno, il tuo DIO, ti dà in eredità.
------------------------Deuteronomio, capitolo 22
Deu	22	1	Se vedi il bue o la pecora di tuo fratello che si sono smarriti, tu non fingerai di non averli visti, ma ti impegnerai a riportarli da tuo fratello.
Deu	22	2	E se tuo fratello non abita vicino a te e non lo conosci, porterai l'animale a casa tua e rimarrà da te affinché tuo fratello ne andrà in cerca; e allora glielo renderai.
Deu	22	3	Lo stesso farai con il suo asino, con la sua veste e con qualunque altro oggetto che tuo fratello ha smarrito e che tu hai trovato; tu non fingerai di non averli visti.
Deu	22	4	Se vedi l'asino di tuo fratello o il suo bue caduto lungo la strada, tu non fingerai di non averli visti, ma aiuterai tuo fratello a rialzarli.
Deu	22	5	La donna non indosserà abiti da uomo, né l'uomo indosserà abiti da donna, perché chiunque fa tali cose è in abominio all'Eterno, il tuo DIO.
Deu	22	6	Se, cammin facendo, ti capita di trovare su un albero o per terra un nido di uccello con gli uccellini o con le uova e la madre che cova gli uccellini o le uova, non prenderai la madre con i piccoli;
Deu	22	7	ma lascerai andare la madre e prenderai per te i piccoli, affinché tu possa prosperare e prolungare i tuoi giorni.
Deu	22	8	Quando costruirai una casa nuova, farai un parapetto intorno al tuo tetto, per non attirare una colpa di sangue sulla tua casa, se qualcuno dovesse cadere dal tetto.
Deu	22	9	Non seminerai nella tua vigna semi di specie diverse, perché il prodotto di ciò che hai seminato e la rendita della vigna non siano contaminate.
Deu	22	10	Non lavorerai con un bue e un asino insieme.
Deu	22	11	Non porterai vestito di tessuto misto, fatto di lana e di lino.
Deu	22	12	Metterai delle frange ai quattro angoli del mantello con cui ti copri.
Deu	22	13	Se un uomo sposa una donna, entra da lei e poi la prende in odio,
Deu	22	14	e l'accusa di cose vergognose e le fa una cattiva reputazione, dicendo: Ho preso questa donna, ma quando mi sono accostato a lei non ho trovato in lei i segni della verginità,
Deu	22	15	il padre e la madre della giovane prenderanno i segni della verginità della giovane e li mostreranno agli anziani della città, alla porta;
Deu	22	16	e il padre della giovane dirà agli anziani: lo ho dato mia figlia in moglie a quest'uomo, ma egli l'ha presa in odio,
Deu	22	17	ed ora l'accusa di cose vergognose, dicendo: Non ho trovato in tua figlia segni della verginità; ma questi sono i segni della verginità di mia figlia". E spiegheranno il panno davanti agli anziani della città.
Deu	22	18	Allora gli anziani di quella città prenderanno il marito e lo puniranno con battiture;
Deu	22	19	e poiché ha sparso una cattiva reputazione su una vergine d'Israele, gli imporranno un'ammenda di cento sicli d'argento, che daranno al padre della giovane; così essa rimarrà sua moglie ed egli non potrà mandarla via finché vive.
Deu	22	20	Ma se la cosa è vera e nella giovane non sono stati trovati i segni della verginità,
Deu	22	21	allora faranno uscire la giovane all'ingresso della casa di suo padre e la gente della sua città la lapiderà con pietre ed essa morirà, perché ha commesso un'atto infame in Israele, facendo la prostituta in casa di suo padre. Così estirperai il male di mezzo a te.
Deu	22	22	Se un uomo viene trovato coricato con una donna maritata, moriranno entrambi: l'uomo che si è coricato con la donna e la donna. Così estirperai il male di mezzo a Israele.
Deu	22	23	Quando una fanciulla vergine è fidanzata, e un uomo la trova in città e si corica con lei,
Deu	22	24	li condurrete ambedue alla porta di quella città e li lapiderete con pietre, ed essi moriranno: la fanciulla perché, pur essendo in città, non ha gridato, e l'uomo perché ha disonorato la donna del suo prossimo. Così estirperai il male di mezzo a te.
Deu	22	25	Ma se l'uomo trova una fanciulla fidanzata, in campagna, le fa violenza e si corica con lei, allora morirà solamente l'uomo che si è coricato con lei;
Deu	22	26	ma non farai niente alla fanciulla; nella fanciulla non c'è alcun peccato che merita la morte, perché questo caso è come quando un uomo si leva contro il suo prossimo e l'uccide;
Deu	22	27	egli infatti l'ha trovata in campagna; la fanciulla fidanzata ha gridato, ma non c'era nessuno che la potesse salvare.
Deu	22	28	Se un uomo trova una fanciulla vergine che non sia fidanzata, la prende e si corica con lei, e sono sorpresi in flagrante,
Deu	22	29	l'uomo che si è coricato con lei darà al padre della fanciulla cinquanta sicli d'argento, ed ella sarà sua moglie, perché l'ha disonorata e non potrà mandarla via finché egli vive.
Deu	22	30	Nessuno prenderà la moglie di suo padre né solleverà il lembo della coperta di suo padre.
------------------------Deuteronomio, capitolo 23
Deu	23	1	Chi è stato evirato mediante schiacciamento o mutilazione, non entrerà nell'assemblea dell'Eterno.
Deu	23	2	Un bastardo non entrerà nell'assemblea dell'Eterno; nessuno dei suoi discendenti, neppure alla decima generazione, entrerà nell'assemblea dell'Eterno.
Deu	23	3	L'Ammonita e il Moabita non entreranno nell'assemblea dell'Eterno, nessuno dei loro discendenti, neppure alla decima generazione, entrerà mai nell'assemblea dell'Eterno,
Deu	23	4	perché non vi vennero incontro con il pane e con l'acqua per strada quando usciste dall'Egitto, e perché assoldarono contro di te Balaam, figlio di Beor da Pethor in Mesopotamia, per maledirti.
Deu	23	5	Ciò nonostante l'Eterno, il tuo DIO, non volle ascoltare Balaam; ma l'Eterno, il tuo DIO, mutò per te la maledizione in benedizione, perché l'Eterno, il tuo DIO, ti ama.
Deu	23	6	Non cercherai né la loro pace né la loro prosperità, finché tu viva, mai.
Deu	23	7	Non aborrirai l'Idumeo, perché egli è tuo fratello; non aborrirai l'Egiziano, perché fosti straniero nel suo paese;
Deu	23	8	i figli che nasceranno loro potranno, alla terza generazione, entrare nell'assemblea dell'Eterno.
Deu	23	9	Quando uscirai con l'esercito contro i tuoi nemici, guardati da ogni cosa malvagia.
Deu	23	10	Se vi è qualcuno in mezzo a te che sia impuro a motivo di un evento notturno, uscirà dall'accampamento e non vi rientrerà;
Deu	23	11	sulla sera si laverà con acqua e dopo il tramonto del sole potrà rientrare nell'accampamento.
Deu	23	12	Avrai pure un posto fuori dell'accampamento, e là andrai per i tuoi bisogni;
Deu	23	13	e fra i tuoi utensili avrai un piolo e, quando andrai ad accovacciarti fuori, con esso scaverai una buca e poi coprirai i tuoi escrementi.
Deu	23	14	Poiché l'Eterno, il tuo DIO, cammina in mezzo al tuo accampamento per liberarti e per darti nelle mani i tuoi nemici; perciò il tuo accampamento sarà santo, perché l'Eterno non veda in mezzo a te alcuna indecenza e si ritiri da te.
Deu	23	15	Non consegnerai al suo padrone lo schiavo che è scappato dal suo padrone per rifugiarsi da te.
Deu	23	16	Egli abiterà con te, in mezzo a voi, nel luogo che ha scelto, in quella delle tue città che gli parrà meglio; e non lo molesterai.
Deu	23	17	Non vi sarà alcuna donna dedita alla prostituzione sacra tra le figlie d'Israele, né vi sarà alcun uomo dedito alla prostituzione sacra tra i figli d'Israele.
Deu	23	18	Nella casa dell'Eterno, il tuo DIO, non porterai la mercede di una prostituta né il prezzo di un cane, per alcun voto, perché entrambe queste cose sono un abominio per l'Eterno, il tuo DIO.
Deu	23	19	A tuo fratello non darai in prestito ad interesse: per denaro, interesse per cibo o per qualsiasi cosa che si presta a interesse.
Deu	23	20	Allo straniero potrai prestare a interesse, ma non a tuo fratello, affinché l'Eterno, il tuo DIO, ti benedica in tutto ciò a cui porrai mano nel paese che stai per entrare ad occupare.
Deu	23	21	Quando fai un voto all'Eterno, il tuo DIO, non tarderai ad adempierlo, perché l'Eterno, il tuo DIO, te ne chiederà certamente conto e tu saresti colpevole;
Deu	23	22	ma se ti astieni dal far voti, non commetti peccato.
Deu	23	23	Mantieni e compi la parola uscita dalle tue labbra, perché ti sei spontaneamente impegnato davanti all'Eterno, il tuo DIO, mediante ciò che hai promesso con la tua bocca.
Deu	23	24	Quando entri nella vigna del tuo vicino, potrai a tuo piacere mangiar dell'uva a sazietà, ma non ne metterai nel tuo paniere.
Deu	23	25	Quando entri nel campo di grano del tuo vicino, potrai coglierne delle spighe con la mano; ma non userai la falce nel campo di grano del tuo vicino.
------------------------Deuteronomio, capitolo 24
Deu	24	1	Quando uno prende una donna e la sposa, se poi avviene che essa non gli è piú gradita perché ha trovato in lei qualcosa di vergognoso, scriva per lei un libello di ripudio, glielo dia in mano e la mandi via da casa sua;
Deu	24	2	se ella esce da casa sua e va e diviene moglie di un altro uomo,
Deu	24	3	se quest'ultimo marito la prende in odio, scrive per lei un libello di ripudio, glielo da in mano e la manda via da casa sua, o se quest'ultimo marito che l'aveva presa in moglie viene a morire,
Deu	24	4	il primo marito che l'aveva mandata via non potrà riprenderla in moglie, dopo che è stata contaminata perché questo è un abominio agli occhi dell'Eterno; e tu non macchierai di peccato il paese che l'Eterno, il tuo DIO, ti dà in eredità.
Deu	24	5	Se un uomo si è appena sposato non andrà in guerra e non gli sarà dato alcun incarico; sarà libero a casa sua per un anno e farà lieta la moglie che ha sposato.
Deu	24	6	Nessuno prenderà in pegno la macina inferiore o la macina superiore, perché sarebbe come prendere in pegno la vita di uno.
Deu	24	7	Se si sorprende un uomo a rapire uno dei suoi fratelli fra i figli d'Israele e lo maltratta e lo vende, quel rapitore sarà messo a morte; così estirperai il male di mezzo a te.
Deu	24	8	In caso di lebbra bada bene di osservare diligentemente e fare tutto ciò che i sacerdoti levitici vi insegneranno; avrete cura di fare come io ho loro comandato.
Deu	24	9	Ricorda ciò che l'Eterno, il tuo DIO, fece a Miriam durante il viaggio, dopo che usciste dall'Egitto.
Deu	24	10	Quando presti qualcosa al tuo vicino non entrerai in casa sua per prendere il suo pegno;
Deu	24	11	rimarrai fuori, e l'uomo a cui hai fatto il prestito ti porterà il pegno fuori.
Deu	24	12	E se quell'uomo è povero, non andrai a dormire avendo ancora il suo pegno.
Deu	24	13	Dovrai restituirgli il pegno, al tramonto del sole, affinché egli possa dormire nel suo mantello e benedirti; e questo ti sarà messo in conto di giustizia agli occhi dell'Eterno, il tuo DIO.
Deu	24	14	Non defrauderai il bracciante povero e bisognoso, sia egli uno dei tuoi fratelli o uno degli stranieri che stanno nel tuo paese, entro le tue porte;
Deu	24	15	gli darai il suo salario il giorno stesso, prima che tramonti il sole, perché egli è povero e a questo va il suo desiderio; così egli non griderà contro di te all'Eterno e non ci sarà peccato in te.
Deu	24	16	Non si metteranno a morte i padri per i figli né si metteranno a morte i figli per i padri; ognuno sarà messo a morte per il proprio peccato.
Deu	24	17	Non lederai il diritto dello straniero o dell'orfano e non prenderai in pegno la veste dalla vedova;
Deu	24	18	ma ti ricorderai che sei stato schiavo in Egitto e che di là ti ha redento l'Eterno, il tuo DIO; perciò ti comando di fare questo.
Deu	24	19	Quando fai la mietitura nel tuo campo e dimentichi nel campo un covone, non tornerai indietro a prenderlo; sarà per lo straniero, per l'orfano e per la vedova, affinché l'Eterno, il tuo DIO, ti benedica in tutta l'opera delle tue mani.
Deu	24	20	Quando bacchierai i tuoi ulivi, non tornerai a ripassare sui rami; le olive rimaste saranno per lo straniero, per l'orfano e per la vedova.
Deu	24	21	Quando vendemmierai la tua vigna, non ripasserai una seconda volta; i grappoli rimasti saranno per lo straniero, per l'orfano e per la vedova.
Deu	24	22	E ti ricorderai che sei stato schiavo nel paese d'Egitto; perciò ti comando di fare questo.
------------------------Deuteronomio, capitolo 25
Deu	25	1	Se sorge una lite fra uomini e si, presentano in tribunale, i giudici li giudicheranno, assolvendo l'innocente e condannando il colpevole.
Deu	25	2	Quindi se il colpevole merita d'esser battuto, il giudice lo farà stendere per terra e lo farà battere in sua presenza, con un numero di colpi, secondo la gravità della sua colpa.
Deu	25	3	Può fargli dare quaranta colpi, ma non di piú, perché, oltrepassando ciò e battendolo con un numero maggiore di colpi, tuo fratello non sia disprezzato ai tuoi occhi.
Deu	25	4	Non metterai la museruola al bue che trebbia il grano.
Deu	25	5	Se dei fratelli abitano assieme e uno di essi muore senza lasciar figli, la moglie del defunto non si mariterà ad un estraneo fuori della famiglia; suo cognato entrerà da lei e la prenderà in moglie, compiendo verso di lei il dovere di cognato;
Deu	25	6	e il primogenito che ella partorirà prenderà il nome del fratello defunto, perché il suo nome non sia cancellato in Israele.
Deu	25	7	Ma se quell'uomo non vuole prendere sua cognata, la cognata salirà alla porta dagli anziani e dirà: Mio cognato rifiuta di risollevare il nome di suo fratello in Israele; egli non vuole compiere verso di me il dovere di cognato.
Deu	25	8	Allora gli anziani della sua città lo chiameranno e gli parleranno; e se egli persiste e dice: Non voglio prenderla,
Deu	25	9	allora sua cognata gli si avvicinerà in presenza degli anziani, gli leverà il sandalo dal piede, gli sputerà in faccia e dirà: Così sarà fatto all'uomo che non vuole edificare la casa di suo fratello.
Deu	25	10	E il suo nome in Israele sarà chiamato: La casa di colui al quale è stato rimosso il sandalo.
Deu	25	11	Se due uomini hanno tra loro una lite, e la moglie di uno si avvicina per liberare suo marito dalle mani di chi lo percuote, stende la mano e lo afferra nei genitali, le taglierai la mano;
Deu	25	12	il tuo occhio non avrà pietà di lei.
Deu	25	13	Non avrai nel tuo sacco due pesi, uno grande e uno piccolo.
Deu	25	14	Non avrai in casa due misure, una grande e una piccola.
Deu	25	15	Avrai un peso esatto e giusto, avrai una misura esatta e giusta, affinché i tuoi giorni siano prolungati nel paese che l'Eterno, il tuo DIO, ti dà.
Deu	25	16	Poiché tutti quelli che fanno tali cose, tutti quelli che si comportano ingiustamente, sono in abominio all'Eterno, il tuo DIO.
Deu	25	17	Ricordati di ciò che ti fece Amalek lungo il cammino, quando usciste dall'Egitto:
Deu	25	18	come ti venne incontro per via, attaccando alle spalle tutti i deboli che venivano per ultimi, quando tu eri stanco e sfinito, e non ebbe alcun timore di DIO.
Deu	25	19	Quando dunque l'Eterno, il tuo DIO, ti darà requie dai tuoi nemici tutt'intorno nel paese che l'Eterno, il tuo DIO, ti dà in eredità da occupare, cancellerai il ricordo di Amalek di sotto al cielo; non te ne scordare!.
------------------------Deuteronomio, capitolo 26
Deu	26	1	Or quando entrerai nel paese, che l'Eterno, il tuo DIO, ti dà in eredità, e lo possederai e vi abiterai,
Deu	26	2	prenderai alcune delle primizie di tutti i frutti del suolo da te raccolti nel paese che l'Eterno, il tuo DIO, ti dà, le metterai in un paniere e andrai al luogo che l'Eterno, il tuo DIO, ha scelto per farvi dimorare il suo nome.
Deu	26	3	Ti presenterai quindi al sacerdote in carica in quei giorni e gli dirai: lo dichiaro oggi all'Eterno, il tuo DIO, di essere entrato nel paese che l'Eterno giurò ai nostri padri di darci.
Deu	26	4	Allora il sacerdote prenderà il paniere dalle tue mani e lo deporrà davanti all'altare dell'Eterno, il tuo DIO;
Deu	26	5	e tu rispondendo dirai davanti all'Eterno, il tuo DIO: Mio padre era un Arameo sul punto di morire; egli scese in Egitto e vi dimorò come straniero con poca gente, e là diventò una nazione grande, potente e numerosa.
Deu	26	6	Ma gli Egiziani ci maltrattarono, ci oppressero e ci imposero una dura schiavitú.
Deu	26	7	Allora gridammo all'Eterno, il DIO dei nostri padri, e l'Eterno udì la nostra voce, vide la nostra afflizione, il nostro duro lavoro e la nostra oppressione.
Deu	26	8	Così l'Eterno ci fece uscire dall'Egitto con potente mano e con braccio steso, con cose spaventose e con prodigi e segni;
Deu	26	9	ci ha poi condotti in questo luogo e ci ha dato questo paese, paese dove scorre latte e miele.
Deu	26	10	Ed ora, ecco, io ho portato le primizie dei frutti del suolo che tu, o Eterno, mi hai dato!". Le deporrai quindi davanti all'Eterno, il tuo DIO, e ti prostrerai davanti all'Eterno, il tuo DIO;
Deu	26	11	e gioirai, tu, il Levita e lo straniero che è in mezzo a te, per tutte le cose buone che l'Eterno, il tuo DIO, ha dato a te e alla tua casa.
Deu	26	12	Quando hai terminato di dare tutte le decime delle tue entrate nel terzo anno, l'anno delle decime, e le hai date al Levita, allo straniero, all'orfano e alla vedova, perché ne mangino entro le tue porte e siano saziati,
Deu	26	13	dirai davanti all'Eterno, il tuo DIO: lo ho tolto dalla mia casa ciò che è consacrato, e l'ho dato al Levita, allo straniero, all'orfano e alla vedova, in base a tutto ciò che mi hai comandato; non ho trasgredito né dimenticato alcuno dei tuoi comandamenti.
Deu	26	14	Non ne ho mangiato durante il mio lutto, non ne ho preso quando ero impuro e non ne ho offerto ai morti; ho ubbidito alla voce dell'Eterno, il mio DIO e ho fatto in base a tutto ciò che mi hai comandato.
Deu	26	15	Volgi a noi lo sguardo dalla tua santa dimora, dal cielo, e benedici il tuo popolo d'Israele e il paese che ci hai dato, come giurasti ai nostri padri, un paese dove scorre latte e miele".
Deu	26	16	Oggi l'Eterno, il tuo DIO, ti comanda di mettere in pratica questi statuti e questi decreti; abbi dunque cura di metterli in pratica con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima.
Deu	26	17	Tu oggi hai dichiarato che l'Eterno è il tuo DIO, che camminerai nelle sue vie e osserverai i suoi statuti, i suoi comandamenti e i suoi decreti, e che ubbidirai alla sua voce.
Deu	26	18	Oggi l'Eterno ha pure dichiarato che tu sei il suo popolo, un tesoro particolare, come ti ha detto, perché tu osservi tutti i suoi comandamenti,
Deu	26	19	e perché ti possa innalzare al di sopra di tutte le nazioni che ha fatto per lode, fama e gloria e perché tu possa essere un popolo consacrato all'Eterno, il tuo DIO, come egli ha detto.
------------------------Deuteronomio, capitolo 27
Deu	27	1	Allora Mosè e gli anziani d'Israele, diedero quest'ordine al popolo: Osservate tutti i comandamenti che oggi vi prescrivo.
Deu	27	2	Il giorno in cui attraverserete il Giordano per entrare nel paese che l'Eterno, il vostro DIO, vi dà, erigerai per te delle grandi pietre e le intonacherai di calce.
Deu	27	3	Poi scriverai su di esse tutte le parole di questa legge, quando attraverserai il Giordano per entrare nel paese che l'Eterno, il tuo DIO, ti dà, un paese dove scorre latte e miele, come l'Eterno, il DIO dei tuoi padri, ti ha detto.
Deu	27	4	Quando dunque attraverserete il Giordano, erigerete sul monte Ebal queste pietre, come oggi vi comando, e le intonacherete di calce.
Deu	27	5	Là costruirai pure un altare all'Eterno, il tuo DIO, un altare di pietre, sulle quali non userai alcun strumento di ferro.
Deu	27	6	Costruirai l'altare dell'Eterno, il tuo DIO, con pietre intatte e su di esso offrirai olocausti all'Eterno, il tuo DIO.
Deu	27	7	Offrirai sacrifici di ringraziamento, e là mangerai e gioirai davanti all'Eterno, il tuo DIO.
Deu	27	8	E scriverai su quelle pietre tutte le parole di questa legge a caratteri molto chiari.
Deu	27	9	Poi Mosè e i sacerdoti levitici parlarono a tutto Israele, dicendo: Fa' silenzio e ascolta, o Israele! Oggi sei divenuto il popolo dell'Eterno, il tuo DIO.
Deu	27	10	Ubbidirai quindi alla voce dell'Eterno, il tuo DIO, e metterai in pratica i suoi comandamenti e le sue leggi che oggi ti prescrivo.
Deu	27	11	In quello stesso giorno Mosè diede quest'ordine al popolo, dicendo:
Deu	27	12	Quando avrete attraversato il Giordano, ecco quelli che staranno sul monte Gherizim per benedire il popolo: Simeone, Levi, Giuda, Issacar, Giuseppe e Beniamino;
Deu	27	13	ed ecco quelli che staranno sul monte Ebal, per pronunziare la maledizione: Ruben, Gad, Ascer, Zabulon, Dan e Neftali.
Deu	27	14	I Leviti parleranno e diranno ad alta voce a tutti gli uomini d'Israele:
Deu	27	15	"Maledetto l'uomo che fa un'immagine scolpita o di metallo fuso, cosa abominevole per l'Eterno, opera delle mani di un artigiano, e la pone in luogo segreto" E tutto il popolo risponderà e dirà: Amen.
Deu	27	16	"Maledetto chi disprezza suo padre o sua madre!". E tutto il popolo dirà: Amen.
Deu	27	17	"Maledetto chi sposta i confini del vicino!". E tutto il popolo dirà: Amen.
Deu	27	18	"Maledetto chi fa smarrire al cieco il suo cammino!". E tutto il popolo dirà: Amen.
Deu	27	19	"Maledetto chi lede il diritto dello straniero, dell'orfano e della vedova!". E tutto il popolo dirà: Amen.
Deu	27	20	"Maledetto chi si corica con la moglie di suo padre, perché ha sollevato il lembo della coperta di suo padre!". E tutto il popolo dirà: Amen.
Deu	27	21	"Maledetto chi si corica con qualsiasi bestia!". E tutto il popolo dirà: Amen.
Deu	27	22	"Maledetto chi si corica con la propria sorella, figlia di suo padre o figlia di sua madre!". E tutto il popolo dirà: Amen.
Deu	27	23	"Maledetto chi si corica con sua suocera!". E tutto il popolo dirà: Amen.
Deu	27	24	"Maledetto chi uccide il suo prossimo in segreto!". E tutto il popolo dirà: Amen.
Deu	27	25	"Maledetto chi accetta un regalo per colpire a morte un innocente!". E tutto il popolo dirà: Amen.
Deu	27	26	"Maledetto chi non si attiene alle parole di questa legge, per metterle in pratica!". E tutto il popolo dirà: Amen.
------------------------Deuteronomio, capitolo 28
Deu	28	1	Ora, se tu ubbidisci diligentemente alla voce dell'Eterno, il tuo DIO, avendo cura di mettere in pratica tutti i suoi comandamenti che oggi ti prescrivo, avverrà che l'Eterno, il tuo DIO, ti innalzerà sopra tutte le nazioni della terra;
Deu	28	2	tutte queste benedizioni verranno su di te e ti raggiungeranno, se ascolterai la voce dell'Eterno, il tuo DIO:
Deu	28	3	Sarai benedetto nelle città e sarai benedetto nella campagna.
Deu	28	4	Benedetto sarà il frutto del tuo grembo, il frutto del tuo suolo e il frutto del tuo bestiame, i parti delle tue vacche e il frutto delle tue pecore.
Deu	28	5	Benedetti saranno il tuo paniere e la tua madia.
Deu	28	6	Sarai benedetto quando entri e benedetto quando esci.
Deu	28	7	L'Eterno farà si che i tuoi nemici, che si levano contro di te, siano sconfitti davanti a te; usciranno contro di te per una via, ma fuggiranno davanti a te per sette vie.
Deu	28	8	L'Eterno ordinerà alla benedizione di esser sopra di te nei tuoi granai e in tutto ciò a cui metterai mano; e ti benedirà nel paese che l'Eterno, il tuo DIO, ti dà.
Deu	28	9	L'Eterno ti stabilirà per essere per lui un popolo santo, come ti ha giurato, se osservi i comandamenti dell'Eterno, il tuo DIO, e se cammini nelle sue vie;
Deu	28	10	così tutti i popoli della terra vedranno che su di te è invocato il nome dell'Eterno e ti temeranno.
Deu	28	11	L'Eterno, il tuo DIO, ti colmerà di beni, nel frutto del tuo grembo, nel frutto del tuo bestiame e nel frutto del tuo suolo nel paese che l'Eterno giurò ai tuoi padri di darti.
Deu	28	12	L'Eterno aprirà per te il suo buon tesoro, il cielo, per dare alla tua terra la pioggia a suo tempo e per benedire tutta l'opera delle tue mani; tu presterai a molte nazioni, ma non prenderai nulla in prestito.
Deu	28	13	L'Eterno ti farà essere la testa e non la coda, e sarai sempre in alto e mai in basso, se ubbidisci ai comandamenti dell'Eterno, il tuo DIO, che oggi ti prescrivo perché li osservi e li metta in pratica.
Deu	28	14	Così non devierai né a destra né a sinistra da alcuna delle parole che oggi vi comando, per seguire altri dèi, per servirli.
Deu	28	15	Ma se non ubbidisci alla voce dell'Eterno, il tuo DIO, per osservare con cura tutti i suoi comandamenti e tutti i suoi statuti che oggi ti prescrivo avverrà che tutte queste maledizioni verranno su di te e ti raggiungeranno.
Deu	28	16	Sarai maledetto nella città e sarai maledetto nella campagna.
Deu	28	17	Maledetti saranno il tuo paniere e la tua madia.
Deu	28	18	Maledetto sarà il frutto del tuo grembo, il frutto del tuo suolo, i parti delle tue vacche e il frutto delle tue pecore.
Deu	28	19	Sarai maledetto quando entri e maledetto quando esci.
Deu	28	20	L'Eterno manderà contro di te la maledizione, la confusione e la disapprovazione in ogni cosa a cui metterai mano e che farai, finché tu sia distrutto e tu perisca rapidamente, a motivo della malvagità delle tue azioni nelle quali mi hai abbandonato.
Deu	28	21	L'Eterno farà si che la peste si attacchi a te, finché ti abbia consumato nel paese che stai per entrare ad occupare.
Deu	28	22	L'Eterno ti colpirà con la consunzione, con la febbre, con l'infiammazione, con il caldo bruciante, con la spada, con il carbonchio e con la ruggine, che ti perseguiteranno fino alla tua distruzione.
Deu	28	23	Il cielo sopra il tuo capo sarà di rame e la terra sotto di te sarà di ferro.
Deu	28	24	L'Eterno muterà la pioggia del tuo paese in sabbia e polvere, che cadranno su di te finché tu sia distrutto.
Deu	28	25	L'Eterno ti abbandonerà alla disfatta e al massacro davanti ai tuoi nemici; uscirai contro di loro per una via e per sette vie fuggirai davanti a loro, e tu diventerai un oggetto di orrore a tutti i regni della terra.
Deu	28	26	I tuoi cadaveri saranno cibo a tutti gli uccelli del cielo e alle bestie della terra, e nessuno li scaccerà
Deu	28	27	L'Eterno ti colpirà con l'ulcera d'Egitto, con le emorroidi, con la scabbia e con la tigna, di cui non potrai guarire.
Deu	28	28	L'Eterno ti colpirà di pazzia, di cecità e di smarrimento di cuore;
Deu	28	29	e andrai brancolando in pieno giorno, come il cieco brancola nel buio; non prospererai nelle tue vie, ma sarai solo oppresso e spogliato continuamente senza nessuno che ti aiuti.
Deu	28	30	Ti fidanzerai con una donna, ma un altro si coricherà con lei; costruirai una casa, ma non vi abiterai; pianterai una vigna, ma non ne coglierai l'uva.
Deu	28	31	Il tuo bue sarà ammazzato sotto i tuoi occhi, ma tu non ne mangerai; il tuo asino sarà portato via in tua presenza e non ti sarà reso; le tue pecore saranno date ai tuoi nemici senza nessuno che ti aiuti.
Deu	28	32	I tuoi figli e le tue figlie saranno dati a un altro popolo; i tuoi occhi guarderanno e si struggeranno di desiderio per loro tutto il giorno, e la tua mano sarà senza forza.
Deu	28	33	Un popolo, che tu non hai conosciuto, mangerà il frutto della tua terra e di tutte le tue fatiche, e sarai certamente oppresso e schiacciato del continuo.
Deu	28	34	Ti verrà così di impazzire allo spettacolo che i tuoi occhi vedranno.
Deu	28	35	L'Eterno ti colpirà sulle ginocchia e sulle coscie con un'ulcera maligna, della quale non potrai guarire, dalla pianta dei piedi alla sommità del capo.
Deu	28	36	L'Eterno porterà te e il tuo re, che hai costituito sopra di te, in una nazione che né tu né i tuoi padri avete conosciuto; e là servirai altri dèi di legno e di pietra;
Deu	28	37	e diventerai oggetto di stupore, di proverbio e di scherno in mezzo a tutti i popoli fra i quali l'Eterno ti condurrà.
Deu	28	38	Porterai molta semente al campo ma raccoglierai poco, perché la locusta la divorerà.
Deu	28	39	Pianterai vigne, le coltiverai, ma non berrai vino né coglierai uva, perché il verme le roderà.
Deu	28	40	Avrai ulivi in tutto il tuo territorio ma non ti ungerai di olio, perché le tue olive cadranno.
Deu	28	41	Genererai figli e figlie, ma non saranno tuoi, perché andranno in schiavitú.
Deu	28	42	Tutti i tuoi alberi e i frutti del tuo suolo saranno preda della locusta.
Deu	28	43	Lo straniero che è in mezzo a te si eleverà sempre piú in alto sopra di te, e tu scenderai sempre piú in basso.
Deu	28	44	Egli presterà a te, ma tu non presterai a lui; egli sarà la testa e tu la coda.
Deu	28	45	Tutte queste maledizioni verranno su di te, ti perseguiteranno e ti raggiungeranno, finché tu sia distrutto, perché non hai ubbidito alla voce dell'Eterno, il tuo DIO, osservando i comandamenti e gli statuti che egli ti ha ordinato.
Deu	28	46	Essi saranno come un segno e come un prodigio per te e per i tuoi discendenti, per sempre.
Deu	28	47	Poiché non hai servito l'Eterno, il tuo DIO, con gioia e allegrezza di cuore per l'abbondanza di ogni cosa,
Deu	28	48	servirai i tuoi nemici che l'Eterno manderà contro di te, in mezzo alla fame, alla sete, alla nudità e alla mancanza di ogni cosa; ed egli metterà un giogo di ferro sul tuo collo, finché ti abbia distrutto.
Deu	28	49	L'Eterno farà venire contro di te da lontano, dalle estremità della terra, una nazione veloce come l'aquila che vola, una nazione di cui non comprenderai la lingua,
Deu	28	50	una nazione dall'aspetto feroce che non avrà rispetto dell'anziano né avrà pietà del fanciullo,
Deu	28	51	e mangerà il frutto del tuo bestiame e il prodotto del tuo suolo, finché tu sia distrutto; e non ti lascerà né frumento né mosto né olio né i parti delle tue vacche o i nati delle tue pecore, finché ti abbia distrutto.
Deu	28	52	E ti assedierà in tutte le tue città, finché in tutto il tuo paese le mura alte e fortificate, nelle quali riponevi la tua fiducia, cadranno. Ti assedierà in tutte le tue città, in tutto il paese che l'Eterno, il tuo DIO, ti ha dato.
Deu	28	53	Inoltre durante l'assedio e nell'avversità a cui ti ridurrà il tuo nemico, mangerai il frutto del tuo grembo, la carne dei tuoi figli e delle tue figlie, che l'Eterno, il tuo DIO, ti ha dato.
Deu	28	54	L'uomo piú tenero e piú raffinato avrà un cuore così malvagio verso suo fratello, verso la donna che riposa sul suo seno e verso i figli che ancora gli rimangono,
Deu	28	55	da non dare ad alcuno di loro la carne dei suoi figli, che egli mangerà, perché non gli sarà rimasto piú nulla nell'assedio e nell'avversità a cui ti ridurranno i tuoi nemici in tutte le tue città.
Deu	28	56	La donna piú tenera e piú raffinata tra voi, che per la sua raffinatezza e delicatezza non si sarebbe azzardata a posare la pianta del suo piede in terra, avrà un cuore malvagio verso il marito che le riposa sul seno, verso suo figlio e verso sua figlia,
Deu	28	57	e verso la placenta che esce dal suo grembo e verso i figli che partorisce, perché essa li mangerà di nascosto, nella mancanza di tutto, durante l'assedio e la grande calamità, a cui ti sottoporranno i tuoi nemici in tutte le tue città.
Deu	28	58	Se non hai cura di mettere in pratica tutte le parole di questa legge, scritte in questo libro, avendo timore di questo nome glorioso e tremendo, l'Eterno, il tuo DIO,
Deu	28	59	allora l'Eterno rovescerà su di te e sui tuoi discendenti indescrivibili calamità, calamità grandi e durature, e malattie maligne e ostinate;
Deu	28	60	inoltre farà tornare su di te tutte le malattie d'Egitto, di cui avevi paura, e si attaccheranno a te.
Deu	28	61	Anche tutte le malattie e tutte le calamità non scritte nel libro di questa legge, l'Eterno le farà venir su di te, finché tu sia distrutto.
Deu	28	62	Così voi rimarrete in pochi, dopo essere stati numerosi come le stelle del cielo, perché non hai ubbidito alla voce dell'Eterno, il tuo DIO.
Deu	28	63	E avverrà che, come l'Eterno prendeva piacere nel farvi del bene e nel moltiplicarvi, così l'Eterno prenderà piacere nel farvi perire e nel distruggervi; e sarete strappati dal paese che entri ad occupare.
Deu	28	64	L'Eterno ti disperderà fra tutti i popoli, da un'estremità all'atra della terra; e là servirai altri dèi, che né tu né i tuoi padri avete mai conosciuto, di legno e di pietra.
Deu	28	65	E fra quelle nazioni non troverai requie e non vi sarà luogo di riposo per la pianta dei tuoi piedi; là l'Eterno ti darà un cuore tremante, occhi che si struggono e angoscia d'anima.
Deu	28	66	La tua vita ti starà davanti come sospesa nell'incertezza; tremerai notte e giorno e non avrai alcuna sicurezza della tua esistenza.
Deu	28	67	La mattina dirai: Fosse sera!, e la sera dirai: Fosse mattina!, a motivo dello spavento che riempirà il tuo cuore ed a motivo dello spettacolo che i tuoi occhi vedranno.
Deu	28	68	E l'Eterno ti farà tornare in Egitto su navi, per la via di cui ti avevo detto: Non la rivedrai mai piú!. E là sarete offerti in vendita ai vostri nemici come schiavi e come schiave, ma nessuno vi comprerà.
------------------------Deuteronomio, capitolo 29
Deu	29	1	Queste sono le parole del patto che l'Eterno comandò a Mosè di fare con i figli d'Israele nel paese di Moab, oltre il patto che aveva fatto con essi al monte Horeb.
Deu	29	2	Mosè convocò dunque tutto Israele e disse loro: Voi avete visto tutto ciò che l'Eterno ha fatto sotto i vostri occhi nel paese d'Egitto al Faraone, a tutti i suoi servitori e a tutto il suo paese;
Deu	29	3	i tuoi occhi hanno visto le grandi calamità, i segni e quei grandi prodigi;
Deu	29	4	ma fino a questo giorno l'Eterno non vi ha dato un cuore per comprendere, occhi per vedere e orecchi per udire.
Deu	29	5	Io vi ho condotto quarant'anni nel deserto; le vostre vesti non si sono logorate addosso a voi e i vostri calzari non si sono logorati ai vostri piedi.
Deu	29	6	Non avete mangiato pane e non avete bevuto vino né bevanda inebriante, affinché conosceste che io sono l'Eterno, il vostro DIO.
Deu	29	7	Quando siete arrivati in questo luogo, Sihon re di Heshbon e Og re di Bashan sono usciti contro di noi per combattere, ma noi li abbiamo sconfitti,
Deu	29	8	abbiamo preso il loro paese e l'abbiamo dato in eredità ai Rubeniti, ai Gaditi e alla mezza tribú di Manasse.
Deu	29	9	Osservate dunque le parole di questo patto e mettetele in pratica, affinché prosperiate in tutto ciò che fate.
Deu	29	10	Oggi tutti voi state davanti all'Eterno, il vostro DIO: i vostri capi, le vostre tribú, i vostri anziani, i vostri ufficiali, tutti gli uomini d'Israele,
Deu	29	11	i vostri bambini, le vostre mogli e lo straniero che in mezzo al tuo accampamento, da colui che spacca la tua legna a colui che attinge la tua acqua,
Deu	29	12	per entrare nel patto dell'Eterno, il tuo DIO, e nel suo giuramento che l'Eterno, il tuo DIO, fa oggi con te,
Deu	29	13	per stabilirti oggi come suo popolo e per essere tuo DIO, come ti disse e come giurò ai tuoi padri, ad Abrahamo, a Isacco e a Giacobbe.
Deu	29	14	Io faccio questo patto e questo giuramento non soltanto con voi,
Deu	29	15	ma anche con quelli che stanno qui oggi con noi davanti all'Eterno, il nostro DIO, e con quelli che oggi non sono qui con noi.
Deu	29	16	(Poiché voi sapete che abbiamo dimorato nel paese d'Egitto e che siamo passati in mezzo alle nazioni, che avete attraversato;
Deu	29	17	e avete visto le loro abominazioni e gl'idoli di legno, di pietra, d'argento e d'oro, che sono in mezzo a loro).
Deu	29	18	Non vi sia tra voi uomo o donna o famiglia o tribú il cui cuore si allontani dall'Eterno il nostro DIO, per andare a servire gli dèi di quelle nazioni; non vi sia tra di voi radice alcuna che produca veleno e assenzio;
Deu	29	19	e non avvenga che alcuno, ascoltando le parole di questo giuramento, in cuor suo faccia propria una benedizione, dicendo: Avrò pace, anche se camminerò secondo la caparbietà del mio cuore, come se l'ebbro potesse essere incluso al sobrio.
Deu	29	20	L'Eterno non gli potrà mai perdonare; ma in tal caso l'ira dell'Eterno e la sua gelosia arderanno contro quell'uomo e tutte le maledizioni scritte in questo libro si poseranno su di lui, e l'Eterno cancellerà il suo nome di sotto al cielo;
Deu	29	21	l'Eterno lo separerà per distruzione da tutte le tribú d'Israele, secondo tutte le maledizioni del patto scritto in questo libro della legge.
Deu	29	22	Così la futura generazione dei vostri figli che sorgerà dopo di voi e lo straniero che verrà da un paese lontano, nel vedere le calamità e le infermità che l'Eterno gli ha inflitto, diranno:
Deu	29	23	"Tutto il suolo è zolfo, sale, arsura; non è seminato, non produce più nulla e non vi cresce piú alcuna erba, come dopo la distruzione di Sodoma, di Gomorra, di Admah e di Tseboim, che l'Eterno distrusse nella sua ira e nel suo furore".
Deu	29	24	Si', tutte le nazioni diranno: Perché ha l'Eterno trattato così questo paese? Perché mai l'ardore di questa grande ira?.
Deu	29	25	Allora risponderanno: Poiché hanno abbandonato il patto dell'Eterno, il DIO dei loro padri, che egli stabilì con loro, quando li fece uscire dal paese d'Egitto;
Deu	29	26	perché sono andati a servire altri dèi e si sono prostrati davanti a loro, dèi che essi non avevano conosciuto e che l'Eterno non aveva loro dato.
Deu	29	27	Per questo si è accesa l'ira dell'Eterno contro questo paese, per far venire su di esso tutte le maledizioni scritte in questo libro;
Deu	29	28	e l'Eterno li ha strappati dal loro paese con ira, con furore e con grande indignazione e li ha gettati in un altro paese, come è avvenuto oggi".
Deu	29	29	Le cose occulte appartengono all'Eterno, il nostro DIO, ma le cose rivelate sono per noi e per i nostri figli per sempre, perché mettiamo in pratica tutte le parole di questa legge.
------------------------Deuteronomio, capitolo 30
Deu	30	1	Così, quando ti saranno venute addosso tutte queste cose, la benedizione e la maledizione che io ti ho posto davanti, e tu le richiamerai alla mente fra tutte le nazioni, tra le quali l'Eterno, il tuo DIO, ti avrà scacciato,
Deu	30	2	e ritornerai all'Eterno, il tuo DIO, e ubbidirai alla sua voce, tu e i tuoi figli, con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, secondo tutto ciò che oggi ti comando,
Deu	30	3	l'Eterno, il tuo DIO, ti farà ritornare dalla schiavitú, avrà pietà di te e ti raccoglierà di nuovo fra tutti i popoli, fra i quali l'Eterno, il tuo DIO, ti aveva disperso.
Deu	30	4	Anche se fossi stato scacciato all'estremità del cielo, l'Eterno, il tuo DIO, ti raccoglierà di là e di là ti prenderà.
Deu	30	5	L'Eterno, il tuo DIO, ti ricondurrà nel paese che i tuoi padri possedettero e tu lo possederai; ed egli ti farà del bene e ti moltiplicherà piú dei tuoi padri.
Deu	30	6	L'Eterno, il tuo DIO, circonciderà il tuo cuore e il cuore dei tuoi discendenti, affinché tu ami l'Eterno, il tuo DIO, con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, e così tu viva.
Deu	30	7	E l'Eterno, il tuo DIO, farà cadere tutte queste maledizioni sui tuoi nemici e su tutti quelli che ti odiano e ti hanno perseguitato.
Deu	30	8	Tu invece ritornerai e ubbidirai alla voce dell'Eterno e metterai in pratica tutti questi comandamenti che oggi ti prescrivo.
Deu	30	9	L'Eterno, il tuo DIO, ti farà prosperare grandemente in tutta l'opera delle tue mani, nel frutto del tuo grembo, nel frutto del tuo bestiame e nel frutto del tuo suolo; poiché l'Eterno si compiacerà di nuovo nel farti del bene, come si compiacque nel farlo ai tuoi padri,
Deu	30	10	perché ubbidirai alla voce dell'Eterno, il tuo DIO, osservando i suoi comandamenti e i suoi statuti scritti in questo libro della legge, perché sarai ritornato all'Eterno, il tuo DIO, con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima.
Deu	30	11	Questo comandamento che oggi ti prescrivo non è troppo difficile per te, né troppo lontano da te.
Deu	30	12	Non è in cielo, perché tu dica: Chi salirà per noi in cielo per portarcelo e farcelo ascoltare, perché lo mettiamo in pratica?.
Deu	30	13	non è di là dal mare, perché tu dica: Chi passerà per noi di là dal mare per portarcelo e farcelo ascoltare, perché lo mettiamo in pratica?.
Deu	30	14	Ma la parola è molto vicina a te; è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica.
Deu	30	15	Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male;
Deu	30	16	perciò oggi io ti comando di amare l'Eterno, il tuo DIO, di camminare nelle sue vie, di osservare i suoi comandamenti, i suoi statuti e i suoi decreti, affinché tu viva e ti moltiplichi; e l'Eterno, il tuo DIO, ti benedirà nel paese che stai per andare ad occupare.
Deu	30	17	Ma se il tuo cuore si volge altrove, e se tu non ubbidisci e ti lasci trascinare a prostrarti davanti ad altri dèi e a servirli,
Deu	30	18	io vi dichiaro oggi che certamente perirete, che non prolungherete i vostri giorni nel paese, che state per entrare ad occupare, attraversando il Giordano.
Deu	30	19	Io prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra, che io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, perché possa vivere, tu e i tuoi discendenti,
Deu	30	20	e possa amare l'Eterno, il tuo DIO, ubbidire alla sua voce e tenerti stretto a lui, poiché egli è la tua vita e la lunghezza dei tuoi giorni, affinché tu possa abitare nel paese che l'Eterno giurò di dare ai tuoi padri, ad Abrahamo, Isacco e Giacobbe.
------------------------Deuteronomio, capitolo 31
Deu	31	1	Mosè andò e rivolse ancora queste parole a tutto Israele,
Deu	31	2	e disse loro: Io oggi ho centovent'anni; non posso piú andare e venire; inoltre l'Eterno mi ha detto: Tu non passerai questo Giordano.
Deu	31	3	L'Eterno il tuo DIO, sarà lui stesso che passerà davanti a te e distruggerà davanti a te quelle nazioni, e tu le spodesterai; Giosuè stesso passerà davanti a te, come l'Eterno ha detto.
Deu	31	4	E l'Eterno farà ad esse come ha fatto a Sihon e a Og, re degli Amorei, e al loro paese, quando li distrusse.
Deu	31	5	L'Eterno le darà in vostro potere e voi le tratterete secondo tutti gli ordini che vi ho prescritto.
Deu	31	6	Siate forti e coraggiosi, non abbiate paura, non spaventatevi di loro, perché l'Eterno il tuo DIO, è lui stesso che cammina con te egli non ti lascerà e non ti abbondonerà.
Deu	31	7	Poi Mosè chiamò Giosuè e gli disse in presenza di tutto Israele: Sii forte e coraggioso poiché tu entrerai con questo popolo nel paese che l'Eterno giurò ai loro padri di dar loro, e tu lo darai loro in eredità.
Deu	31	8	Inoltre l'Eterno stesso cammina davanti a te; egli sarà con te; non ti lascerà e non ti abbandonerà; non aver paura e non sgomentarti.
Deu	31	9	Così Mosè scrisse questa legge e la consegnò ai sacerdoti, figli di Levi, che portano l'arca del patto dell'Eterno, e a tutti gli anziani d'Israele.
Deu	31	10	Poi Mosè comandò loro, dicendo: Alla fine di ogni sette anni, al tempo stabilito nell'anno della remissione, alla festa delle Capanne,
Deu	31	11	quando tutto Israele verrà a presentarsi davanti all'Eterno, il tuo DIO, nel luogo che ha scelto, leggerai questa legge davanti a tutto Israele, nei loro orecchi.
Deu	31	12	Radunerai il popolo, uomini, donne, bambini e lo straniero che è entro le tue porte, perché possano ascoltare e imparare a temere l'Eterno, il vostro DIO, e abbiano cura di mettere in pratica tutte le parole di questa legge,
Deu	31	13	e perché i loro figli, che ancora non la conoscono, ascoltino e imparino a temere l'Eterno, il vostro DIO, tutto il tempo che vivrete nel paese che voi entrate ad occupare, passando il Giordano.
Deu	31	14	Poi l'Eterno disse a Mosè: Ecco, il giorno della tua morte si avvicina; chiama Giosuè e presentatevi nella tenda di convegno perché gli possa dare i miei ordini. Mosè e Giosuè dunque andarono a presentarsi alla tenda di convegno.
Deu	31	15	Or l'Eterno apparve alla tenda in una colonna di nuvola; e la colonna di nuvola si fermò all'ingresso della tenda.
Deu	31	16	E l'Eterno disse a Mosè: Ecco, tu stai per addormentarti con i tuoi padri; e questo popolo si leverà e si prostituirà, andando dietro agli dèi stranieri del paese, in mezzo ai quali sta per andare; e mi abbandonerà e violerà il mio patto che io ho stabilito con lui.
Deu	31	17	In quel giorno, la mia ira si accenderà contro di loro; io li abbandonerò e nasconderò loro la mia faccia, e saranno divorati. Molti mali e molte calamità cadranno loro addosso; e in quel giorno diranno: Questi mali non ci sono, forse caduti addosso perché il nostro DIO non è in mezzo a noi?.
Deu	31	18	In quel giorno io nasconderò certamente la mia faccia a motivodi tutto il male che hanno fatto, rivolgendosi ad altri dèi.
Deu	31	19	Ora scrivete per voi questo cantico e insegnatelo ai figli d'Israele; mettetelo sulla loro bocca, affinché questo cantico mi sia un testimone contro i figli d'Israele.
Deu	31	20	Quando li avrò introdotti nel paese, che promisi ai padri loro con giuramento dove scorre latte e miele, ed essi avranno mangiato, si saranno saziati e ingrassati, allora essi si rivolgeranno ad altri dèi per servirli, e disprezzeranno me e violeranno il mio patto.
Deu	31	21	Allora avverrà che quando molti mali e molte calamità saranno cadute loro addosso, questo cantico testimonierà contro di loro, perché esso non sarà dimenticato e rimarrà sulle labbra dei loro discendenti; io conosco infatti i disegni che essi concepiscono, prima ancora di averli introdotti nel paese che ho promesso con giuramento.
Deu	31	22	Così Mosè scrisse quel giorno questo cantico e lo insegnò ai figli d'Israele.
Deu	31	23	Poi egli diede i suoi ordini a Giosuè, figlio di Nun, e gli disse: Sii forte e coraggioso, perché sarai tu a introdurre i figli d'Israele nel paese che promisi loro con giuramento; e io sarò con te.
Deu	31	24	Quando Mosè ebbe finito di scrivere in un libro tutte le parole di questa legge,
Deu	31	25	diede quest'ordine ai Leviti che portavano l'arca del patto dell'Eterno, dicendo:
Deu	31	26	Prendete questo libro della legge e mettetelo accanto all'arca del patto dell'Eterno, il vostro DIO, perché rimanga là come un testimone contro di te;
Deu	31	27	poiché io conosco il tuo spirito ribelle e la durezza del tuo collo. Ecco, oggi mentre sono ancora vivente tra voi, siete stati ribelli contro l'Eterno; quanto piú lo sarete dopo la mia morte!
Deu	31	28	Radunate presso di me tutti gli anziani delle vostre tribú e i vostri ufficiali, perché faccia loro udire queste parole e chiami a testimoniare contro di loro il cielo e la terra.
Deu	31	29	Poiché io so che, dopo la mia morte, vi corromperete interamente e devierete dalla via che vi ho comandato, e negli ultimi giorni vi colpirà la sventura, perché farete ciò che è male agli occhi dell'Eterno, provocandolo a sdegno con l'opera delle vostre mani.
Deu	31	30	Mosè dunque pronunziò nelle orecchie di tutta l'assemblea d'Israele le parole di questo cantico fino al termine.
------------------------Deuteronomio, capitolo 32
Deu	32	1	Porgete orecchio, o cieli, e io parlerò; e ascolta, o terra, le parole della mia bocca.
Deu	32	2	Il mio insegnamento scenderà come la pioggia, la mia parola stillerà come la rugiada, come la pioggerella sull'erba tenera e come un acquazzone sugli arbusti,.
Deu	32	3	poiché io proclamo il nome dell'Eterno. Magnificate il nostro DIO!
Deu	32	4	Egli è la Roccia, l'opera sua è perfetta, poiché tutte le sue vie sono giustizia. E' un Dio di fedeltà e senza ingiustizia; egli è giusto e retto.
Deu	32	5	Ma essi si sono corrotti; non sono suoi figli, a motivo della loro colpa, generazione contorta e perversa.
Deu	32	6	E' così che ripagate l'Eterno, o popolo stolto e insensato? Non è lui tuo padre che ti ha comprato? Non è lui che ti ha fatto e ti ha stabilito?
Deu	32	7	Ricorda i giorni antichi, considera gli anni delle molte età passate, interroga tuo padre, ed egli te lo annuncierà, ai tuoi vecchi ed essi te lo diranno.
Deu	32	8	Quando l'Altissimo diede alle nazioni la loro eredità, quando separò i figli di Adamo, egli fissò i confini dei popoli, in base al numero dei figli d'Israele.
Deu	32	9	Poiché la parte dell'Eterno è il suo popolo, Giacobbe è la porzione della sua eredità.
Deu	32	10	Egli lo trovò in una terra deserta, in una solitudine desolata e squallida. Egli lo circondò, ne prese cura e lo custodì come la pupilla del suo occhio.
Deu	32	11	Come un'aquila incita la sua nidiata, si libra sopra i suoi piccoli, spiega le sue ali, li prende e li porta sulle sue ali,
Deu	32	12	l'Eterno lo guidò da solo, e non c'era con lui alcun dio straniero.
Deu	32	13	Egli l'ha fatto cavalcare sulle alture della terra, perché potesse mangiare il prodotto dei campi; gli ha fatto succhiare il miele dalla roccia e l'olio dalla roccia di silice,
Deu	32	14	la crema delle vacche e il latte delle pecore con il grasso degli agnelli, i montoni di Bashan e i capri con il fior di farina di frumento; e tu hai bevuto il vino, il sangue dell'uva.
Deu	32	15	Ma Jeshurun si è ingrassato e ha recalcitrato (ti sei fatto grasso, grosso e pingue); ha abbandonato Dio che l'ha fatto e ha disprezzato la Roccia della sua salvezza.
Deu	32	16	Essi l'hanno mosso a gelosia con dèi stranieri, l'hanno provocato ad ira con abominazioni.
Deu	32	17	Hanno sacrificato a dèmoni che non sono Dio, a dèi che non avevano conosciuto, a dèi nuovi, apparsi di recente, che i vostri padri non avevano temuto.
Deu	32	18	Hai trascurato la Roccia che ti ha generato e hai dimenticato il Dio che ti ha formato.
Deu	32	19	Ma l'Eterno vide questo e li respinse, a motivo della provocazione dei suoi figli e delle sue figlie,
Deu	32	20	e disse: lo nasconderò loro la mia faccia e vedrò quale sarà la loro fine, perché sono una generazione perversa, figli in cui non vi è alcuna fedeltà.
Deu	32	21	Essi mi hanno reso geloso con ciò che non è Dio, mi hanno provocato ad ira con i loro idoli vani; e io li renderò gelosi con gente che non è un popolo, li provocherò ad ira con una nazione stolta.
Deu	32	22	Poiché un fuoco si è acceso nella mia ira e brucerà fino nel piú profondo dello Sceol; divorerà la terra e i suoi prodotti e darà fuoco alle fondamenta delle montagne.
Deu	32	23	Io accumulerò su loro calamità, esaurirò contro di loro le mie frecce.
Deu	32	24	Essi saranno consumati dalla Fame, divorati da un caldo bruciante e da terribile pestilenza; manderò contro di loro le zanne delle belve, con il veleno dei serpenti che strisciano nella polvere.
Deu	32	25	Di fuori li priverà dei figli la spada, di dentro il terrore, facendo perire insieme il giovane e la vergine, il lattante e l'uomo canuto.
Deu	32	26	Io ho detto: Li spazzerò via, farò scomparire il loro ricordo di mezzo agli uomini,
Deu	32	27	ma temo la provocazione del nemico, perché i loro avversari, mal interpretando, potrebbero dire: La nostra mano ha trionfato, e non l'Eterno che ha fatto tutto questo!.
Deu	32	28	Poiché sono una nazione che ha perso il senno, e non vi è in essi alcuna intelligenza.
Deu	32	29	Se fossero saggi comprenderebbero questo, considererebbero la fine che li aspetta.
Deu	32	30	Come potrebbe uno solo inseguirne mille e due metterne in fuga diecimila, se non perché la loro Roccia li ha venduti e l'Eterno li ha consegnati al nemico?
Deu	32	31	Poiché la loro roccia non è come la nostra Roccia; i nostri stessi nemici ne sono giudici;
Deu	32	32	ma la loro vite viene dalla vite di Sodoma e dalle campagne di Gomorra; le loro uve sono uve avvelenate e i loro grappoli sono amari;
Deu	32	33	il loro vino è un veleno di serpenti, un veleno crudele di aspidi.
Deu	32	34	Tutto questo non è forse conservato presso di me, sigillato nei miei tesori?
Deu	32	35	A me appartiene la vendetta e la retribuzione; a suo tempo il loro piede vacillerà! Poiché il giorno della loro calamità è vicino, e le cose preparate per loro si affrettano a venire.
Deu	32	36	Si, l'Eterno giudicherà il suo popolo, ma avrà compassione dei suoi servi quando vedrà che la loro forza è scomparsa e che non rimane più alcuno, né schiavo né libero.
Deu	32	37	Allora egli dirà: Dove sono i loro dèi, la roccia nella quale si rifugiavano,
Deu	32	38	che mangiavano il grasso dei loro sacrifici bevevano il vino delle loro libazioni? Si levino a soccorrervi e siano il vostro rifugio!".
Deu	32	39	Ora vedete che io, io sono Lui, e che non vi è altro DIO accanto a me. Io faccio morire e faccio vivere, ferisco e risano, e non vi è nessuno che possa liberare dalla mia mano.
Deu	32	40	Si, io alzo la mia mano al cielo e dico: lo vivo per sempre
Deu	32	41	quando affilerò la mia folgorante spada e la mia mano si preparerà a giudicare, farò vendetta dei miei nemici e ripagherò quelli che mi odiano.
Deu	32	42	Inebrierò di sangue le mie frecce e la mia spada divorerà la carne, con il sangue degli uccisi e dei prigionieri, dei capitani chiomati del nemico.
Deu	32	43	Esultate, o nazioni, con il suo popolo, perché l'Eterno vendica il sangue dei suoi servi, fa vendetta sopra i suoi avversari, ma avrà misericordia della sua terra e del suo popolo.
Deu	32	44	Così Mosè venne con Giosuè, figlio di Nun, e pronunziò tutte e parole di questo cantico agli orecchi del popolo.
Deu	32	45	Quando Mosè ebbe finito di pronunziare tutte queste parole davanti a tutto Israele,
Deu	32	46	disse loro: Prendete a cuore tutte le parole con cui oggi ho testimoniato contro di voi. Le prescriverete ai vostri figli affinché abbiano cura di mettere in pratica tutte le parole di questa legge.
Deu	32	47	Poiché questa non è una parola senza valore per voi, ma è la vostra vita; e per questa parola prolungherete i vostri giorni nel paese che entrate ad occupare, passando il Giordano.
Deu	32	48	In quello stesso giorno l'Eterno parlò a Mosè, dicendo:
Deu	32	49	Sali su questo monte degli Abarim, sul monte Nebo, che è nel paese di Moab, sulla sponda opposta a Gerico, e mira il paese di Canaan, che io do in proprietà ai figli d'Israele.
Deu	32	50	Tu morrai sul monte su cui stai per salire e sarai riunito al tuo popolo, come Aaronne tuo fratello è morto sul monte di Hor ed è stato riunito al suo popolo,
Deu	32	51	perché foste infedeli con me in mezzo ai figli d'Israele, alle acque di Meriba a Kadesh, nel deserto di Tsin, e perché non mi santificaste in mezzo ai figli d'Israele.
Deu	32	52	Tu vedrai il paese davanti a te, ma là, nel paese che io do ai figli d'Israele, non entrerai.
------------------------Deuteronomio, capitolo 33
Deu	33	1	Or questa è la benedizione con la quale Mosè, uomo di DIO, benedisse i figli d'Israele, prima di morire.
Deu	33	2	Disse dunque: L'Eterno è venuto dal Sinai e si è levato su di loro da Seir, è apparso nel suo splendore dal monte Paran, è giunto da mezzo delle miriadi dei santi; dalla sua destra usciva per essi una legge di fuoco.
Deu	33	3	Certo, egli ama i popoli; tutti i suoi santi sono nelle tue mani; essi siedono ai tuoi piedi, ciascuno riceve le tue parole.
Deu	33	4	Mosè ci ha prescritto una legge, un'eredità dell'assemblea di Giacobbe.
Deu	33	5	Egli è stato re in Jeshurun, quando si radunavano i capi del popolo, tutte assieme le tribú d'Israele.
Deu	33	6	Viva Ruben e non muoia; ma siano i suoi uomini ridotti a pochi.
Deu	33	7	Questo invece disse di Giuda: Ascolta, o Eterno, la voce di Giuda e riconducilo al suo popolo; la sua mano lotta per la sua causa; sii tu un aiuto contro i suoi nemici.
Deu	33	8	Poi di Levi disse: I tuoi Thummim e i tuoi Urim appartengono al tuo uomo pio, che tu provasti a Massa, e col quale contendesti alle acque di Meriba.
Deu	33	9	Egli dice di suo padre e di sua madre: lo non li ho visti; egli non ha riconosciuto i suoi fratelli e non considera i propri figli; perché i Leviti hanno osservato la tua parola e hanno custodito il tuo patto.
Deu	33	10	Essi insegnano i tuoi decreti a Giacobbe e la tua legge a Israele; mettono l'incenso davanti a te e l'intero olocausto sopra il tuo altare.
Deu	33	11	O Eterno, benedici la sua forza e accetta l'opera delle sue mani. Trafiggi i lombi di quelli che insorgono contro di lui e di quelli che lo odiano, affinché non si rialzino più.
Deu	33	12	Di Beniamino disse: L'amato dell'Eterno abiterà sicuro presso di lui. L'Eterno lo proteggerà del continuo e abiterà fra le sue spalle.
Deu	33	13	Di Giuseppe disse: Sia il suo paese benedetto dall'Eterno con i doni preziosi del cielo, con la rugiada, con le acque dell'abisso che giace in basso,
Deu	33	14	con i frutti preziosi del sole, con i preziosi prodotti di ogni mese,
Deu	33	15	con i migliori prodotti dei monti antichi, con i doni preziosi dei colli eterni,
Deu	33	16	con i doni preziosi della terra e tutto ciò che essa racchiude. Il favore di colui che stava nel roveto venga sul capo di Giuseppe, sulla corona del capo del prescelto tra i suoi fratelli!
Deu	33	17	La sua maestà è come quella del suo toro primogenito, le sue corna sono come le corna di un bufalo. Con esse trafiggerà tutti quanti i popoli fino alle estremità della terra. Queste sono le miriadi di Efraim. Queste sono le migliaia di Manasse.
Deu	33	18	Di Zabulon disse: Gioisci Zabulon, nel tuo uscire, e tu, Issacar, nelle tue tende!
Deu	33	19	Essi chiameranno i popoli al monte e là offriranno sacrifici di giustizia; poiché essi succhieranno l'abbondanza dei mari e i tesori nascosti nella sabbia.
Deu	33	20	Di Gad disse: Benedetto colui che estende Gad. Egli giace come una leonessa e sbrana braccio e cranio.
Deu	33	21	Egli si accaparra la prima parte per se stesso, perché là era la parte riservata del condottiero; egli è venuto con i capi del popolo e ha eseguito la giustizia dell'Eterno e i suoi decreti con Israele.
Deu	33	22	Di Dan disse: Dan è un leoncello, che balza da Bashan.
Deu	33	23	Di Neftali disse: O Neftali, sazio di favori e ricolmo delle benedizioni dell'Eterno, occupa l'occidente e il meridione.
Deu	33	24	Di Ascer disse: Benedetto più di tutti i figli sia Ascer! Sia il favorito dei suoi fratelli e immerga il suo piede nell'olio.
Deu	33	25	Siano i tuoi sandali di ferro e di bronzo, e la tua forza duri quanto i tuoi giorni.
Deu	33	26	Nessuno è pari al Dio di Jeshurun, che cavalca i cieli in tuo aiuto e le nubi nella sua maestà.
Deu	33	27	Il DIO dei tempi antichi è il tuo rifugio; e sotto di te stanno le sue braccia Eterne. Egli scaccerà il nemico davanti a te e dirà: Distruggi!.
Deu	33	28	Allora Israele dimorerà al sicuro, la fonte di Giacobbe da sola, in un paese di frumento e di mosto; e il suo cielo stillerà rugiada.
Deu	33	29	Tu sei felice, o Israele! Chi è pari a te, un popolo salvato dall'Eterno? Egli è lo scudo che ti aiuta e la spada della tua maestà. I tuoi nemici si sottometteranno a te e tu calpesterai i loro alti luoghi.
------------------------Deuteronomio, capitolo 34
Deu	34	1	Poi Mosè salì dalle pianure di Moab sul Monte Nebo, in vetta al Pisgah, che è sulla sponda opposta a Gerico. E l'Eterno gli fece vedere tutto il paese di Galaad fino a Dan,
Deu	34	2	tutto Neftali, il paese di Efraim e di Manasse, tutto il paese di Giuda fino al mare occidentale,
Deu	34	3	Neghev e la pianura della valle di Gerico, città delle palme, fino a Tsoar.
Deu	34	4	L'Eterno gli disse: Questo è il paese che ho promesso con giuramento ad Abrahamo, a Isacco e a Giacobbe, dicendo: Io lo darò alla tua discendenza. Io te l'ho fatto vedere con i tuoi occhi, ma tu non vi entrerai!
Deu	34	5	Così Mosè, servo dell'Eterno, morì là, nel paese di Moab, secondo la parola dell'Eterno.
Deu	34	6	E l'Eterno lo seppellì nella valle del paese di Moab, di fronte a Beth-Peor; e nessuno ha conosciuto fino ad oggi il luogo della sua tomba.
Deu	34	7	Or Mosè aveva centovent'anni quando morì; la sua vista non si era indebolita e il suo vigore non era venuto meno.
Deu	34	8	E i figli d'Israele lo piansero nelle pianure di Moab per trenta giorni; poi i giorni di lutto e di pianto per Mosè terminarono.
Deu	34	9	Allora Giosuè, figlio di Nun, fu ripieno dello spirito di sapienza, perché Mosè aveva imposto le mani su di lui; così i figli d'Israele gli ubbidirono e fecero come l'Eterno aveva comandato a Mosè.
Deu	34	10	Non è piú sorto in Israele un profeta simile a Mosè, con il quale l'Eterno trattava faccia a faccia,
Deu	34	11	in tutti i segni e prodigi che l'Eterno lo mandò a fare nel paese d'Egitto davanti a Faraone, davanti a tutti i suoi servi e in tutto il suo paese,
Deu	34	12	in tutta quella grande potenza e in tutte le cose grandi e tremende che Mosè compì davanti agi occhi di tutto Israele.
------------------------Giosuè, capitolo 1
Jos	1	1	Dopo la morte di Mosè, servo dell'Eterno, avvenne che l'Eterno parlò a Giosuè, figlio di Nun, ministro di Mosè, egli disse:
Jos	1	2	Mosè, mio servo, è morto; or dunque alzati, passa questo Giordano tu e tutto questo popolo, verso il paese che io do loro, ai figli d'Israele.
Jos	1	3	Io vi ho dato ogni luogo che la pianta del vostro piede calcherà, come ho detto a Mosè.
Jos	1	4	Il tuo territorio si estenderà dal deserto e da questo Libano fino al grande fiume, il fiume Eufrate, tutto il paese degli Hittei fino al Mar Grande, a ovest.
Jos	1	5	Nessuno ti potrà resistere tutti i giorni della tua vita; come sono stato con Mosè, così sarò con te; io non ti lascerò e non ti abbandonerò.
Jos	1	6	Sii forte e coraggioso, perché tu metterai questo popolo in possesso del paese che giurai ai loro padri di dare loro.
Jos	1	7	Solo sii forte e molto coraggioso, cercando di agire secondo tutta la legge che Mosè, mio servo, ti ha prescritto; non deviare da essa né a destra né a sinistra, affinché tu prosperi dovunque andrai.
Jos	1	8	Questo libro della legge non si diparta mai dalla tua bocca, ma meditalo giorno e notte, cercando di agire secondo tutto ciò che vi è scritto, perché allora riuscirai nelle tue imprese, allora prospererai.
Jos	1	9	Non te l'ho io comandato? Sii forte e coraggioso; non aver paura e non sgomentarti, perché l'Eterno, il tuo DIO, è con te dovunque tu vada
Jos	1	10	Allora Giosuè comandó agli ufficiali del popolo, dicendo:
Jos	1	11	Passate in mezzo all'accampamento e date quest'ordine al popolo, dicendo: Fatevi delle provviste di viveri, perché entro tre giorni passerete questo Giordano per andare ad occupare il paese che l'Eterno, il vostro DIO, vi dà in eredità.
Jos	1	12	Giosuè parlò pure ai Rubeniti, ai Gaditi e alla mezza tribú di Manasse, e disse loro:
Jos	1	13	Ricordatevi della parola che Mosè, servo dell'Eterno, vi comandò quando vi disse: L'Eterno, il vostro DIO, vi ha concesso riposo e vi ha dato questo paese.
Jos	1	14	Le vostre mogli, i vostri piccoli e il vostro bestiame rimarranno nel paese che Mosè vi ha dato di qua dal Giordano; ma voi, tutti i vostri guerrieri valorosi passerete armati davanti ai vostri fratelli, e li aiuterete,
Jos	1	15	finché l'Eterno avrà dato riposo ai vostri fratelli come a voi, e avranno anch'essi preso possesso del paese che l'Eterno, il vostro DIO, dà loro. Allora potrete ritornare ad occupare il paese che vi appartiene, e che Mosè, servo dell'Eterno, vi ha dato di qua dal Giordano verso est".
Jos	1	16	Essi allora risposero a Giosuè, dicendo: Noi Faremo tutto quello che ci comandi e andremo dovunque ci manderai.
Jos	1	17	Come abbiamo ubbidito in ogni cosa a Mosè, così ubbidiremo a te. Soltanto sia con te l'Eterno, il tuo DIO, come è stato con Mosè!
Jos	1	18	Chiunque si ribella ai tuoi ordini e non ubbidisce alle tue parole in tutto ciò che gli comandi, sarà messo a morte. Solo sii forte e coraggioso!.
------------------------Giosuè, capitolo 2
Jos	2	1	Or Giosuè, figlio di Nun, mandò due, uomini da Scittim per spiare di nascosto, dicendo: Andate, ispezionate il paese e Gerico. Così essi andarono ed entrarono in casa di una prostituta, chiamata Rahab, e là alloggiarono.
Jos	2	2	La cosa fu riferita al re di Gerico, e gli fu detto: Ecco, alcuni dei figli d'Israele sono venuti qui questa notte per esplorare il paese.
Jos	2	3	Allora il re di Gerico mandò a dire a Rahab: Fa' uscire gli uomini che sono venuti da te e sono entrati in casa tua, perché sono venuti a esplorare tutto il paese.
Jos	2	4	Ma la donna prese i due uomini e li nascose; poi disse: E' vero quegli uomini sono venuti da me, ma non sapevo di dove fossero.
Jos	2	5	Al momento in cui si chiudeva la porta della città, quando era buio, quegli uomini sono usciti; dove siano andati non lo so; inseguiteli subito, perché li potete raggiungere.
Jos	2	6	(Essa invece li aveva fatti salire sul tetto e li aveva nascosti fra gli steli di lino, che aveva disteso sul tetto).
Jos	2	7	Essi allora li inseguirono sulla strada del Giordano, verso i guadi; e non appena gli inseguitori furono usciti la porta fu chiusa.
Jos	2	8	Or prima che le spie si addormentassero, Rahab salì da loro sul tetto,
Jos	2	9	e disse a quegli uomini: lo so che l'Eterno vi ha dato il paese, che il terrore di voi è caduto su di noi, e che tutti gli abitanti del paese vengono meno dalla paura davanti a voi.
Jos	2	10	Poiché noi abbiamo udito come l'Eterno asciugò le acque del Mar Rosso davanti a voi quando usciste dall'Egitto, e ciò che faceste ai due re degli Amorei, di là dal Giordano, Sihon e Og, che votaste allo sterminio.
Jos	2	11	All'udire queste cose, il nostro cuore è venuto meno e non è piú rimasto coraggio in alcuno a motivo di voi perché l'Eterno, il vostro DIO, è DIO lassú nei cieli e quaggiú sulla terra.
Jos	2	12	Or dunque, vi prego, giuratemi per l'Eterno che, come io vi ho usato clemenza, anche voi userete clemenza con la casa di mio padre; datemi quindi un segno sicuro
Jos	2	13	che lascerete in vita mio padre, mia madre, i miei fratelli, le mie sorelle e tutto ciò che appartiene loro, e che risparmierete le nostre vite dalla morte.
Jos	2	14	Quegli uomini le risposero: Le nostre vite per le vostre, purché non sveliate questo nostro affare; e quando l'Eterno ci darà il paese, noi ti tratteremo con clemenza e lealtà.
Jos	2	15	Allora ella li calò dalla finestra con una corda, perché la sua casa si trovava sulle mura della città, ed essa abitava sulle mura.
Jos	2	16	E disse loro: Andate verso il monte, affinché i vostri inseguitori non vi abbiano a trovare; e rimanete nascosti là tre giorni, finché i vostri inseguitori siano ritornati; poi andrete per la vostra strada.
Jos	2	17	Allora quegli uomini le dissero: Noi saremo sciolti dal giuramento che ci hai fatto fare,
Jos	2	18	a meno che, quando entreremo nel paese, tu attacchi alla finestra per la quale ci fai scendere questa cordicella di filo scarlatto e raduni in casa presso di te tuo padre, tua madre, i tuoi fratelli e tutta la famiglia di tuo padre.
Jos	2	19	Se però qualcuno esce fuori dalla porta di casa tua, il suo sangue ricadrà sul suo capo, e noi non ne avremo colpa; ma il sangue di chiunque sarà con te in casa ricadrà sul nostro capo, se qualcuno gli metterà le mani addosso.
Jos	2	20	Ma se tu riveli questo nostro affare, saremo sciolti dal giuramento che ci hai fatto fare.
Jos	2	21	Ella disse: Sia come avete detto. Poi li congedò, e quelli se ne andarono. Essa allora legò la cordicella scarlatta alla finestra.
Jos	2	22	Quelli dunque partirono e andarono sul monte, dove rimasero tre giorni, finché furono ritornati gli inseguitori; gli inseguitori li avevano cercati per tutta la strada, senza però trovarli.
Jos	2	23	Così i due uomini ritornarono, scesero dal monte, passarono il Giordano e vennero da Giosuè, figlio di Nun, e gli raccontarono tutto quanto era loro accaduto.
Jos	2	24	E dissero a Giosuè: Certamente l'Eterno ha dato in nostra mano tutto il paese; e già tutti gli abitanti del paese vengono meno dalla paura davanti a noi.
------------------------Giosuè, capitolo 3
Jos	3	1	Giosuè si levò al mattino presto; partirono quindi da Scittim e arrivarono al Giordano, lui e tutti i figli d'Israele, e là si fermarono prima di attraversare.
Jos	3	2	Al termine di tre giorni, gli ufficiali passarono per tutto l'accampamento,
Jos	3	3	e diedero al popolo quest'ordine, dicendo: Quando vedrete l'arca del patto dell'Eterno, il vostro DIO, portata dai sacerdoti levitici, partirete dal vostro luogo e la seguirete.
Jos	3	4	Ma tra voi e L'arca vi sarà una distanza di circa duemila cubiti. Non avvicinatevi ad essa, affinché possiate riconoscere la via per la quale dovete andare, perché prima d'ora non siete mai passati per questa via.
Jos	3	5	E Giosuè disse al popolo: Santificatevi, perché domani l'Eterno farà meraviglie in mezzo a voi.
Jos	3	6	Poi Giosuè parlò ai sacerdoti, dicendo: Prendete l'arca del patto e passate davanti al popolo. Così essi presero l'arca del patto e si incamminarono davanti al popolo.
Jos	3	7	Allora l'Eterno disse a Giosuè: Oggi comincerò a renderti grande agli occhi di tutto Israele, affinché riconoscano che come fui con Mosè, così sarò con te.
Jos	3	8	Tu perciò da' quest'ordine ai sacerdoti che portano l'arca del patto, dicendo: Quando sarete giunti ai margini delle acque del Giordano, vi fermerete nel Giordano.
Jos	3	9	Giosuè allora disse ai figli d'Israele: Avvicinatevi e ascoltate le parole dell'Eterno, il vostro DIO.
Jos	3	10	Poi Giosuè disse: Da questo riconoscerete che il Dio vivente è in mezzo a voi e che certamente scaccerà davanti a voi i Cananei, gli Hittei, gi Hivvei, i Perezei, i Ghirgasei, gli Amorei e i Gebusei:
Jos	3	11	ecco, l'arca del patto del Signore di tutta la terra sta per passare davanti a voi nel Giordano.
Jos	3	12	Or dunque prendete dodici uomini tra le tribú d'Israele, uno per ogni tribú.
Jos	3	13	E avverrà che, non appena le piante dei piedi dei sacerdoti che portano l'arca dell'Eterno, il Signore di tutta la terra, si poseranno nelle acque del Giordano, le acque del Giordano saranno divise, e le acque che scendono dall'alto si fermeranno in un mucchio.
Jos	3	14	Così, quando il popolo levò le tende per passare il Giordano, i sacerdoti che portavano l'arca del patto camminavano davanti al popolo.
Jos	3	15	Or appena quei che portavano l'arca giunsero al Giordano e i piedi dei sacerdoti che portavano l'arca si immersero ai margini delle acque (il Giordano è in piena fin sopra le sue sponde per tutto il tempo della messe),
Jos	3	16	le acque che scendevano dall'alto si fermarono e si elevarono in un mucchio, fino molto al di sopra di Adam, la città che si trova presso Tsartan; così le acque che scendevano verso il mare dell'Arabah, il Mar Salato, furono interamente separate da esse; e il popolo passò di fronte a Gerico.
Jos	3	17	I sacerdoti che portavano l'arca del patto dell'Eterno si fermarono all'asciutto in mezzo al Giordano, mentre tutto Israele passava all'asciutto, finché tutto il popolo ebbe finito di attraversare il Giordano.
------------------------Giosuè, capitolo 4
Jos	4	1	Quando tutto il popolo ebbe finito di attraversare il Giordano, l'Eterno parlò a Giosuè, dicendo:
Jos	4	2	Prendete tra il popolo dodici uomini, uno per ogni tribú,
Jos	4	3	e date loro quest'ordine, dicendo: Prendete dodici pietre da qui, di mezzo al Giordano, esattamente dal luogo dove i piedi dei sacerdoti si erano fermati; portatele con voi di là dal fiume e deponetele nel luogo dove accamperete questa notte.
Jos	4	4	Allora Giosuè chiamò i dodici uomini che aveva designato tra i figli d'Israele, un uomo per ogni tribú,
Jos	4	5	e Giosuè disse loro: Passate davanti all'arca dell'Eterno, il vostro DIO, in mezzo al Giordano, e ciascuno di voi prenda sulle spalle una pietra, secondo il numero delle tribú dei figli d'Israele,
Jos	4	6	affinché questo sia un segno in mezzo a voi. Quando in futuro i vostri figli vi domanderanno, dicendo: Che cosa sono per voi queste pietre?,
Jos	4	7	voi risponderete loro: Le acque del Giordano furono divise davanti all'arca del patto dell'Eterno; quando essa passò il Giordano, le acque del Giordano furono divise, e queste pietre saranno per i figli d'Israele un ricordo per sempre.
Jos	4	8	I figli d'Israele fecero esattamente come Giosuè aveva comandato: presero dodici pietre di mezzo al Giordano, come l'Eterno aveva detto a Giosuè, in base al numero delle tribú dei figli d'Israele, e le portarono con loro di là dal fiume nel posto dove dovevano passare la notte, e le deposero là.
Jos	4	9	Giosuè eresse pure dodici pietre in mezzo al Giordano, nel luogo dove si erano fermati i piedi dei sacerdoti che portavano l'arca del patto; e sono rimaste là fino al giorno d'oggi.
Jos	4	10	I sacerdoti che portavano l'arca rimasero fermi in mezzo al Giordano finché fu eseguito tutto ciò che l'Eterno aveva comandato a Giosuè di dire al popolo, in base a tutto ciò che Mosè aveva comandato a Giosuè. E il popolo si affrettò a passare.
Jos	4	11	Quando tutto il popolo ebbe finito di passare, l'arca dell'Eterno e i sacerdoti passarono in presenza del popolo.
Jos	4	12	I figli di Ruben, i figli di Gad e mezza tribú di Manasse passarono armati in testa ai figli d'Israele, come Mosè aveva loro detto.
Jos	4	13	Circa quarantamila uomini in assetto di guerra passarono davanti all'Eterno nelle pianure di Gerico, pronti a combattere.
Jos	4	14	In quel giorno, l'Eterno rese grande Giosué agli occhi di tutto Israele; ed essi lo temettero come avevano temuto Mosè tutti i giorni della sua vita.
Jos	4	15	Poi l'Eterno parlò a Giosuè e gli disse:
Jos	4	16	Comanda ai sacerdoti che portano l'arca della Testimonianza di uscire dal Giordano.
Jos	4	17	Allora Giosuè comandò ai sacerdoti dicendo: Uscite dal Giordano.
Jos	4	18	E avvenne che, come i sacerdoti che portavano l'arca del patto dell'Eterno furono usciti di mezzo al Giordano e le piante dei loro piedi si posarono sulla terra asciutta, le acque del Giordano tornarono al loro posto e fluirono come prima all'altezza delle sue sponde.
Jos	4	19	Il popolo uscì dal Giordano il decimo giorno del primo mese e si accampó a Ghilgal, all'estremità orientale di Gerico.
Jos	4	20	Quelle dodici pietre che avevano prese dal Giordano, Giosuè le eresse in Ghilgal.
Jos	4	21	Poi parlò ai figli d'Israele e disse loro: Quando in futuro i vostri figli domanderanno ai loro padri dicendo: Che cosa sono queste pietre
Jos	4	22	voi farete sapere ai vostri figli, dicendo: Israele ha attraversato questo Giordano all'asciutto,
Jos	4	23	perché l'Eterno, il vostro DIO, prosciugò le acque del Giordano davanti a voi finché foste passati come l'Eterno, il vostro Dio, fece al Mar Rosso, che prosciugò davanti a noi finché fummo passati,
Jos	4	24	perché tutti i popoli della terra riconoscano che la mano dell'Eterno è potente, e voi temiate sempre l'Eterno il vostro DIO".
------------------------Giosuè, capitolo 5
Jos	5	1	Quando tutti i re degli Amorei che erano di là dal Giordano verso ovest e tutti i re dei Cananei che erano presso il mare vennero a sapere che l'Eterno aveva prosciugato le acque del Giordano davanti ai figli d'Israele finché furono passati il loro cuore venne meno e non rimase piú in loro alcun coraggio di fronte ai figli d'Israele.
Jos	5	2	In quel tempo l'Eterno disse a Giosuè: Fatti dei coltelli di pietra e torna di nuovo a circoncidere i figli d'Israele.
Jos	5	3	Così Giosuè si fece dei coltelli di pietra e circoncise i figli d'Israele sul colle di Haaraloth.
Jos	5	4	Questo fu il motivo per cui Giosuè li circoncise: tutto il popolo che era uscito dall'Egitto, i maschi, tutti gli uomini di guerra, erano morti nel deserto lungo la strada, dopo essere usciti dall'Egitto.
Jos	5	5	Mentre tutto il popolo uscito dall'Egitto era circonciso, tutto il popolo nato nel deserto, lungo la strada dopo l'uscita dall'Egitto, non era stato circonciso.
Jos	5	6	Infatti i figli d'Israele avevano camminato quarant'anni nel deserto finché tutto il popolo, cioè gi uomini di guerra che erano usciti dall'Egitto, furono distrutti, perché non avevano ubbidito alla voce dell'Eterno. Ad essi l'Eterno aveva giurato che non avrebbe fatto loro vedere il paese che aveva giurato ai loro padri di darci, un paese dove scorre latte e miele.
Jos	5	7	Così Giosuè circoncise i loro figli, che Dio aveva suscitato al loro posto, perché erano incirconcisi, non essendo stati circoncisi lungo la strada.
Jos	5	8	Quando si finì di circoncidere tutto il popolo, essi rimasero al loro posto nello accampamento, finché furono guariti.
Jos	5	9	Allora l'Eterno disse a Giosuè: Oggi ho rimosso da voi il vituperio d'Egitto, e quel luogo fu chiamato Ghilgal fino a questo giorno.
Jos	5	10	I figli d'Israele si accamparono a Ghilgal e celebrarono la Pasqua il quattordicesimo giorno del mese, sull'imbrunire, nelle pianure di Gerico.
Jos	5	11	Il giorno dopo la Pasqua mangiarono dei prodotti del paese, pane azzimo e grano arrostito in quello stesso giorno.
Jos	5	12	Il giorno dopo che ebbero mangiato dei prodotti del paese, la manna cessò; così i figli d'Israele non ebbero piú manna, ma quell'anno mangiarono dei frutti del paese di Canaan.
Jos	5	13	Or avvenne che, mentre Giosuè era presso Gerico, alzò gli occhi e guardò, ed ecco un uomo gli stava davanti, con in mano la sua spada sguainata. Giosuè gli andò incontro e gli disse: Sei tu per noi o per i nostri nemici?.
Jos	5	14	Egli rispose: No, io sono il capo dell'esercito dell'Eterno; arrivo in questo momento. Allora Giosuè cadde con la faccia a terra, si prostrò e gli disse: Che cosa vuol dire il mio Signore al suo servo?.
Jos	5	15	Il capo dell'esercito dell'Eterno disse a Giosuè: Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo dove stai è santo. E Giosuè fece così.
------------------------Giosuè, capitolo 6
Jos	6	1	Or Gerico era chiusa e saldamente sbarrata per paura dei figli d'Israele; nessuno usciva e nessuno entrava.
Jos	6	2	L'Eterno disse a Giosuè: Vedi, io ti ho dato in mano Gerico, il suo re e i suoi valorosi guerrieri.
Jos	6	3	Voi tutti, uomini di guerra, marcerete intorno alla città, girerete intorno alla città una volta. Così farai per sei giorni.
Jos	6	4	Sette sacerdoti porteranno davanti all'arca sette trombe di corno di montone; ma il settimo giorno girerete intorno alla città sette volte, e i sacerdoti suoneranno le trombe.
Jos	6	5	Quando essi suoneranno a distesa il corno di montone e voi udrete il suono della tromba, tutto il popolo darà in un grande grido; allora le mura della città crolleranno sprofondando, e il popolo salirà ciascuno diritto davanti a sè.
Jos	6	6	Così Giosuè, figlio di Nun, chiamò i sacerdoti e disse loro: Prendete l'arca del patto, e sette sacerdoti portino sette trombe di corno di montone davanti all'arca dell'Eterno.
Jos	6	7	Poi disse al popolo: Andate avanti e marciate intorno alla città, e gli uomini armati marcino davanti all'arca dell'Eterno.
Jos	6	8	Così, quando Giosuè ebbe parlato al popolo, i sette sacerdoti che portavano le sette trombe di corno di montone davanti all'Eterno si misero in marcia e suonarono le trombe; e l'arca del patto dell'Eterno li seguiva.
Jos	6	9	Gli uomini armati marciavano davanti ai sacerdoti che suonavano le trombe, mentre la retroguardia seguiva l'arca; durante la marcia i sacerdoti suonavano le trombe.
Jos	6	10	Or Giosuè aveva comandato al popolo, dicendo: Non gridate, non fate neppure sentire la vostra voce e non esca dalla vostra bocca alcuna parola fino al giorno in cui vi dirò: Gridate!. Allora griderete.
Jos	6	11	Così fece fare all'arca dell'Eterno il giro tutt'intorno alla città una volta; poi ritornarono nell'accampamento e lì passarono la notte.
Jos	6	12	Giosuè si levò la mattina di buon'ora e i sacerdoti presero l'arca dell'Eterno.
Jos	6	13	I sette sacerdoti che portavano le sette trombe di corno di montone davanti all'arca dell'Eterno avanzavano e suonavano le trombe. Gli uomini armati marciavano davanti a loro mentre la retroguardia seguiva l'arca dell'Eterno; durante la marcia i sacerdoti suonavano le trombe.
Jos	6	14	Il secondo giorno marciarono intorno alla città una volta, e ritornarono poi all'accampamento. Così fecero per sei giorni.
Jos	6	15	Ma il settimo giorno si alzarono presto, allo spuntar dell'alba, e marciarono intorno alla cittá nello stesso modo sette volte; solo quel giorno marciarono intorno alla cittá sette volte.
Jos	6	16	La settima volta, quando i sacerdoti suonarono le trombe, Giosuè disse al popolo: Gridate, perché l'Eterno vi ha dato la città!
Jos	6	17	La cittá sarà votata allo sterminio essa e tutto ciò che è in essa. Soltanto Rahab la prostituta avrà salva la vita lei e tutti quelli che sono in casa con lei, perché nascose i messaggeri che noi avevamo inviati.
Jos	6	18	Ma voi guardatevi bene da ciò che è votato allo sterminio, per non essere voi stessi maledetti, prendendo qualcosa di ciò che è votato allo sterminio, e rendiate così l'accampamento d'Israele maledetto, attirando su di esso sventura.
Jos	6	19	Ma tutto l'argento, l'oro e gli oggetti di bronzo e di ferro sono consacrati all'Eterno; entreranno nel tesoro dell'Eterno.
Jos	6	20	Il popolo dunque gridò quando i sacerdoti suonarono le trombe; e avvenne che, quando il popolo udì il suono delle trombe, lanciò un grande grido, e le mura crollarono sprofondando. Il popolo salì nella città, ciascuno diritto davanti a sé, e s'impadronirono della città.
Jos	6	21	E votarono allo sterminio tutto ciò che era nella città, passando a fil di spada uomini e donne, fanciulli e vecchi, e persino buoi, pecore e asini.
Jos	6	22	Giosuè disse quindi ai due uomini che avevano esplorato il paese: Andate in casa di quella prostituta e conducete fuori la donna e tutto ciò che le appartiene, come le avete giurato.
Jos	6	23	Allora i giovani che avevano esplorato il paese andarono e condussero fuori Rahab, suo padre, sua madre, i suoi fratelli e tutto ciò che le apparteneva; così condussero fuori tutti i suoi parenti e li lasciarono fuori dell'accampamento d'Israele.
Jos	6	24	Poi diedero fuoco alla città e a tutto ciò che conteneva; presero soltanto l'argento, l'oro e gli oggetti di bronzo e di ferro, che misero nel tesoro della casa dell'Eterno.
Jos	6	25	Ma Giosuè lasciò in vita Rahab la prostituta, la famiglia di suo padre e tutto ciò che le apparteneva; così essa ha dimorato in mezzo ad Israele fino al giorno d'oggi, perché aveva nascosto i messaggeri che Giosuè aveva mandato ad esplorare Gerico.
Jos	6	26	Quel giorno Giosuè fece questo giuramento dicendo: Sia maledetto davanti all'Eterno l'uomo che si leverà a ricostruire questa città di Gerico! Egli ne getterà le fondamenta sul suo primogenito, e ne alzerà le porte sul figlio minore.
Jos	6	27	L'Eterno era con Giosuè, e la sua fama si sparse per tutto il paese.
------------------------Giosuè, capitolo 7
Jos	7	1	Ma i figli d'Israele commisero una trasgressione circa le cose votate allo sterminio, perché Akan, figlio di karmi, figlio di Zabdi, figlio di Zerah, della tribú di Giuda, prese delle cose votate allo sterminio, e l'ira dell'Eterno si accese contro i figli d'Israele.
Jos	7	2	Giosuè intanto mandò uomini da Gerico ad Ai, che è vicina a Beth-Aven a est di Bethel, e disse loro: Salite ad esplorare il paese. Così gli uomini salirono ad esplorare Ai.
Jos	7	3	Poi tornarono da Giosuè e gli dissero: Non è necessario che salga tutto il popolo; ma salgano un due o tremila uomini ad attaccare Ai; non far affaticare tutto il popolo là, perché quei di Ai sono in pochi.
Jos	7	4	Così vi salirono circa tremila uomini scelti tra il popolo, ma di fronte agli uomini di Ai si diedero alla fuga.
Jos	7	5	Gli uomini di Ai ne uccisero circa trentasei; li inseguirono dalla porta della città fino a Scebarim, colpendoli nella discesa. E il cuore del popolo venne meno e divenne come acqua.
Jos	7	6	Giosuè allora si stracciò le vesti e si gettò col viso a terra, davanti all'arca dell'Eterno fino alla sera, lui e gli anziani d'Israele, e sparsero polvere sul loro capo.
Jos	7	7	Quindi Giosuè disse: O Signore, Eterno perché hai fatto passare il Giordano a questo popolo per darci nelle mani degli Amorei e farci perire? Oh, ci fossimo accontentati di restare al di là del Giordano!
Jos	7	8	Oh Signore che posso dire dopo che Israele ha voltato le spalle ai suoi nemici?
Jos	7	9	I Cananei e tutti gli abitanti del paese lo verranno a sapere, ci accerchieranno e faranno sparire il nostro nome dalla terra; che farai tu allora per il tuo grande nome?.
Jos	7	10	Ma l'Eterno disse a Giosuè: Alzati! Perché rimani prostrato con la faccia a terra?
Jos	7	11	Israele ha peccato; essi hanno trasgredito il patto che io avevo loro comandato; hanno perfino preso delle cose votate allo sterminio, e hanno rubato e mentito; e poi le hanno messe fra i loro bagagli.
Jos	7	12	Per questo i figli d'Israele non possono tener fronte ai loro nemici, e hanno voltato le spalle davanti ai loro nemici, perché sono divenuti essi stessi maledetti. Io non sarò piú con voi, se non distruggete le cose votate allo sterminio di mezzo a voi.
Jos	7	13	Levati, santifica il popolo e digli: Santificatevi per domani, perché così ha detto l'Eterno, il DIO d'Israele: O Israele, in mezzo a te ci sono delle cose votate allo sterminio. Tu non potrai tener fronte ai tuoi nemici, finché non abbiate tolto le cose votate allo sterminio di mezzo a voi.
Jos	7	14	Domattina dunque vi presenterete tribú per tribú, e la tribú che l'Eterno designerà si presenterà famiglia per famiglia, e la famiglia che L'Eterno designerà si presenterà casa per casa, e la casa che l'Eterno designerà si presenterà persona per persona.
Jos	7	15	E colui che sarà trovato con le cose votate allo sterminio sarà dato alle fiamme, lui e tutto ciò che gli appartiene, perché ha trasgredito il patto dell'Eterno e ha commesso una cosa malvagia in Israele".
Jos	7	16	Giosuè dunque si alzò al mattino presto e fece accostare Israele tribú per tribú; e la tribú di Giuda fu designata.
Jos	7	17	Poi fece accostare le famiglie di Giuda, e la famiglia degli Zarhiti fu designata Poi fece accostare la famiglia degli Zarhiti persona per persona, e Zabdi fu designato.
Jos	7	18	Poi fece accostare la casa di Zabdi persona per persona, e fu designato Akan, figlio di armi, figlio di Zabdi, figlio di Zerah, della tribú di Giuda.
Jos	7	19	Allora Giosuè disse ad Akan: Figlio mio, ti prego, da' gloria all'Eterno, il DIO d'Israele confessa a lui e dimmi ciò che hai fatto; non me lo nascondere.
Jos	7	20	Akan rispose a Giosuè e disse: In verità, sono io che ho peccato contro l'Eterno, il DIO d'Israele e questo è ciò che ho fatto.
Jos	7	21	Quando vidi fra il bottino un bel mantello di Scinar, duecento sicli d'argento e un lingotto d'oro del peso di cinquanta sicli, li desiderai grandemente e li presi; ed ecco, or sono nascosti in terra in mezzo alla mia tenda; e l'argento è sotto.
Jos	7	22	Allora Giosuè mandò dei messaggeri che corsero alla tenda; ed ecco, il bottino era nascosto nella sua tenda, e l'argento stava sotto.
Jos	7	23	Essi lo presero di mezzo alla tenda, lo portarono a Giosuè e a tutti i figli d'Israele, e lo deposero davanti all'Eterno.
Jos	7	24	Allora Giosuè, e tutto Israele con lui, prese Akan, figlio di Zerah, l'argento, il mantello, il lingotto d'oro, i suoi figli e le sue figlie, i suoi buoi, i suoi asini, le sue pecore, la sua tenda e tutto ciò che gli apparteneva, e li fece salire nella valle di Akor.
Jos	7	25	E Giosuè disse: Perché ci hai tu messi nei guai? l'Eterno metterà nei guai te questo giorno!. E tutto Israele lo lapidò con pietre; e, dopo averli lapidati con pietre, li bruciarono col fuoco.
Jos	7	26	Poi eressero sopra di lui un gran mucchio di pietre, che dura fino al giorno d'oggi. L'Eterno si placò del furore della sua ira. Perciò quel luogo è stato chiamato fino al giorno d'oggi valle di Akor.
------------------------Giosuè, capitolo 8
Jos	8	1	Poi l'Eterno disse a Giosuè: Non aver paura e non sgomentarti. Prendi con te tutti gli uomini di guerra, levati e sali contro Ai. Vedi, io ti do nelle mani il re di Ai, il suo popolo, la sua città e il suo paese.
Jos	8	2	E tu farai ad Ai e al suo re come hai fatto a Gerico e al suo re; prenderete per voi unicamente il suo bottino e il suo bestiame. Tendi un'imboscata contro la città dietro ad essa.
Jos	8	3	Così Giosuè e tutti gli uomini di guerra si levarono per salire contro Ai. Egli scelse trentamila uomini, guerrieri valorosi, e li fece partire di notte,
Jos	8	4	e comandò loro, dicendo: Ecco, voi starete in agguato contro la città, proprio dietro la città; non allontanatevi troppo dalla città, ma state tutti pronti.
Jos	8	5	Poi io e tutta la gente che è con me ci avvicineremo alla città; e quando essi usciranno contro di noi come la prima volta, noi ci daremo alla fuga davanti a loro.
Jos	8	6	Essi usciranno ad inseguirci finché noi li avremo tirati lontani dalla città, perché diranno: Fuggono davanti a noi come la prima volta. E, mentre noi fuggiremo davanti a loro,
Jos	8	7	voi uscirete dall'agguato e prenderete la città, perché l'Eterno, il vostro DIO, la darà nelle vostre mani.
Jos	8	8	Come avrete preso la città, darete alle fiamme la città; farete come l'Eterno ha comandato. Fate attenzione, questo è l'ordine che io vi do.
Jos	8	9	Così Giosué li mandò, ed essi andarono al luogo dell'agguato e si fermarono fra Bethel e Ai, dal lato ovest di Ai; ma Giosuè rimase quella notte in mezzo al popolo.
Jos	8	10	Giosuè si alzò quindi al mattino presto, passò in rivista il popolo e salì con gli anziani d'Israele alla testa del popolo contro Ai.
Jos	8	11	Tutti gli uomini di guerra che erano con lui salirono e si avvicinarono; così giunsero di fronte alla città e si accamparono a nord di Ai. Tra loro ed Ai c'era una valle.
Jos	8	12	Allora egli prese circa cinquemila uomini e li mise in agguato fra Bethel ed Ai, a ovest della città.
Jos	8	13	Dopo che il popolo ebbe preso posizione, l'accampamento centrale era a nord della città e gli uomini in agguato a ovest della città, Giosuè quella notte si spinse avanti in mezzo alla valle.
Jos	8	14	Quando il re di Ai si accorse di questo, gli uomini della città si alzarono in fretta al mattino presto e uscirono a combattere contro Israele, il re e tutto il suo popolo, al punto convenuto di fronte all'Arabah; ma il re non sapeva che c'era un agguato contro di lui dietro la città.
Jos	8	15	Allora Giosuè e tutto Israele, fingendo di essere battuti di fronte a loro, fuggirono in direzione del deserto.
Jos	8	16	Tutto il popolo che era nella città fu chiamato a raccolta per inseguirli; così inseguirono Giosuè e furono attirati lontano dalla città.
Jos	8	17	Non ci fu uomo in Ai e in Bethel, che non uscisse dietro a Israele. Lasciarono così la città aperta e inseguirono Israele.
Jos	8	18	Allora l'Eterno disse a Giosuè: Stendi la lancia che hai in mano verso Ai, perché io te la darò nelle mani. E Giosuè stese la lancia che aveva in mano verso la città.
Jos	8	19	Come egli ebbe steso la mano, gli uomini in agguato si levarono in fretta dal loro posto, entrarono nella città, la presero, e si affrettarono a darla alle fiamme.
Jos	8	20	Quando gli uomini di Ai si voltarono indietro, ecco, essi videro il fumo della città che saliva al cielo; e non vi fu per loro alcuna possibilità di fuggire né da una parte né dall'altra, perché il popolo che fuggiva in direzione del deserto si voltò contro quei che lo inseguivano.
Jos	8	21	Infatti, quando Giosuè e tutto Israele videro che gli uomini in agguato avevano preso la città e che il fumo della città si alzava in alto, tornarono indietro e batterono gli uomini di Ai.
Jos	8	22	Anche gli altri uscirono dalla città contro di loro; così quelli di Ai si trovarono intrappolati in mezzo alle forze d'Israele, avendo gli uni da un lato e gli atri dall'altro; e li batterono finché non rimase piú alcun superstite o fuggiasco.
Jos	8	23	Ma il re di Ai lo presero vivo e lo condussero da Giosuè.
Jos	8	24	Quando Israele ebbe finito di uccidere tutti gli abitanti di Ai nella campagna e nel deserto dove essi lo avevano inseguito, e furono tutti passati a fil di spada finché furono tutti sterminati, tutto Israele tornò verso Ai e la mise a fil di spada.
Jos	8	25	Tutti quei che caddero in quel giorno, uomini e donne, furono dodicimila, tutta la gente di Ai.
Jos	8	26	Giosuè non ritirò la mano che brandiva la lancia, finché non ebbe sterminato tutti gli abitanti di Ai.
Jos	8	27	Israele prese per se soltanto il bestiame e il bottino di quella città, secondo l'ordine che l'Eterno aveva dato a Giosuè.
Jos	8	28	Così Giosuè arse Ai e la ridusse a un cumulo di rovine per sempre, una desolazione fino a questo giorno.
Jos	8	29	Fece quindi appendere il re di Ai ad un albero e ve lo lasciò fino alla sera; al tramonto del sole, Giosuè ordinò che il suo cadavere fosse calato dall'albero, fosse gettato all'ingresso della porta della città e vi ammassarono sopra un grande mucchio di pietre, che rimane fino ad oggi.
Jos	8	30	Allora Giosuè edificò un altare all'Eterno, il DIO d'Israele, sul monte Ebal,
Jos	8	31	come Mosè, servo dell'Eterno, aveva comandato ai figli d'Israele, come sta scritto nel libro della legge di Mosè, un altare di pietre intatte sulle quali nessuno aveva passato alcun strumento di ferro; poi su di esso offrirono olocausti all'Eterno e fecero sacrifici di ringraziamento.
Jos	8	32	Là Giosuè scrisse su pietre una copia della legge, che Mosè aveva scritto in presenza dei figli d'Israele.
Jos	8	33	Tutto Israele, tanto gli stranieri che gl'Israeliti di nascita, i suoi anziani, i suoi ufficiali e i suoi giudici stavano in piedi ai due lati dell'arca, di fronte ai sacerdoti levitici che portavano l'arca del patto dell'Eterno, una metà di fronte al monte Gherizim, l'altra metà di fronte al monte Ebal, come Mosè, servo dell'Eterno, aveva prima comandato, per benedire il popolo d'Israele.
Jos	8	34	Dopo questo, Giosuè lesse tutte le parole della legge, le benedizioni e le maledizioni, secondo tutto ciò che è scritto nel libro della legge.
Jos	8	35	Non vi fu parola di tutto ciò che Mosè aveva comandato, che Giosuè non leggesse davanti a tutta l'assemblea d'Israele, comprese le donne, i bambini e gli stranieri che risiedevano in mezzo a loro.
------------------------Giosuè, capitolo 9
Jos	9	1	Ora, appena seppero queste cose, tutti i re che erano di qua dal Giordano, nella regione montuosa, nella pianura e lungo tutta la costa del Mar grande verso il Libano, lo Hitteo, l'Amoreo, il Cananeo, il Perezeo, lo Hivveo e il Gebuseo,
Jos	9	2	si radunarono insieme di comune accordo per far guerra a Giosuè e a Israele.
Jos	9	3	Quando però gli abitanti di Gabaon vennero a sapere ciò che Giosuè aveva fatto a Gerico e ad Ai,
Jos	9	4	giocarono d'astuzia e si misero in viaggio spacciandosi per ambasciatori; essi caricarono sui loro asini sacchi consunti e vecchi otri di vino strappati e rappezzati,
Jos	9	5	si misero ai piedi sandali vecchi e strappati e addosso vesti logore; e tutto il pane delle loro provviste era duro e sbriciolato.
Jos	9	6	Andarono così da Giosuè all'accampamento di Ghilgal, e dissero a lui e agli uomini d'Israele: Noi siamo venuti da un paese lontano; or dunque fate alleanza con noi.
Jos	9	7	Ma gli uomini d'Israele risposero agli Hivvei: Forse abitate in mezzo a noi; come possiamo stringere alleanza con voi?.
Jos	9	8	Essi dissero a Giosuè: Noi siamo tuoi servi!. Giosuè disse loro: Chi siete e da dove venite?.
Jos	9	9	Allora essi gli risposero: I tuoi servi sono venuti da un paese molto lontano, a motivo del nome dell'Eterno, il tuo DIO, perché abbiamo sentito parlare di lui e di tutto ciò che ha fatto in Egitto,
Jos	9	10	come pure di tutto ciò che ha fatto ai due re degli Amorei di là dal Giordano, a Sihon re di Heshbon e a Og re di Bashan, che abitava ad Ashtaroth.
Jos	9	11	Perciò i nostri anziani e tutti gli abitanti del nostro paese ci dissero: Prendete con voi delle provviste per il viaggio, andate loro incontro e dite loro: Noi siamo vostri servi; fate dunque alleanza con noi.
Jos	9	12	Questo è il nostro pane che prendemmo come provvista caldo dalle nostre case il giorno che partimmo per venire da voi, e ora eccolo duro e sbriciolato;
Jos	9	13	e questi sono gli otri di vino che riempimmo nuovi, ed eccoli rotti; e questi i nostri abiti e i nostri sandali, che si sono logorati a motivo del viaggio molto lungo.
Jos	9	14	Allora gli uomini d'Israele presero alcune delle loro provviste, ma non consultarono l'Eterno.
Jos	9	15	Così Giosuè fece pace con loro e stipulò con loro il patto di lasciarli in vita; e i capi dell'assemblea si obbligarono verso di loro con giuramento.
Jos	9	16	Ma tre giorni dopo che avevano stipulato il patto con loro, vennero a sapere che quelli erano loro vicini e abitavano in mezzo a loro.
Jos	9	17	Allora i figli d'Israele partirono e giunsero alle loro città il terzo giorno; or le loro città erano Gabaon, Kefirah, Beeroth e Kiriath-Jearim.
Jos	9	18	Ma i figli d'Israele non li uccisero, perché i capi dell'assemblea avevano loro giurato nel nome dell'Eterno, il DIO d'Israele. Tutta l'assemblea però mormorò contro i capi.
Jos	9	19	Allora i capi dissero all'intera assemblea: Noi abbiamo giurato loro nel nome dell'Eterno, il DIO d'Israele; perciò non li possiamo toccare.
Jos	9	20	Questo faremo loro: li lasceremo in vita per non attirarci addosso l'ira dell'Eterno, a motivo del giuramento che abbiamo fatto loro.
Jos	9	21	I capi dissero loro: Vivano pure, ma siano taglialegna e portatori d'acqua per tutta l'assemblea, come i capi avevano loro detto.
Jos	9	22	Poi Giosuè li chiamò e parlò loro, dicendo: Perché ci avete ingannati, dicendo: Noi abitiamo molto lontano da voi, mentre abitate in mezzo a noi?
Jos	9	23	Ora dunque siete maledetti, e non cesserete mai di essere schiavi, spaccalegna e portatori di acqua per la casa del mio DIO.
Jos	9	24	Allora essi risposero a Giosuè e dissero: Era stato chiaramente riferito ai tuoi servi che il tuo DIO, l'Eterno, aveva comandato al suo servo Mosè di darvi tutto il paese e di sterminare davanti a voi tutti gli abitanti del paese. Perciò noi abbiamo grandemente temuto per le nostre vite a causa vostra, e abbiamo fatto questo.
Jos	9	25	Ed ora eccoci nelle tue mani; fa' a noi come ti sembra buono e giusto.
Jos	9	26	Giosuè li trattò dunque così: li liberò dalle mani dei figli d'Israele, perché questi non li uccidessero;
Jos	9	27	ma in quel giorno li destinò ad essere spaccalegna e portatori d'acqua per l'assemblea e per l'altare dell'Eterno, nel luogo che egli avrebbe scelto, fino al giorno d'oggi.
------------------------Giosuè, capitolo 10
Jos	10	1	Quando Adoni-Tsedek, re di Gerusalemme, seppe che Giosuè aveva preso Ai e l'aveva votata allo sterminio, e che aveva fatto ad Ai e al suo re quel che aveva fatto a Gerico e al suo re, e che gli abitanti di Gabaon avevano fatto pace con gl'Israeliti ed erano in mezzo a loro,
Jos	10	2	fu preso da grande paura, perché Gabaon era una grande città come una delle città regali e perché era piú grande di Ai, e tutti i suoi uomini erano valorosi.
Jos	10	3	Perciò Adoni-Tsedek, re di Gerusalemme, mandò a dire a Hoham re di Hebron, a Piram re di Jarmuth, a Jafia re di Lakish e a Debir re di Eglon, dicendo:
Jos	10	4	Salite da me e aiutatemi ad attaccare Gabaon, perché ha fatto pace con Giosuè e con i figli d'Israele.
Jos	10	5	Così i cinque re degli Amorei il re di Gerusalemme, il re di Hebron il re di Jarmuth, il re di Lakish e il re di Eglon si radunarono, salirono con tutti i loro eserciti, si accamparono di fronte a Gabaon e l'attaccarono.
Jos	10	6	Allora i Gabaoniti mandarono a dire a Giosuè, al campo di Ghilgal: Non negare il tuo aiuto ai tuoi servi; affrettati a salire da noi, salvaci ed aiutaci, perché tutti i re degli Amorei che abitano nella regione montuosa si sono radunati contro di noi.
Jos	10	7	Così Giosuè salì da Ghilgal, lui con tutti gli uomini di guerra, tutti i guerrieri valorosi.
Jos	10	8	L'Eterno disse a Giosuè: Non aver paura di loro, perché li ho dati nelle tue mani; nessuno di loro potrà resisterti.
Jos	10	9	Così Giosuè piombò loro addosso all'improvviso perché aveva marciato tutta la notte da Ghilgal.
Jos	10	10	Cosi l'Eterno li mise in rotta davanti ad Israele, gl'inflisse una grande sconfitta presso Gabaon, li inseguì per la via che sale a Beth-Horon e li battè fino ad Azekah e a Makkedah.
Jos	10	11	Mentre fuggivano davanti a Israele e erano alla discesa di Beth-Horon, l'Eterno scagliò su di loro dal cielo delle grosse pietre fino ad Azekah, ed essi perirono; quelli che morirono per la grandinata di pietre furono piú numerosi di quelli che i figli d'Israele uccisero con la spada.
Jos	10	12	Il giorno che l'Eterno diede gli Amorei nelle mani dei figli d'Israele, Giosuè parlò all'Eterno e disse in presenza d'Israele: Sole, fermati su Gabaon, e tu, luna, sulla valle di Ajalon!.
Jos	10	13	Così il sole si fermò e la luna si arrestò, finché il popolo si fu vendicato dei suoi nemici. Questo non sta forse scritto nel libro del Giusto? Così il sole si fermò in mezzo al cielo e non si affrettò a tramontare per quasi un giorno intero.
Jos	10	14	E non ci fu mai, né prima né dopo, un giorno come quello, in cui l'Eterno abbia esaudito la voce di un uomo, perché l'Eterno combatté per Israele.
Jos	10	15	Poi Giosuè, e tutto Israele con lui, ritornò all'accampamento di Ghilgal.
Jos	10	16	Ma quei cinque re erano fuggiti e si erano nascosti nella caverna di Makkedah.
Jos	10	17	La cosa fu riferita a Giosuè e gli fu detto: I cinque re sono stati trovati nascosti nella caverna di Makkedahii.
Jos	10	18	Allora Giosuè disse: Rotolate grosse pietre contro l'entrata della caverna e mettetevi degli uomini a far loro guardia.
Jos	10	19	Voi però non fermatevi, ma inseguite i vostri nemici e colpite le retroguardie; non permettete loro di entrare nelle loro città, perché l'Eterno, il vostro DIO, li ha dati nelle vostre mani.
Jos	10	20	Quando Giosuè e i figli d'Israele ebbero terminato di sterminarli con un grande massacro fino ad annientarli, e i loro superstiti che sfuggirono si furono rifugiati nelle città fortificate,
Jos	10	21	tutto il popolo ritornò sano e salvo da Giosuè all'accampamento di Makkedah. Nessuno osò muovere la lingua contro alcuno dei figli d'Israele.
Jos	10	22	Allora Giosuè disse: Aprite l'ingresso della caverna, tirate fuori dalla caverna quei cinque re e conduceteli da me.
Jos	10	23	Così fecero; tirarono fuori dalla caverna quei cinque re, e li condussero da lui, cioè: il re di Gerusalemme, il re di Hebron, il re di Jarmuth, il re di Lakish e il re di Eglon.
Jos	10	24	Quando quei re furono tirati fuori e condotti da Giosuè, Giosuè chiamò tutti gli uomini d'Israele e disse ai capi degli uomini di guerra che erano andati con lui: Avvicinatevi e mettete i vostri piedi sul collo di questi re. Essi si avvicinarono e misero i loro piedi sul loro collo.
Jos	10	25	Quindi Giosuè disse loro: Non abbiate paura, non sgomentatevi, siate forti e coraggiosi, perché così farà l'Eterno a tutti i vostri nemici, contro cui dovete combattere.
Jos	10	26	Dopo di ciò Giosuè li percosse e li fece morire, quindi li fece appendere a cinque alberi, sui quali rimasero appesi fino a sera.
Jos	10	27	Al tramontar del sole, Giosuè ordinò di calarli dagli alberi e di gettarli nella caverna dove si erano nascosti; poi all'ingresso della caverna misero delle grosse pietre, che sono rimaste là fino al giorno d'oggi.
Jos	10	28	In quello stesso giorno Giosuè prese Makkedah e la passò a fil di spada con il suo re; li votò allo sterminio con tutte le persone che vi si trovavano; non vi lasciò neppure un superstite e trattò il re di Makkedah come aveva trattato il re di Gerico.
Jos	10	29	Poi Giosuè, e tutto Israele con lui, passò da Makkedah a Libnah, e attaccò Libnah.
Jos	10	30	L'Eterno diede anche questa città con il suo re nelle mani d'Israele; e Giosuè la passò a fil di spada con tutte le persone che vi si trovavano; non vi lasciò alcun superstite e trattò il suo re come aveva trattato il re di Gerico.
Jos	10	31	Poi Giosuè, e tutto Israele con lui, passò da Libnah a Lakish; si accampò contro di essa e l'attaccò.
Jos	10	32	E l'Eterno diede Lakish nelle mani d'Israele, che la prese il secondo giorno e la passò a fil di spada, con tutte le persone che vi si trovavano, esattamente come aveva fatto a Libnah.
Jos	10	33	Allora Horam, re di Ghezer, salì in aiuto di Lakish; ma Giosuè battè lui e il suo popolo fino a non lasciargli alcun superstite.
Jos	10	34	Poi Giosuè, e tutto Israele con lui, passò da Lakish a Eglon; si accamparono contro di essa e l'attaccarono.
Jos	10	35	La presero quello stesso giorno e la passarono a fil di spada. In quello stesso giorno Giosuè votò allo sterminio tutte le persone che vi si trovavano, esattamente come aveva fatto a Lakish.
Jos	10	36	Poi Giosuè, e tutto Israele con lui, salì da Eglon a Hebron e l'attaccarono.
Jos	10	37	La presero e la passarono a fil di spada con il suo re, con tutte le sue città e con tutte le persone che vi si trovavano; non vi lasciò alcun superstite, esattamente come aveva fatto a Eglon; ma la votò allo sterminio con tutte le persone che vi si trovavano.
Jos	10	38	Poi Giosuè, e tutto Israele con lui, tornò verso Debir e l'attaccò.
Jos	10	39	La prese con il suo re e con tutte le sue città; li passarono a fil di spada e votarono allo sterminio tutte le persone che vi si trovavano; non vi lasciò alcun superstite. Egli trattò Debir e il suo re come aveva trattato Hebron, come aveva pure trattato Libnah e il suo re.
Jos	10	40	Giosuè dunque battè tutto il paese, la regione montuosa, il Neghev, il bassopiano, le, pendici dei monti e tutti i loro re; non vi lasciò alcun superstite, ma votò allo sterminio tutto ciò che aveva vita, come l'Eterno, il DIO d'Israele, aveva comandato.
Jos	10	41	Così Giosuè li battè da Kades-Barnea fino a Gaza e tutto il paese di Goscen fino a Gabaon.
Jos	10	42	In una sola volta Giosuè prese tutti quei re e i loro paesi, perché l'Eterno, il DIO d'Israele, combatteva per Israele.
Jos	10	43	Poi Giosuè, e tutto Israele con lui, fece ritorno all'accampamento di Ghilgal.
------------------------Giosuè, capitolo 11
Jos	11	1	Quando Jabin, re di Hatsor, venne a sapere queste cose, mandò messaggeri a Jobab re di Madon, al re di Scimron, al re di Akshaf,
Jos	11	2	ai re che erano al nord nella regione montuosa, nell'Arabah, a sud di Kinnereth, nel bassopiano e sulle alture di Dor, a ovest,
Jos	11	3	ai Cananei che erano a est e a ovest, agli Amorei, agli Hittei, ai Perezei, ai Gebusei nella regione montuosa, agli Hivvei ai piedi del monte Hermon nel paese di Mitspah
Jos	11	4	Così essi uscirono, essi e tutti i loro eserciti con loro, una stragrande moltitudine come la sabbia che è sulla riva del mare e con cavalli e carri in grandissima quantità.
Jos	11	5	Così tutti questi re si riunirono e vennero ad accamparsi assieme presso le acque di Merom, per combattere contro Israele.
Jos	11	6	Ma l'Eterno disse a Giosuè: Non aver paura a motivo di loro, perché domani a quest'ora li farò vedere tutti uccisi davanti a Israele. Taglierai i garetti ai loro cavalli e brucerai i loro carri.
Jos	11	7	Giosuè dunque, e tutta la gente di guerra con lui, marciò all'improvviso contro di essi alle acque di Merom e piombò su di loro;
Jos	11	8	e l'Eterno li diede nelle mani degli Israeliti, i quali li batterono e li inseguirono fino a Sidone la grande, fino alle acque i Misrefoth e fino alla valle di Mitspah, verso est; li batterono fino a non lasciar loro alcun superstite.
Jos	11	9	Giosuè li trattò come gli aveva detto l'Eterno: tagliò i garetti ai loro cavalli e bruciò i loro carri.
Jos	11	10	In quello stesso tempo Giosuè ritornò e prese Hatsor, e uccise il suo re con la spada, perché in passato Hatsor era stata la capitale di tutti quei regni.
Jos	11	11	passò a fil di spada tutte le persone che vi si trovavano, votandole allo sterminio; non lasciò anima viva; poi diede Hatsor alle fiamme.
Jos	11	12	Così Giosuè prese tutte le città di quei regni e tutti i loro re e li passò a fil di spada, votandoli allo sterminio, come aveva ordinato Mosè, servo dell'Eterno.
Jos	11	13	Ma Israele non arse alcuna delle città poste sui colli, ad eccezione di Hatsor, la sola che Giosuè incendiò.
Jos	11	14	I figli d'Israele presero per sé tutto il bottino di quelle città e il bestiame, ma passarono a fil di spada tutti gli uomini fino a sterminarli, e non lasciarono anima viva.
Jos	11	15	Come l'Eterno aveva comandato a Mosè suo servo, così Mosè comandò a Giosuè, e così fece Giosuè, il quale non trascurò nulla di tutto ciò che l'Eterno aveva comandato a Mosè.
Jos	11	16	Giosuè dunque prese tutto quel paese, la regione montuosa, tutto il Neghev, tutto il paese di Goscen, il bassopiano, l'Arabah, la regione montuosa d'Israele e i suoi bassopiani,
Jos	11	17	dal monte Holak che si eleva verso Seir, fino a Baal-Gad nella valle del Libano ai piedi del monte Hermon; prese tutti i loro re, li colpì e li mise a morte.
Jos	11	18	Giosuè combattè con tutti quei re a lungo.
Jos	11	19	Non ci fu città che facesse pace con i figli d'Israele, eccetto gli Hivvei che abitavano in Gabaon; le presero tutte combattendo.
Jos	11	20	Era infatti l'Eterno stesso che induriva il loro cuore perché facessero guerra contro Israele, affinché Israele li votasse allo sterminio senza usare alcuna pietà verso di loro, ma li annientasse come l'Eterno aveva comandato a Mosè.
Jos	11	21	In quello stesso tempo Giosuè si mise in marcia e sterminò gli Anakiti della regione montuosa: di Hebron, di Debir, di Anab, di tutta la regione montuosa di Giuda e di tutta la regione montuosa d'Israele; Giosuè li votò al completo sterminio con le loro città.
Jos	11	22	Non rimasero piú Anakiti nel paese dei figli d'Israele; ne rimasero solo alcuni in Gaza, in Gath e in Ashdod.
Jos	11	23	Così Giosuè prese tutto il paese, esattamente come l'Eterno aveva detto a Mosè; Giosuè quindi lo diede in eredità a Israele, secondo le loro divisioni per tribú. E il paese ebbe riposo dalla guerra.
------------------------Giosuè, capitolo 12
Jos	12	1	Or questi sono i re del paese sconfitti dai figli d'Israele, che presero possesso del loro territorio di là dal Giordano, verso l'est, dal torrente Arnon fino al monte Hermon e tutta l'Arabah orientale:
Jos	12	2	Sihon, re degli Amorei, che abitava a Heshbon e dominava da Aroer, che è sulle sponde del fiume Harnon, da metà del fiume e da metà di Galaad, fino al fiume Jabbok, confine dei figli di Ammon;
Jos	12	3	e nella parte orientale dell'Arabah dal mare di Kinnereth fino al mare dell'Arabah, il Mar Salato fino a Beth Jescimoth, e a sud fino sotto le pendici del Pisgah.
Jos	12	4	Poi il territorio di Og re di Bashan, uno dei superstiti dei giganti, che abitava ad Ashtaroth e a Edrei,
Jos	12	5	e dominava sul monte Hermon, su Salkah, su tutto Bashan fino al confine dei Gheshuriti e dei Maakathiti, e sulla metà di Galaad fino al confine di Sihon re di Heshbon.
Jos	12	6	Mosè, servo dell'Eterno, e i figli d'Israele li sconfissero; quindi Mosè, servo dell'Eterno, diede il loro paese come possesso ai Rubeniti, ai Gaditi e a metà della tribú di Manasse.
Jos	12	7	Questi invece sono i re del paese che Giosuè e i figli d'Israele sconfissero di qua dal Giordano, a ovest, da Baal-Gad nella valle del Libano fino al monte Halak che si eleva verso Seir, paese che Giosuè diede in possesso alle tribú d'Israele, secondo le loro divisioni,
Jos	12	8	nella regione montuosa, nel bassopiano, nell'Arabah, sulle pendici dei monti, nel deserto e nel Neghev; il paese degli Hittei, degli Amorei, dei Cananei, dei Perezei, degli Hivvei e dei Gebusei:
Jos	12	9	il re di Gerico uno; il re di Ai, vicino a Bethel, uno;
Jos	12	10	il re di Gerusalemme, uno; il re di Hebron, uno;
Jos	12	11	Il re di Jarmuth, uno; il re di Lakish, uno;
Jos	12	12	il re di Eglon, uno; il re di Ghezer, uno
Jos	12	13	il re di Debir, uno; il re di Gheder, uno
Jos	12	14	il re di Hormah, uno; il re di Arad, uno
Jos	12	15	il re di Libnah, uno; il re di Adullam, uno
Jos	12	16	il re di Makkedah, uno; il re di Bethel, uno;
Jos	12	17	il re di Tappuah, uno; il re di Hefer, uno
Jos	12	18	il re di Afek, uno; il re di Sharon, uno
Jos	12	19	il re di Madon, uno; il re di Hatsor, uno
Jos	12	20	il re di Scimron-Meron, uno; il re di Akshaf, uno;
Jos	12	21	il re di Taanak, uno; il re di Meghiddo, uno;
Jos	12	22	il re di Kedesh, uno; il re di Jokneam, al Karmel, uno;
Jos	12	23	il re di Dor, sulle alture di Dor, uno; il re delle genti di Ghilgal, uno;
Jos	12	24	il re di Tirtsah, uno. In tutto trentun re.
------------------------Giosuè, capitolo 13
Jos	13	1	Or Giosuè era vecchio e avanzato negli anni; e l'Eterno gli disse: Tu sei vecchio e avanzato negli anni, e rimane ancora una grandissima parte del paese da conquistare.
Jos	13	2	Questo è il paese che ancora rimane: tutto il territorio dei Filistei e tutto qello dei Gheshuriti,
Jos	13	3	dallo Scihor che scorre a est dell'Egitto, fino al confine di Ekron verso nord, (regione che è ritenuta cananea), dei cinque principi dei Filistei: cioè di Gaza, di Ashdod, di Ashkalon, di Gath, di Ekron, e anche gli Avvei,
Jos	13	4	a sud, tutto il paese dei Cananei, e Mearah che appartiene ai Sidoni, fino ad Afek, fino al confine degli Amorei;
Jos	13	5	il paese dei Ghibliti e tutto il Libano verso l'est, da Baal-Gad, ai piedi del monte Hermon, fino all'ingresso di Hamath;
Jos	13	6	tutti gli abitanti della regione montuosa dal Libano fino alle acque i Misrefoth, e tutti i Sidoni. lo li scaccerò davanti ai figli d'Israele; tu intanto distribuisci a sorte il paese fra gl'Israeliti come eredità, nel modo che ti ho comandato.
Jos	13	7	Or dunque dividi questo paese in eredità fra le nove tribú e la metà tribú di Manasse.
Jos	13	8	I Rubeniti e i Gaditi, con l'altra metà tribú, hanno ricevuto la loro eredità, che Mosè diede loro di là dal Giordano, a est, come aveva dato loro Mosè, servo dell'Eterno:
Jos	13	9	da Aroer che è sulle sponde del torrente Arnon e dalla città che è in mezzo alla valle, tutto l'altopiano di Medeba fino a Dibon;
Jos	13	10	tutte le città di Sihon re degli Amorei, che regnava a Heshbon, fino al confine dei figli di Ammon;
Jos	13	11	Galaad, il territorio dei Gheshuriti e dei Maakathiti, tutto il monte Hermon e tutto Bashan fino a Salkah;
Jos	13	12	tutto il regno di Og, in Bashan, che regnava ad Ashtaroth e a Edrei, che era l'ultimo superstite dei giganti. Mosè infatti li aveva sconfitti e scacciati.
Jos	13	13	Ma i figli d'Israele non scacciarono i Gheshuriti e i Maakathiti; perciò i Gheshuriti e i Maakathiti abitano in mezzo a Israele fino al giorno d'oggi.
Jos	13	14	Soltanto alla tribú di Levi, Mosè non aveva assegnato alcuna eredità; i sacrifici fatti col fuoco all'Eterno, il DIO d'Israele, sono la sua eredità, come egli aveva loro detto.
Jos	13	15	Mosè dunque aveva dato alla tribú dei figli di Ruben la loro parte, secondo le loro famiglie;
Jos	13	16	il loro territorio andava da Aroer che è sulle sponde del torrente Arnon e dalla città che è in mezzo alla valle, tutto l'altopiano presso Medeba,
Jos	13	17	Heshbon e tutte le sue città che sono sull'altopiano: Dibon, Bamoth-Baal, Beth-Baal-Meon,
Jos	13	18	Jahtsah, Kedemoth, Mefaath,
Jos	13	19	Kirjathaim, Sibmah, Tsereth-Hashahar sul monte della valle,
Jos	13	20	Beth-Peor, le pendici del Pisgah e Beth-Jescimoth;
Jos	13	21	tutte le città dell'altopiano e tutto il regno di Sihon, re degli Amorei che regnava a Heshbon, che Mosè sconfisse con i principi di Madian: Evi, Rekem, Tsur, Hur e Reba, principi vassalli di Sihon, che abitavano il paese.
Jos	13	22	I figli d'Israele uccisero pure con la spada Balaam, figlio di Beor, l'indovino, insieme agli altri da loro uccisi tra i Madianiti.
Jos	13	23	Al territorio dei figli di Ruben faceva da confine il Giordano. Questa fu l'eredità dei figli di Ruben secondo le loro famiglie, con le città e i loro villaggi.
Jos	13	24	Mosè aveva pure dato alla tribú di Gad, ai figli di Gad, la loro parte, secondo le loro famiglie.
Jos	13	25	Il loro territorio comprendeva Jazer, tutte le città di Galaad, la metà del paese dei figli di Ammon fino ad Aroer, che è di fronte a Rabbah,
Jos	13	26	e da Heshbon fino a Ramath-Mitspah e Betonim, e da Mahanaim fino al confine di Debir,
Jos	13	27	e nella valle, Beth-Haram, Beth-Nimrah, Sukkoth e Tsafon, il resto del regno di Sihon re di Heshbon, con il Giordano per confine, fino all'estremità del Mar di Kinnereth, di là dal Giordano, a est.
Jos	13	28	Questa fu l'eredità dei figli di Gad secondo le loro famiglie, con le città e i loro villaggi.
Jos	13	29	Mosè aveva pure dato alla mezza tribú di Manasse, ai figli di Manasse, la loro parte, secondo le loro famiglie.
Jos	13	30	Il loro territorio comprendeva da Mahanaim, tutto Bashan, tutto il regno di Og re di Bashan, tutti i villaggi di Jair che sono in Bashan, in tutto sessanta città.
Jos	13	31	La metà di Galaad, Ashtaroth e Edrei, città del regno di Og in Bashan, toccarono ai figli di Makir, figlio di Manasse, cioè, alla metà dei figli di Makir secondo le loro famiglie.
Jos	13	32	Tali sono le parti che Mosè aveva distribuito in eredità nelle pianure di Moab, al di là del Giordano, sulla sponda opposta a Gerico, a est.
Jos	13	33	Ma alla tribú di Levi Mosè non aveva dato alcuna eredità; l'Eterno, il DIO d'Israele, era la sua eredità, come egli aveva loro detto.
------------------------Giosuè, capitolo 14
Jos	14	1	Questi sono i territori che i figli d'Israele ricevettero in eredità nel paese di Canaan, e che il sacerdote Eleazar, Giosuè figlio di Nun e i capifamiglia delle tribú dei figli d'Israele distribuirono loro in eredità.
Jos	14	2	La loro eredità fu decisa a sorte, come l'Eterno aveva comandato per mezzo di Mosè, alle nove tribú e alla mezza tribú,
Jos	14	3	perché alle altre due tribú e alla mezza tribú, Mosè aveva dato la loro eredità di là dal Giordano; ma non aveva dato alcuna eredità in mezzo a loro ai Leviti,
Jos	14	4	perché i figli di Giuseppe formavano due tribú: Manasse ed Efraim; ai Leviti invece non fu data alcuna parte nel paese, ma soltanto delle città per abitarvi, con i loro terreni da pascolo per il loro bestiame e i loro beni.
Jos	14	5	I figli d'Israele fecero come l'Eterno aveva comandato a Mosè e spartirono il paese.
Jos	14	6	Allora i figli di Giuda si presentarono a Giosuè a Ghilgal; e Caleb, figlio di Jefunneh, il Kenizeo, gli disse: Tu sai ciò che l'Eterno disse a Mosè, uomo di DIO, riguardo a me e a te a Kadesh-Barnea.
Jos	14	7	Io avevo quarant'anni quando Mosè, servo dell'Eterno, mi mandò da Kadesh-Barnea ad esplorare il paese; e io gli feci un resoconto come l'avevo in cuore.
Jos	14	8	Mentre i miei fratelli che erano saliti con me scoraggiarono il popolo, io seguii pienamente l'Eterno, il mio DIO.
Jos	14	9	In quel giorno Mosè fece questo giuramento: La terra che il tuo piede ha calcato sarà eredità tua e dei tuoi figli per sempre, perché hai pienamente seguito l'Eterno il mio DIO.
Jos	14	10	Ed ora ecco, l'Eterno mi ha conservato in vita, come aveva detto, questi quarantacinque anni da quando l'Eterno disse questa parola a Mosè, mentre Israele vagava nel deserto; ed ecco, oggi ho ottantacinque anni.
Jos	14	11	Ma oggi sono ancora forte come lo ero il giorno in cui Mosè mi mandò; lo stesso vigore che avevo allora ce l'ho anche adesso, tanto per combattere che per andare e venire.
Jos	14	12	Or dunque dammi questo monte di cui l'Eterno parlò quel giorno; poiché tu stesso udisti in quel giorno che vi erano gli Anakim e città grandi e fortificate. Se l'Eterno sarà con me, io li scaccerò come disse l'Eterno.
Jos	14	13	Allora Giosuè lo benedisse e diede Hebron in eredità a Caleb, figlio di Jefunneh.
Jos	14	14	Per questo Hebron è rimasta proprietà di Caleb, figlio di Jefunneh, il Kenizeo, fino al giorno d'oggi, perché aveva pienamente seguito l'Eterno, il DIO d'Israele.
Jos	14	15	Precedentemente Hebron si chiamava Kirjath-Arba; Arba era stato l'uomo piú grande fra gli Anakim. E il paese non ebbe più guerre.
------------------------Giosuè, capitolo 15
Jos	15	1	La parte assegnata in sorte alla tribú dei figli di Giuda, secondo le loro famiglie, si estendeva fino al confine di Edom, al deserto di Tsin, all'estremità sud.
Jos	15	2	Il loro confine sud iniziava all'estremità del Mar Salato, dalla punta rivolta a sud,
Jos	15	3	e si prolungava a sud della salita di Akrabbim, passava per Tsin, poi risaliva a sud di Kadesh-Barnea, passava da Hetsron, saliva verso Addar e ripiegava verso Karkaa;
Jos	15	4	passava quindi da Atsmon e continuava fino al torrente d'Egitto, per finire sul mare. Questo sarà, disse Giosuè, il vostro confine a sud.
Jos	15	5	Il confine a est era il mar Salato fino alla foce del Giordano. Il confine a nord iniziava dal braccio di mare presso la foce del Giordano;
Jos	15	6	il confine quindi saliva verso Beth-Hoglah, passava a nord di Beth-Arabah e saliva fino al sasso di Bohan, figlio di Ruben.
Jos	15	7	Poi il confine dalla valle di Akor saliva a Debir e ripiegava a nord verso Ghilgal, che è di fronte alla salita di Adummim, a sud della valle; il confine passava poi alle acque di En-Scemesh e terminava a En-Roguel.
Jos	15	8	Il confine risaliva quindi per la valle del figlio di Hinnom fino alle pendici meridionali della città dei Gebusei (che è Gerusalemme). Il confine risaliva poi fino alla cima del monte che si trova di fronte alla valle di Hinnom a ovest, che rimane all'estremità della valle dei Refaim a nord.
Jos	15	9	Dalla cima del monte il confine si estendeva fino alla sorgente delle acque di Neftoah, continuava verso le città del monte Efron e il confine piegava poi fino a Baalah, che è Kirjath-Jearim.
Jos	15	10	Da Baalah il confine ripiegava quindi a ovest verso la montagna di Seir, passava sul versante a nord del monte Jearim (che è Kesalon), scendeva a Beth-Scemesh e passava per Timnah.
Jos	15	11	Il confine raggiungeva poi il lato nord di Ekron, ripiegava quindi verso Scikron, passava per il monte Baalah, si estendeva fino a Jabneel, per finire sul mare.
Jos	15	12	Il confine ad ovest era il Mar Grande. Questi erano i confini, tutt'intorno, dei figli di Giuda secondo le loro famiglie.
Jos	15	13	A Caleb, figlio di Jefunneh, Giosuè diede una parte in mezzo ai figli di Giuda, come l'Eterno gli aveva comandato: Kirjath-Arba, che è Hebron (Arba era padre di Anak).
Jos	15	14	E Caleb scacciò di là i tre figli di Anak, Sceshai, Ahiman e Talmai, discendenti di Anak:
Jos	15	15	Di là salì contro gli abitanti di Debir, (che prima si chiamava Kirjath-Sefer).
Jos	15	16	E Caleb disse: A chi attaccherà Kirjath-Sefer e la espugnerà, io darò in moglie mia figlia Aksah.
Jos	15	17	Allora Othniel, figlio di Kenaz, fratello di Caleb, la espugnò e Caleb gli diede in moglie sua figlia Aksah.
Jos	15	18	Quando ella venne a stare con lui, persuase Otniel a chiedere a suo padre un campo. Allora essa smontò dall'asino e Caleb le disse: Che vuoi?.
Jos	15	19	Ella rispose: Fammi un dono; poiché tu mi hai dato della terra nel Neghev, dammi anche delle sorgenti d'acqua. Così egli le donò le sorgenti superiori e le sorgenti inferiori.
Jos	15	20	Questa fu l'eredità della tribú dei figli di Giuda, secondo le loro famiglie:
Jos	15	21	le città poste all'estremità della tribú dei figli di Giuda, verso i confine di Edom, nel Neghev erano: Kabtseel, Eder, Jagur,
Jos	15	22	Kinah, Dimonah, Adadah,
Jos	15	23	Kadesh, Hatsor, Ithnam,
Jos	15	24	Zif, Telem, Beaoth,
Jos	15	25	Hatsor-Hadattah, Kerioth-Hetsron (cioè Hatsor),
Jos	15	26	Amam, Scema, Moladah,
Jos	15	27	Hatsor-Gaddah, Heshmon, Beth-Pelet,
Jos	15	28	Hatsor-Shual, Beer-Sceba, Bizjothjah,
Jos	15	29	Baala, Ijim, Etsem,
Jos	15	30	Eltolad, Kesil, Hormah,
Jos	15	31	Tsiklag, Madmannah, Sansannah,
Jos	15	32	Lebaoth, Scilhim, Ain, Rimmon: in tutto ventinove città con i loro villaggi.
Jos	15	33	Nel bassopiano: Eshtaol, Tsoreah, Ashnah,
Jos	15	34	Zanoah, En-Gannim, Tappuah, Enam,
Jos	15	35	Jarmuth, Adullam, Sosoh, Azekah,
Jos	15	36	Shaaraim, Adithaim, Ghederah e Ghederothaim: quattordici città con i loro villaggi;
Jos	15	37	Tsenan, Hadashah, Migda-Gad,
Jos	15	38	Dilean, Mitspah, Joktheel,
Jos	15	39	Lakish, Botskath, Eglon,
Jos	15	40	Kabbon, Lahmas, Kitlish,
Jos	15	41	Ghederoth, Beth-Dagon, Naamah e Makkedah: sedici città con i loro villaggi;
Jos	15	42	Libnah, Ether, Ashan,
Jos	15	43	Jiftah, Ashna, Netsib,
Jos	15	44	Keilah, Akzib e Mareshah: nove città con i loro villaggi;
Jos	15	45	Ekron con le sue città e i suoi villaggi;
Jos	15	46	da Ekron fino al mare, tutto ciò che era vicino a Ashdod con i loro villaggi;
Jos	15	47	Ashdod con le sue città e i suoi villaggi; Gaza con le sue città e i suoi villaggi fino al torrente d'Egitto e al Mar Grande con la sua costa.
Jos	15	48	Nella regione montuosa: Shanoir, Jattir, Sokoh,
Jos	15	49	Dannah, Kiath-Sannah, cioè Debir,
Jos	15	50	Anab, Esthemoth, Anim,
Jos	15	51	Goscen, Holon e Ghiloh: undici città con i loro villaggi;
Jos	15	52	Arab, Dumah, Escean,
Jos	15	53	Janum, Beth-Tappuah, Afekah,
Jos	15	54	Humtah, Kirjath-Arba (cioè Hebron), e Tsior. nove città con i loro villaggi;
Jos	15	55	Maon, Karmel, Zif, Juttah,
Jos	15	56	Jezreel, Jokdeam, Zanoah,
Jos	15	57	Kain, Ghibeah e Timnah: dieci città con i loro villaggi;
Jos	15	58	Halhul, Beth-Tsur, Ghedor,
Jos	15	59	Maarath, Beth-Anoth e Eltekon: sei città con i loro villaggi;
Jos	15	60	Kirjath-Baal (cioè Kirjath-Jearim), e Rabbah: due città con i loro villaggi.
Jos	15	61	Nel deserto: Beth-Arabah, Middin, Sekakah,
Jos	15	62	Nibshan, la città del sale e Enghedi: sei città con i loro villaggi.
Jos	15	63	Quanto ai Gebusei che abitavano in Gerusalemme, i figli di Giuda non li poterono scacciare; così i Gebusei hanno abitato con i figli di Giuda in Gerusalemme fino al giorno d'oggi.
------------------------Giosuè, capitolo 16
Jos	16	1	La parte assegnata in sorte ai figli di Giuseppe si estendeva dal Giordano presso Gerico, verso le acque di Gerico a est, fino al deserto che sale da Gerico a Bethel per la regione montuosa.
Jos	16	2	Il confine continuava poi da Bethel a Luz e passava per la frontiera degli Arkei ad Ataroth,
Jos	16	3	scendeva a ovest verso il confine dei Jafletei fino al confine di Beth-Horon inferiore e fino a Ghezer, per finire quindi sul mare.
Jos	16	4	Così i figli di Giuseppe, Manasse ed Efraim, ebbero ciascuno la loro eredità.
Jos	16	5	Questi furono i confini dei figli di Efraim, secondo le loro famiglie. Il confine della loro eredità, a est, era Atroth, fino a Beth-Horon superiore;
Jos	16	6	il confine si estendeva fino al mare a nord di Mikmethath, ripiegava quindi verso est fino a Taanath-Sciloh e le passava davanti a est di Janoah.
Jos	16	7	Da Janoah scendeva quindi ad Ataroth e a Naarah e toccava Gerico, per terminare al Giordano.
Jos	16	8	Da Tappuah il confine si estendeva verso ovest fino al torrente Kanah, per finire sul mare. Questa fu l'eredità della tribú dei figli di Efraim, secondo le loro famiglie,
Jos	16	9	assieme alle città messe da parte per i figli di Efraim in mezzo all'eredità dei figli di Manasse, tutte le città con i loro villaggi.
Jos	16	10	Ma essi non scacciarono i Cananei che abitavano a Ghezer; così i Cananei hanno dimorato in mezio a Efraim fino al giorno d'oggi, ma sono stati soggetti a servitú.
------------------------Giosuè, capitolo 17
Jos	17	1	Questa fu la parte assegnata in sorte alla tribú di Manasse, perché egli era il primogenito di Giuseppe. A Makir, primogenito di Manasse e padre di Galaad, fu assegnato Galaad e Bashan, perché era uomo di guerra.
Jos	17	2	Fu pure assegnata in sorte una parte agli altri figli di Manasse, secondo le loro famiglie: ai figli di Abiezer, ai figli di Helek, ai figli di Asriel, ai figli di Sichem, ai figli di Hefer, ai figli di Scemida. Questi erano i figli maschi di Manasse, figlio di Giuseppe, secondo le loro famiglie.
Jos	17	3	Or Tselofehad, figlio di Hefer, figlio di Galaad, figlio di Makir, figlio di Manasse, non ebbe figli, ma soltanto figlie, i cui nomi erano: Mahlah, Noah, Hoglah, Milkah e Tirtsah.
Jos	17	4	Esse si presentarono davanti al sacerdote Eleazar, davanti a Giosuè figlio di Nun e davanti ai principi, dicendo: L'Eterno comandò a Mosè di darci una eredità in mezzo ai nostri fratelli. E Giosuè diede loro un'eredità in mezzo ai fratelli del loro padre, secondo il comando dell'Eterno.
Jos	17	5	Toccarono così dieci parti a Manasse, oltre i paese di Gaad e di Bashan che erano al di là del Giordano;
Jos	17	6	le figie di Manasse infatti ricevettero un'eredità in mezzo ai figli di lui, e il paese di Gaad fu per gli altri figli di Manasse.
Jos	17	7	Il confine di Manasse si estendeva da Ascer a Mikmethath, che è di fronte a Sichem, poi girava a destra verso gli abitanti di En-Tappuah.
Jos	17	8	Il paese di Tappuah apparteneva a Manasse; ma Tappuah sul confine di Manasse apparteneva ai figli di Efraim.
Jos	17	9	Poi il confine scendeva al torrente Kanah, a sud del torrente; queste città che appartenevano ad Efraim erano in mezzo alle città di Manasse; ma il confine di Manasse era dal lato nord del torrente e terminava sul mare.
Jos	17	10	Il territorio a sud era di Efraim, quello a nord era di Manasse, e il mare era il loro confine; a nord confinavano con Ascer e a est con Issacar.
Jos	17	11	Inoltre, nel territorio i Issacar e in quello di Ascer, Manasse aveva: Beth-Scean con i suoi villaggi, Ibleam con i suoi villaggi, gli abitanti di Dor con i suoi villaggi, gli abitanti di En-Dor con i suoi villaggi, gli abitanti di Taanak con i suoi villaggi, gli abitanti di Meghiddo con i suoi villaggi, tre regioni collinose.
Jos	17	12	Ma i figli di Manasse non riuscirono ad occupare quelle città, perché i Cananei erano risoluti a restare in quel paese.
Jos	17	13	Quando però i figli d'Israele divennero forti, assoggettarono i Cananei a servitú, ma non li scacciarono del tutto.
Jos	17	14	Allora i figli di Giuseppe parlarono a Giosuè e gli dissero: Perché ci hai dato in eredità solo una parte, solo una porzione, mentre siamo un gran popolo che l'Eterno ha finora benedetto?.
Jos	17	15	Giosuè disse loro: Se siete un popolo numeroso, salite alla foresta e dissodatela per farvi del posto nel paese dei Perezei e dei giganti, perché la regione montuosa di Efraim è troppo ristretta per voi.
Jos	17	16	Ma i figli di Giuseppe risposero: La regione montuosa non ci basta; e tutti i Cananei che abitano nella regione pianeggiante hanno carri di ferro, tanto quelli che stanno a Beth-Scean e nei suoi villaggi, come quelli che stanno nella valle di Jezreel.
Jos	17	17	Allora Giosuè parlò alla casa di Giuseppe, a Efraim e a Manasse, e disse: Tu sei un popolo numeroso e hai una grande forza; non avrai solamente una parte,
Jos	17	18	ma anche la regione montuosa sarà tua; benché sia una foresta, tu la disboscherai e sarà tua fino ai suoi margini piú remoti, perché tu scaccerai i Cananei anche se essi hanno carri di ferro e sono forti.
------------------------Giosuè, capitolo 18
Jos	18	1	Poi l'intera assemblea dei figli d'Israele si radunò a Sciloh, e là eressero la tenda di convegno. Il paese era loro sottomesso.
Jos	18	2	Ma rimanevano tra i figli d'Israele sette tribú, che non avevano ancora ricevuto la loro eredità.
Jos	18	3	Così Giosuè disse ai figli d'Israele: Fino a quando trascurerete di andare a prendere possesso del paese che l'Eterno, il DIO dei vostri padri, vi ha dato
Jos	18	4	Scegliete fra voi tre uomini per ogni tribú e io li manderò. Essi si leveranno, percorreranno il paese, ne faranno la descrizione in base alla loro parte d'eredità, e poi torneranno da me.
Jos	18	5	Essi lo divideranno in sette parti: Giuda rimarrà nel suo territorio a sud e la casa di Giuseppe rimarrà nel suo territorio a nord.
Jos	18	6	Voi farete dunque la descrizione del paese in sette parti; la porterete qui da me, e io tirerò la sorte per voi qui, davanti all'Eterno, il nostro DIO.
Jos	18	7	Ma i Leviti non devono avere alcuna parte in mezzo a voi, perché il sacerdozio dell'Eterno è la loro eredità; e Gad, Ruben e la mezza tribú di Manasse hanno già ricevuto la loro eredità al di là del Giordano a est, che Mosè, servo dell'Eterno, ha data loro.
Jos	18	8	Quegli uomini dunque si levarono e partirono; e Giosuè a coloro che andavano a descrivere il paese comandò e disse: Andate, percorrete il paese e fatene la descrizione; poi tornate da me, e qui io tirerò la sorte per voi davanti all'Eterno, a Sciloh.
Jos	18	9	Così quegli uomini andarono, percorsero il paese e fecero in un libro la descrizione in sette parti secondo le città; poi tornarono da Giosuè nell'accampamento di Sciloh.
Jos	18	10	Allora Giosuè tirò le sorti per loro a Sciloh davanti all'Eterno, e là sparti il paese tra i figli d'Israele, secondo le loro divisioni.
Jos	18	11	Fu tirata a sorte la parte della tribú dei figli di Beniamino, secondo le loro famiglie; il territorio a loro toccato in sorte aveva i confini tra i figli di Giuda e i figli di Giuseppe.
Jos	18	12	Dal lato nord il loro confine iniziava dal Giordano, risaliva il versante a nord di Gerico, saliva per la regione montuosa verso ovest e terminava al deserto di Beth-Aven.
Jos	18	13	Di là il confine saliva a Luz, sul versante a sud di Luz (che è Bethel); scendeva quindi ad Ataroth-Addar, presso il monte che si trovava a sud di Beth-Horon inferiore.
Jos	18	14	Poi il confine si estendeva, ripiegando sul lato ovest verso sud dal monte posto di fronte a Beth-Horon, a sud, per terminare a Kirjath-Baal, (che è Kiriath-Jearim), città dei figli di Giuda. Questo era il lato ovest.
Jos	18	15	Il lato sud iniziava all'estremità di Kirjath-Jearim. Il confine si estendeva verso ovest fino a toccare la sorgente delle acque di Neftoah;
Jos	18	16	poi il confine scendeva all'estremità del monte che si trova di fronte alla valle del figlio di Hinnom, che è nella valle dei giganti, al nord, e scendeva per la valle di Hinnom, sul versante sud della città dei Gebusei, fino a En-Roghel.
Jos	18	17	Piegava poi verso il nord e giungeva a En-Scemesh; si estendeva quindi verso Gheliloth, che è di fronte alla salita di Adui, e scendeva al sasso di Bo-han, figlio di Ruben;
Jos	18	18	poi passava per il versante nord di fronte all'Arabah e discendeva verso l'Arabah.
Jos	18	19	Il confine passava quindi per il versante nord di Beth-Hoglah e terminava alla punta nord del Mar Salato, all'estremità sud del Giordano. Questo era il confine a sud.
Jos	18	20	Il Giordano serviva di confine dal lato est. Questa fu l'eredità dei figli di Beniamino in base ai suoi confini tutt'intorno, secondo le loro famiglie.
Jos	18	21	Le città della tribú dei figli di Beniamino, secondo le loro famiglie, furono: Gerico, Beth-Hoglah, Emek-Ketsits,
Jos	18	22	Beth-Arabah, Tsemaraim, Bethel,
Jos	18	23	Avvim, Parah, Ofrah,
Jos	18	24	Kefar-Haammoni, Ofni e Gheba: dodici città con i loro villaggi;
Jos	18	25	Gabaon, Ramah, Beeroth,
Jos	18	26	Mitspeh, Kefirah, Motsah,
Jos	18	27	Rekem, Irpeel, Taralah,
Jos	18	28	Tselah, Efel, Gebus, (che è Gerusalemme), Ghibeath e Kirjath: quattordici città con i loro villaggi. Questa fu l'eredità dei figli di Beniamino, secondo le loro famiglie.
------------------------Giosuè, capitolo 19
Jos	19	1	La seconda parte tirata a sorte toccò a Simeone, alla tribú dei figli di Simeone secondo le loro famiglie. La loro eredità era in mezzo all'eredità dei figli di Giuda.
Jos	19	2	Nella loro eredità ebbero: Beer-Sceba, (Sceba), Moladah
Jos	19	3	Hatsar-Shual, Balah, Etsem,
Jos	19	4	Eltolad, Bethul, Hormah,
Jos	19	5	Tsiklag, Beth-Markaboth, Hatsar-Susah,
Jos	19	6	Beth-Lebaoth e Sharuhen: tredici città con i loro villaggi;
Jos	19	7	Ain, Rimmon, Ether e Ashan: quattro città con i loro villaggi,
Jos	19	8	e tutti i villaggi che stavano attorno a queste città, fino a Baalath-Beer, Ramah del Neghev". Questa fu l'eredità della tribú dei figli di Simeone, secondo le loro famiglie.
Jos	19	9	L'eredità dei figli di Simeone fu presa dalla parte dei figli di Giuda, perché la parte dei figli di Giuda era troppo grande per loro; così i figli di Simeone ebbero la loro eredità in mezzo all'eredità di quelli di Giuda.
Jos	19	10	La terza parte tirata a sorte toccò ai figli di Zabulon, secondo le loro famiglie. Il territorio della loro eredità si estendeva fino a Sarid.
Jos	19	11	Il loro confine saliva a ovest verso Maralah e giungeva a Dabbesceth e poi al torrente che scorre di fronte a Jokneam.
Jos	19	12	Da Sarid girava ad est verso il sol levante, fino al confine delle Fiamme del Tabor, si estendeva poi verso Daberath, giungendo fino a Jafia.
Jos	19	13	Di là passava a est fino a Gath-Hefer, a Eth-Katsin, e si estendeva fino a Rimmon, giungendo fino a Neah.
Jos	19	14	Poi il confine ripiegava a nord verso Hannathon, e terminava nella valle di Jiftah-El.
Jos	19	15	Esso includeva inoltre: Kattath, Nahalal, Scimron, Idalah e Betlemme: dodici città con i loro villaggi.
Jos	19	16	Questa fu l'eredità dei figli di Zabulon, secondo le loro famiglie, queste città con i loro villaggi.
Jos	19	17	La quarta parte tirata a sorte toccò a Issacar, ai figli di Issacar, secondo le loro famiglie.
Jos	19	18	Il loro territorio andava fino a Jezreel, Kesulloth, Shunem,
Jos	19	19	Hafaraim, Scion, Anaharath,
Jos	19	20	Rabbith, Kiscion, Abets,
Jos	19	21	Remeth, En-Gannim, En-Haddah e Beth-Patsets.
Jos	19	22	Poi il confine giungeva a Tabor, Sha-hatsimah e Beth-Scemesh, terminava al Giordano: sedici città con i loro villaggi.
Jos	19	23	Questa fu l'eredità della tribù dei figli d'Issacar, secondo le loro famiglie, le città con i loro villaggi.
Jos	19	24	La quinta parte tirata a sorte toccò ai figli di Ascer, secondo le loro famiglie.
Jos	19	25	Il territorio comprendeva: Helkath, Hali, Beten, Akshaf,
Jos	19	26	Allamelek, Amad e Mishal. Il loro confine giungeva, verso ovest, al monte Karmel e a Scihor-Libnath.
Jos	19	27	Poi ripiegava dal lato del sol levante verso Beth-Dagon, giungeva a Zabulon e alla valle di Jiftah-EI al nord di Beth-Emek e di Neiel, e si prolungava verso Kabul a sinistra,
Jos	19	28	e verso Ebron, Reob, Hammon e Kanah, fino a Sidone la Grande.
Jos	19	29	Poi il confine ripiegava verso Ramah fino alla città fortificata di Tiro, girava verso Hosa, per finire sul mare dal lato del territorio di Akzib.
Jos	19	30	Esso includeva inoltre: Ummah, Afek e Rehob: ventidue città con i loro villaggi.
Jos	19	31	Questa fu l'eredità della tribú dei figli di Ascer, secondo le loro famiglie, queste città con i loro villaggi.
Jos	19	32	La sesta parte tirata a sorte toccò ai figli di Neftali, secondo le loro famiglie.
Jos	19	33	Il loro confine si estendeva da Helef, dalla quercia in Zaanannim, Adami-Nekeb e Jabneel fino a Lakkum e terminava al Giordano.
Jos	19	34	Poi il confine ripiegava a ovest verso Aznoth-Tabor, e di là continuava verso Hukkok; giungeva a Zabulon dal lato sud, a Ascer dal lato ovest e a Giuda del Giordano dal lato di levante.
Jos	19	35	Le città fortificate erano: Tsiddim, Tser, Hammath, Rakkath, Kinnereth,
Jos	19	36	Adamah, Ramah, Hatsor,
Jos	19	37	Kedesh, Edrei, En-Hatsor,
Jos	19	38	Jiron, Migdal-El, Horem, Beth-nath e Beth-Scemesh: diciannove città con i loro villaggi.
Jos	19	39	Questa fu l'eredità della tribú dei figli di Neftali, secondo le loro famiglie, le città con i loro villaggi.
Jos	19	40	La settima parte tirata a sorte toccò alla tribú dei figli di Dan, secondo le loro famiglie.
Jos	19	41	Il territorio della loro eredità comprendeva: Tsorah, Eshtaol, Ir-Scemesh,
Jos	19	42	Shaalabbin, Aijalon, Jithlah,
Jos	19	43	Elon, Timnathah, Ekron,
Jos	19	44	Eltekeh, Ghibbethon, Baalath,
Jos	19	45	Jehud, Bene-Berak, Gath-Rimmon,
Jos	19	46	Me-Jarkon e Rakkon col territorio avanti a Jafo.
Jos	19	47	Ma il territorio dei figli di Dan si estese al di là di questi confini, perché i figli di Dan salirono a combattere contro Lescem; la presero e la passarono a fil di spada; ne presero possesso, vi si stabilirono e a Lescem misero nome Dan, dal nome di Dan loro padre.
Jos	19	48	Questa fu l'eredità della tribú dei figli di Dan, secondo le loro famiglie, queste città con i loro villaggi.
Jos	19	49	Quando i figli d'Israele ebbero finito di ripartire l'eredità del paese secondo i suoi confini, diedero a Giosuè, figlio di Nun, una eredità in mezzo a loro.
Jos	19	50	Secondo il comando dell'Eterno, gli diedero la città che egli chiese, Timnath-serah, nella regione montuosa di Efraim. Egli costruì la città e dimorò in essa.
Jos	19	51	Queste sono le eredità che il sacerdote Eleazar, Giosuè figlio di Nun e i capifamiglia delle tribú dei figli d'Israele distribuirono a sorte a Sciloh, davanti all'Eterno, all'ingresso della tenda di convegno. Così essi terminarono la spartizione del paese.
------------------------Giosuè, capitolo 20
Jos	20	1	Poi l'Eterno parlò a Giosuè, dicendo:
Jos	20	2	Parla ai figli d'Israele e di' loro: stabilitevi le città di rifugio, di cui vi parlai per mezzo di Mosè,
Jos	20	3	affinché vi si possa rifugiare l'omicida che ha ucciso qualcuno involontariamente e senza premeditazione; esse vi serviranno di rifugio contro il vendicatore del sangue.
Jos	20	4	Quando l'omicida fuggirà a una di quelle città, si fermerà all'ingresso della porta della città ed esporrà il suo caso agli anziani di quella città; essi lo accoglieranno in città con loro e gli daranno un posto, ed egli abiterà fra di loro.
Jos	20	5	Se il vendicatore del sangue lo inseguirà, essi non gli daranno nelle mani l'omicida, perché egli ha ucciso il suo prossimo senza premeditazione, senza averlo odiato prima.
Jos	20	6	L'omicida rimarrà in quella città finché, alla morte del sommo sacerdote che sarà in carica in quei giorni, comparirà in giudizio davanti all'assemblea. Allora l'omicida potrà tornare e rientrare nella sua città e nella sua casa nella città dalla quale era fuggito.
Jos	20	7	Essi dunque designarono Kedesh in Galilea, nella regione montuosa di Neftali, Sichem nella regione montuosa di Efraim e Kiath-Arba, (che è Hebron), nella regione montuosa di Giuda.
Jos	20	8	E al di là del Giordano, ad est di Gerico, stabilirono Betser nel deserto sull'altopiano della tribú di Ruben, Ramoth in Galaad della tribú di Gad é Golan in Bashan della tribú di Manasse.
Jos	20	9	Queste furono le città assegnate a tutti i figli d'Israele e allo straniero che risiedeva fra di loro, affinché chiunque avesse ucciso qualcuno involontariamente potesse rifugiarvisi e non essere ucciso dal vendicatore del sangue, prima di essere comparso davanti all'assemblea.
------------------------Giosuè, capitolo 21
Jos	21	1	Or i capi-famiglia dei Leviti si presentarono al sacerdote Eleazar, a Giosuè figlio di Nun e ai capifamiglia delle tribú dei figli d'Israele,
Jos	21	2	e parlarono loro a Sciloh, nel paese di Canaan, dicendo: L'Eterno comandò, per mezzo di Mosè, che ci fossero assegnate delle città da abitare con i loro terreni da pascolo per il nostro bestiame.
Jos	21	3	Così i figli d'Israele assegnarono, prendendole dalla loro eredità, ai Leviti le seguenti città con i loro terreni da pascolo, secondo il comandamento dell'Eterno.
Jos	21	4	Si tirò a sorte per le famiglie dei Kehathiti; e i figli del sacerdote Aaronne, che erano Leviti, ebbero in sorte tredici città prese dalla tribú di Giuda, dalla tribú di Simeone e dalla tribú di Beniamino.
Jos	21	5	Al resto dei figli di Kehath toccarono in sorte dieci città dalle famiglie della tribù di Efraim, dalla tribú di Dan e dalla mezza tribù di Manasse.
Jos	21	6	Ai di Ghershon toccarono in sorte: tredici città prese dalle famiglie della tribú d'Issacar, dalla tribú di Ascer, dalla tribú di Neftali e dalla mezza tribú di Manasse in Bashan.
Jos	21	7	figli di Merari, secondo le loro famiglie, toccarono dodici città prese dalla tribú di Ruben, dalla tribú di Gad e dalla tribú di Zabulon.
Jos	21	8	I figli d'Israele diedero dunque in sorte queste città con i loro terreni da pascolo ai Leviti, come l'Eterno aveva comandato per mezzo di Mosè.
Jos	21	9	Così essi diedero prendedole dalla tribù dei figli di Giuda e dalla tribú dei figli di Simeone, le città qui nominate
Jos	21	10	che andarono ai figli di Aaronne appartenenti alle famiglie dei Kehathiti figli di Levi, perché la prima porzione sorteggiata toccò a loro.
Jos	21	11	Furono dunque date loro Kirjath-arba, cioè Hebron, (Arba fu padre di Anak), nella regione montuosa di Giuda, con i suoi terreni da pascolo tutt'intorno;
Jos	21	12	ma diedero il territorio della città e i loro villaggi a Caleb, figlio di Jefunneh, come sua proprietà.
Jos	21	13	Inoltre diedero ai figli del sacerdote Aaronne, Hebron (come città di rifugio per l'omicida) con i suoi terreni da pascolo, Libnah con i suoi terreni da pascolo,
Jos	21	14	Jattir con i suoi terreni da pascolo, Eshtemoa con i suoi terreni da pascolo,
Jos	21	15	Holon con i suoi terreni da pascolo, Debir con i suoi terreni da pascolo,
Jos	21	16	Ain con i suoi terreni da pascolo, Juttah con i suoi terreni da pascolo e Beth-Scemesh con i suoi terreni da pascolo: nove città prese da queste due tribú.
Jos	21	17	Dalla tribú di Beniamino, Gabaon con i suoi terreni da pascolo, Gheba con i suoi terreni da pascolo,
Jos	21	18	Anatoth con i suoi terreni da pascolo Almon con i suoi terreni da pascolo: quattro città.
Jos	21	19	Il totale delle città dei sacerdoti figli di Aaronne era di tredici città con i loro terreni da pascolo.
Jos	21	20	Alle famiglie dei figli di Kehath, cioè al resto dei Leviti, figli di Kehath, toccarono delle città prese dalla tribú di Efraim.
Jos	21	21	Fu loro data Sichem (come città di rifugio per l'omicida) con i suoi terreni da pascolo nella regione montuosa di Efraim, Ghezer con i suoi terreni da pascolo,
Jos	21	22	Kibtsaim con i suoi terreni da pascolo e Beth-Horon con i suoi terreni da pascolo: quattro città.
Jos	21	23	Dalla tribú di Dan: Eltekeh con i suoi terreni da pascolo, Ghibbethon con i suoi terreni da pascolo,
Jos	21	24	Aijalon con i suoi terreni da pascolo Gath-Rimmon con i suoi terreni da pascolo: quattro città.
Jos	21	25	Dalla mezza tribú di Manasse: Taanak, con i suoi terreni da pascolo, Gath-Rimmon con i suoi terreni da pascolo: due città.
Jos	21	26	Tutte queste dieci città con i loro terreni da pascolo toccarono alle famiglie degli altri figli di Kehath.
Jos	21	27	Ai figli di Ghershon, appartenenti alle famiglie dei Leviti, diedero, prendendole dalla mezza tribú di Manasse, Golan in Bashan (come città di rifugio per l'omicida), con i suoi terreni da pascolo e Beeshterah con i suoi terreni da pascolo: due città;
Jos	21	28	dalla tribú d'Issacar, Kiscion con i suoi terreni da pascolo, Daberath con i suoi terreni da pascolo,
Jos	21	29	Jaimuth con i suoi terreni da pascolo, En-Gannim con i suoi terreni da pascolo: quattro città;
Jos	21	30	dalla tribú di Ascer, Mishal con i suoi terreni da pascolo, Abdon con i suoi terreni da pascolo,
Jos	21	31	Helkath con i suoi terreni da pascolo e Rehob con i suoi terreni da pascolo: quattro città;
Jos	21	32	e dalla tribú di Neftali, Kadesh in Galilea (come città di rifugio per l'omicida), con i suoi terreni da pascolo, Hammoth Dor con i suoi terreni da pascolo, e Kartan con i suoi terreni da pascolo: tre cittá.
Jos	21	33	Il totale delle cittá dei Ghershoniti, secondo le loro famiglie era di tredici città con i loro terreni da pascolo.
Jos	21	34	Alle famiglie dei figli di Merari, cioè al resto dei Leviti diedero, prendendole dalla tribú di Zabulon, Joneam con i suoi terreni da pascolo, Kartah con i suoi terreni da pascolo,
Jos	21	35	Dimnah con i suoi terreni da pascolo e Nahalal con i suoi terreni da pascolo: quattro città;
Jos	21	36	dalla tribú di Ruben, Betser con i suoi terreni da pascolo, Jahtsah con i suoi terreni da pascolo,
Jos	21	37	Kedemoth con suoi terreni da pascolo e Mefaath con i suoi terreni da pascolo: quattro città;
Jos	21	38	e dalla tribú di Gad, Ramoth in Galaad (come città di rifugio per l'omicida), con i suoi terreni da pascolo, Mahanaim con i suo terreni da pascolo,
Jos	21	39	Heshbon con i suoi terreni da pascolo e Jazer con i suoi terreni da pascolo: in tutto quattro città.
Jos	21	40	Il totale delle città date in sorte ai figli di Merari, secondo le loro famiglie che formavano il resto delle famiglie dei Leviti, era di dodici città.
Jos	21	41	Il totale delle città dei Leviti in mezzo a possedimenti dei figli d'Israele era di quarantotto città con i loro terreni da pascolo.
Jos	21	42	Ciascuna di queste città aveva suoi terreni da pascolo tutt'intorno; così era di tutte queste città.
Jos	21	43	Così l'Eterno diede a Israele tutto il paese che aveva giurato di dare ai loro padri, e i figli d'Israele ne presero possesso e vi abitarono.
Jos	21	44	L'Eterno diede loro riposo tutt'intorno, come aveva giurato ai loro padri; nessuno di tutti i loro nemici potè loro resistere; l'Eterno diede tutti i loro nemici nelle loro mani.
Jos	21	45	Non cadde a terra una sola di tutte le buone parole che l'Eterno aveva detto alla casa d'Israele; si avverarono tutte quante.
------------------------Giosuè, capitolo 22
Jos	22	1	Poi Giosuè chiamò i Rubeniti, i Gadti e la mezza tribú di Manasse e disse loro:
Jos	22	2	Voi avete osservato tutto ciò che Mosè, servo dell'Eterno, vi aveva comandato e avete ubbidito alla mia voce in tutto ciò che io vi ho comandato.
Jos	22	3	Voi non avete abbandonato i vostri fratelli durante questo lungo tempo fino ad oggi, e avete osservato le ingiunzioni che l'Eterno, il vostro DIO, vi ha comandato.
Jos	22	4	E ora che l'Eterno, il vostro DIO, ha dato riposo ai vostri fratelli, come aveva loro promesso, ritornate e andate alle vostre tende nel paese che vi appartiene, e che Mosè, servo dell'Eterno, vi ha assegnato al di là del Giordano.
Jos	22	5	Soltanto abbiate cura di mettere in pratica i comandamenti e la legge che Mosè, servo dell'Eterno, vi ha prescritto, amando l'Eterno il vostro DIO, camminando in tutte le sue vie, osservando i suoi comandamenti, tenendovi stretti a lui e servendolo con tutto il vostro cuore e con tutta la vostra anima.
Jos	22	6	Poi Giosuè li benedisse e li congedò, ed essi tornarono alle loro tende.
Jos	22	7	Or Mosè aveva dato a metà della tribú di Manasse una eredità in Bashan, Giosuè invece diede all'altra metà una eredità tra i loro fratelli, di qua dal Giordano, a ovest. Così, quando Giosuè li rimandò alle loro tende, li benedisse,
Jos	22	8	e parlò loro, dicendo: Voi fate ritorno alle vostre tende con grandi ricchezze, con gran numero di bestiame, con argento, oro, bronzo, ferro e con moltissime vesti; dividete con i vostri fratelli il bottino dei vostri nemici.
Jos	22	9	Così i figli di Ruben, i figli di Gad e la mezza tribú di Manasse tornarono, lasciando i figli d'Israele a Sciloh, nel paese di Canaan, per andare nel paese di Galaad, il paese di loro proprietà, che avevano ricevuto in possesso, secondo il comando dato dall'Eterno per mezzo di Mosè.
Jos	22	10	Come giunsero ai bordi del Giordano che si trova nel paese di Canaan, i figli di Ruben, i figli di Gad e la mezza tribú di Manasse vi costruirono un altare, presso il Giordano, un altare imponente a vedersi.
Jos	22	11	I figli d'Israele udirono che si diceva: ecco, i figli di Ruben, i figli di Gad e la mezza tribú di Manasse hanno costruito un altare ai margini del paese di Canaan, ai bordi del Giordano, dal lato occupato dai figli d'Israele.
Jos	22	12	Quando i figli d'Israele vennero a sapere questo, tutta l'assemblea dei figli d'Israele si riunì a Sciloh per salire a far guerra contro di loro.
Jos	22	13	Allora i figli d'Israele mandarono ai figli di Ruben, ai figli di Gad e alla mezza tribú di Manasse, nel paese di Galaad, Finehas, figlio del sacerdote Eleazar,
Jos	22	14	e con lui dieci principi, un principe per ogni casa paterna delle varie tribú d'Israele: ciascuno di loro era capo di una casa paterna fra le divisioni d'Israele.
Jos	22	15	Essi andarono dai figli di Ruben, dai figli di Gad e dalla mezza tribú di Manasse nel paese di Galaad e parlarono con loro, dicendo:
Jos	22	16	Così dice tutta l'assemblea dell'Eterno: Che cos'è questa trasgressione che avete commesso contro il DIO d'Israele, ritraendovi oggi da seguire l'Eterno costruendovi un altare per ribellarvi oggi all'Eterno?
Jos	22	17	Fu forse piccola cosa per noi l'iniquità di Peor, di cui a tutt'oggi non ci siamo ancora purificati e che attirò una calamità sull'assemblea dell'Eterno,
Jos	22	18	che voi oggi vi ritraete dal seguire l'Eterno? Poiché, se oggi vi ribellate all'Eterno, domani egli si adirerà contro tutta l'assemblea d'Israele.
Jos	22	19	Se ritenete impuro il paese che possedete, potete passare nel paese di proprietà dell'Eterno, dov'è stabilito il tabernacolo dell'Eterno, e stabilirvi in mezzo a noi; ma non vi ribellate all'Eterno e non ribellatevi contro di noi costruendovi un altare oltre l'altare dell'Eterno, il nostro DIO.
Jos	22	20	Quando Akan, figlio di Zerah, commise una trasgressione in cose votate allo sterminio, non attirò forse l'ira dell'Eterno su tutta l'assemblea d'Israele? E quell'uomo non fu solo a perire nella Sua iniquità".
Jos	22	21	Allora i figli di Ruben, i figli di Gad e la mezza tribú di Manasse risposero e dissero ai capi delle divisioni d'Israele:
Jos	22	22	L'Eterno Dio degli dèi, l'Eterno Dio degli dèi! Egli lo sa, e anche Israele lo saprà. Se è stato per ribellione o per infedeltà verso l'Eterno, non risparmiateci in questo giorno.
Jos	22	23	Se abbiamo costruito un altare per ritrarci dal seguire l'Eterno, o per offrire su di esso olocausti o oblazioni di cibo, o per fare su di esso sacrifici di ringraziamento, l'Eterno stesso ce ne chieda conto!
Jos	22	24	Ma in verità noi abbiamo fatto questo con timore, per una ragione pensando che in avvenire i vostri discendenti potessero dire ai nostri discendenti: Cosa avete a che fare con l'Eterno, il DIO d'Israele?
Jos	22	25	L'Eterno ha posto il Giordano come confine tra noi e voi, o Figli di Ruben, o figli di Gad; voi non avete alcuna parte nell'Eterno". Così i vostri discendenti potrebbero distogliere i nostri discendenti dal temere l'Eterno.
Jos	22	26	Perciò abbiamo detto: Mettiamoci a costruire un altare, non per olocausti né per sacrifici,
Jos	22	27	ma perché serva come testimone fra noi e voi e fra i nostri discendenti dopo di noi. affinché possiamo compiere il servizio dell'Eterno davanti a lui. con i nostri olocausti, con i nostri sacrifici e con le nostre offerte di ringraziamento affinché i vostri discendenti non abbiano un giorno a dire ai nostri discendenti: Voi non avete parte alcuna nell'Eterno".
Jos	22	28	Perciò abbiamo detto: Se un giorno avverrà che dicano questo a noi o ai nostri discendenti, allora risponderemo: Guardate la forma dell'altare dell'Eterno che i nostri padri fecero, non per olocausti né per sacrifici, ma perché servisse come testimone fra noi e voi.
Jos	22	29	Lungi da noi l'idea di ribellarci all'Eterno e di ritrarci oggi dal seguire l'Eterno, costruendo un altare per olocausti, per oblazioni di cibo o per sacrifici, oltre l'altare dell'Eterno, il nostro DIO, che è davanti al suo tabernacolo!.
Jos	22	30	Quando il sacerdote Finehas e i principi dell'assemblea, i capi delle divisioni d'Israele che erano con lui udirono le parole dette dai figli di Ruben, dai figli di Gad e dai figli di Manasse, ne rimasero soddisfatti.
Jos	22	31	Allora Finehas, figlio del sacerdote Eleazar, disse ai figli di Ruben, ai figli di Gad e ai figli di Manasse: Oggi riconosciamo che l'Eterno è in mezzo a noi, perché voi non avete commesso questa trasgressione verso l'Eterno; così avete scampato i figli d'Israele dalla mano dell'Eterno.
Jos	22	32	Poi Finehas, figlio del sacerdote Eleazar e i principi lasciarono i figli di Ruben e i figli di Gad, e il paese di Galaad, e ritornarono al paese di Canaan presso i figli d'Israele, ai quali riferirono l'accaduto.
Jos	22	33	La cosa piacque ai figli d'Israele, e i figli d'Israele benedissero DIO, e non parlarono piú di salire a far guerra contro i figli di Ruben e di Gad per devastare il paese che essi abitavano.
Jos	22	34	E i figli di Ruben e i figli di Gad chiamarono quell'altare Testimone, perché dissero: Esso è testimone fra noi che l'Eterno è DIO.
------------------------Giosuè, capitolo 23
Jos	23	1	Molto tempo dopo che l'Eterno aveva dato riposo a Israele da tutti i suoi nemici all'intorno, Giosuè, ormai vecchio e avanzato in età,
Jos	23	2	convocò tutto Israele, i suoi anziani, i suoi capi, i suoi giudici e i suoi ufficiali, e disse loro: Io sono vecchio e avanzato in età.
Jos	23	3	Voi avete visto tutto ciò che l'Eterno, il vostro DIO, ha fatto a tutte queste nazioni, a causa di voi, perché è stato l'Eterno stesso, il vostro DIO, che ha combattuto per voi.
Jos	23	4	Ecco io ho diviso tra voi a sorte, come eredità per le vostre tribú, le nazioni che restano, assieme a tutte le nazioni che ho sterminato, dal Giordano fino al Mar Grande, ad ovest.
Jos	23	5	E l'Eterno, il vostro DIO, le espellerà egli stesso davanti a voi e le scaccerà davanti a voi; così voi prenderete possesso del loro paese, come l'Eterno, il vostro DIO, vi ha promesso.
Jos	23	6	Siate dunque molto risoluti nell'osservare e nel mettere in pratica tutto ciò che è scritto nel libro della legge di Mosè, senza deviare né a destra né a sinistra,
Jos	23	7	senza mischiarvi con queste nazioni che rimangono fra di voi; non menzionerete neppure il nome dei loro dèi e non giurerete per essi; non li servirete e non vi prostrerete davanti a loro;
Jos	23	8	ma vi terrete stretti all'Eterno, il vostro DIO, come avete fatto fino ad oggi.
Jos	23	9	L'Eterno infatti ha scacciato davanti a voi nazioni grandi e potenti; e nessuno ha potuto tener fronte a voi fino ad oggi.
Jos	23	10	Uno solo di voi ne inseguirà mille, perché l'Eterno, il vostro DIO, è colui che combatte per voi, come egli vi ha promesso.
Jos	23	11	Fate quindi molta attenzione alle anime vostre, per amare l'Eterno, il vostro DIO.
Jos	23	12	Ma se vi sviate e vi unite al resto di queste nazioni che sono rimaste fra di voi e vi unite in matrimonio con loro e vi mescolate con esse ed esse con voi,
Jos	23	13	sappiate con certezza che l'Eterno, il vostro DIO, non continuerà a scacciare queste nazioni davanti a voi; ma esse diventeranno per voi un laccio, una trappola, un flagello ai vostri fianchi e spine nei vostri occhi, finché non siate scomparsi da questo buon paese che l'Eterno, il vostro DIO, vi ha dato.
Jos	23	14	Or ecco, io me ne vado oggi per la via di tutto il mondo; riconoscete dunque con tutto il vostro cuore e con tutta la vostra anima che non è caduta a terra una sola di tutte le buone parole che l'Eterno, il vostro DIO, ha pronunciato nei vostri confronti; si sono tutte avverate per voi; neppure una è caduta a terra.
Jos	23	15	E avverrà che, come tutte le buone cose che l'Eterno, il vostro DIO, vi aveva promesso si sono avverate per voi, così l'Eterno farà venire su di voi tutte le calamità, finché vi abbia sterminati da questo buon paese che il vostro DIO, l'Eterno, vi ha dato.
Jos	23	16	Se trasgredite il patto che l'Eterno, il vostro DIO, vi ha comandato, e andate a servire altri dèi e vi prostrate davanti a loro, allora l'ira dell'Eterno si accenderà contro di voi, e voi scomparirete presto dal buon paese che egli vi ha dato.
------------------------Giosuè, capitolo 24
Jos	24	1	Poi Giosuè radunò tutte le tribú d'Israele a Sichem, e convocò gli anziani d'Israele, i suoi capi i suoi giudici e i suoi ufficiali, che si presentarono davanti a DIO.
Jos	24	2	E Giosuè disse a tutto il popolo: Così parla l'Eterno, il DIO d'Israele: Nei tempi passati, i vostri padri, come Terah padre di Abrahamo e padre di Nahor abitarono di là dal fiume e servirono altri dèi.
Jos	24	3	Io presi il vostro padre Abrahamo di là dal fiume, gli feci percorrere tutto il paese di Canaan, e moltiplicai la sua discendenza e gli diedi Isacco.
Jos	24	4	Ad Isacco diedi Giacobbe ed Esaù; e ad Esaù diedi in eredità la montagna di Seir; ma Giacobbe e i suoi figli scesero in Egitto.
Jos	24	5	Poi mandai Mosè ed Aaronne e colpii l'Egitto con quello che feci in mezzo ad esso; dopo ciò vi feci uscire.
Jos	24	6	Così feci uscire dall'Egitto i vostri padri, e voi arrivaste al mare. Gli Egiziani inseguirono i vostri padri con carri e cavalieri fino al Mar Rosso.
Jos	24	7	Ma essi gridarono all'Eterno, ed egli pose fitte tenebre fra voi e gli Egiziani; poi fece venire sopra loro il mare, che li ricoperse; e i vostri occhi videro ciò che feci agli Egiziani. Poi dimoraste lungo tempo nel deserto.
Jos	24	8	Io vi condussi quindi nel paese degli Amorei, che abitavano di là del Giordano; essi combatterono contro di voi e io li diedi nelle vostre mani; voi prendeste possesso del loro paese e io li distrussi davanti a voi.
Jos	24	9	Poi Balak, figlio di Tsippor, re di Moab, si levò a muovere guerra contro Israele; e mandò a chiamare Balaam, figlio di Beor, perché vi maledicesse;
Jos	24	10	ma io non volli ascoltare Balaam; perciò egli vi benedisse grandemente, e vi liberai dalle mani di Balak.
Jos	24	11	Passaste poi il Giordano e arrivaste a Gerico; gli abitanti di Gerico combatterono contro di voi, e così fecero gli Amorei, i Perezei, i Cananei, gli Hittei, i Ghirgasei, gli Hivvei e i Gebusei; ma io li diedi nelle vostre mani.
Jos	24	12	E mandai davanti a voi i calabroni, che li scacciarono davanti a voi, com'era avvenuto dei due re degli Amorei; ma ciò non fu per la tua spada o per il tuo arco.
Jos	24	13	E vi diedi una terra per cui non avevate lavorato e delle città che non avevate costruito, e voi abitate in esse; e ora mangiate il frutto delle vigne e degli uliveti che non avete piantato".
Jos	24	14	Perciò ora temete l'Eterno e servitelo con integrità e fedeltà; e togliete via gli dèi che i vostri padri servirono di là dal fiume e in Egitto, e servite l'Eterno.
Jos	24	15	E se vi pare cattiva cosa servire l'Eterno, scegliete oggi chi volete servire, o gli dèi che servirono i vostri padri di là dal fiume, o gli dèi degli Amorei, nel cui paese voi abitate; quanto a me e alla mia casa, serviremo l'Eterno.
Jos	24	16	Allora il popolo rispose e disse: Lungi da noi abbandonare l'Eterno per servire altri dèi!
Jos	24	17	Poiché l'Eterno, il nostro DIO, è colui che ha fatto uscire noi e i nostri padri dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitú, che ha fatto quei grandi prodigi davanti ai nostri occhi e ci ha protetti per tutta la strada che abbiamo percorso e fra tutti i popoli in mezzo ai quali siamo passati;
Jos	24	18	e l'Eterno ha scacciato davanti a noi tutti i popoli, e gli Amorei che abitavano il paese; perciò anche noi serviremo l'Eterno, perché egli è il nostro DIO.
Jos	24	19	Ma Giosuè disse al popolo: Voi non potete servire l'Eterno, perch'egli è un DIO santo, è un Dio geloso; egli non perdonerà le vostre trasgressioni e i vostri peccati.
Jos	24	20	Quando abbandonerete l'Eterno e servirete dèi stranieri, egli si volterà, vi farà del male e vi consumerà, dopo avervi fatto tanto bene.
Jos	24	21	il popolo disse a Giosuè: No, ma noi serviremo l'Eterno.
Jos	24	22	Allora Giosuè disse al popolo: Voi siete testimoni contro voi stessi, che avete scelto per voi l'Eterno per servirgli!. Essi risposero: Siamo testimoni!.
Jos	24	23	Giosuè disse: Togliete dunque via gli dèi stranieri che sono in mezzo a voi e inclinate il vostro cuore all'Eterno, il DIO d'Israele!.
Jos	24	24	Il popolo rispose a Giosuè: Noi serviremo l'Eterno, il nostro DIO, e ubbidiremo alla sua voce.
Jos	24	25	Così Giosuè Fece in quel giorno un patto col popolo, e gli diede degli statuti e dei decreti a Sichem.
Jos	24	26	Poi Giosuè scrisse queste cose nel libro della legge di DIO; e prese una grande pietra e la eresse là sotto la quercia, presso il santuario dell'Eterno.
Jos	24	27	Giosuè disse quindi a tutto il popolo: Ecco, questa pietra sarà un testimone contro di noi, perché essa ha udito tutte le parole che l'Eterno ci ha detto; essa servirà quindi da testimone contro di voi, affinché non rinneghiate il vostro DIO.
Jos	24	28	Giosuè quindi rimandò il popolo, ciascuno alla propria eredità.
Jos	24	29	Dopo queste cose, Giosuè figlio di Nun, servo dell'Eterno, morì in età di centodieci anni,
Jos	24	30	e lo seppellirono nel territorio di sua proprietà a Timnath-Serah, che è nella regione montuosa di Efraim al nord del monte Gaash.
Jos	24	31	Israele servì l'Eterno durante tutta la vita di Giosuè e durante tutta la vita degli anziani che sopravvissero a Giosuè e che conoscevano tutte le opere che l'Eterno aveva fatto per Israele.
Jos	24	32	Le ossa di Giuseppe, che i figli d'Israele avevano portato dall'Egitto, e seppellirono a Sichem, nella parte di campo che Giacobbe aveva comprato dai figli di Hamor, padre di Sichem, per cento pezzi d'argento, e che era divenuto proprietà dei figli di Giuseppe.
Jos	24	33	Poi morì anche Eleazar, figlio di Aaronne, e lo seppellirono al monte, che apparteneva a suo figlio Finehas, dato a lui nella regione montuosa di Efraim.
------------------------Giudici, capitolo 1
Judg	1	1	Dopo la morte di Giosuè, i figli d'Israele consultarono l'Eterno, dicendo: Chi di noi andrà per primo a combattere contro i Cananei?.
Judg	1	2	L'Eterno rispose: Andrá Giuda; ecco, io ho dato il paese nelle sue mani.
Judg	1	3	Allora Giuda disse a Simeone suo fratello: Vieni con me nel paese che mi è toccato in sorte, e combatteremo contro i Cananei; poi anch'io verrò con te nel paese che è toccato in sorte a te. E Simeone partì con lui.
Judg	1	4	Giuda dunque andò, e l'Eterno diede nelle loro mani i Cananei e i Perezei; e a Bezek uccisero diecimila uomini.
Judg	1	5	A Bezek trovarono Adoni-Bezek e l'attaccarono; e sconfissero i Cananei e i Perezei.
Judg	1	6	Adoni-Bezek fuggì, ma essi lo inseguirono, lo presero e gli tagliarono le dita grosse delle mani e dei piedi.
Judg	1	7	Allora Adoni-Bezek disse: Settanta re con le dita grosse delle loro mani e dei loro piedi tagliate raccoglievano gli avanzi sotto la mia mensa. DIO mi ha reso ciò che io ho fatto. Lo portarono quindi a Gerusalemme dove morì.
Judg	1	8	I figli di Giuda attaccarono Gerusalemme e la presero; passarono gli abitanti a fil di spada e diedero la città alle fiamme.
Judg	1	9	Poi i figli di Giuda scesero a combattere contro i Cananei che abitavano la regione montuosa, il Neghev e il bassopiano.
Judg	1	10	Giuda marciò quindi contro i Cananei che abitavano a Hebron, (il cui nome era prima Kirjath-Arba) e sconfisse Sceshai, Ahiman e Talmai.
Judg	1	11	Di là marciò contro gli abitanti di Debir, (che prima si chiamava Kirath-Sefer).
Judg	1	12	Allora Caleb disse: A chi attaccherà Kirath-Sefer e la espugnerà io darò in moglie mia figlia Aksah.
Judg	1	13	La espugnò Othniel, figlio di Kenaz, fratello minore di Caleb, e questi gli diede in moglie sua figlia Aksah.
Judg	1	14	Quando ella venne a stare con lui, lo persuase a chiedere a suo padre un campo. Appena essa smontò dall'asino, Caleb le disse: Che vuoi?.
Judg	1	15	Essa rispose: Fammi un dono; poiché tu mi hai dato della terra nel Neghev dammi anche delle sorgenti d'acqua. Allora egli le donò le sorgenti superiori e le sorgenti inferiori.
Judg	1	16	Or i figli del Keneo, suocero di Mosè, salirono dalla città delle palme con i figli di Giuda nel deserto di Giuda, che si trova nel Neghev, vicino a Arad; andarono e si stabilirono fra il popolo.
Judg	1	17	Poi Giuda partì con Simeone suo fratello e sconfissero i Cananei che abitavano in Tsefath, e la votarono allo sterminio; per questo la città fu chiamata Hormah.
Judg	1	18	Giuda prese anche Gaza col suo territorio, Askalon col suo territorio ed Ekron col suo territorio.
Judg	1	19	Così l'Eterno fu con Giuda, che scacciò gli abitati della regione montuosa; ma non potè scacciare gli abitanti della pianura. perché avevano dei carri di ferro.
Judg	1	20	Diedero quindi Hebron a Caleb, come Mosè aveva detto; ed egli ne scacciò i tre figli di Anak.
Judg	1	21	I figli di Beniamino non scacciarono i Gebusei che abitavano Gerusalemme; così i Gebusei hanno abitato con i figli di Beniamino in Gerusalemme fino al giorno d'oggi.
Judg	1	22	La casa di Giuseppe salì anch'essa contro Bethel, e l'Eterno fu con loro.
Judg	1	23	La casa di Giuseppe mandò ad esplorare Bethel, (città che prima si chiamava Luz)
Judg	1	24	Gli esploratori videro un uomo che usciva dalla città e gli dissero: Deh mostraci la via di accesso alla città e noi ti useremo misericordia.
Judg	1	25	Egli mostrò loro la via di accesso alla città, ed essi passarono gli abitanti della città a fil di spada, ma lasciarono andare quell'uomo con tutta la sua famiglia.
Judg	1	26	Costui andò nel paese degli Hittei e vi edificò una città che chiamò Luz, nome che porta fino al giorno d'oggi.
Judg	1	27	Manasse invece non scacciò gli abitanti i Beth-Scean e dei suoi villaggi limitrofi, né quelli i Taanak e dei suoi villaggi limitrofi, né gli abitanti di Dor e dei suoi villaggi limitrofi, né gli abitanti d'Ibleam e dei suoi villaggi limitrofi, né gli abitanti di Meghiddo e dei suoi villaggi limitrofi, perché i Cananei erano risoluti a restare in quel paese.
Judg	1	28	In seguito, quando Israele divenne forte, assoggettò i Cananei a servitú ma non li scacciò del tutto.
Judg	1	29	Neppure Efraim scacciò i Cananei che abitavano a Ghezer, così i Cananei abitarono in Ghezer in mezzo a loro.
Judg	1	30	Neppure Zabulon scacciò gli abitanti di Kitron e gli abitanti di Nahalol; così i Cananei abitarono in mezzo a loro ma furono sottoposti a servitú.
Judg	1	31	Neppure Ascer scacciò gli abitanti di Akko, né gli abitanti di Sidone, né quelli di Ahlab, di Akzib, di Helbah, di Afik e di Rehob;
Judg	1	32	così i figli di Ascer si stabilirono in mezzo ai Cananei che abitavano il paese, perché non li scacciarono.
Judg	1	33	Neppure Neftali scacciò gli abitanti di Betfi-Scemesh e gli abitanti di Bet-Anath, e si stabilì in mezzo ai Cananei che abitavano il paese; ma gli abitanti di Beth-Scemesh e di Beth-Anath furono da loro sottoposti a servitú.
Judg	1	34	Gli Amorei costrinsero i figli di Dan a rimanere nella regione montuosa e non li lasciarono scendere nella valle.
Judg	1	35	Gli Amorei erano risoluti a restare sul monte Heres, ad Ajalon e a Shaalbim; ma quando la mano della casa di Giuseppe si rafforzò, essi furono sottoposti a servitú.
Judg	1	36	Il confine degli Amorei si estendeva dalla salita di Akrabbim da Sela in su.
------------------------Giudici, capitolo 2
Judg	2	1	Or l'Angelo dell'Eterno salì da Ghilgal a Bokim e disse: Io vi ho fatto salire dall'Egitto e vi ho condotto nel paese che avevo giurato di dare ai vostri padri. Avevo anche detto: Io non romperò mai il mio patto con voi.
Judg	2	2	Ma voi non farete alcuna alleanza con gli abitanti di questo paese e demolirete i loro altari". Voi però non avete ubbidito alla mia voce. Perché avete fatto questo?
Judg	2	3	Così ora dico: lo non li scaccerò davanti a voi; ma essi saranno come spine nei vostri fianchi, e i loro dèi saranno per voi un laccio.
Judg	2	4	Appena l'Angelo dell'Eterno ebbe detto queste parole a tutti i figli d'Israele, il popolo alzò la voce e pianse.
Judg	2	5	Perciò chiamarono quel luogo Bokim e vi offrirono sacrifici all'Eterno.
Judg	2	6	Or Giosuè congedò il popolo, e i figli d'Israele se ne andarono ciascuno alla sua eredità per prendere possesso del paese.
Judg	2	7	Il popolo servì l'Eterno durante tutta la vita di Giosuè e durante tutta la vita degli anziani che sopravvissero a Giosuè, e che avevano visto tutte le grandi opere che l'Eterno aveva compiuto per Israele.
Judg	2	8	Poi Giosuè, figlio di Nun, servo dell'Eterno morì in età di centodieci anni,
Judg	2	9	e fu sepolto nel territorio della sua eredità a Timnath-Heres nella regione montuosa di Efraim, a nord della montagna di Gaash.
Judg	2	10	Quando tutta quella generazione fu riunita ai suoi padri, dopo di essa sorse un'altra generazione che non conosceva l'Eterno, né le opere che egli aveva compiuto per Israele.
Judg	2	11	I figli d'Israele fecero ciò che è male agli occhi dell'Eterno e servirono Baal;
Judg	2	12	abbandonarono l'Eterno, il DIO dei loro padri che li aveva fatti uscire dal paese d'Egitto, e seguirono altri dèi fra gli dèi dei popoli che li attorniavano, si prostrarono davanti a loro e provocarono ad ira l'Eterno;
Judg	2	13	essi abbandonarono l'Eterno e servirono Baal e le Ashtaroth.
Judg	2	14	E l'ira dell'Eterno si accese contro Israele e li diede nelle mani dei predoni, che li spogliarono; e li vendette nelle mani dei loro nemici all'intorno, ai quali non poterono piú tener fronte.
Judg	2	15	Dovunque andavano, la mano dell'Eterno era contro di loro portando calamità, come l'Eterno aveva detto, come l'Eterno aveva loro giurato; e furono grandemente angustiati.
Judg	2	16	Poi l'Eterno suscitava dei giudici, che li liberavano dalle mani di coloro che li spogliavano.
Judg	2	17	Purtroppo essi non davano ascolto neppure ai loro giudici, ma si prostituivano ad altri dèi e si prostravano davanti a loro. Abbandonarono ben presto la via seguita dai loro padri, i quali avevano ubbidito ai comandamenti dell'Eterno; essi però non fecero così.
Judg	2	18	Quando l'Eterno suscitava loro dei giudici l'Eterno era col giudice e li liberava dalla mano dei loro nemici durante tutta la vita del giudice; perché l'Eterno era mosso a compassione dai loro gemiti a motivo di quelli che li opprimevano e li angariavano.
Judg	2	19	Ma quando il giudice moriva, tornavano a corrompersi piú dei loro padri andando dietro ad altri dèi per servirli prostrarsi davanti a loro; e non desistevano affatto dalle loro opere e dalla loro condotta ostinata.
Judg	2	20	Perciò l'ira dell'Eterno si accese contro Israele, ed egli disse: Poiché questa nazione ha violato il patto che avevo stabilito con i loro padri ed essi non hanno ubbidito alla mia voce,
Judg	2	21	anch'io non scaccerò piú davanti a loro alcuna delle nazioni che Giosuè lasciò quando mori;
Judg	2	22	così per mezzo loro metterò alla prova Israele per vedere se si atterranno alla via dell'Eterno e cammineranno per essa come fecero i loro padri, o no.
Judg	2	23	Perciò l'Eterno lasciò stare quelle nazioni senza scacciarle subito, e non le diede nelle mani di Giosuè.
------------------------Giudici, capitolo 3
Judg	3	1	Queste sono le nazioni che l'Eterno lasciò allo scopo di mettere per mezzo loro alla prova Israele, cioè tutti quelli che non avevano conosciuto le guerre di Canaan:
Judg	3	2	(questo aveva come unico scopo di far conoscere e insegnare la guerra ai figli d'Israele, almeno a quelli che non l'avevano conosciuta prima)
Judg	3	3	i cinque principi dei Filistei, tutti i Cananei, i Sidoni e gli Hivvei che abitavano sul monte Libano, dal monte Baal-Heon fino all'ingresso di Hamath.
Judg	3	4	Queste nazioni furono lasciate per mettere alla prova Israele, per vedere se essi avrebbero ubbidito ai comandamenti che l'Eterno aveva prescritto ai loro padri per mezzo di Mosè.
Judg	3	5	Così i figli d'Israele abitarono in mezzo ai Cananei, agli Hittei, agli Amorei, ai Perezei, agli Hivvei e ai Gebusei;
Judg	3	6	presero in moglie le loro figlie e diedero le proprie figlie in moglie ai loro figli, e servirono ai loro dèi.
Judg	3	7	Così i figli d'Israele fecero ciò che è male agli occhi dell'Eterno; dimenticarono l'Eterno, il loro DIO, e servirono i Baal e le Asceroth.
Judg	3	8	Perciò l'ira dell'Eterno si accese contro Israele, ed egli li diede nelle mani di Kushan-Rishathaim per otto anni.
Judg	3	9	Poi i figli d'Israele gridarono all'Eterno, e l'Eterno suscitò loro un liberatore Othniel, figlio di Kenaz, fratello minore di Caleb; ed egli li liberò.
Judg	3	10	Lo Spirito dell'Eterno fu sopra di lui, ed egli fu giudice d'Israele, uscì a combattere e l'Eterno gli diede nelle mani Kushan-Rishathaim re di Mesopotamia, e la sua mano fu potente contro Kushan-Rishathaim.
Judg	3	11	Il paese ebbe riposo per quarant'anni; poi Othniel, figlio di Kenaz, morì.
Judg	3	12	Ma i figli d'Israele ripresero a fare ciò che é male agli occhi dell'Eterno; allora l'Eterno rese forte Eglon, re di Moab, contro Israele, perché essi avevano fatto ciò che è male agli occhi dell'Eterno.
Judg	3	13	Eglon radunò attorno a sé i figli di Ammon e di Amalek, e andò e sconfisse Israele, e si impadronì della città delle palme.
Judg	3	14	Così i figli d'Israele furono servi di Eglon re di Moab per diciotto anni.
Judg	3	15	Ma i figli d'Israele gridarono all'Eterno, e l'Eterno suscitò loro un liberatore, Ehud, figlio di Ghera, Beniaminita, che era mancino. I figli d'Israele mandarono per mezzo di lui il tributo a Eglon, re di Moab.
Judg	3	16	Ehud si fece una spada a due tagli, lunga un cubito; e se la cinse sotto la veste, al fianco destro.
Judg	3	17	Poi portò il tributo a Eglon, re di Moab, che era uomo molto grasso.
Judg	3	18	Quando ebbe finito la presentazione del tributo, rimandò la gente che aveva portato il tributo.
Judg	3	19	Ma egli dal luogo degli idoli presso Ghilgal tornó indietro, e disse: O re, ho qualcosa da dirti in segreto. Il re disse: Fate silenzio!. E tutti quelli che lo scortavano uscirono.
Judg	3	20	Allora Ehud si avvicinò al re (che era seduto da solo al fresco, nella sala di sopra). Ehud disse: Ho una parola da dirti da parte di DIO. Così il re si alzò dal suo seggio;
Judg	3	21	allora Ehud stese la mano sinistra, estrasse la spada dal suo fianco destro e gliela conficcò nel ventre.
Judg	3	22	Anche l'elsa entrò dopo la lama; e il grasso si richiuse dietro la lama, perché egli non ritrasse la spada dal ventre del re; e i suoi intestini uscirono.
Judg	3	23	Poi Ehud uscì nel portico, chiuse dietro di sé le porte della sala di sopra e le serrò a chiave.
Judg	3	24	Quando fu uscito, vennero i servi a guardare ed ecco che le porte della sala di sopra erano chiuse a chiave; così dissero: Certo egli fa i suoi bisogni nello stanzino della sala fresca.
Judg	3	25	E aspettarono tanto da essere confusi; ma poiché non apriva le porte della sala essi presero la chiave ed aprirono; ed ecco che il loro signore giaceva a terra, morto.
Judg	3	26	Mentre essi indugiavano, Ehud ebbe tempo di fuggire, passò oltre il posto degli idoli e si mise in salvo nella Seirah.
Judg	3	27	Appena arrivato, suonò la tromba nella regione montuosa di Efraim. e i figli d'Israele scesero con lui dalla regione montuosa. ed egli si mise alla loro testa.
Judg	3	28	E disse loro: Seguitemi, perché l'Eterno vi ha dato nelle mani i Moabiti, vostri nemici. Quelli scesero dietro a lui si impadronirono dei guadi del Giordano che portavano a Moab e non lasciarono passare alcuno.
Judg	3	29	In quel tempo sconfissero circa diecimila Moabiti, tutti robusti e valorosi non ne scampò neppure uno.
Judg	3	30	Così in quel giorno, Moab fu umiliato sotto la mano d'Israele, e il paese ebbe riposo per ottant'anni.
Judg	3	31	Dopo Ehud, venne Shamgar figlio di Anath. Egli sconfisse seicento Filistei con un pungolo da buoi; anch'egli liberò Israele.
------------------------Giudici, capitolo 4
Judg	4	1	Morto Ehud, i figli d'Israele ritornarono a fare ciò che è male agli occhi dell'Eterno.
Judg	4	2	E l'Eterno li diede nelle mani di Jabin. re di Canaan, che regnava a Hatsor. Il capo del suo esercito era Sisera, che abitava a Harosceth delle nazioni.
Judg	4	3	E i figli d'Israele gridarono all'Eterno, perché Jabin aveva novecento carri di ferro, e già da venti anni opprimeva duramente i figli d'Israele.
Judg	4	4	In quel tempo era giudice d'Israele una profetessa. Debora. moglie di Lappidoth.
Judg	4	5	Essa era solita sedere sotto la palma di Debora, fra Ramah e Bethel, nella regione montuosa di Efraim, e i figli d'Israele venivano da lei per farsi rendere giustizia.
Judg	4	6	Or ella mandò a chiamare Barak, figlio di Abinoam, da Kedesh di Neftali, e gli disse: Non ti ha l'Eterno, il DIO d'Israele, comandato: Va', marcia sul monte Tabor e prendi con te diecimila uomini dei figli di Neftali e dei figli di Zabulon.
Judg	4	7	lo attirerò verso di te al torrente Kishon, Sisera, capo dell'esercito di Jabin, con i suoi carri e le sue truppe numerose, e lo darò nelle tue mani"?.
Judg	4	8	Barak le rispose: Se vieni con me, andrò; ma se non vieni con me, non andrò.
Judg	4	9	Ella disse: Certamente verrò con te; tuttavia nel viaggio che stai intraprendendo non conseguirai per te gloria alcuna, perché l'Eterno consegnerà Sisera nelle mani di una donna. Poi Debora si levò e andò con Barak a Kedesh.
Judg	4	10	Barak convocò Zabulon e Neftali a Kedesh; si mosse alla testa di diecimila uomini, e Debora salì con lui.
Judg	4	11	Or Heber, il Keneo, si era separato dai Kenei, discendenti di Hobab, suocero di Mosè, e aveva piantato le sue tende alla quercia di Tsaannaim, che è presso Kedesh.
Judg	4	12	Fu riferito a Sisera che Barak, figlio di Abinoam, era salito sul monte Tabor.
Judg	4	13	Così Sisera adunò tutti i suoi carri, novecento carri di ferro, e tutta la gente che era con lui, da Haiosceth delle nazioni fino al torrente Kishon.
Judg	4	14	Allora Debora disse a Barak: Levati perché questo è il giorno in cui l'Eterno ha dato Sisera nelle tue mani. Non è forse l'Eterno uscito davanti a te?. Così Barak scese dal monte Tabor, seguito da diecimila uomini.
Judg	4	15	L'Eterno sconfisse Sisera, tutti i suoi carri e tutto il suo esercito, che fu passato a fil di spada davanti a Barak; Sisera però scese dal carro e fuggì a piedi.
Judg	4	16	Ma Barak inseguì i carri e l'esercito fino ad Harosceth delle nazioni; e tutto l'esercito di Sisera cadde sotto i colpi della spada; non ne scampò neppure uno.
Judg	4	17	Nel frattempo Sisera era fuggito a piedi verso la tenda di Jael moglie di Heber, il Keneo, perché vi era pace fra Jabinre di Hatsor, e la casa di Heber il Keneo.
Judg	4	18	Jael uscì allora incontro a Sisera e gli disse: Entra, signor mio, entra da me; non temere Così egli entrò da lei nella tenda, ed essa lo copri con una coperta.
Judg	4	19	Poi egli le disse: Deh, dammi un po di acqua da bere, perché ho sete. Così essa aperse l'otre del latte e gli diede da bere; quindi lo coprì.
Judg	4	20	Egli le disse: Sta' all'ingresso della tenda; e se qualcuno viene a interrogarti dicendo: C'è qualcuno qui?, tu dirai: Non c'è nessuno.
Judg	4	21	Allora Jael, moglie di Heber, prese un piolo della tenda e prese in mano un martello, si avvicinò a lui pian piano e gli piantò nella tempia il piolo, che penetrò in terra. Egli era profondamente addormentato e sfinito; e così morì.
Judg	4	22	Or ecco, come Barak inseguiva Sisera, Jael uscì ad incontrarlo e gli disse: Vieni e ti mostrerò l'uomo che cerchi. Egli entrò da lei nella tenda, ed ecco Sisera giaceva morto col piolo nelle tempie.
Judg	4	23	Così in quel giorno DIO umiliò Jabin, re di Canaan, davanti ai figli d'Israele.
Judg	4	24	La mano dei figli d'Israele si fece sempre piú pesante su Jabin, re di Canaan, finché giunsero a distruggere interamente Jabin, re di Canaan
------------------------Giudici, capitolo 5
Judg	5	1	In quel giorno Debora cantò questo cantico con Barak, figlio di Abinoam, dicendo:
Judg	5	2	Poiché i capi hanno preso il comando in Israele, poiché il popolo si è offerto spontaneamente, benedite l'Eterno!
Judg	5	3	Ascoltate, o re! Porgete l'orecchio, o principi! lo, proprio io, canterò all'Eterno, canterò le lodi dell'Eterno, il DIO d'Israele.
Judg	5	4	O Eterno quando uscisti da Seir, quando avanzasti dai campi di Edom, la terra tremò e i cieli stillarono; si, le nubi stillarono acqua.
Judg	5	5	I monti si sciolsero davanti all'Eterno il Sinai stesso tremò davanti all'Eterno, il DIO d'Israele!
Judg	5	6	Ai giorni di Shamgar, figlio di Anath, ai giorni di Jael, le strade erano deserte, e i viandanti seguivano sentieri tortuosi.
Judg	5	7	Mancavano i capi in Israele; si, mancavano, finché non sorsi io, Debora, sorsi come madre in Israele.
Judg	5	8	Sceglievano nuovi dèi, e la guerra era alle porte. Non si vedeva neppure uno scudo o una lancia, fra quarantamila uomini d'Israele.
Judg	5	9	Il mio cuore va ai condottieri d'Israele, che si offersero spontaneamente fra il popolo. Benedite l'Eterno!
Judg	5	10	Voi che cavalcate asine bianche, voi che sedete su ricchi tappeti e voi che camminate per le vie, cantate!
Judg	5	11	Lungi dalle grida degli arcieri tra gli abbeveratoi, celebrino le opere giuste dell'Eterno, le opere giuste per i suoi capi in Israele! Allora il popolo dell'Eterno discese alle porte.
Judg	5	12	Destati, destati, o Debora! Destati, intona un canto! Levati, o Barak, e conduci via i tuoi prigionieri o figlio di Abinoam!
Judg	5	13	Allora fece governare il residuo sui nobili del popolo, l'Eterno fece governare me fra i potenti.
Judg	5	14	Da Efraim vennero quelli che avevano le radici in Amalek; al tuo seguito, Beniamino, fra le tue genti; da Makir scesero dei capi, e da Zabulon quelli che portano il bastone del comando.
Judg	5	15	I principi di Issacar vennero con Debora; come Issacar, così Barak; essi si slanciarono nella valle sulle sue orme. Fra le divisioni di Ruben, grandi furono le risoluzioni del cuore!
Judg	5	16	Perché sei tu rimasto fra i chiusi ad ascoltare il flauto dei pastori? Fra le divisioni di Ruben, grandi furono le liberazioni del cuore!
Judg	5	17	Galaad si è fermato al di là del Giordano; e perché Dan è rimasto sulle navi? Ascer si è stabilito presso il lido del mare ed è rimasto nei suoi porti.
Judg	5	18	Zabulon è un popolo che ha messo in pericolo la sua vita fino alla morte, e anche Neftali sulle alture della campagna.
Judg	5	19	I re vennero e combatterono; allora combatterono i re di Canaan a Taanach presso le acque di Meghiddo; ma non riportarono alcun bottino d'argento.
Judg	5	20	Dal cielo le stelle combatterono, dai loro percorsi combatterono contro Sisera.
Judg	5	21	Il torrente Kishon li travolse, l'antico torrente, il torrente Kishon. Anima mia, procedi con forza!
Judg	5	22	Allora gli zoccoli dei cavalli battevano con forza al galoppo, al galoppo dei loro destrieri.
Judg	5	23	"Maledite Meroz," disse l'Angelo dell'Eterno, maledite, maledite i suoi abitanti, perché non vennero in aiuto dell'Eterno, in aiuto dell'Eterno in mezzo ai suoi prodi!.
Judg	5	24	Benedetta sia fra le donne Jael moglie di Heber, il Keneo! Sia benedetta fra le donne che abitano nelle tende!
Judg	5	25	Egli chiese acqua, e lei gli diede latte; in una coppa da principi gli offerse della crema.
Judg	5	26	Con una mano afferrò il piolo e con la destra il martello degli artigiani; colpì Sisera gli spaccò la testa, gli fracassò, gli trapassò le tempie.
Judg	5	27	Ai piedi di lei si piegò, cadde e giacque esanime; ai piedi di lei si piegò cadde; dove si piegò, là cadde morto.
Judg	5	28	La madre di Sisera guardò dalla finestra e gridò attraverso l'inferriata: Perché il suo carro tarda tanto ad arrivare? Perché procedono così al rilento i suoi carri?.
Judg	5	29	Le piú savie delle sue dame le risposero, ed ella ripetè tra sé le sue parole:
Judg	5	30	"Essi hanno trovato bottino e stanno facendo le parti. Per ogni uomo una o due fanciulle; per Sisera un bottino di vesti variopinte, un bottino di vesti variopinte e ricamate, di vesti variopinte e ricamate d'ambo i lati per le spalle di quelli che portano via il bottino".
Judg	5	31	Così periscano tutti i tuoi nemici, o Eterno! Ma quelli che ti amano siano come il sole, quando si leva in tutta la sua forza!. Poi il paese ebbe riposo per quarant'anni.
------------------------Giudici, capitolo 6
Judg	6	1	Ora i figli d'Israele fecero ciò che è male agli occhi dell'Eterno, e l'Eterno li diede nelle mani di Madian per sette anni.
Judg	6	2	La mano di Madian si fece forte contro Israele; per paura dei Madianiti, i figli d'Israele si fecero le caverne che sono nei monti, e le spelonche e i forti.
Judg	6	3	Quando Israele aveva seminato, i Madianiti con gli Amalekiti e con i figli dell'est salivano contro di lui,
Judg	6	4	si accampavano contro gl'Israeliti, distruggevano tutti i prodotti del paese fin verso Gaza e non lasciavano in Israele né mezzi di sussistenza, né pecore, né buoi, né asini.
Judg	6	5	Poiché salivano col loro bestiame e con le loro tende, e arrivavano numerosi come locuste; essi e i loro cammelli erano innumerevoli, e venivano nel paese per devastarlo.
Judg	6	6	Israele fu perciò ridotto in grande povertà a motivo di Madian, e i figli d'Israele gridarono all'Eterno.
Judg	6	7	Quando i figli d'Israele gridarono all'Eterno a motivo di Madian,
Judg	6	8	l'Eterno mandò ai figli d'Israele un profeta, che disse loro: Così dice l'Eterno, il DIO d'Israele: lo vi feci salire dall'Egitto e vi ho fatto uscire dalla casa di schiavitú;
Judg	6	9	vi liberai dalla mano degli Egiziani e dalla mano di tutti coloro che vi opprimevano; li scacciai davanti a voi e vi diedi il loro paese,
Judg	6	10	e vi dissi: lo sono l'Eterno, il vostro DIO; non temete gli dèi degli Amorei nel paese dei quali abitate; ma voi non avete dato ascolto alla mia voce.
Judg	6	11	Poi venne l'Angelo dell'Eterno e si sedette sotto la quercia di Ofrah, che apparteneva a Joash, Abiezerita, mentre suo figlio Gedeone batteva il grano nello strettoio, per sottrarlo ai Madianiti.
Judg	6	12	L'Angelo dell'Eterno gli apparve e gli disse: L'Eterno è con te, o guerriero valoroso!.
Judg	6	13	Gedeone gli rispose: Signore mio, se l'Eterno è con noi, perché mai ci è avvenuto tutto questo? Dove sono tutti i suoi prodigi che i nostri padri ci hanno narrato dicendo: Non ci fece l'Eterno uscire dall'Egitto?. Ma ora l'Eterno ci ha abbandonato e ci ha dato nelle mani di Madian.
Judg	6	14	Allora l'Eterno si volse a lui e gli disse: Va' con questa tua forza e salva Israele dalla mano di Madian. Non sono io che ti mando?.
Judg	6	15	Egli gli rispose: O mio Signore, come salverò Israele Ecco, la mia famiglia è la piú debole di Manasse, e io sono il piú piccolo nella casa di mio padre.
Judg	6	16	L'Eterno gli disse: Ma io sarò con te e tu sconfiggerai i Madianiti come se fossero un uomo solo.
Judg	6	17	Gli disse allora Gedeone: Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, dammi un segno che sei tu che parli con me.
Judg	6	18	Deh, non te ne andare di qui prima che io torni da te, ti porti la mia oblazione di cibo e te la metta davanti. L'Eterno disse: Aspetterò finché tu ritorni.
Judg	6	19	Allora Gedeone entrò in casa e preparò un capretto e delle focacce azzime con un'efa di farina; mise la carne in un canestro e il brodo in una pentola, li portò a lui sotto la quercia e glieli offrì.
Judg	6	20	L'Angelo di DIO gli disse: Prendi la carne e le focacce azzime, mettile su questa roccia e versavi sopra il brodo. Ed egli fece così.
Judg	6	21	Allora l'Angelo dell'Eterno stese la punta del bastone che aveva in mano e toccò la carne e le focacce azzime; e dalla roccia salì un fuoco che consumò la carne e le focacce azzime; poi l'Angelo dell'Eterno scomparve dai suoi occhi.
Judg	6	22	Così Gedeone si rese conto che era l'Angelo dell'Eterno, e disse: Ahimè, o Signore, o Eterno! Poiché ho visto l'Angelo dell'Eterno faccia a faccia!.
Judg	6	23	L'Eterno gli disse: La pace sia con te; non temere, non morrai!.
Judg	6	24	Allora Gedeone costruì in quel luogo un altare all'Eterno e lo chiamò Jehovah Shalom. Esso si trova anche oggi a Ofrah degli Abiezeriti.
Judg	6	25	In quella stessa notte l'Eterno gli disse: Prendi il toro di tuo padre e il secondo toro di sette anni, demolisci l'altare di Baal che appartiene a tuo padre e abbatti l'Ascerah che gli sta vicino;
Judg	6	26	poi costruisci un altare all'Eterno, il tuo DIO, in cima a questa roccia nell'ordine dovuto; prendi quindi il secondo toro e offrilo in olocausto sulla legna dell'Ascerah che avrai abbattuto.
Judg	6	27	Allora Gedeone prese dieci uomini fra i suoi sei e fece come l'Eterno gli aveva detto; ma poiché aveva paura della casa di suo padre e della gente della città, invece di farlo di giorno, lo fece di notte.
Judg	6	28	Quando il mattino seguente la gente della città si alzò, vide che l'altare di Baal era stato demolito, che l'Ascerah postovi accanto era abbattuto e che il secondo toro era offerto in olocausto sull'altare che era stato costruito.
Judg	6	29	E si dissero l'un l'altro: Chi ha fatto questo?. Quando poi si informarono e chiesero, fu loro detto: Gedeone, figlio di Joash ha fatto questo.
Judg	6	30	Allora la gente della città disse a Joash: Conduci fuori tuo figlio e sia messo a morte, perché ha demolito l'altare di Baal e ha abbattuto l'Ascerah che gli stava vicino.
Judg	6	31	Joash rispose a tutti quelli che si levavano contro di lui: Volete voi difendere la causa di Baal o venirgli in aiuto? Chi vorrà difendere la sua causa sarà messo a morte prima di domani mattina. Se egli è dio, difenda da sé la sua causa, poiché hanno demolito il suo altare.
Judg	6	32	Perciò quel giorno Gedeone fu chiamato Jerubbaal, perché si disse: Sia Baal a combattere contro di lui, poiché egli ha demolito il suo altare.
Judg	6	33	Or tutti i Madianiti, gli Amalekiti e i figli dell'est si radunarono, passarono il Giordano, e si accamparono nella valle di Jezreel.
Judg	6	34	Ma lo Spirito dell'Eterno investì Gedeone che suonò la tromba; e gli Abiezeriti furono convocati per seguirlo.
Judg	6	35	Egli mandò anche messaggeri in tutto Manasse, che fu pure convocato per seguirlo; mandò inoltre messaggeri nelle tribú di Ascer, Zabulon e di Neftali, le quali salirono a incontrare gli altri.
Judg	6	36	Poi Gedeone disse a DIO: Se intendi salvare Israele per mia mano, come hai detto,
Judg	6	37	ecco, io metterò un vello di lana sull'aia: se c'è rugiada soltanto sul vello e tutto il terreno all'intorno rimane asciutto, allora saprò che intendi salvare Israele per mia mano, come hai detto.
Judg	6	38	E così avvenne. Il mattino dopo Gedeone si levò per tempo, strizzò il vello e ne spremette la rugiada; ne uscì una coppa piena d'acqua.
Judg	6	39	Ma Gedeone disse ancora a DIO: Non si accenda la tua ira contro di me; io parlerò ancora una volta. Deh, lasciami fare la prova col vello ancora una volta soltanto. Rimanga asciutto solo il vello e ci sia rugiada su tutto il terreno all'intorno.
Judg	6	40	E DIO fece così quella notte: soltanto il vello rimase asciutto, e ci fu rugiada su tutto il terreno all'intorno.
------------------------Giudici, capitolo 7
Judg	7	1	Jerubbaal dunque (cioè Gedeone) e tutta la gente che era con lui si levarono al mattino presto e si accamparono presso la sorgente di Harod. L'accampamento di Madian era a nord del loro, presso la collina di Moreh, nella valle.
Judg	7	2	Allora l'Eterno disse a Gedeone: Per me la gente che è con te è troppo numerosa, perché io dia Madian nelle sue mani; Israele potrebbe vantarsi di fronte a me e dire: E' la mia mano che mi ha salvato.
Judg	7	3	Ora dunque proclama a tutto il popolo, dicendo: Chiunque ha paura e trema, torni indietro e si allontani dal monte Galaad. Allora tornarono indietro ventiduemila uomini del popolo, e ne rimasero diecimila.
Judg	7	4	L'Eterno disse a Gedeone: La gente è ancora troppo numerosa; falli scendere all'acqua, e là io li metterò alla prova per te. Colui del quale ti dirò: Questi venga con te, verrà con te; e colui del quale ti dirò: Questi non venga con te, non verrà.
Judg	7	5	Gedeone fece dunque scendere la gente all'acqua; e l'Eterno gli disse: Tutti quelli che lambiranno l'acqua con la lingua, come la lambisce il cane, li metterai da parte; e così farai con tutti quelli che per bere si metteranno inginocchio.
Judg	7	6	Il numero di quelli che lambirono l'acqua portandosela alla bocca nella mano fu di trecento uomini; tutto il resto della gente si mise in ginocchio per bere l'acqua.
Judg	7	7	Allora l'Eterno disse a Gedeone: Mediante questi trecento uomini che hanno lambito l'acqua io vi salverò e darò i Madianiti nelle tue mani. Tutti gli altri tornino ciascuno a casa sua
Judg	7	8	Allora i trecento uomini presero nelle loro mani le provviste e le loro trombe; così Gedeone rimandò tutti gli altri uomini d'Israele, ciascuno alla sua tenda, ma tenne con sé i trecento uomini. Or l'accampamento di Madian si trovava sotto a lui, nella valle.
Judg	7	9	In quella stessa notte l'Eterno disse a Gedeone: Levati e piomba sull'accampamento, perché io te l'ho dato nelle mani.
Judg	7	10	Ma se hai paura di farlo, scendi all'accampamento con Purah, tuo servo,
Judg	7	11	e udrai quello che dicono; dopo ciò, le tue mani saranno fortificate per piombare sull'accampamento. Egli dunque scese con Purah, suo servo, fino agli avamposti dell'accampamento.
Judg	7	12	Or Madianiti, gli Amalekiti e tutti i figli dell'est erano sparsi nella valle come una moltitudine di locuste, e i loro cammelli erano innumerevoli come la sabbia che è sul lido del mare.
Judg	7	13	Quando Gedeone arrivò, ecco un uomo raccontava un sogno al suo compagno e diceva: Ho appena fatto un sogno; mi pareva di vedere un pane d'orzo rotolare nell'accampamento di Madian, giungere alla tenda e colpirla, così da farla cadere, rovesciarla e farla crollare.
Judg	7	14	Allora il suo compagno gli rispose e disse: Questo non è altro che la spada di Gedeone, figlio di Joash, uomo d'Israele; nelle sue mani DIO ha dato Madian e l'intero accampamento.
Judg	7	15	All'udire il racconto del sogno e la sua interpretazione, Gedeone si prostrò in adorazione; poi tornò all'accampamento d'Israele e disse: Levatevi, perché l'Eterno ha dato nelle vostre mani l'accampamento di Madian!.
Judg	7	16	Divise quindi i trecento uomini in tre schiere e consegnò a tutti trombe e brocche vuote con fiaccole dentro alle brocche;
Judg	7	17	e disse loro: Guardate me e fate come farò io; quando sarò giunto ai margini dell'accampamento voi farete esattamente come faccio io.
Judg	7	18	Quando suonerò la tromba, io e tutti quelli che sono con me, anche voi suonerete le trombe intorno a tutto l'accampamento e griderete: Per l'Eterno e per Gedeone.
Judg	7	19	Gedeone e i cento uomini che erano con lui giunsero ai margini dell'accampamento all'inizio della vigilia di mezzanotte, appena dopo il cambio delle sentinelle. Essi suonarono le trombe e spezzarono le brocche che tenevano in mano.
Judg	7	20	Allora le tre schiere suonarono le trombe e spezzarono le brocche tenendo con la sinistra le fiaccole e con la destra le trombe per suonare, e si misero a gridare: La spada dell'Eterno e di Gedeone!.
Judg	7	21	Ognuno di loro rimase al suo posto intorno all'accampamento; l'intero esercito nemico invece si mise a correre, a gridare e a fuggire.
Judg	7	22	Mentre i trecento uomini suonavano le trombe, l'Eterno fece volgere la spada di ciascuno contro il proprio compagno per tutto l'accampamento. L'esercito nemico oggi fino a Beth-Scittah, verso Tserah, fino ai margini di Abel-Meholah presso Tabbath.
Judg	7	23	Allora gli Israeliti di Neftali, di Ascer e di tutto Manasse si radunarono e inseguirono i Madianiti.
Judg	7	24	Gedeone mandò quindi messaggeri per tutta la regione montuosa di Efraim a dire: Scendete contro i Madianiti e impadronitevi dei guadi delle acque fino a Beth-Barah e al Giordano. Così tutti gli uomini di Efraim si radunarono e si impadronirono dei guadi delle acque fino a Beth-Barah e al Giordano.
Judg	7	25	E presero due principi di Madian Oreb e Zeeb; uccisero Oreb al masso di Oreb, e Zeeb allo strettoio di Zeeb. Inseguirono i Madianiti e portarono le teste di Oreb e di Zeeb a Gedeone, dall'altro lato del Giordano.
------------------------Giudici, capitolo 8
Judg	8	1	Gli uomini di Efraim dissero a Gedeone: Perché ti sei comportato in questo modo con noi, non chiamandoci quando sei andato a combattere contro Madian?. Ed ebbero con lui un'aspra contesa.
Judg	8	2	Egli rispose loro: Che ho fatto io a vostro confronto? La racimolatura di Efraim non vale forse di piú della vendemmia di Abiezer?
Judg	8	3	DIO vi ha dato nelle mani i principi di Madian, Oreb e Zeeb; che cosa ho potuto fare io a vostro confronto?. Quando disse questo, la loro ira contro di lui si calmò.
Judg	8	4	Gedeone arrivò quindi al Giordano e lo passò con i trecento uomini che erano con lui; benché stanchi, essi continuavano a inseguire il nemico.
Judg	8	5	Disse a quelli di Sukkoth: Date, vi prego, dei pani alla gente che mi segue, perché è stanca, e io sto inseguendo Zebah e Tsalmunna, re di Madian.
Judg	8	6	Ma i capi di Sukkoth risposero: Sono forse Zebah e Tsalmunna già nelle tue mani, perché dobbiamo dare del pane al tuo esercito?.
Judg	8	7	Allora Gedeone disse: Per questo quando l'Eterno mi avrà dato nelle mani Zebah e Tsalmunna, lacererò il vostro corpo con le spine del deserto e con i rovi.
Judg	8	8	Di là sali a Penuel e parlò a quei di Penuel nello stesso modo; gli uomini di Penuel gli risposero come avevano fatto gli uomini di Sukkoth.
Judg	8	9	Così egli parlò anche agli uomini di Penuel, dicendo: Quando tornerò in pace, abbatterò questa torre.
Judg	8	10	Or Zebah e Tsalmunna erano a Karkor col loro esercito di circa quindicimila uomini, tutto ciò che rimaneva dell'intero esercito dei figli dell'est, poiché centoventimila uomini che brandivano la spada erano stati uccisi.
Judg	8	11	Gedeone salì per la via di quelli che abitavano in tende, a est di Nobah e di Jogbehah, e sconfisse l'esercito che si credeva al sicuro.
Judg	8	12	E Zebah e Tsalmunna si diedero alla fuga; ma egli li inseguì, prese i due re di Madian, Zebah e Tsalmunna, e sbaragliò l'intero esercito.
Judg	8	13	Poi Gedeone, figlio di Joash, tornò alla battaglia per la salita di Heres.
Judg	8	14	Catturò un giovane della gente di Sukkoth e lo interrogò ed egli gli mise per scritto i nomi dei capi e degli anziani di Sukkoth, settantasette uomini.
Judg	8	15	Poi venne dagli uomini di Sukkoth e disse: Ecco Zebah e Tsalmunna, a proposito dei quali mi avete deriso dicendo: Sono forse Zebah e Tsalmunna già nelle tue mani, perché dobbiamo dare del pane alla tua gente stanca?.
Judg	8	16	prese quindi gli anziani della città e con le spine del deserto e con i rovi diede una lezione agli uomini di Sukkoth.
Judg	8	17	Abbatté pure la torre di Penuel e uccise gli uomini della città.
Judg	8	18	Poi disse a Zebah e a Tsalmunna: Come erano gli uomini che avete ucciso al Tabor?. Essi risposero: Erano come te ognuno di loro aveva l'aspetto di un figlio di re.
Judg	8	19	Egli riprese: Erano miei fratelli, figli di mia madre; come è vero che l'Eterno vive, se aveste risparmiato la loro vita, io non vi ucciderei!.
Judg	8	20	Poi disse a Jether, suo primogenito: Levati e uccidili!. Ma il giovane non estrasse la spada, perché aveva paura poiché era ancora giovane.
Judg	8	21	Allora Zebah e Tsalmunna dissero: Levati tu stesso e dacci addosso, poiché qual è l'uomo tale è la sua forza. Così Gedeone si levò e uccise Zebah e Tsalmunna, e prese le mezzelune che i loro camelli portavano al collo.
Judg	8	22	Allora gli uomini d'Israele dissero a Gedeone: Regna su di noi tu, tuo figlio e il figlio di tuo figlio, perché ci hai liberati dalla mano di Madian.
Judg	8	23	Ma Gedeone rispose loro: Io non regnerò su di voi, e neppure mio figlio regnerà su di voi!.
Judg	8	24	Poi Gedeone disse loro: Voglio però chiedervi una cosa: ciascuno di voi mi dia gli orecchini del suo bottino. Essi avevano degli orecchini d'oro perché erano Ismaeliti.
Judg	8	25	Essi risposero: Noi li daremo volentieri. Così stesero un mantello e ciascuno vi gettò gli orecchini del suo bottino.
Judg	8	26	Il peso degli orecchini d'oro che egli aveva chiesto fu di millesettecento sicli d'oro oltre le mezzelune, i pendenti e le vesti di porpora che i re di Madian indossavano, e oltre i collari che i loro cammelli avevano al collo.
Judg	8	27	Poi Gedeone ne fece un efod, che pose in Ofrah, sua città; tutto Israele vi andò a prostituirsi con esso, e diventò un laccio per Gedeone e per la sua casa.
Judg	8	28	Così Madian fu umiliato davanti ai figli d'Israele e non alzò piú il capo; e il paese ebbe riposo per quarant'anni, durante la vita di Gedeone.
Judg	8	29	Poi Jerubbaal, figlio di Joash, tornò a dimorare a casa sua.
Judg	8	30	Or Gedeone ebbe settanta figli che uscirono dai suoi lombi, perché ebbe molte mogli.
Judg	8	31	La sua concubina, che stava a Sichem, gli partorì anch'ella un figlio, a cui pose nome Abimelek.
Judg	8	32	Poi Gedeone, figlio di Joash, morì in buona vecchiaia e fu sepolto nella tomba di Joash suo padre, a Ofrah degli Abiezeriti.
Judg	8	33	Dopo la morte di Gedeone i figli d'Israele ricominciarono a prostituirsi ai Baal, e presero Baal-Berith come loro dio.
Judg	8	34	I figli d'Israele non si ricordarono dell'Eterno, il loro DIO, che li aveva liberati dalle mani di tutti i loro nemici tutt'intorno,
Judg	8	35	e non dimostrarono alcuna gratitudine alla casa di Jerubbaal (cioè di Gedeone per tutto il bene che egli aveva fatto a Israele.
------------------------Giudici, capitolo 9
Judg	9	1	Or Abimelek, figlio di Jerubbaal, andò a Sichem dai fratelli di sua madre e parlò con loro e a tutta la famiglia del padre di sua madre, dicendo:
Judg	9	2	Deh, dite a tutti gli abitanti di Sichem: Che cosa è meglio per voi, che tutti i settanta figli di Jerubbaal regnino su di voi, oppure che regni su di voi uno solo?. E ricordatevi che io sono vostre ossa e vostra carne.
Judg	9	3	I fratelli di sua madre riportarono tutte queste parole intorno a lui a tutti gli abitanti di Sichem; e il loro cuore si piegò a favore di Abimelek, perché dissero: nostro fratello.
Judg	9	4	Così gli diedero settanta sicli d'argento, che tolsero dal tempio di Baal-Berith, con i quali Abimelek assoldò uomini di nessun valore e temerari; ed essi lo seguirono.
Judg	9	5	Poi egli andò alla casa di suo padre a Ofrah e uccise sopra una stessa pietra i suoi fratelli, i settanta figli di Jerubbaal. Ma Jotham, figlio minore di Jerubbaal, scampò, perché si era nascosto.
Judg	9	6	Allora tutti gli abitanti di Sichem e tutta la casa di Millo si radunarono e andarono a proclamare re Abimelek, presso la quercia della stele che si trova a Sichem.
Judg	9	7	Quando Jotham fu informato della cosa, andò a porsi sulla sommità del monte Gherizim e, alzando la voce, gridò: Ascoltatemi, abitanti di Sichem, e possa DIO ascoltare voi!
Judg	9	8	Un giorno gli alberi si misero in cammino per ungere un re che regnasse su di loro; e dissero all'ulivo: Regna su di noi.
Judg	9	9	Ma l'ulivo rispose loro: Rinuncerò io al mio olio col quale DIO e gli uomini sono onorati, per andare ad agitarmi sopra gli alberi?.
Judg	9	10	Allora gli alberi dissero al fico: Vieni tu a regnare su di noi.
Judg	9	11	Ma il fico rispose loro: Rinuncerò io alla mia dolcezza e al mio frutto squisito per andare ad agitarmi sopra gli alberi?.
Judg	9	12	Allora gli alberi dissero alla vite: Vieni tu a regnare su di noi.
Judg	9	13	Ma la vite rispose loro: Rinuncerò io al mio mosto che rallegra DIO e gli uomini, per andare ad agitarmi sopra gli alberi?.
Judg	9	14	Allora tutti gli alberi dissero al rovo: Vieni tu a regnare su di noi.
Judg	9	15	Il rovo rispose agli alberi: Se volete veramente ungermi re per regnare su di voi, venite a ripararvi alla mia ombra; altrimenti esca dal rovo un fuoco, che divori i cedri del Libano!.
Judg	9	16	Ma voi non avete agito con fedeltà e integrità proclamando re Abimelek, non vi siete comportati bene verso Jerubbaal e la sua casa e non lo avete trattato come meritava,
Judg	9	17	perché mio padre ha combattuto per voi, ha messo a repentaglio la propria vita e vi ha liberato dalle mani di Madian.
Judg	9	18	Oggi invece voi siete insorti contro la casa di mio padre, avete ucciso i suoi settanta figli sulla stessa pietra e avete proclamato re dei Sichemiti Abimelek figlio della sua serva, perché è vostro fratello.
Judg	9	19	Se dunque oggi avete agito con fedeltà e con integrità verso Jerubbaal e la sua casa, godetevi Abimelek, ed egli si goda voi!
Judg	9	20	Ma se la cosa non è così, esca da Abimelek un fuoco che divori gli abitanti di Sichem e la casa di Millo, ed esca dagli abitanti di Sichem e dalla casa di Millo un fuoco che divori Abimelek.
Judg	9	21	Poi Jotham corse via, fuggì e andò a stare a Beer per paura di suo fratello Abimelek.
Judg	9	22	Abimelek padroneggiò sopra Israele tre anni.
Judg	9	23	Poi DIO mandò un cattivo spirito fra Abimelek e gli abitanti di Sichem, e gli abitanti di Sichem tradirono Abimelek,
Judg	9	24	affinché la violenza fatta ai settanta figli di Jerubbaal fosse risolta, e il loro sangue ricadesse sul loro fratello Abimelek, che li aveva uccisi e sugli abitanti di Sichem, che l'avevano aiutato a uccidere i suoi fratelli.
Judg	9	25	Gli abitanti di Sichem misero uomini in agguato contro di lui sulla cima dei monti, ed essi depredarono tutti quelli che passavano sulla strada vicino a loro. Abimelek fu informato della cosa.
Judg	9	26	Poi Gaal, figlio di Ebed, e i suoi fratelli vennero e si trasferirono a Sichem, e gli abitanti di Sichem riposero in lui la loro fiducia.
Judg	9	27	Essi uscirono nei campi, raccolsero l'uva nelle loro vigne, la pigiarono e fecero festa. Poi entrarono nella casa del loro dio, mangiarono, bevvero e maledissero Abimelek.
Judg	9	28	Gaal, figlio di Ebed, disse: Chi è Abimelek e che cosa è Sichem, perché lo dobbiamo servire? Non è forse figlio di Jerubbaal, e non è Zebul il suo luogotenente? Servite piuttosto agli uomini di Hamor, padre di Sichem! Ma perché mai dovremmo noi servire costui?
Judg	9	29	Se questo popolo fosse sotto di me, io scaccerei Abimelek!. Poi disse ad Abimelek: Rinforza il tuo esercito e fatti avanti!.
Judg	9	30	Quando Zebul, governatore della città udì le parole di Gaal, figlio di Ebed, si accese d'ira,
Judg	9	31	e mandò segretamente messaggeri ad Abimelek per dirgli: Ecco, Gaal figlio di Ebed, e i suoi fratelli sono venuti a Sichem, ed ecco, sollevano la città contro di te.
Judg	9	32	Or dunque levati di notte, tu e la gente che è con te, e tendi un'imboscata nella campagna;
Judg	9	33	e domattina, appena spunta il sole, ti leverai e piomberai sulla città. Quando poi Gaal con la gente che è con lui uscirà contro di te, tu gli farai quel che credi opportuno.
Judg	9	34	Abimelek e tutta la gente che era con lui si levarono di notte e tesero un'imboscata contro Sichem, divisi in quattro schiere.
Judg	9	35	Quando Gaal, figlio di Ebed, uscì e si fermò all'ingresso della porta della città Abimelek uscì dall'imboscata con la gente che era con lui.
Judg	9	36	Nel vedere quella gente, Gaal disse a Zebul: Ecco gente che scende dall'alto dei monti. Ma Zebul gli rispose: Tu scambi l'ombra dei monti per uomini.
Judg	9	37	Gaal riprese a parlare, dicendo: Guarda, c'è gente che scende dalle alture del paese, e un'altra schiera sta arrivando per la via della quercia degli indovini.
Judg	9	38	Allora Zebul gli disse: Dov'è la tua spavalderia di quando dicevi: Chi è Abimelek, perché lo dobbiamo servire?. Non è questo il popolo che disprezzavi? Orsù, fatti avanti e combatti contro di lui!.
Judg	9	39	Allora Gaal uscì alla testa degli abitanti di Sichem e diede battaglia ad Abimelek.
Judg	9	40	Ma Abimelek lo inseguì, ed egli fuggì davanti a lui; molti uomini caddero mortalmente feriti fino all'ingresso della porta.
Judg	9	41	Abimelek si fermò quindi ad Arumah, e Zebul scacciò Gaal e i suoi fratelli, che non poterono piú rimanere a Sichem.
Judg	9	42	Il giorno seguente il popolo di Sichem uscì per i campi; e Abimelek ne fu informato.
Judg	9	43	Egli prese allora la sua gente, la divise in tre schiere, e fece un'imboscata nei campi; quando vide che il popolo usciva dalla città, gli si levò contro e ne fece una strage.
Judg	9	44	Poi Abimelek e la gente che aveva con sé si precipitarono in avanti e vennero a porsi all'ingresso della porta della città, mentre le altre due schiere si gettarono su tutti quelli che erano nei campi e ne fecero una strage.
Judg	9	45	Abimelek prese d'assalto la città tutto quel giorno, la espugnò e uccise il popolo che vi si trovava; poi spianò la città e la cosparse di sale.
Judg	9	46	Quando tutti gli abitanti della torre di Sichem udirono questo, si ritirarono nel torrione del tempio del dio Berit.
Judg	9	47	Fu così riferito ad Abimelek che tutti gli abitanti della torre di Sichem si erano radunati insieme.
Judg	9	48	Allora Abimelek salì sul monte Tsalmon, lui con tutta la gente che aveva con sé; poi Abimelek impugnò una scure, tagliò il ramo di un albero, lo sollevò e se lo mise in spalla; disse quindi alla gente che era con lui: Ciò che mi avete visto fare, fatelo presto anche voi!.
Judg	9	49	Così ciascuno di loro tagliò un ramo e seguì Abimelek; posero i rami contro il torrione e arsero il torrione al di sopra di loro. Così perì tutta la gente della torre di Sichem, circa mille persone, fra uomini e donne.
Judg	9	50	Poi Abimelek andò a Thebets, cinse d'assedio Thebets e la espugnò.
Judg	9	51	Or in mezzo alla città c'era una torre fortificata, dove si rifugiarono tutti gli abitanti della città, uomini e donne; si rinchiusero dentro e salirono sul tetto della torre.
Judg	9	52	Così Abimelek giunse ai piedi della torre e l'attaccò; si avvicinò quindi alla porta della torre per appiccarvi il fuoco.
Judg	9	53	Ma una donna gettò giú la parte superiore di una macina sulla testa di Abimelek e gli spezzò il cranio.
Judg	9	54	Egli chiamò subito il giovane che gli portava le armi, e gli disse: Tira fuori la spada e uccidimi, perché non si dica: L'ha ucciso una donna!. Così il giovane lo trafisse, ed egli morì.
Judg	9	55	Quando gli Israeliti videro che Abimelek era morto se ne andarono ciascuno a casa sua.
Judg	9	56	Così DIO fece ricadere su Abimelek il male che egli aveva fatto contro suo padre, uccidendo settanta suoi fratelli.
Judg	9	57	DIO fece anche ricadere sul capo della gente di Sichem tutto il male fatto; così su di loro si avverò la maledizione di Jotham, figlio di Jerubbaal.
------------------------Giudici, capitolo 10
Judg	10	1	Dopo Abimelek sorse, per salvare Israele, Tola figlio di Puah, figlio di Dodo, uomo di Issacar. Egli abitava a Shamir, nella regione montuosa di Efraim;
Judg	10	2	fu giudice d'Israele per ventitré anni; poi morì e fu sepolto a Shamir.
Judg	10	3	Dopo di lui sorse Jair, il Galaadita, che fu giudice d'Israele per ventidue anni.
Judg	10	4	Egli aveva trenta figli che cavalcavano trenta asinelli e avevano trenta città che si chiamano anche oggi i villaggi di Jair, e sono del paese di Galaad.
Judg	10	5	Poi Jair morì e fu sepolto a Kamon.
Judg	10	6	Poi i figli d'Israele tornarono a fare ciò che è male agli occhi dell'Eterno e servirono i Baal e le Ashtaroth gli dèi della Siria, gli dèi di Sidone, gli dèi di Moab, gli dèi dei figli di Ammon e gli dèi dei Filistei; abbandonarono l'Eterno e non lo servirono più.
Judg	10	7	Così l'ira dell'Eterno si accese contro Israele, ed egli li diede nelle mani dei Filistei e nelle mani dei figli di Ammon.
Judg	10	8	In quell'anno essi molestarono ed oppressero i figli d'Israele; per diciotto anni essi oppressero tutti i figli d'Israele che erano di là dal Giordano, nel paese degli Amorei in Galaad.
Judg	10	9	Poi i figli di Ammon passarono il Giordano per combattere anche contro Giuda, contro Beniamino e contro la casa di Efraim; e Israele si trovò in una grande avversità.
Judg	10	10	Allora i figli d'Israele gridarono all'Eterno, dicendo: Abbiamo peccato contro di te, perché abbiamo abbandonato il nostro DIO e abbiamo servito i Baal
Judg	10	11	L'Eterno disse ai figli d'Israele: Non vi ho io liberati dagli Egiziani, dagli Amorei, dai figli di Ammon e dai Filistei?
Judg	10	12	Quando quelli di Sidone, gli Amalekiti e i Maoniti vi opprimevano e voi gridaste a me, non vi liberai io dalle loro mani?
Judg	10	13	Nonostante ciò, mi avete abbandonato e avete servito altri dèi; perciò io non vi libererò piú.
Judg	10	14	Andate dunque a gridare agli dèi che avete scelto; vi salvino essi nel tempo della vostra avversità!.
Judg	10	15	I figli d'Israele dissero all'Eterno: Abbiamo peccato; fa' a noi tutto ciò che ti pare, ma liberaci oggi, ti supplichiamo.
Judg	10	16	Allora tolsero di mezzo a loro gli dèi stranieri e servirono l'Eterno che si addolorò per la sofferenza d'Israele.
Judg	10	17	Poi i figli di Ammon si radunarono e si accamparono in Galaad, e i figli d'Israele si radunarono e si accamparono a Mitspah.
Judg	10	18	Il popolo, cioè i principi di Galaad, si dissero l'un l'altro: Chi sarà l'uomo che inizierà a combattere contro i figli di Ammon? Egli sarà il capo di tutti gli abitanti di Galaad.
------------------------Giudici, capitolo 11
Judg	11	1	Or Jefte, il Galaadita, era un uomo forte e valoroso, figlio di una prostituta, ed era stato generato da Galaad.
Judg	11	2	La moglie di Galaad gli partorì altri figli; quando i figli di sua moglie divennero adulti, scacciarono Jefte e gli dissero: Tu non avrai eredità in casa di nostro padre, perché sei figlio di un'altra donna.
Judg	11	3	Jefte allora fuggì lontano dai suoi fratelli e si stabilì nel paese di Tob. Attorno a Jefte si raccolsero degli uomini di nessun valore, che facevano con lui incursioni.
Judg	11	4	Qualche tempo dopo i figli di Ammon mossero guerra a Israele.
Judg	11	5	Quando i figli di Ammon iniziarono a far guerra contro Israele, gli anziani di Galaad andarono a cercare Jefte nel paese di Tob;
Judg	11	6	e dissero a Jefte: Vieni e sii nostro capitano, per combattere contro i figli di Ammon.
Judg	11	7	Ma Jefte rispose agli anziani di Galaad: Non mi avete voi odiato e scacciato dalla casa di mio padre? Perché venite da me ora che siete nell'avversità?.
Judg	11	8	Gli anziani di Galaad dissero a Jefte: è proprio per questo che siamo tornati ora da te, affinché tu venga con noi a combattere contro i figli di Ammon e sii nostro capo su tutti gli abitanti di Galaad.
Judg	11	9	Allora Jefte rispose agli anziani di Galaad: Se mi riconducete da voi per combattere contro i figli di Ammon, e l'Eterno li dà in mio potere, io sarò vostro capo.
Judg	11	10	Gli anziani di Galaad dissero a Jefte: I'Eterno sia testimone fra noi, se non facciamo come hai detto.
Judg	11	11	Jefte quindi andò con gli anziani di Galaad e il popolo lo costituì suo capo e condottiero; e Jefte ripetè davanti all'Eterno a Mitspah tutte le parole da lui dette prima.
Judg	11	12	Poi Jefte inviò messaggeri al re dei figli di Ammon per dirgli: Che c'è fra me e te, perché tu venga contro di me a far guerra nel mio paese?.
Judg	11	13	Il re dei figli di Ammon rispose ai messaggeri di Jefte: Perché, quando Israele salì dall'Egitto, si impadronì del mio paese, dall'Arnon fino allo Jabbok e al Giordano. Ora dunque restituisci queste terre amichevolmente.
Judg	11	14	Jefte inviò di nuovo messaggeri al re dei figli di Ammon per dirgli:
Judg	11	15	Così dice Jefte: Israele non si impadronì del paese di Moab, né del paese dei figli di Ammon;
Judg	11	16	quando però Israele salì dall'Egitto e attraversò il deserto fino al mar Rosso e giunse a Kadesh,
Judg	11	17	inviò messaggeri al re di Edom per dirgli: Ti prego lasciami Passare per il tuo paese; ma il re di Edom non acconsentì. Mandò pure messaggeri al re di Moab, ma anch'egli rifiutò. Così Israele rimase a Kadesh.
Judg	11	18	Camminando poi per il deserto, girò attorno al paese di Edom e al paese di Moab e giunse a oriente del paese di Moab; e si accampò di là dall'Arnon, senza entrare nel territorio di Moab perché l'Arnon segna il confine di Moab.
Judg	11	19	Israele quindi inviò messaggeri a Sihon, re degli Amorei, re di Heshbon, e gli disse: Ti preghiamo, lasciaci passare attraverso il tuo paese per arrivare al nostro.
Judg	11	20	Ma Sihon non si fidò a lasciar passare Israele per il suo territorio; anzi Sihon radunò tutta la sua gente, si accampò a Jahats e combattè contro Israele.
Judg	11	21	Ma l'Eterno, il DIO d'Israele, diede Sihon e tutta la sua gente nelle mani d'Israele, che li sconfisse; così Israele conquistò tutto il paese degli Amorei, che abitavano quella regione;
Judg	11	22	conquistò tutto il territorio degli Amorei, dall'Arnon allo Jabbok e dal deserto al Giordano.
Judg	11	23	E ora che l'Eterno, il DIO d'Israele, ha scacciato gli Amorei davanti al suo popolo d'Israele, vorresti possedere il loro paese?
Judg	11	24	Non possiedi tu quello che Kemosh, il tuo dio, ti ha dato di possedere? Così anche noi possederemo il paese di quelli che l'Eterno ha scacciato davanti a noi.
Judg	11	25	Sei tu forse da piú di Balak, figlio di Tsippor, re di Moab? Contese egli forse con Israele, o gli fece guerra?
Judg	11	26	Sono trecento anni che Israele abita ad Heshbon e nei suoi villaggi limitrofi ad Aroer e nei suoi villaggi limitrofi e in tutte le città sulle sponde dell'Arnon; perché non gliele avete tolte durante questo tempo?
Judg	11	27	Perciò io non ti ho fatto alcun torto, e tu agisci male verso di me, muovendomi guerra. L'Eterno, il giudice, faccia oggi giustizia tra i figli d'Israele e i figli di Ammon!.
Judg	11	28	Ma il re dei figli di Ammon non diede ascolto alle parole che Jefte gli aveva mandato a dire.
Judg	11	29	Allora lo Spirito dell'Eterno venne su Jefte, ed egli attraversò Galaad e Manasse, passò a Mitspah di Galaad e da Mitspah di Galaad mosse contro i figli di Ammon.
Judg	11	30	Jefte fece un voto all'Eterno e disse: Se tu mi dai nelle mani i figli di Ammon,
Judg	11	31	ciò che uscirà dalle porte di casa mia per venirmi incontro quando tornerò vittorioso dai figli di Ammon apparterrà all'Eterno, e io l'offrirò in olocausto.
Judg	11	32	Così Jefte marciò contro i figli di Ammon per far loro guerra, e l'Eterno glieli diede nelle mani.
Judg	11	33	Egli li sconfisse facendone una grande strage, da Aroer fino verso Minnith (prendendo loro venti città) e fino ad Abel-Keramim. Così i figli di Ammon furono umiliati davanti ai figli d'Israele.
Judg	11	34	Poi Jefte ritornò a casa sua, a Mitspah; ed ecco uscirgli incontro sua figlia con tamburelli e danze. Essa era l'unica figlia, perché egli non aveva altri figli o figlie.
Judg	11	35	Come la vide, si stracciò le vesti e disse: Ah, figlia mia, tu mi rendi grandemente infelice, tu mi porti sventura! lo ho dato la mia parola all'Eterno e non posso tirarmi indietro.
Judg	11	36	Ella gli disse: Padre mio, se hai dato la tua parola all'Eterno, fa' di me secondo ciò che è uscito dalla tua bocca, perché l'Eterno ti ha vendicato dei tuoi nemici, i figli di Ammon.
Judg	11	37	Poi disse a suo padre: Mi sia concesso questo: lasciami libera per due mesi, affinché possa andare in giro per i monti a piangere la mia verginità con le mie compagne.
Judg	11	38	Egli le rispose: Va'!. E la lasciò andare per due mesi. Così ella se ne andò con le sue compagne e pianse sui monti la sua verginità.
Judg	11	39	Alla fine dei due mesi ella tornò da suo padre; ed egli fece di lei secondo il voto che aveva fatto. Ella non aveva conosciuto uomo. Così divenne usanza in Israele
Judg	11	40	che le figlie d'Israele vanno tutti gli anni a piangere la figlia di Jefte, il Galaadita, per quattro giorni.
------------------------Giudici, capitolo 12
Judg	12	1	Or gli uomini di Efraim si radunarono, passarono a Tsafon e dissero a Jefte: Perché sei andato a combattere contro i figli di Ammon e non ci hai chiamati per andare con te? Noi bruceremo la tua casa con te dentro.
Judg	12	2	Jefte rispose loro: lo e il mio popolo abbiamo avuto una grande disputa con i figli di Ammon; e quando vi chiesi aiuto non mi avete liberato dalle loro mani.
Judg	12	3	Così, vedendo che non venivate in mio aiuto, ho posto a repentaglio la mia vita e ho marciato contro i figli di Ammon; e l'Eterno me li ha dati nelle mani. Perché dunque siete oggi saliti contro di me per muovermi guerra?.
Judg	12	4	Poi Jefte radunò tutti gli uomini di Galaad e diede battaglia ad Efraim; e gli uomini di Galaad sconfissero Efraim, perché questi dicevano: voi Galaaditi siete fuggiaschi di Efraim, in mezzo ad Efraim e in mezzo a Manasse!.
Judg	12	5	Gli uomini di Galaad si impadronirono dei guadi del Giordano prima che quei di Efraim arrivassero; così, quando uno dei fuggiaschi di Efraim diceva: Lasciatemi passare, gli uomini di Galaad gli chiedevano: Sei tu un Efraimita?. Se quegli rispondeva: No, i Galaaditi gli dicevano:
Judg	12	6	Allora di' Scibboleth; se quegli diceva Sibboleth, perché non poteva pronunciare correttamente, essi lo afferravano e lo uccidevano presso i guadi del Giordano. In quel tempo perirono quarantaduemila uomini di Efraim.
Judg	12	7	Jefte fu giudice d'Israele per sei anni. Poi Jefte, il Galaadita, morì e fu sepolto in una delle città di Galaad.
Judg	12	8	Dopo di lui fu giudice d'Israele Ibtsan di Betlemme.
Judg	12	9	Egli ebbe trenta figli; maritò trenta figlie e fece venire da fuori trenta fanciulle per i suoi figli. Fu giudice d'Israele per sette anni.
Judg	12	10	Poi Ibtsan morì e fu sepolto a Betlemme.
Judg	12	11	Dopo di lui fu giudice d'Israele Elon, lo Zabulonita; fu giudice d'Israele per dieci anni.
Judg	12	12	Poi Elon, lo Zabulonita, morì e fu sepolto ad Ajalon, nel paese di Zabulon.
Judg	12	13	Dopo di lui fu giudice d'Israele Abdon, figlio di Hillel, il Pirathonita.
Judg	12	14	Ebbe quaranta figli e trenta nipoti, che cavalcavano settanta asinelli. Fu giudice d'Israele per otto anni.
Judg	12	15	Poi Abdon, figlio di Hillel, il Pirathonita, morì e fu sepolto a Pirathon nel paese di Efraim, nella regione montuosa di Amalek".
------------------------Giudici, capitolo 13
Judg	13	1	I figli d'Israele tornarono di nuovo a fare ciò che era male agli occhi dell'Eterno, e l'Eterno li diede nelle mani dei Filistei per quarant'anni.
Judg	13	2	Or vi era un uomo di Tsorah della famiglia dei Daniti, chiamato Manoah; sua moglie era sterile e non aveva figli.
Judg	13	3	L'Angelo dell'Eterno apparve a questa donna, e le disse: Ecco, tu sei sterile e non hai figli, ma concepirai e partorirai un figlio.
Judg	13	4	Perciò ora guardati dal bere vino o bevanda inebriante, e dal mangiare alcuna cosa impura.
Judg	13	5	Poiché ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, sulla cui testa non passerà rasoio, perché il fanciullo sarà un Nazireo a DIO dal seno di sua madre; egli comincerà a liberare Israele dalle mani dei Filistei.
Judg	13	6	Allora la donna andò a dire a suo marito: un uomo di DIO è venuto da me; il suo aspetto era come l'aspetto dell'Angelo di Dio, veramente spaventevole. lo non gli ho domandato da dove veniva, ed egli non mi ha detto il suo nome;
Judg	13	7	ma mi ha detto: Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio; perciò ora non bere vino né bevanda inebriante, e non mangiare alcuna cosa impura, perché il fanciullo sarà un Nazireo a DIO dal seno di sua madre fino al giorno della sua morte.
Judg	13	8	Allora Manoah supplicò l'Eterno e disse: O Signore, ti prego che l'uomo di DIO da te mandato torni di nuovo a noi e c'insegni ciò che dobbiamo fare per il bambino che nascerà.
Judg	13	9	DIO diede ascolto alla voce di Manoah; e l'Angelo di DIO tornò ancora dalla donna, mentre si trovava nel campo; ma suo marito Manoah non era con lei.
Judg	13	10	La donna corse in fretta a informare suo marito e gli disse: Ecco, mi è apparso quell'uomo, che venne da me l'altro giorno.
Judg	13	11	Allora Manoah si alzò e seguì sua moglie e, giunto da quell'uomo, gli disse: Sei tu l'uomo che parlasti a questa donna?. Egli rispose: Sono io.
Judg	13	12	Ma Manoah disse: Quando la tua parola si compirà, quale deve essere lo stile di vita del ragazzo e quali le sue occupazioni?.
Judg	13	13	L'Angelo dell'Eterno rispose a Manoah: La donna presti attenzione a tutto ciò che le ho detto.
Judg	13	14	Non mangi di alcun prodotto della vite, né beva vino o bevanda inebriante, e non mangi alcuna cosa impura; osservi tutto ciò che le ho comandato.
Judg	13	15	Allora Manoah disse all'Angelo dell'Eterno: Deh, permettici di trattenerti e di prepararti un capretto!.
Judg	13	16	L'Angelo dell'Eterno rispose a Manoah: Anche se tu mi trattieni non mangerò del tuo cibo; ma se vuoi fare un olocausto, offrilo all'Eterno. (Or Manoah non sapeva che quello era l'Angelo dell'Eterno).
Judg	13	17	Poi Manoah disse all'Angelo dell'Eterno: Qual è il tuo nome affinché, quando si avvereranno le tue parole, noi ti possiamo onorare?.
Judg	13	18	L'Angelo dell'Eterno gli rispose: Perché mai chiedi il mio nome? Esso è meraviglioso.
Judg	13	19	Così Manoah prese il capretto e l'oblazione di cibo e li offrì all'Eterno sul sasso. Allora l'Angelo compì una cosa prodigiosa, mentre Manoah e sua moglie stavano guardando:
Judg	13	20	come la fiamma saliva dall'altare al cielo, l'Angelo dell'Eterno salì con la fiamma dell'altare. Al vedere questo, Manoah e sua moglie caddero con la faccia a terra.
Judg	13	21	L'Angelo dell'Eterno non apparve piú né a Manoah né a sua moglie. Allora Manoah si rese conto che quello era l'Angelo dell'Eterno.
Judg	13	22	Manoah disse quindi a sua moglie: Noi moriremo certamente, perché abbiamo visto DIO.
Judg	13	23	Ma sua moglie gli disse: Se l'Eterno avesse voluto farci morire, non avrebbe accettato dalle nostre mani l'olocausto e l'oblazione di cibo né ci avrebbe mostrato tutte queste cose, ed ora non ci avrebbe fatto udire cose come queste.
Judg	13	24	Poi la donna partorì un figlio a cui pose nome Sansone. Il bambino crebbe, e l'Eterno lo benedisse.
Judg	13	25	Lo Spirito dell'Eterno cominciò a muoversi su di lui al campo di Dan, fra Tsorah e Eshtaol.
------------------------Giudici, capitolo 14
Judg	14	1	Sansone scese a Timnah e là vide una donna tra le figlie dei Filistei.
Judg	14	2	Tornato a casa, ne parlò a suo padre e a sua madre, dicendo: Ho veduto a Timnah una donna tra le figlie dei Filistei; or dunque prendetemela come moglie.
Judg	14	3	Suo padre e sua madre gli dissero: Non vi è forse alcuna donna tra le figlie dei tuoi fratelli in tutto il nostro popolo perché tu vada a prenderti una moglie tra i Filistei incirconcisi?. Ma Sansone rispose a suo padre: Prendimi quella, perché mi piace.
Judg	14	4	Or suo padre e sua madre non sapevano che questo veniva dall'Eterno, e che Sansone cercava un'occasione contro i Filistei. In quel tempo, i Filistei dominavano Israele.
Judg	14	5	Poi Sansone scese con suo padre e con sua madre a Timnah; come furono giunti alle vigne di Timnah, ecco un leoncello venirgli incontro ruggendo.
Judg	14	6	Allora lo Spirito dell'Eterno venne su di lui con potenza ed egli, senza avere niente in mano, squarciò il leone, come uno squarcerebbe un capretto; ma non disse nulla a suo padre né a sua madre di ciò che aveva fatto.
Judg	14	7	Poi scese e parlò alla donna, ed essa piacque a Sansone.
Judg	14	8	Qualche giorno dopo egli tornò per prenderla e uscì di strada per vedere la carcassa del leone; ed ecco, nel corpo del leone c'era uno sciame d'api e del miele.
Judg	14	9	Egli ne prese un po' in mano e si mise a mangiarlo mentre camminava; quando giunse da suo padre e da sua madre, ne diede loro ed essi ne mangiarono; ma non disse loro che aveva preso il miele dal corpo del leone.
Judg	14	10	Suo padre quindi scese da quella donna, e là Sansone fece un convito, perché così usavano fare i giovani.
Judg	14	11	Quando la gente del posto lo vide, portò trenta compagni perché stessero con lui.
Judg	14	12	Sansone disse loro: lo vi proporrò un indovinello; se voi riuscite a trovarne la spiegazione e a farmela sapere entro i sette giorni del convito, vi darò trenta tuniche e trenta cambi di vesti;
Judg	14	13	ma se non me lo potete spiegare, darete trenta tuniche e trenta cambi di vesti a me.
Judg	14	14	Essi gli risposero: Proponi il tuo indovinello, affinché lo udiamo. Egli disse loro: Dal divoratore è uscito del cibo, e dal forte è uscito del dolce. Per tre giorni quelli non riuscirono a spiegare l'indovinello.
Judg	14	15	Il settimo giorno dissero alla moglie di Sansone: Persuadi tuo marito a spiegarci l'indovinello; altrimenti daremo fuoco a te e alla casa di tuo padre. Ci avete invitati qui per spogliarci? Non è forse così?.
Judg	14	16	La moglie di Sansone pianse davanti a lui e gli disse: Tu mi porti solo odio e non mi ami; tu hai proposto un indovinello ai figli del mio popolo, ma non l'hai spiegato a me. Allora egli le disse: Ecco, non l'ho spiegato neppure a mio padre e a mia madre, perché dovrei spiegarlo a te?.
Judg	14	17	Ella pianse davanti a lui, durante i sette giorni del convito. Così il settimo giorno Sansone glielo spiegò, perché lo importunava; poi essa spiegò l'indovinello ai figli del suo popolo.
Judg	14	18	Gli uomini della città, il settimo giorno, prima che tramontasse il giorno, dissero a Sansone: Cosa c'è di piú dolce del miele? Cosa c'è di piú forte del leone?. Ed egli rispose loro: Se non aveste arato con la mia giovenca, non avreste risolto il mio indovinello.
Judg	14	19	Allora lo Spirito dell'Eterno venne su di lui con potenza, ed egli scese ad Ashkelon, uccise trenta uomini dei loro, prese le loro spoglie e diede i cambi di vesti a quelli che avevano spiegato l'indovinello. Così la sua ira si accese; poi risalì a casa di suo padre.
Judg	14	20	Ma la moglie di Sansone fu data al suo compagno che era stato il suo miglior amico.
------------------------Giudici, capitolo 15
Judg	15	1	Dopo un po' di tempo, durante la stagione della mietitura del grano, Sansone andò a visitare sua moglie, portando con sé un capretto, e disse: Voglio entrare in camera da mia moglie. Ma il padre di lei non gli permise di entrare,
Judg	15	2	e gli disse: Pensavo proprio che tu l'odiassi, per cui l'ho data al tuo compagno; sua sorella minore non è ancora piú bella di lei? Prendila dunque al suo posto.
Judg	15	3	Sansone rispose loro: Questa volta, non avrò alcuna colpa verso i Filistei, se farò loro del male.
Judg	15	4	Così Sansone se ne andò e catturò trecento volpi; prese quindi delle fiaccole, volse le volpi coda contro coda e mise una fiaccola tra le due code.
Judg	15	5	Poi accese le fiaccole e lasciò andare le volpi per i campi di grano dei Filistei, e bruciò i covoni ammucchiati e il grano ancora in piedi e persino le vigne e gli uliveti.
Judg	15	6	Allora i Filistei chiesero: Chi ha fatto questo?. Fu risposto: Sansone, il genero dell'uomo di Timnah, perché questi gli ha preso la moglie, e l'ha data in sposa al suo compagno. Così i Filistei salirono e diedero alle fiamme lei e suo padre.
Judg	15	7	Sansone disse loro: Poiché avete fatto questo, io farò certamente vendetta su di voi, ma poi smetterò.
Judg	15	8	Così li colpì spietatamente, facendone un grande massacro. Poi discese e rimase nella caverna della roccia di Etam.
Judg	15	9	Allora i Filistei salirono, si accamparono in Giuda e si distesero fino a Lehi.
Judg	15	10	Gli uomini di Giuda dissero loro: Perché siete saliti contro di noi?. Essi risposero: Siamo saliti per catturare Sansone e per fare a lui ciò che ha fatto a noi.
Judg	15	11	Allora tremila uomini di Giuda scesero alla caverna della roccia di Etam e dissero a Sansone: Non sai che i Filistei ci dominano? Che è dunque questo che ci hai fatto?. Egli rispose loro: Ciò che essi hanno fatto a me, io l'ho fatto a loro.
Judg	15	12	Essi gli dissero: Noi siamo discesi per catturarti e darti nelle mani dei Filistei. Sansone rispose loro: Giuratemi che voi stessi non mi ucciderete.
Judg	15	13	Essi allora gli parlarono, dicendo: No, ti legheremo soltanto e ti daremo nelle loro mani; ma certamente non ti uccideremo. Così lo legarono con due funi nuove e lo fecero uscire dalla caverna.
Judg	15	14	Quando giunse a Lehi, i Filistei gli vennero incontro con grida di gioia; ma lo Spirito dell'Eterno venne su di lui con potenza, e le funi che aveva alle braccia divennero come fili di lino a cui si dà fuoco; e i legami gli caddero dalle mani,
Judg	15	15	Trovata quindi una mascella d'asino ancora fresca, stese la mano e l'afferrò e con essa uccise mille uomini.
Judg	15	16	Allora Sansone disse: Con una mascella d'asino, mucchi su mucchi! Con una mascella d'asino ho ucciso mille uomini.
Judg	15	17	Quand'ebbe finito di parlare, gettò via di mano la mascella e chiamò quel luogo Ramath-Lehi.
Judg	15	18	Poi ebbe gran sete e invocò l'Eterno, dicendo: Tu hai concesso questa grande liberazione per mano del tuo servo; ma dovrò ora morire di sete e cadere nelle mani degli incirconcisi?.
Judg	15	19	Allora DIO fendè la roccia concava che è a Lehi, e ne uscì dell'acqua. Egli bevve, il suo spirito si rianimò ed egli riprese vita. Perciò chiamò quella fonte En-Hakkore; essa esiste a Lehi anche oggi.
Judg	15	20	Sansone fu giudice d'Israele al tempo dei Filistei per vent'anni.
------------------------Giudici, capitolo 16
Judg	16	1	Poi Sansone andò a Gaza e là vide una prostituta, ed entrò da lei.
Judg	16	2	Quando fu detto a quei di Gaza: Sansone è venuto qui, essi circondarono il luogo e stettero in agguato tutta la notte presso la porta della città, e rimasero in silenzio tutta la notte, dicendo: Allo spuntar del giorno lo uccideremo.
Judg	16	3	Sansone rimase coricato fino a mezzanotte; poi a mezzanotte si alzò, afferrò i battenti della porta della città e i due stipiti, li divelse insieme con la sbarra, se li caricò sulle spalle e li portò in cima al monte che si trova di fronte a Hebron.
Judg	16	4	Dopo questo si innamorò di una donna della valle di Sorek, che si chiamava Delilah.
Judg	16	5	Allora i principi dei Filistei salirono da lei e le dissero: Seducilo e scopri dove risiede la sua grande forza e come riuscire a sopraffarlo per poterlo legare e domare; poi ti daremo ciascuno millecento sicli d'argento.
Judg	16	6	Così Delilah disse a Sansone: Dimmi, ti prego, dove risiede la tua grande forza, e in che modo ti si potrebbe legare per domarti.
Judg	16	7	Sansone le rispose: Se mi legano con sette corde d'arco fresche, non ancora asciutte, io diventerei debole e sarei come un qualsiasi altro uomo.
Judg	16	8	Allora i principi dei Filistei le portarono sette corde d'arco fresche, non ancora asciutte, ed ella lo legò con esse.
Judg	16	9	Or c'erano degli uomini in agguato presso di lei, in una camera interna. Ella gli disse: Sansone, i Filistei ti sono addosso!. Ma egli ruppe le corde, come si rompe un fil di stoppa quando sente il fuoco. Così il segreto della sua forza rimase sconosciuto.
Judg	16	10	Poi Delilah disse a Sansone: Ecco, ti sei preso gioco di me e mi hai raccontato bugie; or dunque, ti prego, dimmi con che ti si potrebbe legare.
Judg	16	11	Egli le rispose: Se mi legano con funi nuove che non sono mai state adoperate, io diventerei debole e sarei come qualsiasi altro uomo.
Judg	16	12	Perciò Delilah prese delle funi nuove, lo legò e gli disse: Sansone, i Filistei ti sono addosso. Or c'erano degli uomini in agguato nella camera interna. Ma egli ruppe come un filo le funi che aveva alle braccia.
Judg	16	13	Allora Delilah disse a Sansone: Fino ad ora ti sei preso gioco di me e mi hai raccontato bugie; dimmi con che ti si potrebbe legare. Ed egli le rispose: Non dovresti che intrecciare le sette trecce del mio capo con l'ordito.
Judg	16	14	Essa le intrecciò e le fissò al subbio, poi gli disse: Sansone, i Filistei ti sono addosso. Ma egli si svegliò dal sonno e strappò via il subbio dal telaio e l'ordito.
Judg	16	15	Allora ella gli disse: Come puoi dirmi: Ti amo, mentre il tuo cuore non è con me? Già tre volte ti sei preso gioco di me e non mi hai detto dove risiede la tua grande forza.
Judg	16	16	Ora, poiché essa lo importunava ogni giorno con le sue parole e lo sollecitava con insistenza, egli ne fu irritato a morte,
Judg	16	17	e le aperse tutto il cuore e le disse: Non è mai passato rasoio sulla mia testa, perché sono un Nazireo a Dio, dal seno di mia madre; se fossi rasato, la mia forza se ne andrebbe, diventerei debole e sarei come qualsiasi altro uomo.
Judg	16	18	Quando Delilah si rese conto che egli le aveva aperto tutto il cuore, mandò a chiamare i principi dei Filistei e fece dir loro: Venite su questa volta, perché egli mi ha aperto tutto il suo cuore. Allora i principi dei Filistei salirono da lei e portarono con sé il denaro.
Judg	16	19	Ella lo addormentò quindi sulle sue ginocchia, chiamò un uomo e gli fece radere le sette trecce della testa di Sansone; poi cominciò a maltrattarlo, e la sua forza lo lasciò.
Judg	16	20	Allora ella gli disse: Sansone, i Filistei ti sono addosso. Egli si svegliò dal sonno e disse: Io ne uscirò come tutte le altre volte e mi svincolerò. Ma non sapeva che l'Eterno si era ritirato da lui.
Judg	16	21	E i Filistei lo presero e gli cavarono gli occhi; lo fecero scendere a Gaza e lo legarono con catene di bronzo. E fu posto a girare la macina nella prigione.
Judg	16	22	Intanto i capelli del capo, dopo essere stati rasati, cominciavano nuovamente a crescere.
Judg	16	23	Ora i principi dei Filistei si radunarono per offrire un gran sacrificio a Dagon, loro dio, e per rallegrarsi. Dicevano: Il nostro dio ci ha dato nelle mani Sansone, nostro nemico.
Judg	16	24	Quando il popolo lo vide, cominciò a lodare il suo dio e a dire: Il nostro dio ci ha dato nelle mani il nostro nemico, colui che devastava il nostro paese e che ha ucciso tanti di noi.
Judg	16	25	Così nella gioia del loro cuore, dissero: Fate venire Sansone, perché ci faccia divertire!. Fecero quindi uscire Sansone dalla prigione, ed egli fece il buffone avanti a loro. Poi lo misero fra le colonne.
Judg	16	26	Allora Sansone disse al fanciullo, che lo teneva per la mano: Lasciami toccare le colonne sulle quali posa la casa,
Judg	16	27	perché possa appoggiarmi ad esse. Or la casa era gremita di uomini e donne vi erano tutti i principi dei Filistei, e sul tetto c'erano tremila persone fra uomini e donne, che stavano a guardare mentre Sansone faceva il buffone.
Judg	16	28	Allora Sansone invocò l'Eterno e disse: O Signore, o Eterno ti prego ricordati di me! Dammi forza per questa volta soltanto, o DIO, perché possa vendicarmi con un sol colpo dei Filistei per la perdita dei miei due occhi.
Judg	16	29	Sansone afferrò quindi le due colonne centrali, che sostenevano il tempio e si appoggiò ad esse, a una con la destra, e all'altra con la sinistra;
Judg	16	30	poi Sansone disse: Che io muoia insieme ai Filistei!. Si curvò poi con tutta la sua forza, e la casa crollò addosso ai principi e a tutto il popolo che vi era dentro; e furono piú quelli che egli uccise morendo di quelli che aveva ucciso in vita.
Judg	16	31	Poi suoi fratelli e tutta la casa di suo padre scesero e lo portarono via; e andarono a seppellirlo fra Tsorah ed Eshtaol nel sepolcro di Manoah suo padre. Egli era stato giudice d'Israele per vent'anni.
------------------------Giudici, capitolo 17
Judg	17	1	Or c'era un uomo nella regione montuosa di Efraim, che si chiamava Mikah.
Judg	17	2	Egli disse a sua madre: I millecento sicli d'argento che ti sono stati presi e riguardo ai quali hai pronunziato una maledizione, che ho udito con le mie stesse orecchie, ecco, li ho io; quel denaro l'avevo preso io. Sua madre disse: Benedetto sia mio figlio dall'Eterno!.
Judg	17	3	Così egli restituirà a sua madre i millecento sicli d'argento, e sua madre disse: lo consacro interamente di mano mia quest'argento all'Eterno per mio figlio, per fame un'immagine scolpita e un'immagine di getto; perciò ora te lo rendo.
Judg	17	4	Dopo che egli ebbe restituito l'argento a sua madre, sua madre prese duecento sicli d'argento e li diede al fonditore, il quale ne fece un'immagine scolpita e un'immagine di metallo fuso; ed esse furono poste nella casa di Mikah.
Judg	17	5	Così quest'uomo, Mikah, ebbe una casa di dèi; fece un efod e una casa di idoli e consacrò uno dei suoi figli che gli fece da sacerdote.
Judg	17	6	In quel tempo non c'era re in Israele; ognuno faceva ciò che sembrava giusto ai suoi occhi.
Judg	17	7	Or c'era un giovane di Betlemme di Giuda, della famiglia di Giuda il quale era un Levita e risiedeva in quel luogo come forestiero.
Judg	17	8	Quest'uomo partì dalla città di Betlemme di Giuda, per stabilirsi ovunque potesse trovare un posto; cammin facendo giunse nella regione montuosa di Efraim, alla casa di Mikah.
Judg	17	9	Mikah gli chiese: Da dove vieni?. Quello gli rispose: Sono un Levita di Betlemme di Giuda e sto cercando un luogo dove possa stabilirmi.
Judg	17	10	Mikah gli disse: Rimani con me, e sii per me padre e sacerdote; ti darò dieci sicli d'argento all'anno, un corredo di vestiti e il vitto. Allora il Levita entrò.
Judg	17	11	Così il Levita acconsentì a stare con quell'uomo, che trattò il giovane come uno dei suoi figli.
Judg	17	12	Mikah consacrò il Levita; il giovane gli fece da sacerdote e si stabilì in casa di Mikah.
Judg	17	13	Poi Mikah disse: Ora so che l'Eterno mi farà del bene, perché ho un Levita che mi fa da sacerdote.
------------------------Giudici, capitolo 18
Judg	18	1	In quel tempo non c'era re in Israele; in quello stesso tempo la tribú dei Daniti cercava per sé un territorio per stabilirsi, perché fino a quei giorni non le era stata assegnata alcuna eredità fra le tribú d'Israele.
Judg	18	2	I figli di Dan mandarono dunque da Tsorah e da Eshtaol cinque uomini valorosi, che rappresentavano l'intera loro tribú per perlustrare il paese ed esplorarlo; e dissero loro: Andate ad esplorare il paese!. Così essi giunsero nella regione montuosa di Efraim, alla casa di Mikah, e pernottarono in quel luogo.
Judg	18	3	Mentre erano presso la casa di Mikah, riconobbero la voce del giovane Levita; essi allora entrarono in casa e gli chiesero: Chi ti ha condotto qua? Che fai in questo luogo? Che hai tu qui?.
Judg	18	4	Egli rispose loro: Mikah mi ha fatto questo e questo; mi ha assunto a servizio e io gli faccio da sacerdote.
Judg	18	5	Allora essi gli dissero: Deh, consulta DIO, affinché sappiamo se il viaggio che abbiamo intrapreso sarà prospero.
Judg	18	6	Il sacerdote rispose loro: Andate in pace; il viaggio che fate è sotto lo sguardo dell'Eterno.
Judg	18	7	Così i cinque uomini partirono e giunsero a Laish, e videro che il popolo che vi abitava viveva al sicuro, secondo le usanze di quei di Sidone, tranquillo e sicuro, perché non c'era nessuno nel paese che imponesse alcuna restrizione e che li potesse riprovare; essi erano lontani da quei di Sidone e non avevano relazione con alcuno.
Judg	18	8	Poi tornarono ai loro fratelli a Tsorah e a Eshtaol; e i fratelli chiesero loro: Che dite?.
Judg	18	9	Essi risposero: Leviamoci e saliamo contro quella gente, perché abbiamo visto il paese, ed è veramente eccellente. Perché ve ne rimanete inattivi? Non indugiate a muovervi per andare ad occupare il paese!
Judg	18	10	Quando arriverete troverete un popolo sicuro e un paese vasto, perché DIO ve lo ha dato nelle mani: è un luogo dove non manca nulla di ciò che è sulla terra.
Judg	18	11	Allora seicento uomini della famiglia dei Daniti partirono da Tsorah e da Eshtaol, ben armati per la guerra.
Judg	18	12	Salirono e si accamparono a Kirjath-Jearim, in Giuda; (perciò quel luogo che è dietro a Kirjath-Jearim, è chiamato fino al giorno d'oggi il campo di Dan).
Judg	18	13	Di là passarono nella regione montuosa di Efraim e giunsero alla casa di Mikah.
Judg	18	14	Allora i cinque uomini che erano andati ad esplorare il paese di Laish, presero a dire ai loro fratelli: Sapete voi che in queste case c'è un efod, una casa di idoli, un'immagine scolpita e un'immagine di metallo fuso? Perciò ora considerate ciò che dovete fare.
Judg	18	15	Così essi si diressero da quella parte, giunsero alla casa del giovane Levita, alla casa di Mikah, e lo salutarono.
Judg	18	16	Mentre i seicento uomini dei figli di Dan, ben armati per la guerra, rimanevano davanti alla porta,
Judg	18	17	i cinque uomini che erano andati ad esplorare il paese salirono, entrarono in casa, presero l'immagine scolpita, l'efod, la casa di idoli e l'immagine di metallo fuso. Or il sacerdote stava davanti alla porta con i seicento uomini ben armati per la guerra.
Judg	18	18	Quando questi entrarono in casa di Mikah e presero l'immagine scolpita, l'efod, la casa di idoli e l'immagine di metallo fuso, il sacerdote disse loro: Che fate?.
Judg	18	19	Quelli gli risposero: Taci, mettiti la mano sulla bocca, vieni con noi, e sarai per noi un padre e un sacerdote. Che cosa è meglio per te, essere sacerdote della casa di un uomo solo o essere sacerdote di una tribú e di una famiglia in Israele?.
Judg	18	20	Così il sacerdote si rallegrò in cuor suo; prese l'efod, la casa di idoli e l'immagine scolpita e si unì a quella gente.
Judg	18	21	Allora si rimisero in cammino, mettendo davanti a loro i bambini il bestiame e le masserizie.
Judg	18	22	Quando erano già lontani dalla casa di Mikah, gli uomini che abitavano nelle case vicine a quella di Mikah si radunarono e inseguirono i figli di Dan.
Judg	18	23	Gridarono quindi ai figli di Dan. Questi si voltarono e dissero a Mikah: Che cosa hai, che hai radunata codesta gente?.
Judg	18	24	Egli rispose: Avete portato via gli dèi che mi ero fatto e il sacerdote, e ve ne siete andati. Or che mi resta? Come potete dunque dirmi: Che cosa hai?.
Judg	18	25	I figli di Dan gli dissero: Fa' che la tua voce non si senta piú dietro a noi, perché degli uomini irritati potrebbero scagliarsi su di voi, e tu perderesti la tua vita e quella della tua famiglia!.
Judg	18	26	I figli di Dan continuarono il loro viaggio; e Mikah, vedendo che essi erano piú forti di lui, si voltò e fece ritorno a casa sua.
Judg	18	27	Così essi, dopo aver preso le cose che Mikah aveva fatto e il sacerdote che aveva al suo servizio, giunsero a Laish a un popolo che se ne stava tranquillo e al sicuro; lo passarono a fil di spada e diedero la città alle fiamme.
Judg	18	28	Non ci fu alcuno che la liberasse, perché era lontana da Sidone e i suoi abitanti non avevano relazioni con altra gente Essa era nella valle che si estende verso Beth-Rehob. Poi i Daniti ricostruirono la città e l'abitarono,
Judg	18	29	e la chiamarono Dan, dal nome di Dan loro padre, che Fu Figlio d'Israele; ma prima la città si chiamava Laish.
Judg	18	30	Poi i figli di Dan eressero per sé l'immagine scolpita; e Gionathan, figlio di Ghershom, figlio di Manasse, e i suoi figli furono sacerdoti della tribú dei Daniti fino al giorno della cattività degli abitanti del paese.
Judg	18	31	Così eressero per sé l'immagine scolpita che Mikah aveva fatto, durante tutto il tempo che la casa di DIO rimase a Sciloh.
------------------------Giudici, capitolo 19
Judg	19	1	In quel tempo, quando non c'era re in Israele, un Levita, che dimorava nella parte più remota della regione montuosa di Efraim, si prese per concubina una donna di Betlemme di Giuda.
Judg	19	2	Questa concubina commise adulterio contro di lui e lo lasciò per tornare a casa di suo padre a Betlemme di Giuda, dove rimase quattro mesi.
Judg	19	3	Suo marito allora si levò e andò da lei per parlare al suo cuore e riportarla a casa. Egli aveva preso con sé il suo servo e due asini. Così ella lo condusse in casa di suo padre; come il padre della giovane lo vide, lo accolse con gioia.
Judg	19	4	Suo suocero, il padre della giovane, lo trattenne, ed egli rimase con lui tre giorni; così mangiarono e bevvero e passarono la notte là.
Judg	19	5	Il quarto giorno si levarono al mattino presto, e il Levita si disponeva a partire; ma il padre della giovane disse al suo genero: Prendi un boccone di pane per ristorarti; poi ve ne andrete.
Judg	19	6	Così si posero ambedue a sedere e mangiarono e bevvero assieme. Poi il padre della giovane disse al marito: Ti prego, acconsenti a passare qui la notte, e il tuo cuore si rallegri.
Judg	19	7	Quell'uomo si alzò per andarsene; ma il suocero insistette tanto che egli passò ancora la notte là.
Judg	19	8	Il quinto giorno egli si alzò al mattino presto per andarsene; e il padre della giovane gli disse: Ti prego, ristorati il cuore. Così si fermarono fino al pomeriggio, ed entrambi mangiarono.
Judg	19	9	Quando quell'uomo si alzò per andarsene con la sua concubina e col suo servo, il suocero, il padre della giovane, gli disse: Ecco, il giorno volge a sera; ti prego, passa qui la notte; vedi, il giorno sta per finire; passa qui la notte e il tuo cuore si rallegri; domani vi metterete in cammino presto e andrai a casa.
Judg	19	10	Ma quell'uomo non volle passare la notte là; così si alzò, partì e giunse di fronte a Jebus, che è Gerusalemme, con i suoi due asini sellati e con la sua concubina.
Judg	19	11	Quando furono vicini a Jebus, il giorno era completamente trascorso; il servo disse al suo padrone: Vieni, ti prego, entriamo in questa città dei Gebusei e passiamo in essa la notte.
Judg	19	12	Il padrone gli rispose: No, non entreremo in una città di stranieri che non sono figli d'Israele, ma andremo fino a Ghibeah.
Judg	19	13	Disse quindi al suo servo: Vieni, raggiungiamo uno di questi luoghi e passeremo la notte a Ghibeah o a Ramah.
Judg	19	14	Così passarono oltre e continuarono il viaggio; e il sole tramontò su di loro presso Ghibeah, che appartiene a Beniamino.
Judg	19	15	Là si volsero per entrare e passare la notte a Ghibeah. Così il Levita entrò e si fermò sulla piazza della città; ma nessuno li accolse in casa per passare la notte.
Judg	19	16	Proprio allora un vecchio rientrava di sera dal suo lavoro nei campi; egli era della regione montuosa di Efraim e risiedeva come forestiero in Ghibeah, ma la gente del luogo era Beniaminita.
Judg	19	17	Alzati gli occhi, vide il viandante sulla piazza della città. Il vecchio gli disse: Dove vai e da dove vieni?.
Judg	19	18	Il Levita gli rispose: Stiamo andando da Betlemme di Giuda verso la parte piú remota della regione montuosa di Efraim, lo sono di là ed ero andato a Betlemme di Giuda; ora mi reco alla casa dell'Eterno, ma non c'è nessuno che mi riceva in casa sua.
Judg	19	19	Eppure abbiamo paglia e foraggio per i nostri asini e anche pane e vino per me, per la tua serva e per il garzone che è con i tuoi servi; non ci manca nulla.
Judg	19	20	Il vecchio gli disse: La pace sia con te! Tuttavia lascia che io mi prenda cura di ogni tuo bisogno; ma non devi passare la notte sulla piazza.
Judg	19	21	Così lo condusse in casa sua e diede foraggio agli asini; i viandanti si lavarono i piedi, poi mangiarono e bevvero.
Judg	19	22	Mentre stavano rallegrandosi, ecco alcuni uomini della città, gente perversa, circondarono la casa, picchiando alla porta, e dissero al vecchio padrone di casa: Fa' uscire quell'uomo che è entrato in casa tua, perché lo vogliamo conoscerò!.
Judg	19	23	Ma il padrone di casa, uscito fuori, disse loro: No, fratelli miei, vi prego, non comportatevi in modo così malvagio; poiché quest'uomo è venuto in casa mia, non commettete una simile infamia!
Judg	19	24	Ecco qui mia figlia vergine e la concubina di quest'uomo; io ve le condurrò fuori, e voi umiliatele e fatene ciò che vi pare; ma non commettete contro quest'uomo una simile infamia!.
Judg	19	25	Ma quegli uomini non vollero dargli ascolto. Allora l'uomo prese la sua concubina e la condusse fuori da loro; essi la conobbero e abusarono di lei tutta la notte fino al mattino; la lasciarono andare solo quando cominciava ad albeggiare.
Judg	19	26	Sul far del giorno quella donna venne a cadere alla porta di casa dell'uomo presso cui stava suo marito e là rimase finché fu giorno.
Judg	19	27	Al mattino suo marito si levò, aperse la porta di casa e uscì per continuare il suo viaggio; ed ecco la sua concubina giaceva distesa alla porta di casa con le mani sulla soglia.
Judg	19	28	Egli le disse: Alzati e andiamocene!. Ma non ci fu risposta. Allora il marito la caricò sull'asino e partì per tornare a casa sua.
Judg	19	29	Come giunse a casa, afferrò un coltello, prese la sua concubina e la tagliò, membro per membro, in dodici pezzi, che mandò per tutto il territorio d'Israele.
Judg	19	30	Or chiunque vide ciò disse: Non è mai accaduta e non si è mai vista una cosa simile, da quando i figli d'Israele salirono dal paese d'Egitto fino al giorno d'oggi! Considerate la cosa; consigliatevi e parlate.
------------------------Giudici, capitolo 20
Judg	20	1	Allora tutti i figli d'Israele si mossero, da Dan fino a Beer-Sceba e al paese di Galaad, e l'assemblea si raccolse come un sol uomo davanti all'Eterno a Mitspah.
Judg	20	2	I capi di tutto il popolo di tutte le tribú d'Israele si presentarono nell'assemblea del popolo di DIO, in numero di quattrocentomila fanti, abili a maneggiar la spada.
Judg	20	3	(E i figli di Beniamino udirono che i figli d'Israele erano saliti a Mitspah). Allora i figli d'Israele dissero: Diteci; com'è stato commesso questo delitto?.
Judg	20	4	Allora il Levita, il marito della donna che era stata uccisa, rispose: lo ero entrato con la mia concubina a Ghibeah di Beniamino per passarvi la notte.
Judg	20	5	Ma gli abitanti di Ghibeah si levarono contro di me e attorniarono di notte la casa ove mi trovavo, con l'intenzione di uccidermi; ma invece essi violentarono la mia concubina, ed ella morì.
Judg	20	6	Così io presi la mia concubina, la tagliai a pezzi, che mandai per tutto il territorio della eredità d'Israele, perché costoro hanno commesso un delitto e una infamia in Israele.
Judg	20	7	Ecco tutti voi ora, o figli d'Israele date qui il vostro parere e il vostro consiglio.
Judg	20	8	Allora tutto il popolo si levò come un sol uomo, dicendo: Nessuno di noi tornerà alla sua tenda, nessuno di noi rientrerà in casa sua.
Judg	20	9	E ora, ecco ciò che faremo a Ghibeah: andremo contro di essa tirando a sorte,
Judg	20	10	e prenderemo in tutte le tribú d'Israele dieci uomini su cento, cento su mille e mille su diecimila, i quali andranno a cercare viveri per il popolo, affinché andando contro Ghibeah di Beniamino la possano ripagare secondo tutta l'infamia che ha commesso in Israele.
Judg	20	11	Così tutti gli uomini d'Israele si radunarono contro quella città uniti come un sol uomo.
Judg	20	12	Le tribú d'Israele mandarono quindi uomini per tutta la tribú di Beniamino a dire: Che delitto è questo che è stato commesso fra voi?
Judg	20	13	Or dunque consegnateci quegli uomini, quegli scellerati che sono in Ghibeah, perché li mettiamo a morte e togliamo il male da Israele. Ma i figli di Beniamino non vollero dare ascolto alla voce dei loro fratelli, i figli d'Israele.
Judg	20	14	Anzi i figli di Beniamino si radunarono dalle loro cittá a Ghibeah per andare a combattere contro i figli d'Israele.
Judg	20	15	Quel giorno i figli di Beniamino chiamati a raccolta dalle loro città erano in numero i ventiseimila uomini abili a maneggiar la spada, senza contare gli abitanti di Ghibeah che ammontavano a settecento uomini scelti.
Judg	20	16	Fra tutta questa gente c'erano settecento uomini scelti, che erano mancini. Tutti costoro erano capaci di lanciare un sasso con la fionda ad un capello, senza fallire il colpo.
Judg	20	17	Ora gli uomini d'Israele chiamati a raccolta, non compresi quelli di Beniamino erano in numero di quattrocentomila uomini abili a maneggiare la spada, tutta gente di guerra.
Judg	20	18	Così i figli d'Israele si mossero, salirono a Bethel e consultarono DIO, dicendo: Chi di noi salirà per primo a combattere contro i figli di Beniamino?. L'Eterno rispose: Giuda salirà per primo.
Judg	20	19	Il mattino dopo i figli d'Israele si mossero e si accamparono contro Ghibeah.
Judg	20	20	Gli uomini d'Israele uscirono così per combattere contro Beniamino e si disposero in ordine di battaglia contro di loro presso Ghibeah.
Judg	20	21	Allora i figli di Beniamino uscirono da Ghibeah e in quel giorno stesero morti al suolo ventiduemila uomini d'Israele.
Judg	20	22	Ma il popolo, gli uomini d'Israele, ripresero coraggio e si disposero di nuovo in ordine di battaglia nello stesso luogo dove si erano schierati il primo giorno.
Judg	20	23	Allora i figli d'Israele salirono e piansero davanti all'Eterno fino alla sera, e consultarono l'Eterno, dicendo: Devo continuare a combattere contro i figli di Beniamino mio fratello?. L'Eterno rispose: Salite contro di loro.
Judg	20	24	I figli d'Israele vennero a battaglia con i figli di Beniamino una seconda volta.
Judg	20	25	I Beniaminiti uscirono una seconda volta da Ghibeah contro di loro e stesero morti al suolo altri diciottomila uomini dei figli d'Israele, tutti abili a maneggiar la spada.
Judg	20	26	Allora tutti i figli d'Israele, cioè tutto il popolo, salirono a Bethel e piansero; rimasero là davanti all'Eterno e digiunarono quel giorno fino a sera, e offrirono olocausti e sacrifici di ringraziamento davanti all'Eterno.
Judg	20	27	Poi i figli d'Israele consultarono l'Eterno (l'arca del patto di DIO in quel tempo era là,
Judg	20	28	e Finehas, figlio di Eleazar, figlio di Aaronne, prestava servizio in quel tempo davanti ad essa) e dissero: Devo continuare ancora a uscire a combattere contro i figli di Beniamino mio fratello, o devo smettere?. L'Eterno rispose: Salite, poiché domani li darò nelle vostre mani.
Judg	20	29	Così Israele tese un'imboscata tutt'intorno a Ghibeah.
Judg	20	30	I figli d'Israele salirono per la terza volta contro i figli di Beniamino e si disposero in ordine di battaglia presso Ghibeah come le altre volte.
Judg	20	31	I figli di Beniamino uscirono contro il popolo e si lasciarono attirare lontano dalla città; e cominciarono a colpire e ad uccidere, come le altre volte, alcuni del popolo d'Israele per le strade, (delle quali una sale a Bethel e l'altra a Ghibeah) per la campagna; uccisero circa trenta uomini.
Judg	20	32	Così i figli di Beniamino dissero: Eccoli sconfitti davanti a noi come la prima volta!. Ma i figli d'Israele dissero: Fuggiamo e attiriamoli lontano dalla città sulle strade maestre!.
Judg	20	33	Allora tutti gli uomini d'Israele si mossero dalla loro posizione e si disposero in ordine di battaglia a Baal-Thamar; intanto gli uomini d'Israele in agguato sbucarono dai loro nascondigli, posti nella pianura di Ghibeah.
Judg	20	34	Diecimila uomini scelti in tutto Israele avanzarono contro Ghibeah. Il combattimento fu aspro, ma i Beniaminiti non si accorgevano del disastro che stava per colpirli.
Judg	20	35	Così l'Eterno sconfisse Beniamino davanti ad Israele; e i figli d'Israele uccisero quel giorno venticinquemilacento uomini di Beniamino, tutti abili a maneggiar la spada.
Judg	20	36	Così i figli di Beniamino si accorsero di essere sconfitti. Gli Israeliti avevano ceduto terreno a Beniamino, perché confidavano negli uomini che avevano posto in agguato presso Ghibeah.
Judg	20	37	Gli uomini in agguato si gettarono prontamente su Ghibeah; essi avanzarono e passarono a fil di spada l'intera città.
Judg	20	38	C'era un segnale convenuto fra gli uomini d'Israele e quelli in agguato: questi dovevano far salire dalla città una grande colonna di fumo.
Judg	20	39	Gli uomini d'Israele avevano dunque voltato le spalle nel combattimento; e quei di Beniamino avevano cominciato a colpire e uccidere circa trenta uomini d'Israele. Essi infatti dicevano: Certamente essi sono interamente sconfitti davanti a noi come nella prima battaglia!.
Judg	20	40	Ma quando il segnale della colonna di fumo cominciò ad alzarsi dalla città, quei di Beniamino si volsero indietro, ed ecco che tutta la città saliva in fiamme verso il cielo.
Judg	20	41	Allora gli uomini d'Israele si voltarono, e gli uomini di Beniamino furono presi da gran spavento, vedendo il disastro che li aveva colpiti.
Judg	20	42	Perciò si diedero alla fuga davanti agli uomini d'Israele in direzione del deserto, ma non poterono sottrarsi alla battaglia; e quelli che uscivano dalla città piombarono nel loro mezzo e li massacrarono.
Judg	20	43	Circondarono i Beniaminiti, li inseguirono senza tregua e li incalzarono fino di fronte a Ghibeah dal lato est.
Judg	20	44	Caddero dei Beniaminiti diciottomila uomini, tutti uomini di valore.
Judg	20	45	I superstiti voltarono le spalle e fuggirono verso il deserto, in direzione del masso di Rimmon; ed essi ne racimolarono per le strade cinquemila, li incalzarono fino a Ghidom e ne uccisero altri duemila.
Judg	20	46	Così il numero totale dei Beniaminiti che caddero quel giorno fu di venticinquemila, abili a maneggiare la spada, tutti uomini di valore.
Judg	20	47	Seicento uomini, che avevano voltato le spalle ed erano fuggiti verso il deserto in direzione del masso di Rimmon, rimasero al masso di Rimmon quattro mesi.
Judg	20	48	Poi gl'Israeliti tornarono contro i figli di Beniamino e passarono a fil di spada l'intera città, compreso il bestiame e tutto ciò che trovavano; e diedero alle fiamme tutte le città che trovavano.
------------------------Giudici, capitolo 21
Judg	21	1	Or gli uomini d'Israele avevano giurato a Mitspah, dicendo: Nessuno di noi darà sua figlia in moglie a un Beniaminita.
Judg	21	2	Poi il popolo venne a Bethel, dove rimase fino a sera davanti a DIO; e alzò la voce e pianse dirottamente,
Judg	21	3	e disse: O Eterno, DIO d'Israele, perché mai è avvenuto questo in Israele, che oggi sia venuta a mancare una tribú in Israele.
Judg	21	4	Il giorno seguente il popolo si levò al mattino presto, costruì in quel luogo un altare e offerse olocausti e sacrifici di ringraziamento.
Judg	21	5	Poi i figli d'Israele dissero: Chi è fra tutte le tribú d'Israele, che non sia salito all'assemblea davanti all'Eterno?. Poiché avevano fatto un giuramento solenne contro chiunque non fosse salito davanti all'Eterno a Mitspah, dicendo: Quel tale sarà messo a morte.
Judg	21	6	I figli d'Israele erano addolorati per Beniamino loro fratello e dicevano: Oggi è stata soppressa una tribú d'Israele.
Judg	21	7	Come faremo a procurare delle donne ai superstiti, poiché abbiamo giurato nel nome dell'Eterno di non dare loro in moglie alcuna delle nostre figlie?.
Judg	21	8	Dissero dunque: Chi è fra le tribú d'Israele quella che non sia salita davanti all'Eterno a Mitspah?. Ed ecco che nessuno da Jabes i Galaad era venuto all'accampamento per l'assemblea;
Judg	21	9	quando infatti si passò in rassegna il popolo, si trovò che là non vi era alcuno degli abitanti di Jabes di Galaad.
Judg	21	10	Allora l'assemblea mandò là dodicimila uomini dei piú valorosi e diede loro quest'ordine, dicendo: Andate e passate a fil di spada gli abitanti di Jabes di Galaad, comprese le donne e i bambini.
Judg	21	11	Farete questo: voterete allo sterminio ogni maschio e ogni donna che abbia avuto rapporti sessuali con uomo.
Judg	21	12	Or essi trovarono fra gli abitanti di Jabes di Galaad quattrocento fanciulle che non avevano avuto rapporti sessuali con uomo, e le condussero all'accampamento, a Sciloh, che è nel paese di Canaan.
Judg	21	13	Allora tutta l'assemblea mandò messaggeri per parlare ai figli di Beniamino che erano al masso di Rimmon, e per proclamare loro la pace.
Judg	21	14	Così i Beniaminiti tornarono e furono loro date le donne a cui era stata risparmiata la vita fra le donne di Jabes di Galaad; ma non ve ne furono abbastanza per tutti.
Judg	21	15	Il popolo era addolorato per ciò che aveva fatto a Beniamino, perché l'Eterno aveva aperta una breccia fra le tribú d'Israele.
Judg	21	16	Allora gli anziani dell'assemblea dissero: Come faremo a procurare delle donne ai superstiti, poiché le donne beniaminite sono state uccise?.
Judg	21	17	Poi dissero: I superstiti di Beniamino devono avere un'eredità, affinché non sia soppressa una tribú in Israele.
Judg	21	18	Ma noi non possiamo dar loro in moglie le nostre figlie. Poiché i figli d'Israele avevano giurato, dicendo: Maledetto chi darà una moglie a Beniamino!.
Judg	21	19	Allora dissero: Ecco, ogni anno si fa una festa in onore dell'Eterno a Sciloh, che è a nord di Bethel a est della strada che sale da Bethel a Sichem e a sud di Lebonah.
Judg	21	20	Diedero così quest'ordine ai figli di Beniamino, dicendo: Andate e nascondetevi nelle vigne,
Judg	21	21	e state ad osservare; quando le figlie di Sciloh usciranno per danzare in coro, sbucherete dalle vigne, e ciascuno rapirà la propria donna tra le figlie di Sciloh; poi andrete nel paese di Beniamino.
Judg	21	22	Quando i loro padri o i loro fratelli verranno da noi a protestare, noi diremo loro: Datecele per favore, poiché in questa guerra non abbiamo preso una donna per ciascuno di loro; or se non le date loro neppure in questo caso, voi sareste colpevoli.
Judg	21	23	I figli di Beniamino fecero così: si presero delle mogli, secondo il loro numero, fra le danzatrici; le rapirono, poi partirono e tornarono nella loro eredità, riedificarono le città e vi abitarono.
Judg	21	24	In quel medesimo tempo, i figli d'Israele se ne andarono di là, ciascuno nella sua tribú e nella sua famiglia, e di là ciascuno fece ritorno alla sua eredità.
Judg	21	25	In quel tempo non c'era alcun re in Israele; ognuno Faceva ciò che sembrava giusto ai suoi occhi.
------------------------Rut, capitolo 1
Ruth	1	1	Al tempo in cui governavano i giudici, ci fu nel paese una carestia, e un uomo di Betlemme di Giuda andò ad abitare nel paese di Moab con la moglie e i suoi due figli.
Ruth	1	2	Il nome dell'uomo era Elimelek, il nome di sua moglie Naomi e il nome dei suoi due figli Mahlon e Kilion, Efratei da Betlemme di Giuda. Essi andarono nel paese di Moab e vi si stabilirono.
Ruth	1	3	Poi Elimelek, marito di Naomi, morì ed essa rimase con i suoi due figli.
Ruth	1	4	Essi sposarono delle donne moabite, di cui una si chiamava Orpah e l'altra Ruth; e là dimorarono circa dieci anni.
Ruth	1	5	Poi anche Mahlon e Kilion morirono entrambi, e così la donna rimase priva dei suoi due figli e del marito.
Ruth	1	6	Allora si levò con le sue nuore per tornare dal paese di Moab, perché nel paese di Moab aveva sentito dire che l'Eterno aveva visitato il suo popolo dandogli del pane.
Ruth	1	7	Ella partì dunque con le sue due nuore dal luogo dove si trovava, e si mise in cammino per tornare nel paese di Giuda.
Ruth	1	8	Ma Naomi disse alle sue due nuore: Andate, tornate ciascuna a casa di sua madre; l'Eterno sia buono con voi, come voi siete state con quelli che sono morti e con me!
Ruth	1	9	L'Eterno dia a ciascuna di voi di trovare riposo in casa del proprio marito!. Poi ella le baciò, ed esse piansero ad alta voce,
Ruth	1	10	e le dissero: No, noi torneremo con te al tuo popolo.
Ruth	1	11	Ma Naomi rispose: Tornate indietro, figlie mie! Perché verreste con me? Ho forse ancora dei figli in grembo che possano diventare vostri mariti?
Ruth	1	12	Tornate indietro, figlie mie, andate, perché sono troppo vecchia per rimaritarmi; e anche se dicessi: Ho ancora speranza; anche se andassi a marito stasera e partorissi dei figli.
Ruth	1	13	aspettereste voi finche fossero grandi? Vi asterreste voi per questo dal maritarvi? No, figlie mie, perché la mia condizione è più amara della vostra, poiché la mano dell'Eterno si è stesa contro di me.
Ruth	1	14	Allora esse alzarono la voce e piansero di nuovo; poi Orpah baciò la suocera, ma Ruth rimase stretta a lei.
Ruth	1	15	Allora Naomi disse a Ruth: Ecco, tua cognata è tornata al suo popolo e ai suoi dei; torna indietro anche tu, come tua cognata!.
Ruth	1	16	Ma Ruth rispose: Non insistere con me perché ti abbandoni e lasci di seguirti, perché dove andrai tu andrò anch'io, e dove starai tu io pure starò, il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo DIO sarà il mio DIO;
Ruth	1	17	dove morirai tu morirò anch'io, e là sarò sepolta. Così mi faccia l'Eterno e anche peggio, se altra cosa che la morte mi separerà da te!.
Ruth	1	18	Quando Naomi si rese conto che Ruth era decisa a seguirla, smise di parlare con lei.
Ruth	1	19	Così fecero il viaggio assieme fino a che giunsero a Betlemme. Quando giunsero a Betlemme, tutta la città fu in agitazione per loro. Le donne dicevano: E' questa Naomi?.
Ruth	1	20	Ella rispose loro: Non chiamatemi Naomi; chiamatemi Mara, poiché l'Onnipotente mi ha riempita di amarezza.
Ruth	1	21	Io partii nell'abbondanza e l'Eterno mi ha riportato a casa spoglia di tutto. Perché chiamarmi Naomi, quando l'Eterno ha testimoniato contro di me e l'Onnipotente mi ha resa infelice?.
Ruth	1	22	Così Naomi tornò con Ruth, la Moabita, sua nuora, venuta dal paese di Moab. Esse arrivarono a Betlemme quando si cominciava a mietere l'orzo.
------------------------Rut, capitolo 2
Ruth	2	1	Or Naomi aveva un parente di suo marito, uomo potente e ricco della famiglia di Elimelek, che si chiamava Boaz.
Ruth	2	2	Ruth, la Moabita, disse a Naomi: Lasciami andare nei campi a spigolare dietro a colui agli occhi del quale troverò grazia. Ella le rispose: Va', figlia mia.
Ruth	2	3	Così Ruth andò e si mise a spigolare in un campo dietro ai mietitori, e le capitò per caso di trovarsi nella parte del campo appartenente a Boaz, che era della famiglia di Elimelek.
Ruth	2	4	Or ecco che Boaz venne da Betlemme e disse ai mietitori: L'Eterno sia con voi!. Essi gli risposero: L'Eterno ti benedica!.
Ruth	2	5	Poi Boaz disse al suo servo incaricato di sorvegliare i mietitori: Di chi è questa fanciulla?.
Ruth	2	6	Il servo incaricato di sorvegliare i mietitori rispose: E una fanciulla moabita che è tornata con Naomi dal paese di Moab.
Ruth	2	7	Ella ci ha detto: Vi prego, lasciatemi spigolare e raccogliere le spighe tra i covoni dietro ai mietitori. Così essa è venuta ed è rimasta da questa mattina fino ad ora; si è riposata in casa solo un momento.
Ruth	2	8	Allora Boaz disse a Ruth: Ascolta figlia mia, non andare a spigolare in un altro campo, non allontanarti da qui, ma rimani con le mie serve.
Ruth	2	9	Tieni gli occhi sul campo che mietono e va' dietro a loro. Non ho forse ordinato ai miei servi di non molestarti? Quando hai sete va' dove sono i vasi, a bere l'acqua attinta dai servi.
Ruth	2	10	Allora Ruth si gettò giù, prostrandosi con la faccia a terra e gli disse: Per quale ragione ho io trovato grazia ai tuoi occhi al punto che tu presti attenzione a me che sono una straniera?.
Ruth	2	11	Boaz le rispose, dicendo: Mi è stato riferito tutto ciò che hai fatto per tua suocera dopo la morte di tuo marito, e come hai lasciato tuo padre, tua madre e il tuo paese natio, per venire a vivere con un popolo che prima non conoscevi.
Ruth	2	12	L'Eterno ti ripaghi di quanto hai fatto, e la tua ricompensa sia piena da parte dell'Eterno, il DIO d'Israele, sotto le cui ali sei venuta a rifugiarti!.
Ruth	2	13	Ella gli disse: Possa io trovare grazia ai tuoi occhi, o mio signore, poiché tu mi hai consolata e hai parlato al cuore della tua serva, sebbene io non sia neppure come una delle tue serve.
Ruth	2	14	Al momento del pasto, Boaz le disse: Vieni qui mangia il pane e intingi il tuo boccone nell'aceto. Così ella si pose a sedere accanto ai mietitori. Boaz le porse del grano arrostito, ed ella mangiò a sazietà e mise da parte gli avanzi.
Ruth	2	15	Poi si levò per tornare a spigolare, e Boaz diede quest'ordine ai suoi servi, dicendo: Lasciatela spigolare anche fra i covoni e non rimproveratela;
Ruth	2	16	inoltre lasciate cadere per lei delle spighe dai manipoli e abbandonatele, perché essa le raccolga, e non sgridatela.
Ruth	2	17	Così ella spigolò nel campo fino alla sera, poi battè quello che aveva raccolto, e ne venne fuori circa un'efa di orzo.
Ruth	2	18	Se lo caricò addosso. entrò in città e sua suocera vide ciò che essa aveva spigolato. Ruth tirò quindi fuori ciò che le era rimasto del cibo dopo essersi saziata e glielo diede.
Ruth	2	19	La suocera le chiese: Dove hai spigolato oggi? Dove hai lavorato? Benedetto colui che ti ha prestato attenzione!. Così Ruth riferì alla suocera presso chi aveva lavorato e aggiunse: L'uomo presso il quale ho lavorato oggi si chiama Boaz.
Ruth	2	20	Naomi disse alla nuora: Sia egli benedetto dall'Eterno, che non ha ritirato la sua benignità ai vivi e ai morti. E aggiunse: Quest'uomo è nostro parente stretto, uno che ha il diritto di riscattarci
Ruth	2	21	Allora Ruth, la Moabita, disse: Mi ha anche detto: Rimani con i miei servi, finche abbiano finito tutta la mia mietitura.
Ruth	2	22	Naomi disse a Ruth sua nuora: E' bene, figlia mia, che tu vada con le sue serve e non ti trovino in un altro campo.
Ruth	2	23	Ella rimase perciò a spigolare con le serve di Boaz sino alla fine della mietitura dell'orzo e del frumento. Ed abitava con sua suocera.
------------------------Rut, capitolo 3
Ruth	3	1	Poi Naomi, sua suocera, le disse: Figlia mia, non cercherò io un posto di riposo per te, affinche tu sia felice?
Ruth	3	2	Ora Boaz, con le serve del quale tu sei stata, non è forse nostro parente? Ecco questa sera egli deve vagliare l'orzo sull'aia.
Ruth	3	3	Perciò lavati, ungiti, mettiti le vesti migliori e scendi all'aia; ma non farti riconoscere da lui fino a che non abbia finito di mangiare e di bere.
Ruth	3	4	Quando andrà a coricarsi, osserva il luogo dove si corica; poi va', scoprigli i piedi e coricati tu stessa. Ed egli ti dirà ciò che devi fare.
Ruth	3	5	Ruth le rispose: Farò tutto quello che dici.
Ruth	3	6	Così scese all'aia e fece tutto ciò che la suocera le aveva ordinato.
Ruth	3	7	Boaz mangiò e bevve e col cuore allegro andò a coricarsi accanto al mucchio di grano. Allora ella venne pian piano, gli scoperse i piedi e si coricò.
Ruth	3	8	Verso mezzanotte egli si svegliò di soprassalto e si voltò; ed ecco, una donna giaceva ai suoi piedi.
Ruth	3	9	Chi sei tu? le disse. Ella rispose: Sono Ruth, tua serva; stendi il lembo del tuo mantello sulla tua serva, perché tu hai il diritto di riscatto.
Ruth	3	10	Egli disse: Sii benedetta dall'Eterno, figlia mia! La bontà mostrata quest'ultima volta supera quella di prima perché non sei corsa dietro a giovani poveri o ricchi.
Ruth	3	11	Ora dunque, non temere figlia mia; io farò per te tutto ciò che richiedi perché tutta la gente della mia città conosce che sei una donna virtuosa
Ruth	3	12	Or è vero che io ho il diritto di riscatto; ma ce n'è uno che è parente più stretto di me.
Ruth	3	13	Passa qui la notte; e domani mattina, se egli farà valere il suo diritto nei tuoi confronti, va bene, lo faccia pure; ma se non vorrà far valere il suo diritto con te io farò valere il mio e ti riscatterò, com'è vero che l'Eterno vive! Sta' coricata fino al mattino.
Ruth	3	14	Così ella rimase coricata ai suoi piedi fino al mattino; ma si alzò prima che uno possa riconoscere un altro, perché egli aveva detto: Nessuno sappia che questa donna è venuta sull'aia!.
Ruth	3	15	Poi aggiunse: Porta il mantello che hai indosso e sorreggilo. Ella lo sorresse, ed egli vi versò sei misure di orzo, glielo mise sulle spalle; poi essa rientrò in città.
Ruth	3	16	Così tornò dalla suocera, che le disse: Sei tu, figlia mia?. Allora essa le raccontò tutto ciò che l'uomo aveva fatto per lei,
Ruth	3	17	e aggiunse: Mi ha anche dato queste sei misure di orzo, perché mi ha detto Non devi tornare da tua suocera a mani vuote.
Ruth	3	18	Naomi disse: Rimani qui, figlia mia, finche tu sappia come andrà a finire la cosa, perché quest'uomo non si darà riposo, finche non abbia sistemato oggi stesso la cosa.
------------------------Rut, capitolo 4
Ruth	4	1	Or Boaz salì alla porta della città e là si pose a sedere. Ed ecco passare colui che aveva il diritto di riscatto e di cui Boaz aveva parlato. Boaz gli disse: O tu, tal dei tali, avvicinati e siediti qui. Quello si avvicinò e si mise a sedere.
Ruth	4	2	Boaz allora prese dieci uomini fra gli anziani della città e disse loro: Sedete qui. Essi si sedettero.
Ruth	4	3	Poi Boaz disse a colui che aveva il diritto di riscatto: Naomi, che è tornata dal paese di Moab, ha venduto la parte di terra che apparteneva al nostro fratello Elimelek.
Ruth	4	4	Ho pensato di informarti e di dirti: Compralo alla presenza degli abitanti del luogo e degli anziani del mio popolo. Se vuoi riscattarlo, riscattalo; ma se non intendi riscattarlo dimmelo, affinche io lo sappia; poiché nessuno fuori di te ha il diritto di riscatto, e dopo di te vengo io. Quegli rispose: Farò valere il mio diritto.
Ruth	4	5	Allora Boaz disse: Il giorno che acquisterai il campo dalla mano di Naomi, tu lo acquisterai anche da Ruth, la Moabita, moglie del defunto, per far rivivere il nome del defunto nella sua eredità
Ruth	4	6	Colui che aveva il diritto di riscatto rispose: Io non posso riscattarlo per me perché rovinerei la mia propria eredità riscatta tu ciò che avrei dovuto riscattare io, perché io non lo posso riscattare.
Ruth	4	7	Or questa era l'usanza dei tempi andati in Israele, in merito al diritto di riscatto e al cambio di proprietà: uno si toglieva il sandalo e lo dava all'altro questo era il modo di attestare in Israele.
Ruth	4	8	Così chi aveva il diritto di riscatto disse a Boaz: Compralo tu stesso, e si tolse il sandalo.
Ruth	4	9	Allora Boaz disse agli anziani e a tutto il popolo: Voi siete oggi testimoni che io ho acquistato dalle mani di Naomi tutto ciò che apparteneva a Elimelek, a Kilion e a Mahlon.
Ruth	4	10	Inoltre mi sono acquistato per moglie Ruth, la Moabita, moglie di Mahlon, per far rivivere il nome del defunto nella sua eredità, perché il nome del defunto non si estingua tra i suoi fratelli e alla porta della sua città. Voi oggi ne siete testimoni.
Ruth	4	11	Allora tutto il popolo che si trovava alla porta e gli anziani risposero: Ne siamo testimoni. L'Eterno renda la donna che entra in casa tua come Rachele e come Lea, le due donne che edificarono la casa d'Israele. Possa tu ottenere potenza in Efrathah e divenire famoso in Betlemme.
Ruth	4	12	Sia la tua casa come la casa di Perets, che Tamar partorì a Giuda, a motivo della discendenza che l'Eterno ti darà da questa giovane.
Ruth	4	13	Così Boaz prese Ruth, che divenne sua moglie. Egli entrò da lei e l'Eterno le concesse di concepire, ed ella partorì un figlio.
Ruth	4	14	Allora le donne dissero a Naomi: Benedetto l'Eterno, che oggi non ti ha lasciato senza un redentore. Possa il suo nome divenire famoso in Israele!
Ruth	4	15	Possa egli ristabilire la tua vita ed essere il sostegno della tua vecchiaia, perché lo ha partorito la tua nuora che ti ama e che vale per te più di sette figli.
Ruth	4	16	Naomi quindi prese il bambino, se lo pose in grembo e gli fece da nutrice.
Ruth	4	17	Le vicine gli diedero un nome e dicevano: E' nato un figlio a Naomi!. Lo chiamarono Obed. Egli fu padre d'Isai, padre di Davide.
Ruth	4	18	Ecco la posterità di Perets: generò Hetsron;
Ruth	4	19	Hetsron generò Ram, Ram generò Amminadab;
Ruth	4	20	Amminadab generò Nahshon, Nahshon generò Salmon;
Ruth	4	21	Salmon generò Boaz; Boaz generò Obed;
Ruth	4	22	Obed generò Isai e Isai generò Davide.
------------------------1 Samuele, capitolo 1
1Sam	1	1	C'era un uomo di Ramathaim-Tsofim, della regione montuosa di Efraim, che si chiamava Elkanah, figlio di Jeroham, figlio di Elihu, figlio di Tohu figlio di Tsuf, Efraimita.
1Sam	1	2	Aveva due mogli: una si chiamava Anna, l'altra Peninna. Peninna aveva figli mentre Anna non ne aveva.
1Sam	1	3	Ogni anno quest'uomo saliva dalla sua città per adorare ed offrire sacrifici all'Eterno degli eserciti a Sciloh, dove erano i due figli di Eli, Hofni e Finehas, sacerdoti dell'Eterno.
1Sam	1	4	Quando per Elkanah veniva il giorno di offrire il sacrificio, egli soleva dare a sua moglie Peninna e a tutti i suoi figli e figlie le loro parti;
1Sam	1	5	ma ad Anna dava una parte doppia, perché amava Anna, benché l'Eterno avesse chiuso il suo grembo.
1Sam	1	6	Or la sua rivale la molestava continuamente per farla irritare, perché l'Eterno aveva chiuso il suo grembo.
1Sam	1	7	Così succedeva ogni anno; tutte le volte che Anna saliva alla casa dell'Eterno, Peninna la molestava; per cui ella piangeva e non prendeva più cibo.
1Sam	1	8	Allora suo marito Elkanah le disse: Anna, perché piangi? Perché non mangi? Perché è triste il tuo cuore? Non sono io per te meglio di dieci figli?.
1Sam	1	9	Dopo che ebbero mangiato e bevuto a Sciloh, Anna si levò. Or il sacerdote Eli stava seduto sul sedile all'entrata del tabernacolo dell'Eterno.
1Sam	1	10	Nell'amarezza della sua anima pregava l'Eterno piangendo dirottamente.
1Sam	1	11	Poi fece un voto, dicendo: O Eterno degli eserciti, se veramente riguardi all'afflizione della tua serva, ti ricordi di me e non dimentichi la tua serva, ma vuoi dare alla tua serva un figlio maschio, io lo darò all'Eterno per tutti i giorni della sua vita, e il rasoio non passerà sulla sua testa
1Sam	1	12	Mentre essa prolungava la sua preghiera davanti all'Eterno, Eli stava osservando la sua bocca.
1Sam	1	13	Anna parlava in cuor suo, soltanto le sue labbra si muovevano, ma la sua voce non si udiva; per questo Eli pensava che fosse ubriaca.
1Sam	1	14	Così Eli le disse: Fino a quando sarai ubriaca? Smaltisci il tuo vino!.
1Sam	1	15	Ma Anna rispose e disse: No signor mio, io sono una donna afflitta nello spirito e non ho bevuto né vino né bevanda inebriante, ma stavo effondendo la mia anima davanti all'Eterno.
1Sam	1	16	Non considerare la tua serva una donna perversa, perché è l'accesso del mio dolore e della mia afflizione che mi ha fatto parlare finora
1Sam	1	17	Allora Eli le rispose: Va' in pace, e il DIO d'Israele ti conceda ciò che gli hai richiesto.
1Sam	1	18	Ella rispose: Possa la tua serva trovare grazia ai tuoi occhi. Così la donna se ne andò per la sua via, prese cibo e il suo aspetto non fu più triste.
1Sam	1	19	Essi si alzarono al mattino presto e si prostrarono davanti all'Eterno; poi partirono e ritornarono a casa loro a Ramah. Elkanah conobbe Anna, sua moglie, e l'Eterno si ricordò di lei.
1Sam	1	20	A suo tempo, Anna concepì e partorì un figlio, a cui pose nome Samuele, dicendo: Perché l'ho chiesto all'Eterno.
1Sam	1	21	Allora il marito Elkanah salì con tutta la sua famiglia per offrire all'Eterno il sacrificio annuale e per adempiere il suo voto.
1Sam	1	22	Ma Anna non salì perché disse a suo marito: Io non salirò finché il bambino non sia divezzato; allora lo condurrò, perché sia presentato davanti all'Eterno e vi rimanga per sempre.
1Sam	1	23	Suo marito Elkanah le rispose: Fa' come meglio ti sembra; rimani finché tu l'abbia divezzato, purché l'Eterno adempia la sua parola!. Così la donna rimase a casa e allattò suo figlio finché non l'ebbe divezzato.
1Sam	1	24	Dopo averlo divezzato, lo condusse con sé, assieme a tre torelli, un'efa di farina e un otre di vino; e lo condusse nella casa dell'Eterno a Sciloh. Il fanciullo era ancora giovane.
1Sam	1	25	Quindi loro immolarono un torello e condussero il fanciullo ad Eli.
1Sam	1	26	Anna gli disse: Signor mio! Com'è vero che vive l'anima tua, o mio signore, io sono quella donna che stava qui vicino a te a pregare l'Eterno.
1Sam	1	27	Ho pregato per avere questo fanciullo, e l'Eterno mi ha concesso ciò che gli ho chiesto.
1Sam	1	28	Perciò a mia volta lo dono all'Eterno; finché egli vive sarà ceduto all'Eterno. E là si prostrarono davanti all'Eterno.
------------------------1 Samuele, capitolo 2
1Sam	2	1	Allora Anna pregò e disse: Il mio cuore esulta nell'Eterno, la mia forza è innalzata nell'Eterno; la mia bocca si dilata contro i miei nemici, perché mi rallegro della tua salvezza.
1Sam	2	2	Non c'è alcuno santo come l'Eterno perché non c'è alcun altro all'infuori di te, né c'è alcuna rocca come il nostro DIO.
1Sam	2	3	Non continuate a parlare con tanto orgoglio; non escano parole arroganti dalla vostra bocca, perché l'Eterno è un Dio di conoscenza, e da lui sono pesate le azioni.
1Sam	2	4	Gli archi dei potenti sono spezzati, mentre i deboli sono cinti di forza.
1Sam	2	5	Quelli che erano sazi vanno a giornata per un po' di pane, mentre quelli che erano affamati non soffrono più fame. Persino la sterile ha partorito sette volte, mentre quella che ha molti figli si è indebolita.
1Sam	2	6	L'Eterno fa morire e fa vivere; fa scendere nello Sceol e ne fa risalire.
1Sam	2	7	L'Eterno fa impoverire e fa arricchire, egli abbassa ma anche innalza.
1Sam	2	8	Egli solleva il misero dalla polvere e tira fuori il povero dal letame, per farli sedere con i principi e far loro ereditare un trono di gloria; poiché le colonne della terra appartengono all'Eterno, e su di esse egli ha poggiato il mondo.
1Sam	2	9	Egli veglia sui passi dei suoi santi, ma gli empi periranno nelle tenebre, perché l'uomo non prevarrà per la forza.
1Sam	2	10	Gli avversari dell'Eterno saranno frantumati; egli tuonerà dal cielo contro di essi. L'Eterno giudicherà i popoli fino alle estremità della terra darà forza al suo re e innalzerà la potenza del suo unto.
1Sam	2	11	Poi Elkanah ritornò a casa sua a Ramah e il fanciullo rimase a servire l'Eterno alla presenza del sacerdote Eli.
1Sam	2	12	Or i figli di Eli erano uomini perversi; non conoscevano l'Eterno.
1Sam	2	13	Ed ecco come si comportavano questi sacerdoti con il popolo: quando qualcuno offriva un sacrificio, il servo del sacerdote veniva, mentre la carne cuoceva con in mano un forchettone a tre punte
1Sam	2	14	e lo ficcava nella pentola o nel paiolo o nel calderone o nella pignatta, e tutto ciò che il forchettone tirava su il sacerdote lo teneva per sé. Così facevano con tutti gl'Israeliti che andavano a Sciloh.
1Sam	2	15	Anche prima che avessero fatto bruciare il grasso, il servo del sacerdote veniva e diceva a colui che faceva il sacrificio: Dammi della carne da arrostire per il sacerdote, perché egli non accetterà da te carne cotta, ma cruda.
1Sam	2	16	E se l'uomo gli diceva: Si faccia prima fumare il grasso, poi prenderai quanto vorrai egli rispondeva: No, me la devi dare ora; altrimenti la prenderò per forza
1Sam	2	17	Perciò il peccato dei due giovani era molto grande davanti all'Eterno, perché si disprezzavano le offerte fatte all'Eterno.
1Sam	2	18	Ma Samuele prestava servizio davanti all'Eterno, anche se ancora fanciullo, ed era cinto di un efod di lino.
1Sam	2	19	Sua madre gli faceva una piccola veste e gliela portava ogni anno quando saliva con suo marito a offrire il sacrificio annuale.
1Sam	2	20	Eli allora benediceva Elkanah e sua moglie, dicendo: L'Eterno ti dia altri figli da questa donna, per la richiesta da lei fatta all'Eterno!. Poi essi tornavano a casa loro.
1Sam	2	21	Così l'Eterno visitò Anna, ed ella concepì e diede alla luce tre figli e due figlie. Intanto il fanciullo Samuele cresceva presso l'Eterno.
1Sam	2	22	Or Eli era molto vecchio e udì tutto ciò che i suoi figli facevano a tutto Israele e come essi si coricavano con le donne che facevano servizio all'ingresso della tenda di convegno;
1Sam	2	23	e disse loro: Perché fate tali cose? Poiché sento da parte di tutto il popolo delle vostre malvagie azioni.
1Sam	2	24	No, figli miei, perché le voci che sento di voi non sono affatto buone; voi inducete il popolo dell'Eterno a peccare.
1Sam	2	25	Se un uomo pecca contro un altro uomo DIO lo giudica, ma se un uomo pecca contro l'Eterno, chi intercederà per lui?. Ma essi non diedero ascolto alla voce del loro padre, perciò l'Eterno voleva farli morire.
1Sam	2	26	Intanto il fanciullo Samuele cresceva in statura e nel favore dell'Eterno e degli uomini.
1Sam	2	27	Or un uomo di DIO venne da Eli e gli disse: Così parla l'Eterno: Non mi sono io forse rivelato alla casa di tuo padre, quando essi erano in Egitto schiavi della casa del Faraone?
1Sam	2	28	Non l'ho io scelto fra tutte le tribù d'Israele, per essere mio sacerdote, salire il mio altare, bruciare e portare l'efod davanti a me? E non ho io dato alla casa di tuo padre tutti i sacrifici dei figli d'Israele, fatti col fuoco?
1Sam	2	29	Perché dunque disprezzate i miei sacrifici e le mie oblazioni che ho comandato nella mia dimora, e perché onori i tuoi figli più di me, ingrassandovi col meglio di tutte le oblazioni di Israele, mio popolo?
1Sam	2	30	Perciò così dice l'Eterno, il DIO d'Israele: Io avevo dichiarato che la tua casa e la casa di tuo padre avrebbero sempre camminato davanti a me; ma ora l'Eterno dice: Lungi da me tal cosa; poiché io onoro quelli che mi onorano ma quelli che mi disprezzano saranno pure disprezzati.
1Sam	2	31	Ecco, i giorni vengono in cui io stroncherò il tuo vigore e il vigore della casa di tuo padre, di modo che non vi sia più alcun vecchio in casa tua.
1Sam	2	32	E vedrai lo squallore nella mia dimora, nonostante tutto il bene che Dio fa per Israele, e non vi sarà mai più alcun vecchio nella tua casa.
1Sam	2	33	Ma quello dei tuoi che non reciderò dal mio altare consumerà i tuoi occhi e rattristerà il tuo cuore; e tutti i discendenti della tua casa moriranno nel fior degli anni.
1Sam	2	34	Ti servirà di segno ciò che accadrà ai tuoi due figli. Hofni e Finehas: moriranno entrambi nello stesso giorno.
1Sam	2	35	Ma io susciterò per me un sacerdote fedele che agirà secondo ciò che è nel mio cuore e nella mia anima; io gli edificherò una casa stabile, ed egli camminerà davanti al mio unto per sempre.
1Sam	2	36	E chiunque rimarrà nella tua casa verrà a prostrarsi davanti a lui per una moneta d'argento e un tozzo di pane, e dirà: Ammettimi, ti prego, in uno degli uffici sacerdotali, perché possa mangiare un pezzo di pane
------------------------1 Samuele, capitolo 3
1Sam	3	1	Or il giovane Samuele serviva l'Eterno alla presenza di Eli. La parola dell'Eterno era rara in quei giorni, e non c'era alcuna estesa rivelazione.
1Sam	3	2	In quel tempo, Eli era coricato nel suo solito posto (ora la sua vista aveva cominciato ad offuscarsi ed egli non poteva vedere).
1Sam	3	3	La lampada di DIO non era ancora spenta e Samuele era coricato nel tabernacolo dell'Eterno dove si trovava l'arca di DIO.
1Sam	3	4	Allora l'Eterno chiamò Samuele che rispose: Eccomi!.
1Sam	3	5	Così corse da Eli e disse: Eccomi, poiché tu mi hai chiamato. Egli rispose: Io non ti ho chiamato, torna a coricarti. Così egli andò a coricarsi.
1Sam	3	6	L'Eterno chiamò di nuovo Samuele. E Samuele si alzò, andò da Eli e disse: Eccomi, poiché tu mi hai chiamato. Ma quegli rispose: Figlio mio, io non ti ho chiamato; torna a coricarti.
1Sam	3	7	(Or Samuele non conosceva ancora l'Eterno e la parola dell'Eterno non gli era stata ancora rivelata).
1Sam	3	8	L'Eterno chiamò nuovamente Samuele per la terza volta. Così egli si alzò, andò da Eli e disse: Eccomi, poiché tu mi hai chiamato. Allora Eli comprese che l'Eterno chiamava il giovane.
1Sam	3	9	Perciò Eli disse a Samuele: Va' a coricarti e, se ti chiamerà ancora, dirai: Parla, o Eterno, perché il tuo servo ascolta. Così Samuele andò a coricarsi al suo posto.
1Sam	3	10	Quindi l'Eterno venne, si pose là vicino e chiamò come le altre volte: Samuele, Samuele!. Samuele rispose: Parla, perché il tuo servo ascolta.
1Sam	3	11	Allora l'Eterno disse a Samuele: Ecco io sto per fare in Israele una cosa che farà rintronare gli orecchi di chiunque l'udrà.
1Sam	3	12	In quel giorno io compirò contro Eli tutto ciò che ho detto riguardo la sua casa, dall'inizio alla fine.
1Sam	3	13	Gli dichiaro che sto per punire la sua casa per sempre, a motivo dell'iniquità che egli conosce, perché i suoi figli si sono resi spregevoli, ed egli non li ha frenati.
1Sam	3	14	Perciò io giuro alla casa di Eli che l'iniquità della casa di Eli non sarà mai espiata né con sacrifici né con oblazioni.
1Sam	3	15	Samuele rimase coricato fino al mattino, poi aprì le porte della casa dell'Eterno. Samuele temeva di raccontare ad Eli la visione.
1Sam	3	16	Ma Eli chiamò Samuele, dicendo: Samuele, figlio mio!. Egli rispose: Eccomi.
1Sam	3	17	Eli disse: Che cosa ti ha detto? Ti prego, non nascondermi nulla. DIO faccia così con te e anche peggio, se mi nascondi qualcosa di tutto ciò che egli ti ha detto.
1Sam	3	18	Samuele allora gli raccontò tutto senza nascondergli nulla. Ed Eli disse: Egli è l'Eterno; faccia quello che a lui pare.
1Sam	3	19	Samuele intanto cresceva; e l'Eterno era con lui e non lasciò cadere a terra alcuna delle sue parole.
1Sam	3	20	Tutto Israele, da Dan fino a Beer-Sceba, seppe che Samuele era stato costituito profeta dell'Eterno.
1Sam	3	21	L'Eterno continuò ad apparire a Sciloh, perché a Sciloh l'Eterno si rivelava a Samuele mediante la sua parola.
------------------------1 Samuele, capitolo 4
1Sam	4	1	La parola di Samuele era rivolta a tutto Israele. Or Israele uscì a combattere contro i Filistei e si accampò presso Eben-Ezer, mentre i Filistei erano accampati presso Afek.
1Sam	4	2	Poi i Filistei si schierarono in ordine di battaglia contro Israele; infuriò un gran combattimento, ma Israele fu sconfitto dai Filistei, che uccisero sul campo di battaglia circa quattromila uomini.
1Sam	4	3	Quando il popolo fece ritorno nell'accampamento, gli anziani d'Israele dissero: Perché l'Eterno ci ha oggi sconfitti davanti ai Filistei? Andiamo a prendere a Sciloh l'arca del patto dell'Eterno perché venga in mezzo a noi e ci salvi dalle mani dei nostri nemici!.
1Sam	4	4	Così il popolo mandò a Sciloh a prendere di là l'arca del patto dell'Eterno degli eserciti che siede fra i cherubini, e i due figli di Eli, Hofni e Finehas, erano là con l'arca del patto di DIO.
1Sam	4	5	Quando l'arca del patto dell'Eterno entrò nell'accampamento, tutto Israele esplose in un grido di gioia così forte che la terra stessa tremò.
1Sam	4	6	I Filistei all'udire il fragore di quel grido, dissero: Che significa il fragore di questo grande grido nell'accampamento degli Ebrei?. Vennero poi a sapere che l'arca dell'Eterno era arrivata nell'accampamento.
1Sam	4	7	Così i Filistei ebbero paura, perché dicevano: DIO è venuto nell'accampamento. Ed esclamarono: Guai a noi! Poiché una tale cosa non è mai avvenuta prima.
1Sam	4	8	Guai a noi! Chi ci salverà dalle mani di questi dei potenti? Questi sono gli dei che colpirono gli Egiziani con ogni sorta di piaghe nel deserto.
1Sam	4	9	Siate forti e comportatevi da uomini, o Filistei, affinché non diventiate schiavi degli Ebrei, come essi sono stati schiavi vostri. Comportatevi da uomini e combattete!.
1Sam	4	10	Così i Filistei combatterono e Israele fu sconfitto; e ciascuno fuggì alla sua tenda. La strage fu veramente grande; d'Israele caddero trentamila fanti.
1Sam	4	11	Anche l'arca di DIO fu presa e i due figli di Eli Hofni e Finehas, morirono.
1Sam	4	12	Un uomo di Beniamino corse dal campo di battaglia e giunse a Sciloh quello stesso giorno, con le vesti stracciate e la testa coperta di terra.
1Sam	4	13	Quando arrivò, ecco, Eli era seduto sul suo sedile ai margini della strada, guardando, perché il suo cuore tremava per l'arca di DIO. Come l'uomo entrò in città e riferì dell'accaduto, un grido si levò da tutta la città.
1Sam	4	14	Quando Eli udì il rumore delle grida, disse: Che significa il rumore di questo tumulto?. Poi l'uomo venne in fretta a riferire dell'accaduto a Eli.
1Sam	4	15	Or Eli aveva novantott'anni; la sua vista si era così offuscata che non vedeva più.
1Sam	4	16	L'uomo disse a Eli: Sono colui che è giunto dal campo di battaglia. Sono fuggito oggi dal campo di battaglia. Eli disse: Come sono andate le cose, figlio mio?.
1Sam	4	17	Allora il messaggero rispose e disse: Israele è fuggito davanti ai Filistei, e c'è stata una grande strage fra il popolo anche i tuoi due figli Hofni e Finehas sono morti, e l'arca di DIO è stata presa.
1Sam	4	18	Appena fece menzione dell'arca di DIO, Eli cadde dal sedile all'indietro a fianco della porta, si ruppe il collo e morì, perché egli era vecchio e pesante. Era stato giudice d'Israele quarant'anni
1Sam	4	19	Sua nuora, la moglie di Finehas, era incinta e prossima al parto; quando sentì la notizia che l'arca di DIO era stata presa e che suo suocero e suo marito erano morti, si curvò e partorì, perché colta dalle doglie.
1Sam	4	20	Mentre era sul punto di morire le donne che l'assistevano le dissero: Non temere, perché hai dato alla luce un figlio. Ella però non rispose e non vi prestò attenzione,
1Sam	4	21	ma chiamò il bambino Ikabod. dicendo: La gloria si è allontanata da Israele, perché l'arca di Dio era stata presa e a motivo di suo suocero e di suo marito.
1Sam	4	22	E disse: La gloria si è allontanata da Israele, perché l'arca di DIO è stata presa.
------------------------1 Samuele, capitolo 5
1Sam	5	1	Allora i Filistei presero l'arca di DIO e la trasportarono da Eben-Ezer a Ashdod
1Sam	5	2	poi i Filistei presero l'arca di DIO, la portarono nel tempio di Dagon e la posarono accanto a Dagon.
1Sam	5	3	Il giorno dopo gli abitanti di Ashdod si alzarono presto, ed ecco Dagon era caduto con la faccia a terra davanti all'arca dell'Eterno. Così presero Dagon e lo rimisero al suo posto.
1Sam	5	4	Il giorno dopo si alzarono presto, ed ecco Dagon era di nuovo caduto con la faccia a terra davanti all'arca dell'Eterno, mentre la testa di Dagon e ambedue le palme delle sue mani giacevano troncate sulla soglia; di Dagon rimaneva solo il tronco.
1Sam	5	5	Perciò, fino al giorno d'oggi i sacerdoti di Dagon e tutti quelli che entrano nel tempio di Dagon non mettono piede sulla soglia di Dagon in Ashdod.
1Sam	5	6	Poi la mano dell'Eterno si aggravo sugli abitanti di Ashdod e li devastò e li colpì con emorroidi, Ashdod e il suo territorio.
1Sam	5	7	Quando gli abitanti di Ashdod videro che le cose andavano a quel modo, dissero: L'arca del DIO d'Israele non deve rimanere presso di noi, perché la sua mano è stata dura verso di noi e verso Dagon, nostro dio.
1Sam	5	8	Così fecero radunare presso di loro tutti i principi dei Filistei, e dissero: Cosa dobbiamo fare dell'arca del DIO d'Israele?. I principi risposero: Si trasporti l'arca del DIO d'Israele a Gath.
1Sam	5	9	Così trasportarono l'arca del DIO d'Israele là. Ma dopo che l'ebbero trasportata, la mano dell'Eterno si volse contro quella città, causando grande costernazione; e l'Eterno colpì gli uomini della città tanto piccoli che grandi con un'epidemia di emorroidi.
1Sam	5	10	Allora mandarono l'arca di DIO ad Ekron. Ma, come l'arca di DIO giunse ad Ekron, gli abitanti di Ekron protestarono. dicendo: Hanno trasportato l'arca del DIO d'Israele da noi, per far morire noi e il nostro popolo!.
1Sam	5	11	Così fecero radunare tutti i principi dei Filistei e dissero: Mandate via l'arca del DIO d'Israele; ritorni essa al suo posto, perché non faccia morire noi e il nostro popolo!. Si era infatti diffusa una costernazione mortale in tutta la città perché la mano di DIO si aggravava grandemente su di essa.
1Sam	5	12	Quelli che non morivano erano colpiti di emorroidi, e le grida della città salivano fino al cielo.
------------------------1 Samuele, capitolo 6
1Sam	6	1	L'arca dell'Eterno rimase nel paese dei Filistei sette mesi.
1Sam	6	2	Poi i Filistei convocarono i sacerdoti e gli indovini e dissero: Che dobbiamo fare dell'arca dell'Eterno? Indicateci il modo con cui dobbiamo rimandarla al suo luogo.
1Sam	6	3	Allora essi risposero: Se rimandate l'arca del DIO d'Israele, non rimandatela vuota, ma dovete mandargli almeno un'offerta di riparazione; allora guarirete e saprete perché la sua mano non si allontanava da voi.
1Sam	6	4	Essi chiesero: Quale offerta di riparazione gli manderemo noi?. Quelli risposero: Cinque emorroidi d'oro e cinque topi d'oro secondo il numero dei principi dei Filistei, perché la stessa piaga ha colpito voi e i vostri principi.
1Sam	6	5	Fate dunque delle raffigurazioni delle vostre emorroidi e delle raffigurazioni dei vostri topi che devastano il paese, e date gloria al DIO d'Israele; forse egli allenterà la sua mano su di voi, sui vostri dei e sul vostro paese.
1Sam	6	6	Perché mai indurite il vostro cuore come gli Egiziani e il Faraone indurirono il loro cuore? Quando compì cose potenti nel loro mezzo, non li lasciarono andare e così essi poterono partire?
1Sam	6	7	Fate dunque un carro nuovo, poi prendete due vacche che allattino su cui non è mai stato posto il giogo e attaccate al carro le vacche, ma riportate i loro vitelli nella stalla lontano da esse.
1Sam	6	8	Poi prendete l'arca dell'Eterno e ponetela sul carro; e deponete i lavori d'oro che mandate all'Eterno come offerta di riparazione in una cesta accanto ad essa; così la rimanderete, ed essa se ne andrà.
1Sam	6	9	E state a vedere: se sale per la via che porta al suo territorio. verso Beth-Scemesh, è l'Eterno che ci ha fatto questo grande male; altrimenti sapremo che non è stata la sua mano a percuoterci ma che questo ci è avvenuto per caso.
1Sam	6	10	Essi dunque fecero così; presero due vacche che allattavano le attaccarono al carro e chiusero nella stalla i loro vitelli.
1Sam	6	11	Poi misero sul carro l'arca dell'Eterno e la cesta con i topi d'oro e le raffigurazioni delle emorroidi.
1Sam	6	12	Allora le vacche si avviarono diritte proprio in direzione di Beth-Scemehs, seguendo sempre la stessa strada e muggendo mentre andavano, senza piegare né a destra né a sinistra. I principi dei Filistei li seguirono fino ai confini di Beth-Scemesh.
1Sam	6	13	Ora gli abitanti di Beth-Scemesh stavano mietendo il grano nella valle; alzando gli occhi, videro l'arca e gioirono nel vederla.
1Sam	6	14	Il carro, giunto al campo di Giosuè di Beth-Scemesh, vi si fermò. Là c'era una grande pietra; così essi spaccarono il legname del carro e offrirono le vacche in olocausto all'Eterno.
1Sam	6	15	I Leviti tirarono giù l'arca dell'Eterno e la cesta che le stava accanto e in cui erano gli oggetti d'oro, e li de posero sulla grande pietra. In quello stesso giorno gli uomini di Beth-Scemesh offrirono olocausti e immolarono sacrifici all'Eterno.
1Sam	6	16	Quando i cinque principi dei Filistei videro ciò, ritornarono lo stesso giorno a Ekron.
1Sam	6	17	Queste sono le emorroidi d'oro che i Filistei mandarono all'Eterno come offerta di riparazione: una per Ashdod, una per Gaza, una per Askalon, una per Gath, una per Ekron;
1Sam	6	18	e i topi d'oro secondo il numero di tutte le città dei Filistei appartenenti ai cinque principi, dalle città fortificate ai villaggi di campagna fino alla grande pietra del prato sulla quale fu deposta l'arca dell'Eterno, e che sta fino al giorno d'oggi nel campo di Giosuè, il Beth-scemita.
1Sam	6	19	L'Eterno colpì alcuni uomini di Beth-Scemesh, perché avevano guardato dentro l'arca dell'Eterno; colpì settanta uomini del popolo. Il popolo fece cordoglio perché l'Eterno lo aveva colpito con una grande calamità.
1Sam	6	20	Gli uomini di Beth-Scemesh dissero: Chi può resistere davanti all'Eterno, a questo DIO santo? Da chi salirà l'arca partendo da noi?.
1Sam	6	21	Così inviarono messaggeri agli abitanti di Kiriath-Jearim per dir loro: I Filistei hanno ricondotto l'arca dell'Eterno; scendete e portatela su da voi.
------------------------1 Samuele, capitolo 7
1Sam	7	1	Allora gli uomini di Kiriath-Jearim vennero, portarono su l'arca dell'Eterno e la collocarono in casa di Abinadab sulla collina, e consacrarono suo figlio Eleazar perché custodisse l'arca dell'Eterno.
1Sam	7	2	Da quando l'arca era stata posta a Kiriath-Jearim, era trascorso molto tempo; erano passati vent'anni e tutta la casa d'Israele si lamentava con l'Eterno.
1Sam	7	3	Allora Samuele parlò a tutta la casa d'Israele, dicendo: Se tornate all'Eterno con tutto il vostro cuore, togliete da mezzo a voi gli dèi stranieri e le Ashtaroth e tenete il vostro cuore fermo nell'Eterno e servite a lui solo, allora egli vi libererà dalle mani dei Filistei.
1Sam	7	4	Così i figli d'Israele tolsero via i Baal e le Ashtaroth e servirono solamente l'Eterno.
1Sam	7	5	Poi Samuele disse: Radunate tutto Israele a Mitspah" e io pregherò l'Eterno per voi.
1Sam	7	6	Così essi si radunarono a Mitspah, attinsero acqua e la versarono davanti all'Eterno; quindi in quel giorno digiunarono e là dissero: Abbiamo peccato contro l'Eterno. Samuele giudicò i figli d'Israele a Mitspah.
1Sam	7	7	Quando i Filistei seppero che i figli d'Israele si erano radunati a Mitspah, i principi dei Filistei salirono contro Israele. Quando i figli d'Israele udirono ciò, ebbero paura dei Filistei.
1Sam	7	8	Allora i figli d'Israele dissero a Samuele: Non cessare di gridare per noi all'Eterno, il nostro DIO, perché ci salvi dalle mani dei Filistei.
1Sam	7	9	Così Samuele prese un agnello di latte e l'offerse intero in olocausto all'Eterno; Samuele gridò all'Eterno per Israele, e l'Eterno lo esaudì.
1Sam	7	10	Mentre Samuele offriva l'olocausto, i Filistei si avvicinarono per assalire Israele; ma l'Eterno in quel giorno tuonò con grande fragore contro i Filistei e li mise in confusione, ed essi furono sconfitti davanti a Israele.
1Sam	7	11	Gli uomini d'Israele uscirono da Mitspah, inseguirono i Filistei e li batterono fin sotto Beth-Kar.
1Sam	7	12	Allora Samuele prese una pietra la eresse tra Mitspah e Scen e la chiamó Eben-Ezer dicendo: Fin qui l'Eterno ci ha soccorso.
1Sam	7	13	Così i Filistei furono umiliati e non tornarono piú ad invadere il territorio d'Israele; e la mano dell'Eterno fu contro i Filistei per tutto il tempo di Samuele.
1Sam	7	14	Anche le città che i Filistei avevano preso a Israele ritornarono a Israele, da Ekron fino a Gath. Israele liberò il suo territorio dalle mani dei Filistei. E vi fu pace fra Israele e gli Amorei.
1Sam	7	15	Samuele fu giudice su Israele per tutto il tempo della sua vita.
1Sam	7	16	Ogni anno egli faceva il giro di Bethel, di Ghilgal e di Mitspah ed esercitava l'ufficio di giudice d'Israele in tutti questi luoghi.
1Sam	7	17	Poi ritornava a Ramah, perché là era la sua casa. Là giudicava Israele e là edificò un altare all'Eterno.
------------------------1 Samuele, capitolo 8
1Sam	8	1	Quando Samuele diventò vecchio costituì giudici d'Israele i suoi figli.
1Sam	8	2	Il primogenito si chiamava Joel e il secondo Abiah; essi facevano i giudici a Beer-Sceba.
1Sam	8	3	I suoi figli però non seguivano le sue orme, ma si lasciavano sviare da guadagni illeciti, accettavano regali e pervertivano la giustizia.
1Sam	8	4	Allora tutti gli anziani d'Israele si radunarono, vennero da Samuele a Ramah,
1Sam	8	5	e gli dissero: Ecco, tu ormai sei vecchio e i tuoi figli non seguono le tue orme; or dunque stabilisci su di noi un re che ci governi come avviene per tutte le nazioni.
1Sam	8	6	Ma la cosa dispiacque a Samuele perché avevano detto: Dacci un re che ci governi. Perciò Samuele pregò l'Eterno.
1Sam	8	7	E l'Eterno disse a Samuele: Ascolta la voce del popolo in tutto ciò che ti dice, poiché essi non hanno rigettato te, ma hanno rigettato me, perché io non regni su di loro.
1Sam	8	8	Si comportano con te, come hanno sempre fatto dal giorno in cui li ho fatti uscire dall'Egitto fino ad oggi: mi hanno abbandonato per servire altri dèi.
1Sam	8	9	Ora dunque ascolta la loro richiesta, ma avvertili solennemente e dichiara loro i diritti del re che regnerà su di loro.
1Sam	8	10	Così Samuele riferì tutte le parole dell'Eterno al popolo che gli domandava un re.
1Sam	8	11	E disse: Questi saranno i diritti del re che regnerà su di voi. Egli prenderà i vostri figli, per destinarli ai suoi carri e farli suoi cavalieri, e perché corrino davanti ai suoi carri;
1Sam	8	12	per farli capitani di migliaia e capitani di cinquantine, per metterli ad arare i suoi campi, a mietere la sua messe, a fabbricare le sue armi da guerra e gli attrezzi dei suoi carri.
1Sam	8	13	Prenderà le vostre figlie per farne profumiere, cuoche e fornaie.
1Sam	8	14	Prenderà i vostri campi, le vostre vigne, i vostri oliveti, i migliori che avete, per darli ai suoi servi.
1Sam	8	15	Prenderà la decima delle vostre sementi e delle vostre vigne per darla ai suoi eunuchi e ai suoi servi.
1Sam	8	16	Prenderà i vostri servi, le vostre serve, i vostri giovani migliori e i vostri asini per usarli nei suoi lavori.
1Sam	8	17	Prenderà anche la decima delle vostre greggi, e voi sarete suoi schiavi.
1Sam	8	18	Allora in quel giorno griderete a motivo del re che avete scelto per voi, ma l'Eterno non vi risponderà.
1Sam	8	19	Ciò nonostante il popolo rifiutò di dare ascolto alle parole di Samuele e disse: No, avremo un re sopra di noi.
1Sam	8	20	Così saremo anche noi come tutte le nazioni: il nostro re ci governerà, uscirà alla nostra testa e combatterà le nostre battaglie.
1Sam	8	21	Samuele ascoltò tutte le parole del popolo e le riferì all'Eterno.
1Sam	8	22	L'Eterno disse a Samuele: Ascolta la loro richiesta e stabilisci su di loro un re. Allora Samuele disse agli uomini d'Israele: Ognuno ritorni alla sua citta.
------------------------1 Samuele, capitolo 9
1Sam	9	1	Or c'era un uomo di Beniamino di nome Kish, figlio di Abiel, figlio di Tseror, figlio di Bekorath, figlio di Afiah, figlio di un Beniaminita, un uomo forte e valoroso.
1Sam	9	2	Questi aveva un figlio di nome Saul, giovane e bello; tra i figli d'Israele non c'era nessuno più bello di lui; dalle spalle in su era il più alto di tutta la gente.
1Sam	9	3	Or le asine di Kish, padre di Saul, si erano smarrite; Kish disse a suo figlio, Saul: Deh, prendi con te uno dei servi, alzati e va' a cercare le asine.
1Sam	9	4	Così egli passò per la regione montuosa di Efraim e attraversò il paese di Shalisha, senza trovarle; poi passarono per il paese di Shaalim, ma non c'erano; traversarono quindi il paese dei Beniamiti, ma non le trovarono.
1Sam	9	5	Quando giunsero nel paese di Tsuf, Saul disse al servo che era con lui: Su, torniamo indietro, perché non avvenga che mio padre smetta di darsi pensiero, delle asine e incominci a preoccuparsi per noi.
1Sam	9	6	Il servo gli disse: Ecco, in questa città c'è un uomo di DIO, che è tenuto in grande onore; tutto ciò che egli dice, si avvera certamente. Ora andiamo là, forse ci indicherà la via che dobbiamo seguire.
1Sam	9	7	Saul disse al suo servo: Ma ecco, se andiamo, cosa porteremo all'uomo di DIO? Poiché il pane delle nostre sacche è finito e non abbiamo alcun dono da portare all'uomo di DIO. Che cosa abbiamo con noi?.
1Sam	9	8	Il servo rispose a Saul, dicendo: Ecco, io ho in mano un quarto di un siclo d'argento; lo darò all'uomo di DIO, ed egli ci indicherà la via.
1Sam	9	9	(In passato in Israele, quando uno andava a consultare DIO, diceva: Su, andiamo dal veggente, perché il profeta di oggi in passato era chiamato veggente).
1Sam	9	10	Allora Saul disse al suo servo: Hai detto bene. Su, andiamo!. E si diressero alla città dov'era l'uomo di DIO.
1Sam	9	11	Mentre salivano lungo il pendio che porta alla città, incontrarono alcune ragazze che uscivano ad attingere acqua e chiesero loro: E qui il veggente?.
1Sam	9	12	Esse risposero loro, dicendo: Sì, eccolo, è poco più avanti di voi, affrettatevi. Oggi stesso è venuto in città, perché oggi il popolo ha un sacrificio sull'alto luogo.
1Sam	9	13	Come entrerete in città, lo troverete certamente prima che salga all'alto luogo a mangiare. Il popolo non mangerà finché egli non sia giunto, perché è lui che deve benedire il sacrificio; dopo di ciò gli invitati mangeranno. Or dunque salite, perché ora lo troverete.
1Sam	9	14	Così salirono alla città; come essi entravano in città, ecco Samuele usciva verso di loro per salire all'alto luogo.
1Sam	9	15	Or il giorno prima dell'arrivo di Saul, l'Eterno aveva avvertito Samuele, dicendo:
1Sam	9	16	Domani a quest'ora ti manderò un uomo del paese di Beniamino, e tu lo ungerai come capo del mio popolo d'Israele. Egli salverà il mio popolo dalle mani dei Filistei, poiché ho visto l'avversità del mio popolo, perché il suo grido è giunto fino a me.
1Sam	9	17	Quando Samuele vide Saul, l'Eterno gli disse: Ecco l'uomo di cui ti ho parlato; egli regnerà sul mio popolo.
1Sam	9	18	Poi Saul si avvicinò a Samuele in mezzo alla porta e gli disse: Indicami, ti prego, dov'è la casa del veggente.
1Sam	9	19	Samuele rispose a Saul e disse: Sono io il veggente. Sali davanti a me sulla collina; oggi mangerete con me. Domani mattina ti lascerò partire e ti dichiarerò tutto ciò che hai nel cuore.
1Sam	9	20	Riguardo poi alle tue asine smarrite tre giorni fa, non dartene pensiero, perché sono state ritrovate. E a chi va tutto il desiderio d'Israele, se non a te e a tutta la casa di tuo padre?.
1Sam	9	21	Saul, rispondendo, disse: Non sono io un Beniaminita, di una delle più piccole tribù d'Israele? E la mia famiglia non è forse la più piccola fra tutte le famiglie della tribù di Beniamino? Perché dunque mi parli in questo modo?.
1Sam	9	22	Allora Samuele prese Saul e il suo servo, li introdusse nella sala e li fece sedere a capo tavola fra gli invitati che erano circa trenta persone.
1Sam	9	23	Poi Samuele disse al cuoco: Porta la porzione che ti ho dato e di cui ti ho detto: Mettila da parte.
1Sam	9	24	Il cuoco allora prese la coscia e ciò che vi aderiva e la mise davanti a Saul. Quindi Samuele disse: Ecco ciò che è stato tenuto in serbo è stato messo da parte per te; mangia perché è stato conservato appositamente per te quando ho invitato il popolo. Così quel giorno Saul mangiò con Samuele.
1Sam	9	25	Poi discesero dall'alto luogo in città, e Samuele parlò con Saul sul terrazzo.
1Sam	9	26	L'indomani si alzarono presto; allo spuntar del giorno, Samuele chiamò Saul sul terrazzo, dicendo: Alzati, e io ti lascerò partire. Saul si alzò e ambedue, lui e Samuele, uscirono.
1Sam	9	27	Quando furono discesi alla periferia della città, Samuele disse a Saul: Di' al servo che passi davanti a noi e vada oltre, ma tu fermati un momento, perché ti possa annunciare la parola di DIO.
------------------------1 Samuele, capitolo 10
1Sam	10	1	Allora Samuele prese un vasetto d'olio e lo versò sul suo capo; poi lo baciò e disse: Non ti ha l'Eterno unto, come capo della sua eredità?
1Sam	10	2	Oggi, quando sarai partito da me, troverai due uomini presso il sepolcro di Rachele sul confine di Beniamino a Tseltsah. Essi ti diranno: Le asine che sei andato a cercare sono state ritrovate; ora tuo padre ha smesso di essere in pensiero per le asine ed è preoccupato per voi, e va dicendo: Che devo fare per mio figlio?.
1Sam	10	3	Poi tu passerai oltre quel luogo e giungerai alla quercia di Tabor; là incontrerai tre uomini che salgono ad adorare DIO a Bethel: l'uno porterà tre capretti, l'altro porterà tre pani e il terzo porterà un otre di vino.
1Sam	10	4	Essi ti saluteranno e ti daranno due pani, che riceverai dalla loro mano.
1Sam	10	5	Poi arriverai alla collina di DIO, dov'è la guarnigione dei Filistei; e là, giungendo alla città, incontrerai un gruppo di profeti che scenderanno dall'alto luogo, preceduti da un'arpa, un tamburello, un flauto e una cetra, e che profetizzeranno.
1Sam	10	6	Allora lo Spirito dell'Eterno ti investirà e profetizzerai con loro, e sarai cambiato in un altro uomo.
1Sam	10	7	Quando questi segni ti saranno avvenuti, fa' ciò che l'occasione richiede perché DIO è con te.
1Sam	10	8	Poi scenderai prima di me a Ghilgal; ed ecco io scenderò da te per offrire olocausti e immolare sacrifici di ringraziamento. Tu aspetterai sette giorni finché io venga da te e ti faccia sapere ciò che devi fare.
1Sam	10	9	Non appena voltò le spalle per lasciare Samuele, DIO gli mutò il cuore in un altro, e tutti quei segni si avverarono in quello stesso giorno.
1Sam	10	10	Come giunsero là alla collina, ecco venirgli incontro un gruppo di profeti; allora lo Spirito di DIO lo investì, ed egli si mise a profetizzare in mezzo a loro.
1Sam	10	11	Allora tutti quelli che lo avevano conosciuto prima, vedendo che profetizzava con i profeti si dicevano l'un l'altro: Cos'è avvenuto al figlio di Kish? E' anche Saul tra i profeti?.
1Sam	10	12	Quindi uno del luogo rispose, dicendo: Ma chi è il loro padre?. Per questo divenne proverbio il detto: E' anche Saul tra i profeti?.
1Sam	10	13	Come Saul ebbe finito di profetizzare, si recò all'alto luogo.
1Sam	10	14	Poi lo zio di Saul chiese a lui e al suo servo: Dove siete andati?. Egli rispose: A cercare le asine; ma, vedendo che non c'erano, siamo andati da Samuele.
1Sam	10	15	Lo zio di Saul soggiunse: Raccontami, ti prego, ciò che vi ha detto Samuele.
1Sam	10	16	Così Saul rispose a suo zio: Egli ci ha assicurato che le asine erano state ritrovate. Ma non disse nulla di ciò che Samuele aveva detto riguardo al regno.
1Sam	10	17	Poi Samuele convocò il popolo davanti all'Eterno a Mitspah,
1Sam	10	18	e disse ai figli d'Israele: Così dice l'Eterno, il DIO d'Israele: Io feci uscire Israele dall'Egitto e vi liberai dalle mani degli Egiziani e dalle mani di tutti i regni che vi opprimevano.
1Sam	10	19	Ma oggi voi avete rigettato il vostro DIO che vi salvò da tutte le vostre avversità e dalle vostre tribolazioni e gli dite: Stabilisci su di noi un re!. Or dunque presentatevi davanti all'Eterno per tribù e per miglia.
1Sam	10	20	Poi Samuele fece avvicinare tutte le tribú d'Israele, e fu scelta la tribú di Beniamino.
1Sam	10	21	Fece quindi avvicinare la tribú di Beniamino per famiglie, e fu scelta la famiglia di Matri. Poi fu scelto Saul, figlio di Kish; lo cercarono, ma non fu trovato
1Sam	10	22	Allora consultarono di nuovo l'Eterno: E egli già venuto qui?. l'Eterno rispose: Eccolo nascosto fra i bagagli.
1Sam	10	23	Corsero a prenderlo di là; così egli si presentò in mezzo al popolo, ed era piú alto di tutta la gente dalle spalle in su.
1Sam	10	24	Poi Samuele disse a tutto il popolo: Vedete colui che l'Eterno ha scelto? Non c'è nessuno in tutto il popolo come lui. Così tutto il popolo mandò grida di gioia e disse: Viva il re!.
1Sam	10	25	Allora Samuele espose al popolo i diritti del regno e li scrisse in un libro, che depose davanti all'Eterno. Quindi Samuele rimandò tutto il popolo ciascuno a casa sua.
1Sam	10	26	Anche Saul andò a casa sua a Ghibeah, e con lui andarono uomini valorosi ai quali DIO aveva toccato il cuore.
1Sam	10	27	Ma alcuni uomini da nulla dissero: Come può costui salvarci?. Così lo disprezzarono e non gli fecero alcun dono. Ma egli non disse nulla.
------------------------1 Samuele, capitolo 11
1Sam	11	1	Poi Nahash l'Ammonita andò ad accamparsi contro Jabesh di Galaad. Allora tutti quelli di Jabesh dissero a Nahash: Fa' alleanza con noi e noi ti serviremo.
1Sam	11	2	Nahash l'Ammonita rispose loro: Io farò alleanza con voi a questa condizione: che io cavi a tutti voi l'occhio destro, per gettare così disonore su tutto Israele.
1Sam	11	3	Gli anziani di Jabesh gli dissero: Concedici sette giorni perché possiamo mandare messaggeri in tutto il territorio d'Israele; e se non verrà nessuno a salvarci, ci arrenderemo a te.
1Sam	11	4	Così i messaggeri vennero a Ghibeah di Saul e riferirono queste parole davanti al popolo; allora tutto il popolo alzò la voce e pianse.
1Sam	11	5	Or ecco Saul tornava dalla campagna dietro i buoi. E Saul disse: Che cosa ha il popolo, che piange?. Gli riferirono allora le parole degli uomini di Jabesh.
1Sam	11	6	All'udire quelle parole, lo Spirito di DIO investì Saul, e la sua ira si accese grandemente.
1Sam	11	7	Così prese un paio di buoi, li tagliò a pezzi e li mandò in tutto il territorio d'Israele per mezzo di messaggeri, dicendo: Così saranno trattati i buoi di chi non seguirà Saul e Samuele. Il terrore dell'Eterno cadde sul popolo, ed essi uscirono come un sol uomo.
1Sam	11	8	Saul li passó in rassegna a Bezek, ed erano trecentomila figli d'Israele e trentamila uomini di Giuda.
1Sam	11	9	Dissero quindi ai messaggeri che erano venuti: Così direte agli uomini di Jabesh di Galaad: Domani, quando il sole comincerà a scaldare, avrete liberazione. I messaggeri andarono a riferire questo agli uomini di Jabesh, che si rallegrarono.
1Sam	11	10	Allora gli uomini di Jabesh dissero agli Ammoniti: Domani verremo da voi e ci farete tutto quello che vi piacerà.
1Sam	11	11	Il giorno seguente, Saul divise il popolo in tre schiere, che penetrarono in mezzo all'accampamento nemico durante la vigilia del mattino e fecero strage degli Ammoniti fino al caldo del giorno. Quelli che scamparono furono dispersi e di loro non ne rimasero neppure due assieme.
1Sam	11	12	ll popolo allora disse a Samuele: Chi è che ha detto: Dovrà Saul regnare su di noi?. Dateci quegli uomini e li metteremo a morte.
1Sam	11	13	Ma Saul rispose: Nessuno sarà messo a morte in questo giorno, perché oggi l'Eterno ha operato una grande liberazione in Israele.
1Sam	11	14	Poi Samuele disse al popolo: Venite. andiamo a Ghilgal e là rinnoviamo il regno.
1Sam	11	15	Così tutto il popolo andò a Ghilgal e là davanti all'Eterno in Ghilgal, fecero Saul re. Là offrirono davanti all'Eterno sacrifici di ringraziamento; e là Saul e tutti gli uomini d'Israele si rallegrarono grandemente.
------------------------1 Samuele, capitolo 12
1Sam	12	1	Allora Samuele disse a tutto Israele: Ecco, io vi ho dato ascolto in tutto ciò che mi avete detto e ho costituito un re a su di voi.
1Sam	12	2	Ed ora, ecco il re che andrà davanti a voi. Io sono ormai vecchio e canuto, e i miei figli sono tra voi; io sono andato davanti a voi dalla mia giovinezza fino a questo giorno.
1Sam	12	3	Eccomi, testimoniate contro di me davanti all'Eterno e davanti al suo unto: A chi ho preso il bue? A chi ho preso l'asino? Chi ho defraudato? Chi ho oppresso? Dalle mani di chi ho accettato alcun regalo che mi abbia accecato gli occhi? Io ve lo restituirò.
1Sam	12	4	Essi risposero: Tu non ci hai defraudato, non ci hai oppresso e non hai preso nulla dalle mani di alcuno.
1Sam	12	5	Egli disse loro: L'Eterno è testimone contro di voi e il suo unto è testimone in questo giorno, che non avete trovato nulla nelle mie mani. Essi risposero: Si, è testimone!.
1Sam	12	6	Allora Samuele disse al popolo: è l'Eterno che ha stabilito Mosè e Aaronne, e ha fatto uscire i vostri padri dal paese d'Egitto.
1Sam	12	7	Or dunque presentatevi, perché possa davanti all'Eterno mettere in evidenza con voi tutte le opere giuste che l'Eterno ha compiuto per voi e per i vostri padri.
1Sam	12	8	Dopo che Giacobbe andò in Egitto, e i vostri padri gridarono all'Eterno l'Eterno mandò Mosè ed Aaronne, che fecero uscire i vostri padri dall'Egitto e li fecero abitare in questo luogo
1Sam	12	9	Ma essi dimenticarono l'Eterno, il loro DIO, ed egli li vendette nelle mani di Sisera, capo dell'esercito di Hatsor, e In potere dei Filistei e del re di Moab, i quali mossero loro guerra.
1Sam	12	10	Allora gridarono all'Eterno e dissero: Abbiamo peccato, perché abbiamo abbandonato l'Eterno e abbiamo servito i Baal e le Ashtaroth, ma ora liberaci dalle mani dei nostri nemici e serviremo te.
1Sam	12	11	Così l'Eterno mandò Jerubbaal, Bedan, Jefte e Samuele, e vi liberò dalle mani dei vostri nemici tutt'intorno e viveste al sicuro.
1Sam	12	12	Ma quando vedeste che Nahash, re dei figli di Ammon, muoveva contro di voi, mi diceste: No, un re deve regnare su di noi, mentre l'Eterno il vostro DIO, era il vostro re.
1Sam	12	13	Or dunque, ecco il re che avete scelto e che avete chiesto; ecco, l'Eterno ha costituito un re su di voi.
1Sam	12	14	Se temete l'Eterno, lo servite e date ascolto alla sua voce, e non vi ribellate al comandamento dell'Eterno, allora voi e il re che regna su di voi seguirete l'Eterno, il vostro DIO.
1Sam	12	15	Ma se non date ascolto alla voce dell'Eterno e vi ribellate al comandamento dell'Eterno, allora la mano dell'Eterno sarà contro di voi, come fu contro i vostri padri.
1Sam	12	16	Perciò ora fermatevi e guardate questa cosa grande che l'Eterno farà davanti ai vostri occhi.
1Sam	12	17	Non è forse il tempo della mietitura del grano? Io invocherò l'Eterno ed egli manderà tuoni e pioggia; così comprenderete e vedrete che il male che avete fatto chiedendo per voi un re è grande agli occhi dell'Eterno.
1Sam	12	18	Allora Samuele invocò l'Eterno, e l'Eterno mandò quel giorno tuoni e pioggia; e tutto il popolo ebbe gran timore dell'Eterno e di Samuele.
1Sam	12	19	Tutto il popolo quindi disse a Samuele: Prega l'Eterno, il tuo DIO per i tuoi servi, affinché non abbiamo a morire, poiché abbiamo aggiunto a tutti i nostri peccati il male di chiedere per noi un re.
1Sam	12	20	Samuele rispose al popolo: Non temete; anche se avete fatto tutto questo male, non lasciate di seguire l'Eterno ma servite l'Eterno con tutto il vostro cuore.
1Sam	12	21	Non allontanatevi per seguire cose vane, che non possono giovare né liberare, perché sono cose vane.
1Sam	12	22	Poiché l'Eterno non abbandonerà il suo popolo, per amore del suo grande nome, perché è piaciuto all'Eterno di farvi il suo popolo.
1Sam	12	23	Quanto a me, non sia mai che io pecchi contro l'Eterno smettendo di pregare per voi; anzi vi mostrerò la buona e diritta via.
1Sam	12	24	Solo temete l'Eterno e servitelo fedelmente con tutto il cuore vostro; considerate infatti le grandi cose che ha fatto per voi.
1Sam	12	25	Ma se continuate a fare il male, tanto voi che il vostro re sarete spazzati via.
------------------------1 Samuele, capitolo 13
1Sam	13	1	Saul aveva trent'anni quando cominciò a regnare; e dopo aver regnato due anni sopra Israele.
1Sam	13	2	Saul si scelse tremila uomini d'Israele: duemila stavano con lui a Mikmash e nella regione montuosa di Bethel, e mille con Gionathan, a Ghibeah di Beniamino; rimandò invece il resto del popolo, ognuno alla sua tenda.
1Sam	13	3	Gionathan sconfisse la guarnigione dei Filistei che stava a Gheba, e i Filistei lo vennero a sapere. Allora Saul fece suonare la tromba per tutto il paese, dicendo: Lo sappiano gli Ebrei!.
1Sam	13	4	E tutto Israele sentì dire: Saul ha sconfitto la guarnigione dei Filistei e Israele è venuto in odio ai Filistei. Così il popolo fu convocato a Ghilgal per seguire Saul.
1Sam	13	5	Anche i Filistei si radunarono per combattere contro Israele, con trentamila carri, seimila cavalieri e gente numerosa come la sabbia che è sul lido del mare. Salirono dunque e si accamparono a Mikmash, a est di Beth-Aven.
1Sam	13	6	Quando gli Israeliti si accorsero di essere in pericolo, (perché il popolo era messo alle strette), si nascosero nelle caverne, nelle macchie, tra le rocce, nelle buche e nelle cisterne.
1Sam	13	7	Alcuni Ebrei passarono il Giordano per andare nel paese di Gad e di Galaad. Quanto a Saul, egli era ancora a Ghilgal e tutto il popolo lo seguiva, tremando.
1Sam	13	8	Egli aspettò sette giorni secondo il tempo fissato da Samuele; ma Samuele non giungeva a Ghilgal e il popolo cominciava a disperdersi lontano da lui.
1Sam	13	9	Allora Saul disse: Portatemi l'olocausto e i sacrifici di ringraziamento. Quindi offerse l'olocausto.
1Sam	13	10	Aveva appena finito di offrire l'olocausto, quando arrivò Samuele; e Saul gli uscì incontro per salutarlo.
1Sam	13	11	Ma Samuele gli disse: Che cosa hai fatto?. Saul rispose: Quando ho visto che il popolo si disperdeva lontano da me, che tu non eri giunto nel giorno stabilito e che i Filistei si radunavano a Mikmash, mi son detto:
1Sam	13	12	"Ora i Filistei mi piomberanno addosso a Ghilgal e io non ho ancora supplicato l'Eterno". Perciò mi sono fatto forza e ho offerto l'olocausto.
1Sam	13	13	Allora Samuele disse a Saul: Tu hai agito stoltamente; non hai osservato il comandamento che l'Eterno, il tuo DIO, ti aveva prescritto. L'Eterno infatti avrebbe stabilito il tuo regno su Israele in perpetuo.
1Sam	13	14	Ora invece il tuo regno non durerà. L'Eterno si è cercato un uomo secondo il suo cuore, e l'Eterno lo ha stabilito principe del suo popolo, perché tu non hai osservato ciò che l'Eterno ti aveva comandato.
1Sam	13	15	Poi Samuele si levò e salì da Ghilgal a Ghibeah di Beniamino, e Saul passò in rassegna il popolo che si trovava con lui erano circa seicento uomini.
1Sam	13	16	Or Saul, Gionathan suo figlio e la gente rimasta con loro rimasero a Ghibeah di Beniamino, mentre i Filistei erano accampati a Mikmash.
1Sam	13	17	Poi dall'accampamento dei Filistei uscirono dei razziatori divisi in tre schiere: una schiera si diresse sulla via di Ofrah, verso il paese di Shual;
1Sam	13	18	un'altra schiera si diresse sulla via di Beth-Horon; la terza schiera si diresse sulla via della frontiera che domina la valle di Tseboim, verso il deserto.
1Sam	13	19	Or in tutto il paese d'Israele non si trovava alcun fabbro, perché i Filistei dicevano: Gli Ebrei non fabbrichino spade o lance.
1Sam	13	20	Così tutti gl'Israeliti scendevano dai Filistei per affilare chi il suo vomero, chi la sua zappa, chi la sua scure, chi la sua vanga.
1Sam	13	21	Il prezzo per l'affilatura era di un pim per le vanghe, per le zappe, per i tridenti, per le scuri e per aggiustare i pungoli.
1Sam	13	22	Così, nel giorno della battaglia, non si trovava né spada né lancia in mano a tutta la gente che era con Saul e con Gionathan; ne avevano solamente Saul e Gionathan suo figlio.
1Sam	13	23	La guarnigione dei Filistei uscì quindi verso il passo di Mikmash.
------------------------1 Samuele, capitolo 14
1Sam	14	1	Or avvenne che un giorno, Gionathan, figlio di Saul, disse al suo giovane scudiero: Vieni, andiamo verso la postazione dei Filistei, che è dall'altra parte. Ma non disse nulla a suo padre.
1Sam	14	2	Saul stava allora all'estremità di Ghibeah sotto il melograno che è a Migron, e la gente che aveva con sè ammontava a circa seicento uomini.
1Sam	14	3	Ahijah, figlio di Ahitub, fratello d'Ikabod, figlio di Finehas, figlio di Eli sacerdote dell'Eterno, a Sciloh indossava l'efod. Ma il popolo non sapeva che Gionathan se ne fosse andato.
1Sam	14	4	Or fra i valichi per i quali Gionathan cercava di arrivare alla postazione dei Filistei, c'era una roccia sporgente da una parte e una roccia sporgente dall'altra parte: una si chiamava Botsets e l'altra Seneh.
1Sam	14	5	Una delle rocce sporgenti sorgeva a nord di fronte a Mikmash, e l'altra a sud di fronte a Ghibeah.
1Sam	14	6	Gionathan disse al suo giovane scudiero: Vieni, andiamo verso la postazione di questi incirconcisi; forse l'Eterno opererà a nostro favore, perché nulla può impedire all'Eterno di salvare con molti o con pochi.
1Sam	14	7	Il suo scudiero gli rispose: Fa' tutto ciò che hai nel cuore; va' pure; eccomi pronto ad andare con te ovunque il tuo cuore desidera.
1Sam	14	8	Allora Gionathan disse: Ecco, noi andremo verso quegli uomini e ci faremo vedere da loro.
1Sam	14	9	Se ci diranno: Fermatevi finché noi vi raggiungiamo, ci fermeremo al nostro posto e non saliremo da loro;
1Sam	14	10	ma se diranno: Salite da noi, saliremo perché l'Eterno li ha dati nelle nostre mani; e questo ci servirà di segno
1Sam	14	11	Così entrambi si fecero vedere dalla guarnigione dei Filistei; e i Filistei dissero. Ecco gli Ebrei che escono dalle grotte dove si erano nascosti!.
1Sam	14	12	Poi gli uomini della guarnigione si rivolsero a Gionathan e al suo scudiero e dissero: Salite da noi che abbiamo qualcosa da dirvi. Allora Gionathan disse al suo scudiero: Sali dietro di me, perché l'Eterno li ha dati nelle mani d'Israele.
1Sam	14	13	Gionathan salì arrampicandosi con le mani e con i piedi, seguito dal suo scudiero. I Filistei cadevano davanti a Gionathan, e ll suo scudiero dietro di lui li finiva.
1Sam	14	14	Questa fu la prima strage compiuta da Gionathan e dal suo scudiero, in essa caddero circa venti uomini, in circa mezzo iugero di terra.
1Sam	14	15	Lo spavento si diffuse nell'accampamento, nella campagna e fra tutto il popolo; la guarnigione e i razziatori furono anch'essi spaventati; la terra stessa tremò, e fu così uno spavento di DIO.
1Sam	14	16	Le sentinelle di Saul a Ghibeah di Beniamino guardarono e videro che la moltitudine si disperdeva e fuggiva di qui e di là.
1Sam	14	17	Allora Saul disse alla gente che era con lui: Fate l'appello per vedere chi se n'è andato da noi. Fatto l'appello, ecco che mancavano Gionathan e il suo scudiero.
1Sam	14	18	Allora Saul disse ad Ahijah: Fa' accostare l'arca di DIO! (poiché allora l'arca di DIO era con i figli d'Israele).
1Sam	14	19	Or mentre Saul parlava col sacerdote, il tumulto nell'accampamento dei Filistei andava crescendo; così Saul disse al sacerdote: Ritira la tua mano!.
1Sam	14	20	Poi Saul e tutto il popolo che era con lui si radunarono e si mossero verso il luogo della battaglia; ed ecco che la spada di ognuno era rivolta contro il suo compagno, e la confusione era grandissima.
1Sam	14	21	Gli Ebrei stessi, che da un po' di tempo si trovavano con i Filistei ed erano saliti con loro all'accampamento dalla regione circostante, si unirono con gl'Israeliti che erano con Saul e Gionathan.
1Sam	14	22	Similmente tutti gl'Israeliti che si erano nascosti nella regione montuosa di Efraim, quando seppero che i Filistei fuggivano si misero anch'essi a inseguirli unendosi alla battaglia.
1Sam	14	23	Così in quel giorno l'Eterno salvò Israele e la battaglia si estese fino a Beth-Aven.
1Sam	14	24	Ma in quel giorno gli uomini d'Israele erano stremati, perché Saul aveva fatto fare al popolo questo giuramento: Maledetto l'uomo che toccherà cibo prima di sera, prima che mi sia vendicato dei miei nemici. Così nessuno del popolo toccò cibo.
1Sam	14	25	Or tutto il popolo entrò in una foresta, dove c'era del miele per terra.
1Sam	14	26	Come il popolo entrò nella foresta, vide il miele che colava; ma nessuno si portò la mano alla bocca, perché il popolo aveva timore del giuramento.
1Sam	14	27	Ma Gionathan non aveva sentito quando suo padre aveva fatto giurare il popolo; perciò stese la punta del bastone che teneva in mano, la intinse nel favo di miele e portò la mano alla bocca; così la sua vista si schiarò.
1Sam	14	28	Uno del popolo prese la parola e disse: Tuo padre ha espressamente fatto fare al popolo questo giuramento, dicendo: Maledetto l'uomo che toccherà cibo oggi benché il popolo fosse stremato.
1Sam	14	29	Allora Gionathan disse: Mio padre ha recato un danno al paese; vedete come, per aver gustato un po' di questo miele, la mia vista si è schiarita.
1Sam	14	30	Quanto meglio sarebbe stato se il popolo avesse oggi mangiato liberamente del bottino che ha trovato presso i nemici! Non ci sarebbe stata una più grande strage dei Filistei?.
1Sam	14	31	In quel giorno essi sconfissero i Filistei da Mikmash ad Aijalon, ma il popolo era estenuato.
1Sam	14	32	Così il popolo Si gettò sul bottino prese pecore, buoi e vitelli e li scannò a terra; e il popolo li mangiò col sangue.
1Sam	14	33	Questo fu riferito a Saul e gli fu detto: Ecco, il popolo pecca contro l'Eterno mangiando carne col sangue. Egli disse: Voi avete commesso una trasgressione; rotolate subito qui da me una grande pietra.
1Sam	14	34	Poi Saul ordinò: Sparpagliatevi fra il popolo e ditegli: Ognuno porti qui da me il suo bue e la sua pecora; scannateli qui e poi mangiate, ma non peccate contro l'Eterno mangiando carne con sangue!. Così ognuno del popolo quella notte portò con sé il suo bue e lo scannò in quel luogo.
1Sam	14	35	Saul edificò quindi un altare all'Eterno; questo fu il primo altare che egli edificò all'Eterno.
1Sam	14	36	Poi Saul disse: Scendiamo di notte a inseguire i Filistei e deprediamoli fino alla luce del mattino; e non lasciamo in vita uno solo di loro. Il popolo rispose: Fa' tutto ciò che ti sembra bene. Allora il sacerdote disse: Avviciniamoci a DIO qui.
1Sam	14	37	Così Saul interrogò DIO: Devo scendere a inseguire i Filistei? Li darai nelle mani d'Israele?. Ma DIO non gli diede alcuna risposta.
1Sam	14	38	Saul allora disse: Avvicinatevi qui voi tutti capi del popolo, e riconoscete e vedete quale sia stato il peccato oggi commesso,
1Sam	14	39	perché, come è vero che l'Eterno, il salvatore d'Israele, vive anche se si trovasse in Gionathan mio figlio egli dovrà morire. Ma nessuno fra tutto il popolo gli rispose.
1Sam	14	40	Allora egli disse a tutto Israele: Voi state da una parte, e io e Gionathan mio figlio staremo dall'altra. Il popolo rispose a Saul: Fa' ciò che ti sembra bene.
1Sam	14	41	Perciò Saul disse all'Eterno: DIO d'Israele da' la giusta risposta. Così furono designati Gionathan e Saul, e il popolo scampò.
1Sam	14	42	Poi Saul disse: Tirate a sorte fra me e Gionathan mio figlio. Così fu designato Gionathan.
1Sam	14	43	Allora Saul disse a Gionathan: Dimmi ciò che hai fatto. Gionathan gli dichiarò e disse: Ho assaggiato un po' di miele con la punta del bastone che avevo in mano; eccomi, morirò
1Sam	14	44	Saul disse: DIO faccia questo e anche peggio, perché tu certamente morirai, o Gionathan!.
1Sam	14	45	Ma il popolo disse a Saul: Dovrà Gionathan, che ha operato questa grande liberazione in Israele, morire? Non sia mai! Com'è vero che l'Eterno vive non cadrà in terra un sol capello del suo capo, perché oggi egli ha operato con DIO! Così il popolo salvò Gionathan, ed egli non morì.
1Sam	14	46	Poi Saul tornò dall'inseguimento dei Filistei e i Filistei fecero ritorno al loro paese.
1Sam	14	47	Così Saul consolidò il regno su Israele e fece guerra a tutti i suoi nemici tutt'intorno: a Moab, ai figli di Ammon a Edom, ai re di Tsobah e ai Filistei; ovunque si volgeva, vinceva.
1Sam	14	48	Compì imprese di valore, sconfisse gli Amalekiti e liberò Israele dalle mani di quelli che lo depredavano.
1Sam	14	49	I figli di Saul erano: Gionathan, Jishui e Malkishuah; e le sue due figlie si chiamavano: la primogenita Merab, e la minore Mikal.
1Sam	14	50	Il nome della moglie di Saul era Ahinoam, figlia di Ahimaaz. e il nome del capitano del suo esercito era Abner, figlio di Ner, zio di Saul.
1Sam	14	51	Kish, padre di Saul, e Ner, padre di Abner, erano figli di Abiel.
1Sam	14	52	Per tutta la vita di Saul vi fu una guerra spietata contro i Filistei; ogni uomo forte e ogni giovane valoroso che Saul vedeva, lo prendeva con sé.
------------------------1 Samuele, capitolo 15
1Sam	15	1	Poi Samuele disse a Saul: L'Eterno mi ha mandato per ungerti re sopra il suo popolo, sopra Israele; ora dunque ascolta le parole dell'Eterno.
1Sam	15	2	Così dice l'Eterno degli eserciti: Io punirò Amalek per ciò che fece a Israele quando gli si oppose per via, mentre usciva dall'Egitto.
1Sam	15	3	Ora va', colpisci Amalek e vota allo sterminio tutto ciò che gli appartiene senza avere alcuna pietà di lui ma uccidi uomini e donne, fanciulli e lattanti, buoi e pecore cammelli e asini.
1Sam	15	4	Saul dunque convocò il popolo e lo passò in rassegna a Telaim: duecentomila fanti e diecimila uomini di Giuda.
1Sam	15	5	Saul venne alla città di Amalek e tese un'imboscata nella valle.
1Sam	15	6	Poi Saul disse ai Kenei: Andatevene, ritiratevi, uscite fuori di mezzo agli Amalekiti, affinché non vi distrugga con loro, perché usaste clemenza verso tutti i figli d'Israele quando uscivano dall'Egitto. Così i Kenei si ritirarono di mezzo agli Amalekiti.
1Sam	15	7	Saul sconfisse gli Amalekiti da Havilah fino a Shur, che è di fronte all'Egitto.
1Sam	15	8	Egli prese vivo Agag, re degli Amalekiti, e votò allo sterminio tutto il popolo, passandolo a fil di spada.
1Sam	15	9	Ma Saul e il popolo risparmiarono Agag e il meglio delle pecore e dei buoi, gli animali grassi, gli agnelli e tutto il meglio, rifiutandosi di votarli allo sterminio; ma votarono allo sterminio tutto ciò che era scadente e di nessun valore.
1Sam	15	10	Allora la parola dell'Eterno fu rivolta a Samuele, dicendo:
1Sam	15	11	Io mi pento di aver costituito Saul re, perché si è allontanato da me e non ha eseguito i miei ordini. Samuele ne fu rattristato e gridò all'Eterno tutta la notte.
1Sam	15	12	Al mattino presto Samuele si levò per andare incontro a Saul; ma vennero a dire a Samuele: Saul è andato a Karmel, ed ecco che si è eretto un monumento; poi è tornato passando oltre, ed è sceso a Ghilgal.
1Sam	15	13	Samuele allora si recò da Saul, e Saul gli disse: Benedetto sii tu dall'Eterno! Io ho eseguito l'ordine dell'Eterno.
1Sam	15	14	Ma Samuele disse: Cos'è dunque questo belar di pecore che mi giunge agli orecchi e questo muggir di buoi che sento?.
1Sam	15	15	Saul rispose: Questi sono animali presi dagli Amalekiti, perché il popolo ha risparmiato il meglio delle pecore e dei buoi per farne dei sacrifici all'Eterno, il tuo DIO; il resto però l'abbiamo votato allo sterminio.
1Sam	15	16	Allora Samuele disse a Saul: Basta! Io ti annunzierò ciò che l'Eterno mi ha detto questa notte!. Saul gli disse: Parla.
1Sam	15	17	Così Samuele disse: Non è forse vero che quando eri piccolo ai tuoi occhi sei diventato capo delle tribù d'Israele, e l'Eterno ti ha unto re d'Israele?
1Sam	15	18	L'Eterno ti aveva dato una missione dicendo: Va', vota allo sterminio quei peccatori degli Amalekiti e combatti contro di loro finché siano sterminati.
1Sam	15	19	Perché dunque non hai ubbidito alla voce dell'Eterno, ma ti sei gettato sul bottino e hai fatto ciò che è male agli occhi dell'Eterno?.
1Sam	15	20	Saul disse a Samuele: Ma io ho ubbidito alla voce dell'Eterno, ho compiuto la missione che l'Eterno mi aveva affidato, ho riportato Agag, re di Amalek e ho votato allo sterminio gli Amalekiti.
1Sam	15	21	Il popolo però ha preso le cose migliori che avrebbero dovuto essere sterminate, per farne sacrifici all'Eterno, il tuo DIO, a Ghilgal.
1Sam	15	22	Samuele disse: Gradisce forse l'Eterno gli olocausti e i sacrifici come l'ubbidire alla voce dell'Eterno? Ecco l'ubbidienza è migliore del sacrificio, e ascoltare attentamente è meglio del grasso dei montoni.
1Sam	15	23	Poiché la ribellione è come il peccato di divinazione, e l'ostinatezza è come il culto agli idoli e agli dei domestici. Poiché hai rigettato la parola dell'Eterno anch'egli ti ha rigettato come re.
1Sam	15	24	Allora Saul disse a Samuele: Ho peccato per aver trasgredito il comando dell'Eterno e le tue parole, perché ho avuto paura del popolo e ho dato ascolto alla sua voce.
1Sam	15	25	Ma ora, ti prego, perdona il mio peccato e ritorna con me, perché mi possa prostrare davanti all'Eterno.
1Sam	15	26	Ma Samuele rispose a Saul. Io non ritornerò con te, perché hai rigettato la parola dell'Eterno, e l'Eterno ha rigettato te, perché tu non sia più re sopra Israele.
1Sam	15	27	Come Samuele si voltava per andarsene, Saul afferrò il lembo del suo mantello, che si strappò.
1Sam	15	28	Allora Samuele gli disse: L'Eterno oggi ha strappato da te il regno d'Israele e lo ha dato a un altro, che è migliore di te.
1Sam	15	29	La Gloria d'Israele non mentirà e non si pentirà, perché egli non è un uomo a che si pente.
1Sam	15	30	Allora Saul disse: Ho peccato ma adesso onorami, ti prego, davanti agli anziani del mio popolo e davanti a Israele; ritorna con me, perché mi possa prostrare davanti all'Eterno, il tuo DIO.
1Sam	15	31	Samuele dunque ritornò con Saul, e Saul si prostrò davanti all'Eterno.
1Sam	15	32	Poi Samuele disse: Portatemi Agag, re degli Amalekiti. Agag andò da lui di buon umore. Or Agag diceva: Certamente l'amarezza della morte è passata.
1Sam	15	33	Samuele gli disse: Come la tua spada priva di figli le donne, così tua madre sarà privata del figlio fra le donne. Samuele quindi tagliò a pezzi Agag davanti all'Eterno a Ghilgal.
1Sam	15	34	Poi Samuele andò a Ramah, e Saul salì a casa sua, a Ghibeah di Saul.
1Sam	15	35	Samuele non andò più a vedere Saul fino al giorno della sua morte, perché Samuele faceva cordoglio per Saul; e l'Eterno si pentì di aver fatto Saul re d'Israele.
------------------------1 Samuele, capitolo 16
1Sam	16	1	L'Eterno disse a Samuele: Fino a quando farai cordoglio per Saul, mentre io l'ho rigettato perché non regni sopra Israele? Riempi il tuo corno di olio e va'; ti mando da Isai il Betlemita, perché mi sono scelto un re tra i suoi figli.
1Sam	16	2	Samuele rispose: Come posso andare? Saul lo verrà a sapere e mi ucciderà. L'Eterno disse: Prenderai con te una giovenca e dirai: Sono venuto per offrire un sacrificio all'Eterno.
1Sam	16	3	Inviterai Isai al sacrificio, io ti indicherò ciò che dovrai fare, e tu mi ungerai colui che ti dirò.
1Sam	16	4	Così Samuele fece quello che l'Eterno gli aveva detto e andò a Betlemme; gli anziani della città gli andarono incontro tremanti e gli dissero: Vieni pacificamente?.
1Sam	16	5	Egli rispose: Vengo pacificamente; sono venuto ad offrire un sacrificio all'Eterno; purificatevi e venite con me al sacrificio. Fece anche purificare Isai e i suoi figli e li invitò al sacrificio.
1Sam	16	6	Quando essi giunsero, egli posò lo sguardo su Eliab e disse: Certamente l'unto dell'Eterno è davanti a lui.
1Sam	16	7	Ma l'Eterno disse a Samuele: Non badare al suo aspetto né all'altezza della sua statura, poiché io l'ho rifiutato, perché l'Eterno non vede come vede l'uomo; l'uomo infatti guarda all'apparenza, ma l'Eterno guarda al cuore.
1Sam	16	8	Allora Isai chiamò Abinadab e lo fece passare davanti a Samuele; ma Samuele disse: L'Eterno non si è scelto neppure questo.
1Sam	16	9	Poi Isai fece passare Shammah, ma Samuele disse: L'Eterno non si è scelto neppure questo.
1Sam	16	10	Isai fece così passare sette dei suoi figli davanti a Samuele; ma Samuele disse ad Isai: L'Eterno non ha scelto nessuno di questi.
1Sam	16	11	Poi Samuele disse ad Isai: Sono tutti qui i tuoi figli?. Egli rispose: Rimane ancora il più giovane che ora si trova a pascolare le pecore. Samuele disse ad Isai: Manda a prenderlo, perché non ci metteremo a tavola prima che sia giunto qui.
1Sam	16	12	Allora egli lo mandò a prendere or Davide era rossiccio, con begli occhi e un bell'aspetto. E l'Eterno disse a Samuele: Levati, ungilo, perché è lui.
1Sam	16	13	Allora Samuele prese il corno dell'olio e lo unse in mezzo ai suoi fratelli; da quel giorno in poi lo Spirito dell'Eterno investì Davide. Poi Samuele si levò e andò a Ramah.
1Sam	16	14	Or lo Spirito dell'Eterno si era allontanato da Saul e un cattivo spirito da parte dell'Eterno lo terrorizzava.
1Sam	16	15	I servi di Saul gli dissero: Ecco, un cattivo spirito da parte di DIO ti turba.
1Sam	16	16	Il nostro signore comandi dunque ai tuoi servi che ti stanno davanti di cercare un uomo che suoni bene l'arpa; quando poi il cattivo spirito da parte di DIO ti investirà, egli metterà mano all'arpa e tu starai bene.
1Sam	16	17	Saul disse ai suoi servitori: Trovatemi un uomo che suoni bene e fatelo venire da me.
1Sam	16	18	Allora uno dei domestici prese a dire: Ecco io ho veduto un figlio di Isai, il Betlemita, che sa suonare bene: è un uomo forte e valoroso, abile nel combattere, eloquente nel parlare e di bell'aspetto, e l'Eterno è con lui.
1Sam	16	19	Saul dunque inviò dei messaggeri a Isai per dirgli: Mandami tuo figlio Davide, che è col gregge.
1Sam	16	20	Allora Isai prese un asino carico di pane, un otre di vino, un capretto e li mandò a Saul per mezzo di Davide suo figlio.
1Sam	16	21	Davide arrivò da Saul e rimase al suo servizio; Saul si affezionò grandemente a lui ed egli divenne suo scudiero.
1Sam	16	22	Saul mandò quindi a dire a Isai: Ti prego, lascia Davide al mio servizio, perché ha trovato grazia ai miei occhi.
1Sam	16	23	Ora, quando il cattivo spirito da parte di DIO investiva Saul, Davide prendeva l'arpa e la suonava con la mano; allora Saul si sentiva risollevato e stava meglio, e il cattivo spirito si allontanava da lui.
------------------------1 Samuele, capitolo 17
1Sam	17	1	Or i Filistei radunarono le loro truppe per combattere; si radunarono a Sokoh, che appartiene a Giuda, e si accamparono fra Sokoh e Azekah, a Efes-Dammim.
1Sam	17	2	Anche Saul e gli uomini d'Israele si radunarono e si accamparono nella valle del Terebinto, e si schierarono in battaglia contro i Filistei.
1Sam	17	3	I Filistei stavano sul monte da una parte e Israele stava sul monte dall'altra parte, e fra di loro c'era la valle.
1Sam	17	4	Dall'accampamento dei Filistei uscì un campione di nome Goliath, di Gath, alto sei cubiti e un palmo.
1Sam	17	5	Aveva in testa un elmo di bronzo era vestito di una corazza a maglie, il cui peso era di cinquemila sicli di bronzo;
1Sam	17	6	alle gambe portava gambiere di bronzo e un giavellotto di bronzo sospeso alle spalle.
1Sam	17	7	L'asta della sua lancia era come un subbio di tessitore, e la punta della lancia pesava seicento sicli di ferro, davanti a lui camminava il suo scudiero.
1Sam	17	8	Egli dunque si fermò e gridò alle schiere d'Israele, dicendo: Perché siete usciti per schierarvi in ordine di battaglia? Non sono io un Filisteo e voi i servi di Saul? Sceglietevi un uomo che scenda contro di me.
1Sam	17	9	Se sarà in grado di combattere con me e di uccidermi, noi saremo vostri servi ma se io sarò vincitore e lo ucciderò, voi sarete nostri servi e ci servirete.
1Sam	17	10	Il Filisteo poi aggiunse: Io lancio oggi una sfida alle schiere d'Israele: Datemi un uomo e ci batteremo!.
1Sam	17	11	Quando Saul e tutto Israele udirono queste parole del Filisteo rimasero costernati ed ebbero grande paura.
1Sam	17	12	Or Davide era figlio di quell'Efrateo di Betlemme di Giuda, di nome Isai, che aveva otto figli. Al tempo di Saul, quest'uomo era vecchio e avanzato negli anni.
1Sam	17	13	I tre figli maggiori d'Isai erano andati in guerra al seguito di Saul; i nomi dei tre figli che erano andati in guerra erano: Eliab, il primogenito, Abinadab il secondo, e Shammah il terzo
1Sam	17	14	Davide era il più giovane e i tre maggiori erano andati al seguito di Saul.
1Sam	17	15	Davide invece andava e veniva da Saul per pascolare il gregge di suo padre a Betlemme.
1Sam	17	16	Il Filisteo si faceva avanti mattina e sera, e continuò a presentarsi per quaranta giorni.
1Sam	17	17	Or Isai disse a Davide, suo figlio: Prendi per i tuoi fratelli un'efa di questo grano arrostito e questi dieci pani e portali in fretta ai tuoi fratelli nell'accampamento.
1Sam	17	18	Porta anche queste dieci forme di formaggio al capitano del loro migliaio vedi come stanno i tuoi fratelli e riportami un pegno da parte loro.
1Sam	17	19	Saul con i tuoi fratelli e tutti gli uomini d'Israele sono nella valle del Terebinto a combattere contro i Filistei.
1Sam	17	20	Così Davide si alzò al mattino presto lasciò le pecore a un guardiano, prese il suo carico e partì come Isai gli aveva ordinato. Giunse al campo dei carri, quando l'esercito usciva per schierarsi in battaglia e lanciava il grido di guerra.
1Sam	17	21	Israeliti e Filistei si erano schierati in ordine di battaglia, esercito contro esercito.
1Sam	17	22	Davide, lasciato il suo carico nelle mani del guardiano dei bagagli, corse alle schiere di battaglia; giunto, chiese ai suoi fratelli come stavano.
1Sam	17	23	Mentre parlava con loro, ecco uscire dalle schiere dei Filistei quel campione, il Filisteo di Gath, di nome Goliath, e ripetere le solite parole; e Davide le udì.
1Sam	17	24	Tutti gli uomini d'Israele, alla vista di quell'uomo, fuggirono da lui ed ebbero grande paura.
1Sam	17	25	Gli uomini d'Israele dicevano: Avete visto quell'uomo che avanza? Egli avanza per sfidare Israele. Chiunque lo ucciderà, il re lo ricolmerà di grandi ricchezze, gli darà sua figlia ed esenterà da ogni tributo la casa di suo padre in Israele.
1Sam	17	26	Allora Davide, rivolgendosi agli uomini che stavano vicino a lui, disse: Che si farà all'uomo che ucciderà questo Filisteo e allontanerà la vergogna da Israele? Ma chi è mai questo Filisteo incirconciso, che osa insultare le schiere del DIO vivente?.
1Sam	17	27	La gente gli rispose con le stesse parole, dicendo: Così sarà fatto a colui che lo ucciderà.
1Sam	17	28	Eliab, suo fratello maggiore lo sentì mentre parlava con quegli uomini, così Eliab si accese d'ira contro Davide e disse: Perché sei sceso qui? A chi hai lasciato quelle poche pecore nel deserto? Io conosco il tuo orgoglio e la malignità del tuo cuore: sei sceso qui per vedere la battaglia?.
1Sam	17	29	Davide rispose: Che ho io fatto ora? Non era che una semplice domanda!.
1Sam	17	30	Allontanandosi da lui, si rivolse a un altro e fece la stessa domanda; e la gente gli diede la stessa risposta di prima.
1Sam	17	31	Come udirono le parole che Davide aveva detto, le riportarono a Saul, che lo mandò a chiamare.
1Sam	17	32	Davide disse a Saul: Nessuno si perda d'animo a motivo di costui! Il tuo servo andrà a combattere con questo Filisteo.
1Sam	17	33	Saul disse a Davide: Tu non puoi andare contro questo Filisteo per batterti con lui, perché tu non sei che un ragazzo, mentre lui è un guerriero fin dalla sua giovinezza.
1Sam	17	34	Ma Davide rispose a Saul: Il tuo servo pascolava il gregge di suo padre quando un leone o un orso veniva a portar via una pecora dal gregge,
1Sam	17	35	io lo inseguivo, lo colpivo e la strappavo dalle sue fauci; se poi quello si rivoltava contro di me, io l'afferravo per la criniera, lo colpivo e l'ammazzavo
1Sam	17	36	Si, il tuo servo ha ucciso il leone e l'orso; e questo incirconciso Filisteo sarà come uno di loro, perché ha insultato le schiere del DIO vivente.
1Sam	17	37	Davide soggiunse: L'Eterno che mi libera dalla zampa del leone e dalla zampa dell'orso, mi libererà anche dalla mano di questo Filisteo. Allora Saul disse a Davide: Va' e l'Eterno sia con te
1Sam	17	38	Poi Saul rivestì Davide della sua armatura, gli mise in capo un elmo di bronzo e gli fece indossare la corazza.
1Sam	17	39	Davide quindi cinse la spada di Saul sopra l'armatura e cercò di camminare, perché non vi era abituato. Ma Davide disse a Saul: Io non posso camminare con questa armatura perché non ci sono abituato. Così Davide se la tolse di dosso.
1Sam	17	40	Poi prese in mano il suo bastone, si scelse nel torrente cinque pietre lisce, le pose nella sacca da pastore, in un sacchetto che aveva; poi, con la sua fionda in mano, mosse contro il Filisteo.
1Sam	17	41	Anche il Filisteo avanzò avvicinandosi sempre più a Davide, mentre il suo scudiero lo precedeva.
1Sam	17	42	Il Filisteo guardava attentamente e, scorto Davide, lo disprezzò, perché era soltanto un giovane, rossiccio e di bell'aspetto.
1Sam	17	43	Il Filisteo disse a Davide: Sono io forse un cane, che tu vieni contro di me con dei bastoni?. E il Filisteo maledisse Davide in nome dei suoi dei.
1Sam	17	44	Poi il Filisteo disse a Davide: Vieni qui, e io darò la tua carne agli uccelli del cielo e alle bestie dei campi.
1Sam	17	45	Allora Davide rispose al Filisteo: Tu vieni a me con la spada, con la lancia e col giavellotto; ma io vengo a te nel nome dell'Eterno degli eserciti, il DIO delle schiere d'Israele che tu hai insultato.
1Sam	17	46	Oggi stesso l'Eterno ti consegnerà nelle mie mani; e io ti abbatterò, ti taglierò la testa e darò oggi stesso i cadaveri dell'esercito dei Filistei agli uccelli del cielo e alle fiere della terra, affinché tutta la terra sappia che c'è un Dio in Israele.
1Sam	17	47	Allora tutta questa moltitudine saprà che l'Eterno non salva per mezzo di spada né per mezzo di lancia; poiché l'esito della battaglia dipende dall'Eterno, ed egli vi darà nelle nostre mani.
1Sam	17	48	Quando il Filisteo si mosse e si fece avanti per andare incontro a Davide anche Davide corse prontamente verso la linea di battaglia incontro al Filisteo;
1Sam	17	49	mise la mano nella sacca, ne trasse fuori una pietra, la lanciò con la fionda e colpì il Filisteo in fronte; la pietra si conficcò nella fronte ed egli cadde con la faccia a terra.
1Sam	17	50	Così Davide con una fionda e con una pietra vinse il Filisteo; e lo colpì e l'uccise benché Davide non avesse alcuna spada in mano.
1Sam	17	51	Poi Davide corse, si gettò sul Filisteo, prese la sua spada, la sguainò e lo uccise troncandogli con essa la testa. Quando i Filistei videro che il loro eroe era morto, si diedero alla fuga.
1Sam	17	52	Allora gli uomini d'Israele e di Giuda si levarono, alzando grida di guerra, e inseguirono i Filistei fino all'ingresso della valle e alle porte di Ekron. I Filistei feriti a morte caddero sulla via di Shaaraim, fino a Gath e a Ekron.
1Sam	17	53	Quando i figli d'Israele ritonarono dall'inseguimento dei Filistei, saccheggiarono il loro accampamento.
1Sam	17	54	Poi Davide prese la testa del Filisteo e la portò a Gerusalemme, ma le sue armi le ripose nella sua tenda.
1Sam	17	55	Quando Saul aveva visto Davide uscire contro il Filisteo, aveva chiesto ad Abner, capo dell'esercito: Abner di chi è figlio questo giovane?. Abner rispose: Com'è vero che tu vivi, o re, non lo so.
1Sam	17	56	Allora il re disse: Informati di chi sia figlio questo ragazzo.
1Sam	17	57	Quando Davide ritornò dall'uccisione del Filisteo, Abner lo prese e lo condusse davanti a Saul, mentre egli aveva ancora in mano la testa del Filisteo.
1Sam	17	58	Saul gli disse: Giovane, di chi sei figlio?. Davide rispose: Sono figlio del tuo servo, Isai il Betlemita.
------------------------1 Samuele, capitolo 18
1Sam	18	1	Quando ebbe finito di parlare a Saul, l'anima di Gionathan rimase legata all'anima di Davide, e Gionathan l'amò come l'anima sua.
1Sam	18	2	Quel giorno Saul lo prese con sé e non gli permise più di ritornare a casa di suo padre.
1Sam	18	3	Gionathan fece quindi un patto con Davide, perché lo amava come la sua anima.
1Sam	18	4	Poi Gionathan si tolse il mantello che indossava e lo diede a Davide, e vi aggiunse pure le sue vesti, la sua spada, il suo arco e la sua cintura.
1Sam	18	5	Davide andava ovunque Saul lo mandava e riusciva bene. Così Saul lo mise a capo degli uomini di guerra, ed era gradito a tutto il popolo e anche ai servi di Saul.
1Sam	18	6	Al loro rientro, quando Davide tornava dall'uccisione del Filisteo, le donne uscirono da tutte le città d'Israele incontro al re Saul, cantando e danzando con tamburelli, con grida di gioia e con strumenti musicali.
1Sam	18	7	Così le donne si rispondevano a vicenda cantando, e dicevano: Saul ha ucciso i suoi mille, e Davide i suoi diecimila
1Sam	18	8	La cosa irritò grandemente Saul e quelle parole gli dispiacquero, e disse: A Davide ne hanno attribuito diecimila e a me ne hanno attribuito solo mille. Ora non gli manca altro che il regno!.
1Sam	18	9	Così Saul da quel giorno in poi guardò Davide con gelosia.
1Sam	18	10	Il giorno dopo un cattivo spirito, da parte di DIO, s'impossessò di Saul che si comportava come un pazzo in mezzo alla casa, mentre Davide suonava l'arpa con la sua mano come gli altri giorni, e Saul aveva in mano la lancia.
1Sam	18	11	Così Saul scagliò la lancia, dicendo: Inchioderò Davide al muro!. Ma Davide schivò il colpo per due volte.
1Sam	18	12	Saul aveva paura di Davide perché l'Eterno era con lui, mentre si era ritirato da Saul.
1Sam	18	13	Perciò Saul lo allontanò da sé e lo fece capitano di mille uomini, ed egli andava e veniva alla testa del popolo.
1Sam	18	14	Or Davide riusciva bene in tutte le sue imprese e l'Eterno era con lui.
1Sam	18	15	Saul, vedendo che egli riusciva molto bene, aveva timore di lui;
1Sam	18	16	ma tutto Israele e Giuda amavano Davide, perché andava e veniva alla loro testa.
1Sam	18	17	Poi Saul disse a Davide: Ecco Merab, la mia figlia maggiore; io te la darò in moglie; sii per me un figlio valoroso e combatti le battaglie dell'Eterno. Or Saul pensava: Non sia la mia mano a colpirlo, ma sia la mano dei Filistei.
1Sam	18	18	Ma Davide rispose a Saul: Chi sono io e cosa è la vita mia e la famiglia di mio padre in Israele, perché io divenga genero del re?.
1Sam	18	19	Or avvenne che, quando venne il momento di dare Merab, figlia di Saul, a Davide, essa fu data in moglie ad Adriel, il Meholathita.
1Sam	18	20	Ma Mikal, figlia di Saul, amava Davide; lo riferirono a Saul e la cosa gli piacque.
1Sam	18	21	Così Saul pensò: Gliela darò, perché sia per lui un laccio e perché egli cada sotto la mano dei Filistei. Saul dunque disse a Davide una seconda volta: Oggi puoi diventare mio genero.
1Sam	18	22	Poi Saul ordinò ai suoi servi: Parlate in segreto a Davide e ditegli: Ecco, il re è soddisfatto di te e tutti i suoi servi ti amano, diventa dunque il genero del re
1Sam	18	23	I servi di Saul riportarono queste parole a Davide. Ma Davide rispose: Vi pare piccola cosa diventare genero del re? Io sono un uomo povero e di bassa condizione.
1Sam	18	24	I servi riferirono a Saul: Davide ha risposto in questo modo.
1Sam	18	25	Allora Saul disse: Direte così a Davide: Il re non desidera alcuna dote ma cento prepuzi dei Filistei, per fare vendetta sui nemici del re. Or Saul complottava di far morire Davide per mezzo dei Filistei.
1Sam	18	26	Quando i servi riferirono a Davide queste parole, parve bene a Davide di diventare genero del re. I giorni fissati non erano ancora trascorsi,
1Sam	18	27	quando Davide si levò e partì con i suoi uomini e uccise duecento uomini dei Filistei. Poi Davide portò i loro prepuzi e li consegnò in numero esatto al re per diventare suo genero. Allora Saul gli diede sua figlia Mikal in moglie
1Sam	18	28	Così Saul vide e comprese che l'Eterno era con Davide; e Mikal, figlia di Saul, lo amava.
1Sam	18	29	Saul ebbe ancora più paura di Davide e rimase nemico di Davide tutti i giorni che visse.
1Sam	18	30	Poi i principi dei Filistei uscirono a combattere ma, ogni volta che uscivano Davide riusciva meglio di tutti i servi di Saul; così il suo nome divenne molto famoso.
------------------------1 Samuele, capitolo 19
1Sam	19	1	Saul parlò a suo figlio Gionathan e a tutti i suoi servi di fare morire Davide. Ma Gionathan, figlio di Saul, nutriva un grande affetto per Davide.
1Sam	19	2	Così Gionathan informò Davide, dicendo: Saul mio padre, cerca di farti morire; perciò domani mattina fa' attenzione, rimani in un luogo segreto e nasconditi.
1Sam	19	3	Io uscirò e starò accanto a mio padre nel campo dove ti trovi tu, e parlerò di te a mio padre. Vedrò che cosa succede e te lo farò sapere.
1Sam	19	4	Gionathan dunque parlò a Saul suo padre in favore di Davide e gli disse: Non pecchi il re contro il suo servo contro Davide, perché egli non ha peccato contro di te, e perché le sue imprese ti sono state di grande utilità.
1Sam	19	5	Egli ha esposto la propria vita al pericolo, quando ha ucciso il Filisteo, e l'Eterno ha operato una grande liberazione per tutto Israele. Tu hai visto e ti sei rallegrato; perché dunque peccheresti contro il sangue innocente, facendo morire Davide senza motivo?.
1Sam	19	6	Saul diede ascolto alla voce di Gionathan e giurò: Com'è vero che l'Eterno vive, egli non morirà!.
1Sam	19	7	Allora Gionathan chiamò Davide e gli riferì tutte queste cose. Poi Gionathan ricondusse Davide da Saul, ed egli rimase al suo servizio come prima.
1Sam	19	8	Cominciò di nuovo la guerra; così Davide uscì a combattere contro i Filistei e inflisse loro una grave sconfitta, ed essi si diedero alla fuga davanti a lui.
1Sam	19	9	Ma un cattivo spirito da parte dell'Eterno, s'impossessò di Saul mentre stava in casa sua con la sua lancia in mano, e Davide stava suonando l'arpa con la mano.
1Sam	19	10	Saul cercò d'inchiodare Davide al muro con la lancia, ma Davide fuggì davanti a Saul, ed egli conficcò la lancia nel muro. Davide fuggì e si mise in salvo quella stessa notte.
1Sam	19	11	Saul allora inviò messaggeri a casa di Davide per sorvegliarlo e ucciderlo il mattino dopo; ma Mikal, moglie di Davide, lo avvertì della cosa, dicendo: Se non ti metti in salvo questa notte, domani sarai morto.
1Sam	19	12	Così Mikal calò Davide dalla finestra; ed egli se ne andò, fuggì e si mise in salvo.
1Sam	19	13	Poi Mikal prese l'idolo di casa e lo pose nel letto; al posto del capo mise una coltre di pelo di capra e la coperse con un panno.
1Sam	19	14	Quando Saul inviò i messaggeri a prendere Davide, ella disse: E' malato.
1Sam	19	15	Allora Saul inviò di nuovo i messaggeri a vedere Davide e disse loro: Portatemelo nel letto, perché io lo faccia morire.
1Sam	19	16	Quando i messaggeri arrivarono, ecco che nel letto c'era l'idolo di casa con una coltre di pelo di capra al posto del capo.
1Sam	19	17	Allora Saul disse a Mikal: Perché mi hai ingannato in questo modo e hai fatto fuggire il mio nemico, permettendogli di mettersi in salvo?. Mikal rispose a Saul: Egli mi ha detto: Lasciami andare, altrimenti ti uccido.
1Sam	19	18	Davide dunque fuggì e si mise in salvo; andò da Samuele a Ramah e gli raccontò tutto ciò che Saul gli aveva fatto. Poi lui e Samuele andarono a stare a Naioth.
1Sam	19	19	La cosa fu riferita a Saul: Ecco, Davide è a Naioth di Ramah.
1Sam	19	20	Allora Saul inviò messaggeri per prendere Davide; ma quando essi videro l'assemblea dei profeti che profetizzavano, con Samuele che teneva la presidenza, lo Spirito di DIO investì i messaggeri di Saul che si misero anch'essi a profetizzare.
1Sam	19	21	Riferirono la cosa a Saul, che inviò altri messaggeri, i quali pure si misero a profetizzare. Saul mandò di nuovo messaggeri per la terza volta, e anche questi si misero a profetizzare.
1Sam	19	22	Allora si recò egli stesso a Ramah e giunto alla grande cisterna che è a Seku, chiese: Dove sono Samuele e Davide?. Qualcuno gli rispose: Ecco, sono a Naioth di Ramah.
1Sam	19	23	Così egli andò là a Naioth di Ramah ma lo Spirito di DIO investì anche lui ed egli continuò il suo viaggio profetizzando, finché giunse a Naioth di Ramah.
1Sam	19	24	Anch'egli si spogliò delle sue vesti, e anch'egli profetizzò davanti a Samuele e rimase sdraiato nudo per terra tutto quel giorno e tutta quella notte. Per questo si dice: E' anche Saul tra i profeti?.
------------------------1 Samuele, capitolo 20
1Sam	20	1	Davide fuggì da Naioth di Ramah, si recò da Gionathan e gli disse: Che cosa ho fatto? Qual è la mia colpa e qual è il mio peccato verso tuo padre, perché egli cerchi la mia vita?.
1Sam	20	2	Gionathan gli rispose: Non sia mai! Tu non morrai; ecco, mio padre non fa cosa alcuna, grande o piccola, senza farmelo sapere. Perché mio padre mi avrebbe nascosto questa cosa? Non è possibile.
1Sam	20	3	Davide giurò nuovamente e disse: Tuo padre sa certamente che io ho trovato grazia ai tuoi occhi e avrà detto Gionathan non sappia questo, perché non si affligga. Ma com'è vero che l'Eterno vive e che vive l'anima tua, fra me e la morte c'è solo un passo.
1Sam	20	4	Gionathan disse a Davide: Qualunque cosa tu chieda, io la farò per te.
1Sam	20	5	Davide rispose a Gionathan: Ecco, domani è la luna nuova e io dovrei sedere a tavola con il re, ma tu lasciami andare e io mi nasconderò per la campagna fino alla sera del terzo giorno.
1Sam	20	6	Se tuo padre nota la mia assenza, tu gli dirai: Davide mi ha pregato con insistenza di poter fare una scappata fino a Betlemme, sua città, perché vi si celebra il sacrificio annuale per tutta la sua famiglia.
1Sam	20	7	Se dirà: Va bene, il tuo servo sarà salvo. Se invece si adira, sappi che ha deciso di farmi del male.
1Sam	20	8	Usa dunque misericordia col tuo servo, perché hai fatto entrare il tuo servo in un patto dell'Eterno con te; ma se vi è in me qualche colpa uccidimi tu. Perché dovresti condurmi da tuo padre?.
1Sam	20	9	Gionathan disse: Lungi da te questo! Se io sapessi che mio padre ha deciso di farti del male, non te lo farei sapere?.
1Sam	20	10	Davide disse a Gionathan: Chi mi avvertirà se tuo padre ti risponde duramente?.
1Sam	20	11	Gionathan disse a Davide: Vieni, andiamo fuori in campagna!. Così entrambi andarono fuori in campagna.
1Sam	20	12	Allora Gionathan disse a Davide: L'Eterno, il DIO d'Israele, mi sia testimone! Quando domani o dopodomani, a quest'ora, indagherò sulle intenzioni di mio padre, se egli è ben disposto verso Davide, e io non mando ad avvisarti,
1Sam	20	13	l'Eterno faccia questo a Gionathan e anche peggio. Se invece mio padre intende farti del male, ti farò avvertire e ti lascerò partire perché te ne vada in pace; e l'Eterno sia con te, com'è stato con mio padre!
1Sam	20	14	Finche sarò in vita, non mi userai tu la bontà dell'Eterno, perché non sia ucciso?
1Sam	20	15	Ma non cesserai mai di usare bontà verso la mia casa, neppur quando l'Eterno avrà sterminato dalla faccia della terra tutti quanti i nemici di Davide.
1Sam	20	16	Così Gionathan fece un patto con la casa di Davide, dicendo: L'Eterno chieda conto del sangue ai nemici di Davide!.
1Sam	20	17	Per l'amore che gli portava, Gionathan fece di nuovo giurare Davide perché egli lo amava come la sua anima.
1Sam	20	18	Poi Gionathan gli disse: Domani è la nuova luna e la tua assenza sarà notata, perché il tuo posto sarà vuoto.
1Sam	20	19	Lascerai passare tre giorni, poi scenderai in fretta e ti recherai al luogo dove ti sei nascosto il giorno del fatto, e rimarrai presso la pietra di Ezel.
1Sam	20	20	Io tirerò tre frecce a fianco di essa, come se tirassi al bersaglio.
1Sam	20	21	Poi manderò un ragazzo, dicendo: Va' a cercare le frecce. Se dico al ragazzo: Guarda, le frecce sono di qua da te, prendile!, allora vieni perché, come l'Eterno vive, va bene per te e non c'è alcun pericolo.
1Sam	20	22	Se invece dico al giovane: Guarda, le frecce sono di là da te, allora vattene, perché l'Eterno ti fa partire.
1Sam	20	23	Riguardo poi alle cose di cui io e tu abbiamo parlato, ecco l'Eterno sia testimone fra me e te per sempre.
1Sam	20	24	Così Davide si nascose nel campo quando arrivò la luna nuova il re si mise a sedere per prendere cibo.
1Sam	20	25	Il re si pose a sedere sulla sua sedia come le altre volte, sulla sedia vicina al muro; Gionathan si pose a sedere di fronte. Abner si sedette accanto a Saul ma il posto di Davide rimase vuoto.
1Sam	20	26	Tuttavia Saul non disse nulla quel giorno, perché pensava: Gli è successo qualcosa; non sarà puro; certamente egli non è puro.
1Sam	20	27	Ma il giorno dopo, il secondo giorno della luna nuova, il posto di Davide era ancora vuoto. Allora Saul disse a Gionathan, suo figlio: Perché il figlio di Isai non è venuto a mangiare né ieri né oggi?.
1Sam	20	28	Gionathan rispose a Saul: Davide mi ha chiesto con insistenza di lasciarlo andare a Betlemme;
1Sam	20	29	e ha detto: Ti prego, lasciami andare, perché abbiamo in città un sacrificio di famiglia, e mio fratello mi ha imposto di andarvi; ora dunque, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, ti prego lasciami fare una scappata per vedere i miei fratelli. Per questo non è venuto alla mensa del re.
1Sam	20	30	Allora l'ira di Saul si accese contro Gionathan, e gli disse: Figlio perverso e ribelle, non so io forse che tieni le parti del figlio di Isai, a tua vergogna e a vergogna della nudità di tua madre?
1Sam	20	31	Poiché fino a quando il figlio di Isai vivrà sulla terra, non vi sarà stabilità né per te né per il tuo regno. Manda dunque a prenderlo e conducilo da me, perché deve morire.
1Sam	20	32	Gionathan rispose a Saul suo padre e gli disse: Perché dovrebbe morire? Che ha fatto?.
1Sam	20	33	Allora Saul scagliò la lancia contro di lui per ucciderlo. Gionathan comprese quindi che l'uccisione di Davide era cosa decisa da parte di suo padre.
1Sam	20	34	Così Gionathan si alzò da tavola acceso d'ira e non mangiò nulla nel secondo giorno della luna nuova, poiché era addolorato per Davide, perché suo padre l'aveva trattato in modo vergognoso.
1Sam	20	35	Il mattino dopo, Gionathan uscì in campagna al luogo fissato con Davide, avendo con sé un ragazzo.
1Sam	20	36	Egli disse al ragazzo: Corri a cercare le frecce che tiro. Come il ragazzo correva, tirò una freccia che lo oltrepassò.
1Sam	20	37	Quando il ragazzo giunse sul luogo dove si trovava la freccia che Gionathan aveva tirato, Gionathan gli gridò dietro: La freccia non è forse oltre te?.
1Sam	20	38	Poi Gionathan gridò ancora al ragazzo: Fa' in fretta, sbrigati, non fermarti!. Così il ragazzo di Gionathan raccolse le frecce e tornò dal suo padrone.
1Sam	20	39	Ma il ragazzo non sapeva nulla; solo Gionathan e Davide sapevano di che si trattasse.
1Sam	20	40	Gionathan diede quindi le sue armi al suo ragazzo e gli disse: Va' portale in città.
1Sam	20	41	Appena il ragazzo se ne fu andato, Davide si alzò dal lato meridionale si gettò con la faccia a terra e si prostrò tre volte; poi i due si baciarono l'un l'altro e piansero insieme; ma Davide pianse di più.
1Sam	20	42	Poi Gionathan disse a Davide: Va' in pace, ora che noi due abbiamo giurato nel nome dell'Eterno: l'Eterno sia testimone fra me e te e fra la mia discendenza e la tua discendenza per sempre. Quindi Davide si levò e se ne andò, e Gionathan tornò in città.
------------------------1 Samuele, capitolo 21
1Sam	21	1	Poi Davide andò a Nob dal sacerdote Ahimelek; Ahimelek andò incontro a Davide tutto tremante e gli disse: Perché sei solo e non c'è nessuno con te?.
1Sam	21	2	Davide rispose al sacerdote Ahimelek: Il re mi ha comandato una certa cosa e mi ha detto: Nessuno sappia niente della cosa per la quale ti mando e di ciò che ti ho comandato. I miei uomini invece li ho indirizzati nel tal luogo.
1Sam	21	3	E ora che cosa hai sotto mano? Dammi cinque pani o qualunque cosa tu abbia.
1Sam	21	4	Il sacerdote rispose a Davide dicendo: Non ho pane comune sotto mano, c'è solo del pane consacrato, a condizione che i tuoi uomini si siano almeno astenuti da donne.
1Sam	21	5	Davide rispose al sacerdote: Siamo rimasti senza donne da quando sono partito, tre giorni fa; i vasi poi dei miei uomini sono puri; e il pane in effetti è comune, anche se oggi è stato santificato nei vasi.
1Sam	21	6	Così il sacerdote gli diede il pane consacrato perché là non c'era altro pane che quello della presentazione, che era stato tolto dalla presenza dell'Eterno, per mettervi invece del pane caldo nel momento in cui si toglie.
1Sam	21	7	In quel giorno, c'era là un uomo dei servi di Saul, trattenuto davanti all'Eterno; si chiamava Doeg, l'Edomita, il capo dei pastori di Saul.
1Sam	21	8	Davide disse ad Ahimelek: Non hai per caso sotto mano una lancia o una spada? Poiché non ho preso con me né la mia spada né le mie armi, perché l'incarico del re era urgente.
1Sam	21	9	Il sacerdote rispose: C'è la spada di Goliath il Filisteo, che tu uccidesti nella valle del Terebinto; è là dietro l'efod, avvolta in un panno; se la vuoi prendere, prendila, perché qui non ve n'è altra all'infuori di questa. Davide disse: Nessuna è pari a quella; dammela!.
1Sam	21	10	Quel giorno Davide si levò e fuggì dalla presenza di Saul, e andò da Akish, re di Gath.
1Sam	21	11	I servi di Akish gli dissero: Non è costui Davide, il re del paese? Non è di costui che cantavano in coro nelle danze, dicendo: Saul ha ucciso i suoi mille e Davide i suoi diecimila?.
1Sam	21	12	Davide ritenne in cuore queste parole, ed ebbe grande paura di Akish, re di Gath.
1Sam	21	13	Così cambiò il suo modo di agire davanti a loro e nelle loro mani si fingeva pazzo: tracciava sgorbi sui battenti delle porte e lasciava scorrer la saliva sulla barba.
1Sam	21	14	Allora Akish disse ai suoi servi: Ecco, vedete, costui è pazzo; perché me lo avete condotto?
1Sam	21	15	Mi mancano forse dei pazzi, che mi conducete questo tale a fare il pazzo in mia presenza? Costui non entrerà in casa mia!.
------------------------1 Samuele, capitolo 22
1Sam	22	1	Poi Davide partì di là e si rifugiò nella caverna di Adullam; quando i suoi fratelli e tutta la casa di suo padre lo seppero, scesero laggiù da lui.
1Sam	22	2	E tutti quelli che erano in difficoltà, che avevano debiti o che erano scontenti si radunarono presso di lui, ed egli divenne loro capo. C'erano con lui circa quattrocento uomini.
1Sam	22	3	Di là Davide andò a Mitspah di Moab e disse al re di Moab: Deh permetti che mio padre e mia madre vengano a stare con voi, finché io sappia ciò che DIO farà per me.
1Sam	22	4	Così egli li condusse davanti al re di Moab, ed essi rimasero con lui tutto il tempo che Davide fu nella fortezza.
1Sam	22	5	Poi il profeta Gad disse a Davide: Non rimanere più nella fortezza, ma parti e va' nel paese di Giuda. Davide allora partì e andò nella foresta di Hereth.
1Sam	22	6	Quando Saul venne a sapere che Davide e gli uomini che erano con lui erano stati scoperti (Saul si trovava allora a Ghibeah sotto il tamerisco in Ramah con la sua lancia in mano, e tutti i suoi servi lo attorniavano),
1Sam	22	7	Saul disse ai servi che gli stavano intorno. Ascoltate ora, Beniaminiti! Il figlio di Isai darà a ciascuno di voi campi e vigne? Vi farà tutti capi di migliaia e capi di centinaia?
1Sam	22	8	Tutti voi avete congiurato contro di me e non c'è alcuno che mi abbia informato del patto che mio figlio ha fatto col figlio di Isai; e non c'è alcuno di voi che sia spiacente per me e m'informi che mio figlio ha sollevato contro di me il mio servo per tendermi insidie come fa oggi?.
1Sam	22	9	Rispose allora Doeg, l'Idumeo, che era preposto ai servi di Saul e disse: Io ho visto il figlio di Isai quando venne a Nob da Ahimelek, figlio di Ahitub;
1Sam	22	10	questi ha consultato l'Eterno per lui gli ha dato dei viveri e gli ha consegnato la spada di Goliath il Filisteo
1Sam	22	11	Allora il re mandò a chiamare il sacerdote Ahimelek, figlio di Ahitub, e tutta la casa di suo padre, i sacerdoti che erano a Nob; ed essi vennero tutti dal re.
1Sam	22	12	Saul disse: Ora ascolta, o figlio di Ahitub! Egli rispose: Eccomi, o mio signore.
1Sam	22	13	Saul gli disse: Perché tu e il figlio di Isai avete congiurato contro di me, in quanto gli hai dato pane e una spada, e hai consultato DIO per lui, affinché insorga contro di me e mi tenda insidie come fa oggi?.
1Sam	22	14	Allora Ahimelek rispose al re, dicendo: E fra tutti i tuoi servi chi è fedele come Davide, genero del re, pronto al tuo comando e onorato nella tua casa?
1Sam	22	15	E' forse oggi che io ho cominciato a consultare DIO per lui? Non sia mai. Non imputi il re nulla del genere al suo servo o ad alcuno della casa di mio padre perché il tuo servo non sapeva nulla di tutto questo, né poco né molto.
1Sam	22	16	Il re disse: Tu certamente morrai, Ahimelek, tu e tutta la casa di tuo padre!.
1Sam	22	17	Allora il re ordinò alle guardie che lo attorniavano: Volgetevi e uccidete i sacerdoti dell'Eterno, perché sono anch'essi dalla parte di Davide e perché sapevano che egli era fuggito, ma non mi hanno avvertito. Ma i servi del re non vollero stendere le mani per colpire i sacerdoti dell'Eterno.
1Sam	22	18	Allora il re disse a Doeg: Volgiti tu e colpisci i sacerdoti!. Così Doeg l'Idumeo si volse e colpì i sacerdoti, e uccise in quel giorno ottantacinque persone che portavano l'efod di lino.
1Sam	22	19	Saul passò pure a fil di spada Nob, la città dei sacerdoti, uomini, donne, fanciulli, bambini di latte, buoi, asini e pecore, egli passò tutti a fil di spada.
1Sam	22	20	Tuttavia uno dei figli di Ahimelek, figlio di Ahitub, di nome Abiathar, scampò e si rifugiò presso Davide.
1Sam	22	21	Abiathar riferì a Davide che Saul aveva ucciso i sacerdoti dell'Eterno.
1Sam	22	22	Davide disse ad Abiathar: Io sapevo bene in quel giorno che Doeg l'Idumeo là presente, avrebbe senza dubbio avvertito Saul. Sono io la causa della morte di tutte le persone della casa di tuo padre.
1Sam	22	23	Rimani con me, non temere; chi cerca la mia vita cerca la tua, ma con me starai al sicuro.
------------------------1 Samuele, capitolo 23
1Sam	23	1	Poi riferirono a Davide: Ecco i, Filistei stanno combattendo contro Keilah e saccheggiano le aie.
1Sam	23	2	Così Davide consultò l'Eterno, dicendo: Andrò io a sconfiggere questi Filistei?. L'Eterno rispose a Davide: Va' Sconfiggi i Filistei e salva Keilah.
1Sam	23	3	Ma gli uomini di Davide gli dissero Ecco, noi siamo già pieni di paura qui in Giuda, che sarà poi se andiamo a Keilah contro le schiere dei Filistei?.
1Sam	23	4	Davide consultò di nuovo l'Eterno, e l'Eterno gli rispose e gli disse: Levati scendi a Keilah, perché io darò i Filistei nelle tue mani.
1Sam	23	5	Allora Davide andò con i suoi uomini a Keilah, combattè contro i Filistei, portò via il loro bestiame e compì in mezzo a loro una grande strage. Così Davide liberò gli abitanti di Keilah.
1Sam	23	6	Quando Abiathar, figlio di Ahimelek, si rifugiò presso Davide a Keilah, portò con se l'efod.
1Sam	23	7	Saul fu informato che Davide era giunto a Keilah. Allora Saul disse: DIO lo ha consegnato nelle mie mani, perché è andato a rinchiudersi in una città che ha porte e sbarre.
1Sam	23	8	Saul dunque convocò tutto il popolo per la guerra, per scendere a Keilah e stringere d'assedio Davide e i suoi uomini.
1Sam	23	9	Quando Davide venne a sapere che Saul macchinava del male contro di lui, disse al sacerdote Abiathar: Porta qui l'efod.
1Sam	23	10	Davide quindi disse: O Eterno, DIO d'Israele, il tuo servo ha chiaramente sentito che Saul cerca di venire a Keilah per distruggere la città per causa mia.
1Sam	23	11	I capi di Keilah mi consegneranno nelle sue mani? Scenderà Saul come il tuo servo ha inteso dire? O Eterno, DIO d'Israele, deh, fallo sapere al tuo servo!. L'Eterno rispose: Scenderà.
1Sam	23	12	Davide chiese ancora: I capi di Keilah consegneranno me e i miei uomini nelle mani di Saul?. L'Eterno rispose: Vi consegneranno.
1Sam	23	13	Allora Davide e i suoi uomini, circa seicento, si levarono, uscirono da Keilah e andarono vagando qua e là. Come Saul fu avvertito che Davide era fuggito da Keilah, rinunziò alla sua spedizione.
1Sam	23	14	Davide dimorò in roccaforti nel deserto e rimase nella regione montuosa del deserto di Zif. Saul lo cercava continuamente, ma DIO non glielo consegnò nelle mani.
1Sam	23	15	Or Davide, sapendo che Saul si era mosso per togliergli la vita, rimase nel deserto di Zif, nella foresta.
1Sam	23	16	Allora Gionathan, figlio di Saul, si levò e si recò da Davide nella foresta, e l'aiutò a trovare forza in DIO.
1Sam	23	17	Gli disse quindi: Non temere, perché Saul, mio padre, non riuscirà a metterti le mani addosso: tu regnerai sopra Israele e io sarò il secondo dopo di te. Lo stesso Saul mio padre sa questo.
1Sam	23	18	Così i due fecero un patto davanti all'Eterno; quindi Davide rimase nella foresta, mentre Gionathan andò a casa sua.
1Sam	23	19	Poi gli Zifei salirono da Saul a Ghibeah e gli dissero: Davide non sta nascosto fra noi in roccaforti nella foresta sul colle di Hakilah che è a sud del deserto?
1Sam	23	20	Perciò, o re, scendi, perché tutto il desiderio della tua anima è di scendere; ci penseremo noi a consegnarlo nelle mani del re.
1Sam	23	21	Saul disse: Siate benedetti dall'Eterno, perché avete avuto pietà di me,
1Sam	23	22	Andate, vi prego, e accertatevi meglio per conoscere e vedere il luogo dove si rifugia, e chi lo ha visto là perché mi si dice che egli è molto astuto.
1Sam	23	23	Cercate di conoscere tutti i nascondigli dove si rifugia; poi tornate da me con notizie sicure e io andrò con voi. Così se egli è nel paese, io lo cercherò fra tutte le migliaia di Giuda.
1Sam	23	24	Allora essi si levarono e andarono a Zif davanti a Saul; ma Davide e i suoi erano nel deserto di Maon, nell'Arabah a sud del deserto.
1Sam	23	25	Quando Saul e i suoi uomini andarono a cercarlo, Davide fu avvertito, perciò egli scese alla roccia e rimase nel deserto di Maon. Quando Saul lo seppe diede la caccia a Davide nel deserto di Maon.
1Sam	23	26	Saul camminava su un fianco del monte mentre Davide con i suoi uomini camminava sull'altro fianco. Come Davide affrettava la marcia per sfuggire a Saul, mentre Saul e i suoi uomini stavano accerchiando Davide e i suoi uomini per prenderli,
1Sam	23	27	arrivò da Saul un messaggero che disse: Affrettati a venire, perché i Filistei hanno invaso il paese.
1Sam	23	28	Così Saul cessò di inseguire Davide e andò ad affrontare i Filistei, perciò quel luogo fu chiamato la roccia della divisione
1Sam	23	29	Poi Davide di là salì per stabilirsi nelle roccaforti di En-Ghedi.
------------------------1 Samuele, capitolo 24
1Sam	24	1	Quando Saul ritornò dall'inseguimento dei Filistei, gli riferirono: Ecco, Davide è nel deserto di En-Ghedi.
1Sam	24	2	Allora Saul prese tremila uomini scelti da tutto Israele e andò a cercare Davide e i suoi uomini di fronte alle rocce delle capre selvatiche.
1Sam	24	3	Arrivato ai recinti di pecore lungo la strada, dove c'era una caverna, Saul vi entrò per fare un bisogno naturale. (Or Davide e i suoi uomini se ne stavano in fondo alla caverna).
1Sam	24	4	Gli uomini di Davide gli dissero: Questo è il giorno in cui l'Eterno ti dice: Ecco, io ti consegno nelle mani il tuo nemico; fa' di lui quello che ti piace. Allora Davide si alzò e, senza farsi notare, tagliò il lembo del mantello di Saul.
1Sam	24	5	Ma dopo ciò a Davide battè il cuore, perché aveva tagliato il lembo del mantello di Saul.
1Sam	24	6	Così disse ai suoi uomini: Mi guardi l'Eterno dal fare questa cosa al mio signore, all'unto dell'Eterno, dallo stendere la mia mano contro di lui, perché è l'unto dell'Eterno.
1Sam	24	7	Con queste parole Davide trattenne i suoi uomini e non permise loro di scagliarsi contro Saul. Quindi Saul si levò, uscì dalla caverna e continuò il suo cammino.
1Sam	24	8	Dopo ciò anche Davide si levò, uscì dalla caverna e gridò a Saul, dicendo: O re, mio signore!. Allora Saul si voltò indietro, e Davide si abbassò con la faccia a terra e si prostrò.
1Sam	24	9	Davide disse a Saul: Perché dai ascolto alle parole della gente che dice Davide cerca di farti del male?
1Sam	24	10	Ecco, quest'oggi i tuoi occhi hanno visto che oggi l'Eterno ti aveva consegnato nelle mie mani in quella caverna qualcuno mi disse di ucciderti, ma io ti ho risparmiato e ho detto: Non stenderò la mia mano contro il mio signore perché è l'unto dell'Eterno.
1Sam	24	11	Inoltre, padre mio, guarda; si, guarda nella mia mano il lembo del tuo mantello. Se ho tagliato il lembo del tuo mantello e non ti ho ucciso, puoi capire e renderti conto che non vi è nelle mie azioni né malvagità né ribellione e non ho peccato contro di te; ma tu mi tendi insidie per togliermi la vita!
1Sam	24	12	L'Eterno faccia giustizia fra me e te e l'Eterno mi vendichi di te; ma io non stenderò la mia mano contro di te.
1Sam	24	13	Come dice il proverbio degli antichi: La malvagità viene dai malvagi. Ma io non stenderò la mia mano contro di te.
1Sam	24	14	Contro chi è uscito il re d'Israele? Chi stai perseguitando? Un cane morto una pulce?
1Sam	24	15	L'Eterno sia giudice e faccia giustizia fra me e te; possa egli vedere e difendere la mia causa, e farmi giustizia, liberandomi dalle tue mani.
1Sam	24	16	Quando Davide finì di dire queste parole a Saul, Saul disse: E' questa la tua voce, figlio mio Davide?. E Saul alzò la voce e pianse.
1Sam	24	17	Poi disse a Davide: Tu sei più giusto di me, perché tu mi hai reso del bene, mentre io ti ho reso del male.
1Sam	24	18	Tu oggi hai mostrato di esserti comportato bene con me, perché l'Eterno mi aveva dato nelle tue mani, ma tu non mi hai ucciso.
1Sam	24	19	Quando mai un uomo incontra il suo nemico e lo lascia andare in pace? Ti renda dunque l'Eterno del bene, per quanto oggi mi hai fatto.
1Sam	24	20	Ora so per certo che tu regnerai e che il regno d'Israele sarà reso stabile nelle tue mani.
1Sam	24	21	Perciò giurami per l'Eterno che non sopprimerai i miei discendenti dopo di me e che non cancellerai il mio nome dalla casa di mio padre.
1Sam	24	22	Davide lo giurò a Saul. Poi Saul andò a casa sua, mentre Davide e i suoi uomini salirono alla roccaforte.
------------------------1 Samuele, capitolo 25
1Sam	25	1	Poi Samuele morì, e tutto Israele si radunò e lo pianse; lo seppellirono quindi nella sua casa a Ramah. Allora Davide si levò e scese al deserto di Paran.
1Sam	25	2	A Maon c'era un uomo, che aveva le sue proprietà a Karmel, quest'uomo era molto ricco: aveva tremila pecore e mille capre, e si trovava a Karmel per tosare le sue pecore.
1Sam	25	3	Quest'uomo si chiamava Nabal e sua moglie Abigail; lei era una donna di buon senso e di bell'aspetto, ma l'uomo era duro e malvagio nel suo operare; egli discendeva da Caleb.
1Sam	25	4	Quando Davide seppe nel deserto che Nabal stava tosando le sue pecore,
1Sam	25	5	mandò dieci giovani; Davide disse ai giovani: Salite a Karmel. andate da Nabal e chiedetegli a nome mio se sta bene,
1Sam	25	6	e dite così: Salute! Pace a te, pace alla tua casa e pace a tutto ciò che ti appartiene!
1Sam	25	7	Ho saputo che tu hai i tosatori, quando i tuoi pastori erano con noi, non abbiamo fatto loro alcun male e nulla è mancato loro durante tutto il tempo che sono stati a Karmel.
1Sam	25	8	Interroga i tuoi servi e te lo diranno. Possano questi giovani trovare grazia ai tuoi occhi, perché siamo venuti in un giorno di gioia; da', ti prego, ai tuoi servi al tuo figlio Davide ciò che hai a porta di mano".
1Sam	25	9	Così i giovani di Davide andarono e riferirono a Nabal tutte queste parole in nome di Davide, poi attesero.
1Sam	25	10	Ma Nabal rispose ai servi di Davide dicendo: Chi è Davide e chi è il figlio di Isai? Oggi sono molti i servi che si allontanano dai loro padroni.
1Sam	25	11	Prenderò dunque il mio pane la mia acqua e la carne degli animali da me uccisi per i miei tosatori, per darli a gente che non so da dove venga?.
1Sam	25	12	Così i giovani di Davide ripresero la loro strada, tornarono indietro e andarono a riferire tutte queste parole.
1Sam	25	13	Allora Davide disse ai suoi uomini: Ognuno si cinga la spada. Così ognuno cinse la propria spada e anche Davide cinse la sua spada; circa quattrocento omini salirono dietro a Davide e duecento rimasero presso i bagagli.
1Sam	25	14	Ma uno dei servi avvertì Abigail, la moglie di Nabal dicendole: Ecco Davide ha inviato messaggeri dal deserto per salutare il nostro padrone, ma egli li ha insultati.
1Sam	25	15	Eppure questi uomini sono stati molto buoni verso di noi; non abbiamo ricevuto alcun male e non ci è mancato nulla durante tutto il tempo in cui abbiamo girovagato con loro quando eravamo in campagna.
1Sam	25	16	Essi sono stati per noi un muro di protezione notte e giorno per tutto il tempo in cui siamo stati con loro pascolando il gregge.
1Sam	25	17	Sappi e vedi ciò che devi fare. perché accadrà qualche sventura al nostro padrone e a tutta la sua casa; egli è un uomo così malvagio, che non gli si può parlare.
1Sam	25	18	Allora Abigail prese in fretta duecento pani, due otri di vino, cinque pecore già cucinate, cinque misure di grano arrostito, cento grappoli di uva passa e duecento schiacciate di fichi e li caricò sugli asini.
1Sam	25	19	Poi disse ai suoi servi: Precedetemi io vi seguirò. Ma non disse nulla a Nabal suo marito.
1Sam	25	20	Ora, mentre essa sul dorso di un asino scendeva per un sentiero nascosto dal monte, Davide e i suoi uomini scendevano verso di lei, ed essa s'imbattè con loro.
1Sam	25	21	Or Davide aveva detto: Ho certamente custodito invano tutto ciò che costui aveva nel deserto. Non gli è mai mancato nulla di tutto ciò che possedeva, ma egli mi ha reso male per bene.
1Sam	25	22	Così DIO faccia ai nemici di Davide e anche peggio, se di tutto ciò che possiede io lascerò in vita un sol maschio fino al mattino.
1Sam	25	23	Quando Abigail vide Davide, scese in fretta dall'asino, e gettandosi con la faccia a terra davanti a Davide, si prostrò fino a terra.
1Sam	25	24	Così si gettò ai suoi piedi e disse: O mio signore, su di me, su di me soltanto ricada la colpa! Deh, lascia che la tua serva ti parli, e tu ascolta le parole della tua serva!
1Sam	25	25	Ti prego, signor mio non far caso a quell'uomo spregevole a Nabal, perché egli è esattamente come il suo nome, si chiama Nabal e in lui c'e stoltezza; ma io, la tua serva, non ho visto i giovani mandati dal mio signore.
1Sam	25	26	Or dunque, signor mio, com'è vero che l'Eterno vive e che la tua anima vive l'Eterno ti ha impedito di spargere il sangue e di farti giustizia con le tue proprie mani. Or dunque i tuoi nemici e quelli che vogliono fare del male al mio signore siano come Nabal!
1Sam	25	27	E ora questo dono che la tua serva ha portato al mio signore, sia dato ai giovani che seguono il mio signore.
1Sam	25	28	Deh, perdona la colpa della tua serva; certamente l'Eterno renderà stabile la casa del mio signore, perché il mio signore combatte le battaglie dell'Eterno e in tutto il tempo della tua vita non è stato trovato alcun male in te.
1Sam	25	29	Se sorgesse qualcuno a perseguitarti e a cercare la tua vita la vita del mio signore sarà custodita nello scrigno della vita presso l'Eterno, il tuo DIO, mentre la vita dei tuoi nemici l'Eterno la scaglierà come dal cavo di una fionda.
1Sam	25	30	Così, quando l'Eterno avrà fatto al mio signore tutto il bene che ha promesso a tuo riguardo e ti avrà costituito capo sopra Israele,
1Sam	25	31	questa cosa non sarà un dolore per te ne un rimorso al cuore del mio signore: l'avere cioè sparso del sangue senza motivo e l'essersi fatto giustizia da sé ma quando l'Eterno avrà fatto del bene al mio signore, ricordati della tua serva.
1Sam	25	32	Allora Davide disse ad Abigail: Sia benedetto l'Eterno, il DIO d'Israele, che oggi ti ha mandato incontro a me!
1Sam	25	33	Benedetto il tuo consiglio e benedetta tu che oggi mi hai impedito di arrivare allo spargimento di sangue e di farmi giustizia con le mie proprie mani!
1Sam	25	34	Poiché certo, com'è vero che vive l'Eterno, il DIO d'Israele, che mi ha impedito di farti del male, se non ti fossi affrettata a venirmi incontro allo spuntar del giorno a Nabal non sarebbe rimasto un sol uomo.
1Sam	25	35	Così Davide ricevette dalle sue mani ciò che ella gli aveva portato e le disse: Risali in pace a casa tua, vedi, io ho dato ascolto alla tua voce e ho avuto riguardo alla tua persona.
1Sam	25	36	Abigail ritornò quindi da Nabal; egli stava facendo un banchetto in casa sua, come un banchetto da re. Nabal aveva il cuore allegro, perché era ubriaco fradicio, perciò ella non gli fece sapere niente, né poco né molto, fino allo spuntar del giorno.
1Sam	25	37	Ma il mattino dopo, quando l'effetto del vino gli era passato, la moglie raccontò a Nabal queste cose; allora il cuore dentro di lui venne meno ed egli rimase come un sasso.
1Sam	25	38	Circa dieci giorni dopo, l'Eterno colpì Nabal ed egli morì.
1Sam	25	39	Quando Davide seppe che Nabal era morto, disse: Sia benedetto l'Eterno, che mi ha reso giustizia dell'oltraggio che ho ricevuto da Nabal e ha trattenuto il suo servo dal male! L'Eterno infatti ha fatto ricadere sul suo capo la malvagità di Nabal. Poi Davide mandò un'ambasciata a parlare ad Abigail per prenderla in moglie.
1Sam	25	40	I servi di Davide vennero da Abigail a Karmel e le parlarono così, dicendo: Davide ci ha mandati da te, perché vuole prenderti in moglie.
1Sam	25	41	Allora ella si levò, si prostrò con la faccia a terra e disse: Ecco, possa la tua serva fare da schiava, per lavare i piedi ai servi del mio signore.
1Sam	25	42	Poi Abigail si levò in fretta, montò sull'asino e, assistita da cinque fanciulle, seguì i messaggeri di Davide e divenne sua moglie.
1Sam	25	43	Davide prese anche Ahinoam di Je-zreel, e tutte e due furono sue mogli
1Sam	25	44	Or Saul aveva dato sua figlia Mikal, già moglie di Davide, a Palti, figlio di Laish, che era di Gallim.
------------------------1 Samuele, capitolo 26
1Sam	26	1	Or gli Zifei vennero da Saul a Ghibeah e gli dissero: Non è forse Davide nascosto sulla collina di Hakilah ai margini del deserto?.
1Sam	26	2	Allora Saul si levò e scese verso il deserto di Zif, avendo con sé tremila uomini scelti d'Israele per cercare Davide nel deserto di Zif.
1Sam	26	3	Saul si accampò sulla collina di Haki-lah che è ai margini del deserto presso la strada, mentre Davide stava nel deserto. Quando si rese conto che Saul veniva a cercarlo nel deserto.
1Sam	26	4	Davide mandò alcune spie e seppe che Saul era veramente arrivato.
1Sam	26	5	Allora Davide si levò e andò al luogo dove Saul era accampato. Davide notò il luogo dove erano coricati Saul e Abner, il figlio di Ner, capo del suo esercito. Saul era coricato nel campo dei carri, e la sua gente era accampata intorno a lui.
1Sam	26	6	Davide si rivolse quindi ad Ahimelek, lo Hitteo, e ad Abishai figlio di Tseruiah fratello di Joab e disse: Chi scenderà con me da Saul nell'accampamento?. Abishai rispose: Scenderò io con te.
1Sam	26	7	Così Davide ed Abishai giunsero da quella gente di notte; ed ecco che Saul giaceva addormentato nel campo dei carri, con la sua lancia infissa a terra dalla parte del capo, mentre Abner e la sua gente erano coricati intorno a lui.
1Sam	26	8	Allora Abishai disse a Davide: Oggi DIO ti ha messo nelle mani il tuo nemico; perciò ti prego, lascia che lo colpisca con la lancia e lo inchiodi a terra con un sol colpo; non ci sarà bisogno di un secondo.
1Sam	26	9	Ma Davide disse ad Abishai: Non ucciderlo, chi infatti potrebbe stendere la mano contro l'unto dell'Eterno senza rendersi colpevole?.
1Sam	26	10	Poi Davide aggiunse: Com'è vero che l'Eterno vive, solo l'Eterno lo colpirà: o perché arriverà il suo giorno e morirà, o perché andrà a combattere e verrà ucciso.
1Sam	26	11	L'Eterno mi guardi dallo stendere la mia mano contro l'unto dell'Eterno! Ora, ti prego prendi la lancia che è vicina al suo capo e la brocca dell'acqua e andiamocene.
1Sam	26	12	Così Davide prese la lancia e la brocca dell'acqua che era vicina al capo di Saul e se ne andarono. Nessuno vide, nessuno se ne accorse, nessuno si svegliò; tutti dormivano perché un sonno profondo mandato dall'Eterno era caduto su di loro.
1Sam	26	13	Poi Davide passò dal lato opposto e si fermò lontano in cima al monte; c'era una grande distanza fra di loro.
1Sam	26	14	Allora Davide gridò alla gente di Saul e ad Abner, figlio di Ner, e disse: Abner, non rispondi?. Abner rispose e disse: Chi sei tu che gridi al re?.
1Sam	26	15	Così Davide disse ad Abner: Non sei tu un uomo valoroso? E chi è pari a te in Israele? Perché dunque non hai fatto buona guardia al re tuo signore? Uno del popolo infatti è venuto per uccidere il re tuo signore.
1Sam	26	16	Ciò che hai compiuto non è affatto buono. Com 'è vero che l'Eterno vive voi meritate la morte perché non avete fatto buona guardia al vostro signore l'unto dell'Eterno! E ora guarda dov'è la lancia del re e la brocca dell'acqua che era presso il suo capo!.
1Sam	26	17	Saul riconobbe la voce di Davide e disse: E' questa la tua voce, o figlio mio Davide?. Davide rispose E' la mia voce, o re, mio signore!.
1Sam	26	18	Poi aggiunse: Perché il mio signore perseguita il suo servo? Che cosa ho fatto? Che malvagità ho commesso?
1Sam	26	19	Ora perciò ascolti di grazia, il re mio signore le parole del suo servo. Se è l'Eterno che t'incita contro di me, egli accetti un'oblazione! Ma se sono gli uomini, siano maledetti davanti all'Eterno, perché oggi mi hanno scacciato per impedirmi di aver parte all'eredità dell'Eterno, dicendomi: Va' a servire altri dei.
1Sam	26	20	Ora dunque il mio sangue non cada a terra lontano dalla presenza dell'Eterno, Poiché il re d'Israele è uscito per andare in cerca di una pulce, come si dà la caccia a una pernice su per i monti.
1Sam	26	21	Allora Saul disse: Ho peccato torna, figlio mio Davide, poiché, io non ti farò più alcun male, perché oggi la mia vita e stata preziosa ai tuoi occhi, ecco ho agito da stolto e mi sono grandemente sbagliato.
1Sam	26	22	Davide rispose: Ecco la lancia del re; venga qui uno dei giovani a prenderla.
1Sam	26	23	L'Eterno renderà a ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà; oggi infatti l'Eterno ti aveva dato nelle mie mani, ma io non ho voluto stendere la mia mano contro l'unto dell'Eterno.
1Sam	26	24	Come oggi la tua vita è stata preziosa ai miei occhi, così sarà preziosa la mia vita agli occhi dell'Eterno; ed egli mi liberi da ogni avversità.
1Sam	26	25	Allora Saul disse a Davide: Sii tu benedetto, figlio mio Davide. Tu farai grandi cose e sarai certamente vittorioso. Così Davide continuò il suo cammino e Saul tornò a casa sua.
------------------------1 Samuele, capitolo 27
1Sam	27	1	Or Davide disse in cuor suo: Un giorno o l'altro io perirò per mano di Saul; non vi è nulla di meglio per me che mettermi in salvo nel paese dei Filistei; così Saul desisterà dal ricercarmi ancora in tutto il territorio d'Israele così scamperò dalle sue mani.
1Sam	27	2	Perciò Davide si levò e si recò con i seicento uomini che aveva con sé, da Akish figlio di Maok, re di Gath.
1Sam	27	3	Così Davide rimase con Akish a Gath, lui e i suoi uomini, ciascuno con la sua famiglia; Davide con le sue due mogli: Ahinoam la Jezreelita, e Abigail la Karmelita, già moglie di Nabal.
1Sam	27	4	Fu quindi riferito a Saul che Davide era fuggito a Gath, ed egli non lo cercò più.
1Sam	27	5	Davide disse ad Akish: Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, mi sia dato un luogo in una città della campagna dove io possa abitare. Perché dovrebbe il tuo servo abitare con te nella città reale?.
1Sam	27	6	Così quel giorno Akish gli diede Tsiklag; per questo Tsiklag è appartenuta ai re di Giuda fino al giorno d'oggi.
1Sam	27	7	Il tempo che Davide rimase nel paese dei Filistei fu di un anno e quattro mesi.
1Sam	27	8	Davide e i suoi uomini salivano e facevano razzie nel paese dei Gheshuriti dei Ghirziti e degli Amalekiti; queste popolazioni abitavano da tempi antichi il paese, estendendosi da Shur fino al paese d'Egitto.
1Sam	27	9	Davide devastava il paese e non lasciava in vita né uomo né donna, prendeva quindi pecore, buoi, asini, cammelli e indumenti, e ritornava e andava da Akish.
1Sam	27	10	Quando Akish chiedeva: Dove avete fatto razzie quest'oggi? Davide rispondeva: Contro il sud di Giuda contro il sud del Kenei.
1Sam	27	11	Davide non lasciava in vita né uomo né donna, perché potevano portare notizie e diceva: Potrebbero dare notizie a nostro riguardo e dire: Così ha fatto Davide. Questo fu il suo modo di agire tutto il tempo che rimase nel paese dei Filistei
1Sam	27	12	Così Akish si fidava di Davide e diceva: Egli si è reso odioso al suo popolo Israele e così sarà per sempre mio servo.
------------------------1 Samuele, capitolo 28
1Sam	28	1	In quei giorni i Filistei radunarono i loro eserciti per far guerra ad Israele. Allora Akish disse a Davide: Sappi bene che dovrai uscire a combattere con me, tu e i tuoi uomini.
1Sam	28	2	Davide rispose ad Akish: Tu certamente vedrai ciò che il tuo servo farà. Allora Akish disse a Davide: Ebbene, io ti farò mia guardia del corpo per sempre.
1Sam	28	3	Or Samuele era morto e tutto Israele l'aveva pianto, e lo avevano sepolto in Ramah sua città. E Saul aveva scacciato dal paese i medium e gl'indovini.
1Sam	28	4	Così i Filistei si radunarono e vennero ad accamparsi a Shunem, mentre Saul radunò tutto Israele e si accampò a Ghilboa.
1Sam	28	5	Quando Saul vide l'esercito dei Filistei ebbe paura e il suo cuore tremò forte.
1Sam	28	6	Così Saul consultò l'Eterno, ma l'Eterno non gli rispose né attraverso sogni né mediante l'Urim né per mezzo dei profeti.
1Sam	28	7	Allora Saul disse ai suoi servi: Cercatemi una donna che sia una medium perché possa andare da lei per consultarla. I suoi servi gli dissero: Ecco a En-Dor c'è una donna che è una medium.
1Sam	28	8	Così Saul si travestì indossando altri abiti e partì con due uomini. Giunsero dalla donna di notte e Saul le disse: Pratica la divinazione per me ti prego, con una seduta spiritica e fammi salire colui che ti dirò.
1Sam	28	9	La donna gli rispose: Ecco tu sai ciò che Saul ha fatto: egli ha sterminato dal paese i medium e i maghi. Perché dunque tendi un laccio alla mia vita per farmi morire?.
1Sam	28	10	Allora Saul le giurò per l'Eterno, dicendo: Com'è vero che l'Eterno vive nessuna punizione ti toccherà per questo!
1Sam	28	11	La donna gli disse: Chi devo farti salire?. Egli disse: Fammi salire Samuele.
1Sam	28	12	Quando la donna vide Samuele gridò ad alta voce; e la donna disse a Saul: Perché mi hai ingannata? Tu sei Saul!
1Sam	28	13	Il re le rispose: Non aver paura, che cosa vedi?. La donna disse a Saul: Vedo un essere sovrumano che sale dalla terra.
1Sam	28	14	Egli le domandò: Che forma ha?. Ella rispose: è un vecchio che sale ed è avvolto in un mantello. Allora Saul comprese che era Samuele, si piegò con la faccia a terra e si prostrò.
1Sam	28	15	Samuele disse a Saul: Perché mi hai tu disturbato, facendomi salire?. Saul rispose: Mi trovo in una grande angustia, perché i Filistei mi fanno guerra e DIO si è allontanato da me, e non mi risponde più né mediante i profeti né attraverso i sogni; perciò, ti ho chiamato perché tu mi faccia sapere cosa devo fare.
1Sam	28	16	Samuele disse: Perché consulti me, se l'Eterno si è allontanato da te ed è divenuto tuo nemico?
1Sam	28	17	L'Eterno ha fatto come aveva detto per mezzo mio. L'Eterno ha strappato dalle tue mani il regno e lo ha dato a un altro, a Davide.
1Sam	28	18	perché non hai ubbidito alla voce dell'Eterno e non hai portato ad effetto la sua ardente ira contro Amalek; per questo l'Eterno oggi ti ha fatto questo.
1Sam	28	19	L'Eterno darà anche Israele con te nelle mani dei Filistei; domani tu e i tuoi figli sarete con me. L'Eterno darà pure l'esercito d'Israele nelle mani dei Filistei.
1Sam	28	20	Allora Saul cadde subito lungo disteso per terra, perché grandemente spaventato dalle parole di Samuele; egli era già senza forze. perché non aveva preso cibo tutto quel giorno e tutta quella notte.
1Sam	28	21	La donna si avvicinò a Saul e vedendolo tutto terrorizzato, gli disse: Ecco, la tua serva ha ubbidito alla tua voce; io ho messo in pericolo la mia vita per ubbidire alle parole che mi hai detto.
1Sam	28	22	Or dunque ascolta anche tu la voce della tua serva e lascia che ti metta davanti un boccone di pane; mangia, così riprenderai forza per rimetterti in cammino.
1Sam	28	23	Ma egli rifiutò e disse: Non mangerò. I suoi servi però, insieme alla donna, insistettero ed egli li ascoltò; così si alzò da terra e si pose a sedere sul letto.
1Sam	28	24	La donna aveva in casa un vitello ingrassato; lo uccise in fretta, poi prese la farina la impastò e ne fece dei pani senza lievito.
1Sam	28	25	Mise questi cibi davanti a Saul e ai suoi servi, ed essi mangiarono; poi si levarono e ripartirono quella stessa notte.
------------------------1 Samuele, capitolo 29
1Sam	29	1	I Filistei radunarono tutte le loro truppe ad Afek, mentre gli Israeliti Si accamparono presso la sorgente di Jezreel.
1Sam	29	2	I principi dei Filistei procedevano con le loro centinaia e le migliaia, mentre Davide e i suoi uomini procedevano per ultimi con Akish.
1Sam	29	3	Allora i capi dei Filistei dissero: Cosa fanno questi Ebrei?. Akish rispose ai capi dei Filistei: Non è costui Davide, servo di Saul re d'Israele, che è stato con me questi giorni o questi anni? In lui non ho trovato alcun fallo dal giorno della sua defezione a oggi!.
1Sam	29	4	Ma i capi dei Filistei si adirarono contro di lui e gli dissero: Rimanda costui, perché ritorni al luogo che gli hai assegnato. Non venga con noi a combattere, perché non diventi nostro nemico in battaglia. Come potrebbe riacquistare costui il favore del suo signore, se non con la testa di questi uomini?
1Sam	29	5	Non è costui Davide di cui cantavano in coro nelle danze, dicendo: Saul ha ucciso i suoi mille e Davide i suoi diecimila?.
1Sam	29	6	Allora Akish chiamò Davide e gli disse: Com'è vero che l'Eterno vive, tu sei un uomo retto e vedo con piacere il tuo andare e venire con me nell'esercito, perché non ho trovato in te niente di male dal giorno del tuo arrivo da me fino ad oggi; ma tu non sei gradito agli occhi dei principi.
1Sam	29	7	Or dunque torna indietro e va' in pace, per non far nulla che dispiaccia ai principi dei Filistei.
1Sam	29	8	Davide disse ad Akish: Che cosa ho fatto e che cosa hai trovato nel tuo servo dal giorno in cui sono venuto con te fino al giorno d'oggi, perché io non possa andare a combattere contro i nemici del re, mio signore?.
1Sam	29	9	Akish rispose a Davide dicendo: Comprendo che tu sei gradito ai miei occhi come un angelo di DIO; ma i principi dei Filistei hanno detto: Egli non deve salire con noi alla battaglia!.
1Sam	29	10	Perciò, alzati domani mattina presto con i servi del tuo signore che sono venuti con te; alzatevi al mattino presto e, allo spuntar del giorno, partite.
1Sam	29	11	Così Davide e i suoi uomini si alzarono al mattino presto, per partire e tornare nel paese dei Filistei. I Filistei invece salirono a Jezreel.
------------------------1 Samuele, capitolo 30
1Sam	30	1	Quando Davide e i suoi uomini giunsero a Tsiklag il terzo giorno, gli Amalekiti avevano fatto una razzia nel Negheve a Tsiklag; avevano preso Tsiklag e l'avevano incendiata;
1Sam	30	2	essi avevano fatto prigionieri le donne e tutti quelli che vi erano, piccoli e grandi; non avevano ucciso nessuno, ma li avevano condotti via e se n'erano andati.
1Sam	30	3	Quando Davide e i suoi uomini giunsero alla città, ecco la città era distrutta dal fuoco, e le loro mogli, i loro figli e le loro figlie erano stati condotti via prigionieri.
1Sam	30	4	Allora Davide e tutti quelli che erano con lui alzarono la voce e piansero finché non ebbero più forza di piangere.
1Sam	30	5	Le due mogli di Davide, Ahinoam, la Jezreelita e Abigail la Karmelita, già moglie di Nabal, erano anch'esse prigioniere.
1Sam	30	6	Davide fu grandemente angosciato perché la gente parlava di lapidarlo, avendo tutti l'animo amareggiato, ciascuno a motivo dei suoi figli e delle sue figlie; ma Davide si fortificò nell'Eterno, il suo DIO.
1Sam	30	7	Poi Davide disse al sacerdote Abiathar, figlio di Ahimelek: Ti prego, portami l'efod. Abiathar portò l'efod a Davide.
1Sam	30	8	Così Davide consultò l'Eterno e chiese: Devo inseguire questa banda? La raggiungerò?. L'Eterno rispose: Inseguila, perché la raggiungerai certamente e ricupererai senz'altro ogni cosa.
1Sam	30	9	Davide dunque partì con i seicento uomini che aveva con sé e giunse al torrente Besor, dove quelli rimasti indietro si fermarono;
1Sam	30	10	ma Davide continuò l'inseguimento con quattrocento uomini, mentre duecento rimasero indietro, perché erano troppo stanchi per attraversare il torrente Besor.
1Sam	30	11	Trovarono nella campagna un Egiziano e lo condussero a Davide. Gli diedero pane da mangiare e acqua da bere,
1Sam	30	12	gli diedero pure un pezzo di schiacciata di fichi secchi e due grappoli d'uva. Dopo aver mangiato, il suo spirito ritornò, perché non aveva mangiato pane né bevuto acqua per tre giorni e tre notti.
1Sam	30	13	Davide gli chiese: A chi appartieni e da dove vieni?. Egli rispose: Sono un giovane egiziano, servo di un Amalekita il mio padrone mi ha abbandonato, perché tre giorni fa caddi ammalato.
1Sam	30	14	Abbiamo fatto una razzia nel sud dei Kerethei, nel territorio di Giuda e nel sud di Caleb e abbiamo incendiato Tsiklag col fuoco.
1Sam	30	15	Davide gli disse: Puoi tu condurmi giù dov'è quella banda?. Egli rispose: Giurami nel nome di DIO che non mi ucciderai e non mi consegnerai nelle mani del mio padrone, e io ti condurrò giù dov'è quella banda.
1Sam	30	16	E lo condusse giù; ed ecco gli Amalekiti erano sparsi su tutto il paese mangiando, bevendo e facendo festa, per tutto il grande bottino che avevano portato via dal paese dei Filistei e dal paese di Giuda.
1Sam	30	17	Davide li attaccò dal crepuscolo fino alla sera del giorno dopo; nessuno di loro scampò, ad eccezione di quattrocento giovani, che montarono sui cammelli e fuggirono.
1Sam	30	18	Così Davide ricuperò tutto ciò che gli Amalekiti avevano portato via; Davide ricuperò anche le sue mogli.
1Sam	30	19	Niente andò loro perduto, né piccolo né grande, né figli né figlie, né bottino né alcun altra cosa che avevano loro preso. Davide ricuperò tutto.
1Sam	30	20	Così Davide prese tutte le greggi e tutti gli armenti; e quelli che camminavano davanti al bestiame, dicevano: Questo è il bottino di Davide!.
1Sam	30	21	Poi Davide giunse dai duecento uomini che erano troppo stanchi per seguire Davide, e che egli aveva fatto rimanere al torrente Besor. Questi andarono incontro a Davide e alla gente che era con lui. Così Davide si avvicinò loro e li salutò.
1Sam	30	22	Allora tutti i malvagi e gli spregevoli fra gli uomini che erano andati con Davide presero a dire: Poiché costoro non sono venuti con noi, non daremo loro nulla del bottino che abbiamo ricuperato, eccetto la moglie e i figli di ciascuno; li conducano via e se ne vadano!.
1Sam	30	23	Ma Davide disse: Non fate così, fratelli miei con quello che l'Eterno ci ha dato proteggendoci e mettendo nelle nostre mani la banda che era venuta contro di noi.
1Sam	30	24	Chi vi darà retta in questa proposta? Ma quale la parte di chi scende a combattere, tale sarà la parte di chi rimane presso i bagagli; faranno le parti insieme.
1Sam	30	25	Da quel giorno in poi si fece così; Davide ne fece uno statuto e una norma per Israele fino al giorno d'oggi.
1Sam	30	26	Quando Davide ritornò a Tsiklag, mandò parte del bottino agli anziani di Giuda, suoi amici, dicendo: Eccovi un dono proveniente dal bottino preso dai nemici dell'Eterno.
1Sam	30	27	Ne mandò a quelli di Bethel, a quelli di Ramoth del Neghev, a quelli di Jattir,
1Sam	30	28	a quelli di Aroer, a quelli di Sifmoth, a quelli di Eshtemoa
1Sam	30	29	a quelli di Rakal, a quelli delle città degli Jerahmeeliti, a quelli delle città dei Kenei,
1Sam	30	30	a quelli di Hormah, a quelli di Kor-Ashan, a quelli di Athak
1Sam	30	31	a quelli di Hebron, e a quelli di tutti i luoghi per i quali era passato Davide con i suoi uomini.
------------------------1 Samuele, capitolo 31
1Sam	31	1	Or i Filistei vennero a battaglia con Israele e gl'Israeliti fuggirono davanti ai Filistei, e caddero uccisi sul monte Ghilboa.
1Sam	31	2	I Filistei inseguirono accanitamente Saul e i suoi figli; così i Filistei uccisero Gionathan, Abinadab e Malkishuah figli di Saul.
1Sam	31	3	La battaglia si fece aspra contro Saul; gli arcieri lo raggiunsero ed egli fu gravemente ferito dagli arcieri.
1Sam	31	4	Saul disse al suo scudiero: Sfodera la tua spada e trafiggimi con essa, non vengano questi incirconcisi a trafiggermi e a farsi beffe di me. Ma il suo scudiero non volle, perché era tutto spaventato. Allora Saul prese la spada e vi si gettò sopra.
1Sam	31	5	Quando lo scudiero vide che Saul era morto, si gettò anch'egli sulla propria spada e morì con lui.
1Sam	31	6	Così in quel giorno morirono insieme Saul, i suoi tre figli il suo scudiero e tutti i suoi uomini.
1Sam	31	7	Quando gli Israeliti che erano di là dalla valle e che erano di là dal Giordano videro che gli uomini d'Israele si erano dati alla fuga e che Saul e i suoi figli erano morti. abbandonarono le città e fuggirono. Allora vennero i Filistei e vi si stabilirono.
1Sam	31	8	Il giorno dopo; i Filistei vennero a spogliare gli uccisi e trovarono Saul e i suoi tre figli caduti sul monte Ghilboa.
1Sam	31	9	Essi tagliarono la testa a Saul, lo spogliarono della sua armatura e mandarono messaggeri per tutto il paese dei Filistei a portare la notizia nel tempio dei loro idoli e al popolo.
1Sam	31	10	Collocarono quindi la sua armatura nel tempio di Ashtaroth, e appesero il suo cadavere alle mura di Beth-Shan.
1Sam	31	11	Ma quando gli abitanti di Jabesh di Galaad vennero a sapere ciò che i Filistei avevano fatto a Saul,
1Sam	31	12	tutti gli uomini valorosi si levarono, camminarono tutta la notte e tolsero dalle mura di Beth-Shan il cadavere di Saul e i cadaveri dei suoi figli; poi tornarono a Jabesh e qui li bruciarono.
1Sam	31	13	Presero quindi le loro ossa, le seppellirono sotto il tamarisco di Jabesh e digiunarono per sette giorni.
------------------------2 Samuele, capitolo 1
2Sam	1	1	Dopo la morte di Saul Davide tornò dalla strage degli Amalekiti e si fermò due giorni a Tsiklag.
2Sam	1	2	Al terzo giorno, ecco arrivare dall'accampamento di Saul un uomo con le vesti stracciate e col capo cosparso di terra. Appena giunto vicino a Davide cadde a terra e si prostrò.
2Sam	1	3	Davide gli chiese: Da dove vieni?. L'altro gli rispose: Sono fuggito dall'accampamento d'Israele.
2Sam	1	4	Davide gli disse: Come sono andate le cose? Ti prego, raccontami. Egli rispose: Il popolo è fuggito dal campo di battaglia e molti uomini sono caduti e sono morti; anche Saul e suo figlio Gionathan sono morti.
2Sam	1	5	Allora Davide domandò al giovane che gli riferiva dell'accaduto: Come sai che Saul e suo figlio Gionathan sono morti?.
2Sam	1	6	ll giovane che gli riferiva dell'accaduto disse: Mi trovavo per caso sul monte Ghilboa, quando vidi Saul appoggiato alla sua lancia, mentre i carri e i cavalieri lo inseguivano da vicino.
2Sam	1	7	Egli si voltò indietro, mi vide e mi chiamò. Io risposi: Eccomi.
2Sam	1	8	Egli mi chiese: Chi sei tu?. Gli risposi: Sono un Amalekita.
2Sam	1	9	Allora egli mi disse: Avvicinati a me e uccidimi, perché una grande angoscia si è impadronita di me, ma la vita è ancora tutta in me.
2Sam	1	10	Cosí mi avvicinai a lui e lo uccisi perché capivo che non avrebbe potuto vivere dopo la sua caduta. Poi presi il diadema che era sul suo capo e il bracciale che aveva al braccio, e li ho portati qui al mio signore.
2Sam	1	11	Allora Davide afferrò le proprie vesti e le stracciò, e lo stesso fecero tutti gli uomini che erano con lui.
2Sam	1	12	Cosí fecero cordoglio, piansero e digiunarono fino a sera, per Saul, per Gionathan suo figlio, per il popolo dell'Eterno e per la casa d'Israele, perché erano caduti per la spada.
2Sam	1	13	Poi Davide chiese al giovane che gli aveva riferito dell'accaduto: Di dove sei?. Egli rispose: Sono figlio di uno straniero, di un Amalekita.
2Sam	1	14	Allora Davide gli disse: Come mai non hai avuto timore di stendere la mano per uccidere l'unto dell'Eterno?.
2Sam	1	15	Poi chiamò uno dei suoi uomini e gli disse: Avvicinati e gettati su di lui!. Egli lo colpí e quel tale morí.
2Sam	1	16	Davide quindi gli disse: Il tuo sangue ricada sul tuo capo perché la tua stessa bocca ha testimoniato contro di te, dicendo: Io ho ucciso l'unto dell'Eterno.
2Sam	1	17	Allora Davide intonò questo lamento su Saul e su Gionathan, suo figlio,
2Sam	1	18	e ordinò di insegnarlo ai figli di Giuda: il canto dell'arco. Ecco si trova scritto nel libro del Giusto.
2Sam	1	19	Lo splendore d'Israele giace ucciso sulle tue alture! Come mai sono caduti i prodi?
2Sam	1	20	Non annunziatelo a Gath, non fatelo sapere per le vie di Ashkalon. perché non gioiscano le figlie dei Filistei, perché non esultino le figlie degli incirconcisi.
2Sam	1	21	O monti di Ghilboa, non vi sia più né rugiada né pioggia su di voi, né campi di offerte; perché là fu gettato via lo scudo dei prodi, lo scudo di Saul, non piú unto con olio.
2Sam	1	22	Dal sangue degli uccisi, dal grasso dei prodi, l'arco di Gionathan non si ritrasse mai e la spada di Saul non tornò mai a vuoto.
2Sam	1	23	Saul e Gionathan, tanto amati e cordiali in vita, non furono divisi nella loro morte. Erano piú veloci delle aquile, piú forti dei leoni.
2Sam	1	24	Figlie d'Israele, piangete su Saul, che vi rivestiva di scarlatto nel lusso, ché ornava d'oro le vostre vesti.
2Sam	1	25	Come mai sono caduti i prodi in mezzo alla battaglia, e fu Gionathan ucciso sulle tue alture?
2Sam	1	26	Io sono in angoscia per te, fratello mio Gionathan; tu mi eri molto caro, il tuo amore per me era meraviglioso piú dell'amore delle donne.
2Sam	1	27	Come mai sono caduti i prodi, e sono perite le armi di guerra?.
------------------------2 Samuele, capitolo 2
2Sam	2	1	Dopo questo, Davide consultò l'Eterno, dicendo: Devo salire in qualcuna delle città di Giuda?. L'Eterno gli rispose: Sali. Davide chiese: Dove salirò?. L'Eterno rispose: A Hebron.
2Sam	2	2	Cosí Davide vi salí con le sue due mogli, Ahinoam la Jezreelita ed Abigail la Karmelita, già moglie di Nabal.
2Sam	2	3	Davide condusse anche gli uomini che erano con lui, ognuno con la propria famiglia, e si stabilirono nelle città di Hebron.
2Sam	2	4	Poi vennero gli uomini di Giuda e là unsero Davide re sulla casa di Giuda. Fu quindi riferito a Davide che erano stati gli uomini di Jabesh di Galaad a seppellire Saul.
2Sam	2	5	Allora Davide inviò messaggeri agli uomini di Jabesh di Galaad per dir loro: Siate benedetti dall'Eterno, per aver usato questa benignità a Saul, vostro signore, dandogli sepoltura!
2Sam	2	6	Ora l'Eterno usi benignità e fedeltà a voi. Anch'io vi farò del bene perché avete fatto una tale cosa.
2Sam	2	7	Or dunque prendano forza le vostre mani e siate valorosi, perché Saul vostro signore è morto, ma la casa di Giuda mi ha unto re su di essa.
2Sam	2	8	Nel frattempo Abner, figlio di Ner capo dell'esercito di Saul, prese Ish-Bosceth, figlio di Saul e lo condusse a Mahanaim;
2Sam	2	9	e lo costituí re su Galaad, sugli Ashuriti, su Jezreel, su Efraim, su Beniamino e su tutto Israele.
2Sam	2	10	Ish-Bosceth, figlio di Saul, aveva quarant'anni quando cominciò a regnare su Israele e regnò due anni. Ma la casa di Giuda seguiva Davide.
2Sam	2	11	Il tempo che Davide regnò a Hebron sulla casa di Giuda fu di sette anni e sei mesi.
2Sam	2	12	Intanto Abner, figlio di Ner, e i servi di Ish-Bosceth, figlio di Saul, si mossero da Mahanaim diretti a Gabaon.
2Sam	2	13	Anche Joab, figlio di Tseruiah e i servi di Davide si mossero e li incontrarono presso la piscina di Gabaon. Cosí si fermarono gli uni da un lato della piscina e gli altri dall'altro lato.
2Sam	2	14	Allora Abner disse a Joab: Si levino dei giovani e si esibiscano davanti a noi. Joab rispose: Si levino pure.
2Sam	2	15	Cosí si levarono e si fecero avanti in ugual numero: dodici per Beniamino e per Ish-Bosceth, figlio di Saul e dodici dei servi di Davide.
2Sam	2	16	Ciascuno afferrò il suo avversario per la testa e gli conficcò la spada nel fianco; cosí caddero tutt'insieme. Quel luogo fu perciò chiamato il campo degli uomini forti; si trova a Gabaon.
2Sam	2	17	In quel giorno vi fu una battaglia molto dura in cui Abner con gli uomini d'Israele rimase sconfitto dai servi di Davide.
2Sam	2	18	Là c'erano i tre figli di Tseruiah: Joab, Abishai e Asahel; e Asahel era veloce come una gazzella della campagna.
2Sam	2	19	Asahel si mise ad inseguire Abner senza voltarsi né a destra né a sinistra dietro Abner.
2Sam	2	20	Poi Abner si volse indietro e disse: Sei tu, Asahel?. Egli rispose: Sono io.
2Sam	2	21	Abner gli disse: Volgiti a destra o a sinistra, afferra uno dei giovani e prenditi le sue spoglie!. Ma Asahel non volle smettere di inseguirlo.
2Sam	2	22	Abner disse nuovamente ad Asahel: Smetti di inseguirmi. Perché obbligarmi a stenderti a terra? Come potrei allora guardare in faccia tuo fratello Joab?.
2Sam	2	23	Ma egli si rifiutò di cambiare strada; perciò Abner con il retro della lancia lo colpí al basso ventre, e la lancia gli uscí di dietro; ed egli cadde e morí sul posto; quanti passavano dal luogo dove Asahel era caduto e morto si fermavano.
2Sam	2	24	Ma Joab a Abishai inseguirono Abner; al tramontar del sole essi giunsero al colle di Ammah che è di fronte a Ghiah, sulla via del deserto di Gabaon.
2Sam	2	25	I figli di Beniamino si radunarono dietro ad Abner formando un sol gruppo e si fermarono in cima a una collina.
2Sam	2	26	Allora Abner chiamò Joab e disse: La spada dovrà forse divorare per sempre? Non sai che alla fine ci sarà amarezza? Quando mai ordinerai al popolo di smettere di inseguire i suoi fratelli?.
2Sam	2	27	Joab rispose: Com'è vero che DIO vive, se tu non avessi parlato, il popolo non avrebbe smesso d'inseguire i suoi fratelli fino al mattino
2Sam	2	28	Allora Joab suonò la tromba e tutto il popolo si fermò, e non inseguí piú Israele e smise di combattere.
2Sam	2	29	Abner e i suoi uomini camminarono tutta quella notte per l'Arabah passarono il Giordano, attraversarono tutto il Bithron e giunsero a Mahanaim.
2Sam	2	30	Anche Joab ritornò dall'inseguimento dei servi di Abner e radunò tutto il popolo; di Davide mancavano diciannove uomini ed Asahel.
2Sam	2	31	Ma i servi di Davide avevano ucciso trecentosessanta uomini di Beniamino e di Abner.
2Sam	2	32	Quindi portarono via Asahel e lo seppellirono nel sepolcro di suo padre che è a Betlemme. Poi Joab e i suoi uomini camminarono tutta la notte e giunsero a Hebron allo spuntar del giorno.
------------------------2 Samuele, capitolo 3
2Sam	3	1	La guerra fra la casa di Saul e la casa di Davide fu lunga. Davide si faceva sempre piú forte, mentre la casa di Saul si indeboliva sempre di piú.
2Sam	3	2	In Hebron a Davide nacquero dei figli. Il suo primogenito fu Amnon, di Ahinoam la Jezreelita;
2Sam	3	3	il secondo fu Kileab, di Abigail la Karmelita, già moglie di Nabal; il terzo fu Absalom, figlio di Maakah, figlia di Talmai, re di Gheshur;
2Sam	3	4	il quarto fu Adonijah, figlio di Hagghith; il quinto fu Scefatiah, figlio di Abital,
2Sam	3	5	e il sesto fu Ithream, figlio di Eglah, moglie di Davide. Questi nacquero a Davide in Hebron.
2Sam	3	6	Durante la guerra fra la casa di Davide e la casa di Saul, Abner si tenne saldamente stretto alla casa di Saul.
2Sam	3	7	Or Saul aveva avuto una concubina di nome Ritspah, figlia di Aiah; e Ish-Bosceth disse ad Abner: Perché sei entrato dalla concubina di mio padre?
2Sam	3	8	Abner si adirò fortemente per le parole di Ish-Bosceth e rispose: Sono forse una testa di cane di Giuda? Fino ad oggi ho usato fedeltà verso la casa di Saul tuo padre, verso i suoi fratelli e i suoi amici e non ti ho dato nelle mani di Davide, e proprio oggi tu mi rimproveri la colpa commessa con questa donna!
2Sam	3	9	DIO faccia cosí a Abner e anche peggio, se io non faccio per Davide ciò che l'Eterno gli ha giurato:
2Sam	3	10	trasferire il regno dalla casa di Saul e stabilire il trono di Davide su Israele e su Giuda, da Dan fino a Beer-Sceba.
2Sam	3	11	Ish-Bosceth non potè rispondere una sola parola ad Abner, perché aveva paura di lui.
2Sam	3	12	Allora Abner mandò a nome suo messaggeri a Davide per dirgli: A chi appartiene il paese? Fa' alleanza con me e la mia mano sarà con te per riportare tutto Israele a te.
2Sam	3	13	Davide rispose: Ho una cosa da chiederti: Io farò alleanza con te, ma tu non vedrai la mia faccia se prima non mi condurrai Mikal figlia di Saul, quando verrai a vedermi.
2Sam	3	14	Cosí Davide mandò messaggeri a Ish-Bosceth, figlio di Saul. per dire: Restituisci mia moglie Mikal, a cui mi fidanzai per cento prepuzi di Filistei.
2Sam	3	15	Ish-Bosceth mandò a prenderla presso suo marito Paltiel, figlio di Laish.
2Sam	3	16	Suo marito andò con lei e la seguí piangendo fino a Bahurim. Poi Abner gli disse: Va', torna indietro!. Ed egli ritornò.
2Sam	3	17	Poi Abner rivolse la parola agli anziani d'Israele, dicendo: Già da lungo tempo chiedete Davide per vostro re.
2Sam	3	18	Ora è tempo di agire, perché l'Eterno ha parlato di Davide, dicendo: Per mezzo di Davide, mio servo, io salverò il mio popolo Israele dalle mani dei Filistei e da tutti i suoi nemici.
2Sam	3	19	Abner parlò anche con quelli di Beniamino. Poi Abner andò da Davide a Hebron per riferirgli tutto ciò che parve bene a Israele e a tutta la casa di Beniamino.
2Sam	3	20	Cosí Abner giunse da Davide a Hebron con venti uomini, e Davide fece un convito per Abner e per gli uomini che erano con lui.
2Sam	3	21	Poi Abner disse a Davide: Io mi leverò e andrò a radunare tutto Israele intorno al re mio signore, affinché essi facciano alleanza con te e tu possa regnare su tutto ciò che il tuo cuore desidera. Poi Davide congedò Abner, che se ne andò In pace.
2Sam	3	22	Ed ecco, i servi di Davide e Joab tornavano da una razzia, portando con sé un grande bottino; ma Abner non era più con Davide in Hebron, perché questi lo aveva congedato ed egli se ne era andato in pace.
2Sam	3	23	Quando arrivarono Joab e tutti i soldati che erano con lui, qualcuno riferí la cosa a Joab, dicendo: E' venuto Abner figlio di Ner, dal re, che lo ha congedato ed egli se ne è andato in pace.
2Sam	3	24	Allora Joab si recò dal re e gli disse Che cosa hai fatto? Ecco, è venuto Abner da te; perché l'hai congedato, ed egli se ne è già andato?
2Sam	3	25	Tu sai che Abner, figlio di Ner, è venuto per ingannarti, per conoscere le tue mosse e per sapere tutto ciò che fai.
2Sam	3	26	Dopo aver lasciato la presenza di Davide, Joab mandò messaggeri dietro Abner, i quali lo fecero tornare indietro dalla cisterna di Sirah senza che Davide lo sapesse.
2Sam	3	27	Quando Abner tornò a Hebron Joab lo prese in disparte in mezzo alla porta, come per parlargli in segreto e qui lo colpí al ventre e lo uccise per vendicare il sangue di Asahel, suo fratello.
2Sam	3	28	Piú tardi Davide venne a sapere della cosa e disse: Io e il mio regno siamo in perpetuo innocenti davanti all'Eterno del sangue di Abner, figlio di Ner.
2Sam	3	29	Esso ricada sul capo di Joab e su tutta la casa di suo padre; non manchi mai nella casa di Joab chi soffra di flusso o di lebbra o debba appoggiarsi al bastone o perisca di spada o sia senza pane!.
2Sam	3	30	Cosí Joab ed Abishai, suo fratello, uccisero Abner, perché questi aveva ucciso Asahel loro fratello a Gabaon, in battaglia.
2Sam	3	31	Poi Davide disse a Joab e a tutto il popolo che era con lui: Stracciatevi le vesti, cingetevi di sacco e fate cordoglio per la morte di Abner!. Anche il re Davide andò dietro alla bara.
2Sam	3	32	Cosí seppellirono Abner a Hebron, e il re alzò la voce e pianse davanti alla tomba di Abner; anche tutto il popolo pianse.
2Sam	3	33	Il re intonò un lamento su Abner e disse: Doveva Abner morire come muore uno stolto?
2Sam	3	34	Le tue mani non erano legate, né i tuoi piedi erano stretti in catene di bronzo! Sei caduto davanti a malfattori. Cosí tutto il popolo pianse di nuovo su di lui.
2Sam	3	35	Poi tutto il popolo venne per invitare Davide a prendere cibo, mentre era ancora giorno; ma Davide giurò dicendo: Cosí mi faccia DIO e anche peggio se assaggerò pane o alcun'altra cosa prima che tramonti il sole.
2Sam	3	36	Tutto il popolo capí e approvò la cosa; tutto ciò che il re faceva era approvato da tutto il popolo.
2Sam	3	37	Cosí tutto il popolo e tutto Israele compresero che non era affatto intenzione del re uccidere in quel giorno Abner, figlio di Ner.
2Sam	3	38	Il re disse quindi ai suoi servi: Non sapete che un principe e un grande uomo è caduto oggi in Israele?
2Sam	3	39	Anche se unto re, io sono ancora debole, mentre questi uomini, i figli di Tseruiah, sono troppo forti per me. Ripaghi l'Eterno il malvagio secondo la sua malvagità.
------------------------2 Samuele, capitolo 4
2Sam	4	1	Quando Ish-Bosceth, figlio di Saul, seppe che Abner era morto a Hebron, gli caddero le braccia e tutto Israele fu preso da sgomento.
2Sam	4	2	Il figlio di Saul aveva due uomini che erano capitani di schiere; il nome dell'uno era Baanah e il nome dell'altro Rekab; erano figli di Rimmon di Beeroth, della tribú di Beniamino. (Poiché anche Beeroth è considerata parte di Beniamino,
2Sam	4	3	benché i Beerothiti si siano rifugiati a Ghitthaim, dove sono rimasti fino al giorno d'oggi).
2Sam	4	4	Or Gionathan, figlio di Saul, aveva un figlio con i piedi storpi, egli aveva cinque anni quando giunse da Jezreel la notizia della morte di Saul e di Gionathan. La sua nutrice lo prese e fuggí ma nella fuga precipitosa il bambino cadde e rimase zoppo. Il suo nome era Mefibosceth.
2Sam	4	5	I figli di Rimmon Beerothita Rekab e Baanah, si mossero e giunsero nell'ora piú calda del giorno a casa di Ish-Bosceth, che stava prendendo il suo riposo pomeridiano.
2Sam	4	6	Entrarono all'interno della casa, come per prendere del grano e lo colpirono al ventre. Poi Rekab e suo fratello Baanah, si diedero alla fuga.
2Sam	4	7	Quando entrarono in casa, Ish-Bosceth giaceva sul letto nella sua camera; lo colpirono, l'uccisero e lo decapitarono; poi, presa la testa, camminarono tutta la notte seguendo la via dell'Arabah.
2Sam	4	8	Cosí portarono la testa di Ish-Bosceth a Davide in Hebron e dissero al re: Ecco la testa di Ish-Bosceth, figlio di Saul, tuo nemico, il quale cercava la tua vita; oggi l'Eterno ha concesso al re, mio signore, la vendetta sopra Saul e sopra la sua discendenza.
2Sam	4	9	Ma Davide rispose a Rekab ed a Baanah suo fratello, figli di Rimmon Beerothita, e disse loro: Com'è vero che vive l'Eterno, il quale mi ha liberato da ogni avversità,
2Sam	4	10	se ho preso e fatto uccidere a Tsiklag colui che mi portò la notizia: Ecco, Saul è morto, benché egli credesse di avermi portato una buona notizia e si aspettasse di ricevere un premio,
2Sam	4	11	quanto piú ora che uomini scellerati hanno ucciso un uomo giusto in casa sua, sul suo letto, non dovrò chiedere conto del suo sangue dalle vostre mani e eliminarvi dalla terra?.
2Sam	4	12	Cosí Davide diede ordine ai suoi giovani, e questi li uccisero, troncarono loro le mani e i piedi, poi li appesero presso la piscina di Hebron. Presero quindi la testa di Ish-Bosceth e la seppellirono nel sepolcro di Abner a Hebron.
------------------------2 Samuele, capitolo 5
2Sam	5	1	Allora tutte le tribú d'Israele vennero da Davide a Hebron e gli dissero: Ecco, noi siamo tue ossa e tua carne.
2Sam	5	2	Già in passato, quando Saul regnava su di noi, eri tu che guidavi e riconducevi Israele. L'Eterno ti ha detto: Tu pascerai il mio popolo Israele, tu sarai principe sopra Israele.
2Sam	5	3	Così tutti gli anziani d'Israele vennero dal re a Hebron e il re Davide fece alleanza con loro a Hebron davanti all'Eterno, ed essi unsero Davide re sopra Israele.
2Sam	5	4	Davide aveva trent'anni quando cominciò a regnare e regnò quarant'anni.
2Sam	5	5	A Hebron regnò su Giuda sette anni e sei mesi; e a Gerusalemme regnò trentatrè anni su tutto Israele e Giuda.
2Sam	5	6	Or il re con i suoi uomini si mosse verso Gerusalemme contro i Gebusei che abitavano il paese. Questi dissero a Davide Non entrerai qui, perché i ciechi e gli zoppi ti respingeranno!, volendo dire: Davide non entrerà mai qui.
2Sam	5	7	Ma Davide prese la roccaforte di Sion (che è la città di Davide).
2Sam	5	8	Davide disse in quel giorno: Chiunque batte i Gebusei giunga fino al canale e respinga gli zoppi e i ciechi che sono odiati da Davide. Per questo dicono: Il cieco e lo zoppo non entreranno nella Casa.
2Sam	5	9	Cosí Davide si stabilí nella roccaforte e la chiamò la Città di Davide. Poi Davide costruí tutt'intorno cominciando da Millo e verso l'interno.
2Sam	5	10	Davide diventava sempre piú grande e l'Eterno, il DIO degli eserciti, era con lui.
2Sam	5	11	Poi Hiram, re di Tiro, inviò a Davide messaggeri, legname di cedro, falegnami e muratori, i quali costruirono una casa a Davide.
2Sam	5	12	Allora Davide riconobbe che l'Eterno lo stabiliva come re d'Israele e innalzava il suo regno per amore del suo popolo Israele.
2Sam	5	13	Dopo il suo arrivo da Hebron, Davide prese altre concubine e mogli da Gerusalemme, e gli nacquero altri figli e figlie.
2Sam	5	14	Questi sono i nomi dei figli che gli nacquero a Gerusalemme: Shammua, Shobab, Nathan, Salomone,
2Sam	5	15	Ibhar, Elishua, Nefeg Jafia
2Sam	5	16	Elishama, Eliada, Elifelet.
2Sam	5	17	Quando i Filistei vennero a sapere che Davide era stato unto re d'Israele tutti i Filistei salirono in cerca di Davide. Appena Davide lo seppe, scese alla roccaforte.
2Sam	5	18	I Filistei giunsero e si sparpagliarono nella valle dei Refaim.
2Sam	5	19	Allora Davide consultò l'Eterno dicendo: Devo salire contro i Filistei? Li darai nelle mie mani?. L'Eterno rispose a Davide: Sali, perché darò certamente i Filistei nelle tue mani.
2Sam	5	20	Cosí Davide andò a Baal-Peratsim, dove li sconfisse, e disse: L'Eterno ha aperto un varco tra i miei nemici davanti a me, come un varco aperto dalle acque. Per questo chiamò quel luogo: Baal-Peratsim.
2Sam	5	21	I Filistei abbandonarono là i loro idoli e Davide e i suoi uomini li portarono via.
2Sam	5	22	In seguito i Filistei salirono di nuovo e si sparpagliarono nella valle dei Refaim.
2Sam	5	23	Quando Davide consultò l'Eterno, egli disse: Non salire; aggirali alle spalle, piomba su di loro di fronte ai Balsami.
2Sam	5	24	Quando udrai un rumore di passi sulle cime dei Balsami, lanciati subito all'attacco, perché allora l'Eterno uscirà davanti a te per sconfiggere l'esercito dei Filistei.
2Sam	5	25	Davide fece esattamente come l'Eterno gli aveva comandato e sconfisse i Filistei da Gheba fino a Ghezer.
------------------------2 Samuele, capitolo 6
2Sam	6	1	Davide radunò di nuovo tutti gli uomini scelti d'Israele in numero di trentamila.
2Sam	6	2	Poi si levò e partì con tutto il popolo che era con lui da Baale di Giuda, per trasportare di là l'arca di DIO, col nome stesso dell'Eterno degli eserciti, che siede sopra i cherubini.
2Sam	6	3	E posero l'arca di DIO sopra un carro nuovo e la tolsero dalla casa di Abinadab che era sul colle; Uzzah e Ahio, figli di Abinadab guidavano il carro nuovo.
2Sam	6	4	Cosí condussero via l'arca di DIO dalla casa di Abinadab che era sul colle, e Ahio andava davanti all'arca.
2Sam	6	5	Davide e tutta la casa d'Israele suonavano davanti all'Eterno ogni sorta di strumenti di legno di cipresso, cetre, arpe, tamburelli, sistri e cembali.
2Sam	6	6	Quando giunsero all'aia di Nakon Uzzah stese la mano verso l'arca di DIO e la sostenne, perché i buoi inciamparono.
2Sam	6	7	Allora l'ira dell'Eterno si accese contro Uzzah, e là DIO lo colpí per la sua colpa; ed egli morí in quel luogo presso l'arca di DIO
2Sam	6	8	Davide fu grandemente amareggiato perché l'Eterno aveva aperto una breccia nel popolo, colpendo Uzzah. Cosí quel luogo fu chiamato Perets-Uzzah fino ad oggi.
2Sam	6	9	Davide in quel giorno ebbe paura dell'Eterno e disse: Come può venire da me l'arca dell'Eterno?.
2Sam	6	10	Cosí Davide non volle trasportare l'arca dell'Eterno presso di sé nella città di Davide, ma la fece trasferire in casa di Obed-Edom di Gath.
2Sam	6	11	L'arca dell'Eterno rimase tre mesi in casa di Obed-Edom di Gath, e l'Eterno benedisse Obed-Edom e tutta la sua casa.
2Sam	6	12	Allora fu detto al re Davide: L'Eterno ha benedetto la casa di Obed-Edom e tutto ciò che gli appartiene, a motivo dell'arca di DIO. Allora Davide andò e trasportò l'arca di DIO dalla casa di Obed-Edom nella città di Davide con gioia.
2Sam	6	13	Quando quelli che portavano l'arca dell'Eterno ebbero fatto sei passi, egli immolò un bue e un vitello grasso.
2Sam	6	14	Davide danzava con tutte le sue forze davanti all'Eterno, cinto di un efod di lino.
2Sam	6	15	Cosí Davide e tutta la casa d'Israele trasportarono l'arca dell'Eterno con grida di giubilo e a suon di tromba.
2Sam	6	16	Or avvenne che, mentre l'arca dell'Eterno entrava nella città di Davide, Mikal, figlia di Saul, guardando dalla finestra, vide il re Davide che saltava e danzava davanti all'Eterno, e lo disprezzò in cuor suo.
2Sam	6	17	Cosí portarono l'arca dell'Eterno e la collocarono al suo posto, in mezzo alla tenda che Davide aveva eretto per essa. Poi Davide offrí olocausti e sacrifici di ringraziamento davanti all'Eterno.
2Sam	6	18	Quando ebbe finito di offrire gli olocausti e i sacrifici di ringraziamento, Davide benedisse il popolo nel nome dell'Eterno degli eserciti,
2Sam	6	19	e distribuí a tutto il popolo, a tutta la moltitudine d'Israele, uomini e donne, a ciascuno di essi una focaccia di pane una porzione di carne e una schiacciata di uva passa. Poi tutto il popolo se ne andò, ciascuno a casa sua.
2Sam	6	20	Come Davide tornava per benedire la sua famiglia, Mikal, figlia di Saul, uscí ad incontrare Davide e gli disse: Quanto degno di onore è stato oggi il re d'Israele a scoprirsi davanti agli occhi delle serve dei suoi servi come si scoprirebbe un uomo del volgo!.
2Sam	6	21	Allora Davide rispose a Mikal: L'ho fatto davanti all'Eterno che mi ha scelto invece di tuo padre e di tutta la sua casa per stabilirmi principe d'Israele, del popolo dell'Eterno; perciò ho fatto festa davanti all'Eterno.
2Sam	6	22	Anzi mi abbasserò anche piú di cosí e mi renderò spregevole ai miei occhi ma, in merito alle serve di cui tu hai parlato io sarò onorato proprio da loro.
2Sam	6	23	Mikal, figlia di Saul, non ebbe figli fino al giorno della sua morte. Dio promette a Davide di stabilire per sempre la sua casa e il suo regno
------------------------2 Samuele, capitolo 7
2Sam	7	1	Or avvenne che, quando il re si fu stabilito nella sua casa e l'Eterno gli ebbe dato riposo da tutti i suoi nemici tutt'intorno,
2Sam	7	2	il re disse al profeta Nathan: Vedi, io abito in una casa di cedro ma l'arca di DIO sta sotto una tenda.
2Sam	7	3	Nathan rispose al re: Va', fa' tutto ciò che hai in cuore di fare, perché l'Eterno è con te.
2Sam	7	4	Ma quella stessa notte la parola dell'Eterno fu rivolta a Nathan in questo modo:
2Sam	7	5	Va' a dire al mio servo Davide: Cosí dice l'Eterno: Mi costruirai tu una casa perché io vi dimori?
2Sam	7	6	Poiché io non ho dimorato in una casa, dal giorno in cui ho fatto uscire i figli d'Israele dall'Egitto fino ad oggi, ma ho vagato sotto una tenda e in un tabernacolo.
2Sam	7	7	Dovunque sono andato in mezzo a tutti i figli d'Israele, ho forse mai parlato ad alcuna delle tribú a cui avevo comandato di pascere il mio popolo d'Israele dicendo: Perché non mi edificate una casa di cedro?".
2Sam	7	8	Ora dunque dirai cosí al mio servo Davide: Cosí dice l'Eterno degli eserciti: Io ti presi dall'ovile, mentre seguivi le pecore, perché tu fossi il capo d'Israele, mio popolo.
2Sam	7	9	Sono stato con te dovunque sei andato, ho sterminato tutti i tuoi nemici davanti a te e ho reso il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra.
2Sam	7	10	Assegnerò un posto ad Israele mio popolo, e ve lo pianterò perché dimori in casa sua e non sia piú disturbato, e i malvagi non continuino ad opprimerlo come nel passato,
2Sam	7	11	dal giorno in cui ho stabilito dei giudici sul mio popolo Israele. Ti darò riposo da tutti i tuoi nemici. Inoltre l'Eterno ti dichiara che egli ti costruirà una casa.
2Sam	7	12	Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu riposerai con i tuoi padri, io innalzerò dopo di te la tua discendenza che uscirà dalle tue viscere e stabilirò il suo regno.
2Sam	7	13	Egli edificherà una casa al mio Nome e io renderò stabile per sempre il trono del suo regno.
2Sam	7	14	Io sarò per lui un padre ed egli mi sarà un figlio; quando farà del male, lo castigherò con verga d'uomo e con colpi di figli d'uomini,
2Sam	7	15	ma la mia misericordia non si allontanerà, come l'ho ritirata da Saul, che io ho rimosso davanti a te.
2Sam	7	16	La tua casa e il tuo regno saranno resi saldi per sempre davanti a me e il tuo trono sarà reso stabile per sempre"
2Sam	7	17	Nathan parlò a Davide secondo tutte queste parole e secondo tutta questa visione.
2Sam	7	18	Allora il re Davide andò a sedersi davanti all'Eterno e disse: Chi sono io o Signore, o Eterno, e che cos'è la mia casa, da farmi arrivare fino qui?
2Sam	7	19	Ma questo era ancora poca cosa ai tuoi occhi, o Signore, o Eterno, perché tu hai parlato anche della casa del tuo servo per un lontano futuro; e questa è la legge dell'uomo, o Signore, o Eterno.
2Sam	7	20	Che potrebbe dirti di piú, Davide? Tu conosci il tuo servo, o Signore, o Eterno!
2Sam	7	21	Per amore della tua parola e secondo il tuo cuore hai compiuto tutte queste grandi cose per farle conoscere al tuo servo.
2Sam	7	22	Per questo sei grande, o Eterno, o DIO. Nessuno è come te e non c'è altro DIO fuori di te, secondo tutto ciò che abbiamo udito con i nostri orecchi.
2Sam	7	23	E chi è come il tuo popolo, come Israele, l'unica nazione sulla terra che DIO è venuto a riscattare per sé come suo popolo per farsi un nome, e per compiere per te cose grandi e tremende per la tua terra davanti al tuo popolo che hai riscattato per te dall'Egitto, dalle nazioni dei loro dèi?
2Sam	7	24	Tu hai stabilito per te il tuo popolo d'Israele per essere tuo popolo per sempre; e tu, o Eterno, sei divenuto il suo DIO.
2Sam	7	25	E ora, o Eterno, o DIO, la parola che hai pronunziato riguardo al tuo servo e alla sua casa rendila stabile per sempre e fa' come hai detto,
2Sam	7	26	affinché il tuo nome sia magnificato per sempre e si dica: L'Eterno degli eserciti è il DIO d'Israele. E la casa del tuo servo Davide sia resa stabile davanti a te!
2Sam	7	27	Poiché tu, o Eterno degli eserciti, DIO d'Israele, hai rivelato questo al tuo servo, dicendo: Io ti edificherò una casa. Per questo il tuo servo ha trovato il coraggio di rivolgerti questa preghiera.
2Sam	7	28	E ora, o Signore, o Eterno, tu sei DIO, le tue parole sono verità, e hai promesso queste belle cose al tuo servo.
2Sam	7	29	Ora perciò degnati di benedire la casa del tuo servo, affinché sussista per sempre davanti a te, perché tu, o Signore, o Eterno, hai parlato, e per la tua benedizione la casa del tuo servo sarà benedetta per sempre!.
------------------------2 Samuele, capitolo 8
2Sam	8	1	Dopo queste cose, Davide sconfisse i Filistei e li umiliò, e Davide tolse di mano ai Filistei la loro piú importante città.
2Sam	8	2	Sconfisse pure i Moabiti e li misurò con la corda, dopo averli fatti coricare per terra. Con due corde misurò quelli che dovevano essere messi a morte, e con una corda completa quelli da lasciare in vita. Cosí i Moabiti divennero sudditi e tributari di Davide.
2Sam	8	3	Davide sconfisse anche Hadadezer, figlio di Rehob re di Tsobah, mentre egli andava a ristabilire il suo dominio lungo il fiume Eufrate.
2Sam	8	4	Davide gli prese millesettecento cavalieri e ventimila fanti. Davide tagliò pure i garetti a tutti i cavalli, ma ne risparmiò abbastanza per cento carri.
2Sam	8	5	Quando i Siri di Damasco vennero per soccorrere Hadadezer, re di Tsobah, Davide ne uccise ventiduemila.
2Sam	8	6	Poi Davide mise delle guarnigioni nella Siria di Damasco e i Siri divennero sudditi e tributari di Davide; l'Eterno proteggeva Davide dovunque egli andava.
2Sam	8	7	Davide prese gli scudi d'oro che i servi di Hadadezer avevano con sé e li portò a Gerusalemme.
2Sam	8	8	Il re Davide prese anche una grande quantità di bronzo a Betah e a Berothai città di Hadadezer.
2Sam	8	9	Quando Toi, re di Hamath, venne a sapere che Davide aveva sconfitto tutto l'esercito di Hadadezer
2Sam	8	10	mandò al re Davide Joram, suo figlio, per salutarlo e per benedirlo, perché aveva mosso guerra a Hadadezer e l'aveva sconfitto. Hadadezer infatti era sempre in guerra con Toi, Joram portò con sé vasi d'argento, vasi d'oro e vasi di bronzo.
2Sam	8	11	Il re Davide consacrò anche questi all'Eterno, come aveva già consacrato l'argento e l'oro proveniente dalle nazioni che aveva soggiogato:
2Sam	8	12	dai Siri, dai Moabiti, dagli Ammoniti, dai Filistei, dagli Amalekiti e dal bottino di Hadadezer, figlio di Rehob, re di Tsobah.
2Sam	8	13	Davide si fece un nome quando ritornò, dopo aver sconfitto diciottomila Siri nella valle del Sale.
2Sam	8	14	Pose delle guarnigioni anche in Idumea; ne mise per tutta l'Idumea e tutti gli Edomiti divennero sudditi di Davide e l'Eterno proteggeva Davide dovunque egli andava.
2Sam	8	15	Così Davide regnò su tutto Israele, pronunciando giudizi e amministrando la giustizia a tutto il suo popolo.
2Sam	8	16	Joab, figlio di Tseruiah, era capo dell'esercito; Giosafat, figlio di Ahilud, era archivista;
2Sam	8	17	Tsadok, figlio di Ahitub, e Ahimelek, figlio di Abiathar, erano sacerdoti; Seraiah era segretario;
2Sam	8	18	Benaiah, figlio di Jehoiada, era capo dei Kerethei e dei Pelethei, e i figli di Davide erano ministri.
------------------------2 Samuele, capitolo 9
2Sam	9	1	Davide disse: E' rimasto ancora qualcuno della casa di Saul, a cui io possa usare bontà per amore di Gionathan?.
2Sam	9	2	Ora vi era un servo della casa di Saul, chiamato Tsiba, che fu fatto venire da Davide. Il re gli disse: Sei tu Tsiba?. Egli rispose: Servo tuo.
2Sam	9	3	Il re poi domandò: Non c'è piú nessuno della casa di Saul, a cui possa usare la bontà di DIO?. Tsiba rispose al re: C'è ancora un figlio di Gionathan, che ha i piedi storpi.
2Sam	9	4	Il re gli disse: Dov'è?. Tsiba rispose al re: E in casa di Makir, figlio di Ammiel, a Lodebar.
2Sam	9	5	Allora il re Davide lo mandò a prendere dalla casa di Makir, figlio di Ammiel, a Lodebar.
2Sam	9	6	Cosí Mefibosceth, figlio di Gionathan, figlio di Saul venne da Davide, si gettò con la faccia a terra e si prostrò Davide disse: Mefibosceth!. Egli rispose: Ecco il tuo servo!.
2Sam	9	7	Davide gli disse: Non temere, perché intendo usarti bontà per amore di Gionathan tuo padre; ti restituirò tutte le terre di Saul tuo antenato e tu mangerai sempre alla mia mensa
2Sam	9	8	Mefibosceth si prostrò e disse: Che cos'è il tuo servo, perché tu tenga conto di un cane morto come me?.
2Sam	9	9	Allora il re chiamò Tsiba, servo di Saul, e gli disse: Tutto ciò che apparteneva a Saul e a tutta la sua casa, io do al figlio del tuo signore.
2Sam	9	10	Tu dunque, assieme ai tuoi figli e ai tuoi servi, lavorerai per lui la terra e ne raccoglierai i prodotti, affinché il figlio del tuo signore abbia pane da mangiare ma Mefibosceth, figlio del tuo signore, mangerà sempre alla mia mensa. Or Tsiba aveva quindici figli e venti servi.
2Sam	9	11	Tsiba disse al re: Il tuo servo farà tutto ciò che il re mio signore comanda al suo servo. Cosí Mefibosceth mangiava alla mensa di Davide come uno dei figli del re.
2Sam	9	12	Or Mefibosceth aveva un figlioletto di nome Mika; e tutti quelli che stavano In casa di Tsiba erano servi di Mefibosceth.
2Sam	9	13	Mefibosceth risiedeva a Gerusalemme perché mangiava sempre alla mensa del re. Era storpio di ambedue i piedi.
------------------------2 Samuele, capitolo 10
2Sam	10	1	Dopo queste cose, avvenne che il re dei figli di Ammon morí e suo Figlio Hanun regnò al suo posto.
2Sam	10	2	Davide disse: lo voglio usare con Hanun, figlio di Nahash, la stessa benevolenza che suo padre usò con me. Cosí Davide mandò i suoi servi a consolarlo della perdita del padre. Ma quando i servi di Davide giunsero nel paese dei figli di Ammon,
2Sam	10	3	i capi dei figli di Ammon dissero ad Hanun, loro signore: Credi proprio che Davide ti abbia mandato dei consolatori per onorare tuo padre? Non ha piuttosto mandato da te i suoi servi per esplorare la città, per spiarla e distruggerla?.
2Sam	10	4	Allora Hanun prese i servi di Davide, fece loro radere metà della barba e tagliare le loro vesti a metà fino alle natiche, poi li lasciò andare.
2Sam	10	5	Informato della cosa, Davide mandò alcuni ad incontrarli, perché quegli uomini erano pieni di vergogna. Il re fece dir loro: Rimanete a Gerico finché vi ricresca la barba, poi ritornerete.
2Sam	10	6	Quando i figli di Ammon si accorsero di essersi resi odiosi a Davide, mandarono ad assoldare ventimila fanti dei Siri di Beth-Rehob e dei Siri di Tsoba, mille uomini del re di Maakah e dodicimila uomini della gente di Tob.
2Sam	10	7	Come Davide udí questo, inviò contro di loro Joab con tutto l'esercito di uomini valorosi.
2Sam	10	8	I figli di Ammon uscirono e si schierarono in ordine di battaglia all'ingresso della porta della città, mentre i Siri di Tsoba e di Rehob, e la gente di Tob e di Maakah si disposero in aperta campagna.
2Sam	10	9	Quando Joab si rese conto che aveva contro di se due fronti di battaglia, uno davanti e l'altro dietro, scelse alcuni fra gli uomini migliori d'Israele e li dispose in ordine di battaglia contro i Siri;
2Sam	10	10	affidò quindi il resto del popolo agli ordini di suo fratello Abishai, per schierarsi contro i figli di Ammon.
2Sam	10	11	Poi gli disse: Se i Siri sono piú forti di me, tu mi verrai in aiuto; se invece i figli di Ammon sono piú forti di te, allora verrò io in tuo aiuto.
2Sam	10	12	Sii coraggioso e mostriamoci forti per il nostro popolo e per le città del nostro DIO; e l'Eterno faccia ciò che a lui piacerà.
2Sam	10	13	Poi Joab con la gente che aveva con sé avanzò per dar battaglia ai Siri; ma essi fuggirono davanti a lui.
2Sam	10	14	Quando i figli di Ammon videro che i Siri erano fuggiti, fuggirono anch'essi davanti ad Abishai e rientrarono nella città. Allora Joab se ne tornò dalla spedizione contro i figli di Ammon e venne a Gerusalemme.
2Sam	10	15	Quando i Siri videro che erano stati sconfitti da Israele si riunirono insieme.
2Sam	10	16	Hadadezer mandò messaggeri per far venire i Siri che erano di là dal Fiume. Essi giunsero a Helam, con alla testa Shobak, capo dell'esercito di Hadadezer.
2Sam	10	17	Quando Davide fu informato della cosa, radunò tutto Israele, passò il Giordano e giunse a Helam. I Siri si schierarono contro Davide e gli diedero battaglia.
2Sam	10	18	Ma i Siri fuggirono davanti a Israele; e Davide uccise dei Siri gli uomini di settecento carri e quarantamila cavalieri e colpí Shobak, capo del loro esercito, che morí in quel luogo.
2Sam	10	19	Quando tutti i re vassalli di Hadadezer si videro sconfitti da Israele, fecero pace con Israele e furono a lui sottoposti. Cosí i Siri ebbero paura di prestare ancora aiuto ai figli di Ammon.
------------------------2 Samuele, capitolo 11
2Sam	11	1	Con l'inizio del nuovo anno, nel tempo in cui i re vanno a combattere, Davide mandò Joab con i suoi servi e con tutto Israele a devastare il paese dei figli di Ammon e ad assediare Rabbah; ma Davide rimase a Gerusalemme.
2Sam	11	2	Una sera Davide si alzò dal suo letto e si mise a passeggiare sulla terrazza della reggia. Dalla terrazza vide una donna che faceva il bagno; e la donna era bellissima.
2Sam	11	3	Cosí Davide mandò a chiedere informazioni sulla donna; e gli fu detto: E' Bath-Sceba, figlia di Eliam, moglie di Uriah, lo Hitteo.
2Sam	11	4	Davide mandò messaggeri a prenderla, cosí essa venne da lui ed egli si coricò con lei; poi ella si purificò della sua impurità e ritornò a casa sua.
2Sam	11	5	La donna rimase incinta e lo mandò a dire a Davide, dicendo: Sono incinta.
2Sam	11	6	Allora Davide mandò a dire a Joab: Mandami Uriah, lo Hitteo. E Joab mandò Uriah da Davide.
2Sam	11	7	Quando Uriah giunse da lui, Davide gli chiese sullo stato di salute di Joab e del popolo, e come andasse la guerra.
2Sam	11	8	Poi Davide disse a Uriah: Scendi a casa tua e lavati i piedi. Uriah uscí dalla casa del re seguito da un dono da parte del re.
2Sam	11	9	Ma Uriah dormí alla porta della casa del re con tutti i servi del suo signore e non scese a casa sua.
2Sam	11	10	Quando informarono Davide della cosa e gli dissero: Uriah non è sceso a casa sua, Davide disse a Uriah: Non vieni forse da un viaggio? Perché dunque non sei sceso a casa tua?.
2Sam	11	11	Uriah rispose a Davide: L'arca, Israele e Giuda abitano in tende, il mio signore Joab e i servi del mio signore sono accampati in aperta campagna. Come potrei io entrare in casa mia per mangiare e bere e per coricarmi con mia moglie? Com'è vero che tu vivi e che vive l'anima tua, io non farò questa cosa!
2Sam	11	12	Allora Davide disse a Uriah: Rimani qui anche oggi e domani ti lascerò partire. Cosí Uriah rimase a Gerusalemme quel giorno e il giorno seguente.
2Sam	11	13	Davide lo invitò quindi a mangiare e a bere insieme a lui e lo fece ubriacare. Ma la sera Uriah uscí per andare sul suo giaciglio con i servi del suo signore e non scese a casa sua.
2Sam	11	14	La mattina dopo, Davide scrisse una lettera a Joab e gliela mandò per mano di Uriah.
2Sam	11	15	Nella lettera aveva scritto cosí: Ponete Uriah in prima linea, dove la battaglia è piú aspra, poi ritiratevi da lui, perché resti colpito e muoia.
2Sam	11	16	Mentre assediava la città, Joab pose Uriah nel luogo dove sapeva che vi erano uomini valorosi.
2Sam	11	17	Gli abitanti della città fecero una sortita e attaccarono Joab, alcuni dei servi di Davide caddero, e morí anche Uriah lo Hitteo.
2Sam	11	18	Allora Joab mandò a riferire a Davide tutti gli avvenimenti della guerra.
2Sam	11	19	e diede al messaggero quest'ordine: Quando avrai finito di raccontare al re tutti gli avvenimenti della guerra,
2Sam	11	20	se il re andasse in collera e ti dicesse "Perché vi siete avvicinati alla città per combattere? Non sapevate che avrebbero tirato dall'alto delle mura?
2Sam	11	21	Chi uccise Abimelek, figlio di Jerub-besceth? Non fu una donna che gli gettò addosso un pezzo di macina a dalle mura, e cosí egli morí a Thebets? Perché vi siete avvicinati alle mura?," allora tu dirai: E morto anche il tuo servo Uriah lo Hitteo.
2Sam	11	22	Il messaggero dunque partí e, quando giunse, riferí a Davide tutto ciò che Joab lo aveva mandato a dire
2Sam	11	23	Il messaggero disse a Davide: I nemici ebbero la meglio su di noi e fecero una sortita contro di noi in campo aperto, ma noi li respingemmo fino all'ingresso della porta;
2Sam	11	24	allora gli arcieri tirarono sui tuoi servi dall'alto delle mura e alcuni dei servi del re sono morti, ed è morto anche il tuo servo Uriah lo Hitteo.
2Sam	11	25	Allora Davide disse al messaggero: Dirai cosí a Joab: Non ti addolori questa cosa, perché la spada divora or l'uno or l'altro; combatti con maggior forza contro la città e distruggila. E tu fagli coraggio.
2Sam	11	26	Quando la moglie di Uriah udí che Uriah suo marito era morto, fece cordoglio per suo marito.
2Sam	11	27	Terminato il lutto, Davide la mandò a prendere e l'accolse in casa sua. Ella divenne sua moglie e gli partorí un figlio. Ma ciò che Davide aveva fatto dispiacque all'Eterno.
------------------------2 Samuele, capitolo 12
2Sam	12	1	Poi l'Eterno mandò a Davide Nathan; e Nathan andò da lui e gli disse: Vi erano due uomini nella stessa città, uno ricco e l'altro povero.
2Sam	12	2	Il ricco aveva un gran numero di greggi e mandrie;
2Sam	12	3	ma il povero non aveva nulla, se non una piccola agnella che egli aveva comprato e nutrito; essa era cresciuta insieme a lui e ai suoi figli, mangiando il suo cibo, bevendo alla sua coppa e dormendo sul suo seno; era per lui come una figlia.
2Sam	12	4	Un viandante giunse a casa dell'uomo ricco; questi rifiutò di prendere dal suo gregge e dalla sua mandria per preparare da mangiare al viandante giunto da lui, ma prese l'agnella di quel povero e la fece preparare per l'uomo venuto da lui.
2Sam	12	5	Allora l'ira di Davide si accese grandemente contro quell'uomo e disse a Nathan: Com'è vero che l'Eterno vive, colui che ha fatto questo merita la morte!
2Sam	12	6	Egli pagherà quattro volte il valore dell'agnella, per aver fatto una tale cosa e non aver avuto pietà.
2Sam	12	7	Allora Nathan disse a Davide: Tu sei quell'uomo! Cosí dice l'Eterno, il DIO d'Israele: Io ti ho unto re d'Israele e ti ho liberato dalle mani di Saul.
2Sam	12	8	Ti ho dato la casa del tuo signore, ho messo nelle tue braccia le donne del tuo signore e ti ho dato la casa d'Israele e di Giuda; e se questo era troppo poco, io ti avrei dato molte altre cose.
2Sam	12	9	Perché dunque hai disprezzato la parola dell'Eterno, facendo ciò che è male ai suoi occhi? Tu hai fatto morire con la spada Uriah lo Hitteo, hai preso per moglie la sua moglie e lo hai ucciso con la spada dei figli di Ammon.
2Sam	12	10	Or dunque la spada non si allontanerà mai dalla tua casa, perché tu mi hai disprezzato e hai preso la moglie di Uriah lo Hitteo per essere tua moglie".
2Sam	12	11	Cosí dice l'Eterno: Ecco, io farò venire contro di te la sciagura dalla tua stessa casa, e prenderò le tue mogli sotto i tuoi occhi per darle ad un altro, che si unirà con loro in pieno giorno.
2Sam	12	12	Poiché tu l'hai fatto in segreto, ma io farò questo davanti a tutto Israele alla luce del sole".
2Sam	12	13	Allora Davide disse a Nathan: Ho peccato contro l'Eterno. Nathan rispose a Davide: L'Eterno ha rimosso il tuo peccato; tu non morrai.
2Sam	12	14	Tuttavia, poiché facendo questo tu hai dato ai nemici dell'Eterno occasione di bestemmiare, il figlio che ti è nato dovrà morire.
2Sam	12	15	Poi Nathan tornò a casa sua. L'Eterno quindi colpí il bambino che la moglie di Uriah aveva partorito a Davide, ed egli si ammalò.
2Sam	12	16	Allora Davide supplicò DIO per il bambino e digiunò; poi entrò in casa e passò la notte giacendo per terra.
2Sam	12	17	Gli anziani della sua casa insistettero con lui perché si alzasse da terra ma egli non volle e rifiutò di prendere cibo con loro.
2Sam	12	18	Or avvenne che il settimo giorno il bambino morí e i servi di Davide temevano di fargli sapere che il bambino era morto, perché dicevano: Ecco, quando il bambino era ancora vivo, noi gli abbiamo parlato ma egli non ha ascoltato le nostre parole. Come faremo ora a dirgli che il bambino è morto? Potrebbe procurarsi del male.
2Sam	12	19	Quando Davide vide che i suoi servi parlavano sottovoce, comprese che il bambino era morto; perciò Davide disse ai suoi servi: E' morto il bambino?. Essi risposero: E' morto.
2Sam	12	20	Allora Davide si alzò da terra, si lavò, Si unse e cambiò le sue vesti, poi andó nella casa dell'Eterno e si prostrò; tornò quindi a casa sua e chiese che gli portassero del cibo, e mangiò.
2Sam	12	21	I suoi servi gli dissero: Che cosa hai fatto? Quando il bambino era ancora vivo, hai digiunato e hai pianto; dopo invece che il bambino è morto, ti sei alzato e hai mangiato.
2Sam	12	22	Egli rispose: Quando il bambino era vivo ancora, digiunavo e piangevo, perché dicevo: Chi sa che l'Eterno non abbia pietà di me e lasci vivere il bambino?. Ma ora egli è morto. Perché dovrei digiunare?
2Sam	12	23	Posso forse farlo ritornare? Io andrò da lui, ma egli non ritornerà da me!.
2Sam	12	24	Poi Davide consolò Bath-Sceba sua moglie, entrò da lei e si coricò insieme; cosí ella partorí un figlio, che egli chiamò Salomone; e l'Eterno lo amò.
2Sam	12	25	Mandò poi un messaggio tramite il profeta Nathan che gli pose nome Jedi-diah, a motivo dell'amore dell'Eterno.
2Sam	12	26	Intanto Joab combattè contro Rabbah dei figli di Ammon ed espugnò la città reale.
2Sam	12	27	Joab mandò quindi messaggeri a Davide per dirgli: Ho assalito Rabbah e mi sono impadronito delle sue provviste d'acqua.
2Sam	12	28	Ora perciò raduna il resto del popolo, accampati contro la città e prendila altrimenti prenderò io la città ed essa porterà il mio nome.
2Sam	12	29	Allora Davide radunò tutto il popolo, andò a Rabbah, l'assalí e la prese.
2Sam	12	30	Tolse poi dalla testa del loro re la corona, che pesava un talento d'oro e conteneva pietre preziose; essa fu posta sulla testa di Davide. Inoltre egli portò via dalla città un grandissimo bottino.
2Sam	12	31	Fece uscire gli abitanti che erano nella città e li mise al lavoro con seghe erpici di ferro, scuri di ferro, e li pose a lavorare in fornaci di mattoni, cosí fece a tutte le città dei figli di Ammon. Poi Davide tornò a Gerusalemme con tutto il popolo.
------------------------2 Samuele, capitolo 13
2Sam	13	1	In seguito avvenne che Absalom figlio di Davide, aveva una sorella molto bella chiamata Tamar; or Amnon, figlio di Davide, si innamorò di lei.
2Sam	13	2	Amnon fu preso da tale passione per sua sorella Tamar da cadere malato, perché essa era vergine; e pareva difficile ad Amnon di poterle fare qualcosa.
2Sam	13	3	Or Amnon aveva un amico, chiamato Jonadab, figlio di Scimeah, fratello di Davide; Jonadab era un uomo molto astuto.
2Sam	13	4	Questi gli disse: Perché mai, o figlio del re, continui a dimagrire ogni giorno che passa? Non me lo vuoi dire?. Amnon gli rispose: Sono innamorato di Tamar, sorella di mio fratello Absalom.
2Sam	13	5	Allora Jonadab gli disse: Mettiti a letto e fingiti malato; quando poi tuo padre verrà a vederti, digli: Fa', ti prego, che mia sorella Tamar venga a darmi da mangiare e a preparare il cibo in mia presenza, affinché io veda e lo prenda dalle sue mani.
2Sam	13	6	Cosí Amnon si mise a letto e si finse ammalato; quando poi il re lo venne a vedere, Amnon gli disse: Lascia, ti prego, che mia sorella Tamar venga e faccia un paio di focacce in mia presenza; cosí prenderò cibo dalle sue mani.
2Sam	13	7	Allora Davide mandò a casa di Tamar a dirle: Va' a casa di tuo fratello Amnon e preparagli qualcosa da mangiare.
2Sam	13	8	Tamar andò a casa di suo fratello Amnon, che si trovava a letto. Prese quindi un po' di farina la impastò, ne fece delle focacce sotto i suoi occhi e le fece cuocere.
2Sam	13	9	Poi prese la padella e versò le focacce davanti a lui; ma Amnon rifiutò di mangiare e disse: Fate uscire di qui tutta la gente. Tutti quanti uscirono.
2Sam	13	10	Allora Amnon disse a Tamar: Portami il cibo in camera e lo prenderò dalle tue mani. Cosí Tamar prese le focacce che aveva fatto e le portò in camera a Amnon suo fratello.
2Sam	13	11	Mentre gliele dava da mangiare, egli l'afferrò e le disse: Vieni, coricati con me, sorella mia.
2Sam	13	12	Lei gli rispose: No, fratello mio, non umiliarmi cosí; questo non si fa in Israele; non commettere una tale infamia!
2Sam	13	13	Io dove andrei a portare la mia vergogna? Tu invece saresti considerato uno scellerato in Israele. Ora, ti prego, parlane piuttosto al re, ed egli non mi rifiuterà a te.
2Sam	13	14	Egli però non volle ascoltarla ma essendo piú forte di lei, la violentò e si coricò con lei.
2Sam	13	15	Poi Amnon prese a odiarla di un odio grandissimo, cosicché l'odio che aveva per lei era piú grande dell'amore con cui prima l'aveva amata. Cosí Amnon le disse: Lèvati, vattene!.
2Sam	13	16	Ma ella rispose: Oh no! Il danno che mi faresti scacciandomi sarebbe maggiore di quello che mi hai già fatto. Egli però non volle ascoltarla.
2Sam	13	17	Chiamato quindi il servo che lo assisteva, gli disse: Scaccia costei lontano da me e chiudi la porta dietro di lei.
2Sam	13	18	Ella indossava una tunica con le maniche perché cosí vestivano le figlie del re ancora vergini. Il servo di Amnon dunque la mise fuori e chiuse la porta dietro di lei.
2Sam	13	19	Tamar allora si cosparse la testa di cenere, si stracciò di dosso la tunica con le maniche, si mise la mano sul capo e se ne andò gridando.
2Sam	13	20	Absalom, suo fratello, le disse: Forse tuo fratello Amnon è stato con te? Per ora taci, sorella mia; egli è tuo fratello non avvilirti per questo. Cosí Tamar se ne rimase desolata in casa di Absalom suo fratello.
2Sam	13	21	Quando il re Davide venne a sapere di tutte queste cose, ne fu fortemente adirato.
2Sam	13	22	Ma Absalom non rivolse ad Amnon alcuna parola, né in bene né in male perché odiava Amnon per aver umiliato sua sorella Tamar.
2Sam	13	23	Due anni dopo, avendo Absalom i tosatori a Baal-Hatsor presso Efraim, invitò tutti i figli del re.
2Sam	13	24	Absalom andò a trovare il re e gli disse: Ecco, il tuo servo ha i tosatori, ti prego, venga anche il re con i suoi servi a casa del tuo servo!.
2Sam	13	25	Ma il re disse ad Absalom: No, figlio mio, non veniamo tutti ora, per non esserti di peso. Benché egli insistesse, il re non volle andare, ma gli diede la sua benedizione.
2Sam	13	26	Absalom allora disse: Se non vuoi venire tu, ti prego, permetti ad Amnon mio fratello di venire con noi. Il re gli rispose: Perché dovrebbe venire con te?.
2Sam	13	27	Ma Absalom tanto insistè, che Davide lasciò andare con lui Amnon e tutti i figli del re.
2Sam	13	28	Or Absalom aveva dato quest'ordine ai suoi servi, dicendo: Fate attenzione, quando Amnon sarà brillo per il vino e io vi dirò: Colpite Amnon!, voi uccidetelo e non abbiate paura. Non sono io che ve lo comando? Siate coraggiosi e mostratevi forti!.
2Sam	13	29	Cosí i servi di Absalom fecero ad Amnon come Absalom aveva comandato. Allora tutti i figli del re si levarono, montarono ciascuno sul suo mulo e fuggirono.
2Sam	13	30	Mentre essi erano ancora per strada, giunse a Davide questa notizia: Absalom ha ucciso tutti i figli del re e non ne è scampato neppure uno.
2Sam	13	31	Allora il re si levò, si strappò le vesti e si gettò per terra, e tutti i suoi servi gli stavano attorno, con le vesti stracciate.
2Sam	13	32	Ma Jonadab, figlio di Scimeah, fratello di Davide, prese a dire: Non pensi il mio signore che tutti i giovani, i figli del re, sono stati uccisi; il solo Amnon è morto. Per comando di Absalom la cosa era stata decisa fin dal giorno che Amnon umiliò sua sorella Tamar.
2Sam	13	33	Ora perciò il re mio signore non si addolori, pensando che tutti i figli del re siano morti; il solo Amnon è morto
2Sam	13	34	e Absalom è fuggito. Intanto il giovane che era di sentinella alzò gli occhi, guardo, ed ecco che una gran moltitudine di gente veniva sulla strada alle sue spalle, dal lato del monte.
2Sam	13	35	Jonadab disse al re: Ecco i figli del re che arrivano! La cosa sta come il tuo servo ha detto.
2Sam	13	36	Come ebbe finito di parlare ecco giungere i figli del re, i quali alzarono la voce e piansero; anche il re e tutti i suoi servi piansero dirottamente.
2Sam	13	37	Absalom invece era fuggito ed era andato da Talmai, figlio di Ammihud re di Gheshur. Davide faceva cordoglio per suo figlio ogni giorno.
2Sam	13	38	Cosí Absalom fuggí e andò a Gheshur dove rimase tre anni.
2Sam	13	39	Il re Davide desiderava andare da Absalom, perché Davide si era ormai consolato della morte di Amnon.
------------------------2 Samuele, capitolo 14
2Sam	14	1	Or Joab, figlio di Tseruiah, si accorse che il cuore del re era preoccupato per Absalom.
2Sam	14	2	Cosí Joab mandò qualcuno a Tekoa e ne fece venire una donna saggia, alla quale disse: Fingi di essere in lutto e indossa una veste da lutto; non ungerti con olio, ma comportati come una donna che pianga da molto tempo un morto.
2Sam	14	3	Va' quindi dal re e parlagli in questo modo. E Joab le mise in bocca ciò che doveva dire.
2Sam	14	4	La donna di Tekoa andò dunque a parlare al re, si gettò con la faccia a terra, si prostrò e disse: Aiuto, o re!.
2Sam	14	5	Il re le disse: Che hai?. Ella rispose: Purtroppo sono una vedova e mio marito è morto.
2Sam	14	6	La tua serva aveva due figli, ma i due ebbero una lite fra di loro nei campi e non essendoci nessuno a separarli, uno colpí l'altro e l'uccise.
2Sam	14	7	Ora tutta la parentela è insorta contro la tua serva, dicendo: Consegnaci colui che ha ucciso il fratello, affinché lo facciamo morire per la vita di suo fratello che egli ha ucciso e per sterminare anche l'erede. In questo modo spegneranno l'unico tizzone acceso che mi è rimasto e non lasceranno a mio marito né nome né discendenza sulla faccia della terra.
2Sam	14	8	Il re disse alla donna: Va' a casa tua io darò ordini a tuo riguardo.
2Sam	14	9	La donna di Tekoa disse al re: O re mio signore, la colpa cada su di me e sulla casa di mio padre, ma il re e il suo trono siano innocenti.
2Sam	14	10	Il re disse: Se qualcuno ti dovesse dire qualcosa, conducilo da me e vedrai che non ti molesterà piú.
2Sam	14	11	Allora ella disse: Si ricordi, per favore, il re, dell'Eterno, il tuo DIO, affinché il vendicatore del sangue non continui piú a distruggere perché mio figlio non sia sterminato. Egli rispose: Com'è vero che l'Eterno vive, non cadrà a terra un sol capello di tuo figlio!.
2Sam	14	12	Allora la donna disse: Deh, permetti che la tua serva dica ancora una parola al re, mio signore!. Egli rispose: Di' pure.
2Sam	14	13	Riprese la donna: Perché hai tu ideato una cosa del genere contro il popolo di DIO? Parlando in questo modo, infatti, il re è in qualche modo colpevole, perché il re non fa ritornare chi è in esilio.
2Sam	14	14	Noi dobbiamo morire e siamo come acqua versata in terra, che non si può raccogliere, ma DIO non toglie la vita, ma escogita il modo col quale chi è in esilio non rimanga lontano da lui.
2Sam	14	15	Ora sono venuta a parlare di questa cosa al re mio signore, perché il popolo mi ha fatto paura; e la tua serva ha detto: Voglio parlare al re; forse il re farà ciò che la sua serva gli dirà.
2Sam	14	16	Il re ascolterà la sua serva e la libererà dalle mani di quelli che vogliono sterminare me e mio figlio dalla eredità di DIO".
2Sam	14	17	La tua serva diceva: Oh, possa la parola del re, mio signore, darmi conforto perché il re mio signore è come un angelo di DIO nel discernere il bene e il male. L'Eterno, il tuo DIO, sia con te.
2Sam	14	18	Il re rispose e disse alla donna: Ti prego, non nascondermi nulla di ciò che ti domanderò. La donna disse: Parli pure il re, mio signore.
2Sam	14	19	Allora il re disse: La mano di Joab non è forse con te in tutto questo?. La donna rispose: Com'è vero che tu vivi, o re mio signore, la cosa sta né piú né meno come ha detto il re mio signore, è stato infatti il tuo servo Joab che mi ha dato questi ordini e ha messo tutte queste parole in bocca alla tua serva.
2Sam	14	20	Il tuo servo Joab ha fatto questo per produrre un cambiamento nella presente situazione; ma il mio signore ha la stessa sapienza di un angelo di DIO per capire tutto ciò che avviene sulla terra.
2Sam	14	21	Allora il re disse a Joab: Ecco, farò proprio questo. Va' dunque e fa' tornare il giovane Absalom.
2Sam	14	22	Allora Joab si gettò con la faccia a terra, si prostrò e benedisse il re. Poi Joab disse: Oggi il tuo servo riconosce di aver trovato grazia ai tuoi occhi o re, mio signore, perché il re ha fatto ciò che il suo servo ha chiesto.
2Sam	14	23	Cosí Joab si levò e andò a Gheshur, e condusse Absalom a Gerusalemme.
2Sam	14	24	Ma il re disse: Si ritiri in casa sua e non veda la mia faccia!. Cosí Absalom si ritirò in casa sua e non vide la faccia del re.
2Sam	14	25	Or in tutto Israele non vi era uomo che fosse lodato per la sua bellezza come Absalom; dalla pianta dei piedi alla cima del capo non vi era in lui difetto alcuno.
2Sam	14	26	Quando si faceva tagliare i capelli (e se li faceva tagliare ogni anno perché la capigliatura gli pesava troppo), egli pesava i capelli del suo capo; essi pesavano duecento sicli a peso del re.
2Sam	14	27	Ad Absalom nacquero tre figli e una figlia di nome Tamar, che era donna di bell'aspetto.
2Sam	14	28	Absalom abitò a Gerusalemme due anni, senza vedere la faccia del re.
2Sam	14	29	Poi Absalom fece chiamare Joab per mandarlo dal re, ma egli non volle venire da lui; lo mandò a chiamare una seconda volta, ma non volle venire.
2Sam	14	30	Allora Absalom disse ai suoi servi: Ecco, il campo di Joab è vicino al mio e vi è l'orzo; andate ad appiccarvi il fuoco!. Cosí i servi di Absalom appiccarono il fuoco al campo.
2Sam	14	31	Allora Joab si levò, andò a casa di Absalom e gli disse: Perché i tuoi servi hanno dato fuoco al mio campo?.
2Sam	14	32	Absalom rispose a Joab: Io ti avevo mandato a dire: Vieni qui, affinché possa mandarti dal re a dirgli: Perché sono tornato da Gheshur? Sarebbe meglio per me se fossi rimasto là. Ora quindi permettimi di vedere la faccia del re. Se poi in me vi è qualche iniquità, che mi faccia morire!.
2Sam	14	33	Joab allora andò dal re e gli riferí la cosa. Questi fece chiamare Absalom che venne dal re e si prostrò con la faccia a terra davanti a lui; e il re baciò Absalom.
------------------------2 Samuele, capitolo 15
2Sam	15	1	Dopo questo Absalom si procurò un cocchio, cavalli e cinquanta uomini che corressero davanti a lui.
2Sam	15	2	Absalom si alzava al mattino presto e si metteva a lato della via che portava alla porta della città. Cosí, se qualcuno aveva una causa e andava dal re per ottenere giustizia, Absalom lo chiamava e gli diceva: Di quale città sei?. L'altro gli rispondeva: Il tuo servo è di tale e tale tribú d'Israele.
2Sam	15	3	Allora Absalom gli diceva: Vedi, le tue ragioni sono buone e giuste, ma non c'è nessuno da parte del re che ti ascolti.
2Sam	15	4	Poi Absalom aggiungeva: Se facessero me giudice del paese, chiunque avesse un processo o una causa verrebbe da me, e io gli farei giustizia.
2Sam	15	5	Quando poi qualcuno si avvicinava per prostrarsi davanti a lui egli stendeva la mano, lo prendeva e lo baciava.
2Sam	15	6	Absalom faceva cosí con tutti quelli d'Israele che venivano dal re per chiedere giustizia; in questo modo Absalom si cattivò il cuore della gente d'Israele.
2Sam	15	7	Or avvenne che, dopo quattro anni, Absalom disse al re: Ti prego lasciami andare ad Hebron ad adempiere un voto che ho fatto all'Eterno.
2Sam	15	8	Poiché, durante la sua permanenza a Gheshur in Siria, il tuo servo ha fatto un voto, dicendo: Se l'Eterno mi riconduce a Gerusalemme, io servirò l'Eterno!.
2Sam	15	9	Il re gli disse: Va' in pace!. Allora egli si levò e andò a Hebron.
2Sam	15	10	Poi Absalom mandò degli emissari per tutte le tribú d'Israele, a dire: Quando sentirete il suono della tromba, direte: Absalom è proclamato re a Hebron.
2Sam	15	11	Con Absalom partirono da Gerusalemme duecento uomini, come invitati; essi andarono innocentemente, senza sapere nulla.
2Sam	15	12	Absalom, mentre offriva i sacrifici, mandò a chiamare dalla sua città di Ghiloh Ahithofel, il Ghilonita, consigliere di Davide. Cosí la congiura acquistava forza perché il popolo andava crescendo di numero intorno ad Absalom.
2Sam	15	13	Arrivò quindi da Davide un messaggero a dire: Il cuore degli uomini d'Israele segue Absalom.
2Sam	15	14	Allora Davide disse a tutti i suoi servi che erano con lui a Gerusalemme: Levatevi e fuggiamo; altrimenti nessuno di noi scamperà dalle mani di Absalom. Affrettatevi a partire affinché non ci sorprenda improvvisamente e faccia cadere su di noi la rovina, e non colpisca la città passandola a fil di spada.
2Sam	15	15	I servi del re gli dissero: Ecco i tuoi servi sono pronti a fare tutto ciò che piacerà al re, nostro signore.
2Sam	15	16	Il re dunque partí, seguito da tutta la sua casa, ma lasciò dieci concubine a custodire, il palazzo.
2Sam	15	17	Il re partí, seguito da tutto il popolo, e si fermarono all'ultima casa.
2Sam	15	18	Tutti i servi del re passavano davanti, accanto a lui, tutti i Kerethei, tutti i Pelethei, e tutti i Ghittei, che l'avevano seguito da Gath in numero di seicento, camminavano davanti al re.
2Sam	15	19	Allora il re disse a Ittai di Gath Perché vieni anche tu con noi? Torna indietro e rimani col re, perché sei un forestiero per di piú un esule dalla tua patria.
2Sam	15	20	Tu sei arrivato solo ieri e oggi dovrei farti vagare con noi, quando io stesso non so dove vado? Torna indietro e riconduci con te i tuoi fratelli in benignità e fedeltà.
2Sam	15	21	Ma Ittai rispose al re dicendo: Com'è vero che l'Eterno vive e che vive il re mio signore, in qualunque luogo sarà il re mio signore per morire o per vivere, là sarà anche il tuo servo.
2Sam	15	22	Allora Davide disse a Ittai: Va'avanti e prosegui. Cosí Ittai il Ghitteo passò oltre con tutta la sua gente e con tutti i fanciulli che erano con lui.
2Sam	15	23	Tutti quelli del paese piangevano ad alta voce, mentre tutto il popolo passava. Il re passò il torrente Kidron e tutto il popolo passò in direzione del deserto.
2Sam	15	24	Ed ecco venire anche Tsadok con tutti i Leviti, i quali portavano l'arca del patto di DIO. Essi deposero l'arca di DIO e Abiathar offrí sacrifici, finché tutto il popolo finí di uscir dalla città.
2Sam	15	25	Poi il re disse a Tsadok: Riporta in città l'arca di DIO! Se io trovo grazia agli occhi dell'Eterno, egli mi farà tornare e me la farà rivedere insieme con la sua dimora.
2Sam	15	26	Ma se dice: Non ti gradisco, eccomi, faccia di me ciò che gli pare.
2Sam	15	27	Il re disse ancora al sacerdote Tsadok: Non sei tu il veggente? Torna in pace in città con i due vostri figli: Ahimaats, tuo figlio e Gionathan, figlio di Abiathar.
2Sam	15	28	Vedete, io aspetterò nelle pianure del deserto, finché non mi giunga da parte vostra qualche parola per avvertirmi.
2Sam	15	29	Cosí Tsadok e Abiathar riportarono a Gerusalemme l'arca di DIO e là rimasero.
2Sam	15	30	Davide saliva il pendio del monte degli Ulivi e, salendo, piangeva; camminava col capo coperto e a piedi scalzi. E tutta la gente che era con lui aveva il capo coperto e, salendo, piangeva.
2Sam	15	31	Qualcuno venne a dire a Davide: Ahithofel è con Absalom tra i congiurati. Davide disse: O Eterno, ti prego rendi vani i consigli di Ahithofel!.
2Sam	15	32	Quando Davide giunse in vetta al monte, dove adorò DIO, ecco farglisi incontro Hushai, l'Arkita con la veste stracciata e il capo coperto di terra.
2Sam	15	33	Davide gli disse: Se tu prosegui con me, mi sarai di peso;
2Sam	15	34	ma se torni in città e dici ad Absalom: lo sarò tuo servo, o re; come fui servo di tuo padre nel passato, cosí sarò ora tuo servo, tu renderai vano in mio favore il consiglio di Ahithofel.
2Sam	15	35	Non avrai là con te i sacerdoti Tsadok ed Abiathar? Tutto ciò che sentirai dire da parte della casa del re lo farai sapere ai sacerdoti Tsadok ed Abiathar.
2Sam	15	36	Ecco, essi hanno là con sé i loro due figli, Ahimaats figlio di Tsadok e Gionathan figlio di Abiathar; per mezzo di loro mi farete sapere tutto ciò che sentirete
2Sam	15	37	Cosí Hushai amico di Davide, tornò in città e Absalom entrò in Gerusalemme.
------------------------2 Samuele, capitolo 16
2Sam	16	1	Davide aveva di poco superato la cima del monte, quand'ecco Tsiba servo di Mefibosceth gli si fece incontro con un paio di asini sellati e carichi di duecento pani, cento grappoli di uva secca, cento frutti d'estate e un otre di vino.
2Sam	16	2	Il re disse a Tsiba: Cosa intendi fare con queste cose?. Tsiba rispose: Gli asini serviranno di cavalcatura alla casa del re; il pane e i frutti d'estate sono per nutrire i giovani, e il vino è perché ne bevano quelli che saranno stanchi nel deserto.
2Sam	16	3	Il re disse: Dov'è il figlio del tuo signore?. Tsiba rispose al re: Ecco, è rimasto a Gerusalemme, perché ha detto: Oggi la casa d'Israele mi restituirà il regno di mio padre.
2Sam	16	4	Allora il re disse a Tsiba: Ecco tutto ciò che appartiene a Mefibosceth è tuo. Tsiba rispose: Io mi prostro davanti a te. Possa io trovare grazia ai tuoi occhi, o re mio signore!.
2Sam	16	5	Quando il re Davide giunse a Bahurim, ecco uscire di là un uomo della stessa parentela della casa di Saul, di nome Scimei, figlio di Ghera. Egli usciva proferendo maledizioni,
2Sam	16	6	e gettava sassi contro Davide e contro tutti i servi del re Davide, mentre tutto il popolo e tutti gli uomini di valore stavano alla destra e alla sinistra del re.
2Sam	16	7	Mentre malediceva Scimei diceva Vattene, vattene, uomo sanguinario e scellerato!
2Sam	16	8	L'Eterno ha fatto cadere sul tuo capo tutto il sangue della casa di Saul, al posto del quale tu hai regnato; e l'Eterno ha dato il regno nelle mani di Absalom, tuo figlio; ed eccoti ora preso nella tua stessa malvagità, perché sei un uomo sanguinario.
2Sam	16	9	Allora Abishai, figlio di Tseruiah, disse al re: Perché questo cane morto deve maledire il re, mio signore? Ti prego, lascia che io vada a troncargli la testa!.
2Sam	16	10	Ma il re rispose: Che ho da fare con voi, figli di Tseruiah? Per cui lasciatelo maledire, perché l'Eterno gli ha detto: Maledici Davide!. E chi può dire: Perché fai cosí?.
2Sam	16	11	Poi Davide disse ad Abishai e a tutti i suoi servi: Ecco, mio figlio, che è uscito dalle mie viscere, cerca di togliermi la vita; a maggior ragione quindi questo Beniaminita! Lasciatelo stare e lasciate che maledica, perché glielo ha ordinato l'Eterno.
2Sam	16	12	Forse l'Eterno vedrà la mia afflizione e l'Eterno mi farà del bene in cambio delle sue maledizioni di oggi.
2Sam	16	13	Cosí Davide e la sua gente continuarono il loro cammino; anche Scimei camminava sul fianco del monte, di fronte a Davide e, cammin facendo, lo malediceva, gli tirava sassi e lanciava polvere.
2Sam	16	14	Il re e tutta la gente che era con lui arrivarono a destinazione stanchi, e là si rianimarono.
2Sam	16	15	Nel frattempo Absalom e tutto il popolo, gli uomini d'Israele, erano entrati in Gerusalemme, Ahithofel era con lui.
2Sam	16	16	Quando Hushai, l'Arkita, l'amico di Davide, giunse da Absalom, Hushai disse ad Absalom: Viva il re! Viva il re!.
2Sam	16	17	Absalom disse a Hushai: E' questo l'amore che porti al tuo amico? Perché non sei tu andato col tuo amico?.
2Sam	16	18	Hushai rispose ad Absalom: No, io sarò di colui che l'Eterno e questo popolo e tutti gli uomini d'Israele hanno scelto, e con lui rimarrò.
2Sam	16	19	Non dovrei forse servire suo figlio? Come ho servito tuo padre, cosí servirò te.
2Sam	16	20	Allora Absalom disse a Ahithofel: Date il vostro consiglio! Cosa dobbiamo fare?.
2Sam	16	21	Ahithofel rispose ad Absalom: Entra dalle concubine di tuo padre, che egli ha lasciato a custodire la casa così tutto Israele saprà che ti sei reso odioso a tuo padre e si rafforzerà il coraggio di quelli che sono con te.
2Sam	16	22	Eressero quindi una tenda sulla terrazza per Absalom, e Absalom entrò dalle concubine di suo padre sotto gli occhi di tutto Israele.
2Sam	16	23	In quei giorni, un consiglio dato da Ahithofel aveva lo stesso valore di chi avesse consultato la parola di DIO. Cosí era ogni consiglio di Ahithofel tanto per Davide che per Absalom.
------------------------2 Samuele, capitolo 17
2Sam	17	1	Poi Ahithofel disse ad Absalom: Lasciami scegliere dodicimila uomini, perché possa andare a inseguire Davide questa notte stessa;
2Sam	17	2	piombando su di lui mentre è stanco e debole, lo spaventerò e tutta la gente che è con lui si darà alla fuga; cosí potrò colpire solamente il re,
2Sam	17	3	ma ricondurrò a te tutto il popolo. La morte dell'uomo che cerchi favorirà il ritorno di tutti; cosí tutto il popolo sarà in pace.
2Sam	17	4	La proposta piacque ad Absalom e a tutti gli anziani d'Israele.
2Sam	17	5	Tuttavia Absalom disse: Chiamate anche Hushai, l'Arkita, e sentiamo ciò che anch'egli ha da dire.
2Sam	17	6	Quando Hushai venne da Absalom, Absalom gli disse: Ahithofel ha parlato in questo modo; dobbiamo fare come ha detto lui? Se no, fa' tu una proposta!.
2Sam	17	7	Hushai rispose ad Absalom: Questa volta il consiglio dato da Ahithofel non è buono.
2Sam	17	8	Hushai soggiunse: Tu conosci tuo padre e i suoi uomini e sai che sono uomini valorosi e che sono esacerbati come un'orsa privata dei figli nella campagna; inoltre tuo padre è un uomo di guerra e non passerà la notte col popolo.
2Sam	17	9	Certamente a quest'ora egli è nascosto in qualche buca o in qualche altro luogo; se all'inizio dovesse piombare addosso ad alcuni dei tuoi, chiunque lo verrà a sapere: dirà: Tra la gente che seguiva Absalom c'è stata una strage.
2Sam	17	10	Allora il piú valoroso, anche se avesse un cuore di leone, si scoraggerà grandemente, perché tutto Israele sa che tuo padre è un prode e che gli uomini con lui sono valorosi.
2Sam	17	11	Perciò io consiglio che tutto Israele da Dan fino a Beer-Sceba si raduni intorno a te, numeroso come la sabbia che è sul lido del mare, e che tu in persona vada alla battaglia.
2Sam	17	12	Cosí lo raggiungeremo in qualunque luogo si troverà e gli piomberemo addosso come la rugiada cade sul suolo; e di tutti gli uomini che sono con lui non ne scamperà uno solo.
2Sam	17	13	Se invece si ritira in qualche città, tutto Israele porterà funi a quella città e noi la trascineremo nel torrente finché non rimanga là una sola pietra.
2Sam	17	14	Absalom e tutti gli uomini d'Israele dissero: Il consiglio di Hushai, l'Arkita è migliore di quello di Ahithofel. L'Eterno infatti aveva stabilito di rendere inefficace il buon consiglio di Ahithofel, per far cadere la rovina sopra Absalom.
2Sam	17	15	Allora Hushai disse ai sacerdoti Tsadok e Abiathar: Ahithofel ha consigliato Absalom e gli anziani d'Israele cosí e cosí, mentre io ho consigliato in questo e questo modo.
2Sam	17	16	Ora perciò mandate in fretta ad informarne Davide e ditegli: Non passare la notte nelle pianure del deserto, ma senz'altro va' oltre, affinché il re e tutta la gente che è con lui non vengano sterminati.
2Sam	17	17	Or Gionathan e Ahimaats rimasero a En-Roghel, perché non potevano farsi vedere a entrare in città; cosí una serva sarebbe andata ad informarli, ed essi sarebbero andati ad informare il re Davide.
2Sam	17	18	Ma un ragazzo li vide ed avvertí Absalom. I due allora partirono di corsa e giunsero a Bahurim a casa di un uomo che aveva nel suo cortile una cisterna, e vi si calarono.
2Sam	17	19	La donna quindi prese una coperta, la distese sulla bocca della cisterna e vi sparse sopra del grano macinato, senza che alcuno se ne accorgesse.
2Sam	17	20	Quando i servi di Absalom andarono in casa della donna e chiesero: Dove sono Ahimaats e Gionathan?, la donna rispose loro: Hanno passato il ruscello. Essi allora si misero a cercarli ma non riuscendo a trovarli, tornarono a Gerusalemme.
2Sam	17	21	Dopo che questi se ne furono andati i due uscirono dalla cisterna e andarono ad informare il re Davide. E dissero a Davide: Affrettatevi e passate subito il fiume, perché questo è ciò che Ahithofel ha consigliato contro di voi.
2Sam	17	22	Allora Davide si levò con tutta la gente che era con lui e passò il Giordano. Allo spuntar del giorno, non era rimasto neppure uno, che non avesse passato il Giordano.
2Sam	17	23	Quando Ahithofel vide che il suo consiglio non era stato seguito, sellò il suo asino e partí per andare a casa sua nella sua città. Mise in ordine le faccende di casa sua e s'impiccò. Cosí morí e fu sepolto nel sepolcro di suo padre.
2Sam	17	24	Poi Davide giunse a Mahanaim; e Absalom passò il Giordano, con tutta la gente d'Israele.
2Sam	17	25	Absalom aveva posto a capo dell'esercito Amasa, invece di Joab Or Amasa era figlio di un uomo chiamato Jithra, l'Israelita, il quale aveva avuto rapporti sessuali con Abigail figlia di Nahash, sorella di Tseruiah, madre di Joab.
2Sam	17	26	Cosí Israele e Absalom si accamparono nel paese di Galaad.
2Sam	17	27	Quando Davide giunse a Mahanaim Shobi, figlio di Nahash da Rabbah dei figli di Ammon, Makir, figlio di Ammiel da Lodebar, e Barzillai, il Galaadita da Roghelim,
2Sam	17	28	portarono letti, bacinelle, vasi di terra, grano, orzo, farina, grano arrostito, fave, lenticchie, legumi arrostiti,
2Sam	17	29	miele, burro, pecore e formaggi di vacca per Davide e per la gente che era con lui, affinché mangiassero, poiché dicevano: Questa gente ha patito fame, stanchezza e sete nel deserto.
------------------------2 Samuele, capitolo 18
2Sam	18	1	Davide passò in rassegna la gente che era con lui e costituí su di loro capitani di migliaia e capitani di centinaia.
2Sam	18	2	Poi Davide mandò avanti un terzo della sua gente sotto il comando di Joab, un terzo sotto il comando di Abishai, figlio di Tseruiah, fratello di Joab, e un terzo sotto il comando di Ittai di Gath. Poi il re disse al popolo: Voglio andare anch'io con voi!.
2Sam	18	3	Ma il popolo rispose: Tu non devi venire, perché se noi fossimo messi in fuga, non darebbero alcuna importanza a noi; anche se morisse la metà di noi non darebbero alcuna importanza a noi; ma tu conti come diecimila di noi; è meglio dunque che tu sia pronto a darci aiuto dalla città.
2Sam	18	4	Il re rispose loro: Farò ciò che vi sembra bene. Cosí il re rimase accanto alla porta, mentre tutto il popolo usciva a schiere di cento e di mille uomini.
2Sam	18	5	Il re diede quest'ordine a Joab, a Abishai e a Ittai: Per amor mio, trattate con riguardo il giovane Absalom!. Tutto il popolo udí quando il re diede a tutti i capitani quest'ordine nei confronti di Absalom.
2Sam	18	6	Cosí l'esercito uscí in campo contro Israele e la battaglia ebbe luogo nella foresta di Efraim.
2Sam	18	7	Il popolo d'Israele fu là sconfitto dai servi di Davide; e in quel luogo la strage fu grande: in quel giorno caddero ventimila uomini.
2Sam	18	8	La battaglia si estese su tutta la regione; e la foresta divorò più gente di quanta ne avesse divorato la spada.
2Sam	18	9	Poi Absalom s'imbattè nella gente di Davide. Absalom cavalcava un mulo; il mulo entrò sotto i fitti rami di una grande quercia e il capo di Absalom rimase impigliato nella quercia, e cosí rimase sospeso fra cielo e terra; mentre il mulo che era sotto di lui passava oltre.
2Sam	18	10	Un uomo vide questo e avvertí Joab, dicendo: Ho visto Absalom appeso a una quercia.
2Sam	18	11	Allora Joab rispose all'uomo che lo aveva informato: Ecco, tu l'hai visto? E perché non l'hai tu, sul posto steso morto al suolo? Io ti avrei dato dieci sicli d'argento e una cintura.
2Sam	18	12	Ma quell'uomo disse a Joab: Anche se mi fossero messi in mano mille sicli d'argento, io non stenderei la mano contro il figlio del re, poiché noi abbiamo udito l'ordine che il re ha dato a te, ad Abishai e a Ittai, dicendo: State attenti dal fare alcun male al giovane Absalom.
2Sam	18	13	Avrei di fatto agito disonestamente contro la mia stessa vita, poiché nulla rimane nascosto al re; e tu stesso saresti sorto contro di me.
2Sam	18	14	Allora Joab disse: Non voglio perdere tempo con te in questo modo. Cosí prese in mano tre dardi e li immerse nel cuore di Absalom, che era ancora vivo nel folto della quercia.
2Sam	18	15	Poi dieci giovani scudieri di Joab circondarono Absalom, lo colpirono ancora e lo finirono.
2Sam	18	16	Allora Joab fece suonare la tromba e il popolo smise d'inseguire Israele, perché Joab trattenne il popolo.
2Sam	18	17	Poi presero Absalom, lo gettarono in una grande fossa nella foresta ed ammassarono sopra di lui un enorme mucchio di pietre; quindi tutto Israele fuggí, ciascuno alla sua tenda.
2Sam	18	18	Or Absalom, mentre era in vita, si era eretto il monumento che è nella Valle del Re; perché diceva: Io non ho un figlio che conservi il ricordo del mio nome. Cosí diede il suo nome a quel monumento, che anche oggi si chiama monumento di Absalom.
2Sam	18	19	Ahimaats, figlio di Tsadok disse a Joab: Lasciami andare di corsa a portare al re la notizia che l'Eterno gli ha fatto giustizia contro i suoi nemici.
2Sam	18	20	Joab gli rispose: Tu non porterai la notizia oggi; la porterai un altro giorno non porterai la notizia oggi, perché il figlio del re è morto.
2Sam	18	21	Poi Joab disse all'Etiope: Va' e riferisci al re ciò che hai visto. L'Etiope s'inchinò a Joab e partì di corsa.
2Sam	18	22	Ahimaats, figlio di Tsadok, disse di nuovo a Joab: Qualunque cosa accada ti prego, lasciami correre dietro all'Etiope!. Joab gli disse: Ma perché vorresti correre, figlio mio? Tanto non avrai alcuna ricompensa per la notizia che porti.
2Sam	18	23	E l'altro: Qualunque cosa avvenga, voglio correre. Joab gli disse: Corri!. Allora Ahimaats prese a correre per la via della pianura e sorpassò l'Etiope.
2Sam	18	24	Or Davide era seduto fra le due porte; la sentinella salí sul tetto della porta vicino alle mura; alzò gli occhi e guardò, ed ecco un uomo che correva tutto solo.
2Sam	18	25	La sentinella gridò e avvertí il re. Il re disse: Se è solo, porta notizie. E quello andava avvicinandosi sempre più.
2Sam	18	26	Poi la sentinella vide un altro uomo che correva e gridò al guardiano della porta: Ecco un altro uomo che corre tutto solo!. Il re disse: Anche questo porta notizie.
2Sam	18	27	La sentinella soggiunse: Il modo di correre del primo mi sembra quello di Ahimaats, figlio di Tsadok!. Il re disse: E' un uomo dabbene e viene con buone notizie.
2Sam	18	28	Ahimaats gridò al re e disse: Pace!. Poi si prostrò davanti al re con la faccia a terra e disse: Benedetto sia l'Eterno, il tuo DIO, che ha dato in tuo potere gli uomini che avevano alzato le mani contro il re, mio signore!.
2Sam	18	29	Il re disse: Sta bene il giovane Absalom?. Ahimaats rispose: Quando Joab ha mandato il servo del re e me tuo servo ho visto un gran tumulto, ma non so di che si trattasse.
2Sam	18	30	Il re gli disse: Spostati e rimani qui. Ed egli si spostò e rimase là.
2Sam	18	31	Proprio allora giunse l'Etiope, e l'Etiope disse: Buone notizie, o re mio signore. L'Eterno oggi ti ha fatto giustizia, liberandoti dalle mani di tutti quelli che erano insorti contro di te.
2Sam	18	32	Il re disse all'Etiope: Sta bene il giovane Absalom?. L'Etiope rispose: Possano i nemici del re mio signore e tutti quelli che insorgono contro di te per farti del male, essere come quel giovane!.
2Sam	18	33	Allora il re, fremendo tutto salí nella camera che era sopra la porta e pianse mentre andava diceva: O mio figlio Absalom; mio figlio, mio figlio Absalom! Fossi morto io al tuo posto, o Absalom figlio mio, figlio mio!.
------------------------2 Samuele, capitolo 19
2Sam	19	1	Riferirono poi a Joab: Ecco, il re piange e fa cordoglio per Absalom.
2Sam	19	2	Cosí la vittoria in quel giorno si cambiò in lutto per tutto il popolo, perché il popolo sentí dire in quel giorno: Il re è afflitto a causa di suo figlio.
2Sam	19	3	Il popolo in quel giorno rientrò furtivamente in città, come si allontanano di nascosto e pieni di vergogna quelli che fuggono in battaglia.
2Sam	19	4	Il re si era coperto la faccia e gridava ad alta voce: O mio figlio Absalom o Absalom figlio mio, figlio mio!.
2Sam	19	5	Allora Joab entrò in casa del re e disse: Tu oggi copri di vergogna il volto di tutta la gente che in questo giorno ha salvato la tua vita, quella dei tuoi figli e delle tue figlie, la vita delle tue mogli e quella delle tue concubine,
2Sam	19	6	perché ami quelli che ti odiano e odi quelli che ti amano; oggi infatti hai mostrato che capitani e soldati non contano nulla per te; e ora capisco che se Absalom fosse vivo e noi fossimo quest'oggi tutti morti allora saresti contento.
2Sam	19	7	Ora dunque levati, esci e parla al cuore dei tuoi servi perché io giuro per l'Eterno che, se non esci, nessuno resterà con te questa notte; e questa sarebbe per te sventura maggiore di tutte quelle che ti sono cadute addosso dalla tua giovinezza fino a oggi.
2Sam	19	8	Allora il re si levò e si pose a sedere alla porta; e fu dato l'annunzio a tutto il popolo, dicendo: Ecco il re sta seduto alla porta. Cosí tutto il popolo venne alla presenza del re. Intanto quei d'Israele erano fuggiti ciascuno alla sua tenda.
2Sam	19	9	In tutte le tribú d'Israele tutto il popolo stava discutendo e diceva: Il re ci ha liberato dalle mani dei nostri nemici e ci ha salvato dalle mani dei Filistei, e ora ha dovuto fuggire dal paese a motivo di Absalom.
2Sam	19	10	Ma Absalom, che noi avevamo unto re sopra di noi, è morto in battaglia. E ora perché non parlate di far tornare il re?.
2Sam	19	11	Allora il re Davide mandò a dire ai sacerdoti Tsadok e Abiathar: Parlate agli anziani di Giuda e dite loro: Perché dovreste essere gli ultimi a far tornare il re a casa sua, poiché i discorsi di tutto Israele sono giunti fino al re, a questa stessa casa?
2Sam	19	12	Voi siete miei fratelli, voi siete mie ossa e mia carne. Perché dunque dovreste essere gli ultimi a far tornare il re?".
2Sam	19	13	E dite ad Amasa: Non sei tu mie ossa e mia carne? Cosí mi faccia DIO e anche peggio, se tu non diventi per sempre capo dell'esercito al posto di Joab.
2Sam	19	14	Cosí Davide piegò il cuore di tutti gli uomini di Giuda, come se fosse stato il cuore di un sol uomo; perciò essi mandarono a dire al re: Ritorna tu con tutti tuoi servi.
2Sam	19	15	Il re allora tornò e giunse al Giordano; e quei di Giuda vennero a Ghilgal per andare incontro al re e per fargli passare il Giordano.
2Sam	19	16	Scimei, figlio di Ghera Beniaminita, che era di Bahurim, si affrettò a scendere con gli uomini di Giuda incontro al re Davide.
2Sam	19	17	Egli aveva con sé mille uomini di Beniamino e Tsiba servo della casa di Saul, con i suoi quindici figli e i suoi venti servi insieme a lui. Essi passarono il Giordano davanti al re.
2Sam	19	18	Essi passarono col traghetto per portare di là la famiglia del re e per fare ciò che sembrava bene al re. Intanto Scimei, figlio di Ghera, si prostrò davanti al re, nel momento in cui questi passava il Giordano,
2Sam	19	19	e disse al re: Non mi imputi il mio signore alcuna colpa e dimentichi il male che il tuo servo ha fatto il giorno in cui il re mio signore usciva da Gerusalemme; il re non ne tenga conto.
2Sam	19	20	Poiché il tuo servo riconosce di aver peccato. Ed ecco, oggi sono stato il primo di tutta la casa di Giuseppe scendere incontro al re mio signore.
2Sam	19	21	Ma Abishai, figlio di Tseruiah, prese a dire: Non dovrebbe Scimei essere messo a morte per aver maledetto l'unto dell'Eterno?.
2Sam	19	22	Davide disse: Che ho io da fare con voi, o figli di Tseruiah, che vi mostrate oggi miei avversari? Si può oggi mettere a morte qualcuno in Israele? Non so io forse che oggi sono re d'Israele?.
2Sam	19	23	Il re disse quindi a Scimei: Tu non morrai!. E il re glielo giurò,
2Sam	19	24	Anche Mefibosceth, nipote di Saul, scese incontro al re. Egli non si era curato i piedi, né spuntata la barba e non aveva lavato le vesti dal giorno in cui il re era partito fino a quello in cui tornava in pace.
2Sam	19	25	Quando giunse da Gerusalemme per incontrare il re, il re gli disse: Perché non sei venuto con me, Mefibosceth?.
2Sam	19	26	Egli rispose: O re, mio signore, il mio servo mi ha ingannato, perché il tuo servo aveva detto: Io mi farò sellare l'asino, monterò e andrò col re, poiché il tuo servo è zoppo.
2Sam	19	27	Inoltre egli ha calunniato il tuo servo presso il re mio signore; ma il re mio signore è come un angelo di DIO; fa' dunque ciò che ti piacerà.
2Sam	19	28	Tutti quelli della casa di mio padre infatti non meritavano altro che la morte davanti al re mio signore; ciò nonostante tu avevi posto il tuo servo fra quelli che mangiano alla tua mensa. Perciò qual diritto avrei ancora di gridare al re?.
2Sam	19	29	Il re gli disse: Non occorre che tu aggiunga altre parole. Io ho deciso: Tu e Tsiba dividetevi le terre.
2Sam	19	30	Allora Mefibosceth rispose al re: Prenda pure tutto, perché il re mio signore è tornato in pace a casa sua.
2Sam	19	31	Anche Barzillai, il Galaadita, scese da Roghelim e passò il Giordano col re, per accompagnarlo di là dal Giordano.
2Sam	19	32	Barzillai era molto vecchio: aveva ottant'anni; era stato lui a fornire i viveri al re mentre questi si trovava a Mahanaim, perché era molto facoltoso.
2Sam	19	33	Il re disse a Barzillai: Vieni con me oltre il fiume e io provvederò al tuo sostentamento presso di me a Gerusalemme.
2Sam	19	34	Ma Barzillai rispose al re: Quanti anni di vita mi rimangono ancora perché io salga col re a Gerusalemme?.
2Sam	19	35	Io ho ora ottant'anni; posso ancora distinguere ciò che è buono da ciò che è cattivo? Può il tuo servo gustare ancora ciò che mangia o ciò che beve? Posso io udire ancora la voce dei cantori e delle cantanti? Perché il tuo servo dovrebbe essere ancora di peso al re mio signore?
2Sam	19	36	Il tuo servo andrà con il re oltre il Giordano per un piccolo tratto, e perché mai il re dovrebbe ripagarmi con una tale ricompensa?
2Sam	19	37	Deh, lascia che il tuo servo torni indietro e che io possa morire nella mia città presso la tomba di mio padre e di mia madre! Ma ecco il tuo servo Kim-ham; venga lui con il re mio signore e fa' per lui ciò che ti piacerà.
2Sam	19	38	Il re rispose: Kimham verrà con me e io farò per lui quello che a te piacerà; si, io farò per te tutto ciò che mi chiedi.
2Sam	19	39	Cosí tutto il popolo passò il Giordano e lo passò anche il re. Poi il re baciò Barzillai e lo benedisse? ed egli se ne torno a casa sua.
2Sam	19	40	Il re proseguí verso Ghilgal e Kim-ham lo accompagnò. Tutto il popolo di Giuda scortò il re, e cosí fece anche la metà del popolo d'Israele.
2Sam	19	41	Allora tutti gli Israeliti vennero dal re e gli dissero: Perché i nostri fratelli gli uomini di Giuda, ti hanno portato via di nascosto e hanno fatto passare il Giordano al re, alla sua famiglia e a tutti gli uomini di Davide?.
2Sam	19	42	Tutti gli uomini di Giuda risposero agli uomini d'Israele: Poiché il re è nostro parente stretto. Perché vi adirate per questo? Abbiamo forse mangiato a spese del re, o ci ha mai dato alcun regalo?.
2Sam	19	43	Ma gli uomini d'Israele risposero agli uomini di Giuda, dicendo: A noi spettano dieci parti del re, per cui Davide e piú nostro che vostro, perché dunque ci avete disprezzati? Non siamo stati noi i primi a proporre di far tornare il nostro re?. Ma il parlare degli uomini di Giuda fu piú duro di quello degli uomini d'Israele.
------------------------2 Samuele, capitolo 20
2Sam	20	1	Si trovava là un uomo scellerato di nome Sceba, figlio di Bikri, un Beniaminita, il quale suonò la tromba e disse: Non abbiamo alcuna parte con Davide e nessuna eredità col figlio di Isai! O Israele, ciascuno alle proprie tende.
2Sam	20	2	Cosí tutti gli uomini d'Israele abbandonarono Davide per seguire Sceba, figlio di Bikri. Ma gli uomini di Giuda rimasero uniti al loro re e lo accompagnarono dal Giordano fino a Gerusalemme.
2Sam	20	3	Quando il re Davide entrò nella sua casa a Gerusalemme, prese le dieci concubine che aveva lasciato a custodire la casa, e le mise in un domicilio vigilato; egli le sostentava ma non entrava da loro; cosí rimasero rinchiuse fino al giorno della loro morte, in uno stato di vedovanza.
2Sam	20	4	Poi il re disse ad Amasa: Radunami gli uomini di Giuda entro tre giorni e tu stesso trovati qui.
2Sam	20	5	Amasa dunque partí per radunare gli uomini di Giuda, ma tardò oltre il tempo fissatogli.
2Sam	20	6	Allora Davide disse ad Abishai: Sceba, figlio di Bikri, ci farà adesso piú male di Absalom; prendi i servi del tuo signore e inseguilo perché non si procuri delle città fortificate e ci sfugga.
2Sam	20	7	Sotto il suo comando andarono gli uomini di Joab, i Kerethei, i Pelethei e tutti gli uomini piú valorosi, uscirono da Gerusalemme per inseguire Sceba, figlio di Bikri.
2Sam	20	8	Quando essi giunsero vicino alla grande pietra che è in Gabaon, Amasa venne loro incontro. Or Joab indossava un'uniforme militare, sopra la quale portava la cintura con una spada nel fodero attaccata ai fianchi; mentre avanzava, la spada gli cadde
2Sam	20	9	Joab disse ad Amasa: Stai bene fratello mio?. Quindi Joab con la destra prese Amasa per la barba per baciarlo.
2Sam	20	10	Amasa non fece attenzione alla spada con essa lo colpí al ventre e le sue viscere si sparsero per terra senza colpirlo una seconda volta, e quello morí. Poi Joab e Abishai suo fratello si misero a inseguire Sceba, figlio di Bikri.
2Sam	20	11	intanto uno dei giovani di Joab era rimasto presso Amasa e diceva: Chi vuol bene a Joab e chi è per Davide segua Joab!.
2Sam	20	12	Ma Amasa si rotolava nel sangue in mezzo alla strada. Quando quell'uomo si accorse che tutto il popolo si fermava, trascinò Amasa fuori della strada in un campo e gli buttò addosso un mantello, perché vedeva che tutti quelli che gli arrivavano vicino si fermavano.
2Sam	20	13	Quando fu rimosso dalla strada, tutti proseguirono al seguito di Joab per inseguire Sceba figlio di Bikri.
2Sam	20	14	Joab passò attraverso tutte le tribú d'Israele fino ad Abel e a Beth-Maakah. E tutti i Berei si radunarono e lo seguirono.
2Sam	20	15	Andarono poi ad assediare Sceba in Abel di Beth-Maakah e costruirono un terrapieno contro la città che si ergeva vicino alle mura; tutta la gente che era con Joab cercava di danneggiare le mura per farle cadere.
2Sam	20	16	Allora una donna saggia gridò dalla città: Ascoltate, ascoltate! Vi prego dite a Joab di avvicinarsi, perché gli voglio parlare!.
2Sam	20	17	Quando le si fu avvicinato, la donna gli chiese: Sei tu Joab?. Egli rispose, Sono io. Allora ella gli disse: Ascolta le parole della tua serva. Egli rispose: Ascolto.
2Sam	20	18	Ella riprese: Una volta solevano dire: Chiederanno consiglio ad Abel, perché cosí il problema era risolto.
2Sam	20	19	Siamo una delle città piú pacifiche e più fedeli in Israele; e tu cerchi di far perire una città che è una madre in Israele. Perché vuoi distruggere l'eredità dell'Eterno?.
2Sam	20	20	Joab rispose: Lungi, lungi da me l'idea di distruggere e di devastare.
2Sam	20	21	Le cose non stanno cosí, ma un uomo della contrada montuosa di Efraim, di nome Sceba, figlio di Bikri ha alzato la mano contro il re, contro Davide. Consegnatemi lui solo e io mi allontanerò dalla città. La donna disse a Joab: Ecco, la sua testa ti sarà gettata dalle mura.
2Sam	20	22	Allora la donna, con la sua saggezza si rivolse a tutto il popolo; e quelli tagliarono la testa a Sceba, figlio di Bikri, e la gettarono a Joab. Questi fece suonare la tromba e tutti si allontanarono dalla città, e ognuno andò alla propria tenda. Joab tornò quindi a Gerusalemme presso il re.
2Sam	20	23	Joab era a capo di tutto l'esercito d'Israele; Benaiah, figlio di Jehoiada, era a capo dei Kerethei e dei Pelethei.
2Sam	20	24	Adoram era preposto ai tributi; Giosafat, figlio di Ahilud, era cancelliere;
2Sam	20	25	Sceva era segretario; Tsadok e Abiathar erano sacerdoti;
2Sam	20	26	e Ira di Jair era capo dei ministri di Davide.
------------------------2 Samuele, capitolo 21
2Sam	21	1	Al tempo di Davide ci fu una carestia per tre anni continui, Davide cercò la faccia dell'Eterno e l'Eterno gli disse: Questo avviene a motivo di Saul e della sua casa sanguinaria, perché egli ha fatto morire i Gabaoniti.
2Sam	21	2	Allora il re chiamò i Gabaoniti, e parlò loro. (Ora i Gabaoniti non appartenevano ai figli d'Israele, ma a un residuo degli Amorei; i figli d'Israele avevano loro giurato di risparmiarli, ma Saul, nel suo zelo per i figli d'Israele e di Giuda, aveva cercato di sterminarli).
2Sam	21	3	Davide perciò disse ai Gabaoniti Che devo fare per voi e in che modo potrò riparare, perché voi benediciate l'eredità dell'Eterno?.
2Sam	21	4	I Gabaoniti gli risposero: A noi non interessa avere oro o argento da Saul e dalla sua casa, né voi dovete uccidere per noi alcun uomo in Israele. Il re disse: Quello che voi chiedete io lo farò per voi.
2Sam	21	5	Essi risposero al re: Per l'uomo che ci ha consumati e che aveva ideato di sterminarci per farci sparire da tutto il territorio d'Israele,
2Sam	21	6	ci siano consegnati sette uomini tra i suoi discendenti e noi li impiccheremo davanti all'Eterno a Ghibeah di Saul, l'eletto dell'Eterno. Il re disse: Ve li consegnerò.
2Sam	21	7	Il re risparmiò Mefibosceth figlio di Gionathan, figlio di Saul a causa del giuramento dell'Eterno che c'era fra di loro tra Davide e Gionathan, figlio di Saul.
2Sam	21	8	Ma il re prese i due figli, che Ritspah figlia di Aiah aveva partorito a Saul, Armoni e Mefibosceth, e i cinque figli, che Mikal, figlia di Saul, aveva partorito ad Adriel di Mehola, figlio di Barzillai,
2Sam	21	9	e li consegnò ai Gabaoniti, che li impiccarono sul monte, davanti all'Eterno. Cosí furono messi a morte nei primi giorni della mietitura, quando si iniziava a mietere l'orzo.
2Sam	21	10	Ritspah, figlia di Aiah, prese un cilicio e se lo stese sulla roccia, rimanendo là dal principio della mietitura finché non cadde su di loro pioggia dal cielo. Essa non permise agli uccelli del cielo di posarsi su di loro di giorno, né alle fiere dei campi di accostarvisi di notte.
2Sam	21	11	Quando riferirono a Davide ciò che Ritspah, figlia di Aiah, concubina di Saul, aveva fatto,
2Sam	21	12	Davide andò a prendere le ossa di Saul e quelle di Gionathan suo figlio dagli abitanti di Jabesh di Galaad, che le avevano portate via dalla piazza di Beth-Shan, dove i Filistei li avevano appesi quando i Filistei avevano sconfitto Saul sul Ghilboa.
2Sam	21	13	Egli riportò di là le ossa di Saul e quelle di Gionathan suo figlio e furono anche raccolte le ossa di quelli che erano stati impiccati.
2Sam	21	14	Le ossa di Saul e di Gionathan suo figlio furono sepolte nel paese di Beniamino, a Tselah, nel sepolcro di Kish, padre di Saul. Cosí fecero tutto ciò che il re aveva ordinato. Dopo questo DIO diede ascolto alla preghiera fatta per il paese.
2Sam	21	15	I Filistei mossero di nuovo guerra ad Israele e Davide scese con i suoi servi a combattere contro i Filistei; e Davide si stancò;
2Sam	21	16	Ishbi-Benob, uno dei discendenti dei giganti che aveva una lancia del peso di trecento sicli di bronzo ed era cinto di una spada nuova, intendeva uccidere Davide;
2Sam	21	17	ma Abishai, il figlio di Tseruiah venne in aiuto del re colpí il Filisteo e lo uccise. Allora gli uomini di Davide gli giurarono: Tu non uscirai piú con noi a combattere e non spegnerai la lampada d'Israele.
2Sam	21	18	Dopo questo ci fu un'altra battaglia con i Filistei, a Gob; allora Sibbekai l'Hushathita uccise Saf, uno dei discendenti dei giganti.
2Sam	21	19	Ci fu un'altra battaglia con i Filistei a Gob; ed Elhanan, figlio di Jaare-Oreghim di Betlemme uccise il fratello di Goliath di Gath; l'asta della sua lancia era come un subbio di tessitore.
2Sam	21	20	Ci fu un'altra battaglia a Gath, dove vi era un uomo di grande statura, che aveva sei dita per ogni mano e sei dita per ogni piede, in tutto ventiquattro dita anch'egli era un discendente dei giganti
2Sam	21	21	Egli insultò Israele, ma Gionathan figlio di Scimeah, fratello di Davide, lo uccise.
2Sam	21	22	Questi quattro erano discendenti dei giganti in Gath. Essi perirono per mano di Davide e per mano dei suoi servi.
------------------------2 Samuele, capitolo 22
2Sam	22	1	Davide rivolse all'Eterno le parole di questo cantico nel giorno che l'Eterno lo liberò dalla mano di tutti i suoi nemici e dalla mano di Saul. Egli disse:
2Sam	22	2	L'Eterno è la mia rocca, la mia fortezza e il mio liberatore,
2Sam	22	3	il mio Dio, la mia rupe in cui mi rifugio, il mio scudo, la potenza della mia salvezza, il mio alto rifugio, il mio asilo. O mio salvatore, tu mi salvi dalla violenza!
2Sam	22	4	Io invoco l'Eterno che è degno di essere lodato, e sono salvato dai miei nemici.
2Sam	22	5	Le onde della morte mi avevano circondato e i torrenti della distruzione mi avevano spaventato.
2Sam	22	6	I dolori dello Sceol mi avevano avvolto e i lacci della morte mi stavano davanti.
2Sam	22	7	Nella mia angoscia invocai l'Eterno e gridai al mio DIO. Egli udí la mia voce dal suo tempio e il mio grido giunse ai suoi orecchi.
2Sam	22	8	Allora la terra fu scossa e tremò le fondamenta dei cieli furono smosse e scrollate, perché egli era acceso d'ira.
2Sam	22	9	Un fumo saliva dalle sue narici e un fuoco divorante gli usciva dalla bocca; da lui sprizzavano carboni accesi.
2Sam	22	10	Egli abbassò i cieli e discese con una densa caligine sotto i suoi piedi.
2Sam	22	11	Cavalcava sopra un cherubino e volava e appariva sulle ali del vento.
2Sam	22	12	Per padiglione intorno a sé aveva posto le tenebre, l'oscurità delle acque e le dense nubi del cielo.
2Sam	22	13	Dallo splendore che lo precedeva si sprigionavano carboni ardenti.
2Sam	22	14	L'Eterno tuonò dai cieli e l'Altissimo fece udire la sua voce.
2Sam	22	15	Avventò saette, e disperse i nemici, scagliò le sue frecce e li disperse.
2Sam	22	16	Allora apparve il letto del mare e le fondamenta del mondo furono scoperte al rimprovero dell'Eterno, al soffio del vento delle sue narici.
2Sam	22	17	Egli dall'alto stese la mano e mi prese, mi trasse fuori dalle grandi acque.
2Sam	22	18	Mi liberò dal mio potente nemico e da quelli che mi odiavano, perché erano piú forti di me.
2Sam	22	19	Essi mi erano venuti contro nel giorno della mia calamità, ma l'Eterno fu il mio sostegno,
2Sam	22	20	e mi trasse fuori al largo; egli mi liberò perché mi gradisce.
2Sam	22	21	L'Eterno mi ha retribuito secondo la mia giustizia e mi ha reso secondo la purità delle mie mani,
2Sam	22	22	perché ho osservato le vie dell'Eterno e non mi sono empiamente sviato dal mio DIO.
2Sam	22	23	Poiché ho tenuto davanti a me tutte le sue leggi e non mi sono allontanato dai suoi statuti.
2Sam	22	24	Sono stato integro verso di lui e mi sono guardato dalla mia iniquità.
2Sam	22	25	Perciò l'Eterno mi ha reso secondo la mia giustizia secondo la mia purità davanti ai suoi occhi.
2Sam	22	26	Tu ti mostri pietoso verso l'uomo pio, e retto verso l'uomo retto;
2Sam	22	27	ti mostri puro col puro e ti mostri astuto col perverso.
2Sam	22	28	Tu salvi la gente afflitta, ma il tuo sguardo si ferma sugli alteri per abbassarli.
2Sam	22	29	Si, tu sei la mia lampada o Eterno; l'Eterno illumina le mie tenebre.
2Sam	22	30	Con te posso assalire una schiera, con il mio DIO posso saltare sopra un muro.
2Sam	22	31	La via di Dio è perfetta; la parola dell'Eterno è purificata col fuoco. Egli è lo scudo di tutti quelli che sperano in lui.
2Sam	22	32	Infatti chi è Dio all'infuori dell'Eterno? E chi è la Rocca all'infuori del nostro DIO?
2Sam	22	33	Dio è la mia potente fortezza e rende la mia via perfetta.
2Sam	22	34	Egli rende i miei piedi simili a quelli delle cerve e mi rende saldo sui miei alti luoghi.
2Sam	22	35	Egli ammaestra le mie mani alla battaglia e le mie braccia possono tendere un arco di bronzo.
2Sam	22	36	Tu mi hai anche dato lo scudo della tua salvezza e la tua benignità mi ha reso grande.
2Sam	22	37	Tu hai allargato i miei passi sotto di me, e i miei piedi non hanno vacillato.
2Sam	22	38	Io ho inseguito i miei nemici e li ho distrutti, e non sono tornato indietro prima di averli annientati.
2Sam	22	39	Li ho annientati e schiacciati ed essi non hanno più potuto rialzarsi; essi sono caduti sotto i miei piedi.
2Sam	22	40	Tu mi hai cinto di forza per la battaglia, e hai fatto piegare sotto di me quelli che si alzavano contro di me;
2Sam	22	41	hai fatto voltare le spalle ai miei nemici davanti a me, e io ho distrutto quelli che mi odiavano.
2Sam	22	42	Hanno guardato, ma non vi fu chi li salvasse; hanno gridato all'Eterno, ma egli non rispose loro.
2Sam	22	43	Io li ho tritolati come la polvere della terra, li ho frantumati, calpestati come il fango delle strade.
2Sam	22	44	Tu mi hai liberato dalle contese del mio popolo, mi hai conservato capo delle nazioni; un popolo che non conoscevo mi ha servito.
2Sam	22	45	I figli degli stranieri si sottomettono a me; appena sentono mi ubbidiscono.
2Sam	22	46	I figli degli stranieri si sono persi d'animo, sono usciti tremanti dalle loro fortezze.
2Sam	22	47	Viva l'Eterno! Sia benedetta la mia Rocca! Sia esaltato DIO, la Rocca della mia salvezza!
2Sam	22	48	E DIO che fa la vendetta per me; mi sottomette i popoli,
2Sam	22	49	e mi libera dai miei nemici. Tu m'innalzi su quelli che si levano contro di me e mi liberi dall'uomo violento.
2Sam	22	50	Perciò, o Eterno, ti celebrerò fra le nazioni e canterò le lodi del tuo nome.
2Sam	22	51	Grandi liberazioni egli concede al suo re, e usa benignità verso il suo unto, verso Davide e la sua discendenza per sempre.
------------------------2 Samuele, capitolo 23
2Sam	23	1	Queste sono le ultime parole di Davide. Cosí dice Davide, figlio di Isai, Cosí dice l'uomo che fu elevato in alto, l'unto del DIO di Giacobbe il dolce cantore d'Israele,
2Sam	23	2	Lo Spirito dell'Eterno ha parlato per mezzo mio e la sua parola è stata sulle mie labbra.
2Sam	23	3	Il DIO d'Israele ha parlato, la Rocca d'Israele mi ha detto: Colui che regna sugli uomini con giustizia, colui che regna col timore di DIO,
2Sam	23	4	è come la luce del mattino al sorgere del sole, in un mattino senza nuvole, Come lo splendore dopo la pioggia, che fa spuntare l'erbetta dalla terra"
2Sam	23	5	Non è forse cosí la mia casa davanti a DIO? Poiché egli ha stabilito con me un patto eterno ordinato in ogni cosa e sicuro. Non farà egli germogliare la mia completa salvezza e tutto ciò che io desidero?
2Sam	23	6	Ma gli scellerati saranno tutti quanti buttati via come le spine, perché non si possono prendere con le mani.
2Sam	23	7	Chi le tocca si arma di un ferro o di un'asta di lancia, esse sono interamente bruciate sul posto col fuoco.
2Sam	23	8	Questi sono i nomi dei valorosi guerrieri che furono al servizio di Davide Josceb-Bashshebeth, il Tahkemonita capo dei principali ufficiali. Egli fu chiamato Adino l'Etsenita, perché aveva ucciso ottocento uomini in una sola volta.
2Sam	23	9	Dopo di lui veniva Eleazar, figlio di Dodo, figlio di Ahohi, uno dei tre valorosi guerrieri che erano con Davide, quando sfidarono i Filistei radunati per combattere, mentre gli Israeliti si erano ritirati.
2Sam	23	10	Egli si levò e colpí i Filistei, finché la sua mano, esausta, rimase attaccata alla spada. In quel giorno l'Eterno operò una grande vittoria e il popolo ritornò dietro a lui solo per fare bottino.
2Sam	23	11	Dopo di lui veniva Shammah, figlio di Aghè, lo Hararita. I Filistei si erano radunati in massa in un luogo dove c'era un campo pieno di lenticchie. Il popolo era fuggito davanti ai Filistei.
2Sam	23	12	ma Shammah si piantò in mezzo al campo e lo difese, e fece una strage dei Filistei. Cosí l'Eterno operò una grande vittoria.
2Sam	23	13	Tre dei trenta capi scesero al tempo della mietitura e vennero da Davide nella caverna di Adullam mentre una schiera di Filistei era accampata nella valle dei giganti.
2Sam	23	14	Davide era allora nella fortezza e c'era una guarnigione di Filistei a Betlemme.
2Sam	23	15	Davide ebbe un grande desiderio e disse: Oh, se qualcuno mi desse da bere l'acqua del pozzo di Betlemme, che è vicino alla porta.
2Sam	23	16	I tre prodi si aprirono un varco attraverso il campo filisteo e attinsero l'acqua dal pozzo di Betlemme, vicino alla porta; quindi la presero e la portarono a Davide. Egli però non ne volle bere, ma la sparse davanti all'Eterno
2Sam	23	17	dicendo: Lungi da me o Eterno, il fare questo! Non è forse il sangue degli uomini che sono andati a rischio della loro vita?. E non la volle bere. Questo fecero quei tre prodi.
2Sam	23	18	Abishai, fratello di Joab, figlio di Tseruiah, fu il capo di altri tre. Egli brandí la lancia contro trecento uomini li uccise; cosí si acquistò fama fra i tre
2Sam	23	19	Fu il piú illustre dei tre e perciò fu fatto loro capo; ma non giunse a eguagliare i primi tre.
2Sam	23	20	Benaiah, figlio di Jehoiada, figlio di un uomo valoroso di Kabtseel fece grandi prodezze. Egli uccise due eroi di Moab; che erano come leoni. Discese anche in mezzo a una cisterna, dove uccise un leone, in un giorno di neve.
2Sam	23	21	Egli uccise pure un gigantesco Egiziano; l'Egiziano aveva una lancia in mano; ma Benaiah gli scese contro con un bastone, strappò di mano all'Egiziano la lancia e lo uccise con la sua stessa lancia.
2Sam	23	22	Queste cose fece Benaiah il figlio di Jehoiada, e si acquistò fama fra i tre prodi
2Sam	23	23	Fu il piú illustre dei trenta, ma non giunse a eguagliare i primi tre. Davide lo pose a capo del suo corpo di guardia.
2Sam	23	24	Poi vi erano Asahel, fratello di Joab, uno dei trenta; Elhanan, figlio di Dodo, di Betlemme;
2Sam	23	25	Shammah di Harod; Elika di Harod
2Sam	23	26	Helets di Palti; Ira, figlio di Ikkesh, di Tekoa;
2Sam	23	27	Abiezer di Anathoth; Mebunnai di Husha;
2Sam	23	28	Tsalmon di Ahoah; Maharai di Netofa;
2Sam	23	29	Heleb, figlio di Baanah, (di Netofa)
2Sam	23	30	Benaiah di Pirathon; Hiddai dai torrenti di Gaash;
2Sam	23	31	Abi-Albon di Arbath; Azmaveth di Barhum;
2Sam	23	32	Eliahba di Shaalbon, (dei figli di Jascen), Gionathan;
2Sam	23	33	Shammah di Harar; Ahiam, figlio di Sharar, di Harar;
2Sam	23	34	Elifelet, figlio di Ahasbai, figlio di un Maakatheo; Eliam, figlio di Ahithofel di Ghilo;
2Sam	23	35	Hetsrai di Karmel; Paarai di Arab;
2Sam	23	36	Igal figlio di Nathan, di Tsobah; Bani di Gad;
2Sam	23	37	Tselek, l'Ammonita; Naharai di Beeroth, (scudiero di Joab, figlio di Tseruiah);
2Sam	23	38	Ira di Jether; Gareb di Jether;
2Sam	23	39	Uriah, lo Hitteo. In tutto trentasette.
------------------------2 Samuele, capitolo 24
2Sam	24	1	L'ira dell'Eterno si accese di nuovo contro Israele e incitò Davide contro il popolo, dicendo: Va' a fare il censimento, d'Israele e di Giuda.
2Sam	24	2	Cosí il re disse a Joab il capo dell'esercito che era con lui: Va' in giro per tutte le tribú d'Israele, da Dan fino a Beer-Sceba, e fate il censimento del popolo perché io ne conosca il numero.
2Sam	24	3	Joab rispose al re: L'Eterno, il tuo DIO, moltiplichi il popolo cento volte piú di quello che è, e possano gli occhi del re, mio signore, vedere ciò. Ma perché il re mio signore desidera questo?.
2Sam	24	4	Tuttavia l'ordine del re prevalse su Joab e sui capi dell'esercito. Cosí Joab e i capi dell'esercito lasciarono la presenza del re per andare a fare il censimento del popolo d'Israele.
2Sam	24	5	Passarono il Giordano e si accamparono ad Aroer, a destra della città che è in mezzo alla valle di Gad e verso Jazer.
2Sam	24	6	Poi andarono a Galaad e nel paese di Tahtim-Hodsci; quindi andarono a Dan-Jaan e nei dintorni di Sidon.
2Sam	24	7	Andarono anche alla fortezza di Tiro e in tutte le città degli Hivvei e dei Cananei, e giunsero nel mezzogiorno di Giuda, fino a Beer-Sceba.
2Sam	24	8	Percorsero cosí tutto il paese e, in capo a nove mesi e venti giorni, fecero ritorno a Gerusalemme.
2Sam	24	9	Joab consegnò al re la cifra del censimento del popolo: c'erano in Israele ottocentomila uomini forti, idonei a maneggiare la spada, mentre gli uomini di Giuda erano cinquecentomila.
2Sam	24	10	Ma, dopo aver fatto il censimento del popolo, il cuore di Davide lo riprovò grandemente, e disse all'Eterno: Ho gravemente peccato in ciò che ho fatto; ma ora, o Eterno, rimuovi l'iniquità del tuo servo, perché ho agito con grande stoltezza.
2Sam	24	11	Quando al mattino Davide si alzò, la parola dell'Eterno fu rivolta al profeta Gad, il veggente di Davide, dicendo:
2Sam	24	12	Va' a dire a Davide: Cosí dice l'Eterno: Io ti propongo tre cose: scegline per te una e quella ti farò.
2Sam	24	13	Gad andò dunque da Davide a riferirgli la cosa e disse: Vuoi che vengano per te sette anni di carestia nel tuo paese o tre mesi di fuga davanti ai tuoi nemici che t'inseguono, o tre giorni di peste nel tuo paese? Ora rifletti e vedi un po' quale risposta devo dare a colui che mi ha mandato.
2Sam	24	14	Davide disse a Gad: Mi trovo in grande angoscia! Cadiamo pure nelle mani dell'Eterno, perché le sue compassioni, sono grandi, ma che io non cada nelle mani degli uomini!.
2Sam	24	15	Cosí l'Eterno mandò la peste in Israele, da quella mattina fino al tempo fissato. Da Dan a Beer-Sceba morirono settantamila persone del popolo.
2Sam	24	16	Come l'angelo stendeva la sua mano su Gerusalemme per distruggerla, l'Eterno si rammaricò di quella calamità e disse all'angelo che sterminava il popolo: Basta! Ora ritira la tua mano!. L'angelo dell'Eterno si trovava presso l'aia di Araunah, il Gebuseo.
2Sam	24	17	Quando Davide vide l'angelo che colpiva il popolo, disse all'Eterno: Ecco, io ho peccato, io ho agito iniquamente, ma queste pecore che hanno fatto? La tua mano perciò si volga contro di me e contro la casa di mio padre!.
2Sam	24	18	Quel giorno Gad venne da Davide e gli disse: Sali e costruisci un altare all'Eterno nell'aia di Araunah, il Gebuseo.
2Sam	24	19	Cosí Davide salí, secondo la parola di Gad, come l'Eterno aveva comandato.
2Sam	24	20	Araunah guardò e vide il re e i suoi servi, che si dirigevano verso di lui allora Araunah uscí e si prostrò davanti; al re con la faccia a terra.
2Sam	24	21	Poi Araunah disse: Perché il re, mio signore, è venuto dal suo servo?. Davide rispose: Per comprare da te quest' aia e costruirvi un altare all'Eterno, affinché la calamità sia allontanata dal popolo.
2Sam	24	22	Araunah disse a Davide: Il re mio signore prenda e offra ciò che gli piacerà! Ecco i buoi per l'olocausto; gli attrezzi per trebbiare e i gioghi dei buoi serviranno per legna.
2Sam	24	23	O re, tutte queste cose Araunah le dona al re. Poi Araunah disse al re: L'Eterno. il tuo DIO ti sia propizio!.
2Sam	24	24	Ma il re rispose ad Araunah: No, io comprerò da te queste cose al prezzo che costano, e non offrirò all'Eterno, il mio DIO, olocausti che non mi costino nulla. Cosí Davide comprò l'aia ed i buoi per cinquanta sicli d'argento.
2Sam	24	25	Poi Davide costruí in quel luogo un altare all'Eterno e offrí olocausti e sacrifici di ringraziamento. Cosí l'Eterno diede ascolto alla preghiera fatta per il paese e la calamità fu allontanata dal popolo d'Israele.
------------------------1 Re, capitolo 1
1Kin	1	1	Ora il re Davide era vecchio e avanzato negli anni e, sebbene lo ricoprissero di panni, non riusciva a riscaldarsi.
1Kin	1	2	Perciò i suoi servi gli dissero: Si cerchi per il re, nostro signore, una fanciulla vergine, che assista il re, ne abbia cura e dorma sul suo seno; cosí il re nostro signore potrà riscaldarsi.
1Kin	1	3	Allora cercarono per tutto il territorio d'Israele una bella fanciulla e trovarono Abishag, la Shunamita, e la condussero dal re.
1Kin	1	4	La fanciulla era bellissima, si prendeva cura del re e lo serviva; ma il re non la conobbe.
1Kin	1	5	Or Adonijah, figlio di Haggith insuperbitosi diceva: Sarò io il re!. E si procurò carri, cavalieri e cinquanta uomini che corressero davanti a lui.
1Kin	1	6	(SUO padre non lo aveva mai rimproverato in vita sua, dicendogli: Perché fai cosí?. Anche Adonijah era bellissimo ed era nato dopo Absalom).
1Kin	1	7	Egli si accordò con Joab, figlio di Tseruiah, e col sacerdote Abiathar, i quali seguirono Adonijah e lo spalleggiarono.
1Kin	1	8	Ma il sacerdote Tsadok, Benaiah figlio di Jehoiada, il profeta Nathan, Scimei Rei e gli uomini prodi di Davide non erano per Adonijah.
1Kin	1	9	Adonijah immolò pecore, buoi e vitelli grassi vicino al masso di Zohelet che è vicino alla fontana di Roghel e invitò t di Giuda al servizio del re.
1Kin	1	10	Ma non invitò il profeta Nathan, né Benaiah né gli uomini prodi, né Salomone suo fratello.
1Kin	1	11	Allora Nathan parlò a Bath-Sceba, madre di Salomone e le disse: Non hai sentito che Adonijah, figlio di Hagghith, è diventato re, e David nostro signore non lo sa neppure?
1Kin	1	12	Or dunque permetti che ti dia un consiglio, affinché salvi la tua vita e quella di tuo figlio Salomone
1Kin	1	13	Va', entra entra dal re Davide e digli: O re, mio signore, non hai forse giurato alla tua serva dicendo: Tuo figlio Salomone, regnerà dopo di me e siederà sul mio trono? Perché dunque è divenuto re Adonijah?.
1Kin	1	14	Poi, mentre tu starai ancora li a parlare col re, io entrerò dopo di te e confermerò le tue parole.
1Kin	1	15	Cosí Bath-Sceba entrò nella camera del re. (Il re era molto vecchio e Abishag, la Shunamita, serviva il re)
1Kin	1	16	Bath-Sceba s'inchinò e si prostrò davanti al re. Il re disse: Che cosa vuoi?.
1Kin	1	17	Ella gli rispose: O mio signore, tu hai giurato alla tua serva per l'Eterno, il tuo DIO, dicendo: Tuo figlio Salomone regnerà dopo di me e siederà sul mio trono.
1Kin	1	18	Ora invece Adonijah è divenuto re e tu, o re mio signore, non lo sai neppure.
1Kin	1	19	Egli ha immolato un gran numero di buoi, vitelli grassi e pecore e ha invitato tutti i figli del re e il sacerdote Abiathar e Joab, il capo dell'esercito, ma non ha invitato il tuo servo Salomone.
1Kin	1	20	Ora gli occhi di tutto Israele sono rivolti a te, o re mio signore, perché tu indichi loro chi dovrà sedere sul trono del re mio signore dopo di lui.
1Kin	1	21	Altrimenti avverrà che, quando il re mio signore si addormenterà con i suoi padri, io e il mio figlio Salomone saremo trattati come colpevoli.
1Kin	1	22	Mentre essa parlava ancora con il re giunse il profeta Nathan.
1Kin	1	23	Allora riferirono la cosa al re, dicendo: Ecco il profeta Nathan!. Questi entrò alla presenza del re e si prostrò davanti al re con la faccia a terra.
1Kin	1	24	Nathan disse: O re, mio signore, hai forse detto: Adonijah regnerà dopo di me e siederà sul mio trono?
1Kin	1	25	Oggi infatti egli è sceso ad immolare un gran numero di buoi, vitelli grassi e pecore e ha invitato tutti i figli del re, i capi dell'esercito e il sacerdote Abiathar; ed ecco, ora essi mangiano e bevono davanti a lui e dicono: Viva il re Adonija.
1Kin	1	26	Ma egli non ha invitato me, tuo servo né il sacerdote Tsadok, né Benaiah figlio di Jehoiada né Salomone tuo servo.
1Kin	1	27	Questa cosa è proprio stata fatta dal re mio signore, senza far sapere al tuo servo chi dovrà sedere sul trono del re mio signore dopo di lui?.
1Kin	1	28	Il re Davide, rispondendo, disse: Chiamatemi Bath-Sceba. Ella entrò alla presenza del re e rimase in piedi davanti a lui.
1Kin	1	29	Il re giurò e disse: Com'è vero che vive l'Eterno che ha liberato la mia vita da ogni avversità,
1Kin	1	30	Io farò oggi esattamente ciò che ti ho giurato per l'Eterno, il DIO d'Israele, dicendo: Tuo figlio Salomone regnerà dopo me e siederà sul mio trono al mio posto.
1Kin	1	31	Bath-Sceba s'inchinò con la faccia a terra, si prostrò davanti al re e disse: Possa il re Davide mio signore vivere in perpetuo!.
1Kin	1	32	Poi il re Davide disse: Chiamatemi il sacerdote Tsadok, il profeta Nathan e Benaiah, figlio di Jehoiada. Essi vennero alla presenza del re.
1Kin	1	33	Il re disse loro: Prendete con voi i servi del vostro signore, fate montare mio figlio Salomone sulla mia mula e fatelo scendere a Ghihon.
1Kin	1	34	Lí il sacerdote Tsadok e il profeta Nathan lo ungano re d'Israele. Poi suonate la tromba e dite: Viva il re Salomone!
1Kin	1	35	Risalirete quindi dietro di lui, ed egli verrà a sedersi sul mio trono e regnerà al mio posto, poiché ho costituito lui come principe su Israele e Giuda.
1Kin	1	36	Benaiah, figlio di Jehoiada, rispose al re: Amen, così vuole anche l'Eterno, il DIO del re mio signore!
1Kin	1	37	Come l'Eterno è stato col re mio signore, così sia con Salomone e renda il suo trono più grande del trono del re Davide, mio signore!.
1Kin	1	38	Allora il sacerdote Tsadok, il profeta Nathan, Benaiah figlio di Jehoiada, i Kerethei e i Pelethei scesero, fecero montare Salomone sulla mula del re Davide e lo condussero a Ghihon.
1Kin	1	39	Il sacerdote Tsadok prese il corno dell'olio dal tabernacolo e unse Salomone. Poi suonarono la tromba e tutto il popolo disse: Viva il re Salomone!.
1Kin	1	40	Poi tutto il popolo risalí dietro di lui, suonando i flauti e rallegrandosi di grande gioia tanto che la terra alle loro acclamazioni sembrava spaccarsi.
1Kin	1	41	Adonijah e tutti i suoi convitati, come stavano finendo di mangiare, udirono il clamore; e quando Joab udí il suono della tromba, disse: Cosa significa questo grande fragore proveniente dalla città?.
1Kin	1	42	Mentre parlava ancora, ecco giungere Gionathan, figlio del sacerdote Abiathar. Adonijah gli disse: Entra, poiché tu sei un uomo di valore e rechi certo buone notizie.
1Kin	1	43	Gionathan, rispose a Adonijah e disse: Tutt'altro! Il re Davide, nostro signore, ha fatto re Salomone.
1Kin	1	44	Egli ha mandato con lui il sacerdote Tsadok, il profeta Nathan, Benaiah figlio di Jehoiada, i Kerethei e i Pelethei, che lo hanno fatto montare sulla mula del re.
1Kin	1	45	Così il sacerdote Tsadok e il profeta Nathan lo hanno unto re a Ghihon, e di là sono risaliti tutti pieni di esultanza, e la città è tutta in agitazione. Questo è il fragore che avete udito.
1Kin	1	46	Inoltre Salomone si è posto a sedere sul trono del regno.
1Kin	1	47	E i servi del re sono andati a congratularsi col re Davide nostro signore, dicendo: Il tuo DIO renda il nome di Salomone piú glorioso del tuo e renda il suo trono piú grande del tuo!. Poi il re si è prostrato sul letto,
1Kin	1	48	e ha pure detto: Sia benedetto l'Eterno, il DIO d'Israele, che oggi ha fatto sedere uno sul mio trono, permettendo ai miei occhi di vederlo.
1Kin	1	49	Allora tutti i convitati di Adonijah furono presi da spavento, si alzarono e se ne andarono ciascuno per la sua strada.
1Kin	1	50	Adonijah, avendo paura di Salomone, si levò e andò ad aggrapparsi ai corni dell'altare.
1Kin	1	51	Fu quindi riferito a Salomone: Ecco, Adonijah ha paura del re Salomone e si è afferrato ai corni dell'altare, dicendo: Il re Salomone mi giuri oggi che non farà morire di spada il suo servo.
1Kin	1	52	Salomone rispose: Se si mostra uomo retto, non cadrà in terra neppure uno dei suoi capelli, ma se in lui sarà trovata alcuna malvagità, morirà.
1Kin	1	53	Cosí il re Salomone mandò gente a farlo scendere dall'altare. Egli venne quindi a prostrarsi davanti al re Salomone; e Salomone gli disse: Vattene a casa tua.
------------------------1 Re, capitolo 2
1Kin	2	1	Avvicinandosi per Davide il giorno della sua morte, egli ordinò a suo figlio Salomone, dicendo:
1Kin	2	2	Io sto per andare dove vanno tutti gli abitanti della terra; perciò sii forte e comportati da uomo!
1Kin	2	3	Osserva gli ordini dell'Eterno, il tuo DIO, camminando nelle sue vie e mettendo in pratica i suoi statuti, i suoi comandamenti, i suoi decreti e i suoi precetti, come sta scritto nella legge di Mosè, affinché tu riesca in tutto ciò che farai e dovunque ti volga,
1Kin	2	4	e affinché l'Eterno adempia la promessa che mi ha fatto quando disse: Se i tuoi figli faranno attenzione alla loro condotta per camminare davanti a me in verità con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima, non ti mancherà mai qualcuno sul trono d'Israele"
1Kin	2	5	Anche tu sai ciò che ha fatto a me Joab, figlio di Tseruiah, e ciò che ha fatto ai due capi degli eserciti d'Israele, ad Abner, figlio di Ner, e ad Amasa, figlio di Jether, che egli uccise; in tempo di pace ha versato sangue di guerra e ha macchiato di sangue di guerra la cintura che aveva ai fianchi e i sandali che portava ai piedi.
1Kin	2	6	Agisci dunque secondo la tua sapienza e non permettere che la sua canizie scenda in pace nello Sceol
1Kin	2	7	Ma usa bontà con i figli di Barzillai il Galaadita e siano tra coloro che mangiano alla tua mensa, perché con uguale bontà essi vennero da me quando io fuggivo di fronte ad Absalom tuo fratello.
1Kin	2	8	Ecco, presso di te c'è pure Scimei, figlio di Ghera, il Beniaminita, di Bahurim. Egli proferí un'orribile maledizione il giorno che andavo a Mahanaim, ma poi scese ad incontrarmi al Giordano e io gli giurai per l'Eterno: Non ti farò morire di spada.
1Kin	2	9	Ora perciò non lasciarlo impunito perché sei un uomo saggio e sai ciò che devi fare. Fa' scendere la sua canizie nello Sceol tinta di sangue.
1Kin	2	10	Cosí Davide si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide.
1Kin	2	11	Il tempo che Davide regnò sopra Israele fu di quarant'anni, regnò sette anni a Hebron e trentatrè anni a Gerusalemme.
1Kin	2	12	Poi Salomone si assise sul trono di Davide suo padre e il suo regno fu saldamente stabilito.
1Kin	2	13	Or Adonijah, figlio di Hagghith, venne da Bath-Sceba, madre di Salomone Questa gli disse: Vieni con intenzioni pacifiche?. Egli rispose: Sí, pacifiche.
1Kin	2	14	Poi aggiunse: Ho qualcosa da dirti. Quella rispose: Di' pure.
1Kin	2	15	Cosí egli disse: Tu sai che il regno mi apparteneva e che tutto Israele si aspettava che io regnassi. Ma il regno mi stato tolto ed è passato a mio fratello, perché a lui lo ha dato l'Eterno.
1Kin	2	16	Ora ho una richiesta da farti; non rifiutarmela. Ella rispose: Di' pure.
1Kin	2	17	Allora egli disse: Ti prego, di' al re Salomone, il quale non ti rifiuterà nulla che mi dia in moglie Abishag, la Shunamita.
1Kin	2	18	Bath-Sceba rispose: Bene! Parlerò al re in tuo favore.
1Kin	2	19	Bath-Sceba si recò dunque dal re Salomone per parlargli in favore di Adonijah. Il re si alzò per andarle incontro, si inchinò davanti a lei, poi si pose a sedere sul suo trono e fece mettere un trono per la madre del re, ed ella si sedette alla sua destra.
1Kin	2	20	Ella disse: Ho una piccola richiesta da farti; non negarmela. Il re le rispose: Fa' pure la richiesta, madre mia; io non te la negherò.
1Kin	2	21	Allora ella disse: Si dia Abishag la Shunamita in moglie a tuo fratello Adonijah.
1Kin	2	22	Il re Salomone rispose a sua madre e disse: Perché chiedi Abishag la Shunamita per Adonijah? Chiedi per lui anche il regno, perché è mio fratello maggiore; chiedilo per lui, per il sacerdote Abiathar e per Joab, figlio di Tseruiah!.
1Kin	2	23	Allora il re Salomone giurò per l'Eterno, dicendo: DIO mi faccia questo e anche peggio, se Adonijah non ha proferito questa parola a costo della sua vita!
1Kin	2	24	Ora perciò, com'è vero che vive l'Eterno, che mi ha stabilito, mi ha fatto sedere sul trono di Davide mio padre e mi ha fondato una casa come aveva promesso, oggi Adonijah sarà messo a morte!.
1Kin	2	25	Cosí il re Salomone mandò Benaiah, figlio di Jehoiada, che piombò addosso a Adonijah e questi morí.
1Kin	2	26	Poi il re disse al sacerdote Abiathar: Vattene ad Anathoth nei tuoi campi, perché tu meriti la morte, ma non ti farò morire oggi, perché hai portato l'arca del Signore, l'Eterno, davanti a mio padre Davide, e perché hai partecipato a tutte le sofferenze di mio padre.
1Kin	2	27	Cosí Salomone allontanò Abiathar dall'ufficio di sacerdote dell'Eterno, perché si adempisse la parola che l'Eterno aveva pronunziato riguardo alla casa di Eli a Sciloh.
1Kin	2	28	Intanto la notizia giunse a Joab, perché Joab aveva seguito Adonijah, ma non aveva seguito Absalom. Perciò egli si rifugiò nel tabernacolo dell'Eterno e si afferrò ai corni dell'altare.
1Kin	2	29	Fu quindi riferito al re Salomone: Joab si è rifugiato nel tabernacolo dell'Eterno ed è vicino all'altare. Allora Salomone mandò Benaiah, figlio di Jehoiada, dicendogli: Va', colpiscilo!.
1Kin	2	30	Cosí Benaiah entrò nel tabernacolo dell'Eterno e disse a Joab: Cosí dice il re: Vieni fuori!. Quegli rispose: No, voglio morire qui!. Benaiah riferí la cosa al re, dicendo: Cosí ha parlato Joab e cosí mi ha risposto.
1Kin	2	31	Allora il re gli disse: Fa' com'egli ha detto; colpiscilo e seppelliscilo; cosí allontanerai da me e dalla casa di mio padre il sangue che Joab versò senza motivo.
1Kin	2	32	Cosí l'Eterno farà ricadere sul suo capo il sangue che ha versato, quando colpí due uomini piú giusti e migliori di lui e li uccise con la spada, senza che mio padre Davide neppure lo sapesse: Abner, figlio di Ner, capitano dell'esercito d'Israele, e Amasa, figlio di Jether, capitano dell'esercito di Giuda.
1Kin	2	33	Il loro sangue ricadrà sul capo di Joab e sul capo della sua discendenza per sempre, ma vi sarà pace per sempre da parte dell'Eterno per Davide, per la sua discendenza, per la sua casa e per il suo trono.
1Kin	2	34	Allora Benaiah, figlio di Jehoiada, salí, lo colpí e lo mise a morte; e Joab fu sepolto in casa sua, nel deserto.
1Kin	2	35	Al suo posto il re fece capo dell'esercito Benaiah, figlio di Jehoiada, e mise il sacerdote Tsadok al posto di Abiathar.
1Kin	2	36	Poi il re mandò a chiamare Scimei e gli disse: Costruisciti una casa in Gerusalemme e là abiterai, e non ne uscirai piú per andare qua o là.
1Kin	2	37	Il giorno infatti che uscirai e passerai il torrente Kidron, sappi per certo che morirai; il tuo sangue ricadrà sul tuo capo.
1Kin	2	38	Scimei rispose al re: Sta bene; il tuo servo farà come il re mio signore ha detto. Così Scimei dimorò in Gerusalemme per molto tempo.
1Kin	2	39	Ma, dopo tre anni, avvenne che due servi di Scimei fuggirono presso Akish, figlio di Maakah, re di Gath. Perciò riferirono la cosa a Scimei e gli dissero: Ecco i tuoi servi sono a Gath.
1Kin	2	40	Allora Scimei si levò, sellò il suo asino e andò a Gath da Akish in cerca dei suoi servi; Scimei andò e ricondusse i suoi servi da Gath.
1Kin	2	41	A Salomone fu riferito che Scimei era andato da Gerusalemme a Gath ed era tornato.
1Kin	2	42	Il re allora mandò a chiamare Scimei e gli disse: Non ti avevo fatto giurare per l'Eterno e non ti avevo solennemente avvertito dicendoti: Sappi per certo che il giorno in cui uscirai per andare qua o là, morirai? E tu mi avevi risposto: La parola che ho udita mi sta bene.
1Kin	2	43	Perché dunque non hai osservato il giuramento dell'Eterno e il comando che ti avevo impartito?.
1Kin	2	44	Il re disse inoltre a Scimei: Tu conosci tutto il male che facesti a Davide mio padre e il tuo cuore ne è consapevole; perciò l'Eterno farà ricadere sul tuo capo la tua malvagità,
1Kin	2	45	ma il re Salomone sarà benedetto e il trono di Davide sarà reso stabile davanti all'Eterno per sempre.
1Kin	2	46	Quindi il re diede ordine a Benaiah, figlio di Jehoiada, che uscì e colpí Scimei; e questi morí. Cosí rimase saldo il regno nelle mani di Salomone.
------------------------1 Re, capitolo 3
1Kin	3	1	Poi Salomone si imparentò con il Faraone re di Egitto. Sposò la figlia del Faraone e la condusse nella città di Davide, finché non terminò di costruire la sua casa, la casa dell'Eterno e le mura di cinta di Gerusalemme.
1Kin	3	2	Il popolo però offriva sacrifici sugli alti luoghi, perché fino a quei giorni non era ancora stato costruito un tempio al nome dell'Eterno.
1Kin	3	3	Salomone amava l'Eterno e seguiva gli statuti di Davide suo padre; tuttavia offriva sacrifici e bruciava incenso sugli alti luoghi.
1Kin	3	4	Il re andò a Gabaon per offrirvi sacrifici, perché quello era l'alto luogo piú importante; e su quell'altare Salomone offerse mille olocausti.
1Kin	3	5	A Gabaon, l'Eterno apparve in sogno di notte a Salomone. DIO gli disse: Chiedi ciò che vuoi che io ti dia.
1Kin	3	6	Salomone rispose: Tu hai usato grande benevolenza col tuo servo Davide, mio padre, perché egli camminava davanti a te con fedeltà, con giustizia e con rettitudine di cuore verso di te, tu hai continuato a usare con lui questa grande benevolenza e gli hai dato un figlio che sedesse sul suo trono, come oggi avviene.
1Kin	3	7	Ora, o Eterno, mio DIO, tu hai fatto regnare il tuo servo al posto di Davide mio padre ma io non sono che un fanciullo e non so come comportarmi.
1Kin	3	8	Inoltre il tuo servo è in mezzo al popolo che tu hai scelto, un popolo grande, troppo numeroso per essere contato e calcolato.
1Kin	3	9	Concedi dunque al tuo servo un cuore intelligente, perché possa amministrare la giustizia per il tuo popolo e discernere il bene dal male. Chi infatti potrebbe amministrare la giustizia per questo tuo popolo cosí numeroso?.
1Kin	3	10	Piacque al Signore che Salomone avesse fatto questa richiesta.
1Kin	3	11	DIO allora gli disse: Poiché hai domandato questo e non hai chiesto per te né lunga vita. né ricchezze, né la morte dei tuoi nemici, ma hai chiesto intelligenza per comprendere ciò che è giusto.
1Kin	3	12	ecco, io faccio come tu hai chiesto: ti do un cuore saggio e intelligente, cosicché non c'è stato nessuno come te prima di te e non sorgerà nessuno come te dopo di te.
1Kin	3	13	Ti do pure ciò che non hai domandato: ricchezze e gloria, cosicché fra i re non vi sarà nessuno come te, per tutti i giorni della tua vita.
1Kin	3	14	Se poi cammini nelle mie vie osservando i miei statuti e i miei comandamenti, come fece Davide tuo padre io prolungherò i tuoi giorni.
1Kin	3	15	Salomone si svegliò, ed ecco era un sogno. Egli tornò allora a Gerusalemme, si presentò davanti all'arca del patto del Signore e offerse olocausti e sacrifici di ringraziamento, e fece un banchetto per tutti i suoi servi.
1Kin	3	16	Poi vennero dal re due prostitute e si presentarono davanti a lui.
1Kin	3	17	Una delle due donne disse: O mio signore, questa donna ed io abitiamo nella stessa casa; io partorii quando essa era in casa.
1Kin	3	18	Tre giorni dopo che io avevo partorito, partorí anche questa donna; e non c'era alcun altro in casa all'infuori di noi due.
1Kin	3	19	Il figlio di questa donna morí durante la notte, perché ella gli si era coricata sopra.
1Kin	3	20	Ella allora si alzò nel cuore della notte, prese mio figlio dal mio fianco, mentre la tua serva dormiva, e se lo pose in seno, e sul mio seno pose il suo figlio morto.
1Kin	3	21	Quando al mattino mi alzai per allattare mio figlio, trovai che era morto; quando però lo esaminai attentamente al mattino, vidi che non era il figlio che io avevo partorito.
1Kin	3	22	Allora l'altra donna disse: Non è vero; mio figlio è quello vivo, e il tuo è quello morto. Ma la prima insistette: Non è vero; tuo figlio è quello morto e il mio quello vivo. Cosí bisticciavano davanti al re.
1Kin	3	23	Allora il re disse: Una dice: Quello vivo è mio figlio e quello morto è il tuo. E l'altra dice: Non è vero, quello morto è tuo figlio e quello vivo è il mio.
1Kin	3	24	ll re allora comandò: Portatemi una spada!. Cosí portarono una spada davanti al re.
1Kin	3	25	Il re quindi ordinò: Dividete il bambino vivo in due parti e datene metà all'una e metà all'altra.
1Kin	3	26	Allora la donna del bambino vivo che amava teneramente suo figlio, disse al re: Deh! Signor mio, date a lei il bambino vivo, ma non uccidetelo! L'altra invece diceva: Non sia né mio né tuo ma dividetelo!.
1Kin	3	27	Allora il re, rispondendo disse: Date alla prima il bambino vivo e non uccidetelo, perché è lei la madre del bambino.
1Kin	3	28	Tutto Israele seppe della sentenza pronunciata dal re e temette il re perché vedevano che la sapienza di DIO era in lui per amministrare la giustizia".
------------------------1 Re, capitolo 4
1Kin	4	1	Il re Salomone regnava su tutto Israele.
1Kin	4	2	Questi erano i suoi alti funzionari Azariah, figlio del sacerdote Tsadok
1Kin	4	3	Elihoref ed Ahijah, figli di Scisha erano segretari; Giosafat, figlio di Ahilud, era cancelliere;
1Kin	4	4	Benaiah, figlio di Jehoiada, era capo dell'esercito; Tsadok e Abiathar erano sacerdoti;
1Kin	4	5	Azariah, figlio di Nathan, era capo dei prefetti, Zabud, figlio di Nathan, era sacerdote e consigliere personale del re.
1Kin	4	6	Ahishar era maggiordomo e Adoniram, figlio di Abda, era preposto ai tributi.
1Kin	4	7	Salomone aveva dodici prefetti su tutto Israele, i quali provvedevano al mantenimento del re e della sua casa; ciascuno aveva l'incarico di provvedere per un mese all'anno.
1Kin	4	8	Questi sono i loro nomi: Ben-Hur nella regione montuosa di Efraim;
1Kin	4	9	Ben-Deker, a Makats, a Shaalbim, a Beth-Scemesh e a Elon di Beth-Hanan;
1Kin	4	10	Ben-Hesed, ad Arubboth; a lui appartenevano Sokoh e tutto il paese di Hefer
1Kin	4	11	Ben-Abinadab, in tutta la regione di Dor; Tafath, figlia di Salomone, era sua moglie;
1Kin	4	12	Baana, figlio di Ahilud, aveva Taanak, Meghiddo e tutto Beth-Scean, che è vicino a Tsarethan, sotto Jizreel, da Beth-Scean ad Abel-Meholah, fino al di là di Jokneam;
1Kin	4	13	Ben-Gheber, a Ramoth di Galaad; egli aveva i villaggi di Jair, figlio di Manasse, in Galaad, e anche la regione di Argob in Bashan, sessanta grandi città con mura e sbarre di bronzo;
1Kin	4	14	Ahinadab, figlio di Iddo, a Mahanaim;
1Kin	4	15	Ahimaats, in Neftali, anch'egli aveva preso in moglie Basmath, una figlia di Salomone;
1Kin	4	16	Banah, figlio di Hushai, in Ascer e in Aloth;
1Kin	4	17	Giosafat, figlio di Parnah, in Issacar;
1Kin	4	18	Scimei, figlio di Elah, in Beniamino
1Kin	4	19	Gheber, figlio di Uri, nel paese di Galaad, nel paese di Sihon, re degli Amorei, e di Og, re di Bashan; egli era l'unico prefetto che c'era nel paese.
1Kin	4	20	Giuda e Israele erano numerosi come la sabbia che è sul lido del mare. Essi mangiavano e bevevano allegramente.
1Kin	4	21	Cosí Salomone dominava su tutti i regni dal Fiume fino al paese dei Filistei e ai confini dell'Egitto. Essi gli portavano tributi e lo servirono tutti i giorni della sua vita.
1Kin	4	22	La provvista di viveri di Salomone per ogni giorno consisteva in trenta cori di fior di farina e sessanta cori di farina ordinaria,
1Kin	4	23	dieci buoi ingrassati, venti buoi da pascolo e cento ovini senza contare i cervi, le gazzelle, i caprioli e il pollame ingrassato.
1Kin	4	24	Egli dominava su tutto il paese di qua dal Fiume, da Tifsah fino a Gaza, su tutti i re di qua dal Fiume, ed era in pace con tutti i confinanti all'intorno.
1Kin	4	25	Giuda ed Israele, da Dan fino a Beer-Sceba, vissero al sicuro, ognuno sotto la sua vite e il suo fico, tutto il tempo che regnò Salomone.
1Kin	4	26	Salomone aveva pure quarantamila scuderie di cavalli per i suoi carri, e dodicimila cavalieri.
1Kin	4	27	Questi prefetti ciascuno nel suo mese, provvedevano al mantenimento del re Salomone e di tutti quelli che erano ammessi alla sua mensa; e non lasciavano mancare nulla.
1Kin	4	28	Facevano anche portare l'orzo e la paglia per i cavalli e per i muli nel posto dove occorreva, ciascuno secondo gli ordini ricevuti.
1Kin	4	29	DIO concesse a Salomone sapienza, una grandissima intelligenza e una mente vasta come la sabbia che è sulla riva del mare.
1Kin	4	30	E la sapienza di Salomone superò la sapienza di tutti i figli d'Oriente e tutta la sapienza degli Egiziani.
1Kin	4	31	Egli fu piú sapiente di ogni altro uomo: più di Ethan l'Ezrahita, piú di Heman, di Kakol e di Darda, figli di Mahol, e la sua fama si diffuse per tutte le nazioni circonvicine.
1Kin	4	32	Pronunziò tremila proverbi e i suoi cantici furono mille e cinque.
1Kin	4	33	Parlò degli alberi, dal cedro del Libano all'issopo che spunta dal muro; parlò pure degli animali, degli uccelli dei rettili e dei pesci.
1Kin	4	34	Da tutti i popoli veniva gente per udire la sapienza di Salomone, mandati da tutti i re della terra che avevano sentito parlare della sua sapienza.
------------------------1 Re, capitolo 5
1Kin	5	1	Quando Hiram, re di Tiro, seppe che Salomone era stato unto re al posto di suo padre, gli mandò i suoi servi, perché Hiram era sempre stato amico di Davide.
1Kin	5	2	Allora Salomone mandò a dire a Hiram:
1Kin	5	3	Tu sai che mio padre Davide non ha potuto edificare un tempio al nome dell'Eterno, il suo DIO, a motivo delle guerre mosse contro di lui da tutte le parti, finche l'Eterno non pose i suoi nemici sotto la pianta dei suoi piedi.
1Kin	5	4	Ma ora l'Eterno, il mio DIO, mi ha dato riposo tutt'intorno; e non ho piú né avversari né alcuna calamità.
1Kin	5	5	Perciò ora intendo costruire un tempio al nome dell'Eterno, il mio DIO, secondo quanto l'Eterno promise a mio padre Davide, quando gli disse: Tuo figlio, che io metterò sul tuo trono al tuo posto, sarà lui che edificherà un tempio.
1Kin	5	6	Ordina dunque che si taglino per me cedri del Libano. I miei servi lavoreranno con i tuoi servi, e per il salario dei tuoi servi io ti darò tutto ciò che chiederai. Tu sai infatti che tra di noi non c'è nessuno che sappia tagliare alberi come quei di Sidone.
1Kin	5	7	Quando Hiram udí le parole di Salomone, si rallegrò grandemente e disse: Benedetto sia oggi l'Eterno, che ha dato a Davide un figlio saggio per regnare sopra questo grande popolo.
1Kin	5	8	Quindi Hiram mandò a dire a Salomone: Ho considerato attentamente il messaggio che mi hai fatto pervenire. Io farò tutto ciò che desideri riguardo al legname di cedro e al legname di cipresso.
1Kin	5	9	I miei servi li porteranno dal Libano al mare e li farò trasportare per mare su zattere fino al luogo che tu mi indicherai; li farò quindi scaricare là e tu li porterai via. In compenso, tu verrai incontro al mio desiderio, fornendo di viveri la mia casa.
1Kin	5	10	Cosí Hiram forní a Salomone tutto il legname di cedro e il legname di cipresso che volle.
1Kin	5	11	Salomone invece forní a Hiram ventimila cori di grano per il mantenimento della sua casa e venti cori d'olio vergine. Salomone dava tutto questo a Hiram, anno per anno.
1Kin	5	12	L'Eterno diede sapienza a Salomone, come gli aveva promesso; vi fu pace tra Hiram e Salomone, e i due fecero un'alleanza.
1Kin	5	13	Il re Salomone reclutò gente per lavori forzati da tutto Israele, e quelli addetti ai lavori forzati erano trentamila uomini.
1Kin	5	14	Li mandava a turno in Libano diecimila al mese, passavano un mese in Libano e due mesi a casa; il sovrintendente dei lavori forzati era Adoniram.
1Kin	5	15	Salomone aveva inoltre settantamila uomini che trasportavano carichi e ottantamila tagliapietre sui monti,
1Kin	5	16	senza contare i tremilatrecento capi preposti da Salomone alle varie attività e a sorvegliare le persone addette ai lavori.
1Kin	5	17	Il re comandò di estrarre pietre grosse, pietre di valore e pietre squadrate per fare le fondamenta del tempio.
1Kin	5	18	Cosí gli operai di Salomone e gli operai di Hiram e i Ghiblei estrassero le pietre, e prepararono il legname e le pietre per la costruzione del tempio.
------------------------1 Re, capitolo 6
1Kin	6	1	Nell'anno quattrocentottanta dopo l'uscita dei figli d'Israele dal paese d'Egitto, nel quarto anno del suo regno sopra Israele, nel mese di Ziv, che è il secondo mese, Salomone cominciò a costruire la casa dell'Eterno.
1Kin	6	2	Il tempio che il re Salomone costruí per l'Eterno, aveva sessanta cubiti di lunghezza, venti di larghezza e trenta di altezza.
1Kin	6	3	Il portico davanti al tempio aveva venti cubiti di lunghezza, eguagliando cosí la larghezza stessa del tempio, e la sua larghezza si estendeva dieci cubiti dalla facciata del tempio.
1Kin	6	4	Al tempio fece finestre con inferriate.
1Kin	6	5	A ridosso del muro del tempio egli costruí delle camere che correvano tutt'intorno al muro del tempio, tanto del luogo santo che del luogo santissimo; cosí fece delle camere laterali tutt'intorno.
1Kin	6	6	Le camere del primo piano erano larghe cinque cubiti, la larghezza di quelle di mezzo di sei cubiti e la larghezza di quelle del terzo piano di sette cubiti; egli infatti aveva fatto delle sporgenze tutt'intorno ai muri del tempio, perchè le travi di sostegno non fossero incastrate nei muri del tempio.
1Kin	6	7	Per la costruzione del tempio si usarono pietre già squadrate alla cava; così durante la costruzione del tempio non si udí rumore di martello, di ascia o di altro strumento di ferro.
1Kin	6	8	L'ingresso al primo piano si trovava sul lato destro del tempio; quindi per una scala a chiocciola si saliva al piano di mezzo, e dal piano di mezzo al terzo.
1Kin	6	9	Dopo aver finito di costruire il tempio, Salomone lo coperse di travi e di assi di cedro.
1Kin	6	10	Costruí i piani laterali con le camere tutt'intorno al tempio, ciascuno alto cinque cubiti, e li collegò al tempio con travi di cedro.
1Kin	6	11	Or la parola dell'Eterno fu rivolta a Salomone, dicendo:
1Kin	6	12	Per questo tempio che mi stai edificando, se tu cammini secondo i miei statuti, se metti in pratica i miei decreti e osservi tutti i miei comandamenti camminando in essi, io confermerò a tuo favore la promessa che feci a Davide tuo padre:
1Kin	6	13	abiterò in mezzo ai figli d'Israele e non abbandonerò il mio popolo Israele.
1Kin	6	14	Cosí Salomone costruí il tempio e lo terminò.
1Kin	6	15	Costruí quindi le pareti interne del tempio con tavole di cedro; e dal pavimento del tempio fino al soffitto le rivestí all'interno con legno; poi coperse il pavimento del tempio di tavole di cipresso.
1Kin	6	16	Allestí pure con tavole di cedro uno spazio di venti cubiti in fondo al tempio, dal pavimento al soffitto; e riserbò quello spazio interno come santuario, come il luogo santissimo.
1Kin	6	17	La casa, cioè il tempio, davanti al luogo santissimo era lungo quaranta cubiti.
1Kin	6	18	L'interno del tempio, era di cedro scolpito a coloquintidi e a fiori sbocciati; tutto era di cedro e non si vedeva una pietra.
1Kin	6	19	Salomone allestí il luogo santissimo all'interno del tempio, per collocarvi l'arca del patto dell'Eterno.
1Kin	6	20	Il luogo santissimo aveva venti cubiti di lunghezza, venti cubiti di larghezza e venti cubiti di altezza. Salomone lo ricoprí di oro finissimo; e ricoprí l'altare di cedro.
1Kin	6	21	Cosí Salomone ricoprí l'interno del tempio d'oro finissimo, stese delle catenelle d'oro davanti al luogo santissimo e lo ricoprí d'oro.
1Kin	6	22	Ricoprí d'oro tutto il tempio, finché tutto il tempio fu terminato e ricoprí pure d'oro tutto l'altare che apparteneva al luogo santissimo.
1Kin	6	23	All'interno del luogo santissimo fece due cherubini di legno d'ulivo, alti dieci cubiti.
1Kin	6	24	L'ala di un cherubino misurava cinque cubiti, e l'altra misurava pure cinque cubiti; c'erano quindi dieci cubiti dalla punta di un'ala alla punta dell'altra.
1Kin	6	25	Anche l'altro cherubino era di dieci cubiti; entrambi i cherubini avevano le stesse dimensioni e la stessa forma.
1Kin	6	26	L'altezza di un cherubino era di dieci cubiti, e cosí anche quella dell'altro cherubino.
1Kin	6	27	Salomone pose i cherubini in mezzo al luogo santissimo. I cherubini avevano le ali spiegate; l'ala del primo toccava una parete e l'ala del secondo toccava l'altra parete; le loro ali interne invece si toccavano in mezzo alla casa.
1Kin	6	28	Quindi ricoprí i cherubini d'oro.
1Kin	6	29	Fece anche scolpire su tutte le pareti del tempio, tutt'intorno, figure di rilievo di cherubini, palme e fiori sbocciati, tanto all'interno che all'esterno.
1Kin	6	30	Poi ricoprí d'oro il pavimento del tempio, tanto all'interno che all'esterno.
1Kin	6	31	Per l'ingresso del luogo santissimo fece una porta a due battenti di legno di ulivo; l'architrave e gli stipiti occupavano la quinta parte della parete.
1Kin	6	32	I due battenti erano di legno di ulivo. Su di essi fece scolpire figure di cherubini di palme e di fiori sbocciati e li ricoprí d'oro, stendendo l'oro sui cherubini e sulle palme.
1Kin	6	33	Per la porta del tempio fece pure degli stipiti di legno di ulivo, che occupavano il quarto della larghezza del muro,
1Kin	6	34	e due battenti di legno di cipresso; ciascun battente constava di due pezzi pieghevoli.
1Kin	6	35	Su di essi fece scolpire cherubini, palme e fiori sbocciati e li ricoprí d'oro, che distese esattamente sulle sculture.
1Kin	6	36	Quindi costruí il cortile interno con tre ordini di pietre squadrate e un ordine di travi di cedro.
1Kin	6	37	Il quarto anno, nel mese di Ziv, si gettarono le fondamenta della casa dell'Eterno;
1Kin	6	38	l'undicesimo anno, nel mese di Bul che è l'ottavo mese, il tempio fu terminato in tutte le sue parti, in base a tutti i disegni dati. Cosí Salomone impiegò sette anni a costruirlo.
------------------------1 Re, capitolo 7
1Kin	7	1	Ma a Salomone occorsero tredici anni a costruire la sua propria casa; cosí egli portò a termine tutta la sua casa.
1Kin	7	2	Egli costruí la casa della "Foresta del Libano, lunga cento cubiti, larga cinquanta e alta trenta su quattro ordini di colonne di cedro, sulle quali poggiavano travi di cedro.
1Kin	7	3	Un soffitto di cedro copriva le camere che poggiavano sulle colonne, e che erano in numero di quarantacinque, quindici per fila.
1Kin	7	4	Vi erano tre file di finestre, contrapposte le une alle altre su tre piani diversi.
1Kin	7	5	Tutte le porte con i loro stipiti ed architravi erano quadrangolari, e le finestre erano opposte le une alle altre su tre piani diversi.
1Kin	7	6	Fece pure il portico di colonne, lungo cinquanta cubiti e largo trenta; sul davanti c'era un vestibolo, sostenuto da colonne e coperto da un tetto.
1Kin	7	7	Poi fece il portico del trono dove amministrava la giustizia, chiamato Portico del giudizio; e lo ricoprí di cedro dal pavimento al soffitto.
1Kin	7	8	La casa invece dove egli abitava, costruita alla stessa maniera, aveva un altro cortile all'interno del portico. Salomone fece pure una casa con un portico simile a questo per la figlia del Faraone che aveva preso in moglie.
1Kin	7	9	Tutte queste costruzioni erano di pietre scelte, squadrate a misura, tagliate con la sega di dentro e di fuori dalle fondamenta ai cornicioni, e al di fuori fino al cortile maggiore.
1Kin	7	10	Anche le fondamenta erano di pietre scelte, di pietre grosse, alcune di dieci cubiti e altre di otto cubiti.
1Kin	7	11	Al di sopra c'erano pietre scelte, squadrate a misura e del legname di cedro.
1Kin	7	12	ll grande cortile aveva tutt'intorno tre ordini di pietre squadrate e un ordine di travi di cedro, come il cortile interno della casa dell'Eterno e come il portico del tempio.
1Kin	7	13	Il re Salomone fece venire da Tiro Hiram,
1Kin	7	14	figlio d'una vedova della tribú di Neftali; suo padre era di Tiro e lavorava il bronzo; era pieno di sapienza, di intelligenza e di abilità per eseguire qualsiasi lavoro in bronzo Egli si recò dal re Salomone ed eseguí tutti i lavori a lui assegnati.
1Kin	7	15	Fuse due colonne di bronzo. Ciascuna era alta diciotto cubiti e ciascuna aveva una circonferenza di dodici cubiti.
1Kin	7	16	Fece anche due capitelli di bronzo fuso da mettere in cima alle colonne, un capitello aveva l'altezza di cinque cubiti e cinque cubiti era pure l'altezza del secondo capitello.
1Kin	7	17	Fece quindi un reticolo con ghirlande a forma di catene per i capitelli che erano in cima alle colonne, sette per un capitello e sette per l'altro capitello.
1Kin	7	18	Cosí fece le colonne e due file di melagrane tutt'intorno al reticolo, per coprire i capitelli che erano in cima alle colonne; fece la stessa cosa per entrambi i capitelli.
1Kin	7	19	I capitelli che erano in cima alle colonne nel portico erano a forma di giglio, ed erano di quattro cubiti.
1Kin	7	20	Inoltre sui capitelli in cima ad entrambe le colonne, al di sopra della parte convessa vicina al reticolo, c'erano duecento melagrane poste in fila tutt'intorno.
1Kin	7	21	Poi installò le colonne nel portico del tempio; installò la colonna sulla destra e la chiamò Jakin, quindi installò la colonna di sinistra e la chiamò Boaz.
1Kin	7	22	In cima alle colonne c'era un lavoro a forma di giglio. Cosí fu terminato il lavoro delle colonne.
1Kin	7	23	Poi fece il mare di metallo fuso, di forma circolare, che da un orlo all'altro misurava dieci cubiti; la sua altezza era di cinque cubiti e la sua circonferenza di trenta cubiti.
1Kin	7	24	Sotto l'orlo e tutt'intorno al mare vi erano delle coloquintidi ornamentali dieci ogni cubito; le coloquintidi ornamentali erano disposte su due file ed erano state fuse.
1Kin	7	25	Il mare poggiava su dodici buoi, di cui tre guardavano a nord, tre a ovest, tre a sud e tre a est; il mare era posto su di essi, e le loro parti posteriori erano rivolte all'interno.
1Kin	7	26	Esso aveva lo spessore di un palmo; il suo orlo era fatto come l'orlo di un calice come il fiore di un giglio; esso conteneva duemila bati.
1Kin	7	27	Fece pure dieci carrelli di bronzo, ciascuno lungo quattro cubiti, largo quattro cubiti e alto tre cubiti.
1Kin	7	28	I carrelli erano cosí costruiti: essi avevano dei pannelli laterali, e i pannelli erano racchiusi da cornici.
1Kin	7	29	Sui pannelli, che erano fra le cornici, erano raffigurati leoni, buoi e cherubini. Sulle cornici era poggiato un piedistallo, mentre al di sopra e al di sotto dei leoni e dei buoi c'erano ghirlande a forma di festoni.
1Kin	7	30	Ogni carrello aveva quattro ruote di bronzo con gli assi pure di bronzo; i suoi quattro piedi avevano delle spallette sotto la conca, e le spallette erano state fuse, con delle ghirlande a lato di ciascuna.
1Kin	7	31	La sua apertura, all'interno della corona e nella parte alta, era rotonda; essa era profonda un cubito dalla forma di un piedistallo e aveva il diametro di un cubito e mezzo; anche attorno all'apertura c'erano delle sculture, ma i pannelli erano quadrati e non rotondi.
1Kin	7	32	Le quattro ruote erano sotto i pannelli e gli assi delle ruote erano fissati alla base. L'altezza di ogni ruota era di un cubito e mezzo.
1Kin	7	33	La lavorazione delle ruote era come quella di un carro. I loro assi, i loro cerchi, i loro raggi e i loro mozzi erano tutti di bronzo fuso.
1Kin	7	34	Ai quattro angoli di ogni carrello c'erano quattro spallette, che erano un tutt'uno col carrello stesso.
1Kin	7	35	In cima al carrello c'era un sostegno rotondo e alto mezzo cubito; e in cima al carrello, le sue cornici e i suoi pannelli erano un tutt'uno con esso.
1Kin	7	36	sulla superficie delle sue cornici e del suoi pannelli, Hiram scolpí cherubini, leoni e palme, secondo gli spazi liberi, e ghirlande tutt'intorno.
1Kin	7	37	In questo modo egli fece i dieci carrelli, che ebbero tutti la stessa fusione, la stessa dimensione e la stessa forma.
1Kin	7	38	Poi fece dieci conche di bronzo, ciascuna delle quali conteneva quaranta bati ed era di quattro cubiti; e ogni conca posava su uno dei dieci carrelli.
1Kin	7	39	Egli collocò i carrelli, cinque sul lato destro del tempio e cinque sul lato sinistro del tempio, e pose il mare sul lato destro del tempio, verso sud-est
1Kin	7	40	Hiram fece le conche le palette e le coppe. Cosí Hiram terminò ogni lavoro che doveva fare per il re Salomone nella casa dell'Eterno:
1Kin	7	41	le due colonne, i due capitelli a vaso in cima alle colonne, i due reticoli per coprire i due capitelli a vaso in cima alle colonne,
1Kin	7	42	le quattrocento melagrane per i due reticoli (due file di melagrane per ogni reticolo per coprire i due capitelli a vaso in cima alle colonne),
1Kin	7	43	i dieci carrelli, le dieci conche sui carrelli,
1Kin	7	44	il mare, uno solo, e i dodici buoi sotto il mare,
1Kin	7	45	i vasi, le palette le conche. Tutti questi utensili, che Salomone fece fare a Hiram per la casa dell'Eterno, erano di bronzo levigato.
1Kin	7	46	Il re li fece fondere nella pianura del Giordano in un suolo argilloso, fra Suk-koth e Tsarethan.
1Kin	7	47	Salomone non si curò di pesare tutti questi utensili, perché erano moltissimi; il peso del bronzo non fu accertato.
1Kin	7	48	Salomone fece fabbricare tutti gli arredi della casa dell'Eterno: l'altare d'oro, la tavola d'oro su cui si mettevano i pani della presentazione;
1Kin	7	49	i candelabri d'oro puro, cinque a destra e cinque a sinistra davanti al luogo santissimo, con i fiori, le lampade e gli smoccolatoi d'oro;
1Kin	7	50	le coppe, i coltelli, le conche, i cucchiai e i bracieri d'oro fino, e i cardini d'oro per le porte della casa interna (cioè del luogo santissimo) e per le porte all'ingresso del tempio stesso.
1Kin	7	51	Cosí fu terminato tutto il lavoro che il re Salomone aveva fatto fare per la casa dell'Eterno. Poi Salomone fece portare l'argento, l'oro e gli utensili che Davide suo padre aveva consacrato, e li mise nei tesori della casa dell'Eterno.
------------------------1 Re, capitolo 8
1Kin	8	1	Allora Salomone radunò alla sua presenza a Gerusalemme gli anziani d'Israele e tutti i capi delle tribú, i principi delle famiglie dei figli d'Israele per portare su l'arca del patto dell'Eterno dalla città di Davide, cioè da Sion.
1Kin	8	2	Tutti gli uomini d'Israele si radunarono presso il re Salomone per la festa nel mese di Ethanim, che è il settimo mese.
1Kin	8	3	Cosí tutti gli anziani d'Israele vennero e i sacerdoti presero l'arca;
1Kin	8	4	e portarono su l'arca dell'Eterno, la tenda di convegno e tutti gli utensili sacri che erano nella tenda. I sacerdoti e i Leviti trasportarono queste cose.
1Kin	8	5	Il re Salomone e tutta l'assemblea d'Israele, radunata attorno a lui, si raccolsero con lui davanti all'arca e immolarono una tale quantità di pecore e buoi che non si potevano né contare né calcolare.
1Kin	8	6	Poi i sacerdoti portarono l'arca del patto dell'Eterno al suo posto, nel santuario del tempio, nel luogo santissimo sotto le ali dei cherubini.
1Kin	8	7	I cherubini infatti stendevano le loro ali sopra il luogo dell'arca e coprivano dall'alto l'arca e le sue stanghe.
1Kin	8	8	Le stanghe erano cosí lunghe che le loro estremità si vedevano dal luogo santo, davanti al santuario, ma non si vedevano dal di fuori. Esse sono rimaste là fino al giorno d'oggi.
1Kin	8	9	Nell'arca non c'era nient'altro che le due tavole di pietra che Mosè vi aveva deposto al monte Horeb, quando l'Eterno fece un patto con i figli d'Israele, dopo che questi erano usciti dal paese d'Egitto.
1Kin	8	10	Or avvenne che, mentre i sacerdoti uscivano dal luogo santo, la nuvola riempí la casa dell'Eterno,
1Kin	8	11	e i sacerdoti non poterono rimanere a servire a motivo della nuvola, perché la gloria dell'Eterno riempiva la casa dell'Eterno.
1Kin	8	12	Allora Salomone disse: L'Eterno ha dichiarato che abiterebbe nella densa nuvola,
1Kin	8	13	Io ho costruito per te una casa sontuosa, un luogo nel quale tu dimorerai per sempre.
1Kin	8	14	Poi il re si voltò e benedisse tutta l'assemblea d'Israele, mentre tutta l'assemblea d'Israele stava in piedi.
1Kin	8	15	E disse: Benedetto sia l'Eterno, il DIO d'Israele, che ha promesso con la sua propria bocca a mio padre Davide, e l'ha adempiuto con la sua potenza, dicendo:
1Kin	8	16	"Dal giorno in cui feci uscire il mio popolo Israele dall'Egitto, io non ho scelto alcuna città fra tutte le tribú d'Israele, per edificare una casa, dove il mio nome dimorasse, ma ho scelto Davide perché regnasse sul mio popolo d'Israele".
1Kin	8	17	Or Davide mio padre aveva in cuore di costruire una casa al nome dell'Eterno, il DIO d'Israele;
1Kin	8	18	ma l'Eterno disse a Davide mio padre: Tu avevi in cuore di costruire una casa al mio nome, e hai fatto bene ad avere questo in cuore;
1Kin	8	19	ma non sarai tu che costruirai il tempio, sarà invece il figlio che uscirà dai tuoi lombi; sarà lui che costruirà il tempio al mio nome.
1Kin	8	20	Cosí l'Eterno ha adempiuto la parola che aveva pronunciato, e io ho preso il posto di Davide mio padre e mi sono seduto sul trono d'Israele, come l'Eterno aveva detto, e ho costruito il tempio al nome dell'Eterno, il DIO d'Israele.
1Kin	8	21	Là ho preparato un posto per l'arca in cui si trova il patto dell'Eterno che egli fece con i nostri padri, quando li fece uscire dal paese d'Egitto.
1Kin	8	22	Poi Salomone si pose davanti all'altare dell'Eterno di fronte a tutta l'assemblea d'Israele, stese le mani verso il cielo
1Kin	8	23	e disse: O Eterno, DIO d'Israele, non c'è alcun DIO simile a te né lassú nel cielo né quaggiú in terra! Tu mantieni il patto e usi misericordia con i tuoi servi che camminano davanti a te con tutto il loro cuore.
1Kin	8	24	Tu hai mantenuto nei confronti del tuo servo Davide, mio padre, ciò che gli avevi promesso; sí, oggi hai compiuto con la tua mano ciò che avevi promesso con la tua bocca.
1Kin	8	25	Ora dunque, o Eterno, DIO d'Israele, mantieni al tuo servo Davide mio padre ciò che gli hai promesso, dicendo: A te non mancherà mai alcuno che sieda davanti a me sul trono d'Israele, purché i tuoi figli veglino sulla loro condotta e camminino davanti a me come hai camminato tu.
1Kin	8	26	Ora dunque ti prego, o DIO d'Israele, si adempia la parola che hai detto al tuo servo Davide mio padre!
1Kin	8	27	Ma è proprio vero che DIO abita sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti; tanto meno questo tempio che io ho costruito!
1Kin	8	28	Nondimeno, o Eterno, DIO mio, presta attenzione alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, ascoltando il grido e la preghiera che il tuo servo innalza oggi davanti a te.
1Kin	8	29	I tuoi occhi siano rivolti notte e giorno verso questo tempio, verso il luogo di cui hai detto: Lí sarà il mio nome, per ascoltare la preghiera che il tuo servo farà rivolto a questo luogo!.
1Kin	8	30	Ascolta la supplica del tuo servo e del tuo popolo Israele quando pregheranno rivolti a questo luogo. Ascolta dal luogo della dimora nei cieli; ascolta e perdona.
1Kin	8	31	Se uno pecca contro il suo prossimo e, perché costretto a giurare, viene a giurare davanti al tuo altare in questo tempio,
1Kin	8	32	tu ascolta dal cielo, intervieni e giudica i tuoi servi; condanna il colpevole facendo ricadere sul suo capo la sua condotta e dichiara giusto l'innocente col rendergli secondo la sua giustizia.
1Kin	8	33	Quando il tuo popolo Israele sarà sconfitto davanti al nemico perché ha peccato contro di te, se torna a te e loda il tuo nome, se ti prega e ti supplica in questo tempio,
1Kin	8	34	tu ascolta dal cielo e perdona il peccato del tuo popolo Israele, e fallo tornare nel paese che hai dato ai suoi padri.
1Kin	8	35	Quando il cielo sarà chiuso e non vi sarà pioggia perché hanno peccato contro di te, se essi pregano rivolti a questo luogo, se lodano il tuo nome e si convertono dal loro peccato perché li hai afflitti,
1Kin	8	36	tu ascolta dal cielo, perdona il peccato dei tuoi servi e del tuo popolo Israele, insegnando loro la buona strada per la quale devono camminare, e manda la pioggia sulla terra che hai dato in eredità al tuo popolo.
1Kin	8	37	Quando nel paese vi sarà carestia o peste, ruggine o carbonchio, invasione di locuste o di bruchi, quando il nemico assedierà il tuo popolo nel paese delle sue città, quando scoppierà una calamità o un'epidemia qualsiasi,
1Kin	8	38	ogni preghiera, ogni supplica che ti sarà rivolta da qualsiasi individuo o dall'intero tuo popolo Israele, quando ciascuno ha riconosciuto la piaga del proprio cuore e ha steso le mani verso questo tempio,
1Kin	8	39	tu ascolta dal cielo, il luogo della tua dimora, e perdona, intervieni e rendi a ciascuno secondo la sua condotta, tu che conosci il cuore di ognuno; (tu solo infatti conosci il cuore di tutti i figli degli uomini),
1Kin	8	40	affinché essi ti temano per tutto il tempo che vivranno nel paese che hai dato ai nostri padri.
1Kin	8	41	Anche lo straniero, che non appartiene al tuo popolo Israele, quando verrà da un paese lontano a motivo del tuo nome,
1Kin	8	42	(perchè si sentirà parlare del tuo grande nome, della tua mano potente e del tuo braccio disteso) quando verrà a pregarti rivolto a questo tempio,
1Kin	8	43	tu ascolta dal cielo, il luogo della tua dimora, e concedi allo straniero tutto ciò che ti domanda, affinché tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome per temerti, come fa il tuo popolo Israele e sappiano che il tuo nome è invocato su questo tempio che io ho costruito.
1Kin	8	44	Quando il tuo popolo uscirà in guerra contro il suo nemico, seguendo la via per cui l'hai mandato, se pregano l'Eterno rivolti verso la città da te scelta e verso il tempio che io ho costruito al tuo nome,
1Kin	8	45	ascolta dal cielo la loro preghiera e la loro supplica e sostieni la loro causa.
1Kin	8	46	Quando peccheranno contro di te (perché non c'è alcun uomo che non pecchi) e tu, adirato contro di loro, li abbandonerai in balìa del nemico e saranno deportati nel paese del nemico lontano o vicino,
1Kin	8	47	se nel paese in cui sono stati deportati rientrano in sé, se tornano a te e ti supplicano nel paese di quelli che li hanno portati in prigionia e dicono: Abbiamo peccato, abbiamo agito iniquamente, abbiamo fatto del male,
1Kin	8	48	se tornano a te con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima nel paese dei loro nemici che li hanno deportati e ti pregano rivolti al loro paese che tu hai dato ai loro padri, alla città che tu hai scelto e al tempio che io ho costruito al tuo nome,
1Kin	8	49	tu ascolta dal cielo, il luogo della tua dimora, la loro preghiera e la loro supplica e sostieni la loro causa,
1Kin	8	50	e perdona al tuo popolo che ha peccato contro di te tutte le trasgressioni che ha commesso contro di te e fa' che trovino compassione presso coloro che li hanno deportati, affinché questi usino misericordia con loro,
1Kin	8	51	(perché essi sono il tuo popolo e la tua eredità, coloro che hai fatto uscire dall'Egitto, da una fornace di ferro).
1Kin	8	52	Siano aperti i tuoi occhi alla supplica del tuo servo e alla supplica del tuo popolo Israele, per esaudirli in tutto ciò che ti chiedono,
1Kin	8	53	perché tu li hai appartati da tutti i popoli della terra per essere la tua eredità, secondo quanto hai dichiarato per mezzo del tuo servo Mosè, quando facesti uscire dall'Egitto i nostri padri, o Signore, o Eterno!.
1Kin	8	54	Quando Salomone ebbe terminato di rivolgere all'Eterno tutta questa preghiera e supplica, si alzò davanti all'altare dell'Eterno dove era inginocchiato con le mani tese verso il cielo.
1Kin	8	55	Poi si alzò e benedisse tutta l'assemblea d'Israele ad alta voce, dicendo:
1Kin	8	56	Benedetto sia l'Eterno, che ha dato riposo al suo popolo Israele, secondo tutto ciò che ha promesso; non una sola parola è venuta meno di tutte le belle promesse da lui fatte per mezzo del suo servo Mosè.
1Kin	8	57	L'Eterno, il nostro DIO, sia con noi come è stato con i nostri padri; non ci lasci e non ci abbandoni,
1Kin	8	58	ma volga i nostri cuori verso di lui, affinché camminiamo in tutte le sue vie e osserviamo i suoi comandamenti, i suoi statuti e i suoi decreti che ha prescritto ai nostri padri.
1Kin	8	59	Possano queste mie parole, che ho rivolto in supplicazione all'Eterno, rimanere vicine all'Eterno, il nostro DIO, giorno e notte, perché sostenga la causa del suo servo e la causa del suo popolo, secondo il bisogno di ogni giorno,
1Kin	8	60	affinché tutti i popoli della terra riconoscano che l'Eterno è DIO e non ve n'è alcun altro.
1Kin	8	61	Sia dunque il vostro cuore dato interamente all'Eterno, il nostro DIO, per seguire i suoi statuti e osservare i suoi comandamenti, come fate oggi!.
1Kin	8	62	Poi il re e tutto Israele con lui offrirono sacrifici davanti all'Eterno.
1Kin	8	63	Salomone immolò come sacrificio di ringraziamento, che egli offrí all'Eterno, ventiduemila buoi e centoventimila pecore. Cosí il re e tutti i figli d'Israele dedicarono la casa dell'Eterno.
1Kin	8	64	In quel giorno il re consacrò la parte centrale del cortile, che è davanti alla casa dell'Eterno; là infatti egli offrí gli olocausti, le oblazioni di cibo e il grasso dei sacrifici di ringraziamento, perché l'altare di bronzo, che è davanti all'Eterno, era troppo piccolo per contenere gli olocausti, le oblazioni di cibo e il grasso dei sacrifici di ringraziamento.
1Kin	8	65	In quel tempo Salomone celebrò una festa davanti all'Eterno, il nostro DIO, e tutto Israele con lui. A lui si uní una grande assemblea di gente, venuta dai dintorni di Hamath fino al torrente d'Egitto, per sette giorni e per altri sette giorni, in tutto quattordici giorni.
1Kin	8	66	L'ottavo giorno congedò il popolo, e quelli convenuti benedirono il re e tornarono alle loro tende allegri e col cuore contento per tutto il bene che l'Eterno aveva fatto al suo servo Davide e a Israele, suo popolo.
------------------------1 Re, capitolo 9
1Kin	9	1	Dopo che Salomone ebbe terminato di costruire la casa dell'Eterno, il palazzo reale e tutto ciò che Salomone desiderava e intendeva fare,
1Kin	9	2	l'Eterno apparve una seconda volta a Salomone come gli era apparso a Gabaon,
1Kin	9	3	e l'Eterno gli disse: Io ho esaudito la tua preghiera e la supplica che hai fatto davanti a me; ho santificato questo tempio che tu hai edificato per mettervi il mio nome per sempre; là saranno per sempre i miei occhi e il mio cuore.
1Kin	9	4	Quanto a te, se camminerai davanti a me come ha camminato Davide tuo padre, con integrità di cuore e con rettitudine, facendo tutto ciò che ti ho comandato, e se osserverai i miei statuti e i miei decreti,
1Kin	9	5	Io renderò stabile il trono del tuo regno su Israele per sempre come ho promesso a Davide tuo padre, dicendo: Non ti mancherà mai qualcuno che sieda sul trono d'Israele.
1Kin	9	6	Ma se voi o i vostri figli vi ritrarrete da me e non osserverete i miei comandamenti e i miei statuti che ho posto davanti a voi e andrete a servire altri dèi e a prostrarvi davanti a loro,
1Kin	9	7	io sterminerò Israele dalla faccia del paese che gli ho dato e rigetterò dalla mia presenza il tempio che ho consacrato al mio nome; cosí Israele diventerà la favola e lo zimbello di tutti i popoli.
1Kin	9	8	E questo tempio, sebbene cosí imponente, sarà desolato; chiunque poi gli passera vicino rimarrà stupito e fischierà, e dirà: Perché l'Eterno ha trattato così questo paese e questo tempio?.
1Kin	9	9	Allora gli risponderanno: Perché hanno abbandonato l'Eterno, il loro DIO, che ha fatto uscire i loro padri dal paese d'Egitto e hanno aderito ad altri dei, si sono prostrati davanti a loro e li hanno serviti; per questo l'Eterno ha fatto venire su di loro tutta questa calamita.
1Kin	9	10	Venti anni dopo che Salomone aveva costruito i due edifici, la casa dell'Eterno e il palazzo reale,
1Kin	9	11	(Hiram, re di Tiro, aveva fornito a Salomone tutto il legno di cedro e di cipresso e l'oro che desiderava) il re Salomone diede a Hiram venti città nel paese di Galilea.
1Kin	9	12	Hiram venne da Tiro per vedere le città che Salomone gli aveva dato, ma non gli piacquero;
1Kin	9	13	e disse: Che città sono queste che mi hai dato, fratello mio?. E le chiamò paese di Kabul, nome in uso fino al giorno d'oggi.
1Kin	9	14	Poi Hiram mandò al re centoventi talenti d'oro.
1Kin	9	15	Questo è il resoconto del lavoro forzato che il re Salomone reclutò per costruire la casa dell'Eterno, la sua propria casa, Millo, le mura di Gerusalemme Hatsor, Meghiddo e Ghezer.
1Kin	9	16	(Il Faraone, re d'Egitto, era salito e aveva espugnato Ghezer, l'aveva data alle fiamme ed aveva ucciso i Cananei che abitavano in città; poi l'aveva data in dote a sua figlia, moglie di Salomone).
1Kin	9	17	Quindi Salomone ricostruí Ghezer Beth-Horon inferiore,
1Kin	9	18	Baalath e Tadmor nella parte deserta del paese,
1Kin	9	19	tutte le città di rifornimento appartenenti a Salomone, le città per i suoi carri, le città per la sua cavalleria, tutto ciò che piacque a Salomone costruire in Gerusalemme, nel Libano e in tutto il paese del suo dominio.
1Kin	9	20	Tutta la gente rimasta degli Amorei, degli Hittei, dei Perezei, degli Hivvei e dei Gebusei, che non erano dei figli d'Israele,
1Kin	9	21	cioè i loro discendenti che erano rimasti dopo di loro nel paese e che gli Israeliti non erano riusciti a votare allo sterminio, Salomone li reclutò per il lavoro forzato fino al giorno d'oggi.
1Kin	9	22	Ma dei figli d'Israele, Salomone non impiegò alcuno per i lavori forzati; essi erano invece i suoi uomini di guerra, i suoi servi, i suoi ministri, i suoi principi, i suoi capitani, i comandanti dei suoi carri e i suoi cavalieri.
1Kin	9	23	I capi dei funzionari che dirigevano i lavori di Salomone erano cinquecentocinquanta; essi sorvegliavano la gente che eseguiva i lavori.
1Kin	9	24	Dopo che la figlia del Faraone si trasferí dalla città di Davide alla casa che Salomone le aveva fatto costruire, questi si mise a costruire Millo.
1Kin	9	25	Tre volte all'anno Salomone offriva olocausti e sacrifici di ringraziamento sull'altare che egli aveva costruito all'Eterno e bruciava incenso sull'altare che era davanti all'Eterno. Cosí terminò il tempio.
1Kin	9	26	Il re Salomone costruí anche una flotta ad Etsion-Gheber, presso Elath sulla riva del Mar Rosso, nel paese di Edom.
1Kin	9	27	Hiram mandò sulle navi della flotta i suoi servi, marinai che conoscevano il mare, a lavorare con i servi di Salomone.
1Kin	9	28	Essi andarono ad Ofir, dove presero quattrocentoventi talenti d'oro e li portarono a Salomone.
------------------------1 Re, capitolo 10
1Kin	10	1	Quando la regina di Sceba sentí parlare della sapienza di Salomone a motivo del nome dell'Eterno, venne a metterlo alla prova con difficili domande.
1Kin	10	2	Essa giunse a Gerusalemme con un grandissimo seguito, con cammelli carichi di aromi e con una grande quantità d'oro e di pietre preziose; andò quindi da Salomone e parlò con lui di tutto ciò che aveva in cuore.
1Kin	10	3	Salomone rispose a tutte le sue domande, e non ci fu cosa alcuna che fosse nascosta al re e che egli non sapesse spiegare.
1Kin	10	4	Quando la regina di Sceba vide tutta la sapienza di Salomone, la casa che egli aveva costruito,
1Kin	10	5	i cibi della sua mensa, gli alloggi dei suoi servi, il servizio dei suoi camerieri e le loro vesti, i suoi coppieri e gli olocausti che egli offriva nella casa dell'Eterno rimase senza fiato.
1Kin	10	6	Disse quindi al re: Era dunque vero ciò che avevo sentito nel mio paese circa le tue parole e la tua sapienza.
1Kin	10	7	Ma non ho creduto a queste cose finché non sono venuta io stessa e non ho visto con i miei occhi; ebbene, non mi era stato riferito neppure la metà. La tua sapienza e la tua prosperità sorpassano la fama di cui avevo sentito parlare.
1Kin	10	8	Beata la tua gente, beati questi tuoi servi che stanno sempre davanti a te e ascoltano la tua sapienza!
1Kin	10	9	Sia benedetto l'Eterno, il tuo DIO che si è compiaciuto di te, mettendoti sul trono d'Israele! A motivo del suo eterno amore per Israele, l'Eterno ti ha stabilito re per esercitare giudizio e giustizia.
1Kin	10	10	Poi ella donò al re centoventi talenti d'oro e una grande quantità di aromi e di pietre preziose. Non furono piú portati tanti aromi quanti ne diede la regina di Sceba al re Salomone.
1Kin	10	11	(La flotta di Hiram che portava oro da Ofir, portò da Ofir una grande quantità di legno di sandalo e di pietre preziose;
1Kin	10	12	con il legno di sandalo il re fece sostegni per la casa dell'Eterno e per il palazzo reale e anche cetre e arpe per i cantori. Di questo legno di sandalo non ne fu più portato e non se n'è piú visto fino al giorno d'oggi).
1Kin	10	13	Il re Salomone diede alla regina di Sceba tutte le cose desiderate che ella chiese, oltre a ciò che Salomone le diede con la sua munificenza regale. Poi ella riprese il cammino e tornò nel suo paese assieme ai suoi servi.
1Kin	10	14	Ora il peso dell'oro che Salomone riceveva ogni anno era di seicentosessantasei talenti d'oro,
1Kin	10	15	oltre quello che proveniva dai mercanti dal traffico dei commercianti, da tutti i re d'Arabia e dai governatori del paese.
1Kin	10	16	Il re Salomone fece fare duecento grandi scudi d'oro battuto, per ognuno dei quali adoperò seicento sicli d'oro,
1Kin	10	17	e trecento scudi d'oro battuto, per ognuno dei quali adoperò tre mine d'oro, il re li collocò nel palazzo della Foresta del Libano.
1Kin	10	18	Il re fece pure un gran trono d'avorio che rivestí d'oro finissimo.
1Kin	10	19	Il trono aveva sei gradini e la sommità del trono era rotonda nella parte posteriore, c'erano due bracci ai lati del seggio e presso i due bracci stavano due leoni.
1Kin	10	20	Dodici leoni stavano su entrambe le estremità dei sei gradini. Nulla di simile era stato fatto in alcun altro regno.
1Kin	10	21	Tutte le coppe per le bevande del re Salomone erano d'oro, e tutte le coppe del palazzo della Foresta del Libano erano d'oro puro. Nessuna era d'argento, perché questo al tempo di Salomone non aveva alcun conto.
1Kin	10	22	Il re infatti aveva in mare una flotta di Tarshish insieme con la flotta di Hiram; una volta ogni tre anni la flotta di Tarshish veniva a portare oro, argento, avorio, scimmie e pavoni.
1Kin	10	23	Cosí il re Salomone superò in ricchezze e sapienza tutti i re della terra.
1Kin	10	24	E tutto il mondo cercava la presenza di Salomone per ascoltare la sapienza che DIO aveva messo nel suo cuore.
1Kin	10	25	E ognuno portava il suo dono: vasi d'argento, vasi d'oro, vesti, armi, aromi, cavalli e muli, una certa quantità ogni anno.
1Kin	10	26	Salomone radunò carri e cavalieri egli ebbe millequattrocento carri e dodicimila cavalieri, che distribuí nelle città per i carri e in Gerusalemme vicino a sé.
1Kin	10	27	Inoltre il re rese in Gerusalemme l'argento comune come le pietre e i cedri abbondanti come i sicomori della pianura.
1Kin	10	28	I cavalli di Salomone erano importati dall'Egitto e da Kue; i mercanti del re li andavano a prendere a Kue, per un prezzo convenuto.
1Kin	10	29	Un carro era importato dall'Egitto per seicento sicli d'argento, e un cavallo per centocinquanta. Cosí, per mezzo di questi mercanti, li esportavano a tutti i re degli Hittei e ai re della Siria.
------------------------1 Re, capitolo 11
1Kin	11	1	Ma il re Salomone, oltre la figlia del Faraone, amò molte donne straniere, moabite, ammonite, idumee, sidonie e hittee,
1Kin	11	2	appartenenti ai popoli di cui l'Eterno aveva detto ai figli d'Israele: Voi non vi unirete in matrimonio con loro, né essi con voi, perché essi faranno certamente volgere il vostro cuore verso i loro dèi. Ma Salomone si uní a tali donne per amore.
1Kin	11	3	Egli ebbe settecento principesse per mogli e trecento concubine; e le sue mogli gli pervertirono il cuore.
1Kin	11	4	Cosí, quando Salomone fu vecchio, le sue mogli fecero volgere il suo cuore verso altri dèi; e il suo cuore non appartenne interamente all'Eterno, il suo DIO, come il cuore di Davide suo padre.
1Kin	11	5	Salomone seguí quindi Ashtoreth, la dea dei Sidoni, e Milkom, l'abominazione degli Ammoniti.
1Kin	11	6	Cosí Salomone fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno e non seguí pienamente l'Eterno, come aveva fatto Davide suo padre.
1Kin	11	7	Allora Salomone costruí sul monte di fronte a Gerusalemme un alto luogo per Kemosh, l'abominazione di Moab, e per Molek, l'abominazione dei figli di Ammon.
1Kin	11	8	Così fece per tutte le sue mogli straniere, che bruciavano incenso e offrivano sacrifici ai loro dèi.
1Kin	11	9	L'Eterno perciò si adirò con Salomone, perché il suo cuore si era allontanato dall'Eterno, il DIO d'Israele, che gli era apparso due volte,
1Kin	11	10	e in merito a questo gli aveva comandato di non seguire altri dèi; ma egli non osservò quanto l'Eterno gli aveva comandato.
1Kin	11	11	Perciò l'Eterno disse a Salomone: Poiché tu hai fatto questo e non hai osservato il mio patto e gli statuti che ti avevo ordinato, ti strapperò il regno e lo darò al tuo servo.
1Kin	11	12	Tuttavia, per amore di Davide tuo padre, non lo farò durante la tua vita, ma lo strapperò dalle mani di tuo figlio.
1Kin	11	13	Però non strapperò tutto il regno ma lascerò a tuo figlio una tribú, per amor di Davide mio servo e per amore di Gerusalemme che ho scelto.
1Kin	11	14	L'Eterno suscitò contro Salomone un nemico, Hadad, l'Idumeo, che era un discendente del re di Edom.
1Kin	11	15	Quando Davide era stato a combattere in Edom, e Joab capo dell'esercito era salito per seppellire i morti, dopo aver ucciso tutti i maschi che erano in Edom.
1Kin	11	16	(Joab infatti con tutto Israele era rimasto là per sei mesi finché ebbe sterminato tutti i maschi in Edom),
1Kin	11	17	avvenne che Hadad riuscí a fuggire con alcuni Idumeni al servizio di suo padre, per andare in Egitto. Hadad era allora un ragazzo.
1Kin	11	18	Essi partirono da Madian e andarono a Paran; presero quindi con sé degli uomini di Paran e giunsero in Egitto dal Faraone, re d'Egitto, il quale diede a Hadad una casa, gli assicurò il sostentamento e gli diede anche terreni.
1Kin	11	19	Hadad entrò talmente nelle grazie del Faraone, che questi gli diede in moglie la sorella di sua moglie, la sorella della regina Tahpenes.
1Kin	11	20	La sorella di Tahpenes gli partorí il figlio Ghenubath, che Tahpenes allevò nella casa del Faraone; e Ghenubath rimase in casa del Faraone tra i figli del Faraone.
1Kin	11	21	Quando Hadad in Egitto venne a sapere che Davide si era addormentato con i suoi padri e che Joab capo dell'esercito era morto, Hadad disse al Faraone: Lasciami partire, perché possa andare al mio paese.
1Kin	11	22	Il Faraone gli rispose: Che cosa ti manca presso di me perché cerchi di andartene al tuo paese?. Quegli soggiunse: Nulla, tuttavia lasciami andare.
1Kin	11	23	DIO suscitò contro Salomone un altro nemico, Rezon, figlio di Eliadah, che era fuggito dal suo signore Hadadezer, re di Tsobah.
1Kin	11	24	Egli radunò alcuni uomini attorno a sé e divenne capo di una banda di razziatori, quando Davide aveva massacrato quei di Tsobah. Essi poi andarono a Damasco, vi si stabilirono e regnarono in Damasco.
1Kin	11	25	Rezon fu nemico d'Israele per tutto il tempo di Salomone, (oltre il male già fatto da Hadad). Nutrí avversione per Israele e regnò sulla Siria.
1Kin	11	26	Anche Geroboamo, servo di Salomone, si ribellò contro il re. Egli era figlio di Nebat, Efrateo di Tsereda, e aveva per madre una vedova di nome Tseruah.
1Kin	11	27	La ragione per cui si ribellò contro il re fu questa: Salomone, costruendo Millo, aveva chiuso la breccia della città di Davide suo padre.
1Kin	11	28	Geroboamo era un uomo forte e valoroso, e Salomone, veduto come questo giovane lavorava, gli affidò la sorveglianza di tutti quelli addetti ai lavori della casa di Giuseppe.
1Kin	11	29	In quel tempo, mentre Geroboamo usciva da Gerusalemme il profeta Ahijah di Sciloh, che indossava un nuovo mantello, lo incontrò per strada, ed erano solo loro due in campagna.
1Kin	11	30	Ahijah prese il mantello nuovo che indossava e lo stracciò in dodici pezzi;
1Kin	11	31	quindi disse a Geroboamo: Prendine per te dieci pezzi, perché cosí dice l'Eterno, il DIO d'Israele: Ecco, io strapperò il regno dalle mani di Salomone darò dieci tribú a te.
1Kin	11	32	(ma a lui rimarrà una tribú per amore di Davide mio servo e per amor di Gerusalemme, della città che ho scelto fra tutte le tribú d'Israele),
1Kin	11	33	perché essi mi hanno abbandonato e si sono prostrati davanti a Ashtoreth, la dea dei Sidoni, davanti a Kemosh, il dio di Moab e davanti a Milkom, il dio dei figli di Ammon, e non hanno camminato nelle mie vie per fare ciò che è giusto ai miei occhi e per osservare i miei statuti e i miei decreti, come fece suo padre Davide.
1Kin	11	34	Tuttavia non toglierò dalle sue mani tutto il regno, perché l'ho stabilito principe per tutto il tempo della sua vita, per amor di Davide mio servo, che io ho scelto e che ha osservato i miei comandamenti e i miei statuti.
1Kin	11	35	Ma toglierò il regno dalle mani di suo figlio, e ne darò dieci tribú a te;
1Kin	11	36	a suo figlio lascerò una tribú, affinché Davide mio servo abbia sempre una lampada davanti a me in Gerusalemme la città che ho scelto per mettervi il mio nome.
1Kin	11	37	Cosí prenderò te e tu regnerai sopra tutto ciò che il tuo cuore desidera, e sarai re sopra Israele.
1Kin	11	38	Se ascolti attentamente tutto quello che ti comando e cammini nelle mie vie e fai ciò che e giusto ai miei occhi, osservando i miei statuti e i miei comandamenti, come fece Davide mio servo, io sarò con te e ti edificherò una casa stabile, come la edificai a Davide, e ti darò Israele;
1Kin	11	39	per questo umilierò la discendenza di Davide ma non per sempre"
1Kin	11	40	Perciò Salomone cercò di far morire Geroboamo; ma Geroboamo si levò e fuggì in Egitto presso Scishak re d'Egitto, e rimase in Egitto fino alla morte di Salomone.
1Kin	11	41	ll resto delle gesta di Salomone, tutto ciò che fece e la sua sapienza non sono forse scritte nel libro delle gesta di Salomone?
1Kin	11	42	Il tempo in cui Salomone regnò in Gerusalemme su tutto Israele fu di quarant'anni.
1Kin	11	43	Poi Salomone si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide suo padre; al suo posto regnò suo figlio Roboamo.
------------------------1 Re, capitolo 12
1Kin	12	1	Roboamo andò a Sichem, perché tutto Israele era venuto a Sichem per farlo re.
1Kin	12	2	Quando Geroboamo, figlio di Nebat, venne a saperlo (egli era in Egitto, dove era fuggito lontano dalla presenza del re Salomone) e Geroboamo viveva in Egitto.
1Kin	12	3	Allora lo mandarono a chiamare. Cosí Geroboamo e tutta l'assemblea d'Israele vennero a parlare a Roboamo e gli dissero:
1Kin	12	4	Tuo padre ha reso il nostro giogo pesante; ora tu alleggerisci la dura servitú di tuo padre e il giogo pesante che egli ci ha imposto e noi ti serviremo.
1Kin	12	5	Egli rispose loro: Andatevene e tornate da me fra tre giorni. E il popolo se ne ando.
1Kin	12	6	Allora il re Roboamo si consigliò con gli anziani che erano stati al servizio di suo padre Salomone, quando era in vita, e disse: Che cosa mi consigliate di rispondere a questo popolo?.
1Kin	12	7	Quelli gli risposero, dicendo: Se oggi ti farai servo di questo popolo e li servirai, se ti mostrerai condiscendente verso di loro e dirai loro buone parole, essi saranno tuoi servi per sempre.
1Kin	12	8	Ma Roboamo rifiutò il consiglio che gli anziani gli avevano dato e si consigliò con i giovani che erano cresciuti con lui ed erano al suo servizio,
1Kin	12	9	e disse loro: Che cosa mi consigliate di rispondere a questo popolo che mi ha parlato, dicendo: Alleggerisci il giogo impostoci da tuo padre?.
1Kin	12	10	Allora i giovani che erano cresciuti con lui gli risposero, dicendo: Cosí risponderai a questo popolo che si è rivolto a te dicendo: Tuo padre ha reso pesante il nostro giogo; ora tu alleggeriscilo. Cosí dirai loro: Il mio dito mignolo è più grosso dei fianchi di mio padre;
1Kin	12	11	perciò, se mio padre vi ha caricati di un giogo pesante, io lo renderò ancora piú pesante; se mio padre vi ha castigati con fruste, io vi castigherò con flagelli".
1Kin	12	12	Tre giorni dopo Geroboamo e tutto il popolo vennero da Roboamo, come aveva ordinato il re, dicendo: Tornate da me fra tre giorni.
1Kin	12	13	Il re rispose al popolo duramente, rifiutando cosí il consiglio che gli anziani gli avevano dato;
1Kin	12	14	parlò invece al popolo secondo il consiglio dei giovani, dicendo: Mio padre ha reso pesante il vostro giogo, ma io lo renderò piú pesante ancora; mio padre vi ha castigati con fruste, ma io vi castigherò con flagelli.
1Kin	12	15	Così il re non diede ascolto al popolo, perché l'andamento delle cose dipendeva dall'Eterno, affinché si adempisse la parola che l'Eterno aveva rivolto a Geroboamo, figlio di Nebat, per mezzo di Ahijah di Sciloh.
1Kin	12	16	Quando tutto Israele vide che il re non gli dava ascolto, rispose al re, dicendo: Che parte abbiamo noi con Davide? Non abbiamo alcuna eredità col figlio di Isai! Alle tue tende, o Israele! Ora provvedi alla tua casa o Davide!. Cosí Israele andò alle sue tende.
1Kin	12	17	Ma sui figli d'Israele che abitavano nelle città di Giuda regnò Roboamo.
1Kin	12	18	Il re Roboamo mandò Adoram, incaricato dei tributi, ma tutto Israele lo lapidò con pietre, ed egli morí. Allora il re Roboamo si affrettò a salire su un carro per fuggire a Gerusalemme.
1Kin	12	19	Cosí Israele è stato ribelle alla casa di Davide fino al giorno d'oggi.
1Kin	12	20	Quando tutto Israele udí che Geroboamo era tornato, lo mandò a chiamare perché venisse all'assemblea e lo fece re su tutto Israele. Nessuno seguí la casa di Davide, ad eccezione della sola tribú di Giuda.
1Kin	12	21	Roboamo, giunto a Gerusalemme, convocò tutta la casa di Giuda e la tribú di Beniamino, centottantamila guerrieri scelti, per combattere contro la casa d'Israele e cosí restituire il regno a Roboamo, figlio di Salomone.
1Kin	12	22	Ma la parola di DIO fu rivolta a Scemaiah, uomo di DIO, dicendo:
1Kin	12	23	Parla a Roboamo, figlio di Salomone, re di Giuda, a tutta la casa di Giuda e di Beniamino e al resto del popolo, e di' loro:
1Kin	12	24	Cosí parla l'Eterno: Non salite a combattere contro i vostri fratelli, i figli d'Israele! Ognuno torni a casa sua, perche questa cosa viene da me. Essi ubbidirono alla parola dell'Eterno e se ne tornarono indietro, secondo la parola dell'Eterno.
1Kin	12	25	Poi Geroboamo edificò Sichem nella regione montuosa di Efraim e vi si stabilì; quindi uscí di là e edificò Penuel.
1Kin	12	26	Geroboamo disse in cuor suo: Ora il regno tornerà probabilmente alla casa di Davide.
1Kin	12	27	Se questo popolo sale a Gerusalemme per offrire sacrifici nella casa dell'Eterno, il cuore di questo popolo si volgerà nuovamente verso il suo signore verso Roboamo re di Giuda; cosí mi uccideranno e torneranno a Roboamo, re di Giuda.
1Kin	12	28	Dopo essersi consigliato, il re fece due vitelli d'oro e disse al popolo: E' troppo per voi salire fino a Gerusalemme! O Israele, ecco i tuoi dèi che ti hanno fatto uscire dal paese d'Egitto!.
1Kin	12	29	Ne collocò quindi uno a Bethel, e l'altro a Dan.
1Kin	12	30	Questo fu causa di peccato, perché il popolo andava fino a Dan per prostrarsi davanti a un vitello.
1Kin	12	31	Egli costruí anche templi sugli alti luoghi e fece sacerdoti presi da ogni ceto di persone, che non erano figli di Levi.
1Kin	12	32	Geroboamo istituí una festa nell'ottavo mese, il quindicesimo giorno del mese, simile alla festa che si celebrava in Giuda e offrí sacrifici sull'altare. Cosí fece a Bethel per sacrificare ai vitelli da lui fatti; e a Bethel stabilí i sacerdoti degli alti luoghi che aveva eretti.
1Kin	12	33	Il quindicesimo giorno dell'ottavo mese, mese scelto da lui stesso, Geroboamo salí all'altare che aveva costruito a Bethel; istituí una festa per i figli d'Israele e salí all'altare per bruciare incenso.
------------------------1 Re, capitolo 13
1Kin	13	1	Ed ecco, un uomo di DIO giunse da Giuda a Bethel per ordine dell'Eterno, mentre Geroboamo stava presso l'altare per bruciare incenso.
1Kin	13	2	Per ordine dell'Eterno gridò contro l'altare e disse: Altare, altare, cosí dice l'Eterno: Ecco nascerà alla casa di Davide un figlio, di nome Giosia, il quale immolerà su di te i sacerdoti degli alti luoghi che bruciano incenso su di te, e si arderanno su di te ossa umane.
1Kin	13	3	Nello stesso giorno diede un segno miracoloso, dicendo: Questo è il segno che l'Eterno ha parlato: ecco, l'altare si spaccherà e la cenere che vi è sopra si spanderà.
1Kin	13	4	Quando il re Geroboamo udí la parola che l'uomo di DIO aveva pronunciato contro l'altare a Bethel, stese la mano dall'altare e disse: Prendetelo!. Ma la mano che Geroboamo aveva steso contro di lui si seccò e non potè piú ritirarla a sé.
1Kin	13	5	Inoltre l'altare si spaccò e la sua cenere si sparse, secondo il segno che l'uomo di DIO aveva dato per ordine dell'Eterno.
1Kin	13	6	Allora il re si rivolse all'uomo di DIO e gli disse: Deh, supplica l'Eterno, il tuo DIO, e prega per me affinché mi sia resa la mano. L'uomo di Dio supplicò l'Eterno e il re riebbe la sua mano, che tornò come era prima.
1Kin	13	7	Allora il re disse all'uomo di DIO: Vieni a casa con me e ristorati, ti farò anche un regalo.
1Kin	13	8	Ma l'uomo di DIO rispose al re: Anche se mi dovessi dare metà della tua casa io non verrei con te e non mangerei pane né berrei acqua in questo luogo,
1Kin	13	9	perché cosí mi è stato comandato da parte dell'Eterno: Tu non mangerai pane né berrai acqua e non tornerai per la strada percorsa nell'andata.
1Kin	13	10	Egli dunque se ne andò per un'altra strada e non tornò per la strada percorsa venendo a Bethel.
1Kin	13	11	Ora a Bethel abitava un vecchio profeta; e i suoi figli andarono a riferirgli tutto ciò che l'uomo di DIO aveva fatto in quel giorno a Bethel e riferirono al padre anche le parole che egli aveva detto al re.
1Kin	13	12	Il padre domandò loro: Per quale strada se n'è andato?. I suoi figli infatti avevano visto la strada per la quale se n'era andato l'uomo di DIO venuto da Giuda.
1Kin	13	13	Allora egli disse ai suoi figli: Sellatemi l'asino. Gli sellarono l'asino ed egli vi montò sopra,
1Kin	13	14	rincorse quindi l'uomo di DIO e lo trovò seduto sotto una quercia, e gli disse: Sei tu l'uomo di DIO venuto da Giuda?. Quegli rispose: Sono io.
1Kin	13	15	Allora il vecchio profeta gli disse: Vieni con me a casa a mangiare qualcosa.
1Kin	13	16	Ma egli rispose: Non posso tornare indietro né venire con te, né posso mangiare pane né bere acqua con te in questo luogo,
1Kin	13	17	poiché mi è stato detto da parte dell'Eterno: Tu là non mangerai pane né berrai acqua, e non tornerai per la strada percorsa nell'andata.
1Kin	13	18	L'altro gli disse: Anch'io sono profeta come te; e un angelo mi ha parlato da parte dell'Eterno, dicendo: Riconducilo con te a casa tua, perché mangi pane e beva acqua. Ma costui mentiva.
1Kin	13	19	Cosí l'uomo di DIO tornò indietro con lui e mangiò pane in casa sua e bevve acqua.
1Kin	13	20	Mentre sedevano a mensa, la parola dell'Eterno fu rivolta al profeta che lo aveva fatto tornare indietro;
1Kin	13	21	ed egli gridò all'uomo di DIO venuto da Giuda, dicendo: Cosí parla l'Eterno: Poiché hai disubbidito all'ordine dell'Eterno e non hai osservato il comando che l'Eterno, il tuo DIO, ti aveva dato,
1Kin	13	22	ma sei tornato indietro e hai mangiato pane e bevuto acqua nel luogo del quale l'Eterno ti aveva detto: Non mangiare pane e non bere acqua, il tuo cadavere non entrerà nel sepolcro dei tuoi padri.
1Kin	13	23	Quando ebbe mangiato e bevuto il profeta che l'aveva fatto tornare indietro gli sellò l'asino.
1Kin	13	24	Cosí se ne andò, ma un leone lo incontrò per strada e l'uccise. Il suo cadavere fu gettato sulla strada, mentre l'asino gli rimaneva accanto e il leone stesso rimase vicino al cadavere.
1Kin	13	25	Ora alcuni uomini passarono di là e videro il cadavere gettato sulla strada e il leone che stava vicino al cadavere; essi andarono a riferire la cosa nella città dove abitava il vecchio profeta.
1Kin	13	26	Come l'udí il profeta che l'aveva fatto tornare indietro disse: E' l'uomo di DIO, che ha disubbidito all'ordine dell'Eterno; per questo l'Eterno lo ha dato in balía di un leone. che lo ha sbranato e ucciso secondo la parola che l'Eterno gli aveva detto.
1Kin	13	27	Poi si rivolse ai suoi figli e disse loro: Sellatemi l'asino. Essi glielo sellarono.
1Kin	13	28	Cosí egli andò e trovò il cadavere gettato sulla strada, mentre l'asino e il leone stavano presso il cadavere; il leone non aveva divorato il cadavere né sbranato l'asino.
1Kin	13	29	Il profeta prese il cadavere dell'uomo di DIO, lo caricò sull'asino e lo riportò indietro; cosí il vecchio profeta rientrò in città per piangerlo e per seppellirlo.
1Kin	13	30	Depose quindi il cadavere nel proprio sepolcro; e lo piansero dicendo: Ahi fratello mio!.
1Kin	13	31	Dopo averlo sepolto, il vecchio profeta disse ai suoi figli: Alla mia morte seppellitemi nel sepolcro dov'è sepolto l'uomo di DIO; mettete le mie ossa accanto alle sue.
1Kin	13	32	Poiché certamente si avvererà la parola da lui pronunciata per ordine dell'Eterno contro l'altare di Bethel e contro tutti i santuari degli alti luoghi che sono nelle città di Samaria.
1Kin	13	33	Dopo questo fatto, Geroboamo non si tirò indietro dalla sua strada malvagia, ma fece ancora sacerdoti per gli alti luoghi prendendoli da ogni ceto di persone; chiunque voleva era da lui consacrato, e diveniva sacerdote degli alti luoghi.
1Kin	13	34	Questo fu il peccato della casa di Geroboamo, che causò la sua distruzione e il suo sterminio dalla faccia della terra.
------------------------1 Re, capitolo 14
1Kin	14	1	In quel tempo Abijah, figlio di Geroboamo, si ammalò.
1Kin	14	2	Geroboamo disse a sua moglie: Lèvati, ti prego, e travestiti perché non si sappia che tu sei la moglie di Geroboamo, e va' a Sciloh. Là c'è il profeta Ahijaha che mi ha predetto che sarei stato re su questo popolo.
1Kin	14	3	Prendi con te dieci pani. alcune focacce e un vaso di miele e va' da lui; egli ti dirà ciò che avverrà del fanciullo.
1Kin	14	4	La moglie di Geroboamo fece cosí; si levò, andò a Sciloh e giunse a casa di Ahijah. Ahijah non poteva vedere, perché i suoi occhi si erano offuscati a motivo della vecchiaia.
1Kin	14	5	Ora l'Eterno aveva detto ad Ahijah: Ecco la moglie di Geroboamo sta venendo per consultarti riguardo a suo figlio che è ammalato. Tu le dirai cosí e cosí. Quando entrerà, fingerà di essere un'altra donna.
1Kin	14	6	Appena Ahijah udí il rumore dei suoi passi che entrava per la porta, disse: Entra pure, moglie di Geroboamo. Perché fingi di essere un'altra persona? Io devo darti cattive notizie.
1Kin	14	7	Va' e di' a Geroboamo: Cosí parla l'Eterno il DIO d'Israele: lo ti ho innalzato di mezzo al popolo e ti ho fatto principe sul mio popolo Israele,
1Kin	14	8	ho strappato il regno dalle mani della casa di Davide e l'ho dato a te, ma tu non sei stato come il mio servo Davide che osservò i miei comandamenti e mi seguí con tutto il suo cuore facendo solamente ciò che era giusto ai miei occhi,
1Kin	14	9	hai fatto peggio di tutti quelli che furono prima di te, perché sei arrivato a farti altri dèi e immagini fuse per provocarmi ad ira, e hai gettato me dietro alle tue spalle.
1Kin	14	10	Per questo ecco io manderò la sventura sulla casa di Geroboamo e sterminerò dalla casa di Geroboamo ogni maschio in Israele, sia schiavo che libero, e spazzerò via interamente la casa di Geroboamo, come si spazza lo sterco finché sia tutto sparito.
1Kin	14	11	Quelli della casa di Geroboamo che moriranno in città saranno divorati dai cani; e quelli che moriranno per i campi saranno divorati dagli uccelli del cielo; poiché l'Eterno ha parlato.
1Kin	14	12	Perciò alzati e va' a casa tua; non appena metterai piede in città, il bambino morrà.
1Kin	14	13	Tutto Israele lo piangerà e gli darà sepoltura. Egli sarà l'unico della casa di Geroboamo ad essere sepolto, perché è il solo nella casa di Geroboamo in cui è stato trovato qualcosa di buono e che piace all'Eterno, il DIO d'Israele.
1Kin	14	14	L'Eterno stabilirà sopra Israele un suo re, che in quel giorno sterminerà la casa di Geroboamo. E che dico? Questo succede già ora.
1Kin	14	15	L'Eterno percuoterà Israele come una canna agitata nell'acqua, sradicherà Israele da questa buona terra che aveva dato ai loro padri e li disperderà oltre il Fiume, perché hanno fatto i loro Ascerim, provocando ad ira l'Eterno.
1Kin	14	16	Egli abbandonerà Israele a causa dei peccati di Geroboamo, perché ha peccato lui e ha fatto peccare Israele".
1Kin	14	17	Poi la moglie di Geroboamo si levò e partí, e giunse a Tirtsah; come arrivò sulla soglia di casa, il fanciullo morí.
1Kin	14	18	Lo seppellirono e tutto Israele lo pianse secondo la parola che l'Eterno aveva detto per mezzo del profeta Ahijah, suo servo.
1Kin	14	19	Il resto delle gesta di Geroboamo, come egli combattè e come regnò, sono scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele.
1Kin	14	20	La durata del regno di Geroboamo fu di, ventidue anni; poi si addormentò con i suoi padri, e al suo posto regnò suo figlio Nadab.
1Kin	14	21	Roboamo, figlio di Salomone regnò in Giuda. Egli aveva ventun anni quando divenne re e regnò diciassette anni a Gerusalemme, nella città che l'Eterno aveva scelto fra tutte le tribú d'Israele per mettervi il suo nome. Sua madre si chiamava Naamah, l'Ammonita.
1Kin	14	22	Quei di Giuda fecero ciò che è male agli occhi dell'Eterno; e con i peccati che commisero provocarono l'Eterno a gelosia piú di quanto avessero fatto i loro padri.
1Kin	14	23	Anch'essi si costruirono alti luoghi, steli e Ascerim su tutte le alte colline e sotto ogni albero verdeggiante.
1Kin	14	24	Inoltre c'erano nel paese uomini che si davano alla prostituzione sacra. Essi praticavano tutte le abominazioni delle nazioni che l'Eterno aveva scacciato davanti ai figli d'Israele.
1Kin	14	25	Nell'anno quinto del re Roboamo, Scishak, re d'Egitto, salí contro Gerusalemme,
1Kin	14	26	e portò via i tesori della casa dell'Eterno e i tesori del palazzo reale; portò via ogni cosa, compresi gli scudi d'oro che Salomone aveva fatto.
1Kin	14	27	Al loro posto il re Roboamo fece fare degli scudi di bronzo e li affidò ai capitani delle guardie che custodivano l'entrata del palazzo reale.
1Kin	14	28	Ogni volta che il re entrava nella casa dell'Eterno, le guardie li riportavano nella sala delle guardie.
1Kin	14	29	ll resto delle azioni di Roboamo e tutto ciò che egli fece non sono forse scritti nel libro delle Cronache dei re di Giuda?
1Kin	14	30	Vi fu guerra continua fra Roboamo e Geroboamo.
1Kin	14	31	Poi Roboamo si addormentò con i suoi padri e fu sepolto con essi nella città di Davide. Sua madre si chiamava Naamah l'Ammonita. Al suo posto regnò suo figlio Abijam.
------------------------1 Re, capitolo 15
1Kin	15	1	Nell'anno diciottesimo del regno di Geroboamo, figlio di Nebat, Abijam iniziò a regnare su Giuda.
1Kin	15	2	Egli regnò tre anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maakah, figlia di Abishalom.
1Kin	15	3	Egli si abbandonò a tutti i peccati che suo padre aveva commesso prima di lui, e il suo cuore non fu interamente consacrato all'Eterno, il suo DIO, come il cuore di Davide suo padre.
1Kin	15	4	Tuttavia per amore di Davide, l'Eterno, il suo DIO, gli lasciò una lampada in Gerusalemme, innalzando suo figlio dopo di lui e rendendo stabile Gerusalemme,
1Kin	15	5	perché Davide aveva fatto ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno e non si era allontanato in nulla da ciò che il Signore gli aveva comandato per tutto il tempo della sua vita, eccetto nel caso di Uriah lo Hitteo.
1Kin	15	6	Fra Roboamo e Geroboamo vi fu guerra finché Roboamo visse.
1Kin	15	7	Il resto delle gesta di Abijam e tutto ciò che egli fece non sono forse scritti nel libro delle Cronache dei re di Giuda? Vi fu guerra fra Abijam e Geroboamo.
1Kin	15	8	Poi Abijam si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide. Al suo posto regnò suo figlio Asa.
1Kin	15	9	Nell'anno ventesimo del regno di Geroboamo, re d'Israele, Asa iniziò a regnare su Giuda.
1Kin	15	10	Egli regnò quarantun anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maakah, figlia di Abishalom.
1Kin	15	11	Asa fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno, come Davide suo padre.
1Kin	15	12	Eliminò dal paese quelli che si davano alla prostituzione sacra e fece sparire tutti gl'idoli che i suoi padri avevano fatto.
1Kin	15	13	Destituí pure dalla dignità di regina sua madre Maakah, perch'essa aveva fatto fare un idolo orribile di Ascerah; Asa abbattè quell'orribile idolo e lo bruciò presso il torrente Kidron.
1Kin	15	14	Gli alti luoghi però non furono eliminati; tuttavia il cuore di Asa rimase interamente consacrato all'Eterno per tutta la sua vita.
1Kin	15	15	Egli fece portare nella casa dell'Eterno le cose che suo padre aveva consacrato e le cose che lui stesso aveva consacrato: argento, oro e vasi.
1Kin	15	16	Ci fu guerra fra Asa e Baasha, re d'Israele, tutto il tempo della loro vita
1Kin	15	17	Baasha, re d'Israele, salí contro Giuda e costruí Ramah, per impedire che alcuno andasse o venisse da Asa, re di Giuda.
1Kin	15	18	Allora Asa prese tutto l'argento e l'oro ch'era rimasto nei tesori della casa dell'Eterno e i tesori del palazzo reale e li consegnò ai suoi servi; il re Asa li mando poi da Ben-Hadad, figlio di Tabrimmon, figlio di Hezion, re di Siria, che abitava a Damasco, per dirgli
1Kin	15	19	Ci sia un'alleanza fra me e te come vi fu fra mio padre e tuo padre. Ecco, io ti mando un dono di argento e d'oro; va' a rompere la tua alleanza con Baasha, re d'Israele; affinché egli si ritiri da me.
1Kin	15	20	Ben-Hadad diede ascolto al re Asa e mandò i capi del suo esercito contro le città d'Israele, ed espugnò Ijon, Dan, Abel-Beth-Maakah e tutta la regione di Kinneroth con tutto il paese di Neftali.
1Kin	15	21	Appena Baasha lo venne a sapere, smise di costruire Ramah e rimase a Tirtsah.
1Kin	15	22	Allora il re Asa convocò tutti quelli di Giuda, nessuno escluso; essi portarono via da Ramah le pietre e il legname che Baasha aveva usato per costruire, e con essi il re Asa edificò Gheba di Beniamino e Mitspah.
1Kin	15	23	Il resto di tutte le gesta di Asa, tutte le sue prodezze, tutto ciò che egli fece e le città che costruí non sono forse scritti nel libro delle Cronache dei re di Giuda? Ma nella sua vecchiaia egli soffrí di male ai piedi.
1Kin	15	24	Quindi si addormentò con i suoi padri e fu sepolto con i suoi padri nella città di Davide suo padre. Al suo posto regnò suo figlio Giosafat.
1Kin	15	25	Nadab, figlio di Geroboamo, iniziò a regnare su Israele il secondo anno di Asa, re di Giuda, e regnò su Israele due anni.
1Kin	15	26	Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno e seguí le vie di suo padre e il peccato nel quale aveva fatto cadere Israele.
1Kin	15	27	Poi Baasha, figlio di Ahijah della casa d'Issacar, congiurò contro di lui e lo uccise a Ghibbethon che apparteneva ai Filistei, mentre Nadab e tutto Israele assediavano Ghibbethon.
1Kin	15	28	Baasha lo uccise l'anno terzo di Asa, re di Giuda, e regnò al suo posto.
1Kin	15	29	Appena divenuto re, egli sterminò tutta la casa di Geroboamo; non lasciò a Geroboamo anima viva, ma la distrusse interamente, secondo la parola che l'Eterno aveva pronunziato per mezzo del suo servo Ahijah lo Scilonita,
1Kin	15	30	a motivo dei peccati di Geroboamo, commessi da lui e fatti commettere a Israele, provocando ad ira l'Eterno, il DIO d'Israele.
1Kin	15	31	Il resto delle gesta di Nadab e tutto ciò che egli fece non sono forse scritti nel libro delle Cronache dei re d'Israele?
1Kin	15	32	Ci fu guerra fra Asa e Baasha, re d'Israele, tutto il tempo della loro vita.
1Kin	15	33	L'anno terzo di Asa, re di Giuda, Baasha, figlio di Ahijah, iniziò a regnare su tutto Israele a Tirtsah; e regnò ventiquattro anni.
1Kin	15	34	Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno e seguí le vie di Geroboamo e il suo peccato che questi aveva fatto commettere a Israele.
------------------------1 Re, capitolo 16
1Kin	16	1	Poi la parola dell'Eterno fu rivolta a Jehu, figlio di Hanani, contro Baasha, dicendo:
1Kin	16	2	Io ti ho innalzato dalla polvere e ti ho fatto principe del mio popolo Israele, tu hai seguito le vie di Geroboamo e fatto peccare il mio popolo Israele, provocandomi ad ira con i suoi peccati;
1Kin	16	3	perciò io spazzerò via Baasha e la sua casa e farò della tua casa ciò che ho fatto alla casa di Geroboamo, figlio di Nebat.
1Kin	16	4	Quelli di Baasha che moriranno in città saranno divorati dai cani; e quelli che moriranno per i campi saranno divorati dagli uccelli del cielo.
1Kin	16	5	Il resto delle gesta di Baasha e le sue prodezze non sono forse scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele?
1Kin	16	6	Quindi Baasha si addormentò con i suoi padri e fu sepolto in Tirtsah. Al suo posto regnò suo figlio Elah.
1Kin	16	7	Inoltre la parola dell'Eterno fu indirizzata per mezzo del profeta Jehu, figlio di Hanani, contro Baasha e contro la sua casa per tutto il male che Baasha aveva fatto agli occhi dell'Eterno, provocandolo ad ira con l'opera delle sue mani, divenendo come la casa di Geroboamo, e anche perché egli l'aveva distrutta.
1Kin	16	8	Nell'anno ventiseiesimo di Asa, re di Giuda, Elah, figlio di Baasha, cominciò a regnare su Israele a Tirtsah, e regnò due anni.
1Kin	16	9	Zimri, suo servo, comandante della metà dei suoi carri, congiurò contro di lui. Mentre egli si trovava a Tirtsah, intento a bere e ad ubriacarsi in casa di Artsa, prefetto del palazzo di Tirtsah,
1Kin	16	10	Zimri entrò, lo colpí e l'uccise, l'anno ventisettesimo di Asa, re di Giuda, e regnò al suo posto.
1Kin	16	11	Quando iniziò a regnare, non appena si sedette sul trono, distrusse tutta la casa di Baasha; non lasciò in vita neppure un maschio tra i suoi parenti prossimi e amici.
1Kin	16	12	Cosí Zimri sterminò tutta la casa di Baasha, secondo la parola dell'Eterno indirizzata contro Baasha per mezzo del profeta Jehu,
1Kin	16	13	a motivo di tutti i peccati di Baasha e dei peccati di Elah suo figlio, che essi avevano commesso e che avevano fatto commettere a Israele, provocando ad ira l'Eterno, il DIO d'Israele, con i loro idoli.
1Kin	16	14	Il resto delle gesta di Elah e tutto ciò che egli fece non sono forse scritti nel libro delle Cronache dei re d'Israele?
1Kin	16	15	Nell'anno ventisettesimo di Asa re di Giuda, Zimri regnò per sette giorni; in Tirtsah. Il popolo era accampato contro Ghibbethon, che apparteneva ai Filistei
1Kin	16	16	Cosí il popolo accampato sentí dire: Zimri ha fatto una congiura e ha pure ucciso il re!. Quello stesso giorno nell'accampamento tutto Israele fece re d'Israele Omri, capo dell'esercito.
1Kin	16	17	Poi Omri con tutto Israele salí da Ghibbethon e assediò Tirtsah.
1Kin	16	18	Quando Zimri vide che la città era presa, si ritirò nella fortezza del palazzo reale, diede fuoco al palazzo reale sopra di lui e cosí morí,
1Kin	16	19	a motivo dei peccati che aveva commesso, facendo ciò che è male agli occhi dell'Eterno, seguendo la via di Geroboamo e compiendo il peccato che questi aveva commesso, inducendo Israele a peccare.
1Kin	16	20	Il resto delle gesta di Zimri e la congiura da lui ordita non sono forse scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele?
1Kin	16	21	Allora il popolo d'Israele si divise in due parti; metà del popolo seguiva Tibni, figlio di Ghinath, per farlo re; l'altra metà seguiva Omri.
1Kin	16	22	Ma il popolo che seguiva Omri prevalse sul popolo che seguiva Tibni, figlio di Ghinath. Tibni morí e regnò Omri.
1Kin	16	23	Nell'anno trentunesimo di Asa, re di Giuda, Omri iniziò a regnare su Israele e regnò dodici anni. Per sei anni regnò in Tirtsah,
1Kin	16	24	poi comprò da Scemer il monte di Samaria per due talenti d'argento; costruí sul monte una città e chiamò la città che vi costruí Samaria dal nome di Scemer, padrone del monte.
1Kin	16	25	Omri fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno e si comportò peggio di tutti i suoi predecessori;
1Kin	16	26	seguí in tutto la via di Geroboamo, figlio di Nebat, e i peccati che Geroboamo aveva fatto commettere a Israele, provocando ad ira l'Eterno, il DIO d'Israele, con i suoi idoli.
1Kin	16	27	Il resto delle gesta compiute da Omri e le prodezze da lui fatte non sono forse scritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele?
1Kin	16	28	Poi Omri si addormentò con i suoi padri e fu sepolto in Samaria. Al suo posto regnò suo figlio Achab.
1Kin	16	29	Achab, figlio di Omri, iniziò a regnare su Israele l'anno trentottesimo di Asa, re di Giuda; e Achab, figlio di Omri, regnò in Samaria su Israele per ventidue anni.
1Kin	16	30	Achab, figlio di Omri, fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno piú di tutti quelli che lo avevano preceduto.
1Kin	16	31	Inoltre, come se fosse stata per lui un'inezia il seguire i peccati di Geroboamo figlio di Nebat, prese in moglie Jezebel, figlia di Ethbaal, re dei Sidoni, e andò a servire Baal e a prostrarsi davanti a lui.
1Kin	16	32	Eresse poi un'altare a Baal nel tempio di Baal, che aveva costruito in Samaria.
1Kin	16	33	Achab fece anche un'Ascerah. Achab provocò ad ira l'Eterno, il DIO d'Israele, piú di tutti i re d'Israele che l'avevano preceduto.
1Kin	16	34	Nei suoi giorni, Hiel di Bethel ricostruí Gerico; ne gettò le fondamenta su Abiram, suo primogenito, e ne rizzò le porte su Segub, il piú giovane dei suoi figli, secondo la parola che l'Eterno aveva pronunciato per mezzo di Giosuè, figlio di Nun.
------------------------1 Re, capitolo 17
1Kin	17	1	Elia, il Tishbita, uno degli abitanti di Galaad disse ad Achab: Com'è vero che vive l'Eterno, il DIO d'Israele, alla cui presenza io sto, non ci sarà né rugiada né pioggia in questi anni, se non alla mia parola.
1Kin	17	2	Poi la parola dell'Eterno gli fu indirizzata, dicendo:
1Kin	17	3	Vattene da qui, volgiti verso oriente e nasconditi presso il torrente Kerith, che si trova a est del Giordano.
1Kin	17	4	Tu berrai al torrente e io ho comandato ai corvi che ti diano da mangiare là.
1Kin	17	5	Così egli partí e fece secondo la parola dell'Eterno: andò e si stabilí presso il torrente Kerith, che si trova a est del Giordano.
1Kin	17	6	I corvi gli portavano pane e carne al mattino e pane e carne alla sera, e beveva al torrente.
1Kin	17	7	Dopo un po' di tempo il torrente si secco, perchè non veniva pioggia sul paese.
1Kin	17	8	Allora la parola dell'Eterno gli fu indirizzata dicendo:
1Kin	17	9	Lèvati e va' a stabilirti a Sarepta dei Sidoni, perché là ho ordinato a una vedova di provvederti da mangiare.
1Kin	17	10	Egli dunque si levò e andò a Sarepta; come giunse alla porta della città, ecco lí una vedova che raccoglieva legna. Egli la chiamò e le disse: Va' a prendermi un po' di acqua in un vaso perché possa bere.
1Kin	17	11	Mentre essa andava a prenderla la chiamò e disse: Portami anche un pezzo di pane.
1Kin	17	12	Ella rispose: Com'è vero che vive l'Eterno, il tuo DIO pane non ne ho, ma solo una manciata di farina in un vaso e un po' di olio in un orcio; ed ora sto raccogliendo due pezzi di legna, per andare a prepararla per me e per mio figlio; la mangeremo e poi moriremo.
1Kin	17	13	Elia le disse: Non temere; va' e fa' come hai detto, ma fanne prima una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne farai per te e per tuo figlio.
1Kin	17	14	Poiché cosí dice l'Eterno, il DIO d'Israele: il vaso della farina non si esaurirà e l'orcio dell'olio non diminuirà, fino al giorno che l'Eterno manderà la pioggia sulla terra".
1Kin	17	15	Cosí ella andò e fece secondo la parola di Elia; e mangiarono lei, Elia e la sua famiglia per parecchio tempo.
1Kin	17	16	Il vaso della farina non si esaurí e l'orcio dell'olio non calò, secondo la parola che l'Eterno aveva pronunciato per mezzo di Elia.
1Kin	17	17	In seguito a queste cose, il figlio della donna che era la padrona di casa si ammalò; la sua malattia fu cosí grave, che non gli rimase piú soffio di vita.
1Kin	17	18	Ella allora disse ad Elia: Che ho io da far con te o uomo di DIO? Sei forse venuto da me per farmi ricordare il mio peccato e per uccidermi il figlio?.
1Kin	17	19	Egli le rispose: Dammi tuo figlio. Cosí lo prese dal suo seno, lo portò nella stanza di sopra e lo coricò sul suo letto.
1Kin	17	20	Poi invocò l'Eterno e disse O Eterno, DIO mio, hai forse colpito di sventura anche questa vedova, che mi ospita, facendole morire il figlio?.
1Kin	17	21	Si distese quindi tre volte sul fanciullo e invocò l'Eterno, dicendo: O Eterno DIO mio, ti prego, fa' che l'anima di questo fanciullo ritorni in lui.
1Kin	17	22	L'Eterno esaudí la voce di Elia: l'anima del fanciullo ritornò in lui ed egli riprese vita.
1Kin	17	23	Allora Elia prese il fanciullo, Io porto giú dalla stanza di sopra in casa e lo diede a sua madre dicendole: Guarda, tuo figlio è vivo!.
1Kin	17	24	Allora la donna disse ad Elia: Ora riconosco che tu, sei un uomo di DIO e che la parola dell'Eterno sulla tua bocca è verità.
------------------------1 Re, capitolo 18
1Kin	18	1	Molto tempo dopo, durante il terzo anno, la parola dell'Eterno fu indirizzata ad Elia, dicendo: Va' presentati ad Achab e io manderò la pioggia sul paese.
1Kin	18	2	Elia andò a presentarsi ad Achab. Ora in Samaria c'era una grande carestia
1Kin	18	3	Achab mandò a chiamare Abdia che era il suo maggiordomo. (Abdia temeva grandemente l'Eterno;
1Kin	18	4	così, quando Jezebel sterminava i profeti dell'Eterno, Abdia prese cento profeti e li nascose cinquanta in una caverna e provvide loro pane e acqua).
1Kin	18	5	Achab disse ad Abdia: Va' attraverso il paese verso tutte le sorgenti e tutti i corsi d'acqua; forse troveremo erba sufficiente per poter conservare in vita i cavalli e i muli e non dovremo uccidere nessuno dei nostri animali.
1Kin	18	6	Così si divisero il paese da percorrere Achab se ne andò da solo da una parte e Abdia da solo da un'altra parte.
1Kin	18	7	Mentre Abdia era in viaggio, ecco venirgli incontro Elia; Abdia lo riconobbe e si prostrò con la faccia a terra, dicendo: Sei tu il mio signore Elia?.
1Kin	18	8	Gli rispose: Sono io; va' a dire al tuo signore: C'è qui Elia.
1Kin	18	9	Ma Abdia rispose: Che peccato ho fatto perché tu consegni il tuo servo nelle mani di Achab per farmi morire?
1Kin	18	10	Com'è vero che l'Eterno, il tuo DIO, vive, non c'è nazione e regno in cui il mio signore non abbia mandato a cercarti; e quando dicevano: Non è qui, facevo giurare il regno e la nazione che non avevano potuto trovarti.
1Kin	18	11	E ora tu dici: Va' a dire al tuo signore: C'è qui Elia!.
1Kin	18	12	Ma avverrà che, appena mi sarò allontanato da te, lo Spirito dell'Eterno ti trasporterà in un luogo a me sconosciuto; cosí io andrò a riferirlo ad Achab, ed egli, non trovandoti, mi ucciderà. Eppure il tuo servo teme l'Eterno fin dalla sua giovinezza!
1Kin	18	13	Non hanno riferito al mio signore ciò che io feci quando Jezebel uccideva i profeti dell'Eterno? Come io nascosi cento di quei profeti dell'Eterno, cinquanta in una caverna e cinquanta in un'altra e provvidi loro pane e acqua?
1Kin	18	14	E ora tu dici: Va' a dire al tuo signore: C'è qui Elia!. Ma egli mi ucciderà.
1Kin	18	15	Allora Elia rispose: Com'è vero che vive l'Eterno degli eserciti alla cui presenza io sto, oggi mi presenterò ad Achab.
1Kin	18	16	Abdia dunque andò a trovare Achab e gli riferí la cosa; e Achab andò incontro ad Elia.
1Kin	18	17	Con appena Achab vide Elia, gli disse: Sei proprio tu che metti sossopra Israele?.
1Kin	18	18	Elia rispose: Non sono io che metto sossopra Israele, ma tu e la casa di tuo padre, perché avete abbandonato i comandamenti dell'Eterno e tu sei andato dietro ai Baal.
1Kin	18	19	Perciò ora manda a chiamare tutto Israele presso di me sul monte Karmel, insieme ai quattrocentocinquanta profeti di Baal e ai quattrocento profeti di Ascerah che mangiano alla mensa di Jezebel.
1Kin	18	20	Cosí Achab mandò a chiamare tutti i figli d'Israele e radunò i profeti sul monte Karmel.
1Kin	18	21	Allora Elia si avvicinò a tutto il popolo e disse: Fino a quando tentennerete fra due opinioni? Se l'Eterno è DIO, seguitelo; ma se invece lo è Baal, seguite lui. Il popolo non rispose parola.
1Kin	18	22	Allora Elia disse al popolo: Sono rimasto io solo dei profeti dell'Eterno, mentre i profeti di Baal sono in quattrocentocinquanta.
1Kin	18	23	Ci siano dunque dati due torelli; essi scelgano un torello per loro lo facciano a pezzi e lo mettano sulla legna senza appiccarvi il fuoco; io preparerò l'altro torello e lo metterò sulla legna senza appiccarvi il fuoco.
1Kin	18	24	Voi invocherete quindi il nome del vostro dio e io invocherò il nome dell'Eterno; il dio che risponderà mediante il fuoco è DIO. Tutto il popolo rispose e disse: Ben detto!.
1Kin	18	25	Allora Elia disse ai profeti di Baal: Sceglietevi un torello e preparatelo per primi, perché siete i piú numerosi; poi invocate il vostro dio, ma senza appiccare il fuoco.
1Kin	18	26	Cosí essi presero il torello che fu dato loro e lo prepararono; poi invocarono il nome di Baal dal mattino fino a mezzogiorno, dicendo: O Baal, rispondici!. Ma non si udí alcuna voce e nessuno rispose; intanto essi saltavano intorno all'altare che avevano fatto.
1Kin	18	27	A mezzogiorno Elia incominciò a beffarsi di loro e a dire: Gridate piú forte perché egli è dio; forse sta meditando o è indaffarato o è in viaggio, o magari si è addormentato e dev'essere svegliato.
1Kin	18	28	Cosí essi si misero a gridare piú forte e a farsi incisioni con spade e lance secondo le loro usanze finché grondavano sangue.
1Kin	18	29	Passato mezzogiorno, essi profetizzarono fino al tempo di offrire l'oblazione; ma non si udí alcuna voce nessuno rispose e nessuno diede loro retta.
1Kin	18	30	Allora Ella disse a tutto il popolo: Avvicinatevi a me!. Cosí tutto il popolo si avvicinò a lui, ed egli restaurò l'altare dell'Eterno che era stato demolito.
1Kin	18	31	Poi Elia prese dodici pietre, secondo il numero delle tribú dei figli di Giacobbe al quale l'Eterno aveva detto: Il tuo nome sarà Israele.
1Kin	18	32	Con le pietre edificò un altare al nome dell'Eterno e fece intorno all'altare un fosso della capacità di due misure di grano.
1Kin	18	33	Poi vi sistemò la legna, fece a pezzi il torello e lo pose sopra la legna. E disse: Riempite quattro brocche d'acqua e versatela sull'olocausto e sulla legna.
1Kin	18	34	Di nuovo disse: Fatelo una seconda volta. Ed essi lo fecero una seconda volta. Egli disse ancora: Fatelo per la terza volta. Ed essi lo fecero per la terza volta.
1Kin	18	35	L'acqua scorreva attorno all'altare ed egli riempí d'acqua anche il fosso.
1Kin	18	36	All'ora in cui si offriva l'oblazione, il profeta Elia si avvicinò e disse: O Eterno DIO di Abrahamo d'Isacco e d'Israele, fa' che oggi si sappia che tu sei DIO in Israele, che io sono tuo servo e che ho fatto tutte queste cose per tuo comando.
1Kin	18	37	Rispondimi, o Eterno, rispondimi, affinché questo popolo riconosca che tu, o Eterno, sei DIO, e che hai fatto ritornare i loro cuori a te.
1Kin	18	38	Allora cadde il fuoco dell'Eterno e consumò l'olocausto, la legna, le pietre e la polvere, e prosciugò l'acqua che era nel fosso.
1Kin	18	39	A tale vista, tutto il popolo si gettò con la faccia a terra e disse: L'Eterno è DIO! L'Eterno è DIO!.
1Kin	18	40	Quindi Elia disse loro: Prendete i profeti di Baal; non lasciatene scappare neppure uno!. Cosí essi li presero ed Elia li fece scendere al torrente Kishon, dove li scannò.
1Kin	18	41	Poi Elia disse ad Achab: Risali, mangia e bevi, perché si ode già il rumore di grande pioggia.
1Kin	18	42	Cosí Achab risalí per mangiare e bere; ma Elia salí in vetta al Karmel si piegò fino a terra e si mise la faccia tra le ginocchia,
1Kin	18	43	e disse al suo servo: Ora sali e guarda dalla parte del mare!. Egli salí, guardò e disse: Non c'è niente. Elia gli disse: Ritorna a vedere, per sette volte.
1Kin	18	44	La settima volta, il servo disse: C'è una nuvoletta grossa come la palma di una mano, che sale dal mare. Allora Elia disse: Sali e di' ad Achab: Attacca i cavalli al carro e scendi prima che la pioggia ti sorprenda.
1Kin	18	45	In breve tempo il cielo si oscurò a motivo delle nuvole e del vento e cadde una grande pioggia. Cosí Achab salí sul carro e andò a Jezreel
1Kin	18	46	La mano dell'Eterno fu sopra Elia, che si cinse i lombi e corse davanti ad Achab fino all'ingresso di Jezreel.
------------------------1 Re, capitolo 19
1Kin	19	1	Achab riferí a Jezebel tutto ciò che Elia aveva fatto e come aveva ucciso con la spada tutti i profeti.
1Kin	19	2	Allora Jezebel inviò un messaggero a Elia per dirgli: Gli dèi mi facciano cosí e anche peggio, se domani a quest'ora non avrò fatto di te come uno di loro.
1Kin	19	3	Quando sentí questo, Elia si levò e se ne andò per mettersi in salvo. Giunse a Beer-Sceba, che appartiene a Giuda, e vi lasciò il suo servo.
1Kin	19	4	Egli invece si inoltrò nel deserto una giornata di cammino, andò a sedersi sotto una ginestra e chiese di poter morire dicendo: Ora basta, o Eterno! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri.
1Kin	19	5	Poi si coricò e si addormentò sotto la ginestra; ma ecco un angelo lo toccò e gli disse: Alzati e mangia.
1Kin	19	6	Egli guardò e vide vicino al suo capo una focaccia cotta su delle pietre calde e una brocca d'acqua. Egli mangiò e bevve poi tornò a coricarsi.
1Kin	19	7	L'angelo dell'Eterno tornò una seconda volta, lo toccò e disse: Alzati e mangia, poiché il cammino è troppo lungo per te.
1Kin	19	8	Egli si alzò, mangiò e bevve, poi, nella forza datagli da quel cibo, camminò quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l'Horeb.
1Kin	19	9	Là entrò in una caverna e vi passò la notte. Ed ecco, la parola dell'Eterno gli fu rivolta e gli disse: Che fai qui, Elia?.
1Kin	19	10	Egli rispose: Sono stato mosso da una grande gelosia per l'Eterno, il DIO degli eserciti, perché i figli d'Israele hanno abbandonato il tuo patto, hanno demolito i tuoi altari e hanno ucciso con la spada i tuoi profeti. Sono rimasto io solo ed essi cercano di togliermi la vita.
1Kin	19	11	DIO gli disse: Esci e fermati sul monte davanti all'Eterno. Ed ecco, passava l'Eterno. Un vento forte e impetuoso squarciava i monti e spezzava le rocce davanti all'Eterno, ma l'Eterno non era nel vento. Dopo il vento un terremoto, ma l'Eterno non era nel terremoto.
1Kin	19	12	Dopo il terremoto un fuoco ma l'Eterno non era nel fuoco. Dopo il fuoco una voce, come un dolce sussurro.
1Kin	19	13	Come udí questo, Elia si coperse la faccia col mantello, uscí e si fermò all'ingresso della caverna; ed ecco una voce che gli diceva: Che fai qui Elia?.
1Kin	19	14	Egli rispose: Sono stato mosso da una grande gelosia per l'Eterno, per il DIO degli eserciti, perché i figli d'Israele hanno abbandonato il tuo patto, hanno demolito i tuoi altari e hanno ucciso con la spada i tuoi profeti. Sono rimasto io solo ed essi cercano di togliermi la vita
1Kin	19	15	L'Eterno gli disse: Va', rifa' la strada del ritorno fino al deserto di Damasco; giunto là, ungerai Hazael come re di Siria.
1Kin	19	16	Ungerai pure Jehu, figlio di Nimsci, come re d'Israele; ungerai quindi Eliseo, figlio di Shafat di Abel-Meholah, come profeta al tuo posto.
1Kin	19	17	Cosí chiunque scamperà dalla spada di Hazael, sarà ucciso da Jehu; e chiunque scamperà dalla spada di Jehu, sarà ucciso da Eliseo.
1Kin	19	18	Ma ho lasciato in Israele un residuo di settemila uomini, tutti che non hanno piegato le loro ginocchia davanti a Baal e che non l'hanno baciato con la loro bocca.
1Kin	19	19	Elia partí di là e trovò Eliseo figlio di Shafat mentre arava con dodici paia di buoi davanti a sé ed egli stesso si trovava con il dodicesimo paio. Elia gli passò vicino e gli gettò addosso il suo mantello.
1Kin	19	20	Allora Eliseo lasciò i buoi e corse dietro a Elia e disse: Ti prego, lasciami andare a baciare mio padre e mia madre. poi ti seguirò. Elia gli rispose: Va' e torna, perché che ti ho fatto?.
1Kin	19	21	Allontanatosi da lui. Eliseo prese un paio di buoi e li offrí in sacrificio; con gli attrezzi dei buoi ne fece cuocere la carne e la diede alla gente, che la mangiò. Poi si levò seguí Elia e si mise al suo servizio.
------------------------1 Re, capitolo 20
1Kin	20	1	Ben-Hadad re di Siria, radunò tutto il suo esercito; con lui c'erano trentadue re con cavalli e carri; poi salí, cinse d'assedio Samaria e l'attaccò.
1Kin	20	2	Inviò quindi messaggeri in città ad Achab, re d'Israele per dirgli:
1Kin	20	3	Cosí dice Ben-Hadad: Il tuo argento ed il tuo oro sono miei anche le tue mogli e i tuoi migliori figli sono miei.
1Kin	20	4	Il re d'Israele rispose: E' come tu dici, o re mio signore; io e tutto ciò che ho siamo tuoi.
1Kin	20	5	I messaggeri tornarono di nuovo e dissero: Cosí parla Ben-Hadad: Io ti ho mandato a dire che mi devi dare il tuo argento e il tuo oro, le tue mogli e i tuoi figli;
1Kin	20	6	ma domani, a quest'ora manderò da te i miei servi, che frugheranno la tua casa e le case dei tuoi servi; essi metteranno le mani su tutto ciò che hai di piú caro e lo porteranno via".
1Kin	20	7	Allora il re d'Israele chiamò tutti gli anziani del paese e disse: Guardate, vi prego, e vedete come quest'uomo cerca la nostra rovina, perché mi ha mandato a chiedere le mie mogli e i miei figli il mio argento e il mio oro, e io non gli ho rifiutato nulla.
1Kin	20	8	Tutti gli anziani e tutto il popolo gli dissero: Non dargli ascolto e non acconsentire.
1Kin	20	9	Achab rispose quindi ai messaggeri di Ben-Hadad: Dite al re, mio signore: Tutto ciò che hai richiesto al tuo servo la prima volta lo farò, ma questo non lo posso fare. Cosí i messaggeri andarono a riferire la risposta a Ben-Hadad.
1Kin	20	10	Allora Ben-Hadad mandò a dire ad Achab: Gli dèi mi facciano cosí e anche peggio, se la polvere di Samaria basterà a riempire il pugno di tutta la gente che mi segue!.
1Kin	20	11	Il re d'Israele rispose: Ditegli: Chi indossa l'armatura non si glori come chi la depone.
1Kin	20	12	Quando Ben-Hadad ricevette questa risposta, egli si trovava assieme ai re a bere sotto le tende, e disse ai suoi servi: Preparatevi ad attaccare!. Cosí essi si prepararono ad attaccare la città.
1Kin	20	13	Ma ecco un profeta si avvicinò ad Achab, re d'Israele, e disse: Cosí dice l'Eterno: Vedi tutta questa grande moltitudine? Ecco, oggi stesso io la darò nelle tue mani e tu saprai che io sono l'Eterno.
1Kin	20	14	Achab disse: Per mezzo di chi?. Quegli rispose: Cosí dice l'Eterno: Per mezzo dei giovani al servizio dei capi delle province. Achab riprese: Chi comincerà la battaglia?. Il profeta rispose: Tu.
1Kin	20	15	Allora Achab passò in rassegna i giovani che erano al servizio dei capi delle province, ed erano duecentotrentadue. Dopo di loro passò in rassegna tutto il popolo, tutti i figli d'Israele, ed erano settemila.
1Kin	20	16	A mezzogiorno fecero una sortita, mentre Ben-Hadad stava a bere e ad ubriacarsi sotto le tende assieme ai trentadue re, venuti in suo aiuto.
1Kin	20	17	I giovani al servizio dei capi delle province uscirono per primi. Ben-Hadad mandò a vedere, e gli fu riferito, dicendo: Da Samaria sono usciti alcuni uomini.
1Kin	20	18	Il re disse: Se sono usciti con intenzioni pacifiche, catturateli vivi; se sono usciti per combattere, catturateli ugualmente vivi.
1Kin	20	19	Cosí i giovani al servizio dei capi delle province uscirono dalla città assieme all'esercito che li seguiva,
1Kin	20	20	e ciascuno di loro uccise il suo uomo. Cosí i Siri si diedero alla fuga e gl'Israeliti li inseguirono, e Ben-Hadad, re di Siria, fuggí a cavallo con alcuni cavalieri.
1Kin	20	21	Il re d'Israele uscí anch'egli, mise in rotta cavalli e carri ed inflisse ai Siri una grande sconfitta.
1Kin	20	22	Allora il profeta si avvicinò al re d'Israele e gli disse: Va', rafforzati e considera bene quel che devi fare, perché fra un anno il re di Siria salirà contro di te.
1Kin	20	23	I servi del re di Siria gli dissero: Il loro DIO è un DIO delle montagne: per questo sono stati piú forti di noi, ma se diamo loro battaglia in pianura, saremo certamente noi i piú forti.
1Kin	20	24	Perciò fa' cosí: rimuovi tutti i re dalla loro posizione di comando e metti al posto loro dei capitani.
1Kin	20	25	Metti insieme un esercito pari a quello che hai perso, con altrettanti cavalli e altrettanti carri; poi daremo loro battaglia in pianura e noi saremo certamente piú forti di loro. Egli accettò il loro consiglio e fece cosí.
1Kin	20	26	L'anno seguente Ben-Hadad passò in rassegna i Siri e salí verso Afek per combattere con Israele.
1Kin	20	27	Anche i figli d'Israele furono chiamati a raccolta e provvisti di viveri mossero quindi contro i Siri e si accamparono di fronte a loro; sembravano due piccoli greggi di capre, mentre i Siri inondavano il paese.
1Kin	20	28	Allora un uomo di DIO si avvicinò al re d'Israele e gli disse: Cosí dice l'Eterno: Poiché i Siri hanno detto: L'Eterno è DIO delle montagne e non è DIO delle valli, io darò nelle tue mani tutta questa grande moltitudine; e voi conoscerete che io sono l'Eterno.
1Kin	20	29	Per sette giorni stettero accampati gli uni di fronte agli altri, ma al settimo giorno si attaccò battaglia, e i figli d'Israele uccisero in un sol giorno centomila fanti siriani.
1Kin	20	30	I superstiti fuggirono nella città di Afek, dove le mura caddero su ventisettemila superstiti. Anche Ben-Hadad fuggí e andò nella città a nascondersi in una stanza interna.
1Kin	20	31	I suoi servi gli dissero: Ecco, abbiamo sentito dire che i re della casa d'Israele sono re clementi; mettiamoci quindi dei sacchi attorno ai fianchi e delle corde al collo e usciamo incontro al re d'Israele; forse egli ti lascerà in vita.
1Kin	20	32	Così essi si misero dei sacchi intorno ai fianchi e delle corde al collo, andarono dal re d'Israele e dissero: Il tuo servo Ben-Hadad dice: Ti prego, lasciami in vita. Achab rispose: E' ancora vivo? Egli è mio fratello.
1Kin	20	33	Quegli uomini presero questo come segno di buon auspicio e si affrettarono a chiederne la conferma, dicendo: Ben-Hadad è dunque tuo fratello!. Egli rispose: Andate a prenderlo. Cosí Ben-Hadad si recò da Achab, che lo fece salire sul suo carro.
1Kin	20	34	Allora Ben-Hadad, gli disse: Io restituirò le città che mio padre tolse a tuo padre; e tu potrai stabilire mercati in Damasco, come mio padre aveva fatto in Samaria. Achab disse: A questo patto ti lascerò andare; cosí Achab fece un patto con lui e lo lasciò andare.
1Kin	20	35	Allora uno dei figli dei profeti disse al suo compagno per ordine dell'Eterno: Colpiscimi!. Ma questi si rifiutò di colpirlo.
1Kin	20	36	Allora il primo gli disse: Poiché non hai ubbidito alla voce dell'Eterno, ecco che appena ti sarai allontanato da me, un leone ti ucciderà. Cosí, non appena si fu allontanato da lui, un leone lo incontrò e lo uccise.
1Kin	20	37	Poi il profeta trovò un altro uomo e gli disse: Colpiscimi!. Questi lo percosse e lo ferí.
1Kin	20	38	Allora il profeta andò ad aspettare il re sulla strada, camuffandosi con una benda sugli occhi.
1Kin	20	39	Come il re passava, gli gridò e disse: Il tuo servo era entrato in mezzo alla battaglia, quand'ecco uno si trasse in disparte e mi condusse un uomo, dicendomi: Custodisci quest'uomo; se mai venisse a mancare, la tua vita pagherà per la sua, oppure pagherai un talento d'argento.
1Kin	20	40	Mentre il tuo servo era occupato qua e là, quel tale scomparve. Il re d'Israele gli disse: Ecco la tua sentenza; l'hai pronunciata tu stesso.
1Kin	20	41	Egli allora si tolse in fretta la benda dagli occhi e il re d'Israele si rese conto che era uno dei profeti.
1Kin	20	42	Il profeta quindi disse al re: Cosí dice l'Eterno: Poiché ti sei lasciato sfuggir di mano l'uomo che io avevo votato allo sterminio, la tua vita pagherà per la sua e il tuo popolo per il suo popolo.
1Kin	20	43	Cosí il re d'Israele tornò a casa sua triste e adirato e si recò a Samaria.
------------------------1 Re, capitolo 21
1Kin	21	1	Dopo queste cose avvenne che Naboth di Jezreel aveva in Jezreel una vigna vicina al palazzo di Achab re di Samaria.
1Kin	21	2	Cosí Achab parlò a Naboth e gli disse: Dammi la tua vigna per farne un orto, perché si trova vicina alla mia casa. In cambio ti darò una vigna migliore o, se preferisci, ti darò l'equivalente in denaro.
1Kin	21	3	Ma Naboth rispose ad Achab: Mi guardi l'Eterno dal cederti l'eredità dei miei padri"!.
1Kin	21	4	Perciò Achab tornò a casa sua triste e adirato per la risposta che Naboth di Jezreel gli aveva dato: Non ti cederò l'eredità dei miei padri!. Si gettò sul suo letto, volse la faccia da un lato e non volle prendere cibo.
1Kin	21	5	Allora Jezebel, sua moglie, venne da lui e gli disse: Perché hai lo spirito cosí contristato e non mangi?.
1Kin	21	6	Egli le rispose: Perché ho parlato a Naboth di Jezreel e gli ho detto: Cedimi la tua vigna per denaro o, se preferisci, ti darò un'altra vigna in cambio. Ma egli mi ha risposto: Non ti cederò la mia vigna!.
1Kin	21	7	Allora sua moglie Jezebel gli disse: Non sei tu che regni ora sopra Israele? Alzati, prendi cibo e il tuo cuore si rallegri; la vigna di Naboth di Jezreel te la farò avere io.
1Kin	21	8	Cosí ella scrisse alcune lettere a nome di Achab, le sigillò col suo sigillo e le mandò agli anziani ed ai notabili che abitavano nella stessa città con Naboth.
1Kin	21	9	Nelle lettere scrisse cosí: Bandite un digiuno e fate sedere Naboth in prima fila davanti al popolo;
1Kin	21	10	ponetegli di fronte due scellerati che depongano contro di lui, dicendo: Tu hai bestemmiato DIO e il re; poi conducetelo fuori, lapidatelo e così muoia.
1Kin	21	11	La gente della città di Naboth, gli anziani e i notabili che abitavano nella sua città fecero come Jezebel aveva mandato loro a dire, come era scritto nelle lettere che ella aveva loro inviato.
1Kin	21	12	Bandirono il digiuno e fecero sedere Naboth davanti al popolo.
1Kin	21	13	Poi vennero due scellerati che si sedettero di fronte a lui; e questi scellerati deposero contro Naboth davanti al popolo dicendo: Naboth ha maledetto DIO e il re. Quindi lo condussero fuori della città e lo lapidarono con pietre; cosí egli morì.
1Kin	21	14	Poi mandarono a dire a Jezebel: Naboth è stato lapidato ed è morto.
1Kin	21	15	Quando Jezebel venne a sapere che Naboth era stato lapidato ed era morto, disse ad Achab: Lèvati e prendi possesso della vigna di Naboth di Jezreel, che egli rifiutò di darti per denaro, perché Naboth non vive piú ma è morto.
1Kin	21	16	Come Achab udí che Naboth era morto, si levò e scese a prendere possesso della vigna di Naboth di Jezreel.
1Kin	21	17	Allora la parola dell'Eterno fu rivolta ad Elia, il Tishbita, in questi termini, dicendo:
1Kin	21	18	Lèvati e scendi incontro ad Achab, re d'Israele, che sta in Samaria; ecco, egli è nella vigna di Naboth, dove è sceso a prenderne possesso.
1Kin	21	19	Gli parlerai in questo modo: Cosí dice l'Eterno: Prima hai ucciso un uomo e poi ne hai usurpato la proprietà. Quindi gli dirai: Cosí dice l'Eterno: Nel medesimo luogo dove i cani hanno leccato il sangue di Naboth, i cani leccheranno anche il tuo stesso sangue".
1Kin	21	20	Achab disse ad Elia: Mi hai dunque trovato, o mio nemico?. Elia rispose: Sí, ti ho trovato, perché ti sei venduto per fare ciò che è male agli occhi dell'Eterno.
1Kin	21	21	Ecco, io farò venire su di te la sventura, spazzerò via i tuoi discendenti e sterminerò della casa di Achab ogni maschio, schiavo o libero in Israele.
1Kin	21	22	Renderò la tua casa come la casa di Geroboamo, figlio di Nebat, e come la casa di Baasha, figlio d'Ahijah, perché tu mi hai provocato ad ira e hai fatto peccare Israele.
1Kin	21	23	Anche riguardo a Jezebel l'Eterno parla e dice: I cani divoreranno Jezebel sotto le mura di Jezreel.
1Kin	21	24	Quelli di Achab che moriranno in città saranno divorati dai cani, quelli invece che moriranno nei campi saranno divorati dagli uccelli del cielo.
1Kin	21	25	In verità non ci fu mai alcuno che si vendette a fare ciò che è male agli occhi dell'Eterno come Achab, perché era sospinto da sua moglie Jezebel.
1Kin	21	26	Egli si comportò in modo abominevole, andando dietro agli idoli, come avevano fatto gli Amorei che l'Eterno aveva scacciato davanti ai figli d'Israele.
1Kin	21	27	Quando Achab udí queste parole, si stracciò le vesti, si coperse il corpo con un sacco e digiunò; si coricava avvolto nel sacco e camminava dimesso.
1Kin	21	28	Allora la parola dell'Eterno fu rivolta ad Elia, il Tishbita, dicendo:
1Kin	21	29	Hai visto come Achab si è umiliato davanti a me? Poiché si è umiliato davanti a me, io non farò venire la sciagura mentre egli è in vita; ma manderò la sciagura sulla sua casa, durante la vita di suo figlio.
------------------------1 Re, capitolo 22
1Kin	22	1	Trascorsero tre anni senza guerra, tra la Siria e Israele.
1Kin	22	2	Ma il terzo anno Giosafat, re di Giuda, scese a trovare il re d'Israele.
1Kin	22	3	Ora il re d'Israele aveva detto ai suoi servi: Non sapete voi che Ramoth di Galaad è nostra e noi ce ne stiamo tranquilli, senza riprenderla dalle mani del re di Siria?
1Kin	22	4	Disse quindi a Giosafat: Verresti a combattere con me a Ramoth di Galaad?. Giosafat rispose al re d'Israele Conta su di me come su te stesso, sulla mia gente come sulla tua gente, sui miei cavalli come sui tuoi cavalli.
1Kin	22	5	Giosafat disse ancora al re d'Israele: Ti prego, consulta oggi stesso la parola dell'Eterno.
1Kin	22	6	Allora il re d'Israele convocò i profeti, in numero di circa quattrocento, e disse loro: Devo andare a combattere contro Ramoth di Galaad, oppure devo rinunciarvi?. Quelli risposero: Va'pure, perché il Signore la darà nelle mani del re.
1Kin	22	7	Ma Giosafat disse: Non c'è qui un altro profeta dell'Eterno? che possiamo consultare?.
1Kin	22	8	Il re d'Israele rispose a Giosafat: C'è ancora un uomo, Mikaiah, figlio di Imlah, per mezzo del quale si potrebbe consultare l'Eterno; io però lo odio perché non profetizza mai nulla di buono nei miei confronti ma soltanto del male. Giosafat rispose: Il re non parli cosí!.
1Kin	22	9	Allora il re d'Israele chiamò un eunuco e gli disse: Fa' venire subito Mikaiah, figlio di Imlah.
1Kin	22	10	Or il re d'Israele e Giosafat, re di Giuda, sedevano ciascuno sul suo trono vestiti dei loro abiti reali, nell'aia che si trova all'ingresso della porta di Samaria; e tutti i profeti profetizzavano davanti a loro.
1Kin	22	11	Sedekia, figlio di Kenaanah, che si era fatto delle corna di ferro, disse: Cosí dice l'Eterno: Con queste corna trafiggerai i Siri fino a distruggerli completamente.
1Kin	22	12	Tutti i profeti profetizzavano allo stesso modo, dicendo: Sali contro Ramoth di Galaad e riuscirai, perché l'Eterno la darà nelle mani del re.
1Kin	22	13	Il messaggero che era andato a chiamare Mikaiah gli parlò cosí e disse: Ecco, le parole dei profeti sono concordi nel dichiarare cose buone al re; ti prego sia la tua parola come la parola di ognuno di loro, e dichiara anche tu cose buone.
1Kin	22	14	Ma Mikaiah rispose: Com 'è vero che l'Eterno vive, io dirò ciò che l'Eterno mi dirà.
1Kin	22	15	Come giunse davanti al re, il re gli disse: Mikaiah, dobbiamo andare a combattere contro Ramoth di Galaad, oppure dobbiamo rinunciarvi?. Egli rispose: Va' pure, tu riuscirai, perché l'Eterno la darà nelle mani del re.
1Kin	22	16	Allora il re gli disse: Quante volte ti devo scongiurare di non dirmi se non la verità nel nome dell'Eterno?.
1Kin	22	17	Mikaiah rispose: Ho visto tutto Israele disperso sui monti, come pecore che non hanno pastore"; e l'Eterno ha detto: Essi non hanno piú padrone; se ne torni ciascuno in pace a casa sua.
1Kin	22	18	Il re d'Israele disse a Giosafat: Non ti avevo io detto che nei miei confronti costui non avrebbe profetizzato nulla di buono? ma solo del male?.
1Kin	22	19	Allora Mikaiah disse: Perciò ascolta la parola dell'Eterno. Io ho visto l'Eterno assiso sul suo trono, mentre tutto l'esercito del cielo gli stava intorno a destra e a sinistra.
1Kin	22	20	L'Eterno disse: Chi sedurrà Achab perché salga e perisca a Ramoth di Galaad?. Ora chi rispose in un modo e chi in un altro.
1Kin	22	21	Allora si fece avanti uno spirito, che si presentò davanti all'Eterno e disse: Lo sedurrò io.
1Kin	22	22	L'Eterno gli disse: In che modo?. Egli rispose: Uscirò e sarò spirito di menzogna in bocca a tutti i suoi profeti. L'Eterno gli disse: Riuscirai certamente a sedurlo; esci e fa' cosí.
1Kin	22	23	Perciò ecco, l'Eterno ha posto uno spirito di menzogna in bocca a tutti questi tuoi profeti; ma l'Eterno pronuncia sciagura contro di te.
1Kin	22	24	Allora Sedekia, figlio di Kenaanah, si avvicinò e diede uno schiaffo a Mikaiah, e disse: Per dove è passato lo Spirito dell'Eterno quando è uscito da me per parlare a te?.
1Kin	22	25	Mikaiah rispose: Lo vedrai il giorno in cui andrai in una stanza interna a nasconderti.
1Kin	22	26	Allora il re d'Israele disse: Prendi Mikaiah e conducilo da Amon, governatore della città, e da Joas, figlio del re e di' loro:
1Kin	22	27	Cosí dice il re: Mettete costui in prigione e nutritelo con pane e acqua di afflizione, finché ritornerò sano e salvo.
1Kin	22	28	Allora Mikaiah disse: Se tu dovessi mai ritornare sano e salvo, significa che l'Eterno non ha parlato per mio mezzo. E aggiunse: Ascoltate, o voi popoli tutti!.
1Kin	22	29	Il re d'Israele e Giosafat, re di Giuda, salirono dunque contro Ramoth di Galaad.
1Kin	22	30	Il re d'Israele disse a Giosafat: lo mi travestirò e poi andrò a combattere; ma tu indossa i tuoi abiti reali. Cosí il re d'Israele si travestí e andò a combattere.
1Kin	22	31	Ora il re di Siria aveva dato quest'ordine ai trentadue capitani dei suoi carri, dicendo: Non combattete contro nessuno, piccolo o grande, ma solamente contro il re d'Israele.
1Kin	22	32	Così, quando i capitani dei carri videro Giosafat, dissero: Costui è certamente il re d'Israele. E si volsero contro di lui per attaccarlo; ma Giosafat lanciò un grido.
1Kin	22	33	Quando i capitani dei carri si resero conto che non era il re d'Israele, smisero di inseguirlo.
1Kin	22	34	Ma un uomo tirò a caso una freccia col suo arco e colpí il re d'Israele tra le maglie della corazza; per cui il re disse al suo cocchiere: Gira e portami fuori dalla mischia. perché sono ferito.
1Kin	22	35	Ma la battaglia fu cosí aspra quel giorno, che il re fu costretto a rimanere sul suo carro di fronte ai Siri, e morì verso sera; il sangue della ferita era colato nel fondo del carro.
1Kin	22	36	Come il sole tramontava, un grido corse attraverso le file dell'esercito: Ognuno alla sua città, ognuno al suo paese!.
1Kin	22	37	Cosí il re morí e fu portato a Samaria; quindi seppellirono il re in Samaria.
1Kin	22	38	Lavarono poi il carro e le armi a una piscina in Samaria e i cani leccarono il suo sangue secondo la parola che l'Eterno aveva pronunciato.
1Kin	22	39	Il resto delle gesta di Achab, tutto ciò che fece, la casa d'avorio che costruí e tutte le città che edificò, non sono forse scritti nel libro delle Cronache dei re d'Israele?
1Kin	22	40	Così Achab si addormentò con i suoi padri. Al suo posto regnò suo figlio Achaziah.
1Kin	22	41	Giosafat, figlio di Asa, iniziò a regnare su Giuda l'anno quarto di Achab, re d'Israele.
1Kin	22	42	Giosafat aveva trentacinque anni quando iniziò a regnare, e regnò venticinque anni a Gerusalemme. Il nome di sua madre era Azubah, figlia di Scilhi.
1Kin	22	43	Egli seguí in tutto le vie di Asa suo padre e non se ne allontanò facendo ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno. Tuttavia gli alti luoghi non furono rimossi; così il popolo offriva ancora sacrifici e bruciava incenso sugli alti luoghi.
1Kin	22	44	E Giosafat visse in pace con il re d'Israele.
1Kin	22	45	Il resto delle gesta di Giosafat, le prodezze che fece e le sue guerre non sono forse scritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda?
1Kin	22	46	Egli eliminò dal paese il resto di quelli che si davano alla prostituzione sacra che erano rimasti al tempo di Asa suo padre.
1Kin	22	47	A quel tempo non c'era alcun re in Edom, ma solo un rappresentante del re.
1Kin	22	48	Giosafat fece costruire navi di Tarshish per andare a Ofir in cerca d'oro; ma non riuscirono mai a salpare perché le navi andarono distrutte a Etsion-Gheber.
1Kin	22	49	Allora Achaziah, figlio di Achab disse a Giosafat: Lascia che i miei servi vadano sulle navi con i tuoi servi. Ma Giosafat non volle.
1Kin	22	50	Giosafat si addormentò con i suoi padri e con essi fu sepolto nella città di Davide, suo padre. Al suo posto regnò suo figlio Jehoram.
1Kin	22	51	Achaziah, figlio di Achab, iniziò a regnare su Israele a Samaria l'anno diciassettesimo di Giosafat, re di Giuda, e regnò due anni su Israele.
1Kin	22	52	Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno e seguí la via di suo padre, la via di sua madre e la via di Geroboamo figlio di Nebat, che aveva fatto peccare Israele.
1Kin	22	53	Serví a Baal e si prostrò davanti a lui, provocando ad ira l'Eterno, il DIO d'Israele, proprio come aveva fatto suo padre.
------------------------2 Re, capitolo 1
2Kin	1	1	Dopo la morte di Achab, Moab si ribellò contro Israele.
2Kin	1	2	Achaziah cadde dalla finestra del piano superiore in Samaria e si fece male. Allora mandò messaggeri, ai quali disse: Andate a consultare Baal-Zebub, dio di Ekron, per sapere se mi riprenderò da questa infermità.
2Kin	1	3	Ma un angelo dell'Eterno disse ad Elia il Tishbita: Lèvati e va' Incontro ai messaggeri del re di Samaria e di' loro: E' forse perché non c'è DIO in Israele che voi andate a consultare Baal-Zebub, dio di Ekron?
2Kin	1	4	Perciò cosí dice l'Eterno: Tu non scenderai più dal letto sul quale sei salito, ma certamente morirai". Poi Elia se ne andò.
2Kin	1	5	I messaggeri ritornarono da Achaziah, che domandò loro: Perché siete tornati?.
2Kin	1	6	Essi gli risposero: Un uomo ci è venuto incontro e ci ha detto: Andate, ritornate dal re che vi ha mandato e ditegli: Cosí dice l'Eterno: E forse perchè non c 'è alcun DIO in Israele che tu mandi a consultare Baal-Zebub, dio di Ekron? Per questo non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma certamente morirai.
2Kin	1	7	Allora il re chiese loro: Com'era l'uomo che vi è venuto incontro e vi ha detto queste parole?.
2Kin	1	8	Essi gli risposero: Era un uomo con un vestito di pelo e con una cintura di cuoio intorno ai fianchi". Achaziah, disse: E' Elia il Tishbita!.
2Kin	1	9	Allora il re mandò da Elia un capitano di cinquanta con i suoi cinquanta uomini; egli salí da lui e trovò Elia seduto in cima al monte. Il capitano gli disse: O uomo di DIO, il re ti ordina di scendere.
2Kin	1	10	Elia rispose e disse al capitano dei cinquanta: Se sono un uomo di DIO, scenda fuoco dal cielo e consumi te e i tuoi cinquanta uomini!. E dal cielo scese un fuoco, che consumò lui e i suoi cinquanta.
2Kin	1	11	Allora il re, gli mandò un altro capitano di cinquanta con i suoi cinquanta uomini, che si rivolse ad Elia e gli disse O uomo di DIO, il re ti ordina di scendere subito.
2Kin	1	12	Elia rispose e disse loro: Se sono un uomo di DIO, scenda fuoco dal cielo e consumi te e i tuoi cinquanta uomini. E dal cielo scese il fuoco di DIO che consumò lui e i suoi cinquanta
2Kin	1	13	Il re mandò ancora un terzo capitano di cinquanta con i suoi cinquanta uomini. Questo terzo capitano di cinquanta salí e andò a gettarsi davanti a Elia, e lo supplicò, dicendo: O uomo di DIO, ti prego, la mia vita e la vita di questi cinquanta tuoi servi siano preziose ai tuoi occhi!
2Kin	1	14	Ecco, un fuoco è disceso dal cielo e ha consumato i due primi capitani di cinquanta con i loro cinquanta uomini ma ora la mia vita sia preziosa ai tuoi occhi.
2Kin	1	15	L'angelo dell'Eterno disse ad Elia: Scendi con lui e non aver paura di lui. Perciò Elia si levò e scese con lui dal re
2Kin	1	16	e gli disse: Cosí dice l'Eterno: E' perché non c'è alcun DIO in Israele, di cui si possa consultare la parola che tu hai mandato messaggeri da Baal-Zebub, il dio di Ekron? Per questo non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma certamente morirai.
2Kin	1	17	Cosí Achaziah morì, secondo la parola dell'Eterno pronunciata da Elia. Poiché egli non aveva figli, Jehoram iniziò a regnare al suo posto, nell'anno secondo di Jehoram, figlio di Giosafat, re di Giuda.
2Kin	1	18	Il resto delle gesta compiute da Achaziah non sta forse scritto nel libro delle Cronache dei re d'Israele?
------------------------2 Re, capitolo 2
2Kin	2	1	Ora, quando l'Eterno volle portare in cielo Elia in un turbine, Elia partí da Ghilgal con Eliseo.
2Kin	2	2	Allora Elia disse ad Eliseo: Fermati qui, ti prego, perché l'Eterno mi manda fino a Bethel. Ma Eliseo rispose: Come è vero che l'Eterno vive e che tu stesso vivi, io non ti lascerò. Cosí discesero a Bethel.
2Kin	2	3	I discepoli dei profeti che erano a Bethel andarono quindi a trovare Eliseo e gli dissero: Sai che l'Eterno quest'oggi porterà via il tuo signore al di sopra di te?. Quegli rispose: Sí, lo so; tacete!.
2Kin	2	4	Poi Elia gli disse: Eliseo, fermati qui, ti prego, perché l'Eterno mi manda a Gerico. Egli rispose: Come è vero che l'Eterno vive e che tu stesso vivi, io non ti lascerò. Cosí discesero a Gerico.
2Kin	2	5	Allora i discepoli dei profeti che erano a Gerico si avvicinarono a Eliseo e gli dissero: Sai che l'Eterno quest'oggi porterà via il tuo signore al di sopra di te?. Egli rispose: Sí, lo so; tacete!.
2Kin	2	6	Poi Elia gli disse: Fermati qui, ti prego, perché l'Eterno mi manda al Giordano. Egli rispose: Come è vero che l'Eterno vive e che tu stesso vivi, io non ti lascerò. Cosí proseguirono il cammino assieme.
2Kin	2	7	Ora cinquanta uomini tra i discepoli dei profeti li seguirono e si fermarono di fronte a loro, da lontano, mentre Elia ed Eliseo si fermarono sulla riva del Giordano.
2Kin	2	8	Allora Elia prese il suo mantello, lo rotolò e percosse le acque, che si divisero, di qua e di là; cosí passarono entrambi all'asciutto.
2Kin	2	9	Dopo che furono passati, Elia disse ad Eliseo: Chiedi ciò che vuoi che io faccia per te, prima che sia portato via da te. Eliseo rispose: Ti prego, fa' che una doppia porzione del tuo spirito venga su di me.
2Kin	2	10	Elia disse: Tu hai chiesto una cosa difficile; tuttavia, se mi vedrai quando sarò portato via da te, ciò ti sarà concesso, altrimenti non l'avrai.
2Kin	2	11	Ora, mentre essi camminavano discorrendo, ecco un carro di fuoco, e cavalli di fuoco li separarono l'uno dall'altro, ed Elia salí al cielo in un turbine.
2Kin	2	12	Eliseo vide ciò e si mise a gridare: Padre mio, padre mio, carro d'Israele e sua cavalleria!. Poi non lo vide piú. Allora afferrò le sue vesti e le stracciò in due pezzi.
2Kin	2	13	Raccolse quindi il mantello di Elia che gli era caduto di dosso, tornò indietro e si fermò sulla riva del Giordano.
2Kin	2	14	Poi prese il mantello di Elia che gli era caduto di dosso, percosse le acque e disse: Dov'è l'Eterno, il DIO di Elia?. Quando anch'egli ebbe percosso le acque, queste si divisero di qua e di là ed Eliseo passò.
2Kin	2	15	Quando i discepoli dei profeti che erano a Gerico e stavano quindi di fronte al Giordano videro Eliseo, dissero: Lo spirito di Elia si è posato su Eliseo. Poi gli andarono incontro, si inchinarono fino a terra davanti a lui
2Kin	2	16	e gli dissero: Ecco, ci sono fra i tuoi servi cinquanta uomini robusti; lascia che vadano a cercare il tuo signore nel caso che lo Spirito dell'Eterno l'avesse preso e gettato su qualche monte o in qualche valle. Eliseo rispose: Non mandate nessuno.
2Kin	2	17	Ma essi insistettero tanto con lui che egli ne fu confuso e disse: Mandateli Allora essi mandarono cinquanta uomini che cercarono Elia per tre giorni, ma non lo trovarono.
2Kin	2	18	Quando essi tornarono da Eliseo, che si era fermato a Gerico, egli disse loro: Non vi avevo detto: Non andate?.
2Kin	2	19	Or gli abitanti della città dissero a Eliseo Ecco, il soggiorno di questa città è piacevole, come il mio signore può constatare, ma le acque sono cattive e il paese è sterile.
2Kin	2	20	Egli disse: Portatemi un piatto nuovo e mettetevi del sale. Essi glielo portarono.
2Kin	2	21	Allora egli si recò alla sorgente delle acque, vi gettò il sale e disse: Cosí dice l'Eterno: Io rendo sane queste acque, da esse non verrà piú né morte né sterilità.
2Kin	2	22	Così le acque sono rimaste sane fino al giorno d'oggi, secondo la parola che Eliseo aveva pronunciato.
2Kin	2	23	Poi di là Eliseo salí a Bethel. Mentre egli saliva per la strada uscirono dalla città alcuni giovani e si misero a schernirlo, dicendo: Sali, testa pelata! Sali, testa pelata.
2Kin	2	24	Egli si voltò, li vide e li maledisse nel nome dell'Eterno; allora uscirono dalla foresta due orse, che fecero a pezzi quarantadue di quei giovani.
2Kin	2	25	Di là Eliseo si recò sul monte Karmel, e di là tornò quindi a Samaria.
------------------------2 Re, capitolo 3
2Kin	3	1	Jehoram, figlio di Achab, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria l'anno diciottesimo di Giosafat, re di Giuda, e regnò dodici anni.
2Kin	3	2	Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, ma non come suo padre e sua madre, perché tolse via la stele di Baal che suo padre aveva fatto.
2Kin	3	3	Tuttavia egli rimase attaccato ai peccati di Geroboamo figlio di Nebat, che aveva fatto peccare Israele, e non se ne allontanò.
2Kin	3	4	Mesha, re di Moab, era un allevatore di pecore e pagava al re d'Israele un tributo di centomila agnelli e la lana di centomila montoni.
2Kin	3	5	Ma alla morte di Achab, il re di Moab si ribellò al re d'Israele.
2Kin	3	6	Allora il re Jehoram uscí di Samaria e chiamò a raccolta tutto Israele;
2Kin	3	7	poi si mise in via e mandò a dire a Giosafat, re di Giuda: Il re di Moab si è ribellato contro di me; vuoi venire con me a combattere contro Moab?. Quegli rispose: Verrò, conta su di me come su di te, sul mio popolo come sul tuo popolo, sui miei cavalli come sui tuoi cavalli
2Kin	3	8	Poi domandò: Per quale via saliremo?. Jehoram rispose: Per la via del deserto di Edom.
2Kin	3	9	Cosí il re d'Israele, il re di Giuda e il re di Edom si misero in marcia; dopo aver compiuto un percorso intorno al deserto per sette giorni venne a mancare l'acqua all'esercito e alle bestie che li seguivano.
2Kin	3	10	Allora il re d'Israele disse: Ahimè l'Eterno ha chiamato assieme questi tre re, per darli nelle mani di Moab!.
2Kin	3	11	Ma Giosafat chiese: Non c'è qui un profeta dell'Eterno per mezzo del quale possiamo consultare l'Eterno?. Uno dei servi del re d'Israele rispose e disse: C'è qui Eliseo, figlio di Shafat, il quale versava l'acqua sulle mani d'Elia.
2Kin	3	12	Giosafat disse: La parola dell'Eterno è con lui. Cosí il re d'Israele Giosafat e il re di Edom discesero da lui.
2Kin	3	13	Ma Eliseo disse al re d'Israele: Che ho io da fare con te? Va' dai profeti di tuo padre e dai profeti di tua madre!. Il re d'Israele gli rispose: No, perché l'Eterno ha chiamato insieme questi tre re per darli nelle mani di Moab.
2Kin	3	14	Allora Eliseo disse: Come è vero che vive l'Eterno degli eserciti, alla cui presenza io sto, se non fosse per il rispetto che ho per Giosafat, re di Giuda, non avrei neppure badato a te e non ti avrei degnato di uno sguardo.
2Kin	3	15	Ma ora conducetemi un suonatore. E avvenne che, mentre il suonatore arpeggiava, la mano dell'Eterno fu sopra Eliseo.
2Kin	3	16	Allora egli disse: Cosí parla l'Eterno: Scavate molte fosse in questa valle.
2Kin	3	17	Poiché cosí dice l'Eterno: Voi non vedrete né vento né pioggia; tuttavia questa valle si riempirà di acqua; e berrete voi, il vostro bestiame e le vostre bestie da soma.
2Kin	3	18	Ma questo è ancora poca cosa agli occhi dell'Eterno, perché egli darà anche Moab nelle vostre mani.
2Kin	3	19	Voi distruggerete tutte le città fortificate e tutte le migliori città, abbatterete tutti gli alberi buoni, turerete tutte le sorgenti d'acqua e rovinerete ogni buon appezzamento di terra con pietre".
2Kin	3	20	Al mattino seguente nell'ora in cui era offerta l'oblazione di cibo, ecco arrivare l'acqua dal lato di Edom e il paese ne fu ripieno.
2Kin	3	21	Ora tutti i Moabiti saputo che quei re erano saliti per muovere loro guerra, radunarono tutti quelli che erano in grado di portare le armi, giovani e vecchi, e si schierarono alla frontiera.
2Kin	3	22	Quando si alzarono al mattino presto, il sole splendeva sulle acque; allora i Moabiti videro davanti a loro le acque rosse come sangue;
2Kin	3	23	e dissero: Quello è sangue! Certamente quei re sono venuti alle mani e si sono uccisi l'un l'altro; or dunque, Moab, alla preda!.
2Kin	3	24	Cosí avanzarono verso il campo d'Israele; ma gli Israeliti si levarono e sbaragliarono i Moabiti, che fuggirono davanti a loro. Si inoltrarono quindi nel paese, continuando a uccidere i Moabiti.
2Kin	3	25	Distrussero le città; ogni buon appezzamento di terra lo riempirono di pietre ciascuno gettandovi la sua; turarono tutte le sorgenti d'acqua e abbatterono tutti gli alberi buoni. Di Kir-Hareseth rimanevano soltanto le pietre, ma i frombolieri la circondarono e l'attaccarono.
2Kin	3	26	Il re di Moab, vedendo che la battaglia era troppo forte per lui, prese con sé settecento uomini che brandivano la spada, per aprirsi un varco fino al re di Edom; ma non poterono.
2Kin	3	27	Allora prese il suo figlio primogenito, che avrebbe dovuto regnare al suo posto, e l'offerse in olocausto sopra le mura. Vi fu allora grande indignazione contro quei d'Israele, che si allontanarono da lui e ritornarono al loro paese.
------------------------2 Re, capitolo 4
2Kin	4	1	Una donna, moglie di un discepolo dei profeti, gridò a Eliseo, dicendo: Il tuo servo, mio marito, è morto, e tu sai che il tuo servo temeva l'Eterno; ora il creditore è venuto a prendersi i miei due figli per farli suoi schiavi.
2Kin	4	2	Eliseo le disse: Che cosa devo fare per te? Dimmi, che cosa hai in casa? Ella rispose: La tua serva in casa non ha altro che un vasetto d'olio.
2Kin	4	3	Allora egli disse: Va' e chiedi in prestito a tutti i tuoi vicini dei vasi vuoti, e non chiederne pochi.
2Kin	4	4	Quando sei rientrata, chiudi la porta dietro di te e dei tuoi figli, poi versa l'olio in tutti quei vasi mettendoli da parte man mano che saranno pieni.
2Kin	4	5	Ella dunque si allontanò da lui e chiuse la porta dietro di sé e dei suoi figli; questi le portavano i vasi ed ella vi versava l'olio.
2Kin	4	6	Quando i vasi furono pieni, ella disse a suo figlio: Portami ancora un vaso. Ma egli le rispose: Non ci sono piú vasi. E l'olio si fermò.
2Kin	4	7	Allora essa andò a riferire la cosa all'uomo di DIO, che le disse: Va' a vendere l'olio e paga il tuo debito; con quel che resta vivrete tu e i tuoi figli.
2Kin	4	8	Or avvenne che un giorno Eliseo andò a Shunem, dove abitava una donna facoltosa, e questa lo costrinse a prendere un po' di cibo. Cosí, tutte le volte che passava di là, si recava a mangiare da lei.
2Kin	4	9	Ella disse a suo marito: Ecco, io sono certa che colui che passa sempre da noi è un santo uomo di DIO.
2Kin	4	10	Ti prego, facciamo una piccola stanza in muratura al piano di sopra e mettiamoci per lui un letto, un tavolo, una sedia e un candeliere, cosí quando verrà da noi, vi si potrà ritirare.
2Kin	4	11	Un giorno che Eliseo passava di là, si ritirò nella stanza di sopra e vi si coricò.
2Kin	4	12	Poi disse a Ghehazi, suo servo: Chiama questa Shunamita. Egli la chiamò ed ella si presentò davanti a lui.
2Kin	4	13	Eliseo disse quindi al suo servo: Or dille cosí: Ecco, tu hai avuto per noi tutta questa premura; cosa posso fare per te? Vuoi che dica qualcosa a nome tuo al re o al capo dell'esercito?. Ella rispose:
2Kin	4	14	Io vivo in mezzo al mio popolo. Allora Eliseo disse: Cosa posso dunque fare per lei?. Ghehazi rispose: A dire il vero, lei non ha figli e suo marito è vecchio.
2Kin	4	15	Eliseo gli disse: Chiamala!. Egli la chiamò, ed ella si fermò sulla porta.
2Kin	4	16	Allora Eliseo le disse: In questa stagione, l'anno prossimo, tu abbraccerai un figlio. Ella rispose: No, mio signore; o uomo di DIO, non ingannare la tua serva!.
2Kin	4	17	La donna concepí e partorí un figlio, l'anno seguente in quella stessa stagione, come Eliseo le aveva detto.
2Kin	4	18	Ora il bambino crebbe; un giorno che era andato da suo padre con i mietitori,
2Kin	4	19	disse a suo padre: La mia testa, la mia testa!. Il padre ordinò al suo servo: Portalo da sua madre!.
2Kin	4	20	Questi lo prese e lo portò da sua madre. Il fanciullo rimase sulle ginocchia di lei fino a mezzogiorno, poi morí.
2Kin	4	21	Allora ella salí, lo adagiò sul letto dell'uomo di DIO, chiuse la porta dietro di lui ed uscí.
2Kin	4	22	Poi chiamò suo marito e gli disse: Ti prego, mandami uno dei servi e un'asina; corro dall'uomo di DIO e torno.
2Kin	4	23	Egli le domandò: Perché vuoi andare da lui proprio oggi? Non è il novilunio e neppure sabato. Ella rispose: Andrà tutto bene!.
2Kin	4	24	Poi fece sellare l'asina e ordinò al suo servo: Conducimi e va' avanti, non rallentare il passo per me, a meno che te lo ordini.
2Kin	4	25	Cosí ella partí e si recò dall'uomo di DIO, sul monte Karmel. Non appena l'uomo di DIO la vide da lontano, disse a Ghehazi, suo servo: Ecco la Shunamita!
2Kin	4	26	Ti prego, corri ad incontrarla e dille: Stai bene? Sta bene tuo marito? E il fanciullo sta bene?. Ella rispose: Stanno bene.
2Kin	4	27	Quando giunse dall'uomo di DIO sul monte, gli abbracciò i piedi. Ghehazi si avvicinò per allontanarla, ma l'uomo di DIO disse: Lasciala stare, perché la sua anima è amareggiata, e l'Eterno me l'ha nascosto e non me l'ha rivelato.
2Kin	4	28	Ella disse: Avevo forse chiesto al mio signore un figlio? Non ti avevo forse detto: Non m'ingannare?.
2Kin	4	29	Allora Eliseo disse a Ghehazi: Cingiti i lombi, prendi in mano il mio bastone e parti. Se incontri qualcuno, non salutarlo"; e se qualcuno ti saluta non rispondergli; poserai il mio bastone sulla faccia del fanciullo.
2Kin	4	30	La madre del fanciullo disse a Eliseo Com'è vero che l'Eterno vive e che tu pure vivi, io non ti lascerò. Cosí Eliseo si levo e la seguí.
2Kin	4	31	Or Ghehazi li aveva preceduti e aveva posto il bastone sulla faccia del fanciullo, ma non ci fu né voce né risposta. Perciò egli tornò incontro ad Eliseo e gli riferí la cosa, dicendo: Il fanciullo non si è svegliato.
2Kin	4	32	Quando Eliseo entrò in casa, vide il fanciullo morto e sdraiato sul suo letto.
2Kin	4	33	Egli allora entrò, chiuse la porta dietro loro due e pregò l'Eterno.
2Kin	4	34	Poi salí sul letto e si coricò sul fanciullo; pose la propria bocca sulla sua bocca, i propri occhi sui suoi occhi, le proprie mani sulle sue mani; si distese sopra di lui e la carne del fanciullo si riscaldò.
2Kin	4	35	Quindi Eliseo si tirò indietro e andò qua e là per la casa; poi salí di nuovo e si distese sopra il fanciullo; il fanciullo starnutí sette volte ed aperse gli occhi.
2Kin	4	36	Allora egli chiamò Ghehazi e gli disse: Chiama questa Shunamita. Egli la chiamò quando ella giunse da Eliseo, questi le disse: Prendi tuo figlio.
2Kin	4	37	Cosí ella entrò e gli si gettò ai piedi, prostrandosi fino a terra; poi prese suo figlio ed uscí.
2Kin	4	38	Poi Eliseo tornò a Ghilgal; or c'era carestia nel paese. Mentre i discepoli dei profeti erano seduti davanti a lui, egli disse al suo servo: Metti sul, fuoco la pentola grande e fa' cuocere una minestra per i discepoli dei profeti.
2Kin	4	39	Uno di essi, che era uscito nei campi per cogliere delle erbe, trovò una pianta rampicante selvatica, da cui raccolse delle coloquintidi, e ne riempí la veste; quindi ritornò e le tagliò a pezzi nella pentola della minestra, benché non sapessero che cosa fossero.
2Kin	4	40	Poi versarono la minestra agli uomini perché mangiassero; come essi l'assaggiarono, esclamarono: C'è la morte nella pentola, o uomo di DIO, e non ne poterono mangiare.
2Kin	4	41	Eliseo allora ordinò: Portatemi della farina!. La gettò nella pentola, poi disse: Versatene alla gente perché ne mangi. E non c'era piú nulla di cattivo nella pentola.
2Kin	4	42	Giunse poi un uomo da Baal-Shalisha, che portò all'uomo di DIO del pane delle primizie: venti pani d'orzo e alcune spighe di frumento nel loro guscio. Eliseo disse: Dallo alla gente perché ne mangi.
2Kin	4	43	Ma il suo servo rispose: Come posso mettere questo davanti a cento persone?. Eliseo ordinò nuovamente: Dallo alla gente perché ne mangi, poiché cosí dice l'Eterno: Mangeranno e ne avanzerà.
2Kin	4	44	Cosí egli lo pose davanti alla gente, che mangiò e ne avanzò, secondo la parola dell'Eterno.
------------------------2 Re, capitolo 5
2Kin	5	1	Or Naaman, capo dell'esercito del re di Siria, era un uomo grande e altamente stimato agli occhi del suo signore, perché per mezzo suo l'Eterno aveva dato vittoria alla Siria; ma quest'uomo forte e valoroso era lebbroso.
2Kin	5	2	Or alcune bande di Siri in una razzìa avevano portato via come prigioniera dal paese d'Israele una piccola fanciulla, che era finita al servizio della moglie di Naaman.
2Kin	5	3	Ella disse alla sua padrona: Se il mio signore potesse andare dal profeta che è in Samaria, certamente egli lo libererebbe dalla sua lebbra!.
2Kin	5	4	Così Naaman andò dal suo signore e gli riferí la cosa, dicendo: La fanciulla del paese d'Israele ha detto cosí e cosí.
2Kin	5	5	Allora il re di Siria disse: Va' pure io manderò una lettera al re d'Israele. Egli dunque partí, prendendo con sé dieci talenti d'argento, seimila sicli d'oro e dieci cambi di vesti.
2Kin	5	6	Portò quindi al re d'Israele la lettera che diceva: Quando ti giungerà questa lettera, sappi che ti mando il mio servo Naaman, perché lo guarisca dalla sua lebbra.
2Kin	5	7	Dopo aver letta la lettera, il re d'Israele si stracciò le vesti e disse Sono io DIO, col potere di far morire e vivere, che costui mi manda un uomo perché lo guarisca dalla sua lebbra? Perciò state ora a vedere che egli cerca pretesti contro di me.
2Kin	5	8	Quando Eliseo, l'uomo di DIO, seppe che il re d'Israele si era stracciato le vesti, mandò a dire al re: Perché ti sei stracciato le vesti? Costui venga da me e saprà che c'è un profeta in Israele
2Kin	5	9	Cosí Naaman venne con i suoi cavalli e i suoi carri e si fermò alla porta della casa di Eliseo.
2Kin	5	10	Allora Eliseo gli inviò un messaggero a dirgli: Va' a lavarti sette volte nel Giordano, e la tua carne tornerà come prima e sarai mondato.
2Kin	5	11	Ma Naaman si adirò e se ne andò dicendo: Ecco, io pensavo: Egli uscirà certamente incontro a me, si fermerà, invocherà il nome dell'Eterno, il suo DIO, agiterà la mano sulla parte malata e mi guarirà dalla lebbra.
2Kin	5	12	I fiumi di Damasco, l'Abanah e il Farpar, non sono forse migliori di tutte le acque d'Israele? Non potrei lavarmi in quelli ed essere mondato?. Cosí si voltò e se ne andò tutto infuriato.
2Kin	5	13	Ma i suoi servi gli si avvicinarono e gli parlarono, dicendo: Padre mio, se il profeta ti avesse ordinato una grande cosa, non l'avresti fatta? Tanto piú ora che ti ha detto: Lavati e sarai mondato.
2Kin	5	14	Allora egli scese e si immerse sette volte nel Giordano, secondo la parola dell'uomo di DIO; la sua carne tornò come la carne di un piccolo fanciullo e fu mondato.
2Kin	5	15	Poi tornò con tutto il suo seguito dall'uomo di DIO, andò a presentarsi davanti a lui e disse: Ecco, ora riconosco che non c'è alcun DIO in tutta la terra, se non in Israele. Perciò ora, ti prego, accetta un dono dal tuo servo.
2Kin	5	16	Ma egli rispose: Com'è vero che vive l'Eterno alla cui presenza io sto, non accetterò nulla. Naaman insisteva con lui perché accettasse, ma egli rifiutò.
2Kin	5	17	Allora Naaman disse: Poiché non vuoi, permetti che sia data al tuo servo tanta terra quanta ne portano due muli, perché il tuo servo non offrirà piú olocausti e sacrifici ad altri dèi, ma solo all 'Eterno.
2Kin	5	18	Tuttavia l'Eterno perdoni il tuo servo per questa cosa: quando il mio signore si reca nel tempio di Rimmon; per farvi adorazione e si appoggia al mio braccio, se anch'io mi prostro nel tempio di Rimmon; voglia l'Eterno perdonare il tuo servo per questa cosa, quando io mi prostrerò nel tempio di Rimmon.
2Kin	5	19	Il profeta gli disse: Va' in pace!. Cosí partì da lui e fece un buon tratto di strada.
2Kin	5	20	Ma Ghehazi, servo di Eliseo, uomo di DIO, disse fra sé: Ecco, il mio signore ha usato troppa gentilezza con Naaman, questo Siro, non accettando dalla sua mano ciò che egli aveva portato; com'è vero che l'Eterno vive, gli correrò dietro e prenderò da lui qualcosa.
2Kin	5	21	Così Ghehazi inseguí Naaman quando Naaman vide che gli correva dietro, saltò giú dal carro per andargli incontro e gli disse: Va tutto bene?.
2Kin	5	22	Quegli rispose: Tutto bene, Il mio signore mi manda a dirti: Ecco, proprio ora sono giunti da me dalla regione montuosa di Efraim, due giovani dei discepoli dei profeti; ti prego, da' loro un talento d'argento e due cambi di vesti.
2Kin	5	23	Allora Naaman disse: Ti prego, accetta due talenti!, e insistette con lui. Legò quindi due talenti d'argento in due sacchi con due cambi di vesti e li consegnò a due dei suoi servi, che li portarono davanti a lui.
2Kin	5	24	Giunto alla collina, prese i sacchi dalle loro mani, li ripose nella casa, poi rimandò indietro gli uomini, che se ne andarono.
2Kin	5	25	Andò quindi a presentarsi davanti al suo signore. Eliseo gli disse: Dove sei andato, Ghehazi?. Questi rispose: Il tuo servo non è andato in nessun luogo.
2Kin	5	26	Ma Eliseo gli disse: Il mio spirito non ti aveva forse seguito, quando quell'uomo è tornato indietro dal suo carro per venirti incontro? E' forse questo il momento di prender denaro, di prendere vesti, uliveti e vigne, pecore e buoi, servi e serve?
2Kin	5	27	La lebbra di Naaman si attaccherà perciò a te e alla tua discendenza per sempre. Cosí Ghehazi uscí dalla presenza di Eliseo tutto lebbroso, bianco come la neve.
------------------------2 Re, capitolo 6
2Kin	6	1	I discepoli dei profeti dissero ad Eliseo: Ecco, il luogo nel quale noi abitiamo con te è troppo piccolo per noi.
2Kin	6	2	Lasciaci andare fino al Giordano; là ciascuno di noi prenderà una trave e là ci faremo un luogo per abitarvi. Eliseo rispose: Andate.
2Kin	6	3	Uno di loro disse: Ti prego, degnati di venire con i tuoi servi. Egli rispose: Verrò.
2Kin	6	4	Cosí andò con loro. Giunti al Giordano, si misero a tagliare alcuni alberi.
2Kin	6	5	Mentre uno abbatteva un tronco, il ferro della scure gli cadde nell'acqua. Egli si mise quindi a gridare e disse: Ah, mio signore, questo l'avevo preso in prestito.
2Kin	6	6	L'uomo di DIO domandò: Dov'è caduto?. Egli indicò a lui il posto. Allora Eliseo tagliò un pezzo di legno, lo getto in quel punto e fece venire a galla il ferro.
2Kin	6	7	Poi disse: Prendilo. Cosí egli stese la mano e lo prese.
2Kin	6	8	Mentre il re di Siria era in guerra contro Israele, consultandosi con i suoi servi, disse: Il mio accampamento sarà nel tal posto.
2Kin	6	9	Allora l'uomo di DIO mandò a dire al re d'Israele: Guardati dal trascurare quel tal luogo, perchè vi stanno scendendo i Siri.
2Kin	6	10	Perciò il re d'Israele mandò gente verso il luogo che l'uomo di DIO gli aveva indicato e di cui l'aveva messo in guardia. Cosí egli mantenne in quel luogo vigilanza; e ciò avvenne non una o due volte soltanto.
2Kin	6	11	Molto turbato in cuor suo per questa cosa, il re di Siria convocò i suoi servi e disse loro: Non sapete dirmi chi dei nostri parteggia per il re d'Israele?.
2Kin	6	12	Uno dei suoi servi rispose: Nessuno, o re mio signore, ma Eliseo, il profeta che è in Israele, fa sapere al re d'Israele perfino le parole che tu dici nella camera da letto.
2Kin	6	13	Allora il re disse: Andate a vedere dove si trova, perché lo possa mandare a prendere. Gli fu riferito: Ecco, si trova a Dothan.
2Kin	6	14	Cosí il re vi mandò cavalli, carri e un grande esercito; essi giunsero di notte e circondarono la città.
2Kin	6	15	L'indomani il servo dell'uomo di DIO si alzò al mattino presto e uscí? ed ecco, la città era circondata da un esercito con cavalli e cavalieri. Allora il suo servo gli disse: Ah, cosa faremo, mio signore?.
2Kin	6	16	Egli rispose: Non temere, perché quelli che sono con noi, sono piú numerosi di quelli che sono con loro.
2Kin	6	17	Poi Eliseo pregò e disse: O Eterno, ti prego, apri i suoi occhi, perché possa vedere. L'Eterno allora aperse gli occhi del giovane e questi vide; ed ecco il monte era pieno di cavalli e di carri di fuoco, tutt'intorno ad Eliseo.
2Kin	6	18	Come i Siri scendevano verso Eliseo, questi pregò l'Eterno e disse: Ti prego, colpisci questa gente di cecità Ed egli li accecò, secondo la parola d'Eliseo.
2Kin	6	19	Allora Eliseo disse loro: Non è questa la strada e non è questa la città: seguitemi e io vi condurrò dall'uomo che cercate. Quindi li condusse a Samaria.
2Kin	6	20	Quando giunsero a Samaria, Eliseo disse: O Eterno, apri loro gli occhi, perché vedano. L'Eterno aperse loro gli occhi ed essi videro; ed ecco, si trovavano dentro Samaria.
2Kin	6	21	Quando il re d'Israele li vide, disse ad Eliseo: Padre mio, li devo uccidere? Li devo uccidere?.
2Kin	6	22	Egli rispose: Non ucciderli! Uccideresti forse quelli che hai fatto prigionieri con la tua spada e col tuo arco? Metti loro davanti pane e acqua, affinché mangino e bevano e poi ritornino dal loro signore.
2Kin	6	23	Allora egli preparò per loro un grande banchetto. Dopo che ebbero mangiato e bevuto, li congedò, ed essi ritornarono dal loro signore. Cosí le bande dei Siri, non vennero piú a fare incursioni nel territorio d'Israele.
2Kin	6	24	Dopo queste cose avvenne che Ben-Hadad, re di Siria, radunò tutto il suo esercito e salí contro Samaria per stringerla d'assedio.
2Kin	6	25	Or ci fu una grande carestia in Samaria; e i Siri la tennero assediata a tal punto che una testa d'asino era venduta per ottanta sicli d'argento e il quarto di un kab di sterco di colombi per cinque sicli d'argento.
2Kin	6	26	Mentre il re d'Israele passava sulle mura, una donna gli gridò e disse: Aiuto, o re, mio signore!.
2Kin	6	27	Egli le rispose: Se non ti aiuta l'Eterno, dove posso io trovare aiuto per te? Forse con i prodotti dell'aia o del torchio?.
2Kin	6	28	Poi il re aggiunse: Che cos'hai? Ella rispose: Questa donna mi ha detto Dammi tuo figlio perché lo mangiamo oggi; mio figlio lo mangeremo domani.
2Kin	6	29	Cosí abbiamo fatto cuocere mio figlio e l'abbiamo mangiato. Il giorno seguente io le ho detto: Dammi tuo figlio perché lo mangiamo. Ma essa ha nascosto suo figlio.
2Kin	6	30	Quando il re udí le parole della donna, si stracciò le vesti. Mentre passava sulle mura, il popolo guardò, ed ecco sotto egli portava un cilicio sulla carne.
2Kin	6	31	Allora il re disse: DIO mi faccia questo e anche peggio, se oggi la testa di Eliseo, figlio di Shafat, resterà ancora sulle sue spalle!.
2Kin	6	32	Or Eliseo se ne stava seduto in casa sua, e con lui sedevano gli anziani. Il re mandò davanti a sé un uomo, prima però che il messaggero giungesse da lui egli disse agli anziani: Vedete che questo figlio di un assassino ha mandato qualcuno a tagliarmi la testa? Fate attenzione, quando il messaggero arriva, chiudete la porta e tenetelo fermo alla porta. Non si sente forse dietro di lui il rumore dei passi del suo signore?.
2Kin	6	33	Mentre egli stava ancora parlando con loro, ecco scendere da lui il messaggero. Il re allora disse: Ecco questa calamità viene dall'Eterno; cosa potrei ancora io sperare dall'Eterno?.
------------------------2 Re, capitolo 7
2Kin	7	1	Allora Eliseo disse: Ascoltate la parola dell'Eterno! Cosí dice l'Eterno: Domani, a quest'ora, alla porta di Samaria una misura di fior di farina costerà un siclo e due misure di orzo costeranno pure un siclo.
2Kin	7	2	Ma il capitano, sul cui braccio il re si appoggiava, rispose all'uomo di DIO: Ecco, anche se l'Eterno facesse delle finestre in cielo, avverrà mai una cosa del genere?. Eliseo rispose: Ebbene, lo vedrai con i tuoi, stessi occhi, ma non ne mangerai.
2Kin	7	3	Or c'erano quattro lebbrosi all'ingresso della porta, i quali dissero tra di loro Perché stiamo seduti qui aspettando di morire?
2Kin	7	4	Se diciamo: Entriamo in città, in città c'è la fame e vi moriremo; se restiamo qui, moriremo ugualmente. Or dunque venite, andiamo a presentarci nell'accampamento dei Siri; se ci lasceranno vivere, vivremo; se ci daranno la morte, moriremo.
2Kin	7	5	Al crepuscolo si alzarono per andare all'accampamento dei Siri; come giunsero all'estremità dell'accampamento dei Siri ecco che non c'era nessuno.
2Kin	7	6	Il Signore infatti aveva fatto udire all'esercito dei Siri un rumore di carri e un rumore di cavalli, il rumore di un grande esercito, ed essi si erano detti l'un l'altro: Ecco, il re d'Israele ha assoldato contro di noi i re degli Hittei e i re degli Egiziani per assalirci.
2Kin	7	7	Perciò essi, al crepuscolo, si erano levati ed erano fuggiti abbandonando le loro tende, i loro cavalli e i loro asini, l'intero accampamento cosí com'era erano cosí fuggiti per salvare la loro vita.
2Kin	7	8	Giunti all'estremità dell'accampamento, quei lebbrosi entrarono in una tenda, e mangiarono e bevvero; poi portarono via argento, oro e vesti e andarono a nasconderli. Quindi ritornarono e entrarono in un'altra tenda; anche di là portarono via varie cose e andarono a nasconderle.
2Kin	7	9	Ma poi dissero fra di loro: Non facciamo bene cosí; questo è un giorno di buone novelle, ma noi ce ne stiamo zitti. Se aspettiamo fino alla luce del mattino ci potrebbe venire addosso un castigo. Perciò ora sbrighiamoci e andiamo ad informare la casa del re.
2Kin	7	10	Cosí andarono e chiamarono i guardiani della città, e li informarono della cosa, dicendo: Siamo andati all'accampamento dei Siri, ed ecco non c'era nessuno né si sentiva voce d'uomo; ma c'erano soltanto i cavalli e gli asini legati e le tende intatte.
2Kin	7	11	Allora i guardiani chiamarono e fecero giungere la notizia all'interno della casa del re.
2Kin	7	12	Cosí il re si levò di notte e disse ai suoi servi: Vi dirò io quel che ci hanno fatto i Siri. Sapendo che noi siamo affamati sono usciti dall'accampamento per nascondersi nella campagna, dicendo: Come usciranno dalla città, li prenderemo vivi e poi entreremo nella città
2Kin	7	13	Uno dei suoi servi gli rispose: Ti prego, lascia che alcuni uomini prendano cinque dei cavalli che ancora rimangono in città. Ecco, essi saranno al massimo come tutta la moltitudine d'Israele che è rimasta in città, oppure saranno come la moltitudine d'Israele che è già perita, e mandiamoli a vedere.
2Kin	7	14	Presero dunque due carri con i loro cavalli e il re li mandò in traccia dell'esercito dei Siri, dicendo: Andate e vedete.
2Kin	7	15	Cosí essi andarono dietro a loro fino al Giordano; ed ecco, tutta la strada era cosparsa di vesti e di armi che i Siri avevano gettato via nella loro fuga precipitosa. I messaggeri quindi tornarono e riferirono la cosa al re.
2Kin	7	16	Allora il popolo uscí fuori e saccheggiò l'accampamento dei Siri; una misura di fior di farina costava un siclo, e due misure d'orzo costavano pure un siclo, secondo la parola dell'Eterno.
2Kin	7	17	Il re aveva messo a guardia della porta il capitano al cui braccio egli si appoggiava; ma il popolo lo calpestò presso la porta, ed egli morí, come aveva detto l'uomo di Dio, quando parlò al re che era sceso a trovarlo.
2Kin	7	18	Cosí avvenne come aveva parlato l'uomo di DIO al re, dicendo: Domani a quest'ora, alla porta di Samaria due misure di orzo costeranno un siclo e una misura di fior di farina costerà pure un siclo.
2Kin	7	19	ll capitano aveva quindi risposto all'uomo di DIO e gli aveva detto: Ecco, anche se l'Eterno facesse delle finestre in cielo, avverrà mai una cosa del genere?. Eliseo gli aveva allora risposto: Ebbene, lo vedrai con i tuoi stessi occhi, ma non ne mangerai.
2Kin	7	20	Gli capitò proprio questo: il popolo lo calpestò presso la porta ed egli morí.
------------------------2 Re, capitolo 8
2Kin	8	1	Or Eliseo disse alla donna di cui aveva risuscitato il figlio: Lèvati e vattene, tu con la tua famiglia, a risiedere fuori dove ti sarà possibile, perché l'Eterno ha decretato la carestia, la quale verrà sul paese per sette anni.
2Kin	8	2	Cosí la donna si levò e fece secondo la parola dell'uomo di DIO; se ne andò con la sua famiglia e risiedè nel paese dei Filistei per sette anni.
2Kin	8	3	Trascorsi i sette anni, la donna tornò dal paese dei Filistei e andò dal re a reclamare la sua casa e le sue terre.
2Kin	8	4	Or il re stava parlando con Ghehazi, servo dell'uomo di DIO, e gli diceva: Raccontami, ti prego, tutte le grandi cose fatte da Eliseo.
2Kin	8	5	Ora, proprio mentre egli raccontava al re come Eliseo aveva risuscitato il morto, ecco presentarsi la donna a cui egli aveva risuscitato il figlio per reclamare dal re la sua casa e le sue terre. Ghehazi allora disse: O re, mio signore, questa è la donna e questo è suo figlio che Eliseo ha risuscitato.
2Kin	8	6	Il re interrogò la donna ed essa gli raccontò il fatto; allora il re l'affidò a un funzionario, al quale disse: Restituiscile tutto ciò che le appartiene e tutte le rendite delle terre, dal giorno in cui ella lasciò il paese fino ad ora.
2Kin	8	7	Poi Eliseo si recò a Damasco. Ben-Hadad, re di Siria, era ammalato e gli fu riferito: L'uomo di DIO è venuto fin qui.
2Kin	8	8	Allora il re disse ad Hazael: Prendi con te un dono e va' incontro all'uomo di DIO, e consulta per mezzo di lui l'Eterno, dicendo: Guarirò da questa malattia?.
2Kin	8	9	Cosí Hazael andò incontro a Eliseo portando con sé in dono le migliori cose di Damasco: un carico di quaranta cammelli. Egli quindi andò, si presentò a lui e gli disse: Il tuo figlio Ben-Hadad, re di Siria, mi ha mandato da te per domandarti, dicendo: Guarirò da questa malattia?.
2Kin	8	10	Eliseo gli rispose: Vagli a dire: Guarirai sicuramente. Ma l'Eterno mi ha fatto vedere che certamente egli morirà.
2Kin	8	11	Poi egli irrigidí il suo volto con uno sguardo fisso fino ad arrossire; quindi l'uomo di DIO pianse.
2Kin	8	12	Allora Hazael domandò: Perché piange il mio signore?. Egli rispose: Perché so il male che tu farai ai figli d'Israele: tu darai alle fiamme le loro fortezze, ucciderai i loro giovani con la spada, sfracellerai i loro bambini e sventrerai le loro donne incinte
2Kin	8	13	Hazael disse: Ma cos'è mai il tuo servo, un cane, per fare cosí grandi cose?. Eliseo rispose: L'Eterno mi ha fatto vedere che tu diventerai re di Siria.
2Kin	8	14	Poi Hazael si allontanò da Eliseo e tornò dal suo signore, che gli chiese: Che cosa ti ha detto Eliseo?. Egli rispose: Mi ha detto che guarirai certamente.
2Kin	8	15	Il giorno dopo Hazael prese una coperta, la immerse nell'acqua e la stese sulla faccia del re che morí. Cosí Hazael regnò al suo posto. Jehoram, re di Giuda.
2Kin	8	16	Nel quinto anno di Joram figlio di Achab, re d'Israele, Jehoram figlio di Giosafat, re di Giuda, iniziò a regnare su Giuda.
2Kin	8	17	Egli aveva trentadue anni, quando iniziò a regnare, e regnò otto anni in Gerusalemme.
2Kin	8	18	Seguí la via dei re d'Israele, come aveva fatto la casa di Achab, perché sua moglie era una figlia di Achab, e fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno.
2Kin	8	19	Tuttavia l'Eterno non volle distruggere Giuda, per amore di Davide suo servo, perché aveva promesso di dare a lui e ai suoi figli una lampada per sempre.
2Kin	8	20	Durante i giorni del suo regno, Edom si ribellò al potere di Giuda e si diede un re.
2Kin	8	21	Allora Joram si recò a Tsair con tutti i suoi carri, poi di notte si levò e sconfisse gli Edomiti che lo avevano accerchiato e i capitani dei carri, mentre la sua gente potè fuggire alle proprie tende.
2Kin	8	22	Cosí Edom è stato ribelle al potere di Giuda fino al giorno d'oggi. In quel tempo anche Libnah si ribellò.
2Kin	8	23	Il resto delle gesta di Joram e tutto ciò che fece non è scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda?
2Kin	8	24	Cosí Joram si addormentò con i suoi padri e fu sepolto con i suoi padri nella città di Davide. Al suo posto regnò suo figlio Achaziah.
2Kin	8	25	Nell'anno dodicesimo di Joram, figlio di Achab, re d'Israele, iniziò a regnare Achaziah, figlio di Jehoram, re di Giuda.
2Kin	8	26	Achaziah aveva ventidue anni quando iniziò a regnare, e regnò un anno a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Athaliah, nipote di Omri, re d'Israele.
2Kin	8	27	Egli seguí la via della casa di Achab e fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, come la casa di Achab, perché era imparentato con la casa di Achab.
2Kin	8	28	Con Joram, figlio di Achab, egli andò a combattere contro Hazael, re di Siria, a Ramoth di Galaad; ma i Siri ferirono Joram;
2Kin	8	29	allora il re Joram tornò a Jezreel per farsi curare delle ferite che aveva ricevute dai Siri a Ramah, mentre combatteva contro Hazael, re di Siria. E Achaziah, figlio di Jehoram re di Giuda, scese a Jezreel a vedere Joram, figlio di Achab, perché questi era malato.
------------------------2 Re, capitolo 9
2Kin	9	1	Allora il profeta Eliseo chiamò uno dei discepoli dei profeti e gli disse: Cingiti i lombi, prendi con te questo vasetto di olio e va' a Ramoth di Galaad.
2Kin	9	2	Quando vi sarai arrivato, cerca di vedere Jehu, figlio di Giosafat, figlio di Nimsci; entra, fallo alzare di mezzo ai suoi fratelli e conducilo in una stanza appartata.
2Kin	9	3	Prenderai quindi il vasetto dell'olio e lo verserai sul suo capo, dicendo: Cosí dice l'Eterno: lo ti ungo re d'Israele. Poi aprirai la porta e fuggirai senza alcun indugio.
2Kin	9	4	Allora il giovane, il servo del profeta, partì per Ramoth di Galaad.
2Kin	9	5	Quando vi giunse, trovò i capitani dell'esercito seduti insieme e disse: Ho un messaggio per te, o capitano. Jehu chiese: Per chi di noi?. Egli rispose: Per te, capitano.
2Kin	9	6	Allora egli si alzò ed entrò in casa; il giovane allora gli versò l'olio sul capo, dicendogli: Cosí dice l'Eterno, il DIO d'Israele: lo ti ungo re sul popolo dell'Eterno, su Israele.
2Kin	9	7	Tu colpirai la casa di Achab, tuo signore, cosí vendicherò il sangue dei profeti miei servi e il sangue di tutti i servi dell'Eterno, sparso per mano di Jezebel.
2Kin	9	8	Tutta la casa di Achab perirà, e io sterminerò dalla casa di Achab tutti i maschi, schiavi o liberi, in Israele.
2Kin	9	9	Cosí ridurrò la casa di Achab come la casa di Geroboamo, figlio di Nebat, e come la casa di Baasha, figlio di Ahijah
2Kin	9	10	I cani divoreranno Jezebel nel campo di Jezreel e non vi sarà alcuno che le darà sepoltura". Poi il giovane aperse la porta e fuggí.
2Kin	9	11	Quando Jehu uscí dai servi del suo signore, uno gli chiese: Va tutto bene? Perché quel pazzo è venuto da te?. Egli rispose loro: Voi conoscete l'uomo e i suoi discorsi!.
2Kin	9	12	Ma essi dissero: E' falso! Orsú, diccelo!. Jehu rispose: Egli mi ha detto cosí e cosí. dichiarando: Cosí dice l'Eterno: lo ti ungo re d'Israele.
2Kin	9	13	Allora essi si affrettarono a prendere ciascuno il proprio mantello e a stenderlo sotto di lui sugli stessi gradini; poi suonarono la tromba e dissero: Jehu è re!.
2Kin	9	14	Cosí Jehu, figlio di Giosafat, figlio di Nimsci, ordí una congiura contro Joram. (Or Joram, con tutto Israele, stava difendendo Ramoth di Galaad contro Hazael, re di Siria;
2Kin	9	15	poi il re Joram era tornato a Jezreel per farsi curare delle ferite che i Siri gli avevano inflitte mentre combatteva contro Hazael re di Siria). Jehu disse: Se pensate allo stesso modo, nessuno esca o fugga dalla città per andare ad annunciarlo a Jezreel.
2Kin	9	16	Poi Jehu montò sopra un carro e partí per Jezreel perché là giaceva ammalato Joram, e Achaziah, re di Giuda, era sceso per visitare Joram.
2Kin	9	17	La sentinella che stava sulla torre di Jezreel scorse la schiera numerosa di Jehu che veniva e disse: Vedo una schiera numerosa!. Joram ordinò: Prendi un cavaliere e mandalo loro incontro per chiedere: Recate pace?.
2Kin	9	18	Allora un uomo a cavallo gli andò incontro e gli disse: Cosí chiede il re: Recate pace?. Jehu rispose: Che importa a te della pace? Passa dietro e seguimi. La sentinella riferí, dicendo: Il messaggero è giunto da loro, ma non torna indietro.
2Kin	9	19	Allora Joram mandò un secondo cavaliere che, giunto da loro, disse: Cosí chiede il re: Recate pace?. Jehu rispose: Che importa a te della pace? Passa dietro e seguimi.
2Kin	9	20	La sentinella riferì dicendo: Il messaggero è giunto da loro, ma non torna indietro. Il suo modo di guidare e quello di Jehu, figlio di Nimsci perché guida all'impazzata.
2Kin	9	21	Allora Joram disse: Allestite il carro!. Cosí gli allestirono il carro. Poi Joram, re d'Israele, e Achaziah, re di Giuda, uscirono ciascuno sul proprio carro per andare incontro a Jehu e lo trovarono nel campo di Naboth di Jezreel.
2Kin	9	22	Quando Joram vide Jehu, gli disse: Rechi pace, Jehu?. Jehu rispose: Che pace vi può essere finché durano le prostituzioni di tua madre Jezebel e le sue numerose magie?
2Kin	9	23	Allora Joram voltò il carro e fuggí dicendo ad Achaziah: Tradimento, Achaziah!.
2Kin	9	24	Ma Jehu tese l'arco con tutta la forza e colpí Joram fra le sue spalle; or la freccia gli trapassò il cuore ed egli stramazzò nel suo carro.
2Kin	9	25	Poi Jehu disse a Bidkar, suo aiutante: Piglialo e buttalo nel campo di Naboth di Jezreel perché ricordo, quando tu e io cavalcavamo insieme al seguito di Achab, suo padre, l'Eterno pronunciò contro di lui questo oracolo:
2Kin	9	26	"Ieri ho certamente visto il sangue di Naboth e il sangue dei suoi figli," dice l'Eterno, e io ti ripagherò in questo stesso campo, dice l'Eterno! Piglialo dunque e buttalo nel campo, secondo la parola dell'Eterno.
2Kin	9	27	Vedendo questo, Achaziah re di Giuda fuggí per la strada della casa del giardino; ma Jehu gli corse dietro e disse: Tirate anche a lui sul carro!. E, gli tirarono alla salita di Gur, che è vicino a Ibleam. Ma egli fuggí a Meghiddo, dove morí.
2Kin	9	28	Allora i suoi servi lo trasportarono sopra un carro a Gerusalemme, e lo seppellirono nel suo sepolcro assieme ai suoi padri, nella città di Davide.
2Kin	9	29	Achaziah aveva cominciato a regnare sopra Giuda nell'undicesimo anno di Joram, figlio di Achab.
2Kin	9	30	Quando Jehu giunse a Jezreel, Jeze-bel lo venne a sapere. Allora ella si diede il belletto agli occhi, si acconciò la testa e si mise alla finestra a guardare.
2Kin	9	31	Come Jehu entrava per la porta, ella gli disse: Rechi pace, Zimri, uccisore del tuo signore?.
2Kin	9	32	Jehu alzò gli occhi verso la finestra e disse: Chi è con me? Chi?. Due o tre eunuchi si affacciarono guardando verso di lui.
2Kin	9	33	Egli disse: Buttatela giù!. Essi la buttarono e un po' del suo sangue schizzò contro il muro e contro i cavalli; e Jehu le passò sopra.
2Kin	9	34	Poi entrò, mangiò e bevve; infine disse: Andate a vedere quella maledetta donna e seppellitela, perché è figlia di re.
2Kin	9	35	Andarono dunque per seppellirla, ma non trovarono di lei altro che il cranio, i piedi e le palme delle mani.
2Kin	9	36	Tornarono cosí a riferire la cosa a Jehu, che disse: Questa è la parola dell'Eterno pronunciata per mezzo del suo servo Elia il Tishbita, quando disse: I cani divoreranno la carne di Jezebel nel campo di Jezreel;
2Kin	9	37	il cadavere di Jezebel sarà nel campo di Jezreel come letame sulla superficie del suolo; cosí non potranno dire: Qui giace Jezebel".
------------------------2 Re, capitolo 10
2Kin	10	1	Achab in Samaria, aveva settanta figli. Jehu scrisse delle lettere e le mandò a Samaria ai capi della città, agli anzianie ai tutori dei figli di Achab; in esse diceva:
2Kin	10	2	Appena vi giungerà questa lettera, siccome avete con voi i figli del vostro signore e avete carri e cavalli, una città fortificata e le armi,
2Kin	10	3	scegliete il figlio migliore e piú adatto del vostro signore, mettetelo sul trono di suo padre e combattete per la casa del vostro signore.
2Kin	10	4	Ma quelli ebbero una grande paura e dissero: Ecco due re non hanno potuto resistergli; come potremo resistergli noi?.
2Kin	10	5	Perciò il prefetto del palazzo, il governatore della città, gli anziani e i tutori dei figli di Achab mandarono a dire a Jehu: Noi siamo tuoi servi e faremo tutto quello che ci ordinerai; non eleggeremo re nessuno; fa' ciò che meglio ti pare
2Kin	10	6	Allora egli scrisse loro una seconda lettera, in cui diceva: Se siete con me e volete ubbidire alla mia voce, prendete le teste di quegli uomini, dei figli del vostro signore e venite da me a Jezreel, domani a quest'ora. Ora i figli del re, in numero di settanta, stavano con i nobili della città, che li educavano.
2Kin	10	7	Come questi ricevettero la lettera, presero i figli del re e li scannarono tutti e settanta, poi misero le loro teste in ceste e le mandarono a Jehu in Jezreel.
2Kin	10	8	Cosí venne un messaggero a riferirgli la cosa, dicendo: Hanno portato le teste dei figli del re. Jehu rispose: Mettetele in due mucchi all'entrata della porta fino a domani mattina.
2Kin	10	9	Il mattino seguente egli uscí e, stando in piedi, disse a tutto il popolo: Voi siete giusti, ecco, io ho cospirato contro il mio signore e l'ho ucciso, ma chi ha uccisi tutti questi?
2Kin	10	10	Riconoscete dunque, che non è caduta a terra neppure una delle parole dell'Eterno che l'Eterno ha pronunciato contro la casa di Achab, l'Eterno infatti ha compiuto ciò che aveva detto per mezzo del suo servo Elia.
2Kin	10	11	Cosí Jehu fece morire tutti quelli che erano rimasti della casa di Achab a Jezreel, tutti i suoi grandi i suoi amici e i suoi sacerdoti, senza lasciarne neppure uno.
2Kin	10	12	Poi si levò e partí per andare a Samaria. Lungo la strada, giunto a Beth-Eked,
2Kin	10	13	Jehu incontrò i fratelli di Achaziah re di Giuda, e disse: Chi siete?. Quelli risposero: Siamo i fratelli di Achaziah, e scendiamo a salutare i figli del re e i figli della regina.
2Kin	10	14	Allora egli ordinò: Prendeteli vivi! Cosí li presero vivi e li scannarono presso il pozzo di Beth-Eked, in numero di quarantadue; non ne risparmiò neppure uno
2Kin	10	15	Partito di là, trovò Jehonadab, figlio di Rekab, che gli veniva incontro; lo salutò e gli disse: E il tuo cuore retto come il mio è verso il tuo?. Jehonadab rispose: Lo è. Se è cosí. disse Jehu, dammi la mano. Allora egli gli diede la mano, cosí lo fece salire con sé sul carro e gli disse:
2Kin	10	16	Vieni con me e vedrai il mio zelo per l'Eterno!. Quindi lo portò via nel suo carro.
2Kin	10	17	Giunto a Samaria, uccise tutti quelli che erano rimasti della casa di Achab in Samaria, fino alla sua completa distruzione, secondo la parola che l'Eterno aveva detto a Elia.
2Kin	10	18	Poi Jehu radunò tutto il popolo e gli disse: Achab ha servito un poco Baal, ma Jehu lo servirà molto di piú.
2Kin	10	19	Ora convocate presso di me tutti i profeti di Baal, tutti i suoi servi e tutti i suoi sacerdoti, non ne manchi neppure uno, perché devo fare un grande sacrificio a Baal, chiunque mancherà non sarà lasciato in vita. Ma Jehu agiva con inganno per distruggere gli adoratori di Baal.
2Kin	10	20	Quindi Jehu ordinò: Proclamate una festa solenne in onore di Baal!. Cosí la proclamarono.
2Kin	10	21	Poi Jehu inviò messaggeri per tutto Israele; cosí tutti gli adoratori di Baal vennero, e non vi fu neppure uno che si astenesse di venire, entrarono nel tempio di Baal, e il tempio di Baal fu ripieno da un capo all'altro.
2Kin	10	22	Jehu disse quindi al guardarobiere: Tira fuori le vesti per tutti gli adoratori di Baal. Cosí egli tirò fuori le vesti per loro.
2Kin	10	23	Allora Jehu, assieme a Jehonadab figlio di Rekab, entrò nel tempio di Baal e disse agli adoratori di Baal: Cercate bene e guardate che qui con voi non vi sia alcun servo dell'Eterno, ma soltanto adoratori di Baal.
2Kin	10	24	Cosí essi entrarono per offrire sacrifici e olocausti. Ora Jehu aveva appostato fuori del tempio ottanta uomini, ai quali aveva detto: Se qualcuno lascerà fuggire uno solo degli uomini che metto nelle vostre mani, pagherà con la propria vita la vita di quel tale.
2Kin	10	25	Cosí, appena terminò di compiere l'offerta dell'olocausto, Jehu ordinò alle guardie e ai capitani: Entrate, uccideteli e non lasciate che alcuno scappi!. Perciò essi li passarono a fil di spada; poi le guardie e i capitani li buttarono fuori e penetrarono nella parte interna del tempio di Baal;
2Kin	10	26	quindi portarono fuori le colonne sacre del tempio di Baal e le bruciarono.
2Kin	10	27	Poi demolirono la statua di Baal e demolirono il tempio di Baal, e lo ridussero in un immondezzaio che rimane fino ad oggi.
2Kin	10	28	Cosí Jehu fece scomparire Baal da Israele;
2Kin	10	29	tuttavia egli non si ritrasse dai peccati di Geroboamo, figlio di Nebat, con i quali aveva fatto peccare Israele, e cioè, dai vitelli d'oro che erano a Bethel e a Dan.
2Kin	10	30	L'Eterno quindi disse a Jehu: Poiché hai agito bene, facendo ciò che è giusto ai miei occhi, e hai fatto alla casa di Achab tutto quello che avevo in cuore, i tuoi figli siederanno sul trono d'Israele fino alla quarta generazione
2Kin	10	31	Ma Jehu non si curò di seguire con tutto il cuore la legge dell'Eterno, il DIO d'Israele; egli infatti non si allontanò dai peccati di Geroboamo, con i quali aveva fatto peccare Israele.
2Kin	10	32	In quel tempo l'Eterno cominciò a tagliar via alcune parti da Israele; infatti Hazael sconfisse gl'Israeliti su tutta la loro frontiera:
2Kin	10	33	dal Giordano verso oriente, occupò tutto il paese di Galaad, i Gaditi, i Rubeniti e i Manassiti, da Aroer, che è vicino al torrente Arnon, fino a Galaad e Bashan.
2Kin	10	34	Il resto delle gesta di Jehu, tutto ciò che fece e tutte le sue prodezze non è scritto nel libro delle Cronache dei re d'Israele?
2Kin	10	35	Poi Jehu si addormentò con i suoi padri e lo seppellirono a Samaria. Al suo posto regnò suo figlio Jehoahaz.
2Kin	10	36	Il tempo in cui Jehu regnò sopra Israele a Samaria, fu di ventotto anni.
------------------------2 Re, capitolo 11
2Kin	11	1	Quando Athaliah, madre di Achaziah, vide che suo figlio era morto, si levò e distrusse tutta la discendenza reale.
2Kin	11	2	Ma Jehosceba, figlia del re Joram e sorella di Achaziah, prese Joas, figlio di Achaziah, lo trafugò di mezzo ai figli del re che erano uccisi e lo mise con la nutrice nella camera dei letti; cosí lo nascosero ad Athaliah e non fu ucciso.
2Kin	11	3	Rimase quindi nascosto con lei per sei anni nella casa dell'Eterno, mentre Athaliah regnava sul paese.
2Kin	11	4	Il settimo anno Jehoiada mandò a chiamare i capi di centinaia delle guardie del corpo e delle guardie e li fece venire presso di sé nella casa dell'Eterno; egli stipulò con loro un patto, li fece giurare nella casa dell'Eterno e mostrò loro il figlio del re.
2Kin	11	5	Poi ordinò loro, dicendo: Questo è ciò che voi farete: un terzo di quelli tra di voi che entrano in servizio il giorno di sabato, starà di guardia alla casa del re;
2Kin	11	6	un terzo alla porta di Sur e un terzo alla porta dietro le guardie. Voi farete la guardia alla casa, impedendone l'ingresso.
2Kin	11	7	Le altre due parti di voi, tutti quelli cioè che escono di servizio il giorno di sabato, staranno di guardia alla casa dell'Eterno attorno al re.
2Kin	11	8	Voi vi metterete tutt'intorno al re, ognuno con le sue armi in mano; e chiunque cercherà di penetrare tra le vostre file sia messo a morte. Voi rimarrete col re sia quando esce che quando entra.
2Kin	11	9	Cosí i capi di centinaia fecero esattamente come il sacerdote Jehoiada aveva comandato. Ciascuno prese i suoi uomini, quelli che entravano in servizio il giorno di sabato e quelli che uscivano di servizio il giorno di sabato, e andarono dal sacerdote Jehoiada.
2Kin	11	10	Il sacerdote diede ai capi di centinaia le lance e gli scudi che erano appartenuti al re Davide e che erano nella casa dell'Eterno.
2Kin	11	11	Le guardie, ognuna con le sue armi in pugno, si disposero dal lato sud del tempio, fino al lato nord del tempio, vicino all'altare e vicino al tempio, tutt'intorno al re.
2Kin	11	12	Poi Jehoiada condusse fuori il figlio del re, gli pose in testa il diadema e gli consegnò la legge. Lo proclamarono re e lo unsero; quindi batterono le mani e esclamarono: Viva il re!.
2Kin	11	13	Quando Athaliah udí il rumore delle guardie e del popolo, andò verso il popolo nella casa dell'Eterno.
2Kin	11	14	Guardò e vide il re in piedi sul palco, secondo l'usanza; i capitani e trombettieri erano accanto al re, mentre tutto il popolo del paese era in festa e suonava le trombe. Allora Athaliah si stracciò le vesti e gridò: Tradimento, tradimento!.
2Kin	11	15	Ma il sacerdote Jehoiada ordinò ai capi di centinaia, che comandavano l'esercito, e disse loro: Fatela uscire di mezzo alle file, e chiunque la segue sia ucciso di spada!. Il sacerdote infatti aveva detto: Non permettete che sia uccisa nella casa dell'Eterno.
2Kin	11	16	Cosí essi la afferrarono e, come ella giunse alla casa del re per la strada della porta dei cavalli, là fu uccisa.
2Kin	11	17	Poi Jehoiada fece un patto tra l'Eterno, il re e il popolo, perché Israele fosse il popolo dell'Eterno; fece pure un patto fra il re e il popolo.
2Kin	11	18	Allora tutto il popolo del paese andò al tempio di Baal e lo demolí; fece interamente a pezzi i suoi altari e le sue immagini e uccise davanti agli altari Mattan, sacerdote di Baal, Poi il sacerdote Jehoiada pose delle guardie intorno alla casa dell'Eterno.
2Kin	11	19	Quindi prese i capi di centinaia delle guardie del corpo e delle guardie e tutto il popolo del paese; essi fecero scendere il re dalla casa dell'Eterno e, seguendo la strada della porta delle guardie lo condussero alla casa del re, dove egli si sedette sul trono dei re.
2Kin	11	20	Cosí il popolo del paese fu in festa e la città rimase tranquilla, perchè avevano ucciso con la spada Athaliah nella casa del re.
2Kin	11	21	Joas aveva sette anni quando iniziò a regnare.
------------------------2 Re, capitolo 12
2Kin	12	1	Nell'anno settimo di Jehu, Joas iniziò a regnare e regnò quaranta anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Tsibiah di Beer-Sceba.
2Kin	12	2	Joas fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno per tutto il tempo in cui fu ammaestrato dal sacerdote Jehoiada.
2Kin	12	3	Tuttavia gli alti luoghi non vennero rimossi; il popolo continuava a fare sacrifici e a bruciare incenso sugli alti luoghi.
2Kin	12	4	Joas disse ai sacerdoti: Tutto il denaro delle cose consacrate che è portato nella casa dell'Eterno, il denaro messo da parte, il denaro fissato per il proprio riscatto e tutto il denaro che ognuno si sente in cuore di portare alla casa dell'Eterno,
2Kin	12	5	i sacerdoti lo ricevano, ognuno dal proprio conoscente, e riparino i guasti del tempio, ovunque i guasti si trovino.
2Kin	12	6	Ma nel ventitreesimo anno del re Joas, i sacerdoti non avevano ancora riparato i guasti del tempio.
2Kin	12	7	Allora il re Joas chiamò il sacerdote Jehoiada e gli altri sacerdoti e disse loro: Perché non avete riparato i guasti del tempio? Perciò ora non prendete piú denaro dai vostri conoscenti, ma datelo per riparare i guasti del tempio.
2Kin	12	8	I sacerdoti acconsentirono a non ricevere piú denaro dal popolo né a riparare i guasti del tempio.
2Kin	12	9	Poi il sacerdote Jehoiada prese una cassa, vi fece un buco nel coperchio e la collocò a fianco dell'altare, sul lato destro di chi entra nella casa dell'Eterno; i sacerdoti che custodivano l'ingresso vi mettevano tutto il denaro portato alla casa dell'Eterno.
2Kin	12	10	Quando essi vedevano che nella cassa c 'era molto denaro, venivano il segretario del re e il sommo sacerdote, che mettevano in borse e contavano il denaro trovato nella casa dell'Eterno.
2Kin	12	11	Poi consegnavano il denaro che era stato pesato nelle mani di coloro che facevano il lavoro, a cui era affidata la sorveglianza della casa dell'Eterno: e questi lo passavano ai falegnami e ai costruttori che lavoravano alla casa dell'Eterno,
2Kin	12	12	ai muratori e ai tagliapietre, per comprare legname e pietre squadrate, necessarie per riparare i guasti della casa dell'Eterno e per tutte le spese fatte per riparare il tempio.
2Kin	12	13	Ma con il denaro portato alla casa dell'Eterno non si fecero, per la casa dell'Eterno, né coppe d'argento, né smoccolatoi, né vasi, né trombe, né alcun oggetto d'oro o alcun oggetto d'argento;
2Kin	12	14	essi lo davano solo a quelli che facevano i lavori, che lo usavano per restaurare la casa dell'Eterno.
2Kin	12	15	Inoltre non si chiedeva alcun conto a coloro nelle cui mani si consegnava il denaro, che doveva essere dato agli esecutori dei lavori, perché agivano con fedeltà.
2Kin	12	16	Il denaro dei sacrifici di riparazione e quello dei sacrifici per il peccato non si portava nella casa dell'Eterno, era per i sacerdoti.
2Kin	12	17	In quel tempo Hazael, re di Siria, salí a combattere contro Gath e la prese: poi Hazael si accinse a salire contro Gerusalemme.
2Kin	12	18	Allora Joas, re di Giuda, prese tutte le cose sacre che i suoi padri Giosafat, Jehoram e Achaziah, re di Giuda, avevano consacrato, quelle consacrate da lui stesso e tutto l'oro che si trovava nei tesori della casa dell'Eterno e della casa del re, e mandò ogni cosa a Hazael, re di Siria, il quale si ritirò da Gerusalemme.
2Kin	12	19	Il resto delle gesta di Joas e tutto ciò che fece non è scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda?
2Kin	12	20	I servi di Joas si sollevarono, ordirono una congiura e lo uccisero nella casa di Millo. sulla discesa verso Silla.
2Kin	12	21	Jozakar, figlio di Scimeath, e Jehozabad, figlio di Shomer, suoi servi, lo colpirono ed egli morí. Lo seppellirono quindi con i suoi padri nella città di Davide. Al suo posto regnò suo figlio Amatsiah.
------------------------2 Re, capitolo 13
2Kin	13	1	Nell'anno ventitreesimo di Joas, figlio di Achaziah, re di Giuda Jehoahaz, figlio di Jehu, iniziò a regnare sopra Israele in Samaria, e regnò diciassette anni.
2Kin	13	2	Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno e seguí i peccati di Geroboamo, figlio di Nebat, con i quali aveva fatto peccare Israele, e non se ne allontanò.
2Kin	13	3	Allora l'ira dell'Eterno si accese contro Israele e li diede nelle mani di Hazael, re di Siria, e nelle mani di Ben-Hadad figlio di Hazael, per tutto quel tempo.
2Kin	13	4	Ma Jehoahaz implorò l'Eterno e l' Eterno lo esaudì, perché vide l'oppressione d'Israele e come il re di Siria li opprimeva.
2Kin	13	5	Perciò l'Eterno diede un liberatore a Israele, ed essi riuscirono a sottrarsi al potere dei Siri; cosí i figli d'Israele poterono abitare nelle loro tende come nel passato.
2Kin	13	6	Tuttavia non si allontanarono dai peccati della casa di Geroboamo con i quali aveva fatto peccare Israele, ma camminarono in essi; perfino l'Ascerah rimase in piedi in Samaria.
2Kin	13	7	Di tutte le truppe di Jehoahaz l'Eterno lasciò soltanto cinquanta cavalieri, dieci carri e diecimila fanti, perché il re di Siria li aveva distrutti e li aveva ridotti come la polvere da calpestare.
2Kin	13	8	Il resto delle gesta di Jehoahaz, tutto ciò che fece e tutte le sue prodezze non è scritto nel libro delle Cronache dei re d'Israele?
2Kin	13	9	Cosí Jehoahaz si addormentò con i suoi padri e fu sepolto in Samaria. Al suo posto regnò suo figlio Joas.
2Kin	13	10	Nell'anno trentasettesimo di Joas, re di Giuda, Joas, figlio di Jehoahaz, iniziò a regnare sopra Israele in Samaria, e regnò sedici anni.
2Kin	13	11	Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno e non si allontanò dai peccati di Geroboamo, figlio di Nebat, con i quali aveva fatto peccare Israele, ma cammino in essi.
2Kin	13	12	Il resto delle gesta di Joas, tutto ciò che fece e il valore con il quale combattè contro Amatsiah re di Giuda, non è scritto nel libro delle Cronache dei re d'Israele?
2Kin	13	13	Cosí Joas si addormentò con i suoi padri e Geroboamo si sedette sul suo trono. Joas fu quindi sepolto a Samaria con i re d'Israele Vittoria di Joas sopra i Siri
2Kin	13	14	Or Eliseo si ammalò di quella malattia di cui doveva morire; perciò Joas re d'Israele, scese a trovarlo e pianse su lui, e, disse: Padre mio, padre mio, carro d'Israele e sua cavalleria!.
2Kin	13	15	Allora Eliseo gli disse: Prendi un arco e delle frecce; egli prese un arco e delle frecce
2Kin	13	16	Eliseo disse quindi al re d'Israele: Impugna l'arco; egli lo impugnò e Eliseo posò le sue mani sulle mani del re.
2Kin	13	17	Poi gli disse: Apri la finestra verso oriente!. Egli l'aperse. Allora Eliseo disse: Tira!. Egli tirò. Eliseo quindi disse: La freccia della vittoria dell'Eterno e la freccia della vittoria contro la Siria, perché tu sconfiggerai i Siri in Afek, fino a sterminarli.
2Kin	13	18	Poi disse: Prendi le frecce!, ed egli le prese. Eliseo disse quindi al re d'Israele: Percuoti il suolo; egli lo percosse tre volte, poi si fermò.
2Kin	13	19	Ma l'uomo di DIO si adirò con lui e disse: Avresti dovuto percuoterlo cinque o sei volte; allora avresti sconfitto i Siri fino a sterminarli; ora invece sconfiggerai i Siri solo tre volte.
2Kin	13	20	Poi Eliseo morí e fu sepolto. All'inizio dell'anno seguente, alcune bande di Moabiti, invasero il paese.
2Kin	13	21	Or avvenne che, mentre alcuni seppellivano un uomo, scorsero una banda di razziatori; cosí gettarono l'uomo nel sepolcro di Eliseo. Appena l'uomo giunse a toccare le ossa di Eliseo, risuscitò e si alzò in piedi.
2Kin	13	22	Hazael, re di Siria, oppresse Israele durante tutta la vita di Jehoahaz;
2Kin	13	23	ma l'Eterno fece loro grazia, ne ebbe compassione e si volse verso di loro a motivo del suo patto con Abrahamo, con Isacco, e con Giacobbe, e per questa volta non volle distruggerli o rigettarli dalla sua presenza.
2Kin	13	24	Poi Hazael, re di Siria, morí, e al suo posto regnò suo figlio Ben-Hadad.
2Kin	13	25	Allora Joas, figlio di Jehoahaz, riprese dalle mani di Ben-Hadad, figlio di Hazael, le città che egli aveva preso in guerra a Jehoahaz suo padre. Per ben tre volte Joas lo sconfisse e riprese cosí le città d'Israele.
------------------------2 Re, capitolo 14
2Kin	14	1	Nel secondo anno di Joas figlio di Jehoahaz, re d'Israele, iniziò a regnare Amatsiah, figlio di Joas, re di Giuda.
2Kin	14	2	Quando iniziò a regnare aveva venticinque anni, e regnò ventinove anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jehoaddan ed era di Gerusalemme.
2Kin	14	3	Egli fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno, ma non come Davide suo padre; fece in tutto come aveva fatto Joas suo padre.
2Kin	14	4	Tuttavia gli alti luoghi non vennero rimossi; il popolo continuava a fare sacrifici e a bruciare incenso sugli alti luoghi.
2Kin	14	5	Ora, non appena il regno fu saldo nelle sue mani, egli fece morire i suoi servi che avevano ucciso il re suo padre;
2Kin	14	6	ma non fece morire i figli degli uccisori, secondo ciò che è scritto nel libro della legge di Mosè, in cui l'Eterno ha comandato, dicendo: I padri non saranno messi a morte per i figli né i figli saranno messi a morte per i padri; ma ognuno sarà messo a morte per il proprio peccato
2Kin	14	7	Egli uccise diecimila Idumei nella valle del Sale; e in guerra prese Sela e le diede il nome di Joktheel, che è rimasto fino al giorno d'oggi.
2Kin	14	8	Allora Amatsiah inviò messaggeri a Joas figlio di Jehoahaz, figlio di Jehu, re d'Israele, per dirgli: Vieni, affrontiamoci l'un l'altro in battaglia.
2Kin	14	9	Joas, re d'Israele, mandò a dire ad Amatsiah, re di Giuda: La spina del Libano mandò a dire al cedro del Libano: Da' tua figlia in moglie a mio figlio. Ma di lí passò una bestia selvaggia del Libano e calpestò la spina.
2Kin	14	10	Tu hai sconfitto Edom e il tuo cuore ti ha reso orgoglioso. Gloriati pure, ma resta a casa tua. Perché vorresti provocare una sciagura, mandando in rovina te e Giuda con te?.
2Kin	14	11	Ma Amatsiah non gli diede ascolto. Cosí Joas, re d'Israele, salí; perciò egli ed Amatsiah, re di Giuda, si affrontarono l'un l'altro a Beth-Scemesh, che apparteneva a Giuda.
2Kin	14	12	Giuda fu sconfitto da Israele, e ognuno fuggí alla propria tenda.
2Kin	14	13	A Beth-Scemesh Joas, re d'Israele, catturò Amatsiah re di Giuda, figlio di Joas, figlio di Achaziah. Poi andò a Gerusalemme e fece una breccia di quattrocento cubiti nelle mura di Gerusalemme, dalla porta di Efraim alla porta dell'Angolo.
2Kin	14	14	Inoltre prese tutto l'oro e l'argento e tutti gli oggetti che si trovavano nella casa dell'Eterno e nei tesori della casa del re, insieme con gli ostaggi, e tornò in Samaria.
2Kin	14	15	Il resto delle gesta compiute da Joas, il suo valore e come combattè contro Amatsiah re di Giuda, non è scritto nel libro delle Cronache dei re d'Israele?
2Kin	14	16	Cosí Joas si addormentò con i suoi padri e fu sepolto in Samaria con i re d'Israele. Al suo posto regnò suo figlio Geroboamo.
2Kin	14	17	Amatsiah figlio di Joas, re di Giuda visse ancora quindici anni dopo la morte di Joas figlio di Jehoahaz, re d'Israele.
2Kin	14	18	Il resto delle gesta di Amatsiah non è scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda?
2Kin	14	19	Contro di lui si ordí una congiura a Gerusalemme ed egli fuggí a Lakish; ma lo fecero Inseguire fino a Lakish, dove lo uccisero.
2Kin	14	20	Lo trasportarono quindi su cavalli e fu sepolto a Gerusalemme con i suoi padri nella città di Davide.
2Kin	14	21	Allora tutto il popolo di Giuda prese Azariah, che aveva allora sedici anni, e lo fece re al posto di suo padre Amatsiah.
2Kin	14	22	Dopo che il re si addormentò con i suoi padri egli riedificò Elath e la riconquistò a Giuda.
2Kin	14	23	Nel quindicesimo anno di Amatsiah figlio di Joas, re di Giuda, iniziò a regnare a Samaria Geroboamo figlio di Joas, re d'Israele, e regnò quarantun anni.
2Kin	14	24	Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno; non si allontanò da nessuno dei peccati di Geroboamo figlio di Nebat, che aveva fatto peccare Israele.
2Kin	14	25	Egli ristabilí i confini d'Israele dall'ingresso di Hamath al mare dell'Arabah, secondo la parola dell'Eterno, il DIO d'Israele, pronunciata per mezzo del profeta Giona figlio di Amittai, che era di Gath-Hefer.
2Kin	14	26	L'Eterno infatti aveva visto che l'afflizione d'Israele era amarissima; non c'era piú né schiavo né libero, e non c'era alcuno che venisse in aiuto a Israele.
2Kin	14	27	L'Eterno non aveva ancora detto di cancellare il nome d'Israele di sotto il cielo; perciò li salvò per mezzo di Geroboamo figlio di Joas.
2Kin	14	28	Il resto delle gesta di Geroboamo, tutto ciò che fece, il suo valore in guerra e come riconquistò a Israele Damasco e Hamath che erano appartenuti a Giuda non è scritto nel libro delle Cronache dei re d'Israele?
2Kin	14	29	Cosí Geroboamo si addormentò con i suoi padri, i re d'Israele. Al suo posto regnò suo figlio Zaccaria.
------------------------2 Re, capitolo 15
2Kin	15	1	Nell'anno ventisettesimo di Geroboamo re d'Israele, iniziò a regnare Azariah figlio di Amatsiah, re di Giuda.
2Kin	15	2	Aveva sedici anni quando iniziò a regnare, e regnò cinquantadue anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jekoliah ed era di Gerusalemme.
2Kin	15	3	Egli fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno, in tutto come aveva fatto Amatsiah suo padre.
2Kin	15	4	Tuttavia gli alti luoghi non vennero rimossi; il popolo continuava a fare sacrifici e a bruciare incenso sugli alti luoghi.
2Kin	15	5	Poi l'Eterno colpí il re, che fu lebbroso fino al giorno della sua morte e visse in una casa isolata; Jotham, figlio del re, era sovrintendente del palazzo reale e rendeva giustizia al popolo del paese.
2Kin	15	6	Il resto delle gesta di Azariah e tutto ciò che fece non è scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda?
2Kin	15	7	Cosí Azariah si addormentò con i suoi padri e lo seppellirono con i suoi padri nella città di Davide. Al suo posto regnò suo figlio Jotham.
2Kin	15	8	Nel trentottesimo anno di Azariah re di Giuda, Zaccaria, figlio di Geroboamo, iniziò a regnare sopra Israele in Samaria, e regnò sei mesi.
2Kin	15	9	Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, come avevano fatto i suoi padri, non si allontanò dai peccati di Geroboamo, figlio di Nebat, che aveva fatto peccare Israele.
2Kin	15	10	Poi Shallum, figlio di Jabesh, ordì una congiura contro di lui; lo colpí e lo uccise davanti al popolo, e regnò al suo posto.
2Kin	15	11	Il resto delle gesta di Zaccaria non è scritto nel libro delle Cronache dei re d'Israele?
2Kin	15	12	Questa era la parola dell'Eterno che aveva detto a Jehu: I tuoi figli siederanno sul trono d'Israele fino alla quarta generazione. E cosí avvenne.
2Kin	15	13	Shallum, figlio di Jabesh, cominciò a regnare l'anno trentanovesimo di Uzziah re di Giuda. e regnò un intero mese a Samaria.
2Kin	15	14	Quindi Manahem, figlio di Gadi, salì da Tirtsah ed entrò in Samaria; in Samaria colpí Shallum, figlio di Jabesh, lo uccise e regnò al suo posto.
2Kin	15	15	Il resto delle gesta di Shallum e la congiura che egli; ordí non è scritto nel libro delle Cronache dei re d'Israele?
2Kin	15	16	Poi Menahem, partendo da Tirtsah, colpí Tifsah, tutti quelli che vi si trovavano, e il suo territorio, perché non gli aveva aperto le porte; cosí egli la colpí e fece sventrare tutte le donne incinte. Menahem, re d'Israele
2Kin	15	17	Nell'anno trentanovesimo del regno di Azariah re di Giuda, Menahem figlio di Gadi, iniziò a regnare sopra Israele, e regnò dieci anni a Samaria.
2Kin	15	18	Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno; non si allontanò dai peccati di Geroboamo, figlio di Nebat, che aveva fatto peccare Israele.
2Kin	15	19	Pul, re d'Assiria, venne contro il paese. Allora Menahem diede a Pul mille talenti, d'argento affinché lo aiutasse a consolidare nelle sue mani il regno.
2Kin	15	20	Menahem fece pagare quel denaro a Israele, a tutte le persone facoltose, nella misura di cinquanta sicli d'argento a testa, per darlo al re di Assiria. Cosí il re d'Assiria se ne ritornò e non rimase là nel paese.
2Kin	15	21	Il resto delle gesta di Menahem e tutto ciò che fece non è scritto nel libro delle Cronache dei re d'Israele?
2Kin	15	22	Cosí Menahem si addormentò con i suoi padri. Al suo posto regnò suo figlio Pekahiah.
2Kin	15	23	Nel cinquantesimo anno di Azariah re di Giuda, Pekahiah figlio di Menahem, iniziò a regnare sopra Israele in Samaria, e regnò due anni.
2Kin	15	24	Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno; non si allontanò dai peccati di Geroboamo, figlio di Nebat, che aveva fatto peccare Israele.
2Kin	15	25	Poi Pekah, figlio di Remaliah suo capitano, ordí una congiura contro di lui e lo colpí in Samaria nella torre del palazzo reale, assieme a Argob e Arieh, avendo con sé cinquanta uomini di Galaad. Egli lo uccise e regnò al suo posto.
2Kin	15	26	Il resto delle gesta di Pekahiah e tutto ciò che fece non è scritto nel libro delle Cronache dei re d'Israele?
2Kin	15	27	Nell'anno cinquantaduesimo di Aza-riah re di Giuda, Pekah figlio di Remaliah, iniziò a regnare sopra Israele in Samaria, e regnò vent'anni.
2Kin	15	28	Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, non si allontanò dai peccati di Geroboamo, figlio di Nebat, che aveva fatto peccare Israele.
2Kin	15	29	Al tempo di Pekah re d'Israele, venne Tiglath-Pileser re di Assiria e prese Ijon, Abel-Beth-Maakah, Janoah, Kcde-sh, Hatsor, Galaad, la Galilea e tutto il paese di Neftali, e ne deportò gli abitanti in Assiria.
2Kin	15	30	Poi Hosea, figlio di Elah ordí una congiura contro Pekah, figlio di Remaliah, lo colpí e lo uccise; cosí regnò al suo posto, l'anno ventesimo del regno di Jotham figlio di Uzziah.
2Kin	15	31	Il resto delle gesta di Pekah e tutto ciò che fece non è scritto nel libro delle Cronache dei re d'Israele?
2Kin	15	32	Nel secondo anno del regno di Pekah figlio di Remaliah, re d'Israele iniziò a regnare Jotham figlio di Uzziah, re di Giuda.
2Kin	15	33	Quando iniziò a regnare aveva venti cinque anni, e regnò sedici anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jerusha, figlia di Tsadok.
2Kin	15	34	Egli fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno, in tutto come aveva fatto Uzziah suo padre.
2Kin	15	35	Tuttavia gli alti luoghi non vennero rimossi; il popolo continuava a fare sacrifici e a bruciare incenso sugli alti luoghi. Egli costruí la porta superiore della casa dell'Eterno.
2Kin	15	36	Il resto delle gesta di Jotham e tutto ciò che fece non è scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda?
2Kin	15	37	In quel tempo l'Eterno cominciò a mandare contro Giuda, Retsin re di Siria, e Pekah, figlio di Remaliah.
2Kin	15	38	Cosí Jotham si addormentò con i suoi padri e fu sepolto con i suoi padri nella città di Davide, suo padre. Al suo posto regnò suo figlio Achaz.
------------------------2 Re, capitolo 16
2Kin	16	1	Nell'anno diciassettesimo di Pekah, figlio di Remaliah, iniziò a regnare Achaz, figlio di Jotham, re di Giuda.
2Kin	16	2	Quando iniziò a regnare, Achaz aveva vent'anni, e regnò sedici anni a Gerusalemme. Egli non fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno, suo DIO, come aveva fatto Davide suo padre;
2Kin	16	3	ma seguí la via dei re d'Israele e fece perfino passare suo figlio per il fuoco, secondo le abominazioni delle nazioni che l'Eterno aveva scacciate davanti ai figli d'Israele.
2Kin	16	4	inoltre faceva sacrifici e bruciava incenso sugli alti luoghi, sulle colline e sotto ogni albero verdeggiante.
2Kin	16	5	Allora Retsin re di Siria, e Pekah figlio di Remaliah, re d'Israele, salirono per combattere contro Gerusalemme; vi assediarono Achaz, ma non riuscirono a vincerlo.
2Kin	16	6	In quel tempo, Retsin, re di Siria, riconquistò Elath alla Siria e scacciò i Giudei da Elath; cosí i Siri, entrarono in Elath e vi sono rimasti fino al giorno d'oggi.
2Kin	16	7	Achaz inviò messaggeri a Tiglath-Pileser, re degli Assiri, per dirgli: lo sono tuo servo e tuo figlio, sali e liberami dalle mani del re di Siria e dalle mani del re d'Israele, che si sono levati contro di me
2Kin	16	8	Achaz prese quindi l'argento e l'oro che si trovava nella casa dell'Eterno e nei tesori del palazzo reale e li mandò in dono al re di Assiria
2Kin	16	9	Allora il re di Assiria gli prestò ascolto, quindi il re di Assiria salí contro Damasco, la prese e ne deportò gli abitanti a Kir, e uccise Retsin.
2Kin	16	10	Allora il re Achaz andò a Damasco incontro a Tiglath-Pileser, re di Assiria; visto l'altare che era a Damasco, il re Achaz mandò al sacerdote Uria il disegno dell'altare e il suo modello, in tutti i particolari per la sua esecuzione.
2Kin	16	11	Cosí il sacerdote Uria costruí un altare, secondo tutto ciò che il re Achaz gli aveva mandato da Damasco; il sacerdote Uria lo costruí prima che il re Achaz tornasse da Damasco.
2Kin	16	12	Quando ritornò da Damasco il re vide l'altare il re quindi si avvicinò all'altare e vi offerse sopra sacrifici.
2Kin	16	13	Poi vi bruciò il suo olocausto e la sua offerta di cibo e versò la sua libazione e spruzzò sull'altare il sangue dei suoi sacrifici di ringraziamento.
2Kin	16	14	Quanto all'altare di bronzo che era davanti all'Eterno, lo rimosse dal suo posto di fronte al tempio tra l'altare e la casa dell'Eterno e lo collocò a nord dell'altare
2Kin	16	15	Poi il re Achaz ordinò al sacerdote Uria e disse: Fa' fumare sull'altare grande l'olocausto del mattino e l'oblazione di cibo della sera l'olocausto del re e la sua oblazione di cibo, gli olocausti di tutto il popolo del paese e le sue oblazioni di cibo e le sue libazioni; e spruzzerai su di esso tutto il sangue degli olocausti e tutto il sangue dei sacrifici; all'altare di bronzo provvederò io stesso
2Kin	16	16	Cosí il sacerdote Uria fece tutto quello che il re Achaz gli aveva comandato.
2Kin	16	17	Il re Achaz rimosse pure i pannelli dei carrelli e ne asportò le bacinelle, tolse giú il mare dai buoi di bronzo che lo reggevano e lo posò sopra un pavimento di pietre.
2Kin	16	18	A motivo del re di Assiria, egli rimosse il portico del sabato, che avevano costruito nel tempio, e dalla casa dell'Eterno rimosse pure l'ingresso esterno del re.
2Kin	16	19	Il resto delle gesta compiute da Achaz non sta forse scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda?
2Kin	16	20	Cosí Achaz si addormentò con i suoi padri e fu sepolto con i suoi padri nella città di Davide. Al suo posto regnò suo figlio Ezechia.
------------------------2 Re, capitolo 17
2Kin	17	1	Nell'anno dodicesimo di Achaz, re di Giuda. Hosea figlio di Elah, iniziò a regnare sopra Israele in Samaria, e regnò nove anni.
2Kin	17	2	Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, ma non come i re d'Israele che erano stati prima di lui.
2Kin	17	3	Shalmaneser, re di Assiria, salí contro di lui; Hosea divenne quindi suo servo e gli pagò un tributo.
2Kin	17	4	Ma il re di Assiria scoprí una congiura in Hosea, perché egli aveva inviato dei messaggeri a So, re d'Egitto, e non portava piú il tributo al re di Assiria come era solito fare ogni anno. Perciò il re di Assiria lo fece imprigionare e lo rinchiuse in carcere.
2Kin	17	5	Poi il re di Assiria invase tutto il paese, salí contro Samaria e l'assediò per tre anni.
2Kin	17	6	Nell'anno nono di Hosea, il re di Assiria espugnò Samaria, deportò gl'lsraeliti in Assiria e li stabilí in Halah e sull'Habor, fiume di Gozan, e nelle città dei Medi.
2Kin	17	7	Questo avvenne perché i figli d'Israele avevano peccato contro l'Eterno, il loro DIO, che li aveva fatti uscire dal paese d'Egitto liberandoli dal potere del Faraone re d'Egitto e avevano riverito altri dèi;
2Kin	17	8	essi avevano seguito le usanze delle nazioni che l'Eterno aveva scacciato davanti ai figli d'Israele e quelle introdotte dai re d'Israele.
2Kin	17	9	Inoltre i figli d'Israele avevano fatto in segreto contro l'Eterno, il loro DIO, cose non giuste e si erano costruiti alti luoghi in tutte le loro città, dalle torri di guardia alle città fortificate.
2Kin	17	10	Avevano eretto per sé colonne sacre e Ascerim su ogni alto colle e sotto ogni albero verdeggiante;
2Kin	17	11	e là, su tutti gli alti luoghi, avevano bruciato incenso, come avevano fatto le nazioni che l'Eterno aveva scacciato davanti a loro, e avevano commesso azioni malvagie, provocando ad ira l'Eterno;
2Kin	17	12	avevano inoltre servito gli idoli intorno ai quali l'Eterno aveva loro detto: Non fate una simile cosa!.
2Kin	17	13	Eppure l'Eterno aveva avvertito Israele e Giuda per mezzo di tutti i profeti e di tutti i veggenti, dicendo: Tornate indietro dalle vostre vie malvagie e osservate i miei comandamenti e i miei statuti, secondo tutta la legge che io prescrissi ai vostri padri e che ho mandato a voi per mezzo dei miei servi i profeti.
2Kin	17	14	Ma essi non prestarono ascolto e indurirono il loro collo, come l'avevano indurito i loro padri che non ebbero fede nell'Eterno, il loro DIO.
2Kin	17	15	E rigettarono i suoi statuti e il patto che egli aveva stabilito con i loro padri e gli avvertimenti che egli aveva loro dato. Perciò seguirono cose vane, diventando fatui essi stessi, e andarono dietro le nazioni che li circondavano, che l'Eterno aveva loro proibito di imitare.
2Kin	17	16	Cosí essi abbandonarono tutti i comandamenti dell'Eterno, il loro DIO; si fecero due vitelli di metallo fuso e fecero un'Ascerah e adorarono tutto l'esercito del cielo e servirono Baal,
2Kin	17	17	fecero passare per il fuoco i loro figli e le loro figlie, praticarono la divinazione, interpretarono presagi e si diedero a fare ciò che è male agli occhi dell'Eterno, provocandolo ad ira.
2Kin	17	18	Per questo l'Eterno si adirò grandemente contro Israele e lo allontanò dalla sua presenza; non rimase se non la sola tribú di Giuda.
2Kin	17	19	Neppure Giuda osservò i comandamenti dell'Eterno, il suo DIO, ma seguí le usanze introdotte da Israele.
2Kin	17	20	Perciò l'Eterno rigettò tutta la stirpe d'Israele, li umiliò e li abbandonò in mano dei predoni, finché li scacciò dalla sua presenza.
2Kin	17	21	Quando egli strappò Israele dalla casa di Davide, essi proclamarono re Geroboamo, figlio di Nebat: poi Geroboamo distolse Israele dal seguire l'Eterno e gli fece commettere un gran peccato.
2Kin	17	22	Cosí i figli d'Israele seguirono tutti i peccati che Geroboamo aveva commesso e non se ne allontanarono.
2Kin	17	23	fino a che l'Eterno mandò via Israele dalla sua presenza, come aveva detto per mezzo di tutti i profeti suoi servi; e Israele fu cosí deportato dal suo paese in Assiria, dove si trova fino al giorno d'oggi.
2Kin	17	24	Poi il re di Assiria fece venire gente da Babilonia, da Kuthah, da Avva, da Hamath e da Sefarvaim e la stabilí nelle città della Samaria al posto dei figli d'Israele; cosí essi presero possesso della Samaria e abitarono nelle sue città.
2Kin	17	25	Ma, all'inizio del loro insediamento colà, essi non temevano l'Eterno; perciò l'Eterno mandò in mezzo a loro dei leoni che uccisero alcuni di loro.
2Kin	17	26	Allora dissero al re di Assiria: Le genti che tu hai trasferito e stabilito nelle città della Samaria non conoscono la legge del DIO del paese; perciò egli ha mandato in mezzo a loro dei leoni che li uccidono, perché essi non conoscono la legge del DIO del paese.
2Kin	17	27	Allora il re di Assiria diede quest'ordine, dicendo: Fatevi ritornare uno dei sacerdoti che avete deportato di là; egli vada, vi si stabilisca ed insegni loro la legge del DIO del paese.
2Kin	17	28	Così uno dei sacerdoti, che erano stati deportati dalla Samaria, venne a stabilirsi a Bethel e insegnò loro come dovevano temere l'Eterno.
2Kin	17	29	Ciò nonostante, tutte quelle nazioni continuarono a fare i propri dèi e li collocarono nei templi degli alti luoghi che i Samaritani avevano costruito, ogni nazione nella città in cui abitava.
2Kin	17	30	Quei di Babilonia fecero Sukkoth-Benoth; quelli di Kuth fecero Nergal quelli di Hamath fecero Ascima;
2Kin	17	31	quelli di Avva fecero Nibhaz e Tartak e quelli di Sefarvaim bruciavano i loro figli col fuoco in onore di Adrammelek e di Anammelek, dèi di Sefarvaim.
2Kin	17	32	Essi temevano l'Eterno, ma si scelsero dei sacerdoti degli alti luoghi provenienti da ogni classe e che offrivano per loro sacrifici nei templi degli alti luoghi.
2Kin	17	33	Cosí essi temevano l'Eterno e servivano i loro dèi, secondo le usanze delle quali erano stati deportati.
2Kin	17	34	A tutt'oggi essi continuano a seguire le antiche usanze: non temono l'Eterno e non agiscono secondo i suoi statuti e i suoi decreti e neppure secondo la legge e i comandamenti che l'Eterno prescrisse ai figli di Giacobbe, da lui chiamato Israele.
2Kin	17	35	Con essi infatti l'Eterno aveva stabilito e aveva loro ordinato: Non temete altri dèi, non prostratevi davanti a loro, non serviteli e non offrite loro sacrifici,
2Kin	17	36	ma temete l'Eterno, che vi ha fatto salire dal paese d'Egitto con grande potenza e con braccio disteso; davanti a lui prostratevi e a lui offrite sacrifici.
2Kin	17	37	Abbiate cura di mettere sempre in pratica gli statuti, i decreti, la legge e i comandamenti che egli scrisse per voi; ma non temete altri dèi.
2Kin	17	38	Non dimenticate il patto che io ho stabilito con voi e non temete altri dèi;
2Kin	17	39	ma temete l'Eterno, il vostro DIO, ed egli vi libererà dalle mani di tutti i vostri nemici.
2Kin	17	40	Essi però non ubbidirono e continuarono invece a seguire le loro antiche usanze.
2Kin	17	41	Cosí quelle nazioni temevano l'Eterno e servivano i loro idoli. Anche i loro figli e i figli dei loro figli hanno continuato a fare fino al giorno d'oggi come avevano fatto i loro padri.
------------------------2 Re, capitolo 18
2Kin	18	1	Nel terzo anno di Hosea, figlio di Elah, re d'Israele, iniziò a regnare Ezechia, figlio di Achaz, re di Giuda.
2Kin	18	2	Aveva venticinque anni quando iniziò a regnare, e regnò ventinove anni a Gerusalemme, Sua madre si chiamava Abi, figlia di Zaccaria.
2Kin	18	3	Egli fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno, secondo tutto ciò che aveva fatto Davide suo padre.
2Kin	18	4	Rimosse gli alti luoghi, frantumò le colonne sacre, abbattè l'Ascerah e fece a pezzi il serpente di bronzo che Mosè aveva fatto, perché fino a quel tempo i figli d'Israele gli avevano offerto incenso e lo chiamò Nehushtan.
2Kin	18	5	Egli ripose la sua fiducia nell'Eterno, il DIO d'Israele; e dopo di lui, fra tutti i re di Giuda, non ci fu alcuno come lui, né alcuno tra quelli che erano stati prima di lui.
2Kin	18	6	Rimase attaccato all'Eterno, non cessò di seguirlo e osservò i comandamenti che l'Eterno aveva prescritto a Mosè.
2Kin	18	7	Cosí l'Eterno fu con lui, ed egli riusciva in tutte le sue imprese. Si ribellò al re di Assiria e non gli fu piú soggetto;
2Kin	18	8	sconfisse i Filistei fino a Gaza e dove giungeva il loro territorio, dalla torre di guardia alla città fortificata.
2Kin	18	9	Il quarto anno del re Ezechia, che era il settimo anno di Hosea, figlio di Elah re d'Israele, Shalmaneser, re di Assiria, salí contro Samaria e la cinse d'assedio.
2Kin	18	10	Dopo tre anni, la espugnò; il sesto anno di Ezechia, che era il nono anno di Hosea, re d'Israele, Samaria fu espugnata.
2Kin	18	11	Il re di Assiria deportò quindi gl'lsraeliti in Assiria e li stabilí in Halah, e sull'Habor, fiume di Gozan, e nelle città dei Medi,
2Kin	18	12	perché non avevano ubbidito alla voce dell'Eterno, il loro DIO, e avevano trasgredito il suo patto; tutto ciò che Mosè, servo dell'Eterno, aveva comandato essi non l'avevano né ascoltato né messo in pratica.
2Kin	18	13	Il quattordicesimo anno del re Ezechia, Sennacherib, re di Assiria, salí contro tutte le città fortificate di Giuda e le prese.
2Kin	18	14	Allora Ezechia, re di Giuda, mandò a dire al re di Assiria a Lakish: Ho peccato; ritirati da me, e io accetterò tutto ciò che m'imporrai. Il re di Assiria impose ad Ezechia, re di Giuda, trecento talenti, d'argento e trenta talenti d'oro.
2Kin	18	15	Cosí Ezechia diede tutto l'argento che si trovava nella casa dell'Eterno e nei tesori del palazzo del re.
2Kin	18	16	In quel tempo Ezechia staccò dalle porte del tempio, dell'Eterno e dagli stipiti l'oro di cui Ezechia, re di Giuda li aveva rivestiti e lo diede al re di Assiria.
2Kin	18	17	Allora il re di Assiria mandò ad Ezechia, da Lakish a Gerusalemme, Tartan, Rabsaris e Rabshakeh con un grande esercito. Essi salirono e giunsero a Gerusalemme. Quando giunsero a Gerusalemme, andarono a fermarsi presso l'acquedotto dello stagno superiore, che è sulla strada del campo del lavandaio.
2Kin	18	18	Quando chiamarono il re, uscirono loro incontro Eliakim, figlio di Hilkiah, il prefetto del palazzo. Scebna, il segretario e Joah figlio di Asaf, l'archivista
2Kin	18	19	Allora Rabshakeh disse loro: Andate a dire a Ezechia: Cosí dice il gran re, il re di Assiria: Che fiducia è quella a cui ti affidi?
2Kin	18	20	Pensi forse che consiglio e forza per far guerra siano soltanto parole vane? In chi confidi per esserti ribellato a me?
2Kin	18	21	Ora ecco, tu confidi sul sostegno di questa canna rotta, che è l'Egitto, che penetra nella mano di chi vi si appoggi e la fora. Tale è appunto il Faraone, re d'Egitto, per tutti quelli che confidano in lui.
2Kin	18	22	Forse mi direte: Noi confidiamo nell'Eterno, il nostro DIO. Ma non forse quello stesso di cui Ezechia ha rimosso gli alti luoghi e gli altari, dicendo a Giuda e a Gerusalemme: Voi adorerete soltanto davanti a questo altare a Gerusalemme?
2Kin	18	23	Ora dunque fa' una scommessa con il mio signore, il re di Assiria! lo ti darò duemila cavalli, se tu sei in grado di procurare i cavalieri che li montino.
2Kin	18	24	Come potresti far retrocedere un sol capitano tra i piú piccoli servi del mio signore? Eppure tu confidi nell'Egitto per avere carri e cavalieri.
2Kin	18	25	Ora, sono io forse salito senza l'Eterno contro questo luogo per distruggerlo? L'Eterno mi ha detto: Sali contro questo paese e distruggilo.
2Kin	18	26	Allora Eliakim, figlio di Hilkiah, Scebna e Joah dissero a Rabshakeh: Ti prego, parla ai tuoi servi in aramaico perché noi lo comprendiamo; ma non parlarci in ebraico, perchè il popolo che è sulle mura ascolta.
2Kin	18	27	Ma Rabshakeh rispose loro: Il mio signore mi ha forse mandato a dire queste cose al tuo signore e a te, e non piuttosto agli uomini seduti sulle mura, condannati a mangiare i loro escrementi e a bere la loro urina con voi?.
2Kin	18	28	Rabshakeh allora si alzò e gridò a gran voce in ebraico, dicendo: Udite la parola del gran re, il re di Assiria!
2Kin	18	29	Cosí dice il re: Non v'inganni Ezechia perché egli non potrà liberarvi dalle mie mani;
2Kin	18	30	né v'induca Ezechia a confidare nell'Eterno, dicendo: Certamente l'Eterno ci libererà e questa città non sarà data nelle mani del re di Assiria".
2Kin	18	31	Non date ascolto ad Ezechia, poiché cosí dice il re di Assiria: Fate pace con me e arrendetevi a me, e ciascuno di voi mangerà i frutti della sua vigna e del suo fico e berrà l'acqua della sua cisterna,
2Kin	18	32	finché io non venga per condurvi in un paese simile al vostro, paese di grano e di vino, paese di pane e di vigne, paese di ulivi, di olio e di miele; e voi vivrete e non morirete". Non date dunque ascolto ad Ezechia che cerca d'ingannarvi, dicendo: L'Eterno ci libererà..
2Kin	18	33	Ha qualcuno degli dèi delle genti liberato il proprio paese dalle mani del re di Assiria?
2Kin	18	34	Dove sono gli dèi di Hamath e di Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvaim, di Hena e d'Ivvah? Hanno essi forse liberato Samaria dalle mie mani?
2Kin	18	35	Chi fra tutti gli dèi di quei paesi ha liberato il proprio paese dalle mie mani, perché l'Eterno possa liberare Gerusalemme dalle mie mani?.
2Kin	18	36	Ma il popolo tacque e non gli rispose neppure una parola, perché l'ordine del re era: Non rispondetegli.
2Kin	18	37	Allora Eliakim figlio di Hilkiah, prefetto del palazzo, Scebna il segretario, e Joah figlio di Asaf, l'archivista, andarono da Ezechia con le vesti stracciate e gli riferirono le parole di Rabshakeh.
------------------------2 Re, capitolo 19
2Kin	19	1	Quando il re Ezechia udí queste cose, si stracciò le vesti, si coprí di sacco ed entrò nella casa dell'Eterno.
2Kin	19	2	Quindi mandò Eliakim, prefetto del palazzo, Scebna il segretario e gli anziani dei sacerdoti, coperti di sacco, dal profeta Isaia, figlio di Amots.
2Kin	19	3	Essi gli dissero: Cosí dice Ezechia: Questo giorno è un giorno di angoscia di castigo e di vergogna, perché i figli stanno per nascere, ma non c'è forza per partorirli.
2Kin	19	4	Forse l'Eterno, il tuo DIO, ha udito tutte le parole di Rabshakeh, che il re di Assiria, suo signore, ha mandato a insultare il DIO vivente, e lo castigherà a motivo delle parole che l'Eterno, il tuo DIO ha udito Innalza dunque una preghiera per il residuo che ancora rimane"
2Kin	19	5	Cosí i servi del re Ezechia si recarono da Isaia.
2Kin	19	6	E Isaia disse loro: Questo direte al vostro signore: Cosí dice l'Eterno: Non aver paura a motivo delle parole che hai udito, con le quali i servi del re di Assiria mi hanno insultato.
2Kin	19	7	Ecco, io manderò su di lui uno spirito e, appena avrà udito una certa notizia, ritornerà al suo paese, e nel suo paese io lo farò cadere di spada".
2Kin	19	8	Cosí Rabshakeh ritornò e trovò il re di Assiria che assediava Libnah, perché aveva saputo che egli era partito da Lakish.
2Kin	19	9	Or egli ricevette notizie di Tirhakah, re d'Etiopia, che dicevano: Ecco, si è mosso per combattere contro di te. Allora egli mandò di nuovo messaggeri a Ezechia, dicendo:
2Kin	19	10	Parlerete cosí a Ezechia, re di Giuda, dicendo: Non lasciare che il tuo DIO, nel quale confidi, t'inganni dicendo: Gerusalemme non sarà data nelle mani del re di Assiria.
2Kin	19	11	Ecco, tu hai udito ciò che i re di Assiria hanno fatto a tutti i paesi, votandoli alla distruzione. Scamperesti tu soltanto?
2Kin	19	12	Hanno forse gli dèi delle nazioni liberato quelli che i miei padri hanno distrutto: Gozan, Haran, Retsef e i figli di Eden che erano a Telassar?
2Kin	19	13	Dov'è il re di Hamath, il re di Arpad e il re della città di Sefarvaim, di Hena d'Ivvah?".
2Kin	19	14	Ezechia prese la lettera dalle man dei messaggeri e la lesse; poi salí alla casa dell'Eterno e la distese davanti all 'Eterno.
2Kin	19	15	Poi Ezechia pregò davanti all'Eterno, dicendo: O Eterno, DIO d'Israele, che siedi sopra i cherubini, tu sei DIO, tu solo, di tutti i regni della terra. Tu hai fatto i cieli e la terra.
2Kin	19	16	Porgi il tuo orecchio, o Eterno, e ascolta; apri i tuoi occhi, o Eterno, e guarda! Ascolta le parole di Sennacherib, che ha mandato quest'uomo per insultare il DIO vivente!
2Kin	19	17	E' vero, o Eterno, che i re di Assiria hanno devastato le nazioni e i loro paesi,
2Kin	19	18	e hanno gettato nel fuoco i loro dèi, perché quelli non erano dèi, ma opera delle mani d'uomo, legno e pietra; per questo li hanno distrutti.
2Kin	19	19	Ma ora, o Eterno, DIO nostro, salvaci, ti prego, dalle sue mani, affinché tutti i regni della terra sappiano che tu solo, o Eterno, sei DIO.
2Kin	19	20	Allora Isaia, figlio di Amots, mandò a dire a Ezechia: Cosí parla l'Eterno, il DIO d'Israele: Ho udito la preghiera che tu mi hai rivolto riguardo a Sennacherib, re di Assiria.
2Kin	19	21	Questa è la parola che l'Eterno ha pronunciato contro di lui: La vergine figlia di Sion ti disprezza e si fa beffe di te la figlia di Gerusalemme scuote il capo dietro a te.
2Kin	19	22	Chi hai insultato e oltraggiato? Contro chi hai alzato la voce e arrogantemente levato i tuoi occhi? Contro il Santo d'Israele!
2Kin	19	23	Per mezzo dei tuoi messaggeri hai insultato il Signore e hai detto: Con la moltitudine dei miei carri sono salito in cima ai monti, nei recessi del Libano. Abbatterò i suoi cedri piú alti e i suoi cipressi piú belli; giungerò al suo rifugio piú remoto nella parte piú lussureggiante della foresta.
2Kin	19	24	Io ho scavato e ho bevuto acque straniere; con la pianta dei miei piedi ho disseccato tutti i fiumi d'Egitto".
2Kin	19	25	Non hai forse udito che da lungo tempo ho preparato questo e dai tempi antichi ne ho formato il disegno? E ora ho fatto accadere questo: che tu riducessi in cumuli di rovine città fortificate.
2Kin	19	26	Perciò i loro abitanti, privi di forza, erano spaventati e confusi; erano come l'erba dei campi, come l'erbetta verde come l'erba sui tetti, che è bruciata prima che cresca.
2Kin	19	27	Ma io conosco il tuo sederti, il tuo uscire e il tuo entrare e anche il tuo infuriarti contro di me.
2Kin	19	28	Poiché questo tuo infuriarti contro di me e la tua arroganza sono giunti alle mie orecchie, ti metterò il mio anello alle narici, il mio morso in bocca, e ti farò ritornare per la strada per la quale sei venuto".
2Kin	19	29	Questo sarà il segno per te: Quest'anno mangerete ciò che cresce spontaneamente, il secondo anno ciò che nasce dallo stesso, ma il terzo anno seminerete e mieterete, pianterete vigne e ne mangerete il frutto.
2Kin	19	30	Il residuo della casa di Giuda che scamperà, continuerà a mettere radici in basso e a fare frutto in alto.
2Kin	19	31	Poiché da Gerusalemme, uscirà un residuo e dal monte Sion quelli che sono scampati. Lo zelo dell'Eterno degli eserciti farà questo.
2Kin	19	32	Perciò cosí dice l'Eterno riguardo al re di Assiria: Egli non entrerà in questa città né vi lancerà freccia, non le verrà davanti con scudi né costruirà contro di essa alcun terrapieno.
2Kin	19	33	Egli ritornerà per la stessa strada da cui è venuto, e non entrerà in questa città, dice l'Eterno.
2Kin	19	34	Io proteggerò questa città per salvarla, per amore di me stesso e per amore di Davide mio servo".
2Kin	19	35	Quella notte avvenne che l'angelo dell'Eterno uscí e uccise nell'accampamento degli Assiri centottantacinquemila uomini; quando la gente si alzò al mattino, ecco, erano tutti cadaveri.
2Kin	19	36	Allora Sennacherib re di Assiria levò le tende, partí e fece ritorno a casa e rimase a Ninive.
2Kin	19	37	E avvenne che, mentre egli stava adorando nella casa del suo dio Nisrok, i suoi figli Adrammelek e Sharetser lo uccisero a colpi di spada; poi si rifugiarono nel paese di Ararat. Al suo posto regnò suo figlio Esarhaddon.
------------------------2 Re, capitolo 20
2Kin	20	1	In quei giorni Ezechia si ammalò mortalmente. Allora il profeta Isaia, figlio di Amots, si recò da lui e gli disse: Cosí parla l'Eterno: Metti la tua casa in ordine, perché morirai e non guarirai.
2Kin	20	2	Egli allora voltò la faccia verso la parete e pregò l'Eterno, dicendo:
2Kin	20	3	Ti supplico, o Eterno, ricordati come ho camminato davanti a te con fedeltà e con cuore integro e ho fatto ciò che è; bene ai tuoi occhi. Poi Ezechia scoppio in un gran pianto.
2Kin	20	4	Isaia non era ancora giunto al cortile centrale che la parola dell'Eterno gli fu rivolta dicendo:
2Kin	20	5	Torna indietro e di' a Ezechia, principe del mio popolo: Cosí parla l'Eterno, il DIO di Davide tuo padre: Ho udito la tua preghiera e ho visto le tue lacrime; ecco, io ti guarisco; nel terzo giorno salirai alla casa dell'Eterno.
2Kin	20	6	Aggiungerò alla tua vita quindici anni, libererò te e questa città dalle mani del re di Assiria e proteggerò questa città per amore di me stesso e per amore di Davide mio servo".
2Kin	20	7	Poi Isaia disse: Prendete un impiastro di fichi. Cosí essi lo presero e lo applicarono sull'ulcera, e il re guarí.
2Kin	20	8	Or Ezechia disse a Isaia: Qual è il segno che l'Eterno mi guarirà e che nel terzo giorno salirò alla casa dell'Eterno?.
2Kin	20	9	Isaia allora gli rispose: Questo è per te il segno da parte dell'Eterno che l'Eterno adempirà la cosa che ha detto: Vuoi che l'ombra avanzi di dieci gradini oppure retroceda di dieci gradini?.
2Kin	20	10	Ezechia rispose: E facile per l'ombra avanzare di dieci gradini. No! L'ombra retroceda piuttosto di dieci gradini.
2Kin	20	11	Allora il profeta Isaia invocò l'Eterno, che fece retrocedere l'ombra di dieci gradini che essa aveva già percorso sulla scala di Achaz.
2Kin	20	12	In quel tempo Berodak-Baladan, figlio di Baladan, re di Babilonia, mandò lettere e un dono a Ezechia, perché aveva sentito che Ezechia era stato ammalato.
2Kin	20	13	Ezechia diede udienza agli inviati e mostrò loro tutta la casa del suo tesoro l'argento, l'oro, gli aromi, gli oli finissimi, il suo arsenale e tutto ciò che si trovava nei suoi magazzini. Non ci fu nulla nella sua casa e in tutti i suoi domini che Ezechia non facesse loro vedere.
2Kin	20	14	Allora il profeta Isaia si recò dal re Ezechia e gli disse: Che cosa hanno detto quegli uomini e da dove sono venuti a te?. Ezechia rispose: Sono venuti da un paese lontano, da Babilonia.
2Kin	20	15	Isaia disse: Che cosa hanno visto in casa tua?. Ezechia rispose: Hanno visto tutto ciò che si trova in casa mia, non c'è nulla nei miei magazzini che io non abbia fatto loro vedere.
2Kin	20	16	Allora Isaia disse a Ezechia: Ascolta la parola dell'Eterno:
2Kin	20	17	"Ecco, verranno i giorni, quando tutto ciò che si trova in casa tua e tutto ciò che i tuoi padri hanno accumulato fino al giorno d'oggi, sarà portato in Babilonia; nulla sarà lasciato, dice l'Eterno.
2Kin	20	18	Inoltre alcuni dei tuoi figli, che saranno usciti da te e che tu avrai generato saranno presi e diventeranno eunuchi nel palazzo del re di Babilonia".
2Kin	20	19	Ezechia rispose quindi a Isaia: La parola dell'Eterno che tu hai pronunciato è buona. Egli infatti pensava: Non sarà forse una bella cosa, se ci sarà pace e sicurezza durante la mia vita?.
2Kin	20	20	Il resto delle gesta di Ezechia e tutte le sue prodezze, e come egli fece il serbatoio e l'acquedotto, mediante il quale condusse le acque nella città, non è scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda?
2Kin	20	21	Poi Ezechia si addormentò con i suoi padri, e al suo posto regnò suo figlio Manasse.
------------------------2 Re, capitolo 21
2Kin	21	1	Manasse aveva dodici anni quando iniziò a regnare, e regnò cinquantacinque anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Heftsibah.
2Kin	21	2	Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, secondo le abominazioni delle nazioni che l'Eterno aveva scacciato davanti ai figli d'Israele.
2Kin	21	3	Egli ricostruí gli alti luoghi che Ezechia suo padre aveva distrutto, eresse altari a Baal, fece un'Ascerah come aveva fatto Achab, re d'Israele; e adorò tutto l'esercito del cielo e lo serví.
2Kin	21	4	Inoltre eresse altari nella casa dell'Eterno, riguardo alla quale l'Eterno aveva detto: In Gerusalemme porrò il mio nome.
2Kin	21	5	Eresse altari a tutto l'esercito del cielo nei due cortili della casa dell'Eterno.
2Kin	21	6	Fece anche passare per il fuoco a suo figlio, praticò la magia e la divinazione e consultò i medium e i maghi. Si diede completamente a fare ciò che è male agli occhi dell'Eterno, provocandolo ad ira.
2Kin	21	7	Mise addirittura un'immagine scolpita di Ascerah, che aveva fatto, nel tempio, di cui l'Eterno aveva detto a Davide e a Salomone suo figlio: In questo tempio e a Gerusalemme, che ho scelto fra tutte le tribú d'Israele, porrò il mio nome per sempre;
2Kin	21	8	e non farò piú errare il piede d'Israele lontano dal paese che ho dato ai loro padri, purché essi abbiano cura di mettere in pratica tutto ciò che ho loro comandato e tutta la legge che il mio servo Mosè ha loro prescritto.
2Kin	21	9	Ma essi non ascoltarono, e Manasse li indusse a fare peggio delle nazioni che l'Eterno aveva distrutto davanti ai figli d'Israele.
2Kin	21	10	Allora l'Eterno parlò per mezzo dei suoi servi, i profeti, dicendo:
2Kin	21	11	Poiché Manasse, re di Giuda, ha commesso queste abominazioni (ha fatto maggior male di tutto quello fatto dagli Amorei, che furono prima di lui, e mediante i suoi idoli ha pure fatto peccare Giuda),
2Kin	21	12	cosí dice l'Eterno, il DIO d'Israele: Ecco, io faccio venire su Gerusalemme e su Giuda una tale sciagura, che chiunque ne sentirà parlare ne avrà entrambe le orecchie rintronate.
2Kin	21	13	Stenderò su Gerusalemme la cordicella di misurazione di Samaria e il piombino della casa di Achab, e ripulirò Gerusalemme come si ripulisce un piatto che, una volta ripulito, lo si capovolge.
2Kin	21	14	Cosí abbandonerò il residuo della mia eredità e li darò nelle mani dei loro nemici, ed essi diventeranno preda e bottino di tutti i loro nemici,
2Kin	21	15	perché hanno fatto ciò che è male ai miei occhi e mi hanno provocato ad ira dal giorno che i loro padri uscirono dall'Egitto fino ad oggi".
2Kin	21	16	Manasse versò pure moltissimo sangue innocente, fino a riempire Gerusalemme da una estremità all'altra, oltre al suo peccato di far peccare Giuda, facendo ciò che è male agli occhi dell'Eterno.
2Kin	21	17	Il resto delle gesta di Manasse, tutto ciò che fece e i peccati che commise, non è scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda?
2Kin	21	18	Cosí Manasse si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nel giardino del suo palazzo, nel giardino di Uzza. Al suo posto regnò suo figlio Amon.
2Kin	21	19	Amon aveva ventidue anni quando iniziò a regnare, e regnò due anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Meshullemeth, figlia di Haruts di Jotbah.
2Kin	21	20	Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, come aveva fatto suo padre Manasse.
2Kin	21	21	Seguí interamente la via seguita da suo padre, serví gli idoli che aveva servito suo padre e li adorò.
2Kin	21	22	Abbandonò l'Eterno, il DIO dei suoi padri, e non camminò nella via dell'Eterno.
2Kin	21	23	Ora i servi di Amon ordirono una congiura contro di lui e uccisero il re nel suo palazzo.
2Kin	21	24	Ma il popolo del paese mise a morte tutti quelli che avevano congiurato contro il re Amon e, al suo posto, fece re suo figlio Giosia.
2Kin	21	25	Il resto delle gesta compiute da Amon non è scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda?
2Kin	21	26	Egli fu sepolto nel suo sepolcro, nel giardino di Uzza. Al suo posto regnò suo figlio Giosia.
------------------------2 Re, capitolo 22
2Kin	22	1	Giosia aveva otto anni quando iniziò a regnare, e regnò trentun anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jedidah, figlia di Adaiah di Botskath.
2Kin	22	2	Egli fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno e seguí in tutto la via di Davide suo padre, senza deviare né a destra né a sinistra.
2Kin	22	3	Nell'anno diciottesimo del re Giosia avvenne che il re mandò nella casa dell'Eterno Shafan, il segretario, figlio di Atsaliah, figlio di Meshullam, dicendo:
2Kin	22	4	Sali dal sommo sacerdote Hilkiah e digli che metta assieme il denaro che è stato portato nella casa dell'Eterno e che i portinai hanno raccolto dal popolo,
2Kin	22	5	Lo si consegni nelle mani di coloro che fanno il lavoro, a cui è affidata la sorveglianza della casa dell'Eterno; e questi lo consegnino agli operai che sono nella casa dell'Eterno per riparare i guasti del tempio:
2Kin	22	6	ai falegnami, ai costruttori e ai muratori, e per comprare legname e pietre squadrate, necessarie per riparare il tempio.
2Kin	22	7	Ma non si chieda loro alcun conto del denaro consegnato nelle loro mani, perché agiscono con fedeltà.
2Kin	22	8	Allora il sommo sacerdote Hilkiah disse a Shafan, il segretario: Ho trovato nella casa dell'Eterno il libro della legge. Hilkiah diede quindi il libro a Shafan, che lo lesse.
2Kin	22	9	Cosí Shafan, il segretario, andò dal re a riferire la cosa, dicendo: I tuoi servi hanno raccolto il denaro trovato nel tempio e l'hanno consegnato nelle mani di coloro che fanno il lavoro, a cui è affidata la sorveglianza della casa dell'Eterno.
2Kin	22	10	Inoltre Shafan, il segretario, riferì al re: Il sacerdote Hilkiah mi ha dato un libro. E Shafan lo lesse alla presenza del re.
2Kin	22	11	Or avvenne che, quando il re udì le parole del libro della legge, si stracciò le vesti.
2Kin	22	12	Poi il re ordinò al sacerdote Hilkiah ad Ahikam figlio di Shafan, ad Akbor figlio di Mikaiah, a Shafan il segretario e ad Asaiah servo del re:
2Kin	22	13	Andate a consultare l'Eterno per me, per il popolo e per tutto Giuda, riguardo alle parole di questo libro che è stato trovato; poiché grande è l'ira dell'Eterno che si è accesa contro di noi perché i nostri padri non hanno ubbidito alle parole di questo libro e non hanno agito in conformità a tutto ciò che è scritto per noi.
2Kin	22	14	Allora il sacerdote Hilkiah, Ahikam, Akbor, Shafan e Asaiah andarono dalla profetessa Huldah, moglie di Shallum figlio di Tikvah, figlio di Harhas, il guardarobiere, (ella abitava a Gerusalemme nel secondo quartiere), e parlarono con lei.
2Kin	22	15	Ella rispose loro: Così dice l'Eterno, il DIO d'Israele: Riferite a colui che vi ha mandati da me:
2Kin	22	16	"Cosi dice l'Eterno: Ecco, io farò venire una sciagura su questo luogo e sui suoi abitanti, tutte le parole del libro che il re di Giuda ha letto,
2Kin	22	17	perché essi mi hanno abbandonato e hanno bruciato incenso ad altri dèi per provocarmi ad ira con tutte le opere delle loro mani. Perciò la mia ira si è accesa contro questo luogo e non si spegnerà".
2Kin	22	18	Ma al re di Giuda che vi ha mandato a consultare l'Eterno, gli direte questo: Cosí dice l'Eterno, il DIO d'Israele: riguardo alle parole che tu hai udito,
2Kin	22	19	poiché il tuo cuore si è intenerito e ti sei umiliato davanti all'Eterno quando hai udito ciò che ho detto contro questo luogo e contro i suoi abitanti, che sarebbero divenuti una desolazione e una maledizione, e ti sei stracciato le vesti e hai pianto davanti a me, anch'io ti ho ascoltato," dice l'Eterno.
2Kin	22	20	"Perciò, ecco, io ti riunirò ai tuoi padri e sarai deposto in pace nel tuo sepolcro; e i tuoi occhi non vedranno tutto il male che io farò venire su questo luogo". E quelli riferirono il messaggio al re.
------------------------2 Re, capitolo 23
2Kin	23	1	Allora il re mandò a far radunare presso di sé tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme.
2Kin	23	2	Il re salí quindi alla casa dell'Eterno, e con lui salirono tutti gli uomini di Giuda tutti gli abitanti di Gerusalemme, i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo dal piú piccolo al piu grande; ed egli lesse alla loro presenza tutte le parole del libro del patto, che era stato trovato nella casa dell'Eterno.
2Kin	23	3	Poi il re, stando in piedi sul palco, stabilí un patto davanti all'Eterno, impegnandosi a seguire l'Eterno e a osservare i suoi comandamenti, i suoi precetti e i suoi statuti con tutto il cuore e con tutta l'anima, per mettere in pratica le parole di questo patto, scritte in quel libro. Tutto il popolo aderí al patto.
2Kin	23	4	Il re comandò quindi al sommo sacerdote Hilkiah, ai sacerdoti del secondo ordine e ai portinai di portare fuori dal tempio dell'Eterno tutti gli oggetti che erano stati fatti per Baal, per Ascerah e per tutto l'esercito del cielo; poi li bruciò fuori di Gerusalemme nei campi del Kidron e portò le loro ceneri a Bethel.
2Kin	23	5	Inoltre soppresse i sacerdoti idolatri che i re di Giuda avevano stabilito per bruciare incenso negli alti luoghi nelle città di Giuda e nei dintorni di Gerusalemme, e quelli che bruciavano incenso a Baal, al sole, alla luna, ai segni dello zodiaco e a tutto l'esercito del cielo.
2Kin	23	6	Fece portare l'Ascerah dalla casa dell'Eterno fuori di Gerusalemme al torrente Kidron; la bruciò presso il torrente Kidron, la ridusse in cenere e fece gettare le sue ceneri sui sepolcri della gente del popolo.
2Kin	23	7	Demolí anche le case degli uomini che si davano alla prostituzione sacra che si trovavano nella casa dell'Eterno, dove le donne tessevano tende per Ascerah.
2Kin	23	8	Fece venire tutti i sacerdoti dalle città di Giuda e profanò gli alti luoghi dove i sacerdoti avevano bruciato incenso da Gheba fino Beer-Sceba. Abbattè pure gli alti luoghi delle porte, che erano all'ingresso della porta di Giosuè, governatore della città, e che erano a sinistra di chi entra nella porta della città.
2Kin	23	9	Tuttavia i sacerdoti degli alti luoghi non salirono all'altare dell'Eterno a Gerusalemme, ma mangiarono pane azzimo in mezzo ai loro fratelli.
2Kin	23	10	Inoltre egli profanò Tofeth che si trova nella valle dei figli di Hinnom affinché nessuno facesse piú passare il proprio figlio o la propria figlia per il fuoco in onore di Molek.
2Kin	23	11	Poi egli rimosse i cavalli che i re di Giuda avevano consacrato al sole all'ingresso della casa dell'Eterno, vicino alla camera dell'eunuco Nethan-Melek, che era nel cortile; e diede alle fiamme i carri del sole.
2Kin	23	12	Il re demolí gli altari che erano sulla terrazza della camera superiore di Achaz e che i re di Giuda avevano fatto, e gli altari che Manasse aveva fatto nei due cortili, della casa dell'Eterno, e li fece a pezzi e gettò la loro polvere nel torrente Kidron.
2Kin	23	13	Il re profanò pure gli alti luoghi che erano di fronte a Gerusalemme, a sud del monte della corruzione, che Salomone re d'Israele aveva costruito per Ash-toreth, l'abominazione dei Sidoni per Kemosh, l'abominazione di Moab e per Milkom, l'abominazione dei figli di Ammon.
2Kin	23	14	Egli fece a pezzi anche le colonne sacre, abbattè gli Ascerim e riempí i loro posti di ossa umane.
2Kin	23	15	Abbattè pure l'altare che era a Bethel e l'alto luogo fatto da Geroboamo, figlio di Nebat, che aveva fatto peccare Israele: bruciò l'alto luogo e lo ridusse in polvere, e bruciò l'Ascerah.
2Kin	23	16	Come Giosia si voltava, vide i sepolcri che erano là sul monte; allora egli mandò a prelevare le ossa dai sepolcri e le bruciò sull'altare, contaminandolo, secondo la parola dell'Eterno pronunciata dall'uomo di DIO, che aveva annunciato queste cose.
2Kin	23	17	Poi disse: Che monumento è quello che vedo?. La gente della città gli rispose: E' il sepolcro dell'uomo di DIO che venne da Giuda e che proclamò contro l'altare di Bethel queste cose che tu hai fatto.
2Kin	23	18	Egli disse: Lasciatelo stare; nessuno muova le sue ossa!. Cosí essi risparmiarono le sue ossa assieme alle ossa del profeta che era venuto da Samaria.
2Kin	23	19	Giosia rimosse pure tutti i templi degli alti luoghi che erano nelle città di Samaria e che i re d'Israele avevano fatto per provocare ad ira l'Eterno. Egli fece ad essi esattamente ciò che aveva fatto a Bethel.
2Kin	23	20	Immolò sugli altari tutti i sacerdoti degli alti luoghi che erano là e vi bruciò sopra ossa umane. Poi fece ritorno a Gerusalemme.
2Kin	23	21	Il re diede a tutto il popolo quest'ordine: Fate la Pasqua in onore dell'Eterno, il vostro DIO, come sta scritto in questo libro del patto.
2Kin	23	22	Per certo una simile Pasqua non era più stata celebrata dal tempo dei giudici che avevano governato Israele, e neppure in tutto il tempo dei re d'Israele e dei re di Giuda.
2Kin	23	23	Ma nel diciottesimo anno del re Giosia questa Pasqua fu celebrata in onore dell'Eterno a Gerusalemme.
2Kin	23	24	Giosia eliminò anche i medium e i maghi, le divinità familiari e gli idoli, e tutte le abominazioni che si vedevano nel paese di Giuda e a Gerusalemme, per mettere in pratica le parole della legge, scritte nel libro che il sacerdote Hil-kiah aveva trovato nella casa dell'Eterno.
2Kin	23	25	Prima di lui non ci fu alcun re che, come lui, sia ritornato all'Eterno con tutto il suo cuore, con tutta la sua anima e con tutta la sua forza, secondo tutta la legge di Mosè; neppure dopo di lui è sorto alcuno come lui.
2Kin	23	26	Tuttavia l'Eterno non acquetò l'ardore della sua grande ira, di cui era acceso contro Giuda, a motivo di tutte le provocazioni con le quali Manasse l'aveva provocato
2Kin	23	27	Cosí l'Eterno disse: Allontanerò anche Giuda dalla mia presenza, come ho allontanato Israele, e rigetterò questa città, Gerusalemme, che io avevo scelto, e il tempio del quale avevo detto: Là sarà il mio nome.
2Kin	23	28	Il resto delle gesta di Giosia e tutto quello che fece non è scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda?
2Kin	23	29	Durante il suo regno, il Faraone Neko, re d'Egitto, salí contro il re di Assiria sul fiume Eufrate. Il re Giosia gli marciò contro, ma il Faraone lo uccise a Meghiddo al primo incontro.
2Kin	23	30	Allora i suoi servi lo portarono via morto sopra un carro da Meghiddo e lo trasportarono a Gerusalemme dove lo seppellirono nel suo sepolcro. Poi il popolo del paese prese Jehoahaz, figlio di Giosia, lo unse e lo fece re al posto di suo padre.
2Kin	23	31	Jehoahaz aveva ventitré anni quando iniziò a regnare, e regnò tre mesi a Gerusalemme. Il nome di sua madre era Hamutal, figlia di Geremia di Libnah.
2Kin	23	32	Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, in tutto come avevano fatto i suoi padri.
2Kin	23	33	Il Faraone Neko lo mise in catene a Riblah, nel paese di Hamath, perché non regnasse piú a Gerusalemme, e impose al paese un tributo di cento talenti d'argento e di un talento d'oro.
2Kin	23	34	Poi il Faraone Neko fece re Eliakim, figlio di Giosia, al posto di Giosia suo padre e cambiò il suo nome in quello di Jehoiakim Poi prese Jehoahaz e andò in Egitto, dove morí.
2Kin	23	35	Jehoiakim diede al Faraone l'argento e l'oro; ma per pagare il denaro secondo l'ordine del Faraone tassò il paese. Per pagare il Faraone Neko, egli riscosse l'argento e l'oro dal popolo del paese, ciascuno in base alla valutazione dei suoi beni.
2Kin	23	36	Jehoiakim aveva venticinque anni quando iniziò a regnare, e regnò undici anni a Gerusalemme. Il nome di sua madre era Zebidah, figlia di Pedaiah di Rumah.
2Kin	23	37	Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, in tutto come avevano fatto i suoi padri.
------------------------2 Re, capitolo 24
2Kin	24	1	Durante il suo regno venne Nebukadnetsar, re di Babilonia, e Jehoiakim divenne suo servo per tre anni; poi tornò a ribellarsi contro di lui.
2Kin	24	2	Allora l'Eterno mandò contro di lui bande di Caldei, bande di Siri, bande di Moabiti e bande di Ammoniti, le mandò contro Giuda per distruggerlo, secondo la parola dell'Eterno che egli aveva pronunciato per mezzo dei suoi servi i profeti.
2Kin	24	3	Questo accadde a Giuda unicamente per comando dell'Eterno, che voleva allontanarlo dalla sua presenza a motivo dei peccati di Manasse, per tutto ciò che aveva fatto,
2Kin	24	4	e anche a motivo del sangue innocente da lui versato, perché egli aveva riempito Gerusalemme di sangue innocente. Per questo l'Eterno non volle perdonare.
2Kin	24	5	Il resto delle gesta di Jehoiakim e tutto quello che fece non è scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda?
2Kin	24	6	Così Jehoiakim si addormentò con i suoi padri, e al suo posto regnò suo figlio Jehoiakin.
2Kin	24	7	Or il re d'Egitto non uscí più dal suo paese, perché il re di Babilonia aveva preso tutto ciò che apparteneva al re d'Egitto, dal torrente d'Egitto al fiume Eufrate.
2Kin	24	8	Jehoiakin aveva diciotto anni quando iniziò a regnare, e regnò a Gerusalemme tre mesi. Sua madre si chiamava Nehushta, figlia di Elnathan di Gerusalemme.
2Kin	24	9	Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, in tutto come aveva fatto suo padre.
2Kin	24	10	In quel tempo i servi di Nebukadnetsar, re di Babilonia, salirono contro Gerusalemme, e la città fu stretta d'assedio.
2Kin	24	11	Nebukadnetsar, re di Babilonia, giunse davanti alla città, mentre i suoi servi l'assediavano.
2Kin	24	12	Allora Jehoiakin, re di Giuda, uscì incontro al re di Babilonia con sua madre, i suoi servi, i suoi capi e i suoi eunuchi. Cosí il re di Babilonia lo fece prigioniero nell'ottavo anno del suo regno.
2Kin	24	13	Poi, come l'Eterno aveva detto, portò via di là tutti i tesori della casa dell'Eterno e i tesori del palazzo reale e frantumò tutti gli utensili d'oro che Salomone, re d'Israele, aveva fatto per il tempio dell'Eterno.
2Kin	24	14	Deportò quindi tutta Gerusalemme, tutti i capi, tutti gli uomini valorosi, in numero di diecimila prigionieri, e tutti gli artigiani e i fabbri; non rimase che la gente piú povera del paese.
2Kin	24	15	Cosí deportò Jehoiakin in Babilonia; egli condusse pure in cattività da Gerusalemme in Babilonia la madre del re, le mogli del re, i suoi eunuchi e i nobili del paese,
2Kin	24	16	tutti gli uomini di valore in numero di settemila, gli artigiani e i fabbri, in numero di mille, tutti uomini valorosi e idonei alla guerra. Il re di Babilonia li deportò in Babilonia.
2Kin	24	17	Al posto di Jehoiakin il re di Babilonia fece re Mattaniah, suo zio, a cui cambiò il nome in quello di Sedekia.
2Kin	24	18	Sedekia aveva ventun anni quando iniziò a regnare, e regnò a Gerusalemme undici anni. Sua madre si chiamava Hamutal, figlia di Geremia di Libnah.
2Kin	24	19	Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, in tutto come aveva fatto Jehoiakim.
2Kin	24	20	Questo accadde in Gerusalemme e Giuda a motivo dell'ira dell'Eterno, che alla fine li cacciò via dalla sua presenza. Sedekia poi si ribellò al re di Babilonia.
------------------------2 Re, capitolo 25
2Kin	25	1	Nel nono anno del suo regno nel decimo mese, il dieci del mese, avvenne che Nebukadnetsar, re di Babilonia, venne con tutto il suo esercito contro Gerusalemme, si accampò contro di lei e le costruí intorno opere d'assedio.
2Kin	25	2	Cosí la città rimase assediata fino all'undicesimo anno del re Sedekia.
2Kin	25	3	Al nono giorno del quarto mese, la fame era cosí grave in città, che non c'era piú pane per il popolo del paese.
2Kin	25	4	Allora fu aperta una breccia nelle mura della città e tutti gli uomini di guerra fuggirono di notte, per la via della porta fra le due mura, che si trovava presso il giardino del re, nonostante i Caldei fossero tutt'intorno alla città. Cosí il re prese la via dell'Arabah.
2Kin	25	5	Ma l'esercito dei Caldei inseguí il re e lo raggiunse nella pianura di Gerico, mentre tutto il suo esercito si disperdeva lontano da lui.
2Kin	25	6	Cosí essi catturarono il re e lo condussero dal re di Babilonia a Riblah, dove fu pronunciata contro di lui la sentenza.
2Kin	25	7	Uccisero quindi i figli di Sedekia sotto i suoi occhi; poi cavarono gli occhi a Sedekia, lo legarono con catene di bronzo e lo condussero in Babilonia.
2Kin	25	8	Il settimo giorno del quinto mese (era il diciannovesimo anno di Nebukadnetsar, re di Babilonia), giunse a Gerusalemme Nebuzaradan, capitano della guardia del corpo, servo del re di Babilonia.
2Kin	25	9	Egli bruciò la casa dell'Eterno e il palazzo del re e diede alle fiamme tutte le case di Gerusalemme, cioè tutte le case dei nobili.
2Kin	25	10	Così tutto l'esercito dei Caldei che era con il capitano della guardia, demolí le mura tutt'intorno a Gerusalemme.
2Kin	25	11	Poi Nebuzaradan, capitano della guardia, deportò il resto del popolo che era rimasto in città, i disertori che erano passati al re di Babilonia e il resto della folla.
2Kin	25	12	Ma il capitano della guardia lasciò alcuni dei piú poveri del paese a coltivare le vigne e i campi.
2Kin	25	13	I Caldei fecero a pezzi le colonne di bronzo che erano nella casa dell'Eterno, i carrelli e il mare di bronzo che erano nella casa dell'Eterno, e ne portarono il bronzo a Babilonia.
2Kin	25	14	Essi presero anche le padelle le palette i coltelli, le coppe e tutti gli utensili di bronzo usati nel servizio del tempio.
2Kin	25	15	Il capitano della guardia prese pure i bracieri e le coppe, ciò che era d'oro puro e d'argento puro.
2Kin	25	16	Quanto alle due colonne, al mare e ai carrelli che Salomone aveva fatto per la casa dell'Eterno, il bronzo di tutti questi oggetti aveva un peso che non si poteva calcolare.
2Kin	25	17	L'altezza di una colonna era di diciotto cubiti; su di essa vi era un capitello di bronzo. L'altezza del capitello era di tre cubiti; tutt'intorno al capitello c'era un reticolo e delle melagrane, tutto di bronzo. L'altra colonna, con il reticolo era identica a questa.
2Kin	25	18	Il capitano della guardia prese Seraiah, il sommo sacerdote, Sofonia, il secondo sacerdote, e i tre portinai.
2Kin	25	19	Dalla città egli prese anche un eunuco che comandava gli uomini di guerra, cinque uomini fra i consiglieri personali del re che furono trovati in città il segretario del capo dell'esercito che arruolava il popolo del paese, e sessanta uomini del popolo del paese che furono trovati in città.
2Kin	25	20	Cosí Nebuzaradan, capitano della guardia, li prese e li condusse dal re di Babilonia a Riblah;
2Kin	25	21	e il re di Babilonia li fece uccidere a Riblah nel paese di Hamath. Cosí Giuda fu deportato lontano dal suo paese.
2Kin	25	22	Quanto al popolo che rimase nel paese di Giuda, lasciatovi da Nebukadnetsar, re di Babilonia, questi pose loro a capo Ghedaliah, figlio di Ahikam figlio di Shafan.
2Kin	25	23	Quando tutti i capitani delle truppe e i loro uomini sentirono che il re di Babilonia aveva fatto Ghedaliah governatore, si recarono da Ghedaliah a Mit-spah, essi erano Ishmael figlio di Nethaniah, Johanan figlio di Kareah, Seraiah figlio di Tanhumeth di Netofah, Jaazaniah figlio di un Maakathita, assieme ai loro uomini.
2Kin	25	24	Ghedaliah giurò ad essi e ai loro uomini, dicendo: Non abbiate paura dei servi dei Caldei, rimanete nel paese, servite il re di Babilonia e vi troverete bene.
2Kin	25	25	Ma il settimo mese, Ishmael, figlio di Nethaniah, figlio di Elishama, di stirpe reale, venne assieme a dieci uomini, essi colpirono e uccisero Ghedaliah e anche i Giudei e i Caldei che erano con lui a Mitspah.
2Kin	25	26	Allora tutto il popolo, dal piú piccolo al piú grande, e i capitani delle truppe si levarono e andarono in Egitto, perché avevano paura dei Caldei.
2Kin	25	27	Nel trentasettesimo anno della cattività di Jehoiakin, re di Giuda, nel dodicesimo mese, il ventisette del mese, Evilmerodak, re di Babilonia, nell'anno stesso in cui iniziò a regnare, fece grazia a Jehoiakin, re di Giuda, e lo fece uscire dalla prigione
2Kin	25	28	Gli parlò con benevolenza e gli assegnò un seggio piú alto dei seggi dei re che erano con lui in Babilonia.
2Kin	25	29	Cosí Jehoiakin cambiò i suoi abiti di prigioniero e mangiò sempre alla presenza del re per tutti i giorni della sua vita.
2Kin	25	30	Il suo sostentamento gli era procurato regolarmente dal re, una razione ogni giorno, per tutti i giorni della sua vita.
------------------------1 Cronache, capitolo 1
1Chro	1	1	Adamo, Seth Enosh,
1Chro	1	2	Kenan, Mahalaleel, Jared,
1Chro	1	3	Enok, Methuselah, Lamek,
1Chro	1	4	Noè, Sem, Cam e Jafet.
1Chro	1	5	I figli di Jafet furono Gomer, Magog, Madai Javan, Tubal, Mescek e Tiras.
1Chro	1	6	I figli di Gomer furono Ashkenaz, Rifath e Togarmah.
1Chro	1	7	I figli di Javan furono Elisham, Tarshish, Kittim e Dodanim.
1Chro	1	8	I figli di Cam furono Kush, Mitsraim, Put e Canaan.
1Chro	1	9	I figli di Kush furono Seba, Havilah, Sabtah, Raamah e Sabtekah. I figli di Raamah furono Sceba e Dedan.
1Chro	1	10	Kush generò Nimrod, che cominciò a essere un uomo potente sulla terra.
1Chro	1	11	Mitsraim generò: i Ludim, gli Anamim, i Lehabim, i Naftuhim,
1Chro	1	12	i Pathrusim, i Kasluhim (da cui uscirono i Filistei) e i Kaftorim.
1Chro	1	13	Canaan generò Sidon, suo primogenito, e Heth,
1Chro	1	14	i Gebusei, gli Amorei, i Ghirgasei,
1Chro	1	15	gli Hivvei, gli Arkei, i Sinei,
1Chro	1	16	gli Arvadei, i Tsemarei e gli Hamathei.
1Chro	1	17	I figli di Sem furono Elam, Assur, Arpakshad, Lud e Aram, Uz, Hul, Ghether e Mescek.
1Chro	1	18	Arpakshad generò Scelah, e Scelah generò Eber.
1Chro	1	19	A Eber nacquero due figli: il nome dell'uno fu Peleg, perché ai suoi giorni la terra fu divisa; e il nome di suo fratello fu Joktan.
1Chro	1	20	Joktan generò Almodad, Scelef, Hatsarmaveth, Jerah,
1Chro	1	21	Hadoram, Uzal, Diklah,
1Chro	1	22	Ebal, Abimael, Sceba.
1Chro	1	23	Ofir, Havilah e Jobab. Tutti questi furono figli di Joktan.
1Chro	1	24	Sem, Arpakshad, Scelah,
1Chro	1	25	Eber, Peleg, Reu,
1Chro	1	26	Serug, Nahor, Terah,
1Chro	1	27	Abramo, che è Abrahamo.
1Chro	1	28	I figli di Abrahamo furono Isacco e Ismaele.
1Chro	1	29	Questi sono i loro discendenti: il primogenito di Ismaele fu Nebajoth; poi, Kedar, Adbeel, Mibsam,
1Chro	1	30	Mishma, Dumah, Massa, Hadad, Tema,
1Chro	1	31	Jetur, Nafish e Kedemah. Questi furono i figli di Ismaele.
1Chro	1	32	I figli di Keturah, concubina di Abrahamo: ella partorí Zimran, Jokshan, Medan, Madian, Ishbak e Shuah. I figli di Jokshan furono Sceba e Dedan.
1Chro	1	33	I figli di Madian furono Efah, Efer, Hanok, Abidah ed Eldaah. Tutti Questi furono i figli di Keturah.
1Chro	1	34	Abrahamo generò Isacco. I figli di Isacco furono Esaù e Israele.
1Chro	1	35	I figli di Esaù furono, Elifaz, Reuel, Jeush, Jalam e Korah.
1Chro	1	36	I figli di Elifaz furono Teman, Omar, Tsefo, Gatam, Kenaz, Timna e Amalek.
1Chro	1	37	I figli di Reuel furono Nahath, Zerah, Shammah e Mizzah.
1Chro	1	38	I figli di Seir furono Lotan, Shobal, Tsibeon, Anah, Dishon, Etser e Dishan.
1Chro	1	39	I figli di Lotan furono Hori e Hemam; la sorella di Lotan fu Timna.
1Chro	1	40	I figli di Shobal furono Alian, Manahath, Ebal, Scefi e Onam. I figli di Tsibeon furono Ajah e Anah.
1Chro	1	41	Il figlio di Anah fu Dishon. I figli di Dishon furono Hemdan, Eshban, Ithran e Keran.
1Chro	1	42	I figli di Etser furono Bilhan, Zaavan e Akan. I figli di Dishan furono Uts e Aran.
1Chro	1	43	Questi sono i re che regnarono nel paese di Edom prima che alcun re regnasse sui figli d'Israele: Bela, figlio di Beor; il nome della sua città era Dinhabah.
1Chro	1	44	Quando Bela morì al suo posto regnò Jobab, figlio di Zerah di Botsrah.
1Chro	1	45	Quando Jobab morí, al suo posto regnò Husham del paese dei Temaniti.
1Chro	1	46	Quando Husham morí, al suo posto regnò Hadad, figlio di Bedad, che sconfisse i Madianiti nei campi di Moab; il nome della sua città era Avith.
1Chro	1	47	Quando Hadad morì al suo posto regnò Samlah di Masre Kah.
1Chro	1	48	Quando Samlah morí, al suo posto regnò Saul, di Rehoboth, sul Fiume.
1Chro	1	49	Quando Saul morì al suo posto regnò Baal-Hanan, figlio di Akbor.
1Chro	1	50	Quando Baal-Hanan morì, al suo posto regnò Hadab. Il nome della sua città, era Pan, e il nome di sua moglie Mehetabeel, figlia di Matred, figlia di Mezahab.
1Chro	1	51	Poi Hadab morì. I capi di Edom furono: il capo Timnah, il capo Alvah, il capo Jetheth,
1Chro	1	52	il capo Oholibamah, il capo Elah, il capo Pinon,
1Chro	1	53	il capo Kenaz, il capo Teman, il capo Mibtsar,
1Chro	1	54	il capo Magdiel, il capo Iram. Questi furono i capi di Edom.
------------------------1 Cronache, capitolo 2
1Chro	2	1	Questi furono i figli d'Israele: Ruben, Simeone, Levi, Giuda, Issacar, Zabulon,
1Chro	2	2	Dan, Giuseppe, Beniamino, Nefta-li, Gad, e Ascer.
1Chro	2	3	I figli di Giuda furono Er, Onan e Scelah, questi tre gli nacquero dalla figlia di Shua, la Cananea. Er, primogenito di Giuda, era malvagio agli occhi dell'Eterno, che perciò lo fece morire.
1Chro	2	4	Tamar, sua nuora, gli partorí Perets e Zerah. Totale dei figli di Giuda: cinque.
1Chro	2	5	I figli di Perets furono Hetsron e Hamul
1Chro	2	6	I figli di Zerah furono Zimri, Ethan, Heman, Kalkol e Dara; in tutto: cinque.
1Chro	2	7	Il figlio di Karmi fu Akan che mise in pericolo Israele, commettendo una trasgressione circa le cose votate allo sterminio.
1Chro	2	8	Il figlio di Ethan fu Arariah.
1Chro	2	9	I figli che nacquero a Hetsron furono Jerahmeel, Ram e Kelubai.
1Chro	2	10	Ram generò Amminadab; Amminadab generò Nahshon, principe dei figli di Giuda,
1Chro	2	11	Nahshon generò Salma; Salma generò Boaz. Boaz generò Obed.
1Chro	2	12	Obed generò Isai.
1Chro	2	13	Isai generò Eliab, suo primogenito. Abinadab il secondo, Scimeah il terzo.
1Chro	2	14	Nethaneel il quarto, Raddai il quinto.
1Chro	2	15	Otsem il sesto e Davide, il settimo.
1Chro	2	16	Le loro sorelle furono Tseruiah e Abigail. I figli di Tseruiah furono Abishai, Joab e Asahel: tre.
1Chro	2	17	Abigail partorí Amasa, il cui padre fu Jether, l'Ismaelita.
1Chro	2	18	Caleb, figlio di Hetsron, ebbe figli da sua moglie Azubah e da Jerioth. Questi furono i figli di lei, Jescer, Shobab e Ardon.
1Chro	2	19	Quando Azubah morí, Caleb sposò Efrath che gli partorí Hur.
1Chro	2	20	Hur generò Uri, e Uri generò Betsa-leel.
1Chro	2	21	Poi Hetsron entrò dalla figlia di Makir, padre di Galaad, che egli aveva sposato quando avevasessant'anni; ed essa gli partorí Segub.
1Chro	2	22	Segub generò Jair, a cui appartennero ventitré città nel paese di Galaad.
1Chro	2	23	(Gheshur e Aram presero loro i villaggi di Jair, Kenath e i villaggi satelliti sessanta città). Tutti questi appartenevano ai figli di Makir, padre di Galaad.
1Chro	2	24	Dopo la morte di Hetsron a Caleb-Efrathah, Abiah, moglie di Hetsron, gli partorí Ashur padre di Tekoa,
1Chro	2	25	I figli di Jerahmeel, primogenito di Hetsron, furono Ram, il primogenito, Bunah, Oren, Otsem e Ahijah.
1Chro	2	26	Jerahmeel ebbe un'altra moglie, di nome Atarah, che fu madre di Onam.
1Chro	2	27	I figli di Ram, primogenito di Jerahmeel, furono Maats, Jamin e Eker.
1Chro	2	28	I figli di Onam furono Shammai e Jada. I figli di Shammai furono Nadab e Abishur.
1Chro	2	29	La moglie di Abishur si chiamava Abihail e gli partorí Ahban e Molid.
1Chro	2	30	I figli di Nadab furono Seled e Appaim. Seled morí senza figli.
1Chro	2	31	Il figlio di Appaim fu Isci; il figlio di Isci fu Sceshan; il figlio di Sceshan fu Ahlai.
1Chro	2	32	I figli di Jada, fratello di Shammai furono Jether e Gionathan. Jether morì senza figli.
1Chro	2	33	I figli di Gionathan furono Peleth e Zaza. Questi furono i figli di Jerahmeel.
1Chro	2	34	Sceshan non ebbe figli ma solo figlie. Ora Sceshan aveva uno schiavo egiziano chiamato Jarha.
1Chro	2	35	Sceshan diede sua figlia in moglie a Jarha, suo schiavo, ed essa gli partorí Attai.
1Chro	2	36	Attai generò Nathan; Nathan generò Zabad;
1Chro	2	37	Zabad generò Eflal; Eflal generò Obed;
1Chro	2	38	Obed generò Jehu; Jehu generò Azariah;
1Chro	2	39	Azariah generò Helets; Helets generò Eleasah;
1Chro	2	40	Eleasah generò Sismai; Sismai generò Shallum;
1Chro	2	41	Shallum generò Jekamiah e Jekamiah generò Elishama.
1Chro	2	42	I figli di Caleb, fratello di Jerahmeel furono Mesha, suo primogenito che fu padre di Zif, e i figli di Mareshah, il padre di Hebron.
1Chro	2	43	I figli di Hebron furono Korah, Tappuah, Rekem e Scema.
1Chro	2	44	Scema generò Raham, padre di Jorkeam, e Rekem generò Shammai.
1Chro	2	45	Il figlio di Shammai fu Maon, e Maon fu il padre di Beth-Tsur.
1Chro	2	46	Efah, concubina di Caleb, partorí Haran, Motsa e Gazez. Haran generò Gazez.
1Chro	2	47	I figli di Jahdai furono Reghem, Jotham, Gheshan, Pelet, Efah e Shaaf.
1Chro	2	48	Maakah, concubina di Caleb, partorí Sceber e Tirhanah.
1Chro	2	49	Essa partorí anche Shaaf, padre di Madmannah, Sceva, padre di Makbena e padre di Ghibea. La figlia di Caleb era Aksah.
1Chro	2	50	Questi furono i figli di Caleb: il figlio di Hur, primogenito di Efratah, Sho-bal, padre di Kirjath-Jearim,
1Chro	2	51	Salma, padre di Betlemme, e Haref, padre di Beth-Gader.
1Chro	2	52	Shobal, padre di Kirjath-Jearim, ebbe per figli: Haroeh e la metà di Menuhoth.
1Chro	2	53	Le famiglie di Kirjath-Jearim furono gli Ithrei, i Puthei, gli Sumathei e i Misharaei; da costoro derivarono gli Tsorathiti e gli Eshtaoliti.
1Chro	2	54	I figli di Salma furono Betlemme e i Netofathei, Atroth-Beth-Joab, la metà dei Menathei, gli Tsorei.
1Chro	2	55	E le famiglie di scribi, che abitavano a Jabets erano i Tirathei, gli Scimeathei e i Sukathei. Questi erano i Kenei che discesero da Hamath, padre della casa di Rekab.
------------------------1 Cronache, capitolo 3
1Chro	3	1	Questi furono i figli di Davide, che gli nacquero a Hebron il primogenito fu Amnon, da Ahinoam, la Jezreelita; il secondo fu Daniel, da Abigail la Karmelita;
1Chro	3	2	Il terzo fu Absalom, figlio di Maakah figlia di Talmai, re di Gheshur; il quarto fu Adonijah, figlio di Hagghith;
1Chro	3	3	il quinto fu Scefatiah, da Abital; il sesto fu Ithream, da Eglah, sua moglie.
1Chro	3	4	Questi sei gli nacquero a Hebron. Egli là regnò sette anni e sei mesi, mentre in Gerusalemme, regnò trentatre anni.
1Chro	3	5	Questi invece gli nacquero in Gerusalemme: Scimea, Shobab, Nathan e Salomone, ossia quattro figli natigli da Bath-Sceba, figlia di Ammiel.
1Chro	3	6	C'erano inoltre Ibhar, Elishama, Elifelet,
1Chro	3	7	Nogah, Nefeg, Jafia,
1Chro	3	8	Elishama, Eliada ed Elifelet, nove in tutto.
1Chro	3	9	Tutti questi furono i figli di Davide, senza contare i figli delle sue concubine. Tamar era loro sorella.
1Chro	3	10	Il figlio di Salomone fu Roboamo, il cui figlio fu Abijah, il cui figlio fu Asa, il cui figlio fu Giosafat,
1Chro	3	11	il cui figlio fu Joram, il cui figlio fu Ahaziah, il cui figlio fu Joas,
1Chro	3	12	il cui figlio fu Amatsiah, il cui figlio fu Azariah, il cui figlio fu Jotham
1Chro	3	13	il cui figlio fu Achaz, il cui figlio fu Ezechia, il cui figlio fu Manasse,
1Chro	3	14	il cui figlio fu Amon, il cui figlio fu Giosia.
1Chro	3	15	I figli di Giosia furono Johnan il primogenito, Jehoiakim il secondo, Sedekia il terzo e Shallum il quarto.
1Chro	3	16	I figli di Jehoiakim furono suo figlio Jekoniah, il cui figlio fu Sedekia.
1Chro	3	17	I figli di Jekoniah, il prigioniero, furono suo figlio Scealtiel,
1Chro	3	18	e Malkiram, Pedaiah, Scenatsar, Jekamiah, Hoshama e Nedabiah.
1Chro	3	19	I figli di Pedaiah furono Zorobabele e Scimei. I figli di Zorobabele furono Meshullam e Hananiah, e Scelomith, loro sorella:
1Chro	3	20	poi Hashubah, Ohel, Berekiah, Hasadiah e Jushab-Hesed, cinque in tutto.
1Chro	3	21	I figli di Hananiah furono Pelatiah e Jeshaiah, i figli di Refaiah, i figli di Arnan, i figli di Obadiah, i figli di Scekaniah.
1Chro	3	22	Il figlio di Scekaniah fu Scemaiah. I figli di Scemaiah furono Hattush, Igal, Bariah, Neariah e Shafath, sei in tutto.
1Chro	3	23	I figli di Neariah furono Elioenai, Ezechia e Azrikam, tre in tutto.
1Chro	3	24	I figli di Elioenai furono Hodaviah, Eliascib. Pelaiah. Akkub, Johanan, Delaiah e Anani, sette in tutto.
------------------------1 Cronache, capitolo 4
1Chro	4	1	I figli di Giuda furono Perets. Hetsron, Karmi, Hur e Shobal.
1Chro	4	2	Reaiah, figlio di Shobal, generò Jahath; Jahath generò Ahumai e Lahad. Queste furono le famiglie degli Tsorathei.
1Chro	4	3	Questi furono i figli del padre di Etam: Jezreel, Ishma e Idbash; la loro sorella si chiamava Hatselelponi.
1Chro	4	4	Penuel fu padre di Ghedor; Ezer fu padre di Hushah. Questi furono i figli di Hur, primogenito di Efratah, padre di Betlemme.
1Chro	4	5	Ashur, padre di Tekoa ebbe due mogli, Helah e Naarah.
1Chro	4	6	Naarah gli partorí Ahuzam. Hefer. Tememi e Ahashtari. Questi furono i figli di Naarah.
1Chro	4	7	I figli di Helah furono Tsereth. Tsohar e Ethnan.
1Chro	4	8	Kotz generò Anub. Tsobebah e le famiglie di Aharhel, figlio di Harum.
1Chro	4	9	Jabets fu piú onorato dei suoi fratelli; sua madre l'aveva chiamato Jabets, perché diceva: L'ho partorito con dolore.
1Chro	4	10	Jabets invocò il DIO d'Israele, dicendo: Oh, se tu mi benedicessi e allargassi i miei confini e la tua mano fosse con me e mi preservassi dal male sí che io non abbia a soffrire!. E DIO gli concesse ciò che aveva chiesto.
1Chro	4	11	Kelub, fratello di Shuhah, generò Mehir, che fu padre di Eshton.
1Chro	4	12	Eshton generò Beth-Rafa, Paseah e Tehinnah, padre di Ir-Nahash. Questi furono gli uomini di Rehah.
1Chro	4	13	I figli di Kenaz furono Othniel e Seraiah. I figli di Othniel furono Hathath.
1Chro	4	14	e Meonothai che generò Ofrah. Seraiah generò Joab, padre degli abitanti della valle degli artigiani, perché erano artigiani.
1Chro	4	15	I figli di Caleb, il figlio di Jefunneh, furono Iru, Elah e Naam. Il figlio di Elah fu Kenaz.
1Chro	4	16	I figli di Jehalleleel furono Zif, Zifah. Tiria e Asareel.
1Chro	4	17	I figli di Ezrah furono Jether, Mered, Efer e Jalon. La moglie di Mered partorí Miriam, Shammai e Ishbah, padre di Eshtemo.
1Chro	4	18	(Sua moglie Jehudijah partorí Jered padre di Ghedor, Heber padre di Sokoh e Jekuthiel padre di Zanoah). Questi furono i figli di Bithiah, figlia del Faraone, che Mered aveva presa in moglie.
1Chro	4	19	I figli della moglie di Hodijah, sorella di Naham furono il padre di Keliah, il Garmeo e Eshtemo il Maakatheo.
1Chro	4	20	I figli di Scimon furono Amnon, Rinnah, Benhanan e Tilon. I figli di Isci furono Zoheth e Ben-Zoheth.
1Chro	4	21	I figli di Scelah, figlio di Giuda furono Er padre di Lekah, Laadah padre di Mareshah, e le famigli e della casa dei lavoratori di bisso di Beth-Ashbea,
1Chro	4	22	Jokim e la gente di Kozeba, Joas e Saraf, che dominarono in Moab, e Jashubi-Lehem. Ma questi fatti sono antichi.
1Chro	4	23	Essi erano vasai e abitavano a Netaim e a Ghederah; abitavano là con il re, al suo servizio.
1Chro	4	24	I figli di Simeone furono Jemuel Jamin, Jarib, Zerah, Shaul,
1Chro	4	25	il cui figlio fu Shallum, il cui figlio fu Mibsam, il cui figlio fu Mishma.
1Chro	4	26	I figli di Mishma furono suo figlio Hammuel, il cui figlio fu Zakkur, il cui figlio fu Scimei.
1Chro	4	27	Scimei ebbe sedici figli e sei figlie ma i suoi fratelli non ebbero molti figli, e il loro parentado non si moltiplicò come i figli di Giuda.
1Chro	4	28	Essi si stabilirono a Beer-Sceba, a Moladah, a Hatsar-Shual,
1Chro	4	29	a Bilhah, a Etsem, a Tolad,
1Chro	4	30	a Bethuel, a Hormah, a Tsiklag,
1Chro	4	31	a Beth-Markaboth, a Hatsar-Susim, a Beth-Biri e a Shaaraim. Queste furono le loro città, fino al regno di Davide.
1Chro	4	32	I loro villaggi erano Etam, Ain, Rimmon, Token e Ashan: cinque città,
1Chro	4	33	e tutti i villaggi che erano attorno a queste città, fino a Baal. Queste furono le loro dimore, ed essi conservarono la loro genealogia:
1Chro	4	34	Meshobab, Jamlek, Joshah, figlio di Amatsiah,
1Chro	4	35	Joel e Jehu, figlio di Joscibiah, figlio di Seraiah figlio, di Asiel,
1Chro	4	36	Elioenai, Jaakobah, Jeshohaiah Asaiah, Adiel, Jesimiel e Benaiah,
1Chro	4	37	Ziza, figlio di Scifi, figlio di Allon, figlio di Jedaiah, figlio di Scimri, figlio di Scemaiah.
1Chro	4	38	Questi, menzionati per nome, erano, principi nelle loro famiglie, e le loro case paterne aumentarono grandemente.
1Chro	4	39	Andarono verso l'ingresso di Ghedor fino a ovest della valle in cerca di pascoli per le loro greggi.
1Chro	4	40	Trovarono pascoli pingui e buoni, e il paese era vasto, quieto e tranquillo, perché prima vi abitavano i discendenti di Cam.
1Chro	4	41	Quelli indicati per nome, al tempo di Ezechia, re di Giuda, vennero e attaccarono le loro tende e i Meuniti che si trovavano là e li votarono allo sterminio; cosí è rimasto fino al giorno d'oggi quindi si stabilirono al loro posto, perché là c'erano pascoli per le loro greggi.
1Chro	4	42	Poi alcuni di essi, cinquecento uomini dei figli di Simeone, si recarono a monte Seir con a capo Pelatiah, Neariah, Refaiah e Uzziel figli di Isci
1Chro	4	43	Quindi essi uccisero il rimanente degli Amalekiti che era sopravvissuto e hanno abitato fino al giorno d'oggi.
------------------------1 Cronache, capitolo 5
1Chro	5	1	Figli di Ruben, primogenito d'Israele. Egli era davvero il primogenito, ma siccome aveva profanato il letto di suo padre, la sua primogenitura fu data ai figli di Giuseppe, figlio d'Israele, così la genealogia non è riportata in base alla primogenitura.
1Chro	5	2	Anche se Giuda prevalse sui suoi fratelli e da lui è disceso un capo, il diritto di primogenitura apparteneva a Giuseppe.
1Chro	5	3	I figli di Ruben primogenito d'Israele furono Hanok, Pallu, Hetsron e Karmi.
1Chro	5	4	I figli di Joel furono Scemaiah, il cui figlio fu Gog, il cui figlio fu Scimei.
1Chro	5	5	il cui figlio, fu Mikah, il cui figlio fu Reaiah, il cui figlio fu Baal
1Chro	5	6	il cui figlio fu Beerah, che fu condotto in cattività da Tilgath-Pilneser re di Assiria. Egli era principe dei Rubeniti.
1Chro	5	7	I suoi fratelli, secondo le loro famiglie, come sono elencati nelle genealogie secondo le loro generazioni, furono: il primo Jeiel, poi Zaccaria.
1Chro	5	8	Bela, figlio di Azaz, figlio di Scema, figlio di Joel, che abitava in Aroer e fino al Nebo e a Baal-Meon.
1Chro	5	9	Ed essi si stabilirono a ovest giungendo fino all'inizio del deserto, da questa parte del fiume Eufrate, perché il loro bestiame si era moltiplicato nel paese di Galaad.
1Chro	5	10	Al tempo di Saul mossero guerra agli Hagareni, che furono da loro sconfitti; quindi essi si stabilirono nelle loro tende, su tutta la parte a ovest di Galaad.
1Chro	5	11	I figli di Gad dimoravano di fronte a loro nel paese di Bashan, fino a Salkah.
1Chro	5	12	Joel era il capo, Shafam il secondo, poi Janai e Shafat in Bashan.
1Chro	5	13	I loro fratelli, secondo le loro case paterne, furono: Mikael, Meshullam, Sceba. Jorai, Jakan, Zia e Eber, sette in tutto.
1Chro	5	14	Essi erano figli di Abihail, figlio di Huri, figlio di Jaroah, figlio di Galaad, figlio di Mikael, figlio di Jescishai, figlio di Jahdo, figlio di Buz
1Chro	5	15	Ahi, figlio di Abdiel, figlio di Guni, era il capo della loro casa paterna.
1Chro	5	16	Essi abitavano in Galaad e in Bashan, nei suoi villaggi e in tutti i terreni da pascolo di Sharon fin dove arrivavano.
1Chro	5	17	Tutti questi furono registrati negli elenchi genealogici al tempo di Jotham re di Giuda e al tempo di Geroboamo re d'Israele.
1Chro	5	18	I figli di Ruben, i Gaditi e la mezza tribú di Manasse avevano quarantaquattromila settecentosessanta uomini valorosi, uomini che portavano scudo e spada, tiravano l'arco ed erano addestrati alla guerra e pronti ad andare a combattere.
1Chro	5	19	Essi mossero guerra agli Hagareni, a Jetur, a Nafish e a Nodab.
1Chro	5	20	Essi furono aiutati contro di loro, perché durante il combattimento gridarono a DIO, che diede ascolto alla loro preghiera, poiché avevano avuto fiducia in lui; cosí gli Hagareni e tutti quelli che erano con loro furono dati nelle loro mani.
1Chro	5	21	Essi presero quindi il loro bestiame: cinquantamila cammelli, duecentocinquantamila pecore, duemila asini e centomila persone.
1Chro	5	22	Molti infatti caddero uccisi, perché quella guerra era voluta da DIO. Essi si stabilirono quindi al loro posto fino alla cattività,
1Chro	5	23	Cosí i figli della mezza tribú di Manasse abitarono nel paese; essi si estesero da Bashan fino a Baal-Hermon, a Senir e al monte Hermon.
1Chro	5	24	Questi erano i capi delle loro case paterne: Efer, Isci, Eliel, Azriel, Geremia, Hodavia e Jahdiel, uomini forti e valorosi, uomini famosi, capi delle loro case paterne.
1Chro	5	25	Ma furono infedeli al DIO dei loro padri e si prostituirono, seguendo gli dèi dei popoli del paese che DIO aveva distrutto davanti a loro.
1Chro	5	26	Perciò il DIO d'Israele eccitò lo spirito di Pul, re di Assiria cioe lo spirito di Tilgath-Pilneser, re di Assiria, che deportò i Rubeniti, i Gaditi e la mezza tribú di Manasse, e li stabilí a Halah, a Habor, a Hara e presso il fiume di Gozan, dove si trovano tutt'ora.
------------------------1 Cronache, capitolo 6
1Chro	6	1	I figli di Levi furono Ghershom Kehath e Merari.
1Chro	6	2	I figli di Kehath furono Amram, Itshar, Hebron e Uzziel.
1Chro	6	3	I figli di Amram furono Aaronne. Mosè e Miriam. I figli di Aaronne furono Nadab, Abihu, Eleazar ed Ithamar.
1Chro	6	4	Eleazar generò Finehas; Finehas generò Abishua;
1Chro	6	5	Abishua generò Bukki; Bukki generò Uzzi;
1Chro	6	6	Uzzi generò Zerahiah; Zerahiah generò Meraioth
1Chro	6	7	Meraioth generò Amariah; Amariah generò Ahitub
1Chro	6	8	Ahitub generò Tsadok, Tsadok generò Ahimaats;
1Chro	6	9	Ahimaats generò Azariah, Azariah generò Johanan;
1Chro	6	10	Johanan generò Azariah (fu lui che serví come sacerdote nel tempio, che Salomone costruí a Gerusalemme);
1Chro	6	11	Azariah generò Amariah; Amariah generò Ahitub;
1Chro	6	12	Ahitub generò Tsadok; Tsadok generò Shallum;
1Chro	6	13	Shallum generò Hilkiah; Hilkiah generò Azariah;
1Chro	6	14	Azariah generò Seraiah; Seraiah generò Jehotsadak;
1Chro	6	15	Jehotsadak andò in esilio quando l'Eterno fece condurre in cattività Giuda e Gerusalemme per mezzo di Nebukadnetsar
1Chro	6	16	I figli di Levi furono Ghershom, Kehath e Merari.
1Chro	6	17	Questi sono i nomi dei figli di Ghershom: Libni e Scimei.
1Chro	6	18	I figli di Kehath furono Amram, Itshar, Hebron e Uzziel.
1Chro	6	19	I figli di Merari furono Mahli e Musci. Queste sono le famiglie di Levi, secondo i loro padri.
1Chro	6	20	Ghershom ebbe per figlio Libni, il cui figlio fu Jahath, il cui figlio fu Zimmah,
1Chro	6	21	il cui figlio fu Joah, il cui figlio fu Iddo, il cui figlio fu Zerah, il cui figlio fu Jeatherai.
1Chro	6	22	I figli di Kehath furono suo figlio Amminadab, il cui figlio fu Kore, il cui figlio fu Assir,
1Chro	6	23	il cui figlio fu Elkanah, il cui figlio fu Ebiasaf, il cui figlio fu Assir,
1Chro	6	24	il cui figlio fu Tahath, il cui figlio fu Uriel, il cui figlio fu Uzziah, il cui figlio fu Shaul.
1Chro	6	25	I figli di Elkanah furono Amasai ed Ahimoth,
1Chro	6	26	il cui figlio fu Elkanah, il cui figlio fu Tsofai, il cui figlio fu Nahath,
1Chro	6	27	il cui figlio fu Eliab, il cui figlio fu Jeroham, il cui figlio fu Elkanah.
1Chro	6	28	I figli di Samuele furono Joel, il primogenito, e Abia, il secondo.
1Chro	6	29	I figli di Merari furono Mahli, il cui figlio fu Libni, il cui figlio fu Scimei, il cui figlio fu Uzzah,
1Chro	6	30	il cui figlio fu Scimea, il cui figlio fu Hagghiah, il cui figlio fu Asaiah.
1Chro	6	31	Questi sono quelli che Davide stabilì sopra il servizio del canto nella casa dell'Eterno, dopo che l'arca ebbe un luogo di riposo.
1Chro	6	32	Essi esercitarono il loro servizio col canto davanti al tabernacolo, della tenda di convegno, finché Salomone ebbe edificato la casa dell'Eterno in Gerusalemme; e prestavano il loro servizio, secondo la regola loro prescritta.
1Chro	6	33	Questi sono coloro che prestavano il loro servizio e questi i loro figli: Dei figli dei Kehathiti c'era Heman, il cantore, figlio di Joel, figlio di Samuele,
1Chro	6	34	figlio di Elkanah, figlio di Jeroham, figlio di Eliel, figlio di Toah,
1Chro	6	35	figlio di Tsuf, figlio di Elkanah, figlio di Mahath, figlio di Amasai.
1Chro	6	36	figlio di Elkanah, figlio di Joel, figlio di Azariah, figlio di Sofonia,
1Chro	6	37	figlio di Tahath, figlio di Assir, figlio di Ebiasaf, figlio di Kore,
1Chro	6	38	figlio di Itshar, figlio di Kehath, figlio di Levi, figlio d'Israele.
1Chro	6	39	Poi c'era suo fratello Asaf, che stava alla sua destra: Asaf, figlio di Berekiah, figlio di Scimea
1Chro	6	40	figlio di Mikael, figlio di Baaseiah, figlio di Malkijah,
1Chro	6	41	figlio di Ethni, figlio di Zerah, figlio di Adaiah,
1Chro	6	42	figlio di Ethan, figlio di Zimmah, figlio di Scimei,
1Chro	6	43	figlio di Jahath, figlio di Ghershom, figlio di Levi.
1Chro	6	44	I figli di Merari, loro fratelli, stavano a sinistra ed erano Ethan, figlio di Kisci, figlio di Abdi, figlio di Malluk,
1Chro	6	45	figlio di Hashabiah, figlio di Amatsiah, figlio di Hilkiah,
1Chro	6	46	figlio di Amtsi, figlio di Bani, figlio di Scemer,
1Chro	6	47	figlio di Mahli, figlio di Musci figlio di Merari, figlio di Levi.
1Chro	6	48	I loro fratelli, i Leviti, erano designati per ogni genere di servizio del tabernacolo della casa di Dio.
1Chro	6	49	Ma Aaronne e i suoi figli offrivano i sacrifici sull'altare degli olocausti e sull'altare dell'incenso, compiendo tutto il servizio nel luogo santissimo, e per fare espiazione, per Israele, secondo tutto ciò che Mosè, servo di DIO, aveva comandato.
1Chro	6	50	Questi furono i figli di Aaronne: Eleazar il cui figlio fu Finehas, il cui figlio fu Abishua,
1Chro	6	51	il cui figlio fu Bukki, il cui figlio fu Uzzi, il cui figlio fu Zerahiah,
1Chro	6	52	il cui figlio tu Meraioth, il cui figlio fu Amariah, il cui figlio fu Ahitub,
1Chro	6	53	il cui figlio fu Tsadok, il cui figlio fu Ahimaats.
1Chro	6	54	Questi furono i luoghi delle loro dimore, secondo i loro insediamenti nei loro territori, che furono assegnati in sorte ai figli di Aaronne della famiglia dei Kehathiti:
1Chro	6	55	a loro fu dato Hebron nel paese di Giuda con i suoi terreni attigui da pascolo;
1Chro	6	56	mai campi della città e i suoi villaggi furono dati a Caleb, figlio di Jefunneh.
1Chro	6	57	Ai figli di Aaronne fu data Hebron, una delle città di rifugio, Libnah con i suoi terreni da pascolo, Jattir, Eshtemoa con i suoi terreni da pascolo,
1Chro	6	58	Hilen con i suoi terreni da pascolo, Debir con i suoi terreni da pascolo,
1Chro	6	59	Ashan con i suoi terreni da pascolo, Beth-Scemesh con i suoi terreni da pascolo.
1Chro	6	60	Dalla tribú di Beniamino ricevettero Gheba con i suoi terreni da pascolo, Alemeth con i suoi terreni da pascolo e Anathoth con i suoi terreni da pascolo. Tutte le loro città ripartite fra le loro famiglie erano in numero di tredici città.
1Chro	6	61	Al resto dei figli di Kehath furono assegnate in sorte dieci città da parte della famiglia della tribú, prese dalla mezza tribú, cioè, dalla mezza tribú di Manasse.
1Chro	6	62	Ai figli di Ghershom, secondo le loro famiglie, furono assegnate tredici città, prese dalla tribú di Issacar dalla tribú di Ascer, dalla tribú di Neftali e dalla tribú di Manasse in Bashan.
1Chro	6	63	Ai figli di Merari, secondo le loro famiglie, furono assegnate in sorte dodici città prese dalla tribú di Ruben, dalla tribú di Gad e dalla tribú di Zabulon.
1Chro	6	64	Cosí i figli d'Israele diedero ai Leviti queste città con i loro terreni da pascolo.
1Chro	6	65	Essi diedero in sorte queste città, che sono state menzionate per nome, prese dalla tribú dei figli di Giuda, dalla tribú dei figli di Simeone e dalla tribú dei figli di Beniamino.
1Chro	6	66	Alcune famiglie dei figli di Kehath, ebbero città nel territorio loro assegnato prese dalla tribú di Efraim.
1Chro	6	67	Essi diedero loro anche Sichem, una delle città di rifugio, con i suoi terreni da pascolo nella regione montuosa di Efraim, e Ghezer con i suoi terreni da pascolo.
1Chro	6	68	Jokmeam con i suoi terreni da pascolo, Beth-Horon con i suoi terreni da pascolo.
1Chro	6	69	Ajalon con i suoi terreni da pascolo, Gath-Rimmon con i suoi terreni da pascolo.
1Chro	6	70	E dalla mezza tribú di Manasse. Aner con i suoi terreni da pascolo, Bileam con i suoi terreni da pascolo, per il resto della famiglia dei figli di Kehath.
1Chro	6	71	Ai figli di Ghershom furono assegnate, prendendole dalla famiglia della mezza tribú di Manasse, Golanin Bashan con i suoi terreni da pascolo e Ashtaroth con i suoi terreni da pascolo.
1Chro	6	72	Della tribú di Issacar: Kedesh con i suoi terreni da pascolo, Daberath con i suoi terreni da pascolo,
1Chro	6	73	Ramoth con i suoi terreni da pascolo, e Anem con i suoi terreni da pascolo.
1Chro	6	74	Dalla tribú di Ascer: Mashal con i suoi terreni da pascolo, Abdon con i suoi terreni da pascolo,
1Chro	6	75	Hukok con i suoi terreni da pascolo, e Rehob con i suoi terreni da pascolo,
1Chro	6	76	Dalla tribú di Neftali: Kedesh in Galilea con i suoi terreni da pascolo, Hammon con i suoi terreni da pascolo e Kirjathaim con i suoi terreni da pascolo,
1Chro	6	77	Agli altri figli di Merari furono assegnate, dalla tribú di Zabulon, Rimmon con i suoi terreni da pascolo e Tabor con i suoi terreni da pascolo.
1Chro	6	78	Al di là del Giordano, vicino a Gerico, a est del Giordano, dalla tribú di Ruben: Betser nel deserto coni suoi terreni da pascolo, Jahtsah con i suoi terreni da pascolo.
1Chro	6	79	Kedemoth con i suoi terreni da pascolo e Mefaath con i suoi terreni da pascolo,
1Chro	6	80	Dalla tribú di Gad: Ramoth in Galaad con i suoi terreni da pascolo, Mahanaim con i suoi terreni da pascolo.
1Chro	6	81	Heshbon con i suoi terreni da pascolo e Jazer con i suoi terreni da pascolo.
------------------------1 Cronache, capitolo 7
1Chro	6	1	I figli di Issacar furono Tola, Puvah, Jashub e Scimrom, quattro in tutto.
1Chro	6	2	I figli di Tola furono Uzzi, Refaiah, Jeriel Jahmai, Jibsam e Scemuel, capi delle loro case paterne. I figli di Tola furono uomini forti e valorosi nelle loro generazioni; il loro numero, al tempo di Davide, era diventiduemilaseicento.
1Chro	6	3	Il figlio di Uzzi fu Izrahiah. I figli di Izrahiah furono Mikael, Obadiah, Joel e Isciah; essi erano tutti e cinque capi.
1Chro	6	4	Con loro avevano, secondo le loro generazioni e in base alle loro case paterne, schiere pronte a combattere che ammontavano a trentaseimila soldati, perché avevano un gran numero di mogli e figli.
1Chro	6	5	I loro fratelli, appartenenti a tutte le varie famiglie di Issacar e registrati nelle loro genealogie, erano in tutto ottantaseimila uomini forti e valorosi.
1Chro	6	6	I figli di Beniamino furono Belah, Beker e Jediael tre in tutto.
1Chro	6	7	I figli di Belah furono Etsbon, Uzzi, Uzziel, Jerimoth e Iri, cinque capi delle loro case paterne, uomini forti e valorosi, ed erano registrati nelle genealogie in numero di ventiduemilatrentaquattro.
1Chro	6	8	I figli di Beker furono Zemirah, Joash, Eliezer, Elioenai Omri, Jeremoth, Abijah, Anathoth e Alemeth. Tutti questi erano figli di Beker;
1Chro	6	9	essi erano registrati nelle genealogie secondo le loro generazioni, e come capi delle loro case paterne, uomini forti e valorosi, in numero di ventimiladuecento.
1Chro	6	10	Il figlio di Jediael fu Bilhan. I figli di Bilhan furono Jeush, Beniamino, Ehud, Kenaanah, Zethan, Tarshish e Ahishahar.
1Chro	6	11	Tutti questi erano figli di Jediael, capi delle loro case paterne, uomini forti e valorosi, in numero didiciassettemiladuecento pronti ad andare in guerra a combattere.
1Chro	6	12	Shupim e Huppim furono figli di Ir; Huscim fu figlio di Aher.
1Chro	6	13	I figli di Neftali furono Jahtsiel, Guni, Jetser, Shallum, figli di Bilhah.
1Chro	6	14	I figli di Manasse furono Asriel, che la sua concubina sira gli partorì assieme a Makir, padre di Galaad;
1Chro	6	15	Makir prese una moglie per Huppim e per Shuppim, il nome di sua sorella era Maakah e il nome della seconda Zelofehad; Zelofehad ebbe solo figlie.
1Chro	6	16	(Maakah, moglie di Makir, partorì un figlio, al quale pose nome Peresh; suo fratello invece si chiamava Sceresh e i suoi figli Ulam e Rekem.
1Chro	6	17	Il figlio di Ulam fu Bedan). Questi furono i figli di Galaad, figlio di Makir, figlio di Manasse.
1Chro	6	18	La sua sorella Hammoleketh partorì Ishod, Abiezer e Mahlah.
1Chro	6	19	I figli di Scemida furono Ahian, Scekem, Likhi e Aniam.
1Chro	6	20	I figli di Efraim furono Shuthelah, il cui figlio fu Bered, il cui figlio fu Tahath il cui figlio fu Eladah, il cui figlio fu Tahath,
1Chro	6	21	il cui figlio fu Zabad, i cui figli furono Shuthelah, Ezer e Elead, che furono uccisi dagli uomini di Gath, nativi del paese, perché erano scesi a razziare il loro bestiame.
1Chro	6	22	Il loro padre Efraim li pianse per molto tempo e i suoi fratelli vennero a consolarlo.
1Chro	6	23	Poi entrò da sua moglie, che concepí e partorí un figlio; ed egli lo chiamò Beriah, perché sulla sua casa era caduta l'avversità.
1Chro	6	24	Egli ebbe per figlia Sceerah che edificò Beth-Horon inferiore e superiore e Uzzen-Sceerah.
1Chro	6	25	Suo figlio fu Refah, assieme a Rescef di cui fu figlio Telah, di cui fu figlio Tahan,
1Chro	6	26	di cui fu figlio Ladan, di cui fu figlio Ammihud, di cui fu figlio Elishama,
1Chro	6	27	di cui fu figlio Nun, di cui fu figlio Giosuè.
1Chro	6	28	Le loro proprietà e abitazioni furono Bethel, e i suoi villaggi limitrofi: a est Naaran, a ovest Ghezer coni suoi villaggi limitrofi, e Sichem con i suoi villaggi limitrofi fino a Gaza con i suoi villaggi limitrofi.
1Chro	6	29	Lungo i confini di Manasse c'erano: Beth-Scean con i suoi villaggi limitrofi, Taanak con i suoi villaggi limitrofi, Meghiddo con i suoi villaggi limitrofi e Dor con i suoi villaggi limitrofi. In queste località abitarono i figli di Giuseppe, figlio d'Israele.
1Chro	6	30	I figli di Ascer furono Jimnah, Ishvah, Ishvi, Beriah e loro sorella Serah.
1Chro	6	31	I figli di Beriah furono Heber e Malkel, che fu il padre di Birzavith.
1Chro	6	32	Heber generò Jaflet, Shomer, Hotham e loro sorella Shua.
1Chro	6	33	I figli di Jaflet furono Pasak, Bimhal e Ashvath. Questi erano i figli di Jaflet.
1Chro	6	34	I figli di Scemer furono Ahi, Rohagah, Jehubbah e Aram.
1Chro	6	35	I figli di suo fratello Helem furono Tsofah, Imna, Scelesh e Amal.
1Chro	6	36	I figli di Tsofah furono Suah, Harmefer, Shual, Beri, Imrah,
1Chro	6	37	Betser, Hod, Shamma, Scilshah, Jithran e Beera.
1Chro	6	38	I figli di Jether furono Jefunneh, Pispah e Ara.
1Chro	6	39	I figli di Ulla furono Arah, Anniel e Ritsia.
1Chro	6	40	Tutti questi furono figli di Ascer, capi delle loro case paterne, uomini scelti, forti e valorosi, capi tra i principi. Essi erano registrati secondo le genealogie nel servizio militare per andare a combattere; il loro numero era di ventiseimila uomini.
------------------------1 Cronache, capitolo 8
1Chro	8	1	Beniamino generò Belah, suo primogenito, Ashbel il secondo, Aharah il terzo,
1Chro	8	2	Nohah il quarto e Rafa il quinto.
1Chro	8	3	I figli di Belah furono Addar, Ghera, Abihud,
1Chro	8	4	Abishua, Naaman, Ahoah,
1Chro	8	5	Ghera, Scefufan e Huram,
1Chro	8	6	Questi furono i figli di Ehud (che erano capi delle case paterne degli abitanti di Gheba e che furono deportati a Manahath):
1Chro	8	7	Naaman, Ahijah e Ghera, che li deportò; egli generò Uzza e Ahihud.
1Chro	8	8	Shaharaim generò figli nella terra di Moab, dopo aver ripudiato le sue mogli Huscim e Baara.
1Chro	8	9	Da Hodesh sua moglie generò Jobab, Tsibia, Mesha, Malkam,
1Chro	8	10	Jeuts, Shakia e Mirmah, Questi furono i suoi figli, capi delle loro case paterne,
1Chro	8	11	Da Huscim generò Abitub ed Elpaal,
1Chro	8	12	I figli di Elpaal furono Eber, Misham, Scemed, che edificò Ono, Lod e i suoi villaggi limitrofi,
1Chro	8	13	Beria e Scema, che furono i capi delle case paterne degli abitanti di Ajalon e misero in fuga gli abitanti di Gath,
1Chro	8	14	Ahio, Shashak, Jeremoth,
1Chro	8	15	Zebadiah, Arad, Eder,
1Chro	8	16	Mikael, Ishpah, Joha furono i figli di Beriah,
1Chro	8	17	Zebadiah, Meshullam, Hizki, Heber,
1Chro	8	18	Ishmerai, Jizliah e Jobab furono i figli di Elpaal,
1Chro	8	19	Jakim, Zikri, Zabdi,
1Chro	8	20	Elienai, Tsillethai, Eliel,
1Chro	8	21	Adaiah, Beraiah e Scimrath furono i figli di Scimei,
1Chro	8	22	Ishpan, Eber, Eliel,
1Chro	8	23	Abdon, Zikri, Hanan,
1Chro	8	24	Hananiah, Elam, Anthothijah,
1Chro	8	25	Ifdeiah e Penuel furono i figli di Shashak,
1Chro	8	26	Shamscerai, Scehariah, Athaliah,
1Chro	8	27	Jaaresciah, Elijah e Zikri furono i figli di Jeroham,
1Chro	8	28	Questi furono i capi piú importanti delle case paterne nelle loro generazioni essi abitavano a Gerusalemme.
1Chro	8	29	Il padre di Gabaon abitava a Gabaon, e sua moglie si chiamava Maakah,
1Chro	8	30	Il suo figlio primogenito fu Abdon; poi ebbe Tsur, Kish, Baal, Nadab,
1Chro	8	31	Ghedor, Ahio, Zeker,
1Chro	8	32	e Mikloth che generò Scimeah. Anch'essi abitarono di fronte ai loro fratelli a Gerusalemme assieme ai loro fratelli.
1Chro	8	33	Ner generò Kish; Kish generò Saul; Saul generò Gionathan, Malkishua, Abinadab e Eshbaal.
1Chro	8	34	Il figlio di Gionathan fu Merib-Baal. Merib-Baal generò Mikaha.
1Chro	8	35	I figli di Mikah furono Pithon, Melek, Taarea e Achaz.
1Chro	8	36	Achaz generò Jehoaddah; Jehoaddah generò Ameleth, Azmaveth e Zimri; Zimri generò Motsa.
1Chro	8	37	Motsa generò Binea, il cui figlio fu Rafah, il cui figlio fu Eleasah, il cui figlio fu Atsel.
1Chro	8	38	Atsel ebbe sei figli, i cui nomi erano questi: Azrikam, Bokeru, Ishmael, Sceariah, Obadiah e Hanan. Tutti questi erano figli di Atsel.
1Chro	8	39	I figli di Escek suo fratello furono Ulam il suo primogenito, Jeush il secondo, e Elifelet il terzo.
1Chro	8	40	I figli di Ulam furono uomini forti e valorosi, tiratori di arco, essi ebbero molti figli e nipoti: centocinquanta. Tutti questi furono discendenti di Beniamino.
------------------------1 Cronache, capitolo 9
1Chro	9	1	Cosí tutti gli Israeliti furono registrati secondo le genealogie e furono iscritti nel libro dei re d'Israele. Ma Giuda fu deportato a Babilonia, a motivo delle sue infedeltà.
1Chro	9	2	Ora i primi abitanti che si stabilirono nuovamente nelle loro proprietà, nelle loro città, erano Israeliti, sacerdoti, Leviti e Nethinei.
1Chro	9	3	A Gerusalemme si stabilirono alcuni dei figli di Giuda, dei figli di Beniamino e dei figli di Efraim e di Manasse:
1Chro	9	4	Uthai, figlio di Ammihud, figlio di Omri, figlio di Imri, figlio di Bani dei discendenti di Perets, figlio di Giuda.
1Chro	9	5	Dei Sciloniti: Asaiah il primogenito e i suoi figli.
1Chro	9	6	Dei figli di Zerah: Jeuel e i suoi fratelli, seicentonovanta in tutto.
1Chro	9	7	Dei figli di Beniamino: Sallu figlio di Meshullam, figlio di Hodavia, figlio di Hassennah;
1Chro	9	8	Ibneiah figlio di Jeroham, Elah figlio di Uzzi, figlio di Mikri, e Meshullam figlio di Scefatiah, figlio di Reuel, figlio di Ibnijah,
1Chro	9	9	i loro fratelli, secondo le loro generazioni erano novecentocinquantasei. Tutti questi erano capi di una casa paterna nelle loro case paterne.
1Chro	9	10	Dei sacerdoti: Jedaiah, Jehoiarib e Jakin,
1Chro	9	11	Azariah, figlio di Hilkiah, figlio di Meshullam figlio di Tsadok, figlio di Meraioth, figlio di Ahitub, l'ufficiale a capo della casa di DIO,
1Chro	9	12	Adaiah, figlio di Jeroham, figlio di Pashur, figlio di Malkijah; Maasai, figlio di Adiel, figlio di Jahzerah, figlio di Meshullam, figlio di Mescillemith, figlio di Immer,
1Chro	9	13	e i loro fratelli, capi delle loro case paterne, millesettecentosessanta, uomini abilissimi occupati nel servizio della casa di DIO.
1Chro	9	14	Dei Leviti: Scemaiah, figlio di Hasshub, figlio di Azrikam, figlio di Hashabiah, dei figli di Merari;
1Chro	9	15	Bakbakkar, Heresh, Galal, Mattaniah, figlio di Mikah, figlio di Zikri, figlio di Asaf;
1Chro	9	16	Obadiah, figlio di Scemaiah, figlio di Galal, figlio di Jeduthun; Berakiah, figlio di Asa, figlio di Elkanah, che abitava nei villaggi dei Netofathiti.
1Chro	9	17	I portinai erano Shallum, Akkub, Talmon, Ahiman e i loro fratelli; Shallum era il capo.
1Chro	9	18	Essi sono rimasti finora i portinai del campo dei figli di Levi alla porta del re, ad est.
1Chro	9	19	Shallum, figlio di Kore, figlio di Ebiasaf, figlio di Korah, e i suoi fratelli, i Korahiti, della casa di suo padre, erano preposti al lavoro di servizio, come portinai del tabernacolo, i loro padri erano stati preposti al campo dell'Eterno, come portinai.
1Chro	9	20	Finehas, figlio di Eleazar, nel passato era stato il loro capo; e l'Eterno era con lui.
1Chro	9	21	Zaccaria, figlio di Mescelemiah era il portinaio all'ingresso della tenda di convegno.
1Chro	9	22	Tutti quelli scelti come portinai erano in numero di duecentododici; essi erano registrati secondo le genealogie nei loro villaggi. Davide e Samuele, il veggente li avevano stabiliti nel loro ufficio.
1Chro	9	23	Essi e i loro figli avevano la responsabilità di custodire le porte della casa dell'Eterno, cioè della casa del tabernacolo, come portinai.
1Chro	9	24	C'erano portinai ai quattro punti cardinali: est, ovest, nord e sud.
1Chro	9	25	I loro fratelli, che abitavano nei loro villaggi, dovevano venire di tanto in tanto a stare con loro per sette giorni,
1Chro	9	26	poiché i quattro principali portinai, che erano Leviti, erano sempre in funzione. Essi avevano pure la sorveglianza delle camere e dei tesori della casa di DIO;
1Chro	9	27	alloggiavano nelle vicinanze della casa di DIO, perché ad essi era affidata la sua custodia, come pure l'apertura ogni mattina.
1Chro	9	28	Alcuni di essi avevano la responsabilità degli arredi usati nel servizio del tempio, che essi contavano quando li portavano dentro e quando li riportavano fuori.
1Chro	9	29	Altri invece erano incaricati degli arredi, di tutti gli utensili, del fior di farina, del vino, dell'olio, dell'incenso, e degli aromi.
1Chro	9	30	Alcuni figli dei sacerdoti preparavano l'unguento degli aromi.
1Chro	9	31	Mattithiah, uno dei Leviti, primogenito di Shallum, il Korahita, aveva la responsabilità delle cose che si cuocevano nei tegami.
1Chro	9	32	Alcuni dei loro fratelli fra i Kehathiti erano invece incaricati di preparare ogni sabato i pani della presentazione.
1Chro	9	33	Questi erano i cantori, capi delle case paterne dei Leviti, che abitavano nelle stanze del tempio; essi erano liberi da ogni altro servizio, perché erano impegnati nel loro lavoro giorno e notte.
1Chro	9	34	Questi erano i capi delle case paterne dei Leviti, capi secondo le loro generazioni; essi abitavano in Gerusalemme.
1Chro	9	35	A Gabaon abitavano Jeiel, padre di Gabaon, la cui moglie si chiamava Maakah.
1Chro	9	36	Il suo figlio primogenito fu Abdon quindi Tsur, Kish, Baal, Ner, Nadab,
1Chro	9	37	Ghedor, Ahio, Zaccaria e Mikloth,
1Chro	9	38	Mikloth generò Scimeam, Anch'essi abitavano di fronte ai loro fratelli a Gerusalemme assieme ai loro fratelli.
1Chro	9	39	Ner generò Kish, Kish generò Saul, e Saul generò Gionathan, Malkishua, Abinadab ed Eshbaal.
1Chro	9	40	Il figlio di Gionathan fu Merib-Baal, e Merib-Baal generò Mikah.
1Chro	9	41	I figli di Mikah furono Pithon, Melek, Tahrea e Achaz.
1Chro	9	42	Achaz generò Jarah; Jarah generò Alemeth, Azmaveth e Zimri. Zimri generò Motsa.
1Chro	9	43	Motsa generò Binea, il cui figlio fu Refaih, il cui figlio fu Eleasah, il cui figlio fu Atsel,
1Chro	9	44	Atsel ebbe sei figli, e questi erano i loro nomi: Azrikam, Bokeru, Ismaele, Sceariah, Obadiah e Hanan. Questi furono i figli di Atsel.
------------------------1 Cronache, capitolo 10
1Chro	10	1	Ora i Filistei combatterono contro Israele, e gli Israeliti fuggirono davanti ai Filistei e caddero uccisi sul monte Ghilboa.
1Chro	10	2	I Filistei inseguirono da vicino Saul e i suoi figli e uccisero Gionathan Abinadab e Malkishua, figli di Saul.
1Chro	10	3	La battaglia si fece aspra contro Saul; gli arcieri lo raggiunsero, ed egli fu gravemente ferito dagli arcieri.
1Chro	10	4	Allora Saul disse al suo scudiero: Sfodera la tua spada e trafiggimi con essa, affinché non vengano questi incirconcisi a farsi beffe di me. Ma il suo scudiero non volle farlo, perché era tutto spaventato. Allora Saul prese la spada e vi si gettò sopra.
1Chro	10	5	Quando il suo scudiero vide che Saul era morto, si gettò anch'egli sulla propria spada e morí.
1Chro	10	6	Cosí morí Saul con i suoi tre figli, tutta la sua casa perí insieme.
1Chro	10	7	Quando tutti gli Israeliti che abitavano nella valle videro che i loro erano fuggiti e che Saul e i suoi figli erano morti abbandonarono le loro città e fuggirono. Allora vennero i Filistei e vi si stabilirono.
1Chro	10	8	Il giorno dopo i Filistei vennero a spogliare gli uccisi e trovarono Saul e i suoi figli caduti sul monte Ghilboa.
1Chro	10	9	Spogliarono Saul, portarono via la sua testa e la sua armatura e mandarono messaggeri per tutto il paese dei Filistei a portare la notizia nel tempio dei loro idoli e a tutto il popolo.
1Chro	10	10	Collocarono quindi la sua armatura nel tempio dei loro dèi e inchiodarono la sua testa nel tempio di Dagon.
1Chro	10	11	Quando tutti gli abitanti di Jabesh di Galaad vennero a sapere tutto ciò che i Filistei avevano fatto a Saul,
1Chro	10	12	tutti gli uomini valorosi si levarono, presero il cadavere di Saul e i cadaveri dei suoi figli e li portarono a Jabesh; seppellirono quindi le loro ossa sotto il tamerisco di Jabesh e digiunarono per sette giorni.
1Chro	10	13	Cosí Saul morí a motivo della sua infedeltà commessa contro l'Eterno, perché non aveva osservato la parola dell'Eterno e anche perché aveva consultato una medium per avere consiglio.
1Chro	10	14	e non aveva invece consultato l'Eterno. Per questo l'Eterno lo fece morire e trasferí il regno a Davide, figlio di Isai.
------------------------1 Cronache, capitolo 11
1Chro	11	1	Allora tutto Israele si radunò presso Davide a Hebron e gli disse: Ecco noi siamo tue ossa e tua carne;
1Chro	11	2	Già in passato quando era re Saul, eri tu quel che guidavi e riconducevi Israele; e l'Eterno, il tuo DIO, ti ha detto: Tu pascerai il mio popolo Israele, tu sarai principe sopra il mio popolo Israele.
1Chro	11	3	Così tutti gli anziani d'Israele vennero dal re a Hebron, e Davide fece alleanza con loro a Hebron davanti all'Eterno; quindi essi unsero Davide re sopra Israele, secondo la parola dell'Eterno pronunciata per mezzo di Samuele.
1Chro	11	4	Davide con tutto Israele, si mosse contro Gerusalemme, che è Gebus, dove c'erano i Gebusei, abitanti del paese.
1Chro	11	5	Allora gli abitanti di Gebus dissero a Davide: Non entrerai qui. Ma Davide prese la roccaforte di Sion, che è la città di Davide.
1Chro	11	6	Ora Davide aveva detto: Chiunque batterà per primo i Gebusei diventerà capo e principe. Salí per primo Joab, figlio di Tseruiah, che divenne cosí capo.
1Chro	11	7	Davide si stabilí quindi nella roccaforte che fu perciò chiamata la città di Davide.
1Chro	11	8	Poi egli fece costruzioni tutt'intorno alla città, dal Millo per tutto il suo perimetro; Joab riparò il resto della città.
1Chro	11	9	Cosí Davide diventava sempre piú grande e l'Eterno degli eserciti era con lui.
1Chro	11	10	Questi sono i capi dei valorosi guerrieri che furono al servizio di Davide e che gli diedero un grande appoggio con tutto Israele nel suo regno per farlo re, secondo la parola dell'Eterno riguardo ad Israele.
1Chro	11	11	Questo è l'elenco dei valorosi guerrieri che furono al servizio di Davide: Jashobeam, figlio di un Hakmonita, capo dei trenta capitani; egli impugnò la lancia contro trecento uomini, che uccise in un solo scontro.
1Chro	11	12	Dopo di lui c'era Eleazar, figlio di Dodo, lo Ahohita; era uno dei tre valorosi guerrieri.
1Chro	11	13	Egli era con Davide a Pas-Dammim, dove i Filistei si erano radunati per combattere e dove c'era un campo pieno d'orzo. Il popolo fuggí davanti ai Filistei,
1Chro	11	14	ma essi si piantarono in mezzo al campo, lo difesero e sconfissero i Filistei; cosí l'Eterno operò una grande vittoria.
1Chro	11	15	Tre dei trenta capi scesero alla roccia da Davide, nella caverna di Adullam, mentre l'esercito dei Filistei era accampato nella valle dei Refaim.
1Chro	11	16	Davide si trovava allora nella fortezza, mentre a Betlemme c'era una guarnigione di Filistei.
1Chro	11	17	Davide ebbe un forte desiderio e disse: Oh, se qualcuno mi desse da bere l'acqua del pozzo di Betlemme che è vicino alla porta!.
1Chro	11	18	Cosí i tre si aprirono un varco attraverso il campo filisteo e attinsero l'acqua dal pozzo di Betlemme che era alla porta; quindi la presero e la portarono a Davide. Ma Davide non ne volle bere, ma la versò in libazione, davanti all'Eterno.
1Chro	11	19	dicendo: Mi guardi il mio DIO dal fare una cosa simile! Berrei io il sangue di questi uomini, che hanno rischiato la loro vita? Poiché l'hanno portata a rischio della loro vita. E non la volle bere. Questo fecero quei tre prodi.
1Chro	11	20	Abishai fratello di Joab, fu il capo di altri tre. Egli brandí la sua lancia contro trecento uomini e li uccise; cosí divenne famoso fra i tre.
1Chro	11	21	Fu il piú illustre dei tre e perciò fu fatto loro capo, ma non giunse a eguagliare i primi tre.
1Chro	11	22	Benaiah, figlio di Jehoiada, figlio di un uomo valoroso da Kabtseel, fece grandi prodezze. Egli uccise i due eroi di Moab, che erano come leoni. Discese anche in mezzo a una cisterna, dove uccise un leone in un giorno di neve.
1Chro	11	23	Uccise pure un gigantesco Egiziano, alto cinque cubiti, che aveva in mano una lancia simile a un subbio da tessitore, ma Benaiah gli scese contro con un bastone, strappò di mano all'Egiziano la lancia, e lo uccise con la sua stessa lancia.
1Chro	11	24	Queste cose fece Benaiah, figlio di Jehoiada, e si acquistò fama fra i tre prodi
1Chro	11	25	Fu il piú illustre dei trenta, ma non giunse ad eguagliare i primi tre. Davide lo pose a capo del suo corpo di guardia.
1Chro	11	26	Altri uomini forti e valorosi erano: Asahel fratello di Joab, Elhanan figlio di Dodo, di Betlemme,
1Chro	11	27	Shammoth di Haror, Helets di Pelon
1Chro	11	28	Ira figlio di Ikkesh di Tekoa, Abiezer di Anathoth,
1Chro	11	29	Sibbekai di Husha, Ilai di Ahoa,
1Chro	11	30	Maharai di Netofa, Heled figlio di Baanah di Netofa
1Chro	11	31	Ithai figlio di Ribai, di Ghibeah dei figli di Beniamino, Benaiah di Pirathon,
1Chro	11	32	Hurai di Nahale-Gaash, Abiel di Arbath
1Chro	11	33	Azmaveth di Baharum, Eliahba di Shaalbon,
1Chro	11	34	i figli di Hascem di Ghizon, Jonathan figlio di Shaghè di Harar,
1Chro	11	35	Hahiam figlio di Sakar, di Harar, Elifal figlio di Ur,
1Chro	11	36	Hefer di Mekera, Ahijah di Palon,
1Chro	11	37	Hetsro di Karmel, Naarai figlio di Ezbai,
1Chro	11	38	Joel fratello di Nathan, Mibhar figlio di Hagri,
1Chro	11	39	Tselek l'Ammonita, Naharai di Beroth (scudiero di Joab figlio di Tseruiah)
1Chro	11	40	Ira di Jether, Gareb di Jether,
1Chro	11	41	Uria lo Hitteo, Zabad figlio di Ahlai,
1Chro	11	42	Adina, figlio di Sciza, il Rubenita (capo dei Rubeniti) e altri trenta con lui
1Chro	11	43	Hanan figlio di Maakah, Joshafat di Mithni,
1Chro	11	44	Uzzia di Ashtaroth, Shama e Jeiel figli di Hotham di Aroer,
1Chro	11	45	Jediael figlio di Scimri e Joha suo fratello, il Titsita,
1Chro	11	46	Eliel di Mahavim, Jeribai e Joshaviah figli di Elnaam, Ithmah il Moabita,
1Chro	11	47	Eliel, Obed e Jaasiel, il Metsobaita.
------------------------1 Cronache, capitolo 12
1Chro	12	1	Questi sono gli uomini che vennero da Davide a Tsiklag, quando egli si teneva lontano dalla presenza di Saul, figlio di Kish; essi erano parte dei prodi che l'aiutarono in guerra;
1Chro	12	2	erano armati d'arco e potevano usare tanto la mano destra che la sinistra per lanciare sassi e tirare frecce con l'arco; erano della tribú di Beniamino, fratelli di Saul.
1Chro	12	3	Il capo era Ahiezer, poi Joas, figli di Scemaah, di Ghiberah, Jeziel e Pelet, figli di Azmaveth; Berakahe Jehu di Anathoth;
1Chro	12	4	Ishmaiah di Gabaon, valoroso fra i trenta e capo dei trenta; Geremia, Jahaziel, Johanan, Jozabad di Ghedera
1Chro	12	5	Eluzai, Jerimoth, Bealiah, Scemariah Scefatiah di Haruf;
1Chro	12	6	Elkanah, Jishshiah, Azareeh Joezer e Jashobeam, Koraiti;
1Chro	12	7	Joelah e Zebadiah figli di Jeroham di Ghedor.
1Chro	12	8	Fra i Gaditi alcuni uomini scelsero di unirsi a Davide nella fortezza del deserto; erano uomini forti e valorosi, addestrati alla guerra, abili nel maneggiare scudo e lancia; le loro facce erano come le facce dei leoni e sui monti erano veloci come gazzelle.
1Chro	12	9	Ezer era il capo, Obadiah il secondo Eliab il terzo.
1Chro	12	10	Mishmannah il quarto, Geremia il quinto.
1Chro	12	11	Attai il sesto, Eliel il settimo
1Chro	12	12	Johanan l'ottavo, Elzabad il nono,
1Chro	12	13	Geremia il decimo, Makbannai l'undicesimo.
1Chro	12	14	Questi Gaditi erano capi dell'esercito; il piú piccolo ne comandava cento, il piú grande mille.
1Chro	12	15	Questi sono coloro che passarono il Giordano nel primo mese quando era straripato su tutti gli argini, e misero in fuga tutti gli abitanti delle valli, a est e a ovest.
1Chro	12	16	Anche alcuni dei figli di Beniamino e di Giuda andarono da Davide nella fortezza.
1Chro	12	17	Davide uscí loro incontro e, prendendo la parola, disse: Se siete venuti da me con intenzioni pacifiche per aiutarmi, sono disposto a unirmi a voi, ma se è per tradirmi e consegnarmi ai miei avversari, benché io non abbia commesso alcuna violenza, il DIO dei nostri padri veda e punisca.
1Chro	12	18	Allora lo Spirito investí Amasai, capo dei trenta, che esclamò: Noi siamo tuoi, Davide; siamo con te, figlio di Isai! Pace, pace a te e pace a chi ti aiuta, perché il tuo DIO ti aiuta. Allora Davide li accolse e li fece capi di schiere.
1Chro	12	19	Anche da Manasse alcuni passarono a Davide, quando questi andò con i Filistei a combattere contro Saul; ma essi non furono di alcun aiuto ai Filistei, perché i principi dei Filistei, dopo essersi consultati, rimandarono Davide, dicendo: Egli passerebbe dalla parte del suo signore Saul a prezzo delle nostre teste.
1Chro	12	20	Mentre andava a Tsiklag, quelli di Manasse che passarono a lui furono Adnah, Jozbad, Jediael, Mikael; Jozabad, Elihu, Tsillethai, capi di migliaia che appartenevano a Manasse.
1Chro	12	21	Costoro aiutarono Davide contro le bande dei razziatori perché erano tutti uomini forti e valorosi e divennero capi nell'esercito.
1Chro	12	22	A quel tempo, infatti, ogni giorno alcuni venivano da Davide per aiutarlo finché si formò un grande esercito come l'esercito di DIO.
1Chro	12	23	Questo è il numero dei capi armati per la guerra, che si recarono da Davide a Hebron a per trasferire a lui il regno di Saul, secondo la parola dell'Eterno.
1Chro	12	24	I figli di Giuda, che portavano scudo e lancia erano seimilaottocento, armati per la guerra.
1Chro	12	25	Dei figli di Simeone, uomini forti e valorosi in guerra, settemilacento.
1Chro	12	26	Dei figli di Levi, quattromilaseicento;
1Chro	12	27	inoltre Jehoiada, principe della famiglia di Aaronne, e con lui tremilasettecento uomini,
1Chro	12	28	e Tsadok, giovane forte e valoroso, con ventidue capi della sua casa paterna.
1Chro	12	29	Dei figli di Beniamino, fratelli di Saul, tremila (perché la maggior parte di essi fino allora era rimasta fedele alla casa di Saul).
1Chro	12	30	Dei figli di Efraim, ventimilaottocento, uomini forti e valorosi, uomini famosi, secondo le loro case paterne.
1Chro	12	31	Della mezza tribú di Manasse, diciottomila, che furono scelti individualmente per andare a proclamare re Davide.
1Chro	12	32	Dei figli di Issacar, che avevano intendimento dei tempi e sapevano quindi ciò che Israele doveva fare: duecento capi e tutti i loro fratelli ai loro ordini.
1Chro	12	33	Di Zabulon, cinquantamila, che andavano a combattere, abili a disporsi in ordine di battaglia con tutte le armi da guerra e capaci di tenere la propria posizione con cuore fermo.
1Chro	12	34	Di Neftali, mille capi, e con essi trentasettemila uomini con scudo e lancia.
1Chro	12	35	Dei Daniti, abili a disporsi In ordine di battaglia, ventottomilaseicento.
1Chro	12	36	Di Ascer, quarantamila, che andavano a combattere e abili a disporsi in ordine di battaglia.
1Chro	12	37	Dall'altra parte del Giordano, dei Rubeniti, dei Gaditi e della mezza tribú di Manasse, centoventimila, forniti di tutte le armi da guerra per combattere.
1Chro	12	38	Tutti questi uomini di guerra, capaci di tenere la propria posizione con cuore fermo, vennero a Hebron, per proclamare Davide re sopra tutto Israele; anche tutto il resto d'Israele era unanime per fare re Davide.
1Chro	12	39	Essi rimasero là tre giorni con Davide mangiando e bevendo, perché i loro fratelli avevano provveduto viveri per loro.
1Chro	12	40	Anche i loro vicini e persino da Issacar, da Zabulon e da Neftali portavano viveri su asini, su cammelli, su muli e su buoi, grandi provviste di farina, schiacciate di fichi secchi e di uva passa, vino, olio, buoi e pecore in abbondanza; perchè c'era gioia in Israele.
------------------------1 Cronache, capitolo 13
1Chro	13	1	Davide tenne consiglio con i capi di migliaia e di centinaia e con tutti i principi.
1Chro	13	2	Poi Davide disse a tutta l'assemblea d'Israele: Se sembra bene e se è da parte dell'Eterno, il nostro DIO, mandiamo a dire ai nostri fratelli che sono rimasti in tutte le regioni d'Israele, e con loro anche ai sacerdoti e ai Leviti nelle loro città e terreni da pascolo di radunarsi presso di noi
1Chro	13	3	e riportiamo da noi l'arca del nostro DIO, perché non l'abbiamo ricercata ai tempi di Saul.
1Chro	13	4	Tutta l'assemblea acconsentí a fare cosí, perché la cosa parve giusta agli occhi di tutto il popolo.
1Chro	13	5	Allora Davide radunò tutto Israele, da Scihor d'Egitto fino all'ingresso di Hamath, per riportare l'arcadi DIO da Kirjath-Jearim.
1Chro	13	6	Quindi Davide con tutto Israele salí verso Baalah, cioè verso Kirjath-Jearim che apparteneva a Giuda, per trasportare di là l'arca di DIO, l'Eterno, che siede sopra i cherubini, dove è invocato il suo nome.
1Chro	13	7	Dalla casa di Abinadab trasportarono l'arca di DIO sopra un carro nuovo: Uzza e Ah io guidavano il carro.
1Chro	13	8	Davide e tutto Israele facevano festa davanti a DIO con tutte le loro forze, con canti e con cetre, arpe, tamburelli, cembali e trombe.
1Chro	13	9	Quando giunsero all'aia di Kidon, Uzza stese la mano per sostenere l'arca, perché i buoi inciamparono.
1Chro	13	10	Allora l'ira dell'Eterno si accese contro Uzza e lo colpí, perché aveva steso la sua mano sull'arca; egli morí là davanti a DIO.
1Chro	13	11	Davide fu grandemente amareggiato perché l'Eterno aveva aperto una breccia nel popolo colpendo Uzza. Cosí quel luogo è stato chiamato la Breccia di Uzza fino ad oggi.
1Chro	13	12	Davide in quel giorno ebbe paura di DIO e disse: Come posso trasportare l'arca di DIO a casa mia?.
1Chro	13	13	Cosí Davide non volle trasportare l'arca presso di sé nella città di Davide, ma la fece trasferire in casa di Obed-Edom di Gath.
1Chro	13	14	L'arca di DIO rimase tre mesi con la famiglia di Obed-Edom in casa sua; e l'Eterno benedisse la casa di Obed-Edom e tutto ciò che gli apparteneva.
------------------------1 Cronache, capitolo 14
1Chro	14	1	Hiram, re di Tiro, inviò a Davide messaggeri, legname di cedro, muratori e falegnami per costruirgli una casa.
1Chro	14	2	Allora Davide riconobbe che l'Eterno lo aveva stabilito come re d'Israele, perché il suo regno era grandemente esaltato a motivo del suo popolo Israele.
1Chro	14	3	Davide prese altre mogli in Gerusalemme, e generò figli e figlie.
1Chro	14	4	Questi sono i nomi dei figli che gli nacquero in Gerusalemme: Shammua, Shobab, Nathan, Salomone,
1Chro	14	5	Ibhar, Elishua, Elpelet,
1Chro	14	6	Nogah, Nefegh, Jafia.
1Chro	14	7	Elishama, Beeliada ed Elifelet.
1Chro	14	8	Quando i Filistei vennero a sapere che Davide era stato unto re di tutto Israele, salirono tutti in cerca di Davide. Appena lo seppe, Davide uscí loro incontro.
1Chro	14	9	I Filistei giunsero e si sparpagliarono per la valle dei Refaim.
1Chro	14	10	Allora Davide consultò Dio, dicendo: Devo io salire contro i Filistei? Me li darai tu nelle mani?. L'Eterno gli rispose: Sali, e io li darò nelle tue mani.
1Chro	14	11	Essi salirono a Baal-Peratsim, dove Davide li sconfisse e disse: DIO ha aperto per mano mia un varco tra i miei nemici, come un varco aperto dalle acque. Per questo misero a quel luogo il nome di Baal-Peratsim.
1Chro	14	12	I Filistei abbandonarono là i loro dèi, e Davide ordinò che fossero bruciati nel fuoco.
1Chro	14	13	In seguito i Filistei tornarono a sparpagliarsi per la valle.
1Chro	14	14	Davide consultò di nuovo DIO, e DIO gli disse: Non salire dietro di loro ma aggirali alle spalle e piomba su di loro di fronte ai balsami.
1Chro	14	15	Quando udrai un rumore di passi sulle cime dei balsami, lanciati subito all'attacco, perché DIO uscirà davanti a te per sconfiggere l'esercito dei Filistei.
1Chro	14	16	Davide fece come DIO gli aveva comandato, ed essi sconfissero l'esercito dei Filistei da Gabaon fino a Ghezer.
1Chro	14	17	Cosí la fama di Davide si sparse per tutti i paesi, e l'Eterno fece venire il terrore di lui su tutte le nazioni.
------------------------1 Cronache, capitolo 15
1Chro	15	1	Davide si costrui delle case nella città di Davide, preparò un posto per l'arca di DIO ed eresse una tenda per essa.
1Chro	15	2	Allora Davide disse: Nessuno deve portare l'arca di DIO all'infuori dei Leviti perché l'Eterno ha scelto loro per portare l'arca di DIO e per servirlo per sempre.
1Chro	15	3	Davide radunò tutto Israele a Gerusalemme, per trasportare l'arca dell'Eterno nel luogo che le aveva preparato.
1Chro	15	4	Davide radunò pure i figli di Aaronne e i Leviti.
1Chro	15	5	Dei figli di Kehath, Uriel, il capo, e i suoi centoventi fratelli
1Chro	15	6	dei figli di Merari, Asaiah, il capo, e i suoi duecentoventi fratelli;
1Chro	15	7	dei figli di Ghershom, Joel, il capo, e i suoi centotrenta fratelli;
1Chro	15	8	dei figli di Elitsafan, Scemaiah, il capo, e i suoi duecento fratelli;
1Chro	15	9	dei figli di Hebron, Eliel, il capo, e i suoi ottanta fratelli;
1Chro	15	10	dei figli di Uzziel, Amminadab, il capo, e i suoi centododici fratelli.
1Chro	15	11	Quindi Davide chiamò i sacerdoti Tsadok e Abiathar, e i Leviti Uriel, Asaiah, Joel, Scemaiah, Eliel e Amminadab,
1Chro	15	12	e disse loro: Voi siete i capi delle case paterne dei Leviti; santificatevi, voi e i vostri fratelli, affinché possiate trasportare l'arca dell'Eterno, il DIO d'Israele, nel posto che io le ho preparato.
1Chro	15	13	Poiché la prima volta voi non c'eravate e l'Eterno, il nostro DIO, aperse una breccia fra noi, perché non lo avevamo cercato secondo le regole stabilite.
1Chro	15	14	Cosí i sacerdoti e i Leviti si santificarono per trasportare l'arca dell'Eterno, il DIO d'Israele.
1Chro	15	15	I figli dei Leviti portarono l'arca di DIO sulle loro spalle per mezzo di stanghe, come aveva ordinato Mosè secondo la parola dell'Eterno.
1Chro	15	16	Davide ordinò quindi ai capi dei Leviti di designare i loro fratelli cantori con strumenti musicali, arpe, cetre e cembali per alzare suoni di gioia.
1Chro	15	17	Perciò i Leviti designarono Heman, figlio di Joel, tra i suoi fratelli, Asaf, figlio di Berekiah, e tra i figli di Merari, loro fratelli, Ethan, figlio di Kushaiah.
1Chro	15	18	Con loro c'erano i loro fratelli della classe successiva: Zaccaria, Ben, Jaaziel, Scemiramoth, Jehiel, Unni, Eliab, Benaiah, Maaseiah, Mattithiah, Elifalehu, Mikneiah, Obed-Edom e Jeiel, i portinai.
1Chro	15	19	I cantori Heman, Asaf ed Ethan, per suonare usavano cembali di bronzo;
1Chro	15	20	Zaccaria, Aziel, Scemiramoth, Jehiel, Unni, Eliab, Maaseiah e Benaiah suonavano arpe per voci di soprano;
1Chro	15	21	Mattithiah, Elifalehu, Mikneiah, Obed-Edom, Jeiel e Azaziah suonavano cetre sull'ottava per guidare il canto;
1Chro	15	22	Kenaniah, capo dei Leviti, era incaricato del canto; egli dirigeva il canto, perché competente in questo.
1Chro	15	23	Berekiah e Elkanah erano portinai presso l'arca.
1Chro	15	24	I sacerdoti Scebarniah, Joshafat, Nethaneel, Amasai, Zaccaria, Benaiah e Eliezer, suonavano le trombe davanti all'arca di DIO, mentre Obed-Edom e Jehijah fungevano da portinai presso l'arca.
1Chro	15	25	Allora Davide, gli anziani, d'Israele e i capi di migliaia procedettero con gioia a trasportare l'arca del patto dell'Eterno dalla casa di Obed-Edom.
1Chro	15	26	Cosí, poiché DIO prestò assistenza ai Leviti, che portavano l'arca del patto dell'Eterno, si offrirono in sacrificio sette torelli e sette montoni.
1Chro	15	27	Davide indossava un manto di lino fino, come pure tutti i Leviti che portavano l'arca, i cantori e Kenaniah, capo del canto assieme ai cantori; Davide indossava inoltre un efod di lino.
1Chro	15	28	Cosí tutto Israele portò su l'arca del patto dell'Eterno con grida di giubilo e al suono di corni, di trombe, di cembali, di cetre e di arpe.
1Chro	15	29	Or avvenne che, mentre l'arca del patto dell'Eterno giunse alla città di Davide, Mikal, figlia di Saul, guardando dalla finestra, vide il re Davide che danzava e saltava, e lo disprezzò in cuor suo.
------------------------1 Cronache, capitolo 16
1Chro	16	1	Portarono dunque l'arca di DIO e la collocarono in mezzo al tabernacolo, che Davide aveva eretto per essa; poi offrirono olocausti e sacrifici di ringraziamento davanti a DIO.
1Chro	16	2	Quando Davide ebbe finito di offrire gli olocausti e i sacrifici di ringraziamento, benedisse il popolo nel nome dell'Eterno;
1Chro	16	3	quindi distribuí a tutti gli Israeliti, uomini e donne, a ciascuno di essi, una focaccia di pane, una porzione di carne e una schiacciata di uva passa.
1Chro	16	4	Poi stabilí davanti all'arca dell'Eterno alcuni fra i Leviti a prestare servizio, per far ricordare, per ringraziare e per lodare l'Eterno, il DIO d'Israele:
1Chro	16	5	Asaf il capo, Zaccaria il secondo dopo di lui, poi Jeiel. Scemiramoth, Jehieh, Mattithiah, Eliab, Benaiah, Obed-Edom e Jeiel. Essi suonavano arpe e cetre, mentre Asaf suonava cembali.
1Chro	16	6	I sacerdoti Benaiah e Jahaziel invece suonavano del continuo la tromba davanti all'arca del patto di DIO.
1Chro	16	7	In quel giorno Davide affidò per la prima volta ad Asaf e ai suoi fratelli l'incarico di cantare le lodi dell'Eterno.
1Chro	16	8	Celebrate l'Eterno, invocate il suo nome; fate conoscere le sue opere fra i popoli.
1Chro	16	9	Cantate a lui, cantate lodi a lui, meditate su tutte le sue meraviglie.
1Chro	16	10	Gloriatevi nel suo santo nome; si rallegri il cuore di quanti cercano l'Eterno!
1Chro	16	11	Cercate l'Eterno e la sua forza, cercate del continuo la sua faccia!
1Chro	16	12	Ricordate le meraviglie che egli ha fatto, i suoi miracoli e i giudizi della sua bocca
1Chro	16	13	voi, o progenie d'Israele, suo servo, o figli di Giacobbe, suoi eletti!
1Chro	16	14	Egli è l'Eterno, il nostro DIO; i suoi giudizi sono su tutta la terra.
1Chro	16	15	Ricordatevi sempre del suo patto, della parola da lui comandata per mille generazioni,
1Chro	16	16	del patto che stipulò con Abrahamo, del suo giuramento fatto a Isacco.
1Chro	16	17	che confermò a Giacobbe come uno statuto e a Israele come un patto eterno.
1Chro	16	18	dicendo Io ti darò il paese di Canaan come porzione della vostra eredità.
1Chro	16	19	quando non eravate che un piccolo numero, pochissimi e stranieri nel paese.
1Chro	16	20	Quando andavano da nazione a nazione, da un regno a un altro popolo,
1Chro	16	21	egli non permise che alcuno li opprimesse; anzi puní dei re per amor loro,
1Chro	16	22	dicendo: Non toccate i miei unti e non fate alcun male ai miei profeti.
1Chro	16	23	Cantate all'Eterno, o abitanti di tutta la terra, annunziate di giorno in giorno la sua salvezza!
1Chro	16	24	Proclamate la sua gloria fra le nazioni e le sue meraviglie fra tutti i popoli!
1Chro	16	25	Poiché l'Eterno è grande e degno di somma lode; egli va temuto sopra tutti gli dèi.
1Chro	16	26	Poiché tutti gli dèi delle nazioni sono idoli, ma l'Eterno ha fatto i cieli.
1Chro	16	27	Splendore e maestà sono davanti a lui, forza e gioia sono nella sua dimora.
1Chro	16	28	Date all'Eterno, o famiglie dei popoli, date all'Eterno gloria e forza.
1Chro	16	29	Date all'Eterno la gloria dovuta al suo nome, portategli offerte e venite davanti a lui. Prostratevi davanti all'Eterno nello splendore della sua SANTITA';
1Chro	16	30	tremate davanti a lui, o abitanti di tutta la terra! Sí, il mondo è stabile e non sarà smosso.
1Chro	16	31	Si rallegrino i cieli e gioisca la terra e dicano fra le nazioni: L'Eterno regna.
1Chro	16	32	Rumoreggi il mare e tutto ciò che è in esso
1Chro	16	33	allora tutti gli alberi della foresta manderanno grida di gioia davanti all'Eterno, perché egli viene a giudicare la terra.
1Chro	16	34	Celebrate l'Eterno, perché egli è buono, perché la sua benignità dura in eterno.
1Chro	16	35	Dite: Salvaci, o DIO della nostra salvezza! Raccoglici e liberaci dalle nazioni, affinché celebriamo il tuo santo nome e ci gloriamo nel lodarti.
1Chro	16	36	Benedetto sia l'Eterno, il DIO d'Israele, d'eternità in eternità! E tutto il popolo disse: Amen, e lodò l'Eterno.
1Chro	16	37	Cosí Davide lasciò Asaf e i suoi fratelli là davanti all'arca, del patto dell'Eterno, perché prestassero continuamente servizio davanti all'arca, secondo le necessità di ogni giorno.
1Chro	16	38	Lasciò anche Obed-Edom e i suoi sessantotto fratelli (Obed-Edom figlio di Jeduthun, e Hosah come portinai)
1Chro	16	39	e il sacerdote Tsadok e i sacerdoti suoi fratelli davanti al tabernacolo dell'Eterno sull'alto luogo che era a Gabaon,
1Chro	16	40	perché offrissero all'Eterno olocausti sull'altare, degli olocausti, continuamente mattina e sera, secondo tutto ciò che sta scritto nella legge dell'Eterno che egli aveva imposto a Israele.
1Chro	16	41	E con essi erano Heman Jeduthun e gli altri che erano stati scelti e designati per nome per lodare l'Eterno perché la sua benignità dura in eterno.
1Chro	16	42	Con essi c'erano pure Heman e Jeduthun con trombe e cembali, per quelli che dovevano suonare, e con strumenti musicali per accompagnare i canti di DIO. I figli di Jeduthun dovevano stare alla porta.
1Chro	16	43	Infine tutto il popolo fece ritorno ciascuno a casa sua, e Davide ritornò per benedire la propria casa.
------------------------1 Cronache, capitolo 17
1Chro	17	1	Or avvenne che Davide dopo che si era stabilito nella sua casa disse al profeta Nathan: Ecco, io abito in una casa di cedro mentre l'arca del patto dell'Eterno si trova sotto una tenda.
1Chro	17	2	Nathan rispose a Davide: Fa' tutto ciò che hai in cuore, perché Dio è con te.
1Chro	17	3	Ma quella stessa notte la parola di DIO fu rivolta a Nathan, dicendo:
1Chro	17	4	Va' a dire al mio servo Davide "Cosí dice l'Eterno: Non sarai tu a costruirmi una casa in cui possa dimorare.
1Chro	17	5	Infatti non ho mai abitato in una casa dal giorno in cui feci uscire Israele dall'Egitto fino ad oggi; ma sono andato di tenda in tenda e da una dimora all'altra.
1Chro	17	6	Dovunque sono andato con tutto Israele, ho io mai parlato ad alcuno dei giudici d'Israele, ai quali avevo comandato di pascere il mio popolo, dicendo: Perché non mi costruite una casa di cedro?.
1Chro	17	7	Ora dunque parlerai cosí al mio servo Davide: Cosí dice l'Eterno degli eserciti: lo ti presi dall'ovile, mentre seguivi le pecore, per costituirti principe sul mio popolo Israele.
1Chro	17	8	Sono stato con te dovunque sei andato, ho sterminato davanti a te tutti i tuoi nemici e ho reso il tuo nome come quello dei grandi che sono sulla terra.
1Chro	17	9	Inoltre assegnerò un posto al mio popolo Israele e lo pianterò perché abiti in casa sua e non sia piú sballottato, e i malvagi non continuino a devastarlo come prima,
1Chro	17	10	fin da quando ho stabilito i giudici sul mio popolo Israele, Umilierò pure tutti i tuoi nemici. Inoltre ti annunzio che l'Eterno ti costruirà una casa.
1Chro	17	11	Quando i tuoi giorni si compiranno e tu andrai a raggiungere i tuoi padri, io farò sorgere un tuo discendente, che sarà uno dei tuoi figli, e consoliderò il suo regno.
1Chro	17	12	Egli mi costruirà una casa e io renderò saldo il suo trono per sempre.
1Chro	17	13	lo sarò per lui un padre ed egli sarà per me un figlio; e non ritirerò da lui il mio favore come l'ho ritirato da colui che ti ha preceduto.
1Chro	17	14	Io lo renderò saldo per sempre nella mia casa e nel mio regno, e il suo trono sarà reso stabile per sempre".
1Chro	17	15	Nathan parlò a Davide, secondo tutte queste parole e secondo tutta questa visione.
1Chro	17	16	Allora il re Davide entrò, si sedette davanti all'Eterno e disse: Chi sono io, o Eterno DIO, che cosa è la mia casa, perché tu mi abbia fatto arrivare fino qui?
1Chro	17	17	Eppure questo è parso poca cosa ai tuoi occhi, o DIO; tu hai pure parlato della casa del tuo servo per un lontano avvenire e mi hai riguardato come se fossi un uomo di alto rango, o Eterno DIO.
1Chro	17	18	Che cosa potrebbe ancora dirti Davide per l'onore fatto al tuo servo? Tu che conosci infatti il tuo servo.
1Chro	17	19	O Eterno, per amore del tuo servo secondo il tuo cuore, hai compiuto tutto queste opere potenti per far conoscere tutte queste grandi cose.
1Chro	17	20	O Eterno, nessuno è simile a te e non c'è altro DIO fuori di te, secondo tutto ciò che abbiamo udito con le nostre orecchie.
1Chro	17	21	E chi è come il tuo popolo Israele l'unica nazione sulla terra che DIO sia venuto a redimere per farne il suo popolo, per farti un nome con cose grandi tremende, scacciando le nazioni davanti al tuo popolo che tu hai redento dall'Egitto?
1Chro	17	22	Tu hai fatto del tuo popolo Israele tuo proprio popolo per sempre; e tu, Eterno, sei divenuto il loro DIO.
1Chro	17	23	Or dunque, o Eterno, la parola che hai pronunciato riguardo al tuo servo alla sua casa rimanga stabile per sempre! Fa' come hai detto!
1Chro	17	24	Sí, rimanga stabile, affinché il tuo nome sia magnificato per sempre e si possa dire: L'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele, è veramente DIO per Israele; e la casa del tuo servo Davide sia resa stabile davanti a te!
1Chro	17	25	Poiché tu stesso, o mio DIO, hai rivelato al tuo servo che gli avresti costruito una casa. Per questo il tuo servo ha trovato il coraggio di pregare alla tua presenza.
1Chro	17	26	E ora, o Eterno, tu Sei DIO e hai promesso questo bene al tuo servo.
1Chro	17	27	Pertanto ti piaccia di benedire la casa del tuo servo, perché sussista per sempre davanti a te, perché ciò che tu benedici, o Eterno, è benedetto per sempre.
------------------------1 Cronache, capitolo 18
1Chro	18	1	Dopo queste cose, Davide sconfisse i Filistei e li umiliò, e tolse di mano ai Filistei Gath e i suoi villaggi limitrofi.
1Chro	18	2	Sconfisse pure i Moabiti; e i Moabiti divennero sudditi e tributari di Davide.
1Chro	18	3	Davide sconfisse inoltre Hadarezer, re di Tsobah, fino a Hamath, mentre egli andava a stabilire il suo dominio lungo il fiume Eufrate.
1Chro	18	4	Davide gli prese mille carri, settemila cavalieri e ventimila fanti. Davide tagliò pure i garetti a tutti i cavalli, ma ne risparmiò abbastanza per cento carri
1Chro	18	5	Quando i Siri, di Damasco vennero per soccorrere Hadarezer, re di Tsobah, Davide uccise ventiduemila uomini dei Siri.
1Chro	18	6	Poi Davide mise delle guarnigioni nella Siria, di Damasco, e i Siri divennero sudditi e tributari di Davide; e l'Eterno proteggeva Davide dovunque egli andava.
1Chro	18	7	Davide prese gli scudi d'oro che i servi di Hadarezer avevano con sé e li portò a Gerusalemme.
1Chro	18	8	Davide prese anche una grande quantità di bronzo a Tibhath e a Kun, città di Hadarezer. Con questo Salomone fece il mare di bronzo, le colonne, e gli utensili di bronzo.
1Chro	18	9	Quando Tou, re di Hamath, venne a sapere che Davide aveva sconfitto tutto l'esercito di Hadarezer, redi Tsobah,
1Chro	18	10	mandò al re Davide Hadoram, suo figlio, per salutarlo e per benedirlo, perché aveva mosso guerra a Hadarezer e l'aveva sconfitto (Hadarezer era sempre in guerra con Tou); e Hadoram portò con sé ogni sorta di vasi d'oro, d'argento e di bronzo.
1Chro	18	11	Il re Davide consacrò anche questi all'Eterno, come aveva già consacrato l'argento e l'oro che aveva preso a tutte le nazioni, e cioè, agli Edomiti, ai Moabiti, agli Ammoniti, ai Filistei e agli Amalekiti.
1Chro	18	12	Inoltre Abishai, figlio di Tseruiah, sconfisse diciottomila Edomiti nella valle del Sale.
1Chro	18	13	Pose guarnigioni anche in Idumea e tutti gli Edomiti divennero sudditi di Davide; e l'Eterno proteggeva Davide dovunque egli andava.
1Chro	18	14	Cosí Davide regnò su tutto Israele, pronunciando giudizi e amministrando la giustizia a tutto il suo popolo.
1Chro	18	15	Joab, figlio di Tseruiah, era capo dell'esercito; Giosafat, figlio di Ahilud, era archivista;
1Chro	18	16	Tsadok, figlio di Ahitub, e Abimelek, figlio di Abiathar, erano sacerdoti; Shavsha era segretario;
1Chro	18	17	Benaiah, figlio di Jehoiada, era capo dei Kerethei e dei Pelethei, i figli di Davide erano i primi al fianco del re.
------------------------1 Cronache, capitolo 19
1Chro	19	1	Dopo queste cose avvenne che Nahash, re dei figli di Ammon, morí e suo figlio regnò al suo posto.
1Chro	19	2	Davide disse: lo voglio usare con Hanun figlio di Nahash, la stessa benevolenza che suo padre usò con me. Così Davide inviò messaggeri per consolarlo della perdita del padre. Ma quando i servi di Davide giunsero nel paese dei figli di Ammon presso Hanun per consolarlo,
1Chro	19	3	i capi dei figli di Ammon dissero a Hanun: Credi che Davide ti abbia mandato dei consolatori per onorare tuo padre? I suoi servi non sono forse venuti da te per esplorare, distruggere e spiare il paese?.
1Chro	19	4	Allora Hanun prese i servi di Davide, li fece radere e fece tagliare le loro vesti a metà fino alle natiche, poi li lasciò andare.
1Chro	19	5	Intanto alcuni andarono a riferire a Davide ciò che era accaduto a quegli uomini; allora Davide mandò ad incontrarli, perché essi erano pieni di vergogna. Il re fece dire loro: Rimanete a Gerico, finché vi ricresca la barba, poi tornerete.
1Chro	19	6	Quando i figli di Ammon si accorsero di essersi resi odiosi a Davide. Hanun e gli Ammoniti mandarono mille talenti, d'argento per assoldare al loro servizio carri e cavalieri dalla Mesopotamia, dai Siri di Maakah e da Tsobah.
1Chro	19	7	Assoldarono pure trentaduemila carri e il re di Maakah con il suo popolo, che vennero ad accamparsi di fronte a Medeba. Intanto i figli di Ammon si erano radunati dalle loro città per andare a combattere.
1Chro	19	8	Quando Davide udí questo, inviò contro di loro Joab e tutto l'esercito di uomini valorosi.
1Chro	19	9	I figli di Ammon uscirono e si schierarono in ordine di battaglia alla porta della città, mentre i re che erano venuti in loro aiuto stavano a parte nella campagna.
1Chro	19	10	Quando Joab si rese conto che aveva contro di sé due fronti di battaglia, uno davanti e l'altro dietro, scelse alcuni fra gli uomini migliori d'Israele, e li dispose in ordine di battaglia contro i Siri;
1Chro	19	11	affidò quindi il resto del popolo agli ordini di suo fratello Abishai; questi si schierarono contro i figli di Ammon;
1Chro	19	12	poi gli disse: Se i Siri sono piú forti di me, tu mi verrai in aiuto; se invece i figli di Ammon sono piú forti di te, allora verrò io in tuo aiuto.
1Chro	19	13	Sii coraggioso e mostriamoci forti per il nostro popolo e per le città del nostro DIO; e l'Eterno faccia ciò che a lui piacerà.
1Chro	19	14	Poi Joab con la gente che aveva con sé avanzò per dar battaglia ai Siri; ma essi fuggirono davanti a lui.
1Chro	19	15	Quando i figli di Ammon videro che i Siri erano fuggiti, fuggirono anch'essi davanti ad Abishai, fratello di Joab, e rientrarono nella città. Allora Joab tornò a Gerusalemme.
1Chro	19	16	I Siri, visto che erano stati sconfitti da Israele, inviarono messaggeri e fecero venire i Siri che stavano al di là del fiume. Alla loro testa era Shofak, capo dell'esercito di Hadarezer.
1Chro	19	17	Quando Davide fu informato della cosa, radunò tutto Israele, passò il Giordano, marciò contro di loro e si schierò in ordine di battaglia contro di loro. Come Davide si fu schierato in ordine di battaglia contro i Siri, questi gli diedero battaglia.
1Chro	19	18	Ma i Siri fuggirono davanti a Israele; e Davide uccise ai Siri settemila cavalieri e quarantamila fanti; uccise pure Shofak, capo dell'esercito.
1Chro	19	19	Quando i servi di Hadarezer si videro sconfitti da Israele fecero pace con Davide e furono a lui sottoposti. Cosí i Siri, non vollero piú prestare aiuto ai figli di Ammon.
------------------------1 Cronache, capitolo 20
1Chro	20	1	Con l'inizio del nuovo anno, nel tempo in cui i re vanno a combattere, Joab condusse fuori un poderoso esercito e devastò il paese dei figli di Ammon; quindi andò ad assediare Rabbah, mentre Davide rimase a Gerusalemme; Joab battè Rabbah e la distrusse.
1Chro	20	2	Allora Davide tolse dalla testa del loro re la corona e trovò che pesava un talento, d'oro, e in essa c'erano delle pietre preziose; essa fu quindi posta sulla testa di Davide. Inoltre egli portò via dalla città un grandissimo bottino.
1Chro	20	3	Fece poi uscire gli abitanti che erano nella città e li mise al lavoro con seghe, erpici di ferro e scuri. Cosí fece Davide a tutte le città dei figli di Ammon. Poi Davide tornò a Gerusalemme con tutto il popolo.
1Chro	20	4	Dopo queste cose ci fu a Ghezer una battaglia con i Filistei; allora Sibbekai di Hushah uccise Sippai, uno dei discendenti dei giganti; e i Filistei furono umiliati.
1Chro	20	5	Ci fu un'altra battaglia con i Filistei Elhanan, figlio di Jair, uccise Lahmi, fratello di Goliath di Gath, l'asta della cui lancia era come un subbio da tessitore.
1Chro	20	6	Ci fu ancora una battaglia a Gath, dove vi era un uomo di grande statura, che aveva sei dita per ogni mano e sei dita per ogni piede, in tutto ventiquattro dita; anch'egli era un discendente dei giganti.
1Chro	20	7	Egli insultò Israele e Gionathan figlio di Scimeah, fratello di Davide, lo uccise.
1Chro	20	8	Questi erano nati dai giganti a Gath. Essi perirono per mano di Davide e per mano dei suoi servi.
------------------------1 Cronache, capitolo 21
1Chro	21	1	Or Satana si levò contro Israele, e istigò Davide a fare il censimento d'Israele.
1Chro	21	2	Cosí Davide disse a Joab e ai capi del popolo: Andate, fate il censimento degli Israeliti da Beer-Sceba, a Dan; quindi presentatemi il rapporto perché conosca il loro numero.
1Chro	21	3	Joab rispose: L'Eterno moltiplichi il suo popolo cento volte tanto. Ma, o re mio signore, non sono forse tutti servi del mio signore? Perche il mio signore richiede questo? Perché rendere Israele colpevole?.
1Chro	21	4	Ma la richiesta del re prevalse contro Joab. Perciò Joab partí, percorse tutto Israele e tornò quindi a Gerusalemme.
1Chro	21	5	Joab consegnò a Davide il numero del censimento del popolo: in tutto Israele c'erano unmilionecentomila uomini atti a maneggiare la spada, e in Giuda quattrocentosettantamila uomini atti a maneggiare la spada.
1Chro	21	6	Ma nel censimento di questi Joab non incluse Levi e Beniamino, perché la richiesta del re era per lui abominevole.
1Chro	21	7	Questa cosa dispiacque a DIO, perciò colpí Israele.
1Chro	21	8	Cosí Davide disse a DIO: Ho gravemente peccato facendo questa cosa; ma ora, ti prego, rimuovi l'iniquità del tuo servo, perché ho agito con grande stoltezza.
1Chro	21	9	Allora l'Eterno parlò a Gad, il veggente di Davide, dicendo:
1Chro	21	10	Va' a dire a Davide: Cosí dice l'Eterno: lo ti propongo tre cose: scegliti una di queste, e io la eseguirò per te.
1Chro	21	11	Gad andò da Davide e gli disse: Cosí dice l'Eterno: Scegliti
1Chro	21	12	o tre anni di carestia, oppure tre mesi di distruzione davanti ai tuoi avversari, durante i quali la spada dei tuoi nemici ti raggiungerà, oppure tre giorni di spada dell'Eterno, ossia la peste nel paese, durante i quali l'angelo, dell'Eterno porterà la distruzione in tutto il territorio d'Israele. Ora fammi sapere la risposta che devo riferire a colui che mi ha mandato.
1Chro	21	13	Davide disse a Gad: Io sono in una grande angoscia! Deh, che io cada nelle mani dell'Eterno, perché le sue compassioni sono grandissime, ma che non cada nelle mani degli uomini!. L'erezione dell'altare e l'offerta dei sacrifici da parte di Davide pone fine alla calamità
1Chro	21	14	Cosí l'Eterno mandò la peste in Israele, e morirono settantamila Israeliti.
1Chro	21	15	DIO mandò pure un angelo a Gerusalemme per distruggerla; ma, mentre egli si apprestava a distruggere, l'Eterno volse lo sguardo, si pentí della calamità inflitta e disse all'angelo che distruggeva: Ora basta! Trattieni la tua mano!. L'angelo dell'Eterno stava in piedi presso l'aia di Ornan, il Gebuseo.
1Chro	21	16	Davide, alzati gli occhi, vide l'angelo dell'Eterno che stava fra terra e cielo con in mano una spada sguainata, tesa sopra Gerusalemme. Allora Davide e gli anziani, vestiti di sacco, caddero con la faccia a terra.
1Chro	21	17	Davide disse a DIO: Non sono forse stato io a ordinare il censimento del popolo? Sono stato io a peccare e a fare il male, ma costoro, il gregge, che cosa hanno fatto? Ti prego, o Eterno, DIO mio, si volga la tua mano contro di me e contro la casa di mio padre, ma non colpisca il tuo popolo con questa calamità.
1Chro	21	18	Allora l'angelo dell'Eterno ordinò a Gad di dire a Davide che Davide salisse ad erigere un altare, all'Eterno nell'aia di Ornan, il Gebuseo.
1Chro	21	19	Cosí Davide salí secondo la parola che Gad aveva pronunziato nel nome dell'Eterno.
1Chro	21	20	Ornan si voltò e vide l'angelo; perciò i suoi quattro figli che erano con lui si nascosero, ma Ornan continuò a battere il grano.
1Chro	21	21	Quando Davide giunse presso Ornan, Ornan guardò e riconobbe Davide; uscí quindi dall'aia e si prostrò davanti a Davide con la faccia a terra.
1Chro	21	22	Allora Davide disse a Ornan: Cedimi l'area dell'aia, perché vi costruisca un altare all'Eterno; cedimelo per tutto il suo valore, affinché la calamità cessi di infierire sul popolo.
1Chro	21	23	Ornan disse a Davide: Prenditelo, e Il re, mio signore, faccia ciò che meglio gli pare; ecco, lo ti do anche i buoi per gli olocausti, gli attrezzi da trebbiare per legna e il grano per l'oblazione di cibo, ti do tutto.
1Chro	21	24	Ma il re Davide disse a Ornan: No! Io lo voglio acquistare per l'intero suo valore, perché non prenderò per l'Eterno ciò che appartiene a te e non offrirò un olocausto che non mi costi nulla.
1Chro	21	25	Cosí Davide diede a Ornan come prezzo del terreno il peso di seicento sicli, d'oro.
1Chro	21	26	Quindi Davide vi costruí un altare all'Eterno, offrí olocausti e sacrifici di ringraziamento e invocò l'Eterno, che gli rispose con il fuoco, che discese dal cielo sull'altare dell'olocausto.
1Chro	21	27	Allora l'Eterno comandò all'angelo, di rimettere la sua spada nel fodero.
1Chro	21	28	In quel tempo Davide, vedendo che l'Eterno lo aveva esaudito nell'aia d'Ornan, il Gebuseo, vi offrí dei sacrifici.
1Chro	21	29	Infatti il tabernacolo dell'Eterno che Mosè aveva costruito nel deserto e l'altare degli olocausti si trovavano allora sull'alto luogo di Gabaon,
1Chro	21	30	Ma Davide non poteva andare davanti a quell'altare a consultare DIO, perché si era spaventato davanti alla spada dell'angelo dell'Eterno.
------------------------1 Cronache, capitolo 22
1Chro	22	1	Poi Davide disse: Questa è la casa dell'Eterno DIO e questo è l'altare degli olocausti per Israele.
1Chro	22	2	Allora Davide ordinò di radunare gli stranieri che erano nel paese d'Israele e diede incarico agli scalpellini di squadrare pietre per costruire la casa di DIO.
1Chro	22	3	Davide preparò pure ferro in abbondanza per i chiodi dei battenti delle porte e per i ganci, una quantità di bronzo di peso incalcolabile,
1Chro	22	4	e legno di cedro da non potersi contare, perché i Sidoni e i Tiri avevano portato a Davide legno di cedro, in abbondanza.
1Chro	22	5	Davide diceva: Salomone, mio figlio, è giovane e inesperto e la casa che si deve costruire all'Eterno, sarà estremamente magnifica e acquisterà fama e gloria in tutti i paesi; farò quindi i preparativi per essa. Cosí Davide, prima di morire, fece ingenti preparativi.
1Chro	22	6	Poi chiamò suo figlio Salomone e gli ordinò di costruire una casa all'Eterno, il DIO d'Israele.
1Chro	22	7	Davide disse a Salomone: Figlio mio, lo stesso avevo in cuore di costruire una casa, al nome dell'Eterno, il mio DIO;
1Chro	22	8	ma la parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo: Tu hai versato molto sangue e hai fatto molte guerre; perciò non costruirai una casa al mio nome, perché hai versato molto sangue sulla terra davanti a me.
1Chro	22	9	Ma ecco, ti nascerà un figlio, che sarà uomo pacifico e io gli darò riposo da parte di tutti i suoi nemici tutt'intorno. Egli si chiamerà Salomone e nei suoi giorni darò pace e tranquillità a Israele.
1Chro	22	10	Egli costruirà una casa al mio nome; egli sarà per me un figlio e io sarò per lui un padre; e renderò stabile il trono del suo regno su Israele per sempre".
1Chro	22	11	Ora, figlio mio, l'Eterno sia con te affinché tu prosperi e costruisca la casa dell'Eterno, il tuo DIO, come egli ha detto di te.
1Chro	22	12	Solamente l'Eterno ti dia sapienza e intelligenza e ti affidi la responsabilità su Israele, per osservare la legge dell'Eterno, il tuo DIO.
1Chro	22	13	Allora prospererai, se avrai cura di mettere in pratica gli statuti e i decreti che l'Eterno prescrisse a Mosè per Israele. Sii forte e coraggioso, non temere e non sgomentarti.
1Chro	22	14	Ecco, io mi sono preoccupato di preparare per la casa dell'Eterno centomila talenti d'oro, un milione di talenti d'argento e una tale quantità di bronzo e di ferro da non potersi pesare. Ho anche preparato legname e pietre; e tu potrai aggiungerne ancora.
1Chro	22	15	Inoltre hai con te molti operai: scalpellini, lavoratori della pietra e del legno e ogni sorta di esperti in qualsiasi genere di lavoro.
1Chro	22	16	Di oro argento, bronzo e ferro, ce n'è una quantità incalcolabile. Levati dunque e mettiti al lavoro, e l'Eterno sia con te!.
1Chro	22	17	Davide ordinò pure a tutti i capi d'Israele di aiutare Salomone, suo figlio, e disse loro:
1Chro	22	18	Non è forse l'Eterno, il vostro DIO con voi, e non vi ha dato riposo tutt'intorno? Infatti egli ha messo nelle mie mani gli abitanti del paese, e il paese è assoggettato davanti all'Eterno e davanti al suo popolo.
1Chro	22	19	Ora perciò disponete il vostro cuore e la vostra anima a cercare l'Eterno, vostro DIO; poi levatevi e costruite il santuario dell'Eterno DIO, per trasferire l'arca del patto dell'Eterno e gli oggetti consacrati a DIO nel tempio che sarà costruito al nome dell'Eterno.
------------------------1 Cronache, capitolo 23
1Chro	23	1	Davide, ormai vecchio e sazio di giorni, costituí re su Israele suo figlio Salomone.
1Chro	23	2	Egli radunò tutti i capi d'Israele assieme ai sacerdoti e ai Leviti.
1Chro	23	3	Si contarono i Leviti da trent'anni in su; e il numero degli individui maschi fu di trentottomila.
1Chro	23	4	Di questi ventiquattromila furono preposti a dirigere il lavoro della casa dell'Eterno, seimila erano magistrati e giudici,
1Chro	23	5	quattromila erano portinai e quattromila dovevano lodare l'Eterno con gli strumenti che Davide aveva fatto per celebrarlo.
1Chro	23	6	Davide li divise in classi, secondo i figli di Levi: Ghershom, Kehath e Merari.
1Chro	23	7	Dei Ghershoniti: Ladan e Scimei.
1Chro	23	8	Figli di Ladan: Jeiel, il capo, Zetham e Joel; tre in tutto.
1Chro	23	9	Figli di Scimei: Scelomith, Haziel e Haran, tre in tutto. Questi erano i capi delle famiglie paterne di Ladan.
1Chro	23	10	Figli di Scimei: Jahath, Zina, Jeush e Beriah. Questi erano i quattro figli di Scimei.
1Chro	23	11	Jahath era il capo, Zina, il secondo; Jeush e Beriah non ebbero molti figli perciò nel censimento formarono una sola casa paterna.
1Chro	23	12	Figli di Kehath: Amram, Itshar, Hebron e Uzziel; quattro in tutto.
1Chro	23	13	Figli di Amram: Aaronne e Mosè Aaronne fu appartato per consacrare le cose sacrosante, lui e i suoi figli per sempre, per bruciare incenso, davanti all'Eterno, per servirlo e per benedire il suo nome per sempre.
1Chro	23	14	Quanto a Mosè, l'uomo di DIO, i suoi figli furono calcolati nella tribú di Levi.
1Chro	23	15	I figli di Mosè furono Gershom e Eliezer.
1Chro	23	16	Dei figli di Ghershom, Scebuel fu il capo.
1Chro	23	17	Dei figli di Eliezer, Rehabiah fu il capo. Eliezer non ebbe altri figli, ma i figli di Rehabiah furono numerosissimi.
1Chro	23	18	Dei figli di Itshar. Scelomith fu il capo.
1Chro	23	19	Dei figli di Hebron Jerijah fu il capo, Amariah il secondo, Jahaziel il terzo e Jekameam il quarto.
1Chro	23	20	Dei figli di Uzziel, Mikah fu il capo e Ishshiah il secondo.
1Chro	23	21	I figli di Merari furono Mahli e Musci. I figli di Mahli furono Eleazar e Kish.
1Chro	23	22	Eleazar morí e non ebbe figli, ma solo figlie le quali sposarono i figli di Kish, loro fratelli.
1Chro	23	23	I figli di Musci furono Mahli, Eder e Jeremoth; tre in tutto.
1Chro	23	24	Questi furono i figli di Levi secondo le loro case paterne, i capi delle case paterne secondo il censimento, fatto contando i nomi uno per uno. Essi erano incaricati del servizio della casa dell'Eterno dai vent'anni in su.
1Chro	23	25	Poiché Davide aveva detto: L'Eterno, DIO d'Israele, ha dato riposo al suo popolo, perché egli potesse dimorare in Gerusalemme per sempre.
1Chro	23	26	Cosí i Leviti, non avranno piú da trasportare il tabernacolo, e tutti gli oggetti per il suo servizio.
1Chro	23	27	Secondo le ultime disposizioni di Davide si fece il censimento dei figli di Levi dai vent'anni in su.
1Chro	23	28	Poiché il loro compito era quello di aiutare i figli di Aaronne nel servizio della casa dell'Eterno nei cortili, nelle camere, nella purificazione di tutte le cose sacre, nel lavoro di servizio della casa di DIO.
1Chro	23	29	con i pani della presentazione, con il fior di farina per l'offerta di cibo, con le focacce non lievitate, con le cose da cuocere nella padella, con ciò che era mescolato con olio e con tutte le misure, e dimensioni.
1Chro	23	30	Essi dovevano inoltre presentarsi ogni mattina per celebrare e lodare l'Eterno, e cosí pure ogni sera
1Chro	23	31	e per offrire del continuo davanti all'Eterno tutti gli olocausti, secondo il numero che la legge imponeva loro nei sabati, nei noviluni e nelle feste solenni.
1Chro	23	32	Essi dovevano inoltre eseguire i compiti riguardanti la tenda di convegno e il santuario, e assistere i figli di Aaronne loro fratelli nel servizio della casa dell'Eterno.
------------------------1 Cronache, capitolo 24
1Chro	24	1	Le classi dei figli di Aaronne furono queste. I figli di Aaronne furono Nadab, Abihu Eleazar e Ithamar.
1Chro	24	2	Nadab e Abihu morirono prima del loro padre senza lasciare figli; perciò esercitarono il sacerdozio Eleazar e Ithamar.
1Chro	24	3	Poi Davide, insieme a Tsadok dei figli di Eleazar e ad Ahimelek dei figli di Ithamar li divise secondo i compiti del loro servizio.
1Chro	24	4	Poiché si trovarono piú capifamiglia tra i figli di Eleazar che tra i figli di Ithamar, essi furono divisi cosí: per i figli di Eleazar, sedici capi di case paterne, e per i figli di Ithamar, otto capi secondo le loro case paterne.
1Chro	24	5	Essi furono divisi a sorte tanto gli uni che gli altri, perché c'erano principi del santuario e principi di DIO sia fra i figli di Eleazar che tra i figli di Ithamar.
1Chro	24	6	Lo scriba Scemaiah, figlio di Nathaneel, un Levita, li iscrisse alla presenza del re, dei principi del sacerdote Tsadok, di Ahimelek figlio di Abiathar e dei capi delle case paterne dei sacerdoti e dei Leviti. Si tirò a sorte una casa paterna per Eleazar e una per Ithamar.
1Chro	24	7	Il primo designato dalla sorte fu Jehoiarib il secondo Jedaiah.
1Chro	24	8	il terzo Harim, il quarto Seorim.
1Chro	24	9	il quinto Malkijah il sesto Mijamim,
1Chro	24	10	il settimo Hakkots l'ottavo Abijah.
1Chro	24	11	il nono Jeshua, il decimo Scekaniah,
1Chro	24	12	l'undicesimo Eliascib, il dodicesimo Jakim,
1Chro	24	13	il tredicesimo Huppah il quattordicesimo Jescebeab,
1Chro	24	14	il quindicesimo Bilgah, il sedicesimo Immer,
1Chro	24	15	il diciassettesimo Hezir, il diciottesimo Happitsets,
1Chro	24	16	il diciannovesimo Pethahiah, il ventesimo Jehezekel,
1Chro	24	17	il ventunesimo Jakin, il ventiduesimo Gamul,
1Chro	24	18	il ventitreesimo Delaiah, il ventiquattresimo Maaziah.
1Chro	24	19	Questi erano i turni per il loro servizio, quando entravano nella casa dell'Eterno, secondo le norme stabilite per loro da Aaronne, loro padre, come gli aveva comandato l'Eterno il DIO d'Israele.
1Chro	24	20	Quanto al resto dei figli di Levi, dei figli di Amram, Shubael; dei figli di Shubael, Jehdia.
1Chro	24	21	Per Rehabiah, dei figli di Rehabiah il capo era Ishshiah.
1Chro	24	22	Per gli Itshariti, Scelomoth; per i figli di Scelomoth, Jahath.
1Chro	24	23	Dei figli di Hebron, Jeriah fu il primo, Amariah il secondo, Jahaziel il terzo e Jekameam il quarto.
1Chro	24	24	Dei figli di Uzziel, Mikah, dei figli di Mikah, Shamir;
1Chro	24	25	il fratello di Mikah, Ishshiah; dei figli di Ishshiah, Zaccaria.
1Chro	24	26	I figli di Merari furono Mahli e Musci; il figlio di Jaaziah, Beno.
1Chro	24	27	I figli di Merari tramite Jaaziah furono Beno, Shoham, Zakkur e Ibri.
1Chro	24	28	Di Mahli, Eleazar, che non ebbe figli.
1Chro	24	29	Di Kish, il figlio di Kish, Jerahmeel.
1Chro	24	30	I figli di Musci furono Mahli, Eder e Jerimoth. Questi furono i figli dei Leviti, secondo le loro case paterne.
1Chro	24	31	Anch'essi, come i figli di Aaronne loro fratelli, tirarono a sorte alla presenza del re Davide, di Tsadok, di Ahimelek e dei capi delle case paterne dei sacerdoti e dei Leviti. I capi delle case paterne furono trattati nello stesso modo dei loro giovani fratelli.
------------------------1 Cronache, capitolo 25
1Chro	25	1	Poi Davide e i capi dell'esercito appartarono per il servizio alcuni dei figli di Asaf, di Heman, e di Jeduthun perché cantassero inni sotto ispirazione con cetre, con arpe e con cembali. Il numero degli uomini che prestavano questo servizio era:
1Chro	25	2	dei figli di Asaf: Zakkur, Josef, Nethaniah, Asarelah; i figli di Asaf erano sotto la direzione di Asaf, che cantava gli inni sotto ispirazione in base agli ordini del re.
1Chro	25	3	Di Jeduthun, i figli di Jeduthun: Ghedaliah, Tseri, Jeshaiah, Scimei, Hashabiah e Mattihiah, sei, sotto la direzione del loro padre Jeduthun, che cantava inni sotto ispirazione con la cetra per celebrare e lodare l'Eterno.
1Chro	25	4	Di Heman, i figli di Heman: Bukkiah, Mattaniah, Uzziel, Scebuel, Jerimoth, Hananiah, Hanani, Eliathah, Ghiddalti, Romamti-Ezer, Joshbekashah, Mallothi, Hothir e Mahazioth.
1Chro	25	5	Tutti questi erano figli di Heman veggente del re, secondo la parola di DIO di esaltare la sua potenza. DIO infatti aveva dato a Heman quattordici figli e tre figlie.
1Chro	25	6	Tutti questi erano sotto la direzione del loro padre per cantare nella casa dell'Eterno con cembali, arpe e cetre per il servizio della casa di DIO. Asaf, Jeduthun e Heman stavano agli ordini del re.
1Chro	25	7	Il loro numero, insieme ai loro fratelli addestrati a cantare all'Eterno, tutti quelli veramente capaci, era di duecentottantotto.
1Chro	25	8	Per i loro turni di servizio tirarono a sorte i piccoli come i grandi, i maestri come i discepoli.
1Chro	25	9	Il primo designato dalla sorte per Asaf fu Josef, il secondo Ghedaliah, con i suoi fratelli e i suoi figli, dodici in tutto;
1Chro	25	10	il terzo fu Zakkur, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto;
1Chro	25	11	il quarto fu Jitsri, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto;
1Chro	25	12	il quinto fu Nethaniah, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto;
1Chro	25	13	il sesto fu Bukkiah, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto;
1Chro	25	14	il settimo fu Jesharelah, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto;
1Chro	25	15	l'ottavo fu Jeshaiah, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto;
1Chro	25	16	il nono fu Mattaniah, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto;
1Chro	25	17	il decimo fu Scimei, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto;
1Chro	25	18	l'undicesimo fu Azarel, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto;
1Chro	25	19	il dodicesimo fu Hashabiah, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto;
1Chro	25	20	il tredicesimo fu Shubael, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto;
1Chro	25	21	il quattordicesimo fu Mattithiah, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto;
1Chro	25	22	il quindicesimo fu Jerimoth, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto;
1Chro	25	23	il sedicesimo fu Hananiah, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto;
1Chro	25	24	il diciassettesimo fu Joshbekashah, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto;
1Chro	25	25	il diciottesimo fu Hanani, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto;
1Chro	25	26	il diciannovesimo fu Mallothi, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto;
1Chro	25	27	il ventesimo fu Eliathah, con i suoi figli e i suoi fratelli dodici in tutto;
1Chro	25	28	il ventunesimo fu Hothir, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto;
1Chro	25	29	il ventiduesimo fu Ghiddalti, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto;
1Chro	25	30	il ventitreesimo fu Mahazioth, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto;
1Chro	25	31	il ventiquattresimo fu Romamti-Ezer, con i suoi figli e i suoi fratelli, dodici in tutto.
------------------------1 Cronache, capitolo 26
1Chro	26	1	Per le classi dei portinai: dei Korahiti, Mescelemiah, figlio di Kore, dei figli di Asaf.
1Chro	26	2	I figli di Mescelemiah furono Zaccaria il primogenito, Jediael il secondo, Zebadiah il terzo, Jathniel il quarto.
1Chro	26	3	Elam il quinto, Jehohanan il sesto, Eljehoenai il settimo.
1Chro	26	4	I figli di Obed-Edom furono Scemaiah il primogenito, Jehozabad il secondo, Joah il terzo, Sakar il quarto, Nethanel il quinto;
1Chro	26	5	Ammiel il sesto, Issacar il settimo, Peulthai l'ottavo, poiché DIO l'aveva benedetto.
1Chro	26	6	A Scemaiah, suo figlio, nacquero dei figli che signoreggiarono sulle loro case paterne, perché erano uomini forti e valorosi.
1Chro	26	7	I figli di Scemaiah furono Othni, Rafael Obed e Elzabad, i cui fratelli Elihu e Semakiah furono uomini valorosi.
1Chro	26	8	Tutti questi erano figli di Obededom; essi, i loro figli e i loro fratelli erano uomini valenti e pieni di forza e adatti per il servizio: sessantadue discendenti di Obed-Edom.
1Chro	26	9	Mescelemiah ebbe figli e fratelli, diciotto uomini valorosi.
1Chro	26	10	Hosah, dei figli di Merari, ebbe per figli: Scimri il capo (sebbene non fosse il primogenito, suo padre lo costituí capo),
1Chro	26	11	Hilkiah il secondo, Tebaliah il terzo Zaccaria il quarto: tutti insieme i figli e i fratelli di Hosah erano tredici.
1Chro	26	12	A queste classi di portinai, tramite i loro capi, come anche ai loro fratelli furono affidati i compiti del servizio della casa dell'Eterno.
1Chro	26	13	Tirarono a sorte per ciascuna porta, i piccoli come i grandi, secondo le loro case paterne.
1Chro	26	14	Per la porta a est la sorte designò Scelemiah. Tirarono poi a sorte per suo figlio Zaccaria, un consigliere assennato e la sorte gli assegnò la porta a nord;
1Chro	26	15	A Obed-Edom a sud, e ai suoi figli i magazzini.
1Chro	26	16	A Shuppim e a Hosah a ovest, con la porta Shalleketh, sulla via della salita: un posto di guardia di fronte all'altro.
1Chro	26	17	Sul lato est erano fissi sei Leviti ogni giorno, sul lato nord quattro ogni giorno, sul lato sud quattro ogni giorno, e ai magazzini due per ciascuno.
1Chro	26	18	Al Parbar, sul lato ovest, erano addetti quattro per la strada e due per il Parbar.
1Chro	26	19	Queste erano le classi dei portinai scelti tra i figli di Kore e i figli di Merari.
1Chro	26	20	Dei Leviti, Ahijah era preposto ai tesori della casa di DIO e ai tesori delle cose consacrate.
1Chro	26	21	I figli di Ladan, i figli dei Ghershoniti discesi da Ladan, i capi delle case paterne di Ladan, il Ghershonita, cioè Jehieli.
1Chro	26	22	I figli di Jehieli, Zetham e Joel suo fratello, erano preposti ai tesori della casa dell'Eterno.
1Chro	26	23	Fra gli Amramiti, gli Jitshariti, gli Hebroniti e gli Uzzieliti;
1Chro	26	24	Scebuel, figlio di Ghershom, figlio di Mosè, era sovrintendente dei tesori.
1Chro	26	25	I suoi fratelli, tramite Eliezer, furono suo figlio Rehabiah, il cui figlio fu Jeshaiah, il cui figlio fu Joramil cui figlio fu Zikri, il cui figlio fu Scelomith.
1Chro	26	26	Questo Scelomith e i suoi fratelli erano preposti a tutti i tesori delle cose sacre, che il re Davide, i capi delle case paterne e i capi dell'esercito avevano consacrate.
1Chro	26	27	Essi avevano consacrato parte del bottino ottenuto in guerra per mantenere la casa dell'Eterno.
1Chro	26	28	Inoltre tutto ciò che era stato consacrato da Samuele il veggente, da Saul figlio di Kish, da Abner figlio di Ner e da Joab figlio di Tseruiah, e qualunque cosa consacrata da qualsiasi altro era sotto la responsabilità di Scelomith e dei suoi fratelli.
1Chro	26	29	Fra gli Jitshariti, Kenaiah e i suoi figli erano addetti agli affari esterni d'Israele, in qualità di magistrati e giudici.
1Chro	26	30	Fra gli Hebroniti Hashabiah e i suoi fratelli millesettecento uomini valorosi, furono preposti alla sorveglianza d'Israele, di qui dal Giordano, a occidente in tutti gli affari dell'Eterno e nel servizio del re.
1Chro	26	31	Jerijah era il capo degli Hebroniti secondo le generazioni delle loro case paterne. Nel quarantesimo anno del regno di Davide si fecero ricerche e si trovarono fra loro uomini forti e valorosi a Jazer di Galaad.
1Chro	26	32	I suoi fratelli erano duemilasettecento uomini valorosi, capi di case paterne. Il re Davide affidò loro la sorveglianza dei Rubeniti, dei Gaditi della mezza tribú di Manasse, per tutte le cose che riguardavano DIO e gli affari del re.
------------------------1 Cronache, capitolo 27
1Chro	27	1	Ora ecco i figli d'Israele, secondo il loro numero, i capi delle case materne i capi di migliaia e di centinaia e i loro ufficiali al servizio del re in tutto ciò che riguardava le divisioni che entravano e uscivano mese dopo mese, tutti i mesi dell'anno; ogni divisione era composta di ventiquattromila uomini.
1Chro	27	2	A capo della prima divisione, per il primo mese, c'era Jashobeam, figlio di Zabdiel, e la sua divisione comprendeva ventiquattromila uomini.
1Chro	27	3	Egli era dei figli di Perets ed era il capo di tutti gli ufficiali dell'esercito per il primo mese.
1Chro	27	4	A capo della divisione del secondo mese c'era Dodai, lo Ahohita; nella sua divisione l'ufficiale piú importante era Mikloth; la sua divisione comprendeva ventiquattromila uomini.
1Chro	27	5	Il capo della terza divisione per il terzo mese era Benaiah, figlio del sacerdote Jehoiada; egli era capo e la sua divisione comprendeva ventiquattromila uomini.
1Chro	27	6	Questo Benaiah era un prode fra i trenta e ora capo dei trenta; nella sua divisione c'era anche suo figlio Ammizabad.
1Chro	27	7	Il quarto capo per il quarto mese era Asahel, fratello di Joab; dopo di lui veniva suo figlio Zebadiah, la sua divisione comprendeva ventiquattromila uomini.
1Chro	27	8	Il quinto capo per il quinto mese era il comandante Shamhuth, lo Izrahita; la sua divisione comprendeva ventiquattromila uomini.
1Chro	27	9	Il sesto capo per il sesto mese era Ira, figlio di Ikkesh il Tekoita; la sua divisione comprendeva ventiquattromila uomini.
1Chro	27	10	Il settimo capo per il settimo mese era Helets il Pelonita, dei figli di Efraim; la sua divisione comprendeva ventiquattromila uomini.
1Chro	27	11	L'ottavo capo per l'ottavo mese era Sibbekai lo Hushathita, degli Zarhiti; la sua divisione comprendeva ventiquattromila uomini.
1Chro	27	12	Il nono capo per il nono mese era Abiezer di Anatoth, dei Beniaminiti; la sua divisione comprendeva ventiquattromila uomini.
1Chro	27	13	Il decimo capo per il decimo mese era Maharai di Netofa degli Zerahiti; la sua divisione comprendeva ventiquattromila uomini.
1Chro	27	14	L'undicesimo capo per l'undicesimo mese era Benaiah di Pirathon, dei figli di Efraim; la sua divisione comprendeva ventiquattromila uomini.
1Chro	27	15	Il dodicesimo capo per il dodicesimo mese era Heldai di Netofa, della famiglia di Othniel; la sua divisione comprendeva ventiquattromila uomini.
1Chro	27	16	Inoltre i capi sulle tribú d'Israele erano i seguenti: il capo sui Rubeniti era Eliezer figlio di Zikri; sui Simeoniti, Scefatiah figlio di Maakah;
1Chro	27	17	sui Leviti, Hashabiah figlio di Kemuel; su Aaronne Tsadok;
1Chro	27	18	su Giuda, Elihu, uno dei fratelli di Davide; su Issacar, Omri figlio di Mikael;
1Chro	27	19	su Zabulon, Ishmaiah figlio di Obadiah; su Neftali, Jerimoth figlio di Azriel;
1Chro	27	20	sui figli di Efraim, Hoshea figlio di Azariah; sulla mezza tribú di Manasse, Ioel figlio di Pedaiah;
1Chro	27	21	sulla mezza tribú di Manasse in Galaad Iddo figlio di Zaccaria, su Beniamino, Jaasiel figlio di Abner;
1Chro	27	22	su Dan, Azareel figlio di Jeroham. Questi erano i capi delle tribú d'Israele.
1Chro	27	23	Ma Davide non fece il censimento di quelli al di sotto dei vent'anni, perché l'Eterno aveva detto che avrebbe moltiplicato Israele come le stelle del cielo.
1Chro	27	24	Joab, figlio di Tseruiah, aveva cominciato il censimento, ma non lo portò a termine; per esso l'ira dell'Eterno si rovesciò su Israele e il numero dei censiti non fu riportato nelle Cronache del re Davide.
1Chro	27	25	Azmaveth, figlio di Adiel era preposto ai tesori del re; Gionathan, figlio di Uzziah, era preposto ai tesori che erano nella campagna, nelle città, nei villaggi e nelle torri;
1Chro	27	26	Ezri, figlio di Kelub, era preposto ai lavoratori dei campi che coltivavano la terra;
1Chro	27	27	Scimei da Ramah era preposto alle vigne; Zabdi di Sefam era preposto al prodotto delle vigne depositato nelle cantine;
1Chro	27	28	Baal-Hanan di Gheder era preposto agli uliveti e ai sicomori che erano in pianura; Joash era preposto ai depositi d'olio;
1Chro	27	29	Scitrai di Sharon era preposto alle mandrie che pascolavano a Sharon; Shafat, figlio di Adlai, era preposto alle mandrie che erano nelle valli;
1Chro	27	30	Obil, l'Ismaelita, era preposto ai cammelli, Jehdeiah di Merenoth era preposto agli asini;
1Chro	27	31	Jaziz, lo Hagarita, era preposto alle greggi. Tutti questi erano amministratori dei beni del re Davide.
1Chro	27	32	Gionathan, zio di Davide, era consigliere, uomo intelligente e scriba, Jehiel figlio di Hakmoni, stava con i figli del re;
1Chro	27	33	Ahithofel era consigliere del re Hushai, l'Arkita, era amico del re.
1Chro	27	34	Ad Ahithofel successero Jehoiada, figlio di Benaiah, e Abiathar; il capo dell'esercito del re era Joab.
------------------------1 Cronache, capitolo 28
1Chro	28	1	Or Davide convocò a Gerusalemme tutti i capi d'Israele, i capi delle tribú, i capi delle divisioni che erano al servizio del re, i capi di migliaia, i capi di centinaia, gli amministratori di tutti i beni e del bestiame appartenente al re e ai suoi figli, insieme con i funzionari, i prodi e tutti i guerrieri valorosi.
1Chro	28	2	Poi il re Davide si alzò in piedi e disse: Ascoltatemi, fratelli miei e popolo mio! Io avevo in cuore di costruire una casa di riposo per l'arca, del patto dell'Eterno, per lo sgabello dei piedi del nostro DIO, e avevo fatto preparativi per costruirla.
1Chro	28	3	Ma DIO mi disse: Tu non costruirai una casa al mio nome, perché sei stato uomo di guerra e hai sparso sangue.
1Chro	28	4	Tuttavia l'Eterno, il DIO d'Israele, ha scelto me fra tutta la casa di mio padre, perché divenissi re d'Israele per sempre. Egli infatti ha scelto Giuda come principe e nella casa di Giuda la casa di mio padre e tra i figli di mio padre gli è piaciuto di fare me re di tutto Israele.
1Chro	28	5	Fra tutti i miei figli (poiché l'Eterno mi ha dato molti figli) egli ha scelto mio figlio Salomone, perché sieda sul trono del regno dell'Eterno sopra Israele.
1Chro	28	6	Egli mi ha detto: Sarà tuo figlio Salomone che costruirà la mia casa e i miei cortili, perché mi sono scelto lui come figlio, e io sarò per lui come un padre.
1Chro	28	7	Renderò stabile il suo regno per sempre, se persevererà fermamente nei miei comandamenti e nei miei decreti, come fa oggi".
1Chro	28	8	Or dunque davanti a tutto Israele, l'assemblea dell'Eterno, e davanti al nostro DIO che ci ascolta, osservate e ricercate tutti i comandamenti dell'Eterno, il nostro DIO, affinché possiate possedere questo buon paese e lasciarlo in eredità ai vostri figli dopo di voi, per sempre.
1Chro	28	9	Tu, Salomone figlio mio, riconosci il DIO di tuo padre e servilo con cuore integro e con animo volenteroso, perché l'Eterno investiga tutti i cuori e comprende tutti gli intenti dei pensieri. Se tu lo cerchi, egli si lascerà trovare da te; ma se lo abbandoni, egli ti rigetterà per sempre.
1Chro	28	10	Ora considera che l'Eterno ti ha scelto per costruire una casa come santuario, sii forte e mettiti al lavoro!.
1Chro	28	11	Allora Davide diede a suo figlio Salomone il progetto del portico del tempio, dei suoi edifici, delle sue stanze, dei cuoi tesori, delle sue stanze superiori, delle sue camere interne e del luogo per propiziatorio,
1Chro	28	12	e il progetto di tutto ciò che aveva in mente per lo Spirito riguardo ai cortili della casa dell'Eterno, a tutte le stanze laterali, ai tesori della casa di DIO e ai tesori delle cose consacrate.
1Chro	28	13	alle classi dei sacerdoti e dei Leviti, tutto il lavoro riguardante il servizio della casa dell'Eterno e a tutti gli utensili, necessari al servizio della casa dell'Eterno.
1Chro	28	14	Gli diede l'oro indicando il peso per gli oggetti d'oro, per tutti gli utensili usati in ogni genere di servizio, e l'argento indicando il peso per tutti gli utensili, d'argento, per tutti gli utensili usati in ogni genere di servizio.
1Chro	28	15	Gli diede pure il peso d'oro per i candelabri d'oro e per le loro lampade d'oro, indicando il peso di ogni candelabro e delle sue lampade, e il peso d'argento per i candelabri d'argento, indicando il peso per ogni candelabro e per le sue lampade, secondo l'uso di ogni candelabro.
1Chro	28	16	Gli diede, indicando il peso, l'oro per le tavole dei pani della presentazione, per ogni tavola, e l'argento per le tavole d'argento,
1Chro	28	17	e l'oro puro per i forchettoni, per le bacinelle e per i calici, e l'oro, indicando il peso, per le coppe d'oro, per ogni coppa, e l'argento, indicando il peso, per le coppe d'argento, per ogni coppa.
1Chro	28	18	Gli diede anche oro raffinato per l'altare, dell'incenso, indicando il peso, e per il modello del carro, cioè i cherubini d'oro che spiegavano le ali e coprivano l'arca del patto dell'Eterno.
1Chro	28	19	Tutto questo. disse Davide, mi è stato dato per iscritto dalla mano dell'Eterno, che mi ha fatto comprendere tutti i lavori di questo progetto.
1Chro	28	20	Davide disse quindi a suo figlio Salomone: Sii forte e coraggioso e mettiti al lavoro, non temere e non sgomentarti, perché l'Eterno DIO il mio DIO, sarà con te. Egli non ti lascerà e non ti abbandonerà, finché non avrai terminato tutto il lavoro per il servizio della casa dell'Eterno.
1Chro	28	21	Ed ecco le classi dei sacerdoti e dei Leviti per tutto il servizio della casa di DIO; inoltre per ogni lavoro saranno a tua disposizione ogni sorta di esperti volenterosi in ogni attività; anche i capi e tutto il popolo saranno interamente ai tuoi ordini.
------------------------1 Cronache, capitolo 29
1Chro	29	1	Poi il re Davide disse a tutta l'assemblea: Salomone, mio figlio, il solo che DIO abbia scelto, è ancora giovane e inesperto, mentre l'opera è grande, perché questo palazzo non destinato a un uomo, ma all'Eterno DIO.
1Chro	29	2	Con tutte le mie possibilità ho fatto preparare per la casa del mio DIO oro per le cose d'oro, argento perle cose d'argento, bronzo per le cose di bronzo, ferro per le cose di ferro, legno per le cose di legno, pietre d'onice e pietre da incastonare, pietre brillanti e di diversi colori, ogni sorta di pietre preziose e marmo in gran quantità.
1Chro	29	3	Inoltre, poiché ho riposto il mio amore sulla casa del mio DIO, oltre a tutto ciò che ho preparato per la casa del santuario, dono per la casa del mio DIO il mio personale tesoro d'oro e d'argento:
1Chro	29	4	tremila talenti d'oro, dell'oro di Ofir, e settemila talenti d'argento raffinato per rivestire le pareti del santuario,
1Chro	29	5	l'oro per le cose d'oro, l'argento per le cose d'argento e per tutti i lavori da eseguirsi a mano da abili artigiani. Chi è oggi disposto a riempire la sua mano per consacrarla all'Eterno?.
1Chro	29	6	Allora i capi delle case paterne i capi delle tribú d'Israele, i capi delle migliaia e delle centinaia e gli amministratori degli affari del re fecero delle offerte volontarie,
1Chro	29	7	e diedero per il lavoro della casa di DIO cinquemila talenti d'oro, diecimila darici, d'oro, diecimila talenti d'argento, diciottomila talenti di bronzo e centomila talenti di ferro.
1Chro	29	8	Chiunque possedeva pietre preziose, le consegnò nelle mani di Jehiel, il Gherhonita, perché fossero riposte nel tesoro della casa dell'Eterno.
1Chro	29	9	Il popolo si rallegrò delle loro offerte volontarie, perché avevano fatto quelle offerte all'Eterno con tutto il cuore; anche il re Davide si rallegrò grandemente.
1Chro	29	10	Cosí Davide benedisse l'Eterno davanti a tutta l'assemblea e disse: Benedetto sei tu, o Eterno, DIO di Israele, nostro padre, per tutta l'eternità.
1Chro	29	11	Tua, o Eterno è la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore, la maestà, perché tutto ciò che è in cielo e sulla terra è tuo. Tuo, o Eterno, è il regno, e tu ti innalzi sovrano sopra ogni cosa.
1Chro	29	12	Da te vengono la ricchezza e la gloria; tu domini su tutto; nella tua mano, sono la forza e la potenza, e tu hai il potere di rendere grande e di dare forza a tutti.
1Chro	29	13	Ora dunque, o DIO nostro, noi ti ringraziamo e celebriamo il tuo nome glorioso.
1Chro	29	14	Ma chi sono io e chi è il mio popolo, che siamo in grado di offrirti tutto questo spontaneamente? Tutte le cose infatti vengono da te, e noi ti abbiamo semplicemente dato ciò che abbiamo ricevuto dalla tua mano.
1Chro	29	15	Poiché noi siamo stranieri e pellegrini davanti a te come furono i nostri padri. I nostri giorni sulla terra sono come un'ombra e non c'è speranza.
1Chro	29	16	O Eterno, DIO nostro, tutta questa abbondanza di cose che abbiamo preparato per costruire un tempio a te, al tuo santo nome, viene dalla tua mano, è tutto tuo.
1Chro	29	17	lo so o mio DIO, che tu provi il cuore e ti compiaci della rettitudine. Perciò nella rettitudine del mio cuore ti ho offerto spontaneamente tutte queste cose, e ora vedo con gioia il tuo popolo, che è qui presente fare le sue offerte spontaneamente.
1Chro	29	18	O Eterno DIO di Abrahamo, di Isacco e di Israele, nostri padri, mantieni sempre queste disposizioni e pensieri nel cuore del tuo popolo e dirigi i loro cuori verso di te;
1Chro	29	19	e da' a Salomone, mio figlio, un cuore integro, perché osservi i tuoi comandamenti, i tuoi precetti e i tuoi statuti, perché faccia tutte queste cose e costruisca il tempio per il quale ho fatto i preparativi.
1Chro	29	20	Poi Davide disse a tutta l'assemblea: Ora benedite l'Eterno, il vostro DIO. Tutta l'assemblea allora benedisse l'Eterno, il DIO dei loro padri; si inchinarono e si prostrarono davanti all'Eterno e davanti al re.
1Chro	29	21	Il giorno dopo immolarono sacrifici all'Eterno e gli offrirono olocausti: mille torelli, mille montoni, mille agnelli con le relative libazioni, e numerosi sacrifici per tutto Israele.
1Chro	29	22	In quel giorno mangiarono e bevvero davanti all'Eterno con grande gioia; e per la seconda volta proclamarono re Salomone, figlio di Davide e lo unsero davanti all'Eterno perchè fosse principe e Tsadok perché fosse sacerdote.
1Chro	29	23	Poi Salomone sedette sul trono dell'Eterno come re al posto di Davide, suo padre; prosperò e tutto Israele gli ubbidí.
1Chro	29	24	Tutti i capi, gli uomini prodi e anche tutti i figli del re Davide si sottomisero al re Salomone.
1Chro	29	25	Cosí l'Eterno rese assai grande Salomone davanti a tutto Israele e gli diede una maestà regale che nessun altro re prima di lui in Israele aveva mai avuto.
1Chro	29	26	Ora Davide, figlio di Isai, regnò su tutto Israele.
1Chro	29	27	Il tempo che regnò sopra Israele fu di quarant'anni: a Hebron regnò sette anni, e a Gerusalemme regnò trentatrè anni.
1Chro	29	28	Morí molto vecchio d'età, sazio di giorni, di ricchezze e di gloria. Al suo posto regnò suo figlio Salomone.
1Chro	29	29	Ora le gesta del re Davide, le prime come le ultime, sono scritte nel libro del veggente Samuele, nel libro del profeta Nathan e nel libro del veggente Gad,
1Chro	29	30	con tutto ciò che riguarda il suo regno, la sua potenza e i fatti che accaddero a lui a Israele e a tutti i regni degli altri paesi.
------------------------2 Cronache, capitolo 1
2Chro	1	1	Salomone, figlio di Davide, si stabilí saldamente nel suo regno, e l'Eterno, il suo DIO, fu con lui e lo rese estremamente grande.
2Chro	1	2	Salomone parlò a tutto Israele, ai capi delle migliaia e delle centinaia, ai giudici, a tutti i principi di tutto Israele, capi delle case paterne.
2Chro	1	3	Poi Salomone insieme a tutta l'assemblea si recò all'alto luogo, che c'era a Gabaon, perché là si trovava la tenda di convegno di DIO che Mosè, servo dell'Eterno, aveva costruito nel deserto.
2Chro	1	4	L'arca di DIO, invece, Davide l'aveva trasportata da Kirjath-Jearim al luogo che egli aveva preparato per essa; egli infatti aveva piantato per essa una tenda a Gerusalemme.
2Chro	1	5	L'altare di bronzo, fatto da Betsaleel, figlio di Uri, figlio di Ur, lo pose davanti al tabernacolo dell'Eterno. Salomone e l'assemblea vi andarono a ricercare l'Eterno.
2Chro	1	6	Là Salomone salí all'altare di bronzo davanti all'Eterno che era alla tenda di convegno, e su di esso offrí mille olocausti.
2Chro	1	7	In quella notte DIO apparve a Salomone e gli disse: Chiedi ciò che vuoi che io ti conceda.
2Chro	1	8	Salomone rispose a Dio: Tu hai usato grande benevolenza a Davide, mio padre, e hai fatto regnare me al suo posto.
2Chro	1	9	Ora, o Eterno DIO, si avveri la tua promessa fatta a Davide mio padre, perché tu mi hai fatto re sopra un popolo numeroso come la polvere della terra!
2Chro	1	10	Dammi dunque sapienza e intelligenza, affinché io possa uscire ed entrare davanti a questo popolo, perché chi mai potrebbe governare questo tuo grande popolo?.
2Chro	1	11	DIO disse a Salomone: Poiché questa era la cosa che avevi in cuore e non mi hai chiesto né ricchezze né beni né gloria né la vita dei tuoi nemici e neppure hai chiesto una lunga vita, ma hai chiesto per te sapienza e intelligenza per poter governare il mio popolo sul quale ti ho costituito re,
2Chro	1	12	sapienza e intelligenza ti sono concesse. Ti darò inoltre ricchezze, beni e gloria, quali nessuno dei re che è stato prima di te ha mai avuto, né alcuno dopo di te avrà.
2Chro	1	13	Salomone tornò quindi dall'alto luogo che era a Gabaon, dalla tenda di convegno, a Gerusalemme, e regnò sopra Israele.
2Chro	1	14	Salomone radunò carri e cavalieri, ed ebbe millequattrocento carri e dodicimila cavalieri, che collocò nelle città dei carri e presso il re a Gerusalemme.
2Chro	1	15	Inoltre il re fece in modo che in Gerusalemme l'argento e l'oro fossero comuni come le pietre, e i cedri abbondanti come i sicomori della pianura.
2Chro	1	16	I cavalli di Salomone erano importati dall'Egitto e da Kue; i mercanti del re li andavano a prendere a Kue per un prezzo convenuto.
2Chro	1	17	Essi facevano pure venire e importavano dall'Egitto un carro per seicento sicli, d'argento e un cavallo per centocinquanta. Cosí, per mezzo di questi mercanti, li esportavano a tutti i re degli Hittei e ai re della Siria.
------------------------2 Cronache, capitolo 2
2Chro	2	1	Poi Salomone decise di costruire un tempio per il nome dell'Eterno e una reggia per sé.
2Chro	2	2	Salomone arruolò settantamila uomini per portare pesi, ottantamila per estrarre pietre nelle montagne e tremilaseicento per sorvegliare su di loro.
2Chro	2	3	Poi Salomone mandò a dire a Hiram re di Tiro: Come hai fatto con Davide mio padre, al quale mandasti cedri per costruirsi una casa in cui abitare, fa' altrettanto con me.
2Chro	2	4	Ecco io sto per costruire un tempio al nome dell'Eterno, il mio DIO, per consacrarglielo, per bruciare davanti a lui incenso odoroso, esporre continuamente i pani della presentazione e offrire gli olocausti mattina e sera, nei sabati, nei noviluni e nelle feste stabilite dall'Eterno, il nostro DIO. Questa è una legge perpetua per Israele.
2Chro	2	5	Il tempio che io sto per costruire sarà grande, perché il nostro DIO è piú grande di tutti gli dèi.
2Chro	2	6	Ma chi sarà in grado di costruirgli un tempio dato che i cieli e i cieli dei cieli non lo possono contenere? E chi sono io da costruirgli un tempio, anche solo per bruciare incenso davanti a lui?
2Chro	2	7	Perciò ora mandami un uomo abile a lavorare l'oro, l'argento, il bronzo, il ferro, la porpora, lo scarlatto, il violaceo e che sappia fare ogni sorta d'intagli, lavorando insieme agli esperti che sono presso di me in Giuda, e a Gerusalemme, e che mio padre Davide ha preparato.
2Chro	2	8	Mandami anche dal Libano legname di cedro, di cipresso e di sandalo, perché so che i tuoi servi sono abili nel tagliare il legname del Libano; ed ecco, i miei servi lavoreranno con i servi tuoi,
2Chro	2	9	per prepararmi legname in abbondanza, perché il tempio che io sto per costruire sarà grande e meraviglioso.
2Chro	2	10	E ai tuoi servi che abbatteranno e taglieranno gli alberi io darò ventimila cori di grano, ventimila cori di orzo ventimila bati di vino e ventimila bati di olio.
2Chro	2	11	E Hiram, re di Tiro, rispose con uno scritto, che mandò a Salomone: Poiché l'Eterno ama il suo popolo, ti ha costituito re su di esso.
2Chro	2	12	Hiram diceva anche: Benedetto sia l'Eterno, il DIO d'Israele, che ha fatto i cieli e la terra, perché ha dato al re Davide un figlio saggio, pieno di intelligenza e di capacità, che edificherà un tempio per l'Eterno e una reggia per sé!
2Chro	2	13	Io ti mando un uomo abile e sapiente di mio padre Hiram,
2Chro	2	14	figlio di una donna delle figlie di Dan, mentre suo padre era un uomo di Tiro. Egli sa lavorare l'oro, l'argento, il bronzo, il ferro, la pietra, il legno, la porpora, il violaceo, il bisso, lo scarlatto, e sa fare qualsiasi intaglio e ogni disegno che gli venga affidato. Egli lavorerà con i tuoi esperti e con gli esperti del mio signore Davide, tuo padre.
2Chro	2	15	Ora dunque il mio signore mandi ai suoi servi il grano, l'orzo, l'olio e il vino, che egli ha promesso;
2Chro	2	16	e noi taglieremo tutti gli alberi del Libano di cui hai bisogno; te li porteremo quindi su zattere per mare fino a Jafo, e tu li farai trasportare a Gerusalemme.
2Chro	2	17	Salomone recensí tutti gli stranieri che si trovavano nel paese d'Israele dopo il censimento che Davide suo padre aveva fatto di loro, ne furono trovati centocinquantatremilaseicento,
2Chro	2	18	e ne prese settantamila per portare pesi, ottantamila per tagliare pietre nella montagna e tremilaseicento sorveglianti che facessero lavorare il popolo.
------------------------2 Cronache, capitolo 3
2Chro	3	1	Salomone iniziò quindi a costruire la casa dell'Eterno a Gerusalemme sul monte Moriah, dove l'Eterno era apparso a Davide suo padre, nel luogo che Davide aveva preparato sull'aia di Ornan, il Gebuseo.
2Chro	3	2	Egli incominciò a costruire nel secondo giorno del secondo mese del quarto anno del suo regno.
2Chro	3	3	Queste sono le misure delle fondamenta gettate da Salomone per la costruzione della casa di DIO. La lunghezza era di sessanta cubiti (in cubiti dell'antica misura), e la larghezza di venti cubiti.
2Chro	3	4	Il portico davanti al tempio aveva venti cubiti di lunghezza, eguagliando la larghezza stessa del tempio, e centoventi di altezza. Egli rivestí l'interno di oro finissimo.
2Chro	3	5	Ricoprí l'aula maggiore di legno di cipresso, poi la rivesti d'oro fino e sopra vi fece scolpire palme e catenelle,
2Chro	3	6	Inoltre decorò l'aula di pietre preziose per ornamento; e l'oro era quello di Parvaim.
2Chro	3	7	Rivestí pure d'oro il tempio, le travi, le soglie, le pareti e le porte; e sulle pareti fece scolpire cherubini.
2Chro	3	8	Poi costruí il luogo santissimo. Esso aveva venti cubiti di lunghezza, eguagliando cosí la larghezza del tempio, e venti cubiti di larghezza. Lo ricoprí di oro fino del valore di seicento talenti.
2Chro	3	9	Il peso dell'oro per i chiodi era di cinquanta sicli. Rivestí d'oro anche le camere superiori.
2Chro	3	10	Nel luogo santissimo fece due cherubini scolpiti e li rivestí d'oro.
2Chro	3	11	L'apertura alare dei cherubini era di venti cubiti; un'ala di un cherubino lunga cinque cubiti, toccava la parete del tempio, mentre l'altra ala, pure lunga cinque cubiti, toccava l'ala del secondo cherubino.
2Chro	3	12	Un'ala del secondo cherubino, lunga cinque cubiti, toccava la parete del tempio, mentre l'altra ala, pure lunga cinque cubiti, toccava l'ala dell'altro cherubino.
2Chro	3	13	Le ali dispiegate di questi cherubini misuravano venti cubiti. Essi stavano ritti in piedi con la faccia rivolta verso l'interno del tempio.
2Chro	3	14	Fece pure il velo di filo violaceo, porporino, scarlatto e di bisso, e su di esso fece ricamare dei cherubini.
2Chro	3	15	Davanti al tempio fece due colonne di trentacinque cubiti di altezza; il capitello in cima a ciascuna di essa era di cinque cubiti.
2Chro	3	16	Fece pure delle catenelle, come quelle che erano nel santuario, e le pose in cima alle colonne; fece quindi cento melagrane e le mise sulle catenelle.
2Chro	3	17	Poi rizzó le colonne davanti al tempio una a destra e l'altra a sinistra: e quella di destra la chiamò Jakin e quella di sinistra Boaz.
------------------------2 Cronache, capitolo 4
2Chro	4	1	Poi fece un altare di bronzo lungo venti cubiti, largo venti cubiti e alto dieci cubiti.
2Chro	4	2	Fece pure il mare di metallo fuso, di forma circolare, che da un orlo all'altro misurava dieci cubiti; la sua altezza di cinque cubiti e la sua circonferenza di trenta cubiti.
2Chro	4	3	Sotto l'orlo vi erano figure simili a buoi, dieci per cubito, che circondavano il mare tutt'intorno. I buoi, disposti su due file, erano stati fusi insieme con il mare.
2Chro	4	4	Questo poggiava su dodici buoi, di cui tre guardavano a nord, tre a ovest, tre a sud e tre a est. Il mare era posto su di essi, e le loro parti posteriori erano rivolte verso l'interno.
2Chro	4	5	Esso aveva lo spessore di un palmo; il suo orlo era fatto come l'orlo di un calice, come il fiore di un giglio, il mare poteva contenere tremila bati.
2Chro	4	6	Fece dieci conche per le purificazioni e ne collocò cinque a destra e cinque a sinistra; in esse si lavavano le cose che servivano all'olocausto; nel mare invece si lavavano i sacerdoti.
2Chro	4	7	Fece dieci candelabri d'oro, secondo le norme prescritte, e li pose nel tempio, cinque a destra e cinque a sinistra.
2Chro	4	8	Fece dieci tavole e le collocò nel tempio, cinque a destra e cinque a sinistra. Fece anche cento coppe d'oro.
2Chro	4	9	Fece il cortile dei sacerdoti e il grande cortile con le porte del cortile che rivestí di bronzo.
2Chro	4	10	Collocò quindi il mare dal lato destro, verso sud-est.
2Chro	4	11	Hiram fece pure i vasi, le palette e le bacinelle. Cosí Hiram portò a termine il lavoro che doveva fare per il re Salomone nella casa di DIO:
2Chro	4	12	le due colonne, i due capitelli a vaso in cima alle colonne, i due reticoli per coprire i due capitelli a vaso in cima alle colonne,
2Chro	4	13	le quattrocento melagrane per i due reticoli (due file di melagrane per ogni reticolo per coprire i due capitelli a vaso in cima alle colonne).
2Chro	4	14	Fece anche i carrelli e le conche sui carrelli,
2Chro	4	15	il mare, uno solo, e i dodici buoi sotto il mare,
2Chro	4	16	e i vasi, le palette, i forchettoni e tutti i loro oggetti che il maestro Hiram fece di bronzo lucente per il re Salomone, per la casa dell'Eterno.
2Chro	4	17	Il re li fece fondere nella pianura del Giordano, in un suolo argilloso, fra Sukkoth e Tseredah.
2Chro	4	18	Salomone fece tutti questi utensili in cosí gran quantità, che il peso del bronzo non fu accertato.
2Chro	4	19	Cosí Salomone fece fabbricare tutti gli arredi per la casa di DIO: l'altare d'oro e le tavole su cui si ponevano i pani della presentazione.
2Chro	4	20	I candelabri con le loro lampade d'oro puro che dovevano ardere secondo la norma stabilita davanti al santuario;
2Chro	4	21	i fiori, le lampade e gli smoccolatoi d'oro: erano d'oro purissimo;
2Chro	4	22	i coltelli, le bacinelle, le coppe e i bracieri d'oro fino. Quanto all'ingresso del tempio, le porte interne che immettevano nel luogo santissimo e le porte che immettevano alla navata del tempio erano d'oro.
------------------------2 Cronache, capitolo 5
2Chro	5	1	Cosí fu ultimato tutto il lavoro che Salomone fece eseguire per la casa dell'Eterno. Allora Salomone fece portare tutto le cose che suo padre aveva consacrato: l'argento, l'oro e tutti gli utensili, e li mise nei tesori della casa di DIO.
2Chro	5	2	Allora Salomone radunò a Gerusalemme gli anziani d'Israele e tutti i capi delle tribù, i principi delle famiglie paterne dei figli d'Israele, per portare su l'arca del patto dell'Eterno dalla città di Davide, cioè da Sion.
2Chro	5	3	Tutti gli uomini d'Israele si radunarono presso il re per la festa che cadeva il settimo mese.
2Chro	5	4	Cosí tutti gli anziani d'Israele vennero e i Leviti, presero l'arca.
2Chro	5	5	Essi portarono su l'arca, la tenda di convegno e tutti gli utensili sacri che erano nella tenda. Furono i sacerdoti e i Leviti a trasportare queste cose.
2Chro	5	6	Il re Salomone e tutta l'assemblea d'Israele, radunata attorno a lui, si raccolsero davanti all'arca e immolarono una tale quantità di pecore e buoi che non si potevano né contare né calcolare.
2Chro	5	7	I sacerdoti portarono quindi l'arca del patto dell'Eterno al suo posto, nel santuario del tempio, nel luogo santissimo, sotto le ali dei cherubini.
2Chro	5	8	I cherubini infatti stendevano le loro ali sopra il luogo dell'arca e coprivano dall'alto l'arca e le sue stanghe.
2Chro	5	9	Le stanghe erano cosí lunghe che le estremità delle stanghe dell'arca si potevano vedere di fronte al luogo santissimo, ma non si vedevano dal di fuori. Esse sono rimaste là fino al giorno d'oggi.
2Chro	5	10	Nell'arca non c'era nient'altro che le due tavole che Mosè vi aveva deposto al monte Horeb, quando l'Eterno fece un patto con i figli d'Israele, dopo che questi erano usciti dall'Egitto.
2Chro	5	11	Ora, mentre i sacerdoti uscivano dal luogo santo (tutti i sacerdoti presenti infatti si erano santificati senza osservare l'ordine delle classi,
2Chro	5	12	e tutti i Leviti cantori, Asaf, Heman, Jeduthun, i loro figli e i loro fratelli vestiti di bianco lino, con cembali, arpe e cetre stavano in piedi a est dell'altare, e con essi centoventi sacerdoti che suonavano le trombe)
2Chro	5	13	e quando i trombettieri e i cantori come uno solo fecero udire all'unisono la loro voce per lodare e celebrare l'Eterno e alzarono la voce al suono delle trombe, dei cembali e di altri strumenti musicali e lodarono l'Eterno: Perché è buono, perché la sua benignità dura in eterno, avvenne che la casa, la casa dell'Eterno, fu riempita da una nuvola,
2Chro	5	14	e i sacerdoti non poterono rimanere a servire a motivo della nuvola, perché la gloria dell'Eterno riempiva la casa di DIO.
------------------------2 Cronache, capitolo 6
2Chro	6	1	Allora Salomone disse: L'Eterno, ha dichiarato che abiterebbe nella densa nuvola.
2Chro	6	2	E io ho costruito per te una casa sontuosa, nel luogo in cui tu dimorerai per sempre.
2Chro	6	3	Poi il re si voltò e benedisse tutta l'assemblea d'Israele, mentre tutta l'assemblea d'Israele stava in piedi.
2Chro	6	4	E disse: Benedetto sia l'Eterno, il DIO d'Israele, che ha adempiuto con la sua potenza e io che aveva promesso con la sua stessa bocca a mio padre Davide, dicendo:
2Chro	6	5	"Dal giorno in cui feci uscire il mio popolo d'Israele dal paese d'Egitto, io non ho scelto alcuna città fra tutte le tribú d'Israele, per edificarvi una casa, dove il mio nome dimorasse, e non ho scelto alcun uomo perché fosse principe sul mio popolo d'Israele,
2Chro	6	6	ma ho scelto Gerusalemme perché il mio nome vi dimori, e ho scelto Davide perché regnasse sul mio popolo d'Israele".
2Chro	6	7	Ora Davide, mio padre, aveva in cuore di costruire un tempio al nome dell'Eterno il DIO d'Israele,
2Chro	6	8	ma l'Eterno disse a Davide mio padre: Tu avevi in cuore di costruire un tempio al mio nome, e hai fatto bene ad avere questo in cuore;
2Chro	6	9	ma non sarai tu che costruirai il tempio, sarà invece il figlio che uscirà dai tuoi lombi, sarà lui che costruirà il tempio al mio nome".
2Chro	6	10	Cosí l'Eterno ha adempiuto la parola che aveva pronunciato, e io ho preso il posto di Davide mio padre e mi sono seduto sul trono d'Israele, come l'Eterno aveva promesso, e ho costruito il tempio al nome dell'Eterno, il DIO d'Israele.
2Chro	6	11	Là ho posto l'arca, in cui si trova il patto dell'Eterno, che egli fece con i figli d'Israele.
2Chro	6	12	Poi Salomone si pose davanti all'altare dell'Eterno, di fronte a tutta l'assemblea d'Israele e stese le sue mani
2Chro	6	13	(Salomone infatti aveva fatto costruire una tribuna di bronzo, lunga cinque cubiti, larga cinque cubiti e alta tre cubiti, e l'aveva posta in mezzo al cortile; egli vi salí, si inginocchiò di fronte a tutta l'assemblea d'Israele, stese le mani verso il cielo).
2Chro	6	14	e disse: O Eterno DIO d'Israele, non c'è alcun DIO simile a te, né in cielo né sulla terra. Tu mantieni il patto e la misericordia verso i tuoi servi che camminano davanti a te con tutto il loro cuore.
2Chro	6	15	Tu hai mantenuto col tuo servo Davide, mio padre, ciò che gli avevi promesso; sí oggi hai compiuto con la tua mano ciò che avevi promesso con la tua bocca.
2Chro	6	16	Ora dunque, o Eterno, DIO d'Israele, mantieni col tuo servo Davide, mio padre, ciò che gli hai promesso dicendo: A te non mancherà mai alcuno che sieda davanti a me sul trono d'Israele, purché i tuoi figli veglino sulla loro condotta e per camminare nella mia legge, come tu hai camminato davanti a me
2Chro	6	17	Ora dunque, o Eterno, DIO d'Israele, si adempia la parola che hai detto al tuo servo Davide!
2Chro	6	18	Ma è proprio vero che DIO abita con gli uomini sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno questo tempio che io ho costruito!
2Chro	6	19	Tuttavia, o Eterno, DIO mio, presta attenzione alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, ascoltando il grido e la preghiera che il tuo servo innalza davanti a te.
2Chro	6	20	I tuoi occhi siano rivolti giorno e notte verso questo tempio, verso il luogo di cui hai detto: Lí sarà il mio nome, per ascoltare le preghiere che il tuo servo farà rivolto a questo luogo.
2Chro	6	21	Ascolta le suppliche del tuo servo e del tuo popolo Israele quando pregheranno rivolti a questo luogo. Ascolta dal luogo della tua dimora, dai cieli; ascolta e perdona.
2Chro	6	22	Se uno pecca contro il suo prossimo e, perché costretto a giurare, viene a giurare davanti al tuo altare in questo tempio,
2Chro	6	23	tu ascolta dal cielo, intervieni e giudica i tuoi servi, condanna il colpevole, facendo ricadere sul suo capo la sua condotta, e dichiara giusto l'innocente col rendergli secondo la sua giustizia.
2Chro	6	24	Quando il tuo popolo Israele sarà sconfitto davanti al nemico perché ha peccato contro di te, se torna a te e loda il tuo nome, se ti prega e ti supplica in questo tempio,
2Chro	6	25	ascolta dal cielo e perdona il peccato del tuo popolo Israele, e fallo tornare nel paese che hai dato a lui e ai suoi padri.
2Chro	6	26	Quando il cielo sarà chiuso e non vi sarà pioggia perché hanno peccato contro di te, se essi pregano rivolti a questo luogo, se lodano il tuo nome e si convertono dal loro peccato perché li hai afflitti,
2Chro	6	27	tu ascolta dal cielo, perdona il peccato dei tuoi servi e del tuo popolo Israele, insegnando loro la buona strada per la quale devono camminare, e manda la pioggia sulla terra che hai dato in eredità al tuo popolo.
2Chro	6	28	Quando nel paese vi sarà carestia o peste, ruggine o carbonchio, invasione di locuste o di bruchi, quando il nemico li assedierà nel loro paese o nelle loro città, quando, scoppierà una calamità o un'epidemia qualsiasi,
2Chro	6	29	ogni preghiera, ogni supplica che ti sarà rivolta da qualsiasi individuo o dall'intero tuo popolo Israele, quando ciascuno ha riconosciuto la propria piaga e il proprio dolore e ha steso le sue mani verso questo tempio,
2Chro	6	30	tu ascolta dal cielo, il luogo della tua dimora e perdona; e rendi a ciascuno secondo la sua condotta, tu che conosci il cuore di ognuno (tu solo infatti conosci il cuore dei figli degli uomini)
2Chro	6	31	affinché essi ti temano e camminino nelle tue vie tutto il tempo che vivranno nel paese che hai dato ai nostri padri.
2Chro	6	32	Anche lo straniero, che non appartiene al tuo popolo Israele, quando verrà da un paese lontano a motivo del tuo grande nome, della tua mano potente e del tuo braccio disteso, quando verrà a pregarti rivolto a questo tempio,
2Chro	6	33	tu ascolta dal cielo, dal luogo della tua dimora e concedi allo straniero tutto ciò che ti domanda, affinché tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome per temerti, come fa il tuo popolo Israele e sappiano che il tuo nome è invocato su questo tempio che io ho costruito,
2Chro	6	34	Quando il tuo popolo uscirà in guerra contro i suoi nemici seguendo la via per cui l'hai mandato, se ti pregano rivolti verso questa città che tu hai scelto e verso il tempio che io ho costruito al tuo nome,
2Chro	6	35	ascolta dal cielo la loro preghiera e la loro supplica e sostieni la loro causa,
2Chro	6	36	Quando peccheranno contro di te (perche non c'è alcun uomo che non pecchi) e tu, adirato contro di loro, li abbandonerai in balìa del nemico che li deporterà in un paese lontano o vicino.
2Chro	6	37	se nel paese in cui sono stati deportati rientrano in sé, se tornano a te e ti supplicano nel paese della loro prigionia dicendo: Abbiamo peccato, abbiamo agito iniquamente, abbiamo fatto del male,
2Chro	6	38	se tornano a te con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima nel paese della loro prigionia dove sono stati deportati, e ti pregano rivolti verso il loro paese, il paese che hai dato ai loro padri, verso la città che tu hai scelto e al tempio che ho costruito al tuo nome,
2Chro	6	39	ascolta dal cielo, il luogo della tua dimora, la loro preghiera e le loro suppliche, sostieni la loro causa e perdona al tuo popolo che ha peccato contro di te!
2Chro	6	40	Ora, o DIO mio, siano aperti i tuoi occhi e siano attente le tue orecchie alla preghiera fatta in questo luogo!
2Chro	6	41	Ora dunque, levati, o Eterno DIO, e vieni al luogo del tuo riposo, tu e l'arca della tua forza. Siano i tuoi sacerdoti, o Eterno DIO, rivestiti di salvezza, e giubilino nel bene i tuoi santi.
2Chro	6	42	0 Eterno DIO, non respingere la faccia del tuo unto; ricordati dei favori fatti a Davide tuo servo!.
------------------------2 Cronache, capitolo 7
2Chro	7	1	Quando Salomone ebbe finito di pregare, dal cielo cadde un fuoco che consumò l'olocausto e i sacrifici e la gloria dell'Eterno riempí il tempio.
2Chro	7	2	I sacerdoti non potevano entrare nella casa dell'Eterno, perché la gloria dell'Eterno riempiva la casa dell'Eterno.
2Chro	7	3	Tutti i figli d'Israele, quando videro il fuoco scendere e la gloria dell'Eterno posarsi sul tempio, si prostrarono con la faccia a terra sul pavimento adorarono e lodarono l'Eterno, perché è buono, perché la sua benignità dura in eterno.
2Chro	7	4	Poi il re e tutto il popolo offrirono sacrifici davanti all'Eterno.
2Chro	7	5	il re Salomone offrí in sacrificio ventiduemila buoi e centoventimila pecore. Cosí il re e tutto il popolo dedicarono la casa di DIO.
2Chro	7	6	I sacerdoti attendevano alle loro mansioni: cosí pure i Leviti con gli strumenti musicali consacrati all'Eterno, che il re Davide aveva fatto per lodare l'Eterno, perché la sua benignità dura in eterno, ogni volta che Davide lodava per mezzo di essi. I sacerdoti suonavano le trombe di fronte a loro, mentre tutto Israele stava in piedi.
2Chro	7	7	Salomone consacrò la parte centrale del cortile che era di fronte alla casa dell'Eterno; là infatti offrí gli olocausti e il grasso dei sacrifici di ringraziamento, perché l'altare di bronzo che Salomone aveva fatto non poteva contenere gli olocausti, le oblazioni di cibo e il grasso.
2Chro	7	8	In quel tempo Salomone celebrò la festa per sette giorni, e tutto Israele con lui. A lui si uní una grandissima assemblea di gente, venuta dai dintorni di Hamath fino al torrente d'Egitto.
2Chro	7	9	L'ottavo giorno fecero una riunione solenne, perché avevano celebrato la dedicazione dell'altare per sette giorni, e la festa per altri sette giorni.
2Chro	7	10	Nel ventitreesimo giorno del settimo mese egli rimandò alle sue tende il popolo allegro e con la gioia nel cuore per il bene che l'Eterno aveva fatto a Davide, a Salomone e a Israele, suo popolo
2Chro	7	11	Cosí Salomone ultimò la casa dell'Eterno e la reggia e riuscí a portare a termine tutto ciò che aveva in cuore di fare nella casa dell'Eterno e nella sua propria casa.
2Chro	7	12	Poi l'Eterno apparve di notte a Salomone e gli disse: Ho esaudito la tua preghiera e ho scelto questo luogo per me come casa di sacrifici.
2Chro	7	13	Quando chiuderò il cielo e non ci sarà piú pioggia, quando ordinerò alle locuste di divorare il paese quando manderò la peste al mio popolo,
2Chro	7	14	se il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome, si umilia, prega, cerca la mia faccia e torna indietro dalle sue vie malvagie, io ascolterò dal ciclo, perdonerò il suo peccato e guarirò il suo paese.
2Chro	7	15	Ora i miei occhi saranno aperti e le mie orecchie attente alla preghiera fatta in questo luogo.
2Chro	7	16	perché ora ho scelto e santificato questo tempio, affinché il mio nome vi rimanga per sempre; i miei occhi e il mio cuore saranno sempre lí.
2Chro	7	17	Quanto a te, se camminerai davanti a me come ha camminato Davide tuo padre, facendo tutto ciò che ti ho comandato, e se osserverai i miei statuti e i miei decreti,
2Chro	7	18	renderò stabile il trono del tuo regno, come ho pattuito con Davide tuo padre, dicendo: Non ti mancherà mai qualcuno che regni su Israele.
2Chro	7	19	Ma se vi volgerete altrove e abbandonerete i miei statuti e i miei comandamenti che vi ho posto davanti e andrete a servire altri dèi e a prostrarvi davanti a loro,
2Chro	7	20	vi sradicherò dal mio paese che vi ho dato e rigetterò dalla mia presenza questo tempio che ho consacrato al mio nome, e lo renderò la favola e lo zimbello fra tutti i popoli.
2Chro	7	21	Chiunque passerà vicino a questo tempio, pur cosí imponente, stupirà e dirà: Perché l'Eterno ha trattato cosí questo paese e questo tempio?.
2Chro	7	22	Allora gli risponderanno: Perché hanno abbandonato l'Eterno, il DIO dei loro padri che li fece uscire dal paese d'Egitto, hanno aderito ad altri dèi, si sono prostrati davanti a loro e li hanno serviti, per questo l'Eterno ha fatto venire su di loro tutta questa calamità.
------------------------2 Cronache, capitolo 8
2Chro	8	1	Venti anni dopo che Salomone aveva costruito la casa dell'Eterno e il proprio palazzo,
2Chro	8	2	Salomone ricostruí le città che Hiram aveva dato a Salomone e vi fece abitare i figli d'Israele.
2Chro	8	3	Salomone marciò quindi contro Hamath-Tsobah e se ne impadroní.
2Chro	8	4	Inoltre ricostruí Tadmor nel deserto e tutte le città di rifornimento che aveva edificato in Hamath.
2Chro	8	5	Ricostruí Beth-Horon superiore e Beth-Horon inferiore, città fortificate con mura, porte e sbarre,
2Chro	8	6	e anche Baalath e tutte le città di rifornimento che appartenevano a Salomone, tutte le città dei carri, le città della cavalleria, insomma tutto ciò che gli piacque di costruire a Gerusalemme, nel Libano e in tutto il paese sotto il suo dominio.
2Chro	8	7	Tutta la gente rimasta degli Hittei, degli Amorei, dei Perezei, degli Hivvei e dei Gebusei, che non erano d'Israele,
2Chro	8	8	(cioè i loro discendenti che erano rimasti dopo di loro nel paese e che gli Israeliti non erano riusciti a distruggere) Salomone li reclutò per il lavoro forzato, fino al giorno d'oggi.
2Chro	8	9	Ma dei figli d'Israele Salomone non impiegò alcuno come servo per i suoi lavori, essi erano invece i suoi uomini di guerra, capi dei suoi condottieri e comandanti dei suoi carri e della sua cavalleria.
2Chro	8	10	I capi dei funzionari del re Salomone che sorvegliavano il popolo erano duecentocinquanta.
2Chro	8	11	Or Salomone fece salire la figlia del Faraone dalla città di Davide alla casa che aveva costruito per lei, perché pensava: Mia moglie non deve abitare nella casa di Davide re d'Israele, perchè i luoghi dove è entrata l'arca dell'Eterno sono santi
2Chro	8	12	Allora Salomone offrí olocausti all'Eterno sull'altare dell'Eterno, che egli aveva costruito davanti al portico del tempio;
2Chro	8	13	e faceva ciò in base al numero richiesto ogni giorno, offrendoli secondo il comandamento di Mosè, nei sabati, nei noviluni e nelle feste solenni, tre volte all'anno, e cioè, nella festa degli azzimi, nella festa delle settimane e nella festa delle capanne.
2Chro	8	14	Stando quindi alle norme di Davide, suo padre, egli stabilí le classi dei sacerdoti per il loro servizio, i Leviti nelle loro mansioni (di lodare l'Eterno e di prestare servizio davanti ai sacerdoti) secondo i compiti di ogni giorno, e i portinai secondo le loro classi a ciascuna porta, perché cosí aveva ordinato Davide l'uomo di DIO.
2Chro	8	15	Essi non si allontanarono dall'ordine del re, dato ai sacerdoti e ai Leviti, in ogni questione e riguardo ai tesori.
2Chro	8	16	Tutto il lavoro di Salomone fu ben organizzato dal giorno in cui si gettarono le fondamenta della casa dell'Eterno fino a quando fu terminato. Cosí la casa dell'Eterno fu portata a compimento.
2Chro	8	17	Allora il re Salomone andò a Etsion-Gheber e a Elath sulla riva del mare, nel paese di Edom.
2Chro	8	18	Hiram per mezzo dei suoi servi gli mandò navi e servi che conoscevano il mare. Questi andarono con i servi di Salomone ad Ofir, vi presero quattrocentocinquanta talenti d'oro e li portarono al re Salomone.
------------------------2 Cronache, capitolo 9
2Chro	9	1	Quando la regina di Sceba sentí parlare della fama di Salomone venne a Gerusalemme per mettere alla prova Salomone con difficili domande, accompagnata da un grandissimo seguito, con cammelli carichi di aromi e con una grande quantità di oro e di pietre preziose: essa andò da Salomone e parlò con lui di tutto ciò che aveva in cuore.
2Chro	9	2	Salomone rispose a tutte le sue domande, e non ci fu cosa alcuna che fosse nascosta a Salomone e che egli non sapesse spiegare.
2Chro	9	3	Quando la regina di Sceba vide la sapienza di Salomone e la casa che egli aveva costruito,
2Chro	9	4	i cibi della sua mensa, gli alloggi dei suoi servi, il servizio dei suoi camerieri e le loro vesti, i suoi coppieri e le loro vesti e gli olocausti che egli offriva nella casa dell'Eterno, rimase senza fiato.
2Chro	9	5	Disse quindi al re: Era dunque vero ciò che avevo sentito nel mio paese circa le tue parole e la tua sapienza.
2Chro	9	6	Ma non ho creduto a queste cose finché non sono venuta io stessa e non ho visto con i miei occhi; ebbene, non mi era stato riferito neppure la metà della grandezza della tua sapienza. Tu sorpassi la fama di cui avevo sentito parlare.
2Chro	9	7	Beata la tua gente, beati questi tuoi servi che stanno sempre davanti a te e ascoltano la tua sapienza!
2Chro	9	8	Sia benedetto l'Eterno, il tuo DIO, che si è compiaciuto di te, mettendoti sul suo trono come re per l'Eterno, il tuo DIO! Poiché il tuo DIO ama Israele e vuole renderlo stabile per sempre, ti ha stabilito re su di loro, per esercitare il giudizio e la giustizia.
2Chro	9	9	Poi ella donò al re centoventi talenti d'oro e una grande quantità di aromi e di pietre preziose. Non vi furono mai piú aromi come quelli che la regina di Sceba diede al re Salomone.
2Chro	9	10	I servi di Hiram e i servi di Salomone che portavano oro da Ofir, portarono anche legno di sandalo e pietre preziose;
2Chro	9	11	con il legno di sandalo il re fece scale per la casa dell'Eterno e per la reggia e anche cetere e arpe per i cantori. Nessuno strumento come questi era mai stato visto prima nel paese di Giuda.
2Chro	9	12	Il re Salomone diede alla regina di Sceba tutte le cose desiderate che ella chiese, molto di più di ciò che ella aveva portato al re. Poi ella fece ritorno, andando con i suoi servi al suo paese.
2Chro	9	13	Ora il peso dell'oro che Salomone riceveva ogni anno era di seicentosessantasei talenti d'oro.
2Chro	9	14	in aggiunta a quello che proveniva dai mercanti e dai commercianti; inoltre tutti i re d'Arabia e i governanti del paese portavano a Salomone oro e argento.
2Chro	9	15	Il re Salomone fece fare duecento scudi grandi d'oro battuto, per ognuno dei quali adoperò seicento sicli d'oro battuto.
2Chro	9	16	e trecento scudi d'oro battuto, per ognuno dei quali adoperò trecento sicli d'oro; il re li pose quindi nel palazzo della foresta del Libano.
2Chro	9	17	Il re fece pure un gran trono d'avorio che rivestí d'oro puro.
2Chro	9	18	ll trono aveva sei gradini e uno sgabello d'oro, che erano attaccati al trono c'erano due bracci ai lati del seggio e due leoni stavano presso i bracci.
2Chro	9	19	Dodici leoni stavano su entrambe le estremità dei sei gradini. Nulla di simile era stato fatto in alcun altro regno.
2Chro	9	20	Tutte le coppe per le bevande del re Salomone erano d'oro, e anche le coppe del palazzo della foresta del Libano erano d'oro puro. Al tempo di Salomone infatti l'argento non aveva alcun valore.
2Chro	9	21	Poiché le navi del re andavano a Tarshish con i servi di Hiram; e una volta ogni tre anni venivano le navi di Tarshish, recando oro, argento, avorio, scimmie e pavoni.
2Chro	9	22	Cosí il re Salomone superò in ricchezza e sapienza tutti i re della terra.
2Chro	9	23	Tutti i re della terra cercavano la presenza di Salomone per ascoltare la sapienza che DIO gli aveva posto in cuore.
2Chro	9	24	Ognuno di essi portava il suo dono: oggetti d'argento, oggetti d'oro, vesti, armi, aromi, cavalli e muli, una certa quantità ogni anno.
2Chro	9	25	Salomone aveva quattromila scuderie per cavalli e carri e dodicimila cavalieri, che distribuí nelle città per i carri e in Gerusalemme vicino a sé.
2Chro	9	26	Cosí egli dominava su tutti i re dal Fiume, fino al paese dei Filistei e fino al confine d'Egitto.
2Chro	9	27	Il re fece in modo che in Gerusalemme l'argento fosse comune come le pietre e i cedri abbondanti come i sicomori della pianura.
2Chro	9	28	A Salomone portavano cavalli dall'Egitto e da tutti i paesi.
2Chro	9	29	Ora il resto delle gesta di Salomone, dalle prime alle ultime, non sono forse scritte nel libro di Nathan, il profeta, nella profezia di Ahijah di Sciloh e nelle visioni di Iddo il veggente, riguardanti Geroboamo, figlio di Nebat?
2Chro	9	30	Salomone regnò in Gerusalemme su tutto Israele quarant'anni.
2Chro	9	31	Poi Salomone si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide suo padre. Al suo posto regnò suo figlio Roboamo.
------------------------2 Cronache, capitolo 10
2Chro	10	1	Roboamo andò a Sichem, perché tutto Israele era venuto a Sichem per farlo re.
2Chro	10	2	Quando Geroboamo, figlio di Nebat, venne a saperlo (egli era ancora in Egitto, dove era fuggito lontano dalla presenza del re Salomone). Geroboamo ritornò dall'Egitto.
2Chro	10	3	Lo mandarono perciò a chiamare. Cosí Geroboamo e tutto Israele vennero a parlare a Roboamo e gli dissero:
2Chro	10	4	Tuo padre ha reso il nostro giogo pesante; ora tu alleggerisci la dura servitú di tuo padre e il giogo pesante che egli ci ha imposto, e noi ti serviremo.
2Chro	10	5	Egli rispose loro: Tornate da me fra tre giorni. Quindi il popolo se ne andò.
2Chro	10	6	Allora il re Roboamo si consigliò con gli anziani che erano stati al servizio di suo padre Salomone, quando era in vita, e disse: Che cosa mi consigliate di rispondere a questo popolo?.
2Chro	10	7	Essi gli parlarono, dicendo: Se ti mostri benevolo verso questo popolo e li accontenti, dando loro una risposta favorevole, essi saranno tuoi servi per sempre.
2Chro	10	8	Ma Roboamo rifiutò il consiglio che gli anziani gli avevano dato e si consigliò con i giovani che erano cresciuti con lui ed erano al suo servizio,
2Chro	10	9	e disse loro: Che cosa mi consigliate di rispondere a questo popolo che mi ha parlato dicendo: Alleggerisci il giogo impostoci da tuo padre?.
2Chro	10	10	Allora i giovani che erano cresciuti con lui gli parlarono, dicendo: Cosí risponderai a questo popolo che si è rivolto a te dicendo: Tuo padre ha reso pesante il nostro giogo; ora tu alleggeriscilo. Cosí dirai loro: Il mio dito mignolo è piú grosso dei fianchi di mio padre;
2Chro	10	11	perciò, se mio padre vi ha caricati di un giogo pesante, io lo renderò ancora piú pesante; se mio padre vi ha castigati con la frusta, io vi castigherò con flagelli".
2Chro	10	12	Tre giorni dopo, Geroboamo e tutto il popolo vennero da Roboamo come aveva ordinato il re, dicendo: Tornate da me fra tre giorni.
2Chro	10	13	Il re rispose loro duramente cosí il re Roboamo, rifiutando il consiglio degli anziani,
2Chro	10	14	parlò loro secondo il consiglio dei giovani, dicendo: Mio padre ha reso pesante il vostro giogo, ma io lo renderò ancora piú pesante; mio padre vi ha castigati con fruste, ma io vi castigherò con flagelli.
2Chro	10	15	Cosí il re non diede ascolto al popolo, perché l'andamento delle cose dipendeva da DIO, affinché l'Eterno portasse a compimento la sua parola, che aveva rivolto a Geroboamo, figlio di Nebat, per mezzo di Ahijah di Sciloh.
2Chro	10	16	Quando tutto Israele vide che il re non gli dava ascolto, rispose al re, dicendo: Che parte abbiamo noi con Davide? Non abbiamo alcuna eredità con il figlio di Isai! Ognuno alle sue tende, o Israele! Ora provvedi alla tua casa, o Davide!. Cosí tutto Israele se ne andó alle sue tende.
2Chro	10	17	Ma sui figli d'Israele che abitavano nelle città di Giuda regnò Roboamo.
2Chro	10	18	Il re Roboamo mandò Hadoram, incaricato dei tributi, ma i figli d'Israele lo lapidarono, ed egli morì. Allora il re Roboamo si affrettò a salire su un carro per fuggire a Gerusalemme.
2Chro	10	19	Cosí Israele è stato ribelle alla casa di Davide fino al giorno d'oggi.
------------------------2 Cronache, capitolo 11
2Chro	11	1	Roboamo, giunto a Gerusalemme, convocò la casa di Giuda e di Beniamino, centottantamila guerrieri scelti, per combattere contro Israele e cosí restituire il regno a Roboamo.
2Chro	11	2	Ma la parola dell'Eterno fu cosí rivolta a Scemaiah, uomo di DIO, dicendo:
2Chro	11	3	Parla a Roboamo, figlio di Salomone, re di Giuda, e a tutto Israele, in Giuda e in Beniamino, e di' loro:
2Chro	11	4	Cosí parla l'Eterno: Non salite a combattere contro i vostri fratelli. Ognuno torni a casa sua, perché questa cosa viene da me. Essi allora ubbidirono alla parola dell'Eterno e tornarono indietro senza andare contro Geroboamo.
2Chro	11	5	Roboamo abitò in Gerusalemme e costruí alcune città per difesa in Giuda.
2Chro	11	6	Costruí Betlemme, Etam, Tekoa,
2Chro	11	7	Beth-Tsur, Soko, Adullam,
2Chro	11	8	Gath, Mareshah, Zif,
2Chro	11	9	Adoraim, Lakish, Azekah,
2Chro	11	10	Tsorah, Ajalon e Hebrom che divennero città fortificate in Giuda e in Beniamino.
2Chro	11	11	Rafforzò le fortezze e vi pose comandanti e depositi di viveri, di olio e di vino.
2Chro	11	12	In ogni città mise scudi e lance e le rese estremamente forti. Cosí egli ebbe dalla sua parte Giuda e Beniamino.
2Chro	11	13	Inoltre da tutti i loro territori i sacerdoti e i Leviti di tutto Israele presero posizione con lui.
2Chro	11	14	I Leviti infatti abbandonarono loro terreni da pascolo e le loro proprietà e si recarono in Giuda e a Gerusalemme, perché Geroboamo con i suoi figli li aveva rigettati dal servire come sacerdoti dell'Eterno,
2Chro	11	15	e si era costituito sacerdoti per gli alti luoghi, per i demoni e per i vitelli che aveva fatto.
2Chro	11	16	Dopo i Leviti quelli di tutte le tribú d'Israele che avevano deciso nel loro cuore di cercare l'Eterno, il DIO d'Israele, andarono a Gerusalemme per offrire sacrifici all'Eterno, il DIO dei loro padri.
2Chro	11	17	Cosí rafforzarono il regno di Giuda e resero stabile per tre anni Roboamo, figlio di Salomone, perché per tre anni seguirono la via di Davide e di Salomone.
2Chro	11	18	Roboamo prese in moglie Mahalath, figlia di Jerimoth, figlio di Davide e di Abihail figlia di Eliab, figlio di Isai.
2Chro	11	19	Essa gli partorí i figli Jeush, Scemariah e Zaham.
2Chro	11	20	Dopo di lei prese Maakah, figlia di Absalom, la quale gli partorí Abijah, Attai, Ziza e Scelomith.
2Chro	11	21	Roboamo amò Maakah, figlia di Absalom, piú di tutte le sue mogli e concubine (egli prese diciotto mogli e sessanta concubine e generò ventotto figli e sessanta figlie).
2Chro	11	22	Roboamo costituí Abijah, figlio di Maakah, come capo per essere principe tra i suoi fratelli, perché pensava di farlo re.
2Chro	11	23	Egli agí con accortezza e disseminò alcuni dei suoi figli in tutte le contrade di Giuda e di Beniamino, in tutte le città fortificate; diede loro viveri in abbondanza e cercò per loro molte mogli.
------------------------2 Cronache, capitolo 12
2Chro	12	1	Or avvenne che quando ebbe consolidato il regno e si fu rafforzato, Roboamo abbandonò la legge dell'Eterno e tutto Israele con lui.
2Chro	12	2	Nell'anno quinto del re Roboamo, Scishak, re d'Egitto, salí contro Gerusalemme (perché essi avevano peccato contro l'Eterno),
2Chro	12	3	con milleduecento carri e sessantamila cavalieri; e con lui dall'Egitto venne un popolo innumerevole: Libici, Sukkei ed Etiopi.
2Chro	12	4	Egli espugnò le città fortificate che appartenevano a Giuda e giunse fino a Gerusalemme.
2Chro	12	5	Allora il profeta Scemaiah si recò da Roboamo e dai capi di Giuda, che si erano radunati a Gerusalemme per paura di Scishak, e disse loro: Cosí dice l'Eterno: Voi avete abbandonato me, perciò anch'io ho abbandonato voi nelle mani di Scishak.
2Chro	12	6	Allora i principi d'Israele e il re si umiliarono e dissero: L'Eterno è giusto.
2Chro	12	7	Quando l'Eterno vide che si erano umiliati, la parola dell'Eterno fu rivolta a Scemaiah, dicendo: Poiché essi si sono umiliati, io non li distruggerò, ma concederò loro fra poco liberazione e la mia ira non si riverserà su Gerusalemme per mezzo di Scishak.
2Chro	12	8	Tuttavia saranno asserviti a lui, cosí conosceranno per esperienza cosa significa servire a me e servire ai regni delle nazioni.
2Chro	12	9	Cosí Scishak, re d'Egitto, salí contro Gerusalemme e portò via i tesori della casa dell'Eterno e i tesori del palazzo reale; portò via ogni cosa; prese anche gli scudi d'oro che Salomone aveva fatto.
2Chro	12	10	Al loro posto il re Roboamo fece fare scudi di bronzo e ne affidò la custodia ai capitani delle guardie che sorvegliavano la porta della casa del re.
2Chro	12	11	Ogni volta che il re entrava nella casa dell'Eterno, le guardie andavano a prenderli e poi li riportavano nella sala delle guardie.
2Chro	12	12	Poiché Roboamo si era umiliato, l'ira dell'Eterno si ritirò da lui e non lo distrusse completamente; in Giuda c'erano anche delle cose buone.
2Chro	12	13	Cosí il re Roboamo si rafforzò in Gerusalemme e continuò a regnare. Quando iniziò a regnare, Roboamo aveva quarantun'anni, e regnò diciassette anni a Gerusalemme, la città che l'Eterno aveva scelto fra tutte le tribú d'Israele per stabilirvi il suo nome. Sua madre si chiamava Naamah, l'Ammonita.
2Chro	12	14	Egli fece il male, perché non applicò il suo cuore a ricercare l'Eterno.
2Chro	12	15	Le gesta di Roboamo, dalle prime alle ultime, non sono forse scritte negli annali del profeta Scemaiah e del veggente Iddo, secondo le genealogie? Vi furono guerre in continuazione fra Roboamo e Geroboamo.
2Chro	12	16	Poi Roboamo si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide. Al suo posto regnò suo figlio Abijah.
------------------------2 Cronache, capitolo 13
2Chro	13	1	Nell'anno diciottesimo del regno di Geroboamo, Abijah iniziò a regnare su Giuda.
2Chro	13	2	Egli regnò tre anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Mikaiah, figlia di Uriel, da Ghibeah. Ci fu guerra tra Abijah e Geroboamo.
2Chro	13	3	Abijah si preparò per la battaglia con un esercito di prodi guerrieri, quattrocentomila uomini scelti; anche Geroboamo si schierò in ordine di battaglia contro di lui con ottocentomila uomini scelti, uomini forti e valorosi.
2Chro	13	4	Stando sul monte Tsemaraim che si trova nella regione montuosa di Efraim. Abijah disse: Ascoltatemi, Geroboamo e tutto Israele!
2Chro	13	5	Non sapete forse che l'Eterno, il DIO d'Israele, ha dato per sempre a Davide il regno sopra Israele, a lui e ai suoi figli, con un patto di sale?
2Chro	13	6	Eppure Geroboamo, figlio di Nebat, servo di Salomone, figlio di Davide, si è levato e si è ribellato, contro il suo signore.
2Chro	13	7	Attorno a lui si sono radunati uomini spregevoli, dei farabutti, che si sono fatti forti contro Roboamo, figlio di Salomone, quando Roboamo era giovane e inesperto, e non era forte abbastanza da resistere loro.
2Chro	13	8	Ora voi pensate di riuscire a resistere al regno dell'Eterno, che è nelle mani dei figli di Davide, perché siete una grande moltitudine e avete con voi i vitelli d'oro che Geroboamo ha fatto per voi come vostri dèi.
2Chro	13	9	Non avete voi forse scacciato i sacerdoti dell'Eterno, i figli di Aaronne, e i Leviti e non vi siete costituiti sacerdoti come i popoli degli altri paesi? Cosí chiunque viene con un giovane torello e con sette montoni per essere consacrato, può divenire sacerdoti di quelli che non sono dèi.
2Chro	13	10	Quanto a noi, l'Eterno è nostro DIO, e non l'abbiamo abbandonato; i sacerdoti che prestano servizio dell'Eterno, sono figli di Aaronne mentre i Leviti svolgono le loro mansioni.
2Chro	13	11	Ogni mattina e ogni sera essi offrono all'Eterno gli olocausti e l'incenso odoroso; inoltre essi dispongono i pani della presentazione sulla tavola pura, e ogni sera accendono il candelabro d'oro con le sue lampade, perché noi osserviamo il comando dell'Eterno, il nostro DIO; ma voi l'avete abbandonato.
2Chro	13	12	Ed ecco, DIO stesso è con noi alla nostra testa e i sacerdoti con trombe squillanti stanno per suonare l'allarme contro di voi. O figli d'Israele, non combattete contro l'Eterno il DIO dei vostri padri, perché non avrete successo.
2Chro	13	13	Intanto Geroboamo li aggirò con un'imboscata per assalirli alle spalle; cosí, mentre egli era schierato davanti a Giuda, quelli dell'imboscata erano alle spalle.
2Chro	13	14	Quando quelli di Giuda si voltarono, si accorsero che li aspettava la battaglia tanto di fronte che alle spalle. Allora essi gridarono all'Eterno e i sacerdoti suonarono le trombe.
2Chro	13	15	Poi gli uomini di Giuda lanciarono un grido e, mentre gli uomini di Giuda gridavano, avvenne che DIO colpí Geroboamo e tutto Israele davanti ad Abijah e a Giuda.
2Chro	13	16	Cosí i figli d'Israele fuggirono davanti a Giuda, e DIO li diede nelle loro mani.
2Chro	13	17	Abijah e la sua gente inflissero loro una grande sconfitta; fra gli Israeliti caddero morti cinquecentomila uomini scelti.
2Chro	13	18	Cosí in quel tempo i figli d'Israele furono umiliati, mentre i figli di Giuda si rafforzarono perché si erano appoggiati sull'Eterno, il DIO dei loro padri.
2Chro	13	19	Abijah inseguí Geroboamo e gli tolse le seguenti città: Bethel, con i suoi villaggi satelliti, Jeshanah con i suoi villaggi satelliti, Efraim con i suoi villaggi satelliti.
2Chro	13	20	Cosí durante la vita di Abijah, Geroboamo non riprese piú forza, poi l'Eterno lo colpì ed egli morí.
2Chro	13	21	Abijah invece divenne potente, prese quattordici mogli e generò ventidue figli e sedici figlie.
2Chro	13	22	Il resto delle gesta di Abijah, Ia sua condotta e le sue parole sono descritte negli annali del profeta Iddo.
------------------------2 Cronache, capitolo 14
2Chro	14	1	Poi Abijah si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide. Al suo posto regnò suo figlio Asa. Ai suoi tempi il paese rimase tranquillo per dieci anni.
2Chro	14	2	Asa fece ciò che è buono e retto agli occhi dell'Eterno, il suo DIO.
2Chro	14	3	Egli rimosse gli altari degli dèi stranieri e gli alti luoghi, distrusse le colonne sacre e fece a pezzi gli Ascerim.
2Chro	14	4	Inoltre ordinò a Giuda di cercare l'Eterno, il DIO dei loro padri, e di mettere in pratica la legge e i comandamenti.
2Chro	14	5	Rimosse pure da tutte le città di Giuda gli alti luoghi e gli idoli; e sotto di lui il regno ebbe tranquillità.
2Chro	14	6	Egli costruí città fortificate in Giuda perché il paese era tranquillo. In quegli anni non ci fu alcuna guerra contro di lui, poiché l'Eterno gli aveva dato tranquillità.
2Chro	14	7	Egli diceva a quelli di Giuda: Costruiamo queste città e circondiamole di mura, di torri, di porte e di sbarre. Il paese è ancora a nostra disposizione perché abbiamo cercato l'Eterno, il nostro DIO; noi l'abbiamo cercato, ed egli ci ha dato riposo tutt'intorno. Cosí essi si misero a costruire e prosperarono.
2Chro	14	8	Asa aveva un esercito di trecentomila uomini di Giuda che portavano scudo e lancia, e di duecentottantamila di Beniamino che portavano scudo e tiravano l'arco; tutti questi erano uomini forti e valorosi.
2Chro	14	9	Contro di loro uscí Zerah, l'Etiope, con un esercito di un milione di uomini e con trecento carri e giunse fino a Mareshah.
2Chro	14	10	Asa uscí contro di lui, e si disposero in ordine di battaglia nella valle di Tsefathah presso Mareshah.
2Chro	14	11	Allora Asa gridò all'Eterno il suo DIO e disse: O Eterno, non c'è nessuno all'infuori di te che possa venire in aiuto nel combattimento tra uno potente e uno che è privo di forza. Soccorrici, o Eterno, nostro DIO, perché noi ci appoggiamo su di te e andiamo contro questa moltitudine nel tuo nome. O Eterno, tu sei il nostro DIO; non permettere che l'uomo prevalga su di te!.
2Chro	14	12	Cosí l'Eterno colpí gli Etiopi davanti ad Asa e davanti a Giuda, e gli Etiopi si diedero alla fuga.
2Chro	14	13	Allora Asa e la gente che era con lui li inseguirono fino a Gherar. Perciò gli Etiopi furono sconfitti, e di loro non ne rimase neppure uno vivo perché essi furono distrutti davanti all'Eterno e davanti al suo esercito. Ed essi portarono via un enorme bottino.
2Chro	14	14	Poi attaccarono tutte le città intorno a Gherar, perché il terrore dell'Eterno era caduto su di esse, e saccheggiarono tutte le città, nelle quali c'era molto bottino.
2Chro	14	15	Assalirono pure i recinti del bestiame e portarono via gran numero di pecore e di cammelli. Poi tornarono a Gerusalemme.
------------------------2 Cronache, capitolo 15
2Chro	15	1	Allora lo Spirito di DIO investí Azariah, figlio di Oded,
2Chro	15	2	che uscí a incontrare Asa e gli disse: Asa, e voi tutti di Giuda e di Beniamino, ascoltatemi! L'Eterno è con voi, quando voi siete con lui. Se lo cercate egli si farà trovare da voi, ma se lo abbandonate egli vi abbandonerà.
2Chro	15	3	Per lungo tempo Israele è stato senza il vero DIO, senza sacerdote che insegnasse e senza legge.
2Chro	15	4	Ma nella loro avversità sono ritornati all'Eterno, il DIO d'Israele, l'hanno cercato ed egli si è lasciato trovare da loro.
2Chro	15	5	In quel tempo non c'era sicurezza per quelli che andavano e per quelli che venivano, perché tutti gli abitanti dei paesi erano in grande agitazione.
2Chro	15	6	Una nazione era schiacciata da un'altra, e una città da un'altra, perché DIO li affliggeva con sventure di ogni genere.
2Chro	15	7	Ma voi siate forti e non lasciate che le vostre braccia si indeboliscano, perché il vostro lavoro sarà ricompensato.
2Chro	15	8	Quando Asa ebbe udito queste parole e la profezia del profeta Oded, prese coraggio e rimosse gli idoli abominevoli da tutto il paese di Giuda e di Beniamino e dalle città che aveva espugnato nella regione montuosa di Efraim, e riparò l'altare dell'Eterno che si trovava davanti all'atrio dell'Eterno.
2Chro	15	9	Quindi radunò tutto Giuda e Beniamino e quelli di Efraim, di Manasse e di Simeone che risiedevano con loro infatti erano venuti a lui in gran numero da Israele, quando avevano visto che l'Eterno, il suo DIO, era con lui.
2Chro	15	10	Cosí si radunarono a Gerusalemme nel terzo mese del quindicesimo anno del regno di Asa.
2Chro	15	11	In quel tempo sacrificarono all'Eterno, dal bottino che avevano preso, settecento buoi e settemila pecore.
2Chro	15	12	Si impegnarono quindi con un patto a cercare l'Eterno, il DIO dei loro padri, con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima.
2Chro	15	13	Chiunque non avesse cercato l'Eterno, il DIO d'Israele, sarebbe stato messo a morte, grande o piccolo che fosse, uomo o donna.
2Chro	15	14	Inoltre fecero un giuramento all'Eterno a gran voce e con grida di giubilo, al suono delle trombe e dei corni.
2Chro	15	15	Tutto Giuda si rallegrò del giuramento, perché avevano giurato con tutto il loro cuore e avevano cercato l'Eterno con tutta la loro volontà, ed egli si era lasciato trovare da loro. Cosí l'Eterno diede loro riposo tutt'intorno.
2Chro	15	16	Egli destituí persino Maakah, madre del re Asa, dalla sua posizione di regina, perché essa aveva fatto un'immagine abominevole di Ascerah. Quindi Asa demolí l'immagine, la fece a pezzi e la bruciò presso il torrente Kidron.
2Chro	15	17	Ma gli alti luoghi non furono eliminati da Israele, anche se il cuore di Asa rimase integro per tutta la sua vita.
2Chro	15	18	Egli fece portare nella casa di DIO le cose consacrate da suo padre e le cose consacrate da lui stesso: argento, oro e vasi.
2Chro	15	19	E non ci fu piú guerra fino al trentacinquesimo anno del regno di Asa.
------------------------2 Cronache, capitolo 16
2Chro	16	1	Nell'anno trentaseiesimo del regno di Asa, Baasha, re d'Israele, salí contro Giuda e costruí Ramah, per impedire che alcuno uscisse o entrasse da Asa, re di Giuda.
2Chro	16	2	Allora Asa tirò fuori dai tesori della casa dell'Eterno e del palazzo reale argento e oro e li mandò a Ben-Hadad re di Siria, che abitava a Damasco, dicendo:
2Chro	16	3	Vi sia alleanza fra me e te, come c 'era tra mio padre e tuo padre. Ecco, ti mando argento e oro; orsù, rompi la tua alleanza con Baasha, re d'Israele, affinché egli si ritiri da me.
2Chro	16	4	Ben-Hadad diede ascolto al re Asa e mandò i capi del suo esercito contro le città d'Israele. Essi attaccarono Ijon, Dan, Abel-Maim e tutte le città-deposito di Neftali.
2Chro	16	5	Quando Baasha seppe questo, smise di costruire Ramah e sospese i suoi lavori.
2Chro	16	6	Allora il re Asa prese tutti quelli di Giuda, che portarono via le pietre e il legname che Baasha aveva usato per costruire Ramah e con essi egli costruí Gheba e Mitspah.
2Chro	16	7	In quel tempo il veggente Hanani si recò da Asa, re di Giuda, e gli disse: Poiché ti sei appoggiato sul re di Siria e non ti sei appoggiato sull'Eterno, il tuo DIO, l'esercito del re di Siria ti è sfuggito dalle mani.
2Chro	16	8	Non erano forse gli Etiopi e i Libici un esercito smisurato con numerosissimi carri e cavalieri? Tuttavia poiché ti eri appoggiato sull'Eterno, egli li diede nelle tue mani.
2Chro	16	9	L'Eterno infatti con i suoi occhi scorre avanti e indietro per tutta la terra per mostrare la sua forza verso quelli che hanno il cuore integro verso di lui. In questo tu hai agito da stolto; perciò d'ora in avanti avrai delle guerre,
2Chro	16	10	Asa si indignò contro il veggente e lo fece gettare in carcere, perché si era adirato con lui per queste cose. In quel tempo Asa infierí anche contro alcuni del popolo.
2Chro	16	11	Or ecco, le gesta di Asa, dalle prime alle ultime, sono scritte nel libro dei re di Giuda e d'Israele.
2Chro	16	12	Nel trentanovesimo anno del suo regno Asa si ammalò ai piedi, e la sua malattia era molto grave: nella sua infermità però egli non cercò l'Eterno, ma ricorse ai medici.
2Chro	16	13	Cosí Asa si addormentò con i suoi padri e morí il quarantunesimo anno del suo regno.
2Chro	16	14	Lo seppellirono nel sepolcro che egli si era fatto scavare nella città di Davide lo deposero sopra un letto pieno di aromi e di vari unguenti profumati, preparati secondo l'arte del profumiere, e ne bruciarono una grande quantità in suo onore.
------------------------2 Cronache, capitolo 17
2Chro	17	1	Al suo posto regnò suo figlio Giosafat, che si fortificò contro Israele.
2Chro	17	2	Egli collocò truppe in tutte le città fortificate di Giuda e pose guarnigioni nel paese di Giuda e nelle città di Efraim, che suo padre Asa aveva conquistato.
2Chro	17	3	L'Eterno fu con Giosafat, perché egli camminò nelle primiere vie di Davide, suo padre. Egli non cercò i Baal,
2Chro	17	4	ma cercò il DIO di suo padre e camminò nei suoi comandamenti e non secondo il modo di agire d'Israele.
2Chro	17	5	Perciò l'Eterno consolidò il regno nelle sue mani. Tutto Giuda recava a Giosafat doni, ed egli ebbe ricchezza e gloria in abbondanza.
2Chro	17	6	Il suo cuore si rafforzò nelle vie dell'Eterno e rimosse nuovamente gli alti luoghi e gli Ascerim da Giuda.
2Chro	17	7	Il terzo anno del suo regno mandò i suoi capi Ben-Hail Obadiah, Zaccaria, Nethaneel e Mikaiah a insegnare nelle città di Giuda;
2Chro	17	8	e con essi mandò i Leviti, Scemaiah, Nethaniah, Zebadiah, Asahel Scemiramoth, Gionathan, Adonijah, Tobijah e Tobadonijah, e con essi anche i sacerdoti Elishama e Jehoram.
2Chro	17	9	Cosí essi insegnarono in Giuda, avendo con sé il libro della legge dell'Eterno; essi percorsero tutte le città di Giuda, istruendo il popolo.
2Chro	17	10	Il terrore a dell'Eterno cadde su tutti i regni dei paesi che erano intorno a Giuda, e cosí essi non mossero guerra a Giosafat.
2Chro	17	11	Alcuni dei Filistei recarono a Giosafat doni e un tributo in argento; anche gli Arabi gli portarono bestiame minuto: settemilasettecento montoni e settemilasettecento capri.
2Chro	17	12	Cosí Giosafat divenne sempre piú grande e costruí in Giuda fortezze e città deposito.
2Chro	17	13	Eseguì molti lavori nelle città di Giuda, e in Gerusalemme teneva guerrieri, uomini forti e valorosi.
2Chro	17	14	Questo è il loro censimento, secondo le loro case paterne. Di Giuda, i capi di migliaia erano Adnah, il capo, e con lui trecentomila uomini forti e valorosi;
2Chro	17	15	dopo di lui, c'era Jehohanan, il capo, e con lui duecentottantamila uomini;
2Chro	17	16	dopo di lui c'era Amasiah, figlio di Zikri, che si era spontaneamente consacrato all'Eterno, e con lui duecentomila uomini forti e valorosi.
2Chro	17	17	Di Beniamino c'era Eliada, uomo forte e valoroso, e con lui duecentomila uomini armati di arco e di scudo;
2Chro	17	18	dopo di lui c'era Jehozabad, e con lui centottantamila uomini pronti per la guerra.
2Chro	17	19	Tutti questi erano al servizio del re, oltre a quelli che il re aveva collocato nelle città fortificate in tutto Giuda.
------------------------2 Cronache, capitolo 18zxc
2Chro	18	1	Giosafat ebbe grandi ricchezze e gloria e si imparentò con Achab.
2Chro	18	2	Dopo alcuni anni egli scese a Samaria da Achab. Allora Achab fece uccidere per lui e per la gente che era con lui un gran numero di pecore e di buoi e lo persuase a salire con lui contro Ramoth di Galaad.
2Chro	18	3	Cosí Achab, re d'Israele, disse a Giosafat, re di Giuda: Verresti con me contro Ramoth di Galaad?. Giosafat gli rispose: Conta su di me come su te stesso, sulla mia gente come sulla tua; verremo con te alla guerra.
2Chro	18	4	Poi Giosafat disse al re d'Israele: Ti prego, consulta oggi stesso la parola dell'Eterno.
2Chro	18	5	Allora il re d'Israele convocò i profeti, quattrocento uomini, e disse loro: Dobbiamo andare a combattere contro Ramoth di Galaad, oppure devo rinunciarvi?. Quelli risposero: Va' pure, perché DIO la darà nelle mani del re.
2Chro	18	6	Ma Giosafat disse: Non c'è qui un altro profeta dell'Eterno che possiamo consultare?.
2Chro	18	7	Il re d'Israele rispose a Giosafat: C'è ancora un uomo, Mikaiah, figlio di Imla, per mezzo del quale si potrebbe consultare l'Eterno; io però lo odio perché non profetizza mai nulla di buono nei miei confronti, ma soltanto del male. Giosafat disse: Il re non parli cosí.
2Chro	18	8	Allora il re d'Israele chiamò un eunuco e gli disse: Fa' venire subito Mikaiah, figlio di Imla.
2Chro	18	9	Or il re d'Israele e Giosafat, re di Giuda, sedevano ciascuno sul suo trono, vestiti dei loro abiti reali; essi erano seduti nell'aia che si trova all'ingresso della porta di Samaria; e tutti i profeti profetizzavano davanti a loro.
2Chro	18	10	Sedekia, figlio di Kenaanah, che si era fatto delle corna di ferro, disse: Cosí dice l'Eterno: Con queste corna trafiggerai i Siri, fino a distruggerli completamente.
2Chro	18	11	Tutti i profeti profetizzavano allo stesso modo, dicendo: Sali contro Ramoth di Galaad e riuscirai, perché l'Eterno la darà nelle mani del re.
2Chro	18	12	Il messaggero, che era andato a chiamare Mikaiah, gli parlò, dicendo: Ecco, le parole dei profeti sono concordi nel dichiarare cose buone al re; ti prego quindi che la tua parola sia come la parola di ognuno di loro; dichiara anche tu cose buone.
2Chro	18	13	Ma Mikaiah rispose: Come è vero che l'Eterno vive, qualunque cosa il mio DIO dirà io la dichiarerò.
2Chro	18	14	Come giunse davanti al re, il re gli disse: Mikaiah, dobbiamo andare a combattere contro Ramoth di Galaad, oppure devo rinunciarvi?. Egli rispose: Andate pure e riuscirete, perché essi saranno dati nelle vostre mani.
2Chro	18	15	Allora il re gli disse: Quante volte ti devo scongiurare di non dirmi se non la verità nel nome dell'Eterno?.
2Chro	18	16	Mikaiah rispose: Ho visto tutto Israele disperso sui monti, come pecore che non hanno pastore; e l'Eterno ha detto: Essi non hanno piú padrone; se ne torni ciascuno in pace a casa sua.
2Chro	18	17	Il re d'Israele disse a Giosafat: Non ti avevo io detto che nei miei confronti costui non avrebbe profetizzato nulla di buono, ma soltanto del male?.
2Chro	18	18	Allora Mikaiah disse: Perciò ascolta la parola dell'Eterno. Io ho visto l'Eterno assiso sul suo trono, mentre tutto l'esercito celeste stava alla sua destra e alla sua sinistra.
2Chro	18	19	L'Eterno disse: Chi sedurrà Achab, re d'Israele, perché salga e perisca a Ramoth di Galaad?. Chi rispose in un modo e chi in un altro.
2Chro	18	20	Allora si fece avanti uno spirito che si presentò davanti all'Eterno e disse: Lo sedurrò io. L'Eterno gli disse: In che modo?.
2Chro	18	21	Egli rispose: lo uscirò e sarò spirito di menzogna in bocca a tutti i suoi profeti. L'Eterno gli disse: Riuscirai certamente a sedurlo; va' e fa' cosí.
2Chro	18	22	Perciò ecco, l'Eterno ha posto uno spirito di menzogna in bocca a questi tuoi profeti, ma l'Eterno pronuncia sciagura contro di te.
2Chro	18	23	Allora Sedekia, figlio di Kenaanah, si avvicinò e diede uno schiaffo a Mikaiah, e disse: Per dove è passato lo Spirito dell'Eterno quando è uscito da me per parlare a te?.
2Chro	18	24	Mikaiah rispose: Ecco, lo vedrai il giorno in cui andrai in una stanza interna a nasconderti!.
2Chro	18	25	Allora il re d'Israele disse: Prendete Mikaiah e conducetelo da Amon, governatore della città, e da Joas figlio del re,
2Chro	18	26	e dite loro: Cosí dice il re: Mettete costui in prigione e nutritelo con pane e acqua di afflizione, finché ritornerò sano e salvo.
2Chro	18	27	Mikaiah disse: Se tu dovessi mai ritornare sano e salvo, significa che l'Eterno non ha parlato per mio mezzo. E aggiunse: Ascoltate, o voi popoli tutti!.
2Chro	18	28	Il re d'Israele e Giosafat, re di Giuda, salirono dunque contro Ramoth di Galaad.
2Chro	18	29	Il re d'Israele disse a Giosafat: Io mi travestirò e poi andrò a combattere, ma tu indossa i tuoi abiti reali. Cosí il re d'Israele si travestí e andarono a combattere.
2Chro	18	30	Ora il re di Siria, aveva dato quest'ordine ai capitani dei suoi carri, dicendo: Non combattete contro nessuno piccolo o grande, ma solamente contro il re d'Israele.
2Chro	18	31	Cosí, quando i capitani dei carri scorsero Giosafat, dissero: Quello è il re d'Israele. Quindi lo circondarono per attaccarlo; ma Giosafat lanciò un grido, e l'Eterno gli venne in aiuto; DIO li indusse ad allontanarsi da lui.
2Chro	18	32	Quando i capitani dei carri si resero conto che non era il re d'Israele, smisero di inseguirlo.
2Chro	18	33	Ma un uomo tirò a caso una freccia con il suo arco e colpí il re d'Israele tra le maglie della corazza; per cui il re disse al suo cocchiere: Gira e portami fuori dalla mischia, perché sono ferito.
2Chro	18	34	Ma la battaglia fu cosí aspra quel giorno che il re fu costretto a rimanere sul suo carro di fronte ai Siri fino alla sera, e al tramonto del sole morí.
------------------------2 Cronache, capitolo 19
2Chro	19	1	Giosafat, re di Giuda, tornò incolume a casa sua a Gerusalemme.
2Chro	19	2	Ma il veggente Jehu, figlio di Hanani, gli andò incontro e disse al re Giosafat: Dovevi tu dare aiuto a un empio e amare quelli che odiano l'Eterno? Per questo l'ira dell'Eterno è su di te.
2Chro	19	3	Tuttavia si sono trovate in te buone cose perché hai rimosso dal paese gli Asceroth e hai applicato il tuo cuore per ricercare DIO.
2Chro	19	4	Cosí Giosafat dimorò a Gerusalemme; poi si recò di nuovo fra il popolo, da Beer-Sceba, alla regione montuosa di Efraim, e lo riportò all'Eterno, il DIO dei suoi padri.
2Chro	19	5	Stabilí quindi dei giudici nel paese, in tutte le città fortificate di Giuda, città per città,
2Chro	19	6	e disse ai giudici: Badate a ciò che fate, perché non giudicate per l'uomo ma per l'Eterno, che sarà con voi quando amministrerete la giustizia.
2Chro	19	7	Perciò ora il timore dell'Eterno sia su di voi. Fate attenzione a ciò che fate, perché nell'Eterno, il nostro DIO, non c 'è alcuna ingiustizia, né parzialità, né accettazione di doni.
2Chro	19	8	Anche in Gerusalemme Giosafat stabilí alcuni Leviti, sacerdoti e capi delle case paterne d'Israele, per il giudizio dell'Eterno e per le varie contese; questi risiedevano a Gerusalemme.
2Chro	19	9	Egli comandò loro dicendo: Voi agirete nel timore dell'Eterno, con fedeltà e con cuore integro.
2Chro	19	10	In ogni contesa che verrà portata davanti a voi da parte dei vostri fratelli che abitano nelle loro città, si tratti di sangue versato, oppure di offese contro la legge o un comandamento, contro statuti o decreti, avvertiteli perché non si rendano colpevoli davanti all'Eterno, e l'ira non cada su di voi e sui vostri fratelli. Fate cosí e non vi renderete colpevoli.
2Chro	19	11	Ed ecco, il sommo sacerdote Amariah sarà preposto a voi in ogni questione che riguarda l'Eterno, mentre Zebadiah figlio di Ismaele, capo della casa di Giuda, lo sarà in ogni questione che riguarda il re, anche i Leviti saranno a vostra disposizione come magistrati. Siate forti e mettetevi all'opera, e l'Eterno sarà con l'uomo retto.
------------------------2 Cronache, capitolo 20
2Chro	20	1	Dopo queste cose avvenne che i figli di Moab, i figli di Ammon ed altri con loro assieme agli Ammoniti vennero per combattere contro Giosafat.
2Chro	20	2	Cosí giunsero alcuni a informare Giosafat, dicendo: Una grande moltitudine si è mossa contro di te da oltre il mare dalla Siria; ecco, essi, sono in Hatsatson-Thamar (che è En-Ghedi).
2Chro	20	3	Allora Giosafat ebbe paura e si dispose a cercare l'Eterno, e proclamò un digiuno per tutto Giuda.
2Chro	20	4	Cosí quei di Giuda si radunarono per cercare aiuto dall'Eterno, e da tutte le città di Giuda venivano a cercare l'Eterno.
2Chro	20	5	Quindi Giosafat si levò in piedi in mezzo all'assemblea di Giuda e di Gerusalemme nella casa dell'Eterno davanti al cortile nuovo
2Chro	20	6	e disse: O Eterno, Dio dei nostri padri, non sei tu il DIO che è nel cielo? Sí, tu domini su tutti i regni delle nazioni; nelle tue mani sono la forza e la potenza e non c'è nessuno che ti possa resistere.
2Chro	20	7	Non sei stato tu, il nostro DIO, che ha scacciato gli abitanti di questo paese davanti al tuo popolo Israele e l'ha dato per sempre alla discendenza del tuo amico Abrahamo?
2Chro	20	8	Essi vi hanno dimorato e vi hanno costruito un santuario per il tuo nome dicendo:
2Chro	20	9	"Se dovesse venire su di noi una calamità, la spada, il giudizio oppure la peste o la carestia, noi ci presenteremo davanti a questo tempio e davanti a te (poiché il tuo nome è in questo tempio) noi grideremo a te dalla nostra avversità e tu ci ascolterai e ci verrai in aiuto".
2Chro	20	10	Ed ora, ecco i figli di Ammon, di Moab e quelli del monte Seir, nel cui territorio non permettesti a Israele di entrare quando essi uscivano dal paese d'Egitto (essi perciò si tennero da loro lontani e non li distrussero),
2Chro	20	11	or ecco, essi ci ricompensano, venendo a scacciarci dalla tua eredità che ci hai dato da possedere.
2Chro	20	12	O DIO nostro, non eseguirai tu il giudizio su di loro? Poiché noi siamo senza forza davanti a questa grande moltitudine che viene contro di noi; non sappiamo cosa fare, ma i nostri occhi sono su di te.
2Chro	20	13	Ora tutti gli uomini di Giuda, con i loro bambini, le loro mogli e i loro figli, stavano in piedi davanti all'Eterno.
2Chro	20	14	Allora nel mezzo dell'assemblea lo Spirito dell'Eterno investí Jahaziel, figlio di Zaccaria, figlio di Benaiah, figlio di Jeiel, figlio di Mattaniah, un Levita, dei figli di Asaf.
2Chro	20	15	E questi disse: Ascoltate, voi tutti di Giuda, voi abitanti di Gerusalemme, e tu, o re Giosafat! Cosí vi dice l'Eterno: Non temete, non sgomentatevi a motivo di questa grande moltitudine, perché la battaglia non è vostra, ma di DIO.
2Chro	20	16	Domani scendete contro di loro; ecco, essi saliranno per la salita di Tsits e voi li troverete all'estremità della valle di fronte al deserto di Jeruel.
2Chro	20	17	Non sarete voi a combattere in questa battaglia; prendete posizione, state fermi e vedrete la liberazione dell'Eterno, che è con voi, O Giuda, o Gerusalemme, non temete e non sgomentatevi domani uscite contro di loro, perché l'Eterno è con voi".
2Chro	20	18	Allora Giosafat chinò la faccia a terra, e tutto Giuda e gli abitanti di Gerusalemme si prostrarono davanti all'Eterno e lo adorarono
2Chro	20	19	Poi i Leviti, dei figli dei Kehathiti e dei figli dei Korahiti, si levarono per lodare ad altissima voce l'Eterno, il DIO d'Israele.
2Chro	20	20	La mattina seguente si alzarono presto e partirono per il deserto di Tekoa; mentre si mettevano in cammino, Giosafat, stando in piedi, disse: Ascoltatemi, o Giuda e voi abitanti di Gerusalemme! Credete nell'Eterno, il vostro DIO e sarete saldi; credete nei suoi profeti e prospererete.
2Chro	20	21	Quindi, dopo essersi consigliato con il popolo, stabilí quelli che dovevano cantare all'Eterno e dovevano lodarlo per lo splendore della sua SANTITA', mentre camminavano davanti all'esercito e dicevano: Celebrate l'Eterno, perché la sua benignità dura in eterno.
2Chro	20	22	Quando essi cominciarono a cantare e a lodare, l'Eterno tese un'imboscata contro i figli di Ammon e di Moab, e quelli del monte Seir che erano venuti contro Giuda, e rimasero sconfitti.
2Chro	20	23	I figli di Ammon e di Moab insorsero contro gli abitanti del monte Seir per votarli allo sterminio e distruggerli, quand'ebbero annientati gli abitanti di Seir, si aiutarono a distruggersi a vicenda.
2Chro	20	24	Cosí, quando quelli di Giuda giunsero sull'altura da cui si poteva osservare il deserto, si volsero verso la moltitudine, ed ecco, non c'erano che cadaveri distesi per terra; nessuno era scampato.
2Chro	20	25	Allora Giosafat e la sua gente andarono a portar via le loro spoglie; tra di loro trovarono una grande quantità di ricchezze sui loro cadaveri e di oggetti preziosi; ne presero per sé piú di quanto ne potessero portare; impiegarono tre giorni a portar via il bottino, tanto era copioso.
2Chro	20	26	Il quarto giorno si radunarono nella Valle di Benedizione, dove benedissero l'Eterno; per questo quel luogo è stato chiamato Valle di Benedizione fino al giorno d'oggi.
2Chro	20	27	Quindi tutti gli uomini di Giuda e di Gerusalemme, con Giosafat in testa, si misero in cammino con gioia per far ritorno a Gerusalemme, perché l'Eterno aveva loro dato motivo di rallegrarsi sui loro nemici.
2Chro	20	28	Cosí entrarono in Gerusalemme con arpe, cetre e trombe, diretti alla casa dell'Eterno.
2Chro	20	29	Il terrore di DIO cadde su tutti i regni degli altri paesi, quando vennero a sapere che l'Eterno aveva combattuto contro i nemici d'Israele.
2Chro	20	30	Il regno di Giosafat fu tranquillo: il suo DIO gli concesse pace tutt'intorno.
2Chro	20	31	Cosí Giosafat regnò sopra Giuda. Aveva trentacinque anni quando iniziò a regnare, e regnò venticinque anni a Gerusalemme; il nome di sua madre era Azubah, figlia di Scilhi.
2Chro	20	32	Egli seguí in tutto le vie di Asa suo padre e non se ne allontanò, facendo ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno.
2Chro	20	33	Tuttavia gli alti luoghi non furono rimossi, perché il popolo non aveva ancora il cuore stabilmente rivolto al DIO dei suoi padri.
2Chro	20	34	Il resto delle gesta di Giosafat, dalle prime alle ultime, sono scritte negli annuali di Jehu, figlio di Hanani, inseriti nel libro dei re d'Israele.
2Chro	20	35	Dopo questo Giosafat, re di Giuda si alleò con Achaziah, re d'Israele, che agiva empiamente;
2Chro	20	36	egli si alleò con lui per costruire navi che andassero a Tarshish; allestirono le navi a Etsion-Gheber.
2Chro	20	37	Allora Eliezer, figlio di Dodavah di Mareshah, profetizzò contro Giosafat dicendo: Poiché ti sei associato con Achaziah l'Eterno ha distrutto le tue opere. Cosí le navi si sfasciarono e non poterono andare a Tarshish
------------------------2 Cronache, capitolo 21
2Chro	21	1	Quindi Giosafat si addormentò con i suoi padri e fu sepolto con loro nella città di Davide. Al suo posto regnò suo figlio Jehoram.
2Chro	21	2	Egli aveva fratelli, figli di Giosafat: Azariah, Jehiel, Zaccaria, Azariahu, Mikael e Scefatiah; tutti questi erano figli di Giosafat, re d'Israele.
2Chro	21	3	Il loro padre fece ad essi grandi doni di argento, oro e oggetti preziosi, insieme a città fortificate in Giuda, ma diede il regno a Jehoram, perché era il primogenito.
2Chro	21	4	Ma quando Jehoram ebbe preso possesso del regno di suo padre e si fu rafforzato, uccise di spada tutti i suoi fratelli e anche alcuni capi d'Israele.
2Chro	21	5	Jehoram aveva trentadue anni quando iniziò a regnare, e regnò otto anni in Gerusalemme.
2Chro	21	6	Egli seguí la via dei re d'Israele come aveva fatto la casa di Achab, perché sua moglie era una figlia di Achab, e fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno.
2Chro	21	7	Tuttavia l'Eterno non volle distruggere la casa di Davide, a motivo del patto che aveva stabilito con Davide e perché aveva promesso di dare a lui e ai suoi figli una lampada per sempre.
2Chro	21	8	Durante i giorni del suo regno, Edom si ribellò al potere di Giuda e si diede un re.
2Chro	21	9	Allora Jehoram partí con i suoi capi e con tutti i suoi carri, si levò quindi di notte e sconfisse gli Edomiti che avevano accerchiato lui e i capi dei carri.
2Chro	21	10	Cosí Edom è stato ribelle al potere di Giuda fino al giorno d'oggi. In quel tempo anche Libnah si ribellò al suo potere, perché Jehoram aveva abbandonato l'Eterno, il DIO dei suoi padri.
2Chro	21	11	Anche Jehoram fece degli alti luoghi sui monti di Giuda, spinse gli abitanti di Gerusalemme alla prostituzione e sviò Giuda.
2Chro	21	12	Allora gli giunse uno scritto da parte del profeta Elia, che diceva: Cosí dice l'Eterno, il DIO di Davide tuo padre: Poiché non hai seguito le vie di Giosafat, tuo padre, e le vie di Asa, re di Giuda.
2Chro	21	13	ma hai seguito le vie dei re d'Israele e hai spinto alla prostituzione Giuda e gli abitanti di Gerusalemme, come ha fatto la casa di Achab, e hai ucciso i tuoi fratelli, la famiglia stessa di tuo padre, che erano migliori di te,
2Chro	21	14	ecco, l'Eterno colpirà con una grande calamità il tuo popolo, i tuoi figli, le tue mogli e tutto ciò che ti appartiene;
2Chro	21	15	tu stesso sarai colpito da gravi malattie, una malattia intestinale tale, che per questa malattia le tue viscere usciranno un po' per giorno".
2Chro	21	16	Inoltre l'Eterno risvegliò contro Jehoram lo spirito dei Filistei e degli Arabi, che abitano a fianco degli Etiopi;
2Chro	21	17	ed essi salirono contro Giuda, l'invasero e portarono via tutte le ricchezze che si trovavano nel palazzo reale compresi i suoi figli e le sue mogli; cosí non gli rimase piú alcun figlio se non Jehoahaz, il piú piccolo dei suoi figli.
2Chro	21	18	Dopo tutto questo l'Eterno lo colpí agli intestini con una malattia incurabile.
2Chro	21	19	Cosí, con l'andar del tempo, al termine del secondo anno, per la malattia le viscere gli uscirono fuori e morí in mezzo ad atroci sofferenze. Il suo popolo non bruciò profumi in suo onore, come aveva fatto per i suoi padri.
2Chro	21	20	Egli aveva trentadue anni quando iniziò a regnare, e regnò otto anni in Gerusalemme. Se ne andò senza lasciare rimpianti; lo seppellirono nella città di Davide, ma non nei sepolcri dei re.
------------------------2 Cronache, capitolo 22
2Chro	22	1	Gli abitanti di Gerusalemme proclamarono suo figlio minore Achaziah re al suo posto, perché tutti i figli piú anziani erano stati uccisi dalla banda che era penetrata nell'accampamento con gli Arabi. Cosí regnò Achaziah, figlio di Jehoram, re di Giuda.
2Chro	22	2	Achaziah aveva quarantadue anni quando iniziò a regnare, e regnò un anno a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Athaliah, figlia di Omri.
2Chro	22	3	Anch'egli seguí le vie della casa di Achab, perché sua madre lo consigliava ad agire empiamente.
2Chro	22	4	Perciò egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, come facevano quelli della casa di Achab, perché dopo la morte di suo padre questi furono, per sua rovina, i suoi consiglieri.
2Chro	22	5	Seguendo il loro consiglio, egli andò con Jehoram, figlio di Achab re d'Israele, a combattere contro Hazael, re di Siria, a Ramoth di Galaad; e i Siri, ferirono Jehoram.
2Chro	22	6	Cosí egli ritornò a Jezreel per farsi curare delle ferite che aveva ricevuto a Ramah, combattendo contro Hazael, re di Siria. Achaziah figlio di Jehoram, re di Giuda, scese a vedere Jehoram, figlio di Achab, in Jezreel, perché questi era malato.
2Chro	22	7	La visita di Achaziah a Jehoram fu decretata da DIO per la sua rovina. Quando giunse, infatti, egli uscí con Jehoram contro Jehu, figlio di Nimsci, che l'Eterno aveva unto per sterminare la casa di Achab.
2Chro	22	8	Or avvenne che, mentre Jehu faceva giustizia della casa di Achab, incontrò i capi di Giuda e i figli dei fratelli di Achaziah che erano al servizio di Achaziah e li uccise.
2Chro	22	9	Fece pure ricercare Achaziah e lo catturarono (egli si era nascosto in Samaria); lo condussero quindi da Jehu che lo uccise. Poi lo seppellirono, perché dicevano: E' figlio di Giosafat, che cercava l'Eterno con tutto il suo cuore. Cosí nella casa di Achaziah non rimase piú alcuno che fosse in grado di regnare.
2Chro	22	10	Quando Athaliah, madre di Achaziah, vide che suo figlio era morto, si levò e distrusse tutta la discendenza reale della casa di Giuda.
2Chro	22	11	Ma Jehoshabeath, figlia del re, prese Joas, figlio di Achaziah, lo trafugò di mezzo ai figli del re che erano uccisi e lo mise con la nutrice nella camera dei letti. Cosí Jehoshabeath, figlia del re Jehoram, moglie del sacerdote Jehoiada (era la sorella di Achaziah), lo nascose ad Athaliah, che non lo uccise.
2Chro	22	12	Cosí rimase nascosto con loro nella casa di DIO per sei anni, mentre Athaliah regnava sul paese.
------------------------2 Cronache, capitolo 23
2Chro	23	1	Il settimo anno Jehoiada, fattosi coraggio, prese i capi di centinaia, cioè Azariah figlio di Jeroham, Ismaele figlio di Jehohanam, Azariah figlio di Obed, Maaseiah figlio di Adaiah ed Elishafat figlio di Zikri, ed essi strinsero con lui un'alleanza.
2Chro	23	2	Quindi essi percorsero Giuda, radunarono i Leviti, da tutte le città di Giuda e i capi delle case paterne d'Israele e vennero a Gerusalemme.
2Chro	23	3	Cosí tutta l'assemblea strinse un'alleanza con il re nella casa di DIO. Quindi Jehoiada disse loro: Ecco, il figlio del re regnerà, come l'Eterno ha detto dei figli di Davide.
2Chro	23	4	Questo è ciò che voi farete: un terzo di voi, sacerdoti e Leviti, che entrano in servizio il sabato, sarà addetto alle porte del tempio;
2Chro	23	5	un altro terzo starà nel palazzo del re, e l'altro terzo alla porta della fondazione, mentre tutto il popolo starà nei cortili della casa dell'Eterno.
2Chro	23	6	Ma nessuno entri nella casa dell'Eterno, tranne i sacerdoti e i Leviti di servizio; questi possono entrare, perché sono consacrati, ma tutto il popolo si atterrà all'ordine dell'Eterno.
2Chro	23	7	I Leviti faranno cerchio attorno al re da tutti i lati, ciascuno con le sue armi in mano; chiunque entra nel tempio sarà messo a morte; voi invece starete col re, quando entrerà e quando uscirà.
2Chro	23	8	I Leviti, e tutto Giuda fecero esattamente come il sacerdote Jehoiada aveva comandato; ciascuno prese i suoi uomini, quelli che entravano in servizio di sabato, e quelli che uscivano di servizio il sabato, perché il sacerdote Jehoiada non aveva licenziato le classi uscenti.
2Chro	23	9	Il sacerdote Jehoiada diede ai capi di centinaia le lance e gli scudi piccoli e grandi che erano appartenuti al re Davide e che si trovavano nella casa di DIO.
2Chro	23	10	Dispose quindi tutto il popolo, ciascuno con la sua arma in mano, dal lato destro al lato sinistro del tempio; lungo l'altare, e accanto al tempio, intorno al re.
2Chro	23	11	Allora fecero uscire il figlio del re, gli posero in testa la corona, gli consegnarono la legge e lo proclamarono re; poi Jehoiada e i suoi figli lo unsero e gridarono: Viva il re!.
2Chro	23	12	Quando Athaliah udí il rumore del popolo che accorreva acclamando il re andò verso il popolo nella casa dell'Eterno.
2Chro	23	13	Guardò, ed ecco il re stava in piedi sul suo palco all'ingresso, i capitani e i trombettieri erano accanto al re, tutto il popolo del paese gioiva e suonava le trombe e i cantori con i loro strumenti musicali guidavano la lode. Allora Athaliah si stracciò le vesti e gridò: Tradimento, tradimento!.
2Chro	23	14	Ma il sacerdote Jehoiada fece uscire i capi di centinaia che comandavano l'esercito e disse loro: Fatela uscire di mezzo alle file, e chiunque la segue sia ucciso di spada!. Il sacerdote infatti aveva detto: Non permettete che sia uccisa nella casa dell'Eterno.
2Chro	23	15	Cosí essi la afferrarono e, come ella giunse alla casa del re per la strada della porta dei cavalli, lí fu uccisa.
2Chro	23	16	Poi Jehoiada fece un patto tra sé, tutto il popolo e il re, perché Israele fosse il popolo dell'Eterno.
2Chro	23	17	Allora tutto il popolo andò al tempio di Baal, e lo demolí: fece interamente a pezzi i suoi altari e le sue immagini e uccise davanti agli altari Mattan, sacerdote di Baal.
2Chro	23	18	Poi Jehoiada affidò la sorveglianza della casa dell'Eterno ai sacerdoti levitici, che Davide aveva stabilito nella casa dell'Eterno per offrire olocausti all'Eterno, come è scritto nella legge di Mosè, con allegrezza e con canti, come aveva ordinato Davide.
2Chro	23	19	Stabilí inoltre i portinai alle porte della casa dell'Eterno, affinché non vi entrasse nessuno che fosse in alcun modo impuro.
2Chro	23	20	Prese quindi i capi di centinaia, i nobili, quelli che avevano autorità sul popolo e tutto il popolo del paese e fece scendere il re dalla casa dell'Eterno, passando quindi per la porta superiore, giunsero al palazzo reale e fecero sedere il re sul trono del re.
2Chro	23	21	Cosí tutto il popolo del paese fu in festa e la città rimase tranquilla, quando Athaliah fu uccisa di spada.
------------------------2 Cronache, capitolo 24
2Chro	24	1	Joas aveva sette anni quando iniziò a regnare, e regnò quarant'anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Tsibiah di Beer-Sceba.
2Chro	24	2	Joas fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno durante tutto il tempo che visse il sacerdote Jehoiada.
2Chro	24	3	Jehoiada prese per lui due mogli, ed egli generò figli e figlie.
2Chro	24	4	Dopo questo venne in cuore a Joas di restaurare la casa dell'Eterno.
2Chro	24	5	Perciò radunò i sacerdoti e i Leviti, e disse loro: Andate per le città di Giuda e raccogliete anno per anno da tutto Israele denaro per restaurare la casa del vostro DIO; cercate di fare la cosa in fretta. Ma i Leviti non mostrarono alcuna fretta.
2Chro	24	6	Allora il re chiamò il sommo sacerdote Jehoiada e gli disse: Perché non hai richiesto dai Leviti che portassero da Giuda e da Gerusalemme la tassa fissata da Mosè, servo dell'Eterno, e dall'assemblea d'Israele per la tenda della testimonianza?.
2Chro	24	7	Infatti i figli di Athaliah, quella donna malvagia, avevano saccheggiato la casa di DIO e avevano persino usato tutte le cose consacrate della casa dell'Eterno per i Baal.
2Chro	24	8	Per ordine del re fecero una cassa e la misero fuori, alla porta della casa dell'Eterno.
2Chro	24	9	Poi fecero un proclama in Giuda e in Gerusalemme perché si portasse all'Eterno la tassa che Mosè servo di DIO, aveva imposto a Israele nel deserto.
2Chro	24	10	Tutti i capi e tutto il popolo si rallegrarono e portarono il denaro, gettandolo nella cassa fino a riempirla.
2Chro	24	11	Quando la cassa veniva dai Leviti portata all'ispettore del re, perché vedevano che c'era molto denaro, il segretario del re e l'incaricato del sommo sacerdote venivano a vuotare la cassa; quindi la prendevano e la riportavano al suo posto. Facevano cosí ogni giorno; così raccolsero una grande quantità di denaro.
2Chro	24	12	Poi il re e Jehoiada lo davano a quelli che facevano il lavoro di servizio della casa dell'Eterno, ed essi pagavano gli scalpellini e i falegnami per restaurare la casa dell'Eterno, e anche i lavoratori del ferro e del bronzo per riparare la casa dell'Eterno.
2Chro	24	13	Cosí i lavoratori eseguirono accuratamente i lavori, e per mezzo di loro le riparazioni progredirono, essi riportarono la casa di DIO alle sue condizioni originali e la consolidarono.
2Chro	24	14	Quando ebbero finito, portarono davanti al re e davanti a Jehoiada il denaro rimasto, e con esso fecero utensili per la casa dell'Eterno: utensili per il servizio e per gli olocausti, coppe e altri utensili d'oro e d'argento. Finché visse Jehoiada, si offrirono continuamente olocausti nella casa dell'Eterno.
2Chro	24	15	Ma Jehoiada, divenuto vecchio e sazio di giorni, morí; aveva centotrent'anni quando morí
2Chro	24	16	e fu sepolto nella città di Davide insieme ai re, perché aveva fatto del bene in Israele, nei confronti di DIO e della sua casa.
2Chro	24	17	Dopo la morte di Jehoiada, i capi di Giuda andarono a prostrarsi davanti al re; e il re diede loro ascolto.
2Chro	24	18	Essi abbandonarono quindi la casa dell'Eterno, il DIO dei loro padri, e servirono gli Ascerim e gli idoli; a motivo di questo loro peccato, l'ira di Dio cadde su Giuda e su Gerusalemme.
2Chro	24	19	L'Eterno mandò loro profeti per farli ritornare a lui, questi testimoniarono contro di loro, ma essi non vollero ascoltare.
2Chro	24	20	Allora lo Spirito di DIO investí Zaccaria, figlio del sacerdote Jehoiada, che si levò al di sopra del popolo e disse loro: Cosí dice DIO: Perché trasgredite i comandamenti dell'Eterno e non prosperate? Poiché avete abbandonato l'Eterno, anch'egli vi abbandonerà
2Chro	24	21	Ma quelli fecero una congiura contro di lui e per ordine del re lo lapidarono nel cortile della casa dell'Eterno.
2Chro	24	22	Cosí il re Joas non si ricordò della bontà che Jehoiada, padre di Zaccaria, aveva usato verso di lui e ne uccise il figlio, che morendo disse: L'Eterno veda e ne chieda conto!.
2Chro	24	23	Cosí avvenne che, all'inizio del nuovo anno, l'esercito dei Siri salí contro Joas. Essi vennero in Giuda e a Gerusalemme, e sterminarono fra il popolo tutti i suoi capi, e ne inviarono l'intero bottino al re di Damasco.
2Chro	24	24	Sebbene l'esercito dei Siri fosse venuto con pochi uomini, l'Eterno diede nelle loro mani un grandissimo esercito, perché avevano abbandonato l'Eterno, il DIO dei loro padri. Cosí essi fecero giustizia di Joas.
2Chro	24	25	Quando i Siri si ritirarono da lui (perché lo avevano lasciato molto malato), i suoi servi ordirono una congiura contro di lui, a motivo dell'uccisione dei figli del sacerdote Jehoiada, e lo uccisero nel suo letto. Cosí egli morí, e lo seppellirono nella città di Davide, ma non nei sepolcri dei re.
2Chro	24	26	Questi sono coloro che congiurarono contro di lui: Zabad figlio di Scimeath l'Ammonita, e Jehozabad figlio di Scimrith, la Moabita.
2Chro	24	27	Quanto riguarda i suoi figli, le molte profezie dette contro di lui e il restauro della casa di DIO, ecco, queste cose sono scritte negli annali del libro dei re. Al suo posto regnò suo figlio Amatsiah.
------------------------2 Cronache, capitolo 25
2Chro	25	1	Amatsiah aveva venticinque anni, quando iniziò a regnare, e regnò ventinove anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jehoaddan, di Gerusalemme.
2Chro	25	2	Egli fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno ma non di tutto cuore.
2Chro	25	3	Ora, quando ebbe consolidato il suo regno, egli uccise i suoi servi che avevano assassinato il re, suo padre.
2Chro	25	4	Tuttavia non mise a morte i loro figli, ma fece come è scritto nella legge nel libro di Mosè, a cui l'Eterno comandò, dicendo: I padri non saranno messi a morte per colpa dei figli, né i figli saranno messi a morte per colpa dei padri, ma ognuno sarà messo a morte per il proprio peccato.
2Chro	25	5	Inoltre Amatsiah radunò quelli di Giuda e costituí su di loro capi di migliaia e capi di centinaia, secondo le loro case paterne, per tutto Giuda e Beniamino, fece quindi il censimento di quelli dai vent'anni in su e trovò che erano trecentomila uomini scelti, atti alla guerra e capaci di maneggiare la lancia e lo scudo.
2Chro	25	6	Assoldò pure centomila uomini d'Israele, forti e valorosi, per cento talenti, d'argento.
2Chro	25	7	Ma un uomo di DIO venne a lui e gli disse: O re, l'esercito d'Israele non venga con te, perché l'Eterno non è con Israele, né con alcuno dei figli di Efraim!
2Chro	25	8	Ma se vuoi andare, va' pure; anche se sarai valoroso in battaglia, DIO ti farà cadere davanti al nemico, perché DIO ha il potere di soccorrere e di far cadere.
2Chro	25	9	Amatsiah allora disse all'uomo di DIO: Ma che farò dei cento talenti che ho dato all'esercito d'Israele?. L'uomo di DIO rispose: L'Eterno può darti molto piú di questo.
2Chro	25	10	Allora Amatsiah congedò l'esercito che era venuto a lui da Efraim, perché tornasse a casa sua; ma la loro ira si accese grandemente contro Giuda e tornarono a casa fortemente adirati.
2Chro	25	11	Amatsiah quindi, fattosi animo, si mise alla testa del suo popolo, andò nella valle del Sale e uccise diecimila uomini di Seir.
2Chro	25	12	I figli di Giuda ne catturarono vivi altri diecimila e, condottili in cima alla rupe, li precipitarono giú dall'alto della rupe; e tutti si sfracellarono.
2Chro	25	13	Ma gli uomini dell'esercito, che Amatsiah aveva licenziato perché non andassero con lui a combattere, piombarono sulle città di Giuda, da Samaria, fino a Beth-Horon, uccidendo tremila abitanti e portando via un grande bottino.
2Chro	25	14	Dopo essere tornato dalla strage degli Edomiti, Amatsiah, si fece portare gli dèi dei figli di Seir, li stabilí come suoi dèi, si prostrò davanti a loro e offerse loro incenso.
2Chro	25	15	Per questo l'ira dell'Eterno si accese contro Amatsiah e gli mandò un profeta per dirgli: Perché hai cercato gli dèi di questo popolo, che non sono stati capaci di liberare il loro popolo dalla tua mano?.
2Chro	25	16	Mentre stava ancora parlando a lui il re gli disse Ti abbiamo forse fatto consigliere del re? Smettila! Perché vorresti essere ucciso?. Allora il profeta smise, ma disse: Io so che DIO ha deciso di distruggerti, perché hai fatto questo e non hai dato ascolto al mio consiglio.
2Chro	25	17	Allora Amatsiah, re di Giuda, dopo essersi consigliato, mandò a dire a Joas, figlio di Jehoahaz, figlio di Jehu, re d'Israele: Vieni, affrontiamoci l'un l'altro in battaglia.
2Chro	25	18	Ma Joas, re d'Israele, mandò a dire ad Amatsiah, re di Giuda: La spina del Libano mandò a dire al cedro del Libano: Da' tua figlia in moglie a mio figlio. Ma una bestia selvaggia del Libano passò e calpestò la spina.
2Chro	25	19	Tu hai detto: Ecco, ho sconfitto Edom, e il tuo cuore ti ha inorgoglito fino a farti vantare. Resta a casa tua. Perché vorresti provocare una sciagura, mandando in rovina te e Giuda con te?.
2Chro	25	20	Amatsiah però non gli diede ascolto; la cosa infatti veniva da DIO affinché fossero dati in mano del nemico, perché avevano cercato gli dèi di Edom.
2Chro	25	21	Cosí Joas, re d'Israele, salí contro Giuda; e lui e Amatsiah, re di Giuda, si affrontarono l'un l'altro a Beth-Scemesh che apparteneva a Giuda.
2Chro	25	22	Giuda fu sconfitto da Israele, e ognuno fuggí alla propria tenda.
2Chro	25	23	Joas, re d'Israele, a Beth-Scemesh catturò Amatsiah, re di Giuda, figlio di Joas, figlio di Jehoahaz; lo condusse a Gerusalemme e fece una breccia di quattrocento cubiti, nelle mura di Gerusalemme, dalla porta di Efraim alla porta dell'Angolo.
2Chro	25	24	Prese tutto l'oro e l'argento e tutti gli oggetti che si trovavano nella casa di DIO, affidati a Obed-Edom, i tesori del palazzo reale e alcuni ostaggi, e poi ritornò in Samaria.
2Chro	25	25	Amatsiah, figlio di Joas, re di Giuda, visse ancora quindici anni dopo la morte di Joas, figlio di Jehoahaz, re d'Israele.
2Chro	25	26	Il resto delle gesta di Amatsiah, dalle prime alle ultime, non si trova forse scritto nel libro dei re di Giuda e d'Israele?
2Chro	25	27	Dopo che Amatsiah si era allontanato dall'Eterno, fu ordita contro di lui una congiura a Gerusalemme; egli fuggì a Lakish, ma lo fecero inseguire fino a Lakish e là lo uccisero.
2Chro	25	28	Lo caricarono quindi su dei cavalli e lo seppellirono con i suoi padri nella città di Giuda.
------------------------2 Cronache, capitolo 26
2Chro	26	1	Poi tutto il popolo di Giuda prese Uzziah, che aveva allora sedici anni, e lo fece re al posto di suo padre Amatsiah.
2Chro	26	2	Egli costruí Elath e la riconquistò Giuda, dopo che il re si fu addormentato con i suoi padri.
2Chro	26	3	Uzziah aveva sedici anni quando iniziò a regnare, e regnò cinquantadue anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jekoliah, ed era di Gerusalemme.
2Chro	26	4	Egli fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno, in tutto come aveva fatto Amatsiah suo padre.
2Chro	26	5	Egli cercò DIO durante la vita di Zaccaria, che aveva intendimento delle visioni di DIO; finché cercò l'Eterno DIO, lo fece prosperare.
2Chro	26	6	Egli uscí e fece guerra ai Filistei, abbattè le mura di Gath, le mura di Jabneh e le mura di Ashdod e costruí città nelle vicinanze di Ashdod e tra i Filistei.
2Chro	26	7	DIO lo aiutò contro i Filistei, contro gli Arabi che abitavano a Gur-Baal e contro i Meuniti.
2Chro	26	8	Gli Ammoniti pagavano un tributo a Uzziah; la sua fama si sparse fino ai confini dell'Egitto, perché era divenuto molto potente.
2Chro	26	9	Uzziah costruí pure delle torri a Gerusalemme alla porta dell'Angolo alla porta della Valle e sul Cantone delle mura e le fortificò.
2Chro	26	10	Egli costruí torri anche nel deserto e scavò molti pozzi, perché aveva un gran numero di bestiame, tanto nella parte bassa del paese che nella pianura; aveva pure agricoltori e vignaiuoli sui monti e in Karmel perché amava la terra.
2Chro	26	11	Uzziah aveva inoltre un esercito di combattenti che andava alla guerra per schiere, secondo il numero registrato dal segretario Jeiel e dal commissario Maaseiah agli ordini di Hananiah, uno dei capitani del re.
2Chro	26	12	Il numero totale dei capi delle case paterne, degli uomini forti e valorosi era di duemilaseicento.
2Chro	26	13	Sotto il loro comando c'era un esercito di trecentosettemilacinquecento uomini capaci di combattere con grande valore, per aiutare il re contro il nemico.
2Chro	26	14	Uzziah forní a loro, cioè a tutto l'esercito, scudi, lance, elmi, corazze, archi, e fionde per scagliare sassi.
2Chro	26	15	In Gerusalemme, fece pure costruire alcune macchine da uomini esperti, che collocò sulle torri e sugli angoli, per scagliare frecce e grosse pietre. La sua fama giunse lontano, perché fu meravigliosamente aiutato finché divenne potente.
2Chro	26	16	Ma, divenuto potente, il suo cuore si inorgoglí fino a corrompersi e peccò contro l'Eterno, il suo DIO, entrando nel tempio, dell'Eterno per bruciare incenso, sull'altare, dell'incenso.
2Chro	26	17	Dopo di lui entrò il sacerdote Azariah con ottanta sacerdoti dell'Eterno, uomini coraggiosi.
2Chro	26	18	Essi si opposero al re Uzziah e gli dissero: Non tocca a te, o Uzziah, offrire incenso all'Eterno, ma ai sacerdoti, figli di Aaronne, che sono consacrati per offrire l'incenso. Esci dal santuario, perché hai peccato! Questo non ti procurerà alcun onore da parte dell'Eterno DIO.
2Chro	26	19	Allora Uzziah, che aveva in mano un turibolo per offrire l'incenso, si adirò; ma mentre si adirava contro i sacerdoti, sulla sua fronte scoppiò la lebbra, davanti ai sacerdoti, nella casa dell'Eterno, presso l'altare dell'incenso.
2Chro	26	20	Il sommo sacerdote Azariah e tutti gli altri sacerdoti si voltarono verso di lui, ed ecco, sulla sua fronte era lebbroso. Cosí lo fecero uscire in fretta ed egli stesso si affrettò ad uscire perché l'Eterno lo aveva colpito.
2Chro	26	21	Il re Uzziah fu lebbroso fino al giorno della sua morte e visse in una casa Isolata, perché era lebbroso, poiché era escluso dalla casa dell'Eterno, e suo figlio Jotham era sovrintendente del palazzo reale e rendeva giustizia al popolo del paese.
2Chro	26	22	Il resto delle gesta di Uzziah, dalle prime alle ultime, sono state scritte dal profeta Isaia, figlio di Amots.
2Chro	26	23	Cosí Uzziah si addormentò con i suoi padri e fu sepolto con i suoi padri nel campo delle sepolture che apparteneva ai re, perché si diceva: è lebbroso. Al suo posto regnò suo figlio Jotham.
------------------------2 Cronache, capitolo 27
2Chro	27	1	Jotham aveva venticinque anni quando iniziò a regnare, e regnò sedici anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jerushah, figlia di Tsadok.
2Chro	27	2	Egli fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno, in tutto come aveva fatto suo padre Uzziah, (tuttavia non entrò nel tempio dell'Eterno), ma il popolo continuava a corrompersi.
2Chro	27	3	Egli costruí la porta superiore della casa dell'Eterno e fece molti lavori sulle mura di Ofel.
2Chro	27	4	Inoltre costruí delle città nella regione montuosa di Giuda e nelle foreste costruí fortezze e torri.
2Chro	27	5	Fece pure guerra al re dei figli di Ammon e li vinse. I figli di Ammon gli diedero quell'anno cento talenti d'argento, diecimila cori di grano e diecimila d'orzo. La stessa quantità gli fu consegnata dai figli di Ammon il secondo e il terzo anno.
2Chro	27	6	Cosí Jotham divenne potente, perché regolò il suo cammino davanti all'Eterno, il suo DIO.
2Chro	27	7	Il resto delle gesta di Jotham, tutte le sue guerre e le sue imprese, ecco, sono scritte nel libro dei re d'Israele e di Giuda.
2Chro	27	8	Egli aveva venticinque anni quando iniziò a regnare, e regnò sedici anni a Gerusalemme.
2Chro	27	9	Poi Jotham si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide. Al suo posto regnò suo figlio Achaz.
------------------------2 Cronache, capitolo 28
2Chro	28	1	Achaz aveva vent'anni quando iniziò a regnare, e regnò sedici anni a Gerusalemme. Egli non fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno, come aveva fatto Davide suo padre;
2Chro	28	2	ma seguí le vie dei re d'Israele e fece perfino immagini di metallo fuso per i Baal.
2Chro	28	3	Egli bruciò incenso nella valle del Figlio di Hinnom e bruciò nel fuoco i suoi figli, seguendo le abominazioni delle nazioni che l'Eterno aveva scacciato davanti ai figli d'Israele;
2Chro	28	4	inoltre faceva sacrifici e bruciava incenso sugli alti luoghi, sulle colline e sotto ogni albero verdeggiante.
2Chro	28	5	Perciò l'Eterno, il suo DIO lo diede nelle mani del re di Siria; essi lo sconfissero e gli presero un gran numero di prigionieri che condussero a Damasco. Fu pure dato nelle mani del re d'Israele che gli inflisse una grande sconfitta.
2Chro	28	6	Infatti Pekah, figlio di Remaliah, in un giorno uccise centoventimila uomini in Giuda, tutti uomini valorosi, perché avevano abbandonato l'Eterno, il DIO dei loro padri.
2Chro	28	7	Zikri un prode di Efraim, uccise Maaseiah, figlio del re, Azrikam prefetto del palazzo ed Elkanah che veniva al secondo posto, dopo il re.
2Chro	28	8	I figli d'Israele condussero prigionieri, tra i loro fratelli, duecentomila donne, figli e figlie, tolsero pure loro un gran bottino, che portarono a Samaria.
2Chro	28	9	Ma là c'era un profeta dell'Eterno, di nome Obed. Egli uscí incontro all'esercito che tornava a Samaria e disse loro: Ecco, poiché l'Eterno, il DIO dei vostri padri, era adirato contro Giuda, li ha dati nelle vostre mani ma voi li avete uccisi con furore, che è giunto fino al cielo.
2Chro	28	10	E ora intendete soggiogare, come vostri schiavi e schiave, i figli e le figlie di Giuda e di Gerusalemme. Ma non siete in realtà voi stessi colpevoli davanti all'Eterno il vostro DIO?
2Chro	28	11	Ascoltatemi dunque e rimandate i prigionieri che avete catturato tra i vostri fratelli perché altrimenti l'ardente ira dell'Eterno cadrà su di voi.
2Chro	28	12	Allora alcuni dei capi dei figli di Efraim, Azariah figlio di Johanan, Berekiah figlio di Mescillemoth, Ezechia figlio di Shallum e Amasa figlio di Hadlai si levarono contro quelli che tornavano dalla guerra,
2Chro	28	13	e dissero loro: Voi non porterete qui i prigionieri, perché su di noi pesa già una colpa contro l'Eterno; ciò che intendete fare accrescerà i nostri peccati e la nostra colpa, perché la nostra colpa è già grande e un'ira ardente incombe su Israele.
2Chro	28	14	Allora i soldati abbandonarono i prigionieri e il bottino davanti ai capi e a tutta l'assemblea.
2Chro	28	15	Quindi alcuni uomini designati per nome si levarono e presero i prigionieri, e con il vestiario del bottino rivestirono tutti quelli di loro che erano nudi; provvidero loro vesti e sandali, diedero loro da mangiare e da bere e li unsero; poi trasportarono tutti i deboli su degli asini e li condussero a Gerico, la città delle palme, presso i loro fratelli, quindi tornarono a Samaria.
2Chro	28	16	In quel tempo il re Achaz andò a chiedere aiuto al re di Assiria.
2Chro	28	17	Gli Edomiti erano venuti di nuovo, avevano sconfitto Giuda e avevano condotto dei prigionieri.
2Chro	28	18	I Filistei avevano anche invaso le città della pianura e del Neghev di Giuda e avevano preso Beth-Scemesh Ajalon Ghederoth. Soko con i suoi villaggi. Timnah con i suoi villaggi. Ghimzo con i suoi villaggi, e vi si erano stabiliti.
2Chro	28	19	L'Eterno infatti aveva umiliato Giuda a motivo di Achaz, re di Israele, perché aveva fomentato il decadimento morale in Giuda e aveva gravemente peccato contro l'Eterno.
2Chro	28	20	Cosí Tilgath-Pilneser, re d'Assiria venne contro di lui e lo oppresse anziché aiutarlo,
2Chro	28	21	anche se Achaz aveva preso una parte dei tesori dalla casa dell'Eterno, dal palazzo del re e dei capi, e aveva dato tutto al re di Assiria; ciò nonostante non gli era giovato nulla.
2Chro	28	22	Anche quando era oppresso, questo re Achaz peccò ancor di piú contro l'Eterno.
2Chro	28	23	Offrí sacrifici agli dèi di Damasco, che lo avevano sconfitto, dicendo: Poiché gli dèi dei re di Siria aiutano quelli, io offrirò loro sacrifici perché aiutino anche me. Ma furono proprio loro a provocare la sua rovina e quella di tutto Israele.
2Chro	28	24	Achaz radunò gli utensili della casa di DIO, fece a pezzi gli utensili della casa di DIO, chiuse le porte della casa dell'Eterno, si fece degli altari in ogni angolo di Gerusalemme,
2Chro	28	25	e in ogni città di Giuda stabilí alti luoghi per bruciare incenso ad altri dèi provocando cosí ad ira l'Eterno, il DIO dei suoi padri.
2Chro	28	26	Il resto delle sue gesta e di tutti i suoi modi di agire, dai primi agli ultimi, ecco, sono scritti nel libro dei re di Giuda e d'Israele.
2Chro	28	27	Poi Achaz si addormentò con i suoi padri, e lo seppellirono in città, a Gerusalemme, ma non lo vollero mettere nei sepolcri dei re d'Israele. Al suo posto regnò suo figlio Ezechia.
------------------------2 Cronache, capitolo 29
2Chro	29	1	Ezechia aveva venticinque anni quando iniziò a regnare, e regnò ventinove anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abijah, figlia di Zaccaria.
2Chro	29	2	Egli fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno, in tutto come aveva fatto Davide, suo padre.
2Chro	29	3	Nel primo anno del suo regno, nel primo mese, egli aperse le porte della casa dell'Eterno e le restaurò.
2Chro	29	4	Poi fece venire i sacerdoti e i Leviti e li radunò nella piazza orientale
2Chro	29	5	e disse loro: Ascoltatemi, o Leviti! Ora santificatevi e santificate la casa dell'Eterno, il DIO dei vostri padri, e portate fuori dal santuario ogni cosa immonda.
2Chro	29	6	Poiché i nostri padri hanno peccato e hanno fatto ciò che è male agli occhi dell'Eterno, il nostro DIO e l'hanno abbandonato, distogliendo le loro facce dalla dimora dell'Eterno e voltandogli le spalle.
2Chro	29	7	Essi hanno persino chiuso le porte del portico, hanno spento le lampade e non hanno piú bruciato incenso né offerto olocausti nel santuario al DIO d'Israele.
2Chro	29	8	Perciò l'ira dell'Eterno si è riversata su Giuda e Gerusalemme, ed egli li ha abbandonati ai guai, alla desolazione e allo scherno, come potete vedere con i vostri occhi.
2Chro	29	9	Ed ecco, a causa di questo, i nostri padri sono caduti di spada, e i nostri figli, le nostre figlie e le nostre mogli, sono in cattività.
2Chro	29	10	Ora io ho in cuore di fare un patto con l'Eterno, il DIO d'Israele, affinché l'ardore della sua ira si allontani da noi.
2Chro	29	11	Figli miei, non siate ora negligenti, perché l'Eterno ha scelto voi per stare davanti a lui per servirlo, per essere suoi ministri e per offrirgli incenso.
2Chro	29	12	Allora i Leviti si levarono: Mahath figlio di Amasai, Joel figlio di Azariah, dei figli di Kehath. Dei figli di Merari, Kish figlio di Abdi e Azariah figlio di Jehallelel. Dei Ghershoniti, Joah figlio di Zimmah e Eden figlio di Joah.
2Chro	29	13	Dei figli di Elitsafan, Scimri e Jeiel. Dei figli di Asaf, Zaccaria e Mattaniah.
2Chro	29	14	Dei figli di Heman, Jehiel e Scimei. Dei figli di Jeduthun, Scemaiah e Uzziel.
2Chro	29	15	Essi radunarono i loro fratelli e si santificarono; quindi entrarono a purificare la casa dell'Eterno, secondo l'ordine del re, conformemente alle parole dell'Eterno.
2Chro	29	16	Cosí i sacerdoti entrarono nell'interno della casa dell'Eterno per purificarla e portarono fuori, nel cortile della casa dell'Eterno, tutte le cose immonde che trovarono nel tempio dell'Eterno; i Leviti le presero per portarle fuori al torrente Kidron.
2Chro	29	17	Cominciarono a santificarsi il primo giorno del primo mese; nel giorno ottavo del mese entrarono nel portico dell'Eterno; in otto giorni purificarono la casa dell'Eterno e terminarono il sedicesimo giorno del primo mese.
2Chro	29	18	Quindi entrarono nel palazzo del re Ezechia e gli dissero: Abbiamo purificato tutta la casa dell'Eterno, l'altare, degli olocausti con tutti i suoi utensili e la tavola dei pani della presentazione con tutti i suoi utensili.
2Chro	29	19	Inoltre abbiamo rimesso a posto e purificato tutti gli utensili che il re Achaz nel suo peccato aveva gettato via durante il suo regno; ed ecco, ora sono davanti all'altare dell'Eterno.
2Chro	29	20	Allora il re Ezechia si alzò presto, radunò i capi della città e salí alla casa dell'Eterno.
2Chro	29	21	Essi portarono sette torelli, sette montoni, sette agnelli e sette capri, come sacrificio per il peccato per il regno, per il santuario e per Giuda. Quindi il re ordinò ai sacerdoti, figli di Aaronne, di offrirli sull'altare dell'Eterno.
2Chro	29	22	Cosí scannarono i tori, e i sacerdoti ne raccolsero il sangue e lo spruzzarono sull'altare; allo stesso modo scannarono i montoni e ne spruzzarono il sangue sull'altare, poi scannarono gli agnelli e ne spruzzarono il sangue sull'altare.
2Chro	29	23	Quindi presentarono al re e all'assemblea i capri del sacrificio per il peccato, ed essi posarono su di loro le mani.
2Chro	29	24	I sacerdoti li scannarono e ne offrirono il sangue sull'altare come sacrificio per il peccato, in espiazione, per tutto Israele, perché il re aveva ordinato di offrire l'olocausto e il sacrificio per il peccato, per tutto Israele.
2Chro	29	25	Il re stabilí inoltre i Leviti, nella casa dell'Eterno con cembali, con arpe e con cetre, secondo l'ordine di Davide, di Gad, il veggente del re, e del profeta Nathan, perché l'ordine era dato dall'Eterno per mezzo dei suoi profeti.
2Chro	29	26	Cosí i Leviti presero posto con gli strumenti di Davide, e i sacerdoti con le trombe.
2Chro	29	27	Allora Ezechia ordinò di offrire l'olocausto sull'altare; e nel momento in cui iniziò l'olocausto, ebbe pure inizio il canto dell'Eterno assieme alle trombe e l'accompagnamento degli strumenti di Davide, re d'Israele.
2Chro	29	28	Allora tutta l'assemblea si prostrò, mentre i cantori cantavano e i trombettieri suonavano; tutto questo continuò fino alla fine dell'olocausto.
2Chro	29	29	Terminato l'olocausto, il re e tutti quelli che erano con lui s'inchinarono e adorarono.
2Chro	29	30	Poi il re Ezechia e i capi ordinarono ai Leviti di lodare l'Eterno con le parole di Davide e del veggente Asaf; essi lo lodarono con gioia, quindi s'inchinarono e adorarono.
2Chro	29	31	Allora Ezechia prese la parola e disse: Ora che vi siete consacrati all'Eterno, avvicinatevi e portate sacrifici e offerte di ringraziamento nella casa dell'Eterno. Cosí l'assemblea portò sacrifici e offerte di ringraziamento; e tutti quelli di cuore volenteroso portarono olocausti.
2Chro	29	32	Il numero degli olocausti portati dall'assemblea fu di settanta tori, cento montoni e duecento agnelli; tutti questi erano in olocausto all'Eterno.
2Chro	29	33	Gli animali consacrati, furono seicento buoi e tremila pecore.
2Chro	29	34	Ma i sacerdoti erano troppo pochi e non potevano scuoiare tutti gli olocausti, perciò i loro fratelli, i Leviti, li aiutarono finché il lavoro non fu terminato e finché gli altri sacerdoti non si furono santificati, perché i Leviti avevano maggior rettitudine di cuore nel santificarsi dei sacerdoti.
2Chro	29	35	Ci fu anche un gran numero di olocausti assieme al grasso dei sacrifici di ringraziamento e alle libazioni degli olocausti. Cosí fu ristabilito il servizio della casa dell'Eterno.
2Chro	29	36	Ezechia e tutto il popolo si rallegrarono che DIO avesse preparato il popolo; la cosa infatti era avvenuta in fretta.
------------------------2 Cronache, capitolo 30
2Chro	30	1	Poi Ezechia inviò messaggeri a tutto Israele e a Giuda e scrisse pure lettere a Efraim e a Manasse, perché venissero alla casa dell'Eterno a Gerusalemme, per celebrare la Pasqua in onore dell'Eterno, il DIO d'Israele.
2Chro	30	2	Il re, i suoi capi e tutta l'assemblea in Gerusalemme decisero di celebrare la Pasqua nel secondo mese;
2Chro	30	3	infatti non avevano potuto celebrarla nel tempo stabilito, perché i sacerdoti non si erano santificati in numero sufficiente e il popolo non si era radunato in Gerusalemme.
2Chro	30	4	La cosa piacque al re e a tutta l'assemblea.
2Chro	30	5	Stabilirono cosí di proclamare un bando in tutto Israele, da Beer-Sceba fino a Dan, perché venissero a Gerusalemme a celebrare la Pasqua in onore dell'Eterno, il DIO d'Israele, poiché da molti anni non l'avevano celebrata nel modo prescritto.
2Chro	30	6	I corrieri andarono dunque in tutto Israele e Giuda con le lettere da parte del re e dei suoi capi, proclamando secondo l'ordine del re: Figli d'Israele, tornate all'Eterno, il DIO di Abrahamo, d'Isacco e d'Israele, affinché egli ritorni al residuo di voi che è scampato dalle mani dei re di Assiria.
2Chro	30	7	Non siate come i vostri padri e come i vostri fratelli, che hanno peccato contro l'Eterno, il DIO dei loro padri, che perciò li ha abbandonati in preda alla desolazione, come voi vedete.
2Chro	30	8	Ora non indurite la vostra cervice come i vostri padri, ma date la mano all'Eterno, venite al suo santuario che egli ha santificato per sempre e servite l'Eterno, il vostro DIO, affinché l'ardore della sua ira si allontani da voi.
2Chro	30	9	Poiché, se tornate all'Eterno, i vostri fratelli e i vostri figli saranno trattati con compassione da quelli che li hanno deportati e ritorneranno in questo paese, perché l'Eterno, il vostro DIO, è clemente e misericordioso e non ritirerà la sua faccia da voi, se ritornerete a lui.
2Chro	30	10	I corrieri passarono quindi di città in città nel paese di Efraim e Manasse fino a Zabulon; ma la gente li derideva e si faceva beffe di loro.
2Chro	30	11	Tuttavia alcuni uomini di Ascer, di Manasse e di Zabulon si umiliarono e vennero a Gerusalemme.
2Chro	30	12	Ma in Giuda la mano di DIO operò dando loro uno stesso cuore per eseguire l'ordine del re e dei capi, secondo la parola dell'Eterno.
2Chro	30	13	Una grande folla si riuní a Gerusalemme per celebrare la festa degli Azzimi nel secondo mese; era un'assemblea enorme.
2Chro	30	14	Si levarono ed eliminarono gli altari che erano in Gerusalemme; eliminarono pure tutti gli altari per l'incenso e li gettarono nel torrente Kidron.
2Chro	30	15	Poi immolarono la Pasqua, il quattordicesimo giorno del secondo mese. I sacerdoti e i Leviti, pieni di vergogna, si santificarono e offrirono olocausti nella casa dell'Eterno.
2Chro	30	16	Essi occuparono il proprio posto secondo le norme loro imposte dalla legge di Mosè, uomo di DIO. I sacerdoti spruzzavano il sangue, che ricevevano dalle mani dei Leviti.
2Chro	30	17	Poiché molti nell'assemblea non si erano santificati, i Leviti avevano l'incarico di immolare gli agnelli della Pasqua per tutti quelli che non erano puri, per consacrarli all'Eterno.
2Chro	30	18	Infatti una gran parte del popolo, molti di Efraim, di Manasse, di Issacar e di Zabulon non si erano purificati, e mangiarono ugualmente la Pasqua, facendo diversamente di come era scritto. Ma Ezechia pregò per loro, dicendo: L'Eterno, che è buono, perdoni chiunque
2Chro	30	19	ha disposto il proprio cuore a ricercare DIO, l'Eterno, il DIO dei suoi padri, anche senza la purificazione richiesta dal santuario.
2Chro	30	20	E l'Eterno ascoltò Ezechia e guarí il popolo.
2Chro	30	21	Cosí i figli d'Israele, che si trovavano a Gerusalemme, celebrarono la festa degli Azzimi per sette giorni con grande allegrezza, mentre i Leviti e i sacerdoti lodavano ogni giorno l'Eterno, cantando con strumenti sonori all'Eterno.
2Chro	30	22	Ezechia parlò al cuore di tutti i Leviti che mostravano buon intendimento delle cose dell'Eterno. Cosí essi mangiarono per i sette giorni stabiliti dalla festa, offrendo sacrifici di ringraziamento e lodando l'Eterno, il DIO dei loro padri.
2Chro	30	23	Quindi tutta l'assemblea decise di celebrare la festa per altri sette giorni; cosí la celebrarono per altri sette giorni con gioia.
2Chro	30	24	Infatti Ezechia, re di Giuda, aveva donato all'assemblea mille torelli e settemila pecore; anche i capi avevano donato all'assemblea mille torelli e diecimila pecore, e un gran numero di sacerdoti si era santificato.
2Chro	30	25	Tutta l'assemblea di Giuda fu in festa, assieme ai sacerdoti, ai Leviti, a tutta l'assemblea di quelli venuti da Israele e agli stranieri giunti dal paese d'Israele o che risiedevano in Giuda.
2Chro	30	26	Cosí vi fu gran gioia in Gerusalemme. Dal tempo di Salomone figlio di Davide re d'Israele, non c'era stato nulla di simile in Gerusalemme.
2Chro	30	27	Poi i sacerdoti Leviti si levarono e benedissero il popolo, la loro voce fu udita e la loro preghiera giunse fino alla santa dimora dell'Eterno nel cielo.
------------------------2 Cronache, capitolo 31
2Chro	31	1	Terminato tutto questo, tutti gli Israeliti presenti partirono per le città di Giuda, per fare a pezzi le colonne sacre abbattere gli Ascerim e demolire gli alti luoghi e gli altari in tutto Giuda e Beniamino, come pure in Efraim e Manasse, fino alla completa distruzione. Poi tutti i figli d'Israele tornarono nelle loro città, ognuno nella sua proprietà.
2Chro	31	2	Ezechia ricostruí le classi dei sacerdoti e dei Leviti, in base alle loro classi, ognuno secondo il suo servizio, i sacerdoti e i Leviti per gli olocausti e i sacrifici di ringraziamento per servire, per ringraziare e per lodare alle porte degli accampamenti dell'Eterno.
2Chro	31	3	Il re stabilí pure la parte dei suoi beni che sarebbe destinata per gli olocausti: gli olocausti del mattino e della sera, gli olocausti dei sabati, dei noviluni e delle feste solenni come sta scritto nella legge dell 'Eterno.
2Chro	31	4	Inoltre ordinò al popolo a quelli che abitavano in Gerusalemme, di dare ai sacerdoti e ai Leviti la parte loro dovuta affinché fossero resi fermi nella legge dell'Eterno.
2Chro	31	5	Appena l'ordine fu diffuso, i figli d'Israele diedero in abbondanza le primizie del grano, del vino, dell'olio, del miele e di tutti i prodotti dei campi; e portarono una decima abbondante di ogni cosa.
2Chro	31	6	I figli d'Israele e di Giuda che abitavano nelle città di Giuda portarono anch'essi la decima dei buoi e delle pecore come pure la decima delle cose sante che erano consacrate all'Eterno il loro DIO, e ne fecero tanti mucchi.
2Chro	31	7	Incominciarono a fare i mucchi nel terzo mese e finirono nel settimo mese.
2Chro	31	8	Quando Ezechia e i capi vennero a vedere i mucchi, benedissero l'Eterno e il suo popolo d'Israele.
2Chro	31	9	Poi Ezechia interrogò i sacerdoti e i Leviti riguardo ai mucchi;
2Chro	31	10	il sommo sacerdote Azariah della casa di Tsadok, gli rispose: Da quando si è cominciato a portare le offerte nella casa dell'Eterno, abbiamo mangiato a sazietà ed è rimasta roba in abbondanza, perché l'Eterno ha benedetto il suo popolo; e questa è la grande quantità rimasta.
2Chro	31	11	Allora Ezechia ordinò loro di preparare delle stanze nella casa dell'Eterno. Essi le prepararono,
2Chro	31	12	e vi portarono fedelmente le offerte, la decima e le cose consacrate. Il Levita Konaniah ne ebbe la sovrintendenza e dopo di lui c'era suo fratello Scimei.
2Chro	31	13	Jehiel, Ahaziah, Nahath, Asahel Jerimoth, Jozabad, Eliel, Ismakiah. Mahath e Benaiah erano sorveglianti agli ordini di Konaniah e di suo fratello Scimei per comando del re Ezechia e di Azariah capo della casa di DIO.
2Chro	31	14	Il Levita Kore figlio di Imnah, guardiano della porta orientale, era preposto alle offerte volontarie fatte a DIO per distribuire le offerte elevate dell'Eterno e le cose santissime.
2Chro	31	15	Ai suoi ordini c'erano Eden Miniamin, Jeshua, Scemaiah, Amariah Scekaniah nelle città dei sacerdoti che dovevano compiere fedelmente la distribuzione ai loro fratelli, grandi e piccoli secondo le loro classi;
2Chro	31	16	ad eccezione dei maschi che erano registrati nelle loro genealogie dall'età di tre anni in su, essi distribuivano a tutti quelli che entravano nella casa dell'Eterno la loro porzione giornaliera per il loro servizio, secondo le loro funzioni e in base alle loro classi.
2Chro	31	17	ai sacerdoti registrati nelle genealogie secondo le case paterne e ai Leviti dall'età di vent'anni in su, secondo le loro mansioni e secondo le loro classi,
2Chro	31	18	e a tutti quelli che erano scritti nella genealogia, e cioè, i loro piccoli, le loro mogli, i loro figli e le loro figlie, come membri dell'intera assemblea; poiché nell'ufficio loro assegnato si consacrarono nella SANTITA'.
2Chro	31	19	Anche per i sacerdoti, figli di Aaronne, che dimoravano in campagna, nelle zone attorno alle loro città, c'erano in ogni città uomini designati per nome per distribuire le porzioni a ogni maschio tra i sacerdoti, e a tutti i Leviti registrati nelle genealogie.
2Chro	31	20	Ezechia fece cosí in tutto Giuda; fece ciò che è buono, retto e vero davanti all'Eterno, il suo DIO.
2Chro	31	21	In ogni lavoro che intraprese per il servizio della casa di DIO, per la legge e per i comandamenti, per cercare il suo DIO, egli lo fece con tutto il suo cuore; per questo egli prosperò.
------------------------2 Cronache, capitolo 32
2Chro	32	1	Dopo queste cose e questi atti di fedeltà di Ezechia, Sennacherib, re di Assiria, venne, entrò in Giuda e cinse d'assedio le città fortificate, con l'intenzione d'impadronirsene.
2Chro	32	2	Quando Ezechia vide che Sennacherib era giunto con il proposito di attaccare Gerusalemme,
2Chro	32	3	decise con i suoi capi e con i suoi uomini valorosi di chiudere le acque delle sorgenti che erano fuori della città; ed essi gli prestarono aiuto.
2Chro	32	4	Cosí si radunò un gran numero di gente e chiusero tutte le sorgenti e il torrente, che scorreva attraverso il paese, dicendo: Perché il re di Assiria dovrebbe venire e trovare acqua in abbondanza?.
2Chro	32	5	Ezechia allora prese coraggio, ricostruí tutte le mura diroccate, vi eresse torri e al di fuori costruí un muro esterno; fortificò pure Millo nella città di Davide e fece fare un gran numero di lance e scudi.
2Chro	32	6	Stabilí dei capi militari sopra il popolo, li riuní presso di sé nella piazza della città e parlò al loro cuore, dicendo:
2Chro	32	7	Siate forti e coraggiosi! Non temete e non sgomentatevi davanti al re di Assiria e davanti alla moltitudine che è insieme a lui, perché con noi c'e uno piú grande che con lui.
2Chro	32	8	Con lui vi è un braccio di carne, ma con noi vi è l'Eterno, il nostro DIO, per soccorrerci e per combattere le nostre battaglie Il popolo fu rassicurato dalle parole di Ezechia, re di Giuda.
2Chro	32	9	Dopo questo Sennacherib, re di Assiria, mentre si trovava di fronte a Lakish con tutte le sue forze, mandò i suoi servi a Gerusalemme per dire a Ezechia, re di Giuda, e a tutti quei di Giuda che si trovavano a Gerusalemme:
2Chro	32	10	Cosí parla Sennacherib, re degli Assiri: In che cosa confidate per rimanere assediati in Gerusalemme?
2Chro	32	11	Non sta Ezechia ingannandovi per farvi morire di fame e di sete, dicendo: L'Eterno, il nostro DIO, ci libererà dalle mani del re di Assiria?
2Chro	32	12	Non ha forse lo stesso Ezechia rimosso i suoi alti luoghi e i suoi altari, dicendo a Giuda e a Gerusalemme: Voi adorerete davanti a un solo altare e su di esso offrirete incenso?
2Chro	32	13	Non sapete ciò che io e i miei padri abbiamo fatto a tutti i popoli degli altri paesi? Gli dèi delle nazioni di quei paesi sono stati in qualche modo capaci di liberare i loro paesi dalla mia mano?
2Chro	32	14	Tra tutti gli dèi di queste nazioni che i miei padri hanno votato allo sterminio, chi mai ha potuto liberare il suo popolo dalla mia mano? Come potrà quindi il vostro DIO liberarvi dalla mia mano?
2Chro	32	15	Ora perciò non lasciate che Ezechia vi inganni e vi seduca in questo modo; non prestategli fede! Poiché nessun dio di alcuna nazione o regno ha potuto liberare il suo popolo dalla mia mano o dalla mano dei miei padri, tanto meno il vostro DIO potrà liberarvi dalla mia mano!.
2Chro	32	16	I suoi servi parlarono ancora contro l'Eterno DIO e contro il suo servo Ezechia.
2Chro	32	17	Sennacherib scrisse pure lettere, per insultare l'Eterno, il DIO d'Israele, e per parlare contro di lui, dicendo: Come gli dèi delle nazioni degli altri paesi non hanno liberato i loro popoli dalla mia mano cosí neppure il DIO di Ezechia libererà il suo popolo dalla mia mano.
2Chro	32	18	Essi gridarono ad alta voce in lingua giudaica rivolgendosi al popolo di Gerusalemme, che stava sulle mura, per spaventarlo e atterrirlo, e cosí impadronirsi della città.
2Chro	32	19	Essi parlarono contro il DIO di Gerusalemme come contro gli dèi dei popoli della terra, che sono opera di mano d'uomo.
2Chro	32	20	Ma il re Ezechia e il profeta Isaia, figlio di Amots, pregarono a questo proposito e gridarono al cielo.
2Chro	32	21	Allora l'Eterno mandò un angelo, che sterminò tutti gli uomini forti e valorosi, i principi e i capi nell'accampamento del re di Assiria. Questi tornò al suo paese coperto di vergogna; entrò quindi nel tempio del suo dio, dove i suoi stessi figli lo uccisero di spada.
2Chro	32	22	Cosí l'Eterno salvò Ezechia e gli abitanti di Gerusalemme dalla mano di Sennacherib, re di Assiria, e dalla mano di tutti gli altri e li protesse tutt'intorno.
2Chro	32	23	Molti portarono offerte all'Eterno a Gerusalemme e oggetti preziosi a Ezechia, re di Giuda, che da allora fu magnificato agli occhi di tutte le nazioni.
2Chro	32	24	In quei giorni Ezechia si ammalò mortalmente Egli pregò l'Eterno, che gli parlò e gli diede un segno.
2Chro	32	25	Ma Ezechia non corrispose al beneficio a lui fatto, perché il suo cuore si era inorgoglito, perciò su di lui, su Giuda e su Gerusalemme si riversò l'ira dell'Eterno.
2Chro	32	26	Poi Ezechia si umiliò dell'orgoglio del suo cuore, lui e gli abitanti di Gerusalemme; perciò l'ira dell'Eterno non venne sopra di loro durante la vita di Ezechia.
2Chro	32	27	Ezechia ebbe immense ricchezze e onore. Egli si fece depositi per argento, oro, pietre preziose, aromi, scudi, e per ogni genere di oggetti preziosi,
2Chro	32	28	magazzini per i prodotti di grano, vino e olio, stalle per ogni genere di bestiame e ovili per le pecore.
2Chro	32	29	Inoltre si costruí città ed ebbe un gran numero di greggi e mandrie, perché DIO gli aveva dato grandissime ricchezze.
2Chro	32	30	Fu Ezechia stesso a chiudere la sorgente superiore delle acque di Ghihon e a incanalarle in basso al lato occidentale della città di Davide. Ezechia riuscí in tutte le sue imprese.
2Chro	32	31	Ma quando i capi di Babilonia gli inviarono messaggeri per informarsi del prodigio che era avvenuto nel paese, DIO lo abbandonò per metterlo alla prova e conoscere tutto ciò che era nel suo cuore.
2Chro	32	32	Il resto delle gesta di Ezechia e le sue opere di bene sono scritte nella visione del profeta Isaia, figlio di Amots, e nel libro dei re di Giuda e d'Israele.
2Chro	32	33	Poi Ezechia si addormentò con i suoi padri e fu sepolto sulla salita dei sepolcri dei figli di Davide; alla sua morte tutto Giuda e gli abitanti di Gerusalemme gli resero onore. Al suo posto regnò suo figlio Manasse.
------------------------2 Cronache, capitolo 33
2Chro	33	1	Manasse aveva dodici anni quando iniziò a regnare, e regnò cinquantacinque anni a Gerusalemme.
2Chro	33	2	Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, seguendo le abominazioni delle nazioni che l'Eterno aveva scacciato davanti ai figli d'Israele.
2Chro	33	3	Egli riedificò gli alti luoghi che Ezechia, suo padre, aveva demolito, eresse altari ai Baal, fece gli Ascerim, e si prostrò davanti a tutto l'esercito del cielo e lo serví.
2Chro	33	4	Eresse pure altari nella casa dell'Eterno, della quale l'Eterno aveva detto: Il mio nome rimarrà in Gerusalemme per sempre.
2Chro	33	5	Costruí altari a tutto l'esercito del cielo nei due cortili della casa dell'Eterno.
2Chro	33	6	Fece anche passare i suoi figli attraverso il fuoco nella valle del figlio di Hinnom; praticò la magia, la divinazione e la stregoneria, e consultò i medium e i maghi. Si diede interamente a fare ciò che è male agli occhi dell'Eterno, provocandolo ad ira.
2Chro	33	7	Mise addirittura un'immagine scolpita, l'idolo che aveva fatto, nella casa di DIO, della quale DIO aveva detto a Davide e a Salomone, suo figlio: In questa casa e a Gerusalemme, che ho scelta fra tutte le tribú d'Israele, porró il mio nome per sempre;
2Chro	33	8	e non farò piú errare il piede d'Israele lontano dal paese che ho assegnato ai vostri padri, purché essi abbiano cura di mettere in pratica tutto ciò che ho loro comandato, secondo tutta la legge, gli statuti e i decreti dati per mezzo di Mosè.
2Chro	33	9	Ma Manasse fece sviare Giuda e gli abitanti di Gerusalemme inducendoli a fare peggio delle nazioni che l'Eterno aveva distrutto davanti ai figli d'Israele.
2Chro	33	10	L'Eterno parlò a Manasse e al suo popolo, ma essi non prestarono attenzione.
2Chro	33	11	Allora l'Eterno fece venire contro di loro i capi dell'esercito del re di Assiria che presero Manasse con uncini al naso, lo legarono con catene di bronzo e lo condussero a Babilonia.
2Chro	33	12	Quando si trovò nell'avversità, egli implorò l'Eterno, il suo DIO, e si umiliò profondamente davanti al DIO dei suoi padri.
2Chro	33	13	Quindi lo pregò e lo supplicò e DIO ascoltò la sua supplica e lo ricondusse a Gerusalemme nel suo regno. Allora Manasse riconobbe che l'Eterno è DIO.
2Chro	33	14	Dopo questo, Manasse costruí un muro fuori della città di Davide, a ovest di Ghihon nella valle, fino alla porta dei pesci, che girava attorno a Ofel, e lo fece molto alto. Poi in tutte le città fortificate di Giuda pose capi militari.
2Chro	33	15	Inoltre rimosse dalla casa dell'Eterno gli dèi stranieri e l'idolo, insieme a tutti gli altari che aveva costruito sul monte della casa dell'Eterno e a Gerusalemme, e li gettò fuori della città.
2Chro	33	16	Poi restaurò l'altare, dell'Eterno e su di esso offrí sacrifici di ringraziamento e di lode, e comandò a Giuda di servire l'Eterno, il DIO d'Israele.
2Chro	33	17	Tuttavia il popolo continuava a offrire sacrifici sugli alti luoghi, ma solamente all'Eterno, il suo DIO.
2Chro	33	18	Il resto delle gesta di Manasse, la preghiera che rivolse al suo DIO e le parole dei veggenti che gli parlarono in nome dell'Eterno, il DIO d'Israele, sono scritte nel libro dei re d'Israele.
2Chro	33	19	Invece la sua preghiera e come DIO gli diede ascolto, tutti i suoi peccati e tutte le sue infedeltà, i luoghi dove costruí gli alti luoghi e vi eresse gli Ascerim, e le immagini scolpite, prima di essere umiliato, ecco, sono scritti nel libro di Hozai.
2Chro	33	20	Poi Manasse si addormentò con i suoi padri e fu sepolto in casa sua. Al suo posto regnò suo figlio Amon.
2Chro	33	21	Amon aveva ventidue anni quando iniziò a regnare, e regnò due anni a Gerusalemme.
2Chro	33	22	Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, come aveva fatto Manasse suo padre; Amon infatti offriva sacrifici a tutte le immagini scolpite fatte da Manasse, suo padre, e le serviva.
2Chro	33	23	Egli non si umiliò davanti all'Eterno, come si era umiliato Manasse, suo padre; anzi Amon peccò sempre di piú.
2Chro	33	24	Poi i suoi servi ordirono una congiura contro di lui e lo uccisero in casa sua.
2Chro	33	25	Ma il popolo del paese mise a morte tutti quelli che avevano congiurato contro il re Amon; quindi il popolo del paese fece re al suo posto Giosia, suo figlio.
------------------------2 Cronache, capitolo 34
2Chro	34	1	Giosia aveva otto anni quando iniziò a regnare, e regnò trentun anni a Gerusalemme.
2Chro	34	2	Egli fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno e seguí le vie di Davide, suo padre, senza deviare né a destra né a sinistra.
2Chro	34	3	Nell'ottavo anno del suo regno, quando era ancora un ragazzo, cominciò a cercare il DIO di Davide, suo padre, e nel dodicesimo anno cominciò a purificare Giuda e Gerusalemme dagli alti luoghi, dagli Ascerim, dalle immagini scolpite e dalle immagini di metallo fuso.
2Chro	34	4	Davanti a lui furono demoliti gli altari dei Baal, inoltre abbattè gli altari d'incenso che vi erano sopra, e frantumò gli Ascerim, le immagini scolpite e le immagini di metallo fuso e le ridusse in polvere, che sparse sui sepolcri di coloro che avevano offerto loro sacrifici.
2Chro	34	5	Poi bruciò le ossa dei sacerdoti sui loro altari, e cosí purificò Giuda e Gerusalemme.
2Chro	34	6	Lo stesso fece nelle città di Manasse, di Efraim e di Simeone fino a Neftali, con le loro scuri, tutt'intorno.
2Chro	34	7	Cosí egli demolí gli altari e gli Ascerim, ridusse in polvere le immagini scolpite e abbattè tutti gli altari d'incenso in tutto il paese d'Israele, poi tornò a Gerusalemme.
2Chro	34	8	Nell'anno diciottesimo del suo regno dopo aver purificato il paese e il tempio, mandò Shafan figlio di Atsaliah, Maaseiah governatore della città e Joah figlio di Joahaz, l'archivista, per restaurare la casa dell'Eterno, il suo DIO.
2Chro	34	9	Essi si recarono dal sommo sacerdote Hilkiah e consegnarono il denaro che era stato portato nella casa di DIO, che i Leviti, portinai avevano raccolto da Manasse, da Efraim, da tutto il resto d'Israele, da tutto Giuda e Beniamino e dagli abitanti di Gerusalemme.
2Chro	34	10	Quindi lo consegnarono nelle mani dei lavoratori incaricati della sorveglianza della casa dell'Eterno, i quali lo diedero agli operai che lavoravano nella casa dell'Eterno per riparare e restaurare il tempio.
2Chro	34	11	Lo consegnarono ai falegnami e ai costruttori per acquistare pietre squadrate e legname per le armature e le travature delle case che i re di Giuda avevano distrutto.
2Chro	34	12	Quegli uomini facevano il lavoro con fedeltà. I sorveglianti loro preposti erano Jahath e Obadiah, Leviti dei figli di Merari, e Zaccaria e Meshullam dei figli di Kehath, e tutti quelli dei Leviti che erano esperti in strumenti musicali.
2Chro	34	13	Questi sorvegliavano pure i portatori di pesi e dirigevano tutti quelli che eseguivano lavori di qualsiasi genere; inoltre alcuni Leviti erano scribi, ispettori e portinai.
2Chro	34	14	Mentre si prelevava il denaro che era stato portato nella casa dell'Eterno, il sacerdote Hilkiah trovò il libro della Legge dell'Eterno, data per mezzo di Mosè.
2Chro	34	15	Hilkiah prese allora la parola e disse al segretario Shafan: Ho trovato nella casa dell'Eterno il libro della legge. Quindi Hilkiah diede il libro a Shafan.
2Chro	34	16	Shafan portò il libro al re, a cui per di piú riferí e disse: I tuoi servi stanno facendo tutto ciò che è stato loro ordinato.
2Chro	34	17	Essi hanno raccolto il denaro trovato nella casa dell'Eterno e l'hanno consegnato nelle mani dei sorveglianti e degli operai.
2Chro	34	18	Shafan, il segretario, disse ancora al re: Il sacerdote Hilkiah mi ha dato un libro. Quindi Shafan lo lesse in presenza del re.
2Chro	34	19	Or avvenne che, quando il re udí le parole della legge, si stracciò le vesti.
2Chro	34	20	Poi il re diede quest'ordine a Hilkiah, ad Ahikam figlio di Shafan, ad Abdon figlio di Mikah, a Shafan il segretario e ad Asaiah servo del re, dicendo:
2Chro	34	21	Andate a consultare l'Eterno per me e per quelli che sono rimasti in Israele e in Giuda, circa le parole del libro, che è stato trovato; grande infatti è l'ira dell'Eterno che si è riversata su di noi, perché i nostri padri non hanno osservato la parola dell'Eterno, agendo interamente secondo quanto è scritto in questo libro.
2Chro	34	22	Cosí Hilkiah e quelli che il re aveva designato andarono dalla profetessa Huldah, moglie di Shallum, figlio di Tokhath, figlio di Hasrah, il guardarobiere; (essa abitava a Gerusalemme nel secondo quartiere), e le parlarono in merito a ciò.
2Chro	34	23	Ella rispose loro: Cosí dice l'Eterno, il DIO d'Israele: Riferite a colui che vi ha mandati da me:
2Chro	34	24	Così dice l'Eterno: Ecco, io farò venire una sciagura su questo luogo e sui suoi abitanti, tutte le maledizioni che sono scritte nel libro, che hanno letto davanti al re di Giuda.
2Chro	34	25	Poiché mi hanno abbandonato e hanno offerto incenso ad altri dèi per provocarmi ad ira con tutte le opere delle loro mani, la mia ira si riverserà su questo luogo e non si estinguerà".
2Chro	34	26	Invece al re di Giuda che vi ha mandati a consultare l'Eterno, riferite questo: Cosí dice l'Eterno, il DIO d'Israele, circa le parole che hai udito:
2Chro	34	27	Poiché il tuo cuore si è intenerito, poiché ti sei umiliato davanti a DIO, udendo le sue parole contro questo luogo e contro i suoi abitanti, ti sei umiliato davanti a me, ti sei stracciato le vesti e hai pianto davanti a me, anch'io ti ho ascoltato," dice l'Eterno.
2Chro	34	28	"Ecco, io ti riunirò ai tuoi padri, e sarai deposto in pace nel tuo sepolcro; i tuoi occhi non vedranno tutto il male che io farò venire su questo luogo e sui suoi abitanti". Quelli riferirono il messaggio al re.
2Chro	34	29	Allora il re mandò a far radunare presso di sé tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme.
2Chro	34	30	Il re salí quindi alla casa dell'Eterno con tutti gli uomini di Giuda, tutti gli abitanti di Gerusalemme, i sacerdoti, i Leviti, e tutto il popolo, dal piú piccolo al piú grande, e lesse alla loro presenza tutte le parole del libro del patto, che era stato trovato nella casa dell'Eterno.
2Chro	34	31	Poi il re, stando in piedi sul palco fece un patto davanti all'Eterno, impegnandosi a seguire l'Eterno e a osservare i suoi comandamenti, i suoi precetti e i suoi statuti con tutto il cuore e con tutta l'anima, per mettere in pratica le parole del patto scritte in quel libro.
2Chro	34	32	E vi fece aderire tutti quelli che si trovavano a Gerusalemme e in Beniamino; gli abitanti di Gerusalemme agirono in conformità al patto di DIO, il DIO dei loro padri.
2Chro	34	33	Cosí Giosia fece sparire tutte le abominazioni da tutti i paesi che appartenevano ai figli d'Israele e costrinse tutti quelli che si trovavano in Israele a servire l'Eterno, il loro DIO. Durante tutta la sua vita essi non smisero di seguire l'Eterno, il DIO dei loro padri.
------------------------2 Cronache, capitolo 35
2Chro	35	1	Giosia celebrò in Gerusalemme la Pasqua in onore dell'Eterno; si immolò la Pasqua il quattordicesimo giorno del primo mese,
2Chro	35	2	Egli stabilí i sacerdoti nelle loro mansioni e li incoraggiò nel servizio della casa dell'Eterno.
2Chro	35	3	Disse quindi ai Leviti che ammaestravano tutto Israele e che si erano consacrati all'Eterno: Collocate l'arca santa nel tempio, costruito da Salomone, figlio di Davide, re d'Israele; essa non sarà piú un peso per le vostre spalle. Ora servite l'Eterno, il vostro DIO, e il suo popolo d'Israele.
2Chro	35	4	Disponetevi secondo le vostre case paterne, secondo le vostre classi, in base alle istruzioni scritte di Davide, re d'Israele, e di Salomone, suo figlio:
2Chro	35	5	state nel santuario secondo le divisioni delle case paterne dei vostri fratelli, figli del popolo, e la parte della casa paterna dei Leviti.
2Chro	35	6	Immolate la Pasqua, santificatevi e mettetevi a disposizione dei vostri fratelli, seguendo la parola dell'Eterno trasmessa per mezzo di Mosè.
2Chro	35	7	Poi Giosia diede alla gente del popolo, a tutti quelli che erano presenti, del bestiame minuto, agnelli e capretti in numero di trentamila, tutti per la Pasqua, e anche tremila buoi; questo proveniva dai beni del re.
2Chro	35	8	Anche i suoi principi fecero un dono spontaneo al popolo, ai sacerdoti e ai Leviti. Hilkiah, Zaccaria e Jehiel, conduttori della casa di DIO, diedero ai sacerdoti per i sacrifici della Pasqua, duemilaseicento agnelli e capretti e trecento buoi.
2Chro	35	9	Inoltre Konaniah, assieme ai suoi fratelli Scemaiah e Nethaneel, e Hashabiah, Jeiel e Jozabad, capi dei Leviti diedero ai Leviti per i sacrifici della Pasqua cinquemila agnelli e capretti e cinquecento buoi.
2Chro	35	10	Come il servizio fu pronto, i sacerdoti si misero al loro posto, e i Leviti secondo le loro classi, in base al comando del re.
2Chro	35	11	Quindi immolarono la Pasqua, i sacerdoti spruzzavano il sangue con le loro mani, mentre i Leviti scuoiavano gli animali.
2Chro	35	12	Cosí misero da parte gli olocausti per distribuirli ai figli del popolo, secondo le divisioni delle case paterne, perché li offrissero all'Eterno, come sta scritto nel libro di Mosè. Lo stesso fecero per i buoi.
2Chro	35	13	Poi arrostirono gli agnelli della Pasqua sul fuoco secondo le norme prescritte; ma le altre offerte consacrate le cossero in pentole, in caldaie e in tegami e le distribuirono immediatamente a tutti i figli del popolo.
2Chro	35	14	Poi prepararono porzioni per se stessi e per i sacerdoti, perché i sacerdoti, figli di Aaronne, furono occupati fino a notte nell'offrire gli olocausti e le parti grasse; cosí i Leviti prepararono porzioni per se stessi e per i sacerdoti, figli di Aaronne.
2Chro	35	15	I cantori, figli di Asaf, erano al loro posto, secondo il comando di Davide, di Asaf, di Heman e di Jeduthun, il veggente del re. Ad ogni porta c'erano i portinai; essi non ebbero bisogno di allontanarsi dal loro servizio, perché i Leviti, loro fratelli, preparavano porzioni per loro.
2Chro	35	16	Cosí in quel giorno tutto il servizio dell'Eterno fu preparato per celebrare la Pasqua e per offrire olocausti sull'altare, dell'Eterno, secondo l'ordine del re Giosia.
2Chro	35	17	I figli d'Israele, che erano presenti, celebrarono allora la Pasqua e la festa degli azzimi per sette giorni.
2Chro	35	18	In Israele non era stata celebrata una Pasqua come quella dai giorni del profeta Samuele. Nessuno dei re d'Israele aveva mai celebrato una Pasqua, come quella celebrata da Giosia, con la partecipazione dei sacerdoti, dei Leviti e di tutto Giuda e Israele, presenti assieme agli abitanti di Gerusalemme.
2Chro	35	19	Questa Pasqua fu celebrata nel diciottesimo anno del regno di Giosia.
2Chro	35	20	Dopo tutto questo, quando Giosia ebbe rimesso in ordine il tempio, Neko, re d'Egitto, salí per combattere a Karkemish sull'Eufrate; e Giosia gli mosse contro.
2Chro	35	21	Ma Neko gli mandò messaggeri a dirgli: Che c'è fra me e te, o re di Giuda? Questa volta io non sono venuto contro di te, ma contro una casa con cui mi trovo in guerra; DIO mi ha comandato di affrettarmi; smettila quindi di opporti a DIO che è con me, affinché egli non ti distrugga.
2Chro	35	22	Ma Giosia non volle ritirarsi da lui ma per combattere contro di lui si travestí, e non diede ascolto alle parole di Neko, che venivano dalla bocca di DIO. Cosí venne a dare battaglia nella valle di Meghiddo.
2Chro	35	23	Ma gli arcieri tirarono al re Giosia allora il re disse ai suoi servi: Portatemi via, perché sono gravemente ferito.
2Chro	35	24	I suoi servi perciò lo tolsero dal suo carro, lo misero su un secondo carro che aveva e lo portarono a Gerusalemme. Cosí egli morí e fu sepolto nei sepolcri dei suoi padri. Tutto Giuda e Gerusalemme fecero lutto per Giosia.
2Chro	35	25	Geremia compose un lamento su Giosia, tutti i cantori e le cantanti nei loro lamenti hanno parlato di Giosia fino al giorno d'oggi; e questi sono divenuti un'usanza in Israele; ed ecco, essi sono scritti nei Lamenti.
2Chro	35	26	Il resto delle gesta di Giosia, le sue opere di bene secondo ciò che è scritto nella legge dell'Eterno,
2Chro	35	27	le sue azioni, dalle prime alle ultime, sono scritte nel libro dei re d'Israele e di Giuda.
------------------------2 Cronache, capitolo 36
2Chro	36	1	Allora il popolo del paese prese Jehoahaz, figlio di Giosia, e lo fece re a Gerusalemme al posto di suo padre.
2Chro	36	2	Jehoahaz aveva ventitre anni quando iniziò a regnare, e regnò tre mesi a Gerusalemme.
2Chro	36	3	Il re d'Egitto lo depose a Gerusalemme, e impose al paese una multa di cento talenti d'argento e di un talento d'oro.
2Chro	36	4	Quindi il re d'Egitto fece re su Giuda e Gerusalemme suo fratello Eliakim, a cui cambiò il nome in Jehoiakim. Neko prese invece suo fratello Jehoahaz e lo condusse in Egitto.
2Chro	36	5	Jehoiakim aveva venticinque anni quando iniziò a regnare, e regnò undici anni a Gerusalemme. Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, il suo DIO.
2Chro	36	6	Nebukadnetsar, re di Babilonia, salí contro di lui e lo legò con catene di bronzo per condurlo a Babilonia.
2Chro	36	7	Nebukadnetsar portò pure a Babilonia parte degli oggetti della casa dell'Eterno e li mise nel suo palazzo a Babilonia.
2Chro	36	8	Il resto delle gesta di Jehoiakim, le abominazioni che commise e tutto ciò che fu trovato contro di lui, ecco, sono scritte nel libro dei re d'Israele e di Giuda. Al suo posto regnò suo figlio Jehoiakin.
2Chro	36	9	Jehoiakin aveva otto anni quando iniziò a regnare e regnò tre mesi e dieci giorni a Gerusalemme. Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno.
2Chro	36	10	All'inizio del nuovo anno il re Nebukadnetsar mandò a prenderlo e lo fece condurre a Babilonia con gli oggetti preziosi della casa dell'Eterno, Quindi fece re su Giuda e Gerusalemme Sedekia, fratello di Jehoiakin.
2Chro	36	11	Sedekia aveva ventun anni quando iniziò a regnare, e regnò a Gerusalemme undici anni
2Chro	36	12	Anch'egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, il suo DIO, e non si umiliò davanti al profeta Geremia, che parlava da parte dell'Eterno,
2Chro	36	13	Si ribellò pure contro il re Nebukadnetsar, che lo aveva fatto giurare in nome di DIO; ma egli irrigidí la sua cervice e indurí il suo cuore rifiutandosi di fare ritorno all'Eterno, il DIO d'Israele.
2Chro	36	14	Anche tutti i capi dei sacerdoti e il popolo peccarono sempre di piú seguendo tutte le abominazioni delle nazioni e contaminarono la casa dell'Eterno, che egli aveva santificato a Gerusalemme.
2Chro	36	15	L'Eterno, il DIO dei loro padri, mandò loro, fin dall'inizio e con insistenza, avvertimenti per mezzo dei suoi messaggeri, perché voleva risparmiare il suo popolo e la sua dimora.
2Chro	36	16	Ma essi si beffarono dei messaggeri di DIO, disprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti, finché l'ira dell'Eterno contro il suo popolo raggiunse un punto in cui non c'era piú rimedio.
2Chro	36	17	Allora egli fece salire contro di loro il re dei Caldei, che uccise di spada i loro giovani nella casa del loro santuario, senza avere pietà per il giovane, la vergine, l'anziano, o la persona canuta. L'Eterno li diede tutti nelle sue mani.
2Chro	36	18	Nebukadnetsar portò a Babilonia tutti gli oggetti della casa di DIO, grandi e piccoli, i tesori della casa dell'Eterno e i tesori del re e dei suoi capi.
2Chro	36	19	Poi incendiarono la casa di DIO, demolirono le mura di Gerusalemme, diedero alle fiamme tutti i suoi palazzi e ne distrussero tutti gli oggetti di valore.
2Chro	36	20	Inoltre Nebukadnetsar, deportò a Babilonia quelli che erano scampati alla spada essi divennero servitori suoi e dei suoi figli, fino all'avvento del regno di Persia,
2Chro	36	21	affinché si adempisse la parola dell'Eterno pronunciata per bocca di Geremia, finché il paese avesse osservato i suoi sabati, Infatti esso osservò il sabato per tutto il tempo della sua desolazione finché furono compiuti i settant'anni.
2Chro	36	22	Nel primo anno di Ciro, re di Persia, affinché si adempisse la parola dell'Eterno pronunciata per la bocca di Geremia, l'Eterno destò lo spirito di Ciro, re di Persia, perché facesse un editto per tutto il suo regno e lo mettesse per scritto, dicendo:
2Chro	36	23	Così dice Ciro, re di Persia; L'Eterno, il DIO dei cieli, mi ha dato tutti i regni della terra. Egli mi ha comandato di costruirgli una casa in Gerusalemme, che è in Giuda. Chi di voi appartiene al suo popolo? L'Eterno, il suo DIO, sia con lui e parta!.
------------------------Esdra, capitolo 1
Ezra	1	1	Nel primo anno di Ciro, re di Persia, affinché si adempisse la parola dell'Eterno pronunciata per bocca di Geremia l'Eterno destò lo spirito di Ciro, re di Persia, perché facesse un editto per tutto il suo regno e lo mettesse per Iscritto dicendo:
Ezra	1	2	Così dice Ciro, re di Persia: L'Eterno, il DIO dei cieli, mi ha dato tutti i regni della terra. Egli mi ha comandato di edificargli una casa a Gerusalemme, che è in Giuda.
Ezra	1	3	Chi di voi appartiene al suo popolo? L'Eterno, il suo DIO, sia con lui, salga a Gerusalemme, che è in Giuda, e ricostruisca la casa dell'Eterno, DIO d'Israele, il DIO che è in Gerusalemme.
Ezra	1	4	La gente di ciascun luogo, dove qualche sopravvissuto giudeo ancora risiede, lo fornisca d'argento, d'oro, di beni e di bestiame oltre alle offerte volontarie per la casa di DIO che è in Gerusalemme.
Ezra	1	5	Allora i capifamiglia di Giuda e Beniamino, i sacerdoti e i Leviti, assieme a tutti quelli ai quali DIO aveva destato lo spirito, si levarono per andare a ricostruire la casa dell'Eterno che è in Gerusalemme.
Ezra	1	6	Tutti i loro vicini li aiutarono con oggetti d'argento, d'oro, con beni, con bestiame e con cose preziose oltre a tutte le offerte volontarie.
Ezra	1	7	Anche il re Ciro trasse fuori gli utensili della casa dell'Eterno che Nebukadnetsar aveva portato via da Gerusalemme e aveva posto nel tempio del suo dio.
Ezra	1	8	Ciro, re di Persia, li fece portar fuori per mezzo di Mithredath, il tesoriere, e li contò davanti a Sceshbatsar, principe di Giuda.
Ezra	1	9	Eccone il numero: trenta bacinelle d'oro, mille bacinelle d'argento, ventinove coltelli,
Ezra	1	10	trenta coppe d'oro, quattrocentodieci coppe d'argento di second'ordine e mille altri utensili.
Ezra	1	11	Tutti gli oggetti d'oro e d'argento erano in numero di cinquemilaquattrocento, Sceshbatsar li riportò tutti, assieme agli esuli che furono ricondotti da Babilonia a Gerusalemme.
------------------------Esdra, capitolo 2
Ezra	2	1	Questi sono gli uomini della provincia che tornarono dalla cattività, fra quelli che Nebukadnetsar, re di Babilonia, aveva condotto in cattività a Babilonia, e che tornarono a Gerusalemme e in Giuda, ciascuno nella sua città.
Ezra	2	2	Coloro che vennero con Zorobabel erano Jeshua, Nehemia, Seraiah, Reelaiah, Mardocheo, Bilshan, Mispar, Bigvai, Rehum e Baanah. Numero degli uomini del popolo d'Israele:
Ezra	2	3	I figli di Parosh, duemilacentosettantadue.
Ezra	2	4	I figli di Scefatiah, trecentosettantadue.
Ezra	2	5	I figli di Arah, settecentosettantacinque.
Ezra	2	6	I figli di Pahath-Moab, discendenti di Jeshua e di Joab, duemilaottocentododici.
Ezra	2	7	I figli di Elam, milleduecentocinquantaquattro.
Ezra	2	8	I figli di Zattu, novecentoquarantacinque.
Ezra	2	9	I figli di Zakkai, settecentosessanta.
Ezra	2	10	I figli di Bani, seicentoquarantadue.
Ezra	2	11	I figli di Bebai, seicentoventitre.
Ezra	2	12	I figli di Azgad, milleduecentoventidue.
Ezra	2	13	I figli di Adonikam, seicentosessantasei.
Ezra	2	14	I figli di Bigvai, duemilacinquantasei.
Ezra	2	15	I figli di Adin, quattrocentocinquantaquattro.
Ezra	2	16	I figli di Ater, cioè di Ezechia novantotto.
Ezra	2	17	I figli di Betsai, trecentoventitre.
Ezra	2	18	I figli di Jorah, centododici.
Ezra	2	19	I figli di Hashum, duecentoventitre.
Ezra	2	20	I figli di Ghibbar, novantacinque.
Ezra	2	21	I figli di Betlemme, centoventitre.
Ezra	2	22	Gli uomini di Netofah, cinquantasei.
Ezra	2	23	Gli uomini di Anathoth, centoventotto.
Ezra	2	24	Gli uomini di Azmaveth, quarantadue.
Ezra	2	25	Gli uomini di Kirjath-Arim, di Kefirah e di Beeroth, settecentoquarantatre.
Ezra	2	26	Gli uomini di Ramah e di Gheba, seicentoventuno.
Ezra	2	27	Gli uomini di Mikmas, centoventidue.
Ezra	2	28	Gli uomini di Bethel, e di Ai, duecentoventitre.
Ezra	2	29	I figli di Nebo, cinquantadue.
Ezra	2	30	I figli di Magbish, centocinquantasei.
Ezra	2	31	I figli di un altro Elam, milleduecentocinquantaquattro.
Ezra	2	32	I figli di Harim, trecentoventi.
Ezra	2	33	I figli di Lod, Hadid e Ono, settecentoventicinque.
Ezra	2	34	I figli di Gerico, trecentoquarantacinque.
Ezra	2	35	I figli di Senaah, tremilaseicentotrenta.
Ezra	2	36	I sacerdoti: i figli di Jedaiah, della casa di Jeshua, novecentosettantatre.
Ezra	2	37	I figli di Immer, millecinquantadue.
Ezra	2	38	I figli di Pashur, milleduecentoquarantasette.
Ezra	2	39	I figli di Harim, millediciassette.
Ezra	2	40	I Leviti: i figli di Jeshua e di Kadmiel, discendenti di Hodaviah, settantaquattro.
Ezra	2	41	I cantori: i figli di Asaf, centoventotto.
Ezra	2	42	I figli dei portinai: i figli di Shallum, i figli di Ater i figli di Talmon, i figli di Akkub, i figli di Hatita, i figli di Shobai, in tutto centotrentanove.
Ezra	2	43	I Nethinei: i figli di Tsiha, i figli di Hasufa, i figli di Tabbaoth,
Ezra	2	44	i figli di Keros, i figli di Siaha, i figli di Padon,
Ezra	2	45	i figli di Lebanah, i figli di Hagabah, i figli di Akkub,
Ezra	2	46	i figli di Hagab, i figli di Shamlai, i figli di Hanan,
Ezra	2	47	i figli di Ghiddel, i figli di Gahar, i figli di Reaiah,
Ezra	2	48	i figli di Retsin, i figli di Nekoda, i figli di Gazzam,
Ezra	2	49	i figli di Uzza, i figli di Paseah, i figli di Besai,
Ezra	2	50	i figli di Asnah, i figli di Mehunim, i figli di Nefusim,
Ezra	2	51	i figli di Bakbuk, i figli di Hakufa, i figli di Harhur,
Ezra	2	52	i figli di Batsluth, i figli di Mehida, i figli di Harsha,
Ezra	2	53	i figli di Barkos, i figli di Sisera, i figli di Thamah,
Ezra	2	54	i figli di Netsiah, i figli di Hatifa.
Ezra	2	55	I figli dei servi di Salomone: i figli di Sotai, i figli di Sofereth, i figli di Peruda,
Ezra	2	56	i figli di Jaala, i figli di Darkom i figli di Ghiddel,
Ezra	2	57	i figli di Scefatiah, i figli di Hattih i figli di Pokereth-Hatsebaim, i figli di Ami.
Ezra	2	58	Tutti i Nethinei e i figli dei servi di Salomone erano trecentonovantadue.
Ezra	2	59	Questi furono quelli che tornarono da Tel-Melah, da Tel-Harsha, da Kerub-Addan e da Immer; ma essi non furono in grado di indicare la loro casa paterna e la loro discendenza, per provare se erano d'Israele:
Ezra	2	60	i figli di Delaiah, i figli di Tobiah, i figli di Nekoda, in tutto seicentocinquantadue.
Ezra	2	61	Tra i figli dei sacerdoti: i figli di Habaiah, i figli di Hakkots, i figli di Barzillai, che aveva preso in moglie una delle figlie di Barzillai, il Galaadita, e fu chiamato col loro nome.
Ezra	2	62	Questi cercarono il loro elenco tra quelli registrati nelle genealogie, ma non lo trovarono; perciò furono esclusi dal sacerdozio come impuri.
Ezra	2	63	Il governatore ordinò loro di non mangiare alcuna delle cose santissime finché non si presentasse un sacerdote con l'Urim, e il Thummim,
Ezra	2	64	Tutta l'assemblea insieme era di quarantaduemila trecentosessanta persone
Ezra	2	65	senza contare i loro servi e le loro serve, che erano in numero di settemilatrecentotrentasette, tra di loro vi erano pure duecento cantori e cantanti.
Ezra	2	66	I loro cavalli erano settecentotrentasei, i loro muli duecentoquarantacinque,
Ezra	2	67	i loro cammelli quattrocentotrentacinque e i loro asini seimilasettecentoventi.
Ezra	2	68	Alcuni capi delle case paterne, al loro arrivo alla casa dell'Eterno che è in Gerusalemme, diedero generosamente dei doni per la casa di DIO, per farla risorgere sul luogo di prima.
Ezra	2	69	Diedero al tesoro dell'opera, secondo i loro mezzi, sessantunomila darici d'oro, cinquemila mine, d'argento e cento vesti sacerdotali.
Ezra	2	70	Cosí i sacerdoti, i Leviti, la gente del popolo, i cantori, i portinai e i Nethinei si stabilirono nelle loro città, e tutti gli Israeliti nelle loro città,
------------------------Esdra, capitolo 3
Ezra	3	1	Come giunse il settimo mese e i figli d'Israele erano nelle loro città, il popolo si radunò come un sol uomo a Gerusalemme.
Ezra	3	2	Allora Jeshua, figlio di Jotsadak, assieme al suoi fratelli sacerdoti e a Zorobabel, figlio di Scealtiel con i suoi fratelli, si levarono e costruirono l'altare del DIO d'Israele, per offrirvi olocausti, come sta scritto nella legge di Mosè, uomo di DIO.
Ezra	3	3	Ristabilirono l'altare sulle sue basi, benché avessero paura a motivo dei popoli delle terre vicine, e su di esso offrirono olocausti all'Eterno, gli olocausti del mattino e della sera.
Ezra	3	4	Celebrarono pure la festa delle Capanne, come sta scritto, e offersero giorno per giorno olocausti, in base al numero richiesto per ogni giorno.
Ezra	3	5	In seguito offersero l'olocausto perpetuo, gli olocausti dei noviluni e di tutte le feste stabilite dall'Eterno, e quelli di chiunque faceva un'offerta volontaria all'Eterno.
Ezra	3	6	Dal primo giorno del settimo mese cominciarono a offrire olocausti all'Eterno, ma le fondamenta del tempio, dell'Eterno non erano ancora state gettate.
Ezra	3	7	Diedero quindi denaro ai tagliapietre e ai falegnami, e viveri, bevande e olio a quelli di Sidonea e di Tiro perché portassero legname di cedro dal Libano, secondo la concessione ottenuta da parte di Ciro, re di Persia.
Ezra	3	8	Nel secondo mese del secondo anno del loro arrivo alla casa di DIO in Gerusalemme, Zorobabel figlio di Scealtiel Jeshua figlio di Jotsadak, gli altri loro fratelli sacerdoti e Leviti e tutti quelli che erano tornati dalla cattività a Gerusalemme diedero inizio ai lavori, e incaricarono i Leviti dai vent'anni in su di dirigere i lavori della casa dell'Eterno.
Ezra	3	9	Allora Jeshua con i suoi figli e i suoi fratelli, Kadmiel con i suoi figli e i figli di Giuda si levarono come un sol uomo per dirigere quelli che lavoravano alla casa di DIO; lo stesso fecero i figli di Henadad con i loro figli e i loro fratelli, i Leviti.
Ezra	3	10	Quando i costruttori gettarono le fondamenta del tempio dell'Eterno, erano presenti i sacerdoti vestiti dei loro paramenti con trombe e i Leviti, figli di Asaf, con cembali per lodare l'Eterno, secondo le istruzioni di Davide, re d'Israele.
Ezra	3	11	Essi cantavano, celebrando e lodando l'Eternò, Perché egli è buono, perché la sua benignità verso Israele dura in eterno. Tutto il popolo mandava alte grida di gioia, lodando l'Eterno, perché erano state gettate le fondamenta della casa dell'Eterno.
Ezra	3	12	Molti sacerdoti, Leviti e capi delle case paterne, anziani, che avevano visto il primo tempio, piangevano ad alta voce mentre si gettavano le fondamenta di questo tempio sotto i loro occhi. Molti altri invece alzavano forti grida di allegrezza,
Ezra	3	13	cosicché la gente non poteva distinguere il rumore delle grida di allegrezza da quello del pianto del popolo, perché il popolo lanciava alte grida, e il rumore si udiva da lontano.
------------------------Esdra, capitolo 4
Ezra	4	1	Quando i nemici di Giuda e di Beniamino vennero a sapere che quelli che erano stati in cattività stavano ricostruendo il tempio all'Eterno, il DIO d'Israele,
Ezra	4	2	si avvicinarono a Zorobabel, e ai capi delle case paterne e dissero loro: Lasciateci costruire con voi, perché anche noi cerchiamo il vostro DIO, come voi; a lui abbiamo offerto sacrifici dal tempo di Esar-Haddona, re di Assiria, che ci condusse qui.
Ezra	4	3	Ma Zorobabel, Jeshua e gli altri capi delle case paterne d'Israele risposero loro: Non avete alcun diritto di costruire con noi una casa al nostro DIO, ma noi soli la costruiremo all'Eterno, il DIO d'Israele, come ci ha comandato il re Ciro, re di Persia.
Ezra	4	4	Allora la gente del paese si mise a scoraggiare il popolo di Giuda e a spaventarli, perché non costruissero.
Ezra	4	5	Inoltre assoldarono alcuni consiglieri contro di loro per frustrare il loro intento, e ciò per tutto il tempo di Ciro, re di Persia, fino al regno di Dario, re di Persia.
Ezra	4	6	Durante il regno di Assuero, all'inizio del suo regno, essi scrissero una lettera di accusa contro gli abitanti di Giuda e di Gerusalemme.
Ezra	4	7	In seguito, al tempo di Artaserse, Bishlam, Mithredath, Tabeel e gli altri loro colleghi scrissero ad Artaserse, re di Persia. La lettera era scritta in caratteri aramaici e tradotta in aramaico.
Ezra	4	8	Rehum il governatore e Scimshai il segretario scrissero una lettera contro Gerusalemme al re Artaserse dal seguente tenore:
Ezra	4	9	Rehum il governatore, Scimshai il segretario e gli altri loro colleghi, i Dinaiti, gli Afarsathkiti, i Tarpeliti, gli Afaresiti, gli Arkeviti, i Babilonesi, i Shushankiti, i Dehaviti, gli Elamiti,
Ezra	4	10	e gli altri popoli che il grande e illustre Osnappar ha deportato e stabilito nella città di Samaria e nel resto della regione oltre il Fiume, eccetera.
Ezra	4	11	Ecco la copia della lettera che essi gli inviarono: Al re Artaserse, dai tuoi servi, gli uomini della regione oltre il Fiume, eccetera.
Ezra	4	12	Sia reso noto al re che i Giudei, che sono partiti da te e sono venuti presso di noi a Gerusalemme stanno riedificando la città ribelle, e malvagia, e ne ricostruiscono le mura e riparano le fondamenta.
Ezra	4	13	Ora sia reso noto al re che se questa città viene riedificata e le sue mura terminate, essi non pagheranno piú alcun tributo, imposta o pedaggio, e il tesoro del re ne soffrirà.
Ezra	4	14	Ora, poiché noi riceviamo sostentamento dal palazzo e non ci sembra giusto vedere il disonore del re, perciò mandiamo questa informazione al re,
Ezra	4	15	perché si facciano ricerche nel libro delle memorie dei tuoi padri, e nel libro delle memorie troverai e verrai a conoscere che questa città è una città ribelle, perniciosa ai re e alle province, e vi si fomentano ribellioni fin dai tempi antichi. Per questa ragione la città fu distrutta.
Ezra	4	16	Noi facciamo sapere al re che, se questa città viene riedificata e le sue mura terminate, non ti resterà piú alcun possedimento nella regione oltre il Fiume.
Ezra	4	17	Il re mandò questa risposta: A Rehum il governatore, a Scimshai il segretario e al resto dei loro colleghi che dimorano in Samaria e nel resto della regione oltre il Fiume: Salute, eccetera.
Ezra	4	18	La lettera che ci avete mandata è stata accuratamente letta davanti a me.
Ezra	4	19	Io ho dato ordine di far ricerche, e si è trovato che questa città fin dai tempi antichi è insorta contro i re e in essa si sono fatte ribellioni e sedizioni.
Ezra	4	20	A Gerusalemme ci sono stati re potenti che hanno dominato su tutto il paese oltre il Fiume, e ai quali si pagavano tributi, imposte e pedaggi.
Ezra	4	21	Date dunque ordine che quegli uomini sospendano i lavori e che quella città non sia ricostruita fino a che da me ne sia dato ordine.
Ezra	4	22	State attenti ora e non trascurate di fare questo. Perché mai il danno dovrebbe crescere a scapito del re?.
Ezra	4	23	Non appena la copia della lettera del re Artaserse fu letta davanti a Rehum, a Scimshai il segretario e ai loro colleghi, essi andarono in fretta a Gerusalemme dai Giudei e li obbligarono a sospendere i lavori con la forza delle armi.
Ezra	4	24	Così fu sospeso il lavoro della casa di Dio che è a Gerusalemme, e rimase sospeso fino al secondo anno del regno di Dario, re di Persia.
------------------------Esdra, capitolo 5
Ezra	5	1	Ma i profeti Aggeo e Zaccaria, figlio di Iddo, profetizzarono ai Giudei che erano in Giuda e a Gerusalemme nel nome del Dio d'Israele, che era su di loro.
Ezra	5	2	Allora Zorobabel, figlio di Scealtiel, e Jeshua, figlio di Jotsadak, si levarono e cominciarono a costruire la casa di Dio a Gerusalemme; e con essi erano i profeti di Dio, che li aiutavano.
Ezra	5	3	In quel tempo giunsero da loro Tattenai, governatore della regione oltre il Fiume, Scethar-Boznai e i loro colleghi e parlarono loro cosí: Chi vi ha dato ordine di edificare questo tempio, e di ricostruire queste mura?.
Ezra	5	4	Poi noi dicemmo loro quali erano i nomi degli uomini che costruivano questo edificio.
Ezra	5	5	Ma sugli anziani dei Giudei vegliava l'occhio del loro Dio; e quelli non poterono farli smettere finché non fosse inviato a Dario un rapporto e non venisse una risposta in merito.
Ezra	5	6	Questa è una copia della lettera mandata al re Dario da Tattenai, governatore della regione oltre il Fiume, da Scethar-Boznai e dai suoi colleghi, gli Afarsekiti, che erano oltre il Fiume.
Ezra	5	7	Gli inviarono una lettera scritta in questo modo: Al re Dario, perfetta salute!
Ezra	5	8	Sia noto al re che noi siamo andati nella provincia di Giuda, al tempio del grande Dio. Esso viene costruito con grosse pietre e mettendo legname nelle pareti. Questo lavoro viene fatto con cura e procede bene nelle loro mani.
Ezra	5	9	Noi abbiamo interrogato quegli anziani e abbiamo parlato loro cosí: Chi vi ha dato ordine di edificare questo tempio e di costruire queste mura?.
Ezra	5	10	Abbiamo anche loro chiesto i loro nomi, perché potessimo mettere per scritto i nomi degli uomini che stanno loro a capo, e quindi farteli conoscere.
Ezra	5	11	Ed essi ci hanno cosí risposto, dicendo: Noi siamo i servi del Dio del cielo e della terra e riedifichiamo il tempio che era stato edificato molti anni fa; un grande re d'Israele l'aveva edificato e portato a termine.
Ezra	5	12	Avendo però i nostri padri provocato ad ira il Dio del cielo, egli li diede in mano di Nebukadnetsar, re di Babilonia, il Caldeo, il quale distrusse questo tempio e deportò il popolo a Babilonia.
Ezra	5	13	Ma nel primo anno di Ciro, re di Babilonia, il re Ciro diede ordine di costruire questa casa a Dio.
Ezra	5	14	Inoltre il re Ciro tirò fuori dal tempio di Babilonia gli utensili d'oro e d'argento della casa di Dio, che Nebukadnetsar aveva tolto dal tempio di Gerusalemme e portato nel tempio di Babilonia, e li fece consegnare a uno chiamato Sceshbatsar, che egli aveva fatto governatore,
Ezra	5	15	dicendogli: Prendi questi utensili e va' a riporli nel tempio che è in Gerusalemme, e la casa di Dio sia riedificata nel suo luogo.
Ezra	5	16	Allora lo stesso Sceshbatsar venne e gettò le fondamenta della casa di Dio che è in Gerusalemme; da quel tempo fino ad ora essa è in costruzione, ma non è ancora finita".
Ezra	5	17	Perciò ora, se cosí piace al re, si facciano ricerche nella casa dei tesori del re che è in Babilonia, per vedere se il re Ciro ha veramente emesso un ordine di costruire questa casa di Dio a Gerusalemme; e il re ci faccia pervenire la sua decisione in proposito.
------------------------Esdra, capitolo 6
Ezra	6	1	Allora il re Dario ordinò che si facessero ricerche nella casa degli archivi dove si conservavano i tesori a Babilonia;
Ezra	6	2	e ad Ahmetha, nel castello che è nella provincia di Media, si trovò un rotolo, e in esso un documento cosí scritto:
Ezra	6	3	Nel primo anno del re Ciro, il re Ciro pubblicò un editto riguardo alla casa di Dio a Gerusalemme: Il tempio, il luogo dove si offrono sacrifici, sia ricostruito. Le sue fondamenta siano saldamente gettate. Abbia sessanta cubiti di altezza e sessanta cubiti di larghezza,
Ezra	6	4	con tre ordini di grosse pietre e un ordine di legname nuovo; e le spese siano pagate dalla reggia.
Ezra	6	5	Inoltre, gli utensili d'oro e d'argento della casa di Dio, che Nebukadnetsar aveva tolto dal tempio, che è a Gerusalemme e portati a Babilonia, siano restituiti e riportati al tempio che è a Gerusalemme; e ciascuno sia rimesso al suo posto nella casa di Dio".
Ezra	6	6	Ora dunque, Tattenai, governatore della regione oltre il Fiume, Scethar-Boznai e vostri colleghi, Afarsekiti, che sono oltre il Fiume, tenetevi lontani da quel luogo!
Ezra	6	7	Lasciate proseguire il lavoro di questa casa di Dio; il governatore dei Giudei e gli anziani dei Giudei ricostruiscano questa casa di Dio nel suo luogo.
Ezra	6	8	Inoltre emetto un ordine riguardo a ciò che dovete fare per questi anziani dei Giudei nella ricostruzione di questa casa di Dio: a questi uomini siano pagate le intere spese delle entrate del re provenienti dalle tasse raccolte oltre il Fiume, affinché i lavori non siano interrotti.
Ezra	6	9	Le cose necessarie per gli olocausti al Dio del cielo: torelli, montoni, agnelli, assieme al frumento, sale, vino, olio, siano consegnate loro giorno per giorno, senza mai venir meno in base alle richieste dei sacerdoti che sono in Gerusalemme,
Ezra	6	10	affinché offrano sacrifici di odore soave al Dio del cielo e preghino per la vita del re e dei suoi figli.
Ezra	6	11	Ho pure dato ordine che se qualcuno altera questo decreto, si tolga una trave dalla sua casa, la si rizzi ed egli vi sia appeso, e la sua casa sia ridotta in un immondezzaio a motivo di questo.
Ezra	6	12	Il Dio che ha fatto dimorare là il suo nome distrugga ogni re e ogni popolo che osa stendere la sua mano per alterare questo o per distruggere la casa di Dio che è in Gerusalemme! Io Dario ho emanato questo decreto; sia eseguito con accuratezza.
Ezra	6	13	Allora Tattenai, governatore della regione oltre il Fiume, Scethar-Boznai e i loro colleghi fecero esattamente come il re Dario aveva mandato a dire.
Ezra	6	14	Cosí gli anziani dei Giudei continuarono a costruire e a far progressi, sostenuti dalle parole ispirate del profeta Aggeo e di Zaccaria figlio di Iddo. Essi terminarono la costruzione secondo il comando del Dio d'Israele e secondo l'ordine di Ciro, di Dario e di Artaserse, re di Persia.
Ezra	6	15	Il tempio fu ultimato il terzo giorno del mese di Adar, che era il sesto anno del regno di Dario.
Ezra	6	16	Allora i figli d'Israele, i sacerdoti, i Leviti e gli altri reduci dalla cattività celebrarono con gioia la dedicazione di questa casa di Dio.
Ezra	6	17	Per la dedicazione di questa casa di Dio offrirono cento torelli, duecento montoni, quattrocento agnelli e dodici capri, secondo il numero delle tribú d'Israele, come sacrificio per il peccato per tutto Israele.
Ezra	6	18	Stabilirono quindi i sacerdoti secondo le loro classi e i Leviti secondo le loro divisioni, per il servizio di Dio a Gerusalemme, come sta scritto nel libro di Mosè.
Ezra	6	19	I reduci dalla cattività celebrarono la Pasqua il quattordicesimo giorno del primo mese,
Ezra	6	20	poiché i sacerdoti e i Leviti si erano purificati insieme; tutti erano puri. Allora immolarono la Pasqua per tutti i reduci dalla cattività, per i loro fratelli sacerdoti e per se stessi.
Ezra	6	21	Cosí i figli d'Israele che erano tornati dalla cattività mangiarono la Pasqua assieme a tutti quelli che si erano separati dall'impurità dei popoli del paese e si erano uniti a loro per cercare l'Eterno, il DIO d'Israele.
Ezra	6	22	E celebrarono con gioia la festa degli Azzimi per sette giorni, perché l'Eterno li aveva colmati di gioia, piegando a loro favore il cuore del re di Assiria, cosí da rafforzare le loro mani nel lavoro della casa di DIO, il DIO d'Israele.
------------------------Esdra, capitolo 7
Ezra	7	1	Dopo queste cose, sotto il regno di Artaserse, re di Persia, Esdra, figlio di Seraiah, figlio di Azaria, figlio di Hilkiah,
Ezra	7	2	figlio di Shallum, figlio di Tsadok, figlio di Ahitub,
Ezra	7	3	figlio di Amariah, figlio di Azaria, figlio di Meraioth,
Ezra	7	4	figlio di Zerahiah, figlio di Uzzi, figlio di Bukki,
Ezra	7	5	figlio di Abishua, figlio di Finehas, figlio di Eleazar, figlio di Aaronne, il sommo sacerdote;
Ezra	7	6	questo Esdra veniva da Babilonia. Egli era uno scriba, esperto nella legge di Mosè data dall'Eterno, il DIO d'Israele. Il re gli concesse tutto ciò che egli domandò, perché la mano dell'Eterno, il suo DIO, era su di lui.
Ezra	7	7	Nel settimo anno del re Artaserse, salirono pure a Gerusalemme alcuni dei figli d'Israele e dei sacerdoti, Leviti, cantori, portinai e Nethinei.
Ezra	7	8	Esdra giunse a Gerusalemme nel quinto mese, che era l'anno settimo del re.
Ezra	7	9	Egli iniziò il suo viaggio da Babilonia il primo giorno del primo mese e arrivò a Gerusalemme il primo giorno del quinto mese, poiché la benefica mano del suo DIO era su di lui.
Ezra	7	10	Infatti Esdra si era dedicato con il suo cuore a ricercare la legge dell'Eterno, a metterla in pratica e a insegnare in Israele statuti e decreti.
Ezra	7	11	Ecco la copia della lettera che il re Artaserse consegnò al sacerdote Esdra, lo scriba, uno scriba esperto nei comandamenti dell'Eterno e nei suoi statuti dati a Israele:
Ezra	7	12	Artaserse, re dei re, al sacerdote Esdra, uno scriba esperto nella legge del DIO del cielo. Salute, eccetera.
Ezra	7	13	Io ho emanato un decreto che chiunque del popolo d'Israele e dei suoi sacerdoti e Leviti nel mio regno ha liberamente deciso di andare a Gerusalemme, può venire con te.
Ezra	7	14	Infatti tu sei mandato da parte del re e dai suoi sette consiglieri per fare indagini in Giuda e a Gerusalemme intorno alla legge del tuo Dio, che è nelle tue mani,
Ezra	7	15	e per portare l'argento e l'oro che il re e i suoi consiglieri hanno spontaneamente offerto al Dio d'Israele, la cui dimora è a Gerusalemme,
Ezra	7	16	e tutto l'argento e l'oro che potrai trovare in tutta la provincia di Babilonia, insieme all'offerta volontaria, fatta spontaneamente dal popolo e dai sacerdoti per la casa del loro Dio a Gerusalemme.
Ezra	7	17	Perciò con questo denaro tu avrai cura di comprare torelli, montoni e agnelli con le loro offerte di cibo e libazioni, e li offrirai sull'altare della casa del vostro Dio che è a Gerusalemme.
Ezra	7	18	Quanto al resto dell'argento e dell'oro, farete ciò che sembrerà bene a te e ai tuoi fratelli, secondo la volontà del vostro Dio.
Ezra	7	19	Anche gli utensili che ti sono dati per il servizio della casa del tuo Dio, rimettili davanti al Dio di Gerusalemme.
Ezra	7	20	Per qualsiasi altro bisogno della casa del tuo Dio che spetta a te di provvedere, lo provvederai a spese del tesoro reale.
Ezra	7	21	Io, il re Artaserse, do ordine a tutti i tesorieri della regione oltre il Fiume: tutto ciò che chiederà il sacerdote Esdra lo scriba della legge del Dio del cielo, sia eseguito prontamente
Ezra	7	22	fino a cento talenti d'argento, cento cori di grano, cento bati di vino, cento bati di olio e sale in quantità illimitata.
Ezra	7	23	Tutto quello che è comandato dal Dio del cielo venga eseguito diligentemente per la casa del Dio del cielo. Perché l'ira dovrebbe venire sul regno del re e dei suoi figli?
Ezra	7	24	Inoltre vi rendiamo noto che non è lecito riscuotere tributo, imposta o pedaggio da alcuno dei sacerdoti, Leviti, cantori, portinai, Nethinei e servi di questa casa di Dio.
Ezra	7	25	E tu, o Esdra, secondo la sapienza del tuo Dio, che tu possiedi, stabilisci magistrati e giudici che amministrino la giustizia a tutto il popolo che si trova nella regione oltre il Fiume, a tutti quelli che conoscono le leggi del tuo Dio; e a quelli che non le conoscono insegnatele.
Ezra	7	26	Di chiunque poi non osserva la legge del tuo Dio e la legge del re sia fatta prontamente giustizia, o con la morte o con il bando o con la confisca dei beni o con la prigione.
Ezra	7	27	Benedetto sia l'Eterno, il DIO dei nostri padri, che ha messo una cosa come questa nel cuore del re, di abbellire la casa dell'Eterno che è a Gerusalemme,
Ezra	7	28	e mi ha fatto trovare favore presso il re, i suoi consiglieri e tutti i potenti principi reali. Cosí mi sentii incoraggiato, perché la mano dell'Eterno, il mio DIO, era su di me, e radunai i capi d'Israele perché partissero con me.
------------------------Esdra, capitolo 8
Ezra	8	1	Questi sono i capi delle case paterne e la lista genealogica di quelli che tornarono con me da Babilonia, sotto il regno di Artaserse.
Ezra	8	2	Dei figli di Finehas, Ghershom, dei figli di lthamar, Daniele; dei figli di Davide, Hattush.
Ezra	8	3	Dei figli di Scecaniah: dei figli di Parosh, Zaccaria, e con lui furono registrati centocinquanta maschi.
Ezra	8	4	Dei figli di Pahath-Moab, Elihoenai, figlio di Zerahiah, e con lui duecento maschi.
Ezra	8	5	Dei figli di Scekaniah, figlio di Jahaziel, e con lui trecento maschi.
Ezra	8	6	Dei figli di Adin, Ebed, figlio di Gionathan, e con lui cinquanta maschi.
Ezra	8	7	Dei figli di Elam, Isaia, figlio di Athaliah, e con lui settanta maschi.
Ezra	8	8	Dei figli di Seefatiah, Zebadiah, figlio di Mikael, e con lui ottanta maschi.
Ezra	8	9	Dei figli di Joab, Obadiah, figlio di Jehiel, e con lui duecentodiciotto maschi.
Ezra	8	10	Dei figli di Seelomith, figlio di Josifiah, e con lui centosessanta maschi.
Ezra	8	11	Dei figli di Bebai, Zaccaria, figlio di Bebai, e con lui ventotto maschi.
Ezra	8	12	Dei figli di Azgad, Johanan, figlio di Hakkata, e con lui centodieci maschi.
Ezra	8	13	Dei figli di Adonikam, gli ultimi, dei quali questi erano i nomi: Elifelet, Jehiel e Scemaiah, e con loro sessanta maschi.
Ezra	8	14	Dei figli di Bigvai, Uthai e Zabbud, e con lui settanta maschi.
Ezra	8	15	lo li radunai presso il fiume che scorre verso Ahava, e là rimanemmo accampati per tre giorni. Quando passai in rassegna il popolo e i sacerdoti, non trovai alcun figlio di Levi.
Ezra	8	16	Allora mandai a chiamare Eliezer, Ariel, Scemaiah, Elnathan, Jarib, Elnathan, Nathan, Zaccaria e Meshullam, che erano capi, e anche Joiarib e Elnathan che erano uomini saggi,
Ezra	8	17	e ordinai loro di andare da Iddo capo nella località di Kasifia, e misi loro in bocca le parole che dovevano dire a Iddo e ai suoi fratelli, i Nethinei nella località di Kasifia, perché ci mandassero uomini che facessero servizio nella casa del nostro DIO.
Ezra	8	18	Poiché la mano benefica del nostro DIO era su di noi, ci mandarono Scerebiah, uomo assennato, dei figli di Mahli, figlio di Levi, figlio d'Israele, con i suoi figli e fratelli, in numero di diciotto;
Ezra	8	19	e Hashabiah, e con lui Isaia dei figli di Merari, i suoi fratelli e i loro figli, in numero di venti;
Ezra	8	20	e dei Nethinei, che Davide e i capi avevano assegnato al servizio dei Leviti, duecentoventi Nethinei, tutti quanti designati per nome.
Ezra	8	21	Là, presso il fiume Ahava, io proclamai un digiuno per umiliarci davanti al nostro DIO, per chiedergli un viaggio sicuro per noi, per i nostri bambini e per tutti i nostri beni.
Ezra	8	22	Infatti io avevo vergogna di chiedere al re una scorta di soldati e cavalieri per difenderci lungo il cammino dal nemico, perché avevamo detto al re: La mano del nostro DIO è su tutti quelli che lo cercano per il loro bene, ma la sua potenza e la sua ira sono contro tutti quelli che lo abbandonano.
Ezra	8	23	Cosí digiunammo e invocammo il nostro DIO per questo motivo, ed egli diede ascolto alla nostra preghiera.
Ezra	8	24	Allora io scelsi dodici tra i capi dei sacerdoti: Scerebiah, Hashabiah e con essi dieci dei loro fratelli,
Ezra	8	25	e pesai loro l'argento, l'oro, gli utensili, che erano l'offerta fatta per la casa del nostro DIO dal re, dai suoi consiglieri, dai suoi capi e da tutti gli Israeliti che si trovavano là.
Ezra	8	26	Nelle loro mani pesai pure seicentocinquanta talenti d'argento, utensili d'argento del valore di cento talenti, cento talenti d'oro,
Ezra	8	27	venti coppe d'oro del valore di mille darici, due vasi di bronzo fino e lucente, prezioso come l'oro.
Ezra	8	28	Poi dissi loro: Voi siete consacrati all'Eterno; anche gli utensili sono sacri, e l'argento e l'oro sono un'offerta volontaria all'Eterno, il DIO dei vostri padri.
Ezra	8	29	Vigilate e custoditeli finché li peserete davanti ai capi dei sacerdoti, ai Leviti e ai capi delle case paterne d'Israele a Gerusalemme, nelle camere della casa dell'Eterno.
Ezra	8	30	Cosí i sacerdoti e i Leviti ricevettero l'argento, l'oro e gli utensili allora pesati, per portarli a Gerusalemme nella casa del nostro DIO.
Ezra	8	31	Il dodici del primo mese partimmo dal fiume Ahava per andare a Gerusalemme; la mano del nostro DIO fu su di noi e lungo il cammino ci liberò dal nemico e dalle imboscate.
Ezra	8	32	Arrivammo cosí a Gerusalemme e là ci fermammo tre giorni.
Ezra	8	33	Il quarto giorno nella casa del nostro DIO furono pesati l'argento, l'oro e gli utensili nelle mani di Meremoth, figlio del sacerdote Uriah, col quale vi era Eleazar, figlio di Finehas, e con loro i Leviti Jozabad, figlio di Jeshua, e Noadiah, figlio di Binnui.
Ezra	8	34	Si contò e si pesò ogni cosa; e il peso di tutto fu messo per scritto.
Ezra	8	35	Gli esuli, tornati dalla cattività, offersero come olocausti al DIO d'Israele dodici torelli per tutto Israele, novantasei montoni, settantasette agnelli e dodici capri come sacrificio per il peccato, tutto questo in olocausto all'Eterno.
Ezra	8	36	Poi consegnarono i decreti del re ai satrapi del re e ai governatori della regione oltre il Fiume, e questi aiutarono il popolo e la casa di DIO.
------------------------Esdra, capitolo 9
Ezra	9	1	Ultimate queste cose, i capi vennero da me, dicendo: Il popolo d'Israele, i sacerdoti e i Leviti non si sono separati dai popoli di questi paesi, per quanto riguarda le abominazioni dei Cananei, degli Hittei, dei Perezei, dei Gebusei degli Ammoniti, dei Moabiti, degli Egiziani e degli Amorei.
Ezra	9	2	Essi infatti hanno preso in moglie alcune delle loro figlie per sé e per i propri figli mescolando cosí la stirpe santa con i popoli di questi paesi. Purtroppo i capi e i magistrati sono stati i primi a commettere questo peccato.
Ezra	9	3	Quando udii questa cosa, mi stracciai le vesti e il mantello, mi strappai i capelli della testa e della barba, e mi sedetti costernato.
Ezra	9	4	Allora tutti coloro che tremavano alle parole del DIO d'Israele si radunarono presso di me a motivo del peccato di quelli ritornati dalla cattività; e io rimasi seduto e costernato fino all'oblazione della sera.
Ezra	9	5	All'oblazione della sera mi alzai dal mio digiuno, con la veste e il mantello stracciati; poi caddi in ginocchio e stesi le mani verso l'Eterno, il mio DIO,
Ezra	9	6	e dissi: O mio DIO, io sono confuso e mi vergogno di alzare la mia faccia a te, o mio DIO, poiché le nostre iniquità si sono moltiplicate fin sopra il nostro capo, e la nostra colpa è giunta fino al cielo.
Ezra	9	7	Dai giorni dei nostri padri fino al giorno d'oggi siamo stati grandemente colpevoli, e a motivo delle nostre iniquità noi, i nostri re e i nostri sacerdoti siamo stati dati in mano dei re delle nazioni straniere, in balìa della spada, dell'esilio, del saccheggio e dell'obbrobrio, come è al presente.
Ezra	9	8	Ma ora l'Eterno, il nostro DIO, ci ha fatto grazia per un breve istante, lasciandoci un residuo e dandoci un asilo nel suo santo luogo, e cosí il nostro DIO ha illuminato i nostri occhi e ci ha dato un piccolo risveglio nella nostra schiavitù.
Ezra	9	9	Infatti noi eravamo schiavi, tuttavia il nostro DIO non ci ha abbandonati nella nostra schiavitú, ma ci ha ottenuto il favore dei re di Persia, risvegliandoci per rialzare la casa del nostro DIO, restaurandone le rovine e per darci un muro di protezione in Giuda e a Gerusalemme.
Ezra	9	10	Ma ora, o nostro DIO, che diremo dopo questo? Poiché abbiamo abbandonato i tuoi comandamenti,
Ezra	9	11	che ci avevi ingiunto per mezzo dei tuoi servi, i profeti, dicendo: Il paese in cui entrate per prenderne possesso è un paese impuro per l'impurità dei popoli di questi paesi, per le abominazioni con cui l'hanno riempito da un capo all'altro con le loro contaminazioni.
Ezra	9	12	Ora dunque non date le vostre figlie ai loro figli, né prendete le loro figlie per i vostri figli; non cercate mai la loro prosperità né il loro benessere, perché cosí diventerete forti, mangerete i migliori prodotti del paese e lo lascerete in eredità ai vostri figli per sempre".
Ezra	9	13	Ma dopo tutto quanto ci è venuto addosso a motivo delle nostre azioni malvagie e delle nostre grandi colpe, poiché tu, o DIO nostro, ci hai punito meno di quanto meritavano le nostre colpe e ci hai lasciato un residuo come questo,
Ezra	9	14	torneremo noi di nuovo a violare i tuoi comandamenti e a unirci in matrimonio con i popoli che commettono queste abominazioni? Non ti adireresti contro di noi fino a distruggerci senza lasciare piú alcun residuo o superstite?
Ezra	9	15	O Eterno, DIO d'Israele, tu sei giusto, e perciò oggi siamo rimasti noi, un residuo di scampati. Eccoci davanti a te con la nostra colpa, benché a causa di essa nessuno può reggere davanti a te!.
------------------------Esdra, capitolo 10
Ezra	10	1	Mentre Esdra pregava e faceva questa confessione, piangendo e prostrato davanti alla casa di DIO, si radunò intorno a lui una grandissima moltitudine d'Israele: uomini, donne e fanciulli; e il popolo piangeva a dirotto.
Ezra	10	2	Allora Scekaniah, figlio di Jehiel, uno dei figli di Elam, prese a dire a Esdra: Noi abbiamo peccato contro il nostro DIO, sposando donne straniere prese dai popoli di questo paese; tuttavia rimane ancora una speranza per Israele nonostante questo.
Ezra	10	3	Ora dunque facciamo un patto con il nostro DIO, di rimandare tutte queste donne e i figli nati da esse, secondo il consiglio del Signore e di quelli che tremano al comando del nostro DIO. E si faccia secondo la legge.
Ezra	10	4	Alzati perché questa cosa spetta a te; noi saremo con te. Fatti coraggio e agisci!.
Ezra	10	5	Allora Esdra si alzò e fece giurare ai capi dei sacerdoti, ai Leviti, e a tutto Israele che farebbero com'era stato detto. Ed essi giurarono.
Ezra	10	6	Poi Esdra si alzò davanti alla casa di DIO e andò nella camera di Jehohanan, figlio di Eliascib. Mentre era là, egli non mangiò pane né bevve acqua, perché faceva cordoglio per il peccato dei reduci dalla cattività.
Ezra	10	7	E si fece un proclama in Giuda e a Gerusalemme, per tutti i reduci dalla cattività, affinché si radunassero a Gerusalemme;
Ezra	10	8	se qualcuno non fosse venuto entro tre giorni secondo il consiglio dei capi e degli anziani, tutti i suoi beni sarebbero stati confiscati e lui stesso sarebbe stato escluso dall'assemblea dei reduci dalla cattività.
Ezra	10	9	Cosí tutti gli uomini di Giuda e di Beniamino si radunarono a Gerusalemme entro tre giorni. Era il ventesimo giorno del nono mese. Tutto il popolo prese posto nella piazza della casa di DIO, tremante a motivo di questa cosa e per la forte pioggia.
Ezra	10	10	Allora il sacerdote Esdra si levò e disse loro: Voi avete peccato, sposando donne straniere, e avete cosí accresciuto la colpa d'Israele.
Ezra	10	11	Ma ora fate confessione, all'Eterno, il DIO dei vostri padri, e fate la sua volontà, separandovi dai popoli di questo paese e dalle donne straniere!.
Ezra	10	12	Allora tutta l'assemblea rispose e disse a gran voce: Sí, dobbiamo fare come tu hai detto!
Ezra	10	13	Ma il popolo è numeroso ed è la stagione delle grandi piogge; non è quindi possibile restare all'aperto. Non è certo il lavoro di un giorno o due, perché siamo in molti ad aver peccato in questo.
Ezra	10	14	Rimangano qui perciò i nostri capi al posto dell'intera assemblea e tutti quelli che nelle nostre città hanno sposato donne straniere vengano in tempi determinati assieme agli anziani e ai giudici di ogni città, finché non sia allontanata da noi l'ardente ira del nostro DIO a motivo di questa cosa.
Ezra	10	15	Soltanto Gionathan, figlio di Asahel, e Jahziah, figlio di Tikvah, si opposero a questo, appoggiati da Meshullam e dal Levita Shabbethai.
Ezra	10	16	Cosí i reduci dalla cattività fecero com'era stato detto e furono scelti il sacerdote Esdra e alcuni capi-famiglia secondo le loro case patriarcali, tutti designati per nome, essi iniziarono le sedute il primo giorno del decimo mese per esaminare i vari casi.
Ezra	10	17	Il primo giorno del primo mese terminarono tutti i casi degli uomini che avevano sposato donne straniere.
Ezra	10	18	Tra i figli dei sacerdoti che avevano sposato donne straniere si trovarono: dei figli di Jeshua il figlio di Jotsadak, e tra i suoi fratelli: Maaseiah, Eliezer, Jarib e Ghedaliah.
Ezra	10	19	Essi si impegnarono a rimandare le loro donne; poi, a motivo della loro colpa, ciascuno presentò un montone in espiazione del suo peccato.
Ezra	10	20	Dei figli di Immer: Hanani e Zebadiah.
Ezra	10	21	Dei figli di Harim: Maaseiah, Elia, Scemaiah, Jehiel ed Uzziah.
Ezra	10	22	Dei figli di Pashur: Elioenai, Maaseiah, Ishmael, Nethaneel Jozabad e Elasah.
Ezra	10	23	Dei Leviti: Jozabad, Scimei, Kelaiah, cioè Kelita, Pethaiah, Giuda e Eliezer.
Ezra	10	24	Dei cantori: Eliascib. Dei portinai: Shallum, Telem e Uri.
Ezra	10	25	Tra gli Israeliti: dei figli di Parosh: Ramiah, Izziah, Malkiah, Mijamin, Eleazar, Malkiah e Benaiah.
Ezra	10	26	Dei figli di Elam: Mattaniah, Zaccaria, Jehiel, Abdi, Jeremoth ed Elia.
Ezra	10	27	Dei figli di Zattu: Elioenai, Eliascib Mattaniah Jeremoth, Zabad e Aziza.
Ezra	10	28	Dei figli di Bebai: Jehohanan, Hananiah, Zabbai e Athlai.
Ezra	10	29	Dei figli di Bani: Meshullam, Malluk, Adaiah, Jashub, Sceal e Ramoth.
Ezra	10	30	Dei figli di Pahath-Moab: Adna, Kelal, Benaiah, Maaseiah, Mattaniah, Betsaleel, Binnui e Manasse.
Ezra	10	31	Dei figli di Harim: Eliezer, Ishshijah, Malkiah, Scemaiah, Simeone,
Ezra	10	32	Beniamino, Malluk e Scemariah.
Ezra	10	33	Dei figli di Hashum: Mattenai, Mattattah, Zabad, Elifelet, Jeremai, Manasse e Scimei.
Ezra	10	34	Dei figli di Bani: Maadai, Amram, Uel
Ezra	10	35	Benaiah, Bedeiah, Keluhi,
Ezra	10	36	Vaniah, Meremoth, Eliascib,
Ezra	10	37	Mattaniah, Mattenai, Jaasai,
Ezra	10	38	Bani, Binnui, Scimei,
Ezra	10	39	Scelemiah, Nathan, Adaiah,
Ezra	10	40	Maknadbai, Shashai, Sharai,
Ezra	10	41	Azarel, Scelemiah, Scemariah,
Ezra	10	42	Shallum, Amariah e Giuseppe.
Ezra	10	43	Dei figli di Nebo: Jeiel, Mattithiah, Zabad, Zebina, Jaddai, Joel e Benaiah,
Ezra	10	44	Tutti questi avevano sposato donne straniere; e alcuni di essi avevano avuto da queste donne dei figli.
------------------------Neemia, capitolo 1
Neh	1	1	Parole di Nehemia, figlio di Hakaliah, or avvenne che nel mese di Kisleu, nell'anno ventesimo, mentre mi trovavo nella fortezza di Susa,
Neh	1	2	arrivò da Giuda Hanani uno dei miei fratelli, assieme ad alcuni altri uomini. Io li interrogai riguardo ai Giudei scampati, superstiti della cattività, e riguardo a Gerusalemme
Neh	1	3	Essi mi dissero: I superstiti che sono scampati dalla cattività sono laggiú nella provincia, in grande miseria e obbrobrio; inoltre le mura di Gerusalemme sono piene di brecce e le sue porte consumate dal fuoco.
Neh	1	4	Come udii queste parole, mi posi a sedere e piansi, quindi feci cordoglio per vari giorni, e digiunai e pregai davanti al DIO del cielo.
Neh	1	5	E dissi: Ti supplico, o Eterno, DIO del cielo, Dio grande e tremendo, che mantieni il patto e la misericordia con quelli che ti amano e osservano i tuoi comandamenti,
Neh	1	6	siano le tue orecchie attente e i tuoi occhi aperti, per ascoltare la preghiera del tuo servo, che rivolgo ora a te giorno e notte per i figli d'Israele tuoi servi, confessando i peccati dei figli d'Israele, che noi abbiamo commesso contro di te. Sí, io e la casa di mio padre abbiamo peccato.
Neh	1	7	Ci siamo comportati molto malvagiamente contro di te e non abbiamo osservato i comandamenti, gli statuti e i decreti che tu ordinasti a Mosè, tuo servo.
Neh	1	8	Ricordati della parola che ordinasti a Mosè, tuo servo, dicendo: Se peccherete, io vi disperderò fra i popoli;
Neh	1	9	ma se tornerete a me e osserverete i miei comandamenti e li metterete in pratica, anche se i vostri dispersi fossero ai confini del cielo, io di là li raccoglierò e li ricondurrò al luogo che ho scelto per farvi abitare il mio nome"
Neh	1	10	Ora questi sono i tuoi servi e il tuo popolo, che tu hai redento con la tua grande potenza e con la tua forte mano.
Neh	1	11	O Signore, ti prego, siano le tue orecchie attente alla preghiera del tuo servo e alla preghiera dei tuoi servi che prendono diletto nel temere il tuo nome; concedi Oggi stesso, ti prego, buon successo al tuo servo, facendogli trovare clemenza agli occhi di quest'uomo. Io ero allora coppiere del re.
------------------------Neemia, capitolo 2
Neh	2	1	Nel mese di Nisan, l'anno ventesimo del re Artaserse, come il vino era portato davanti a lui, io presi il vino e lo porsi al re. Ora io non ero mai stato triste in sua presenza.
Neh	2	2	Perciò il re mi disse: Perché hai l'aspetto triste, anche se non sei malato? Non può esser altro che un'afflizione del cuore. Allora fui preso da una grandissima paura
Neh	2	3	e dissi al re: Viva il re per sempre! Come potrebbe il mio volto non essere triste quando la città dove sono i sepolcri dei miei padri è distrutta e le sue porte sono consumate dal fuoco?.
Neh	2	4	Il re mi disse: Che cosa domandi?. Allora io pregai il DIO del cielo
Neh	2	5	e poi risposi al re: Se questo piace al re e il tuo servo ha trovato favore agli occhi tuoi, lasciami andare in Giudea, nella città dei sepolcri dei miei padri, perchè possa ricostruirla.
Neh	2	6	Il re mi disse (la regina stava seduta al suo fianco): Quanto durerà il viaggio e quando ritornerai?. Cosí piacque al re di lasciarmi andare, e io gli indicai un termine di tempo.
Neh	2	7	Poi dissi al re: Se cosí piace al re, mi si diano delle lettere per i governatori della regione oltre il Fiume, affinché mi diano il lasciapassare finché sia giunto in Giuda,
Neh	2	8	e una lettera per Asaf, sorvegliante della foresta del re, affinché mi dia il legname per costruire le porte della cittadella annessa al tempio, per le mura della città e per la casa in cui andrò ad abitare. Il re mi diede le lettere, perché la mano benefica del mio DIO era su di me.
Neh	2	9	Giunsi cosí presso i governatori della regione oltre il Fiume e diedi loro le lettere del re. Con me il re aveva pure mandato una scorta di capi dell'esercito e di cavalieri.
Neh	2	10	Quando però Sanballat, lo Horonita, e Tobiah, il servo Ammonita, vennero a saperlo, furono grandemente turbati, perché era giunto un uomo che cercava il bene dei figli d'Israele.
Neh	2	11	Cosí giunsi a Gerusalemme, e vi rimasi tre giorni.
Neh	2	12	Poi mi levai di notte assieme a pochi altri uomini, ma non dissi nulla ad alcuno di ciò che il mio DIO mi aveva messo in cuore di fare per Gerusalemme. Non avevo con me alcun altro giumento all'infuori di quello che io cavalcavo.
Neh	2	13	Uscii di notte per la porta della Valle, nella direzione della sorgente del Dragone e della porta del Letame, ispezionando cosí le mura di Gerusalemme che erano piene di brecce e le sue porte che erano consumate dal fuoco.
Neh	2	14	Proseguii quindi per la porta della Sorgente e la piscina del Re, ma non v'era posto per cui far passare il giumento sul quale ero.
Neh	2	15	Allora risalii di notte la valle, sempre ispezionando le mura; infine ritornai indietro, rientrando per la porta della Valle, e cosí feci ritorno.
Neh	2	16	I magistrati non sapevano dove io fossi andato né che cosa avessi fatto. Fino a quel momento non avevo ancora detto nulla né ai Giudei né ai sacerdoti né ai notabili né ai magistrati né ad alcuno di quelli che si occupavano dei lavori
Neh	2	17	Allora io dissi loro: Voi vedete la misera condizione nella quale ci troviamo: Gerusalemme è distrutta e le sue porte sono consumate dal fuoco Venite, ricostruiamo le mura di Gerusalemme, e cosí non saremo piú nell'obbrobrio!.
Neh	2	18	Raccontai quindi loro come la mano benefica del mio DIO era stata su di me e anche le parole che il re mi aveva detto. Essi allora dissero: Leviamoci e mettiamoci a costruire!. Cosí presero coraggio per mettere mano a questo importante lavoro.
Neh	2	19	Quando però Sanballat, lo Horonita e Tobiah, il servo Ammonita, e Ghescem, l'arabo, vennero a saperlo, ci schernirono e ci disprezzarono, dicendo: Che cosa state facendo? Volete forse ribellarvi al re?.
Neh	2	20	Allora io risposi e dissi loro: Sarà il DIO stesso del cielo a darci buon successo. Noi, suoi servi, ci metteremo a costruire, ma per voi non ci sarà né parte né diritto né ricordo in Gerusalemme.
------------------------Neemia, capitolo 3
Neh	3	1	Eliascib, sommo sacerdote si levò allora assieme ai suoi fratelli sacerdoti e costruirono la porta delle Pecore; la consacrarono e vi misero i suoi battenti. Continuarono a costruire fino alla torre di Meah, che poi consacrarono, e fino alla Torre di Hananeel.
Neh	3	2	Vicino a Eliascib edificarono gli uomini di Gerico, e vicino a loro edificò Zakkur, figlio di Imri.
Neh	3	3	I figli di Senaah costruirono la porta dei Pesci, ne fecero l'intelaiatura e vi misero i suoi battenti, le serrature e le sbarre.
Neh	3	4	Vicino a loro lavorava alle riparazioni Meremoth, figlio di Uria, figlio di Kots; vicino a loro lavorava alle riparazioni Meshullam, figlio di Berekiah, figlio di Mescezabeel; vicino a loro lavorava alle riparazioni Tsadok, figlio di Baana;
Neh	3	5	vicino a loro lavoravano alle riparazioni i Tekoiti; ma i nobili fra di loro non piegarono il collo per fare il lavoro del loro Signore.
Neh	3	6	Jehoiada, figlio di Paseah, e Meshullam, figlio di Besodeiah, restaurarono la porta Vecchia, ne fecero l'intelaiatura e vi misero i suoi battenti, le serrature e le sbarre.
Neh	3	7	Vicino a loro lavoravano alle riparazioni per la residenza del governatore della regione oltre il Fiume Melatiah il Gabaonita, Jadon il Meronothita e gli uomini di Gabaon e di Mitspah.
Neh	3	8	Vicino a loro lavorava alle riparazioni Uzziel, figlio di Harhaiah, uno degli orefici; vicino a lui lavorava alle riparazioni Hananiah, uno dei profumieri. Essi fortificarono Gerusalemme fino al Muro Largo.
Neh	3	9	Vicino a loro lavorò alle riparazioni Refaiah, figlio di Hur, capo di metà del distretto di Gerusalemme.
Neh	3	10	Vicino a loro lavorava alle riparazioni, di fronte alla sua casa, Jedaiah, figlio di Harumaf, vicino a lui lavorava alle riparazioni Hattush figlio di Hashabneiah.
Neh	3	11	Malkijah, figlio di Harim, e Hashshub, figlio di Pahath-Moab, ripararono un'altra parte delle mura e la torre dei Forni.
Neh	3	12	Vicino a lui lavorava alle riparazioni, insieme alle sue figlie, Shallum, figlio di Hallohesh, capo di metà del distretto di Gerusalemme.
Neh	3	13	Hanun e gli abitanti di Zanoah ripararono la porta della Valle; la costruirono e vi misero i suoi battenti, le serrature e le sbarre. Ripararono inoltre mille cubiti di muro fino alla porta del Letame.
Neh	3	14	Malkijah, figlio di Rekab, capo del distretto di Beth-Hakkerem, riparò la porta del Letame; la costruí, e vi mise i suoi battenti, le serrature e le sbarre.
Neh	3	15	Shallum, figlio di Kol-Hezeh, capo del distretto di Mitspah, riparò la porta della Sorgente; la costruí, la coperse e vi mise i suoi battenti, le serrature e le sbarre. Riparò inoltre il muro della piscina di Siloe, presso il giardino del re, fino ai gradini che scendono dalla città di Davide.
Neh	3	16	Dopo di lui Nehemia, figlio di Azbuk, capo di metà del distretto di Beth-Zur, lavorò alle riparazioni fin davanti alle tombe di Davide, fino alla piscina artificiale e fino alla casa dei Prodi.
Neh	3	17	Dopo di lui lavorarono alle riparazioni i Leviti, sotto Rehum, figlio di Bani, vicino a lui lavorava alle riparazioni per il suo distretto Hashabia, capo di metà del distretto di Keilah.
Neh	3	18	Dopo di lui lavorarono alle riparazioni i loro fratelli, sotto Bavvai, figlio di Henadad, capo dell'altra metà del distretto di Keilah.
Neh	3	19	Vicino a lui Ezer, figlio di Jeshua capo di Mitspah, riparò un'altra parte delle mura, di fronte alla salita dell'arsenale, all'angolo.
Neh	3	20	Dopo di lui Baruk, figlio di Zabbai, ne riparò con ardore un'altra parte, dall'angolo fino alla porta della casa di Eliascib, il sommo sacerdote.
Neh	3	21	Dopo di lui Meremoth, figlio di Uria, figlio di Kots, ne riparò un'altra parte, dalla porta della casa di Eliascib fino all'estremità della casa di Eliascib.
Neh	3	22	Dopo di lui lavorarono alle riparazioni i sacerdoti che abitavano nei dintorni.
Neh	3	23	Dopo di loro Beniamino, e Hashub lavorarono alle riparazioni di fronte alla loro casa. Dopo di loro Azaria, figlio di Maaseiah, figlio di Ananiah, lavorò alle riparazioni presso la sua casa.
Neh	3	24	Dopo di lui Binnui, figlio di Henadad, riparò un'altra parte delle mura, dalla casa di Azaria fino alla svolta, cioè all'angolo.
Neh	3	25	Palal, figlio di Uzai, fece riparazioni di fronte alla svolta e alla torre sporgente dalla casa superiore del re, che era vicino al cortile della prigione. Dopo di lui fece riparazioni Pedaiah, figlio di Parosh.
Neh	3	26	I Nethinei, che abitavano sull'Ofel, fecero riparazioni fin davanti alla porta delle Acque, verso est, e di fronte alla torre sporgente.
Neh	3	27	Dopo di loro i Tekoiti ne ripararono un'altra parte, di fronte alla grande torre sporgente e fino al muro dell'Ofel.
Neh	3	28	Al di sopra della porta dei Cavalli, i sacerdoti lavorarono alle riparazioni, ciascuno di fronte alla propria casa.
Neh	3	29	Dopo di loro Tsadok, figlio di Immer, lavorò alle riparazioni di fronte alla sua casa. Dopo di lui lavorò Scemaiah, figlio di Scekaniah, custode della porta orientale.
Neh	3	30	Dopo di lui Hananiah, figlio di Scelemiah, e Hanun, sesto figlio di Tsalaf, ripararono un'altra parte delle mura. Dopo di loro Meshullam, figlio di Berekiah, lavorò alle riparazioni di fronte alla sua dimora.
Neh	3	31	Dopo di lui Malkijah, uno degli orefici, lavorò alle riparazioni fino alle case dei Nethinei e dei mercanti, di fronte alla porta di Mifkad e fino alla salita dell'angolo.
Neh	3	32	Fra la salita dell'angolo e la porta delle Pecore lavorarono alle riparazioni gli orefici e i mercanti.
------------------------Neemia, capitolo 4
Neh	4	1	Quando Sanballat venne a sapere che noi stavamo ricostruendo le mura, si adirò, s'indignò grandemente e scherní i Giudei,
Neh	4	2	e disse davanti ai suoi fratelli e ai soldati di Samaria: Che cosa stanno facendo questi rammolliti Giudei? Si fortificheranno? Offriranno sacrifici? Finiranno in un giorno? Faranno forse rivivere le pietre consumate dal fuoco dai mucchi di macerie?.
Neh	4	3	Tobiah l'Ammonita, che gli stava a fianco, disse: Costruiscano pure! Ma se una volpe vi sale sopra, farà crollare il loro muro di pietra!.
Neh	4	4	Ascolta, o DIO nostro, perché siamo disprezzati! Fa' ricadere sul loro capo il loro vituperio e abbandonali al saccheggio in un paese di schiavitú!
Neh	4	5	Non coprire la loro iniquità e non permettere che il loro peccato sia cancellato davanti a te, perché ti hanno provocato ad ira davanti ai costruttori.
Neh	4	6	Noi dunque ricostruimmo le mura che furono congiunte assieme fino a metà della loro altezza; il popolo aveva preso a cuore il lavoro.
Neh	4	7	Quando però Sanballat, Tobiah, gli Arabi, gli Ammoniti e gli Asdodei vennero a sapere che la riparazione delle mura di Gerusalemme, progrediva e che le brecce cominciavano a chiudersi, si adirarono grandemente,
Neh	4	8	e tutti assieme congiurarono di venire ad attaccare Gerusalemme e a crearvi disordini.
Neh	4	9	Ma noi pregammo il nostro DIO e a causa di loro ponemmo contro di loro delle sentinelle di giorno e di notte.
Neh	4	10	Quelli di Giuda però dicevano: Le forze dei portatori di pesi vengono meno, e le macerie sono tante che noi non riusciremo a costruire le mura!.
Neh	4	11	Inoltre i nostri avversari dicevano: Essi non sapranno e non vedranno nulla, finché noi piomberemo in mezzo a loro e li uccideremo; cosí faremo cessare i lavori.
Neh	4	12	Ma quando i Giudei che dimoravano vicino a loro vennero per ben dieci volte a dirci: Da qualsiasi parte vi volgerete, ci saranno addosso,
Neh	4	13	io disposi uomini armati nei luoghi piú bassi dietro le mura; vi disposi il popolo per famiglie, con le loro spade, le loro lance e i loro archi.
Neh	4	14	Dopo aver esaminato la cosa mi levai e dissi ai notabili, ai magistrati e al resto del popolo: Non abbiate paura di loro! Ricordatevi del Signore grande e tremendo e combattete per i vostri fratelli, per i vostri figli e figlie, per le vostre mogli e per le vostre case!.
Neh	4	15	Quando i nostri nemici seppero che eravamo informati della cosa e che DIO aveva fatto fallire il loro disegno, noi tutti tornammo alle mura, ciascuno al suo lavoro.
Neh	4	16	Da quel giorno, la metà dei miei servi si occupava dei lavori, mentre l'altra metà impugnava le lance, gli scudi, gli archi e indossava le corazze; i capi erano dietro tutta la casa di Giuda.
Neh	4	17	Quelli invece che costruivano le mura e quelli che portavano o caricavano i pesi, con una mano si occupavano dei lavori e con l'altra tenevano la loro arma.
Neh	4	18	Tutti i costruttori, lavorando, portavano ciascuno la spada cinta ai fianchi, mentre il trombettiere stava accanto a me.
Neh	4	19	lo dissi allora ai notabili, ai magistrati e al resto del popolo: Il lavoro è grande ed esteso, e noi siamo sparsi sulle mura, distanti l'uno dall'altro.
Neh	4	20	Dovunque udrete il suono della tromba, là raccoglietevi presso di noi; il nostro DIO combatterà per noi.
Neh	4	21	Cosí proseguivamo il lavoro, mentre la metà degli uomini impugnava la lancia dallo spuntare dell'alba fino all'apparire delle stelle.
Neh	4	22	Nello stesso tempo dissi pure al popolo: Ciascuno di voi rimanga con il suo servo dentro Gerusalemme, per fare la guardia per noi di notte e lavorare poi di giorno.
Neh	4	23	Cosí, né io né i miei fratelli né i miei servi né gli uomini di guardia che mi seguivano, ci toglievamo i vestiti; ma ognuno aveva la sua arma con acqua.
------------------------Neemia, capitolo 5
Neh	5	1	Or si levò un gran lamento da parte del popolo e delle loro mogli contro i Giudei, loro fratelli.
Neh	5	2	Alcuni dicevano: Noi, i nostri figli e le nostre figlie siamo numerosi, ci procureremo quindi del grano perché possiamo mangiare e vivere!.
Neh	5	3	Altri dicevano: Abbiamo ipotecato i nostri campi, le nostre vigne e le nostre case per comprare grano durante la carestia!.
Neh	5	4	Altri ancora dicevano: Abbiamo preso denaro in prestito per pagare il tributo del re sui nostri campi e sulle nostre vigne.
Neh	5	5	Anche se la nostra carne è come la carne dei nostri fratelli e i nostri figli sono come i loro figli, siamo in realtà obbligati a fare diventare schiavi i nostri figli e le nostre figlie; alcune delle nostre figlie sono già state ridotte in schiavitú e non abbiamo alcuna possibilità di riscattarle, perché i nostri campi e le nostre vigne sono in mano di altri.
Neh	5	6	Quando udii i loro lamenti e queste parole, io mi indignai fortemente.
Neh	5	7	Dopo aver ben riflettuto sulla cosa ripresi i notabili e i magistrati e dissi loro: Ciascuno di voi esige un interesse da usuraio dal proprio fratello. Cosí convocai contro di loro una grande assemblea
Neh	5	8	e dissi loro: Secondo la nostra possibilità noi abbiamo riscattato i nostri fratelli Giudei che si erano venduti ai Gentili; ma ora vendereste i vostri fratelli, o dovrebbero essi vendersi a noi?. Allora essi tacquero non trovando parole da dire.
Neh	5	9	Io aggiunsi: Ciò che state facendo non è buono. Non dovreste invece camminare nel timore del nostro DIO per evitare l'oltraggio delle nazioni nostre nemiche?
Neh	5	10	Anch'io, i miei fratelli e i miei servi abbiamo prestato loro denaro e grano. Vi prego, smettiamo di esigere l'interesse di questo!
Neh	5	11	Restituite loro oggi stesso i loro campi, le loro vigne, i loro uliveti e le loro case, e anche la centesima parte del denaro, del grano, del vino e dell'olio che avete loro richiesto.
Neh	5	12	Essi risposero: Restituiremo e non richiederemo piú nulla da loro, faremo come tu dici. Allora chiamai i sacerdoti e davanti a loro li feci giurare che avrebbero fatto secondo questa promessa.
Neh	5	13	Scossi quindi la piega del mio vestito e dissi: Cosí scuota DIO dalla sua casa e dai suoi beni chiunque non manterrà questa promessa! Cosí sia egli scosso e svuotato di tutto!. Tutta l'assemblea allora disse: Amen!, e lodarono l'Eterno. Il popolo fece secondo quella promessa.
Neh	5	14	Inoltre dal giorno in cui fui designato ad essere loro governatore nel paese di Giuda, dal ventesimo anno fino al trentaduesimo anno del re Artaserse, per dodici anni, io e i miei fratelli non mangiammo della provvigione del governatore.
Neh	5	15	Invece i passati governatori che mi avevano preceduto avevano gravato il popolo prendendo da esso pane e vino, oltre a quaranta sicli d'argento. Perfino i loro servi spadroneggiavano sul popolo; ma io non ho fatto cosí, perché ho avuto timore di DIO.
Neh	5	16	Anzi mi sono grandemente impegnato nel lavoro di riparazione di queste mura e non abbiamo comprato alcun terreno; inoltre tutti i miei servi si sono radunati là a lavorare.
Neh	5	17	Avevo pure alla mia mensa centocinquanta Giudei e magistrati, oltre quelli che venivano a noi dalle nazioni circonvicine.
Neh	5	18	Ciò che veniva preparato ogni giorno era un bue e sei capi scelti presi dal gregge; per me venivano pure preparati uccelli, e ogni dieci giorni si forniva ogni sorta di vini in abbondanza; tuttavia, nonostante questo, non ho mai chiesto la provvigione del governatore, perché su questo popolo pesava già la servitú.
Neh	5	19	Ricordati di me, o mio DIO, per tutto il bene che ho fatto per questo popolo.
------------------------Neemia, capitolo 6
Neh	6	1	Quando Sanballat, Tobiah e Ghescem l'Arabo e gli altri nostri nemici seppero che io avevo ricostruito le mura e che non vi era piú rimasta alcuna breccia (quantunque allora non avessi ancora messo i battenti alle porte)
Neh	6	2	Sanballat e Ghescem mi mandarono a dire: Vieni e troviamoci assieme in uno dei villaggi della valle di Ono. Essi però pensavano di farmi del male.
Neh	6	3	Cosí io mandai loro dei messaggeri a dire: Sto facendo un grande lavoro e non posso scendere. Perché si dovrebbe interrompere il lavoro, mentre io lo lascio per scendere da voi?.
Neh	6	4	Per ben quattro volte essi mi mandarono a dire la stessa cosa, e io risposi loro nello stesso modo.
Neh	6	5	Allora Sanballat mi mandò il suo servo a dirmi la stessa cosa per la quinta volta con in mano una lettera aperta,
Neh	6	6	nella quale stava scritto: Corre voce fra le nazioni, e Gashmu l'afferma, che tu e i Giudei tramate di ribellarvi perciò, secondo queste voci, tu stai ricostruendo le mura, per diventare il loro re,
Neh	6	7	e avresti persino stabilito dei profeti per fare la tua proclamazione a Gerusalemme, dicendo: C'è un re in Giuda! Ora, queste cose saranno riferite al re. Perciò vieni e consultiamoci assieme.
Neh	6	8	Ma io gli mandai a dire: Le cose non stanno come tu vai dicendo, ma tu le inventi nella tua stessa mente.
Neh	6	9	Tutta quella gente infatti voleva farci paura e diceva: Le loro mani lasceranno il lavoro che rimarrà incompiuto. Ora perciò, o DIO, fortifica le mie mani!
Neh	6	10	Io andai allora a casa di Scemaiah, figlio di Delaiah, figlio di Mehetabeel, che si era rinchiuso là dentro; egli mi disse: Troviamoci assieme nella casa di DIO, dentro il tempio, e chiudiamo le porte del tempio, perché verranno ad ucciderti; essi verranno a ucciderti di notte.
Neh	6	11	Ma io risposi: Può un uomo come me darsi alla fuga? Potrebbe un uomo simile a me entrare nel tempio per salvare la vita? No, io non entrerò.
Neh	6	12	Compresi poi che DIO non l'aveva mandato, ma aveva pronunciato quella profezia contro di me, perché Tobiah e Sanballat l'avevano pagato.
Neh	6	13	Era stato pagato proprio per questo: per farmi paura e indurmi ad agire in quel modo e a peccare, e cosí acquistare una cattiva fama e coprirmi di vergogna.
Neh	6	14	O mio DIO, ricordati di Tobiah e di Sanballat, per queste loro opere, e anche della profetessa Noadiah e degli altri profeti che hanno cercato di spaventarmi!
Neh	6	15	Or le mura furono condotte a termine il venticinquesimo giorno del mese di Elul, in cinquantadue giorni.
Neh	6	16	Quando tutti i nostri nemici lo vennero a sapere e tutte le nazioni che ci stavano attorno lo videro, si sentirono grandemente abbattuti, perché si resero conto che quest'opera si era compiuta con l'aiuto del nostro DIO.
Neh	6	17	In quei giorni anche i notabili di Giuda mandavano frequenti lettere a Tobiah, e ne ricevevano da Tobiah.
Neh	6	18	Molti in Giuda erano infatti legati a lui con giuramento, perché egli era genero di Scekaniah figlio di Arah, e suo figlio Jehohanan aveva sposato la figlia di Meshullam, figlio di Berekiah.
Neh	6	19	Anche in mia presenza parlavano bene di lui e gli riferivano le mie parole. E Tobiah mandava lettere per spaventarmi
------------------------Neemia, capitolo 7
Neh	7	1	Quando le mura furono terminate e io ebbi messo a posto le porte, e i portinai, i cantori e i Leviti, furono stabiliti nelle loro mansioni,
Neh	7	2	io diedi il comando di Gerusalemme ad Hanani mio fratello e ad Hananiah governatore della cittadella, perché era un uomo fedele e temeva DIO piú di tanti altri.
Neh	7	3	E dissi loro: Le porte di Gerusalemme non devono essere aperte finché il sole non scotta; e mentre le sentinelle sono ancora al loro posto di guardia le porte vengano chiuse e sbarrate. Si stabiliscano delle guardie fra gli abitanti di Gerusalemme, alcuni al loro posto sulle mura e altri davanti alla loro casa.
Neh	7	4	La città era spaziosa e grande, ma dentro vi era poca gente e non si costruivano case
Neh	7	5	Allora il mio DIO mi mise in cuore di radunare i notabili, i magistrati e il popolo, per registrarli secondo le loro genealogie. E trovai il registro genealogico di quelli che erano tornati dall'esilio la prima volta e in esso trovai scritto:
Neh	7	6	Questi sono quelli della provincia che tornarono dalla cattività, quelli che Nebukadnetsar, re di Babilonia aveva deportati e che erano tornati a Gerusalemme, e in Giuda ciascuno nella sua città.
Neh	7	7	Essi sono quelli che tornarono con Zorobabel, Jeshua, Nehemia, Azaria, Raamiah, Nahamani, Mardocheo, Bilshan, Mispereth, Bigvai, Nehum e Baanah. Numero degli uomini del popolo d'Israele:
Neh	7	8	figli di Parosh, duemilacentosettantadue.
Neh	7	9	Figli di Scefatiah, trecentosettantadue.
Neh	7	10	Figli di Arah, seicentocinquantadue.
Neh	7	11	Figli di Pahath-Moab, dei figli di Jeshua e di Joab, duemilaottocentodiciotto.
Neh	7	12	Figli di Elam, milleduecentocinquantaquattro.
Neh	7	13	Figli di Zattu, ottocentoquarantacinque.
Neh	7	14	Figli di Zakkai, settecentosessanta.
Neh	7	15	Figli di Binnui, seicentoquarantotto.
Neh	7	16	Figli di Bebai, seicentoventotto.
Neh	7	17	Figli di Azgad, duemilatrecentoventidue.
Neh	7	18	Figli di Adonikam, seicentosessantasette.
Neh	7	19	Figli di Bigvai, duemilasessantasette.
Neh	7	20	Figli di Adin, seicentocinquantacinque.
Neh	7	21	Figli di Ater, della famiglia di Ezechia, novantotto.
Neh	7	22	Figli di Hashum, trecentoventotto.
Neh	7	23	Figli di Bezai, trecentoventiquattro.
Neh	7	24	Figli di Harif, centododici.
Neh	7	25	Figli di Gabaon, novantacinque.
Neh	7	26	Uomini di Betlemme e di Netofah, centottantotto.
Neh	7	27	Uomini di Anathoth, centoventotto.
Neh	7	28	Uomini di Beth-Azmaveth, quarantadue.
Neh	7	29	Uomini di Kirjiath-Jearim, di Kefirah e di Beeroth, settecentoquarantatre
Neh	7	30	Uomini di Ramah e di Gheba, seicentoventuno.
Neh	7	31	Uomini di Mikmas, centoventidue
Neh	7	32	Uomini di Bethel, e di Ai,
Neh	7	33	Uomini di un altro Nebo, cinquantadue.
Neh	7	34	Figli di un altro Elam, milleduecentocinquantaquattro.
Neh	7	35	Figli di Harim, trecentoventi.
Neh	7	36	Figli di Gerico, trecentoquarantacinque.
Neh	7	37	Figli di Lod, di Hadid e di Ono, settecentoventuno.
Neh	7	38	Figli di Senaah, tremilanovecentotrenta.
Neh	7	39	I sacerdoti: figli di Jedaiah, della casa di Jeshua, novecentosessantatre.
Neh	7	40	Figli di Immer, millecinquantadue.
Neh	7	41	Figli di Pashhur, milleduecentoquarantasette.
Neh	7	42	Figli di Harim, millediciassette.
Neh	7	43	I Leviti: figli di Jeshua, della famiglia di Kadmiel, dei figli di Hodevah, settantaquattro.
Neh	7	44	I cantori: figli di Asaf, centoquarantotto.
Neh	7	45	I portinai: figli di Shallum, figli di Ater, figli di Talmon, figli di Akkub, figli di Hatita, figli di Shobai, centotrentotto.
Neh	7	46	I Nethinei: figli di Tsiha, figli di Hasufa, figli di Tabaoth
Neh	7	47	figli di Keros, figli di Sia, figli di Padon,
Neh	7	48	figli di Lebana, figli di Hagaba, figli di Salmai,
Neh	7	49	figli di Hanan, figli di Ghiddel, figli di Gahar,
Neh	7	50	figli di Reaiah, figli di Retsin, figli di Nekoda,
Neh	7	51	figli di Gazzam, figli di Uzza, figli di Paseah
Neh	7	52	figli di Besai, figli di Meunim, figli di Nefiscesim
Neh	7	53	figli di Bakbuk, figli di Hakufa, figli di Harhur
Neh	7	54	figli di Bazlith, figli di Mehida, figli di Harsha
Neh	7	55	figli di Barkos, figli di Sisera, figli di Tamah,
Neh	7	56	figli di Netsiah, figli di Hatifa.
Neh	7	57	Figli dei servi di Salomone: figli di Sotai, figli di Sofereth, figli di Perida,
Neh	7	58	figli di Jaala, figli di Darkon, figli di Ghidel,
Neh	7	59	figli di Scefatiah, figli di Hattil, figli di Pokereth di Tsebaim, figli di Amon.
Neh	7	60	Totale dei Nethinei e dei figli dei servi di Salomone, trecentonovantadue.
Neh	7	61	Questi sono quelli che tornarono da Tel-Melah, da Tel-Harsha, da Kerub da Addon e da Immer, e che non furono in grado di stabilire la loro casa paterna o la loro discendenza, per dimostrare che appartenevano a Israele:
Neh	7	62	figli di Delaiah, figli di Tobiah, figli di Nekoda, seicentoquarantadue.
Neh	7	63	Tra i sacerdoti: figli di Habaiah, figli di Kots, figli di Barzillai, il quale aveva sposato una delle figlie di Barzillai, il Galaadita, e fu chiamato con il loro nome.
Neh	7	64	Questi cercarono i loro elenchi fra quelli che erano registrati nelle genealogie, ma non li trovarono; furono cosí esclusi dal sacerdozio come impuri;
Neh	7	65	il governatore ordinò loro di non mangiare cose santissime finché non si presentasse un sacerdote con l'urim e il Thummin,
Neh	7	66	L'intera assemblea raggiungeva un totale di quarantaduemila trecentosessanta persone,
Neh	7	67	oltre ai loro servi e alle loro serve, in numero di settemilatrecentotrentasette. Avevano pure duecentoquarantacinque cantori e cantanti.
Neh	7	68	Avevano settecentotrentasei cavalli, duecentoquarantacinque muli,
Neh	7	69	quattrocentotrentacinque cammelli e seimilasettecentoventi asini.
Neh	7	70	Alcuni capi delle case paterne donarono per il lavoro di costruzione. Il governatore diede al tesoro mille darici d'oro, cinquanta coppe, cinquecentotrenta vesti sacerdotali.
Neh	7	71	Alcuni capi delle case paterne diedero al tesoro per il lavoro di costruzione ventimila darici d'oro e duemiladuecento mine d'argento
Neh	7	72	Il resto del popolo diede ventimila darici d'oro, duemila mine d'argento e sessantasette vesti sacerdotali.
Neh	7	73	Cosí i sacerdoti, i Leviti, i portinai, i cantori, alcuni del popolo, i Nethinei e tutti gli Israeliti si stabilirono nelle loro città. Quando giunse il settimo mese, i figli d'Israele erano nelle loro città.
------------------------Neemia, capitolo 8
Neh	8	1	Allora tutto il popolo si radunò come un solo uomo sulla piazza che era davanti alla porta delle Acque; dissero poi ad Esdra lo scriba, che portasse il libro della legge di Mosè che l'Eterno aveva dato a Israele.
Neh	8	2	Il primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all'assemblea degli uomini, donne e di tutti quelli capaci di intendere.
Neh	8	3	Quindi lo lesse sulla piazza che sta davanti alla porta delle Acque, dallo spuntar del giorno fino a mezzogiorno, davanti agli uomini, alle donne e a quelli capaci di intendere; e le orecchie di tutto il popolo stavano attente al libro della legge.
Neh	8	4	Esdra, lo scriba, stava su una tribuna di legno che avevano fatto per l'occasione. Accanto a lui stavano, a destra, Mattithiah, Scema, Ananiah, Uria, Hilkiah e Maaseiah, a sinistra, Pedaiah, Mishael, Malkijah, Hashum, Hashbaddana, Zaccaria e Meshullam.
Neh	8	5	Esdra aprí il libro alla presenza di tutto il popolo, perché stava piú in alto di tutto il popolo; come l'aperse, tutto il popolo si alzò in piedi.
Neh	8	6	Esdra benedisse l'Eterno, il grande DIO, e tutto il popolo rispose: Amen, amen, alzando le mani; poi s'inchinarono e si prostrarono con la faccia a terra davanti all'Eterno.
Neh	8	7	Jeshua, Bani, Scerebiah, Jamin, Akkub, Shabbethai, Hodijah, Maaseiah, Kelita, Azaria, Jozabad, Hanan, Pelaiah e i Leviti aiutavano il popolo a capire la legge, mentre il popolo stava in piedi al suo posto.
Neh	8	8	Essi leggevano nel libro della legge di DIO distintamente, spiegandone il significato, per far loro capire ciò che si leggeva.
Neh	8	9	Nehemia, che era il governatore Esdra, sacerdote e scriba, e i Leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: Questo giorno è consacrato all'Eterno, il vostro DIO, non fate cordoglio e non piangete!. Tutto il popolo infatti, ascoltando le parole della legge, piangeva.
Neh	8	10	Poi Nehemia disse loro: Andate, mangiate cibi squisiti e bevete vini dolci, e mandatene porzioni a chi non ha nulla di preparato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro. Non rattristatevi, perché la gioia dell'Eterno è la vostra forza.
Neh	8	11	I Leviti tenevano zitto tutto il popolo, dicendo: Tacete, perché questo giorno è santo. Non rattristatevi!.
Neh	8	12	Allora tutto il popolo andò a mangiare, a bere, a mandar porzioni ai poveri e a festeggiare con grande esultanza perché avevano compreso le parole che erano state loro spiegate.
Neh	8	13	Il secondo giorno, i capi delle case paterne di tutto il popolo, i sacerdoti e i Leviti si radunarono presso Esdra, lo scriba, per poter intendere le parole della legge.
Neh	8	14	Trovarono scritto nella legge che l'Eterno aveva comandato per mezzo di Mosè, che i figli d'Israele dovevano dimorare in capanne durante la festa del settimo mese,
Neh	8	15	e che in tutte le loro città e a Gerusalemme dovevano divulgare e proclamare un bando che diceva: Andate al monte e portatene rami di ulivo, rami di ulivastro, rami di mirto, rami di palma e rami dal folto fogliame, per farne capanne, come sta scritto.
Neh	8	16	Allora il popolo andò fuori e portò i rami, e si costruirono le capanne, chi sul tetto della propria casa, chi nei loro cortili, altri nei cortili della casa di DIO, sulla piazza della porta delle Acque e sulla piazza della porta di Efraim.
Neh	8	17	Cosí tutta l'assemblea di quelli che erano tornati dalla cattività costruí capanne e dimorò nelle capanne. Dal tempo di Giosué, figlio di Nun, fino a quel giorno, i figli d'Israele, non avevano fatto nulla di simile. E vi fu grandissima allegrezza.
Neh	8	18	Esdra fece la lettura del libro della legge di DIO ogni giorno, dal primo giorno fino all'ultimo giorno. Celebrarono la festa per sette giorni; nell'ottavo giorno ci fu una solenne assemblea, come prescrive la legge.
------------------------Neemia, capitolo 9
Neh	9	1	Il ventiquattresimo giorno dello stesso mese, i figli d'Israele si radunarono per un digiuno, vestiti di sacco e coperti di terra.
Neh	9	2	Quelli che appartenevano alla stirpe d'Israele si separarono da tutti gli stranieri e si presentarono per confessare i loro peccati e le iniquità dei loro padri.
Neh	9	3	Quindi si alzarono in piedi al loro posto e lessero il libro della legge dell'Eterno, il loro DIO, per la quarta parte del giorno, e per un'altra quarta parte fecero la confessione dei peccati e si prostrarono davanti all'Eterno, il loro DIO.
Neh	9	4	Poi Jeshua, Bani e Kadmiel, Scebaniah, Bunni, Scerebiah, Bani e Kenani salirono sulla tribuna dei Leviti e gridarono ad alta voce all'Eterno, il loro DIO.
Neh	9	5	I Leviti Jeshua, Kadmiel, Bani, Hashabneiah, Scerebiah, Hodijah, Scebaniah e Pethahiah dissero: Alzatevi e benedite l'Eterno, il vostro DIO, d'eternità in eternità! Si benedica il nome tuo glorioso, che è esaltato al disopra di ogni benedizione e lode!
Neh	9	6	Tu solo sei l'Eterno! Tu hai fatto i cieli dei cieli dei cieli e tutto il loro esercito, la terra e tutto ciò che sta su di essa, i mari e tutto ciò che è in essi. Tu conservi in vita tutte queste cose, e l'esercito dei cieli ti adora.
Neh	9	7	Tu sei l'Eterno, il DIO che ha scelto Abramo; lo hai fatto uscire da Ur dei Caldei e gli hai dato il nome di Abrahamo,
Neh	9	8	Tu hai trovato il suo cuore fedele davanti a te e hai stabilito un patto con lui, per dare alla sua discendenza il paese dei Cananei, degli Hittei, degli Amorei, dei Perezei, dei Gebusei e dei Ghirgasei; tu hai adempiuto la tua parola, perché sei giusto.
Neh	9	9	Tu hai visto l'afflizione dei nostri padri in Egitto e hai udito il loro grido presso il Mar Rosso.
Neh	9	10	Hai operato miracoli e prodigi contro il Faraone, contro tutti i suoi servi e contro tutto il popolo del suo paese, perché sapevi che essi avevano trattato i nostri padri con insolenza. Cosí ti sei fatto un nome che rimane anche oggi.
Neh	9	11	Tu hai diviso il mare davanti a loro, ed essi sono passati in mezzo al mare sull'asciutto, mentre invece tu precipitavi nell'abisso i loro inseguitori come una pietra in acque impetuose.
Neh	9	12	Tu li hai guidati di giorno con una colonna di nuvola e di notte con una colonna di fuoco per illuminare loro la via su cui camminare.
Neh	9	13	Sei pure disceso sul monte Sinai, hai parlato loro dal cielo e hai dato loro giusti decreti e leggi di verità, buoni statuti e comandamenti,
Neh	9	14	Hai fatto loro conoscere il tuo santo sabato e hai dato loro comandamenti, statuti e una legge per mezzo di Mosè, tuo servo.
Neh	9	15	Tu hai pure dato loro pane dal cielo quando erano affamati e hai fatto scaturire acqua dalla roccia quando erano assetati, e comandasti loro di andare a prendere possesso del paese che avevi giurato di dare loro.
Neh	9	16	Ma essi e i nostri padri si comportarono con superbia, indurirono la loro cervice e non ubbidirono ai tuoi comandamenti.
Neh	9	17	Si rifiutarono di ubbidire e non si ricordarono delle meraviglie che tu avevi compiuto in mezzo a loro; indurirono invece la loro cervice e nella loro ribellione si scelsero un capo per tornare alla loro schiavitú. Ma tu sei un Dio pronto a perdonare, misericordioso, pieno di compassione, lento all'ira e di grande benignità. Tu non li hai abbandonati,
Neh	9	18	neppure quando si fecero un vitello di metallo fuso e dissero: Questo è il tuo dio che ti ha fatto uscire dall'Egitto!, fecero cosí una cosa blasfema.
Neh	9	19	Tuttavia nella tua grande misericordia non li hai abbandonati nel deserto, la colonna di nuvola non si allontanò da loro durante il giorno per guidarli nel cammino, e la colonna di fuoco durante la notte per illuminare loro la via su cui camminare.
Neh	9	20	Hai dato il tuo buono Spirito per istruirli; non hai rifiutato la tua manna alle loro bocche e hai dato loro acqua quando erano assetati.
Neh	9	21	Per quarant'anni li hai nutriti nel deserto, e non mancò loro nulla; le loro vesti non si logorarono e i loro piedi non si gonfiarono.
Neh	9	22	Hai inoltre dato loro regni e popoli assegnando loro le regioni piú lontane cosi essi entrarono in possesso del paese di Sihon, del paese del re di Heshbon e del paese di Og, re di Bashan.
Neh	9	23	Hai moltiplicato i loro figli come le stelle del cielo e li hai introdotti nel paese in cui avevi detto ai padri loro di entrare per possederlo.
Neh	9	24	Cosí i loro figli entrarono e presero possesso del paese; tu hai umiliato davanti a loro gli abitanti del paese, i Cananei, e li hai dati nelle loro mani con i loro re e con i popoli del paese, perché ne facessero quel che a loro piaceva.
Neh	9	25	Essi si impadronirono di città fortificate e di una terra fertile ed entrarono in possesso di case piene di ogni bene, di cisterne già scavate, di vigne, di uliveti e d'alberi fruttiferi in abbondanza, mangiarono, si saziarono, ingrassarono e vissero nelle delizie per la tua grande bontà.
Neh	9	26	Ciò nonostante essi furono disubbidirono, si ribellarono contro di te, gettarono la tua legge dietro le spalle, uccisero i tuoi profeti che li esortavano a ritornare a te e commisero cose blasfeme.
Neh	9	27	Perciò tu li desti nelle mani dei loro nemici, che li oppressero; ma al tempo della loro sventura essi gridarono a te, e tu li ascoltasti dal cielo e, nella tua grande misericordia, tu desti loro dei liberatori, che li salvarono dalle mani dei loro nemici.
Neh	9	28	Quando però avevano riposo, essi ricominciavano a compiere il male davanti a te; perciò tu li abbandonavi nelle mani dei loro nemici, che li dominavano; tuttavia, quando tornavano a gridare a te, tu li ascoltavi dal cielo, cosí nella tua misericordia molte volte li hai liberati.
Neh	9	29	Tu li esortavi per farli tornare alla tua legge, ma essi si inorgoglivano e non ubbidivano ai tuoi comandamenti, e peccavano contro i tuoi decreti per mezzo dei quali, se uno li mette in pratica salva la vita; ritraevano le loro spalle dal giogo, indurivano la loro cervice e rifiutavano di ubbidire.
Neh	9	30	Pazientasti con essi per molti anni esortandoli mediante il tuo Spirito e per bocca dei tuoi profeti, ma essi non vollero prestare orecchio; allora tu li desti nelle mani dei popoli dei vari paesi.
Neh	9	31	Però nella tua grande compassione non li hai interamente distrutti e non li hai abbandonati, perché sei un Dio clemente e misericordioso.
Neh	9	32	Ora dunque, o DIO nostro, Dio grande, potente e tremendo, che mantieni il patto e la misericordia, non sembri poca cosa davanti a te la sciagura che è venuta su di noi, sui nostri re, sui nostri sacerdoti, sui nostri profeti, sui nostri padri e su tutto il tuo popolo, dal tempo dei re di Assiria fino al giorno d'oggi.
Neh	9	33	Tuttavia tu sei stato giusto in tutto quello che ci è accaduto, perché tu hai agito fedelmente, mentre noi abbiamo agito empiamente.
Neh	9	34	I nostri re, i nostri capi, i nostri sacerdoti i nostri padri non hanno messo in pratica la tua legge né hanno ubbidito ai tuoi comandamenti e ai tuoi precetti con cui li esortavi.
Neh	9	35	Persino quando si trovavano nel loro regno, nella grande prosperità che tu avevi loro largito e nel vasto e fertile paese che avevi messo a loro disposizione, non ti servirono e non abbandonarono le loro opere malvagie.
Neh	9	36	E oggi eccoci schiavi! Siamo schiavi nel paese che avevi dato ai nostri padri perché ne mangiassero i frutti e ne godessero i beni.
Neh	9	37	Cosí i suoi abbondanti prodotti vanno ai re che tu hai stabilito sopra di noi, a causa dei nostri peccati; essi signoreggiano sui nostri corpi e sul nostro bestiame come vogliono; e noi siamo in grande angoscia.
Neh	9	38	A motivo di tutto questo, noi prendiamo un fermo impegno e lo mettiamo per scritto; e i nostri capi, i nostri Leviti, e i nostri sacerdoti vi metteranno il loro sigillo.
------------------------Neemia, capitolo 10
Neh	10	1	Quelli che misero il loro sigillo sul documento furono: Nehemia, il governatore, figlio di Hakaliah, e Sedekia,
Neh	10	2	Seraiah, Azaria, Geremia,
Neh	10	3	Pashuhur, Amariah, Malkija,
Neh	10	4	Hattush, Scebaniah, Malluk,
Neh	10	5	Harim, Meremoth, Obadiah,
Neh	10	6	Daniele, Ghinnethon, Baruk,
Neh	10	7	Meshullam, Abijah, Mijamin,
Neh	10	8	Maaziah, Bilgai e Scemaiah. Questi erano sacerdoti.
Neh	10	9	I Leviti: Jeshua, figlio di Azaniah, Binnui dei figli di Henadad e Kadmiel,
Neh	10	10	e i loro fratelli Scebaniah, Hodijah, Kelita, Pelaiah, Hanan,
Neh	10	11	Mika, Rehob, Hashabiah,
Neh	10	12	Zakkur, Scerebiah, Scebaniah,
Neh	10	13	Hodijah, Bani e Beninu.
Neh	10	14	I capi del popolo: Parosh, Pahathmoab, Elam, Zattu, Bani,
Neh	10	15	Bunni, Azgab, Bebai,
Neh	10	16	Adonijah, Bigvai, Adin,
Neh	10	17	Ater, Ezechia, Azzur,
Neh	10	18	Hodijah, Hashum, Betsai,
Neh	10	19	Harif, Anatoth, Nebai,
Neh	10	20	Magpiash, Meshullam, Hezir,
Neh	10	21	Mescezabeel, Tsadok, Jaddua,
Neh	10	22	Pelatiah, Hanan, Anaiah,
Neh	10	23	Hoscea, Hananiah, Hasshub,
Neh	10	24	Hallohesh, Pilha, Shobek,
Neh	10	25	Rehum, Hashabnah, Maaseiah,
Neh	10	26	Ahijah, Hanan, Anan,
Neh	10	27	Malluk, Harim e Baanah.
Neh	10	28	Il resto del popolo, i sacerdoti, i Leviti, i portinai, i cantori, i Nethinei, e tutti quelli che si erano separati dai popoli dei paesi stranieri per seguire la legge di DIO, le loro mogli, i loro figli e le loro figlie, tutti quelli che avevano conoscenza e intelligenza,
Neh	10	29	si unirono ai loro fratelli, i piú ragguardevoli fra loro, e si impegnarono con esecrazione e giuramento a camminare nella legge di DIO data per mezzo di Mosè servo di DIO, e ad osservare e mettere in pratica tutti i comandamenti dell'Eterno, il nostro Signore, i suoi decreti e i suoi statuti,
Neh	10	30	a non dare le nostre figlie ai popoli del paese e a non prendere le loro figlie per i nostri figli,
Neh	10	31	a non comprare nulla in giorno di sabato o in altro giorno sacro dai popoli che portassero a vendere in giorno di sabato qualunque genere di merci e di cereali, a lasciar riposare la terra ogni settimo anno e a non riscuotere alcun debito.
Neh	10	32	Ci impegnammo tassativamente di pagare ogni anno il terzo di un per il servizio della casa del nostro DIO,
Neh	10	33	per i pani della presentazione, per l'oblazione perpetua di cibo, per l'olocausto perpetuo dei sabati, dei noviluni, delle feste stabilite, per le cose consacrate, per le offerte per il peccato, per fare espiazione, per Israele e per ogni lavoro della casa del nostro DIO.
Neh	10	34	Inoltre tirammo a sorte tra i sacerdoti, i Leviti e il popolo circa l'offerta della legna da portare nella casa del nostro DIO, ogni anno a tempi fissati, secondo le nostre case paterne, perché bruciasse sull'altare dell'Eterno, il nostro DIO, come sta scritto nella legge.
Neh	10	35	Ci impegnammo pure a portare ogni anno nella casa dell'Eterno le primizie del nostro suolo e le primizie di tutti i frutti di ogni albero,
Neh	10	36	e i primogeniti dei nostri figli e del nostro bestiame, come sta scritto nella legge, e i primogeniti delle nostre mandrie e delle nostre greggi per presentarli nella casa del nostro DIO ai sacerdoti che prestano servizio nella casa del nostro DIO.
Neh	10	37	Inoltre ci impegnammo a portare ai sacerdoti nelle camere della casa del nostro DIO le primizie della nostra pasta, le nostre offerte, i frutti di ogni albero, del mosto e dell'olio, e ai Leviti la decima del nostro suolo; i Leviti stessi preleveranno le decime in tutte le città dove noi lavoriamo.
Neh	10	38	Un sacerdote, discendente di Aaronne, sarà con i Leviti quando i Leviti preleveranno le decime; e i Leviti porteranno la decima della decima alla casa del nostro DIO nelle camere della tesoreria,
Neh	10	39	perché in quelle camere i figli d'Israele e i figli di Levi porteranno l'offerta del frumento, del mosto e dell'olio; qui sono gli utensili del santuario, i sacerdoti che prestano servizio, i portinai e i cantori. Noi non abbandoneremo la casa del nostro DIO.
------------------------Neemia, capitolo 11
Neh	11	1	capi del popolo si stabilirono a Gerusalemme; il resto del popolo tirò a sorte per far venire uno su dieci ad abitare a Gerusalemme, la città santa gli altri nove decimi invece dovevano rimanere nelle altre città.
Neh	11	2	Il popolo benedisse tutti quelli che spontaneamente si offrirono di abitare a Gerusalemme.
Neh	11	3	Questi sono i capi della provincia che si stabilirono a Gerusalemme (ma nelle citta di Giuda ognuno si stabilí nella sua proprietà, nella sua città: Israeliti, sacerdoti, Leviti, Nethinei e i figli dei servi di Salomone).
Neh	11	4	A Gerusalemme si stabilirono una parte dei figli di Giuda e dei figli di Beniamino. Dei figli di Giuda: Atahiah, figlio di Uzziah, figlio di Zaccaria, figlio di Amariah, figlio di Scefatiah, figlio di Mahalaleel, dei figli di Perets,
Neh	11	5	e Maaseia, figlio di Baruk, figlio di Col-Hozeh, figlio di Hazaiah, figlio di Adaiah, figlio di Joiarib, figlio di Zaccaria, figlio dello Scilonita.
Neh	11	6	Totale dei figli di Perets che si stabilirono a Gerusalemme: quattrocentosessantotto uomini valorosi.
Neh	11	7	Questi sono i figli di Beniamino Sallu, figlio di Mashullam, figlio di Joed, figlio di Pedaiah, figlio di Kolaiah figlio di Maaseiah, figlio di Ithiel figlio di Isaia;
Neh	11	8	dopo lui, Gabbai e Sallai: in tutto, novecentoventotto.
Neh	11	9	Gioele, figlio di Zikri, era il loro capo, e Giuda, figlio di Senuah, era il secondo capo della città.
Neh	11	10	Dei sacerdoti: Jedaiah, figlio di Joiarib e Jakin.
Neh	11	11	Seraiah, figlio di Hilkiah, figlio di Meshullam, figlio di Tsadok, figlio di Meraioth, figlio di Ahitub, era capo della casa di DIO;
Neh	11	12	i loro fratelli addetti al lavoro del tempio, erano in numero di ottocentoventidue; e Adaiah, figlio di Jeroham, figlio di Pelaliah, figlio di Amtsi, figlio di Zaccaria, figlio di Pashhur, figlio di Malkijah,
Neh	11	13	e i suoi fratelli, capi delle case paterne, erano in numero di duecentoquarantadue; e Amashsai, figlio di Azareel, figlio di Ahzai, figlio di Meshillemoth, figlio di Immer
Neh	11	14	e i loro fratelli, uomini valorosi, erano in numero di centoventotto. Zabdiel figlio di Ghedolim, era loro capo.
Neh	11	15	Dei Leviti: Scemaiah, figlio di Hashshub, figlio di Azrikam, figlio di Hashablah, figlio di Bunni.
Neh	11	16	Shabbethai e Jozabad, preposti al servizio esterno della casa di DIO, fra i capi dei Leviti;
Neh	11	17	e Mattaniah, figlio di Mika, figlio di Zabdi, figlio di Asaf, il capo che iniziava le lodi durante la preghiera, e Bakbukiah il secondo tra i suoi fratelli, e Abda figlio di Shammua, figlio di Galal, figlio di Joduthun.
Neh	11	18	Totale dei Leviti nella città santa duecentottantaquattro.
Neh	11	19	I portinai: Akkub, Talmon e i loro fratelli, custodi delle porte: centosettantadue.
Neh	11	20	Il resto d'Israele, dei sacerdoti e dei Leviti si stabilí in tutte le città di Giuda ognuno nella sua proprietà.
Neh	11	21	I Nethinei si stabilirono sull'Ofel; Tsiha e Ghishpa erano a capo dei Nethinei.
Neh	11	22	Il capo dei Leviti a Gerusalemme era Uzzi, figlio, di Bani, figlio di Hashabiah, figlio di Mattaniah, figlio di Mika, dei figli di Asaf, che erano i cantori addetti al servizio della casa di DIO.
Neh	11	23	Nei loro confronti infatti il re aveva emesso l'ordine che ogni giorno fosse assegnata ai cantori una certa provvista.
Neh	11	24	Pethahiah, figlio di Mescezabeel, dei figli di Zerah, figlio di Giuda, era il delegato del re per tutti gli affari del popolo.
Neh	11	25	Quanto ai villaggi con le loro campagne, alcuni dei figli di Giuda si stabilirono in Kirjath-Arba e nei suoi villaggi, in Dibon e nei suoi villaggi, in Jekabtseel e nei suoi villaggi,
Neh	11	26	in Jeshua, in Moladah, in Bethpeleth,
Neh	11	27	in Atsar-Shual, in Beer-Sceba, e nei suoi villaggi,
Neh	11	28	in Tsiklag, in Mekona e nei suoi villaggi,
Neh	11	29	in En-Rimmon, in Tsorah, in Jarmuth,
Neh	11	30	in Zanoah, in Adullam e nei loro villaggi, in Lakish e nelle sue campagne, in Azekah e nei suoi villaggi. Si stabilirono a Beer-Sceba fino alla valle di Hinnom.
Neh	11	31	I figli di Beniamino si stabilirono a Gheba, Mikmash, Aijah, Bethel e nei loro villaggi,
Neh	11	32	ad Anathoth, Nob, Ananiah,
Neh	11	33	a Atsor, Ramah, Ghittaim,
Neh	11	34	a Hadid, Tseboim, Neballat,
Neh	11	35	a Lod e Ono, la valle degli artigiani.
Neh	11	36	Alcune divisioni dei Leviti di Giuda, si unirono a Beniamino.
------------------------Neemia, capitolo 12
Neh	12	1	Questi sono i sacerdoti e i Leviti che tornarono con Zorobabel, figlio di Scealthiel, e con Jeshua: Seraiah, Geremia, Esdra,
Neh	12	2	Amariah, Malluk, Hattush,
Neh	12	3	Scekaniah, Rehum, Meremoth
Neh	12	4	Iddo, Ghinnethoi, Abijah,
Neh	12	5	Mijamin, Maadiah, Bilgah
Neh	12	6	Scemaiah, Joiarib, Jedaiah,
Neh	12	7	Sallu, Amok, Hilkiah e Jedaiah. Questi erano i capi dei sacerdoti e dei loro fratelli al tempo di Jeshua,
Neh	12	8	I Leviti erano Jeshua, Binnui, Kadmiel, Scerebiah, Giuda e Mattaniah, che era preposto con i suoi fratelli al canto di ringraziamento.
Neh	12	9	Bakbukiah e Unni, loro fratelli, stavano di fronte a loro secondo le loro mansioni.
Neh	12	10	Jeshua generò Joiakim; Joiakim generò Eliascib; Eliascib generò Joiada,
Neh	12	11	Joiada generò Gionathan; Gionathan generò Jaddua.
Neh	12	12	Al tempo di Joiakim, i sacerdoti, capi delle case paterne, erano i seguenti: della casa di Seraiah, Meraiah, di quella di Geremia, Hananiah;
Neh	12	13	di quella di Esdra, Meshullam; di quella di Amariah, Jehohanan;
Neh	12	14	di quella di Meliku, Gionathan; di quella di Scebaniah, Giuseppe;
Neh	12	15	di quella di Harim, Adna, di quella di Meraioth, Helkai;
Neh	12	16	di quella di Iddo, Zaccaria; di quella di Ghinnethon, Meshullam;
Neh	12	17	di quella di Abijah, Zikri; di quella di Miniamin e di Moadiah, Piltai;
Neh	12	18	di quella di Bilgah, Shammua; di quella di Scemaiah, Gionathan;
Neh	12	19	di quella di Joiarib, Mattenai; di quella di Jedaiah, Uzzi;
Neh	12	20	di quella di Sallai, Kallai; di quella di Amok, Eber;
Neh	12	21	di quella di Hilkiah, Hashabiah e di quella di Jedaiah, Nethaneel.
Neh	12	22	Durante il regno di Dario, il Persiano, furono registrati assieme ai sacerdoti i Leviti che erano capi delle case paterne al tempo di Eliascib, di Joiada, di Johanan e di Jaddua.
Neh	12	23	I figli di Levi, che erano capi delle case paterne, furono invece registrati nel libro delle Cronache fino al tempo di Johanan, figlio di Eliascib.
Neh	12	24	I capi dei Leviti Hashabiah, Scerebiah e Jeshua, figlio di Kadmiel, assieme ai loro fratelli, che stavano di fronte a loro, cantavano inni di lode e di ringraziamento a gruppi alternati, secondo l'ordine di Davide, uomo di DIO.
Neh	12	25	Mattaniah, Bakbukiah, Obadiah Meshullam, Talmon e Akkub erano portinai e facevano la guardia ai magazzini delle porte.
Neh	12	26	Questi vivevano al tempo di Joiakim figlio di Jeshua, figlio di Jotsadak e ai tempo di Nehemia, il governatore, e di Esdra, sacerdote e scriba.
Neh	12	27	Alla dedicazione delle mura di Gerusalemme, mandarono a cercare i Leviti da tutti i loro luoghi, per farli venire a Gerusalemme per celebrare la dedicazione con allegrezza, con lodi e con canti, cembali, arpe e cetre.
Neh	12	28	E i figli dei cantori si radunarono dalla regione intorno a Gerusalemme, dai villaggi dei Netofathiti.
Neh	12	29	da Beth-Ghilgal, e dalle campagne di Gheba e di Azmaveth, poiché i cantori si erano costruiti villaggi tutt'intorno a Gerusalemme.
Neh	12	30	I sacerdoti e i Leviti si purificarono e purificarono il popolo, le porte e le mura.
Neh	12	31	Poi io feci salire sulle mura i capi di Giuda e formai due grandi cori di lode. Il primo s'incamminò a destra, sulle mura, verso la porta del Letame;
Neh	12	32	dietro ad esso camminavano Hoshaiah, la metà dei capi di Giuda,
Neh	12	33	Azaria, Esdra, Meshullam,
Neh	12	34	Giuda, Beniamino, Scemaiah, Geremia.
Neh	12	35	e alcuni dei figli dei sacerdoti con le loro trombe: Zaccaria, figlio di Gionathan, figlio di Scemaiah, figlio di Mattaniah, figlio di Mikaiah, figlio di Zakkur, figlio di Asaf,
Neh	12	36	e i suoi fratelli Scemaiah, Azareel, Milalai, Ghilalai, Maai, Nethaneel Giuda e Hanani, con gli strumenti musicali di Davide, uomo di DIO. Esdra, lo scriba, camminava alla loro testa.
Neh	12	37	Giunti alla porta della Sorgente, salirono direttamente per la scalinata della città di Davide, dove le mura salgono sopra la casa di Davide, fino alla porta delle Acque, a est.
Neh	12	38	Il secondo coro di lode s'incamminò nella direzione opposta, io lo seguivo con metà del popolo, sulle mura, sopra la torre dei Forni, fino al muro Largo,
Neh	12	39	quindi sopra la porta di Efrairn, la porta Vecchia, la porta dei Pesci, la torre di Hananeel, la torre di Meah, fino alla porta delle Pecore; il coro si fermò alla porta della Prigione.
Neh	12	40	I due cori di lode si fermarono nella casa di DIO; cosí feci io, con la metà dei magistrati che erano con me,
Neh	12	41	e i sacerdoti Eliakim Maaseiah, Miniamin, Mikaiah, Elioenai, Zaccaria, Hananiah con le trombe.
Neh	12	42	e Maaseiah, Scemaiah, Eleazar, Uzzi, Jehohanan, Malkijah, Elam e Ezer. I cantori cantarono a voce alta, sotto la direzione di Jezrahiah.
Neh	12	43	In quel giorno offrirono grandi sacrifici e si rallegrarono perché DIO li aveva allietati con una grande gioia. Anche le donne e i fanciulli si rallegrarono; e la gioia di Gerusalemme si udiva da lontano.
Neh	12	44	In quel tempo alcuni uomini furono preposti alle stanze che servivano da magazzini per le offerte, per le primizie e per le decime, per raccogliervi dalle campagne delle città le parti fissate dalla legge per i sacerdoti e i Leviti, perché i Giudei gioivano nel vedere i sacerdoti e i Leviti che prestavano servizio.
Neh	12	45	Essi eseguivano il servizio del loro DIO e il servizio della purificazione, assieme ai cantori e ai portinai, secondo l'ordine di Davide e di Salomone, suo figlio.
Neh	12	46	Anticamente, al tempo di Davide di Asaf, c'erano infatti capi cantori canti di lode e di ringraziamento a DIO.
Neh	12	47	Al tempo di Zerubbabel e al tempo di Nehemia, tutto Israele dava ogni giorno le porzioni assegnate ai cantori ai portinai; inoltre metteva da parte la porzione consacrata per i Leviti, e i Leviti mettevano da parte la porzione consacrata per i figli di Aaronne.
------------------------Neemia, capitolo 13
Neh	13	1	In quel giorno si lesse alla presenza del popolo il libro di Mosè e vi si trovò scritto che l'Ammonita e i Moabita non dovrebbero mai entrare nell'assemblea di DIO,
Neh	13	2	perché non erano venuti incontro ai figli d'Israele con pane e acqua e perchè avevano assoldato contro di loro Balaam, per maledirli; ma il nostro DIO cambiò la maledizione in benedizione.
Neh	13	3	Come ebbero udito la legge, essi separarono da Israele tutta le gente straniera che si era mescolata a loro.
Neh	13	4	Prima di questo, il sacerdote Eliascib, che era preposto alle camere della casa del nostro DIO ed era imparentato con Tobiah,
Neh	13	5	aveva preparato per costui una grande camera, dove prima riponevano le offerte, l'incenso, gli utensili, la decima del grano, del vino e dell'olio, tutto ciò che spettava per legge ai Leviti, ai cantori, ai portinai, come pure le offerte raccolte per i sacerdoti.
Neh	13	6	Ma durante tutto questo tempo io non ero a Gerusalemme, perché nell'anno trentaduesimo di Artaserse, re di Babilonia, ero tornato presso il re. Un po' di tempo dopo ottenni un congedo dal re
Neh	13	7	e tornai a Gerusalemme; cosí mi resi conto del male che Eliascib aveva fatto per favorire Tobiah, preparando per lui una camera nei cortili della casa di DIO.
Neh	13	8	La cosa mi dispiacque grandemente, e cosí feci gettare fuori dalla camera tutte le masserizie di casa appartenenti a Tobiah;
Neh	13	9	poi ordinai che si purificassero quelle camere e vi feci ricollocare gli utensili della casa di DIO, le offerte e l'incenso.
Neh	13	10	Venni anche a sapere che le porzioni dovute ai Leviti non erano state loro date e che i Leviti e i cantori, che prestavano servizio, erano fuggiti ciascuno alla sua terra.
Neh	13	11	Allora rimproverai i magistrati e dissi loro: Perché la casa di DIO è stata abbandonata?. Poi li radunai e li ristabilii nel loro ufficio.
Neh	13	12	Tutto Giuda quindi portò nei magazzini le decime a del frumento, del mosto e dell'olio.
Neh	13	13	Affidai la sorveglianza dei magazzini al sacerdote Scelemiah, allo scriba, Tsadok e a Pedaiah, uno dei Leviti; come loro aiutante, scelsi Hanan, figlio di Zakkur, figlio di Mattaniah, perché costoro erano ritenuti uomini fedeli. A loro spettava il compito di fare le ripartizioni tra i loro fratelli.
Neh	13	14	Per questo ricordati di me, o DIO mio, e non cancellare le buone opere che ho fatto per la casa del mio DIO e per la sua custodia.
Neh	13	15	In quei giorni osservai in Giuda alcuni che pigiavano l'uva in giorno di sabato e portavano sacchi di grano, caricandoli sugli asini, assieme a vino, uva, fichi e ogni sorta di fardelli che facevano venire a Gerusalemme, in giorno di sabato; e io li rimproverai a motivo del giorno in cui vendevano i generi alimentari.
Neh	13	16	Inoltre alcuni uomini di Tiro, che risiedevano a Gerusalemme, importavano pesce e ogni genere di mercanzie e le vendevano ai figli di Giuda in giorno di sabato e in Gerusalemme.
Neh	13	17	Allora rimproverai i notabili di Giuda e dissi loro: Che cos'è questo male che fate profanando il giorno di sabato?
Neh	13	18	Non fecero i nostri padri la stessa cosa? E non fece il nostro DIO cadere su di noi e su questa città tutta questa calamità? Ma voi fate venire maggior ira su Israele, profanando il sabato!.
Neh	13	19	Cosí, appena le porte di Gerusalemme cominciavano ad essere al buio, prima che il sabato cominciasse, io ordinai che le porte fossero chiuse e che non si riaprissero fin dopo il sabato; collocai pure alcuni dei miei servi alle porte, affinché nessun carico entrasse in città durante il sabato.
Neh	13	20	Ma i mercanti e i venditori di ogni genere di mercanzie passarono la notte fuori di Gerusalemme una o due volte.
Neh	13	21	Allora io li rimproverai e dissi loro: Perché passate la notte davanti alle mura? Se lo fate un'altra volta, metterò le mani su di voi. Da quel momento non vennero piú in giorno di sabato.
Neh	13	22	Ordinai pure ai Leviti, che si purificassero e venissero a custodire le porte per santificare il giorno del sabato. Anche per questo ricordati di me, o mio DIO, e abbi pietà di me secondo la grandezza della tua misericordia!
Neh	13	23	In quei giorni vidi pure alcuni Giudei che avevano sposato donne di Ashdod, di Ammon e di Moab;
Neh	13	24	la metà dei loro figli parlava la lingua di Ashdod e non sapeva parlare la lingua giudaica, ma parlava soltanto la lingua di questo o di quel popolo.
Neh	13	25	Allora io li rimproverai, li maledissi, ne picchiai alcuni, strappai loro i capelli, li feci quindi giurare nel nome di DIO che non avrebbero dato le loro figlie ai figli di costoro e non avrebbero preso le figlie di quelli per i loro figli né per se stessi.
Neh	13	26	E dissi: Non peccò forse Salomone, re d'Israele, per queste cose? Eppure fra tante nazioni, non ci fu re simile a lui; era amato dal suo DIO, e DIO l'aveva stabilito re su tutto Israele; ma le donne straniere fecero peccare anche lui.
Neh	13	27	Dovremmo dunque udire di voi che commettete questo grande male, che peccate contro il nostro DIO, prendendo mogli straniere?.
Neh	13	28	Uno dei figli di Joiada, figlio di Eliscib, il sommo sacerdote, era genero di Sanballat, lo Horonita; io lo cacciai via da me.
Neh	13	29	Ricordati di loro, o mio DIO, perché hanno contaminato il sacerdozio e il patto del sacerdozio e dei Leviti!
Neh	13	30	Cosí io li purificai da ogni persona straniera e assegnai le mansioni ai sacerdoti e ai Leviti, ciascuno al suo compito.
Neh	13	31	Diedi pure disposizioni circa l'offerta della legna ai tempi stabiliti e circa le primizie. Ricordati di me, o DIO mio, per farmi del bene!
------------------------Ester, capitolo 1
Est	1	1	Al tempo di Assuero, (quell'Assuero che regnava dall'India fino all'Etiopia sopra centoventisette province),
Est	1	2	in quel tempo, quando il re Assuero sedeva sul trono del suo regno che era nella cittadella di Susa,
Est	1	3	nell'anno terzo del suo regno, fece un banchetto per tutti i suoi principi e servi; i capi dell'esercito di Persia e di Media, i nobili e i principi delle province furono riuniti davanti a lui.
Est	1	4	Egli allora mostrò le ricchezze e la gloria del suo regno e lo splendore e l'eccellenza della sua maestà per molti giorni, centottanta giorni.
Est	1	5	Trascorsi questi giorni, il re fece un altro banchetto di sette giorni, nel cortile del giardino del palazzo reale, per tutto il popolo che si trovava nella cittadella di Susa, dal piú grande al piú piccolo.
Est	1	6	C'erano tende bianche e violacee, sospese con cordoni di bisso e di scarlatto ad anelli d'argento e a colonne di marmo. C'erano divani d'oro e d'argento su un pavimento di marmo rosso e bianco, di madreperla e di alabastro.
Est	1	7	Si porgeva da bere in vasi d'oro, uno diverso dall'altro, e c'era vino reale in abbondanza, grazie alla liberalità del re.
Est	1	8	In base alla legge nessuno era obbligato a bere, il re infatti aveva ordinato a tutti i funzionari della sua casa di servire a ognuno quel che voleva.
Est	1	9	Anche la regina Vashti fece un banchetto per le donne nella reggia del re Assuero. La regina Vashti viene deposta, in seguito al suo rifiuto di ubbidire all'ordine del re
Est	1	10	Il settimo giorno, quando il cuore del re era allegro per il vino, egli ordinò a Mehuman, a Biztha, a Harbona, a Bigtha, ad Abagtha, a Zethar e a Karkas, i sette eunuchi che servivano alla presenza del re Assuero,
Est	1	11	di far venire davanti al re la regina Vashti con la corona reale, per mostrare al popolo e ai principi la sua bellezza; ella infatti era di bell'aspetto.
Est	1	12	Ma la regina Vashti rifiutò di venire secondo l'ordine del re trasmessole per mezzo degli eunuchi; il re ne fu irritatissimo e l'ira si accese dentro di lui.
Est	1	13	Allora il re interrogò i sapienti che conoscevano i tempi (questo infatti era il modo di procedere del re nei confronti di tutti quelli che conoscevano la legge e la giustizia;
Est	1	14	i piú vicini a lui erano Karscena, Scethar, Admatha, Tarshish, Meres, Marsena e Memukan, sette principi di Persia e di Media che erano ammessi alla presenza del re e occupavano i primi posti nel regno):
Est	1	15	Secondo la legge, che cosa si deve fare alla regina Vashti, che non ha eseguito l'ordine del re Assuero trasmessole per mezzo degli eunuchi?.
Est	1	16	Memukan rispose davanti al re e ai principi: La regina Vashti ha mancato non soltanto nei riguardi del re, ma anche nei riguardi di tutti i principi e di tutti i popoli che sono in tutte le province del re Assuero.
Est	1	17	Il comportamento della regina verrà risaputo da tutte le donne, che saranno indotte a disprezzare i loro mariti e a dire: Il re Assuero aveva ordinato che si conducesse alla sua presenza la regina Vashti, ma ella non vi è andata
Est	1	18	Quest'oggi stesso le principesse di Persia e di Media, che hanno saputo del comportamento della regina, ne parleranno a tutti i principi del re e ne nascerà un gran disprezzo e sdegno.
Est	1	19	Se sembra bene al re, emani egli un editto reale da inserire nelle leggi di Persia e di Media e sia irrevocabile, in forza del quale Vashti non compaia piú alla presenza del re Assuero; il re conferisca quindi la sua posizione reale ad un'altra migliore di lei.
Est	1	20	Quando l'editto emanato dal re sarà diffuso nell'intero suo regno, che è vasto, tutte le donne renderanno onore ai loro mariti dal piú grande al piú piccolo.
Est	1	21	La proposta piacque al re e ai principi, e il re fece come aveva detto Memukan;
Est	1	22	mandò lettere a tutte le province del regno, ogni provincia secondo la sua scrittura e a ogni popolo secondo la sua lingua, affinché ogni uomo fosse padrone in casa sua e parlasse la lingua del suo popolo.
------------------------Ester, capitolo 2
Est	2	1	Dopo queste cose, quando l'Ira del re Assuero si fu calmata, egli si ricordò di Vashti, di ciò che essa. Aveva fatto e di quanto era stato deciso a suo riguardo.
Est	2	2	Allora i servi del re che stavano al suo servizio dissero: Si cerchino per il re fanciulle vergini e di bell'Aspetto
Est	2	3	stabilisca il re in tutte le province del suo regno dei commissari, i quali radunino tutte le fanciulle vergini e di bell'aspetto nella cittadella di Susa, nella casa delle donne sotto la sorveglianza di Hegai, eunuco del re e guardiano delle donne, che darà loro gli unguenti per purificarsi
Est	2	4	La fanciulla che piacerà al re diventi regina al posto di Vashti. La proposta piacque al re, e cosí fu fatto.
Est	2	5	Nella cittadella di Susa c'era un giudeo chiamato Mardocheo, figlio di Jair, figlio di Scimei, figlio di Kish, un Beniaminita,
Est	2	6	che era stato deportato da Gerusalemme, assieme agli esuli portati in cattività con Jeconiah, re di Giuda, da Nebukadnetsar, re di Babilonia.
Est	2	7	Egli aveva allevato Hadassah, cioè Ester, la figlia di suo zio, perché ella non aveva né padre né madre. La fanciulla era avvenente di forma e di bell'aspetto; alla morte del padre e della madre Mardocheo la prese come sua figlia.
Est	2	8	Quando l'ordine del re e il suo editto furono divulgati, e molte fanciulle furono radunate nella cittadella di Susa sotto la sorveglianza di Hegai, anche Ester fu condotta nel palazzo del re sotto la sorveglianza di Hegai, guardiano delle donne.
Est	2	9	La fanciulla gli piacque e si guadagnò il suo favore; cosí egli si affrettò a darle gli unguenti per la purificazione e il suo vitto; inoltre le diede sette donzelle scelte nel palazzo del re e la spostò assieme alle sue donzelle nell'appartamento migliore nella casa delle donne.
Est	2	10	Ester non aveva fatto sapere nulla né del suo popolo né del suo paese d'origine, perché Mardocheo le aveva ordinato di non dirlo.
Est	2	11	Mardocheo tutti i giorni passeggiava davanti al cortile della casa delle donne per sapere come stava Ester e che cosa si faceva di lei.
Est	2	12	Quando veniva il turno per ciascuna fanciulla di entrare dal re Assuero, dopo aver trascorso dodici mesi di preparazione, secondo i regolamenti delle donne, perché cosí erano ultimati i giorni della loro purificazione: sei mesi per ungersi con olio di mirra e sei mesi con aromi e unguenti delle donne per purificarsi,
Est	2	13	la fanciulla andava dal re; le si permetteva di portare con sé dalla casa delle donne al palazzo del re tutto quello che chiedeva.
Est	2	14	Vi andava la sera e la mattina dopo passava nella seconda casa delle donne sotto la sorveglianza di Shaashgaz, eunuco del re e guardiano delle concubine Ella non tornava piú dal re, a meno che il re la desiderasse ed ella fosse chiamata per nome.
Est	2	15	Quando giunse per Ester, la figlia di Abihall, zio di Mardocheo, che l'aveva presa con sé come figlia, il turno di andare dal re, ella non chiese nulla se non quello che le fu indicato da Hegai, eunuco del re, guardiano delle donne. Ed Ester si guadagnò il favore di tutti quelli che la vedevano.
Est	2	16	Ester fu condotta dal re Assuero nel suo palazzo reale il decimo mese, cioè il mese di Tebeth, il settimo anno del suo regno.
Est	2	17	Il re amò Ester piú di tutte le altre donne, ed ella trovò grazia e favore ai suoi occhi piú di tutte le altre fanciulle. Cosí egli le pose in capo la corona reale e la fece regina al posto di Vashti.
Est	2	18	Poi il re fece un gran banchetto per tutti i suoi principi e servi, il banchetto di Ester, inoltre concesse un giorno di riposo nelle province e fece doni con munificenza regale.
Est	2	19	Quando le fanciulle si radunarono la seconda volta, Mardocheo stava seduto alla porta del re.
Est	2	20	Ester, secondo l'ordine che Mardocheo le aveva dato, non aveva fatto sapere nulla né del suo paese d'origine né del suo popolo. Ester infatti eseguiva gli ordini di Mardocheo, come quando era sotto la sua tutela, Mardocheo sventa una congiura contro il re
Est	2	21	In quei giorni, come Mardocheo stava seduto alla porta del re, Bightan e Teresh, due eunuchi del re e guardie della soglia, andarono in collera e cercarono di stendere la mano contro il re Assuero.
Est	2	22	Venuto a conoscenza della cosa, Mardocheo avvertí la regina Ester, ed Ester informò il re a nome di Mardocheo.
Est	2	23	Si fecero indagini e, trovato che la cosa era vera, i due eunuchi furono impiccati sul patibolo; il fatto fu poi registrato nel libro delle Cronache, alla presenza del re.
------------------------Ester, capitolo 3
Est	3	1	Dopo queste cose, il re Assuero promosse Haman, figlio di Hammedatha, l'Agaghita, lo elevò in dignità e pose il suo seggio al di sopra di quelli di tutti i principi che erano con lui.
Est	3	2	Tutti i servi del re che stavano alla porta del re si inchinavano e si prostravano davanti a Haman, perché così aveva ordinato il re nei suoi confronti. Ma Mardocheo non si inchinava né si prostrava.
Est	3	3	Allora i servi del re che stavano alla porta del re dissero a Mardocheo: Perché trasgredisci l'ordine del re?.
Est	3	4	Ma, sebbene glielo ripetessero tutti i giorni, egli non dava loro ascolto; per cui essi riferirono la cosa a Haman, per vedere se Mardocheo avesse persistito nel suo comportamento. Egli aveva infatti loro detto che era giudeo.
Est	3	5	Quando Haman vide che Mardocheo non si inchinava né si prostrava davanti a lui, fu pieno d'ira;
Est	3	6	ma sdegnò di stendere la sua mano solamente contro Mardocheo, perché gli avevano riferito a quale popolo Mardocheo appartenesse; cosí Haman si propose di distruggere tutti i Giudei, il popolo di Mardocheo, che si trovavano nell'intero regno di Assuero.
Est	3	7	Il primo mese, che è il mese di Nisan, il dodicesimo anno del re Assuero, alla presenza di Haman, si gettò il Pur (cioè si tirò la sorte), per stabilire il giorno e il mese; e la sorte cadde sul tredicesimo giorno del dodicesimo mese, che è il mese di Adar.
Est	3	8	Allora Haman disse al re Assuero: C'è un popolo disseminato e separato fra i popoli in tutte le province del tuo regno, le cui leggi sono diverse da quelle di ogni altro popolo e che non osserva le leggi del re, il re non ha perciò alcun vantaggio a lasciarli in vita.
Est	3	9	Se cosí piace al re, si rediga un decreto, perché vengano distrutti; e io pagherò diecimila talenti d'argento nelle mani di quelli che compiono il lavoro, perché siano versati nei tesori del re.
Est	3	10	Allora il re si tolse di mano l'anello con il sigillo e lo diede a Hamam l'Agaghita, figlio di Hammedatha e nemico dei Giudei.
Est	3	11	Quindi il re disse a Haman: Il denaro ti è dato e il popolo pure, fa' di esso ciò che ti pare.
Est	3	12	Il tredicesimo giorno del primo mese furono chiamati i segretari del re e fu redatto un decreto, in base a tutto ciò che Haman aveva ordinato, da inviare ai satrapi del re, ai governatori di ogni provincia e ai capi di ogni popolo, a ogni provincia secondo la sua scrittura, e a ogni popolo nella sua lingua. Il decreto fu redatto in nome del re Assuero e sigillato con il sigillo del re
Est	3	13	Questi documenti furono mandati per mezzo di corrieri in tutte le province del re, perché si distruggessero, si uccidessero e si sterminassero tutti i Giudei giovani e vecchi, bambini e donne, in un sol giorno, il tredici del dodicesimo mese, che è il mese di Adar e si dessero al saccheggio i loro beni.
Est	3	14	Una copia del decreto doveva essere emanato come legge in ogni provincia e promulgato per tutti i popoli, perché si tenessero pronti per quel giorno.
Est	3	15	I corrieri partirono in tutta fretta per ordine del re, e il decreto fu promulgato nella cittadella di Susa. Il re e Haman sedevano a bere, ma la città di Susa era costernata.
------------------------Ester, capitolo 4
Est	4	1	Quando Mardocheo seppe tutto ciò che era stato fatto, si stracciò le vesti, si coprí di sacco e di cenere e uscí per la città, mandando alte ed amare grida;
Est	4	2	e giunse fin davanti alla porta del re, perché non era permesso entrare per la porta del re a nessuno coperto di sacco.
Est	4	3	In ogni provincia, dove giunsero l'ordine del re e il suo decreto, ci fu grande cordoglio fra i Giudei, con digiuno, pianti e lamenti; e molti si coprirono di sacco e di cenere.
Est	4	4	Le donzelle di Ester e i suoi eunuchi vennero a riferirle la cosa, e la regina ne fu grandemente angosciata; quindi mandò vesti a Mardocheo, perché se le mettesse e si togliesse di dosso il sacco, ma egli non le accettò.
Est	4	5	Allora Ester chiamò Hathak, uno degli eunuchi del re da lui assegnato a prestarle servizio, e gli ordinò di andare da Mardocheo per sapere che cosa lo affliggeva e perché.
Est	4	6	Hathak dunque si recò da Mardocheo sulla piazza della città, che si trovava di fronte alla porta del re.
Est	4	7	Mardocheo gli raccontò tutto ciò che gli era successo e accennò pure alla somma di denaro che Haman aveva promesso di versare al tesoro reale per ottenere la distruzione dei Giudei;
Est	4	8	gli diede pure una copia del testo del decreto che era stato promulgato a Susa per il loro sterminio, affinché lo mostrasse a Ester, glielo spiegasse e le ordinasse di andare dal re per supplicarlo e intercedere davanti a lui in favore del suo popolo.
Est	4	9	Cosí Hathak ritornò da Ester e le riferí le parole di Mardocheo.
Est	4	10	Allora Ester parlò a Hathak e gli ordinò di andare a dire a Mardocheo:
Est	4	11	Tutti i servi del re e il popolo delle sue province sanno che qualsiasi uomo o donna entra nel cortile interno per andare dal re, senza essere stato chiamato deve essere messo a morte, in base a una particolare legge, a meno che il re non stenda verso di lui il suo scettro d'oro; solo cosí egli avrà salva la vita. E sono già trenta giorni che non sono stata chiamata per andare dal re.
Est	4	12	Cosí riferirono a Mardocheo le parole di Ester,
Est	4	13	e Mardocheo fece rispondere a Ester: Non pensare di scampare tu sola fra tutti i Giudei, perché li trovi nel palazzo del re.
Est	4	14	Poiché se in questo momento tu taci, soccorso e liberazione sorgeranno per i Giudei da un'altra parte; ma tu e la casa di tuo padre perirete. Inoltre chi sa se è proprio per un tempo come questo che tu sei pervenuta alla regalità?.
Est	4	15	Allora Ester ordinò di rispondere a Mardocheo cosí:
Est	4	16	Va raduna tutti i Giudei che si trovano a Susa, e digiunate per me; state senza né mangiare né bere per tre giorni, notte e giorno. Anch'io con le mie donzelle digiunerò nello stesso modo; poi entrerò dal re, sebbene ciò sia contro la legge; e se dovrò perire, perirò.
Est	4	17	Mardocheo se ne andò e fece tutto ciò che Ester gli aveva ordinato.
------------------------Ester, capitolo 5
Est	5	1	Il terzo giorno, Ester si mise la veste reale e si presentò nel cortile interno reale nel palazzo reale, di fronte all'ingresso del palazzo.
Est	5	2	Come il re vide la regina Ester in piedi nel cortile, ella si guadagnò il suo favore. Cosí il re stese verso Ester lo scettro d'oro che teneva in mano, e Ester si avvicinò e toccò la punta dello scettro.
Est	5	3	Allora il re le disse: Che cosa vuoi, regina Ester? Qual è la tua richiesta? Fosse anche la metà del mio regno, ti sarà dato.
Est	5	4	Ester rispose: Se cosí piace al re, venga oggi il re con Haman al banchetto che gli ho preparato.
Est	5	5	Allora il re disse: Fate venire subito Haman, per fare ciò che Ester ha detto. Cosí il re e Haman andarono al banchetto che Ester aveva preparato.
Est	5	6	Mentre durante il banchetto veniva servito il vino, il re disse a Ester: Qual è la tua richiesta? Ti sarà concessa. Che cosa domandi? Fosse anche la metà del mio regno, sarà fatto.
Est	5	7	Ester rispose e disse: Ecco la mia richiesta e ciò che domando:
Est	5	8	Se ho trovato grazia agli occhi del re e se piace al re di accordare la mia richiesta e di concedermi quel che domando, venga il re con Haman al banchetto che io preparerò loro, e domani faró come il re ha detto.
Est	5	9	Quel giorno Haman uscí tutto allegro e con il cuore contento, ma quando Haman alla porta del re vide Mardocheo che non si alzava né si muoveva per lui fu pieno d'ira contro Mardocheo.
Est	5	10	Tuttavia Haman si trattenne, andò a casa e mandò a chiamare i suoi amici e Zeresh, sua moglie.
Est	5	11	Quindi Haman parlò loro dello splendore delle sue ricchezze, del gran numero dei suoi figli, di tutte le cose in cui il re l'aveva onorato, e del come lo aveva innalzato al di sopra dei principi e dei servi del re.
Est	5	12	Haman aggiunse pure: Anche la regina Ester non ha fatto venire assieme al re al banchetto che ha preparato nessun altro che me; anche domani sono invitato da lei assieme al re.
Est	5	13	Ma tutto questo non mi basta fin quando vedrò Mardocheo, il Giudeo, sedere alla porta del re.
Est	5	14	Allora sua moglie Zeresh e tutti i suoi amici gli dissero: Si prepari una forca alta cinquanta cubiti; domani mattina di' al re che vi si impicchi Mardocheo; poi va' pure contento al banchetto con il re. La cosa piacque a Haman, che fece preparare la forca.
------------------------Ester, capitolo 6
Est	6	1	Quella notte il re non poteva prendere sonno. Allora ordinò che gli si portasse il libro dei fatti memorabili, le Cronache; e se ne fece la lettura davanti al re.
Est	6	2	Vi si trovò scritto che Mardocheo aveva denunciato Bigthana e Teresh, i due eunuchi del re fra i portinai, che avevano cercato di stendere la mano contro il re Assuero.
Est	6	3	Allora il re chiese: Quale onore e riconoscimento è stato dato a Mardocheo per questo?. I servi del re che gli prestavano servizio risposero: Non si è fatto nulla per lui.
Est	6	4	Il re allora disse: Chi è nel cortile?. (Ora Haman era appena entrato nel cortile esterno del palazzo del re, per chiedere al re di far impiccare Mardocheo alla forca che aveva preparato per lui).
Est	6	5	I servi del re gli risposero: Ecco, è Haman nel cortile. Il re disse: Fatelo entrare.
Est	6	6	Allora Haman entrò e il re gli disse: Che cosa si deve fare a un uomo che il re vuole onorare?. Haman pensò in cuor suo: Chi piú di me vorrebbe il re onorare?.
Est	6	7	Haman rispose al re: Per l'uomo che il re vuole onorare,
Est	6	8	si prenda la veste reale che il re ha indossato e il cavallo che il re ha montato, e si metta sulla sua testa una corona reale.
Est	6	9	Si consegni la veste e il cavallo a uno dei principi piú nobili del re e si rivesta di quella veste l'uomo che il re vuole onorare; quindi lo si conduca a cavallo per le vie della città e si proclami davanti a lui: Cosí si fa all'uomo che il re vuole onorare!.
Est	6	10	Allora il re disse a Haman: Presto, prendi la veste e il cavallo, come hai detto, e fa' cosí a Mardocheo il Giudeo, che siede alla porta del re; non tralasciare nulla di ciò che hai detto.
Est	6	11	Haman prese dunque la veste e il cavallo, rivestí della veste Mardocheo e lo condusse a cavallo per le vie della città, proclamando davanti a lui: Cosí si fa all'uomo che il re vuole onorare!.
Est	6	12	Poi Mardocheo tornò alla porta del re, ma Haman si affrettò a tornare a casa sua, tutto addolorato e con il capo coperto.
Est	6	13	Haman raccontò a sua moglie Zeresh e a tutti i suoi amici tutto ciò che gli era accaduto. Allora i suoi saggi e sua moglie Zeresh gli dissero: Se Mardocheo davanti al quale tu hai cominciato a cadere è della stirpe dei Giudei, tu non riuscirai a vincere contro di lui, ma cadrai completamente davanti a lui.
Est	6	14	Essi stavano ancora parlando con lui, quando giunsero gli eunuchi del re, i quali si affrettarono a condurre Haman al banchetto che Ester aveva preparato.
------------------------Ester, capitolo 7
Est	7	1	Il re e Haman andarono dunque al banchetto con la regina Ester.
Est	7	2	Anche il secondo giorno, mentre durante il banchetto veniva servito il vino, il re disse a Ester: Qual è la tua richiesta, o regina Ester? Ti sarà concessa. Che cosa domandi? Fosse anche la metà del mio regno, sarà fatto.
Est	7	3	Allora la regina Ester rispose dicendo: Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, o re, e se cosí piace al re, la mia richiesta è che mi sia concessa la vita; e domando che il mio popolo sia risparmiato.
Est	7	4	Poiché io e il mio popolo siamo stati venduti per essere distrutti, uccisi e sterminati. Se fossimo stati venduti per diventare schiavi e schiave, avrei taciuto; ma il nemico non potrebbe mai compensare il danno che ne verrebbe al re.
Est	7	5	Il re Assuero disse alla regina Ester: Chi è e dov'è colui che avrebbe l'ardire di fare una tale cosa?.
Est	7	6	Ester rispose: Il nemico e l'avversario è quel malvagio di Haman. Allora Haman fu preso da terrore alla presenza del re e della regina.
Est	7	7	Il re si alzò tutto adirato dal banchetto in cui veniva servito il vino e si recò nel giardino del palazzo mentre Haman rimase a supplicare la regina Ester per la sua vita, perché aveva capito che il re aveva già deciso la sua rovina.
Est	7	8	Poi il re tornò dal giardino del palazzo nel luogo del banchetto dove era servito il vino; intanto Haman si era lasciato cadere sul divano su cui stava Ester. Allora il re esclamò: Vuol pure far violenza alla regina, mentre io stesso sono in casa?. Non appena questa parola fu uscita dalla bocca del re, copersero la faccia di Haman.
Est	7	9	Poi Harbonah, uno degli eunuchi, disse davanti al re: Ecco, in casa di Haman stesso è stata rizzata una forca alta cinquanta cubiti, che Haman ha fatto preparare per Mardocheo, il quale aveva parlato per il bene del re. Il re disse: Impiccatevi lui!.
Est	7	10	Cosí Haman fu impiccato alla forca che egli aveva preparato per Mardocheo. E l'ira del re si placò.
------------------------Ester, capitolo 8
Est	8	1	In quello stesso giorno il re Assuero diede alla regina Ester la casa di Haman, il nemico dei Giudei; e Mardocheo venne davanti al re, al quale Ester aveva spiegato chi era per lei.
Est	8	2	Cosí il re si tolse l'anello che aveva ripreso da Haman e lo diede a Mardocheo. Ester stabilí poi Mardocheo sopra la casa di Haman.
Est	8	3	Ester parlò ancora davanti al re, cadde ai suoi piedi e lo supplicò con le lacrime agli occhi di impedire il malvagio complotto di Haman, l'Agaghita, e il piano che egli aveva ideato contro i Giudei.
Est	8	4	Allora il re stese lo scettro d'oro verso Ester; cosí Ester si alzò, rimase in piedi davanti al re
Est	8	5	e disse: Se sembra bene al re, se ho trovato grazia ai suoi occhi, se la cosa pare giusta al re e se io sono gradita ai suoi occhi, si scriva per revocare i documenti ideati da Haman, figlio di Hammedatha, l'Agaghita, che egli scrisse per distruggere i Giudei che sono in tutte le province del re.
Est	8	6	Come potrei infatti io resistere nel vedere la calamità che colpirebbe il mio popolo? O come potrei resistere nel vedere la distruzione della mia stirpe?.
Est	8	7	Allora il re Assuero disse alla regina Ester e a Mardocheo, il Giudeo: Ecco io ho dato a Ester la casa di Haman, e questi è stato impiccato alla forca, perché aveva cercato di stendere la sua mano contro i Giudei.
Est	8	8	Voi stessi scrivete un decreto in favore dei Giudei a nome del re, come meglio vi sembra, e sigillatelo con l'anello reale perché il decreto scritto a nome del re e sigillato con l'anello reale è irrevocabile.
Est	8	9	Allora, il ventitre del terzo mese, che è il mese di Sivan, furono chiamati i segretari del re e, secondo tutto ciò che Mardocheo aveva ordinato, fu scritto ai Giudei, ai satrapi, ai governatori e ai capi delle centoventisette province, dall'India all'Etiopia, a ogni provincia secondo la sua scrittura, a ogni popolo nella sua lingua, e ai Giudei secondo la loro scrittura e nella loro lingua.
Est	8	10	Cosí egli scrisse a nome del re Assuero, mettendo il sigillo con l'anello reale, e mandò i documenti per mezzo di corrieri a cavallo che montavano veloci corsieri, nati da cavalli di razza.
Est	8	11	In essi il re dava ai Giudei, in qualunque città si trovassero, il diritto di riunirsi e di difendere la loro vita, distruggendo, uccidendo e sterminando tutta la gente armata di qualsiasi popolo o provincia che li assalisse compresi bambini e donne e di saccheggiare i suoi beni,
Est	8	12	in un sol giorno, in tutte le province del re Assuero: il tredici del dodicesimo mese, che è il mese di Adar.
Est	8	13	Una copia del decreto, emanato come legge in ogni provincia, doveva essere promulgato per tutti i popoli, perche i Giudei si tenessero pronti per quel giorno a vendicarsi dei loro nemici.
Est	8	14	Cosí i corrieri che montavano veloci corsieri partirono sollecitati e stimolati dall'ordine del re; e il decreto fu promulgato nella cittadella di Susa.
Est	8	15	Mardocheo uscí dalla presenza del re con una veste reale di porpora e di lino bianco, con una grande corona d'oro e un manto di bisso e di scarlatto, la città di Susa mandava grida di gioia ed era in festa.
Est	8	16	Per i Giudei fu luce, allegrezza, gioia e gloria.
Est	8	17	In ogni provincia e in ogni città, dovunque giungeva l'ordine del re e il suo decreto, c'era per i Giudei gioia e allegrezza, banchetti e giorni lieti. E molti appartenenti ai popoli del paese si fecero Giudei, perché il terrore dei Giudei era caduto su di loro.
------------------------Ester, capitolo 9
Est	9	1	Il dodicesimo mese, che è il mese di Adar, il tredicesimo giorno del mese, quando l'ordine del re e il suo decreto dovevano essere eseguiti, il giorno in cui i nemici dei Giudei speravano di avere il dominio su di loro, la situazione fu interamente rovesciata e i Giudei ebbero il dominio sui loro nemici.
Est	9	2	I Giudei si radunarono nelle loro città, in tutte le province del re Assuero, per stendere la mano su quelli che cercavano di fare loro del male; e nessuno potè resistere loro, perché il terrore dei Giudei era caduto su tutti i popoli.
Est	9	3	Tutti i capi delle province, i satrapi, i governatori e quelli che curavano gli affari del re diedero man forte ai Giudei, perché il terrore di Mardocheo era caduto su di loro.
Est	9	4	Mardocheo infatti era grande nel palazzo del re, e la sua fama si spargeva per tutte le province, perché quest'uomo, Mardocheo, diventava sempre piú grande.
Est	9	5	I Giudei dunque colpirono tutti i loro nemici, passandoli a fil di spada, e compiendo un grande massacro e distruzione; fecero dei loro nemici quello che vollero.
Est	9	6	Nella cittadella di Susa i Giudei uccisero e sterminarono cinquecento uomini;
Est	9	7	misero a morte anche Parshandatha Dalfon, Aspatha,
Est	9	8	Poratha, Adalia, Aridatha
Est	9	9	Parmashta, Arisai, Aridai e Vajezatha,
Est	9	10	i dieci figli di Haman, figlio di Hammedatha, il nemico dei Giudei, ma non si diedero al saccheggio.
Est	9	11	Quel giorno stesso il numero di quelli che erano stati uccisi nella cittadella di Susa fu portato a conoscenza del re.
Est	9	12	Il re allora disse alla regina Ester: Nella cittadella di Susa i Giudei hanno ucciso e sterminato cinquecento uomini e dieci figli di Haman; che avranno mai fatto nelle altre province del re? Ora qual'è la tua richiesta? Ti sarà concessa. Che cos'altro domandi? Sarà fatto.
Est	9	13	Allora Ester disse: Se cosí piace al re, sia permesso ai Giudei che sono a Susa di fare anche domani ciò che era stato decretato per oggi; e siano appesi alla forca i dieci figli di Haman.
Est	9	14	Il re ordinò che fosse fatto esattamente cosí. Il decreto fu promulgato a Susa, e i dieci figli di Haman furono appesi alla forca.
Est	9	15	I Giudei che erano a Susa si radunarono anche il quattordicesimo giorno del mese di Adar e uccisero a Susa trecento uomini; ma non si diedero al saccheggio.
Est	9	16	Anche gli altri Giudei che erano nelle province del re si radunarono, per difendere la loro vita e stare al sicuro dagli attacchi dei loro nemici; uccisero settantacinquemila di quelli che li odiavano, ma non si diedero al saccheggio.
Est	9	17	Questo avvenne il tredicesimo giorno del mese di Adar: il quattordicesimo giorno si riposarono e ne fecero un giorno di banchetto e di gioia.
Est	9	18	I Giudei che erano a Susa si radunarono invece il tredicesimo e il quattordicesimo giorno; il quindicesimo giorno del mese si riposarono, ne fecero un giorno di banchetto e di gioia.
Est	9	19	Per questo i Giudei della campagna che abitano in città senza mura fanno del quattordicesimo giorno del mese di Adar un giorno di gioia, di banchetti e di festa, e in cui si mandano regali gli uni agli altri.
Est	9	20	Mardocheo mise per scritto queste cose e mandò lettere a tutti i Giudei che erano in tutte le province del re Assuero, vicini e lontani,
Est	9	21	per comandare loro di celebrare ogni anno il quattordicesimo giorno e il quindicesimo giorno del mese di Adar,
Est	9	22	come i giorni nei quali i Giudei ebbero riposo dagli attacchi dei loro nemici, e il mese in cui per loro il dolore fu mutato in gioia e il lutto in festa, e perché facessero di essi giorni di banchetto c di gioia, nei quali si mandassero regali gli uni agli altri e facessero doni ai poveri.
Est	9	23	I Giudei si impegnarono a osservare ciò che avevano già cominciato a fare, come Mardocheo aveva loro scritto.
Est	9	24	Haman infatti, figlio di Hammedatha, l'Agaghita, il nemico di tutti i Giudei, aveva cospirato contro i Giudei per distruggerli e aveva gettato il Pur (cioè aveva tirato la sorte), per sterminarli e distruggerli.
Est	9	25	Quando però Ester si presentò davanti al re, questi ordinò per scritto che il malvagio complotto che Haman aveva ordito contro i Giudei fosse fatto ricadere sul suo capo e che lui e i suoi figli fossero appesi alla forca.
Est	9	26	Perciò quei giorni furono chiamati Purim, dalla parola Pur. In conformità quindi a tutto ciò che era scritto in quella lettera, a tutto ciò che avevano visto a questo proposito e che era loro avvenuto,
Est	9	27	i Giudei stabilirono di prendere l'impegno senza mai venir meno per se stessi, per i loro discendenti e per tutti quelli che si sarebbero uniti a loro, di celebrare ogni anno quei due giorni secondo le indicazioni scritte e secondo il tempo stabilito.
Est	9	28	Quei giorni dovevano essere ricordati e celebrati di generazione in generazione, in ogni famiglia, in ogni provincia, in ogni città, non si doveva mai venir meno fra i Giudei di celebrare questi giorni di Purim, e il loro ricordo non doveva scomparire fra i loro discendenti.
Est	9	29	La regina Ester, figlia di Abihail, e il Giudeo Mardocheo scrissero con ogni autorità, per confermare questa loro seconda lettera relativa ai Purim.
Est	9	30	Mardocheo, mandò lettere a tutti i Giudei nelle centoventisette province del regno di Assuero, con parole di pace e di verità,
Est	9	31	per stabilire quei giorni di Purim nel tempo fissato, come avevano loro stabilito il Giudeo Mardocheo e la regina Ester, e come essi stessi avevano stabilito per sé e per i loro discendenti in occasione del loro digiuno e del loro grido.
Est	9	32	Cosí il decreto di Ester fissò l'istituzione dei Purim e fu scritto in un libro.
------------------------Ester, capitolo 10
Est	10	1	Il re Assuero impose un tributo al paese e alle isole del mare.
Est	10	2	Ora tutti i fatti della sua forza e potenza e l'accurata descrizione della grandezza di Mardocheo, alla quale fu dal re elevato, non stanno forse scritti nel libro delle Cronache dei re di Media e di Persia?
Est	10	3	Il Giudeo Mardocheo era infatti il secondo dopo il re Assuero, grande fra i Giudei e ben voluto dalla moltitudine dei suoi fratelli; egli cercava il bene del suo popolo e aveva parole di pace per tutta la sua stirpe.
------------------------Giobbe, capitolo 1
Job	1	1	C'era nel paese di Uz un uomo chiamato Giobbe. Quest'uomo era integro e retto, temeva DIO e fuggiva il male.
Job	1	2	Gli erano nati sette figli e tre figlie.
Job	1	3	Inoltre possedeva settemila pecore, tremila cammelli, cinquecento paia di buoi, cinquecento asine e un grandissimo numero di servi. Cosí quest'uomo era il piú grande di tutti gli Orientali.
Job	1	4	I suoi figli solevano andare a banchettare in casa di ciascuno, nel suo giorno, e mandavano a chiamare le loro tre sorelle perché venissero a mangiare e a bere con loro.
Job	1	5	Quando la serie dei giorni di banchetto era terminata. Giobbe li andava a chiamare per purificarli, si alzava al mattino presto e offriva olocausti secondo il numero di tutti loro, perché Giobbe pensava: Può darsi che i miei figli abbiano peccato e abbiano bestemmiato DIO nel loro cuore. Cosí faceva Giobbe ogni volta.
Job	1	6	Un giorno avvenne che i figli di DIO andarono a presentarsi davanti all'Eterno e in mezzo a loro andò anche Satana.
Job	1	7	L'Eterno disse a Satana: Da dove vieni?. Satana rispose all'Eterno e disse: Dall'andare avanti e indietro sulla terra e dal percorrerla su e giú.
Job	1	8	L'Eterno disse a Satana: Hai notato il mio servo Giobbe? Poiché sulla terra non c'è nessun altro come lui, che è integro retto, tema DIO e fugga il male.
Job	1	9	Allora Satana rispose all'Eterno e disse: E' forse per nulla che Giobbe teme DIO?
Job	1	10	Non hai tu messo un riparo tutt'intorno a lui, alla sua casa e a tutto ciò che possiede? Tu hai benedetto l'opera delle sue mani e il suo bestiame è grandemente cresciuto nel paese.
Job	1	11	Ma stendi la tua mano e tocca tutto ciò che possiede e vedrai se non ti maledice in faccia.
Job	1	12	L'Eterno disse a Satana: Ecco, tutto ciò che possiede è in tuo potere non stendere però la mano sulla sua persona. Così Satana si ritirò dalla presenza dell'Eterno.
Job	1	13	Cosí un giorno avvenne che mentre i suoi figli e le sue figlie mangiavano e bevevano vino in casa del loro fratello maggiore, giunse da Giobbe un messaggero a dirgli:
Job	1	14	I buoi stavano arando e le asine pascolavano nelle vicinanze,
Job	1	15	quando i Sabei sono piombati loro addosso, e li hanno portati via e hanno passato a fil di spada i servi. Io solo sono scampato per venire a dirtelo.
Job	1	16	Egli stava ancora parlando, quando giunse un altro e disse: Il fuoco di DIO è caduto dal cielo, ha investito pecore e servi e li ha divorati. Io solo sono scampato per venire a dirtelo.
Job	1	17	Egli stava ancora parlando, quando giunse un altro e disse: I Caldei hanno formato tre bande, si sono gettati sui cammelli e li hanno portati via, e hanno passato a fil di spada i servi. Io solo sono scampato per venire a dirtelo.
Job	1	18	Egli stava ancora parlando, quando giunse un altro e disse: I tuoi figli e le tue figlie stavano mangiando e bevendo vino in casa del loro fratello maggiore.
Job	1	19	quand'ecco un vento impetuoso, venuto dal deserto, ha investito i quattro angoli della casa che è caduta sui giovani, ed essi sono morti. Io solo sono scampato per venire a dirtelo.
Job	1	20	Allora Giobbe si alzò, si stracciò il suo mantello e si rase il capo; poi cadde a terra e adorò,
Job	1	21	e disse: Nudo sono uscito dal grembo di mia madre e nudo vi ritornerò. L'Eterno ha dato e l'Eterno ha tolto. Sia benedetto il nome dell'Eterno.
Job	1	22	In tutto questo Giobbe non peccò e non accusò DIO di alcuna ingiustizia.
------------------------Giobbe, capitolo 2
Job	2	1	Un giorno avvenne che i figli di DIO, andarono a presentarsi davanti all'Eterno, e in mezzo a loro andò anche Satana a presentarsi davanti all'Eterno.
Job	2	2	L'Eterno disse a Satana: Da dove vieni?. Satana rispose all'Eterno: Dall'andare avanti e indietro sulla terra e dal percorrerla su e giú. L'Eterno disse a Satana:
Job	2	3	Hai notato il mio servo Giobbe? Poiché sulla terra non c'è nessun altro come lui, che sia integro, retto, tema DIO e fugga il male. Egli si mantiene saldo nella sua integrità, nonostante tu mi abbia istigato contro di lui per rovinarlo senza alcun motivo.
Job	2	4	Allora Satana rispose all'Eterno e disse: Pelle per pelle! Tutto ciò che possiede, l'uomo è disposto a darlo per la sua vita.
Job	2	5	Ma stendi la tua mano e tocca le sue ossa e la sua carne e vedrai se non ti maledice in faccia.
Job	2	6	L'Eterno disse a Satana: Eccolo in tuo potere; risparmia però la sua vita.
Job	2	7	Cosí Satana si ritirò dalla presenza dell'Eterno e colpí Giobbe di un'ulcera maligna dalla pianta dei piedi alla sommità del capo.
Job	2	8	Giobbe prese un coccio per grattarsi e stava seduto in mezzo alla cenere.
Job	2	9	Allora sua moglie gli disse: Rimani ancora fermo nella tua integrità? Maledici DIO e muori!.
Job	2	10	Ma egli disse a lei: Tu parli come parlerebbe una donna insensata. Se da DIO accettiamo il bene, perché non dovremmo accettare anche il male?. In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra.
Job	2	11	Quando tre amici di Giobbe vennero a sapere di tutte queste sciagure che si erano abbattute su di lui, vennero ciascuno dal suo paese, Elifaz di Teman, Bildad di Shuah e Tsofar di Naamath; essi infatti si erano messi d'accordo per venire a fargli le condoglianze e a consolarlo.
Job	2	12	Alzarono gli occhi da lontano ma non lo poterono riconoscere; allora si misero a piangere a gran voce, e ognuno si stracciò le vesti e si cosparse il capo di polvere gettandola verso il cielo.
Job	2	13	Poi si sedettero accanto a lui per sette giorni e sette notti, e nessuno gli rivolse una sola parola, perché vedevano che il suo dolore era molto grande.
------------------------Giobbe, capitolo 3
Job	3	1	Allora Giobbe aprí la bocca e maledisse il giorno della sua nascita.
Job	3	2	Cosí Giobbe prese la parola e disse:
Job	3	3	Perisca il giorno in cui nacqui e la notte che disse: E' stato concepito un maschio!".
Job	3	4	Quel giorno sia tenebre, non se ne curi Dio dall'alto, né splenda su di esso la luce!
Job	3	5	Se lo riprendano le tenebre e l'ombra di morte, si posi su di esso una nube, la tempesta del giorno lo spaventi!
Job	3	6	Quella notte se la prenda l'oscurità non sia inclusa nei giorni dell'anno, non entri nel conto dei mesi!
Job	3	7	Sí, quella notte sia notte sterile, non penetri in essa alcun grido di gioia.
Job	3	8	La maledicano quelli che maledicono il giorno, quelli esperti nell'evocare Leviathan.
Job	3	9	Si oscurino le stelle del suo crepuscolo, aspetti la luce, ma non ne abbia alcuna e non veda lo spuntar del giorno
Job	3	10	perché non chiuse la porta del grembo di mia madre e non celò il dolore ai miei occhi.
Job	3	11	Perché non sono morto nel grembo di mia madre? Perché non spirai appena uscito dal suo ventre?
Job	3	12	Perché mai mi hanno accolto le ginocchia, e le mammelle per poppare?
Job	3	13	Sí, ora giacerei tranquillo, dormirei e avrei riposo,
Job	3	14	insieme ai re e ai consiglieri della terra, che si sono costruiti rovine desolate,
Job	3	15	o insieme ai principi che possedevano oro o che riempirono d'argento i loro palazzi.
Job	3	16	O perché non sono stato come un aborto nascosto, come bimbi che non hanno mal visto la luce?
Job	3	17	Laggiú i malvagi smettono di tormentare, laggiú riposano gli stanchi.
Job	3	18	Laggiú I prigionieri stanno tranquilli insieme, senza piú sentire la voce dell'aguzzino.
Job	3	19	Laggiú ci sono piccoli e grandi, e lo schiavo è libero dal suo padrone.
Job	3	20	Perché dar la luce all'infelice e la vita a chi ha l'anima nell'amarezza
Job	3	21	i quali aspettano la morte che non viene e la ricercano piú dei tesori nascosti;
Job	3	22	Si rallegrano grandemente ed esultano quando trovano la tomba?
Job	3	23	Perché dar la luce a un uomo la cui via è nascosta, e che Dio ha rinchiuso da ogni parte?
Job	3	24	Invece che prender cibo io sospiro, e I miei gemiti sgorgano come acqua.
Job	3	25	Poiché quel che grandemente temo mi piomba addosso, e ciò che mi spaventa mi succede.
Job	3	26	Non ho tranquillità, non ho quiete non ho riposo, ma mi assale l'agitazione.
------------------------Giobbe, capitolo 4
Job	4	1	Allora Elifaz di Teman rispose e disse:
Job	4	2	Se qualcuno provasse a parlarti. ti darebbe fastidio? Ma chi potrebbe trattenere le parole?
Job	4	3	Ecco tu ne hai ammaestrati molti e hai fortificato le mani stanche,
Job	4	4	le tue parole hanno sorretto i vacillanti, e hai rinfrancato le ginocchia che si piegavano.
Job	4	5	Ma ora che il male succede a te, vieni meno; ha colpito te, e sei tutto smarrito.
Job	4	6	La tua pietà non è forse la tua fiducia, e l'integrità della tua condotta, la tua speranza?
Job	4	7	Ricorda: quale innocente è mai perito, e quando mai furono distrutti gli uomini retti?
Job	4	8	Come io stesso ho visto, quelli che arano iniquità e seminano guai, ne raccolgono i frutti.
Job	4	9	Al soffio di Dio periscono dal vento della sua ira sono consumati.
Job	4	10	Il ruggito del leone la voce del leone feroce e i denti dei leoncelli sono spezzati.
Job	4	11	Il leone trova la morte per mancanza di preda, e i piccoli della leonessa sono dispersi.
Job	4	12	Una parola mi è furtivamente giunta, e il mio orecchio ne ha colto il sussurro.
Job	4	13	Fra i pensieri delle visioni notturne, quando un sonno profondo cade sui mortali,
Job	4	14	uno spavento mi prese e un fremito che fece tremare tutte le mie ossa.
Job	4	15	Uno spirito mi passò davanti e i peli del mio corpo si rizzarono.
Job	4	16	Si fermò, ma non potei riconoscere i suo aspetto; una figura mi stava davanti agli occhi; c'era silenzio poi udii una voce che diceva:
Job	4	17	"Può un mortale essere piú giusto di Dio? Può un uomo essere piú puro del suo Fattore
Job	4	18	Ecco, egli non si fida neppure dei suoi servi, e riscontra difetti persino nei suoi angeli;
Job	4	19	quanto piú in quelli che abitano in case di argilla, il cui fondamento è nella polvere, e sono schiacciati come una tarma.
Job	4	20	Dalla mattina alla sera sono distrutti; periscono per sempre, senza che nessuno ci badi.
Job	4	21	La corda della loro tenda non viene forse strappata? Essi muoiono, ma senza sapienza".
------------------------Giobbe, capitolo 5
Job	5	1	Grida pure! C'è forse qualcuno che ti risponde? A chi tra i santi ti rivolgerai?
Job	5	2	L'ira infatti uccide lo stolto, e la gelosia fa morire lo sciocco.
Job	5	3	Ho visto lo stolto mettere radici, ma ben presto ho maledetto la sua dimora.
Job	5	4	I suoi figli non hanno alcuna sicurezza, sono oppressi alla porta, e non c'è alcuno che li difenda.
Job	5	5	L'affamato divora la sua messe, gliela porta via anche tra le spine, e un laccio ne divora i beni.
Job	5	6	Poiché la malvagità non esce fuori dalla polvere, e la fatica non germoglia dalla terra;
Job	5	7	ma l'uomo nasce per soffrire, come la favilla per volare in alto.
Job	5	8	Io però cercherei Dio, e a Dio affiderei la mia causa,
Job	5	9	a lui, che fa cose grandi e imperscrutabili meraviglie senza numero,
Job	5	10	che dà la pioggia sulla terra e manda le acque sui campi
Job	5	11	innalza gli umili e mette al sicuro in alto gli amitti.
Job	5	12	Rende vani i disegni degli scaltri, e così le loro mani non possono eseguire i loro piani;
Job	5	13	prende i savi nella loro astuzia, e il consiglio dei disonesti va presto in fumo.
Job	5	14	Di giorno essi incappano nelle tenebre, in pieno mezzodí brancolano come di notte;
Job	5	15	ma Dio salva il bisognoso dalla spada, dalla bocca dei potenti e dalle loro mani.
Job	5	16	Cosí c'è speranza per il misero, ma l'ingiustizia chiude la sua bocca.
Job	5	17	Ecco, beato l'uomo che Dio castiga perciò tu non disprezzare la correzione dell'Onnipotente;
Job	5	18	poiche egli fa la piaga, ma poi la fascia, ferisce, ma le sue mani guariscono.
Job	5	19	In sei sventure egli ti libererà, sí, in sette il male non ti toccherà.
Job	5	20	In tempo di carestia ti scamperà dalla morte, in tempo di guerra dalla forza della spada.
Job	5	21	Sarai sottratto al flagello della lingua, non temerai quando verrà la distruzione.
Job	5	22	Riderai della distruzione e della carestia, e non avrai paura delle belve della terra;
Job	5	23	poiché avrai un patto con le pietre del suolo, e le bestie dei campi saranno in pace con te.
Job	5	24	Saprai che la tua tenda è al sicuro; visiterai i tuoi pascoli e troverai che nulla manca.
Job	5	25	Ti renderai conto che i tuoi discendenti sono numerosi, e i tuoi rampoli come l'erba dei campi.
Job	5	26	Scenderai nella tomba in età avanzata, come nella sua stagione si raduna un mucchio di covoni.
Job	5	27	Ecco ciò che abbiamo trovato; è cosí. Ascoltalo e fanne profitto.
------------------------Giobbe, capitolo 6
Job	6	1	Allora Giobbe rispose e disse:
Job	6	2	Ah, se il mio dolore fosse interamente pesato, e la mia sventura si mettesse insieme sulla bilancia,
Job	6	3	sarebbe certamente piú pesante della sabbia del mare! Per questo le mie parole sono state sconsiderate.
Job	6	4	Poiché le frecce dell'Onnipotente sono dentro di me, il mio spirito ne beve il veleno; I terrori di Dio sono schierati contro di me.
Job	6	5	L'asino selvatico raglia forse di fronte all'erba, o muggisce il bue davanti al suo foraggio?
Job	6	6	Si mangia forse un cibo insipido senza sale?, o c'è qualche gusto nel chiaro d'uovo?
Job	6	7	La mia anima rifiuta di toccare simili cose, esse sono per me come un cibo ripugnante.
Job	6	8	Oh, potessi avere ciò che chiedo, e Dio mi concedesse ciò che spero!
Job	6	9	Volesse Dio schiacciarmi, stendere la sua mano e distruggermi!
Job	6	10	Ho tuttavia questa consolazione ed esulto nei dolori che non mi risparmiano, perchè non ho nascosto le parole del Santo.
Job	6	11	Qual è la mia forza, perché possa ancora sperare, e qual è la mia fine perché debba prolungare la mia vita?
Job	6	12	La mia forza è forse quella delle pietre, o la mia carne di bronzo?
Job	6	13	Non e il mio aiuto dentro di me, e la sapienza allontanata da me?
Job	6	14	A colui che è afflitto, l'amico dovrebbe mostrare clemenza, anche se egli dovesse abbandonare il timore dell'Onnipotente.
Job	6	15	Ma i miei fratelli mi hanno deluso come un torrente, come l'acqua dei torrenti che svaniscono.
Job	6	16	S'intorbidiscono a motivo del ghiaccio, e in essi la neve si nasconde,
Job	6	17	ma nella stagione calda svaniscono con il calore estivo scompaiono dal loro posto.
Job	6	18	Il percorso del loro cammino devia si inoltrano nel deserto e si dissolvono.
Job	6	19	Le carovane di Tema li cercano attentamente, i viandanti di Sceba sperano In essi,
Job	6	20	ma rimangono delusi nonostante la loro aspettativa; quando vi giungono rimangono confusi.
Job	6	21	Ora per me voi siete lo stesso, vedete il mio sgomento e avete paura.
Job	6	22	Vi ho forse detto: datemi qualcosa, o fatemi un regalo preso dai vostri beni.
Job	6	23	O liberatemi dalle mani del nemico o riscattatemi dalle mani dei violenti
Job	6	24	Istruitemi, starò in silenzio; fatemi capire in che cosa ho sbagliato.
Job	6	25	Quanto sono efficaci le parole rette! Ma che cosa provano i vostri argomenti?
Job	6	26	Intendete forse censurare le mie parole e i discorsi di un disperato, che sono come il vento?
Job	6	27	Voi gettereste la sorte anche su un orfano e scavereste una fossa per il vostro amico.
Job	6	28	Ma ora degnatevi di guardarmi, perché non mentirò davanti a voi.
Job	6	29	Ricredetevi, vi prego, non si faccia ingiustizia! Sì ricredetevi, perché c'è di mezzo la mia giustizia.
Job	6	30	C'è forse iniquità sulla mia lingua o il mio palato non distingue piú le sventure?.
------------------------Giobbe, capitolo 7
Job	7	1	Non compie forse un duro lavoro l'uomo sulla terra, e i suoi giorni non sono come i giorni di un bracciante?
Job	7	2	Come lo schiavo sospira l'ombra e come il bracciante aspetta il suo salario,
Job	7	3	cosí a me sono toccati in sorte mesi di calamità e mi sono state assegnate notti di dolore.
Job	7	4	Appena mi corico, dico: quando mi alzerò? Ma la notte si prolunga e sono continuamente agitato fino all'alba.
Job	7	5	La mia carne è coperta di vermi e di vermi e di zolle di terra, la mia pelle si screpola ed è ripugnante.
Job	7	6	I mie giorni sono più veloci di una spola da tessitore e si consumano senza speranza.
Job	7	7	Ricordati che la mia vita è un soffio il mio occhio non vedrà piú il bene.
Job	7	8	L'occhio di chi mi vede non mi scorgerà piú; i tuoi occhi saranno su di me ma io non sarò piú.
Job	7	9	Come una nuvola svanisce e si dilegua, cosí chi scende nello Sceol, non risale piú;
Job	7	10	non tornerà piú nella sua casa, e la sua dimora non lo riconoscerà piú
Job	7	11	Perciò non terrò chiusa la bocca parlerò nell'angoscia del mio spirito, mi lamenterò nell'amarezza della mia anima.
Job	7	12	Sono io forse il mare o un mostro marino che tu mi faccia sorvegliare da una guardia?
Job	7	13	Quando dico: il mio letto mi darà sollievo, il mio giaciglio allevierà il mio dolore
Job	7	14	tu mi spaventi con sogni e mi atterrisci con visioni;
Job	7	15	Cosí l'anima mia preferisce soffoca e morire piuttosto che questa vita.
Job	7	16	Mi disfaccio; non vivrò per sempre lasciami stare, i giorni miei non sono che un soffio.
Job	7	17	Che cosa è l'uomo perché tu lo renda grande e presti a lui attenzione,
Job	7	18	e lo visiti ogni mattina mettendolo alla prova ad ogni istante?
Job	7	19	Quando distoglierai il tuo sguardo da me, e mi lascerai inghiottire la mia saliva?
Job	7	20	Se ho peccato, che cosa ti ho fatto, o guardiano degli uomini? Perché mi hai fatto il tuo bersaglio, al punto di essere divenuto un peso a me stesso?
Job	7	21	Perché non perdoni le mie trasgressioni e non passi sopra la mia iniquità? Perché presto giacerò nella polvere; tu mi cercherai, ma io non sarò piú.
------------------------Giobbe, capitolo 8
Job	8	1	Allora Bildad di Shuah rispose e disse:
Job	8	2	Fino a quando parlerai in questo modo, e le parole della tua bocca saranno come un vento impetuoso?
Job	8	3	Può Dio distorcere il giudizio, e l'Onnipotente sovvertire la giustizia?
Job	8	4	Se i tuoi figli hanno peccato contro di lui, egli li ha abbandonati in balìa del loro misfatto.
Job	8	5	Ma se tu ricerchi Dio e supplichi l'Onnipotente,
Job	8	6	se sei puro e integro, certamente egli sorgerà in tuo favore e ristabilirà la dimora della tua giustizia.
Job	8	7	Anche se la tua condizione passata è stata ben piccola cosa
Job	8	8	il tuo futuro sarà grande. Interroga quindi le generazioni passate e considera le cose scoperte dai loro padri,
Job	8	9	noi infatti siamo di ieri e non sappiamo nulla, perché i nostri giorni sulla terra sono come un'ombra.
Job	8	10	Non ti insegneranno forse essi e non ti parleranno, traendo parole dal loro cuore?
Job	8	11	Può il papiro crescere fuori della palude, e il giunco svilupparsi senz'acqua?
Job	8	12	Mentre è ancora verde e senza essere tagliato, si secca prima di ogni altra erba.
Job	8	13	Tali sono le vie di tutti quelli che dimenticano Dio; cosí la speranza dell'empio perirà.
Job	8	14	La sua fiducia sarà troncata e la sua sicurezza è come una tela di ragno.
Job	8	15	Egli si appoggia alla sua casa, ma essa non regge; vi si aggrappa, ma essa non tiene.
Job	8	16	Egli è tutto verdeggiante al sole e i suoi rami si protendono sul suo giardino;
Job	8	17	le sue radici si intrecciano intorno a un mucchio di pietre, e penetra fra le pietre della casa.
Job	8	18	Ma se è strappato dal suo luogo, questo lo rinnega, dicendo: non ti ho mai visto!
Job	8	19	Ecco, questa è la gioia del suo modo di vivere, mentre altri spunteranno dalla polvere.
Job	8	20	Ecco, Dio non rigetta l'uomo integro né presta aiuto ai malfattori.
Job	8	21	Egli renderà ancora il sorriso alla tua bocca, e alle tue labbra canti di gioia.
Job	8	22	Quelli che ti odiano saranno coperti di vergogna, e la tenda degli empi sparirà.
------------------------Giobbe, capitolo 9
Job	9	1	Allora Giobbe rispose e disse:
Job	9	2	Sí, io so che è cosí, ma come può un uomo essere giusto davanti a Dio?
Job	9	3	Se uno volesse disputare con lui, non potrebbe rispondergli una volta su mille.
Job	9	4	Dio è saggio di cuore e potente per la forza; chi mai si è indurito contro di lui e ha prosperato?
Job	9	5	Egli sposta le montagne senza che se ne avvedano, quando nella sua ira le sconvolge.
Job	9	6	Egli scuote la terra dal suo posto, e le sue colonne tremano.
Job	9	7	Comanda al sole, ed esso non sorge, e mette un sigillo alle stelle.
Job	9	8	Da solo dispiega i cieli e cammina sulle alte onde del mare.
Job	9	9	Ha fatto l'Orsa e l'Orione, le Pleiadi e le regioni del sud.
Job	9	10	Egli fa cose grandi e imperscrutabili, meraviglie senza numero
Job	9	11	Ecco, mi passa vicino e non lo vedo, passa oltre e non me ne accorgo.
Job	9	12	Ecco, afferra la preda, e chi gliela può riprendere? Chi può dirgli: che cosa fai?
Job	9	13	Dio non ritira la sua collera, sotto di lui si curvano gli aiutanti di Rahab,
Job	9	14	Come dunque potrei io rispondergli e scegliere le mie parole per discutere con lui?
Job	9	15	Anche se avessi ragione, non potrei rispondergli, ma chiederei grazia al mio giudice.
Job	9	16	Se io lo invocassi ed egli mi rispondesse, non potrei ancora credere che ha ascoltato la mia voce,
Job	9	17	lui, che mi colpisce con la tempesta, e moltiplica le mie ferite senza motivo.
Job	9	18	Non mi lascia riprendere fiato, anzi mi sazia di amarezze.
Job	9	19	Se si tratta di forza, ecco, egli è potente; se di giudizio, chi mi fisserà un giorno per comparire?
Job	9	20	Anche se fossi giusto, il mio stesso parlare mi condannerebbe; anche se fossi integro, egli proverebbe che sono perverso.
Job	9	21	Sono integro, ma non ho alcuna stima di me stesso e disprezzo la mia vita.
Job	9	22	E la stessa cosa; perciò dico: Egli distrugge l'integro e il malvagio
Job	9	23	Se un flagello semina improvvisamente la morte, egli ride della sofferenza degli innocenti.
Job	9	24	La terra è data in balìa dei malvagi; egli vela gli occhi ai giudici di essa; se non è lui, chi potrebbe dunque essere?
Job	9	25	Ora i miei giorni passano piú veloci di un corridore, fuggono via senza vedere alcun bene.
Job	9	26	Passano rapidi come navi di giunchi, come l'aquila che piomba sulla preda.
Job	9	27	Se dico: voglio dimenticare il mio lamento. deporre il mio aspetto triste e mostrarmi contento,
Job	9	28	mi spavento per tutti i miei dolori; so bene che non mi riterrai innocente.
Job	9	29	Se sono già stato condannato, perché affaticarmi invano?
Job	9	30	Anche se mi lavassi con la neve e pulissi le mie mani con la soda,
Job	9	31	tu mi getteresti nel fango di una fossa, le mie stesse vesti mi avrebbero in orrore.
Job	9	32	Egli infatti non è un uomo come me, a cui possa rispondere e che possiamo comparire in giudizio assieme.
Job	9	33	Non c'è alcun arbitro fra noi, che ponga la mano su tutti e due.
Job	9	34	Allontani da me la sua verga, e il suo terrore non mi spaventi.
Job	9	35	Allora potrò parlare senza temerlo. perché non sono cosí con me stesso.
------------------------Giobbe, capitolo 10
Job	10	1	Sono nauseato della mia vita; darò libero sfogo al mio lamento, parlando nell'amarezza dell'anima mia!
Job	10	2	Dirò a Dio: Non condannarmi! Fammi sapere perché contendi con me.
Job	10	3	Ti par bene opprimere, disprezzare l'opera delle tue mani e mostrarti favorevole ai disegni dei malvagi?
Job	10	4	Hai tu occhi di carne, o vedi anche tu come vede l'uomo?
Job	10	5	Sono forse i tuoi giorni come i giorni di un mortale, i tuoi anni come i giorni di un uomo?
Job	10	6	perché tu debba indagare sulla mia colpa e andare in cerca del mio peccato,
Job	10	7	pur sapendo che non sono colpevole e che non c'è nessuno che mi può liberare dalla tua mano?
Job	10	8	Le tue mani mi hanno fatto e plasmato tutt'insieme, ma ora vorresti distruggermi.
Job	10	9	Ricordati, ti prego, che mi hai plasmato come argilla, e che mi farai ritornare in polvere!
Job	10	10	Non mi hai forse versato come il latte, e fatto coagulare come il formaggio?
Job	10	11	Tu mi hai rivestito di pelle e di carne, e mi hai intessuto di ossa e di nervi.
Job	10	12	Mi hai concesso vita e benevolenza, e la tua provvidenza ha vegliato sul mio spirito,
Job	10	13	ma nascondevi queste cose nel tuo cuore; ora so che pensavi questo.
Job	10	14	Se pecco, tu mi tieni d'occhio e non mi lasci impunito della mia colpa.
Job	10	15	Se sono malvagio, guai a me! Anche se fossi giusto, non oserei alzare il capo, sazio come sono d'ignominia e vedendo la mia miseria.
Job	10	16	Se alzo il capo, tu mi dai la caccia come un leone, compiendo nuovamente meraviglie contro di me.
Job	10	17	Tu rinnovi i tuoi testimoni contro di me, accresci la tua ira contro di me e truppe sempre fresche mi assalgono.
Job	10	18	Perché dunque mi hai fatto uscire dal grembo? Fossi morto, senza che alcun occhio mi avesse visto!
Job	10	19	Sarei stato come se non fossi mai esistito, portato dal grembo alla tomba.
Job	10	20	Non sono forse pochi i miei giorni? Smettila dunque, lasciami stare, perché possa riprendermi un po'
Job	10	21	prima che me ne vada per non tornare piú, verso la terra di tenebre e di ombra di morte,
Job	10	22	terra di oscurità e di grandi tenebre di ombra di morte e senza alcun ordine dove persino la luce è come le tenebre". Primo discorso di Zofar: Dio trascende la conoscenza dell'uomo. Invito a Giobbe a ravvedersi
------------------------Giobbe, capitolo 11
Job	11	1	Allora Zofar di Naamath rispose e disse:
Job	11	2	Una tale moltitudine di parole rimarrà senza risposta? Dovrà un uomo di tante parole aver ragione?
Job	11	3	Le tue chiacchiere faranno tacere la gente? Ti farai beffe senza che alcuno ti svergogni?
Job	11	4	Tu hai detto: La mia dottrina è pura e sono ineccepibile davanti a te
Job	11	5	Ma se Dio volesse parlare e aprisse le sue labbra contro di te,
Job	11	6	per rivelarti i segreti della sapienza perché la vera sapienza è multiforme, allora sapresti che Dio dimentica parte della tua colpa.
Job	11	7	Puoi tu scandagliare le profondità di Dio? Puoi tu penetrare la perfezione dell'Onnipotente?
Job	11	8	Sono piú alte del cielo: che cosa puoi fare? Sono piú profonde dello Sceol: che cosa puoi sapere?
Job	11	9	La loro misura è piú lunga della terra e piú larga del mare.
Job	11	10	Se Dio passa, imprigiona e riunisce in giudizio, chi glielo può impedire?
Job	11	11	Poiché egli conosce gli uomini falsi; vede l'iniquità e l'osserva.
Job	11	12	L'uomo stolto diventerà savio, quando il puledro di un onagro diventerà uomo.
Job	11	13	Se tu disponi il tuo cuore e stendi verso di lui le tue mani
Job	11	14	se allontani l'iniquità che è nelle tue mani e non permetti alla perversità di abitare nelle tue tende,
Job	11	15	allora potrai alzare la tua fronte senza macchia, starai saldo e non avrai paura,
Job	11	16	perché dimenticherai i tuoi affanni li ricorderai come acqua passata;
Job	11	17	la tua vita sarà piú luminosa del mezzodí, anche l'oscurità per te sarebbe come il mattino.
Job	11	18	Sarai sicuro perché c'è speranza; ti guarderai attorno e riposerai al sicuro.
Job	11	19	Ti coricherai senza che nessuno ti spaventi, e molti cercheranno il tuo favore.
Job	11	20	Ma gli occhi degli empi verranno meno; ogni scampo verrà loro a mancare, e la loro speranza sarà l'ultimo respiro.
------------------------Giobbe, capitolo 12
Job	12	1	Allora Giobbe rispose e disse:
Job	12	2	Senza dubbio voi siete gente saggia, e la sapienza morirà con voi.
Job	12	3	Ma ho anch'io intendimento come voi, e non sono da meno di voi; inoltre chi ignora cose come queste?
Job	12	4	Sono diventato lo zimbello dei miei amici; io, a cui Dio rispondeva, quando lo invocavo; il giusto, l'integro è messo in ridicolo.
Job	12	5	Una lampada, disprezzata nei pensieri di quelli che vivono negli agi, è preparata per coloro i cui piedi vacillano.
Job	12	6	Sono invece tranquille le tende dei ladroni, e sono al sicuro quelli che provocano Dio e quelli che fanno della propria forza un dio.
Job	12	7	Ma interroga ora le bestie e ti istruiranno, gli uccelli del cielo e te lo diranno.
Job	12	8	o parla alla terra, ed essa ti istruirà, e i pesci del mare te lo racconteranno.
Job	12	9	Fra tutte queste creature chi non sa che la mano dell'Eterno ha fatto questo?
Job	12	10	Egli ha nelle sue mani la vita di ogni cosa vivente e lo spirito di ogni essere umano.
Job	12	11	L'orecchio non esamina forse le parole, come il palato assapora i cibi?
Job	12	12	Nei vecchi si trova la sapienza, e lunghezza di giorni conferisce intendimento.
Job	12	13	Ma in lui risiedono la sapienza e la forza, a lui appartengono il consiglio e l'intendimento.
Job	12	14	Ecco, se egli distrugge, nessuno può ricostruire; se imprigiona qualcuno, nessuno gli può aprire.
Job	12	15	Se trattiene le acque, tutto inaridisce; se le lascia andare, sconvolgono la terra.
Job	12	16	Egli possiede forza e sapienza; da lui dipendono chi è ingannato e chi inganna.
Job	12	17	Egli fa camminare scalzi i consiglieri, rende stolti i giudici.
Job	12	18	Scioglie i legami imposti dai re e cinge i loro lombi, con una cintura.
Job	12	19	Fa camminare scalzi i sacerdoti e rovescia i potenti.
Job	12	20	Toglie la parola a quelli in cui si pone fiducia e priva di intendimento i vecchi.
Job	12	21	Versa il disprezzo sui nobili, e allenta la cintura ai forti.
Job	12	22	Palesa le cose profonde nascoste nelle tenebre, e porta alla luce l'ombra di morte.
Job	12	23	Rende grandi le nazioni e poi le distrugge, estende le nazioni e poi le porta in esilio.
Job	12	24	Toglie il senno ai capi della terra e li fa vagare in solitudini senza strade.
Job	12	25	Brancolano nelle tenebre senza luce, e li fa barcollare come ubriachi.
------------------------Giobbe, capitolo 13
Job	13	1	Ecco, tutto questo il mio occhio l'ha visto, e il mio orecchio l'ha udito e l'ha compreso.
Job	13	2	Quel che voi sapete lo so anch'io, non sono da meno di voi.
Job	13	3	Ma vorrei parlare all'Onnipotente, avrei piacere di discutere con Dio;
Job	13	4	perché voi siete dei fabbricanti di menzogne, siete tutti medici da nulla.
Job	13	5	Oh, se taceste del tutto, questo sarebbe la vostra sapienza.
Job	13	6	Ascoltate ora la mia difesa e fate attenzione alle dichiarazioni delle mie labbra.
Job	13	7	Volete forse parlare iniquamente in difesa di Dio e parlare in suo favore con inganno?
Job	13	8	Vorreste usare parzialità con lui o patrocinare una causa per Dio?
Job	13	9	Sarebbe bene per voi se egli vi scrutasse, o vi beffate di lui come ci si beffa di un uomo?
Job	13	10	Certamente egli vi riprenderà, se in segreto usate parzialità.
Job	13	11	La sua maestà non vi incuterà forse paura e il suo terrore non piomberà su di voi?
Job	13	12	I vostri detti memorandi sono massime di cenere, i vostri migliori argomenti non sono che argomenti d'argilla.
Job	13	13	Tacete e lasciate parlare me e mi avvenga poi quel che vuole.
Job	13	14	Perché dovrei tenere la mia carne con i denti, e mettere la mia vita nelle mie mani?
Job	13	15	Ecco, egli mi ucciderà, non ho piú speranza, tuttavia difenderò in faccia a lui la mia condotta.
Job	13	16	Egli sarà anche la mia salvezza perché un empio non ardirebbe presentarsi a lui.
Job	13	17	Ascoltate attentamente il mio discorso e le mie dichiarazioni con i vostri orecchi.
Job	13	18	Ecco, io ho preparato la mia causa; so che sarò riconosciuto giusto.
Job	13	19	Chi vuole dunque contendere con me? Perché allora tacerei e morirei.
Job	13	20	Soltanto non fare due cose con me, e non mi nasconderò dalla tua presenza:
Job	13	21	ritira da me la tua mano, e il tuo terrore non mi spaventi piú.
Job	13	22	Poi chiamami pure e io risponderò, oppure parlerò io e tu risponderai.
Job	13	23	Quante sono le mie colpe e i miei peccati? Fammi conoscere la mia trasgressione e il mio peccato!
Job	13	24	Perché nascondi il tuo volto e mi consideri come un tuo nemico?
Job	13	25	Vuoi forse spaventare una foglia sospinta qua e là e dar la caccia a della paglia secca?
Job	13	26	Perché tu scrivi contro di me cose amare e mi fai pesare l'eredità delle colpe della mia giovinezza?
Job	13	27	Tu metti i miei piedi nei ceppi e osservi attentamente le mie vie; tu stabilisci un limite per la pianta dei miei piedi.
Job	13	28	Intanto il mio corpo si disfa come un oggetto rotto, come un vestito corroso dalle tarme.
------------------------Giobbe, capitolo 14
Job	14	1	L'uomo nato da donna vive pochi giorni ed è pieno di inquietudini.
Job	14	2	Spunta come un fiore poi è reciso; fugge come un'ombra e non dura.
Job	14	3	Sopra un tale essere tu tieni gli occhi aperti, e mi fai comparire in giudizio con te.
Job	14	4	Chi può trarre una cosa pura da una impura? Nessuno.
Job	14	5	Poiché i suoi giorni sono fissati, il numero dei suoi mesi dipende da te, e tu gli hai posto dei limiti che non può oltrepassare;
Job	14	6	distogli da lui lo sguardo e lascialo stare, finché abbia terminato la sua giornata come un bracciante,
Job	14	7	Almeno per l'albero c'è speranza; se è tagliato, cresce nuovamente e continua a mettere germoglio.
Job	14	8	Anche se la sua radice invecchia sotto terra e il suo tronco muore nel suolo
Job	14	9	al sentore dell'acqua germoglia nuovamente e mette rami come una pianta.
Job	14	10	L'uomo invece muore e rimane atterrato; quando egli esala l'ultimo respiro, dov'è mai?
Job	14	11	Possono venir meno le acque nel mare e un fiume prosciugarsi e seccare.
Job	14	12	ma l'uomo che giace non si rialza piú; finché non vi siano piú cieli, non si risveglierà né piú si desterà dal suo sonno.
Job	14	13	Oh, volessi tu nascondermi nello Sceol, occultarmi finché la tua ira sia passata, fissarmi un termine e ricordarti di me!
Job	14	14	Se l'uomo muore può ancora tornare in vita? Aspetterei tutti i giorni del mio duro servizio, finché giungesse l'ora del mio cambiamento.
Job	14	15	Mi chiameresti e io risponderei; tu avresti un grande desiderio per l'opera delle tue mani.
Job	14	16	Allora tu conteresti i miei passi ma non osserveresti i miei peccati;
Job	14	17	sigilleresti il mio peccato in un sacco e copriresti la mia colpa.
Job	14	18	Ma come una montagna cade e si sgretola e come una rupe è rimossa dal suo posto;
Job	14	19	come le acque corrodono le pietre e come le alluvioni portano via il suolo della terra, cosí tu distruggi la speranza dell'uomo.
Job	14	20	Tu lo sopraffai per sempre, ed egli se ne va; tu sfiguri il suo volto e lo cacci via.
Job	14	21	Se i suoi figli sono onorati, egli non lo sa; se sono disprezzati, egli non lo nota.
Job	14	22	Egli sente solamente il grande dolore della sua carne e si affligge per se stesso.
------------------------Giobbe, capitolo 15
Job	15	1	Allora Elifaz di Teman rispose e, disse:
Job	15	2	Un uomo saggio risponde forse con una conoscenza vana, e si riempie di vento orientale?
Job	15	3	Discute forse con discorsi inutili e con parole che non servono a nulla?
Job	15	4	Sì tu abolisci la pietà ed elimini la preghiera davanti a Dio.
Job	15	5	Poiché il tuo misfatto ti suggerisce le parole e scegli il linguaggio degli astuti.
Job	15	6	Non io, ma la tua stessa bocca ti condanna e le tue stesse labbra testimoniano contro di te.
Job	15	7	Sei tu forse il primo uomo che è nato o sei stato formato prima dei colli?
Job	15	8	Hai tu udito il segreto consiglio di Dio o possiedi tu solo la sapienza?
Job	15	9	Che cosa sai tu che noi non sappiamo, o che cosa comprendi che non sia inteso anche da noi?
Job	15	10	Tra di noi ci sono uomini canuti e vecchi, piú attempati di tuo padre.
Job	15	11	Ti sembrano poca cosa le consolazioni di Dio e le dolci parole a te rivolte?
Job	15	12	Perché mai ti porta via il cuore, e perché i tuoi occhi lampeggiano,
Job	15	13	volgendo la tua collera contro Dio e lasciando uscire dalla tua bocca tali parole?.
Job	15	14	Che cos'è l'uomo da ritenersi puro, e il nato di donna per essere giusto?
Job	15	15	Ecco, Dio non si fida neppure dei suoi santi e i cieli non sono puri ai suoi occhi;
Job	15	16	quanto meno un essere abominevole e corrotto, l'uomo, che beve l'iniquità come acqua!
Job	15	17	Voglio parlarti, ascoltami; ti racconterò ciò che ho visto,
Job	15	18	ciò che i saggi riferiscono senza celare nulla di ciò che hanno udito dai loro padri,
Job	15	19	ai quali soli fu concesso questo paese e senza che nessun straniero fosse passato in mezzo a loro.
Job	15	20	Il malvagio soffre dolori tutta la sua vita, e sono numerati gli anni riservati al tiranno.
Job	15	21	Rumori spaventosi giungono ai suoi orecchi, e nella prosperità gli piomba addosso il distruttore.
Job	15	22	Non ha speranza di far ritorno dalle tenebre, e la spada lo aspetta.
Job	15	23	Va errando in cerca di pane; ma dove trovarne? Egli sa che il giorno di tenebre è preparato al suo fianco.
Job	15	24	Avversità e angoscia lo spaventano, l'assalgono come un re pronto alla battaglia,
Job	15	25	perché ha steso la sua mano contro Dio, ha sfidato l'Onnipotente,
Job	15	26	lanciandosi ostinatamente contro di lui con i suoi forti scudi ornati di borchie.
Job	15	27	Anche se la sua faccia è coperta di grasso, e i suoi fianchi sono rigonfi di pinguedine
Job	15	28	egli abita in città desolate, in case disabitate, destinate a diventare mucchi di rovine.
Job	15	29	Egli non si arricchirà e la sua fortuna non durerà, né i suoi averi si estenderanno sulla terra.
Job	15	30	Non riuscirà a liberarsi dalle tenebre, la fiamma farà seccare i suoi germogli, e sarà portato via dal soffio della sua bocca.
Job	15	31	Non confidi nella vanità, ingannando se stesso, perché la vanità sarà la sua ricompensa.
Job	15	32	Si compirà prima del tempo, e i suoi rami non rinverdiranno piú.
Job	15	33	Sarà come una vite da cui si strappa l'uva ancora acerba, come l'ulivo da cui si scuote il fiore.
Job	15	34	Poiché la famiglia degli ipocriti sarà sterile, e il fuoco divorerà le tende dell'uomo venale.
Job	15	35	Essi concepiscono iniquità e partoriscono rovina; e il loro seno cova l'inganno.
------------------------Giobbe, capitolo 16
Job	16	1	Allora Giobbe rispose e disse:
Job	16	2	Di cose come queste ne ho udite tante! Siete tutti dei consolatori molesti!
Job	16	3	Quando finiranno i vostri discorsi vuoti? O che cosa ti spinge a rispondere?
Job	16	4	Anch'io potrei parlare come voi, se foste al mio posto, potrei mettere assieme parole contro di voi scuotendo il mio capo contro di voi.
Job	16	5	Ma vi incoraggerei con la mia bocca e il conforto delle mie labbra allevierebbe il vostro dolore.
Job	16	6	Se parlo il mio dolore non è alleviato: se cesso di parlare, che sollievo ne ho?
Job	16	7	Ora però egli mi ha ridotto allo stremo delle forze. Tu hai devastato l'intera mia famiglia
Job	16	8	mi hai coperto di rughe e questo testimonia contro di me, la mia magrezza si leva e testimonia contro di me.
Job	16	9	La sua ira mi dilania e mi perseguita, digrigna i denti contro di me. Il mio nemico aguzza il suo sguardo su di me.
Job	16	10	Spalancando la loro bocca contro di me, mi percuotono con disprezzo sulle guance, si radunano assieme contro di me.
Job	16	11	Dio mi ha dato in balìa degli empi, mi ha consegnato nelle mani dei malvagi.
Job	16	12	Vivevo tranquillo ma egli mi ha distrutto, mi ha preso per il collo e mi ha fatto a pezzi, e ha fatto di me il suo bersaglio.
Job	16	13	I suoi arcieri mi circondano da ogni parte, mi trafigge i reni senza pietà, versa a terra il mio fiele.
Job	16	14	Egli mi assale ripetutamente con violenza, mi si avventa contro come un guerriero.
Job	16	15	Ho cucito un cilicio, sulla mia pelle, ho abbassato la mia fronte nella polvere.
Job	16	16	Il mio viso è rosso per il pianto, e sulle mie palpebre si posa l'ombra di morte
Job	16	17	anche se non c'è alcuna violenza nelle mie mani e la mia preghiera e pura.
Job	16	18	O terra, non coprire il mio sangue, e il mio grido non trovi alcun luogo di riposo.
Job	16	19	Già fin d'ora, ecco, il mio testimone è in cielo, il mio garante è in alto.
Job	16	20	I miei amici mi deridono, ma i miei occhi versano lacrime davanti a Dio.
Job	16	21	Possa egli sostenere le ragioni dell'uomo presso Dio, come fa un uomo con il suo vicino.
Job	16	22	Passeranno infatti pochi anni ancora, e me ne andrò quindi per una via senza piú ritorno.
------------------------Giobbe, capitolo 17
Job	17	1	Il mio spirito è infranto, i miei giorni si estinguono, il sepolcro mi aspetta.
Job	17	2	Non sono io circondato da schernitori? Il mio occhio si sofferma sui loro insulti.
Job	17	3	Dammi ora un pegno presso di te, altrimenti chi stringerebbe la mano con me come garante?
Job	17	4	Poiché hai impedito alla loro mente di intendere, perciò non li farai trionfare.
Job	17	5	Chi tradisce gli amici fino a depredarli, vedrà venir meno gli occhi dei suoi figli.
Job	17	6	Ma egli mi ha reso la favola dei popoli, e sono divenuto uno a cui si sputa in faccia.
Job	17	7	Il mio occhio si offusca per il dolore e tutte le mie membra non sono che ombra.
Job	17	8	Gli uomini retti si stupiscono di questo, e l'innocente insorge contro l'empio.
Job	17	9	Tuttavia il giusto rimane saldamente attaccato alla sua via, e chi ha le mani pure si fortifica sempre di piú.
Job	17	10	Quanto a voi tutti, ritornate, venite pure, perché tra di voi non trovo alcun saggio.
Job	17	11	I miei giorni sono passati e i miei progetti sono stati stroncati, proprio quei desideri che nutrivo in cuore.
Job	17	12	Costoro cambiano la notte in giorno la luce è vicina, dicono, a motivo delle tenebre.
Job	17	13	Se aspetto lo Sceol, come la mia casa, se distendo il mio giaciglio nelle tenebre,
Job	17	14	se dico al sepolcro: Tu sei mio padre e ai vermi: Siete mia madre e mia sorella
Job	17	15	dov'è dunque la mia speranza? Chi può scorgere alcuna speranza per me?
Job	17	16	Scenderà forse alle porte dello Sceol, quando troveremo assieme riposo nella polvere?.
------------------------Giobbe, capitolo 18
Job	18	1	Allora Bildad di Shuah rispose e disse:
Job	18	2	Quando porrai fine alle parole? Acquista intendimento e poi parleremo.
Job	18	3	Perché siamo considerati come bestie e ritenuti spregevoli ai tuoi occhi?
Job	18	4	Tu che laceri te stesso nella tua ira, dovrebbe la terra essere abbandonata per causa tua o la roccia essere rimossa dal suo posto?
Job	18	5	Sí, la luce del malvagio si spegne e la fiamma del suo fuoco non brilla piú.
Job	18	6	La luce nella sua tenda si oscura e la sua lampada sopra di lui si estingue.
Job	18	7	I suoi passi vigorosi si raccorciano e i suoi stessi disegni lo portano in rovina.
Job	18	8	Poiché i suoi piedi lo spingono nella rete e andrà ad incappare in un laccio.
Job	18	9	Una trappola lo afferra per il calcagno e un laccio lo trattiene saldamente.
Job	18	10	Per lui c'è un laccio nascosto in terra e una trappola sul sentiero.
Job	18	11	Terrori lo spaventano da ogni lato e lo incalzano ad ogni passo.
Job	18	12	La sua forza viene meno per la fame e la rovina è pronta a colpirlo al suo fianco.
Job	18	13	Divora pezzi della sua pelle; il primogenito della morte divora le sue membra.
Job	18	14	Egli è strappato dalla sua tenda che riteneva sicura ed è condotto davanti al re degli spaventi.
Job	18	15	Nella sua tenda dimora chi non è dei suoi, e sulla sua casa si sparge zolfo.
Job	18	16	In basso le sue radici si seccano, e in alto i suoi rami sono recisi.
Job	18	17	Il suo ricordo scompare dalla terra e non si farà piú il suo nome per le strade
Job	18	18	E' sospinto dalla luce nelle tenebre ed è scacciato dal mondo.
Job	18	19	Non ha né figli né discendenza tra il suo popolo e nessun superstite nella sua dimora.
Job	18	20	Della sua fine rimangono stupiti quelli che l'hanno seguito e sono spaventati quelli che l'hanno preceduto.
Job	18	21	Proprio cosí sono le dimore dei malvagi e questo è il luogo di chi non conosce Dio.
------------------------Giobbe, capitolo 19
Job	19	1	Allora Giobbe rispose e disse:
Job	19	2	Fino a quando affliggerete la mia anima e mi opprimerete coi vostri discorsi?
Job	19	3	Sono già dieci volte che mi schernite e non vi vergognate di offendermi.
Job	19	4	Anche se fosse vero che ho mancato, il mio errore riguarderebbe me solo.
Job	19	5	Ma se proprio volete insuperbire contro di me rimproverandomi l'oggetto della mia vergogna.
Job	19	6	sappiate allora che Dio mi ha trattato ingiustamente e mi ha avvolto nelle sue reti
Job	19	7	Ecco, io grido: Violenza! ma non ho alcuna risposta; grido per aiuto, ma non c'è giustizia!
Job	19	8	Mi ha sbarrato la strada e cosí non posso passare; ha sparso le tenebre sul mio cammino.
Job	19	9	Mi ha spogliato del mio onore e mi ha tolto dal capo la corona.
Job	19	10	Mi ha demolito da ogni lato e io me ne vado; ha sradicato come un albero la mia speranza.
Job	19	11	La sua ira si è accesa contro di me e mi considera come suo nemico,
Job	19	12	Le sue schiere sono venute tutte insieme e hanno costruito la loro strada contro di me, si sono accampate intorno alla mia tenda.
Job	19	13	Egli ha allontanato da me i miei fratelli, e i miei conoscenti si sono interamente estraniati da me.
Job	19	14	I miei parenti mi hanno abbandonato e i miei intimi amici mi hanno dimenticato.
Job	19	15	I miei domestici e le mie serve mi trattano come un estraneo, ai loro occhi sono un forestiero.
Job	19	16	Chiamo il mio servo, ma egli non risponde; devo supplicarlo con la mia bocca.
Job	19	17	Il mio fiato è ripugnante per mia moglie, e sono nauseante ai figli del mio stesso grembo.
Job	19	18	Persino i bambini mi disprezzano; e provo ad alzarmi, parlano contro di me.
Job	19	19	Tutti gli amici piú intimi mi hanno in orrore, e quelli che amavo si sono rivoltati contro di me.
Job	19	20	Le mie ossa si attaccano alla mia pelle e alla mia carne e non mi è rimasto che la pelle dei denti.
Job	19	21	Pietà di me, pietà di me, almeno voi amici miei, perché la mano di Dio mi ha colpito.
Job	19	22	Perché mi perseguitate come fa Dio e non siete mai sazi della mia carne?
Job	19	23	Oh, se le mie parole fossero scritte oh, se fossero incise in un libro;
Job	19	24	se fossero scolpite per sempre su una roccia con uno stilo di ferro e col piombo!
Job	19	25	Ma io so che il mio Redentore, vive e che alla fine si leverà sulla terra.
Job	19	26	Dopo che questa mia pelle sarà distrutta, nella mia carne vedrò Dio.
Job	19	27	Lo vedrò io stesso; i miei occhi lo contempleranno, e non un altro. Il mio cuore si strugge dentro di me.
Job	19	28	Se dite: Perché lo perseguitiamo? quando la radice di questi mali si trova in me,
Job	19	29	temete per voi stessi la spada, perché l'ira porta la punizione della spada, affinché sappiate che c'è un giudizio
------------------------Giobbe, capitolo 20
Job	20	1	Allora Zofar di Naamath rispose e disse:
Job	20	2	Per questo i miei pensieri mi spingono a rispondere, a motivo dell'agitazione che sento dentro di me.
Job	20	3	Ho udito un rimprovero che mi disonora, ma il mio spirito mi spinge a rispondere in base al mio intendimento.
Job	20	4	Non sai tu che da sempre, da quando l'uomo fu posto sulla terra,
Job	20	5	il trionfo dei malvagi dura poco e la gioia degli empi non dura che un istante?
Job	20	6	Anche se la sua grandezza giungesse fino al cielo e il suo capo toccasse le nubi.
Job	20	7	perirà per sempre come il suo sterco; quelli che l'hanno visto diranno: Dov'è?
Job	20	8	Volerà via come un sogno e non si troverà piú; si dileguerà come una visione notturna.
Job	20	9	L'occhio che lo guardava, non lo scorgerà piú; anche la sua dimora non lo vedrà piú.
Job	20	10	I suoi figli cercheranno di guadagnarsi il favore dei poveri e le sue mani ristabiliranno la sua ricchezza.
Job	20	11	Il vigore giovanile che gli riempiva le ossa giacerà nella polvere con lui.
Job	20	12	Anche se il male è dolce nella sua bocca se lo nasconde sotto la lingua,
Job	20	13	non tollera di lasciarlo andare ma continua a tenerlo in bocca.
Job	20	14	Il suo cibo però nelle sue viscere si trasforma e diventa un veleno di aspide dentro di lui.
Job	20	15	Egli vomiterà le ricchezze che ha inghiottito; Dio stesso gliele farà uscire dal ventre.
Job	20	16	Ha succhiato veleno di aspide, la lingua di una vipera lo ucciderà.
Job	20	17	Non vedrà piú corsi d'acqua né torrenti, che scorrono con miele e burro.
Job	20	18	Restituirà ciò per cui ha faticato senza neppure ingoiarlo; non avrà alcuna gioia dai profitti del suo commercio.
Job	20	19	Poiché ha oppresso e abbandonato il povero, si è impadronito con la forza di una casa che non aveva costruito.
Job	20	20	Poiché la sua ingordigia non ha mai conosciuto requie, egli non salverà nulla delle cose tanto desiderate.
Job	20	21	Nulla sfuggirà alla sua voracità, perciò il suo benessere non durerà.
Job	20	22	Nel colmo della sua abbondanza si troverà in strettezze; la mano di tutti quelli che soffrono si leverà contro di lui.
Job	20	23	Quando starà per riempire il suo ventre. Dio manderà su di lui l'ardore della sua ira, che pioverà su di lui mentre sta mangiando.
Job	20	24	Egli può sfuggire a un'arma di ferro, ma lo trafiggerà un arco di bronzo.
Job	20	25	Si estrae la freccia che esce dal suo corpo, la scintillante punta esce fuori dal suo fiele; i terrori lo assalgono.
Job	20	26	Tenebre totali sono riservate per i suoi tesori, lo consumerà un fuoco non attizzato; quelli lasciati nella sua tenda saranno in angoscia.
Job	20	27	Il cielo rivelerà la sua iniquità e la terra insorgerà contro di lui.
Job	20	28	Le rendite della sua casa saranno rimosse, portate via nel giorno della sua ira.
Job	20	29	Questa è la sorte che DIO riserva all'uomo malvagio, l'eredità che gli è assegnata da Dio.
------------------------Giobbe, capitolo 21
Job	21	1	Allora Giobbe rispose e disse:
Job	21	2	Ascoltate attentamente ciò che dico, e sia questo il conforto che mi date.
Job	21	3	Abbiate pazienza con me e lasciatemi parlare e, quando avrò parlato, deridetemi pure.
Job	21	4	Mi lamento forse di un uomo? E perché il mio spirito non dovrebbe rattristarsi?
Job	21	5	Guardatemi e stupite, e mettetevi la mano sulla bocca.
Job	21	6	Quando ci penso, ne sono spaventato e la mia carne è presa da un tremito.
Job	21	7	Perché mai vivono gli empi, e perchè invecchiano ed accrescono le loro ricchezze?
Job	21	8	La loro discendenza si afferma insieme ad essi sotto i loro sguardi e i loro rampolli fioriscono sotto i loro occhi.
Job	21	9	Le loro case sono al sicuro, senza spaventi, e la verga di Dio non grava su di loro.
Job	21	10	Il loro toro feconda e non falla, la loro vacca figlia senza abortire.
Job	21	11	Mandano fuori come un gregge i loro piccoli, e i loro figli saltano.
Job	21	12	Cantano al suono di timpano e di cetra e si rallegrano al suono del flauto.
Job	21	13	Trascorrono nel benessere i loro giorni, poi in un momento scendono nello Sceol.
Job	21	14	Eppure dicevano a Dio: Allontanati da noi, perché non desideriamo affatto conoscere le tue vie.
Job	21	15	Chi è l'Onnipotente perché dobbiamo servirlo? Che ci giova inoltre pregarlo?
Job	21	16	Ecco, la loro prosperità non sta forse nelle loro mani? Il consiglio degli empi è ben lontano da me.
Job	21	17	Quante volte si spegne la lampada dei malvagi o la distruzione si abbatte su di loro, le sofferenze che Dio assegna nella sua ira?
Job	21	18	Sono essi come paglia davanti al vento o come pula portata via dall'uragano?
Job	21	19	Voi dite che Dio conserva la punizione dell'iniquità di uno per i suoi figli. Lo ripaghi Dio, perché egli possa capire.
Job	21	20	Veda con i suoi occhi la sua distruzione e beva dell'ira dell'Onnipotente!
Job	21	21	Che cosa gl'importa infatti della sua casa dopo la morte, quando il numero dei suoi mesi è compiuto?
Job	21	22	Può qualcuno insegnare a Dio conoscenza, a lui che giudica quelli di lassú?
Job	21	23	Uno muore nel suo pieno vigore, tutto tranquillo e sicuro
Job	21	24	ha i secchi pieni di latte e il midollo delle sue ossa è fresco.
Job	21	25	Un altro invece muore con l'anima amareggiata, senza aver mai gustato il bene.
Job	21	26	Ambedue giacciono insieme nella polvere e i vermi li ricoprono.
Job	21	27	Ecco, io conosco i vostri pensieri e i piani con i quali mi vorreste fare violenza
Job	21	28	Infatti voi dite: Dov'è la casa del principe, e dov'è la tenda, la dimora dei malvagi?
Job	21	29	Non avete interrogato quelli che viaggiano e non riconoscete i loro segni?
Job	21	30	I malvagi infatti sono risparmiati nel giorno della distruzione e sono portati in salvo nel giorno dell'ira.
Job	21	31	Chi gli rinfaccia la sua condotta e chi lo ripaga per ciò che ha fatto?
Job	21	32	Egli è portato alla sepoltura e si farà la guardia sulla sua tomba.
Job	21	33	Le zolle della valle gli saranno dolci, tutta la gente lo seguirà, mentre una folla immensa lo precede.
Job	21	34	Come potete dunque consolarmi con parole vane, dato che dalle vostre parole non rimane che falsità?.
------------------------Giobbe, capitolo 22
Job	22	1	Allora Elifaz di Teman rispose e disse:
Job	22	2	Può forse l'Uomo recare qualche beneficio a Dio? Certamente il saggio reca beneficio a se stesso.
Job	22	3	Quale piacere ne riceve l'Onnipotente, se tu sei giusto, o quale guadagno ne ha, se la tua condotta è integra?
Job	22	4	E' forse per la paura che ha di te che ti castiga e viene in giudizio con te?
Job	22	5	Non è piuttosto per la tua grande malvagità e per le tue innumerevoli colpe?
Job	22	6	Senza motivo infatti prendevi pegni dai tuoi fratelli e spogliavi gli ignudi delle loro vesti.
Job	22	7	Non davi da bere acqua allo stanco e rifiutavi il pane all'affamato.
Job	22	8	La terra apparteneva all'uomo potente e vi abitava l'uomo onorato.
Job	22	9	Rimandavi la vedova a mani vuote, e le braccia degli orfani erano spezzate.
Job	22	10	Ecco perché sei circondato ovunque da lacci e spaventi improvvisi ti turbano,
Job	22	11	oppure un'oscurità non ti permette di vedere e una piena di acque ti sommerge.
Job	22	12	Non è forse Dio nell'alto dei cieli? Guarda le stelle eccelse, quanto sono alte!
Job	22	13	E tu dici: che cosa sa Dio? Può forse giudicare attraverso dense tenebre?
Job	22	14	Fitte nubi lo coprono cosí non può vedere, e passeggia sulla volta dei cieli.
Job	22	15	Vuoi tu seguire la via antica già percorsa da uomini malvagi,
Job	22	16	che furono portati via prima del tempo, e il cui fondamento fu spazzato via da un fiume, in piena?
Job	22	17	Essi dicevano a Dio: Allontanati da noi! Che cosa ci può fare l'Onnipotente?
Job	22	18	Eppure Dio aveva colmato le loro case di beni. Ma io mi tengo lontano dal consiglio degli empi.
Job	22	19	I giusti vedono ciò e si rallegrano, e l'innocente si fa beffe di loro:
Job	22	20	sí certo, i nostri nemici sono distrutti, e il fuoco ne divora quel che resta.
Job	22	21	Riconciliati dunque con Dio e sarai al sicuro; cosí avrai benessere.
Job	22	22	Ricevi istruzioni dalla sua bocca e riponi le sue parole nel tuo cuore.
Job	22	23	Se ritorni all'Onnipotente, sarai ristabilito; se allontani dalle tue tende l'iniquità
Job	22	24	e getti l'oro nella polvere e l'oro d'Ofir tra i sassi del torrente,
Job	22	25	allora l'Onnipotente sarà il tuo oro, il tuo tesoro d'argento.
Job	22	26	Poiché allora troverai il tuo diletto nell'Onnipotente e alzerai la faccia verso Dio.
Job	22	27	Lo pregherai ed egli ti esaudirà, e tu adempirai i tuoi voti.
Job	22	28	Deciderai una cosa e ti riuscirà, e sul tuo cammino splenderà la luce.
Job	22	29	Quando ti umiliano, dirai: L'innalzamento verrà. Egli soccorrerà l'umile
Job	22	30	e libererà anche chi non è innocente sí, egli sarà liberato per la purità delle tue mani.
------------------------Giobbe, capitolo 23
Job	23	1	Allora Giobbe rispose e disse:
Job	23	2	Anche oggi il mio lamento è doloroso; la mia mano è fiacca a motivo del mio gemito.
Job	23	3	Oh, sapessi dove trovarlo, per poter arrivare fino al suo trono!
Job	23	4	Esporrei la mia causa davanti a lui, riempirei la mia bocca di argomenti.
Job	23	5	Saprei le parole con le quali mi risponderebbe, e capirei ciò che avrebbe da dirmi.
Job	23	6	Contenderebbe egli con me con grande forza? No, invece mi presterebbe attenzione.
Job	23	7	Là l'uomo retto potrebbe discutere con lui, cosí sarei assolto dal mio giudice per sempre.
Job	23	8	Ecco, vado ad oriente, ma là non c'è; ad occidente, ma non lo scorgo;
Job	23	9	opera a settentrione, ma non lo vedo; si volge a mezzogiorno, ma non riesco a vederlo.
Job	23	10	Ma egli conosce la strada che io prendo; se mi provasse, ne uscirei come l'oro.
Job	23	11	Il mio piede ha seguito fedelmente le sue orme, mi sono tenuto sulla sua via senza deviare;
Job	23	12	non mi sono allontanato dai comandamenti delle sue labbra, ho fatto tesoro delle parole della sua bocca piú della mia porzione di cibo.
Job	23	13	Ma egli non ha uguali, e chi mai può farlo cambiare? Ciò che egli vuole, lo fa;
Job	23	14	cosí egli compirà ciò che ha decretato nei miei confronti e di piani come questo ne ha molti altri.
Job	23	15	Perciò alla sua presenza io sono atterrito; quando considero questo, ho paura di lui.
Job	23	16	Dio fa venire meno il mio cuore, l'Onnipotente mi spaventa.
Job	23	17	Poiché non sono stato messo a tacere davanti alle tenebre; ed egli non ha nascosto la fitta oscurità alla mia faccia.
------------------------Giobbe, capitolo 24
Job	24	1	Perché mai l'Onnipotente non si riserva dei tempi e quelli che lo conoscono non vedono i suoi giorni?
Job	24	2	Alcuni spostano i confini, prendono a forza le greggi e le portano al pascolo;
Job	24	3	portano via l'asino degli orfani e prendono in pegno il bue della vedova:
Job	24	4	spingono fuori strada i bisognosi, cosí tutti i poveri del paese sono costretti a nascondersi.
Job	24	5	Eccoli, come onagri nel deserto escono al loro lavoro di buon mattino in cerca di cibo; il deserto fornisce cibo per loro e per i loro figli.
Job	24	6	Raccolgono il loro foraggio nei campi e racimolano nella vigna dell'empio
Job	24	7	Passano la notte nudi, senza vestiti, e non hanno di che coprirsi dal freddo.
Job	24	8	Bagnati dagli acquazzoni dei monti, per mancanza di riparo si stringono alle rocce.
Job	24	9	Altri strappano dalla mammella l'orfano e prendono pegni dai poveri.
Job	24	10	Costringono il povero ad andare senza vestiti e portano via i covoni dell'affamato.
Job	24	11	Fanno l'olio fra le mura degli empi, pigiano l'uva nei torchi, ma hanno sete.
Job	24	12	Il gemito dei morenti sale dalla città; l'anima dei feriti implora aiuto, ma Dio non presta attenzione al male loro fatto.
Job	24	13	Altri si ribellano alla luce, non conoscono le sue vie e non rimangono nei suoi sentieri.
Job	24	14	L'assassino si alza sul far del giorno, per uccidere il povero e il bisognoso; nella notte invece fa come il ladro.
Job	24	15	L'occhio dell'adultero aspetta il crepuscolo, pensando: Nessuno mi vedrà e si mette un velo sulla faccia.
Job	24	16	Di notte penetrano nelle case; di giorno se ne stanno rinchiusi; non conoscono la luce.
Job	24	17	Il mattino è per loro come ombra di morte, perché essi conoscono bene i terrori dell'ombra di morte.
Job	24	18	Passano velocemente sulla superficie delle acque, la loro porzione è maledetta sulla terra, e nessuno entrerebbe piú nelle loro vigne.
Job	24	19	Come la siccità e il calore consumano le acque della neve, cosí fa lo Sceol con chi ha peccato.
Job	24	20	Il grembo materno lo dimentica, i vermi ne mangiano con gusto e non sarà piú ricordato; il malvagio sarà troncato come un albero.
Job	24	21	Egli divorava la sterile che non ha figli e non faceva alcun bene alla vedova!
Job	24	22	Ma Dio con la sua forza trascina via i potenti e, anche se sorgono di nuovo, nessuno può essere sicuro della vita.
Job	24	23	Dà loro sicurezza, ed essi fanno affidamento su di essa; tuttavia i suoi occhi osservano le loro vie.
Job	24	24	Sono innalzati per breve tempo, ma poi non sono piú; sono abbattuti e sono portati via come tutti gli altri; sono falciati come le teste delle spighe di grano.
Job	24	25	Se cosí non è, chi potrà smentirmi e annullare il valore delle mie parole?.
------------------------Giobbe, capitolo 25
Job	25	1	Allora Bildad di Shuah rispose e disse:
Job	25	2	A lui appartiene il dominio e il terrore: egli produce la pace nei suoi luoghi altissimi
Job	25	3	Si possono forse contare le sue schiere? E sopra chi non sorge la sua luce?
Job	25	4	Come può dunque l'uomo essere giusto davanti a Dio, o come può essere puro un nato di donna?
Job	25	5	Se neppure la luna è splendente, e le stelle non sono pure ai suoi occhi,
Job	25	6	quanto meno l'uomo, che è un bruco, il figlio d'uomo che è un verme!.
------------------------Giobbe, capitolo 26
Job	26	1	Allora Giobbe rispose e disse: Come hai aiutato il debole,
Job	26	2	o come hai soccorso il braccio senza forza?
Job	26	3	Come hai consigliato chi è privo di sapienza, e quale grande conoscenza hai comunicato?
Job	26	4	A chi hai rivolto le tue parole, e di chi è lo spirito che è uscito da te?
Job	26	5	I morti tremano sotto le acque e cosí pure i loro abitanti.
Job	26	6	Davanti a lui lo Sceol è scoperto Abaddon è senza velo.
Job	26	7	Egli distende il settentrione sul vuoto e tiene sospesa la terra sul nulla.
Job	26	8	Rinchiude le acque nelle sue nubi, senza che queste si squarcino sotto il loro peso.
Job	26	9	Copre la vista del suo trono, stendendovi sopra le sue nuvole.
Job	26	10	Ha tracciato un particolare limite sulla superficie delle acque, al confine della luce con le tenebre.
Job	26	11	Le colonne del cielo tremano e si stupiscono alla sua minaccia.
Job	26	12	Con la sua forza calma il mare, con la sua intelligenza abbatte Rahab.
Job	26	13	Con il suo Spirito ha abbellito i cieli, la sua mano ha trafitto il serpente tortuoso.
Job	26	14	Ecco, questi sono solamente le frange delle sue opere. Quale debole sussurro di lui riusciamo a percepire! Ma chi potrà mai comprendere il tuono della sua potenza?.
------------------------Giobbe, capitolo 27
Job	27	1	Giobbe riprese il suo discorso e é disse:
Job	27	2	Come vive Dio che mi ha privato del mio diritto, e l'Onnipotente che mi ha amareggiato l'anima,
Job	27	3	finché ci sarà in me un soffio di vita, e il soffio di Dio nelle mie narici,
Job	27	4	le mie labbra non diranno alcuna cattiveria né la mia lingua proferirà alcuna falsità.
Job	27	5	Lungi da me ammettere che voi avete ragione; fino all'ultimo respiro non rinunzierò alla mia integrità.
Job	27	6	Rimarrò saldo nella mia giustizia, senza cedere; il cuore non mi rimprovera uno solo dei miei giorni.
Job	27	7	Il mio nemico sia come il malvagio, e chi si leva contro di me come l'ingiusto.
Job	27	8	Quale speranza infatti può avere l'empio anche se riesce a fare guadagni quando Dio gli toglie la vita?
Job	27	9	Ascolterà Dio il suo grido, quando verrà su di lui la sventura?
Job	27	10	Porrà forse il suo diletto nell'Onnipotente e invocherà Dio in ogni tempo?
Job	27	11	Vi darò insegnamenti sulla potenza di Dio, non vi nasconderò i disegni dell'Onnipotente.
Job	27	12	Ma voi tutti avete osservato queste cose, perché dunque vi comportate in modo cosí vano?
Job	27	13	Questa è la sorte che Dio riserva al malvagio, l'eredità che i violenti ricevono dall'Onnipotente.
Job	27	14	Se ha un gran numero di figli, sono destinati alla spada, e i suoi discendenti non avranno pane per saziarsi.
Job	27	15	I sopravvissuti dopo di lui saranno sepolti dalla morte, e le loro vedove non piangeranno.
Job	27	16	Se ammassa argento come polvere e accumula vestiti come fango,
Job	27	17	egli li accumula, ma li indosserà il giusto, e l'argento lo spartirà l'innocente.
Job	27	18	Egli costruisce la sua casa come una tarma, come un capanno fatto da un guardiano.
Job	27	19	Il ricco si corica, ma non sarà riunito ai suoi; apre gli occhi e non è piú.
Job	27	20	Terrori lo sorprendono come acque; nel cuore della notte un uragano lo rapisce furtivamente.
Job	27	21	Il vento orientale lo porta via e se ne va, lo spazza via come un turbine dal suo posto.
Job	27	22	Esso gli si scaglia contro senza pietà, mentre egli cerca disperatamente di sfuggire alla sua mano,
Job	27	23	la gente batte beffardamente le mani nei suoi confronti e fischia dietro a lui dal suo posto.
------------------------Giobbe, capitolo 28
Job	28	1	Certamente c'è una miniera per l'argento, e un posto e si raffina l'oro.
Job	28	2	Il ferro viene estratto dal suolo, e la pietra fusa dà il rame.
Job	28	3	L'uomo pone fine alle tenebre ed esplora i piú profondi recessi in cerca di pietre sepolte nell'oscurità e nell'ombra di morte.
Job	28	4	Perfora un pozzo lontano dall'abitato, in posti dimenticati dai pedoni; sono sospesi e oscillano lontani dagli uomini.
Job	28	5	Quanto alla terra da essa viene il pane, ma di sotto è sconvolta come dal fuoco.
Job	28	6	Le sue pietre sono la dimora di zaffiri e contiene polvere d'oro.
Job	28	7	L'uccello rapace non ne conosce il sentiero né l'ha mai scorto l'occhio del falco.
Job	28	8	Le bestie feroci non l'hanno battuto e il leone non vi è mai passato.
Job	28	9	L'uomo mette la mano sulla selce e rovescia dalle radici le montagne.
Job	28	10	Scava gallerie nelle rocce, e il suo occhio vede tutto ciò che è prezioso.
Job	28	11	Ostruisce corsi d'acqua perché non scorrano, e porta alla luce le cose nascoste.
Job	28	12	Ma dove si può trovare la sapienza, e dov'è il luogo dell'intelligenza?
Job	28	13	L'uomo non ne conosce il valore e non si trova sulla terra dei viventi.
Job	28	14	L'abisso dice: Non è in me; il mare dice: Non sta presso di me
Job	28	15	Non la si ottiene in cambio d'oro raffinato né la si compra a peso d'argento.
Job	28	16	Non la si acquista con l'oro di Ofir, con l'onice prezioso o con lo zaffiro.
Job	28	17	L'oro e il cristallo non la possono uguagliare né si scambia per vasi d'oro fino.
Job	28	18	Il corallo e il cristallo non meritano neppure di essere nominati; il valore della sapienza val piú delle perle.
Job	28	19	Il topazio di Etiopia non la può uguagliare e non può essere valutata con oro puro.
Job	28	20	Ma allora da dove viene la sapienza e dov'è il luogo dell'intelligenza?
Job	28	21	Essa è nascosta agli occhi di ogni vivente, è celata agli uccelli del cielo.
Job	28	22	Abaddon e la morte dicono: Ne abbiamo sentito parlare con i nostri orecchi
Job	28	23	DIO solo ne conosce la via, egli solo sa dove si trovi,
Job	28	24	perché egli osserva le estremità della terra e vede tutto ciò che è sotto i cieli.
Job	28	25	Quando stabilí il peso del vento e assegnò alle acque una misura,
Job	28	26	quando fece una legge per la pioggia e una via al lampo dei tuoni,
Job	28	27	allora la vide e la rivelò, la stabili e anche la investigò.
Job	28	28	E disse all'uomo: Ecco, temere il Signore, questo è sapienza, e fuggire il male è intelligenza.
------------------------Giobbe, capitolo 29
Job	29	1	Giobbe riprese il suo discorso e disse:
Job	29	2	Oh, potessi essere come nei mesi di un tempo, come nei giorni in cui Dio mi proteggeva,
Job	29	3	quando la sua lampada brillava sopra il mio capo e alla sua luce camminavo in mezzo alle tenebre;
Job	29	4	com'ero ai giorni della mia maturità, quando il consiglio segreto di Dio vegliava sulla mia tenda,
Job	29	5	quando l'Onnipotente era ancora con me e i miei figli mi stavano intorno;
Job	29	6	quando mi lavavo i piedi nel burro e la roccia versava per me ruscelli d'olio.
Job	29	7	Quando uscivo verso la porta della città e rizzavo il mio seggio in piazza,
Job	29	8	i giovani, al vedermi, si tiravano in disparte, i vecchi si alzavano e rimanevano in piedi;
Job	29	9	i principi smettevano di parlare e si mettevano la mano alla bocca;
Job	29	10	la voce dei capi si smorzava e la loro lingua si attaccava al palato.
Job	29	11	L'orecchio che mi udiva, mi proclamava beato, e l'occhio che mi vedeva, mi rendeva testimonianza,
Job	29	12	perché liberavo il povero che gridava in cerca di aiuto, e l'orfano che non aveva alcuno che l'aiutasse.
Job	29	13	La benedizione del morente scendeva su di me e facevo esultare il cuore della vedova.
Job	29	14	Avevo indossato la giustizia ed essa mi rivestiva; la mia equità mi faceva da mantello e turbante.
Job	29	15	Ero occhi per il cieco e piedi per lo zoppo;
Job	29	16	ero un padre per i poveri e investigavo il caso che non conoscevo.
Job	29	17	Spezzavo le mascelle del malvagio e strappavo dai suoi denti la preda.
Job	29	18	E pensavo: Morirò nel mio nido e moltiplicherò i miei giorni come la sabbia;
Job	29	19	le mie radici si stenderanno verso le acque, la rugiada rimarrà tutta la notte sul mio ramo;
Job	29	20	la mia gloria sarà sempre nuova in me e il mio arco acquisterà nuova forza nella mia mano.
Job	29	21	Gli astanti mi ascoltavano in aspettazione e tacevano per udire il mio consiglio.
Job	29	22	Dopo che avevo parlato non replicavano, e le mie parole cadevano su di loro come gocce di rugiada.
Job	29	23	Mi aspettavano come si aspetta la pioggia e spalancavano la loro bocca come per l'ultima pioggia.
Job	29	24	Io sorridevo loro quando erano sfiduciati, e non potevano sminuire la luce del mio volto.
Job	29	25	Quando andavo da loro, mi sedevo come capo e stavo come un re tra le sue schiere, come uno che consola gli afflitti.
------------------------Giobbe, capitolo 30
Job	30	1	Ora invece i piú giovani di me mi deridono, quelli i cui padri avrei rifiutato di mettere fra i cani del mio gregge.
Job	30	2	Del resto, a che cosa mi sarebbe valsa la forza delle loro mani? Il loro vigore è distrutto.
Job	30	3	Emaciati per la miseria e per la fame, fuggono di notte nel deserto desolato e arido.
Job	30	4	strappando erba amara accanto ai cespugli e radici di ginestra per loro cibo.
Job	30	5	Sono scacciati di mezzo agli uomini che gridano dietro a loro come a ladri.
Job	30	6	Sono costretti a vivere nei dirupi delle valli, nelle caverne della terra e fra le rocce;
Job	30	7	urlano fra i cespugli e si stringono insieme sotto i rovi;
Job	30	8	gente stupida, sí, gente spregevole, cacciati via dal paese.
Job	30	9	Ora sono diventato il loro canto di scherno, sí, sono il loro zimbello.
Job	30	10	Hanno orrore di me, stanno lontano da me e non esitano a sputarmi in faccia.
Job	30	11	Poiché Dio ha allentato la corda della mia tenda e mi ha umiliato, essi hanno rotto ogni freno davanti a me.
Job	30	12	Questa gentaglia si leva alla mia destra, spingono lontano i miei piedi e preparano contro di me le vie per distruggermi.
Job	30	13	Sovvertono il mio cammino, peggiorano la mia sventura, anche se nessuno li soccorre.
Job	30	14	Si avvicinano come attraverso un'ampia breccia, si lanciano su di me come un uragano.
Job	30	15	Mi piombano addosso terrori, danno la caccia al mio onore come il vento, e la mia prosperità si dilegua come una nube.
Job	30	16	Ora mi struggo dentro di me, e i giorni di afflizione mi sono venuti addosso,
Job	30	17	Di notte mi sento trafiggere le ossa, e i dolori che mi rodono non mi danno tregua.
Job	30	18	Per la grande violenza la mia veste si deforma, mi stringe attorno come il colletto del mio mantello.
Job	30	19	Egli mi ha gettato nel fango e sono diventato come polvere e cenere.
Job	30	20	Io grido a te, e tu non mi rispondi; ti sto davanti, ma tu mi stai ad osservare.
Job	30	21	Sei divenuto crudele verso di me; mi perseguiti con la potenza della tua mano.
Job	30	22	Mi sollevi in alto sul vento, mi fai cavalcare su di esso e mi fai scomparire nella tempesta.
Job	30	23	So infatti che tu mi conduci alla morte, alla casa di convegno di tutti i viventi.
Job	30	24	Certamente non stenderà la sua mano alla tomba, anche se nella sua sventura grida in cerca di aiuto.
Job	30	25	Non ho forse io pianto per chi era nell'avversità, e non mi sono addolorato per il povero?
Job	30	26	Quando aspettavo il bene, è venuto il male; quando aspettavo la luce, è venuta l'oscurità.
Job	30	27	Le mie viscere ribollono senza tregua, sono venuti per me giorni d'afflizione.
Job	30	28	Vado attorno tutto annerito, ma non dal sole; mi alzo nell'assemblea e grido in cerca di aiuto.
Job	30	29	Sono diventato fratello degli sciacalli e compagno degli struzzi.
Job	30	30	La mia pelle si è annerita su di me e le mie ossa bruciano dal calore.
Job	30	31	La mia cetra serve solo per lamenti e il mio flauto per voci di pianto
------------------------Giobbe, capitolo 31
Job	31	1	Io avevo stretto un patto con i miei occhi; come potevo quindi fissare lo sguardo su una vergine?
Job	31	2	Qual è la sorte assegnatami da Dio da lassú, e l'eredità dell'Onnipotente dai luoghi eccelsi?
Job	31	3	Non è forse la sventura per il perverso e la calamità per ehi fa il male
Job	31	4	Non vede egli le mie vie e non conta tutti i miei passi?
Job	31	5	Se ho agito con falsità, o il mio piede si è affrettato a seguire la frode,
Job	31	6	mi pesi pure con una giusta bilancia, e Dio riconoscerà la mia integrità.
Job	31	7	Se i miei passi sono usciti dalla retta via, e il mio cuore ha seguito i miei occhi, o qualche macchia si è attaccata alle mie mani,
Job	31	8	che io semini e un altro mangi, e i miei discendenti siano sradicati.
Job	31	9	Se il mio cuore è stato sedotto da una donna e ho spiato alla porta del mio prossimo,
Job	31	10	che mia moglie macini per un altro, e che altri si pieghino sopra di lei.
Job	31	11	Poiché quella sarebbe una scelleratezza, una colpa che deve essere punita dai giudici,
Job	31	12	un fuoco che consuma fino ad Abaddon, e avrebbe distrutto fin dalle radici tutto il mio raccolto.
Job	31	13	Se ho respinto il diritto del mio servo e della mia serva, quando erano in lite con me,
Job	31	14	che cosa farei quando Dio si levasse contro di me, e che cosa risponderei quando mi chiedesse conto?
Job	31	15	Chi ha fatto me nel grembo materno, non ha fatto anche lui? Non fu lo stesso Dio a formarci nel grembo?
Job	31	16	Se ho rifiutato ai poveri ciò che desideravano e ho fatto languire gli occhi della vedova
Job	31	17	se ho mangiato da solo il mio tozzo di pane senza che ne mangiasse una parte l'orfano,
Job	31	18	(ma fin dalla mia giovinezza io l'ho allevato come un padre, e fin dal grembo di mia madre sono stato guida alla vedova),
Job	31	19	se ho visto alcuno perire per mancanza di vesti o un povero che non aveva di che coprirsi,
Job	31	20	se i suoi lombi non mi hanno benedetto, e non si è riscaldato con la lana dei miei agnelli,
Job	31	21	se ho alzato la mano contro l'orfano perché sapevo di avere aiuto alla porta,
Job	31	22	che la mia spalla si stacchi dalla sua scapola, il mio braccio si rompa al gomito!
Job	31	23	Poiché la calamità che viene da Dio mi incute spavento, e a motivo della sua maestà non potevo fare nulla.
Job	31	24	Se ho riposto la mia fiducia nell'oro, e all'oro fino ho detto: Tu sei la mia speranza,
Job	31	25	se mi sono rallegrato perché le mie ricchezze erano grandi, e perché la mia mano ha accumulato tanti beni,
Job	31	26	se ho guardato il sole quando brilla o la luna che avanzava splendente, e il mio cuore si è lasciato segretamente sedurre e la mia bocca ha baciato la mia mano;
Job	31	27	anche questa sarebbe una colpa che deve essere punita dai giudici perché avrei rinnegato Dio che sta in alto.
Job	31	28	Se mi sono rallegrato della sciagura del mio nemico e mi sono innalzato, perché lo aveva colpito la sventura.
Job	31	29	(ma io non ho permesso alla mia bocca di peccare, augurandogli la morte con una maledizione);
Job	31	30	se la gente della mia tenda non ha detto: chi può trovare uno che non si è saziato con la sua carne?
Job	31	31	(inoltre nessun forestiero passava la notte all'aperto, perchè aprivo le mie porte al viandante)
Job	31	32	se ho coperto i miei peccati come Adamo celando la mia colpa in petto,
Job	31	33	perché avevo paura della grande folla e il disprezzo delle famiglie mi spaventava, sí da star zitto senza uscir di casa.
Job	31	34	Oh, avessi uno che mi ascoltasse! Ecco la mia firma! L'Onnipotente mi risponda! Il mio avversario scriva un documento,
Job	31	35	e io lo porterei certamente sulle mie spalle e lo cingerei come un diadema;
Job	31	36	gli renderei conto di tutti i miei passi, presentandomi a lui come un principe.
Job	31	37	Se la mia terra grida contro di me e i suoi solchi piangono insieme ad essa,
Job	31	38	se ho mangiato il suo frutto senza pagare, se ho fatto esalare l'ultimo respiro ai suoi padroni,
Job	31	39	invece di grano crescano spine, ed erbacce al posto dell'orzo.
Job	31	40	Qui terminano le parole di Giobbe.
------------------------Giobbe, capitolo 32
Job	32	1	Allora questi tre uomini cessarono di rispondere a Giobbe, perché egli si riteneva giusto.
Job	32	2	Ma l'ira di Elihu, figlio di Barakel, il Buzita, del clan di Ram, si accese contro Giobbe; la sua ira si accese, perché questi riteneva giusto se stesso anziché DIO.
Job	32	3	La sua ira si accese anche contro i suoi tre amici, perché non avevano trovato la giusta risposta, sebbene condannassero Giobbe.
Job	32	4	Elihu aveva aspettato a parlare a Giobbe, perché essi erano piú anziani di lui.
Job	32	5	Quando però Elihu si rese conto che non c'era piú risposta sulla bocca di quei tre uomini, si accese d'ira.
Job	32	6	Cosí Elihu, figlio di Barakel, il Buzita, prese la parola e disse: lo sono ancora giovane di età e voi siete vecchi; perciò ho esitato e ho avuto paura a esporvi la mia opinione.
Job	32	7	Dicevo: Parlerà l'età, e il gran numero degli anni insegnerà la sapienza
Job	32	8	Ma nell'uomo c'è uno spirito, ed è il soffio dell'Onnipotente che gli dà intelligenza.
Job	32	9	Non sono necessariamente i grandi ad avere sapienza o i vecchi a intendere la giustizia.
Job	32	10	Perciò dico: Ascoltatemi, esporrò anch'io la mia opinione.
Job	32	11	Ecco, ho atteso i vostri discorsi, ho ascoltato i vostri argomenti, mentre cercavate qualcosa da dire.
Job	32	12	Vi ho seguito attentamente, ed ecco, nessuno di voi ha convinto Giobbe o risposto alle sue parole.
Job	32	13	Non dite dunque: abbiamo trovato la sapienza; solo Dio lo può completamente sconfiggere, non l'uomo!
Job	32	14	Egli non ha diretto i suoi discorsi contro di me, perciò non gli risponderò con le vostre parole.
Job	32	15	Sono sconcertati, non rispondono piú, mancano loro le parole.
Job	32	16	Devo aspettare ancora, perché non parlano piú, perché stanno lí senza dare alcuna risposta.
Job	32	17	Presenterò anch'io la mia parte, esporrò anch'io la mia opinione.
Job	32	18	Poiché sono pieno di parole e lo spirito dentro di me mi costringe.
Job	32	19	Ecco, il mio seno è come vino che non ha sfogo; come otri nuovi, sta per scoppiare.
Job	32	20	Parlerò dunque per averne un po' di sollievo, aprirò le labbra e risponderò.
Job	32	21	Permettetemi ora di parlare senza mostrare parzialità con alcuno e senza adulare alcuno;
Job	32	22	perché io non so adulare, altrimenti il mio Fattore mi toglierebbe presto di mezzo.
------------------------Giobbe, capitolo 33
Job	33	1	Ora dunque, Giobbe, ascolta ciò che ho da dire e porgi orecchio a tutte le mie parole!
Job	33	2	Ecco, io apro la bocca e la mia lingua parla nella mia bocca.
Job	33	3	Le mie parole vengono da un cuore retto, le mie labbra proferiranno pura conoscenza.
Job	33	4	Lo Spirito di Dio mi ha fatto e il soffio dell'Onnipotente mi dà la vita,
Job	33	5	Se puoi, rispondimi; preparati pure a difendere le tue posizioni.
Job	33	6	Ecco, io sono uguale a te davanti a Dio; anch'io sono stato formato dall'argilla.
Job	33	7	Ecco, nessuna paura di me ti dovrebbe spaventare, e la mia mano non graverà su di te.
Job	33	8	Tu però hai detto alle mie orecchie, e ho udito il suono delle tue parole, che dicevano:
Job	33	9	"Io sono puro, senza peccato, sono innocente, non c'è in me alcuna colpa.
Job	33	10	Ma Dio trova contro di me motivi di ostilità e mi considera suo nemico.
Job	33	11	pone i miei piedi nei ceppi e osserva tutti i miei passi".
Job	33	12	Ebbene, io ti dico che in questo non hai ragione, perché Dio è piú grande dell'uomo.
Job	33	13	Perché contendi con lui, dato che egli non rende conto di alcuno dei suoi atti?
Job	33	14	Dio infatti parla in un modo o nell'altro, ma l'uomo non ci bada:
Job	33	15	in un sogno, in una visione notturna, quando un sonno profondo cade sui mortali, quando stanno assopiti sui loro letti.
Job	33	16	Allora egli apre le orecchie degli uomini e sigilla gli ammonimenti che dà loro.
Job	33	17	per distogliere l'uomo dalle sue azioni e tener l'uomo lontano dalla superbia.
Job	33	18	per scampare la sua anima dalla fossa e impedire che la sua vita perisca per la spada.
Job	33	19	L'uomo è pure ammonito con il dolore sul suo letto e con il tormento incessante nelle sue ossa.
Job	33	20	sí da aver nausea del pane e persino dei cibi più squisiti.
Job	33	21	La carne si consuma a vista d'occhio, mentre le sue ossa, che prima non si vedevano, spuntano fuori;
Job	33	22	cosí la sua anima si avvicina alla fossa e la sua vita a quelli che danno la morte.
Job	33	23	Ma se presso a lui vi è un angelo, un interprete, uno solo fra mille, che mostri all'uomo il suo dovere.
Job	33	24	Dio ha pietà di lui e dice: risparmialo dallo scendere nella fossa; ho trovato il riscatto per lui
Job	33	25	Allora la sua carne diventerà piú fresca che nella, sua fanciullezza ed egli tornerà ai giorni della sua giovinezza.
Job	33	26	Supplicherà Dio, troverà grazia presso di lui e potrà contemplare il suo volto con giubilo, perché Dio avrà ristabilito l'uomo nella sua giustizia.
Job	33	27	Rivolgendosi alla gente dirà: ho peccato e violato la giustizia, e non sono stato punito come meritavo.
Job	33	28	Dio ha riscattato la mia anima, perché non scendesse nella fossa e la mia vita può vedere la luce".
Job	33	29	Ecco. Dio fa tutto questo due volte, tre volte con l'uomo.
Job	33	30	per scampare la sua anima dalla fossa e per illuminarlo con la luce della vita.
Job	33	31	Sta' attento, Giobbe, ascoltami; sta in silenzio, e io parlerò.
Job	33	32	Se hai qualcosa da dire, rispondimi, parla, perché vorrei poterti dar ragione.
Job	33	33	Se no, ascoltami; taci, e io ti insegnerò la sapienza.
------------------------Giobbe, capitolo 34
Job	34	1	Elihu riprese a parlare e disse:
Job	34	2	Ascoltate, o saggi, le mie parole, e voi, dotti, prestatemi orecchio!
Job	34	3	Poiché l'orecchio esamina le parole, come il palato assapora i cibi.
Job	34	4	Scegliamo noi stessi ciò che è giusto, riconosciamo fra noi ciò che è buono.
Job	34	5	Poiché Giobbe ha detto: Sono giusto ma Dio ha tolto via la mia giustizia.
Job	34	6	Dovrei mentire contro la mia giustizia? La mia ferita è incurabile, benché sia senza peccato".
Job	34	7	Chi è come Giobbe, che beve la derisione come l'acqua,
Job	34	8	che cammina in compagnia dei malfattori e vada assieme ai malvagi?
Job	34	9	Poiché ha detto: Non giova nulla all'uomo riporre il proprio diletto in DIO
Job	34	10	Ascoltatemi dunque, o uomini di senno! Lungi da Dio l'iniquità e dall'Onnipotente la malvagità!
Job	34	11	Poiché egli rende all'uomo secondo le sue opere e fa trovare a ognuno il salario della sua condotta.
Job	34	12	Certamente Dio non compie il male e l'Onnipotente non sovverte la giustizia.
Job	34	13	Chi gli ha affidato la cura della terra, o chi lo ha costituito sul mondo intero?
Job	34	14	Se Dio dovesse decidere in cuor suo di ritirare a sé il suo Spirito e il suo soffio,
Job	34	15	ogni carne perirebbe assieme, e l'uomo ritornerebbe in polvere,
Job	34	16	Se hai intendimento, ascolta questo, porgi orecchio a ciò che ti dico.
Job	34	17	Uno che odia la giustizia potrebbe governare? Osi tu condannare il Giusto, il Potente?
Job	34	18	Lui che dice a un re, Sei spregevole e ai principi: Siete malvagi.
Job	34	19	Ma egli non usa alcuna parzialità con i grandi né considera il ricco piú del povero, perché sono tutti opera delle sue mani.
Job	34	20	In un attimo, essi muoiono nel cuore della notte la gente è scossa e scompare, i potenti son portati via senza mano d'uomo.
Job	34	21	Poiché egli tiene gli occhi sulle vie dell'uomo, e vede tutti i suoi passi.
Job	34	22	Non vi sono tenebre né ombra di morte, dove possano nascondersi i malfattori.
Job	34	23	Dio infatti non ha bisogno di osservare a lungo un uomo prima di farlo comparire davanti a sé in giudizio.
Job	34	24	Egli fiacca i potenti senza fare inchiesta e ne mette altri al loro posto.
Job	34	25	Poiché conosce le loro opere, li abbatte nella notte e sono distrutti;
Job	34	26	li colpisce come gente malvagia alla vista di tutti.
Job	34	27	perché si sono allontanati da lui senza prestare attenzione alle sue vie,
Job	34	28	fino a far giungere a lui il grido a del povero, perché egli ode il grido degli afflitti.
Job	34	29	Quando Dio dà tranquillità, chi lo condannerà? Quando nasconde il suo volto, chi potrà vederlo, sia contro un'intera nazione o un sol uomo,
Job	34	30	per impedire all'empio di regnare e al popolo di essere preso da lacci?
Job	34	31	Può uno dire a Dio: Io porto la mia pena non farò piú il male;
Job	34	32	mostrami ciò che non riesco a vedere; se ho commesso qualche iniquità, non lo farò piú"?
Job	34	33	Dovrebbe egli ricompensare in base alle tue condizioni, perché tu rifiuti il suo giudizio? Tu devi scegliere e non io; perciò di ciò che sai.
Job	34	34	La gente assennata, come ogni uomo saggio che mi ascolta, mi dirà:
Job	34	35	"Giobbe parla senza intendimento, le sue parole sono prive di sapienza
Job	34	36	Sia dunque Giobbe provato sino alla fine, perché le sue risposte sono come quelle degli uomini malvagi,
Job	34	37	perché aggiunge al suo peccato la ribellione, batte le mani in mezzo a noi e moltiplica le sue parole contro Dio.
------------------------Giobbe, capitolo 35
Job	35	1	Elihu continuò a parlare e disse:
Job	35	2	Ti pare una cosa giusta quando dici: Sono piú giusto di Dio?
Job	35	3	Infatti hai detto: che ti giova? Quale utilità avrei del mio peccato?.
Job	35	4	Risponderò io a te e ai tuoi amici assieme a te.
Job	35	5	Contempla il cielo e osserva; guarda le nuvole, che sono piú alte di te.
Job	35	6	Se pecchi, che effetto ha su di lui? Se moltiplichi i tuoi misfatti, che danno gli arrechi?
Job	35	7	Se sei giusto, che cosa gli dai, o che cosa riceve dalla tua mano?
Job	35	8	La tua malvagità può solamente nuocere a un uomo come te, e la tua giustizia può solamente giovare a un figlio d'uomo.
Job	35	9	Si grida per il gran numero delle oppressioni, si grida in cerca di aiuto a motivo della forza dei potenti;
Job	35	10	ma nessuno dice: Dov'è Dio, il mio creatore, che nella notte concede canti di gioia,
Job	35	11	che a noi insegna piú cose che alle bestie dei campi e ci fa piú saggi degli uccelli del cielo?
Job	35	12	Cosí si grida, ma egli non risponde a motivo della superbia dei malvagi.
Job	35	13	Certamente Dio non darà ascolto a discorsi vuoti, e l'Onnipotente non vi farà attenzione.
Job	35	14	Anche se tu dici di non vederlo, la tua causa sta davanti a lui, e tu devi aspettarlo.
Job	35	15	Ma ora, perché nella sua ira non punisce e non fa troppo caso alle trasgressioni,
Job	35	16	Giobbe apre inutilmente le labbra e accumula parole senza senno.
------------------------Giobbe, capitolo 36
Job	36	1	Elihu proseguí ancora, dicendo:
Job	36	2	Aspetta un po' e ti mostrerò che ci sono ancora cose da dire da parte di Dio.
Job	36	3	Prenderò la mia conoscenza da lontano e renderò giustizia a colui che mi ha fatto.
Job	36	4	Certamente le mie parole non sono bugiarde; davanti ti sta un uomo con una conoscenza impeccabile.
Job	36	5	Ecco, Dio è potente, ma non disprezza alcuno; è potente nella forza della sua Sapienza.
Job	36	6	Egli non lascia vivere il malvagio e rende giustizia agli oppressi.
Job	36	7	Non distoglie i suoi occhi dai giusti, ma li fa sedere per sempre con i re sul trono; cosí sono messi in alto.
Job	36	8	Se però sono legati in catene e trattenuti in lacci di afflizione,
Job	36	9	allora mostra loro le opere loro e le loro trasgressioni, perché si sono insuperbiti.
Job	36	10	Egli apre cosí i loro orecchi alla correzione e li esorta ad allontanarsi dal male.
Job	36	11	Se ascoltano e si sottomettono, finiranno i loro giorni nel benessere e i loro anni nelle delizie;
Job	36	12	se però non ascoltano periranno per la spada, moriranno senza conoscenza.
Job	36	13	Ma gli empi di cuore accumulano ira non gridano in cerca di aiuto,
Job	36	14	cosí muoiono ancora giovani e la loro vita finisce tra i sodomiti.
Job	36	15	Dio libera gli afflitti mediante la loro afflizione e apre i loro orecchi mediante la sventura.
Job	36	16	Egli vuole sottrarre anche te dal morso dell'avversità, per portarti in un luogo ampio senza restrizione, con una tavola imbandita piena di cibi succulenti.
Job	36	17	Ma tu colmi il giudizio del malvagio, e il giudizio e la giustizia ti afferreranno.
Job	36	18	Se c'è collera, bada che egli non ti porti via con un sol colpo, perché una gran somma di denaro non potrebbe allontanarlo.
Job	36	19	Darà forse valore alle tue ricchezze, quando egli ha oro e tutte le risorse della potenza?
Job	36	20	Non desiderare la notte, in cui la gente è portata via dal suo luogo.
Job	36	21	Bada di non volgerti all'iniquità, perché tu hai preferito questa afflizione.
Job	36	22	Ecco, Dio è eccelso nella sua potenza; chi può insegnare come lui?
Job	36	23	Chi mai può imporgli la via da seguire e chi può dirgli: Tu hai fatto male?
Job	36	24	Ricordati di magnificare le sue opere, che gli uomini hanno cantato;
Job	36	25	tutti gli uomini le ammirano, il mortale le può contemplare da lontano.
Job	36	26	Sí, Dio è grande, ma noi non lo conosciamo, e il numero dei suoi anni è imperscrutabile.
Job	36	27	Egli attira in alto le gocce d'acqua sotto forma di vapore, che si condensa poi in pioggia,
Job	36	28	che le nubi riversano e lasciano cadere sull'uomo in gran quantità.
Job	36	29	Chi può capire lo spiegamento delle nubi, il fragore che scoppia nella sua tenda?
Job	36	30	Ecco, egli spande intorno a sé la sua luce e copre le profondità del mare.
Job	36	31	Per mezzo di esse egli punisce i popoli e dà cibo in abbondanza.
Job	36	32	Si copre le mani con i fulmini e comanda loro di colpire il bersaglio.
Job	36	33	Il tuono parla di lui, anche il bestiame avverte la tempesta in arrivo.
------------------------Giobbe, capitolo 37
Job	37	1	Per questo il mio cuore trema e balza fuori dal suo posto.
Job	37	2	Ascoltate attentamente il fragore della sua voce, il rombo che esce dalla sua bocca!
Job	37	3	Egli lascia andar libero il suo lampo sotto tutto il cielo e fino alle estremità della terra.
Job	37	4	Dietro di esso una voce rugge; egli tuona con la sua voce maestosa; egli non li trattiene quando si è udita la sua voce.
Job	37	5	Dio tuona meravigliosamente con la sua voce e fa grandi cose che non possiamo comprendere.
Job	37	6	Dice infatti alla neve: Cadi sulla terra lo dice tanto alle piogge leggere che alle piogge torrenziali.
Job	37	7	Arresta la mano di ogni uomo, affinché tutti i mortali possano conoscere le sue opere.
Job	37	8	Le fiere entrano nei loro nascondigli rimangono nelle loro tane.
Job	37	9	Dai piú remoti recessi del sud viene l'uragano, e il freddo dai gelidi venti del nord.
Job	37	10	Al soffio di Dio si forma il ghiaccio e la distesa delle acque si ritira.
Job	37	11	Carica le dense nubi di umidità e di sperde lontano le sue nubi luminose.
Job	37	12	Esse vagano ovunque nel cielo, cambiando direzione in base alla sua guida per compiere qualunque cosa egli manda loro sulla faccia della terra abitata.
Job	37	13	Le manda o per castigo o per la sua terra o per bontà.
Job	37	14	Porgi l'orecchio a questo, o Giobbe, fermati e considera le meraviglie di Dio!
Job	37	15	Sai tu come Dio le diriga e come faccia brillare il lampo delle sue nubi?
Job	37	16	Sai tu come le nubi si librino nell'aria, le meraviglie di colui che sa tutto?
Job	37	17	Sai tu perché i tuoi abiti sono caldi, quando la terra si riposa a motivo dello scirocco?
Job	37	18	Hai tu forse disteso con lui il firmamento, rendendolo solido come uno specchio di metallo fuso?
Job	37	19	Insegnaci che cosa dobbiamo dirgli, perchè noi non possiamo preparare il nostro caso per l'oscurità.
Job	37	20	Gli si può forse dire che io voglio parlare? Se un uomo dovesse parlare, sarebbe certamente distrutto.
Job	37	21	Anche ora nessuno può guardare fisso il sole quando splende in cielo, dopo che è passato il vento e l'ha reso terso.
Job	37	22	Il bel tempo viene dal nord, ma intorno a Dio è tremenda maestà.
Job	37	23	L'Onnipotente noi non lo possiamo raggiungere. Egli è sublime in potenza, in rettitudine e nella sua grande giustizia; egli non opprime alcuno.
Job	37	24	Per questo gli uomini lo temono; ma egli non tiene conto di chi si ritiene sapiente.
------------------------Giobbe, capitolo 38
Job	38	1	Allora l'Eterno rispose a Giobbe di mezzo alla tempesta e disse:
Job	38	2	Chi è costui che oscura il mio disegno con parole prive di conoscenza?
Job	38	3	Orsú, cingiti i lombi, come un prode; io ti interrogherò e tu mi risponderai.
Job	38	4	Dov'eri tu quando io gettavo le fondamenta della terra? Dillo, se hai tanta intelligenza.
Job	38	5	Chi ha stabilito le sue dimensioni, se lo sai, o chi tracciò su di essa la corda per misurarla?
Job	38	6	Dove sono fissate le sue fondamenta, o chi pose la sua pietra angolare,
Job	38	7	quando le stelle del mattino cantavano tutte insieme e tutti i figli di DIO mandavano grida di gioia?
Job	38	8	Chi racchiuse con porte il mare quando proruppe uscendo dal grembo materno,
Job	38	9	quando gli diedi le nubi per vestito e per fasce l'oscurità?
Job	38	10	Quando gli tracciai un limite e gli misi sbarre e porte,
Job	38	11	e dissi: Tu arriverai fin qui, ma non oltre; qui si arresteranno le tue onde superbe!
Job	38	12	Da quando vivi hai mai comandato al mattino o insegnato all'aurora il suo posto,
Job	38	13	perché essa afferri le estremità della terra e ne scuota via i malvagi
Job	38	14	Si trasforma come creta sotto il sigillo, e spicca come un vestito.
Job	38	15	Ai malvagi è negata la loro luce, e il braccio alzato è spezzato.
Job	38	16	Sei forse giunto fino alle sorgenti del mare o sei mai andato in cerca delle profondità dell'abisso?
Job	38	17	Ti sono state mostrate le porte della morte, o hai forse visto le porte dell'ombra di morte?
Job	38	18	Hai tu fatto caso all'ampiezza della terra? Dillo, se sai tutto questo!
Job	38	19	Dov'è la via che guida alla dimora della luce? E le tenebre, dov'è il loro luogo.
Job	38	20	perché tu le possa condurre al loro posto, e possa conoscere i sentieri che portano alla loro casa?
Job	38	21	Tu lo sai, perché allora eri già nato, e il numero dei tuoi giorni è grande.
Job	38	22	Sei mai entrato nei depositi della neve, o hai forse visto i depositi della grandine
Job	38	23	che io tengo in serbo per i tempi di calamità, per il giorno della battaglia e della guerra?
Job	38	24	Per quali vie si diffonde la luce o propaga il vento orientale sulla terra
Job	38	25	Chi ha aperto un canale per le straripanti acque e la via al tuono dei fulmini.
Job	38	26	per far piovere su una terra disabitata, su un deserto, dove non c'è alcun uomo,
Job	38	27	per dissetare le solitudini desolate, e far germogliare e crescere l'erba?
Job	38	28	La pioggia ha forse un padre? O chi genera le gocce della rugiada?
Job	38	29	Dal grembo di chi esce il ghiaccio, e la brina del cielo chi la dà alla luce?
Job	38	30	Le acque si induriscono come pietra e la superficie dell'abisso si congela.
Job	38	31	Puoi tu unire assieme i legami delle Pleiadi, o sciogliere le catene di Orione?
Job	38	32	Fai tu apparire le costellazioni a suo tempo, o guidare l'Orsa maggiore con i suoi piccoli?
Job	38	33	Conosci tu le leggi del cielo, o puoi tu stabilire il loro dominio sulla terra?
Job	38	34	Puoi tu far giungere la tua voce fino alle nubi affinché abbondanza di pioggia ti ricopra?
Job	38	35	Sei tu forse che scagli i fulmini dove devono andare, dicendoti: Eccoci?
Job	38	36	Chi ha messo nella mente la sapienza o chi ha dato intendimento al cuore?
Job	38	37	Chi conta le nubi per mezzo della sapienza, e chi versa gli otri del cielo
Job	38	38	quando la polvere si fonde in una massa e le zolle si attaccano insieme?
Job	38	39	Puoi tu cacciare la preda per la leonessa o saziare la fame dei leoncelli
Job	38	40	quando si accovacciano nelle loro tane o stanno in agguato nei loro nascondigli?
Job	38	41	Chi provvede al corvo il suo cibo, quando i suoi piccini gridano a Dio e vanno errando senza cibo?
------------------------Giobbe, capitolo 39
Job	39	1	Conosci tu il tempo in cui partoriscono le capre delle rocce o hai forse osservato il parto delle cerve?
Job	39	2	Sai tu contare i mesi in cui portano a termine la loro gravidanza, o conosci tu il tempo in cui devono partorire?
Job	39	3	Si accovacciano e danno alla luce i loro piccoli, mettendo cosí fine alle loro doglie.
Job	39	4	I loro piccoli si fanno forti, crescono all'aperto, se ne vanno e non ritornano piú da esse.
Job	39	5	Chi lascia andar libero l'onàgro, chi ha sciolto i legami all'asino selvatico,
Job	39	6	al quale ho assegnato come dimora il deserto e la terra salata per abitazione?
Job	39	7	Egli disprezza il frastuono della città e non ode grida di alcun padrone.
Job	39	8	Le ampie distese di montagna sono il suo pascolo, e va in cerca di tutto ciò che è verde.
Job	39	9	Il bufalo è forse disposto a servirti o a passare la notte presso la tua mangiatoia?
Job	39	10	Puoi forse legare il bufalo con la corda per arare nel solco, o erpicherà le valli dietro a te?
Job	39	11	Ti fiderai di lui, perché la sua forza è grande, o lascerai a lui il tuo lavoro
Job	39	12	Conterai su di lui per portare a casa il tuo grano e per ammassarlo sull'aia?
Job	39	13	Le ali dello struzzo sbattono festosamente, ma non sono certo le ali e le piume della cicogna.
Job	39	14	Esso infatti abbandona le proprie uova per terra e le lascia riscaldare nella polvere,
Job	39	15	dimenticando che un piede può schiacciarle o una bestia dei campi calpestarle.
Job	39	16	Tratta duramente i suoi piccoli, come se non fossero suoi; ma la sua fatica senza alcun interesse è vana,
Job	39	17	perché Dio la privato di sapienza e non gli ha impartito intelligenza.
Job	39	18	Ma quando si alza in piedi per scappare, si beffa del cavallo e del suo cavaliere.
Job	39	19	Sei tu che hai dato al cavallo la forza e che hai rivestito il suo collo con una fremente criniera?
Job	39	20	Sei tu che lo fai saltare come una locusta? Il fiero suo nitrito incute spavento.
Job	39	21	Scalpita nella valle rallegrandosi nella sua forza; e si slancia in mezzo alla mischia di armi.
Job	39	22	Sprezza la paura e non teme, né indietreggia davanti alla spada.
Job	39	23	Su di lui risuona la faretra, la folgorante lancia e il giavellotto.
Job	39	24	Con ardore e impeto divora le distanze e non sta piú fermo quando suona la tromba.
Job	39	25	Al primo squillo di tromba dice: Aha! e fiuta da lontano la battaglia, la voce tonante dei capitani e il grido di guerra.
Job	39	26	E' forse per la tua intelligenza che si alza in volo lo sparviero e spiega le sue ali verso il sud?
Job	39	27	E' al tuo comando che l'aquila si leva in alto e fa il suo nido nei luoghi elevati
Job	39	28	Abita sulle rocce e rimane su rupi scoscese.
Job	39	29	Da lassú spia la preda e i suoi occhi scrutano lontano.
Job	39	30	I suoi piccoli succhiano sangue e dove sono gli uccisi, là essa si trova.
------------------------Giobbe, capitolo 40
Job	40	1	L'Eterno continuò a rispondere a Giobbe e disse:
Job	40	2	Colui che contende con l'Onnipotente, vuole forse correggerlo? Colui che rimprovera Dio, risponda a questo.
Job	40	3	Allora Giobbe rispose all'Eterno e disse:
Job	40	4	Ecco, sono cosí meschino, che cosa ti posso rispondere? Mi metto la mano sulla bocca.
Job	40	5	Ho parlato una volta, ma non parlerò più; sí, due volte, ma non aggiungerò altro.
Job	40	6	L'Eterno allora rispose a Giobbe di mezzo alla tempesta e disse:
Job	40	7	Orsú, cingiti i lombi, come un prode, io ti interrogherò e tu mi risponderai.
Job	40	8	Vorresti proprio annullare il mio giudizio, condannare me per giustificare te stesso?
Job	40	9	Hai tu un braccio come quello di Dio e puoi tuonare con una voce pari alla sua?
Job	40	10	Adornati dunque di maestà e di magnificenza e rivestiti di gloria e di splendore.
Job	40	11	Da' libero sfogo ai furori della tua ira; guarda a tutti i superbi e abbassali,
Job	40	12	guarda a tutti i superbi e umiliali, e schiaccia i malvagi ovunque si trovino.
Job	40	13	Seppelliscili nella polvere tutti insieme, rinchiudili in luoghi segreti.
Job	40	14	Allora anch'io ti loderò, perché la tua destra ti ha dato vittoria.
Job	40	15	Guarda behemoth che ho fatto al pari di te; esso mangia l'erba come il bue.
Job	40	16	Ecco, la sua forza è nei suoi fianchi e la sua potenza nei muscoli del suo ventre.
Job	40	17	Fa oscillare la sua coda, come un cedro; i nervi delle sue cosce sono saldamente intrecciati.
Job	40	18	Le sue ossa sono come tubi di bronzo, le sue ossa come sbarre di ferro.
Job	40	19	Esso è la prima delle opere di Dio, solo colui che lo fece può avvicinarsi a lui con la sua spada.
Job	40	20	Benché i monti producono cibo per lui, e là tutte le bestie dei campi si divertano,
Job	40	21	Si sdraia sotto le piante di loto, in luoghi nascosti dei canneti e delle paludi.
Job	40	22	Le piante di loto lo coprono con la loro ombra, i salici del torrente, lo circondano.
Job	40	23	Il fiume può straripare, ma egli non ha paura; è sicuro di sé, anche se il Giordano dovesse avventarsi contro la sua stessa bocca.
Job	40	24	Chi mai potrà prenderlo per gli occhi o forargli le narici con uncini?
------------------------Giobbe, capitolo 41
Job	41	1	Puoi tu tirar fuori il Leviathan con l'amo o tener ferma la sua lingua con una corda?
Job	41	2	Puoi tu mettergli un giunco nelle narici o forargli la mascella con un uncino?
Job	41	3	Ti farà egli molte suppliche o ti rivolgerà parole dolci?
Job	41	4	Farà egli un patto con te, perche tu lo prenda come servo per sempre?
Job	41	5	Scherzerai tu con lui come con un uccello o lo terrai al guinzaglio per le tue fanciulle?
Job	41	6	I tuoi amici faranno con lui splendidi intrattenimenti o lo spartiranno forse tra i mercanti?
Job	41	7	Puoi tu coprire la sua pelle di dardi o la sua testa con arpioni?
Job	41	8	Mettigli le mani addosso, ti ricorderai del combattimento e non ci riproverai.
Job	41	9	Ecco, la speranza di chi l'assale è ingannevole; al solo vederlo uno è atterrito.
Job	41	10	Nessuno è tanto audace da osare di provocarlo. Chi dunque è in grado di stare fermo davanti a me?
Job	41	11	Chi mi ha reso per primo un servizio, perché lo debba ripagare? Qualunque cosa sotto tutti i cieli è mia.
Job	41	12	Non passerò sotto silenzio le sue membra, la sua grande forza e la bellezza della sua armatura.
Job	41	13	Chi può spogliarlo della sua corazza, e chi può avvicinarlo con una doppia briglia?
Job	41	14	Chi può aprire le porte della sua bocca, circondata com'è dal terrore dei suoi denti?
Job	41	15	Superbe sono le file dei suoi scudi, strettamente saldati come da un sigillo.
Job	41	16	L'uno è cosí vicino all'altro che tra loro non passa neppure l'aria.
Job	41	17	Sono attaccati gli uni agli altri, saldamente uniti insieme, e non possono separarsi,
Job	41	18	I suoi starnuti danno guizzi di luce e i suoi occhi sono come le palpebre dell'aurora.
Job	41	19	Dalla sua bocca escono vampate, sprizzano scintille di fuoco.
Job	41	20	Dalle sue narici esce fumo, come da una pentola bollente o da un calderone.
Job	41	21	Il suo alito incendia carboni e dalla sua bocca escono fiamme.
Job	41	22	La forza risiede nel suo collo e davanti a lui danza il terrore.
Job	41	23	Le parti flosce della sua carne sono ben compatte, sono ben salde su di lui e non si muovono.
Job	41	24	Il suo cuore è duro come una pietra, duro come la parte inferiore della macina.
Job	41	25	Quando si rizza, i forti hanno paura, e per il terrore restano smarriti.
Job	41	26	La spada che lo raggiunge non gli fa nulla, e neppure la lancia, la freccia e il giavellotto.
Job	41	27	Considera il ferro come paglia e il bronzo come legno tarlato.
Job	41	28	La freccia non lo mette in fuga; le pietre della fionda per lui diventano stoppia.
Job	41	29	Le mazze gli sembrano paglia, si fa beffe del vibrare della lancia.
Job	41	30	Al di sotto ha punte acuminate e lascia come tracce d'erpice sul fango.
Job	41	31	Fa bollire l'abisso come una caldaia e fa del mare come un vaso di unguento.
Job	41	32	Si lascia dietro una scia di luce e l'abisso sembra coperto di canizie.
Job	41	33	Sulla terra non c'è nulla simile a lui, che è stato fatto senza paura alcuna.
Job	41	34	Guarda in faccia tutti gli esseri alteri; egli è il re su tutte le fiere più superbe.
------------------------Giobbe, capitolo 42
Job	42	1	Allora Giobbe rispose all'Eterno e disse:
Job	42	2	Riconosco che puoi tutto, e che nessun tuo disegno può essere impedito.
Job	42	3	Chi è colui che offusca il tuo consiglio senza intendimento? Per questo ho detto cose che non comprendevo, cose troppo alte per me che non conoscevo.
Job	42	4	Deh, ascolta, e io parlerò; io ti interrogherò e tu mi risponderai.
Job	42	5	Il mio orecchio aveva sentito parlare di te, ma ora il mio occhio ti vede.
Job	42	6	Perciò provo disgusto nei miei confronti e mi pento sulla polvere e sulla cenere.
Job	42	7	Ora, dopo che l'Eterno ebbe rivolto queste parole a Giobbe, l'Eterno disse a Elifaz di Teman: La mia ira si è accesa contro te e contro i tuoi due amici, perché non avete parlato di me rettamente, come ha fatto il mio servo Giobbe.
Job	42	8	Ora dunque prendete con voi sette tori e sette montoni, andate dal mio servo Giobbe e offrite un olocausto per voi stessi. Il mio servo Giobbe pregherà per voi; e cosí per riguardo a lui non vi tratterò secondo la vostra follia, perché non avete parlato di me rettamente come ha fatto il mio servo Giobbe.
Job	42	9	Elifaz di Teman e Bildad di Shuah e Tsofar di Naamath andarono e fecero come l'Eterno aveva loro ordinato; e l'Eterno ebbe riguardo a Giobbe.
Job	42	10	Quando Giobbe ebbe pregato per i suoi amici, l'Eterno lo ristabilí nel precedente stato; cosí l'Eterno rese a Giobbe il doppio di tutto ciò che aveva posseduto.
Job	42	11	Tutti i suoi fratelli, tutte le sue sorelle e tutti i suoi conoscenti di prima vennero a trovarlo, mangiarono con lui in casa sua; essi lo confortarono e lo consolarono di tutte le avversità che l'Eterno aveva mandato su di lui; quindi ognuno di essi gli diede un pezzo d'argento e un anello d'oro.
Job	42	12	Ora l'Eterno benedisse gli ultimi anni di Giobbe piú dei primi, perché egli ebbe quattordicimila pecore, seimila cammelli, mille paia di buoi e mille asine.
Job	42	13	Ebbe pure sette figli e tre figlie;
Job	42	14	e chiamò la prima Jemimah, la seconda Ketsiah e la terza Keren-Happuk.
Job	42	15	In tutto il paese non c'erano donne cosí belle come le figlie di Giobbe; e il padre assegnò loro una eredità tra i loro fratelli.
Job	42	16	Dopo questo Giobbe visse centoquarant'anni e vide i suoi figli e i figli dei suoi figli per quattro generazioni.
Job	42	17	Poi Giobbe morí vecchio e sazio di giorni.
------------------------Salmi, capitolo 1
Psa	1	1	Beato l'uomo che non cammina nel consiglio degli empi, non si ferma nella via dei peccatori e non si siede in compagnia degli schernitori,
Psa	1	2	ma il cui diletto è nella legge dell'Eterno, e sulla sua legge medita giorno e notte.
Psa	1	3	Egli sarà come un albero piantato lungo i rivi d'acqua, che dà il suo frutto nella sua stagione e le cui foglie non appassiscono; e tutto quello che fa prospererà,
Psa	1	4	Non cosí sono gli empi; ma sono come pula che il vento disperde.
Psa	1	5	Perciò gli empi non reggeranno nel giudizio, né i peccatori nell'assemblea dei giusti.
Psa	1	6	Poiché l'Eterno conosce la via dei giusti, ma la via degli empi porta alla rovina.
------------------------Salmi, capitolo 2
Psa	2	1	Perché tumultuano le nazioni, e i popoli tramano cose vane?
Psa	2	2	I re della terra si ritrovano e i principi si consigliano insieme contro l'Eterno e contro il suo Unto,
Psa	2	3	dicendo: Rompiamo i loro legami e sbarazziamoci delle loro funi.
Psa	2	4	Colui che siede nei cieli riderà, il Signore si farà beffe di loro.
Psa	2	5	Allora parlerà loro nella sua ira, e nel suo grande sdegno li spaventerà,
Psa	2	6	e dirà: Ho insediato il mio re sopra Sion, il mio santo monte.
Psa	2	7	Dichiarerò il decreto dell'Eterno. Egli mi ha detto: Tu sei mio figlio oggi io ti ho generato.
Psa	2	8	Chiedimi, e io ti darò le nazioni come tua eredità e le estremità della terra per tua possessione.
Psa	2	9	Tu le spezzerai con una verga di ferro, le frantumerai come un vaso d'argilla".
Psa	2	10	Ora dunque, o re, siate savi, accettate la correzione, o giudici della terra.
Psa	2	11	Servite l'Eterno con timore e gioite con tremore.
Psa	2	12	Sottomettetevi al Figlio, perché non si adiri e non periate per via, perché la sua ira può accendersi in un momento. Beati tutti coloro che si rifugiano in lui.
------------------------Salmi, capitolo 3
Psa	3	1	Salmo di Davide quando fuggí davanti ad Absalom, suo figlio O Eterno, quanto numerosi sono i miei nemici! Molti si levano contro di me.
Psa	3	2	Molti dicono di me: Non vi è salvezza per lui presso DIO. (Sela)
Psa	3	3	Ma tu, o Eterno, sei uno scudo attorno a me, tu sei la mia gloria e colui che mi solleva il capo.
Psa	3	4	Con la mia voce ho gridato all'Eterno, ed egli mi ha risposto dal suo monte santo. (Sela)
Psa	3	5	Io mi sono coricato e ho dormito; poi mi sono risvegliato, perché l'Eterno mi sostiene.
Psa	3	6	Io non temerò miriadi di gente, che si accampassero tutt'intorno contro di me.
Psa	3	7	Levati o Eterno; salvami, o DIO mio; perché tu hai percosso tutti i miei nemici sulla mascella; tu hai rotto i denti degli empi.
Psa	3	8	La salvezza appartiene all'Eterno; la tua benedizione sia sul tuo popolo. (Sela)
------------------------Salmi, capitolo 4
Psa	4	1	Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Salmo di Davide Quando grido, rispondimi, o DIO della mia giustizia; quand'ero nell'avversità, tu mi hai soccorso; abbi pietà di me ed esaudisci la mia preghiera.
Psa	4	2	Fino a quando, o figli degli uomini, si farà oltraggio alla mia gloria? Fino a quando amerete la vanità e andrete dietro alla menzogna? (Sela)
Psa	4	3	Or sappiate che l'Eterno si è appartato uno che è santo; l'Eterno mi esaudirà quando griderò a lui.
Psa	4	4	Adiratevi e non peccate; sul vostro letto meditate nel vostro cuore e state in silenzio. (Sela)
Psa	4	5	Offrite sacrifici di giustizia e confidate nell'Eterno.
Psa	4	6	Molti dicono: Chi ci farà vedere il bene?. O Eterno, fa' risplendere la luce del tuo volto su di noi.
Psa	4	7	Tu mi hai messo piú gioia nel cuore di quanto ne provano essi, quando il loro grano ed il loro mosto abbondano.
Psa	4	8	In pace mi coricherò e in pace dormirò, poiché tu solo, o Eterno, mi fai dimorare al sicuro.
------------------------Salmi, capitolo 5
Psa	5	1	Al maestro del coro. Per flauto. Salmo di Davide Porgi l'orecchio alle mie parole, o Eterno; sii attento al mio lamento.
Psa	5	2	Ascolta la voce del mio grido, o mio Re e mio DIO, poiché a te rivolgo la mia preghiera.
Psa	5	3	O Eterno, al mattino tu dai ascolto alla mia voce, al mattino eleverò la mia preghiera a te e aspetterò.
Psa	5	4	perché tu non sei un Dio che prende piacere nell'empietà; con te non può dimorare il male.
Psa	5	5	Quelli che si gloriano, non potranno reggere davanti ai tuoi occhi; tu hai in odio tutti gli operatori d'iniquità.
Psa	5	6	Tu farai perire tutti quelli che dicono menzogne; l'Eterno detesta l'uomo di sangue e di frode.
Psa	5	7	Ma io, per la tua grande benignità entrerò nella tua casa e adorerò con gran timore, rivolto al tuo santo tempio.
Psa	5	8	O Eterno, guidami per la tua giustizia, a motivo dei miei nemici; raddrizza davanti a me la tua via
Psa	5	9	perché nella loro bocca non c'è alcuna rettitudine; il loro cuore non medita altro che rovina; la loro gola è un sepolcro aperto; lusingano con la loro lingua.
Psa	5	10	Condannali o DIO, non riescano nei loro disegni; scacciali per la moltitudine dei loro misfatti, perché si sono ribellati contro di te.
Psa	5	11	Ma si rallegrino tutti quelli che si rifugiano in te, mandino grida di gioia per sempre, perché tu li proteggi; esultino in te quelli che amano il tuo nome.
Psa	5	12	perché tu, o Eterno, benedirai il giusto; tu lo circonderai con la tua grazia, come d'uno scudo.
------------------------Salmi, capitolo 6
Psa	6	1	Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Su un'arpa a otto corde. Salmo di Davide O Eterno non correggermi nella tua ira e non castigarmi nell'ardore del tuo sdegno.
Psa	6	2	Abbi pietà di me, o Eterno; perché sono sfinito dal male; guariscimi, O Eterno, perché le mie ossa sono afflitte;
Psa	6	3	Anche la mia anima è grandemente afflitta; e tu, o Eterno, fino a quando?
Psa	6	4	Volgiti a me, o Eterno libera l'anima mia; salvami, per amore della tua benignità.
Psa	6	5	Poiché nella morte non c'è memoria di te; chi ti celebrerà nello Sceol?
Psa	6	6	Io sono sfinito a forza di sospirare; ogni notte allago di pianto il mio letto e faccio scorrere le lacrime sul mio giaciglio.
Psa	6	7	Il mio occhio si strugge dal dolore e invecchia a motivo di tutti i miei nemici.
Psa	6	8	Allontanatevi da me, voi tutti operatori d'iniquità, perché l'Eterno ha dato ascolto alla voce del mio pianto.
Psa	6	9	L'Eterno ha dato ascolto alla mia supplica; l'Eterno accoglie la mia preghiera.
Psa	6	10	Tutti i miei nemici saranno confusi e grandemente smarriti; essi volteranno le spalle e saranno confusi in un momento.
------------------------Salmi, capitolo 7
Psa	7	1	Scighionot di Davide che cantò all'Eterno per le parole di Kush il Beniamita O Eterno, DIO mio, mi rifugio in te; salvami da tutti quelli che mi perseguitano e liberami
Psa	7	2	perché talora il nemico non dilani l'anima mia come un leone, lacerandola senza che alcuno mi liberi.
Psa	7	3	O Eterno, DIO mio, se ho fatto questo, se vi è perversità nelle mie mani.
Psa	7	4	se ho reso male per bene a chi viveva in pace con me, o se ho spogliato il mio nemico senza ragione,
Psa	7	5	mi perseguiti pure il nemico e mi raggiunga, calpesti a terra la mia vita e trascini la mia gloria nella polvere.
Psa	7	6	Levati, o Eterno, nella tua ira; innalzati contro il furore dei miei nemici e destati in mio favore; tu hai stabilito il giudizio.
Psa	7	7	L'assemblea dei popoli ti circonderà; ritorna al di sopra di essa in luogo elevato.
Psa	7	8	L'Eterno giudicherà i popoli; giudicami, o Eterno, secondo la mia giustizia e la mia integrità.
Psa	7	9	Deh! Fa' cessare la malvagità dei malvagi, ma stabilisci l'uomo giusto, perché tu sei il DIO giusto, che provi i cuori e le menti,
Psa	7	10	Il mio scudo è in DIO, che salva quelli che sono retti di cuore.
Psa	7	11	DIO è un giusto giudice e un Dio che si adira ogni giorno contro i malfattori.
Psa	7	12	Se il malvagio non si converte, egli aguzzerà la sua spada; ha già teso il suo arco e lo ha preparato.
Psa	7	13	Egli ha preparato contro di lui armi mortali, tiene pronte le sue frecce infuocate.
Psa	7	14	Ecco, il malvagio partorisce iniquità; egli ha concepito perversità e partorirà inganno.
Psa	7	15	Egli scava una fossa e la fa profonda, ma egli stesso cade nella fossa che ha fatto.
Psa	7	16	La sua perversità ritornerà sul suo stesso capo, e la sua violenza gli cadrà sulla sommità del capo.
Psa	7	17	Io renderò grazie all'Eterno per la sua giustizia, e canterò le lodi al nome dell'Eterno, l'Altissimo.
------------------------Salmi, capitolo 8
Psa	8	1	Al maestro del coro. Sulla Ghittea. Salmo di Davide Quanto è magnifico il tuo nome su tutta la terra, o Eterno, Signor nostro, che hai posto la tua maestà al di sopra dei cieli!
Psa	8	2	Dalla bocca dei bambini e dei lattanti tu hai stabilito la lode a motivo dei tuoi nemici, per far tacere il nemico e il vendicatore.
Psa	8	3	Quando considero i tuoi cieli, e che, sono opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai disposte.
Psa	8	4	che cosa è l'uomo, perché te ne ricordi, e il figlio dell'uomo, perché lo visiti?
Psa	8	5	Eppure tu lo hai fatto di poco inferiore a DIO, e lo hai coronato di gloria e di onore.
Psa	8	6	Lo hai fatto regnare sulle opere delle tue mani e hai posto ogni cosa sotto i suoi piedi!
Psa	8	7	Pecore e buoi tutti quanti, e anche le fiere della campagna,
Psa	8	8	gli uccelli del cielo e i pesci del mare, tutto quello che passa per i sentieri del mare.
Psa	8	9	O Eterno, Signor nostro, quanto è magnifico il tuo nome in tutta la terra!
------------------------Salmi, capitolo 9
Psa	9	1	Al maestro del coro. Sul motivo: La morte del figlio. Salmo di Davide Io ti celebrerò, o Eterno, con tutto il mio cuore, narrerò tutte le tue meraviglie.
Psa	9	2	Gioirò e mi rallegrerò in te; canterò le lodi al tuo nome, o Altissimo.
Psa	9	3	Poiché i miei nemici voltano le spalle, cadono e periscono davanti a te.
Psa	9	4	Tu infatti hai sostenuto la mia rettitudine e la mia causa, ti sei assiso sul trono come giusto giudice.
Psa	9	5	Tu hai sgridato le nazioni, hai distrutto l'empio, hai cancellato il loro nome per sempre.
Psa	9	6	Il nemico è perito, raggiunto da una desolazione eterna! E delle città che tu hai distrutto è scomparso persino il ricordo.
Psa	9	7	Ma l'Eterno rimane per sempre; egli ha stabilito il suo trono per far giudizio.
Psa	9	8	Egli giudicherà il mondo con giustizia giudicherà i popoli con rettitudine.
Psa	9	9	L'Eterno sarà un rifugio inespugnabile per l'oppresso, un rifugio inespugnabile in tempi di distretta.
Psa	9	10	E quelli che conoscono il tuo nome confideranno in te, perché tu, o Eterno, non abbandoni quelli che ti cercano.
Psa	9	11	Cantate lodi all'Eterno che abita in Sion; annunziate fra i popoli le sue opere.
Psa	9	12	Poiché colui che domanda ragione del sangue si ricorda di loro; egli non dimentica il grido degli afflitti.
Psa	9	13	Abbi pietà di me, o Eterno, tu che mi fai risalire dalle porte della morte, vedi l'afflizione che soffro da parte di quelli che mi odiano,
Psa	9	14	affinché possa raccontare tutte le tue lodi, e alle porte della figlia di Sion possa festeggiare per la tua liberazione.
Psa	9	15	Le nazioni sono sprofondate nella fossa che avevano fatta; il loro piede è stato preso nella rete che avevano nascosta.
Psa	9	16	L'Eterno si è fatto conoscere per mezzo del giudizio che ha fatto; l'empio è stato preso al laccio dall'opera delle sue stesse mani. (Interludio. Sela)
Psa	9	17	Gli empi scenderanno nello Sceol; sí, tutte le nazioni che dimenticano DIO,
Psa	9	18	Poiché il bisognoso non sarà dimenticato per sempre; la speranza degli oppressi non perirà per sempre.
Psa	9	19	Levati, o Eterno; non lasciare che il mortale abbia il sopravvento; siano giudicate le nazioni davanti a te.
Psa	9	20	O Eterno, infondi in loro spavento; fa' che le nazioni riconoscano di essere semplicemente dei mortali. (Sela)
------------------------Salmi, capitolo 10
Psa	10	1	O Eterno, perché te ne stai lontano? Perché ti nascondi in tempi di avversità?
Psa	10	2	L'empio nella sua superbia perseguita con violenza il misero; essi saranno presi nelle macchinazioni stesse da loro ideate,
Psa	10	3	perché l'empio si gloria dei desideri dell'anima sua, benedice il rapace e disprezza l'Eterno.
Psa	10	4	L'empio, nell'arroganza del suo volto, non cerca l'Eterno; tutti i suoi pensieri sono: DIO non c'è
Psa	10	5	Le sue vie prosperano in ogni tempo; i tuoi giudizi sono per lui troppo alti, lontani dalla sua portata; egli schernisce tutti i suoi nemici.
Psa	10	6	Egli dice in cuor suo: lo non sarò mai smosso; non mi accadrà mai alcun male.
Psa	10	7	La sua bocca è piena di maledizioni, di frode e d'inganno; sotto la sua lingua vi è perversità e iniquità.
Psa	10	8	Egli sta in agguato nei villaggi, uccide l'innocente in luoghi nascosti, i suoi occhi spiano l'infelice.
Psa	10	9	Egli sta in agguato in luoghi nascosti come il leone nella sua tana, sta in agguato per ghermire il misero; egli ghermisce il misero, attirandolo nella sua rete.
Psa	10	10	Egli se ne sta quatto e chino, e gli in felici soccombono alla sua forza.
Psa	10	11	Egli dice nel suo cuore: Dio dimentica, nasconde la sua faccia, non lo vedrà mai.
Psa	10	12	Levati, o Eterno; o Dio, alza la tua mano; non dimenticare i miseri.
Psa	10	13	Perché l'empio disprezza DIO? Egli dice in cuor suo: Tu non ne chiederai conto.
Psa	10	14	Ma tu hai visto, perché tu osservi attentamente la perversità e l'afflizione, per poi ripagare con la tua mano; l'infelice si rimette a te, tu sei colui che soccorre l'orfano.
Psa	10	15	Spezza il braccio dell'empio e del malvagio, se tu ricercherai la sua malvagità, non la troverai piú.
Psa	10	16	L'Eterno è re per sempre; le nazioni sono scomparse dalla sua terra.
Psa	10	17	O Eterno, tu dai ascolto al desiderio degli umili; tu rafforzi il loro cuore, le tue orecchie sono attente,
Psa	10	18	per far ragione all'orfano e all'afflitto, affinché l'uomo fatto di terra smetta d'incutere spavento.
------------------------Salmi, capitolo 11
Psa	11	1	Al maestro del coro. Salmo di Davide Io mi rifugio nell'Eterno; come potete dire all'anima mia: Fuggi al tuo monte, come un uccelletto?
Psa	11	2	Perché ecco, gli empi tendono l'arco, aggiustano le loro frecce sulla corda, per tirarle nel buio contro i retti di cuore.
Psa	11	3	Quando le fondamenta sono distrutte, che può fare il giusto?
Psa	11	4	L'Eterno è nel suo tempio santo l'Eterno ha il suo trono nei cieli; i suoi occhi vedono, le sue palpebre scrutano i figli degli uomini.
Psa	11	5	L'Eterno prova il giusto; ma l'anima sua odia l'empio e colui che ama la violenza.
Psa	11	6	Egli farà piovere sugli empi lacci, fuoco, zolfo e vento infuocato; questa, sarà la porzione del loro calice.
Psa	11	7	Poiché l'Eterno è giusto; egli ama la giustizia; gli uomini retti contempleranno il suo volto.
------------------------Salmi, capitolo 12
Psa	12	1	Al maestro del coro. Su un'arpa a otto corde. Salmo di Davide. Salva, o Eterno, perché gli uomini pii son venuti meno, e i veraci sono scomparsi in mezzo ai figli degli uomini.
Psa	12	2	Ciascuno mente al suo prossimo e parla con labbro adulatore e con cuore doppio.
Psa	12	3	L'Eterno recida tutte le labbra adulatrici e la lingua che parla con orgoglio.
Psa	12	4	di coloro che dicono: Con la nostra lingua prevarremo; le nostre labbra ci appartengono; chi è signore sopra di noi?.
Psa	12	5	A motivo dell'Oppressione dei miseri e del grido dei bisognosi, ora mi leverò, dice l'Eterno, e li salverò da quelli che li insidiano.
Psa	12	6	Le parole dell'Eterno sono parole pure, come argento raffinato in una fornace di terra, purificato sette volte.
Psa	12	7	Tu, o Eterno, li proteggerai e li preserverai da questa generazione per sempre.
Psa	12	8	Gli empi si aggirano impunemente d'appertutto, quando tra i figli degli uomini viene esaltato il male.
------------------------Salmi, capitolo 13
Psa	13	1	Al maestro del coro. Salmo di Davide. Fino a quando, o Eterno, mi dimenticherai? Sarà forse per sempre? Fino a quando mi nasconderai il tuo volto?
Psa	13	2	Fino a quando farò deliberazioni nella mia anima e avrò afflizione nel mio cuore tutto il giorno? Fino a quando s'innalzerà il mio nemico sopra di me?
Psa	13	3	Guarda attentamente e rispondimi, o Eterno, DIO mio, illumina i miei occhi, affinché non m'addormenti nel sonno della morte,
Psa	13	4	perché il mio nemico non dica: L'ho vinto, e perché i miei nemici non si rallegrino, quando vacillo.
Psa	13	5	Ma io confido nella tua benignità, e il mio cuore esulterà nella tua liberazione;
Psa	13	6	io canterò all'Eterno, perché egli mi ha trattato con grande magnanimità.
------------------------Salmi, capitolo 14
Psa	14	1	Al maestro del coro. Di Davide Lo stolto ha detto nel suo cuore: Non c'è DIO. Sono corrotti, fanno cose abominevoli; non c'è alcuno che faccia il bene.
Psa	14	2	L'Eterno guarda dal cielo sui figli degli uomini per vedere se vi sia qualcuno che abbia intendimento, che cerchi DIO.
Psa	14	3	Si sono tutti sviati, si sono tutti corrotti; non c'è alcuno che faccia il bene, neppure uno.
Psa	14	4	Non hanno alcun intendimento tutti gli operatori di iniquità, che mangiano il mio popolo come se mangiassero del pane e non invocano l'Eterno?
Psa	14	5	Là saranno presi da una grande paura, perché DIO è con la gente giusta.
Psa	14	6	Voi cercate di frustrare i piani del misero, perché l'Eterno è il suo rifugio.
Psa	14	7	Oh! Venga pure da Sion la salvezza, d'Israele! Quando l'Eterno ricondurrà dalla cattività il suo popolo, Giacobbe esulterà, Israele si rallegrerà.
------------------------Salmi, capitolo 15
Psa	15	1	Salmo di Davide O Eterno, chi dimorerà nella tua tenda? Chi abiterà sul tuo santo monte?
Psa	15	2	Colui che cammina in modo irreprensibile e fa ciò che è giusto, e dice la verità come l'ha nel cuore,
Psa	15	3	che non calunnia con la sua lingua, non fa alcun male al suo compagno, non lancia alcun insulto contro il suo prossimo.
Psa	15	4	Ai suoi occhi è disprezzata la persona spregevole, ma egli onora quelli che temono l'Eterno; anche se ha giurato a suo danno, egli non ritratta;
Psa	15	5	non dà il suo denaro ad usura e non accetta doni contro l'innocente. Chi fa queste cose non sarà mai smosso.
------------------------Salmi, capitolo 16
Psa	16	1	Inno di Davide Proteggimi, o Dio, perché io mi rifugio in te
Psa	16	2	Ho detto all'Eterno: Tu sei il mio Signore; non ho alcun bene all'infuori di te.
Psa	16	3	Tutta la mia affezione è riposta negli uomini santi ed onorevoli che sono sulla terra.
Psa	16	4	I dolori di quelli che corrono dietro ad altri dèi saranno moltiplicati; io non verserò le loro libazioni di sangue e non pronuncerò con le mie labbra i loro nomi.
Psa	16	5	L'Eterno è la mia parte di eredità e il mio calice; tu, o Eterno, tieni al sicuro quel che mi è toccato in sorte.
Psa	16	6	Per me la sorte è caduta in luoghi dilettevoli; sí, una bella eredità mi è toccata.
Psa	16	7	Io benedirò l'Eterno che mi consiglia; il mio cuore mi ammaestra anche di notte.
Psa	16	8	Io ho continuamente posto l'Eterno davanti ai miei occhi; poiché egli è alla mia destra, io non sarò mai smosso.
Psa	16	9	Perciò il mio cuore si rallegra, e la mia anima esulta per la gloria della mia eredità; anche la mia carne dimorerà fiduciosa e al sicuro,
Psa	16	10	perché tu non lascerai l'anima mia nello Sceol e non permetterai che il tuo Santo veda la corruzione.
Psa	16	11	Tu mi mostrerai il sentiero della vita; c'è abbondanza di gioia alla tua presenza; alla tua destra vi sono delizie in eterno.
------------------------Salmi, capitolo 17
Psa	17	1	Preghiera di Davide. O Eterno, da' ascolto a una giusta causa, presta attenzione al mio grido, porgi l'orecchio alla mia preghiera, che non viene da labbra di frode.
Psa	17	2	Venga la mia difesa dalla tua presenza; gli occhi tuoi vedano ciò che è retto.
Psa	17	3	Tu hai investigato il mio cuore, l'hai visitato di notte, mi hai provato e non hai trovato nulla; mi sono proposto di non peccare con la mia bocca.
Psa	17	4	Riguardo alle opere degli uomini, per la parola delle tue labbra, mi sono guardato dalle vie dei violenti.
Psa	17	5	I miei passi sono rimasti fermi nei tuoi sentieri e i miei piedi non hanno vacillato.
Psa	17	6	Io t'invoco, o Dio, perché tu mi esaudisci, tendi il tuo orecchio verso di me, ascolta le mie parole.
Psa	17	7	Mostrami la tua meravigliosa bontà, o tu, che con la tua destra salvi dai loro avversari quelli che si rifugiano in te.
Psa	17	8	Custodiscimi come la pupilla dell'occhio; nascondimi all'ombra delle tue ali,
Psa	17	9	dagli empi che mi opprimono e dai nemici mortali che mi circondano.
Psa	17	10	I loro cuori si sono induriti, con la loro bocca parlano con arroganza.
Psa	17	11	Ora ci hanno circondati, seguono i nostri passi; fissano i loro occhi per atterrarci.
Psa	17	12	Il mio nemico somiglia a un leone che si strugge dal desiderio di lacerare, e a un leoncello che sta in agguato nei nascondigli.
Psa	17	13	Levati, o Eterno, affrontalo, abbattilo; libera l'anima mia dall'empio con la tua spada.
Psa	17	14	O Eterno, con la tua mano liberami dagli uomini, dagli uomini del mondo la cui parte è in questa vita, e il cui ventre tu riempi coi tuoi tesori nascosti; i loro figli si satollano e lasciano il resto dei loro beni ai loro bambini.
Psa	17	15	Quanto a me, per la giustizia vedrò la tua faccia; mi sazierò della tua presenza quando mi risveglierò.
------------------------Salmi, capitolo 18
Psa	18	1	Al maestro del coro. Salmo di Davide, servo dell'Eterno, che rivolse all'Eterno le parole di questo cantico, nel giorno in cui l'Eterno lo liberò dalla mano di tutti i suoi nemici e dalla mano di Saul. Egli disse: Ti amo, o Eterno, mia forza.
Psa	18	2	L'Eterno è la mia rocca la mia fortezza e il mio liberatore, il mio Dio, la mia rupe in cui mi rifugio, il mio scudo, la potenza della mia salvezza, il mio alto rifugio.
Psa	18	3	Io invoco l'Eterno, che è degno di essere lodato, e sono salvato dai miei nemici.
Psa	18	4	Doglie di morte mi avevano circondato e torrenti di scellerati mi avevano spaventato.
Psa	18	5	Le angosce dello Sceol mi avevano avvolto e lacci di morte mi stavano davanti.
Psa	18	6	Nella mia angoscia invocai l'Eterno e gridai al mio DIO; egli udí la mia voce dal suo tempio, e il mio grido pervenne davanti a lui, ai suoi orecchi.
Psa	18	7	Allora la terra fu scossa e tremò; anche le fondamenta dei monti furono smosse e scrollate, perché egli era acceso d'ira.
Psa	18	8	Un fumo saliva dalle sue narici e un fuoco divorante gli usciva dalla bocca; da lui sprizzavano carboni accesi.
Psa	18	9	Egli abbassò i cieli e discese con una densa caligine sotto i suoi piedi;
Psa	18	10	cavalcava un cherubino e volava; volava veloce sulle ali del vento.
Psa	18	11	Aveva fatto delle tenebre il suo velo, e per padiglione intorno a sé aveva posto l'oscurità delle acque e le dense nubi del cielo.
Psa	18	12	Dallo splendore che lo precedeva si sprigionavano dense nubi, grandine e carboni ardenti.
Psa	18	13	L'Eterno tuonò nei cieli e l'Altissimo fece udire la sua voce con grandine e carboni ardenti.
Psa	18	14	Scagliò le sue saette e disperse i nemici; lanciò fulmini in gran numero e li mise in fuga.
Psa	18	15	Al tuo rimprovero, o Eterno, e al soffio del vento dalle tue narici, gli alvei dei fiumi apparvero e le fondamenta del mondo furono scoperte.
Psa	18	16	Egli dall'alto stese la mano, mi prese e mi trasse fuori dalle grandi acque.
Psa	18	17	Mi liberò dal mio potente nemico e da quelli che mi odiavano, perché erano piú forti di me.
Psa	18	18	Essi mi erano venuti contro nel giorno della mia calamità, ma l'Eterno fu il mio sostegno,
Psa	18	19	e mi trasse fuori al largo; egli mi liberò perché mi gradisce.
Psa	18	20	L'Eterno mi ha retribuito secondo la mia giustizia e mi ha reso secondo la purità delle mie mani,
Psa	18	21	perché ho osservato le vie dell'Eterno e non mi sono eroicamente allontanato dal mio DIO.
Psa	18	22	perché ho tenuto davanti a me tutte le sue leggi e non ho deviato dai suoi statuti.
Psa	18	23	Sono stato integro verso di lui e mi sono guardato dalla mia iniquità.
Psa	18	24	Perciò l'Eterno mi ha reso secondo la mia giustizia, secondo la purità delle mie mani davanti ai suoi occhi.
Psa	18	25	Tu ti mostri pietoso verso l'uomo pio e retto verso l'uomo retto.
Psa	18	26	Tu ti mostri puro con il puro e ti mostri astuto col perverso,
Psa	18	27	perché tu sei colui che salva la gente afflitta e che abbassa gli occhi alteri;
Psa	18	28	tu infatti, sei colui che fa risplendere la mia lampada; l'Eterno, il mio DIO, illumina le mie tenebre,
Psa	18	29	perché con te posso assalire una schiera e con il mio DIO posso saltare sopra un muro.
Psa	18	30	La via di Dio è perfetta; la parola dell'Eterno è purificata col fuoco; egli è lo scudo di tutti coloro che si rifugiano in lui.
Psa	18	31	Infatti chi è DIO all'infuori dell'Eterno? E chi è Rocca all'infuori del nostro DIO?
Psa	18	32	Dio è colui che mi cinge di forza e che rende la mia vita perfetta.
Psa	18	33	Egli rende i miei piedi simili a quelli delle cerve e mi rende saldo sui miei alti luoghi;
Psa	18	34	egli ammaestra le mie mani alla battaglia e con le mie braccia posso tendere un arco di rame.
Psa	18	35	Tu mi hai anche dato lo scudo della tua salvezza; la tua destra mi ha sostenuto, e la tua benignità mi ha reso grande.
Psa	18	36	Tu hai allargato i miei passi sotto di me, e i miei piedi non hanno vacillato.
Psa	18	37	Io ho inseguito i miei nemici e li ho raggiunti e non me ne sono tornato indietro prima di averli distrutti.
Psa	18	38	Li ho colpiti ripetutamente ed essi non hanno piú potuto rialzarsi; essi sono caduti sotto i miei piedi.
Psa	18	39	Tu mi hai cinto di forza per la battaglia e hai fatto piegare sotto di me quelli che si alzavano contro di me;
Psa	18	40	tu hai fatto voltare le spalle ai miei nemici davanti a me, e io ho distrutto quelli che mi odiavano.
Psa	18	41	Essi gridarono, ma non vi fu alcuno che li salvasse; gridarono all'Eterno, ma egli non rispose loro.
Psa	18	42	Li ho calpestati fino a ridurli come polvere davanti al vento; li ho spazzati via come il fango delle strade.
Psa	18	43	Tu mi hai liberato dalle contese del popolo; tu mi hai costituito capo di nazioni; un popolo che non conoscevo mi ha servito.
Psa	18	44	Al solo udire di me, essi mi hanno ascoltato e ubbidito, gli stranieri si sono sottomessi a me.
Psa	18	45	Gli stranieri si sono persi d'animo e sono usciti tremanti dalle loro fortezze.
Psa	18	46	Viva l'Eterno, sia benedetta la mia Rocca e sia esaltato il DIO della mia salvezza!
Psa	18	47	Egli è il Dio che fa la vendetta per me e che mi sottomette i popoli;
Psa	18	48	egli mi libera dai miei nemici. Tu m'innalzi su quelli che si levano contro di me e mi liberi dall'uomo violento.
Psa	18	49	Perciò, o Eterno, io celebrerò fra le nazioni il tuo nome col canto.
Psa	18	50	Grandi liberazioni egli concede al suo re e usa benignità verso Davide, suo unto, e verso la sua progenie per sempre.
------------------------Salmi, capitolo 19
Psa	19	1	Al maestro del coro. Salmo di Davide I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento dichiara l'Opera delle sue mani.
Psa	19	2	un giorno proferisce parole all'Altro, e una notte rivela conoscenza all'altra.
Psa	19	3	Non hanno favella, né parole; la loro voce non s'ode;
Psa	19	4	ma la loro armonia si diffonde per tutta la terra e il loro messaggio giunge fino all'estremità del mondo; nei cieli Dio ha posto una tenda per il sole;
Psa	19	5	ed esso è come uno sposo che esce dalla sua camera di nozze, esulta come un prode che percorre la sua via.
Psa	19	6	Esso sorge da una estremità dei cieli, e il suo giro giunge fino all'altra estremità; niente è nascosto al suo calore.
Psa	19	7	La legge dell'Eterno è perfetta, essa ristora l'anima; la testimonianza dell'Eterno è verace e rende savio il semplice.
Psa	19	8	I precetti dell'Eterno sono giusti e rallegrano il cuore, il comandamento dell'Eterno è puro e illumina gli occhi.
Psa	19	9	Il timore dell'Eterno è puro, rimane in eterno; i giudizi dell'Eterno sono verità, tutti quanti sono giusti;
Psa	19	10	essi sono piú desiderabili dell'oro, sí, piú di molto oro finissimo; sono piú dolci del miele, di quello che stilla dai favi.
Psa	19	11	Anche il tuo servo è da essi istruito vi è grande ricompensa ad osservarli.
Psa	19	12	Chi conosce i suoi errori? Purificami da quelli che mi sono occulti.
Psa	19	13	Preserva inoltre il tuo servo dai peccati volontari, e fa che non signoreggino su di me; allora io sarò integro e sarò puro da grandi trasgressioni.
Psa	19	14	Siano gradite davanti a te le parole della mia bocca e la meditazione del mio cuore, o Eterno, mia rocca e mio redentore.
------------------------Salmi, capitolo 20
Psa	20	1	Al maestro del coro. Salmo di Davide L'Eterno ti risponda nel giorno dell'avversità; il nome del DIO di Giacobbe ti metta al sicuro in alto.
Psa	20	2	Ti mandi soccorso dal santuario e ti sostenga da Sion;
Psa	20	3	si ricordi di tutte le tue offerte e accetti il tuo olocausto.
Psa	20	4	Ti dia secondo quel che il tuo cuore desidera e porti a compimento ogni tuo progetto.
Psa	20	5	Noi canteremo di gioia nella tua liberazione e alzeremo le nostre bandiere nel nome del nostro DIO. L'Eterno adempia tutte le tue richieste.
Psa	20	6	Ora so che l'Eterno salva il suo unto; gli risponderà dal suo cielo santo con la forza salvatrice della sua destra.
Psa	20	7	Alcuni confidano nei carri e altri nei cavalli, ma noi ricorderemo il nome dell'Eterno, il nostro DIO.
Psa	20	8	Quelli si sono piegati e sono caduti; ma noi ci siamo rialzati e rimaniamo in piedi.
Psa	20	9	Salva, o Eterno; ci risponda il re nel giorno in cui grideremo.
------------------------Salmi, capitolo 21
Psa	21	1	Al maestro del coro. Salmo di Davide O Eterno, il re si rallegrerà nella tua forza, e quanto esulterà per la tua salvezza!
Psa	21	2	Tu gli hai concesso il desiderio del suo cuore e non gli hai rifiutato la richiesta delle sue labbra. (Sela)
Psa	21	3	Poiché tu gli sei venuto incontro con benedizioni di prosperità, gli hai posto sul capo una corona d'oro finissimo.
Psa	21	4	Egli ti aveva chiesto vita e tu gli hai dato lunghi giorni in eterno.
Psa	21	5	Grande è la sua gloria per la tua salvezza; tu gli hai conferito maestà e gloria,
Psa	21	6	perché lo rendi grandemente benedetto per sempre, ricolmi di gioia alla tua presenza.
Psa	21	7	Poiché il re confida nell'Eterno e nella benignità dell'Altissimo, non sarà mai smosso.
Psa	21	8	La tua mano raggiungerà tutti i tuoi nemici la tua destra raggiungerà quelli che ti odiano.
Psa	21	9	Tu li renderai come un forno ardente, quando apparirai adirato, nella sua ira l'Eterno li inabisserà, e il fuoco li divorerà.
Psa	21	10	Tu farai perire il loro frutto dalla terra e la loro progenie tra i figli degli uomini,
Psa	21	11	perché hanno ordito del male contro di te e hanno ideato piani malvagi, ma non riusciranno.
Psa	21	12	Poiché tu farai voltar loro le spalle e punterai le frecce del tuo arco contro la loro faccia.
Psa	21	13	Innalzati, o Eterno, con la tua forza; noi canteremo e celebreremo le lodi della tua potenza.
------------------------Salmi, capitolo 22
Psa	22	1	Al maestro del coro. Sul motivo: La cerva dell'aurora. Salmo di Davide Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Perché sei cosí lontano e non vieni a liberarmi, dando ascolto alle parole del mio gemito?
Psa	22	2	O DIO mio, io grido di giorno, ma tu non rispondi, e anche di notte non sto in silenzio.
Psa	22	3	Eppure tu sei il Santo, che dimori nelle lodi d'Israele.
Psa	22	4	I nostri padri hanno confidato in te hanno confidato in te e tu li hai liberati.
Psa	22	5	Gridarono a te e furono liberati, confidarono in te e non furono delusi.
Psa	22	6	Ma io sono un verme e non un uomo; il vituperio degli uomini e disprezzato dal popolo.
Psa	22	7	Tutti quelli che mi vedono si fanno beffe di me, allungano il labbro e scuotono il capo,
Psa	22	8	dicendo: Egli si è affidato all'Eterno; lo liberi dunque, lo soccorra, poiché lo gradisce.
Psa	22	9	Certo. tu sei colui che mi hai tratto fuori dal grembo materno mi hai fatto avere fiducia in te da quando riposavo sulle mammelle di mia madre.
Psa	22	10	Io fui abbandonato a te fin dalla mia nascita; tu sei il mio Dio fin dal grembo di mia madre.
Psa	22	11	Non allontanarti da me perché l'angoscia è vicina, e non c'è nessuno che mi aiuti.
Psa	22	12	Grandi tori mi hanno circondato, potenti tori di Bashan mi hanno attorniato;
Psa	22	13	essi aprono la loro gola contro di me come un leone rapace e ruggente.
Psa	22	14	Sono versato come acqua, e tutte le mie ossa sono slogate il mio cuore è come cera che si scioglie in mezzo alle mie viscere.
Psa	22	15	Il mio vigore si è inaridito come un coccio d'argilla e la mia lingua è attaccata al mio palato; tu mi hai posto nella polvere della morte.
Psa	22	16	Poiché cani mi hanno circondato; uno stuolo di malfattori mi ha attorniato; mi hanno forato le mani e i piedi.
Psa	22	17	posso contare tutte le mie ossa; essi mi guardano e mi osservano.
Psa	22	18	Spartiscono fra loro le mie vesti e tirano a sorte la mia tunica.
Psa	22	19	Ma tu, o Eterno, non allontanarti; tu che sei la mia forza, affrettati a soccorrermi.
Psa	22	20	Libera la mia vita dalla spada, l'unica mia vita dalla zampa del cane.
Psa	22	21	Salvami dalla gola del leone e dalle corna dei bufali. Tu mi hai risposto.
Psa	22	22	annunzierò il tuo nome ai miei fratelli; ti loderò in mezzo all'assemblea.
Psa	22	23	O voi che temete l'Eterno, lodatelo; e voi tutti, discendenti di Giacobbe glorificatelo; e voi tutti o stirpe d'Israele, temetelo.
Psa	22	24	Perché egli non ha disprezzato né sdegnato l'afflizione dell'afflitto, e non gli ha nascosto la sua faccia; ma quando ha gridato a lui, lo ha esaudito.
Psa	22	25	Il motivo della mia lode nella grande assemblea sei tu; io adempirò i miei voti in presenza di quelli che ti temono.
Psa	22	26	I bisognosi mangeranno e saranno saziati; quelli che cercano l'Eterno lo loderanno; il vostro cuore vivrà in eterno.
Psa	22	27	Tutte le estremità della terra si ricorderanno dell'Eterno e si convertiranno a lui, e tutte le famiglie delle nazioni adoreranno davanti a te.
Psa	22	28	Poiché all'Eterno appartiene il regno, ed egli signoreggia sulle nazioni.
Psa	22	29	Tutti i ricchi della terra mangeranno e adoreranno, tutti quelli che scendono nella polvere e che non possono mantenersi in vita s'inchineranno davanti a lui.
Psa	22	30	Una posterità lo servirà, si parlerà del Signore alla futura generazione.
Psa	22	31	Essi verranno e proclameranno la sua giustizia a un popolo che deve ancora nascere, e che egli stesso ha fatto.
------------------------Salmi, capitolo 23
Psa	23	1	Salmo di Davide L'Eterno è il mio pastore, nulla mi mancherà.
Psa	23	2	Egli mi fa giacere in pascoli di tenera erba, mi guida lungo acque riposanti.
Psa	23	3	Egli mi ristora l'Anima, mi conduce per sentieri di giustizia, per amore del suo nome.
Psa	23	4	Quand'anche camminassi nella valle dell'ombra della morte, non temerei alcun male perché tu sei con me; il tuo bastone e la tua verga sono quelli che mi consolano.
Psa	23	5	Tu apparecchi davanti a me la mensa in presenza dei miei nemici; tu ungi il mio capo con olio; la mia coppa trabocca.
Psa	23	6	Per certo beni e benignità mi accompagneranno tutti i giorni della mia vita; e io abiterò nella casa dell'Eterno per lunghi giorni.
------------------------Salmi, capitolo 24
Psa	24	1	Salmo di Davide All'Eterno appartiene la terra e tutto ciò che è in essa, il mondo e i suoi abitanti.
Psa	24	2	Poiché egli l'ha fondata sui mari e l'ha stabilita sui fiumi.
Psa	24	3	Chi salirà al monte dell'Eterno? Chi starà nel suo santo luogo?
Psa	24	4	L'uomo innocente di mani e puro di cuore, che non eleva l'animo a vanità e non giura con frode.
Psa	24	5	Egli riceverà benedizioni dall'Eterno e giustizia dal DIO della sua salvezza.
Psa	24	6	Tale è la generazione di quelli che lo cercano, che cercano la tua faccia, o Dio di Giacobbe. (Sela)
Psa	24	7	O porte, alzate i vostri capi; e voi, porte eterne, alzatevi, e il Re di gloria entrerà.
Psa	24	8	Chi è questo Re di gloria? E' l'Eterno forte e potente, l'Eterno potente in battaglia.
Psa	24	9	porte, alzate i vostri capi; alzatevi, o porte eterne, e il Re di gloria entrerà.
Psa	24	10	Chi è questo Re di gloria? E' l'Eterno degli eserciti; egli è il Re di gloria. (Sela)
------------------------Salmi, capitolo 25
Psa	25	1	Di Davide A te, o Eterno, io elevo l'Anima mia.
Psa	25	2	O Dio mio, in te confido; fa' che non sia confuso e che i miei nemici non trionfino su di me.
Psa	25	3	Sí, fa' che nessuno di quelli che sperano in te sia deluso; siano confusi quelli che si comportano slealmente senza motivo.
Psa	25	4	O Eterno, fammi conoscere le tue vie, insegnami i tuoi sentieri.
Psa	25	5	Guidami nella tua verità e ammaestrami, perché tu sei il DIO della mia salvezza; io spero grandemente in te tutto il giorno.
Psa	25	6	Ricordati, o Eterno, delle tue compassioni e delle tue misericordie, perché sono da sempre.
Psa	25	7	Non ricordarti dei peccati della mia giovinezza, né delle mie trasgressioni; ma nella tua benignità ricordati di me, o Eterno, per amore della tua bontà.
Psa	25	8	L'Eterno è buono e retto, perciò egli insegnerà la via ai peccatori.
Psa	25	9	Egli guiderà i mansueti nella giustizia e insegnerà la sua via agli umili.
Psa	25	10	Tutte le vie dell'Eterno sono benignità e verità, per quelli che osservano il suo patto e le sue testimonianze.
Psa	25	11	Per amor del tuo nome, o Eterno, perdona la mia iniquità, perché essa è grande.
Psa	25	12	Chi è l'uomo che teme l'Eterno? Egli gli insegnerà la via che deve scegliere.
Psa	25	13	Egli vivrà nella prosperità, e la sua progenie erediterà la terra.
Psa	25	14	Il segreto dell'Eterno è rivelato a quelli che lo temono, ed egli fa loro conoscere il suo patto.
Psa	25	15	I miei occhi sono rivolti del continuo all'Eterno perché egli trarrà i miei piedi dalla rete.
Psa	25	16	Volgiti a me e abbi pietà di me, perché sono solo ed afflitto.
Psa	25	17	Le angosce del mio cuore sono aumentate; liberami dalle mie avversità.
Psa	25	18	Vedi la mia afflizione e il mio affanno, e perdona tutti i miei peccati.
Psa	25	19	Osserva i miei nemici, perché sono molti e mi odiano di un odio pieno di violenza.
Psa	25	20	Custodisci la mia vita e liberami; fa' che non sia confuso, perché mi rifugio in te.
Psa	25	21	L'integrità e la rettitudine mi custodiscano, perché spero in te.
Psa	25	22	O DIO, libera Israele da tutte le sue tribolazioni.
------------------------Salmi, capitolo 26
Psa	26	1	Di Davide Fammi giustizia, o Eterno, perché io ho camminato nella mia integrità e ho confidato nell'Eterno senza vacillare.
Psa	26	2	Investigami, o Eterno, e mettimi alla prova; purifica col fuoco la mia mente e il mio cuore.
Psa	26	3	Poiché la tua benignità mi sta davanti agli occhi, e cammino nella tua verità.
Psa	26	4	Non mi siedo con uomini bugiardi e non vado con gli ipocriti.
Psa	26	5	Io odio l'Adunanza dei malvagi e non mi associo con gli empi.
Psa	26	6	Io lavo le mie mani nell'Innocenza vado intorno al tuo altare o Eterno
Psa	26	7	per proclamare ad alta voce la tua lode e per raccontare tutte le tue meraviglie.
Psa	26	8	O Eterno, io amo la dimora della tua casa e il luogo dove risiede la tua gloria.
Psa	26	9	Non mettere l'anima mia assieme ai peccatori e non aggregarmi agli uomini di sangue,
Psa	26	10	perché nelle loro mani ci sono piani malvagi e la loro destra è colma di regali.
Psa	26	11	Ma io camminerò nella mia integrità, riscattami e abbi pietà di me.
Psa	26	12	Il mio piede sta fermo in luogo piano. Nelle assemblee io benedirò l'Eterno.
------------------------Salmi, capitolo 27
Psa	27	1	Salmo di Davide L'Eterno è la mia luce e la mia salvezza; di chi temerò? L'Eterno è la roccaforte della mia vita; di chi avrò paura?
Psa	27	2	Quando i malvagi, miei nemici ed avversari, mi hanno assalito per divorare la mia carne, essi stessi hanno vacillato e sono caduti.
Psa	27	3	Anche se si accampasse un esercito contro di me, il mio cuore non avrebbe paura; anche se scoppiasse una guerra contro di me, anche allora avrei fiducia.
Psa	27	4	Una cosa ho chiesto all'Eterno e quella cerco: di dimorare nella casa dell'Eterno tutti i giorni della mia vita, per contemplare la bellezza dell'Eterno e ammirare il suo tempio.
Psa	27	5	Perché nel giorno dell'avversità egli mi nasconderà nella sua tenda, mi occulterà nel luogo segreto della sua dimora, mi leverà in alto sopra una roccia.
Psa	27	6	E ora il mio capo s'innalzerà sui miei nemici che mi accerchiano, e offrirò nella sua dimora sacrifici con grida di giubilo; canterò e celebrerò le lodi dell'Eterno.
Psa	27	7	O Eterno, ascolta la mia voce, quando grido a te; abbi pietà di me e rispondimi.
Psa	27	8	Il mio cuore mi dice da parte tua: Cercate la mia faccia. cerco la tua faccia, o Eterno.
Psa	27	9	Non nascondermi il tuo volto, non rigettare con ira il tuo servo; tu sei stato il mio aiuto; non lasciarmi e non abbandonarmi, o DIO della mia salvezza.
Psa	27	10	Anche se mio padre e mia madre mi avessero abbandonato, l'Eterno mi accoglierebbe.
Psa	27	11	O Eterno, insegnami la tua via e guidami per un sentiero piano, a causa dei miei nemici.
Psa	27	12	Non abbandonarmi alle voglie dei miei nemici, perché sono sorti contro di me falsi testimoni, gente che spira violenza.
Psa	27	13	Oh, se non fossi stato certo di vedere la bontà dell'Eterno nella terra dei viventi!
Psa	27	14	Spera fermamente nell'Eterno; sii forte, si rinfranchi il tuo cuore; spera fermamente nell'Eterno.
------------------------Salmi, capitolo 28
Psa	28	1	Salmo di Davide A te grido, o Eterno, mia rocca; non stare in silenzio, perché se tu non parli, io divengo simile a quelli che scendono nella fossa.
Psa	28	2	Ascolta la voce delle mie supplicazioni quando grido a te per aiuto, quando alzo le mani verso il tuo luogo santissimo.
Psa	28	3	Non trascinarmi via con gli empi e con gli operatori d'iniquità, i quali parlano di pace coi loro vicini, ma hanno la malizia nel cuore.
Psa	28	4	Rendi loro secondo le loro opere e secondo la malvagità delle loro azioni; rendi loro secondo l'opera delle loro mani; da' loro la retribuzione che si meritano.
Psa	28	5	Poiché non considerano le opere dell'Eterno e ciò che le sue mani hanno fatto, egli li atterrerà e non li farà prosperare.
Psa	28	6	Benedetto sia l'Eterno, perché ha udito la voce delle mie suppliche.
Psa	28	7	L'Eterno è la mia forza e il mio scudo; il mio cuore ha confidato in lui e sono stato soccorso; perciò il mio cuore esulta, e lo celebrerò col mio canto.
Psa	28	8	L'Eterno è la forza del suo popolo, e il rifugio di salvezza per il suo unto.
Psa	28	9	Salva il tuo popolo e benedici la tua eredità; pascili e sostienili per sempre.
------------------------Salmi, capitolo 29
Psa	29	1	Salmo di Davide Date all'Eterno, o figli dei potenti, date all'Eterno gloria e forza,
Psa	29	2	Date all'Eterno la gloria dovuta al suo nome adorate l'Eterno nello splendore della sua SANTITA'.
Psa	29	3	La voce dell'Eterno è sulle acque; il Dio di gloria tuona; l'Eterno è sulle grandi acque.
Psa	29	4	La voce dell'Eterno è potente, la voce dell'Eterno è piena di maestà.
Psa	29	5	La voce dell'Eterno rompe i cedri; sí, l'Eterno spezza i cedri del Libano;
Psa	29	6	li fa saltellare come un vitello, il Libano e Sirion, come un giovane bufalo.
Psa	29	7	La voce dell'Eterno fende le fiamme di fuoco.
Psa	29	8	La voce dell'Eterno fa tremare il deserto; l'Eterno fa tremare il deserto di Kadesh.
Psa	29	9	La voce dell'Eterno fa partorire le cerve e sfronda le selve; e nel suo tempio tutto dice: Gloria!.
Psa	29	10	L'Eterno sedeva sovrano sul diluvio; sí, l'Eterno siede re per sempre.
Psa	29	11	L'Eterno darà forza al suo popolo; l'Eterno benedirà il suo popolo con la pace.
------------------------Salmi, capitolo 30
Psa	30	1	Salmo. Cantico per l'inaugurazione della casa di Davide Ti esalterò, o Eterno, perché tu mi hai tratto in alto, e non hai permesso che i miei nemici si rallegrassero di me.
Psa	30	2	O Eterno, mio Dio ho gridato a te e tu mi hai guarito.
Psa	30	3	O Eterno, tu hai fatto risalire l'anima mia fuori dallo Sceol, mi hai tenuto in vita perché non scendessi nella fossa.
Psa	30	4	Cantate lodi all'Eterno, voi suoi santi, e celebrate la sua SANTITA',
Psa	30	5	perché la sua ira dura solo un momento, ma la sua benignità dura tutta una vita. Il pianto può durare per una notte, ma al mattino erompe un grido di gioia.
Psa	30	6	Nella mia prosperità dicevo: non sarò mai smosso.
Psa	30	7	O Eterno per il tuo favore, avevi reso forte il mio monte; tu nascondesti la tua faccia, e io rimasi smarrito.
Psa	30	8	Io ho gridato a te, o Eterno, ho supplicato l'Eterno,
Psa	30	9	dicendo: Che utilità avrai dal mio sangue, se scendo nella fossa? Potrà forse la polvere celebrarti? Potrà essa proclamare la tua verità?
Psa	30	10	Ascolta, o Eterno, e abbi pietà di me; o Eterno, sii tu il mio aiuto.
Psa	30	11	Tu hai mutato il mio lamento in danza; hai rimosso il mio cilicio, e mi hai rivestito di gioia,
Psa	30	12	affinché la mia anima possa cantare gloria a te senza posa. O Eterno, DIO mio, io ti celebrerò per sempre.
------------------------Salmi, capitolo 31
Psa	31	1	Al al maestro del coro. Salmo di Davide In te, o Eterno, mi sono rifugiato; fa' che io non sia mai confuso; liberami per la tua giustizia.
Psa	31	2	Porgi a me il tuo orecchio, affrettati a liberarmi; sii per me una forte rocca e un luogo fortificato per salvarmi.
Psa	31	3	Poiché tu sei la mia rocca e la mia fortezza; per amor del tuo nome guidami e conducimi.
Psa	31	4	Trammi fuori dalla rete che mi han teso di nascosto, perché tu sei la mia roccaforte.
Psa	31	5	Nelle tue mani io rimetto il mio spirito; tu mi hai riscattato, o Eterno, Dio di verità.
Psa	31	6	Io detesto quelli che si attaccano a vanità ingannatrici, ma confido nell'Eterno.
Psa	31	7	Esulterò e mi rallegrerò per la tua benignità, perché tu hai visto la mia afflizione e hai compreso le angosce della mia anima,
Psa	31	8	e non mi hai dato in mano del nemico, ma hai messo i miei piedi in un luogo spazioso.
Psa	31	9	Abbi pietà di me, o Eterno, perché sono angosciato; il mio occhio, la mia anima e le mie viscere sono consumati dal dolore,
Psa	31	10	perché la mia vita vien meno per l'afflizione e i miei anni per il pianto; la mia forza viene meno a causa del mio peccato e le mie ossa si consumano.
Psa	31	11	Sono diventato un obbrobrio per tutti i miei nemici, soprattutto per i miei vicini e uno spavento per i miei conoscenti, quelli che mi vedono in strada fuggono lontano da me.
Psa	31	12	Sono dimenticato dal cuore loro come un uomo morto; sono simile a un vaso rotto.
Psa	31	13	Poiché odo le calunnie di molti, tutt'intorno è spavento, mentre essi si consigliano assieme contro di me e complottano di togliermi la vita.
Psa	31	14	Ma io, o Eterno, confido in te; ho detto: Tu sei il mio DIO.
Psa	31	15	I miei giorni sono nelle tue mani; liberami dalla mano dei miei nemici e da quelli che mi perseguitano.
Psa	31	16	Fa' risplendere il tuo volto sul tuo servo; salvami per la tua benignità.
Psa	31	17	O Eterno, fa che io non resti confuso, perché ti ho invocato siano confusi gli empi, e siano ridotti ai silenzio nello Sceol.
Psa	31	18	Ammutoliscano le labbra bugiarde, che parlano sfacciatamente contro il giusto, con alterigia e con disprezzo.
Psa	31	19	Quanto è grande la tua bontà che riservi per quelli che ti temono, e che usi in presenza dei figli degli uomini verso quelli che si rifugiano in te!
Psa	31	20	Tu li nascondi nel segreto rifugio della tua presenza, dalle insidie degli uomini, tu li custodisci in una tenda al sicuro dalle contese verbali.
Psa	31	21	Sia benedetto l'Eterno, perché mi ha usato grande benignità, mettendomi come in un luogo fortificato.
Psa	31	22	Quanto a me, nel mio smarrimento dicevo: Io sono stato allontanato dalla tua presenza; ma tu hai udito la voce delle mie suppliche quando ho gridato a te.
Psa	31	23	Amate l'Eterno, voi tutti suoi santi! L'Eterno custodisce i fedeli e retribuisce largamente quelli che agiscono con alterigia.
Psa	31	24	Siate forti, o voi tutti che sperate nell'Eterno ed egli renderà saldo il vostro cuore.
------------------------Salmi, capitolo 32
Psa	32	1	Di Davide. Cantico Beato colui la cui trasgressione è perdonata, il cui peccato è coperto!
Psa	32	2	Beato l'uomo a cui l'Eterno non imputa l'iniquità, e nel cui spirito non c'è inganno.
Psa	32	3	Mentre tacevo, le mie ossa si consumavano tra i gemiti che facevo tutto il giorno.
Psa	32	4	Poiché giorno e notte la tua mano pesava su di me, il mio vigore era diventato simile all'arsura d'estate. (Sela)
Psa	32	5	Davanti a te ho riconosciuto il mio peccato, non ho coperto la mia iniquità. Ho detto: Confesserò le mie trasgressioni all'Eterno, e tu hai perdonato l'iniquità del mio peccato. (Sela)
Psa	32	6	Perciò ogni uomo pio t'invocherà nel tempo che puoi essere trovato, anche se le grandi acque dovessero straripare, esse non giungeranno fino a lui.
Psa	32	7	Tu sei il mio luogo di rifugio, tu mi preserverai dall'avversità, tu mi circonderai di canti di liberazione. (Sela)
Psa	32	8	ti ammaestrerò e ti insegnerò la via per la quale devi camminare; io ti consiglierò e avrò il mio occhio su di te.
Psa	32	9	Non siate come il cavallo e come il mulo che non hanno intelletto, e la cui bocca bisogna frenare con morso e con briglia, altrimenti non ti si avvicinano.
Psa	32	10	Molti sono i dolori dell'empio, ma chi confida nell'Eterno sarà circondato dalla sua benignità.
Psa	32	11	Rallegratevi nell'Eterno ed esultate, o giusti; mandate grida di gioia voi tutti, retti di cuore.
------------------------Salmi, capitolo 33
Psa	33	1	Esultate, o giusti, nell'Eterno; la lode si addice agli uomini retti.
Psa	33	2	Celebrate l'Eterno con la cetra, cantate a lui con l'Arpa a dieci corde.
Psa	33	3	Cantategli un cantico nuovo, suonate abilmente e acclamate.
Psa	33	4	Perché la parola dell'Eterno è retta, e tutte le sue opere sono fatte con fedeltà.
Psa	33	5	Egli ama la giustizia e l'equità; la terra è piena della benignità dell'Eterno.
Psa	33	6	I cieli furono fatti per mezzo della parola dell'Eterno, e tutto il loro esercito mediante il soffio della sua bocca.
Psa	33	7	Egli radunò le acque del mare come in un mucchio e ripose gli abissi in serbatoi.
Psa	33	8	Tutta la terra tema l'Eterno, e tremino davanti a lui tutti gli abitanti del mondo.
Psa	33	9	Poiché egli parlò e la cosa fu; egli comandò e la cosa sorse.
Psa	33	10	L'Eterno fa fallire il piano delle nazioni e annulla i disegni dei popoli.
Psa	33	11	Il piano dell'Eterno dimora per sempre e i disegni del suo cuore per ogni generazione.
Psa	33	12	Beata la nazione il cui DIO è l'Eterno; beato il popolo che egli ha scelto per sua eredità.
Psa	33	13	L'Eterno guarda dal cielo; egli vede tutti i figli degli uomini,
Psa	33	14	Dal luogo della sua dimora egli osserva tutti gli abitanti della terra.
Psa	33	15	Egli è colui che ha formato il cuore di tutti, che comprende tutte le loro opere.
Psa	33	16	Il re non è salvato da un grande esercito; il prode non scampa per la sua grande forza.
Psa	33	17	Il cavallo è una speranza vana per salvare e con la sua grande forza non può scampare alcuno dal pericolo.
Psa	33	18	Ecco, l'occhio dell'Eterno è su quelli che lo temono, su quelli che sperano nella sua benignità.
Psa	33	19	per liberare la loro anima dalla morte e per conservarli in vita in tempo di fame
Psa	33	20	L'anima nostra aspetta l'Eterno; egli è il nostro aiuto e il nostro scudo.
Psa	33	21	Sí, il nostro cuore si rallegrerà in lui, perché confidiamo nel suo santo nome.
Psa	33	22	La tua benignità, o Eterno, sia su di noi, perché abbiamo sperato in te.
------------------------Salmi, capitolo 34
Psa	34	1	Salmo di Davide, quando si finse pazzo davanti ad Abimelek, che lo scacciò via ed egli se ne andò. Io benedirò l'Eterno in ogni tempo, la sua lode sarà sempre sulla mia bocca.
Psa	34	2	L'anima mia si glorierà nell'Eterno; gli umili l'udranno e si rallegreranno.
Psa	34	3	Magnificate con me l'Eterno ed esaltiamo tutti insieme il suo nome.
Psa	34	4	ho cercato l'Eterno, ed egli mi ha risposto e mi ha liberato da tutti i miei spaventi.
Psa	34	5	Essi hanno guardato a lui e sono stati illuminati, e le loro facce non sono svergognate.
Psa	34	6	Quest'afflitto ha gridato, e l'Eterno lo ha esaudito e l'ha salvato da tutte le sue avversità.
Psa	34	7	dell'Eterno si accampa attorno a quelli che lo temono e li libera.
Psa	34	8	Gustate e vedete quanto l'Eterno è buono; beato l'uomo che si rifugia in Lui.
Psa	34	9	Temete l'Eterno, voi suoi santi, poiché nulla manca a quelli che lo temono.
Psa	34	10	I leoncelli soffrono penuria e fame, ma quelli che cercano l'Eterno non mancano di alcun bene.
Psa	34	11	Venite, figlioli, ascoltatemi; io vi insegnerò il timore dell'Eterno.
Psa	34	12	Qual è l'uomo che desidera la vita, e che ama lunghi giorni per vedere il bene?
Psa	34	13	Trattieni la tua lingua dal male e le tue labbra dal dire menzogne.
Psa	34	14	Allontanati dal male e fa' il bene, cerca la pace e procacciala.
Psa	34	15	Gli occhi dell'Eterno sono sui giusti, e i suoi orecchi sono attenti al loro grido.
Psa	34	16	La faccia dell'Eterno è contro quelli che fanno il male per sradicare la loro memoria dalla terra.
Psa	34	17	I giusti gridano e l'Eterno li ascolta e li libera da tutte le loro sventure.
Psa	34	18	L'Eterno è vicino a quelli che hanno il cuore rotto e salva quelli che hanno lo spirito affranto.
Psa	34	19	Molte sono le afflizioni del giusto, ma l'Eterno lo libera da tutte.
Psa	34	20	Egli preserva tutte le sue ossa, e nessuno di esse è spezzato.
Psa	34	21	La malvagità ucciderà il malvagio, e quelli che odiano il giusto saranno distrutti.
Psa	34	22	L'Eterno riscatta la vita dei suoi servi, e nessuno di quelli che si rifugiano in lui sarà distrutto.
------------------------Salmi, capitolo 35
Psa	35	1	Di Davide O Eterno, contendi con quelli che contendono con me; combatti con quelli che combattono contro di me.
Psa	35	2	Prendi lo scudo e la corazza e levati in mio aiuto.
Psa	35	3	Tira fuori la lancia e sbarra il passo a quelli che mi perseguitano; dì all'anima mia: sono la tua salvezza.
Psa	35	4	Siano confusi e svergognati quelli che cercano la mia vita, voltino le spalle e siano confusi quelli che tramano del male contro di me.
Psa	35	5	Siano come pula al vento e l'angelo dell'Eterno li scacci.
Psa	35	6	Sia la loro via tenebrosa e sdrucciolevole, e dell'Eterno li insegua.
Psa	35	7	Poiché senza motivo mi hanno teso di nascosto la loro rete; senza motivo mi hanno scavato una fossa.
Psa	35	8	Un'improvvisa rovina piombi loro addosso, siano presi nella rete che hanno nascosto e cadano nella fossa che hanno preparato per la mia rovina.
Psa	35	9	Allora l'anima mia esulterà nell'Eterno e si rallegrerà nella sua salvezza.
Psa	35	10	Tutte le mie ossa diranno: O Eterno chi è pari a te, che liberi il misero da chi è piú forte di lui, il misero e il bisognoso da chi lo deruba?.
Psa	35	11	Testimoni spietati si levano contro di me e mi domandano cose delle quali non so nulla.
Psa	35	12	Mi rendono male per bene, lasciando cosí sconsolata la mia vita.
Psa	35	13	Eppure, quando erano infermi, io mi vestivo di cilicio, e affliggevo l'anima mia col digiuno, e pregavo col capo chino sul petto.
Psa	35	14	Andavo in giro, come se si trattasse di un amico o di mio fratello, andavo tutto ricurvo per il dolore, come uno che faccia cordoglio di sua madre.
Psa	35	15	Ma quando io ho inciampato, essi si sono rallegrati e si sono radunati insieme; si sono radunati contro di me dei calunniatori, che io non conoscevo, mi hanno lacerato senza posa.
Psa	35	16	Assieme a dei malvagi buffoni da mensa, digrignano i denti contro di me.
Psa	35	17	O Signore, fino a quando starai a guardare? Salva la mia vita dalle devastazioni da loro ordite, l'unico mio bene dalle zanne dei leoni.
Psa	35	18	Io ti celebrerò nella grande assemblea, ti loderò in mezzo a un popolo numeroso.
Psa	35	19	Non si rallegrino di me quelli che a torto mi sono nemici, non strizzino l'occhio quelli che mi odiano senza motivo.
Psa	35	20	perché essi non parlano mai di pace, ma tramano inganni contro la gente pacifica del paese.
Psa	35	21	Sí, allargano la loro bocca contro di me e dicono: Ah, ah! L'abbiamo visto con i nostri occhi.
Psa	35	22	O Eterno, tu hai visto queste cose, non tacere; o Signore, non allontanarti da me.
Psa	35	23	Risvegliati e destati, per farmi giustizia e per difendere la mia causa, o DIO mio e Signore mio.
Psa	35	24	Giudicami secondo la tua giustizia, o Eterno, DIO mio, e fa' che essi non si rallegrino di me,
Psa	35	25	e non dicano in cuor loro: Ah, proprio come volevamo; e non dicano: L'abbiamo divorato.
Psa	35	26	Siano svergognati e confusi tutti quelli che si rallegrano del mio male; siano coperti di vergogna e di vituperio quelli che si esaltano contro di me.
Psa	35	27	Cantino e si rallegrino quelli che hanno a cuore la mia giusta causa e dicano del continuo: Magnificato sia l'Eterno, che vuole la pace del suo servo.
Psa	35	28	La mia lingua celebrerà la tua giustizia e canterà la tua lode tutto il giorno.
------------------------Salmi, capitolo 36
Psa	36	1	Al maestro del coro. di Davide, servo dell'Eterno Il peccato dell'empio dice al mio cuore: Non c'è alcun timore di DIO davanti ai suoi occhi,
Psa	36	2	Poiché egli illude se stesso nel ricercare la sua colpa e detestarla.
Psa	36	3	Le parole della sua bocca sono iniquità e inganno; egli ha cessato di essere savio e di fare il bene.
Psa	36	4	Egli trama iniquità sul suo letto; si mette su una via che non e buona e non aborrisce il male.
Psa	36	5	O Eterno, la tua benignità giunge fino al cielo e la tua fedeltà fino alle nuvole.
Psa	36	6	La tua giustizia è come i monti di Dio, e i tuoi giudizi sono come un grande abisso. O Eterno, tu conservi uomini e bestie.
Psa	36	7	O DIO, quanto è preziosa la tua benignità! Perciò i figli degli uomini si rifugiano sotto l'ombra delle tue ali;
Psa	36	8	essi si saziano dell'abbondanza della tua casa, e tu li disseti al torrente delle tue delizie.
Psa	36	9	Poiché presso di te è la fonte della vita, e per la tua luce noi vediamo la luce.
Psa	36	10	Prolunga la tua benignità verso quelli che ti conoscono e la tua giustizia verso quelli che sono diritti di cuore.
Psa	36	11	Non mi venga addosso il piede del superbo e la mano degli empi non mi porti via.
Psa	36	12	Ecco, gli operatori d'iniquità sono caduti; sono stati atterrati e non possono piú risorgere.
------------------------Salmi, capitolo 37
Psa	37	1	Salmo di Davide Non affliggerti a motivo dei malvagi; non portare invidia a quelli che operano perversamente.
Psa	37	2	perché saranno presto falciati come il fieno e appassiranno come l'erba verde.
Psa	37	3	Confida nell'Eterno e fa' il bene, abita il paese e coltiva la fedeltà.
Psa	37	4	Prendi il tuo diletto nell'Eterno ed egli ti darà i desideri del tuo cuore.
Psa	37	5	Rimetti la tua sorte nell'Eterno, confida in lui, ed egli opererà.
Psa	37	6	Egli farà risplendere la tua giustizia come la luce e la tua rettitudine come il mezzodí.
Psa	37	7	Sta' in silenzio davanti all'Eterno e aspettalo; non affliggerti per colui che prospera nelle sue imprese, per l'uomo che segue i suoi malvagi disegni.
Psa	37	8	Cessa dall'ira e lascia lo sdegno; non affliggerti; ciò porterebbe anche te a far del male.
Psa	37	9	Poiché i malvagi saranno sterminati, ma coloro che sperano nell'Eterno possederanno la terra.
Psa	37	10	Ancora un po' e l'empio non sarà piú; sí, tu cercherai attentamente il suo posto, e non ci sarà piú.
Psa	37	11	Ma i mansueti possederanno la terra e godranno di una grande pace.
Psa	37	12	L'empio congiura contro il giusto e digrigna i denti contro di lui.
Psa	37	13	Il Signore ride di lui, perché vede arrivare il suo giorno.
Psa	37	14	Gli empi hanno tratto la spada e hanno teso il loro arco per abbattere il misero e il bisognoso, per uccidere quelli che camminano rettamente.
Psa	37	15	La loro spada penetrerà nel loro cuore e i loro archi saranno spezzati.
Psa	37	16	Vale piú il poco del giusto che l'abbondanza di molti empi.
Psa	37	17	Poiché le braccia degli empi saranno spezzate, ma l'Eterno sostiene i giusti.
Psa	37	18	L'Eterno conosce i giorni degli uomini integri, e la loro eredità durerà in eterno.
Psa	37	19	Essi non saranno confusi nel tempo dell'avversità e nei giorni di carestia saranno saziati.
Psa	37	20	Ma gli empi periranno, e i nemici dell'Eterno saranno consumati e andranno in fumo come grasso di agnelli.
Psa	37	21	L'empio prende in prestito e non restituisce, ma il giusto ha pietà e dona.
Psa	37	22	Poiché i benedetti dal Signore erediteranno la terra, ma i maledetti da lui saranno sterminati.
Psa	37	23	I passi dell'uomo sono guidati dall'Eterno, quando egli gradisce le sue vie.
Psa	37	24	Se cade, non è però atterrato, perché l'Eterno lo sostiene per la mano.
Psa	37	25	sono stato fanciullo ed ora sono divenuto vecchio, ma non ho mai visto il giusto abbandonato, né la sua progenie mendicare il pane.
Psa	37	26	Egli ha pietà e presta sempre, e la sua progenie è in benedizione.
Psa	37	27	Allontanati dal male e fa' il bene e avrai una dimora in eterno.
Psa	37	28	Poiché l'Eterno ama la giustizia e non abbandonerà i suoi santi; essi saranno salvaguardati in eterno, ma la progenie degli empi sarà sterminata.
Psa	37	29	I giusti erediteranno la terra e vi abiteranno per sempre.
Psa	37	30	La bocca del giusto proferisce sapienza e la sua lingua parla di giustizia.
Psa	37	31	La Legge del suo DIO è nel suo cuore; i suoi passi non vacilleranno.
Psa	37	32	L'empio spia il giusto e cerca di ucciderlo.
Psa	37	33	L'Eterno non lo lascerà nelle sue mani e non permetterà che sia condannato, quando sarà giudicato.
Psa	37	34	Spera fermamente nell'Eterno e segui la sua via, ed egli t'innalzerà affinché tu erediti la terra, quando gli empi saranno sterminati, tu lo vedrai.
Psa	37	35	Ho visto l'uomo potente e violento prosperare come un albero verdeggiante sul suo suolo natìo,
Psa	37	36	ma poi è scomparso, ed ecco, non è piú; ho cercato, ma non si è piú trovato.
Psa	37	37	Sta' attento all'uomo integro e osserva l'uomo retto, perché il futuro di tale uomo sarà pace.
Psa	37	38	Ma i trasgressori saranno tutti quanti distrutti; alla fine gli empi saranno stroncati.
Psa	37	39	Ma la salvezza, dei giusti viene dall'Eterno; egli è la loro roccaforte nel tempo della sventura.
Psa	37	40	E l'Eterno li aiuta e li libera, li libera dagli empi e li salva, perché si sono rifugiati in lui.
------------------------Salmi, capitolo 38
Psa	38	1	Salmo di Davide. Per ricordare O Eterno, non sgridarmi nella tua indignazione, e non punirmi nella tua ira.
Psa	38	2	Poiché le tue frecce mi hanno trafitto, e la tua mano mi schiaccia.
Psa	38	3	Non c'è nulla di sano nella mia carne, a causa della tua ira; non c'è requie alcuna nelle mie ossa, a causa del mio peccato.
Psa	38	4	Le mie iniquità infatti superano il mio capo; sono come un grave carico, troppo pesante per me.
Psa	38	5	Le mie piaghe sono fetide e purulenti per la mia follia.
Psa	38	6	Sono tutto ricurvo e abbattuto, vado in giro tutto il giorno facendo cordoglio,
Psa	38	7	perché i miei lombi sono pieni d'infiammazione, e non vi è nulla di sano nella mia carne.
Psa	38	8	Sono sfinito e contuso; ruggisco per il fremito del mio cuore.
Psa	38	9	O Signore, ogni mio desiderio è davanti a te, e i miei sospiri non ti sono nascosti.
Psa	38	10	Il mio cuore palpita, la mia forza mi lascia; la luce stessa dei miei occhi se n'è andata.
Psa	38	11	I miei amici e i miei compagni stanno lontani dalla mia piaga, e i miei vicini si fermano a distanza.
Psa	38	12	Quelli che cercano la mia vita mi tendono lacci, e quelli che cercano di farmi del male parlano di rovina e meditano inganni tutto il giorno.
Psa	38	13	Ma io sono come un sordo che non ode e come un muto che non apre bocca.
Psa	38	14	Sí, sono come un uomo che non sente, e che non può rispondere con la sua bocca.
Psa	38	15	Poiché spero in te, o Eterno, tu risponderai, o Signore, DIO mio.
Psa	38	16	Poiché ho detto: Non si rallegrino di me, e quando il mio piede vacilla, non s'innalzino contro di me.
Psa	38	17	Mentre sono sul punto di cadere e il mio dolore è continuamente davanti a me,
Psa	38	18	mentre confesso il mio peccato e sono angosciato per la mia colpa,
Psa	38	19	i miei nemici sono pieni di vita e sono forti, e quelli che mi odiano senza motivo si moltiplicano.
Psa	38	20	Anche quelli che mi rendono male per bene mi perseguitano, perché seguo il bene.
Psa	38	21	O Eterno, non abbandonarmi, DIO mio, non allontanarti da me.
Psa	38	22	Affrettati in mio aiuto, o Signore, mia salvezza,
------------------------Salmi, capitolo 39
Psa	39	1	Al maestro del coro. Per Jeduthun Salmo di Davide. Io dicevo: Veglierò sulla mia condotta, per non peccare con la mia lingua metterò un freno alla mia bocca mentre l'empio mi sta davanti.
Psa	39	2	Sono rimasto muto e calmo, mi sono addirittura trattenuto dal bene, e il mio dolore si è inasprito.
Psa	39	3	Il mio cuore ardeva dentro di me; mentre meditavo, un fuoco si è acceso; allora ho parlato con la mia lingua:
Psa	39	4	O Eterno, fammi conoscere la mia fine e quale sia la misura dei miei giorni; fa' che io sappia quanto sono fragile.
Psa	39	5	Ecco, tu hai ridotto i miei giorni alla lunghezza di un palmo, e la durata della mia vita è come niente davanti a te; sí, ogni uomo nel suo stato migliore non è che vapore. (Sela)
Psa	39	6	Sí, l'uomo va attorno come un'ombra sí, invano si affaticano tutti e accumulano beni senza sapere chi li raccoglierà!
Psa	39	7	Ma ora, o Signore, che aspetto? La mia speranza è in te,
Psa	39	8	Liberami da tutte le mie colpe; non farmi essere l'oggetto di scherno dello stolto.
Psa	39	9	Sto in silenzio, non aprirò bocca, perché sei tu che operi.
Psa	39	10	Allontana da me il tuo flagello; io vengo meno sotto i colpi della tua mano.
Psa	39	11	Tu correggi l'uomo castigando il suo peccato e consumi come un tarlo ciò che gli è prezioso. Sí, ogni uomo non è che vanità. (Sela)
Psa	39	12	O Eterno, ascolta la mia preghiera e porgi l'orecchio al mio grido, non essere sordo alle mie lacrime, poiché davanti a te io sono un forestiero e un pellegrino, come tutti i miei padri.
Psa	39	13	Distogli il tuo sguardo da me, perché io possa riprendere forza prima che me ne vada e non sia piú.
------------------------Salmi, capitolo 40
Psa	40	1	Al maestro del coro. Salmo di Davide. ho fermamente e pazientemente aspettato l'Eterno, ed egli si è chinato su di me e ha ascoltato il mio grido.
Psa	40	2	Mi ha tratto fuori da una fossa di perdizione, dal fango della palude, ha stabilito i miei piedi su una roccia e ha reso saldi i miei passi.
Psa	40	3	Egli ha messo nella mia bocca un nuovo cantico a lode del nostro DIO; molti vedranno questo e tremeranno, e confideranno nell'Eterno.
Psa	40	4	Beato l'uomo che ripone nell'Eterno la sua fiducia e non si rivolge ai superbi, né a quelli che si sviano dietro alla menzogna.
Psa	40	5	O Eterno, DIO mio, molte sono le meraviglie che hai fatto, e nessuno può enumerare le cose che hai ideato per noi. Se dovessi proclamarle e raccontarle, sarebbero troppe per elencarle.
Psa	40	6	Tu non prendi piacere né in sacrificio né in offerta; mi hai forato le orecchie. Tu non hai chiesto né olocausto né sacrificio per il peccato.
Psa	40	7	Allora ho detto: Ecco io vengo, Nel rotolo del libro sta scritto di me.
Psa	40	8	DIO mio, io prendo piacere nel fare la tua volontà, e la tua legge è dentro il mio cuore.
Psa	40	9	Ho proclamato la tua giustizia nella grande assemblea; ecco, io non tengo chiuse le mie labbra, o Eterno, tu lo sai.
Psa	40	10	Non ho nascosto la tua giustizia nel mio cuore; ho annunziato la tua fedeltà e la tua salvezza, non ho nascosto la tua benignità né la tua verità alla grande assemblea.
Psa	40	11	Non rifiutarmi, o Eterno, le tue tenere compassioni; la tua benignità e la tua verità mi custodiscano sempre.
Psa	40	12	Poiché mali innumerevoli mi circondano; le mie iniquità mi hanno raggiunto e non posso vedere; sono piú numerosi dei capelli del mio capo, e il mio cuore vien meno.
Psa	40	13	Degnati, o Eterno, di liberarmi. O Eterno, affrettati in mio aiuto,
Psa	40	14	Siano tutti svergognati e confusi quelli che cercano di distruggere la mia vita. Siano respinti coperti di vergogna quelli che godono delle mie sventure.
Psa	40	15	Siano spaventati a loro vergogna quelli che mi dicono: Ah, ah...!.
Psa	40	16	Si rallegrino e gioiscano in te tutti quelli che ti cercano; quelli che amano la tua salvezza dicano sempre: Magnificato sia l'Eterno,
Psa	40	17	Quanto a me, io sono povero e bisognoso, ma il Signore ha cura di me. Tu sei il mio aiuto e il mio liberatore; DIO mio, non tardare.
------------------------Salmi, capitolo 41
Psa	41	1	Al maestro del coro. Salmo di Davide. Beato chi si prende cura del povero; l'Eterno lo libererà nel giorno dell'avversità.
Psa	41	2	L'Eterno lo custodirà e lo manterrà in vita; egli sarà reso felice sulla terra, e tu non lo darai in balía dei suoi nemici.
Psa	41	3	L'Eterno lo sosterrà sul letto d'infermità; nella sua malattia tu, o Eterno, trasformerai completamente il suo letto.
Psa	41	4	Io ho detto: O Eterno, abbi pietà di me; guarisci l'anima mia, perché ho peccato contro di te.
Psa	41	5	I miei nemici mi augurano del male, dicendo: Quando morrà e quando perirà il suo nome?.
Psa	41	6	Se uno di loro viene a vedermi, dice il falso, mentre il suo cuore accumula iniquità; poi esce fuori e la sparge in giro.
Psa	41	7	Tutti quelli che mi odiano bisbigliano insieme contro di me; contro di me tramano il male,
Psa	41	8	dicendo: Un male terribile gli si è attaccato addosso e non si rialzerà mai piú dal luogo in cui giace.
Psa	41	9	Persino il mio intimo amico, su cui facevo affidamento e che mangiava il mio pane, ha alzato contro di me il suo calcagno,
Psa	41	10	Ma tu, o Eterno, abbi pietà di me e rialzami perche li possa ripagare.
Psa	41	11	Da questo so che tu mi gradisci: se il mio nemico non trionfa su di me.
Psa	41	12	Quanto a me, tu mi hai sostenuto nella mia integrità e mi hai stabilito alla tua presenza per sempre.
Psa	41	13	Sia benedetto l'Eterno, il DIO d'Israele da sempre e per sempre. Amen, amen.
------------------------Salmi, capitolo 42
Psa	42	1	Al maestro del coro. Poema dei figli di Kore. Come la cerva anela ai rivi delle acque, cosí l'anima mia anela a te o DIO.
Psa	42	2	L'anima mia è assetata di DIO, del Dio vivente. Quando verrò e comparirò davanti a DIO?
Psa	42	3	Le mie lacrime sono divenute il mio cibo giorno e notte, mentre mi dicono del continuo: Dov'è il tuo DIO?.
Psa	42	4	Ricordando queste cose, dentro di me do libero sfogo all'anima mia perché solevo andare con la folla, guidandola alla casa di DIO, in mezzo ai canti di gioia e di lode di una moltitudine in festa.
Psa	42	5	Perché ti abbatti, anima mia, perché gemi dentro di me? Spera in DIO perché io lo celebrerò ancora per la liberazione della sua presenza.
Psa	42	6	O DIO mio, l'anima mia è abbattuta dentro di me; perciò mi ricordo di te dal paese del Giordano e dalle cime dell'Hermon, dal monte Mitsar.
Psa	42	7	Un abisso chiama un altro abisso, al fragore delle tue cascate, tutti i tuoi flutti e le tue onde sono passati sopra di me.
Psa	42	8	Di giorno l'Eterno mi largisce la sua benignità, e di notte innalzo a lui un cantico, una preghiera al Dio della mia vita.
Psa	42	9	Io dirò a Dio, mia rocca: Perché mi hai dimenticato? Perché vado in giro vestito a lutto per l'oppressione del nemico?
Psa	42	10	Le mie ossa soffrono pene mortali a motivo degli insulti dei miei nemici che mi dicono del continuo: Dov'è il tuo D?.
Psa	42	11	Perché ti abbatti, anima mia perché gemi dentro di me? Spera in DIO, perché io lo celebrerò ancora, egli è la mia salvezza e il mio DIO.
------------------------Salmi, capitolo 43
Psa	43	1	Fammi giustizia, o DIO e difendi la mia causa contro gente malvagia; liberami dall'uomo falso e perverso.
Psa	43	2	Poiché tu sei il DIO che mi dà forza, perché mi hai respinto? Perché vado in giro vestito a lutto per l'oppressione del nemico?
Psa	43	3	Manda la tua luce e la tua verità; mi guidino esse e mi conducano al tuo santo monte e al luogo della tua dimora.
Psa	43	4	Allora verrò all'altare di DIO, al Dio, che è la mia gioia e il mio giubilo; e ti celebrerò con la cetra, o DIO, DIO mio.
Psa	43	5	Perché ti abbatti, anima mia, perché gemi dentro di me? Spera in DIO, perché io lo celebrerò ancora, perché egli è la mia salvezza e il mio DIO.
------------------------Salmi, capitolo 44
Psa	44	1	Al maestro del coro. Poema dei figli di kore. O DIO, abbiamo udito con le nostre orecchie i nostri padri ci hanno raccontato a l'opera che tu hai compiuta ai loro giorni, nei tempi antichi.
Psa	44	2	Tu per stabilirli con la tua mano hai spodestato le nazioni, hai sradicato dei popoli per far posto a loro.
Psa	44	3	Infatti non fu con la loro spada che conquistarono il paese, né fu il loro braccio che li salvò, ma fu la tua destra, il tuo braccio e la luce del tuo volto, perché li gradivi.
Psa	44	4	Sei tu il mio re, o DIO, che decidi le vittorie per Giacobbe.
Psa	44	5	Per mezzo di te abbatteremo i nostri nemici; nel tuo nome calpesteremo coloro che si levano contro di noi.
Psa	44	6	Poiché non confido nel mio arco, e non sarà la mia spada a salvarmi.
Psa	44	7	Ma sei tu che ci salvi dai nostri nemici e che copri di vergogna coloro che ci odiano.
Psa	44	8	Noi ci glorieremo in DIO ogni giorno, e celebreremo il tuo nome per sempre. (Sela)
Psa	44	9	Ma tu ci hai scacciati e ci hai coperti di vergogna, e non esci piú coi nostri eserciti
Psa	44	10	Tu ci hai fatto voltare le spalle davanti al nemico, e quelli che ci odiano ci hanno depredato.
Psa	44	11	Tu ci hai dati via come pecore da macello, e ci hai dispersi fra le nazioni.
Psa	44	12	Tu hai venduto il tuo popolo per niente, e non hai fatto alcun guadagno sulla loro vendita.
Psa	44	13	Tu ci hai resi la vergogna dei nostri vicini, la beffa e lo scherno di chi ci sta intorno.
Psa	44	14	Tu ci hai resi lo zimbello delle nazioni; nei nostri confronti i popoli scuotono il capo.
Psa	44	15	La mia infamia mi sta sempre davanti, e la mia faccia è coperta di vergogna,
Psa	44	16	a motivo di chi m'insulta ed oltraggia, a causa del nemico e di chi vuole vendetta.
Psa	44	17	Tutto questo ci è venuto addosso, ma noi non ti abbiamo dimenticato e non abbiamo tradito il tuo patto.
Psa	44	18	Il nostro cuore non si è rivolto indietro, e i nostri passi non si sono allontanati dalla tua via;
Psa	44	19	ma tu ci hai frantumati, cacciandoci in luoghi di sciacalli e ci hai coperto dell'ombra di morte.
Psa	44	20	Se noi avessimo dimenticato il nome del nostro DIO e avessimo teso le mani verso un dio straniero,
Psa	44	21	non l'avrebbe DIO scoperto? Egli infatti conosce i segreti del cuore.
Psa	44	22	Sí, per causa tua noi siamo messi a morte ogni giorno, e siamo considerati come pecore da macello.
Psa	44	23	Risvegliati! Perché dormi, o Signore? Destati, non respingerci per sempre.
Psa	44	24	Perché nascondi la tua faccia, e dimentichi la nostra afflizione e la nostra oppressione?
Psa	44	25	Poiché le nostre anime sono state abbassate fino nella polvere, e il nostro corpo è incollato a terra.
Psa	44	26	Levati in nostro aiuto e salvaci per amore della tua benignità.
------------------------Salmi, capitolo 45
Psa	45	1	Al maestro del coro. Sui Gigli. Un poema dei figli di Kore. Un cantico d'amore. Mi sgorgano dal cuore parole soavi; io canto il mio poema al re. La mia lingua sarà come la penna di un veloce scrittore.
Psa	45	2	Tu sei piú bello di tutti i figli degli uomini; le tue labbra sono ripiene di grazia perciò DIO ti ha benedetto in eterno.
Psa	45	3	Cingi la spada al tuo fianco, o prode circondato dal tuo splendore e dalla tua maestà,
Psa	45	4	e nella tua maestà avanza sul carro vittorioso per la causa della verità, della mansuetudine e della giustizia, e la tua destra ti farà vedere opere tremende.
Psa	45	5	Le tue frecce sono affilate; i popoli cadranno sotto di te; esse penetreranno nel cuore dei nemici del re.
Psa	45	6	Il tuo trono, o DIO, dura in eterno; lo scettro del tuo regno è uno scettro di giustizia.
Psa	45	7	Tu ami la giustizia e odi l'empietà; perciò DIO, il tuo DIO, ti ha unto d'olio di letizia al di sopra dei tuoi compagni.
Psa	45	8	Tutte le tue vesti profumano di mirra, d'aloe, e di cassia; dai palazzi d'avorio gli strumenti a corda ti rallegrano.
Psa	45	9	Figlie di re sono fra le tue dame d'onore, alla tua destra è la regina, adorna d'oro di Ofir.
Psa	45	10	Ascolta, fanciulla, guarda e porgi l'orecchio; dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre,
Psa	45	11	e il re desidererà grandemente la tua bellezza; prostrati davanti a lui, perché egli è il tuo Signore.
Psa	45	12	La figlia di Tiro ti porterà dei doni, e i ricchi del popolo cercheranno i tuoi favori
Psa	45	13	Tutta splendore è la figlia del re di dentro; la sua veste è tutta trapunta d'oro.
Psa	45	14	Ella sarà condotta al re in vesti ricamate, seguita dalle vergini sue compagne, che saranno presentate a te.
Psa	45	15	Esse saranno condotte con letizia e con giubilo, ed entreranno nel palazzo del re.
Psa	45	16	I tuoi figli prenderanno il posto dei tuoi padri; tu li farai principi per tutta la terra.
Psa	45	17	pubblicherò la memoria del tuo nome per ogni età; perciò i popoli ti celebreranno in eterno, per sempre.
------------------------Salmi, capitolo 46
Psa	46	1	Al maestro del coro. Dei figli di Kore, per voce di soprano. Canto. DIO è per noi un rifugio ed una forza, un aiuto sempre pronto nelle avversità.
Psa	46	2	Perciò noi non temeremo, anche se la terra si dovesse spostare e se i monti fossero gettati nel mezzo del mare,
Psa	46	3	e le sue acque infuriassero e schiumassero, e i monti tremassero al suo gonfiarsi. (Sela)
Psa	46	4	C'è un fiume i cui rivi rallegrano la città di DIO, il luogo santo dove dimora l'Altissimo.
Psa	46	5	DIO è nel mezzo di lei, essa non sarà smossa, DIO la soccorrerà alle prime luci del mattino.
Psa	46	6	Le nazioni tumultuarono i regni vacillarono; egli mandò fuori la sua voce, la terra si sciolse.
Psa	46	7	L'Eterno degli eserciti è con noi; il DIO di Giacobbe è il nostro rifugio. (Sela)
Psa	46	8	Venite e ammirate le opere dell'Eterno, che ha operato meraviglie sulla terra.
Psa	46	9	Egli fa cessare le guerre fino all'estremità della terra; egli rompe gli archi e spezza le lance, e brucia i carri col fuoco.
Psa	46	10	Fermatevi e riconoscete che io sono DIO; io sarò esaltato fra le nazioni, sarò esaltato sulla terra.
Psa	46	11	L'Eterno degli eserciti è con noi; il DIO di Giacobbe è il nostro rifugio. (Sela)
------------------------Salmi, capitolo 47
Psa	47	1	Al maestro del coro. Salmo dei figli di Kore. Battete le mani, o popoli, celebrate DIO con grida di trionfo.
Psa	47	2	Perché l'Eterno, l'Altissimo, è tremendo, grande re su tutta la terra.
Psa	47	3	Egli sottometterà i popoli a noi e le nazioni sotto i nostri piedi.
Psa	47	4	Egli sceglierà per noi la nostra eredità, la gloria di Giacobbe, che egli ama. (Sela)
Psa	47	5	DIO è salito tra acclamazioni di gioia, l'Eterno al suono di trombe.
Psa	47	6	Cantate lodi a DIO, cantate lodi! Cantate lodi al nostro re, cantate lodi!
Psa	47	7	Poiché DIO è re di tutta la terra; cantate lodi con bravura
Psa	47	8	DIO regna sulle nazioni; DIO siede sul suo santo trono.
Psa	47	9	I principi dei popoli, il popolo del DIO di Abrahamo, si sono riuniti insieme, poiché a DIO appartengono gli scudi della terra; egli è grandemente esaltato.
------------------------Salmi, capitolo 48
Psa	48	1	Cantico. Salmo dei figli del Kore. Grande è l'Eterno e degno di somma lode nella città del nostro DIO, sul suo monte santo.
Psa	48	2	Bello per la sua altezza, gioia di tutta la terra è il monte Sion, dalla parte del settentrione, la città del gran Re,
Psa	48	3	Nei suoi palazzi DIO si è fatto conoscere come una fortezza inespugnabile.
Psa	48	4	Ecco, i re si erano radunati e avanzavano assieme,
Psa	48	5	ma appena la videro, rimasero sbigottiti e fuggirono terrorizzati.
Psa	48	6	Là furono presi da tremore e come da doglie di parto,
Psa	48	7	allo stesso modo che il vento orientale spezza le navi di Tarshish.
Psa	48	8	Come avevamo udito, cosí abbiamo visto nella citta dell'Eterno degli eserciti, nella città del nostro DIO, DIO la renderà stabile per sempre.
Psa	48	9	Nel tuo tempio, o DIO, noi abbiamo meditato sulla tua benignità.
Psa	48	10	Come il tuo nome, o DIO, cosí la tua lode giunge all'estremità della terra, la tua destra è piena di giustizia.
Psa	48	11	Si rallegri il monte Sion, esultino le figlie di Giuda per i tuoi giudizi.
Psa	48	12	Fate il giro di Sion, visitatela, contate le sue torri,
Psa	48	13	osservate i suoi bastioni, ammirate i suoi palazzi, affinché possiate raccontarlo alla generazione futura.
Psa	48	14	Poiché questo DIO è il nostro DIO in eterno, sempre; egli sarà la nostra guida fino alla morte.
------------------------Salmi, capitolo 49
Psa	49	1	Al maestro del coro. Salmo dei figli di Kore. Ascoltate, popoli tutti, porgete orecchio, abitanti del mondo,
Psa	49	2	sí plebei e nobili, ricchi e poveri assieme.
Psa	49	3	La mia bocca proferirà parole di sapienza, e la meditazione del mio cuore porterá intendimento.
Psa	49	4	porgerò l'orecchio a un proverbio, esporrò il mio enigma con l'arpa.
Psa	49	5	Perché dovrei temere nei giorni dell'avversità, quando mi circonda la malvagità dei miei avversari,
Psa	49	6	quelli che confidano nei loro beni e si gloriano nell'abbondanza della loro ricchezza?
Psa	49	7	Nessuno può in alcun modo riscattare il proprio fratello, né dare a DIO il prezzo del suo riscattó,
Psa	49	8	perché il riscatto della sua anima è troppo caro, e il suo costo non basterebbe mai,
Psa	49	9	per far sí che egli viva per sempre e non veda la fossa.
Psa	49	10	Infatti tutti vedono che i savi muoiono e che nello stesso modo periscono gli stolti e gli insensati, e lasciano ad altri i loro beni.
Psa	49	11	Internamente essi pensano che le loro case dureranno per sempre, le loro abitazioni siano eterne, e cosí danno i loro nomi alle terre.
Psa	49	12	Eppure anche l'uomo che vive nelle ricchezze non dura; egli è simile alle bestie che periscono.
Psa	49	13	Questo è il comportamento degli stolti e di quelli che li seguono e approvano i loro discorsi. (Sela)
Psa	49	14	Sono sospinti come pecore verso lo Sceol, la morte li ingoierà, e al mattino gli uomini retti regneranno su di loro. Il loro sfarzo svanirà nello Sceol lontano dalla loro dimora.
Psa	49	15	Ma DIO riscatterà la mia anima dal potere dello Sceol, perché egli mi accoglierà. (Sela)
Psa	49	16	Non temere quando uno si arricchisce, quando la gloria della sua casa aumenta,
Psa	49	17	perché quando morrà non porterà nulla con sé; la sua gloria non scenderà dietro di lui.
Psa	49	18	Anche se in vita egli si riteneva felice (la gente infatti ti loda quanto tu prosperi)
Psa	49	19	egli raggiungerà la generazione dei suoi padri, che non vedranno mai piú la luce.
Psa	49	20	L'uomo che vive nelle ricchezze senza avere intendimento è simile alle bestie che periscono.
------------------------Salmi, capitolo 50
Psa	50	1	Salmo di Asaf. Il DIO onnipotente, l'Eterno ha parlato e ha convocato la terra da oriente a occidente.
Psa	50	2	Da Sion, la perfezione della bellezza, DIO risplende.
Psa	50	3	Il nostro DIO verrà e non se ne starà in silenzio; lo precederà un fuoco divorante, e intorno a lui ci sarà una grande tempesta.
Psa	50	4	Egli convocherà i cieli di sopra e la terra, per giudicare il suo popolo,
Psa	50	5	e dirà: Radunatemi i miei santi che hanno fatto con me un patto mediante il sacrificio.
Psa	50	6	E i cieli proclameranno la sua giustizia, perché è DIO stesso il giudice. (Sela)
Psa	50	7	Ascolta, o popolo mio, e io parlerò; ascolta o Israele, e io testimonierò contro di te, sono DIO, il tuo DIO.
Psa	50	8	Non ti riprenderò per i tuoi sacrifici, né per i tuoi olocausti che mi stanno sempre davanti.
Psa	50	9	Non prenderò alcun torello dalla tua casa né capri dai tuoi ovili.
Psa	50	10	Mie infatti sono tutte le bestie della foresta; mio è il bestiame che sta a migliaia sui monti.
Psa	50	11	Conosco tutti gli uccelli dei monti; e tutto ciò che si muove nei campi è mio
Psa	50	12	Se avessi fame, non te lo direi; perché il mondo e quanto esso contiene è mio.
Psa	50	13	Mangio forse carne di tori, o bevo sangue di capri?
Psa	50	14	Offri a DIO sacrifici di lode e adempi i tuoi voti fatti all'Altissimo.
Psa	50	15	Invocami nel giorno dell'avversità, io ti libererò e tu mi glorificherai.
Psa	50	16	Ma all'empio DIO dice: Che diritto hai di elencare i miei statuti e di avere sulle labbra il mio patto,
Psa	50	17	tu che detesti la correzione e getti le mie parole dietro le spalle?
Psa	50	18	Se vedi un ladro, ti metti con lui volentieri, e ti fai compagno degli adulteri.
Psa	50	19	Abbandoni la tua bocca al male, e la tua lingua ordisce inganni.
Psa	50	20	Tu siedi, parli contro il tuo fratello e diffami il figlio di tua madre.
Psa	50	21	Tu hai fatto queste cose, e io ho taciuto, tu hai pensato che io fossi del tutto simile a te. Ma io ti risponderò, e ti metterò ogni cosa davanti agli occhi.
Psa	50	22	Ora comprendete questo voi che dimenticate DIO, perché io non vi faccia a brandelli senza che alcuno vi liberi.
Psa	50	23	Chi offre sacrifici di lode mi glorifica, e a chi si comporta rettamente gli mostrerò la salvezza, di DIO.?
------------------------Salmi, capitolo 51
Psa	51	1	Al maestro del coro. Salmo di Davide, quando il profeta Nathan venne a lui, dopo che egli aveva peccato con Bathasceba. Abbi pietà di me, o DIO, secondo la tua benignità; per la tua grande compassione cancella i miei misfatti.
Psa	51	2	Lavami completamente dalla mia iniquità e purificami dal mio peccato.
Psa	51	3	Poiché riconosco i miei misfatti e il mio peccato mi sta sempre davanti.
Psa	51	4	Ho peccato contro di te, contro te solo, e ho fatto ciò che è male agli occhi tuoi, affinché tu sia riconosciuto giusto quando parli e retto quando giudichi.
Psa	51	5	Ecco, io sono stato formato nell'iniquità e mia madre mi ha concepito nel, peccato.
Psa	51	6	Ma a te piace la verità che risiede nell'intimo, e m'insegni la sapienza nel segreto del cuore.
Psa	51	7	Purificami con issopo, e sarò mondo; lavami, e sarò piú bianco della neve.
Psa	51	8	Fammi sentire gioia e allegrezza, fa' che le ossa che hai spezzato festeggino.
Psa	51	9	Nascondi la tua faccia dai miei peccati e cancella tutte le mie iniquità.
Psa	51	10	O DIO crea in me un cuore puro e rinnova dentro di me uno spirito saldo.
Psa	51	11	Non rigettarmi dalla tua presenza e non togliermi il tuo santo Spirito.
Psa	51	12	Rendimi la gioia della tua salvezza, e sostienimi con uno spirito volenteroso.
Psa	51	13	Allora insegnerò le tue vie ai trasgressori, e i peccatori si convertiranno a te.
Psa	51	14	Liberami dal sangue versato, o DIO. DIO della mia salvezza, e la mia lingua celebrerà con giubilo la tua giustizia.
Psa	51	15	O Signore, apri le mie labbra, e la mia bocca proclamerà la tua lode.
Psa	51	16	Tu infatti non prendi piacere nel sacrificio altrimenti te l'offrirei, né gradisci l'olocausto.
Psa	51	17	I sacrifici di DIO sono lo spirito rotto; o DIO tu non disprezzi il cuore rotto e contrito.
Psa	51	18	Fa' del bene a Sion per la tua benevolenza edifica le mura di Gerusalemme.
Psa	51	19	Allora prenderai piacere nei sacrifici di giustizia, negli olocausti e nelle offerte da ardere interamente, allora si offriranno torelli sul tuo altare.
------------------------Salmi, capitolo 52
Psa	52	1	Al maestro del coro. Cantico di Davide, quando Doeg l'Edomita venne a riferire a Saul che Davide era entrato in casa di Ahimelek. Perché ti vanti del male, o uomo potente? La benignità di DIO dura per sempre.
Psa	52	2	La tua lingua macchina rovina; essa è come un rasoio affilato, o operatore d'inganni.
Psa	52	3	Tu preferisci il male al bene, la menzogna piú che il parlare rettamente. (Sela)
Psa	52	4	Tu ami ogni parola di distruzione o lingua fraudolenta.
Psa	52	5	Perciò DIO ti distruggerà per sempre; egli ti afferrerà ti strapperà dalla tua tenda e ti sradicherà dalla terra dei viventi. (Sela)
Psa	52	6	I giusti lo vedranno e temeranno e rideranno di lui, dicendo:
Psa	52	7	Ecco l'uomo che non aveva fatto di DIO la sua fortezza, ma confidava nell'abbondanza delle sue ricchezze e si faceva forte della sua malvagità.
Psa	52	8	Ma io sono come un ulivo verdeggiante nella casa di DIO; io confido sempre nella benignità di DIO.
Psa	52	9	Ti celebrerò per sempre per quanto hai fatto, e alla presenza dei tuoi santi spererò fermamente nel tuo nome, perché è buono.
------------------------Salmi, capitolo 53
Psa	53	1	Al maestro del coro. Cantico di Davide. Lo stolto ha detto in cuor suo: DIO non c'è. Sono corrotti, fanno cose abominevoli; non c'è nessuno che faccia il bene.
Psa	53	2	DIO guarda dal cielo sui figli degli uomini, per vedere se vi sia qualcuno che abbia intelletto e cerchi DIO.
Psa	53	3	Si sono tutti sviati, sono divenuti tutti corrotti; non c'è nessuno che faccia il bene, neppure uno.
Psa	53	4	Non hanno alcuna conoscenza questi operatori d'iniquità che divorano il mio popolo come se mangiassero pane, e non invocano DIO?
Psa	53	5	Perché sono presi da gran spavento dove non c'èra motivo di spavento, perché DIO ha disperso le ossa di chi si accampa contro di te. Tu li hai coperti di vergogna, perché DIO li ha rigettati.
Psa	53	6	Chi manderà da Sion la salvezza, d'Israele? Quando DIO ristabilirà la sorte del suo popolo in cattività, Giacobbe esulterà, Israele si rallegrerà.
------------------------Salmi, capitolo 54
Psa	54	1	Al maestro del coro. Cantico di Davide quando gli Ziffei vennero da Saul a dirgli: Non è Davide nascosto tra di noi?. O DIO, salvami per il tuo nome e fammi giustizia per la tua potenza.
Psa	54	2	O DIO, ascolta la mia preghiera e porgi orecchio alle parole della mia bocca.
Psa	54	3	Perché degli stranieri si sono levati contro di me, e dei violenti cercano la mia vita, uomini che non tengono DIO davanti ai loro occhi. (Sela)
Psa	54	4	Ecco DIO è il mio aiuto, il Signore è colui che sostiene la mia vita.
Psa	54	5	Egli retribuirà i miei nemici del male fattomi, nella tua fedeltà distruggili.
Psa	54	6	DIO tutto cuore ti offrirò sacrifici; celebrerò il tuo nome, o Eterno, perché è buono;
Psa	54	7	poiché mi hai liberato da ogni angoscia, il mio occhio ha visto sui miei nemici ciò che desideravo.
------------------------Salmi, capitolo 55
Psa	55	1	"Getta il tuo peso sull'Eterno". Al maestro del coro. Cantico di Davide. O DIO, porgi l'orecchio alla mia preghiera e non ignorare la mia supplica.
Psa	55	2	Dammi ascolto e rispondimi; mi lamento senza posa e gemo,
Psa	55	3	per la voce del nemico, per l'oppressione dell'empio perché mi riversano addosso delle calamità e nella loro ira mi perseguitano.
Psa	55	4	Il mio cuore è angosciato dentro di me, e spaventi mortali mi sono caduti addosso.
Psa	55	5	Paura e tremito mi hanno assalito e il terrore mi ha sopraffatto.
Psa	55	6	Perciò ho detto: Oh, avessi io le ali come una colomba! Me ne volerei lontano per trovare riposo.
Psa	55	7	Ecco, me ne fuggirei lontano e dimorerei nel deserto. (Sela)
Psa	55	8	Mi affretterei per trovare un riparo dal vento impetuoso e dalla tempesta.
Psa	55	9	Distruggili, o Signore, confondi le loro lingue perché ho visto violenza e risse nella città.
Psa	55	10	Giorno e notte si aggirano sulle sue mura; dentro di essa vi è malvagità e perversità.
Psa	55	11	Nel suo mezzo vi è cupidigia; oppressione e inganno sono di casa nelle sue vie.
Psa	55	12	Poiché non è stato un mio nemico che mi ha schernito, altrimenti l'avrei sopportato; non è stato uno che mi odiava a levarsi contro di me altrimenti mi sarei nascosto da lui.
Psa	55	13	Ma sei stato tu, un uomo pari a me, mio compagno e mio intimo amico.
Psa	55	14	Avevamo insieme dolci colloqui e andavamo in compagnia alla casa di DIO.
Psa	55	15	Li sorprenda la morte, scendano vivi nello Sceol, perché nelle loro dimore e nel loro mezzo non vi è che malvagità.
Psa	55	16	Quanto a me, io invocherò DIO, e l'Eterno mi salverà.
Psa	55	17	La sera, la mattina e a mezzogiorno mi lamenterò e gemerò, ed egli udrà la mia voce.
Psa	55	18	Egli riscatterà la mia vita e la metterà al sicuro dalla guerra mossa contro di me, perché sono in molti contro di me.
Psa	55	19	DIO mi ascolterà e li umilierà, egli che siede sovrano da sempre, perché essi non cambiano e non temono DIO. (Sela)
Psa	55	20	Egli ha steso le mani contro quelli che vivevano in pace con lui ha violato il suo patto.
Psa	55	21	La sua bocca era piú dolce del burro, ma nel cuore aveva la guerra; le sue parole erano più morbide dell'olio, ma erano spade sguainate.
Psa	55	22	Getta sull'Eterno il tuo peso, ed egli ti sosterrà; egli non permetterà mai che il giusto vacilli.
Psa	55	23	Ma tu, o DIO, farai scendere costoro nel pozzo della perdizione; gli uomini sanguinari e fraudolenti non giungeranno alla metà dei loro giorni; ma io confiderò in te.
------------------------Salmi, capitolo 56
Psa	56	1	Al maestro del coro. Sul motivo: La colomba silenziosa in terre lontane. Inno di Davide quando i Filistei lo presero in Gath. Abbi pietà di me, o Dio, perché gli uomini vorrebbero divorarmi; mi combattono continuamente coi loro attacchi.
Psa	56	2	I miei nemici vorrebbero continuamente divorarmi. Sì sono molti coloro che mi combattono nel loro orgoglio.
Psa	56	3	Quando avrò paura, confiderò in te.
Psa	56	4	Con l'aiuto di DIO celebrerò la sua parola; ho posto la mia fiducia in DIO, non temerò. Che cosa mi può fare l'uomo?
Psa	56	5	Essi distorcono continuamente le mie parole; tutti i loro pensieri sono volti a farmi del male.
Psa	56	6	Si riuniscono insieme, stanno in agguato; spiano i miei passi, aspettando di prendere la mia vita.
Psa	56	7	Essi pensano di sfuggire mediante la malvagità; nella tua ira, o DIO, atterra i popoli.
Psa	56	8	Tu hai contato i passi del mio vagare; riponi le mie lacrime nel tuo otre; non le hai registrate nel tuo libro?
Psa	56	9	Nel giorno che griderò a te, i miei nemici volteranno le spalle. Questo lo so, perché DIO è per me.
Psa	56	10	Con l'aiuto di DIO celebrerò la sua parola; con l'aiuto dell'Eterno celebrerò la sua parola.
Psa	56	11	Ho posto la mia fiducia in DIO, non temerò. Che cosa mi può fare l'uomo?
Psa	56	12	I voti fatti a te, o DIO, mi vincolano. Ti renderò lode.
Psa	56	13	Perché tu hai liberato l'anima mia dalla morte e hai preservato i miei piedi da caduta, affinché cammini davanti a DIO nella luce dei viventi.
------------------------Salmi, capitolo 57
Psa	57	1	Al maestro del coro. Sul motivo: on distruggere. Inno di Davide quando, inseguito da Saul, fuggì nella caverna. Abbi pietà di me, o DIO, abbi pietà di me, perché l'anima mia si rifugia in te; mi rifugio all'ombra delle tue ali finché siano passate le calamità.
Psa	57	2	griderò a DIO l'Altissimo, a DIO che porta a compimento ogni cosa per me.
Psa	57	3	Egli manderà dal cielo a salvarmi; egli sgrida colui che vuole divorarmi. (Sela) DIO manderà la sua benignità e la sua verità.
Psa	57	4	L'anima mia è come in mezzo ai leoni; dimoro tra gente che vomita fuoco in mezzo a uomini i cui denti sono lance e dardi, e la cui lingua è una spada affilata.
Psa	57	5	Sii innalzato al di sopra dei cieli, o DIO; risplenda la tua gloria su tutta la terra.
Psa	57	6	Essi han teso una rete sui miei passi; io son tutto ricurvo; hanno scavato una fossa davanti a me ma essi stessi son caduti dentro. (Sela)
Psa	57	7	Il mio cuore è ben disposto, O DIO, il mio cuore è ben disposto; io canterò e loderò.
Psa	57	8	Risvegliati, o spirito mio; risvegliati, salterio e cetra; io risveglierò l'alba.
Psa	57	9	Ti celebrerò fra i popoli, o Signore, canterò le tue lodi fra le nazioni
Psa	57	10	perché grande fino al cielo è la tua benignità, e la tua verità fino alle nuvole
Psa	57	11	Sii innalzato al di sopra dei cieli, o DIO; risplenda la tua gloria su tutta la terra.
------------------------Salmi, capitolo 58
Psa	58	1	Al maestro del coro. Sul motivo: Non distruggere. Inno di Davide. E proprio secondo giustizia che parlate, o potenti? Giudicate voi rettamente, o figli degli uomini?
Psa	58	2	Nel vostro cuore voi concepite invece malvagità, le vostre mani dispensano sulla terra violenza.
Psa	58	3	Questi empi si sono corrotti fin dal grembo materno; questi bugiardi si sono sviati fin dalla nascita.
Psa	58	4	Il loro veleno è simile al veleno del serpente, sono come l'aspide sordo che si tura le orecchie.
Psa	58	5	per non udire la voce degli incantatori o di chi è abile nel fare incantesimi.
Psa	58	6	O DIO, spezza loro i denti in bocca; o Eterno, rompi le zanne dei leoni.
Psa	58	7	Si dissolvano come acqua che scorre via. Quando tira le sue frecce, siano esse come dardi spuntati.
Psa	58	8	Siano come lumaca che si scioglie mentre va; come aborto di donna non vedano il sole.
Psa	58	9	Prima che le vostre pentole sentano il fuoco dei rovi, siano essi verdi o accesi, egli le spazzerà via come un turbine.
Psa	58	10	Il giusto si rallegrerà nel vedere la vendetta; si laverà i piedi nel sangue dell'empio.
Psa	58	11	E la gente dirà: Certo vi è una ricompensa per il giusto; certo c'è un DIO che fa giustizia sulla terra.
------------------------Salmi, capitolo 59
Psa	59	1	Al maestro del coro. Sul motivo: Non distruggere. Inno di Davide quando Saul mandò uomini a sorvegliare la sua casa per ucciderlo. Liberami dai miei nemici, o DIO mio; mettimi al sicuro in alto, lontano da quelli che si levano contro di me
Psa	59	2	Liberami dagli operatori d'iniquità, e salvami dagli uomini sanguinari.
Psa	59	3	Perché, ecco, essi mi tendono agguati uomini potenti si radunano contro di me senza che vi sia, o Eterno, colpa o peccato da parte mia.
Psa	59	4	Benché non vi sia alcun fallo in me essi corrono e si preparano; destati per venirmi in aiuto e vedi.
Psa	59	5	Perciò tu, o Eterno, DIO degli eserciti, DIO d'Israele, risvegliati per punire tutte le nazioni; non fare grazia ad alcuno di quelli che operano perfidamente. (Sela)
Psa	59	6	Essi ritornano alla sera, ululano come cani e si aggirano per la città.
Psa	59	7	Ecco, vomitano insulti dalla loro bocca; hanno delle spade sulle loro labbra e dicono: Chi ci ascolta?.
Psa	59	8	Ma tu, o Eterno, riderai di loro; ti farai beffe di tutte le nazioni.
Psa	59	9	O mia forza, a te guarderò, perché DIO è la mia fortezza.
Psa	59	10	Il mio DIO di misericordia mi verrà incontro; DIO mi farà vedere sui miei nemici quel che desidero.
Psa	59	11	Non ucciderli, perché il mio popolo non dimentichi; per la tua potenza falli andare vagando e abbattili, o Eterno, nostro scudo.
Psa	59	12	Per il peccato della loro bocca e per le parole delle loro labbra siano presi nel laccio del loro orgoglio, a motivo delle maledizioni e menzogne che proferiscono.
Psa	59	13	Annientali nella tua ira, annientali e non siano piú; e sappiano che DIO regna in Giacobbe e fino ai confini della terra. (Sela)
Psa	59	14	Alla sera essi ritornano, ululano come cani e si aggirano per la città.
Psa	59	15	Vagano in cerca di cibo e, se non trovano da sfamarsi, passano la notte lamentandosi.
Psa	59	16	Ma io celebrerò la tua potenza e al mattino loderò ad alta voce la tua benignità, perché tu sei stato per me una fortezza e un rifugio nel giorno dell'avversità.
Psa	59	17	O mia forza, a te io canterò le lodi, perché tu, o DIO, sei la mia fortezza, il DIO che mi usa misericordia.
------------------------Salmi, capitolo 60
Psa	60	1	Al maestro del coro. Sul motivo: Il giglio della testimonianza. Inno di Davide, da insegnare, quando egli combattè contro i Siri di Tsobah, e Joab ritornando sconfisse dodicimila Idumenei nella valle del Sale. O DIO, tu ci hai respinti, ci hai spersi, ti sei adirato; ora ristabiliscici.
Psa	60	2	Tu hai fatto tremare la terra, l'hai squarciata; risana le sue fratture, perché essa barcolla.
Psa	60	3	Tu hai inflitto al tuo popolo cose dure; ci hai dato da bere del vino di stordimento.
Psa	60	4	Ma ora tu hai dato a quelli che ti temono una bandiera, perché sia innalzata in favore della verità. (Sela)
Psa	60	5	Salva con la tua destra e rispondimi, affinché quelli che tu ami siano liberati
Psa	60	6	DIO ha parlato nella sua SANTITA': trionferò, io spartirò Sichem e misurerò la valle di Sukkoth.
Psa	60	7	Mio è Galaad e mio è Manasse. Efraim è la forza del mio capo, Giuda è il mio legislatore;
Psa	60	8	Moab è il catino in cui mi lavo; su Edom getterò il mio sandalo, sulla Filistia alzerò grida di vittoria.
Psa	60	9	Chi mi condurrà nella città forte? Chi mi condurrà fino a Edom?
Psa	60	10	Non sarai proprio tu, o DIO, che ci hai respinto? Non uscirai piú, o DIO, coi nostri eserciti?
Psa	60	11	Dacci aiuto contro il nemico, perché vano è il soccorso dell'uomo.
Psa	60	12	Con DIO noi faremo prodezze, ed egli calpesterà i nostri nemici.
------------------------Salmi, capitolo 61
Psa	61	1	Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Salmo di Davide. O DIO, ascolta il mio grido; sii attento alla mia preghiera.
Psa	61	2	Dall'estremità della terra io grido a te, mentre il mio cuore si strugge; conducimi tu alla rocca che è piú alta di me
Psa	61	3	perché tu sei stato un rifugio per me e una torre fortificata davanti al nemico.
Psa	61	4	Io abiterò nella tua tenda per sempre cercherò rifugio all'ombra delle tue ali (Sela)
Psa	61	5	Poiché tu, o DIO, hai esaudito i miei voti, mi hai dato l'eredità di quelli che temono il tuo nome.
Psa	61	6	Tu aggiungerai altri giorni alla vita del re; i suoi anni durino per molte generazioni.
Psa	61	7	Egli dimorerà per sempre alla presenza di DIO; ordina alla benignità e alla verità di custodirlo.
Psa	61	8	Cosí canterò per sempre le lodi al tuo nome e adempirò i miei voti giorno per giorno.
------------------------Salmi, capitolo 62
Psa	62	1	Al maestro del coro. Per jeduthum. Salmo di Davide. L'anima mia trova riposo in DIO solo; da lui viene la mia salvezza.
Psa	62	2	Lui solo è la mia rocca e la mia salvezza, egli è il mio alto rifugio; io non sarò mai smosso.
Psa	62	3	Fino a quando vi scaglierete contro un uomo, per cercare tutti insieme di ucciderlo. come si fa con un muro che pende e con uno steccato vacillante?
Psa	62	4	Essi pensano solo a farlo cadere dalla sua altezza; prendono piacere nella menzogna; benedicono con la loro bocca ma nel loro cuore maledicono. (Sela)
Psa	62	5	Anima mia, riposati in DIO solo, perché la mia speranza viene da lui.
Psa	62	6	Lui solo è la mia rocca e la mia salvezza; egli è il mio alto rifugio; io non sarò mai smosso.
Psa	62	7	In DIO è la mia salvezza e la mia gloria; la mia forte rocca e il mio rifugio sono in DIO.
Psa	62	8	Confida in lui continuamente, o popolo, effondi il tuo cuore davanti a lui: DIO è il nostro rifugio. (Sela)
Psa	62	9	Certo, gli uomini di basso rango non sono che vapore, e gli uomini di alto rango non sono che menzogna, messi sulla bilancia tutti insieme sono piú leggeri del vapore, stesso.
Psa	62	10	Non confidate nell'estorsione e non ponete vane speranze nella rapina, non datevi alla vanità; se le ricchezze abbondano, non vi attaccate il cuore.
Psa	62	11	DIO ha parlato una volta; due volte ho udito questo: che la potenza appartiene a DIO;
Psa	62	12	a te pure, o Signore, appartiene la benignità, perché ripagherai ognuno secondo le sue opere
------------------------Salmi, capitolo 63
Psa	63	1	Salmo di Davide, quando era nel deserto di Giuda. O DIO tu sei il mio DIO, io ti cerco al mattino; l'anima mia è assetata di te a te anela la mia carne in terra arida e riarsa, senz'acqua.
Psa	63	2	Cosí ti ho ammirato nel santuario, contemplando la tua forza e la tua gloria.
Psa	63	3	Poiché la tua benignità vale piú della vita, le mie labbra ti loderanno.
Psa	63	4	Cosí ti benedirò finché io vivo e nel tuo nome alzerò le mie mani.
Psa	63	5	L'anima mia sarà saziata come di midollo e di grasso, e la mia bocca ti loderà con labbra giubilanti.
Psa	63	6	Mi ricordo di te sul mio letto, penso a te nelle veglie della notte.
Psa	63	7	Poiché tu sei stato il mio aiuto, io canto di gioia all'ombra delle tue ali.
Psa	63	8	L'anima mia si tiene stretta a te; la tua destra mi sostiene.
Psa	63	9	Ma quelli che cercano la mia vita per distruggerla, scenderanno nelle parti piú basse della terra.
Psa	63	10	Essi saranno dati in potere della spada e diverranno preda degli sciacalli.
Psa	63	11	Ma il re si rallegrerà in DIO; chiunque giura per lui si glorierà, perché la bocca dei bugiardi verrà costretta al silenzio.
------------------------Salmi, capitolo 64
Psa	64	1	Al maestro del coro. Salmo di Davide. Ascolta la mia voce, o DIO, nel mio lamento che innalzo a te; preserva la mia vita dal terrore del nemico.
Psa	64	2	Nascondimi dalle macchinazioni dei malvagi e dalla folla turbolenta degli operatori d'iniquità.
Psa	64	3	Essi affilano la loro lingua come una spada, e al posto di frecce scagliano parole amare
Psa	64	4	per colpire di nascosto l'innocente; lo colpiscono all'improvviso senza alcun timore.
Psa	64	5	S'incoraggiano a vicenda in imprese malvagie; parlano di tendere lacci di nascosto e dicono: Chi li vedrà?.
Psa	64	6	Tramano cose malvagie e dicono: Abbiamo messo a punto un piano perfetto. I pensieri reconditi e il cuore dell'uomo sono imperscrutabili.
Psa	64	7	Ma DIO scaglierà contro di loro le sue frecce, e saranno improvvisamente abbattuti.
Psa	64	8	Essi cadranno, e il male fatto dalle loro lingue ricadrà su di loro; chiunque li vedrà scuoterà la testa.
Psa	64	9	Allora tutti gli uomini temeranno e racconteranno l'opera di DIO, e riconosceranno ciò che egli ha fatto.
Psa	64	10	Il giusto si rallegrerà nell'Eterno e cercherà rifugio in lui, e tutti i retti di cuore si glorieranno.
------------------------Salmi, capitolo 65
Psa	65	1	Al maestro del coro. Salmo di Davide. Cantico. A te, o DIO, spetta la lode in Sion; e saranno adempiuti i voti davanti a te.
Psa	65	2	A te, che esaudisci la preghiera, verrà ogni creatura.
Psa	65	3	I peccati mi avevano sopraffatto, ma tu provvedi il perdono per le nostre trasgressioni.
Psa	65	4	Beato l'uomo che tu scegli e fai avvicinare a te, perché abiti nei tuoi cortili; noi saremo saziati dei beni della tua casa, delle cose sante del tuo tempio.
Psa	65	5	Nella tua giustizia, tu ci rispondi con opere tremende, o DIO della nostra salvezza, tu che sei la speranza delle estremità della terra e dei mari lontani.
Psa	65	6	Con la tua potenza hai reso stabili i monti e li hai cinti di forza.
Psa	65	7	Tu calmi il fragore dei mari, il fragore delle sue onde e il tumulto dei popoli.
Psa	65	8	E quelli che abitano alle estremità della terra hanno paura dei tuoi prodigi; tu fai esplodere grida di gioia dall'oriente e dall'occidente.
Psa	65	9	Tu visiti la terra e la fai sovrabbondare, l'arricchisci grandemente; il fiume di DIO è pieno d'acqua; tu procuri agli uomini il loro frumento, dopo che hai cosí preparata la terra.
Psa	65	10	Tu imbevi di acqua i suoi solchi, ne livelli le zolle, l'ammorbidisci con le piogge e ne benedici i germogli.
Psa	65	11	Tu coroni l'annata con la tua munificenza, e le tue orme traboccano d'abbondanza di beni.
Psa	65	12	I pascoli del deserto grondano acqua e le colline sono ricoperte di letizia.
Psa	65	13	I pascoli si rivestono di greggi e le valli si coprono di frumento; essi mandano grida di gioia e cantano.
------------------------Salmi, capitolo 66
Psa	66	1	Al maestro del coro. Cantico. Salmo Mandate grida di gioia a DIO, voi tutti abitanti della terra;
Psa	66	2	inneggiate alla gloria del suo nome; rendete la sua lode gloriosa.
Psa	66	3	Dite a DIO: Come sono tremende le tue opere! Per la grandezza della tua potenza i tuoi nemici si sottometteranno a te.
Psa	66	4	Tutta la terra ti adorerà e canterà a te, canterà le lodi del tuo nome. (Sela)
Psa	66	5	Venite e ammirate ciò che DIO ha fatto; egli è tremendo nelle sue opere verso i figli degli uomini.
Psa	66	6	Egli cambiò il mare in terra asciutta; il suo popolo passò il fiume a piedi asciutti, rallegriamoci dunque in lui.
Psa	66	7	Con la sua potenza egli regna in eterno; i suoi occhi osservano le nazioni. Non permettere che i ribelli si innalzino. (Sela)
Psa	66	8	Voi popoli, benedite il nostro DIO; e proclamate ad alta voce la sua lode.
Psa	66	9	Egli è colui che ci mantiene in vita, e non permette che i nostri piedi vacillino.
Psa	66	10	Poiché tu ci hai messi alla prova, o DIO, tu ci hai raffinati come si raffina l'argento.
Psa	66	11	Ci hai fatti cadere nella rete, hai posto un grave peso sui nostri lombi.
Psa	66	12	Hai fatto cavalcare gli uomini sul nostro capo, siamo passati attraverso il fuoco e l'acqua, ma tu ci hai tratto fuori in luogo di refrigerio.
Psa	66	13	Io entrerò nella tua casa con olocausti, adempirò i miei voti
Psa	66	14	che le mie labbra hanno formulato e la mia bocca ha pronunziato quando ero nell'avversità.
Psa	66	15	Ti offrirò olocausti di bestie grasse, col soave odore di montoni; sacrificherò buoi e capri. (Sela)
Psa	66	16	Venite e ascoltate, voi tutti che temete DIO, e io vi racconterò quel che egli ha fatto per l'anima mia.
Psa	66	17	Ho gridato a lui con la mia bocca e l'ho esaltato con la mia lingua.
Psa	66	18	Se avessi serbato del male nel mio cuore, il Signore non mi avrebbe dato ascolto.
Psa	66	19	Ma DIO mi ha ascoltato e ha prestato attenzione alla voce della mia preghiera.
Psa	66	20	Sia benedetto DIO, che non ha respinto la mia preghiera e non mi ha negato la sua benignità.
------------------------Salmi, capitolo 67
Psa	67	1	Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Salmo. Cantico. DIO abbia pietà di noi e ci benedica DIO faccia risplendere il suo volto su di noi, (Sela)
Psa	67	2	affinché si conosca sulla terra la tua via e la tua salvezza, fra tutte le nazioni.
Psa	67	3	I popoli ti celebreranno, o DIO, tutti quanti i popoli ti celebreranno.
Psa	67	4	Le nazioni si rallegreranno e giubileranno, perché tu giudicherai i popoli rettamente e condurrai le nazioni sulla terra. (Sela)
Psa	67	5	Ti lodino i popoli, o DIO, ti lodino i popoli tutti.
Psa	67	6	La terra produrrà il suo frutto; DIO, il nostro DIO, ci benedirà.
Psa	67	7	DIO ci benedirà, e tutte le estremità della terra lo temeranno.
------------------------Salmi, capitolo 68
Psa	68	1	Al maestro del coro. Salmo di Davide. Cantico. DIO si levi e siano dispersi i suoi nemici, e quelli che l'odiano fuggano davanti a lui.
Psa	68	2	Tu li disperderai come si dilegua il fumo, come la cera si scioglie davanti al fuoco, cosí periranno gli empi davanti a DIO.
Psa	68	3	Ma i giusti si rallegreranno giubileranno davanti a DIO ed esulteranno con canti di gioia.
Psa	68	4	Cantate a DIO, cantate lodi al suo nome, preparate la via a colui che cavalca nei deserti; il suo nome è l'Eterno; esultate davanti a lui.
Psa	68	5	Padre degli orfani e difensore delle vedove è DIO nella sua santa dimora.
Psa	68	6	DIO fa abitare il solitario in una famiglia libera i prigionieri e dà loro prosperità; ma i ribelli dimorano in terra riarsa.
Psa	68	7	O DIO, quando uscisti davanti al tuo popolo, quando tu marciasti attraverso il deserto, (Sela)
Psa	68	8	la terra tremò; anche i cieli stillarono acqua alla presenza di DIO, lo stesso Sinai tremò alla presenza di DIO, al DIO d'Israele.
Psa	68	9	Tu hai riversato un'abbondante pioggia o DIO, e hai ridato vigore alla tua eredità.
Psa	68	10	Il tuo gregge vi trovò una dimora, e nella tua bontà, o DIO, hai provveduto per i miseri.
Psa	68	11	Il Signore annunciò la parola, e grande è stato il numero di quelli che l'hanno proclamata:
Psa	68	12	I re di eserciti fuggono precipitosamente, mentre quella che rimane a casa si divide il bottino.
Psa	68	13	Anche se siete rimasti a riposare fra gli ovili voi siete come le ali della colomba coperte d'argento e come le sue piume d'oro risplendente.
Psa	68	14	Quando l'Onnipotente disperse i re nel paese lo Tsalmon fu coperto di neve.
Psa	68	15	Un monte di DIO è il monte di Bashan, un monte dalle molte cime è il monte di Bashan.
Psa	68	16	O monti dalle molte cime, perché guardate con invidia il monte che DIO ha scelto per sua dimora? Sì, l'Eterno vi abiterà per sempre.
Psa	68	17	I carri di DIO sono miriadi e migliaia di migliaia, il Signore è fra di essi come al Sinai, nella sua SANTITA'.
Psa	68	18	Tu sei salito in alto, hai fatto prigioniera la prigionia, hai ricevuto doni fra gli uomini anche fra i ribelli, affinché tu, o Eterno DIO, possa dimorare là.
Psa	68	19	Benedetto sia il Signore, che giorno per giorno porta per noi i nostri pesi; egli è il DIO della nostra salvezza.
Psa	68	20	DIO è per noi il DIO che libera, e all'Eterno, il Signore, appartiene la liberazione dalla morte.
Psa	68	21	Sì, DIO schiaccerà il capo dei suoi nemici, la testa chiomata di chi cammina nel suo peccato.
Psa	68	22	Il Signore ha detto: Li farò tornare da Bashan, li farò tornare dagli abissi del mare
Psa	68	23	affinchè tu possa stritolare i tuoi nemici, affondando il tuo piede nel loro sangue, e la lingua dei tuoi cani ne abbia la sua parte.
Psa	68	24	Essi hanno visto il tuo corteo, o DIO, il corteo del mio DIO del mio Re nel santuario.
Psa	68	25	Avanti andavano i cantori per ultimi venivano i suonatori, e nel mezzo stavano le fanciulle che battevano i tamburelli.
Psa	68	26	Benedite DIO nelle assemblee, benedite il Signore voi che siete della fonte d'Israele.
Psa	68	27	Ecco, Beniamino il piú piccolo ma loro condottiero, i principi di Giuda con le loro schiere, i principi di Zabulon, i principi di Neftali.
Psa	68	28	Il tuo DIO ha stabilito la tua forza; consolida, o DIO, quanto hai fatto per noi.
Psa	68	29	A motivo del tuo tempio a Gerusalemme, i re ti porteranno doni.
Psa	68	30	Sgrida la bestia dei canneti, il branco dei tori con i vitelli dei popoli, fino a che si umilino a portare verghe d'argento disperdi i popoli che si dilettano in guerre.
Psa	68	31	Dall'Egitto porteranno metallo splendente, l'Etiopia si affretterà a tendere le sue mani a DIO.
Psa	68	32	O regni della terra, cantate a DIO; cantate le lodi al Signore, (Sela)
Psa	68	33	a colui che cavalca sopra i cieli dei cieli eterni; ecco, egli manda fuori la sua voce, una voce potente.
Psa	68	34	Riconoscete la potenza di DIO, la sua maestà è sopra Israele e la sua potenza è nei cieli.
Psa	68	35	O DIO, tu sei tremendo dal tuo santuario; il DIO d'Israele è quello che dà forza e vigore al popolo. Benedetto sia DIO!
------------------------Salmi, capitolo 69
Psa	69	1	Al maestro del coro. Su I gigli. Di Davide. Salvami, o DIO, perché le acque sono giunte fino alla gola.
Psa	69	2	Sono affondato in un profondo pantano e non trovo alcun punto d'Appoggio; sono giunto in acque profonde, e la corrente mi travolge.
Psa	69	3	Sono stanco di gridare, la mia gola è riarsa; i miei occhi si consumano nell'attesa del mio DIO.
Psa	69	4	Quelli che mi odiano senza motivo sono piú numerosi dei capelli del mio capo; sono potenti quelli che vorrebbero distruggermi e che mi sono nemici ingiustamente; sono costretto a restituire ciò che non ho rubato.
Psa	69	5	O DIO, tu conosci la mia follia e le mie colpe non ti sono nascoste.
Psa	69	6	Non siano confusi per causa mia quelli che sperano in te, o Signore, Eterno degli eserciti; non siano svergognati per causa mia quelli che ti cercano, o DIO d'Israele.
Psa	69	7	Per amor tuo io soffro vituperio, e la vergogna mi copre la faccia.
Psa	69	8	sono diventato un estraneo per i miei fratelli e un forestiero per i figli di mia madre.
Psa	69	9	Poiché lo zelo della tua casa mi ha divorato, e gli oltraggi di chi ti oltraggia sono caduti su di me.
Psa	69	10	Ho pianto affliggendo l'anima mia col digiuno, ma ciò mi è stato motivo d'infamia.
Psa	69	11	Ho pure indossato come vestito un sacco, ma sono divenuto per loro un oggetto di scherno.
Psa	69	12	Quelli che siedono alla porta parlano di me, e sono divenuto la canzone degli ubriaconi.
Psa	69	13	Ma quanto a me, o Signore, la mia preghiera s'indirizza a te, o Eterno, nel tempo accettevole; per la tua grande misericordia rispondimi, o DIO, nella certezza della tua salvezza.
Psa	69	14	Tirami fuori dal pantano, perché non vi affondi, e fa' che sia liberato da quelli che mi odiano e dalle acque profonde.
Psa	69	15	Non mi sommerga la corrente delle acque, non m'inghiottisca l'abisso e non chiuda il pozzo la sua bocca su di me.
Psa	69	16	Rispondimi, o Eterno, perché preziosa è la tua benignità; nelle tue grandi compassioni volgiti a me.
Psa	69	17	Non nascondere il tuo volto dal tuo servo, perché sono nell'angoscia; affrettati a rispondermi.
Psa	69	18	Avvicinati a me e riscattami; liberami a motivo dei miei nemici.
Psa	69	19	Tu conosci la mia infamia, la mia vergogna e il mio disonore; i miei nemici sono tutti davanti a te.
Psa	69	20	L'oltraggio mi ha rotto il cuore e sono tutto dolente; ho aspettato chi mi confortasse, ma invano; ho atteso chi mi consolasse, ma non ci fu alcuno.
Psa	69	21	Mi hanno invece dato fiele per cibo, e per dissetarmi mi hanno dato da bere dell'aceto
Psa	69	22	Sia la loro mensa un laccio davanti a loro, e la loro prosperità una trappola.
Psa	69	23	Si offuschino i loro occhi, cosí che non vedano piú, e fa' che i loro lombi vacillino continuamente.
Psa	69	24	Riversa su di loro la tua ira e li raggiunga l'ardore del tuo sdegno.
Psa	69	25	La loro dimora divenga una desolazione, e piú nessuno abiti nelle loro tende,
Psa	69	26	perché perseguitano colui che tu hai percosso, e parlano con piacere del dolore di coloro che tu hai ferito.
Psa	69	27	Aggiungi questa colpa alla loro colpa, e non giungano mai ad aver parte della tua giustizia.
Psa	69	28	Siano cancellati dal libro della vita e non siano iscritti fra i giusti.
Psa	69	29	Ora io sono afflitto e addolorato; la tua salvezza, o DIO, mi levi in alto.
Psa	69	30	Io celebrerò il nome di DIO con un canto, e lo magnificherò con le lodi.
Psa	69	31	E ciò sarà gradito all'Eterno piú di un bue o di un torello che abbia corna e unghie.
Psa	69	32	Gli umili vedranno e si rallegreranno; e per voi che cercate DIO, si ravvivi il vostro cuore.
Psa	69	33	Poiché l'Eterno esaudisce i bisognosi e non disprezza i suoi prigionieri.
Psa	69	34	Lo lodino i cieli e la terra, i mari e tutto ciò che si muove in essi.
Psa	69	35	Poiché DIO salverà Sion e riedificherà le città di Giuda, allora essi vi abiteranno e la possederanno.
Psa	69	36	E la discendenza dei suoi servi ne avrà l'eredità, e quelli che amano il suo nome vi prenderanno dimora.
------------------------Salmi, capitolo 70
Psa	70	1	Al maestro del coro. Di Davide. Per far ricordare. O DIO, affrettati a liberarmi. O Eterno, affrettati in mio aiuto.
Psa	70	2	Siano svergognati e confusi quelli che cercano la mia vita, voltino le spalle e siano coperti di vergogna quelli che desiderano il mio male.
Psa	70	3	Voltino le spalle a motivo della loro vergogna quelli che dicono: Ah, ah!.
Psa	70	4	Si rallegrino e gioiscano in te tutti quelli che ti cercano, e quelli che amano la tua salvezza dicano del continuo: Sia magnificato DIO!.
Psa	70	5	Ma io sono povero e bisognoso, o DIO, affrettati a venire in mio aiuto, tu sei il mio aiuto e il mio liberatore o Eterno, non tardare.
------------------------Salmi, capitolo 71
Psa	71	1	Io mi rifugio in te, o Eterno, fa che non sia mai confuso.
Psa	71	2	Per la tua giustizia, liberami e scampami; tendi verso di me il tuo orecchio e salvami.
Psa	71	3	Sii per me una rocca di scampo, alla quale possa sempre venire; tu hai ordinato la mia salvezza, perché sei la mia rupe e la mia fortezza.
Psa	71	4	DIO mio, liberami dalla mano dell'empio, dalla mano del perverso e del violento.
Psa	71	5	Poiché tu sei la mia speranza, o Signore, o Eterno, la mia fiducia fin dalla mia fanciullezza.
Psa	71	6	Tu sei stato il mio sostegno fin dal grembo di mia madre; sei tu che mi hai tratto dal grembo di mia madre; a te andrà sempre la mia lode.
Psa	71	7	Sono diventato per molti come un prodigio, ma tu sei il mio forte rifugio.
Psa	71	8	La mia bocca è ripiena della tua lode, e proclama la tua gloria tutto il giorno.
Psa	71	9	Non rigettarmi nel tempo della vecchiaia; non abbandonarmi quando il mio vigore viene meno.
Psa	71	10	Perché i miei nemici parlano contro di me, e quelli che sono in agguato alla mia vita complottano insieme,
Psa	71	11	dicendo: DIO l'ha abbandonato; inseguitelo e prendetelo, perché non c'è alcuno che lo liberi.
Psa	71	12	O DIO, non allontanarti da me DIO mio, affrettati a soccorrermi.
Psa	71	13	Siano confusi e vengano annientati gli avversari della mia vita; siano coperti d'infamia e di disonore quelli che desiderano farmi del male.
Psa	71	14	Ma io spererò del continuo e ti loderò sempre di piú.
Psa	71	15	La mia bocca racconterà tutto il giorno la tua giustizia e le tue liberazioni, perché non ne conosco il numero.
Psa	71	16	Mi addentrerò nelle potenti opere del Signore, dell'Eterno, e ricorderò la tua giustizia, la tua soltanto.
Psa	71	17	O DIO, tu mi hai ammaestrato fin dalla mia fanciullezza; e fino ad oggi io ho annunziato le tue meraviglie.
Psa	71	18	E anche ora che son diventato vecchio e canuto, o DIO, non abbandonarmi fino a che abbia raccontato la tua potenza a questa generazione e i tuoi prodigi a tutti quelli che verranno.
Psa	71	19	Anche la tua giustizia, o DIO, giunge fino alle sommità dei cieli, tu hai fatto grandi cose, O DIO, chi è simile a te?
Psa	71	20	Tu che mi hai fatto provare molte e gravi avversità, mi darai di nuovo la vita e mi farai risalire dagli abissi della terra.
Psa	71	21	Tu accrescerai la mia grandezza e ritornerai a consolarmi.
Psa	71	22	E io ti loderò con l'arpa per la tua fedeltà o DIO mio, e canterò le tue lodi con la cetra, o Santo d'Israele.
Psa	71	23	Le mie labbra esulteranno quando canterò le tue lodi assieme alla mia anima, che tu hai riscattato.
Psa	71	24	Anche la mia lingua parlerà tutto il giorno della tua giustizia, perché sono stati svergognati e sono stati confusi quelli che cercavano di farmi del male.
------------------------Salmi, capitolo 72
Psa	72	1	Salmo di Salomone. O DIO, dai tuoi giudizi al re e la tua giustizia al figlio del re,
Psa	72	2	ed egli giudicherà il tuo popolo con giustizia e i tuoi afflitti con rettitudine.
Psa	72	3	I monti porteranno pace al popolo e i colli giustizia.
Psa	72	4	Egli farà giustizia agli afflitti del popolo, salverà i figli del bisognoso e schiaccerà l'oppressore.
Psa	72	5	Essi ti temeranno finché dureranno il sole e la luna, per tutte le generazioni.
Psa	72	6	Egli scenderà come pioggia sull'erba falciata, come un acquazzone che annaffia la terra.
Psa	72	7	Nei suoi giorni il giusto fiorirà e vi sarà abbondanza di pace finché non vi sia piú luna.
Psa	72	8	Egli regnerà da un mare all'altro e dal fiume fino alle estremità della terra.
Psa	72	9	Gli abitanti del deserto s'inchineranno davanti a lui, e i suoi nemici leccheranno la polvere.
Psa	72	10	I re di Tarshish e delle isole gli pagheranno il tributo, i re di Sceba e di Saba gli offriranno doni.
Psa	72	11	Sí, tutti i re lo adoreranno e tutte le nazioni lo serviranno
Psa	72	12	Poiché egli libererà il bisognoso che grida, e il misero che non ha chi lo aiuti.
Psa	72	13	Egli avrà compassione del debole e del bisognoso e salverà la vita dei bisognosi.
Psa	72	14	Egli riscatterà la loro vita dall'oppressione e dalla violenza, e il loro sangue sarà prezioso davanti a lui.
Psa	72	15	Ed egli vivrà; e gli sarà dato l'oro di Sceba, si pregherà per lui del continuo, e sarà benedetto tutto il giorno.
Psa	72	16	Vi sarà abbondanza di grano sulla terra, sulla sommità dei monti; le sue spighe ondeggeranno come gli alberi del Libano, e gli abitanti delle città fioriranno come l'erba della terra.
Psa	72	17	Il suo nome durerà in eterno, il suo nome sarà propagato finché vi sarà il sole; e tutte le nazioni saranno benedette in lui e lo proclameranno beato.
Psa	72	18	Benedetto sia l'Eterno DIO, il DIO d'Israele; egli solo fa meraviglie.
Psa	72	19	Sia benedetto in eterno il suo nome glorioso, e tutta la terra sia ripiena della sua gloria, Amen, amen.
Psa	72	20	Qui finiscono le preghiere di Davide, figlio d'Isai.
------------------------Salmi, capitolo 73
Psa	73	1	Salmo di Asaf. Certamente DIO è buono verso Israele, verso quelli che sono puri di cuore.
Psa	73	2	Ma quanto a me, quasi inciampavano i miei piedi, e poco mancò che i miei passi sdrucciolassero.
Psa	73	3	Poiché portavo invidia ai vanagloriosi, vedendo la prosperità dei malvagi.
Psa	73	4	Perché non vi sono dolori nella loro morte, e il loro corpo è pingue.
Psa	73	5	Essi non sono tribolati come gli altri mortali, né sono colpiti come gli altri uomini.
Psa	73	6	Perciò la superbia li cinge come una collana e la violenza li avvolge come una veste.
Psa	73	7	I loro occhi escono fuori per il grasso e le immaginazioni perverse del loro cuore traboccano.
Psa	73	8	Essi scherniscono e tremano perfidamente di opprimere, e parlano con arroganza.
Psa	73	9	Dirigono la loro bocca contro il cielo, e la loro lingua percorre la terra.
Psa	73	10	Perciò la loro gente si volge da quella parte e beve copiosamente alle loro acque,
Psa	73	11	e dice: Come è possibile che DIO sappia ogni cosa e che vi sia conoscenza nell'Altissimo?.
Psa	73	12	Ecco, costoro sono empi, eppure essi sono sempre tranquilli ed accrescono le loro ricchezze.
Psa	73	13	Invano dunque ho purificato il mio cuore e ho lavato le mie mani nell'innocenza.
Psa	73	14	Poiché sono colpito tutto il giorno e castigato ogni mattina.
Psa	73	15	Se avessi detto: Parlerò anch'io cosí, ecco, avrei rinnegato la generazione dei tuoi figli.
Psa	73	16	Allora ho cercato di comprendere questo, ma la cosa mi è parsa molto difficile.
Psa	73	17	Finché sono entrato nel santuario di DIO e ho considerato la fine di costoro.
Psa	73	18	Certo, tu li metti in luoghi sdrucciolevoli e cosí li fai cadere in rovina.
Psa	73	19	Come sono distrutti in un momento spazzati via consumati con improvvisi terrori!
Psa	73	20	Come un sogno al risveglio, cosí tu, o Signore, quando ti risveglierai, disprezzerai la loro vana apparenza.
Psa	73	21	Quando il mio cuore era inacerbito e mi sentivo trafitto internamente
Psa	73	22	io ero insensato e senza intendimento; davanti a te ero come una bestia.
Psa	73	23	Ma pure io sono sempre con te; tu mi hai preso per la mano destra.
Psa	73	24	Tu mi guiderai col tuo consiglio e poi mi porterai nella gloria.
Psa	73	25	Chi ho io in cielo fuor di te? E sulla terra io non desidero altri che te.
Psa	73	26	La mia carne e il mio cuore possono venir meno, ma DIO è la rocca del mio cuore e la mia parte in eterno.
Psa	73	27	Poiché ecco, quelli che si allontanano da te periranno; tu distruggi tutti quelli che, fornicando, si allontanano da te.
Psa	73	28	Ma quanto a me, il mio bene è di accostarmi a DIO, io ho fatto del Signore. dell'Eterno, il mio rifugio, per raccontare tutte le opere tue.
------------------------Salmi, capitolo 74
Psa	74	1	Cantico di Asaf O DIO, perché ci hai respinti per sempre? Perché arde l'ira tua contro il gregge del tuo pascolo?
Psa	74	2	Ricordati del tuo popolo, che una volta acquistasti, che tu riscattasti perché fosse la tribú della tua eredità, di questo monte Sion, sul quale hai abitato.
Psa	74	3	Dirigi i tuoi passi a queste rovine irreparabili; il nemico ha devastato tutto nel santuario.
Psa	74	4	I tuoi nemici hanno ruggito nel luogo delle tue assemblee; vi hanno posto le loro insegne per stendardi.
Psa	74	5	Sembrava che vibrassero delle scuri nel folto di una selva.
Psa	74	6	E ora con asce e martelli demoliscono tutte le sue sculture.
Psa	74	7	Hanno dato alle fiamme il tuo santuario; hanno profanato la dimora del tuo nome, gettandola a terra.
Psa	74	8	Hanno detto in cuor loro: Distruggiamoli tutti quanti; hanno arso tutti i luoghi delle assemblee divine nel paese.
Psa	74	9	Noi non vediamo piú i nostri segni non vi è piú profeta, e tra noi non vi è alcuno che sappia fino a quando.
Psa	74	10	Fino a quando, o DIO, oltraggerà l'avversario? Il nemico disprezzerà forse il tuo nome per sempre?
Psa	74	11	Perché ritiri la tua mano, proprio la tua destra? Tirala fuori dal tuo seno e distruggili.
Psa	74	12	Ma DIO è il mio re dai tempi antichi; è lui che opera la salvezza sulla terra.
Psa	74	13	Con la tua forza dividesti il mare e schiacciasti la testa dei mostri marini nelle acque.
Psa	74	14	Frantumasti le teste del Leviathan e le desti in pasto al popolo del deserto.
Psa	74	15	Facesti sgorgare fonti e torrenti e seccasti fiumi perenni.
Psa	74	16	Tuo è il giorno, tua è anche la notte; tu hai stabilito la luce e il sole.
Psa	74	17	Tu hai fissato tutti i confini della terra e hai fatto l'estate e l'inverno.
Psa	74	18	Ricordati di questo, o Eterno, che il nemico ti ha oltraggiato e che un popolo stolto ha disprezzato il tuo nome.
Psa	74	19	Non abbandonare alle fiere la vita della tua tortora; non dimenticare per sempre la vita dei tuoi afflitti.
Psa	74	20	Abbi riguardo al patto, perché i luoghi tenebrosi della terra sono pieni di covi di violenza.
Psa	74	21	Non permettere che l'oppresso se ne torni svergognato; fa' che l'afflitto e il bisognoso lodino il tuo nome.
Psa	74	22	Levati, o DIO, difendi la tua causa! Ricordati che lo stolto ti oltraggia tutto il giorno.
Psa	74	23	Non dimenticare il grido dei tuoi nemici; lo strepito di quelli che si levano contro di te sale al cielo continuamente.
------------------------Salmi, capitolo 75
Psa	75	1	Al maestro del coro. Sul motivo: Non distruggere. Salmo di Asaf. Cantico. Noi ti lodiamo, o DIO, noi ti lodiamo, perché il tuo nome è vicino, L'uomo racconta le tue meraviglie.
Psa	75	2	Quando giungerà il tempo stabilito, io giudicherò con giustizia.
Psa	75	3	La terra e tutti i suoi abitanti si dissolvono, ma io ne rendo stabili le sue colonne. (Sela,)
Psa	75	4	Ho detto agli orgogliosi: Non vi vantate!, e agli empi: Non alzate la cresta!
Psa	75	5	Non alzate la vostra cresta in alto non parlate con il collo duro.
Psa	75	6	Poiché non è dal levante né dal ponente e neppure dal deserto che viene l'esaltazione.
Psa	75	7	Ma è DIO colui che giudica, egli abbassa l'uno e innalza l'altro.
Psa	75	8	Poiché l'Eterno ha in mano una coppa di vino spumeggiante pieno di spezie, ed egli ne mesce. Certamente tutti gli empi della terra ne scoleranno e berranno le fecce.
Psa	75	9	Ma io proclamerò per sempre e canterò le lodi al DIO di Giacobbe.
Psa	75	10	E stroncherò tutta la potenza degli empi, ma la potenza dei giusti sarà esaltata.
------------------------Salmi, capitolo 76
Psa	76	1	Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Salmo di Asaf. Cantico. In Giuda DIO è ben conosciuto, il suo nome è grande in Israele.
Psa	76	2	Il suo tabernacolo è in Salem e la sua dimora in Sion.
Psa	76	3	Qui egli ha spezzato i dardi infuocati dell'arco, lo scudo e la spada di guerra.
Psa	76	4	Tu appari glorioso e potente sui monti di preda.
Psa	76	5	I valorosi sono stati spogliati, sono stati presi dal sonno, e nessuno di quegli uomini prodi ha potuto far uso delle sue mani.
Psa	76	6	Al tuo rimprovero, o DIO di Giacobbe, carri e cavalli rimasero storditi.
Psa	76	7	Tu, proprio tu, devi essere temuto; e chi può resistere davanti a te, quando ti adiri?
Psa	76	8	Tu hai fatto udire dal cielo la tua sentenza, la terra fu impaurita e tacque,
Psa	76	9	quando DIO si levò per giudicare, per liberare tutti i bisognosi della terra. (Sela)
Psa	76	10	Anche l'ira degli uomini ritornerà a tua lode, e ti cingerai con gli avanzi stessi della loro ira.
Psa	76	11	Fate voti all'Eterno, al DIO vostro, e adempiteli; tutti quelli che stanno attorno a lui portino doni al Tremendo.
Psa	76	12	Egli toglie il respiro ai governanti, egli è temuto dai re della terra.
------------------------Salmi, capitolo 77
Psa	77	1	Al maestro del coro. Per Jeduthun. Salmo di Asaf. La mia voce si eleva a DIO e grido; la mia voce si eleva a DIO ed egli mi darà ascolto.
Psa	77	2	Nel giorno della mia avversità ho cercato il Signore, durante la notte la mia mano è rimasta protesa senza stancarsi e l'anima mia ha rifiutato di essere consolata.
Psa	77	3	Mi ricordo di DIO e gemo; mi lamento e il mio spirito viene meno. (Sela)
Psa	77	4	Tu mantieni aperte le mie palpebre; sono cosí turbato che non posso parlare.
Psa	77	5	Ripenso ai giorni antichi, agli anni dei tempi passati.
Psa	77	6	Durante la notte mi ritorna alla mente il mio canto, medito nel mio cuore e il mio spirito investiga.
Psa	77	7	Mi rigetterà il Signore per sempre? E non mi gradirà mai piú?
Psa	77	8	E la sua benignità cessata per sempre e la sua parola venuta meno per le generazioni future?
Psa	77	9	Ha DIO forse dimenticato di aver pietà e ha nell'ira posto fine alle sue compassioni? (Sela)
Psa	77	10	Io ho detto: Il motivo della mia afflizione è che la destra dell'Altissimo è mutata.
Psa	77	11	Ricorderò le opere dell'Eterno, sì, ricorderò le tue meraviglie dei tempi passati,
Psa	77	12	mediterò su tutte le tue opere e considererò le tue gesta.
Psa	77	13	O DIO, la tua via è santa, quale DIO è grande come DIO?
Psa	77	14	Tu sei il DIO che compie meraviglie tu hai fatto conoscere la tua forza fra i popoli.
Psa	77	15	Col tuo braccio hai riscattato il tuo popolo, i figli di Giacobbe e di Giuseppe. (Sela)
Psa	77	16	Le acque ti videro, o DIO, le acque ti videro e furono spaventate, anche gli abissi tremarono.
Psa	77	17	Le nubi versarono diluvi d'acqua, i cieli tuonarono e le tue saette guizzarono.
Psa	77	18	Il fragore del tuo tuono era nel turbine, i lampi illuminarono il mondo e la terra fu scossa e tremò.
Psa	77	19	Apristi la tua via in mezzo al mare, il tuo sentiero in mezzo alle grandi acque, e le tue orme non furono riconosciute.
Psa	77	20	Tu guidasti il tuo popolo come un gregge per mano di Mosè e di Aaronne.
------------------------Salmi, capitolo 78
Psa	78	1	Cantico di Asaf. Presta attenzione, o popolo mio, alla mia legge; porgi orecchio alle parole della mia bocca.
Psa	78	2	Aprirò la mia bocca per proferire parabole, ed esporrò i misteri dei tempi antichi.
Psa	78	3	Ciò che noi abbiamo udito e conosciuto, e che i nostri padri ci hanno raccontato,
Psa	78	4	non lo nasconderemo ai loro figli, ma racconteremo alla generazione futura le lodi dell'Eterno, la sua potenza e le meraviglie che egli ha fatto.
Psa	78	5	Egli ha stabilito una testimonianza in Giacobbe e ha posto una legge in Israele, e ha comandato ai nostri padri di farle conoscere ai loro figli,
Psa	78	6	affinché la generazione futura le conoscesse, assieme ai figli che sarebbero nati, ed essi a loro volta le narrassero ai loro figli,
Psa	78	7	e ponessero in DIO la loro fiducia e non dimenticassero le opere di DIO, ma osservassero i suoi comandamenti;
Psa	78	8	e non fossero come i loro padri, una generazione ostinata e ribelle, una generazione il cui cuore non fu costante, il cui spirito non fu fedele verso DIO.
Psa	78	9	I figli di Efraim, gente di guerra, buoni arcieri, voltarono le spalle nel giorno della battaglia,
Psa	78	10	non osservarono il patto di DIO e rifiutarono di camminare secondo la sua legge
Psa	78	11	dimenticarono le sue opere e le meraviglie che aveva loro mostrato.
Psa	78	12	Egli fece prodigi in presenza dei loro padri, nel paese di Egitto, nella campagna di Tsoan.
Psa	78	13	Egli divise il mare e li fece passare nel mezzo, e ammassò le acque come in un mucchio.
Psa	78	14	DIO giorno li condusse con la nuvola e tutta la notte con una luce di fuoco,
Psa	78	15	Spaccò le rocce nel deserto e li abbeverò copiosamente, come dal grande abisso.
Psa	78	16	Fece scaturire ruscelli dalla roccia e scorrere acque simili a fiumi.
Psa	78	17	Ma essi continuarono a peccare contro di lui e a ribellarsi all'Altissimo nel deserto,
Psa	78	18	e tentarono DIO in cuor loro, chiedendo cibo secondo le loro voglie.
Psa	78	19	E parlarono contro DIO, dicendo: Potrebbe DIO imbandire una mensa nel deserto?
Psa	78	20	Ecco, egli percosse la roccia e ne sgorgarono acque e ne strariparono torrenti. Potrebbe dare anche del pane e provvedere della carne per il suo popolo?.
Psa	78	21	E cosí l'Eterno li udí e si adirò fieramente, e un fuoco si accese contro Giacobbe e l'ira divampò contro Israele,
Psa	78	22	perché non avevano creduto in DIO e non avevano avuto fiducia nella sua salvezza.
Psa	78	23	Tuttavia egli comandò alle nuvole di sopra e aperse le porte del cielo,
Psa	78	24	e fece piovere su di loro la manna da mangiare e diede loro il frumento del cielo.
Psa	78	25	L'uomo mangiò il pane degli angeli; egli mandò loro del cibo a sazietà.
Psa	78	26	Fece levare in cielo il vento orientale e con la sua potenza fece alzare l'austro,
Psa	78	27	fece piovere su di loro della carne come polvere e uccelli come la sabbia del mare.
Psa	78	28	Li fece cadere in mezzo al loro campo, intorno alle loro tende.
Psa	78	29	Cosí essi mangiarono fino a satollarsi, perché DIO aveva provveduto loro ciò che essi avevano desiderato.
Psa	78	30	Essi non avevano ancora soddisfatto la loro ingordigia e avevano ancora del cibo in bocca,
Psa	78	31	quando l'ira di DIO si scatenò contro di loro, uccise i piú vigorosi di loro e abbattè i migliori d'Israele.
Psa	78	32	Con tutto ciò continuarono a peccare e non credettero alle sue meraviglie.
Psa	78	33	Allora egli consumò i loro giorni in vanità e gli anni loro in spaventi improvvisi.
Psa	78	34	Quando li uccideva, essi lo cercavano e ritornavano a ricercare DIO con assiduità.
Psa	78	35	Si ricordavano che DIO era la loro Rocca e che il DIO altissimo era il loro Redentore.
Psa	78	36	Essi però lo ingannavano con la loro bocca e gli mentivano con la loro lingua.
Psa	78	37	Il loro cuore infatti non era fermo verso di lui e non erano fedeli al suo patto.
Psa	78	38	Ma egli, che è misericordioso, perdonò la loro iniquità e non li distrusse, e molte volte trattenne la sua ira e non lasciò divampare il suo sdegno,
Psa	78	39	ricordando che essi erano carne, un soffio che passa e non ritorna.
Psa	78	40	Quante volte lo provocarono a sdegno nel deserto e lo contristarono nella solitudine!
Psa	78	41	Sí, essi tentarono DIO piú volte e tornarono a provocare il Santo d'Israele.
Psa	78	42	Non si ricordarono piú della sua potenza né del giorno in cui li aveva liberati dal nemico,
Psa	78	43	quando egli aveva compiuto i suoi prodigi in Egitto e i suoi miracoli nella campagna di Tsoan;
Psa	78	44	aveva mutato i fiumi e i corsi d'acqua degli Egiziani in sangue, perché non vi potessero bere.
Psa	78	45	Aveva mandato contro di loro sciami di mosche a divorarli e rane per distruggerli.
Psa	78	46	Aveva dato i loro raccolti ai bruchi e il frutto delle loro fatiche alle locuste.
Psa	78	47	Aveva distrutto le loro vigne con la grandine e i loro sicomori col gelo.
Psa	78	48	Aveva abbandonato il loro bestiame alla grandine e le loro greggi ai fulmini.
Psa	78	49	Aveva scatenato su di loro l'ardore della sua ira indignazione cruccio e calamità, una torma di messaggeri di sventura.
Psa	78	50	Aveva dato libero corso alla sua ira e non li aveva risparmiati dalla morte, ma aveva abbandonato la loro vita alla pestilenza.
Psa	78	51	Aveva percosso tutti i primogeniti in Egitto e le primizie del vigore nelle tende di Cam.
Psa	78	52	Ma aveva fatto partire il suo popolo come un gregge e lo aveva condotto per il deserto come una mandria.
Psa	78	53	Li aveva guidati sicuri ed essi non ebbero paura, ma il mare aveva inghiottito i loro nemici.
Psa	78	54	Ed egli li portò cosí nella sua terra santa, al monte che la sua destra aveva conquistato.
Psa	78	55	Scacciò le nazioni davanti a loro e le assegnò loro in sorte come eredità, e fece abitare le tribú d'Israele nelle loro tende.
Psa	78	56	Ma essi tentarono e provocarono a sdegno il DIO altissimo e non osservarono i suoi statuti.
Psa	78	57	Anzi si tirarono indietro e si comportarono slealmente come i loro padri e si sviarono come un arco fallace;
Psa	78	58	lo provocarono ad ira coi loro alti luoghi e lo mossero a gelosia con le loro sculture.
Psa	78	59	DIO udí e si adirò, e provò una grande avversione per Israele.
Psa	78	60	Egli abbandono cosí il tabernacolo, di Sciloh, la tenda che aveva piantato fra gli uomini;
Psa	78	61	e lasciò andare la sua forza in cattività e la sua gloria in mano del nemico.
Psa	78	62	Abbandonò il suo popolo alla spada e si adirò grandemente contro la sua eredità.
Psa	78	63	Il fuoco consumò i loro giovani, e le loro vergini non ebbero alcun canto nuziale.
Psa	78	64	I loro sacerdoti caddero per la spada e le loro vedove non fecero cordoglio.
Psa	78	65	Poi il Signore si risvegliò come dal sonno, simile a un prode che grida eccitato dal vino.
Psa	78	66	Percosse i suoi nemici alle spalle e li coperse di un eterno vituperio.
Psa	78	67	Ripudiò la tenda di Giuseppe e non scelse la tribú di Efraim,
Psa	78	68	ma scelse la tribú di Giuda, il monte di Sion, che egli ama.
Psa	78	69	Edificò il suo santuario, come i luoghi altissimi, come la terra che ha fondato per sempre.
Psa	78	70	E scelse Davide suo servo, e lo prese dagli ovili di pecore.
Psa	78	71	Lo portò via dalle pecore che allattavano, per pascere Giacobbe suo popolo, e Israele sua eredità.
Psa	78	72	Ed egli li fece pascere secondo l'integrità del suo cuore e li guidò con la destrezza delle sue mani.
------------------------Salmi, capitolo 79
Psa	79	1	Salmo di Asaf. O DIO, le nazioni sono entrate nella tua eredità, hanno profanato il tuo santo tempio, hanno ridotto Gerusalemme in un cumulo di rovine.
Psa	79	2	Hanno dato i corpi morti dei tuoi servi in pasto agli uccelli del cielo e la carne dei tuoi santi alle fiere della campagna.
Psa	79	3	Hanno sparso il loro sangue come acqua intorno a Gerusalemme, senza che alcuno desse loro sepoltura.
Psa	79	4	Siamo divenuti un obbrobrio per i nostri vicini, lo scherno e zimbello di quelli che ci stanno attorno.
Psa	79	5	Fino a quando, o Eterno? Rimarrai tu adirato per sempre? Arderà la tua gelosia come un fuoco?
Psa	79	6	Riversa la tua ira sulle nazioni che non ti conoscono e sui regni che non invocano il tuo nome,
Psa	79	7	poiché hanno divorato Giacobbe e hanno devastato la sua dimora.
Psa	79	8	Non ricordare contro di noi le colpe dei nostri antenati; affrettati a venirci incontro con le tue compassioni perché siamo molto tribolati.
Psa	79	9	Soccorrici, o DIO della nostra salvezza, per la gloria del tuo nome, e liberaci e perdona i nostri peccati per amore del tuo nome.
Psa	79	10	Perché direbbero le nazioni: Dov'è il loro DIO?. Davanti ai nostri occhi fa' conoscere fra le nazioni la vendetta del sangue sparso dei tuoi servi.
Psa	79	11	Giunga fino a te il gemito dei prigionieri, secondo la potenza del tuo braccio, salva quelli che sono condannati a morte.
Psa	79	12	E restituisci ai nostri vicini sette volte tanto il vituperio che ti hanno fatto, o Signore.
Psa	79	13	E noi tuo popolo e gregge del tuo pascolo, ti celebreremo per sempre e proclameremo la tua lode per ogni età.
------------------------Salmi, capitolo 80
Psa	80	1	Al maestro del coro. Sul motivo: I gigli della testimonianza. Salmo di Asaf. Ascolta, o pastore d'Israele, che guidi Giuseppe come un gregge, tu che siedi sopra i Cherubini, risplendi nella tua gloria.
Psa	80	2	Risveglia la tua potenza davanti a Efraim, a Beniamino e a Manasse, e vieni a liberarci.
Psa	80	3	O DIO ristoraci, fa' risplendere il tuo volto e saremo salvati.
Psa	80	4	O Eterno, DIO degli eserciti, fino a quando sarai adirato contro la preghiera del tuo popolo?
Psa	80	5	Tu li hai cibati con pane intriso di pianto, e hai dato loro da bere lacrime in abbondanza.
Psa	80	6	Tu ci hai fatti un oggetto di contesa per i nostri vicini, e i nostri nemici ridono tra di loro.
Psa	80	7	O DIO degli eserciti, ristoraci fa' risplendere il tuo volto e saremo salvati.
Psa	80	8	Tu portasti fuori dall'Egitto una vite scacciasti le nazioni e la piantasti.
Psa	80	9	Tu sgombrasti il terreno davanti a lei, ed essa mise radici e riempí la terra.
Psa	80	10	I monti furono coperti con la sua ombra e i cedri di DIO con i suoi tralci.
Psa	80	11	Allungò i suoi rami fino al mare e i suoi germogli fino al fiume.
Psa	80	12	Perché hai rotto i suoi recinti e cosí tutti i passanti ne raccolgono i frutti?
Psa	80	13	Il cinghiale del bosco la devasta e le fiere della campagna vi pascolano.
Psa	80	14	O DIO degli eserciti, ti preghiamo, ritorna; guarda dal cielo e vedi, e visita questa vigna,
Psa	80	15	e le piante che la tua destra ha piantato, e il germoglio che tu hai reso forte per te.
Psa	80	16	Essa è arsa dal fuoco ed è recisa; essi periscono alla minaccia del tuo volto.
Psa	80	17	Sia la tua mano sull'uomo della tua destra, sul figlio dell'uomo che hai reso forte per te.
Psa	80	18	Cosí non ci allontaneremo piú da te. Facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.
Psa	80	19	O Eterno, DIO degli eserciti, ristoraci; fa' risplendere il tuo volto e saremo salvati.
------------------------Salmi, capitolo 81
Psa	81	1	Al maestro del coro. Sulla Ghittea. Salmo di Asaf. Cantate con giubilo a DIO, nostra forza; mandate grida di gioia al DIO di Giacobbe.
Psa	81	2	Innalzate un canto e fate risuonare il tamburello, l'arpa melodiosa con la lira.
Psa	81	3	Suonate la tromba alla nuova luna alla luna piena nel giorno della nostra festa.
Psa	81	4	Poiché questo è uno statuto per Israele, una legge del DIO di Giacobbe.
Psa	81	5	Egli lo stabilí come una testimonianza in Giuseppe, quando uscí contro il paese di Egitto. Allora io udii un linguaggio che non comprendevo:
Psa	81	6	O Israele, io ho sottratto le tue spalle ai pesi; le tue mani hanno deposto la cesta.
Psa	81	7	Nella sventura tu gridasti a me e io ti liberai; ti risposi nascosto nel tuono, ti misi alla prova alle acque di Meriba. (Sela)
Psa	81	8	Ascolta, o popolo mio, e ti ammonirò. O Israele, se tu mi ascoltassi!
Psa	81	9	Non vi sia in mezzo a te alcun dio straniero e non adorare alcun dio forestiero.
Psa	81	10	sono l'Eterno, il DIO tuo, che ti ha fatto uscire dal paese di Egitto; apri la tua bocca e io la riempirò.
Psa	81	11	Ma il mio popolo non ha ascoltato la mia voce e Israele non mi ha ubbidito.
Psa	81	12	Perciò li abbandonai alla durezza del loro cuore, affinché camminassero secondo i loro consigli.
Psa	81	13	Oh, se il mio popolo mi ascoltasse, se Israele camminasse nelle mie vie!
Psa	81	14	Umilierei subito i suoi nemici e volgerei la mia mano contro i suoi avversari.
Psa	81	15	Quelli che odiano l'Eterno gli sarebbero sottomessi, e la loro sorte sarebbe segnata per sempre.
Psa	81	16	E io lo nutrirei (Israele) con fior di frumento e lo sazierei di miele che stilla dalla roccia.
------------------------Salmi, capitolo 82
Psa	82	1	Salmo di Asaf. DIO sta nell'assemblea di DIO; egli giudica in mezzo agli dèi.
Psa	82	2	Fino a quando giudicherete ingiustamente e prenderete le parti degli empi? (Sela)
Psa	82	3	Difendete il debole e l'orfano fate giustizia all'afflitto e al povero.
Psa	82	4	Liberate il misero e il bisognoso; salvatelo dalla mano degli empi.
Psa	82	5	Essi non conoscono nulla e non intendono nulla, e camminano nelle tenebre tutti i fondamenti della terra sono smossi.
Psa	82	6	Io ho detto: Voi siete dèi, siete tutti figli dell'Altissimo.
Psa	82	7	Tuttavia voi morrete come gli altri uomini, e cadrete come ogni altro potente.
Psa	82	8	Levati, o DIO, giudica la terra, perché tu avrai in eredità tutte le nazioni.
------------------------Salmi, capitolo 83
Psa	83	1	Cantico. Salmo di Asaf. O DIO, non restare in silenzio! Non tacere, non rimanere inerte, o DIO!
Psa	83	2	Poiché, ecco, i tuoi nemici tumultuano, e quelli che ti odiano alzano il capo.
Psa	83	3	Cospirano insidie contro il tuo popolo e fanno complotti contro quelli che tu proteggi.
Psa	83	4	Dicono: Venite e distruggiamoli come nazione, e il nome d'Israele non sia piú ricordato.
Psa	83	5	Poiché hanno complottato insieme con una sola mente e hanno fatto un patto contro di te.
Psa	83	6	Le tende di Edom e gli Ismaeliti Moab e gli Hagareni.
Psa	83	7	Ghebal, Ammon e Amalek, la Filistia con gli abitanti di Tiro;
Psa	83	8	anche l'Assiria si è aggiunta a loro per dare aiuto ai figli di Lot. (Sela)
Psa	83	9	Agisci con loro come facesti con Madian, con Sisera, con Jabin presso il torrente Kishon.
Psa	83	10	i quali furono distrutti a Endor e divennero come letame per la terra.
Psa	83	11	Rendi i loro capi come Oreb e Zeeb, e tutti i loro principi come Zebah e Tsalmunna.
Psa	83	12	Poiché hanno detto: Impossessiamoci dei pascoli di DIO.
Psa	83	13	O DIO mio, rendili simili alla polvere del turbine, alla stoppia in balia del vento.
Psa	83	14	Come il fuoco brucia la foresta e come la fiamma divora i monti.
Psa	83	15	cosí inseguili con la tua tempesta e spaventali col tuo uragano.
Psa	83	16	Copri le loro facce di vergogna, affinché cerchino il tuo nome, o Eterno.
Psa	83	17	Siano svergognati e pieni di spavento per sempre, siano confusi e periscano;
Psa	83	18	conoscano che tu solo, il cui nome è l'Eterno, sei l'Altissimo su tutta la terra.
------------------------Salmi, capitolo 84
Psa	84	1	Al maestro del coro. Sulla Ghittea. Salmo dei figli di kore. Oh, quanto amabili sono le tue dimore, o Eterno degli eserciti!
Psa	84	2	L'anima mia anela e si strugge per i cortili dell'Eterno; il mio cuore e la mia carne mandano grida di gioia al DIO vivente.
Psa	84	3	Anche il passero trova una casa e la rondine un nido, dove posare i suoi piccoli presso i tuoi altari, o Eterno degli eserciti, mio Re e mio DIO.
Psa	84	4	Beati coloro che abitano nella tua casa e ti lodano del continuo. (Sela)
Psa	84	5	Beati quelli che ripongono la loro forza in te e che hanno in cuore le tue vie!
Psa	84	6	Quando attraversano la valle di Baka, la trasformano in luogo di sorgenti, e la prima pioggia la ricopre di benedizioni.
Psa	84	7	Essi vanno di valore in valore, e infine compaiono davanti a DIO in Sion.
Psa	84	8	O Eterno, DIO degli eserciti, ascolta la mia preghiera; tendi l'orecchio, o DIO di Giacobbe. (Sela)
Psa	84	9	Vedi, o DIO, nostro scudo, e riguarda la faccia del tuo unto.
Psa	84	10	Sí, un giorno nei tuoi cortili val piú che mille altrove; io preferisco stare sulla soglia della casa del mio DIO, che abitare nelle tende degli empi.
Psa	84	11	Perché l'Eterno DIO è sole e scudo; l'Eterno darà grazia e gloria; egli non rifiuterà alcun bene a quelli che camminano rettamente.
Psa	84	12	O Eterno degli eserciti, beato l'uomo che confida in te.
------------------------Salmi, capitolo 85
Psa	85	1	Al maestro del coro. Salmo dei figli di Kore. O Eterno, tu sei stato propizio alla tua terra e hai ricondotto Giacobbe dalla cattività,
Psa	85	2	Tu hai perdonato l'iniquità del tuo popolo e hai coperto tutti i loro peccati. (Sela)
Psa	85	3	Tu hai allontanato tutto il tuo sdegno e hai messo da parte la tua ardente ira.
Psa	85	4	Ristoraci, o DIO della nostra salvezza, e fa' cessare la tua indignazione contro di noi.
Psa	85	5	Rimarrai tu adirato con noi per sempre? Prolungherai la tua ira per ogni età?
Psa	85	6	Non ci darai nuovamente la vita, affinché il tuo popolo possa rallegrarsi in te?
Psa	85	7	Mostraci, o Eterno, la tua benignità e donaci la tua salvezza.
Psa	85	8	ascolterò ciò che DIO, l'Eterno dirà; certo egli parlerà di pace al suo popolo e ai suoi santi, ma non permetterà che essi ritornino a vivere da stolti.
Psa	85	9	Certo la sua salvezza è vicina a quelli che lo temono, perché la sua gloria possa abitare nel nostro paese.
Psa	85	10	La benignità e la verità si sono incontrate; la giustizia e la pace si sono baciate.
Psa	85	11	La verità germoglierà dalla terra e la giustizia guarderà dal cielo.
Psa	85	12	Sí, l'Eterno darà ciò che è bene, e la nostra terra produrrà il suo frutto.
Psa	85	13	La giustizia camminerà davanti a lui e preparerà la via ai suoi passi.
------------------------Salmi, capitolo 86
Psa	86	1	Preghiera di Davide. Tendi l'orecchio, o Eterno, e rispondimi, perché sono afflitto e bisognoso.
Psa	86	2	Custodisci la mia vita perché sono santo; tu sei il mio DIO, salva il tuo servo che confida in te
Psa	86	3	Abbi pietà di me, o Signore, perché grido a te tutto il giorno.
Psa	86	4	Rallegra il tuo servo, perché a te, o Signore, elevo l'anima mia.
Psa	86	5	Poiché tu, o Signore, sei buono e pronto a perdonare, e usi grande benignità verso tutti quelli che t'invocano.
Psa	86	6	Tendi l'orecchio, o Eterno, alla mia preghiera, e sii attento al grido delle mie suppliche.
Psa	86	7	Io t'invoco nel giorno della mia avversità, perché tu mi risponderai.
Psa	86	8	Non vi è nessuno pari a te fra gli dèi, o Signore né vi sono opere pari alle tue.
Psa	86	9	Tutte le nazioni che tu hai creato verranno a prostrarsi davanti a te o Signore, e glorificheranno il tuo nome.
Psa	86	10	Poiché tu sei grande e operi meraviglie; tu solo sei DIO.
Psa	86	11	Insegnami la tua via, o Eterno, e io camminerò nella tua verità; unisci il mio cuore al timore del tuo nome.
Psa	86	12	Io ti loderò, o Signore, DIO mio, con tutto il mio cuore, e glorificherò il tuo nome in eterno.
Psa	86	13	Perché grande è la tua benignità verso di me; tu hai salvato l'anima mia dallo Sceol.
Psa	86	14	O DIO uomini superbi sono insorti contro di me e una torma di violenti cerca la mia vita e non pone te davanti ai loro occhi.
Psa	86	15	Ma tu, o Signore, sei un DIO misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco in benignità e verità.
Psa	86	16	Volgiti a me e abbi pietà di me; dà la tua forza al tuo servo e salva il figlio della tua serva.
Psa	86	17	Mostrami un segno del tuo favore, affinché quelli che mi odiano lo vedano e rimangano confusi, vedendo che tu, o Eterno, mi hai soccorso e mi hai consolato.
------------------------Salmi, capitolo 87
Psa	87	1	Salmo dei figli di Kore. Cantico. Egli ha posto il suo fondamento sui monti santi.
Psa	87	2	L'Eterno ama le porte di Sion piú di tutte le dimore di Giacobbe.
Psa	87	3	Cose gloriose son dette di te, o città di DIO. (Sela)
Psa	87	4	Menzionerò l'Egitto e Babilonia fra quelli che mi conoscono. Ecco la Filistia e Tiro insieme all'Etiopia: Costui è nato là.
Psa	87	5	E si dirà di Sion: Questi e quello sono nati in lei; e l'Altissimo stesso la renderà stabile.
Psa	87	6	L'Eterno, passando in rassegna i popoli, registrerà: Costui è nato là. (Sela)
Psa	87	7	E i cantori e i suonatori diranno: Tutte le mie fonti di vita e di gioia sono in te.
------------------------Salmi, capitolo 88
Psa	88	1	Cantico. Salmo dei figli di Kore. Al maestro del coro. Da cantarsi mestamente. Cantico di Heman, l'Ezrahita. O Eterno, DIO della mia salvezza, io grido giorno e notte davanti a te.
Psa	88	2	Giunga fino a te la mia preghiera, tendi l'orecchio al mio grido,
Psa	88	3	perché l'anima mia è sazia di male, e la mia vita è giunta fino allo Sceol.
Psa	88	4	Sono ormai annoverato fra quelli che scendono nella fossa, sono come un uomo che non ha piú forza.
Psa	88	5	Sono abbandonato fra i morti come gli uccisi che giacciono nel sepolcro, di cui tu non ti ricordi piú e che sono recisi e allontanati dalla tua mano.
Psa	88	6	Tu mi hai posto nella piú profonda fossa, in luoghi tenebrosi, negli abissi.
Psa	88	7	Su di me si è abbattuta la tua ira, e tu mi hai travolto con tutti i tuoi flutti. (Sela)
Psa	88	8	Tu mi hai privato dei miei amici, mi hai reso per loro un oggetto abominevole; sono rinchiuso e non posso uscire.
Psa	88	9	Il mio occhio si strugge dal dolore; ti invoco ogni giorno, o Eterno, e tendo le mie mani verso di te.
Psa	88	10	Farai forse dei prodigi per i morti? Risorgeranno i defunti a lodarti? (Sela)
Psa	88	11	Si celebrerà la tua benignità nel sepolcro e la tua fedeltà nel luogo di distruzione?
Psa	88	12	Saranno le tue meraviglie conosciute nelle tenebre e la tua giustizia nella terra dell'oblìo?
Psa	88	13	Ma io grido a te, o Eterno, e la mia preghiera ti viene incontro al mattino.
Psa	88	14	Perché mi respingi, o Eterno perché mi nascondi il tuo volto?
Psa	88	15	Sono stato afflitto e moribondo fin dalla giovinezza; ho sofferto i tuoi terrori e sono smarrito.
Psa	88	16	Sopra di me è passata la tua ardente ira; i tuoi terrori mi hanno annientato,
Psa	88	17	mi hanno circondato come acque tutto il giorno e tutti assieme mi hanno sommerso.
Psa	88	18	Hai allontanato da me amici e conoscenti; i miei amici piú intimi sono le tenebre.
------------------------Salmi, capitolo 89
Psa	89	1	Cantico di Ethon, l'Ezrahita. Io canterò per sempre le benignità dell'Eterno, con la mia bocca proclamerò la tua fedeltà a tutte le generazioni.
Psa	89	2	Poiché ho detto: La tua benignità sussisterà in eterno, tu stabilirai la tua fedeltà nei cieli stessi.
Psa	89	3	Io ho fatto un patto col mio eletto, ho giurato a Davide, mio servo, dicendo:
Psa	89	4	Stabilirò la tua progenie in eterno, ed edificherò il tuo trono per ogni età. (Sela)
Psa	89	5	E i cieli celebreranno le tue meraviglie, o Eterno, e la tua fedeltà nell'assemblea dei santi.
Psa	89	6	Poiché chi può in cielo essere paragonato all'Eterno? E chi è simile all'Eterno fra i figli del Potente?
Psa	89	7	DIO è grandemente temuto nell'assemblea dei santi, e profondamente rispettato da tutti quelli che lo circondano.
Psa	89	8	O Eterno, DIO degli eserciti chi è potente come te, o Eterno? La tua fedeltà ti circonda dappertutto.
Psa	89	9	Tu domini la furia del mare, quando le sue onde s'innalzano, tu le acqueti.
Psa	89	10	Tu hai ridotto in frantumi l'Egitto ferendolo a morte; con braccio potente hai disperso i tuoi nemici.
Psa	89	11	I cieli sono tuoi, anche la terra è tua tu hai fondato il mondo e tutto ciò che è in esso.
Psa	89	12	Tu hai creato il settentrione e il mezzogiorno; il Tabor e l'Hermon mandano grida di gioia al tuo nome.
Psa	89	13	Tu hai un braccio forte; la tua mano è potente, la tua destra è esaltata.
Psa	89	14	Giustizia e diritto formano la base del tuo trono; benignità e verità vanno davanti al tuo volto.
Psa	89	15	Beato il popolo che conosce il grido di giubilo, o Eterno, perché esso camminerà alla luce del tuo volto;
Psa	89	16	si rallegrerà tutto il giorno nel tuo nome ed esulterà nella tua giustizia.
Psa	89	17	Sí, tu sei il vanto della loro forza, e col tuo favore accresci la nostra potenza.
Psa	89	18	Poiché il nostro scudo appartiene all'Eterno e il nostro re al Santo d'Israele.
Psa	89	19	Tu parlasti allora in visione al tuo diletto e dicesti: Ho dato aiuto a uno che è potente, ho esaltato un eletto tra il popolo.
Psa	89	20	Ho trovato Davide mio servo, e l'ho unto col mio santo olio.
Psa	89	21	La mia mano lo sosterrà fermamente e il mio braccio lo fortificherà.
Psa	89	22	Il nemico non lo opprimerà e il perverso non lo affliggerà.
Psa	89	23	Annienterò davanti a lui i suoi nemici e colpirò quelli che lo odiano.
Psa	89	24	La mia fedeltà e la mia benignità saranno con lui, e nel mio nome riceverà potenza.
Psa	89	25	Stenderò la sua mano sul mare e la sua destra sui fiumi.
Psa	89	26	Egli m'invocherà, dicendo: Tu sei mio Padre, il mio DIO e la Rocca della mia salvezza.
Psa	89	27	Lo costituirò pure mio primogenito, il piú eccelso dei re della terra.
Psa	89	28	Gli userò benignità per sempre, e il mio patto con lui rimarrà stabile.
Psa	89	29	Renderò pure la sua progenie eterna e il suo trono come i giorni dei cieli.
Psa	89	30	Se i suoi figli abbandonano la mia legge e non camminano nei miei ordinamenti,
Psa	89	31	se violano i miei statuti e non osservano i miei comandamenti,
Psa	89	32	io punirò la loro trasgressione con la verga e la loro iniquità con battiture;
Psa	89	33	ma non ritirerò la mia benignità da lui e non lascerò che la mia fedeltà venga meno.
Psa	89	34	Non violerò il mio patto e non muterò le parole che sono uscite dalla mia bocca.
Psa	89	35	Ho giurato una volta per la mia SANTITA' e non mentirò a Davide;
Psa	89	36	la sua progenie durerà in eterno e il suo trono sarà come il sole davanti a me.
Psa	89	37	sarà stabile per sempre come la luna, e il testimone nel cielo è fedele. (Sela)
Psa	89	38	Ma tu ci hai abbandonato e respinto; ti sei grandemente adirato contro il tuo unto.
Psa	89	39	Tu hai disprezzato il patto fatto col tuo servo e hai profanato la sua corona, facendola cadere a terra.
Psa	89	40	Hai abbattuto tutte le sue difese e hai ridotto in rovine le sue fortezze.
Psa	89	41	Tutti i passanti lo hanno saccheggiato ed è divenuto lo scherno dei suoi vicini.
Psa	89	42	Hai esaltato la destra dei suoi avversari e hai fatto giubilare tutti i suoi nemici.
Psa	89	43	Hai fatto piegare il taglio della sua spada e non l'hai sostenuto nella battaglia.
Psa	89	44	Hai posto fine al suo splendore e hai gettato a terra il suo trono.
Psa	89	45	Hai accorciato i giorni della sua giovinezza e l'hai coperto di vergogna. (Sela)
Psa	89	46	Fino a quando, o Eterno? Ti nasconderai tu per sempre? Arderà la tua ira come un fuoco?
Psa	89	47	Ricordati quanto breve sia la mia vita. Per quale vanità hai creato tutti i figli degli uomini?
Psa	89	48	Qual è l'uomo che viva, senza vedere la morte e che possa sottrarre la sua vita al potere dello Sceol? (Sela)
Psa	89	49	Dove sono, o Signore, le tue benignità antiche, che giurasti a Davide nella tua fedeltà?
Psa	89	50	Ricordati, o Signore. dell'oltraggio fatto ai tuoi servi, e come io porto in cuore l'oltraggio di tutte le nazioni,
Psa	89	51	col quale i tuoi nemici ti hanno oltraggiato, o Eterno, col quale hanno oltraggiato i passi del tuo unto.
Psa	89	52	Benedetto sia l'Eterno per sempre. Amen, sì, amen!
------------------------Salmi, capitolo 90
Psa	90	1	Preghiera di Mosè, uomo di Dio. O Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.
Psa	90	2	Prima che i monti fossero nati e che tu avessi formato la terra e il mondo, anzi da sempre e per sempre tu sei DIO.
Psa	90	3	Tu fai ritornare l'uomo in polvere e dici: Ritornate, o figli degli uomini.
Psa	90	4	Poiché mille anni ai tuoi occhi sono come il giorno di ieri quando è passato, o come una vigilia, nella notte.
Psa	90	5	Tu li porti via come un'inondazione. Essi sono come un sogno, sono come l'erba che verdeggia la mattina.
Psa	90	6	La mattina essa fiorisce e verdeggia, la sera è falciata e dissecca.
Psa	90	7	Poiché siamo consumati dalla tua ira e siamo atterriti dal tuo furore.
Psa	90	8	Tu metti le nostre colpe davanti a te, i nostri peccati occulti alla luce del tuo volto.
Psa	90	9	Poiché tutti i nostri giorni svaniscono nella tua ira; finiamo i nostri anni come un sospiro.
Psa	90	10	I giorni dei nostri anni arrivano a settant'anni e per i piú forti a ottanta ma quel che costituisce il loro orgoglio non è che travaglio e vanità, perché passa in fretta e noi ce ne voliamo via.
Psa	90	11	Chi conosce la forza della tua ira e il tuo furore secondo il timore che ti è dovuto?
Psa	90	12	Insegnaci dunque a contare i nostri giorni, per ottenere un cuore savio.
Psa	90	13	Ritorna, o Eterno! Fino a quando? E abbi pietà dei tuoi servi.
Psa	90	14	Saziaci al mattino con la tua benignità, e noi esulteremo e ci rallegreremo tutti i nostri giorni.
Psa	90	15	Rallegraci in proporzione ai giorni che ci hai afflitti e in compenso degli anni che abbiamo sofferto calamità.
Psa	90	16	Sia manifesta la tua opera ai tuoi servi e la tua gloria ai loro figli.
Psa	90	17	La grazia del Signore DIO nostro sia su di noi, e rendi stabile per noi l'opera delle nostre mani; sí, rendi stabile l'opera delle nostre mani.
------------------------Salmi, capitolo 91
Psa	91	1	Chi dimora nel riparo dell'Altissimo, riposa all'ombra dell'Onnipotente.
Psa	91	2	dico all'Eterno: Tu sei il mio rifugio e la mia fortezza, il mio DIO, in cui confido.
Psa	91	3	Certo egli ti libererà dal laccio dell'uccellatore e dalla peste mortifera.
Psa	91	4	Egli ti coprirà con le sue penne e sotto le sue ali troverai rifugio; la sua fedeltà ti sarà scudo e corazza.
Psa	91	5	Tu non temerai lo spavento notturno, né la freccia che vola di giorno,
Psa	91	6	né la peste che vaga nelle tenebre, né lo sterminio che imperversa a mezzodí.
Psa	91	7	Mille cadranno al tuo fianco e diecimila alla tua destra, ma a te non si accosterà.
Psa	91	8	Basta che tu osservi con gli occhi; e vedrai la retribuzione degli empi.
Psa	91	9	Poiché tu hai detto: O Eterno, tu sei il mio rifugio, e hai fatto dell'Altissimo il tuo riparo,
Psa	91	10	non ti accadrà alcun male, né piaga alcuna si accosterà alla tua tenda.
Psa	91	11	Poiché egli comanderà ai suoi Angeli di custodirti in tutte le tue vie.
Psa	91	12	Essi ti porteranno nelle loro mani, perché il tuo piede non inciampi in alcuna pietra.
Psa	91	13	Tu camminerai sul leone e sull'aspide, calpesterai il leoncello e il dragone.
Psa	91	14	Poiché egli ha riposto in me il suo amore io lo libererò e lo leverò in alto al sicuro perché conosce il mio nome.
Psa	91	15	Egli mi invocherà e io gli risponderò; sarò con lui nell'avversità; lo libererò e lo glorificherò.
Psa	91	16	Lo sazierò di lunga vita e gli farò vedere la mia salvezza.
------------------------Salmi, capitolo 92
Psa	92	1	Salmo. Cantico per il giorno del sabato. E' bello celebrare l'Eterno, e cantare le lodi al tuo nome, o Altissimo;
Psa	92	2	proclamare al mattino la tua benignità e la tua fedeltà ogni notte,
Psa	92	3	sull'arpa a dieci corde, sulla lira e con la melodia della cetra.
Psa	92	4	Poiché tu mi hai rallegrato con ciò che hai fatto, io esulto per le opere delle tue mani.
Psa	92	5	Quanto sono grandi le tue opere, O Eterno, come sono profondi i tuoi pensieri!
Psa	92	6	L'uomo insensato non conosce e lo stolto non intende questo:
Psa	92	7	che gli empi germogliano come l'erba, e tutti gli operatori d'iniquità fioriscono per essere distrutti in eterno.
Psa	92	8	Ma tu, o Eterno, rimani l'Eccelso per sempre.
Psa	92	9	Poiché ecco, i tuoi nemici, o Eterno, poiché ecco, i tuoi nemici periranno e tutti gli operatori d'iniquità saranno dispersi.
Psa	92	10	Ma tu mi hai dato la forza pari a quella del bufalo, tu mi hai unto di olio fresco.
Psa	92	11	E i miei occhi vedranno la sconfitta dei miei nemici e i miei orecchi udranno della disfatta dei malvagi che si levano contro di me.
Psa	92	12	Il giusto fiorirà come la palma, crescerà come il cedro del Libano.
Psa	92	13	Quelli che sono piantati nella casa dell'Eterno fioriranno nei cortili del nostro DIO.
Psa	92	14	Porteranno ancora frutto nella vecchiaia e saranno prosperi e verdeggianti,
Psa	92	15	per proclamare che l'Eterno è giusto; egli è la mia Rocca e non vi è alcuna ingiustizia in lui.
------------------------Salmi, capitolo 93
Psa	93	1	L'Eterno regna; egli si è rivestito di maestà, l'Eterno si è ammantato, si è cinto di forza. Sí, il mondo è stabile, non sarà mai smosso.
Psa	93	2	Il tuo trono è saldo da sempre; tu sei da sempre.
Psa	93	3	I fiumi hanno elevato, o Eterno, i fiumi hanno elevato la loro voce; i fiumi hanno elevato le loro onde fragorose;
Psa	93	4	ma l'Eterno nei luoghi altissimi è piú potente delle voci delle grandi acque, piú potente dei flutti del mare.
Psa	93	5	I tuoi statuti sono oltremodo stabili. La SANTITA' si addice alla tua casa, o Eterno, per sempre.
------------------------Salmi, capitolo 94
Psa	94	1	O DIO delle vendette, o Eterno DIO delle vendette, risplendi.
Psa	94	2	Levati, o giudice della terra e rendi la retribuzione ai superbi.
Psa	94	3	Fino a quando gli empi, o Eterno, fino a quando gli empi trionferanno?
Psa	94	4	Vomitano parole e fanno discorsi insolenti; tutti gli operatori d'iniquità parlano con arroganza.
Psa	94	5	Essi calpestano il tuo popolo, o Eterno, e opprimono la tua eredità.
Psa	94	6	Uccidono la vedova e il forestiero, e mettono a morte gli orfani,
Psa	94	7	e dicono: L'Eterno non vede, il DIO di Giacobbe non intende.
Psa	94	8	Cercate di capire, o insensati fra il popolo, e voi sciocchi, quando diventerete savi
Psa	94	9	Colui che ha piantato l'orecchio, non ode egli? Colui che ha formato l'occhio, non vede egli?
Psa	94	10	Colui che corregge le nazioni non le punirà, lui che insegna all'uomo conoscenza?
Psa	94	11	L'Eterno conosce i pensieri dell'uomo e sa che sono vani.
Psa	94	12	Beato l'uomo che tu correggi, o Eterno, e che istruisci con la tua legge,
Psa	94	13	per dargli riposo nei giorni dell'avversità, finché è scavata la fossa per l'empio.
Psa	94	14	Poiché l'Eterno non ripudierà il suo popolo e non abbandonerà la sua eredità.
Psa	94	15	Il giudizio sarà di nuovo fondato sulla giustizia, e tutti i retti di cuore lo seguiranno.
Psa	94	16	Chi si leverà per me contro i malvagi? Chi si metterà dalla mia parte contro gli operatori d'iniquità?
Psa	94	17	Se l'Eterno non fosse venuto in mio aiuto, sarei presto finito nel luogo del silenzio.
Psa	94	18	Quando ho detto Il mio piede vacilla, la tua benignità, o Eterno, mi ha sostenuto.
Psa	94	19	Quando un gran numero di preoccupazioni mi assillavano, le tue consolazioni mi rincuoravano.
Psa	94	20	Sarà forse tuo alleato il tribunale iniquo, che trama angherie in nome della legge?
Psa	94	21	Si radunano assieme contro il giusto e condannano il sangue innocente.
Psa	94	22	Ma l'Eterno è la mia fortezza e il mio DIO è la rocca in cui mi rifugio.
Psa	94	23	Egli farà ricadere su di essi la loro malvagità e li farà perire per la loro iniquità; l'Eterno, il nostro DIO, li distruggerà.
------------------------Salmi, capitolo 95
Psa	95	1	Venite, cantiamo di gioia all'Eterno; mandiamo grida di gioia alla rocca della nostra salvezza.
Psa	95	2	Veniamo alla sua presenza con lodi, celebriamolo con canti.
Psa	95	3	Poiché l'Eterno è un DIO grande e un gran Re su tutti gli dèi.
Psa	95	4	Nelle sue mani sono le profondità della terra, e sue sono le alte vette dei monti.
Psa	95	5	Suo è il mare, perché egli l'ha fatto, e la terra asciutta che le sue mani hanno plasmato.
Psa	95	6	Venite, adoriamo e inchiniamoci; inginocchiamoci davanti all'Eterno che ci ha fatti.
Psa	95	7	Poiché egli è il nostro DIO, e noi siamo il popolo del suo pascolo e il gregge di cui egli si prende cura. Oggi, se udite la sua voce,
Psa	95	8	non indurite il vostro cuore come a Meriba, come nel giorno di Massa nel deserto,
Psa	95	9	dove i padri vostri mi tentarono e mi misero alla prova, anche se avevano visto le mie opere.
Psa	95	10	Per quarant'anni ebbi in disgusto quella generazione, e dissi: Sono un popolo dal cuore sviato e non conoscono le mie vie.
Psa	95	11	Perciò giurai nella mia ira: Non entreranno nel mio riposo,
------------------------Salmi, capitolo 96
Psa	96	1	Cantate all'Eterno un canto nuovo, cantate all'Eterno, o abitanti di tutta la terra!
Psa	96	2	Cantate all'Eterno, benedite il suo nome; annunziate di giorno in giorno la sua salvezza.
Psa	96	3	Proclamate la sua gloria fra le nazioni e le sue meraviglie fra tutti i popoli.
Psa	96	4	Poiché l'Eterno è grande e degno di somma lode; egli va temuto sopra tutti gli dèi.
Psa	96	5	Poiché tutti gli dèi delle nazioni sono idoli, ma l'Eterno ha fatto i cieli,
Psa	96	6	Splendore e maestà sono davanti a lui forza e bellezza sono nel suo santuario.
Psa	96	7	Date all'Eterno, o famiglie dei popoli, date all'Eterno gloria e forza.
Psa	96	8	Date all'Eterno la gloria dovuta al suo nome, portategli offerte e venite nei suoi cortili
Psa	96	9	Prostratevi davanti all'Eterno nello splendore della sua SANTITA', tremate davanti a lui, o abitanti di tutta la terra.
Psa	96	10	Dite fra le nazioni: L'Eterno regna; il mondo è stabilito fermamente e non sarà smosso; egli giudicherà i popoli con rettitudine.
Psa	96	11	Si rallegrino i cieli e gioisca la terra; rumoreggi il mare e tutto ciò che è in esso.
Psa	96	12	Esulti la campagna e tutto quello che è in essa. Allora tutti gli alberi della foresta manderanno grida di gioia davanti all'Eterno,
Psa	96	13	perché egli viene, viene a giudicare la terra. Egli giudicherà il mondo con giustizia e i popoli nella sua fedeltà.
------------------------Salmi, capitolo 97
Psa	97	1	L'Eterno regna; gioisca la terra e si rallegrino le grandi isole.
Psa	97	2	Nuvole e tenebre lo avvolgono; giustizia e diritto sono a base del suo trono.
Psa	97	3	Un fuoco lo precede e consuma i suoi nemici tutt'intorno.
Psa	97	4	I suoi lampi illuminano il mondo, Ia terra li vede e trema,
Psa	97	5	I monti si sciolgono come cera davanti all'Eterno, davanti al Signore di tutta la terra.
Psa	97	6	I cieli proclamano la sua giustizia e tutti i popoli vedono la sua gloria.
Psa	97	7	Siano tutti confusi quelli che servono le sculture e quelli che si vantano degli idoli; si prostrino davanti a lui tutti gli dèi.
Psa	97	8	Sion ha udito e ne ha gioito, e le figlie di Giuda si sono rallegrate per i tuoi giudizi, o Eterno.
Psa	97	9	Poiché tu, o Eterno, sei l'Altissimo su tutta la terra, tu sei grandemente esaltato al di sopra di tutti gli dèi.
Psa	97	10	Voi che amate l'Eterno odiate il male! Egli custodisce la vita dei suoi santi e li libera dalla mano degli empi.
Psa	97	11	La luce è sorta per il giusto e la gioia per i retti di cuore.
Psa	97	12	Rallegratevi nell'Eterno, o giusti, e lodate il suo santo nome.
------------------------Salmi, capitolo 98
Psa	98	1	Salmo Cantate all'Eterno un canto nuovo, perché ha fatto meraviglie; la sua destra e il suo santo braccio gli hanno ottenuto salvezza.
Psa	98	2	L'Eterno ha fatto conoscere la sua salvezza e ha manifestato la sua giustizia davanti alle nazioni.
Psa	98	3	Egli si è ricordato della sua benignità e della sua fedeltà per la casa d'Israele; tutte le estremità della terra hanno visto la salvezza del nostro DIO.
Psa	98	4	Mandate grida di gioia all'Eterno, o abitanti di tutta la terra; prorompete in canti di gioia, rallegratevi e cantate lodi.
Psa	98	5	Cantate lodi all'Eterno con la cetra, con la cetra e con la voce del canto.
Psa	98	6	Mandate grida di gioia con le trombe e il suono del corno davanti all'Eterno, il Re.
Psa	98	7	Rumoreggi il mare e tutto ciò che è in esso, il mondo e i suoi abitanti.
Psa	98	8	l fiumi battano le mani e i monti esultino insieme di gioia davanti all'Eterno,
Psa	98	9	poiché egli viene a giudicare la terra; egli giudicherà il mondo con giustizia e i popoli con equità.
------------------------Salmi, capitolo 99
Psa	99	1	L'Eterno regna, tremino i popoli. Egli siede sopra i Cherubini tremi la terra.
Psa	99	2	L'Eterno è grande in Sion ed eccelso su tutti i popoli.
Psa	99	3	Essi celebreranno il tuo nome grande e tremendo. Egli è santo.
Psa	99	4	Il Re è potente e ama la giustizia. Sei tu che hai stabilito il diritto e hai esercitato in Giacobbe giudizio e giustizia.
Psa	99	5	Esaltate l'Eterno, il nostro DIO, e prostratevi davanti allo sgabello dei suoi piedi. Egli è santo.
Psa	99	6	Mosè ed Aaronne furono fra i suoi sacerdoti, e Samuele fra quelli che invocarono il suo nome, essi invocarono l'Eterno ed egli rispose loro.
Psa	99	7	Egli parlò loro dalla colonna della nuvola, ed essi osservarono le sue testimonianze e gli statuti che diede loro.
Psa	99	8	Tu li esaudisti, o Eterno, nostro DIO. Tu fosti per loro un DIO che perdona, pur castigando i loro misfatti.
Psa	99	9	Esaltate l'Eterno il nostro DIO, e adorate sul suo monte santo, perché l'Eterno il nostro DIO, è santo.
------------------------Salmi, capitolo 100
Psa	100	1	Salmo di lode. Mandate grida di gioia all'Eterno, o abitanti di tutta la terra!
Psa	100	2	Servite l'Eterno con letizia venite davanti a lui con canti di gioia.
Psa	100	3	Riconoscete che l'Eterno è DIO è lui che ci ha fatti e non noi da noi stessi; noi siamo il suo popolo e il gregge del suo pascolo.
Psa	100	4	Entrate nelle sue porte con ringraziamento e nei suoi cortili con lode, celebratelo, benedite il suo nome
Psa	100	5	Poiché l'Eterno è buono; la sua benignità dura in eterno e la sua fedeltà per ogni età.
------------------------Salmi, capitolo 101
Psa	101	1	Salmo di Davide. Io canterò della tua benignità e giustizia; canterò le tue lodi, o Eterno
Psa	101	2	Avrò cura di condurre una vita integra. Quando verrai a me? Camminerò con cuore integro dentro la mia casa.
Psa	101	3	Non metterò davanti ai miei occhi alcuna cosa malvagia; io detesto il comportamento di quelli che si sviano, non mi lascerò contagiare.
Psa	101	4	ll cuore perverso si allontanerà da me; non voglio saperne del male.
Psa	101	5	Sterminerò chi calunnia in segreto contro il suo prossimo; non sopporterò l'uomo altezzoso di occhi e superbo di cuore.
Psa	101	6	I miei occhi saranno sui fedeli del paese e li terrò vicino a me; chi cammina con integrità sarà mio servo.
Psa	101	7	Chi agisce con inganno non abiterà nella mia casa; chi proferisce menzogne non reggerà davanti ai miei occhi.
Psa	101	8	Ogni mattina annienterò tutti gli empi del paese, per estirpare dalla città dell'Eterno tutti gli operatori d'iniquità.
------------------------Salmi, capitolo 102
Psa	102	1	Preghiera dell'afflitto mentre è abbattuto ed effonde il suo lamento davanti all'Eterno. O Eterno ascolta la mia preghiera e giunga a te il mio grido.
Psa	102	2	Non nascondermi il tuo volto nel giorno della mia avversità. Tendi verso di me il tuo orecchio; quando ti invoco affrettati a rispondermi.
Psa	102	3	Poiché i miei giorni svaniscono come fumo e le mie ossa ardono come un tizzone.
Psa	102	4	Il mio cuore è percosso e inaridisce come l'erba, e dimentico persino di prendere cibo.
Psa	102	5	A forza di gemere la mia pelle si attacca alle mie ossa.
Psa	102	6	Rassomiglio al pellicano del deserto e sono diventato come il gufo dei luoghi desolati.
Psa	102	7	Sono insonne e sono come il passero solitario sul tetto.
Psa	102	8	I miei nemici mi scherniscono tutto il giorno; quelli che mi deridono imprecano contro di me.
Psa	102	9	Poiché mangio cenere come pane e mescolo lacrime a quel che bevo,
Psa	102	10	Sí, a motivo del tuo sdegno e della tua ira, mi hai sollevato e gettato lontano,
Psa	102	11	I miei giorni sono come ombra che si allunga, e io inaridisco come erba.
Psa	102	12	Ma tu, o Eterno, rimani per sempre, e il tuo ricordo dura per ogni età.
Psa	102	13	Tu ti leverai e avrai compassione di Sion, perché è tempo di usarle misericordia; e il tempo fissato è giunto.
Psa	102	14	Poiché i tuoi servi hanno affezione alle sue stesse pietre e hanno pietà della sua polvere.
Psa	102	15	Sí, le nazioni temeranno il nome dell'Eterno e tutti i re della terra la tua gloria,
Psa	102	16	quando l'Eterno ricostruirà Sion e apparirà nella sua gloria.
Psa	102	17	Egli ascolterà la preghiera dei derelitti e non disprezzerà la loro supplica.
Psa	102	18	Questo sarà scritto per la generazione futura, e il popolo che sarà creato loderà l'Eterno,
Psa	102	19	perché egli guarda dall'alto del suo santuario; dal cielo l'Eterno osserva la terra,
Psa	102	20	per udire il gemito dei prigionieri, per liberare i condannati a morte;
Psa	102	21	affinché proclamino in Sion il nome dell'Eterno e la sua lode in Gerusalemme,
Psa	102	22	quando i popoli e i regni si raduneranno insieme per servire l'Eterno.
Psa	102	23	Per via egli ha diminuito il mio vigore e ha abbreviato i miei giorni.
Psa	102	24	Ho detto: DIO mio, non portarmi via nel mezzo dei miei giorni. I tuoi anni durano per ogni età.
Psa	102	25	Anticamente tu hai stabilito la terra e i cieli sono opera delle tue mani;
Psa	102	26	essi periranno, ma tu rimarrai: si logoreranno tutti come un vestito; tu li muterai come una veste ed essi saranno cambiati,
Psa	102	27	Ma tu sei sempre lo stesso e gli anni tuoi non avranno mai fine.
Psa	102	28	I figli dei tuoi servi avranno una dimora, e la loro progenie sarà stabile davanti a te.
------------------------Salmi, capitolo 103
Psa	103	1	Salmo di Davide. Benedici, anima mia, l'Eterno, e tutto quello che è in me benedica il suo santo nome.
Psa	103	2	Benedici, anima mia, l'Eterno e non dimenticare alcuno dei suoi benefici.
Psa	103	3	Egli perdona tutte le tue iniquità e guarisce tutte le tue infermità,
Psa	103	4	riscatta la tua vita dalla distruzione e ti corona di benignità e di compassioni;
Psa	103	5	egli sazia di beni la tua bocca e ti fa ringiovanire come l'aquila.
Psa	103	6	L'Eterno opera con giustizia e difende la causa degli oppressi.
Psa	103	7	Egli ha fatto conoscere a Mosè le sue vie e ai figli d'Israele le sue opere.
Psa	103	8	L'Eterno è pietoso e clemente, lento all'ira e di grande benignità.
Psa	103	9	Egli non contende in eterno e non serba l'ira per sempre
Psa	103	10	Egli non ci tratta come meritano i nostri peccati, e non ci castiga in base alle nostre colpe.
Psa	103	11	Poiché, quanto sono alti i cieli al di sopra della terra, tanto è grande la sua benignità verso quelli che lo temono.
Psa	103	12	Quanto è lontano il levante dal ponente, tanto ha egli allontanato da noi le nostre colpe.
Psa	103	13	Come un padre è pietoso verso i suoi figli, cosí è pietoso l'Eterno verso quelli che lo temono.
Psa	103	14	Perché egli conosce la nostra natura e si ricorda che siamo polvere.
Psa	103	15	I giorni dell'uomo sono come l'erba; egli fiorisce come il fiore del campo;
Psa	103	16	se il vento gli passa sopra, egli non è piú e il suo luogo non lo si riconosce piú.
Psa	103	17	Ma la benignità dell'Eterno dura d'eternità in eternità per quelli che lo temono e la sua giustizia per i figli dei figli,
Psa	103	18	per quelli che osservano il suo patto e si ricordano dei suoi comandamenti per metterli in pratica.
Psa	103	19	L'Eterno ha stabilito il suo trono nei cieli, e il suo regno domina su tutto.
Psa	103	20	Benedite l'Eterno, voi suoi angeli potenti e forti, che fate ciò che egli dice, ubbidendo alla voce della sua parola.
Psa	103	21	Benedite l'Eterno, voi tutti eserciti suoi, voi suoi ministri, che fate la sua volontà.
Psa	103	22	Benedite l'Eterno, voi tutte le sue opere, in tutti i luoghi del suo dominio. Anima mia. benedici l'Eterno!
------------------------Salmi, capitolo 104
Psa	104	1	Benedici, anima mia, l'Eterno! O Eterno, mio DIO, tu sei sommamente grande; sei vestito di splendore e di maestà.
Psa	104	2	Egli ti avvolge di luce come di un manto e distende i cieli come una tenda;
Psa	104	3	egli costruisce sulle acque le sue alte stanze, fa delle nubi il suo carro e cammina sulle ali del vento.
Psa	104	4	Fa dei venti i suoi messaggeri e una fiamma di fuoco i suoi ministri.
Psa	104	5	Egli ha fondato la terra sulle sue basi; essa non sarà mai smossa in eterno,
Psa	104	6	Tu l'avevi coperta dell'abisso come di una veste; le acque si erano fermate sui monti.
Psa	104	7	Al tuo rimprovero esse fuggirono, alla voce del tuo tuono si allontanarono in fretta.
Psa	104	8	I monti sorsero e le valli si abbassarono nel luogo che tu avevi fissato per loro.
Psa	104	9	Tu hai posto alle acque un limite da non oltrepassare; esse non torneranno a coprire la terra.
Psa	104	10	Egli fa scaturire sorgenti nelle valli; esse scorrono fra le montagne
Psa	104	11	e danno da bere a tutte le bestie della campagna; gli onagri vi estinguono la loro sete.
Psa	104	12	Accanto ad esse fanno dimora gli uccelli del cielo; fra le fronde elevano il loro canto.
Psa	104	13	Dalle sue stanze superiori egli dà acqua ai monti; la terra è saziata col frutto delle tue opere.
Psa	104	14	Egli fa crescere l'erba per il bestiame e la vegetazione per il servizio dell'uomo, facendo uscire dalla terra il suo nutrimento,
Psa	104	15	e il vino che rallegra il cuore dell'uomo, l'olio che fa brillare il suo volto e il pane che dà forza al cuore dell'uomo.
Psa	104	16	Vengono cosí saziati gli alberi dell'Eterno e i cedri del Libano che egli ha piantato;
Psa	104	17	là fanno il loro nido gli uccelli, mentre la cicogna fa dei cipressi la sua dimora.
Psa	104	18	Gli alti monti sono per i camosci; le rocce sono rifugio dei conigli.
Psa	104	19	Egli ha fatto la luna per le stagioni; il sole conosce l'ora del suo tramonto.
Psa	104	20	Tu mandi le tenebre e si fa notte; in essa vanno attorno tutte le bestie della foresta.
Psa	104	21	I leoncelli ruggiscono in cerca di preda e chiedono a DIO il loro pasto.
Psa	104	22	Ma, quando sorge il sole, essi si ritirano e rimangono nelle loro tane.
Psa	104	23	Allora l'uomo esce alla sua opera e al suo lavoro fino alla sera.
Psa	104	24	Quanto numerose sono le tue opere, o Eterno! Tu le hai fatte tutte con sapienza; la terra è piena delle tue ricchezze.
Psa	104	25	Ecco il mare, grande e spazioso, che brulica di innumerevoli creature;
Psa	104	26	percorrono le navi e il Leviathan che tu hai formato per scherzare in esso.
Psa	104	27	Tutti si aspettano da te che tu dia loro il cibo a suo tempo,
Psa	104	28	Tu lo provvedi loro ed essi lo raccolgono; tu apri la mano e sono saziati di beni.
Psa	104	29	Tu nascondi la tua faccia, ed essi sono smarriti; tu ritiri il loro spirito, ed essi muoiono ritornando nella loro polvere.
Psa	104	30	Tu mandi il tuo spirito, ed essi sono creati, e tu rinnovi la faccia della terra.
Psa	104	31	La gloria dell'Eterno duri per sempre; si allieti l'Eterno nelle sue opere;
Psa	104	32	egli guarda alla terra ed essa trema; egli tocca i monti ed essi fumano.
Psa	104	33	Io canterò all'Eterno finché avrò vita; canterò le lodi al mio DIO finché esisterò.
Psa	104	34	Possa la mia meditazione essergli gradita; io mi rallegrerò nell'Eterno.
Psa	104	35	Scompaiano i peccatori dalla terra e gli empi non siano piú. Anima mia, benedici l'Eterno! Alleluia.
------------------------Salmi, capitolo 105
Psa	105	1	Celebrate l'Eterno, invocate il suo nome; fate conoscere le sue opere fra i popoli,
Psa	105	2	Cantate a lui, cantate lodi a lui, meditate su tutte le sue meraviglie.
Psa	105	3	Gloriatevi nel suo santo nome, si rallegri il cuore di quanti cercano l'Eterno.
Psa	105	4	Cercate l'Eterno e la sua forza; cercate del continuo la sua faccia,
Psa	105	5	Ricordate le meraviglie che egli ha fatto, i suoi miracoli e i giudizi della sua bocca,
Psa	105	6	voi, o progenie d'Abrahamo, suo servo, o figli di Giacobbe, suoi eletti.
Psa	105	7	Egli è l'Eterno, il nostro DIO; i suoi giudizi sono su tutta la terra.
Psa	105	8	Egli si ricorda in eterno del suo patto e per mille generazioni della parola da lui comandata,
Psa	105	9	del patto che fece con Abrahamo e del suo giuramento che fece a Isacco,
Psa	105	10	che confermò a Giacobbe come suo statuto e a Israele come un patto eterno,
Psa	105	11	dicendo: ti darò il paese di Canaan come porzione della vostra eredità,
Psa	105	12	quando non erano che un piccolo numero, pochissimi e stranieri nel paese,
Psa	105	13	e andavano da una nazione all'altra, da un regno a un altro popolo.
Psa	105	14	Egli non permise che alcuno li opprimesse; anzi puní dei re per amor loro,
Psa	105	15	e disse: Non toccate i miei unti e non fate alcun male ai miei profeti.
Psa	105	16	Poi fece venir la carestia nel paese e distrusse ogni fonte di cibo.
Psa	105	17	Egli mandò davanti a loro un uomo, Giuseppe, che fu venduto come schiavo.
Psa	105	18	Gli serrarono i piedi in ceppi e fu oppresso con catene di ferro.
Psa	105	19	La parola dell'Eterno lo mise alla prova, finché si adempí ciò che egli aveva detto.
Psa	105	20	Allora il re mandò a farlo sciogliere, il dominatore di popoli mandò a liberarlo,
Psa	105	21	e lo fece signore della sua casa e governatore sopra tutti i suoi beni,
Psa	105	22	per legare i suoi principi a suo giudizio e insegnare ai suoi anziani, la sapienza.
Psa	105	23	Anche Israele venne in Egitto, e Giacobbe soggiornò nel paese di Cam.
Psa	105	24	E DIO moltiplicò grandemente il suo popolo e lo rese piú potente dei suoi nemici.
Psa	105	25	Poi mutò il loro cuore, perché odiassero il suo popolo e tramassero inganni contro i suoi servi.
Psa	105	26	Allora egli mandò Mosé, suo servo, e Aaronne che aveva eletto.
Psa	105	27	Essi operarono fra loro i portenti da lui ordinati e fecero prodigi nella terra di Cam.
Psa	105	28	Mandò le tenebre e fece cadere il paese nell'oscurità, ed essi non si ribellarono alla sua parola.
Psa	105	29	Cambiò le acque loro in sangue e fece morire i loro pesci.
Psa	105	30	Il loro paese brulicò di rane, che entrarono perfino nelle camere dei loro re.
Psa	105	31	Alla sua parola venne una moltitudine d'insetti e zanzare in tutto il loro territorio.
Psa	105	32	Mandò loro grandine invece di pioggia e fiamme di fuoco nel loro paese;
Psa	105	33	colpí anche le loro vigne e i loro fichi e distrusse gli alberi del loro territorio.
Psa	105	34	Egli parlò, e vennero cavallette e bruchi senza numero,
Psa	105	35	che divorarono tutta la vegetazione nel loro paese e mangiarono il frutto della loro terra.
Psa	105	36	Egli colpí anche tutti i primogeniti nel loro paese, le primizie di tutto il loro vigore;
Psa	105	37	e fece uscire il suo popolo con argento e oro, e non vi fu alcuno fra le sue tribú che vacillasse.
Psa	105	38	Gli Egiziani si rallegrarono della loro partenza, perché il terrore d'Israele era caduto su di essi.
Psa	105	39	Egli distese una nuvola per coprirli e accese un fuoco per illuminarli di notte,
Psa	105	40	Alla loro richiesta egli fece venire le quaglie e li saziò col pane del cielo.
Psa	105	41	Aperse la roccia e ne scaturirono acque; esse scorrevano nel deserto come un fiume.
Psa	105	42	Poiché egli si ricordò della sua santa promessa, fatta ad Abrahamo, suo servo;
Psa	105	43	fece quindi uscire il suo popolo con letizia e i suoi eletti con grida di gioia.
Psa	105	44	e diede loro i paesi delle nazioni, ed essi ereditarono il frutto della fatica dei popoli,
Psa	105	45	affinché osservassero i suoi statuti e ubbidissero alle sue leggi. Alleluia.
------------------------Salmi, capitolo 106
Psa	106	1	Alleluia. Celebrate l'Eterno, perché egli è buono, perché la sua benignità dura in eterno.
Psa	106	2	Chi può narrare le gesta dell'Eterno o proclamare tutta la sua lode?
Psa	106	3	Beati coloro che osservano la giustizia, che fanno ciò che è giusto in ogni tempo,
Psa	106	4	Ricordati di me, o Eterno, secondo la benevolenza che usi verso il tuo popolo, e visitami con la tua salvezza,
Psa	106	5	affinché veda la prosperità dei tuoi eletti, mi rallegri nella gioia della tua nazione e mi glori con la tua eredità.
Psa	106	6	Noi e i nostri padri abbiamo peccato, abbiamo commesso iniquità e abbiamo fatto il male.
Psa	106	7	I nostri padri in Egitto non compresero le tue meraviglie, non si ricordarono del gran numero dei tuoi benefici e si ribellarono presso il mare, il Mar Rosso.
Psa	106	8	Ciò nonostante il Signore li salvò per amore del suo nome, per far conoscere la sua potenza.
Psa	106	9	Sgridò il Mar Rosso e si seccò, e li guidò attraverso gli abissi come attraverso un deserto.
Psa	106	10	Li salvò dalla mano di chi li odiava e li riscattò dalla mano del nemico.
Psa	106	11	E le acque ricopersero i loro nemici, e non sopravvisse di loro neppure uno.
Psa	106	12	Allora credettero alle sue parole e cantarono la sua lode.
Psa	106	13	Ben presto però dimenticarono le sue opere e non aspettarono fiduciosi l'adempimento del suo disegno.
Psa	106	14	si accesero di cupidigia nel deserto e tentarono DIO nella solitudine.
Psa	106	15	Ed egli diede loro quanto chiedevano, ma mandò fra loro un morbo che assottigliò il loro numero.
Psa	106	16	Quando nel campo divennero invidiosi di Mosé e di Aaronne, il santo dell'Eterno,
Psa	106	17	la terra si aperse, e inghiottí Dathan e seppellí il gruppo di Abiram.
Psa	106	18	Un fuoco divampò nel loro mezzo e la fiamma divorò gli empi.
Psa	106	19	Fecero un vitello in Horeb e adorarono un'immagine di metallo fuso,
Psa	106	20	e mutarono la loro gloria con l'immagine di un bue che mangia l'erba.
Psa	106	21	Dimenticarono DIO, loro Salvatore, che aveva fatto cose grandi in Egitto,
Psa	106	22	prodigi nel paese di Cam, cose tremende al Mar Rosso.
Psa	106	23	Perciò egli parlò di sterminarli, ma Mosé, suo eletto, si presentò sulla breccia davanti a lui, per impedire all'ira sua di distruggerli.
Psa	106	24	Essi disprezzarono ancora il paese delizioso, non credettero alla sua parola,
Psa	106	25	ma mormorarono nelle loro tende e non diedero ascolto alla voce dell'Eterno.
Psa	106	26	Perciò egli alzò la mano contro di loro, giurando di farli cadere nel deserto,
Psa	106	27	e di far perire i loro discendenti fra le nazioni e di disperderli per tutti i paesi.
Psa	106	28	Essi servirono anche Baal-Peor e mangiarono i sacrifici dei morti.
Psa	106	29	Irritarono DIO con le loro azioni, e una pestilenza scoppiò in mezzo a loro.
Psa	106	30	Ma Finehas si alzò e fece giustizia; e la pestilenza cessò.
Psa	106	31	E ciò gli fu messo in conto di giustizia di generazione in generazione, per sempre.
Psa	106	32	Essi lo provocarono ancora presso le acque di Meriba, e ne venne del male a Mosé per causa loro,
Psa	106	33	perché inasprirono il suo (di Mosé) spirito, ed egli parlò avventatamente con le sue labbra.
Psa	106	34	Essi non distrussero i popoli, come l'Eterno aveva loro comandato;
Psa	106	35	ma si mescolarono fra le nazioni e impararono le loro opere;
Psa	106	36	servirono i loro idoli, e questi divennero un laccio per loro;
Psa	106	37	sacrificarono i loro figli e le loro figlie ai demoni,
Psa	106	38	e sparsero il sangue innocente, il sangue dei loro figli e delle loro figlie, che sacrificarono agli idoli di Canaan; e il paese fu contaminato dal sangue versato.
Psa	106	39	Cosí essi si contaminarono con le loro opere e si prostituirono coi loro atti.
Psa	106	40	E l'ira dell'Eterno si accese contro il suo popolo, ed egli ebbe in abominio la sua eredità.
Psa	106	41	Li diede in potere delle nazioni, e quelli che li odiavano li dominarono.
Psa	106	42	I loro nemici li oppressero, e furono sottomessi al loro potere.
Psa	106	43	Egli li liberò molte volte, ma essi continuarono a ribellarsi e sprofondarono nelle loro iniquità.
Psa	106	44	Tuttavia egli prestò attenzione alla loro angoscia, quando udì il loro grido,
Psa	106	45	e si ricordò del suo patto con loro e nella sua grande misericordia si placò.
Psa	106	46	Fece trovar loro favore presso tutti quelli che li avevano condotti in cattività.
Psa	106	47	Salvaci, o Eterno, DIO nostro, e raccoglici fra le nazioni, affinché celebriamo il tuo santo nome e ci gloriamo nel lodarti.
Psa	106	48	Benedetto sia l'Eterno, DIO d'Israele, d'eternità in eternità. E tutto il popolo dica: Amen. Alleluia.
------------------------Salmi, capitolo 107
Psa	107	1	Celebrate l'Eterno, perché egli è buono, perché la sua benignità dura in eterno.
Psa	107	2	Cosí dicano i riscattati dall'Eterno, che egli ha liberato dalla mano dell'avversario,
Psa	107	3	e ha raccolto da vari paesi, da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno.
Psa	107	4	Essi andavano errando nel deserto, in luoghi desolati, e non trovavano alcuna città da abitare.
Psa	107	5	Affamati e assetati, la vita veniva meno in loro.
Psa	107	6	Ma nella loro avversità gridarono all'Eterno ed egli li liberò dalle loro angosce;
Psa	107	7	e li condusse per la diritta via, perché giungessero a una città da abitare.
Psa	107	8	Celebrino l'Eterno per la sua benignità e per le sue meraviglie in favore dei figli degli uomini.
Psa	107	9	Poiché egli ha saziato l'anima assetata e ha ricolmato di beni l'anima affamata.
Psa	107	10	Altri dimoravano nelle tenebre e nell'ombra di morte, prigionieri nell'afflizione e nelle catene.
Psa	107	11	perché si erano ribellati alle parole di DIO e avevano disprezzato il consiglio dell'Altissimo;
Psa	107	12	per cui egli abbattè il cuor loro con affanni; essi caddero, e non vi fu alcuno che li soccorse.
Psa	107	13	Ma nella loro avversità gridarono all'Eterno, ed egli li salvò dalle loro angosce.
Psa	107	14	li trasse fuori dalle tenebre e dall'ombra di morte e spezzò i loro legami.
Psa	107	15	Celebrino l'Eterno per la sua benignità e per le sue meraviglie in favore dei figli degli uomini.
Psa	107	16	perché egli ha abbattuto le porte di bronzo e ha spezzato le sbarre di ferro.
Psa	107	17	Degli stolti soffrivano per il loro comportamento ribelle e per i loro peccati;
Psa	107	18	essi detestavano ogni cibo ed erano giunti alle soglie della morte.
Psa	107	19	ma nella loro avversità gridarono all'Eterno, ed egli li salvò dalle loro angosce.
Psa	107	20	Egli mandò la sua parola e li guarì, li scampò dalla fossa.
Psa	107	21	Celebrino l'Eterno per la sua benignità e per le sue meraviglie in favore dei figli degli uomini.
Psa	107	22	Offrano sacrifici di lode e raccontino le sue opere con canti di gioia.
Psa	107	23	Quelli che scendono in mare sulle navi e che fanno commercio sulle grandi acque.
Psa	107	24	vedono le opere dell'Eterno e le sue meraviglie negli abissi del mare.
Psa	107	25	Poiché egli comanda e fa levare un vento di tempesta che solleva le onde del mare.
Psa	107	26	Essi salgono fino al cielo e sprofondano negli abissi; la loro anima viene meno per l'angoscia.
Psa	107	27	Barcollano e traballano come degli ubriachi, e non sanno piú che fare.
Psa	107	28	Ma nella loro avversità gridano all'Eterno, ed egli li trae fuori dalle loro angosce.
Psa	107	29	Egli riduce la tempesta a un mormorio e le sue onde son fatte tacere.
Psa	107	30	Al loro acquetarsi essi si rallegrano, ed egli li conduce al porto da loro desiderato.
Psa	107	31	Celebrino l'Eterno per la sua benignità e per le sue meraviglie in favore dei figli degli uomini;
Psa	107	32	lo esaltino nell'assemblea del popolo e lo lodino nel consiglio degli anziani.
Psa	107	33	Egli cambia i fiumi in deserto, e le sorgenti d'acqua in luoghi aridi.
Psa	107	34	la terra fertile in luogo arido per la malvagità dei suoi abitanti.
Psa	107	35	Egli cambia il deserto in lago e la terra arida in sorgenti d'acqua.
Psa	107	36	Là egli fa abitare gli affamati, ed essi innalzano una città da abitare.
Psa	107	37	Vi seminano campi e vi piantano vigne che producono un abbondante raccolto.
Psa	107	38	Egli li benedice e moltiplicano grandemente, ed egli non fa diminuire il loro bestiame.
Psa	107	39	Ma poi vengono ridotti a pochi e sono indeboliti per l'oppressione, l'avversità e gli affanni.
Psa	107	40	Egli getta il disprezzo sui principi e li fa errare per luoghi deserti, dove non c'è via alcuna.
Psa	107	41	Ma solleva il bisognoso dalla miseria e accresce le loro famiglie come un gregge.
Psa	107	42	Gli uomini retti vedono questo e si rallegrano, ma tutti i malvagi hanno la bocca chiusa.
Psa	107	43	Chi è saggio osservi queste cose e consideri la benignità dell'Eterno.
------------------------Salmi, capitolo 108
Psa	108	1	Cantico. Salmo di Davide. Il mio cuore è ben disposto, o DIO, io canterò e celebrerò le tue lodi con tutta la mia forza.
Psa	108	2	Destatevi, arpa e cetra, io voglio risvegliare l'alba.
Psa	108	3	Io ti celebrerò fra i popoli, o Eterno, e canterò le tue lodi fra le nazioni.
Psa	108	4	Poiché la tua benignità è grande, giunge al di sopra dei cieli, e la tua verità fino alle nuvole.
Psa	108	5	Sii esaltato, o DIO, al di sopra dei cieli, e risplenda la tua gloria su tutta la terra,
Psa	108	6	affinché i tuoi diletti siano liberati; salvami con la tua destra e rispondimi.
Psa	108	7	DIO ha parlato nella sua SANTITA': trionferò, spartirò Sichem e misurerò la valle di Sukkoth.
Psa	108	8	Mio è Galaad, mio è Manasse, Efraim è la forza del mio capo, Giuda è il mio legislatore;
Psa	108	9	Moab è il catino dove mi lavo; su Edom getterò i mio sandalo; sulla Filistia manderò grida di trionfo.
Psa	108	10	Chi mi porterà nella città forte? Chi mi condurrà fino a Edom?
Psa	108	11	Non sei tu, o DIO, che ci hai respinti, e non esci piú, o DIO, coi nostri eserciti?
Psa	108	12	Dacci tu aiuto contro l'avversario, perché vano è il soccorso dell'uomo.
Psa	108	13	Con DIO noi faremo prodezze, e sarà lui a schiacciare i nostri nemici.
------------------------Salmi, capitolo 109
Psa	109	1	Al maestro del coro. Salmo di Davide. O DIO della mia lode, non tacere,
Psa	109	2	perché uomini empi e disonesti hanno aperto la loro bocca contro di me e hanno parlato contro di me con una lingua bugiarda;
Psa	109	3	mi hanno assalito con parole di odio e mi hanno fatta guerra senza motivo.
Psa	109	4	In cambio del mio amore, mi accusano, ma io faccio ricorso alla preghiera.
Psa	109	5	Essi mi hanno reso male per bene e odio in cambio del mio amore.
Psa	109	6	Stabilisci un uomo malvagio su di lui, e un accusatore stia alla sua destra.
Psa	109	7	Quando sarà giudicato, fa' che sia trovato colpevole, e la sua preghiera diventi peccato.
Psa	109	8	Siano pochi i suoi giorni e un altro prenda il suo posto.
Psa	109	9	I suoi figli rimangano orfani e la sua moglie vedova.
Psa	109	10	Siano i suoi figli vagabondi e mendicanti e cerchino cibo lontano dalle loro case in rovina.
Psa	109	11	L'usuraio si prenda tutti i suoi averi, e gli estranei lo derubino del frutto delle sue fatiche.
Psa	109	12	Nessuno usi con lui misericordia e nessuno abbia pietà dei suoi orfani.
Psa	109	13	Sia la sua discendenza distrutta; nella seconda generazione sia il loro nome cancellato.
Psa	109	14	Sia l'iniquità dei suoi padri ricordata davanti all'Eterno e il peccato di sua madre non sia cancellato.
Psa	109	15	Siano i loro peccati sempre davanti all'Eterno, affinché egli faccia sparire dalla terra il loro ricordo.
Psa	109	16	Poiché egli non si è ricordato di usare misericordia, ma ha perseguitato il povero, il bisognoso e chi aveva il cuore rotto, fino a farli morire.
Psa	109	17	Poiché ha amato la maledizione, ricada essa su di lui; e poiché non si è compiaciuto nella benedizione, si allontani essa da lui.
Psa	109	18	Poiché si è coperto di maledizione come di un vestito, entri essa come acqua nel suo corpo e come olio nelle sue ossa;
Psa	109	19	sia per lui come un vestito che lo copre e come una cintura che lo lega per sempre.
Psa	109	20	Sia questa da parte dell'Eterno la ricompensa per i miei avversari e per quelli che parlano male contro di me.
Psa	109	21	Ma tu, o Eterno, Signore, opera a mio favore per amore del tuo nome, liberami per la tua misericordia e bontà
Psa	109	22	perché io sono povero e bisognoso, è il mio cuore è ferito dentro di me.
Psa	109	23	Io me ne vado come ombra che si allunga, sono scosso via come una cavalletta.
Psa	109	24	Le mie ginocchia vacillano per il digiuno e il mio corpo si è fatto magro per mancanza di grasso.
Psa	109	25	Sono diventato per loro un obbrobrio; quando mi vedono scuotono il capo
Psa	109	26	Aiutami, o Eterno mio DIO, salvami per la tua misericordia,
Psa	109	27	e sappiano che questo è opera della tua mano, e che tu, o Eterno, l'hai fatto.
Psa	109	28	Essi malediranno, ma tu benedirai quando si innalzeranno, resteranno confusi, ma il tuo servo si rallegrerà.
Psa	109	29	Siano i miei avversari coperti di vituperio e avvolti di vergogna come di un mantello.
Psa	109	30	Io celebrerò grandemente l'Eterno con la mia bocca e lo loderò in mezzo alla grande folla,
Psa	109	31	perché egli sta alla destra del povero, per salvarlo da quelli che lo condannano a morte.
------------------------Salmi, capitolo 110
Psa	110	1	Salmo di Davide. L'Eterno dice al mio Signore: Siedi alla mia destra finché io faccia dei tuoi nemici lo sgabello dei tuoi piedi.
Psa	110	2	L'Eterno estenderà da Sion lo scettro della tua potenza. Domina in mezzo ai tuoi nemici.
Psa	110	3	Il tuo popolo si offrirà volenteroso nel giorno del tuo potere; nello splendore di SANTITA', dal grembo dell'aurora, tu avrai la rugiada della tua gioventú.
Psa	110	4	L'Eterno ha giurato e non si pentirà: Tu sei sacerdote in eterno secondo l'ordine di Melchisedek.
Psa	110	5	Il Signore è alla tua destra. Egli distruggerà dei re nel giorno della sua ira.
Psa	110	6	Egli giudicherà le nazioni, le riempirà di cadaveri e distruggerà i governanti di gran parte della terra.
Psa	110	7	Berrà dal torrente per via e perciò alzerà il capo.
------------------------Salmi, capitolo 111
Psa	111	1	Alleluia, celebrerò l'Eterno con tutto il cuore nel consiglio dei giusti e nell'assemblea.
Psa	111	2	Grandi sono le opere dell'Eterno, ricercate da tutti quelli che si dilettano in esse.
Psa	111	3	Le sue opere sono maestose e grandiose e la sua giustizia dura in eterno.
Psa	111	4	Egli fa sí che le sue meraviglie siano ricordate; l'Eterno è misericordioso e pieno di compassione.
Psa	111	5	Egli dà cibo a quelli che lo temono e si ricorderà per sempre del suo patto.
Psa	111	6	Egli ha mostrato al suo popolo la potenza delle sue opere, dandogli l'eredità delle nazioni.
Psa	111	7	Le opere delle sue mani sono verità e giustizia; tutti i suoi comandamenti sono fermi,
Psa	111	8	stabili in eterno per sempre, fatti con verità e rettitudine.
Psa	111	9	Egli ha mandato la redenzione al suo popolo, ha stabilito il suo patto per sempre; santo e tremendo è il suo nome.
Psa	111	10	Il timore dell'Eterno è il principio della sapienza, hanno grande sapienza quelli che mettono in pratica i suoi comandamenti; la sua lode dura in eterno.
------------------------Salmi, capitolo 112
Psa	112	1	Alleluia. Beato l'uomo che teme l'Eterno e trova grande gioia nei suoi comandamenti.
Psa	112	2	La sua progenie sarà potente sulla terra, la posterità degli uomini retti sarà benedetta.
Psa	112	3	Nella sua casa c'è abbondanza e ricchezze e la sua giustizia dura per sempre.
Psa	112	4	La luce si leva nelle tenebre per quelli che sono retti, per l'uomo misericordioso, compassionevole e giusto.
Psa	112	5	Sarà felice l'uomo che usa misericordia e dà in prestito, e dirige i suoi affari con giustizia,
Psa	112	6	perché non sarà mai smosso; il giusto sarà ricordato per sempre.
Psa	112	7	Egli non temerà cattive notizie; il suo cuore è fermo, fiducioso nell'Eterno.
Psa	112	8	Il suo cuore è sicuro; egli non avrà paura alcuna, finché non guarderà trionfante sui suoi nemici.
Psa	112	9	Egli ha sparso liberamente, ha dato ai bisognosi; la sua giustizia dura per sempre e la sua potenza sarà elevata in gloria.
Psa	112	10	L'empio lo vedrà e si irriterà, digrignerà i denti e si consumerà; il desiderio degli empi non si realizzerà mai.
------------------------Salmi, capitolo 113
Psa	113	1	Alleluia. Lodate, o servi dell'Eterno, lodate il nome dell'Eterno.
Psa	113	2	Sia benedetto il nome dell'Eterno ora e sempre.
Psa	113	3	Dal sorgere del sole fino al suo tramonto sia lodato il nome dell'Eterno.
Psa	113	4	L'Eterno è eccelso su tutte le nazioni, la sua gloria è al di sopra dei cieli.
Psa	113	5	Chi è simile all'Eterno, il nostro DIO che abita nei luoghi altissimi.
Psa	113	6	che si abbassa a guardare le cose che sono nei cieli e sulla terra?
Psa	113	7	Egli rialza il misero dalla polvere e solleva il bisognoso dalla spazzatura.
Psa	113	8	per farlo sedere coi principi, coi principi del suo popolo.
Psa	113	9	Egli fa abitare la donna sterile in famiglia quale madre felice di figli. Alleluia.
------------------------Salmi, capitolo 114
Psa	114	1	Quando Israele uscí dall'Egitto e la casa di Giacobbe da un popolo di lingua straniera,
Psa	114	2	Giuda divenne il suo santuario e Israele il suo dominio.
Psa	114	3	ll mare lo vide e fuggí, il Giordano tornò indietro.
Psa	114	4	I monti saltellarono come montoni i colli come agnelli.
Psa	114	5	Che avevi tu, o mare per fuggire, e tu, o Giordano, per tornare indietro?
Psa	114	6	E voi, o monti, per saltellare come montoni, e voi, o colli, come agnelli?
Psa	114	7	Trema, o terra, alla presenza del Signore, alla presenza del DIO di Giacobbe,
Psa	114	8	che mutò la roccia in un lago, il macigno in una sorgente d'acqua.
------------------------Salmi, capitolo 115
Psa	115	1	Non a noi, o Eterno, non a noi ma al tuo nome dà gloria, per la tua benignità e per la tua fedeltà.
Psa	115	2	Perché direbbero le nazioni: Dov'è ora il loro DIO?.
Psa	115	3	Ma il nostro DIO è nei cieli e fa tutto ciò che gli piace.
Psa	115	4	I loro idoli sono argento e oro, opera di mani d'uomo.
Psa	115	5	Hanno bocca ma non parlano, hanno occhi ma non vedono,
Psa	115	6	hanno orecchi ma non odono, hanno naso ma non odorano,
Psa	115	7	hanno mani ma non toccano, hanno piedi ma non camminano; con la loro gola non emettono suono alcuno.
Psa	115	8	Come loro sono quelli che li fanno, tutti quelli che in essi confidano.
Psa	115	9	O Israele, confida nell'Eterno! Egli e il loro aiuto e il loro scudo.
Psa	115	10	O casa di Aaronne, confida nell'Eterno! Egli è il loro aiuto e il loro scudo.
Psa	115	11	O voi che temete l'Eterno, confidate nell'Eterno! Egli è il loro aiuto e il loro scudo.
Psa	115	12	L'Eterno si è ricordato di noi e ci benedirà; sí, egli benedirà la casa d'Israele e benedirà la casa di Aaronne.
Psa	115	13	Egli benedirà quelli che temono l'Eterno, piccoli e grandi.
Psa	115	14	L'Eterno vi faccia crescere, voi e i vostri figli.
Psa	115	15	Siate benedetti dall'Eterno, che ha fatto i cieli e la terra.
Psa	115	16	I cieli sono i cieli dell'Eterno, ma la terra egli l'ha data ai figli degli uomini.
Psa	115	17	Non sono i morti che lodano l'Eterno, né alcuno di quelli che scendono nel luogo del silenzio.
Psa	115	18	Ma noi benediremo l'Eterno, ora e sempre. Alleluia.
------------------------Salmi, capitolo 116
Psa	116	1	amo l'Eterno, perché egli ha dato ascolto alla mia voce e alle mie suppliche.
Psa	116	2	Poiché ha teso verso di me il suo orecchio, io lo invocherò tutti i giorni della mia vita.
Psa	116	3	I legami della morte mi avevano circondato e le angosce dello Sceol mi avevano colto; sventura e dolore mi avevano sopraffatto.
Psa	116	4	Allora invocai il nome dell'Eterno: O Eterno, ti supplico salvami.
Psa	116	5	L'Eterno è pietoso e giusto, il nostro DIO è misericordioso.
Psa	116	6	L'Eterno protegge i semplici; io ero ridotto in misero stato, ed egli mi ha salvato.
Psa	116	7	Ritorna, anima mia, al tuo riposo, perché l'Eterno ti ha colmata di beni.
Psa	116	8	Sí, perché tu hai liberato la mia vita dalla morte, i miei occhi dalle lacrime e i miei piedi da cadute.
Psa	116	9	Io camminerò alla presenza dell'Eterno nella terra dei viventi.
Psa	116	10	ho creduto e perciò parlo, ero grandemente afflitto,
Psa	116	11	e dicevo nel mio smarrimento: Ogni uomo è bugiardo.
Psa	116	12	Che darò all'Eterno in cambio di tutti i benefici che mi ha fatto?
Psa	116	13	Io alzerò il calice della salvezza, e invocherò il nome dell'Eterno.
Psa	116	14	Adempirò i miei voti all'Eterno in presenza di tutto il suo popolo.
Psa	116	15	E' preziosa agli occhi dell'Eterno la morte dei suoi santi.
Psa	116	16	Io sono veramente il tuo servo, o Eterno, sono il tuo servo, il figlio della tua serva; tu hai sciolto i miei legami.
Psa	116	17	ti offrirò un sacrificio di ringraziamento e invocherò il nome dell'Eterno.
Psa	116	18	Adempirò i miei voti all'Eterno in presenza di tutto il suo popolo.
Psa	116	19	nei cortili della casa dell'Eterno, in mezzo a te, o Gerusalemme. Alleluia.
------------------------Salmi, capitolo 117
Psa	117	1	Lodate l'Eterno, voi nazioni tutte! Celebratelo, voi popoli tutti!
Psa	117	2	Poiché grande è la sua misericordia verso di noi, e la fedeltà dell'Eterno dura per sempre. Alleluia.
------------------------Salmi, capitolo 118
Psa	118	1	Celebrate l'Eterno perché egli è buono, perché la sua benignità dura in eterno.
Psa	118	2	Sí, dica ora Israele: La sua misericordia dura in eterno.
Psa	118	3	Sí, dica ora la casa di Aaronne: La sua misericordia dura in eterno.
Psa	118	4	Sí, dicano ora quelli che temono l'Eterno: La sua misericordia dura in eterno.
Psa	118	5	Nell'angoscia invocai l'Eterno, e l'Eterno mi rispose e mi trasse al largo.
Psa	118	6	L'Eterno è per me; io non avrò alcun timore; che cosa mi può fare l'uomo?
Psa	118	7	L'Eterno è per me fra quelli che mi soccorrono, e io guarderò trionfante sui miei nemici.
Psa	118	8	E' meglio rifugiarsi nell'Eterno che confidare nell'uomo.
Psa	118	9	E' meglio rifugiarsi nell'Eterno che confidare nei principi.
Psa	118	10	Tutte le nazioni mi avevano circondato, ma nel nome dell'Eterno io le distruggerò.
Psa	118	11	Mi avevano circondato, sì mi avevano circondato, ma nel nome dell'Eterno io le distruggerò.
Psa	118	12	Mi avevano circondato come api, ma sono state spente come fuoco di spine; nel nome dell'Eterno io le distruggerò.
Psa	118	13	Tu mi avevi spinto con violenza per farmi cadere, ma l'Eterno mi ha soccorso.
Psa	118	14	L'Eterno è la mia forza e il mio cantico, ed è stato la mia salvezza.
Psa	118	15	Un grido di giubilo e di vittoria risuona nelle tende dei giusti; la destra del Signore fa prodigi.
Psa	118	16	La destra dell'Eterno sí è alzata; la destra dell'Eterno fa prodigi.
Psa	118	17	io non morrò, ma vivrò e racconterò le opere dell'Eterno.
Psa	118	18	L'Eterno mi ha punito duramente, ma non mi ha lasciato in balìa della morte.
Psa	118	19	Apritemi le porte della giustizia; io vi entrerò e celebrerò l'Eterno.
Psa	118	20	Questa è la porta dell'Eterno, i giusti entreranno per essa.
Psa	118	21	ti celebrerò, perché mi hai risposto e sei stato la mia salvezza.
Psa	118	22	La pietra, che i costruttori avevano rigettata è divenuta la testata d'angolo.
Psa	118	23	Questa è opera dell'Eterno, ed è cosa meravigliosa agli occhi nostri.
Psa	118	24	Questo è il giorno che l'Eterno ha fatto; rallegriamoci ed esultiamo in esso.
Psa	118	25	Deh, o Eterno, soccorrici ora; deh, o Eterno, facci prosperare ora.
Psa	118	26	Benedetto colui che viene nel nome dell'Eterno; noi vi benediciamo dalla casa dell'Eterno.
Psa	118	27	L'Eterno è DIO e ha fatto risplendere la sua luce su di noi, legate la vittima del sacrificio ai corni dell'altare.
Psa	118	28	Tu sei il mio DIO, io ti celebrerò, tu sei il mio DIO, io ti esalterò.
Psa	118	29	Celebrate l'Eterno, perché egli è buono, perché la sua benignità dura in eterno.
------------------------Salmi, capitolo 119
Psa	119	1	Beati quelli la cui via è senza macchia e che camminano nella legge dell'Eterno.
Psa	119	2	Beati quelli che osservano i suoi precetti, che lo cercano con tutto il cuore
Psa	119	3	e non commettono il male, ma camminano nelle sue vie.
Psa	119	4	Tu ci hai ordinato di osservare i tuoi comandamenti con cura.
Psa	119	5	Oh, che le mie vie siano ferme nell'osservanza dei tuoi statuti.
Psa	119	6	Allora non sarò svergognato, quando terrò conto di tutti i tuoi comandamenti.
Psa	119	7	Ti celebrerò con cuore retto mentre imparo i tuoi giusti decreti.
Psa	119	8	Osserverò i tuoi statuti, non abbandonarmi completamente.
Psa	119	9	Come può un giovane rendere la sua via pura? Custodendola con la tua parola.
Psa	119	10	Ti ho cercato con tutto il mio cuore; non lasciarmi deviare dai tuoi comandamenti.
Psa	119	11	Ho conservato la tua parola nel mio cuore, per non peccare contro di te.
Psa	119	12	Tu sei benedetto, o Eterno; insegnami i tuoi statuti.
Psa	119	13	Con le mie labbra ho enumerato tutti i decreti della tua bocca.
Psa	119	14	Gioisco seguendo i tuoi precetti, come se possedessi tutte le ricchezze.
Psa	119	15	Mediterò sui tuoi comandamenti e considererò i tuoi sentieri.
Psa	119	16	Mi diletterò nei tuoi statuti e non dimenticherò la tua parola.
Psa	119	17	Fa' del bene al tuo servo, e io vivrò e osserverò la tua parola.
Psa	119	18	Apri i miei occhi, e contemplerò le meraviglie della tua legge.
Psa	119	19	sono straniero sulla terra; non nascondermi i tuoi comandamenti.
Psa	119	20	L'anima mia si consuma per il desiderio dei tuoi decreti in ogni tempo.
Psa	119	21	Tu sgridi i superbi, che sono maledetti, perché si allontanano dai tuoi comandamenti.
Psa	119	22	Togli via da me la vergogna e il disprezzo, perché ho osservato i tuoi precetti.
Psa	119	23	Anche se i principi si siedono e parlano contro di me, il tuo servo medita sulle tue leggi.
Psa	119	24	I tuoi precetti sono la mia gioia e i miei consiglieri.
Psa	119	25	sono prostrato nella polvere; ravvivami secondo la tua parola.
Psa	119	26	Ti ho esposto le mie vie, e tu mi hai risposto; insegnami i tuoi statuti.
Psa	119	27	Fammi comprendere la via dei tuoi comandamenti, e io mediterò sulle tue meraviglie.
Psa	119	28	La mia vita si consuma nel dolore; dammi forza secondo la tua parola.
Psa	119	29	Tienimi lontano dalla falsità e, nella tua grazia, fammi conoscere la tua legge.
Psa	119	30	ho scelto la via della fedeltà; ho posto i tuoi decreti davanti a me.
Psa	119	31	Sto attaccato ai tuoi precetti; o Eterno, non permettere che io sia confuso.
Psa	119	32	Correrò nella via dei tuoi comandamenti, perché tu mi allargherai il cuore.
Psa	119	33	Insegnami, o Eterno, la via dei tuoi statuti e io la seguirò fino alla fine.
Psa	119	34	Dammi intelligenza e io custodirò la tua legge; sí, la osserverò con tutto il cuore.
Psa	119	35	Fammi camminare nella via dei tuoi comandamenti, perché in essa trovo il mio diletto.
Psa	119	36	Piega il mio cuore ai tuoi precetti e non alla cupidigia.
Psa	119	37	Distogli i miei occhi dalle cose vane e vivificami nelle tue vie.
Psa	119	38	Mantieni la tua parola al tuo servo, che ha timore di te.
Psa	119	39	Allontana da me l'oltraggio, che mi spaventa perché i tuoi decreti sono buoni.
Psa	119	40	Ecco, io desidero ardentemente i tuoi comandamenti; vivificami nella tua giustizia.
Psa	119	41	Mi raggiungano le tue misericordie, o Eterno e la tua salvezza secondo la tua parola.
Psa	119	42	Cosí potrò rispondere a colui che mi oltraggia, perché confido nella tua parola.
Psa	119	43	Non togliere completamente dalla mia bocca la parola della verità, perché io spero nei tuoi decreti.
Psa	119	44	Cosí osserverò la tua legge del continuo, per sempre.
Psa	119	45	Camminerò nella libertà perché ricerco i tuoi comandamenti.
Psa	119	46	Parlerò dei tuoi precetti davanti ai re e non sarò svergognato.
Psa	119	47	Mi diletterò nei tuoi comandamenti, perché li amo.
Psa	119	48	E alzerò le mie mani verso i tuoi comandamenti, perché li amo, e mediterò sui tuoi statuti.
Psa	119	49	Ricordati della parola data al tuo servo, con la quale tu mi hai fatto sperare.
Psa	119	50	Questo è il mio conforto nell'afflizione, che la tua parola mi ha vivificato.
Psa	119	51	I superbi mi ricoprono di scherno, ma io non devio dalla tua legge.
Psa	119	52	Ricordo i tuoi antichi decreti, o Eterno, e questo mi consola.
Psa	119	53	Grande sdegno mi prende a motivo degli empi che abbandonano la tua legge.
Psa	119	54	I tuoi statuti sono stati i miei cantici nella casa del mio pellegrinaggio.
Psa	119	55	O Eterno, io ricordo il tuo nome nella notte e osservo la tua legge.
Psa	119	56	Questo mi avviene, perché osservo i tuoi comandamenti.
Psa	119	57	Tu sei la mia parte, o Eterno; ho promesso di osservare le tue parole.
Psa	119	58	Ti ho supplicato con tutto il cuore; abbi pietà di me secondo la tua parola.
Psa	119	59	Ho esaminato le mie vie e ho rivolto i miei passi verso i tuoi precetti.
Psa	119	60	Senza alcun indugio mi sono affrettato ad osservare i tuoi comandamenti.
Psa	119	61	Le corde degli empi mi hanno avviluppato, ma io non ho dimenticato la tua legge.
Psa	119	62	Nel cuore della notte mi alzo per celebrarti, a motivo dei tuoi giusti decreti.
Psa	119	63	sono compagno di tutti quelli che ti temono e di quelli che osservano i tuoi comandamenti.
Psa	119	64	O Eterno, la terra è piena della tua benignità; insegnami i tuoi statuti.
Psa	119	65	Tu hai fatto del bene al tuo servo, o Eterno, secondo la tua parola.
Psa	119	66	Insegnami giusto discernimento e conoscenza, perché credo nei tuoi comandamenti.
Psa	119	67	Prima di essere afflitto andavo errando, ma ora osservo la tua parola.
Psa	119	68	Tu sei buono e fai del bene; insegnami i tuoi statuti.
Psa	119	69	I superbi hanno inventato menzogne contro di me, ma io osserverò i tuoi comandamenti con tutto il cuore.
Psa	119	70	Il loro cuore è insensibile come il grasso, ma io mi diletto nella tua legge.
Psa	119	71	E' stato bene per me l'essere stato afflitto, perché imparassi i tuoi statuti.
Psa	119	72	La legge della tua bocca per me è piú preziosa di migliaia di monete d'oro e d'argento.
Psa	119	73	Le tue mani mi hanno fatto e formato; dammi intelligenza perché possa imparare i tuoi comandamenti.
Psa	119	74	Quelli che ti temono mi vedranno e si rallegreranno, perché ho sperato nella tua parola.
Psa	119	75	so, o Eterno, che i tuoi decreti sono giusti, e che tu mi hai afflitto nella tua fedeltà.
Psa	119	76	Deh, la tua benignità sia il mio conforto, secondo la tua parola data al tuo servo.
Psa	119	77	Vengano a me le tue grandi compassioni e possa cosí vivere, perché la tua legge è il mio diletto.
Psa	119	78	Siano confusi i superbi, perché mi trattano ingiustamente senza motivo ma io medito sui tuoi comandamenti.
Psa	119	79	Si rivolgano a me quelli che ti temono e quelli che conoscono i tuoi precetti.
Psa	119	80	Sia il mio cuore irreprensibile nei riguardi dei tuoi statuti, affinché non sia confuso.
Psa	119	81	La mia anima si strugge per l'ardente desiderio della tua salvezza; io spero nella tua parola.
Psa	119	82	I miei occhi vengono meno aspettando il compimento della tua parola, mentre dico: Quando mi consolerai?.
Psa	119	83	Anche se son diventato come un otre esposto al fumo, non ho dimenticato i tuoi statuti.
Psa	119	84	Quanti sono i giorni del tuo servo? Quando farai giustizia di quelli che mi perseguitano?
Psa	119	85	I superbi hanno scavato delle fosse per me; essi non agiscono secondo la tua legge.
Psa	119	86	Tutti i tuoi comandamenti sono degni di fiducia; loro mi perseguitano a torto; soccorrimi.
Psa	119	87	Mi hanno quasi eliminato dalla terra, ma io non ho abbandonato i tuoi comandamenti.
Psa	119	88	Vivificami secondo la tua benignità, e io osserverò i precetti della tua bocca.
Psa	119	89	Per sempre, o Eterno, la tua parola è stabile nei cieli.
Psa	119	90	La tua fedeltà dura d'età in età, tu hai stabilito la terra ed essa sussiste.
Psa	119	91	Il cielo e la terra sussistono fino al giorno d'oggi, perché ogni cosa è al tuo servizio.
Psa	119	92	Se la tua legge non fosse stata il mio diletto, sarei già perito nella mia afflizione.
Psa	119	93	Non dimenticherò mai i tuoi comandamenti, perché per mezzo di essi tu mi hai dato la vita.
Psa	119	94	Io sono tuo; salvami, perché ho ricercato i tuoi comandamenti.
Psa	119	95	Gli empi mi insidiano per farmi perire, ma io riguarderò ai tuoi precetti.
Psa	119	96	Ho visto il limite di ogni cosa perfetta, ma il tuo comandamento non ha alcun limite.
Psa	119	97	Oh, quanto amo la tua legge! Essa è la mia meditazione per tutto il giorno.
Psa	119	98	I tuoi comandamenti mi rendono piú saggio dei miei nemici, perché sono sempre con me.
Psa	119	99	Ho maggior intendimento di tutti i miei maestri, perché i tuoi comandamenti sono la mia meditazione.
Psa	119	90	Ho maggior intelligenza dei vecchi, perché osservo i tuoi comandamenti
Psa	119	101	Ho trattenuto i miei passi da ogni sentiero malvagio, per osservare la tua parola.
Psa	119	102	Non mi sono allontanato dai tuoi decreti, perché tu stesso mi hai ammaestrato.
Psa	119	103	Come sono dolci le tue parole al mio palato! Sono piú dolci del miele alla mia bocca.
Psa	119	104	Per mezzo dei tuoi comandamenti io acquisto intelligenza; perciò odio ogni sentiero di falsità.
Psa	119	105	La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero.
Psa	119	106	Io ho giurato, e lo manterrò, di osservare i tuoi giusti decreti.
Psa	119	107	Io sono molto afflitto; vivificami, o Eterno secondo la tua parola.
Psa	119	108	Deh, o Eterno, gradisci le offerte spontanee della mia bocca e insegnami i tuoi decreti.
Psa	119	109	Anche se ho sempre l'anima in palma di mano, non dimentico la tua legge.
Psa	119	110	Gli empi mi hanno teso dei lacci ma io non mi sono allontanato dai tuoi comandamenti.
Psa	119	111	I tuoi precetti sono la mia eredità per sempre; essi sono la gioia del mio cuore.
Psa	119	112	Mi sono impegnato di cuore a mettere in pratica i tuoi statuti sempre, fino alla fine.
Psa	119	113	Io odio gli uomini falsi, ma amo la tua legge.
Psa	119	114	Tu sei il mio rifugio e il mio scudo, io spero nella tua parola.
Psa	119	115	Allontanatevi, o malvagi, perché io voglio osservare i comandamenti del mio DIO.
Psa	119	116	Sostienimi secondo la tua parola, perché io viva, e non permettere che sia confuso nella mia speranza.
Psa	119	117	Rafforzami e sarò salvato, e avrò sempre i tuoi statuti davanti agli occhi.
Psa	119	118	Tu rigetti tutti quelli che si sviano dai tuoi statuti, perché il loro inganno e menzogna.
Psa	119	119	Tu elimini come rifiuto tutti gli empi della terra; perciò io amo i tuoi precetti.
Psa	119	120	La mia carne trema tutta per paura di te, e io temo i tuoi decreti.
Psa	119	121	ho fatto ciò che è retto e giusto; non abbandonarmi ai miei oppressori.
Psa	119	122	Da' sicurezza e prosperità al tuo servo, e non lasciare che i superbi mi opprimano.
Psa	119	123	Gli occhi miei vengono meno cercando la tua salvezza, e la parola della tua giustizia.
Psa	119	124	Prenditi cura del tuo servo secondo la tua benignità e insegnami i tuoi statuti.
Psa	119	125	Io sono tuo servo; dammi intelletto, affinché possa conoscere i tuoi precetti.
Psa	119	126	E' tempo che tu operi, o Eterno; essi hanno annullato la tua legge.
Psa	119	127	Per questo io amo i tuoi comandamenti piú dell'oro, sí, piú dell'oro finissimo.
Psa	119	128	Per questo ritengo giusti tutti i tuoi comandamenti e odio ogni sentiero di menzogna.
Psa	119	129	I tuoi precetti sono meravigliosi, perciò l'anima mia li osserva.
Psa	119	130	La rivelazione delle tue parole illumina e dà intelletto ai semplici.
Psa	119	131	Io apro la mia bocca e sospiro, per il gran desiderio dei tuoi comandamenti.
Psa	119	132	Volgiti a me e abbi pietà di me, come usi fare con quelli che amano il tuo nome.
Psa	119	133	Stabilisci i miei passi nella tua parola e non permettere che alcuna iniquità mi domini.
Psa	119	134	Liberami dall'oppressione degli uomini e io osserverò i tuoi comandamenti.
Psa	119	135	Fa' risplendere il tuo volto sul tuo servo e insegnami i tuoi statuti.
Psa	119	136	Rivi di lacrime mi scendono dagli occhi, perché la tua legge non è osservata.
Psa	119	137	Tu sei giusto, o Eterno, e i tuoi decreti sono retti.
Psa	119	138	Tu hai stabilito i tuoi precetti con giustizia e con grande fedeltà.
Psa	119	139	Il mio zelo mi consuma, perché i miei nemici hanno dimenticato le tue parole.
Psa	119	140	La tua parola è pura d'ogni scoria; perciò il tuo servo l'ama.
Psa	119	141	Sono piccolo e disprezzato, ma non dimentico i tuoi comandamenti.
Psa	119	142	La tua giustizia è una giustizia eterna e la tua legge è verità.
Psa	119	143	Angoscia e affanno mi hanno colto, ma i tuoi comandamenti sono la mia gioia.
Psa	119	144	I tuoi precetti sono giusti per sempre; dammi intelligenza e io vivrò.
Psa	119	145	Io grido con tutto il cuore; rispondimi o Eterno, e osserverò i tuoi statuti.
Psa	119	146	Io t'invoco; salvami, e osserverò i tuoi precetti.
Psa	119	147	mi alzo prima dell'alba e grido; io spero nella tua parola.
Psa	119	148	I miei occhi anticipano le vigilie della notte, per meditare nella tua parola.
Psa	119	149	Ascolta la mia voce secondo la tua benignità; o Eterno, vivificami secondo il tuo giusto decreto.
Psa	119	150	Mi sono vicini quelli che vanno dietro alla malvagità, ma essi sono lontani dalla tua legge.
Psa	119	151	Tu sei vicino, o Eterno, e tutti i tuoi comandamenti sono verità.
Psa	119	152	Da lungo tempo ho saputo dei tuoi precetti, che hai stabiliti in eterno.
Psa	119	153	Considera la mia afflizione e liberami, perché non ho dimenticato la tua legge.
Psa	119	154	Difendi la mia causa e riscattami; vivificami secondo la tua parola.
Psa	119	155	La salvezza, è lontana dagli empi, perché non ricercano i tuoi statuti.
Psa	119	156	Le tue compassioni sono grandi, o Eterno; vivificami secondo i tuoi giusti decreti.
Psa	119	157	I miei persecutori e i miei nemici sono molti; ma io non devio dai tuoi precetti.
Psa	119	158	Ho visto gli sleali e li detesto, perché non osservano la tua parola.
Psa	119	159	Considera quanto amo i tuoi comandamenti! O Eterno, vivificami secondo la tua benignità.
Psa	119	160	La somma della tua parola è verità; e tutti i tuoi giusti decreti durano in eterno.
Psa	119	161	I principi mi perseguitano senza motivo ma il mio cuore ha gran timore della tua parola.
Psa	119	162	provo grande gioia nella tua parola, come chi trova un gran bottino.
Psa	119	163	Odio e detesto la menzogna, ma amo la tua legge.
Psa	119	164	Ti lodo sette volte al giorno per i tuoi giusti decreti.
Psa	119	165	Grande pace hanno quelli che amano la tua legge, e non c'è nulla che li possa far cadere.
Psa	119	166	O Eterno, io spero nella tua salvezza e metto in pratica i tuoi comandamenti.
Psa	119	167	ho osservato i tuoi precetti e li amo grandemente.
Psa	119	168	Ho osservato i tuoi comandamenti e i tuoi precetti, perché tutte le mie vie sono davanti a te.
Psa	119	169	Giunga fino a te il mio grido, o Eterno; dammi intelligenza secondo la tua parola.
Psa	119	170	Giunga la mia supplica davanti a te; liberami secondo la tua parola.
Psa	119	171	Le mie labbra effonderanno lode, perché tu mi insegni i tuoi statuti.
Psa	119	172	La mia lingua annunzierà la tua parola, perché tutti i tuoi comandamenti sono giusti.
Psa	119	173	La tua mano mi aiuti, perché io ho scelto i tuoi comandamenti.
Psa	119	174	desidero ardentemente la tua salvezza, o Eterno, e la tua legge è la mia gioia.
Psa	119	175	Possa io vivere per lodarti, e mi soccorrano i tuoi decreti.
Psa	119	176	vado errando come una pecora smarrita. Cerca il tuo servo, perché io non dimentico i tuoi comandamenti.
------------------------Salmi, capitolo 120
Psa	120	1	Canto dei pellegrinaggi. Nella mia angoscia ho gridato all'Eterno, ed egli mi ha risposto.
Psa	120	2	O Eterno, liberami dalle labbra bugiarde e dalla lingua ingannatrice.
Psa	120	3	Che ti sarà dato o che ti sarà aggiunto, o lingua bugiarda?
Psa	120	4	Frecce acuminate di un prode, con carboni di ginepro.
Psa	120	5	Me infelice che abito in Mescek, e dimoro fra le tende di Kedar!
Psa	120	6	Troppo a lungo ho dimorato con quelli che odiano la pace.
Psa	120	7	Io sono per la pace; essi invece, quando parlo, sono per la guerra.
------------------------Salmi, capitolo 121
Psa	121	1	Canto dei pellegrinaggi Io alzo gli occhi ai monti: da dove mi verrà l'aiuto?
Psa	121	2	Il mio aiuto viene dall'Eterno, che ha fatto i cieli e la terra,
Psa	121	3	Egli non permetterà che il tuo piede vacilli, colui che ti protegge non sonnecchierà.
Psa	121	4	Ecco, colui che protegge Israele non sonnecchia e non dorme.
Psa	121	5	L'Eterno è colui che ti protegge, l'Eterno è la tua ombra, egli è alla tua destra.
Psa	121	6	DIO giorno il sole non ti colpirà, né la luna di notte.
Psa	121	7	L'Eterno ti custodirà da ogni male; egli custodirà la tua vita.
Psa	121	8	L'Eterno custodirà il tuo uscire e il tuo entrare ora e sempre.
------------------------Salmi, capitolo 122
Psa	122	1	Canto dei pellegrinaggi. Di Davide. Io mi sono rallegrato quando mi dissero: Andiamo alla casa dell'Eterno.
Psa	122	2	I nostri piedi si sono fermati entro le tue porte, o Gerusalemme.
Psa	122	3	Gerusalemme è costruita come una città ben compatta,
Psa	122	4	dove salgono le tribú, le tribú dell'Eterno, per celebrare il nome dell'Eterno.
Psa	122	5	Poiché là sono posti i troni per il giudizio, i troni della casa di Davide.
Psa	122	6	Pregate per la pace di Gerusalemme: prosperino quelli che ti amano.
Psa	122	7	Ci sia pace entro le tue mura e prosperità nei tuoi palazzi.
Psa	122	8	Per amore dei miei fratelli e dei miei amici ora dirò: Sia pace in te.
Psa	122	9	Per amore della casa dell'Eterno, il nostro DIO, io cercherò il tuo bene.
------------------------Salmi, capitolo 123
Psa	123	1	Canto dei pellegrinaggi. A te alzo i miei occhi a te che siedi nei cieli.
Psa	123	2	Ecco, come gli occhi dei servi sono rivolti alla mano dei loro padroni e gli occhi della serva alla mano della sua padrona, cosí i nostri occhi, sono rivolti all'eterno, DIO nostro, finché egli abbia pietà di noi.
Psa	123	3	Abbi pietà di noi o Eterno, abbi pietà di noi perché siamo oltremodo sazi di disprezzo.
Psa	123	4	L'anima nostra è oltremodo sazia dello scherno degli arroganti e del disprezzo dei superbi.
------------------------Salmi, capitolo 124
Psa	124	1	Canto dei pellegrinaggi. Di Davide. Se l'Eterno non fosse stato dalla nostra parte, dica pure Israele:
Psa	124	2	Se l'Eterno non fosse stato dalla nostra parte, quando gli uomini si levarono contro di noi,
Psa	124	3	essi ci avrebbero inghiottiti vivi, tanto divampò la loro ira contro di noi;
Psa	124	4	allora le acque ci avrebbero sommerso e il torrente ci sarebbe passato sopra,
Psa	124	5	allora le acque rigonfie ci sarebbero passate sopra.
Psa	124	6	Benedetto sia l'Eterno, che non ci ha dati in preda ai loro denti.
Psa	124	7	L'anima nostra è scampata come un uccello dal laccio dell'uccellatore; il laccio si è spezzato e noi siamo scampati.
Psa	124	8	Il nostro aiuto è nel nome dell'Eterno che ha fatto i cieli e la terra.
------------------------Salmi, capitolo 125
Psa	125	1	Canto dei pellegrinaggi. Quelli che confidano nell'Eterno sono come il monte Sion, che non può essere smosso. ma rimane in eterno.
Psa	125	2	Come Gerusalemme è circondata dai monti, cosí l'Eterno sta intorno al suo popolo, ora e per sempre.
Psa	125	3	Poiché lo scettro dell'empietà non riposerà per sempre sull'eredità dei giusti, perché i giusti non stendano le loro mani a compiere il male.
Psa	125	4	O Eterno, fa' del bene ai buoni e a quelli che sono retti di cuore.
Psa	125	5	Ma quelli che vanno dietro a vie tortuose, l'Eterno li farà andare con gli operatori d'iniquità. Pace, sia su Israele.
------------------------Salmi, capitolo 126
Psa	126	1	Canto dei pellegrinaggi. Quando l'Eterno fece ritornare i prigionieri di Sion, ci sembrava di sognare.
Psa	126	2	Allora la nostra bocca si riempí di riso e la nostra lingua di canti di gioia, allora si diceva fra le nazioni: L'Eterno ha fatto cose grandi per loro.
Psa	126	3	L'Eterno ha fatto cose grandi per noi, e siamo pieni di gioia.
Psa	126	4	Fa' ritornare i nostri prigionieri, o Eterno, come i torrenti nel sud.
Psa	126	5	Quelli che seminano con lacrime, mieteranno con canti di gioia.
Psa	126	6	Ben va piangendo colui che porta il seme da spargere, ma tornerà con canti di gioia portando i suoi covoni.
------------------------Salmi, capitolo 127
Psa	127	1	Canto dei pellegrinaggi. Di Salomone. Se l'Eterno non edifica la casa, invano vi si affaticano gli edificatori; se l'Eterno non custodisce la città, invano vegliano le guardie.
Psa	127	2	E' vano per voi alzarvi di buon'ora e andare tardi a riposare e mangiare il pane di duro lavoro, perchè ai suoi diletti egli dà riposo.
Psa	127	3	Ecco, i figli sono una eredità che viene dall'Eterno; il frutto del grembo è un premio,
Psa	127	4	Come frecce nella mano di un prode, cosí sono i figli della propria giovinezza.
Psa	127	5	Beato l'uomo che ne ha la sua faretra piena! Essi non saranno confusi quando discuteranno coi loro nemici alla porta.
------------------------Salmi, capitolo 128
Psa	128	1	Canto dei pellegrinaggi. Beato chiunque teme l'Eterno e cammina nelle sue vie.
Psa	128	2	Allora mangerai della fatica delle tue mani, sarai felice e godrai prosperità.
Psa	128	3	Tua moglie sarà come una vite fruttifera nell'intimità della tua casa, i tuoi figli come piante d'olivo intorno alla tua mensa!
Psa	128	4	Ecco, cosí sarà benedetto l'uomo che teme l'Eterno.
Psa	128	5	L'Eterno ti benedica da Sion, e possa tu vedere la prosperità di Gerusalemme tutti i giorni della tua vita.
Psa	128	6	Sí, possa tu vedere i figli dei tuoi figli. Sia pace sopra Israele,
------------------------Salmi, capitolo 129
Psa	129	1	Canto dei pellegrinaggi. Molto mi hanno oppresso fin dalla mia giovinezza, dica pure Israele:
Psa	129	2	Molto mi hanno oppresso fin dalla mia giovinezza, ma non mi hanno potuto vincere.
Psa	129	3	Gli aratori hanno arato sul mio dorso, vi hanno tracciato i loro lunghi solchi.
Psa	129	4	L'Eterno è giusto; egli ha reciso le funi degli empi.
Psa	129	5	Siano tutti confusi e voltino le spalle coloro che odiano Sion!
Psa	129	6	Siano come l'erba dei tetti, che si secca prima di crescere;
Psa	129	7	non ne riempie la mano il mietitore, né le braccia chi lega i covoni;
Psa	129	8	e i passanti non dicono: La benedizione dell'Eterno sia su di voi; noi vi benediciamo nel nome dell'Eterno.
------------------------Salmi, capitolo 130
Psa	130	1	Canto dei pellegrinaggi. Da luoghi profondi io grido a te, o Eterno.
Psa	130	2	O Signore, ascolta il mio grido; siano le tue orecchie attente alla voce delle mie suppliche.
Psa	130	3	Se tu dovessi tener conto delle colpe, o Eterno, chi potrebbe resistere, o Signore?
Psa	130	4	Ma presso di te vi è perdono, affinché tu sia temuto.
Psa	130	5	Io aspetto l'Eterno, l'anima mia l'aspetta; io spero nella sua parola.
Psa	130	6	L'anima mia attende il Signore, piú che le guardie il mattino, sì piú che le guardie il mattino.
Psa	130	7	O Israele, spera nell'Eterno, perché presso l'Eterno vi è misericordia e presso di lui vi è redenzione completa.
Psa	130	8	Egli redimerà Israele da tutte le sue iniquità.
------------------------Salmi, capitolo 131
Psa	131	1	Canto dei pellegrinaggi. Di Davide. O Eterno, il mio cuore non è orgoglioso e i miei occhi non sono alteri, e non mi occupo di cose troppo grandi e troppo alte per me.
Psa	131	2	Ho veramente calmato e acquetato la mia anima, come un bambino svezzato sul seno di sua madre; la mia anima dentro di me è come un bambino svezzato.
Psa	131	3	O Israele, spera nell'Eterno, ora e per sempre.
------------------------Salmi, capitolo 132
Psa	132	1	Canto dei pellegrinaggi. Ricordati, o Eterno, di Davide e di tutte le sue fatiche,
Psa	132	2	come egli giurò all'Eterno e fece voto al Potente di Giacobbe, dicendo:
Psa	132	3	Non entrerò nella tenda della mia casa, né salirò sul mio letto;
Psa	132	4	non darò sonno ai miei occhi né riposo alle mie palpebre,
Psa	132	5	finché abbia trovato un luogo per l'Eterno, una dimora per il Potente di Giacobbe.
Psa	132	6	Ecco, ne abbiamo sentito parlare in Efratah, l'abbiamo trovata nei campi di Jaar.
Psa	132	7	Andiamo nella sua dimora adoriamo davanti allo sgabello dei suoi piedi.
Psa	132	8	Levati, o Eterno e vieni al luogo del tuo riposo, tu e l'arca della tua forza.
Psa	132	9	I tuoi sacerdoti siano rivestiti di giustizia, e cantino di gioia i tuoi santi.
Psa	132	10	Per amore di Davide, tuo servo, non respingere il volto del tuo unto.
Psa	132	11	L'Eterno ha giurato a Davide in verità e non cambierà: Io metterò sul tuo trono un frutto delle tue viscere.
Psa	132	12	Se i tuoi figli osserveranno il mio patto e i miei precetti, che insegnerò loro, anche i loro figli sederanno per sempre sul tuo trono.
Psa	132	13	Poiché l'Eterno ha scelto Sion, egli l'ha desiderata per sua dimora:
Psa	132	14	Questo è il mio luogo di riposo per sempre; qui abiterò, perché l'ho desiderato.
Psa	132	15	Benedirò largamente le sue provviste, sazierò di pane i suoi poveri;
Psa	132	16	rivestirò i suoi sacerdoti di salvezza, esulteranno i suoi santi con grida di gioia.
Psa	132	17	Qui farò crescere la potenza di Davide e provvederò una lampada al mio unto.
Psa	132	18	Coprirò di vergogna i suoi nemici, ma su di lui fiorirà la sua corona.
------------------------Salmi, capitolo 133
Psa	133	1	Canto dei pellegrinaggi. Di Davide. Ecco, quanto è buono e quanto è piacevole, che i fratelli dimorino assieme nell'Unità!
Psa	133	2	E' come l'Olio prezioso sparso sul capo, che scende sulla barba di Aaronne, che scende fino all'Orlo delle sue vesti.
Psa	133	3	E' come la rugiada dell'Hermon, che scende sui monti di Sion, perché è là che l'Eterno ha posto la benedizione, la vita in eterno.
------------------------Salmi, capitolo 134
Psa	134	1	Canto dei pellegrinaggi. Ecco, benedite l'Eterno, voi tutti servi dell'Eterno, che state nella casa dell'Eterno durante la notte
Psa	134	2	Alzate le vostre mani verso il santuario e benedite l'Eterno
Psa	134	3	Ti benedica l'Eterno da Sion, egli che ha fatto i cieli e la terra
------------------------Salmi, capitolo 135
Psa	135	1	Alleluia. Lodate il nome dell'Eterno, lodatelo, o servi dell'Eterno,
Psa	135	2	che state nella casa dell'Eterno, nei cortili della casa del nostro DIO.
Psa	135	3	Lodate l'Eterno, perché l'Eterno è buono; cantate lodi al suo nome, perché è amabile.
Psa	135	4	Poiché l'Eterno ha scelto per sé Giacobbe, e Israele per suo particolare tesoro.
Psa	135	5	Sì io riconosco che l'Eterno è grande e che il nostro Signore è al di sopra di tutti gli dèi.
Psa	135	6	L'Eterno fa tutto ciò che gli piace, in cielo e in terra, nei mari e in tutti gli abissi.
Psa	135	7	Egli fa salire i vapori dall'estremità della terra, produce i lampi per la pioggia, fa uscire il vento dai suoi depositi.
Psa	135	8	Egli percosse i primogeniti d'Egitto, tanto degli uomini come degli animali;
Psa	135	9	mandò segni e prodigi in mezzo a te, o Egitto, sul Faraone e su tutti i suoi servi
Psa	135	10	Egli percosse grandi nazioni e uccise re potenti:
Psa	135	11	Sihon, re degli Amorei, Og, re di Bashan, e tutti i regni di Canaan.
Psa	135	12	E diede i loro paesi in eredità, in eredità a Israele, suo popolo.
Psa	135	13	O Eterno, il tuo nome dura per sempre; il tuo ricordo, o Eterno, d'età in età.
Psa	135	14	Poiché l'Eterno farà giustizia al suo popolo e avrà compassione dei suoi servi.
Psa	135	15	Gli idoli delle nazioni, sono argento e oro, opera di mano d'uomo:
Psa	135	16	hanno bocca ma non parlano, hanno occhi ma non vedono,
Psa	135	17	hanno orecchi ma non odono; non hanno fiato nella loro bocca.
Psa	135	18	Simili ad essi sono quelli che li fanno, chiunque in essi confida.
Psa	135	19	Casa d'Israele, benedici l'Eterno; casa di Aaronne, benedici l'Eterno.
Psa	135	20	Casa di Levi, benedici l'Eterno; voi che temete l'Eterno, benedite l'Eterno.
Psa	135	21	Da Sion sia benedetto l'Eterno, che abita in Gerusalemme. Alleluia.
------------------------Salmi, capitolo 136
Psa	136	1	Celebrate l'Eterno, perché egli è buono, perché la sua benignità dura in eterno,
Psa	136	2	Celebrate il DIO degli dèi, perché la sua benignità dura in eterno.
Psa	136	3	Celebrate il Signore dei signori, perché la sua benignità dura in eterno,
Psa	136	4	colui che solo fa grandi meraviglie, perché la sua benignità dura in eterno,
Psa	136	5	colui che ha fatto i cieli con sapienza, perché la sua benignità dura in eterno,
Psa	136	6	colui che ha disteso la terra sulle acque, perché la sua benignità dura in eterno.
Psa	136	7	colui che ha fatto i grandi luminari, perché la sua benignità dura in eterno:
Psa	136	8	il sole per il governo del giorno, perché la sua benignità dura in eterno,
Psa	136	9	la luna e le stelle per il governo della notte, perché la sua benignità dura in eterno.
Psa	136	10	Colui che percosse gli Egiziani nei loro primogeniti, perché la sua benignità dura in eterno,
Psa	136	11	e fece uscire Israele di mezzo a loro, perché la sua benignità dura in eterno,
Psa	136	12	con mano potente e con braccio disteso, perché la sua benignità dura in eterno.
Psa	136	13	Colui che divise il Mar Rosso in due, perché la sua benignità dura in eterno.
Psa	136	14	e fece passare Israele in mezzo ad esso, perché la sua benignità dura in eterno,
Psa	136	15	ma travolse il Faraone e il suo esercito nel Mar Rosso, perché la sua benignità dura in eterno.
Psa	136	16	Colui che portò il suo popolo attraverso il deserto, perché la sua benignità dura in eterno,
Psa	136	17	colui che percosse grandi re, perché la sua benignità dura in eterno,
Psa	136	18	e uccise re potenti, perché la sua benignità dura in eterno:
Psa	136	19	Sihon, re degli Amorrei, perché la sua benignità dura in eterno,
Psa	136	20	e Og, re di Bashan, perché la sua benignità dura in eterno.
Psa	136	21	E diede il loro paese in eredità, perché la sua benignità dura in eterno,
Psa	136	22	in eredità a Israele, suo servo, perché la sua benignità dura in eterno.
Psa	136	23	Egli si ricordò di noi nella nostra bassa condizione, perché la sua benignità dura in eterno,
Psa	136	24	e ci liberò dai nostri nemici, perché la sua benignità dura in eterno.
Psa	136	25	Egli dà il cibo a ogni carne, perché la sua benignità dura in eterno.
Psa	136	26	Celebrate il DIO del cielo, perché la sua benignità dura in eterno.
------------------------Salmi, capitolo 137
Psa	137	1	Là, presso i fiumi di Babilonia, sedevamo e piangevamo, ricordandoci di Sion;
Psa	137	2	sui salici di quella terra avevamo appese le nostre cetre.
Psa	137	3	Là, quelli che ci avevano condotti in cattività ci chiedevano le parole di un canto, sí, quelli che ci opprimevano chiedevano canti di gioia, dicendo: Cantateci un canto di Sion.
Psa	137	4	Come avremmo potuto cantare i canti dell'Eterno in un paese straniero?
Psa	137	5	Se mi dimentico di te, o Gerusalemme, dimentichi la mia destra ogni abilità;
Psa	137	6	resti la mia lingua attaccata al palato, se non mi ricordo di te, se non metto Gerusalemme al di sopra della mia piú grande gioia.
Psa	137	7	Ricordati, o Eterno, dei figli di Edom, che nel giorno di Gerusalemme dicevano: Demolitela, demolitela fin dalle fondamenta.
Psa	137	8	O figlia di Babilonia, che devi esser distrutta beato chi ti darà la retribuzione del male che ci hai fatto!
Psa	137	9	Beato chi prende i tuoi bambini e li sbatte contro la roccia!
------------------------Salmi, capitolo 138
Psa	138	1	Salmo di Davide. Io ti celebrerò con tutto il mio cuore, davanti agli dèi canterò le tue lodi.
Psa	138	2	Adorerò rivolto al tuo santo tempio e celebrerò il tuo nome per la tua benignità e per la tua verità, perché tu hai esaltato la tua parola e il tuo nome al di sopra di ogni altra cosa.
Psa	138	3	Nel giorno in cui ti ho invocato tu mi hai risposto ed hai accresciuto il vigore dell'anima mia.
Psa	138	4	Tutti i re della terra ti celebreranno, o Eterno, quando udranno le parole della tua bocca,
Psa	138	5	e canteranno le vie dell'Eterno, perché grande è la gloria dell'Eterno.
Psa	138	6	Anche se l'Eterno è eccelso, egli ha riguardo degli umili, ma il superbo lo conosce da lontano.
Psa	138	7	Anche se cammino in mezzo all'avversità tu mi conserverai in vita; tu stenderai la mano contro l'ira dei miei nemici e la tua destra mi salverà.
Psa	138	8	L'Eterno compirà l'opera sua in me; o Eterno la tua benignità dura per sempre; non abbandonare le opere delle tue mani.
------------------------Salmi, capitolo 139
Psa	139	1	Al maestro del coro. Salmo di Davide. Tu mi hai investigato, o Eterno e mi conosci.
Psa	139	2	Tu sai quando mi siedo e quando mi alzo, tu intendi il mio pensiero da lontano.
Psa	139	3	Tu esamini accuratamente il mio cammino e il mio riposo e conosci a fondo tutte le mie vie.
Psa	139	4	Poiché prima ancora che la parola sia sulla mia bocca tu, o Eterno, la conosci appieno.
Psa	139	5	Tu mi cingi di dietro e davanti e metti la tua mano su di me.
Psa	139	6	La tua conoscenza è troppo sublime per me talmente alta che non posso raggiungerla.
Psa	139	7	Dove potrei andare lontano dal tuo Spirito, o dove potrei fuggire lontano dalla tua presenza?
Psa	139	8	Se salgo in cielo, tu sei là; se stendo il mio letto nello Sceol, ecco, tu sei anche là.
Psa	139	9	Se prendo le ali dell'alba e vado a dimorare all'estremità del mare,
Psa	139	10	anche là la tua mano mi guiderà e la tua destra mi afferrerà.
Psa	139	11	Se dico: Certo le tenebre mi nasconderanno, persino la notte diventerà luce intorno a me;
Psa	139	12	le tenebre stesse non possono nasconderti nulla, anzi la notte risplende come il giorno; le tenebre e la luce, sono uguali per te.
Psa	139	13	Sí, tu hai formato le mie interiora, tu mi hai intessuto nel grembo di mia madre.
Psa	139	14	Io ti celebrerò, perché sono stato fatto in modo stupendo; le tue opere, sono meravigliose, e io lo so molto bene.
Psa	139	15	Le mie ossa non ti erano nascoste quando fui formato in segreto e intessuto nelle profondità della terra.
Psa	139	16	I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo, e nel tuo libro erano già scritti tutti i giorni che erano stati fissati per me anche se nessuno di essi esisteva ancora.
Psa	139	17	Oh, quanto mi sono preziosi i tuoi pensieri o DIO! Quanto grande è l'intero loro numero!
Psa	139	18	Se li volessi contare, sarebbero più numerosi della sabbia; quando mi sveglio sono ancora con te.
Psa	139	19	Certamente tu ucciderai l'empio o DIO; perciò voi, uomini di sangue, allontanatevi da me.
Psa	139	20	Essi parlano contro di te perfidamente, i tuoi nemici fanno uso del tuo nome invano.
Psa	139	21	Non odio forse quelli che ti odiano, o Eterno, e non detesto quelli che si levano contro di te?
Psa	139	22	Io li odio di un odio perfetto, essi son divenuti miei nemici.
Psa	139	23	Investigami, O DIO, e conosci il mio cuore; provami e conosci i miei pensieri;
Psa	139	24	e vedi se vi è in me alcuna via iniqua, e guidami per la via eterna.
------------------------Salmi, capitolo 140
Psa	140	1	Al maestro del coro. Salmo di Davide. Liberami, o Eterno dagli uomini malvagi; proteggimi dagli uomini violenti,
Psa	140	2	che tramano malvagità nel loro cuore: essi si radunano continuamente per far guerra.
Psa	140	3	Aguzzano la loro lingua come il serpente e hanno un veleno di aspide sotto le loro labbra, (Sela)
Psa	140	4	Preservami, o Eterno, dalle mani dell'empio e proteggimi dall'uomo violento che cospirano per farmi cadere.
Psa	140	5	I superbi hanno nascosto per me un laccio e corde, mi hanno teso una rete ai margini del sentiero, hanno disposto tranelli per me. (Sela)
Psa	140	6	Io ho detto all'Eterno: Tu sei il mio DIO, ascolta o Eterno, il grido delle mie suppliche.
Psa	140	7	O Eterno il Signore, tu sei la forza della mia salvezza, tu hai coperto il mio capo nel giorno della battaglia.
Psa	140	8	O Eterno, non concedere agli empi quel che desiderano, non favorire i loro disegni, perché non si esaltino. (Sela)
Psa	140	9	Fa che la testa di quanti mi circondano sia coperta dalla perversità delle loro stesse labbra.
Psa	140	10	Cadano loro addosso carboni accesi; siano essi gettati nel fuoco, in fosse profonde, da cui non possano piú risorgere.
Psa	140	11	L'uomo maldicente non sia reso stabile sulla terra; la sventura perseguiti l'uomo violento fino alla rovina.
Psa	140	12	Io so che l'Eterno difenderà la causa dell'afflitto e farà giustizia al povero.
Psa	140	13	Certo i giusti celebreranno il tuo nome, e gli uomini retti abiteranno alla tua presenza.
------------------------Salmi, capitolo 141
Psa	141	1	Salmo di Davide. O Eterno, io grido a te; affrettati a rispondermi. Porgi orecchio alla mia voce, quando grido a te.
Psa	141	2	Giunga la mia preghiera davanti a te come l'incenso, l'elevazione delle mie mani come il sacrificio della sera.
Psa	141	3	O Eterno, poni una guardia davanti alla mia bocca.
Psa	141	4	Non permettere che il mio cuore sia attirato da alcuna cosa malvagia, per commettere opere malvagie con gli operatori d'iniquità, e fa' che io non mangi dei loro cibi squisiti.
Psa	141	5	Mi percuota pure il giusto, sarà una cortesia; mi riprenda pure, sarà come olio sul capo; il mio capo non lo rifiuterà. Ma la mia preghiera continua ad essere contro le loro opere malvagie.
Psa	141	6	I loro principi sono stati precipitati dai dirupi, ed essi daranno ascolto alle mie parole, perché sono piacevoli.
Psa	141	7	Come quando uno ara e apre la terra, cosí le nostre ossa sono sparse all'ingresso dello Sceol.
Psa	141	8	Ma i miei occhi sono rivolti a te, o Eterno, mio Signore; io mi rifugio in te, non lasciarmi indifeso.
Psa	141	9	Preservami dal laccio che mi hanno teso e dai tranelli degli operatori d'iniquità.
Psa	141	10	Cadano gli empi nelle loro stesse reti, mentre io passerò oltre.
------------------------Salmi, capitolo 142
Psa	142	1	Cantico di Davide, quando era nella caverna. Preghiera. Io grido con la mia voce all'Eterno; con la mia voce imploro l'Eterno.
Psa	142	2	Davanti a lui io effondo il mio lamento davanti a lui espongo la mia avversità.
Psa	142	3	Quando il mio spirito veniva meno in me, tu conoscevi il mio cammino. Essi hanno teso un laccio per me sul sentiero che stavo percorrendo.
Psa	142	4	Guardo alla mia destra ed ecco: non vi è alcuno che mi riconosca; ogni via di scampo è preclusa; nessuno si prende cura della mia vita.
Psa	142	5	grido a te, o Eterno, e dico: Tu sei il mio rifugio, la mia parte nella terra dei viventi.
Psa	142	6	Presta attenzione al mio grido, perche sono ridotto agli estremi; liberami dai miei persecutori, perché sono piú forti di me.
Psa	142	7	Fammi uscire dalla prigione, perché possa celebrare il tuo nome. I giusti si stringeranno intorno a me, perché tu mi ricolmerai di beni.
------------------------Salmi, capitolo 143
Psa	143	1	Salmo di Davide. Ascolta la mia preghiera, o Eterno, porgi orecchio alle mie suppliche; nella tua fedeltà e nella tua giustizia rispondimi.
Psa	143	2	E non entrare in giudizio col tuo servo, perché nessun vivente sarà trovato giusto davanti a te.
Psa	143	3	Poiché il nemico mi perseguita, egli ha prostrato fino a terra la mia vita; mi fa abitare in luoghi tenebrosi, come quelli che sono morti già da lungo tempo.
Psa	143	4	Perciò il mio spirito viene meno dentro di me, e il mio cuore è tutto smarrito dentro di me.
Psa	143	5	Ricordo i giorni antichi; medito su tutte le tue opere; rifletto su ciò che le tue mani hanno fatto.
Psa	143	6	Protendo le mie mani verso di te, la mia anima è assetata di te, come una terra arida. (Sela)
Psa	143	7	Affrettati a rispondermi, o Eterno, lo spirito mio viene meno; non nascondermi il tuo volto, perché non divenga simile a quelli che scendono nella fossa.
Psa	143	8	Fammi sentire la tua benignità al mattino, perché io confido in te; fammi conoscere la via per la quale devo camminare, perché io elevo la mia anima a te.
Psa	143	9	Liberami dai miei nemici, o Eterno, in te mi nascondo.
Psa	143	10	Insegnami a fare la tua volontà, perché tu sei il mio DIO; il tuo buon Spirito mi guidi in terra piana.
Psa	143	11	Vivificami, o Eterno, per amore del tuo nome; nella tua giustizia tirami fuori dall'avversità.
Psa	143	12	Nella tua benignità distruggi i miei nemici e fa' perire tutti quelli che affliggono l'anima mia, perché io sono il tuo servo.
------------------------Salmi, capitolo 144
Psa	144	1	Salmo di Davide. Benedetto sia l'Eterno, la mia rocca, che ammaestra le mie mani alla guerra e le mie dita alla battaglia.
Psa	144	2	Egli è la mia grazia e la mia fortezza, il mio alto rifugio e il mio liberatore, il mio scudo in cui mi rifugio, colui che rende sottomesso a me il mio popolo.
Psa	144	3	O Eterno, che cosa è l'uomo perché te ne curi, o il figlio dell'uomo perché tu ne tenga conto?
Psa	144	4	L'uomo è come un soffio e i suoi giorni sono come l'ombra che passa.
Psa	144	5	Abbassa i tuoi cieli, o Eterno, e discendi, ed essi fumeranno.
Psa	144	6	Lancia i fulmini e disperdili, scaglia le tue frecce e mettili in fuga.
Psa	144	7	Stendi la tua mano dall'alto, salvami e liberami dalle grandi acque e dalla mano degli stranieri,
Psa	144	8	la cui bocca proferisce menzogna e la cui destra è destra d'inganno.
Psa	144	9	O DIO, ti canterò un nuovo cantico, canterò le tue lodi su un'arpa a dieci corde.
Psa	144	10	Tu, che dai vittoria ai re e che liberi il tuo servo Davide dalla spada funesta,
Psa	144	11	salvami e liberami dalla mano degli stranieri, la cui bocca proferisce menzogna e la cui destra è destra d'inganno.
Psa	144	12	I nostri figli nella loro giovinezza siano come piante rigogliose, e le nostre figlie siano come colonne d'angolo, ben scolpite per adornare un palazzo.
Psa	144	13	I nostri granai siano ricolmi e forniscano ogni specie di beni; le nostre greggi si riproducano a migliaia e a decine di migliaia nelle nostre campagne;
Psa	144	14	i nostri buoi tirino pesanti carichi e non vi sia alcuna irruzione, né sortita, né grido nelle nostre piazze.
Psa	144	15	Beato il popolo che è in tale stato; beato il popolo il cui DIO è l'Eterno.
------------------------Salmi, capitolo 145
Psa	145	1	Salmo di lode. Di Davide. Io ti esalterò, o mio DIO e mio Re, e benedirò il tuo nome in eterno.
Psa	145	2	Ti benedirò ogni giorno e loderò il tuo nome in eterno.
Psa	145	3	L'Eterno è grande e degno di somma lode, e la sua grandezza è imperscrutabile.
Psa	145	4	Una generazione proclamerà le lodi delle tue opere all'altra e annunzierà i tuoi portenti.
Psa	145	5	Mediterò sul glorioso splendore della tua maestà e sulle tue meravigliose opere.
Psa	145	6	Essi parleranno della potenza delle tue tremende opere, e io racconterò la tua grandezza.
Psa	145	7	Essi proclameranno il ricordo della tua grande bontà e canteranno con gioia la tua giustizia.
Psa	145	8	L'Eterno è misericordioso e pieno di compassione, lento all'ira e di grande benignità,
Psa	145	9	L'Eterno è buono verso tutti e pieno di compassione per tutte le sue opere.
Psa	145	10	Tutte le tue opere ti celebreranno o Eterno, e i tuoi santi ti benediranno.
Psa	145	11	Essi parleranno della gloria del tuo regno e racconteranno della tua potenza.
Psa	145	12	per far conoscere ai figli degli uomini i tuoi portenti e il glorioso splendore del tuo regno.
Psa	145	13	Il tuo regno è un regno eterno e il tuo dominio dura per ogni età.
Psa	145	14	L'Eterno sostiene tutti quelli che cadono e rialza tutti quelli che sono abbattuti.
Psa	145	15	Gli occhi di tutti guardano a te con aspettazione, e tu dai loro il cibo a suo tempo.
Psa	145	16	Tu apri la tua mano e appaghi il desiderio di ogni essere vivente.
Psa	145	17	L'Eterno è giusto in tutte le sue vie e benigno in tutte le sue opere.
Psa	145	18	L'Eterno è vicino a tutti quelli che lo invocano, a tutti quelli che lo invocano in verità.
Psa	145	19	Egli soddisfa il desiderio di quelli che lo temono, ode il loro grido e li salva.
Psa	145	20	L'Eterno protegge tutti quelli che l'amano e distruggerà tutti gli empi.
Psa	145	21	La mia bocca narrerà la lode dell'Eterno, e ogni carne benedirà il suo santo nome per sempre.
------------------------Salmi, capitolo 146
Psa	146	1	Alleluia. Anima mia, loda l'Eterno.
Psa	146	2	Io loderò l'Eterno finché ho vita, canterò le lodi del mio DIO per tutta la mia esistenza.
Psa	146	3	Non confidate nei principi né in alcun figlio d'uomo, che non può salvare.
Psa	146	4	Quando il suo spirito se ne va, egli ritorna alla terra, e in quello stesso giorno i suoi progetti periscono.
Psa	146	5	Beato colui che ha il DIO di Giacobbe per suo aiuto, la cui speranza è nell'Eterno, il suo DIO,
Psa	146	6	che ha fatto i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, che serba la fedeltà in eterno,
Psa	146	7	che rende giustizia agli oppressi e dà il cibo agli affamati. L'Eterno libera i prigionieri.
Psa	146	8	L'Eterno apre gli occhi ai ciechi, l'Eterno rialza quelli che sono abbattuti, l'Eterno ama i giusti.
Psa	146	9	L'Eterno protegge i forestieri, soccorre l'orfano e la vedova ma sovverte la via degli empi.
Psa	146	10	L'Eterno regna per sempre il tuo DIO, o Sion, per ogni età. Alleluia.
------------------------Salmi, capitolo 147
Psa	147	1	Lodate l'Eterno, perché è cosa buona cantare le lodi al nostro DIO, perché è piacevole e conveniente lodarlo.
Psa	147	2	L'Eterno edifica Gerusalemme e raccoglie i dispersi d'Israele
Psa	147	3	Egli guarisce quelli che hanno il cuore rotto e fascia le loro ferite.
Psa	147	4	Conta il numero delle stelle e le chiama tutte per nome.
Psa	147	5	Grande è il nostro Signore, immensa è la sua potenza e infinita la sua intelligenza.
Psa	147	6	L'Eterno innalza gli umili, ma abbassa i malvagi fino a terra.
Psa	147	7	Cantate all'Eterno con ringraziamento, cantate con la cetra le lodi al nostro DIO,
Psa	147	8	che copre il cielo di nuvole, prepara la pioggia per la terra e fa crescere l'erba sui monti.
Psa	147	9	Egli provvede cibo al bestiame e ai piccoli dei corvi che gridano.
Psa	147	10	Egli non si compiace nella forza del cavallo né prende alcun piacere nelle gambe dell'uomo.
Psa	147	11	L'Eterno prende piacere in quelli che lo temono in quelli che sperano nella sua benignità.
Psa	147	12	Loda l'Eterno, o Gerusalemme, celebra il tuo DIO, o Sion.
Psa	147	13	Poiché egli ha rinforzato le sbarre delle tue porte e ha benedetto i tuoi figli in mezzo a te.
Psa	147	14	Egli conserva la pace entro i tuoi confini e ti sazia col fior di frumento.
Psa	147	15	Invia sulla terra il suo comando, la sua parola corre velocissima.
Psa	147	16	Manda la neve come lana e sparge la brina come cenere.
Psa	147	17	Getta la sua grandine come a pezzi; chi può resistere al suo freddo?
Psa	147	18	Manda la sua parola e li fa sciogliere fa soffiare il suo vento, e le acque corrono.
Psa	147	19	Egli ha fatto conoscere la sua parola a Giacobbe, i suoi statuti e i suoi decreti a Israele.
Psa	147	20	Egli non ha fatto questo con alcun'altra nazione, ed esse non conoscono i suoi decreti. Alleluia.
------------------------Salmi, capitolo 148
Psa	148	1	Alleluia. Lodate l'Eterno dai cieli, lodatelo nei luoghi altissimi.
Psa	148	2	Lodatelo, voi tutti suoi angeli, lodatelo voi tutti suoi eserciti.
Psa	148	3	Lodatelo, sole e luna, lodatelo, voi tutte stelle lucenti.
Psa	148	4	Lodatelo, voi cieli dei cieli, e voi acque al di sopra dei cieli
Psa	148	5	Tutte queste cose lodino il nome dell'Eterno, perché egli comandò, ed esse furono create.
Psa	148	6	Egli le ha stabilite per sempre, in eterno; ha fatto uno statuto che non passerà mai.
Psa	148	7	Lodate l'Eterno dalla terra, voi mostri marini e oceani tutti,
Psa	148	8	fuoco e grandine, neve e nubi, vento di tempesta che esegue i suoi ordini;
Psa	148	9	monti e colli tutti, alberi fruttiferi e cedri tutti;
Psa	148	10	voi tutti animali selvatici e domestici, rettili e uccelli alati;
Psa	148	11	voi re della terra e popoli tutti, principi e giudici tutti della terra;
Psa	148	12	giovani e fanciulle, vecchi e bambini.
Psa	148	13	Lodino il nome dell'Eterno, perché solo il suo nome è esaltato. La sua gloria è al di sopra della terra e dei cieli.
Psa	148	14	Egli ha accresciuto la forza del suo popolo, un motivo questo di lode per tutti i suoi santi, per i figli d'Israele, un popolo a lui vicino. Alleluia.
------------------------Salmi, capitolo 149
Psa	149	1	Alleluia. Cantate all'Eterno un canto nuovo, cantate la sua lode nell'assemblea dei santi.
Psa	149	2	Si rallegri Israele in colui che lo ha fatto, esultino i figli di Sion nel loro Re.
Psa	149	3	Lodino il suo nome con la danza, cantino le sue lodi col tamburello e la cetra,
Psa	149	4	perché l'Eterno si compiace nel suo popolo; egli corona di salvezza gli umili.
Psa	149	5	Esultino i santi nella gloria, cantino di gioia sui loro letti.
Psa	149	6	Abbiano nella loro bocca le lodi di DIO e nella loro mano una spada a due tagli,
Psa	149	7	per far vendetta sulle nazioni e infliggere castighi sui popoli,
Psa	149	8	per legare i loro re con catene e i loro nobili con ceppi di ferro,
Psa	149	9	per eseguire su di loro il giudizio scritto. Questo è l'onore riservato a tutti i suoi santi. Alleluia.
------------------------Salmi, capitolo 150
Psa	150	1	Alleluia, lodate DIO nel suo santuario, lodatelo nel firmamento della sua potenza.
Psa	150	2	Lodatelo per i suoi portenti, lodatelo secondo la sua grandezza.
Psa	150	3	Lodatelo col suono della tromba, lodatelo con l'arpa e con la cetra.
Psa	150	4	Lodatelo col tamburello e con la danza, lodatelo con strumenti a corda e a fiato.
Psa	150	5	Lodatelo con cembali risonanti, lodatelo con cembali squillanti.
Psa	150	6	Ogni cosa che respira lodi l'Eterno. Alleluia.
------------------------Proverbi, capitolo 1
Prov	1	1	I Proverbi di Salomone, figlio di Davide, re d'Israele,
Prov	1	2	per conoscere sapienza e ammaestramento per intendere i detti di senno;
Prov	1	3	per ricevere ammaestramento circa l'agire saggiamente, la giustizia, il giudizio e la dirittura
Prov	1	4	per dare accorgimento ai semplici, conoscenza e riflessione al giovane.
Prov	1	5	Il savio ascolterà e accrescerà il suo sapere; l'uomo con intendimento ne otterrà saggi consigli,
Prov	1	6	per comprendere una sentenza e un enigma, le parole dei savi e i loro detti oscuri
Prov	1	7	Il timore dell'Eterno è il principio della conoscenza, ma gli stolti disprezzano la sapienza e l'ammaestramento.
Prov	1	8	Ascolta, figlio mio, l'ammaestramento di tuo padre e non trascurare l'insegnamento di tua madre,
Prov	1	9	perché saranno un fregio di grazia al tuo capo e monili al tuo collo.
Prov	1	10	Figlio mio, se i peccatori ti vogliono sedurre, non acconsentire.
Prov	1	11	Se dicono: Vieni con noi; stiamo in agguato per spargere sangue, tendiamo insidie senza motivo all'innocente,
Prov	1	12	inghiottiamoli vivi, come lo Sceol tutt'interi come quelli che scendono nella fossa;
Prov	1	13	noi troveremo ogni sorta di beni preziosi, riempiremo le nostre case di bottino;
Prov	1	14	tu trarrai a sorte la tua parte con noi, e fra noi tutti ci sarà una sola borsa
Prov	1	15	figlio mio, non incamminarti con loro, trattieni il tuo piede dal loro sentiero,
Prov	1	16	perché i loro piedi corrono al male e si affrettano a versare sangue.
Prov	1	17	Si tende invano la rete davanti a ogni sorta di uccelli;
Prov	1	18	ma costoro pongono agguati al loro proprio sangue e tendono insidie alla loro stessa vita.
Prov	1	19	Tali sono le vie di ogni uomo avido di guadagno; esso toglie la vita del suo proprietario.
Prov	1	20	La sapienza grida per le vie, fa sentire la sua voce per le piazze;
Prov	1	21	essa chiama nei luoghi affollati e pronuncia i suoi discorsi all'ingresso delle porte in città:
Prov	1	22	Fino a quando, o semplici, amerete la semplicioneria, e gli schernitori prenderanno gusto a schernire e gli stolti avranno in odio la conoscenza?
Prov	1	23	Volgetevi alla mia riprensione; ecco, io verserò il mio Spirito su di voi e vi farò conoscere le mie parole.
Prov	1	24	Poiché ho chiamato e voi avete rifiutato, ho steso la mia mano e nessuno vi ha fatto attenzione,
Prov	1	25	anzi avete respinto ogni mio consiglio e non avete accettato la mia correzione,
Prov	1	26	anch'io riderò della vostra sventura, mi farò beffe quando verrà ciò che temete,
Prov	1	27	quando ciò che temete verrà come una tempesta, e la vostra sventura arriverà come un uragano, quando verranno su di voi l'avversità e l'angoscia.
Prov	1	28	Allora essi grideranno a me, ma io non risponderò, mi cercheranno con premura, ma non mi troveranno.
Prov	1	29	Poiché hanno odiato la conoscenza e non hanno scelto il timore dell'Eterno,
Prov	1	30	non hanno voluto accettare il mio consiglio e hanno disprezzato ogni mia riprensione.
Prov	1	31	Perciò si ciberanno del frutto della loro condotta e si sazieranno dei loro propri consigli.
Prov	1	32	Poiché lo sviamento dei semplici li uccide e la falsa tranquillità degli stolti li fa perire;
Prov	1	33	ma chi mi ascolta abiterà al sicuro, sarà veramente tranquillo, senza paura di alcun male.
------------------------Proverbi, capitolo 2
Prov	2	1	Figlio mio, se ricevi le mie parole e fai tesoro dei miei comandamenti,
Prov	2	2	prestando orecchio alla sapienza e inclinando il cuore all'intendimento;
Prov	2	3	sí se chiedi con forza il discernimento e alzi la tua voce per ottenere intendimento,
Prov	2	4	se lo cerchi come l'argento e ti dai a scavarlo come un tesoro nascosto,
Prov	2	5	allora intenderai il timore dell'Eterno, e troverai la conoscenza di DIO.
Prov	2	6	Poiché l'Eterno dà la sapienza; dalla sua bocca procedono la conoscenza e l'intendimento.
Prov	2	7	Egli tiene in serbo per gli uomini retti un aiuto potente, uno scudo per quelli che camminano rettamente,
Prov	2	8	per proteggere i sentieri della equità e custodire la via dei suoi santi.
Prov	2	9	Allora intenderai la giustizia, l'equità, la rettitudine e tutte le vie del bene.
Prov	2	10	Quando la sapienza entrerà nel tuo cuore e la conoscenza sarà gradevole alla tua anima,
Prov	2	11	la riflessione veglierà su di te e l'intendimento ti proteggerà,
Prov	2	12	per liberarti dalla via malvagia, dalla gente che parla di cose perverse,
Prov	2	13	da quelli che lasciano i sentieri della rettitudine per camminare nelle vie delle tenebre,
Prov	2	14	che godono a fare il male e provano piacere nelle perversità del malvagio,
Prov	2	15	i cui sentieri sono storti e le cui vie sono tortuose,
Prov	2	16	per scamparti dalla donna adultera, dalla straniera che usa parole lusinghevoli,
Prov	2	17	che ha abbandonato il compagno della sua giovinezza e ha dimenticato il patto del suo DIO.
Prov	2	18	Poiché la sua casa scende verso la morte e i suoi sentieri verso i defunti.
Prov	2	19	Nessuno di quelli che vanno da lei ritorna, nessuno raggiunge i sentieri della vita.
Prov	2	20	Cosí potrai camminare per la via dei buoni e rimarrai nei sentieri dei giusti.
Prov	2	21	Poiché gli uomini retti abiteranno la terra e quelli integri vi rimarranno;
Prov	2	22	ma gli empi saranno sterminati dalla terra e i trasgressori saranno da essa strappati.
------------------------Proverbi, capitolo 3
Prov	3	1	Figlio mio, non dimenticare il mio insegnamento e il tuo cuore custodisca i miei comandamenti,
Prov	3	2	perché ti aggiungeranno lunghi giorni, anni di vita e pace.
Prov	3	3	Benignità e verità non ti abbandonino; legale intorno al tuo collo, scrivile sulla tavola del tuo cuore.
Prov	3	4	troverai cosí grazia e intendimento agli occhi di DIO e degli uomini.
Prov	3	5	Confida nell'Eterno con tutto il tuo cuore e non appoggiarti sul tuo intendimento;
Prov	3	6	riconoscilo in tutte le tue vie, ed egli raddrizzerà i tuoi sentieri.
Prov	3	7	Non ritenerti savio ai tuoi occhi, temi l'Eterno e ritirati dal male;
Prov	3	8	questo sarà guarigione per i tuoi nervi e un refrigerio per le tue ossa.
Prov	3	9	Onora l'Eterno con i tuoi beni e con le primizie di ogni tua rendita;
Prov	3	10	i tuoi granai saranno strapieni e i tuoi tini traboccheranno di mosto.
Prov	3	11	Figlio mio, non disprezzare la punizione dell'Eterno e non detestare la sua correzione
Prov	3	12	perché l'Eterno corregge colui che egli ama, come un padre il figlio che gradisce.
Prov	3	13	Beato l'uomo che ha trovato la sapienza e l'uomo che ottiene l'intendimento.
Prov	3	14	Poiché il suo guadagno è migliore del guadagno dell'argento e il suo frutto vale piú dell'oro fino.
Prov	3	15	Essa è piú preziosa delle perle e tutte le cose piú deliziose non la possono eguagliare.
Prov	3	16	Lunghezza di vita è nella sua destra, ricchezza e gloria nella sua sinistra.
Prov	3	17	Le sue vie sono vie dilettevoli e tutti i suoi sentieri sono pace.
Prov	3	18	Essa è un albero di vita per quelli che l'afferrano, e quelli che la tengono saldamente sono beati.
Prov	3	19	Con la sapienza l'Eterno fondò la terra e con l'intelligenza rese stabili i cieli.
Prov	3	20	Per la sua conoscenza gli abissi furono aperti e le nubi stillano rugiada.
Prov	3	21	Figlio mio, queste cose non si allontanino mai dai tuoi occhi. Ritieni la sapienza e la riflessione.
Prov	3	22	Esse saranno vita per l'anima tua e un ornamento al tuo collo.
Prov	3	23	Allora camminerai sicuro per la tua via e il tuo piede non inciamperà.
Prov	3	24	Quando ti coricherai non avrai paura; sí, ti coricherai e il sonno tuo sarà dolce.
Prov	3	25	Non temerai lo spavento improvviso né la rovina degli empi quando verrà,
Prov	3	26	perché l'Eterno sarà al tuo fianco e impedirà che il tuo piede sia preso in alcun laccio.
Prov	3	27	Non rifiutare il bene a chi è dovuto quando è in tuo potere il farlo.
Prov	3	28	Non dire al tuo prossimo: Va' e ritorna; te lo darò domani, quando hai la cosa con te.
Prov	3	29	Non macchinare alcun male contro il tuo prossimo, mentre abita fiducioso con te.
Prov	3	30	Non intentare causa contro nessuno senza motivo, se non ti ha fatto alcun male.
Prov	3	31	Non portare invidia all'uomo violento e non scegliere alcuna delle sue vie,
Prov	3	32	perché l'Eterno ha in abominio l'uomo perverso, ma il suo consiglio è per gli uomini retti.
Prov	3	33	La maledizione dell'Eterno è nella casa dell'empio, ma egli benedice la dimora dei giusti.
Prov	3	34	Certamente egli schernisce gli schernitori, ma fa grazia agli umili
Prov	3	35	I saggi erediteranno la gloria, ma l'ignominia sarà il retaggio degli stolti.
------------------------Proverbi, capitolo 4
Prov	4	1	Ascoltate, o figli, l'ammaestramento di un padre, e fate attenzione a imparare il discernimento,
Prov	4	2	perché vi do una buona dottrina; non abbandonate la mia legge.
Prov	4	3	Quand'ero ancora fanciullo presso mio padre, tenero e caro agli occhi di mia madre,
Prov	4	4	egli mi ammaestrava e mi diceva: Il tuo cuore ritenga le mie parole; custodisci i miei comandamenti e vivrai.
Prov	4	5	Acquista sapienza, acquista intendimento; non dimenticare le parole della mia bocca e non allontanartene;
Prov	4	6	non abbandonare la sapienza, ed essa ti custodirà; amala, ed essa ti proteggerà.
Prov	4	7	La sapienza è la cosa piú importante; perciò acquista la sapienza. A costo di tutto ciò che possiedi, acquista l'intelligenza.
Prov	4	8	Esaltala ed essa ti innalzerà; ti otterrà gloria, se l'abbraccerai.
Prov	4	9	Essa metterà sul tuo capo un ornamento di grazia, ti circonderà di una corona di gloria.
Prov	4	10	Ascolta, figlio mio, ricevi le mie parole, e gli anni della tua vita si moltiplicheranno.
Prov	4	11	Ti ho ammaestrato nella via della sapienza, ti ho guidato per i sentieri della rettitudine.
Prov	4	12	Quando camminerai, i tuoi passi non saranno intralciati; quando correrai, non inciamperai.
Prov	4	13	Afferra saldamente l'ammaestramento, non lasciarlo andare; custodiscilo, perché esso è la tua vita.
Prov	4	14	Non entrare nel sentiero degli empi e non camminare per la via dei malvagi;
Prov	4	15	evitala, non passarvi; allontanati da essa e va' oltre.
Prov	4	16	Poiché essi non possono dormire se non hanno fatto del male; il loro sonno svanisce, se non hanno fatto cadere qualcuno;
Prov	4	17	essi mangiano il pane dell'empietà e bevono il vino della violenza.
Prov	4	18	Ma il sentiero dei giusti è come la luce dell'aurora, che risplende sempre piú radiosa fino a giorno pieno.
Prov	4	19	La via degli empi è come l'oscurità; essi non scorgono ciò che li farà cadere.
Prov	4	20	Figlio mio, fa' attenzione alle mie parole, porgi l'orecchio ai miei detti
Prov	4	21	non si allontanino mai dai tuoi occhi, custodiscili nel centro del tuo cuore
Prov	4	22	perché sono vita per quelli che li trovano, guarigione per tutto il loro corpo.
Prov	4	23	Custodisci il tuo cuore con ogni cura, perché da esso sgorgano le sorgenti della vita.
Prov	4	24	Rimuovi da te il parlare fraudolento e allontana da te le labbra perverse.
Prov	4	25	I tuoi occhi guardino diritto e le tue palpebre mirino diritto davanti a te.
Prov	4	26	Appiana il sentiero dei tuoi piedi, e tutte le tue vie siano ben stabilite.
Prov	4	27	Non deviare né a destra né a sinistra; ritira il tuo piede dal male.
------------------------Proverbi, capitolo 5
Prov	5	1	Figlio mio, fa' attenzione alla mia sapienza, porgi l'orecchio al mio intendimento
Prov	5	2	affinché tu custodisca la riflessione e le tue labbra ritengano la conoscenza.
Prov	5	3	Poiché le labbra della donna adultera stillano miele e la sua bocca è piú morbida dell'olio;
Prov	5	4	ma alla fine ella è amara come l'assenzio, tagliente come una spada a due tagli.
Prov	5	5	I suoi piedi scendono alla morte, i suoi passi portano direttamente allo Sceol.
Prov	5	6	Essa non cammina sul sentiero della vita, ma tu non dai peso alla cosa, le sue vie sono erranti, ma tu non ti rendi conto.
Prov	5	7	Perciò ora, figli miei, ascoltatemi e non allontanatevi dalle parole della mia bocca.
Prov	5	8	Tieni lontana da lei la tua via, e non avvicinarti alla porta della sua casa
Prov	5	9	per non dare ad altri il tuo vigore, e i tuoi anni a uno senza pietà.
Prov	5	10	Perché gli estranei non si sazino dei tuoi beni, e le tue fatiche non vadano in casa di uno straniero,
Prov	5	11	e non gema quando verrà la tua fine, quando la tua carne e il tuo corpo saranno consumati,
Prov	5	12	e debba dire: Come mai ho odiato l'ammaestramento, e il mio cuore ha disprezzato la correzione?
Prov	5	13	Non ho ascoltato la voce di quelli che mi ammaestravano e non ho prestato orecchio a quelli che mi insegnavano.
Prov	5	14	Mi sono trovato quasi nel male totale in mezzo alla folla e all'assemblea.
Prov	5	15	Bevi l'acqua della tua cisterna e l'acqua corrente del tuo pozzo.
Prov	5	16	Dovrebbero le tue fonti spargersi al di fuori, come ruscelli d'acqua per le strade?
Prov	5	17	Siano per te solo e non per gli estranei insieme a te.
Prov	5	18	Sia benedetta la tua fonte e rallegrati con la sposa della tua gioventú.
Prov	5	19	Cerva amabile e gazzella graziosa, le sue mammelle ti soddisfino in ogni tempo, e sii continuamente rapito nel suo amore.
Prov	5	20	Perché mai, figlio mio, invaghirti di una donna adultera e abbracciare il seno di un'estranea?
Prov	5	21	Poiché le vie dell'uomo stanno davanti agli occhi dell'Eterno, ed egli scruta tutti i suoi sentieri.
Prov	5	22	L'empio è preso nelle sue stesse iniquità e trattenuto dalle funi del suo peccato.
Prov	5	23	Egli morrà per mancanza di correzione e perirà per la grandezza della sua follia.
------------------------Proverbi, capitolo 6
Prov	6	1	Figlio mio se ti sei fatto garante per il tuo vicino, se hai dato la mano come garanzia per un estraneo,
Prov	6	2	sei colto nel laccio dalle parole della tua bocca, sei preso dalle parole della tua bocca.
Prov	6	3	Fa' questo dunque, figlio mio, e disimpegnati, perché sei caduto in mano del tuo vicino. Va' gettati ai suoi piedi e insisti con forza il tuo vicino.
Prov	6	4	Non dar sonno ai tuoi occhi né riposo alle tue palpebre;
Prov	6	5	disimpegnati come la gazzella dalla mano del cacciatore, come l'uccello dalla mano dell'uccellatore.
Prov	6	6	Va' dalla formica, o pigro, considera le sue abitudini e diventa saggio.
Prov	6	7	Essa non ha né capo né sorvegliante né padrone;
Prov	6	8	si procura il cibo nell'estate e raduna le sue provviste durante la mietitura.
Prov	6	9	Fino a quando, o pigro, rimarrai a dormire? Quando ti scuoterai dal tuo sonno?
Prov	6	10	Dormire un po' sonnecchiare un po' incrociare un po' le braccia per riposare,
Prov	6	11	cosí la tua povertà verrà come un ladro, e la tua indigenza come un uomo armato.
Prov	6	12	La persona da nulla, l'uomo malvagio, cammina con una bocca perversa;
Prov	6	13	ammicca con gli occhi, parla con i piedi fa cenni con le dita;
Prov	6	14	ha la perversità nel cuore, macchina del male continuamente, e semina discordie.
Prov	6	15	Perciò la sua rovina verrà improvvisamente, in un attimo sarà distrutto senza rimedio.
Prov	6	16	L'Eterno odia queste sei cose, anzi sette sono per lui un abominio:
Prov	6	17	gli occhi alteri, la lingua bugiarda, le mani che versano sangue innocente,
Prov	6	18	il cuore che escogita progetti malvagi, i piedi che sono veloci nel correre al male,
Prov	6	19	il falso testimone che proferisce menzogne e chi semina discordie tra fratelli.
Prov	6	20	Figlio mio, custodisci il comandamento di tuo padre e non dimenticare l'insegnamento di tua madre.
Prov	6	21	Tienili del continuo legati sul tuo cuore e fissali intorno al tuo collo.
Prov	6	22	Quando camminerai, ti guideranno; quando riposerai, veglieranno su di te; quando ti risveglierai, parleranno con te.
Prov	6	23	Poiché il comandamento è una lampada, l'insegnamento una luce, e le correzioni dell'ammaestramento sono la via della vita,
Prov	6	24	per proteggerti dalla donna malvagia, dalle lusinghe della lingua della straniera.
Prov	6	25	Non desiderare in cuor tuo la sua bellezza e non lasciarti avvincere dalle sue palpebre.
Prov	6	26	Poiché per una prostituta uno si riduce a un tozzo di pane, e la moglie di un altro dà la caccia all'anima preziosa di un uomo.
Prov	6	27	Può un uomo portare fuoco nel suo seno senza bruciarsi gli abiti?
Prov	6	28	0 può un uomo camminare su carboni accesi senza bruciarsi i piedi?
Prov	6	29	Cosí è di chi va dalla moglie di un altro; chi la tocca non rimarrà impunito.
Prov	6	30	Non si disprezza il ladro se ruba per soddisfare l'appetito quando ha fame;
Prov	6	31	ma se viene colto in fallo, dovrà restituire sette volte, e dare tutti i beni della sua casa.
Prov	6	32	Ma chi commette adulterio con una donna è privo di senno; chi fa questo distrugge la sua stessa vita.
Prov	6	33	Troverà ferite e disprezzo, e la sua vergogna non sarà mai cancellata,
Prov	6	34	perché la gelosia rende furioso il marito, che sarà senza pietà nel giorno della vendetta.
Prov	6	35	Egli non accetterà alcun riscatto e non sarà soddisfatto, anche se dovesse fare molti regali.
------------------------Proverbi, capitolo 7
Prov	7	1	Figlio mio, custodisci le mie parole e conserva dentro di te i miei comandamenti.
Prov	7	2	Custodisci i miei comandamenti e vivrai, custodisci il mio insegnamento come la pupilla dei tuoi occhi.
Prov	7	3	Legateli alle dita, scrivili sulla tavola del tuo cuore.
Prov	7	4	Di' alla sapienza: Tu sei mia sorella, e chiama amico l'intendimento
Prov	7	5	affinché ti custodiscano dalla donna altrui, dalla straniera che usa parole lusinghevoli.
Prov	7	6	Dalla finestra della mia casa guardavo attraverso la grata
Prov	7	7	e vidi tra gli sciocchi; scorsi tra i giovani un ragazzo privo di senno,
Prov	7	8	che passava per la strada presso l'angolo della straniera e si dirigeva verso la sua casa
Prov	7	9	al crepuscolo, sul declinare del giorno, mentre scendeva la notte nera ed oscura.
Prov	7	10	Ecco farglisi incontro una donna in vesti da prostituta e astuta di cuore;
Prov	7	11	ella è turbolenta e provocante, e non sa tenere i piedi in casa sua;
Prov	7	12	ora sulla strada, ora per le piazze sta in agguato ad ogni angolo.
Prov	7	13	Cosi essa lo prese e lo baciò, poi sfacciatamente gli disse:
Prov	7	14	Dovevo fare sacrifici di ringraziamento; proprio oggi ho adempiuto i miei voti;
Prov	7	15	per questo sono uscita incontro a te per cercarti, e ti ho trovato.
Prov	7	16	Ho adornato il mio letto con coperte di arazzo, con lino colorato d'Egitto
Prov	7	17	ho profumato il mio letto di mirra, di aloe e di cinnamomo.
Prov	7	18	Vieni, inebriamoci d'amore fino al mattino, deliziamoci in amorosi piaceri
Prov	7	19	perché mio marito non è in casa, ma è partito per un lungo viaggio;
Prov	7	20	ha preso con sé un sacchetto di denaro e tornerà a casa soltanto al plenilunio.
Prov	7	21	Ella lo sedusse con parole persuasive, lo trascinò con la dolcezza delle sue labbra.
Prov	7	22	Egli la seguí senza indugio, come un bue va al macello, come un incatenato alla punizione dello stolto,
Prov	7	23	finché una freccia non gli trafigge il fegato; come un uccello si affretta, senza sapere che un laccio è teso contro la sua vita.
Prov	7	24	Or dunque, figli miei, ascoltatemi, fate attenzione alle parole della mia bocca.
Prov	7	25	Il tuo cuore non si volga dietro le sue vie, non sviarti per i suoi sentieri;
Prov	7	26	perché ne ha fatti cadere molti feriti a morte, e tutti quelli da lei uccisi erano uomini forti.
Prov	7	27	La sua casa è la via dello Sceol, che scende ai penetrali della morte.
------------------------Proverbi, capitolo 8
Prov	8	1	Non grida forse la sapienza, e la prudenza non fa sentire la sua voce?
Prov	8	2	Essa sta in piedi in cima alle alture, lungo la strada, agli incroci delle vie;
Prov	8	3	grida presso le porte, all'ingresso della città, sulla soglia delle porte:
Prov	8	4	Mi rivolgo a voi, o uomini, e la mia voce è indirizzata ai figli dell'uomo.
Prov	8	5	Intendete, o semplici, la prudenza e voi stolti, abbiate un cuore assennato.
Prov	8	6	Ascoltate, perché parlerò di cose importanti, e le mie labbra si apriranno per dire cose giuste.
Prov	8	7	Poiche la mia bocca proclamerà la verità; l'empietà è un abominio alle mie labbra,
Prov	8	8	Tutte le parole della mia bocca sono giuste, in esse non c'è niente di tortuoso e perverso,
Prov	8	9	Sono tutte rette per chi ha intendimento e giuste per quelli che hanno trovato la conoscenza,
Prov	8	10	Ricevete il mio ammaestramento e non l'argento, la conoscenza invece dell'oro scelto,
Prov	8	11	perchè la sapienza vale piú delle perle, e tutte le cose che uno può desiderare non l'eguagliano.
Prov	8	12	Io, la sapienza, sto con la prudenza e trovo la conoscenza della riflessione.
Prov	8	13	Il timore dell'Eterno è odiare il male; io odio la superbia, l'arroganza, la via malvagia e la bocca perversa.
Prov	8	14	A me appartiene il consiglio e la vera sapienza; io sono l'intelligenza, a me appartiene la forza.
Prov	8	15	Per mio mezzo regnano i re e i principi deliberano la giustizia.
Prov	8	16	Per mio mezzo governano i capi, i nobili tutti i giudici della terra.
Prov	8	17	Io amo quelli che mi amano, e quelli che mi cercano diligentemente mi trovano,
Prov	8	18	Con me sono ricchezze e gloria, la ricchezza che dura e la giustizia.
Prov	8	19	Il mio frutto è migliore dell'oro, sí, dell'oro fino e il mio prodotto piú dell'argento scelto.
Prov	8	20	Io cammino nella via della giustizia in mezzo ai sentieri dell'equità,
Prov	8	21	per far ereditare la vera ricchezza a quelli che mi amano e per riempire i loro tesori.
Prov	8	22	L'Eterno mi possedette al principio della sua via, prima delle sue opere piú antiche.
Prov	8	23	Fui stabilita dall'eternità, dal principio, prima che la terra fosse.
Prov	8	24	Fui prodotta quando non c'erano ancora gli abissi, quando non c'erano sorgenti rigurgitanti d'acqua.
Prov	8	25	Fui prodotta prima che le fondamenta dei monti fossero consolidate prima delle colline,
Prov	8	26	quando non aveva ancora fatto né la terra né i campi né le prime zolle della terra.
Prov	8	27	Quando egli fissava i cieli, io ero là; quando tracciava un cerchio sulla superficie dell'abisso,
Prov	8	28	quando rendeva stabili i cieli di sopra, quando rafforzava le fonti dell'abisso,
Prov	8	29	quando assegnava al mare il suo limite perché le acque non oltrepassassero il suo comando, quando stabiliva le fondamenta della terra,
Prov	8	30	Io ero presso di lui come un architetto, ero ogni giorno la sua delizia, rallegrandomi ogni momento davanti a lui
Prov	8	31	mi rallegravo nella parte abitabile del mondo e trovavo il mio diletto con i figli degli uomini.
Prov	8	32	Ora dunque, figli, ascoltatemi; beati quelli che osservano le mie vie!
Prov	8	33	Ascoltate l'ammaestramento e siate saggi, e non respingetelo!
Prov	8	34	Beato l'uomo che mi ascolta, vegliando ogni giorno alle mie porte e custodendo gli stipiti delle mie porte.
Prov	8	35	Poiché chi mi trova, trova la vita, e ottiene favore dall'Eterno.
Prov	8	36	Ma chi pecca contro di me, fa male a se stesso; tutti quelli che mi odiano amano la morte.
------------------------Proverbi, capitolo 9
Prov	9	1	La sapienza ha costruito la sua casa, ha intagliato le sue sette colonne.
Prov	9	2	Ha ammazzato i suoi animali, ha mescolato il suo vino e ha imbandito la sua tavola.
Prov	9	3	Ha mandato fuori le sue ancelle; dai luoghi piú elevati della città essa grida:
Prov	9	4	Chi è sciocco venga qui!. A chi è privo di senno dice:
Prov	9	5	Venite, mangiate del mio pane e bevete del vino che ho mescolato.
Prov	9	6	Lasciate la stoltezza e vivrete, e camminate per la via dell'intendimento.
Prov	9	7	Chi corregge lo schernitore si attira vituperio, e chi riprende l'empio riceve ingiuria.
Prov	9	8	Non riprendere lo schernitore, perché ti odierà; riprendi il saggio, ed egli ti amerà.
Prov	9	9	Insegna al saggio e diventerà ancor piú saggio. Ammaestra il giusto e accrescerà il suo sapere,
Prov	9	10	Il timore dell'Eterno è il principio della sapienza, e la conoscenza del Santo è l'intelligenza.
Prov	9	11	Poiché per mio mezzo saranno moltiplicati i tuoi giorni e ti saranno aggiunti anni di vita,
Prov	9	12	Se sei saggio, sei saggio per te stesso se sei schernitore, tu solo ne porterai la pena.
Prov	9	13	La donna stolta è turbolenta, è sciocca e non sa nulla.
Prov	9	14	Siede alla porta della sua casa, su un seggio nei luoghi elevati della città,
Prov	9	15	per invitare quelli che passano per la via, che vanno diritti per la loro strada:
Prov	9	16	Chi è sciocco venga qui!. E a chi è privo di senno dice:
Prov	9	17	Le acque rubate sono dolci, il pane mangiato di nascosto è gustoso.
Prov	9	18	Ma egli non sa che là ci sono i morti, che i suoi invitati sono nel profondo dello Sceol.
------------------------Proverbi, capitolo 10
Prov	10	1	Proverbi di Salomone. Un figlio saggio rallegrerà il padre, ma un figlio stolto è causa di dolore per sua madre.
Prov	10	2	I tesori d'iniquità non giovano, ma la giustizia libera dalla morte.
Prov	10	3	L'Eterno non permetterà che il giusto soffra la fame, ma respinge il desiderio degli empi.
Prov	10	4	Chi lavora con mano pigra impoverisce, ma la mano degli uomini solerti fa arricchire.
Prov	10	5	chi raccoglie nell'estate è un figlio prudente, ma chi dorme al tempo della mietitura è un figlio che fa vergogna.
Prov	10	6	Ci sono benedizioni sul capo del giusto, ma la violenza copre la bocca degli empi.
Prov	10	7	La memoria del giusto è in benedizione, ma il nome degli empi marcirà.
Prov	10	8	Il saggio di cuore accetta i comandamenti, ma il chiacchierone stolto cadrà.
Prov	10	9	Chi cammina nell'integrità cammina sicuro, ma chi segue vie tortuose sarà scoperta.
Prov	10	10	Chi ammicca con l'occhio causa dolore, ma il chiacchierone stolto cadrà.
Prov	10	11	La bocca del giusto è una fonte di vita, ma la violenza copre la bocca degli empi.
Prov	10	12	L'odio provoca liti, ma l'amore copre tutte le colpe.
Prov	10	13	La sapienza si trova sulle labbra di chi ha intendimento, ma il bastone è per il dorso a di chi è privo di intendimento.
Prov	10	14	I saggi accumulano conoscenza, ma la bocca dello stolto è una rovina imminente.
Prov	10	15	L'opulenza del ricco è la sua città forte; la rovina dei poveri è la loro povertà.
Prov	10	16	Il lavoro del giusto serve per la vita, il guadagno dell'empio per il peccato.
Prov	10	17	Chi custodisce l'ammaestramento è sulla via della vita; ma chi rifiuta la riprensione si smarrisce.
Prov	10	18	Chi maschera l'odio ha labbra bugiarde, e chi sparge calunnie è uno stolto.
Prov	10	19	Nelle molte parole non manca la colpa, ma chi frena le sue labbra è saggio.
Prov	10	20	La lingua del giusto è argento scelto, ma il cuore degli empi vale poco.
Prov	10	21	Le labbra del giusto nutrono molti, ma gli stolti muoiono per mancanza di senno.
Prov	10	22	La benedizione dell'Eterno arricchisce ed egli non vi aggiunge alcun dolore.
Prov	10	23	Commettere una scelleratezza per lo stolto è come un divertimento; cosí è la sapienza per l'uomo che ha intendimento.
Prov	10	24	All'empio succede ciò che egli teme, ma ai giusti è concesso ciò che desiderano.
Prov	10	25	Quando passa la tempesta, l'empio non è piú, ma il giusto ha un fondamento eterno.
Prov	10	26	Come l'aceto ai denti e il fumo agli occhi, cosí è il pigro per quelli che lo mandano.
Prov	10	27	Il timore dell'Eterno prolunga i giorni, ma gli anni degli empi saranno accorciati.
Prov	10	28	La speranza dei giusti è gioia, ma l'attesa degli empi perirà.
Prov	10	29	La via dell'Eterno è una fortezza per l'uomo integro, ma è rovina per gli operatori d'iniquità.
Prov	10	30	Il giusto non sarà mai smosso, ma gli empi non abiteranno la terra.
Prov	10	31	La bocca del giusto produce sapienza, ma la lingua perversa sarà troncata.
Prov	10	32	Le labbra del giusto conoscono ciò che è accettevole, ma la bocca degli empi conosce solo cose perverse.
------------------------Proverbi, capitolo 11
Prov	11	1	La bilancia falsa è un abominio per l'Eterno, ma il peso giusto gli è gradito.
Prov	11	2	Quando viene la superbia, viene anche il disonore; ma la sapienza è con gli umili.
Prov	11	3	L'integrità degli uomini retti li guida, ma la perversità dei perfidi li distruggerà.
Prov	11	4	Le ricchezze non giovano affatto nel giorno dell'ira, ma la giustizia salva da morte.
Prov	11	5	La giustizia dell'uomo integro gli appiana la via, ma l'empio cade per la sua empietà.
Prov	11	6	La giustizia degli uomini retti li libera, ma i perfidi saranno presi nella loro stessa malvagità.
Prov	11	7	Quando un empio muore, la sua speranza perisce, e l'attesa degli ingiusti svanisce.
Prov	11	8	Il giusto è liberato dall'avversità, ma l'empio ne prende il posto.
Prov	11	9	Con la sua bocca l'ipocrita manda in rovina il suo prossimo, ma i giusti sono liberati a motivo della loro conoscenza.
Prov	11	10	Quando i giusti prosperano, la città gioisce; ma quando periscono gli empi ci sono grida di gioia.
Prov	11	11	Per la benedizione degli uomini retti la città è innalzata, ma per la bocca degli empi va in rovina.
Prov	11	12	Chi disprezza il suo prossimo è privo di senno, ma l'uomo prudente tace.
Prov	11	13	Chi va in giro sparlando svela i segreti, ma chi ha lo spirito leale cela la cosa.
Prov	11	14	Senza una saggia guida il popolo cade, ma nel gran numero di consiglieri c'è salvezza.
Prov	11	15	Chi si fa garante per un estraneo ne soffrirà danno, ma chi rifiuta di dar la mano come garanzia è sicuro.
Prov	11	16	La donna graziosa ottiene la gloria, e gli uomini violenti ottengono ricchezze.
Prov	11	17	L'uomo misericordioso fa bene a se stesso, ma il crudele tormenta la sua stessa carne.
Prov	11	18	L'empio realizza un guadagno fallace, ma chi semina giustizia avrà una ricompensa sicura.
Prov	11	19	Come la giustizia conduce alla vita così chi va dietro al male si procura la morte.
Prov	11	20	I perversi di cuore sono un abominio per l'Eterno, ma quelli che sono integri nella loro condotta gli sono graditi.
Prov	11	21	Anche se stringe la mano ad un altro per un'alleanza, il malvagio non rimarrà impunito, ma la progenie dei giusti scamperà.
Prov	11	22	Come un anello d'oro nel grugno di un porco, cosí è una bella donna senza senno.
Prov	11	23	Il desiderio dei giusti è soltanto il bene, ma la speranza degli empi è l'ira.
Prov	11	24	C'è chi spande generosamente e diventa piú ricco, e c'è chi risparmia piú del necessario e diventa sempre piú povero.
Prov	11	25	La persona generosa si arricchirà e chi annaffia sarà egli pure annaffiato.
Prov	11	26	Il popolo maledice chi si rifiuta di dare il grano, ma la benedizione è sul capo di chi lo vende,
Prov	11	27	Chi cerca con diligenza il bene si attira benevolenza, ma chi cerca il male, questo gli verrà addosso.
Prov	11	28	Chi confida nelle sue ricchezze cadrà, ma i giusti sbocceranno come foglie.
Prov	11	29	Chi getta scompiglio in casa propria erediterà vento, e lo stolto sarà servo di chi è saggio di cuore.
Prov	11	30	Il frutto del giusto è un albero di vita, e chi fa conquista di anime è saggio.
Prov	11	31	Ecco, il giusto riceve la ricompensa sulla terra, tanto piú l'empio e il peccatore!
------------------------Proverbi, capitolo 12
Prov	12	1	Chi ama la correzione ama la conoscenza, ma chi odia la riprensione è uno stupido.
Prov	12	2	L'uomo buono ottiene il favore dell'Eterno, ma egli condannerà l'uomo che escogita disegni malvagi.
Prov	12	3	L'uomo non diventa stabile con l'empietà, ma la radice dei giusti non sarà mai smossa.
Prov	12	4	La donna virtuosa è la corona di suo marito, ma quella che fa vergogna è come un tarlo nelle sue ossa.
Prov	12	5	I pensieri dei giusti sono equità, ma i disegni degli empi sono inganno.
Prov	12	6	Le parole degli empi stanno in agguato per spargere sangue, ma la bocca degli uomini retti li libererà.
Prov	12	7	Gli empi sono rovesciati e non sono piú, ma la casa dei giusti rimarrà in piedi.
Prov	12	8	Un uomo è lodato per il suo senno, ma chi ha un cuore perverso sarà disprezzato.
Prov	12	9	E' meglio essere poco stimato ma avere un servo, che essere onorato ma mancar di pane.
Prov	12	10	Il giusto ha cura della vita del suo bestiame, ma le viscere degli empi sono crudeli.
Prov	12	11	Chi coltiva la sua terra si sazierà di pane ma chi va dietro le frivolezze è privo di senno.
Prov	12	12	L'empio desidera la preda dei malvagi, ma la radice dei giusti porta frutto.
Prov	12	13	Il malvagio è preso in trappola dal peccato delle sue labbra, ma il giusto sfuggirà all'avversità.
Prov	12	14	L'uomo sarà saziato di beni per il frutto della sua bocca, e ognuno riceverà la ricompensa secondo l'opera delle sue mani.
Prov	12	15	La via dello stolto è diritta ai suoi occhi, ma chi ascolta i consigli è saggio.
Prov	12	16	Lo stolto fa vedere subito la sua irritazione, ma l'uomo prudente nasconde il disonore.
Prov	12	17	Chi dice la verità proclama ciò che è giusto, ma il falso testimone proferisce inganno.
Prov	12	18	Chi parla sconsideratamente è come se trafiggesse con la spada, ma la lingua dei saggi reca guarigione.
Prov	12	19	Il labbro verace sarà reso stabile per sempre, ma la lingua bugiarda dura solo un istante.
Prov	12	20	L'inganno è nel cuore di quelli che macchinano il male, ma per quelli che consigliano pace e gioia.
Prov	12	21	Nessun male accadrà al giusto, ma gli empi saranno pieni di guai.
Prov	12	22	Le labbra bugiarde sono un abominio per l'Eterno, ma quelli che agiscono lealmente gli sono graditi.
Prov	12	23	L'uomo prudente nasconde la sua conoscenza, ma il cuore degli stolti proclama stoltezza.
Prov	12	24	La mano degli uomini solerti dominerà, ma quella dei pigri cadrà sotto lavoro forzato.
Prov	12	25	La preoccupazione nel cuore dell'uomo l'abbatte, ma una buona parola lo rallegra.
Prov	12	26	Il giusto sceglie attentamente il suo compagno, ma la via degli empi li fa smarrire.
Prov	12	27	Il pigro non arrostisce la sua selvaggina, ma la solerzia è per l'uomo un bene prezioso.
Prov	12	28	Sul sentiero della giustizia vi è vita, e su quel sentiero non vi è morte.
------------------------Proverbi, capitolo 13
Prov	13	1	Un figlio saggio ascolta l'ammaestramento di suo padre, ma lo schernitore non dà ascolto al rimprovero.
Prov	13	2	Dal frutto della sua bocca l'uomo mangerà ciò che è buono, ma l'anima dei perfidi si ciberà di violenza.
Prov	13	3	Chi custodisce la sua bocca protegge la propria vita, ma chi apre troppo le labbra va incontro alla rovina,
Prov	13	4	L'anima del pigro desidera e non ha nulla, ma l'anima dei solerti sarà pienamente soddisfatta.
Prov	13	5	Il giusto odia la menzogna, ma l'empio è disgustoso e verrà svergognato.
Prov	13	6	La giustizia custodisce colui la cui via è integra, ma l'empietà fa cadere il peccatore.
Prov	13	7	C'è chi si comporta come un ricco, ma non ha nulla, c'è invece chi si comporta come un povero, ma ha molti beni.
Prov	13	8	Le ricchezze di un uomo servono per il riscatto della sua vita, ma il povero non sente alcuna minaccia.
Prov	13	9	La luce dei giusti risplende luminosa ma la lampada degli empi si spegnerà.
Prov	13	10	Dall'orgoglio viene solamente contesa, ma la sapienza è con quelli che danno ascolto ai consigli.
Prov	13	11	La ricchezza ottenuta disonestamente si ridurrà a ben poco, ma chi accumula con fatica l'aumenterà.
Prov	13	12	L'attesa differita fa languire il cuore, ma il desiderio adempiuto è un albero di vita.
Prov	13	13	Chi disprezza la parola sarà distrutto, ma chi rispetta il comandamento sarà ricompensato.
Prov	13	14	L'insegnamento del saggio è una fonte di vita per far evitare a uno i lacci della morte.
Prov	13	15	Buon senno procura favore, ma il procedere dei perfidi è nocivo.
Prov	13	16	Ogni uomo prudente agisce con conoscenza, ma lo stolto fa sfoggio di follia.
Prov	13	17	Il messaggero malvagio cade nei guai, ma l'ambasciatore fedele reca guarigione.
Prov	13	18	Miseria e vergogna verranno su chi rifiuta la correzione, ma chi dà ascolto alla riprensione sarà onorato.
Prov	13	19	Il desiderio realizzato è dolce all'anima, ma per gli stolti è cosa abominevole allontanarsi dal male.
Prov	13	20	Chi va con i saggi diventa saggio, ma il compagno degli stolti diventerà malvagio.
Prov	13	21	Il male perseguita i peccatori, ma il giusto sarà ricompensato col bene.
Prov	13	22	L'uomo buono lascia un'eredità ai figli dei suoi figli, ma la ricchezza del peccatore è messa da parte per il giusto.
Prov	13	23	Il campo coltivato dei poveri dà cibo in abbondanza, ma c'è chi perisce per mancanza di equità.
Prov	13	24	Chi risparmia la verga odia il proprio figlio, ma chi lo ama lo corregge per tempo.
Prov	13	25	Il giusto mangia fino a saziarsi, ma il ventre degli empi patisce la fame.
------------------------Proverbi, capitolo 14
Prov	14	1	La donna saggia edifica la sua casa, ma la stolta la demolisce con le proprie mani.
Prov	14	2	Chi cammina nella sua rettitudine teme l'Eterno, ma chi è pervertito nelle sue vie lo disprezza.
Prov	14	3	Nella bocca dello stolto c'è il germoglio della superbia, ma le labbra dei saggi li custodiscono.
Prov	14	4	Dove non ci sono buoi la greppia è vuota, ma l'abbondanza del raccolto sta nella forza del bue.
Prov	14	5	Il testimone fedele non mentisce, ma il testimone falso proferisce menzogne.
Prov	14	6	Lo schernitore cerca la sapienza e non la trova, ma la conoscenza è cosa facile per chi ha intendimento.
Prov	14	7	Allontanati dall'uomo stolto perché non troverai conoscenza sulle sue labbra.
Prov	14	8	La sapienza dell'uomo prudente sta nel discernere la propria strada, ma la follia degli stolti è inganno.
Prov	14	9	Gli stolti ridono del peccato, ma tra gli uomini retti c'è grazia.
Prov	14	10	Il cuore conosce la sua propria amarezza, ma un estraneo non può prendere parte alla sua gioia.
Prov	14	11	La casa degli empi sarà distrutta, ma la tenda degli uomini retti fiorirà.
Prov	14	12	C'è una via che all'uomo sembra diritta ma la sua fine sfocia in vie di morte.
Prov	14	13	Anche nel riso il cuore può essere nell'afflizione, e la gioia stessa può finire nel dolore.
Prov	14	14	Lo sviato di cuore si sazierà delle sue vie, e l'uomo dabbene si sazierà dei suoi frutti.
Prov	14	15	Lo sciocco crede ad ogni parola, ma l'uomo prudente fa bene attenzione ai suoi passi.
Prov	14	16	L'uomo saggio teme e si allontana dal male, ma lo stolto si adira ed è presuntuoso.
Prov	14	17	Chi è facile all'ira commette follie e l'uomo con intenzioni cattive è odiato.
Prov	14	18	Gli sciocchi ereditano stoltezza, ma i prudenti sono coronati di conoscenza.
Prov	14	19	I malvagi si inchineranno davanti ai buoni e gli empi alle porte dei giusti.
Prov	14	20	Il povero è odiato dal suo stesso amico, ma il ricco ha molti corteggiatori.
Prov	14	21	Chi disprezza il suo prossimo pecca, ma chi ha pietà dei poveri è beato.
Prov	14	22	Non deviano forse dalla retta via quelli che tramano il male? Ma quelli che pensano il bene troveranno benignità e verità.
Prov	14	23	In ogni fatica c'è un guadagno, ma il parlare ozioso porta solo alla povertà.
Prov	14	24	La corona dei saggi è la loro ricchezza, ma la follia degli stolti è follia.
Prov	14	25	Un testimone verace salva delle vite ma un falso testimone proferisce menzogne.
Prov	14	26	Nel timore dell'Eterno c'è una grande sicurezza, e i suoi figli avranno un luogo di rifugio.
Prov	14	27	Il timore dell'Eterno è una fonte di vita che fa evitare i lacci della morte.
Prov	14	28	La gloria del re è nella moltitudine del popolo, ma la rovina del principe è nella scarsità della gente.
Prov	14	29	Chi è lento all'ira ha molta prudenza, ma chi è facile all'ira mette in mostra la sua follia.
Prov	14	30	Un cuore sano è vita per il corpo, ma l'invidia è il tarlo delle ossa.
Prov	14	31	Chi opprime il povero oltraggia colui che l'ha fatto, ma chi ha pietà del bisognoso lo onora.
Prov	14	32	L'empio è travolto dalla sua stessa malvagità, ma il giusto ha speranza nella sua stessa morte.
Prov	14	33	La sapienza riposa nel cuore di chi ha intendimento, ma ciò che è nel cuore degli stolti viene reso noto.
Prov	14	34	La giustizia innalza una nazione, ma il peccato è la vergogna dei popoli.
Prov	14	35	Il favore del re è per il servo che agisce saggiamente, ma la sua ira è contro chi si comporta vergognosamente.
------------------------Proverbi, capitolo 15
Prov	15	1	La risposta dolce calma la collera, ma la parola pungente eccita l'ira.
Prov	15	2	La lingua dei saggi usa la conoscenza rettamente, ma la bocca degli stolti riversa follia.
Prov	15	3	Gli occhi dell'Eterno sono in ogni luogo, per guardare i cattivi e i buoni.
Prov	15	4	Una lingua sana è un albero di vita, ma la lingua perversa strazia lo spirito.
Prov	15	5	Lo stolto disprezza la correzione di suo padre, ma chi apprezza la riprensione agisce con accortezza.
Prov	15	6	Nella casa del giusto c'è grande abbondanza, ma nella rendita dell'empio ci sono guai.
Prov	15	7	Le labbra dei saggi spargono conoscenza, ma non cosí il cuore degli stolti.
Prov	15	8	Il sacrificio degli empi è un abominio all'Eterno, ma la preghiera degli uomini retti gli è gradita.
Prov	15	9	La via dell'empio è un abominio all'Eterno, ma egli ama chi segue la giustizia.
Prov	15	10	Una dura correzione attende chi lascia la diritta via; chi odia la riprensione morirà.
Prov	15	11	Lo Sceol e Abaddon sono davanti all'Eterno; tanto piú lo sono i cuori dei figli degli uomini!
Prov	15	12	Lo schernitore non ama chi lo riprende; egli non va dai saggi.
Prov	15	13	Un cuore gioioso rende il viso raggiante, ma per l'afflizione del cuore lo spirito è abbattuto,
Prov	15	14	Il cuore di chi ha intendimento cerca la conoscenza, ma la bocca degli stolti si pasce di follia.
Prov	15	15	Tutti i giorni dell'indigente sono cattivi, ma per un cuore contento è sempre festa.
Prov	15	16	Meglio poco con il timore dell'Eterno, che un gran tesoro con preoccupazioni.
Prov	15	17	Meglio un piatto di verdura dove c'è amore, che un bue ingrassato dove c'è odio.
Prov	15	18	L'uomo irascibile fomenta contese, ma chi è lento all'ira acqueta le liti.
Prov	15	19	La via del pigro è come una siepe di spine, ma il sentiero degli uomini retti è reso piano.
Prov	15	20	Il figlio saggio allieta il padre, ma l'uomo stolto disprezza sua madre.
Prov	15	21	La follia è gioia per chi è privo di senno, ma l'uomo che ha intendimento cammina diritto.
Prov	15	22	I disegni falliscono dove non c'è consiglio, ma riescono dove c'è una moltitudine di consiglieri.
Prov	15	23	Uno prova gioia quando può dare una risposta, e quanto è buona una parola detta al tempo giusto!
Prov	15	24	Per l'uomo prudente la via della vita conduce in alto, per fargli evitare lo Sceol in basso.
Prov	15	25	L'Eterno distruggerà la casa dei superbi, ma renderà stabili i confini della vedova.
Prov	15	26	I pensieri malvagi sono un abominio all'Eterno, ma le parole affabili sono pure.
Prov	15	27	Chi è avido di guadagno mette nei guai la sua stessa casa, ma chi odia i regali vivrà.
Prov	15	28	Il cuore del giusto medita come deve rispondere, ma la bocca degli empi vomita cose malvagie.
Prov	15	29	L'Eterno è lontano dagli empi, ma ascolta la preghiera dei giusti.
Prov	15	30	La luminosità degli occhi rallegra il cuore, una buona notizia irrobustisce le ossa.
Prov	15	31	L'orecchio che ascolta la riprensione di vita, dimorerà fra i saggi.
Prov	15	32	Chi rifiuta la correzione disprezza la sua stessa anima, ma chi dà ascolto alla riprensione acquista senno.
Prov	15	33	Il timore dell'Eterno è un ammaestramento di sapienza, e prima della gloria c'è l'umiltà.
------------------------Proverbi, capitolo 16
Prov	16	1	Le disposizioni del cuore appartengono all'uomo, ma la risposta della lingua viene dall'Eterno.
Prov	16	2	Tutte le vie dell'uomo sono pure ai suoi occhi, ma l'Eterno pesa gli spiriti.
Prov	16	3	Affida all'Eterno le tue attività e i tuoi progetti riusciranno.
Prov	16	4	L'Eterno ha fatto ogni cosa per se stesso, anche l'empio per il giorno della sventura.
Prov	16	5	Chiunque è superbo di cuore è un abominio per l'Eterno; anche se stringe la mano ad un altro per un'alleanza, non rimarrà impunito.
Prov	16	6	Con la bontà e la verità l'iniquità si espia, e con il timore dell'Eterno uno si allontana dal male.
Prov	16	7	Quando l'Eterno gradisce le vie di un uomo, fa essere in pace con lui anche i suoi nemici.
Prov	16	8	E' meglio poco con giustizia, che grandi rendite senza equità.
Prov	16	9	Il cuore dell'uomo programma la sua via, ma l'Eterno dirige i suoi passi.
Prov	16	10	Sulle labbra del re sta una sentenza divina; nel giudizio la sua bocca non deve sbagliare.
Prov	16	11	La stadera e le bilance giuste sono dell'Eterno, tutti i pesi del sacchetto sono opera sua.
Prov	16	12	E' un abominio per i re fare il male, perché il trono è reso stabile con la giustizia.
Prov	16	13	Le labbra giuste sono gradite ai re; essi amano chi parla rettamente.
Prov	16	14	L'ira del re è come messaggeri di morte, ma l'uomo saggio la placherà.
Prov	16	15	Nella luce del volto del re c'è vita, e il suo favore è come nube dell'ultima pioggia.
Prov	16	16	Quanto è meglio acquistare sapienza che oro, e acquistare intendimento è preferibile all'argento.
Prov	16	17	La strada maestra degli uomini retti è evitare il male; chi vuol custodire la sua anima sorveglia la sua via.
Prov	16	18	Prima della rovina viene l'orgoglio, e prima della caduta lo spirito altero.
Prov	16	19	Meglio essere umile di spirito con i miseri, che spartire la preda con i superbi.
Prov	16	20	Chi presta attenzione alla Parola troverà il bene, e chi confida nell'Eterno è beato.
Prov	16	21	Il saggio di cuore sarà chiamato prudente, e la dolcezza delle labbra aumenta il sapere.
Prov	16	22	Il senno è una fonte di vita per chi lo possiede, ma la stoltezza è il castigo degli stolti.
Prov	16	23	Il cuore del saggio rende assennata la sua bocca, e aumenta il sapere delle sue labbra.
Prov	16	24	Le parole soavi sono come un favo di miele, dolcezza all'anima e medicina alle ossa.
Prov	16	25	C'è una via che all'uomo sembra diritta, ma la sua fine sfocia in vie di morte.
Prov	16	26	La persona che si affatica si affatica per se stessa, perché la sua bocca lo stimola.
Prov	16	27	L'uomo malvagio macchina il male e sulle sue labbra c'è come un fuoco ardente.
Prov	16	28	L'uomo perverso semina contese, e chi calunnia separa gli amici migliori.
Prov	16	29	L'uomo violento adesca il proprio compagno e lo conduce per una via non buona.
Prov	16	30	Chi chiude gli occhi per macchinare cose perverse, si morde le labbra quando causa del male.
Prov	16	31	I capelli bianchi sono una corona di gloria; la si trova sulla via della giustizia.
Prov	16	32	Chi è lento all'ira val piú di un forte guerriero, e chi domina il suo spirito val piú di chi espugna una città.
Prov	16	33	Si getta la sorte nel grembo, ma ogni decisione dipende dall'Eterno.
------------------------Proverbi, capitolo 17
Prov	17	1	E' meglio un tozzo di pane secco con la pace, che una casa ricolma di animali ammazzati con la discordia.
Prov	17	2	Il servo che agisce saggiamente dominerà sul figlio che fa disonore e riceverà una parte di eredità con i fratelli.
Prov	17	3	Il crogiolo è per l'argento e la fornace per l'oro, ma chi prova i cuori è l'Eterno.
Prov	17	4	Il malvagio presta attenzione alle labbra inique, il bugiardo dà ascolto alla lingua perversa.
Prov	17	5	Chi schernisce il povero oltraggia Colui che l'ha fatto; chi si rallegra della sventura altrui non rimarrà impunito.
Prov	17	6	I figli dei figli sono la corona dei vecchi, e la gloria dei figli sono i loro padri.
Prov	17	7	Allo stolto non si addice un buon parlare, ancor meno delle labbra bugiarde a un principe.
Prov	17	8	Un regalo è una pietra preziosa agli occhi di chi lo possiede; dovunque si volge, egli riesce.
Prov	17	9	Chi copre una colpa si procura amore, ma chi vi ritorna sopra divide gli amici migliori.
Prov	17	10	Un rimprovero penetra piú profondamente nell'uomo assennato, che cento colpi nello stolto.
Prov	17	11	Il malvagio non cerca altro che ribellione, perciò gli sarà mandato contro un messaggero crudele.
Prov	17	12	E' meglio incontrare un'orsa derubata dei suoi piccoli, che uno stolto nella sua follia.
Prov	17	13	Il male non si allontanerà dalla casa di chi rende il male per il bene.
Prov	17	14	Iniziare una contesa è come dar la stura alle acque; perciò tronca la lite prima che si inasprisca.
Prov	17	15	Chi assolve il colpevole e chi condanna il giusto sono entrambi un abominio per l'Eterno.
Prov	17	16	A che serve il denaro in mano allo stolto? Forse a comprare sapienza, quando egli non ha alcun senno?
Prov	17	17	L'amico ama in ogni tempo, ma un fratello è nato per l'avversità.
Prov	17	18	L'uomo privo di senno dà la mano come garanzia e s'impegna per il suo vicino.
Prov	17	19	Chi ama il peccato ama le liti, e chi innalza la sua porta cerca la rovina.
Prov	17	20	L'uomo disonesto di cuore non trova alcun bene, e chi ha la lingua perversa cade nei guai.
Prov	17	21	Chi genera uno stolto ne avrà afflizione, e il padre di uno stolto non potrà rallegrarsi.
Prov	17	22	Un cuore allegro è una buona medicina, ma uno spirito abbattuto inaridisce le ossa.
Prov	17	23	L'empio accetta regali di nascosto per pervertire le vie della giustizia.
Prov	17	24	La sapienza sta davanti a chi ha intendimento, ma gli occhi dello stolto vagano fino agli estremi confini della terra.
Prov	17	25	Il figlio stolto è causa di dolore per suo padre e amarezza per colei che l'ha partorito.
Prov	17	26	Non è bene condannare il giusto né colpire i principi per la loro rettitudine.
Prov	17	27	Chi modera le sue parole possiede conoscenza, e chi ha lo spirito calmo è un uomo prudente.
Prov	17	28	Anche lo stolto quando tace, è ritenuto saggio e, quando tiene chiuse le labbra, è considerato intelligente.
------------------------Proverbi, capitolo 18
Prov	18	1	Chi si separa cerca la propria soddisfazione e si adira contro tutta la vera sapienza.
Prov	18	2	Lo stolto non prende piacere nella prudenza, ma soltanto a mettere in mostra il suo cuore.
Prov	18	3	Quando viene l'empio viene anche il disprezzo e con il disonore viene la vergogna.
Prov	18	4	Le parole della bocca di un uomo sono acque profonde; la fonte della sapienza è come un corso d'acqua che scorre gorgogliando.
Prov	18	5	Non è bene avere preferenze per l'empio, o far cadere il giusto nel giudizio.
Prov	18	6	Le labbra dello stolto portano alle liti, e la sua bocca richiede percosse.
Prov	18	7	La bocca dello stolto è la sua rovina e le sue labbra sono un laccio per la sua vita.
Prov	18	8	Le parole del calunniatore sono come bocconcini prelibati, che scendono fino nell'intimo delle viscere,
Prov	18	9	Anche colui che è pigro nel suo lavoro è fratello dell'uomo dissipatore.
Prov	18	10	Il nome dell'Eterno è una forte torre; a lui corre il giusto ed è al sicuro.
Prov	18	11	I beni del ricco sono la sua città forte, e a suo parere sono come un alto muro.
Prov	18	12	Prima della rovina il cuore dell'uomo si innalza, ma prima della gloria viene l'umiltà.
Prov	18	13	Chi risponde a un argomento prima di averlo ascoltato, mostra la propria follia a sua vergogna.
Prov	18	14	Lo spirito dell'uomo lo sostiene nella sua infermità, ma chi può sollevare uno spirito abbattuto?
Prov	18	15	Il cuore dell'uomo prudente acquista conoscenza, anche l'orecchio dei saggi cerca la conoscenza.
Prov	18	16	Il regalo dell'uomo gli apre la strada e lo porta alla presenza dei grandi.
Prov	18	17	Il primo a perorare la propria causa sembra che abbia ragione; ma viene poi l'altro e lo esamina.
Prov	18	18	La sorte fa cessare le liti e mette separazione fra i potenti.
Prov	18	19	Un fratello offeso è come una città forte; e le liti come le sbarre di una fortezza.
Prov	18	20	L'uomo sazia il ventre col frutto della sua bocca, egli si sazia col prodotto delle sue labbra.
Prov	18	21	Morte e vita sono in potere della lingua; quelli che l'amano ne mangeranno i frutti.
Prov	18	22	Chi ha trovato moglie ha trovato una buona cosa e ha ottenuto un favore dall'Eterno.
Prov	18	23	Il povero parla supplicando, il ricco invece risponde con durezza.
Prov	18	24	L'uomo che ha molti amici deve pure mostrarsi amico, ma c'è un amico che sta piú attaccato di un fratello.
------------------------Proverbi, capitolo 19
Prov	19	1	E' meglio un povero che cammina nella sua integrità di uno che è perverso di labbra ed è stolto.
Prov	19	2	Inoltre non è bene per un'anima essere senza conoscenza; chi va a passi frettolosi sbaglia strada.
Prov	19	3	La stoltezza dell'uomo rende la sua via sdrucciolevole e il suo cuore si irrita contro l'Eterno.
Prov	19	4	Le ricchezze procurano gran numero di amici, ma il povero è separato dal suo stesso amico.
Prov	19	5	Il falso testimone non resterà impunito, e chi proferisce menzogne non avrà scampo.
Prov	19	6	Molti implorano il favore del principe, e tutti sono amici di chi fa doni.
Prov	19	7	Tutti i fratelli del povero lo odiano tanto piú si allontanano da lui i suoi amici. Egli può andar loro dietro con parole, ma essi non si trovano piú.
Prov	19	8	Chi acquista senno ama la sua stessa vita e chi conserva la prudenza troverà il bene.
Prov	19	9	Il falso testimone non rimarrà impunito, e chi proferisce menzogne perirà.
Prov	19	10	Vivere in delizie non si addice allo stolto, ancor meno a un servo dominare sui principi.
Prov	19	11	Il senno di un uomo lo rende lento all'ira ed è sua gloria passar sopra le offese.
Prov	19	12	L'ira del re è come il ruggito di un leone, ma il suo favore è come rugiada sull'erba.
Prov	19	13	Un figlio stolto è una calamità per suo padre, e le risse della moglie sono come un gocciolare incessante.
Prov	19	14	Casa e ricchezze sono l'eredità dei padri, ma una moglie assennata viene dall'Eterno.
Prov	19	15	La pigrizia fa cadere in un profondo sonno e la persona indolente patirà la fame.
Prov	19	16	Chi osserva il comandamento custodisce la sua vita, ma chi trascura la propria condotta morirà.
Prov	19	17	Chi ha pietà del povero presta all'Eterno, che gli contraccambierà ciò che ha dato.
Prov	19	18	Castiga tuo figlio mentre c'è speranza, ma non lasciarti andare fino a farlo morire.
Prov	19	19	L'uomo grandemente irascibile deve subirne la punizione, perché risparmiandolo, lo diventerà ancora di piú.
Prov	19	20	Ascolta il consiglio e ricevi l'ammaestramento, affinché tu diventi saggio per il resto dei tuoi giorni.
Prov	19	21	Ci sono molti disegni nel cuore dell'uomo, ma solo il piano dell'Eterno rimarrà fermo.
Prov	19	22	Ciò che si desidera nell'uomo è la bontà, e un povero vale piú di un bugiardo.
Prov	19	23	Il timore dell'Eterno conduce alla vita; chi lo possiede dimorerà sazio e non sarà colpito da alcun male.
Prov	19	24	Il pigro affonda la sua mano nel piatto, ma non riesce neppure a portarla alla bocca.
Prov	19	25	Percuoti lo schernitore e il semplice diventerà accorto; riprendi chi ha intendimento e acquisterà conoscenza.
Prov	19	26	Chi usa violenza con suo padre e scaccia sua madre, è un figlio che fa vergogna e porta disonore.
Prov	19	27	Figlio mio, cessa di ascoltare l'ammaestramento, e ti allontanerai dalle parole di conoscenza.
Prov	19	28	Il testimone malvagio si burla della giustizia, e la bocca degli empi divora l'iniquità.
Prov	19	29	Le punizioni sono preparate per gli schernitori, e le percosse per il dorso degli stolti.
------------------------Proverbi, capitolo 20
Prov	20	1	Il vino è schernitore, la bevanda inebriante è turbolenta, e chiunque se ne lascia sopraffare non è saggio.
Prov	20	2	La paura del re è come il ruggito di un leone; chi lo provoca ad ira pecca contro la sua stessa vita.
Prov	20	3	E' una gloria per l'uomo stare lontano dalle contese, ma ogni stolto vi si immischia.
Prov	20	4	Il pigro non ara a causa del freddo; elemosinerà quindi al tempo della raccolta, ma non avrà nulla.
Prov	20	5	Il consiglio nel cuore dell'uomo è come acqua profonda, ma l'uomo d'intendimento vi saprà attingere.
Prov	20	6	Molti uomini proclamano la propria bontà; ma chi può trovare un uomo fedele?
Prov	20	7	Il giusto cammina nella sua integrità; i suoi figli saranno benedetti dopo di lui.
Prov	20	8	Un re che siede sul trono di giudizio dissipa col suo sguardo ogni male.
Prov	20	9	Chi può dire: Ho purificato il mio cuore, sono puro dal mio peccato?
Prov	20	10	Doppio peso e doppia misura sono entrambe cose abominevoli per l'Eterno.
Prov	20	11	Anche il fanciullo si fa conoscere con i suoi atti se ciò che fa è puro e retto.
Prov	20	12	L'orecchio che ode e l'occhio che vede li ha fatti tutt'e due l'Eterno.
Prov	20	13	Non amare il sonno, perché non abbia a impoverire; tieni gli occhi aperti e avrai pane a sazietà.
Prov	20	14	E' cattivo, è cattivo, dice il compratore; ma quando se ne è andato, si vanta dell'acquisto.
Prov	20	15	C'è oro e abbondanza di perle, ma le labbra ricche di conoscenza sono un gioiello prezioso.
Prov	20	16	Prendi il vestito di chi si è reso garante per un estraneo, e tienilo come pegno per la donna straniera.
Prov	20	17	Il pane ottenuto con frode è dolce all'uomo, ma dopo la sua bocca sarà piena di ghiaia.
Prov	20	18	I disegni sono resi stabili dal consiglio; fa' dunque la guerra con saggi consigli.
Prov	20	19	Chi va in giro sparlando rivela i segreti; perciò non associarti con chi parla troppo.
Prov	20	20	Chi maledice suo padre e sua madre, la sua lampada si spegnerà nelle tenebre piú fitte.
Prov	20	21	L'eredità acquistata in fretta all'inizio, alla fine non sarà benedetta.
Prov	20	22	Non dire: Renderò male per male; spera nell'Eterno ed egli ti salverà.
Prov	20	23	Il peso doppio è un abominio all'Eterno, e la bilancia falsa non è cosa buona.
Prov	20	24	I passi dell'uomo sono dall'Eterno; come può quindi l'uomo conoscere la propria via?
Prov	20	25	E' un laccio per l'uomo fare un voto sconsideratamente, e dopo aver fatto il voto ripensarci.
Prov	20	26	Un re saggio disperde i malvagi e fa passare su di loro la ruota.
Prov	20	27	Lo spirito dell'uomo è la lampada dell'Eterno, che scruta tutti i piú reconditi recessi del cuore.
Prov	20	28	La bontà e la fedeltà custodiscono il re; egli rende stabile il suo trono con la bontà.
Prov	20	29	La gloria dei giovani è la loro forza l'onore dei vecchi è la loro canizie.
Prov	20	30	Le battiture che lasciano ferite profonde rimuovono il male, cosí le percosse che giungono nelle parti piú interne delle viscere.
------------------------Proverbi, capitolo 21
Prov	21	1	Il cuore del re in mano all'Eterno è come i corsi d'acqua; lo dirige dovunque egli vuole.
Prov	21	2	Ogni via dell'uomo è diritta ai suoi occhi, ma l'Eterno pesa i cuori.
Prov	21	3	Praticare la giustizia e l'equità è cosa piú gradita all'Eterno che il sacrificio.
Prov	21	4	Gli occhi alteri e un cuore superbo, che sono la lampada degli empi, sono peccato.
Prov	21	5	I disegni dell'uomo solerte conducono certamente all'abbondanza, ma chi è frettoloso cadrà certamente nell'indigenza.
Prov	21	6	Ottenere tesori con lingua bugiarda è un vapore fugace di chi cerca la morte.
Prov	21	7	La violenza degli empi li porta via, perché rifiutano di praticare la giustizia.
Prov	21	8	La via dell'uomo colpevole è tortuosa, ma il puro agisce rettamente.
Prov	21	9	E' meglio abitare sull'angolo di un tetto, che in una casa condivisa con una donna litigiosa.
Prov	21	10	L'anima dell'empio desidera il male neppure il suo amico trova pietà ai suoi occhi.
Prov	21	11	Quando lo schernitore è punito, il semplice diventa saggio; ma quando viene istruito il saggio, egli acquista conoscenza.
Prov	21	12	Il giusto osserva attentamente la casa dell'empio e rovescia gli empi per la loro malvagità.
Prov	21	13	Chi chiude l'orecchio al grido del povero, griderà anch'egli, ma non avrà risposta.
Prov	21	14	Un dono fatto in segreto placa la collera e un regalo sottomano calma l'ira violenta.
Prov	21	15	Fare ciò che è retto è una gioia per il giusto, ma è una rovina per gli operatori d'iniquità.
Prov	21	16	L'uomo che si allontana dalla via della prudenza, abiterà nell'assemblea dei morti.
Prov	21	17	Chi ama il piacere sarà nell'indigenza, chi ama il vino e l'olio non arricchirà.
Prov	21	18	L'empio servirà di riscatto al giusto; e il perfido al posto degli uomini retti.
Prov	21	19	E' meglio abitare in un deserto, che con una donna litigiosa e irritante.
Prov	21	20	Nella casa del saggio c'è un tesoro prezioso e olio, ma l'uomo stolto sperpera tutto questo.
Prov	21	21	Chi persegue giustizia e misericordia troverà vita, giustizia e gloria.
Prov	21	22	Il saggio dà la scalata alla città dei forti e abbatte la forza in cui confidava.
Prov	21	23	Chi custodisce la sua bocca e la sua lingua preserva la sua vita dalle avversità.
Prov	21	24	Il nome del superbo insolente è; Schernitore egli fa ogni cosa con superbia smisurata.
Prov	21	25	I desideri del pigro lo uccidono, perché le sue mani rifiutano di lavorare.
Prov	21	26	Egli desidera ardentemente tutto il giorno, ma il giusto dona senza mai rifiutare.
Prov	21	27	Il sacrificio dell'empio è cosa abominevole, tanto più se lo offre con intento malvagio.
Prov	21	28	Il testimone bugiardo perirà, ma l'uomo che lo ascolta potrà sempre parlare.
Prov	21	29	L'empio indurisce la sua faccia, ma l'uomo retto rende ferma la sua via.
Prov	21	30	Non c'è sapienza né intelligenza né consiglio contro l'Eterno.
Prov	21	31	Il cavallo è pronto per il giorno della battaglia, ma la vittoria appartiene all'Eterno.
------------------------Proverbi, capitolo 22
Prov	22	1	Una buona reputazione è preferibile a grandi ricchezze, e la grazia all'argento e all'oro.
Prov	22	2	Il ricco e il povero hanno questo in comune: l'Eterno li ha fatti entrambi.
Prov	22	3	L'uomo accorto vede il male e si nasconde; ma i semplici vanno oltre e sono puniti.
Prov	22	4	Il premio dell'umiltà è il timore dell'Eterno, la ricchezza, la gloria e la vita.
Prov	22	5	Spine e lacci sono sulla via del perverso; chi ha cura della propria vita se ne sta lontano.
Prov	22	6	Ammaestra il fanciullo sulla via da seguire, ed egli non se ne allontanerà neppure quando sarà vecchio.
Prov	22	7	Il ricco signoreggia sui poveri, e chi prende in prestito è schiavo di chi presta.
Prov	22	8	Chi semina iniquità raccoglierà guai, e la verga della sua collera sarà annientata.
Prov	22	9	L'uomo dallo sguardo benevolo sarà benedetto, perché dà del suo pane al povero.
Prov	22	10	Caccia via lo schernitore e se ne andranno pure le contese; sí, le liti e gli insulti cesseranno.
Prov	22	11	Chi ama la purezza di cuore e ha grazia sulle labbra avrà il re per amico.
Prov	22	12	Gli occhi dell'Eterno custodiscono la conoscenza, ma egli rende vane le parole del perfido.
Prov	22	13	Il pigro dice Fuori c'è un leone sarò ucciso per la strada.
Prov	22	14	La bocca della donna adultera è una fossa profonda, colui che è in ira all'Eterno vi cadrà.
Prov	22	15	La follia è legata al cuore del fanciullo, ma la verga della correzione l'allontanerà da lui.
Prov	22	16	Chi opprime il povero per arricchirsi e chi dà al ricco, certamente impoverirà.
Prov	22	17	Porgi l'orecchio e ascolta le parole dei saggi, e applica il cuore alla mia conoscenza,
Prov	22	18	perché ti sarà dolce custodirle nel tuo intimo e averle tutte pronte sulle tue labbra.
Prov	22	19	Affinché la tua fiducia sia riposta nell'Eterno, oggi ti ho ammaestrato, sí, proprio te.
Prov	22	20	Non ti ho in passato scritto detti di consiglio e conoscenza,
Prov	22	21	per farti conoscere la certezza delle parole di verità, affinché tu possa rispondere con parole di verità a quelli che ti mandano?
Prov	22	22	Non derubare il povero, perché è povero, e non opprimere il misero alla porta,
Prov	22	23	perché l'Eterno difenderà la loro causa e spoglierà della vita quelli che li hanno spogliati.
Prov	22	24	Non fare amicizia con l'uomo iracondo e non andare con l'uomo collerico,
Prov	22	25	per non imparare le sue vie e procurarti un laccio per la tua anima.
Prov	22	26	Non essere di quelli che danno la mano come garanzia, che si fanno garanti per debiti altrui.
Prov	22	27	Se non hai nulla con cui pagare perché dovrebbe portarti via il letto sotto a te?
Prov	22	28	Non spostare il confine antico, posto dai tuoi padri.
Prov	22	29	Hai visto un uomo sollecito nel suo lavoro? Egli comparirà alla presenza dei re e non resterà davanti a gente oscura.
------------------------Proverbi, capitolo 23
Prov	23	1	Quando ti siedi a mangiare con un sovrano, considera attentamente ciò che hai davanti;
Prov	23	2	e mettiti un coltello alla gola, se hai molto appetito.
Prov	23	3	Non desiderare le sue pietanze squisite, perché sono un cibo ingannatore.
Prov	23	4	Non affaticarti per diventare ricco, rinuncia al tuo intendimento.
Prov	23	5	Vuoi fissare i tuoi occhi su ciò che scompare? Poiché la ricchezza metterà certamente le ali, come un'aquila che vola verso il cielo.
Prov	23	6	Non mangiare il pane di chi ha l'occhio malvagio e non desiderare i suoi cibi squisiti
Prov	23	7	poiché, come pensa nel suo cuore, cosí egli è; Mangia e bevi!, ti dirà, ma il suo cuore non è con te.
Prov	23	8	Vomiterai il boccone che hai mangiato e sprecherai le tue dolci parole.
Prov	23	9	Non rivolgere la parola allo stolto, perché disprezzerà il senno dei tuoi discorsi.
Prov	23	10	Non spostare il confine antico e non entrare nei campi degli orfani,
Prov	23	11	perché il loro vendicatore, è potente; egli difenderà la loro causa contro di te.
Prov	23	12	Applica il tuo cuore all'ammaestramento e i tuoi orecchi a parole di conoscenza.
Prov	23	13	Non risparmiare la correzione al fanciullo; anche se lo batti con la verga, non morrà;
Prov	23	14	lo batterai con la verga, ma libererai l'anima sua dallo Sceol.
Prov	23	15	Figlio mio, se il tuo cuore è saggio, anche il mio cuore si rallegrerà;
Prov	23	16	il mio cuore esulterà, quando le tue labbra diranno cose rette.
Prov	23	17	Il tuo cuore non porti invidia ai peccatori, ma continui sempre nel timore dell'Eterno;
Prov	23	18	poiché c'è un futuro, e la tua speranza non sarà distrutta.
Prov	23	19	Ascolta, figlio mio, sii saggio, e dirigi il cuore per la diritta via.
Prov	23	20	Non stare con i bevitori di vino né con i ghiotti e mangiatori di carne;
Prov	23	21	perché l'ubriacone e il ghiottone impoveriranno e il dormiglione si vestirà di stracci.
Prov	23	22	Ascolta tuo padre che ti ha generato e non disprezzare tua madre quando sarà vecchia.
Prov	23	23	Acquista verità e non venderla, acquista sapienza, ammaestramento e intendimento.
Prov	23	24	Il padre del giusto gioirà grandemente; chi ha generato un savio ne avrà gioia.
Prov	23	25	Si rallegri tuo padre e tua madre e gioisca colei che ti ha partorito.
Prov	23	26	Figlio mio, dammi il tuo cuore, e i tuoi occhi prendano piacere nelle mie vie.
Prov	23	27	Perché la prostituta è una fossa profonda e la donna altrui un pozzo stretto.
Prov	23	28	Anch'essa sta in agguato come un ladro e aumenta fra gli uomini il numero di quelli infedeli.
Prov	23	29	Per chi sono gli ahi, per chi gli ahimè? Per chi le liti, per chi i lamenti? Per chi le ferite senza ragione? Per chi gli occhi rossi?
Prov	23	30	Per quelli che si soffermano a lungo presso il vino, per quelli che vanno in cerca di vino drogato.
Prov	23	31	Non guardare il vino quando rosseggia, quando scintilla nella coppa e va giú cosí facilmente!
Prov	23	32	Alla fine esso morde come un serpente e punge come un basilisco.
Prov	23	33	I tuoi occhi vedranno cose strane e il tuo cuore proferirà cose perverse.
Prov	23	34	Sarai come chi si trova in mezzo al mare, come chi si corica in cima all'albero della nave.
Prov	23	35	Dirai: Mi hanno picchiato, ma non mi hanno fatto male; mi hanno percosso, ma non me ne sono accorto. Quando mi sveglierò tornerò a cercarne ancora!.
------------------------Proverbi, capitolo 24
Prov	24	1	Non portare invidia ai malvagi e non desiderare di stare con loro,
Prov	24	2	perché il loro cuore medita rapine e le loro labbra parlano di fare del male.
Prov	24	3	La casa si edifica con la sapienza e si rende stabile con la prudenza.
Prov	24	4	Con la conoscenza si riempiono le stanze di ogni sorta di beni preziosi e gradevoli.
Prov	24	5	L'uomo saggio è pieno di forza, e l'uomo che ha conoscenza accresce la sua potenza.
Prov	24	6	Perché con saggi consigli potrai fare la tua guerra, e nel gran numero di consiglieri c'è vittoria.
Prov	24	7	La sapienza è troppo alta per lo stolto, egli non apre mai la bocca alla porta della città.
Prov	24	8	Chi pensa di fare il male sarà chiamato maestro di intrighi.
Prov	24	9	Il pensiero di stoltezza è peccato e lo schernitore è un abominio per gli uomini.
Prov	24	10	Se vieni meno nel giorno dell'avversità, la tua forza è molto poca.
Prov	24	11	Libera quelli che sono trascinati verso la morte e trattieni quelli che sono portati al macello.
Prov	24	12	Se dici: Ecco, noi non lo sapevamo. Colui che pesa i cuori non lo vede? Colui che custodisce la tua anima non lo sa forse? Egli renderà a ciascuno secondo le sue opere
Prov	24	13	Figlio mio, mangia il miele perché è buono; un favo di miele sarà dolce al tuo palato.
Prov	24	14	Cosí sarà la conoscenza della sapienza per la tua anima. Se la trovi, ci sarà un futuro e la tua speranza non sarà distrutta.
Prov	24	15	O empio, non insidiare la dimora del giusto, non devastare il suo luogo di riposo,
Prov	24	16	perché il giusto cade sette volte e si rialza, ma gli empi sono travolti nella sventura.
Prov	24	17	Quando il tuo nemico cade, non rallegrarti; quando è atterrato, il tuo cuore non gioisca,
Prov	24	18	perché l'Eterno non veda e gli dispiaccia e non allontani da lui la sua ira.
Prov	24	19	Non irritarti a motivo di chi fa il male e non portare invidia agli empi,
Prov	24	20	perché non ci sarà avvenire per il malvagio; la lampada degli empi sarà spenta.
Prov	24	21	Figlio mio, temi l'Eterno e il re, non associarti con quelli che vogliono cambiare;
Prov	24	22	la loro calamità sopraggiungerà improvvisa, e la rovina di entrambi chi la conosce?
Prov	24	23	Anche queste cose sono per i saggi. Non è bene usare preferenze personali in giudizio.
Prov	24	24	Chi dice all'empio: Tu sei giusto i popoli lo malediranno e le nazioni lo esecreranno.
Prov	24	25	Ma quelli che rimproverano l'empio troveranno delizie, e su di loro scenderanno le migliori benedizioni.
Prov	24	26	Chi dà una risposta giusta dà un bacio sulle labbra.
Prov	24	27	Metti in ordine i tuoi affari di fuori metti a posto i tuoi campi e poi costruirai la tua casa.
Prov	24	28	Non testimoniare senza motivo contro il tuo prossimo e non ingannare con le tue labbra.
Prov	24	29	Non dire: Come ha fatto a me, cosí farò a lui; gli renderò secondo l'opera sua.
Prov	24	30	Son passato presso il campo del pigro e presso la vigna dell'uomo privo di senno;
Prov	24	31	ed ecco, dovunque crescevano le spine, i rovi ne coprivano il suolo e il muro di pietre era crollato.
Prov	24	32	Osservando ciò, riflettei attentamente; da quel che vidi ne ricavai una lezione:
Prov	24	33	dormire un po' sonnecchiare un po' incrociare un po' le braccia per riposare;
Prov	24	34	cosí la tua povertà verrà come un ladro e la tua indigenza come un uomo armato.
------------------------Proverbi, capitolo 25
Prov	25	1	Anche questi sono Proverbi di Salomone, trascritti dagli uomini di Ezechia, re di Giuda.
Prov	25	2	E' gloria di DIO nascondere una cosa, ma è gloria dei re investigarla.
Prov	25	3	I cieli per la loro altezza, la terra per la sua profondità e il cuore dei re sono imperscrutabili.
Prov	25	4	Togli le scorie dall'argento e ne uscirà un vaso per l'orefice.
Prov	25	5	Togli l'empio dalla presenza del re e il suo trono sarà reso stabile nella giustizia,
Prov	25	6	Non esaltarti alla presenza del re e non metterti al posto dei grandi uomini,
Prov	25	7	perché è meglio che ti si dica: Sali quassú, piuttosto che essere abbassato davanti al principe, che i tuoi occhi hanno visto.
Prov	25	8	Non muovere causa troppo in fretta, perché alla fine tu non sappia cosa fare, quando il tuo prossimo ti avrà svergognato.
Prov	25	9	Discuti la tua causa contro il tuo prossimo, ma non rivelare il segreto di un altro,
Prov	25	10	affinché chi ti ascolta non getti discredito su di te e la tua reputazione venga per sempre macchiata.
Prov	25	11	Una parola detta al tempo giusto è come dei pomi d'oro su un vassoio d'argento.
Prov	25	12	Per un orecchio obbediente, un saggio che rimprovera è come un orecchino d'oro, un ornamento d'oro fino.
Prov	25	13	Un messaggero fedele è per quelli che lo mandano, come il fresco della neve al tempo della mietitura, perché egli rinfresca l'anima del suo padrone.
Prov	25	14	Chi si vanta falsamente di aver fatto un dono è come nuvole e vento senza pioggia.
Prov	25	15	Con la pazienza si persuade un principe, e la lingua dolce spezza le ossa.
Prov	25	16	Se trovi del miele, mangiane quanto ti basta, perché non ti rimpinzi per poi vomitarlo.
Prov	25	17	Metti di rado il piede in casa del tuo vicino, perché non si stanchi di te fino a odiarti.
Prov	25	18	L'uomo che depone il falso contro il suo prossimo è come una mazza, una spada e una freccia acuta.
Prov	25	19	La fiducia in un uomo sleale nel giorno dell'avversità è come un dente rotto e un piede slogato.
Prov	25	20	Chi canta canzoni a un cuore afflitto è come chi si toglie il vestito in un giorno di freddo e come aceto sulla soda.
Prov	25	21	Se il tuo nemico ha fame, dagli pane da mangiare, e se ha sete, dagli acqua da bere,
Prov	25	22	perche cosí accumulerai carboni ardenti sul suo capo, e l'Eterno ti ricompenserà.
Prov	25	23	La tramontana porta la pioggia, e la lingua che calunnia di nascosto rende un volto indignato.
Prov	25	24	E' meglio abitare sull'angolo di un tetto che in una casa condivisa con una moglie litigiosa.
Prov	25	25	Una buona notizia da paese lontano è come acqua fresca a una persona stanca e assetata.
Prov	25	26	Il giusto che vacilla davanti all'empio è come una sorgente torbida e un pozzo inquinato.
Prov	25	27	Mangiare troppo miele non è bene, e ricercare la propria gloria non è gloria.
Prov	25	28	L'uomo che non sa dominare la propria ira è come una città smantellata senza mura.
------------------------Proverbi, capitolo 26
Prov	26	1	Come la neve non conviene all'estate né la pioggia alla mietitura, cosí non conviene la gloria allo stolto.
Prov	26	2	Come il passero svolazza e la rondine vola, cosí la maledizione senza motivo non ha effetto.
Prov	26	3	La frusta per il cavallo, la briglia per l'asino e il bastone per il dorso degli stolti.
Prov	26	4	Non rispondere allo stolto secondo la sua stoltezza, per non diventare anche tu come lui.
Prov	26	5	Rispondi allo stolto secondo la sua stoltezza, perché non creda di essere saggio.
Prov	26	6	Chi manda un messaggio per mezzo di uno stolto si taglia i piedi e beve violenza.
Prov	26	7	Come le gambe dello zoppo sono malferme, cosí è un proverbio sulla bocca degli stolti.
Prov	26	8	Chi dà gloria a uno stolto è come chi lega una pietra a una fionda.
Prov	26	9	Un proverbio sulla bocca degli stolti è come una spina che penetra nella mano di un ubriaco.
Prov	26	10	Il grande Dio che ha formato tutte le cose è colui che dà la retribuzione allo stolto e ai trasgressori.
Prov	26	11	Come un cane ritorna al suo vomito, cosí lo stolto ripete la sua stoltezza.
Prov	26	12	Hai visto un uomo che si crede saggio? C'è maggiore speranza per uno stolto che per lui,
Prov	26	13	Il pigro dice: C'è un leone nella strada, c'è un leone per le vie!.
Prov	26	14	Come la porta gira sui suoi cardini, cosí il pigro sul suo letto.
Prov	26	15	Il pigro affonda la sua mano nel piatto, ma si stanca persino a portarla alla bocca,
Prov	26	16	Il pigro si crede piú saggio di sette persone che danno risposte assennate.
Prov	26	17	Il passante che si immischia in una lite che non lo riguarda, è come chi prende un cane per le orecchie.
Prov	26	18	Come un pazzo che scaglia tizzoni, frecce e morte,
Prov	26	19	cosí è colui che inganna il prossimo e dice: Ho fatto per scherzo!.
Prov	26	20	Quando manca la legna, il fuoco si spegne; e quando non c'è maldicente, la disputa cessa.
Prov	26	21	Come il carbone dà la brace e la legna il fuoco, cosí l'uomo rissoso attizza le liti.
Prov	26	22	Le parole del maldicente sono come cibi squisiti e penetrano fino nell'intimo delle viscere.
Prov	26	23	Labbra ardenti e un cuore malvagio sono come scoria d'argento spalmata sopra un vaso di terra.
Prov	26	24	Chi odia finge con le sue labbra, ma nel suo intimo cova inganno.
Prov	26	25	Quando parla cortesemente non fidarti di lui, perché ha sette abominazioni in cuore.
Prov	26	26	Anche se l'odio è nascosto con dissimulazione, la sua malvagità sarà palesata nell'assemblea.
Prov	26	27	Chi scava una fossa vi cadrà dentro, e chi rotola una pietra gli ricadrà addosso.
Prov	26	28	La lingua bugiarda odia quelli che ha ferito, e la bocca adulatrice produce rovina.
------------------------Proverbi, capitolo 27
Prov	27	1	Non vantarti del domani, perché non sai che cosa può produrre un giorno.
Prov	27	2	Ti lodi un altro e non la tua bocca, un estraneo e non le tue labbra.
Prov	27	3	La pietra è grave e la sabbia pesante, ma l'ira dello stolto pesa piú di tutt'e due.
Prov	27	4	L'ira è crudele e la collera impetuosa, ma chi può resistere alla gelosia?
Prov	27	5	Meglio una riprensione aperta che un amore nascosto.
Prov	27	6	Fedeli sono le ferite di un amico, ma ingannevoli sono i baci di un nemico.
Prov	27	7	Chi è sazio disprezza il favo di miele ma per chi ha fame ogni cosa amara è dolce.
Prov	27	8	Come l'uccello che erra lontano dal nido, cosí è l'uomo che erra lontano da casa sua.
Prov	27	9	L'olio e il profumo rallegrano il cuore, cosí fa la dolcezza di un amico con i suoi consigli cordiali.
Prov	27	10	Non abbandonare il tuo amico né l'amico di tuo padre e non andare in casa di tuo fratello nel giorno della tua sventura; è meglio uno che abita vicino che un fratello lontano.
Prov	27	11	Figlio mio, sii saggio e rallegra il mio cuore, cosí potrò rispondere a chi inveisce contro di me.
Prov	27	12	L'uomo accorto vede il male e si nasconde, ma i semplici vanno oltre e sono puniti.
Prov	27	13	Prendi il vestito di chi si è reso garante per un estraneo e tienilo come pegno per la donna straniera.
Prov	27	14	Chi benedice il suo vicino ad alta voce al mattino presto, gli sarà attribuito come maledizione.
Prov	27	15	Un gocciolare incessante in un giorno di gran pioggia e una donna litigiosa si rassomigliano.
Prov	27	16	Chi riesce a trattenerla, trattiene il vento e afferra l'olio con la sua mano destra.
Prov	27	17	Il ferro affila il ferro, cosí l'uomo affila il volto del suo compagno.
Prov	27	18	Chi ha cura del fico ne mangerà il frutto, e chi serve il suo padrone sarà onorato.
Prov	27	19	Come nell'acqua il viso riflette il viso, cosí il cuore dell'uomo rivela l'uomo.
Prov	27	20	Lo Sceol, e Abaddon, sono insaziabili, e insaziabili sono pure gli occhi degli uomini.
Prov	27	21	Il crogiolo è per l'argento e la fornace per l'oro, cosí l'uomo è provato dalla lode che riceve.
Prov	27	22	Anche se tu pestassi lo stolto in un mortaio tra il grano con un pestello, la sua stoltezza non si allontanerebbe da lui.
Prov	27	23	Cerca di conoscere bene lo stato delle tue pecore e abbi cura delle tue mandrie,
Prov	27	24	perché le ricchezze non durano sempre, e neppure una corona dura di generazione in generazione.
Prov	27	25	Quando il fieno è portato via ed appare l'erba tenera e si raccoglie il foraggio dei monti,
Prov	27	26	gli agnelli provvederanno le tue vesti, i capri il prezzo di un campo
Prov	27	27	e le capre abbastanza latte per il tuo cibo, per il cibo della tua casa e per il mantenimento delle tue serve.
------------------------Proverbi, capitolo 28
Prov	28	1	L'empio fugge anche se nessuno lo insegue, ma il giusto è sicuro come un leone.
Prov	28	2	A motivo del peccato di un paese molti sono i suoi capi, ma con un uomo assennato che ha conoscenza la sua stabilità dura a lungo.
Prov	28	3	Un povero che opprime i miseri è come una pioggia torrenziale che non dà pane.
Prov	28	4	Quelli che abbandonano la legge lodano gli empi; ma quelli che osservano la legge fanno loro guerra.
Prov	28	5	Gli uomini malvagi non comprendono la giustizia, ma quelli che cercano l'Eterno comprendono ogni cosa.
Prov	28	6	E' meglio il povero che cammina nella sua integrità, dell'uomo instabile che segue vie tortuose, anche se ricco.
Prov	28	7	Chi osserva la legge è un figlio che ha intendimento, ma il compagno dei ghiottoni fa vergogna a suo padre.
Prov	28	8	Chi accresce i suoi beni con usura e guadagni ingiusti, li accumula per colui che ha pietà dei poveri.
Prov	28	9	Se uno volge altrove l'orecchio per non ascoltare la legge, la sua stessa preghiera sarà un abominio.
Prov	28	10	Chi fa sviare gli uomini retti in una strada cattiva, cadrà egli stesso nella sua fossa; ma gli uomini integri erediteranno il bene.
Prov	28	11	Il ricco si crede saggio, ma il povero che ha intendimento lo esamina a fondo.
Prov	28	12	Quando i giusti trionfano c'è grande gloria, ma quando prevalgono gli empi la gente si nasconde.
Prov	28	13	Chi copre le sue trasgressioni non prospererà, ma chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia.
Prov	28	14	Beato l'uomo che teme continuamente l'Eterno, ma chi indurisce il suo cuore cadrà nella sventura.
Prov	28	15	Un empio che domina su un popolo povero è come un leone ruggente e un orso affamato.
Prov	28	16	Un principe senza intendimento fa molte estorsioni, ma chi odia il guadagno disonesto prolungherà i suoi giorni.
Prov	28	17	L'uomo su cui pesa un omicidio fuggirà fino alla tomba; nessuno lo aiuti!
Prov	28	18	Chi cammina rettamente sarà salvato, ma l'uomo instabile che segue vie tortuose cadrà ad un tratto.
Prov	28	19	Chi lavora la sua terra avrà pane in abbondanza, ma chi va dietro a vanità avrà una grande povertà.
Prov	28	20	L'uomo fedele sarà colmato di benedizioni, ma chi ha fretta di arricchire non sarà senza colpa.
Prov	28	21	Usare preferenze personali non è bene; per un pezzo di pane l'uomo commette peccato.
Prov	28	22	L'uomo con l'occhio cattivo vuole arricchire in fretta, ma non si rende conto che gli piomberà addosso la miseria.
Prov	28	23	Chi riprende qualcuno troverà poi maggior favore di chi lo adula con la lingua.
Prov	28	24	Chi ruba a suo padre e a sua madre e dice: Non è peccato, è compagno di chi distrugge.
Prov	28	25	Chi ha il cuore gonfio d'orgoglio fomenta contese, ma chi confida nell'Eterno prospererà.
Prov	28	26	Chi confida nel proprio cuore è uno stolto, ma chi cammina saggiamente sarà salvato.
Prov	28	27	Chi dà al povero non sarà mai nel bisogno, ma colui che chiude i propri occhi avrà molte maledizioni.
Prov	28	28	Quando gli empi s'innalzano, la gente si nasconde; ma quando periscono, i giusti si moltiplicano.
------------------------Proverbi, capitolo 29
Prov	29	1	L'uomo che irrigidisce il collo quando è ripreso, sarà improvvisamente spezzato senza alcun rimedio.
Prov	29	2	Quando i giusti sono in autorità, il popolo si rallegra, ma quando domina l'empio, il popolo geme.
Prov	29	3	L'uomo che ama la sapienza rallegra suo padre; ma chi frequenta le prostitute dissipa la sua ricchezza.
Prov	29	4	Il re rende stabile il paese con la giustizia, ma chi riceve regali lo manda in rovina.
Prov	29	5	L'uomo che adula il suo prossimo tende una rete sui suoi passi.
Prov	29	6	Nel peccato di un uomo malvagio c'è un laccio, ma il giusto canta e si rallegra.
Prov	29	7	Il giusto si interessa della causa dei miseri, ma l'empio non comprende tale interesse.
Prov	29	8	Gli schernitori fomentano sedizioni in città, ma gli uomini saggi placano.
Prov	29	9	Se un uomo saggio viene a contesa con uno stolto, e lo stolto si adira e ride, non c'è pace.
Prov	29	10	Gli uomini di sangue odiano chi è integro, ma gli uomini retti cercano di proteggere la sua vita.
Prov	29	11	Lo stolto dà sfogo a tutta la sua ira ma il saggio la trattiene e la calma.
Prov	29	12	Se un sovrano dà retta a parole menzognere, tutti i suoi ministri diventano empi.
Prov	29	13	Il povero e l'oppressore hanno questo in comune: l'Eterno illumina gli occhi di entrambi.
Prov	29	14	Il re che fa giustizia ai miseri in verità avrà il trono stabilito per sempre.
Prov	29	15	La verga e la riprensione danno sapienza; ma il fanciullo lasciato a se stesso fa vergogna a sua madre.
Prov	29	16	Quando gli empi aumentano, aumentano pure le trasgressioni, ma i giusti vedranno la loro rovina.
Prov	29	17	Correggi tuo figlio, egli ti darà conforto e procurerà delizie all'anima tua.
Prov	29	18	Quando non c'è visione profetica il popolo diventa sfrenato, ma beato chi osserva la legge.
Prov	29	19	Un servo non si corregge solo a parole; anche se comprende non ubbidisce.
Prov	29	20	Hai visto un uomo precipitoso nel suo parlare? C'è piú speranza per uno stolto che per lui,
Prov	29	21	Se uno alleva delicatamente da fanciullo il suo servo, alla fine egli vorrà essere suo successore.
Prov	29	22	L'uomo iracondo fomenta contese e l'uomo collerico commette molti peccati.
Prov	29	23	L'orgoglio dell'uomo lo porta in basso, ma chi è umile di spirito otterrà gloria.
Prov	29	24	Chi si fa socio di un ladro odia la sua vita. Egli ode il giuramento ma non denuncia nulla.
Prov	29	25	La paura dell'uomo costituisce un laccio, ma chi confida nell'Eterno è al sicuro.
Prov	29	26	Molti cercano il favore del principe, ma la giustizia per ogni uomo viene dall'Eterno.
Prov	29	27	L'uomo iniquo è un abominio per i giusti, e chi cammina rettamente è un abominio per gli empi.
------------------------Proverbi, capitolo 30
Prov	30	1	Parole di Agur figlio di Jakeh; il messaggio profetico che quest'uomo proclamò a Ithiel, a Ithiel e a Ukal.
Prov	30	2	Sí, io sono piú stupido di tutti gli altri e non ho l'intendimento di un uomo.
Prov	30	3	Non ho imparato la sapienza e non ho la conoscenza del Santo.
Prov	30	4	Chi è salito in cielo e ne è disceso? Chi ha raccolto il vento nelle sue mani? Chi ha racchiuso le acque nella sua veste? Chi ha stabilito tutti i confini della terra? Qual è il suo nome e il nome di suo figlio, se lo sai?
Prov	30	5	Ogni parola di Dio è raffinata col fuoco. Egli è uno scudo per chi si rifugia in lui.
Prov	30	6	Non aggiungere nulla alle sue parole, perché non ti riprenda e tu sia trovato bugiardo.
Prov	30	7	Io ti ho chiesto due cose; non negarmele prima che io muoia:
Prov	30	8	allontana da me falsità e menzogna; non darmi né povertà né ricchezza, cibami del pane che mi è necessario
Prov	30	9	perché, una volta sazio, non ti rinneghi e dica: Chi è l'Eterno?, oppure, divenuto povero, non rubi e profani il nome del mio DIO.
Prov	30	10	Non calunniare il servo davanti al suo padrone, perché egli non ti maledica e tu sia trovato colpevole.
Prov	30	11	C'è una categoria di gente che maledice suo padre e non benedice sua madre.
Prov	30	12	C'è una categoria di gente che si ritiene pura, ma non è lavata dalla sua lordura.
Prov	30	13	C'è una categoria di gente che ha gli occhi molto alteri e le palpebre superbe.
Prov	30	14	C'è una categoria di gente i cui denti sono come spade e i cui molari sono come coltelli, per divorare i poveri sulla faccia della terra e i bisognosi in mezzo agli uomini.
Prov	30	15	La sanguisuga ha due figlie, che dicono: Dammi, dammi!. Ci sono tre cose che non si saziano mai, anzi quattro non dicono mai: Basta!.
Prov	30	16	Lo Sceol, il grembo sterile, la terra che non si sazia di acqua e il fuoco che non dice mai: Basta!.
Prov	30	17	L'occhio che schernisce il padre e rifiuta sprezzante di ubbidire alla madre lo caveranno i corvi del torrente, lo divoreranno gli aquilotti.
Prov	30	18	Ci sono tre cose troppo meravigliose per me, anzi quattro, che io non comprendo:
Prov	30	19	la traccia dell'aquila nell'aria, la traccia del serpente sulla roccia, la traccia della nave in mezzo al mare e la traccia dell'uomo con una ragazza.
Prov	30	20	Questa è la condotta della donna adultera: mangia, si pulisce la bocca e dice: Non ho fatto alcun male!.
Prov	30	21	Per tre cose la terra è turbata, anzi quattro sono le cose che non può sopportare:
Prov	30	22	un servo quando diventa re, uno stolto quando ha pane a sazietà,
Prov	30	23	una donna odiosa che trova marito e una serva che prende il posto della padrona.
Prov	30	24	Ci sono quattro piccoli animali sulla terra, ma sono estremamente saggi:
Prov	30	25	le formiche, che sono un popolo senza forza, ma si procurano il loro cibo durante l'estate;
Prov	30	26	i conigli, che sono un popolo debole, ma stabiliscono la loro dimora nelle rocce;
Prov	30	27	le locuste, che non hanno re, ma procedono tutte a schiere;
Prov	30	28	la lucertola che puoi prender con le mani, ma si trova nei palazzi dei re.
Prov	30	29	Tre esseri hanno un bel portamento, anzi quattro hanno un'andatura maestosa:
Prov	30	30	il leone, il piú forte degli animali, che non indietreggia davanti a nessuno,
Prov	30	31	il cavallo da guerra che cammina impettito, il capro, e il re quando è col suo esercito.
Prov	30	32	Se hai agito da stolto innalzando te stesso o se hai pensato del male, mettiti la mano sulla bocca,
Prov	30	33	perché, sbattendo il latte si produce il burro, torcendo il naso ne esce il sangue e spremendo l'ira ne esce la contesa.
------------------------Proverbi, capitolo 31
Prov	31	1	Parole del re Lemuel, il messaggio profetico con cui sua madre lo ammaestrò.
Prov	31	2	Che ti dirò, figlio mio? Che ti dirò, figlio del mio grembo? Che ti dirò, figlio dei miei voti?
Prov	31	3	Non dare il tuo vigore alle donne né la tua vita a ciò che distrugge i re.
Prov	31	4	Non si addice ai re, o Lemuel, non si addice ai re bere vino né ai principi desiderare bevande inebrianti,
Prov	31	5	perché bevendo non dimentichino la legge e non distorcano il diritto di tutti gli afflitti.
Prov	31	6	Date bevande inebrianti a chi sta per perire, e del vino a chi ha il cuore amareggiato.
Prov	31	7	Beva per dimenticare la sua povertà e non ricordarsi piú dei suoi guai.
Prov	31	8	Apri la tua bocca in favore del muto in difesa di tutti i derelitti.
Prov	31	9	Apri la tua bocca, giudica con giustizia e difendi la causa del misero e del bisognoso.
Prov	31	10	Chi troverà una donna forte e virtuosa? Il suo valore è di gran lunga superiore alle perle.
Prov	31	11	Il cuore di suo marito confida in lei e avrà sempre dei guadagni.
Prov	31	12	Ella gli fa del bene e non del male, tutti i giorni della sua vita.
Prov	31	13	Si procura lana e lino e lavora con piacere con le proprie mani.
Prov	31	14	Ella è simile alle navi dei mercanti: fa venire il suo cibo da lontano.
Prov	31	15	Si alza quando è ancora notte per distribuire il cibo alla sua famiglia e dare ordini alle sue domestiche.
Prov	31	16	Ella guarda un campo e l'acquista; col frutto delle sue mani pianta una vigna.
Prov	31	17	Si cinge di forza i lombi, e irrobustisce le sue braccia.
Prov	31	18	Si rende conto che il suo commercio va bene, e la sua lampada di notte non si spegne.
Prov	31	19	Stende la sua mano alla conocchia e le sue palme impugnano il fuso.
Prov	31	20	Tende la sua mano al povero e porge le sue mani al bisognoso,
Prov	31	21	Non teme la neve per la sua famiglia, perché tutti quelli di casa hanno doppia veste.
Prov	31	22	Si fa delle coperte di arazzo e le sue vesti sono di lino finissimo e di porpora.
Prov	31	23	Suo marito è stimato alle porte, quando si siede fra gli anziani del paese.
Prov	31	24	Confeziona vesti di lino e le vende, e rifornisce i mercanti di cinture.
Prov	31	25	Forza e onore sono il suo vestito e ride dei giorni a venire.
Prov	31	26	Apre la sua bocca con sapienza e sulla sua lingua c'è la legge della bontà.
Prov	31	27	Ella sorveglia l'andamento della sua casa e non mangia il pane di pigrizia.
Prov	31	28	I suoi figli si levano e la proclamano beata; anche suo marito ne fa l'elogio, dicendo:
Prov	31	29	Molte figlie hanno compiuto cose grandi, ma tu le sorpassi tutte quante.
Prov	31	30	La grazia è fallace e la bellezza è vana, ma la donna che teme l'Eterno, quella sarà lodata.
Prov	31	31	Datele del frutto delle sue mani, e le sue stesse opere la lodino alle porte.
------------------------Ecclesiaste, capitolo 1
Eccl	1	1	Le parole del Predicatore, figlio di Davide, re di Gerusalemme.
Eccl	1	2	Vanità delle vanità, dice il Predicatore
Eccl	1	3	Vanità delle vanità; tutto è vanità, Che vantaggio ha l'uomo da tutta la sua fatica in cui si affatica sotto il sole?
Eccl	1	4	Una generazione va, una generazione viene, ma la terra rimane in eterno,
Eccl	1	5	Anche il sole sorge e poi tramonta, e si affretta verso il luogo da dove sorge di nuovo.
Eccl	1	6	Il vento soffia verso il mezzogiorno, poi gira verso settentrione; gira e rigira continuamente e ritorna a fare gli stessi giri.
Eccl	1	7	Tutti i fiumi corrono al mare, ma il mare non si riempie mai; al luogo da cui i fiumi provengono, là essi ritornano nuovamente.
Eccl	1	8	Tutte le cose richiedono fatica, piú di quel che l'uomo possa dire, l'occhio non si sazia mai di guardare, né l'orecchio è mai sazio di udire.
Eccl	1	9	Quello che è stato è quel che sarà; quello che è stato fatto è quel che si farà; non c'è nulla di nuovo sotto il sole.
Eccl	1	10	C'è qualcosa di cui si possa dire: Guarda, questo è nuovo!? Quella cosa esisteva già nei secoli che ci hanno preceduto.
Eccl	1	11	Non rimane alcun ricordo delle cose passate, e cosí non rimarrà alcun ricordo delle cose che accadranno tra coloro che verranno in seguito.
Eccl	1	12	Io, il Predicatore, sono stato re d'Israele, in Gerusalemme,
Eccl	1	13	e ho applicato il mio cuore a cercare e a investigare con sapienza tutto ciò che si fa sotto il cielo; questa è un'occupazione penosa, che DIO ha dato ai figli degli uomini perché vi si affatichino.
Eccl	1	14	Io ho visto tutte le cose che si fanno sotto il sole, ed ecco tutto è vanità e un cercare di afferrare il vento.
Eccl	1	15	Ciò che è storto non si può raddrizzare e ciò che manca non si può contare.
Eccl	1	16	Io ho parlato col mio cuore, dicendo: Ecco, io ho ottenuto grandezza e acquistato maggiore sapienza di tutti quelli che hanno regnato prima di me in Gerusalemme e il mio cuore ha visto molta sapienza e conoscenza.
Eccl	1	17	E ho applicato il mio cuore a conoscere la sapienza, come pure a conoscere la follia e la stoltezza; e ho compreso che anche questo è un cercare di afferrare il vento.
Eccl	1	18	Poiché dove C'è molta sapienza c'è molto affanno e chi aumenta la conoscenza, aumenta il dolore.
------------------------Ecclesiaste, capitolo 2
Eccl	2	1	Io ho detto in cuor mio: Vieni ora, ti voglio mettere alla prova con la gioia, e tu godrai il piacere. Ma ecco anche questo è vanità.
Eccl	2	2	Del riso ho detto: E' follia, e della gioia: A che serve?.
Eccl	2	3	Ho cercato nel mio cuore come soddisfare il mio corpo col vino, spronando nello stesso tempo il mio cuore alla sapienza e a stare attaccato alla follia finché vedessi qual è il bene che i figli degli uomini dovrebbero fare sotto il cielo, tutti i giorni della loro vita.
Eccl	2	4	Cosí feci grandi lavori: mi costruii case, mi piantai vigne,
Eccl	2	5	mi feci giardini e parchi, piantandovi alberi fruttiferi di ogni specie;
Eccl	2	6	mi costruii vasche per l'acqua con le quali poter irrigare il bosco per far crescere gli alberi.
Eccl	2	7	Comprai servi e serve ed ebbi servi nati in casa; ebbi anche grandi averi in armenti e greggi, piú di tutti quelli che erano stati prima di me in Gerusalemme.
Eccl	2	8	Ammassai per me anche argento, oro e le ricchezze dei re e delle province; mi procurai dei cantanti e delle cantanti, le delizie dei figli degli uomini e strumenti musicali di ogni genere.
Eccl	2	9	Cosí divenni grande e prosperai piú di tutti quelli che erano stati prima di me in Gerusalemme; anche la mia sapienza rimase con me.
Eccl	2	10	Tutto quello che i miei occhi desideravano, non l'ho negato loro; non ho rifiutato al mio cuore alcun piacere, perché il mio cuore si rallegrava di ogni mio lavoro; e questa è stata la ricompensa di ogni mio lavoro.
Eccl	2	11	Poi mi volsi a considerare tutte le opere che le mie mani avevano fatto, e la fatica che avevo impiegato a compierle; ed ecco tutto era vanità e un cercare di afferrare il vento; non c'era alcun vantaggio sotto il sole. Sapienza e follia sono entrambe vanità
Eccl	2	12	Allora mi volsi a considerare la sapienza, la follia e la stoltezza. Che cosa farà l'uomo che succederà al re, se non ciò che è già stato fatto?.
Eccl	2	13	Poi mi resi conto che la sapienza ha un vantaggio sulla stoltezza, come la luce ha un vantaggio sulle tenebre.
Eccl	2	14	Il saggio ha gli occhi in testa, mentre lo stolto cammina nelle tenebre, ma ho pure compreso che ad entrambi è riservata la stessa sorte.
Eccl	2	15	Cosí ho detto in cuor mio: La stessa sorte che tocca allo stolto toccherà anche a me. A che pro dunque essere stato piú saggio?. Perciò dissi in cuor mio: Anche questo è vanità.
Eccl	2	16	Non rimane infatti alcun ricordo duraturo né del saggio né dello stolto, poiché nei giorni a venire sarà tutto dimenticato. E come muore lo stolto, allo stesso modo muore il saggio.
Eccl	2	17	Perciò ho preso in odio la vita, perché tutto ciò che si fa sotto il sole mi è divenuto disgustoso, perché tutto è vanità e un cercare di afferrare il vento.
Eccl	2	18	Cosí ho odiato ogni fatica che ho compiuto sotto il sole, perché devo lasciare tutto a colui che verrà dopo di me.
Eccl	2	19	E chi sa se sarà saggio o stolto? Ma comunque egli sarà padrone di tutto il lavoro che ho compiuto con fatica e in cui ho usato sapienza sotto il sole. Anche questo è vanità.
Eccl	2	20	Cosí sono arrivato al punto di disperare in cuor mio per tutta la fatica che ho compiuto sotto il sole.
Eccl	2	21	Poiché qui c'è un uomo che ha lavorato con sapienza, con intelligenza e con successo, ma deve lasciare la sua eredità a un altro, che non vi ha speso alcuna fatica! Anche questo è vanità e un male grande.
Eccl	2	22	Che cosa rimane infatti all'uomo per tutta la sua fatica e per l'affanno del suo cuore, con cui si è affaticato a sotto il sole?
Eccl	2	23	Tutti i suoi giorni non sono che dolori e il suo lavoro penoso. Il suo cuore non riposa neppure di notte. Anche questo è vanità.
Eccl	2	24	Per l'uomo non c'è nulla di meglio che mangiare e bere e godersela nella sua fatica; ma mi sono accorto che anche questo viene dalla mano di DIO.
Eccl	2	25	Chi può infatti mangiare o godere piú di me?
Eccl	2	26	Poiché Dio dà all'uomo che gli è gradito sapienza, conoscenza e gioia; ma al peccatore dà il compito di raccogliere e di accumulare, per lasciare poi tutto a colui che è gradito agli occhi di DIO. Anche questo è vanità e un cercare di afferrare il vento.
------------------------Ecclesiaste, capitolo 3
Eccl	3	1	Per ogni cosa c'è la sua stagione c'è un tempo per ogni situazione sotto il cielo:
Eccl	3	2	un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare ciò che è piantato,
Eccl	3	3	un tempo per uccidere e un tempo per guarire, un tempo per demolire e un tempo per costruire,
Eccl	3	4	un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per far cordoglio e un tempo per danzare,
Eccl	3	5	un tempo per gettare via pietre e un tempo per raccogliere pietre, un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci,
Eccl	3	6	un tempo per cercare e un tempo per perdere, un tempo per conservare e un tempo per buttare via,
Eccl	3	7	un tempo per strappare e un tempo per cucire, un tempo per tacere e un tempo per parlare,
Eccl	3	8	un tempo per amare e un tempo per odiare, un tempo per la guerra e un tempo per la pace.
Eccl	3	9	Che vantaggio ha chi lavora da tutto ciò in cui si affatica?
Eccl	3	10	Ho visto l'occupazione che DIO dà ai figli degli uomini, perché vi si affatichino.
Eccl	3	11	Egli ha fatto ogni cosa bella nel suo tempo; ha persino messo l'eternità nei loro cuori, senza che alcun uomo possa scoprire l'opera che DIO ha fatto dal principio alla fine.
Eccl	3	12	Ho cosí compreso che non c'è nulla di meglio che rallegrarsi e far del bene mentre uno vive;
Eccl	3	13	e che ogni uomo che mangia, beve a e gode benessere in tutta la sua fatica, questo è un dono di DIO.
Eccl	3	14	Ho compreso che tutto quello che Dio fa è per sempre; non vi si può aggiungere nulla e nulla vi si può togliere e DIO fa cosí, perché gli uomini lo temano.
Eccl	3	15	Ciò che è, è già stato prima, e ciò che sarà è già stato, e DIO investiga ciò che è passato.
Eccl	3	16	Ho pure visto sotto il sole che al posto del giudizio c'era empietà, e al posto della giustizia c'era empietà.
Eccl	3	17	Cosí ho detto in cuor mio: DIO giudicherà il giusto e l'empio, perché c'è un tempo stabilito per ogni cosa e per ogni opera.
Eccl	3	18	Ho detto in cuor mio: Riguardo alla condizione dei figli degli uomini, DIO li mette alla prova, perché essi stessi si rendano conto che sono come bestie.
Eccl	3	19	Infatti tutto ciò che succede ai figli degli uomini succede alle bestie; ad entrambi succede la stessa cosa. Come muore l'uno, cosí muore l'altra. Sí, hanno tutti uno stesso soffio; e l'uomo non ha alcuna superiorità sulla bestia perché tutto è vanità.
Eccl	3	20	Tutti vanno nello stesso luogo: tutti vengono dalla polvere e tutti ritornano alla polvere.
Eccl	3	21	Chi sa se lo spirito dei figli degli uomini, sale in alto, e se lo spirito della bestia scende in basso nella terra?
Eccl	3	22	Cosí mi sono reso conto che non c'è nulla di meglio per l'uomo che rallegrarsi nel suo lavoro, perché questa è la sua parte. Chi lo porterà infatti a vedere ciò che accadrà dopo di lui?
------------------------Ecclesiaste, capitolo 4
Eccl	4	1	Mi sono quindi messo a considerare tutte le oppressioni che si commettono sotto il sole, ed ecco, le lacrime degli oppressi, i quali non hanno chi li consoli; dal lato dei loro oppressori c'era la forza, ma neppure essi hanno chi li consoli.
Eccl	4	2	Per cui ho ritenuto i morti, che sono già morti, piú felici dei vivi che sono ancora in vita;
Eccl	4	3	ma ancor piú felice degli uni e degli altri, colui che non è mai esistito e non ha ancora visto le azioni malvagie che si commettono sotto il sole.
Eccl	4	4	Ho pure visto che ogni fatica e ogni successo nel lavoro risultano in invidia dell'uno contro l'altro. Anche questo è vanità e un cercare di afferrare il vento.
Eccl	4	5	Lo stolto incrocia le braccia e divora la propria carne.
Eccl	4	6	Val piú una manciata con riposo che due manciate con fatica, cercando di afferrare il vento.
Eccl	4	7	Ho visto anche un'altra vanità sotto il sole:
Eccl	4	8	uno è completamente solo e non ha né figlio né fratello, eppure la sua fatica non ha fine e i suoi occhi non sono sazi di ricchezze. Ma non si chiede: Per chi mi affatico e mi privo di ogni bene?. Anche questo è vanità e una fatica penosa.
Eccl	4	9	Due valgon meglio di uno solo, perché hanno una buona ricompensa per la loro fatica.
Eccl	4	10	Se infatti cadono, l'uno rialza l'altro; ma guai a chi è solo e cade, perché non ha nessun altro che lo rialzi!
Eccl	4	11	Cosí pure se due dormono assieme si possono riscaldare; ma uno solo come farà a riscaldarsi?
Eccl	4	12	Se uno può sopraffare chi è solo, due gli possono resistere; una corda a tre capi non si rompe tanto presto.
Eccl	4	13	E' meglio un giovane povero e saggio che un re vecchio e stolto, che non sa piú ricevere ammonimenti.
Eccl	4	14	Poiché il giovane è uscito di prigione per regnare, anche se era nato povero nel suo regno.
Eccl	4	15	Ho visto tutti i viventi che camminano sotto il sole unirsi al giovane, che va a mettersi al posto dell'altro.
Eccl	4	16	Era innumerevole tutto il popolo, tutti quelli che erano stati prima di loro. Tuttavia quelli che verranno dopo non saranno contenti di lui! Anche questo è vanità e un cercare di afferrare il vento.
------------------------Ecclesiaste, capitolo 5
Eccl	5	1	(4:1) Bada ai tuoi passi quando vai alla casa di DIO: avvicinati per ascoltare piuttosto che per offrire il sacrificio degli stolti, i quali non sanno neppure di far male.
Eccl	5	2	(4:2) Non essere precipitoso con la tua bocca, e il tuo cuore non si affretti a proferire alcuna parola davanti a DIO, perché DIO è in cielo e tu sulla terra, perciò le tue parole siano poche.
Eccl	5	3	(4:3) Poiché con le molte occupazioni vengono i sogni, e con le molte parole la voce dello stolto.
Eccl	5	4	(4:4) Quando hai fatto un voto a DIO non indugiare ad adempierlo, perché egli non si compiace degli stolti; adempi il voto che hai fatto.
Eccl	5	5	(4:5) E' meglio non fare voti, che farli e poi non adempierli.
Eccl	5	6	(4:6) Non lasciare che la tua bocca porti il tuo corpo a peccare, e non dire davanti al messaggero di Dio: E' stato uno sbaglio. Perché dovrebbe DIO adirarsi per le tue parole e distruggere l'opera delle tue mani?
Eccl	5	7	(4:7) Poiché nei molti sogni e nelle molte parole c'è vanità; ma tu temi DIO,
Eccl	5	8	(4:8) Se nella provincia vedi l'oppressione del povero e la perversione violenta del diritto e della giustizia, non meravigliarti della cosa; poiché sopra un'alta autorità ne veglia una piú alta, e sopra di loro, delle autorità ancora piú alte.
Eccl	5	9	(4:9) La terra ha piú vantaggi di ogni altra cosa, e il re stesso è servito dal campo.
Eccl	5	10	(4:10) Chi ama il denaro non si sazia di denaro, e chi ama le ricchezze non ne trae profitto. Anche questo è vanità.
Eccl	5	11	(4:11) Quando crescono i beni, aumentano anche quelli che li divorano; e quale vantaggio ne hanno i proprietari, se non di vederli con i loro occhi?
Eccl	5	12	(4:12) Dolce è il sonno del lavoratore, sia che mangi poco o molto; ma la sazietà del ricco non lo lascia dormire.
Eccl	5	13	(4:13) C'è un altro deplorevole male che ho visto sotto il sole: ricchezze conservate per il loro proprietario a suo danno.
Eccl	5	14	(4:14) Quelle ricchezze vanno perdute per un cattivo affare, e cosí nelle mani del figlio che ha generato non resta piú nulla.
Eccl	5	15	(4:15) Com'era uscito dal grembo di sua madre, cosí nudo tornerà per andare com'era venuto, senza prendere nulla dalla sua fatica che possa portare via con sé.
Eccl	5	16	(4:16) Anche questo è un male deplorevole: che se ne vada esattamente come era venuto; e quale vantaggio ne ha dall'aver faticato per il vento?
Eccl	5	17	(4:17) Inoltre egli mangia tutti i giorni della sua vita nelle tenebre, e ha molte afflizioni, infermità e crucci.
Eccl	5	18	(4:18) Ecco ciò che ho compreso: è bene e opportuno per l'uomo mangiare, bere e godere del bene di tutta la fatica che compie sotto il sole, tutti i giorni di vita che DIO gli dà, perché questa è la sua parte.
Eccl	5	19	(4:19) Ogni uomo a cui DIO concede ricchezze e beni e a cui dà pure di poterne godere di prendere la propria parte e di gioire della sua fatica, questo è dono di DIO.
Eccl	5	20	(4:20) Egli infatti non ricorderà molto i giorni della sua vita, perché DIO gli risponde mediante la gioia del suo cuore.
------------------------Ecclesiaste, capitolo 6
Eccl	6	1	C'è un altro male che ho visto sotto il sole e che è diffuso fra gli uomini:
Eccl	6	2	uno a cui DIO ha dato ricchezze, beni e gloria, e non gli manca nulla di tutto ciò che può desiderare, ma DIO non gli concede di poterne godere; ma ne gode un estraneo. Questo è vanità e un grande male.
Eccl	6	3	Se uno generasse cento figli e vivesse molti anni e molti fossero i giorni dei suoi anni ma la sua anima non si sazia di beni e non ha neppure sepoltura, io dico che un aborto è piú felice di lui;
Eccl	6	4	poiché è venuto invano e se ne va nelle tenebre, e il suo nome è coperto di tenebre.
Eccl	6	5	Anche se non ha visto né conosciuto il sole, tuttavia ha piú riposo dell'altro.
Eccl	6	6	Sí, anche se dovesse vivere due volte mille anni, senza però godere dei suoi beni. Non vanno tutti a finire nello stesso luogo?
Eccl	6	7	Tutta la fatica dell'uomo è per la sua bocca, tuttavia il suo appetito non si sazia mai.
Eccl	6	8	Quale vantaggio ha il saggio sopra lo stolto? Quale vantaggio ha il povero se sa come camminare davanti ai viventi?
Eccl	6	9	E' meglio vedere con gli occhi che vagare con il desiderio. Anche questo è vanità e un cercare di afferrare il vento.
Eccl	6	10	Ciò che è, è già stato chiamato da tempo per nome e si sa che cos'è l'uomo e che non può contendere con chi è piú forte di lui.
Eccl	6	11	Poiché ci sono molte cose che aumentano la vanità, quale vantaggio ne ha l'uomo?
Eccl	6	12	Chi conosce infatti ciò che è buono per l'uomo in questa vita, durante tutti i giorni della sua vita vana che egli trascorre come un'ombra? Chi sa dire all'uomo cosa avverrà dopo di lui sotto il sole?
------------------------Ecclesiaste, capitolo 7
Eccl	7	1	Un buon nome è preferibile a un olio profumato, e il giorno della morte meglio del giorno della nascita.
Eccl	7	2	E' meglio andare in una casa dove c'è lutto, che andare in una casa dove si fa festa, perché quella è la fine di ogni uomo, e chi vive vi porrà mente.
Eccl	7	3	La tristezza è preferibile al riso, perché davanti a un volto triste, il cuore diventa migliore.
Eccl	7	4	Il cuore del saggio è in una casa di lutto, ma il cuore degli stolti è in una casa di allegria.
Eccl	7	5	E' meglio per qualcuno ascoltare la riprensione del saggio che ascoltare il canto degli stolti
Eccl	7	6	perché com'è il crepitìo dei pruni sotto una pentola, cosí è il riso dello stolto. Anche questo è vanità.
Eccl	7	7	Certo l'oppressione rende insensato il saggio, e il regalo fa perdere il senno.
Eccl	7	8	Meglio la fine di una cosa che il suo inizio, e meglio il paziente di spirito che il superbo di spirito.
Eccl	7	9	Non affrettarti nel tuo spirito ad adirarti, perché l'ira alberga nel seno degli stolti.
Eccl	7	10	Non dire: Come mai i giorni passati erano migliori di questi?, perché non è saggio fare una tale domanda.
Eccl	7	11	La sapienza è buona assieme a un patrimonio ed è vantaggiosa per quelli che vedono il sole.
Eccl	7	12	Poiché la sapienza è un riparo come lo è il denaro; ma l'eccellenza della conoscenza sta in questo: la sapienza fa vivere quelli che la possiedono.
Eccl	7	13	Considera l'opera di DIO: chi può raddrizzare ciò che egli ha fatto storto?
Eccl	7	14	Nel giorno della prosperità sii allegro, ma nel giorno dell'avversità rifletti. DIO ha fatto tanto l'uno che l'altro, perché l'uomo non scopra nulla di ciò che accadrà dopo di lui.
Eccl	7	15	Ho visto di tutto nei giorni della mia vanità. C'è il giusto che perisce nella sua giustizia e c'è l'empio che vive a lungo nella sua malvagità.
Eccl	7	16	Non essere troppo giusto né eccessivamente saggio. Perché vorresti distruggerti?
Eccl	7	17	Non essere troppo malvagio e non essere stolto. Perché vuoi morire prima del tuo tempo?
Eccl	7	18	E' bene che tu stia aggrappato a questo e che non ritragga la mano da quello, perché chi teme DIO eviterà tutte queste cose.
Eccl	7	19	La sapienza rende il saggio piú forte di dieci potenti in una città.
Eccl	7	20	Non c'è infatti alcun uomo giusto sulla terra, che faccia il bene e non pecchi.
Eccl	7	21	Inoltre non fare attenzione a tutte le parole che si dicono, per non sentirti maledire dal tuo servo
Eccl	7	22	perché anche il tuo cuore sa che tu stesso hai molte volte maledetto altri.
Eccl	7	23	Io ho esaminato tutto questo con sapienza. Ho detto: Diventerò saggio; ma la sapienza è ben lontana da me.
Eccl	7	24	Una cosa che è tanto lontana e tanto profonda, chi la può trovare?
Eccl	7	25	Allora ho applicato il mio cuore per conoscere, per investigare e per ricercare la sapienza e la ragione delle cose e per conoscere la malvagità della follia e la stoltezza della pazzia;
Eccl	7	26	e ho trovato una cosa piú amara della morte: la donna il cui cuore è lacci e reti, e le cui mani sono catene. Chi è gradito a DIO le sfugge, ma il peccatore sarà preso da lei.
Eccl	7	27	Ecco ciò che ho trovato, dice il Predicatore, esaminando le cose una ad una, per trovare la ragione.
Eccl	7	28	Ciò che io cerco ancora, ma non ho trovato: un uomo fra mille lo trovato ma una donna fra tutte queste non l'ho trovata.
Eccl	7	29	Ecco, solo questo ho trovato: DIO ha fatto l'uomo retto, ma gli uomini hanno ricercato molti artifici.
------------------------Ecclesiaste, capitolo 8
Eccl	8	1	Chi è come il saggio? Chi conosce l'interpretazione delle cose? La sapienza dell'uomo fa risplendere la sua faccia e ne cambia la durezza del volto.
Eccl	8	2	Io ti consiglio: osserva il comando del re, a motivo del giuramento fatto a DIO.
Eccl	8	3	Non avere fretta ad allontanarti dalla sua presenza e non persistere in una cosa cattiva, perché egli fa tutto ciò che gli piace.
Eccl	8	4	Infatti la parola del re è potente; e chi gli può dire: Che cosa fai?.
Eccl	8	5	Chi osserva il suo comando non proverà alcun male; il cuore dell'uomo saggio sa infatti discernere il tempo e il giudizio,
Eccl	8	6	perché per ogni cosa c'è un tempo e un giudizio, e la malvagità dell'uomo pesa grandemente su di lui.
Eccl	8	7	Poiché egli non sa ciò che avverrà; chi infatti gli dirà come andranno le cose?
Eccl	8	8	Non c'è uomo che abbia potere sullo spirito per poterlo trattenere, o che abbia potere sul giorno della morte. Non c'è congedo in battaglia, e l'iniquità non può salvare chi la commette.
Eccl	8	9	Ho visto tutto questo e ho posto mente a tutto ciò che si fa sotto il sole; c'è un tempo in cui un uomo signoreggia su un altro per suo danno.
Eccl	8	10	Poi ho visto degli empi venire sepolti, i quali erano entrati e usciti dal luogo santo; essi pure erano stati dimenticati nella città dove avevano fatto tali cose. Anche questo è vanità.
Eccl	8	11	Poiché la sentenza contro una cattiva azione non è prontamente eseguita, il cuore dei figli degli uomini è pieno di voglia di fare il male.
Eccl	8	12	Anche se il peccatore fa cento volte il male e prolunga i suoi giorni, tuttavia io so che otterranno bene quelli che temono DIO, che provano timore davanti a lui.
Eccl	8	13	Ma non c'è bene per l'empio, e non prolungherà i suoi giorni come l'ombra perché non prova timore davanti a DIO.
Eccl	8	14	C'è una vanità che avviene sulla terra: ci sono dei giusti che sono trattati come spetterebbe all'opera degli empi, e ci sono degli empi che sono trattati come spetterebbe all'opera dei giusti. Ho detto che anche questo è vanità.
Eccl	8	15	Cosí ho lodato l'allegria, perché non c'è nulla di meglio per l'uomo sotto il sole che mangiare, bere e stare allegro, perché questo rimane con lui nella sua fatica durante i giorni di vita che DIO gli dà sotto il sole.
Eccl	8	16	Quando io ho applicato il mio cuore a conoscere la sapienza e a considerare l'affannarsi che si fa sulla terra (anche se uno non concede riposo ai propri occhi né giorno né notte),
Eccl	8	17	allora ho visto tutta l'opera di DIO, che l'uomo non può arrivare a scoprire tutto ciò che si fa sotto il sole perché, anche se l'uomo si affatica a cercare, non riesce a scoprirlo; e anche se il saggio dice di sapere, non è in grado di scoprirlo.
------------------------Ecclesiaste, capitolo 9
Eccl	9	1	Cosí io ho considerato tutto questo nel mio cuore per cercare di chiarirlo: che i giusti e i saggi e le loro opere sono nelle mani di DIO. L'uomo non conosce né l'amore né l'odio; tutto è davanti a loro.
Eccl	9	2	Tutto succede egualmente a tutti: la stessa sorte attende il giusto e l'empio il buono, il puro e l'impuro, chi offre sacrifici e chi non li offre. Come è il buono cosí è il peccatore, e chi giura è come chi teme di giurare.
Eccl	9	3	Questo è un male in tutto ciò che si fa sotto il sole: hanno tutti la stessa sorte, e inoltre il cuore dei figli degli uomini è pieno di malvagità e la follia risiede nel loro cuore mentre vivono; poi se ne vanno ai morti.
Eccl	9	4	Finché uno è unito a tutti gli altri viventi c'è speranza, perché un cane vivo val meglio di un leone morto.
Eccl	9	5	I viventi infatti sanno che moriranno ma i morti non sanno nulla; per loro non c'è piú alcuna ricompensa, perché la loro memoria è dimenticata.
Eccl	9	6	Anche il loro amore, il loro odio e la loro invidia sono ormai periti, ed essi non avranno mai piú alcuna parte in tutto ciò che si fa sotto il sole.
Eccl	9	7	Va mangia il tuo pane con gioia e bevi il tuo vino con cuore lieto, perché DIO ha già gradito le tue opere.
Eccl	9	8	Le tue vesti siano bianche in ogni tempo, e l'olio non manchi mai sul tuo capo.
Eccl	9	9	Godi la vita con la moglie che ami per tutti i giorni della tua vita di vanità, che egli ti ha concesso sotto il sole per tutti i giorni della tua vanità, perché questa è la tua parte nella vita e nella fatica che compi sotto il sole.
Eccl	9	10	Tutto ciò che la tua mano trova da fare, fallo con tutta la tua forza, perché nello Sceol dove vai, non c'è piú ne lavoro né pensiero né conoscenza né sapienza.
Eccl	9	11	Ho pure visto sotto il sole che la corsa non è vinta da chi è veloce, né la battaglia dai forti; né il pane va ai saggi, né le ricchezze agli uomini intelligenti, né il favore a quelli abili, ma a tutti le cose avvengono secondo il tempo e il caso.
Eccl	9	12	Poiché l'uomo non conosce la sua ora: come i pesci che sono presi in una rete crudele, e come gli uccelli che sono colti in un laccio, cosí i figli degli uomini sono presi nel laccio al tempo dell'avversità, quando piomba su di loro improvvisamente.
Eccl	9	13	Ho visto anche questo esempio di sapienza sotto il sole, e mi è parsa grande.
Eccl	9	14	C'era una piccola città con pochi uomini dentro; un gran re le venne contro, la cinse d'assedio e vi costruí contro grandi bastioni.
Eccl	9	15	Si trovava però in essa un uomo povero e saggio che con la sua sapienza salvò la città. Tuttavia nessuno si ricordò di quell'uomo povero.
Eccl	9	16	Allora io dissi: La sapienza val piú della forza; ma la sapienza del povero è disprezzata e le sue parole non sono ascoltate.
Eccl	9	17	Le parole dei saggi pronunciate con calma si ascoltano meglio delle grida di chi domina fra gli stolti.
Eccl	9	18	La sapienza val piú delle armi da guerra; ma un solo peccatore distrugge un gran bene.
------------------------Ecclesiaste, capitolo 10
Eccl	10	1	Le mosche morte fanno puzzare l'olio del profumiere: cosí un po' di follia guasta il pregio della sapienza e della gloria.
Eccl	10	2	Il cuore del saggio è alla sua destra, ma il cuore dello stolto è alla sua sinistra.
Eccl	10	3	Anche quando lo stolto cammina per la strada, il senno gli manca e mostra a tutti che è uno stolto.
Eccl	10	4	Se l'ira di un sovrano si accende contro di te, non lasciare il tuo posto, perché la calma placa offese anche gravi.
Eccl	10	5	C'è un male che ho visto sotto il sole, un errore che viene da chi governa:
Eccl	10	6	la follia è posta in cariche elevate, mentre i ricchi seggono in luoghi bassi.
Eccl	10	7	Ho visto servi a cavallo e principi camminare a piedi come servi.
Eccl	10	8	Chi scava una fossa vi può cadere dentro, e chi demolisce un muro può essere morso da una serpe.
Eccl	10	9	Chi sposta delle pietre può esserne ferito, e chi spacca la legna si mette in pericolo.
Eccl	10	10	Se la scure è smussata e non se ne affila il taglio, bisogna usare maggior forza, ma la sapienza ha il vantaggio di riuscire sempre.
Eccl	10	11	Se il serpente morde perché non è stato incantato, l'incantatore diventa inutile.
Eccl	10	12	Le parole della bocca del saggio sono piene di grazia, ma le labbra dello stolto lo distruggono.
Eccl	10	13	L'inizio del suo parlare è stoltezza, e la fine del suo dire è pazzia dannosa.
Eccl	10	14	Anche se lo stolto moltiplica le parole, l'uomo non sa che cosa avverrà, chi gli può dire ciò che avverrà dopo di lui?
Eccl	10	15	La fatica dello stolto lo stanca, perché non sa neppure come andare in città.
Eccl	10	16	Guai a te, o paese, il cui re è un fanciullo, e i cui principi pranzano fin dal mattino!
Eccl	10	17	Beato te, o paese, il cui re è di stirpe nobile, e i cui principi pranzano al tempo giusto, per ristorare le forze e non per ubriacarsi!
Eccl	10	18	Per la pigrizia le travi della casa crollano, e per l'inattività delle mani piove in casa.
Eccl	10	19	Un banchetto è fatto per divertirsi, e il vino rallegra la vita, ma il denaro viene incontro ad ogni bisogno.
Eccl	10	20	Non maledire il re neppure col pensiero, e non maledire il ricco nella tua camera da letto, perché un uccello del cielo potrebbe portare lontano la tua voce, e un uccello in volo potrebbe riferire la cosa.
------------------------Ecclesiaste, capitolo 11
Eccl	11	1	Getta il tuo pane sulle acque, perchè dopo molto tempo lo ritroverai.
Eccl	11	2	Fanne parte a sette e anche a otto, perché tu non sai quale sventura ti può accadere sulla terra.
Eccl	11	3	Se le nubi sono piene di pioggia, la riversano sulla terra; e se un albero cade a sud o a nord, nel posto dove esso cade, là rimane.
Eccl	11	4	Chi bada al vento non seminerà, e chi sta a guardare alle nuvole non mieterà.
Eccl	11	5	Come tu non conosci la via del vento, né come si formino le ossa nel grembo della donna incinta, cosí non conosci l'opera di DIO che fa tutto.
Eccl	11	6	Semina il tuo seme, al mattino e la sera non dar riposo alla tua mano, perché tu non sai quale dei due riuscirà meglio: se questo o quello, o se saranno buoni tutt'è due.
Eccl	11	7	La luce è dolce, ed è cosa piacevole per gli occhi vedere il sole.
Eccl	11	8	Anche se un uomo vive per molti anni se li goda tutti, ma pensi ai giorni delle tenebre, che saranno molti; tutto ciò che avverrà è vanità.
Eccl	11	9	Rallegrati pure, o giovane, nella tua giovinezza e gioisca il tuo cuore nei giorni della tua giovinezza; segui pure le vie del tuo cuore e la visione dei tuoi occhi, ma sappi che per tutte queste cose DIO ti chiamerà in giudizio.
Eccl	11	10	Elimina dal tuo cuore la tristezza e allontana dal tuo corpo il dolore, perché la giovinezza e l'adolescenza sono vanità.
------------------------Ecclesiaste, capitolo 12
Eccl	12	1	Ma ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i giorni cattivi e giungano gli anni dei quali dirai: Non ho in essi alcun piacere,
Eccl	12	2	prima che si oscurino il sole, la luce, la luna e le stelle, e ritornino le nubi dopo la pioggia:
Eccl	12	3	nell'età in cui i guardiani della casa tremano, gli uomini forti si curvano, le macinatrici smettono di lavorare perché rimaste in poche, quelli che guardano dalle finestre si oscurano
Eccl	12	4	e le porte sulla strada si chiudono; quando diminuisce il rumore della macina, uno si alza al canto di un uccello, e tutte le figlie del canto si affievoliscono;
Eccl	12	5	quando uno ha paura delle altezze e di spaventi per la strada, quando il mandorlo fiorisce, la locusta è un peso, e il desiderio viene meno, perché l'uomo va alla sua dimora eterna e i piagnoni vanno in giro per le strade.
Eccl	12	6	Ricordati del tuo Creatore prima che il cordone d'argento si rompa, il vaso d'oro si spezzi, la brocca si rompa alla fonte e la ruota vada in frantumi al pozzo
Eccl	12	7	e la polvere ritorni alla terra com'era prima e lo spirito torni a DIO che lo ha dato.
Eccl	12	8	Vanità delle vanità, dice il Predicatore, tutto è vanità.
Eccl	12	9	Il Predicatore, oltre ad essere un saggio, ha anche insegnato al popolo la conoscenza e ha ponderato, ricercato e messo in ordine un gran numero di proverbi.
Eccl	12	10	Il Predicatore si è studiato di trovare parole piacevoli; e le cose scritte sono giuste e vere.
Eccl	12	11	Le parole dei saggi sono come pungoli e le raccolte dei dotti sono come chiodi ben piantati; esse sono date da un solo Pastore.
Eccl	12	12	Figlio mio, sta' in guardia di tutto ciò che va al di là di questo. Si scrivono tanti libri, ma non si finisce mai, e il molto studiare affatica il corpo.
Eccl	12	13	Ascoltiamo dunque la conclusione di tutto il discorso: Temi DIO e osserva i suoi comandamenti, perché questo è il tutto dell'uomo.
Eccl	12	14	Poiché DIO farà venire in giudizio ogni opera, anche tutto ciò che è nascosto, sia bene o male.
------------------------Cantico dei Cantici, capitolo 1
Song	1	1	Il Cantico dei Cantici che è di Salomone.
Song	1	2	Mi baci con i baci della sua bocca! Poiché il tuo amore è migliore del vino.
Song	1	3	Per la fragranza dei tuoi gradevoli olii profumati il tuo nome è un olio profumato versato; per questo ti amano le fanciulle.
Song	1	4	Attirami a te! Noi ti correremo dietro. Il re mi ha portato nelle sue camere. Noi gioiremo e ci rallegreremo in te; noi ricorderemo il tuo amore piú del vino. A ragione ti amano.
Song	1	5	Io sono nera ma bella, o figlie di Gerusalemme, come le tende di Kedar, come le cortine di Salomone.
Song	1	6	Non guardate se son nera, perché il sole mi ha abbronzata. I figli di mia madre si sono adirati con me; mi hanno posto a guardia delle vigne, ma la mia propria vigna non l'ho custodita.
Song	1	7	Dimmi, o tu che il mio cuore ama dove pascoli il gregge e dove lo fai riposare a mezzogiorno. Perché mai dovrei io essere come una donna velata presso le greggi dei tuoi compagni?
Song	1	8	Se non lo sai, o la piú bella delle donne, segui le tracce del gregge e fa' pascolare le tue caprette presso le tende dei pastori.
Song	1	9	Amica mia, io ti assomiglio alla mia cavalla tra i carri del Faraone.
Song	1	10	Le tue guance sono belle con ornamenti, e il tuo collo con collane di perle.
Song	1	11	Noi faremo per te collane d'oro con borchie d'argento.
Song	1	12	Mentre il re siede a mensa, il mio nardo effonde la sua fragranza.
Song	1	13	Il mio diletto è per me un sacchetto di mirra; egli riposerà tutta la notte fra le mie mammelle.
Song	1	14	Il mio diletto è per me un mazzo di fiori di alcanna nelle vigne di En-ghedi.
Song	1	15	Ecco sei bella, amica mia, ecco sei bella! I tuoi occhi sono come quelli delle colombe.
Song	1	16	Come sei bello, mio diletto, e anche amabile! Per di più il nostro letto è verdeggiante.
Song	1	17	Le travi delle nostre case sono cedri e i nostri soffitti di cipresso.
------------------------Cantico dei Cantici, capitolo 2
Song	2	1	Io sono la rosa di Sharom il giglio, delle valli.
Song	2	2	Come un giglio tra le spine, cosí è l'amica mia tra le fanciulle.
Song	2	3	Come un melo fra gli alberi del bosco, cosí è il mio diletto fra i giovani. Ho grandemente desiderato di stare alla sua ombra e là mi sono seduta, e il suo frutto era dolce al mio palato.
Song	2	4	Mi ha condotto nella casa del banchetto, e il suo vessillo su di me è amore.
Song	2	5	Sostenetemi con focacce d'uva, ristoratemi con pomi, perché io sono malata d'amore.
Song	2	6	La sua sinistra è sotto il mio capo e la sua destra mi abbraccia.
Song	2	7	Io vi scongiuro, o figlie di Gerusalemme, per le gazzelle e per le cerve dei campi, non destate e non svegliate l'amore mio, finché cosí le piace.
Song	2	8	Ecco la voce del mio diletto! Ecco, egli viene saltando sui monti, balzando sui colli.
Song	2	9	Il mio diletto è simile a una gazzella o ad un cerbiatto. Eccolo, egli sta dietro al nostro muro, guarda dalle finestre, lancia occhiate attraverso l'inferriata.
Song	2	10	Il mio dilettomi ha parlato e mi ha detto: Alzati, amica mia, mia bella, e vieni!
Song	2	11	Poiché, ecco, l'inverno è passato, la pioggia è cessata, se n'è andata.
Song	2	12	I fiori appaiono sulla terra, il tempo del cantare è giunto, e nel nostro paese si ode la voce della tortora.
Song	2	13	Il fico mette fuori i suoi fichi acerbi, e le viti in fiore diffondono una soave fragranza. Alzati, amica mia, mia bella, e vieni.
Song	2	14	O mia colomba, che stai nelle fenditure delle rocce, nei nascondigli dei dirupi, fammi vedere il tuo viso, fammi udire la tua voce, perché la tua voce è piacevole, e il tuo viso è leggiadro.
Song	2	15	Prendete le volpi, le piccole volpi che danneggiano le vigne, perchè le nostre vigne sono in fiore.
Song	2	16	Il mio diletto è mio, e io sono sua; egli pascola il gregge fra i gigli,
Song	2	17	Prima che spiri la brezza del giorno e le ombre fuggano, ritorna, o mio diletto, e sii come una gazzella o un cerbiatto sui monti che ci separano.
------------------------Cantico dei Cantici, capitolo 3
Song	3	1	Sul mio letto durante la notte, ho cercato colui che il mio cuore ama; ho cercato, ma non l'ho trovato,
Song	3	2	Ora mi alzerò e andrò attorno per la città; per le strade e per le piazze cercherò colui che il mio cuore ama. L'ho cercato, ma non l'ho trovato.
Song	3	3	Le guardie che vanno attorno per la città mi hanno incontrata. Ho chiesto loro: Avete visto colui che il mio cuore ama?.
Song	3	4	Le avevo appena oltrepassate, quando trovai colui che il mio cuore ama. L'ho stretto saldamente e non intendo lasciarlo finché non l'avrò condotto in casa di mia madre e nella camera di colei che mi ha concepito.
Song	3	5	Vi scongiuro, o figlie di Gerusalemme, per le gazzelle e per le cerve dei campi, non destate e non svegliate l'amore mio finché cosí le piace.
Song	3	6	Chi è costei che sale dal deserto, come colonne di fumo, profumata di mirra e d'incenso, e d'ogni polvere aromatica dei mercanti?
Song	3	7	Ecco il letto di Salomone, intorno al quale stanno sessanta uomini valorosi, dei prodi d'Israele.
Song	3	8	Tutti maneggiano la spada, sono esperti nella guerra; ognuno porta la sua spada al fianco per gli spaventi notturni.
Song	3	9	Il re Salomone si è fatto una lettiga con legno del Libano.
Song	3	10	Ha fatto le sue colonne d'argento, la sua spalliera d'oro, il suo seggio di porpora; il suo interno è ricamato con amore dalle figlie di Gerusalemme.
Song	3	11	Uscite, figlie di Sion, mirate il re Salomone con la corona di cui l'ha incoronato sua madre, nel giorno delle sue nozze, nel giorno dell'allegrezza del suo cuore.
------------------------Cantico dei Cantici, capitolo 4
Song	4	1	Come sei bella, amica mia, come sei bella! I tuoi occhi dietro al tuo velo sono come quelli delle colombe; i tuoi capelli sono come un gregge di capre, che pascolano sul monte Galaad.
Song	4	2	I tuoi denti sono come un gregge di pecore tosate, che tornano dal lavatoio; tutte hanno gemelli, e nessuna di esse è sterile,
Song	4	3	Le tue labbra sono come un filo di scarlatto, e la tua bocca è graziosa; le tue tempie dietro al tuo velo sono come uno spicchio di melagrana.
Song	4	4	Il tuo collo è come la torre di Davide, costruita per un'armeria, su cui sono appesi mille scudi, tutti scudi di uomini valorosi.
Song	4	5	Le tue due mammelle sono come due cerbiatti, gemelli di gazzella, che pascolano fra i gigli.
Song	4	6	Prima che spiri la brezza del giorno e le ombre fuggano, me ne andrò al monte della mirra e al colle dell'incenso.
Song	4	7	Tu sei tutta bella, amica mia, e non c'è in te alcun difetto.
Song	4	8	Vieni con me dal Libano, o mia sposa vieni con me dal Libano! Guarda dalla sommità dell'Amana, dalla sommità del Senir e dell'Hermon, dalle tane dei leoni, dai monti dei leopardi.
Song	4	9	Tu mi hai rapito il cuore, o mia sorella sposa mia; tu mi hai rapito il cuore con un solo sguardo dei tuoi occhi, con uno solo dei monili del tuo collo.
Song	4	10	Quanto è piacevole il tuo amore, o mia sorella, sposa mia! Quanto migliore del vino è il tuo amore e la fragranza dei tuoi olii profumati è piú soave di tutti gli aromi!
Song	4	11	O sposa mia, le tue labbra stillano come un favo di miele, miele e latte sono sotto la tua lingua, e la fragranza delle tue vesti è come la fragranza del Libano.
Song	4	12	La mia sorella, la mia sposa è un giardino chiuso, una sorgente chiusa, una fonte sigillata.
Song	4	13	I tuoi germogli sono un giardino di melograni con frutti squisiti, piante di alcanna con nardo,
Song	4	14	nardo e croco, cannella e cinnamomo, con ogni specie di alberi d'incenso, mirra ed aloe, con tutti i migliori aromi.
Song	4	15	Tu sei una fonte di giardini, un pozzo di acque vive, ruscelli che scaturiscono dal Libano.
Song	4	16	Lèvati, aquilone, e vieni, austro, soffia sul mio giardino, e i suoi aromi si effondano! Entri il mio diletto nel suo giardino e ne mangi i frutti squisiti!
------------------------Cantico dei Cantici, capitolo 5
Song	5	1	Sono entrato nel mio giardino, o mia sorella, sposa mia, ho colto la mia mirra col mio balsamo; ho mangiato il mio favo col mio miele, ho bevuto il mio vino col mio latte. Amici, mangiate, bevete; sí inebriatevi, o diletti!
Song	5	2	Io dormivo, ma il mio cuore vegliava. Sento la voce del mio diletto, che picchia e dice: Aprimi, sorella mia, amica mia, colomba mia, mia perfetta, perché il mio capo è pieno di rugiada, e i miei riccioli di gocce della notte.
Song	5	3	Mi sono tolta la veste, come me la rimetterei? Mi sono lavata i piedi, come li sporcherei di nuovo?
Song	5	4	Il mio diletto ha messo la mano nel buco della porta, e le mie viscere si sono commosse per lui.
Song	5	5	Mi sono alzata per aprire al mio diletto, e le mie mani hanno stillato mirra, le mie dita mirra liquida, che scorreva sulla maniglia della serratura.
Song	5	6	Ho aperto al mio diletto, ma il mio diletto si era ritirato e se n'era andato. Il mio cuore veniva meno mentr'egli parlava. L'ho cercato, ma non l'ho trovato; ho chiamato, ma non mi ha risposto.
Song	5	7	Le guardie che vanno attorno per la città mi hanno trovata, mi hanno percossa, mi hanno ferita; le guardie delle mura mi hanno strappato il velo.
Song	5	8	Io vi scongiuro, o figlie di Gerusalemme, se trovate il mio diletto, che gli direte? Ditegli che sono malata d'amore.
Song	5	9	Che cos'è il tuo diletto piú di un altro diletto, o la piú bella fra le donne? Che cos'è il tuo diletto piú di un altro diletto perché ci scongiuri cosí?
Song	5	10	Il mio diletto è bianco e vermiglio, e si distingue fra diecimila.
Song	5	11	Il suo capo è oro finissimo, i suoi riccioli sono crespi, neri come il corvo.
Song	5	12	I suoi occhi sono come colombe presso ruscelli d'acqua, lavati nel latte, propriamente incastonati come una pietra preziosa in un anello.
Song	5	13	Le sue guance sono come un'aiuola di balsamo, come aiuole di erbe aromatiche; le sue labbra sono gigli, che stillano mirra liquida.
Song	5	14	Le sue mani sono anelli d'oro, tempestate di pietre preziose, il suo ventre è avorio lucente, ricoperto di zaffiri.
Song	5	15	Le sue gambe sono colonne di marmo, fondate su basi d'oro puro. Il suo aspetto è come il Libano, maestoso come i cedri.
Song	5	16	La sua bocca è la dolcezza stessa, sí, egli è attraente in tutto. Questo è il mio diletto, questo è il mio amico, o figlie di Gerusalemme.
------------------------Cantico dei Cantici, capitolo 6
Song	6	1	Dov'è andato il tuo diletto, o la piú bella fra le donne? Dove si è recato il tuo diletto, perché lo possiamo cercare con te?
Song	6	2	Il mio diletto è sceso nel suo giardino, nelle aiuole di balsamo a pascolare il gregge nei giardini e a cogliere gigli.
Song	6	3	Io sono del mio diletto, e il mio diletto è mio; egli pascola il gregge fra i gigli.
Song	6	4	Amica mia, tu sei bella come Tirtsah, leggiadra come Gerusalemme, tremenda come un esercito a bandiere spiegate.
Song	6	5	Distogli da me i tuoi occhi, perché mi turbano. I tuoi capelli sono come un gregge di capre, che pascolano sul monte Galaad.
Song	6	6	I tuoi denti sono come un gregge di pecore, che tornano dal lavatoio, tutte hanno gemelli e nessuna di esse è sterile,
Song	6	7	Le tue tempie dietro al tuo velo sono come uno spicchio di melagrana.
Song	6	8	Ci sono sessanta regine e ottanta concubine, e fanciulle senza numero.
Song	6	9	Ma la mia colomba, la mia perfetta, è unica; è l'unica di sua madre, la prescelta di colei che l'ha partorita. Le fanciulle l'hanno vista e l'hanno proclamata beata, sí, anche le regine e le concubine, e l'hanno lodata.
Song	6	10	Chi è costei che appare come l'alba, bella come la luna, pura come il sole, tremenda come un esercito a bandiere spiegate?
Song	6	11	Io sono discesa nel giardino dei noci per vedere le piante verdeggianti della valle, per vedere se le viti erano in fiore e i melograni mettevano le gemme.
Song	6	12	Non so come, ma il mio desiderio mi ha posta sui carri del mio nobile popolo.
Song	6	13	Ritorna, ritorna, o Shulammita, ritorna, ritorna, perché possiamo ammirarti. Che cosa vedete nella Shulammita? Come una danza a due schiere?
------------------------Cantico dei Cantici, capitolo 7
Song	7	1	Come sono belli i tuoi piedi nei calzari, o figlia di principe! Le curve dei tuoi fianchi sono come gioielli, opera di mano d'artista.
Song	7	2	Il tuo ombelico è una coppa rotonda, ove non manca mai vino aromatico. Il tuo ventre è un mucchio di grano, circondato di gigli.
Song	7	3	Le tue due mammelle sono come due cerbiatti, gemelli di gazzella.
Song	7	4	Il tuo collo è come una torre d'avorio; i tuoi occhi sono come le piscine di Heshbon presso la porta di Bath-Rabbim. Il tuo naso è come la torre del Libano, che guarda verso Damasco.
Song	7	5	Il tuo capo si eleva su di te come il Karmel e i capelli del tuo capo sono porpora; un re è fatto prigioniero dalle tue trecce.
Song	7	6	Come sei bella e come sei leggiadra, o amore mio, con tutte le tue delizie!
Song	7	7	La tua statura è simile alla palma, e le tue mammelle a grappoli.
Song	7	8	Ho detto: Salirò sulla palma e afferrerò i suoi rami. Siano le tue mammelle come i grappoli della vite, la fragranza del tuo alito come quello dei pomi,
Song	7	9	e i baci della tua bocca come un vino squisito, che scende dolcemente per il mio diletto, sfiorando delicatamente le labbra di chi dorme.
Song	7	10	Io sono del mio diletto, e il suo desiderio è verso di me.
Song	7	11	Vieni, mio diletto, usciamo nei campi, passiamo la notte nei villaggi!
Song	7	12	Alziamoci presto al mattino per andare nelle vigne e per vedere se la vite ha messo i germogli e i suoi fiori sono sbocciati, e se i melograni sono in fiore. Là ti darò il mio amore.
Song	7	13	Le mandragole, effondono la loro fragranza, e sulle nostre porte ci sono frutti squisiti di ogni genere, freschi e appassiti, che ho conservato per te, mio diletto.
------------------------Cantico dei Cantici, capitolo 8
Song	8	1	Oh, fossi tu come un mio fratello, allattato alle mammelle di mia madre! Trovandoti fuori ti bacerei, e nessuno mi disprezzerebbe.
Song	8	2	Ti condurrei e ti introdurrei in casa di mia madre; tu mi ammaestreresti e io ti darei da bere vino aromatico, del succo del mio melograno.
Song	8	3	La sua sinistra sia sotto il mio capo e la sua destra mi abbracci!
Song	8	4	O figlie di Gerusalemme, vi scongiuro non destate e non svegliate l'amore mio, finché cosí le piace.
Song	8	5	Chi è costei che sale dal deserto appoggiata al suo diletto? Ti ho svegliata sotto il melo, dove tua madre ti ha partorito, dove quella che ti ha partorito ti ha dato alla luce.
Song	8	6	Mettimi come un sigillo sul tuo cuore, come un sigillo sul tuo braccio; poiché l'amore è forte come la morte, la gelosia è dura come lo Sceol. Le sue fiamme sono fiamme di fuoco, una fiamma ardente.
Song	8	7	Le grandi acque non potrebbero spegnere l'amore, né i fiumi sommergerlo. Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell'amore, sarebbe certamente disprezzato.
Song	8	8	Noi abbiamo una piccola sorella, che non ha ancora mammelle; che cosa faremo per la nostra sorella, nel giorno in cui si parlerà di lei?
Song	8	9	Se è un muro, costruiremo su di lei un palazzo d'argento; se è una porta, la rafforzeremo con tavole di cedro.
Song	8	10	Io sono un muro, e le mie mammelle sono come torri; perciò ai suoi occhi sono divenuta come colei che ha trovato pace.
Song	8	11	Salomone aveva una vigna a Baal-Hamon; egli affidò la vigna a dei guardiani, ognuno dei quali doveva portare come suo frutto mille sicli d'argento.
Song	8	12	La mia vigna, che è mia, sta davanti a me. Tu, Salomone, tieni pure i mille sicli, e i guardiani del suo frutto ne abbiano duecento.
Song	8	13	O tu che dimori nei giardini, i compagni stanno ascoltando la tua voce; fammela sentire.
Song	8	14	Fa' presto, mio diletto e sii simile a una gazzella o a un cerbiatto, sui monti degli aromi!
------------------------Isaia, capitolo 1
Isa	1	1	La visione d'Isaia, figlio di Amots, che egli ebbe riguardo a Giuda, e a Gerusalemme ai giorni di Uzziah, di Jotham, di Achaz e di Ezechia re di Giuda.
Isa	1	2	Udite, o cieli, e ascolta, o terra, perché l'Eterno ha parlato: Ho allevato dei figli e li ho fatti crescere, ma essi si sono ribellati contro di me.
Isa	1	3	Il bue riconosce il suo proprietario e l'asino la mangiatoia del suo padrone, ma Israele non ha conoscenza e il mio popolo non ha intendimento.
Isa	1	4	Guai, nazione peccatrice, popolo carico di iniquità, razza di malfattori, figli che operano perversamente! Hanno abbandonato l'Eterno, hanno disprezzato il Santo d'Israele, si sono sviati e voltati indietro.
Isa	1	5	Perché volete essere ulteriormente colpiti? Vi ribellereste ancor di piú. Tutto il capo è malato, tutto il cuore langue.
Isa	1	6	Dalla pianta del piede fino alla testa non vi è nulla di sano: solo ferite, lividure e piaghe aperte, che non sono state pulite né fasciate né lenite con olio.
Isa	1	7	Il vostro paese è desolato, le vostre città arse dal fuoco, il vostro suolo lo divorano gli stranieri sotto i vostri occhi; è una desolazione come se fosse distrutto da stranieri.
Isa	1	8	Cosí la figlia di Sion è rimasta come un capanno in una vigna, come una capanna in un campo di cocomeri, come una città assediata.
Isa	1	9	Se l'Eterno degli eserciti non ci avesse lasciato un piccolo residuo, saremmo come Sodoma, assomiglieremmo a Gomorra.
Isa	1	10	Ascoltate la parola dell'Eterno, o capi di Sodoma, prestate orecchio alla legge del nostro DIO, o popolo di Gomorra!
Isa	1	11	Che m'importa la moltitudine dei vostri sacrifici, dice l'Eterno. Sono sazio degli olocausti di montoni e del grasso di bestie ingrassate; il sangue dei tori, degli agnelli e dei capri non lo gradisco.
Isa	1	12	Quando venite a presentarvi davanti a me, chi ha richiesto questo da voi, che calpestiate i miei cortili?
Isa	1	13	Smettete di portare oblazioni inutili; l'incenso, è per me un abominio; non posso sopportare i noviluni e i sabati, il convocare assemblee e l'iniquità assieme alle riunioni sacre.
Isa	1	14	Io odio i vostri noviluni e le vostre feste solenni; sono un peso per me, sono stanco di sopportarle.
Isa	1	15	Quando stendete le vostre mani, io nascondo i miei occhi da voi; anche se moltiplicate le preghiere, io non ascolto; le vostre mani sono piene di sangue.
Isa	1	16	Lavatevi, purificatevi, togliete dalla mia presenza la malvagità delle vostre azioni, cessate di fare il male.
Isa	1	17	Imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete l'oppresso, rendete giustizia all'orfano, difendete la causa della vedova.
Isa	1	18	Venite quindi e discutiamo assieme, dice l'Eterno, anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana.
Isa	1	19	Se siete disposti a ubbidire, mangerete le cose migliori del paese;
Isa	1	20	ma se rifiutate e vi ribellate, sarete divorati dalla spada, perché la bocca dell'Eterno ha parlato.
Isa	1	21	Come mai la città fedele è divenuta una prostituta? Era piena di rettitudine, la giustizia vi dimorava, ma ora vi abitano gli assassini.
Isa	1	22	ll tuo argento è diventato scorie, il tuo vino è stato diluito con acqua.
Isa	1	23	I tuoi principi sono ribelli e compagni di ladri; tutti amano regali e corrono dietro alle ricompense. Non fanno giustizia all'orfano, e la causa della vedova non giunge davanti a loro.
Isa	1	24	Perciò il Signore, l'Eterno degli eserciti, il Potente d'Israele dice: Ah, mi vendicherò dei miei avversari e farò vendetta dei miei nemici.
Isa	1	25	Metterò nuovamente la mia mano su di te, ti purificherò delle tue scorie come con la soda e rimuoverò tutto il tuo piombo.
Isa	1	26	Ristabilirò i tuoi giudici come erano all'inizio, e i tuoi consiglieri come erano al principio. Dopo questo, sarai chiamata" la città della giustizia," la città fedele.
Isa	1	27	Sion sarà redenta mediante la rettitudine, e i suoi convertiti mediante la giustizia.
Isa	1	28	Ma i ribelli e i peccatori saranno distrutti assieme, e quelli che abbandonano l'Eterno saranno sterminati.
Isa	1	29	Allora avrete vergogna delle querce che avete amato e arrossirete dei giardini che avete scelto.
Isa	1	30	Poiché sarete come una quercia dalle foglie appassite e come un giardino senz'acqua.
Isa	1	31	L'uomo forte sarà come stoppia e la sua opera come una favilla; bruceranno insieme tutte e due e nessuno li spegnerà.
------------------------Isaia, capitolo 2
Isa	2	1	Parola che Isaia, figlio di Amots ebbe in visione riguardo a Giuda e a Gerusalemme.
Isa	2	2	Negli ultimi giorni avverrà che il monte della casa dell'Eterno sarà stabilito in cima ai monti e si ergerà al di sopra dei colli, e ad esso affluiranno tutte le nazioni.
Isa	2	3	Molti popoli verranno dicendo: Venite, saliamo al monte dell'Eterno, alla casa del Dio di Giacobbe; egli ci insegnerà le sue vie e noi cammineremo nei suoi sentieri. Poiché da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola dell'Eterno.
Isa	2	4	Egli farà giustizia fra le nazioni e sgriderà molti popoli. Forgeranno le loro spade in vomeri e le loro lance in falci; una nazione non alzerà piú la spada contro un'altra nazione e non insegneranno piú la guerra.
Isa	2	5	O casa di Giacobbe, venite e camminiamo nella luce dell'Eterno!
Isa	2	6	Poiché tu, o Eterno, hai abbandonato il tuo popolo, la casa di Giacobbe, perché sono pieni di pratiche orientali praticano la magia come i Filistei, stringono alleanze con i figli degli stranieri.
Isa	2	7	Il loro paese è pieno d'argento e d'oro e i loro tesori sono senza fine, il loro paese è pieno di cavalli e i loro carri sono senza fine.
Isa	2	8	Il loro paese è pieno di idoli; si prostrano davanti all'opera delle loro stesse mani, davanti a ciò che le loro dita hanno fatto.
Isa	2	9	Perciò l'uomo comune è umiliato e l'uomo eminente è abbassato, ma tu non li perdoni.
Isa	2	10	Entra nella roccia e nasconditi nella polvere davanti al terrore dell'Eterno e davanti allo splendore della sua maestà.
Isa	2	11	Lo sguardo altero dell'uomo sarà abbassato e l'orgoglio dei mortali sarà umiliato; soltanto l'Eterno sarà esaltato in quel giorno.
Isa	2	12	Poiché il giorno dell'Eterno degli eserciti verrà contro tutto ciò che è orgoglioso ed altero, e contro tutto ciò che si innalza, per abbassarlo,
Isa	2	13	contro tutti i cedri del Libano, alti ed elevati, e contro tutte le querce di Bashan,
Isa	2	14	contro tutti gli alti monti e contro tutti i colli elevati,
Isa	2	15	contro ogni torre eccelsa e contro ogni muro fortificato,
Isa	2	16	contro tutte le navi di Tarshish, e contro tutte le cose piacevoli.
Isa	2	17	L'alterigia dell'uomo sarà abbassata e l'orgoglio degli uomini eminenti sarà umiliato; soltanto l'Eterno sarà esaltato in quel giorno.
Isa	2	18	Gli idoli saranno interamente aboliti.
Isa	2	19	Gli uomini entreranno nelle caverne delle rocce e negli antri della terra davanti al terrore dell'Eterno e allo splendore della sua maestà, quando si leverà per far tremare la terra.
Isa	2	20	In quel giorno gli uomini getteranno ai topi e ai pipistrelli i loro idoli d'argento e i loro idoli d'oro, che si erano fabbricati per adorarli,
Isa	2	21	per entrare nelle fenditure delle rocce e nei crepacci delle rupi davanti al terrore dell'Eterno e davanti allo splendore della sua maestà, quando si leverà per far tremare la terra.
Isa	2	22	Cessate di confidare nell'uomo, nelle cui narici non c'è che un soffio: quale conto si può fare di lui?
------------------------Isaia, capitolo 3
Isa	3	1	Ecco, il Signore, l'Eterno degli eserciti, sta per togliere a Gerusalemme, e a Giuda ogni sostegno e appoggio, ogni sostegno di pane e ogni sostegno di acqua,
Isa	3	2	il prode e il guerriero, il giudice e il profeta, l'indovino e l'anziano,
Isa	3	3	il capo di una cinquantina e il notabile, il consigliere, l'esperto in arti magiche e l'abile incantatore.
Isa	3	4	Darò loro dei ragazzi come principi, e dei bambini li domineranno.
Isa	3	5	Il popolo sarà oppresso, l'uno dall'altro, e ognuno dal suo prossimo; il fanciullo sarà insolente verso il vecchio, lo spregevole verso l'uomo onorato.
Isa	3	6	Uno afferrerà il proprio fratello nella casa di suo padre e dirà: Tu hai un mantello, sii nostro capo e prenditi cura di questa rovina.
Isa	3	7	Ma in quel giorno egli dichiarerà solennemente, dicendo: Io non fascerò le vostre ferite, perché in casa mia non c'è né pane né mantello; non fatemi capo del popolo.
Isa	3	8	Gerusalemme infatti barcolla e Giuda cade, perché la loro lingua e le loro opere sono contro l'Eterno, per provocare ad ira lo sguardo della sua maestà.
Isa	3	9	La loro parzialità con le persone testimonia contro di essi; mettono in mostra il loro peccato come Sodoma e non lo nascondono. Guai a loro, perché fanno del male a se stessi.
Isa	3	10	Dite al giusto che avrà bene, perché mangerà il frutto delle sue opere.
Isa	3	11	Guai all'empio! Gli verrà addosso la sventura, perché gli sarà reso quel che le sue mani hanno fatto.
Isa	3	12	Gli oppressori del mio popolo sono fanciulli, e donne dominano su di lui. O mio popolo, quelli che ti guidano ti conducono fuori strada e distruggono il sentiero che tu percorri.
Isa	3	13	L'Eterno si presenta per accusare e prende posto per giudicare i popoli.
Isa	3	14	L'Eterno entra in giudizio con gli anziani, del suo popolo e con i suoi principi: Siete voi che avete divorato la vigna; le spoglie del povero si trovano nelle vostre case.
Isa	3	15	Quale diritto avete di calpestare il mio popolo e di pestare la faccia dei poveri?, dice il Signore, l'Eterno degli eserciti.
Isa	3	16	L'Eterno dice ancora: Poiché le figlie di Sion sono altezzose e procedono con il collo teso e con sguardi provocanti, camminando a piccoli passi e facendo tintinnare gli anelli ai loro piedi,
Isa	3	17	il Signore colpirà con la scabbia la sommità del capo delle figlie di Sion, e l'Eterno metterà a nudo le loro vergogne.
Isa	3	18	In quel giorno il Signore toglierà l'ornamento degli anelli alle caviglie, i cappellini e le lunette,
Isa	3	19	gli orecchini, i braccialetti e i veli,
Isa	3	20	i turbanti, le catenine ai piedi, le cinture, i vasetti di profumo e gli amuleti,
Isa	3	21	gli anelli, i gioielli al naso,
Isa	3	22	gli abiti da festa, le mantelline, gli scialli e le borsette,
Isa	3	23	gli specchi, le camicette, i cappucci e le vestaglie.
Isa	3	24	E avverrà che invece di profumo vi sarà marciume, invece della cintura una corda, invece di riccioli calvizie, invece di una veste costosa un sacco stretto, un marchio di fuoco invece di bellezza.
Isa	3	25	I tuoi uomini cadranno di spada, e i tuoi prodi in battaglia.
Isa	3	26	Le sue porte gemeranno e saranno in lutto; tutta desolata siederà per terra.
------------------------Isaia, capitolo 4
Isa	4	1	In quel giorno sette donne afferreranno un uomo e diranno: Noi mangeremo il nostro pane e ci vestiremo delle nostre vesti; soltanto, lasciaci portare il tuo nome, per togliere la nostra vergogna.
Isa	4	2	In quel giorno il germoglio, dell'Eterno sarà tutto splendore e gloria, e il frutto della terra sarà l'orgoglio e l'ornamento per gli scampati d'Israele.
Isa	4	3	Ed avverrà che chi sarà rimasto in Sion e chi sarà superstite in Gerusalemme, sarà chiamato santo, cioè chiunque in Gerusalemme sarà iscritto tra i vivi.
Isa	4	4	Quando il Signore avrà lavato le brutture delle figlie di Sion e avrà eliminato il sangue dal mezzo di Gerusalemme col soffio di giudizio e col soffio di sterminio,
Isa	4	5	allora l'Eterno creerà su ogni dimora del monte Sion e sulle sue assemblee una nuvola di fumo durante il giorno, e uno splendore di fuoco fiammeggiante durante la notte, perché su tutta la gloria vi sarà una protezione.
Isa	4	6	E vi sarà una tenda per far ombra contro il caldo di giorno, e per servire di rifugio e di asilo contro la tempesta e la pioggia.
------------------------Isaia, capitolo 5
Isa	5	1	Voglio cantare per il mio diletto un cantico del mio amico circa la sua vigna. Il mio diletto aveva una vigna su una collina molto fertile.
Isa	5	2	La circondò con una siepe, ne tolse via le pietre, vi piantò viti di ottima qualità, vi costruí in mezzo una torre e vi scavò un torchio. Egli si aspettava che producesse uva buona, invece fece uva selvatica.
Isa	5	3	Or dunque, o abitanti di Gerusalemme e uomini di Giuda, giudicate fra me e la mia vigna.
Isa	5	4	Che cosa si sarebbe potuto ancora fare alla mia vigna che io non vi abbia già fatto? Perché, mentre io mi aspettavo che producesse uva buona, essa ha fatto uva selvatica?
Isa	5	5	Ma ora vi farò sapere ciò che sto per fare alla mia vigna: rimuoverò la sua siepe e sarà interamente divorata, abbatterò il suo muro e sarà calpestata.
Isa	5	6	La ridurrò a un deserto: non sarà né potata né zappata, ma vi cresceranno rovi e spine; e comanderò alle nubi di non farvi cadere alcuna pioggia.
Isa	5	7	Or la vigna dell'Eterno degli eserciti è la casa d'Israele, e gli uomini di Giuda sono la piantagione della sua delizia. Egli si aspettava rettitudine ed ecco spargimento di sangue, giustizia ed ecco grida di angoscia.
Isa	5	8	Guai a quelli che aggiungono casa a casa, che uniscono campo a campo, finché non vi sia piú spazio, e cosi rimaniate soli ad abitare in mezzo al paese.
Isa	5	9	Alle mie orecchie l'Eterno degli eserciti ha giurato: In verità molte case diventeranno una desolazione, grandi e belle case rimarranno senza abitanti.
Isa	5	10	Poiché dieci iugeri di vigna produrranno solo un bato, e un homer di seme produrrà solo un'efa.
Isa	5	11	Guai a quelli che si alzano al mattino presto per correre dietro a bevande inebrianti e si attardano fino a sera finche il vino li infiammi!
Isa	5	12	Nei loro banchetti vi è la cetra, l'arpa, il tamburello, il flauto e il vino, ma non prestano attenzione all'opera dell'Eterno e non considerano ciò che ha fatto con le sue mani.
Isa	5	13	Perciò il mio popolo va in cattività per mancanza di conoscenza, la sua nobiltà muore di fame e la sua folla sarà arsa dalla sete.
Isa	5	14	Perciò lo Sceol, ha dilatato le sue fauci e ha aperto in modo smisurato la sua bocca, e in esso scenderanno la sua gloria, la sua folla, il suo frastuono e chi in essa festeggia.
Isa	5	15	L'uomo comune sarà umiliato, l'uomo importante sarà abbassato e gli occhi dei superbi saranno umiliati.
Isa	5	16	Ma l'Eterno degli eserciti sarà esaltato nel giudizio, e il Dio santo si mostrerà santo nella giustizia.
Isa	5	17	Allora gli agnelli pascoleranno come nei loro pascoli e gli stranieri divoreranno i campi deserti dei ricchi.
Isa	5	18	Guai a quelli che tirano l'iniquità con corde di falsità e il peccato come con corde da carro,
Isa	5	19	e dicono: Faccia presto, realizzi l'opera sua, affinché la possiamo vedere. Si avvicini e si compia il disegno del Santo d'Israele, affinché lo possiamo conoscere.
Isa	5	20	Guai a quelli che chiamano bene il male, e male il bene che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l'amaro in dolce e il dolce in amaro!
Isa	5	21	Guai a quelli che sono saggi ai loro occhi e intelligenti davanti a loro stessi!
Isa	5	22	Guai ai campioni nel bere il vino e abili nel mescolare bevande inebrianti,
Isa	5	23	che assolvono il malvagio per un regalo e privano il giusto del suo diritto!.
Isa	5	24	Perciò, come una lingua di fuoco divora la stoppia e la fiamma consuma la paglia, cosí la loro radice sarà come marciume e il loro fiore sarà portato via come polvere, perché hanno rigettato la legge dell'Eterno degli eserciti e hanno disprezzato la parola del Santo d'Israele.
Isa	5	25	Per questo l'ira dell'Eterno si è accesa contro il suo popolo; egli ha steso la sua mano contro di lui e lo ha colpito cosí i monti hanno tremato e i loro cadaveri giacciono come spazzatura in mezzo alle strade; malgrado ciò la sua ira non si è placata e la sua mano rimane distesa.
Isa	5	26	Egli alzerà una bandiera per le nazioni lontane e fischierà loro dalle estremità della terra, ed ecco, esse verranno velocemente e prontamente.
Isa	5	27	Nessuno fra esse sarà stanco o vacillerà, nessuno sonnecchierà o dormirà, la cintura dei loro lombi, non si scioglierà, né si romperà il legaccio dei loro calzari.
Isa	5	28	Le loro frecce sono acuminate e tutti i loro archi sono tesi; gli zoccoli dei loro cavalli sembreranno pietre e le ruote dei loro carri un turbine.
Isa	5	29	Il loro ruggito sarà come quello di un leone, ruggiranno come leoncelli; sí, ruggiranno, afferreranno la preda e la porteranno via al sicuro e nessuno gliela strapperà.
Isa	5	30	In quel giorno ruggiranno contro Giuda, come rugge il mare; a guardare il paese, ecco tenebre e angoscia, e la luce sarà oscurata dalle nuvole.
------------------------Isaia, capitolo 6
Isa	6	1	Nell'anno della morte del re Uzziah, io vidi il Signore assiso sopra un trono alto ed elevato, e i lembi del suo manto riempivano il tempio.
Isa	6	2	Sopra di lui stavano dei serafini; ognuno di essi aveva sei ali: con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi e con due volava.
Isa	6	3	L'uno gridava all'altro e diceva: Santo, santo, santo è l'Eterno degli eserciti. Tutta la terra è piena della sua gloria.
Isa	6	4	Gli stipiti della porta furono scossi dalla voce di colui che gridava, mentre il tempio si riempí di fumo.
Isa	6	5	Allora io dissi: Ahimé! Io sono perduto, perché sono un uomo dalle labbra impure e abito in mezzo a un popolo dalle labbra impure; eppure i miei occhi hanno visto il Re, l'Eterno degli eserciti.
Isa	6	6	Allora uno dei serafini volò verso di me, tenendo in mano un carbone ardente, che aveva preso con le molle dall'altare.
Isa	6	7	Con esso mi toccò la bocca e disse: Ecco, questo ha toccato le tue labbra, la tua iniquità è rimossa e il tuo peccato è espiato.
Isa	6	8	Poi udii la voce del Signore che diceva: Chi manderò e chi andrà per noi?. Io risposi: Eccomi, manda me!.
Isa	6	9	Allora egli disse: Va' e di' a questo popolo: Ascoltate pure, ma senza comprendere, guardate pure, ma senza discernere!
Isa	6	10	Rendi insensibile il cuore di questo popolo, indurisci i suoi orecchi e chiudi i suoi occhi, affinché non veda con i suoi occhi, né oda con i suoi orecchi né intenda con il suo cuore, e cosí si converta e sia guarito.
Isa	6	11	Io dissi: Fino a quando, Signore?. Egli rispose: Finché le città siano devastate e senza abitanti, le case siano senza alcun uomo e il paese sia devastato e desolato
Isa	6	12	e finché l'Eterno abbia allontanato la gente e vi sia un grande abbandono in mezzo al paese.
Isa	6	13	Rimarrà ancora un decimo della popolazione, ma a sua volta sarà distrutto come però al terebinto e alla quercia, quando sono abbattuti rimane il ceppo, così una progenie santa sarà il suo ceppo.
------------------------Isaia, capitolo 7
Isa	7	1	Or avvenne ai giorni di Achaz figlio di Jotham, figlio di Uzziah, re di Giuda, che Retsin re di Siria, e Pekah figlio di Remaliah, re d'Israele, salirono contro Gerusalemme per muoverle guerra, ma non riuscirono ad espugnarla.
Isa	7	2	Fu perciò riferito alla casa di Davide, dicendo: I Siri si sono accampati in Efraim. Cosí il cuore di Achaz e il cuore del suo popolo tremarono, come tremano gli alberi della foresta per il vento.
Isa	7	3	Allora l'Eterno disse a Isaia: Va' incontro ad Achaz, tu e tuo figlio Scear-Jashub, all'estremità del canale della piscina superiore sulla strada del campo del lavandaio,
Isa	7	4	e digli: Guarda di star tranquillo, non aver paura e il tuo cuore non venga meno a motivo di questi due mozziconi di tizzoni fumanti, per l'ira ardente di Retsin e della Siria, e del figlio di Remaliah.
Isa	7	5	Poiché la Siria, Efraim e il figlio di Remaliah hanno ideato del male contro di te, dicendo:
Isa	7	6	Saliamo contro Giuda, terrorizziamolo, apriamoci una breccia nelle sue mura e stabiliamo come re nel suo mezzo il figlio di Tabeel".
Isa	7	7	Cosí dice il Signore, l'Eterno: Questo non avverrà, non succederà,
Isa	7	8	perché la capitale della Siria è Damasco e il capo di Damasco è Retsin. Fra sessantacinque anni Efraim sarà fatto a pezzi e non sarà piú popolo.
Isa	7	9	La capitale di Efraim è Samaria, e il capo di Samaria è il figlio di Remaliah. Se non credete, certamente non sarete resi stabili.
Isa	7	10	L'Eterno parlò di nuovo ad Achaz gli disse:
Isa	7	11	Chiedi per te un segno all'Eterno, il tuo DIO; chiedilo o nelle profondità o nelle altezze.
Isa	7	12	Ma Achaz rispose: Io non chiederò nulla, non voglio tentare l'Eterno.
Isa	7	13	Allora Isaia disse: Ascoltate ora, o casa di Davide! E forse poca cosa per voi lo stancare gli uomini, che volete stancare anche il mio DIO?
Isa	7	14	Perciò il Signore stesso vi darà un segno: Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio e gli porrà nome Emmanuele
Isa	7	15	Egli mangerà panna e miele fino a quando sappia rigettare il male e scegliere il bene.
Isa	7	16	Ma prima che il fanciullo sappia rigettare il male e scegliere il bene, il paese che temi a motivo dei suoi due re sarà abbandonato.
Isa	7	17	L'Eterno farà venire il re di Assiria su di te, sul tuo popolo e sulla casa di tuo padre dei giorni quali non vennero da quando Efraim si separò da Giuda.
Isa	7	18	In quel giorno avverrà che l'Eterno fischierà alle mosche che sono all'estremità dei fiumi d'Egitto, e alle api che sono nel paese di Assiria.
Isa	7	19	Esse verranno e si poseranno tutte nelle valli desolate, nelle fenditure delle rocce, su tutti i cespugli spinosi e su tutti i pascoli.
Isa	7	20	In quel giorno il Signore con un rasoio preso a nolo oltre il Fiume, cioè con il re di Assiria, raderà la testa e i peli delle gambe, e raschierà via anche la barba.
Isa	7	21	In quel giorno avverrà che uno manterrà una giovane vacca e due pecore,
Isa	7	22	e per l'abbondanza del latte che daranno, egli mangerà panna, perché panna e miele mangeranno tutti i superstiti lasciati in mezzo al paese.
Isa	7	23	In quel giorno ogni luogo dove ci potevano essere mille viti del valore di mille sicli d'argento, diventerà preda dei rovi e dei pruni.
Isa	7	24	Vi si entrerà con frecce e arco, perché tutto il paese sarà rovi e pruni.
Isa	7	25	E su tutti i colli che erano dissodati con la zappa non si passerà piú per paura dei rovi e dei pruni; saranno un luogo dove si manderanno i buoi e che sarà calpestato dalle pecore.
------------------------Isaia, capitolo 8
Isa	8	1	L'Eterno mi disse: Prenditi una tavoletta grande e scrivici sopra con caratteri ordinari: Maher-Shalal-Hashbaz.
Isa	8	2	Allora presi con me, come testimoni fidati per testimoniare, il sacerdote Uria e Zaccaria, figlio di Jeberekiah.
Isa	8	3	Mi unii pure alla profetessa, ed ella concepí e diede alla luce un figlio. Allora l'Eterno mi disse: Chiamalo Mahershalal-Hash-Baz;
Isa	8	4	poiché prima che il bambino sappia dire: padre mio o madre mia le ricchezze di Damasco e il bottino di Samaria saranno portati davanti al re di Assiria.
Isa	8	5	L'Eterno mi parlò ancora e mi disse:
Isa	8	6	Poiché questo popolo ha disprezzato le acque di Siloe, che scorrono dolcemente e si rallegra a motivo di Retsin e del figlio di Remaliah,
Isa	8	7	perciò ecco, il Signore farà salire su di loro le acque del Fiume, possenti e copiose, cioè il re di Assiria e tutta la sua gloria; si eleverà sopra tutti i suoi canali e strariperà da tutte le sue sponde.
Isa	8	8	Passerà attraverso Giuda, strariperà e passerà oltre fino ad arrivare al collo, e le sue ali spiegate copriranno tutta l'estensione del tuo paese, o Emmanuele.
Isa	8	9	Associatevi pure tumultuosamente, o popoli, ma sarete frantumati; ascoltate, o voi tutti paesi lontani. Cingetevi pure, ma sarete frantumati; cingetevi pure, ma sarete frantumati.
Isa	8	10	Fate pure dei piani, ma saranno sventati. Proferite una parola, ma non si realizzerà, perché Dio è con noi
Isa	8	11	Poiché cosí mi ha parlato l'Eterno con mano potente e mi ha avvertito di non camminare per la via di questo popolo, dicendo:
Isa	8	12	Non chiamate congiura tutto ciò che questo popolo chiama congiura, non temete ciò che esso teme e non spaventatevi.
Isa	8	13	L'Eterno degli eserciti, lui dovete santificare. Sia lui il vostro timore, sia lui il vostro spavento.
Isa	8	14	Egli sarà un santuario, ma anche una pietra d'intoppo, una roccia d'inciampo per le due case d'Israele, un laccio una trappola per gli abitanti di Gerusalemme.
Isa	8	15	Tra di loro molti inciamperanno, cadranno, saranno infranti rimarranno nel laccio e saranno presi.
Isa	8	16	Chiudi questa testimonianza, sigilla questa legge fra i miei discepoli.
Isa	8	17	Io aspetto l'Eterno, che nasconde la sua faccia alla casa di Giacobbe, e spero in lui.
Isa	8	18	Ecco, io e i figli che l'Eterno mi ha dato, siamo segni e presagi in Israele, da parte dell'Eterno degli eserciti, che dimora sul monte Sion.
Isa	8	19	Se vi si dice: Consultate i medium e I maghi, che sussurrano e bisbigliano, rispondete: Non deve un popolo consultare il suo DIO? Deve forse rivolgersi ai morti per conto dei vivi?.
Isa	8	20	Attenetevi alla legge e alla testimonianza! Se un popolo non parla in questo modo, è perché in esso non c'è luce.
Isa	8	21	Si aggirerà per il paese affranto e affamato; e quando sarà affamato si irriterà e maledirà il suo re e il suo DIO. Volgerà lo sguardo in alto,
Isa	8	22	poi lo volgerà verso la terra, ed ecco calamità, tenebre, oscurità piena di angoscia, e sarà sospinto nelle piú fitte tenebre.
------------------------Isaia, capitolo 9
Isa	9	1	(8:23) Ma le tenebre non dureranno sempre su colei che ora è nell'angoscia. Come nei tempi passati egli ha coperto di obbrobrio il paese di Zabulon, e il paese di Neftali, cosí in avvenire coprirà di gloria la terra vicina al mare, oltre il Giordano, la Galilea dei gentili.
Isa	9	2	(9:1) Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano nel paese dell'ombra della morte, si è levata una luce.
Isa	9	3	(9:2) Tu hai accresciuto la nazione, hai aumentato la loro gioia; essi gioiscono davanti a te come si gioisce alla mietitura, e come si giubila quando si divide il bottino.
Isa	9	4	(9:3) Poiché tu hai spezzato il giogo che gravava su di lui, il bastone sulle sue spalle e la verga di chi l'opprimeva, come nel giorno di Madian.
Isa	9	5	(9:4) Poiché ogni calzatura di guerriero nella mischia e ogni mantello rotolato nel sangue, sarà destinato ad essere arso e sarà esca del fuoco.
Isa	9	6	(9:5) Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato. Sulle sue spalle riposerà l'impero, e sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno. Principe della pace.
Isa	9	7	(9:6) Non ci sarà fine all'incremento del suo impero e pace sul trono di Davide e sul suo regno, per stabilirlo fermamente e rafforzarlo mediante il giudizio e la giustizia, ora e sempre. Questo farà lo zelo dell'Eterno degli eserciti.
Isa	9	8	(9:7) Il Signore manda una parola contro Giacobbe, ed essa è caduta
Isa	9	9	(9:8) Tutto il popolo la conoscerà, Efraim e gli abitanti di Samaria, che nel loro orgoglio e arroganza di cuore dicono:
Isa	9	10	(9:9) I mattoni sono caduti, ma noi ricostruiremo con pietre squadrate; i sicomori sono stati tagliati, ma noi li sostituiremo con cedri.
Isa	9	11	(9:10) Per questo l'Eterno susciterà contro di lui gli avversari di Retsin e spronerà i suoi nemici:
Isa	9	12	(9:11) i Siri dall'oriente, i Filistei dall'occidente, che divoreranno Israele a bocca spalancata. Malgrado tutto ciò la sua ira non si calma e la sua mano rimane distesa.
Isa	9	13	(9:12) Tuttavia il popolo non torna a colui che lo colpisce e non cerca l'Eterno degli eserciti.
Isa	9	14	(9:13) Perciò l'Eterno reciderà da Israele capo e coda, ramo di palma e giunco in un solo giorno.
Isa	9	15	(9:14) L'anziano, e il notabile sono il capo, e il profeta che insegna la menzogna è la coda.
Isa	9	16	(9:15) Quelli che guidano questo popolo lo fanno sviare, e quelli che sono da loro guidati sono divorati.
Isa	9	17	(9:16) Perciò l'Eterno non si compiacerà dei suoi giovani, né avrà compassione dei suoi orfani e delle sue vedove, perché tutti sono ipocriti e perversi, e ogni bocca proferisce follia. Malgrado tutto ciò la sua ira non si calma e la sua mano rimane distesa.
Isa	9	18	(9:17) Poiché la malvagità arde come un fuoco, che divora rovi e pruni e divampa nel folto della foresta, che salgono quindi in alto come una colonna di fumo.
Isa	9	19	(9:18) Per l'ira dell'Eterno degli eserciti il paese brucia e il popolo è come esca per il fuoco; nessuno ha pietà del proprio fratello.
Isa	9	20	(9:19) Si strappa via a destra, ma si è ancora affamati; si divora a sinistra, ma non ci si sazia; ognuno divora la carne del proprio braccio:
Isa	9	21	(9:20) Manasse, divora Efraim, ed Efraim Manasse; e insieme sono contro Giuda. Malgrado tutto ciò la sua ira non si calma e la sua mano rimane distesa
------------------------Isaia, capitolo 10
Isa	10	1	Guai a quelli che promulgano decreti iniqui e a quelli che continuano a redigere sentenze ingiuste
Isa	10	2	per negare giustizia ai miseri, per spogliare del diritto i poveri del mio popolo, e far cosí delle vedove la loro preda e degli orfani il loro bottino.
Isa	10	3	Che farete nel giorno del castigo e della distruzione che verrà da lontano? Da chi fuggirete in cerca di aiuto e a chi lascerete la vostra ricchezza?
Isa	10	4	Non resterà loro che curvarsi fra i prigionieri o cadere fra gli uccisi. Malgrado tutto ciò la sua ira non si calma e la sua mano rimane distesa.
Isa	10	5	Guai all'Assiria, la verga della mia ira nelle cui mani c'è il bastone della mia indignazione!
Isa	10	6	Io la manderò contro una nazione empia e contro il popolo della mia ira. Le comanderò di saccheggiarlo, di depredarlo e di calpestarlo come il fango delle strade.
Isa	10	7	Essa però non intende cosí e nel suo cuore non pensa cosí, ma ha in cuore di distruggere e di sterminare un gran numero di nazioni.
Isa	10	8	Infatti dice: I miei principi non sono tutti quanti re?
Isa	10	9	Non è Kalno come Karkemish? Non è Hamath come Arpad? Non è Samaria come Damasco?
Isa	10	10	Come la mia mano ha raggiunto i regni degli idoli le cui immagini scolpite erano piú numerose di quelle di Gerusalemme e di Samaria,
Isa	10	11	come ho fatto a Samaria e ai suoi idoli, non farò pure cosí a Gerusalemme e ai suoi idoli?.
Isa	10	12	Ma avverrà che, quando il Signore avrà portato a termine tutta la sua opera sul monte Sion e a Gerusalemme, egli dirà: Io punirò il frutto dell'alterigia del cuore del re di Assiria e la gloria dei suoi occhi alteri.
Isa	10	13	Infatti egli dice: L'ho fatto con la forza della mia mano e con la mia sapienza, perché sono intelligente, ho rimosso i confini dei popoli, ho depredato i loro tesori e come uomo potente ho deposto quelli che erano sul trono.
Isa	10	14	La mia mano ha trovato come un nido le ricchezze dei popoli, come uno raccoglie delle uova abbandonate, cosí io ho raccolto la terra intera e non ci fu nessuno che abbia mosso le ali, o abbia aperto il becco e pigolato.
Isa	10	15	La scure si gloria forse con chi taglia con essa o si fa grande la sega con chi la maneggia? Come se la verga dovesse dirigere colui che la alza, o come se il bastone potesse alzarsi come se non fosse legno!
Isa	10	16	Perciò il Signore, l'Eterno degli eserciti, manderà la consunzione tra le sue schiere piú valide, e al posto della sua gloria egli accenderà un fuoco, come il fuoco di un incendio.
Isa	10	17	Cosí la luce d'Israele diventerà un fuoco e il suo Santo una fiamma, che arderà e divorerà i suoi rovi e i suoi pruni in un sol giorno.
Isa	10	18	Egli consumerà la gloria della sua foresta e della sua fertile campagna dall'anima fino al corpo; sarà come un ammalato che viene meno.
Isa	10	19	Il resto degli alberi della sua foresta sarà ridotto a un numero cosí esiguo che persino un bambino potrebbe farne il conto.
Isa	10	20	In quel giorno avverrà che il residuo d'Israele e gli scampati della casa di Giacobbe non si appoggeranno piú su colui che li colpiva, ma si appoggeranno in verità sull'Eterno, il Santo d'Israele.
Isa	10	21	Un residuo, il residuo di Giacobbe tornerà al Dio potente.
Isa	10	22	Poiché, anche se il tuo popolo, o Israele, fosse come la sabbia del mare solo un suo residuo tornerà; lo sterminio decretato farà traboccare la giustizia.
Isa	10	23	Infatti il Signore, l'Eterno degli eserciti, compirà lo sterminio decretato in mezzo a tutta la terra.
Isa	10	24	Perciò cosí dice il Signore, l'Eterno degli eserciti: O popolo mio, che abiti in Sion, non temere l'Assiro, che ti percuote con la verga e alza il suo bastone contro di te, come fece l'Egitto.
Isa	10	25	Poiché ancora un breve tempo, e l'indignazione cesserà, mentre la mia ira si volgerà alla loro distruzione.
Isa	10	26	L'Eterno degli eserciti leverà contro di lui la sferza, come quando colpí Madian al masso di Horeb; e come distese il suo bastone sul mare, cosí lo alzerà ancora come fece in Egitto.
Isa	10	27	In quel giorno avverrà che il suo carico sarà allontanato dalle tue spalle e il suo giogo dal tuo collo; il giogo sarà distrutto dall'unzione dell'olio.
Isa	10	28	Egli arriva a Aiath, oltrepassa Migron, depone i suoi bagagli a Mikmash.
Isa	10	29	Valicano il passo, si accampano a Gheba; Ramah trema, Ghibeah di Saul è fuggita.
Isa	10	30	Alza la tua voce, o figlia di Gallim! Presta attenzione, o Laish! Povera Anathoth!
Isa	10	31	Madmenah è fuggita, gli abitanti di Ghebim cercano un rifugio.
Isa	10	32	Tuttavia oggi farà sosta a Nob, agitando il pugno contro il monte della figlia di Sion, la collina di Gerusalemme.
Isa	10	33	Ecco, il Signore, l'Eterno degli eserciti, stroncherà i rami con terribile violenza; i piú alti saranno tagliati, i piú altezzosi saranno abbassati.
Isa	10	34	Egli abbatterà con la scure il folto della foresta, e il Libano cadrà sotto i colpi del Potente.
------------------------Isaia, capitolo 11
Isa	11	1	Poi un ramoscello uscirà dal tronco di Isai e un germoglio spunterà dalle sue radici.
Isa	11	2	Lo Spirito dell'Eterno riposerà su lui: spirito di sapienza e d'intelligenza, spirito di consiglio e di potenza, spirito di conoscenza e di timore dell'Eterno.
Isa	11	3	Il suo diletto sarà nel timore dell'Eterno, non giudicherà secondo le apparenze, non darà sentenze per sentito di re,
Isa	11	4	ma giudicherà i poveri con giustizia e farà decisioni eque per gli umili del paese. Colpirà il paese con la verga della sua bocca e col soffio delle sue labbra farà morire l'empio.
Isa	11	5	La giustizia sarà la cintura dei suoi lombi, e la fedeltà la cintura dei suoi fianchi.
Isa	11	6	Il lupo abiterà con l'agnello e il leopardo giacerà col capretto; il vitello, il leoncello e il bestiame ingrassato, staranno insieme e un bambino li guiderà.
Isa	11	7	La vacca pascolerà con l'orsa, i loro piccoli giaceranno insieme, e il leone si nutrirà di paglia come il bue.
Isa	11	8	Il lattante giocherà sulla buca dell'aspide, e il bambino divezzato metterà la sua mano nel covo della vipera.
Isa	11	9	Non si farà né male né distruzione su tutto il mio monte santo, poiché il paese sarà ripieno della conoscenza dell'Eterno, come le acque ricoprono il mare.
Isa	11	10	In quel giorno avverrà che la radice di Isai si ergerà come una bandiera per i popoli; le nazioni lo cercheranno, e il luogo del suo riposo, sarà glorioso.
Isa	11	11	In quel giorno avverrà che il Signore stenderà la sua mano una seconda volta per riscattare il residuo del suo popolo superstite dall'Assiria e dall'Egitto, da Pathros e dall'Etiopia, da Elam, da Scinar e da Hamath e dalle isole del mare.
Isa	11	12	Egli alzerà il vessillo per le nazioni, raccoglierà gli espulsi d'Israele e radunerà i dispersi di Giuda dai quattro angoli della terra.
Isa	11	13	La gelosia di Efraim scomparirà e gli avversari di Giuda saranno annientati; Efraim non invidierà piú Giuda e Giuda non sarà piú ostile ad Efraim.
Isa	11	14	Essi piomberanno a volo sulle spalle dei Filistei verso occidente, insieme saccheggeranno i figli dell'oriente; metteranno le loro mani su Edom, e su Moab, e i figli di Ammon saranno loro sudditi.
Isa	11	15	L'Eterno distruggerà interamente la lingua del mare d'Egitto, e con la potenza del suo soffio agiterà la sua mano sul fiume e lo colpirà dividendolo in sette canali, cosí da poterlo attraversare con i sandali.
Isa	11	16	Vi sarà una strada per il residuo del suo popolo rimasto in Assiria, come ce ne fu una per Israele il giorno che uscí dal paese d'Egitto.
------------------------Isaia, capitolo 12
Isa	12	1	In quel giorno dirai: Io ti celebro, o Eterno. Anche se ti eri adirato con me, la tua ira si è calmata e mi hai consolato.
Isa	12	2	Ecco, Dio è la mia salvezza; io avrò fiducia e non avrò paura, perché l'Eterno, sí, l'Eterno è la mia forza e il mio cantico, ed è stato la mia salvezza.
Isa	12	3	Voi attingerete con gioia l'acqua dalle fonti della salvezza.
Isa	12	4	In quel giorno direte: Celebrate l'Eterno, invocate il suo nome, fate conoscere le sue opere tra i popoli, proclamate che il suo nome è eccelso!
Isa	12	5	Cantate lodi all'Eterno, perché ha fatto cose grandiose; questo sia noto in tutta la terra.
Isa	12	6	Grida ed esulta di gioia, o abitatrice di Sion, perché grande è in mezzo a te il Santo d'Israele.
------------------------Isaia, capitolo 13
Isa	13	1	Profezia su Babilonia, data in visione a Isaia, figlio di Amots.
Isa	13	2	Issate una bandiera su un alto monte, alzate la voce verso di loro, agitate la mano perché entrino nelle porte dei principi.
Isa	13	3	Io ho dato ordini a quelli che sono a me consacrati, ho chiamato i miei prodi per eseguire la mia ira, quelli che esultano nella mia grandezza.
Isa	13	4	C'è il rumore di una grande moltitudine sui monti, simile a quello di un popolo immenso; il rumore tumultuoso di regni, di nazioni radunate. L'Eterno degli eserciti passa in rassegna l'esercito per la battaglia.
Isa	13	5	Vengono da un paese lontano, dalla estremità dei cieli, l'Eterno e gli strumenti della sua ira, per distruggere tutta la terra.
Isa	13	6	Urlate, perché il giorno dell'Eterno è vicino; esso viene come una devastazione da parte dell'Onnipotente.
Isa	13	7	Perciò tutte le mani saranno fiacche e ogni cuor d'uomo verrà meno.
Isa	13	8	Saranno colti da spavento, spasimi e dolori li prenderanno, si contorceranno come una partoriente, si guarderanno l'un l'altro sbigottiti, le loro facce saranno facce di fuoco.
Isa	13	9	Ecco, il giorno dell'Eterno viene: giorno crudele, d'indignazione e d'ira ardente, per fare della terra un deserto e sterminare da essa i peccatori.
Isa	13	10	Poiché le stelle del cielo e le loro costellazioni non faranno piú brillare la loro luce; il sole si oscurerà al suo sorgere e la luna non diffonderà piu la sua luce.
Isa	13	11	Io punirò il mondo per la sua malvagità e gli empi per la loro iniquità; metterò fine all'alterigia dei superbi e abbatterò l'arroganza dei tiranni.
Isa	13	12	Renderò l'uomo mortale piú raro dell'oro fino, l'umanità piú rara dell'oro di Ofir.
Isa	13	13	Perciò farò tremare i cieli, e la terra sarà scossa dal suo luogo a causa dell'indignazione dell'Eterno degli eserciti nel giorno della sua ira ardente.
Isa	13	14	Allora, come una gazzella inseguita o come un gregge che nessuno raduna, ognuno si volgerà verso il suo popolo, ognuno fuggirà al proprio paese.
Isa	13	15	Chiunque sarà trovato sarà trafitto, e chiunque sarà preso cadrà di spada.
Isa	13	16	I loro bambini saranno sfracellati davanti ai loro occhi, le loro case saranno saccheggiate e le loro mogli saranno violentate.
Isa	13	17	Ecco, io suscito contro di essi i Medi che non penseranno all'argento e non prenderanno alcun piacere nell'oro.
Isa	13	18	I loro archi atterreranno i giovani; non avranno pietà del frutto del grembo; il loro occhio non risparmierà i bambini.
Isa	13	19	Cosí Babilonia, lo splendore dei regni, la gloria dell'orgoglio dei Caldei, sarà come Sodoma e Gomorra quando DIO le sovvertí.
Isa	13	20	Essa non sarà mai piú abitata né popolata di generazione in generazione l'Arabo non vi pianterà piú la tenda, né i pastori vi faranno sostare le greggi.
Isa	13	21	Ma vi riposeranno le fiere del deserto, le sue case saranno piene di gufi, vi dimoreranno gli struzzi vi danzeranno i satiri.
Isa	13	22	Le iene ululeranno nelle sue case desolate, gli sciacalli nei suoi palazzi lussuosi. Il suo tempo si avvicina, i suoi giorni non saranno prolungati.
------------------------Isaia, capitolo 14
Isa	14	1	Poiché l'Eterno avrà pietà di Giacobbe, sceglierà ancora Israele e li ristabilirà sulla loro terra, gli stranieri si uniranno a loro e si stringeranno alla casa di Giacobbe.
Isa	14	2	I popoli li prenderanno e li ricondurranno nel loro paese e la casa d'Israele li possederà nel paese dell'Eterno come servi e serve; faranno prigionieri quelli che li avevano fatti prigionieri e regneranno sui loro oppressori.
Isa	14	3	Cosí nel giorno in cui l'Eterno ti avrà dato riposo dal tuo affanno, dalla tua agitazione e dalla dura schiavitú alla quale eri stato asservito,
Isa	14	4	tu pronunzierai questa sentenza sul re di Babilonia e dirai: Come è finito l'oppressore, l'esattrice d'oro è finita.
Isa	14	5	L'Eterno ha spezzato il bastone degli empi, lo scettro dei despoti.
Isa	14	6	Colui che nel suo furore percuoteva i popoli con colpi incessanti, colui che dominava con ira sulle nazioni è inseguito senza misericordia.
Isa	14	7	Tutta la terra riposa tranquilla, la gente erompe in gridi di gioia.
Isa	14	8	Perfino i cipressi e i cedri del Libano gioiscono per te e dicono: Da quando sei atterrato, nessun tagliabosco è piú salito contro di noi.
Isa	14	9	Lo Sceol, di sotto è in agitazione per te, per farsi incontro al tuo arrivo; esso risveglia gli spiriti dei trapassati, tutti i principi della terra; ha fatto alzare dai loro troni tutti i re delle nazioni.
Isa	14	10	Tutti prendono la parola per dirti: Anche tu sei diventato debole come noi e sei divenuto simile a noi.
Isa	14	11	Il tuo fasto è precipitato nello Sceol assieme al suono delle tue arpe; sotto di te si stende un letto di vermi e i vermi sono la tua coperta
Isa	14	12	Come mai sei caduto dal cielo, o Lucifero, figlio dell'aurora? Come mai sei stato gettato a terra, tu che atterravi le nazioni?
Isa	14	13	Tu dicevi in cuor tuo: Io salirò in cielo, innalzerò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio; mi siederò sul monte dell'assemblea, nella parte estrema del nord;
Isa	14	14	salirò sulle parti piú alte delle nubi, sarò simile all'Altissimo".
Isa	14	15	Invece sarai precipitato nello Sceol, nelle profondità della fossa,
Isa	14	16	Quanti ti vedono ti guardano fisso, ti osservano attentamente e dicono: E' questo l'uomo che faceva tremare la terra, che scuoteva i regni,
Isa	14	17	che ridusse il mondo come un deserto, distrusse le sue città e non lasciò mai andar liberi i suoi prigionieri?"
Isa	14	18	Tutti i re delle nazioni, tutti quanti riposano in gloria, ciascuno nel proprio sepolcro;
Isa	14	19	tu invece sei stato gettato lontano dalla tua tomba come un germoglio abominevole, come un vestito di uccisi trafitti colla spada, che scendono sui sassi della fossa, come un cadavere calpestato.
Isa	14	20	Tu non sarai riunito a loro nella sepoltura, perché hai distrutto il tuo paese e hai ucciso il tuo popolo; la discendenza dei malfattori non sarà piú nominata.
Isa	14	21	Preparate il massacro dei suoi figli a causa della iniquità dei loro padri, perché non si alzino piú a prendere possesso della terra e a riempire la faccia del mondo di città.
Isa	14	22	Io mi leverò contro di loro dice l'Eterno degli eserciti, e sterminerò da Babilonia il nome e i superstiti, la progenie e la discendenza dice l'Eterno.
Isa	14	23	e farò il dominio del porcospino e paludi di acqua, la spazzerò con la scopa della distruzione dice l'Eterno degli eserciti.
Isa	14	24	L'Eterno degli eserciti ha giurato, dicendo: In verità come ho pensato, cosí sarà, e come ho deciso, cosí accadrà.
Isa	14	25	Frantumerò l'Assiro nel mio paese e lo calpesterò sui miei monti; allora il suo giogo sarà rimosso da essi, e il suo carico sarà rimosso dalle loro spalle.
Isa	14	26	Questo è il piano deciso contro tutta la terra e questa è la mano stesa contro tutte le nazioni.
Isa	14	27	Poiché l'Eterno degli eserciti ha deciso questo e chi potrà annullarlo? La sua mano è stesa e chi potrà fargliela ritirare?.
Isa	14	28	Nell'anno della morte del re Achaz fu pronunciata questa profezia:
Isa	14	29	Non ti rallegrare, o Filistia tutta quanta, perché la verga che ti colpiva è spezzata! Poiché dalla radice del serpente uscirà una vipera, e il suo frutto sarà un serpente ardente e volante.
Isa	14	30	I primogeniti dei poveri avranno di che cibarsi e i bisognosi riposeranno al sicuro; ma farò morire di fame la tua radice, e questo distruggerà il tuo residuo.
Isa	14	31	Urla, o porta, grida, o città! Struggi, o Filistia tutta quanta, perché dal nord viene un fumo, e nessuno lascia il suo posto nelle sue schiere.
Isa	14	32	Che si risponderà ai messaggeri di questa nazione? Che l'Eterno ha fondato Sion e in essa gli afflitti del suo popolo trovano rifugio.
------------------------Isaia, capitolo 15
Isa	15	1	Profezia su Moab. Ar-Moab è stato devastato di notte ed è stato distrutto. Sí, Kir-Moab è stato devastato di notte ed è stato distrutto.
Isa	15	2	E' salito al tempio e a Didon, sugli alti luoghi, per piangere; Moab innalza un lamento su Nebo e su Medeba; tutte le teste sono rasate, tutte le barbe tagliate.
Isa	15	3	Nelle sue strade indossano sacchi, sui tetti e nelle piazze ognuno si lamenta piangendo a dirotto.
Isa	15	4	Heshbon ed Elealeh urlano, il loro grido si ode fino a Jahats, perciò i guerrieri di Moab mandano grida di dolore; la sua anima freme.
Isa	15	5	Il mio cuore geme per Moab, i cui fuggiaschi arrivano fino a Tsoar, come una giovenca di tre anni. Si, essi fanno piangendo la salita di Luhith e mandano grida di distruzione sulla via di Horonaim;
Isa	15	6	perché le acque di Nimrim sono una desolazione, l'erba è seccata, l'erba tenera è scomparsa, non c'è piú nulla di verde.
Isa	15	7	Per questo le ricchezze che hanno acquisito e quelle cose che hanno accumulato, le trasportano oltre il torrente dei salici.
Isa	15	8	Le grida risuonano per tutto il territorio di Moab, il suo urlo giunge fino ad Eglaim, il suo urlo giunge fino a Beer-Elim.
Isa	15	9	Le acque di Dimon sono piene di sangue, perché infliggerò a Dimon altri mali: un leone per gli scampati di Moab e per quelli rimasti nel paese.
------------------------Isaia, capitolo 16
Isa	16	1	Mandate un agnello al dominatore del paese, da Sela verso il deserto, al monte della figlia di Sion.
Isa	16	2	Poiché avverrà che ai guadi dell'Arnon le figlie di Moab saranno come un uccello scacciato dal nido.
Isa	16	3	Dacci un consiglio, fa' giustizia! Rendi la tua ombra come la notte in pieno mezzodí; nascondi i dispersi, non tradire i fuggiaschi.
Isa	16	4	O Moab, lascia dimorare presso di te i miei dispersi, sii per loro un rifugio di fronte al devastatore. Poiché il tiranno non c'è piú, la devastazione è cessata, gli oppressori sono scomparsi dal paese.
Isa	16	5	Allora un trono sarà reso stabile nella misericordia, e su di esso siederà nella fedeltà, nella tenda di Davide, uno che giudicherà, eserciterà il giudizio e sarà pronto a far giustizia.
Isa	16	6	Noi abbiamo sentito parlare dell'orgoglio di Moab, estremamente orgoglioso, della sua alterigia, della sua superbia, della sua arroganza, del suo vantarsi senza fondamento.
Isa	16	7	Per questo Moab innalzerà un lamento per Moab, tutti si lamenteranno. Voi piangerete costernati per le focacce di uva di Kir-Hareseth.
Isa	16	8	Poiché le campagne di Heshbon languiscono, come pure le vigne di Sibmah i padroni delle nazioni hanno distrutto le sue piante migliori che arrivavano fino a Jazer e erravano per il deserto, i suoi rami si estendevano e oltrepassavano il mare.
Isa	16	9	Perciò con il pianto di Jazer piangerò le vigne di Sibmah; ti inzupperò con le mie lacrime, o Heshbon, o Elealeh, perché sui tuoi frutti d'estate e sulle tue messi si è abbattuto un grido di guerra.
Isa	16	10	La gioia e il giubilo sono scomparsi dalla fertile campagna; nelle vigne non ci sono piú canti, né grida d'allegrezza; il pigiatore non pigia piú il vino nei tini; io ho fatto cessare il grido di gioia.
Isa	16	11	Perciò le mie viscere fremono per Moab come un'arpa, e il mio interiore per Kir-Heres.
Isa	16	12	E avverrà che quando Moab si presenterà e si stancherà sull'alto luogo, entrerà nel suo santuario per pregare, ma non otterrà nulla.
Isa	16	13	Questa è la parola che l'Eterno indirizzò un tempo a Moab.
Isa	16	14	Ma ora l'Eterno ha parlato, dicendo: Entro tre anni, come gli anni di un bracciante salariato, la gloria di Moab cadrà in disprezzo insieme a tutta quella grande moltitudine; e rimarrà solamente un numero molto piccolo e debole.
------------------------Isaia, capitolo 17
Isa	17	1	Profezia contro Damasco. Ecco, Damasco cesserà di essere una città e diventerà un cumulo di rovine.
Isa	17	2	Le città di Aroer saranno abbandonate; diventeranno pascolo per le greggi che vi riposeranno senza che alcuno le spaventi.
Isa	17	3	A Efraim sarà tolta la fortezza, a Damasco il regno; e il residuo di Siria sarà come la gloria dei figli d'Israele, dice l'Eterno degli eserciti.
Isa	17	4	In quel giorno avverrà che la gloria di Giacobbe svanirà e la pinguedine del suo corpo sarà consumata.
Isa	17	5	Avverrà come quando il mietitore raccoglie il grano e col suo braccio taglia le spighe; avverrà come quando si raccolgono le spighe nella valle di Refaim.
Isa	17	6	Vi rimarranno alcuni grappoli da racimolare, come quando si bacchiano le olive: due o tre olive in cima ai rami piú alti, quattro o cinque sui rami piú carichi, dice l'Eterno, il DIO d'Israele.
Isa	17	7	In quel giorno l'uomo volgerà lo sguardo al suo Creatore e i suoi occhi guarderanno al Santo d'Israele.
Isa	17	8	Non si volgerà piú agli altari, opera delle sue mani e non guarderà piú a quel che le sue dita hanno fatto, agli Ascerim, e agli altari per l'incenso,
Isa	17	9	In quel giorno le sue città fortificate saranno come un luogo abbandonato nella foresta o come un ramo abbandonato davanti ai figli d'Israele, e sarà una desolazione.
Isa	17	10	Poiché hai dimenticato il DIO della tua salvezza, e non ti sei ricordato della Rocca della tua forza, perciò hai piantato piantagioni e le hai innestate con ramoscelli stranieri.
Isa	17	11	Il giorno che le piantasti le circondasti con una siepe; al mattino fai germogliare i tuoi semi, ma il raccolto, sarà un cumulo di rovine nel giorno di malattia e dolore incurabile.
Isa	17	12	Ah, il tumulto di un gran numero di popoli, che rumoreggiano come il muggito dei mari e come il fragore delle nazioni, rumoreggiano come il fragore di acque potenti!
Isa	17	13	Le nazioni rumoreggiano come il fragore di molte acque, ma Dio le minaccia, ed esse fuggono lontano, sospinte come la pula dei monti davanti al vento, come un mulinello di polvere davanti al turbine.
Isa	17	14	Alla sera, ecco il terrore, e prima del mattino non c'è più nulla. Questa è la parte di quelli che ci depredano, la sorte di quelli che ci saccheggiano.
------------------------Isaia, capitolo 18
Isa	18	1	Guai al paese dalle ali strepitanti che si trova oltre i fiumi di Etiopia,
Isa	18	2	che manda ambasciatori per mare in navicelle di papiro sulle acque, dicendo: Andate, o veloci messaggeri, verso una nazione di alta statura e dalla pelle lucida, verso un popolo temuto dai suoi inizi in poi, nazione potente che calpesta tutto, il cui paese è solcato da fiumi.
Isa	18	3	Voi tutti, abitanti del mondo e quanti dimorate sulla terra, quando la bandiera sarà issata sui monti, guardate, e quando la tromba suonerà, ascoltate!
Isa	18	4	Poiché cosí mi ha detto l'Eterno: Starò tranquillo e guarderò dalla mia dimora, come un calore sereno e luminoso alla luce del sole, come una nube di rugiada nel calore della mietitura.
Isa	18	5	Poiché prima della mietitura, quando la fioritura è finita e il fiore è diventato un grappolo in fase di maturazione, egli taglierà i ramoscelli con le roncole, e strapperà via e troncherà i tralci.
Isa	18	6	Essi saranno abbandonati tutti insieme agli uccelli rapaci dei monti e alle bestie della terra: gli uccelli rapaci passeranno sopra di essi l'estate e le bestie della terra passeranno sopra di essi l'inverno.
Isa	18	7	In quel tempo saranno portate offerte all'Eterno degli eserciti da una nazione di alta statura e dalla pelle lucida, da un popolo temuto dai suoi inizi in poi, una nazione potente che calpesta tutto, il cui paese è solcato da fiumi; saranno portate al luogo in cui si trova il nome dell'Eterno degli eserciti, sul monte Sion.
------------------------Isaia, capitolo 19
Isa	19	1	Profezia sull'Egitto, Ecco l'Eterno che cavalca su una nuvola leggera ed entra in Egitto. Gli idoli d'Egitto barcollano davanti a lui, e il cuore degli Egiziani viene meno dentro di loro.
Isa	19	2	Aizzerò Egiziani contro Egiziani, ognuno combatterà contro il proprio fratello, e ognuno contro il proprio Vicino città contro città, regno contro regno.
Isa	19	3	Lo spirito dell'Egitto verrà meno nel suo mezzo, e io distruggerò i suoi disegni, cosí essi consulteranno gli idoli e gli incantatori, i medium e i maghi.
Isa	19	4	Consegnerò l'Egitto nelle mani di un duro padrone, e un re crudele lo dominerà dice il Signore, l'Eterno degli eserciti.
Isa	19	5	Le acque del mare si prosciugheranno, il fiume inaridirà e seccherà.
Isa	19	6	I fiumi diventeranno nauseabondi, i canali d'Egitto si svuoteranno e si seccheranno e le canne e i giunchi inaridiranno.
Isa	19	7	I prati accanto al Nilo alla foce del Nilo e tutti i campi seminati lungo il fiume seccheranno, saranno spazzati via e spariranno.
Isa	19	8	I pescatori gemeranno, tutti quelli che gettano l'amo nel Nilo si lamenteranno e quelli che stendono le reti sulle acque languiranno.
Isa	19	9	Quelli che lavorano il lino pettinato e i tessitori di cotone saranno confusi.
Isa	19	10	Le loro fondamenta saranno infrante e tutti i lavoratori salariati saranno contristati.
Isa	19	11	Certamente i principi di Tsoan, sono stolti; i piú saggi consiglieri del Faraone danno consigli insensati. Come potete dire al Faraone: Io sono figlio di saggi, figlio di antichi re?
Isa	19	12	Dove sono ora i tuoi saggi? Te lo dichiarino ora e riconoscano ciò che l'Eterno degli eserciti ha deciso contro l'Egitto.
Isa	19	13	I principi di Tsoan sono diventati stolti, i principi di Nof, si ingannano; quelli che sono la pietra angolare delle sue tribú hanno fatto traviare l'Egitto.
Isa	19	14	L'Eterno ha mescolato nel suo mezzo uno spirito di perversione, ed essi hanno fatto fuorviare l'Egitto in ogni sua impresa, come barcolla l'ubriaco nel suo vomito.
Isa	19	15	E nulla potrà fare l'Egitto: il capo o la coda, la palma o il giunco.
Isa	19	16	In quel giorno l'Egitto sarà come le donne, e tremerà e sarà spaventato di fronte alla mano che l'Eterno degli eserciti agiterà contro di lui.
Isa	19	17	Il paese di Giuda sarà il terrore dell'Egitto; ogni volta che se ne farà menzione, sarà un vero spavento a motivo della decisione presa contro di lui dall'Eterno degli eserciti.
Isa	19	18	In quel giorno vi saranno nel paese d'Egitto cinque città che parleranno la lingua di Canaan e giureranno per l'Eterno degli eserciti, una di esse si chiamerà la città della distruzione
Isa	19	19	In quel giorno in mezzo al paese d'Egitto vi sarà un altare, consacrato all'Eterno, e una stele eretta all'Eterno presso la sua frontiera.
Isa	19	20	Sarà un segno e una testimonianza per l'Eterno degli eserciti nel paese d'Egitto; quando essi grideranno all'Eterno a motivo dei loro oppressori, egli manderà loro un salvatore e uno potente che li libererà.
Isa	19	21	L'Eterno si farà conoscere all'Egitto e gli Egiziani conosceranno l'Eterno in quel giorno; gli offriranno sacrifici e oblazioni di cibo, faranno voti all'Eterno e li adempiranno.
Isa	19	22	L'Eterno colpirà gli Egiziani, li colpirà e li guarirà; essi ritorneranno all'Eterno, che darà ascolto alle loro preghiere e li guarirà.
Isa	19	23	In quel giorno vi sarà una strada dall'Egitto all'Assiria; gli Assiri andranno in Egitto e gli Egiziani in Assiria, e gli Egiziani serviranno con gli Assiri.
Isa	19	24	In quel giorno Israele, il terzo con l'Egitto e con l'Assiria, sarà una benedizione in mezzo alla terra.
Isa	19	25	L'Eterno degli eserciti li benedirà dicendo: Benedetto sia l'Egitto mio popolo, l'Assiria opera delle mie mani e Israele mia eredità!.
------------------------Isaia, capitolo 20
Isa	20	1	Nell'anno in cui Tartan venne a Ashdod, mandato da Sargon, re di Assiria, egli combattè contro Ashdod e la prese.
Isa	20	2	In quel tempo l'Eterno parlò per mezzo di Isaia, figlio di Amots, e gli disse: Va' e rimuovi il sacco dai tuoi lombi e togli i calzari dai tuoi piedi. Egli fece così, andando nudo e scalzo.
Isa	20	3	Quindi l'Eterno disse: Come il mio servo Isaia è andato nudo e scalzo per tre anni quale segno e presagio contro l'Egitto e contro l'Etiopia
Isa	20	4	cosí il re di Assiria condurrà via i prigionieri dell'Egitto e i deportati dell'Etiopia, giovani e vecchi, nudi e scalzi, con le natiche scoperte, a vergogna dell'Egitto.
Isa	20	5	Allora essi saranno spaventati e confusi, a causa dell'Etiopia, loro speranza, e a causa dell'Egitto, loro gloria.
Isa	20	6	In quel giorno gli abitanti di questa regione costiera diranno: Ecco, che cosa è avvenuto a quelli nei quali riponevamo la nostra speranza e presso i quali ci eravamo rifugiati in cerca di aiuto, per essere liberati dal re di Assiria. Come scamperemo noi?.
------------------------Isaia, capitolo 21
Isa	21	1	Profezia contro il deserto del mare. Come i turbini passano velocemente, attraverso il Neghev, cosí un invasore viene dal deserto, da un paese spaventevole.
Isa	21	2	Una visione terribile mi è stata mostrata: Il perfido agisce con perfidia e il devastatore devasta. Sali, o Elam. Stringi d'assedio, o Media! Ho fatto cessare ogni suo gemito.
Isa	21	3	Per questo i miei lombi sono pieni di dolori; le doglie mi hanno colto, come le doglie di una donna partoriente; sono sconvolto per ciò che ho udito sono spaventato per ciò che ho visto.
Isa	21	4	Il mio cuore è smarrito lo spavento mi ha preso; la notte che tanto desideravo è diventata per me uno spavento.
Isa	21	5	Mentre si prepara la tavola, si sta di guardia sulla torre di vedetta, si mangia e si beve. Alzatevi, o capi e ungete gli scudi.
Isa	21	6	Poiché cosí mi ha detto il Signore: Va metti una sentinella, che annunzi ciò che vede.
Isa	21	7	Essa vide carri e coppie di cavalieri, alcuni che cavalcavano asini e altri che cavalcavano cammelli, e osservò con attenzione, con molta attenzione.
Isa	21	8	Poi gridò come un leone: O Signore, di giorno io sto sempre sulla torre di vedetta, e tutte le notti sto in piedi al mio posto di guardia.
Isa	21	9	Ed ecco arrivare dei carri e delle coppie di cavalieri. Allora essa riprese a dire: E' caduta, è caduta Babilonia! Tutte le immagini scolpite dei suoi dèi giacciono a terra frantumate.
Isa	21	10	O popolo mio, che ho trebbiato e calpestato nella mia aia ciò che ho udito dall'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele, io te l'ho annunziato!.
Isa	21	11	Profezia contro Dumah. Mi gridano da Seir: Sentinella, a che punto è giunta la notte? Sentinella, a che punto è giunta la notte?.
Isa	21	12	La sentinella risponde: Vien la mattina, poi anche la notte. Se volete interrogare interrogate pure; ritornate, venite.
Isa	21	13	Profezia contro l'Arabia. Passerete la notte nelle foreste dell'Arabia, o carovane dei Dedaniti.
Isa	21	14	Andate incontro all'assetato portando acqua, o abitanti del paese di Tema sono venuti incontro al fuggiasco coi loro pane.
Isa	21	15	Poiché essi fuggono davanti alle spade, davanti alla spada sguainata, davanti all'arco teso, davanti al furore della battaglia.
Isa	21	16	Poiché cosí mi ha detto il Signore: Fra un anno, come l'anno di un bracciante salariato, tutta la gloria di Kedar, scomparirà;
Isa	21	17	e ciò che resterà del numero degli arcieri gli uomini valorosi dei figli di Kedar, sarà poca cosa, poiché l'Eterno, il DIO d'Israele, ha parlato.
------------------------Isaia, capitolo 22
Isa	22	1	Profezia contro la Valle della Visione. Che hai tu ora, che sei salita tutta quanta sui tetti,
Isa	22	2	tu che sei piena di clamori, città tumultuante, città gaudente? I tuoi uccisi non sono stati uccisi di spada né sono morti in battaglia.
Isa	22	3	Tutti i tuoi capi sono fuggiti insieme, sono stati fatti prigionieri senza arco; tutti quelli trovati in te sono stati fatti prigionieri, benché fossero fuggiti lontano.
Isa	22	4	Perciò dico: Allontanate lo sguardo da me; io piangerò amaramente. Non cercate di consolarmi per la desolazione della figlia del mio popolo.
Isa	22	5	Poiché è un giorno di costernazione di distruzione e di perplessità, da parte del Signore, l'Eterno degli eserciti; nella Valle delle Visioni le mura sono abbattute e il grido di aiuto giunge fino al monte.
Isa	22	6	Elam ha preso la faretra con carri di uomini e cavalieri, Kir ha scoperto lo scudo.
Isa	22	7	Avverrà che le tue migliori valli saran piene di carri e i cavalieri prenderanno posizione davanti alle tue porte.
Isa	22	8	Poi egli rimosse la protezione di Giuda, e in quel giorno tu hai rivolto lo sguardo all'arsenale del palazzo della Foresta,
Isa	22	9	Avete pure visto quanto numerose fossero le brecce della città di Davide, e avete raccolto le acque della piscina inferiore.
Isa	22	10	Avete contato le case di Gerusalemme, e demolito le case per fortificare le mura.
Isa	22	11	Avete inoltre costruito un serbatoio tra i due muri per le acque della vecchia piscina, ma non avete guardato a chi ha fatto questo, né avete preso in considerazione chi ha ideato questo da lungo tempo.
Isa	22	12	In quel giorno il Signore, l'Eterno degli eserciti, vi ha chiamati a piangere, a far cordoglio, a radervi il capo e a cingervi di sacco.
Isa	22	13	Invece ecco gioia e allegria si ammazzano buoi e si scannano pecore, si mangia carne e si beve vino: Mangiamo e beviamo, poiché domani moriremo!.
Isa	22	14	Ma l'Eterno degli eserciti ha rivelato ai miei orecchi: Questo vostro peccato non sarà espiato, finché non sarete morti, dice il Signore, l'Eterno degli eserciti.
Isa	22	15	Cosí dice il Signore, l'Eterno degli eserciti: Su, va' da questo amministratore, da Scebna, il maggiordomo, e digli:
Isa	22	16	che cosa possiedi qui e chi hai qui, che ti sei fatto scavare qui un sepolcro come chi si scava un sepolcro in alto e si taglia una tomba nella roccia?
Isa	22	17	Ecco, l'Eterno ti scaglierà via con violenza, o uomo potente, e ti afferrerà saldamente.
Isa	22	18	Ti farà rotolare ben bene e ti scaglierà via come una palla in un paese spazioso. Là morrai e la finiranno i tuoi carri superbi, o vituperio della casa del tuo signore.
Isa	22	19	Ti scaccerò dal tuo ufficio e sarai strappato giú dal tuo posto!
Isa	22	20	In quel giorno avverrà che chiamerò il mio servo Eliakim, figlio di Hilkiah;
Isa	22	21	IO vestirò con la tua tunica, lo cingerò con la tua cintura e rimetterò la tua autorità nelle sue mani; ed egli sarà un padre per gli abitanti di Gerusalemme e per la casa di Giuda.
Isa	22	22	Metterò sulla sua spalla la chiave della casa di Davide; cosí egli aprirà e nessuno potrà chiudere, chiuderà e nessuno potrà aprire.
Isa	22	23	Lo pianterò come un chiodo in un luogo sicuro, ed egli diventerà un trono di gloria per la casa di suo padre.
Isa	22	24	A lui sarà sospesa tutta la gloria della casa di suo padre, i discendenti e i rami collaterali, tutti i vasi anche piccoli, dalle coppe alle anfore di ogni specie.
Isa	22	25	In quel giorno, dice l'Eterno degli eserciti, il chiodo piantato in luogo sicuro sarà tolto, sarà strappato giú e cadrà; e tutto il peso che vi era attaccato sarà distrutto, perché l'Eterno ha parlato.
------------------------Isaia, capitolo 23
Isa	23	1	Profezia contro Tiro. Gemete, o navi di Tarshish, perché Tiro è stata distrutta, e non è rimasta piú né casa né porto. E' giunta loro notizia dal paese di Kittim.
Isa	23	2	State in silenzio, o abitanti della costa, o mercanti di Sidone; quelli che solcano il mare vi hanno colmato di ricchezze.
Isa	23	3	Attraverso le grandi acque il grano di Scihor, il raccolto del fiume, era la sua entrata; ed essa era il mercato delle nazioni.
Isa	23	4	Vergognati, o Sidone, perché ha parlato il mare, la fortezza del mare, dicendo: Io non ho avuto doglie né ho dato alla luce figli, non ho nutrito giovani né ho allevato vergini.
Isa	23	5	Quando la notizia arriverà in Egitto, saranno addolorati per la notizia di Tiro.
Isa	23	6	Passate a Tarshish, gemete o abitanti della costa!
Isa	23	7	E' questa la vostra città gaudente, la cui origine risale a giorni antichi? I suoi piedi la portavano a dimorare in terre lontane.
Isa	23	8	Chi mai ha deciso questo contro Tiro? la dispensatrice di corone, i cui mercanti erano principi e i cui negozianti erano gli uomini onorati della terra?
Isa	23	9	L'ha deciso l'Eterno degli eserciti, per offuscare l'orgoglio di ogni splendore, per abbassare tutti gli uomini onorati della terra.
Isa	23	10	Passa attraverso il tuo paese come il Nilo, o figlia di Tarshish, non c'è piú forza.
Isa	23	11	L'Eterno ha steso la sua mano sul mare, ha fatto tremare i regni, ha ordinato riguardo a Canaan di distruggere le sue fortezze.
Isa	23	12	Egli ha detto: Tu non continuerai piú a rallegrarti, o figlia di Sidone, vergine disonorata. Alzati, passa nel paese di Kittim; neppure là troverai riposo.
Isa	23	13	Ecco il paese dei Caldei: questo popolo non esisteva neppure, l'Assiro lo fondò per le bestie del deserto. Essi hanno innalzato le loro torri, hanno distrutto i palazzi di Tiro e l'hanno ridotto a un cumulo di rovine.
Isa	23	14	Gemete, o navi di Tarshish, perché la vostra fortezza è distrutta.
Isa	23	15	In quel giorno avverrà che Tiro sarà dimenticata per settant'anni, quanti sono gli anni di un re. Al termine dei settant'anni avverrà a Tiro come dice la canzone della prostituta:
Isa	23	16	Prendi la cetra, va' attorno per la città, o prostituta dimenticata; suona con bravura, moltiplica i canti per poter essere ricordata.
Isa	23	17	Al termine dei settant'anni avverrà che l'Eterno visiterà Tiro, che ritornerà alla sua paga e si prostituirà con tutti i regni del mondo sulla faccia della terra.
Isa	23	18	Ma il guadagno del suo commercio e la sua paga saranno consacrati all'Eterno, non sarà né ammassato né messo da parte, perché il guadagno del suo commercio andrà a quelli che dimorano davanti all'Eterno, perché mangino a sazietà e vestano splendidamente.
------------------------Isaia, capitolo 24
Isa	24	1	Ecco, l'eterno vuota la terra e la rende deserta, ne sconvolge la faccia e ne disperde gli abitanti.
Isa	24	2	Avverrà lo stesso al popolo come al sacerdote, al servo come al suo padrone, alla serva come alla sua padrona, al compratore come al venditore, a chi presta come a chi prende in prestito, al creditore come al debitore.
Isa	24	3	La terra sarà completamente vuotata e completamente saccheggiata, perché l'Eterno ha pronunciato questa parola.
Isa	24	4	La terra è in lutto e languisce, il mondo deperisce e langue, gli altolocati del popolo della terra deperiscono.
Isa	24	5	La terra è profanata sotto i suoi abitanti, perché essi hanno trasgredito le leggi, hanno cambiato lo statuto, hanno infranto il patto eterno.
Isa	24	6	Perciò una maledizione ha divorato la terra e i suoi abitanti sono desolati; perciò gli abitanti della terra sono arsi e pochi sono gli uomini rimasti.
Isa	24	7	Il mosto è in lutto, la vite langue, tutti quelli lieti di cuore sospirano.
Isa	24	8	L'allegria dei tamburelli è cessata, il chiasso dei gaudenti è finito, la gioia dell'arpa è cessata.
Isa	24	9	Non si beve piú vino con canti, la bevanda inebriante è amara per i suoi bevitori.
Isa	24	10	La città della confusione è distrutta ogni casa è serrata, perché nessuno vi entri.
Isa	24	11	Per le strade si lamentano, perché non c'è vino, ogni gioia si è offuscata l'allegrezza è scomparsa dalla terra.
Isa	24	12	Nella città non rimane che desolazione, e la porta è fatta a pezzi e distrutta.
Isa	24	13	Poiché in mezzo alla terra, fra i popoli, avverrà come quando si scuotono gli ulivi, come quando si racimola dopo la vendemmia.
Isa	24	14	Quelli alzeranno la voce, manderanno grida di gioia, per la maestà dell'Eterno acclameranno dal mare:
Isa	24	15	Glorificate dunque l'Eterno nelle regioni dell'aurora, il nome dell'Eterno il DIO d'Israele, nelle isole del mare!.
Isa	24	16	Dall'estremità della terra udiamo canti: Gloria al giusto!. Ma io dico: Guai a me! Guai a me! Ahimè! I perfidi agiscono perfidamente, sí i perfidi agiscono con molta perfidia.
Isa	24	17	Terrore, fossa e laccio ti sovrastano, o abitante della terra.
Isa	24	18	E avverrà che chi fuggirà di fronte al grido di terrore cadrà nella fossa, e chi risalirà dalla fossa resterà preso nel laccio. Poiché dall'alto si apriranno le cateratte e le fondamenta della terra saranno scosse.
Isa	24	19	La terra si schianterà tutta: la terra si screpolerà interamente, la terra traballerà violentemente.
Isa	24	20	La terra barcollerà come un ubriaco, vacillerà come una capanna. Il suo peccato pesa su di essa, cadrà e non si rialzerà più.
Isa	24	21	In quel giorno avverrà che l'Eterno punirà in alto l'esercito di lassú e giú sulla terra i re della terra;
Isa	24	22	saranno radunati insieme, come carcerati in una prigione sotterranea; saranno rinchiusi in un carcere e, dopo molti giorni, saranno puniti.
Isa	24	23	La luna sarà coperta di confusione e il sole di vergogna, perché l'Eterno degli eserciti regnerà sul monte di Sion e in Gerusalemme, e la sua gloria davanti agli anziani.
------------------------Isaia, capitolo 25
Isa	25	1	O Eterno, tu sei il mio DIO; io ti esalterò e celebrerò il tuo nome, perché hai fatto cose meravigliose, disegni concepiti molto tempo fa e adempiuti in fedeltà e verità.
Isa	25	2	Poiché hai ridotto la città a un mucchio di pietre, la città fortificata a un cumulo di rovine; la cittadella degli stranieri non è piú una città, non sarà mai piú ricostruita.
Isa	25	3	Perciò il popolo forte ti glorifica, la città di nazioni potenti ti teme.
Isa	25	4	perché tu sei stato una fortezza per il povero, una fortezza per il misero nella sua avversità, un rifugio contro la tempesta, un'ombra contro il caldo poiché il soffio dei tiranni è come una tempesta contro il muro.
Isa	25	5	Tu ridurrai il tumulto degli stranieri come il calore in un luogo arido; come il calore nell'ombra di una nuvola, cosí il canto dei tiranni sarà fatto tacere.
Isa	25	6	L'Eterno degli eserciti preparerà su questo monte a tutti i popoli un banchetto di cibi succulenti, un banchetto di vini vecchi, di cibi succulenti pieni di midollo, di vini vecchi e raffinati.
Isa	25	7	Distruggerà su questo monte la coltre che copriva tutti i popoli, e la coperta stesa su tutte le nazioni.
Isa	25	8	Distruggerà per sempre la morte; il Signore, l'Eterno asciugherà le lacrime da ogni viso, toglierà via da tutta la terra il vituperio del suo popolo, perché l'Eterno ha parlato.
Isa	25	9	In quel giorno si dirà: Ecco, questo è il nostro DIO: in lui abbiamo sperato ed egli ci salverà. Questo è l'Eterno in cui abbiamo sperato; esultiamo e rallegriamoci nella sua salvezza!.
Isa	25	10	Poiché la mano dell'Eterno si poserà su questo monte, mentre Moab sarà calpestato sotto di lui come si calpesta la paglia su un letamaio.
Isa	25	11	Egli stenderà le sue mani nel suo mezzo, come le distende il nuotatore per nuotare, e abbasserà la sua superbia assieme alle macchinazioni ordite dalle sue mani.
Isa	25	12	La fortezza delle tue alte mura, egli la demolirà, l'abbatterà, la getterà a terra fin giú nella polvere.
------------------------Isaia, capitolo 26
Isa	26	1	In quel giorno si canterà questo cantico nel paese di Giuda: Noi abbiamo una città forte; Dio vi ha posto la salvezza per mura e per bastioni.
Isa	26	2	Aprite le porte ed entri la nazione giusta, che mantiene la fedeltà.
Isa	26	3	Alla mente che riposa in te tu conservi una pace perfetta, perché confida in te.
Isa	26	4	Confidate nell'Eterno per sempre perché l'Eterno, sí l'Eterno, è la roccia eterna.
Isa	26	5	Egli ha umiliato quelli che stavano in alto, ha abbassato la città elevata, l'ha abbassata fino a terra, l'ha gettata nella polvere;
Isa	26	6	i piedi la calpestano, i piedi stessi del povero e i passi dei meschini.
Isa	26	7	La via del giusto è diritta; o giusto Dio, tu appiani il sentiero del giusto.
Isa	26	8	Sí, nella via dei tuoi giudizi, o Eterno, noi ti abbiamo aspettato. Il desiderio della nostra anima si volge al tuo nome e al tuo ricordo
Isa	26	9	Con la mia anima ti desidero di notte, sí, con lo spirito che è dentro di me ti cerco al mattino presto; poiché quando i tuoi giudizi si manifestano sulla terra, gli abitanti del mondo imparano la giustizia
Isa	26	10	Se si fa grazia all'empio, egli non imparerà la giustizia; agirà perversamente nel paese della rettitudine e non potrà vedere la maestà dell'Eterno.
Isa	26	11	O Eterno, la tua mano è levata, ma essi non la scorgono. Essi però vedranno il tuo zelo per il tuo popolo e saranno confusi; sí, il fuoco dei tuoi nemici li divorerà
Isa	26	12	O Eterno, tu stabilirai la pace per noi, perché tu compi per noi ogni nostra opera
Isa	26	13	O Eterno, DIO nostro, altri signori, all'infuori di te, ci hanno dominato; ma solo per te ricordiamo il tuo nome.
Isa	26	14	I morti non rivivranno piú; i trapassati non risorgeranno piú, perciò tu li hai puniti, li hai distrutti e hai fatto sparire ogni loro ricordo.
Isa	26	15	Tu hai accresciuto la nazione, o Eterno, hai accresciuto la nazione, ti sei glorificato; hai esteso tutti i confini del paese
Isa	26	16	O Eterno, nell'avversità si sono ricordati di te, hanno effuso una preghiera, quando il tuo castigo li colpiva.
Isa	26	17	Come una donna incinta che sta per partorire si contorce e grida nelle sue doglie, cosí siamo stati noi davanti a te, o Eterno
Isa	26	18	Abbiamo concepito, abbiamo sentito le doglie, come se dovessimo partorire, ma era solo vento; non abbiamo recato alcuna salvezza al paese e gli abitanti del mondo non sono caduti
Isa	26	19	I tuoi morti rivivranno, assieme al mio cadavere risorgeranno. Svegliatevi ed esultate o voi che abitate nella polvere! Poiché la tua rugiada è come la rugiada di una luce sfavillante e la terra darà alla luce i morti.
Isa	26	20	Va o popolo mio, entra nelle tue camere, chiudi le tue porte dietro a te; nasconditi per un istante, finché sia passata l'indignazione.
Isa	26	21	Poiché ecco, l'Eterno esce dalla sua dimora per punire l'iniquità degli abitanti della terra; la terra metterà allo scoperto il suo sangue versato e non nasconderà più i suoi uccisi.
------------------------Isaia, capitolo 27
Isa	27	1	In quel giorno l'Eterno punirà con la sua spada dura, grande e forte il Leviathan, l'agile serpente, il Leviathan, il serpente tortuoso, e ucciderà il mostro che è nel mare.
Isa	27	2	In quel giorno si dirà: La vigna a dal vino vermiglio, cantate di lei.
Isa	27	3	Io, l'Eterno, la custodisco, l'annaffio ad ogni istante, la custodisco notte e giorno, perché nessuno la danneggi.
Isa	27	4	Non c'è ira in me. Chi metterebbe in guerra contro di me rovi e pruni? Io muoverei contro di essi e li brucerei tutti insieme.
Isa	27	5	Uno dovrebbe piuttosto aggrapparsi alla mia forza per fare pace con me, sí, per fare pace con me.
Isa	27	6	Nei giorni a venire Giacobbe metterà radice, Israele, fiorirà e germoglierà e riempiranno di frutti la superficie della terra.
Isa	27	7	Ha Dio colpito Israele come ha colpito quelli che colpivano lui? L'ha egli ucciso come ha ucciso quelli che uccidevano lui?
Isa	27	8	Tu hai conteso con lui con misura scacciandolo, mandandolo lontano. Egli l'ha portato via col suo soffio impetuoso, in un giorno di vento orientale.
Isa	27	9	In questo modo sarà espiata l'iniquità di Giacobbe, e questo sarà tutto il frutto della rimozione del suo peccato, quando ridurrà tutte le pietre dell'altare, come pietre di calce frantumate; cosí gli Ascerim, e gli altari per l'incenso, non risorgeranno più.
Isa	27	10	La città fortificata sarà desolata, un luogo disabitato e abbandonato come un deserto; là vi pascolerà il vitello, vi si coricherà e ne divorerà i rami.
Isa	27	11	Quando i suoi rami si seccheranno, si spezzeranno e verranno le donne a bruciarli. Poiché è un popolo senza intelligenza, perciò Colui che la fatto non ne avrà compassione, Colui che l'ha formato non gli farà grazia.
Isa	27	12	In quel giorno avverrà che l'Eterno trebbierà il grano dal corso del fiume al torrente, d'Egitto, e voi sarete raccolti uno a uno, o figli d'Israele.
Isa	27	13	In quel giorno avverrà che suonerà la grande tromba e gli sperduti nel paese di Assiria e i dispersi nel paese d'Egitto verranno e adoreranno l'Eterno sul monte santo, in Gerusalemme.
------------------------Isaia, capitolo 28
Isa	28	1	Guai alla corona di superbia degli ubriachi di Efraim e al fiore appassito della sua gloriosa bellezza che sta sul capo della fertile valle di quelli sopraffatti dal vino!
Isa	28	2	Ecco, il Signore ha un uomo forte e potente, come una tempesta di grandine, un uragano distruttore, come un'alluvione di potenti acque inondanti; egli li getterà a terra con la sua mano.
Isa	28	3	La corona di superbia degli ubriachi di Efraim sarà calpestata;
Isa	28	4	e il fiore appassito della sua gloriosa bellezza che sta sul capo della fertile valle sarà come un fico primaticcio prima dell'estate, che uno vede; egli lo ingoia appena lo ha in mano.
Isa	28	5	In quel giorno l'Eterno degli eserciti sarà una corona di gloria, uno splendido diadema per il resto del suo popolo,
Isa	28	6	uno spirito di giustizia per colui che siede per giudicare e la forza di quelli che in battaglia respingono il nemico fino alle sue porte.
Isa	28	7	Ma anche questi barcollano per il vino e vacillano per le bevande inebrianti; il sacerdote e il profeta barcollano per le bevande inebrianti, barcollano come se avessero visioni, tentennano nel pronunciare giudizi.
Isa	28	8	Tutte le tavole sono piene di vomito e di sporcizia, non c'è piú posto pulito.
Isa	28	9	A chi vuole insegnare conoscenza? A chi vuole far comprendere il messaggio? A quelli appena divezzati, a quelli appena staccati dalle mammelle?
Isa	28	10	Poiché è un precetto su precetto, precetto su precetto, regola su regola, regola su regola, un po' qui, un po' là.
Isa	28	11	Sarà infatti mediante labbra balbuzienti e mediante un'altra lingua che l'Eterno parlerà a questo popolo,
Isa	28	12	Egli aveva loro detto: Ecco il riposo: fate riposare lo stanco; questo è il refrigerio!. Ma essi non vollero ascoltare.
Isa	28	13	Cosí la parola dell'Eterno è stata per loro precetto su precetto, precetto su precetto, regola su regola, regola su regola, un po' qui, un po' là, perché andassero a cadere all'indietro, fossero fatti a pezzi, presi al laccio e catturati.
Isa	28	14	Perciò ascoltate la parola dell'Eterno, o schernitori, che dominate questo popolo che sta in Gerusalemme!
Isa	28	15	Voi dite: Abbiamo concluso un patto con la morte, abbiamo fatto un'alleanza con lo Sceol; quando l'inondante flagello passerà, non giungerà fino a noi, perché abbiamo fatto della menzogna il nostro rifugio e ci siamo nascosti dietro la falsità.
Isa	28	16	Perciò cosí dice il Signore, l'Eterno: Ecco, io pongo come fondamento in Sion una pietra, una pietra provata, una testata d'angolo preziosa, un fondamento sicuro; chi crede in essa non avrà alcuna fretta.
Isa	28	17	Io porrò il diritto come misura e la giustizia come piombino; la grandine spazzerà via il rifugio di menzogna e le acque sommergeranno il vostro rifugio.
Isa	28	18	Il vostro patto con la morte sarà annullato e la vostra alleanza con lo Sceol non reggerà; quando l'inondante flagello passerà, voi sarete da esso calpestati.
Isa	28	19	Ogni volta che passerà, vi afferrerà, perché passerà mattina dopo mattina, di giorno e di notte; sarà un vero terrore solo l'udirne il resoconto.
Isa	28	20	Il letto infatti sarà troppo corto per distendervisi, e la coperta troppo stretta per avvolgervisi.
Isa	28	21	Poiché l'Eterno si leverà come al monte Peratsim, si adirerà come nella valle di Gabaon, per compiere la sua opera, la sua inaudita opera, per eseguire il suo lavoro, il suo lavoro insolito.
Isa	28	22	Or dunque non fate gli schernitori, perché i vostri legami non abbiano a rafforzarsi. Poiché io ho udito, da parte del Signore, l'Eterno degli eserciti, che è deciso un completo sterminio di tutto il paese.
Isa	28	23	Porgete orecchio e ascoltate la mia voce, state attenti e ascoltate la mia parola!
Isa	28	24	L'agricoltore ara tutto il giorno per seminare? Continua forse a rompere e a sarchiare il suo terreno?
Isa	28	25	Quando ne ha appianato la superficie, non vi semina l'aneto e non vi sparge il comino, non vi mette il frumento a solchi, l'orzo nel luogo designato e il farro lungo i confini?
Isa	28	26	Il suo DIO gl'insegna la regola da seguire e lo ammaestra.
Isa	28	27	L'aneto non si trebbia con la trebbiatrice né si fa passare sul comino la ruota del carro; ma l'aneto si batte con il bastone e il comino con la verga.
Isa	28	28	Il frumento per il pane deve essere schiacciato; perciò non lo si pesta per sempre, ma vi si fanno passare sopra la ruota del carro e i cavalli, senza però schiacciarlo.
Isa	28	29	Anche questo procede dall'Eterno degli eserciti, che è meraviglioso nel suo consiglio e grande in sapienza.
------------------------Isaia, capitolo 29
Isa	29	1	Guai ad Ariel, ad Ariel, città dove si accampò Davide! Aggiungete anno ad anno, le feste compiano il loro ciclo.
Isa	29	2	Poi getterò Ariel nell'angoscia; vi sarà lamento e gemito e sarà per me come un Ariel.
Isa	29	3	Io mi accamperò contro di te tutt'intorno, ti circonderò con un terrapieno e innalzerò contro di te bastioni.
Isa	29	4	Sarai abbassata, parlerai da terra e la tua parola uscirà sommessa dalla polvere; la tua voce salirà dal suolo come quella di un medium e la tua parola bisbiglierà dalla polvere.
Isa	29	5	La moltitudine dei tuoi nemici sarà come polvere minuta e la folla dei potenti come pula dispersa; e ciò avverrà all'improvviso, in un attimo.
Isa	29	6	Tu sarai visitata dall'Eterno degli eserciti con tuoni, terremoti e grande frastuono, con turbine, tempesta e fiamma di fuoco divorante.
Isa	29	7	La moltitudine di tutte le nazioni che combattono contro Ariel, di tutti quelli che combattono lei e la sua fortezza e la stringono intorno sarà come un sogno, come una visione notturna.
Isa	29	8	Avverrà come quando un affamato sogna di mangiare, ma quando si sveglia ha lo stomaco vuoto, o come quando un assetato sogna di bere, ma quando si sveglia è stanco e ha la gola riarsa; cosí avverrà della moltitudine di tutte le nazioni che combattono contro il monte Sion.
Isa	29	9	Soffermatevi e stupite. Abbandonatevi ai piaceri e poi guardatevi attorno sgomenti. Costoro sono ubriachi, ma non di vino; barcollano, ma non a motivo di bevande inebrianti.
Isa	29	10	L'Eterno infatti ha sparso su di voi uno spirito di torpore; ha chiuso i vostri occhi profeti, ha velato i vostri capi, i veggenti.
Isa	29	11	Ogni visione profetica è divenuta per voi come le parole di un libro sigillato che si dà a uno che sappia leggere, dicendo: Ti prego, leggi questo!, ma egli risponde: Non posso, perché è sigillato!.
Isa	29	12	Oppure come un libro che si dà a uno che non sa leggere, dicendo: Ti prego, leggi questo!, ma egli risponde: Non so leggere.
Isa	29	13	Perciò il Signore dice: Poiché questo popolo Si avvicina a me solo con la bocca e mi onora con le labbra, mentre il suo cuore è lontano da me, e il loro timore di me è solo un comandamento insegnato da uomini,
Isa	29	14	perciò, ecco, io continuerò a fare meraviglie in mezzo a questo popolo, sí, meraviglie e prodigi; la sapienza dei suoi savi perirà e l'intelligenza dei suoi intelligenti scomparirà.
Isa	29	15	Guai a quelli che vanno in luoghi profondi per nascondere i loro disegni dall'Eterno, che fanno le loro opere nelle tenebre e dicono: Chi ci vede? Chi ci conosce?.
Isa	29	16	Avete completamente capovolto le cose. E' forse il vasaio considerato pari all'argilla? Può l'opera dire a chi l'ha fatta: Non mi ha fatto lui?, o la cosa formata dire a chi l'ha formata: Non ha intelligenza?
Isa	29	17	Ancora un brevissimo tempo e il Libano sarà mutato in un frutteto, e il frutteto sarà considerato come una foresta.
Isa	29	18	In quel giorno i sordi intenderanno le parole del libro e, liberati dall'oscurità e dalle tenebre, gli occhi dei ciechi vedranno.
Isa	29	19	Gli umili potranno ancora gioire nell'Eterno e i poveri dell'umanità esulteranno nel Santo d'Israele.
Isa	29	20	Poiché il tiranno sarà scomparso, lo schernitore sarà distrutto, e saranno sterminati tutti quelli che tramano iniquità,
Isa	29	21	che condannano un uomo per una parola, che tendono tranelli a chi giudica alla porta, pervertono il diritto del giusto per un nulla.
Isa	29	22	Perciò cosí dice alla casa di Giacobbe l'Eterno che riscattò Abrahamo: D'ora in poi Giacobbe non dovrà piú vergognarsi e la sua faccia non impallidirà più;
Isa	29	23	ma quando vedrà i suoi figli, l'opera delle mie mani nel suo mezzo, essi santificheranno il mio nome, santificheranno il Santo di Giacobbe e temeranno il DIO d'Israele.
Isa	29	24	I traviati di spirito giungeranno ad avere intendimento e i mormoratori, impareranno la sana dottrina.
------------------------Isaia, capitolo 30
Isa	30	1	Guai ai figli ribelli, dice l'Eterno, che fanno progetti che non vengono da me, che contraggono alleanze ma senza il mio Spirito, per accumulare peccato su peccato;
Isa	30	2	che vanno giú in Egitto senz'aver consultato la mia bocca, per rafforzarsi nella forza del Faraone e cercare rifugio all'ombra dell'Egitto!
Isa	30	3	Ma la forza del Faraone sarà la vostra vergogna e il rifugiarsi all'ombra dell'Egitto la vostra disgrazia.
Isa	30	4	Poiché i suoi principi sono andati a Tsoan e i suoi ambasciatori sono giunti a Hanes.
Isa	30	5	Ma si vergogneranno tutti di un popolo che non gioverà loro affatto, che non recherà alcun aiuto o vantaggio ma solo vergogna e ignominia.
Isa	30	6	Una profezia contro le bestie del Neghev: attraverso un paese di calamità e di angoscia, da cui vengono la leonessa e il leone, la vipera e il serpente ardente che vola, essi portano le loro ricchezze sul dorso di asinelli e i loro tesori sulla gobba di cammelli a un popolo che non gioverà loro nulla.
Isa	30	7	Poiché l'aiuto dell'Egitto è vano e inutile; per questo io lo chiamo: ahab-Hem-Scebeth
Isa	30	8	Ora vieni, scrivi questo su una tavoletta davanti a loro e scrivilo in un libro, perché rimanga per i giorni a venire, per sempre, in perpetuo.
Isa	30	9	Poiché questo è un popolo ribelle, sono figli bugiardi, figli che non vogliono ascoltare la legge dell'Eterno,
Isa	30	10	che dicono ai veggenti: on abbiate visioni e ai profeti: Non profetateci cose vere, diteci cose piacevoli, profetateci cose ingannevoli.
Isa	30	11	Uscite fuor di strada, abbandonate il retto sentiero, allontanate dai nostri occhi il Santo d'Israele!.
Isa	30	12	Perciò cosí dice il Santo d'Israele: Poiché voi disprezzate questa parola e confidate nell'oppressione e nella perversità e vi appoggiate su di esse,
Isa	30	13	questa iniquità sarà per voi come una breccia che minaccia di cadere, una sporgenza in un alto muro, il cui crollo avviene all'improvviso, in un istante,
Isa	30	14	e si rompe come si rompe un vaso di terracotta, che uno frantuma senza pietà, senza poter trovare tra i suoi frammenti neppure un coccio con cui prendere fuoco dal focolare o attingere acqua dalla cisterna.
Isa	30	15	Poiché cosí dice il Signore, l'Eterno, il Santo d'Israele: Nel tornare a me e nel riposare in me sarete salvati; nella calma e nella fiducia sarà la vostra forza. Ma voi non avete voluto,
Isa	30	16	anzi avete detto: o, noi fuggiremo sui nostri cavalli! Perciò voi fuggirete. E: Cavalcheremo su veloci destrieri! Perciò quelli che v'inseguiranno saranno ancora piú veloci.
Isa	30	17	Mille di voi fuggiranno alla minaccia di uno solo; alla minaccia di cinque vi darete alla fuga, finché rimarrete come un palo sulla cima di un monte, come uno stendardo sopra una collina.
Isa	30	18	Perciò l'Eterno aspetterà per farvi grazia, poi egli sarà esaltato per aver avuto compassione di voi, perché l'Eterno è un DIO di giustizia. Beati tutti quelli che sperano in lui!
Isa	30	19	O popolo di Sion che abiti a Gerusalemme, tu non piangerai piú. Egli ti farà certamente grazia, udendo la voce del tuo grido; appena udirà, ti risponderà.
Isa	30	20	Anche se il Signore vi darà il pane d'angoscia e l'acqua d'oppressione, tuttavia quelli che ti ammaestrano non dovranno piú nascondersi, e i tuoi occhi vedranno i tuoi maestri.
Isa	30	21	Quando andrete a destra o quando andrete a sinistra, le tue orecchie udranno dietro a te una parola che dirà: Questa è la via; camminate in essa!.
Isa	30	22	Considerate come impure le, vostre immagini scolpite ricoperte d'argento e le vostre immagini di metallo fuso rivestite d'oro; le getterete via come una cosa impura, Fuori!, direte loro.
Isa	30	23	Allora egli concederà la pioggia per il tuo seme che avrai seminato nel terreno, e il pane che il suolo produrrà sarà saporito e abbondante; in quel giorno il tuo bestiame pascolerà su vasti pascoli.
Isa	30	24	I buoi e gli asini che lavorano la terra mangeranno foraggi salati, ventilati con la pala e il ventilabro.
Isa	30	25	Su ogni alto monte e su ogni colle elevato vi saranno ruscelli e corsi d'acqua nel giorno del grande massacro, quando cadranno le torri.
Isa	30	26	La luce della luna sarà come la luce del sole, e la luce del sole sarà sette volte piú forte, come la luce di sette giorni, nel giorno in cui l'Eterno fascerà la piaga del suo popolo e guarirà la ferita prodotta dalle sue percosse.
Isa	30	27	Ecco, il nome dell'Eterno viene da lontano, la sua ira è ardente e il suo carico pesante; le sue labbra sono piene d'indignazione e la sua lingua è come un fuoco divorante;
Isa	30	28	il suo soffio è come un torrente, che straripa, che giunge fino al collo, per vagliare le nazioni con il vaglio della distruzione e per mettere nelle mascelle dei popoli una briglia che li faccia fuorviare.
Isa	30	29	Allora innalzerete un canto come la notte quando si celebra una festa; e avrete la gioia nel cuore, come chi cammina al suono del flauto per recarsi al monte dell'Eterno, alla Rocca d'Israele.
Isa	30	30	Quindi l'Eterno farà udire la sua voce maestosa e mostrerà come colpisce col suo braccio nel furore della sua ira, nella fiamma di un fuoco divorante, in mezzo a esplosioni violente, uragano e grandine di pietre.
Isa	30	31	Poiché l'Assiria sarà colpita da spavento alla voce dell'Eterno, che la percuoterà con la verga;
Isa	30	32	ed ogni colpo inferto dal bastone punitivo che l'Eterno gli farà piombare addosso, sarà accompagnato dal suono di tamburelli e di cetre. Egli combatterà contro di lei agitando la mano in modo minaccioso.
Isa	30	33	Tofet è preparato da molto tempo, esso è pronto anche per il re; egli lo ha fatto profondo e largo, sul suo rogo c'è del fuoco e legna in abbondanza; il soffio dell'Eterno, come un torrente di zolfo, lo accenderà.
------------------------Isaia, capitolo 31
Isa	31	1	Guai a quelli che scendono in Egitto in cerca di aiuto e fanno affidamento sui cavalli, confidano nei carri perché sono numerosi, e nei cavalieri perché molto potenti, ma non guardano al Santo d'Israele é non cercano l'Eterno.
Isa	31	2	Eppure anch'egli è saggio e farà venire la calamità; egli non revocherà le sue parole, ma si leverà contro la casa dei malvagi e contro l'aiuto degli operatori d'iniquità.
Isa	31	3	Or gli Egiziani sono uomini e non Dio, i loro cavalli sono carne e non spirito. Quando l'Eterno stenderà la sua mano, il protettore inciamperà e il protetto cadrà, periranno tutti insieme.
Isa	31	4	Poiché cosí mi ha detto l'Eterno: Come il leone o il leoncello rugge sulla sua preda (quando contro di lui si è riunito un gran numero di pastori e non ha paura delle loro grida né si lascia intimidire dal loro strepito), cosí scenderà l'Eterno degli eserciti a combattere Sul monte Sion e sul suo colle.
Isa	31	5	Come gli uccelli si librano a volo sui loro piccoli cosí l'Eterno degli eserciti proteggerà Gerusalemme; la proteggerà e la libererà, la risparmierà e la farà scampare.
Isa	31	6	Ritornate a colui dal quale vi siete grandemente allontanati, o figli d'Israele!
Isa	31	7	In quel giorno ognuno getterà via i suoi idoli d'argento e i suoi idoli d'oro, che le vostre proprie mani hanno fatto peccando per voi.
Isa	31	8	Allora l'Assiria cadrà per una spada non d'uomo, e una spada non d'uomo la divorerà; e fuggirà davanti alla spada, e i suoi giovani saranno sottoposti a lavoro forzato.
Isa	31	9	Per la paura passerà oltre la sua roccaforte, e i suoi principi saranno atterriti a motivo della bandiera, dice l'Eterno, che ha il suo fuoco in Sion e la sua fornace in Gerusalemme.
------------------------Isaia, capitolo 32
Isa	32	1	Ecco, un re regnerà secondo giustizia e i principi governeranno con equità.
Isa	32	2	Ognuno di essi sarà come un riparo dal vento e un rifugio a contro l'uragano, come ruscelli d'acqua in luogo arido, come l'ombra di una grande roccia in una terra riarsa.
Isa	32	3	Gli occhi di quelli che vedono non saranno piú offuscati e gli orecchi di quelli che odono staranno attenti.
Isa	32	4	Il cuore degli sconsiderati acquisterà conoscenza e la lingua dei balbuzienti parlerà speditamente e chiaramente.
Isa	32	5	L'uomo spregevole non sarà piú chiamato nobile né il disonesto sarà detto magnanimo
Isa	32	6	Poiché l'uomo spregevole proferisce cose spregevoli e il suo cuore si dà all'iniquità, per commettere empietà e dire cose irriverenti contro l'Eterno, per lasciare vuoto lo stomaco dell'affamato e far mancare la bevanda all'assetato.
Isa	32	7	Le armi del disonesto sono inique egli escogita disegni malvagi per distruggere il misero con parole bugiarde, anche quando il bisognoso afferma il giusto.
Isa	32	8	Ma l'uomo nobile escogita nobili disegni e si prefigge cose nobili.
Isa	32	9	Levatevi, o donne che vivete nell'agiatezza, e ascoltate la mia voce; o figlie sconsiderate, prestate orecchio alla mia parola!
Isa	32	10	Fra un anno e qualche giorno voi tremerete, o donne sconsiderate, perché la vendemmia andrà male e il raccolto non si farà.
Isa	32	11	Fremete, o donne che vivete nell'agiatezza, tremate, o donne sconsiderate. Deponete le vostre vesti, denudatevi e cingetevi i lombi col cilicio,
Isa	32	12	percuotendovi il seno per i campi ameni e per le vigne fruttifere.
Isa	32	13	Sulla terra del mio popolo cresceranno pruni e rovi; sí, su tutte le case di gioia della città gaudente.
Isa	32	14	Poiché il palazzo sarà abbandonato, la città rumorosa sarà deserta, l'Ofel, e la torre diventeranno per sempre caverne, gioia degli asini selvatici e pascolo dei greggi,
Isa	32	15	finché su di noi sia sparso lo Spirito dall'alto, il deserto divenga un frutteto e il frutteto sia considerato come una foresta.
Isa	32	16	Allora il diritto abiterà nel deserto e la giustizia dimorerà nel frutteto.
Isa	32	17	L'effetto della giustizia sarà la pace il risultato della giustizia tranquillità e sicurezza per sempre.
Isa	32	18	Il mio popolo abiterà in una dimora di pace, in abitazioni sicure e in quieti luoghi di riposo,
Isa	32	19	anche se cadesse grandine sulla foresta e la città fosse grandemente abbassata.
Isa	32	20	Beati voi che seminate in riva a tutte le acque e che lasciate andar libero il piede del bue e dell'asino.
------------------------Isaia, capitolo 33
Isa	33	1	Guai a te che devasti anche se non sei stato devastato, che agisci perfidamente anche se non ti è stata usata perfidia! Quando avrai finito di devastare, sarai devastato, quando avrai finito di agire perfidamente, ti sarà usata perfidia.
Isa	33	2	O Eterno, abbi pietà di noi che speriamo in te. Sii il nostro braccio ogni mattina e la nostra salvezza, in tempo di avversità.
Isa	33	3	Al rumore di una moltitudine fuggono i popoli, quando ti levi le nazioni si disperdono.
Isa	33	4	Il vostro bottino sarà raccolto come si radunano i bruchi; come si precipitano le locuste così si precipiteranno su di esso.
Isa	33	5	L'Eterno è esaltato perché abita in alto; egli riempie Sion di equità e di giustizia,
Isa	33	6	e sarà la sicurezza dei tuoi giorni, la forza della salvezza, sapienza e conoscenza; il timore dell'Eterno sarà il suo tesoro.
Isa	33	7	Ecco, i loro eroi gridano di fuori, i messaggeri di pace piangono amaramente.
Isa	33	8	Le strade sono deserte, non c'è piú alcun passante sulla strada. Egli ha rotto il patto, disprezza le città, non ha riguardo per alcun uomo.
Isa	33	9	Il paese è nel lutto e langue; il Libano è pieno di vergogna e svigorito; Sharon è come un deserto, Bashan e Karmel sono scossi violentemente.
Isa	33	10	Ora mi leverò, dice l'Eterno, ora sarò esaltato, ora mi innalzerò.
Isa	33	11	Voi avete concepito pula, partorirete stoppia; il vostro fiato sarà un fuoco che vi divorerà.
Isa	33	12	I popoli saranno come fornaci da calce, come rovi tagliati saranno bruciati nel fuoco.
Isa	33	13	O voi che siete lontani, udite ciò che ho fatto; e voi che siete vicini, riconoscete la mia potenza.
Isa	33	14	In Sion i peccatori sono presi da spavento, un tremore si è impadronito degli empi: Chi di noi potrà dimorare con il fuoco divorante? Chi di noi potrà dimorare con le fiamme eterne?.
Isa	33	15	Colui che cammina giustamente e parla rettamente, colui che disprezza i guadagni distorti, che scuote le mani per non accettare regali, che si tura gli orecchi per non udire parlare di sangue e chiude gli occhi per non vedere il male,
Isa	33	16	costui dimorerà in luoghi elevati, le rocche fortificate saranno il suo rifugio; il suo pane gli sarà dato, la sua acqua gli sarà assicurata.
Isa	33	17	I tuoi occhi contempleranno il re nella sua bellezza, vedranno un paese molto lontano.
Isa	33	18	Il tuo cuore mediterà sui terrori passati: Dov'è lo scriba? Dov'è colui che pesa? Dov'è colui che conta le torri?.
Isa	33	19	Tu non vedrai piú quel popolo feroce, quel popolo dal linguaggio oscuro e incomprensibile, che balbetta una lingua che nessuno capisce.
Isa	33	20	Contempla Sion, la città delle nostre solennità! I tuoi occhi vedranno Gerusalemme, dimora tranquilla, tenda che non sarà piú rimossa, i suoi piuoli non saranno piú divelti e nessuna delle sue funi sarà strappata.
Isa	33	21	Ma là l'Eterno nel suo splendore sarà per noi un luogo di fiumi e larghi corsi d'acqua, dove non giunge alcuna nave a remi e dove non passa alcun potente naviglio.
Isa	33	22	Poiché l'Eterno è il nostro giudice, l'Eterno è il nostro legislatore, l'Eterno è il nostro re; egli ci salverà.
Isa	33	23	Le tue corde sono allentate, non tengono saldamente l'albero e non spiegano piú le vele. Allora si spartirà la preda di un ricco bottino; gli zoppi stessi prenderanno parte al saccheggio.
Isa	33	24	Nessun abitante dirà: Io sono malato. Il popolo che vi abita otterrà il perdono della sua iniquità.
------------------------Isaia, capitolo 34
Isa	34	1	Avvicinatevi, o nazioni, per ascoltare, o popoli, fate attenzione. Ascolti la terra e tutto ciò che è in essa, il mondo e tutto ciò che produce.
Isa	34	2	Poiché l'Eterno è adirato contro tutte le nazioni, è sdegnato contro tutti i loro eserciti, egli le vota allo sterminio, le abbandona al massacro.
Isa	34	3	I loro uccisi saranno gettati via, i loro cadaveri esaleranno fetore e i monti si scioglieranno col loro sangue.
Isa	34	4	Tutto l'esercito del cielo si dissolverà, i cieli si arrotoleranno come un libro, ma tutto il loro esercito cadrà, come cade la foglia dalla vite, come cade un frutto appassito dal fico.
Isa	34	5	Poiché la mia spada si è inebriata nel cielo, ecco essa sta per piombare su Edom, sul popolo che ho votato allo sterminio, per fare giustizia.
Isa	34	6	La spada dell'Eterno è piena di sangue, è satolla di grasso, del sangue di agnelli e di capri, del grasso dei reni di montoni; poiché l'Eterno fa un sacrificio a Botsrah e un grande massacro nel paese di Edom.
Isa	34	7	Con essi cadono bufali, torelli insieme con tori; la loro terra è imbevuta di sangue, la loro polvere è satolla di grasso.
Isa	34	8	Poiché è il giorno della vendetta dell'Eterno, l'anno della retribuzione per la causa di Sion.
Isa	34	9	I torrenti saranno mutati in pece, la sua polvere in zolfo, la sua terra diventerà pece ardente.
Isa	34	10	Non si spegnerà né notte né giorno, il suo fumo salirà per sempre; rimarrà deserta di generazione in generazione, nessuno piú vi passerà.
Isa	34	11	Ne prenderanno possesso il pellicano e il porcospino e vi abiteranno la civetta e il corvo. L'Eterno stenderà su di essa la corda della desolazione, il livello del vuoto.
Isa	34	12	Chiameranno i nobili al regno, ma non ve ne sarà alcuno, e tutti i suoi principi saranno ridotti a nulla.
Isa	34	13	Nei suoi palazzi cresceranno le spine, nelle sue fortezze ortiche e cardi; diventerà una dimora di sciacalli, un recinto per gli struzzi.
Isa	34	14	Le bestie del deserto s'incontreranno con le bestie che ululano, i capri si chiameranno l'un l'altro; vi si stabiliranno anche le civette e vi troveranno un luogo di riposo.
Isa	34	15	Vi farà il suo nido il serpente-freccia, vi deporrà le uova, le farà schiudere e raccoglierà i suoi piccoli alla sua ombra; là si raduneranno anche gli avvoltoi, ciascuno col suo compagno.
Isa	34	16	Cercate nel libro dell'Eterno e leggete: nessuno di essi mancherà, nessuno sarà privo del suo compagno, perché la sua bocca l'ha comandato e il suo Spirito li ha radunati.
Isa	34	17	Egli stesso ha gettato la sorte per essi, e la sua mano lo ha diviso tra loro con la linea per misurare; lo possederanno per sempre, vi abiteranno di generazione in generazione.
------------------------Isaia, capitolo 35
Isa	35	1	Il deserto e la terra arida si rallegreranno, la solitudine gioirà e fiorirà come la rosa
Isa	35	2	fiorirà abbondantemente e gioirà con giubilo e grida d'allegrezza. Le sarà data la gloria del Libano, la magnificenza del Karmel e di Sharon. Essi vedranno la gloria dell'Eterno, la magnificenza del nostro DIO.
Isa	35	3	Fortificate le mani infiacchite, rendete ferme le ginocchia vacillanti!
Isa	35	4	Dite a quelli che hanno il cuore smarrito: Siate forti, non temete!. Ecco il vostro DIO verrà con la vendetta e la retribuzione di DIO; verrà egli stesso a salvarvi.
Isa	35	5	Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e saranno sturate le orecchie dei sordi;
Isa	35	6	allora lo zoppo salterà come un cervo e la lingua del muto griderà di gioia, perché sgorgheranno acque nel deserto e torrenti nella solitudine.
Isa	35	7	Il luogo arido diventerà uno stagno e la terra assetata sorgenti d'acqua, nei luoghi dove si sdraiavano gli sciacalli ci sarà erba con canne e giunchi.
Isa	35	8	Là vi sarà una strada maestra, una via che sarà chiamata via santa nessun impuro vi passerà; essa sarà soltanto per quelli che la seguono; anche gli insensati non potranno smarrirvisi.
Isa	35	9	Non vi sarà piú il leone, né alcuna bestia feroce vi salirà o vi apparirà, ma vi cammineranno i redenti.
Isa	35	10	I riscattati dall'Eterno torneranno, verranno a Sion con grida di gioia e un'allegrezza eterna coronerà il loro capo; otterranno gioia e letizia, e il dolore e il gemito fuggiranno.
------------------------Isaia, capitolo 36
Isa	36	1	Nel quattordicesimo anno del re Ezechia, avvenne che Sennacherib, re di Assiria, salí contro tutte le città fortificate di Giuda e le prese.
Isa	36	2	Il re di Assiria mandò Rabshakeh da Lakish a Gerusalemme al re Ezechia con un grande esercito; egli si fermò presso l'acquedotto della piscina superiore, sulla strada del campo del lavandaio.
Isa	36	3	Allora Eliakim, figlio di Hilkiah, il prefetto del palazzo, Scebna il segretario, e Joah figlio di Asaf, l'archivista, si recarono da lui.
Isa	36	4	Rabshakeh disse loro: Dite ad Ezechia: Cosí dice il gran re, il re di Assiria: Che fiducia è quella a cui ti affidi?
Isa	36	5	Io dico che consiglio e forza per fare la guerra non sono soltanto parole delle labbra, ora in chi poni la tua fiducia per esserti ribellato, a me?
Isa	36	6	Ecco, tu confidi sul sostegno di questa canna rotta, che è l'Egitto, che penetra nella mano di chi vi si appoggia e la fora. Tale è appunto il Faraone, re d'Egitto, per tutti quelli che confidano in lui.
Isa	36	7	Se poi mi dici: Noi confidiamo nell'Eterno, il nostro DIO non è forse quello stesso di cui Ezechia ha rimosso gli alti luoghi e gli altari, dicendo a Giuda e a Gerusalemme: Voi adorerete soltanto davanti a questo altare?
Isa	36	8	Ora dunque fa' una scommessa con il mio signore, il re di Assiria; io ti darò duemila cavalli, se tu sei in grado di procurare i cavalieri che li montino.
Isa	36	9	Come potresti far retrocedere un solo capitano fra i piú piccoli servi del mio signore? Ma tu confidi nell'Egitto per avere carri e cavalieri.
Isa	36	10	E ora sono forse salito senza il volere dell'Eterno contro questo paese per di struggerlo? L'Eterno mi ha detto: Sali contro questo paese e distruggilo.
Isa	36	11	Allora Eliakim, Scebna e Joah dissero a Rabshakeh: Deh, parla ai tuoi servi in aramaico, perché noi lo comprendiamo, ma non parlarci in ebraico, in modo che oda il popolo che è sulle mura.
Isa	36	12	Ma Rabshakeh rispose: Il mio signore mi ha forse mandato a dire queste parole al tuo signore e a te, e non piuttosto agli uomini che stanno sulle mura, ridotti a mangiare i loro escrementi e a bere la loro urina con voi?.
Isa	36	13	Rabshakeh allora si alzò in piedi e gridò a gran voce in ebraico, dicendo: Ascoltate le parole del gran re, il re di Assiria!
Isa	36	14	Cosí dice il re: Non v'inganni Ezechia, perché egli non potrà liberarvi dalle mie mani;
Isa	36	15	né vi faccia Ezechia riporre la vostra fiducia nell'Eterno, dicendo: Certamente l'Eterno ci libererà; questa città non sarà data nelle mani del re di Assiria
Isa	36	16	Non date ascolto ad Ezechia, perché cosí dice il re di Assiria: Fate pace con me e arrendetevi, e ciascuno di voi potrà mangiare i frutti della sua vite e del suo fico, e ognuno potrà bere l'acqua della sua cisterna,
Isa	36	17	finché io non venga per condurvi in un paese simile al vostro, un paese di grano e di mosto, un paese di pane e di vigne.
Isa	36	18	Ezechia non vi inganni, dicendo: L'Eterno ci libererà Ha qualcuno degli dèi delle nazioni potuto liberare il suo paese dalle mani del re di Assiria?
Isa	36	19	Dove sono gli dèi di Hamath e di Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvaim? Hanno forse essi liberato Samaria, dalle mie mani?
Isa	36	20	Chi fra tutti gli dèi di questi paesi ha liberato il proprio paese dalle mie mani perché l'Eterno possa liberare Gerusalemme dalle mie mani?.
Isa	36	21	Ma essi tacquero e non risposero neppure una parola, perché l'ordine del re era: Non rispondetegli.
Isa	36	22	Allora Eliakim, figlio di Hilkiah, prefetto del palazzo, Scebna il segretario, e Joah figlio di Asaf, l'archivista, vennero da Ezechia con le vesti stracciate e gli riferirono le parole di Rabshakeh.
------------------------Isaia, capitolo 37
Isa	37	1	Quando il re Ezechia udí questo, si stracciò le vesti, si coprí di sacco ed entrò nella casa dell'Eterno.
Isa	37	2	Quindi mandò Eliakim, prefetto del palazzo, Scebna, il segretario, e i piú anziani dei sacerdoti coperti di sacco, dal profeta Isaia, figlio di Amots,
Isa	37	3	i quali gli dissero: Cosí dice Ezechia: Questo giorno è un giorno di angoscia, di castigo e di vergogna, perché i figli stanno per nascere, ma non c'è forza per partorirli.
Isa	37	4	Forse l'Eterno, il tuo DIO, ha udito le parole di Rabshakeh, che il re di Assiria suo signore, ha mandato a insultare il DIO vivente, e lo castigherà a motivo delle parole che l'Eterno, il tuo DIO, ha udito. Innalza dunque una preghiera per il residuo che ancora rimane.
Isa	37	5	Cosí i servi del re Ezechia si recarono da Isaia.
Isa	37	6	E Isaia disse loro: Questo direte al vostro signore: Cosí dice l'Eterno: Non aver paura a motivo delle parole che hai udito, con le quali i servi del re di Assiria mi hanno insultato.
Isa	37	7	Ecco, io manderò su di lui uno spirito e, appena avrà udito una certa notizia ritornerà nel suo paese; e nel suo paese lo farò cadere di spada.
Isa	37	8	Cosí Rabshakeh ritornò e trovò il re di Assiria che assediava Libnah, perché aveva saputo che il re era partito da Lakish.
Isa	37	9	Allora il re di Assiria sentí dire riguardo Tirhakah, re di Etiopia: E' uscito per muoverti guerra. Appena udí questo, egli mandò dei messaggeri ad Ezechia, dicendo:
Isa	37	10	Direte cosí a Ezechia, re di Giuda: Non lasciare che il tuo DIO, nel quale confidi, t'inganni dicendo: Gerusalemme, non sarà data nelle mani del re di Assiria
Isa	37	11	Ecco, tu hai udito ciò che i re di Assiria hanno fatto a tutti gli altri paesi, votandoli alla distruzione. Scamperesti tu soltanto?
Isa	37	12	Hanno forse i re delle nazioni liberato quelli che i miei padri hanno distrutto: Gozan, Haran, Retsef e i figli di Eden che erano a Telassar?
Isa	37	13	Dove sono il re di Hamath, il re di Arpad e il re della città di Sefarvaim, di Hena e di Ivah?.
Isa	37	14	Ezechia prese la lettera dalle mani dei messaggeri e la lesse; poi salí alla casa dell'Eterno e la distese davanti all'Eterno.
Isa	37	15	Quindi Ezechia pregò l'Eterno, dicendo:
Isa	37	16	O Eterno degli eserciti, DIO d'Israele, che siedi tra i cherubini, tu sei DIO, tu solo, di tutti i regni della terra, tu hai fatto i cieli e la terra.
Isa	37	17	Porgi il tuo orecchio, o Eterno, e ascolta, apri i tuoi occhi, o Eterno, e vedi. Ascolta tutte le parole di Sennacherib che ha mandato a dire per insultare il DIO vivente.
Isa	37	18	In verità, o Eterno, i re di Assiria hanno devastato tutte le nazioni e i loro paesi
Isa	37	19	e hanno gettato nel fuoco i loro dèi, perché quelli non erano dèi, ma opera delle mani dell'uomo, legno e pietra; per questo li hanno distrutti.
Isa	37	20	Ma ora, o Eterno, DIO nostro, liberaci dalle sue mani, affinché tutti i regni della terra conoscano che tu solo sei l'Eterno.
Isa	37	21	Allora Isaia, figlio di Amots, mandò a dire ad Ezechia: Cosí dice l'Eterno, il DIO d'Israele: Poiché tu mi hai pregato riguardo a Sennacherib, re di Assiria,
Isa	37	22	questa è la parola che l'Eterno ha pronunciato contro di lui: La vergine, figlia di Sion, ti disprezza e si fa beffe di te la figlia di Gerusalemme scuote il capo dietro a te.
Isa	37	23	Chi hai insultato e oltraggiato? Contro chi hai alzato la voce e arrogantemente levato i tuoi occhi? Contro il Santo d'Israele.
Isa	37	24	Per mezzo dei tuoi servi hai insultato il Signore e hai detto: Con la moltitudine dei miei carri sono salito in cima ai monti, nei recessi del Libano. Abbatterò i suoi cedri piú alti e i suoi cipressi piú belli; raggiungerò la sua altura piú remota, la sua foresta piú lussureggiante.
Isa	37	25	Ho scavato e bevuto acqua, con la pianta dei miei piedi ho disseccato tutti i fiumi d'Egitto
Isa	37	26	Non hai forse udito che da lungo tempo ho preparato questo, da tempi antichi ne ho formato il disegno? Ora ho fatto accadere questo: che tu riducessi in cumuli di rovine città fortificate.
Isa	37	27	Perciò i loro abitanti, privi di forza, erano spaventati e confusi, erano come l'erba dei campi, come l'erbetta verde, come l'erba dei tetti, che è bruciata prima che cresca.
Isa	37	28	Ma io conosco la tua dimora, il tuo uscire e il tuo entrare e anche il tuo infuriarti contro di me.
Isa	37	29	Poiché ti sei infuriato contro di me e la tua insolenza è giunta ai miei orecchi, ti metterò il mio anello alle narici, il mio morso in bocca e ti farò ritornare per la strada per la quale sei venuto.
Isa	37	30	E questo sarà il segno per te: quest'anno mangerete ciò che cresce spontaneamente, il secondo anno ciò che nasce dallo stesso, ma il terzo anno seminerete e mieterete, pianterete vigne e ne mangerete il frutto.
Isa	37	31	E il residuo della casa di Giuda che sarà scampato continuerà a mettere radici in basso e a fare frutto in alto.
Isa	37	32	Poiché da Gerusalemme, uscirà un residuo e dal monte di Sion quelli che sono scampati. Lo zelo dell'Eterno degli eserciti farà questo.
Isa	37	33	Perciò cosí dice l'Eterno contro il re di Assiria: Egli non entrerà in questa città né vi lancerà alcuna freccia, non le verrà davanti con scudi né costruirà contro di essa alcun terrapieno.
Isa	37	34	Egli ritornerà per la stessa strada da cui è venuto e non entrerà in questa città, dice l'Eterno.
Isa	37	35	Poiché io proteggerò questa città per salvarla, per amore di me stesso per amore di Davide, mio servo.
Isa	37	36	Quindi l'angelo dell'Eterno uscí e colpí nell'accampamento degli Assiri centottantacinquemila uomini; e quando la gente si alzò al mattino, ecco erano tutti cadaveri.
Isa	37	37	Allora Sennacherib, re di Assiria, levò le tende, partí e fece ritorno a casa e rimase a Ninive.
Isa	37	38	E avvenne che, mentre egli stava adorando nel tempio del suo dio Nisrok, i suoi figli Adrammalek e Sharetser lo uccisero a colpi di spada; poi si rifugiarono nel paese di Ararat. Al suo posto regnò suo figlio Esarhaddon.
------------------------Isaia, capitolo 38
Isa	38	1	In quel tempo Ezechia si ammalò mortalmente. Il profeta Isaia, figlio di Amots, si recò da lui e gli disse: Cosí parla l'Eterno: Metti in ordine la tua casa, perché morirai e non guarirai.
Isa	38	2	Ezechia allora voltò la faccia verso la parete e pregò l'Eterno:
Isa	38	3	Ti supplico, o Eterno, ricordati come ho camminato davanti a te con fedeltà e con cuore integro e ho fatto ciò che è bene ai tuoi occhi. Poi Ezechia diede in un gran pianto.
Isa	38	4	Allora la parola dell'Eterno fu rivolta a Isaia, dicendo:
Isa	38	5	Va' e di' a Ezechia: Cosí dice l'Eterno, il DIO di Davide, tuo padre: Ho udito la tua preghiera, ho visto le tue lacrime; ecco, io aggiungerò ai tuoi giorni quindici anni;
Isa	38	6	libererò te e questa città dalle mani del re di Assiria e proteggerò questa città.
Isa	38	7	Questo è per te il segno da parte dell'Eterno, che l'Eterno adempirà la parola che ha detto:
Isa	38	8	ecco, io farò retrocedere di dieci gradini l'ombra che per effetto del sole si è allungata sui gradini di Achaz. E il sole retrocesse di dieci gradini sui gradini dai quali era disceso.
Isa	38	9	Scritto di Ezechia, re di Giuda, quando cadde ammalato e guarí dalla sua malattia.
Isa	38	10	Io dicevo: Al culmine dei miei giorni me ne andrò alle porte dello Sceol; sono privato del resto dei miei anni.
Isa	38	11	Dicevo: Non vedrò piú l'Eterno, sí, l'Eterno, sulla terra dei viventi; fra gli abitanti del mondo dei trapassati non vedrò piú alcun uomo.
Isa	38	12	La mia dimora terrena è divelta e portata via lontano da me, come una tenda di pastori. Ho arrotolato la mia vita come un tessitore. Egli mi recide dalla trama; dal giorno alla notte porrai termine alla mia vita.
Isa	38	13	Ho calmato me stesso fino al mattino; come un leone, cosí egli spezza tutte le mie ossa; dal giorno alla notte porrai termine alla mia vita.
Isa	38	14	Stridevo come una gru o una rondine, gemevo come una colomba, i miei occhi erano stanchi di guardare in alto. O Eterno, sono oppresso; sii tu il mio garante.
Isa	38	15	Che dirò? Egli mi ha parlato ed egli stesso ha fatto questo. Io camminerò lentamente durante tutti i miei anni, nell'amarezza della mia anima.
Isa	38	16	O Signore, mediante queste cose si vive, e in tutte queste cose sta la vita del mio spirito; perciò guariscimi e rendimi la vita!
Isa	38	17	Ecco, è per la mia pace che ho provato grande amarezza, ma nel tuo amore hai liberato la mia anima dalla fossa della corruzione, perché hai gettato dietro le tue spalle tutti i miei peccati.
Isa	38	18	Poiché lo Sceol non può lodarti, la morte non può celebrarti, quelli che scendono nella fossa non possono piú sperare nella tua fedeltà.
Isa	38	19	Il vivente, il vivente è quello che ti loda, come faccio io quest'oggi, il padre farà conoscere ai figli la tua fedeltà.
Isa	38	20	L'Eterno mi salverà, e noi canteremo i miei cantici con gli strumenti a corda, tutti i giorni della nostra vita nella casa dell'Eterno.
Isa	38	21	Or Isaia aveva detto: Si prenda un impiastro di fichi, lo si applichi sull'ulcera ed egli guarirà.
Isa	38	22	Ezechia aveva detto: Qual è il segno per cui salirò alla casa dell'Eterno?.
------------------------Isaia, capitolo 39
Isa	39	1	In quel tempo Merodak-Baladan figlio di Baladan, re di Babilonia inviò lettere e un dono a Ezechia, perché aveva udito che era stato ammalato ed era guarito.
Isa	39	2	Ezechia se ne rallegrò e mostrò agli inviati la casa dei suoi tesori, l'argento l'oro, gli aromi, l'unguento prezioso, tutto il suo arsenale e tutto ciò che si trovava nei suoi tesori, non ci fu nulla del suo palazzo e in tutto il suo regno che Ezechia non mostrasse loro.
Isa	39	3	Allora il profeta Isaia venne dal re Ezechia e gli disse: Che cosa hanno detto quegli uomini e da dove sono venuti a te?. Ezechia rispose: Sono venuti a me da un paese lontano, da Babilonia.
Isa	39	4	Isaia domandò ancora: Che cosa hanno visto nel tuo palazzo?. Ezechia rispose: Hanno visto tutto ciò che si trova nel mio palazzo, non c'è nulla nei miei tesori che non abbia mostrato loro.
Isa	39	5	Allora Isaia disse a Ezechia: Ascolta la parola dell'Eterno degli eserciti:
Isa	39	6	Ecco, verranno giorni in cui tutto ciò che si trova nel tuo palazzo e ciò che i tuoi padri hanno accumulato fino a oggi sarà trasportato a Babilonia; non vi resterà nulla, dice l'Eterno.
Isa	39	7	Prenderanno inoltre i figli che saranno usciti da te e che tu avrai generato, e ne faranno degli eunuchi nel palazzo del re di Babilonia.
Isa	39	8	Ezechia disse quindi a Isaia: La parola dell'Eterno che hai pronunciata è buona. Poi aggiunse: Vi sarà almeno pace e sicurezza durante la mia vita.
------------------------Isaia, capitolo 40
Isa	40	1	Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro DIO.
Isa	40	2	Parlate al cuore di Gerusalemme, e proclamatele che il suo tempo di guerra è finito, che la sua iniquità è espiata, perché ha ricevuto dalla mano dell'Eterno il doppio per tutti i suoi peccati.
Isa	40	3	La voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via dell'Eterno, raddrizzate nel deserto una strada per il nostro DIO.
Isa	40	4	Ogni valle sia colmata e ogni monte e colle siano abbassati, i luoghi tortuosi siano raddrizzati e i luoghi scabrosi appianati
Isa	40	5	Allora la gloria dell'Eterno sarà rivelata e ogni carne la vedrà, perché la bocca dell'Eterno ha parlato.
Isa	40	6	Una voce dice: Grida!, e si risponde: Che griderò?. Grida che ogni carne è come l'erba, e che tutta la sua grazia è come il fiore del campo.
Isa	40	7	L'erba si secca, il fiore appassisce quando lo Spirito dell'Eterno vi soffia sopra; certo il popolo non è altro che erba.
Isa	40	8	L'erba si secca, il fiore appassisce, ma la parola del nostro DIO rimane in eterno.
Isa	40	9	O Sion, tu che rechi la buona novella, sali su un alto monte! O Gerusalemme, tu che rechi la buona novella alza la voce con forza! Alza la voce non temere! Di' alle città di Giuda: Ecco il vostro DIO!.
Isa	40	10	Ecco, il Signore, l'Eterno viene con potenza, e il suo braccio domina per lui. Ecco il suo premio è con lui e la sua ricompensa lo precede.
Isa	40	11	Egli pascolerà il suo gregge come un pastore, radunerà gli agnelli col suo braccio e li porterà sul suo seno, e guiderà con dolcezza e cura le pecore che hanno i piccoli.
Isa	40	12	Chi ha misurato le acque nel cavo della sua mano, preso le dimensioni del cielo con la spanna, raccolto la polvere della terra in una misura, o pesato le montagne con la stadera e i colli con la bilancia?
Isa	40	13	Chi ha preso le dimensioni dello Spirito dell'Eterno, o come suo consigliere gli ha dato insegnamenti?
Isa	40	14	Con chi si è consultato, perché gli desse intendimento, e gli insegnasse il sentiero della giustizia, gli impartisse conoscenza e gli mostrasse la via del discernimento?
Isa	40	15	Ecco, le nazioni sono come una goccia in un secchio, sono considerate come il pulviscolo della bilancia; ecco, egli solleva le isole come un piccolissimo oggetto.
Isa	40	16	Il Libano non basterebbe a provvedere il combustibile per il fuoco, né i suoi animali basterebbero per l'olocausto.
Isa	40	17	Tutte le nazioni sono come un nulla davanti a lui e sono da lui ritenute un nulla e vanità.
Isa	40	18	A chi vorreste assomigliare Dio e quale immagine gli mettereste a confronto?
Isa	40	19	Un artista fonde un'immagine scolpita e l'orafo la riveste d'oro e fonde catenelle d'argento.
Isa	40	20	Chi è troppo povero per una tale offerta sceglie un legno che non marcisce e si procura un abile artigiano, perché prepari un'immagine scolpita che non si muova
Isa	40	21	Ma non lo sapete, non l'avete udito? Non vi è stato annunciato fin dal principio? Non avete compreso dalle fondamenta della terra?
Isa	40	22	Egli è colui che sta assiso sul globo della terra, i cui abitanti sono come cavallette; egli distende i cieli come un velo e li dispiega come una tenda in cui abitarvi.
Isa	40	23	Egli riduce i principi a un nulla e rende inutili i giudici della terra.
Isa	40	24	Appena sono piantati, appena seminati, appena il loro stelo ha messo radici in terra, egli soffia su di loro ed essi seccano e l'uragano li porta via come stoppia.
Isa	40	25	A chi dunque mi vorreste assomigliare, perché gli sia pari?, dice il Santo.
Isa	40	26	Levate in alto i vostri occhi e guardate: Chi ha creato queste cose? Colui che fa uscire il loro esercito in numero e le chiama tutte per nome; per la grandezza del suo vigore e la potenza della sua forza, nessuna manca.
Isa	40	27	Perché dici, o Giacobbe, e tu, Israele, dichiari: La mia via è nascosta all'Eterno e il mio diritto è trascurato dal mio DIO?
Isa	40	28	Non lo sai forse, non l'hai udito? Il DIO di eternità, l'Eterno, il creatore dei confini della terra, non si affatica e non si stanca, la sua intelligenza è imperscrutabile.
Isa	40	29	Egli dà forza allo stanco e accresce il vigore allo spossato.
Isa	40	30	I giovani si affaticano e si stancano, i giovani scelti certamente inciampano e cadono,
Isa	40	31	ma quelli che sperano nell'Eterno acquistano nuove forze, s'innalzano con ali come aquile, corrono senza stancarsi e camminano senza affaticarsi.
------------------------Isaia, capitolo 41
Isa	41	1	Isole, state in silenzio! Riprendano nuove forze i popoli, si avvicinino e poi parlino. Raduniamoci insieme a giudizio!
Isa	41	2	Chi ha suscitato uno dall'est, chiamandolo ai suoi piedi nella giustizia? Chi gli ha consegnato le nazioni e sottomesso i re? Egli li dà come polvere alla sua spada e come stoppia dispersa al suo arco.
Isa	41	3	Egli insegue e procede sicuro per una strada sulla quale i suoi piedi non sono mai passati.
Isa	41	4	Chi ha operato e compiuto questo, chiamando le generazioni fin dal principio? Io, l'Eterno, sono il primo e con gli ultimi sarò sempre lo stesso.
Isa	41	5	Le isole lo vedono e sono prese da paura, le estremità della terra tremano; si avvicinano, arrivano.
Isa	41	6	Ognuno aiuta il suo compagno e dice al proprio fratello: Coraggio!.
Isa	41	7	Il fabbro incoraggia l'orafo e chi rifinisce col martello incoraggia chi batte l'incudine e dice della saldatura: Va bene e la rinforza con chiodi, perché non si smuova.
Isa	41	8	Ma tu, Israele, mio servo, Giacobbe che io ho scelto, progenie di Abrahamo, mio amico
Isa	41	9	te che ho preso dalle estremità della terra, che ho chiamato dagli angoli piú remoti di essa e ti ho detto: Tu sei il mio servo, ti ho scelto e non ti ho rigettato
Isa	41	10	Non temere, perché io sono con te non smarrirti, perché io sono il tuo DIO. Io ti fortifico e anche ti aiuto e ti sostengo con la destra della mia giustizia.
Isa	41	11	Ecco, tutti quelli che si sono infuriati contro di te saranno svergognati e confusi; quelli che combattono contro di te saranno ridotti a nulla e periranno.
Isa	41	12	Tu li cercherai ma non troverai piú quelli che contendevano con te; quelli che ti facevano guerra saranno come nulla, come cosa che non esiste piú.
Isa	41	13	Poiché io, l'Eterno, il tuo DIO, ti prendo per la mano destra e ti dico: Non temere, io ti aiuto
Isa	41	14	Non temere, o verme di Giacobbe, o uomini d'Israele! Io ti aiuto dice l'Eterno; Il tuo Redentore è il Santo d'Israele.
Isa	41	15	Ecco, io ti faccio una trebbia nuova con denti acuminati; tu trebbierai i monti e li ridurrai in polvere, e renderai le colline come la pula.
Isa	41	16	Tu li ventilerai, il vento li porterà via e il turbine li disperderà; ma tu giubilerai nell'Eterno e ti glorierai nel Santo d'Israele.
Isa	41	17	I miseri e poveri cercano acqua, ma non ce n'è; la loro lingua è riarsa per la sete; io, l'Eterno, li esaudirò; io, il DIO d'Israele, non li abbandonerò.
Isa	41	18	Farò scaturire fiumi sulle colline brulle, e fonti in mezzo alle valli; farò del deserto un lago d'acqua e della terra arida sorgenti d'acqua.
Isa	41	19	Pianterò nel deserto il cedro, l'acacia, il mirto e l'ulivo; metterò nell'Arabah, il cipresso, l'olmo e l'abete,
Isa	41	20	affinché vedano, sappiano, considerino e comprendano tutti assieme che la mano dell'Eterno ha operato questo e il Santo d'Israele l'ha creato.
Isa	41	21	Presentate la vostra causa, dice l'Eterno, esponete le vostre ragioni, dice il Re di Giacobbe.
Isa	41	22	Le espongano e ci annuncino ciò che accadrà. Dichiarino quali erano le cose passate, perché le possiamo considerare e conoscerne il compimento; oppure annunciateci ciò che avverrà.
Isa	41	23	Annunciate ciò che avverrà nel futuro, e cosí sapremo che siete dèi; sí, fate del bene o del male affinché rimaniamo sbigottiti nel vederlo insieme.
Isa	41	24	Ecco, voi siete un nulla e la vostra opera è niente; chi vi sceglie è un abominio.
Isa	41	25	Io ho suscitato uno dal nord, ed egli verrà, dall'est egli invocherà il mio nome; calpesterà i principi come creta, come il vasaio calca l'argilla.
Isa	41	26	Chi ha annunciato questo fin dal principio perché lo sapessimo, molto prima perché potessimo dire: E' giusto? Ma non c'è nessuno che abbia annunciato questo, nessuno che l'abbia proclamato, nessuno che abbia udito le vostre parole.
Isa	41	27	Per primo io l'ho annunciato a Sion: Guardate, eccoli! E a Gerusalemme ho inviato un messaggero di buone novelle.
Isa	41	28	Guardai, ma non c'era nessuno, proprio nessuno tra loro che sapesse dare un consiglio, o che, interrogato, potesse darmi una risposta.
Isa	41	29	Ecco, tutti costoro sono vanità; le loro opere sono un nulla e le loro statue sono vento e cose di nessun valore.
------------------------Isaia, capitolo 42
Isa	42	1	Ecco il mio servo, che io sostengo, il mio eletto in cui la mia anima si compiace. Ho posto il mio Spirito su di lui; egli porterà la giustizia alle nazioni.
Isa	42	2	Non griderà, non alzerà la voce, non farà udire la sua voce per le strade.
Isa	42	3	Non spezzerà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante; presenterà la giustizia secondo verità.
Isa	42	4	Egli non verrà meno e non si scoraggerà, finché non avrà stabilito la giustizia sulla terra; e le isole aspetteranno la sua legge.
Isa	42	5	Cosí dice Dio, l'Eterno, che ha creato i cieli e li ha spiegati, che ha disteso la terra e le cose che essa produce, che dà il respiro al popolo che è su di essa e la vita a quelli che in essa camminano:
Isa	42	6	Io, l'Eterno, ti ho chiamato secondo giustizia e ti prenderò per mano, ti custodirò e ti farò l'alleanza del popolo e la luce delle nazioni,
Isa	42	7	per aprire gli occhi dei ciechi, per fare uscire dal carcere i prigionieri e dalla prigione quelli che giacciono nelle tenebre.
Isa	42	8	Io sono l'Eterno, questo è il mio nome; non darò la mia gloria ad alcun altro né la mia lode alle immagini scolpite.
Isa	42	9	Ecco, le cose di prima sono avvenute e ora vi annuncio cose nuove; io ve le faccio conoscere prima che germoglino.
Isa	42	10	Cantate all'Eterno un cantico nuovo, la sua lode dalle estremità della terra, o voi che scendete in mare, e ciò che esso contiene, le isole e i loro abitanti.
Isa	42	11	Il deserto e le sue città elevino la loro voce, insieme ai villaggi in cui abitano quelli di Kedar. Esultino gli abitanti di Sela, mandino grida dalla cima dei monti.
Isa	42	12	Diano gloria all'Eterno, proclamino la sua lode nelle isole.
Isa	42	13	L'Eterno avanzerà come un eroe, ecciterà il suo ardore come un guerriero; manderà un grido, sí, un grido lacerante trionferà sui suoi nemici.
Isa	42	14	Per lungo tempo sono stato in silenzio, ho taciuto, mi sono contenuto; ma ora griderò come una donna che ha le doglie di parto, respirerò affannosamente e sbufferò insieme.
Isa	42	15	Devasterò monti e colli e farò seccare tutte le piante verdi; ridurrò i fiumi in isole e asciugherò gli stagni.
Isa	42	16	Farò camminare i ciechi per una via che non conoscevano e li condurrò per sentieri sconosciuti; cambierò davanti a loro le tenebre in luce e i luoghi tortuosi in pianura. Queste cose farò per loro e non li abbandonerò.
Isa	42	17	Volgeranno le spalle pieni di vergogna quelli che confidano nelle immagini scolpite e dicono alle immagini fuse: Voi siete i nostri dèi!
Isa	42	18	Sordi, ascoltate; ciechi, guardate e vedete!
Isa	42	19	Chi è cieco, se non il mio servo, o sordo come il mio messaggero che invio? Chi è cieco come colui che è in pace con me, cieco come il servo dell'Eterno?
Isa	42	20	Hai visto molte cose, ma senza prestarvi attenzione; le tue orecchie erano aperte, ma non hai udito nulla.
Isa	42	21	L'Eterno si è compiaciuto per amore della sua giustizia; renderà la sua legge grande e magnifica.
Isa	42	22	Ma questo è un popolo derubato e spogliato; sono tutti presi nei lacci in prigioni sotterranee e rinchiusi in carceri. Sono abbandonati al saccheggio, ma nessuno li ha liberati; spogliati, ma nessuno ha detto: Restituisci!.
Isa	42	23	Chi di voi presterà orecchio a questo? Chi farà attenzione e ascolterà in avvenire?
Isa	42	24	Chi ha abbandonato Giacobbe al saccheggio e Israele, ai predoni? Non è forse stato l'Eterno, contro il quale abbiamo peccato? Essi infatti non hanno voluto camminare nelle sue vie e non hanno ubbidito alla sua legge.
Isa	42	25	Perciò egli ha riversato su di lui l'ardore della sua ira e la violenza della guerra, che lo ha avvolto nelle fiamme tutt'intorno senza che se ne rendesse conto; l'ha consumato, ma egli non ha preso la cosa a cuore.
------------------------Isaia, capitolo 43
Isa	43	1	Ma ora cosí dice l'Eterno, che ti ha creato, o Giacobbe, che ti ha formato, o Israele: Non temere, perché io ti ho redento, ti ho chiamato per nome; tu mi appartieni.
Isa	43	2	Quando passerai attraverso le acque io sarò con te, o attraverserai i fiumi, non ti sommergeranno; quando camminerai in mezzo al fuoco, non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà.
Isa	43	3	Poiché io sono l'Eterno, il tuo DIO, il Santo d'Israele, il tuo Salvatore. Ho dato l'Egitto come prezzo per il tuo riscatto, l'Etiopia e Seba, al tuo posto.
Isa	43	4	Perché tu sei prezioso ai miei occhi e onorato, e io ti amo, io do uomini al tuo posto e popoli in cambio della tua vita.
Isa	43	5	Non temere, perché io sono con te; farò venire la tua progenie dall'est e ti radunerò dall'ovest.
Isa	43	6	Dirò al settentrione: Restituiscili e al mezzogiorno: Non trattenerli. Fa' venire i miei figli da lontano e le mie figlie dalle estremità della terra,
Isa	43	7	tutti quelli che si chiamano col mio nome, che ho creato per la mia gloria, che ho formato e anche fatto".
Isa	43	8	Fa' uscire il popolo cieco che tuttavia ha gli occhi, e i sordi che tuttavia hanno le orecchie.
Isa	43	9	Si radunino insieme tutte le nazioni si riuniscano i popoli! Chi tra di loro può annunciare questo e farci udire le cose passate? Presentino i loro testimoni per essere giustificati; o ascoltino essi e dicano: E' vero!
Isa	43	10	I miei testimoni siete voi, dice l'Eterno, insieme al servo che ho scelto, affinché voi mi conosciate e crediate in me, e comprendiate che sono io. Prima di me nessun Dio fu formato, e dopo di me non ve ne sarà alcuno.
Isa	43	11	Io, io sono l'Eterno, e all'infuori di me non c'è Salvatore,
Isa	43	12	IO ho annunciato, salvato e proclamato, e non c'era alcun dio straniero tra di voi; perciò voi siete miei testimoni, dice l'Eterno, e io sono Dio.
Isa	43	13	Prima dell'inizio del tempo io sono sempre lo stesso, e nessuno può liberare dalla mia mano; quando io opero, chi può ostacolarmi?.
Isa	43	14	Cosí dice l'Eterno, il vostro Redentore, il Santo d'Israele: Per amore vostro io mando uno contro Babilonia, e li metterò tutti in fuga; cosí i Caldei fuggiranno nelle navi con grida di dolore.
Isa	43	15	IO sono l'Eterno, il vostro Santo, il creatore d'Israele, il vostro re.
Isa	43	16	Cosí dice l'Eterno che aperse una strada nel mare e un sentiero fra le acque potenti,
Isa	43	17	che fece uscire carri, cavalli e un esercito potente; essi giacciono tutti insieme e non si rialzeranno piú; sono annientati, spenti come un lucignolo.
Isa	43	18	Non ricordate piú le cose passate non considerate piú le cose antiche.
Isa	43	19	Ecco, io faccio una cosa nuova; essa germoglierà; non la riconoscerete voi? Sí, aprirò una strada nel deserto, farò scorrere fiumi nella solitudine.
Isa	43	20	Le bestie dei campi, gli sciacalli e gli struzzi mi glorificheranno, perché darò acqua al deserto e fiumi alla solitudine per dar da bere al mio popolo, il mio eletto.
Isa	43	21	Il popolo che mi sono formato proclamerà le mie lodi.
Isa	43	22	Ma tu non mi hai invocato, o Giacobbe, anzi ti sei stancato di me, o Israele!
Isa	43	23	Non mi hai portato l'agnello dei tuoi olocausti e non mi hai onorato con i tuoi sacrifici; non ti ho obbligato a servirmi con offerte di cibo, né ti ho stancato richiedendo incenso,
Isa	43	24	Non mi hai comprato con denaro la cannella e non mi hai saziato col grasso dei tuoi sacrifici. Invece tu mi hai gravato con i tuoi peccati, mi hai stancato con le tue iniquità.
Isa	43	25	Io, proprio io, sono colui che per amore di me stesso cancello le tue trasgressioni e non ricorderò piú i tuoi peccati.
Isa	43	26	Fammi ricordare, discutiamo il caso insieme, parla tu stesso per giustificarti.
Isa	43	27	Il tuo primo padre ha peccato e i tuoi maestri si sono ribellati a me.
Isa	43	28	Perciò ho reso contaminati i capi del santuario, ho votato Giacobbe allo sterminio e Israele agli obbrobri.
------------------------Isaia, capitolo 44
Isa	44	1	Ora ascolta, o Giacobbe mio servo, o Israele, che io ho scelto!
Isa	44	2	Cosí dice l'Eterno che ti ha fatto e ti ha formato fin dal seno materno, colui che ti aiuta: Non temere, o Giacobbe mio servo, o Jeshurun che io ho scelto!
Isa	44	3	Poiché io spanderò acqua sull'assetato e ruscelli sulla terra arida; spanderò il mio Spirito sulla tua progenie, e la mia benedizione sui tuoi discendenti.
Isa	44	4	Essi cresceranno in mezzo all'erba come salici lungo corsi d'acqua.
Isa	44	5	L'uno dirà: Io sono dell'Eterno; l'altro si chiamerà col nome di Giacobbe, e un altro scriverà sulla sua mano: Dell'Eterno, e si onorerà di portare il nome d'Israele.
Isa	44	6	Cosí dice l'Eterno, il re d'Israele e suo Redentore, l'Eterno degli eserciti: Io sono il primo e sono l'ultimo, e all'infuori di me non c'è DIO.
Isa	44	7	Chi è come me? Lo proclami pure, lo dichiari e ne fornisca le prove davanti a me da quando ho stabilito questo popolo antico. Annuncino loro le cose che avverranno e gli avvenimenti che avranno luogo.
Isa	44	8	Non spaventatevi, non temete! Non te l'ho forse annunciato e dichiarato da tempo? Voi siete miei testimoni. C'è forse un Dio all'infuori di me? Non c'è altra Rocca; non ne conosco alcuna.
Isa	44	9	Quelli che fabbricano immagini scolpite sono tutti vanità; le loro cose piú preziose non giovano a nulla; i loro propri testimoni non vedono né comprendono, per cui saranno coperti di vergogna.
Isa	44	10	Chi fabbrica un dio o fonde un'immagine scolpita senza averne alcun vantaggio?
Isa	44	11	Ecco tutti i compagni di tale persona saranno confusi; gli artigiani stessi non sono che uomini. Si radunino tutti, si presentino. Saranno spaventati e svergognati insieme.
Isa	44	12	Il fabbro con le tenaglie lavora il ferro sulle braci, gli dà la forma col martello e lo rifinisce col suo braccio vigoroso soffre la fame e la sua forza viene meno non beve acqua e si stanca.
Isa	44	13	Il falegname stende il regolo, disegna l'idolo con la matita, lo lavora con lo scalpello, lo misura col compasso e ne fa una figura umana, una bella forma di uomo, perché rimanga in una casa.
Isa	44	14	Egli taglia per sé dei cedri, prende un cipresso o una quercia che lascia crescere vigorosi fra gli alberi della foresta; egli pianta un frassino che la pioggia fa crescere.
Isa	44	15	Questo serve all'uomo per bruciare; egli ne prende una parte per riscaldarsi e accende il fuoco per cuocere il pane; ne fa pure un dio e l'adora, ne fa un'immagine scolpita, davanti alla quale si prostra.
Isa	44	16	Ne brucia la metà nel fuoco, con l'altra metà prepara la carne, ne cuoce l'arrosto e si sazia. Si riscalda pure e dice: Ah, mi riscaldo, mi godo il fuoco.
Isa	44	17	Con il resto di esso fabbrica un dio, la sua immagine scolpita, gli si prostra davanti, lo adora, lo prega e gli dice: Salvami, perché tu sei il mio dio.
Isa	44	18	Non sanno e non comprendono nulla, perché hanno impiastrato i loro occhi affinché non vedano, e i loro cuori perché non comprendano.
Isa	44	19	Nessuno rientra in se stesso né ha conoscenza e intendimento per dire: Ne ho bruciato una parte nel fuoco, sí, sulle sue braci ho fatto cuocere il pane, ho arrostito la carne e l'ho mangiata. Farò col resto un'abominazione e mi prostrerò davanti a un pezzo di legno?.
Isa	44	20	Un tale si pasce di cenere, il suo cuore sedotto lo travia. Egli non può liberare la sua anima e dire: Ciò che tengo nella mia destra non è forse una menzogna?.
Isa	44	21	Ricorda queste cose, o Giacobbe, o Israele, perché tu sei mio servo; io ti ho formato, tu sei il mio servo; o Israele non sarai da me dimenticato.
Isa	44	22	Ho cancellato le tue trasgressioni come una densa nube, e i tuoi peccati come una nuvola; torna a me, perché io ti ho redento.
Isa	44	23	Esultate o cieli, perché l'Eterno ha operato. Giubilate, o profondità della terra. Prorompete in grida di gioia, o montagne, o foreste, con tutti i vostri alberi! Poiché l'Eterno ha redento Giacobbe e ha manifestato la sua gloria in Israele.
Isa	44	24	Cosí dice l'Eterno, il tuo Redentore, colui che ti ha formato fin dal seno materno: Io sono l'Eterno che ho fatto tutte le cose, che da solo ho spiegato i cieli e ho distesa la terra; chi era con me?
Isa	44	25	Io rendo vani i presagi dei bugiardi e rendo insensati gli indovini; io faccio indietreggiare i savi e rendo folle la loro conoscenza.
Isa	44	26	Confermo la parola del mio servo e do successo al consiglio dei miei messaggeri; io dico a Gerusalemme: Sarai abitata e alle città di Giuda: Sarete ricostruite e io riedificherò le sue rovine.
Isa	44	27	Dico all'abisso: Prosciugati io prosciugherò i tuoi fiumi.
Isa	44	28	Dico di Ciro: Egli è il mio pastore! e compirà tutti i miei desideri, dicendo a Gerusalemme: Sarai ricostruita! e al tempio: Sarai stabilito!.
------------------------Isaia, capitolo 45
Isa	45	1	Cosí dice l'Eterno al suo unto, a Ciro, che io ho preso per la destra per atterrare davanti a lui le nazioni: Sí, io scioglierò le cinture ai lombi, dei re, per aprire davanti a lui le porte a due battenti e perché le porte non rimangano chiuse.
Isa	45	2	Io camminerò davanti a te e appianerò i luoghi elevati, frantumerò le porte di bronzo e spezzerò le sbarre di ferro.
Isa	45	3	Ti darò i tesori delle tenebre e le ricchezze nascoste in luoghi segreti, perché tu riconosca che io sono l'Eterno il DIO d'Israele, che ti chiama per nome.
Isa	45	4	Per amore di Giacobbe mio servo e d'Israele mio eletto, io ti ho chiamato per nome, ti ho dato un titolo onorifico anche se non mi conoscevi.
Isa	45	5	Io sono l'Eterno e non c'è alcun altro; fuori di me non c'è DIO. Ti ho cinto, anche se non mi conoscevi,
Isa	45	6	perché dall'est all'ovest si riconosca che non c'è nessun Dio fuori di me. Io sono l'Eterno e non c'è alcun altro.
Isa	45	7	Io formo la luce e creo le tenebre, faccio il benessere e creo la calamità. Io l'Eterno, faccio tutte queste cose.
Isa	45	8	Stillate, o cieli, dall'alto e le nuvole facciano piovere la giustizia. Si apra la terra, produca la salvezza e faccia germogliare insieme la giustizia. Io, l'Eterno, ho creato questo.
Isa	45	9	Guai a chi contende con chi l'ha formato, un frammento di vasi di terra con altri frammenti di vasi di terra. Dirà l'argilla a chi la forma: Che fai?, o dirà la tua opera: Non ha mani?.
Isa	45	10	Guai a chi dice al padre: Che cosa generi?, e a sua madre: Che cosa partorisci?.
Isa	45	11	Cosí dice l'Eterno, il Santo d'Israele e colui che l'ha formato: Riguardo alle cose future mi fate domande circa i miei figli e mi date ordini circa l'opera delle mie mani?
Isa	45	12	Ma io ho fatto la terra e ho creato l'uomo su di essa, con le mie mani ho spiegato i cieli e comando a tutto il loro esercito.
Isa	45	13	Io l'ho suscitato nella mia giustizia e appianerò tutte le sue vie; egli ricostruirà la mia città e rimanderà liberi i miei esuli senza prezzo di riscatto e senza doni, dice l'Eterno degli eserciti.
Isa	45	14	Cosí dice l'Eterno: Il frutto delle fatiche dell'Egitto e le merci dell'Etiopia e dei Sabei, uomini di alta statura, passeranno a te e saranno tuoi, essi cammineranno dietro a te, verranno in catene si prostreranno davanti a te e ti supplicheranno, dicendo: Certamente Dio è in te e non c'è alcun altro; non c'è altro DIO.
Isa	45	15	In verità tu sei un Dio che ti nascondi, o DIO d'Israele, o Salvatore.
Isa	45	16	Saranno tutti quanti svergognati e confusi, sí, se ne andranno tutti insieme coperti di vergogna i fabbricanti di idoli.
Isa	45	17	Ma Israele sarà salvato dall'Eterno con una salvezza eterna; voi non sarete svergognati o confusi mai piú in eterno.
Isa	45	18	Poiché cosí dice l'Eterno che ha creato i cieli, egli, il DIO che ha formato la terra e l'ha fatta; egli l'ha stabilita, non l'ha creata informe ma l'ha formata perché fosse abitata: Io sono l'Eterno e non c'è alcun altro.
Isa	45	19	Io non ho parlato in segreto in un angolo oscuro della terra; non ho detto alla progenie di Giacobbe: Cercatemi invano Io, l'Eterno, dico ciò che è giusto e dichiaro le cose che sono rette.
Isa	45	20	Radunatevi e venite, avvicinatevi insieme, voi che siete scampati dalle nazioni! Non hanno intendimento quelli che portano un'immagine di legno da loro scolpita e pregano un dio che non può salvare.
Isa	45	21	Annunziatelo e presentate le vostre ragioni, sí, si consiglino pure insieme. Chi ha annunciato questo fin dai tempi antichi e l'ha predetto da lungo tempo? Non sono forse io, l'Eterno? Non v'è altro DIO fuori di me, un Dio giusto, un Salvatore; non c'è nessuno fuori di me.
Isa	45	22	Volgetevi a me e siate salvate, voi tutte estremità della terra. Poiché io sono Dio e non c'è alcun altro.
Isa	45	23	Ho giurato per me stesso, dalla mia bocca è uscita una parola di giustizia, e non sarà revocata: ogni ginocchio si piegherà davanti a me e ogni lingua giurerà per me.
Isa	45	24	Si dirà di me: Solo nell'Eterno ho giustizia e forza. A lui verranno tutti quelli che erano accesi d'ira contro di lui e saranno svergognati.
Isa	45	25	Nell'Eterno sarà giustificata e si glorierà tutta la progenie d'Israele.
------------------------Isaia, capitolo 46
Isa	46	1	Bel è caduto, Nebo è crollato; e i loro idoli sono portati via da bestie da soma e da giumenti; le cose che voi trasportavate sono caricate come pesanti fardelli per le bestie affaticate.
Isa	46	2	Sono crollati, sono caduti insieme; non hanno potuto salvare il carico, ma essi stessi sono andati in cattività.
Isa	46	3	Ascoltatemi, o casa di Giacobbe e tutto il residuo della casa d'Israele, che siete stati da me sorretti fin dalla nascita che siete stati portati fin dal grembo materno:
Isa	46	4	"Fino alla vostra vecchiaia io sarò lo stesso, io vi porterò fino alla canizie. Io vi ho fatto ed io vi sosterrò; sí, vi porterò e vi salverò".
Isa	46	5	A chi mi vorreste assomigliare e uguagliare, a chi mi vorreste paragonare quasi fossimo simili?
Isa	46	6	Costoro profondono l'oro dalla borsa e pesano l'argento con la bilancia, pagano un orefice perché ne faccia un dio; poi gli si prostrano davanti e l'adorano.
Isa	46	7	Se lo caricano sulle spalle e lo portano, lo mettono al suo posto e là rimane; dal suo posto non si muove più. Anche se uno grida a lui, non risponde né lo salva dalla sua sventura.
Isa	46	8	Ricordate questo e mostratevi uomini! Richiamatelo alla mente, o trasgressori.
Isa	46	9	Ricordate le cose passate di molto tempo fa, perché io sono Dio e non c'è alcun' altro; sono DIO e nessuno è simile a me,
Isa	46	10	che annuncio la fine fin dal principio, e molto tempo prima le cose non ancora avvenute, che dico: Il mio piano sussisterà e farò tutto ciò che mi piace,
Isa	46	11	che chiamo dall'est un uccello da preda e da una terra lontana l'uomo che eseguirà il mio disegno. Sí, ho parlato e lo farò avvenire; ne ho formato il disegno e lo eseguirò.
Isa	46	12	Ascoltatemi ostinati di cuore, che siete lontani dalla giustizia.
Isa	46	13	Faccio avvicinare la mia giustizia, non è lontana, la mia salvezza, non tarderà. Porrò la salvezza in Sion e farò vedere la mia gloria a Israele.
------------------------Isaia, capitolo 47
Isa	47	1	Scendi e siediti nella polvere, o vergine figlia di Babilonia. Siediti in terra, senza trono, o figlia dei Caldei, perché non sarai piú chiamata tenera e delicata.
Isa	47	2	Metti mano alla macina e macina la farina; rimuovi il tuo velo, alza lo strascico, scopriti la gamba e attraversa i fiumi.
Isa	47	3	La tua nudità sarà scoperta e si vedrà pure la tua vergogna; farò vendetta e nessuno intercederà.
Isa	47	4	Il nostro Redentore, il cui nome è l'Eterno degli eserciti, è il Santo d'Israele.
Isa	47	5	Siedi in silenzio e va' nelle tenebre, o figlia dei Caldei, perché non sarai piú chiamata la signora dei regni.
Isa	47	6	Mi sono adirato con il mio popolo, ho profanato la mia eredità e li ho dati in tuo potere, ma tu non hai usato loro alcuna pietà; sugli anziani facesti pesare il tuo giogo grandemente,
Isa	47	7	e dicesti: Io sarò signora per sempre e cosí non hai riposto queste cose nel cuore e non hai considerato la fine di tutto questo.
Isa	47	8	Or dunque ascolta questo, o voluttuosa, che dimori al sicuro e dici in cuor tuo: Io, e nessun altro! Non rimarrò mai vedova né conoscerò la perdita dei figli.
Isa	47	9	Ma queste due cose ti avverranno in un momento, in uno stesso giorno: perdita dei figli e vedovanza; ti piomberanno addosso in piena misura, per la moltitudine dei tuoi sortilegi e la grande abbondanza dei tuoi incantesimi.
Isa	47	10	Tu confidavi nella tua malizia e dicevi: Nessuno mi vede. La tua sapienza e la tua conoscenza ti hanno sedotta, e dicevi in cuor tuo:
Isa	47	11	"Io, e nessun altro". Perciò ti verrà addosso una sciagura, e non saprai da dove viene; ti piomberà addosso una calamità, che non potrai scongiurare con alcuna espiazione; ti cadrà improvvisamente addosso una rovina, che non hai previsto.
Isa	47	12	Rimani ora con i tuoi incantesimi e con la moltitudine dei tuoi sortilegi, nei quali ti sei affaticata fin dalla tua giovinezza. Forse ne trarrai qualche vantaggio, forse riuscirai a incutere paura.
Isa	47	13	Ti sei stancata per la moltitudine dei tuoi consiglieri; si levino dunque gli astrologi, quelli che osservano le stelle e che fanno pronostici ogni mese e ti salvino dalle cose che ti piomberanno addosso.
Isa	47	14	Ecco, essi saranno come stoppia; il fuoco li consumerà. Non salveranno se stessi dal potere della fiamma; non ci sarà brace a cui scaldarsi né fuoco davanti al quale sedersi.
Isa	47	15	Cosí saranno quelli con i quali ti sei affaticata e con i quali hai trafficato fin dalla tua giovinezza. Ognuno andrà errando per conto suo, e nessuno ti salverà.
------------------------Isaia, capitolo 48
Isa	48	1	Ascoltate questo, o casa di Giacobbe, voi che siete chiamati col nome d'Israele, e che siete usciti dalle sorgenti di Giuda, voi che giurate per il nome dell'Eterno e menzionate il DIO d'Israele, ma non in verità e giustizia.
Isa	48	2	Poiché si fanno chiamare col nome della città santa e si appoggiano sul DIO d'Israele, il cui nome è l'Eterno degli eserciti:
Isa	48	3	Io ho annunciato le cose passate fin dal principio; erano uscite dalla mia bocca e le avevo fatte udire; poi improvvisamente io ho agito, ed esse sono accadute.
Isa	48	4	Poiché sapevo che eri ostinato, che il tuo collo era un tendine di ferro e la tua fronte di bronzo,
Isa	48	5	te le ho annunciate fin dal principio, te le ho fatte udire prima che avvenissero, perché non avessi a dire: Le ha fatte il mio idolo, le hanno ordinate la mia immagine scolpita e la mia immagine fusa
Isa	48	6	Tu hai udito e visto tutto questo. Non lo proclamerete quindi? Da ora ti faccio udire cose nuove, cose nascoste che tu non conoscevi.
Isa	48	7	Esse sono create ora e non dal principio, prima di oggi non le avevi udite, perché tu non dica: Ecco, io le sapevo
Isa	48	8	No, tu non le hai né udite né sapute, né il tuo orecchio era allora aperto, perché sapevo che avresti agito perfidamente e che ti chiami ribelle, e fin dal grembo materno.
Isa	48	9	Per amore del mio nome differirò la mia ira, e per amore della mia gloria la frenerò per non sterminarti.
Isa	48	10	Ecco, io ti ho raffinato, ma non come l'argento; ti ho provato nel crogiuolo dell'afflizione.
Isa	48	11	Per amore di me stesso, per amore di me stesso faccio questo; come potrei infatti lasciar profanare il mio nome? Non darò la mia gloria ad alcun altro.
Isa	48	12	Ascoltami, o Giacobbe, e Israele, che io ho chiamato. Io sono colui che è; io sono il primo e sono pure l'ultimo.
Isa	48	13	La mia mano ha fondato la terra e la mia destra ha spiegato i cieli, quando io li chiamo, si presentano assieme.
Isa	48	14	Radunatevi, tutti voi, e ascoltate! Chi tra di essi ha annunciato queste cose? Colui che l'Eterno ama eseguirà il suo volere contro Babilonia e leverà il suo braccio contro i Caldei.
Isa	48	15	Io, io ho parlato, sí, io l'ho chiamato, l'ho fatto venire e farò prosperare la sua impresa.
Isa	48	16	Avvicinatevi a me, ascoltate questo: Fin dal principio non ho parlato in segreto; quando questi fatti avvenivano, io ero là. E ora il Signore, l'Eterno, e il suo Spirito mi hanno mandato..
Isa	48	17	Cosí dice l'Eterno, il tuo Redentore, il Santo d'Israele: Io sono l'Eterno, il tuo DIO, che ti insegna per il tuo bene, che ti guida per la via che devi seguire.
Isa	48	18	Oh, se tu avessi prestato attenzione ai miei comandamenti! La tua pace sarebbe come un fiume e la tua giustizia come le onde del mare.
Isa	48	19	La tua discendenza sarebbe come la sabbia e i nati dalle tue viscere innumerevoli come i suoi granelli, il suo nome non sarebbe cancellato né distrutto davanti a me.
Isa	48	20	Uscite da Babilonia, fuggite dai Caldei! Con voce di giubilo, annunziatelo, proclamatelo, diffondetelo fino alle estremità della terra. Dite: L'Eterno ha redento il suo servo Giacobbe.
Isa	48	21	Essi non hanno avuto sete, quando li ha condotti attraverso i deserti. Egli ha fatto scaturire per loro acqua dalla roccia; ha spaccato la roccia e sono sgorgate le acque.
Isa	48	22	Non c'è pace per gli empi, dice l'Eterno.
------------------------Isaia, capitolo 49
Isa	49	1	Isole, ascoltatemi, e prestate attenzione, o popoli lontani. L'Eterno mi ha chiamato fin dal grembo materno, ha menzionato il mio nome fin dalle viscere di mia madre.
Isa	49	2	Ha reso la mia bocca come una spada tagliente, mi ha nascosto nell'ombra della sua mano, mi ha reso una freccia appuntita, mi ha riposto nella sua faretra.
Isa	49	3	Mi ha detto: Tu sei il mio servo, Israele, in cui sarò glorificato.
Isa	49	4	Ma io dicevo: Invano ho faticato, per nulla e inutilmente ho speso la mia forza; certamente però il mio diritto è presso l'Eterno e la mia ricompensa presso il mio DIO.
Isa	49	5	E ora dice l'Eterno che mi ha formato fin dal grembo materno per essere suo servo, per ricondurre a lui Giacobbe e per radunare intorno a lui Israele (io sono onorato agli occhi dell'Eterno, e il mio DIO è la mia forza).
Isa	49	6	Egli dice: E' troppo poco che tu sia mio servo per rialzare le tribú di Giacobbe e per ricondurre gli scampati d'Israele. Ti ho stabilito come la luce delle nazioni, perché tu sia la mia salvezza fino alle estremità della terra.
Isa	49	7	Cosí dice l'Eterno, il Redentore d'Israele, il suo Santo, a colui che è disprezzato dagli uomini, al detestato dalla nazione, al servo dei potenti: I re vedranno e si leveranno, i principi si prostreranno, a causa dell'Eterno che è fedele, il Santo d'Israele, che ti ha scelto.
Isa	49	8	Cosí dice l'Eterno: Nel tempo della grazia io ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho aiutato, ti preserverò e ti farò l'alleanza del popolo, per far risorgere il paese, per rimetterli in possesso delle eredità devastate,
Isa	49	9	per dire ai prigionieri: Uscite e a quelli che sono nelle tenebre: Mostratevi. Essi pascoleranno lungo le strade e su tutte le alture desolate avranno i loro pascoli.
Isa	49	10	Non avranno fame né sete, non li colpirà piú né caldo né sole, perché colui che ha pietà di loro li guiderà e li condurrà alle sorgenti d'acqua.
Isa	49	11	Trasformerò tutti i miei monti in strade, e le mie strade maestre saranno elevate.
Isa	49	12	Ecco, questi vengono da lontano; ecco, quelli dal nord e dall'est, e quelli dal paese di Sinim.
Isa	49	13	Giubilate, o cieli, rallegrati, o terra, e prorompete in grida di gioia, o monti, perché l'Eterno consola il suo popolo e ha compassione dei suoi afflitti.
Isa	49	14	Ma Sion ha detto: L'Eterno mi ha abbandonato, il Signore mi ha dimenticato.
Isa	49	15	Può una donna dimenticare il bambino lattante e non aver compassione del figlio delle sue viscere? Anche se esse dovessero dimenticare, io non ti dimenticherò.
Isa	49	16	Ecco, io ti ho scolpita sulle palme delle mie mani, le tue mura mi stanno sempre davanti.
Isa	49	17	I tuoi figli si affretteranno, i tuoi distruttori e i tuoi devastatori si allontaneranno da te.
Isa	49	18	Alza i tuoi occhi tutt'intorno e guarda. Tutti costoro si radunano e vengono a te, Com'è vero che io vivo, dice l'Eterno, ti rivestirai di tutti loro come di un ornamento e li legherai su di te come fa una sposa.
Isa	49	19	Perciò i tuoi luoghi deserti e desolati e il tuo paese una volta colpito dalla distruzione saranno ora troppo angusti per gli abitanti, mentre quelli che ti divoravano saranno ben lontani.
Isa	49	20	I figli che avrai dopo quelli che hai perso, ti diranno all'orecchio: Questo posto è troppo angusto per me; fammi piú spazio, perché mi possa stabilire
Isa	49	21	Allora tu dirai in cuor tuo: Chi ha generato costoro? Io ero infatti stata privata dei miei figli, ero sterile, esule e scacciata di qui e di là. Questi chi li ha allevati? Ecco, io ero rimasta sola, e questi dov'erano?.
Isa	49	22	Cosí dice il Signore, l'Eterno: Ecco io leverò la mia mano verso le nazioni, alzerò la mia bandiera verso i popoli, allora riporteranno i tuoi figli in braccio, e le tue figlie saranno portate sulle spalle.
Isa	49	23	I re saranno i tuoi padri adottivi e le loro regine saranno le tue nutrici, essi si prostreranno davanti a te con la faccia a terra e leccheranno la polvere dei tuoi piedi; cosí saprai che io sono l'Eterno e che coloro che sperano in me non saranno svergognati.
Isa	49	24	Si potrà forse strappare la preda al potente o liberare il prigioniero giusto?.
Isa	49	25	Sí, cosí dice l'Eterno: Anche il prigioniero sarà portato via e la preda del tiranno sarà ricuperata. Io stesso combatterò con chi combatte con te e salverò i tuoi figli.
Isa	49	26	Farò mangiare ai tuoi oppressori la loro stessa carne, e si inebrieranno col loro stesso sangue come col mosto. Allora ogni carne riconoscerà che io, l'Eterno, sono il tuo Salvatore, il tuo Redentore, il Potente di Giacobbe.
------------------------Isaia, capitolo 50
Isa	50	1	Cosí dice l'Eterno: Dov'è la lettera di divorzio di vostra madre con la quale io l'ho ripudiata? O a quale dei miei creditori vi ho venduto? Ecco voi siete stati venduti per le vostre iniquità, e vostra madre è stata ripudiata per le vostre trasgressioni.
Isa	50	2	Perché, quando sono venuto, non c'era nessuno? Perché, quando ho chiamato?, nessuno ha risposto? E' la mia mano davvero troppo corta per redimere o non ho io forza per liberare? Ecco, con la mia minaccia prosciugo il mare e rendo i fiumi un deserto; il loro pesce manda fetore per mancanza di acqua e muore di sete.
Isa	50	3	Io rivesto i cieli di nero e do loro un cilicio, per coperta.
Isa	50	4	Il Signore, l'Eterno, mi ha dato la lingua dei discepoli perché sappia sostenere con la parola lo stanco; egli mi risveglia ogni mattina, risveglia il mio orecchio, perché io ascolti come fanno i discepoli.
Isa	50	5	Il Signore, l'Eterno, mi ha aperto l'orecchio e io non sono stato ribelle, né mi sono tirato indietro.
Isa	50	6	Ho presentato il mio dorso a chi mi percuoteva e le mie guance a chi mi strappava la barba, non ho nascosto il mio volto all'ignominia e agli sputi.
Isa	50	7	Ma il Signore, l'Eterno, mi ha soccorso, per cui non sono stato confuso; per questo ho reso la mia faccia come una selce e so che non sarò svergognato.
Isa	50	8	E' vicino colui che mi giustifica; chi contenderà con me? Presentiamoci insieme. Chi è il mio avversario? Si avvicini a me.
Isa	50	9	Ecco, il Signore, l'Eterno, mi verrà in aiuto; chi è colui che mi condannerà? Ecco, tutti costoro si logoreranno come un vestito, la tignola li roderà.
Isa	50	10	Chi tra voi teme l'Eterno e ascolta la voce del suo servo? Chi cammina nelle tenebre senza alcuna luce, confidi nel nome dell'Eterno e si appoggi sul suo DIO!
Isa	50	11	Ecco, voi tutti che accendete un fuoco, che vi cingete di tizzoni, andate nelle fiamme del vostro fuoco e fra i tizzoni che avete acceso! Dalla mia mano avrete questo: voi giacerete nel dolore.
------------------------Isaia, capitolo 51
Isa	51	1	Ascoltatemi, voi che perseguite la giustizia e cercate l'Eterno! Guardate alla roccia da cui siete stati tagliati e alla buca della cava da cui siete stati cavati.
Isa	51	2	Guardate ad Abrahamo vostro padre e a Sara che vi ha partorito, perché lo chiamai quando era solo, lo benedissi e lo moltiplicai.
Isa	51	3	L'Eterno infatti sta per consolare Sion, consolerà tutte le sue rovine, renderà il suo deserto come l'Eden e la sua solitudine come il giardino dell'Eterno. Gioia ed allegrezza si troveranno in lei, ringraziamento e suono di canti.
Isa	51	4	Prestami attenzione, o popolo mio, ascoltami, o mia nazione, perché da me procederà la legge e stabilirò il mio diritto come luce dei popoli.
Isa	51	5	La mia giustizia è vicina, la mia salvezza, sarà manifestata e le mie braccia giudicheranno i popoli; le isole, spereranno in me e avranno fiducia nel mio braccio.
Isa	51	6	Alzate i vostri occhi al cielo e guardate la terra di sotto, perché i cieli si dilegueranno come fumo, la terra si logorerà come un vestito e similmente i suoi abitanti moriranno, ma la mia salvezza durerà per sempre e la mia giustizia non verrà mai meno.
Isa	51	7	Ascoltatemi, o voi che conoscete la giustizia, o popolo, che ha nel cuore la mia legge. Non temete l'obbrobrio degli uomini, né spaventatevi dei loro oltraggi.
Isa	51	8	Poiché la tignola li divorerà come un vestito e la tarma li roderà come la lana, ma la mia giustizia rimarrà per sempre, la mia salvezza di generazione in generazione.
Isa	51	9	Risvegliati, risvegliati, rivestiti di forza, o braccio dell'Eterno, risvegliati come nei giorni antichi, come nelle generazioni passate! Non sei tu che hai fatto a pezzi Rahab, che hai trafitto il dragone?
Isa	51	10	Non sei tu che hai prosciugato il mare, le acque del grande abisso, che hai fatto delle profondità del mare una strada, perché i redenti vi passassero?
Isa	51	11	Cosí i riscattati dall'Eterno torneranno, verranno a Sion con grida di gioia e un'allegrezza eterna coronerà il loro capo; otterranno gioia e letizia, e il dolore e il gemito fuggiranno.
Isa	51	12	Io, io stesso, sono colui che vi consola; chi sei tu da dover temere l'uomo che muore e il figlio dell'uomo destinato ad essere come erba?
Isa	51	13	Tu hai dimenticato l'Eterno che ti ha fatto, che ha disteso i cieli e gettato le fondamenta della terra. Avevi sempre paura, tutto il giorno, davanti al furore dell'oppressore, quando si preparava a distruggere. Ma dov'è ora il furore dell'oppressore?
Isa	51	14	L'esule in cattività sarà presto liberato, non morirà nella fossa né gli mancherà il pane.
Isa	51	15	Poiché io sono l'Eterno, il tuo DIO che agita il mare e ne fa muggire le onde; il suo nome è l'Eterno degli eserciti.
Isa	51	16	Io ho posto le mie parole nella tua bocca e ti ho coperto con l'ombra della mia mano per stabilire i cieli e mettere le fondamenta della terra, e per dire a Sion: Tu sei il mio popolo.
Isa	51	17	Risvegliati, risvegliati, levati, o Gerusalemme, che hai bevuto dalla mano dell'Eterno la coppa del suo furore, che hai bevuto la feccia del calice di stordimento fino a scolarla completamente.
Isa	51	18	Fra tutti i figli che ha partorito non c'è nessuno che la guidi; fra tutti i figli che ha allevato non c'è nessuno che la prenda per mano.
Isa	51	19	Queste due cose ti sono avvenute, chi ti compiangerà? Desolazione e distruzione, fame e spada, chi ti consolerà?
Isa	51	20	I tuoi figli venivano meno, giacevano all'inizio di tutte le vie come un'antilope nella rete, pieni del furore dell'Eterno, della minaccia del tuo DIO.
Isa	51	21	Perciò, ora ascolta questo, o afflitta ed ebbra ma non di vino.
Isa	51	22	Cosí dice il tuo Signore, l'Eterno, il tuo DIO, che difende la causa del suo popolo: Ecco, io ti tolgo di mano la coppa di stordimento, la feccia del calice del mio furore; tu non la berrai piú.
Isa	51	23	La metterò invece in mano a quelli che ti affliggevano e che ti dicevano: Stenditi a terra, che ti passiamo sopra e tu facevi del tuo dorso un suolo, una strada per i passanti.
------------------------Isaia, capitolo 52
Isa	52	1	Risvegliati, risvegliati, rivestiti della tua forza, o Sion; indossa le tue splendide vesti, o Gerusalemme, città santa! Poiché non entreranno piú in te l'incirconciso, e l'impuro.
Isa	52	2	Scuotiti di dosso la polvere, levati e mettiti a sedere, o Gerusalemme; sciogliti le catene dal collo, o figlia di Sion che sei in cattività!
Isa	52	3	Poiché cosí dice l'Eterno: Voi siete stati venduti per nulla e sarete riscattati senza denaro.
Isa	52	4	Poiché cosí dice il Signore, l'Eterno: Il mio popolo discese anticamente in Egitto per dimorarvi; poi l'Assiro l'oppresse senza motivo.
Isa	52	5	E ora che cosa faccio io qui?, dice l'Eterno, mentre il mio popolo è stato portato via per nulla? Quelli che lo dominano lo fanno gemere, dice l'Eterno, e il mio nome è continuamente bestemmiato tutto il giorno.
Isa	52	6	Perciò il mio popolo conoscerà il mio nome, perciò comprenderà in quel giorno che sono io che ho parlato: Eccomi!.
Isa	52	7	Quanto sono belli sui monti i piedi del messaggero di buone novelle, che annunzia la pace, che reca belle notizie di cose buone, che annuncia la salvezza, che dice a Sion: Il tuo DIO regna!.
Isa	52	8	Ascolta! Le tue sentinelle alzano la voce e mandano insieme grida di gioia, perché vedono con i loro occhi l'Eterno che ritorna a Sion.
Isa	52	9	Prorompete insieme in grida di gioia, o rovine di Gerusalemme, perché l'Eterno consola il suo popolo e redime Gerusalemme.
Isa	52	10	L'Eterno ha messo a nudo il suo santo braccio agli occhi di tutte le nazioni; tutte le estremità della terra vedranno la salvezza del nostro DIO.
Isa	52	11	Partite, partite, uscite di là, non toccate nulla d'impuro! Uscite di mezzo a lei, purificatevi, voi che portate i vasi dell'Eterno!
Isa	52	12	Poiché voi non partirete in fretta e non ve ne andrete fuggendo, perché l'Eterno camminerà davanti a voi, il DIO d'Israele, sarà la vostra retroguardia.
Isa	52	13	Ecco, il mio servo prospererà e sarà innalzato, elevato e grandemente esaltato.
Isa	52	14	Come molti erano stupiti di te, cosí il suo aspetto era sfigurato piú di quello di alcun uomo, e il suo volto era diverso da quello dei figli dell'uomo,
Isa	52	15	cosí egli aspergerà molte nazioni; i re chiuderanno la bocca davanti a lui, perché vedranno a ciò che non era mai stato loro narrato e comprenderanno ciò che non avevano udito.
------------------------Isaia, capitolo 53
Isa	53	1	Chi ha creduto alla nostra predicazione e a chi è stato rivelato il braccio dell'Eterno?
Isa	53	2	Egli è venuto su davanti a lui come un ramoscello, come una radice da un arido suolo. Non aveva figura né bellezza da attirare i nostri sguardi, né apparenza da farcelo desiderare.
Isa	53	3	Disprezzato e rigettato dagli uomini, uomo dei dolori, conoscitore della sofferenza, simile a uno davanti al quale ci si nasconde la faccia, era disprezzato, e noi non ne facemmo stima alcuna.
Isa	53	4	Eppure egli portava le nostre malattie e si era caricato dei nostri dolori; noi però lo ritenevamo colpito, percosso da DIO ed umiliato.
Isa	53	5	Ma egli è stato trafitto per le nostre trasgressioni, schiacciato per le nostre iniquità; il castigo per cui abbiamo la pace è caduto su di lui, e per le sue lividure noi siamo stati guariti.
Isa	53	6	Noi tutti come pecore eravamo erranti, ognuno di noi seguiva la propria via, e l'Eterno ha fatto ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti.
Isa	53	7	Maltrattato e umiliato, non aperse bocca. Come un agnello condotto al macello, come pecora muta davanti ai suoi tosatori non aperse bocca.
Isa	53	8	Fu portato via dall'oppressione e dal giudizio; e della sua generazione chi riflettè che era strappato dalla terra dei viventi e colpito per le trasgressioni del mio popolo?
Isa	53	9	Gli avevano assegnato la sepoltura con gli empi, ma alla sua morte fu posto col ricco, perché non aveva commesso alcuna violenza e non c'era stato alcun inganno nella sua bocca,
Isa	53	10	Ma piacque all'Eterno di percuoterlo, di farlo soffrire. Offrendo la sua vita in sacrificio per il peccato, egli vedrà una progenie, prolungherà i suoi giorni, e la volontà dell'Eterno prospererà nelle sue mani.
Isa	53	11	Egli vedrà il frutto del travaglio della sua anima e ne sarà soddisfatto; per la sua conoscenza, il giusto, il mio servo renderà giusti molti, perché si caricherà delle loro iniquità.
Isa	53	12	Perciò gli darò la sua parte fra i grandi, ed egli dividerà il bottino con i potenti, perché ha versato la sua vita fino a morire ed è stato annoverato fra i malfattori; egli ha portato il peccato di molti e ha interceduto per i trasgressori.
------------------------Isaia, capitolo 54
Isa	54	1	Giubila, o sterile, che non partorivi, prorompi in alte grida di gioia, tu che non provavi doglie di parto! Poiché i figli della desolata saranno piú numerosi dei figli della maritata, dice l'Eterno.
Isa	54	2	Allarga il luogo della tua tenda e i teli delle tue dimore si distendino senza risparmio; allunga le tue corde e rinforza i tuoi piuoli,
Isa	54	3	perché ti espanderai a destra e a sinistra; la tua discendenza possederà le nazioni e popolerà le città deserte.
Isa	54	4	Non temere, perché non sarai confusa; non aver vergogna, perché non dovrai arrossire; dimenticherai anzi la vergogna della tua giovinezza e non ricorderai piú il disonore della tua vedovanza.
Isa	54	5	Poiché il tuo creatore è il tuo sposo; il suo nome è l'Eterno degli eserciti, il tuo Redentore è il Santo d'Israele, chiamato DIO di tutta la terra.
Isa	54	6	Poiché l'Eterno ti ha chiamato come una donna abbandonata e afflitta nel suo spirito, come la sposa della giovinezza che è stata ripudiata, dice il tuo DIO.
Isa	54	7	Ti ho abbandonata per un breve istante, ma con immensa compassione ti radunerò.
Isa	54	8	In uno scoppio d'ira ti ho nascosto per un momento la mia faccia, ma con un amore eterno avrò compassione di te, dice l'Eterno, il tuo Redentore.
Isa	54	9	Per me questo infatti sarà come le acque di Noè; come giurai che le acque di Noè non avrebbero piú coperto la terra, cosí giuro di non adirarmi piú contro di te e di non minacciarti piú.
Isa	54	10	Anche se i monti si spostassero e i colli fossero rimossi, il mio amore non si allontanerà da te né il mio patto di pace sarà rimosso, dice l'Eterno, che ha compassione di te.
Isa	54	11	O afflitta, sbattuta dalla tempesta, sconsolata, ecco, io incastonerò le tue pietre nell'antimonio e ti fonderò sugli zaffiri.
Isa	54	12	Farò i tuoi merli di rubini, le tue porte di carbonchio e tutto il tuo recinto di pietre preziose.
Isa	54	13	Tutti i tuoi figli saranno ammaestrati dall'Eterno, e grande sarà la pace dei tuoi figli.
Isa	54	14	Tu sarai stabilita fermamente nella giustizia; sarai lontana dall'oppressione perché non dovrai piú temere, e dal terrore, perché non si avvicinerà piú a te.
Isa	54	15	Ecco, potranno anche radunarsi contro di te, ma non sarà da parte mia. Chiunque si radunerà contro di te, cadrà davanti a te.
Isa	54	16	Ecco, io ho creato il fabbro che soffia sulle braci nel fuoco e ne trae uno strumento per il suo lavoro, e ho pure creato il devastatore per distruggere.
Isa	54	17	Nessun'arma fabbricata contro di te avrà successo, e ogni lingua che si alzerà in giudizio contro di te, la condannerai. Questa è l'eredità dei servi dell'Eterno, e la loro giustizia viene da me, dice l'Eterno.
------------------------Isaia, capitolo 55
Isa	55	1	O voi tutti che siete assetati, venite alle acque, e voi che non avete denaro venite, comprate e mangiate! Venite, comprate senza denaro e senza pagare vino e latte!
Isa	55	2	Perché spendete denaro per ciò che non è pane e il frutto delle vostre fatiche per ciò che non sazia? Ascoltatemi attentamente e mangerete ciò che è buono, e l'anima vostra gusterà cibi succulenti.
Isa	55	3	Porgete l'orecchio e venite a me, ascoltate e la vostra anima vivrà; e io stabilirò con voi un patto eterno, secondo le grazie stabili promesse a Davide.
Isa	55	4	Ecco, io l'ho dato come testimone ai popoli, come principe e comandante dei popoli.
Isa	55	5	Ecco, tu chiamerai una nazione che non conosci, e una nazione che non ti conosce accorrerà a te, a motivo dell'Eterno, il tuo DIO, e del Santo d'Israele, perché egli ti ha glorificato.
Isa	55	6	Cercate l'Eterno mentre lo si può trovare, invocatelo mentre è vicino.
Isa	55	7	Lasci l'empio la sua via e l'uomo iniquo i suoi pensieri, e ritorni all'Eterno che avrà compassione di lui, e al nostro DIO che perdona largamente.
Isa	55	8	Poiché i miei pensieri non sono i vostri pensieri né le vostre vie sono le mie vie, dice l'Eterno.
Isa	55	9	Come i cieli sono piú alti della terra, cosí le mie vie sono piú alte delle vostre vie e i miei pensieri piú alti dei vostri pensieri.
Isa	55	10	Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere annaffiato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, in modo da dare il seme al seminatore e pane da mangiare,
Isa	55	11	cosí sarà la mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non ritornerà a me a vuoto, senza avere compiuto ciò che desidero e realizzato pienamente ciò per cui l'ho mandata.
Isa	55	12	Poiché voi partirete con gioia e sarete ricondotti in pace. I monti e i colli proromperanno in grida di gioia davanti a voi e tutti gli alberi della campagna batteranno le mani.
Isa	55	13	Al posto delle spine crescerà il cipresso, al posto delle ortiche crescerà il mirto; sarà per l'Eterno un titolo di gloria, un segno perpetuo che non sarà distrutto.
------------------------Isaia, capitolo 56
Isa	56	1	Cosí dice l'Eterno: Osservate il diritto e praticate la giustizia perché la mia salvezza, sta per venire e la mia giustizia per essere rivelata.
Isa	56	2	Beato l'uomo che agisce cosí e il figlio dell'uomo che si attiene a questo, che osserva il sabato senza profanarlo e che trattiene la sua mano dal fare qualsiasi male.
Isa	56	3	Non dica il figlio dello straniero che si è unito all'Eterno: L'Eterno mi ha certamente escluso dal suo popolo. E non dica l'eunuco: Ecco, io sono un albero secco.
Isa	56	4	Poiché cosí dice l'Eterno: Agli eunuchi che osservano i miei sabati, scelgono ciò che a me piace e si attengono fermamente al mio patto,
Isa	56	5	darò loro nella mia casa e dentro le mie mura un posto e un nome, che varranno meglio di quello dei figli e delle figlie; darò loro un nome eterno che non sarà mai cancellato.
Isa	56	6	I figli degli stranieri che si sono uniti all'Eterno per servirlo, per amare il nome dell'Eterno e per essere suoi servi, tutti quelli che osservano il sabato senza profanarlo e si attengono fermamente al mio patto,
Isa	56	7	li condurrò sul mio monte santo e li riempirò di gioia nella mia casa d'orazione, i loro olocausti e i loro sacrifici saranno graditi sul mio altare, perché la mia casa sarà chiamata una casa di orazione per tutti i popoli.
Isa	56	8	Il Signore, l'Eterno, che raduna i dispersi d'Israele, dice: Io raccoglierò intorno a lui anche altri, oltre a quelli già raccolti.
Isa	56	9	Voi tutte, bestie dei campi, venite a divorare; venite, voi tutte, bestie della foresta!
Isa	56	10	I suoi guardiani sono ciechi, sono tutti senza conoscenza, sono tutti cani muti, incapaci di abbaiare; fanno sogni, stanno sdraiati, amano sonnecchiare.
Isa	56	11	Sono cani ingordi, che non sono mai sazi; sono pastori che non capiscono nulla; seguono tutti la loro via, ognuno mira al proprio interesse, per conto suo.
Isa	56	12	Venite, dicono, prenderò del vino e ci ubriacheremo di bevande inebrianti; domani sarà come oggi, anzi molto meglio.
------------------------Isaia, capitolo 57
Isa	57	1	Il giusto muore ma nessuno vi bada; gli uomini pii sono portati via, e nessuno considera che il giusto è portato via davanti al male.
Isa	57	2	Egli entra nella pace; quelli che hanno camminato nell'integrità riposano sui loro letti.
Isa	57	3	Ma avvicinatevi qui, voi figli della incantatrice, progenie dell'adultero e della prostituta.
Isa	57	4	Di chi vi burlate? Contro chi allargate la bocca e cacciate fuori la lingua? Non siete voi figli della ribellione, progenie della menzogna,
Isa	57	5	voi, che vi infiammate fra le querce sotto ogni albero verdeggiante, che scannate i figli nelle valli, nelle fessure delle rocce?
Isa	57	6	La tua parte è fra le pietre lisce del torrente; esse, proprio esse sono la tua porzione; anche ad esse hai versato libazioni, e hai portato oblazioni di cibo. Potrei io trovare conforto in queste cose?
Isa	57	7	Tu hai posto il tuo letto su un monte alto ed elevato, e anche là sei salita per offrire sacrifici.
Isa	57	8	Hai posto i tuoi simboli idolatri dietro le porte e dietro gli stipiti. Lontano da me ti sei scoperta e sei salita da loro; hai allargato il tuo letto e hai fatto un patto con loro, hai amato il loro letto, mirando al loro potere.
Isa	57	9	Sei andata dal re con l'olio, moltiplicando i tuoi profumi; hai mandato lontano i tuoi messaggeri e ti sei abbassata fino allo Sceol.
Isa	57	10	Per i molti tuoi viaggi ti sei affaticata, ma non hai detto: E' inutile. Hai trovato ancora vigore nella tua mano, e perciò non ti senti esausta.
Isa	57	11	Chi hai temuto, di chi hai avuto paura per mentire, non ricordarti di me e non pensare piú a me? Non sono io rimasto in silenzio per molto tempo? Per questo non mi temi piú.
Isa	57	12	Io proclamerò la tua giustizia e le tue opere, che non ti gioveranno nulla.
Isa	57	13	Quando griderai, venga a salvarti la folla dei tuoi idoli. Il vento li spazzerà via tutti, un soffio li porterà via. Ma chi si rifugia in me possederà il paese ed erediterà il mio santo monte.
Isa	57	14	E si dirà: Appianate, appianate, preparate la via, rimuovete gli ostacoli dalla via del mio popolo!.
Isa	57	15	Poiché cosí dice l'Alto e l'Eccelso, che abita l'eternità, e il cui nome è Santo Io dimoro nel luogo alto e santo e anche con colui che è contrito e umile di spirito, per ravvivare lo spirito degli umili, per ravvivare lo spirito dei contriti.
Isa	57	16	Poiché io non voglio contendere per sempre né essere adirato in eterno, altrimenti davanti a me verrebbero meno lo spirito e le anime che ho fatto.
Isa	57	17	Per l'iniquità della sua cupidigia mi sono adirato e l'ho colpito, mi sono nascosto, mi sono indignato; ma egli si è allontanato seguendo la via del suo cuore.
Isa	57	18	Ho visto le sue vie, ma io lo guarirò, lo guiderò e ridarò le mie consolazioni a lui e ai suoi che sono afflitti.
Isa	57	19	Io creo il frutto delle labbra. Pace, pace a chi è lontano e a chi è vicino, dice l'Eterno. Io lo guarirò.
Isa	57	20	Ma gli empi sono come il mare agitato, che non può calmarsi e le cui acque vomitano melma e fango.
Isa	57	21	Non c'è pace per gli empi, dice il mio DIO.
------------------------Isaia, capitolo 58
Isa	58	1	Grida a squarciagola, non risparmiarti; alza la tua voce come una tromba e dichiara al mio popolo le sue trasgressioni e alla casa di Giacobbe i suoi peccati.
Isa	58	2	Mi cercano ogni giorno e desiderano conoscere le mie vie, come una nazione che pratichi la giustizia e non abbandoni la legge del suo DIO, mi chiedono dei giudizi giusti e desiderano avvicinarsi a DIO.
Isa	58	3	Essi dicono: Perché abbiamo digiunato, e tu non l'hai visto? Perché abbiamo afflitto le nostre anime, e tu non l'hai notato?. Ecco, nel giorno del vostro digiuno voi fate ciò che vi piace e costringete a un duro lavoro i vostri operai.
Isa	58	4	Ecco, voi digiunate per liti e dispute, e per percuotere empiamente col pugno. Digiunando come fate oggi, non fate udire la vostra voce in alto.
Isa	58	5	E' questo il digiuno di cui mi compiaccio, il giorno in cui l'uomo affligge la sua anima? Piegare la testa come un giunco e distendersi su un letto di sacco e di cenere? Chiami forse questo un digiuno e un giorno gradito all'Eterno?
Isa	58	6	Il digiuno di cui mi compiaccio non è forse questo: spezzare le catene della malvagità, sciogliere i legami del giogo rimandare liberi gli oppressi, spezzare ogni giogo?
Isa	58	7	Non consiste forse nel rompere il tuo pane con chi ha fame, nel portare a casa tua i poveri senza tetto, nel vestire chi è nudo, senza trascurare quelli della tua stessa carne?
Isa	58	8	Allora la tua luce irromperà come l'aurora e la tua guarigione germoglierà prontamente, la tua giustizia ti precederà e la gloria dell'Eterno sarà la tua retroguardia.
Isa	58	9	Allora chiamerai e l'Eterno ti risponderà, griderai ed egli dirà: Eccomi! Se tu togli di mezzo a te il giogo, il puntare il dito e il parlare iniquo.
Isa	58	10	se provvedi ai bisogni dell'affamato e sazi l'anima afflitta, allora la tua luce sorgerà nelle tenebre e la tua oscurità sarà come il mezzogiorno.
Isa	58	11	L'Eterno ti guiderà del continuo sazierà la tua anima nei luoghi aridi e darà vigore alle tue ossa, tu sarai come un giardino annaffiato e come una sorgente d'acqua le cui acque non vengono meno.
Isa	58	12	I tuoi riedificheranno le antiche rovine, e tu rialzerai le fondamenta di molte generazioni passate; cosí sarai chiamato il riparatore di brecce, il restauratore dei sentieri per abitare nel paese.
Isa	58	13	Se tu trattieni il piede dal violare il sabato, dal fare i tuoi affari nel mio santo giorno, se chiami il sabato delizia, il giorno santo dell'Eterno, degno di onore, se lo onori astenendoti dai tuoi viaggi, dallo sbrigare i tuoi affari e dal parlare dei tuoi problemi,
Isa	58	14	allora troverai il tuo diletto nell'Eterno, e io ti farò cavalcare sulle alture della terra e ti darò da mangiare l'eredità di Giacobbe tuo padre, poiché la bocca dell'Eterno ha parlato.
------------------------Isaia, capitolo 59
Isa	59	1	Ecco, la mano dell'Eterno non è troppo corta per salvare, né il suo orecchio troppo duro per udire.
Isa	59	2	Ma le vostre iniquità hanno prodotto una separazione fra voi e il vostro DIO e i vostri peccati hanno fatto nascondere la sua faccia da voi, per non darvi ascolto.
Isa	59	3	Poiché le vostre mani sono contaminate di sangue e le vostre dita di iniquità; le vostre labbra proferiscono menzogna, la vostra lingua sussurra perversità.
Isa	59	4	Nessuno muove causa con giustizia nessuno la difende con verità; hanno fiducia nelle parole vuote e dicono il falso, concepiscono il male e partoriscono l'iniquità.
Isa	59	5	Fanno schiudere uova di vipera e tessono tele di ragno; chi mangia delle loro uova muore, e dall'uovo schiacciato esce fuori una vipera.
Isa	59	6	Le loro tele non diventeranno vestiti né si copriranno con ciò che hanno fatto. Le loro opere sono opere d'iniquità e nelle loro mani vi sono atti di violenza.
Isa	59	7	I loro piedi corrono al male e si affrettano a versare sangue innocente; i loro pensieri sono pensieri d'iniquità sui loro sentieri c'è desolazione e distruzione.
Isa	59	8	La via della pace non la conoscono e non c'è rettitudine nelle loro vie; rendono tortuosi i loro sentieri e chiunque vi cammina non conosce la pace.
Isa	59	9	Perciò la rettitudine è lontana da noi e la giustizia non giunge fino a noi; aspettavamo la luce, ecco invece le tenebre, lo splendore, invece camminiamo nell'oscurità.
Isa	59	10	Tastiamo la parete come i ciechi, camminiamo a tastoni come se fossimo privi di occhi; inciampiamo a mezzogiorno come al crepuscolo, in luoghi desolati siamo come morti.
Isa	59	11	Noi tutti urliamo come orsi e continuiamo a gemere come colombe aspettiamo la rettitudine, ma essa non giunge; la salvezza, ma essa è lontana da noi.
Isa	59	12	Poiché le nostre trasgressioni si sono moltiplicate davanti a te e i nostri peccati testimoniano contro di noi, perché le nostre trasgressioni ci stanno davanti e le nostre colpe le conosciamo:
Isa	59	13	ribellandoci e rinnegando l'Eterno ritraendoci dal seguire il nostro DIO parlando di oppressione e di rivolta concedendo e sussurrando in cuore parole di menzogna.
Isa	59	14	La rettitudine si è allontanata e la giustizia è rimasta lontana, perché la verità è venuta meno sulla piazza e l'equità non può entrarvi.
Isa	59	15	Cosí la verità è scomparsa, e chi si ritrae dal male si rende una facile preda. L'Eterno ha visto questo e gli è dispiaciuto che non vi sia piú rettitudine.
Isa	59	16	Egli ha visto che non c'era piú nessuno e si è stupito che nessuno intercedesse; allora il suo braccio gli è venuto in aiuto e la sua giustizia lo ha sostenuto,
Isa	59	17	si è rivestito di giustizia come di una corazza e si è posto in capo l'elmo della salvezza, ha indossato gli abiti della vendetta e si è ricoperto di gelosia come di un manto.
Isa	59	18	Egli renderà a ciascuno secondo le sue opere; il furore ai suoi avversari, la ricompensa ai suoi nemici, alle isole darà una retribuzione piena.
Isa	59	19	Cosí si temerà il nome dell'Eterno dall'ovest, e la sua gloria dall'est; quando l'avversario verrà come una fiumana, lo Spirito dell'Eterno alzerà contro di lui una bandiera.
Isa	59	20	Un redentore, verrà a Sion e per quelli convertiti dalla loro ribellione in Giacobbe, dice l'Eterno.
Isa	59	21	Quanto a me, questo è il mio patto con loro, dice l'Eterno: Il mio Spirito che è su di te, e le mie parole che ho posto nella tua bocca non si allontaneranno mai dalla tua bocca né dalla bocca della tua progenie né dalla bocca della progenie della tua progenie, dice l'Eterno, da ora e per sempre.
------------------------Isaia, capitolo 60
Isa	60	1	Sorgi, risplendi, perché la tua luce è giunta, e la gloria dell'Eterno Si è levata su te.
Isa	60	2	Poiché ecco, le tenebre ricoprono la terra e una fitta oscurità avvolge i popoli, ma su di te si leva l'Eterno e la sua gloria appare su di te.
Isa	60	3	Le nazioni cammineranno alla tua luce e i re allo splendore del tuo sorgere.
Isa	60	4	Volgi i tuoi occhi tutt'intorno e guarda: si radunano tutti e vengono a te; i tuoi figli verranno da lontano e le tue figlie saranno portate in braccio.
Isa	60	5	Allora guarderai e sarai raggiante, il tuo cuore palpiterà e si dilaterà perché l'abbondanza del mare confluirà a te, la ricchezza delle nazioni verrà a te.
Isa	60	6	Una moltitudine di cammelli ti coprirà, dromedari di Madian e di Efah; quelli di Sceba verranno tutti, portando oro e incenso, e proclamando le lodi dell'Eterno.
Isa	60	7	Tutte le greggi di Kedar, si raduneranno presso di te, i montoni di Nebaioth saranno al tuo servizio saliranno sul mio altare come offerta gradita, e io renderò glorioso il tempio, della mia gloria,
Isa	60	8	Chi sono questi che volano come una nuvola e come colombe verso le loro colombaie?
Isa	60	9	Sí le isole spereranno in me, con le navi di Tarshish al primo posto, per portare i tuoi figli da lontano col loro argento e col loro oro, per il nome dell'Eterno, il tuo DIO, e per il Santo d'Israele, che ti avrà resa bella.
Isa	60	10	I figli dello straniero ricostruiranno le tue mura e i loro re saranno al tuo servizio, perché nella mia ira ti ho colpito, ma nella mia benevolenza ho avuto compassione di te,
Isa	60	11	Le tue porte saranno sempre aperte non si chiuderanno né di giorno né di notte, perché possano far entrare in te la ricchezza delle nazioni con i loro re in testa.
Isa	60	12	Poiché la nazione e il regno che non ti serviranno periranno, e quelle nazioni saranno interamente distrutte.
Isa	60	13	La gloria del Libano verrà a te, assieme al cipresso, al larice e all'abete, per abbellire il luogo del mio santuario, e io renderò glorioso il luogo dove posano i miei piedi.
Isa	60	14	Anche i figli dei tuoi oppressori verranno inchinandosi a te, e tutti quelli che ti hanno disprezzato si prostreranno alle piante dei tuoi piedi e ti chiameranno la città dell'Eterno la Sion del Santo d'Israele
Isa	60	15	Invece di essere abbandonata e odiata, tanto che nessuno piú passava da te, io farò di te uno splendore eterno, la gioia di molte generazioni.
Isa	60	16	Tu succhierai il latte delle nazioni, succhierai alle mammelle dei re e riconoscerai che io, l'Eterno sono il tuo Salvatore e il tuo Redentore, il Potente di Giacobbe.
Isa	60	17	Invece di bronzo farò venire oro invece di ferro farò venire argento invece di legno bronzo, invece di pietre ferro; stabilirò come tuo magistrato la pace e come tuo sorvegliante la giustizia.
Isa	60	18	Non si udrà piú parlare di violenza nel tuo paese, né di devastazione e di rovina entro i tuoi confini; ma chiamerai le tue mura Salvezza e le tue porte Lode.
Isa	60	19	Il sole non sarà piú la tua luce di giorno, né la luna ti illuminerà piú col suo chiarore; ma l'Eterno sarà la tua luce eterna e il tuo DIO la tua gloria
Isa	60	20	Il tuo sole non tramonterà piú e la tua luna non si ritirerà piú, perché l'Eterno sarà la tua luce perpetua e i giorni del tuo lutto saranno finiti.
Isa	60	21	Tutti quelli del tuo popolo saranno giusti; essi possederanno il paese per sempre, il germoglio da me piantato, l'opera delle mie mani, per manifestare la mia gloria.
Isa	60	22	Il piú piccolo diventerà un migliaio. Il minimo una nazione potente. Io l'Eterno, affretterò le cose a suo tempo.
------------------------Isaia, capitolo 61
Isa	61	1	Lo Spirito del Signore, l'Eterno, è su di me, perché l'Eterno mi ha unto per recare una buona novella agli umili; mi ha inviato a fasciare quelli dal cuore rotto, a proclamare la libertà a quelli in cattività, l'apertura del carcere ai prigionieri
Isa	61	2	a proclamare l'anno di grazia dell'Eterno e il giorno di vendetta del nostro DIO, per consolare tutti quelli che fanno cordoglio,
Isa	61	3	per accordare gioia a quelli che fanno cordoglio in Sion per dare loro un diadema invece della cenere, l'olio della gioia invece del lutto, il manto della lode invece di uno spirito abbattuto, affinchè siano chiamati querce di giustizia, la piantagione dell'Eterno per manifestare la sua gloria.
Isa	61	4	Essi ricostruiranno le antiche rovine rialzeranno i luoghi desolati nel passato, restaureranno le città desolate, devastate da molte generazioni.
Isa	61	5	Stranieri verranno a pascolare le vostre greggi, i figli dello straniero saranno i vostri agricoltori e i vostri vignaioli.
Isa	61	6	Ma voi sarete chiamati Sacerdoti dell'Eterno e sarete chiamati ministri del nostro DIO Voi godrete le ricchezze delle nazioni, e la loro gloria passerà a voi.
Isa	61	7	Invece della vostra vergogna avrete doppio onore; invece della confusione esulteranno nella loro eredità. Perciò nel loro paese possederanno il doppio e avranno un'allegrezza eterna.
Isa	61	8	Poiché io, l'Eterno, amo la giustizia, odio il furto nell'olocausto, io darò loro fedelmente la ricompensa e stabilirò con loro un patto eterno.
Isa	61	9	La loro discendenza sarà nota fra le nazioni e la loro progenie fra i popoli; tutti quelli che li vedranno li riconosceranno, perché essi sono una discendenza benedetta dall'Eterno.
Isa	61	10	Io mi rallegrerò grandemente nell'Eterno la mia anima festeggerà nel mio DIO, perché mi ha rivestito con le vesti della salvezza, mi ha coperto col manto della giustizia, come uno sposo che si mette un diadema, come una sposa che si adorna dei suoi gioielli.
Isa	61	11	Perciò, come la terra fa crescere la sua vegetazione e come il giardino fa germogliare ciò che vi è stato seminato cosí il Signore, l'Eterno, farà germogliare la giustizia e la lode davanti a tutte le nazioni.
------------------------Isaia, capitolo 62
Isa	62	1	Per amore di Sion io non tacerò, e per amore di Gerusalemme, non mi darò riposo finché la sua giustizia non spunti come l'aurora e la sua salvezza come una fiaccola ardente.
Isa	62	2	Allora le nazioni vedranno la tua giustizia e tutti i re la tua gloria, sarai chiamata con un nome nuovo che la bocca dell'Eterno indicherà.
Isa	62	3	Sarai una splendida corona nella mano dell'Eterno, un diadema regale nella palma del tuo DIO.
Isa	62	4	Non sarai piú chiamata Abbandonata né la tua terra sarà piú detta Desolazione ma sarai chiamata La mia delizia è in lei e la tua terra Maritata perché l'Eterno trova piacere in te, e la tua terra avrà uno sposo.
Isa	62	5	Perciò, come un giovane sposa una vergine, i tuoi figli sposeranno te, e come lo sposo gioisce per la sposa cosí il tuo DIO gioirà per te.
Isa	62	6	Sulle tue mura, o Gerusalemme, ho posto delle sentinelle, che per tutto il giorno e tutta la notte non taceranno mai. Voi, che ricordate all'Eterno le sue promesse, non state in silenzio,
Isa	62	7	e non dategli riposo, finché non abbia ristabilito e reso Gerusalemme la lode di tutta la terra.
Isa	62	8	L'Eterno ha giurato per la sua destra e per il suo braccio potente: Non darò piú il tuo frumento in cibo ai tuoi nemici, e i figli dello straniero non berranno piú il tuo mosto per il quale hai faticato.
Isa	62	9	Ma quelli che avranno raccolto il frumento lo mangeranno e loderanno l'Eterno, e quelli che avranno vendemmiato berranno il mosto nei cortili del mio santuario.
Isa	62	10	Passate, passate per le porte! Preparate la via per il popolo! Appianate, appianate la strada, rimuovete le pietre, alzate una bandiera davanti ai popoli!
Isa	62	11	Ecco, l'Eterno proclama fino all'estremità della terra: Dite alla figlia di Sion: Ecco la tua salvezza, giunge; ecco, ha con sé il suo salario e la sua ricompensa lo precede.
Isa	62	12	Li chiameranno Il popolo santo, I redenti dell'Eterno e tu sarai chiamata Ricercata, La città non abbandonata.
------------------------Isaia, capitolo 63
Isa	63	1	Chi è costui che viene da Edom, da Botsrah, con le vesti tinte di scarlatto? Costui, splendido nella sua veste, che procede nella grandezza della sua forza? Sono io che parlo con giustizia e sono potente nel salvare.
Isa	63	2	Perché la tua veste è rossa e i tuoi abiti come quelli di chi pigia nel tino?
Isa	63	3	Il tino l'ho pigiato da solo e dei popoli nessuno è stato con me. Li ho pigiati nella mia ira e li ho calpestati nel mio furore. Il loro sangue è spruzzato sulle mie vesti e ho macchiato tutti i miei abiti.
Isa	63	4	Poiché il giorno della vendetta era nel mio cuore e l'anno della mia redenzione è giunto.
Isa	63	5	Guardai, ma non c'era nessuno che mi aiutasse; rimasi stupito che nessuno mi sostenesse. Allora il mio stesso braccio mi ha salvato e il mio furore mi ha sostenuto.
Isa	63	6	Ho calpestato i popoli nella mia ira, li ho resi ubriachi nel mio furore e ho fatto scorrere il loro sangue sulla terra.
Isa	63	7	Io ricorderò le benignità dell'Eterno le lodi dell'Eterno per tutto ciò che l'Eterno ci ha largito e la grande bontà usata alla casa d'Israele, concessa loro secondo le sue compassioni e secondo la sua grande benevolenza.
Isa	63	8	Egli infatti aveva detto: Essi sono veramente il mio popolo, figli che non agiranno falsamente. Cosí divenne il loro Salvatore.
Isa	63	9	In ogni loro afflizione egli fu afflitto, e l'Angelo della sua presenza li salvò; nel suo amore e nella sua compassione li redense, li sollevò e li portò tutti i giorni del passato.
Isa	63	10	Ma essi si ribellarono, e contristarono il suo santo Spirito; perciò egli divenne loro nemico e combattè contro di loro.
Isa	63	11	Allora il suo popolo si ricordò dei giorni antichi di Mosè Dov'è colui che li fece uscire dal mare col pastore del suo gregge? Dov'è colui che metteva in mezzo a loro il suo santo Spirito,
Isa	63	12	che li guidava per mezzo della destra di Mosè con il suo braccio glorioso, che divise le acque davanti a loro per farsi un nome eterno
Isa	63	13	che li condusse attraverso gli abissi, come un cavallo nel deserto, perché non inciampassero?
Isa	63	14	Come il bestiame scende nella valle, lo Spirito dell'Eterno li fece riposare. Cosí tu guidasti il tuo popolo, per farti un nome glorioso.
Isa	63	15	Guarda dal cielo e vedi dalla tua dimora santa e gloriosa. Dov'è il tuo zelo e la tua potenza? Il fremito delle tue viscere e le tue tenere compassioni verso di me sono forse state represse?
Isa	63	16	Poiché tu sei nostro padre, anche se Abrahamo non ci conosceva e Israele ci ignora. Tu, o Eterno, sei nostro padre nostro Redentore, da sempre è il tuo nome.
Isa	63	17	O Eterno, perché ci fai errare lontano dalle tue vie e indurisci il nostro cuore perché non ti tema? Ritorna per amore dei tuoi servi, alle tribú della tua eredità.
Isa	63	18	Per poco tempo il tuo santo popolo, ha posseduto il paese; i nostri nemici hanno calpestato il tuo santuario.
Isa	63	19	Noi siamo diventati come quelli sui quali non hai mai governato, sui quali il tuo nome non è mai stato invocato.
------------------------Isaia, capitolo 64
Isa	64	1	Oh, squarciassi tu i cieli e scendessi! Davanti a te sarebbero scossi i monti.
Isa	64	2	Come il fuoco brucia i rami secchi, come il fuoco fa bollir l'acqua, scendi per far conoscere il tuo nome ai tuoi avversari e far tremare le nazioni davanti a te.
Isa	64	3	Quando facesti cose tremende che non ci aspettavamo, tu discendesti e i monti furono scossi alla tua presenza.
Isa	64	4	Dall'antichità nessuno aveva mai sentito né orecchio udito né occhio visto alcun DIO all'infuori di te, che agisce per chi spera in lui.
Isa	64	5	Tu vai incontro a chi gode nel praticare la giustizia e si ricorda di te nelle tue vie. Ecco, tu ti sei adirato perché noi abbiamo peccato; in questo abbiamo continuato a lungo e abbiamo bisogno di essere salvati.
Isa	64	6	Siamo tutti come una cosa impura, e tutte le nostre opere di giustizia sono come un abito sporco; avvizziamo tutti come una foglia, e le nostre iniquità ci portano via come il vento.
Isa	64	7	Non c'è piú alcuno che invochi il tuo nome, che si scuota per afferrarsi a te perché tu ci hai nascosto la tua faccia e ci lasci consumare in balìa delle nostre iniquità.
Isa	64	8	Tuttavia, o Eterno, tu sei nostro padre; noi siamo l'argilla e tu colui che ci formi; noi tutti siamo opera delle tue mani.
Isa	64	9	Non adirarti troppo, o Eterno, e non ricordarti dell'iniquità per sempre. Ecco, guarda, ti preghiamo: noi tutti siamo il tuo popolo
Isa	64	10	Le tue sante città sono diventate un deserto, Sion è diventata un deserto, Gerusalemme una desolazione.
Isa	64	11	Il nostro santo e magnifico tempio, dove i nostri padri ti celebrarono, è divenuto preda del fuoco e tutte le nostre cose piú care sono state devastate.
Isa	64	12	Davanti a queste cose ti conterrai ancora, o Eterno, tacerai e ci affliggerai ancora molto? Giudizio per i malvagi e salvezza per il residuo
------------------------Isaia, capitolo 65
Isa	65	1	Sono stato ricercato da quelli che non chiedevano di me, sono stato trovato da quelli che non mi cercavano. Ho detto: Eccomi, eccomi, a una nazione che non invocava il mio nome.
Isa	65	2	Ho steso tutto il giorno le mie mani verso un popolo ribelle che cammina per una via non buona, seguendo i propri pensieri,
Isa	65	3	un popolo che mi provoca continuamente ad ira con sfrontataggine, che offre sacrifici nei giardini e brucia incenso su altari di mattoni,
Isa	65	4	che sta fra i sepolcri e passa le notti in luoghi segreti, che mangia carne di porco e ha nei suoi vasi brodo di cose abominevoli,
Isa	65	5	che dice: Sta' per conto tuo, non avvicinarti, perché sono piú santo di te. Queste cose sono per me un fumo nel naso, un fuoco che arde tutto il giorno.
Isa	65	6	Ecco, tutto questo sta scritto davanti a me; io non tacerò, ma ripagherò, sì, ripagherò nel loro grembo
Isa	65	7	le vostre iniquità e le iniquità dei vostri padri tutte insieme, dice l'Eterno. Essi hanno bruciato incenso sui monti e mi hanno oltraggiato sui colli, perciò misurerò nel loro grembo il salario della loro condotta passata.
Isa	65	8	Cosí dice l'Eterno: Come quando si trova succo nel grappolo, si dice: Non distruggetelo, perché in esso c'è una benedizione cosí farò io per amor dei miei servi, e non distruggerò ogni cosa.
Isa	65	9	Io farò uscire da Giacobbe una progenie e da Giuda un erede dei miei monti; i miei eletti possederanno il paese e i miei servi vi abiteranno.
Isa	65	10	Sharon diventerà un ovile di greggi e la valle di Akor, un luogo di riposo per armenti, per il mio popolo che mi cercherà.
Isa	65	11	Ma voi che abbandonate l'Eterno, che dimenticate il mio santo monte, che preparate una mensa per Gad, e riempite la coppa di vino drogato per Meni,
Isa	65	12	vi destino alla spada, cadrete tutti per la strage, perché quando ho chiamato non avete risposto, quando ho parlato non avete dato ascolto, ma avete fatto ciò che è male ai miei occhi e avete scelto ciò che mi dispiace.
Isa	65	13	Perciò cosí dice il Signore, l'Eterno: Ecco, i miei servi mangeranno, ma voi avrete fame; ecco, i miei servi berranno, ma voi avrete sete; ecco, i miei servi si rallegreranno, ma voi sarete confusi
Isa	65	14	ecco, i miei servi canteranno per la gioia del loro cuore, ma voi griderete per l'angoscia del cuore e urlerete per l'afflizione di spirito.
Isa	65	15	Voi lascerete il vostro nome come esecrazione ai miei eletti. Il Signore, l'Eterno, ti farà morire, ma darà ai suoi servi un altro nome.
Isa	65	16	Cosí chi invocherà su di sé una benedizione nel paese, lo farà per il DIO di verità, e chi giurerà nel paese giurerà per il DIO di verità perché le sventure passate saranno dimenticate e saranno nascoste ai miei occhi.
Isa	65	17	Poiché ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra, e le cose di prima non si ricorderanno piú e non verranno piú in mente.
Isa	65	18	Ma voi gioite ed esultate per sempre in ciò che creo, perché, ecco, io creo Gerusalemme per il gaudio e il suo popolo per la gioia
Isa	65	19	Mi rallegrerò di Gerusalemme e gioirò del mio popolo; in essa non si udrà piú alcuna voce di pianto né voce di grida,
Isa	65	20	Non vi sarà piú in essa alcun bimbo che viva solo pochi giorni, né vecchio che non compia i suoi giorni, poiché il giovane morirà a cento anni e il peccatore che non giunge ai cento anni, sarà considerato maledetto.
Isa	65	21	Costruiranno case e le abiteranno pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto.
Isa	65	22	Non costruiranno piú perché un altro vi abiti, non pianteranno piú perché un altro mangi; poiché i giorni del mio popolo saranno come i giorni degli alberi; e i miei eletti godranno a lungo dell'opera delle loro mani.
Isa	65	23	Non faticheranno invano né daranno alla luce figli per una improvvisa distruzione, perché saranno la progenie dei benedetti dall'Eterno e i loro discendenti con essi.
Isa	65	24	E avverrà che prima che mi invochino io risponderò, staranno ancora parlando che io li esaudirò.
Isa	65	25	Il lupo e l'agnello pascoleranno insieme, il leone mangerà la paglia come il bue e il serpente si nutrirà di polvere. Non faranno piú alcun danno né distruzione su tutto il mio santo monte, dice l'Eterno.
------------------------Isaia, capitolo 66
Isa	66	1	Cosí dice l'Eterno: Il cielo è il mio trono e la terra è lo sgabello dei miei piedi. Dov'è dunque la casa che mi potreste edificare e dov'è il luogo del mio riposo?
Isa	66	2	Tutte queste cose le ha fatte la mia mano e tutte quante sono venute all'esistenza, dice l'Eterno. Su chi dunque volgerò lo sguardo? Su chi è umile, ha lo spirito contrito e trema alla mia parola.
Isa	66	3	Chi immola un bue è come se uccidesse un uomo, chi sacrifica un agnello è come se rompesse il collo a un cane chi presenta un'oblazione di cibo è come se offrisse sangue di porco, chi brucia incenso è come se benedicesse un idolo. Come costoro hanno scelto le loro vie e la loro anima prende piacere nelle loro abominazioni,
Isa	66	4	cosí anch'io sceglierò la loro sventura e farò cadere su di essi ciò che temono; poiché quando ho chiamato, nessuno ha risposto, quando ho parlato, essi non hanno ascoltato; invece hanno fatto ciò che è male ai miei occhi e hanno preferito ciò che mi dispiace.
Isa	66	5	Ascoltate la parola dell'Eterno, voi che tremate alla sua parola. I vostri fratelli, che vi odiano e vi scacciano a motivo del mio nome, hanno detto: Mostri l'Eterno la sua gloria affinché noi possiamo vedere la vostra gioia Ma essi saranno confusi.
Isa	66	6	Una voce, un frastuono esce dalla città, una voce viene dal tempio; è la voce dell'Eterno che dà la retribuzione ai suoi nemici.
Isa	66	7	Prima di provare le doglie di parto ella ha partorito; prima che le venissero i dolori, ha dato alla luce un maschio.
Isa	66	8	Chi ha mai udito una cosa simile, chi ha mai visto cose come queste? Nasce forse un paese in un sol giorno o una nazione viene forse alla luce in un istante? Ma Sion, appena ha sentito le doglie, ha partorito i suoi figli.
Isa	66	9	Porterei forse al momento della nascita senza far partorire?. dice l'Eterno. Io che faccio partorire chiuderei forse il seno materno?, dice il tuo DIO.
Isa	66	10	Rallegratevi con Gerusalemme ed esultate con lei, voi tutti che l'amate. Gioite grandemente con lei voi tutti che siete in lutto per lei,
Isa	66	11	affinché siate allattati e saziati al seno delle sue consolazioni, affinché possiate bere copiosamente e deliziarvi con l'abbondanza della sua gloria.
Isa	66	12	Poiché cosí dice l'Eterno: Ecco, io farò giungere a lei la pace come un fiume e la ricchezza delle nazioni come un torrente che straripa, e voi sarete allattati, sarete portati sui suoi fianchi e accarezzati sulle sue ginocchia.
Isa	66	13	Come una madre consola il proprio figlio, cosí io consolerò voi e sarete consolati in Gerusalemme.
Isa	66	14	Voi vedrete questo, e il vostro cuore gioirà, le vostre ossa riprenderanno vigore come l'erba fresca. La mano dell'Eterno si farà conoscere ai suoi servi e si adirerà grandemente contro i suoi nemici.
Isa	66	15	Poiché ecco, l'Eterno verrà col fuoco, e i suoi carri saranno come un uragano per riversare la sua ira con furore e la sua minaccia con fiamme di fuoco.
Isa	66	16	Poiché l'Eterno farà giustizia con il fuoco e con la sua spada contro ogni carne; e gli uccisi dall'Eterno saranno molti.
Isa	66	17	Quelli che si santificano e si purificano per andare nei giardini, dietro un idolo che sta nel mezzo, quelli che mangiano carne di porco, cose abominevoli e topi, saranno tutti quanti consumati dice l'Eterno.
Isa	66	18	Io conosco le loro opere e i loro pensieri; sta per giungere il tempo in cui raccoglierò tutte le nazioni e tutte le lingue; esse verranno e vedranno la mia gloria.
Isa	66	19	Io porrò un segno nel loro mezzo e manderò alcuni dei loro superstiti alle nazioni: a Tarshish, a Pul e a Lud, che tirano l'arco, a Tubal e a Javan, alle isole lontane che non hanno udito la mia fama e non hanno visto la mia gloria; essi proclameranno la mia gloria fra le nazioni,
Isa	66	20	e ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le nazioni come un'offerta all'Eterno, su cavalli, su carri, su portantine, su muli e su dromedari al mio santo monte di Gerusalemme, dice l'Eterno. come i figli d'Israele, portano un'offerta in un vaso puro nella casa dell'Eterno.
Isa	66	21	Prenderò pure alcuni di essi per sacerdoti e per Leviti, dice l'Eterno.
Isa	66	22	Poiché come i nuovi cieli e la nuova terra che io farò sussisteranno stabili davanti a me, dice l'Eterno, cosí sussisteranno la vostra progenie e il vostro nome.
Isa	66	23	E avverrà che di novilunio in novilunio e di sabato in sabato ogni carne verrà a prostrarsi davanti a me, dice l'Eterno.
Isa	66	24	Quando essi usciranno, vedranno i cadaveri degli uomini che si sono ribellati contro di me; poiché il loro verme non morirà e il loro fuoco non si estinguerà, e saranno in orrore ad ogni carne.
------------------------Geremia, capitolo 1
Jer	1	1	Parole di Geremia, figlio di Hilkiah, uno dei sacerdoti che erano ad Anathoth, nel paese di Beniamino.
Jer	1	2	La parola dell'Eterno gli fu rivolta al tempo di Giosia, figlio di Amon, re di Giuda, nell'anno tredicesimo del suo regno;
Jer	1	3	gli fu pure rivolta al tempo di Jehoiakim, figlio di Giosia, re di Giuda, fino alla fine dell'undicesimo anno di Sedekia, figlio di Giosia, re di Giuda, cioè fino alla cattività di Gerusalemme, avvenuta nel quinto mese
Jer	1	4	La parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:
Jer	1	5	Prima che io ti formassi nel grembo di tua madre, ti ho conosciuto; prima che tu uscissi dal suo grembo, ti ho consacrato e ti ho stabilito profeta delle nazioni.
Jer	1	6	Io risposi: Ahimè, Signore. Eterno, io non so parlare, perché sono un ragazzo.
Jer	1	7	Ma l'Eterno mi disse: Non dire: Sono un ragazzo perché tu andrai da tutti coloro ai quali ti manderò e dirai tutto ciò che ti comanderò.
Jer	1	8	Non temere davanti a loro, perché io sono con te per liberarti, dice l'Eterno.
Jer	1	9	Poi l'Eterno stese la sua mano e toccò la mia bocca; quindi l'Eterno mi disse: Ecco, io ho messo le mie parole nella tua bocca.
Jer	1	10	Ecco, oggi ti costituisco sopra le nazioni e sopra i regni, per sradicare e per demolire, per abbattere e per distruggere, per edificare e per piantare.
Jer	1	11	Poi la parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo: Geremia, che cosa vedi?. Io risposi: Vedo un ramo di mandorlo.
Jer	1	12	L'Eterno mi disse: Hai visto bene, perché io vigilo sulla mia parola per mandarla ad effetto.
Jer	1	13	La parola dell'Eterno mi fu rivolta per la seconda volta, dicendo: Che cosa vedi?. Io risposi: Vedo una pentola che bolle e ha la bocca volta nella direzione opposta al nord.
Jer	1	14	L'Eterno mi disse: Dal nord la calamità si rovescerà su tutti gli abitanti del paese.
Jer	1	15	Poiché, ecco, io sto per chiamare tutti i popoli dei regni del nord, dice l'Eterno. Essi verranno e porranno ognuno il suo trono all'ingresso delle porte di Gerusalemme contro tutte le sue mura, tutt'intorno, e contro tutte le città di Giuda.
Jer	1	16	Allora pronuncerò i miei giudizi contro di loro, a motivo di tutta la loro malvagità, perché mi hanno abbandonato e hanno bruciato incenso ad altri dèi e si sono prostrati davanti all'opera delle loro mani.
Jer	1	17	Perciò cingiti i lombi, lèvati e di' loro tutto ciò che ti comanderò. Non sgomentarti davanti a loro affinché non ti renda sgomento davanti a loro.
Jer	1	18	Ecco, oggi io faccio di te una città fortificata, una colonna di ferro e un muro di bronzo contro tutto il paese, contro i re di Giuda, contro i suoi principi, contro i suoi sacerdoti e contro il popolo del paese.
Jer	1	19	Essi combatteranno contro di te ma non ti vinceranno, perché io sono con te per liberarti, dice l'Eterno.
------------------------Geremia, capitolo 2
Jer	2	1	La parola dell'Eterno mi fu ancora rivolta, dicendo:
Jer	2	2	Va' e grida alle orecchie di Gerusalemme, dicendo: Cosí dice l'Eterno: Io mi ricordo di te, della tenera attenzione della tua giovinezza, dell'amore al tempo del tuo fidanzamento, quando mi seguivi nel deserto, in una terra non seminata.
Jer	2	3	Israele, era consacrato all'Eterno, le primizie del suo raccolto; tutti quelli che lo divoravano diventavano colpevoli, e la calamità si abbatteva su di loro, dice l'Eterno.
Jer	2	4	Ascoltate la parola dell'Eterno, o casa di Giacobbe, e voi tutte le famiglie della casa d'Israele.
Jer	2	5	Cosí dice l'Eterno: Che cosa hanno trovato di ingiusto in me i vostri padri, per allontanarsi da me, andare dietro alla vanità e diventare essi stessi vanità?
Jer	2	6	Non hanno neppure detto: Dov'è l'Eterno che ci ha fatto uscire dal paese d'Egitto, che ci ha condotto attraverso il deserto, per un paese arido e di crepacci, per un paese riarso e di ombra di morte, per un paese dove nessuno era mai passato e dove nessuno aveva mai abitato?
Jer	2	7	Io vi ho condotto in un paese fertile, perché mangiaste dei suoi frutti e dei suoi beni; ma quando siete entrati, avete contaminato il mio paese e avete reso la mia eredità un'abominazione.
Jer	2	8	sacerdoti non hanno detto: Dov'è l'Eterno?, quelli che si occupano della legge non mi hanno conosciuto, i pastori si sono ribellati contro di me, i profeti hanno profetizzato per Baal, e hanno seguito cose che non giovano a nulla.
Jer	2	9	Perciò contenderò ancora in giudizio con voi, dice l'Eterno, e contenderò con i figli dei vostri figli.
Jer	2	10	Recatevi nelle isole di Kittim, e guardate, mandate a Kedar e osservate bene, e vedete se è mai avvenuta una cosa simile.
Jer	2	11	Ha mai una nazione cambiato i suoi dèi, anche se non sono dèi? Ma il mio popolo ha cambiato la sua gloria perciò che non giova a nulla.
Jer	2	12	Stupitevi, o cieli, di questo; inorridite e siate grandemente desolati, dice l'Eterno.
Jer	2	13	Poiché il mio popolo ha commesso due mali: ha abbandonato me, la sorgente di acqua viva, per scavarsi cisterne, cisterne rotte, che non tengono l'acqua.
Jer	2	14	Israele è forse uno schiavo, o uno schiavo nato in casa? Perché dunque è diventato una preda?
Jer	2	15	I leoncelli ruggiscono contro di lui, fanno udire la loro voce e riducono il suo paese a una desolazione; le sue città sono bruciate e nessuno piú vi abita.
Jer	2	16	Perfino gli abitanti di Nof e di Tahpanhes ti divorano la corona della tua testa.
Jer	2	17	Non ti sei forse attirato addosso questo perché hai abbandonato l'Eterno, il tuo DIO, mentre ti conduceva per la strada?
Jer	2	18	E ora perché hai preso la strada che porta in Egitto, per andare a bere le acque di Scihor? O perché hai preso la strada che porta in Assiria, per andare a bere le acque del Fiume?
Jer	2	19	La tua stessa malvagità ti castigherà e i tuoi sviamenti ti puniranno. Riconosci perciò e vedi quanto cattivo e amaro sia per te l'abbandonare l'Eterno, il tuo DIO, e il non avere in te alcun timore di me, dice il Signore, l'Eterno degli eserciti.
Jer	2	20	Poiché da molto tempo hai infranto il tuo giogo, hai rotto i tuoi legami e hai detto: Non voglio piú servire! Ma sopra ogni alto colle e sotto ogni albero verdeggiante ti sei sdraiata come una prostituta.
Jer	2	21	Eppure ti avevo piantato come una nobile vigna tutta della migliore qualità; come dunque ti sei cambiata nei miei confronti in tralci degeneri di vigna straniera?
Jer	2	22	Anche se ti lavassi con la soda e usassi molto sapone, la tua iniquità la scerebbe un'impronta indelebile davanti a me, dice il Signore, l'Eterno.
Jer	2	23	Come puoi dire: Non mi son contaminata, non sono andata dietro ai Baal, Guarda la strada da te percorsa nella valle, riconosci, ciò che hai fatto, dromedaria veloce, che corre senza freno nelle sue vie.
Jer	2	24	Asina selvatica, abituata al deserto, che aspira l'aria nell'ardore del suo desiderio; nella stagione degli amori chi può trattenerla? Tutti quelli che la cercano non devono affaticarsi: nel suo mese la troveranno.
Jer	2	25	Impedisci che il tuo piede rimanga scalzo e che la tua gola si inaridisca. Ma tu hai detto: E' inutile. No! Io amo gli stranieri e voglio seguire loro.
Jer	2	26	Come rimane confuso il ladro quando è sorpreso sul fatto, cosí sono confusi quelli della casa d'Israele, essi, i loro re, i loro principi, i loro sacerdoti e i loro profeti,
Jer	2	27	i quali dicono al legno: Tu sei mio padre e alla pietra: Tu ci hai dato la vita. Sí, essi mi hanno voltato le spalle e non la faccia. Ma nel tempo della loro sventura dicono: Lèvati e salvaci!
Jer	2	28	Ma dove sono i tuoi dèi che ti sei fatto Si lèvino, se possono salvarti nel tempo della tua sventura. Poiché numerosi come le tue città sono i tuoi dèi, o Giuda.
Jer	2	29	Perché contendete con me? Voi tutti vi siete ribellati contro di me, dice l'Eterno.
Jer	2	30	Invano ho colpito i vostri figli; non hanno accettato la correzione. La vostra spada ha divorato i vostri profeti come un leone distruttore.
Jer	2	31	O generazione, considera la parola dell'Eterno! Sono forse stato un deserto per Israele o un paese di fitte tenebre? Perché dice il mio popolo: Noi girovaghiamo liberamente, non torneremo piú da te?
Jer	2	32	Può una fanciulla dimenticare i suoi ornamenti, o una sposa la sua cintura? Eppure il mio popolo mi ha dimenticato da giorni innumerevoli.
Jer	2	33	Come usi bene le tue maniere per procurarti amore! Cosí hai insegnato le tue maniere persino alle donne malvagie.
Jer	2	34	Perfino sui lembi della tua veste si trova il sangue di poveri innocenti, che non furono sorpresi a scassinare. Ma, nonostante tutte queste cose,
Jer	2	35	tu dici: Sono innocente; certamente la sua ira si è ritirata da me Ecco, io entrerò in giudizio con te, perché hai detto: Non ho peccato
Jer	2	36	Perché vagabondi cosí tanto, cambiando il tuo cammino? Sarai delusa anche dall'Egitto, come sei stata delusa dall'Assiria.
Jer	2	37	Anche da esso uscirai con le tue mani sul capo, perché l'Eterno ha rigettato quelli nei quali tu confidi, e tu non realizzerai i tuoi intenti per mezzo di loro.
------------------------Geremia, capitolo 3
Jer	3	1	Se un uomo ripudia la propria moglie e questa se ne va da lui e diviene moglie di un altro, tornerà egli forse ancora da lei? Non sarebbe quel paese grandemente profanato? Tu ti sei prostituita, con molti amanti; vorresti però ritornare da me?, dice l'Eterno.
Jer	3	2	Alza gli occhi verso le alture e guarda: dove non ti sei coricata con loro? Ti sei seduta accanto alle strade ad aspettarli, come un Arabo nel deserto, e hai contaminato il paese con le tue prostituzioni e con le tue malvagità.
Jer	3	3	Perciò le piogge sono state trattenute e l'ultima pioggia, non c'è stata. Ma tu hai avuto una fronte da prostituta e hai rifiutato di vergognarti.
Jer	3	4	Non hai proprio ora gridato a me: Padre mio, tu sei l'amico della mia giovinezza!
Jer	3	5	Rimarrà egli adirato per sempre? Conserverà l'ira sino alla fine?" Ecco, tu parli cosí, ma intanto commetti tutte le malvagità che puoi.
Jer	3	6	L'Eterno mi disse al tempo del re Giosia: Hai visto ciò che la ribelle, Israele ha fatto? E' andata sopra ogni alto monte e sotto ogni albero verdeggiante e là si è prostituita.
Jer	3	7	Io dicevo: Dopo che avrà fatto tutte queste cose ritornerà a me Ma non è tornata; e la sua perfida sorella Giuda l'ha visto.
Jer	3	8	E sebbene io avessi ripudiato la ribelle Israele a motivo di tutti i suoi adultèri e le avessi dato il libello di divorzio, ho visto che la sua perfida sorella Giuda non ha avuto alcun timore, ma è andata anch'essa a prostituirsi,
Jer	3	9	Cosí con il rumore delle sue prostituzioni ha contaminato il paese e ha commesso adulterio con la pietra e con il legno
Jer	3	10	Nonostante tutto questo, la sua perfida sorella Giuda non è tornata a me con tutto il suo cuore, ma con simulazione, dice l'Eterno.
Jer	3	11	Poi l'Eterno mi disse: La ribelle Israele si è mostrata piú giusta della perfida Giuda.
Jer	3	12	Va' e proclama queste parole verso il nord, dicendo: Torna, o ribelle Israele, dice l'Eterno, non farò ricadere la mia ira su di voi, perché io sono misericordioso, dice l'Eterno, e non rimango adirato per sempre.
Jer	3	13	Soltanto riconosci la tua iniquità, perché ti sei ribellata all'Eterno, il tuo DIO; hai profuso i tuoi favori agli stranieri sotto ogni albero verdeggiante e non hai dato ascolto alla mia voce, dice l'Eterno.
Jer	3	14	Tornate o figli traviati, dice l'Eterno, perché io ho sovranità su di voi. Vi prenderò uno da una città e due da una famiglia e vi ricondurrò a Sion.
Jer	3	15	Vi darò quindi pastori secondo il mio cuore, che vi pasceranno con conoscenza e con sapienza.
Jer	3	16	E avverrà che quando vi sarete moltiplicati e sarete fecondi nel paese, in quei giorni, dice l'Eterno, non si dirà piú: L'arca del patto dell'Eterno. Non verrà piú in mente, non la ricorderanno piú, non andranno piú a vederla, non se ne farà un'altra.
Jer	3	17	Allora Gerusalemme sarà chiamata Il trono dell'Eterno; tutte le nazioni si raduneranno presso di essa nel nome dell'Eterno, a Gerusalemme, e non cammineranno piú secondo la caparbietà del loro cuore malvagio.
Jer	3	18	In quei giorni la casa di Giuda camminerà con la casa d'Israele e insieme verranno dal paese del nord al paese che io diedi in eredità ai vostri padri.
Jer	3	19	Io dicevo: Quanto volentieri ti collocherei tra i miei figli e ti darei un paese delizioso, una splendida eredità fra tutte le nazioni Dicevo: Tu mi chiamerai: Padre mio!, e non ti allontanerai piú da me
Jer	3	20	Ma come una donna è infedele al proprio marito, cosí voi siete stati infedeli a me, o casa d'Israele, dice l'Eterno.
Jer	3	21	Una voce si ode sulle alture; il pianto e le suppliche dei figli d'Israele, perché hanno pervertito la loro via e hanno dimenticato l'Eterno, il loro DIO.
Jer	3	22	Ritornate, o figli traviati, io guarirò le vostre ribellioni. Ecco, noi veniamo a te, perché tu sei l'Eterno, il nostro DIO.
Jer	3	23	E' certamente vano l'aiuto che si aspetta dai colli e dal gran numero dei monti; certamente la salvezza, d'Israele è nell'Eterno, il nostro DIO.
Jer	3	24	Quella cosa vergognosa ha divorato il frutto della fatica dei nostri padri fin dalla nostra giovinezza le loro pecore e i loro buoi, i loro figli e le loro figlie.
Jer	3	25	Corichiamoci nella nostra vergogna e ci ricopra la nostra ignominia, perché abbiamo peccato contro l'Eterno il nostro DIO, noi e i nostri padri, dalla nostra giovinezza fino a questo giorno e non abbiamo dato ascolto alla voce dell'Eterno, il nostro DIO.
------------------------Geremia, capitolo 4
Jer	4	1	O Israele, se tu torni, dice l'Eterno, devi ritornare a me. Se rimuovi dalla mia presenza le tue abominazioni e non vai piú vagando
Jer	4	2	e giuri: L'Eterno vive con verità con rettitudine e con giustizia, allora le nazioni saranno benedette in Lui e in Lui si glorieranno.
Jer	4	3	Poiché cosí dice l'Eterno a quelli di Giuda e di Gerusalemme: Dissodate il vostro campo non coltivato e non seminate fra le spine,
Jer	4	4	Circoncidetevi per l'Eterno e rimuovete il prepuzio dei vostri cuori, o uomini di Giuda e abitanti di Gerusalemme, affinché il mio furore non prorompa come fuoco e non arda senza che alcuno possa spegnerlo, a motivo della malvagità delle vostre azioni!.
Jer	4	5	Annunziatelo in Giuda, proclamatelo in Gerusalemme e dite: Suonate la tromba nel paese, gridate forte e dite: adunatevi ed entriamo nelle città fortificate.
Jer	4	6	Alzate la bandiera verso Sion, fuggite in cerca di un rifugio, non fermatevi, perché manderò dal nord una calamità e una grande rovina.
Jer	4	7	Il leone è balzato fuori dal folto del suo bosco e un distruttore di nazioni si è messo in viaggio, ha lasciato la sua dimora per ridurre il tuo paese in desolazione; le tue città saranno devastate e lasciate senza abitanti.
Jer	4	8	Per questo vestitevi di sacco, fate cordoglio, gemete, perché l'ardente ira dell'Eterno non si è allontanata da noi.
Jer	4	9	In quel giorno avverrà, dice l'Eterno che il cuore del re e il cuore dei principi verrà meno, i sacerdoti saranno sbigottiti e i profeti saranno costernati.
Jer	4	10	Allora io dissi: Ah, Signore, Eterno, tu hai interamente ingannato questo popolo e Gerusalemme, dicendo: Voi avrete pace mentre la spada penetra fino al cuore.
Jer	4	11	In quel tempo si dirà a questo popolo e a Gerusalemme: Un vento ardente che viene dalle nude alture nel deserto e soffia verso la figlia del mio popolo, non per vagliare né per mondare;
Jer	4	12	un vento anche più forte di questi verrà da parte mia, ora anch'io pronuncerò il giudizio contro di loro,
Jer	4	13	Ecco, egli sale come le nuvole e i suoi carri come un turbine, i suoi cavalli sono piú veloci delle aquile. Guai a noi perché siamo devastati!.
Jer	4	14	O Gerusalemme, purifica il tuo cuore dalla malvagità, affinché sia salvata. Fino a quando rimarranno in te i tuoi pensieri iniqui?
Jer	4	15	Poiché una voce annuncia da Dan e proclama sventura dal monte di Efraim.
Jer	4	16	Avvertite le nazioni, sí, fatelo sapere a Gerusalemme: gli assedianti vengono da una nazione lontana e alzano la loro voce contro le città di Giuda.
Jer	4	17	Come custodi di un campo si sono posti tutt'intorno ad essa perché si è ribellata contro di me, dice l'Eterno.
Jer	4	18	Il tuo comportamento e le tue azioni ti hanno procurato queste cose, questa sarà la tua calamità, e sarà amara perché raggiungerà il tuo cuore.
Jer	4	19	Le mie viscere, le mie viscere! Mi contorco dal dolore. Oh, le pareti del mio cuore! Il mio cuore batte forte dentro di me. Io non posso tacere, perché, o anima mia, ho udito il suono della tromba, il grido di guerra.
Jer	4	20	Si annunzia rovina sopra rovina perché tutto il paese è devastato. Improvvisamente le mie tende sono distrutte, i miei padiglioni in un attimo.
Jer	4	21	Fino a quando vedrò la bandiera e udrò il suono della tromba?
Jer	4	22	Sí, il mio popolo è stolto, non mi conosce; sono figli insensati e non hanno intendimento; sono esperti nel fare il male, ma non sanno fare il bene.
Jer	4	23	Guardai la terra, ed ecco era senza forma e vuota; i cieli, ed erano senza luce.
Jer	4	24	Guardai i monti, ed ecco tremavano e tutti i colli ondeggiavano.
Jer	4	25	Guardai, ed ecco non c'era uomo e tutti gli uccelli del cielo erano fuggiti.
Jer	4	26	Guardai, ed ecco la terra fertile era un deserto, e tutte le sue città erano crollate davanti all'Eterno a motivo dell'ardente sua ira.
Jer	4	27	Poiché cosí dice l'Eterno: Tutto il paese sarà desolato, ma non lo distruggerò completamente,
Jer	4	28	A motivo di questo la terra farà cordoglio e i cieli in alto si oscureranno perché io ho parlato, ho deciso e non me ne pento né tornerò indietro.
Jer	4	29	Al rumore dei cavalieri e degli arcieri tutte le città sono in fuga, entrano nel folto dei boschi, salgono sulle rocce, tutte le città sono abbandonate e non vi è rimasto un sol uomo.
Jer	4	30	E tu, o devastata, che farai? Anche se ti vestissi di scarlatto, anche se ti abbigliassi con ornamenti d'oro, anche se ti ingrandissi gli occhi con lo stibio, invano ti faresti bella. I tuoi amanti ti disprezzano, vogliono la tua vita.
Jer	4	31	Poiché io odo un grido come di donna nelle doglie, un'angoscia come di donna al suo primo parto: è il grido della figlia di Sion che respira affannosamente e distende le sue mani, dicendo: Guai a me! L'anima mia viene meno per gli assassini.
------------------------Geremia, capitolo 5
Jer	5	1	Andate attorno per le vie di Gerusalemme: guardate e rendetevi conto, e cercate per le sue piazze se trovate un uomo, se ce n'è uno solo che pratichi la giustizia, che cerchi la verità, e io la perdonerò.
Jer	5	2	Anche se dicono: L'Eterno vive, certo giurano il falso.
Jer	5	3	O Eterno, non sono i tuoi occhi per la verità? Tu li hai colpiti, ma non hanno sentito alcun dolore; li hai consumati, ma hanno rifiutato di ricevere la correzione. Essi hanno indurito la loro faccia piú della roccia e hanno rifiutato di ritornare.
Jer	5	4	Perciò dissi: Essi sono certamente poveri, sono insensati perché non conoscono la via dell'Eterno, la legge del loro DIO.
Jer	5	5	Andrò quindi dai grandi e parlerò loro, perché essi conoscono la via dell'Eterno, la legge del loro DIO. Ma anch'essi insieme hanno spezzato il giogo e hanno rotto i legami.
Jer	5	6	Perciò il leone della foresta li uccide, il lupo del deserto li distrugge, il leopardo sta in agguato vicino alle loro città; chiunque esce da esse è sbranato, perché le loro trasgressioni sono numerose, le loro ribellioni sono aumentate.
Jer	5	7	Come potrei perdonarti per questo? I tuoi figli mi hanno abbandonato e giurano per quelli che non sono dèi. Io li ho saziati, ma essi hanno commesso adulterio e si affollano nelle case di prostituzione.
Jer	5	8	Sono come stalloni ben pasciuti e ardenti al mattino; ciascuno nitrisce dietro la moglie del proprio vicino.
Jer	5	9	Non li punirò io per queste cose?, dice l'Eterno, e non mi vendicherò io di una simile nazione?
Jer	5	10	Salite sulle mura e distruggete, ma non effettuate una distruzione completa; portate via i suoi tralci, perché non sono dell'Eterno.
Jer	5	11	Poiché la casa d'Israele e la casa di Giuda hanno agito perfidamente con me, dice l'Eterno.
Jer	5	12	Hanno rinnegato l'Eterno e hanno detto: Non è lui. Nessun male ci verrà addosso; non vedremo né spada né fame.
Jer	5	13	I profeti non sono che vento, e in loro non c'è la parola di Dio. Sia fatto a loro ciò che dicono a noi.
Jer	5	14	Perciò cosí dice l'Eterno, il DIO degli eserciti: Perché avete parlato in questo modo, io renderò le mie parole come fuoco nella tua bocca, e questo popolo come legna, che esso divorerà.
Jer	5	15	Ecco io farò venire contro di voi una nazione da lontano, o casa d'Israele, dice l'Eterno. E' una nazione valorosa, è una nazione antica, una nazione di cui non conosci la lingua e non intendi le parole.
Jer	5	16	La sua faretra è come un sepolcro aperto; sono tutti uomini valorosi.
Jer	5	17	Essa divorerà le tue messi e il tuo pane, divorerà i tuoi figli e le tue figlie, divorerà le tue greggi e i tuoi armenti, divorerà le tue vigne e i tuoi fichi; distruggerà con la spada le tue città fortificate nelle quali confidi.
Jer	5	18	Ma anche in quei giorni, dice l'Eterno, non ti distruggerò completamente,
Jer	5	19	E avverrà che quando direte: Perché l'Eterno, il nostro DIO, ci ha fatto tutte queste cose? tu risponderai loro: Come voi avete abbandonato me e avete servito dèi stranieri nel vostro paese, cosí servirete gli stranieri in un paese che non è vostro.
Jer	5	20	Annunziate questo alla casa di Giacobbe e proclamatelo in Giuda, dicendo:
Jer	5	21	Ascoltate ora questo, o popolo stolto e senza cuore, che ha occhi ma non vede, che ha orecchi ma non ode.
Jer	5	22	Non mi temerete?, dice l'Eterno, non tremerete davanti a me che ho posto la sabbia per limite al mare, come statuto eterno che non oltrepasserà mai? Le sue onde si agitano ma non prevalgono, rumoreggiano ma non la sorpassano".
Jer	5	23	Ma questo popolo ha un cuore ostinato e ribelle; si voltano indietro e se ne vanno.
Jer	5	24	Non dicono in cuor loro: Temiamo l'Eterno, il nostro DIO, che dà la pioggia a suo tempo, la prima e l'ultima pioggia, che mantiene per noi le settimane fissate per la mietitura
Jer	5	25	Le vostre iniquità hanno sconvolto queste cose e i vostri peccati tengono lontano da voi la prosperità.
Jer	5	26	Poiché fra il mio popolo si trovano uomini malvagi che spiano come uccellatori in agguato; essi tendono lacci e catturano uomini.
Jer	5	27	Come una gabbia è piena di uccelli, cosí le loro case sono piene di inganno; perciò diventano grandi e arricchiscono.
Jer	5	28	Diventano grassi e prosperosi, sí, oltrepassano i limiti stessi del male. Non difendono la causa, la causa dell'orfano, eppure prosperano; non difendono il diritto dei poveri.
Jer	5	29	Non li dovrei punire per queste cose?. dice l'Eterno. E non mi vendicherò io di una simile nazione?
Jer	5	30	Nel paese si è commessa una cosa spaventevole e orribile:
Jer	5	31	i profeti profetizzano falsamente, i sacerdoti governano in forza della propria autorità e il mio popolo ha piacere che sia cosí. Ma cosa farete quando verrà la fine?.
------------------------Geremia, capitolo 6
Jer	6	1	O figli di Beniamino, cercate un rifugio fuori di Gerusalemme. Suonate la tromba in Tekoa e alzate un segnale di fuoco su Bethkerem, perché dal nord appare una calamità. una grande distruzione.
Jer	6	2	La bella e delicata figlia di Sion la distruggerò.
Jer	6	3	Verso di lei vengono dei pastori con i loro greggi; piantano le loro tende tutt'intorno contro di lei; ognuno pascola dalla sua parte.
Jer	6	4	Preparate la guerra contro di lei; levatevi e saliamo in pieno giorno! Guai a noi, perché il giorno declina e le ombre della sera si allungano!
Jer	6	5	Levatevi e saliamo di notte, e distruggiamo i suoi palazzi!.
Jer	6	6	Poiché cosí dice l'Eterno degli eserciti: Tagliate i suoi alberi e costruite un terrapieno contro Gerusalemme; questa è la città che dev'essere punita; in mezza a lei non vi è che oppressione.
Jer	6	7	Come un pozzo fa scaturire le sue acque, cosí essa fa scaturire la sua malvagità, in lei si sente solo parlare di violenza e di distruzione; davanti a me stanno continuamente dolore e piaghe.
Jer	6	8	Lasciati correggere, o Gerusalemme, altrimenti la mia anima si allontanerà da te, altrimenti ti ridurrò una desolazione, una terra disabitata.
Jer	6	9	Cosí dice l'Eterno degli eserciti: Il resto d'Israele sarà interamente racimolato come una vigna; ripassa la tua mano come il vendemmiatore sui tralci.
Jer	6	10	A chi parlerò e chi riprenderò perché ascolti? Ecco, il loro orecchio e incirconciso, e sono incapaci di prestare attenzione; ecco, la parola dell'Eterno è diventata per loro oggetto di disprezzo e non vi trovano piú alcun piacere.
Jer	6	11	Perciò io sono pieno del furore dell'Eterno; sono stanco di contenerlo. Lo riverserò sui bambini per la strada e sui giovani riuniti insieme, perché saranno presi sia l'uomo che la donna, sia il vecchio che l'uomo carico di anni.
Jer	6	12	Le loro case passeranno ad altri, assieme ai loro campi e alle loro mogli perché io stenderò la mia mano sugli abitanti del paese, dice l'Eterno.
Jer	6	13	Poiché dal piú piccolo al piú grande, sono tutti avidi di guadagno; dal profeta al sacerdote, praticano tutti la menzogna.
Jer	6	14	Essi curano alla leggera la ferita del mio popolo, dicendo: Pace, pace quando non c'è pace
Jer	6	15	Si vergognavano quando compivano abominazioni? No! Non si vergognavano affatto, né sapevano che cosa fosse arrossire. Perciò cadranno fra quelli che cadono; quando li visiterò saranno rovesciati, dice l'Eterno.
Jer	6	16	Cosí dice l'Eterno: Fermatevi sulle vie e guardate e domandate dei sentieri antichi, dove sia la buona strada, e camminate in essa; cosí troverete riposo per le anime vostre. Ma essi rispondono: Non cammineremo in essa.
Jer	6	17	Ho posto su di voi delle sentinelle: Fate attenzione al suono della tromba!. Ma essi rispondono: Non faremo attenzione.
Jer	6	18	Perciò, ascoltate, o nazioni, e sappi, o assemblea ciò che avverrà loro.
Jer	6	19	Ascolta o terra! Ecco, io farò venire su questo popolo una calamità, il frutto stesso dei loro pensieri, perché non hanno prestato attenzione alle mie parole e neppure alla mia legge, ma l'hanno rigettata.
Jer	6	20	Che m'importa dell'incenso che viene da Sceba, della canna odorosa che viene da un paese lontano? I vostri olocausti non mi sono graditi e i vostri sacrifici non mi piacciono.
Jer	6	21	Perciò cosí dice l'Eterno: Ecco, io porrò davanti a questo popolo delle pietre d'inciampo, nelle quali inciamperanno insieme padri e figli; il vicino e il suo amico periranno.
Jer	6	22	Cosí dice l'Eterno: Ecco. un popolo viene dal paese del nord e una grande nazione sarà suscitata dalle estremità della terra.
Jer	6	23	Essi impugnano arco e lancia; sono crudeli e non hanno pietà; la loro voce assomiglia al fragore del mare; essi montano cavalli e sono pronti a combattere come un sol uomo contro di te, o figlia di Sion.
Jer	6	24	Ne abbiamo udito la fama e le nostre mani sono cadute; l'angoscia si è impadronita di noi, come le doglie di una donna che partorisce.
Jer	6	25	Non uscite nei campi, non camminate per la via, perché la spada del nemico e il terrore sono ovunque.
Jer	6	26	O figlia del mio popolo, vestiti di sacco e rotolati nella cenere, fa' lutto come per un figlio unico, con un pianto amarissimo, perché il distruttore piomberà su di noi all'improvviso.
Jer	6	27	Io ti avevo posto fra il mio popolo come un saggiatore e una fortezza, perché conoscessi e saggiassi la loro via.
Jer	6	28	Essi sono tutti ribelli fra i ribelli, vanno attorno spargendo calunnie; sono bronzo e ferro, sono tutti corruttori.
Jer	6	29	Il mantice soffia con forza, il piombo è consumato dal fuoco; invano raffina il raffinatore, perché le scorie non si staccano.
Jer	6	30	Saranno chiamati argento di rifiuto, perché l'Eterno li ha rigettati.
------------------------Geremia, capitolo 7
Jer	7	1	Questa è la parola che fu rivolta a Geremia da parte dell'Eterno dicendo:
Jer	7	2	Fermati alla porta della casa dell'Eterno e là proclama questa parola e di': Ascoltate la parola dell'Eterno o voi tutti di Giuda che entrate per queste porte per prostrarvi davanti all'Eterno!.
Jer	7	3	Cosí dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Emendate le vostre vie e le vostre opere, e io vi farò abitare in questo luogo.
Jer	7	4	Non ponete la vostra fiducia in parole ingannatrici, dicendo: Questo è il tempio dell'Eterno, il tempio dell'Eterno, il tempio dell'Eterno!
Jer	7	5	Ma se emendate completamente le vostre vie e le vostre opere, se praticate veramente la giustizia gli uni verso gli altri,
Jer	7	6	se non opprimete lo straniero, l'orfano e la vedova, se non spargete sangue innocente in questo luogo e non andate dietro ad altri dèi a vostro danno.
Jer	7	7	allora io vi farò abitare in questo luogo, nel paese che ho dato ai vostri padri da molto tempo e per sempre.
Jer	7	8	Ecco, voi mettete la vostra fiducia in parole ingannatrici che non giovano a nulla.
Jer	7	9	Cosí voi rubate, uccidete, commettete adulteri, giurate il falso, bruciate incenso a Baal e andate dietro ad altri dèi che prima non conoscevate,
Jer	7	10	e poi venite a presentarvi davanti a me in questo tempio su cui è invocato il mio nome e dite: Siamo salvi! per poi compiere tutte queste abominazioni.
Jer	7	11	Questo tempio su cui è invocato il mio nome è forse divenuto ai vostri occhi un covo di ladroni? Ecco, io ho visto questo, dice l'Eterno.
Jer	7	12	Ma andate ora al mio luogo che era a Sciloh, dove avevo inizialmente posto il mio nome e vedete che cosa ne ho fatto a motivo della malvagità del mio popolo Israele.
Jer	7	13	Ed ora, poiché avete compiuto tutte queste cose dice l'Eterno, poiché quando vi ho parlato con urgenza ed insistenza non avete ascoltato, e vi ho chiamati e non avete risposto,
Jer	7	14	io farò con questo tempio su cui è invocato il mio nome e in cui riponete la vostra fiducia, con questo luogo che ho dato a voi e ai vostri padri, come ho fatto a Sciloh;
Jer	7	15	e vi scaccerò dalla mia presenza, come ho scacciato tutti i vostri fratelli, tutta la progenie di Efraim.
Jer	7	16	Perciò non intercedere per questo popolo non innalzare per loro alcun grido o preghiera e non insistere presso di me, perché non ti esaudirò.
Jer	7	17	Non vedi ciò che fanno nelle città di Giuda e nelle vie di Gerusalemme?
Jer	7	18	I figli raccolgono la legna, i padri accendono il fuoco e le donne impastano la farina per fare delle focacce alla regina del cielo, e poi fanno libazioni, ad altri dei per provocarmi ad ira.
Jer	7	19	Ma provocano veramente me, dice l'Eterno, o non piuttosto se stessi a loro propria vergogna?.
Jer	7	20	Perciò cosí dice il Signore, l'Eterno: Ecco, la mia ira, il mio furore si riverserà su questo luogo, sugli uomini e sulle bestie sugli alberi della campagna e sui frutti della terra e arderà senza estinguersi.
Jer	7	21	Cosí dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Aggiungete i vostri olocausti ai vostri sacrifici e mangiatene la carne!
Jer	7	22	Poiché io non parlai ai vostri padri e non diedi loro alcun ordine, quando li feci uscire dal paese d'Egitto, riguardo agli olocausti e sacrifici;
Jer	7	23	ma questo comandai loro: Ascoltate la mia voce, e io sarò il vostro DIO e voi sarete il mio popolo; camminate in tutte le vie che vi ho comandato, perché siate felici.
Jer	7	24	Ma essi non ascoltarono né prestarono orecchio, ma camminarono secondo i consigli e la caparbietà del loro cuore malvagio, e andarono indietro e non avanti.
Jer	7	25	Dal giorno in cui i vostri padri uscirono dal paese d'Egitto fino a quest'oggi, vi ho mandato tutti i miei servi, i profeti ogni giorno con urgenza ed insistenza.
Jer	7	26	Essi però non mi hanno ascoltato né hanno prestato orecchio, ma hanno indurito la loro cervice e si sono comportati peggio dei loro padri.
Jer	7	27	Perciò tu dirai loro tutte queste cose, ma non ti ascolteranno; li chiamerai, ma non ti risponderanno.
Jer	7	28	Cosí dirai loro: Questa è la nazione che non ascolta la voce dell'Eterno, il suo DIO, né accetta correzione; la verità è scomparsa ed è stata eliminata dalla loro bocca.
Jer	7	29	Tagliati i capelli e gettali via, e intona sulle alture un lamento, perché l'Eterno ha rigettato e abbandonato la generazione della sua ira.
Jer	7	30	I figli di Giuda hanno fatto ciò che è male ai miei occhi, dice l'Eterno. Hanno collocato le loro abominazioni nel tempio in cui è invocato il mio nome, per contaminarlo.
Jer	7	31	Hanno edificato gli alti luoghi di Tofet, che è nella valle del figlio di Hinnom, per bruciare nel fuoco i loro figli e le loro figlie, cosa che non avevo comandato e che non mi era mai venuta in mente.
Jer	7	32	Perciò ecco, vengono i giorni, dice l'Eterno, nei quali non si chiamerà piú Tofet né la Valle del figlio di Hinnom ma la Valle del massacro e si seppelliranno i morti in Tofet, perché non ci sarà spazio altrove.
Jer	7	33	I cadaveri di questo popolo diverranno cosí pasto per gli uccelli del cielo e per le bestie della terra, e nessuno li spaventerà.
Jer	7	34	Farò cessare nelle città di Giuda e nelle vie di Gerusalemme, le grida di allegrezza e le grida di gioia, la voce dello sposo e la voce della sposa, perché il paese diventerà una desolazione.
------------------------Geremia, capitolo 8
Jer	8	1	In quel tempo, dice l'Eterno, si estrarranno dai loro sepolcri le ossa dei re di Giuda, le ossa dei suoi principi le ossa dei sacerdoti, le ossa dei profeti e le ossa degli abitanti di Gerusalemme.
Jer	8	2	e saranno esposte davanti al sole, alla luna e a tutto l'esercito del cielo, che essi hanno amato, hanno servito, hanno seguito, hanno consultato e davanti ai quali si sono prostrati; non saranno raccolte né sepolte, ma saranno come letame sulla faccia della terra.
Jer	8	3	Allora la morte sarà preferibile alla vita per tutto il residuo che rimarrà di questa razza malvagia in tutti i luoghi dove li avrò dispersi, dice l'Eterno degli eserciti.
Jer	8	4	Tu dirai loro: Cosí dice l'Eterno: Se uno cade, non si rialza forse? Se uno si svia, non ritorna forse?
Jer	8	5	Perché dunque questo popolo, o Gerusalemme, si è sviato con una ribellione, perpetua? Persistono nell'inganno e rifiutano di ritornare
Jer	8	6	Ho prestato attenzione e ho ascoltato, ma essi non parlano rettamente, nessuno si pente della sua malvagità e dice: Che cosa ho fatto? Ognuno riprende la propria corsa, come un cavallo che si slancia nella battaglia.
Jer	8	7	Perfino la cicogna nel cielo conosce le sue stagioni, la tortora, la rondine e la gru osservano il tempo del loro ritorno ma il mio popolo non conosce la legge dell'Eterno.
Jer	8	8	Come potete dire: Noi siamo saggi e la legge dell'Eterno è con noi? Ma ecco, la penna bugiarda degli scribi, l'ha resa una falsità.
Jer	8	9	I savi saranno svergognati, spaventati e catturati. Ecco, hanno rigettato la parola dell'Eterno; quale sapienza possono avere?
Jer	8	10	Perciò darò le loro mogli ad altri e i loro campi a nuovi padroni, perché dal piú piccolo al piú grande, sono tutti avidi di guadagno; dal profeta al sacerdote, tutti praticano la menzogna.
Jer	8	11	Essi curano alla leggera la ferita della figlia del mio popolo, dicendo: Pace, pace, quando non c'è pace,
Jer	8	12	Si vergognavano forse quando compivano abominazioni? No! Non si vergognavano affatto, né sapevano che cosa fosse arrossire. Perciò cadranno fra quelli che cadono; quando li visiterò saranno rovesciati, dice l'Eterno.
Jer	8	13	Li sterminerò certamente, dice l'Eterno. Non ci sarà piú uva sulla vite né piú fichi sul fico, e le foglie appassiranno. E anche le cose che ho loro dato saranno loro tolte.
Jer	8	14	Perché ce ne stiamo seduti? Radunatevi ed entriamo nelle città fortificate, e in esse periamo. Poiché l'Eterno, il nostro DIO, ci fa perire e ci fa bere acque avvelenate, perché abbiamo peccato contro l'Eterno.
Jer	8	15	Aspettavamo la pace, ma non è giunto alcun bene, un tempo di guarigione, ma ecco il terrore.
Jer	8	16	Da Dan si ode lo sbuffare dei suoi cavalli; al rumore del nitrito dei suoi destrieri, trema tutto il paese, perché vengono e divorano il paese e tutto ciò che contiene, la città e i suoi abitanti.
Jer	8	17	Poiché ecco, io manderò contro di voi serpenti e vipere; contro i quali non esiste alcun incantesimo, ed essi vi morderanno, dice l'Eterno.
Jer	8	18	Potessi trovare conforto nel mio dolore. Il mio cuore viene meno dentro di me.
Jer	8	19	Ecco una voce: è il grido della figlia del mio popolo da terra lontana: Non è forse l'Eterno in Sion? Non è il suo re in mezzo a lei?. Perché mi hanno provocato ad ira con le loro immagini scolpite e con idoli stranieri?.
Jer	8	20	La mietitura è passata, l'estate è finita e noi non siamo salvati.
Jer	8	21	Per la ferita della figlia del mio popolo sono affranto, sono in lutto, sono in preda alla costernazione.
Jer	8	22	Non c'è forse balsamo, in Galaad, non c'è là alcun medico? Perché mai non giunge la guarigione della figlia del mio popolo?
------------------------Geremia, capitolo 9
Jer	9	1	Oh, fosse la mia testa una sorgente d'acqua e i miei occhi una fonte di lacrime, perché pianga giorno e notte gli uccisi della figlia del mio popolo!
Jer	9	2	Oh, avessi nel deserto un rifugio per viandanti! Abbandonerei il mio popolo e me ne andrei lontano da loro, perché sono tutti adulteri, un assembramento di traditori.
Jer	9	3	Tendono le loro lingue come fosse il loro arco per scoccare menzogne; nel paese sono potenti ma non per la verità, perché procedono di malvagità in malvagità e non conoscono me, dice l'Eterno.
Jer	9	4	Si guardi ciascuno dal suo vicino e non fidatevi di ogni fratello, perché ogni fratello non fa che ingannare ed ogni vicino va spargendo calunnie.
Jer	9	5	Ognuno inganna il suo vicino e non dicono la verità; esercitano la loro lingua a mentire e si affaticano a fare il male.
Jer	9	6	La tua dimora è in mezzo all'inganno e per inganno rifiutano di conoscermi, dice l'Eterno.
Jer	9	7	Perciò cosí dice l'Eterno degli eserciti: Ecco, io li raffinerò e li saggerò. Cos'altro infatti posso fare per la figlia del mio popolo?
Jer	9	8	La loro lingua è una freccia micidiale; essa non dice che menzogne. Con la bocca ognuno parla di pace al suo vicino, ma nel suo cuore sta in agguato.
Jer	9	9	Non dovrei forse punirli per queste cose?, dice l'Eterno. Non dovrei vendicarmi di una nazione come questa?.
Jer	9	10	Per i monti eleverò pianto e gemito e per i pascoli del deserto un lamento, perché sono bruciati e non vi passa piú alcuno, né piú si ode il belare delle greggi. Gli uccelli del cielo e le bestie sono fuggiti, sono scomparsi.
Jer	9	11	Io ridurrò Gerusalemme un cumulo di rovine e un rifugio di sciacalli, farò delle città di Giuda una desolazione senza abitanti.
Jer	9	12	Qual'è l'uomo saggio che può comprendere queste cose e colui al quale la bocca dell'Eterno ha parlato perché lo annunzi? Perché mai il paese è distrutto e desolato come un deserto e non vi passa piú nessuno?
Jer	9	13	L'Eterno dice: Perché costoro hanno abbandonato la mia legge che avevo posto davanti a loro, non hanno ascoltato la mia voce e non hanno camminato in conformità ad essa,
Jer	9	14	ma hanno seguito la caparbietà del loro cuore e i Baal, che i loro padri avevano fatto loro conoscere.
Jer	9	15	Perciò cosí dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Ecco, io nutrirò questo popolo di assenzio e gli farò bere acqua avvelenata.
Jer	9	16	Li disperderò fra le nazioni che né loro né i loro padri hanno conosciuto, e manderò dietro a loro la spada, finché li avrò interamente distrutti.
Jer	9	17	Cosí dice l'Eterno degli eserciti: Pensate a chiamare le lamentatrici: che vengano! Mandate a chiamare le piú brave: che vengano!
Jer	9	18	Si affrettino a elevare su di noi un lamento affinché i nostri occhi si sciolgano in lacrime e le nostre palpebre versino acqua.
Jer	9	19	Poiché una voce di lamento si ode da Sion: Come siamo devastati! Siamo grandemente confusi, perché dobbiamo lasciare il paese, perché hanno abbattuto le nostre dimore.
Jer	9	20	Perciò ascoltate la parola dell'Eterno, o donne, e il vostro orecchio riceva la parola della sua bocca. Insegnate alle vostre figlie un lamento e ognuna insegni alla sua vicina un canto funebre.
Jer	9	21	Poiché la morte è salita per le nostre finestre, è entrata nei nostri palazzi per far sparire i bambini dalla strada e i giovani dalle piazze.
Jer	9	22	Parla: Cosí dice l'Eterno: I cadaveri degli uomini giaceranno come letame sull'aperta campagna, come un covone lasciato indietro dal mietitore e che nessuno raccoglie.
Jer	9	23	Cosí dice l'Eterno: Il savio non si glori della sua sapienza, il forte non si glori della sua forza, il ricco non si glori della sua ricchezza.
Jer	9	24	Ma chi si gloria si glori di questo: di aver senno e di conoscere me, che sono l'Eterno, che esercita la benignità, il diritto e la giustizia sulla terra; poiché mi compiaccio in queste cose, dice l'Eterno.
Jer	9	25	Ecco, vengono i giorni, dice l'Eterno, in cui punirò tutti i circoncisi, che sono incirconcisi:
Jer	9	26	l'Egitto, Giuda, Edom, i figli di Ammon, Moab, e tutti quelli che si tagliano gli angoli della barba e abitano nel deserto; poiché tutte le nazioni sono incirconcise e tutta la casa d'Israele è incirconcisa di cuore.
------------------------Geremia, capitolo 10
Jer	10	1	Ascoltate la parola che l'Eterno vi rivolge, o casa d'Israele.
Jer	10	2	Cosí dice l'Eterno: Non imparate a seguire la via delle nazioni e non abbiate paura dei segni del cielo, perché sono le nazioni che ne hanno paura.
Jer	10	3	Poiché i costumi dei popoli sono vanità: infatti uno taglia un albero dal bosco, il lavoro delle mani di un operaio con l'ascia.
Jer	10	4	Lo adornano d'argento e d'oro, lo fissano con chiodi e martelli perché non si muova.
Jer	10	5	Stanno diritti come una palma e non possono parlare; bisogna portarli, perché non possono camminare. Non abbiate paura di loro, perché non possono fare alcun male, né è in loro potere fare il bene.
Jer	10	6	Nessuno è simile a te, o Eterno, tu sei grande e il tuo nome è grande in potenza.
Jer	10	7	Chi non ti temerebbe, o re delle nazioni? Sì questo ti è dovuto, perché fra tutti i savi delle nazioni, in tutti i loro regni non c'è nessuno simile a te.
Jer	10	8	Sono tutti insieme stupidi e insensati; il loro idolo di legno è una dottrina di nessun valore.
Jer	10	9	Argento battuto in lamine portato da Tarshish, e oro da Ufaz, lavoro di artigiano e di mano di orefice; il loro vestito è di porpora e di scarlatto, sono tutti lavoro di uomini esperti.
Jer	10	10	Ma l'Eterno è il vero DIO egli è il DIO vivente e il re eterno. Davanti alla sua ira trema la terra e le nazioni non possono reggere davanti al suo sdegno.
Jer	10	11	Cosí direte loro: Gli dèi che non hanno fatto i cieli e la terra scompariranno dalla terra e di sotto il cielo.
Jer	10	12	Egli ha fatto la terra con la sua potenza, ha stabilito il mondo con la sua sapienza e con la sua intelligenza ha disteso i cieli.
Jer	10	13	Quando emette la sua voce c'è un fragore di acque nel cielo; egli fa salire i vapori dalle estremità della terra, produce i lampi per la pioggia e fa uscire il vento dai suoi serbatoi.
Jer	10	14	Ogni uomo allora diventa insensato, privo di conoscenza, ogni orafo si vergogna della sua immagine scolpita, perché la sua immagine fusa è falsità e in essa non c'è spirito.
Jer	10	15	Sono vanità, lavoro d'inganno, nel tempo della loro punizione periranno.
Jer	10	16	La porzione di Giacobbe non è come loro, perché Egli ha formato tutte le cose, e Israele, è la tribú della sua eredità. Il suo nome è l'Eterno degli eserciti.
Jer	10	17	Raduna dal paese le tue mercanzie tu che sei cinta d'assedio.
Jer	10	18	Poiché cosí dice l'Eterno: Ecco, questa volta io lancerò lontano gli abitanti del paese e farò venire su di loro una grande sventura, perché possano ritrovare me.
Jer	10	19	Guai a me a motivo della mia ferita; la mia piaga è dolorosa. Ma io ho detto: Questa è un'infermità che devo sopportare.
Jer	10	20	La mia tenda è devastata e tutte le mie corde sono rotte, i miei figli sono andati lontano da me e non sono piú non c'è piú nessuno che pianti la mia tenda o che rialzi i miei padiglioni.
Jer	10	21	Poiché i pastori sono stati insensati e non hanno cercato l'Eterno; perciò non hanno prosperato e tutto il loro gregge è stato disperso.
Jer	10	22	Ecco, giunge un rumore di notizie e un gran trambusto dal paese del nord, per ridurre le città di Giuda una desolazione, un rifugio di sciacalli.
Jer	10	23	O Eterno, io so che la via dell'uomo non è in suo potere e non è in potere dell'uomo che cammina il dirigere i suoi passi
Jer	10	24	Correggimi, o Eterno, ma con giustizia, non nella tua ira per non ridurmi al nulla.
Jer	10	25	Riversa la tua ira sulle nazioni che non ti conoscono e sui popoli che non invocano il tuo nome, perché hanno divorato Giacobbe, sí, l'hanno divorato e consumato e hanno distrutto la sua dimora.
------------------------Geremia, capitolo 11
Jer	11	1	Questa è la parola che fu rivolta a Geremia da parte dell'Eterno, dicendo:
Jer	11	2	Ascoltate le parole di questo patto e parlate agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme.
Jer	11	3	Di' loro: Cosí dice l'Eterno, il DIO d'Israele: Maledetto l'uomo che non ascolta le parole di questo patto,
Jer	11	4	che io comandai ai vostri padri il giorno in cui li feci uscire dal paese d'Egitto, dalla fornace di ferro, dicendo: Ascoltate la mia voce e fate queste cose in base a tutto ciò che vi comando; allora voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro DIO
Jer	11	5	affinché io possa adempiere il giuramento che feci ai vostri padri, di dare loro un paese dove scorre latte e miele, come oggi avviene. Io risposi e dissi: Cosí sia, o Eterno!.
Jer	11	6	Allora l'Eterno mi disse: Proclama tutte queste parole nelle citta di Giuda e per le vie di Gerusalemme, dicendo: Ascoltate le parole di questo patto e mettetele in pratica.
Jer	11	7	Poiché io ho insistentemente esortato i vostri padri dal giorno che li ho fatti uscire dal paese d'Egitto fino a questo giorno, li ho esortati con urgenza, dicendo: Ascoltate la mia voce!
Jer	11	8	Essi però non l'hanno ascoltata né prestarono orecchio, ma camminarono ciascuno secondo la caparbietà del loro cuore malvagio; perciò io farò venire su di loro tutte le cose dette in questo patto che avevo comandato loro di osservare, ma che non osservarono.
Jer	11	9	Poi l'Eterno mi disse: E' stata scoperta una congiura fra gli uomini di Giuda e fra gli abitanti di Gerusalemme.
Jer	11	10	Sono ritornati alle iniquità dei loro padri antichi, i quali rifiutarono di ascoltare le mie parole, e sono anch'essi andati dietro ad altri dèi, per servirli; la casa d'Israele e la casa di Giuda hanno rotto il patto che io avevo fatto con i loro padri.
Jer	11	11	Perciò cosí dice l'Eterno: Ecco, io farò venire su di loro una calamità, alla quale non potranno sfuggire. Essi grideranno a me, ma io non li ascolterò.
Jer	11	12	Allora le città di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme andranno a gridare agli dèi ai quali hanno bruciato incenso, ma essi non li salveranno nel tempo della loro calamità.
Jer	11	13	Poiché, o Giuda, i tuoi dèi sono numerosi come le tue città, e gli altari che avete eretto a quella cosa vergognosa, altari per bruciare incenso a Baal, sono numerosi come le vie di Gerusalemme.
Jer	11	14	Perciò non pregare per questo popolo e non innalzare per loro alcun grido o preghiera, perché io non li esaudirò quando grideranno a me per la loro sventura.
Jer	11	15	Che cosa fa il mio diletto nel mio tempio, quando ha compiuto molte scelleratezze? Potranno le carni consacrate allontanare da te la tua malvagità, perché tu possa rallegrarti?
Jer	11	16	L'Eterno ti aveva chiamato con il nome di Ulivo verdeggiante bello, con frutti squisiti. Al rumore di un gran tumulto, egli vi appiccherà il fuoco, e i suoi rami saranno distrutti.
Jer	11	17	L'Eterno degli eserciti che ti aveva piantato ha decretato sventura contro di te, a motivo della malvagità commessa a loro stesso danno dalla casa d'Israele e dalla casa di Giuda nel provocarmi ad ira, bruciando incenso a Baal.
Jer	11	18	L'Eterno me l'ha fatto sapere e io l'ho saputo; allora tu mi hai mostrato le loro azioni.
Jer	11	19	Io ero come un agnello mansueto condotto al macello e non sapevo che ordivano macchinazioni contro di me, dicendo: Distruggiamo l'albero col suo frutto e eliminiamolo dalla terra dei viventi, affinché il suo nome non sia piú ricordato.
Jer	11	20	Ma, o Eterno degli eserciti, giusto giudice, che scruti la mente e il cuore, fammi vedere la tua vendetta su di loro, perché ti ho reso noto la mia causa.
Jer	11	21	Perciò cosí dice l'Eterno riguardo agli uomini di Anathoth che cercano la tua vita, dicendo: Non profetizzare nel nome dell'Eterno, perché non abbia a morire per mano nostra.
Jer	11	22	Cosí dunque dice l'Eterno degli eserciti: Ecco, io li punirò: i giovani moriranno di spada, i loro figli e le loro figlie moriranno di fame.
Jer	11	23	Non resterà di loro alcun residuo, perché io farò venire la calamità sugli uomini di Anathoth, nell'anno della loro punizione.
------------------------Geremia, capitolo 12
Jer	12	1	Tu sei giusto, o Eterno; come posso discutere con te? Tuttavia parlerò con te intorno ai tuoi giudizi. Perché la via degli empi prospera? Perché vivono tranquilli quelli che agiscono perfidamente?
Jer	12	2	Li hai piantati e hanno pure messo radice; crescono e addirittura portano frutto. Tu sei vicino alla loro bocca, ma lontano dal loro cuore.
Jer	12	3	Ma tu, o Eterno, mi conosci, mi vedi ed esamini il mio cuore, nei tuoi confronti. Trascinali al macello come pecore e appartali per il giorno del massacro!
Jer	12	4	Fino a quando farà cordoglio il paese e seccherà l'erba di ogni campo? Per la malvagità dei suoi abitanti, le bestie e gli uccelli sono sterminati, perché essi dicono: Egli non vedrà la nostra fine.
Jer	12	5	Se tu corri con i pedoni e ti stancano, come potrai gareggiare con i cavalli? Se ti senti sicuro solamente in un paese pacifico, cosa farai quando il Giordano si gonfierà?
Jer	12	6	Poiché perfino i tuoi fratelli e la casa di tuo padre hanno agito perfidamente con te; anch'essi ti gridano dietro a piena voce. Non fidarti di loro quando ti diranno buone parole.
Jer	12	7	Ho abbandonato la mia casa, ho rigettato la mia eredità; ho dato ciò che ho di piú caro nelle mani dei suoi nemici.
Jer	12	8	La mia eredità è divenuta per me come un leone nella foresta; ha lanciato il suo grido contro di me; per questo l'ho odiata.
Jer	12	9	La mia eredità è stata per me come l'uccello rapace screziato; gli uccelli rapaci si lanciano contro di lei da ogni parte. Andate, radunate tutte le bestie della campagna, fatele venire a divorare!
Jer	12	10	Molti pastori hanno devastato la mia vigna, hanno calpestato la mia porzione, hanno ridotto la mia deliziosa porzione in un deserto desolato.
Jer	12	11	L'hanno ridotta una desolazione, desolata, fa' cordoglio davanti a me; tutto il paese è desolato, ma nessuno se ne dà pensiero.
Jer	12	12	Su tutte le alture del deserto sono giunti i devastatori e la spada dell'Eterno divora il paese da un'estremità all'altra; nessuna carne ha pace.
Jer	12	13	Hanno seminato grano, ma raccolgono spine; si sono affaticati, ma senza alcun vantaggio. Si vergogneranno del vostro raccolto, a motivo dell'ardente ira dell'Eterno!
Jer	12	14	Cosí dice l'Eterno contro tutti i miei malvagi vicini, che toccano l'eredità che ho dato in possesso al mio popolo Israele: Ecco, li sradicherò dal loro paese e sradicherò la casa di Giuda di mezzo a loro.
Jer	12	15	Ma avverrà che, dopo averli sradicati, ritornerò ad aver compassione di loro e li ricondurrò a ciascuno nella sua eredità, ciascuno nel suo paese.
Jer	12	16	E avverrà che se impareranno accuratamente le vie del mio popolo e a giurare per il mio nome, dicendo: L'Eterno vive, come hanno insegnato al mio popolo a giurare per Baal, saranno saldamente stabiliti in mezzo al mio popolo,
Jer	12	17	Ma se non ascolteranno, io sradicherò interamente quella nazione e la distruggerò, dice l'Eterno.
------------------------Geremia, capitolo 13
Jer	13	1	Cosí mi ha detto l'Eterno: Va' a comprarti una cintura di lino e mettila sui tuoi lombi, ma non immergerla nell'acqua.
Jer	13	2	Così io comprai la cintura, secondo la parola dell'Eterno e me la misi sui lombi.
Jer	13	3	Poi la parola dell'Eterno mi fu rivolta una seconda volta, dicendo:
Jer	13	4	Prendi la cintura che hai comprato e che hai sui tuoi lombi, levati, va' verso l'Eufrate e là nascondila nella fessura di una roccia.
Jer	13	5	Io andai e la nascosi presso l'Eufrate, come l'Eterno mi aveva comandato.
Jer	13	6	Dopo molti giorni avvenne che l'Eterno mi disse: Levati, va' verso l'Eufrate e prendi di là la cintura che ti avevo comandato di nascondervi.
Jer	13	7	Io andai verso l'Eufrate, scavai e presi la cintura dal luogo in cui l'avevo nascosta. Ma ecco, la cintura era marcita, non era piú buona a nulla.
Jer	13	8	Allora la parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:
Jer	13	9	Cosí dice l'Eterno: In questo modo io distruggerò l'orgoglio di Giuda e il grande orgoglio di Gerusalemme.
Jer	13	10	Questo popolo malvagio, che rifiuta di ascoltare le mie parole che cammina nella caparbietà del suo cuore e va dietro ad altri dèi per servirli e per prostrarsi davanti a loro, diventerà come questa cintura, che non è piú buona a nulla.
Jer	13	11	Poiché come la cintura aderisce ai lombi dell'uomo, cosí io avevo fatto aderire a me tutta la casa d'Israele e tutta la casa di Giuda, dice l'Eterno, perché fossero mio popolo, per mia fama, lode e gloria; ma non hanno voluto ascoltare".
Jer	13	12	Perciò tu dirai loro questa parola: Cosí dice l'Eterno, il DIO d'Israele: Ogni vaso sarà riempito di vino. Se poi ti diranno: Non sappiamo forse che ogni vaso si riempie di vino?,
Jer	13	13	tu risponderai loro: Cosí dice l'Eterno: Ecco, io riempirò di ubriachezza tutti gli abitanti di questo paese: i re che siedono sul trono di Davide, i sacerdoti, i profeti e tutti gli abitanti di Gerusalemme.
Jer	13	14	Li frantumerò l'uno contro l'altro i padri e i figli insieme", dice l'Eterno. Non avrò pietà non li risparmierò e non avrò alcuna compassione che mi impedirà di distruggerli.
Jer	13	15	Ascoltate e porgete orecchio: Non insuperbite, perché l'Eterno ha parlato.
Jer	13	16	Date gloria all'Eterno, il vostro DIO prima che faccia venire le tenebre e prima che i vostri piedi inciampino sui monti avvolti nel crepuscolo, perché mentre voi aspettate la luce, egli la cambi in ombra di morte e la trasformi in densa oscurità.
Jer	13	17	Ma se non ascoltate questo, l'anima mia piangerà in segreto a motivo del vostro orgoglio, i miei occhi piangeranno dirottamente e si scioglieranno in lacrime, perché il gregge dell'Eterno sarà condotto in cattività.
Jer	13	18	Di' al re e alla regina madre: Sedete piú in basso, perché il vostro dominio, la corona della vostra gloria, cadrà.
Jer	13	19	Le città del sud sono chiuse e nessuno le aprirà, tutto Giuda è condotto in cattività, è condotto in cattività interamente.
Jer	13	20	Alzate i vostri occhi e guardate quelli che vengono dal nord; dov'è il gregge che ti era stato affidato, le tue belle pecore?
Jer	13	21	Cosa dirai quando ti punirà? Ma tu stessa hai insegnato loro ad essere capi e dominatori su di te. Non ti prenderanno forse le doglie come una donna che sta per partorire?
Jer	13	22	E se dirai in cuor tuo: Perché mi accadono queste cose?. Per la grandezza della tua iniquità i lembi della tua veste saranno scoperti e i tuoi calcagni messi a nudo.
Jer	13	23	Può un Etiope cambiare la sua pelle o una tigre le sue striature? Allo stesso modo potreste voi abituati a fare il male, fare il bene?
Jer	13	24	Perciò li disperderò come stoppia portata via dal vento del deserto.
Jer	13	25	Questa è la tua sorte, la parte che ho misurato per te, dice l'Eterno, perché mi hai dimenticato e hai confidato nella menzogna.
Jer	13	26	Perciò solleverò anch'io i lembi della veste sul viso, perché si veda la tua vergogna.
Jer	13	27	Ho visto i tuoi adulteri, i tuoi nitriti, la dissolutezza della tua prostituzione, le tue abominazioni sulle colline, e nei campi. Guai a te, o Gerusalemme! Per quanto tempo rimarrai ancora immonda?.
------------------------Geremia, capitolo 14
Jer	14	1	La parola dell'Eterno che fu rivolta a Geremia in occasione della siccità:
Jer	14	2	Giuda è in lutto e le porte delle sue città languiscono, fanno cordoglio per il paese e il grido di Gerusalemme sale al cielo.
Jer	14	3	I nobili fra loro mandano i loro giovani a cercare acqua; essi vanno alle cisterne, ma non trovano acqua e ritornano con i loro vasi vuoti; sono pieni di vergogna e di confusione, e si coprono il capo.
Jer	14	4	Il suolo è pieno di crepe, perché non c'è stata pioggia nel paese; gli agricoltori sono pieni di vergogna e si coprono il capo
Jer	14	5	Perfino la cerva partorisce nei campi ma abbandona i suoi cerbiatti, perché non c'è erba.
Jer	14	6	Gli onagri si fermano sulle alture e fiutano l'aria come gli sciacalli; i loro occhi sono spenti, perché non c'è erba.
Jer	14	7	Anche se le nostre iniquità testimoniano contro di noi, o Eterno, opera per amore del tuo nome, perché le nostre ribellioni sono molte; abbiamo peccato contro di te.
Jer	14	8	O speranza d'Israele, suo salvatore in tempo di calamità, perché saresti nel paese come un forestiero, come un viandante che si ferma solo per passare la notte?
Jer	14	9	Perché saresti come un uomo sbigottito, come un forte che non può salvare? Eppure tu sei in mezzo a noi, o Eterno e il tuo nome è invocato su di noi. Non abbandonarci!
Jer	14	10	Cosí dice l'Eterno a questo popolo: A loro piace veramente girovagare; non trattengono i loro passi. Perciò l'Eterno non li gradisce; ora ricorda la loro iniquità e punisce i loro peccati.
Jer	14	11	L'Eterno quindi mi disse: Non pregare per questo popolo, per il suo benessere.
Jer	14	12	Anche se digiunano non ascolterò il loro grido; se fanno olocausti e offerte di cibo non li gradirò; ma li sterminerò con la spada, con la fame e con la peste.
Jer	14	13	Allora dissi: Ah, Signore, Eterno! Ecco, i profeti dicono loro: Voi non vedrete la spada né soffrirete la fame, ma io vi darò una pace sicura in questo luogo.
Jer	14	14	L'Eterno mi disse: I profeti profetizzano menzogne nel mio nome; io non li ho mandati, non ho dato loro alcun ordine e non ho parlato loro. Essi vi profetizzano una visione falsa, una divinazione vana e l'inganno del loro cuore.
Jer	14	15	Perciò cosí dice l'Eterno riguardo ai profeti che profetizzano nel mio nome senza che io li abbia mandati, e dicono: Non ci sarà né spada né fame in questo paese quei profeti saranno consumati dalla spada e dalla fame.
Jer	14	16	Quanto poi al popolo al quale essi hanno profetizzato, sarà gettato nelle vie di Gerusalemme a motivo della fame e della spada, e non vi sarà nessuno che li seppellisca, essi, le loro mogli, i loro figli e le loro figlie. Cosí riverserò su di loro la loro malvagità.
Jer	14	17	Di' loro dunque questa parola: Versino lacrime i miei occhi giorno e notte senza smettere, perché la vergine figlia del mio popolo è stata colpita da una grande calamità, da una ferita profonda.
Jer	14	18	Se esco per i campi, ecco gli uccisi per la spada; se entro in città, ecco quelli che languiscono per la fame. Perfino il profeta e il sacerdote si aggirano per un paese che non conoscono.
Jer	14	19	Hai forse rigettato completamente Giuda, o ti sei disgustato di Sion? Hai colpito e non c'è guarigione per noi? Noi aspettavamo la pace, ma non c'è alcun bene, un tempo di guarigione, ma ecco il terrore.
Jer	14	20	O Eterno, noi riconosciamo la nostra malvagità e l'iniquità dei nostri padri, sí, abbiamo peccato contro di te.
Jer	14	21	Non rigettarci per amore del tuo nome, non disonorare il trono della tua gloria. Ricordati: non rompere il tuo patto con noi.
Jer	14	22	Fra gli idoli vani delle genti ce n'è forse qualcuno che può far piovere? O può il cielo dare acquazzoni? Non sei invece tu, o Eterno, il nostro DIO? Perciò noi speriamo in te, perché tu hai fatto tutte queste cose.
------------------------Geremia, capitolo 15
Jer	15	1	Ma l'Eterno mi disse: Anche se Mosè, e Samuele, si presentassero davanti a me, il mio cuore non si piegherebbe verso questo popolo; caccialo via dalla mia presenza; che se ne vada!
Jer	15	2	Se poi ti dovessero dire: Dove andremo? dirai loro: Cosí dice l'Eterno: Alla morte i destinati alla morte, alla spada i destinati alla spada, alla fame i destinati alla fame, alla cattività i destinati alla cattività.
Jer	15	3	Io stabilirò sopra di loro quattro specie di flagelli, dice l'Eterno: la spada per uccidere, i cani per sbranare, gli uccelli del cielo e le bestie della terra per divorare e distruggere.
Jer	15	4	Li farò essere maltrattati per tutti i regni della terra a causa di Manasse, figlio di Ezechia, re di Giuda, per ciò che ha fatto in Gerusalemme.
Jer	15	5	Chi infatti avrebbe pietà di te, o Gerusalemme, chi farebbe cordoglio per te? Chi si scomoderebbe per domandare come stai?
Jer	15	6	Tu mi hai respinto, dice l'Eterno, mi hai voltato le spalle. Perciò io stenderò la mano contro di te e ti distruggerò; sono stanco di pentirmi.
Jer	15	7	Li disperderò col ventilabro alle porte del paese, li priverò di figli e farò perire Il mio popolo, perché non si convertono dalle loro vie.
Jer	15	8	Renderò le sue vedove piú numerose della sabbia del mare. Farò venire contro di loro, contro la madre dei giovani, un devastatore in pieno giorno, farò cadere improvvisamente su di lei angoscia e terrore.
Jer	15	9	Colei che ha partorito sette, figli languisce ed esala lo spirito; il suo sole tramonta mentre è ancora giorno; è coperta di vergogna e confusa. Consegnerò i loro superstiti alla spada in balìa dei loro nemici, dice l'Eterno.
Jer	15	10	Guai a me, madre mia, perché mi hai partorito come uomo di lite e di contesa per tutto il paese. Non ho dato nulla in prestito, né altri hanno prestato a me eppure tutti mi maledicono.
Jer	15	11	L'Eterno dice: Certamente ti libererò per sempre, certamente farò si che il nemico ti supplichi nel tempo dell'avversità e nel tempo dell'angoscia.
Jer	15	12	Può uno spezzare il ferro, il ferro del nord e il bronzo?
Jer	15	13	La tua ricchezza e i tuoi tesori li abbandonerò al saccheggio senza alcun prezzo per tutti i tuoi peccati e in tutti i tuoi confini.
Jer	15	14	E ti farò passare con i tuoi nemici in un paese che non conosci perché un fuoco si è acceso nella mia ira, che arderà contro di voi.
Jer	15	15	Tu lo sai, o Eterno, ricordati di me e visitami, e vendicami dei miei persecutori; nella lentezza della tua ira non portarmi via; sappi che per amor tuo ho portato l'obbrobrio.
Jer	15	16	Appena ho trovato le tue parole, le ho divorate, la tua parola è stata per me la gioia e l'allegrezza del mio cuore, perché il tuo nome è invocato su di me, o Eterno, DIO degli eserciti.
Jer	15	17	Io non mi sono seduto nell'assemblea degli schernitori, né mi sono rallegrato; ma a motivo della tua mano mi sono seduto solitario, perché tu mi avevi riempito d'indignazione.
Jer	15	18	Perché il mio dolore è senza fine e la mia piaga incurabile rifiuta di guarire? Vuoi essere per me come un ruscello che vien meno, come acqua che non dà affidamento?
Jer	15	19	Perciò cosí dice l'Eterno: Se tu ritorni a me, io ti ristabilirò e tu starai davanti a mè. Se tu separi il prezioso dal vile, tu sarai come la mia bocca; essi ritorneranno a te, ma tu non devi tornare a loro.
Jer	15	20	IO ti renderò per questo popolo un forte muro di bronzo;
Jer	15	21	combatteranno contro di te, ma non potranno vincerti, perché io sarò con te per salvarti e per liberarti, dice l'Eterno. Ti libererò dalla mano dei malvagi e ti riscatterò dalla mano dei violenti.
------------------------Geremia, capitolo 16
Jer	16	1	La parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:
Jer	16	2	Non prendere moglie né avere figli o figlie in questo luogo.
Jer	16	3	Poiché cosí dice l'Eterno riguardo ai figli e alle figlie che sono nati in questo paese e riguardo alle madri che li hanno partoriti e ai padri che li hanno generati in questo paese:
Jer	16	4	Essi moriranno di morti atroci, non saranno rimpianti né sepolti, ma saranno lasciati come letame sulla superficie del suolo; saranno sterminati dalla spada e dalla fame, e i loro cadaveri saranno pasto per gli uccelli del cielo e per le bestie della terra.
Jer	16	5	Poiché cosí dice l'Eterno: Non entrare nella casa del lutto e non andare a far cordoglio e a piangerli, perché io ho ritirato da questo popolo la mia pace, la mia benignità e la mia compassione, dice l'Eterno.
Jer	16	6	Grandi e piccoli moriranno in questo paese; non saranno sepolti né si farà cordoglio per essi, non si faranno incisioni né rasatura per essi.
Jer	16	7	Non si romperà il pane per quelli che fanno cordoglio per consolarli di un morto né si darà loro da bere il calice della consolazione per il proprio padre e la propria madre.
Jer	16	8	Non entrare neppure in una casa di banchetto per sederti con loro a mangiare e a bere.
Jer	16	9	Poiché cosí dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Ecco, io farò cessare in questo luogo, sotto i vostri occhi e nei vostri giorni, il grido di gioia e il grido di allegrezza, la voce dello sposo e la voce della sposa.
Jer	16	10	E avverrà che quando annunzierai a questo popolo tutte queste cose, ti diranno: Perché l'Eterno ha pronunciato contro di noi tutta questa grande calamità? Qual è la nostra iniquità? Qual è il peccato che abbiamo commesso contro l'Eterno, il nostro DIO?.
Jer	16	11	Allora tu risponderai loro: Perché i vostri padri mi hanno abbandonato, dice l'Eterno, sono andati dietro ad altri dèi, li hanno serviti e si sono prostrati davanti a loro, hanno abbandonato me e non hanno osservato la mia legge.
Jer	16	12	E voi avete fatto peggio dei vostri padri, perché ecco, ciascuno cammina seguendo la caparbietà del suo cuore malvagio e rifiuta di ascoltarmi.
Jer	16	13	Perciò io vi scaccerò da questo paese in un paese che né voi né i vostri padri avete conosciuto e là servirete altri dèi giorno e notte, perché io non vi farò grazia.
Jer	16	14	Perciò ecco, vengono i giorni, dice l'Eterno, nei quali non si dirà piú: Per l'Eterno vivente che ha fatto uscire i figli d'Israele dal paese d'Egitto,
Jer	16	15	ma: Per l'Eterno vivente che ha fatto uscire i figli d'Israele dal paese del nord e da tutti i paesi dove li aveva dispersi. E io li ricondurrò nel loro paese che avevo dato ai loro padri.
Jer	16	16	Ecco, io manderò un gran numero di pescatori a pescarli, dice l'Eterno, e poi manderò un gran numero di cacciatori che li cacceranno da ogni monte da ogni collina e dalle fessure delle rocce.
Jer	16	17	Poiché i miei occhi sono su tutte le loro vie, che non sono nascoste dalla mia faccia, né la loro iniquità rimane occulta ai miei occhi.
Jer	16	18	Prima di tutto li ripagherò doppiamente per la loro iniquità e il loro peccato, perché hanno profanato il mio paese con i cadaveri dei loro idoli esecrandi e hanno riempito la mia eredità con le loro abominazioni.
Jer	16	19	O Eterno, mia forza, mia fortezza, e mio rifugio nel giorno dell'avversità, a te verranno le nazioni dalle estremità della terra e diranno: I nostri padri hanno ereditato soltanto menzogne, vanità e cose che non giovano a nulla.
Jer	16	20	Può l'uomo fabbricarsi degli dèi, che però non sono dèi?
Jer	16	21	Perciò ecco, questa volta farò loro conoscere, mostrerò loro la mia mano e la mia potenza; ed essi sapranno che il mio nome è l'Eterno
------------------------Geremia, capitolo 17
Jer	17	1	Il peccato di Giuda è scritto con uno stilo di ferro, è inciso con una punta di diamante sulla tavola del loro cuore e sui corni dei vostri altari.
Jer	17	2	Anche i loro figli ricordano i loro altari e i loro Ascerim, presso gli alberi verdeggianti sugli alti colli.
Jer	17	3	O mia montagna nella campagna, io abbandonerò al saccheggio i tuoi beni, tutti i tuoi tesori e i tuoi alti luoghi a motivo del peccato presente in tutto il tuo territorio.
Jer	17	4	Cosí per colpa tua perderai l'eredità che ti avevo dato e ti farò servire i tuoi nemici in un paese che non conosci, perché avete acceso un fuoco nella mia ira, che arderà per sempre.
Jer	17	5	Cosí dice l'Eterno: Maledetto l'uomo che confida nell'uomo e fa della carne il suo braccio, e il cui cuore si allontana dall'Eterno!
Jer	17	6	Egli sarà come un tamerisco nel deserto; quando viene il bene non lo vedrà. Dimorerà in luoghi aridi nel deserto, in una terra salata senza abitanti.
Jer	17	7	Benedetto l'uomo che confida nell'Eterno e la cui fiducia è l'Eterno!
Jer	17	8	Egli sarà come un albero piantato presso l'acqua, che distende le sue radici lungo il fiume. Non si accorgerà quando viene il caldo e le sue foglie rimarranno verdi, nell'anno di siccità non avrà alcuna preoccupazione e non cesserà di portare frutto.
Jer	17	9	Il cuore è ingannevole piú di ogni altra cosa e insanabilmente malato; chi lo può conoscere?
Jer	17	10	Io, l'Eterno, investigo il cuore, metto alla prova la mente per rendere a ciascuno secondo le sue vie secondo il frutto delle sue azioni.
Jer	17	11	Chi acquista ricchezze ingiustamente è come la pernice che cova uova che non ha deposto; nel bel mezzo dei suoi giorni dovrà lasciarle, e alla fine sarà trovato stolto.
Jer	17	12	Trono di gloria eccelso fin dal principio è il luogo del nostro santuario.
Jer	17	13	O Eterno, speranza d'Israele, tutti quelli che ti abbandonano saranno svergognati. Quelli che si allontanano da me saranno scritti in terra, perché hanno abbandonato l'Eterno la sorgente d'acqua viva,
Jer	17	14	Guariscimi, o Eterno, e sarò guarito, salvami e sarò salvato, perché tu sei la mia lode.
Jer	17	15	Ecco, essi mi dicono: Dov'è la parola dell'Eterno? Si compia ora!.
Jer	17	16	Io tuttavia non ho rifiutato di essere loro pastore seguendo te né ho desiderato il giorno funesto. Tu conosci ciò che è uscito dalla mia bocca, perché veniva dalla tua presenza.
Jer	17	17	Non essere per me uno spavento; tu sei il mio rifugio nel giorno dell'avversità.
Jer	17	18	Siano svergognati i miei persecutori, ma non sia svergognato io; siano essi spaventati, ma non sia spaventato io; fa' venire su di loro il giorno di sventura e distruggili con doppia distruzione!
Jer	17	19	Cosí mi ha detto l'Eterno: Va' e fermati alla porta dei figli del popolo, per la quale entrano ed escono i re di Giuda e presso tutte le porte di Gerusalemme,
Jer	17	20	e di' loro: Ascoltate la parola dell'Eterno, o re di Giuda, e tutto Giuda e voi tutti abitanti di Gerusalemme, che entrate per queste porte.
Jer	17	21	Cosí dice l'Eterno: Badate a voi stessi e non portate alcun peso né fatelo entrare per le porte di Gerusalemme in giorno di sabato,
Jer	17	22	Non portate alcun peso fuori delle vostre case né fate alcun lavoro in giorno di sabato, ma santificate il giorno di sabato, come io ho comandato ai vostri padri.
Jer	17	23	Ma essi non ascoltarono né prestarono orecchio, ma indurirono la loro cervice per non ascoltare e per non accettare ammaestramento.
Jer	17	24	Cosí avverrà che, se ascolterete attentamente, dice l'Eterno, se non farete entrare alcun peso per le porte di questa città in giorno di sabato, ma santificherete il giorno di sabato e non farete in esso alcun lavoro,
Jer	17	25	allora i re e i principi che siedono sul trono di Davide entreranno per le porte di questa città montati su carri e su cavalli, essi, i loro principi, gli uomini di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme; e questa città sarà abitata per sempre.
Jer	17	26	Verranno quindi dalle città di Giuda, dai dintorni di Gerusalemme, dal paese di Beniamino, dal bassopiano, dai monti e dal Neghev, portando olocausti, sacrifici, oblazioni di cibo e incenso, e offrendo sacrifici di rendimento di grazie nella casa dell'Eterno.
Jer	17	27	Ma se non mi ascolterete, santificando il giorno di sabato: non portando pesi e non introducendoli per le porte di Gerusalemme in giorno di sabato, io accenderò un fuoco alle sue porte; esso divorerà i palazzi di Gerusalemme e non si estinguerà.
------------------------Geremia, capitolo 18
Jer	18	1	La parola che fu rivolta a Geremia dall'Eterno, dicendo:
Jer	18	2	Alzati e scendi alla casa del vasaio, e là ti farò udire le mie parole.
Jer	18	3	Allora io scesi alla casa del vasaio, ed ecco, egli stava facendo un lavoro alla ruota.
Jer	18	4	Ma il vaso che stava facendo con l'argilla si guastò nelle mani del vasaio. Cosí, cominciando da capo, egli fece con essa un altro vaso, come parve bene agli occhi del vasaio.
Jer	18	5	Allora la parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:
Jer	18	6	O casa d'Israele, non posso io fare con voi come ha fatto questo vasaio?, dice l'Eterno. Ecco, come l'argilla è nelle mani del vasaio, cosi siete voi nelle mie mani, o casa d'Israele!
Jer	18	7	Talvolta riguardo a una nazione e riguardo a un regno, io parlo di sradicare, di abbattere e di distruggere;
Jer	18	8	ma se quella nazione contro la quale ho parlato si converte dalla sua malvagità, io mi pento del male che avevo pensato di farle.
Jer	18	9	Altra volta riguardo a una nazione e riguardo a un regno, io parlo di edificare e di piantare;
Jer	18	10	ma se quella nazione o regno fa ciò che è male ai miei occhi, non ascoltando la mia voce, io mi pento del bene che avevo promesso di farle.
Jer	18	11	Perciò ora parla agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme e di' Cosí dice l'Eterno: Ecco, io concepisco contro di voi del male e formo contro di voi un disegno, Si converta ora ciascun di voi dalla sua via malvagia, ed emendate le vostre vie e le vostre azioni!.
Jer	18	12	Ma essi dicono: E' inutile, noi vogliamo camminare seguendo i nostri propri pensieri e vogliamo agire ciascuno secondo la caparbietà del proprio cuore malvagio.
Jer	18	13	Perciò cosí dice l'Eterno: Chiedete dunque fra le nazioni chi ha udito cose simili. La vergine d'Israele ha fatto una cosa orrenda.
Jer	18	14	Potrà forse scomparire la neve del Libano dalle rocce che si ergono al di sopra del paese?, o si seccheranno mai le fredde acque correnti di una terra straniera?
Jer	18	15	Eppure il mio popolo mi ha dimenticato; bruciano incenso a idoli vani, che li hanno fatti inciampare nelle loro vie, i sentieri antichi, per camminare su vie traverse e non sulla via maestra,
Jer	18	16	facendo del loro paese una desolazione, un oggetto di perpetuo scherno; cosí tutti quelli che vi passeranno rimarranno stupiti e scuoteranno la testa,
Jer	18	17	Io li disperderò davanti al nemico come fa il vento orientale. Nel giorno della loro calamità io mostrerò loro le spalle e non la faccia.
Jer	18	18	Poi essi dissero: Venite e ordiamo congiure contro Geremia, perché la legge non verrà meno al sacerdote né il consiglio al savio né la parola al profeta. Venite, colpiamolo con la lingua e non prestiamo attenzione ad alcuna delle sue parole.
Jer	18	19	Prestami attenzione, o Eterno, e ascolta la voce di quelli che contendono con me.
Jer	18	20	Si rende forse male per bene? Poiché essi hanno scavato una fossa alla mia vita. Ricorda che mi sono presentato davanti a te per parlare in loro favore e per allontanare da loro la tua ira.
Jer	18	21	Perciò abbandona i loro figli alla fame e dalli in potere della spada; siano le loro mogli private di figli e vedove, i loro mariti siano feriti a morte; i loro giovani siano uccisi di spada in battaglia.
Jer	18	22	Si oda un grido dalle loro case, quando farai piombare improvvisamente su di loro una schiera di soldati, perché hanno scavato una fossa per catturarmi e hanno teso lacci ai miei piedi.
Jer	18	23	Ma tu, o Eterno, conosci tutti i loro disegni contro di me per farmi morire; non perdonare la loro iniquità, non cancellare il loro peccato dalla tua presenza. Siano essi rovesciati davanti a te. Trattali duramente nel giorno della tua ira.
------------------------Geremia, capitolo 19
Jer	19	1	Cosí ha detto l'Eterno: Va' e compra una brocca di terracotta; prendi quindi alcuni anziani del popolo e alcuni anziani dei sacerdoti
Jer	19	2	e esci verso la valle del figlio di Hinnom che è all'ingresso della Porta del coccio e là proclama le parole che io ti dirò.
Jer	19	3	Dirai cosí: Ascoltate la parola dell'Eterno, o re di Giuda e abitanti di Gerusalemme. Cosí dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Ecco, io farò venire sopra questo luogo una calamità tale che farà rintronare gli orecchia di chiunque l'udrà,
Jer	19	4	perché mi hanno abbandonato, hanno profanato questo luogo e vi hanno bruciato incenso ad altri dèi, che né essi né i loro padri né i re di Giuda conoscevano, e hanno riempito questo luogo di sangue degli innocenti;
Jer	19	5	hanno edificato gli alti luoghi a Baal per bruciare nel fuoco i loro figli in olocausto a Baal, cosa che non avevo comandato, di cui non avevo mai parlato e che non mi era mai venuta in mente.
Jer	19	6	Perciò ecco, i giorni vengono, dice l'Eterno, in cui questo luogo non si chiamerà piú Tofet, né la Valle del figlio di Hinnom ma la Valle del massacro
Jer	19	7	Io renderò vani i disegni di Giuda e di Gerusalemme in questo luogo e li farò cadere di spada davanti ai loro nemici e per mano di coloro che cercano la loro vita e darò i loro cadaveri in pasto agli uccelli del cielo a e alle bestie della terra.
Jer	19	8	Ridurrò questa città a una desolazione e a un oggetto di scherno; chiunque le passerà vicino rimarrà stupito e si metterà a fischiare per tutte le sue piaghe.
Jer	19	9	Farò loro mangiare la carne dei loro figli e la carne delle loro figlie e mangeranno la carne gli uni degli altri durante l'assedio e le strettezze in cui li stringeranno i loro nemici e quelli che cercano la loro vita.
Jer	19	10	Poi tu spezzerai la brocca in presenza di quegli uomini che saranno venuti con te
Jer	19	11	e dirai loro: Cosí dice l'Eterno degli eserciti: Cosí spezzerò questo popolo e questa città, come si spezza un vaso di terracotta, che non si può piú riparare; allora seppelliranno i morti in Tofet, perché non ci sarà piú posto per seppellire.
Jer	19	12	Cosí farò a questo luogo, dice l'Eterno, e ai suoi abitanti rendendo questa città come Tofet.
Jer	19	13	Le case di Gerusalemme e le case dei re di Giuda saranno impure come il luogo di Tofet, cioè tutte le case sui tetti delle quali hanno bruciato incenso a tutto l'esercito del cielo e hanno fatto libazioni ad altri dèi.
Jer	19	14	Geremia tornò quindi da Tofet dove l'Eterno l'aveva mandato a profetizzare, si fermò nel cortile della casa dell'Eterno e disse a tutto il popolo:
Jer	19	15	Cosí dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Ecco, io faccio venire su questa città e su tutte le sue borgate tutto il male che ho pronunciato contro di lei, perché hanno indurito la loro cervice per non dare ascolto alle mie parole.
------------------------Geremia, capitolo 20
Jer	20	1	Ora Pashhur, figlio di Immer, sacerdote e caposoprintendente della casa dell'Eterno, udí Geremia che profetizzava queste cose.
Jer	20	2	Allora Pashhur percosse il profeta Geremia e lo mise nella prigione che si trovava nella porta superiore di Beniamino presso la casa dell'Eterno.
Jer	20	3	Il giorno seguente Pashhur fece uscire Geremia dalla prigione. Geremia gli disse: L'Eterno non ti chiama piú Pashhur, ma Magor-Missabib.
Jer	20	4	Poiché cosí dice l'Eterno: Ecco, io darò in preda al terrore te e tutti i tuoi amici; essi cadranno per la spada dei loro nemici e i tuoi occhi lo vedranno. Darò tutto Giuda nelle mani del re di Babilonia, che li condurrà in cattività a Babilonia e li colpirà con la spada.
Jer	20	5	Inoltre darò tutte le ricchezze di questa città, tutto il prodotto delle sue fatiche e tutte le sue cose preziose, sí, darò tutti i tesori dei re di Giuda in mano dei loro nemici che li saccheggeranno, li prenderanno e li porteranno a Babilonia.
Jer	20	6	E tu, Pashhur, e tutti quelli che abitano in casa tua, andrete in cattività, andrai a Babilonia, là morirai e là sarai sepolto, tu e tutti i tuoi amici, ai quali hai profetizzato menzogne.
Jer	20	7	Tu mi hai persuaso, o Eterno, e io mi sono lasciato persuadere; tu sei piú forte di me e hai vinto. Sono diventato oggetto di scherno ogni giorno; ognuno si fa beffe di me.
Jer	20	8	Poiché ogni volta che io parlo, grido e proclamo: Violenza e saccheggio! Sí, la parola dell'Eterno è per me un motivo di obbrobrio e di scherno ogni giorno.
Jer	20	9	Allora ho detto: Non lo menzionerò piú e non parlerò piú nel suo nome. Ma la sua parola era nel mio cuore come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo.
Jer	20	10	Udivo le calunnie di molti: Terrore all'intorno! Denunciatelo e lo denuncieremo!. Tutti quelli con i quali vivevo in pace aspettavano che io inciampassi e dicevano: Forse si lascerà persuadere, cosí noi prevarremo contro di lui e ci vendicheremo di lui.
Jer	20	11	Ma l'Eterno è con me come un potente eroe; perciò i miei persecutori inciamperanno e non prevarranno; saranno grandemente svergognati, perché non riusciranno; la loro vergogna sarà eterna e non sarà dimenticata.
Jer	20	12	Ma tu, o Eterno degli eserciti, che provi il giusto e scruti la mente e il cuore, fammi vedere la tua vendetta su di loro, perché a te ho affidato la mia causa.
Jer	20	13	Cantate all'Eterno, lodate l'Eterno, perché ha liberato la vita del bisognoso dalla mano dei malfattori.
Jer	20	14	Maledetto il giorno in cui nacqui! Il giorno in cui mia madre mi partorí non sia benedetto!
Jer	20	15	Maledetto l'uomo che portò l'annuncio a mio padre, dicendo: Ti è nato un figlio maschio, riempiendolo di gioia.
Jer	20	16	Sia quell'uomo come le città che l'Eterno ha distrutto senza alcuna compassione. Oda il grido al mattino e clamori di guerra a mezzogiorno,
Jer	20	17	perché non mi ha fatto morire fin dal grembo materno; cosí mia madre sarebbe stata la mia tomba e il suo grembo gravido per sempre.
Jer	20	18	Perché sono uscito dal grembo materno, per vedere travaglio, dolore e per finire i miei giorni nella vergogna?
------------------------Geremia, capitolo 21
Jer	21	1	La parola che fu rivolta a Geremia dall'Eterno, quando il re Sedekia gli mandò Pashhur figlio di Malkiah e Sofonia, figlio di Maaseiah, il sacerdote per dirgli:
Jer	21	2	Deh. consulta per noi l'Eterno, perché Nebukadnetsar, re di Babilonia, fa guerra contro di noi. Forse l'Eterno agirà nei nostri confronti secondo tutte le sue meraviglie, ed egli si ritirerà da noi.
Jer	21	3	Allora Geremia disse loro: Direte cosí a Sedekia:
Jer	21	4	Cosí dice l'Eterno, il DIO d'Israele: Ecco, io farò indietreggiare le armi di guerra che sono nelle vostre mani, con le quali combattete contro il re di Babilonia, contro i Caldei che vi assediano fuori le mura e le radunerò in mezzo a questa città.
Jer	21	5	Io stesso combatterò contro di voi con mano distesa e con braccio potente, con ira, con furore e con grande indignazione.
Jer	21	6	Percuoterò gli abitanti di questa città tanto uomini che bestie; essi moriranno di una grande peste.
Jer	21	7	Dopo questo, dice l'Eterno, darò Sedekia, re di Giuda, e i suoi servi, il popolo e coloro che in questa città saranno scampati dalla peste, dalla spada e dalla fame, in mano di Nebukadnetsar, re di Babilonia, in mano dei loro nemici e in mano di quelli che cercano la loro vita. Egli li passerà a fil di spada: non li risparmierà nè avrà pietà, o compassione.
Jer	21	8	E a questo popolo dirai: Cosí dice l'Eterno: Ecco, io metto davanti a voi la via della vita e la via della morte.
Jer	21	9	Chi rimane in questa città morirà di spada, di fame e di peste; ma chi uscirà e si consegnerà ai Caldei che vi assediano vivrà, e avrà come suo bottino la propria vita.
Jer	21	10	Poiché io ho volto la mia faccia contro questa città per sventura e non per bene, dice l'Eterno. Essa sarà data in mano del re di Babilonia, ed egli la brucerà col fuoco.
Jer	21	11	Alla casa dei re di Giuda dirai: Ascoltate la parola dell'Eterno:
Jer	21	12	O casa di Davide, cosí dice l'Eterno: Amministrate la giustizia fin dal mattino e liberate il derubato dalla mano dell'oppressore, affinché la mia ira non si sprigioni come fuoco e arda senza che nessuno la possa spegnere, per la malvagità delle vostre azioni.
Jer	21	13	Eccomi contro te, o abitatrice della valle, roccia della pianura dice l'Eterno. Voi che dite: Chi scenderà contro di noi? Chi entrerà nelle nostre dimore?
Jer	21	14	io vi punirò secondo il frutto delle vostre azioni, dice l'Eterno, e accenderò il fuoco alla sua foresta, che divorerà tutto ciò che la circonda.
------------------------Geremia, capitolo 22
Jer	22	1	Cosí dice l'Eterno: Scendi nella casa del re di Giuda e là pronuncia questa parola,
Jer	22	2	e di': Ascolta la parola dell'Eterno, o re di Giuda, che siedi sul trono di Davide, tu, i tuoi servi e il tuo popolo, che entrate per queste porte.
Jer	22	3	Cosí dice l'Eterno: Agite con rettitudine e giustizia, liberate il derubato dalla mano dell'oppressore, non fate torto né violenza allo straniero, all'orfano e alla vedova, e non spargete sangue innocente in questo luogo.
Jer	22	4	Poiché se osserverete interamente questa parola, allora i re assisi sul trono di Davide entreranno per le porte di questa casa, montati su carri e su cavalli, essi, i loro servi e il loro popolo.
Jer	22	5	Ma se non ascolterete queste parole, io giuro per me stesso, dice l'Eterno che questa casa diventerà una desolazione.
Jer	22	6	Poiché cosí dice l'Eterno riguardo alla casa del re di Giuda: Tu eri per me come Galaad, come la vetta del Libano. Ma io ti ridurrò certamente a un deserto a città senza abitanti.
Jer	22	7	Preparo contro di te dei devastatori, ognuno con le sue armi; essi abbatteranno i tuoi cedri migliori e li getteranno nel fuoco.
Jer	22	8	Molte nazioni passeranno vicino a questa città e diranno l'una all'altra: Perché l'Eterno ha trattato cosi questa grande città?
Jer	22	9	E risponderanno: Perché hanno abbandonato il patto dell'Eterno, il loro DIO, e si sono prostrati davanti ad altri dèi e li hanno serviti.
Jer	22	10	Non piangete per il morto, non fate cordoglio per lui, ma piangete amaramente per chi parte, perché non tornerà piú né rivedrà piú il suo paese nativo.
Jer	22	11	Poiché cosí dice l'Eterno riguardo a Shallum, figlio di Giosia, re di Giuda, che regna al posto di Giosia suo padre e che è uscito da questo luogo: Egli non vi ritornerà piú,
Jer	22	12	ma morirà nel luogo dove l'hanno condotto in cattività e non vedrà piú questo paese.
Jer	22	13	Guai a chi costruisce la sua casa senza giustizia e le sue stanze superiori senza equità, che fa lavorare il prossimo per nulla e non gli retribuisce il suo lavoro,
Jer	22	14	e dice: Mi costruirò una casa grande con spaziose stanze superiori, e vi apre finestre, la riveste di legno di cedro e la dipinge di rosso.
Jer	22	15	Pensi forse di essere re, perché sei circondato da cedro? Tuo padre non mangiava e beveva? Ma agiva con rettitudine e giustizia e tutto gli andava bene.
Jer	22	16	Egli difendeva la causa del povero e del bisognoso e tutto gli andava bene. Non significa questo conoscere me?, dice l'Eterno.
Jer	22	17	Ma i tuoi occhi e il tuo cuore non mirano che al tuo ingiusto guadagno, a spargere sangue innocente e a compiere oppressione e violenza.
Jer	22	18	Perciò cosí dice l'Eterno riguardo a Jehoiakim, figlio di Giosia, re di Giuda: Non faranno cordoglio per lui, dicendo: Ahimè, fratello mio! Ahimè, sorella! Non faranno cordoglio per lui, dicendo: Ahimè, signore! Ahimè, sua maestà!
Jer	22	19	Sarà sepolto come si seppellisce un asino, trascinato e gettato lontano dalle porte di Gerusalemme.
Jer	22	20	Sali sul Libano e grida, alza la voce in Bashan e grida dall'Abarim, perché tutti i tuoi amanti sono distrutti.
Jer	22	21	Ti ho parlato al tempo della tua prosperità, ma tu dicesti: Non ascolterò. Questo è stato il tuo comportamento fin dalla tua giovinezza: non hai mai ascoltato la mia voce.
Jer	22	22	Tutti i tuoi pastori saranno divorati dal vento, e i tuoi amanti andranno in cattività; allora sarai svergognata e confusa per tutta la tua malvagità.
Jer	22	23	Tu che dimori sul Libano, che hai fatto il nido tra cedri, quanto gemerai quando ti coglieranno le doglie, i dolori come di donna che sta per partorire!
Jer	22	24	Com'è vero che io vivo, dice l'Eterno, anche se Koniah, figlio di Jehoiakim, re di Giuda, fosse un anello da sigillo nella mia mano destra, io ti strapperei di là.
Jer	22	25	Io ti darò in mano di quelli che cercano la tua vita, in mano di quelli di cui hai paura, in mano di Nebukadnetsar, re di Babilonia, e in mano dei Caldei.
Jer	22	26	Getterò te e tua madre che ti ha partorito, in un paese straniero dove non siete nati, e là morirete.
Jer	22	27	Ma nel paese in cui desiderano ardentemente di ritornare, non vi torneranno.
Jer	22	28	E forse quest'uomo Koniah un vaso spregevole, frantumato, o un oggetto in cui non si prova alcun piacere? Perché sono dunque scacciati, lui e la sua discendenza, e gettati in un paese che non conoscono?
Jer	22	29	O paese, o paese, o paese, ascolta la parola dell'Eterno!
Jer	22	30	Cosí dice l'Eterno: Registrate quest'uomo come privo di figli, un uomo che non prospererà nei suoi giorni, perché nessuno della sua discendenza prospererà, giungendo a sedersi sul trono di Davide e a regnare ancora su Giuda.
------------------------Geremia, capitolo 23
Jer	23	1	Guai ai pastori che distruggono e disperdono il gregge del mio pascolo, dice l'Eterno.
Jer	23	2	Perciò cosí dice l'Eterno, il DIO d'Israele, contro i pastori che pascolano il mio popolo: Voi avete disperso le mie pecore, le avete scacciate e non ne avete avuto cura; ecco, io vi punirò per la malvagità delle vostre azioni, dice l'Eterno.
Jer	23	3	Ma radunerò il resto delle mie pecore da tutti i paesi dove le ho disperse e le ricondurrò ai loro pascoli, e saranno feconde e si moltiplicheranno.
Jer	23	4	Costituirò su di esse pastori che le pascoleranno, e non avranno piú paura né spavento; non ne mancherà neppure una, dice l'Eterno.
Jer	23	5	Ecco, i giorni vengono, dice l'Eterno nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto, che regnerà da re, prospererà, ed eserciterà il giudizio e la giustizia ne paese.
Jer	23	6	Nei suoi giorni Giuda sarà salvato e Israele dimorerà al sicuro. Questo sarà il nome con cui sarà chiamato: L'Eterno nostra giustizia
Jer	23	7	Perciò ecco, i giorni vengono. dice l'Eterno, nei quali non si dirà piú: Per l'Eterno vivente che ha fatto uscire i figli d'Israele dal paese d'Egitto,
Jer	23	8	ma: Per l'Eterno vivente che ha fatto uscire e ha ricondotto la progenie della casa d'Israele dal paese del nord e da tutti i paesi dove io li avevo dispersi ed essi dimoreranno nel loro paese.
Jer	23	9	Il mio cuore è rotto dentro di me a motivo dei profeti, tutte le mie ossa tremano. Sono come un ubriaco, come un uomo sopraffatto dal vino, a causa dell'Eterno e a causa delle sue parole sante.
Jer	23	10	Poiché il paese è pieno di adulteri, a causa della maledizione il paese è in lutto, i pascoli del deserto sono inariditi. La loro corsa è perversa e la loro forza non è retta.
Jer	23	11	Tanto il sacerdote che il profeta sono corrotti; sí, ho trovato la loro malvagità nella mia stessa casa. dice l'Eterno.
Jer	23	12	Perciò la loro strada sarà per loro come sentieri sdrucciolevoli; essi saranno sospinti nelle tenebre e in esse cadranno, perché farò venire su di loro la calamità nell'anno della loro punizione, dice l'Eterno.
Jer	23	13	Tra i profeti di Samaria, ho visto stupidità: profetizzavano in nome di Baal, e traviavano il mio popolo Israele.
Jer	23	14	Anche tra i profeti di Gerusalemme ho visto cose nefande: commettono adulteri, camminano con falsità, rafforzano le mani dei malfattori, e cosí nessuno si converte dalla sua malvagità. Per me sono tutti come Sodoma e i suoi abitanti come Gomorra.
Jer	23	15	Perciò cosí dice l'Eterno degli eserciti riguardo ai profeti: Ecco io li nutrirò di assenzio e farò loro bere acqua avvelenata, perché dai profeti di Gerusalemme l'empietà si è sparsa per tutto il paese.
Jer	23	16	Cosí dice l'Eterno degli eserciti: Non ascoltate le parole dei profeti che vi profetizzano. Essi vi fanno diventare spregevoli; vi espongono le visioni del loro cuore e non ciò che procede dalla bocca dell'Eterno.
Jer	23	17	Dicono del continuo a quelli che mi disprezzano: L'Eterno ha detto: Avrete pace e a tutti quelli che camminano nella caparbietà del proprio cuore: Nessun male verrà su di voi
Jer	23	18	Ma chi ha assistito al consiglio dell'Eterno? Chi ha visto, chi ha udito la sua parola? Chi ha prestato attenzione alla sua parola e l'ha udita?
Jer	23	19	Ecco, la tempesta dell'Eterno si scatena furiosamente, una tempesta spaventevole si abbatterà sul capo degli empi.
Jer	23	20	L'ira dell'Eterno non si acqueterà finché non abbia eseguito e compiuto i disegni del suo cuore; negli ultimi giorni lo capirete perfettamente.
Jer	23	21	Io non ho mandato quei profeti; ma essi sono corsi; non ho parlato loro ma essi hanno profetizzato.
Jer	23	22	Ma se avessero assistito al mio consiglio, allora avrebbero fatto udire le mie parole al mio popolo, e cosí li avrebbero fatti allontanare dalla loro cattiva via e dalla malvagità delle loro azioni.
Jer	23	23	Sono io soltanto un DIO da vicino, dice l'Eterno e non anche un DIO da lontano?
Jer	23	24	Potrebbe uno nascondersi nei nascondigli senza che io lo veda?, dice l'Eterno. Non riempio io il cielo e la terra?, dice l'Eterno.
Jer	23	25	Ho udito ciò che dicono i profeti che profetizzano menzogne nel mio nome, dicendo: Ho avuto un sogno, ho avuto un sogno!.
Jer	23	26	Fino a quando durerà questo nel cuore di questi profeti che profetizzano menzogne e profetizzano l'inganno del loro cuore?
Jer	23	27	Essi pensano di far dimenticare il mio nome al mio popolo con i loro sogni che si raccontano l'un l'altro, come i loro padri dimenticarono il mio nome per Baal,
Jer	23	28	Il profeta che ha avuto un sogno racconti il sogno, ma chi ha la mia parola riferisca la mia parola fedelmente. Che ha da fare la paglia col frumento?, dice l'Eterno.
Jer	23	29	La mia parola non è come il fuoco?, dice l'Eterno, e come un martello che spezza il sasso?
Jer	23	30	Perciò ecco, dice l'Eterno, io sono contro i profeti che rubano gli uni agli altri le mie parole.
Jer	23	31	Ecco. dice l'Eterno, io sono contro i profeti che usano la loro lingua e dicono: Egli dice
Jer	23	32	Ecco, io sono contro quelli che profetizzano sogni falsi, dice l'Eterno, e li raccontano e traviano il mio popolo con le loro menzogne e con le loro millanterie, benché io non li abbia mandati né abbia dato loro alcun ordine; perciò non saranno di alcuna utilità a questo popolo, dice l'Eterno.
Jer	23	33	Se pertanto questo popolo o un profeta o un sacerdote ti domanderà, dicendo: Qual'è l'oracolo dell'Eterno? tu risponderai loro: Quale oracolo? Io vi rigetterò, dice l'Eterno.
Jer	23	34	Quanto poi al profeta, al sacerdote o al popolo che dirà: Oracolo dell'Eterno io punirò quel tale e la sua casa.
Jer	23	35	Cosí direte, ognuno al proprio vicino e ognuno al proprio fratello: Che cosa ha risposto l'Eterno? e Che cosa ha detto l'Eterno?
Jer	23	36	Ma l'oracolo dell'Eterno non lo menzionerete piú, perché la parola di ciascuno sarà il suo oracolo, perché avete distorto le parole del DIO vivente l'Eterno degli eserciti, il nostro DIO.
Jer	23	37	Cosí dirai al profeta: Che cosa ti ha risposto l'Eterno? e Che cosa ha detto l'Eterno?
Jer	23	38	Ma se dite ancora: Oracolo dell'Eterno allora cosí dice l'Eterno: Poiché dite questa parola: Oracolo dell'Eterno anche se io vi avevo mandato a dire: Non dite piú: Oracolo dell'Eterno
Jer	23	39	ecco, io mi dimenticherò interamente di voi e vi getterò lontano dalla mia faccia, voi e la città che avevo dato a voi e ai vostri padri,
Jer	23	40	e vi coprirò di un obbrobrio eterno e di una eterna vergogna, che non saranno mai dimenticati.
------------------------Geremia, capitolo 24
Jer	24	1	L'Eterno mi fece vedere due cesti di fichi posti davanti al tempio dell'Eterno, dopo che Nebukadnetsar, re di Babilonia, aveva portato in cattività da Gerusalemme Jekoniah figlio di Jehoiakim, re di Giuda, i principi di Giuda assieme agli artigiani e ai fabbri e li aveva condotti a Babilonia.
Jer	24	2	Uno dei cesti conteneva fichi molto buoni, come i fichi primaticci, mentre l'altro cesto conteneva fichi molto cattivi, tanto cattivi che non si potevano mangiare.
Jer	24	3	Allora l'Eterno mi disse: Che cosa vedi, Geremia?. Io risposi: Dei fichi; i fichi buoni sono molto buoni, mentre quelli cattivi sono molto cattivi, tanto cattivi che non si possono mangiare.
Jer	24	4	La parola dell'Eterno mi fu nuovamente rivolta, dicendo:
Jer	24	5	Cosí dice l'Eterno, il DIO d'Israele: Come questi fichi sono buoni, cosí io avrò cura di quelli di Giuda portati in cattività, che io ho scacciato da questo luogo nel paese dei Caldei per il loro bene.
Jer	24	6	Io poserò con favore i miei occhi su di loro e li ricondurrò in questo paese li farò prosperare e non li distruggerò più li pianterò e non li sradicherò piú.
Jer	24	7	Darò loro un cuore per conoscere me che sono l'Eterno; essi saranno il mio popolo e io sarò il loro DIO, perché ritorneranno a me con tutto il loro cuore.
Jer	24	8	Come invece questi fichi sono cattivi tanto cattivi che non si possono mangiare, cosí dice l'Eterno, cosí abbandonerò Sedekia, re di Giuda, i suoi principi e il resto di Gerusalemme che rimarrà in questo paese e quelli che abitano nel paese d'Egitto.
Jer	24	9	Li abbandonerò ad essere maltrattati e travagliati in tutti i regni della terra, e diventeranno un obbrobrio, una favola un sarcasmo e una maledizione in tutti i luoghi dove li disperderò.
Jer	24	10	Manderò contro di loro la spada, la fame e la peste, finché siano interamente distrutti dal suolo che avevo dato loro e ai loro padri.
------------------------Geremia, capitolo 25
Jer	25	1	La parola che fu rivolta a Geremia riguardo a tutto il popolo di Giuda, nel quarto anno di Jehoiakim, figlio di Giosia, re di Giuda (che era il primo anno di Nebukadnetsar, re di Babilonia),
Jer	25	2	e che Geremia pronunciò davanti a tutto il popolo di Giuda e a tutti gli abitanti di Gerusalemme, dicendo:
Jer	25	3	Dal tredicesimo anno di Giosia figlio di Amon, re di Giuda, fino a questo giorno sono ventitrè anni che la parola dell'Eterno mi è stata rivolta, e io vi ho parlato con urgenza ed insistenza, ma voi non avete ascoltato.
Jer	25	4	L'Eterno vi ha pure mandato tutti i suoi servi, i profeti con urgenza ed insistenza, ma voi non avete ascoltato né prestato l'orecchio per ascoltare.
Jer	25	5	Essi dicevano: Si converta ciascuno dalla sua via malvagia e dalle sue cattive azioni, e abiterete nel paese che l'Eterno ha dato a voi e ai vostri padri da sempre e per sempre.
Jer	25	6	Non andate dietro ad altri dèi per servirli e per prostrarvi davanti a loro e non provocatemi a ira con l'opera delle vostre mani, e io non vi farò male alcuno".
Jer	25	7	Ma voi non mi avete ascoltato, dice l'Eterno, e mi avete provocato ad ira con l'opera delle vostre mani a vostro danno.
Jer	25	8	Perciò cosí dice l'Eterno degli eserciti: Poiché non avete ascoltato le mie parole,
Jer	25	9	ecco, io manderò a prendere tutte le nazioni del nord, dice l'Eterno, e Nebukadnetsar re di Babilonia, mio servo, e le farò venire contro questo paese e contro i suoi abitanti e contro tutte le nazioni all'intorno e li voterò allo sterminio e li renderò un oggetto di stupore uno scherno e una desolazione perpetua.
Jer	25	10	Farò cessare in mezzo a loro le grida di gioia e le grida di allegrezza, la voce dello sposo e la voce della sposa, il rumore della macina e la luce della lampada.
Jer	25	11	Tutto questo paese diventerà una desolazione e un oggetto di stupore e queste nazioni serviranno il re di Babilonia per settant'anni.
Jer	25	12	Quando però saranno compiuti settant'anni, io punirò il re di Babilonia e quella nazione, il paese dei Caldei, dice l'Eterno, a motivo della loro iniquità, e lo ridurrò a una desolazione perpetua.
Jer	25	13	Cosí farò venire su quel paese tutte le cose che ho pronunciato contro di esso, tutto ciò che è scritto in questo libro e che Geremia ha profetizzato contro tutte le nazioni.
Jer	25	14	Infatti molte nazioni e re potenti ridurranno in servitú i Caldei stessi e li ripagherò secondo le loro azioni e secondo l'opera delle loro mani.
Jer	25	15	Poiché cosí mi ha detto l'Eterno, il DIO d'Israele: Prendi dalla mia mano questa coppa del vino della mia ira e falla bere a tutte le nazioni alle quali ti manderò.
Jer	25	16	Esse berranno, barcolleranno e impazziranno a motivo della spada che manderò in mezzo a loro.
Jer	25	17	Allora presi la coppa dalla mano dell'Eterno e la feci bere a tutte le nazioni alle quali l'Eterno mi aveva mandato:
Jer	25	18	Gerusalemme e le città di Giuda, i suoi re e i suoi principi, per ridurli a una desolazione, a un oggetto di stupore, a uno scherno e a una maledizione come avviene oggi;
Jer	25	19	il Faraone, re d'Egitto, i suoi servi, i suoi principi e tutto il suo popolo;
Jer	25	20	tutta la popolazione mista, tutti i re del paese di Uz, tutti i re del paese dei Filistei (cioè Ashkelon, Gaza, Ekron e i superstiti di Ashdod);
Jer	25	21	Edom, Moab e i figli di Ammon;
Jer	25	22	tutti i re di Tiro, tutti i re di Sidone e i re delle isole, al di là del mare;
Jer	25	23	Dedan, Tema, Buz e tutti quelli che si tagliano gli angoli della barba;
Jer	25	24	tutti i re di Arabia e tutti i re della popolazione mista che abita nel deserto;
Jer	25	25	tutti i re di Zimri, tutti i re di Elam,
Jer	25	26	tutti i re della Media e tutti i re del nord vicini o lontani, gli uni e gli altri, e tutti i regni del mondo che sono sulla faccia della terra. E il re di Sceshak, berrà dopo di loro.
Jer	25	27	Tu dunque dirai loro: Cosí dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Bevete ubriacatevi e vomitate, cadete senza piú rialzarvi di fronte alla spada che manderò in mezzo a voi.
Jer	25	28	Se poi rifiuteranno di prendere dalla tua mano la coppa da bere, di' loro: Cosí dice l'Eterno degli eserciti: Voi certamente berrete.
Jer	25	29	Poiché ecco, io incomincio a punire la città sulla quale è invocato il mio nome, e rimarreste voi completamente impuniti? No, non rimarrete impuniti perché io chiamerò la spada su tutti gli abitanti della terra, dice l'Eterno degli eserciti.
Jer	25	30	Perciò profetizza contro di loro tutte queste cose e di' loro: L'Eterno ruggirà dall'alto e farà sentire la sua voce dalla sua santa dimora; egli ruggirà con forza contro il suo ovile, manderà un grido come i pigiatori d'uva contro tutti gli abitanti della terra.
Jer	25	31	Il clamore giungerà fino all'estremità della terra, perché l'Eterno ha una contesa con le nazioni, egli entrerà in giudizio con ogni carne e darà gli empi in balìa della spada, dice l'Eterno.
Jer	25	32	Cosí dice l'Eterno degli eserciti: Ecco, una calamità passerà di nazione in nazione e un gran turbine si leverà dalle estremità della terra.
Jer	25	33	In quel giorno gli uccisi dall'Eterno saranno ovunque, da una estremità all'altra della terra; non saranno rimpianti né raccolti né sepolti, ma diventeranno letame sulla faccia del suolo.
Jer	25	34	Urlate, o pastori, e gridate; voltolatevi nella polvere, o guide del gregge, perché i giorni del vostro macello sono compiuti, e cadrete come un vaso prezioso.
Jer	25	35	I pastori non avranno alcuna possibilità di fuggire, e le guide del gregge alcuna via di scampo.
Jer	25	36	Si udrà il grido dei pastori e il gemito delle guide del gregge, perché l'Eterno sta distruggendo il loro pascolo
Jer	25	37	e gli ovili tranquilli sono devastati a motivo dell'ardente ira dell'Eterno.
Jer	25	38	Egli ha lasciato come un leoncello il suo rifugio, perché il loro paese è diventato una desolazione a motivo del furore dell'oppressore, a motivo dell'ardente ira dell'Eterno.
------------------------Geremia, capitolo 26
Jer	26	1	All'inizio del regno di Jehoiakim, figlio di Giosia, re di Giuda, dall'Eterno fu rivolta questa parola, dicendo:
Jer	26	2	Cosí dice l'Eterno: Presentati nel cortile della casa dell'Eterno e di' a tutte le città di Giuda che vengono ad adorare nella casa dell'Eterno, tutte le parole che io ti comando di dir loro; non tralasciare nemmeno una parola.
Jer	26	3	Forse ascolteranno e si convertiranno ciascuno dalla sua via malvagia e io mi pentirò del male che penso di far venire su di loro per la malvagità delle loro azioni.
Jer	26	4	Tu dirai loro: Cosí dice l'Eterno: Se non darete ascolto camminando nella mia legge che ho posto davanti a voi
Jer	26	5	e prestando attenzione alle parole dei miei servi, i profeti, che vi ho mandato con urgenza ed insistenza (ma che voi non avete ascoltato),
Jer	26	6	io renderò questo tempio come Sciloh, e renderò questa città una maledizione per tutte le nazioni della terra.
Jer	26	7	Cosí i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo udirono Geremia che pronunciava queste parole nella casa dell'Eterno.
Jer	26	8	E avvenne che, come Geremia ebbe finito di pronunciare tutto ciò che l'Eterno gli aveva comandato di dire a tutto il popolo, i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo lo presero, dicendo: Tu devi morire!
Jer	26	9	Perché hai profetizzato nel nome dell'Eterno dicendo: Questo tempio sarà come Sciloh e questa città sarà devastata e senza abitanti. Tutto il popolo si radunò contro Geremia nella casa dell'Eterno.
Jer	26	10	Quando i principi di Giuda udirono queste cose, salirono dalla casa del re alla casa dell'Eterno e si sedettero all'ingresso della porta nuova della casa dell'Eterno.
Jer	26	11	Quindi i sacerdoti e i profeti parlarono ai principi e a tutto il popolo, dicendo: Quest'uomo merita la morte, perché ha profetizzato contro questa città come avete udito con i vostri stessi orecchi.
Jer	26	12	Allora Geremia parlò a tutti i principi e a tutto il popolo, dicendo: L'Eterno mi ha mandato a profetizzare contro questa casa e contro questa città tutte le cose che avete udito.
Jer	26	13	Perciò ora emendate le vostre vie e le vostre azioni e ascoltate la voce dell'Eterno, il vostro DIO, e l'Eterno si pentirà del male che ha pronunciato contro di voi.
Jer	26	14	Quanto a me, eccomi nelle vostre mani; fate di me come vi sembra bene e giusto.
Jer	26	15	Ma sappiate per certo che se mi fate morire, attirerete sangue innocente su di voi, su questa città e sui suoi abitanti, perché l'Eterno mi ha veramente mandato a voi, per dichiarare ai vostri orecchi tutte queste parole.
Jer	26	16	Allora i principi e tutto il popolo dissero ai sacerdoti e ai profeti: Quest'uomo non merita la morte, perché ci ha parlato nel nome dell'Eterno, il nostro DIO.
Jer	26	17	Quindi si alzarono alcuni degli anziani del paese e parlarono a tutta l'assemblea del popolo, dicendo:
Jer	26	18	Michea, il Morashtita, profetizzò ai giorni di Ezechia, re di Giuda, e parlò a tutto il popolo di Giuda, dicendo: Cosí dice l'Eterno degli eserciti: Sion sarà arata come un campo Gerusalemme diventerà un cumulo di rovine e il monte del tempio un'altura boscosa".
Jer	26	19	Lo misero forse a morte Ezechia, re di Giuda, e tutto Giuda? Non temette piuttosto egli l'Eterno e non supplicò forse la faccia dell'Eterno, e cosí l'Eterno si pentí del male che aveva pronunciato contro di loro? Noi stiamo invece facendo un gran male contro noi stessi.
Jer	26	20	Ci fu anche un altro uomo che profetizzò nel nome dell'Eterno, Uria, figlio di Scemaiah, di Kiriath-Jearim; egli profetizzò contro questa città e contro questo paese con parole in tutto simili a quelle di Geremia.
Jer	26	21	Quando il re Jehoiakim, tutti i suoi uomini prodi e tutti i suoi principi udirono le sue parole, il re cercò di metterlo a morte, ma Uria lo venne a sapere e ne ebbe paura; perciò fuggí e andò in Egitto.
Jer	26	22	Allora il re Jehoiakim mandò degli uomini in Egitto, Elnathan, figlio di Akbor, e altri uomini con lui in Egitto.
Jer	26	23	Costoro fecero uscire Uria dall'Egitto, e lo condussero al re Jehoiakim, che lo colpí con la spada e gettò il suo cadavere fra le tombe dei figli del popolo.
Jer	26	24	Ma la mano di Ahikam, figlio di Shafan fu con Geremia, perché non lo consegnassero nelle mani del popolo per metterlo a morte.
------------------------Geremia, capitolo 27
Jer	27	1	All'inizio del regno di Jehoiakim, figlio di Giosia, re di Giuda, questa parola fu rivolta dall'Eterno a Geremia, dicendo:
Jer	27	2	Cosí mi ha detto l'Eterno: Fatti dei legami e dei gioghi e mettili sul tuo collo;
Jer	27	3	poi mandali al re di Edom, al re di Moab, al re dei figli di Ammon, al re di Tiro e al re di Sidone, per mezzo degli ambasciatori che sono venuti a Gerusalemme da Sedekia, re di Giuda;
Jer	27	4	e comanda loro che dicano ai loro signori: Cosí dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Cosí direte ai vostri signori:
Jer	27	5	Io ho fatto la terra, gli uomini e gli animali che sono sulla faccia della terra, con la mia grande potenza e col mio braccio steso, e la do a chi sembra bene ai miei occhi.
Jer	27	6	E ora ho dato tutti questi paesi in mano di Nebukadnetsar, re di Babilonia, mio servo; a lui ho pure dato le bestie della campagna perché lo servano.
Jer	27	7	Cosí tutte le nazioni serviranno a lui, a suo figlio e al figlio di suo figlio, finché verrà il tempo anche per il suo paese; allora molte nazioni e re potenti lo ridurranno in servitú
Jer	27	8	E avverrà che la nazione o il regno che non vorrà servire a lui, a Nebukadnetsar re di Babilonia, e non vorrà porre il suo collo sotto il giogo del re di Babilonia, quella nazione io la punirò, dice l'Eterno, con la spada, con la fame e con la peste, finché non li abbia sterminati per mano sua.
Jer	27	9	Perciò non ascoltate i vostri profeti né i vostri indovini né i vostri sognatori né i vostri maghi né i vostri stregoni che vi dicono: Non sarete asserviti al re di Babilonia!.
Jer	27	10	Sí, essi vi profetizzano menzogna, per allontanarvi dal vostro paese, perché io vi disperda e voi periate.
Jer	27	11	Ma la nazione che porrà il suo collo sotto il giogo del re di Babilonia e lo servirà, io la lascerò stare nel suo paese, dice l'Eterno, ed essa lo coltiverà e vi dimorerà.
Jer	27	12	Io parlai dunque a Sedekia, re di Giuda, in conformità a tutte queste parole e dissi: Piegate il vostro collo sotto il giogo del re di Babilonia, servite lui e il suo popolo e vivrete.
Jer	27	13	Perché tu e il tuo popolo vorreste morire di spada, di fame e di peste, come l'Eterno ha parlato contro la nazione che non vuole servire il re di Babilonia?
Jer	27	14	Perciò non date ascolto alle parole dei profeti che vi dicono: Non servirete il re di Babilonia perché vi profetizzano menzogna.
Jer	27	15	Poiché io non li ho mandati, dice l'Eterno, ma profetizzano menzogna nel mio nome, perché io vi disperda e voi periate, voi e i profeti che vi profetizzano.
Jer	27	16	Parlai pure ai sacerdoti e a tutto questo popolo, dicendo: Cosí dice l'Eterno: Non date ascolto alle parole dei vostri profeti che vi profetizzano dicendo: Ecco, ora gli arredi della casa dell'Eterno saranno presto riportati da Babilonia perché vi profetizzano menzogna.
Jer	27	17	Non date loro ascolto! Servite il re di Babilonia e vivrete. Perché questa città dovrebbe essere ridotta a una desolazione?
Jer	27	18	Se sono profeti e se la parola dell'Eterno è con loro, intercedano ora presso l'Eterno degli eserciti, perché gli arredi che sono rimasti nella casa dell'Eterno, nella casa del re di Giuda e in Gerusalemme, non vadano a Babilonia.
Jer	27	19	Cosí dice l'Eterno degli eserciti riguardo alle colonne, al mare, ai carrelli e al resto degli arredi rimasti in questa città.
Jer	27	20	che Nebukadnetsar, re di Babilonia, non prese, quando deportò Jekoniah figlio di Jehoiakim, re di Giuda, da Gerusalemme a Babilonia assieme a tutti i nobili di Giuda e di Gerusalemme;
Jer	27	21	sí, cosí dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele, riguardo agli arredi che rimangono nella casa dell'Eterno, nella casa del re di Giuda e in Gerusalemme:
Jer	27	22	Saranno portati a Babilonia e la resteranno, finché io li cercherò, dice l'Eterno, e li farò risalire e li riporterò in questo luogo.
------------------------Geremia, capitolo 28
Jer	28	1	In quello stesso anno, all'inizio del regno di Sedekia, re di Giuda, nell'anno quarto, il quinto mese, avvenne che Hananiah, figlio di Azzur, il profeta, che era di Gabaon, mi parlò nella casa dell'Eterno, in presenza dei sacerdoti e di tutto il popolo, dicendo:
Jer	28	2	Cosí dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Io spezzo il giogo del re di Babilonia.
Jer	28	3	Entro due anni io farò ritornare in questo luogo tutti gli arredi della casa dell'Eterno, che Nebukadnetsar, re di Babilonia, prese da questo luogo e portò a Babilonia.
Jer	28	4	Ricondurrò pure in questo luogo, dice l'Eterno, Jekoniah, figlio di Jehoiakim, re di Giuda, con tutti i deportati di Giuda che sono andati in cattività a Babilonia, perché spezzerò il giogo del re di Babilonia.
Jer	28	5	Allora il profeta Geremia rispose al profeta Hananiah in presenza dei sacerdoti e in presenza di tutto il popolo che si trovava nella casa dell'Eterno.
Jer	28	6	Il profeta Geremia disse: Amen! Cosí faccia l'Eterno! L'Eterno mandi ad effetto ciò che hai profetizzato, facendo tornare da Babilonia in questo luogo gli arredi della casa dell'Eterno e tutti quelli che sono stati portati in cattività!
Jer	28	7	Tuttavia ascolta ora questa parola che sto per dire ai tuoi orecchi e agli orecchi di tutto il popolo.
Jer	28	8	I profeti che vennero prima di me e prima di te, fin dai tempi antichi profetizzarono contro molti paesi e contro grandi regni, guerra, fame e peste.
Jer	28	9	Il profeta che profetizza pace, quando la sua parola si adempirà, sarà riconosciuto come vero profeta mandato dall'Eterno.
Jer	28	10	Allora il profeta Hananiah prese il giogo dal collo del profeta Geremia e lo spezzò.
Jer	28	11	Quindi Hananiah parlò alla presenza di tutto il popolo, dicendo: Cosí dice l'Eterno: In questo modo io spezzerò il giogo di Nebukadnetsar, re di Babilonia, entro due anni, dal collo di tutte le nazioni. Il profeta Geremia se ne andò per la sua strada.
Jer	28	12	Dopo che il profeta Hananiah ebbe spezzato il giogo dal collo del profeta Geremia, la parola dell'Eterno fu rivolta a Geremia, dicendo:
Jer	28	13	Va' e di' ad Hananiah: Cosí dice l'Eterno: Tu hai spezzato dei gioghi di legno, ma al loro posto hai fatto dei gioghi di ferro.
Jer	28	14	Cosí infatti dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Io metto un giogo di ferro sul collo di tutte queste nazioni perché servano Nebukadnetsar, re di Babilonia, ed esse lo serviranno. A lui ho pure dato gli animali della campagna.
Jer	28	15	Poi il profeta Geremia disse al profeta Hananiah: Ascolta, Hananiah, l'Eterno non ti ha mandato, e tu hai indotto questo popolo a confidare nella menzogna.
Jer	28	16	Perciò cosí dice l'Eterno: Ecco, io ti scaccerò dalla faccia della terra. Quest'anno morirai, perché hai parlato di ribellione contro l'Eterno".
Jer	28	17	Il profeta Hananiah morí quello stesso anno, nel settimo mese.
------------------------Geremia, capitolo 29
Jer	29	1	Queste sono le parole della lettera che il profeta Geremia mandò da Gerusalemme, al residuo degli anziani, in cattività, ai sacerdoti, ai profeti e a tutto il popolo che Nebukadnetsar aveva condotto in cattività da Gerusalemme a Babilonia.
Jer	29	2	(Questo avvenne dopo che il re Jekoniah, la regina, gli eunuchi, i principi di Giuda e di Gerusalemme, gli artigiani e i fabbri furono usciti da Gerusalemme).
Jer	29	3	La lettera fu recata per mezzo di Elasah, figlio di Shafan, e di Ghemariah, figlio di Hilkiah, che Sedekia, re di Giuda, aveva mandato a Babilonia da Nebukadnetsar, re di Babilonia. Essa diceva:
Jer	29	4	Cosí dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele, a tutti i deportati che io ho fatto condurre in cattività da Gerusalemme a Babilonia:
Jer	29	5	Costruite case e abitatele, piantate giardini e mangiate i loro frutti.
Jer	29	6	Prendete mogli e generate figli e figlie; prendete mogli per i vostri figli e date le vostre figlie a marito, perché generino figli e figlie e perché là moltiplichiate e non diminuiate.
Jer	29	7	Cercate il bene della città dove vi ho fatti condurre in cattività e pregate l'Eterno per essa, perché dal suo benessere dipende il vostro benessere.
Jer	29	8	Cosí dice infatti l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Non vi traggano in inganno i vostri profeti e i vostri indovini che sono in mezzo a voi, e non date retta ai sogni che fate.
Jer	29	9	Poiché vi profetizzano falsamente nel mio nome; io non li ho mandati, dice l'Eterno.
Jer	29	10	Cosí dice l'Eterno: Quando saranno compiuti settant'anni per Babilonia, io vi visiterò e manderò ad effetto per voi la mia buona parola, facendovi ritornare in questo luogo.
Jer	29	11	Poiché io conosco i pensieri che ho per voi, dice l'Eterno, pensieri di pace e non di male, per darvi un futuro e una speranza.
Jer	29	12	Mi invocherete e verrete a pregarmi, e io vi esaudirò.
Jer	29	13	Mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore.
Jer	29	14	Io mi farò trovare da voi, dice l'Eterno, e vi farò tornare dalla vostra cattività; vi raccoglierò da tutte le nazioni e da tutti i luoghi dove vi ho dispersi, dice l'Eterno; e vi ricondurrò nel luogo da cui vi ho fatto condurre in cattività.
Jer	29	15	Poiché dite: L'Eterno ci ha suscitato dei profeti in Babilonia,
Jer	29	16	cosí dice l'Eterno riguardo al re che siede sul trono di Davide, riguardo a tutto il popolo che abita in questa città, ai vostri fratelli che non sono andati con voi in cattività;
Jer	29	17	sí, cosí dice l'Eterno degli eserciti: Ecco, io manderò contro di loro la spada, la fame e la peste, e li renderò come fichi nauseanti che non si possono mangiare, tanto sono cattivi.
Jer	29	18	Li inseguirò con la spada, con la fame e con la peste; li farò essere maltrattati in tutti i regni della terra ed essere una maledizione, un oggetto di stupore, uno scherno e un obbrobrio in mezzo a tutte le nazioni dove li ho dispersi,
Jer	29	19	perché non hanno ascoltato le mie parole, dice l'Eterno, che io ho mandato loro per mezzo dei miei servi, i profeti, con urgenza ed insistenza; ma voi non avete dato ascolto, dice l'Eterno.
Jer	29	20	Ascoltate dunque la parola dell'Eterno, o voi tutti, che io ho mandato in cattività da Gerusalemme a Babilonia!
Jer	29	21	Cosí dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele, riguardo ad Achab, figlio di Kolaiah, e riguardo a Sedekia, figlio di Maaseiah, che vi profetizzano menzogna nel mio nome: Ecco, io li darò in mano di Nebukadnetsar, re di Babilonia, ed egli li ucciderà sotto i vostri occhi.
Jer	29	22	Da essi si trarrà una formula di maledizione che sarà usata da tutti quelli di Giuda che sono in cattività in Babilonia, e si dirà: L'Eterno ti tratti come Sedekia e come Achab, che il re di Babilonia ha fatto arrostire nel fuoco!
Jer	29	23	Poiché essi hanno fatto cose ignominiose in Israele, hanno commesso adulterio con le mogli del loro prossimo, e hanno pronunciato in mio nome parole di menzogna, che non avevo loro comandato. Io stesso lo so e ne sono testimone, dice l'Eterno.
Jer	29	24	Parlerai pure a Scemaiah il Nehelamita, dicendo:
Jer	29	25	Cosí dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Tu hai mandato in tuo nome lettere a tutto il popolo che è in Gerusalemme, al sacerdote Sofonia, figlio di Maaseiah, e a tutti i sacerdoti, dicendo:
Jer	29	26	"L'Eterno ti ha costituito sacerdote al posto del sacerdote Jehoiada, perché vi siano sovrintendenti nella casa dell'Eterno per sorvegliare ogni uomo pazzo che fa il profeta, perché tu lo metta in prigione e in catene".
Jer	29	27	E ora perché non hai rimproverato Geremia di Anathoth che fa il profeta tra di voi?
Jer	29	28	Infatti egli ci ha mandato a dire in Babilonia: La cattività sarà lunga; costruite case e abitatele, piantate giardini e mangiate i loro frutti.
Jer	29	29	Il sacerdote Sofonia lesse questa lettera in presenza del profeta Geremia.
Jer	29	30	Allora la parola dell'Eterno fu rivolta a Geremia, dicendo:
Jer	29	31	Manda a dire a tutti quelli che sono in cattività: Cosí parla l'Eterno riguardo a Scemaiah il Nehelamita: Poiché Scemaiah vi ha profetizzato, anche se io non l'ho mandato, e vi ha fatto confidare nella menzogna,
Jer	29	32	cosí dice l'Eterno: Ecco, io punirò Scemaiah il Nehelamita e la sua discendenza; non avrà nessuno dei suoi discendenti che abiterà in mezzo a questo popolo, e non vedrà il bene che io farò al mio popolo dice l'Eterno, perché ha parlato di ribellione, contro l'Eterno.
------------------------Geremia, capitolo 30
Jer	30	1	La parola che fu rivolta a Geremia da parte dell'Eterno, dicendo:
Jer	30	2	Cosí dice l'Eterno, il DIO d'Israele: Scriviti in un libro tutte le parole che ti ho detto
Jer	30	3	perché, ecco, i giorni vengono, dice l'Eterno, nei quali io farò ritornare dalla cattività il mio popolo d'Israele e di Giuda, dice l'Eterno, e li ricondurrò nel paese che diedi ai loro padri, ed essi lo possederanno.
Jer	30	4	Queste sono le parole che l'Eterno pronunciò riguardo ad Israele e a Giuda:
Jer	30	5	Cosí dice l'Eterno: Noi abbiamo udito un grido di terrore, di spavento e non di pace.
Jer	30	6	Informatevi e vedete se un maschio può partorire. Perché dunque vedo tutti gli uomini con le mani sui loro lombi, come una donna che sta per partorire? Perché tutte le facce sono diventate pallide?
Jer	30	7	Ahimè, perché quel giorno è grande; non ve ne fu mai alcuno simile; sarà un tempo di angoscia per Giacobbe, ma egli ne sarà salvato.
Jer	30	8	In quel giorno avverrà, dice l'Eterno degli eserciti, che io spezzerò il suo giogo dal tuo collo e romperò i tuoi legami; gli stranieri non ti faranno piú loro schiavo.
Jer	30	9	Ma quei d'Israele serviranno l'Eterno, il loro DIO, e Davide, loro re, che io susciterò per loro.
Jer	30	10	Tu dunque, o mio servo Giacobbe, non temere, dice l'Eterno; non spaventarti o Israele, perché, ecco, io ti salverò dal lontano paese e la tua discendenza dal paese della sua cattività. Giacobbe ritornerà, avrà riposo, starà tranquillo e nessuno piú lo spaventerà.
Jer	30	11	Poiché io sono con te, dice l'Eterno, per salvarti. Io sterminerò tutte le nazioni in mezzo alle quali ti ho disperso; tuttavia non sterminerò te, ma ti castigherò con giustizia e non ti lascerò del tutto impunito.
Jer	30	12	Cosí dice l'Eterno: Il tuo male è incurabile, la tua ferita è grave.
Jer	30	13	Nessuno difende la tua causa; cosí non c'è nessuna medicina per la tua ferita né guarigione per te.
Jer	30	14	Tutti i tuoi amanti ti hanno dimenticata, non si prendono cura di te, perché ti ho colpito con percossa da nemico, con un castigo di uno crudele, per la grandezza della tua iniquità, per la moltitudine dei tuoi peccati.
Jer	30	15	Perché gridi a causa del tuo male? Il tuo dolore è insanabile. Io ti ho fatto queste cose per la grandezza della tua iniquità, per la moltitudine dei tuoi peccati.
Jer	30	16	Ma tutti quelli che ti divorano saranno divorati, tutti i tuoi nemici, tutti quanti, andranno in cattività; quelli che ti saccheggiano saranno abbandonati al saccheggio e i tuoi depredatori li lascerò essere depredati.
Jer	30	17	Sí, io ti ridarò salute e ti guarirò dalle tue ferite, dice l'Eterno, perché ti chiamano La scacciata dicendo: Questa è Sion di cui nessuno si prende cura.
Jer	30	18	Cosí dice l'Eterno: Ecco, io farò ritornare dalla cattività le tende di Giacobbe e avrò pietà delle sue dimore; la città sarà ricostruita sulle sue rovine e il palazzo sarà stabilito nel suo giusto posto.
Jer	30	19	Usciranno da essi canti di ringraziamento e voci di gente in festa; li farò moltiplicare e non diminuire, li renderò onorati e non saranno piú umiliati.
Jer	30	20	I suoi figli saranno come una volta e la sua assemblea sarà resa stabile davanti a me, ma punirò tutti i loro oppressori.
Jer	30	21	Il suo principe sarà uno di essi, e il suo dominatore uscirà di mezzo a loro; io lo farò avvicinare ed egli si accosterà a me. Chi infatti disporrebbe il suo cuore per avvicinarsi a me?, dice l'Eterno.
Jer	30	22	Voi sarete il mio popolo, e io sarò il vostro Dio,
Jer	30	23	Ecco la tempesta dell'Eterno si scatena furiosa, una tempesta travolgente cadrà violentemente sul capo degli empi.
Jer	30	24	L'ardente ira dell'Eterno non si acquieterà, finché non abbia compiuto e finché non abbia realizzato i disegni del suo cuore. Negli ultimi giorni lo capirete.
------------------------Geremia, capitolo 31
Jer	31	1	In quel tempo, dice l'Eterno, io sarò il DIO di tutte le famiglie d'Israele, ed esse saranno il mio popolo.
Jer	31	2	Cosí dice l'Eterno: Il popolo scampato dalla spada ha trovato grazia nel deserto, io darò riposo a Israele.
Jer	31	3	Molto tempo fa l'Eterno mi è apparso, dicendo: Sí, ti ho amata di un amore eterno; per questo ti ho attirata con benevolenza.
Jer	31	4	Io ti riedificherò e tu sarai riedificata, o vergine d'Israele. Sarai di nuovo adorna dei tuoi tamburelli e uscirai in mezzo alle danze di quelli che fanno festa.
Jer	31	5	Pianterai ancora vigne sui monti di Samaria; i piantatori pianteranno e raccoglieranno il frutto.
Jer	31	6	Verrà il giorno in cui le sentinelle grideranno sul monte Efraim: Levatevi, saliamo a Sion, all'Eterno, il nostro DIO.
Jer	31	7	Poiché cosí dice l'Eterno: Innalzate canti di gioia per Giacobbe e mandate grida per il capo delle nazioni; proclamate, cantate lodi e dite: O Eterno, salva il tuo popolo, il residuo d'Israele.
Jer	31	8	Ecco, li riconduco dal paese del nord e li raduno dalle estremità della terra. Tra di essi c'è il cieco e lo zoppo, la donna incinta e insieme quella che sta per partorire: una grande moltitudine ritornerà qui.
Jer	31	9	Verranno piangendo, li condurrò con suppliche. Li farò camminare lungo corsi d'acqua, per una via diritta sulla quale non inciamperanno, perché sono un padre per Israele, ed Efraim è il mio primogenito.
Jer	31	10	O nazioni, ascoltate la parola dell'Eterno e annunziatela nelle isole lontane, e dite: Chi ha disperso Israele lo raduna e lo custodisce come un pastore fa col suo gregge.
Jer	31	11	Poiché l'Eterno ha riscattato Giacobbe, l'ha redento dalla mano di uno piú forte di lui.
Jer	31	12	Essi verranno e canteranno di gioia sulle alture di Sion e affluiranno verso i beni dell'Eterno: verso il frumento, il vino e l'olio, e verso i nati del gregge e dell'armento, la loro vita sarà come un giardino annaffiato e non languiranno piú.
Jer	31	13	Allora la vergine si rallegrerà nella danza e i giovani insieme ai vecchi, perché muterò il loro lutto in gioia, li consolerò e li rallegrerò dopo il loro dolore.
Jer	31	14	Sazierò l'anima dei sacerdoti con grande abbondanza e il mio popolo sarà colmato dei miei beni, dice l'Eterno.
Jer	31	15	Cosí dice l'Eterno: S'è udita una voce in Ramah, un lamento e un pianto amaro: Rachele, piange i suoi figli e rifiuta di essere consolata per i suoi figli, perchè non sono più.
Jer	31	16	Cosí dice l'Eterno: Trattieni la tua voce dal piangere, i tuoi occhi dal versare lacrime, perché la tua opera sarà ricompensata, dice l'Eterno; essi ritorneranno dal paese del nemico.
Jer	31	17	C'è speranza per la tua discendenza, dice l'Eterno; i tuoi figli ritorneranno entro i loro confini.
Jer	31	18	Ho ripetutamente udito Efraim lamentarsi: Tu mi hai castigato e io sono stato castigato come un torello non domato; fammi ritornare e io ritornerò, perché tu sei l'Eterno, il mio DIO.
Jer	31	19	Dopo essermi sviato, mi sono pentito; dopo aver riconosciuto il mio stato, mi sono battuto l'anca. Mi sono vergognato e ho provato confusione perché porto l'obbrobrio della mia giovinezza".
Jer	31	20	E' dunque Efraim un figlio caro per me, un figlio delle mie delizie? Infatti, anche dopo aver parlato contro di lui, lo ricordo ancora vivamente. Perciò le mie viscere si commuovono per lui, e avrò certamente compassione di lui, dice l'Eterno.
Jer	31	21	Rizza per te dei ceppi, fatti dei pali indicatori, fa' molta attenzione alla strada, alla via che hai seguito. Ritorna, o vergine d'Israele, ritorna a queste tue città.
Jer	31	22	Fino a quando andrai vagando, o figlia ribelle? Poiché l'Eterno crea una cosa nuova sulla terra: la donna che corteggia l'uomo.
Jer	31	23	Cosí dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Si dirà ancora questa parola nel paese di Giuda e nelle sue città, quando li avrò fatti tornare dalla cattività: L'Eterno ti benedica, o dimora di giustizia, o monte di SANTITA'!.
Jer	31	24	Là abiteranno Giuda e tutte le sue città insieme, gli agricoltori e quelli che conducono le greggi.
Jer	31	25	Poiché io sazierò l'anima stanca e ricolmerò ogni anima languente.
Jer	31	26	Dopo questo mi sono svegliato e ho guardato, e il mio sonno mi è stato dolce.
Jer	31	27	Ecco, verranno i giorni, dice l'Eterno, nei quali seminerò la casa d'Israele e la casa di Giuda con seme di uomini e con seme di animali.
Jer	31	28	E avverrà che come ho vegliato su di loro per sradicare, per demolire e per abbattere, per distruggere e per far del male, cosí veglierò su di loro per edificare e per piantare, dice l'Eterno.
Jer	31	29	In quei giorni non si dirà piú: I padri hanno mangiato l'uva acerba e i denti dei figli sono rimasti allegati.
Jer	31	30	Ma ognuno morirà per la propria iniquità; chiunque mangerà l'uva acerba rimarrà con i denti allegati.
Jer	31	31	Ecco, verranno i giorni, dice l'Eterno, nei quali stabilirò un nuovo patto con la casa d'Israele e con la casa di Giuda,
Jer	31	32	non come il patto che ho stabilito con i loro padri nel giorno in cui li presi per mano per farli uscire dal paese di Egitto, perché essi violarono il mio patto, benché io fossi loro Signore; dice l'Eterno.
Jer	31	33	Ma questo è il patto che stabilirò con la casa d'Israele dopo quei giorni dice l'Eterno: Metterò la mia legge nella loro mente e la scriverò sul loro cuore, e io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo.
Jer	31	34	Non insegneranno piú ciascuno il proprio vicino né ciascuno il proprio fratello, dicendo: Conoscete l'Eterno! perché tutti mi conosceranno, dal piú piccolo al piú grande, dice l'Eterno. Poiché io perdonerò la loro iniquità e non mi ricorderò più del loro peccato.
Jer	31	35	Cosí dice l'Eterno, che ha dato il sole per la luce di giorno e le leggi alla luna e alle stelle per la luce di notte, che solleva il mare e ne fa mugghiare le onde, il cui nome è l'Eterno degli eserciti.
Jer	31	36	Se quelle leggi venissero meno davanti a me, dice l'Eterno, allora anche la progenie d'Israele cesserebbe di essere una nazione davanti a me per sempre.
Jer	31	37	Cosí dice l'Eterno: Se si potessero misurare i cieli in alto, o esplorare le fondamenta della terra in basso, allora anch'io rigetterei tutta la progenie d'Israele per tutto ciò che hanno fatto, dice l'Eterno.
Jer	31	38	Ecco, verranno i giorni, dice l'Eterno, nei quali questa città sarà ricostruita per l'Eterno dalla torre di Hananeel alla porta dell'Angolo.
Jer	31	39	Di là la corda per misurare sarà ancora tesa in linea retta fino al colle di Gareb, voltando poi verso Goah.
Jer	31	40	Tutta la valle dei cadaveri e delle ceneri e tutti i campi fino al torrente, Kidron, fino all'angolo della porta dei Cavalli verso est, saranno consacrati all'Eterno. Non sarà mai piú distrutta né demolita in perpetuo.
------------------------Geremia, capitolo 32
Jer	32	1	La parola che fu rivolta a Geremia da parte dell'Eterno nel decimo anno di Sedekia, re di Giuda, che fu l'Anno diciottesimo di Nebukadnetsar.
Jer	32	2	L'Esercito del re di Babilonia assediava allora Gerusalemme e il profeta Geremia era rinchiuso nel cortile della prigione che era nella casa del re di Giuda.
Jer	32	3	Lo aveva fatto rinchiudere Sedekia, re di Giuda, dicendo: Perché profetizzi, dicendo: Cosí dice l'Eterno: Ecco, io darò questa città in potere del re di Babilonia ed egli la prenderà,
Jer	32	4	Sedekia, re di Giuda non scamperà dalle mani dei Caldei, ma sarà certamente dato in potere del re di Babilonia e parlerà con lui faccia a faccia e lo vedrà con i suoi stessi occhi.
Jer	32	5	Poi egli condurrà Sedekia a Babilonia, dove egli resterà finché io lo visiterò, dice l'Eterno. Se combattete contro i Caldei non riuscirete a nulla.
Jer	32	6	Allora Geremia disse: La parola dell'Eterno mi è stata rivolta, dicendo:
Jer	32	7	Ecco, Hanameel, figlio di Shallum tuo zio, viene da te per dirti: Comprati il mio campo che è in Anathoth, perché tu hai il diritto di riscatto per comprarlo.
Jer	32	8	Perciò Hanameel, figlio di mio zio venne da me nel cortile della prigione, secondo la parola dell'Eterno, e mi disse: Ti prego, compra il mio campo che è in Anathoth, nel territorio di Beniamino, perché tu hai il diritto di eredità e il diritto di riscatto. Compratelo!. Allora riconobbi che questa era la parola dell'Eterno.
Jer	32	9	Cosí comprai da Hanameel, figlio di mio zio, il campo che era in Anathoth e gli pesai il denaro: diciassette sicli d'argento.
Jer	32	10	Firmai l'atto, lo sigillai, chiamai i testimoni e pesai il denaro sulle bilance.
Jer	32	11	Quindi presi l'atto di compra, quello sigillato secondo la legge e gli statuti e quello aperto
Jer	32	12	e consegnai l'atto di compra a Baruk, figlio di Neriah, figlio di Mahseiah, in presenza di Hanameel mio cugino, in presenza dei testimoni che avevano firmato l'atto di compra, e in presenza di tutti i Giudei che sedevano nel cortile della prigione.
Jer	32	13	Poi davanti a loro diedi quest'ordine a Baruk:
Jer	32	14	Cosí dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Prendi questi atti, l'atto di compra, tanto quello sigillato quanto quello aperto, e mettili in un vaso di terra, perché si conservino per molti giorni.
Jer	32	15	Poiché cosí dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: In questo paese si compreranno ancora case, campi e vigne.
Jer	32	16	Dopo che ebbi consegnato l'atto di compra a Baruk, figlio di Neriah, pregai l'Eterno, dicendo:
Jer	32	17	Ah, Signore, Eterno! Ecco, tu hai fatto il cielo e la terra con la tua grande potenza e con il tuo braccio disteso. Non c'è nulla troppo difficile per te.
Jer	32	18	Tu usi benignità verso mille e ripaghi l'iniquità dei padri in seno ai loro figli dopo di essi, Dio grande e potente, il cui nome è l'Eterno degli eserciti.
Jer	32	19	Tu sei grande in consiglio e potente in opere e hai gli occhi aperti su tutte le vie dei figli degli uomini, per dare a ciascuno secondo le sue opere e secondo il frutto delle sue azioni.
Jer	32	20	Tu hai operato fino al giorno d'oggi segni e prodigi nel paese d'Egitto, in Israele e in mezzo ad altri uomini, e ti sei fatto un nome come è quest'oggi.
Jer	32	21	Tu facesti uscire il tuo popolo dal paese d'Egitto con segni e prodigi, con mano potente e braccio disteso e con grande terrore.
Jer	32	22	Tu desti loro questo paese che avevi giurato ai loro padri di dare loro, un paese ove scorre latte e miele.
Jer	32	23	Essi entrarono e ne presero possesso, ma non hanno ubbidito alla tua voce e non hanno camminato nella tua legge; non hanno fatto tutto ciò che avevi comandato loro di fare; perciò tu hai fatto venire su di loro tutta questa calamità.
Jer	32	24	Ecco, i terrapieni giungono fino alla città per prenderla; e la città è data in mano dei Caldei che combattono contro di essa con la spada, la fame e la peste. Ciò che tu hai detto è avvenuto; ecco, tu lo vedi.
Jer	32	25	Eppure, o Signore, o Eterno, tu mi hai detto: Comprati con denaro il campo e chiama i testimoni, mentre la città è data in mano dei Caldei.
Jer	32	26	Allora la parola dell'Eterno fu rivolta a Geremia, dicendo:
Jer	32	27	Ecco, io sono l'Eterno, il DIO di ogni carne; c'è forse qualcosa troppo difficile per me?.
Jer	32	28	Perciò cosí dice l'Eterno: Ecco, io darò questa città in mano dei Caldei, in mano di Nebukadnetsar, re di Babilonia, il quale la prenderà.
Jer	32	29	I Caldei che combattono contro questa città entreranno, appiccheranno il fuoco a questa città e la bruceranno insieme alle case sui cui tetti hanno bruciato incenso, a Baal, e fatto libazioni, ad altri dèi per provocarmi ad ira.
Jer	32	30	Poiché i figli d'Israele e i figli di Giuda hanno fatto soltanto ciò che è male ai miei occhi fin dalla loro fanciullezza. I figli d'Israele infatti non hanno fatto che provocarmi ad ira con l'opera delle loro mani, dice l'Eterno.
Jer	32	31	Poiché questa città, dal giorno che fu edificata fino ad oggi, è stata per me una provocazione della mia ira e del mio furore; perciò la farò scomparire dalla mia presenza,
Jer	32	32	a motivo di tutto il male che i figli d'Israele e i figli di Giuda hanno fatto per provocarmi ad ira, essi, i loro re, i loro principi, i loro sacerdoti, i loro profeti, gli uomini di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme.
Jer	32	33	Mi hanno voltato non la faccia, ma le spalle; e sebbene io li abbia ammaestrati con urgenza ed insistenza essi non hanno ascoltato per ricevere correzione.
Jer	32	34	Ma hanno messo le loro abominazioni nella casa sulla quale è invocato il mio nome per contaminarla.
Jer	32	35	Hanno anche costruito gli alti luoghi di Baal che sono nella valle dei figli di Hinnom, per far passare attraverso il fuoco i loro figli e le loro figlie in onore di Molek, ciò che non avevo comandato loro, e non mi era mai venuto in mente che dovessero commettere una tale abominazione, facendo peccare Giuda.
Jer	32	36	Perciò ora cosí dice l'Eterno, il DIO d'Israele, riguardo a questa città, di cui voi dite: Essa sarà data in mano del re di Babilonia, per mezzo della spada, della fame e della peste.
Jer	32	37	Ecco, li radunerò da tutti i paesi dove li ho dispersi nella mia ira, nel mio furore, nella mia grande indignazione; li farò tornare in questo luogo e li farò abitare al sicuro.
Jer	32	38	Essi saranno per me il mio popolo e io sarò per loro il loro DIO,
Jer	32	39	Darò loro un solo cuore, una sola via, perché mi temano per sempre per il bene loro e dei loro figli dopo di loro.
Jer	32	40	Farò con loro un patto eterno: non mi ritirerò piú da loro, facendo loro del bene, e metterò il mio timore nel loro cuore, perché non si allontanino da me.
Jer	32	41	Gioirò nel far loro del bene e li pianterò stabilmente in questo paese con tutto il mio cuore e con tutta la mia anima.
Jer	32	42	Poiché cosí dice l'Eterno: Come ho fatto venire su questo popolo tutta questa grande calamità, cosí farò venire su di loro tutto il bene che ho loro promesso.
Jer	32	43	Si compreranno ancora campi in questo paese, di cui voi dite: E' una desolazione, senza piú uomo o bestia, è stato dato in mano dei Caldei".
Jer	32	44	Si compreranno campi con denaro, si firmeranno gli atti, si sigilleranno, si chiameranno testimoni nel paese di Beniamino e nei dintorni di Gerusalemme nelle città di Giuda, nelle città della regione montuosa, nelle città della pianura, nelle città del Neghev, perché io farò tornare quelli che sono in cattività, dice l'Eterno.
------------------------Geremia, capitolo 33
Jer	33	1	La parola dell'Eterno fu rivolta una seconda volta a Geremia mentre era ancora rinchiuso nel cortile della prigione, dicendo:
Jer	33	2	Cosí dice l'Eterno che fa questo, l'Eterno che lo forma per stabilirlo il cui nome è l'Eterno:
Jer	33	3	Invocami e io ti risponderò, e ti annunzierò cose grandi e impenetrabili che tu non conosci.
Jer	33	4	Poiché cosí dice l'Eterno, il DIO d'Israele, riguardo alle case di questa città e riguardo alle case dei re di Giuda che saranno demolite di fronte ai terrapieni e alla spada.
Jer	33	5	Essi verranno a combattere con i Caldei, ma solo a riempirle di cadaveri di uomini, che io percuoterò nella mia ira e nel mio furore, perché nasconderò la mia faccia da questa città per tutta la loro malvagità.
Jer	33	6	Ecco, io recherò ad essa benessere e guarigione; li guarirò e svelerò loro l'abbondanza della pace e della verità.
Jer	33	7	Farò tornare gli esuli di Giuda e gli esuli d'Israele e li ristabilirò come al principio.
Jer	33	8	Li purificherò di ogni loro iniquità con la quale hanno peccato contro di me e perdonerò tutte le loro iniquità con le quali hanno peccato e con le quali si sono ribellati contro di me.
Jer	33	9	E questa città sarà per me un titolo di gioia, di lode e di gloria davanti a tutte le nazioni della terra, quando verranno a sapere di tutto il bene che io faccio loro; e temeranno e tremeranno a motivo di tutto il bene e di tutta la pace che io procurerò a lei.
Jer	33	10	Cosí dice l'Eterno: In questo luogo, di cui voi dite: E' una desolazione, senza piú uomo o bestia nelle città di Giuda e per le vie di Gerusalemme che sono desolate, senza più né uomo né abitante né bestia, si udranno ancora
Jer	33	11	grida di gioia e grida di allegrezza, la voce dello sposo e la voce della sposa, la voce di quelli che dicono: Celebrate l'Eterno degli eserciti, poiché l'Eterno è buono, perché la sua benignità dura in eterno e di quelli che portano offerte di ringraziamento nella casa dell'Eterno. Poiché io farò tornare gli esuli del paese e lo ristabilirò come al principio, dice l'Eterno.
Jer	33	12	Cosí dice l'Eterno degli eserciti: In questo luogo che è una desolazione, senza piú uomo o bestia, e in tutte le sue città vi saranno ancora delle dimore di pastori che faranno riposare le loro greggi.
Jer	33	13	Nelle città della regione montuosa nelle città della pianura, nelle città dei Neghev, nel paese di Beniamino, nei dintorni di Gerusalemme e nelle città di Giuda, le pecore passeranno ancora sotto la mano di colui che le conta, dice l'Eterno.
Jer	33	14	Ecco, verranno i giorni, dice l'Eterno, nei quali io manderò ad effetto la buona parola che ho pronunciato riguardo alla casa d'Israele e riguardo alla casa di Giuda.
Jer	33	15	In quei giorni e in quel tempo farò germogliare per Davide un germoglio di giustizia, che eserciterà giudizio e giustizia nel paese.
Jer	33	16	In quei giorni Giuda sarà salvato e Gerusalemme abiterà al sicuro. Questo sarà il nome con cui sarà chiamata: L'Eterno, nostra giustizia.
Jer	33	17	Infatti cosí dice l'Eterno: Non verrà mai meno a Davide chi segga sul trono della casa d'Israele,
Jer	33	18	e ai sacerdoti Leviti non verrà mai meno davanti a me chi offra olocausti, faccia fumare le offerte di cibo e compia sacrifici tutti i giorni.
Jer	33	19	La parola dell'Eterno fu rivolta a Geremia, dicendo:
Jer	33	20	Cosí dice l'Eterno: Se voi potete annullare il mio patto con il giorno e il patto con la notte, in modo che non ci sia più giorno o notte al loro tempo,
Jer	33	21	allora si potrà anche annullare il mio patto con Davide mio servo, in modo che non abbia un figlio che regni sul suo trono, e con i sacerdoti Leviti, miei ministri.
Jer	33	22	Come non si può contare l'esercito del cielo né misurare la sabbia del mare, cosí io moltiplicherò i discendenti di Davide, mio servo, e i Leviti che mi servono.
Jer	33	23	La parola dell'Eterno fu ancora rivolta a Geremia, dicendo:
Jer	33	24	Non hai fatto attenzione a ciò che questo popolo ha affermato, dicendo: Le due famiglie che l'Eterno aveva scelto, le ha rigettate? Cosí disprezzano il mio popolo, che ai loro occhi non è piú una nazione.
Jer	33	25	Così dice l'Eterno: Se io non ho stabilito il mio patto con il giorno e con la notte e se non ho fissato le leggi del cielo e della terra,
Jer	33	26	allora rigetterò anche la discendenza di Giacobbe e di Davide, mio servo, e non prenderò piú dalla sua discendenza i reggitori della progenie di Abrahamo di Isacco e di Giacobbe. Ma io farò ritornare i loro esuli e avrò compassione di loro.
------------------------Geremia, capitolo 34
Jer	34	1	La parola che fu rivolta dall'Eterno a Geremia, quando Nebukadnetsar re di Babilonia con tutto il suo esercito e tutti i regni della terra su cui egli dominava e tutti i popoli combattevano contro Gerusalemme e contro tutte le sue città, dicendo:
Jer	34	2	Cosí dice l'Eterno, il DIO d'Israele: Va' e parla a Sedekia, re di Giuda, e digli: Cosí dice l'Eterno: Ecco, io do questa città in mano del re di Babilonia che la darà alle fiamme
Jer	34	3	Tu non scamperai dalla sua mano ma sarai certamente preso e dato in suo potere, i tuoi occhi vedranno gli occhi del re di Babilonia, egli ti parlerà faccia a faccia e tu andrai a Babilonia.
Jer	34	4	Tuttavia ascolta la parola dell'Eterno, o Sedekia, re di Giuda: Cosí dice l'Eterno riguardo a te: Non morirai di spada.
Jer	34	5	Ma morirai in pace; e come bruciarono aromi per i tuoi padri, gli antichi re che furono prima di te, cosí bruceranno aromi per te e faranno cordoglio per te dicendo: Ahimè, Signore! Sí, io ho pronunciato questa parola, dice l'Eterno.
Jer	34	6	Il profeta Geremia disse tutte queste parole a Sedekia, re di Giuda, in Gerusalemme,
Jer	34	7	mentre l'esercito del re di Babilonia combatteva contro Gerusalemme e contro tutte le città di Giuda che ancora rimanevano, cioè contro Lakish e Azekah, che erano le uniche città fortificate rimaste fra le città di Giuda.
Jer	34	8	Questa è la parola che fu rivolta dall'Eterno a Geremia, dopo che il re Sedekia ebbe fatto un patto con tutto il popolo che era in Gerusalemme per proclamare ad essi libertà:
Jer	34	9	cioè che ognuno rimandasse liberi i suoi schiavi ebrei, tanto maschi che femmine, uomo o donna, affinché nessuno tenesse piú schiavo alcun suo fratello giudeo.
Jer	34	10	Tutti i principi e tutto il popolo che avevano aderito al patto acconsentirono a rimandare liberi ognuno il proprio schiavo e la propria schiava e a non tenerli piú in schiavitú, e li rimandarono.
Jer	34	11	In seguito però cambiarono parere e fecero ritornare gli schiavi e le schiave che avevano rimandati liberi e li assoggettarono di nuovo come loro schiavi e schiave.
Jer	34	12	La parola dell'Eterno fu quindi rivolta dall'Eterno a Geremia, dicendo:
Jer	34	13	Cosí dice l'Eterno, il DIO d'Israele: Io stabilii un patto con i vostri padri il giorno che li feci uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di servitú, dicendo:
Jer	34	14	Al termine di sette anni ognuno rimanderà libero il proprio fratello ebreo che gli è stato venduto; egli ti servirà sei anni, poi lo manderai via da te libero. Ma i vostri padri non mi ubbidirono e non prestarono orecchio.
Jer	34	15	Voi oggi eravate tornati a fare ciò che è retto ai miei occhi, proclamando ciascuno la libertà del proprio fratello, e avevate stabilito un patto davanti a me, nel tempio, dove è invocato il mio nome.
Jer	34	16	In seguito però avete cambiato parere e avete profanato il mio nome, perché avete fatto ritornare ciascuno il suo schiavo e la sua schiava che avevate rimandati liberi a loro piacere, e li avete assoggettati ad esservi come schiavi e schiave.
Jer	34	17	Perciò cosí dice l'Eterno: Voi non mi avete ubbidito proclamando la libertà ciascuno del proprio fratello e ciascuno del proprio prossimo. Ora ecco, io proclamo a voi la libertà, dice l'Eterno, per la spada, per la peste e per la fame e vi abbandonerò ad essere maltrattati in tutti i regni della terra.
Jer	34	18	E darò gli uomini che hanno trasgredito il mio patto e non hanno eseguito le parole del patto che avevano stabilito davanti a me, passando in mezzo alle parti del vitello che avevano tagliato in due:
Jer	34	19	i principi di Giuda e i principi di Gerusalemme, gli eunuchi, i sacerdoti e tutto il popolo del paese che passarono in mezzo alle parti del vitello,
Jer	34	20	li darò in mano dei loro nemici e in mano di quelli che cercano la loro vita; e i loro cadaveri saranno pasto per gli uccelli del cielo e per le bestie della terra.
Jer	34	21	Darò Sedekia, re di Giuda, e i suoi principi in mano dei loro nemici, in mano di quelli che cercano la loro vita e in mano dell'esercito del re di Babilonia che si è allontanato da voi.
Jer	34	22	Ecco, io darò l'ordine. dice l'Eterno, e li farò ritornare contro questa città, combatteranno contro di lei, la prenderanno, la daranno alle fiamme, e farò delle città di Giuda una desolazione senza abitanti.
------------------------Geremia, capitolo 35
Jer	35	1	La parola che fu rivolta a Geremia dall'Eterno al tempo di Jehoiakim, figlio di Giosia, re di Giuda, dicendo:
Jer	35	2	Va' alla casa dei Rekabiti e parla loro, conducili quindi nella casa dell'Eterno, in una delle camere, e offri loro vino da bere.
Jer	35	3	Allora io presi Jaazaniah, figlio di Geremia, figlio di Habazziniah, i suoi fratelli e tutti i suoi figli e tutta la casa dei Rekabiti,
Jer	35	4	e li condussi nella casa dell'Eterno, nella camera dei figli di Hanan, figlio di Igdaliah, uomo di DIO, la quale si trovava vicino alla camera dei principi sopra la camera di Maaseiah, figlio di Shallum, guardiano della porta.
Jer	35	5	Posi quindi davanti ai figli della casa dei Rekabiti dei boccali pieni di vino e delle coppe e dissi loro: Bevete vino.
Jer	35	6	Ma essi risposero: Noi non beviamo vino, perché Jehonadab, figlio ai Rekab, nostro padre, ci ha comandato, dicendo: Non berrete vino in eterno, né voi né i vostri figli.
Jer	35	7	Non costruirete case, non seminerete alcuna semente, non pianterete vigne e non ne possederete alcuna, ma abiterete in tende tutti i giorni della vostra vita affinché viviate lungamente nel paese dove risiedete".
Jer	35	8	Cosí noi abbiamo ubbidito alla voce di Jehonadab, figlio di Rekab, nostro padre, in tutto ciò che ci ha comandato: di non bere vino per tutta la nostra vita tanto noi che le nostre mogli, i nostri figli e le nostre figlie;
Jer	35	9	di non costruire case per abitarvi e di non avere né vigna né campo né semente.
Jer	35	10	Ma abitiamo in tende e abbiamo ubbidito e fatto tutto ciò che Jehonadab nostro padre, ci ha comandato.
Jer	35	11	Ma avvenne che, quando Nebukadnetsar, re di Babilonia, è salito contro il paese, abbiamo detto: Venite e andiamo a Gerusalemme, per paura dell'esercito dei Caldei e dell'esercito di Siria. E cosí ci siamo stabiliti a Gerusalemme.
Jer	35	12	Allora la parola dell'Eterno fu rivolta a Geremia, dicendo:
Jer	35	13	Cosí dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Va' e di' agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme: Non volete dunque ricevere ammaestramento, ascoltando le mie parole?. dice l'Eterno.
Jer	35	14	Le parole di Jehonadab, figlio di Rekab, che comandò ai suoi figli di non bere vino, sono state messe in pratica; cosí essi non hanno bevuto vino fino a quest'oggi, perché hanno ubbidito al comando del loro padre. Ma, sebbene io vi ho parlato con urgenza ed insistenza, voi non mi avete ascoltato.
Jer	35	15	Vi ho anche mandato con urgenza ed insistenza i miei servi, i profeti, dicendovi: li ritragga dunque ciascuno dalla sua via malvagia, emendate le vostre azioni e non andate dietro ad altri dèi per servirli; allora abiterete nel paese che ho dato a voi e ai vostri padri". Ma voi non avete prestato orecchio né mi avete ubbidito.
Jer	35	16	Sí, i figli di Jehonadab, figlio di Rekab, hanno messo in pratica il comando dato loro dal padre, ma questo popolo non mi ha ubbidito.
Jer	35	17	Perciò cosí dice l'Eterno, il DIO degli eserciti, il DIO d'Israele: Ecco, io faccio venire su Giuda e su tutti gli abitanti di Gerusalemme tutto il male che ho pronunciato contro di loro, perché ho parlato loro, ma non hanno ascoltato, li ho chiamati, ma non hanno risposto.
Jer	35	18	E alla casa dei Rekabiti Geremia disse: Cosí dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Poiché avete ubbidito all'ordine di Jehonadab, vostro padre, avete osservato tutti i suoi precetti e avete fatto tutto ciò che vi aveva prescritto,
Jer	35	19	cosí dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: A Jehonadab, figlio di Rekab, non verrà mai a mandare qualcuno che stia sempre davanti a me.
------------------------Geremia, capitolo 36
Jer	36	1	Or avvenne nel quarto anno di Jehoiakim, figlio di Giosia, re di Giuda, che questa parola fu rivolta dall'Eterno a Geremia, dicendo:
Jer	36	2	Prenditi un rotolo da scrivere e scrivi su di esso tutte le parole che ti ho detto contro Israele, contro Giuda e contro tutte le nazioni, dal giorno in cui ti ho parlato, dai giorni di Giosia, fino a questo giorno.
Jer	36	3	Forse la casa di Giuda udrà tutto il male che io penso di far loro e si ritrarrà ciascuno dalla propria via malvagia, e cosí io perdonerò la loro iniquità e il loro peccato.
Jer	36	4	Allora Geremia chiamò Baruka, figlio di Neriah e Baruk scrisse su un rotolo per scrivere, sotto dettatura di Geremia, tutte le parole che l'Eterno gli aveva detto.
Jer	36	5	Poi Geremia diede quest'ordine a Baruk: Io sono impedito e non posso entrare nella casa dell'Eterno.
Jer	36	6	Perciò andrai tu a leggere, dal rotolo che hai scritto sotto mia dettatura, le parole dell'Eterno, negli orecchi del popolo nella casa dell'Eterno, nel giorno del digiuno; le leggerai anche negli orecchi di tutti quelli di Giuda che vengono dalle loro città.
Jer	36	7	Forse presenteranno le loro suppliche all'Eterno e si ritrarrà ciascuno dalla propria via malvagia, perché grande è l'ira e il furore che l'Eterno ha pronunciato contro questo popolo.
Jer	36	8	Baruk quindi, figlio di Neriah, fece secondo tutto ciò che gli aveva comandato il profeta Geremia e lesse dal libro le parole dell'Eterno.
Jer	36	9	Nel quinto anno di Jehoiakim, figlio di Giosia, re di Giuda, nel nono mese, fu proclamato un digiuno davanti all'Eterno per tutto il popolo di Gerusalemme, e per tutto il popolo venuto dalle città di Giuda a Gerusalemme.
Jer	36	10	Allora Baruk lesse dal libro le parole di Geremia agli orecchi di tutto il popolo, nella casa dell'Eterno, nella camera di Ghemariah, figlio di Shafan lo scriba, nel cortile superiore, all'ingresso della Porta Nuova della casa dell'Eterno.
Jer	36	11	Mikaiah, figlio di Ghemariah, figlio di Shafan, udí tutte le parole dell'Eterno lette dal libro.
Jer	36	12	Scese quindi alla casa del re, nella camera dello scriba, ed ecco là stavano seduti tutti i principi: Elishama lo scriba, Delaiah figlio di Scemaiah, Elnathan figlio di Akbor, Ghemariah figlio di Shafan, Sedekia figlio di Hananiah, e tutti gli altri principi.
Jer	36	13	Mikaiah riferí loro tutte le parole che aveva udito mentre Baruk leggeva il libro agli orecchi del popolo.
Jer	36	14	Allora tutti i principi mandarono Jehudi, figlio di Nethaniah, figlio di Scelemiah, figlio di Kusci a Baruk per dirgli: Prendi in mano il rotolo dal quale hai letto agli orecchi del popolo e vieni. Cosí Baruk, figlio di Neriah, prese in mano il rotolo e venne da loro.
Jer	36	15	Essi gli dissero: Siediti e leggilo davanti a noi. E Baruk lo lesse ai loro orecchi.
Jer	36	16	Quando udirono tutte quelle parole, ebbero paura e guardandosi l'un l'altro, dissero a Baruk: Dobbiamo senz'altro riferire tutte queste parole al re.
Jer	36	17	Poi chiesero a Baruk, dicendo: Dicci ora come hai scritto tutte queste parole: sotto sua dettatura?.
Jer	36	18	Baruk rispose loro: Egli mi ha dettato tutte queste parole con la sua stessa bocca, e io le ho scritte con inchiostro nel libro.
Jer	36	19	Allora i principi dissero a Baruk: Va' e nasconditi assieme a Geremia, e nessuno sappia dove siete.
Jer	36	20	Poi andarono dal re, nel cortile dopo aver riposto il rotolo nella camera di Elishama lo scriba, e riferirono al re tutte quelle parole.
Jer	36	21	Allora il re mandò Jehudi a prendere il rotolo; ed egli lo prese dalla camera di Elishama lo scriba. Quindi Jehudi lo lesse agli orecchi del re e agli orecchi di tutti i principi che stavano presso il re.
Jer	36	22	Ora il re stava seduto nel suo palazzo d'inverno, (era il nono mese), con un braciere che ardeva davanti a lui.
Jer	36	23	Quando Jehudi ne ebbe letto tre o quattro colonne, il re lo tagliò col coltellino da scriba e lo gettò nel fuoco che era nel braciere, finché il rotolo fu interamente consumato dal fuoco che era nel braciere.
Jer	36	24	Né il re né alcuno dei suoi servi che udirono tutte queste parole si spaventarono o si stracciarono le vesti.
Jer	36	25	E sebbene Elnathan, Delaiah e Ghemariah supplicassero il re perché non bruciasse il rotolo, egli non volle ascoltarli.
Jer	36	26	Anzi il re ordinò a Jerahmeel figlio del re, a Seraiah, figlio di Azriel e a Scelemiah, figlio di Abdel di prendere Baruk lo scriba e il profeta Geremia. Ma l'Eterno li nascose.
Jer	36	27	Dopo che il re ebbe bruciato il rotolo e le parole che Baruk aveva scritto sotto dettatura di Geremia, la parola dell'Eterno fu rivolta a Geremia, dicendo:
Jer	36	28	Prenditi di nuovo un altro rotolo e scrivi su di esso tutte le parole di prima, che erano nel primo rotolo bruciato da Jehoiakim, re di Giuda.
Jer	36	29	E a Jehoiakim, re di Giuda, dirai: Cosí dice l'Eterno: Tu hai bruciato questo rotolo, dicendo: Perché hai scritto in esso che il re di Babilonia verrà certamente e distruggerà questo paese e farà scomparire da esso uomini e bestie?
Jer	36	30	Perciò cosí dice l'Eterno riguardo a Jehoiakim re di Giuda: Egli non avrà alcuno che sieda sul trono di Davide, e il suo cadavere sarà gettato fuori ed esposto al calore del giorno e al gelo della notte.
Jer	36	31	Io punirò lui, la sua discendenza e i suoi servi per la loro iniquità e farò venire su di loro, sugli abitanti di Gerusalemme e sugli uomini di Giuda tutto il male che ho pronunciato contro di loro, perché non hanno ascoltato.
Jer	36	32	Geremia quindi prese un altro rotolo e lo diede a Baruk, figlio di Neriah, lo scriba, il quale scrisse su di esso, sotto dettatura di Geremia, tutte le parole del libro che Jehoiakim, re di Giuda, aveva bruciato nel fuoco; vi furono inoltre aggiunte molte altre parole simili a quelle.
------------------------Geremia, capitolo 37
Jer	37	1	Il re Sedekia, figlio di Giosia, che Nebukadnetsar, re di Babilonia aveva costituito re nel paese di Giuda, regnò al posto di Koniah, figlio di Jehoiakim.
Jer	37	2	Ma né lui né i suoi servi né il popolo del paese diedero ascolto alle parole che l'Eterno aveva pronunciato per mezzo del profeta Geremia.
Jer	37	3	Il re Sedekia mandò Jehukal, figlio di Scelemiah e il sacerdote Sofonia, figlio di Maaseiah, dal profeta Geremia, per dirgli: Deh, prega per noi l'Eterno, il nostro DIO.
Jer	37	4	Or Geremia andava e veniva in mezzo al popolo, perché non era ancora stato messo in prigione.
Jer	37	5	Intanto l'esercito del Faraone era uscito dall'Egitto; appena i Caldei che assediavano Gerusalemme ne ebbero notizia, si allontanarono da Gerusalemme.
Jer	37	6	Allora la parola dell'Eterno fu rivolta al profeta Geremia, dicendo:
Jer	37	7	Cosí dice l'Eterno, il DIO d'Israele: Direte cosí al re di Giuda che vi ha mandato da me per consultarmi: Ecco, l'esercito del Faraone, che era uscito per aiutarvi, ritornerà nel suo paese d'Egitto.
Jer	37	8	I Caldei ritorneranno e combatteranno contro questa città, la prenderanno e la daranno alle fiamme,
Jer	37	9	Cosí dice l'Eterno: Non ingannate voi stessi, dicendo: I Caldei se ne andranno certamente da noi perché non se ne andranno.
Jer	37	10	Anche se riusciste a sconfiggere tutto l'esercito dei Caldei che combattono contro di voi e ne rimanessero solo alcuni feriti, questi si alzerebbero, ciascuno nella sua tenda, e darebbero questa città alle fiamme,
Jer	37	11	Or avvenne che, quando l'esercito dei Caldei si fu allontanato da Gerusalemme a motivo dell'esercito del Faraone,
Jer	37	12	Geremia uscí da Gerusalemme per andare nel paese di Beniamino a ricevervi la sua parte di eredità in mezzo al popolo.
Jer	37	13	Ma quando fu alla porta di Beniamino, dove c'era un capitano della guardia di nome Irijah, figlio di Scelemiah, figlio di Hananiah, costui arrestò il profeta Geremia, dicendo: Tu diserti dalla pare dei Caldei,
Jer	37	14	Geremia rispose: E' falso; io non sto disertando dalla parte dei Caldei, ma egli non gli diede ascolto. Cosí Irijah arrestò Geremia e lo condusse dai principi.
Jer	37	15	I principi si adirarono contro Geremia, lo percossero e lo misero in prigione nella casa di Gionathan, lo scriba, che avevano trasformato in prigione.
Jer	37	16	Quando Geremia entrò nella casa della prigione sotterranea, nella cella, vi rimase molti giorni.
Jer	37	17	Poi il re Sedekia lo mandò a prendere, lo interrogò in casa sua di nascosto e gli disse: C'è qualche parola da parte dell'Eterno?. Geremia rispose: Sí, c'è. E aggiunse: Tu sarai dato in mano del re di Babilonia.
Jer	37	18	Geremia disse inoltre al re Sedekia: Che colpa ho commesso contro di te, contro i tuoi servi o contro questo popolo, per avermi messo in prigione?
Jer	37	19	Dove sono ora i vostri profeti che vi profetizzavano, dicendo: il re di Babilonia non verrà contro di voi né contro questo paese?
Jer	37	20	Ora ascolta, ti prego, o re mio signore, la mia supplica sia gradita davanti a te e non farmi ritornare nella casa di Gionathan lo scriba, perché non vi muoia.
Jer	37	21	Allora il re Sedekia ordinò che Geremia fosse custodito nel cortile della prigione e gli fosse data ogni giorno una pagnotta di pane dalla via dei fornai, finché non fosse esaurito tutto il pane della città. Cosí Geremia rimase nel cortile della prigione.
------------------------Geremia, capitolo 38
Jer	38	1	Scefatiah figlio di Mattan, Ghedaliah figlio di Pashhur, Jukal figlio di Scelemiah e Pashhur figlio di Malkiah udirono le parole che Geremia rivolgeva a tutto il popolo, dicendo:
Jer	38	2	Cosí dice l'Eterno: Chi rimarrà in questa città morirà di spada, di fame o di peste, ma chi si consegnerà ai Caldei vivrà; avrà come suo bottino la propria vita, ma vivrà.
Jer	38	3	Cosí dice l'Eterno: Questa città sarà certamente data in mano dell'esercito del re di Babilonia, che la prenderà.
Jer	38	4	I principi allora dissero al re: Deh, sia quest'uomo messo a morte, perché indebolisce le mani degli uomini di guerra che sono rimasti in questa città, e le mani di tutto il popolo, dicendo loro simili parole. Quest'uomo non cerca il benessere di questo popolo, ma il suo male.
Jer	38	5	Allora il re Sedekia disse: Eccolo nelle vostre mani, perché il re non può fare nulla contro di voi.
Jer	38	6	Allora essi presero Geremia e lo gettarono nella cisterna di Malkiah, figlio del re, che era nel cortile della prigione; vi calarono Geremia con le corde. Nella cisterna non c'era acqua ma solo fango, e Geremia affondò nel fango.
Jer	38	7	Or Ebed-melek l'Etiope, un eunuco che stava nella casa del re, udí che avevano messo Geremia nella cisterna. Mentre il re stava seduto alla porta di Beniamino,
Jer	38	8	Ebed-melek uscí dalla casa del re e parlò al re, dicendo:
Jer	38	9	O re, mio signore, quegli uomini hanno agito male in tutto ciò che hanno fatto al profeta Geremia, gettandolo nella cisterna; egli morirà di fame là dentro, perché non c'è piú pane in città.
Jer	38	10	Allora il re diede quest'ordine a Ebed-melek l'Etiope: Prendi con te da qui trenta uomini e tira su il profeta Geremia dalla cisterna prima che muoia.
Jer	38	11	Cosí Ebed-melek prese con sé gli uomini, entrò nella casa del re al di sotto della tesoreria, prese di là panni logori e stracci logori e li calò a Geremia nella cisterna con le corde.
Jer	38	12	Poi Ebed-melek l'Etiope disse a Geremia: Deh, mettiti questi panni e stracci logori sotto le ascelle, sotto le funi. Geremia fece cosí.
Jer	38	13	Cosí tirarono su Geremia con le corde e lo fecero salire dalla cisterna. Geremia rimase poi nel cortile della prigione.
Jer	38	14	Allora il re Sedekia mandò a prendere il profeta Geremia e lo fece venire al terzo ingresso della casa dell'Eterno. Il re disse a Geremia: Ti domando una cosa; non nascondermi nulla.
Jer	38	15	Geremia rispose a Sedekia: Se te la dico, non mi farai certamente morire? Se poi ti do un consiglio, non mi darai ascolto.
Jer	38	16	Cosí il re Sedekia giurò in segreto a Geremia, dicendo: Com'è vero che vive l'Eterno, che ci ha dato questa vita, non ti farò morire e non ti darò in mano di questi uomini che cercano la tua vita.
Jer	38	17	Allora Geremia disse a Sedekia: Cosí dice l'Eterno, il DIO degli eserciti, il DIO d'Israele,: Se ti consegni ai principi del re di Babilonia, avrai salva la vita; questa città non sarà data alle fiamme e vivrai tu con la tua casa,
Jer	38	18	ma se non ti consegnerai ai principi del re di Babilonia, questa città sarà data in mano dei Caldei che la daranno alle fiamme, e tu non scamperai dalle loro mani,
Jer	38	19	Il re Sedekia disse a Geremia: Ho paura dei Giudei che hanno disertato dalla parte dei Caldei, temo di essere dato nelle loro mani e che essi mi maltrattino.
Jer	38	20	Ma Geremia rispose: Non ti consegneranno nelle loro mani. Deh, ascolta la voce dell'Eterno in ciò che ti dico; cosí ti andrà bene e vivrai.
Jer	38	21	Ma se rifiuti di uscire, questo è ciò che l'Eterno mi ha mostrato:
Jer	38	22	Ecco, tutte le donne che sono rimaste nella casa del re di Giuda saranno condotte ai principi del re di Babilonia e diranno: I tuoi intimi amici ti hanno sedotto e hanno prevalso contro di te, i tuoi piedi sono affondati nel fango ed essi ti hanno voltato le spalle
Jer	38	23	Tutte le tue mogli e i tuoi figli saranno condotti ai Caldei e tu non scamperai dalle loro mani, ma sarai preso e dato in mano del re di Babilonia e questa città sarà bruciata con il fuoco.
Jer	38	24	Sedekia disse a Geremia: Nessuno sappia queste parole, e tu non morirai.
Jer	38	25	Ma se i principi verranno a sapere che io ho parlato con te e verranno da te a dirti: riferiscici ciò che hai detto al re e anche ciò che il re ha detto a te, non nasconderci nulla e non ti faremo morire
Jer	38	26	risponderai loro: Ho presentato la mia supplica al re, perché non mi facesse ritornare nella casa di Gionathan a morirvi.
Jer	38	27	Ora tutti i principi vennero da Geremia e lo interrogarono, ma egli rispose loro secondo tutte quelle parole che il re gli aveva comandato; per cui lo lasciarono in pace, non seppero nulla della conversazione.
Jer	38	28	Cosí Geremia rimase nel cortile della prigione fino al giorno in cui Gerusalemme fu presa. Ed egli era lì quando Gerusalemme fu presa.
------------------------Geremia, capitolo 39
Jer	39	1	Nel nono anno di Sedekia, re di Giuda, nel decimo mese, Nebukadnetsar, re di Babilonia, venne con tutto il suo esercito contro Gerusalemme e la cinse d'assedio.
Jer	39	2	Nell'anno undicesimo di Sedekia nel quarto mese, il nove del mese fu aperta una breccia nella città;
Jer	39	3	tutti i principi del re di Babilonia entrarono e si stabilirono alla Porta di Mezzo: Nergalsharetser, Samgar-nebo, Sarsekim, capo degli eunuchi, Nergalsharetser, Rab-mag e tutti gli altri principi del re di Babilonia.
Jer	39	4	Appena Sedekia, re di Giuda, e tutti gli uomini di guerra li videro, fuggirono, uscendo di notte dalla città per la via del giardino reale, attraverso la porta fra le due mura, e presero la via dell'Arabah.
Jer	39	5	Ma l'esercito dei Caldei li inseguí e raggiunse Sedekia nelle pianure di Gerico. Cosí lo presero e lo condussero da Nebukadnetsar, re di Babilonia, a Riblah nel paese di Hamath, dove pronunciò il giudizio su di lui.
Jer	39	6	Poi il re di Babilonia fece uccidere i figli di Sedekia sotto i suoi occhi a Riblah; il re di Babilonia fece pure uccidere tutti i nobili di Giuda;
Jer	39	7	fece inoltre cavare gli occhi a Sedekia e lo fece legare con una doppia catena di bronzo per condurlo a Babilonia.
Jer	39	8	I Caldei diedero alle fiamme la casa del re e le case del popolo, e demolirono le mura di Gerusalemme.
Jer	39	9	Poi Nebuzaradan, capo delle guardie, condusse in cattività a Babilonia il residuo del popolo che era rimasto in città e quelli che avevano disertato dalla sua parte assieme al resto del popolo rimasto.
Jer	39	10	Ma Nebuzaradan, capo delle guardie, lasciò nel paese di Giuda i piú poveri del popolo che non avevano nulla, assegnando loro in quel tempo vigne e campi.
Jer	39	11	Ma riguardo a Geremia, Nebukadnetsar re di Babilonia, aveva dato quest'ordine a Nebuzaradan, capo delle guardie, dicendo:
Jer	39	12	Prendilo, tieni i tuoi occhi su di lui e non fargli alcun male, ma comportati con lui come egli ti dirà.
Jer	39	13	Cosí Nebuzaradan, capo delle guardie Nebushazban, capo degli eunuchi, Nergalsharetser, Rab-mag e tutti gli altri ufficiali del re di Babilonia,
Jer	39	14	mandarono a prendere Geremia dal cortile della prigione e lo consegnarono a Ghedaliah figlio di Ahikam, figlio di Shafan, perché lo conducesse a casa. Cosí egli abitò in mezzo al popolo.
Jer	39	15	Or la parola dell'Eterno fu rivolta a Geremia, mentre era ancora rinchiuso nel cortile della prigione, dicendo:
Jer	39	16	Va' e parla a Ebed-melek l'Etiope, dicendo: Cosí dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Ecco, io porto a compimento su questa città le mie parole per sua rovina e non per suo bene, e in quel giorno esse si avvereranno davanti a te.
Jer	39	17	Ma in quel giorno io ti libererò, dice l'Eterno, e non sarai dato in mano degli uomini che temi.
Jer	39	18	Sí, io ti libererò certamente e non cadrai di spada, ma la tua vita sarà per te come il tuo bottino, perché hai posto in me la tua fiducia, dice l'Eterno.
------------------------Geremia, capitolo 40
Jer	40	1	La parola che fu rivolta dall'Eterno a Geremia, dopo che Nebuzaradan, capo delle guardie, lo aveva mandato libero da Ramah, avendolo preso mentre era legato con catene in mezzo a tutti i deportati di Gerusalemme, e di Giuda, che erano condotti in cattività a Babilonia.
Jer	40	2	Il capo delle guardie prese Geremia e gli disse: L'Eterno, il tuo DIO, ha pronunciato questo male contro questo luogo.
Jer	40	3	Ora l'Eterno l'ha portato a compimento e ha fatto come aveva detto, perché voi avete peccato contro l'Eterno e non avete ascoltato la sua voce. Perciò vi è accaduta una simile cosa.
Jer	40	4	Ora ecco, oggi ti sciolgo dalle catene che hai alle mani; se ti fa piacere venire con me a Babilonia, vieni, e io avrò cura di te, ma se non ti fa piacere venire con me a Babilonia, rimani. Ecco, l'intero paese ti sta davanti; va' dove più ti piace e dove piú ti fa comodo.
Jer	40	5	Poiché Geremia non si decideva a tornare, Nebuzaradan disse: Torna da Ghedaliah figlio di Ahikam, figlio di Shafan, che il re di Babilonia ha stabilito sulle città di Giuda; dimora con lui in mezzo al popolo, o va' dove piú ti fa comodo. Poi il capo delle guardie gli diede provviste di cibo e un regalo e lo lasciò andare.
Jer	40	6	Allora Geremia andò da Ghedaliah, figlio di Ahikam, a Mitspah, e dimorò con lui in mezzo al popolo che era rimasto nel paese.
Jer	40	7	Quando tutti i capi delle forze che erano nella regione seppero con i loro uomini che il re di Babilonia aveva stabilito Ghedaliah, figlio di Ahikam, governatore nel paese e aveva affidato a lui uomini, donne, bambini e i piú poveri del paese che non erano stati condotti in cattività a Babilonia,
Jer	40	8	si recarono da Ghedaliah a Mitspah: Ishmael, figlio di Nethaniah, Johanan e Gionathan figli di Kareah, Seraiah figlio di Tanhumeth, i figli di Efai di Netofa e Jezaniah figlio del Maakathita assieme ai loro uomini.
Jer	40	9	Ghedaliah figlio di Ahikam, figlio di Shafan, giurò loro e ai loro uomini, dicendo: Non abbiate timore di servire i Caldei, rimanete nel paese e servite il re di Babilonia e vi andrà tutto bene.
Jer	40	10	Quanto a me, ecco, io rimarrò a Mitspah per tenermi a disposizione dei Caldei, che verranno da noi, ma voi raccogliete il vino, la frutta d'estate e l'olio, riponeteli nei vostri recipienti e rimanete nelle vostre città che avete occupato.
Jer	40	11	Anche tutti i Giudei che erano in Moab, fra gli Ammoniti, in Edom e in tutti i paesi, quando vennero a sapere che il re di Babilonia aveva lasciato un residuo in Giuda e che aveva stabilito su di loro Ghedaliah figlio di Ahikam, figlio di Shafan,
Jer	40	12	sí, tutti i Giudei ritornarono da tutti i luoghi dove erano stati dispersi e vennero nel paese di Giuda da Ghedaliah a Mitspah e raccolsero vino e frutta d'estate in grande abbondanza.
Jer	40	13	Or Johanan, figlio di Kareah, e tutti i capi delle fone che erano nella regione vennero da Ghedaliah a Mitspah,
Jer	40	14	e gli dissero: Non sai che Baalis, re degli Ammoniti, ha mandato Ishmael, figlio di Nethaniah, per ucciderti?. Ma Ghedaliah, figlio di Ahikam, non credette loro.
Jer	40	15	Allora Johanan, figlio di Kareah disse segretamente a Ghedaliah in Mitspah: Deh, lasciami andare a uccidere Ishmael, figlio di Nethaniah; nessuno lo saprà. Perché dovrebbe toglierti la vita, e cosí tutti i Giudei che si sono raccolti presso di te andrebbero dispersi e il residuo di Giuda perirebbe?.
Jer	40	16	Ma Ghedaliah, figlio di Ahikam, disse a Johanan, figlio di Kareah: Non fare una tale cosa, perché ciò che tu dici di Ishmael è falso.
------------------------Geremia, capitolo 41
Jer	41	1	Nel settimo mese avvenne che Ishmael figlio di Nethaniah, figlio di Elishama, della stirpe reale e uno dei funzionari del re, venne con dieci uomini da Ghedaliah, figlio di Ahikam a Mitspah, e là in Mitspah mangiarono insieme.
Jer	41	2	Poi Ishmael, figlio di Nethaniah, si alzò con i dieci uomini che erano con lui e colpirono con la spada Ghedaliah figlio di Ahikam, figlio di Shafan. Cosí uccisero colui che il re di Babilonia aveva stabilito come governatore sul paese.
Jer	41	3	Ishmael uccise pure tutti i Giudei che erano con Ghedaliah in Mitspah e i Caldei, uomini di guerra, che si trovavano là.
Jer	41	4	Il giorno dopo che aveva ucciso Ghedaliah, quando ancora nessuno sapeva la cosa
Jer	41	5	avvenne che giunsero alcuni da Sichem, da Sciloh, e da Samaria, ottanta uomini con la barba rasa, le vesti stracciate e con incisioni sul corpo; essi portavano nelle loro mani offerte e incenso, da presentare nella casa dell'Eterno.
Jer	41	6	Ishmael, figlio di Nethaniah, uscí loro incontro da Mitspah, piangendo mentre camminava. Quando li incontrò, disse loro: Venite da Ghedaliah, figlio di Ahikam!.
Jer	41	7	Quando però giunsero in mezzo alla città, Ishmael figlio di Nethaniah, insieme agli uomini che aveva con sé, li uccise e li gettò in mezzo a una cisterna.
Jer	41	8	Ma tra di essi si trovavano dieci uomini che dissero a Ishmael: Non ucciderci, perché nei campi abbiamo provviste nascoste di grano, di orzo, di olio e di miele. Allora egli si trattenne e non li uccise assieme ai loro fratelli.
Jer	41	9	Or la cisterna nella quale Ishmael gettò tutti i cadaveri degli uomini che aveva ucciso insieme a Ghedaliah è quella che il re Asa aveva fatto costruire per paura di Baasha, re d'Israele. Ishmael, figlio di Nethaniah, la riempí di uccisi.
Jer	41	10	Poi Ishmael condusse via prigioniero tutto il resto del popolo che si trovava in Mitspah: le figlie del re e tutto il popolo che era rimasto in Mitspah e su cui Nebuzaradan, capo delle guardie, aveva stabilito Ghedaliah, figlio di Ahikam. Ishmael, figlio di Nethaniah, li condusse via prigionieri e partí per recarsi dagli Ammoniti,
Jer	41	11	Quando però Johanan, figlio di Kareah, e tutti i capi delle forze che erano con lui vennero a sapere di tutto il male che Ishmael, figlio di Nethaniah, aveva fatto,
Jer	41	12	presero tutti gli uomini e andarono a combattere contro Ishmael, figlio di Nethaniah e lo trovarono presso la grande piscina che c'è a Gabaon.
Jer	41	13	Quando tutto il popolo che era con Ishmael vide Johanan, figlio di Kareah e tutti i capi delle forze che erano con lui, si rallegrò.
Jer	41	14	Cosí tutto il popolo che Ishmael aveva condotto prigioniero da Mitspah si voltò e andò a unirsi a Johanan, figlio di Kareah.
Jer	41	15	Ma Ishmael, figlio di Nethaniah, riuscí a sfuggire da Johanan con otto uomini e andò presso gli Ammoniti.
Jer	41	16	Allora Johanan, figlio di Kareah, e tutti i capi delle forze che erano con lui, presero da Mitspah tutto il resto del popolo, che aveva ripreso da Ishmael, figlio di Nethaniah, dopo che egli aveva ucciso Ghedaliah, figlio di Ahikam: valorosi uomini di guerra, donne, fanciulli ed eunuchi che egli aveva ricondotti da Gabaon.
Jer	41	17	Essi partirono e si fermarono a Geruth-Kimham che è nelle vicinanze di Betlemme, per poi proseguire e andare in Egitto,
Jer	41	18	a motivo dei Caldei, perché essi avevano paura di loro, poiché Ishmael, figlio di Nethaniah, aveva ucciso Ghedaliah, figlio di Ahikam, che il re di Babilonia aveva stabilito come governatore sul paese.
------------------------Geremia, capitolo 42
Jer	42	1	Tutti i capi delle forze, Johanan, figlio di Kareah, Jezaniah figlio di Hoshaiah e tutto il popolo, dal piú piccolo al piú grande, si avvicinarono
Jer	42	2	e dissero al profeta Geremia: Deh, giunga la nostra supplica davanti a te e prega l'Eterno, il tuo DIO per noi, per tutto questo residuo (perché di molti che eravamo siamo rimasti in pochi, come ti rendi conto con i tuoi stessi occhi),
Jer	42	3	affinché l'Eterno, il tuo DIO, ci mostri la strada per la quale dobbiamo camminare e ciò che dobbiamo fare.
Jer	42	4	Il profeta Geremia disse loro: Ho capito! Ecco, pregherò l'Eterno, il vostro DIO, secondo le vostre parole e vi farò sapere tutto ciò che l'Eterno vi risponderà; non vi nasconderò nulla.
Jer	42	5	Essi allora dissero a Geremia: L'Eterno sia un testimone verace e fedele contro di noi, se non faremo secondo ogni parola che l'Eterno, il tuo DIO ci manderà a dire per tuo mezzo.
Jer	42	6	Sia la sua risposta gradita o sgradita, noi ubbidiremo alla voce dell'Eterno, il nostro DIO, al quale ti mandiamo, affinché ce ne venga bene nell'ubbidire alla voce dell'Eterno, il nostro DIO.
Jer	42	7	Dopo dieci giorni avvenne che la parola dell'Eterno fu rivolta a Geremia.
Jer	42	8	Egli allora chiamò Johanan, figlio di Kareah, tutti i capi delle forze che erano con lui e tutto il popolo, dal piú piccolo al piú grande,
Jer	42	9	e disse loro: Cosí dice l'Eterno, il DIO d'Israele, al quale mi avete mandato perché gli presentassi la vostra supplica:
Jer	42	10	"Se continuate a rimanere in questo paese, io vi stabilirò e non vi distruggerò, vi pianterò e non vi sradicherò, perché mi pento della calamità che ho fatto venire su di voi.
Jer	42	11	Non temete il re di Babilonia, di cui avete paura; non temetelo dice l'Eterno, perché io sono con voi per salvarvi e per liberarvi dalla sua mano.
Jer	42	12	Io vi userò misericordia, affinché egli vi usi misericordia e vi faccia ritornare nel vostro paese
Jer	42	13	Ma se, disubbidendo alla voce dell'Eterno, il vostro DIO, voi dite: Non vogliamo rimanere in questo paese
Jer	42	14	e dite: No, vogliamo andare nel paese d'Egitto, dove non vedremo la guerra né udremo squillo di tromba né soffriremo piú fame di pane, e là dimoreremo,
Jer	42	15	ebbene, ascolta allora la parola dell'Eterno, o residuo di Giuda! Cosí dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Se avete veramente deciso di andare in Egitto e vi andate per stabilirvi,
Jer	42	16	la spada che temete vi raggiungerà là, nel paese d'Egitto, e la fame di cui avevate paura vi si attaccherà addosso là in Egitto e là morirete.
Jer	42	17	Avverrà dunque che tutti quelli che hanno deciso di andare in Egitto per dimorarvi moriranno di spada, di fame o di peste. Nessuno di loro scamperà o sfuggirà alla sventura che io farò venire su di loro".
Jer	42	18	Poiché cosí dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Come la mia ira e il mio furore si sono riversati sugli abitanti di Gerusalemme, cosí il mio furore si riverserà su di voi, quando entrerete in Egitto, e voi diventerete un oggetto di esecrazione, di stupore, di maledizione e di obbrobrio e non vedrete piú questo luogo.
Jer	42	19	O residuo di Giuda, l'Eterno vi dice: Non andate in Egitto! Sappiate bene che oggi vi ho solennemente avvertiti.
Jer	42	20	Voi avete usato inganno contro voi stessi, quando mi avete mandato dall'Eterno, il vostro DIO, dicendo: Prega per noi l'Eterno, il nostro DIO, e tutto ciò che dirà l'Eterno, il nostro DIO, fallo sapere a noi fedelmente, e noi lo faremo.
Jer	42	21	Io ve l'ho fatto sapere oggi, ma voi non ubbidite alla voce dell'Eterno, il vostro DIO, né a nulla di ciò che vi ha mandato a dire per mezzo di me.
Jer	42	22	Or dunque sappiate bene che voi morirete di spada, di fame e di peste, nel luogo in cui desiderate andare a dimorare.
------------------------Geremia, capitolo 43
Jer	43	1	Or avvenne che quando Geremia ebbe finito di riferire a tutto il popolo tutte le parole dell'Eterno, il loro DIO, tutte quelle parole, per cui l'Eterno, il loro Dio, lo aveva mandato a loro
Jer	43	2	Azaria, figlio di Hoshaiah e Johanan, figlio di Kareah, e tutti gli uomini superbi dissero a Geremia: Tu dici il falso; l'Eterno, il nostro DIO, non ti ha mandato a dire: Non andate in Egitto per dimorarvi.
Jer	43	3	ma Baruka, figlio di Neriah, ti incita contro di noi per darci in mano dei Caldei, per farci morire o per farci condurre in cattività a Babilonia.
Jer	43	4	Cosí Johanan, figlio di Kareah, tutti i capi delle forze e tutto il popolo non ubbidirono al comando dell'Eterno di rimanere nel paese di Giuda.
Jer	43	5	Ma Johanan, figlio di Kareah e tutti i capi delle forze presero tutti i superstiti di Giuda che erano ritornati da tutte le nazioni dove erano stati dispersi, per dimorare nel paese di Giuda:
Jer	43	6	gli uomini, le donne, i fanciulli, le figlie del re e tutte le persone che Nebuzaradan, capo delle guardie, aveva lasciato con Ghedaliah figlio di Ahikam, figlio di Shafan, assieme al profeta Geremia e a Baruk, figlio di Neriah,
Jer	43	7	e andarono nel paese d'Egitto, perché non ubbidirono alla voce dell'Eterno, e giunsero fino a Tahpanhes.
Jer	43	8	Allora la parola dell'Eterno fu rivolta a Geremia in Tahpanhes, dicendo:
Jer	43	9	Prendi nelle tue mani delle grosse pietre e nascondile nell'argilla della fornace da mattoni che è all'ingresso della casa del Faraone a Tahpanhes, sotto gli occhi degli uomini di Giuda.
Jer	43	10	Quindi dirai loro: Cosí dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Ecco, io manderò a prendere Nebukadnetsar re di Babilonia, mio servo, e porrò il suo trono su queste pietre che io ho nascosto, ed egli stenderà il suo padiglione reale sopra di esse.
Jer	43	11	Egli verrà e colpirà il paese d'Egitto, e manderà alla morte chi è destinato alla morte, alla cattività chi è destinato alla cattività, e alla spada chi è destinato alla spada.
Jer	43	12	Io appiccherò il fuoco ai templi degli dei d'Egitto; egli li brucerà e li porterà in cattività, e si avvolgerà del paese d'Egitto come il pastore si avvolge nella sua veste; poi se ne andrà di là in pace.
Jer	43	13	Frantumerà pure le colonne sacre del tempio del sole, che sono nel paese d'Egitto, e darà alle fiamme i templi degli dèi d'Egitto.
------------------------Geremia, capitolo 44
Jer	44	1	La parola che fu rivolta a Geremia riguardo a tutti i Giudei che dimoravano nel paese di Egitto, che dimoravano a Migdol, a Tahpanhes, a Nof e nel paese di Pathros, dicendo:
Jer	44	2	Cosí dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Voi avete visto tutto il male che ho fatto venire su Gerusalemme, e su tutte le città di Giuda; ecco, oggi sono una desolazione e nessuno piú vi abita,
Jer	44	3	a motivo della malvagità che hanno commessa provocandomi ad ira, andando a bruciare incenso, e a servire altri dèi, che né essi né voi né i vostri padri avevano mai conosciuto,
Jer	44	4	Eppure io vi ho mandato tutti i miei servi, i profeti, con urgenza ed insistenza a dirvi: Deh, non fate questa cosa abominevole che io odio.
Jer	44	5	Ma essi non hanno ascoltato né hanno prestato orecchio, in modo da ritrarsi dalla loro malvagità, smettendo di bruciare incenso ad altri dèi.
Jer	44	6	Perciò il mio furore, la mia ira si sono riversati e sono divampati nelle città di Giuda e nelle vie di Gerusalemme, che sono divenute deserte e desolate, come sono ancor oggi.
Jer	44	7	Ma ora cosí dice l'Eterno, il DIO degli eserciti, il DIO d'Israele: Perché commettete questo gran male contro voi stessi, facendovi sterminare di mezzo a Giuda, uomini e donne, bambini e lattanti, in modo che non rimanga di voi neppure un residuo?
Jer	44	8	Perché mi provocate ad ira con l'opera delle vostre mani, bruciando incenso ad altri dèi nel paese d'Egitto dove siete venuti a dimorare? Cosí vi farete sterminare e diventerete una maledizione e un obbrobrio fra tutte le nazioni della terra.
Jer	44	9	Avete forse dimenticato le malvagità dei vostri padri, le malvagità dei re di Giuda, le malvagità delle loro mogli, le vostre malvagità e le malvagità commesse dalle vostre mogli nel paese di Giuda e per le vie di Gerusalemme
Jer	44	10	Fino ad oggi non si sono pentiti né hanno avuto timore né hanno camminato secondo la mia legge e secondo i miei statuti, che io ho posto davanti a voi e ai vostri padri.
Jer	44	11	Perciò cosí dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Ecco, io volgo la mia faccia contro di voi per il vostro male e per distruggere tutto Giuda.
Jer	44	12	Prenderò il resto di Giuda che si è ostinato a venire nel paese d'Egitto per dimorarvi; essi saranno tutti consumati e cadranno nel paese d'Egitto. Saranno consumati dalla spada e dalla fame, dal piú piccolo al piú grande; periranno di spada e di fame e diventeranno un oggetto di esecrazione, di stupore, di maledizione e di obbrobrio.
Jer	44	13	Punirò quelli che dimorano nel paese d'Egitto, come ho punito Gerusalemme con la spada, con la fame e con la peste.
Jer	44	14	Non si salverà né scamperà nessuno del resto di Giuda, che è venuto a dimorare nel paese d'Egitto, per ritornare poi nel paese di Giuda, dove essi desiderano ardentemente ritornare per dimorarvi; ma essi non vi ritorneranno ad eccezione di alcuni scampati,
Jer	44	15	Allora tutti gli uomini che sapevano che le loro mogli bruciavano incenso ad altri dèi e tutte le donne che erano presenti, una grande moltitudine, e tutto il popolo che dimorava nel paese d'Egitto in Pathros, risposero a Geremia, dicendo:
Jer	44	16	Quanto alla parola che ci hai detto nel nome dell'Eterno, non ti ascolteremo,
Jer	44	17	ma intendiamo fare tutto ciò che è uscito dalla nostra bocca, bruciando incenso alla Regina del cielo e versandole libazioni, come abbiamo fatto noi, i nostri padri, i nostri re e i nostri principi nelle città di Giuda e per le vie di Gerusalemme, perché allora avevamo pane in abbondanza, stavamo bene e non vedevamo alcuna sventura.
Jer	44	18	Da quando però abbiamo cessato di bruciare incenso alla Regina del cielo e versarle libazioni, ci è venuto a mancare ogni cosa e siamo stati consumati dalla spada e dalla fame.
Jer	44	19	Le donne aggiunsero: Quando bruciamo incenso alla Regina del cielo e le versiamo libazioni, è forse senza il consenso dei nostri mariti che le facciamo focacce con la sua immagine e le versiamo libazioni?.
Jer	44	20	Allora Geremia parlò a tutto il popolo, agli uomini, alle donne e a tutta la gente che gli aveva risposto in quel modo e disse:
Jer	44	21	Non si è forse l'Eterno ricordato e non gli è venuto in mente l'incenso che avete bruciato nelle città di Giuda e per le vie di Gerusalemme, voi, i vostri padri, i vostri re, i vostri principi e il popolo del paese?
Jer	44	22	L'Eterno non l'ha piú potuto sopportare, a motivo della malvagità delle vostre azioni e a motivo delle abominazioni che avete commesso. Perciò il vostro paese è divenuto una desolazione un oggetto di stupore, una maledizione e senza alcun abitante, come è ancora oggi.
Jer	44	23	Poiché voi avete bruciato incenso e poiché avete peccato contro l'Eterno e non avete ascoltato la voce dell'Eterno e non avete camminato secondo la sua legge, i suoi statuti e i suoi precetti, perciò vi è venuta addosso questa calamità, come oggi si vede.
Jer	44	24	Poi Geremia disse a tutto il popolo e a tutte le donne: Ascoltate la parola dell'Eterno, o voi tutti di Giuda, che siete nel paese d'Egitto.
Jer	44	25	Cosí dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Voi e le vostre mogli lo avete detto con la vostra bocca e lo avete compiuto con le vostre mani, dicendo: Noi vogliamo adempiere i voti che abbiamo fatto, bruciando incenso alla Regina del cielo, e versandole libazioni. Sí, voi adempirete certamente i vostri voti e compirete i vostri voti.
Jer	44	26	Perciò ascoltate la parola dell'Eterno, o voi tutti di Giuda che dimorate nel paese d'Egitto: Ecco, io l'ho giurato per il mio grande nome, dice l'Eterno, che in tutto il paese d'Egitto il mio nome non sarà piú invocato dalla bocca di alcun uomo di Giuda che dica: Il Signore, l'Eterno, vive!
Jer	44	27	Ecco, io vigilo su di loro per il loro male e non per il loro bene; e tutti gli uomini di Giuda che sono nel paese d'Egitto saranno consumati dalla spada e dalla fame, fino alla loro completa distruzione.
Jer	44	28	Tuttavia un piccolo numero di scampati dalla spada ritornerà dal paese d'Egitto nel paese di Giuda. Cosí tutto il resto di Giuda, che è venuto nel paese d'Egitto per dimorarvi, saprà quale parola si compirà, se la mia o la loro.
Jer	44	29	E questo sarà per voi il segno, dice l'Eterno, che io vi punirò in questo luogo affinché sappiate che le mie parole contro di voi si compiranno veramente per vostra sciagura. Cosí dice l'Eterno:
Jer	44	30	Ecco, io darò il Faraone Hofra, re d'Egitto, in mano dei suoi nemici, in mano di quelli che cercano la sua vita, come ho dato Sedekia, re di Giuda, in mano di Nebukadnetsar, re di Babilonia, suo nemico, che cercava la sua vita.
------------------------Geremia, capitolo 45
Jer	45	1	La parola che il profeta Geremia rivolse a Baruka, figlio di Neriah, quando questi scrisse queste parole in un libro sotto dettatura di Geremia, nell'anno quarto di Jehoiakimb figlio di Giosia, re di Giuda, dicendo:
Jer	45	2	Cosí dice l'Eterno, il DIO d'Israele, a te, o Baruk:
Jer	45	3	Tu dici: Guai a me, perché l'Eterno aggiunge afflizione al mio dolore, io sono stanco di gemere e non trovo riposo
Jer	45	4	Cosí dirai a lui: Cosí dice l'Eterno: Ecco io demolirò ciò che ho edificato e sradicherò ciò che ho piantato, e questo in tutto il paese.
Jer	45	5	E tu cercheresti grandi cose per te? Non cercarle perché, ecco, io farò venire sciagura sopra ogni carne, dice l'Eterno, ma a te darò la tua vita come bottino in tutti i luoghi dove tu andrai.
------------------------Geremia, capitolo 46
Jer	46	1	La parola dell'Eterno che fu rivolta al profeta Geremia contro le nazioni.
Jer	46	2	Contro l'Egitto: riguardo all'esercito del Faraone Neko, re d'Egitto, che era presso il fiume Eufrate a Karkemish e che Nebukadnetsar, re di Babilonia, sconfisse nel quarto anno di Jehoiakim figlio di Giosia, re di Giuda.
Jer	46	3	Preparate lo scudo piccolo e grande e avvicinatevi alla battaglia.
Jer	46	4	Bardate i cavalli e, voi cavalieri, montateli; presentatevi con elmi, lucidate le lance indossate le corazze!
Jer	46	5	Che cosa vedo? Essi sono sbigottiti e si volgono indietro; i loro uomini prodi sono sconfitti e fuggono precipitosamente senza neppure voltarsi, tutt'intorno è terrore dice l'Eterno.
Jer	46	6	Non lasciare che il veloce sfugga né che il prode si metta in salvo. A nord presso il fiume Eufrate, vacillano e cadono.
Jer	46	7	Chi è colui che sale come il Nilo, e le cui acque si gonfiano come quelle dei fiumi?
Jer	46	8	E l'Egitto che sale come il Nilo, e le cui acque si gonfiano come quelle dei fiumi. Egli dice: Salirò, ricoprirò la terra e distruggerò la città e i suoi abitanti
Jer	46	9	Caricate, o cavalli, e avanzate furiosamente, o carri; si facciano avanti gli uomini prodi, quei di Etiopia e di Putt che portano lo scudo e quei di Lud che maneggiano e tendono l'arco.
Jer	46	10	Questo giorno per il Signore, l'Eterno degli eserciti, è giorno di vendetta, per vendicarsi dei suoi nemici. La spada divorerà, si sazierà e si inebrierà del loro sangue, perché il Signore, l'Eterno degli eserciti, fa un sacrificio nel paese del nord, presso il fiume Eufrate.
Jer	46	11	Sali a Galaad e prendi del balsamo, o vergine, figlia d'Egitto. Invano fai uso di molte medicine, non c'è guarigione per te.
Jer	46	12	Le nazioni hanno saputo della tua ignominia e il tuo grido di dolore ha riempito la terra, perché il prode ha inciampato contro il prode e sono caduti insieme tutt'e due.
Jer	46	13	La parola che l'Eterno rivolse al profeta Geremia sulla venuta di Nebukadnetsar, re di Babilonia, per colpire il paese d'Egitto.
Jer	46	14	Annunziatelo in Egitto, fatelo sapere a Migdol, fatelo sapere a Nof e a Tahpanhes. Dite: Alzati e preparati, perché la spada divora tutto ciò che ti circonda.
Jer	46	15	Perché i tuoi uomini valorosi sono atterrati? Non possono resistere perché l'Eterno li abbatte.
Jer	46	16	Egli ne fa vacillare molti, cadono l'un sopra l'altro e dicono: Su, torniamo al nostro popolo e al nostro paese nativo, lontano dalla spada micidiale.
Jer	46	17	Là essi gridano: Il Faraone, re d'Egitto, non è che un gran rumore, che ha lasciato passare il tempo stabilito.
Jer	46	18	Com'è vero che io vivo, dice il Re il cui nome è l'Eterno degli eserciti, egli verrà come il Tabor fra le montagne, come il Karmel presso il mare.
Jer	46	19	Preparati il bagaglio per la cattività, o figlia che abiti in Egitto, perché Nof diventerà un deserto e sarà bruciata, e non vi abiterà piú nessuno.
Jer	46	20	L'Egitto è come una giovenca bellissima, ma viene la distruzione, viene dal nord.
Jer	46	21	Anche i suoi mercenari che sono in mezzo ad essa sono come vitelli da ingrasso; anch'essi hanno voltato le spalle, fuggono insieme, non resistono, perché è piombato su di loro il giorno della loro calamità, il tempo della loro punizione.
Jer	46	22	La sua voce si muove come un serpente, perché essi avanzano con un esercito e vengono contro di essa con scuri, come tanti tagliaboschi.
Jer	46	23	Essi abbatteranno la sua foresta dice l'Eterno, benché sia impenetrabile, perché sono piú numerosi delle locuste, non si possono contare.
Jer	46	24	La figlia d'Egitto sarà coperta di vergogna, sarà data in mano del popolo del nord.
Jer	46	25	L'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele, dice: Ecco, io punirò Amon di No, il Faraone e l'Egitto, i suoi dèi e i suoi re il Faraone e quelli che confidano in lui;
Jer	46	26	li darò in mano di quelli che cercano la loro vita, in mano di Nebukadnetsar, re di Babilonia e in mano dei suoi servi ma dopo questo sarà abitato come nel passato, dice l'Eterno.
Jer	46	27	Ma tu non temere, o mio servo Giacobbe, non ti sgomentare, o Israele, perché ecco, io ti salverò da lontano e la tua progenie dalla terra della sua cattività. Giacobbe ritornerà, non sarà piú molestato e sarà tranquillo, e nessuno piú lo spaventerà.
Jer	46	28	Non temere, o Giacobbe mio servo, dice l'Eterno, perché io sono con te io annienterò tutte le nazioni fra le quali ti ho disperso, ma non annienterò te, ti castigherò con giusta misura e non ti lascerò del tutto impunito.
------------------------Geremia, capitolo 47
Jer	47	1	La parola dell'Eterno che fu rivolta al profeta Geremia contro i Filistei, prima che il Faraone attaccasse Gaza.
Jer	47	2	Cosí dice l'Eterno: Ecco, delle acque salgono dal nord, diventano un torrente che straripa e inondano il paese e tutto ciò che contiene, la città e quelli che abitano in essa; allora gli uomini grideranno e tutti gli abitanti del paese urleranno.
Jer	47	3	Allo strepito degli zoccoli scalpitanti dei suoi possenti destrieri, al fragore dei suoi carri, al fracasso delle sue ruote, i padri non si volgeranno verso i figli per la debolezza delle loro mani,
Jer	47	4	a motivo del giorno che viene per devastare tutti i Filistei, eliminando da Tiro e Sidone ogni superstite che può dar aiuto, perché l'Eterno distruggerà i Filistei, i superstiti dell'isola di Kaftor.
Jer	47	5	Gaza è divenuta calva, Ashkelon è distrutta. O superstiti della loro valle, fino a quando vi farete incisioni?
Jer	47	6	O spada dell'Eterno, quando mai ti concederai riposo? Rientra nel tuo fodero, fermati e sta' calma!
Jer	47	7	Come potrebbe riposare, se l'Eterno le ha dato ordini contro Ashkelon e contro il lido del mare?; egli l'ha convocata là.
------------------------Geremia, capitolo 48
Jer	48	1	Contro Moab. Cosí dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Guai a Nebo, perché è devastata; Kiriathaim è coperta di vergogna, è presa; la roccaforte è coperta di vergogna e sbigottita.
Jer	48	2	La gloria di Moab non è piú; in Heshbon tramano del male contro di lui dicendo: Venite e distruggiamola, perché non sia piú nazione Tu pure, o Madmen, sarai demolita, la spada ti inseguirà.
Jer	48	3	Una voce che implora aiuto uscirà da Horonaim: devastazione e grande rovina!
Jer	48	4	Moab è infranto, i suoi piccoli fanno udire le loro grida.
Jer	48	5	Sulla salita di Luhith salgono piangendo amaramente, mentre nella discesa di Horonaim si ode il grido angosciato della disfatta.
Jer	48	6	Fuggite, salvate la vostra vita e siate come un tamarisco nel deserto!
Jer	48	7	Poiché hai posto la tua fiducia nelle tue opere e nei tuoi tesori, anche tu sarai preso; e Kemosh andrà in cattività assieme ai suoi sacerdoti e ai suoi principi.
Jer	48	8	Il devastatore verrà contro tutte le città, e nessuna città scamperà; la valle perirà e la pianura sarà distrutta, come l'Eterno ha detto.
Jer	48	9	Date ali a Moab, perché possa volare via, le sue città diventeranno una desolazione, e piú nessuno vi abiterà.
Jer	48	10	Maledetto colui che compie l'opera dell'Eterno fiaccamente, maledetto colui che trattiene la sua spada dallo spargere il sangue!
Jer	48	11	Moab è stato tranquillo fin dalla sua giovinezza, riposando sulle sue fecce, e non è stato travasato da vaso a vaso né è andato in cattività, per questo gli è rimasto il suo sapore e il suo profumo non si è alterato.
Jer	48	12	Perciò ecco, verranno i giorni, dice l'Eterno, nei quali gli manderò dei travasatori che lo travaseranno; vuoteranno i suoi vasi e frantumeranno le sue anfore.
Jer	48	13	Allora Moab si vergognerà di Kemosh, come la casa d'Israele si è vergognata di Bethel, in cui aveva riposto la sua fiducia.
Jer	48	14	Come potete dire: Noi siamo uomini forti e valorosi per la battaglia
Jer	48	15	Moab è devastato; le sue città salgono in fumo e i suoi giovani migliori scendono al macello, dice il Re, il cui nome è l'Eterno degli eserciti.
Jer	48	16	La calamità di Moab è ormai imminente e la sua sciagura avanza velocemente.
Jer	48	17	Fate cordoglio per lui, voi tutti che lo circondate, e tutti voi che conoscete il suo nome, dite: Come si è spezzato quel forte scettro, quel magnifico bastone?
Jer	48	18	O figlia che abiti in Dibon, scendi dalla tua gloria e siedi sul suolo riarso, perché il devastatore di Moab è salito contro di te, ha distrutto le tue fortezze.
Jer	48	19	O tu che abiti in Aroer, fermati lungo la strada e guarda; interroga il fuggiasco e colei che scappa e domanda: Che cos'è successo?
Jer	48	20	Moab è coperto di vergogna, perché è infranto; gemete e gridate, annunziate sull'Arnon che Moab è devastato!
Jer	48	21	Un castigo è venuto sulla regione della pianura su Holon, su Jahats e su Mefaath,
Jer	48	22	su Dibon, su Nebo e su Beth-Diblathaim,
Jer	48	23	su Kiriathaim, su Beth-Gamul e su Beth-Meon,
Jer	48	24	su Kerioth, su Botsrah e su tutte le città del paese di Moab, lontane e vicine.
Jer	48	25	Il corno di Moab è tagliato e il suo braccio è spezzato, dice l'Eterno.
Jer	48	26	Inebriatelo, perché si è innalzato contro l'Eterno. Moab si voltolerà nel suo vomito e diventerà anch'esso oggetto di scherno.
Jer	48	27	Israele non è forse stato per te un oggetto di scherno? E stato forse trovato fra i ladri, che ogni volta che parli di lui scuoti la testa?
Jer	48	28	Abbandonate le città e andate ad abitare nella roccia, o abitanti di Moab, e siate come la colomba che fa il suo nido sulle pareti che sovrastano un precipizio.
Jer	48	29	Abbiamo udito l'orgoglio di Moab, estremamente orgoglioso, la sua altezzosità, la sua superbia, la sua arroganza e l'alterigia del suo cuore.
Jer	48	30	IO conosco la sua rabbia, dice l'Eterno, che però non ha consistenza, il suo vantarsi che non ha approdato a nulla.
Jer	48	31	Perciò io innalzo un lamento su Moab e manderò grida per tutto Moab; si gemerà per gli uomini di Kir-Heres.
Jer	48	32	O vigna di Sibmah, io piango per te come si piange per Jazer; i tuoi tralci sono giunti oltre il mare, arrivavano fino al mare di Jazer. Il devastatore è piombato sui tuoi frutti d'estate e sulla tua vendemmia.
Jer	48	33	La gioia e l'allegrezza sono scomparse dalla fertile campagna e dal paese di Moab; ho fatto scomparire il vino dai tini, nessuno piú pigia con grida di gioia. Le loro grida non sono piú grida di gioia.
Jer	48	34	A motivo del grido di Heshbon la loro voce s'è udita fino a Elealeh e a Jahats, da Tsoar fino a Horonaim, come una giovenca di tre anni; perfino le acque di Nimrim sono divenute una desolazione.
Jer	48	35	IO farò venir meno in Moab, dice l'Eterno, chi offre sacrifici sugli alti luoghi e chi brucia incenso ai suoi dei.
Jer	48	36	Perciò il mio cuore per Moab gemerà come i flauti, il mio cuore gemerà come i flauti per gli uomini di Kirheres, perché la ricchezza che hanno acquistato è andata perduta.
Jer	48	37	Poiché ogni testa sarà rasata, ogni barba sarà tagliata, su tutte le mani ci saranno incisioni e sui fianchi il sacco.
Jer	48	38	su tutti i tetti di Moab e nelle sue piazze è tutto un lamento, perché io ho frantumato Moab, come un vaso che non ha piú alcun valore, dice l'Eterno.
Jer	48	39	Gemeranno dicendo: Com'è stato infranto! Come Moab ha voltato vergognosamente le spalle! Cosí Moab è diventato lo scherno e lo spavento di tutti quelli che gli stanno attorno.
Jer	48	40	Poiché cosí dice l'Eterno: Ecco, egli spiccherà il volo come un'aquila e spiegherà le sue ali verso Moab.
Jer	48	41	Kerioth è presa, le fortezze sono occupate e il cuore dei prodi di Moab in quel giorno sarà come il cuore di una donna nelle doglie di parto.
Jer	48	42	Moab sarà distrutto, non sarà piú popolo, perché si è innalzato contro l'Eterno.
Jer	48	43	Spavento, fossa, laccio ti sovrastano, o abitante di Moab, dice l'Eterno.
Jer	48	44	Chi fugge davanti allo spavento cadrà nella fossa e chi esce dalla fossa sarà preso nel laccio, perche farò venire su di lui, su Moab, l'anno della sua punizione, dice l'Eterno.
Jer	48	45	All'ombra di Heshbon si fermano spossati i fuggiaschi, ma un fuoco esce da Heshbona e una fiamma di mezzo a Sihon, che divora i fianchi di Moab e la sommità del capo degli uomini tumultuanti.
Jer	48	46	Guai a te, o Moab! Il popolo di Kemosh è perduto, perché i tuoi figli son portati in cattività e le tue figlie in esilio.
Jer	48	47	Ma io farò tornare Moab dalla cattività negli ultimi giorni dice l'Eterno. Fin qui il giudizio su Moab.
------------------------Geremia, capitolo 49
Jer	49	1	Contro i figli di Ammon. Cosí dice l'Eterno: Israele non ha forse figli non ha egli alcun erede? Perché dunque Malkam prende possesso di Gade il suo popolo si è stabilito nelle sue città?
Jer	49	2	Perciò ecco, i giorni vengono, dice l'Eterno, nei quali io farò udire il grido di guerra contro Rabbah dei figli di Ammon; essa diventerà un cumulo di rovine e le sue borgate saranno consumate dal fuoco. Allora Israele, prenderà possesso della sua eredità, dice l'Eterno.
Jer	49	3	Gemi o Heshbon, perché Ai è devastata; gridate, o borgate di Rabbah, cingetevi di sacco, innalzate lamenti, correte qua e là entro i recinti del gregge perché Malkam va in cattività insieme ai suoi sacerdoti e ai suoi principi.
Jer	49	4	Perché ti vanti nelle valli? La tua valle si è svuotata, o figlia ribelle che confidavi nei tuoi tesori e dicevi: Ahi verrà contro di me?
Jer	49	5	Ecco, io ti farò venire addosso il terrore, dice il Signore, l'Eterno degli eserciti, da tutti quelli che ti circondano, e voi sarete scacciati, ognuno diritto davanti a se, e non vi sarà chi raduni i fuggiaschi.
Jer	49	6	Ma dopo questo io farò ritornare dalla cattività i figli di Ammon, dice l'Eterno.
Jer	49	7	Contro Edom Cosi dice l'Eterno degli eserciti: Non c'è piú sapienza in Teman? E' forse venuto meno il consiglio agli intelligenti? E' svanita la loro sapienza?
Jer	49	8	Fuggite, tornate indietro, andate ad abitare nelle profondità della terra o abitanti di Dedan, perchè farò venire la calamità di Esaù su di lui nel tempo della sua punizione.
Jer	49	9	Se dei vendemmiatori venissero da te non lascerebbero qualche grappoletto da racimolare? Se dei ladri venissero da te di notte distruggerebbero solo quanto loro basta.
Jer	49	10	Ma io metterò a nudo Esaù e scoprirò i suoi nascondigli, ed egli non potrà piú nascondersi. La sua discendenza, i suoi fratelli e i suoi vicini saranno distrutti, ed egli non sarà piú.
Jer	49	11	Lascia i tuoi orfani, io li conserverò in vita, e le tue vedove confidino in me.
Jer	49	12	Poiché cosí dice l'Eterno: Ecco, quelli che non erano destinati a bere il calice, lo berranno certamente; e tu andresti del tutto impunito? Non andrai impunito, ma lo berrai certamente.
Jer	49	13	Poiché io ho giurato per me stesso, dice l'Eterno, Botsrah diventerà un oggetto di stupore e di scherno, una desolazione e una maledizione, e tutte le sue città saranno una desolazione per sempre.
Jer	49	14	Ho udito un messaggio dall'Eterno, e un messaggero è stato inviato alle nazioni: adunatevi e andate contro di lui; alzatevi per la battaglia"
Jer	49	15	Poiché ecco, io ti renderò piccolo tra le nazioni e disprezzato fra gli uomini.
Jer	49	16	il terrore che ispiravi e l'orgoglio del tuo cuore ti hanno sedotto o tu che abiti nelle fessure delle rocce, che occupi la sommità delle colline, anche se facessi il tuo nido in alto come l'aquila, ti farò precipitare di lassù, dice l'Eterno.
Jer	49	17	Edom diventerà un oggetto di stupore, chiunque gli passerà vicino rimarrà stupito e fischierà per tutte le sue ferite.
Jer	49	18	Come nella distruzione di Sodoma e di Gomorra, e delle loro città vicine, dice l'Eterno, nessuno piú vi abiterà né alcun figlio d'uomo vi dimorerà.
Jer	49	19	Ecco, egli salirà come un leone dal rigonfiamento del Giordano contro la forte dimora; io lo farò improvvisamente fuggire di là e stabilirò su di esso colui che ho scelto. Chi infatti è come me? Chi mi citerà in giudizio? Chi è dunque il pastore che può tenermi fronte?
Jer	49	20	Perciò ascoltate il disegno che l'Eterno ha concepito contro Edom e le decisioni che ha preso contro gli abitanti di Teman. Certo saranno trascinati via anche i piú piccoli del gregge, certo la loro dimora sarà devastata.
Jer	49	21	Al rumore della loro caduta la terra tremerà; il suono del loro grido sarà udito fino al Mar Rosso.
Jer	49	22	Ecco, il nemico sale, spicca il volo come l'aquila e spiega le sue ali verso Botsrah e il cuore dei prodi di Edom in quel giorno sarà come il cuore di una donna nelle doglie di parto.
Jer	49	23	Contro Damasco. Hamath e Arpad sono coperte di vergogna, perché hanno udito una cattiva notizia, vengono meno; c'è grande tormento sul mare che non può essere calmato.
Jer	49	24	Damasco è divenuta fiacca, si volge per fuggire, un tremito l'ha colta; angoscia e dolori l'assalgono come una donna che sta per partorire.
Jer	49	25	Come mai non è stata abbandonata la città della lode, la città della mia gioia?
Jer	49	26	Perciò i suoi giovani cadranno nelle sue piazze e tutti gli uomini di guerra periranno in quel giorno, dice l'Eterno degli eserciti.
Jer	49	27	Io appiccherò il fuoco alle mura di Damasco, ed esso divorerà i palazzi di Ben-Hadad.
Jer	49	28	Contro Kedar e i regni di Hatsor, che Nebukadnetsar, re di Babilonia, sconfisse. Cosí dice l'Eterno: Levatevi, salite contro Kedar e distruggete i figli dell'est.
Jer	49	29	Le loro tende e le loro greggi saranno prese; i loro padiglioni, tutti i loro attrezzi e i loro cammelli saranno portati via; si griderà loro: spavento da tutte le parti
Jer	49	30	Fuggite, andate lontano ad abitare nelle profondità della terra, o abitanti di Hatsor, dice l'Eterno, poiché Nebukadnetsar, re di Babilonia, ha formato un disegno contro di voi, ha concepito un piano contro di voi.
Jer	49	31	Levatevi, salite contro una nazione tranquilla che abita al sicuro, dice l'Eterno, che non ha né porte né sbarre e dimora solitaria.
Jer	49	32	I loro cammelli saranno portati via come bottino e il gran numero del loro bestiame come preda. Io disperderò a tutti i venti quelli che si tagliano gli angoli della barba e farò venire la loro calamità da tutte le parti, dice l'Eterno.
Jer	49	33	Hatsor diventerà una dimora di sciacalli, una desolazione per sempre; nessuno piú vi abiterà né alcun figlio d'uomo vi dimorerà.
Jer	49	34	La parola dell'Eterno che fu rivolta al profeta Geremia contro Elam, all'inizio del regno di Sedekia, re di Giuda, dicendo:
Jer	49	35	Cosí dice l'Eterno degli eserciti: Ecco, io spezzerò l'arco di Elam, il nerbo della sua forza.
Jer	49	36	Io farò venire contro Elam i quattro venti dalle quattro estremità del cielo; li disperderò a tutti quei venti e non ci sarà nazione dove non giungano i fuggiaschi di Elam.
Jer	49	37	Renderò gli Elamiti spaventati davanti ai loro nemici e davanti a quelli che cercano la loro vita; farò venire su di loro la calamità, la mia ira ardente, dice l'Eterno. Manderò dietro di loro la spada finché non li avrò consumati.
Jer	49	38	Porrò quindi il mio trono in Elam e ne farò perire i re e i principi, dice l'Eterno.
Jer	49	39	Ma negli ultimi giorni avverrà che farò ritornare Elam dalla cattività, dice l'Eterno.
------------------------Geremia, capitolo 50
Jer	50	1	La parola che l'Eterno pronunciò contro Babilonia e contro il paese dei Caldei per mezzo del profeta Geremia:
Jer	50	2	Annunziatelo fra le nazioni, proclamatelo e innalzate una bandiera; proclamatelo e non nascondetelo. Dite: Babilonia è presa. Bel, è coperto di vergogna, Merodak è infranto, le sue immagini sono coperte di vergogna, i suoi idoli sono infranti.
Jer	50	3	Poiché dal nord sale contro di lei una nazione che ridurrà il paese a un deserto e nessuno piú abiterà in essa; uomini e bestie fuggiranno, se ne andranno.
Jer	50	4	In quei giorni e in quel tempo, dice l'Eterno, i figli d'Israele e i figli di Giuda verranno insieme; cammineranno piangendo e cercheranno l'Eterno il loro DIO.
Jer	50	5	Domanderanno della via di Sion verso cui volgeranno le loro facce, dicendo: Venite, uniamoci all'Eterno, con un patto eterno, che non sia piú dimenticato
Jer	50	6	Il mio popolo è stato un gregge di pecore smarrite; i loro pastori le avevano sviate, le avevano fatte smarrire sui monti. Sono andate di monte in colle e hanno dimenticato il luogo del loro riposo.
Jer	50	7	Tutti quelli che le trovavano, le divoravano, e i loro nemici dicevano: Non siamo colpevoli, perché hanno peccato contro l'Eterno, dimora della giustizia, l'Eterno, speranza dei loro padri.
Jer	50	8	Fuggite di mezzo a Babilonia, uscite dal paese dei Caldei e siate come capri davanti al gregge.
Jer	50	9	Poiché ecco, io suscito e faccio salire contro Babilonia una moltitudine di grandi nazioni dal paese del nord, e si schiereranno contro di essa; di là essa sarà presa. Le loro frecce sono come quelle di un abile arciere; nessuna ritorna a vuoto.
Jer	50	10	La Caldea sarà abbandonata al saccheggio; tutti i suoi saccheggiatori saranno saziati, dice l'Eterno.
Jer	50	11	Gioite e rallegratevi, o saccheggiatori della mia eredità, perché vi siete ingrassati come una giovenca che trebbia il grano e nitrite come forti destrieri.
Jer	50	12	Vostra madre sarà grandemente svergognata, colei che vi ha partoriti arrossirà. Ecco, essa sarà l'ultima delle nazioni, un deserto, una terra arida, una solitudine,
Jer	50	13	A motivo dell'ira dell'Eterno non sarà piú abitata, sarà una completa desolazione; chiunque passerà vicino a Babilonia rimarrà stupito e fischierà per tutte le sue ferite.
Jer	50	14	Schieratevi tutt'intorno a Babilonia, o voi tutti tiratori d'arco. Tirate contro di essa, non risparmiate alcuna freccia, perché ha peccato contro l'Eterno.
Jer	50	15	Mandate grida di guerra contro di essa tutt'intorno; ella si è arresa le sue fondamenta sono cadute, le sue mura sono crollate, perché questa è la vendetta dell'Eterno. Vendicatevi di lei. Fate a lei come essa ha fatto ad altri,
Jer	50	16	Sterminate da Babilonia chi semina e chi impugna la falce al tempo della messe. Per paura della spada dell'oppressore ciascuno ritornerà al suo popolo, ciascuno fuggirà al proprio paese.
Jer	50	17	Israele è una pecora smarrita, a cui i leoni hanno dato la caccia; per primo l'ha divorata il re di Assiria, poi quest'ultimo, Nebukadnetsar, re di Babilonia, le ha frantumato le ossa.
Jer	50	18	Perciò cosí dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Ecco, io punirò il re di Babilonia e il suo paese, come ho punito il re di Assiria.
Jer	50	19	Ma ricondurrò Israele al suo pascolo, pascolerà sul Karmel e in Bashan e la sua anima si sazierà sui colli di Efraim e in Galaad.
Jer	50	20	In quei giorni, in quel tempo, dice l'Eterno, si cercherà l'iniquità d'Israele, ma non ce ne sarà alcuna, e i peccati di Giuda, ma non si troveranno; perché io perdonerò a quelli che lascerò come residuo.
Jer	50	21	Sali contro il paese di Merathaim, e contro gli abitanti di Pekod. Devasta e votali allo sterminio, dice l'Eterno, e fa' esattamente come io ti ho comandato!
Jer	50	22	Nel paese c'è rumore di guerra e la distruzione è grande.
Jer	50	23	Perché è stato fatto a pezzi e distrutto il martello di tutta la terra? Perché Babilonia è divenuta una desolazione fra le nazioni?
Jer	50	24	Ti ho teso un laccio e tu sei stata presa, o Babilonia, senza avvedertene. Sei stata trovata e catturata, perché hai fatto guerra contro l'Eterno.
Jer	50	25	L'Eterno ha aperto il suo arsenale e ha tratto fuori le armi della sua indignazione, poiché questa è un'opera che il Signore, l'Eterno degli eserciti, deve compiere nel paese dei Caldei.
Jer	50	26	Venite contro di lei dalle estremità piú lontane, aprite i suoi granai, fatene un mucchio di rovine e votatela allo sterminio, che nulla ne resti.
Jer	50	27	Uccidete tutti i suoi tori, scendano al macello. Guai a loro, perché il loro giorno è giunto, il giorno della loro punizione.
Jer	50	28	Si ode la voce di quelli che fuggono e scappano dal paese di Babilonia per annunciare in Sion la vendetta dell'Eterno, il nostro DIO, la vendetta del suo tempio.
Jer	50	29	Convocate contro Babilonia gli arcieri, tutti quelli che tendono l'arco. Accampatevi tutt'intorno contro di lei, nessuno scampi. Ripagatela secondo le sue opere, fate a lei esattamente come lei ha fatto ad altri, perché è stata arrogante contro l'Eterno, contro il Santo d'Israele.
Jer	50	30	Perciò i suoi giovani cadranno nelle sue piazze e tutti i suoi uomini di guerra periranno in quel giorno, dice l'Eterno.
Jer	50	31	Eccomi contro di te, o arrogante dice il Signore, l'Eterno degli eserciti perché il tuo giorno è giunto, il tempo in cui ti punirò.
Jer	50	32	L'arrogante vacillerà e cadrà, e nessuno lo rialzerà. Io appiccherò il fuoco alle sue città, e divorerà tutto ciò che lo circonda.
Jer	50	33	Cosí dice l'Eterno degli eserciti: I figli d'Israele erano oppressi insieme ai figli di Giuda. Tutti quelli che li hanno portati in cattività li hanno tenuti saldamente e hanno rifiutato di lasciarli andare.
Jer	50	34	Il loro Redentore è forte; il suo nome è l'Eterno degli eserciti. Egli difenderà certamente la loro causa per dar riposo alla terra e per far tremare gli abitanti di Babilonia.
Jer	50	35	Una spada pende sui Caldei, dice l'Eterno, sugli abitanti di Babilonia, sui suoi principi, sui suoi savi.
Jer	50	36	Una spada pende sui bugiardi vanagloriosi, che risulteranno insensati; una spada pende sui suoi prodi, che saranno atterriti.
Jer	50	37	Una spada pende sui suoi cavalli, sui suoi carri e su tutto il miscuglio di gente che è in mezzo a lei, la quale diventerà come tante donne, una spada pende sui suoi tesori, che saranno saccheggiati.
Jer	50	38	Una siccità pende sulle sue acque, che saranno prosciugate, perché e un paese di immagini scolpite e vanno pazzi per i loro idoli.
Jer	50	39	Perciò vi abiteranno le bestie del deserto con gli sciacalli e vi si stabiliranno gli struzzi. Non sarà mai piú abitata né popolata di generazione in generazione.
Jer	50	40	Come DIO distrusse Sodoma Gomorra e le città loro vicine, dice l'Eterno, cosí non vi abiterà piú alcuno né vi dimorerà piú figlio d'uomo.
Jer	50	41	Ecco, un popolo viene dal nord una grande nazione e molti re sono suscitati dalle estremità della terra.
Jer	50	42	Essi impugnano arco e lancia, sono crudeli e non hanno alcuna pietà; la loro voce ruggirà come il mare. Montano cavalli, sono pronti a combattere come un sol uomo contro di te, o figlia di Babilonia.
Jer	50	43	Il re di Babilonia ha udito parlare di loro e le sue mani si indeboliscono; l'ha colto l'angoscia, doglie come di donna che sta per partorire.
Jer	50	44	Ecco, sale come un leone dal rigonfiamento del Giordano contro la forte dimora, Ma io li farò improvvisamente fuggire da lei e stabilirò su di essa colui che ho scelto. Chi infatti è come me e chi può citarmi in giudizio? Chi è dunque quel pastore che può tenermi fronte?
Jer	50	45	Perciò ascoltate il disegno che l'Eterno ha concepito contro Babilonia e le decisioni che ha preso contro il paese dei Caldei. Certo saranno trascinati via anche i piú piccoli del gregge, certo la loro dimora sarà devastata.
Jer	50	46	Al rumore della presa di Babilonia la terra tremerà e il loro grido sarà udito fra le nazioni.
------------------------Geremia, capitolo 51
Jer	51	1	Cosí dice l'Eterno: Ecco, io susciterò contro Babilonia e contro gli abitanti di Leb Kamai un vento distruttore.
Jer	51	2	Manderò contro Babilonia degli stranieri che la vaglieranno e svuoteranno il suo paese, perché nel giorno della calamità piomberanno su di lei da tutte le parti.
Jer	51	3	Non lasciare che colui che tende l'arco tenda il suo arco o si rizzi nella sua corazza. Non risparmiate i suoi giovani, votate allo sterminio tutto il suo esercito.
Jer	51	4	Cosí essi cadranno uccisi nel paese dei Caldei e trafitti per le vie di Babilonia.
Jer	51	5	Poiché Israele, e Giuda non sono stati ripudiati dal loro DIO, dall'Eterno degli eserciti, anche se il loro paese era pieno di colpe contro il Santo d'Israele.
Jer	51	6	Fuggite di mezzo a Babilonia e salvi ognuno la propria vita, guardate di non essere distrutti nella sua iniquità. Poiche questo è il tempo di vendetta dell'Eterno; egli le darà la giusta ricompensa.
Jer	51	7	Babilonia era nelle mani dell'Eterno una coppa d'oro che inebriava tutta la terra; le nazioni hanno bevuto del suo vino, perciò le nazioni sono divenute deliranti.
Jer	51	8	Improvvisamente Babilonia è caduta è stata distrutta. Innalzate lamenti su di essa, prendete del balsamo per il suo dolore; forse può essere guarita.
Jer	51	9	Noi volevamo guarire Babilonia, ma essa non è guarita. Abbandonatela e andiamo ciascuno al proprio paese, perché il suo giudizio giunge fino al cielo e si eleva fino alle nuvole.
Jer	51	10	L'Eterno ha fatto trionfare la nostra giusta causa. Venite, raccontiamo in Sion l'opera dell'Eterno, il nostro DIO.
Jer	51	11	Affilate le frecce, imbracciate gli scudi, L'Eterno ha risvegliato lo spirito dei re dei Medi, perché il suo disegno contro Babilonia è di distruggerla, poiché questa è la vendetta dell'Eterno, la vendetta del suo tempio.
Jer	51	12	Alzate la bandiera sulle mura di Babilonia. Rafforzate le guardie, disponete le sentinelle, preparate gli agguati. Poiché l'Eterno ha escogitato ed eseguito ciò che ha detto contro gli abitanti di Babilonia.
Jer	51	13	O tu che abiti presso grandi acque, ricca di tesori, la tua fine è giunta, il termine dei tuoi ingiusti guadagni.
Jer	51	14	L'Eterno degli eserciti lo ha giurato per se stesso: Io ti riempirò di uomini come di locuste che eleveranno contro di te grida di guerra.
Jer	51	15	Egli ha fatto la terra con la sua potenza, ha stabilito il mondo con la sua sapienza e con la sua intelligenza ha disteso i cieli,
Jer	51	16	Quando emette la sua voce, c'è un rumore di acque nel cielo; egli fa salire i vapori dalle estremità della terra, produce i lampi per la pioggia e fa uscire il vento dai suoi depositi.
Jer	51	17	Ogni uomo allora diventa stupido, privo di conoscenza ogni orafo ha vergogna della sua immagine scolpita, perché la sua immagine fusa è una menzogna, e non c'è soffio vitale in loro.
Jer	51	18	Sono vanità, opera d'inganno; nel tempo della loro punizione periranno.
Jer	51	19	L'eredità di Giacobbe non è come loro, perché egli ha formato tutte le cose, e Israele è la tribú della sua eredità. Il suo nome è l'Eterno degli eserciti.
Jer	51	20	Tu sei per me un martello, uno strumento di guerra, con te schiaccerò le nazioni, con te distruggerò i regni;
Jer	51	21	con te frantumerò cavallo e cavaliere, con te frantumerò carro e cocchiere;
Jer	51	22	con te frantumerò uomo e donna, con te frantumerò vecchio e fanciullo, con te frantumerò giovane e vergine;
Jer	51	23	con te frantumerò il pastore e il suo gregge, con te frantumerò il contadino e il suo paio di buoi, con te frantumerò governatori e magistrati.
Jer	51	24	Ma io ripagherò Babilonia e tutti gli abitanti della Caldea per tutto il male che hanno fatto a Sion sotto i vostri occhi. dice l'Eterno.
Jer	51	25	Eccomi contro di te, o montagna di distruzione, dice l'Eterno, tu che distruggi tutta la terra. Io stenderò la mia mano contro di te, ti rotolerò giú dalle rocce e farò di te una montagna bruciata.
Jer	51	26	Da te non si prenderà piú né pietra angolare, né pietra da fondamento, ma tu diventerai una desolazione per sempre dice l'Eterno.
Jer	51	27	Alzate una bandiera nel paese, suonate la tromba fra le nazioni; preparate le nazioni contro di lei, chiamate a raccolta contro di lei i regni: Ararat, Minni e Ashkenaz. Nominate contro di lei un comandante. Fate avanzare i cavalli come locuste irsute.
Jer	51	28	Preparate contro di lei le nazioni, con i re di Media i suoi governatori, tutti i suoi magistrati e tutti i paesi dei suoi domini.
Jer	51	29	La terra tremerà e sarà in doglie, perché i disegni dell'Eterno contro Babilonia si compiranno, di ridurre il paese di Babilonia una desolazione, senza abitanti.
Jer	51	30	I prodi di Babilonia hanno smesso di combattere; sono rimasti nelle loro fortezze; la loro forza è venuta meno sono divenuti come donne. Hanno incendiato le sue abitazioni, le sbarre delle sue porte sono spezzate.
Jer	51	31	Corriere corre incontro a corriere e messaggero incontro a messaggero, per annunciare al re di Babilonia che la sua città è presa da ogni lato;
Jer	51	32	i guadi sono occupati, le paludi sono in preda alle fiamme e gli uomini di guerra sono terrorizzati.
Jer	51	33	Poiché cosí dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: La figlia di Babilonia è come un'aia al tempo in cui la si calpesta; ancora un poco, e verrà per lei il tempo della mietitura.
Jer	51	34	Nebukadnetsar, re di Babilonia, ci ha divorati, ci ha schiacciati, ci ha ridotti a un vaso vuoto; ci ha inghiottiti come un dragone, ha riempito il suo ventre con i nostri cibi squisiti, ci ha cacciati via.
Jer	51	35	La violenza che è stata fatta a me e alla mia carne ricada su Babilonia dirà l'abitante di Sion. Il mio sangue ricada sugli abitanti di Caldea, dirà Gerusalemme.
Jer	51	36	Perciò cosí dice l'Eterno: Ecco, io difenderò la tua causa e compirò la tua vendetta. Io farò prosciugare il suo mare e farò inaridire la sua sorgente.
Jer	51	37	Babilonia diventerà un cumulo di rovine, un rifugio per sciacalli un oggetto di stupore e di scherno, senza abitanti.
Jer	51	38	Essi ruggiranno assieme come leoni, ringhieranno come cuccioli di leoni.
Jer	51	39	Quando avranno caldo, darò loro da bere, li inebrierò perché si rallegrino e si addormentino di un sonno perenne, senza piú risvegliarsi, dice l'Eterno.
Jer	51	40	IO li farò scendere al macello come agnelli, come montoni insieme ai capri.
Jer	51	41	Come mai è stata presa Sceshak ed è stata conquistata la gloria di tutta la terra? Come mai Babilonia è diventata una desolazione fra le nazioni?
Jer	51	42	Il mare è salito sopra Babilonia; essa è stata sommersa dal fragore delle sue onde.
Jer	51	43	Le sue città sono diventate una desolazione, una terra arida, un deserto, un paese dove non abita alcuno, attraverso cui non passa alcun figlio d'uomo.
Jer	51	44	IO punirò Bel in Babilonia e farò uscire dalla sua bocca ciò che ha ingoiato e le nazioni non affluiranno piú a lui. Perfino le mura di Babilonia cadranno.
Jer	51	45	Uscite di mezzo ad essa, o popolo mio, e salvi ciascuno la propria vita davanti all'ardente ira dell'Eterno.
Jer	51	46	Non venga meno il vostro cuore e non spaventatevi delle notizie che si udranno nel paese, perché un anno giungerà una notizia e l'anno dopo un'altra notizia. Ci sarà nel paese violenza, dominatore contro dominatore.
Jer	51	47	Perciò ecco, verranno i giorni nei quali io punirò le immagini scolpite di Babilonia; tutto il suo paese sarà coperto di vergogna e tutti i suoi feriti a morte cadranno in mezzo a lei.
Jer	51	48	Allora i cieli, la terra e tutto ciò che è in essi esulteranno su Babilonia, perché i devastatori verranno contro di lei dal nord, dice l'Eterno.
Jer	51	49	Come Babilonia ha fatto cadere i feriti a morte d'Israele, cosí in Babilonia cadranno i feriti a morte di tutto il paese.
Jer	51	50	Voi scampati dalla spada partite, non fermatevi; ricordatevi da lontano dell'Eterno, e Gerusalemme vi torni in cuore.
Jer	51	51	Ci vergognamo nell'udire il vituperio, la vergogna ha coperto la nostra faccia, perché stranieri sono entrati nel santuario della casa dell'Eterno.
Jer	51	52	Perciò ecco, verranno i giorni, dice l'Eterno, nei quali punirò le sue immagini scolpite e in tutto il suo paese gemeranno i feriti a morte.
Jer	51	53	Anche se Babilonia salisse fino al cielo, anche se rendesse inaccessibile la sua elevata forza da parte mia verranno contro di essa dei devastatori, dice l'Eterno.
Jer	51	54	Il rumore di un grido giunge da Babilonia di una grande distruzione dal paese dei Caldei.
Jer	51	55	Poiché l'Eterno devasta Babilonia e fa cessare il suo grande rumore; le loro onde tumultuano, il rumore della loro voce si eleva.
Jer	51	56	Il devastatore infatti è venuto contro di essa, contro Babilonia; i suoi prodi sono catturati, i loro archi spezzati, perché l'Eterno è il Dio delle retribuzioni; egli ripagherà certamente.
Jer	51	57	IO inebrierò i suoi principi, i suoi savi, i suoi governatori, i suoi magistrati e i suoi prodi, ed essi dormiranno un sonno eterno e non si desteranno piú, dice il Re, il cui nome è l'Eterno degli eserciti.
Jer	51	58	Cosí dice l'Eterno degli eserciti: Le larghe mura di Babilonia saranno interamente distrutte, le sue alte porte saranno arse col fuoco; cosí i popoli avranno lavorato per nulla e le nazioni si saranno stancate solamente per il fuoco.
Jer	51	59	Ordine che il profeta Geremia diede a Seraiah figlio di Neriah, figlio di Mahseiah, quando andò a Babilonia con Sedekia, re di Giuda, nell'anno quarto del suo regno. Seraiah era capo dei ciambellani.
Jer	51	60	Cosí Geremia scrisse in un libro tutto il male che doveva accadere a Babilonia, tutte queste parole che sono scritte contro Babilonia.
Jer	51	61	E Geremia disse a Seraiah: Quando arriverai a Babilonia, abbi cura di leggere tutte queste parole,
Jer	51	62	e dirai: O Eterno, tu hai detto di questo luogo che lo avresti distrutto, e che non vi sarebbe rimasto piú nessuno, né uomo né bestia, ma che sarebbe diventato una desolazione perpetua
Jer	51	63	Quando poi avrai finito di leggere questo libro, legherai su di esso una pietra e lo getterai in mezzo all'Eufrate,
Jer	51	64	e dirai: Cosí affonderà Babilonia e non si rialzerà piú dalla calamità che farò venire su di lei; ed essi saranno esausti. Fin qui le parole di Geremia.
------------------------Geremia, capitolo 52
Jer	52	1	Sedekia aveva ventun anni quando iniziò a regnare, e regnò a Gerusalemme undici anni. Sua madre si chiamava Hamutal, figlia di Geremia di Libnah.
Jer	52	2	Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, in tutto come aveva fatto Jehoiakim.
Jer	52	3	Questo accadde in Gerusalemme e in Giuda, a motivo dell'ira dell'Eterno, che alla fine li scacciò dalla sua presenza. Sedekia poi si ribellò al re di Babilonia.
Jer	52	4	Nel nono anno del suo regno, nel decimo mese, il dieci del mese, Nebukadnetsar, re di Babilonia, venne con tutto il suo esercito contro Gerusalemme, si accampò contro di essa e le costruí intorno opere d'assedio.
Jer	52	5	Cosí la città rimase assediata fino all'undicesimo anno del re Sedekia.
Jer	52	6	Nel quarto mese, il nove del mese, la fame era cosí grave in città che non c'era piú pane per il popolo del paese.
Jer	52	7	Allora fu aperta una breccia nelle mura e tutti gli uomini di guerra fuggirono, uscendo di notte dalla città per la via della porta fra le due mura, che si trovava presso il giardino del re, nonostante i Caldei fossero tutt'intorno alla città. Cosí essi presero la via dell'Arabah.
Jer	52	8	Ma l'esercito dei Caldei inseguí il re, raggiunse Sedekia nella pianura di Gerico, mentre tutto il suo esercito si disperdeva lontano da lui.
Jer	52	9	Cosí essi catturarono il re e lo condussero a Riblah nel paese di Hamath dal re di Babilonia, che pronunciò la sentenza contro di lui.
Jer	52	10	Il re di Babilonia uccise quindi i figli di Sedekia sotto i suoi occhi e uccise pure tutti i principi di Giuda in Riblah;
Jer	52	11	poi cavò gli occhi a Sedekia. Il re di Babilonia lo incatenò quindi con catene di bronzo, lo condusse a Babilonia e lo mise in prigione fino al giorno della sua morte.
Jer	52	12	Il quinto mese, il dieci del mese (che era il diciannovesimo anno di Nebukadnetsar, re di Babilonia) Nebuzaradan, capitano della guardia del corpo, al servizio del re di Babilonia, giunse a Gerusalemme.
Jer	52	13	Egli bruciò la casa dell'Eterno e la casa del re e diede alle fiamme tutte le case di Gerusalemme e tutte le case dei nobili.
Jer	52	14	Tutto l'esercito dei Caldei che era col capitano della guardia demolí tutte le mura intorno a Gerusalemme.
Jer	52	15	Poi Nebuzaradan, capitano della guardia, deportò una parte dei piú poveri del popolo, il resto del popolo che era rimasto in città, i disertori che erano passati al re di Babilonia e il resto della popolazione.
Jer	52	16	Ma Nebuzaradan, capitano della guardia, lasciò alcuni dei piú poveri del paese a coltivare le vigne e i campi.
Jer	52	17	I Caldei fecero a pezzi le colonne di bronzo che erano nella casa dell'Eterno, i carrelli e il mare di bronzo che erano nella casa dell'Eterno e ne portarono il bronzo a Babilonia.
Jer	52	18	Essi presero anche le padelle, le palette, i coltelli, le bacinelle, le coppe e tutti gli utensili di bronzo, usati nel servizio del tempio.
Jer	52	19	Il capitano della guardia prese pure le coppe, i bracieri, le bacinelle, i candelabri, le tazze e i calici, l'oro di ciò che era d'oro puro e l'argento puro.
Jer	52	20	Quanto alle due colonne, al mare e ai dodici buoi di bronzo che erano sotto di esso e ai carrelli che Salomone aveva fatto per la casa dell'Eterno, il bronzo di tutti questi oggetti aveva un peso che non si poteva calcolare.
Jer	52	21	Riguardo alle colonne, l'altezza di una colonna era di diciotto cubiti, e ci voleva un filo di dodici cubiti per misurarne la circonferenza; il suo spessore era di quattro dita; all'interno era vuota.
Jer	52	22	Su di essa vi era un capitello di bronzo, l'altezza di un capitello era di cinque cubiti; tutt'intorno al capitello c'era un reticolo e delle melagrane, tutto di bronzo. L'altra colonna, con melagrane, era identica a questa.
Jer	52	23	Tutt'intorno c'erano novantasei melagrane e tutte le melagrane intorno al reticolo ammontavano a cento.
Jer	52	24	Il capitano della guardia prese Seraiah, il sommo sacerdote, Sofonia, il secondo sacerdote, e i tre custodi della porta
Jer	52	25	Dalla città egli prese anche un eunuco che comandava la gente di guerra, sette uomini fra i consiglieri personali del re che furono trovati in città, il segretario del capo dell'esercito che arruolava il popolo del paese e sessanta uomini del popolo del paese che furono trovati in citta.
Jer	52	26	Cosí Nebuzaradan, capitano della guardia, li prese e li condusse dal re di Babilonia a Riblah
Jer	52	27	e il re di Babilonia li fece uccidere a Riblah nel paese di Hamath.
Jer	52	28	Cosí Giuda fu condotto in cattività lontano dal suo paese. Questo è il popolo che Nebukadnetsar deportò nell'anno settimo: tremilaventitrè Giudei.
Jer	52	29	Nell'anno diciottesimo di Nebukadnetsar furono deportate da Gerusalemme ottocentotrentadue persone.
Jer	52	30	Nell'anno ventitreesimo di Nebukadnetsar. Nebuzaradam capitano della guardia, deportò settecentoquarantacinque Giudei: in tutto quattromilaseicento persone.
Jer	52	31	Nell'anno trentasettesimo della cattività di Jehoiakim, re di Giuda, nel dodicesimo mese, il cinque del mese, Evil-Merodak, re di Babilonia, il primo anno del suo regno graziò Jehoiakim, re di Giuda e lo fece uscire di prigione.
Jer	52	32	Gli parlò con benevolenza e pose il suo seggio al di sopra del seggio, dei re che erano con lui in Babilonia.
Jer	52	33	Cosí Jehoiakim cambiò i vestiti della sua prigionia e mangiò sempre il pane alla presenza del re tutti i giorni della sua vita.
Jer	52	34	Per il suo sostentamento gli era fornita regolarmente una razione di cibo da parte del re di Babilonia una porzione ogni giorno, fino al giorno della sua morte, tutti i giorni della sua vita.
------------------------Lamentazioni, capitolo 1
Lam	1	1	Come mai siede solitaria la città che era gremita di popolo? La grande fra le nazioni è divenuta come una vedova: la principessa fra le province è stata sottoposta a tributo.
Lam	1	2	Essa piange amaramente nella notte, le sue lacrime le rigano le guance; fra tutti i suoi amanti non ha alcuno che la consoli; tutti i suoi amici l'hanno tradita, le sono diventati nemici.
Lam	1	3	Giuda, è andato in cattività, gravato da afflizione e dura schiavitù, egli abita in mezzo alle nazioni non trova riposo; tutti i suoi persecutori l'hanno raggiunto tra le avversità.
Lam	1	4	Le strade di Sion sono in lutto, perché nessuno piú viene alle feste solenni; tutte le sue porte sono deserte, i suoi sacerdoti sospirano, le sue vergini sono afflitte ed essa è nell'amarezza.
Lam	1	5	I suoi avversari sono divenuti i dominatori, i suoi nemici prosperano, perché l'Eterno l'ha afflitta per la moltitudine delle sue trasgressioni; i suoi bambini sono andati in cattività davanti al nemico.
Lam	1	6	Dalla figlia di Sion è scomparso tutto il suo splendore; i suoi capi sono diventati come cervi che non trovano pascolo; camminano senza forze davanti a chi li insegue.
Lam	1	7	Nei giorni della sua afflizione e del suo vagare Gerusalemme, ricorda tutti i beni preziosi che possedeva fin dai giorni antichi. Quando il suo popolo cadeva in mano del nemico e nessuno le veniva in aiuto, i suoi avversari la vedevano e ridevano per la sua rovina.
Lam	1	8	Gerusalemme ha grandemente peccato, perciò è divenuta una cosa immonda tutti quelli che l'onoravano la disprezzano, perché hanno visto la sua nudità; si essa sospira e si volge indietro.
Lam	1	9	La sua lordura era nei lembi della sua veste, non pensava alla sua fine; perciò è caduta in modo sorprendente, senza che alcuno la consoli. Guarda, o Eterno, la mia afflizione, perché il nemico si innalza.
Lam	1	10	L'avversario ha steso la sua mano su tutti i tuoi tesori, perché ha visto le nazioni entrare nel suo santuario; quelle a cui tu avevi comandato di non entrare nella tua assemblea.
Lam	1	11	Tutto il suo popolo sospira in cerca di pane; danno le loro cose piú preziose in cambio di cibo per riprendere vita. Guarda, o Eterno, e considera come sono diventata spregevole!.
Lam	1	12	Nulla di simile vi avvenga, o voi che passate vicino. Mirate e guardate, se c'è dolore simile al mio dolore, quello che mi tormenta è che l'Eterno mi ha inflitto nel giorno della sua ira ardente.
Lam	1	13	Dall'alto ha mandato un fuoco nelle mie ossa, si è impadronito di esse, ha teso una rete ai miei piedi, mi ha fatto tornare indietro, mi ha reso desolata, nel languore tutti i giorni.
Lam	1	14	Dalla sua mano è stato legato il giogo delle mie trasgressioni, che s'intrecciano insieme e gravano sul mio collo ha fatto venir meno la mia forza; il Signore mi ha dato nelle mani di coloro ai quali non posso resistere.
Lam	1	15	Il Signore ha atterrato nel mio mezzo tutti i miei prodi; ha convocato contro di me un'assemblea, per schiacciare i miei giovani; il Signore ha pigiato come in un tino la vergine figlia di Giuda.
Lam	1	16	Per questo io piango, i miei occhi, i miei stessi occhi si sciolgono in lacrime, perché il consolatore che potrebbe ridarmi la vita è lontano da me. I miei figli sono desolati, perché il nemico ha trionfato.
Lam	1	17	Sion tende le sue mani, ma non c'è alcuno che la consoli. Riguardo a Giacobbe, l'Eterno ha comandato che quelli attorno a lui divenissero suoi nemici. Gerusalemme è diventata in mezzo a loro come una cosa impura.
Lam	1	18	L'Eterno è giusto, perché mi sono ribellata alla sua parola. Deh, ascoltate, o popoli tutti, e vedete il mio dolore! Le mie vergini e i miei giovani sono andati in cattività.
Lam	1	19	Ho chiamato i miei amanti, ma essi mi hanno ingannata; i miei sacerdoti e i miei anziani, hanno esalato l'ultimo respiro nella città, mentre cercavano cibo per salvare la loro vita.
Lam	1	20	Vedi, o Eterno, che io sono in angoscia. Le mie viscere fremono, il mio cuore è sconvolto dentro di me, perché sono stata grandemente ribelle. Fuori mi priva di figli la spada, in casa è come morte.
Lam	1	21	Mi odono sospirare, nessuno mi consola. Tutti i miei nemici hanno saputo della mia sciagura e sono contenti che tu hai fatto questo. Tu farai venire il giorno che hai annunciato, e allora saranno come me
Lam	1	22	Venga davanti a te tutta la loro malvagità, e trattali come hai trattato me a motivo di tutte le mie trasgressioni. Poiché molti sono i miei sospiri e il mio cuore languisce.
------------------------Lamentazioni, capitolo 2
Lam	2	1	Come mai nella sua ira il Signore ha coperto con una nube la figlia di Sion? Egli ha gettato dal cielo in terra la gloria d'Israele e non si è ricordato dello sgabello dei suoi piedi nel giorno della sua ira.
Lam	2	2	Il Signore ha distrutto senza pietà tutte le dimore di Giacobbe; nella sua ira ha demolito le fortezze della figlia di Giuda, le ha gettate a terra, profanando il regno e i suoi capi.
Lam	2	3	Con ira ardente egli ha infranto tutta la potenza d'Israele, ha ritirato la propria destra davanti al nemico, ha bruciato in mezzo a Giacobbe come un fuoco fiammeggiante che divora tutt'intorno.
Lam	2	4	Ha teso il suo arco come un nemico, ha alzato la destra come un avversario, ha distrutto tutto ciò che era piacevole agli occhi nella tenda della figlia di Sion ha riversato il suo furore come un fuoco.
Lam	2	5	Il Signore è divenuto come un nemico; ha divorato Israele, ha divorato tutti i suoi palazzi, ha distrutto le sue fortezze, ha moltiplicato nella figlia di Giuda cordoglio e lamento.
Lam	2	6	Ha devastato il suo tabernacolo, come un giardino, ha distrutto il suo luogo d'assemblea, l'Eterno ha fatto dimenticare in Sion le feste solenni e i sabati e nel furore della sua ira ha rigettato re e sacerdote.
Lam	2	7	Il Signore ha abbandonato il suo altare, ha rigettato il suo santuario, ha consegnato nelle mani del nemico le mura delle sue fortezze, essi hanno alzato grida nella casa dell'Eterno come in un giorno di festa solenne.
Lam	2	8	L'Eterno ha deciso di distruggere le mura della figlia di Sion, ha teso la corda, non ha ritirato la mano dal distruggere, ha fatto gemere bastioni e mura ambedue languono.
Lam	2	9	Le sue porte sono affondate nella terra; egli ha distrutto e spezzato le sue sbarre; il suo re e i suoi capi si trovano fra le nazioni; non c'è piú legge, e i suoi profeti non ricevono alcuna visione dall'Eterno.
Lam	2	10	Gli anziani, della figlia di Sion siedono per terra in silenzio; han gettato polvere sul loro capo, si sono cinti di sacco; le vergini di Gerusalemme piegano fino a terra il loro capo.
Lam	2	11	I miei occhi si consumano per il piangere, le mie viscere fremono, il mio fegato si spande in terra per la distruzione della figlia del mio popolo, per il venir meno dei bambini e dei lattanti nelle piazze della città.
Lam	2	12	Essi chiedevano alle loro madri: Dov'è il grano e il vino?, mentre venivano meno come feriti a morte nelle piazze della città e rendevano l'anima nel grembo delle loro madri.
Lam	2	13	Come potrò esortarti? A che cosa ti rassomiglierò, o figlia di Gerusalemme? Che cosa paragonerò a te per consolarti, o vergine figlia di Gerusalemme? Poiché la tua rovina è grande come il mare; chi potrà guarirti?
Lam	2	14	I tuoi profeti hanno avuto per te visioni false e insensate; non hanno messo a nudo la tua iniquità, per allontanare da te la cattività; essi hanno proferito per te profezie false e ingannevoli.
Lam	2	15	Tutti i passanti battono le mani contro di te; fischiano e scuotono la testa contro la figlia di Gerusalemme: E' questa la città che chiamavano la bellezza perfetta la gioia di tutta la terra?.
Lam	2	16	Tutti i tuoi nemici spalancano la bocca contro di te; fischiano e digrignano i denti, dicono: L'abbiamo inghiottita! Sí, questo è il giorno che aspettavamo; siamo arrivati a vederlo.
Lam	2	17	L'Eterno ha compiuto ciò che aveva ideato; ha adempiuto la parola che aveva decretato dai giorni antichi. Ha distrutto senza alcuna pietà, ha fatto in modo che il nemico si rallegrasse su di te, ha esaltato la potenza dei tuoi avversari.
Lam	2	18	Il loro cuore grida al Signore: O mura della figlia di Sion, fate scorrere come un torrente, le lacrime giorno e notte. Non datevi pace, non abbiano riposo le pupille dei vostri occhi.
Lam	2	19	Alzatevi, gridate nella notte, all'inizio di ogni vigilia. Effondete come acqua il vostro cuore davanti alla faccia del Signore. Alzate le mani verso di lui per la vita dei vostri bambini, che vengono meno per la fame all'imbocco di tutte le strade.
Lam	2	20	Guarda, o Eterno, e considera. Chi hai trattato in questo modo? Dovevano le donne mangiare il frutto del loro grembo i bambini che accarezzavano? Dovevano il sacerdote e il profeta essere massacrati nel santuario del Signore?
Lam	2	21	Fanciulli e vecchi giacciono a terra per le strade; le mie vergini e i miei giovani sono caduti di spada; tu li hai uccisi nel giorno della tua ira, li hai massacrati senza pietà,
Lam	2	22	Tu hai convocato come ad un giorno di festa i terrori che mi circondano da ogni lato. Nel giorno dell'ira dell'Eterno non c'è stato né fuggiasco né superstite. Quelli che avevo allattato e allevato li ha sterminati il mio nemico.
------------------------Lamentazioni, capitolo 3
Lam	3	1	Io sono l'uomo che ha visto l'afflizione sotto la verga del suo furore.
Lam	3	2	Egli mi ha guidato e mi ha fatto camminare nelle tenebre e non nella luce.
Lam	3	3	Sí, contro di me egli ha volto ripetutamente la sua mano tutto il giorno.
Lam	3	4	Egli ha consumato la mia carne e la mia pelle, ha frantumato le mie ossa
Lam	3	5	Ha costruito bastioni contro di me, mi ha circondato di amarezza e di affanno.
Lam	3	6	Mi ha fatto abitare in luoghi tenebrosi, come i morti da lungo tempo.
Lam	3	7	Mi ha costruito attorno un muro, perché non esca; ha reso pesante la mia catena.
Lam	3	8	Anche quando grido e chiedo aiuto a gran voce, egli rifiuta di ascoltare la mia preghiera.
Lam	3	9	Egli ha sbarrato le mie vie con pietre tagliate, ha reso i miei sentieri tortuosi.
Lam	3	10	Egli è stato per me come un orso in agguato, come un leone in luoghi nascosti.
Lam	3	11	Ha deviato le mie vie, mi ha dilaniato e mi ha reso desolato.
Lam	3	12	Ha teso il suo arco e mi ha fatto il bersaglio delle sue frecce.
Lam	3	13	Ha fatto penetrare nel mio cuore le frecce della sua faretra.
Lam	3	14	Sono diventato lo scherno di tutto il mio popolo, la sua canzone di tutto il giorno.
Lam	3	15	Mi ha saziato di amarezza, mi ha fatto bere assenzio,
Lam	3	16	Mi ha spezzato i denti con la ghiaia, mi ha coperto di cenere.
Lam	3	17	Hai allontanato la mia anima dalla pace, ho dimenticato il benessere.
Lam	3	18	Ho detto: E' scomparsa la mia fiducia e la mia speranza nell'Eterno.
Lam	3	19	Ricordati della mia afflizione e del mio vagare, dell'assenzio e dell'amarezza.
Lam	3	20	L'anima mia se ne ricorda del continuo ed è abbattuta dentro di me.
Lam	3	21	Questo voglio richiamare alla mente e perciò voglio sperare.
Lam	3	22	E' una grazia dell'Eterno che non siamo stati interamente distrutti, perché le sue compassioni non sono esaurite.
Lam	3	23	Si rinnovano ogni mattina; grande è la tua fedeltà.
Lam	3	24	L'Eterno è la mia parte, dice l'anima mia, perciò spererò in lui.
Lam	3	25	L'Eterno è buono con quelli che sperano in lui, con l'anima che lo cerca.
Lam	3	26	Buona cosa è aspettare in silenzio la salvezza dell'Eterno.
Lam	3	27	Buona cosa è per l'uomo portare il giogo nella sua giovinezza.
Lam	3	28	Sieda solitario e stia in silenzio quando Dio glielo impone.
Lam	3	29	Metta la sua bocca nella polvere, forse c'è ancora speranza.
Lam	3	30	Porga la guancia a chi lo percuote, si sazi di vituperio.
Lam	3	31	Poiché il Signore non rigetta per sempre;
Lam	3	32	ma, se affligge, avrà compassione, secondo la moltitudine delle sue misericordie,
Lam	3	33	poiché non è volentieri che umilia ed affligge i figli degli uomini.
Lam	3	34	Quando uno schiaccia sotto i suoi piedi tutti i prigionieri della terra,
Lam	3	35	quando uno perverte il diritto di un uomo alla presenza dell'Altissimo.
Lam	3	36	quando si fa torto ad un uomo nella sua causa, il Signore non lo vede?
Lam	3	37	Chi mai dice qualcosa che poi si avvera, se il Signore non la comandato?
Lam	3	38	Il male e il bene non procedono forse dalla bocca dell'Altissimo?
Lam	3	39	Perché mai si lamenta un uomo vivente, un uomo per la punizione dei suoi peccati?
Lam	3	40	Esaminiamo le nostre vie, scrutiamole e ritorniamo all'Eterno.
Lam	3	41	Eleviamo i nostri cuori e le nostre mani a Dio nei cieli.
Lam	3	42	Noi abbiamo peccato, siamo stati ribelli e tu non hai perdonato.
Lam	3	43	Ti sei avvolto nell'ira e ci hai inseguito, hai ucciso senza pietà.
Lam	3	44	Ti sei avvolto in una nuvola, perché nessuna preghiera potesse passare.
Lam	3	45	Ci hai reso spazzatura e rifiuto in mezzo al popoli.
Lam	3	46	Tutti i nostri nemici hanno spalancato la bocca contro di noi.
Lam	3	47	Ci sono venuti addosso terrore, laccio, desolazione e rovina.
Lam	3	48	Rivi d'acqua scorrono dai miei occhi per la rovina della figlia del mio popolo.
Lam	3	49	Il mio occhio versa lacrime senza smettere, senza interruzione,
Lam	3	50	fino a quando l'Eterno non guardi dal cielo e non veda.
Lam	3	51	Il mio occhio procura dolore alla mia anima per tutte le figlie della mia città.
Lam	3	52	Quelli che mi odiano senza ragione mi hanno dato la caccia come a un uccello.
Lam	3	53	Hanno distrutto la mia vita nella fossa, mi hanno tirato pietre.
Lam	3	54	Le acque scorrevano sopra il mio capo, io dicevo: E' finita per me.
Lam	3	55	Ho invocato il tuo nome, o Eterno, dal fondo della fossa.
Lam	3	56	Tu hai udito la mia voce; non nascondere il tuo orecchio al mio sospiro, al mio grido di aiuto.
Lam	3	57	Quando ti ho invocato ti sei avvicinato; hai detto: Non temere!.
Lam	3	58	O Signore, tu hai difeso la causa a dell'anima mia, tu hai redento la mia vita.
Lam	3	59	O Eterno, tu hai visto il torto da me subito, difendi la mia causa!
Lam	3	60	Hai visto tutto il loro spirito di vendetta, tutte le loro macchinazioni contro di me.
Lam	3	61	Hai udito i loro insulti, o Eterno, tutte le loro macchinazioni contro di me.
Lam	3	62	i discorsi di quelli che si levano contro di me, ciò che meditano contro di me tutto il giorno.
Lam	3	63	Osserva quando si siedono e quando si alzano, io sono la loro canzone.
Lam	3	64	Ripagali, o Eterno, secondo l'opera delle loro mani.
Lam	3	65	Rendili duri di cuore, la tua maledizione sia su di loro.
Lam	3	66	Inseguili nella tua ira e distruggili da sotto i cieli dell'Eterno.
------------------------Lamentazioni, capitolo 4
Lam	4	1	Come si è annerito l'oro, si è alterato l'oro migliore! Le pietre del santuario sono sparse all'imbocco di tutte le strade.
Lam	4	2	I preziosi figli di Sion valutati come oro fino, come mai sono ritenuti quali vasi di argilla, lavoro delle mani di vasaio?
Lam	4	3	Perfino gli sciacalli porgono le mammelle per allattare i loro piccoli, ma la figlia del mio popolo è divenuta crudele come gli struzzi del deserto.
Lam	4	4	La lingua del lattante si attacca al suo palato per la sete; i bambini domandano pane ma non c'è chi ne dia loro.
Lam	4	5	Quelli che mangiavano cibi squisiti languono per le strade; quelli che erano allevati nella porpora abbracciano il letamaio.
Lam	4	6	La punizione dell'iniquità della figlia del mio popolo è maggiore della punizione del peccato di Sodoma, che fu distrutta in un attimo, senza che mano d'uomo le venisse contro.
Lam	4	7	I suoi principi erano piú splendenti della neve, piú bianchi del latte, avevano il corpo piú rosso dei coralli, il loro volto era come uno zaffiro.
Lam	4	8	Ora il loro aspetto è piú nero dell'oscurità; non si riconoscono piú nelle strade; la loro pelle aderisce alle loro ossa, si è seccata, è divenuta come un legno.
Lam	4	9	Gli uccisi di spada stanno meglio di quelli che muoiono di fame, perché questi deperiscono estenuati per mancanza dei prodotti del campo.
Lam	4	10	Le mani delle donne pietose hanno fatto cuocere i loro stessi bambini, son serviti loro di cibo, nella rovina della figlia del mio popolo.
Lam	4	11	L'Eterno ha esaurito il suo furore, ha riversato la sua ira ardente, ha acceso in Sion un fuoco, che ha divorato le sue fondamenta.
Lam	4	12	I re della terra e tutti gli abitanti del mondo non avrebbero mai creduto che l'avversario e il nemico sarebbero entrati nelle porte di Gerusalemme.
Lam	4	13	Ma questo è avvenuto per i peccati dei suoi profeti e per le iniquità dei suoi sacerdoti, che hanno versato in mezzo ad essa il sangue dei giusti.
Lam	4	14	Essi erravano come ciechi per le strade, contaminati di sangue, di modo che nessuno poteva toccare le loro vesti.
Lam	4	15	Al loro apparire la gente gridava: Allontanatevi, un impuro! Allontanatevi, allontanatevi, non toccatelo!. Quando fuggivano e andavano errando fra le nazioni dicevano: Non potranno piú rimanere qui.
Lam	4	16	La faccia dell'Eterno li ha dispersi, non volgerà piú su di loro il suo sguardo; non hanno avuto rispetto per i sacerdoti né hanno usato pietà per i vecchi.
Lam	4	17	Inoltre i nostri occhi si consumavano nell'attesa di un vano soccorso. Dal nostro posto di osservazione aspettavamo invano una nazione che non poteva salvarci.
Lam	4	18	Ci davano la caccia ad ogni passo, impedendoci di camminare per le nostre piazze. La nostra fine è prossima, i nostri giorni sono compiuti, la nostra fine è giunta.
Lam	4	19	I nostri persecutori sono stati piú veloci delle aquile del cielo; Ci hanno inseguito sui monti, ci hanno teso agguati nel deserto.
Lam	4	20	Il soffio delle nostre narici, l'unto dell'Eterno è stato preso nelle loro fosse, lui, del quale dicevamo: Alla sua ombra noi vivremo fra le nazioni.
Lam	4	21	Rallegrati e gioisci, o figlia di Edom, che dimori nel paese di Uts. Anche a te giungerà il calice; ti ubriacherai e scoprirai la tua nudità.
Lam	4	22	La punizione della tua iniquità si è compiuta, o figlia di Sion. Egli non ti manderà piú in cattività, ma punirà la tua iniquità, o figlia di Edom, metterà allo scoperto i tuoi peccati.
------------------------Lamentazioni, capitolo 5
Lam	5	1	Ricordati, Eterno, di quanto ci è accaduto, guarda e vedi il nostro obbrobrio.
Lam	5	2	La nostra eredità è passata a stranieri, le nostre case a estranei.
Lam	5	3	Noi siamo diventati orfani, senza padre, le nostre madri sono come vedove.
Lam	5	4	Dobbiamo pagare per l'acqua che beviamo, la nostra legna l'abbiamo solo a pagamento.
Lam	5	5	Siamo inseguiti con un giogo sul collo, siamo esausti e non abbiamo alcun riposo.
Lam	5	6	Abbiamo teso la mano all'Egitto e all'Assiria, per saziarci di pane.
Lam	5	7	I nostri padri hanno peccato e non sono piú, e noi portiamo la punizione delle loro iniquità.
Lam	5	8	Schiavi dominano su di noi, nessuno può liberarci dalle loro mani.
Lam	5	9	Ci procuriamo il pane a rischio della nostra vita, davanti alla spada del deserto.
Lam	5	10	La nostra pelle si è riscaldata come un forno per l'ardore della fame.
Lam	5	11	Hanno violentato le donne in Sion, le vergini nelle città di Giuda.
Lam	5	12	I capi sono stati impiccati dalle loro mani, la persona dei vecchi non è stata rispettata.
Lam	5	13	I giovani sono stati messi a macinare, i ragazzi sono caduti sotto il carico delle legna.
Lam	5	14	I vecchi hanno smesso di radunarsi alla porta, i giovani hanno smesso di suonare i loro strumenti.
Lam	5	15	La gioia dei nostri cuori è venuta meno, la nostra danza si è mutata in lutto.
Lam	5	16	La corona è caduta dal nostro capo; guai a noi, perché abbiamo peccato!
Lam	5	17	Per questo si è ammalato il nostro cuore, per queste cose si sono oscurati i nostri occhi:
Lam	5	18	per il monte di Sion che è desolato, e vi scorazzano le volpi.
Lam	5	19	Ma tu, o Eterno, rimani per sempre, e il tuo trono di generazione in generazione.
Lam	5	20	Perché ci dimenticheresti per sempre e ci abbandoneresti per un lungo tempo?
Lam	5	21	Facci ritornare a te, o Eterno, e noi ritorneremo; ristabilisci i nostri giorni come In passato.
Lam	5	22	Ci hai forse interamente rigettati o sei tu grandemente adirato contro di noi?
------------------------Ezechiele, capitolo 1
Eze	1	1	Nel trentesimo anno, il cinque del quarto mese, avvenne che, mentre mi trovavo tra i deportati presso il fiume Kebar, i cieli si aprirono ed ebbi visioni da parte di DIO.
Eze	1	2	Il cinque del mese (era il quinto anno della cattività del re Jehoiakin),
Eze	1	3	la parola dell'Eterno fu espressamente rivolta al sacerdote Ezechiele, figlio di Buzi, nel paese dei Caldei, presso il fiume Kebar; e là fu sopra di lui la mano dell'Eterno.
Eze	1	4	Mentre guardavo, ecco venire dal nord un vento di tempesta, una grossa nuvola con un fuoco che si avvolgeva su se stesso; intorno ad esso e dal mezzo di esso emanava un grande splendore come il colore di bronzo incandescente in mezzo al fuoco.
Eze	1	5	Dal suo mezzo appariva la sembianza di quattro esseri viventi; e questo era il loro aspetto: avevano la sembianza d'uomo.
Eze	1	6	Ognuno di essi aveva quattro facce e ognuno quattro ali.
Eze	1	7	Le loro gambe erano diritte e la pianta dei loro piedi era come la pianta del piede di un vitello, e sfavillavano come il bronzo lucidato.
Eze	1	8	Sui loro quattro lati, sotto le ali, avevano mani d'uomo; e tutti e quattro avevano le proprie facce e le proprie ali.
Eze	1	9	Le loro ali si toccavano l'una con l'altra; avanzando, non si voltavano, ma ciascuno andava diritto davanti a sé.
Eze	1	10	Quanto all'aspetto delle loro facce, avevano tutti la faccia di uomo, tutti e quattro la faccia di leone destra, tutti e quattro la faccia di bue a sinistra, e tutti e quattro la faccia di aquila.
Eze	1	11	Tali erano le loro facce. Le loro ali erano distese verso l'alto, ciascuno aveva due ali che si toccavano e due che coprivano il loro corpo.
Eze	1	12	Ciascuno andava diritto davanti a sé andavano ovunque lo spirito voleva andare e, andando, non si voltavano.
Eze	1	13	Quanto all'aspetto degli esseri viventi, essi sembravano come carboni ardenti, come fiaccole. Il fuoco si muoveva in mezzo agli esseri viventi; il fuoco era risplendente e dal fuoco si sprigionavano lampi.
Eze	1	14	Gli esseri viventi correvano avanti e indietro, sembravano come un fulmine.
Eze	1	15	Come guardavo gli esseri viventi, ecco una ruota in terra accanto agli esseri viventi con le loro quattro facce.
Eze	1	16	L'aspetto delle ruote e la loro fattura era come l'aspetto di colore del crisolito tutte e quattro si somigliavano. Il loro aspetto e la loro fattura era come quella di una ruota in mezzo a un'altra ruota.
Eze	1	17	Quando si muovevano, andavano verso una delle loro quattro direzioni e, andando, non si voltavano.
Eze	1	18	Quanto ai loro cerchi, erano alti e imponenti; e i cerchi di tutti e quattro erano pieni di occhi tutt'intorno.
Eze	1	19	Quando gli esseri viventi si muovevano, anche le ruote si muovevano accanto a loro e quando gli esseri viventi si alzavano da terra, si alzavano anche le ruote.
Eze	1	20	Dovunque lo spirito voleva andare, andavano anch'essi, perché là andava lo spirito; le ruote si alzavano con essi perché lo spirito degli esseri viventi era nelle ruote.
Eze	1	21	Quando essi si muovevano, anche le ruote si muovevano; quando essi si fermavano, anch'esse Si fermavano, e quando essi si alzavano da terra, anche le ruote si alzavano con essi, perché lo spirito degli esseri viventi era nelle ruote.
Eze	1	22	Sopra le teste degli esseri viventi c'era la sembianza di un firmamento, simile al colore di un maestoso cristallo, disteso sopra le loro teste.
Eze	1	23	Sotto il firmamento si stendevano diritte le loro ali, l'una verso l'altra, ciascuno ne aveva due che coprivano un lato e due che coprivano l'altro lato del corpo.
Eze	1	24	Quando essi si muovevano, io sentivo il fragore delle loro ali, come il fragore delle grandi acque, come la voce dell'Onnipotente, il rumore di un gran tumulto, come lo strepito di un esercito; quando si fermavano, abbassavano le loro ali.
Eze	1	25	E si udiva un rumore dal di sopra del firmamento che era sopra le loro teste quando si fermavano, abbassavano le loro ali.
Eze	1	26	Al di sopra del firmamento che stava sopra le loro teste, c'era la sembianza di un trono che sembrava come una pietra di zaffiro, e su questa specie di trono, in alto su di esso, stava una figura dalle sembianze di uomo.
Eze	1	27	Da ciò che sembravano i suoi lombi, in su vidi pure come il colore di bronzo incandescente che sembrava come fuoco tutt'intorno dentro di esso; e da ciò che sembravano i suoi lombi in giú vidi qualcosa somigliante al fuoco e che emanava tutt'intorno un grande splendore.
Eze	1	28	Come l'aspetto dell'arcobaleno nella nuvola in un giorno di pioggia, cosí era l'aspetto di quello splendore che lo circondava. Questa era un'apparizione dell'immagine della gloria dell'Eterno. Quando la vidi, caddi sulla mia faccia e udii la voce di uno che parlava.
------------------------Ezechiele, capitolo 2
Eze	2	1	E mi disse: Figlio d'uomo, alzati in piedi e io ti parlerò.
Eze	2	2	Mentre egli mi parlava, lo Spirito entrò in me e mi fece alzare in piedi, e io udii colui che mi parlava.
Eze	2	3	Egli mi disse: Figlio d'uomo, io ti mando ai figli d'Israele, a nazioni ribelli che si sono ribellate contro di me, essi e i loro padri si sono rivoltati contro di me fino a questo giorno,
Eze	2	4	Quelli ai quali ti mando sono figli dalla faccia dura e dal cuore ostinato, e tu dirai loro: Cosí dice il Signore, l'Eterno
Eze	2	5	Sia che ascoltino o rifiutino di ascoltare, perché sono una casa ribelle, sapranno tuttavia che c'è un profeta in mezzo a loro.
Eze	2	6	E tu, figlio d'uomo, non aver paura di loro e non aver paura delle loro parole, anche se ti trovi attorniato da ortiche e da spine e abiti in mezzo a scorpioni; non aver paura delle loro parole e non spaventarti di fronte a loro, perché sono una casa ribelle
Eze	2	7	Ma tu riferirai loro le mie parole, sia che ascoltino o rifiutino di ascoltare, perché sono ribelli.
Eze	2	8	E tu, figlio d'uomo, ascolta ciò che ti dico; non essere ribelle come questa casa ribelle; apri la bocca e mangia ciò che ti do.
Eze	2	9	Io guardai, ed ecco una mano tesa verso di me; ed ecco in essa vi era il rotolo di un libro.
Eze	2	10	Egli lo distese quindi davanti a me era scritto di dentro e di fuori e vi erano scritti lamenti, gemiti e guai.
------------------------Ezechiele, capitolo 3
Eze	3	1	Quindi mi disse: Figlio d'uomo, mangia ciò che tu trovi; mangia questo rotolo, poi va' e parla alla casa d'Israele.
Eze	3	2	Cosí io apersi la bocca ed egli mi fece mangiare quel rotolo.
Eze	3	3	Poi mi disse: Figlio d'uomo, ciba il tuo ventre e riempi le tue viscere con questo rotolo che ti do. Cosí io lo mangiai e fu nella mia bocca dolce come il miele.
Eze	3	4	Mi disse ancora: Figlio d'uomo, va', recati alla casa d'Israele e riferisci loro le mie parole,
Eze	3	5	perché non sei mandato a un popolo dal linguaggio oscuro e dalla lingua difficile, ma alla casa d'Israele,
Eze	3	6	non a molti popoli dal linguaggio oscuro e dalla lingua difficile, dei quali non comprendi le parole. Certamente se ti avessi mandato da loro, ti avrebbero ascoltato.
Eze	3	7	Ma la casa d'Israele non vorrà ascoltarti, perché non vogliono ascoltare me. Infatti tutta la casa d'Israele ha la fronte dura e il cuore ostinato.
Eze	3	8	Ecco, io ho reso la tua faccia dura contro la loro faccia e ho reso la tua fronte dura contro la loro fronte.
Eze	3	9	Io ho reso la tua fronte come un diamante, piú dura della selce; non temerli, non aver paura di fronte a loro, perché sono una casa ribelle.
Eze	3	10	Poi mi disse: Figlio d'uomo, ricevi nel tuo cuore tutte le parole che ti dirò e ascoltale con le tue orecchie.
Eze	3	11	E va', recati da quelli che sono in cattività, dai figli del tuo popolo, parla loro e di' loro: cosí dice il Signore, l'Eterno sia che ascoltino o rifiutino di ascoltare.
Eze	3	12	Quindi lo Spirito mi sollevò e udii dietro a me il suono di un grande fragore che diceva: Benedetta sia la gloria dell'Eterno dalla sua dimora!.
Eze	3	13	Udii pure il rumore delle ali degli esseri viventi che battevano l'una contro l'altra, il rumore delle ruote accanto ad esse, e il suono di un grande fragore.
Eze	3	14	Cosí lo Spirito mi sollevò e mi portò via, e io andai pieno di amarezza nello sdegno del mio spirito; ma la mano dell'Eterno era forte su di me.
Eze	3	15	Giunsi quindi da quelli che erano in cattività a Tel-abib presso il fiume Kebara e mi fermai dove essi dimoravano e vi rimasi sette giorni in mezzo a loro, stordito.
Eze	3	16	Alla fine dei sette giorni avvenne che la parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:
Eze	3	17	Figlio d'uomo, io t'ho stabilito come sentinella per la casa d'Israele quando udrai una parola dalla mia bocca, li avvertirai da parte mia.
Eze	3	18	Se io dico all'empio: Certamente morirai e tu non l'avverti e non parli per avvertire l'empio di abbandonare la sua via malvagia perché salvi la sua vita, quell'empio morirà nella sua iniquità, ma del suo sangue domanderò conto a te.
Eze	3	19	Ma se tu avverti l'empio, ed egli non si ritrae dalla sua empietà e dalla sua via malvagia, egli morirà nella sua iniquità, ma tu avrai salvato la tua anima.
Eze	3	20	Se poi un giusto si ritrae dalla sua giustizia e commette iniquità, io gli metterò davanti un ostacolo ed egli morirà; poiché tu non l'hai avvertito egli morirà nel suo peccato, e le cose giuste da lui fatte non saranno piú ricordate, ma del suo sangue domanderò conto alla tua mano.
Eze	3	21	Se però tu avverti il giusto perché non pecchi e non pecca, egli certamente vivrà perché è stato avvertito, e tu avrai salvato la tua anima.
Eze	3	22	Là fu quindi su di me la mano dell'Eterno e mi disse: Alzati, esci nella pianura e là io ti parlerò.
Eze	3	23	Cosí mi alzai e uscii nella pianura, ed ecco là stava la gloria dell'Eterno, come la gloria che avevo visto presso il fiume Kebar, e caddi sulla mia faccia.
Eze	3	24	Ma lo Spirito entrò in me, mi fece alzare in piedi e mi parlò e mi disse: Va' chiuditi in casa tua.
Eze	3	25	Ed ecco, figlio d'uomo, a te metteranno addosso delle corde, con esse ti legheranno e cosí non potrai uscire in mezzo a loro.
Eze	3	26	Io farò aderire la tua lingua al palato e resterai muto, cosí non sarai piú per loro uno che li rimprovera, perché sono una casa ribelle,
Eze	3	27	Ma quando ti parlerò, ti aprirò la bocca e tu dirai loro: Cosí dice il Signore, l'Eterno Chi vuole ascoltare ascolti, e chi rifiuta di ascoltare rifiuti pure, perché sono una casa ribelle.
------------------------Ezechiele, capitolo 4
Eze	4	1	Tu, figlio d'uomo, prenditi una tavoletta d'argilla, mettila davanti a te e disegnavi sopra una città, Gerusalemme;
Eze	4	2	cingila d'assedio, costruisci contro di essa una torre, innalza contro di essa terrapieni, metti contro di essa accampamenti e colloca tutt'intorno ad essa gli arieti.
Eze	4	3	Prenditi poi una piastra di ferro e mettila come un muro di ferro tra te e la città; volgi la tua faccia contro di essa ed essa sarà assediata, e tu la cingerai d'assedio. Questo sarà un segno per la casa d'Israele.
Eze	4	4	Coricati quindi sul fianco sinistro e deponi su di esso l'iniquità della casa d'Israele. Per il numero di giorni in cui rimarrai coricato su di esso, porterai la loro iniquità.
Eze	4	5	Io ho infatti deposto su di te gli anni della loro iniquità in base al numero dei giorni a in cui rimarrai coricato: trecentonovanta giorni. Tu porterai cosí l'iniquità della casa d'Israele.
Eze	4	6	Terminati questi, ti coricherai di nuovo sul tuo fianco destro e porterai l'iniquità della casa di Giuda per quaranta giorni. Ho deposto su di te un giorno per ogni anno.
Eze	4	7	Tu volgerai la tua faccia e il tuo braccio nudo verso l'assedio di Gerusalemme e profetizzerai contro di essa.
Eze	4	8	Ed ecco, ti metto addosso delle corde e tu non potrai voltarti da un fianco all'altro, finché tu non abbia compiuto i giorni del tuo assedio.
Eze	4	9	Prenditi anche frumento, orzo, fave, lenticchie, miglio e farro, mettili in un vaso e fattene del pane; ne mangerai durante tutti i giorni in cui rimarrai coricato sul tuo fianco, e cioè per trecentonovanta giorni.
Eze	4	10	Il cibo che mangerai sarà del peso di venti sicli per giorno; lo mangerai in particolari momenti, ogni giorno.
Eze	4	11	Berrai pure acqua razionata: un sesto di un hin; la berrai in particolari momenti ogni giorno.
Eze	4	12	Mangerai questo cibo in forma di focacce d'orzo, che cuocerai con escrementi umani sotto i loro occhi.
Eze	4	13	Poi l'Eterno disse: Cosí i figli d'Israele mangeranno il loro pane contaminato in mezzo alle nazioni tra le quali io li disperderò.
Eze	4	14	Allora io dissi: Ah, Signore, Eterno, ecco, io non mi sono mai contaminato; dalla mia fanciullezza fino ad ora non ho mai mangiato carne di bestia morta naturalmente o sbranata, e non mi è mai entrata in bocca alcuna carne impura.
Eze	4	15	Egli allora mi disse: Ecco, io ti do sterco di bue invece di escrementi umani, sopra quello cuocerai il tuo pane.
Eze	4	16	Poi mi disse: Figlio d'uomo, io farò mancare il sostegno del pane in Gerusalemme; essi mangeranno il pane a peso e nell'afflizione e berranno l'acqua razionata nel terrore,
Eze	4	17	perché mancheranno di pane e acqua e si guarderanno l'un l'altro sgomenti, struggendosi nella loro iniquità.
------------------------Ezechiele, capitolo 5
Eze	5	1	Tu, figlio d'uomo, prenditi una lama affilata e usala come un rasoio da barbiere, facendola passare sulla tua testa e sulla tua barba; poi prenderai una bilancia da pesare e dividerai i peli in tre parti.
Eze	5	2	Ne brucerai un terzo nel fuoco in mezzo alla città al termine dei giorni dell'assedio. Ne prenderai quindi un terzo e la colpirai intorno con la spada, e un terzo lo disperderai al vento, dietro ad essi io sguainerò la spada.
Eze	5	3	Prenderai pure un piccolo numero di peli e li legherai nei lembi della tua veste.
Eze	5	4	Di questi ne prenderai ancora alcuni e li getterai in mezzo al fuoco, e li brucerai nel fuoco; di là uscirà un fuoco contro tutta la casa d'Israele.
Eze	5	5	Cosí dice il Signore, l'Eterno: Questa è Gerusalemme. Io l'avevo posta in mezzo alle nazioni e agli altri paesi che la circondavano.
Eze	5	6	Essa si è ribellata alle mie leggi per compiere empietà piú delle nazioni e ai miei statuti piú dei paesi che la circondano. Sí, essi hanno disprezzato le mie leggi e non hanno camminato secondo i miei statuti".
Eze	5	7	Perciò cosí dice il Signore, l'Eterno: Poiché voi siete stati piú insubordinati delle nazioni che vi circondano, non avete camminato secondo i miei statuti, non avete osservato le mie leggi e non avete neppur agito secondo le leggi delle nazioni che vi circondano,
Eze	5	8	cosí dice il Signore, l'Eterno: Ecco, io, io stesso, sono contro di te ed eseguirò in mezzo a te i miei giudizi davanti alle nazioni;
Eze	5	9	e farò in mezzo a te ciò che non ho mai fatto e che non farò mai piú, a motivo di tutte le tue abominazioni.
Eze	5	10	Perciò in mezzo a te i padri mangeranno i loro figli e i figli mangeranno i loro padri eseguirò i miei giudizi su di te e disperderò a tutti i venti tutto ciò che rimarrà di te.
Eze	5	11	Perciò, com'è vero che io vivo dice il Signore, l'Eterno, perché tu hai contaminato il mio santuario con tutte le tue nefandezze e con tutte le tue abominazioni, ritirerò da te il mio favore, il mio occhio non avrà compassione e non userò alcuna pietà.
Eze	5	12	Una terza parte di te morirà di peste e sarà consumata dalla fame in mezzo a te; una terza parte cadrà di spada intorno a te e disperderò l'altra terza parte a tutti i venti, e sguainerò contro di essi la spada.
Eze	5	13	Cosí darò sfogo alla mia ira e soddisferò su di loro il mio furore e sarò pago. Allora essi sapranno che io, l'Eterno, ho parlato nella mia gelosia, quando sfogherò su di loro il mio furore.
Eze	5	14	Inoltre ti farò diventare una desolazione e un obbrobrio tra le nazioni che ti circondano, sotto gli occhi di tutti i passanti.
Eze	5	15	E questo sarà un obbrobrio, un oggetto di scherno, una lezione e un oggetto di stupore per le nazioni che ti circondano, quando eseguirò su di te i miei giudizi con ira, con furore e con indignati castighi. Io, l'Eterno, ho parlato.
Eze	5	16	Quando scaglierò contro di loro i terribili dardi della fame, apportatori di distruzione e che io manderò per distruggervi, aggraverò su di voi la fame e vi toglierò il sostegno del pane,
Eze	5	17	Cosí manderò contro di voi la fame e belve malefiche che ti priveranno di figli. Peste e massacro passeranno in mezzo a te e farò venire su di te la spada. Io, l'Eterno, ho parlato".
------------------------Ezechiele, capitolo 6
Eze	6	1	La parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:
Eze	6	2	Figlio d'uomo, volgi la tua faccia verso i monti d'Israele e profetizza contro di essi
Eze	6	3	e di': I monti d'Israele, ascoltate la parola del Signore, l'Eterno. Cosí dice il Signore, l'Eterno, ai monti e ai colli, ai burroni e alle valli: Ecco, io farò venire su di voi la spada e distruggerò i vostri alti luoghi.
Eze	6	4	I vostri altari saranno desolati e i vostri altari per l'incenso, saranno infranti, e farò cadere i vostri uccisi davanti ai vostri idoli.
Eze	6	5	Stenderò i cadaveri dei figli d'Israele davanti ai loro idoli e spargerò le vostre ossa attorno ai vostri altari.
Eze	6	6	In tutti i vostri luoghi abitati le città saranno devastate e gli alti luoghi desolati, affinché i vostri altari siano devastati e desolati, i vostri idoli siano infranti e fatti scomparire, i vostri altari siano distrutti e le vostre opere siano spazzate via.
Eze	6	7	I morti cadranno in mezzo a voi e voi riconoscerete che io sono l'Eterno.
Eze	6	8	Tuttavia vi lascerò un residuo, poiché avrete alcuni che scamperanno dalla spada fra le nazioni, quando sarete dispersi in vari paesi.
Eze	6	9	E i vostri scampati si ricorderanno di me fra le nazioni dove saranno condotti in cattività, perché sono stato fiaccato per il loro cuore adultero che si è allontanato da me e per i loro occhi che si prostituiscono dietro i loro idoli. Proveranno disgusto per se stessi per le malvagità da loro commesse in tutte le loro abominazioni.
Eze	6	10	Allora riconosceranno che io sono l'Eterno e che non invano ho parlato di fare loro questo male.
Eze	6	11	Cosí dice il Signore, l'Eterno: Batti le mani, pesta i piedi e di Ahimè, per tutte le malvagie abominazioni della casa d'Israele, perché cadranno di spada, di fame e di peste.
Eze	6	12	Chi è lontano morirà di peste, chi è vicino cadrà di spada e chi è rimasto ed è assediato perirà di fame; cosí sfogherò il mio furore su di loro.
Eze	6	13	Allora riconoscerete che io sono l'Eterno, quando i loro uccisi cadranno in mezzo ai loro idoli, attorno ai loro altari, sopra ogni alto colle, su tutte le sommità dei monti, sotto ogni albero verdeggiante, sotto ogni quercia frondosa, ovunque offrivano profumi odorosi a tutti i loro idoli.
Eze	6	14	Cosí stenderò contro di loro la mia mano e renderò il paese desolato, sí, piú desolato del deserto di Diblah, in tutti i loro luoghi abitati; allora riconosceranno che io sono l'Eterno".
------------------------Ezechiele, capitolo 7
Eze	7	1	La parola dell'Eterno mi fu ancora rivolta, dicendo:
Eze	7	2	E tu, figlio d'uomo, cosí dice il Signore, l'Eterno, al paese d'Israele: La fine! E' giunta la fine sulle quattro estremità del paese.
Eze	7	3	Ora ti sovrasta la fine e io manderò contro di te la mia ira, ti giudicherò secondo le tue vie e ti farò ricadere addosso tutte le tue abominazioni.
Eze	7	4	Il mio occhio non ti risparmierà e non avrò pietà, ma ti farò ricadere addosso le tue vie, e le tue abominazioni saranno in mezzo a te; allora riconoscerete che io sono l'Eterno.
Eze	7	5	Cosí dice il Signore, l'Eterno: Una calamità, una calamità senza precedenti, ecco è venuta.
Eze	7	6	La fine è giunta, la fine è giunta. Si è destata per te; ecco, è giunta.
Eze	7	7	E' giunta su di te la rovina, o abitante del paese. Il tempo è arrivato è vicino il giorno dei guai e non di grida di gioia sui monti.
Eze	7	8	Ora, tra poco, verserò il mio furore su di te e sfogherò su di te la mia ira, ti giudicherò secondo le tue vie e ti farò ricadere addosso tutte le tue abominazioni.
Eze	7	9	Il mio occhio non ti risparmierà e non avrò pietà, ma ti farò ricadere addosso le tue vie e le tue abominazioni saranno in mezzo a te; allora riconoscerete che io sono l'Eterno che colpisce.
Eze	7	10	Ecco il giorno, eccolo giunto. E' arrivata la rovina. La verga è fiorita, l'orgoglio è sbocciato.
Eze	7	11	La violenza è cresciuta come verga di empietà. Non rimarrà nessuno di essi, nessuno della loro moltitudine, nessuno di essi; non ci sarà alcun lamento per loro.
Eze	7	12	Il tempo è arrivato, il giorno si avvicina. Chi compra non si rallegri, chi vende non si addolori, perché un'ira ardente sovrasta su tutta la loro moltitudine.
Eze	7	13	Poiché chi vende non tornerà in possesso di ciò che ha venduto, anche se rimarrà ancora in vita, perché la visione riguarda tutta la sua moltitudine e non sarà revocata, e nessuno potrà preservare la propria vita, vivendo nell'iniquità.
Eze	7	14	Hanno suonato la tromba, e tutti sono pronti, ma nessuno va alla battaglia, perché l'ardore della mia ira è contro tutta la loro moltitudine.
Eze	7	15	Di fuori la spada, di dentro la peste e la fame. Chi è nei campi morirà per la spada, chi è in città sarà divorato dalla fame e dalla peste.
Eze	7	16	Ma i loro fuggiaschi che riusciranno a mettersi in salvo staranno su per i monti come le colombe della valle, tutti gemendo ciascuno per la propria iniquità.
Eze	7	17	Tutte le mani diverranno fiacche e tutte le ginocchia saranno deboli come acqua.
Eze	7	18	Si vestiranno di sacco e lo spavento li coprirà, la vergogna sarà su tutti i volti e la calvizie su tutte le loro teste.
Eze	7	19	Getteranno il loro argento per le strade e il loro oro diventerà un'immondezza. Il loro argento e il loro oro non li potranno salvare nel giorno del furore dell'Eterno non potranno saziare la loro anima né riempire il loro ventre, perché la loro iniquità è divenuta una causa d'intoppo.
Eze	7	20	Hanno fatto della bellezza dei loro ornamenti un motivo di orgoglio, ne hanno fatto immagini delle loro abominazioni e i loro idoli esecrandi. Per questo li renderò per loro un'immondezza,
Eze	7	21	e li darò come preda nelle mani degli stranieri e come bottino agli empi della terra che lo profaneranno.
Eze	7	22	Distoglierò da loro la mia faccia ed essi profaneranno il mio luogo segreto; vi entreranno uomini violenti e lo profaneranno.
Eze	7	23	Prepara una catena, perché il paese è pieno di delitti di sangue e la città è piena di violenza.
Eze	7	24	Farò venire le nazioni malvagie che s'impadroniranno delle loro case; farò venir meno la superbia dei potenti e i loro luoghi sacri saranno profanati.
Eze	7	25	La distruzione giunge. Essi cercheranno la pace, ma non vi sarà.
Eze	7	26	Verrà calamità su calamità, e ci saranno cattive notizie dietro cattive notizie. Allora chiederanno una visione a un profeta, ma la legge verrà meno al sacerdote e il consiglio agli anziani.
Eze	7	27	Il re sarà in lutto, il principe si vestirà di desolazione e le mani del popolo del paese saranno prese da spavento. Io li tratterò secondo la loro condotta e li giudicherò secondo i loro giudizi; allora riconosceranno che io sono l'Eterno.
------------------------Ezechiele, capitolo 8
Eze	8	1	Nel sesto anno, nel sesto mese, il cinque del mese, avvenne che mentre ero seduto in casa mia e gli anziani di Giuda stavano seduti di fronte a me, la mano del Signore, l'Eterno, cadde in quel luogo su di me.
Eze	8	2	Io guardai, ed ecco una figura di uomo dall'aspetto di fuoco; da ciò che sembravano i suoi lombi, in giú pareva di fuoco, e da ciò che sembravano i suoi lombi in su pareva splendente come il colore di bronzo incandescente,
Eze	8	3	Egli stese una forma di mano e mi afferrò per una ciocca dei miei capelli, e lo Spirito mi sollevò fra terra e cielo e mi trasportò in visioni di DIO a Gerusalemme, all'ingresso della porta interna che guarda a nord, dove era posto l'idolo della gelosia, che provoca a gelosia.
Eze	8	4	Ed ecco, là era la gloria del DIO d'Israele, simile alla visione che avevo visto nella pianura.
Eze	8	5	Quindi egli mi disse: Figlio d'uomo, alza ora i tuoi occhi verso il nord. Cosí alzai i miei occhi verso il nord, ed ecco, a nord della porta dell'altare, proprio all'ingresso, c'era l'idolo della gelosia.
Eze	8	6	Ed egli mi disse: Figlio d'uomo, vedi ciò che fanno costoro, le grandi abominazioni che qui commette la casa d'Israele e che mi fanno allontanare dal mio santuario? Ma tu vedrai abominazioni ancora piú grandi.
Eze	8	7	Cosí egli mi condusse all'ingresso del cortile. Io guardai, ed ecco un buco nella parete.
Eze	8	8	Allora mi disse: Figlio d'uomo, fa' un foro nella parete. Cosí feci un foro nella parete, ed ecco un'apertura.
Eze	8	9	Egli mi disse: Entra e guarda le malvagie abominazioni che costoro commettono qui.
Eze	8	10	Cosí entrai a guardare, ed ecco ogni sorta di rettili e di bestie abominevoli e tutti gl'idoli della casa d'Israele, intagliati tutt'intorno sulla parete.
Eze	8	11	E davanti ad essi stavano settanta uomini fra gli anziani della casa d'Israele, in mezzo ai quali era Jaazaniah, figlio di Shafan, ciascuno con il suo turibolo in mano, dal quale saliva una densa nuvola d'incenso.
Eze	8	12	Quindi mi disse: Figlio d'uomo, hai visto ciò che gli anziani della casa d'Israele fanno nell'oscurità, ciascuno nella camera delle sue immagini? Infatti dicono: L'Eterno non ci vede, l'Eterno ha abbandonato il paese.
Eze	8	13	Poi mi disse: Tu vedrai abominazioni ancora piú grandi che commettono.
Eze	8	14	Allora mi condusse all'ingresso della porta della casa dell'Eterno, che è verso il nord; ed ecco, là sedevano donne che piangevano Tammuz.
Eze	8	15	Quindi mi disse: Hai visto, figlio d'uomo? Tu vedrai abominazioni ancora piú grandi di queste.
Eze	8	16	Allora mi condusse nel cortile interno della casa dell'Eterno; ed ecco, all'ingresso del tempio, dell'Eterno, fra il portico e l'altare, circa venticinque uomini, con le spalle voltate al tempio dell'Eterno e la faccia rivolta a est, che adoravano il sole a est.
Eze	8	17	Poi mi disse: Hai visto, figlio d'uomo? E' forse piccola cosa per la casa di Giuda commettere le abominazioni che commette qui? Essi infatti hanno riempito il paese di violenza e mi hanno ripetutamente provocato ad ira. Ed ecco, si portano il ramo al naso.
Eze	8	18	Perciò anch'io agirò con furore; il mio occhio non avrà compassione e non userò alcuna pietà. Anche se faranno pervenire alte grida ai miei orecchi, non li ascolterò.
------------------------Ezechiele, capitolo 9
Eze	9	1	Poi gridò ad alta voce ai miei orecchi, dicendo: Fate avvicinare quelli che devono punire la città, ognuno con la sua arma di distruzione in mano.
Eze	9	2	Ed ecco venire dalla direzione della porta superiore che guarda a nord sei uomini, ognuno con la sua arma di sterminio in mano. In mezzo a loro stava un uomo vestito di lino, che aveva un calamaio di corno da scriba, al fianco. Appena giunti, si fermarono presso l'altare di bronzo.
Eze	9	3	Allora la gloria del DIO d'Israele, si alzò dal cherubino, sul quale stava, andando verso la soglia del tempio. Egli chiamò l'uomo vestito di lino, che aveva il calamaio di corno da scriba al fianco,
Eze	9	4	e l'Eterno disse: Passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme, e fa' un segno sulla fronte degli uomini che sospirano e gemono per tutte le abominazioni che si commettono nel suo mezzo.
Eze	9	5	E agli altri disse, in modo che io sentissi: Passate per la città dietro di lui e colpite; il vostro occhio non abbia compassione e non usate alcuna pietà.
Eze	9	6	Uccidete fino allo sterminio vecchi giovani, vergini, bambini e donne, ma non avvicinatevi ad alcuno su cui ci sia il segno; incominciate dal mio santuario. Cosí essi incominciarono dagli anziani, che erano davanti al tempio.
Eze	9	7	Quindi disse loro: Contaminate il tempio e riempite di uccisi i cortili. Uscite!. Essi allora uscirono e fecero strage nella città.
Eze	9	8	Mentre essi facevano strage ed io ero rimasto solo, caddi sulla mia faccia e gridai, dicendo: Ah, Signore, Eterno, distruggerai tu tutto il residuo d'Israele, riversando il tuo furore su Gerusalemme?.
Eze	9	9	Egli mi rispose: L'iniquità della casa d'Israele e di Giuda è estremamente grande; il paese è pieno di sangue e la città è piena di depravazione. Infatti dicono: L'Eterno ha abbandonato il paese, l'Eterno non vede.
Eze	9	10	Perciò anche il mio occhio non avrà compassione e non userò alcuna pietà, ma farò ricadere sul loro capo la loro condotta.
Eze	9	11	Ed ecco l'uomo vestito di lino, che aveva un calamaio di corno da scriba al fianco, fece il suo rapporto, dicendo: Ho fatto come mi hai comandato.
------------------------Ezechiele, capitolo 10
Eze	10	1	Io guardavo ed ecco, sul firmamento che stava sopra il capo dei cherubini, appariva sopra di essi come una pietra di zaffiro che somigliava nella forma a un trono.
Eze	10	2	L'Eterno parlò quindi all'uomo vestito di lino e disse: Va' fra le ruote sotto il cherubino, riempiti le mani di carboni ardenti che sono fra i cherubini e spargili sulla città. Ed egli vi andò mentre io guardavo.
Eze	10	3	Quando l'uomo entrò, i cherubini stavano sulla destra del tempio e la nuvola riempiva il cortile interno.
Eze	10	4	Quindi la gloria dell'Eterno si alzò sopra il cherubino muovendo verso la soglia del tempio; allora il tempio fu ripieno della nuvola e il cortile fu ripieno dello splendore della gloria dell'Eterno.
Eze	10	5	Il rumore delle ali dei cherubini fu udito fin nel cortile esterno, come la voce di Dio onnipotente quando parla.
Eze	10	6	Ora, quando l'Eterno ebbe comandato all'uomo vestito di lino, dicendo: Prendi il fuoco fra le ruote che sono tra i cherubini, egli andò a fermarsi vicino a una ruota.
Eze	10	7	Allora un cherubino stese la mano fra i cherubini verso il fuoco che era fra i cherubini, ne prese e lo mise nelle mani dell'uomo vestito di lino, che lo ricevette ed uscí.
Eze	10	8	Ora i cherubini sembravano avere la forma di una mano d'uomo sotto alle ali.
Eze	10	9	Guardai ancora ed ecco, a fianco dei cherubini vi erano quattro ruote, una ruota a fianco di ogni cherubino e un'altra ruota per ogni altro cherubino; le ruote avevano l'aspetto di una pietra di topazio.
Eze	10	10	Sembravano avere tutt'e quattro la medesima forma, come se una ruota fosse in mezzo all'altra.
Eze	10	11	Quando si muovevano, andavano verso una delle loro quattro direzioni e andando non si voltavano, ma seguivano la direzione verso la quale la testa era rivolta e, andando, non si voltavano.
Eze	10	12	Tutto il loro corpo, il loro dorso, le loro mani, le loro ali e le ruote, erano pieni di occhi tutt'intorno, sí, le ruote stesse che i quattro avevano.
Eze	10	13	Io udii che le ruote erano chiamate Turbine.
Eze	10	14	Ogni cherubino aveva quattro facce: la prima faccia era faccia di cherubino, la seconda faccia era faccia d'uomo, la terza faccia di leone, la quarta faccia di aquila.
Eze	10	15	Poi i cherubini si alzarono. Essi erano gli stessi esseri viventi che avevo visto presso il fiume Kebar.
Eze	10	16	Quando i cherubini si muovevano, anche le ruote si muovevano al loro fianco e, quando i cherubini spiegavano le ali per alzarsi da terra, le ruote non si allontanavano dal loro fianco.
Eze	10	17	Quando essi si fermavano, si fermavano anch'esse; quando essi si alzavano, si alzavano anch'esse con loro, perché lo spirito degli esseri viventi era in esse.
Eze	10	18	La gloria dell'Eterno si allontanò quindi dalla soglia del tempio e si fermò sui cherubini.
Eze	10	19	Poi i cherubini spiegarono le loro ali e si sollevarono da terra sotto i miei occhi; mentre si allontanavano anche le ruote erano accanto a loro. Si fermarono quindi all'ingresso della porta che guarda a est della casa dell'Eterno, mentre la gloria del DIO d'Israele, stava in alto su di loro.
Eze	10	20	Erano gli stessi esseri viventi che avevo visto sotto il DIO d'Israele presso il fiume Kebara e riconobbi che erano cherubini.
Eze	10	21	Ognuno di loro aveva quattro facce, ognuno quattro ali, e sotto le loro ali appariva la forma di mani d'uomo.
Eze	10	22	Quanto all'aspetto delle loro facce, erano le stesse facce che avevo visto presso il fiume Kebar; erano le stesse loro sembianze e gli stessi cherubini. Ognuno andava diritto davanti a sé.
------------------------Ezechiele, capitolo 11
Eze	11	1	Poi lo Spirito mi sollevò e mi trasportò alla porta orientale della casa dell'Eterno che guarda a est; ed ecco, all'Ingresso della porta c'Erano venticinque uomini, tra i quali vidi Jaazaniah, figlio di Azzur, e Pelatiah, figlio di Benaiah, capi del popolo.
Eze	11	2	Egli mi disse: figlio d'uomo, questi sono gli uomini che tramano il male e danno cattivi consigli in questa città.
Eze	11	3	Essi dicono: Il tempo non è vicino. Edifichiamo case! Questa città è la pentola e noi siamo la carne.
Eze	11	4	Perciò profetizza contro di loro, profetizza, figlio d'uomo.
Eze	11	5	Quindi lo Spirito dell'Eterno cadde su di me e mi disse: Di Cosí dice l'Eterno: Voi dite cosí, o casa d'Israele, e io conosco le cose che vi passano per la mente.
Eze	11	6	Voi avete moltiplicato quelli da voi trafitti a morte in questa città e avete riempito di uccisi le sue strade.
Eze	11	7	Perciò cosí dice il Signore, l'Eterno: I vostri uccisi che avete ammucchiato in mezzo ad essa sono la carne e questa città è la pentola, ma io vi farò uscire dal suo mezzo.
Eze	11	8	Voi avete paura della spada, e io farò venire su di voi la spada, dice il Signore, l'Eterno.
Eze	11	9	Io vi farò uscire dal suo mezzo, vi darò in mano di stranieri ed eseguirò su di voi i miei giudizi.
Eze	11	10	Voi cadrete di spada, vi giudicherò sui confini d'Israele; allora riconoscerete, che io sono l'Eterno.
Eze	11	11	Questa città non sarà per voi una pentola e voi non sarete la carne nel suo mezzo; io vi giudicherò sui confini d'Israele.
Eze	11	12	Allora riconoscerete che io sono l'Eterno, perché non avete camminato nei miei statuti né avete eseguito le mie leggi, ma avete agito secondo le leggi delle nazioni che vi circondano.
Eze	11	13	Or avvenne che, mentre io profetizzavo, Pelatiah, figlio di Benaiah, morí. Allora mi gettai con la faccia a terra e gridai ad alta voce, dicendo: Ah, Signore, Eterno, vuoi distruggere completamente il residuo d'Israele?.
Eze	11	14	Allora la parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:
Eze	11	15	Figlio d'uomo, i tuoi fratelli, i tuoi stessi parenti, quelli con te redenti e tutta la casa d'Israele sono coloro ai quali gli abitanti di Gerusalemme hanno detto: Allontanatevi pure dall'Eterno; questo paese ci è stato dato in eredità.
Eze	11	16	Perciò di Cosí dice il Signore, l'Eterno: Benché io li abbia allontanati fra le nazioni e li abbia dispersi in paesi stranieri, io sarò per loro per un po' di tempo un santuario nei paesi dove sono andati.
Eze	11	17	Perciò di Cosí dice il Signore, l'Eterno: Vi raccoglierò fra i popoli, vi radunerò dai paesi in cui siete stati dispersi e vi darò la terra d'Israele.
Eze	11	18	Essi vi ritorneranno e toglieranno via tutte le sue cose esecrande e tutte le sue abominazioni.
Eze	11	19	E io darò loro un altro cuore e metterò dentro di loro un nuovo spirito toglierò via dalla loro carne il cuore di pietra e darò loro un cuore di carne,
Eze	11	20	perché camminino nei miei statuti e osservino le mie leggi e le mettano in pratica; allora essi saranno il mio popolo e io sarò il loro DIO.
Eze	11	21	Ma quanto a quelli il cui cuore esegue le loro cose esecrande e le loro abominazioni, farò ricadere sul loro capo la loro condotta, dice il Signore, l'Eterno.
Eze	11	22	Poi i cherubini spiegarono le loro ali e le ruote si mossero accanto a loro, e la gloria del DIO d'Israele stava in alto su di loro.
Eze	11	23	La gloria dell'Eterno si alzò dal mezzo della città e si fermò sul monte che è ad est della città.
Eze	11	24	Quindi lo Spirito mi sollevò e mi trasportò in Calde fra quelli che erano in cattività, in una visione per lo Spirito di DIO, e la visione che avevo visto scomparve davanti a me levandosi in alto;
Eze	11	25	e io riferii a quelli che erano in cattività tutte le cose che l'Eterno mi aveva fatto vedere.
------------------------Ezechiele, capitolo 12
Eze	12	1	La parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:
Eze	12	2	Figlio d'uomo, tu abiti in mezzo a una casa ribelle, che hanno occhi per vedere ma non vedono, orecchi per udire ma non odono, perché sono una casa ribelle,
Eze	12	3	Perciò, figlio d'uomo, preparati un bagaglio da esule e va' in esilio di giorno sotto i loro occhi. Tu partirai per l'esilio dal luogo dove stai a un altro luogo sotto i loro occhi; forse si renderanno conto che sono una casa ribelle.
Eze	12	4	Porterai dunque fuori di giorno, sotto i loro occhi, il tuo bagaglio, come il bagaglio di uno che va in esilio; poi alla sera uscirai sotto i loro occhi, come quelli che vanno in esilio.
Eze	12	5	Fa' un foro nella parete sotto i loro occhi e attraverso questo porta fuori il tuo bagaglio.
Eze	12	6	Lo porterai sulle spalle sotto i loro occhi, lo porterai fuori al buio; ti coprirai la faccia per non vedere la terra, perché ho fatto di te un segno per la casa d'Israele,
Eze	12	7	Io feci esattamente come mi era stato comandato: di giorno portai fuori il mio bagaglio, come il bagaglio di uno che va in esilio e alla sera feci un foro nella parete con le mani; quando fu buio portai fuori il bagaglio e me lo misi sulle spalle sotto i loro occhi.
Eze	12	8	Al mattino la parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:
Eze	12	9	Figlio d'uomo, non ti ha chiesto la casa d'Israele, questa casa ribelle: che cosa fai?
Eze	12	10	Di' loro: Cosí dice il Signore, l'Eterno: Questo oracolo riguarda il principe che è in Gerusalemme e tutta la casa d'Israele che vi abita.
Eze	12	11	Di' Io sono un segno per voi, come ho fatto io, cosí sarà fatto a loro: essi andranno in esilio, in cattività.
Eze	12	12	Il principe che è in mezzo a loro porterà il suo bagaglio sulle spalle al buio e uscirà; faranno un foro nella parete per farlo uscire attraverso di esso, egli si coprirà la faccia per non vedere con i suoi occhi la terra.
Eze	12	13	Ma io stenderò la mia rete su di lui ed egli sarà preso nel mio laccio, lo condurrò quindi a Babilonia, nel paese dei Caldei, egli però non la vedrà e là morirà.
Eze	12	14	Disperderò a tutti i venti quelli che gli stanno intorno per aiutarlo e tutte le sue truppe, e snuderò la spada dietro a loro.
Eze	12	15	Allora riconosceranno che io sono l'Eterno quando li avrò disseminati tra le nazioni e dispersi nei vari paesi.
Eze	12	16	Ma ne risparmierò un piccolo numero dalla spada, dalla fame e dalla peste, affinché raccontino tutte le loro abominazioni tra le nazioni dove andranno; allora riconosceranno che io sono l'Eterno.
Eze	12	17	La parola dell'Eterno mi fu ancora rivolta, dicendo:
Eze	12	18	Figlio d'uomo, mangia il tuo pane con tremore e bevi la tua acqua con trepidazione e con ansietà.
Eze	12	19	Dirai quindi al popolo del paese: Cosí dice il Signore, l'Eterno, agli abitanti di Gerusalemme, nella terra d'Israele: Mangeranno il loro pane nell'afflizione e berranno la loro acqua nel terrore, perché il loro paese sarà spogliato di tutto ciò che contiene per la malvagità di tutti quelli che l'abitano.
Eze	12	20	Le città abitate saranno distrutte e il paese sarà desolato; cosí riconoscerete che io sono l'Eterno.
Eze	12	21	La parola dell'Eterno mi fu ancora rivolta, dicendo:
Eze	12	22	Figlio d'uomo: Che cos'è questo detto che avete riguardo al paese d'Israele e che afferma: I giorni si prolungano e ogni visione viene meno?
Eze	12	23	Perciò di' loro: Cosí dice il Signore, l'Eterno: Io farò cessare questo detto, e non lo proferiranno piú in Israele. Anzi di' loro: Si avvicinano i giorni e l'attuazione della parola di ogni visione,
Eze	12	24	perché non ci sarà piú nessuna visione falsa né divinazione ingannevole in mezzo alla casa d'Israele.
Eze	12	25	Poiché io, l'Eterno, parlerò, e la parola che pronuncerò si compirà senza alcun indugio. Sí, nei vostri giorni, o casa ribelle, io pronuncerò una parola e la manderò a compimento, dice il Signore, l'Eterno.
Eze	12	26	La parola dell'Eterno mi fu ancora rivolta, dicendo:
Eze	12	27	Figlio d'uomo, ecco, la casa d'Israele dice: La visione che costui vede riguarda molti giorni nel futuro, ed egli profetizza per tempi lontani.
Eze	12	28	Perciò di' loro: Cosí dice il Signore l'Eterno: Nessuna delle mie parole sarà piú rinviata, ma la parola che pronuncerò sarà mandata a compimento, dice il Signore, l'Eterno.
------------------------Ezechiele, capitolo 13
Eze	13	1	La parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:
Eze	13	2	Figlio d'uomo, profetizza contro i profeti d'Israele che profetizzano e di' a quelli che profetizzano secondo il loro cuore: Ascoltate la parola dell'Eterno.
Eze	13	3	Cosí dice il Signore, l'Eterno: Guai ai profeti stolti che seguono il loro spirito senza aver visto nulla.
Eze	13	4	O Israele, i tuoi profeti sono stati come volpi nei deserti.
Eze	13	5	Voi non siete saliti sulle brecce né avete costruito alcun muro intorno alla casa d'Israele, per resistere nella battaglia nel giorno dell'Eterno.
Eze	13	6	Hanno avuto visioni false e divinazioni bugiarde e dicono: L'Eterno ha detto mentre l'Eterno non li ha mandati. Tuttavia essi sperano che la loro parola si adempi.
Eze	13	7	Non avete forse avuto visioni false e non avete proferito divinazioni bugiarde? Voi dite: L'Eterno ha detto ma io non ho parlato.
Eze	13	8	Perciò cosí dice il Signore, l'Eterno: Poiché avete proferito falsità e avete avuto visioni bugiarde, eccomi contro di voi, dice il Signore, l'Eterno.
Eze	13	9	La mia mano sarà contro i profeti che hanno visioni false e proferiscono divinazioni bugiarde. Essi non faranno piú parte al consiglio del mio popolo, non saranno piú scritti nel registro della casa d'Israele e non entreranno nel paese d'Israele; allora riconoscerete che io sono il Signore, l'Eterno.
Eze	13	10	Poiché, sí, poiché hanno fatto sviare il mio popolo, dicendo: Pace quando non c'è pace, e quando uno costruisce un muro, essi lo intonacano di malta che non regge,
Eze	13	11	di' a quelli che lo intonacano di malta che non regge, che esso cadrà: Verrà una pioggia scrosciante e voi, o pietre di grandine, cadrete; si scatenerà un vento tempestoso.
Eze	13	12	ed ecco, quando il muro cadrà, non vi si dirà forse: Dov'è la malta con cui l'avevate intonacato?.
Eze	13	13	Perciò cosí dice il Signore, l'Eterno: Nel mio furore farò scatenare un vento tempestoso, nella mia ira farò cadere una pioggia scrosciante e nel mio furore delle pietre di grandine per un completo sterminio.
Eze	13	14	Cosí demolirò il muro che avete intonacato con malta che non regge, lo rovescerò a terra, e le sue fondamenta saranno scoperte, esso cadrà e voi sarete distrutti insieme ad esso, allora riconoscerete che io sono l'Eterno.
Eze	13	15	Cosí sfogherò il mio furore sul muro e su quelli che l'hanno intonacato di malta che non regge; e vi dirò: il muro non c'è piú e neppure quelli che lo intonacavano,
Eze	13	16	cioè i profeti d'Israele che profetizzavano su Gerusalemme e avevano per essa visioni di pace, mentre non c'èra pace", dice il Signore, l'Eterno.
Eze	13	17	Ora tu, figlio d'uomo, volgi la faccia verso le figlie del tuo popolo che profetizzano secondo il loro cuore e profetizza contro di loro.
Eze	13	18	e di' Cosí dice il Signore, l'Eterno: Guai alle donne che cuciono fasce a tutti i polsi e fanno veli per le teste di ogni altezza per dar la caccia alle anime. Credete voi di dar la caccia alle anime del mio popolo e salvare le vostre vite?
Eze	13	19	Voi mi profanate in mezzo al mio popolo per delle manciate d'orzo e per dei pezzi di pane, facendo morire anime che non dovrebbero morire e facendo vivere anime che non dovrebbero vivere, mentendo al mio popolo, che dà ascolto alle menzogne.
Eze	13	20	Perciò cosí dice il Signore, l'Eterno: Ecco, io sono contro le vostre fasce con le quali date la caccia alle anime come a uccelli; le strapperò dalle vostre braccia e metterò in libertà le anime, quelle anime alle quali date la caccia come a uccelli.
Eze	13	21	Strapperò pure i vostri veli e libererò il mio popolo dalle vostre mani, ed essi non saranno piú come preda nelle vostre mani, allora riconoscerete che io sono l'Eterno.
Eze	13	22	Infatti avete rattristato il cuore del giusto con menzogne, quando io non lo rattristavo, e avete fortificato le mani dell'empio, perché non si convertisse dalla sua via malvagia per rimanere in vita.
Eze	13	23	Perciò non avrete piú visioni false e non praticherete piú la divinazione, e io libererò il mio popolo dalle vostre mani; allora riconoscerete che io sono l'Eterno.
------------------------Ezechiele, capitolo 14
Eze	14	1	Poi vennero da me alcuni anziani d'Israele e sedettero davanti a me.
Eze	14	2	Allora la parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:
Eze	14	3	Figlio d'uomo, questi uomini hanno eretto i loro idoli nel loro cuore e hanno posto davanti a sé l'intoppo che li fa cadere nell'iniquità. Mi lascerò dunque consultare da costoro?
Eze	14	4	Perciò parla e di' loro: Cosí dice il Signore, l'Eterno: Chiunque della casa d'Israele erige i suoi idoli nel suo cuore e pone davanti a sè l'intoppo che lo fa cadere nell'iniquità e poi viene dal profeta, gli risponderò io, l'Eterno, a proposito di questo, secondo la moltitudine dei suoi idoli
Eze	14	5	per far presa sui cuori di quelli della casa d'Israele che si sono allontanati da me a motivo di tutti i loro idoli.
Eze	14	6	Perciò di' alla casa d'Israele: Cosí dice il Signore, l'Eterno: Convertitevi, allontanatevi dai vostri idoli e distogliete la faccia da tutte le vostre abominazioni.
Eze	14	7	Poiché, se un individuo qualsiasi della casa d'Israele o degli stranieri che risiedono in Israele si separa da me, erige i suoi idoli nel suo cuore e pone davanti a sé l'intoppo che lo fa cadere nell'iniquità e poi viene dal profeta per consultarmi per suo mezzo, gli risponderò io, l'Eterno da me stesso.
Eze	14	8	Volgerò la mia faccia contro quell'uomo, ne farò un segno e un proverbio e lo sterminerò di mezzo al mio popolo; allora riconoscerete che io sono l'Eterno.
Eze	14	9	Ma se il profeta si lascia sedurre e dice qualche parola, io l'Eterno, ho sedotto quel profeta; stenderò quindi la mia mano contro di lui e lo distruggerò di mezzo al mio popolo d'Israele.
Eze	14	10	Ambedue porteranno la pena della loro iniquità: la pena del profeta sarà uguale alla pena di chi lo consulta,
Eze	14	11	affinché quelli della casa d'Israele, non vadano più errando lontano da me e non si contaminino piú con tutte le loro trasgressioni, ma siano mio popolo e io sia il loro DIO, dice il Signore l'Eterno.
Eze	14	12	La parola dell'Eterno mi fu ancora rivolta, dicendo:
Eze	14	13	Figlio d'uomo, se un paese pecca contro di me essendo ripetutamente infedele, io stenderò la mia mano contro di lui, gli spezzerò il sostegno del pane, gli manderò contro la fame e ne sterminerò uomini e bestie.
Eze	14	14	Anche se nel suo mezzo ci fossero questi tre uomini, Noè, Daniele e Giobbe per la loro giustizia salverebbero unicamente se stessi, dice il Signore, l'Eterno.
Eze	14	15	Se invece facessi passare per quel paese delle bestie feroci che lo spopolassero e diventasse una desolazione, dove piú nessuno passasse a motivo di quelle bestie
Eze	14	16	anche se nel suo mezzo ci fossero quei tre uomini, com vero che io vivo, dice il Signore, l'Eterno, essi non salverebbero né figli né figlie; salverebbero unicamente se stessi, ma il paese sarebbe una desolazione.
Eze	14	17	Oppure se facessi venire la spada contro quel paese e dicessi: Passi la spada per il paese e ne sterminasse uomini e bestie,
Eze	14	18	anche se nel suo mezzo ci fossero quei tre uomini, com vero che io vivo, dice il Signore, l'Eterno essi non salverebbero né figli né figlie, ma salverebbero unicamente se stessi.
Eze	14	19	Oppure se mandassi contro quel paese la peste e riversassi su di esso il mio furore facendo strage e sterminando uomini e bestie,
Eze	14	20	anche se nel suo mezzo ci fossero Noè, Daniele e Giobbe, com'è vero che io vivo, dice il Signore, l'Eterno essi non salverebbero né figli né figlie; per la loro giustizia salverebbero unicamente se stessi.
Eze	14	21	Poiché cosí dice il Signore, l'Eterno: Lo stesso avverrà quando manderò contro Gerusalemme, i miei quattro tremendi giudizi, la spada, la fame, le bestie feroci e la peste, per sterminare uomini e bestie.
Eze	14	22	Ma ecco, vi sarà lasciato un residuo che sarà condotto fuori, figli e figlie; essi verranno da voi e voi vedrete la loro condotta e le loro azioni. Allora sarete consolati del male che ho fatto venire su Gerusalemme, per tutto ciò che ho fatto venire su di lei.
Eze	14	23	Essi vi consoleranno quando vedrete la loro condotta e le loro azioni. Cosí riconoscerete che non senza ragione ho fatto quel che ho fatto in mezzo a lei, dice il Signore, l'Eterno.
------------------------Ezechiele, capitolo 15
Eze	15	1	La parola dell'Eterno mi fu nuovamente rivolta, dicendo:
Eze	15	2	Figlio d'uomo, cos'è mai il legno della vite a confronto di tutti gli altri alberi o di qualsiasi ramo che si trova fra gli alberi della foresta?
Eze	15	3	Si può forse prendere il legno per fare qualche lavoro? Si può ricavarne un piolo per appendervi qualche oggetto?
Eze	15	4	Ecco lo si getta nel fuoco a bruciare; il fuoco ne divora due capi e la sua parte centrale è carbonizzata. Può essere mai utile per qualche lavoro?
Eze	15	5	Ecco se quando era intero non serviva per alcun lavoro, quanto meno potrà servire per qualche lavoro, quando il fuoco l'ha divorato e carbonizzato.
Eze	15	6	Perciò, cosí dice il Signore, l'Eterno: Come il legno della vite fra gli alberi della foresta l'ho destinato ad essere bruciato nel fuoco, cosí farò con gli abitanti di Gerusalemme.
Eze	15	7	Volgerò contro di loro la mia faccia. Sono usciti da un fuoco, ma un'altro fuoco li divorerà. Allora riconoscerete che io sono l'Eterno, quando volgerò contro di loro la mia faccia.
Eze	15	8	Cosí renderò il paese una desolazione, perché sono stati ripetutamente infedeli, dice il Signore, l'Eterno.
------------------------Ezechiele, capitolo 16
Eze	16	1	La parola dell'Eterno mi fu nuovamente rivolta dicendo:
Eze	16	2	Figlio d'uomo, fa' conoscere a Gerusalemme le sue abominazioni,
Eze	16	3	e di': Cosí dice il Signore, l'Eterno a Gerusalemme: La tua origine e la tua nascita sono dal paese di Canaan; tuo padre era un Amorreo e tua madre una Hittea.
Eze	16	4	Alla tua nascita, il giorno in cui fosti partorita, non ti fu tagliato l'ombelico, non fosti lavata con acqua per pulirti, non fosti sfregata con sale né fosti avvolta in fasce.
Eze	16	5	Nessun occhio ebbe alcun riguardo di te per farti una sola di queste cose, avendo compassione di te; il giorno in cui nascesti tu fosti invece gettata in aperta campagna, per la ripugnanza che avevano nei tuoi confronti.
Eze	16	6	Io ti passai vicino, vidi che ti dibattevi nel sangue e ti dissi mentre eri nel tuo sangue: Vivi! Sí, ti dissi mentre eri nel tuo sangue: Vivi!.
Eze	16	7	Ti feci crescere a miriadi come i germogli dei campi; e tu crescesti, ti facesti grande e diventasti molto bella. Il tuo seno si formò la tua capigliatura crebbe abbondante ma tu eri nuda e nel bisogno.
Eze	16	8	Io ti passai vicino e ti guardai, ed ecco, il tuo tempo era il tempo dell'amore. Cosí stesi il lembo della mia veste su di te e copersi la tua nudità, ti feci un giuramento, stabilii un patto con te e tu divenisti mia, dice il Signore, l'Eterno.
Eze	16	9	Ti lavai con acqua, ti ripulii interamente del sangue e ti unsi con olio.
Eze	16	10	Ti feci quindi indossare vesti ricamate, ti misi calzari di pelle di tasso, ti cinsi il capo di lino fino e ti ricopersi di seta.
Eze	16	11	Ti abbellii di ornamenti ti misi i braccialetti ai polsi e una collana al collo.
Eze	16	12	Ti misi un anello al naso, orecchini agli orecchi e una splendida corona sul capo
Eze	16	13	Cosí fosti adorna d'oro e d'argento e fosti rivestita di lino fino di seta e di ricami. Tu mangiasti fior di farina, miele e olio; diventasti molto, molto bella e giungesti fino a regnare.
Eze	16	14	La tua fama si diffuse tra le nazioni per la tua bellezza, che era perfetta, a motivo del mio splendore che avevo riposto su di te, dice il Signore, l'Eterno.
Eze	16	15	Ma tu ponesti la fiducia nella tua bellezza e ti prostituisti a motivo della tua fama e prodigasti le tue prostituzioni a ogni passante, che era consenziente.
Eze	16	16	Tu prendesti alcune delle tue vesti, ti facesti degli alti luoghi di vari colori e su di essi ti prostituisti, cose che non avrebbero dovuto accadere e neppure esserci.
Eze	16	17	Prendesti pure i tuoi bei gioielli fatti del mio oro e del mio argento, che io ti avevo dato, te ne facesti delle immagini d'uomo e ad esse ti prostituisti;
Eze	16	18	poi prendesti le tue vesti ricamate, le ricopristi e offristi davanti ad esse il mio olio e il mio incenso.
Eze	16	19	Anche il mio pane che ti avevo dato, il fior di farina, l'olio e il miele di cui ti nutrivo, li ponesti davanti ad esse come un profumo di soave odore; cosí è avvenuto, dice il Signore, l'Eterno.
Eze	16	20	Inoltre prendesti i tuoi figli e le tue figlie che mi avevi partorito e li sacrificasti loro per essere divorati. Erano forse poca cosa le tue prostituzioni,
Eze	16	21	che tu dovesti scannare i miei figli e offrirli loro facendoli passare per il fuoco?
Eze	16	22	Con tutte le tue abominazioni e le tue prostituzioni non ti sei ricordata dei giorni della tua giovinezza, quando eri nuda e nel bisogno e ti dibattevi nel sangue.
Eze	16	23	Ora dopo tutta la tua malvagità, Guai, guai a te!, dice il Signore, l'Eterno;
Eze	16	24	in ogni piazza ti sei costruita una nicchia e ti sei fatta un alto luogo;
Eze	16	25	all'inizio di ogni strada hai costruito un alto luogo, hai reso abominevole la tua bellezza, e hai allargato le tue gambe ad ogni passante, moltiplicando le tue prostituzioni.
Eze	16	26	Ti sei pure prostituita agli Egiziani, tuoi corpulenti vicini, e hai moltiplicato le tue prostituzioni per provocarmi ad ira.
Eze	16	27	Perciò, ecco, io ho steso la mia mano contro di te, ho diminuito la tua porzione assegnata e ti ho dato in balìa di quelli che ti odiano, le figlie dei Filistei, che hanno vergogna della tua condotta scellerata.
Eze	16	28	Non ancora soddisfatta, ti sei prostituita agli Assiri; sí, ti sei prostituita a loro, senza però essere soddisfatta.
Eze	16	29	Cosí hai moltiplicato le tue prostituzioni col paese di Canaan fino in Caldea, ma neppure con questo sei stata soddisfatta.
Eze	16	30	Com'è depravato il tuo cuore, dice il Signore, l'Eterno, nel fare tutte queste cose da sfacciata prostituta!
Eze	16	31	Ti costruivi la nicchia all'inizio di ogni strada e ti facevi gli alti luoghi in ogni piazza, però non eri come una prostituta, perché disprezzavi la paga,
Eze	16	32	ma come una donna adultera, che invece di suo marito accoglie gli stranieri.
Eze	16	33	A tutte le prostitute si fanno regali, ma tu hai fatto regali a tutti i tuoi amanti e con doni li hai indotti a venire a te da ogni parte per le tue prostituzioni.
Eze	16	34	Nelle tue prostituzioni ti sei comportata al contrario delle altre donne: nessuno ti correva dietro per prostituirsi in quanto tu davi la paga invece di ricevere la paga, cosí ti sei comportata al contrario delle altre.
Eze	16	35	Perciò, o prostituta ascolta la parola dell'Eterno.
Eze	16	36	Cosí dice il Signore, l'Eterno: Poiché il tuo denaro è stato sperperato e la tua nudità scoperta nelle tue prostituzioni con i tuoi amanti e con tutti i tuoi idoli abominevoli e a motivo del sangue dei tuoi figli che hai loro offerto,
Eze	16	37	ecco, io radunerò tutti i tuoi amanti con i quali hai provato piacere, tutti quelli che hai amato insieme a quelli che hai odiato; li radunerò da ogni parte contro di te e scoprirò davanti a loro la tua nudità, perché essi vedano tutta la tua nudità.
Eze	16	38	Ti giudicherò come si giudicano le adultere e quelle che spandono sangue e farò venire su di te il sangue del furore e della gelosia.
Eze	16	39	Ti darò quindi nelle loro mani ed essi abbatteranno la tua nicchia e demoliranno i tuoi alti luoghi, ti spoglieranno inoltre delle tue vesti, porteranno via i tuoi splendidi gioielli e ti lasceranno nuda e nel bisogno.
Eze	16	40	Poi faranno salire contro di te una moltitudine e ti lapideranno con pietre e ti trafiggeranno con le loro spade.
Eze	16	41	Daranno alle fiamme le tue case ed eseguiranno giudizi su di te sotto gli occhi di molte donne; ti farò smettere dal prostituirti e non darai piú alcuna paga.
Eze	16	42	Cosí placherò il mio furore su di te e la mia gelosia si allontanerà da te; mi acqueterò e non mi adirerò piú.
Eze	16	43	Poiché tu non ti sei ricordata dei giorni della tua giovinezza e mi hai fatto infuriare con tutte queste cose, ecco, anch'io ti farò ricadere sul capo, le tue azioni, dice il Signore, l'Eterno, cosí non commetterai altre scelleratezze oltre tutte le tue abominazioni.
Eze	16	44	Chiunque proferirà proverbi, proferirà questo proverbio contro di te: Quale la madre, tale la figlia.
Eze	16	45	Tu sei veramente figlia di tua madre che ha rigettato il proprio marito e i propri figli, e sei sorella delle tue sorelle che hanno rigettato i loro mariti e i loro figli. Vostra madre era una Hittea e vostro padre un Amorreo.
Eze	16	46	Tua sorella maggiore è Samaria, che con le sue figlie abita alla tua sinistra; tua sorella minore è Sodoma, che con le sue figlie abita alla tua destra.
Eze	16	47	Tu non soltanto hai camminato nelle loro vie e commesso le loro abominazioni ma, come se questo fosse troppo poco, in tutte le tue vie ti sei corrotta piú di loro.
Eze	16	48	Com'è vero che io vivo, dice il Signore, l'Eterno, tua sorella Sodoma e le sue figlie non hanno fatto ciò che hai fatto tu con le tue figlie.
Eze	16	49	Ecco, questa fu l'iniquità di tua sorella Sodoma: lei e le sue figlie vivevano nell'orgoglio, nell'abbondanza del pane e in una grande indolenza, ma non sostenevano la mano dell'afflitto e del povero.
Eze	16	50	Erano altezzose e commettevano abominazioni davanti a me; perciò le tolsi di mezzo, quando vidi ciò.
Eze	16	51	Samaria non ha neppure commesso la metà dei tuoi peccati; tu hai moltiplicato le tue abominazioni piú di loro e hai giustificato le tue sorelle con tutte le abominazioni che hai commesso.
Eze	16	52	Tu, che hai giudicato le tue sorelle, porta il tuo vituperio, perché con i peccati che hai commesso ti sei resa piú abominevole di loro; esse sono piú giuste di te. Su vergognati e porta il tuo vituperio, perché hai giustificato le tue sorelle.
Eze	16	53	Quando farò ritornare i loro prigionieri, i prigionieri di Sodoma e le sue figlie, i prigionieri di Samaria e le sue figlie, allora farò ritornare anche i prigionieri della tua cattività che sono in mezzo a loro,
Eze	16	54	affinché porti il tuo vituperio e ti vergogni di tutto ciò che hai fatto, quando le hai confortate.
Eze	16	55	Quando le tue sorelle, Sodoma e le sue figlie, ritorneranno nella loro condizione di prima e Samaria e le sue figlie ritorneranno nella loro condizione di prima, anche tu e le tue figlie ritornerete nella vostra condizione di prima.
Eze	16	56	Tua sorella Sodoma non era neppure menzionata dalla tua bocca nei giorni del tuo orgoglio,
Eze	16	57	prima che la tua malvagità fosse messa a nudo, come avvenne quando fosti oltraggiata dalle figlie della Siria e da tutti quelli intorno ad essa, dalle figlie dei Filistei, che ti disprezzavano da ogni parte.
Eze	16	58	Tu porti la pena della tua scelleratezza e delle tue abominazioni, dice l'Eterno.
Eze	16	59	Poiché cosí dice il Signore, l'Eterno: Io farò a te come hai fatto tu, che hai disprezzato il giuramento rompendo il patto.
Eze	16	60	Tuttavia mi ricorderò del patto stabilito con te nei giorni della tua giovinezza e stabilirò con te un patto eterno.
Eze	16	61	Allora ti ricorderai della tua condotta e ti vergognerai, quando riceverai le tue sorelle, quelle che sono piú grandi e quelle che sono piú piccole di te; e io le darò a te per figlie, ma non in virtú del tuo patto.
Eze	16	62	IO stabilirò il mio patto con te e tu riconoscerai che io sono l'Eterno
Eze	16	63	perché ti ricordi, ti vergogni e non apra piú la tua bocca a motivo della tua confusione quando avrò fatto espiazione per tutto ciò che hai fatto, dice il Signore, l'Eterno.
------------------------Ezechiele, capitolo 17
Eze	17	1	La parola dell'Eterno mi fu rivolta dicendo:
Eze	17	2	Figlio d'uomo, proponi un enigma e racconta una parabola alla casa d'Israele, e di'
Eze	17	3	Cosí dice il Signore l'Eterno: Una grande aquila dalle grandi ali e dalle lunghe penne, ricoperta di piume di svariati colori andò al Libano e tolse la cima di un cedro;
Eze	17	4	staccò il piú alto dei suoi ramoscelli, lo portò in un paese di commercio e lo pose in una città di mercanti.
Eze	17	5	Poi prese un po' di seme del paese e lo piantò in un campo fertile, lo collocò presso acque abbondanti e lo piantò come un salice.
Eze	17	6	Esso crebbe e divenne una vite estesa ma bassa, i cui rami erano rivolti verso l'aquila, mentre le sue radici erano sotto di essa. Cosí diventò una vite che fece rami e mise fronde.
Eze	17	7	Ma c'era un'altra grande aquila, dalle grandi ali e dalle molte piume, ed ecco questa vite rivolse le sue radici verso di essa e distese i suoi rami verso di essa perché l'irrigasse dal solco dov'era piantata.
Eze	17	8	Essa era piantata in un buon terreno presso acque abbondanti, perché potesse mettere rami, portare frutto e diventare una vite magnifica.
Eze	17	9	Di' Cosí dice il Signore l'Eterno. Potrà prosperare? L'aquila non sradicherà forse le sue radici e non taglierà via i suoi frutti per lasciare che si secchi? Cosí tutte le foglie che ha messo si seccheranno. Non ci vorrà tanta forza né molta gente per svellerla dalle radici.
Eze	17	10	Ecco, essa è piantata. Potrà prosperare? Non si seccherà forse completamente, quando il vento dell'est la toccherà? Seccherà nel solco dov'era cresciuta!.
Eze	17	11	La parola dell'Eterno mi fu ancora rivolta, dicendo:
Eze	17	12	Di' dunque a questa casa ribelle: Non capite cosa significano queste cose? Di' loro: Ecco, il re di Babilonia è venuto a Gerusalemme, ne ha preso il re e i capi e li ha condotti con sé a Babilonia.
Eze	17	13	Poi ha preso uno di stirpe reale, ha stabilito un patto con lui e gli ha fatto prestare giuramento, Egli ha portato via anche gli uomini potenti del paese,
Eze	17	14	perché il regno fosse abbassato e non si innalzasse ma, osservando il suo patto, potesse essere stabile.
Eze	17	15	Ma questi si è ribellato contro di lui mandando i suoi ambasciatori in Egitto, perché gli dessero cavalli e tanta gente. Potrà prosperare, potrà scampare chi ha fatto tali cose? Può rompere il patto e ciò nonostante scampare?
Eze	17	16	Com'è vero che io vivo, dice il Signore, l'Eterno, egli morirà nel luogo dove dimora il re che lo ha fatto re e di cui ha disprezzato il giuramento e rotto il patto, vicino a lui, in mezzo a Babilonia.
Eze	17	17	Faraone non gli presterà aiuto col suo potente esercito e con tanta gente in guerra, quando eleveranno terrapieni e costruiranno torri per sterminare molte vite umane.
Eze	17	18	Egli ha disprezzato il giuramento infrangendo il patto; eppure ecco, dopo aver dato la mano, ha fatto tutte queste cose. Egli non scamperà.
Eze	17	19	Perciò cosí dice il Signore, l'Eterno: Com'è vero che io vivo, il mio giuramento che ha disprezzato e il mio patto che ha infranto li farò ricadere sul suo capo.
Eze	17	20	Stenderò su di lui la mia rete e sarà preso nel mio laccio. Lo condurrò a Babilonia e là eseguirò il giudizio su di lui per il tradimento commesso contro di me.
Eze	17	21	Tutti i fuggiaschi con le sue schiere cadranno di spada, mentre i superstiti saranno dispersi a tutti i venti. Cosí riconoscerete che io, l'Eterno, ho parlato.
Eze	17	22	Cosí dice il Signore, l'Eterno: Io prenderò un ramoscello dalla punta del cedro piú alto e lo pianterò; dalla cima dei suoi giovani rami staccherò un tenero ramoscello e lo pianterò sopra un monte alto ed elevato.
Eze	17	23	Lo pianterò sull'alto monte d'Israele; metterà rami, porterà frutto e diventerà un cedro magnifico. Sotto di lui dimoreranno uccelli di ogni specie; essi dimoreranno all'ombra dei suoi rami,
Eze	17	24	Cosí tutti gli alberi della campagna sapranno che io, l'Eterno, ho abbassato l'albero alto e innalzato l'albero basso, ho fatto seccare l'albero verde e fatto germogliare l'albero secco. Io, l'Eterno, ho parlato e lo farò.
------------------------Ezechiele, capitolo 18
Eze	18	1	La parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:
Eze	18	2	Cosa intendete dire quando usate questo proverbio circa il paese d'Israele, dicendo: I padri hanno mangiato l'uva acerba e i denti dei figli si sono allegati?
Eze	18	3	Com'è vero che io vivo, dice il Signore, l'Eterno, non userete piú questo proverbio in Israele.
Eze	18	4	Ecco, tutte le anime sono mie; tanto l'anima del padre come l'anima del figlio sono mie. L'anima che pecca morirà.
Eze	18	5	Se uno è giusto e pratica l'equità e la giustizia,
Eze	18	6	se non mangia sui monti e non alza gli occhi agli idoli della casa d'Israele, se non contamina la moglie del suo vicino e non si accosta a donna mentre è impura,
Eze	18	7	se non opprime nessuno, se restituisce il suo pegno al debitore, se non compie alcuna rapina, se dà il suo pane all'affamato e copre di vesti l'ignudo.
Eze	18	8	se non presta a interesse e non dà ad usura, se ritrae la sua mano dall'iniquità e giudica secondo equità fra uomo e uomo,
Eze	18	9	se cammina nei miei statuti e osserva i miei decreti agendo con fedeltà, questi è giusto e certamente vivrà, dice il Signore, l'Eterno.
Eze	18	10	Ma se ha generato un figlio violento, che spande il sangue e fa a suo fratello qualcuna di queste cose
Eze	18	11	(mentre il padre non ha commesso nessuna di queste cose), e mangia sui monti e contamina la moglie del suo vicino,
Eze	18	12	opprime il povero e il bisognoso, compie rapine, non restituisce il pegno, alza gli occhi agli idoli, commette abominazioni,
Eze	18	13	presta a interesse e dà ad usura, vivrà forse costui? Egli non vivrà. Poiché ha commesso tutte queste abominazioni certamente morrà; il suo sangue ricadrà su lui.
Eze	18	14	Ma se costui genera un figlio che, vedendo tutti i peccati commessi dal padre, se ne rende conto ma non li commette
Eze	18	15	non mangia sui monti, non alza gli occhi agli idoli della casa d'Israele, non contamina la moglie del suo vicino,
Eze	18	16	non opprime alcuno, non prende pegni, non compie rapine, ma dà il suo pane all'affamato, copre di vesti l'ignudo,
Eze	18	17	trattiene la sua mano dall'opprimere il povero, non prende interesse né usura, osserva i miei decreti e cammina nei miei statuti, costui non morirà per l'iniquità del padre; egli certamente vivrà.
Eze	18	18	Suo padre invece, poiché ha oppresso e ha compiuto rapine a danno del fratello e ha fatto ciò che non è bene in mezzo al suo popolo, ecco egli morirà per la sua iniquità.
Eze	18	19	Tuttavia voi dite: Perché il figlio non porta l'iniquità del padre? Poiché il figlio pratica l'equità e la giustizia, osserva tutti i miei statuti e li mette in pratica, certamente egli vivrà.
Eze	18	20	L'anima che pecca morirà, il figlio non porterà l'iniquità del padre e il padre non porterà l'iniquità del figlio; la giustizia del giusto sarà su di lui, l'empietà dell'empio sarà su di lui.
Eze	18	21	Se però l'empio si allontana da tutti i peccati che commetteva, se osserva tutti i miei statuti e pratica l'equità e la giustizia, egli certamente vivrà; non morirà.
Eze	18	22	Nessuna delle trasgressioni che ha commesso sarà piú ricordata contro di lui; egli vivrà per la giustizia che pratica.
Eze	18	23	Provo forse piacere della morte dell'empio?; dice il Signore, l'Eterno, e non piuttosto che egli si converta dalle sue vie e viva?
Eze	18	24	Ma se il giusto si allontana dalla sua giustizia e commette l'iniquità e imita tutte le abominazioni che l'empio fa vivrà forse costui? Tutta la giustizia che ha compiuto non sarà piú ricordata; per la trasgressione che ha compiuto e per il peccato che ha commesso, egli morirà a causa di essi.
Eze	18	25	Tuttavia voi dite: La via del Signore non è giusta. Ascoltate ora, o casa d'Israele: è proprio la mia via che non è giusta, o sono piuttosto le vostre vie che non sono giuste?
Eze	18	26	Se il giusto si allontana dalla sua giustizia e commette l'iniquità, e a causa di questo muore, muore per l'iniquità che ha commesso.
Eze	18	27	Se invece l'empio si allontana dall'empietà che commetteva e pratica l'equità e la giustizia, egli salverà la sua anima.
Eze	18	28	Poiché ha considerato di allontanarsi da tutte le trasgressioni che commetteva, certamente vivrà; non morirà.
Eze	18	29	Tuttavia la casa d'Israele dice: La via del Signore non è giusta. Sono proprio le mie vie che non sono giuste, o casa d'Israele, o sono piuttosto le vostre vie che non sono giuste?
Eze	18	30	Perciò giudicherò ciascuno di voi secondo le sue vie, o casa d'Israele, dice il Signore, l'Eterno. Ravvedetevi e abbandonate tutte le vostre trasgressioni cosí l'iniquità non vi sarà piú causa di rovina.
Eze	18	31	Gettate lontano da voi tutte le vostre trasgressioni che avete commesso e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo. Perché mai vorreste morire, o casa d'Israele?
Eze	18	32	Io infatti non provo alcun piacere nella morte di chi muore, dice il Signore, l'Eterno. Convertitevi dunque e vivrete.
------------------------Ezechiele, capitolo 19
Eze	19	1	Tu innalza una lamentazione sui principi d'Israele e di':
Eze	19	2	Che cos'era tua madre? Una leonessa: stava accovacciata tra i leoni, allevava i suoi piccoli in mezzo ai leoncelli.
Eze	19	3	Fece crescere uno dei suoi piccoli che divenne un leoncello; imparò a sbranare la preda e divorò uomini.
Eze	19	4	Anche le nazioni sentirono parlare di lui; egli fu preso nella loro fossa e lo condussero incatenato nel paese d'Egitto.
Eze	19	5	Quando essa vide che l'attesa si protraeva e la sua speranza era perduta, prese un altro dei suoi piccoli e ne fece un leoncello.
Eze	19	6	Esso andava e veniva fra i leoni; divenne un leoncello, imparò a sbranare la preda e divorò uomini.
Eze	19	7	Venne a conoscere i loro luoghi desolati e devastò le loro città; il paese con tutto quello che conteneva fu desolato al rumore del suo ruggito.
Eze	19	8	Ma contro di lui vennero le nazioni da tutte le regioni circostanti, tesero su di lui la loro rete e fu preso nella loro fossa.
Eze	19	9	Lo misero incatenato in una gabbia e lo condussero al re di Babilonia; lo condussero in una fortezza, perché la sua voce non fosse piú udita sui monti d'Israele.
Eze	19	10	Tua madre era simile a una vite piantata vicino alle acque; era rigogliosa e aveva molti rami per l'acqua abbondante.
Eze	19	11	Aveva rami robusti idonei per scettri reali, nella sua altezza sovrastava sul folto dei rami ed appariva nella sua elevatezza per la moltitudine dei suoi rami.
Eze	19	12	Ma fu sradicata con furore e gettata a terra; il vento dell'est ne seccò il frutto i suoi forti rami furono strappati via e seccarono, il fuoco li divorò.
Eze	19	13	Ora è piantata nel deserto in un suolo arido ed assetato;
Eze	19	14	un fuoco è uscito da una verga dei suoi rami e ne ha divorato il frutto; in essa non c'è piú alcun ramo robusto idoneo per scettri reali. Questa è una lamentazione ed è diventata una lamentazione.
------------------------Ezechiele, capitolo 20
Eze	20	1	Or avvenne nel settimo anno, il dieci del quinto mese, che alcuni degli anziani, d'Israele, vennero a consultare l'Eterno e sedettero davanti a me.
Eze	20	2	Quindi la parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:
Eze	20	3	Figlio d'uomo, parla agli anziani d'Israele e di' loro: Cosí dice il Signore, l'Eterno: Siete venuti per consultarmi? Com'è vero che io vivo, non mi lascerò consultare da voi, dice il Signore, l'Eterno.
Eze	20	4	Vuoi giudicarli, vuoi giudicarli, figlio d'uomo? Fa' loro conoscere le abominazioni dei loro padri,
Eze	20	5	e di' loro: Cosí dice il Signore, l'Eterno: il giorno in cui scelsi Israele e alzai la mano in giuramento ai discendenti della casa di Giacobbe, e mi feci loro conoscere nel paese d'Egitto, alzai la mano in giuramento a loro, dicendo: Io sono l'Eterno, il vostro DIO
Eze	20	6	In quel giorno alzai la mano giurando loro di farli uscire dal paese d'Egitto e di condurli in un paese che avevo esplorato per loro dove scorre latte e miele, la gloria di tutti i paesi.
Eze	20	7	Quindi dissi loro: Ognuno getti via le abominazioni che sono davanti ai suoi occhi e non contaminatevi con gli idoli d'Egitto. Io sono l'Eterno, il vostro DIO.
Eze	20	8	Ma essi si ribellarono, contro di me e non vollero ascoltarmi nessuno d'essi gettò via le abominazioni che erano davanti ai suoi occhi e non abbandonò gli idoli d'Egitto. Allora decisi di riversare su di loro il mio furore e di sfogare su di loro la mia ira in mezzo al paese d'Egitto.
Eze	20	9	Tuttavia io agii per amore del mio nome, perché non fosse profanato davanti alle nazioni in mezzo alle quali si trovavano, agli occhi delle quali mi ero fatto loro conoscere, per farli uscire dal paese d'Egitto.
Eze	20	10	Cosí li feci uscire dal paese d'Egitto e li condussi nel deserto.
Eze	20	11	Diedi loro i miei statuti e feci loro conoscere i miei decreti, osservando i quali l'uomo vivrà per essi.
Eze	20	12	Inoltre diedi loro i miei sabati, affinché fossero un segno fra me e loro, perché conoscessero che io, sono l'Eterno che li santifico.
Eze	20	13	Ma la casa d'Israele si ribellò contro di me nel deserto; non camminarono secondo i miei statuti e rigettarono i miei decreti, osservando i quali l'uomo vivrà per essi, e profanarono grandemente i miei sabati. Cosí io decisi di riversare su di loro il mio furore nel deserto, per consumarli.
Eze	20	14	Tuttavia io agii per amore del mio nome, perché non fosse profanato davanti alle nazioni, agli occhi delle quali io li avevo fatti uscire dall'Egitto.
Eze	20	15	Alzai perfino la mano nel deserto, giurando loro che non li avrei fatti entrare nel paese che avevo loro dato, dove scorre latte e miele, la gloria di tutti i paesi,
Eze	20	16	perché avevano rigettato i miei decreti, non avevano camminato secondo i miei statuti e avevano profanato i miei sabati, perché il loro cuore andava dietro ai loro idoli.
Eze	20	17	Tuttavia il mio occhio li risparmiò dalla distruzione e non li sterminai interamente nel deserto.
Eze	20	18	Dissi quindi ai loro figli nel deserto: Non camminate secondo gli statuti dei vostri padri, non osservate i loro decreti e non contaminatevi con i loro idoli.
Eze	20	19	Io sono l'Eterno, il vostro DIO, camminate secondo i miei statuti, osservate i miei decreti e metteteli in pratica,
Eze	20	20	santificate i miei sabati e siano un segno fra me e voi, affinché conosciate che io sono l'Eterno il vostro DIO"
Eze	20	21	Ma i figli si; ribellarono contro di me; non camminarono secondo i miei statuti e non osservarono i miei decreti per metterli in pratica, osservando i quali l'uomo vivrà per essi; profanarono i miei sabati, e cosí io decisi di riversare su di loro il mio furore e di sfogare su di loro la mia ira nel deserto.
Eze	20	22	Tuttavia io ritirai la mia mano ed agii per amore del mio nome, perché non fosse profanato davanti alle nazioni, agli occhi delle quali li avevo fatti uscire dall'Egitto.
Eze	20	23	Alzai però la mano nel deserto, giurando loro che li avrei dispersi fra le nazioni e li avrei disseminati per tutti i paesi,
Eze	20	24	perché non mettevano in pratica i miei decreti, ma rigettavano i miei statuti, profanavano i miei sabati, e i loro occhi erano rivolti agli idoli dei loro padri.
Eze	20	25	Perciò diedi loro statuti non buoni e decreti per i quali non potevano vivere;
Eze	20	26	e li contaminai con i loro stessi doni, in quanto facevano passare per il fuoco ogni loro primogenito, per ridurli alla desolazione affinché riconoscessero che io sono l'Eterno.
Eze	20	27	Perciò figlio d'uomo, parla alla casa d'Israele e di' loro: Cosí dice il Signore, l'Eterno. I vostri padri mi hanno oltraggiato anche in questo, comportandosi infedelmente con me:
Eze	20	28	dopo che li ebbi introdotti nel paese, per il quale avevo alzato la mano e giurato, essi volsero lo sguardo ad ogni alto colle e a ogni albero frondoso e là offrirono i loro sacrifici e là presentarono le loro offerte provocanti; là pure misero i loro profumi di odor soave e là versarono le loro libazioni.
Eze	20	29	Allora dissi loro: Che cos'è l'alto luogo al quale voi andate?. Cosí si è continuato a chiamarlo alto luogo fino al giorno d'oggi.
Eze	20	30	Per questo di' alla casa d'Israele: Cosí dice il Signore, l'Eterno: Volete contaminarvi seguendo le vie dei vostri padri e prostituirvi ai loro idoli esecrandi?
Eze	20	31	Quando infatti offrite i vostri doni e fate passare per il fuoco i vostri figli, vi contaminate fino al giorno d'oggi con tutti i vostri idoli. Perciò non mi lascerò consultare da voi, o casa d'Israele. Com'è vero che io vivo, dice il Signore, l'Eterno, io non mi lascerò consultare da voi.
Eze	20	32	E non avverrà affatto ciò che vi viene in mente, quando dite: Noi saremo come i gentili, come le famiglie degli altri paesi, che rendono un culto al legno e alla pietra.
Eze	20	33	Com'è vero che io vivo, dice il Signore, l'Eterno, io regnerò su di voi con mano forte, con braccio disteso e con furore scatenato.
Eze	20	34	Vi farò uscire di mezzo ai popoli e vi radunerò dai paesi nei quali siete stati dispersi con mano forte, con braccio disteso e con furore scatenato,
Eze	20	35	e vi condurrò nel deserto dei popoli, e là eseguirò il mio giudizio su di voi, faccia a faccia.
Eze	20	36	Come ho eseguito il mio giudizio sui vostri padri nel deserto del paese d'Egitto, cosí eseguirò il mio giudizio su di voi, dice il Signore, l'Eterno.
Eze	20	37	Vi farò passare sotto la verga e vi riporterò nei vincoli del patto.
Eze	20	38	Separerò di mezzo a voi i ribelli, e quelli che sono infedeli verso di me; li farò uscire dal paese dove dimorano, ma non entreranno nel paese d'Israele; allora riconoscerete che io sono l'Eterno.
Eze	20	39	Voi dunque, casa d'Israele, cosí parla il Signore, l'Eterno: Andate, servite ognuno i vostri idoli; ma in seguito mi darete ascolto e non profanerete più il mio santo nome con i vostri doni e con i vostri idoli.
Eze	20	40	Poiché sul mio monte santo, sull'alto monte d'Israele, dice il Signore, l'Eterno, là tutta la casa d'Israele, tutti quanti saranno nel paese, mi servirà; là io mi compiacerò di loro, là richiederò le vostre offerte e le primizie dei vostri doni insieme a tutte le vostre cose consacrate.
Eze	20	41	Io mi compiacerò di voi come di un profumo di odore soave, quando vi avrò fatti uscire di mezzo ai popoli e vi avrò radunati dai paesi nei quali siete stati dispersi; e sarò santificato in voi agli occhi, delle nazioni.
Eze	20	42	Voi riconoscerete che io sono l'Eterno, quando vi condurrò nella terra d'Israele, nel paese per il quale avevo alzato la mano e giurato di dare ai vostri padri.
Eze	20	43	Là ricorderete la vostra condotta e tutte le azioni con le quali vi siete contaminati e proverete disgusto di voi stessi per tutte le malvagità che avete commesso.
Eze	20	44	Cosí riconoscerete che io sono l'Eterno, quando agirò con voi per amore del mio nome e non secondo la vostra condotta malvagia né secondo le vostre azioni corrotte, o casa d'Israele dice il Signore, l'Eterno.
Eze	20	45	(21:1) La parola dell'Eterno mi fu rivolta dicendo:
Eze	20	46	(21:2) Figlio d'uomo. rivolgi la faccia verso il sud, parla apertamente contro il sud e profetizza contro la foresta della campagna, il Neghev,
Eze	20	47	(21:3) e di' alla foresta del Neghev: Ascolta la parola dell'Eterno. Cosí dice il Signore, l'Eterno: Ecco, io accendo in te un fuoco che divorerà in te ogni albero verde e ogni albero secco; la fiamma ardente non si spegnerà e ogni faccia dal sud al nord sarà bruciata.
Eze	20	48	(21:4) Ogni carne vedrà che io, l'Eterno, l'ho acceso; non si spegnerà.
Eze	20	49	(21:5) Allora dissi: Ah, Signore, Eterno essi dicono di me: Costui non parla forse in parabole?
------------------------Ezechiele, capitolo 21
Eze	21	1	(21:6) La parola dell'Eterno mi fu ancora rivolta, dicendo:
Eze	21	2	(21:7) Figlio d'uomo, rivolgi la faccia verso Gerusalemme, parla apertamente contro i luoghi santi e profetizza contro il paese d'Israele;
Eze	21	3	(21:8) e di' al paese d'Israele: Cosí dice l'Eterno: Ecco io sono contro di te. Io estrarrò la mia spada dal suo fodero e reciderò da te giusti e malvagi.
Eze	21	4	(21:9) Poiché voglio recidere da te giusti e malvagi, la mia spada uscirà dal suo fodero contro ogni carne dal sud al nord.
Eze	21	5	(21:10) Cosí ogni carne riconoscerà che io l'Eterno, ho estratto la mia spada dal suo fodero e non vi rientrerà piú.
Eze	21	6	(21:11) Perciò tu, figlio d'uomo, gemi con i lombi rotti e gemi con dolore davanti ai loro occhi.
Eze	21	7	(21:12) E avverrà che quando ti domanderanno: Perché gemi? risponderai: Per la notizia che sta per giungere ogni cuore si struggerà, tutte le mani s'indeboliranno, tutti gli spiriti verranno meno e tutte le ginocchia si scioglieranno come acqua. Ecco la cosa giunge e si compirà, dice il Signore, l'Eterno.
Eze	21	8	(21:13) La parola dell'Eterno mi fu nuovamente rivolta, dicendo:
Eze	21	9	(21:14) Figlio d'uomo, profetizza e di Cosí dice il Signore. Di Una spada, una spada è affilata e anche lucidata.
Eze	21	10	(21:15) affilata per fare un gran massacro e affilata per lampeggiare. Potremo forse rallegrarci? Voi disprezzate lo scettro di mio figlio come se fosse un qualsiasi legno.
Eze	21	11	(21:16) Il Signore l'ha data a lucidare per impugnarla, la spada è affilata e lucidata per darla in mano di chi uccide.
Eze	21	12	(21:17) Grida e urla, figlio d'uomo, perché sarà usata contro il mio popolo, contro tutti i principi d'Israele, essi saranno consegnati in potere della spada insieme al mio popolo. Perciò percuotiti la coscia,
Eze	21	13	(21:18) perché è una prova. Che cosa accadrebbe se non ci fosse piú neppure lo scettro sprezzante?, dice il Signore, l'Eterno.
Eze	21	14	(21:19) Perciò tu, figlio d'uomo, profetizza e batti le mani, lascia che la spada raddoppi e triplichi i suoi colpi: è la spada del massacro, è la spada del grande massacro, che li circonda da ogni lato.
Eze	21	15	(21:20) Ho rivolto la punta della spada contro tutte le loro porte perché il loro cuore si strugga e molti cadano. Ah è fatta per brillare, è affilata per il massacro.
Eze	21	16	(21:21) Spada, sii spietata, volgiti a destra volgiti a sinistra, ovunque è diretta la tua lama.
Eze	21	17	(21:22) Anch'io batterò le mani e sfogherò il mio furore. Io, l'Eterno, ho parlato.
Eze	21	18	(21:23) La parola dell'Eterno mi fu ancora rivolta, dicendo:
Eze	21	19	(21:24) Tu, figlio d'uomo, traccia due strade, per le quali passi la spada del re di Babilonia, partiranno ambedue dallo stesso paese. Metti un indicatore stradale, mettilo all'inizio della strada che porta alla città.
Eze	21	20	(21:25) Traccia una strada per la quale la spada vada a Rabbah, città dei figli di Ammon, e un'altra perché vada in Giuda, contro Gerusalemme, città fortificata.
Eze	21	21	(21:26) Infatti il re di Babilonia sta al crocevia della strada, all'inizio delle due strade, per fare divinazione: agita le frecce, consulta gli idoli domestici, esamina il fegato.
Eze	21	22	(21:27) Nella sua destra il responso della divinazione designa Gerusalemme per collocarvi gli arieti, per aprire la bocca e ordinare il massacro, per alzar la voce con grida di guerra, per collocare gli arieti contro le porte, per innalzare terrapieni e per costruire torri,
Eze	21	23	(21:28) Ma per essi questo sarà come una falsa divinazione agli occhi di quelli che hanno fatto loro giuramenti. Ma egli si ricorderà della loro iniquità, perché siano presi.
Eze	21	24	(21:29) Perciò cosí dice il Signore, l'Eterno: Poiché avete fatto ricordare la vostra iniquità, essendo le vostre trasgressioni messe a nudo e i vostri peccati palesati in tutte le vostre azioni; poiché siete stati ricordati, sarete presi dalla mano del nemico.
Eze	21	25	(21:30) E tu, o corrotto e malvagio principe d'Israele, il cui giorno è giunto al tempo della punizione finale
Eze	21	26	(21:31) cosi dice il Signore, l'Eterno: Deponi il turbante, togliti la corona; le cose non saranno piú le stesse: ciò che è basso sarà innalzato e ciò che è alto sarà abbassato.
Eze	21	27	(21:32) Devastazione, devastazione, io la compirò. Ed essa non sarà piú restaurata, finché non verrà colui a cui appartiene il giudizio e al quale io la darò.
Eze	21	28	(21:33) E tu, figlio d'uomo, profetizza e di Cosí dice il Signore, l'Eterno, riguardo ai figli di Ammon a e riguardo al loro obbrobrio e di' la spada, la spada è sguainata, è lucidata per il massacro, per divorare, per lampeggiare.
Eze	21	29	(21:34) mentre hanno per te false visioni e fanno a te divinazioni bugiarde, per metterti sul collo dei malvagi uccisi, il cui giorno è giunto al tempo della punizione finale.
Eze	21	30	(21:35) Rimetti la spada nel suo fodero. Io ti giudicherò nel luogo stesso dove fosti creata, nel paese della tua origine.
Eze	21	31	(21:36) Riverserò su di te la mia indignazione, soffierò contro di te nel fuoco della mia ira e ti consegnerò in mano di uomini brutali, artefici di distruzione.
Eze	21	32	(21:37) Sarai preda del fuoco, il tuo sangue sarà sparso in mezzo al paese; non sarai piú ricordata, perché io, l'Eterno, ho parlato.
------------------------Ezechiele, capitolo 22
Eze	22	1	La parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:
Eze	22	2	Ora, figlio d'uomo, non giudicherai tu, non giudicherai la città sanguinaria? Falle dunque conoscere tutte le sue abominazioni
Eze	22	3	Poi di Cosí dice il Signore, l'Eterno: La città versa il sangue nel suo mezzo per far venire il suo tempo; inoltre fa idoli contro se stessa per contaminarsi.
Eze	22	4	Per il sangue che hai versato ti sei resa colpevole e ti sei contaminata per gli idoli che hai fatto. Hai fatto avvicinare i tuoi giorni e sei giunta al termine dei tuoi anni, perciò ti renderò il vituperio delle nazioni e lo scherno di tutti i paesi.
Eze	22	5	Quelli che sono vicini e quelli che sono lontani da te si faranno beffe di te o contaminata di fama e piena di disordine.
Eze	22	6	Ecco i principi d'Israele: ognuno ha usato il suo potere per versare il sangue in te.
Eze	22	7	In te si disprezza il padre e la madre in mezzo a te si opprime lo straniero, in te si maltratta l'orfano e la vedova.
Eze	22	8	Tu hai disprezzato le mie cose sante e hai profanato i miei sabati.
Eze	22	9	In te c'è gente che calunnia per versare sangue, in te c'è chi mangia sui monti, in mezzo a te si commettono scelleratezze.
Eze	22	10	In te si scopre la nudità del padre, in te si umilia la donna durante la sua impurità.
Eze	22	11	Uno commette abominazione con la moglie del suo prossimo, l'altro contamina d'incesto la sua nuora un'altro ancora in te umilia sua sorella, figlia di suo padre.
Eze	22	12	In te si ricevono regali per versare il sangue, tu esigi interesse ad usura, hai realizzato guadagni dal prossimo con inganno e hai dimenticato me, dice il Signore l'Eterno.
Eze	22	13	Ma ecco io batto le mani per il disonesto guadagno che hai fatto e per il sangue versato che è in mezzo a te.
Eze	22	14	Potrà reggere il tuo cuore o potranno rimanere forti le tue mani nei giorni in cui agirò contro di te? Io l'Eterno, ho parlato e lo farò.
Eze	22	15	Io ti disperderò fra le nazioni, ti disseminerò per i paesi ed eliminerò da te la tua immondizia.
Eze	22	16	Tu profanerai te stessa agli occhi delle nazioni e riconoscerai che io sono l'Eterno.
Eze	22	17	La parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:
Eze	22	18	Figlio d'uomo, la casa d'Israele è diventata per me tutta scorie: sono tutti bronzo, stagno, ferro e piombo in mezzo a una fornace; sono diventati scorie d'argento.
Eze	22	19	Perciò cosí dice il Signore, l'Eterno: Poiché siete tutti diventati tante scorie, ecco io vi radunerò in mezzo a Gerusalemme.
Eze	22	20	Come si raduna argento, bronzo, ferro piombo e stagno in mezzo alla fornace e si soffia su di essi il fuoco per fonderli cosí nella mia ira e nel mio furore vi radunerò, vi metterò là e vi fonderò
Eze	22	21	Vi radunerò e soffierò su di voi col fuoco della mia ira e voi sarete fusi in mezzo ad essa.
Eze	22	22	Come l'argento è fuso in mezzo alla fornace cosí voi sarete fusi in mezzo alla città; e riconoscerete che io l'Eterno, ho riversato su di voi il mio furore.
Eze	22	23	La parola dell'Eterno mi fu nuovamente rivolta, dicendo:
Eze	22	24	Figlio d'uomo, di' a Gerusalemme: Tu sei una terra che non è stata purificata o bagnata da pioggia in un giorno di indignazione.
Eze	22	25	La cospirazione dei suoi profeti nel suo mezzo è come un leone ruggente che sbrana la preda, essi divorano la gente, si appropriano di tesori e cose preziose, accrescono le vedove in mezzo ad essa.
Eze	22	26	I suoi sacerdoti violano la mia legge e profanano le mie cose sante; non distinguono fra santo e profano, non fanno conoscere la differenza tra l'impuro e il puro e distolgono i loro occhi dai miei sabati, per cui io sono profanato in mezzo a loro.
Eze	22	27	I suoi capi in mezzo ad essa sono come lupi che dilaniano la preda per versare sangue e distruggere anime per realizzare un ingiusto guadagno.
Eze	22	28	I suoi profeti intonacano per loro con malta che non regge avendo visioni false e proferendo divinazioni bugiarde per loro, e dicono: Cosí dice il Signore, l'Eterno mentre l'Eterno non ha parlato.
Eze	22	29	Il popolo del paese pratica l'oppressione, compie rapine, maltratta il povero e il bisognoso e opprime lo straniero violando la giustizia.
Eze	22	30	Io ho cercato fra loro un uomo che costruisse un muro e stesse sulla breccia davanti a me in favore del paese, perché io non lo distruggessi, ma non l'ho trovato.
Eze	22	31	Perciò io riverserò su di loro la mia indignazione, li consumerò col fuoco della mia ira e farò ricadere sul loro capo la loro condotta, dice il Signore, l'Eterno.
------------------------Ezechiele, capitolo 23
Eze	23	1	La parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:
Eze	23	2	Figlio d'uomo, c'erano due donne figlie della stessa madre,
Eze	23	3	che si prostituirono in Egitto. Si prostituirono nella loro giovinezza; là furono compresse le loro mammelle e là fu stretto il loro vergine seno.
Eze	23	4	I loro nomi sono: Oholah la maggiore e Oholibah sua sorella. Esse erano mie e partorirono figli e figlie. I loro nomi sono: Oholah è Samaria, Oholibah è Gerusalemme.
Eze	23	5	Anche se era mia, Oholah si prostituí e si infiammò per i suoi amanti, gli Assiri suoi vicini,
Eze	23	6	vestiti di porpora, governatori e principi, tutti giovani attraenti, cavalieri montati su cavalli.
Eze	23	7	Ella si prostituí con loro, con tutti i migliori uomini di Assiria, e si contaminò con tutti quelli per i quali si era infiammata, con tutti i loro idoli.
Eze	23	8	Non abbandonò le prostituzioni dell'Egitto, quando si erano coricati con lei nella sua giovinezza, avevano stretto il suo vergine seno e riversato su di lei la loro prostituzione.
Eze	23	9	Perciò l'abbandonai in mano dei suoi amanti, in mano dei figli di Assiria, per i quali si era infiammata.
Eze	23	10	Essi scoprirono la sua nudità, presero i suoi figli e le sue figlie e li uccisero con la spada. Ella divenne una favola fra le donne ed eseguirono su di lei la punizione.
Eze	23	11	Sua sorella Oholibah vide questo, ma nei suoi amoreggiamenti divenne piú corrotta di lei e le sue prostituzioni furono peggiori di quelle della sua sorella.
Eze	23	12	Si infiammò per i figli di Assiria suoi vicini, governatori e principi vestiti splendidamente, cavalieri montati su cavalli, tutti giovani attraenti.
Eze	23	13	Io vidi che si era contaminata, entrambe seguivano la stessa via.
Eze	23	14	Ma essa aumentò le sue prostituzioni; vide uomini ritratti sulla parete, immagini di Caldei dipinte in rosso,
Eze	23	15	con cinture intorno ai lombi, con ampi turbanti in capo, tutti con l'aspetto di capitani, somiglianti ai figli di Babilonia in Caldea, loro terra natìa.
Eze	23	16	Appena li vide, essa si infiammò per loro e mandò loro messaggeri in Caldea.
Eze	23	17	Allora i figli di Babilonia vennero da lei al letto degli amori e la contaminarono con le loro prostituzioni. Essa si contaminò con loro, ma poi si allontanò da loro.
Eze	23	18	Essa mise a nudo le sue prostituzioni e mise a nudo la sua vergogna, perciò io mi allontanai da lei, come mi ero allontanato da sua sorella.
Eze	23	19	Tuttavia essa moltiplicò le sue prostituzioni, ricordandosi dei giorni della sua giovinezza, quando si era prostituita nel paese di Egitto.
Eze	23	20	Si infiammò per i suoi amanti, la cui carne è come la carne degli asini e la cui emissione è come quella dei cavalli.
Eze	23	21	Cosí tu ricordasti la dissolutezza della tua gioventú, quando gli Egiziani stringevano il tuo seno per le tue mammelle giovanili.
Eze	23	22	Perciò, Oholibah, cosí dice il Signore, l'Eterno: Ecco, io susciterò contro di te i tuoi amanti, dai quali ti sei allontanata, e li farò venire contro di te da tutte le parti:
Eze	23	23	i figli di Babilonia e tutti i Caldei, quelli di Pekod, Shoa e Koa, tutti i figli di Assiria con loro, tutti giovani attraenti, governatori e principi, capitani e uomini famosi, tutti montati su cavalli.
Eze	23	24	Essi verranno contro di te con armi, carri e ruote e con una moltitudine di popoli; disporranno tutt'intorno contro di te scudi piccoli e grandi ed elmi. Rimetterò loro il giudizio, ed essi ti giudicheranno secondo le loro leggi.
Eze	23	25	Indirizzerò la mia gelosia contro di te, ed essi ti tratteranno con furore: ti asporteranno il naso e gli orecchi, e i tuoi superstiti cadranno di spada, prenderanno i tuoi figli e le tue figlie e i tuoi superstiti saranno divorati dal fuoco.
Eze	23	26	Ti spoglieranno delle tue vesti e porteranno via i tuoi bei gioielli.
Eze	23	27	Cosí farò cessare la tua dissolutezza e la tua prostituzione iniziata nel paese d'Egitto; non alzerai piú gli occhi verso di loro e non ti ricorderai piú dell'Egitto.
Eze	23	28	Poiché cosí dice il Signore, l'Eterno: Ecco, io ti do in mano di quelli che odii, in mano di quelli dai quali ti sei allontanata.
Eze	23	29	Essi ti tratteranno con odio, porteranno via tutto il frutto del tuo lavoro e ti lasceranno nuda e nel bisogno. Sarà messa a nudo la torpitudine delle tue prostituzioni, sí, la dissolutezza delle tue prostituzioni.
Eze	23	30	Queste cose ti saranno fatte, perché ti sei prostituita andando dietro alle nazioni perché ti sei contaminata con i loro idoli.
Eze	23	31	Tu hai camminato per la via di tua sorella, perciò ti metterò in mano la sua stessa coppa.
Eze	23	32	Cosí dice il Signore l'Eterno: Tu berrai la coppa di tua sorella, profonda e larga; sarai derisa e schernita, perché la coppa ha grande capacità.
Eze	23	33	Sarai ricolma di ubriachezza e di dolore, la coppa della desolazione e della devastazione la coppa di tua sorella Samaria.
Eze	23	34	Tu la berrai, la scolerai, ne romperai i cocci e ti lacererai il seno, perché io ho parlato. dice il Signore, l'Eterno.
Eze	23	35	Perciò cosí dice il Signore, l'Eterno: Poiché mi hai dimenticato e mi hai gettato dietro le spalle, porterai anche tu la pena della tua dissolutezza e delle tue prostituzioni.
Eze	23	36	Quindi l'Eterno mi disse: Figlio d'uomo non giudicherai tu Oholah, e Oholibah? Dichiara dunque loro le loro abominazioni.
Eze	23	37	Infatti hanno commesso adulterio, hanno sangue sulle loro mani, hanno commesso adulterio con i loro idoli e hanno addirittura fatto passare per il fuoco per essere divorati gli stessi loro figli che mi avevano partorito.
Eze	23	38	E anche questo mi hanno fatto: in quello stesso giorno hanno contaminato il mio santuario e profanato i miei sabati,
Eze	23	39	Dopo aver immolato i loro figli ai loro idoli, in quello stesso giorno sono venute nel mio santuario per profanarlo ecco cosa hanno fatto in mezzo al mio tempio.
Eze	23	40	Inoltre hanno mandato a chiamare uomini da paesi lontani, ai quali è stato mandato un messaggero, ed ecco, quelli sono venuti. Per loro ti sei lavata, ti sei tinta gli occhi e ti sei abbigliata con splendidi ornamenti.
Eze	23	41	Ti sei adagiata su un letto sontuoso con una tavola imbandita davanti, su cui hai posto il mio incenso, e il mio olio.
Eze	23	42	Attorno ad essa c'era il rumore di una moltitudine spensierata; assieme a uomini della folla fecero pure venire ubriachi dal deserto che misero braccialetti ai loro polsi e splendide corone sui loro capi.
Eze	23	43	Poi dissi di quella ormai logorata ne gli adulteri: Commetteranno ora prostituzione con lei, ed essa con loro?
Eze	23	44	Essi entrarono quindi da lei come si entra da una prostituta, cosí entrarono da Oholah e da Oholibah, donne dissolute.
Eze	23	45	Ma uomini giusti le giudicheranno come si giudicano le adultere, come si giudicano donne che versano sangue, perché sono adultere e hanno sangue sulle mani.
Eze	23	46	Perciò cosí dice il Signore, l'Eterno: Fa' salire contro di loro una moltitudine e dalle in balìa del terrore e del saccheggio.
Eze	23	47	Quella moltitudine le lapiderà con pietre e le farà a pezzi con le sue spade; ucciderà i loro figli e le loro figlie e darà alle fiamme le loro case.
Eze	23	48	Farò cessare la dissolutezza nel paese, e tutte le donne saranno ammaestrate a non commettere piú le vostre dissolutezze.
Eze	23	49	Faranno ricadere la vostra dissolutezza su di voi, e porterete cosí la pena dei peccati con i vostri idoli. Allora riconoscerete che io sono il Signore, l'Eterno.
------------------------Ezechiele, capitolo 24
Eze	24	1	La parola dell'Eterno mi fu rivolta nel nono anno, nel decimo mese, il decimo giorno del mese, dicendo:
Eze	24	2	Figlio d'uomo, scrivi la data di oggi, proprio di questo giorno. Il re di Babilonia ha deciso di assediare Gerusalemme oggi stesso.
Eze	24	3	Proponi una parabola a questa casa ribelle, e di' loro: Cosí dice il Signore, l'Eterno: Metti su la pentola, mettila su e versaci dentro acqua.
Eze	24	4	Raccogli in essa i pezzi di carne, tutti i pezzi buoni, la coscia e la spalla; riempila con ossa scelte.
Eze	24	5	Prendi il meglio del gregge, quindi ammucchiavi sotto la legna, falla bollire gagliardamente, affinché in essa bollano anche le sue ossa.
Eze	24	6	Perciò, cosí dice il Signore, l'Eterno: Guai alla città sanguinaria, alla pentola in cui c'è sporcizia, e la cui sporcizia non se ne va. Vuotala pezzo per pezzo senza tirare a sorte su di essa.
Eze	24	7	Poiché il suo sangue è in mezzo a lei; lo ha posto in cima a una roccia, non l'ha sparso in terra per coprirlo di polvere.
Eze	24	8	Per eccitare il furore, per farne vendetta, ha posto il suo sangue in cima a una roccia perché non fosse coperto.
Eze	24	9	Perciò cosí dice il Signore, l'Eterno: Guai alla città sanguinaria! Anch'io faro' un gran rogo.
Eze	24	10	Ammassa la legna, accendi il fuoco, fa' cuocere bene la carne, mescola le spezie e lascia che le ossa brucino.
Eze	24	11	Poi metti la pentola vuota sui carboni, perché si riscaldi e il suo bronzo diventi rovente affinché la sua impurità si dissolva in mezzo ad essa, e la sua sporcizia sia consumata.
Eze	24	12	Essa mi ha stancato con le sue menzogne; la sua grande sporcizia non se ne va; la sua sporcizia andrà a finire nel fuoco.
Eze	24	13	C'è dissolutezza nella tua impurità. Io infatti ho cercato di purificarti, ma tu non sei pura; non sarai piú purificata dalla tua impurità, finché non abbia sfogato su di te il mio furore,
Eze	24	14	Io, l'Eterno, ho parlato, la cosa avverrà, io la compirò; non indietreggerò, non avrò compassione, non mi pentirò. Sarai giudicata secondo la tua condotta e secondo le tue azioni, dice il Signore, l'Eterno.
Eze	24	15	La parola dell'Eterno mi fu rivolta dicendo:
Eze	24	16	Figlio d'uomo, ecco, io ti porterò via con un sol colpo la delizia dei tuoi occhi; ma tu non far cordoglio, non piangere e non versare alcuna lacrima.
Eze	24	17	Gemi in silenzio, non fare il lutto per i morti, cingiti il capo col turbante, mettiti i sandali ai piedi, non coprirti la barba e non mangiare il pane delle persone in lutto.
Eze	24	18	Al mattino parlai al popolo e alla sera mia moglie morí; la mattina dopo feci come mi era stato comandato.
Eze	24	19	Il popolo allora mi chiese: Non ci spiegherai che cosa significa per noi quello che fai?.
Eze	24	20	Io risposi loro: La parola dell'Eterno mi è stata rivolta, dicendo:
Eze	24	21	Di' alla casa d'Israele: Cosí dice il Signore, l'Eterno: Ecco io profanerò il mio santuario, l'orgoglio della vostra forza, la delizia dei vostri occhi, il diletto della vostra anima; e i vostri figli e le vostre figlie che avete lasciato cadranno di spada.
Eze	24	22	E voi farete come ho fatto io: non vi coprirete la barba e non mangerete il pane delle persone in lutto.
Eze	24	23	Avrete i vostri turbanti in capo, i vostri sandali ai piedi; non farete cordoglio e non piangerete, ma vi struggerete per le vostre iniquità e gemerete l'uno con l'altro.
Eze	24	24	Cosí Ezechiele sarà per voi un segno; voi farete in tutto come ha fatto lui. Quando queste cose accadranno, riconoscerete che io sono il Signore, l'Eterno.
Eze	24	25	E tu, figlio d'uomo, il giorno in cui porterò loro via la loro fortezza, la gioia della loro gloria, il diletto dei loro occhi, la brama della loro anima, i loro figli e le loro figlie,
Eze	24	26	in quel giorno un fuggiasco verrà da te per dartene la notizia.
Eze	24	27	In quel giorno la tua bocca si aprirà col fuggiasco; allora parlerai e non sarai più muto, e sarai per loro un segno. Allora riconosceranno che io sono l'Eterno.
------------------------Ezechiele, capitolo 25
Eze	25	1	La parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:
Eze	25	2	Figlio d'uomo, volgi la tua faccia verso i figli di Ammon e profetizza contro di loro.
Eze	25	3	Di' ai figli di Ammon: Ascoltate la parola del Signore, dell'Eterno: Cosí dice il Signore. l'Eterno: Poiché tu hai detto: ah, ah, contro il mio santuario quando è stato profanato, contro il paese d'Israele quando è stato desolato e contro la casa di Giuda quando è andata in cattività,
Eze	25	4	perciò ecco, io ti do in possesso dei figli dell'est, ed essi metteranno i loro accampamenti in mezzo a te e stabiliranno in mezzo a te le loro dimore; essi mangeranno i tuoi frutti e berranno il tuo latte.
Eze	25	5	Io farò di Rabbah un recinto per cammelli e del paese dei figli di Ammon un ovile per le pecore; allora riconoscerai che io sono l'Eterno.
Eze	25	6	Per questo cosí dice il Signore, l'Eterno: Poiché tu hai battuto le mani e pestato i piedi e hai gioito nel cuore con tutto il tuo disprezzo per il paese d'Israele.
Eze	25	7	perciò ecco, io stendo la mia mano contro di te e ti darò come bottino alle nazioni, ti sterminerò dai popoli e ti farò sparire dal numero dei paesi; ti distruggerò, cosí riconoscerai che io sono l'Eterno.
Eze	25	8	Così dice il Signore, l'Eterno: Poiché Moab, e Seir dicono: Ecco, la casa di Giuda è come tutte le altre nazioni
Eze	25	9	perciò ecco, io aprirò il fianco di Moab dal lato delle città, dal lato delle città che stanno ai suoi confini, lo splendore del paese, Beth-Jescimoth, Baalmeon e Kirjathaim.
Eze	25	10	Lo darò quindi in possesso ai figli dell'est, assieme ai figli di Ammon, affinché i figli di Ammon non siano piú ricordati fra le nazioni.
Eze	25	11	Cosí eseguirò i miei giudizi su Moab ed essi riconosceranno che io sono l'Eterno.
Eze	25	12	Cosí dice il Signore, l'Eterno: Per ciò che Edom ha fatto contro la casa di Giuda, compiendo vendetta, e perché si è reso grandemente colpevole vendicandosi di essa,
Eze	25	13	cosí dice il Signore, l'Eterno: Io stenderò la mia mano contro Edom ne sterminerò uomini e bestie e lo renderò una desolazione; da Theman fino a Dedan cadranno per la spada.
Eze	25	14	Compirò la mia vendetta su Edom per mezzo del mio popolo d'Israele, che tratterà Edom secondo la mia ira e secondo il mio furore; cosí essi conosceranno la mia vendetta dice il Signore, l'Eterno.
Eze	25	15	Cosi dice il Signore, l'Eterno: Poiché i Filistei sono stati vendicativi e hanno compiuto vendetta col cuore pieno di disprezzo per distruggere, mossi da un'antica inimicizia,
Eze	25	16	perciò cosí dice il Signore, l'Eterno: Ecco, io stenderò la mia mano contro i Filistei, sterminerò i Kerethei e distruggerò il resto della costa del mare.
Eze	25	17	Compirò su di loro una grande vendetta con castighi furiosi; e riconosceranno che io sono l'Eterno, quando compirò su di loro la mia vendetta.
------------------------Ezechiele, capitolo 26
Eze	26	1	Or avvenne nell'anno undicesimo, il primo giorno del mese, che la parola dell'Eterno mi fu rivolta dicendo:
Eze	26	2	Figlio d'uomo, poiché Tiro ha detto contro Gerusalemme: ah, ah La porta dei popoli è infranta, si è rivolta a me; io sarò riempita ora che essa è devastata.
Eze	26	3	Perciò cosí dice il Signore, l'Eterno: Ecco, io sono contro di te, o Tiro. Io farò salire contro di te molte nazioni, come il mare fa salire le proprie onde.
Eze	26	4	Esse distruggeranno le mura di Tiro e abbatteranno le sue torri; spazzerò via da essa anche la sua polvere e la renderò come un'arida roccia.
Eze	26	5	Essa sarà un luogo per stendere le reti in mezzo al mare, perché io ho parlato, dice il Signore, l'Eterno; diventerà bottino delle nazioni;
Eze	26	6	anche le sue figlie che sono in campagna saranno uccise dalla spada; allora riconosceranno che io sono l'Eterno.
Eze	26	7	Poiché cosi dice il Signore, l'Eterno: Ecco, io faccio venire dal nord contro Tiro, Nebukadnetsar, re di Babilonia, il re dei re con cavalli, con carri, con cavalieri e una moltitudine di gente.
Eze	26	8	Egli ucciderà con la spada le tue figlie che sono in campagna, innalzerà contro di te torri, costruirà contro di te un terrapieno ed eleverà contro di te un tetto di scudi.
Eze	26	9	Dirigerà contro le tue mura i suoi arieti e abbatterà le tue torri con i suoi picconi.
Eze	26	10	Per la moltitudine dei suoi cavalli la loro polvere ti coprirà; le tue mura tremeranno al rumore dei cavalieri, delle ruote e dei carri, quando entrerà per le tue porte, come si entra in una città in cui si è aperta una breccia.
Eze	26	11	Con gli zoccoli dei suoi cavalli calpesterà tutte le tue strade, ucciderà il tuo popolo con la spada e le tue forti colonne saranno abbattute.
Eze	26	12	Deprederanno le tue ricchezze, saccheggeranno le tue mercanzie, abbatteranno le tue mura, distruggeranno le tue case deliziose e getteranno in mezzo all'acqua le tue pietre, il tuo legname e il tuo suolo.
Eze	26	13	Farò cessare il rumore dei tuoi canti e il suono delle tue arpe non si udrà piú.
Eze	26	14	Ti renderò come una roccia arida; sarai un luogo per stendere le reti; non sarai piú ricostruita, perché io, l'Eterno, ho parlato, dice il Signore, l'Eterno.
Eze	26	15	Così dice il Signore, l'Eterno a Tiro: Al rumore della tua caduta, ai gemito dei feriti a morte, al massacro che si farà in mezzo a te, non tremeranno forse le isole?
Eze	26	16	Allora i principi del mare scenderanno dai loro troni, si toglieranno i loro manti, deporranno le loro vesti ricamate; si vestiranno di trepidazione, si siederanno per terra, tremeranno ad ogni istante e saranno sgomenti per te.
Eze	26	17	Innalzeranno su di te un lamento e ti diranno: Come sei perita, tu che eri abitata dai principi del mare, la città famosa, che eri cosí potente in mare? Tu e i tuoi abitanti incutevate terrore a tutti quelli che abitavano lì.
Eze	26	18	Ora le isole, tremeranno nel giorno della tua caduta, le isole del mare, saranno spaventate per la tua fine".
Eze	26	19	Poiché cosí dice il Signore, l'Eterno: Quando farò di te una città desolata come le città che non hanno abitanti, quando farò salire su di te l'abisso e le grandi acque ti copriranno.
Eze	26	20	allora ti farò scendere con quelli che scendono nella fossa, fra il popolo di un tempo, ti farò dimorare nelle profondità della terra, in luoghi desolati dall'antichità, con quelli che scendono nella fossa, perché tu non sia piú abitata, ma darò splendore sulla terra dei viventi.
Eze	26	21	Ti renderò un terrore e non sarai più sarai cercata, ma non sarai mai piú trovata, dice il Signore, l'Eterno
------------------------Ezechiele, capitolo 27
Eze	27	1	La parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:
Eze	27	2	Tu, figlio d'uomo, innalza su Tiro una lamentazione,
Eze	27	3	e di' a Tiro: O tu che sei posta all'ingresso del mare tu che commerci con i popoli in molte isole, cosí dice il Signore, l'Eterno: O Tiro, tu hai detto: Io sono di una bellezza perfetta.
Eze	27	4	I tuoi confini sono nel cuore dei mari i tuoi costruttori ti hanno fatta di una bellezza perfetta.
Eze	27	5	Hanno fatto tutte le assi delle tue navi con cipressi di Senira, hanno preso dei cedri del Libano per farti l'albero maestro;
Eze	27	6	hanno fatto i tuoi remi con querce di Bashan, hanno fatto il tuo ponte con legno di bosco intarsiato d'avorio portato dalle isole di Kittim.
Eze	27	7	Era di lino fino d'Egitto lavorato a ricami, la vela che hai spiegata perché ti servisse da bandiera; ciò che ti ricopriva era di giacinto e di porpora e proveniva dalle isole di Elishah.
Eze	27	8	Gli abitanti di Sidone e di Arvad erano i tuoi rematori; i tuoi savi, o Tiro, erano in te, essi erano i tuoi piloti.
Eze	27	9	In te c'erano gli anziani di Ghebal e i suoi esperti per riparare le tue falle; in te c'erano tutte le navi del mare e i loro marinai per scambiare le tue merci.
Eze	27	10	Quelli della Persia, di Lud e di Put erano nel tuo esercito, come uomini di guerra; essi appendevano in te scudo ed elmo e conferivano a te splendore.
Eze	27	11	I figli di Arvad e il tuo esercito erano tutt'intorno sulle tue mura e uomini prodi stavano sulle tue torri; essi appendevano i loro scudi intorno alle tue mura; essi rendevano perfetta la tua bellezza.
Eze	27	12	Tarshish commerciava con te per l'abbondanza delle tue ricchezze, in cambio delle tue mercanzie ti davano argento, ferro, stagno e piombo.
Eze	27	13	Anche Javan, Tubal e Mescek commerciavano con te; in cambio delle tue merci davano esseri umani e utensili di bronzo.
Eze	27	14	Quelli della casa di Togarmah davano in cambio delle tue merci cavalli da tiro, cavalli da corsa e muli.
Eze	27	15	I figli di Dedan trafficavano con te; il commercio di molte isole passava per le tue mani; come compenso ti davano zanne d'avorio e ebano.
Eze	27	16	La Siria commerciava con te per la moltitudine dei tuoi prodotti; in cambio delle tue mercanzie ti davano pietre preziose porpora, stoffe ricamate, bisso, corallo e rubini.
Eze	27	17	Giuda e il paese d'Israele commerciavano con te; in cambio delle tue merci ti davano grano di Minnith, paste, miele, olio e balsamo.
Eze	27	18	Damasco commerciava con te per il gran numero dei tuoi prodotti e per l'abbondanza delle tue ricchezze con vino di Helbon e con lana candida.
Eze	27	19	Vedan e Javan portavano da Uzah prodotti in cambio delle tue mercanzie; ferro lavorato, cassia e canna aromatica erano tra le tue merci di scambio
Eze	27	20	Dedan commerciava con te in vestimenti per cavalcare.
Eze	27	21	L'Arabia e tutti i principi di Kedar commerciavano con te, facendo con te scambi in agnelli, montoni e capri.
Eze	27	22	I mercanti di Sceba e di Raamah commerciavano con te; in cambio delle tue mercanzie essi davano tutti i migliori aromi, ogni genere di pietre preziose e d'oro.
Eze	27	23	Haran, Kanneh, Eden, i mercanti di Sceba, di Assiria e di Kilmad commerciavano con te.
Eze	27	24	In cambio delle tue merci negoziavano con te oggetti di lusso, mantelli di porpora, stoffe ricamate, casse di vesti variegate, legate con corde.
Eze	27	25	Le navi di Tarshish trasportavano le tue merci. Cosí ti sei riempita e grandemente arricchita nel cuore dei mari.
Eze	27	26	I tuoi rematori ti hanno portato su molte acque, ma il vento dell'est ti ha distrutta nel cuore dei mari.
Eze	27	27	Le tue ricchezze, le tue mercanzie, le tue merci, i tuoi marinai, i tuoi piloti, quelli che riparavano le tue falle, i trafficanti delle tue merci, tutti gli uomini di guerra che sono in te e tutta la moltitudine che è in mezzo a te cadranno nel cuore dei mari nel giorno della tua rovina.
Eze	27	28	Al clamore del grido dei tuoi piloti le campagne aperte tremeranno;
Eze	27	29	tutti quelli che maneggiano il remo, i marinai e tutti i piloti del mare scenderanno dalle loro navi e rimarranno a terra.
Eze	27	30	Faranno sentire la loro voce su di te grideranno amaramente, si getteranno polvere sul capo, si rotoleranno nella cenere.
Eze	27	31	A causa di te si raderanno il capo, si vestiranno di sacco e piangeranno per te con amarezza d'animo, con cordoglio amaro.
Eze	27	32	Nella loro angoscia innalzeranno per te una lamentazione e si lamenteranno su di te: Chi è come Tiro, devastata in mezzo al mare?"
Eze	27	33	Quando le tue mercanzie uscivano dai mari saziavi molti popoli; con l'abbondanza delle ricchezze e delle tue merci arricchivi i re della terra.
Eze	27	34	Ma quando sei stata infranta dai mari nelle profondità delle acque le tue merci e tutta la moltitudine in mezzo a te sono cadute.
Eze	27	35	Tutti gli abitanti delle isole sono sbigottiti di te; i loro re sono presi da grande spavento, il loro aspetto è sconvolto.
Eze	27	36	I mercanti fra i popoli fischiano su di te; sei diventata uno spavento e non esisterai mai piú.
------------------------Ezechiele, capitolo 28
Eze	28	1	La parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:
Eze	28	2	Figlio d'uomo, di' al principe di Tiro: Cosí dice il Signore, l'Eterno: Poiché il tuo cuore si è innalzato e hai detto: Io sono un dio, io siedo su un trono di dèi nel cuore dei mari mentre sei un uomo e non un dio, anche se hai fatto il tuo cuore come il cuore di Dio.
Eze	28	3	Ecco tu sei piú savio di Daniele, nessun segreto rimane nascosto a te.
Eze	28	4	Con la tua sapienza e con la tua intelligenza ti sei procurato ricchezze e hai ammassato oro e argento nei tuoi tesori;
Eze	28	5	con la tua grande sapienza con il tuo commercio hai accresciuto le tue ricchezze e a motivo delle tue ricchezze il tuo cuore si è innalzato.
Eze	28	6	Per questo cosí dice il Signore, l'Eterno: Poiché hai fatto il tuo cuore come il cuore di Dio,
Eze	28	7	perciò ecco, io farò venire contro di te le piú terribili nazioni; essi sguaineranno le loro spade contro lo splendore della tua sapienza e contamineranno la tua bellezza.
Eze	28	8	Ti faranno scendere nella fossa e tu morirai della morte di quelli che sono trafitti nel cuore dei mari.
Eze	28	9	Continuerai tu a dire: Io sono un dio davanti a chi ti ucciderà? Ma sarai un uomo e non un dio nelle mani di chi ti trafiggerà.
Eze	28	10	Tu morirai della morte degli incirconcisi per mano di stranieri, perché io ho parlato, dice il Signore, l'Eterno.
Eze	28	11	La parola dell'Eterno mi fu rivolta dicendo:
Eze	28	12	Figlio d'uomo, innalza una lamentazione sul re di Tiro e digli: Cosi dice il Signore, l'Eterno: Tu eri il sigillo della perfezione, pieno di sapienza e perfetto in bellezza.
Eze	28	13	Eri nell'Eden il giardino di DIO; eri coperto d'ogni pietra preziosa: rubini, topazi, diamanti, crisoliti, onici, diaspri, zaffiri, carbonchi, smeraldi e oro; la lavorazione dei tuoi tamburelli e dei tuoi flauti fu preparata per te nel giorno in cui fosti creato.
Eze	28	14	Tu eri un cherubino, unto, un protettore. Io ti avevo posto sul monte santo di DIO e camminavi in mezzo a pietre di fuoco.
Eze	28	15	Tu eri perfetto nelle tue vie dal giorno in cui fosti creato, finché non si trovò in te la perversità.
Eze	28	16	Per l'abbondanza del tuo commercio, ti sei riempito di violenza e hai peccato; perciò ti ho scacciato come un profano dal monte di DIO e ti ho distrutto o cherubino protettore di mezzo alle pietre di fuoco.
Eze	28	17	Il tuo cuore si era innalzato per la tua bellezza; hai corrotto la tua sapienza a motivo del tuo splendore. Ti getto a terra, ti metto davanti ai re, perché ti vedano.
Eze	28	18	Con la moltitudine delle tue iniquità, con la malvagità del tuo commercio hai profanato i tuoi santuari. Perciò ho fatto uscire di mezzo a te un fuoco che ti ha divorato, e ti ho ridotto in cenere sulla terra sotto gli occhi di quanti ti guardavano.
Eze	28	19	Tutti quelli che ti conoscevano tra i popoli restano stupefatti di te; sei diventato oggetto di terrore e non esisterai mai più.
Eze	28	20	La parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:
Eze	28	21	Figlio d'Uomo, volgi la faccia verso Sidone e profetizza contro di lei,
Eze	28	22	e di' Cosí dice il Signore, l'Eterno: Ecco, io sono contro di te, o Sidone, e sarò glorificato in mezzo a te. Riconosceranno che io sono l'Eterno quando eseguirò i miei giudizi a in mezzo a lei e sarò santificato in lei.
Eze	28	23	Manderò su di lei la peste e il sangue nelle sue vie in mezzo ad essa cadranno gli uccisi dalla spada, mandata contro di lei da ogni parte. Allora riconosceranno che io sono l'Eterno.
Eze	28	24	E non ci sarà piú per la casa d'Israele, alcun aculeo pungente o spina dolorosa fra tutti i suoi vicini che la disprezzano. Allora riconosceranno che io sono il Signore, l'Eterno.
Eze	28	25	Così dice il Signore, l'Eterno: Quando avrò raccolto quelli della casa d'Israele di mezzo ai popoli fra i quali sono dispersi e mi santificherò in loro agli occhi delle nazioni, essi abiteranno nel loro paese, che diedi al mio servo Giacobbe.
Eze	28	26	Vi abiteranno al sicuro, edificheranno case e pianteranno vigne; sí, abiteranno al sicuro, quando eseguirò i miei giudizi su tutti quelli intorno a loro che li disprezzano. Allora riconosceranno che io sono l'Eterno, il loro DIO.
------------------------Ezechiele, capitolo 29
Eze	29	1	Nel decimo anno, il decimo mese, il dodicesimo giorno del mese, la parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:
Eze	29	2	Figlio d'uomo, volgi la tua faccia contro il Faraone re d'Egitto e profetizza contro di lui e contro tutto l'Egitto,
Eze	29	3	Parla e di Cosí dice il Signore, l'Eterno: Ecco, io sono contro di te, o Faraone, re d'Egitto, grande dragone, che giaci in mezzo ai tuoi fiumi, che hai detto: Il mio fiume è mio e l'ho fatto io stesso
Eze	29	4	Io metterò uncini nelle tue mascelle e farò sí che i pesci dei tuoi fiumi si attacchino alle tue squame; ti farò quindi uscire di mezzo ai tuoi fiumi e tutti i pesci dei tuoi fiumi si attaccheranno alle tue squame.
Eze	29	5	Ti getterò nel deserto, te e tutti i pesci dei tuoi fiumi, e cadrai in aperta campagna, non sarai né radunato né raccolto ti darò in pasto alle bestie della terra e agli uccelli del cielo.
Eze	29	6	Allora tutti gli abitanti dell'Egitto riconosceranno che io sono l'Eterno, perché sono stati per la casa d'Israele un sostegno di canna.
Eze	29	7	Quando ti hanno afferrato per la mano, ti sei rotto e hai lacerato loro tutta la spalla; quando si sono appoggiati su di te, ti sei spezzato e hai fatto loro vacillare tutti i lombi.
Eze	29	8	Perciò cosí dice il Signore, l'Eterno: Ecco, io farò venire sopra di te la spada e distruggerò di mezzo a te uomini e bestie;
Eze	29	9	cosí il paese d'Egitto diventerà una desolazione e un deserto, e riconosceranno che io sono l'Eterno, perché egli ha detto: Il fiume è mio e l'ho fatto io stesso
Eze	29	10	Perciò ecco, io sono contro di te e contro il tuo fiume; ridurrò il paese d'Egitto in un completo deserto e desolazione da Migdol a Syeneh, fino ai confini con l'Etiopia,
Eze	29	11	Non vi passerà alcun piede d'uomo né vi passerà alcun piede di bestia, e non sarà piú abitato per quarant'anni.
Eze	29	12	Renderò il paese d'Egitto una desolazione in mezzo a paesi desolati, e le sue città saranno una desolazione per quarant'anni, in mezzo a città devastate; disperderò gli Egiziani fra le nazioni a e li disseminerò per vari paesi.
Eze	29	13	Tuttavia cosí dice il Signore, l'Eterno: Al termine dei quarant'anni io radunerò gli Egiziani dai popoli in mezzo ai quali erano stati dispersi.
Eze	29	14	Ricondurrò a casa dalla cattività gli Egiziani e li farò ritornare nel paese di Pathros, nel loro paese nativo, e là saranno un umile regno.
Eze	29	15	Sarà il piú umile dei regni e non si innalzerà piú sopra le nazioni, li ridurrò a pochi, perché non dominino piú sulle nazioni.
Eze	29	16	Esso non sarà piú fonte di fiducia per la casa d'Israele, ma ricorderà loro la colpa di quando si rivolgevano a loro per aiuto. Allora riconosceranno che io sono il Signore, l'Eterno.
Eze	29	17	Nel ventisettesimo anno, il primo mese, il primo giorno del mese, avvenne che la parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:
Eze	29	18	Figlio d'uomo, Nebukadnetsar, re di Babilonia, ha fatto fare al suo esercito un duro servizio contro Tiro ogni testa è divenuta calva e ogni spalla scorticata; ma né lui né il suo esercito hanno ricavato da Tiro alcun compenso per la fatica sostenuta contro di essa.
Eze	29	19	Perciò cosí dice il Signore, l'Eterno: Ecco. io do a Nebukadnetsar, re di Babilonia, il paese d'Egitto; egli asporterà le sue ricchezze, ne porterà via le spoglie e lo saccheggerà; e questo sarà il compenso per il suo esercito.
Eze	29	20	Per la fatica da lui compiuta contro di essa io gli do il paese d'Egitto, perché hanno lavorato per me, dice il Signore, l'Eterno.
Eze	29	21	In quel giorno io farò risorgere la potenza della casa d'Israele e aprirò la tua bocca in mezzo a loro. Allora essi riconosceranno che io sono l'Eterno.
------------------------Ezechiele, capitolo 30
Eze	30	1	La parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:
Eze	30	2	Figlio d'uomo, profetizza e di' Cosí dice il Signore, l'Eterno: Gemete: ahimè, il giorno!
Eze	30	3	Poiché il giorno è vicino, è vicino il giorno dell'Eterno; sarà un giorno di nuvole, il tempo delle nazioni.
Eze	30	4	La spada verrà sull'Egitto e ci sarà grande angoscia in Etiopia quando in Egitto cadranno i feriti a morte, porteranno via le sue ricchezze e le sue fondamenta saranno rovesciate.
Eze	30	5	L'Etiopia, Put, Lud, tutta la mescolanza di vari popoli, Kub, e i figli dei paesi alleati cadranno con loro di spada.
Eze	30	6	Così dice l'Eterno: Coloro che sostengono l'Egitto cadranno e l'orgoglio della sua forza sarà abbattuto; da Migdol a Syene cadranno in esso di spada, dice il Signore, l'Eterno.
Eze	30	7	Saranno desolati in mezzo a terre desolate e le loro città saranno in mezzo a città devastate.
Eze	30	8	Riconosceranno che io sono l'Eterno, quando metterò fuoco in Egitto e tutti i suoi soccorritori saranno schiacciati.
Eze	30	9	In quel giorno partiranno dalla mia presenza messaggeri su navi, che faranno spaventare l'incurante Etiopia, e grande angoscia verrà su di loro come nel giorno dell'Egitto. Sí, ecco, la cosa sta per accadere.
Eze	30	10	Cosí dice il Signore, l'Eterno: Farò cessare il rumoreggiare dell'Egitto per mezzo di Nebukadnetsar, re di Babilonia.
Eze	30	11	Egli e il suo popolo con lui, i piú terribili fra le nazioni, saranno fatti venire per distruggere il paese; sguaineranno le loro spade contro l'Egitto e riempiranno il paese di uccisi.
Eze	30	12	Prosciugherò i fiumi e venderò il paese in mano di genti malvagie; e per mezzo di stranieri renderò desolato il paese e tutto ciò che contiene. Io, l'Eterno, ho parlato.
Eze	30	13	Cosí dice il Signore, l'Eterno: Distruggerò gli idoli e farò sparire i falsi dèi da Nof; non ci sarà piú principe dal paese d'Egitto e metterò lo spavento nel paese d'Egitto.
Eze	30	14	Renderò Pathros desolata, darò fuoco a Tsoan, eseguirò i miei giudizi su No,
Eze	30	15	riverserò il mio furore su Sin, la fortezza dell'Egitto, e sterminerò la moltitudine di No.
Eze	30	16	Darò fuoco all'Egitto: Sin si torcerà dal dolore, No sarà squarciata. Nof sarà in angoscia ogni giorno.
Eze	30	17	I giovani di Aven, e di Pibeseth cadranno di spada e queste città andranno in cattività.
Eze	30	18	A Tahpanhes, il giorno si oscurerà quando là spezzerò i gioghi imposti dall'Egitto; e in essa verrà meno l'orgoglio della sua forza. Quanto a lei, una nuvola la coprirà e le sue figlie andranno in cattività.
Eze	30	19	Cosí eseguirò i miei giudizi sull'Egitto. Allora riconosceranno che io sono l'Eterno.
Eze	30	20	Nell'anno undicesimo, il primo mese, il settimo giorno del mese, avvenne che la parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:
Eze	30	21	Figlio d'uomo, io ho spezzato il braccio del Faraone, re d'Egitto; ed ecco, non è stato fasciato mettendovi medicamenti né fasciato con bende per renderlo forte abbastanza per maneggiare una spada.
Eze	30	22	Perciò cosí dice il Signore, l'Eterno: Ecco, io sono contro il Faraone, re d'Egitto, per spezzargli le braccia, tanto quello forte, quanto quello già spezzato e gli farò cadere di mano la spada.
Eze	30	23	Disperderò quindi gli Egiziani fra le nazioni e li disseminerò per vari paesi.
Eze	30	24	Fortificherò le braccia del re di Babilonia e gli metterò in mano la mia spada, ma spezzerò le braccia del Faraone che gemerà davanti a lui, come geme un uomo ferito a morte.
Eze	30	25	Cosí fortificherò le braccia del re di Babilonia ma le braccia del Faraone cadranno; riconosceranno che io sono l'Eterno, quando metterò la mia spada in mano del re di Babilonia, ed egli la stenderà contro il paese d'Egitto.
Eze	30	26	Disperderò gli Egiziani fra le nazioni a e li disseminerò per vari paesi. Allora riconosceranno che io sono l'Eterno.
------------------------Ezechiele, capitolo 31
Eze	31	1	Nell'anno undicesimo, il terzo mese, il primo giorno del mese, avvenne che la parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:
Eze	31	2	Figlio d'uomo, di' al Faraone, re d'Egitto, e alla sua moltitudine: A chi somigli tu nella tua grandezza?
Eze	31	3	Ecco, l'Assiria era un cedro del Libano, dai bei rami, dall'ombra di una foresta, dal tronco elevato e dalla cima che si ergeva tra folti rami.
Eze	31	4	Le acque lo facevano crescere, l'acqua del sottosuolo l'aveva reso elevato, con i suoi fiumi che scorrevano tutt'intorno al luogo dov'era piantato, mentre mandava i suoi ruscelli a tutti gli alberi della campagna.
Eze	31	5	Perciò la sua altezza si era elevata sopra tutti gli alberi della campagna, i suoi rami si erano moltiplicati, le sue fronde si erano allungate per l'abbondanza delle acque durante la sua crescita.
Eze	31	6	Tutti gli uccelli del cielo facevano il nido tra i suoi rami, tutte le bestie della campagna figliavano sotto le sue fronde e tutte le grandi nazioni dimoravano alla sua ombra.
Eze	31	7	Era bello nella sua grandezza per la lunghezza dei suoi rami, perché la sua radice era presso acque abbondanti.
Eze	31	8	I cedri non lo superavano nel giardino a di DIO, i cipressi non riuscivano ad eguagliare i suoi rami e i castagni non erano neppure come le sue fronde nessun albero nel giardino di DIO gli era pari in bellezza.
Eze	31	9	L'avevo reso bello nell'abbondanza dei suoi rami, per cui lo invidiavano tutti gli alberi dell'Eden, che erano nel giardino di DIO.
Eze	31	10	Perciò cosí dice il Signore, l'Eterno: Poiché si è elevato in altezza e ha posto la sua cima tra folti rami e il suo cuore si è insuperbito nella sua altezza,
Eze	31	11	lo darò in mano del piú potente fra le nazioni, perché faccia di lui ciò che gli piace; io l'ho scacciato per la sua malvagità.
Eze	31	12	Stranieri, i piú terribili fra le nazioni, l'hanno tagliato e l'hanno abbandonato; i suoi rami sono caduti sui monti e in tutte le valli e le sue fronde giacciono spezzate presso tutti i corsi d'acqua del paese; tutti i popoli della terra sono discesi allontanandosi dalla sua ombra e l'hanno abbandonato.
Eze	31	13	Sulle sue rovine si posano tutti gli uccelli del cielo e sulle sue fronde sono tutte le bestie della campagna,
Eze	31	14	perché nessun albero piantato presso le acque si insuperbisca per la sua altezza, non sporga piú la sua cima tra folti rami e perché nessun albero che beve acqua si innalzi per la sua forza nella sua altezza, perché sono tutti dati alla morte, alle profondità della terra, in mezzo ai figli degli uomini, tra quelli che scendono nella fossa.
Eze	31	15	Cosí dice il Signore, l'Eterno: Nel giorno in cui discese nello Sceol, io feci fare cordoglio; per lui copersi l'abisso, arrestai i suoi fiumi e le grandi acque furono fermate; per lui feci fare cordoglio al Libano e per lui tutti gli alberi della campagna appassirono.
Eze	31	16	Al rumore della sua caduta feci tremare le nazioni, quando lo feci scendere nello Sceol, assieme a quelli che scendono nella fossa; e nelle profondità della terra si consolarono tutti gli alberi dell'Eden, i piú scelti e i piú belli del Libano, tutti quelli che si abbeveravano alle acque.
Eze	31	17	Anch'essi discesero con lui nello Sceol tra quelli uccisi dalla spada, sí, quelli che erano il suo braccio e stavano alla sua ombra in mezzo alle nazioni.
Eze	31	18	A chi dunque somigli per gloria e grandezza fra gli alberi dell'Eden? Tuttavia sarai precipitato con gli alberi dell'Eden nelle profondità della terra; giacerai in mezzo agl'incirconcisi, insieme a quelli uccisi dalla spada. Questo è ciò che sarà del Faraone e di tutta la sua moltitudine, dice il Signore, l'Eterno.
------------------------Ezechiele, capitolo 32
Eze	32	1	Nell'anno dodicesimo, il dodicesimo mese, il primo giorno del mese avvenne che la parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:
Eze	32	2	Figlio d'uomo, innalza una lamentazione sul Faraone, re d'Egitto, e digli: Tu eri simile ad un leoncello fra le nazioni; eri come un dragone nei mari e ti slanciavi nei tuoi fiumi, agitando le acque con i tuoi piedi e intorbidandone i fiumi.
Eze	32	3	Cosí dice il Signore l'Eterno: Stenderò su di te la mia rete con un'assemblea di molti popoli che ti tireranno su con la mia rete.
Eze	32	4	Ti abbandonerò quindi sulla terra e ti getterò in aperta campagna, farò posare su di te tutti gli uccelli del cielo a e sazierò di te le bestie di tutta la terra.
Eze	32	5	Getterò la tua carne sui monti e riempirò le valli con il cumulo delle tue carcasse.
Eze	32	6	Darò pure da bere alla terra col flusso del tuo sangue, fino ai monti, e gli alvei saranno pieni di te.
Eze	32	7	Quando ti estinguerò, coprirò i cieli e ne oscurerò le stelle, coprirò il sole con una nuvola e la luna non darà piú la sua luce,
Eze	32	8	Su di te oscurerò tutti i luminari splendenti nel cielo e manderò le tenebre sul tuo paese, dice il Signore, l'Eterno.
Eze	32	9	Affliggerò il cuore di molti popoli, quando farò giungere la tua distruzione fra le nazioni, in paesi che non conosci.
Eze	32	10	Farò stupire per te molti popoli, e i loro re saranno presi da grande spavento per causa tua, quando brandirò la mia spada davanti a loro; ognuno di essi tremerà ad ogni istante per la sua vita, nel giorno della tua caduta.
Eze	32	11	Poiché cosí dice il Signore, l'Eterno: La spada del re di Babilonia ti piomberà addosso.
Eze	32	12	Farò cadere la tua moltitudine con le spade di uomini potenti, tutti quanti i piú terribili fra le nazioni; essi distruggeranno l'orgoglio dell'Egitto e tutta la sua moltitudine sarà annientata.
Eze	32	13	Farò perire tutto il suo bestiame sulle rive delle grandi acque che non saranno piú intorbidate da piede d'uomo, né unghia di bestia le intorbiderà.
Eze	32	14	Allora lascerò posare le loro acque e farò scorrere i loro fiumi come olio, dice il Signore, l'Eterno.
Eze	32	15	Quando renderò il paese d'Egitto una desolazione e il paese sarà spogliato di ciò che conteneva, quando colpirò tutti i suoi abitanti, allora riconosceranno che io sono l'Eterno.
Eze	32	16	Questa è una lamentazione che innalzeranno per lui, la innalzeranno per lui le figlie delle nazioni; la innalzeranno sull'Egitto e su tutta la sua moltitudine, dice il Signore, l'Eterno.
Eze	32	17	Nel dodicesimo anno, il quindicesimo giorno del mese, avvenne che la parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:
Eze	32	18	Figlio d'uomo, intona un lamento sulla moltitudine dell'Egitto e falla scendere nelle profondità della terra, lei e le figlie delle nazioni famose, assieme a quelli che scendono nella fossa,
Eze	32	19	Chi mai sorpassi in bellezza? Scendi e sii posto a giacere con gl'incirconcisi,
Eze	32	20	Essi cadranno in mezzo agli uccisi di spada. Esso è consegnato alla spada, lo trascinano con tutte le sue moltitudini.
Eze	32	21	I più forti fra i prodi assieme a quelli che l'aiutavano gli parleranno di mezzo allo Sceol: Sono scesi e giacciono con gli incirconcisi, trafitti dalla spada!
Eze	32	22	Là è l'Assiria con tutta la sua moltitudine con i suoi sepolcri intorno a lei; sono tutti uccisi, caduti per la spada.
Eze	32	23	I suoi sepolcri sono posti nelle profondità della fossa e la sua moltitudine è intorno al suo sepolcro; tutti sono uccisi, caduti per la spada, essi che spargevano il terrore sulla terra dei viventi.
Eze	32	24	Là è Elam, con tutta la sua moltitudine intorno al suo sepolcro; sono tutti uccisi, caduti di spada, scesi incirconcisi nelle profondità della terra, essi che spargevano il terrore sulla terra dei viventi; ora portano la loro ignominia con quelli che scendono nella fossa.
Eze	32	25	Hanno posto il suo letto in mezzo agli uccisi con tutta la sua moltitudine, con i suoi sepolcri intorno a lui; sono tutti incirconcisi, trafitti dalla spada, perché avevano sparso il terrore sulla terra dei viventi; ora però portano la loro ignominia con quelli che scendono nella fossa; sono stati posti in mezzo agli uccisi.
Eze	32	26	Là è Mescek, Tubal e tutta la loro moltitudine, con i suoi sepolcri intorno a lui; sono tutti incirconcisi, trafitti dalla spada, perché spargevano il terrore sulla terra dei viventi.
Eze	32	27	Non giacciono con gli eroi caduti degli incirconcisi, che sono scesi nello Sceol, con le loro armi da guerra, e le cui spade sono state poste sotto le loro teste; ma la punizione delle loro iniquità starà attaccata alle loro ossa, anche se il terrore di questi prodi era grande sulla terra dei viventi.
Eze	32	28	Sí, tu sarai frantumato in mezzo agl'incirconcisi e giacerai con i trafitti dalla spada.
Eze	32	29	Là è Edom, con i suoi re e tutti i suoi principi che, nonostante il loro valore, sono posti assieme ai trafitti dalla spada. Anch'essi giacciono con gl'incirconcisi e con quelli che scendono nella fossa.
Eze	32	30	Là sono tutti i principi del nord e tutti i Sidoni, che sono discesi con i trafitti confusi per il terrore che incutevano con la loro potenza. Giacciono incirconcisi con i trafitti dalla spada e portano la loro ignominia con quelli che scendono nella fossa.
Eze	32	31	Il Faraone li vedrà e si consolerà per tutta la sua moltitudine; il Faraone e tutto il suo esercito saranno trafitti dalla spada, dice il Signore l'Eterno.
Eze	32	32	Anche se ho lasciato spargere il suo terrore nella terra dei viventi, il Faraone con tutta la sua moltitudine sarà posto a giacere in mezzo agl'incirconcisi, con i trafitti dalla spada, dice il Signore, l'Eterno.
------------------------Ezechiele, capitolo 33
Eze	33	1	La parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:
Eze	33	2	Figlio d'uomo, parla ai figli del tuo popolo e di' loro: Quando farò venire la spada contro un paese e il popolo di quel paese prende un uomo dai suoi confini e lo pone come sentinella,
Eze	33	3	se vede la spada venire contro il paese, e suona la tromba e avverte il popolo,
Eze	33	4	chiunque ode il suono della tromba e non fa caso all'avvertimento, se la spada viene e lo porta via, il suo sangue sarà sul suo capo.
Eze	33	5	Egli ha udito il suono della tromba, ma non ha fatto caso all'avvertimento, il suo sangue sarà su di lui. Chi invece ha fatto caso all'avvertimento salverà la sua vita
Eze	33	6	Ma se la sentinella vede la spada venire e non suona la tromba per avvertire il popolo, e la spada viene e porta via qualcuno di loro, questi sarà portato via per la propria iniquità, ma del suo sangue chiederò conto alla sentinella.
Eze	33	7	Cosí, o figlio d'uomo, io ti ho stabilito sentinella per la casa d'Israele; perciò ascolta la parola dalla mia bocca e avvertili da parte mia.
Eze	33	8	Quando dico all'empio: Empio, tu morirai sicuramente e tu non parli per avvertire l'empio che si allontani dalla sua via, quell'empio morirà per la sua iniquità, ma del suo sangue chiederò conto alla tua mano.
Eze	33	9	Se però tu avverti l'empio che si allontani dalla sua via ed egli non si allontana dalla sua via, egli morirà per la sua iniquità, ma tu salverai la tua anima.
Eze	33	10	Ora tu, figlio d'uomo, di' alla casa d'Israele: Voi dite cosí: Se le nostre trasgressioni e i nostri peccati sono sopra di noi e a motivo d'essi languiamo, come potremo vivere?
Eze	33	11	Di' loro: Com'è vero che io vivo, dice il Signore, l'Eterno, io non mi compiaccio della morte dell'empio, ma che l'empio si converta dalla sua via e viva; convertitevi, convertitevi dalle vostre vie malvagie. Perché mai dovreste morire, o casa d'Israele?
Eze	33	12	Perciò tu, figlio d'uomo, di' ai figli del tuo popolo: La giustizia del giusto non lo salverà nel giorno del suo peccato; cosí pure l'empietà dell'empio non lo farà cadere nel giorno in cui si allontanerà dalla sua empietà, e il giusto non potrà vivere per la sua giustizia nel giorno in cui peccherà.
Eze	33	13	Quando dico al giusto che sicuramente vivrà, se confida nella propria giustizia e commette l'iniquità, tutti i suoi atti giusti non saranno piú ricordati, ma morirà per l'iniquità che ha commesso.
Eze	33	14	Quando invece dico all'empio: Tu morirai sicuramente, se si allontana dal suo peccato e compie ciò che è retto e giusto,
Eze	33	15	se l'empio rende il pegno, restituisce ciò che ha rubato e cammina secondo gli statuti della vita, senza commettere l'iniquità, egli certamente vivrà, non morirà.
Eze	33	16	Nessuno dei peccati da lui commessi sarà piú ricordato contro di lui; egli ha compiuto ciò che è retto e giusto e certamente vivrà.
Eze	33	17	Ma i figli del tuo popolo dicono: La via del Signore non è giusta mentre è la loro via che non è giusta.
Eze	33	18	Quando il giusto si allontana dalla sua giustizia e commette l'iniquità, per questo egli morirà.
Eze	33	19	Quando invece l'empio si allontana dalla sua empietà e compie ciò che è retto e giusto, per questo egli vivrà.
Eze	33	20	Tuttavia voi dite: La via del Signore non è giusta. Io giudicherò ciascuno di voi secondo le sue vie, o casa d'Israele, In occasione della presa di Gerusalemme
Eze	33	21	Nel dodicesimo anno della nostra cattività, il decimo mese, il quinto giorno del mese, avvenne che arrivò da me un fuggiasco da Gerusalemme e mi disse: La città è presa.
Eze	33	22	La sera prima dell'arrivo del fuggiasco, la mano dell'Eterno si era posata su di me e mi aveva aperto la bocca cosí, quando quello giunse da me al mattino la mia bocca fu aperta e non fui piú muto.
Eze	33	23	La parola dell'Eterno mi fu quindi rivolta, dicendo:
Eze	33	24	Figlio d'uomo, gli abitanti di quelle rovine nel paese d'Israele dicono: Abrahamo, era solo ed ebbe il possesso del paese, ma noi siamo molti e il possesso del paese è dato a noi.
Eze	33	25	Perciò di' loro: Cosí dice il Signore, l'Eterno: Voi mangiate la carne col sangue, alzate gli occhi verso i vostri idoli versate il sangue e vorreste possedere il paese.
Eze	33	26	Vi appoggiate sulla vostra spada, commettete abominazioni, ciascuno contamina la moglie del proprio vicino e vorreste possedere il paese.
Eze	33	27	Di' loro cosí: dice il Signore, l'Eterno: Com'è vero che io vivo, quelli che stanno fra quelle rovine periranno di spada, quelli che sono in aperta campagna li darò in pasto alle bestie e quelli che sono nelle fortezze e nelle caverne moriranno di peste.
Eze	33	28	Ridurrò il paese a una desolazione e a un deserto, l'orgoglio della sua forza verrà meno e i monti d'Israele saranno cosí desolati che nessuno piú vi passerà.
Eze	33	29	Riconosceranno che io sono l'Eterno, quando avrò ridotto il paese a una desolazione e a un deserto per tutte le abominazioni che hanno commesso.
Eze	33	30	Quanto a te, figlio d'uomo, i figli del tuo popolo parlano di te presso le mura e sulle porte delle case, si parlano l'un l'altro, dicendo ognuno al proprio fratello: Venite a sentire qual è la parola che viene dall'Eterno
Eze	33	31	Cosí vengono da te come fa la gente, si siedono davanti a te come il mio popolo e ascoltano le tue parole, ma non le mettono in pratica; con la loro bocca, infatti mostrano tanto amore, ma il loro cuore va dietro al loro ingiusto guadagno.
Eze	33	32	Ecco, tu sei per loro come una canzone d'amore di uno che ha una bella voce e sa suonare bene uno strumento; essi ascoltano le tue parole, ma non le mettono in pratica.
Eze	33	33	Ma quando la cosa avverrà (ed ecco sta per avvenire) riconosceranno che in mezzo a loro c'è stato un profeta.
------------------------Ezechiele, capitolo 34
Eze	34	1	La parola dell'Eterno mi fu ancora rivolta, dicendo:
Eze	34	2	Figlio d'uomo, profetizza contro i pastori d'Israele; profetizza e di' a quei pastori: Cosí dice il Signore, l'Eterno: Guai ai pastori d'Israele che pascolano se stessi! I pastori non dovrebbero invece pascere il gregge?
Eze	34	3	Voi mangiate il grasso, vi vestite di lana, ammazzate le pecore grasse, ma non pascete il gregge.
Eze	34	4	Non avete fortificato le pecore deboli, non avete curato la malata, non avete fasciato quella ferita, non avete riportato a casa la smarrita e non avete cercato la perduta, ma avete dominato su loro con forza e durezza.
Eze	34	5	Cosí esse per mancanza di pastore si sono disperse, sono diventate pasto di tutte le fiere della campagna e si sono disperse.
Eze	34	6	Le mie pecore vanno errando per tutti i monti e su ogni alto colle; sí, le mie pecore sono state disperse su tutta la faccia del paese, e nessuno è andato in cerca di loro, o ne ha avuto cura.
Eze	34	7	Perciò, o pastori, ascoltate la parola dell'Eterno:
Eze	34	8	Com'è vero che io vivo, dice il Signore, l'Eterno, poiché le mie pecore sono divenute una preda, le mie pecore sono andate in pasto a tutte le fiere della campagna per mancanza di un pastore e perché i miei pastori non sono andati in cerca delle mie pecore, ma i pastori hanno pasciuto se stessi e non hanno pasciuto le mie pecore.
Eze	34	9	Perciò, o pastori, ascoltate la parola dell'Eterno:
Eze	34	10	Cosí dice il Signore, l'Eterno: Ecco, io sono contro i pastori; chiederò loro conto delle mie pecore e li farò smettere dal pascere le pecore. I pastori non pasceranno piú se stessi, perché strapperò le mie pecore dalla loro bocca e non saranno piú il loro pasto.
Eze	34	11	Poiché cosí dice il Signore, l'Eterno: Ecco, io stesso andrò in cerca delle mie pecore e ne avrò cura.
Eze	34	12	Come un pastore ha cura del suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore disperse, cosí io avrò cura delle mie pecore e le strapperò da tutti i luoghi dove sono state disperse in un giorno di nuvole e di dense tenebre.
Eze	34	13	Le farò uscire di tra i popoli e le radunerò da vari paesi; le ricondurrò sul loro suolo e le pascerò sui monti d'Israele, lungo i corsi d'acqua e in tutti i luoghi abitati del paese.
Eze	34	14	Le pascerò in buoni pascoli e il loro ovile sarà sugli alti monti d'Israele; là riposeranno in un buon ovile e pascoleranno in ricchi pascoli sui monti d'Israele.
Eze	34	15	Io stesso pascerò le mie pecore e le farò riposare, dice il Signore, l'Eterno.
Eze	34	16	Io cercherò la perduta, ricondurrò la smarrita, fascerò la ferita, fortificherò la malata ma distruggerò la grassa e la forte; le pascerò con giustizia.
Eze	34	17	Quanto a voi, o pecore mie, cosí dice il Signore, l'Eterno, ecco, io giudicherò tra pecora e pecora, tra montoni e capri.
Eze	34	18	Vi pare piccola cosa il pascolare nel buon pascolo e poi pestare con i piedi ciò che rimane del vostro pascolo, o bere acque limpide e poi intorbidire con i piedi quel che resta?
Eze	34	19	Cosí le mie pecore devono mangiare ciò che i vostri piedi hanno calpestato e devono bere ciò che i vostri piedi hanno intorbidito.
Eze	34	20	Perciò cosí dice loro il Signore, l'Eterno: Ecco, io stesso giudicherò fra la pecora grassa e la pecora magra.
Eze	34	21	Poiché voi avete spinto con il fianco e con la spalla e avete dato cornate a tutte le pecore deboli fino a disperderle in giro.
Eze	34	22	io salverò le mie pecore e non diventeranno piú una preda, e giudicherò fra pecora e pecora.
Eze	34	23	Stabilirò su di esse un solo pastore che le pascolerà, il mio servo Davide, Egli le pascolerà e sarà il loro pastore.
Eze	34	24	E io l'Eterno, sarò il loro DIO e il mio servo Davide sarà principe in mezzo a loro. Io l'Eterno, ho parlato.
Eze	34	25	Stabilirò con esse un patto di pace e farò sparire le belve malefiche dal paese; cosí esse potranno dimorare al sicuro nel deserto e dormire nelle foreste.
Eze	34	26	E renderò loro i luoghi intorno al mio colle una benedizione; farò scendere la pioggia a suo tempo, e saranno piogge di benedizione.
Eze	34	27	L'albero della campagna darà il suo frutto e la terra darà i suoi prodotti. Esse staranno al sicuro sul loro suolo e riconosceranno che io sono l'Eterno, quando spezzerò le sbarre del loro giogo e le libererò dalla mano di quelli che le tenevano in schiavitú.
Eze	34	28	E non saranno piú preda delle nazioni né le divoreranno piú le fiere della campagna, ma dimoreranno al sicuro a e nessuno le spaventerà.
Eze	34	29	Farò sorgere per loro un giardino di grande fama; non saranno piú consumate dalla fame nel paese e non porteranno piú il vituperio delle nazioni.
Eze	34	30	Cosí riconosceranno che io, l'Eterno, il loro DIO, sono con loro, e che essi, la casa d'Israele, sono il mio popolo, dice il Signore, l'Eterno.
Eze	34	31	Voi siete le mie pecore, le pecore del mio pascolo; siete uomini e io sono il vostro DIO, dice l'Eterno.
------------------------Ezechiele, capitolo 35
Eze	35	1	La parola dell'Eterno mi fu nuovamente rivolta, dicendo:
Eze	35	2	Figlio d'uomo, volgi la tua faccia verso il monte Seir e profetizza contro di esso,
Eze	35	3	e digli: Cosí dice il Signore, l'Eterno: Ecco, io sono contro di te, o monte Seir. Io stenderò la mia mano contro di te e ti renderò una desolazione e un deserto.
Eze	35	4	Io ridurrò le tue città in rovine e tu diventerai una desolazione. Allora riconoscerai che io sono l'Eterno.
Eze	35	5	Poiché tu hai avuto un'antica inimicizia e hai consegnato i figli d'Israele in balìa della spada al tempo della loro calamità, quando la loro iniquità era giunta al colmo.
Eze	35	6	Com'è vero che io vivo, dice il Signore, l'Eterno, ti riserbo per il sangue e il sangue ti inseguirà; poiché non hai odiato il sangue, il sangue ti inseguirà.
Eze	35	7	Cosí ridurrò il monte Seir in una desolazione e in un deserto e sterminerò da esso chi va e chi viene.
Eze	35	8	Riempirò i suoi monti dei suoi uccisi; sui tuoi colli, nelle tue valli e in tutti i tuoi burroni cadranno gli uccisi dalla spada.
Eze	35	9	Ti ridurrò una desolazione perpetua e le tue città non saranno piú abitate; allora riconoscerete che io sono l'Eterno.
Eze	35	10	Poichè hai detto: Quelle due nazioni e quei due paesi saranno miei; noi li possederemo anche se là c'era l'Eterno,
Eze	35	11	com'è vero che io vivo, dice il Signore, l'Eterno, io agirò con la tua stessa ira e con la gelosia che hai dimostrato nel tuo odio contro di essi e mi farò conoscere in mezzo a loro, quando ti giudicherò.
Eze	35	12	Tu allora riconoscerai che io, l'Eterno, ho udito tutti gli insulti che hai proferito contro i monti d'Israele, dicendo: Sono desolati; sono dati a noi per divorare
Eze	35	13	Con la vostra bocca vi siete vantati contro di me e avete moltiplicato contro di me le vostre parole: ho udito ogni cosa.
Eze	35	14	Cosí dice il Signore, l'Eterno: Quando tutta la terra si rallegrerà, io ti ridurrò una desolazione.
Eze	35	15	Poiché ti sei rallegrato perché l'eredità della casa d'Israele era ridotta una desolazione, cosí io farò con te: diventerai una desolazione, o monte Seir, e anche tutto quanto Edom. Allora riconosceranno che io sono l'Eterno.
------------------------Ezechiele, capitolo 36
Eze	36	1	Tu figlio d'uomo, profetizza ai monti d'Israele e di' O monti d'Israele, ascoltate la parola dell'Eterno.
Eze	36	2	Cosí dice il Signore, l'Eterno: Poiché il nemico ha detto di voi: ah, ah! I colli eterni sono divenuti nostro possesso profetizza e di':
Eze	36	3	Cosí dice il Signore, l'Eterno: Si, poiché hanno voluto devastarvi e inghiottirvi da ogni lato per farvi diventare possesso del resto delle nazioni e perché siete stati oggetto dei discorsi delle male lingue e delle calunnie della gente,
Eze	36	4	perciò, o monti d'Israele, ascoltate la parola del Signore, dell'Eterno. Cosí dice il Signore, l'Eterno, ai monti e ai colli ai burroni e alle valli, ai luoghi devastati e desolati e alle città abbandonate che sono divenute preda e oggetto di disprezzo del resto delle nazioni d'intorno.
Eze	36	5	Perciò cosí dice il Signore, l'Eterno: Sí nel fuoco della mia gelosia io parlo contro il resto delle nazioni e contro tutto Edom che hanno fatto del mio paese il loro possesso con tutta la gioia del cuore e disprezzo dell'anima, per cacciarlo come preda.
Eze	36	6	Perciò profetizza alla terra d'Israele e di' ai monti e ai colli, ai burroni e alle valli: Cosí dice il Signore, l'Eterno: Ecco, io ho parlato nella mia gelosia e nel mio furore, perché voi avete portato il vituperio delle nazioni,
Eze	36	7	Perciò cosí dice il Signore, l'Eterno: Io ho alzato la mano in giuramento: le nazioni che mi circondano porteranno anch'esse il loro vituperio.
Eze	36	8	Ma voi o monti d'Israele, metterete i vostri rami e porterete i vostri frutti per il mio popolo d'Israele; sí, esso sta per tornare.
Eze	36	9	Poiché ecco, io sono per voi, mi volgerò verso di voi e sarete coltivati e seminati.
Eze	36	10	Farò moltiplicare su di voi gli uomini, tutta la casa d'Israele, le città saranno abitate e le rovine ricostruite
Eze	36	11	Farò moltiplicare su di voi uomini e bestie; moltiplicheranno e saranno fecondi. Vi farò abitare come nei tempi passati e vi farò del bene piú che ai vostri inizi; allora riconoscerete che io sono l'Eterno,
Eze	36	12	Sí, farò camminare su di voi degli uomini, il mio popolo d'Israele, essi vi possederanno e voi sarete la loro eredità e non li priverete piú dei loro figli.
Eze	36	13	Cosí dice il Signore, l'Eterno: Poiché vi dicono: Sei un paese che ha divorato gli uomini e ha privato la tua nazione di figli
Eze	36	14	perciò non divorerai piú gli uomini e non priverai piú la tua nazione di figli, dice il Signore, l'Eterno.
Eze	36	15	Non ti farò piú sentire gli scherni delle nazioni e tu non porterai piú il vituperio dei popoli e non farai piú cadere la tua nazione, dice il Signore, l'Eterno.
Eze	36	16	La parola dell'Eterno mi fu nuovamente rivolta, dicendo:
Eze	36	17	Figlio d'uomo, quando quelli della casa d'Israele abitavano nel loro paese, lo contaminavano con la loro condotta e le loro azioni; la loro condotta davanti a me era come impurità della donna durante il suo ciclo mestruale.
Eze	36	18	Perciò riversai su di loro il mio furore per il sangue che avevano sparso sul paese e per gl'idoli con i quali lo avevano contaminato.
Eze	36	19	Cosí li dispersi fra le nazioni e furono disseminati per tutti i paesi, li giudicai secondo la loro condotta e secondo le loro azioni.
Eze	36	20	Arrivati fra le nazioni dove erano andati, profanarono il mio santo nome, perché di loro si diceva: Costoro sono il popolo dell'Eterno, eppure hanno dovuto uscire dal suo paese.
Eze	36	21	Cosí io ebbi riguardo del mio santo nome che la casa d'Israele aveva profanato fra le nazioni dov'erano andati.
Eze	36	22	Perciò di' alla casa d'Israele: Cosí dice il Signore, l'Eterno: Io agisco cosí non a motivo di voi, o casa d'Israele, ma per amore del mio santo nome, che voi avete profanato fra le nazioni dove siete andati.
Eze	36	23	Io santificherò il mio grande nome profanato fra le nazioni, che avete profanato nel loro mezzo. Le nazioni riconosceranno che io sono l'Eterno, dice il Signore, l'Eterno, quando sarò santificato in voi davanti ai loro occhi.
Eze	36	24	Vi prenderò dalle nazioni, vi radunerò da tutti i paesi e vi ricondurrò nel vostro paese.
Eze	36	25	Spanderò quindi su di voi acqua pura e sarete puri; vi purificherò da tutte le vostre impurità e da tutti i vostri idoli.
Eze	36	26	Vi darò un cuore nuovo e metterò dentro di voi uno spirito nuovo; toglierò dalla vostra carne il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne.
Eze	36	27	Metterò dentro di voi il mio Spirito e vi farò camminare nei miei statuti, e voi osserverete e metterete in pratica i miei decreti.
Eze	36	28	Abiterete nel paese che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro DIO.
Eze	36	29	Vi libererò da tutte le vostre impurità; chiamerò il frumento, lo farò abbondare e non manderò piú contro di voi la fame.
Eze	36	30	Farò moltiplicare il frutto degli alberi e il prodotto dei campi, affinché non subiate più il vituperio della fame tra le nazioni.
Eze	36	31	Allora vi ricorderete delle vostre vie malvagie e delle vostre azioni che non erano buone e diventerete ripugnanti ai vostri stessi occhi per le vostre iniquità e le vostre abominazioni.
Eze	36	32	Non è per amore di voi che io opero, dice il Signore, l'Eterno, sappiatelo bene. Vergognatevi e siate confusi a motivo delle vostre vie, o casa d'Israele.
Eze	36	33	Cosí dice il Signore, l'Eterno: Nel giorno in cui vi purificherò da tutte le vostre iniquità, vi farò abitare nuovamente le città, e le rovine saranno ricostruite.
Eze	36	34	La terra desolata sarà coltivata, invece di essere una desolazione agli occhi di tutti i passanti.
Eze	36	35	E diranno: Questa terra che era desolata è divenuta come il giardino dell'Eden, e le città devastate, desolate e rovinate sono ora fortificate e abitate.
Eze	36	36	Allora le nazioni che saranno rimaste intorno a voi riconosceranno che io. l'Eterno, ho ricostruito i luoghi distrutti e piantato la terra desolata. Io l'Eterno, ho parlato e lo farò.
Eze	36	37	Cosí dice il Signore, l'Eterno: Sarò nuovamente supplicato dalla casa d'Israele di compiere questo per loro: io moltiplicherò i loro uomini come un gregge.
Eze	36	38	Come un gregge di pecore consacrate, come il gregge di Gerusalemme, nelle sue feste solenni, cosí le città devastate saranno riempite di greggi di uomini. Allora riconosceranno che io sono l'Eterno.
------------------------Ezechiele, capitolo 37
Eze	37	1	La mano dell'Eterno fu sopra me, mi portò fuori nello Spirito dell'Eterno e mi depose in mezzo a una valle che era piena di ossa.
Eze	37	2	Quindi mi fece passare vicino ad esse, tutt'intorno; ed ecco, erano in grandissima quantità sulla superficie della valle; ed ecco, erano molto secche.
Eze	37	3	Mi disse: Figlio d'uomo, possono queste ossa rivivere?. Io risposi: O Signore, o Eterno, tu lo sai.
Eze	37	4	Mi disse ancora: Profetizza a queste ossa e di' loro: Ossa secche, ascoltate la parola dell'Eterno.
Eze	37	5	Cosí dice il Signore, l'Eterno, a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito e voi rivivrete.
Eze	37	6	Metterò su di voi la carne, vi coprirò di pelle e metterò in voi lo spirito, e vivrete; allora riconoscerete che io sono l'Eterno.
Eze	37	7	Cosí profetizzai come mi era stato comandato; mentre profetizzavo, ci fu un rumore; ed ecco uno scuotimento; quindi le ossa si accostarono l'una all'altra.
Eze	37	8	Mentre guardavo, ecco crescere su di esse i tendini e la carne, che la pelle ricoprí; ma non c'era in loro lo spirito.
Eze	37	9	Allora egli mi disse: Profetizza allo spirito, profetizza figlio d'uomo e di' allo spirito: Cosí dice il Signore, l'Eterno: Spirito, vieni dai quattro venti e soffia su questi uccisi, perché vivano,
Eze	37	10	Così profetizzai come mi aveva comandato e lo spirito entrò in essi, e ritornarono in vita e si alzarono in piedi: erano un esercito grande, grandissimo.
Eze	37	11	Poi mi disse: Figlio d'uomo, queste ossa sono tutta la casa d'Israele. Ecco essi dicono: le nostre ossa sono secche, la nostra speranza è svanita e noi siamo perduti
Eze	37	12	Perciò profetizza e di' loro: Cosí dice il Signore, l'Eterno: Ecco, io aprirò i vostri sepolcri, vi farò uscire dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi ricondurrò nel paese d'Israele.
Eze	37	13	Riconoscerete che io sono l'Eterno, quando aprirò i vostri sepolcri e vi farò uscire dalle vostre tombe, o popolo mio.
Eze	37	14	Metterò in voi il mio Spirito e voi vivrete, e vi porrò sulla vostra terra; allora riconoscerete che io, l'Eterno, ho parlato e ho portato a compimento la cosa, dice l'Eterno.
Eze	37	15	La parola dell'Eterno mi fu nuovamente rivolta, dicendo:
Eze	37	16	Tu, figlio d'uomo, prenditi un pezzo di legno e su di esso scrivi: Per Giuda e per i figli d'Israele, suoi compagni. Poi prenditi un altro pezzo di legno e su di esso scrivi: Per Giuseppe bastone di Efraim e di tutta la casa d'Israele, suoi compagni.
Eze	37	17	Avvicinali quindi l'uno all'altro in un solo legno, affinché diventino una sola cosa nella tua mano.
Eze	37	18	Quando i figli del tuo popolo ti parleranno, dicendo: Ci vuoi spiegare che cosa significano queste cose per te?
Eze	37	19	tu dirai loro: Così dice il Signore, l'Eterno: Ecco, io prenderò il legno di Giuseppe, che è in mano di Efraim, e le tribú d'Israele che sono suoi compagni, e li unirò a questo, cioè al legno di Giuda, per farne un solo legno; essi diventeranno cosi una sola cosa nella mia mano.
Eze	37	20	Tieni nella tua mano sotto i loro occhi i legni sui quali hai scritto
Eze	37	21	e di' loro: Cosí dice il Signore, l'Eterno: Ecco, io prenderò i figli d'Israele dalle nazioni fra le quali sono andati, li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nel loro paese,
Eze	37	22	e farò di loro una sola nazione nel paese, sui monti d'Israele, un solo re regnerà su tutti loro; non saranno piú due nazioni né saranno piú divisi in due regni.
Eze	37	23	Non si contamineranno piú con i loro idoli, con le loro abominazioni e con tutte le loro trasgressioni; li libererò da tutti i luoghi dove hanno abitato dove hanno peccato, e li purificherò; cosí saranno il mio popolo e io sarò il loro DIO.
Eze	37	24	Il mio servo Davide sarà re su di loro e ci sarà un unico pastore per tutti; essi cammineranno nei miei decreti, osserveranno i miei statuti e li metteranno in pratica.
Eze	37	25	E abiteranno nel paese che io diedi al mio servo Giacobbe, dove abitarono i vostri padri. Vi abiteranno essi, i loro figli e i figli dei loro figli per sempre, e il mio servo Davide sarà loro principe per sempre.
Eze	37	26	Stabilirò con loro un patto di pace: sarà un patto eterno con loro, li renderò stabili, li moltiplicherò e metterò il mio santuario in mezzo a loro per sempre.
Eze	37	27	La mia dimora sarà presso di loro; sí, io sarò il loro DIO ed essi saranno il mio popolo.
Eze	37	28	Anche le nazioni riconosceranno che io, l'Eterno, santifico Israele, quando il mio santuario sarà in mezzo a loro per sempre.
------------------------Ezechiele, capitolo 38
Eze	38	1	La parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:
Eze	38	2	Figlio d'uomo, volgi la tua faccia verso Gog del paese di Magog, principe di Rosh, Mescek e Tubal, e profetizza contro di lui,
Eze	38	3	e di' Cosí dice il Signore, l'Eterno: Ecco, io sono contro di te, o Gog, principe di Rosh, di Mescek e di Tubal.
Eze	38	4	Io ti farò tornare indietro, metterò uncini nelle tue mascelle e ti farò uscire con tutto il tuo esercito, cavalli e cavalieri, tutti vestiti splendidamente, una grande moltitudine con scudi grandi e piccoli, tutti maneggianti la spada
Eze	38	5	e con loro la Persia, l'Etiopia e Put tutti con scudi ed elmi.
Eze	38	6	Gomer, e tutte le sue schiere, la casa di Togarmah, le estreme parti del nord e tutte le sue schiere, molti popoli sono con te.
Eze	38	7	Preparati e sii pronto, tu con tutte le tue moltitudini radunate intorno a te, e sii per loro un guardiano.
Eze	38	8	Dopo molti giorni tu sarai punito. Negli ultimi anni verrai contro il paese sottratto alla spada, i cui abitanti sono stati raccolti da molti popoli, sui monti d'Israele, che sono stati per tanto tempo una desolazione; ora essi, fatti uscire di fra i popoli, abiteranno tutti al sicuro.
Eze	38	9	Tu salirai, verrai come un uragano, sarai come una nuvola che ricopre il paese, tu con tutte le tue schiere e molti popoli con te.
Eze	38	10	Cosí dice il Signore, l'Eterno: In quel giorno accadrà che ti verranno in mente dei pensieri e concepirai un malvagio disegno.
Eze	38	11	Dirai: o salirò contro questo paese di villaggi senza mura, andrò contro gente tranquilla che abita al sicuro, che dimora tutta in luoghi senza mura e non ha né sbarre né porte
Eze	38	12	per saccheggiare e fare bottino, per stendere la tua mano contro luoghi devastati ora ripopolati e contro un popolo raccolto fra le nazioni, che si è procurato bestiame e ricchezze e dimora sulle alture del paese.
Eze	38	13	Sceba, Dedan, i mercanti di Tarshish, e tutti i suoi leoncelli ti domanderanno: Sei venuto per saccheggiare? Hai radunato la tua moltitudine per fare bottino, per portare via argento e oro, per prendere bestiame e beni, per fare un grosso bottino?
Eze	38	14	Perciò, figlio d'uomo, profetizza e di' a Gog: Cosí dice il Signore, l'Eterno: In quel giorno, quando il mio popolo d'Israele dimorerà al sicuro non lo saprai tu?
Eze	38	15	Verrai dalla tua dimora, dalle estreme parti del nord, tu e molti popoli con te, tutti a cavallo, una grande moltitudine e un potente esercito.
Eze	38	16	Salirai contro il mio popolo d'Israele, come una nuvola che copre il paese. Questo avverrà negli ultimi giorni: ti condurrò contro il mio paese affinché le nazioni mi conoscano, quando sarò santificato in te davanti ai loro occhi. o Gog.
Eze	38	17	Cosí dice il Signore, l'Eterno: Non sei tu quello di cui parlai nei tempi antichi per mezzo dei miei servi i profeti d'Israele, i quali per anni, in quei giorni, profetizzarono che ti avrei fatto venire contro di loro?
Eze	38	18	Ma avverrà in quel giorno, nel giorno in cui Gog, verrà contro la terra d'Israele, dice il Signore, l'Eterno. che il mio furore mi salirà alle narici.
Eze	38	19	Nella mia gelosia e nel fuoco della mia ira, io dichiaro che in quel giorno ci sarà certamente un grande scuotimento nel paese d'Israele:
Eze	38	20	davanti a me tremeranno i pesci del mare, gli uccelli del cielo, le bestie della campagna, tutti i rettili che strisciano sul suolo e tutti gli uomini che sono sulla faccia della terra; i monti saranno rovesciati, i luoghi scoscesi crolleranno e tutte le mura cadranno al suolo.
Eze	38	21	Io chiamerò contro di lui la spada su tutti i miei monti, dice il Signore, l'Eterno, la spada di ognuno si volgerà contro il proprio fratello.
Eze	38	22	Eseguirò il mio giudizio su di lui con la peste e col sangue e farò piovere su di lui, sulle sue schiere e sui molti popoli che sono con lui, pioggia scrosciante, pietre di ghiaccio, fuoco e zolfo
Eze	38	23	Cosí mi magnificherò e mi santificherò e mi farò conoscere agli occhi di molte nazioni, e riconosceranno che io sono l'Eterno.
------------------------Ezechiele, capitolo 39
Eze	39	1	Tu, figlio d'uomo, profetizza contro Gog e di' Cosí dice il Signore, l'Eterno: Ecco, io sono contro di te principe di Rosh, di Mescek e di Tubal.
Eze	39	2	Ti farò tornare indietro, ti alletterò, ti farò salire dalle estreme parti del nord e ti condurrò sui monti d'Israele.
Eze	39	3	Scuoterò l'arco dalla tua mano sinistra e ti farò cadere le frecce dalla mano destra.
Eze	39	4	Cadrai sui monti d'Israele, tu con tutte le tue schiere e con i popoli che sono con te; ti darò in pasto agli uccelli rapaci, agli uccelli d'ogni specie e alle bestie dei campi.
Eze	39	5	Cadrai in aperta campagna, perché io ho parlato, dice il Signore, l'Eterno.
Eze	39	6	E manderò fuoco su Magog e su quelli che abitano sicuri nelle isole, e riconosceranno che io sono l'Eterno.
Eze	39	7	Cosí farò conoscere il mio santo nome in mezzo al mio popolo d'Israele e non lascerò piú profanare il mio santo nome, e le nazioni riconosceranno che io sono l'Eterno, il Santo in Israele.
Eze	39	8	Ecco, la cosa avverrà e si compirà, dice il Signore, l'Eterno; questo è il giorno di cui ho parlato.
Eze	39	9	Allora gli abitanti delle città d'Israele usciranno, daranno fuoco e bruceranno armi, scudi grandi e piccoli, mazze e lance, e con queste faranno fuoco per sette anni.
Eze	39	10	Non dovranno prendere legna dalla campagna e neppure tagliarne nelle foreste, perché faranno fuoco con quelle armi, cosí spoglieranno quelli che li spogliavano e prederanno quelli che li predavano, dice il Signore, l'Eterno.
Eze	39	11	In quel giorno avverrà che darò a Gog, là in Israele un luogo per sepoltura, la valle di Abarim, a est del mare; essa ostruirà il passaggio ai viandanti, perché là sarà sepolto Gog con tutta la sua moltitudine; e quel luogo sarà chiamato la Valle di Hammon-Gog.
Eze	39	12	La casa d'Israele, per purificare il paese, impiegherà ben sette mesi a seppellirli.
Eze	39	13	Li seppellirà tutto il popolo del paese, ed essi acquisteranno fama il giorno in cui mi glorificherò, dice il Signore, l'Eterno.
Eze	39	14	Sceglieranno degli uomini che percorreranno in continuazione il paese per seppellire, con l'aiuto dei viandanti, i corpi di quelli che sono rimasti sulla superficie della terra, per purificarla; alla fine dei sette mesi faranno questa ricerca.
Eze	39	15	Chiunque percorrerà il paese, al vedere un osso d'uomo, vi porrà vicino un segno indicatore, finché i seppellitori non lo seppelliranno nella Valle di Hammon-Gog.
Eze	39	16	Hamonah sarà pure il nome di una città. Cosí purificheranno il paese.
Eze	39	17	Quanto a te, figlio d'uomo, cosi dice il Signore, l'Eterno: Di' agli uccelli d'ogni specie e a tutte le bestie dei campi: Radunatevi e venite. Raccoglietevi da ogni parte al posto del massacro che compirò per voi, un grande massacro sui monti d'Israele, perché mangiate carne e beviate sangue.
Eze	39	18	Mangerete carne di uomini potenti e berrete sangue di principi della terra: come se fossero tutti montoni, agnelli capri e tori ingrassati in Bashan.
Eze	39	19	Mangerete grasso a sazietà e berrete sangue fino all'ebbrezza al pasto del massacro che compirò per voi.
Eze	39	20	Alla mia tavola vi sazierete di cavalli e di cavalieri, di uomini potenti e di guerrieri d'ogni sorta, dice il Signore, l'Eterno.
Eze	39	21	Manifesterò la mia gloria fra le nazioni e tutte le nazioni vedranno il mio giudizio che ho compiuto e la mia mano che ho posto su di loro.
Eze	39	22	Cosí da quel giorno in poi la casa d'Israele riconoscerà che io sono l'Eterno, il suo DIO;
Eze	39	23	e le nazioni riconosceranno che fu per la sua iniquità che la casa d'Israele andò in cattività, perché mi era stata infedele, perciò ho nascosto loro la mia faccia, li ho dati in mano dei loro nemici e sono caduti tutti di spada.
Eze	39	24	Li ho trattati secondo la loro impurità e secondo le loro trasgressioni e ho nascosto loro la mia faccia.
Eze	39	25	Perciò cosí dice il Signore, l'Eterno: Ora farò tornare Giacobbe dalla cattività, avrò compassione di tutta la casa d'Israele e sarò geloso del mio santo nome,
Eze	39	26	dopo che hanno portato il loro vituperio e la pena di tutte le loro infedeltà che avevano commesso contro di me, mentre dimoravano al sicuro nel loro paese e nessuno li spaventava.
Eze	39	27	Quando li ricondurrò dai popoli e li raccoglierò dai paesi dei loro nemici e sarò santificato in loro agli occhi di molte nazioni,
Eze	39	28	essi riconosceranno che io sono l'Eterno, il loro DIO, che li ha fatti andare in cattività fra le nazioni, ma li ha pure radunati assieme nel loro paese, senza lasciarne fuori neppure uno.
Eze	39	29	Non nasconderò piú loro la mia faccia, perché spanderò il mio Spirito sulla casa d'Israele, dice il Signore, l'Eterno.
------------------------Ezechiele, capitolo 40
Eze	40	1	Nell'anno venticinquesimo della nostra cattività, all'inizio dell'anno, il decimo giorno del mese, nel quattordicesimo anno da quando la città era stata presa, in quello stesso giorno la mano dell'Eterno fu sopra di me; e mi trasportò là.
Eze	40	2	In visioni di DIO mi trasportò nel paese d'Israele e mi posò su un monte altissimo, sul quale c'era dal lato sud una costruzione che sembrava una città.
Eze	40	3	Egli mi condusse là, ed ecco un uomo, il cui aspetto era come l'aspetto di bronzo, con in mano una cordicella di lino e una canna per misurare; egli stava in piedi, sulla porta.
Eze	40	4	Quell'uomo mi disse: Figlio d'uomo, guarda con i tuoi occhi, ascolta con i tuoi orecchi e fa' attenzione a tutte le cose che ti mostrerò, poiché tu sei stato condotto qui perché io te le mostri. Riferisci alla casa d'Israele tutto ciò che vedrai.
Eze	40	5	Ed ecco, c'era un muro all'esterno del tempio, tutt'intorno. La canna per misurare in mano all'uomo era lunga sei cubiti, di un cubito e un palmo ciascuno. Egli misurò la larghezza del muro: era una canna, e l'altezza una canna.
Eze	40	6	Poi venne alla porta che guarda a est, salí i suoi gradini e misurò la soglia della porta: era una canna di larghezza; anche l'altra soglia era una canna di larghezza.
Eze	40	7	Ogni camera misurava una canna di lunghezza e una canna di larghezza. Fra le camere c'era uno spazio di cinque cubiti. La soglia della porta vicina all'atrio della porta interna era di una canna.
Eze	40	8	Misurò anche l'atrio della porta interna: era una canna.
Eze	40	9	Poi misurò l'atrio della porta: era otto cubiti, mentre i suoi pilastri erano due cubiti. L'atrio della porta era nella parte interna.
Eze	40	10	Le camere della porta a est erano tre da una parte e tre dall'altra; tutte e tre avevano la stessa grandezza; la stessa dimensione avevano pure i pilastri da una parte e dall'altra.
Eze	40	11	Misurò la larghezza dell'ingresso della porta: era di dieci cubiti; la lunghezza della porta era di tredici cubiti.
Eze	40	12	Lo spazio davanti alle camere era di un cubito da una parte e di un cubito dall'altra; ogni camera misurava sei cubiti da un lato e sei dall'altro.
Eze	40	13	E misurò quindi la porta dal tetto di una delle camere al tetto dell'altra; la larghezza da porta a porta era di venticinque cubiti.
Eze	40	14	Calcolò i pilastri: erano alti sessanta cubiti; dai pilastri si estendeva il cortile tutt'intorno alle porte.
Eze	40	15	Dal davanti della porta d'ingresso al davanti dell'atrio della porta interna c'erano cinquanta cubiti.
Eze	40	16	Le finestre e i loro pilastri all'interno della porta avevano le grate tutt'intorno; lo stesso era per gli archi. C'erano pure finestre tutt'intorno nella parte interna, e sui pilastri erano raffigurate delle palme.
Eze	40	17	Poi mi condusse nel cortile esterno ed ecco, c'erano camere e un lastrico tutt'intorno al cortile; trenta camere davano sul lastrico.
Eze	40	18	Il lastrico accanto alle porte corrispondeva alla lunghezza delle porte; era il lastrico inferiore.
Eze	40	19	Poi misurò la larghezza dal davanti della porta inferiore, al davanti della porta esteriore del cortile interno: erano cento cubiti a est e a nord.
Eze	40	20	Misurò pure la lunghezza e la larghezza della porta che guarda a nord nel cortile esterno.
Eze	40	21	Le sue camere erano tre da una parte e tre dall'altra parte; i suoi pilastri e i suoi archi avevano la stessa grandezza della prima porta: cinquanta cubiti di lunghezza e venticinque di larghezza.
Eze	40	22	Le sue finestre, i suoi archi, le sue palme avevano la stessa larghezza della porta che guardava a est; vi si saliva per sette gradini, davanti ai quali stavano i suoi archi.
Eze	40	23	Il cortile interno aveva una porta che stava di fronte alla porta nord, esattamente come era per la porta est, misurò da porta a porta: erano cento cubiti.
Eze	40	24	Poi mi condusse verso sud, ed ecco una porta che guardava a sud; ne misurò i pilastri e gli archi, che avevano le stesse dimensioni dei precedenti.
Eze	40	25	In essa e nei suoi archi c'erano finestre tutt'intorno, come le altre finestre: cinquanta cubiti di lunghezza e venticinque cubiti di larghezza.
Eze	40	26	Vi si saliva per sette gradini, davanti ai quali stavano gli archi; essa aveva palme, una da una parte e l'altra dall'altra parte, sui suoi pilastri.
Eze	40	27	Il cortile interno aveva una porta verso sud; misurò la distanza da porta a porta verso sud: cento cubiti.
Eze	40	28	Poi mi condusse nel cortile interno attraverso la porta del sud e misurò la porta del sud, che aveva le stesse dimensioni.
Eze	40	29	Anche le sue camere, i suoi pilastri e i suoi archi avevano le stesse dimensioni. Essa aveva finestre e archi tutt'intorno e misurava cinquanta cubiti di lunghezza e venticinque di larghezza.
Eze	40	30	Tutt'intorno c'erano archi di venticinque cubiti di lunghezza e cinque cubiti di larghezza.
Eze	40	31	I suoi archi davano sul cortile esterno; c'erano palme sui suoi pilastri, e vi si saliva per otto gradini.
Eze	40	32	Poi mi condusse nel cortile interno che guarda a est e misurò la porta: aveva le stesse dimensioni.
Eze	40	33	Anche le sue camere, i suoi pilastri e i suoi archi avevano le stesse dimensioni. Essa aveva finestre e archi tutt'intorno e misurava cinquanta Cubiti di lunghezza e venticinque cubiti di larghezza.
Eze	40	34	I suoi archi davano sul cortile esterno; c'erano palme sui suoi pilastri da una parte e dall'altra, e vi si saliva per otto gradini.
Eze	40	35	Quindi mi condusse alla porta nord e la misurò: aveva le stesse dimensioni,
Eze	40	36	come pure le sue camere, i suoi pilastri e i suoi archi; c'erano finestre tutt'intorno; essa misurava cinquanta cubiti di lunghezza e venticinque cubiti di larghezza.
Eze	40	37	I suoi pilastri davano sul cortile esterno; c'erano delle palme sui suoi pilastri da una parte e dall'altra, e vi si saliva per otto gradini.
Eze	40	38	C'era pure una camera con l'ingresso vicino ai pilastri delle porte, là si lavavano gli olocausti.
Eze	40	39	Nell'atrio della porta c'erano due tavole da una parte e due tavole dall'altra parte, sulle quali venivano scannati gli olocausti, i sacrifici per il peccato e per la trasgressione.
Eze	40	40	Sul lato esterno dell'atrio, come uno sale all'ingresso della porta nord, c'erano due tavole, con altre due tavole dall'altra parte dell'atrio della porta.
Eze	40	41	Cosí ai lati della porta c'erano quattro tavole da una parte e quattro tavole dall'altra parte: otto tavole in tutto su cui venivano scannati i sacrifici.
Eze	40	42	Per gli olocausti c'erano ancora quattro tavole di pietra squadrate, lunghe un cubito e mezzo, larghe un cubito e mezzo e alte un cubito; su di esse venivano posti gli strumenti con i quali si scannavano gli olocausti e gli altri sacrifici.
Eze	40	43	All'interno, tutt'intorno alla camera, erano attaccati uncini di un palmo sulle tavole si metteva la carne delle offerte.
Eze	40	44	Fuori della porta interna c'erano due camere per i cantori nel cortile interno: una era accanto alla porta nord e guardava a sud, l'altra era accanto alla porta sud e guardava a nord.
Eze	40	45	Egli mi disse: Questa camera che guarda a sud è per i sacerdoti che prestano servizio nel tempio;
Eze	40	46	la camera che guarda verso nord è per i sacerdoti che prestano servizio all'altare, essi sono i figli di Tsadok, tra i figli di Levi, che si avvicinano all'Eterno per servirlo.
Eze	40	47	Egli misurò il cortile: era quadrato di cento cubiti di lunghezza e cento cubiti di larghezza; l'altare era di fronte al tempio.
Eze	40	48	Poi mi condusse nell'atrio del tempio e misurò i pilastri dell'atrio: erano cinque cubiti da una parte e cinque cubiti dall'altra parte; la larghezza della porta era di tre cubiti da una parte e tre cubiti dall'altra parte.
Eze	40	49	La lunghezza del vestibolo era di venti cubiti, e la larghezza di undici cubiti; vi si saliva per gradini; accanto ai pilastri c'erano colonne, una da una parte e una dall'altra parte.
------------------------Ezechiele, capitolo 41
Eze	41	1	Poi mi condusse nel santuario e misurò i pilastri: sei cubiti di larghezza da una parte e sei cubiti di larghezza dall'altra parte, come era la larghezza del tabernacolo.
Eze	41	2	La larghezza dell'ingresso era di dieci cubiti e le pareti laterali dell'ingresso cinque cubiti da una parte e cinque cubiti dall'altra parte. Misurò la lunghezza del santuario: quaranta cubiti e venti cubiti di larghezza.
Eze	41	3	Quindi entrò dentro e misurò i pilastri della porta: due cubiti, la porta era sei cubiti e la larghezza della porta sette cubiti
Eze	41	4	Misurò la sua lunghezza, venti cubiti, e la larghezza davanti al santuario, venti cubiti; poi mi disse: Questo è il luogo santissimo.
Eze	41	5	Quindi misurò il muro del tempio: sei cubiti; mentre la larghezza di ogni camera laterale tutt'intorno al tempio era di quattro cubiti.
Eze	41	6	Le camere laterali erano a tre piani, una sopra l'altra, trenta camere per piano; esse si appoggiavano a sporgenze del muro del tempio, fatte tutt'intorno per le camere laterali; cosí erano attaccate ma non appoggiate sul muro del tempio.
Eze	41	7	L'ampiezza delle camere laterali aumentava man mano che si saliva da un piano all'altro, perché le sporgenze del muro del tempio salivano come gradini tutt'intorno al tempio; perciò l'ampiezza della struttura del tempio aumentava man mano che si saliva dal piano inferiore al superiore passando per quello di mezzo,
Eze	41	8	Vidi pure tutt'intorno al tempio un'elevazione; le fondamenta delle camere laterali erano di un'intera canna di sei cubiti.
Eze	41	9	La larghezza del muro esterno delle camere laterali era di cinque cubiti; lo spazio lasciato libero tra le camere laterali che appartenevano al tempio
Eze	41	10	e le camere esterne era di venti cubiti tutt'intorno al tempio.
Eze	41	11	Le porte delle camere laterali davano sullo spazio libero: una porta verso nord e una porta verso sud, la larghezza dello spazio libero era di cinque cubiti tutt'intorno.
Eze	41	12	La costruzione che si trovava di fronte allo spazio vuoto dal lato ovest aveva settanta cubiti di larghezza; il muro della costruzione aveva cinque cubiti di spessore tutt'intorno e una lunghezza di novanta cubiti.
Eze	41	13	Poi misurò il tempio che era cento cubiti di lunghezza. Lo spazio vuoto, la costruzione e i suoi muri erano pure cento cubiti di lunghezza.
Eze	41	14	La larghezza della facciata del tempio e dello spazio vuoto dal lato est era di cento cubiti.
Eze	41	15	Misurò la lunghezza della costruzione davanti allo spazio vuoto della costruzione, nella parte posteriore con le sue gallerie da una parte e dall'altra parte: cento cubiti. Cosí misurò l'interno del santuario e gli atri del cortile.
Eze	41	16	Le soglie, le finestre a grata e le gallerie tutt'intorno ai tre piani di fronte alle soglie erano ricoperte di legno tutt'intorno, dal pavimento fino alle finestre (le finestre erano coperte),
Eze	41	17	fin sopra la porta, l'interno e l'esterno del tempio all'intorno, dentro e fuori, secondo precise misure.
Eze	41	18	Vi erano riprodotti cherubini e palme, una palma fra cherubino e cherubino; ogni cherubino aveva due facce:
Eze	41	19	la faccia d'uomo era rivolta verso una palma da un lato, e la faccia di leone era rivolta verso l'altra palma dall'altro lato. Erano riprodotti tutt'intorno al tempio,
Eze	41	20	Dal pavimento fin sopra la porta e sulla parete del santuario erano riprodotti cherubini e palme.
Eze	41	21	Gli stipiti del santuario erano quadrati e cosí pure la facciata del luogo santo; l'aspetto dell'uno era come l'aspetto dell'altro.
Eze	41	22	L'altare era di legno, alto tre cubiti e lungo due cubiti; i suoi angoli, la sua lunghezza e le sue pareti erano di legno. L'uomo mi disse: Questa è la tavola che sta davanti all'Eterno.
Eze	41	23	Il santuario e il luogo santo avevano due porte.
Eze	41	24	Ogni porta aveva due battenti, due battenti che si piegavano in due: battenti per una porta e due battenti per altra.
Eze	41	25	Su di esse, sulle porte del santuario, erano scolpiti cherubini e palme, come quelli scolpiti sulle pareti. Sulla facciata dell'atrio, all'esterno, c'era una tettoia di legno.
Eze	41	26	C'erano finestre a grata e palme da entrambi i lati, sulle pareti laterali dell'atrio, sulle camere laterali del tempio e sulle tettoie.
------------------------Ezechiele, capitolo 42
Eze	42	1	Poi mi fece uscire nel cortile esterno dal lato nord e mi condusse nelle camere che si trovavano davanti allo spazio vuoto e di fronte alla costruzione verso nord.
Eze	42	2	La costruzione nella facciata verso nord aveva una lunghezza di cento cubiti e cinquanta cubiti di larghezza.
Eze	42	3	Di fronte al cortile interno di venti cubiti e di fronte al lastrico del cortile esterno c'era una galleria sopra l'altra a tre piani.
Eze	42	4	Davanti alle camere c'era un passaggio interno, largo dieci cubiti e lungo cento cubiti; le loro porte guardavano a nord.
Eze	42	5	Le camere superiori erano piú strette, perché le gallerie portavano via loro maggior spazio che alle gallerie inferiori e intermedie della costruzione.
Eze	42	6	Poiché erano a tre piani e non avevano colonne come le colonne dei cortili, perciò dal suolo le camere superiori erano piú strette di quelle inferiori e intermedie.
Eze	42	7	Il muro esterno, parallelo alle camere dal lato del cortile esterno, di fronte alle camere, aveva cinquanta cubiti di lunghezza;
Eze	42	8	infatti la lunghezza delle camere dal lato del cortile esterno era di cinquanta cubiti, mentre dal lato della facciata del santuario era di cento cubiti.
Eze	42	9	Sotto queste camere c'era un ingresso dal lato est, per chi entrava in esse dal cortile esterno.
Eze	42	10	Nel muro largo del cortile verso est, di fronte allo spazio vuoto e di fronte alla costruzione, c'erano camere.
Eze	42	11	Davanti ad esse c'era un passaggio simile a quello delle camere che erano verso nord; esse avevano la loro stessa lunghezza e larghezza, con tutte le loro uscite e porte secondo gli stessi criteri.
Eze	42	12	In corrispondenza alle porte delle camere che erano verso sud, c'era una porta all'inizio del passaggio proprio davanti al muro verso est.
Eze	42	13	Egli mi disse: Le camere a nord e le camere a sud che stanno di fronte allo spazio vuoto sono le camere sante, dove i sacerdoti che si avvicinano all'Eterno mangeranno le cose santissime; là deporranno le cose santissime, e cioè le oblazioni di cibo e le oblazioni per il peccato e per la trasgressione, perché quel luogo è santo.
Eze	42	14	Quando i sacerdoti saranno entrati non usciranno dal luogo santo nel cortile esterno, ma deporranno là le loro vesti con le quali prestano servizio, perché sono sante; indosseranno altre vesti e così potranno avvicinarsi a ciò che spetta al popolo.
Eze	42	15	Terminato di misurare l'interno del tempio, mi fece uscire per la porta che guarda a est e misurò il recinto tutt'intorno.
Eze	42	16	Misurò il lato est con la canna per misurare: cinquecento cubiti con la canna per misurare tutt'intorno.
Eze	42	17	Misurò il lato nord: cinquecento cubiti con la canna per misurare tutt'intorno
Eze	42	18	Misurò il lato sud con la canna per misurare: cinquecento cubiti.
Eze	42	19	Si volse al lato ovest e misurò: cinquecento cubiti con la canna per misurare.
Eze	42	20	Misurò l'area ai quattro lati; aveva tutt'intorno un muro, lungo cinquecento cubiti e largo cinquecento cubiti, per separare il luogo sacro da quello profano.
------------------------Ezechiele, capitolo 43
Eze	43	1	Poi mi condusse alla porta, la porta che guarda a est.
Eze	43	2	Ed ecco, la gloria del DIO d'Israele, veniva dall'est. La sua voce era come il rumore di molte acque e la terra risplendeva della sua gloria.
Eze	43	3	La visione che vidi nell'aspetto era simile alla visione che vidi quando andai per distruggere la città, la visione era simile alle visioni che vidi presso il fiume Kebar; io caddi sulla mia faccia.
Eze	43	4	E la gloria dell'Eterno entrò nel tempio per la porta che guarda a est.
Eze	43	5	Quindi lo Spirito mi levò in alto e mi portò nel cortile interno; ed ecco, la gloria dell'Eterno riempiva il tempio.
Eze	43	6	Allora udii uno che mi parlava dal tempio, mentre un uomo stava in piedi accanto a me,
Eze	43	7	e mi disse: Figlio d'uomo, questo è il luogo del mio trono e il luogo delle piante dei miei piedi, dove abiterò in mezzo ai figli d'Israele per sempre. E la casa d'Israele non contaminerà piú il mio santo nome, né essi né i loro re, con le loro prostituzioni e con i cadaveri dei loro re sui loro alti luoghi,
Eze	43	8	mettendo la loro soglia accanto alla mia soglia e i loro stipiti accanto ai miei stipiti, con solamente una parete fra me e loro, contaminando cosí il mio santo nome con le abominazioni che commettevano; perciò nella mia ira li ho distrutti.
Eze	43	9	Ora allontaneranno da me le loro prostituzioni e i cadaveri dei loro re, e io abiterò in mezzo a loro per sempre.
Eze	43	10	Tu, figlio d'uomo, descrivi il tempio alla casa d'Israele, perché si vergognino delle loro iniquità. Ne misurino le dimensioni
Eze	43	11	e, se si vergognano di tutto ciò che hanno fatto, fa' loro conoscere il modello del tempio e la sua disposizione, le sue uscite e i suoi ingressi l'intero suo modello e tutti i suoi statuti, tutte le sue forme e tutte le sue leggi; mettili per iscritto sotto i loro occhi affinché osservino l'intero suo modello e tutti i suoi statuti e li mettano in pratica.
Eze	43	12	Questa è la legge del tempio. Tutto il territorio che sta attorno alla sommità del monte sarà santissimo. Ecco, questa è la legge del tempio.
Eze	43	13	Queste sono le misure dell'altare in cubiti (il cubito è un cubito e un palmo): la base ha un cubito d'altezza e un cubito di larghezza, con un orlo lungo tutto il suo bordo di una spanna. Questa e l'altezza dell'altare:
Eze	43	14	dalla base a terra fino alla piattaforma inferiore ci sono due cubiti; la piattaforma è larga un cubito; dalla piattaforma più piccola alla piattaforma più grande ci sono quattro cubiti; la piattaforma è larga un cubito.
Eze	43	15	Il focolare dell'altare è alto quattro cubiti, e dal focolare dell'altare si elevano quattro corni.
Eze	43	16	Il focolare dell'altare è lungo dodici cubiti e largo dodici cubiti, cioè un quadrato perfetto.
Eze	43	17	La piattaforma superiore nei suoi quattro lati è lunga quattordici cubiti e larga quattordici, con un orlo intorno di mezzo cubito; i suoi gradini guardano a est.
Eze	43	18	Quindi mi disse: Figlio d'uomo, cosí dice il Signore l'Eterno: Questi sono gli statuti per l'altare quando sarà costruito per offrirvi gli olocausti e spruzzarvi sopra il sangue.
Eze	43	19	Ai sacerdoti levitici che sono della stirpe di Tsadok, i quali si avvicinano a me per servirmi. dice il Signore, l'Eterno, tu darai un torello in sacrificio per il peccato.
Eze	43	20	Prenderai un po' del suo sangue e lo metterai sui quattro corni dell'altare, sui quattro angoli della piattaforma e tutt'intorno sull'orlo; cosí lo purificherai e farai l'espiazione per esso.
Eze	43	21	Poi prenderai il torello del sacrificio per il peccato, e lo si brucerà in un luogo designato del tempio, fuori del santuario.
Eze	43	22	Il secondo giorno offrirai in sacrificio per il peccato un capro senza difetto, e con esso si purificherà l'altare come lo si è purificato col torello.
Eze	43	23	Terminata la sua purificazione, offrirai un torello senza difetto e un montone del gregge senza difetto.
Eze	43	24	Li presenterai davanti all'Eterno, e i sacerdoti getteranno su di loro il sale e li offriranno in olocausto all'Eterno.
Eze	43	25	Per sette giorni offrirai ogni giorno un capro in sacrificio per il peccato; verrà pure offerto un torello e un montone del gregge, entrambi senza difetto.
Eze	43	26	Per sette giorni si farà l'espiazione per l'altare lo si purificherà e lo si consacrerà.
Eze	43	27	Terminati questi giorni, dall'ottavo giorno in poi, i sacerdoti offriranno sull'altare i vostri olocausti e i vostri sacrifici di ringraziamento, e io vi gradirò, dice il Signore, l'Eterno.
------------------------Ezechiele, capitolo 44
Eze	44	1	Poi egli mi condusse verso la porta esterna del santuario che guarda a est ma era chiusa.
Eze	44	2	L'Eterno mi disse: Questa porta resterà chiusa, non sarà aperta e nessuno entrerà per essa, perché per essa è entrato l'Eterno, il DIO d'Israele; perciò resterà chiusa.
Eze	44	3	Ma il principe, poiché egli è il principe, potrà sedervi per mangiare il pane davanti all'Eterno; egli entrerà dall'atrio della porta e uscirà per la stessa via.
Eze	44	4	Poi, per la porta a nord, mi condusse davanti al tempio. Guardai, ed ecco, la gloria dell'Eterno riempiva la casa dell'Eterno; e io caddi sulla mia faccia.
Eze	44	5	L'Eterno mi disse: Figlio d'uomo, sta' attento, guarda con i tuoi occhi e ascolta con i tuoi orecchi tutto ciò che ti dirò circa tutti gli statuti della casa dell'Eterno e tutte le sue leggi; sta' attento all'ingresso del tempio e a tutte le uscite del santuario.
Eze	44	6	Dirai a questi ribelli, alla casa d'Israele: Cosí dice il Signore, l'Eterno: O casa d'Israele, basta con tutte le vostre abominazioni!
Eze	44	7	Avete fatto entrare stranieri, incirconcisi di cuore e incirconcisi di carne, perché stessero nel mio santuario a profanarlo, il mio tempio, mentre offrivate il mio pane, il grasso e il sangue, rompendo cosí il mio patto con tutte le vostre abominazioni.
Eze	44	8	Voi non avete preso cura delle mie cose sante, ma avete messo stranieri al vostro posto a prendere cura del mio santuario.
Eze	44	9	Cosí dice il Signore, l'Eterno: Nessun straniero, incirconciso di cuore e incirconciso di carne, entrerà nel mio santuario, né alcun straniero che si trova in mezzo ai figli d'Israele.
Eze	44	10	Ma i Leviti, che si sono allontanati da me quando Israele si è sviato e si sono sviati da me per seguire i loro idoli, porteranno la pena della loro iniquità.
Eze	44	11	Tuttavia serviranno come guardiani delle porte del tempio e presteranno servizio nel tempio; scanneranno gli olocausti e i sacrifici per il popolo e staranno davanti ad esso per servirlo.
Eze	44	12	Poiché l'hanno servito davanti ai suoi idoli e hanno fatto cadere la casa d'Israele nel peccato perciò io ho alzato la mia mano contro di loro, dice il Signore, l'Eterno, giurando che porteranno la pena del loro peccato.
Eze	44	13	E non si avvicineranno piú a me per servirmi come sacerdoti né si avvicineranno ad alcuna delle mie cose sante, alle cose che sono santissime; ma porteranno la loro vergogna e la pena delle abominazioni che hanno commesso.
Eze	44	14	Tuttavia affiderò loro la custodia del tempio per ogni suo servizio e tutto ciò che in esso sarà fatto.
Eze	44	15	Ma i sacerdoti Leviti, figli di Tsadok, che hanno preso cura del mio santuario quando i figli d'Israele si sono sviati da me, si avvicineranno a me per servirmi e staranno davanti a me per offrirmi il grasso e il sangue, dice il Signore, l'Eterno.
Eze	44	16	Essi entreranno nel mio santuario si avvicineranno alla mia tavola per servirmi e compiranno tutto il mio servizio.
Eze	44	17	Quando entreranno per le porte del cortile interno, indosseranno vesti di lino; non avranno addosso alcun indumento di lana, mentre presteranno servizio alle porte del cortile interno e nel tempio.
Eze	44	18	Avranno in capo turbanti di lino e calzoni di lino sui lombi; non si cingeranno con ciò che fa sudare.
Eze	44	19	Quando però usciranno nel cortile esterno, nel cortile esterno verso il popolo, si toglieranno le vesti con le quali hanno prestato servizio, le deporranno nelle camere del santuario e indosseranno altre vesti per non santificare il popolo con le loro vesti.
Eze	44	20	Non si raderanno il capo né si lasceranno crescere i capelli, ma taglieranno regolarmente i capelli.
Eze	44	21	Nessun sacerdote berrà vino, quando entrerà nel cortile interno.
Eze	44	22	Non prenderanno in moglie una vedova né una donna divorziata, ma prenderanno vergini della progenie della casa d'Israele, o una vedova che sia la vedova di un sacerdote.
Eze	44	23	Insegneranno al mio popolo a distinguere il sacro dal profano e gli faranno conoscere la differenza tra ciò ch'è impuro e ciò che è puro.
Eze	44	24	Nelle contese essi faranno da giudici; giudicheranno secondo i miei decreti osserveranno le mie leggi e i miei statuti in tutte le mie feste e santificheranno i miei sabati,
Eze	44	25	Non si avvicineranno a un morto per contaminarsi; essi potranno contaminarsi solamente per il padre o la madre, per un figlio o una figlia, per un fratello o una sorella non maritata.
Eze	44	26	Dopo la sua purificazione si conteranno per lui sette giorni,
Eze	44	27	Nel giorno in cui entreranno nel luogo santo, nel cortile interno, per prestare servizio nel luogo santo offriranno il sacrificio per il peccato, dice il Signore, l'Eterno.
Eze	44	28	Quanto poi alla loro eredità, sarò io la loro eredità; non darete loro alcun possesso in Israele, perché sono io il loro possesso.
Eze	44	29	Essi si nutriranno delle oblazioni di cibo, dei sacrifici per il peccato e dei sacrifici per la trasgressione; ogni cosa destinata a Dio in Israele sarà loro.
Eze	44	30	La parte migliore di tutte quante le primizie e di tutte le offerte elevate di ogni genere tra le vostre offerte elevate, apparterranno ai sacerdoti, darete al sacerdote anche le primizie della pasta per far dimorare la benedizione sulla vostra casa.
Eze	44	31	I sacerdoti non mangeranno carne di alcun uccello o animale morto naturalmente o sbranato,
------------------------Ezechiele, capitolo 45
Eze	45	1	Quando spartirete a sorte il paese in eredità, voi metterete da parte, come offerta all'Eterno, una porzione sacra del paese, lunga venticinquemila cubiti e larga diecimila; sarà sacra in tutta la sua estensione.
Eze	45	2	Da essa prenderete per il santuario un quadrato di cinquecento per cinquecento cubiti, con uno spazio libero tutt'intorno di cinquanta cubiti.
Eze	45	3	Su questa estensione misurerai un'area di venticinquemila cubiti di lunghezza per diecimila di larghezza; in essa sarà il santuario, il luogo santissimo.
Eze	45	4	Sarà la parte sacra del paese assegnata ai sacerdoti, i ministri del santuario, che si avvicinano all'Eterno per servirlo; sarà un luogo per le loro case e un luogo santo per il santuario.
Eze	45	5	Un'area di venticinquemila cubiti di lunghezza e diecimila di larghezza apparterrà ai Leviti, che prestano servizio nel tempio; essi avranno in proprietà venti camere.
Eze	45	6	Come proprietà della città assegnerete un'area di cinquemila cubiti di larghezza e venticinquemila di lunghezza, accanto alla parte assegnata al santuario; essa apparterrà a tutta la casa d'Israele.
Eze	45	7	Al principe invece sarà assegnata un'area di qua e di là della parte sacra e della proprietà della città, di fronte alla parte sacra offerta e di fronte alla proprietà della città, che si estende sul lato ovest verso ovest e sul lato est verso est, con una lunghezza uguale a una delle parti assegnate alle tribú, dal confine ovest al confine est.
Eze	45	8	Questa parte del paese sarà sua proprietà in Israele; i miei principi non opprimeranno piú il mio popolo, ma daranno il resto del paese alla casa d'Israele secondo le sue tribú.
Eze	45	9	Cosí dice il Signore, l'Eterno: Basta, o principi d'Israele! Mettete da parte la violenza e le rapine, praticate la rettitudine e la giustizia e smettete di spogliare il mio popolo, dice il Signore, l'Eterno.
Eze	45	10	Abbiate bilance giuste, efa giusto e bato giusto.
Eze	45	11	L'efa e il bato avranno la stessa capacità, e così il bato conterrà la decima parte di un homer, e l'efa la decima parte di un homer, la loro capacità sarà regolata dall'homer.
Eze	45	12	Il siclo, sarà di venti ghere, venti sicli, venticinque sicli e quindici sicli saranno la vostra mina.
Eze	45	13	Questa è l'offerta che preleverete: la sesta parte di un'efa da un homer di frumento, e la sesta parte di un efa da un homer di orzo.
Eze	45	14	Questa è la norma per l'olio (cioè il bato d'olio), e un decimo di bato, da ciascun coro, un coro è un homer o dieci bati, perché dieci bati fanno un homer.
Eze	45	15	Dal gregge si prenderà una pecora ogni duecento capi dai ricchi pascoli d'Israele, e questa servirà per le oblazioni di cibo, per gli olocausti e per i sacrifici di ringraziamento per fare l'espiazione per loro, dice il Signore, l'Eterno.
Eze	45	16	Tutto il popolo del paese sarà tenuto a fare quest'offerta per il principe d'Israele.
Eze	45	17	Sarà invece compito del principe provvedere gli olocausti, le oblazioni di cibo e le libazioni per le feste, per i noviluni, per i sabati e per tutte le solennità della casa d'Israele; egli provvederà al sacrificio per il peccato, all'oblazione di cibo, all'olocausto e ai sacrifici di ringraziamento per fare espiazione per la casa d'Israele.
Eze	45	18	Cosí dice il Signore, l'Eterno: Nel primo mese, il primo giorno del mese, prenderai un torello senza difetto e purificherai il santuario.
Eze	45	19	Il sacerdote prenderà un po' di sangue del sacrificio per il peccato e lo metterà sugli stipiti della porta della casa, sui quattro angoli delle piattaforme dell'altare, e sugli stipiti della porta del cortile interno.
Eze	45	20	Farai lo stesso il settimo giorno del mese per chi ha peccato per ignoranza e per il semplice; così farete espiazione per il tempio.
Eze	45	21	Nel primo mese, il quattordicesimo giorno del mese, sarà per voi la Pasqua, una festa di sette giorni; si mangerà pane senza lievito.
Eze	45	22	In quel giorno il principe offrirà, per sé e per tutto il popolo del paese, un toro in sacrificio per il peccato.
Eze	45	23	Nei sette giorni della festa offrirà in olocausto all'Eterno sette tori e sette montoni senza difetto ogni giorno per sette giorni, e un capretto al giorno in sacrificio per il peccato.
Eze	45	24	Offrirà pure un'oblazione di cibo di un efa per ogni toro e di un'efa per ogni montone, assieme a un hin di olio per ogni efa.
Eze	45	25	Nel settimo mese, il quindicesimo giorno del mese alla festa egli offrirà le stesse cose per il sacrificio per il peccato, per l'olocausto, per l'oblazione di cibo e per l'olio.
------------------------Ezechiele, capitolo 46
Eze	46	1	Cosí dice il Signore, l'Eterno: La porta del cortile interno che guarda a est resterà chiusa durante i sei giorni di lavoro; ma sarà aperta il giorno di sabato e sarà pure aperta il giorno dei noviluni
Eze	46	2	Il principe entrerà attraverso l'atrio della porta dall'esterno e si fermerà presso lo stipite della porta; i sacerdoti offriranno il suo olocausto e i suoi sacrifici di ringraziamento. Egli adorerà sulla soglia della porta poi uscirà, ma la porta non sarà chiusa fino alla sera.
Eze	46	3	Anche il popolo del paese adorerà davanti all'Eterno all'ingresso di quella porta, nei giorni di sabato e nei noviluni.
Eze	46	4	L'olocausto che il principe offrirà all'Eterno nel giorno di sabato sarà di sei agnelli senza difetto e di un montone senza difetto,
Eze	46	5	l'oblazione di cibo per il montone sarà di un efa, mentre l'oblazione di cibo per gli agnelli sarà lasciata alla sua discrezione, assieme a un hin di olio per efa.
Eze	46	6	Nel giorno del novilunio offrirà un torello senza difetto, sei agnelli e un montone, che saranno senza difetti;
Eze	46	7	in oblazione di cibo offrirà pure un efa per il toro, un efa per il montone e per gli agnelli quanto può disporre, assieme a un hin di olio per efa.
Eze	46	8	Quando il principe entrerà, passerà attraverso l'atrio della porta e uscirà per la stessa via.
Eze	46	9	Ma quando il popolo del paese verrà davanti all'Eterno nelle feste solenni, chi entrerà attraverso la porta nord per adorare, uscirà attraverso la porta sud; chi invece entrerà attraverso la porta sud uscirà attraverso la porta nord, nessuno tornerà indietro per la porta attraverso cui è entrato, ma uscirà per la porta opposta.
Eze	46	10	Il principe allora sarà in mezzo a loro, entrerà quando essi entreranno e uscirà quando essi usciranno.
Eze	46	11	Nelle feste e nelle solennità l'oblazione di cibo sarà di un efa per il toro e di un efa per il montone, per gli agnelli sarà lasciata alla sua discrezione, assieme a un hin di olio per efa.
Eze	46	12	Quando il principe farà un'offerta volontaria, sia olocausto o sacrificio di ringraziamento, come offerta volontaria all'Eterno, allora si aprirà a lui la porta che guarda a est, e offrirà il suo olocausto e il suo sacrificio di ringraziamento come fa nel giorno del sabato; poi uscirà e, appena sarà uscito, la porta verrà chiusa.
Eze	46	13	Ogni giorno offrirai in olocausto all'Eterno un agnello di un anno, senza difetto; l'offrirai ogni mattina.
Eze	46	14	Ogni mattina offrirai assieme ad esso, come oblazione di cibo, la sesta parte di un efa e la terza parte di un hin di olio per inumidire il fior di farina: è un'oblazione di cibo all'Eterno da farsi regolarmente ogni giorno per sempre.
Eze	46	15	Ogni mattina offriranno cosí l'agnello, l'oblazione di cibo e l'olio come olocausto quotidiano.
Eze	46	16	Cosí dice il Signore, l'Eterno: Se il principe fa a uno dei suoi figli un dono preso dalla sua eredità, esso apparterrà ai suoi figli: sarà loro possedimento in eredità.
Eze	46	17	Ma se egli fa a uno dei suoi servi un dono preso dalla sua eredità, esso apparterrà a costui fino all'anno della liberazione; poi ritornerà al principe; la sua eredità apparterrà unicamente ai suoi figli, soltanto a loro.
Eze	46	18	Inoltre il principe non prenderà nulla dell'eredità del popolo, spogliandolo dei suoi possedimenti, egli provvederà un'eredità ai suoi figli con ciò che possiede, affinché nessuno del mio popolo sia scacciato dalla sua proprietà,
Eze	46	19	Poi egli mi condusse, attraverso l'ingresso che era accanto alla porta, nelle camere sante destinate ai sacerdoti, che guardano a nord; ed ecco, nella parte piú remota verso ovest c'era un luogo.
Eze	46	20	Egli mi disse: Questo è il luogo dove i sacerdoti cuoceranno la carne dei sacrifici per la trasgressione e per il peccato e dove cuoceranno l'oblazione di cibo, per non farle portare fuori nel cortile esterno e cosí santificare il popolo.
Eze	46	21	Poi mi condusse fuori nel cortile esterno e mi fece passare presso i quattro angoli del cortile, ed ecco in ciascun angolo del cortile c'era un altro cortile.
Eze	46	22	Ai quattro angoli del cortile c'erano dei cortili chiusi lunghi quaranta cubiti e larghi trenta; tutti e quattro nei rispettivi angoli avevano la stessa grandezza.
Eze	46	23	Intorno a tutti e quattro c'era un muro, e sotto il muro, tutt'intorno, erano disposti focolari per cuocere.
Eze	46	24	Egli mi disse: Queste sono le cucine dove quelli che prestano servizio al tempio, faranno cuocere i sacrifici del popolo.
------------------------Ezechiele, capitolo 47
Eze	47	1	Egli mi condusse nuovamente all'ingresso del tempio, ed ecco delle acque uscivano da sotto la soglia del tempio verso est, perché la facciata del tempio guardava a est; le acque scendevano da sotto il lato destro del tempio, a sud dell'altare.
Eze	47	2	Poi mi condusse fuori attraverso la porta nord e mi fece girare di fuori fino alla porta esterna, che guarda a est, ed ecco, le acque sgorgavano dal lato destro.
Eze	47	3	L'uomo avanzò verso est con una cordicella in mano e misurò mille cubiti, poi mi fece attraversare le acque: mi arrivavano alle caviglie.
Eze	47	4	Misurò altri mille cubiti, poi mi fece attraversare le acque: mi arrivavano alle ginocchia. Misurò altri mille cubiti, poi mi fece attraversare le acque: mi arrivavano ai fianchi.
Eze	47	5	Misurò altri mille cubiti: era un fiume che non potevo attraversare, perché le acque erano cresciute; erano acque nelle quali bisognava nuotare: un fiume che non si poteva attraversare.
Eze	47	6	Egli mi disse: Hai visto, figlio d'uomo?. Poi mi fece ritornare nuovamente sulla sponda del fiume.
Eze	47	7	Dopo essere ritornato, ecco sulla sponda del fiume moltissimi alberi, da un lato e dall'altro.
Eze	47	8	Quindi mi disse: Queste acque si dirigono verso la regione est, scendono nell'Arabah, e sboccheranno nel mare; entrate nel mare, le sue acque saranno risanate.
Eze	47	9	E avverrà che ogni essere vivente che si muove, dovunque il fiume arriverà, vivrà; ci sarà grande abbondanza di pesce, perche vi giungono queste acque e risanano le altre; ovunque arriverà il fiume tutto vivrà.
Eze	47	10	E avverrà che sulle sue rive ci saranno pescatori; da En-ghedi fino ad Eneglaim sarà un posto dove si stenderanno le reti; il suo pesce sarà dello stesso genere e in grande quantità, come il pesce del Mar Grande.
Eze	47	11	Ma le sue paludi e i suoi acquitrini non saranno risanati, saranno lasciati per estrarre il sale.
Eze	47	12	Lungo il fiume, su entrambe le sue sponde, crescerà ogni specie di alberi da frutto, le cui foglie non appassiranno e il cui frutto non verrà mai meno. Porteranno frutto ogni mese, perché le loro acque escono dal santuario, il loro frutto servirà di cibo e le loro foglie di medicina.
Eze	47	13	Cosí dice il Signore, l'Eterno: Questi sono i confini in base ai quali voi spartirete il paese in eredità fra le dodici tribú d'Israele. Giuseppe ne avrà due parti.
Eze	47	14	Ognuno di voi erediterà una parte uguale a quella del fratello, perché io ho alzato la mano in giuramento di darlo ai vostri padri. Questo paese vi toccherà quindi in eredità.
Eze	47	15	Questi saranno i confini del paese dal lato nord: dal Mar Grande in direzione di Hethlon fino ad arrivare a Tsedad
Eze	47	16	Hamath, Berothah, Sibraim (che è tra il confine di Damasco e il confine di Hamath), Hatserhattikon (che è sul confine di Hauran).
Eze	47	17	Cosí il confine sarà dal mare fino a Hatsarenon, ai confini di Damasco, con il confine di Hamath a nord. Questo è il lato nord.
Eze	47	18	Dal lato est vi estenderete fra Hauran e Damasco, fra Galaad e il paese d'Israele lungo il Giordano e lungo la sponda est del mare. Questo è il lato est.
Eze	47	19	Il lato sud, verso sud, si estenderà da Tamar fino alle acque di Meriboth di Kadesh, quindi lungo il torrente d'Egitto, fino al Mar Grande. Questo è il lato sud, verso sud.
Eze	47	20	Il lato ovest sarà il Mar Grande, dal confine sud fino davanti all'ingresso di Hamath. Questo è il lato ovest.
Eze	47	21	Dividerete cosí questo paese tra di voi, in base alle tribú d'Israele.
Eze	47	22	Lo dividerete a sorte in eredità tra voi e gli stranieri che risiedono fra di voi e hanno generato figli in mezzo a voi. Questi saranno per voi come quelli nati nel paese tra i figli d'Israele; avranno anch'essi in sorte un'eredità in mezzo alle tribú d'Israele.
Eze	47	23	Nella tribú in cui lo straniero risiede là gli darete la sua parte, dice il Signore, l'Eterno.
------------------------Ezechiele, capitolo 48
Eze	48	1	Questi sono i nomi delle tribú: dal confine nord, lungo la via di Hethlon all'ingresso di Hamath, fino ad Hatsar-Enon, confine di Damasco a nord verso Hamath, dal lato est al lato ovest: una parte per Dan.
Eze	48	2	Sulla frontiera di Dan, dal confine est al confine ovest: una parte per Ascer.
Eze	48	3	Sulla frontiera di Ascer, dal confine est al confine ovest: una parte per Neftali.
Eze	48	4	Sulla frontiera di Ascer, dal confine est al confine ovest: una parte per Manasse.
Eze	48	5	Sulla frontiera di Manasse, dal confine est al confine ovest: una parte per Efraim.
Eze	48	6	Sulla frontiera di Efraim, dal confine est al confine ovest: una parte per Ruben.
Eze	48	7	Sulla frontiera di Ruben, dal confine est al confine ovest: una parte per Giuda.
Eze	48	8	Sulla frontiera di Giuda, dal confine est al confine ovest, sarà la parte del paese che offrirete in dono, larga venticinquemila cubiti e lunga come una delle altre parti, dal confine est al confine ovest; in mezzo ad essa ci sarà il santuario.
Eze	48	9	La parte che offrirete in dono all'Eterno avrà venticinquemila cubiti di lunghezza e diecimila di larghezza.
Eze	48	10	Questa parte santa apparterrà ai sacerdoti: venticinquemila cubiti di lunghezza a nord, diecimila di larghezza a ovest, diecimila di larghezza a est e venticinquemila di lunghezza a sud; in mezzo ad essa ci sarà il santuario dell'Eterno.
Eze	48	11	Essa apparterrà ai sacerdoti consacrati, tra i figli di Tsadoka, che mi hanno prestato servizio e non si sono sviati quando si sviarono i figli d'Israele? e come si sviarono invece i Leviti.
Eze	48	12	La parte loro offerta sarà presa dalla parte offerta in dono del paese, una cosa santissima, accanto al territorio dei Leviti.
Eze	48	13	Di fronte al territorio dei sacerdoti, i Leviti avranno un'area di venticinquemila cubiti di lunghezza e diecimila di larghezza; tutta la lunghezza sarà di venticinquemila e la larghezza di diecimila,
Eze	48	14	Essi non potranno né venderla né scambiarla; non potranno dar via la parte migliore del paese, perché è sacra all'Eterno.
Eze	48	15	I cinquemila cubiti di larghezza che rimarranno di fronte ai venticinquemila saranno destinati ad uso profano per la città, per abitazioni e per terreni da pascolo; la città sarà in mezzo.
Eze	48	16	Le sue dimensioni saranno queste: il lato nord avrà quattromilacinquecento cubiti, il lato sud quattromilacinquecento, il lato est quattromilacinquecento e il lato ovest quattromilacinquecento.
Eze	48	17	I terreni da pascolo della città saranno: duecentocinquanta cubiti a nord, duecentocinquanta a sud, duecentocinquanta a est e duecentocinquanta a ovest.
Eze	48	18	Il resto della lunghezza, lungo la parte santa offerta in dono, sarà di diecimila cubiti a est e diecimila a ovest; essa sarà adiacente alla parte santa offerta in dono, e i suoi prodotti serviranno di cibo per i lavoratori della città.
Eze	48	19	I lavoratori della città, che la coltiveranno verranno da tutte le tribú d'Israele.
Eze	48	20	Tutta la parte offerta in dono sarà di venticinquemila cubiti per venticinquemila, un quadrato perfetto. Voi offrirete, come possesso della città, la parte santa offerta in dono
Eze	48	21	Il resto sarà del principe, da un lato e dall'altro della parte santa offerta in dono e del possesso della città, di fronte ai venticinquemila cubiti della parte offerta in dono fino al confine est, e ad ovest di fronte ai venticinquemila cubiti verso il confine ovest, adiacente alle parti delle tribú; questo sarà del principe; la parte santa offerta in dono e il santuario del tempio saranno in mezzo.
Eze	48	22	Cosí, escludendo il possesso dei Leviti, e il possesso della città che si trovano in mezzo a ciò che appartiene al principe, l'area tra la frontiera di Giuda e la frontiera di Beniamino apparterrà al principe.
Eze	48	23	Per il resto delle tribú, dal confine est al confine ovest: una parte per Beniamino.
Eze	48	24	Sulla frontiera di Beniamino, dal confine est al confine ovest: una parte per Simeone.
Eze	48	25	Sulla frontiera di Simeone, dal confine est al confine ovest: una parte per Issacar
Eze	48	26	Sulla frontiera di Issacar, dal confine est al confine ovest: una parte per Zabulon
Eze	48	27	Sulla frontiera di Zabulon, dal confine est al confine ovest: una parte per Gad.
Eze	48	28	Sulla frontiera di Gad, dal lato meridionale verso sud, il confine andrà da Tamar alle acque di Meribah vicino a Kadesh, e poi lungo il Mar Grande.
Eze	48	29	Questo è il paese che dividerete a sorte in eredità alle tribú d'Israele e queste sono le parti, dice il Signore, l'Eterno
Eze	48	30	Queste sono le uscite della città: sul lato nord, si misureranno quattromilacinquecento cubiti.
Eze	48	31	Le porte della città porteranno i nomi delle tribú d'Israele; a nord ci saranno tre porte: una porta per Ruben, una porta per Giuda e una porta per Levi.
Eze	48	32	Sul lato est, quattromilacinquecento cubiti e tre porte: una porta per Giuseppe, una porta per Beniamino e una porta per Dan
Eze	48	33	Sul lato sud, quattromilacinquecento cubiti e tre porte: una porta per Simeone, una porta per Issacar e una porta per Zabulon
Eze	48	34	Sul lato ovest, quattromilacinquecento cubiti e tre porte: una porta per Gad, una porta per Ascer e una porta per Neftali
Eze	48	35	L'intero perimetro sarà di diciottomila cubiti. Da quel giorno il nome della città sarà: l'Eterno è là.
------------------------Daniele, capitolo 1
Dan	1	1	Nel terzo anno del regno di Jehoiakim, re di Giuda, Nebukadnetsar, re di Babilonia, venne contro Gerusalemme e la cinse d'assedio.
Dan	1	2	Il Signore diede nelle sue mani Jehoiakim, re di Giuda, assieme a una parte degli utensili della casa di DIO, che egli fece trasportare nel paese di Scinar, nella casa del suo dio e depose gli arredi nella casa del tesoro del suo dio.
Dan	1	3	Il re disse quindi ad Ashpenaz, capo dei suoi eunuchi, di condurgli alcuni dei figli d'Israele, sia di stirpe reale che di famiglie nobili,
Dan	1	4	giovani in cui non ci fosse alcun difetto, ma di bell'aspetto, dotati di ogni sapienza, che avessero conoscenza e rapido intendimento, che avessero abilità di servire nel palazzo del re e ai quali si potesse insegnare la letteratura e la lingua dei Caldei.
Dan	1	5	Il re assegnò loro una razione giornaliera dei cibi squisiti del re e del vino che beveva egli stesso; dovevano essere educati per tre anni, al termine dei quali sarebbero passati al servizio del re.
Dan	1	6	Tra costoro c'erano dei figli di Giuda: Daniele, Hananiah, Mishael, e Azaria.
Dan	1	7	Il capo degli eunuchi mise loro altri nomi: a Daniele pose nome Beltshatsar, ad Hananiah Shadrak, a Mishael Meshak e ad Azaria Abed-nego.
Dan	1	8	Ma Daniele decise in cuor suo di non contaminarsi con i cibi squisiti del re e con il vino che egli stesso beveva; e chiese al capo degli eunuchi di concedergli di non contaminarsi.
Dan	1	9	DIO fece trovare a Daniele grazia e misericordia presso il capo degli eunuchi.
Dan	1	10	Il capo degli eunuchi disse quindi a Daniele: Io temo il re mio signore, che ha stabilito il vostro cibo e la vostra bevanda. Perché dovrebbe egli vedere le vostre facce piú tristi di quelle dei giovani della vostra stessa età? Cosí mettereste in pericolo la mia testa presso il re.
Dan	1	11	Allora Daniele disse a Meltsar, che il capo degli eunuchi aveva preposto a Daniele, Hananiah, Mishael e Azaria:
Dan	1	12	Ti prego, metti alla prova i tuoi servi per dieci giorni, e ci siano dati legumi per mangiare e acqua per bere.
Dan	1	13	Poi siano esaminati alla tua presenza il nostro aspetto e l'aspetto dei giovani che mangiano i cibi squisiti del re; farai quindi con i tuoi servi in base a ciò che vedrai.
Dan	1	14	Egli acconsentí a questa loro proposta e li mise alla prova per dieci giorni.
Dan	1	15	Al termine dei dieci giorni il loro aspetto appariva piú bello e avevano una carnagione piú piena di tutti i giovani che avevano mangiato i cibi squisiti del re.
Dan	1	16	Cosí Meltsar tolse via i loro cibi squisiti e il vino che dovevano bere e diede loro legumi.
Dan	1	17	A tutti questi quattro giovani DIO diede conoscenza e intendimento in tutta la letteratura e sapienza; e Daniele ricevette intendimento di ogni genere di visioni e di sogni.
Dan	1	18	Alla fine del tempo stabilito dal re perché quei giovani gli fossero condotti il capo degli eunuchi li condusse davanti a Nebukadnetsar.
Dan	1	19	Il re parlò con loro ma fra tutti loro non si trovò nessuno come Daniele Hananiah, Mishael e Azaria; perciò essi furono ammessi al servizio del re.
Dan	1	20	E su ogni argomento che richiedeva sapienza e intendimento e intorno ai quali il re li interrogasse, li trovò dieci volte superiori a tutti i maghi e astrologi che erano in tutto il suo regno.
Dan	1	21	Cosí Daniele continuò fino al primo anno del re Ciro.
------------------------Daniele, capitolo 2
Dan	2	1	Nel secondo anno del regno di Nebukadnetsar, Nebukadnetsar, ebbe dei sogni; il suo spirito rimase turbato e il sonno lo lasciò.
Dan	2	2	Il re allora diede ordini di chiamare i maghi, gli astrologi, gli stregoni e i Caldei perché raccontassero al re i suoi sogni. Questi vennero e si presentarono al re.
Dan	2	3	Il re disse loro: Ho fatto un sogno e il mio spirito è turbato, finché riuscirò a conoscere il sogno.
Dan	2	4	Allora i Caldei risposero al re in aramaico: O re possa tu vivere per sempre. Racconta il sogno ai tuoi servi e noi ne daremo l'interpretazione.
Dan	2	5	Il re rispose e disse ai Caldei: La mia decisione è presa: se non mi fate conoscere il sogno e la sua interpretazione sarete tagliati a pezzi e le vostre case saranno ridotte in letamai,
Dan	2	6	Se invece mi indicherete il sogno e la sua interpretazione, riceverete da me doni ricompense e grandi onori, indicatemi dunque il sogno e la sua interpretazione.
Dan	2	7	Essi risposero una seconda volta e dissero: Racconti il re il sogno ai suoi servi e noi ne daremo l'interpretazione.
Dan	2	8	Il re allora rispose e disse: Mi rendo chiaramente conto che voi intendete guadagnare tempo, perché vedete che la mia decisione è presa;
Dan	2	9	se non mi fate conoscere il sogno, c'è un'unica sentenza per voi; vi siete messi d'accordo per dire davanti a me parole bugiarde e perverse, nella speranza che i tempi mutino. Perciò raccontatemi il sogno e io saprò che siete in grado di darmene anche l'interpretazione.
Dan	2	10	I Caldei risposero davanti al re e dissero: Non c'è alcun uomo sulla terra che possa far sapere ciò che il re domanda. Infatti nessun re, signore o sovrano ha mai chiesto una cosa simile ad alcun mago, astrologo o Caldeo.
Dan	2	11	La cosa che il re domanda è troppo difficile e non c'è nessuno che la possa far sapere al re, se non gli dèi, la cui dimora non è fra i mortali.
Dan	2	12	A questo il re si adirò, montò in collera e ordinò di sterminare tutti i savi di Babilonia.
Dan	2	13	Cosi fu promulgato il decreto in base al quale i savi dovevano essere uccisi, e cercavano Daniele e i suoi compagni per uccidere anche loro.
Dan	2	14	Allora Daniele si rivolse con parole prudenti e sagge ad Ariok, capitano delle guardie del re, il quale era uscito per uccidere i savi di Babilonia.
Dan	2	15	Prese la parola e disse ad Ariok, capitano del re: Perché mai un decreto cosí duro da parte del re?. Allora Ariok fece sapere la cosa a Daniele.
Dan	2	16	Cosí Daniele entrò dal re e gli chiese di dargli tempo, perché potesse far conoscere al re l'interpretazione del sogno.
Dan	2	17	Allora Daniele andò a casa sua e fece sapere la cosa ai suoi compagni Hananiah, Mishael e Azaria
Dan	2	18	perché implorassero misericordia dal Dio del cielo riguardo a questo segreto, perché Daniele e i suoi compagni non fossero messi a morte col resto dei savi di Babilonia.
Dan	2	19	Allora il segreto fu rivelato a Daniele in una visione notturna. Cosí Daniele benedisse il Dio del cielo.
Dan	2	20	Daniele prese a dire: Sia benedetto il nome di Dio per sempre, eternamente, perché a lui appartengono la sapienza e la forza.
Dan	2	21	Egli muta i tempi e le stagioni, depone i re e li Innalza, dà la sapienza ai savi e la conoscenza a quelli che hanno intendimento.
Dan	2	22	Egli rivela le cose profonde e segrete, conosce ciò che è nelle tenebre, e la luce dimora con lui.
Dan	2	23	O Dio dei miei padri, ti ringrazio e ti lodo, perché mi hai dato sapienza e forza e mi hai fatto conoscere ciò che ti abbiamo chiesto, facendoci conoscere la cosa richiesta dal re.
Dan	2	24	Perciò Daniele entrò da Ariok, a cui il re aveva affidato l'incarico di far perire i savi di Babilonia, andò e gli disse cosí: Non far perire i savi di Babilonia! Conducimi davanti al re e darò al re l'interpretazione.
Dan	2	25	Allora Ariok condusse in fretta Daniele davanti al re e gli parlò cosí: Ho trovato un uomo fra i Giudei in cattività, che farà conoscere al re l'interpretazione.
Dan	2	26	Il re prese a dire a Daniele, che si chiamava Beltshatsar,: Sei capace di farmi conoscere il sogno che ho fatto e la sua interpretazione?.
Dan	2	27	Daniele rispose in presenza del re e disse: Il segreto di cui il re ha chiesto l'interpretazione, non può essere spiegato al re né da saggi, né da astrologi, né da maghi né da indovini.
Dan	2	28	Ma c'è un Dio nel cielo che rivela i segreti, ed egli ha fatto conoscere al re Nebukadnetsar ciò che avverrà negli ultimi giorni. Questo è stato il tuo sogno e le visioni della tua mente sul tuo letto.
Dan	2	29	O re, i pensieri che ti sono venuti sul tuo letto riguardano ciò che deve avvenire d'ora in poi; e colui che rivela i segreti ti ha fatto conoscere ciò che avverrà.
Dan	2	30	Ma quanto a me, questo segreto mi è stato rivelato non perché io abbia maggiore sapienza di tutti gli altri viventi, ma perché l'interpretazione sia fatta conoscere al re, e tu possa conoscere i pensieri del tuo cuore.
Dan	2	31	Tu stavi guardando, o re, ed ecco una grande immagine; questa enorme immagine, di straordinario splendore, si ergeva davanti a te con un aspetto terribile.
Dan	2	32	La testa di questa immagine era d'oro fino, il suo petto e le sue braccia erano d'argento, il suo ventre e le sue cosce di bronzo,
Dan	2	33	le sue gambe di ferro, i suoi piedi in parte di ferro e in parte d'argilla.
Dan	2	34	Mentre stavi guardando, una pietra si staccò, ma non per mano d'uomo, e colpí l'immagine sui suoi piedi di ferro e d'argilla e li frantumò.
Dan	2	35	Allora il ferro, l'argilla, il bronzo, l'argento e l'oro furono frantumati insieme e diventarono come la pula sulle aie d'estate; il vento li portò via e di essi non si trovò piú alcuna traccia. Ma la pietra che aveva colpito l'immagine diventò un grande monte, che riempí tutta la terra.
Dan	2	36	Questo è il sogno; ora ne daremo l'interpretazione davanti al re.
Dan	2	37	Tu, o re, sei il re dei re, perché il Dio del cielo ti ha dato il regno, la potenza, la forza e la gloria.
Dan	2	38	Dovunque dimorano i figli degli uomini, le bestie della campagna e gli uccelli del cielo, egli li ha dati nelle tue mani e ti ha fatto dominare sopra tutti loro. Tu sei quella testa d'oro.
Dan	2	39	Dopo di te sorgerà un altro regno, inferiore al tuo; poi un terzo regno di bronzo, che dominerà su tutta la terra.
Dan	2	40	Il quarto regno sarà forte come il ferro, perché il ferro fa a pezzi e stritola ogni cosa; come il ferro che frantuma, quel regno farà a pezzi e frantumerà tutti questi regni.
Dan	2	41	Come tu hai visto che i piedi e le dita erano in parte d'argilla di vasaio e in parte di ferro, cosí quel regno sarà diviso, tuttavia in esso ci sarà la durezza del ferro, perché tu hai visto il ferro mescolato con argilla molle.
Dan	2	42	E come le dita dei piedi erano in parte di ferro e in parte d'argilla, cosí quel regno sarà in parte forte e in parte fragile.
Dan	2	43	Come hai visto il ferro mescolato con la molle argilla, essi si mescoleranno per seme umano, ma non si uniranno l'uno all'altro, esattamente come il ferro non si amalgama con l'argilla.
Dan	2	44	Al tempo di questi re il Dio del cielo farà sorgere un regno, che non sarà mai distrutto; questo regno non sarà lasciato a un altro popolo, ma frantumerà e annienterà tutti quei regni, e sussisterà in eterno,
Dan	2	45	esattamente come hai visto la pietra staccarsi dal monte, non per mano d'uomo, e frantumare il ferro, il bronzo, l'argilla, l'argento e l'oro. Il grande Dio ha fatto conoscere al re ciò che deve avvenire d'ora in poi. Il sogno è veritiero e la sua interpretazione è sicura.
Dan	2	46	Allora il re Nebukadnetsar cadde sulla sua faccia e si prostrò davanti a Daniele; quindi ordinò che gli presentassero un'offerta e dell'incenso.
Dan	2	47	Il re parlò a Daniele e disse: In verità il vostro Dio è il Dio degli dèi, il Signore dei re e il rivelatore dei segreti, poiché tu hai potuto rivelare questo segreto.
Dan	2	48	Allora il re rese Daniele grande, gli diede molti e grandi doni, lo fece governatore di tutta la provincia di Babilonia e capo supremo di tutti i savi di Babilonia.
Dan	2	49	Inoltre, dietro richiesta di Daniele, il re prepose Shadrak, Meshak e Abednego all'amministrazione degli affari della provincia di Babilonia. Daniele invece rimase alla corte del re.
------------------------Daniele, capitolo 3
Dan	3	1	Il re Nebukadnetsar fece costruire un'immagine d'oro, alta sessanta cubiti, e larga sei cubiti, e la fece erigere nella pianura di Dura, nella provincia di Babilonia.
Dan	3	2	Poi il re Nebukadnetsar mandò a radunare i satrapi, i prefetti, i governatori, i giudici, i tesorieri, i consiglieri di stato gli esperti nella legge e tutte le autorità delle province, perché venissero alla inaugurazione dell'immagine che il re Nebukadnetsar aveva fatto erigere.
Dan	3	3	Allora i satrapi, i prefetti e i governatori, i giudici, i tesorieri, i consiglieri di stato, gli esperti della legge e tutte le autorità delle province si radunarono insieme per la inaugurazione dell'immagine, fatta erigere dal re Nebukadnetsar, e si misero in piedi davanti all'immagine che Nebukadnetsar aveva fatto erigere.
Dan	3	4	Quindi l'araldo gridò a gran voce: A voi, popoli, nazioni e lingue è ordinato che,
Dan	3	5	appena udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, della lira, del salterio della zampogna e di ogni genere di strumenti, vi prostriate per adorare l'immagine d'oro che il re Nebukadnetsar ha fatto erigere;
Dan	3	6	chiunque non si prostrerà per adorare, sarà subito gettato in mezzo a una fornace di fuoco ardente.
Dan	3	7	Cosí, non appena tutti i popoli udirono il suono del corno, del flauto, della cetra, della lira, del salterio e di ogni genere di strumenti, tutti i popoli, nazioni e lingue si prostrarono e adorarono l'immagine d'oro, che il re Nebukadnetsar aveva fatto erigere.
Dan	3	8	Per questa ragione in quel momento, alcuni Caldei si fecero avanti e accusarono i Giudei;
Dan	3	9	prendendo la parola dissero al re Nebukadnetsar: O re, possa tu vivere per sempre!
Dan	3	10	Tu, o re, hai emanato un decreto, in forza del quale chiunque ha udito il suono del corno, del flauto, della cetra, della lira, del salterio, della zampogna e di ogni genere di strumenti deve prostrarsi per adorare l'immagine d'oro;
Dan	3	11	e chiunque non si prostra e non adora, deve essere gettato in mezzo a una fornace di fuoco ardente.
Dan	3	12	Or ci sono alcuni Giudei che hai preposto all'amministrazione degli affari della provincia di Babilonia, Shadrak, Meshak e Abed-nego, che non prestano alcuna considerazione a te, non servono i tuoi dèi e non adorano l'immagine d'oro che hai fatto erigere.
Dan	3	13	Allora Nebukadnetsar, adirato e furibondo, comandò di far venire Shadrak, Meshak e Abed-nego, cosí questi uomini furono condotti davanti al re.
Dan	3	14	Nebukadnetsar rivolse loro la parola, dicendo: Shadrak, Meshak e Abednego, è vero che non servite i miei dèi e non adorate l'immagine d'oro che io ho fatto erigere?
Dan	3	15	Ora, non appena udrete il suono del corno, del flauto, della cetra della lira del salterio, della zampogna e di ogni genere di strumenti, se siete pronti a prostrarvi per adorare l'immagine che io ho fatto, bene; ma se non l'adorate, sarete subito gettati in mezzo a una fornace di fuoco ardente; e qual è quel dio che potrà liberarvi dalle mie mani?.
Dan	3	16	Shadrak, Meshak e Abed-nego risposero al re, dicendo: O Nebukadnetsar, noi non abbiamo bisogno di darti risposta in merito a questo.
Dan	3	17	Ecco, il nostro Dio, che serviamo, è in grado di liberarci dalla fornace di fuoco ardente e ci libererà dalla tua mano, o re.
Dan	3	18	Ma anche se non lo facesse, sappi o re, che non serviremo i tuoi dèi e non adoreremo l'immagine d'oro che tu hai fatto erigere.
Dan	3	19	Allora Nebukadnetsar fu ripieno di furore e l'espressione del suo volto mutò nei riguardi di Shadrak, Meshak e Abednego. Riprendendo la parola comandò di riscaldare la fornace sette volte piú di quanto si soleva riscaldarla.
Dan	3	20	Comandò quindi ad alcuni uomini forti e valorosi del suo esercito di legare Shadrak, Meshak e Abed-nego e di gettarli nella fornace di fuoco ardente.
Dan	3	21	Allora questi tre uomini furono legati con i loro calzoni, le loro tuniche, i loro copricapo e tutte le loro vesti e furono gettati in mezzo alla fornace di fuoco ardente.
Dan	3	22	Ma poiché l'ordine del re era duro e la fornace era estremamente surriscaldata, la fiamma del fuoco uccise gli uomini che vi avevano gettato Shadrak, Meshak e Abed-nego.
Dan	3	23	E questi tre uomini, Shadrak, Meshak e Abed-nego, caddero legati in mezzo alla fornace di fuoco ardente.
Dan	3	24	Allora il re Nebukadnetsar, sbalordito, si alzò in fretta e prese a dire ai suoi consiglieri: Non abbiamo gettato tre uomini legati in mezzo al fuoco?. Essi risposero e dissero al re: Certo, o re.
Dan	3	25	Egli riprese a dire: Ecco, io vedo quattro uomini slegati, che camminano in mezzo al fuoco, senza subire alcun danno; e l'aspetto del quarto è simile a quello di un figlio di Dio.
Dan	3	26	Poi Nebukadnetsar si avvicinò all'apertura della fornace di fuoco ardente e prese a dire: Shadrak, Meshak e Abed-nego, servi del Dio Altissimo, uscite e venite qui. Allora Shadrak, Meshak e Abed-nego uscirono di mezzo al fuoco.
Dan	3	27	Quindi i satrapi, i prefetti, i governatori e i consiglieri del re si radunarono per osservare quegli uomini: il fuoco non aveva avuto alcun potere sul loro corpo, i capelli del loro capo non erano stati bruciati, i loro mantelli non erano stati alterati e neppure l'odore di fuoco si era posato su di loro.
Dan	3	28	Nebukadnetsar prese a dire: Benedetto sia il Dio di Shadrak, Meshak e Abed-nego, che ha mandato il suo angelo e ha liberato i suoi servi, che hanno confidato in lui; hanno trasgredito l'ordine del re e hanno esposto i loro corpi alla morte, piuttosto che servire e adorare altro dio all'infuori del loro.
Dan	3	29	Perciò io decreto che chiunque, a qualsiasi popolo, nazione o lingua appartenga, dirà male del Dio di Shadrak, Meshak e Abed-nego, sia tagliato a pezzi e la sua casa sia ridotta in un letamaio, perché non c'è nessun altro dio che possa salvare a questo modo.
Dan	3	30	Allora il re fece prosperare Shadrak, Meshak e Abed-nego nella provincia di Babilonia.
------------------------Daniele, capitolo 4
Dan	4	1	Il re Nebukadnetsar a tutti i popoli, a tutte le nazioni e lingue, che abitano su tutta la terra: La vostra pace sia grande.
Dan	4	2	Mi è sembrato bene di far conoscere i segni e i prodigi che il Dio Altissimo ha fatto per me.
Dan	4	3	Quanto grandi sono i suoi segni e quanto potenti i suoi prodigi! Il suo regno è un regno eterno e il suo dominio dura di generazione in generazione.
Dan	4	4	Io, Nebukadnetsar, ero tranquillo in casa mia e fiorente nel mio palazzo.
Dan	4	5	Feci un sogno che mi spaventò; i pensieri che ebbi sul mio letto e le visioni della mia mente mi terrorizzarono.
Dan	4	6	Cosí diedi ordine di condurre davanti a me tutti i savi di Babilonia, perché mi facessero conoscere l'interpretazione del sogno.
Dan	4	7	Allora vennero i maghi, gli astrologi, i Caldei e gli indovini, ai quali raccontai il sogno, ma essi non poterono farmi conoscere la sua interpretazione.
Dan	4	8	Infine si presentò davanti a me Daniele, chiamato Beltshatsar dal nome del mio dio, e in cui è lo spirito degli dèi santi, e io gli raccontai il sogno:
Dan	4	9	Beltshatsar, capo dei maghi, poiché io so che io spirito degli dèi santi è in te e che nessun segreto ti preoccupa, raccontami le visioni del mio sogno che ho fatto e la sua interpretazione.
Dan	4	10	Le visioni della mia mente mentre ero sul mio letto sono queste: Io guardavo, ed ecco un albero in mezzo alla terra, la cui altezza era grande.
Dan	4	11	L'albero crebbe e divenne forte; la sua cima giungeva al cielo e si poteva vedere dalle estremità di tutta la terra.
Dan	4	12	Il suo fogliame era bello, il suo frutto abbondante e in esso c'era cibo per tutti; sotto di esso trovavano ombra le bestie dei campi, gli uccelli del cielo dimoravano fra i suoi rami e da lui prendeva cibo ogni essere vivente.
Dan	4	13	Mentre sul mio letto osservavo le visioni della mia mente, ecco un guardiano, un santo, scese dal cielo,
Dan	4	14	gridò con forza e disse cosí: Tagliate l'albero e troncate i suoi rami, scuotete le sue foglie e disperdetene i frutti; fuggano gli animali di sotto a lui e gli uccelli di tra i suoi rami.
Dan	4	15	Lasciate però nella terra il ceppo delle sue radici, legato con catene di ferro e di bronzo fra l'erba dei campi. Sia bagnato dalla rugiada del cielo e abbia con gli animali la sua parte d'erba della terra.
Dan	4	16	Il suo cuore sia cambiato, e invece di un cuore d'uomo gli sia dato un cuore di bestia e passino su di lui sette tempi.
Dan	4	17	La cosa è decretata dai guardiani e la sentenza viene dalla parola dei santi perché i viventi sappiano che l'Altissimo domina sul regno degli uomini, egli lo dà a chi vuole e vi innalza l'infimo degli uomini"
Dan	4	18	Questo è il sogno che io, re Nebukadnetsar, ho fatto. Ora tu, Beltshatsar, danne l'interpretazione, perché nessuno dei savi del mio regno è in grado di farmi conoscere l'interpretazione ma tu lo puoi, perché lo spirito degli dèi santi è in te.
Dan	4	19	Allora Daniele, il cui nome è Beltshatsar, rimase per un momento spaventato e i suoi pensieri lo turbavano. Il re prese a dire: Beltshatsar, non ti turbino né il sogno né la sua interpretazione. Beltshatsar rispose e disse: Signor mio, il sogno si avveri per i tuoi nemici e la sua interpretazione per i tuoi avversari.
Dan	4	20	L'albero che tu hai visto, che era divenuto grande e forte, la cui cima giungeva al cielo e si vedeva da tutte le parti della terra,
Dan	4	21	il cui fogliame era bello, il frutto abbondante, in cui c'era cibo per tutti, sotto il quale dimoravano le bestie dei campi e sui cui rami facevano il nido gli uccelli del cielo,
Dan	4	22	sei tu, o re, che sei diventato grande e forte; la tua grandezza è cresciuta ed è giunta fino al cielo e il tuo dominio fino alle estremità della terra.
Dan	4	23	Quanto poi al guardiano, un santo, che il re ha visto scendere dal cielo e dire: Tagliate l'albero e distruggetelo, ma lasciate nella terra il ceppo delle radici, legato con catene di ferro e di bronzo fra l'erba dei campi. Sia bagnato dalla rugiada del cielo e abbia la sua parte con le bestie dei campi finché siano passati su di lui sette tempi.
Dan	4	24	Questa è l'interpretazione, o re; questo è il decreto dell'Altissimo, che è stato emanato riguardo al re mio signore;
Dan	4	25	tu sarai scacciato in mezzo agli uomini e la tua dimora sarà con le bestie dei campi; ti sarà data da mangiare erba come ai buoi e sarai bagnato dalla rugiada dal cielo; passeranno su di te sette tempi, finché tu riconosca che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e lo dà a chi vuole.
Dan	4	26	Quanto poi all'ordine di lasciare il ceppo delle radici dell'albero, ciò significa che il tuo regno ti sarà ristabilito, dopo che avrai riconosciuto, che è il cielo che domina.
Dan	4	27	Perciò, o re, gradisci il mio consiglio: poni fine ai tuoi peccati praticando la giustizia e alle tue iniquità usando misericordia verso i poveri, forse la tua prosperità sarà prolungata.
Dan	4	28	Tutto questo avvenne al re Nebukadnetsar.
Dan	4	29	Dodici mesi dopo, mentre passeggiava sul palazzo reale di Babilonia,
Dan	4	30	il re prese a dire: Non è questa la grande Babilonia, che io ho costruito come residenza reale con la forza della mia potenza e per la gloria della mia maestà?.
Dan	4	31	Queste parole erano ancora in bocca al re, quando una voce discese dal cielo: A te, o re Nebukadnetsar, si dichiara: il tuo regno ti è tolto;
Dan	4	32	tu sarai scacciato di mezzo agli uomini e la tua dimora sarà con le bestie dei campi; ti sarà data da mangiare erba come i buoi e passeranno su di te sette tempi, finché tu riconosca che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e lo dà a chi vuole.
Dan	4	33	In quello stesso momento la parola riguardante Nebukadnetsar si adempì. Egli fu scacciato di mezzo agli uomini mangiò l'erba come i buoi e il suo corpo fu bagnato dalla rugiada del cielo, finché i suoi capelli crebbero come le penne delle aquile e le sue unghie come gli artigli degli uccelli.
Dan	4	34	Alla fine di quel tempo, io Nebukadnetsar alzai gli occhi al cielo e la mia ragione ritornò, benedissi l'Altissimo e lodai e glorificai colui che vive in eterno il cui dominio è un dominio eterno e il cui regno dura di generazione in generazione.
Dan	4	35	Tutti gli abitanti della terra davanti a lui sono considerati come un nulla egli agisce come vuole con l'esercito del cielo e con gli abitanti della terra. Nessuno può fermare la sua mano o dirgli Che cosa fai?.
Dan	4	36	In quello stesso tempo mi ritornò la ragione, e per la gloria del mio regno mi furono restituiti la mia maestà e il mio splendore. I miei consiglieri e i miei grandi mi cercarono, e io fui ristabilito nel mio regno e la mia grandezza fu enormemente accresciuta.
Dan	4	37	Ora, io Nebukadnetsar lodo, esalto e glorifico il Re del cielo, perché tutte le sue opere sono verità e le sue vie giustizia; egli ha il potere di umiliare quelli che camminano superbamente.
------------------------Daniele, capitolo 5
Dan	5	1	Il re Belshatsar fece un gran banchetto a mille dei suoi grandi e in presenza dei mille bevve vino.
Dan	5	2	Mentre degustava il vino, Belshatsar ordinò di far portare i vasi d'oro e d'argento che suo padre Nebukadnetsar aveva portato via dal tempio, che era in Gerusalemme, perché in essi bevessero il re e i suoi grandi, le sue mogli e le sue concubine.
Dan	5	3	Cosí si portarono i vasi d'oro che erano stati portati via dal santuario del tempio di Dio, che era in Gerusalemme, e in essi bevvero il re e i suoi grandi, le sue mogli e le sue concubine.
Dan	5	4	Bevvero vino e lodarono gli dèi d'oro, d'argento, di bronzo, di ferro, di legno e di pietra.
Dan	5	5	In quel momento apparvero le dita di una mano d'uomo, che si misero a scrivere di fronte al candelabro sull'intonaco della parete del palazzo reale; e il re vide la parte di quella mano che scriveva.
Dan	5	6	Allora l'aspetto del re cambiò e i suoi pensieri lo turbarono, le giunture dei suoi lombi, si allentarono e i suoi ginocchi battevano l'uno contro l'altro.
Dan	5	7	Il re gridò con forza di fare entrare gli astrologi, i Caldei e gli indovini, quindi il re prese a dire ai savi di Babilonia: Chiunque leggerà questa scritta e mi darà la sua interpretazione sarà rivestito di porpora, porterà una collana d'oro al collo e sarà terzo nel governo del regno.
Dan	5	8	Allora entrarono tutti i savi del re, ma non poterono leggere la scritta né far conoscere al re la sua interpretazione;
Dan	5	9	Allora il re Belshatsar fu grandemente turbato, il suo aspetto cambiò e i suoi grandi furono smarriti.
Dan	5	10	La regina, a motivo delle parole del re e dei suoi grandi, entrò nella sala del banchetto. La regina prese a dire: O re possa tu vivere per sempre! I tuoi pensieri non ti turbino e il tuo aspetto non Cambi.
Dan	5	11	C'è un uomo nel tuo regno, in cui è lo spirito degli dèi santi; e al tempo di tuo padre si trovò in lui luce, intendimento e sapienza simile alla sapienza degli dèi; il re Nebukadnetsar, tuo padre, tuo padre il re, lo stabilí capo dei maghi degli astrologi, dei Caldei e degli indovini.
Dan	5	12	perché in questo Daniele, a cui il re aveva posto il nome Beltshatsar, fu trovato uno spirito straordinario, conoscenza, intendimento, abilità nell'interpretare i sogni, spiegare enigmi e risolvere questioni complicate. Si chiami dunque Daniele ed egli darà l'interpretazione.
Dan	5	13	Allora Daniele fu introdotto alla presenza del re; il re parlò a Daniele e gli disse: Sei tu Daniele, uno degli esuli di Giuda, che il re mio padre condusse dalla Giudea?
Dan	5	14	Ho inteso dire di te che lo spirito degli dèi è in te e che in te si trova luce, intendimento e una sapienza straordinaria.
Dan	5	15	Ora hanno fatto venire alla mia presenza i savi e gli astrologi perché leggessero questa scritta e me ne facessero conoscere l'interpretazione ma non sono stati capaci di darmi l'interpretazione della cosa.
Dan	5	16	Ho invece sentito dire di te che tu puoi dare l'interpretazione e risolvere questioni complicate. Ora se sei capace di leggere questa scritta e farmene conoscere l'interpretazione, tu sarai rivestito di porpora, porterai una collana d'oro al collo e sarai terzo nel governo del regno.
Dan	5	17	Allora Daniele rispose e disse davanti al re: Tieniti pure i tuoi doni e da' a un altro le tue ricompense; tuttavia io leggerò la scritta al re e gliene farò conoscere l'interpretazione.
Dan	5	18	O re, il Dio Altissimo aveva dato a Nebukadnetsar tuo padre regno, grandezza, gloria e maestà.
Dan	5	19	Per la grandezza che gli aveva dato tutti i popoli, tutte le nazioni e lingue tremavano e temevano davanti a lui: egli faceva morire chi voleva e lasciava in vita chi voleva, innalzava chi voleva e abbassava chi voleva.
Dan	5	20	Quando però il suo cuore si innalzò e il suo spirito si indurí fino all'arroganza, fu deposto dal suo trono reale e gli fu tolta la sua gloria.
Dan	5	21	Fu quindi scacciato di mezzo ai figli degli uomini, il suo cuore fu reso simile a quello delle bestie e la sua dimora fu con gli asini selvatici; gli fu data da mangiare erba come ai buoi e il suo corpo fu bagnato dalla rugiada del cielo finché riconobbe che il Dio altissimo domina sul regno degli uomini e su di esso stabilisce chi vuole.
Dan	5	22	Ma tu, Belshatsar suo figlio, benché sapessi tutto questo non hai umiliato il tuo cuore;
Dan	5	23	anzi ti sei innalzato contro il Signore del cielo; ti sei fatto portare davanti i vasi del suo tempio, e in essi avete bevuto vino tu e i tuoi grandi le tue mogli e le tue concubine. Inoltre hai lodato gli dèi d'argento, d'oro, di bronzo, di ferro, di legno e di pietra, che non vedono, non odono e non comprendono e non hai glorificato il Dio, nella cui mano è il tuo soffio vitale e a cui appartengono tutte le tue vie.
Dan	5	24	Perciò dalla sua presenza è stata mandata la parte di quella mano, che ha tracciato la scritta.
Dan	5	25	Questa è la scritta che è stata tracciata: MENE, MENE, TEKEL UFARSIN.
Dan	5	26	Questa è l'interpretazione di ogni parola: MENE: Dio ha fatto il conto del tuo regno e gli ha posto fine.
Dan	5	27	TEKEL: tu sei stato pesato sulle bilance e sei stato trovato mancante.
Dan	5	28	PERES: il tuo regno è stato diviso ed è stato dato ai Medi e ai Persiani.
Dan	5	29	Allora, per ordine di Belshatsar, Daniele fu rivestito di porpora, gli posero al collo una collana d'oro e proclamarono che egli sarebbe terzo nel governo del regno.
Dan	5	30	In quella stessa notte Belshatsar re dei Caldei, fu ucciso;
Dan	5	31	e Dario, il Medo, ricevette il regno all'età di sessantadue anni.
------------------------Daniele, capitolo 6
Dan	6	1	Piacque a Dario di stabilire sul regno centoventi satrapi, i quali fossero preposti su tutto il regno,
Dan	6	2	e sopra di loro tre prefetti, di cui uno era Daniele, ai quali quei satrapi dovevano render conto, perché il re non ne soffrisse alcun danno.
Dan	6	3	Ora questo Daniele eccelleva sugli altri prefetti e satrapi, perché in lui c'era uno spirito superiore, e il re pensava di stabilirlo sopra tutto il regno.
Dan	6	4	Allora i prefetti e i satrapi cercarono di trovare un pretesto contro Daniele riguardo l'amministrazione del regno, ma non poterono trovare alcun pretesto o corruzione, perché egli era fedele e non si potè trovare in lui alcun errore o corruzione.
Dan	6	5	Allora quegli uomini dissero: Non troveremo mai nessun pretesto contro questo Daniele, eccetto che lo troviamo contro di lui nella legge stessa del suo Dio.
Dan	6	6	Allora quei prefetti e satrapi si radunarono tumultuosamente presso il re e gli dissero: O re Dario, possa tu vivere per sempre!
Dan	6	7	Tutti i prefetti del regno, i governatori e i satrapi, i consiglieri e i comandanti si sono consultati insieme per promulgare un editto reale e fare un fermo decreto, in base ai quali chiunque durante trenta giorni rivolgerà una richiesta a qualsiasi dio o uomo all'infuori di te, o re, sia gettato nella fossa dei leoni.
Dan	6	8	Ora, o re, promulga il decreto e firma il documento, in modo che non possa essere cambiato in conformità alla legge dei Medi e dei Persiani, che è irrevocabile.
Dan	6	9	Il re Dario quindi firmò il documento e il decreto.
Dan	6	10	Quando Daniele seppe che il documento era stato firmato, entrò in casa sua. Quindi nella sua camera superiore, con le sue finestre aperte verso Gerusalemme, tre volte al giorno si inginocchiava, pregava e rendeva grazie al suo Dio, come era solito fare prima.
Dan	6	11	Allora quegli uomini accorsero tumultuosamente e trovarono Daniele che stava pregando e supplicando il suo Dio.
Dan	6	12	Cosí si avvicinarono al re e parlarono davanti a lui del decreto reale: Non hai tu firmato un decreto in base al quale chiunque durante trenta giorni farà una richiesta a qualsiasi dio o uomo all'infuori di te, o re, sarebbe gettato nella fossa dei leoni?. Il re rispose e disse: La cosa è stabilita in conformità alla legge dei Medi e dei Persiani, che non può essere alterata.
Dan	6	13	Allora quelli ripresero a dire davanti al re: Daniele, che è uno degli esuli di Giuda, non mostra alcun riguardo per te, o re, o per il decreto che hai firmato ma rivolge suppliche al suo Dio tre volte al giorno.
Dan	6	14	All'udire ciò, il re ne fu grandemente dispiaciuto e si mise in cuore di liberare Daniele, e fino al tramonto del sole si affaticò per strapparlo dalle loro mani.
Dan	6	15	Ma quegli uomini vennero tumultuosamente dal re e gli dissero: Sappi, o re, che è legge dei Medi e dei Persiani che nessun decreto o editto promulgato dal re può essere cambiato.
Dan	6	16	Allora il re diede l'ordine e Daniele fu portato via e gettato nella fossa dei leoni. Ma il re parlò a Daniele e gli disse: Il tuo Dio, che tu servi del continuo, sarà egli stesso a liberarti.
Dan	6	17	Poi fu portata una pietra che fu messa sulla bocca della fossa il re la sigillò con il suo anello e con l'anello dei suoi grandi, perché la decisione riguardo a Daniele non fosse cambiata.
Dan	6	18	Allora il re si ritirò nel suo palazzo e passò la notte digiunando, non fu portato davanti a lui alcun musicista e anche il sonno lo abbandonò.
Dan	6	19	La mattina dopo il re si alzò molto presto e si recò in fretta alla fossa dei leoni.
Dan	6	20	Giunto vicino alla fossa, chiamò Daniele con voce accorata il re prese a dire a Daniele: Daniele, servo del Dio vivente, il tuo Dio, che tu servi del continuo ha potuto liberarti dai leoni?.
Dan	6	21	Allora Daniele disse al re: O re, possa tu vivere per sempre!
Dan	6	22	Il mio Dio ha mandato il suo angelo che ha chiuso le bocche dei leoni, ed essi non mi hanno fatto alcun male, perché sono stato trovato innocente davanti a lui; ma anche davanti a te, o re, non ho fatto alcun male.
Dan	6	23	Allora il re fu ripieno di gioia e ordinò di tirar fuori Daniele dalla fossa. Cosí Daniele fu tirato fuori dalla fossa e non si trovò su di lui alcuna lesione, perché aveva confidato nel suo Dio.
Dan	6	24	Il re ordinò quindi che fossero fatti venire quegli uomini che avevano accusato Daniele e furono gettati nella fossa dei leoni, essi, i loro figli e le loro mogli. E, prima ancora che giungessero in fondo alla fossa, i leoni furono loro addosso e stritolarono tutte le loro ossa.
Dan	6	25	Allora il re Dario scrisse a tutti i popoli, nazioni e lingue che abitavano su tutta la terra: La vostra pace sia grande!
Dan	6	26	Io decreto che in tutto il dominio del mio regno si tremi e si tema davanti al Dio di Daniele, perché egli è il Dio vivente, che sussiste in eterno. Il suo regno non sarà mai distrutto e il suo dominio non avrà mai fine.
Dan	6	27	Egli libera, salva, e opera segni e prodigi in cielo e sulla terra; è lui che ha liberato Daniele dal potere dei leoni.
Dan	6	28	Cosí questo Daniele prosperò durante il regno di Dario e durante il regno di Ciro, il Persiano.
------------------------Daniele, capitolo 7
Dan	7	1	Nel primo anno di Belshatsar, re di Babilonia, Daniele, mentre era a letto, fece un sogno ed ebbe visioni nella sua mente. Poi scrisse il sogno e narrò la sostanza delle cose.
Dan	7	2	Daniele dunque prese a dire: Io guardavo nella mia visione, di notte, ed ecco, i quattro venti del cielo squassavano il Mar Grande,
Dan	7	3	e quattro grandi bestie salivano dal mare, una diversa dall'altra.
Dan	7	4	La prima era simile a un leone ed aveva ali di aquila. Io guardavo, finché le furono strappate le ali; poi fu sollevata da terra, fu fatta stare ritta sui due piedi come un uomo e le fu dato un cuore d'uomo.
Dan	7	5	Ed ecco un'altra bestia, la seconda, simile ad un orso; si alzava su di un lato e aveva tre costole in bocca, fra i denti, e le fu detto: Levati, mangia molta carne.
Dan	7	6	Dopo questo, io guardavo, ed eccone un'altra simile a un leopardo, che aveva quattro ali di uccello sul suo dorso; la bestia aveva quattro teste e le fu dato il dominio.
Dan	7	7	Dopo questo, io guardavo nelle visioni notturne, ed ecco una quarta bestia spaventevole, terribile e straordinariamente forte, essa aveva grandi denti di ferro; divorava, stritolava e calpestava il resto con i piedi, era diversa da tutte le bestie precedenti e aveva dieci corna.
Dan	7	8	Stavo osservando le corna, quand'ecco in mezzo ad esse spuntò un altro piccolo corno, davanti al quale tre delle prime corna furono divelte; ed ecco in quel corno c'erano degli occhi simili a occhi di uomo e una bocca che proferiva grandi cose.
Dan	7	9	Io continuai a guardare finché furono collocati troni e l'Antico di giorni si assise. La sua veste era bianca come la neve e i capelli del suo capo erano come lana pura; il suo trono era come fiamme di fuoco e le sue ruote come fuoco ardente.
Dan	7	10	Un fiume di fuoco scorreva, uscendo dalla sua presenza; mille migliaia lo servivano e miriadi di miriadi stavano davanti a lui. Il giudizio si tenne e i libri furono aperti.
Dan	7	11	Allora io guardai a motivo delle grandi parole che il corno proferiva guardai finché la bestia fu uccisa, e il suo corpo distrutto e gettato nel fuoco per essere arso.
Dan	7	12	Quanto alle altre bestie, il dominio fu loro tolto, ma fu loro concesso un prolungamento di vita per un periodo stabilito di tempo.
Dan	7	13	Io guardavo nelle visioni notturne ed ecco sulle nubi del cielo venire uno simile a un Figlio dell'uomo; egli giunse fino all'Antico di giorni e fu fatto avvicinare a lui.
Dan	7	14	A lui fu dato dominio, gloria e regno, perché tutti i popoli, nazioni e lingue lo servissero; il suo dominio è un dominio eterno che non passerà, e il suo regno è un regno che non sarà mai distrutto.
Dan	7	15	Quanto a me, Daniele, il mio spirito rimase addolorato nell'involucro del corpo e le visioni della mia mente mi turbarono.
Dan	7	16	Mi avvicinai a uno di quelli che stavano lì vicino e gli domandai la verità di tutto questo; ed egli mi parlò e mi fece conoscere l'interpretazione di quelle cose:
Dan	7	17	Queste grandi bestie, che sono quattro, rappresentano quattro re che sorgeranno dalla terra;
Dan	7	18	poi i santi dell'Altissimo riceveranno il regno e lo possederanno per sempre, per l'eternità
Dan	7	19	Allora desiderai sapere la verità intorno alla quarta bestia, che era diversa da tutte le altre e straordinariamente terribile, con denti di ferro e artigli di bronzo, che divorava, stritolava e calpestava il resto con i piedi,
Dan	7	20	e intorno alle dieci corna che aveva sulla testa, e intorno all'altro corno che spuntava e davanti al quale erano cadute tre corna, cioè quel corno che aveva occhi e una bocca che proferiva grandi cose e che appariva maggiore delle altre corna.
Dan	7	21	IO guardavo e quello stesso corno faceva guerra ai santi e li vinceva
Dan	7	22	finché giunse l'Antico di giorni e fu resa giustizia ai santi dell'Altissimo, e venne il tempo in cui i santi possedettero il regno.
Dan	7	23	Ed egli mi parlò cosí: La quarta bestia sarà un quarto regno sulla terra che sarà diverso da tutti gli altri regni e divorerà tutta la terra, la calpesterà e la stritolerà.
Dan	7	24	Le dieci corna sono dieci re che sorgeranno da questo regno; dopo di loro ne sorgerà un altro, che sarà diverso dai precedenti e abbatterà tre re.
Dan	7	25	Egli proferirà parole contro l'Altissimo, perseguiterà i santi dell'Altissimo con l'intento di sterminarli e penserà di mutare i tempi e la legge; i santi saranno dati nelle sue mani per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo.
Dan	7	26	Si terrà quindi il giudizio e gli sarà tolto il dominio, che verrà annientato e distrutto per sempre.
Dan	7	27	Poi il regno, il dominio e la grandezza dei regni sotto tutti i cieli saranno dati al popolo dei santi dell'Altissimo; il suo regno è un regno eterno, e tutti i domini lo serviranno e gli ubbidiranno
Dan	7	28	Qui finirono le parole rivoltemi. Quanto a me, Daniele, i miei pensieri mi turbarono grandemente e il mio aspetto cambiò, ma conservai le parole nel mio cuore.
------------------------Daniele, capitolo 8
Dan	8	1	Nel terzo anno di regno del re Belshatsar, io, Daniele, ebbi una visione, dopo quella avuta all'inizio del regno.
Dan	8	2	Or vidi in visione e, mentre guardavo, mi avvenne di trovarmi nella cittadella di Susa, che è nella provincia di Elam, nella visione mi resi conto di essere presso il fiume Ulai.
Dan	8	3	Alzai gli occhi e guardai, ed ecco, in piedi davanti al fiume un montone che aveva due corna; le due corna erano alte ma un corno era piú alto dell'altro, anche se il piú alto era spuntato per ultimo.
Dan	8	4	Vidi il montone che cozzava a ovest a nord e a sud; nessuna bestia gli poteva resistere, né alcuno poteva liberare dal suo potere; cosí fece quel che volle e diventò grande.
Dan	8	5	Mentre consideravo questo ecco venire dall'ovest un capro, che percorreva tutta la superficie della terra senza toccare il suolo, il capro aveva un corno cospicuo fra i suoi occhi.
Dan	8	6	Giunse fino al montone dalle due corna, che avevo visto in piedi davanti al fiume, e gli si avventò contro nel furore della sua forza.
Dan	8	7	Lo vidi avvicinarsi e montare in collera contro di lui, cozzò quindi contro il montone e frantumò le sue due corna, senza che il montone avesse forza per resistergli; cosí lo gettò a terra e lo calpestò, e nessuno potè liberare il montone dal suo potere.
Dan	8	8	Il capro diventò molto grande; ma, quando fu potente, il suo gran corno si spezzò, al suo posto spuntarono quattro corna cospicue, verso i quattro venti del cielo.
Dan	8	9	Da uno di questi uscí un piccolo corno, che diventò molto grande verso sud, verso est e verso il paese glorioso.
Dan	8	10	Si ingrandí fino a giungere all'esercito del cielo, fece cadere in terra parte dell'esercito e delle stelle e le calpestò.
Dan	8	11	Si innalzò addirittura fino al capo dell'esercito, gli tolse il sacrificio continuo e il luogo del suo santuario fu abbattuto.
Dan	8	12	L'esercito gli fu dato in mano assieme al sacrificio continuo, a motivo della trasgressione; egli gettò a terra la verità; fece tutto questo e prosperò.
Dan	8	13	Poi udii un santo che parlava, e un altro santo disse a quello che parlava: Fino a quando durerà la visione del sacrificio continuo e la trasgressione della desolazione, che abbandona il luogo santo e l'esercito ad essere calpestati?.
Dan	8	14	Egli mi disse: Fino a duemilatrecento giorni; poi il santuario sarà purificato.
Dan	8	15	Ora, mentre io, Daniele, consideravo la visione e cercavo d'intenderla ecco stare davanti a me uno dall'aspetto di uomo.
Dan	8	16	Udii quindi in mezzo al fiume Ulai la voce di un uomo, che gridava e diceva: Gabriele, spiega a costui la visione.
Dan	8	17	Egli si avvicinò al luogo dove mi trovavo e, quando giunse, io ebbi paura e caddi sulla mia faccia. Ma egli mi disse: Intendi bene, o figlio d'uomo, perché questa visione riguarda il tempo della fine.
Dan	8	18	Mentre egli parlava con me, caddi in un profondo sonno con la faccia terra, ma egli mi toccò e mi fece alzare in piedi nel luogo dove mi trovavo.
Dan	8	19	E disse: Ecco, io ti faccio conoscere ciò che avverrà nell'ultimo tempo dell'indignazione, perché riguarda il tempo fissato della fine.
Dan	8	20	Il montone con due corna, che tu hai visto, rappresenta i re di Media e di Persia.
Dan	8	21	Il capro peloso è il re di Javan; e il gran corno che era in mezzo ai suoi occhi è il primo re.
Dan	8	22	Il corno spezzato e le quattro corna che sono sorte al suo posto sono quattro regni che sorgeranno da questa nazione, ma non con la stessa sua potenza.
Dan	8	23	Alla fine del loro regno, quando i ribelli avranno colmato la misura, sorgerà un re dall'aspetto feroce ed esperto in stratagemmi.
Dan	8	24	La sua potenza crescerà, ma non per sua propria forza; compirà sorprendenti rovine, prospererà nelle sue imprese e distruggerà i potenti e il popolo dei santi.
Dan	8	25	Per la sua astuzia farà prosperare la frode nelle sue mani; si innalzerà nel suo cuore e distruggerà molti che stanno al sicuro; insorgerà contro il principe dei principi, ma sarà infranto senza mano d'uomo.
Dan	8	26	La visione delle sere e delle mattine di cui è stato parlato, è vera. Tu tieni segreta la visione, perché riguarda cose che avverranno fra molto tempo.
Dan	8	27	E io, Daniele, mi sentii sfinito e fui malato per vari giorni, poi mi alzai e sbrigai gli affari del re. Io ero stupito della visione, ma nessuno se ne avvide.
------------------------Daniele, capitolo 9
Dan	9	1	Nell'anno primo di Dario, figlio di Assuero, della stirpe dei Medi, che fu costituito re sul regno dei Caldei,
Dan	9	2	nel primo anno del suo regno, io, Daniele, compresi dai libri il numero degli anni in cui, secondo la parola dell'Eterno indirizzata al profeta Geremia, dovevano essere portate a compimento le desolazioni di Gerusalemme, è cioè settant'anni.
Dan	9	3	Volsi quindi la mia faccia verso il Signore DIO, per cercarlo con preghiera e suppliche, col digiuno, col sacco e con la cenere.
Dan	9	4	Cosí feci la mia preghiera e confessione all'Eterno, il mio DIO, dicendo: O Signore, Dio grande e tremendo, che conservi il tuo patto e la tua misericordia con quelli che ti amano e osservano i tuoi comandamenti,
Dan	9	5	abbiamo peccato e abbiamo agito perversamente, siamo stati malvagi e ci siamo ribellati, allontanandoci dai tuoi comandamenti e dai tuoi decreti.
Dan	9	6	Non abbiamo ascoltato i profeti, tuoi servi, che hanno parlato nel tuo nome ai nostri re, ai nostri capi, ai nostri padri e a tutto il popolo del paese.
Dan	9	7	O Signore, a te appartiene la giustizia, ma a noi la confusione della faccia come avviene oggi stesso agli uomini di Giuda, agli abitanti di Gerusalemme e a tutto Israele, a quelli vicini e a quelli lontani, in tutti i paesi in cui li hai dispersi, a motivo delle infedeltà che hanno commesso contro di te.
Dan	9	8	O Signore, a noi la confusione della faccia, ai nostri re, ai nostri capi e ai nostri padri, perché abbiamo peccato contro di te.
Dan	9	9	Al Signore nostro DIO appartengono la misericordia e il perdono, perché ci siamo ribellati contro di lui,
Dan	9	10	e non abbiamo ascoltato la voce dell'Eterno, il nostro DIO, per camminare nelle sue leggi, che ci aveva posto davanti per mezzo dei suoi servi, i profeti.
Dan	9	11	Sí, tutto Israele ha trasgredito la tua legge, si è sviato per non ubbidire alla tua voce; perciò si è riversata su di noi la maledizione e l'imprecazione scritta nella legge di Mosè, servo di DIO, perché abbiamo peccato contro di lui.
Dan	9	12	Cosí egli ha mandato a compimento le sue parole che aveva pronunciato contro di noi e contro i nostri giudici che ci hanno governato, facendo venire su di noi una grande calamità, perché sotto tutto il cielo non è mai stato fatto nulla di simile a ciò che è stato fatto a Gerusalemme.
Dan	9	13	Come è scritto nella legge di Mosè, tutta questa calamità ci è venuta addosso, tuttavia non abbiamo implorato l'Eterno, il nostro DIO, per convertirci dalle nostre iniquità e prestare attenzione alla tua verità.
Dan	9	14	Perciò l'Eterno ha tenuto in serbo questa calamità e la fatta venire su di noi, perché l'Eterno, il nostro DIO, è giusto in tutte le cose che fa, mentre noi non abbiamo ubbidito alla sua voce.
Dan	9	15	E ora, o Signore, DIO nostro, che facesti uscire il tuo popolo dal paese d'Egitto con mano potente e ti facesti un nome qual è oggi, noi abbiamo peccato, abbiamo agito malvagiamente.
Dan	9	16	O Signore, secondo tutta la tua giustizia, fa ti prego, che la tua ira e il tuo furore si allontanino da Gerusalemme, la tua città, il tuo monte santo, per i nostri peccati e per le iniquità dei nostri padri, Gerusalemme e il tuo popolo sono divenuti oggetto di vituperio per tutti quelli che ci circondano.
Dan	9	17	Perciò ora ascolta, o DIO nostro, la preghiera del tuo servo e le sue suppliche e fa' risplendere, per amore del Signore, il tuo volto sul tuo santuario che è desolato.
Dan	9	18	O mio DIO, porgi il tuo orecchio e ascolta; apri i tuoi occhi e guarda le nostre desolazioni e la città sulla quale è invocato il tuo nome, perché noi non presentiamo le nostre suppliche davanti a te per le nostre opere giuste, ma per le tue grandi compassioni.
Dan	9	19	O Signore, ascolta; Signore, perdona; Signore, presta attenzione e opera. Non indugiare, per amor di te stesso, o mio DIO, perché il tuo nome è invocato sulla tua città e sul tuo popolo.
Dan	9	20	Mentre io stavo ancora parlando, pregando e confessando il mio peccato e il peccato del mio popolo d'Israele, e presentavo la mia supplica davanti all'Eterno, il mio DIO, per il monte santo del mio DIO,
Dan	9	21	sí, mentre stavo ancora parlando in preghiera, quell'uomo Gabriele, che avevo visto in visione all'inizio, mandato con rapido volo, mi raggiunse verso l'ora dell'oblazione della sera.
Dan	9	22	Egli mi ammaestrò, mi parlò e disse: Daniele, io sono venuto ora per metterti in grado di intendere.
Dan	9	23	All'inizio delle tue suppliche è uscita una parola e io sono venuto per fartela conoscere, perché tu sei grandemente amato. Fa' dunque attenzione alla parola e intendi la visione:
Dan	9	24	Settanta settimane sono stabilite per il tuo popolo e per la tua santa città, per far cessare la trasgressione, per mettere fine al peccato, per espiare l'iniquità, per far venire una giustizia eterna, per sigillare visione e profezia e per ungere il luogo santissimo.
Dan	9	25	Sappi perciò e intendi che da quando è uscito l'ordine di restaurare e ricostruire Gerusalemme, fino al Messia, il principe, vi saranno sette settimane e altre sessantadue settimane; essa sarà nuovamente ricostruita con piazza e fossato, ma in tempi angosciosi.
Dan	9	26	Dopo le sessantadue settimane il Messia sarà messo a morte e nessuno sarà per lui. E il popolo di un capo che verrà distruggerà la città e il santuario; la sua fine verrà con un'inondazione, e fino al termine della guerra sono decretate devastazioni.
Dan	9	27	Egli stipulerà pure un patto con molti per una settimana, ma nel mezzo della settimana farà cessare sacrificio e oblazione; e sulle ali delle abominazioni verrà un devastatore, finché la totale distruzione, che è decretata, sarà riversata sul devastatore.
------------------------Daniele, capitolo 10
Dan	10	1	Nel terzo anno di Ciro, re di Persia, una parola fu rivelata a Daniele, che si chiamava Beltshatsar. La parola è verace e il conflitto lungo. Egli comprese la parola ed ebbe intendimento della visione.
Dan	10	2	In quel tempo, io Daniele feci cordoglio per tre settimane intere.
Dan	10	3	Non mangiai cibo prelibato, non entrarono nella mia bocca né carne né vino e non mi unsi affatto, finché non furono passate tre intere settimane.
Dan	10	4	Il ventiquattresimo giorno del primo mese, mentre ero sulla sponda del gran fiume, che è il Tigri,
Dan	10	5	alzai gli occhi e guardai, ed ecco un uomo vestito di lino, con ai lombi, una cintura d'oro di Ufaz.
Dan	10	6	Il suo corpo era simile al topazio, la sua faccia aveva l'aspetto della folgore, i suoi occhi erano come torce fiammeggianti, le sue braccia e i suoi piedi parevano bronzo lucidato e il suono delle sue parole era come il rumore di una moltitudine.
Dan	10	7	Soltanto io, Daniele, vidi la visione, mentre gli uomini che erano con me non videro la visione, ma un gran terrore piombò su di loro e fuggirono a nascondersi.
Dan	10	8	Cosí rimasi solo a osservare questa grande visione. In me non rimase piú forza; il bel colorito cambiò in un pallore e le forze mi vennero meno.
Dan	10	9	Tuttavia udii il suono delle sue parole; all'udire però il suono delle sue parole, caddi in un profondo sonno con la faccia a terra.
Dan	10	10	Ma ecco, una mano mi toccò e mi fece stare tutto tremante sulle ginocchia e sulle palme delle mani.
Dan	10	11	Poi mi disse: Daniele, uomo grandemente amato intendi le parole che ti dico e alzati in piedi, perché ora sono stato mandato da te. Quando mi ebbe detto questa parola, io mi alzai in piedi tutto tremante.
Dan	10	12	Egli allora mi disse: Non temere, Daniele, perché dal primo giorno che ti mettesti in cuore di intendere e di umiliarti davanti al tuo DIO, le tue parole sono state ascoltate e io sono venuto in risposta alle tue parole.
Dan	10	13	Ma il principe del regno di Persia mi ha resistito ventun giorni, però ecco, Mikael, uno dei primi principi, mi è venuto in aiuto, perché ero rimasto là con il re di Persia.
Dan	10	14	E ora sono venuto per farti intendere ciò che avverrà al tuo popolo negli ultimi giorni; perché la visione riguarda un tempo futuro.
Dan	10	15	Mentre mi parlava in questa maniera, abbassai la faccia a terra e ammutolii.
Dan	10	16	Ed ecco uno con le sembianze di un figlio d'uomo mi toccò le labbra. Allora io apersi la bocca, parlai e dissi a colui che mi stava davanti: Signor mio, per questa visione mi hanno colto gli spasimi e le forze mi son venute meno.
Dan	10	17	E come potrebbe un tale servo del mio signore parlare con un tale mio signore, perché ora le forze mi hanno lasciato e mi manca persino il respiro?.
Dan	10	18	Allora colui che aveva le sembianze d'uomo mi toccò di nuovo e mi fortificò,
Dan	10	19	e disse: O uomo grandemente amato, non temere, pace a te, riprendi forza, sí, riprendi forza. Quando mi ebbe parlato, io ripresi forza e dissi: Parli pure il mio signore, perché mi hai dato forza.
Dan	10	20	Quindi egli disse: Sai tu perché io sono venuto da te? Ora tornerò a combattere con il principe di Persia; e quando sarò uscito, ecco, verrà il principe di Javan.
Dan	10	21	Ma io ti farò conoscere ciò che è scritto nel libro della verità; e non c'è nessuno che si comporti valorosamente con me contro costoro tranne Mikael, il vostro principe.
------------------------Daniele, capitolo 11
Dan	11	1	Nel primo anno di Dario, il Medo, io stesso mi tenni presso di lui per sostenerlo e difenderlo.
Dan	11	2	E ora ti farò conoscere la verità. Ecco, in Persia, sorgeranno ancora tre re, ma il quarto diventerà molto piú ricco di tutti gli altri; quando sarà diventato forte per le sue ricchezze, solleverà tutti contro il regno di Javan.
Dan	11	3	Allora sorgerà un re potente che eserciterà un gran dominio e farà ciò che vorrà.
Dan	11	4	Ma quando sarà sorto, il suo regno sarà fatto a pezzi e sarà diviso verso i quattro venti del cielo, ma non fra i suoi discendenti né con la stessa forza con cui egli regnava, perché il suo regno sarà sradicato e passerà ad altri, oltre che a costoro.
Dan	11	5	Quindi il re del sud diventerà forte, ma uno dei suoi principi diventerà piú forte di lui e dominerà, il suo dominio sarà un grande dominio.
Dan	11	6	Dopo alcuni anni si alleeranno; quindi la figlia del re del sud verrà dal re del nord per fare un accordo, ma non conserverà piú la forza della sua potenza, e non potrà durare né lui né la sua potenza in quei tempi essa sarà consegnata alla morte assieme a quelli che l'hanno condotta, colui che l'ha generata e colui che l'ha sostenuta.
Dan	11	7	Ma uno dei rampolli delle sue radici sorgerà a prendere il suo posto; costui verrà contro l'esercito, entrerà nelle fortezze del re del nord, agirà contro di loro e riuscirà vincitore.
Dan	11	8	Porterà pure come bottino in Egitto, i loro dèi con le loro immagini fuse e i loro preziosi arredi d'argento e d'oro, e per vari anni starà lontano dal re del nord.
Dan	11	9	Questi andrà contro il re del sud, ma poi tornerà nel proprio paese.
Dan	11	10	I suoi figli si prepareranno quindi alla guerra e raduneranno una moltitudine di grandi forze, e uno di essi si farà certamente avanti, strariperà come un'inondazione e passerà oltre, per portare poi le ostilità fino alla sua fortezza.
Dan	11	11	Allora il re del sud, infuriato, uscirà a combattere con lui, con il re del nord, il quale arruolerà una grande moltitudine, ma la moltitudine sarà data in mano del suo nemico.
Dan	11	12	Quando la moltitudine sarà portata via, il suo cuore si innalzerà, ne abbatterà delle miriadi, ma non sarà piú forte.
Dan	11	13	Il re del nord infatti arruolerà di nuovo una moltitudine piú numerosa della precedente, e dopo un po' di tempo si farà certamente avanti con un grosso esercito e con un grande equipaggiamento.
Dan	11	14	In quel tempo molti insorgeranno contro il re del sud, anche alcuni uomini violenti del tuo popolo si leveranno per dar compimento alla visione, ma cadranno.
Dan	11	15	Allora il re del nord verrà, innalzerà un terrapieno e si impadronirà di una città fortificata. Le forze del sud non potranno resistergli; neppure le truppe scelte avranno la forza di resistere.
Dan	11	16	Colui che gli è venuto contro farà ciò che vorrà, e nessuno gli potrà resistere; egli si fermerà nel paese glorioso con la distruzione in suo potere.
Dan	11	17	Poi si proporrà di venire con le forze di tutto il suo regno, offrendo oneste condizioni di pace e cosí farà. Gli darà la figlia in moglie per corromperlo, ma ella non starà dalla sua parte e non parteggerà per lui.
Dan	11	18	Poi si volgerà verso le isole e ne prenderà molte, ma un comandante farà cessare il vituperio da lui inflittogli, facendolo ricadere su di lui.
Dan	11	19	Quindi si volgerà verso le fortezze del proprio paese, ma inciamperà, cadrà e non si troverà piú.
Dan	11	20	Al suo posto sorgerà uno che manderà un esattore di tributi per la gloria del regno; in pochi giorni però sarà distrutto, ma non nell'ira o in battaglia.
Dan	11	21	Al suo posto sorgerà un uomo spregevole, a cui non sarà conferita la dignità reale; verrà pacificamente, ma si impadronirà del regno con intrighi.
Dan	11	22	Davanti a lui le straripanti forze saranno spazzate via e distrutte come pure il capo di un'alleanza.
Dan	11	23	In seguito a un'alleanza fatta con lui, egli agirà con frode e giungerà al potere con poca gente.
Dan	11	24	Egli entrerà pacificamente anche nelle parti piú ricche della provincia e farà ciò che non avevano mai fatto né i suoi padri né i padri dei suoi padri, distribuirà tra di loro bottino, spoglie e beni e concepirà piani contro le fortezze, ma solo per un tempo.
Dan	11	25	Con un grande esercito spronerà le sue forze e il suo cuore contro il re del sud. Il re del sud si impegnerà in guerra con un grande e potentissimo esercito, ma non potrà resistere, perché si ordiranno complotti contro di lui.
Dan	11	26	Quegli stessi che mangeranno dei suoi cibi squisiti lo distruggeranno, il suo esercito sarà spazzato via, ma molti cadranno uccisi.
Dan	11	27	Il cuore di questi due re sarà rivolto a fare del male, essi proferiranno menzogne seduti alla stessa mensa, ma la cosa non riuscirà, perché la fine verrà malgrado tutto al tempo fissato.
Dan	11	28	Nel ritornare al suo paese con grandi ricchezze, il suo cuore si metterà contro il santo patto; cosí eseguirà i suoi disegni e poi ritornerà nel suo paese.
Dan	11	29	Al tempo stabilito egli andrà di nuovo contro il sud, ma quest'ultima volta la cosa non riuscirà come la prima,
Dan	11	30	perché delle navi di Kittim, verranno contro di lui; perciò egli si perderà d'animo, si adirerà nuovamente contro il santo patto ed eseguirà i suoi disegni; cosí tornerà a mostrare riguardo con coloro che hanno abbandonato il santo patto.
Dan	11	31	Forze da lui mandate si leveranno per profanare il santuario-fortezza, sopprimeranno il sacrificio continuo e vi collocheranno l'abominazione che causa la desolazione.
Dan	11	32	Con lusinghe corromperà coloro che agiscono empiamente contro il patto ma il popolo di quelli che conoscono il loro DIO mostrerà fermezza e agirà.
Dan	11	33	Quelli che hanno sapienza fra il popolo ne istruiranno molti, ma per un po' di tempo cadranno per la spada, il fuoco, l'esilio e il saccheggio.
Dan	11	34	Quando cadranno, sarà loro dato un po' di aiuto, ma molti si uniranno a loro con false apparenze.
Dan	11	35	Alcuni di quelli che hanno sapienza cadranno, per essere affinati, purificati e imbiancati fino al tempo della fine, perché questo avverrà al tempo stabilito.
Dan	11	36	Quindi il re agirà come vuole, si innalzerà, si magnificherà al di sopra di ogni dio e proferirà cose sorprendenti contro il Dio degli dèi; prospererà finché l'indignazione sia completata, perché ciò che è decretato si compirà.
Dan	11	37	Egli non avrà riguardo al DIO dei suoi padri né al desiderio delle donne; non avrà riguardo ad alcun dio, perché si magnificherà al di sopra di tutti.
Dan	11	38	Ma al loro posto egli onorerà il dio delle fortezze e onorerà con oro, argento, pietre preziose e cose piacevoli, un dio che i suoi padri non conobbero.
Dan	11	39	Egli agirà contro le fortezze piú fortificate con l'aiuto di un dio straniero; ricolmerà di gloria quelli che egli riconoscerà, li farà dominare su molti e darà loro terre in ricompensa.
Dan	11	40	Al tempo della fine il re del sud si scontrerà con lui, il re del nord verrà contro di lui come un turbine con carri e cavalieri e con molte navi; penetrerà nei paesi, li inonderà e passerà oltre.
Dan	11	41	Entrerà pure nel paese glorioso e molti saranno abbattuti, ma queste scamperanno dalle sue mani: Edom, Moab e gran parte dei figli di Ammon.
Dan	11	42	Egli stenderà la mano anche su diversi paesi e il paese d'Egitto non scamperà.
Dan	11	43	S'impadronirà dei tesori d'oro e d'argento e di tutte le cose preziose dell'Egitto; i Libici e gli Etiopi saranno al suo seguito.
Dan	11	44	Ma notizie dall'est e dal nord lo turberanno; perciò partirà con gran furore, per distruggere e votare allo sterminio molti
Dan	11	45	E pianterà le tende del suo palazzo fra i mari e il glorioso monte santo, poi giungerà alla sua fine e nessuno gli verrà in aiuto.
------------------------Daniele, capitolo 12
Dan	12	1	In quel tempo sorgerà Mikael, il gran principe, il difensore dei figli del tuo popolo; e ci sarà un tempo di angoscia, come non c'era mai stato da quando esistono le nazioni fino a quel tempo. In quel tempo il tuo popolo sarà salvato, tutti quelli che saranno trovati scritti nel libro
Dan	12	2	Molti di coloro che dormono nella polvere della terra si risveglieranno, alcuni per vita eterna, altri per vergogna e infamia eterna.
Dan	12	3	Quelli che hanno sapienza risplenderanno come lo splendore del firmamento e quelli che avranno condotti molti alla giustizia, risplenderanno come le stelle per sempre.
Dan	12	4	Ma tu, Daniele, tieni nascoste queste parole e sigilla il libro fino al tempo della fine, molti andranno avanti e indietro e la conoscenza aumenterà.
Dan	12	5	Poi io, Daniele, guardai, ed ecco altri due in piedi, uno su questa sponda del fiume, e l'altro sull'altra sponda del fiume.
Dan	12	6	Uno di essi disse all'uomo vestito di lino, che stava sopra le acque del fiume: Quando sarà la fine di queste meraviglie?.
Dan	12	7	Io udii allora l'uomo vestito di lino, che stava sopra le acque del fiume, il quale, alzata la mano destra e la mano sinistra al cielo giurò per colui che vive in eterno che ciò sarà per un tempo, per dei tempi e per la metà di un tempo; quando la forza del popolo santo sarà interamente infranta, tutte queste cose si compiranno.
Dan	12	8	Io udii, ma non compresi, perciò chiesi: Mio signore, quale sarà la fine di queste cose?.
Dan	12	9	Egli rispose: Va Daniele, perché queste parole sono nascoste e sigillate fino al tempo della fine.
Dan	12	10	Molti saranno purificati, imbiancati e affinati; ma gli empi agiranno empiamente e nessuno degli empi capirà, ma capiranno i savi.
Dan	12	11	Ora, dal tempo in cui sarà abolito il sacrifico continuo e sarà eretta l'abominazione che causa la desolazione, vi saranno milleduecentonovanta giorni.
Dan	12	12	Beato chi aspetta e giunge a milletrecentotrentacinque giorni.
Dan	12	13	Ma tu va' pure alla tua fine; ti riposerai e poi ti rialzerai per ricevere la tua parte di eredità alla fine dei giorni.
------------------------Osea, capitolo 1
Hos	1	1	La parola dell'Eterno che fu rivolta a Osea, figlio di Beeri, ai giorni di Uzziah, di Jotham, di Achaz e di Ezechia, re di Giuda, ai giorni di Geroboamo, figlio di Joas, re d'Israele.
Hos	1	2	Quando l'Eterno iniziò a parlare a Osea, l'Eterno disse ad Osea: Va' prenditi in moglie una prostituta e abbi figli di prostituzione, perché il paese si prostituisce, allontanandosi dall'Eterno.
Hos	1	3	Così egli andò e prese Gomer, figlia di Diblaim, ed essa concepí e gli partorí un figlio.
Hos	1	4	Allora l'Eterno gli disse: Chiamalo Jezreel, perché fra un po' di tempo vendicherò il sangue sparso a Jezreel sulla casa di Jehu e porrò fine al regno della casa d'Israele.
Hos	1	5	In quel giorno avverrà che io spezzerò l'arco d'Israele nella valle di Jezreel.
Hos	1	6	Ella concepí nuovamente e partorí una figlia. Allora l'Eterno disse a Osea: Chiamala Lo-ruhamah, perché non avrò piú compassione della casa d'Israele, ma li porterò via interamente.
Hos	1	7	Avrò invece compassione della casa di Giuda e li salverò mediante l'Eterno, il loro DIO, non li salverò con l'arco né con la spada o la battaglia, né con i cavalli o i cavalieri.
Hos	1	8	Quando ebbe divezzato Lo-ruhamah, ella concepí e partorí un figlio.
Hos	1	9	Allora l'Eterno disse a Osea: Chiamalo Lo-ammi, perché voi non siete mio popolo e io non sono vostro Dio.
Hos	1	10	Tuttavia il numero dei figli d'Israele sarà come la sabbia del mare, che non si può misurare né contare. E avverrà che invece di essere detto loro: Voi non siete mio popolo sarà loro detto: Siete figli del Dio vivente
Hos	1	11	Quindi i figli di Giuda e i figli d'Israele si riuniranno insieme nomineranno per se stessi un unico capo e saliranno fuori dal paese, perché grande sarà il giorno di Jezreel.
------------------------Osea, capitolo 2
Hos	2	1	Dite ai vostri fratelli: Ammi e alle vostre sorelle Ruhamah.
Hos	2	2	Protestate con vostra madre protestate, perché essa non è mia moglie e io non sono suo marito. Allontani dalla sua faccia le sue prostituzioni e i suoi adulteri di mezzo alle sue mammelle;
Hos	2	3	altrimenti la spoglierò nuda e la renderò come il giorno della sua nascita; la ridurrò a un deserto, la renderò come una terra arida e la farò morire di sete.
Hos	2	4	Non avrò compassione dei suoi figli, perché sono figli di prostituzione.
Hos	2	5	La loro madre infatti si è prostituita, colei che li ha concepiti si è comportata in modo vergognoso, perché ha detto: Andrò dietro ai miei amanti, che mi danno il mio pane e la mia acqua, la mia lana e il mio lino, il mio olio e la mia bevanda
Hos	2	6	Perciò ecco, ti ostruirò la via con spine, la rinchiuderò con un muro, e cosí non troverà piú i suoi sentieri.
Hos	2	7	Correrà dietro ai suoi amanti, ma non li raggiungerà; li cercherà, ma non li troverà. Allora dirà: Ritornerò al mio primo marito, perché per me era meglio allora che adesso.
Hos	2	8	Essa non riconobbe che io le davo grano, mosto e olio e accrescevo il suo argento e oro, che essi offrivano a Baal
Hos	2	9	Perciò io riprenderò il mio grano a suo tempo e il mio mosto nella sua stagione, e le sottrarrò la mia lana e il mio lino, che servivano a coprire la sua nudità.
Hos	2	10	Ora scoprirò le sue vergogne agli occhi dei suoi amanti e nessuno la salverà dalla mia mano.
Hos	2	11	Farò pure cessare tutte le sue gioie, le sue feste, i suoi noviluni, i suoi sabati, e tutte le sue solennità.
Hos	2	12	Devasterò quindi le sue viti e i suoi fichi, di cui essa diceva: Questi sono i miei regali che mi hanno dato i miei amanti. Cosí li ridurrò a una boscaglia e le bestie dei campi li divoreranno.
Hos	2	13	La punirò quindi per i giorni dei Baal, quando bruciava loro incenso, si ornava di orecchini e di gioielli e andava dietro ai suoi amanti, ma dimenticava me, dice l'Eterno.
Hos	2	14	Perciò, ecco, io l'attirerò, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore.
Hos	2	15	Allora le darò le sue vigne e la valle di Akor come porta di speranza; là ella canterà come ai giorni della sua giovinezza, come quando uscí fuori dal paese d'Egitto.
Hos	2	16	In quel giorno avverrà, dice l'Eterno, che tu mi chiamerai: Marito mio, e non mi chiamerai piú: Mio Baal.
Hos	2	17	Toglierò dalla sua bocca i nomi dei Baal e non si ricorderanno piú del loro nome.
Hos	2	18	In quel giorno io farò per loro un patto con le bestie dei campi, con gli uccelli del cielo e i rettili della terra. Spezzerò l'arco, la spada e la guerra eliminandoli dalla terra e li farò riposare al sicuro.
Hos	2	19	Ti fidanzerò a me per l'eternità; sí, ti fidanzerò a me in giustizia, in equità, in benignità e in compassioni.
Hos	2	20	Ti fidanzerò a me in fedeltà, e tu conoscerai l'Eterno.
Hos	2	21	In quel giorno avverrà che io risponderò, dice l'Eterno. Risponderò al cielo ed esso risponderà alla terra;
Hos	2	22	e la terra risponderà con il grano, il mosto e l'olio, e questi risponderanno a Jezreel.
Hos	2	23	Io la seminerò per me sulla terra e avrò compassione di Lo-ruhamah; e dirò a Lo-ammi: Tu sei il popolo mio ed egli mi risponderà: Tu sei i mio DIO.
------------------------Osea, capitolo 3
Hos	3	1	L'Eterno mi disse ancora: Va' ama una donna amata da un amante e adultera, come l'Eterno ama i figli d'Israele, benché essi si volgano ad altri dèi e amino le schiacciate d'uva.
Hos	3	2	Cosí io me la comprai per quindici sicli d'argento e per un homer e mezzo di orzo,
Hos	3	3	e le dissi: Tu starai con me molti giorni, non ti prostituirai e non sarai di alcun uomo; io farò lo stesso con te.
Hos	3	4	Poiché i figli d'Israele staranno per molti giorni senza re, senza capo, senza sacrificio e senza colonna sacra, senza efod e senza idoli domestici.
Hos	3	5	Poi i figli d'Israele torneranno a cercare l'Eterno, il loro DIO, e Davide, loro re, e si volgeranno tremanti all'Eterno e alla sua bontà negli ultimi giorni.
------------------------Osea, capitolo 4
Hos	4	1	Ascoltate la parola dell'Eterno, o figli d'Israele, perché l'Eterno ha una contesa con gli abitanti del paese: Non c'è infatti né verità né misericordia né conoscenza di DIO nel paese.
Hos	4	2	Non si fa che spergiurare, mentire, uccidere, rubare, commettere adulterio, rompere ogni restrizione e versare sangue su sangue.
Hos	4	3	Per questo il paese sarà in lutto e tutti i suoi abitanti languiranno, insieme alle bestie dei campi e agli uccelli del cielo anche i pesci del mare saranno eliminati.
Hos	4	4	Tuttavia nessuno contenda, nessuno rimproveri un altro, perché il tuo popolo è come quelli che contendono col sacerdote.
Hos	4	5	Perciò tu cadrai di giorno e anche il profeta cadrà con te di notte; e io distruggerò tua madre.
Hos	4	6	Il mio popolo perisce per mancanza di conoscenza. Poiché tu hai rifiutato la conoscenza, anch'io ti rifiuterò come mio sacerdote; poiché tu hai dimenticato la legge del tuo DIO, anch'io dimenticherò i tuoi figli.
Hos	4	7	Piú si sono moltiplicati, piú hanno peccato contro di me; cambierò la loro gloria in vituperio.
Hos	4	8	Si nutrono del peccato del mio popolo e attaccano il loro cuore alla sua iniquità.
Hos	4	9	Come del popolo cosí sarà del sacerdote: li punirò per la loro condotta e li ripagherò delle loro azioni.
Hos	4	10	Mangeranno, ma non si sazieranno; si prostituiranno, ma non cresceranno; perché hanno smesso di ascoltare l'Eterno.
Hos	4	11	Prostituzione, vino e mosto tolgono il senno.
Hos	4	12	Il mio popolo consulta i suoi idoli di legno e il suo bastone gli dà istruzioni; poiché lo spirito di prostituzione li svia, ed essi si prostituiscono, sottraendosi al suo DIO.
Hos	4	13	Sacrificano sulle cime dei monti bruciano incenso, sui colli, sotto la quercia, il pioppo e il terebinto, perché la loro ombra è piacevole. Perciò le vostre figlie si prostituiscono e le vostre nuore commettono adulterio.
Hos	4	14	Non punirò le vostre figlie se si prostituiscono, né le vostre nuore se commettono adulterio, perché essi stessi si appartano con le prostitute e offrono sacrifici con le prostitute dei templi; perciò la gente che non ha intendimento perirà.
Hos	4	15	Benché tu, Israele, ti prostituisci, Giuda non si renda colpevole. Non andate a Ghilgal, non salite a Beth-Aven e non giurate dicendo: Come l'Eterno vive.
Hos	4	16	Poiché Israele è ostinato come una giovenca ostinata, ora l'Eterno lo pascerà come un agnello in un luogo spazioso
Hos	4	17	Efraim, si è unito a idoli, lascialo.
Hos	4	18	Persino quando le loro baldorie sono finite, commettono continuamente prostituzione, i loro capi amano ardentemente il disonore.
Hos	4	19	Il vento li ha legati alle sue ali ed essi avranno vergogna dei loro sacrifici.
------------------------Osea, capitolo 5
Hos	5	1	Ascoltate questo, o sacerdoti, prestate attenzione voi della casa d'Israele, porgete l'orecchio, o casa del re, perché questo giudizio è contro di voi. Voi infatti siete stati un laccio a Mitspah e una rete tesa sul Tabor.
Hos	5	2	Quelli che si sviano sono caduti profondamente nel massacro, ma io li castigherò tutti.
Hos	5	3	Io conosco Efraim, e Israele non mi è affatto nascosto: ora, o Efraim, ti sei prostituito; Israele si è contaminato.
Hos	5	4	Le loro azioni non permettono loro di tornare al loro DIO, perché lo spirito di prostituzione è in mezzo a loro e non conoscono l'Eterno.
Hos	5	5	Ma l'orgoglio d'Israele testimonia contro di lui; perciò Israele ed Efraim cadranno per la loro iniquità e con loro cadrà anche Giuda.
Hos	5	6	Con le loro greggi e con le loro mandrie andranno in cerca dell'Eterno, ma non lo troveranno; egli si è ritirato da loro.
Hos	5	7	Hanno agito con inganno contro l'Eterno, perché hanno generato dei figli di adulterio, ora un solo mese divorerà loro e il loro paese.
Hos	5	8	Suonate il corno in Ghibeah, suonate la tromba in Ramah, date l'allarme a Beth-aven; il nemico è alle tue spalle, o Beniamino.
Hos	5	9	Efraim sarà devastato nel giorno della punizione; fra le tribú d'Israele io faccio conoscere una cosa certa.
Hos	5	10	I capi di Giuda sono come quelli che spostano i confini; io riverserò la mia ira su di loro come acqua.
Hos	5	11	Efraim è oppresso e frantumato nel giudizio, perché ha deliberatamente seguito precetti umani.
Hos	5	12	Perciò io sarò per Efraim come una tarma e per la casa di Giuda come la carie.
Hos	5	13	Quando Efraim ha veduto la sua infermità e Giuda la sua ferita, Efraim è andato in Assiria e ha mandato messaggeri al re Jareb, tuttavia egli non può guarirvi né curarvi la piaga.
Hos	5	14	Poiché io sarò per Efraim come un leone e per la casa di Giuda come un leoncello; io, io stesso dilanierò e me ne andrò; porterò via la preda e nessuno me la strapperà.
Hos	5	15	Me ne ritornerò al mio luogo, finché non si riconosceranno colpevoli e cercheranno la mia faccia, nella loro avversità mi cercheranno con diligenza.
------------------------Osea, capitolo 6
Hos	6	1	Venite, ritorniamo all'Eterno, perché egli ha lacerato, ma ci guarirà; ha percosso, ma ci fascerà.
Hos	6	2	Dopo due giorni ci ridarà la vita, il terzo giorno ci farà risorgere e noi vivremo alla sua presenza.
Hos	6	3	Conosciamo l'Eterno, sforziamoci di conoscerlo; il suo levarsi è certo come l'aurora. Egli verrà a noi come la pioggia, come l'ultima e la prima pioggia, alla terra.
Hos	6	4	Che cosa devo fare con te, o Efraim? Che cosa devo fare con te, o Giuda? Il vostro amore è come una nuvola mattutina, come la rugiada che al mattino presto scompare.
Hos	6	5	Per questo li ho tagliati per mezzo dei profeti, li ho uccisi con le parole della mia bocca e i miei giudizi su di voi sono come la luce che si sprigiona.
Hos	6	6	Poiché io desidero la misericordia e non i sacrifici, e la conoscenza di DIO piú degli olocausti.
Hos	6	7	Ma, come Adamo, essi hanno trasgredito il patto, hanno agito con inganno verso di me.
Hos	6	8	Galaad è una città di malfattori e macchiata di sangue.
Hos	6	9	Come le bande di briganti stanno in agguato per un uomo, cosí una ciurma di sacerdoti massacra sulla via di Sichem, commette scelleratezze.
Hos	6	10	Nella casa d'Israele ho visto una cosa orrenda: là si prostituisce Efraim, là Israele si contamina.
Hos	6	11	Anche per te, o Giuda, è riserbata una messe, quando ricondurrò dalla cattività il mio popolo.
------------------------Osea, capitolo 7
Hos	7	1	Quando avrei voluto guarire Israele, allora si è scoperta l'iniquità di Efraim e la malvagità di Samaria, perché praticano la falsità: il ladro entra, una banda di briganti fa incursioni fuori.
Hos	7	2	Essi non considerano dentro di loro che io ricordo tutta la loro malvagità. Ora le loro azioni li circondano da ogni lato; esse stanno davanti alla mia faccia.
Hos	7	3	Con le loro malvagità rallegrano il re e i capi con le loro menzogne.
Hos	7	4	Sono tutti degli adulteri, come un forno riscaldato dal fornaio, che cessa di attizzare il fuoco dopo aver impastato la farina finché sia lievitata.
Hos	7	5	Nel giorno del nostro re i capi lo hanno fatto ammalare con il calore del vino il re ha steso la mano agli schernitori.
Hos	7	6	Mentre stanno in agguato, essi preparano il loro cuore come un forno; il loro fornaio dorme tutta la notte, e al mattino il forno arde come un fuoco divampante.
Hos	7	7	Tutti sono ardenti come un forno e divorano i loro giudici; tutti i loro re sono caduti, ma nessuno di loro mi invoca.
Hos	7	8	Efraim si mescola con i popoli, Efraim è una focaccia non rivoltata.
Hos	7	9	Gli stranieri divorano la sua forza, ma egli non se ne accorge; sí, ha dei capelli grigi sparsi qua e là, ma non se ne accorge.
Hos	7	10	L'orgoglio d'Israele testimonia contro di lui, ma essi non tornano all'Eterno, il loro DIO, né lo cercano nonostante tutto questo.
Hos	7	11	Efraim è una colomba stupida, senza intendimento; essi invocano l'Egitto, vanno in Assiria.
Hos	7	12	Mentre andranno, stenderò su di loro la mia rete e li farò cadere come gli uccelli del cielo; li castigherò, come è stato annunciato alla loro assemblea.
Hos	7	13	Guai a loro, perché si sono allontanati da me! Distruzione per loro, perché si sono ribellati, contro di me! Io vorrei riscattarli, ma essi dicono menzogne contro di me.
Hos	7	14	Essi non gridano a me con il loro cuore, ma si lamentano sui loro letti. Si radunano insieme per il grano e il vino e si ribellano contro di me.
Hos	7	15	Anche se li ho castigati e ho fortificato le loro braccia, essi macchinano del male contro di me.
Hos	7	16	Essi tornano, ma non all'Altissimo; sono come un arco fallace; i loro capi cadranno di spada per il furore della loro lingua; questo tornerà a loro derisione nel paese d'Egitto.
------------------------Osea, capitolo 8
Hos	8	1	Da' fiato alla tromba! Il nemico piomberà sulla casa dell'Eterno come un'aquila, perché hanno violato il mio patto e hanno trasgredito la mia legge.
Hos	8	2	Israele griderà a me: Mio DIO, noi ti conosciamo!.
Hos	8	3	Israele ha rigettato il bene, il nemico lo inseguirà.
Hos	8	4	Hanno fatto dei re, ma non secondo il mio volere; hanno designato capi, ma a mia insaputa; con il loro argento e il loro oro si sono fatti idoli, perché fossero distrutti.
Hos	8	5	Egli ha rigettato il tuo vitello, o Samaria. La mia ira è accesa contro di loro. Fino a quando saranno incapaci di purità?
Hos	8	6	Anche questo vitello viene da Israele; un artigiano l'ha fatto e non è un dio perciò il vitello di Samaria sarà ridotto in frantumi.
Hos	8	7	Poiché seminano vento, raccoglieranno tempesta. Lo stelo di grano non metterà germogli e non produrrà farina; e se mai ne producesse, gli stranieri la divorerebbero.
Hos	8	8	Israele è divorato, essi sono diventati fra le nazioni come un vaso spregevole.
Hos	8	9	Poiché sono saliti in Assiria, come un asino selvaggio che si apparta solitario. Efraim si è procurato amanti con regali.
Hos	8	10	Benché si siano procurati amanti fra le nazioni, ora io li radunerò e inizieranno a diminuire sotto il peso del re dei principi.
Hos	8	11	Poiché Efraim ha moltiplicato gli altari per peccare, essi sono divenuti per lui altari di peccato.
Hos	8	12	Ho scritto per lui le grandi cose della mia legge, ma sono state considerate una cosa strana.
Hos	8	13	Quanto ai sacrifici che mi offrono, essi sacrificano carne e la mangiano ma l'Eterno non li gradisce. Ora egli si ricorderà della loro iniquità e punirà i loro peccati: essi ritorneranno in Egitto.
Hos	8	14	Israele ha dimenticato colui che l'ha fatto e ha costruito palazzi; Giuda ha moltiplicato le città fortificate; ma io manderò il fuoco sulle sue città, che divorerà le sue cittadelle.
------------------------Osea, capitolo 9
Hos	9	1	Non rallegrarti, o Israele, per esultare come gli altri popoli, perché ti sei prostituito, allontanandoti dal tuo DIO; hai amato il salario della prostituta su tutte le aie di grano.
Hos	9	2	L'aia e il torchio non li nutriranno e il mosto li lascerà delusi.
Hos	9	3	Essi non abiteranno nel paese dell'Eterno, ma Efraim ritornerà in Egitto e in Assiria mangeranno cibi impuri.
Hos	9	4	Non faranno piú libazioni di vino all'Eterno e i loro sacrifici non gli saranno graditi Saranno per loro come un cibo di lutto; chiunque ne mangerà sarà contaminato, perché il loro pane sarà per sostenere la loro vita, non entrerà nella casa dell'Eterno.
Hos	9	5	Che cosa farete nei giorni delle solennità e nei giorni di festa dell'Eterno?
Hos	9	6	Poiché ecco, anche se sono sfuggiti alla distruzione, l'Egitto li radunerà insieme, Mof, li seppellirà, le loro cose preziose d'argento le possederanno le ortiche, e nelle loro tende cresceranno le spine.
Hos	9	7	Sono giunti i giorni della punizione, sono giunti i giorni della retribuzione; Israele lo saprà. Il profeta è uno stolto, l'uomo spirituale farnetica a causa della grandezza della tua iniquità e della grandezza della tua ostilità.
Hos	9	8	La sentinella di Efraim è col mio DIO, ma il profeta è un laccio di uccellatore in tutte le sue vie, c'è ostilità nella casa del suo DIO.
Hos	9	9	Essi si sono profondamente corrotti come ai giorni di Ghibeah; ma egli si ricorderà della loro iniquità, punirà i loro peccati.
Hos	9	10	Io trovai Israele come uve nel deserto, vidi i vostri padri come i fichi primaticci su un fico al suo inizio. Ma giunti a Baal-peor, Si votarono all'ignominia e divennero spregevoli come ciò che amavano.
Hos	9	11	La gloria di Efraim volerà via come un uccello: non piú nascita né gravidanza, né concepimento.
Hos	9	12	Anche se allevano i loro figli, io li priverò di essi, finché non rimanga piú alcun uomo; sí, guai ad essi quando mi allontanerò da loro!
Hos	9	13	Efraim come guardando verso Tiro, è piantato in luogo gradevole; ma Efraim dovrà condurre i suoi figli a colui che li ucciderà.
Hos	9	14	Da' loro, o Eterno... Che cosa darai loro? Da' loro un grembo che abortisce e mammelle asciutte.
Hos	9	15	Tutta la loro malvagità è a Ghilgal; là infatti ho preso a odiarli. Per la malvagità delle loro azioni li scaccerò dalla mia casa, non li amerò piú; tutti i loro capi sono ribelli,
Hos	9	16	Efraim è colpito, la sua radice è seccata; essi non faranno piú frutto. Sí, anche se dovessero avere figli, io farei morire i cari frutti del loro grembo.
Hos	9	17	Il mio DIO li rigetterà, perché non l'hanno ascoltato; ed essi andranno errando fra le nazioni.
------------------------Osea, capitolo 10
Hos	10	1	Israele era una vigna lussureggiante, che dava frutto per se stesso, piú cresceva il suo frutto, piú moltiplicava gli altari; piú ricco era il suo paese, piú belle faceva le sue colonne sacre.
Hos	10	2	Il loro cuore è diviso; ora ne porteranno la pena. Egli abbatterà i loro altari distruggerà le loro colonne sacre.
Hos	10	3	Sí, ora diranno: Non abbiamo piú re, perché non abbiamo temuto l'Eterno; ma anche il re che potrebbe fare per noi?.
Hos	10	4	Dicono parole, giurando il falso nello stabilire il patto; perciò il castigo fiorisce come la cicuta nei solchi dei campi.
Hos	10	5	Gli abitanti di Samaria avranno paura per il vitello di Beth-aven, perché per esso il suo popolo farà cordoglio e i suoi sacerdoti che si rallegravano su di esso tremeranno, perché la sua gloria si è allontanata da lui.
Hos	10	6	L'idolo stesso sarà portato in Assiria, come un dono al re difensore. Efraim riceverà infamia e Israele, sarà svergognato per i suoi disegni.
Hos	10	7	Quanto a Samaria, il suo re sarà annientato, come schiuma sull'acqua.
Hos	10	8	Anche gli alti luoghi di Aven, il peccato d'Israele, saranno distrutti; spine e rovi cresceranno sui loro altari. Allora diranno ai monti: Copriteci!, e ai colli: Cadeteci addosso!.
Hos	10	9	Fin dai giorni di Ghibeah tu hai peccato, o Israele. Là si fermarono; in Ghibeah la battaglia contro i figli dell'iniquità non li raggiunse.
Hos	10	10	Quando mi piacerà li castigherò; i popoli si raduneranno contro di loro, quando li legherò per le loro due iniquità.
Hos	10	11	Efraim è una giovenca ben addestrata, a cui piace trebbiare il grano, ma io metterò il giogo sul suo bel collo; attaccherò Efraim all'aratro, Giuda arerà, Giacobbe, romperà le zolle.
Hos	10	12	Seminate per voi secondo giustizia, mietete secondo misericordia, dissodate il vostro campo non coltivato, perché è tempo di cercare l'Eterno, finché egli venga e faccia piovere su di voi la giustizia.
Hos	10	13	Voi avete arato la malvagità, avete mietuto l'iniquità avete mangiato il frutto della menzogna. Poiché hai confidato nelle tue vie, nella moltitudine dei tuoi prodi,
Hos	10	14	un tumulto si leverà fra il tuo popolo e tutte le tue fortezze saranno devastate come Shalman devastò Beth-Arbel, nel giorno della battaglia, quando la madre fu sfracellata sui figli.
Hos	10	15	Cosí sarà fatto di te, o Bethel, per la vostra immensa malvagità. Al mattino il re d'Israele sarà interamente distrutto.
------------------------Osea, capitolo 11
Hos	11	1	Quando Israele era fanciullo, io l'amai e dall'Egitto chiamai mio figlio,
Hos	11	2	Ma piú i profeti li hanno chiamati, piú si sono allontanati da loro, hanno sacrificato ai Baal, e hanno bruciato incenso, alle immagini scolpite.
Hos	11	3	Io stesso insegnai ad Efraim a camminare, sostenendolo per le braccia; ma essi non compresero che io li guarivo.
Hos	11	4	Io li attiravo con corde di umana gentilezza, con legami d'amore; ero per loro come chi solleva il giogo dal loro collo, e mi piegavo per dar loro da mangiare,
Hos	11	5	Israele non ritornerà nel paese d'Egitto; ma l'Assiro sarà il suo re, perché hanno rifiutato di convertirsi.
Hos	11	6	La spada si abbatterà sulle sue città, consumerà le sue sbarre e le divorerà per i loro malvagi disegni.
Hos	11	7	Il mio popolo tende ad allontanarsi da me; malgrado invocano l'Altissimo, nessuno di essi lo esalta.
Hos	11	8	Come potrei abbandonarti, o Efraim, o lasciarti in balia di altri, o Israele? Come potrei renderti come Admah, o ridurti come Tseboim? Il mio cuore si commuove dentro di me, le mie compassioni si infiammano tutte.
Hos	11	9	Non darò sfogo alla mia ira ardente, non distruggerò Efraim di nuovo, perché sono Dio e non un uomo, il Santo in mezzo a te, e non verrò con ira.
Hos	11	10	Essi seguiranno l'Eterno, che ruggirà come un leone; quando ruggirà i suoi figli accorreranno tremanti dall'ovest.
Hos	11	11	Accorreranno tremanti come uccelli dall'Egitto e come colombe dal paese d'Assiria; e io li farò abitare nelle loro case, dice l'Eterno.
Hos	11	12	Efraim mi circonda di menzogne e la casa d'Israele, d'inganno. Anche Giuda è ancora insubordinato nei confronti di Dio e del Santo che è fedele.
------------------------Osea, capitolo 12
Hos	12	1	Efraim si pasce di vento e va dietro al vento d'est; ogni giorno moltiplica menzogne e violenza; fanno alleanza con l'Assiria e portano olio in Egitto.
Hos	12	2	L'Eterno è pure in lite con Giuda e punirà Giacobbe per la sua condotta; lo ripagherà secondo le sue opere.
Hos	12	3	Nel grembo materno prese il fratello per il calcagno e nella sua forza lottò con DIO.
Hos	12	4	Si' lottò con l'Angelo e vinse, pianse e lo supplicò. Lo trovò a Bethel, e là egli parlò con noi,
Hos	12	5	cioè l'Eterno, il DIO degli eserciti, il cui nome è l'Eterno.
Hos	12	6	Tu perciò ritorna al tuo DIO, pratica la misericordia e la rettitudine e spera sempre nel tuo DIO.
Hos	12	7	Efraim è un mercante che tiene in mano bilance false e ama frodare.
Hos	12	8	Efraim dice: Mi sono anche arricchito, mi sono procurato ricchezze; in tutte le mie fatiche non troveranno in me alcuna iniquità che sia peccato.
Hos	12	9	Ma io sono l'Eterno, il tuo DIO, fin dal paese d'Egitto. Ti farò ancora abitare in tende come nei giorni di solennità.
Hos	12	10	Ho parlato ai profeti, ho moltiplicato le visioni e per mezzo dei profeti ho usato similitudini.
Hos	12	11	Se Galaad si dà all'idolatria, sarà certamente ridotto a un nulla. Poiché in Ghilgal, sacrificano tori, i loro altari saranno certamente come mucchi di pietre lungo i solchi dei campi.
Hos	12	12	Giacobbe fuggí nella pianura di Siria, e Israele serví per una moglie, per una moglie fece il guardiano di pecore.
Hos	12	13	Per mezzo di un profeta l'Eterno fece uscire Israele dall'Egitto, e Israele fu custodito da un profeta.
Hos	12	14	Efraim lo ha provocato amaramente ad ira, perciò il suo Signore gli farà ricadere addosso il sangue versato e farà tornare su di lui il suo vituperio.
------------------------Osea, capitolo 13
Hos	13	1	Quando Efraim parlava con tremore, innalzava se stesso in Israele, ma quando si rese colpevole con Baal, morí.
Hos	13	2	Ora continuano a peccare, e col loro argento si sono fatte immagini fuse, idoli secondo il loro intendimento, tutti quanti opera d'artigiano. Di loro dicono: Gli uomini che offrono i sacrifici bacino i vitelli.
Hos	13	3	Peciò saranno come una nuvola mattutina, come la rugiada che al mattino presto scompare, come la pula portata via dall'aia da un turbine, come il fumo che esce dal comignolo.
Hos	13	4	Eppure io sono l'Eterno, il tuo DIO, fin dal paese d'Egitto; tu non devi riconoscere altro DIO fuori di me e non c'è altro Salvatore fuori di me.
Hos	13	5	Io ti conobbi nel deserto, nella terra della grande aridità.
Hos	13	6	Quando avevano pascolo, si saziavano; quando erano sazi, il loro cuore si inorgogliva; per questo mi hanno dimenticato.
Hos	13	7	Cosí io sarò per loro come un leone, starò in agguato sulla strada come un leopardo;
Hos	13	8	li affronterò come un'orsa privata dei suoi piccoli e squarcerò la loro cassa toracica; li divorerò come una leonessa, le belve dei campi li dilanieranno.
Hos	13	9	Tu sei distrutto, o Israele, perché sei contro di me, contro il tuo aiuto.
Hos	13	10	Dov'è ora il tuo re, che ti possa salvare in tutte le tue città? Dove sono i tuoi giudici di cui dicevi: Dammi un re e dei capi.
Hos	13	11	Ti ho dato un re nella mia ira e lo ripreso nel mio furore.
Hos	13	12	L'iniquità di Efraim è legata in fascio, il suo peccato è tenuto nascosto.
Hos	13	13	Dolori di donna partoriente verranno su di lui. E un figlio senza senno, perché non dovrebbe fermarsi a lungo nel luogo dove escono i bambini.
Hos	13	14	Io li riscatterò dal potere dello Sceol, li redimerò dalla morte. O morte, io sarò la tua peste. O Sceol, io sarò la tua distruzione. Il pentimento è nascosto ai miei occhi.
Hos	13	15	Anche se è fruttifero tra i suoi fratelli, verrà un vento d'est, si alzerà dal deserto il vento dell'Eterno, allora la sua sorgente inaridirà, la sua fonte seccherà. Egli deprederà il tesoro di ogni vaso prezioso.
Hos	13	16	Samaria sarà desolata, perché si è ribellata, contro il suo DIO. Cadranno di spada, i loro bambini saranno sfracellati, e le loro donne incinte sventrate.
------------------------Osea, capitolo 14
Hos	14	1	O Israele, torna all'Eterno, il tuo DIO, perché sei caduto per la tua iniquità.
Hos	14	2	Prendete con voi delle parole e tornate all'Eterno. Ditegli: Togli via ogni iniquità e accetta ciò che è buono, e noi ti offriremo i sacrifici delle nostre labbra.
Hos	14	3	L'Assiria non ci salverà, non cavalcheremo piú su cavalli e non diremo piú all'opera delle nostre mani: Tu sei il nostro Dio, perché presso di te l'orfano trova misericordia.
Hos	14	4	Io guarirò il loro traviamento, li amerò grandemente, perché la mia ira si è ritirata da loro.
Hos	14	5	Sarò come la rugiada per Israele; egli fiorirà come il giglio e affonderà le sue radici come i cedri del Libano.
Hos	14	6	I suoi rami si estenderanno, la sua bellezza sarà come quella dell'ulivo, la sua fragranza come quella del Libano.
Hos	14	7	Quelli che abitano alla sua ombra ritorneranno, rivivranno come il grano, fioriranno come la vite e saranno celebri come il vino del Libano.
Hos	14	8	Efraim dirà: Che ho piú a che fare con gli idoli? Io lo esaudirò e mi prenderò cura di lui. Io sono come un verdeggiante cipresso; il tuo frutto viene da me.
Hos	14	9	Chi è saggio faccia attenzione a queste cose. Chi ha intendimento le comprenda. Poiché le vie dell'Eterno sono diritte i giusti cammineranno per esse, ma i trasgressori vi cadranno.
------------------------Gioele, capitolo 1
Joel	1	1	La parola dell'Eterno che fu rivolta a Gioele, figlio di Pethuel.
Joel	1	2	Udite questo, o anziani, ascoltate, voi tutti abitanti del paese. E' mai avvenuta una simile cosa ai vostri giorni o ai giorni dei vostri padri?
Joel	1	3	Raccontatelo ai vostri figli e i vostri figli ai loro figli, e i loro figli all'altra generazione.
Joel	1	4	L'avanzo lasciato dal bruco l'ha mangiato la cavalletta, l'avanzo lasciato dalla cavalletta l'ha mangiato la larva della cavalletta, l'avanzo lasciato dalla larva l'ha mangiato la locusta.
Joel	1	5	Destatevi, ubriachi, e piangete; gemete voi tutti, bevitori di vino per il mosto che vi è stato tolto di bocca.
Joel	1	6	Poiché una nazione forte e senza numero è salita contro il mio paese. I suoi denti sono denti di leone, e ha zanne di leonessa.
Joel	1	7	Ha devastato la mia vite, ha fatto a pezzi il mio fico, l'ha completamente scortecciato e l'ha gettato via; i suoi rami sono rimasti bianchi.
Joel	1	8	Piangi come una vergine cinta di sacco per lo sposo della sua giovinezza.
Joel	1	9	Dalla casa dell'Eterno sono scomparse offerte di cibo e la libazione; i sacerdoti, i ministri dell'Eterno, fanno cordoglio.
Joel	1	10	La campagna è devastata, il paese è in lutto perché il frumento è distrutto, il mosto è inaridito e l'olio è venuto meno.
Joel	1	11	Siate confusi, o agricoltori, gemete, o vignaioli, per il frumento e per l'orzo, perché il raccolto dei campi è perduto.
Joel	1	12	La vite è seccata, il fico è inaridito, il melograno, la palma, il melo e tutti gli alberi della campagna sono seccati; la gioia è venuta meno tra i figli degli uomini.
Joel	1	13	Cingetevi di sacco e fate cordoglio o sacerdoti gemete, ministri dell'altare. Venite, rimanete tutta la notte vestiti di sacco, o ministri del mio DIO perché l'offerta di cibo e la libazione sono scomparse dalla casa del vostro DIO.
Joel	1	14	Proclamate un digiuno, convocate una solenne assemblea. Radunate gli anziani e tutti gli abitanti del paese nella casa dell'Eterno, il vostro DIO e gridate all'Eterno.
Joel	1	15	Ahimè, per quel giorno! Poiché il giorno dell'Eterno è vicino; sí, verrà come una devastazione dall'Onnipotente.
Joel	1	16	Non è forse il cibo tolto via davanti ai nostri occhi, e la gioia e l'allegrezza dalla casa del nostro DIO?
Joel	1	17	I semi inaridiscono sotto le zolle, i magazzini sono ridotti a una desolazione, i granai cadono in rovina, perché il grano è seccato.
Joel	1	18	Come geme il bestiame! Le mandrie di bovini si aggirano senza meta, perchè non c'è pascolo per loro; soffrono persino le greggi di pecore.
Joel	1	19	A te, o Eterno, io grido, perché un fuoco ha divorato i terreni da pascolo e una fiamma ha bruciato tutti gli alberi della campagna.
Joel	1	20	Anche le bestie dei campi alzano lo sguardo a te, perché i corsi d'acqua sono seccati e il fuoco ha divorato i terreni da pascolo.
------------------------Gioele, capitolo 2
Joel	2	1	Suonate la tromba in Sion e date l'allarme sul mio santo monte! Tremino tutti gli abitanti del paese, perché il giorno dell'Eterno viene, perché è vicino.
Joel	2	2	giorno di tenebre e di densa oscurità, giorno di nubi e di caligine. Come l'alba si estende sui monti, viene un popolo numeroso e potente, simile al quale non ci fu mai alcuno prima, né mai piú ce ne sarà per molte generazioni future.
Joel	2	3	Davanti a lui un fuoco divora e dietro a lui brucia una fiamma. Davanti a lui il paese è come il giardino dell'Eden; e dietro a lui è un deserto desolato; sí, nulla gli sfugge.
Joel	2	4	Il loro aspetto è come l'aspetto di cavalli, e corrono come veloci destrieri.
Joel	2	5	Essi balzano sulle cime dei monti con un fragore di carri, come il crepitio di una fiamma di fuoco che divora la stoppia, come un popolo forte schierato in battaglia.
Joel	2	6	Davanti a loro i popoli si contorcono per il dolore, ogni volto impallidisce.
Joel	2	7	Corrono come uomini valorosi, salgono sulle mura come uomini di guerra; ognuno procede per la sua strada senza deviare dal suo cammino.
Joel	2	8	Nessuno spinge il suo vicino, ognuno procede per il suo sentiero, si slanciano in mezzo ai dardi, ma non sono feriti.
Joel	2	9	Scorazzano per la città, corrono sulle mura, salgono sulle case, entrano dalle finestre come un ladro.
Joel	2	10	Davanti a loro trema la terra, i cieli tremano, il sole e la luna si oscurano e le stelle ritirano il loro splendore.
Joel	2	11	L'Eterno fa udire la sua voce davanti al suo esercito, perché il suo campo è molto grande e potente l'esecutore della sua parola. Sí, il giorno dell'Eterno è grande e assai terribile; chi potrà sostenerlo?
Joel	2	12	Perciò ora, dice l'Eterno, tornate a me con tutto il vostro cuore, con digiuni, con pianti e con lamenti.
Joel	2	13	Stracciate il vostro cuore e non le vostre vesti e tornate all'Eterno, il vostro DIO, perché egli è misericordioso e pieno di compassione, lento all'ira e di grande benignità, e si pente del male mandato.
Joel	2	14	Chi sa che non si volga e si penta, e lasci dietro a sè una benedizione, un'offerta di cibo e una libazione per l'Eterno, il vostro DIO?
Joel	2	15	Suonate la tromba in Sion, proclamate un digiuno, convocate una solenne assemblea.
Joel	2	16	Radunate il popolo, santificate l'assemblea, riunite i vecchi, radunate i fanciulli e quelli che succhiano al seno. Esca lo sposo dalla sua camera e la sposa dalla sua camera nuziale.
Joel	2	17	Fra il portico e l'altare, piangano i sacerdoti, i ministri dell'Eterno, e dicano: Risparmia, o Eterno, il tuo popolo e non dare la tua eredità al vituperio o ad essere dominata dalle nazioni. Perché si direbbe fra i popoli: Dov'è il loro DIO?.
Joel	2	18	Allora l'Eterno si è mosso a gelosia per il suo paese e ha avuto compassione del suo popolo.
Joel	2	19	L'Eterno risponderà e dirà al suo popolo: Ecco, io vi manderò grano, mosto e olio e ne avrete a sazietà e non vi renderò piú il vituperio delle nazioni.
Joel	2	20	Allontanerò da voi l'esercito del nord e lo guiderò in una terra arida e desolata: la sua avanguardia verso il mare orientale e la sua retroguardia verso il mare occidentale, il suo puzzo salirà il suo fetore si leverà, perché ha fatto cose grandi.
Joel	2	21	Non temere, o suolo, gioisci rallegrati, perché l'Eterno ha fatto cose grandi.
Joel	2	22	Non temete, o bestie dei campi, perché i terreni da pascolo, sono rinverditi gli alberi portano il loro frutto il fico e la vite danno tutta la loro ricchezza.
Joel	2	23	Gioite quindi, o figli di Sion, e rallegratevi nell'Eterno, il vostro DIO, perché vi ha dato la prima pioggia, secondo giustizia e farà cadere per voi la pioggia, la prima pioggia e l'ultima pioggia nel primo mese.
Joel	2	24	Le aie saranno piene di grano e i tini traboccheranno di mosto e di olio
Joel	2	25	cosí vi compenserò delle annate che hanno divorato la cavalletta, la larva della cavalletta la locusta e il bruco, il mio grande esercito che avevo mandato contro di voi.
Joel	2	26	E voi mangerete in abbondanza e sarete saziati, e loderete il nome dell'Eterno, il vostro DIO, che per voi ha fatto meraviglie, e il mio popolo non sarà mai piú coperto di vergogna.
Joel	2	27	Allora voi riconoscerete che io sono in mezzo ad Israele e che sono l'Eterno, il vostro DIO, e non ce n'è alcun altro; il mio popolo non sarà mai piú coperto di vergogna.
Joel	2	28	Dopo questo avverrà che io spanderò il mio Spirito sopra ogni carne, i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri vecchi faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni.
Joel	2	29	In quei giorni spanderò il mio Spirito anche sui servi e sulle serve.
Joel	2	30	Farò prodigi nei cieli e sulla terra: sangue fuoco e colonne di fumo.
Joel	2	31	Il sole sarà mutato in tenebre e la luna in sangue, prima che venga il grande e terribile giorno dell'Eterno.
Joel	2	32	E avverrà che chiunque invocherà il nome dell'Eterno sarà salvato, perché sul monte Sion e in Gerusalemme vi sarà salvezza, come ha detto l'Eterno, e fra i superstiti che l'Eterno chiamerà.
------------------------Gioele, capitolo 3
Joel	3	1	Poiché ecco, in quei giorni e in quel tempo, quando farò ritornare dalla cattività quei di Giuda e di Gerusalemme.
Joel	3	2	radunerò tutte le nazioni e le farò scendere nella valle di Giosafat, e là eseguirò il mio giudizio su di loro, per Israele, mio popolo e mia eredità, che hanno disperso fra le nazioni, dividendosi quindi il mio paese.
Joel	3	3	Hanno gettato la sorte sul mio popolo, hanno dato un fanciullo in cambio di una prostituta e hanno venduto una fanciulla in cambio di vino, perché potessero bere.
Joel	3	4	Inoltre che cosa siete voi per me Tiro e Sidone, e voi tutte le regioni della Filistia? Volete forse ripagarmi per qualcosa che ho fatto? Ma se mi ripagate rapidamente e senza indugio farò ricadere ciò che avete fatto sul vostro capo.
Joel	3	5	Perché voi avete preso il mio argento e il mio oro e avete portato nei vostri templi il meglio delle mie cose preziose
Joel	3	6	e avete venduto i figli di Giuda e i figli di Gerusalemme ai figli dei Javaniti, per allontanarli dal loro paese.
Joel	3	7	Ecco, io li farò risvegliare dal luogo dove li avete venduti e farò ricadere sul vostro capo ciò che avete fatto.
Joel	3	8	Venderò i vostri figli e le vostre figlie nelle mani dei figli di Giuda che li venderanno ai Sabei, a una nazione lontana, perché l'Eterno ha parlato.
Joel	3	9	Proclamate questo fra le nazioni: preparate la guerra, fate risvegliare gli uomini valorosi, si avvicinino, salgano tutti gli uomini di guerra!
Joel	3	10	Forgiate spade con i vostri vomeri e lance con le vostre falci. Il debole dica: Sono forte!.
Joel	3	11	Affrettatevi e venite, nazioni tutte d'attorno, e radunatevi! Là, o Eterno, fa' scendere i tuoi uomini valorosi!
Joel	3	12	Si destino e salgano le nazioni alla valle di Giosafat, perché là io siederò a giudicare tutte le nazioni d'intorno.
Joel	3	13	Mettete mano alla falce perché la messe è matura. Venite, scendete, perché il torchio è pieno, i tini traboccano, poiché grande è la loro malvagità.
Joel	3	14	Moltitudini, moltitudini nella Valle della decisione. Poiché il giorno dell'Eterno è vicino, nella Valle della decisione.
Joel	3	15	Il sole e la luna si oscurano e le stelle ritirano il loro splendore.
Joel	3	16	L'Eterno ruggirà da Sion e farà sentire la sua voce da Gerusalemme, tanto che i cieli e la terra tremeranno. Ma l'Eterno sarà un rifugio per il suo popolo e una fortezza per i figli d'Israele.
Joel	3	17	Allora voi riconoscerete che io sono l'Eterno, il vostro DIO, che dimora in Sion, mio monte santo. Cosí Gerusalemme sarà santa e gli stranieri non vi passeranno piú.
Joel	3	18	In quel giorno avverrà che i monti stilleranno mosto, il latte scorrerà dai colli e l'acqua scorrerà in tutti i ruscelli di Giuda. Dalla casa dell'Eterno sgorgherà una fonte, che irrigherà la valle di Scittim.
Joel	3	19	L'Egitto diventerà una desolazione e Edom un deserto desolato per la violenza contro i figli di Giuda, perché hanno versato sangue innocente nel loro paese.
Joel	3	20	Ma Giuda rimarrà per sempre, e Gerusalemme di generazione in generazione.
Joel	3	21	Li purificherò dal loro sangue versato, di cui non li avevo purificati, e l'Eterno dimorerà in Sion.
------------------------Amos, capitolo 1
Amos	1	1	Parole di Amos, uno dei mandriani di Tekoa, che ebbe in visione riguardo a Israele, al tempo di Uzziah re di Giuda e al tempo di Geroboamo, figlio di Joas, re d'Israele, due anni prima del terremoto.
Amos	1	2	Egli disse: L'Eterno rugge da Sion e fa sentire la sua voce da Gerusalemme; i pascoli dei pastori fanno cordoglio e la sommità del Karmel è inaridita.
Amos	1	3	Cosí parla l'Eterno: Per tre misfatti di Damasco, anzi per quattro, io non revocherò la sua punizione, perché hanno tritato Galaad con trebbie di ferro.
Amos	1	4	Perciò manderò fuoco nella casa di Hazael, che divorerà i palazzi di Benhadad.
Amos	1	5	Spezzerò anche le sbarre di Damasco sterminerò l'abitante da Bikath-aven e chi detiene lo scettro da Beth-eden, e il popolo di Siria andrà in cattività a Kir, dice l'Eterno.
Amos	1	6	Cosí dice l'Eterno: Per tre misfatti di Gaza, anzi per quattro, io non revocherò la sua punizione, perché hanno deportato un'intera popolazione per consegnarla a Edom.
Amos	1	7	Perciò manderò fuoco entro le mura di Gaza, che ne divorerà i palazzi.
Amos	1	8	Sterminerò l'abitante da Ashdod e chi detiene lo scettro da Ashkelon volgerò la mia mano contro Ekron, e il resto dei Filistei perirà, dice il Signore, l'Eterno.
Amos	1	9	Cosí dice l'Eterno: Per tre misfatti di Tiro, anzi per quattro, io non revocherò la sua punizione, perché hanno consegnato come prigionieri un'intera popolazione a Edom, senza ricordarsi del patto fraterno.
Amos	1	10	Perciò manderò fuoco entro le mura di Tiro, che ne divorerà i palazzi.
Amos	1	11	Cosí dice l'Eterno: Per tre misfatti di Edom, anzi per quattro, io non revocherò la sua punizione, perché ha inseguito suo fratello con la spada, soffocando ogni compassione; la sua ira dilania in continuazione e conserva la sua collera per sempre.
Amos	1	12	Perciò manderò fuoco contro Teman, che divorerà i palazzi di Botsrah.
Amos	1	13	Cosí dice l'Eterno: Per tre misfatti dei figli di Ammon, anzi per quattro, io non revocherò la sua punizione, perché hanno sventrato le donne incinte di Galaad per allargare i loro confini.
Amos	1	14	Perciò accenderò un fuoco entro le mura di Rabbah, che ne divorerà i palazzi tra lo strepito di un giorno di battaglia, tra il turbine in un giorno di uragano.
Amos	1	15	Il loro re andrà in cattività, egli insieme ai suoi capi, dice l'Eterno.
------------------------Amos, capitolo 2
Amos	2	1	Cosí dice l'Eterno: Per tre misfatti, di Moab, anzi per quattro, io non revocherò la sua punizione, perché ha bruciato le ossa del re di Edom, riducendole in calce.
Amos	2	2	Perciò manderò fuoco in Moab, che divorerà i palazzi di Kerioth, e Moab perirà in mezzo al tumulto, al grido di guerra e al suono delle trombe.
Amos	2	3	Sterminerò dal suo mezzo il giudice e ucciderò tutti i suoi capi con lui, dice l'Eterno.
Amos	2	4	Cosí dice l'eterno: Per tre misfatti di Giuda, anzi per quattro, io non revocherò la sua punizione, perché hanno disprezzato la legge dell'eterno e non hanno osservato i suoi statuti. Cosí gli idoli, dietro i quali già andarono i loro padri, li hanno fatti sviare.
Amos	2	5	Perciò manderò fuoco in Giuda, che divorerà i palazzi di Gerusalemme.
Amos	2	6	Così dice l'Eterno: Per tre misfatti d'Israele, anzi per quattro, io non revocherò la sua punizione, perché vendono il giusto per denaro e il povero per un paio di sandali,
Amos	2	7	essi che desiderano ardentemente vedere la polvere della terra sul capo dei miseri e pervertono il diritto degli umili. Un uomo e suo padre vanno entrambi dalla stessa ragazza, per profanare il mio santo nome.
Amos	2	8	Si stendono accanto ad ogni altare su vesti prese in pegno e nella casa dei loro dèi bevono il vino di quelli colpiti da multa.
Amos	2	9	Eppure io distrussi davanti a loro l'Amorreo, la cui altezza era come l'altezza dei cedri ed era forte come le querce; io distrussi il suo frutto in alto e le sue radici in basso.
Amos	2	10	Io vi feci anche uscire dal paese d'Egitto e vi condussi per quarant'anni nel deserto, per darvi in eredità il paese dell'Amorreo.
Amos	2	11	Feci sorgere alcuni profeti tra i vostri figli e Nazirei fra i vostri giovani. Non è forse cosí, o figli d'Israele?: dice l'Eterno.
Amos	2	12	Ma voi avete fatto bere vino ai Nazirei e avete comandato ai profeti, dicendo: Non profetizzate
Amos	2	13	Ecco io sono schiacciato sotto di voi, come è schiacciato il carro pieno di covoni.
Amos	2	14	Perciò il veloce non avrà modo di fuggire, il forte non consoliderà la sua forza né l'uomo valoroso salverà la sua vita.
Amos	2	15	Chi maneggia l'arco non potrà resistere, chi ha piedi veloci non riuscirà a scappare, né salverà la sua vita il cavaliere a cavallo.
Amos	2	16	In quel giorno il piú coraggioso fra gli uomini valorosi fuggirà nudo, dice l'Eterno.
------------------------Amos, capitolo 3
Amos	3	1	Ascoltate questa parola che l'Eterno ha pronunciato contro di voi, o figli d'Israele, contro tutta la famiglia che ho fatto uscire dal paese d'Egitto:
Amos	3	2	Soltanto voi ho conosciuto fra tutte le famiglie della terra; perciò io vi punirò per tutte le vostre iniquità.
Amos	3	3	Possono due camminare insieme se prima non si sono messi d'Accordo?
Amos	3	4	Ruggisce forse il leone nella foresta, se non ha una preda? Alzerà il leoncello la voce dalla sua tana, se non ha preso nulla?
Amos	3	5	Cade forse l'uccello in una trappola a terra, se non gli è teso un laccio? Scatta forse la trappola dal suolo, se non ha preso qualcosa?
Amos	3	6	Se in città si suona la tromba, non si spaventerà forse il popolo? Se in una città accade una sciagura, non l'ha forse causata l'Eterno?
Amos	3	7	Poiché il Signore, l'Eterno, non fa nulla, senza rivelare il suo segreto ai suoi servi, i profeti.
Amos	3	8	Il leone ha ruggito, chi non avrà paura? Il Signore, l'Eterno, ha parlato chi non profetizzerà?
Amos	3	9	Fatelo udire sui palazzi di Ashdod e sui palazzi del paese d'Egitto e dite: Radunatevi sui monti di Samaria, e vedete quanti disordini ci sono in mezzo ad essa e oppressioni dentro di essa.
Amos	3	10	Essi non sanno fare ciò che è retto, dice l'Eterno, nei loro palazzi accumulano violenza e rapina.
Amos	3	11	Perciò, cosí dice il Signore, l'Eterno: Il nemico circonderà da ogni lato il paese, farà crollare la tua forza e i tuoi palazzi saranno saccheggiati.
Amos	3	12	Cosí dice l'Eterno: Come un pastore strappa dalle fauci del leone due gambe o un pezzo d'orecchio, cosí saranno strappati i figli d'Israele che in Samaria stanno sull'angolo di un letto o sul damasco di un divano.
Amos	3	13	Ascoltate e attestatelo nella casa di Giacobbe, dice il Signore, l'Eterno il DIO degli eserciti
Amos	3	14	nel giorno in cui punirò Israele per le sue trasgressioni, punirò anche gli altari di Bethel; i corni dell'altare saranno spezzati e cadranno a terra.
Amos	3	15	Percuoterò le case d'inverno assieme alle case d'estate; le case d'avorio periranno e le grandi case scompariranno, dice l'Eterno.
------------------------Amos, capitolo 4
Amos	4	1	Ascoltate questa parola, vacche di Bashan che siete sul monte di Samaria, voi, che opprimete i miseri, che maltrattate i poveri, che dite ai vostri signori: Portate vino e beviamo.
Amos	4	2	Il Signore, l'Eterno, ha giurato per la sua SANTITA': Ecco, verranno per voi giorni, in cui sarete portate via con uncini e quelli rimasti con ami da pesca.
Amos	4	3	Uscirete attraverso le brecce, ognuna dritto davanti a sé, e sarete gettate nell'Harmon dice l'Eterno.
Amos	4	4	Andate a Bethel e peccate, a Ghilgal peccate ancora di piú. Portate ogni mattina i vostri sacrifici e ogni tre giorni le vostre decime.
Amos	4	5	Offrite un sacrificio di ringraziamento con lievito. Proclamate le offerte volontarie e propagandatele, perché cosí vi piace di fare, o figli d'Israele, dice il Signore l'Eterno.
Amos	4	6	Vi ho pure lasciato a denti asciutti in tutte le vostre città e senza pane in tutte le vostre dimore, ma non siete ritornati a me, dice l'Eterno.
Amos	4	7	Inoltre ho trattenuto da voi la pioggia a tre mesi dalla mietitura. Ho fatto piovere su una città, mentre non è piovuto su un'altra città. Su una parte di campo è piovuto, ma la parte su cui non è piovuto è seccata.
Amos	4	8	Cosí due o tre città vagavano verso un'altra città per bere acqua, senza potersi dissetare, ma voi non siete tornati a me, dice l'Eterno.
Amos	4	9	Vi ho colpito con il carbonchio e con la ruggine. Il bruco ha divorato i vostri numerosi giardini, le vostre vigne, i vostri fichi e i vostri ulivi, ma voi non siete tornati a me, dice l'Eterno.
Amos	4	10	Ho mandato fra voi la peste, come avevo fatto in Egitto; ho ucciso i vostri giovani con la spada assieme ai vostri cavalli catturati; ho fatto salire il fetore dei vostri accampamenti nelle vostre stesse narici, ma non siete ritornati a me dice l'Eterno.
Amos	4	11	Vi ho travolti, come Sodoma e Gomorra, e voi siete stati come un tizzone strappato da un incendio, ma non siete ritornati a me, dice l'Eterno.
Amos	4	12	Perciò cosí farò a te o Israele; e perché io farò questo a te preparati o Israele, a incontrare il tuo DIO.
Amos	4	13	Poiché ecco, colui che forma i monti e crea il vento, che fa conoscere all'uomo qual è il suo pensiero, che cambia l'aurora in tenebre e cammina sugli alti luoghi della terra: l'Eterno il DIO degli eserciti, è il suo nome.
------------------------Amos, capitolo 5
Amos	5	1	Ascoltate questa parola, questo lamento che io elevo su di voi o casa d'Israele.
Amos	5	2	La vergine d'Israele è caduta e non si alzerà piú; essa giace abbandonata sul suo suolo e nessuno la rialza.
Amos	5	3	Poiché cosí dice il Signore, l'Eterno: La città che usciva con mille uomini resterà con cento, quella invece che usciva con cento resterà con dieci per la casa d'Israele.
Amos	5	4	Poiché cosí dice l'Eterno alla casa d'Israele: Cercate me e vivrete
Amos	5	5	ma non cercate Bethel non andate a Ghilgal, non proseguite fino a Beersceba, perché Ghilgal andrà certamente in cattività e Bethel sarà ridotta al nulla.
Amos	5	6	Cercate l'Eterno e vivrete perché non irrompa come fuoco nella casa di Giuseppe e la divori, senza che in Bethel nessuno lo spenga.
Amos	5	7	Egli abbandona quelli che mutano la rettitudine e la giustizia in assenzio sulla terra.
Amos	5	8	Egli ha fatto le Pleiadi e Orione, muta l'ombra di morte in aurora e rende il giorno oscuro come la notte; chiama le acque del mare e le riversa sulla faccia della terra: il suo nome è l'Eterno.
Amos	5	9	Fa venire repentinamente la rovina sui potenti, e cosí la distruzione piomba sulle fortezze.
Amos	5	10	Essi odiano chi li riprende alla porta e hanno in orrore chi parla con integrità.
Amos	5	11	Quindi, poiché calpestate il povero ed esigete da lui tributi di frumento, anche se avete costruito case con pietre squadrate, non le abiterete; avete piantato vigne deliziose, ma non ne berrete il vino.
Amos	5	12	Io infatti conosco quanto siano numerose le vostre trasgressioni e quanto gravi i vostri peccati; voi opprimete il giusto, accettate regali e fate torto ai poveri alla porta.
Amos	5	13	Perciò l'uomo prudente in questo tempo tacerà, perché il tempo è malvagio.
Amos	5	14	Cercate il bene e non il male, affinché viviate, e cosí l'Eterno, il DIO degli eserciti, sia con voi, come dite.
Amos	5	15	Odiate il male, amate il bene e stabilite saldamente il diritto alla porta. Forse l'Eterno, il Dio degli eserciti, userà misericordia col residuo di Giuseppe.
Amos	5	16	Perciò cosí dice l'Eterno, il DIO degli eserciti, il Signore: In tutte le piazze ci sarà lamento e in tutte le strade si dirà: Ahimè, ahimè! Allora chiameranno l'agricoltore al lutto e quelli abili a piangere a fare lamenti.
Amos	5	17	In tutte le vigne ci sarà lamento, perché io passerò in mezzo a te, dice l'Eterno.
Amos	5	18	Guai a voi che desiderate il giorno dell'Eterno! Che sarà mai per voi il giorno dell'Eterno? Sarà un giorno di tenebre e non di luce.
Amos	5	19	Sarà come quando uno fugge davanti a un leone e s'imbatte in un orso; o entra in casa, appoggia la mano alla parete e un serpente lo morde.
Amos	5	20	Il giorno dell'Eterno non è forse tenebre e non luce, molto tenebroso e senza alcun splendore?
Amos	5	21	Io odio, disprezzo le vostre feste, non provo piacere nelle vostre solenni assemblee.
Amos	5	22	Anche se mi offrite i vostri olocausti e le vostre oblazioni di cibo, io non le gradirò, né riguarderò con favore ai sacrifici di ringraziamento di bestie grasse.
Amos	5	23	Allontana da me il rumore dei tuoi canti, perché non voglio udire la musica delle tue arpe.
Amos	5	24	Ma scorra il diritto come acqua e la giustizia come un corso d'acqua perenne.
Amos	5	25	O casa d'Israele, mi avete offerto sacrifici e oblazioni di cibo nel deserto per quarant'anni?
Amos	5	26	Voi avete pure trasportato Sikkuth vostro re e Kiun, le vostre immagini, la stella dei vostri dèi, che vi siete fatti.
Amos	5	27	Perciò io vi farò andare in cattività al di là di Damasco, dice l'Eterno, il cui nome è DIO degli eserciti.
------------------------Amos, capitolo 6
Amos	6	1	Guai a quelli che vivono nell'agiatezza in Sion e si sentono sicuri sul monte di Samaria, persone illustri della prima fra le nazioni, ai quali va la casa d'Israele.
Amos	6	2	Passate a Kalneh e guardate, di là andate ad Hamath la grande, poi scendete a Gath dei Filistei. Sono forse esse migliori di questi regni o è il loro territorio piú vasto del vostro?
Amos	6	3	Voi volete allontanare il giorno malvagio, ma fate avvicinare la sede della violenza.
Amos	6	4	Guai a quelli sdraiati su letti d'avorio, che si distendono sui loro divani e mangiano gli agnelli del gregge e i vitelli presi dalla stalla.
Amos	6	5	Cantano al suono dell'arpa e come Davide inventano per sé strumenti musicali;
Amos	6	6	bevono il vino in larghe coppe e si ungono con gli unguenti migliori, ma non si addolorano per la rovina di Giuseppe.
Amos	6	7	Perciò andranno in cattività alla testa dei deportati e quelli che si distendono sui divani ai banchetti saranno rimossi.
Amos	6	8	Il Signore, l'Eterno, l'ha giurato per se stesso, dice l'Eterno, il DIO degli eserciti: Io detesto la magnificenza di Giacobbe e odio i suoi palazzi; perciò darò in potere del nemico la città con tutto ciò che contiene.
Amos	6	9	E avverrà che se saranno lasciati dieci uomini in una casa, moriranno anch'essi.
Amos	6	10	Quando un parente verrà con chi brucia i corpi a prendere i corpi per portarli fuori di casa dirà a chi si trova nell'interno della casa: Ce n'è altri con te?. L'altro risponderà: No. E il primo dirà: Zitto, perché non si deve menzionare il nome dell'Eterno.
Amos	6	11	Poiché ecco, l'Eterno comanda e riduce la casa grande in sterco e la piccola in frantumi.
Amos	6	12	Corrono forse i cavalli sulle rocce o vi si ara con i buoi? Ma voi mutate il diritto in veleno e il frutto della giustizia in assenzio
Amos	6	13	voi, che vi rallegrate per Lo-debar, voi che dite: Non abbiamo preso per noi Karnaim con la nostra forza?.
Amos	6	14	Poiché ecco, o casa d'Israele, dice l'Eterno il DIO degli eserciti io farò sorgere contro di voi una nazione, che vi opprimerà dall'ingresso di Hamath fino al torrente dell'Arabah.
------------------------Amos, capitolo 7
Amos	7	1	Ecco ciò che mi fece vedere il Signore, l'Eterno: egli formava cavallette, quando iniziava a crescere la seconda erba; ed ecco, la seconda erba veniva dopo la falciatura del re.
Amos	7	2	Quando esse ebbero finito di divorare l'erba della terra io dissi: Signore, Eterno deh perdona. Come potrebbe durare Giacobbe, dato che è piccolo?.
Amos	7	3	L'Eterno si pentí di questo: Ciò non avverrà, disse l'Eterno.
Amos	7	4	Ecco ciò che mi fece vedere il Signore, l'Eterno: il Signore, l'Eterno, proclamava di voler difendere la sua causa col fuoco; e il fuoco divorò il grande abisso e divorò una parte del paese.
Amos	7	5	Allora io dissi: Signore, Eterno, deh, cessa. Come potrebbe durare Giacobbe, dato che è piccolo?.
Amos	7	6	L'Eterno si pentí di questo: Neppure questo avverrà, disse il Signore, l'Eterno.
Amos	7	7	Ecco ciò che egli mi fece vedere: il Signore stava ritto sopra un muro a piombo e con un filo a piombo in mano.
Amos	7	8	L'Eterno mi disse: Amos, che cosa vedi?. Io risposi: Un filo a piombo. Allora il Signore disse: Ecco, io pongo un filo a piombo in mezzo al mio popolo Israele; non lo risparmierò piú a lungo.
Amos	7	9	Gli alti luoghi d'Isacco saranno devastati e i santuari d'Israele saranno distrutti; io mi leverò con la spada contro la casa di Geroboamo.
Amos	7	10	Allora Amatsiah, sacerdote di Bethel mandò a dire a Geroboamo re d'Israele: Amos congiura contro di te in mezzo alla casa d'Israele; il paese non è in grado di sopportare tutte le sue parole.
Amos	7	11	Amos infatti ha detto cosí: Geroboamo morirà di spada e Israele sarà certamente deportato lontano dal suo paese.
Amos	7	12	Amatsiah disse ad Amos: Veggente, va scappatene nel paese di Giuda; là mangerai pane e là profetizzerai;
Amos	7	13	ma non profetizzare piú a Bethel, perché è il santuario del re e la residenza reale.
Amos	7	14	Allora Amos rispose e disse ad Amatsiah: Io non ero profeta né figlio di profeti, ma ero un mandriano e coltivavo i sicomori.
Amos	7	15	L'Eterno mi prese da dietro al gregge, e l'Eterno mi disse: Va' profetizza al mio popolo d'Israele
Amos	7	16	Ora perciò ascolta la parola dell'Eterno: Tu dici: Non profetizzare contro Israele e smettila di parlare contro la casa di Isacco
Amos	7	17	Perciò cosí parla l'Eterno: Tua moglie si prostituirà nella città, i tuoi figli e le tue figlie cadranno di spada e il tuo paese sarà spartito con la corda; tu morirai su terra impura e Israele sarà certamente deportato lontano dal suo paese.
------------------------Amos, capitolo 8
Amos	8	1	Ecco ciò che mi fece vedere il Signore, l'Eterno: era un cesto di frutti estivi.
Amos	8	2	Egli mi disse: Amos che cosa vedi?. Io risposi: Un cesto di frutti estivi. L'Eterno mi disse: E' giunta la fine per il mio popolo Israele; non lo risparmierò piú a lungo.
Amos	8	3	In quel giorno i canti del tempio, diventeranno lamenti, dice il Signore, l'Eterno. Ci saranno ovunque molti cadaveri; li getteranno fuori in silenzio.
Amos	8	4	Ascoltate questo, o voi che divorate il bisognoso e sopprimete i poveri del paese,
Amos	8	5	e dite: Quando passerà la luna nuova perché possiamo vendere il grano, e il sabato perché possiamo dar inizio alla vendita del grano, rimpicciolendo l'efa e ingrandendo il siclo, falsificando le bilance per frodare,
Amos	8	6	comprando i poveri con denaro, il bisognoso per un paio di sandali e vendendo anche i rifiuti di scarto del grano?.
Amos	8	7	L'Eterno l'ha giurato per l'orgoglio di Giacobbe: Non dimenticherò mai nessuna delle loro opere.
Amos	8	8	Non tremerà forse il paese per questo e non saranno in lutto tutti i suoi abitanti? Si solleverà tutto quanto come il Nilo, si agiterà e si abbasserà come il fiume d'Egitto.
Amos	8	9	In quel giorno avverrà, dice il Signore, l'Eterno, che io farò tramontare il sole a mezzodì e oscurerò la terra in pieno giorno.
Amos	8	10	Muterò le vostre feste in lutto e tutti i vostri canti in lamento, farò mettere su ogni fianco il sacco e renderò calva ogni testa. Ne farò come un lutto per un figlio unico e la sua fine sarà come un giorno di amarezza.
Amos	8	11	Ecco, verranno i giorni, dice il Signore, l'Eterno, in cui manderò la fame nel paese, non fame di pane né sete di acqua, ma piuttosto di udire le parole dell'Eterno.
Amos	8	12	Essi andranno errando da un mare all'altro, da nord a est, correranno qua e là in cerca della parola dell'Eterno, ma non la troveranno.
Amos	8	13	In quel giorno le belle fanciulle e i giovani scelti verranno meno per la sete.
Amos	8	14	Quelli che giurano per il peccato di Samaria e dicono: Come il tuo DIO vive, o Dan e: Come vive Beer-Sceba cadranno e non risorgeranno piú.
------------------------Amos, capitolo 9
Amos	9	1	Io vidi il Signore che stava in piedi vicino all'Altare e disse: Colpisci i capitelli e siano scosse le porte, e spezzali sulla testa di tutti loro. Io ucciderò quindi i loro superstiti con la spada. Nessun di essi che fugge riuscirà a scampare, e nessuno di essi che scappa riuscirà a mettersi in salvo.
Amos	9	2	Anche se penetrassero nello Sceol, di là li strapperà la mia mano, anche se salissero in cielo, di là io li tirerò giú.
Amos	9	3	Anche se si nascondessero in cima al Karmel, di là li scoverò e li prenderò; anche se si celassero al mio sguardo in fondo al mare, là comanderò al serpente di morderli
Amos	9	4	anche se andassero in cattività davanti ai loro nemici, là comanderò alla spada di ucciderli. Io fisserò su di loro i miei occhi per il male e non per il bene.
Amos	9	5	Il Signore, L'eterno degli eserciti, è lui che tocca la terra ed essa si fonde, e tutti i suoi abitanti fanno cordoglio; essa si solleva tutta quanta come il Nilo e si abbassa come il fiume d'egitto.
Amos	9	6	E lui che costruisce nei cieli le sue stanze superiori e ha fondato la sua volta sulla terra; è lui che chiama le acque del mare e le riversa sulla faccia della terra; il suo nome è l'Eterno.
Amos	9	7	Non siete voi per me come i figli degli Etiopi, o figli d'Israele?, dice l'Eterno. Non ho io fatto uscire Israele dal paese d'Egitto, i Filistei da Kaftor e i Siri da Kir?
Amos	9	8	Ecco, gli occhi del Signore l'Eterno, sono sul regno peccatore: io lo sterminerò dalla faccia della terra, ma non sterminerò del tutto la casa di Giacobbe, dice l'Eterno.
Amos	9	9	Poiché ecco, io darò il comando e vaglierò la casa d'Israele fra tutte le nazioni, come si vaglia col setaccio, ma a terra non cadrà neppure il piú piccolo chicco di grano.
Amos	9	10	Tutti i peccatori del mio popolo moriranno per la spada, essi che dicono: La calamità non si avvicinerà né giungerà fino a noi.
Amos	9	11	In quel giorno, io rialzerò il tabernacolo di Davide che è caduto, riparerò le sue brecce e rialzerò le sue rovine, e lo ricostruirò come nei giorni antichi,
Amos	9	12	affinché posseggano il resto di Edom e tutte le nazioni sulle quali è invocato il mio nome, dice l'Eterno che farà questo.
Amos	9	13	Ecco, i giorni vengono, dice l'Eterno, in cui chi ara giungerà vicino a chi miete e chi pigia l'uva a chi sparge il seme; allora i monti stilleranno mosto, che scorrerà giú per i colli.
Amos	9	14	Farò tornare dalla cattività il mio popolo Israele, ed essi ricostruiranno le città desolate e le abiteranno, pianteranno vigne e ne berranno il vino, coltiveranno giardini e ne mangeranno i frutti.
Amos	9	15	Li pianterò sulla loro terra e non saranno mai piú sradicati dal suolo che io ho dato loro, dice l'Eterno, il tuo DIO.
------------------------Abdia, capitolo 1
Oba	1	1	La visione di BADI. Cosí dice il Signore, l'Eterno, riguardo a Edom: Noi abbiamo udito un messaggio dall'Eterno e un ambasciatore è stato mandato tra le nazioni, per dire: Muovetevi e leviamoci contro di lei per combattere
Oba	1	2	Ecco, io ti renderò piccola fra le nazioni; tu sarai grandemente disprezzata.
Oba	1	3	L'orgoglio del tuo cuore ti ha ingannata o tu che abiti nelle fessure delle rocce di cui hai fatto la tua alta dimora, che dici in cuor tuo: Chi mi farà scendere a terra?.
Oba	1	4	Anche se t'innalzassi come un'aquila e ponessi il tuo nido fra le stelle, io ti farò scendere di lassú, dice l'Eterno.
Oba	1	5	Se di notte venissero da te ladri o predoni, come saresti distrutta! Non ruberebbero quanto loro basta? Se venissero da te dei vendemmiatori, non lascerebbero alcuni grappoli da racimolare?
Oba	1	6	Oh, come sarà frugato Esaù come saranno rovistati i suoi nascondigli!
Oba	1	7	Tutti i tuoi alleati ti costringeranno alla frontiera, quelli che erano in pace con te ti inganneranno e prevarranno contro di te, quelli che mangiano il tuo pane ti tenderanno tranelli; ma egli non ha intendimento di questo.
Oba	1	8	In quel giorno, dice l'Eterno, io farò scomparire da Edom i savi e dal monte di Esaù l'intendimento.
Oba	1	9	Allora i tuoi uomini valorosi saranno presi da sgomento, o Teman, affinché ogni uomo sia sterminato dal monte di Esaù nel massacro.
Oba	1	10	Per la violenza contro tuo fratello Giacobbe, la vergogna ti coprirà e sarai sterminato per sempre.
Oba	1	11	Il giorno in cui te ne stavi in disparte. Il giorno in cui gli stranieri conducevano in cattività il suo esercito ed estranei entravano per le sue porte e gettavano le sorti su Gerusalemme, anche tu eri come uno di loro.
Oba	1	12	Ma tu non avresti dovuto guardare con gioia per il giorno di tuo fratello, il giorno della sua sventura, né avresti dovuto rallegrarti sui figli di Giuda, nel giorno della loro distruzione e neppure parlare con arroganza nel giorno della sventura.
Oba	1	13	Non avresti dovuto entrare per la porta del mio popolo, nel giorno della sua calamità, né guardare anche tu con piacere sulla sua afflizione, nel giorno della sua calamità e neppure stendere le mani sui suoi beni nel giorno della sua calamità.
Oba	1	14	Non avresti dovuto metterti ai crocicchi delle strade per massacrare i suoi fuggiaschi né avresti dovuto dare in mano del nemico i suoi superstiti nel giorno della sventura.
Oba	1	15	Poiché il giorno dell'Eterno è vicino per tutte le nazioni; ciò che hai fatto ad altri sarà fatto a te, la retribuzione delle tue azioni ricadrà sul tuo capo.
Oba	1	16	Poiché come avete bevuto sul mio monte santo, cosí berranno tutte le nazioni del continuo; sí, berranno, ingoieranno e saranno come se non fossero mai state.
Oba	1	17	Ma sul monte di Sion vi saranno i superstiti e sarà un luogo santo; e la casa di Giacobbe entrerà in possesso delle sue proprietà.
Oba	1	18	La casa di Giacobbe sarà un fuoco e la casa di Giuseppe una fiamma, ma la casa di Esaù sarà come stoppia: essi la incendieranno e la divoreranno, e alla casa di Esaù non rimarrà piú alcun superstite, perché l'Eterno ha parlato.
Oba	1	19	Quelli del Neghev, possederanno il monte di Esaù e la pianura del paese dei Filistei, possederanno anche i campi di Efraim, e i campi di Samaria e Beniamino, possederà Galaad.
Oba	1	20	Gli esuli di questo esercito dei figli d'Israele, che sono fra i Cananei, possederanno il paese fino a Sarepta, gli esuli di Gerusalemme, che sono a Sefarad possederanno le città del Neghev.
Oba	1	21	Allora dei liberatori saliranno sul monte Sion per giudicare il monte di Esaù, e il regno sarà dell'Eterno.
------------------------Giona, capitolo 1
Jonah	1	1	E la parola dell'Eterno fu rivolta a Giona, figlio di Amittai, dicendo:
Jonah	1	2	Lèvati va' a Ninive, la grande città e predica contro di lei, perché la loro malvagità è salita davanti a me.
Jonah	1	3	Ma Giona si levò per fuggire a Tarshish, lontano dalla presenza dell'Eterno. Cosí scese a Giaffa, dove trovò una nave che andava a Tarshish. Pagò il prezzo stabilito e s'imbarcò per andare con loro a Tarshish, lontano dalla presenza dell'Eterno.
Jonah	1	4	Ma l'Eterno scatenò un forte vento sul mare e si levò una grande tempesta sul mare, sicché la nave minacciava di sfasciarsi.
Jonah	1	5	I marinai spaventati, gridarono ciascuno al proprio dio e gettarono in mare il carico che era sulla nave per alleggerirla. Intanto Giona era sceso nelle parti piú recondite della nave, si era coricato e dormiva profondamente.
Jonah	1	6	Il capitano gli si avvicinò e gli disse: Che fai cosí profondamente addormentato? Alzati, invoca il tuo DIO! Forse DIO si darà pensiero di noi e non periremo.
Jonah	1	7	Poi si dissero l'un l'altro: Venite gettiamo le sorti per sapere a causa di chi ci è venuta addosso questa sciagura. Cosí gettarono le sorti e la sorte cadde su Giona.
Jonah	1	8	Allora gli chiesero: Spiegaci dunque per causa di chi ci è venuta addosso questa sciagura. Qual è il tuo mestiere? Da dove vieni? Qual è il tuo paese? A quale popolo appartieni?.
Jonah	1	9	Egli rispose loro: Io sono un Ebreo e temo l'Eterno il DIO del cielo, che ha fatto il mare e la terra ferma.
Jonah	1	10	Allora quegli uomini furono presi da grande spavento e gli dissero: Perché hai fatto questo?. Essi infatti si erano resi conto che egli fuggiva lontano dalla presenza dell'Eterno perché lo aveva loro detto.
Jonah	1	11	Essi gli dissero: Cosa dobbiamo farti perché il mare si calmi per noi?. Il mare infatti si faceva sempre piú tempestoso.
Jonah	1	12	Egli rispose loro: Prendetemi e gettatemi in mare e il mare si calmerà per voi, perché io so che questa grande tempesta vi è venuta addosso per causa mia.
Jonah	1	13	Tuttavia quegli uomini remavano con forza per riportare la nave a terra, ma non riuscivano, perché il mare si faceva sempre piú tempestoso contro di loro.
Jonah	1	14	Perciò gridarono all'Eterno e dissero: Deh, o Eterno, non lasciare che periamo per la vita di questo uomo e non renderci colpevoli di sangue innocente, perché tu, o Eterno, hai fatto come hai voluto.
Jonah	1	15	Quindi presero Giona e lo gettarono in mare, e la furia del mare si calmò.
Jonah	1	16	Quegli uomini allora, presi da un gran timore dell'Eterno, offrirono un sacrificio all'Eterno e fecero voti.
Jonah	1	17	Ora l'Eterno aveva preparato un grosso pesce perché inghiottisse Giona; e Giona fu nel ventre del pesce tre giorni e tre notti.
------------------------Giona, capitolo 2
Jonah	2	1	Allora Giona pregò l'Eterno, il suo DIO, dal ventre del pesce e disse:
Jonah	2	2	Nella mia sventura ho gridato all'Eterno ed egli mi ha risposto dal grembo dello Sceol, ho gridato e tu hai udito la mia voce.
Jonah	2	3	Mi hai gettato in un luogo profondo, nel cuore dei mari, la corrente mi ha circondato e tutti i tuoi flutti e le tue onde mi sono passati sopra.
Jonah	2	4	Allora ho detto: Sono stato scacciato dalla tua presenza. Eppure guarderò ancora verso il tuo santo tempio.
Jonah	2	5	Le acque mi hanno circondato fino all'anima, l'abisso mi ha avvolto, le alghe si sono avvolte intorno al mio capo.
Jonah	2	6	Sono disceso fino alle fondamenta dei monti, la terra chiuse le sue sbarre dietro a me per sempre, ma tu hai fatto risalire la mia vita dalla fossa, o Eterno, mio DIO.
Jonah	2	7	Quando la mia anima veniva meno dentro di me, mi sono ricordato dell'Eterno, e la mia preghiera è giunta fino a te, nel tuo santo tempio.
Jonah	2	8	Quelli che riguardano alle vanità bugiarde abbandonano la fonte stessa della loro grazia.
Jonah	2	9	Ma io con voci di lode ti offrirò sacrifici a e adempirò i voti che ho fatto. La salvezza, appartiene all'Eterno.
Jonah	2	10	Allora l'Eterno parlò al pesce e il pesce vomitò Giona sull'asciutto.
------------------------Giona, capitolo 3
Jonah	3	1	La parola dell'Eterno fu rivolta a Giona per la seconda volta, dicendo:
Jonah	3	2	Lèvati, va' a Ninive, la grande città, e proclama ad essa il messaggio che ti comando.
Jonah	3	3	Cosí Giona si levò e andò a Ninive secondo la parola dell'Eterno. Or Ninive, era una città molto grande davanti a Dio, di tre giornate di cammino.
Jonah	3	4	Giona cominciò a inoltrarsi nella città per il cammino di una giornata e predicando diceva: Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta.
Jonah	3	5	Allora i Niniviti a credettero a DIO, proclamarono un digiuno e si vestirono di sacco, dal piú grande al piú piccolo di loro.
Jonah	3	6	Quando la notizia giunse al re di Ninive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprí di sacco e si mise a sedere sulla cenere.
Jonah	3	7	Per decreto del re e dei suoi grandi fece quindi proclamare e divulgare in Ninive un ordine che diceva: Uomini e bestie, armenti e greggi non assaggino nulla, non mangino cibo e non bevano acqua;
Jonah	3	8	ma uomini e bestie si coprano di sacco e gridino a DIO con forza; ognuno si converta dalla sua via malvagia e dalla violenza che è nelle sue mani.
Jonah	3	9	Chi sa che DIO non si volga, non si penta e metta da parte la sua ira ardente e cosí noi non periamo.
Jonah	3	10	Quando DIO vide ciò che facevano e cioè che si convertivano dalla loro via malvagia, DIO si pentí del male che aveva detto di far loro e non lo fece.
------------------------Giona, capitolo 4
Jonah	4	1	Ma questo dispiacque molto a Giona, che si adirò.
Jonah	4	2	Cosí egli pregò l'Eterno, dicendo: Deh, o Eterno, non era forse questo che dicevo quand'ero ancora nel mio paese? Per questo sono fuggito in precedenza a Tarshish, perché sapevo che sei un Dio misericordioso e pieno di compassione lento all'ira e di gran benignità, e che ti penti del male minacciato.
Jonah	4	3	Or dunque, o Eterno, ti prego, toglimi la vita, perché per me è meglio morire che vivere.
Jonah	4	4	Ma l'Eterno gli disse: Ti pare giusto adirarti così?.
Jonah	4	5	Allora Giona uscí dalla città e si mise a sedere a est della città, là si fece una capanna e vi sedette sotto, all'ombra, per poter vedere ciò che sarebbe successo alla città.
Jonah	4	6	Allora l'Eterno Dio preparò una pianta che crebbe al di sopra di Giona per fare ombra al suo capo e liberarlo del suo male; e Giona provò una grandissima gioia per quella pianta.
Jonah	4	7	Allo spuntar dell'alba del giorno seguente DIO preparò un verme che colpí la pianta, e questa si seccò.
Jonah	4	8	Quando si levò il sole DIO procurò un afoso vento orientale, e il sole picchiò sul capo di Giona, che si sentí venir meno e chiese di morire, dicendo: Per me è meglio morire che vivere.
Jonah	4	9	DIO disse a Giona: Ti pare giusto adirarti cosí per la pianta?. Egli rispose: Sí, è giusto per me adirarmi fino alla morte.
Jonah	4	10	Ma l'Eterno disse: Tu hai avuto compassione per la pianta per cui non hai faticato né hai fatto crescere, e che in una notte è cresciuta e in una notte è perita.
Jonah	4	11	E non dovrei io aver compassione di Ninive, la grande città, nella quale ci sono centoventimila persone che non sanno distinguere la loro destra dalla loro sinistra, e una grande quantità di bestiame?.
------------------------Michea, capitolo 1
Mic	1	1	La parola dell'Eterno che fu rivolta a Michea, il Morashtita ai giorni di Jotham, di Achaz e di Ezechia, re di Giuda, e che egli ebbe in visione intorno a Samaria e a Gerusalemme.
Mic	1	2	Ascoltate, o popoli tutti! Presta attenzione, o terra, con tutto ciò che contieni! Il Signore, l'Eterno, sia testimone contro di voi, il Signore, dal suo tempio santo.
Mic	1	3	Poiché, ecco, l'Eterno esce dalla sua dimora, scende e cammina sulle alture della terra;
Mic	1	4	i monti si sciolgono sotto di lui, e le valli si squarciano come cera davanti al fuoco, come acque versate su un pendìo.
Mic	1	5	Tutto questo per la trasgressione di Giacobbe, e per i peccati della casa d'Israele. Qual è la trasgressione di Giacobbe? Non è forse Samaria? Quali sono gli alti luoghi di Giuda? Non sono forse Gerusalemme?
Mic	1	6	Perciò ridurrò Samaria a un mucchio di rovine nella campagna, a un luogo da piantarvi la vigna. Farò rotolare le sue pietre nella valle e metterò a nudo le sue fondamenta.
Mic	1	7	Tutte le sue immagini scolpite saranno frantumate, tutti i suoi guadagni di prostituzione saranno arsi col fuoco e tutti i suoi idoli io li ridurrò a una desolazione, perché messi insieme con i guadagni di prostituzione, ed essi torneranno in guadagni di prostituzione.
Mic	1	8	Per questo io emetterò lamenti e gemerò, me ne andrò svestito e nudo; manderò lamenti come lo sciacallo, grida lugubri come lo struzzo.
Mic	1	9	Le sue ferite infatti sono incurabili, perché sono giunte fino a Giuda, sono arrivate fino alla porta del mio popolo, a Gerusalemme stessa.
Mic	1	10	Non annunziatelo in Gath, non piangete affatto a Beth-le-Afrah, rotolatevi nella polvere.
Mic	1	11	Passa oltre in vergognosa nudità o abitatrice di Shafir; l'abitatrice di Tsaanan non esce piú, il cordoglio di Bethhaetsel vi porterà via il luogo su cui sta.
Mic	1	12	L'abitatrice di Maroth si addolora giustamente, perché una sciagura è scesa da parte dell'Eterno fino alla porta di Gerusalemme
Mic	1	13	Attacca i destrieri al carro, o abitatrice di Lakish! Essa è stata il principio del peccato per la figlia di Sion, perché in te sono state trovate le trasgressioni d'Israele.
Mic	1	14	Perciò tu darai un regalo di addio a Moresceth-Gath, le case di Akzib saranno una cosa ingannevole per i re d'Israele.
Mic	1	15	Ti condurrò un nuovo erede, o abitatrice di Mareshah, la gloria d'Israele giungerà fino ad Adullam.
Mic	1	16	Tagliati i capelli e raditi il capo a motivo dei figli delle tue delizie. Allarga la tua calvizie come l'avvoltoio perché andranno in cattività lontano da te.
------------------------Michea, capitolo 2
Mic	2	1	Guai a quelli che meditano l'iniquità e progettano il male sui loro letti; alla luce del mattino lo compiono, perché è in potere delle loro mani.
Mic	2	2	Desiderano grandemente campi e li prendono con la violenza, case e se le prendono cosí opprimono con frode l'uomo e la sua casa, l'individuo e la sua proprietà.
Mic	2	3	Perciò cosí dice l'Eterno: Ecco, io tramo contro questa stirpe una sventura, da cui non potrete sottrarre il vostro collo, né camminerete a testa alta, perché sarà tempo di sventura.
Mic	2	4	In quel giorno comporranno un proverbio su di voi, e innalzeranno un accorato lamento, e diranno: Siamo interamente distrutti Egli ha cambiato l'eredità del mio popolo. Ah, come me l'ha portata via! I nostri campi li ha distribuiti agli infedeli.
Mic	2	5	Perciò non ci sarà piú nessuno che tiri la corda per te, per tirare a sorte nell'assemblea dell'Eterno.
Mic	2	6	Non profetizzate, dicono ai loro profeti. Cosí essi non profetizzeranno circa queste cose, ma non allontaneranno la loro ignominia.
Mic	2	7	E detto, o casa di Giacobbe: E lo Spirito dell'Eterno limitato, o sono queste le sue opere? Non rendono forse le mie parole raggiante chi cammina rettamente?
Mic	2	8	Ma ultimamente il mio popolo è insorto come un nemico, voi portate via il mantello e la veste ai passanti che si credono al sicuro, a quelli che tornano dalla guerra.
Mic	2	9	Voi scacciate le donne del mio popolo dalle loro deliziose case, e rapite per sempre la mia gloria ai loro bambini.
Mic	2	10	Levatevi e andatevene, perché questo non è luogo di riposo; poiché è contaminato, vi distruggerà con una distruzione orrenda.
Mic	2	11	Anche se un uomo camminasse in uno spirito di falsità e spacciasse menzogne, dicendo: Io predirò per te vino e bevanda inebriante egli sarebbe un profeta per questo popolo.
Mic	2	12	Ti radunerò certamente tutto quanto, o Giacobbe, radunerò certamente il residuo d'Israele; li metterò assieme come pecore in un ovile, come un gregge in mezzo al suo pascolo; faranno un grande rumore per la moltitudine di uomini.
Mic	2	13	Chi aprirà la breccia salirà davanti a loro; essi penetreranno, passeranno per la porta e per essa usciranno; il loro re camminerà davanti a loro e l'Eterno sarà alla loro testa.
------------------------Michea, capitolo 3
Mic	3	1	Io dissi: Deh, ascoltate o capi di Giacobbe, e voi governanti della casa d'Israele: Non spetta forse a voi conoscere l'equità?
Mic	3	2	Voi che odiate il bene e amate il male, che strappate loro la pelle di dosso e la carne dalle loro ossa.
Mic	3	3	Essi divorano la carne del mio popolo, gli strappano la pelle di dosso, gli rompono le ossa e lo tagliano a pezzi come se dovesse andare in pentola, come carne da mettere nella caldaia.
Mic	3	4	Allora grideranno all'Eterno, ma egli non risponderà loro; in quel tempo egli nasconderà loro la sua faccia, perché sono stati malvagi nelle loro azioni.
Mic	3	5	Cosí dice l'Eterno riguardo ai profeti che fanno sviare il mio popolo, che gridano: Pace se hanno qualcosa da mordere fra i denti, ma dichiarano la guerra a chi non mette loro niente in bocca.
Mic	3	6	Perciò avrete notte senza visione, e avrete tenebre senza divinazione, il sole tramonterà su questi profeti e il giorno si oscurerà su di loro.
Mic	3	7	I veggenti saranno ricoperti di vergogna e gli indovini arrossiranno; si copriranno tutti quanti la barba, perché non ci sarà alcuna risposta da DIO.
Mic	3	8	Io invece sono ripieno di forza dello Spirito dell'Eterno, di giustizia e potenza, per far conoscere a Giacobbe la sua trasgressione e a Israele il suo peccato.
Mic	3	9	Deh, ascoltate questo, o capi della casa di Giacobbe e governanti della casa d'Israele, che abborrite la giustizia e pervertite tutto ciò che è retto,
Mic	3	10	che edificate Sion con il sangue e Gerusalemme, con l'iniquità.
Mic	3	11	I suoi capi giudicano per un dono, i suoi sacerdoti insegnano per un salario, i suoi profeti compiono divinazioni per denaro; tuttavia si appoggiano all'Eterno e dicono: Non è forse l'Eterno in mezzo a noi? Non ci verrà addosso alcuna sventura.
Mic	3	12	Perciò, per causa vostra, Sion sarà arata come un campo, Gerusalemme diventerà un mucchio di rovine e il monte del tempio un'altura boscosa.
------------------------Michea, capitolo 4
Mic	4	1	Ma negli ultimi tempi avverrà che il monte della casa dell'Eterno sarà stabilito sulla sommità dei monti e sarà innalzato al di sopra dei colli, e ad esso affluiranno i popoli.
Mic	4	2	Verranno molte nazioni e diranno: Venite, saliamo al monte dell'Eterno e alla casa del DIO di Giacobbe, egli ci insegnerà le sue vie e noi cammineremo nei suoi sentieri. Poiché da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola dell'Eterno.
Mic	4	3	Egli sarà giudice fra molti popoli e farà da arbitro fra nazioni potenti e lontane. Con le loro spade forgeranno vomeri, e con le loro lance falci; una nazione non leverà piú la spada contro l'altra e non saranno piú addestrate per la guerra.
Mic	4	4	Siederanno ciascuno sotto la propria vite e sotto il proprio fico, e piú nessuno li spaventerà, perché la bocca dell'Eterno degli eserciti ha parlato.
Mic	4	5	Mentre tutti i popoli camminano ciascuno nel nome del suo dio, noi cammineremo nel nome dell'Eterno, il nostro DIO per sempre.
Mic	4	6	In quel giorno, dice l'Eterno, io raccoglierò gli zoppi, radunerò gli scacciati e quelli che avevo afflitto.
Mic	4	7	Degli zoppi io farò un residuo e degli scacciati una nazione potente. Cosí l'Eterno regnerà su di loro sul monte Sion, da allora e per sempre.
Mic	4	8	E tu, torre del gregge roccaforte della figlia di Sion, a te verrà, proprio a te verrà l'antico dominio, il regno della figlia di Gerusalemme.
Mic	4	9	Ora perché gridi cosí forte? Non c'è alcun re dentro di te? E' forse perito il tuo consigliere, che ti hanno colto le doglie come di donna che sta per partorire?
Mic	4	10	Contorciti e da' alla luce, o figlia di Sion, come donna che sta per partorire, perché ora uscirai dalla città, dimorerai per la campagna e andrai fino a Babilonia. Là tu sarai liberata, là l'Eterno ti riscatterà, dalla mano dei tuoi nemici.
Mic	4	11	Ora si sono radunate contro di te molte nazioni che dicono: Sia profanata e i nostri occhi riguardino con piacere sopra Sion.
Mic	4	12	Ma esse non conoscono i pensieri dell'Eterno, non intendono il suo disegno, perche egli le radunerà come covoni sull'aia.
Mic	4	13	Alzati e trebbia, o figlia di Sion, perché renderò il tuo corno di ferro e le tue unghie di bronzo; tu stritolerai molti popoli e io destinerò i loro guadagni all'Eterno e le loro ricchezze al Signore di tutta la terra.
------------------------Michea, capitolo 5
Mic	5	1	Ora, radunati insieme, o figlia di schiere. Ci hanno cinto d'Assedio; con la verga percuotono sulla guancia il giudice d'Israele.
Mic	5	2	Ma tu, o Betlemme Efratah, anche se sei piccola fra le migliaia di Giuda, da te uscirà per me colui che sarà dominatore in Israele, le cui origini sono dai tempi antichi, dai giorni eterni.
Mic	5	3	Perciò egli li abbandonerà fino al tempo in cui colei che deve partorire, partorirà, allora il resto dei suoi fratelli ritornerà ai figli d'Israele.
Mic	5	4	Egli rimarrà a pascere il suo gregge nella forza dell'Eterno, nella maestà del nome dell'Eterno, il suo DIO. Ed essi dimoreranno al sicuro, perché allora egli sarà grande fino alle estremità della terra.
Mic	5	5	Ed egli stesso sarà la pace. Quando l'Assiro verrà nel nostro paese e metterà il piede nei nostri palazzi, noi faremo sorgere contro di lui sette pastori e otto principi fra gli uomini comuni.
Mic	5	6	Essi devasteranno il paese dell'Assiria con la spada e la terra di Nimrod alle sue porte; cosí egli ci libererà dall'Assiro se verrà nel nostro paese e metterà piede nei nostri confini.
Mic	5	7	Il resto di Giacobbe, in mezzo a molti popoli, sarà come una rugiada mandata dall'Eterno, come una fitta pioggia sull'erba, che non aspetta l'uomo e non spera nulla dai figli degli uomini.
Mic	5	8	Il resto di Giacobbe sarà fra le nazioni, in mezzo a molti popoli, come un leone tra le bestie della foresta, come un leoncello fra greggi di pecore, il quale, se passa in mezzo, calpesta e sbrana, senza che alcuno possa liberare.
Mic	5	9	La tua mano si alzerà contro i tuoi avversari e tutti i tuoi nemici saranno sterminati.
Mic	5	10	In quel giorno avverrà, dice l'Eterno, che io farò scomparire i tuoi cavalli di mezzo a te e distruggerò i tuoi carri;
Mic	5	11	farò scomparire le città del tuo paese e abbatterò tutte le tue fortezze;
Mic	5	12	farò scomparire dalla tua mano le arti magiche e tu non avrai piú indovini;
Mic	5	13	farò scomparire di mezzo a te le tue immagini scolpite e le tue colonne sacre, e tu non ti prostrerai piú davanti all'opera delle tue mani.
Mic	5	14	Estirperò di mezzo a te i tuoi Ascerah e distruggerò le tue città.
Mic	5	15	Farò vendetta con ira e con furore delle nazioni che non hanno voluto ascoltare.
------------------------Michea, capitolo 6
Mic	6	1	Deh, ascoltate ciò che dice l'Eterno: Lèvati, difendi la tua causa davanti ai monti e i colli odano la tua voce.
Mic	6	2	Ascoltate, o monti, la contesa dell'Eterno, e voi saldi fondamenti della terra, perché l'Eterno ha una contesa con il suo popolo e vuol discutere con Israele.
Mic	6	3	Popolo mio, che cosa ti ho fatto e in che cosa ti ho stancato? Testimonia contro di me.
Mic	6	4	Poiché io ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, ti ho redento dalla casa di schiavitù e ho mandato davanti a te Mosè, Aaronne e Miriam.
Mic	6	5	O popolo mio, ricorda dunque ciò che Balak, re di Moab, macchinava e che cosa gli rispose Balaam, figlio di Beor, da Scittim a Ghilgal, affinché tu riconosca la giustizia dell'Eterno.
Mic	6	6	Con che cosa verso davanti all'Eterno e mi inchinerò davanti al DIO eccelso? Verrò davanti a lui con olocausti, con vitelli di un anno?
Mic	6	7	Gradirà l'Eterno migliaia di montoni o miriadi di rivi d'olio? Darò il mio primogenito, per la mia trasgressione, il frutto delle mie viscere per il peccato della mia anima?
Mic	6	8	O uomo, egli ti ha fatto conoscere ciò che è bene; e che altro richiede da te l'Eterno, se non praticare la giustizia, amare la clemenza e camminare umilmente col tuo DIO?
Mic	6	9	La voce dell'Eterno grida alla città, e chi ha sapienza riconoscerà il tuo nome: Fate attenzione alla verga e a colui che l'ha designata.
Mic	6	10	Vi sono ancora nella casa dell'empio tesori di iniquità e l'efa scarsa che è una cosa abominevole?
Mic	6	11	Posso dichiarare puro l'uomo con bilance non giuste e col sacchetto di pesi falsi?
Mic	6	12	I suoi ricchi infatti sono pieni di violenza, i suoi abitanti proferiscono menzogne e la loro lingua non è che frode nella loro bocca.
Mic	6	13	Perciò anch'io ti renderò sofferente, colpendoti e rendendoti desolata a motivo dei tuoi peccati.
Mic	6	14	Tu mangerai, ma non ti sazierai e la fame rimarrà dentro di te; porterai via, ma non salverai niente, e quel che avrai salvato, lo consegnerò alla spada.
Mic	6	15	Tu seminerai, ma non mieterai; pigerai le olive, ma non ti ungerai d'olio; farai il mosto, ma non berrai il vino.
Mic	6	16	Si osservano gli statuti di Omri e tutte le pratiche della casa di Achab, e voi camminate seguendo i loro consigli, perché io vi renda una desolazione, e i tuoi abitanti un oggetto di derisione. Cosí voi porterete il vituperio del mio popolo!.
------------------------Michea, capitolo 7
Mic	7	1	Guai a me! Poiché sono come quelli che raccolgono frutti estivi, come quelli che racimolano l'uva dell'annata: non c'è alcun grappolo da mangiare, la mia anima desidera un fico primaticcio.
Mic	7	2	L'uomo pio è scomparso dalla terra fra gli uomini non c'è piú gente retta, tutti stanno in agguato per versare sangue, ognuno dà la caccia al proprio fratello con la rete.
Mic	7	3	Entrambe le loro mani sono protese a fare il male con bravura; il principe pretende, il giudice cerca ricompense, il grande manifesta la sua cupidigia; cosí pervertono insieme la giustizia.
Mic	7	4	ll migliore di loro è come un roveto, il piú retto è peggiore di una siepe di spine. Il giorno della tua punizione viene; ora sarà la loro confusione.
Mic	7	5	Non fidatevi del compagno, non riponete fiducia nell'intimo amico; custodisci le porte della tua bocca davanti a colei che riposa sul tuo seno.
Mic	7	6	Poiché il figlio disonora il padre, la figlia insorge contro la madre, la nuora contro la suocera, i nemici di ognuno sono quelli di casa sua.
Mic	7	7	Ma io guarderò all'Eterno, spererò nel DIO della mia salvezza; il mio DIO mi ascolterà.
Mic	7	8	Non rallegrarti di me, o mia nemica! Se sono caduta, mi rialzerò; se siedo nelle tenebre, l'Eterno sarà la mia luce.
Mic	7	9	Io sopporterò l'indignazione dell'Eterno, perché ho peccato contro di lui, finché egli difenderà la mia causa e farà giustizia per me; egli mi farà uscire alla luce e io contemplerò la sua giustizia.
Mic	7	10	Allora la mia nemica lo vedrà e sarà coperta di vergogna, lei che mi diceva: Dov'è l'Eterno, il tuo DIO?. I miei occhi la guarderanno con piacere, mentre sarà calpestata come il fango delle strade.
Mic	7	11	Quando si ricostruiranno le tue mura, in quel giorno il tuo confine sarà grandemente esteso.
Mic	7	12	In quel giorno verranno a te, dall'Assiria e dalle tue città fortificate, dalla città fortificata fino al Fiume, da mare a mare e da monte a monte.
Mic	7	13	Ma il paese sarà ridotto in desolazione a causa dei tuoi abitanti, a motivo del frutto delle loro azioni.
Mic	7	14	Pasci il tuo popolo con la tua verga, il gregge della tua eredità, che sta solitario nella foresta in mezzo al Karmel. Pascolino in Bashan e in Galaad, come nei tempi antichi.
Mic	7	15	Come ai giorni in cui uscisti dal paese d'Egitto, io farò loro vedere cose meravigliose.
Mic	7	16	Le nazioni vedranno e si vergogneranno di tutta la loro potenza; si metteranno la mano sulla bocca, le loro orecchie rimarranno sorde.
Mic	7	17	Leccheranno la polvere come il serpente, come i rettili della terra, usciranno tremanti dai loro nascondigli; avranno paura dell'Eterno, il nostro DIO, e avranno timore di te.
Mic	7	18	Qual Dio è come te, che perdona l'iniquità e passa sopra la trasgressione del residuo della sua eredità? Egli non conserva per sempre la sua ira, perché prende piacere nell'usare misericordia.
Mic	7	19	Egli avrà nuovamente compassione di noi, calpesterà le nostre iniquità. Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati.
Mic	7	20	Tu mostrerai la tua fedeltà a Giacobbe e la tua misericordia ad Abrahamo, come hai giurato ai nostri padri fin dai tempi antichi.
------------------------Nahum, capitolo 1
Nah	1	1	Profezia su Ninive. Il libro della visione di Nahum di Elkosh.
Nah	1	2	L'Eterno è un Dio geloso e vendicatore, l'Eterno è vendicatore e pieno di furore. L'Eterno si vendica dei suoi avversari e conserva l'ira per i suoi nemici.
Nah	1	3	L'Eterno è lento all'ira e grande in potenza, ma non lascia affatto impunito il malvagio. L'Eterno persegue il suo cammino nel turbine e nella tempesta e le nuvole sono la polvere dei suoi piedi.
Nah	1	4	Egli sgrida il mare e lo prosciuga, e fa seccare tutti i fiumi. Bashan e Karmel inaridiscono e il fiore del Libano avvizzisce.
Nah	1	5	I monti tremano davanti a lui, i colli si fondono, alla sua presenza la terra si solleva, sí, il mondo e tutti i suoi abitanti.
Nah	1	6	Chi può resistere davanti alla sua indignazione e chi può sopportare l'ardore della sua ira? Il suo furore è riversato come fuoco e le rocce sono da lui frantumate.
Nah	1	7	L'Eterno è buono, una fortezza nel giorno dell'avversità; egli conosce quelli che si rifugiano in lui.
Nah	1	8	Ma con una straripante inondazione egli compirà una totale distruzione del suo luogo, e i suoi nemici saranno inseguiti dalle tenebre.
Nah	1	9	Che cosa progettate contro l'Eterno? Egli compirà una totale distruzione; l'avversità non avverrà due volte.
Nah	1	10	Perché fossero pure intrecciati come rovi e fradici per il vino ingerito, essi saranno consumati come stoppia totalmente secca.
Nah	1	11	Da te è uscito chi ha tramato il male contro l'Eterno, chi ha concepito malvagità.
Nah	1	12	Cosí dice l'Eterno: Anche se sono pieni di forza e numerosi, saranno falciati e scompariranno. Anche se ti ho afflitta, non ti affliggerò piú.
Nah	1	13	Ora spezzerò il suo giogo di dosso a te e strapperò via i tuoi legami.
Nah	1	14	Ma riguardo a te l'Eterno ha dato questo comando: Il tuo nome non sarà piú perpetuato. Dal tempio dei tuoi dèi farò scomparire le immagini scolpite e le immagini fuse. Ti preparerò la tomba, perché sei spregevole.
Nah	1	15	Ecco sui monti i piedi di chi annuncia buone novelle e che proclama la pace! Celebra le tue feste solenni, o Giuda, adempi i tuoi voti, perché il malvagio non passerà piú in mezzo a te; egli sarà interamente sterminato.
------------------------Nahum, capitolo 2
Nah	2	1	E' salito contro di te un devastatore. Custodisci bene la fortezza, sorveglia la strada, fortifica i tuoi lombi, raccogli tutta la tua forza.
Nah	2	2	Poiché l'Eterno ristabilirà la gloria di Giacobbe e la gloria d'Israele, perché i predoni li hanno depredati e hanno distrutto i loro tralci.
Nah	2	3	Lo scudo dei suoi prodi è tinto di rosso, i suoi uomini valorosi sono vestiti di scarlatto, nel giorno che egli prepara il ferro dei carri scintillerà come fuoco e si brandiranno le lance di cipresso.
Nah	2	4	I carri si slanceranno furiosamente per le strade, si scorrazzeranno per le piazze; avranno l'aspetto di fiaccole, guizzeranno come folgori.
Nah	2	5	Egli si ricorderà dei suoi uomini forti, ma essi inciamperanno nella loro marcia, si precipiteranno verso le mura e la difesa sarà preparata.
Nah	2	6	Le porte dei fiumi saranno aperte e il palazzo crollerà.
Nah	2	7	Colei che stava ferma sarà spogliata e portata via; le sue serve gemeranno come con voce di colombe, percuotendosi il petto.
Nah	2	8	Anche se Ninive dei tempi passati era come un serbatoio d'acqua, ora fuggono. Fermatevi, fermatevi!, gridano, ma nessuno si volta.
Nah	2	9	Depredate l'argento, depredate l'oro! Ci sono tesori senza fine, ricchezze di ogni oggetto prezioso.
Nah	2	10	Essa è desolata, vuota e devastata, il cuore viene meno, le ginocchia vacillano, c'è gran dolore in tutti i lombi, e tutti i loro volti impallidiscono.
Nah	2	11	Dov'è il covo dei leoni, il luogo dove si nutrivano i leoncelli, dove si aggiravano il leone, la leonessa e i leoncini, senza che alcuno li spaventasse?
Nah	2	12	Il leone sbranava per i suoi piccoli, strangolava per le sue leonesse e riempiva le sue tane di preda e i suoi covi di rapina.
Nah	2	13	Ecco, io sono contro di te, dice l'Eterno degli eserciti, io brucerò e ridurrò in fumo i tuoi carri e la spada divorerà i tuoi leoncelli; farò scomparire la tua rapina dalla terra e non si udrà piú la voce dei tuoi messaggeri.
------------------------Nahum, capitolo 3
Nah	3	1	Guai alla città sanguinaria, che è tutta piena di frode e di violenza e che non cessa di far preda!
Nah	3	2	Schioccar di frusta, strepito assordante di ruote, di cavalli al galoppo e di carri sobbalzanti,
Nah	3	3	cavalieri alla carica, spade fiammeggianti lance sfolgoranti, una moltitudine di uccisi, un gran numero di morti, cadaveri senza fine, si inciampa nei cadaveri.
Nah	3	4	Tutto questo a motivo delle molte prostituzioni della seducente prostituta, maestra nelle arti magiche che vendeva le nazioni con le sue prostituzioni e i popoli con le sue arti magiche.
Nah	3	5	Ecco, io sono contro di te, dice l'Eterno degli eserciti, io alzerò i lembi della tua veste fin sulla faccia e mostrerò alle nazioni la tua nudità e ai regni la tua vergogna.
Nah	3	6	Ti getterò addosso lordure, ti renderò spregevole e ti esporrò alla berlina.
Nah	3	7	Avverrà che tutti quelli che ti vedranno fuggiranno da te e diranno: Ninive è devastata! Chi la compiangerà? Dove ti cercherò dei consolatori?.
Nah	3	8	Sei tu piú bella di No Amon, che si trova tra i canali del Nilo, circondata dalle acque, che aveva il mare per baluardo e il mare per mura?
Nah	3	9	L'Etiopia e l'Egitto erano la sua forza e non aveva confini, Put, e i Libici erano i suoi alleati.
Nah	3	10	Eppure anch'essa è stata deportata, è andata in cattività; anche i suoi bambini sono stati sfracellati all'imbocco di ogni strada; hanno gettato le sorti sui suoi nobili e tutti i suoi grandi sono stati legati con catene.
Nah	3	11	Tu pure sarai ubriaca e ti nasconderai; tu pure cercherai un luogo fortificato davanti al nemico.
Nah	3	12	Tutte le tue fortezze saranno come piante di fico con fichi primaticci; se sono scossi, cadono in bocca di chi li mangia.
Nah	3	13	Ecco, le tue truppe in mezzo a te sono come donne; le porte del tuo paese sono spalancate davanti ai tuoi nemici, il fuoco ha divorato le sbarre delle tue porte.
Nah	3	14	Attingi per te l'acqua necessaria per l'assedio, rinforza le tue fortificazioni entra nell'argilla, pesta la malta, ripara la fornace per mattoni.
Nah	3	15	Là il fuoco ti divorerà, la spada ti distruggerà; ti divorerà come una larva di cavalletta; moltiplicati come le larve di cavallette, moltiplicati come le cavallette.
Nah	3	16	Hai moltiplicato i tuoi mercati piú delle stelle del cielo; le larve di cavallette spogliano ogni cosa e volano via.
Nah	3	17	I tuoi principi sono come le cavallette, i tuoi ufficiali come sciami di locuste che si fermano tra le siepi in giorno di freddo; ma quando sorge il sole volano via, e non si sa in quale posto siano andate.
Nah	3	18	O re d'Assiria, i tuoi pastori dormono, i tuoi nobili riposano; il tuo popolo è disperso sui monti e nessuno li raduna.
Nah	3	19	Non c'è rimedio per la tua fatica, la tua piaga è mortale; tutti quelli che udranno parlare di te, batteranno mani sulla tua sorte. Su chi infatti non è passata continuamente la tua malvagità?
------------------------Abacuc, capitolo 1
Hab	1	1	Profezia che il profeta Habacuc ebbe in visione.
Hab	1	2	Fino a quando, o Eterno, griderò, senza che tu mi dia ascolto? Io grido a te: Violenza!, ma tu non salvi.
Hab	1	3	Perché mi fai vedere l'iniquità e mi fai guardare la perversità? Davanti a me stanno rapina e violenza, c'è contesa e cresce la discordia.
Hab	1	4	Perciò la legge non ha forza e la giustizia non riesce ad affermarsi, perché l'empio raggira il giusto e la giustizia ne esce pervertita.
Hab	1	5	Guardate fra le nazioni e osservate, siate stupefatti e sbalorditi, perché io compirò ai vostri giorni un'opera, che voi non credereste, anche se ve la raccontassero.
Hab	1	6	Poiché ecco, io susciterò i Caldei, nazione feroce e impetuosa, che percorre la terra nella sua ampiezza per impadronirsi di abitazioni non sue.
Hab	1	7	E' terribile, spaventevole; il suo giudizio e la sua dignità procedono da lei stessa.
Hab	1	8	I suoi cavalli sono piú veloci dei leopardi, piú feroci dei lupi della sera. I suoi destrieri si spargono ovunque, i suoi destrieri vengono da lontano, volano come l'aquila che piomba sulla preda per divorare.
Hab	1	9	Vengono tutti per far violenza, le loro facce sono protese in avanti e ammassano prigionieri come la sabbia.
Hab	1	10	Egli si fa beffe dei re e i principi sono per lui oggetto di scherno; si ride di ogni fortezza, perché accumula un po' di terra e la prende.
Hab	1	11	Quindi avanza velocemente come il vento, passa oltre e si rende colpevole attribuendo questa sua forza al suo dio.
Hab	1	12	Non sei tu da sempre, o Eterno, mio DIO, il mio Santo? Noi non moriremo, o Eterno, perché tu l'hai designato per fare giustizia e l'hai stabilito, o Rocca, per castigare.
Hab	1	13	Tu hai gli occhi troppo puri per vedere il male e non puoi guardare l'iniquità. Perché stai a guardare quelli che agiscono con frode, e taci quando il malvagio divora chi è piú giusto di lui?
Hab	1	14	Perché rendi gli uomini come i pesci del mare e come i rettili che non hanno signore?
Hab	1	15	Egli li prende tutti all'amo, li cattura con la sua rete e li raccoglie con la sua rete da pesca; quindi si rallegra ed esulta.
Hab	1	16	Per questo fa sacrifici alla sua rete e brucia incenso alla sua rete da pesca, perché con essi la sua parte è ingente e il suo cibo abbondante.
Hab	1	17	Continuerà dunque egli a vuotare la sua rete e a massacrare le nazioni senza pietà?
------------------------Abacuc, capitolo 2
Hab	2	1	Io starò al mio posto di guardia, mi porrò sulla torre e starò attento per vedere ciò che egli mi dirà e ciò che dovrò rispondere circa la rimostranza fatta.
Hab	2	2	Quindi l'Eterno mi rispose e disse: Scrivi la visione e incidila su tavole, perché si possa leggere speditamente.
Hab	2	3	Poiché la visione è per un tempo già fissato, ma alla fine parlerà e non mentirà; se tarda, aspettala, perché certamente verrà e non tarderà.
Hab	2	4	Ecco, la sua anima si è inorgoglita in lui, non è retta, ma il giusto vivrà per la sua fede.
Hab	2	5	Inoltre il vino tradisce l'uomo superbo, e cosí non sta a casa. Egli infatti allarga la sua avidità come lo Sceol, ed è come la morte, perché non è mai soddisfatto, ma raduna presso di sé tutte le nazioni e raccoglie intorno a sé tutti i popoli.
Hab	2	6	Tutti questi non inizieranno forse a usare un proverbio contro di lui e un indovinello di scherno nei suoi confronti? Essi diranno: Guai a chi accumula ciò che non è suo (ma fino a quando?) e a chi si carica di pegni!.
Hab	2	7	Non si leveranno forse improvvisamente i tuoi creditori e non si desteranno i tuoi tormentatori? E tu diventerai loro preda.
Hab	2	8	Poiché tu hai depredato molte nazioni, tutto il resto dei popoli ti deprederà, a motivo del sangue umano versato e della violenza fatta al paese, alle città e a tutti i suoi abitanti.
Hab	2	9	Guai a chi è avido di guadagno malvagio per la sua casa, per porre il suo nido in alto e sfuggire al potere della sventura.
Hab	2	10	Tu hai programmato la vergogna della tua casa, sterminando molti popoli, e hai peccato contro te stesso.
Hab	2	11	Poiché la pietra griderà dalla parete e la trave risponderà dal tavolato.
Hab	2	12	Guai a chi costruisce una città con il sangue e fonda una città con l'iniquità!
Hab	2	13	Ecco, non viene forse dall'Eterno degli eserciti che i popoli si affatichino per il fuoco e le nazioni si stanchino per nulla?
Hab	2	14	Poiché la terra sarà ripiena della conoscenza a della gloria dell'Eterno, come le acque riempiono il mare.
Hab	2	15	Guai a chi dà da bere al suo prossimo, porgendo a lui la propria bottiglia, e lo ubriaca per guardare la sua nudità!
Hab	2	16	Tu sarai saziato di vergogna e non di gloria; bevi anche tu e la tua incirconcisione sia messa a nudo. La coppa della destra dell'Eterno sarà rivolta verso di te e l'ignominia coprirà la tua gloria.
Hab	2	17	Poiché la violenza fatta al Libano ti coprirà, e la distruzione degli animali ti riempirà di terrore, a motivo del sangue umano versato e della violenza fatta al paese, alle città e a tutti i suoi abitanti.
Hab	2	18	A che giova l'immagine scolpita quando il suo artefice l'ha scolpita, o un'immagine fusa che insegna la menzogna, perché l'artefice si confidi nel suo lavoro, fabbricando idoli muti?.
Hab	2	19	Guai a chi dice al legno: Svegliati!, o alla pietra muta: Lèvati!. Potrebbe essa insegnare qualcosa? Ecco, è ricoperta d'oro e d'argento, ma in essa non c'è alcun soffio di vita.
Hab	2	20	Ma l'Eterno è nel suo tempio santo; tutta la terra faccia silenzio davanti a lui.
------------------------Abacuc, capitolo 3
Hab	3	1	Preghiera del profeta Habacuc su Scighionoth.
Hab	3	2	O Eterno, io ho udito il tuo parlare e ho paura; o Eterno, fa' rivivere la tua opera nel corso degli anni, nel corso degli anni falla conoscere. Nell'ira ricordati della compassione.
Hab	3	3	Dio veniva da Teman, il Santo dal monte Paran. La sua gloria copriva i cieli e la terra era piena della sua lode.
Hab	3	4	Il suo splendore era come la luce, raggi si sprigionavano dalla sua mano e là era nascosta la sua potenza.
Hab	3	5	Davanti a lui camminava la peste e pestilenza ardente seguiva i suoi passi.
Hab	3	6	Egli si fermava e misurava la terra, guardava e faceva tremare le nazioni, i monti eterni si disperdevano, i colli antichi si abbassavano; le sue vie sono eterne.
Hab	3	7	Io vedevo nell'afflizione le tende di Kushan, i padiglioni del paese di Madian tremavano.
Hab	3	8	O Eterno, ardeva forse la tua ira contro i fiumi? O era la tua ira contro i fiumi o il tuo furore contro il mare, quando cavalcavi sui tuoi cavalli, sui tuoi carri di vittoria?
Hab	3	9	Tu hai messo interamente a nudo il tuo arco, secondo i giuramenti fatti sulle tue frecce. Tu hai diviso la terra con i fiumi.
Hab	3	10	I monti ti videro e tremarono; l'uragano d'acqua è passato; l'abisso ha fatto udire la sua voce, e ha levato in alto le mani.
Hab	3	11	Il sole e la luna sono rimasti nella loro dimora; alla luce delle tue frecce si sono mossi veloci, al lampeggiare della tua lancia sfolgorante.
Hab	3	12	Tu hai percorso la terra indignato, hai calpestato le nazioni adirato.
Hab	3	13	Sei uscito per salvare il tuo popolo, per salvare il tuo unto, tu hai colpito la testa della casa dell'empio, mettendola a nudo dalle fondamenta al collo.
Hab	3	14	Tu hai trafitto con i loro propri dardi la testa dei suoi villaggi; essi erano venuti come un uragano per disperderli, mandando grida di gioia, come se divorassero il misero in segreto.
Hab	3	15	Con i tuoi cavalli hai camminato attraverso il mare, attraverso un mucchio di molte acque.
Hab	3	16	Ho udito e le mie viscere fremettero a quella voce le mie labbra tremarono un tarlo entrò nelle mie ossa, e fui preso da gran paura dentro di me. Tuttavia rimarrò tranquillo nel giorno dell'avversità, che verrà contro il popolo che lo invade.
Hab	3	17	Anche se il fico non fiorirà e non ci sarà alcun frutto sulle viti, anche se il lavoro dell'ulivo sarà deludente e i campi non daranno piú cibo, anche se le greggi scompariranno dagli ovili e non ci saranno piú buoi nelle stalle,
Hab	3	18	esulterò nell'Eterno e mi rallegrerò nel DIO della mia salvezza.
Hab	3	19	L'Eterno, il Signore, è la mia forza; egli renderà i miei piedi come quelli delle cerve e mi farà camminare sulle mie alture. Al maestro del coro. Per strumenti a corda.
------------------------Sofonia, capitolo 1
Zep	1	1	La parola dell'Eterno che fu rivolta a Sofonia, figlio di Kusci, figlio di Ghedaliah, figlio di Amariah, figlio di Ezechia, ai giorni di Giosia figlio di Amon, re di Giuda.
Zep	1	2	IO farò interamente scomparire ogni cosa dalla faccia della terra, dice l'Eterno.
Zep	1	3	Farò scomparire uomini e bestie, farò scomparire gli uccelli del cielo e i pesci del mare, le cause di peccato assieme agli empi, e sterminerò l'uomo dalla faccia della terra, dice l'Eterno.
Zep	1	4	Stenderò la mia mano contro Giuda e contro tutti gli abitanti di Gerusalemme, e sterminerò da questo luogo i resti di Baal, il nome dei sacerdoti idolatria assieme ai sacerdoti,
Zep	1	5	quelli che si prostrano sui terrazzi davanti all'esercito del cielo, quelli che si prostrano giurando all'Eterno, ma giurando anche a Malkam,
Zep	1	6	quelli che si allontanano dall'Eterno e quelli che non cercano l'Eterno e non lo consultano.
Zep	1	7	Sta' in silenzio davanti al Signore, l'Eterno, perché il giorno dell'Eterno è vicino, perché l'Eterno ha preparato un sacrificio, ha santificato i suoi convitati.
Zep	1	8	Nel giorno del sacrificio dell'Eterno avverrà che io punirò i principi, i figli del re e tutti quelli che indossano vesti straniere.
Zep	1	9	In quello stesso giorno punirò tutti quelli che saltano sopra la soglia, che riempiono di violenza e di inganno le case dei loro padroni.
Zep	1	10	In quel giorno, dice l'Eterno, si alzerà un grido dalla porta dei pesci, un urlo dal secondo quartiere e un gran fracasso dalle colline.
Zep	1	11	Urlate, o abitanti di Maktesh, perché tutto il popolo dei mercanti è annientato, tutti quelli carichi di denaro sono sterminati.
Zep	1	12	In quel tempo avverrà che io frugherò Gerusalemme con lampade e punirò gli uomini che, fermi sulle loro fecce, dicono in cuor loro: L'Eterno non fa né bene né male.
Zep	1	13	Perciò i loro beni diventeranno bottino di guerra e le loro case una desolazione. Costruiranno case, pianteranno vigne, ma non ne berranno il vino.
Zep	1	14	Il giorno dell'Eterno è vicino, è vicino e giunge in gran fretta. Il suono del giorno dell'Eterno è amaro; allora l'uomo valoroso griderà forte.
Zep	1	15	Quel giorno è un giorno di ira, un giorno di calamità e angoscia, un giorno di distruzione e desolazione, un giorno di tenebre e caligine, un giorno di nuvole e fitta oscurità,
Zep	1	16	un giorno di squillo di tromba e di allarme contro le città fortificate e contro le alte torri.
Zep	1	17	Farò venire l'avversità sugli uomini ed essi cammineranno come ciechi, perché hanno peccato contro l'Eterno; il loro sangue sarà sparso come polvere e la loro carne come escrementi.
Zep	1	18	Né il loro argento né il loro oro li potrà liberare nel giorno dell'ira dell'Eterno; anzi tutto il paese sarà divorato dal fuoco della sua gelosia, perché egli compirà certamente una completa distruzione di tutti gli abitanti del paese.
------------------------Sofonia, capitolo 2
Zep	2	1	Radunatevi, radunatevi assieme, o nazione spudorata,
Zep	2	2	prima che il decreto abbia effetto, prima che il giorno passi come la pula, prima che venga su di voi l'ardente ira dell'Eterno, prima che venga su di voi il giorno dell'ira dell'Eterno.
Zep	2	3	Cercate l'Eterno voi tutti, umili della terra che praticate la sua legge. Cercate la giustizia, cercate l'umiltà. Forse sarete nascosti nel giorno dell'ira dell'Eterno.
Zep	2	4	Poiché Gaza sarà abbandonata e Ashkelon diventerà una desolazione scacceranno Ashdod con violenza in pieno mezzogiorno ed Ekron sarà sradicata.
Zep	2	5	Guai agli abitanti della costa del mare, alla nazione dei Kerethei! La parola dell'Eterno è contro di te, o Canaan, paese dei Filistei: Io ti distruggerò e non rimarrà più nessuno.
Zep	2	6	Cosí la costa del mare sarà tutta pascoli con dimore per pastori e recinti di greggi.
Zep	2	7	La costa apparterrà al residuo della casa di Giuda, in quei luoghi pascoleranno le greggi; a sera riposeranno nelle case di Ashkelon perché l'Eterno il loro DIO, li visiterà e li ricondurrà dalla cattività,
Zep	2	8	Ho udito il disprezzo di Moab e gli oltraggi dei figli di Ammon, con i quali hanno insultato il mio popolo e si sono ingranditi a danno del loro territorio.
Zep	2	9	Perciò com'è vero che io vivo, dice l'Eterno degli eserciti il DIO d'Israele, certamente Moab sarà come Sodoma e i figli di Ammon come Gomorra, un luogo occupato dalle ortiche e saline, una desolazione per sempre. Il resto del mio popolo li saccheggerà e il residuo della mia nazione li possederà.
Zep	2	10	Questo avverrà loro per la loro superbia, perché hanno insultato e trattato con arroganza a il popolo dell'Eterno degli eserciti.
Zep	2	11	L'Eterno sarà terribile contro di loro, perché farà piegare tutti gli dèi della terra, e ciascuno lo adorerà dal suo luogo, sí, tutte le isole delle nazioni.
Zep	2	12	Anche voi, Etiopi, sarete uccisi dalla mia spada.
Zep	2	13	Egli stenderà la mano contro il nord, distruggerà l'Assiria e farà di Ninive una desolazione, un luogo arido come il deserto.
Zep	2	14	Nel suo mezzo si accovacceranno le greggi, tutti gli animali delle nazioni; tanto il pellicano che l'airone passeranno la notte sui capitelli delle sue colonne; la loro voce risuonerà alle finestre, la desolazione sarà sulle soglie, perché distruggerà il rivestimento con pannelli di cedro.
Zep	2	15	Questa è la città gaudente che se ne stava al sicuro e diceva in cuor suo: Io e nessun altro fuori di me. Come mai è diventata una desolazione, un luogo dove gli animali si accovacciano? Chiunque le passerà vicino fischierà e agiterà la mano.
------------------------Sofonia, capitolo 3
Zep	3	1	Guai a colei che è ribelle e contaminata, alla città d'oppressione!
Zep	3	2	Essa non ha ascoltato la sua voce, non ha accettato correzione, non ha confidato nell'Eterno, non si è avvicinata al suo DIO.
Zep	3	3	I suoi capi in mezzo a lei sono leoni ruggenti; i suoi giudici sono lupi della sera, che non lasciano alcun osso da rosicchiare per il mattino.
Zep	3	4	I suoi profeti sono vanagloriosi perfidi, i suoi sacerdoti hanno profanato il luogo santo, hanno fatto violenza alla legge.
Zep	3	5	L'Eterno è giusto in mezzo a lei egli non commette iniquità. Ogni mattino egli porta alla luce la sua giustizia e non viene mai meno, ma il perverso non conosce vergogna.
Zep	3	6	Ho sterminato nazioni; le loro torri sono distrutte, ho reso deserte le loro strade, e nessuno piú vi passa; le loro città sono distrutte, e nessuno piú vi abita.
Zep	3	7	Io dicevo: Certamente tu mi temerai, accetterai la correzione cosí la sua dimora non sarebbe distrutta, nonostante tutte le punizioni che le ho inflitto. Ma essi si sono affrettati a pervertire tutte le loro azioni.
Zep	3	8	Perciò, aspettami, dice l'Eterno, quando mi leverò per far bottino, perché la mia determinazione è di radunare le nazioni, di riunire i regni, per riversare su di essi la mia indignazione, tutto l'ardore della mia ira; sí, tutta la terra sarà divorata dal fuoco della mia gelosia.
Zep	3	9	Poiché allora darò ai popoli un linguaggio puro, affinché tutti invochino il nome dell'Eterno, per servirlo di comune accordo.
Zep	3	10	Da oltre i fiumi di Etiopia i miei adoratori, la figlia dei miei dispersi, mi porteranno le loro offerte.
Zep	3	11	In quel giorno non avrai piú vergogna di tutte le tue azioni con le quali ti sei ribellata contro di me, perché allora farò allontanare dal tuo mezzo quelli che si rallegrano nella tua grandezza, e tu cesserai di inorgoglirti sul mio monte santo.
Zep	3	12	Farò rimanere in mezzo a te un popolo umile e povero, che confiderà nel nome dell'Eterno.
Zep	3	13	Il residuo d'Israele non commetterà iniquità e non dirà piú menzogne, né si troverà nella loro bocca lingua ingannatrice; poiché essi pascoleranno il loro gregge, si coricheranno e nessuno li spaventerà.
Zep	3	14	Manda grida di gioia o figlia di Sion, manda grida d'allegrezza, o Israele! Rallegrati ed esulta di tutto cuore, o figlia di Gerusalemme!
Zep	3	15	L'Eterno ha revocato i suoi giudizi contro di te, ha cacciato via il tuo nemico. Il Re d'Israele, l'Eterno, è in mezzo a te, non avrai piú da temere alcun male.
Zep	3	16	In quel giorno si dirà a Gerusalemme: Non temere, o Sion, le tue mani non si indeboliscano!
Zep	3	17	L'Eterno, il tuo DIO, in mezzo a te e il Potente che salva. Egli esulterà di gioia per te, nel suo amore starà in silenzio, si rallegrerà per te con grida di gioia.
Zep	3	18	Io raccoglierò quelli che sono afflitti per le assemblee solenni, che sono tra di voi, per i quali il peso per lei era divenuto oggetto di disprezzo.
Zep	3	19	Ecco, in quel tempo io agirò contro quelli che ti opprimono, salverò lo zoppo e raccoglierò quelli che sono stati scacciati, e li renderò gloriosi e rinomati in tutti i paesi dove sono stati nella vergogna.
Zep	3	20	In quel tempo io vi farò ritornare, sí, in quel tempo vi raccoglierò poiché vi renderò rinomati e gloriosi fra tutti i popoli della terra, quando, sotto i vostri occhi, farò ritornare quelli che sono in cattività, dice l'Eterno.
------------------------Aggeo, capitolo 1
Hag	1	1	Nel secondo anno del re Dario, il sesto mese, il primo giorno del mese, la parola dell'Eterno fu rivolta per mezzo del profeta Aggeo, a Zorobabel, figlio di Scealtiel, governatore di Giuda, e a Giosué, figlio di Jehotsadak sommo sacerdote, dicendo:
Hag	1	2	Cosí dice l'Eterno degli eserciti: Questo popolo dice: Il tempo non è ancora giunto, il tempo in cui la casa dell'Eterno dev'essere ricostruita.
Hag	1	3	Allora la parola dell'Eterno fu rivolta loro per mezzo del profeta Aggeo, dicendo:
Hag	1	4	E' forse questo il tempo per voi di abitare nelle vostre case ricoperte, mentre questo tempio giace in rovina?.
Hag	1	5	Perciò ora dice l'Eterno degli eserciti: Considerate bene il vostro comportamento!
Hag	1	6	Avete seminato molto, ma avete raccolto poco; mangiate, ma non fino a saziarvi; bevete, ma non fino a soddisfare la sete, vi vestite, ma nessuno sta al caldo; chi guadagna un salario, lo guadagna per riporlo in una borsa forata.
Hag	1	7	Cosí dice l'Eterno degli eserciti: Considerate bene il vostro comportamento!
Hag	1	8	Salite sui monti, portate legname e costruite il tempio, perché possa compiacermi in esso ed essere cosí glorificato, dice l'Eterno.
Hag	1	9	Vi aspettavate molto, ma in realtà c'è stato poco; quando poi l'avete portato a casa, io l'ho soffiato via. Perché? dice l'Eterno degli eserciti, a motivo del mio tempio che giace in rovina, mentre ognuno di voi corre alla propria casa.
Hag	1	10	Perciò sopra di voi il cielo ha trattenuto la rugiada e la terra ha ritenuto il suo prodotto.
Hag	1	11	E io ho chiamato la siccità sul paese, sui monti, sul grano, sul mosto, sull'olio e su tutto ciò che il suolo produce, sugli uomini, sul bestiame e su tutto il lavoro delle vostre mani.
Hag	1	12	Zorobabel, figlio di Scealtiel, e Giosué, figlio di Jehotsadak, il sommo sacerdote, e tutto il resto del popolo diedero ascolto alla voce dell'Eterno, il loro DIO, e alle parole del profeta Aggeo perché l'Eterno, il loro DIO, lo aveva mandato, e il popolo ebbe timore della presenza dell'Eterno.
Hag	1	13	Allora Aggeo, il messaggero dell'Eterno, proclamò al popolo il messaggio dell'Eterno, dicendo: Io sono con voi, dice l'Eterno.
Hag	1	14	Cosí l'Eterno destò lo spirito di Zorobabel figlio di Scealtiel, governatore di Giuda e lo spirito di Giosuè, figlio di Jehotsadak, il sommo sacerdote, e lo spirito di tutto il resto del popolo; allora essi vennero e iniziarono il lavoro sulla casa dell'Eterno degli eserciti, il loro DIO
Hag	1	15	nel ventiquattresimo giorno del sesto mese, il secondo anno del re Dario.
------------------------Aggeo, capitolo 2
Hag	2	1	Nel settimo mese, il ventunesimo giorno del mese, la parola dell'Eterno fu rivolta per mezzo del profeta Aggeo, dicendo:
Hag	2	2	Parla ora a Zorobabel, figlio di Scealtiel, governatore di Giuda, e a Giosué, figlio di Jehotsadak, il sommo sacerdote, e al resto del popolo, dicendo:
Hag	2	3	"Chi è rimasto fra voi che ha visto questo tempio nella sua precedente gloria? E come la vedete ora? A confronto di quella, non è questa un nulla ai vostri occhi?
Hag	2	4	E ora sii forte, Zorobabel dice l'Eterno Sii forte Giosuè, figlio di Jehotsadak il sommo sacerdote; sii forte, o popolo tutto del paese, dice l'Eterno, e mettetevi al lavoro, perché io sono con voi, dice l'Eterno degli eserciti,
Hag	2	5	"Secondo la parola del patto che stabilii con voi quando usciste dall'Egitto, cosí il mio Spirito dimora in mezzo a voi. Non temete".
Hag	2	6	Poiché cosí dice l'Eterno degli eserciti: Ancora una volta, tra poco, io farò tremare i cieli e la terra, il mare e la terra asciutta;
Hag	2	7	farò tremare tutte le nazioni; il desiderio di tutte le nazioni verrà e io riempirò questo tempio di gloria" dice l'Eterno degli eserciti.
Hag	2	8	"Mio è l'argento e mio è l'oro" dice l'Eterno degli eserciti.
Hag	2	9	"La gloria di quest'ultimo tempio sarà piú grande di quella del precedente," dice l'Eterno degli eserciti; e in questo luogo io darò la pace, dice l'Eterno degli eserciti.
Hag	2	10	Nel ventiquattresimo giorno del nono mese, il secondo anno di Dario, la parola dell'Eterno fu rivolta per mezzo del profeta Aggeo, dicendo:
Hag	2	11	Cosí dice l'Eterno degli eserciti: Interroga i sacerdoti riguardo alla legge, dicendo:
Hag	2	12	"Se uno porta carne consacrata nel lembo della sua veste e con il lembo tocca pane o cibo cotto, vino o olio, o qualunque altro alimento, diventerà questo santificato?. I sacerdoti risposero e dissero: No!.
Hag	2	13	Aggeo quindi disse loro: Se uno che è impuro per il contatto di un cadavere, tocca una di queste cose, diventerà essa impura?. I sacerdoti risposero e dissero: Sì, diventerà impura.
Hag	2	14	Allora Aggeo rispose e disse: Cosí è questo popolo, cosí è questa nazione davanti a me, dice l'Eterno e cosí è ogni lavoro delle loro mani, e ciò che là mi offrono è impuro.
Hag	2	15	Ora considerate bene da questo giorno in avanti, prima che si mettesse pietra su pietra nel tempio dell'Eterno.
Hag	2	16	Da quel tempo, quando uno veniva a un mucchio di venti misure ce n'erano solo dieci, quando uno veniva al tino per cavare dal tino cinquanta bati, ce n'erano solo venti.
Hag	2	17	Io vi colpii con il carbonchio con la ruggine e con la grandine in ogni lavoro delle vostre mani, ma voi non tornaste a me, dice l'Eterno.
Hag	2	18	Considerate bene da oggi in avanti, dal ventiquattresimo giorno del nono mese, dal giorno in cui si posero le fondamenta del tempio dell'Eterno. Considerate questo:
Hag	2	19	c'è ancora del grano nel granaio? La vite, il fico, il melograno e l'ulivo non hanno ancora dato frutto. Ma da questo giorno in poi, io vi benedirò.
Hag	2	20	La parola dell'Eterno fu rivolta per la seconda volta ad Aggeo il ventiquattresimo giorno del mese, dicendo:
Hag	2	21	Parla a Zorobabel, governatore di Giuda, e digli: Io farò tremare i cieli e la terra,
Hag	2	22	rovescerò il trono dei regni e distruggerò la forza dei regni delle nazioni; rovescerò i carri e quelli che vi montano cadranno i cavalli e i loro cavalieri l'uno per la spada del suo fratello.
Hag	2	23	In quel giorno dice l'Eterno degli eserciti, io ti prenderò, o Zorobabel, figlio di Scealtiel, mio servo dice l'Eterno, e ti porrò come un sigillo, perché io ti ho scelto, dice l'Eterno degli eserciti.
------------------------Zaccaria, capitolo 1
Zec	1	1	Nell'ottavo mese del secondo anno di Dario, la parola dell'Eterno fu rivolta a Zaccaria, figlio di Berekiah, figlio di Iddo, il profeta, dicendo:
Zec	1	2	L'Eterno è stato grandemente adirato contro i vostri padri.
Zec	1	3	Perciò di' loro: Cosí dice l'Eterno degli eserciti: Tornate a me, dice l'Eterno degli eserciti, e io tornerò a voi, dice l'Eterno degli eserciti.
Zec	1	4	Non siate come i vostri padri, ai quali i profeti del passato hanno proclamato, dicendo: Cosí dice l'Eterno degli eserciti: Convertitevi dalle vostre vie malvagie e dalle vostre malvagie azioni. Ma essi non diedero ascolto e non prestarono attenzione a me, dice l'Eterno.
Zec	1	5	I vostri padri, dove sono? E i profeti vivono forse per sempre?
Zec	1	6	Ma le mie parole e i miei statuti che avevo affidato ai miei servi, i profeti, non raggiunsero forse i vostri padri? Cosí essi si convertirono e dissero: Come l'Eterno degli eserciti aveva stabilito di compiere nei nostri riguardi, in base alle nostre vie e alle nostre azioni, cosí egli ci ha fatto.
Zec	1	7	Il giorno ventiquattro dell'undicesimo mese, che è il mese di Scebat, nel secondo anno di Dario, la parola dell'Eterno fu rivolta a Zaccaria, figlio di Berekiah, figlio di Iddo, il profeta, dicendo:
Zec	1	8	Di notte ebbi una visione; ed ecco un uomo, montato su un cavallo rosso, stava fra le piante di mirto in un fossato profondo, e dietro a lui c'erano cavalli rossi, sauri e bianchi.
Zec	1	9	Io domandai: Mio signore, che significano queste cose?. L'angelo, che parlava con me mi rispose: Io ti farò vedere ciò che esse significano.
Zec	1	10	Allora l'uomo che stava fra le piante di mirto prese a dire: Questi sono quelli che l'Eterno ha mandato a percorrere la terra.
Zec	1	11	Cosí essi risposero all'angelo dell'Eterno che stava fra le piante di mirto e dissero: Abbiamo percorso la terra, ed ecco tutta la terra è in riposo e tranquilla.
Zec	1	12	Allora l'angelo dell'Eterno prese a dire: O Eterno degli eserciti, fino a quando continuerai a non avere compassione di Gerusalemme e delle città di Giuda, contro le quali sei stato adirato durante questi settant'anni?.
Zec	1	13	Quindi all'angelo che parlava con me, l'Eterno rivolse parole buone, parole di conforto.
Zec	1	14	Cosí l'angelo che parlava con me mi disse: Grida e di' Cosí dice l'Eterno degli eserciti: Io sono grandemente geloso di Gerusalemme e di Sion;
Zec	1	15	ma sono grandemente adirato con le nazioni che vivono nell'agiatezza, perché, quando mi ero un poco adirato, esse contribuirono ad aggravare il male".
Zec	1	16	Perciò cosí dice l'Eterno: Io mi volgo di nuovo a Gerusalemme con compassione; il mio tempio vi sarà ricostruito, dice l'Eterno degli eserciti, e la corda sarà stesa su Gerusalemme.
Zec	1	17	Grida ancora e di' Cosí dice l'Eterno degli eserciti: Le mie città traboccheranno ancora di beni; l'Eterno consolerà ancora Sion e sceglierà ancora Gerusalemme.
Zec	1	18	Poi alzai gli occhi, guardai ed ecco quattro corna.
Zec	1	19	Io domandai all'angelo che parlava con me: Che cosa sono queste?. Egli mi rispose: Queste sono le corna che hanno disperso Giuda, Israele, e Gerusalemme.
Zec	1	20	Poi l'Eterno mi fece vedere quattro fabbri.
Zec	1	21	Io domandai: Che cosa vengono a fare costoro?. Egli rispose e disse: Queste sono le corna che hanno disperso Giuda, cosí che nessuno poteva alzare la testa, ma questi fabbri vengono per spaventarle, per abbattere le corna delle nazioni che hanno alzato il loro corno contro il paese di Giuda per disperderlo.
------------------------Zaccaria, capitolo 2
Zec	2	1	Quindi alzai gli occhi e guardai, ed ecco un uomo che aveva in mano una corda per misurare.
Zec	2	2	Gli domandai: Dove vai?. Egli mi rispose: Vado a misurare Gerusalemme, per vedere qual è la sua larghezza e qual è la sua lunghezza.
Zec	2	3	Ed ecco, l'angelo che parlava con me si fece avanti, e un altro angelo gli uscí incontro,
Zec	2	4	e gli disse: Corri, parla a quel giovane e digli: Gerusalemme, sarà abitata come una città senza mura, per la moltitudine di uomini e di animali che ci saranno in essa.
Zec	2	5	Poiché io, dice l'Eterno, sarò per lei un muro di fuoco tutt'intorno e sarò la sua gloria in mezzo a lei.
Zec	2	6	Ohi, ohi! Fuggite dal paese del nord, dice l'Eterno, perché vi ho disperso come i quattro venti del cielo, dice l'Eterno.
Zec	2	7	Ohi, Sion, mettiti in salvo, tu che abiti con la figlia di Babilonia!
Zec	2	8	Poiché cosí dice l'Eterno degli eserciti: La sua gloria mi ha mandato alle nazioni che vi hanno depredato, perché chi tocca voi tocca la pupilla del suo occhio.
Zec	2	9	Ecco, io agiterò la mia mano contro di loro, ed esse diventeranno preda di quelli che erano loro asserviti; allora riconoscerete che l'Eterno degli eserciti mi ha mandato.
Zec	2	10	Manda grida di gioia, rallegrati, o figlia di Sion, perché ecco io verrò ad abitare in mezzo a te, dice l'Eterno.
Zec	2	11	In quel giorno molte nazioni si uniranno all'Eterno e diventeranno mio popolo, e io abiterò in mezzo a te; allora riconoscerai che l'Eterno degli eserciti mi ha mandato a te.
Zec	2	12	E l'Eterno prenderà possesso di Giuda come sua eredità nella terra santa e sceglierà ancora Gerusalemme.
Zec	2	13	Ogni carne stia in silenzio davanti all'Eterno, perché egli si è destato dalla sua santa dimora.
------------------------Zaccaria, capitolo 3
Zec	3	1	Poi mi fece vedere il sommo sacerdote Giosuè, che stava ritto davanti all'angelo dell'Eterno, e Satana che stava alla sua destra per accusarlo.
Zec	3	2	L'Eterno disse a Satana: Ti sgridi l'Eterno, o Satana! Sí, l'Eterno che ha scelto Gerusalemme ti sgridi! Non è forse costui un tizzone strappato dal fuoco?.
Zec	3	3	Or Giosuè era vestito di vesti sudicie e stava ritto davanti all'angelo,
Zec	3	4	il quale prese a dire a quelli che gli stavano davanti: Toglietegli di dosso quelle vesti sudicie!. Poi disse a lui: Guarda, ho fatto scomparire da te la tua iniquità e ti farò indossare abiti magnifici.
Zec	3	5	Io quindi dissi: Mettano sul suo capo un turbante puro. Cosí essi gli misero in capo un turbante puro e gli fecero indossare delle vesti, mentre l'Angelo dell'Eterno era là presente.
Zec	3	6	E l'Angelo dell'Eterno ammoní solennemente Giosuè dicendo:
Zec	3	7	Cosí dice l'Eterno degli eserciti: Se camminerai nelle mie vie e osserverai la mia legge, anche tu governerai la mia casa e custodirai i miei cortili, e io ti darò libero accesso fra quelli che stanno qui.
Zec	3	8	Ascolta dunque, o Giosuè, sommo sacerdote, tu e i tuoi compagni che siedono davanti a te, perché essi sono uomini di presagio, Ecco, io faccio venire il mio servo, il Germoglio,
Zec	3	9	Ecco la pietra che ho posto davanti a Giosuè: su quest'unica pietra ci sono sette occhi; ecco, io inciderò la sua iscrizione, dice l'Eterno degli eserciti, e rimuoverò l'iniquità di questo paese in un sol giorno.
Zec	3	10	In quel giorno, dice l'Eterno degli eserciti, ognuno di voi inviterà il suo vicino sotto la sua vite e sotto il suo fico,
------------------------Zaccaria, capitolo 4
Zec	4	1	Quindi l'angelo che parlava con me tornò e mi svegliò come si sveglia uno dal sonno.
Zec	4	2	E mi domandò: Che cosa vedi?. Risposi: Ecco, vedo un candelabro tutto d'oro che ha in cima un vaso, su cui ci sono sette lampade con sette tubi per le sette lampade che stanno in cima.
Zec	4	3	Vicino ad esso stanno due ulivi, uno a destra del vaso e l'altro alla sua sinistra.
Zec	4	4	Cosí presi a dire all'angelo che parlava con me: Signor mio, che cosa significano queste cose?.
Zec	4	5	L'angelo che parlava con me rispose e mi disse: Non comprendi ciò che significano queste cose?. Io dissi: No, mio signore.
Zec	4	6	Allora egli, rispondendo, mi disse: Questa è la parola dell'Eterno a Zorobabel; Non per potenza né per forza, ma per il mio Spirito, dice l'Eterno degli eserciti.
Zec	4	7	Chi sei tu, o grande monte? Davanti a Zorobabel diventerai pianura. Ed egli farà andare avanti la pietra della vetta tra grida di: Grazia, grazia su di lei!.
Zec	4	8	La parola dell'Eterno mi fu nuovamente rivolta, dicendo:
Zec	4	9	Le mani di Zorobabel hanno gettato le fondamenta di questo tempio e le sue mani lo porteranno a compimento; allora riconoscerai che l'Eterno degli eserciti mi ha mandato a voi.
Zec	4	10	Chi ha potuto disprezzare il giorno delle piccole cose? Ma quei sette si rallegrano a vedere il filo a piombo nelle mani di Zorobabel. Questi sette sono gli occhi a dell'Eterno che percorrono tutta la terra.
Zec	4	11	Io risposi e gli dissi: Questi due ulivi a destra e a sinistra del candelabro cosa sono?.
Zec	4	12	Per la seconda volta presi a dirgli: Cosa sono questi due rami di ulivo che stanno accanto ai due condotti d'oro da cui è fatto defluire l'olio dorato?.
Zec	4	13	Egli mi rispose e disse: Non comprendi ciò che sono questi?. Io risposi: No, mio signore.
Zec	4	14	Allora egli mi disse: Questi sono i due unti che stanno presso il Signore di tutta la terra.
------------------------Zaccaria, capitolo 5
Zec	5	1	Poi alzai nuovamente gli occhi e guardai, ed ecco un rotolo che volava.
Zec	5	2	L'angelo mi disse: Che cosa vedi?. Io risposi: Vedo un rotolo che vola; la sua lunghezza è di venti cubiti, e la sua larghezza di dieci cubiti.
Zec	5	3	Allora egli mi disse: Questa è la maledizione che si sta spargendo su tutto il paese; perché da ora in poi, chiunque ruba sia reciso da esso e chiunque da ora in poi giura, sarà reciso da esso.
Zec	5	4	Io la farò uscire, dice l'Eterno degli eserciti, ed essa entrerà nella casa del ladro e nella casa di colui che giura falsamente nel mio nome; rimarrà in quella casa e la consumerà insieme col suo legname e le sue pietre.
Zec	5	5	Quindi l'angelo che parlava con me uscí e mi disse: Alza gli occhi e guarda che cosa è ciò che sta uscendo.
Zec	5	6	Io dissi: Che cos'è. Egli disse: E'l'efa che esce. Poi aggiunse: Questo è il loro aspetto in tutto il paese.
Zec	5	7	Quindi ecco, fu alzato un coperchio di piombo, e cosí in mezzo all'efa stava seduta una donna.
Zec	5	8	Allora egli disse: Questa è la malvagità. E la gettò in mezzo all'efa, quindi gettò il coperchio di piombo sulla sua apertura.
Zec	5	9	Poi alzai gli occhi e guardai, ed ecco avanzarsi due donne con il vento nelle loro ali, perché esse avevano ali come le ali di una cicogna, e sollevarono l'efa tra terra e cielo.
Zec	5	10	Cosí domandai all'angelo che parlava con me: Dove portano l'efa costoro?.
Zec	5	11	Egli mi rispose: Nel paese di Scinar per costruirle una casa, quando sarà pronta l'efa sarà collocata sul suo piedistallo.
------------------------Zaccaria, capitolo 6
Zec	6	1	Alzai ancora gli occhi e guardai, ed ecco, quattro carri che uscivano in mezzo a due monti; e i monti erano monti di bronzo.
Zec	6	2	Nel primo carro c'erano cavalli rossi, nel secondo carro cavalli neri,
Zec	6	3	nel terzo carro cavalli bianchi e nel quarto carro cavalli fortemente chiazzati.
Zec	6	4	Allora presi a dire all'angelo che parlava con me: Signore mio, e questi?.
Zec	6	5	L'angelo rispose e mi disse: Questi sono i quattro spiriti del cielo che escono dopo essere stati alla presenza del Signore di tutta la terra.
Zec	6	6	Il carro con i cavalli neri va verso il paese del nord; i cavalli bianchi lo seguono, i chiazzati vanno verso il paese del sud;
Zec	6	7	quindi avanzano i cavalli rosso-vivo e chiedono di andare a percorrere la terra. Egli disse loro: Andate, percorrete la terra!. Cosí essi percorsero la terra.
Zec	6	8	Poi egli mi chiamò e mi parlò, dicendo: Ecco, quelli che vanno verso il paese del nord hanno fatto calmare il mio Spirito sul paese del nord.
Zec	6	9	La parola dell'Eterno mi fu quindi rivolta, dicendo:
Zec	6	10	Accetta doni dagli esuli, cioè da Heldai, da Tobiah e a Jedaiah che sono venuti da Babilonia, e recati oggi stesso in casa di Giosia, figlio di Sofonia.
Zec	6	11	Prendi l'argento e l'oro, fanne una corona e mettila sul capo di Giosuè, figlio di Jehotsadak, il sommo sacerdote.
Zec	6	12	Quindi parla a lui, dicendo: Cosa dice l'Eterno degli eserciti: Ecco, l'uomo, il cui nome è il Germoglio. Germoglierà nel suo luogo e costruirà il tempio dell'Eterno.
Zec	6	13	Sí, egli costruirà il tempio dell'Eterno, si ammanterà di gloria e si siederà e regnerà sul suo trono, sarà sacerdote sul suo trono, e tra i due ci sarà un consiglio di pace.
Zec	6	14	La corona sarà un ricordo nel tempio dell'Eterno per Helem, per Tobiah, per Jedaiah e per Hen, figlio di Sofonia.
Zec	6	15	Anche quelli che sono lontani verranno per aiutare a costruire il tempio dell'Eterno; allora riconoscerete che l'Eterno degli eserciti mi ha mandato a voi. Questo avverrà se obbedirete diligentemente alla voce dell'Eterno, il vostro DIO.
------------------------Zaccaria, capitolo 7
Zec	7	1	Nel quarto anno del re Dario, il quarto giorno del nono mese, che è Kislev, avvenne che la parola dell'Eterno fu rivolta a Zaccaria.
Zec	7	2	Avevano mandato Sharetser, assieme a Reghemmelek e i suoi uomini a Bethel per implorare il favore dell'Eterno,
Zec	7	3	é per parlare ai sacerdoti che erano nella casa dell'Eterno degli eserciti e ai profeti, dicendo: Devo piangere il quinto mese e digiunare come ho fatto per tanti anni?.
Zec	7	4	Allora la parola dell'Eterno degli eserciti mi fu rivolta, dicendo:
Zec	7	5	Parla a tutto il popolo del paese e ai sacerdoti e di' "Quando avete digiunato e fatto cordoglio nel quinto e nel settimo mese durante questi settant'anni, avete veramente digiunato per me, proprio per me?
Zec	7	6	Quando poi avete mangiato e bevuto, non avete forse mangiato e bevuto per voi stessi?
Zec	7	7	Non sono queste le parole che l'Eterno degli eserciti ha proclamato per mezzo dei profeti del passato, quando Gerusalemme era abitata e tranquilla assieme alle sue città vicine ed erano pure abitati il Neghev e la pianura?.
Zec	7	8	La parola dell'Eterno fu rivolta a Zaccaria dicendo:
Zec	7	9	Cosí dice l'Eterno degli eserciti: Amministrate fedelmente la giustizia e mostrate ognuno verso suo fratello bontà e compassione.
Zec	7	10	Non opprimete la vedova e l'orfano, lo straniero e il povero, e nessuno macchini nel suo cuore del male contro il proprio fratello.
Zec	7	11	Ma essi rifiutarono di ascoltare, voltarono ostinatamente le spalle e si turarono gli orecchi per non udire.
Zec	7	12	Resero il loro cuore come il diamante, per non ascoltare la legge e le parole che l'Eterno degli eserciti mandava loro per mezzo del suo Spirito, attraverso i profeti del passato. Cosí ci fu grande indignazione da parte dell'Eterno degli eserciti.
Zec	7	13	E avvenne che come egli chiamava ed essi non davano ascolto, cosí essi hanno gridato e io non ho dato ascolto, dice l'Eterno degli eserciti,
Zec	7	14	ma li ho dispersi col turbine fra tutte le nazioni che essi non conoscevano. Cosí il paese rimase desolato dietro di loro, senza più nessuno che vi passasse o vi ritornasse. Di un paese di delizie essi fecero una desolazione.
------------------------Zaccaria, capitolo 8
Zec	8	1	La parola dell'Eterno degli eserciti mi fu nuovamente rivolta, dicendo:
Zec	8	2	Cosí dice l'Eterno degli eserciti: Io sono grandemente geloso di Sion, sí, io ardo di gelosia per lei.
Zec	8	3	Cosí dice l'Eterno: Io ritornerò a Sion e dimorerò in mezzo a Gerusalemme. Gerusalemme sarà chiamata la Città della fedeltà e il monte dell'Eterno degli eserciti, il monte della SANTITA'.
Zec	8	4	Cosí dice l'Eterno degli eserciti: Nelle piazze di Gerusalemme siederanno ancora vecchi e vecchie, ognuno con il suo bastone in mano per la sua età avanzata.
Zec	8	5	Le piazze della città saranno affollate di ragazzi e ragazze che giocheranno nelle sue piazze.
Zec	8	6	Cosí dice l'Eterno degli eserciti: Se questo sembra troppo difficile agli occhi del resto di questo popolo in questi giorni, sarà pure troppo difficile ai miei occhi?, dice l'Eterno degli eserciti.
Zec	8	7	Cosí dice l'Eterno degli eserciti: Ecco, io salverò il mio popolo dal paese dell'est e dal paese dell'ovest.
Zec	8	8	Io li farò venire ed essi abiteranno in Gerusalemme; essi saranno il mio popolo e io sarò il loro DIO a con fedeltà e giustizia.
Zec	8	9	Cosí dice l'Eterno degli eserciti: Le vostre mani siano forti, voi che udite in questi giorni queste parole dalla bocca dei profeti che c'erano al tempo in cui si gettavano le fondamenta della casa dell'Eterno, affinché si possa ricostruire il tempio.
Zec	8	10	Prima di quel tempo non c'era salario per uomo né salario per le bestie; non c'era alcuna sicurezza per chi andava e veniva a motivo del nemico, io stesso infatti mettevo tutti gli uomini gli uni contro gli altri.
Zec	8	11	Ma ora non sarò piú con il residuo di questo popolo come sono stato nei tempi passati, dice l'Eterno degli eserciti.
Zec	8	12	Poiché vi sarà un seme di pace; la vite darà il suo frutto, il suolo darà i suoi prodotti e i cieli daranno la loro rugiada. Farò entrare il residuo di questo popolo in possesso di tutte queste cose.
Zec	8	13	E avverrà che, come foste una maledizione fra le nazioni, o casa di Giuda e casa d'Israele, cosí quando vi salverò sarete una benedizione. Non temete, le vostre mani siano forti!.
Zec	8	14	Poiché cosí dice l'Eterno degli eserciti: Come decisi di farvi del male quando i vostri padri mi provocarono ad ira, dice l'Eterno degli eserciti, e non mi pentii,
Zec	8	15	cosí in questi giorni ho nuovamente deciso di fare del bene a Gerusalemme e alla casa di Giuda. Non temete!
Zec	8	16	Queste sono le cose che dovete fare: parlate in verità ciascuno al suo prossimo. Alle vostre porte date giudizi secondo verità, giustizia e pace.
Zec	8	17	Nessuno macchini alcun male in cuor suo contro il suo prossimo e non amate il giuramento falso, perché tutte queste cose io le odio, dice l'Eterno.
Zec	8	18	La parola dell'Eterno degli eserciti mi fu ancora rivolta, dicendo:
Zec	8	19	Cosí dice l'Eterno degli eserciti: Il digiuno del quarto mese, il digiuno del quinto, il digiuno del settimo e il digiuno del decimo diventeranno per la casa di Giuda un tempo di gioia, di allegrezza e di feste liete; perciò amate la verità e la pace.
Zec	8	20	Cosí dice l'Eterno degli eserciti: Verranno ancora popoli e abitanti di molte città;
Zec	8	21	gli abitanti di una città andranno da quelli dell'altra, dicendo: Andiamo subito a supplicare la faccia dell'Eterno e a cercare l'Eterno degli eserciti. Ci andrò anch'io
Zec	8	22	Sí, molti popoli e nazioni potenti verranno a cercare l'Eterno degli eserciti a Gerusalemme e a supplicare la faccia dell'Eterno.
Zec	8	23	Così dice l'Eterno degli eserciti: In quei giorni dieci uomini di tutte le lingue delle nazioni afferreranno un Giudeo per il lembo della veste e diranno: Noi vogliamo venire con voi perché abbiamo udito che DIO è con voi.
------------------------Zaccaria, capitolo 9
Zec	9	1	L'oracolo della parola dell'Eterno contro il paese di Hadrak e Damasco, suo luogo di riposo (perché gli occhi degli uomini e di tutte le tribú d'Israele sono volti all'Eterno).
Zec	9	2	e contro Hamath, che confina con esso, e contro Tiro e Sidone, anche se esse sono molto sagge.
Zec	9	3	Tiro si è costruita una fortezza e ha accumulato argento come polvere e oro come fango delle strade.
Zec	9	4	Ecco, l'Eterno la spodesterà e distruggerà la sua potenza nel mare, ed essa sarà consumata dal fuoco.
Zec	9	5	Ashkelon lo vedrà e avrà paura, anche Gaza si contorcerà dal gran dolore e cosí Ekron perché la sua aspettativa andrà delusa. Il re scomparirà da Gaza, e Ashkelon non sarà piú abitata.
Zec	9	6	Un popolo bastardo abiterà in Ashdod, e io annienterò l'orgoglio dei Filistei.
Zec	9	7	Toglierò il sangue dalla sua bocca e le abominazioni di fra i suoi denti, e anch'egli sarà un residuo per il nostro DIO; sarà come un capo in Giuda, ed Ekron come il Gebuseo.
Zec	9	8	Mi accamperò intorno alla mia casa per difenderla da ogni esercito da chi va e chi viene; nessun oppressore passerà piú da loro, perché ora ho visto con i miei stessi occhi.
Zec	9	9	Esulta grandemente, o figlia di Sion, manda grida di gioia o figlia di Gerusalemme! Ecco, il tuo re viene a te; egli è giusto e porta salvezza, umile e montato sopra un asino, sopra un puledro d'asina.
Zec	9	10	Io farò scomparire i carri da Efraim e i cavalli da Gerusalemme; gli archi di guerra saranno annientati. Egli parlerà di pace alle nazioni; il suo dominio si estenderà da mare a mare, e dal Fiume fino all'estremità della terra.
Zec	9	11	Quanto a te, per il sangue del mio patto con te, ho liberato i tuoi prigionieri dalla fossa senz'acqua.
Zec	9	12	Tornate alla fortezza, o voi prigionieri della speranza! Oggi stesso dichiaro che ti renderò il doppio.
Zec	9	13	Piegherò Giuda per me come mio arco e con Efraim lo riempirò di trecce, e solleveró i tuoi figli, o Sion, contro i tuoi figli, o Javan, e ti renderò come la spada di un uomo potente.
Zec	9	14	Allora sopra di loro si vedrà l'Eterno e la sua freccia partirà come un fulmine. Il Signore, l'Eterno, suonerà la tromba e avanzerà con i turbini del sud.
Zec	9	15	L'Eterno degli eserciti li proteggerà; cosí essi divoreranno e calpesteranno le pietre di fionda dei loro nemici, berranno e strepiteranno come eccitati dal vino e saranno pieni di sangue come le bacinelle per i sacrifici, come i corni dell'altare.
Zec	9	16	L'Eterno, il loro DIO, li salverà in quel giorno, come il gregge del suo popolo, perché saranno come le pietre preziose di una corona, che saranno innalzate come una bandiera sulla sua terra.
Zec	9	17	Quanto grande sarà la sua bontà e quanto grande la sua bellezza! Il grano farà crescere i giovani, e il mosto le fanciulle.
------------------------Zaccaria, capitolo 10
Zec	10	1	Chiedete all'Eterno la pioggia nel tempo dell'ultima pioggia! L'Eterno produrrà lampi seguiti da tuoni e pioggia, darà loro piogge abbondanti, ad ognuno erba nel proprio campo.
Zec	10	2	Poiché gli idoli domestici dicono cose vane, gli indovini osservano falsità e raccontano sogni bugiardi, danno un vano conforto; per questo vanno errando come pecore, sono afflitti, perché senza pastore
Zec	10	3	La mia ira divampa contro i pastori e punirò i capri, perché l'Eterno degli eserciti visiterà il suo gregge, la casa di Giuda, e ne farà come il suo maestoso cavallo in battaglia.
Zec	10	4	Da lui uscirà la testata d'angolo, da lui il piuolo, da lui l'arco di battaglia, da lui uscirà ogni dominatore, tutti insieme.
Zec	10	5	E saranno come prodi che calpesteranno i loro nemici nel fango delle strade in battaglia. Combatteranno, perché l'Eterno è con loro, saranno confusi quelli che montano i cavalli.
Zec	10	6	Io fortificherò la casa di Giuda e salverò la casa di Giuseppe, e li ricondurrò perché ho compassione di loro; saranno come se non li avessi mai scacciati, perché io sono l'Eterno, il loro DIO, e li esaudirò.
Zec	10	7	Quelli di Efraim saranno come un prode e il loro cuore si rallegrerà come inebriato dal vino. Sí, i loro figli lo vedranno e si rallegreranno, il loro cuore esulterà nell'Eterno.
Zec	10	8	Fischierò loro per riunirli, perché io li riscatterò; ed essi moltiplicheranno come già moltiplicarono.
Zec	10	9	Li disseminerò fra i popoli e nei paesi lontani si ricorderanno di me; vivranno assieme ai loro figli e torneranno.
Zec	10	10	Li farò ritornare dal paese d'Egitto e li raccoglierò dall'Assiria per riportarli nel paese di Galaad e al Libano, ma non ci sarà spazio sufficiente per loro.
Zec	10	11	Egli passerà per il mare dell'avversità, ma percuoterà le onde del mare e tutte le profondità del fiume saranno prosciugate. L'orgoglio dell'Assiria sarà abbattuto e lo scettro d'Egitto sarà rimosso.
Zec	10	12	Li renderò forti nell'Eterno ed essi cammineranno nel suo nome, dice l'Eterno.
------------------------Zaccaria, capitolo 11
Zec	11	1	Apri le tue porte, Libano, perché il fuoco divori i tuoi cedri.
Zec	11	2	Gemi, cipresso, perché il cedro è caduto, perché gli alberi maestosi sono devastati. Urlate, querce di Bashan, perché la foresta impenetrabile è abbattuta.
Zec	11	3	Si ode il lamento dei pastori, perché il loro splendore è devastato; si ode il ruggito dei leoncelli, perché la magnificenza del Giordano è devastata.
Zec	11	4	Cosí dice l'Eterno, il mio DIO: Pasci le pecore destinate al macello,
Zec	11	5	i cui compratori uccidono senza essere ritenuti colpevoli e i cui venditori dicono: Sia benedetto l'Eterno, perché mi arricchisco e i cui pastori non ne hanno compassione alcuna.
Zec	11	6	Non avrò piú compassione degli abitanti del paese, dice l'Eterno, anzi, farò cadere ognuno in potere del suo prossimo e in potere del suo re. Essi devasteranno il paese e non libererò alcuno dalle loro mani.
Zec	11	7	Allora mi misi a pascere le pecore destinate al macello, precisamente le piú misere del gregge. Presi quindi per me due bastoni: uno lo chiamai Grazia e l'altro lo chiamai Legami e mi misi a pascere il gregge.
Zec	11	8	In un mese eliminai tre pastori. Io ero impaziente con loro, ed essi pure mi detestarono.
Zec	11	9	Allora dissi: Non vi pascerò piú: chi sta per morire muoia, e chi sta per perire perisca; quelle poi che rimangono si divorino a vicenda.
Zec	11	10	Presi quindi il mio bastone Grazia e lo spezzai, per annullare il patto che avevo stabilito con tutti i popoli.
Zec	11	11	In quello stesso giorno fu annullato. Cosí le pecore piú misere del gregge che mi osservavano, riconobbero che quella era la parola dell'Eterno.
Zec	11	12	Allora dissi loro: Se vi pare giusto, datemi il mio salario; se no, lasciate stare. Cosí essi pesarono il mio salario: trenta sicli d'argento.
Zec	11	13	Ma l'Eterno mi disse: Gettalo per il vasaio, il magnifico prezzo con cui sono stato da loro valutato. Allora presi i trenta sicli d'argento e li gettai nella casa dell'Eterno per il vasaio.
Zec	11	14	Quindi spezzai l'altro bastone Legami per rompere la fratellanza fra Giuda e Israele.
Zec	11	15	L'Eterno allora mi disse: Prenditi anche gli attrezzi di un pastore insensato.
Zec	11	16	Poiché ecco, io susciterò nel paese un pastore che non si prenderà cura delle pecore che periscono, non cercherà quelle giovani, non guarirà quelle ferite, non nutrirà quelle che stanno in piedi, ma mangerà la carne delle grasse e strapperà persino le loro unghie.
Zec	11	17	Guai al pastore da nulla che abbandona il gregge! Una spada sarà contro il suo braccio e contro il suo occhio destro. Il suo braccio seccherà interamente e il suo occhio destro sarà completamente accecato.
------------------------Zaccaria, capitolo 12
Zec	12	1	L'oracolo della parola dell'Eterno riguardo a Israele. Cosí dice l'Eterno che ha disteso i cieli, posto le fondamenta della terra e formato lo spirito dell'uomo dentro di lui:
Zec	12	2	Ecco, io farò di Gerusalemme, una coppa di stordimento per tutti i popoli circostanti; verranno pure contro Giuda, quando cingeranno d'assedio Gerusalemme.
Zec	12	3	In quel giorno avverrà che io farò di Gerusalemme una pietra pesante per tutti i popoli; tutti quelli che se la caricheranno addosso saranno interamente fatti a pezzi, anche se tutte le nazioni della terra fossero radunate contro di lei.
Zec	12	4	In quel giorno, dice l'Eterno, io colpirò di smarrimento tutti i cavalli e di pazzia i loro cavalieri; aprirò i miei occhi sulla casa di Giuda, ma colpirò di cecità tutti i cavalli dei popoli.
Zec	12	5	I capi di Giuda diranno in cuor loro: Gli abitanti di Gerusalemme sono la mia forza nell'Eterno degli eserciti, il loro DIO
Zec	12	6	In quel giorno farò dei capi di Giuda come un braciere ardente in mezzo a della legna, come una torcia accesa in mezzo ai covoni. Essi divoreranno a destra e a sinistra tutti i popoli circostanti; ma Gerusalemme sarà ancora abitata nel suo proprio luogo, a Gerusalemme.
Zec	12	7	L'Eterno salverà prima le tende di Giuda, perché la gloria della casa di Davide, e la gloria degli abitanti di Gerusalemme non cresca piú di quella di Giuda.
Zec	12	8	In quel giorno l'Eterno difenderà gli abitanti di Gerusalemme; in quel giorno il piú debole fra loro sarà come Davide, e la casa di Davide sarà come DIO, come l'Angelo dell'Eterno davanti a loro.
Zec	12	9	In quel giorno avverrà che io mi adopererò per distruggere tutte le nazioni che verranno contro Gerusalemme.
Zec	12	10	Riverserò sulla casa di Davide e sugli abitanti di Gerusalemme lo Spirito di grazia e di supplicazione; ed essi guarderanno a me, a colui che hanno trafitto faranno quindi cordoglio per lui, come si fa cordoglio per un figlio unico, e saranno grandemente addolorati per lui, come si è grandemente addolorati per un primogenito
Zec	12	11	In quel giorno ci sarà un grande cordoglio in Gerusalemme, simile al cordoglio di Hadad-rimmon nella valle di Me-ghiddo,
Zec	12	12	E il paese farà cordoglio, ogni famiglia da sé: la famiglia della casa di Davide da sé, e le loro mogli da sé; la famiglia della casa di Nathan da sé, e le loro mogli da sé;
Zec	12	13	la famiglia della casa di Levi da sé, e le loro mogli da sé; la famiglia di Scimei da sé, e le loro mogli da sé;
Zec	12	14	tutte le famiglie rimaste ognuna da sé, e le loro mogli da sé.
------------------------Zaccaria, capitolo 13
Zec	13	1	In quel giorno sarà aperta una fonte per la casa di Davide e per gli abitanti di Gerusalemme, per il peccato e per l'impurità.
Zec	13	2	In quel giorno avverrà. dice l'Eterno degli eserciti, che io sterminerò dal paese i nomi degli idoli, che non saranno piú ricordati; farò pure scomparire dal paese i profeti e lo spirito immondo.
Zec	13	3	E avverrà che, se qualcuno profetizzerà ancora, suo padre e sua madre che l'hanno generato gli diranno: Tu non vivrai, perché proferisci menzogne nel nome dell'Eterno Cosí suo padre e sua madre che l'hanno generato lo trafiggeranno perché profetizza.
Zec	13	4	In quel giorno avverrà che ogni profeta proverà vergogna della sua visione, quando profetizzerà, e non indosserà piú il mantello di peli per ingannare.
Zec	13	5	Ma ognuno dirà: Io non sono profeta, sono un agricoltore; qualcuno mi ha insegnato ad allevare il bestiame fin dalla mia giovinezza
Zec	13	6	Se poi qualcuno gli dirà: Che cosa sono queste ferite nelle tue mani?, egli risponderà: Sono quelle con cui sono stato ferito nella casa dei miei amici. Colpito il pastore, le pecore sono disperse
Zec	13	7	Dèstati, o spada, contro il mio pastore e contro l'uomo che è mio compagno, dice l'Eterno degli eserciti. Colpisci il pastore e siano disperse le pecore; poi volgerò la mia mano contro i piccoli.
Zec	13	8	E in tutto il paese avverrà, dice l'Eterno, che i due terzi vi saranno sterminati e periranno, ma un terzo vi sarà lasciato.
Zec	13	9	Farò passare questo terzo per il fuoco, lo raffinerò come si raffina l'argento e lo proverò come si prova l'oro. Essi invocheranno il mio nome e io li esaudirò. Io dirò: Questo è il mio popolo, ed esso dirà: L'Eterno è il mio Dio. L'ultimo assedio di Gerusalemme.
------------------------Zaccaria, capitolo 14
Zec	14	1	Ecco, viene il giorno dell'eterno; allora le tue spoglie saranno spartite in mezzo a te.
Zec	14	2	Io radunerò tutte le nazioni per combattere contro Gerusalemme; la città sarà presa, le case saranno saccheggiate le donne violentate. Una metà della città andrà in cattività, ma il resto del popolo non sarà sterminato dalla città.
Zec	14	3	Poi l'eterno uscirà a combattere contro quelle nazioni, come combattè altre volte nel giorno della battaglia.
Zec	14	4	In quel giorno i suoi piedi si fermeranno sopra il monte degli Ulivi che sta di fronte a Gerusalemme, a est, e il monte degli Ulivi si spaccherà in mezzo da est a ovest, formando cosí una grande valle; una metà del monte si ritirerà verso nord e l'altra metà verso sud.
Zec	14	5	Allora voi fuggirete per la valle dei miei monti, perché la valle dei monti si estenderà fino ad Atsal; sí, fuggirete come fuggiste davanti al terremoto ai giorni di Uzziah, re di Giuda, cosí l'Eterno, il mio DIO verrà, e tutti i suoi santi saranno con te.
Zec	14	6	In quel giorno avverrà che non vi sarà piú luce; gli astri luminosi si oscureranno.
Zec	14	7	Sarà un giorno unico, che è conosciuto dall'Eterno; non sarà né giorno né notte, ma verso sera vi sarà luce.
Zec	14	8	In quel giorno avverrà che da Gerusalemme, usciranno acque vive: metà di esse andrà verso il mare orientale, e metà verso il mare occidentale; sarà così tanto d'estate che d'inverno. Il regno universale del Messia
Zec	14	9	L'Eterno sarà re su tutta la terra; in quel giorno ci sarà soltanto l'Eterno e soltanto il suo nome.
Zec	14	10	Tutto il paese sarà cambiato in pianura da Gheba a Rimmon, a sud di Gerusalemme; e Gerusalemme sarà innalzata e abitata nel suo luogo, dalla porta di Beniamino, al posto della prima porta, fino alla porta dell'Angolo, e dalla torre di Hananeel ai torchi del re.
Zec	14	11	La gente vi abiterà e non ci sarà più nulla di votato allo sterminio, ma Gerusalemme dimorerà al sicuro.
Zec	14	12	Questa sarà la piaga con cui l'Eterno colpirà tutti i popoli che avranno mosso guerra a Gerusalemme: egli farà consumare la loro carne mentre stanno in piedi, i loro occhi si consumeranno nelle loro orbite e la loro lingua si consumerà nella loro bocca.
Zec	14	13	In quel giorno avverrà che per opera dell'Eterno vi sarà in mezzo a loro una grande confusione, ognuno di loro afferrerà la mano del suo vicino e alzerà la sua mano contro la mano del suo vicino.
Zec	14	14	Giuda stesso combatterà contro Gerusalemme, e la ricchezza di tutte le nazioni circostanti sarà raccolta insieme: oro, argento e vesti in grande quantità.
Zec	14	15	Simile all'altra piaga sarà la piaga che colpirà i cavalli, i muli, i cammelli, gli asini e tutte le bestie che saranno in quegli accampamenti.
Zec	14	16	E avverrà che ogni sopravvissuto di tutte le nazioni venute contro Gerusalemme salirà di anno in anno ad adorare il Re, l'Eterno degli eserciti, e a celebrare la festa delle Capanne.
Zec	14	17	E avverrà che, se qualche famiglia della terra non salirà a Gerusalemme, per adorare il Re, l'Eterno degli eserciti su di essa non cadrà alcuna pioggia.
Zec	14	18	Se la famiglia d'Egitto non salirà non verrà, neppure su di essa cadrà la pioggia, ma cadrà la stessa piaga con cui l'Eterno colpirà le nazioni che non saliranno a celebrare la festa delle Capanne.
Zec	14	19	Questa sarà la punizione dell'Egitto, e la punizione di tutte le nazioni che non saliranno a celebrare la festa delle Capanne.
Zec	14	20	In quel giorno sui sonagli dei cavalli sarà inciso: SANTITA' ALL'ETERNO. Le pentole nella casa dell'Eterno saranno come le bacinelle davanti all'altare.
Zec	14	21	Sí, ogni pentola in Gerusalemme e in Giuda sarà consacrata all'Eterno degli eserciti; tutti quelli che offriranno sacrifici verranno a prenderle per cuocervi le carni. In quel giorno nella casa dell'Eterno degli eserciti non ci sarà piú alcun mercante.
------------------------Malachia, capitolo 1
Mal	1	1	L'oracolo della parola dell'Eterno rivolta a Israele, per mezzo di Malachia.
Mal	1	2	Io v'ho amati, dice l'Eterno. Ma voi dite: In che cosa ci hai amati?. Esaù non era forse fratello di Giacobbe?, dice l'Eterno. Tuttavia io ho amato Giacobbe
Mal	1	3	e ho odiato Esaù; ho fatto dei suoi monti una desolazione e ho dato la sua eredità agli sciacalli del deserto.
Mal	1	4	Anche se Edom, dicesse: Noi siamo stati distrutti, ma torneremo a ricostruire i luoghi desolati, cosí dice l'Eterno degli eserciti. Essi ricostruiranno, ma io demolirò; e saranno chiamati il Territorio dell'iniquità e il popolo contro il quale l'Eterno sarà per sempre indignato.
Mal	1	5	I vostri occhi vedranno e voi direte: L'Eterno è magnificato oltre i confini d'Israele.
Mal	1	6	Un figlio onora il padre e un servo il suo signore. Se dunque io sono padre dov'è il mio onore? E se sono signore, dov'è il timore di me?, dice l'Eterno degli eserciti a voi, sacerdoti, che disprezzate il mio nome, eppure dite: In che cosa abbiamo disprezzato il tuo nome?.
Mal	1	7	Voi offrite sul mio altare, cibi contaminati, eppure dite: In che cosa ti abbiamo contaminato? Quando dite: La mensa dell'Eterno è spregevole"
Mal	1	8	Quando offrite in sacrificio un animale cieco, non è male? Quando offrite un animale zoppo o malato, non è male? Presentalo dunque al tuo governatore. Sarà soddisfatto di te? Ti accetterà con favore?, dice l'Eterno degli eserciti.
Mal	1	9	Ora dunque implorate il favore di Dio, perché abbia misericordia di noi. Sono le vostre mani che hanno fatto ciò, vi accetterà forse con favore?, dice l'Eterno degli eserciti.
Mal	1	10	Oh, ci fosse almeno qualcuno tra di voi che chiudesse le porte! Allora non accendereste invano il fuoco sul mio altare. Io non prendo alcun piacere in voi, dice l'Eterno degli eserciti, né gradisco alcuna offerta dalle vostre mani.
Mal	1	11	Poiché dal sol levante fino al ponente sarà grande il mio nome fra le nazioni e in ogni luogo sarà offerto incenso, al mio nome e un'oblazione pura, perché il mio nome sarà grande fra le nazioni, dice l'Eterno degli eserciti.
Mal	1	12	Ma voi lo profanate quando dite: La mensa dell'Eterno è contaminata e il suo frutto, cioè il suo cibo, è spregevole.
Mal	1	13	Voi dite pure: Ah, che fatica! e la trattate con disprezzo, dice l'Eterno degli eserciti. Cosí voi portate animali rubati, zoppi e malati; questa è l'offerta che portate. Potrei io gradirla dalle vostre mani?, dice l'Eterno.
Mal	1	14	Maledetto il fraudolento che ha nel suo gregge un maschio e fa un voto, ma sacrifica all'Eterno un animale difettoso. Poiché io sono un Re grande, dice l'Eterno degli eserciti, e il mio nome è tremendo fra le nazioni.
------------------------Malachia, capitolo 2
Mal	2	1	E ora questo comandamento è per voi, o sacerdoti.
Mal	2	2	Se non date ascolto, se non vi mettete in cuore di dar gloria al mio nome dice l'Eterno degli eserciti, manderò su di voi la maledizione e maledirò le vostre benedizioni; sí, le ho già maledette, perché non vi mettete questo in cuore.
Mal	2	3	Ecco, io sgriderò il vostro seme, e spargerò escrementi sulle vostre facce, gli escrementi delle vostre feste solenni, e voi sarete portati via con questi.
Mal	2	4	Allora riconoscerete che io vi ho mandato questo comandamento, affinché il mio patto con Levi possa continuare, dice l'Eterno degli eserciti.
Mal	2	5	Il mio patto con lui era un patto di vita e di pace, che io gli concessi perché mi temesse, ed egli mi temette e fu terrorizzato davanti al mio nome.
Mal	2	6	La legge di verità era nella sua bocca, e non si trovava alcuna perversità sulle sue labbra; camminava con me nella pace e nella rettitudine e ne ritrasse molti dall'iniquità.
Mal	2	7	Poiché le labbra del sacerdote dovrebbero custodire la conoscenza e dalla sua bocca uno dovrebbe cercare la legge, perché egli è il messaggero dell'Eterno degli eserciti.
Mal	2	8	Voi invece vi siete allontanati dalla via, avete fatto inciampare molti nella legge, avete violato il patto di Levi, dice l'Eterno degli eserciti.
Mal	2	9	Perciò anch'io vi ho reso spregevoli e abietti davanti a tutto il popolo, perché non avete osservato le mie vie, e avete usato parzialità nell'applicazione della legge.
Mal	2	10	Non abbiamo tutti uno stesso Padre? Non ci ha creati uno stesso Dio? Perché dunque agiamo con perfidia l'uno verso l'altro, profanando il patto dei nostri padri?
Mal	2	11	Giuda ha agito con perfidia e un'abominazione è stata commessa in Israele e in Gerusalemme perché Giuda ha profanato il luogo santo dell'Eterno, che egli ama, e ha sposato la figlia di un dio straniero.
Mal	2	12	L'Eterno sterminerà dalle tende di Giacobbe colui che fa questo, chi veglia, chi risponde e chi offre un'oblazione all'Eterno degli eserciti.
Mal	2	13	Voi fate anche quest'altra cosa: coprite l'altare, dell'Eterno di lacrime, di pianto e di lamenti, perché non riguarda piú con favore la vostra offerta e non la riceve piú con piacere dalle vostre mani.
Mal	2	14	Eppure dite: Per quale ragione?. Poiché l'Eterno è testimone fra te e la moglie della tua giovinezza, verso la quale ti sei comportato perfidamente, benché ella sia la tua compagna e la moglie del tuo patto.
Mal	2	15	Ma non li fece Dio uno e nondimeno lo spirito rimase in lui? E perché mai uno? Poiché egli cercava una discendenza da DIO. Badate dunque al vostro spirito e nessuno si comporti perfidamente verso la moglie della sua giovinezza.
Mal	2	16	Poiché l'Eterno, il DIO d'Israele, dice che egli odia il divorzio e chi copre di violenza la sua veste, dice l'Eterno degli eserciti. Badate dunque al vostro spirito e non comportatevi perfidamente.
Mal	2	17	Voi stancate l'Eterno con le vostre parole, eppure dite: In che cosa lo abbiamo stancato?. Perché voi dite: Chiunque fa il male è gradito all'Eterno, che si compiace in lui, oppure: Dov'è il DIO della giustizia?.
------------------------Malachia, capitolo 3
Mal	3	1	Ecco, io mando il mio messaggero a preparare la via davanti a me. E subito il Signore, che voi cercate, entrerà nel suo tempio, l'angelo del patto in cui prendete piacere, ecco, verrà, dice l'Eterno degli eserciti.
Mal	3	2	Ma chi potrà sostenere il giorno della sua venuta? Chi potrà rimanere in piedi quando egli apparirà? Egli è come un fuoco d'affinatore, come la soda dei lavandai.
Mal	3	3	Egli siederà come chi affina e purifica l'argento; purificherà i figli di Levi e li affinerà come oro e argento, perché possano offrire all'Eterno un'oblazione con giustizia.
Mal	3	4	Allora l'offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradevole all'Eterno, come nei tempi passati, come negli anni di prima.
Mal	3	5	Cosí mi avvicinerò a voi per il giudizio e sarò un testimone pronto contro gli stregoni, contro gli adulteri, contro quelli che giurano il falso, contro quelli che frodano il salario all'operaio, opprimono la vedova e l'orfano, allontanano lo straniero e non temono me. dice l'Eterno degli eserciti.
Mal	3	6	Io sono l'Eterno, non muto; perciò voi, o figli di Giacobbe, non siete consumati.
Mal	3	7	Fin dai giorni dei vostri padri vi siete allontanati dai miei statuti e non li avete osservati. Tornate a me e io tornerò a voi, dice l'Eterno degli eserciti. Ma voi dite: In che cosa dobbiamo tornare?.
Mal	3	8	Un uomo deruberà DIO? Eppure voi mi derubate e poi dite: In che cosa ti abbiamo derubato? Nelle decime e nelle offerte.
Mal	3	9	Voi siete colpiti di maledizione perché mi derubate, sí, tutta quanta la nazione.
Mal	3	10	Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché vi sia cibo nella mia casa, e poi mettetemi alla prova in questo. dice l'Eterno degli eserciti, se io non vi aprirò le cateratte del cielo e non riverserò su di voi tanta benedizione che non avrete spazio sufficiente ove riporla.
Mal	3	11	Inoltre sgriderò per voi il divoratore, perché non distrugga piú il frutto del vostro suolo, e la vostra vite non mancherà di portar frutto per voi nella campagna, dice l'Eterno degli eserciti.
Mal	3	12	Tutte le nazioni vi proclameranno beati perché sarete un paese di delizie, dice l'Eterno degli eserciti.
Mal	3	13	Avete usato parole dure contro di me, dice l'Eterno. Eppure dite: Che cosa abbiamo detto contro di te?
Mal	3	14	Avete detto: E' vano servire DIO; quale guadagno c'è nell'osservare i suoi ordinamenti e ad andare vestiti a lutto davanti all'Eterno degli eserciti?
Mal	3	15	Perciò noi proclamiamo beati i superbi. Non solo gli operatori d'iniquità prosperano, ma essi tentano pure DIO e sfuggono".
Mal	3	16	Allora quelli che temevano l'Eterno si sono parlati l'uno all'altro. L'Eterno è stato attento ed ha ascoltato e un libro di ricordo è stato scritto davanti a lui per quelli che temono l'Eterno e onorano il suo nome.
Mal	3	17	Essi saranno miei, dice l'Eterno degli eserciti, nel giorno in cui preparo il mio particolare tesoro, e li risparmierò, come un uomo risparmia il figlio che lo serve.
Mal	3	18	Allora vedrete nuovamente la differenza che c'è fra il giusto e l'empio, fra colui che serve DIO e colui che non lo serve.
------------------------Malachia, capitolo 4
Mal	4	1	Poiché ecco, il giorno viene, ardente come una fornace; e tutti quelli che operano empiamente saranno come stoppia; il giorno che viene li brucerà, dice l'Eterno degli eserciti, in modo da non lasciar loro né radice né ramo.
Mal	4	2	Ma per voi che temete il mio nome, sorgerà il sole della giustizia con la guarigione nelle sue ali, e voi uscirete e salterete come vitelli di stalla.
Mal	4	3	Calpesterete gli empi perché saranno cenere sotto la pianta dei vostri piedi nel giorno che io preparo, dice l'Eterno degli eserciti.
Mal	4	4	Ricordatevi della legge di Mosè, mio servo, al quale in Horeb ordinai statuti e decreti per tutto Israele.
Mal	4	5	Ecco, io vi manderò Elia, il profeta, prima che venga il giorno grande e spaventevole dell'Eterno.
Mal	4	6	Egli farà ritornare il cuore dei padri ai figli e il cuore dei figli ai padri, affinché non venga a colpire il paese di completo sterminio.
------------------------Matteo, capitolo 1
Mat	1	1	Libro della genealogia di Gesú Cristo, figlio di Davide, figlio di Abrahamo.
Mat	1	2	Abrahamo generò Isacco; Isacco generò Giacobbe; Giacobbe; generò Giuda e i suoi fratelli.
Mat	1	3	Giuda generò Fares e Zara da Tamar; Fares generò Esrom; Esrom generò Aram;
Mat	1	4	Aram generò Aminadab, Aminadab generò Naasson; Naasson generò Salmon,
Mat	1	5	Salmon generò Booz da Rahab; Booz generò Obed da Ruth; Obed generò Iesse.
Mat	1	6	Iesse generò il re Davide; il re Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Uria.
Mat	1	7	Salomone generò Roboamo; Roboamo generò Abia; Abia generò Asa
Mat	1	8	Asa generò Giosafat; Giosafat generò Ioram; Ioram generò Ozia.
Mat	1	9	Ozia generò Ioatam; Ioatam generò Acaz; Acaz generò Ezechia.
Mat	1	10	Ezechia generò Manasse; Manasse generò Amon; Amon generò Iosia.
Mat	1	11	Iosia generò Ieconia e i suoi fratelli al tempo della deportazione in Babilonia.
Mat	1	12	Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatiel; Salatiel generò Zorobahel.
Mat	1	13	Zorobabel generò Abiud; Abiud generò Eliakim; Eliakim generò Azor.
Mat	1	14	Azor generò Sadok; Sadok generò Achim; Achim generò Eliud.
Mat	1	15	Eliud generò Eleazar; Eleazar generò Matthan; Matthan generò Giacobbe.
Mat	1	16	Giacobbe generò Giuseppe, il marito di Maria, dalla quale nacque Gesú, che è chiamato Cristo.
Mat	1	17	Cosí, tutte le generazioni da Abrahamo fino a Davide sono quattordici generazioni; e da Davide fino alla deportazione in Babilonia, quattordici generazioni; e dalla deportazione in Babilonia fino a Cristo, quattordici generazioni.
Mat	1	18	Or la nascita di Gesú Cristo avvenne in questo modo. Maria, sua madre, era stata promessa in matrimonio a Giuseppe, ma prima che iniziassero a stare insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.
Mat	1	19	Allora Giuseppe, suo sposo, che era uomo giusto e non voleva esporla ad infamia, deliberò di lasciarla segretamente.
Mat	1	20	Ma, mentre rifletteva su queste cose, ecco che un angelo del Signore gli apparve in sogno, dicendo: Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria come tua moglie, perché ciò che è stato concepito in lei è opera dello Spirito Santo.
Mat	1	21	Ed ella partorirà un figlio e tu gli porrai nome Gesú, perché egli salverà il suo popolo dai loro peccati.
Mat	1	22	Or tutto ciò avvenne affinché si adempisse quello che era stato detto dal Signore, per mezzo del profeta che dice:
Mat	1	23	Ecco, la vergine sarà incinta e partorirà un figlio, il quale sarà chiamato Emmanuele che, interpretato, vuol dire: Dio con noi.
Mat	1	24	E Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l'angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie;
Mat	1	25	ma egli non la conobbe, finché ella ebbe partorito il suo figlio primogenito, al quale pose nome Gesú.
------------------------Matteo, capitolo 2
Mat	2	1	Ora, dopo che Gesú era nato in Betlemme di Giudea al tempo del re Erode, ecco dei magi dall'oriente arrivarono a Gerusalemme,
Mat	2	2	dicendo: Dov'è il re dei Giudei che è nato? Poiché noi abbiamo visto la sua stella in oriente e siamo venuti per adorarlo.
Mat	2	3	All'udire ciò, il re Erode fu turbato, e tutta Gerusalemme con lui.
Mat	2	4	E, radunati tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi, del popolo, s'informò da loro dove doveva nascere il Cristo.
Mat	2	5	Ed essi gli dissero: In Betlemme di Giudea, perché cosí è scritto per mezzo del profeta:
Mat	2	6	"E tu, Betlemme terra di Giuda, non sei certo la minima fra i principi di Giuda, perché da te uscirà un capo, che pascerà il mio popolo Israele".
Mat	2	7	Allora Erode, chiamati di nascosto i magi, domandò loro con esattezza da quanto tempo la stella era apparsa.
Mat	2	8	E, mandandoli a Betlemme, disse loro Andate e domandate diligentemente del bambino, e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, affinché io pure venga ad adorarlo.
Mat	2	9	Ed essi, udito il re, partirono; ed ecco, la stella che avevano veduta in oriente andava davanti a loro finché, giunta sul luogo dov'era il bambino, vi si fermò.
Mat	2	10	Quando essi videro la stella, si rallegrarono di grandissima gioia.
Mat	2	11	E, entrati nella casa, trovarono il bambino con Maria sua madre e, prostratisi, lo adorarono. Poi aperti i loro tesori, gli offrirono doni: oro, incenso e mirra.
Mat	2	12	Quindi, divinamente avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.
Mat	2	13	Ora, dopo che furono partiti, ecco un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: Alzati, prendi il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e rimani là finché io non ti avvertirò, perché Erode cercherà il bambino per farlo morire.
Mat	2	14	Egli dunque, destatosi, prese il bambino e sua madre di notte, e si rifugiò in Egitto.
Mat	2	15	E rimase là fino alla morte di Erode, affinché si adempisse quello che fu detto dal Signore per mezzo del profeta, che dice: Ho chiamato il mio figlio fuori dall'Egitto.
Mat	2	16	Allora Erode, vedendosi beffato dai magi, si adirò grandemente e mandò a far uccidere tutti i bambini che erano in Betlemme e in tutti i suoi dintorni, dall'età di due anni in giú, secondo il tempo del quale si era diligentemente informato dai magi.
Mat	2	17	Allora si adempí quello che fu detto dal profeta Geremia che dice:
Mat	2	18	Un grido è stato udito in Rama, un lamento, un pianto e un grande cordoglio; Rachele piange i suoi figli e rifiuta di essere consolata, perché non sono più.
Mat	2	19	Ora, morto Erode, ecco un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto,
Mat	2	20	e gli disse: Alzati, prendi il bambino e sua madre e va' nel paese d'Israele, perché coloro che cercavano la vita del bambino sono morti.
Mat	2	21	Ed egli, alzatosi, prese il bambino e sua madre e venne nel paese d'Israele;
Mat	2	22	ma, avendo udito che Archelao regnava in Giudea al posto di Erode suo padre, ebbe paura di andare là. E, divinamente avvertito in sogno, si rifugiò nel territorio della Galilea,
Mat	2	23	e, giunto là, abitò in una città detta Nazaret, affinché si adempisse quello che era stato detto dai profeti: Egli sarà chiamato Nazareno.
------------------------Matteo, capitolo 3
Mat	3	1	Or in quei giorni venne Giovanni Battista, che predicava nel deserto della Giudea,
Mat	3	2	e diceva: Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino!
Mat	3	3	Questi infatti è colui di cui parlò il profeta Isaia quando disse: Una voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri.
Mat	3	4	Or Giovanni stesso portava un vestito di peli di cammello e una cintura di cuoio intorno ai lombi e il suo cibo erano locuste e miele selvatico.
Mat	3	5	Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la regione adiacente il Giordano accorrevano a lui,
Mat	3	6	ed erano battezzati da lui nel Giordano, confessando i loro peccati.
Mat	3	7	Ma egli, vedendo molti dei farisei, e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: Razza di vipere, chi vi ha mostrato a fuggire dall'ira a venire?
Mat	3	8	Fate dunque frutti degni di ravvedimento!
Mat	3	9	E non pensate di dir fra voi stessi: Noi abbiamo Abrahamo per padre perché io vi dico che Dio può far sorgere dei figli di Abrahamo anche da queste pietre.
Mat	3	10	E la scure è già posta alla radice degli alberi; ogni albero dunque che non fa buon frutto, sarà tagliato e gettato nel fuoco,
Mat	3	11	Io vi battezzo in acqua, per il ravvedimento; ma colui che viene dopo di me è piú forte di me e io non sono degno neanche di portare i suoi sandali, egli vi battezzerà con lo Spirito Santo, e col fuoco.
Mat	3	12	Egli ha in mano il suo ventilabro e pulirà interamente la sua aia; raccoglierà il suo grano nel granaio, ma arderà la pula con fuoco inestinguibile.
Mat	3	13	Allora Gesú venne dalla Galilea al Giordano da Giovanni per essere da lui battezzato.
Mat	3	14	Ma Giovanni gli si opponeva fortemente dicendo: Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?.
Mat	3	15	E Gesú, rispondendo, gli disse: Lascia fare per ora, perché cosí ci conviene adempiere ogni giustizia. Allora egli lo lasciò fare.
Mat	3	16	E Gesú, appena fu battezzato uscí fuori dall'acqua; ed ecco i cieli gli si aprirono, ed egli vide lo Spirito di DIO scendere come una colomba e venire su di lui;
Mat	3	17	ed ecco una voce dal cielo. che disse: Questi è il mio amato Figlio, nel quale mi sono compiaciuto.
------------------------Matteo, capitolo 4
Mat	4	1	Allora Gesú fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo.
Mat	4	2	E, dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame.
Mat	4	3	Ora il tentatore, accostandosi, gli disse: Se tu sei il Figlio di Dio, di' che queste pietre diventino pane.
Mat	4	4	Ma egli, rispondendo, disse: Sta scritto: L'uomo non vive di solo pane, ma di ogni parola che procede dalla bocca di Dio.
Mat	4	5	Allora il diavolo lo trasportò nella santa città, lo pose sull'orlo del tempio
Mat	4	6	e gli disse: Se sei il Figlio di Dio, gettati giú, perché sta scritto: Egli darà ordine ai suoi angeli riguardo a te; ed essi ti porteranno sulle loro mani, perché non urti col tuo piede in alcuna pietra.
Mat	4	7	Gesú gli disse: Sta anche scritto Non tentare il Signore Dio tuo.
Mat	4	8	Di nuovo il diavolo lo trasportò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria
Mat	4	9	e gli disse: Io ti darò tutte queste cose se, prostrandoti a terra, mi adori.
Mat	4	10	Allora Gesú gli disse: Vattene Satana, poiché sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e servi a lui solo.
Mat	4	11	Allora il diavolo lo lasciò; ed ecco degli angeli gli si accostarono e lo servivano.
Mat	4	12	Or Gesú, avendo udito che Giovanni era stato messo in prigione, si ritirò nella Galilea.
Mat	4	13	Poi lasciò Nazaret e venne ad abitare a Capernaum, città posta sulla riva del mare, ai confini di Zabulon e di Neftali.
Mat	4	14	affinché si adempisse ciò che fu detto dal profeta Isaia, quando disse:
Mat	4	15	Il paese di Zabulon, il paese di Neftali, sulla riva del mare, la regione al di là del Giordano, la Galilea dei gentili,
Mat	4	16	il popolo che giaceva nelle tenebre ha visto una grande luce, e su coloro che giacevano nella regione e nell'ombra della morte, si è levata la luce.
Mat	4	17	Da quel tempo Gesú cominciò a predicare e a dire: Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino!.
Mat	4	18	Or Gesú, camminando lungo il mare della Galilea, vide due fratelli: Simone detto Pietro e Andrea suo fratello, i quali gettavano la rete nel mare, poiché erano pescatori;
Mat	4	19	e disse loro: Seguitemi e io vi farò pescatori di uomini.
Mat	4	20	Or essi, lasciate prontamente le reti, lo seguirono.
Mat	4	21	E, proseguendo il cammino, vide due altri fratelli: Giacomo, il figlio di Zebedeo e Giovanni suo fratello, nella barca con Zebedeo loro padre, i quali riassettavano le reti; e li chiamò.
Mat	4	22	Ed essi, lasciata prontamente la barca e il padre loro, lo seguirono.
Mat	4	23	E Gesú andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando l'evangelo del regno, e sanando ogni malattia e ogni infermità fra il popolo.
Mat	4	24	E la sua fama si sparse per tutta la Siria; e gli presentarono tutti i malati, colpiti da varie infermità e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarí.
Mat	4	25	E grandi folle lo seguivano dalla Galilea, dalla Decapoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.
------------------------Matteo, capitolo 5
Mat	5	1	Ed egli, vedendo le folle, salí sul monte e, come si fu seduto i suoi discepoli gli si accostarono.
Mat	5	2	Allora egli, aperta la bocca, li ammaestrava, dicendo:
Mat	5	3	Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli.
Mat	5	4	Beati coloro che fanno cordoglio perché saranno consolati.
Mat	5	5	Beati i mansueti, perché essi erediteranno la terra.
Mat	5	6	Beati coloro che sono affamati e assetati di giustizia, perché essi saranno saziati.
Mat	5	7	Beati i misericordiosi, perché essi otterranno misericordia.
Mat	5	8	Beati i puri di cuore, perché essi vedranno Dio.
Mat	5	9	Beati coloro che si adoperano per la pace, perché essi saranno chiamati figli di Dio.
Mat	5	10	Beati coloro che sono perseguitati a causa della giustizia, perché di loro è il regno dei cieli.
Mat	5	11	Beati sarete voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia.
Mat	5	12	Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande nei cieli, poiché cosí hanno perseguitato i profeti che furono prima di voi.
Mat	5	13	Voi siete il sale della terra; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli si renderà il sapore? A null'altro serve che ad essere gettato via e ad essere calpestato dagli uomini.
Mat	5	14	Voi siete la luce del mondo; una città posta sopra un monte non può essere nascosta.
Mat	5	15	Similmente, non si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candeliere, perché faccia luce a tutti coloro che sono in casa.
Mat	5	16	Cosí risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli.
Mat	5	17	Non pensate che io sia venuto ad abrogare la legge o i profeti; io non sono venuto per abrogare, ma per portare a compimento.
Mat	5	18	Perché in verità vi dico: Finché il cielo e la terra non passeranno, neppure un iota, o un solo apice della legge passerà, prima che tutto sia adempiuto.
Mat	5	19	Chi dunque avrà trasgredito uno di questi minimi comandamenti e avrà cosí insegnato agli uomini, sarà chiamato minimo nel regno dei cieli; ma colui che li metterà in pratica e li insegnerà, sarà chiamato grande nel regno dei cieli.
Mat	5	20	Perciò io vi dico: Se la vostra giustizia non supera quella degli scribi, e dei farisei, voi non entrerete affatto nel regno dei cieli.
Mat	5	21	Voi avete udito che fu detto agli antichi: Non uccidere e: Chiunque ucciderà, sarà sottoposto al giudizio;
Mat	5	22	ma io vi dico: Chiunque si adira contro suo fratello senza motivo, sarà sottoposto al giudizio; e chi avrà detto al proprio fratello: Raca, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli avrà detto: stolto sarà sottoposto al fuoco della Geenna.
Mat	5	23	Se tu dunque stai per presentare la tua offerta all'altare, e lí ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te,
Mat	5	24	lascia lí la tua offerta davanti all'altare e va' prima a riconciliarti con tuo fratello; poi torna e presenta la tua offerta.
Mat	5	25	Fa' presto un accordo amichevole con il tuo avversario, mentre sei sulla via con lui, che talora il tuo avversario non ti dia in mano del giudice e il giudice ti consegni alla guardia e tu sia messo prigione
Mat	5	26	In verità ti dico, che non uscirai di là finché tu non abbia pagato a l'ultimo centesimo.
Mat	5	27	Voi avete udito che fu detto agli antichi: Non commettere adulterio
Mat	5	28	Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.
Mat	5	29	Ora, se il tuo occhio destro ti è causa di peccato, cavalo e gettalo via da te perché è meglio per te che un tuo membro perisca, piuttosto che tutto il tuo corpo sia gettato nella Geenna;
Mat	5	30	e se la tua mano destra ti è causa di peccato, mozzala e gettala via da te, perché è meglio per te che un tuo membro perisca, piuttosto che tutto il tuo corpo sia gettato nella Geenna.
Mat	5	31	E' stato pure detto: Chiunque ripudia la propria moglie, le dia l'atto del divorzio.
Mat	5	32	Ma io vi dico: Chiunque manda via la propria moglie, eccetto in caso di fornicazione, la fa essere adultera e chiunque sposa una donna ripudiata commette adulterio.
Mat	5	33	Avete inoltre udito che fu detto agli antichi: Non giurare il falso; ma adempi le cose promesse con giuramento al Signore.
Mat	5	34	Ma io vi dico: Non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio.
Mat	5	35	né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del gran Re.
Mat	5	36	Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di fare bianco o nero un solo capello;
Mat	5	37	ma il vostro parlare sia: Sí, sí, no, no; tutto ciò che va oltre questo, viene dal maligno.
Mat	5	38	Voi avete udito che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente.
Mat	5	39	Ma io vi dico: Non resistere al malvagio; anzi, se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli anche l'altra,
Mat	5	40	e se uno vuol farti causa per toglierti la tunica, lasciagli anche il mantello.
Mat	5	41	E se uno ti costringe a fare un miglio, fanne con lui due.
Mat	5	42	Da' a chi ti chiede, e non rifiutarti di dare a chi desidera qualcosa in prestito da te.
Mat	5	43	Voi avete udito che fu detto: Ama il tuo prossimo e odia il tuo nemico.
Mat	5	44	Ma io vi dico: Amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a coloro che vi odiano, e pregate per coloro che vi maltrattano e vi perseguitano,
Mat	5	45	affinché siate figli del Padre vostro, che è nei cieli, poiché egli fa sorgere il suo sole sopra i buoni e sopra i malvagi e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti.
Mat	5	46	Perché, se amate coloro che vi amano, che premio ne avrete? Non fanno altrettanto anche i pubblicani?
Mat	5	47	E se salutate soltanto i vostri fratelli, che fate di straordinario? Non fanno altrettanto anche i pubblicani?
Mat	5	48	Voi dunque siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro, che è nei cieli.
------------------------Matteo, capitolo 6
Mat	6	1	Guardatevi dal fare la vostra elemosina davanti agli uomini, per essere da loro ammirati; altrimenti voi non ne avrete ricompensa presso il Padre vostro, che è nei cieli.
Mat	6	2	Quando dunque fai l'elemosina, non far suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere onorati dagli uomini; in verità vi dico, che essi hanno già ricevuto il loro premio.
Mat	6	3	Anzi quando tu fai l'elemosina non sappia la tua sinistra quello che fa la destra.
Mat	6	4	affinché la tua elemosina si faccia in segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto te ne darà la ricompensa palesemente.
Mat	6	5	E quando tu preghi, non essere come gli ipocriti, perché essi amano pregare stando in piedi nelle sinagoghe, e agli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini; in verità vi dico che essi hanno già ricevuto il loro premio.
Mat	6	6	Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta, chiudi la tua porta e prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà pubblicamente.
Mat	6	7	Ora, nel pregare, non usate inutili ripetizioni come fanno i pagani perché essi pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole.
Mat	6	8	Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno prima che gliele chiediate.
Mat	6	9	Voi dunque pregate in questa maniera: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome.
Mat	6	10	Venga il tuo regno. Sia fatta la tua volontà in terra come in cielo.
Mat	6	11	Dacci oggi il nostro pane necessario.
Mat	6	12	E perdonaci i nostri debiti, come anche noi perdoniamo ai nostri debitori.
Mat	6	13	E non esporci alla tentazione, ma liberaci dal maligno, perché tuo è il regno e la potenza e la gloria in eterno. Amen".
Mat	6	14	Perché, se voi perdonate agli uomini le loro offese, il vostro Padre celeste perdonerà anche a voi;
Mat	6	15	ma se voi non perdonate agli uomini le loro offese, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre.
Mat	6	16	Ora, quando digiunate, non siate mesti d'aspetto come gli ipocriti; perché essi si sfigurano la faccia per mostrare agli uomini che digiunano, in verità vi dico che essi hanno già ricevuto il loro premio.
Mat	6	17	Ma tu, quando digiuni, ungiti il capo e lavati la faccia,
Mat	6	18	per non mostrare agli uomini che tu digiuni, ma al Padre tuo nel segreto, e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa pubblicamente.
Mat	6	19	Non vi fate tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine guastano, e dove i ladri sfondano e rubano,
Mat	6	20	anzi fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non sfondano e non rubano.
Mat	6	21	Perché dov'è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.
Mat	6	22	La lampada del corpo è l'occhio; se dunque l'occhio tuo è puro, tutto il tuo corpo sarà illuminato
Mat	6	23	ma se l'occhio tuo è viziato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso, se dunque la luce che è in te è tenebre, quanto grandi saranno quelle tenebre!
Mat	6	24	Nessuno può servire a due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro; oppure sarà fedele all'uno e disprezzerà l'altro; voi non potete servire a Dio e a mammona.
Mat	6	25	Perciò io vi dico: Non siate con ansietà solleciti per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di che vi vestirete. La vita non vale piú del cibo e il corpo piú del vestito?
Mat	6	26	Osservate gli uccelli del cielo: essi non seminano non mietono e non raccolgono in granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto piú di loro?
Mat	6	27	E chi di voi, con la sua sollecitudine, può aggiungere alla sua statura un solo cubito?
Mat	6	28	Perché siete in ansietà intorno al vestire? Considerate come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non filano;
Mat	6	29	eppure io vi dico, che Salomone stesso, con tutta la sua gloria, non fu vestito come uno di loro.
Mat	6	30	Ora se Dio riveste in questa maniera l'erba dei campi, che oggi è e domani è gettata nel forno, quanto piú vestirà voi o uomini di poca fede?
Mat	6	31	Non siate dunque in ansietà, dicendo: Che mangeremo, o che berremo, o di che ci vestiremo?
Mat	6	32	Poiché sono i gentili quelli che cercano tutte queste cose, il Padre vostro celeste, infatti, sa che avete bisogno di tutte queste cose.
Mat	6	33	Ma cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte.
Mat	6	34	Non siate dunque in ansietà del domani, perché il domani si prenderà cura per conto suo. Basta a ciascun giorno il suo affanno.
------------------------Matteo, capitolo 7
Mat	7	1	Non giudicate, affinché non siate giudicati.
Mat	7	2	Perché sarete giudicati secondo il giudizio col quale giudicate, e con la misura con cui misurate, sarà pure misurato a voi
Mat	7	3	Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?
Mat	7	4	Ovvero, come puoi dire a tuo fratello: Lascia che ti tolga dall'occhio la pagliuzza, mentre c'è una trave nel tuo occhio?
Mat	7	5	Ipocrita, togli prima dal tuo occhio la trave e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello.
Mat	7	6	Non date ciò che è santo ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con i piedi e poi si rivoltino per sbranarvi.
Mat	7	7	Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto.
Mat	7	8	Perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova e sarà aperto a chi bussa.
Mat	7	9	Vi è tra voi qualche uomo che, se suo figlio gli chiede del pane, gli darà una pietra?
Mat	7	10	O se gli chiede un pesce, gli darà una serpe?
Mat	7	11	Se dunque voi, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto piú il Padre vostro, che è nei cieli, darà cose buone a coloro che gliele chiedono.
Mat	7	12	Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro, perché questa è la legge ed i profeti.
Mat	7	13	Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono coloro che entrano per essa.
Mat	7	14	Quanto stretta è invece la porta e angusta la via che conduce alla vita! E pochi sono coloro che la trovano!
Mat	7	15	Guardatevi dai falsi profeti, i quali vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci
Mat	7	16	Voi li riconoscerete dai loro frutti. Si raccoglie uva dalle spine o fichi dai rovi?
Mat	7	17	Cosí, ogni albero buono produce frutti buoni; ma l'albero cattivo produce frutti cattivi.
Mat	7	18	Un albero buono non può dare frutti cattivi, né un albero cattivo dare frutti buoni.
Mat	7	19	Ogni albero che non dà buon frutto è tagliato, e gettato nel fuoco.
Mat	7	20	Voi dunque li riconoscerete dai loro frutti.
Mat	7	21	Non chiunque mi dice: Signore, Signore entrerà nel regno dei cieli; ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Mat	7	22	Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato nel tuo nome, e nel tuo nome scacciato demoni e fatte nel tuo nome molte opere potenti?
Mat	7	23	E allora dichiarerò loro: Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi tutti operatori di iniquità.
Mat	7	24	Perciò, chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, io lo paragono ad un uomo avveduto, che ha edificato la sua casa sopra la roccia.
Mat	7	25	Cadde la pioggia, vennero le inondazioni, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa; essa però non crollò, perché era fondata sopra la roccia.
Mat	7	26	Chiunque invece ode queste parole non le mette in pratica, sarà paragonato ad un uomo stolto, che ha edificato la sua casa sulla sabbia.
Mat	7	27	Cadde poi la pioggia, vennero le inondazioni, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa; essa crollò e la sua rovina fu grande.
Mat	7	28	Ora, quando Gesú ebbe finito questi discorsi, le folle stupivano della sua dottrina,
Mat	7	29	perché egli le ammaestrava, come, uno che ha autorità e non come gli scribi.
------------------------Matteo, capitolo 8
Mat	8	1	Ora, quando egli fu sceso dal monte, grandi folle lo seguirono.
Mat	8	2	Ed ecco, un lebbroso venne e l'adorò, dicendo: Signore, se vuoi, tu puoi mondarmi.
Mat	8	3	Gesú, distesa la mano, lo toccò dicendo: Sí, io lo voglio, sii mondato. E in quell'istante egli fu guarito dalla sua lebbra.
Mat	8	4	Allora Gesú gli disse: Guardati dal dirlo ad alcuno; ma va mostrati al sacerdote, e presenta l'offerta prescritta da Mosè, affinché questo serva loro di testimonianza.
Mat	8	5	Quando Gesú fu entrato in Capernaum, un centurione venne a lui pregandolo,
Mat	8	6	e dicendo: Signore, il mio servo giace in casa paralizzato e soffre grandemente.
Mat	8	7	E Gesú gli disse: Io verrò e lo guarirò.
Mat	8	8	Il centurione, rispondendo, disse: Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto; ma di' soltanto una parola, e il mio servo sarà guarito.
Mat	8	9	Perché io sono un uomo sotto l'autorità di altri e ho sotto di me dei soldati; e se dico all'uno: Va' egli va; e se dico all'altro: Vieni egli viene; e se dico al mio servo: Fa' questo egli lo fa.
Mat	8	10	E Gesú, avendo udite queste cose, si meravigliò, e disse a coloro che lo seguivano: In verità vi dico, che neppure in Israele ho trovata una cosí grande fede.
Mat	8	11	Or io vi dico, che molti verranno da levante e da ponente e sederanno a tavola con Abrahamo, con Isacco e con Giacobbe, nel regno dei cieli.
Mat	8	12	Ma i figli del regno saranno gettati nelle tenebre di fuori. Lí sarà il pianto e lo stridor di denti,
Mat	8	13	E Gesú disse al centurione: Va' e ti sia fatto come hai creduto!. E il suo servo fu guarito in quell'istante.
Mat	8	14	Poi Gesú, entrato nella casa di Pietro, vide che la suocera di lui era a letto con la febbre.
Mat	8	15	Ed egli le toccò la mano e la febbre la lasciò, ed ella si alzò e prese a servirli.
Mat	8	16	Ora, fattosi sera, gli furono presentati molti indemoniati; ed egli, con la parola, scacciò gli spiriti e guarí tutti i malati,
Mat	8	17	affinché si adempisse ciò che fu detto dal profeta Isaia, quando disse: Egli ha preso le nostre infermità e ha portato le nostre malattie.
Mat	8	18	Ora Gesú, vedendo intorno a sé grandi folle, comandò che si passasse all'altra riva,
Mat	8	19	Allora uno scriba, accostatosi, gli disse: Maestro, io ti seguirò dovunque tu andrai.
Mat	8	20	E Gesú gli disse: Le volpi hanno delle tane, e gli uccelli del cielo dei nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha neppure dove posare il capo.
Mat	8	21	Poi un altro dei suoi discepoli gli disse: Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre.
Mat	8	22	Ma Gesú gli disse: Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti.
Mat	8	23	Ed essendo egli salito nella barca, i suoi discepoli lo seguirono.
Mat	8	24	Ed ecco sollevarsi in mare una tempesta cosí violenta, che la barca era coperta dalle onde. Or egli dormiva.
Mat	8	25	E i suoi discepoli, accostatisi, lo svegliarono dicendo: Signore salvaci, noi periamo!.
Mat	8	26	Ma egli disse loro: Perché avete paura, uomini di poca fede?. E, alzatosi, sgridò i venti e il mare, e si fece gran bonaccia.
Mat	8	27	Allora gli uomini si meravigliarono, e dicevano: Chi è costui, al quale anche il mare e i venti ubbidiscono?.
Mat	8	28	E quando giunse all'altra riva, nella regione dei Ghergheseni, gli si fecero incontro due indemoniati, usciti dai sepolcri, tanto furiosi che nessuno poteva passare per quella via.
Mat	8	29	Ed ecco, essi si misero a gridare, dicendo: Che vi è tra noi e te, o Gesú, Figlio di Dio? Sei tu venuto qui, per tormentarci prima del tempo?.
Mat	8	30	Non lontano da loro, vi era un grande branco di porci che pascolava.
Mat	8	31	E i demoni lo pregavano, dicendo: Se tu ci scacci, permettici di andare in quel branco di porci.
Mat	8	32	Ed egli disse loro: Andate!. Cosi essi, usciti, se ne andarono in quel branco di porci, ed ecco tutto quel branco di porci si precipitò dal dirupo nel mare, e morirono nelle acque.
Mat	8	33	Coloro che li custodivano fuggirono e, andati nella città, raccontarono tutte queste cose, incluso il fatto degli indemoniati.
Mat	8	34	Ed ecco tutta la città uscí incontro a Gesú; e, come lo videro, lo pregarono di allontanarsi dal loro territorio.
------------------------Matteo, capitolo 9
Mat	9	1	Ed egli, salito sulla barca, passò all'altra riva e venne nella sua città.
Mat	9	2	Ed ecco, gli fu presentato un paralitico disteso sopra un letto e Gesú, vista la loro fede, disse al paralitico: Figliolo, fatti animo, i tuoi peccati ti sono perdonati!.
Mat	9	3	Allora alcuni scribi, dicevano fra sè: Costui bestemmia!.
Mat	9	4	Ma Gesú, conosciuti i loro pensieri, disse: Perché pensate cose malvagie nei vostri cuori?
Mat	9	5	Infatti, che cosa è piú facile dire: I tuoi peccati ti sono perdonati oppure: Alzati e cammina?
Mat	9	6	Ora, affinché sappiate che il Figlio dell'uomo ha autorità in terra di perdonare i peccati: Alzati (disse al paralitico), prendi il tuo letto e vattene a casa tua!.
Mat	9	7	Ed egli, alzatosi, se ne andò a casa sua.
Mat	9	8	Le folle, veduto ciò, si meravigliavano e glorificavano Dio, che aveva dato tale potere agli uomini.
Mat	9	9	Poi Gesú, passando oltre, vide un uomo che sedeva al banco delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: Seguimi!. Ed egli, alzatosi, lo seguí.
Mat	9	10	E avvenne che, mentre Gesú era a tavola in casa, molti pubblicani e peccatori vennero e si misero a tavola con lui e con i suoi discepoli.
Mat	9	11	I farisei, veduto ciò, dissero ai suoi discepoli: Perché il vostro Maestro mangia insieme ai pubblicani, e ai peccatori?.
Mat	9	12	E Gesú, avendo sentito, disse loro: Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati.
Mat	9	13	Or andate e imparate che cosa significa: Io voglio misericordia e non sacrificio Perché io non sono venuto per chiamare a ravvedimento i giusti, ma i peccatori.
Mat	9	14	Allora si accostarono a lui i discepoli di Giovanni, e gli dissero: Perché noi e i farisei digiuniamo spesso, mentre i tuoi discepoli non digiunano?.
Mat	9	15	E Gesú disse loro: Possono gli amici dello sposo essere in lutto mentre lo sposo è con loro? Ma verranno i giorni in cui lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno.
Mat	9	16	Nessuno mette un pezzo di stoffa nuova su di un abito vecchio, perché ciò porta via il rattoppo e lo strappo si fa peggiore.
Mat	9	17	Neppure si mette del vino nuovo in otri vecchi; altrimenti gli otri si rompono, il vino si spande e gli otri si perdono; ma si mette il vino nuovo in otri nuovi, cosí si conservano entrambi.
Mat	9	18	Mentre egli diceva loro queste cose, uno dei capi della sinagoga, si avvicinò e si inchinò davanti a lui, dicendo: Mia figlia è morta proprio ora, ma vieni, metti la mano su di lei ed ella vivrà.
Mat	9	19	E Gesú, alzatosi, lo seguí insieme ai suoi discepoli.
Mat	9	20	Ed ecco una donna, affetta da un flusso di sangue già da dodici anni, gli si accostò di dietro e toccò il lembo della sua veste.
Mat	9	21	Perché diceva fra sé: Se riuscirò anche solo a toccare la sua veste sarò guarita.
Mat	9	22	Gesú, voltatosi e vedutala, le disse Fatti animo, figliola, la tua fede ti ha guarita. Da quell'ora la donna fu guarita.
Mat	9	23	Quando Gesú arrivò in casa del capo della sinagoga e vide i sonatori di flauto e la folla che faceva strepito,
Mat	9	24	disse loro: Ritiratevi, perché la fanciulla non è morta, ma dorme Ed essi lo deridevano.
Mat	9	25	Poi, quando la folla fu messa fuori, egli entrò, prese la fanciulla per la mano ed ella si alzò.
Mat	9	26	La fama di ciò si divulgò per tutto quel paese.
Mat	9	27	E, mentre Gesú partiva di là, due ciechi lo seguirono gridando e dicendo: Abbi pietà di noi, Figlio di Davide!.
Mat	9	28	Quando egli entrò in casa, quei ciechi si accostarono a lui. Gesú disse loro: Credete che io possa far questo?. Essi gli risposero: Sí, Signore.
Mat	9	29	Allora egli toccò loro gli occhi dicendo: Vi sia fatto secondo la vostra fede.
Mat	9	30	E i loro occhi si aprirono. Poi Gesú ordinò loro severamente, dicendo: Badate che nessuno lo sappia.
Mat	9	31	Ma essi, usciti fuori, divulgarono la sua fama per tutto quel paese.
Mat	9	32	Ora, come quei ciechi uscivano, gli fu presentato un uomo muto e indemoniato,
Mat	9	33	E, quando il demone fu scacciato, il muto parlò e le folle si meravigliarono dicendo: Non si è mai vista una simile cosa in Israele.
Mat	9	34	Ma i farisei dicevano: Egli scaccia i demoni con l'aiuto del principe dei demoni!.
Mat	9	35	E Gesú andava attorno per tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando l'evangelo del regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità fra il popolo.
Mat	9	36	Vedendo le folle, ne ebbe compassione perché erano stanche e disperse, come pecore senza pastore.
Mat	9	37	Allora egli disse ai suoi discepoli: La mèsse è veramente grande, ma gli operai sono pochi.
Mat	9	38	Pregate dunque il Signore della mèsse che spinga degli operai nella sua mèsse.
------------------------Matteo, capitolo 10
Mat	10	1	Poi, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro autorità sopra gli spiriti immondi per scacciarli e per guarire qualunque malattia e qualunque infermità.
Mat	10	2	Ora i nomi dei dodici apostoli sono questi: il primo Simone detto Pietro e Andrea suo fratello Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello
Mat	10	3	Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano, Giacomo di Alfeo e Lebbeo, soprannominato Taddeo;
Mat	10	4	Simone il Cananeo e Giuda Iscariota, quello che poi lo tradí.
Mat	10	5	Questi sono i dodici che Gesú inviò dopo aver dato loro questi ordini: Non andate tra i gentili e non entrate in alcuna città dei Samaritani,
Mat	10	6	ma andate piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele,
Mat	10	7	Andate e predicate, dicendo: il regno dei cieli è vicino,
Mat	10	8	Guarite gli infermi, mondate i lebbrosi, risuscitate i morti, scacciate i demoni; gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.
Mat	10	9	Non fate provvista di oro, né di argento né di denaro nelle vostre cinture,
Mat	10	10	né di sacca da viaggio, né di due tuniche, né di calzari, né di bastone, perché l'operaio è degno del suo nutrimento.
Mat	10	11	Ora, in qualunque città o villaggio entrate, informatevi se vi sia qualcuno degno e lí rimanete fino alla vostra partenza,
Mat	10	12	E quando entrate nella casa, datele il vostro saluto,
Mat	10	13	E se quella è degna, venga la vostra pace su di essa; ma, se non è degna, la vostra pace ritorni a voi.
Mat	10	14	E se qualcuno non vi riceve e non ascolta le vostre parole, uscendo da quella casa o da quella città, scuotete la polvere dai vostri piedi,
Mat	10	15	Vi dico in verità che, nel giorno del giudizio, il paese di Sodoma e di Gomorra sarà trattato con piú tolleranza di quella città.
Mat	10	16	Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come serpenti e semplici come colombe.
Mat	10	17	Ma guardatevi dagli uomini, perché vi trascineranno davanti ai loro sinedri, e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe,
Mat	10	18	E sarete condotti davanti ai governatori e davanti ai re, per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai gentili.
Mat	10	19	Quando essi vi metteranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come parlerete o di che cosa dovrete dire; perché in quella stessa ora vi sarà dato ciò che dovrete dire;
Mat	10	20	poiché non sarete voi a parlare, ma lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Mat	10	21	Ora il fratello consegnerà a morte il fratello e il padre il figlio; e i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire.
Mat	10	22	E sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi avrà perseverato fino alla fine, sarà salvato,
Mat	10	23	Ora, quando vi perseguiteranno in una città, fuggite a in un'altra, perché in verità vi dico, che non avrete finito di percorrere le città d'Israele, prima che venga il Figlio dell'uomo.
Mat	10	24	Il discepolo non è da piú del maestro, né il servo da piú del suo signore,
Mat	10	25	Basta al discepolo di essere come il suo maestro e al servo come il suo padrone. Se hanno chiamato il padrone di casa Beelzebub, quanto piú chiameranno cosí quelli di casa sua!
Mat	10	26	Non li temete dunque, poiché non c'è nulla di nascosto che non debba essere rivelato e nulla di segreto che non debba essere conosciuto.
Mat	10	27	Quello che io vi dico nelle tenebre, ditelo nella luce, e ciò che udite dettovi all'orecchio, predicatelo sui tetti.
Mat	10	28	E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l'anima; temete piuttosto colui che può far perire l'anima e il corpo nella Geenna.
Mat	10	29	Non si vendono forse due passeri per un soldo? Eppure neanche uno di loro cade a terra senza il volere del Padre vostro.
Mat	10	30	Ma quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati.
Mat	10	31	Non temete dunque; voi siete da piú di molti passeri.
Mat	10	32	Chiunque perciò mi riconoscerà, davanti agli uomini, io pure lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli.
Mat	10	33	Ma chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, io pure lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli.
Mat	10	34	Non pensate che io sia venuto a mettere pace sulla terra; non sono venuto a mettervi la pace, ma la spada.
Mat	10	35	Perché io sono venuto a mettere disaccordo tra figlio e padre tra figlia e madre, tra nuora e suocera,
Mat	10	36	e i nemici dell'uomo saranno quelli di casa sua.
Mat	10	37	Chi ama padre o madre piú di me, non è degno di me; e chi ama figlio o figlia piú di me, non è degno di me.
Mat	10	38	E chi non prende la sua croce e non viene dietro a me, non è degno di me.
Mat	10	39	Chi avrà trovato la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la ritroverà.
Mat	10	40	Chi riceve voi, riceve me; e chi riceve me, riceve colui che mi ha mandato.
Mat	10	41	Chi riceve un profeta nel nome di un profeta, riceverà un premio da profeta; e chi riceve un giusto nel nome di un giusto, riceverà un premio da giusto.
Mat	10	42	E chiunque darà da bere anche un solo bicchiere d'acqua fredda a uno di questi piccoli nel nome di un discepolo, in verità vi dico, che egli non perderà affatto il suo premio,
------------------------Matteo, capitolo 11
Mat	11	1	E dopo che Gesú ebbe finito di dare disposizioni ai suoi dodici discepoli, se ne andò di là, per insegnare e predicare nelle loro città.
Mat	11	2	Or Giovanni, avendo in prigione sentito parlare delle opere del Cristo, mandò due dei suoi discepoli a dirgli:
Mat	11	3	Sei tu colui che deve venire, oppure dobbiamo aspettarne un altro?
Mat	11	4	E Gesú, rispondendo, disse loro: Andate e riferite a Giovanni le cose che udite e vedete:
Mat	11	5	I ciechi riacquistano la vista e gli zoppi camminano, i lebbrosi sono mondati e i sordi odono; i morti risuscitano e l'evangelo è annunziato ai poveri.
Mat	11	6	Beato è colui che non si sarà scandalizzato di me!.
Mat	11	7	Ora, come essi se ne andavano, Gesú prese a dire alle folle intorno a Giovanni: Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento?
Mat	11	8	Ma che cosa siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Ecco, coloro che portano vesti morbide abitano nei palazzi dei re.
Mat	11	9	Insomma, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sí, vi dico, egli è piú che un profeta,
Mat	11	10	Perché questi è colui del quale è scritto: Ecco, io mando il mio messaggero davanti alla tua faccia, egli preparerà la tua strada davanti a te.
Mat	11	11	In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto mai nessuno piú grande di Giovanni Battista; ma il minimo nel regno dei cieli è piú grande di lui.
Mat	11	12	E dai giorni di Giovanni Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti lo rapiscono.
Mat	11	13	Poiché tutti i profeti e la legge hanno profetizzato fino a Giovanni.
Mat	11	14	E se lo volete accettare, egli è Elia che doveva venire.
Mat	11	15	Chi ha orecchi da udire, oda!
Mat	11	16	Ma a chi paragonerò questa generazione? Essa è simile a fanciulli seduti nelle piazze, che si rivolgono ai loro compagni
Mat	11	17	e dicono: Noi vi abbiamo sonato il flauto e voi non avete ballato, abbiamo intonato lamenti e voi non avete fatto cordoglio.
Mat	11	18	Difatti è venuto Giovanni, che non mangia né beve, ed essi dicono egli ha un demone
Mat	11	19	venuto il Figlio dell'uomo che mangia e beve, ed essi dicono: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani, e dei peccatori Ma alla sapienza è stata resa giustizia dai suoi figli.
Mat	11	20	Allora egli cominciò a rimproverare quelle città, in cui la maggior parte delle sue opere potenti erano state fatte, perché esse non si erano ravvedute, dicendo:
Mat	11	21	Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsaida! Perché se in Tiro e Sidone fossero state fatte le opere potenti che sono state compiute tra di voi, già da tempo si sarebbero pentite con sacco e cenere.
Mat	11	22	Perciò io vi dico che nel giorno del giudizio, Tiro e Sidone saranno trattate con piú tolleranza di voi.
Mat	11	23	E tu, o Capernaum, che sei stata innalzata fino al cielo, sarai abbassata fino all'inferno, perché se in Sodoma fossero state fatte le opere potenti compiute in te, essa esisterebbe ancora oggi.
Mat	11	24	Pertanto io vi dico che nel giorno del giudizio la sorte del paese di Sodoma sarà piú tollerabile della tua.
Mat	11	25	In quel tempo Gesú prese a dire: Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai savi e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli fanciulli.
Mat	11	26	Sí, o Padre, perché cosí ti è piaciuto.
Mat	11	27	Ogni cosa mi è stata data in mano dal Padre mio, e nessuno conosce il Figlio, se non il Padre; e nessuno conosce il Padre, se non il Figlio e colui al quale il Figlio avrà voluto rivelarlo.
Mat	11	28	Venite a me, voi tutti che siete travagliati e aggravati, ed io vi darò riposo.
Mat	11	29	Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo per le vostre anime.
Mat	11	30	Perché il mio giogo è dolce e il mio peso è leggero!.
------------------------Matteo, capitolo 12
Mat	12	1	In quel tempo Gesú camminava in giorno di sabato tra i campi di grano; ora i suoi discepoli ebbero fame e si misero a svellere delle spighe e a mangiarle.
Mat	12	2	Ma i farisei, veduto ciò, gli dissero: Ecco, i tuoi discepoli fanno quello che non è lecito fare in giorno di sabato.
Mat	12	3	Ed egli disse loro: Non avete letto ciò che fece Davide, quando ebbe fame, egli e quelli che erano con lui?
Mat	12	4	Come egli entrò nella casa di Dio e mangiò i pani della presentazione, che non era lecito mangiare né a lui, né a quelli che erano con lui, ma solo ai sacerdoti?
Mat	12	5	Ovvero, non avete letto nella legge che nel tempio i sacerdoti, nei giorni di sabato, trasgrediscono il sabato e tuttavia sono senza colpa?
Mat	12	6	Ora io vi dico che qui c'è qualcuno piú grande del tempio.
Mat	12	7	Ora, se voi sapeste che cosa significa: Io voglio misericordia e non sacrificio non avreste condannato gl'innocenti.
Mat	12	8	Perché il Figlio dell'uomo è signore anche del sabato.
Mat	12	9	Poi, partitosi di là, entrò nella loro sinagoga;
Mat	12	10	ed ecco, vi era un uomo che aveva una mano secca. Ed essi domandarono a Gesú, per poterlo poi accusare: è lecito guarire qualcuno in giorno di sabato?.
Mat	12	11	Ed egli disse loro: Chi è l'uomo fra voi che avendo una pecora, se questa cade in giorno di sabato in una fossa, non la prenda e non la tiri fuori?
Mat	12	12	Ora, quanto vale un uomo piú di una pecora! E dunque lecito fare del bene in giorno di sabato?.
Mat	12	13	Allora egli disse a quell'uomo: Stendi la tua mano!. Ed egli la stese e fu resa sana come l'altra.
Mat	12	14	Ma i farisei, usciti fuori, tennero consiglio contro di lui, del come farlo morire,
Mat	12	15	Ma Gesú, conoscendo ciò, si allontanò di là; grandi folle lo seguirono, ed egli li guarí tutti,
Mat	12	16	e ordinò loro severamente di non dire chi egli fosse,
Mat	12	17	affinché si adempisse ciò che fu detto dal profeta Isaia che dice:
Mat	12	18	Ecco il mio servo che io ho scelto; l'amato mio in cui l'anima mia si è compiaciuta. Io metterò il mio Spirito su di lui, ed egli annunzierà la giustizia alle genti.
Mat	12	19	Egli non disputerà e non griderà e nessuno udirà la sua voce per le piazze.
Mat	12	20	Egli non frantumerà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante, finché non abbia fatto trionfare la giustizia.
Mat	12	21	E le genti spereranno nel suo nome.
Mat	12	22	Allora gli fu presentato un indemoniato, cieco e muto; ed egli lo guarí, sicché il cieco e muto parlava e vedeva.
Mat	12	23	E tutte le folle stupivano e dicevano: Non è costui il Figlio di Davide?.
Mat	12	24	Ma i farisei, udito ciò, dicevano: Costui scaccia i demoni a solo per virtú di Beelzebub, principe dei demoni.
Mat	12	25	E Gesú, conoscendo i loro pensieri, disse loro: Ogni regno diviso contro se stesso va in rovina; ed ogni città o casa, divisa contro se stessa non può durare.
Mat	12	26	Ora, se Satana scaccia Satana, egli è diviso contro se stesso, come dunque può durare il suo regno?
Mat	12	27	E se io scaccio i demoni con l'aiuto di Beelzebub, con l'aiuto di chi li scacciano i vostri figli? Per questo essi saranno i vostri giudici.
Mat	12	28	Ma, se io scaccio i demoni per mezzo dello Spirito di Dio, allora il regno di Dio è giunto in mezzo a voi.
Mat	12	29	Ovvero, come può uno entrare nella casa dell'uomo forte e rapirgli i suoi beni, se prima non lega l'uomo forte? Allora soltanto riuscirà a saccheggiare la sua casa.
Mat	12	30	Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde.
Mat	12	31	Perciò io vi dico: Ogni peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini; ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà loro perdonata.
Mat	12	32	E chiunque parla contro il Figlio dell'uomo, sarà perdonato; ma chi parla contro lo Spirito Santo, non gli sarà perdonato, né in questa età né in quella futura.
Mat	12	33	O fate l'albero buono e il suo frutto sarà buono, o fate l'albero malvagio e il suo frutto sarà malvagio; infatti l'albero lo si conosce dal frutto.
Mat	12	34	Razza di vipere! Come potete dir cose buone, essendo malvagi? Poiché la bocca parla dall'abbondanza del cuore.
Mat	12	35	L'uomo buono dal buon tesoro del cuore trae cose buone; ma l'uomo malvagio dal suo malvagio tesoro trae cose malvagie.
Mat	12	36	Or io dico che nel giorno del giudizio gli uomini renderanno conto di ogni parola oziosa che avranno detta.
Mat	12	37	Poiché in base alle tue parole sarai giustificato, e in base alle tue parole sarai condannato.
Mat	12	38	Allora alcuni scribi e farisei, lo interrogarono, dicendo: Maestro, noi vorremmo vedere da te qualche segno.
Mat	12	39	Ma egli, rispondendo, disse loro: Questa malvagia e adultera generazione chiede un segno, ma nessun segno le sarà dato, se non il segno del profeta Giona.
Mat	12	40	Infatti, come Giona fu tre giorni e tre notti nel ventre del grosso pesce, cosí starà il Figlio dell'uomo tre giorni e tre notti nel cuore della terra.
Mat	12	41	I Niniviti risorgeranno nel giudizio con questa generazione e la condanneranno, perché essi si ravvidero alla predicazione di Giona; ed ecco, qui c'è uno piú grande di Giona.
Mat	12	42	La regina del mezzogiorno risusciterà nel giudizio con questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per udire la sapienza di Salomone; ed ecco, qui c'è uno piú grande di Salomone.
Mat	12	43	Ora, quando lo spirito immondo è uscito da un uomo, vaga per luoghi aridi, cercando riposo e non lo trova.
Mat	12	44	Allora dice: Ritornerò nella mia casa da dove sono uscito ma quando giunge, la trova vuota, spazzata e adorna;
Mat	12	45	va allora a prendere con sé altri sette spiriti peggiori di lui, i quali entrano e vi prendono dimora; e l'ultima condizione di quell'uomo diventa peggiore della prima, Cosí avverrà anche a questa generazione malvagia.
Mat	12	46	Ora, mentre egli parlava ancora alle folle, ecco sua madre e i suoi fratelli i quali, fermatisi fuori, cercavano di parlargli.
Mat	12	47	E qualcuno gli disse: Ecco tua madre e i tuoi fratelli sono là fuori e cercano di parlarti.
Mat	12	48	Ma egli rispondendo, disse a colui che lo aveva informato: Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?.
Mat	12	49	E, distesa la mano verso i suoi discepoli, disse: Ecco mia madre e i miei fratelli.
Mat	12	50	Poiché chiunque fa la volontà del Padre mio, che è nei cieli, mi è fratello, sorella e madre.
------------------------Matteo, capitolo 13
Mat	13	1	Ora, in quello stesso giorno Gesú, uscito di casa, si pose a sedere presso il mare.
Mat	13	2	E grandi folle si radunarono intorno a lui, cosí che egli, salito su una barca, si pose a sedere; e tutta la folla stava in piedi sulla riva.
Mat	13	3	Ed egli espose loro molte cose in parabole, dicendo: Ecco, un seminatore uscí a seminare.
Mat	13	4	Mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada; e gli uccelli vennero e lo mangiarono.
Mat	13	5	Un'altra cadde in luoghi rocciosi, dove non c'era molta terra, e subito germogliò perché il terreno non era profondo
Mat	13	6	ma, levatosi il sole, fu riarso e, perché non aveva radice, si seccò.
Mat	13	7	Un'altra cadde tra le spine; e le spine crebbero e la soffocarono.
Mat	13	8	E un'altra cadde in buona terra e portò frutto dando il cento, il sessanta, ed il trenta per uno.
Mat	13	9	Chi ha orecchi da udire, oda!.
Mat	13	10	Allora i discepoli, accostatisi, gli dissero: Perché parli loro in parabole?.
Mat	13	11	Ed egli, rispondendo, disse loro: Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato.
Mat	13	12	Perché a chiunque ha sarà dato, e sarà nell'abbondanza, ma a chiunque non ha, gli sarà tolto anche quello che ha.
Mat	13	13	Perciò io parlo loro in parabole, perché vedendo non vedano, e udendo non odano né comprendano.
Mat	13	14	Cosí si adempie in loro la profezia d'Isaia, che dice: Voi udirete ma non intenderete; guarderete ma non vedrete.
Mat	13	15	Perché il cuore di questo popolo è divenuto insensibile, essi sono diventati duri d'orecchi e hanno chiuso gli occhi, perché non vedano con gli occhi e non odano con gli orecchi, e non intendano col cuore e non si convertano, e io li guarisca
Mat	13	16	Ma, beati i vostri occhi perché vedono, e i vostri orecchi perché odono.
Mat	13	17	Perché in verità vi dico che molti profeti e giusti desiderarono vedere le cose che voi vedete e non le videro, e udire le cose che voi udite e non le udirono!
Mat	13	18	Voi dunque intendete la parabola del seminatore.
Mat	13	19	Quando qualcuno ode la parola del regno e non la comprende, il maligno viene e porta via ciò che era stato seminato nel suo cuore. Questi è colui che ha ricevuto il seme lungo la strada.
Mat	13	20	E quello che ha ricevuto il seme in luoghi rocciosi, è colui che ode la parola e subito la riceve con gioia
Mat	13	21	ma non ha radice in sé, ed è di corta durata; e quando sopraggiunge la tribolazione o persecuzione, a causa della parola, ne è subito scandalizzato.
Mat	13	22	E quello che ha ricevuto il seme fra le spine è colui che ode la parola, ma le sollecitudini di questo mondo e l'inganno delle ricchezze soffocano la parola; ed essa diviene infruttuosa.
Mat	13	23	Quello invece che riceve il seme nella buona terra, è colui che ode la parola, la comprende e porta frutto; e produce uno il cento, un altro il sessanta e un altro il trenta per uno.
Mat	13	24	Egli propose loro un'altra parabola dicendo: Il regno dei cieli è simile a un uomo, che seminò buon seme nel suo campo.
Mat	13	25	Ma, mentre gli uomini dormivano, venne il suo nemico e seminò della zizzania in mezzo al grano, e se ne andò.
Mat	13	26	Quando poi il grano germogliò e mise frutto, apparve anche la zizzania.
Mat	13	27	E i servi del padrone di casa vennero a lui e gli dissero: Signore, non hai seminato buon seme nel tuo campo? Come mai, dunque, c'è della zizzania?.
Mat	13	28	Ed egli disse loro: un nemico ha fatto questo. Allora i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo e la estirpiamo?
Mat	13	29	Ma egli disse: No, per timore che estirpando la zizzania, non sradichiate insieme ad essa anche il grano.
Mat	13	30	Lasciate che crescano entrambi insieme fino alla mietitura; e al tempo della mietitura io dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano, invece, riponetelo nel mio granaio.
Mat	13	31	Egli propose loro un'altra parabola, dicendo: Il regno dei cieli è simile a un granello di senape che un uomo prende e semina nel suo campo.
Mat	13	32	Esso è certamente il piú piccolo di tutti i semi, ma una volta cresciuto è il piú grande di tutte le erbe e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a ripararsi tra i suoi rami.
Mat	13	33	Egli disse loro un'altra parabola: Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prende ed impasta con tre misure di farina finché tutta la pasta sia lievitata.
Mat	13	34	Gesú disse alle folle tutte queste cose in parabole, e parlava loro solo in parabole,
Mat	13	35	affinhé si adempisse ciò che fu detto dal profeta: Io aprirò la mia bocca in parabole e rivelerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo.
Mat	13	36	Allora Gesú, licenziate le folle, se ne ritornò a casa e i suoi discepoli gli si accostarono, dicendo: Spiegaci la parabola della zizzania a nel campo.
Mat	13	37	Ed egli, rispondendo disse loro: Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo.
Mat	13	38	Il campo è il mondo, il buon seme sono i figli del regno, e la zizzania sono i figli del maligno,
Mat	13	39	e il nemico che l'ha seminata è il diavolo, mentre la mietitura è la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli.
Mat	13	40	Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, cosí avverrà alla fine del mondo.
Mat	13	41	Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, ed essi raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e gli operatori d'iniquità,
Mat	13	42	e li getteranno nella fornace del fuoco. Lì sarà pianto e stridor di denti.
Mat	13	43	Allora i giusti risplenderanno come Il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi da udire, oda!.
Mat	13	44	Di nuovo, il regno dei cieli è simile ad un tesoro nascosto in un campo, che un uomo, avendolo trovato. nasconde; e, per la gioia che ne ha, va, vende tutto ciò che ha e compera quel campo.
Mat	13	45	Ancora, il regno dei cieli è simile ad un mercante che va in cerca di belle perle.
Mat	13	46	E, trovata una perla di grande valore, va, vende tutto ciò che ha, e la compera.
Mat	13	47	Il regno dei cieli è pure simile ad una rete gettata in mare, che raccoglie ogni sorta di cose.
Mat	13	48	Quando è piena, i pescatori la tirano a riva e, postisi a sedere, raccolgono ciò che è buono nelle ceste, mentre gettano via quello non buono.
Mat	13	49	Cosí avverrà alla fine del mondo, gli angeli verranno e separeranno i malvagi dai giusti
Mat	13	50	e li getteranno nella fornace del fuoco. Lí sarà pianto e stridor di denti.
Mat	13	51	Gesú disse loro: Avete capito tutte queste cose?. Essi gli dissero: Sì Signore.
Mat	13	52	Ed egli disse loro: Perciò ogni scriba, ammaestrato per il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che trae fuori dal suo tesoro cose nuove e vecchie.
Mat	13	53	Ora, quando Gesú ebbe finito queste parabole, se ne andò di là.
Mat	13	54	E, venuto nella sua patria, li ammaestrava nella loro sinagoga, sicché essi stupivano e dicevano: Da dove ha ricevuto costui questa sapienza e queste potenti operazioni?
Mat	13	55	Non è costui il figlio del falegname? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Iose, Simone e Giuda?
Mat	13	56	E le sue sorelle non sono tutte fra noi? Da dove ha egli dunque ricevuto queste cose?.
Mat	13	57	E si scandalizzavano di lui. Ma Gesú disse loro: Nessun profeta è disprezzato, se non nella sua patria e in casa sua.
Mat	13	58	Ed egli non fece lí molte opere potenti a causa della loro incredulità.
------------------------Matteo, capitolo 14
Mat	14	1	In quel tempo Erode, il tetrarca, udí della fama di Gesú,
Mat	14	2	e disse ai suoi servi: Costui è Giovanni Battista; egli è risuscitato dai morti e perciò le potenze soprannaturali operano in lui.
Mat	14	3	Erode infatti, aveva arrestato Giovanni, lo aveva incatenato e messo in prigione, a causa di Erodiade, moglie di suo fratello Filippo.
Mat	14	4	Perché Giovanni gli diceva: Non ti è lecito di convivere con lei!.
Mat	14	5	E, pur volendo farlo morire, egli temeva il popolo, che lo riteneva un profeta.
Mat	14	6	Ora, mentre si celebrava il compleanno di Erode, la figlia di Erodiade danzò in sua presenza e piacque a Erode,
Mat	14	7	tanto che egli le promise con giuramento di darle tutto ciò che gli avesse chiesto.
Mat	14	8	Ed ella, istigata da sua madre, disse: Dammi qui, su un piatto, la testa di Giovanni Battista.
Mat	14	9	Il re ne fu contristato, ma a causa del giuramento e per riguardo degli invitati che erano con lui a tavola, comandò che le fosse data.
Mat	14	10	Cosí mandò a far decapitare Giovanni Battista in prigione;
Mat	14	11	e la sua testa fu portata su un piatto e data alla fanciulla; ed ella la portò a sua madre.
Mat	14	12	Poi vennero i suoi discepoli, presero il corpo e lo seppellirono; in seguito essi andarono a riferire l'accaduto a Gesú.
Mat	14	13	Quando Gesú ebbe udito ciò, partí di là su una barca e si ritirò in disparte, in un luogo deserto. E le folle, saputolo, lo seguirono a piedi dalle città.
Mat	14	14	E Gesú, smontato dalla barca, vide una grande folla e ne ebbe compassione, e ne guarí gli infermi.
Mat	14	15	Poi, facendosi sera, i suoi discepoli gli si accostarono, e gli dissero: Questo luogo è deserto, ed è già tardi; licenzia dunque le folle affinché vadano per i villaggi a comprarsi da mangiare.
Mat	14	16	Ma Gesú disse loro: Non è necessario che se ne vadano, date voi a loro da mangiare.
Mat	14	17	Ed essi gli dissero: Noi non abbiamo qui altro che cinque pani e due pesci.
Mat	14	18	Ed egli disse: Portatemeli qua.
Mat	14	19	Comandò quindi che le folle si sedessero sull'erba; poi prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi al cielo, li benedisse; spezzò i pani e li diede ai discepoli e i discepoli, alle folle.
Mat	14	20	E tutti mangiarono e furono saziati poi i discepoli raccolsero i pezzi avanzati in dodici ceste piene.
Mat	14	21	Ora, coloro che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.
Mat	14	22	Subito dopo Gesú costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo all'altra riva, mentre egli licenziava le folle.
Mat	14	23	Dopo averle congedate, salí sul monte in disparte per pregare. E, fattosi sera, era là tutto solo.
Mat	14	24	La barca intanto si trovava al largo, in mezzo al mare, ed era sbattuta dalle onde perché il vento era contrario.
Mat	14	25	Alla quarta vigilia, della notte, Gesú andò verso di loro, camminando sul mare.
Mat	14	26	I discepoli, vedendolo camminare sul mare, si turbarono e dissero: è un fantasma!. E si misero a gridare dalla paura;
Mat	14	27	ma subito Gesú parlò loro, dicendo: Rassicuratevi; sono io, non temete!.
Mat	14	28	E Pietro, rispondendogli disse: Signore, se sei tu, comandami di venire da te sulle acque.
Mat	14	29	Egli disse: Vieni! E Pietro, sceso dalla barca, camminò sulle acque, per venire da Gesú.
Mat	14	30	Ma, vedendo il vento forte, ebbe paura e, cominciando ad affondare, gridò dicendo: Signore, salvami!.
Mat	14	31	E subito Gesú stese la mano, lo prese e gli disse: O uomo di poca fede, perché hai dubitato?.
Mat	14	32	Poi, quando salirono in barca, il vento si acquetò.
Mat	14	33	Allora quelli che erano nella barca vennero e l'adorarono, dicendo: Veramente tu sei il Figlio di Dio!.
Mat	14	34	Poi, essendo passati all'altra riva, vennero nella regione di Gennesaret.
Mat	14	35	E gli uomini di quel luogo, avendolo riconosciuto, diffusero la notizia per tutta la regione circostante; e gli presentarono tutti i malati;
Mat	14	36	e lo pregarono che potessero toccare almeno il lembo della sua veste, e tutti quelli che lo toccarono furono perfettamente guariti.
------------------------Matteo, capitolo 15
Mat	15	1	Allora gli scribi, e i farisei, di Gerusalemme vennero da Gesú e gli dissero:
Mat	15	2	Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli anziani? Poiché non si lavano le mani prima di mangiare.
Mat	15	3	Ma egli rispose e disse loro: E voi, perché trasgredite il comandamento di Dio a motivo della vostra tradizione?
Mat	15	4	Dio infatti ha comandato cosí: Onora il padre e la madre e ancora: Chi maledice padre o madre sia punito con la morte.
Mat	15	5	Voi invece dite: Chiunque dice al padre o alla madre: Tutto ciò con cui potrei sostenerti è stato offerto a Dio,
Mat	15	6	egli non è piú obbligato a onorare suo padre e sua madre. Cosí facendo, voi avete annullato il comandamento di Dio a motivo della vostra tradizione.
Mat	15	7	Ipocriti, ben profetizzò di voi Isaia quando disse:
Mat	15	8	"Questo popolo si accosta a me con la bocca e mi onora con le labbra; ma il loro cuore è lontano da me.
Mat	15	9	E invano mi rendono un culto, insegnando dottrine che sono comandamenti di uomini.
Mat	15	10	Poi, chiamata a sé la folla, disse loro: Ascoltate e intendete:
Mat	15	11	Non ciò che entra nella bocca contamina l'uomo, ma è quel che esce dalla bocca che contamina l'uomo.
Mat	15	12	Allora i suoi discepoli, accostatisi, gli dissero: Sai tu che a sentire queste parole i farisei si sono scandalizzati?.
Mat	15	13	Ma egli, rispondendo, disse: Ogni pianta che il Padre mio celeste non ha piantata sarà sradicata.
Mat	15	14	Lasciateli, sono ciechi guide di ciechi; e se un cieco guida un altro cieco, ambedue cadranno nella fossa.
Mat	15	15	Allora Pietro, rispondendo, gli disse: Spiegaci questa parabola.
Mat	15	16	E Gesú disse: Neppure voi avete ancora capito?
Mat	15	17	Non capite che tutto ciò che entra nella bocca se ne va nel ventre, e viene espulso nella fogna?
Mat	15	18	Ma le cose che escono dalla bocca procedono dal cuore; sono esse che contaminano l'uomo.
Mat	15	19	Poiché dal cuore provengono pensieri malvagi, omicidi, adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, maldicenze.
Mat	15	20	Queste sono le cose che contaminano l'uomo; ma il mangiare senza lavarsi le mani non contamina l'uomo.
Mat	15	21	Poi Gesú, partito di là, si diresse verso le parti di Tiro e di Sidone,
Mat	15	22	Ed ecco una donna Cananea, venuta da quei dintorni, si mise a gridare, dicendo: Abbi pietà di me, Signore, Figlio di Davide! Mia figlia è terribilmente tormentata da un demone!.
Mat	15	23	Ma egli non le rispondeva nulla. E i suoi discepoli, accostatisi, lo pregavano dicendo: Licenziala, perché ci grida dietro.
Mat	15	24	Ma egli, rispondendo, disse: Io non sono stato mandato che alle pecore perdute della casa d'Israele.
Mat	15	25	Ella però venne e l'adorò, dicendo: Signore, aiutami!.
Mat	15	26	Egli le rispose, dicendo: Non è cosa buona prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini.
Mat	15	27	Ma ella disse: è vero, Signore, poiché anche i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni.
Mat	15	28	Allora Gesú le rispose, dicendo: O donna, grande è la tua fede! Ti sia fatto come tu vuoi. E in quel momento sua figlia fu guarita.
Mat	15	29	Poi partito di là, Gesú venne presso il mare di Galilea e, salito sul monte, là egli si pose a sedere.
Mat	15	30	E grandi folle si accostarono a lui, recando con sé zoppi, ciechi, muti, storpi e molti altri; li deposero ai piedi di Gesú ed egli li guarí.
Mat	15	31	Tanto che le folle si meravigliavano, nel vedere che i muti parlavano, gli storpi erano guariti, gli zoppi camminavano e i ciechi vedevano; e glorificavano il Dio d'Israele.
Mat	15	32	E Gesú, chiamati a sé i suoi discepoli, disse: Io ho pietà della folla, perché sono già tre giorni che sta con me e non ha niente da mangiare; eppure non voglio licenziarli digiuni, affinché non vengano meno lungo la strada.
Mat	15	33	E i suoi discepoli gli dissero: Dove potremmo procurarci, in un luogo deserto, abbastanza pane per sfamare una folla cosí grande?.
Mat	15	34	E Gesú disse loro: Quanti pani avete?. Essi dissero: Sette e pochi pesciolini.
Mat	15	35	Egli comandò allora alle folle che si mettessero a sedere per terra.
Mat	15	36	Poi prese i sette pani e i pesci e, dopo aver reso grazie, li spezzò e li diede ai suoi discepoli, e i discepoli alla folla.
Mat	15	37	E tutti mangiarono e furono saziati e dei pezzi avanzati ne raccolsero sette panieri pieni.
Mat	15	38	Ora coloro che avevano mangiato erano quattromila uomini, senza contare le donne e i bambini.
Mat	15	39	Poi, licenziate le folle, egli salí in barca e si diresse nella regione di Magdala.
------------------------Matteo, capitolo 16
Mat	16	1	Poi si accostarono a lui i farisei, e i sadducei e, per tentarlo, gli chiesero di mostrar loro un segno dal cielo.
Mat	16	2	Ma egli rispose loro e disse: Quando si fa sera, voi dite: Farà bel tempo perché il cielo rosseggia.
Mat	16	3	E la mattina dite: Oggi farà tempesta perché il cielo tutto cupo rosseggia. Ipocriti, ben sapete dunque distinguere l'aspetto del cielo, ma non riuscite a discernere i segni dei tempi?
Mat	16	4	Una generazione malvagia ed adultera richiede un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno del profeta Giona, E, lasciatili, se ne andò.
Mat	16	5	Quando i suoi discepoli furono giunti all'altra riva, ecco avevano dimenticato di prendere del pane.
Mat	16	6	E Gesú disse loro: State attenti e guardatevi dal lievito dei farisei e dei sadducei!.
Mat	16	7	Ed essi ragionavano fra loro, dicendo: è perché non abbiamo preso del pane.
Mat	16	8	Ma Gesú, accortosene, disse loro: O uomini di poca fede, perché discutete tra di voi per non aver preso del pane?
Mat	16	9	Non avete ancora capito e non vi ricordate dei cinque pani per i cinquemila uomini, e quante ceste ne avete raccolto?
Mat	16	10	E dei sette pani per i quattromila uomini, e quanti panieri ne avete riempito?
Mat	16	11	Come mai non capite che non mi riferivo al pane quando vi dissi di guardarvi dal lievito dei farisei e dei sadducei?.
Mat	16	12	Allora essi capirono che egli non aveva detto di guardarsi dal lievito del pane, ma dalla dottrina dei farisei e dei sadducei.
Mat	16	13	Poi Gesú, giunto dalle parti di Cesarea di Filippo, domandò ai suoi discepoli: Chi dicono gli uomini che io, il Figlio dell'uomo, sia?.
Mat	16	14	Ed essi dissero: Alcuni, Giovanni Battista, altri Elia, altri Geremia, o uno dei profeti.
Mat	16	15	Egli disse loro: E voi, chi dite che io sia?.
Mat	16	16	E Simon Pietro, rispondendo, disse: Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente.
Mat	16	17	E Gesú, rispondendo, gli disse: Tu sei beato, o Simone, figlio di Giona, perché né la carne né il sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli.
Mat	16	18	Ed io altresí ti dico, che tu sei Pietro, e sopra questa roccia io edificherò la mia chiesa e le porte dell'inferno non la potranno vincere.
Mat	16	19	Ed io ti darò le chiavi del regno dei cieli; tutto ciò che avrai legato sulla terra, sarà legato nei cieli, e tutto ciò che avrai sciolto sulla terra sarà sciolto nei cieli,
Mat	16	20	Allora egli ordinò ai suoi discepoli di non dire ad alcuno che egli era Gesú, il Cristo.
Mat	16	21	Da quel momento Gesú cominciò a dichiarare ai suoi discepoli che era necessario per lui andare a Gerusalemme e soffrire molte cose da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, essere ucciso e risuscitare il terzo giorno.
Mat	16	22	Allora Pietro lo prese in disparte e cominciò a riprenderlo, dicendo: Signore, Dio te ne liberi; questo non ti avverrà mai.
Mat	16	23	Ma egli, voltatosi, disse a Pietro: Vattene via da me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini.
Mat	16	24	Allora Gesú disse ai suoi discepoli: Se qualcuno mi vuole seguire, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.
Mat	16	25	Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi avrà perduto la propria vita per amor mio, la ritroverà.
Mat	16	26	Che giova infatti all'uomo, se guadagna tutto il mondo e poi perde la propria anima? Ovvero, che darà l'uomo in cambio dell'anima sua?
Mat	16	27	Perché il Figlio dell'uomo verrà nella gloria del Padre suo con i suoi angeli; e allora egli renderà a ciascuno secondo il suo operato,
Mat	16	28	In verità vi dico che alcuni di coloro che sono qui presenti non morranno prima d'aver visto il Figlio dell'uomo venire nel suo regno.
------------------------Matteo, capitolo 17
Mat	17	1	Sei giorni dopo Gesú prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello, e li condusse sopra un alto monte, in disparte;
Mat	17	2	e fu trasfigurato alla loro presenza: la sua faccia risplendette come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce.
Mat	17	3	Ed ecco, apparvero loro Mosé ed Elia, che conversavano con lui.
Mat	17	4	Pietro allora, prendendo la parola disse a Gesú: Signore, è bene che noi stiamo qui; se vuoi, faremo qui tre tende: una per te, una per Mosé e una per Elia.
Mat	17	5	Mentre egli parlava ancora, ecco una nuvola luminosa li adombrò, e si udí una voce dalla nuvola che diceva: Questi è il mio amato Figlio, in cui mi sono compiaciuto: ascoltatelo!.
Mat	17	6	E i discepoli, udito ciò, caddero con la faccia a terra e furono presi da gran spavento.
Mat	17	7	Ma Gesú, accostatosi, li toccò e disse: Alzatevi e non temete!.
Mat	17	8	Ed essi, alzati gli occhi, non videro alcuno se non Gesú tutto solo.
Mat	17	9	Poi, mentre scendevano dal monte, Gesú diede loro quest'ordine dicendo: Non parlate a nessuno di questa visione, finché il Figlio dell'uomo non sia risuscitato dai morti.
Mat	17	10	Allora i suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: Come mai dunque gli scribi, dicono che prima deve venire Elia?.
Mat	17	11	E Gesú rispose loro, dicendo: Elia veramente deve venire prima e ristabilire ogni cosa.
Mat	17	12	Ma io vi dico che Elia è già venuto ed essi non l'hanno riconosciuto, anzi l'hanno trattato come hanno voluto; cosí anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire da parte loro.
Mat	17	13	Allora i discepoli compresero che aveva parlato loro di Giovanni Battista.
Mat	17	14	Quando giunsero presso la folla, un uomo gli si accostò e, inginocchiandosi davanti a lui,
Mat	17	15	disse: Signore, abbi pietà di mio figlio, perché è epilettico e soffre grandemente; egli cade spesso nel fuoco ed anche nell'acqua.
Mat	17	16	Or io l'ho presentato ai tuoi discepoli, ma essi non l'hanno potuto guarire.
Mat	17	17	E Gesú, rispondendo, disse: O generazione incredula e perversa! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando vi sopporterò? Portatelo qui da me.
Mat	17	18	Gesú allora sgridò il demone, che uscí da lui; e da quell'istante il fanciullo fu guarito.
Mat	17	19	Allora i discepoli, accostatisi a Gesú in disparte, dissero: Perché non siamo stati capaci di scacciarlo?.
Mat	17	20	E Gesú disse loro: Per la vostra incredulità; perché io vi dico in verità che, se avete fede quanto un granel di senape, direte a questo monte: spostati da qui a là ed esso si sposterà; e niente vi sarà impossibile.
Mat	17	21	Ora questa specie di demoni non esce se non mediante la preghiera e il digiuno.
Mat	17	22	Ora, mentre essi s'intrattenevano nella Galilea, Gesú disse loro: Il Figlio dell'uomo sta per essere dato nelle mani degli uomini,
Mat	17	23	ed essi l'uccideranno; ma il terzo giorno egli risusciterà. Ed essi ne furono grandemente contristati.
Mat	17	24	Quando giunsero a Capernaum, gli esattori di didramme si accostarono a Pietro e dissero: Il vostro maestro, non paga le didramme?.
Mat	17	25	Egli disse: Sí. Quando fu entrato in casa, Gesú lo prevenne dicendo: Che ti pare Simone? Da chi prendono i re della terra i tributi, o le tasse? Dai propri figli o dagli estranei?.
Mat	17	26	Pietro gli disse: Dagli estranei. Gesú disse: I figli dunque sono esenti.
Mat	17	27	Tuttavia per non scandalizzarli, va'al mare, getta l'amo e prendi il primo pesce che verrà su; aprigli la bocca e vi troverai uno statere, prendilo e dallo loro per te e per me.
------------------------Matteo, capitolo 18
Mat	18	1	In quell'Ora i discepoli si accostarono a Gesú e gli chiesero: Chi dunque è il piú grande nel regno dei cieli?.
Mat	18	2	E Gesú, chiamato a sé un piccolo fanciullo, lo pose in mezzo a loro
Mat	18	3	e disse: In verità vi dico: se non vi convertite e non diventate come piccoli fanciulli, voi non entrerete affatto nel regno dei cieli.
Mat	18	4	Chi dunque si umilierà come questo piccolo fanciullo, sarà il piú grande nel regno dei cieli.
Mat	18	5	E chiunque riceve un piccolo fanciullo come questo in nome mio, riceve me.
Mat	18	6	Ma chi avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse legata una macina d'asino al collo e che fosse sommerso nel fondo del mare.
Mat	18	7	Guai al mondo per gli scandali! Perché è necessario che avvengano gli scandali, ma guai a quell'uomo per colpa del quale avviene lo scandalo!
Mat	18	8	Ora, se la tua mano, o il tuo piede, ti è occasione di peccato, mozzalo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che avere due mani e due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno.
Mat	18	9	Parimenti, se il tuo occhio ti è occasione di peccato, cavalo e gettalo via da te, è meglio per te entrare nella vita avendo un occhio solo che, avendone due, esser gettato nella Geenna, del fuoco.
Mat	18	10	Guardatevi dal disprezzare alcuno di questi piccoli, perché io vi dico che gli angeli loro vedono continuamente nei cieli la faccia del Padre mio, che è nei cieli.
Mat	18	11	Poiché il Figlio dell'uomo è venuto per salvare ciò che era perduto.
Mat	18	12	Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore ed una di esse si smarrisce non lascerà egli le novantanove sui monti per andare in cerca di quella smarrita?
Mat	18	13	E se gli capita di ritrovarla, io vi dico in verità che si rallegrerà piú di questa che delle novantanove che non si erano smarrite.
Mat	18	14	Cosí è la volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neppure uno di questi piccoli perisca.
Mat	18	15	Ora, se il tuo fratello ha peccato contro di te, va' e riprendilo fra te e lui solo; se ti ascolta, tu hai guadagnato il tuo fratello;
Mat	18	16	ma se non ti ascolta, prendi con te ancora uno o due persone, affinché ogni parola sia confermata per la bocca di due o tre testimoni.
Mat	18	17	Se poi rifiuta di ascoltarli, dillo alla chiesa; e se rifiuta anche di ascoltare la chiesa, sia per te come il pagano e il pubblicano.
Mat	18	18	In verità vi dico che tutte le cose che voi avrete legate sulla terra saranno legate nel cielo; e tutte le cose che avrete sciolte sulla terra saranno sciolte nel cielo
Mat	18	19	Ancora io vi dico che, se due di voi si accordano sulla terra per domandare qualunque cosa, questa sarà loro concessa dal Padre mio che è nei cieli.
Mat	18	20	Poiché dovunque due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro.
Mat	18	21	Allora Pietro, accostatosi, gli disse: Signore, se il mio fratello pecca contro di me, quante volte gli dovrò perdonare? Fino a sette volte?.
Mat	18	22	Gesú gli disse: Io non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Mat	18	23	Perciò il regno dei cieli è simile ad un re, il quale volle fare i conti con i suoi servi.
Mat	18	24	Avendo iniziato a fare i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti.
Mat	18	25	E non avendo questi di che pagare, il suo padrone comandò che fosse venduto lui con sua moglie, i suoi figli e tutto quanto aveva, perché il debito fosse saldato.
Mat	18	26	Allora quel servo, gettandosi a terra gli si prostrò davanti dicendo: Signore, abbi pazienza con me e ti pagherò tutto
Mat	18	27	Mosso a compassione, il padrone di quel servo lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Mat	18	28	Ma quel servo, uscito fuori, incontrò uno dei suoi conservi, che gli doveva cento denari; e, afferratolo per la gola, lo soffocava dicendo: Pagami ciò che mi devi
Mat	18	29	Allora il suo conservo, gettandosi ai suoi piedi, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza con me, e ti pagherò tutto
Mat	18	30	Ma costui non volle, anzi andò e lo fece imprigionare, finché non avesse pagato il debito.
Mat	18	31	Ora gli altri servi, visto quanto era accaduto, ne furono grandemente rattristati e andarono a riferire al loro padrone tutto ciò che era accaduto.
Mat	18	32	Allora il suo padrone lo chiamò a sé e gli disse: servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito, perché mi hai supplicato.
Mat	18	33	Non dovevi anche tu aver pietà del tuo conservo, come io ho avuto pietà di te?"
Mat	18	34	E il suo padrone, adiratosi, lo consegnò agli aguzzini finché non avesse pagato tutto quanto gli doveva.
Mat	18	35	Cosí il mio Padre celeste farà pure a voi, se ciascuno di voi non perdona di cuore al proprio fratello i suoi falli.
------------------------Matteo, capitolo 19
Mat	19	1	Quando Gesú terminò questi discorsi, partí dalla Galilea e venne nel territorio della Giudea, al di là del Giordano.
Mat	19	2	Grandi folle lo seguirono, e là egli le guarí.
Mat	19	3	Allora gli si accostarono alcuni farisei per tentarlo, e gli dissero: è lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?.
Mat	19	4	Ed egli, rispondendo, disse loro: Non avete voi letto che chi li creò da principio, li creò maschio e femmina?
Mat	19	5	E disse: Perciò l'uomo lascerà il padre e la madre e si unirà con la propria moglie, e i due diverranno una sola carne.
Mat	19	6	E cosí non sono piú due, ma una sola carne, quello dunque che Dio ha unito insieme, l'uomo non lo separi.
Mat	19	7	Essi gli dissero: Perché allora Mosé ha ordinato di darle un atto di divorzio e mandarla via?.
Mat	19	8	Egli disse loro: Per la durezza dei vostri cuori Mosé vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non era cosí.
Mat	19	9	Or io vi dico che chiunque manda via la propria moglie, eccetto in caso di fornicazione, e ne sposa un'altra, commette adulterio; e chi sposa colei che è stata mandata via, commette adulterio.
Mat	19	10	I suoi discepoli gli dissero: Se questa è la condizione dell'uomo rispetto alla moglie, non conviene sposarsi.
Mat	19	11	Ma egli disse loro: Non tutti sono capaci di accettare questo parlare, ma è per coloro ai quali è stato dato.
Mat	19	12	Poiché vi sono degli eunuchi, che sono nati cosí dal grembo della madre vi sono degli eunuchi che sono stati fatti eunuchi dagli uomini, e vi sono eunuchi che si sono fatti eunuchi da se stessi per il regno dei cieli. Chi è in grado di accettarlo, lo accetti.
Mat	19	13	Allora gli furono presentati dei piccoli fanciulli perché imponesse loro le mani e pregasse; i discepoli però li sgridavano.
Mat	19	14	Ma Gesú disse: Lasciate i piccoli fanciulli venire a me, perché di tali è il regno dei cieli.
Mat	19	15	E, dopo aver imposto loro le mani, partí di là.
Mat	19	16	Ed ecco, un tale si avvicinò e gli disse: Maestro buono, che devo fare di buono per avere la vita eterna?.
Mat	19	17	Ed egli disse: Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non uno solo, cioè: Dio. Ora, se tu vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti.
Mat	19	18	Egli gli disse: Quali?. Gesú allora disse: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza,
Mat	19	19	onora tuo padre e tua madre e ama il tuo prossimo come te stesso.
Mat	19	20	Quel giovane gli disse: Tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza, che mi manca ancora?.
Mat	19	21	Gesú gli disse: Se vuoi essere perfetto, va vendi ciò che hai, dallo ai poveri e tu avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi.
Mat	19	22	Ma il giovane, udito questo parlare, se ne andò rattristato, perché aveva molte ricchezze.
Mat	19	23	Gesú allora disse ai suoi discepoli: In verità vi dico che un ricco difficilmente entrerà nel regno dei cieli.
Mat	19	24	E ve lo ripeto: è piú facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio.
Mat	19	25	All'udire ciò, i suoi discepoli, furono grandemente sbigottiti e dissero: Chi dunque può essere salvato?.
Mat	19	26	E Gesú fissando lo sguardo su di loro, disse: Per gli uomini questo è impossibile, ma per Dio ogni cosa è possibile.
Mat	19	27	Allora Pietro gli rispose, dicendo: Ecco, noi abbiamo abbandonato ogni cosa e ti abbiamo seguito; che ne avremo dunque?.
Mat	19	28	Gesú disse loro: In verità vi dico che nella nuova creazione, quando il Figlio dell'uomo sederà sul trono della sua gloria, anche voi che mi avete seguito sederete su dodici troni, per giudicare le dodici tribú d'Israele,
Mat	19	29	E chiunque ha lasciato casa, fratelli, sorelle, padre, madre, moglie, figli o campi per amore del mio nome, ne riceverà il centuplo ed erediterà la vita eterna.
Mat	19	30	Ma molti primi saranno ultimi e molti ultimi saranno primi,
------------------------Matteo, capitolo 20
Mat	20	1	Il regno dei cieli infatti è simile a un padrone di casa, che di buon mattino uscí per prendere a giornata dei lavoratori e mandarli nella sua vigna.
Mat	20	2	Accordatosi con i lavoratori per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna.
Mat	20	3	Uscito poi verso l'ora terza, ne vide altri che stavano in piazza disoccupati.
Mat	20	4	E disse loro: Andate anche voi nella vigna e io vi darò ciò che è giusto Ed essi andarono.
Mat	20	5	Uscito di nuovo verso l'ora sesta e l'ora nona, fece altrettanto.
Mat	20	6	Uscito ancora verso l'undicesima ora, ne trovò altri che se ne stavano disoccupati e disse loro: Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far nulla?
Mat	20	7	Essi gli dissero: Perché nessuno ci ha presi a giornata Egli disse loro: Andate anche voi nella vigna e riceverete ciò che è giusto
Mat	20	8	Poi fattosi sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: Chiama i lavoratori e paga loro il salario, cominciando dagli ultimi fino ai primi
Mat	20	9	E, venuti quelli dell'undicesima ora, ricevettero ciascuno un denaro.
Mat	20	10	Quando vennero i primi, pensavano di ricevere di piú, ma ricevettero anch'essi un denaro per uno.
Mat	20	11	Nel riceverlo, mormoravano contro il padrone di casa,
Mat	20	12	dicendo: Questi ultimi hanno lavorato solo un'ora, e tu li hai trattati come noi che abbiamo sopportato il peso e il caldo della giornata.
Mat	20	13	Ma egli, rispondendo, disse a uno di loro: amico, io non ti faccio alcun torto; non ti sei accordato con me per un denaro?
Mat	20	14	Prendi ciò che è tuo e vattene; ma io voglio dare a quest'ultimo quanto a te.
Mat	20	15	Non mi è forse lecito fare del mio ciò che voglio? O il tuo occhio è cattivo, perché io sono buono?"
Mat	20	16	Cosí gli ultimi saranno primi e i primi ultimi, perché molti sono chiamati, ma pochi eletti.
Mat	20	17	Poi, mentre Gesú saliva a Gerusalemme, strada facendo, prese in disparte i dodici discepoli e disse loro:
Mat	20	18	Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà dato in mano dei capi dei sacerdoti e degli scribi, ed essi lo condanneranno a morte.
Mat	20	19	Lo consegneranno poi nelle mani dei gentili perché sia schernito, flagellato e crocifisso; ma il terzo giorno egli risusciterà.
Mat	20	20	Allora la madre dei figli di Zebedeo si accostò a lui con i suoi figli, si prostrò e gli chiese qualche cosa.
Mat	20	21	Ed egli le disse: Che vuoi?. Ella rispose: Ordina che questi miei due figli siedano l'uno alla tua destra e l'altro alla sinistra nel tuo regno.
Mat	20	22	E Gesú, rispondendo, disse: Voi non sapete ciò che domandate, potete voi bere il calice che io sto per bere, ed essere battezzati del battesimo di cui io sarò battezzato?. Essi gli dissero: Sí, lo possiamo.
Mat	20	23	Allora egli disse loro: Voi certo berrete il mio calice e sarete battezzati del battesimo di cui io sarò battezzato; ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo, ma è riservato a coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio.
Mat	20	24	All'udire ciò, gli altri dieci si indignarono contro i due fratelli.
Mat	20	25	E Gesú, chiamatili a sé, disse: Voi sapete che i sovrani delle nazioni le signoreggiano e che i grandi esercitano il potere su di esse,
Mat	20	26	ma tra di voi non sarà così; anzi chiunque tra di voi vorrà diventare grande sia vostro servo;
Mat	20	27	e chiunque tra di voi vorrà essere primo a sia vostro schiavo.
Mat	20	28	Poiché anche il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti.
Mat	20	29	Mentre essi uscivano da Gerico, una grande folla li seguí.
Mat	20	30	Ed ecco, due ciechi che sedevano lungo la strada, avendo udito che Gesú passava, si misero a gridare dicendo: Abbi pietà di noi, Signore, Figlio di Davide.
Mat	20	31	Ma la folla li sgridava perché tacessero; essi però gridavano ancora piú forte dicendo: Abbi pietà di noi, Signore, Figlio di Davide!.
Mat	20	32	Allora Gesú, fermatosi, li chiamò e disse: Che volete che io vi faccia?.
Mat	20	33	Essi gli dissero: Signore, che i nostri occhi si aprano!.
Mat	20	34	E Gesú, mosso a pietà, toccò i loro occhi; e all'istante i loro occhi recuperarono la vista e lo seguirono.
------------------------Matteo, capitolo 21
Mat	21	1	Quando furono vicini a Gerusalemme, giunti a Betfage, presso il monte degli Ulivi, Gesú mandò due discepoli,
Mat	21	2	dicendo loro: Andate nel villaggio che si trova davanti a voi; e subito troverete un'asina legata e un puledro con essa; scioglieteli e conduceteli da me.
Mat	21	3	E se qualcuno vi dice qualcosa, ditegli che il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà presto.
Mat	21	4	Or questo accadde, affinché si adempisse ciò che fu detto dal profeta, che dice:
Mat	21	5	Dite alla figlia di Sion: Ecco il tuo re viene a te mansueto, cavalcando un asino, anzi un puledro, figlio di una bestia da soma.
Mat	21	6	I discepoli andarono e fecero come Gesú aveva loro comandato.
Mat	21	7	Condussero l'asina e il puledro, posero su questo i loro mantelli, ed egli vi montò sopra.
Mat	21	8	E una grandissima folla stendeva i suoi mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li spargevano sulla via.
Mat	21	9	Le folle che precedevano come quelle che seguivano gridavano, dicendo: Osanna al Figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nei luoghi altissimi!.
Mat	21	10	E, quando egli entrò in Gerusalemme, tutta la città fu messa in agitazione, e diceva: Chi è costui?.
Mat	21	11	E le folle dicevano: Costui è Gesú il profeta che viene da Nazaret di Galilea.
Mat	21	12	Poi Gesú entrò nel tempio di Dio, ne scacciò tutti coloro che nel tempio vendevano e compravano, e rovesciò le tavole dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombi.
Mat	21	13	E disse loro: Sta scritto: La mia casa sarà chiamata casa di orazione ma voi ne avete fatto un covo di ladroni.
Mat	21	14	Allora vennero da lui nel tempio ciechi e zoppi, ed egli li guarí.
Mat	21	15	Ma i capi dei sacerdoti e gli scribi, viste le meraviglie che egli aveva fatto e i fanciulli che gridavano nel tempio dicendo: Osanna al Figlio di Davide!, ne furono indignati,
Mat	21	16	e gli dissero: Senti tu ciò che questi dicono?. Gesú disse loro Sí! Non avete mai letto: Dalla bocca dei bambini e dei lattanti, tu ti sei procurato lode.
Mat	21	17	E lasciatili, uscí dalla città verso Betania, e là passò la notte.
Mat	21	18	La mattina, ritornando in città, ebbe fame.
Mat	21	19	E vedendo un fico lungo la strada, gli si avvicinò, ma non vi trovò nulla se non delle foglie; e gli disse: Non nasca mai piú frutto da te in eterno!. E subito il fico si seccò.
Mat	21	20	E, vedendo ciò, i discepoli si meravigliarono e dissero: Come mai il fico si è seccato all'istante?.
Mat	21	21	E Gesú, rispondendo, disse loro: In verità vi dico che se avete fede e non dubitate, non solo farete ciò che io ho fatto al fico, ma se anche diceste a questo monte: Levati di lí e gettati nel mare ciò avverrà.
Mat	21	22	E tutto ciò che chiederete in preghiera, avendo fede, lo otterrete.
Mat	21	23	Quando entrò nel tempio, i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo si accostarono a lui, mentre insegnava, e dissero: Con quale autorità fai tu queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?.
Mat	21	24	E Gesú, rispondendo, disse loro: Anch'io vi farò una domanda, e se voi mi risponderete, io pure vi dirò con quale autorità faccio queste cose.
Mat	21	25	Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?. Ed essi ragionavano tra loro dicendo: Se diciamo dal cielo, ci dirà: Perché dunque non gli credeste?
Mat	21	26	Se invece diciamo dagli uomini, temiamo la folla, perché tutti ritengono Giovanni un profeta.
Mat	21	27	E risposero a Gesú dicendo: Non lo sappiamo. Allora egli disse loro: Neanch'io vi dirò con quale autorità faccio queste cose.
Mat	21	28	Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli e rivolgendosi al primo disse Figlio, va' oggi a lavorare nella mia vigna.
Mat	21	29	ma egli rispose e disse: Non voglio; piú tardi però, pentitosi, vi andò.
Mat	21	30	Poi, rivoltosi al secondo gli disse la stessa cosa. Ed egli rispose e disse: Sí, lo farò signore ma non vi andò.
Mat	21	31	Chi dei due ha fatto la volontà del padre?. Essi gli dissero: Il primo. Gesú disse loro: In verità vi dico che i pubblicani e le meretrici vi precedono nel regno dei cieli.
Mat	21	32	Poiché Giovanni è venuto a voi per la via della giustizia, e voi non gli avete creduto, mentre i pubblicani e le meretrici gli hanno creduto; e voi, nemmeno dopo aver visto queste cose, vi siete ravveduti per credergli.
Mat	21	33	Ascoltate un'altra parabola: Vi era un padrone di casa, il quale piantò una vigna, Ia cinse di una siepe, vi scavò un luogo dove pigiare l'uva, vi costruí una torre e, dopo averla affidata a certi vignaioli, partí.
Mat	21	34	Ora giunto il tempo della raccolta egli mandò i suoi servi dai vignaioli, per riceverne i frutti,
Mat	21	35	ma i vignaioli, presi i suoi servi, uno lo bastonarono, un altro lo uccisero e un altro lo lapidarono.
Mat	21	36	Di nuovo egli mandò altri servi, in maggior numero dei primi; e quei vignaioli li trattarono allo stesso modo.
Mat	21	37	In ultimo egli mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno almeno rispetto di mio figlio!.
Mat	21	38	Ma i vignaioli, visto il figlio dissero fra loro: Costui è l'erede; venite uccidiamolo e impadroniamoci della sua eredità
Mat	21	39	E, presolo lo cacciarono fuori della vigna e lo uccisero.
Mat	21	40	Ora, quando verrà il padrone della vigna, che cosa farà a quei vignaioli?.
Mat	21	41	Essi gli dissero: Egli farà perire miseramente quegli scellerati, e affiderà la vigna ad altri vignaioli, i quali gli renderanno i frutti a suo tempo.
Mat	21	42	Gesú disse loro: Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che gli edificatori hanno rigettata è divenuta la testata d'angolo. Questa è opera del Signore, ed è meravigliosa agli occhi nostri?.
Mat	21	43	Perciò io vi dico che il regno di Dio vi sarà tolto e sarà dato a una gente che lo farà fruttificare.
Mat	21	44	E chi cadrà su questa pietra sarà sfracellato; e colui sul quale essa cadrà sarà stritolato.
Mat	21	45	I capi dei sacerdoti e i farisei, udite le sue parabole, si avvidero che parlava di loro.
Mat	21	46	E cercavano di prenderlo, ma temettero le folle, perché lo ritenevano un profeta.
------------------------Matteo, capitolo 22
Mat	22	1	E Gesú, riprendendo la parola, di nuovo parlò loro in parabole dicendo:
Mat	22	2	Il regno dei cieli è simile a un re, il quale preparò le nozze di suo figlio.
Mat	22	3	E mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire.
Mat	22	4	Di nuovo mandò altri servi dicendo: Dite agl'invitati: Ecco, io ho apparecchiato il mio pranzo, i miei vitelli e i miei animali ingrassati sono ammazzati ed è tutto pronto; venite alle nozze.
Mat	22	5	Ma essi, non curandosene, se ne andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari.
Mat	22	6	E gli altri, presi i suoi servi, li oltraggiarono e li uccisero.
Mat	22	7	Il re allora, udito ciò, si adirò e mandò i suoi eserciti per sterminare quegli omicidi e per incendiare la loro città.
Mat	22	8	Disse quindi ai suoi servi: Le nozze sono pronte, ma gl'invitati non ne erano degni.
Mat	22	9	Andate dunque agli incroci delle strade e chiamate alle nozze chiunque troverete
Mat	22	10	E quei servi, usciti per le strade, radunarono tutti coloro che trovarono cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempí di commensali.
Mat	22	11	Ora il re, entrato per vedere i commensali, vi trovò un uomo che non indossava l'abito da nozze;
Mat	22	12	e gli disse: amico come sei entrato qui senza avere l'abito da nozze? E quegli rimase con la bocca chiusa.
Mat	22	13	Allora il re disse ai servi: Legatelo mani e piedi, prendetelo e gettatelo nelle tenebre di fuori. Lí sarà il pianto e lo stridor di denti.
Mat	22	14	Poiché molti sono chiamati, ma pochi eletti.
Mat	22	15	Allora i farisei, allontanatisi, si consigliarono sul modo di coglierlo in fallo nelle parole,
Mat	22	16	E gli mandarono i propri discepoli, con gli erodiani, per dirgli: Maestro, noi sappiamo che tu sei verace e che insegni la via di Dio in verità, senza preoccuparti del giudizio di alcuno, perché tu non riguardi all'apparenza delle persone.
Mat	22	17	Dicci dunque: Che te ne pare? è lecito o no pagare il tributo a Cesare?.
Mat	22	18	Ma Gesú, conoscendo la loro malizia, disse: Perché mi tentate, ipocriti?
Mat	22	19	Mostratemi la moneta del tributo. Allora essi gli presentarono un denaro.
Mat	22	20	Ed egli disse loro: Di chi è questa immagine e questa iscrizione?.
Mat	22	21	Essi gli dissero: Di Cesare. Allora egli disse loro: Rendete dunque a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio.
Mat	22	22	Ed essi, udito ciò, si meravigliarono e, lasciatolo, se ne andarono.
Mat	22	23	In quello stesso giorno vennero da lui i sadducei, i quali dicono che non vi è risurrezione, e lo interrogarono,
Mat	22	24	dicendo: Maestro, Mosé ha detto: se qualcuno muore senza avere figli, il suo fratello ne sposi la moglie, per dare una discendenza a suo fratello
Mat	22	25	Ora, c'erano tra noi sette fratelli, il primo dopo essersi sposato morí e, non avendo discendenza, lasciò la moglie a suo fratello.
Mat	22	26	Cosí anche il secondo e il terzo, fino al settimo.
Mat	22	27	Per ultima, morí anche la donna.
Mat	22	28	Alla risurrezione, dunque, di chi dei sette costei sarà moglie? Poiché tutti l'ebbero come moglie.
Mat	22	29	Ma Gesú, rispondendo, disse loro: Voi sbagliate, non comprendendo né le Scritture né la potenza di Dio.
Mat	22	30	Nella risurrezione, infatti, né si sposano né sono date in moglie, ma essi saranno in cielo come gli angeli di Dio.
Mat	22	31	Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete letto ciò che vi fu detto da Dio, quando disse:
Mat	22	32	IO sono il Dio di Abrahamo, il Dio d'Isacco e di Giacobbe Dio non è il Dio dei morti, ma dei viventi.
Mat	22	33	E le folle, udite queste cose, stupivano della sua dottrina,
Mat	22	34	Allora i farisei, avendo udito che egli aveva messo a tacere i sadducei, si radunarono insieme.
Mat	22	35	E uno di loro, dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova, dicendo:
Mat	22	36	Maestro, qual è il grande comandamento della legge?.
Mat	22	37	E Gesú gli disse: "ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua e con tutta la tua mente".
Mat	22	38	Questo è il primo e il gran comandamento.
Mat	22	39	E il secondo, simile a questo, è: ama il tuo prossimo come te stesso.
Mat	22	40	Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti,
Mat	22	41	Ora, essendo i farisei riuniti, Gesú chiese loro:
Mat	22	42	Che ve ne pare del Cristo? Di chi è figlio?. Essi gli dissero: Di Davide.
Mat	22	43	Egli disse loro: Come mai dunque Davide, per lo Spirito, lo chiama Signore, dicendo:
Mat	22	44	Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io abbia posto i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi?
Mat	22	45	Se dunque Davide lo chiama Signore, come può essere suo figlio?.
Mat	22	46	Ma nessuno era in grado di rispondergli; e, da quel giorno, nessuno osò piú interrogarlo.
------------------------Matteo, capitolo 23
Mat	23	1	Allora Gesú parlò alle folle e ai suoi discepoli,
Mat	23	2	dicendo: Gli scribi, e i farisei siedono sulla cattedra di Mosè.
Mat	23	3	Osservate dunque e fate tutte le cose che vi dicono di osservare; ma non fate come essi fanno, poiché dicono ma non fanno.
Mat	23	4	Legano infatti pesi pesanti e difficili da portare, e li mettono sulle spalle degli uomini; ma essi non li vogliono smuovere neppure con un dito.
Mat	23	5	Fanno tutte le loro opere per essere ammirati dagli uomini; allargano le loro filatterie, e allungano le frange dei loro vestiti,
Mat	23	6	Amano i posti d'onore nei conviti e i primi posti nelle sinagoghe,
Mat	23	7	e anche i saluti nelle piazze, e di sentirsi chiamare dagli uomini rabbi, rabbi.
Mat	23	8	Ma voi non fatevi chiamare maestro, perché uno solo è il vostro maestro: Il Cristo, e voi siete tutti fratelli.
Mat	23	9	E non chiamate alcuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è vostro Padre, colui che è nei cieli.
Mat	23	10	Né fatevi chiamare guida, perché uno solo è la vostra guida: Il Cristo.
Mat	23	11	E il maggiore di voi sia vostro servo,
Mat	23	12	Or chiunque si innalzerà sarà abbassato; e chiunque si abbasserà sarà innalzato,
Mat	23	13	Ma guai a voi, scribi e farisei ipocriti! Perché chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; poiché né entrate voi né lasciate entrare coloro che stanno per entrarvi.
Mat	23	14	Guai a voi, scribi e farisei ipocriti! Perché divorate le case delle vedove e per pretesto fate lunghe preghiere; per questo subirete una condanna piú severa.
Mat	23	15	Guai a voi, scribi e farisei ipocriti! Perché scorrete il mare e la terra, per fare un proselito e, quando lo è diventato, ne fate un figlio della Geenna il doppio di voi.
Mat	23	16	Guai a voi, guide cieche, che dite: se uno ha giurato per il tempio, non è nulla; ma se ha giurato per l'oro del tempio è obbligato.
Mat	23	17	Stolti e ciechi! Perché, cosa è piú grande, l'oro o il tempio che santifica l'oro?
Mat	23	18	"E: se uno ha giurato per l'altare, non è nulla; ma se ha giurato per l'offerta che vi è sopra è obbligato".
Mat	23	19	Stolti e ciechi! Poiché, cosa è piú grande, l'offerta o l'altare che santifica l'offerta?
Mat	23	20	Chi dunque giura per l'altare, giura per esso e per quanto vi è sopra.
Mat	23	21	Chi giura per il tempio, giura per esso e per colui che l'abita.
Mat	23	22	E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per colui che vi è assiso.
Mat	23	23	Guai a voi, scribi e farisei ipocriti! Perché calcolate la decima della menta dell'aneto e del comino, e trascurate le cose piú importanti della legge: il giudizio, la misericordia e la fede, queste cose bisogna praticare senza trascurare le altre.
Mat	23	24	Guide cieche, che colate il moscerino e inghiottite il cammello.
Mat	23	25	Guai a voi, scribi e farisei ipocriti! Perché pulite l'esterno della coppa e del piatto, mentre l'interno è pieno di rapina e d'intemperanza.
Mat	23	26	Fariseo cieco! Pulisci prima l'interno della coppa e del piatto, affinché anche l'esterno sia pulito.
Mat	23	27	Guai a voi, scribi e farisei ipocriti! Perché rassomigliate a sepolcri imbiancati, i quali di fuori appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putredine.
Mat	23	28	Cosí anche voi di fuori apparite giusti davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità.
Mat	23	29	Guai a voi, scribi e farisei ipocriti! Perché edificate i sepolcri dei profeti e ornate i monumenti dei giusti
Mat	23	30	e dite: se noi fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non ci saremmo associati a loro nell'uccisione dei profeti
Mat	23	31	Cosí dicendo, voi testimoniate contro voi stessi, che siete figli di coloro che uccisero i profeti.
Mat	23	32	Voi superate la misura dei vostri padri!
Mat	23	33	Serpenti, razza di vipere! Come sfuggirete al giudizio della Geenna?
Mat	23	34	Perciò, ecco io vi mando dei profeti, dei savi e degli scribi; di loro ne ucciderete e crocifiggerete alcuni, altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città,
Mat	23	35	affinché ricada su di voi tutto il sangue giusto sparso sulla terra, dal sangue del giusto Abele, fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachia che uccideste fra il tempio e l'altare.
Mat	23	36	In verità vi dico che tutte queste cose ricadranno su questa generazione.
Mat	23	37	Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che ti sono mandati! Quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come la gallina raccoglie i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto!
Mat	23	38	Ecco, la vostra casa vi è lasciata deserta.
Mat	23	39	Poiché io vi dico, che da ora in avanti non mi vedrete piú, finché non direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!.
------------------------Matteo, capitolo 24
Mat	24	1	Ora, mentre Gesú usciva dal tempio e se ne andava, i suoi discepoli gli si accostarono per fargli osservare gli edifici del tempio.
Mat	24	2	Ma Gesú disse loro: Non vedete voi tutte queste cose? In verità vi dico che non resterà qui pietra su pietra che non sarà diroccata.
Mat	24	3	Poi, mentre egli era seduto sul monte degli Ulivi, i discepoli gli si accostarono in disparte, dicendo: Dicci, quando avverranno queste cose? E quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell'età presente?.
Mat	24	4	E Gesú, rispondendo, disse loro: Guardate che nessuno vi seduca!
Mat	24	5	Poiché molti verranno nel mio nome, dicendo: io sono il Cristo e ne sedurranno molti.
Mat	24	6	Allora sentirete parlare di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi, perché bisogna che tutte queste cose avvengano ma non sarà ancora la fine.
Mat	24	7	Infatti si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno; vi saranno carestie, pestilenze e terremoti in vari luoghi
Mat	24	8	Ma tutte queste cose saranno soltanto l'inizio delle doglie di parto,
Mat	24	9	Allora vi sottoporranno a supplizi e vi uccideranno; e sarete odiati da tutte le genti a causa del mio nome.
Mat	24	10	Allora molti si scandalizzeranno, si tradiranno e si odieranno l'un l'altro.
Mat	24	11	E sorgeranno molti falsi profeti, e ne sedurranno molti.
Mat	24	12	E perché l'iniquità sarà moltiplicata, l'amore di molti si raffredderà;
Mat	24	13	ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato,
Mat	24	14	E questo evangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo in testimonianza a tutte le genti, e allora verrà la fine.
Mat	24	15	Quando dunque avrete visto l'abominazione della desolazione predetta dal profeta Daniele, posta nel luogo santo (chi legge intenda),
Mat	24	16	allora coloro che sono nella Giudea fuggano ai monti.
Mat	24	17	Chi si trova sulla terrazza della casa, non scenda a prendere qualcosa di casa sua;
Mat	24	18	e chi è nei campi, non torni indietro a prendere il suo mantello.
Mat	24	19	Ma guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni!
Mat	24	20	E pregate che la vostra fuga non accada d'inverno, né di sabato
Mat	24	21	perché allora vi sarà una tribolazione cosí grande, quale non vi fu mai dal principio del mondo fino ad ora né mai più vi sarà.
Mat	24	22	E se quei giorni non fossero abbreviati, nessuna carne si salverebbe; ma a motivo degli eletti quei giorni saranno abbreviati.
Mat	24	23	Allora se qualcuno vi dice: Ecco, il Cristo è qui oppure è là non gli credete.
Mat	24	24	Perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e miracoli tanto da sedurre, se fosse possibile anche gli eletti.
Mat	24	25	Ecco, io ve l'ho predetto.
Mat	24	26	Se dunque vi dicono: Ecco è nel deserto non vi andate: Ecco è nelle stanze segrete non ci credete.
Mat	24	27	Infatti, come il lampo esce da levante e sfolgora fino a ponente cosí sarà la venuta del Figlio dell'uomo.
Mat	24	28	Poiché dovunque sarà il carname, li si aduneranno le aquile.
Mat	24	29	Ora, subito dopo l'afflizione di quei giorni, il sole si oscurerà e la luna non darà il suo chiarore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate.
Mat	24	30	E allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo; e tutte le nazioni della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nuvole del cielo con potenza e grande gloria.
Mat	24	31	Ed egli manderà i suoi angeli con un potente suono di tromba, ed essi raccoglieranno i suoi eletti dai quattro venti, da una estremità dei cieli all'altra.
Mat	24	32	Ora imparate dal fico questa similitudine: quando ormai i suoi rami s'inteneriscono e le fronde germogliano, sapete che l'estate è vicina.
Mat	24	33	Cosí anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è vicino, anzi alle porte.
Mat	24	34	In verità vi dico che questa generazione non passerà, finché tutte queste cose non siano avvenute.
Mat	24	35	Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
Mat	24	36	Quanto poi a quel giorno e a quell'ora, nessuno li conosce, neppure gli angeli dei cieli, ma soltanto il Padre mio.
Mat	24	37	Ma come fu ai giorni di Noè, cosí sarà anche alla venuta del Figlio dell'uomo.
Mat	24	38	Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio, le persone mangiavano, bevevano, si sposavano ed erano date in moglie, fino a quando Noè entrò nell'arca;
Mat	24	39	e non si avvidero di nulla, finché venne il diluvio e li portò via tutti; cosí sarà pure alla venuta del Figlio dell'uomo.
Mat	24	40	Allora due saranno nel campo; uno sarà preso e l'altro lasciato.
Mat	24	41	Due donne macineranno al mulino, una sarà presa e l'altra lasciata.
Mat	24	42	Vegliate dunque, perché non sapete a che ora il vostro Signore verrà.
Mat	24	43	Ma sappiate questo che, se il padrone di casa sapesse a che ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe forzare la casa.
Mat	24	44	Perciò anche voi siate pronti, perché nell'ora che non pensate, il Figlio dell'uomo verrà.
Mat	24	45	Qual è dunque quel servo fedele e avveduto, che il suo padrone ha preposto ai suoi domestici, per dar loro il cibo a suo tempo?
Mat	24	46	Beato quel servo che il suo padrone, quando egli tornerà, troverà facendo così.
Mat	24	47	In verità vi dico che gli affiderà l'amministrazione di tutti i suoi beni.
Mat	24	48	Ma, se quel malvagio servo dice in cuor suo: il mio padrone tarda a venire
Mat	24	49	e comincia a battere i suoi conservi, e a mangiare e a bere con gli ubriaconi;
Mat	24	50	il padrone di quel servo verrà nel giorno in cui meno se l'aspetta e nell'ora che egli non sa;
Mat	24	51	lo punirà duramente e gli riserverà la sorte degli ipocriti. Lí sarà il pianto e lo stridor di denti.
------------------------Matteo, capitolo 25
Mat	25	1	Allora il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini le quali, prese le loro lampade, uscirono fuori incontro allo sposo.
Mat	25	2	Or cinque di loro erano avvedute e cinque stolte.
Mat	25	3	Le stolte, nel prendere le loro lampade, non presero con sé l'olio;
Mat	25	4	le avvedute, invece, insieme alle lampade, presero anche l'olio nei loro vasi.
Mat	25	5	Ora, siccome lo sposo tardava si assopirono tutte e si addormentarono.
Mat	25	6	E sulla mezzanotte si levò un grido: Ecco, arriva lo sposo, uscitegli incontro!
Mat	25	7	Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade.
Mat	25	8	E le stolte dissero alle avvedute: Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade stanno per spegnersi.
Mat	25	9	Ma le avvedute, rispondendo. dissero: No, perché non basterebbe né a noi né a voi; andate piuttosto dai venditori e compratene.
Mat	25	10	Ora, mentre quelle andavano a comprarne, arrivò lo sposo; le vergini che erano pronte entrarono con lui per le nozze; e la porta fu chiusa.
Mat	25	11	Piú tardi giunsero anche le altre vergini, dicendo: Signore, signore, aprici.
Mat	25	12	Ma egli, rispondendo, disse: in verità vi dico che non vi conosco
Mat	25	13	Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno, né l'ora in cui il Figlio dell'uomo verrà.
Mat	25	14	Inoltre il regno dei cieli è simile a un uomo che, partendo per un viaggio chiamò i suoi servi e affidò loro i suoi beni.
Mat	25	15	A uno diede cinque talenti, a un altro due e a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità; e subito partí.
Mat	25	16	Ora colui che aveva ricevuto i cinque talenti, andò e trafficò con essi e ne guadagnò altri cinque.
Mat	25	17	Similmente anche quello dei due ne guadagnò altri due.
Mat	25	18	Ma colui che ne aveva ricevuto uno andò, fece una buca in terra e nascose il denaro del suo signore.
Mat	25	19	Ora, dopo molto tempo, ritornò il signore di quei servi e fece i conti con loro.
Mat	25	20	E colui che aveva ricevuto i cinque talenti si fece avanti e ne presentò altri cinque, dicendo: Signore, tu mi affidasti cinque talenti, ecco, con quelli ne ho guadagnati altri cinque
Mat	25	21	E il suo signore gli disse: Bene, buono e fedele servo; tu sei stato fedele in poca cosa, io ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo signore.
Mat	25	22	Poi venne anche colui che aveva ricevuto i due talenti e disse: Signore, tu mi affidasti due talenti; ecco, con quelli ne ho guadagnati altri due.
Mat	25	23	Il suo signore gli disse: Bene, buono e fedele servo; tu sei stato fedele in poca cosa, io ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo signore.
Mat	25	24	Infine venne anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: Signore, io sapevo bene che tu sei un uomo aspro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso;
Mat	25	25	perciò ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra; ecco te lo restituisco"
Mat	25	26	E il suo signore rispondendo, gli disse: Malvagio e indolente servo, tu sapevi che io mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso;
Mat	25	27	tu avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e cosí, al mio ritorno, l'avrei riscosso con l'interesse.
Mat	25	28	Toglietegli dunque il talento e datelo a colui che ha i dieci talenti.
Mat	25	29	Poiché a chiunque ha, sarà dato e sovrabbonderà, ma a chi non ha gli sarà tolto anche quello che ha.
Mat	25	30	E gettate questo servo inutile nelle tenebre di fuori. Lí sarà il pianto e lo stridor di denti.
Mat	25	31	Ora, quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i santi angeli, allora si siederà sul trono della sua gloria.
Mat	25	32	E tutte le genti saranno radunate davanti a lui; ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri.
Mat	25	33	E metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.
Mat	25	34	Allora il Re dirà a coloro che saranno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio; ricevete in eredità il regno che vi è stato preparato sin dalla fondazione del mondo.
Mat	25	35	Poiché ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi deste da bere; fui forestiero e mi accoglieste,
Mat	25	36	fui ignudo e mi rivestiste, fui infermo e mi visitaste, fui in prigione e veniste a trovarmi".
Mat	25	37	Allora i giusti gli risponderanno, dicendo: Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare? O assetato e ti abbiamo dato da bere?
Mat	25	38	E quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato? O ignudo e ti abbiamo rivestito?
Mat	25	39	E quando ti abbiamo visto infermo, o in prigione e siamo venuti a visitarti?"
Mat	25	40	E il Re, rispondendo, dirà loro: in verità vi dico: tutte le volte che l'avete fatto ad uno di questi miei minimi fratelli, l'avete fatto a me.
Mat	25	41	Allora egli dirà ancora a coloro che saranno a sinistra: Andate via da me maledetti, nel fuoco eterno che è stato preparato per il diavolo e per i suoi angeli.
Mat	25	42	Poiché ebbi fame e non mi deste da mangiare, ebbi sete e non mi deste da bere
Mat	25	43	fui forestiero e non mi accoglieste, ignudo e non mi rivestiste, infermo e in prigione e non mi visitaste".
Mat	25	44	Allora anche questi gli risponderanno, dicendo: Signore, quando ti abbiamo visto affamato, o assetato, o forestiero, o ignudo, o infermo, o in prigione e non ti abbiamo soccorso?.
Mat	25	45	Allora egli risponderà loro dicendo: in verità vi dico: tutte le volte che non l'avete fatto a uno di questi minimi, non l'avete fatto neppure a me
Mat	25	46	E questi andranno nelle pene eterne e i giusti nella vita eterna,
------------------------Matteo, capitolo 26
Mat	26	1	E avvenne che, quando Gesú ebbe finito tutti questi discorsi, disse ai suoi discepoli:
Mat	26	2	Voi sapete che fra due giorni è la Pasqua, e il Figlio dell'uomo sarà consegnato per esser crocifisso.
Mat	26	3	Allora i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani del popolo si riunirono nella corte del sommo sacerdote di nome Caiafa.
Mat	26	4	E tennero consiglio per prendere Gesú con inganno e farlo morire;
Mat	26	5	ma dicevano: Non durante la festa, perché non nasca tumulto fra il popolo.
Mat	26	6	Ora, essendo Gesú in Betania, in casa di Simone il lebbroso
Mat	26	7	gli si avvicinò una donna con un alabastro di olio profumato di gran prezzo, e lo versò sul suo capo, mentre egli era a tavola.
Mat	26	8	Visto ciò, i Suoi discepoli s'indignarono e dissero: Perché mai questo spreco?
Mat	26	9	Quest'olio, infatti, si poteva vendere a gran prezzo e darne il ricavato ai poveri.
Mat	26	10	Ma Gesú, conosciuto ciò, disse loro: Perché mai infastidite questa donna? Ella infatti ha compiuto una buona azione verso di me.
Mat	26	11	Perché avrete sempre i poveri con voi, ma non avrete sempre me.
Mat	26	12	Poiché, versando questo olio profumato sul mio corpo, ella lo ha fatto per preparare il mio corpo per la sepoltura.
Mat	26	13	Io Vi dico in verità, che in tutto il mondo, dovunque sarà predicato questo evangelo, si racconterà anche ciò che costei ha fatto, in memoria di lei.
Mat	26	14	Allora uno dei dodici, di nome Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti,
Mat	26	15	e disse loro: Quanto mi volete dare, perché io ve lo consegni?. Ed essi gli contarono trenta sicli d'argento.
Mat	26	16	E da quell'ora egli cercava l'opportunità di tradirlo.
Mat	26	17	Or il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si accostarono a Gesú e gli dissero: Dove vuoi che ti apparecchiamo per mangiare la Pasqua?.
Mat	26	18	Ed egli rispose: Andate in città da un tale e ditegli: il Maestro dice: Il mio tempo è vicino, farò la Pasqua in casa tua con i miei discepoli.
Mat	26	19	Allora i discepoli fecero come Gesú aveva loro ordinato e apparecchiarono la Pasqua.
Mat	26	20	E quando fu sera, egli si mise a tavola con i dodici;
Mat	26	21	e, mentre mangiavano, disse: In verità vi dico che uno di voi mi tradirà.
Mat	26	22	Ed essi si rattristarono grandemente, e ciascuno di loro prese a dirgli: Sono io quello, Signore?.
Mat	26	23	Ed egli, rispondendo, disse: Colui che ha intinto con me la mano nel piatto mi tradirà.
Mat	26	24	Il Figlio dell'uomo certo se ne va secondo che è scritto di lui; ma guai a quell'uomo per mezzo del quale il Figlio dell'uomo è tradito! Sarebbe stato meglio per lui di non essere mai nato.
Mat	26	25	E Giuda, colui che lo avrebbe tradito, prese a dire: Maestro, sono io quello?. Egli gli disse: Tu l'hai detto!.
Mat	26	26	Ora, mentre mangiavano, Gesú prese il pane e lo benedisse, lo ruppe e lo diede ai discepoli e disse: Prendete, mangiate; questo è il mio corpo.
Mat	26	27	Poi prese il calice e rese grazie, e lo diede loro dicendo: Bevetene tutti,
Mat	26	28	perché questo è il mio sangue, il sangue del nuovo patto che è sparso per molti per il perdono dei peccati.
Mat	26	29	Ed io vi dico, che da ora in poi io non berrò piú di questo frutto della vigna fino a quel giorno in cui io lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio.
Mat	26	30	E, dopo aver cantato l'inno, se ne uscirono verso il monte degli Ulivi.
Mat	26	31	Allora Gesú disse loro: Voi tutti questa notte sarete scandalizzati per causa mia, perché sta scritto: Percuoterò il pastore e le pecore del gregge saranno disperse.
Mat	26	32	Ma, dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea,
Mat	26	33	Allora Pietro, rispondendo, gli disse: Quand'anche tutti si scandalizzassero per causa tua, io non mi scandalizzerò mai!.
Mat	26	34	Gesú gli disse: In verità ti dico che questa stessa notte, prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte.
Mat	26	35	Pietro gli disse: Anche se dovessi morire con te, non ti rinnegherò in alcun modo. Lo stesso dissero anche tutti i discepoli.
Mat	26	36	Allora Gesú andò con loro in un luogo, chiamato Getsemani, e disse ai discepoli: Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare.
Mat	26	37	E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza e grande angoscia.
Mat	26	38	Allora egli disse loro: L'anima mia è profondamente triste, fino alla morte; restate qui e vegliate con me.
Mat	26	39	E andato un poco in avanti, si gettò con la faccia a terra e pregava dicendo: Padre mio, se è possibile, allontana da me questo calice; tuttavia, non come io voglio, ma come vuoi tu.
Mat	26	40	Poi tornò dai discepoli e li trovò che dormivano, e disse a Pietro: Cosí non avete potuto vegliare neppure un'ora con me?
Mat	26	41	Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione, poiché lo spirito è pronto ma la carne è debole.
Mat	26	42	Si allontanò di nuovo per la seconda volta e pregò, dicendo: Padre mio, se non è possibile che questo calice si allontani da me senza che io lo beva sia fatta la tua volontà!.
Mat	26	43	Poi, tornato di nuovo, li trovò che dormivano, perché i loro occhi erano appesantiti.
Mat	26	44	E, lasciatili, si allontanò di nuovo e pregò per la terza volta, dicendo le medesime parole.
Mat	26	45	Ritornò poi dai suoi discepoli e disse loro: Da ora in poi dormite pure e riposatevi; ecco l'ora è giunta e il Figlio dell'uomo è dato nelle mani dei peccatori.
Mat	26	46	Alzatevi, andiamo; ecco, colui che mi tradisce è vicino.
Mat	26	47	E mentre egli parlava ancora, ecco Giuda, uno dei dodici, arrivò, e con lui una grande turba con spade e bastoni, mandati dai capi dei sacerdoti e dagli anziani del popolo.
Mat	26	48	Or colui che lo tradiva aveva dato loro un segnale, dicendo: Quello che io bacerò, è lui; prendetelo.
Mat	26	49	E in quell'istante, accostatosi a Gesú, gli disse: Salve, Maestro!. E lo baciò caldamente.
Mat	26	50	E Gesú, gli disse: Amico, cosa sei venuto a fare?. Allora essi, accostatisi a Gesú, gli posero le mani addosso e lo presero.
Mat	26	51	Ed ecco, uno di quelli che erano con Gesú, stesa la mano, trasse fuori la sua spada e percosse il servo del sommo sacerdote, recidendogli un orecchio.
Mat	26	52	Allora Gesú gli disse: Riponi la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che mettono mano alla spada, periranno di spada.
Mat	26	53	Pensi forse che io non potrei adesso pregare il Padre mio, perché mi mandi piú di dodici legioni di angeli?
Mat	26	54	Come dunque si adempirebbero le Scritture, le quali dicono che deve avvenire cosi?.
Mat	26	55	In quello stesso momento Gesú disse alle turbe: Voi siete usciti a prendermi con spade e bastoni, come contro un brigante; eppure ogni giorno ero seduto in mezzo a voi nel tempio ad insegnare, e non mi avete preso.
Mat	26	56	Ma tutto questo è avvenuto affinché si adempissero le Scritture dei profeti. Allora tutti i discepoli, lasciatolo, se ne fuggirono.
Mat	26	57	Or quelli che avevano arrestato Gesú lo condussero da Caiafa, sommo sacerdote, presso il quale già si erano riuniti gli scribi e gli anziani.
Mat	26	58	E Pietro lo seguí da lontano fino al cortile del sommo sacerdote, e, entrato dentro, si pose a sedere con le guardie per vedere la fine.
Mat	26	59	Ora i capi dei sacerdoti, gli anziani e tutto il sinedrio, cercavano qualche falsa testimonianza contro Gesú, per farlo morire,
Mat	26	60	ma non ne trovavano alcuna; sebbene si fossero fatti avanti molti falsi testimoni, non ne trovarono. Ma alla fine vennero avanti due falsi testimoni
Mat	26	61	i quali dissero: Costui ha detto: Io posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni,
Mat	26	62	Allora il sommo sacerdote, alzatosi, gli disse: Non rispondi nulla a ciò che costoro testimoniano contro di te?.
Mat	26	63	Ma Gesú taceva. E il sommo sacerdote replicò dicendo: Io ti scongiuro per il Dio vivente di dirci se sei il Cristo, il Figlio di Dio.
Mat	26	64	Gesú gli disse: Tu l'hai detto! Anzi io vi dico che in avvenire voi vedrete il Figlio dell'uomo sedere alla destra della Potenza, e venire sulle nuvole del cielo.
Mat	26	65	Allora il sommo sacerdote stracciò le sue vesti, dicendo: Egli ha bestemmiato; quale bisogno abbiamo piú di testimoni? Ecco, ora avete udito la sua bestemmia.
Mat	26	66	Che ve ne pare?. Ed essi, rispondendo, dissero: Egli è reo di morte!.
Mat	26	67	Allora gli sputarono in faccia e lo schiaffeggiarono; ed altri lo percossero con pugni,
Mat	26	68	dicendo: O Cristo. indovina! Chi ti ha percosso?.
Mat	26	69	Ora Pietro sedeva fuori nel cortile e una serva si accostò a lui, dicendo: Anche tu eri con Gesú il Galileo.
Mat	26	70	Ma egli lo negò davanti a tutti, dicendo: Non so di che stai parlando.
Mat	26	71	Come egli uscí nell'atrio, un'altra lo vide e disse a quelli che erano là: Anche costui era con Gesú il Nazareno!.
Mat	26	72	Ma egli di nuovo lo negò con giuramento, dicendo: Io non conosco quell'uomo.
Mat	26	73	Poco dopo anche gli astanti, accostatisi, dissero a Pietro: Certo, anche tu sei uno di loro, perché il tuo parlare ti tradisce.
Mat	26	74	Allora egli cominciò a maledire e a giurare, dicendo: Io non conosco quell'uomo. E in quell'istante il gallo cantò.
Mat	26	75	Allora Pietro si ricordò di quello che Gesú gli aveva detto: Prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte, Ed egli uscí, e pianse amaramente.
------------------------Matteo, capitolo 27
Mat	27	1	Venuto il mattino, tutti i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo, tennero consiglio contro Gesú, per farlo morire.
Mat	27	2	E, legatolo, lo condussero via e lo consegnarono nelle mani del governatore Ponzio Pilato.
Mat	27	3	Allora Giuda, che lo aveva tradito, vedendo che Gesú era stato condannato si pentí e riportò i trenta sicli d'argento ai capi dei sacerdoti e agli anziani,
Mat	27	4	dicendo: Ho peccato, tradendo il sangue innocente. Ma essi dissero: Che c'importa? Pensaci tu!.
Mat	27	5	Ed egli, gettati i sicli d'argento nel tempio, si allontanò e andò a impiccarsi.
Mat	27	6	Ma i capi dei sacerdoti presero quei denari e dissero: Non è lecito metterli nel tesoro del tempio, perché è prezzo di sangue.
Mat	27	7	E tenuto consiglio, comprarono con quel denaro il campo del vasaio, come luogo di sepoltura per i forestieri.
Mat	27	8	Perciò quel campo è stato chiamato sino ad oggi: Campo di sangue
Mat	27	9	Allora si adempí quanto era stato detto dal profeta Geremia che disse: E presero i trenta pezzi d'argento, il prezzo di colui che fu valutato, come è stato valutato dai figli d'Israele;
Mat	27	10	e li versarono per il campo del vasaio, come mi ordinò il Signore.
Mat	27	11	Ora Gesú comparve davanti al governatore; e il governatore lo interrogò dicendo: Sei tu il re dei Giudei?. E Gesú gli disse: Tu lo dici!.
Mat	27	12	Accusato poi dai capi dei sacerdoti e dagli anziani, non rispose nulla.
Mat	27	13	Allora Pilato gli disse: Non odi quante cose testimoniano contro di te?.
Mat	27	14	Ma egli non gli rispose neppure una parola, tanto che il governatore ne fu grandemente meravigliato.
Mat	27	15	Ora il governatore, in occasione di ogni festività, aveva l'usanza di rilasciare alla folla un prigioniero, come essi volevano.
Mat	27	16	Avevano in quel tempo un ben noto prigioniero, di nome Barabba.
Mat	27	17	Quando si furono radunati, Pilato chiese loro: Chi volete che vi liberi, Barabba o Gesú, detto Cristo?.
Mat	27	18	Perché egli sapeva bene che glielo avevano consegnato per invidia.
Mat	27	19	Ora, mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: Non avere nulla a che fare con quel giusto, perché oggi ho molto sofferto in sogno, per causa sua.
Mat	27	20	Ma i capi dei sacerdoti e gli anziani persuasero le folle a chiedere Barabba, e a far morire Gesú.
Mat	27	21	E il governatore, replicando, disse loro: Quale dei due volete che vi liberi?. Essi dissero: Barabba!.
Mat	27	22	Pilato disse loro: Che farò dunque di Gesú, detto Cristo?. Tutti gli dissero: Sia crocifisso!.
Mat	27	23	Ma il governatore disse: Eppure, che male ha fatto?. Ma essi gridavano ancora piú forte: Sia crocifisso!.
Mat	27	24	Allora Pilato, vedendo che non otteneva nulla, ma che anzi il tumulto cresceva sempre piú, prese dell'acqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo: Io sono innocente del sangue di questo giusto; pensateci voi.
Mat	27	25	E tutto il popolo rispondendo disse: Sia il suo sangue sopra di noi e sopra i nostri figli!.
Mat	27	26	Allora egli liberò loro Barabba; e dopo aver fatto flagellare Gesú, lo diede loro, perché fosse crocifisso.
Mat	27	27	Allora i soldati del governatore, avendo condotto Gesú nel pretorio, radunarono attorno a lui tutta la coorte.
Mat	27	28	E, spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto.
Mat	27	29	E, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra; e, inginocchiandosi davanti a lui, lo schernivano dicendo: Salve, o re dei Giudei!.
Mat	27	30	Poi, sputandogli a addosso, presero la canna e con quella lo percotevano sul capo.
Mat	27	31	E dopo averlo schernito, lo spogliarono di quel manto e lo rivestirono delle sue vesti; poi lo condussero via per crocifiggerlo.
Mat	27	32	Ora, uscendo, incontrarono un uomo di Cirene, di nome Simone, che costrinsero a portare la croce di Gesú.
Mat	27	33	E, giunti sul luogo detto Golgota, che vuol dire: il luogo del teschio
Mat	27	34	gli diedero da bere dell'aceto mescolato con fiele; ma egli, avendolo assaggiato non volle berne.
Mat	27	35	Dopo averlo crocifisso, si spartirono le sue vesti tirando a sorte, affinché si adempisse ciò che fu detto dal profeta: Hanno diviso tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno tirato a sorte.
Mat	27	36	Postisi quindi a sedere, gli facevano la guardia.
Mat	27	37	Al di sopra del suo capo, posero anche la motivazione scritta della sua condanna: COSTUI E' GESU', IL RE DEI GIUDEI.
Mat	27	38	Allora furono crocifissi con lui due ladroni: uno a destra e l'altro a sinistra.
Mat	27	39	E coloro che passavano di là lo ingiuriavano scuotendo il capo,
Mat	27	40	e dicendo: Tu che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se sei il Figlio di Dio, scendi giú dalla croce!.
Mat	27	41	Similmente, anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani facendosi beffe, dicevano:
Mat	27	42	Egli ha salvato gli altri e non può salvare se stesso, se è il re d'Israele, scenda ora giú dalla croce e noi crederemo in lui;
Mat	27	43	egli si è confidato in Dio; lo liberi ora, se veramente lo gradisce, poiché ha detto: io sono il Figlio di Dio.
Mat	27	44	Anche i ladroni crocifissi con lui lo ingiuriavano allo stesso modo.
Mat	27	45	Dall'ora sesta fino all'ora nona si fecero tenebre su tutto il paese.
Mat	27	46	Verso l'ora nona, Gesú gridò con gran voce dicendo: Elì, Elì, lammà sabactanì?. Cioè: Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?.
Mat	27	47	E alcuni fra i presenti, udito questo, dicevano: Costui chiama Elia.
Mat	27	48	E in quell'istante uno di loro corse, prese una spugna, l'inzuppò d'aceto e, infilatala in cima ad una canna, gli diede da bere.
Mat	27	49	Ma gli altri dicevano: Lascia, vediamo se viene Elia a salvarlo.
Mat	27	50	E Gesú, avendo di nuovo gridato con gran voce, rese lo spirito.
Mat	27	51	Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo; la terra tremò e le rocce si spaccarono;
Mat	27	52	i sepolcri si aprirono e molti corpi dei santi, che dormivano, risuscitarono;
Mat	27	53	e, usciti dai sepolcri dopo la risurrezione di Gesú, entrarono nella santa città e apparvero a molti.
Mat	27	54	Ora il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesú, veduto il terremoto e le cose accadute, temettero grandemente e dissero: Veramente costui era il Figlio di Dio!.
Mat	27	55	Erano là presenti anche molte donne che osservavano da lontano, esse avevano seguito Gesú dalla Galilea per servirlo;
Mat	27	56	fra di loro c'era Maria Maddalena. Maria madre di Giacomo e di Iose; e la madre dei figli di Zebedeo.
Mat	27	57	Poi verso sera giunse un uomo ricco di Arimatea, di nome Giuseppe, il quale era pure discepolo di Gesú.
Mat	27	58	Costui si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesú. Allora Pilato comandò che il corpo gli fosse consegnato.
Mat	27	59	E Giuseppe, preso il corpo, lo avvolse in un lenzuolo pulito;
Mat	27	60	e lo mise nel suo sepolcro nuovo, che egli si era fatto scavare nella roccia; poi, dopo aver rotolato una grande pietra all'ingresso del sepolcro, se ne andò.
Mat	27	61	Or Maria Maddalena e l'altra Maria stavano là, sedute di fronte al sepolcro.
Mat	27	62	E il giorno seguente, che era quello successivo alla Preparazione, i capi dei sacerdoti e i farisei si riunirono presso Pilato,
Mat	27	63	dicendo: Signore, ci siamo ricordati che quel seduttore, quando era ancora in vita, disse: Dopo tre giorni io risusciterò.
Mat	27	64	Ordina dunque che il sepolcro sia ben custodito fino al terzo giorno, che talora non vengano i suoi discepoli di notte a rubare il corpo e poi dicano al popolo: egli è risuscitato dai morti cosí l'ultimo inganno sarebbe peggiore del primo.
Mat	27	65	Ma Pilato disse loro: Voi avete un corpo di guardia; andate, e assicurate il sepolcro, come vi sembra meglio.
Mat	27	66	Essi dunque andarono e assicurarono il sepolcro e, oltre a mettere la guardia, sigillarono la pietra.
------------------------Matteo, capitolo 28
Mat	28	1	Ora, alla fine dei sabati, all'alba del primo giorno dopo i sabati, Maria Maddalena e l'altra Maria, andarono a vedere il sepolcro.
Mat	28	2	Ed ecco, si fece un gran terremoto, perché un angelo del Signore, sceso dal cielo, venne e rotolò la pietra dall'apertura del sepolcro e si pose a sedere su di essa.
Mat	28	3	E il suo aspetto era come di folgore e il suo vestito bianco come la neve.
Mat	28	4	E, per lo spavento che ebbero di lui, le guardie tremarono e rimasero come morte;
Mat	28	5	ma l'angelo, rivolgendosi alle donne, disse loro: Non temete, perché io so che cercate Gesú, che è stato crocifisso.
Mat	28	6	Egli non è qui, perché è risorto, come aveva detto; venite, vedete il luogo dove giaceva il Signore.
Mat	28	7	Presto, andate a dire ai suoi discepoli che egli è risorto dai morti; ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete; ecco, io ve l'ho detto.
Mat	28	8	Esse dunque si allontanarono in fretta dal sepolcro con spavento e con grande gioia; e corsero a darne la notizia ai suoi discepoli.
Mat	28	9	E mentre andavano per dirlo ai discepoli, ecco Gesú venne loro incontro e disse: Salve!. Allora esse, accostatesi, gli strinsero i piedi e lo adorarono.
Mat	28	10	Quindi Gesú disse loro: Non temete, andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e che là mi vedranno.
Mat	28	11	Mentre esse andavano, ecco alcuni della guardia giunsero in città e riferirono ai capi dei sacerdoti quanto era accaduto.
Mat	28	12	Questi allora, radunatisi con gli anziani, deliberarono di dare una cospicua somma di denaro ai soldati,
Mat	28	13	e dissero loro: Dite: I suoi discepoli sono venuti di notte, e l'hanno rubato mentre noi dormivamo.
Mat	28	14	E se poi la cosa verrà agli orecchi del governatore, lo placheremo noi e faremo in modo che voi non siate puniti.
Mat	28	15	Ed essi, preso il denaro, fecero come erano stati istruiti, e questo detto si è divulgato fra i Giudei, fino ad oggi.
Mat	28	16	Ora gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesú aveva loro indicato
Mat	28	17	e, vedutolo, lo adorarono, alcuni però dubitarono.
Mat	28	18	Poi Gesú si avvicinò e parlò loro dicendo: Ogni potestà mi è stata data in cielo e sulla terra.
Mat	28	19	Andate dunque, e fate discepoli di tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo,
Mat	28	20	insegnando loro di osservare tutte le cose che io vi ho comandato. Or ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dell'età presente. Amen.
------------------------Marco, capitolo 1
Mark	1	1	Il principio dell'evangelo di Gesú Cristo, il Figlio di Dio,
Mark	1	2	Come sta scritto nei profeti: Ecco, io mando il mio messaggero davanti alla tua faccia, il quale preparerà la tua via davanti a te.
Mark	1	3	Vi è una voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri.
Mark	1	4	Giovanni comparve nel deserto, battezzando e predicando un battesimo di ravvedimento, per il perdono dei peccati.
Mark	1	5	E tutto il paese della Giudea e quelli di Gerusalemme andavano a lui, ed erano tutti battezzati da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Mark	1	6	Or Giovanni era vestito di peli di cammello, aveva una cintura di cuoio intorno ai lombi e mangiava locuste e miele selvatico.
Mark	1	7	E predicava, dicendo: Dopo di me viene uno che è piú forte di me, al quale io non sono degno neppure di chinarmi a sciogliere il legaccio dei suoi sandali.
Mark	1	8	Io vi ho battezzati con acqua, ma egli vi battezzerà con lo Spirito Santo,
Mark	1	9	E avvenne in quei giorni, che Gesú venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato da Giovanni nel Giordano.
Mark	1	10	E subito, come usciva dall'acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito scendere su di lui come una colomba.
Mark	1	11	E venne dal cielo una voce: Tu sei il mio amato Figlio nel quale mi sono compiaciuto.
Mark	1	12	Subito dopo lo Spirito lo sospinse nel deserto;
Mark	1	13	e rimase nel deserto quaranta giorni, tentato da Satana. Era con le fiere e gli angeli lo servivano.
Mark	1	14	Ora, dopo che Giovanni fu messo in prigione, Gesú venne in Galilea predicando l'evangelo del regno di Dio
Mark	1	15	e dicendo: Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino. Ravvedetevi e credete all'evangelo.
Mark	1	16	Camminando poi lungo il mare della Galilea, egli vide Simone e Andrea suo fratello, che gettavano la rete in mare, perche erano pescatori.
Mark	1	17	E Gesú disse loro: Seguitemi, e io vi farò diventare pescatori di uomini.
Mark	1	18	Ed essi, lasciate subito le loro reti, lo seguirono.
Mark	1	19	Poi, andando un po' oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, i quali riparavano le loro reti nella barca.
Mark	1	20	E subito li chiamò; ed essi, lasciato Zebedeo loro padre nella barca con gli operai, lo seguirono.
Mark	1	21	Poi entrarono in Capernaum, e subito, in giorno di sabato, egli entrò nella sinagoga e insegnava.
Mark	1	22	E la gente stupiva della sua dottrina perché egli li ammaestrava come uno che ha autorità e non come gli scribi,
Mark	1	23	Ora nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito immondo, il quale si mise a gridare,
Mark	1	24	dicendo: Che vi è fra noi e te, Gesú Nazareno? Sei tu venuto per distruggerci? Io so chi tu sei: Il Santo di Dio.
Mark	1	25	Ma Gesú lo sgridò, dicendo: Ammutolisci ed esci da costui!.
Mark	1	26	E lo spirito u immondo, straziandolo e mandando un gran grido, uscí da lui.
Mark	1	27	E tutti furono sbalorditi, tanto che si domandavano fra loro dicendo: Che è mai questo? Quale nuova dottrina è mai questa? Egli comanda con autorità persino agli spiriti immondi, ed essi gli ubbidiscono.
Mark	1	28	E la sua fama si diffuse subito per tutta la regione intorno alla Galilea.
Mark	1	29	Appena furono usciti dalla sinagoga, vennero nella casa di Simone e di Andrea, con Giacomo e Giovanni.
Mark	1	30	Or la suocera di Simone giaceva a letto con la febbre ed essi subito gli parlarono di lei.
Mark	1	31	Allora egli si avvicinò, la prese per la mano e l'alzò, e immediatamente la febbre la lasciò ed essa si mise a servirli.
Mark	1	32	Poi, fattosi sera, dopo il tramonto del sole, gli portarono tutti i malati e gli indemoniati.
Mark	1	33	E tutta la città era affollata davanti alla porta.
Mark	1	34	Egli ne guarí molti, colpiti da varie malattie, e scacciò molti demoni, e non permetteva ai demoni di parlare perché sapevano chi egli fosse.
Mark	1	35	Poi il mattino seguente, essendo ancora molto buio, Gesú si alzò, uscí e se ne andò in un luogo solitario e là pregava.
Mark	1	36	E Simone e quelli che erano con lui lo cercarono.
Mark	1	37	E, trovatolo, gli dissero: Tutti ti cercano!.
Mark	1	38	Ed egli disse loro: Andiamo nei villaggi vicini affinché io predichi anche là, perché è per questo che io sono venuto.
Mark	1	39	Ed egli andò predicando nelle loro sinagoghe per tutta la Galilea e scacciando demoni.
Mark	1	40	E venne da lui un lebbroso il quale, supplicandolo, cadde in ginocchio davanti a lui, e gli disse: Se vuoi, tu puoi mondarmi.
Mark	1	41	E Gesú, mosso a pietà, stese la mano, lo toccò e gli disse: Sí, lo voglio, sii mondato!.
Mark	1	42	E, come ebbe detto questo, subito la lebbra lo lasciò e fu guarito.
Mark	1	43	Poi, dopo averlo severamente ammonito, lo mandò via subito,
Mark	1	44	dicendogli: Guardati dal farne parola ad alcuno, ma va mostrati al sacerdote e offri per la tua purificazione quanto ha prescritto Mosè, come testimonianza per loro.
Mark	1	45	Ma egli, andandosene, cominciò a proclamare e a divulgare grandemente il fatto, al punto che Gesú non poteva piú entrare pubblicamente in città, ma se ne stava fuori in luoghi solitari; e da ogni parte venivano a lui.
------------------------Marco, capitolo 2
Mark	2	1	Alcuni giorni dopo, egli entrò di nuovo in Capernaum e si venne a sapere che egli si trovava in casa;
Mark	2	2	e subito si radunò tanta gente da non trovare piú posto neppure davanti alla porta; ed egli annunziava loro la parola.
Mark	2	3	Allora vennero da lui alcuni a presentargli un paralitico, portato da quattro uomini
Mark	2	4	Ma, non potendo accostarsi a lui a causa della folla, scoperchiarono il tetto sul punto ove era Gesú e, fatta un'apertura, calarono il lettuccio sul quale giaceva il paralitico.
Mark	2	5	Come Gesú vide la loro fede, disse al paralitico: Figliolo, i tuoi peccati ti sono perdonati!.
Mark	2	6	Or vi erano là seduti alcuni scribi i quali ragionavano in cuor loro:
Mark	2	7	Perché mai costui parla in questo modo? Egli bestemmia. Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?.
Mark	2	8	Ma Gesú, avendo subito conosciuto nel suo spirito che ragionavano queste cose dentro di sé, disse loro: Perché ragionate voi queste cose nei vostri cuori?
Mark	2	9	Che cosa è piú facile dire al paralitico: I tuoi peccati ti sono perdonati, oppure dire: Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina.
Mark	2	10	Ora, affinché sappiate che il Figlio dell'uomo ha potestà di perdonare i peccati in terra,
Mark	2	11	io ti dico (disse al paralitico): Alzati, prendi il tuo lettuccio e vattene a casa tua.
Mark	2	12	Ed egli si alzò immediatamente, prese il suo lettuccio e uscí in presenza di tutti, cosí che tutti stupivano e glorificavano Dio dicendo: Non abbiamo mai visto nulla di simile!.
Mark	2	13	Gesú uscí di nuovo lungo il mare e tutta la folla veniva a lui, ed egli li ammaestrava.
Mark	2	14	Nel passare vide Levi figlio di Alfeo, che sedeva al banco delle imposte, e gli disse: Seguimi!. Ed egli, alzatosi, lo seguí.
Mark	2	15	Or avvenne che mentre egli era a tavola in casa di Levi, molti pubblicani e peccatori si misero a tavola con Gesú e con i suoi discepoli; infatti erano molti quelli che lo seguivano.
Mark	2	16	Allora gli scribi e i farisei, vedendolo mangiare con i pubblicani e con i peccatori, dissero ai suoi discepoli: Come mai mangia e beve egli in compagnia dei pubblicani e dei peccatori?.
Mark	2	17	E Gesú, udito ciò, disse loro: Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a ravvedimento.
Mark	2	18	Allora i discepoli di Giovanni e quelli dei farisei stavano digiunando. Ora essi vennero da Gesú e gli dissero: Perché i discepoli di Giovanni e quelli dei farisei digiunano mentre i tuoi discepoli non digiunano?.
Mark	2	19	E Gesú disse loro: Possono forse gli amici dello sposo digiunare, mentre lo sposo è con loro? Per tutto il tempo che hanno lo sposo con loro, non possono digiunare.
Mark	2	20	Ma verranno i giorni in cui sarà loro tolto lo sposo, e allora in quei giorni digiuneranno.
Mark	2	21	Nessuno cuce un pezzo di stoffa nuova sopra un vestito vecchio, altrimenti il pezzo nuovo porta via l'intero rattoppo e lo strappo si fa peggiore.
Mark	2	22	Cosí, nessuno mette vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino nuovo rompe gli otri, il vino si spande e gli otri si perdono; ma il vino nuovo va messo in otri nuovi.
Mark	2	23	Or avvenne che in giorno di sabato egli passava per i campi, e i suoi discepoli, strada facendo, si misero a svellere delle spighe.
Mark	2	24	E i farisei gli dissero: Guarda, perché fanno ciò che non è lecito in giorno di sabato?.
Mark	2	25	Ma egli disse loro: Non avete mai letto ciò che fece Davide, quando si trovò nel bisogno ed ebbe fame, lui e quelli con lui?
Mark	2	26	Come egli entrò nella casa di Dio, al tempo del sommo sacerdote Abiatar, e mangiò i pani di presentazione che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche a quelli che erano con lui?.
Mark	2	27	Poi disse loro: Il sabato è fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato.
Mark	2	28	Perciò il Figlio dell'uomo è signore anche del sabato.
------------------------Marco, capitolo 3
Mark	3	1	Poi egli entrò di nuovo nella sinagoga, e là c'era un uomo che aveva una mano secca.
Mark	3	2	Ed essi lo stavano ad osservare per vedere se lo avesse guarito in giorno di sabato, per poi accusarlo,
Mark	3	3	Ed egli disse all'uomo che aveva la mano secca: Alzati in mezzo a tutti!.
Mark	3	4	Poi disse loro: E' lecito in giorno di sabato fare del bene o del male, salvare una vita o annientarla?. Ma essi tacevano.
Mark	3	5	Allora egli, guardatili tutt'intorno con indignazione, rattristato per la durezza del loro cuore, disse a quell'uomo: Stendi la tua mano!. Egli la stese e la sua mano fu risanata come l'altra.
Mark	3	6	E i farisei, usciti, tennero subito consiglio con gli erodiani contro di lui come farlo morire.
Mark	3	7	Ma Gesú si ritirò con i suoi discepoli verso il mare; e una gran folla lo seguí dalla Galilea e dalla Giudea,
Mark	3	8	ed anche da Gerusalemme, dall'Idumea e da oltre il Giordano; similmente una gran folla dai dintorni di Tiro e di Sidone, udendo le grandi cose che egli faceva, venne a lui.
Mark	3	9	Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli sempre pronta una barchetta per non essere schiacciato dalla folla.
Mark	3	10	Poiché egli ne aveva guariti molti, tutti quelli che avevano malattie si accalcavano attorno a lui per toccarlo,
Mark	3	11	E gli spiriti immondi, quando lo vedevano, si prostravano davanti a lui e gridavano, dicendo: Tu sei il Figlio di Dio!.
Mark	3	12	Ma egli li sgridava severamente, perché non dicessero chi egli fosse.
Mark	3	13	Poi egli salí sul monte, chiamò presso di sé Quelli che volle; ed essi si avvicinarono a lui.
Mark	3	14	Quindi ne costituí dodici perché stessero con lui e potesse mandarli a predicare,
Mark	3	15	e avessero il potere di guarire le infermità e di scacciare i demoni.
Mark	3	16	Essi erano: Simone al quale pose nome Pietro;
Mark	3	17	Giacomo figlio di Zebedeo e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanerges, che vuol dire: Figli del tuono;
Mark	3	18	Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo,
Mark	3	19	e Giuda Iscariota, quello che poi lo tradí.
Mark	3	20	Poi entrarono in una casa. E la folla si radunò di nuovo, tanto che non potevano neppure prendere cibo.
Mark	3	21	E quando i suoi parenti udirono ciò, uscirono per prenderlo, perché dicevano: Egli è fuori di sé
Mark	3	22	Ma gli scribi, che erano discesi da Gerusalemme, dicevano: Egli ha Beelzebub e scaccia i demoni con l'aiuto del principe dei demoni.
Mark	3	23	Ma egli, chiamatili a sé, disse loro in parabole: Come può Satana scacciare Satana?
Mark	3	24	E se un regno è diviso contro se stesso, quel regno non può durare.
Mark	3	25	E se una casa è divisa in parti contrarie, quella casa non può durare.
Mark	3	26	Cosí, se Satana insorge contro se stesso ed è diviso, non può durare, ma è giunto alla fine.
Mark	3	27	Nessuno può entrare in casa dell'uomo forte e rapirgli i suoi beni, se prima non ha legato l'uomo forte; solo allora potrà saccheggiare la sua casa.
Mark	3	28	In verità vi dico che ai figli degli uomini sarà perdonato ogni peccato e qualunque bestemmia essi diranno;
Mark	3	29	ma chiunque bestemmierà contro lo Spirito Santo, non ha perdono in eterno; ma è sottoposto a giudizio eterno.
Mark	3	30	Asseriva questo perché dicevano: Egli ha uno spirito immondo.
Mark	3	31	Nel frattempo giunsero i suoi fratelli e sua madre e, fermatisi fuori, lo mandarono a chiamare.
Mark	3	32	Or la folla sedeva intorno a lui; e gli dissero: Ecco, tua madre e i tuoi fratelli sono là fuori e ti cercano.
Mark	3	33	Ma egli rispose loro, dicendo: Chi è mia madre, o i miei fratelli?.
Mark	3	34	Poi guardando in giro su coloro che gli sedevano intorno, disse: Ecco mia madre e i miei fratelli.
Mark	3	35	Poiché chiunque fa la volontà di Dio, questi è mio fratello, mia sorella e madre.
------------------------Marco, capitolo 4
Mark	4	1	Poi prese di nuovo ad insegnare in riva al mare; e una gran folla si radunò intorno a lui, tanto che egli, salito su una barca, vi sedeva stando in mare, mentre l'intera folla era a terra lungo la riva.
Mark	4	2	Ed egli insegnava loro molte cose in parabole, e diceva loro nel suo insegnamento:
Mark	4	3	Ascoltate! Ecco, il seminatore uscí a seminare.
Mark	4	4	Or avvenne che mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada e gli uccelli del cielo vennero e la mangiarono.
Mark	4	5	Un'altra cadde in luoghi rocciosi dove non c'era molta terra e subito spuntò, perché non c'era un terreno profondo.
Mark	4	6	Ma quando si levò il sole fu riarsa; e poiché non aveva radice si seccò.
Mark	4	7	Un'altra cadde tra le spine; le spine crebbero, la soffocarono e non diede frutto.
Mark	4	8	Un'altra cadde in buona terra e portò frutto che crebbe, e si sviluppò tanto da rendere l'uno trenta, l'altro sessanta e l'altro cento.
Mark	4	9	Poi egli disse loro: Chi ha orecchi da udire, oda!.
Mark	4	10	Ora, quando egli fu solo, coloro che gli stavano attorno con i dodici lo interrogarono sulla parabola.
Mark	4	11	Ed egli disse loro: A voi è dato di conoscere il mistero del regno di Dio; ma a coloro che sono di fuori tutte queste cose si propongono in parabole,
Mark	4	12	affinché: Vedendo, vedano ma non intendano, udendo, odano ma non comprendano, che talora non si convertano e i peccati non siano loro perdonati.
Mark	4	13	Poi disse loro: Non comprendete questa parabola? E come comprenderete tutte le altre parabole?
Mark	4	14	Il seminatore è colui che semina la parola.
Mark	4	15	Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la parola; ma dopo che l'hanno udita, subito viene Satana e porta via la parola seminata nei loro cuori.
Mark	4	16	Parimenti quelli che ricevono il seme su un suolo roccioso sono coloro che, quando hanno udita la parola, subito la ricevono con gioia;
Mark	4	17	ma non hanno in sé radice e sono di corta durata; e, quando sopravviene la tribolazione o la persecuzione a causa della parola, sono subito scandalizzati.
Mark	4	18	Quelli invece che ricevono il seme fra le spine, sono coloro che odono la parola;
Mark	4	19	ma le sollecitudini di questo mondo, l'inganno delle ricchezze e le cupidigie delle altre cose, che sopravvengono, soffocano la parola e questa rimane infruttuosa.
Mark	4	20	Ma quelli che hanno ricevuto il seme in buon terreno, sono coloro che odono la parola, la ricevono e portano frutto, chi il trenta, chi il sessanta e chi il cento.
Mark	4	21	Disse loro ancora: Si prende forse la lampada per metterla sotto il moggio o sotto il letto? Non la si mette piuttosto sopra il candeliere?
Mark	4	22	Poiché non c'è nulla di nascosto che non sia manifestato, né nulla di segreto che non sia palesato.
Mark	4	23	Chi ha orecchi da udire, oda!.
Mark	4	24	Disse loro ancora: Fate attenzione a ciò che udite. Con la stessa misura con cui misurate, sarà misurato a voi; e a voi che udite sarà dato di piú.
Mark	4	25	Poiché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, gli sarà tolto anche quello che ha.
Mark	4	26	Disse ancora: Il regno di Dio è come un uomo che getta il seme in terra.
Mark	4	27	Ora la notte e il giorno, mentre egli dorme e si alza, il seme germoglia e cresce senza che egli sappia come.
Mark	4	28	Poiché la terra produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga.
Mark	4	29	E, quando il frutto è maturo, il mietitore mette subito mano alla falce perché è venuta la mietitura.
Mark	4	30	Disse ancora: A che cosa paragoneremo il regno di Dio? O con quale parabola lo rappresenteremo?
Mark	4	31	Esso è simile a un granello di senape che, quando è seminato in terra, è il piú piccolo di tutti i semi che sono sulla terra;
Mark	4	32	ma, dopo che è stato seminato, cresce e diventa il piú grande di tutte le erbe, e mette rami cosí grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi sotto la sua ombra.
Mark	4	33	E con molte parabole di questo genere annunciava loro la parola, come essi erano in grado di capire.
Mark	4	34	E non parlava loro senza parabole; ma in privato ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.
Mark	4	35	Or in quello stesso giorno, fattosi sera, disse loro: Passiamo all'altra riva.
Mark	4	36	E i discepoli, licenziata la folla, lo presero con loro, cosí come egli era, nella barca. Con lui c'erano altre barchette.
Mark	4	37	Si scatenò una gran bufera di vento e le onde si abbattevano sulla barca, tanto che questa si riempiva.
Mark	4	38	Egli intanto stava dormendo a poppa, su un guanciale. Essi lo destarono e gli dissero: Maestro, non t'importa che noi periamo?.
Mark	4	39	Ed egli, destatosi, sgridò il vento e disse al mare: Taci e calmati!. E il vento cessò e si fece gran bonaccia.
Mark	4	40	Poi disse loro: Perché siete voi cosí paurosi? Come mai non avete fede?.
Mark	4	41	Ed essi furono presi da gran timore e dicevano tra loro: Chi è dunque costui al quale anche il vento e il mare ubbidiscono?.
------------------------Marco, capitolo 5
Mark	5	1	Cosí giunsero all'altra riva del mare, nel paese dei Gadareni.
Mark	5	2	E, come Gesú scese dalla barca, subito gli venne incontro dai sepolcri un uomo posseduto da uno spirito immondo,
Mark	5	3	il quale aveva la sua dimora fra i sepolcri, e nessuno riusciva a tenerlo legato neanche con catene.
Mark	5	4	Infatti piú volte era stato legato con ceppi e con catene; ma egli aveva sempre spezzato le catene e infranto i ceppi; e nessuno era riuscito a domarlo.
Mark	5	5	Continuamente, notte e giorno, fra i sepolcri e su per i monti, andava gridando e picchiandosi con pietre.
Mark	5	6	Ora, quando vide Gesú da lontano, egli accorse e gli si prostrò davanti,
Mark	5	7	e dando un gran grido, disse: Che c'è fra me e te, Gesú Figlio del Dio altissimo? Io ti scongiuro, in nome di Dio, di non tormentarmi!.
Mark	5	8	Perché egli gli diceva: Spirito immondo, esci da quest'uomo!.
Mark	5	9	Poi Gesú gli domandò: Qual è il tuo nome?. E quello rispose, dicendo: Io mi chiamo Legione, perché siamo molti.
Mark	5	10	E lo supplicava con insistenza perché non li mandasse fuori da quella regione.
Mark	5	11	Or vi era là, sul pendio del monte, un grande branco di porci che pascolava.
Mark	5	12	Allora tutti i demoni lo pregarono, dicendo: Mandaci nei porci, perché entriamo in essi.
Mark	5	13	E Gesú prontamente lo permise loro; allora gli spiriti immondi, usciti, entrarono nei porci e il branco si precipitò giú per il dirupo nel mare, erano circa duemila, e affogarono nel mare.
Mark	5	14	Allora quelli che custodivano i porci fuggirono e diffusero la notizia in città e per le campagne; e la gente venne a vedere ciò che era accaduto.
Mark	5	15	Giunti che furono da Gesú, videro l'indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura.
Mark	5	16	E quelli che avevano visto l'accaduto, raccontarono loro ciò che era successo all'indemoniato e il fatto dei porci.
Mark	5	17	Allora essi cominciarono a pregarlo che se ne andasse dal loro territorio.
Mark	5	18	Mentre egli saliva sulla barca, colui che era stato indemoniato lo pregava di poter rimanere con lui
Mark	5	19	ma Gesú non glielo permise; gli disse invece: Va' a casa tua dai tuoi e racconta loro quali grandi cose il Signore ti ha fatto e come ha avuto pietà di te.
Mark	5	20	Egli se ne andò e cominciò a predicare per la Decapoli tutto quanto Gesú gli aveva fatto; tutti restavano meravigliati.
Mark	5	21	E, quando Gesú passò nuovamente all'altra riva in barca, una grande folla si radunò intorno a lui; ed egli se ne stava in riva al mare.
Mark	5	22	Allora venne uno dei capi della sinagoga, di nome Iairo, il quale vedutolo, gli si gettò ai piedi,
Mark	5	23	e lo pregò con molta insistenza, dicendo: La mia figliola è agli estremi; vieni a imporle le mani, affinché sia guarita e viva.
Mark	5	24	Ed egli se ne andò con lui. Una grande folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Mark	5	25	Ora una donna che aveva un flusso di sangue già da dodici anni
Mark	5	26	e aveva molto sofferto da parte di parecchi medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun giovamento, anzi piuttosto peggiorando,
Mark	5	27	avendo sentito parlare di Gesú, venne tra la folla alle sue spalle e toccò il suo vestito,
Mark	5	28	poiché diceva: Se solo tocco le sue vesti sarò guarita.
Mark	5	29	E immediatamente il flusso del suo sangue si stagnò, ed ella sentí nel suo corpo di essere guarita da quel male.
Mark	5	30	Ma subito Gesú, avvertendo in se stesso che una potenza era uscita da lui, voltatosi nella folla, disse: Chi mi ha toccato i vestiti?.
Mark	5	31	E i suoi discepoli gli dissero: Non vedi che la folla ti stringe da ogni parte e tu dici: chi mi ha toccato?.
Mark	5	32	Ma egli guardava intorno per vedere colei che aveva fatto ciò.
Mark	5	33	Allora la donna, paurosa e tremante, sapendo quanto era avvenuto in lei, venne e gli si gettò ai piedi e gli disse tutta la verità.
Mark	5	34	Ma egli le disse: Figliola, la tua fede ti ha guarita; va' in pace e sii guarita dal tuo male.
Mark	5	35	Mentre egli stava ancora parlando, vennero alcuni dalla casa del capo della sinagoga, dicendo: La tua figlia è morta; perché importuni ancora il Maestro?.
Mark	5	36	Ma Gesú, appena intese ciò che si diceva, disse al capo della sinagoga: Non temere, credi solamente!.
Mark	5	37	E non permise che alcuno lo seguisse, all'infuori di Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.
Mark	5	38	E, giunto a casa del capo della sinagoga, vide un gran trambusto e gente che piangeva e urlava forte.
Mark	5	39	Ed entrato, disse loro: Perché fate tanto chiasso e piangete? La fanciulla non è morta, ma dorme,
Mark	5	40	E quelli lo deridevano, ma egli, messili tutti fuori, prese con sé il padre, la madre della fanciulla e coloro che erano con lui, ed entrò là dove giaceva la fanciulla.
Mark	5	41	Quindi presa la fanciulla per mano, le disse: Talitha cumi; che tradotto vuol dire: Fanciulla, ti dico: Alzati!.
Mark	5	42	E subito la fanciulla si alzò e si mise a camminare; ella aveva infatti dodici anni. Ed essi furono presi da un grande stupore.
Mark	5	43	Ma egli comandò loro con fermezza che nessuno lo venisse a sapere; poi ordinò che si desse da mangiare alla fanciulla.
------------------------Marco, capitolo 6
Mark	6	1	Poi uscí di là e venne nella sua patria, e i suoi discepoli lo seguirono.
Mark	6	2	E, venuto il sabato, si mise ad insegnare nella sinagoga. E molti, udendolo, stupivano e dicevano: Da dove vengono a costui queste cose? Che sapienza è mai questa che gli è data? E come mai si compiono tali potenti opere per mano sua?
Mark	6	3	Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Iose, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non sono qui fra noi?. Ed erano scandalizzati a causa di lui.
Mark	6	4	Ma Gesú disse loro: Nessun profeta è disonorato, se non nella sua patria, fra i suoi parenti e in casa sua.
Mark	6	5	E non potè fare lí alcuna opera potente, salvo che guarire pochi infermi, imponendo loro le mani.
Mark	6	6	E si meravigliava della loro incredulità; e andava in giro per i villaggi, insegnando.
Mark	6	7	Poi egli chiamò a sé i dodici e cominciò a mandarli a due a due; e diede loro potere sugli spiriti immondi.
Mark	6	8	E ordinò loro che non prendessero nulla per il viaggio, eccetto un bastone soltanto: né sacca né pane né denaro nella cintura;
Mark	6	9	e che fossero calzati di sandali e non indossassero due tuniche.
Mark	6	10	Disse loro ancora: Dovunque entrate in una casa, fermatevi lí, finché non partiate da quel luogo.
Mark	6	11	Se poi alcuni non vi ricevono e non vi ascoltano, andando via di là, scuotete la polvere dai vostri piedi in testimonianza contro di loro. In verità vi dico che nel giorno del giudizio Sodoma e Gomorra saranno trattate con piú tolleranza che quella città.
Mark	6	12	Cosí partiti, predicavano che la gente si doveva ravvedere;
Mark	6	13	e scacciavano molti demoni e ungevano con olio molti infermi, e li guarivano.
Mark	6	14	Ora il re Erode sentí parlare di Gesú, perché il suo nome era diventato celebre, e diceva: Quel Giovanni che battezzava è risuscitato dai morti; e perciò le potenze miracolose operano in lui.
Mark	6	15	Altri dicevano: E' Elia; ed altri: E' un profeta, o come uno dei profeti.
Mark	6	16	Ma Erode, udito questo, diceva: Quel Giovanni, che io ho fatto decapitare, è risorto dai morti!.
Mark	6	17	Erode stesso infatti aveva fatto arrestare Giovanni e l'aveva tenuto legato in carcere a causa di Erodiade, moglie di Filippo suo fratello, perché egli l'aveva presa per moglie.
Mark	6	18	Giovanni infatti diceva ad Erode: Non ti è lecito di avere la moglie di tuo fratello.
Mark	6	19	Ed Erodiade gli portava rancore e volentieri l'avrebbe fatto uccidere, ma non poteva.
Mark	6	20	Erode infatti temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e lo proteggeva; e, dopo averlo udito, faceva molte cose e lo ascoltava volentieri.
Mark	6	21	Ora, venuto un giorno propizio, Erode per il suo compleanno offrí un banchetto ai suoi grandi, ai comandanti e ai notabili della Galilea.
Mark	6	22	La figlia di Erodiade stessa entrò e danzò, e piacque ad Erode e a coloro che erano a tavola con lui; allora il re disse alla fanciulla: Domandami tutto ciò che vuoi e io te lo darò.
Mark	6	23	E le giurò: Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fino alla metà del mio regno!.
Mark	6	24	Ella uscí, e disse a sua madre: Che cosa devo chiedere?. Quella rispose: La testa di Giovanni Battista.
Mark	6	25	Ed ella, ritornata subito dal re, gli fece in fretta la richiesta, dicendo: Io desidero che tu mi dia immediatamente, su un piatto, la testa di Giovanni Battista.
Mark	6	26	E il re, sebbene ne fosse molto rattristato, a motivo del giuramento e per rispetto dei convitati, non volle opporle un rifiuto.
Mark	6	27	Cosí il re mandò subito una guardia, con l'ordine di portargli la testa di Giovanni.
Mark	6	28	E quegli andò, lo decapitò in prigione e portò la sua testa su un piatto e la diede alla fanciulla, e la fanciulla la diede a sua madre.
Mark	6	29	E quando i suoi discepoli udirono ciò, vennero, presero il suo corpo e lo posero in un sepolcro.
Mark	6	30	Ora gli apostoli si radunarono intorno a Gesú, e gli riferirono tutto quello che avevano fatto ed insegnato.
Mark	6	31	Ed egli disse loro: Venite in disparte in un luogo solitario e riposatevi un po'. Poichè era tanta la gente che andava e veniva, che essi non avevano neppure il tempo di mangiare.
Mark	6	32	Partirono quindi in barca verso un luogo solitario e appartato.
Mark	6	33	La folla però li vide partire, e molti lo riconobbero, e da tutte le città accorsero là a piedi ed arrivarono prima di loro, e si strinsero intorno a lui.
Mark	6	34	E Gesú, sbarcato, vide una grande folla e ne ebbe compassione, perché erano come pecore senza pastore, e prese a insegnare loro molte cose.
Mark	6	35	Ed essendo già tardi, i suoi discepoli gli si avvicinarono e gli dissero: Questo luogo è deserto, ed è già tardi.
Mark	6	36	Licenzia questa gente perché se ne vada nelle campagne e nei villaggi all'intorno a comprarsi del pane, perché non ha nulla da mangiare.
Mark	6	37	Ma egli, rispondendo, disse loro: Date voi a loro da mangiare. Ed essi gli dissero: Dobbiamo andare noi a comperare del pane per duecento denari e dare loro da mangiare?.
Mark	6	38	Ed egli disse loro: Quanti pani avete? Andate a vedere. Ed essi, accertatisi, dissero: Cinque pani e due pesci.
Mark	6	39	Allora egli ordinò loro di farli accomodare tutti, per gruppi, sull'erba verde.
Mark	6	40	Cosí essi si sedettero in gruppi di cento e di cinquanta.
Mark	6	41	Poi egli prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi al cielo, li benedisse, quindi spezzò i pani e li diede ai suoi discepoli, perché li distribuissero loro; e divise pure i due pesci fra tutti.
Mark	6	42	Mangiarono tutti a sazietà.
Mark	6	43	E raccolsero dodici ceste piene di pezzi di pane e di resti dei pesci.
Mark	6	44	Or coloro che avevano mangiato di quei pani erano cinquemila uomini.
Mark	6	45	Subito dopo Gesú costrinse i suoi discepoli a salire nella barca e precederlo all'altra riva verso Betsaida, mentre egli licenziava la folla.
Mark	6	46	Appena l'ebbe congedata, salí sul monte a pregare.
Mark	6	47	Fattosi sera, la barca era in mezzo al mare ed egli era a terra tutto solo.
Mark	6	48	E, vedendo i discepoli affaticarsi a remare, perché avevano il vento contrario, verso la quarta vigilia della notte, egli andò verso loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli.
Mark	6	49	Ma essi, vedendolo camminare sul mare, pensavano che fosse un fantasma e si misero a gridare
Mark	6	50	perché lo avevano visto tutti e si erano spaventati, ma egli subito parlò loro e disse: Fatevi animo, sono io, non temete!.
Mark	6	51	Poi salí con loro sulla barca e il vento si calmò, ed essi erano enormemente stupiti in se stessi e si meravigliarono,
Mark	6	52	perché non avevano capito il fatto dei pani, essendo il loro cuore indurito.
Mark	6	53	Compiuta la traversata, giunsero nella contrada di Gennesaret e vi approdarono.
Mark	6	54	E, scesi dalla barca, subito la gente lo riconobbe;
Mark	6	55	e, percorrendo per tutta quella regione all'intorno, incominciò a portare i malati sui lettucci, ovunque sentiva che si trovasse
Mark	6	56	e dovunque egli giungeva, in villaggi, città o borgate, la gente metteva gli infermi sulle piazze e lo pregava di poter toccare almeno il lembo del suo vestito, e tutti quelli che lo toccavano erano guariti.
------------------------Marco, capitolo 7
Mark	7	1	Allora si riunirono intorno a lui i farisei e alcuni scribi venuti da Gerusalemme.
Mark	7	2	E, avendo visto che alcuni dei suoi discepoli mangiavano il cibo con le mani impure, cioè non lavate, li accusarono.
Mark	7	3	Infatti i farisei e tutti i Giudei non mangiano se non si sono prima lavate le mani con gran cura, attenendosi alla tradizione degli anziani;
Mark	7	4	e, quando tornano dalla piazza, non mangiano senza prima essersi purificati. Ci sono molte altre cose, che sono tenuti ad osservare per tradizione: lavatura di coppe, di brocche, di vasi di rame e di letti.
Mark	7	5	Poi i farisei e gli scribi gli domandarono: Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli anziani, ma prendono il cibo senza lavarsi le mani?.
Mark	7	6	Ma egli, rispondendo, disse loro: Ben profetizzò Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è lontano da me.
Mark	7	7	Ma invano mi rendono un culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini"
Mark	7	8	Trascurando infatti il comandamento di Dio, vi attenete alla tradizione degli uomini: lavatura di brocche e di coppe; e fate molte altre cose simili.
Mark	7	9	Disse loro ancora: Voi siete abili nell'annullare il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione.
Mark	7	10	Mosé infatti ha detto: onora tuo padre e tua madre e: chi maledice il padre o la madre sia messo a morte.
Mark	7	11	Ma voi dite: Se un uomo dice a suo padre o a sua madre: Tutto quello con cui potrei assisterti è Corban cioè un'offerta a Dio,
Mark	7	12	non gli lasciate piú far nulla per suo padre o per sua madre,
Mark	7	13	annullando cosí la parola di Dio con la vostra tradizione, che voi avete tramandata. E fate molte altre cose simili.
Mark	7	14	Poi, chiamata a sé tutta la folla, disse loro: Ascoltatemi tutti ed intendete:
Mark	7	15	Non c'è nulla di esterno all'uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono da lui che lo contaminano.
Mark	7	16	Chi ha orecchi da udire, oda!.
Mark	7	17	Quando poi egli fu rientrato in casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo interrogarono sul significato della parabola.
Mark	7	18	Ed egli disse loro: Siete anche voi cosí privi d'intelligenza? Non capite voi che tutto ciò che dal di fuori entra nell'uomo non può contaminarlo,
Mark	7	19	perché non entra nel suo cuore, ma nel ventre, e poi se ne va nella fogna?. Cosí dicendo, dichiarava puri tutti gli alimenti.
Mark	7	20	Disse ancora: Ciò che esce dall'uomo, quello lo contamina.
Mark	7	21	Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, procedono pensieri malvagi, adultéri, fornicazioni, omicidi,
Mark	7	22	furti, cupidigie, malizie, frodi, insolenza, invidia, bestemmia, orgoglio, stoltezza.
Mark	7	23	Tutte queste cose malvagie escono dal di dentro dell'uomo e lo contaminano.
Mark	7	24	Poi partí di là e andò nel territorio di Tiro e di Sidone, entrò in una casa e non voleva che alcuno lo sapesse, ma non potè restare nascosto.
Mark	7	25	Infatti una donna, la cui figlia aveva uno spirito immondo, avendo sentito parlare di Gesú, venne e gli si gettò ai piedi.
Mark	7	26	Or quella donna era greca, sirofenicia di origine, e lo pregava di scacciare il demone da sua figlia;
Mark	7	27	ma Gesú le disse: Lascia che si sazino prima i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini.
Mark	7	28	Ma ella rispose e gli disse: Dici bene, o Signore, ma anche i cagnolini sotto la tavola mangiano delle briciole dei figli.
Mark	7	29	Allora egli le disse: Per questa tua parola, va il demone è uscito da tua figlia.
Mark	7	30	Ed ella, tornata a casa sua, trovò la figlia coricata a letto, e il demone era uscito da lei.
Mark	7	31	Poi Gesú, partito di nuovo dal territorio di Tiro e di Sidone, giunse al mare di Galilea, in mezzo al territorio della Decapoli.
Mark	7	32	E gli presentarono un sordo che parlava a stento, pregandolo di imporgli le mani.
Mark	7	33	Ed egli, condottolo in disparte, lontano dalla folla, gli mise le dita negli orecchi e, dopo aver sputato, gli toccò la lingua.
Mark	7	34	Poi, alzati gli occhi al cielo, sospirò e gli disse: Effata, che vuol dire: Apriti!.
Mark	7	35	E subito gli si aprirono gli orecchi si sciolse il nodo della sua lingua e parlava distintamente.
Mark	7	36	E Gesú ordinò loro di non dirlo a nessuno; ma quanto piú lo vietava loro, tanto piú essi lo divulgavano.
Mark	7	37	E, pieni di stupore, dicevano: Egli ha fatto bene ogni cosa: egli fa udire i sordi e parlare i muti!.
------------------------Marco, capitolo 8
Mark	8	1	In quei giorni, essendovi una folla grandissima e non avendo da mangiare, Gesú chiamò a sé i suoi discepoli, e disse loro:
Mark	8	2	Ho pietà di questa folla, perché sono già tre giorni che stanno con me, e non hanno di che mangiare.
Mark	8	3	E se io li rimando digiuni a casa, verranno meno per via; alcuni di loro, infatti, sono venuti da lontano.
Mark	8	4	E i suoi discepoli gli risposero: Come potrebbe alcuno saziare di pane costoro, qui nel deserto?.
Mark	8	5	Ed egli domandò loro: Quanti pani avete?. Essi dissero: Sette.
Mark	8	6	Allora egli ordinò alla folla di sedere per terra; e presi i sette pani, rese grazie, li spezzò e li diede ai suoi discepoli, perché li distribuissero alla folla; ed essi li distribuirono.
Mark	8	7	Avevano pure alcuni pesciolini, dopo averli benedetti, ordinò che anche quelli fossero distribuiti alla folla.
Mark	8	8	Cosí essi mangiarono a sazietà; e i discepoli portarono via sette panieri di pezzi avanzati.
Mark	8	9	Or quelli che avevano mangiato erano circa quattromila; poi li licenziò.
Mark	8	10	E subito, salito in barca con i suoi discepoli, andò dalle parti di Dalmanuta.
Mark	8	11	Sopraggiunsero i farisei e cominciarono a discutere con lui, chiedendogli un segno dal cielo per metterlo alla prova.
Mark	8	12	Ma egli, gemendo nel suo spirito, disse: Perché questa generazione chiede un segno? In verità vi dico che non sarà dato alcun segno a questa generazione.
Mark	8	13	Quindi lasciatili, salí di nuovo in barca e passò all'altra riva.
Mark	8	14	Ora i discepoli avevano dimenticato di prendere del pane e non avevano con sé nella barca che un pane solo.
Mark	8	15	Ed egli li ammoniva, dicendo: State attenti, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!.
Mark	8	16	Ma essi discutevano fra di loro dicendo: Noi non abbiamo pane.
Mark	8	17	Accortosene, Gesú disse loro: Perché discutete sul fatto che non avete pane? Non capite ancora e non intendete? Avete il vostro cuore ancora indurito?
Mark	8	18	Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate?
Mark	8	19	Quando spezzai i cinque pani per i cinquemila, quante ceste piene di pezzi avete raccolto?. Essi dissero: Dodici.
Mark	8	20	E quando spezzai i sette pani per i quattromila, quanti panieri pieni di pezzi raccoglieste?. Ed essi dissero: Sette.
Mark	8	21	Ed egli disse loro: Come, ancora non capite?.
Mark	8	22	Poi venne a Betsaida; e gli portarono un cieco, pregandolo di toccarlo.
Mark	8	23	Allora preso il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli sputato sugli occhi e impostegli le mani, gli domandò se vedesse qualcosa.
Mark	8	24	E quegli, alzando gli occhi, disse: Vedo gli uomini camminare e mi sembrano alberi.
Mark	8	25	Allora gli pose di nuovo le mani sugli occhi e lo fece guardare in alto; ed egli recuperò la vista e vedeva tutti chiaramente.
Mark	8	26	E Gesú lo rimandò a casa sua, dicendo: Non entrare nel villaggio e non dirlo ad alcuno nel villaggio.
Mark	8	27	Poi Gesú con i suoi discepoli, se ne andò per le borgate di Cesarea di Filippo; e lungo il cammino interrogò i suoi discepoli, dicendo loro: Chi dice la gente che io sia?.
Mark	8	28	Essi risposero: Alcuni Giovanni Battista, altri Elia, ed altri uno dei profeti.
Mark	8	29	Ed egli disse loro: Ma voi, chi dite che io sia?. E Pietro, rispondendo, gli disse: Tu sei il Cristo.
Mark	8	30	Allora egli intimò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.
Mark	8	31	Poi cominciò a insegnare loro che era necessario che il Figlio dell'uomo soffrisse molte cose, fosse riprovato dagli anziani dai capi dei sacerdoti e dagli scribi e fosse ucciso, e dopo tre giorni risuscitasse.
Mark	8	32	E parlava di queste cose apertamente. Allora Pietro, lo prese in disparte e cominciò a riprenderlo.
Mark	8	33	Ma egli, voltatosi e riguardando i suoi discepoli, sgridò Pietro, dicendo: Vattene lontano da me, Satana, perché tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini.
Mark	8	34	Poi chiamata a sé la folla con i suoi discepoli, disse loro: Chiunque vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua
Mark	8	35	perché chiunque vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi perderà la sua vita per amor mio e dell'evangelo, la salverà.
Mark	8	36	Che gioverà infatti all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde l'anima sua?
Mark	8	37	O che cosa potrebbe dare l'uomo in cambio dell'anima sua?
Mark	8	38	Perché chi si vergognerà di me e delle mie parole, in mezzo a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo, con i santi angeli.
------------------------Marco, capitolo 9
Mark	9	1	Poi disse loro: In verità vi dico che vi sono alcuni qui presenti che non gusteranno la morte, senza aver visto il regno di Dio venire con potenza.
Mark	9	2	Sei giorni dopo Gesú prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse in disparte, essi soli, sopra un alto monte; e fu trasfigurato davanti a loro.
Mark	9	3	E le sue vesti divennero risplendenti e bianchissime, come neve, piú bianche di ciò che potrebbe fare alcun lavandaio sulla terra.
Mark	9	4	Ed apparve loro Elia con Mosè, i quali conversavano con Gesú.
Mark	9	5	Pietro allora, prendendo la parola, disse a Gesú: Maestro, è bene per noi stare qui; facciamo dunque tre tende: una per te, una per Mosè e una per Elia!.
Mark	9	6	Egli infatti non sapeva che cosa dire, perché erano spaventati.
Mark	9	7	Venne poi una nuvola che li adombrò; e dalla nuvola uscí una voce che disse: Questi è il mio amato Figlio; ascoltatelo!.
Mark	9	8	Ed improvvisamente, guardandosi attorno, non videro piú nessuno, se non Gesú tutto solo con loro.
Mark	9	9	Ora, come scendevano dal monte Gesú ordinò loro di non raccontare ad alcuno le cose che avevano visto, fino a quando il Figlio dell'uomo sarebbe risuscitato dai morti.
Mark	9	10	Ed essi tennero per sé quella dichiarazione e discutevano fra di loro che cosa significasse risuscitare dai morti
Mark	9	11	Poi lo interrogarono, dicendo: Perche gli scribi dicono che prima deve venire Elia?.
Mark	9	12	Ed egli, rispondendo, disse loro: Elia veramente deve venire prima e ristabilire ogni cosa; ma come sta scritto del Figlio dell'uomo: Egli dovrà soffrire molte cose ed essere disprezzato.
Mark	9	13	Ma io vi dico che Elia è venuto e gli hanno fatto tutto quello che hanno voluto, come era scritto di lui.
Mark	9	14	Ritornato poi dai discepoli, vide una grande folla intorno a loro e degli scribi, che disputavano con loro.
Mark	9	15	E subito tutta la folla, vedutolo, sbigottí e accorse a salutarlo.
Mark	9	16	Allora egli domandò agli scribi: Di che cosa discutete con loro?.
Mark	9	17	Ed uno della folla, rispondendo, disse: Maestro, ti avevo condotto mio figlio che ha uno spirito muto,
Mark	9	18	e dovunque lo afferra, lo strazia ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Cosí ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non hanno potuto.
Mark	9	19	Ed egli, rispondendogli, disse: O generazione incredula, fino a quando sarò con voi? Fino a quando vi sopporterò? portatelo da me.
Mark	9	20	Ed essi glielo portarono. Ma appena lo vide, lo spirito lo scosse con violenza, e il fanciullo, caduto a terra, si rotolava schiumando.
Mark	9	21	E Gesú domandò al padre di lui: Da quanto tempo gli accade questo?. Ed egli disse: Dalla sua fanciullezza.
Mark	9	22	E spesso lo ha gettato nel fuoco e nell'acqua per distruggerlo ma, se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci.
Mark	9	23	E Gesú gli disse: Se tu puoi credere, ogni cosa è possibile a chi crede.
Mark	9	24	Subito il padre del fanciullo, gridando con lacrime, disse: Io credo Signore, sovvieni alla mia incredulità.
Mark	9	25	Allora Gesú, vedendo accorrere la folla, sgridò lo spirito immondo dicendogli: Spirito muto e sordo, io te lo comando, esci da lui e non entrare mai piú in lui.
Mark	9	26	E il demone, gridando e straziandolo grandemente, se ne uscí. E il fanciullo divenne come morto, sicché molti dicevano: E' morto.
Mark	9	27	Ma Gesú, presolo per mano, lo sollevò, ed egli si alzò in piedi.
Mark	9	28	Or quando Gesú fu entrato in casa, i suoi discepoli lo interrogarono in privato: Perché non abbiamo noi potuto scacciarlo?.
Mark	9	29	Ed egli disse loro: Questa specie di spiriti non si può scacciare in altro modo, se non con la preghiera e il digiuno.
Mark	9	30	Poi, partiti di là, attraversarono la Galilea; ed egli non voleva che alcuno lo sapesse.
Mark	9	31	Egli infatti ammaestrava i suoi discepoli e diceva loro: Il Figlio dell'uomo sarà presto dato nelle mani degli uomini ed essi lo uccideranno; ma dopo essere stato ucciso, risusciterà il terzo giorno
Mark	9	32	Essi però non comprendevano questo parlare e avevano timore di interrogarlo.
Mark	9	33	Giunsero poi a Capernaum, e quando fu in casa, domandò loro: Di che discutevate fra di voi per la strada?.
Mark	9	34	Ed essi tacquero, perché per via avevano discusso intorno a chi fra di loro fosse il piú grande.
Mark	9	35	Allora, postosi a sedere, egli chiamò i dodici, e disse loro: Se alcuno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti.
Mark	9	36	E preso un bambino, lo pose in mezzo a loro; poi, presolo in braccio, disse loro:
Mark	9	37	Chiunque riceve uno di questi bambini nel mio nome, riceve me; e chiunque riceve me, non riceve me, ma colui che mi ha mandato.
Mark	9	38	Allora Giovanni, prendendo la parola, gli disse: Maestro, noi abbiamo visto un tale che non ci segue scacciare demoni nel tuo nome e glielo abbiamo proibito, perché non ci segue.
Mark	9	39	Ma Gesú disse: Non glielo proibite, perché nessuno può fare un'opera potente nel nome mio, e subito dopo dire male di me.
Mark	9	40	Poiché chi non è contro di noi, è per noi.
Mark	9	41	Chiunque infatti vi dà da bere un bicchiere d'acqua nel nome mio, perché siete di Cristo, io vi dico in verità che non perderà affatto la sua ricompensa.
Mark	9	42	E chiunque scandalizzerà uno di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse legata intorno al collo una pietra da mulino e che fosse gettato in mare.
Mark	9	43	Ora, se la tua mano ti è occasione di peccato, tagliala; è meglio per te entrare monco nella vita, che avere due mani e andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile,
Mark	9	44	dove il loro verme non muore e il fuoco non si spegne.
Mark	9	45	E se il tuo piede ti è occasione di peccato, taglialo, è meglio per te entrare zoppo nella vita, che avere due piedi ed essere gettato nella Geenna, nel fuoco inestinguibile,
Mark	9	46	dove il loro verme non muore e il fuoco non si spegne.
Mark	9	47	E se l'occhio tuo ti è occasione di peccato, cavalo; è meglio per te entrare con un occhio solo nella vita, che averne due ed essere gettato nella Geenna del fuoco,
Mark	9	48	dove il loro verme non muore e il fuoco non si spegne.
Mark	9	49	Poiché ognuno deve essere salato col fuoco, e ogni sacrificio deve essere salato col sale.
Mark	9	50	Il sale è buono, ma se il sale diviene insipido, con che cosa gli darete sapore? Abbiate del sale in voi stessi e state in pace gli uni con gli altri.
------------------------Marco, capitolo 10
Mark	10	1	Poi, partendo di là, si recò nel territorio della Giudea lungo il Giordano, e di nuovo le folle si radunarono intorno a lui, ed egli nuovamente, come al solito, le ammaestrava.
Mark	10	2	E i farisei, per metterlo alla prova, gli domandarono: E' lecito al marito ripudiare la moglie?.
Mark	10	3	Ed egli, rispondendo, disse loro: Che cosa vi ha comandato Mosè?.
Mark	10	4	Essi dissero: Mosè ha permesso di scrivere un atto di divorzio e di ripudiare la moglie.
Mark	10	5	E Gesú, rispondendo, disse loro: Fu a causa della durezza del vostro cuore che egli scrisse questa disposizione;
Mark	10	6	ma al principio della creazione, Dio li fece maschio e femmina.
Mark	10	7	Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie;
Mark	10	8	e i due diverranno una stessa carne; cosí non sono piú due, ma una sola carne.
Mark	10	9	L'uomo dunque non separi ciò che Dio ha unito!.
Mark	10	10	E in casa i suoi discepoli lo interrogarono di nuovo su questo argomento.
Mark	10	11	Allora egli disse loro: Chiunque manda via la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio contro di lei.
Mark	10	12	Similmente, se la moglie lascia il proprio marito e ne sposa un altro, commette adulterio.
Mark	10	13	Allora, gli furono presentati dei fanciulli, perché li toccasse, ma i discepoli sgridavano coloro che li portavano.
Mark	10	14	E Gesú, nel vedere ciò, si indignò, e disse loro: Lasciate che i piccoli fanciulli vengano a me e non glielo impedite, perché di tali è il regno di Dio.
Mark	10	15	In verità vi dico che chiunque non riceve il regno di Dio come un piccolo fanciullo, non entrerà in esso.
Mark	10	16	E, presili in braccio, li benedisse, imponendo loro le mani.
Mark	10	17	Ora, mentre stava per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro; e inginocchiatosi davanti a lui, gli chiese: Maestro buono, cosa devo fare per ereditare la vita eterna?.
Mark	10	18	E Gesú gli disse: Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Dio.
Mark	10	19	Tu conosci i comandamenti: Non commettere adulterio. Non uccidere. Non rubare. Non dire falsa testimonianza. Non frodare. Onora tuo padre e tua madre.
Mark	10	20	Ed egli, rispondendo, gli disse: Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia fanciullezza.
Mark	10	21	Allora Gesú, fissandolo nel volto, l'amò e gli disse: Una cosa ti manca; va', vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni, prendi la tua croce e seguimi.
Mark	10	22	Ma egli, rattristatosi per quella parola, se ne andò dolente, perché aveva molti beni.
Mark	10	23	Allora Gesú, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: Quanto difficilmente coloro che hanno delle ricchezze entreranno nel regno di Dio!.
Mark	10	24	E i discepoli sbigottirono alle sue parole. Ma Gesú, prendendo di nuovo la parola, disse loro: Figli, quanto è difficile, per coloro che confidano nelle ricchezze entrare nel regno di Dio.
Mark	10	25	E piú facile che un cammello passi per la cruna, di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio.
Mark	10	26	Ed essi, ancora piú stupiti, dicevano fra di loro: E chi dunque può essere salvato?.
Mark	10	27	Ma Gesú, fissando lo sguardo su di loro, disse: Questo è impossibile agli uomini, ma non a Dio, perché ogni cosa è possibile a Dio,
Mark	10	28	E Pietro prese a dirgli: Ecco, noi abbiamo lasciato ogni cosa e ti abbiamo seguito.
Mark	10	29	Allora Gesú, rispondendo, disse: Io vi dico in verità che non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o padre o madre o moglie o figli o poderi per amor mio e dell'evangelo,
Mark	10	30	che non riceva il centuplo ora, in questo tempo, in case, fratelli, sorelle madre, figli e poderi, insieme a persecuzioni e, nel secolo a venire, la vita eterna.
Mark	10	31	Ma molti primi saranno ultimi, e molti ultimi saranno primi.
Mark	10	32	Or essi si trovavano in viaggio per salire a Gerusalemme, e Gesú li precedeva, ed essi erano sgomenti e lo seguivano con timore. Ed egli presi nuovamente i dodici in disparte, prese a dir loro quello che gli sarebbe accaduto:
Mark	10	33	Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà dato nelle mani dei capi dei sacerdoti e degli scribi; ed essi lo condanneranno a morte e lo consegneranno nelle mani dei gentili,
Mark	10	34	i quali lo scherniranno, lo flagelleranno, gli sputeranno addosso e l'uccideranno, ma il terzo giorno egli risusciterà.
Mark	10	35	Allora Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, si accostarono a lui, dicendo: Maestro, noi desideriamo che tu faccia per noi ciò che ti chiederemo.
Mark	10	36	Ed egli disse loro: Che volete che io vi faccia?.
Mark	10	37	Essi gli dissero: Concedici di sedere uno alla tua destra e l'altro alla tua sinistra nella tua gloria.
Mark	10	38	E Gesú disse loro: Voi non sapete quello che domandate. Potete voi bere il calice che io berrò ed essere battezzati del battesimo di cui io sono battezzato?. Essi gli dissero: Sí, lo possiamo.
Mark	10	39	E Gesú disse loro: Voi certo berrete il calice che io bevo e sarete battezzati del battesimo di cui io sono battezzato,
Mark	10	40	ma quanto a sedere alla mia destra o alla mia sinistra, non sta a me darlo, ma è per coloro ai quali è stato preparato.
Mark	10	41	Udito ciò, gli altri dieci cominciarono ad indignarsi contro Giacomo e Giovanni.
Mark	10	42	Ma Gesú, chiamatili a sé, disse loro: Voi sapete che coloro che sono ritenuti i sovrani delle nazioni le signoreggiano, e i loro grandi esercitano dominio su di esse;
Mark	10	43	ma tra voi non sarà cosí; anzi chiunque vorrà diventare grande tra voi, sarà vostro servo;
Mark	10	44	e chiunque fra voi vorrà essere il primo, sarà schiavo di tutti.
Mark	10	45	Poiché anche il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti.
Mark	10	46	Giunsero cosí a Gerico. E come egli usciva da Gerico con i suoi discepoli e con una grande folla, un certo figlio di Timeo, Bartimeo il cieco, sedeva lungo la strada mendicando.
Mark	10	47	Or avendo udito che chi passava era Gesú il Nazareno, cominciò a gridare e a dire: Gesú, Figlio di Davide, abbi pietà di me!.
Mark	10	48	Molti lo sgridavano affinché tacesse ma egli gridava ancora piú forte: Figlio di Davide, abbi pietà di me!.
Mark	10	49	E Gesú, fermatosi, ordinò che lo si chiamasse. Chiamarono dunque il cieco dicendogli: Fatti animo, alzati, egli ti chiama!.
Mark	10	50	Allora egli, gettando via il suo vestito, si alzò e venne a Gesú.
Mark	10	51	E Gesú, rivolgendogli la parola, disse: Che vuoi che io ti faccia?. Il cieco gli disse: Rabboni, che io recuperi la vista!.
Mark	10	52	E Gesú gli disse: Va la tua fede a ti ha guarito. E in quell'istante recuperò la vista e si mise a seguire Gesú per la via.
------------------------Marco, capitolo 11
Mark	11	1	Ora quando furono giunti vicino a Gerusalemme, verso Betfage e Betania, presso il monte degli Ulivi, Gesú mandò due dei suoi discepoli,
Mark	11	2	dicendo loro: Andate nel villaggio che vi sta di fronte e, appena entrati in esso, troverete un puledro d'asino legato, sul quale nessuno è ancora salito; scioglietelo e conducetelo da me.
Mark	11	3	E se qualcuno vi dice: Perché fate questo?. Rispondete: Il Signore ne ha bisogno. Lo rimanderà qui subito.
Mark	11	4	Essi dunque andarono e trovarono il puledro legato vicino ad una porta, fuori sulla strada, e lo sciolsero.
Mark	11	5	Alcuni dei presenti dissero loro: Cosa fate? Perché sciogliete il puledro?.
Mark	11	6	Ed essi risposero loro come Gesú aveva loro indicato, e quelli li lasciarono andare.
Mark	11	7	Allora essi condussero il puledro a Gesú, vi posero sopra i loro mantelli, ed egli vi si sedette sopra.
Mark	11	8	E molti stendevano i loro vestiti sulla strada, e altri tagliavano rami dagli alberi e li spargevano sulla strada.
Mark	11	9	E tanto quelli che precedevano come quelli che seguivano, gridando, dicevano: Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Mark	11	10	Benedetto il regno di Davide nostro padre, che viene nel nome del Signore. Osanna nei luoghi altissimi!.
Mark	11	11	Cosí Gesú entrò in Gerusalemme e nel tempio; e, dopo aver osservato bene ogni cosa, essendo ormai tardi, uscí con i dodici diretto a Betania.
Mark	11	12	Il giorno seguente, usciti da Betania, egli ebbe fame.
Mark	11	13	E, vedendo da lontano un fico che aveva delle foglie, andò a vedere se vi trovasse qualcosa; ma, avvicinatosi ad esso, non vi trovò altro che foglie, perché non era il tempo dei fichi.
Mark	11	14	Allora Gesú, rivolgendosi al fico, disse: Nessuno mangi mai piú frutto da te in eterno. E i suoi discepoli l'udirono.
Mark	11	15	Cosí giunsero a Gerusalemme. E Gesú, entrato nel tempio, cominciò a scacciare quelli che nel tempio vendevano e compravano e rovesciò le tavole dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombi.
Mark	11	16	E non permetteva ad alcuno di portare oggetti attraverso il tempio.
Mark	11	17	E insegnava, dicendo loro: Non è scritto: La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le genti? Voi, invece, ne avete fatto un covo di ladroni!.
Mark	11	18	Ora gli scribi e i capi dei sacerdoti, avendo udito queste cose, cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era rapita in ammirazione del suo insegnamento.
Mark	11	19	E, quando fu sera, Gesú uscí fuori dalla città.
Mark	11	20	Il mattino seguente, ripassando vicino al fico, lo videro seccato fin dalle radici.
Mark	11	21	E Pietro, ricordandosi, gli disse: Maestro, ecco, il fico che tu maledicesti è seccato.
Mark	11	22	Allora Gesú, rispondendo, disse loro: Abbiate la fede di Dio!
Mark	11	23	Perche in verità vi dico che se alcuno dirà a questo monte: Spostati e gettati nel mare e non dubiterà in cuor suo ma crederà che quanto dice avverrà qualunque cosa dirà, gli sarà concesso.
Mark	11	24	Perciò vi dico: Tutte le cose che domandate pregando, credete di riceverle e le otterrete.
Mark	11	25	E quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate affinché anche il Padre vostro, che è nei cieli, perdoni i vostri peccati.
Mark	11	26	Ma se voi non perdonate, neanche il Padre vostro, che è nei cieli, perdonerà i vostri peccati.
Mark	11	27	Poi vennero di nuovo a Gerusalemme; e mentre egli passeggiava per il tempio, i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani, si accostarono a lui,
Mark	11	28	e gli dissero: Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato codesta autorità per fare queste cose?.
Mark	11	29	E Gesú, rispondendo, disse loro: Anch'io vi domanderò una cosa, rispondetemi dunque, ed io vi dirò con quale autorità faccio queste cose.
Mark	11	30	Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi.
Mark	11	31	Ed essi ragionavano tra di loro, dicendo: Se diciamo dal cielo, egli dirà: Perché dunque non gli credeste?
Mark	11	32	Ma se diciamo dagli uomini, noi abbiamo paura del popolo, poiché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta.
Mark	11	33	Perciò, rispondendo, dissero a Gesú: Non lo sappiamo. E Gesú, rispondendo, disse loro: Neppure io vi dico con quale autorità faccio queste cose.
------------------------Marco, capitolo 12
Mark	12	1	Poi egli cominciò a parlar loro in parabole: Un uomo piantò una vigna, vi fece attorno una siepe, vi scavò un luogo dove pigiare l'uva, vi costruí una torre, e l'affidò a dei vignaioli, poi se ne andò lontano.
Mark	12	2	Nella stagione della raccolta inviò a quei vignaioli un servo per ricevere da loro la sua parte del frutto della vigna.
Mark	12	3	Ma essi lo presero, lo batterono e lo rimandarono a mani vuote.
Mark	12	4	Egli mandò loro di nuovo un altro servo; ma essi, dopo avergli tirate delle pietre, lo ferirono alla testa e lo rimandarono vilipeso.
Mark	12	5	Ne inviò ancora un altro e questi lo uccisero. Poi ne mandò molti altri, e di questi alcuni furono percossi, altri uccisi.
Mark	12	6	Gli restava ancora uno da mandare: il suo amato figlio. Per ultimo mandò loro anche lui, dicendo: avranno almeno rispetto per mio figlio
Mark	12	7	Ma quei vignaioli dissero fra loro: Costui è l'erede, venite, uccidiamolo e l'eredità sarà nostra
Mark	12	8	Cosí lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori dalla vigna.
Mark	12	9	Che farà dunque il padrone della vigna? Egli verrà e sterminerà quei vignaioli e darà la vigna ad altri.
Mark	12	10	Non avete neppure letto questa scrittura: La pietra che gli edificatori hanno scartata è divenuta la testata d'angolo.
Mark	12	11	Ciò è stato fatto dal Signore, ed è cosa meravigliosa agli occhi nostri"?.
Mark	12	12	Allora essi cercavano di prenderlo, perché avevano capito che egli aveva detto quella parabola contro di loro; ma ebbero paura della folla; e, lasciatolo, se ne andarono.
Mark	12	13	Gli mandarono poi alcuni farisei ed erodiani per coglierlo in fallo nelle parole.
Mark	12	14	Ed essi, giunti, gli dissero: Maestro, noi sappiamo che tu sei verace e non hai riguardi per nessuno, perché non badi all'apparenza delle persone, ma insegni la via di Dio secondo verità. è lecito o no pagare il tributo a Cesare? Dobbiamo pagarlo o no?.
Mark	12	15	Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: Perché mi tentate? Portatemi un denaro perché lo veda.
Mark	12	16	Essi glielo portarono. Ed egli disse loro: Di chi è questa immagine e questa iscrizione?. Essi gli dissero: Di Cesare.
Mark	12	17	Allora Gesú rispose e disse loro: Rendete a Cesare ciò che è di Cesare, e a Dio ciò che è di Dio. Ed essi si meravigliarono di lui.
Mark	12	18	Poi si presentarono a lui dei sadducei, i quali dicono che non vi è risurrezione, e lo interrogarono, dicendo:
Mark	12	19	Maestro, Mosè ci lasciò scritto che se muore il fratello di uno e lascia la moglie senza figli, il fratello di lui deve sposare la vedova per suscitare una discendenza a suo fratello.
Mark	12	20	Ora vi erano sette fratelli; il primo prese moglie e morí senza lasciare figli.
Mark	12	21	Quindi la prese il secondo, ma anche questi morí senza lasciare figli; cosí pure il terzo.
Mark	12	22	Tutti e sette l'ebbero per moglie, e morirono senza lasciare figli. Infine, dopo tutti, morí anche la donna.
Mark	12	23	Nella risurrezione dunque, quando risusciteranno, di chi di loro sarà ella moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta per moglie.
Mark	12	24	Ma Gesú, rispondendo, disse loro: Non è proprio per questo che siete in errore, perché non conoscete né le Scritture né la potenza di Dio?
Mark	12	25	Infatti, quando gli uomini risusciteranno dai morti, né si ammoglieranno nè si mariteranno, ma saranno come gli angeli in cielo.
Mark	12	26	Riguardo poi alla risurrezione dei morti, non avete letto nel libro di Mosé come Dio gli parlò dal roveto, dicendo io sono il Dio di Abrahamo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe
Mark	12	27	Egli non è Dio dei morti, ma Dio dei viventi. Voi, dunque, vi sbagliate grandemente.
Mark	12	28	Allora uno degli scribi che aveva udita la loro discussione, riconoscendo che egli aveva loro risposto bene, si accostò e gli domandò: Qual è il primo comandamento di tutti?.
Mark	12	29	E Gesú gli rispose: Il primo comandamento di tutti è: ascolta, Israele: Il Signore Dio nostro è l'unico Signore,
Mark	12	30	e: ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. Questo è il primo comandamento.
Mark	12	31	E il secondo è simile a questo: ama il tuo prossimo come te stesso. Non vi è alcun altro comandamento maggiore di questi.
Mark	12	32	Allora lo scriba gli disse: Bene, Maestro. Hai detto secondo verità che vi è un sol Dio e non ve n'è alcun altro all'infuori di lui;
Mark	12	33	e che amarlo con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutta l'anima e con tutta la forza, e amare il prossimo come se stessi vale piú di tutti gli olocausti e i sacrifici,
Mark	12	34	E Gesú, vedendo che aveva risposto saggiamente, gli disse: Tu non sei lontano dal regno di Dio. E nessuno ardiva piú interrogarlo.
Mark	12	35	E Gesú, insegnando nel tempio, prese a dire: Come mai gli scribi dicono che il Cristo è Figlio di Davide?
Mark	12	36	Poiché Davide stesso, per lo Spirito Santo, disse: il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io abbia fatto dei tuoi nemici lo sgabello dei tuoi piedi.
Mark	12	37	Davide stesso dunque lo chiama Signore; come può dunque egli essere suo figlio?. E la maggior parte della folla lo ascoltava con piacere.
Mark	12	38	Ed egli diceva loro nel suo insegnamento: Guardatevi dagli scribi che amano passeggiare in lunghe vesti ed essere salutati nelle piazze,
Mark	12	39	e avere i primi seggi nelle sinagoghe, e i primi posti nei conviti,
Mark	12	40	che divorano le case delle vedove e per mettersi in mostra, fanno lunghe preghiere; essi riceveranno una piú dura condanna.
Mark	12	41	E Gesú, postosi a sedere di fronte alla cassa del tesoro, osservava come la gente vi gettava il denaro; e tanti ricchi ne gettavano molto.
Mark	12	42	Venuta una povera vedova, vi gettò due spiccioli, cioè un quadrante.
Mark	12	43	E Gesú, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: In verità vi dico che questa povera vedova ha gettato nel tesoro piú di tutti gli altri.
Mark	12	44	Poiché tutti vi hanno gettato del loro superfluo, mentre ella, nella sua povertà, vi ha gettato tutto quello che aveva per vivere.
------------------------Marco, capitolo 13
Mark	13	1	Mentre egli usciva dal tempio, uno dei suoi discepoli gli disse: Maestro, guarda che pietre e che costruzioni!.
Mark	13	2	E Gesú, rispondendo, gli disse: Vedi questi grandi edifici? Non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà diroccata.
Mark	13	3	E, come egli era seduto sul monte degli Ulivi di fronte al tempio, Pietro, Giacomo, Giovanni e Andrea gli domandarono in disparte:
Mark	13	4	Dicci, quando avverranno queste cose, e quale sarà il segno del tempo in cui tutte queste cose dovranno compiersi?.
Mark	13	5	E Gesú, rispondendo loro, prese a dire: Guardate che nessuno vi seduca.
Mark	13	6	Poiché molti verranno nel mio nome, dicendo: sono io e ne sedurranno molti.
Mark	13	7	Ora, quando udrete parlare di guerre e di rumori di guerre, non vi turbate perché bisogna che queste cose avvengano; ma non sarà ancora la fine.
Mark	13	8	Infatti si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno; vi saranno terremoti in vari luoghi, carestie ed agitazioni. Queste cose non saranno altro che l'inizio delle doglie di parto.
Mark	13	9	Badate a voi stessi! Poiché vi consegneranno ai tribunali e sarete battuti nelle sinagoghe; sarete portati davanti ai governatori e ai re, per causa mia, in testimonianza a loro.
Mark	13	10	Ma prima bisogna che l'evangelo sia predicato fra tutte le genti.
Mark	13	11	Ora, quando vi condurranno via per consegnarvi nelle loro mani, non preoccupatevi in anticipo di ciò che dovrete dire, e non lo premeditate; ma dite ciò che vi sarà dato in quell'istante, perché non siete voi a parlare, ma lo Spirito Santo.
Mark	13	12	Ora, il fratello consegnerà a morte il fratello e il padre il figlio; e i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire.
Mark	13	13	E voi sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.
Mark	13	14	Or quando vedrete l'abominazione della desolazione, predetta dal profeta Daniele, posta dove non dovrebbe essere (chi legge intenda), allora coloro che saranno nella Giudea fuggano ai monti.
Mark	13	15	E chi sarà sul tetto di casa non scenda, né entri in casa a prendere qualcosa da casa sua.
Mark	13	16	E chi sarà nei campi non torni indietro a prendersi il vestito.
Mark	13	17	Or guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni!
Mark	13	18	E pregate che la vostra fuga non avvenga d'inverno.
Mark	13	19	Perché in quei giorni vi sarà una grande tribolazione, la piú grande che sia mai venuta dall'inizio della creazione fatta da Dio fino ad oggi, né mai piú vi sarà.
Mark	13	20	E se il Signore non avesse abbreviato quei giorni, nessuna carne si salverebbe; ma a motivo degli eletti, che egli ha scelto, il Signore ha abbreviato quei giorni.
Mark	13	21	Allora, se qualcuno vi dirà: ecco qui il Cristo ovvero: eccolo là, non gli credete.
Mark	13	22	Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti.
Mark	13	23	Voi però state attenti; ecco, io vi ho predetto ogni cosa.
Mark	13	24	Ma in quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà e la luna non darà il suo splendore;
Mark	13	25	le stelle del cielo cadranno e le potenze che sono nei cieli saranno scrollate.
Mark	13	26	Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire nelle nuvole, con grande potenza e gloria.
Mark	13	27	Egli allora manderà i suoi angeli e raccoglierà i suoi eletti dai quattro venti, dall'estremità della terra fino all'estremità del cielo.
Mark	13	28	Or dal fico imparate questa similitudine: quando i suoi rami diventano teneri e spuntano le prime foglie, voi sapete che l'estate è vicina.
Mark	13	29	Cosí anche voi, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, proprio alle porte.
Mark	13	30	In verità vi dico che questa generazione non passerà, prima che tutte queste cose siano avvenute.
Mark	13	31	Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
Mark	13	32	Ma quanto a quel giorno e a quell'ora, nessuno li conosce, né gli angeli nel cielo, né il Figlio, ma solo il Padre.
Mark	13	33	State attenti, vegliate e pregate, perché non sapete quando sarà quel momento.
Mark	13	34	E come se un uomo, andando in viaggio, lasciasse la propria casa, dandone l'autorità ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e al portinaio ordinasse di vegliare.
Mark	13	35	Vegliate dunque, perché non sapete quando il padrone di casa verrà; se di sera, a mezzanotte, al cantar del gallo o al mattino;
Mark	13	36	perché, venendo all'improvviso, non vi trovi addormentati.
Mark	13	37	Ora, ciò che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!.
------------------------Marco, capitolo 14
Mark	14	1	Ora, due giorni dopo era la Pasqua e la festa degli Azzimi; e i capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di prendere Gesú con inganno e ucciderlo.
Mark	14	2	Ma dicevano: Non durante la festa, perché non succeda un tumulto di popolo.
Mark	14	3	Ora egli, trovandosi a Betania in casa di Simone il lebbroso, mentre era a tavola, entrò una donna con un vaso di alabastro di olio profumato di autentico nardo, di grande valore; or ella, rotto il vaso di alabastro, glielo versò sul capo.
Mark	14	4	Alcuni si sdegnarono fra di loro e dissero: Perché tutto questo spreco di olio?
Mark	14	5	Poiché si poteva vendere quest'olio per piú di trecento denari e darli ai poveri. Ed erano indignati contro di lei.
Mark	14	6	Ma Gesú disse: Lasciatela fare; perché le date fastidio? Ella ha compiuto una buona opera verso di me.
Mark	14	7	Perché i poveri li avrete sempre con voi; e quando volete, potete far loro del bene, ma non avrete sempre me.
Mark	14	8	Ella ha fatto ciò che poteva; ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura.
Mark	14	9	Ma in verità vi dico che in tutto il mondo, ovunque sarà predicato questo evangelo, si racconterà pure in suo ricordo ciò che costei ha fatto.
Mark	14	10	Allora Giuda Iscariota, uno dei dodici, andò dai capi dei sacerdoti, per consegnarlo nelle loro mani.
Mark	14	11	Ed essi, udito ciò, si rallegrarono e promisero di dargli del denaro. Cosí egli cercava un'occasione propizia per tradirlo.
Mark	14	12	Ora, nel primo giorno della festa degli Azzimi, quando si sacrificava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: Dove vuoi che andiamo a prepararti da mangiare la Pasqua?.
Mark	14	13	Allora egli mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: Andate in città e incontrerete un uomo, che porta una brocca piena d'acqua; seguitelo.
Mark	14	14	E là dove entrerà, dite al padron di casa: Il Maestro chiede: Dov'è la stanza in cui mangerò la Pasqua con i miei discepoli?
Mark	14	15	Egli allora vi mostrerà una grande sala di sopra arredata e pronta; là apparecchiate per noi.
Mark	14	16	I suoi discepoli andarono e, giunti in città, trovarono come egli aveva loro detto; e apparecchiarono la Pasqua.
Mark	14	17	Quando fu sera, egli giunse con i dodici.
Mark	14	18	E, mentre erano a tavola e mangiavano, Gesú disse: In verità vi dico che uno di voi, che mangia con me, mi tradirà.
Mark	14	19	Allora essi cominciarono a rattristarsi e a dirgli uno dopo l'altro: Sono forse io?. E un altro disse: Sono forse io?.
Mark	14	20	Ed egli, rispondendo, disse loro: è uno dei dodici che intinge con me nel piatto.
Mark	14	21	Si, il Figlio dell'uomo se ne va come sta scritto di lui; ma guai a quell'uomo per mezzo del quale il Figlio dell'uomo è tradito. Sarebbe stato meglio per lui, se quell'uomo non fosse mai nato!.
Mark	14	22	E mentre essi mangiavano, Gesú prese del pane e, dopo averlo benedetto lo spezzò e lo diede loro dicendo: Prendete, mangiate; questo è il mio corpo.
Mark	14	23	Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro, e tutti ne bevvero.
Mark	14	24	Quindi disse loro: Questo è il mio sangue, il sangue del nuovo patto, che è sparso per molti.
Mark	14	25	In verità vi dico che non berrò piú del frutto della vigna fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio.
Mark	14	26	E, dopo aver cantato un inno, uscirono, dirigendosi verso il monte degli Ulivi.
Mark	14	27	E Gesú disse loro: Voi tutti sarete scandalizzati di me questa notte, perché sta scritto: Percuoterò il Pastore e le pecore saranno disperse.
Mark	14	28	Ma dopo che sarò risuscitato, io vi precederò in Galilea.
Mark	14	29	E Pietro gli disse: Anche se tutti gli altri si scandalizzassero di te, io non mi scandalizzerò.
Mark	14	30	E Gesú gli disse: In verità ti dico che oggi, in questa stessa notte, prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai tre volte.
Mark	14	31	Ma egli con piú fermezza diceva: Anche se dovessi morire con te, non ti rinnegherò affatto. Lo stesso dicevano pure tutti gli altri.
Mark	14	32	Poi essi arrivarono ad un luogo chiamato Getsemani, ed egli disse ai suoi discepoli: Sedete qui, finché io abbia pregato.
Mark	14	33	Quindi prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni, e cominciò ad essere preso da timore e angoscia;
Mark	14	34	e disse loro: L'anima mia è grandemente rattristata, fino alla morte, rimanete qui e vegliate.
Mark	14	35	E, andato un poco avanti, si gettò a terra e pregava che, se fosse possibile, si allontanasse da lui quell'ora.
Mark	14	36	E disse: Abba, Padre, ogni cosa ti è possibile; allontana da me questo calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che tu vuoi.
Mark	14	37	Quindi, tornato indietro, trovò i discepoli che dormivano e disse a Pietro: Simone, dormi? Non hai avuto la forza di vegliare una sola ora?
Mark	14	38	Vegliate e pregate per non entrare in tentazione, certo lo spirito è pronto, ma la carne è debole.
Mark	14	39	Se ne andò di nuovo e pregò, dicendo le medesime parole.
Mark	14	40	Ritornato, trovò i discepoli nuovamente addormentati, perché i loro occhi erano appesantiti e non sapevano che cosa rispondergli.
Mark	14	41	Infine, ritornò per la terza volta e disse loro: Dormite pure ora e riposatevi, basta! L'ora è giunta. Ecco, il Figlio dell'uomo è consegnato nelle mani dei peccatori.
Mark	14	42	Alzatevi, andiamo; ecco, colui che mi tradisce è vicino.
Mark	14	43	E in quell'istante, mentre egli parlava ancora, giunse Giuda, uno dei dodici, e con lui una gran turba con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti dagli scribi e dagli anziani.
Mark	14	44	Or chi lo tradiva aveva dato loro un segnale, dicendo: Quello che bacerò è lui. Pigliatelo e conducetelo via sotto buona scorta.
Mark	14	45	E, come fu giunto, subito si accostò a lui e disse: Rabbi, Rabbi; e lo baciò caldamente!
Mark	14	46	Essi allora gli misero le mani addosso e lo arrestarono.
Mark	14	47	E uno dei presenti trasse la spada, percosse il servo del sommo sacerdote e gli recise un orecchio.
Mark	14	48	Allora Gesú, rispondendo. disse: Siete venuti con spade e bastoni per catturarmi, come se fossi un brigante?
Mark	14	49	Eppure, ogni giorno ero in mezzo a voi nel tempio ad insegnare, e voi non mi avete preso; ma questo è avvenuto perché si adempissero le Scritture!.
Mark	14	50	Allora i discepoli, abbandonatolo, se ne fuggirono tutti.
Mark	14	51	Ed un certo giovane lo seguiva, avvolto in un lenzuolo sul corpo nudo, ed essi lo afferrarono.
Mark	14	52	Ma egli, lasciato il lenzuolo. se ne fuggí nudo dalle loro mani.
Mark	14	53	Essi allora condussero Gesú dal sommo sacerdote, presso il quale si radunarono tutti i capi dei sacerdoti, gli anziani e gli scribi.
Mark	14	54	E Pietro lo seguí da lontano fin dentro il cortile del sommo sacerdote, dove si mise a sedere con le guardie, scaldandosi vicino al fuoco.
Mark	14	55	Ora i capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio, cercavano qualche testimonianza contro Gesú, per farlo morire; ma non ne trovavano.
Mark	14	56	Molti infatti deponevano il falso contro di lui; ma le loro testimonianze non erano concordi.
Mark	14	57	Allora alcuni, alzatisi, testimoniarono il falso contro di lui, dicendo:
Mark	14	58	Noi l'abbiamo udito dire: Io distruggerò questo tempio fatto da mani, e in tre giorni ne edificherò un altro non fatto da mani.
Mark	14	59	Ma neppure su questo la loro testimonianza era concorde.
Mark	14	60	Allora il sommo sacerdote, alzatosi in mezzo all'assemblea, interrogò Gesú, dicendo: Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?.
Mark	14	61	Ma egli tacque e non rispose nulla. Di nuovo, il sommo sacerdote lo interrogò e gli disse: Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?.
Mark	14	62	E Gesú disse: Sí, io lo sono. E voi vedrete il Figlio dell'uomo sedere alla destra della Potenza e venire con le nuvole del cielo.
Mark	14	63	Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: Che bisogno abbiamo ancora di testimoni?
Mark	14	64	Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?. E tutti lo giudicarono reo di morte.
Mark	14	65	Allora alcuni cominciarono a sputargli addosso, a bendargli il viso, a dargli degli schiaffi ed a dirgli: Indovina. E le guardie lo percuotevano.
Mark	14	66	Or mentre Pietro era giú nel cortile, sopraggiunse una serva del sommo sacerdote.
Mark	14	67	E, visto Pietro che si scaldava, lo guardò attentamente e disse: Anche tu eri con Gesú Nazareno.
Mark	14	68	Ma egli negò dicendo: Non lo conosco e non capisco ciò che dici. Uscí quindi fuori nel vestibolo, e il gallo cantò.
Mark	14	69	Or la serva, vedutolo di nuovo, cominciò a dire ai presenti: Costui è uno di loro.
Mark	14	70	Ma egli negò ancora. E, poco dopo, i presenti dissero di nuovo a Pietro: Veramente tu sei uno di loro; infatti sei Galileo e il tuo parlare lo rivela.
Mark	14	71	Ma egli cominciò a maledire e a giurare: Io non conosco quest'uomo di cui parlate.
Mark	14	72	E il gallo cantò per la seconda volta; allora Pietro si ricordò della parola che Gesú gli aveva detta: Prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai tre volte. E, pensando a ciò, scoppiò a piangere.
------------------------Marco, capitolo 15
Mark	15	1	E al mattino presto, i capi dei sacerdoti con gli anziani, gli scribi e tutto il sinedrio, tenuto consiglio, legarono Gesú, lo portarono via e lo consegnarono a Pilato.
Mark	15	2	E Pilato gli domandò: Sei tu il re dei Giudei?. Ed egli, rispondendo, gli disse: Tu lo dici.
Mark	15	3	E i capi dei sacerdoti lo accusavano di molte cose; ma egli non rispondeva nulla.
Mark	15	4	Pilato lo interrogò di nuovo, dicendo: Non rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano?.
Mark	15	5	Ma Gesú non rispose piú nulla, tanto che Pilato ne rimase meravigliato.
Mark	15	6	Or ad ogni festa era solito rilasciare loro un prigioniero, chiunque essi chiedessero.
Mark	15	7	Vi era allora in prigione un tale chiamato Barabba, insieme ad altri compagni ribelli, i quali avevano commesso un omicidio durante una sommossa.
Mark	15	8	E la folla, gridando, cominciò a domandare che facesse come aveva sempre fatto per loro.
Mark	15	9	Allora Pilato rispose loro, dicendo: Volete che vi liberi il re dei Giudei?.
Mark	15	10	Perché sapeva che i capi dei sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia.
Mark	15	11	Ma i capi dei sacerdoti incitarono la folla a chiedere piuttosto che liberasse loro Barabba.
Mark	15	12	E Pilato, prendendo di nuovo la parola, disse loro: Che volete dunque che faccia di colui che voi chiamate il re dei Giudei?.
Mark	15	13	Ed essi gridarono di nuovo: Crocifiggilo!.
Mark	15	14	E Pilato disse loro: Ma che male ha fatto?. Essi allora gridarono ancora piú forte: Crocifiggilo!.
Mark	15	15	Perciò Pilato, volendo soddisfare la folla, liberò loro Barabba. E, dopo aver flagellato Gesú, lo consegnò loro perché fosse crocifisso.
Mark	15	16	Allora i soldati lo condussero nel cortile interno, cioè nel pretorio, e convocarono l'intera coorte.
Mark	15	17	Lo vestirono di porpora e, intrecciata una corona di spine, gliela misero sul capo.
Mark	15	18	Cominciarono poi a salutarlo dicendo: Salve, re dei Giudei!.
Mark	15	19	E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, lo adoravano.
Mark	15	20	Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora e lo rivestirono delle sue vesti, poi lo portarono fuori per crocifiggerlo.
Mark	15	21	E costrinsero un passante, un certo Simone di Cirene che tornava dalla campagna, padre di Alessandro e di Rufo, perché portasse la sua croce.
Mark	15	22	Poi condussero Gesú al luogo detto Golgota che significa: Luogo del teschio.
Mark	15	23	Gli diedero da bere del vino mescolato con mirra, ma egli non lo prese.
Mark	15	24	E, dopo averlo crocifisso, spartirono le sue vesti, tirandole a sorte, per sapere che cosa toccasse a ciascuno.
Mark	15	25	Era l'ora terza quando lo crocifissero.
Mark	15	26	E l'iscrizione che indicava il motivo della condanna, posta sopra lui, diceva: il re dei Giudei
Mark	15	27	Crocifissero pure con lui due ladroni, uno alla sua destra e l'altro alla sua sinistra.
Mark	15	28	Cosí si adempí la Scrittura che dice: Egli è stato annoverato fra i malfattori.
Mark	15	29	E coloro che passavano lí vicino lo ingiuriavano, scuotendo il capo e dicendo: Eh, tu che distruggi il tempio e in tre giorni lo riedifichi
Mark	15	30	salva te stesso e scendi giú dalla croce!.
Mark	15	31	Similmente anche i capi dei sacerdoti con gli scribi, beffandosi, dicevano tra di loro: Egli ha salvato gli altri, e non può salvare se stesso.
Mark	15	32	Il Cristo, il re d'Israele, scenda ora dalla croce, affinché lo vediamo e crediamo. Anche quelli che erano stati crocifissi con lui, lo ingiuriavano.
Mark	15	33	Poi, venuta l'ora sesta, si fece buio su tutto il paese fino all'ora nona.
Mark	15	34	E all'ora nona, Gesú gridò a gran voce: Eloì, Eloì, lammà sabactanì?. Che, tradotto vuol dire: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?..
Mark	15	35	E alcuni degli astanti, udito ciò, dicevano: Ecco, egli chiama Elia!.
Mark	15	36	Allora uno di loro accorse, inzuppò una spugna nell'aceto e, postala su una canna, gli diede da bere, dicendo: Lasciate, vediamo se viene Elia a tirarlo giú.
Mark	15	37	Ma Gesú, emesso un forte grido, rese lo spirito.
Mark	15	38	Allora il velo del tempio, si squarciò in due, dall'alto in basso.
Mark	15	39	E il centurione che stava di fronte a Gesú, visto che dopo aver gridato cosí aveva reso lo spirito, disse: Veramente quest'uomo era Figlio di Dio.
Mark	15	40	Vi erano pure delle donne che guardavano da lontano, fra di esse vi erano Maria Maddalena e Maria madre di Giacomo il minore e di Iose e Salome
Mark	15	41	che lo seguivano e lo servivano quando era in Galilea; e ce n'erano molte altre che erano salite con lui a Gerusalemme.
Mark	15	42	Poi, avvicinandosi ormai la sera, poiché era la Preparazione, cioè la vigilia del sabato,
Mark	15	43	Giuseppe d'Arimatea, un rispettabile membro del consiglio, che aspettava anch'egli il regno di Dio, andò coraggiosamente da Pilato e domandò il corpo di Gesú.
Mark	15	44	E Pilato si meravigliò che fosse già morto. E, chiamato il centurione, gli domandò se fosse morto da molto tempo.
Mark	15	45	E, rassicurato dal centurione, concesse il corpo a Giuseppe.
Mark	15	46	E questi, comperato un lenzuolo e deposto Gesú dalla croce, lo avvolse nel lenzuolo e lo mise in un sepolcro che era stato scavato nella roccia; poi rotolò una pietra davanti all'entrata del sepolcro.
Mark	15	47	E Maria Maddalena e Maria, madre di Iose, osservavano dove egli veniva deposto.
------------------------Marco, capitolo 16
Mark	16	1	Ora, trascorso il sabato, Maria Maddalena, Maria, madre di Giacomo, e Salome acquistarono degli aromi a per andare ad imbalsamare Gesú.
Mark	16	2	La mattina del primo giorno della settimana, molto presto, vennero al sepolcro al levar del sole.
Mark	16	3	E dicevano fra di loro: Chi ci rotolerà la pietra dall'entrata del sepolcro?.
Mark	16	4	Ma, alzando gli occhi, videro che la pietra era stata rotolata, sebbene fosse molto grande.
Mark	16	5	Entrate dunque nel sepolcro, videro un giovanetto che sedeva dal lato destro vestito di bianco, e rimasero spaventate.
Mark	16	6	Ed egli disse loro: Non vi spaventate! Voi cercate Gesú il Nazareno che è stato crocifisso; è risuscitato, non è qui, ecco il luogo dove l'avevano posto.
Mark	16	7	Ma andate a dire ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea; là lo vedrete come vi ha detto.
Mark	16	8	Ed esse, uscite prontamente, fuggirono via dal sepolcro, perché erano prese da tremore e stupore; e non dissero nulla a nessuno, perché avevano paura.
Mark	16	9	Ora Gesú, essendo risuscitato la mattina del primo giorno della settimana, apparve prima a Maria Maddalena, dalla quale aveva scacciato sette demoni.
Mark	16	10	Ed ella andò e l'annunciò a quelli che erano stati con lui, i quali erano afflitti e piangevano.
Mark	16	11	Ma essi, sentendo dire che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.
Mark	16	12	Dopo queste cose, apparve in altra forma a due di loro, che erano in cammino verso la campagna,
Mark	16	13	Anch'essi andarono ad annunziarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.
Mark	16	14	Infine apparve agli undici mentre erano a tavola e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a coloro che lo avevano visto risuscitato.
Mark	16	15	Poi disse loro: Andate per tutto il mondo e predicate l'evangelo a ogni creatura;
Mark	16	16	chi ha creduto ed è stato battezzato, sarà salvato; ma chi non ha creduto, sarà condannato.
Mark	16	17	E questi sono i segni che accompagneranno quelli che hanno creduto: nel mio nome scacceranno i demoni, parleranno nuove lingue;
Mark	16	18	prenderanno in mano dei serpenti anche se berranno qualcosa di mortifero, non farà loro alcun male; imporranno le mani agli infermi, e questi guariranno.
Mark	16	19	Il Signore Gesú dunque, dopo aver loro parlato, fu portato in cielo e si assise alla destra di Dio.
Mark	16	20	Essi poi se ne andarono a predicare dappertutto, mentre il Signore operava con loro e confermava la parola con i segni che l'accompagnavano. Amen.
------------------------Luca, capitolo 1
Luke	1	1	Poiché molti hanno intrapreso ad esporre ordinatamente la narrazione delle cose che si sono verificate in mezzo a noi,
Luke	1	2	come ce le hanno trasmesse coloro che da principio ne furono testimoni oculari e ministri della parola,
Luke	1	3	è parso bene anche a me, dopo aver indagato ogni cosa accuratamente fin dall'inizio, di scrivertene per ordine, eccellentissimo Teofilo,
Luke	1	4	affinché tu riconosca la certezza delle cose che ti sono state insegnate.
Luke	1	5	Ai giorni di Erode, re della Giudea, vi era un certo sacerdote di nome Zaccaria, della classe di Abia; sua moglie era discendente da Aaronne e si chiamava Elisabetta.
Luke	1	6	Erano entrambi giusti agli occhi di Dio, camminando irreprensibili in tutti i comandamenti e le leggi del Signore.
Luke	1	7	Ma non avevano figli, perché Elisabetta era sterile, ed entrambi erano già avanzati in età.
Luke	1	8	Or avvenne che, mentre Zaccaria esercitava il suo ufficio sacerdotale davanti a Dio nell'ordine della sua classe,
Luke	1	9	secondo l'usanza del servizio sacerdotale, gli toccò in sorte di entrare nel tempio del Signore per bruciare l'incenso.
Luke	1	10	Intanto l'intera folla del popolo stava fuori in preghiera, nell'ora dell'incenso.
Luke	1	11	Allora un angelo del Signore gli apparve, stando in piedi alla destra dell'altare dell'incenso.
Luke	1	12	Al vederlo Zaccaria fu turbato e preso da paura,
Luke	1	13	Ma l'angelo gli disse: Non temere Zaccaria, perché la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti partorirà un figlio, al quale porrai nome Giovanni.
Luke	1	14	Ed egli sarà per te motivo di gioia e di allegrezza, e molti si rallegreranno per la sua nascita.
Luke	1	15	Perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà né vino né bevande inebrianti e sarà ripieno di Spirito Santo fin dal grembo di sua madre.
Luke	1	16	E convertirà molti dei figli d'Israele al Signore, loro Dio.
Luke	1	17	Ed andrà davanti a lui nello spirito e potenza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti, per preparare al Signore un popolo ben disposto.
Luke	1	18	E Zaccaria disse all'angelo: Da che cosa conoscerò questo? Poiché io sono vecchio e mia moglie è avanzata negli anni.
Luke	1	19	E l'angelo, rispondendo, gli disse: Io sono Gabriele che sto alla presenza di Dio, e sono stato mandato per parlarti e annunziarti queste buone novelle.
Luke	1	20	Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole che si adempiranno a loro tempo.
Luke	1	21	Intanto il popolo aspettava Zaccaria e si meravigliava che egli si trattenesse cosí a lungo nel tempio.
Luke	1	22	Ma, quando uscí, non poteva parlare loro; allora essi compresero che egli aveva avuto una visione nel tempio; egli faceva loro dei cenni, ma rimase muto.
Luke	1	23	E avvenne che, quando furono compiuti i giorni del suo servizio, egli ritornò a casa sua.
Luke	1	24	Ora, dopo quei giorni, sua moglie Elisabetta concepí; e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva:
Luke	1	25	Ecco cosa mi ha fatto il Signore nei giorni, in cui ha volto il suo sguardo su di me per rimuovere la mia vergogna tra gli uomini.
Luke	1	26	Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret,
Luke	1	27	ad una vergine fidanzata a un uomo di nome Giuseppe, della casa di Davide; e il nome della vergine era Maria.
Luke	1	28	E l'angelo, entrato da lei, disse: Salve, o grandemente favorita, il Signore è con te; tu sei benedetta fra le donne
Luke	1	29	Ma quando lo vide, ella rimase turbata alle sue parole, e si domandava cosa potesse significare un tale saluto.
Luke	1	30	E l'angelo le disse: Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.
Luke	1	31	Ed ecco, tu concepirai nel grembo e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesú.
Luke	1	32	Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo; e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre;
Luke	1	33	e regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine.
Luke	1	34	E Maria disse all'angelo: Come avverrà questo, poiché io non conosco uomo?.
Luke	1	35	E l'angelo, rispondendo, le disse: Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti adombrerà, pertanto il santo che nascerà da te sarà chiamato figlio di Dio.
Luke	1	36	Ed ecco Elisabetta, tua parente, ha anch'ella concepito un figlio nella sua vecchiaia; e questo è il sesto mese per lei, che era chiamata sterile
Luke	1	37	poiché nulla è impossibile con Dio.
Luke	1	38	Allora Maria disse: Ecco la serva del Signore; mi sia fatto secondo la tua parola. E l'angelo si allontanò da lei.
Luke	1	39	Ora in quei giorni Maria si levò e si recò in fretta nella regione montuosa, in una città di Giuda,
Luke	1	40	ed entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta.
Luke	1	41	E avvenne che, appena Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino le sobbalzò nel grembo, ed Elisabetta fu ripiena di Spirito Santo,
Luke	1	42	ed esclamò a gran voce, dicendo: Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo grembo.
Luke	1	43	E perché mi accade questo, che la madre del mio Signore venga a me?
Luke	1	44	Poiché, ecco, appena la voce del tuo saluto mi è giunta agli orecchi, il bambino è sobbalzato di gioia nel mio grembo.
Luke	1	45	Ora, beata è colei che ha creduto, perché le cose dettele da parte del Signore avranno compimento.
Luke	1	46	E Maria disse: L'anima mia magnifica il Signore,
Luke	1	47	e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore,
Luke	1	48	perché egli ha avuto riguardo alla bassezza della sua serva, poiché ecco d'ora in poi tutte le generazioni mi proclameranno beata,
Luke	1	49	perché il Potente mi ha fatto cose grandi, e Santo è il suo nome!
Luke	1	50	E la sua misericordia si estende di generazione in generazione verso coloro che lo temono.
Luke	1	51	Egli ha operato potentemente col suo braccio; ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
Luke	1	52	ha rovesciato i potenti dai loro troni ed ha innalzato gli umili
Luke	1	53	ha ricolmato di beni gli affamati e ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Luke	1	54	Egli ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia
Luke	1	55	come aveva dichiarato ai nostri padri, ad Abrahamo e alla sua progenie, per sempre.
Luke	1	56	E Maria rimase con Elisabetta circa tre mesi, poi se ne tornò a casa sua.
Luke	1	57	Ora giunse per Elisabetta il tempo di partorire, e diede alla luce un figlio.
Luke	1	58	I suoi vicini e i parenti, udendo che il Signore le aveva usato grande misericordia, si rallegrarono con lei.
Luke	1	59	Ed avvenne che nell'ottavo giorno vennero per circoncidere il bambino e intendevano chiamarlo Zaccaria, col nome di suo padre;
Luke	1	60	ma sua madre intervenne e disse: No, si chiamerà invece Giovanni.
Luke	1	61	Ed essi le dissero: Non vi è alcuno nella tua parentela che si chiami con questo nome.
Luke	1	62	Cosí domandarono con cenni a suo padre, come voleva che lo si chiamasse.
Luke	1	63	Egli allora chiese una tavoletta e vi scrisse: Il suo nome è Giovanni. E tutti si meravigliarono.
Luke	1	64	In quell'istante la sua bocca si aperse e la sua lingua si sciolse, e parlava benedicendo Dio.
Luke	1	65	E tutti i loro vicini furono presi da timore, e tutte queste cose erano divulgate per tutta la regione montuosa della Giudea.
Luke	1	66	E tutti coloro che le udirono, le riposero nel cuore loro, dicendo: Chi sarà mai questo bambino?. E la mano del Signore era con lui.
Luke	1	67	E Zaccaria, suo padre, fu ripieno di Spirito Santo e profetizzò, dicendo:
Luke	1	68	Benedetto sia il Signore Dio d'Israele, perché ha visitato e compiuto la redenzione per il suo popolo;
Luke	1	69	e ci ha suscitato una potente salvezza nella casa di Davide suo servo
Luke	1	70	come egli aveva dichiarato per bocca dei suoi santi profeti fin dai tempi antichi, perché fossimo salvati
Luke	1	71	dai nostri nemici e dalle mani di tutti coloro che ci odiano,
Luke	1	72	per usare misericordia verso i nostri padri e ricordarsi del suo santo patto,
Luke	1	73	il giuramento fatto ad Abrahamo nostro padre,
Luke	1	74	per concederci che, liberati dalle mani dei nostri nemici, lo potessimo servire senza paura,
Luke	1	75	in santità e giustizia davanti a lui tutti i giorni della nostra vita.
Luke	1	76	E tu, o piccolo bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo, perché tu andrai davanti alla faccia del Signore a preparare le sue vie,
Luke	1	77	per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza, nel perdono dei loro peccati;
Luke	1	78	grazie alle viscere di misericordia de nostro Dio, per cui l'aurora dall'alto ci visiterà,
Luke	1	79	per illuminare quelli che giacevano nelle tenebre e nell'ombra della morte, per guidare i nostri passi nella via della pace.
Luke	1	80	Intanto il bambino cresceva e si fortificava nello spirito, e rimase nei deserti fino al giorno che egli doveva manifestarsi ad Israele.
------------------------Luca, capitolo 2
Luke	2	1	Ora, in quei giorni fu emanato un decreto da parte di Cesare Augusto che si compisse il censimento di tutto l'impero.
Luke	2	2	Questo censimento fu il primo ad essere fatto quando Quirinio era governatore della Siria.
Luke	2	3	E tutti andavano a farsi registrare ciascuno nella sua città.
Luke	2	4	Or anche Giuseppe uscí dalla città di Nazaret della Galilea, per recarsi in Giudea nella città di Davide, chiamata Betlemme, perché egli era della casa e della famiglia di Davide,
Luke	2	5	per farsi registrare con Maria, sua moglie, che aveva sposato e che era incinta.
Luke	2	6	Cosí mentre erano là, giunse per lei il tempo del parto.
Luke	2	7	Ed ella diede alla luce il suo figlio primogenito, e lo fasciò e lo pose a giacere in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.
Luke	2	8	Ora in quella stessa regione c'erano dei pastori che dimoravano all'aperto nei campi, e di notte facevano la guardia al loro gregge.
Luke	2	9	Ed ecco, un angelo del Signore si presentò loro e la gloria del Signore risplendette intorno a loro, ed essi furono presi da grande paura.
Luke	2	10	Ma l'angelo disse loro: Non temete, perché vi annunzio una grande gioia che tutto il popolo avrà;
Luke	2	11	poiché oggi nella città di Davide è nato per voi un Salvatore, che è Cristo, il Signore
Luke	2	12	E questo vi servirà di segno: Voi troverete un bambino fasciato, coricato in una mangiatoia.
Luke	2	13	E ad un tratto si uní all'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio, dicendo:
Luke	2	14	Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini, su cui si posa il suo favore.
Luke	2	15	E avvenne che, quando gli angeli si allontanarono da loro per ritornare in cielo, i pastori dissero tra loro: Andiamo fino a Betlemme, per vedere ciò che è avvenuto e che il Signore ci ha fatto conoscere.
Luke	2	16	Andarono quindi in fretta e trovarono Maria, Giuseppe e il bambino, che giaceva in una mangiatoia.
Luke	2	17	Dopo averlo visto, divulgarono quanto era stato loro detto a proposito di quel bambino.
Luke	2	18	E tutti coloro che li udirono si meravigliarono delle cose raccontate loro dai pastori.
Luke	2	19	Maria custodiva tutte queste parole, meditandole in cuor.
Luke	2	20	E i pastori se ne ritornarono, glorificando e lodando Dio per tutte le cose che avevano udito e visto, come era stato loro detto.
Luke	2	21	E quando furono trascorsi gli otto giorni dopo i quali egli doveva essere circonciso, gli fu posto nome Gesú, il nome dato dall'angelo prima che fosse concepito nel grembo.
Luke	2	22	Quando poi furono compiuti i giorni della purificazione di lei secondo la legge di Mosé, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore
Luke	2	23	come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà chiamato santo al Signore,
Luke	2	24	e per offrire in sacrificio, come è detto nella legge del Signore, un paio di tortore o due giovani colombi.
Luke	2	25	Or ecco, vi era a Gerusalemme un uomo chiamato Simeone; quest'uomo era giusto e pio e aspettava la consolazione d'Israele; e lo Spirito Santo era su di lui.
Luke	2	26	E gli era stato divinamente rivelato dallo Spirito Santo, che non sarebbe morto prima di aver visto il Cristo del Signore.
Luke	2	27	Egli dunque, mosso dallo Spirito, venne nel tempio, e, come i genitori vi portavano il bambino Gesú, per fare a suo riguardo quanto prescriveva la legge,
Luke	2	28	egli lo prese tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
Luke	2	29	Ora, Signore, lascia che il tuo servo muoia in pace secondo la tua parola,
Luke	2	30	perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
Luke	2	31	che tu hai preparato davanti a tutti i popoli;
Luke	2	32	luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele.
Luke	2	33	E Giuseppe e la madre del bambino si meravigliavano delle cose che si dicevano di lui.
Luke	2	34	Poi Simeone li benedisse e disse a Maria sua madre: Ecco, costui è posto per la caduta e per l'innalzamento di molti in Israele e per essere segno di contraddizione,
Luke	2	35	e a te stessa una spada trafiggerà l'anima, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori.
Luke	2	36	Vi era anche Anna, una profetessa, figlia di Fanuel, della tribú di Aser, la quale era molto avanzata in età, avendo vissuto dopo la sua verginità sette anni con il marito.
Luke	2	37	Ella era vedova e, sebbene avesse ormai ottantaquattro anni, non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere.
Luke	2	38	Sopraggiunta ella pure in quel momento, lodava il Signore e parlava di quel bambino a tutti coloro che aspettavano la redenzione in Gerusalemme.
Luke	2	39	Ora, quando ebbero compiuto tutto quello che riguardava l'osservanza della legge del Signore, ritornarono in Galilea nella loro città di Nazaret.
Luke	2	40	Intanto il bambino cresceva e si fortificava nello spirito, essendo ripieno di sapienza; e la grazia di Dio era su di lui.
Luke	2	41	Or i suoi genitori si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua.
Luke	2	42	E, quando egli compí dodici anni, essi salirono a Gerusalemme, secondo l'usanza della festa.
Luke	2	43	Terminati quei giorni, mentre essi ritornavano, il fanciullo Gesú rimase in Gerusalemme; ma Giuseppe e sua madre non lo sapevano.
Luke	2	44	Supponendo che egli fosse nella comitiva, essi fecero una giornata di cammino, poi si misero a cercarlo fra i parenti e i conoscenti;
Luke	2	45	e, non avendolo trovato, tornarono a Gerusalemme in cerca di lui.
Luke	2	46	E avvenne che, tre giorni dopo, lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, intento ad ascoltarli e a far loro domande.
Luke	2	47	E tutti quelli che l'udivano, stupivano della sua intelligenza e delle sue risposte.
Luke	2	48	E, quando essi lo videro, rimasero stupiti, e sua madre gli disse: Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo!.
Luke	2	49	Ma egli disse loro: Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?.
Luke	2	50	Ma essi non compresero le parole che aveva detto loro.
Luke	2	51	Ed egli scese con loro, tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. E sua madre serbava tutte queste parole nel suo cuore.
Luke	2	52	E Gesú cresceva in sapienza, in statura e in grazia davanti a Dio e agli uomini.
------------------------Luca, capitolo 3
Luke	3	1	Or nell'anno quindicesimo del regno di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea. Erode tetrarca della Galilea, suo fratello Filippo tetrarca dell'Iturea e della regione della Traconitide e Lisania tetrarca dell'Abilene,
Luke	3	2	sotto i sommi sacerdoti Anna e Caiafa, la parola di Dio fu indirizzata a Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto.
Luke	3	3	Egli allora percorse tutta la regione nei dintorni del Giordano, predicando un battesimo di ravvedimento per il perdono dei peccati,
Luke	3	4	come sta scritto nel libro delle parole del profeta Isaia, che dice: Ecco la voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri.
Luke	3	5	Ogni valle sia colmata e ogni monte e colle sia abbassato; i luoghi tortuosi siano raddrizzati e le vie scabrose appianate
Luke	3	6	e ogni carne vedrà la salvezza di Dio.
Luke	3	7	Egli dunque diceva alle folle che andavano per essere da lui battezzate: Razza di vipere, chi vi ha insegnato a fuggire dall'ira a venire?
Luke	3	8	Fate dunque frutti degni del ravvedimento e non cominciate a dire dentro di voi: Noi abbiamo Abrahamo per padre, perché io vi dico che Dio può suscitare dei figli ad Abrahamo anche da queste pietre.
Luke	3	9	E già la scure è posta alla radice degli alberi; ogni albero quindi che non produce buon frutto sarà tagliato e gettato nel fuoco.
Luke	3	10	Or le folle lo interrogavano, dicendo: Che faremo noi dunque?.
Luke	3	11	Allora egli, rispondendo, disse loro: Chi ha due tuniche ne faccia parte a chi non ne ha, e chi ha da mangiare faccia altrettanto.
Luke	3	12	Or vennero anche dei pubblicani per essere battezzati e gli chiesero: Maestro, che dobbiamo fare..
Luke	3	13	Ed egli disse loro: Non riscuotete nulla di piú di quanto vi è stato ordinato.
Luke	3	14	Anche i soldati lo interrogarono dicendo: E noi, che dobbiamo fare?. Ed egli disse loro: Non fate estorsioni ad alcuno, non accusate falsamente alcuno e contentatevi della vostra paga.
Luke	3	15	Ora il popolo era in attesa, e tutti si chiedevano in cuor loro se Giovanni fosse lui il Cristo,
Luke	3	16	Giovanni rispose, dicendo a tutti: lo vi battezzo con acqua; ma viene colui che è piú forte di me, al quale io non sono neppure degno di sciogliere il legaccio dei sandali; egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e col fuoco.
Luke	3	17	Egli ha in mano il suo ventilabro, per pulire interamente la sua aia e raccogliere il grano nel suo granaio; ma brucerà la pula con fuoco inestinguibile.
Luke	3	18	Cosí egli evangelizzava il popolo, esortandolo in molti altri modi.
Luke	3	19	Ora Erode, il tetrarca, essendo stato da lui ripreso a causa di Erodiade, moglie di suo fratello Filippo, e per tutte le malvagità che egli aveva commesso,
Luke	3	20	aggiunse a tutte le altre anche questa, cioè di rinchiudere Giovanni in prigione.
Luke	3	21	Ora, come tutto il popolo era battezzato, anche Gesú fu battezzato, e mentre stava pregando, il cielo si aprí
Luke	3	22	e lo Spirito Santo scese sopra di lui in forma corporea come di colomba; e dal cielo venne una voce, che diceva: Tu sei il mio amato Figlio, in te mi sono compiaciuto!.
Luke	3	23	E Gesú aveva circa trent'anni e lo si credeva figlio di Giuseppe, figlio di Eli;
Luke	3	24	figlio di Matthat, figlio di Levi, figlio di Melchi, figlio di Ianna, figlio di Giuseppe;
Luke	3	25	figlio di Mattathia, figlio di Amos, figlio di Naum, figlio di Esli, figlio di Naggai;
Luke	3	26	figlio di Maath, figlio di Mattathia, figlio di Semei, figlio di Giuseppe, figlio di Giuda.
Luke	3	27	figlio di Ioanna, figlio di Resa, figlio di Zorobabel, figlio di Salathiel, figlio di Neri.
Luke	3	28	figlio di Melchi, figlio di Addi, figlio di Cosam, figlio di Elmodam figlio di Er;
Luke	3	29	figlio di Iose, figlio di Eliezer, figlio di Iorim, figlio di Matthat, figlio di Levi;
Luke	3	30	figlio di Simeone, figlio di Giuda, figlio di Giuseppe, figlio di Ionan, figlio di Ellakim;
Luke	3	31	figlio di Melea, figlio di Mena figlio di Mattatha, figlio di Natan, figlio di Davide
Luke	3	32	figlio di Iesse, figlio di Obed, figlio di Booz, figlio di Salmon, figlio di Naasson;
Luke	3	33	figlio di Aminadab, figlio di Aram, figlio di Esrom, figlio di Fares, figlio di Giuda.
Luke	3	34	figlio di Giacobbe, figlio di Isacco, figlio di Abrahamo, figlio di Tara, figlio di Nacor;
Luke	3	35	figlio di Seruk, figlio di Ragau, figlio di Pelek, figlio di Eber, figlio di Sela
Luke	3	36	figlio di Cainan, figlio di Arfacsad, figlio di Sem, figlio di Noè, figlio di Lamek;
Luke	3	37	figlio di Mathusala, figlio di Enok, figlio di Iared, figlio di Mahalaleel, figlio di Cainan;
Luke	3	38	figlio di Enos, figlio di Set, figlio di Adamo, di Dio.
------------------------Luca, capitolo 4
Luke	4	1	Or Gesú, ripieno di Spirito Santo, ritornò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto,
Luke	4	2	e per quaranta giorni fu tentato dal diavolo; durante quei giorni non mangiò nulla; ma quando furono trascorsi, egli ebbe fame.
Luke	4	3	E il diavolo gli disse: Se tu sei il Figlio di Dio, di' a questa pietra che diventi pane.
Luke	4	4	Ma Gesú gli rispose, dicendo: Sta scritto: L'uomo non vivrà soltanto di pane, ma di ogni parola di Dio.
Luke	4	5	Poi il diavolo lo condusse su di un alto monte e gli mostrò in un attimo tutti i regni del mondo.
Luke	4	6	E il diavolo gli disse: Io ti darò tutto il potere di questi regni e la loro gloria, perché essa mi è stata data nelle mani e io la do a chi voglio.
Luke	4	7	Se dunque tu prostrandoti mi adori, sarà tutta tua.
Luke	4	8	Ma Gesú, rispondendo, gli disse: Vattene via da me, Satana. Sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e servi a lui solo.
Luke	4	9	Poi lo condusse a Gerusalemme lo pose sull'orlo del tempio e gli disse: "Se tu sei il Figlio di Dio, gettati giú di qui;
Luke	4	10	perché sta scritto: Egli comanderà ai suoi angeli attorno a te di custodirti.
Luke	4	11	Ed essi ti sosterranno con le loro mani, affinché il tuo piede non urti contro alcuna pietra".
Luke	4	12	E Gesú, rispondendo, gli disse: E' stato detto: Non tentare il Signore Dio tuo..
Luke	4	13	E, quando il diavolo ebbe finito ogni tentazione, si allontanò da lui, fino ad un certo tempo.
Luke	4	14	E Gesú, nella potenza dello Spirito se ne ritornò in Galilea e la sua fama si sparse per tutta la regione all'intorno.
Luke	4	15	Ed egli insegnava nelle loro sinagoghe, essendo onorato da tutti.
Luke	4	16	Poi venne a Nazaret, dove era cresciuto e, com'era solito fare in giorno di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò per leggere.
Luke	4	17	E gli fu dato in mano il libro del profeta Isaia; lo aprí e trovò quel passo dove era scritto:
Luke	4	18	Lo Spirito del Signore è sopra di me, perché mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per guarire quelli che hanno il cuore rotto, per proclamare la liberazione ai prigionieri e il recupero della vista ai ciechi, per rimettere in libertà gli oppressi,
Luke	4	19	e per predicare l'anno accettevole del Signore.
Luke	4	20	Poi, chiuso il libro e resolo all'inserviente, si pose a sedere; e gli occhi di tutti nella sinagoga erano fissi su di lui.
Luke	4	21	Allora cominciò a dir loro: Oggi questa Scrittura si è adempiuta nei vostri orecchi.
Luke	4	22	E tutti gli rendevano testimonianza e si meravigliavano delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca, e dicevano: Non è costui il figlio di Giuseppe?.
Luke	4	23	Ed egli disse loro: Certamente voi mi citerete questo proverbio: Medico, cura te stesso tutto ciò che abbiamo udito essere avvenuto a Capernaum, fallo anche qui nella tua patria.
Luke	4	24	Ma egli disse: In verità vi dico che nessun profeta è ben accetto nella sua patria,
Luke	4	25	Vi dico in verità che al tempo di Elia, quando il cielo fu serrato tre anni e sei mesi e vi fu una grande fame in tutto il paese, vi erano molte vedove in Israele;
Luke	4	26	eppure a nessuna di loro fu mandato Elia, se non a una donna vedova in Sarepta di Sidone.
Luke	4	27	E al tempo del profeta Eliseo vi erano molti lebbrosi in Israele; eppure nessuno di loro fu mondato, eccetto Naaman il Siro.
Luke	4	28	Nell'udire queste cose, tutti nella sinagoga furono presi dall'ira.
Luke	4	29	E, levatisi, lo cacciarono dalla città e lo condussero fino al ciglio della sommità del monte, su cui la loro città era edificata, per precipitarlo giú.
Luke	4	30	Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò,
Luke	4	31	Poi discese a Capernaum, città della Galilea, e nei giorni di sabato insegnava alla gente.
Luke	4	32	Ed essi stupivano del suo insegnamento, perché la sua parola era con autorità.
Luke	4	33	Or nella sinagoga c'era un uomo posseduto da uno spirito di un demone immondo, che si mise a gridare a gran voce,
Luke	4	34	dicendo: Ah, che vi è fra noi e te, o Gesú Nazareno? Sei tu venuto per distruggerci? Io so chi tu sei: Il Santo di Dio!.
Luke	4	35	Ma Gesú lo sgridò, dicendo: Ammutolisci ed esci da costui!. E il demone, dopo averlo gettato in mezzo a loro uscí da lui senza fargli alcun male.
Luke	4	36	Allora tutti furono presi da stupore e si dicevano l'un l'altro: Che parola è mai questa? Egli comanda con autorità e potenza agli spiriti immondi, e questi escono.
Luke	4	37	E la fama di lui si diffondeva in ogni luogo della regione all'intorno.
Luke	4	38	Uscito poi dalla sinagoga, Gesú entrò in casa di Simone. Or la suocera di Simone era stata colpita da una grande febbre; e gli fecero richiesta per lei.
Luke	4	39	Ed egli, chinatosi su di lei, sgridò la febbre e questa la lasciò; ed ella, alzatasi prontamente, si mise a servirli.
Luke	4	40	Al tramontar del sole, tutti coloro che avevano degli infermi colpiti da varie malattie li condussero da lui; ed egli, imposte le mani su ciascuno di loro, li guarí.
Luke	4	41	Da molti uscivano i demoni, gridando e dicendo: Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio. Ma egli li sgridava e non permetteva loro di parlare, perché sapevano che egli era il Cristo.
Luke	4	42	Poi, fattosi giorno, egli uscí e andò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano e lo raggiunsero; e lo trattenevano perché non andasse via da loro.
Luke	4	43	Ma egli disse loro: Bisogna che io annunzi la buona novella del regno di Dio anche alle altre città, perché sono stato mandato per questo.
Luke	4	44	E andava predicando nelle sinagoghe della Galilea.
------------------------Luca, capitolo 5
Luke	5	1	Or avvenne che, mentre egli si trovava sulla riva del lago di Gennesaret e la folla gli si stringeva attorno per ascoltare la parola di Dio,
Luke	5	2	vide due barche ormeggiate alla riva del lago, dalle quali erano scesi i pescatori e lavavano le reti.
Luke	5	3	Allora salí su una delle barche, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Postosi a sedere, ammaestrava le folle dalla barca.
Luke	5	4	E, quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: Prendi il largo, e calate le vostre reti per pescare.
Luke	5	5	E Simone, rispondendo, gli disse: Maestro, ci siamo affaticati tutta la notte e non abbiamo preso nulla; però, alla tua parola, calerò la rete.
Luke	5	6	E, fatto ciò, presero una tale quantità di pesci che la rete si rompeva.
Luke	5	7	Allora fecero cenno ai loro compagni, che erano nell'altra barca, perché venissero ad aiutarli. Ed essi vennero e riempirono tutt'e due le barche, tanto che stavano affondando.
Luke	5	8	Vedendo questo, Simon Pietro si gettò ai piedi di Gesú, dicendo: Signore allontanati da me perché sono un uomo peccatore.
Luke	5	9	Infatti Pietro e tutti quelli che erano con lui furono presi da grande stupore, per la quantità di pesci che avevano preso.
Luke	5	10	Lo stesso avvenne pure a Giacomo e a Giovanni, figli di Zebedeo, che erano compagni di Simone. Allora Gesú disse a Simone: Non temere; da ora in avanti tu sarai pescatore di uomini vivi.
Luke	5	11	Essi quindi, tirate in secco le barche, lasciarono ogni cosa e lo seguirono.
Luke	5	12	Or avvenne che, mentre egli si trovava in una di quelle città, ecco un uomo tutto coperto di lebbra che, veduto Gesú, si prostrò con la faccia a terra e lo pregò, dicendo: Signore, se tu vuoi, tu puoi mondarmi.
Luke	5	13	Allora egli, distesa la mano, lo toccò dicendo: Sí, lo voglio, sii mondato. E subito la lebbra lo lasciò.
Luke	5	14	E Gesú gli comandò: Non dirlo a nessuno; ma va mostrati al sacerdote e fa' un'offerta per la tua purificazione, come ha prescritto Mosé, affinché ciò serva loro di testimonianza.
Luke	5	15	E la sua fama si diffondeva sempre piú; e grandi folle si radunavano per udirlo e per essere da lui guarite dalle loro infermità.
Luke	5	16	Ma egli si ritirava in luoghi solitari e pregava.
Luke	5	17	Or un giorno avvenne che, mentre egli insegnava, erano presenti, seduti, dei farisei e dei dottori della legge, i quali erano venuti da tutti i villaggi della Galilea, della Giudea e da Gerusalemme; e la potenza del Signore era con lui, per compiere guarigioni.
Luke	5	18	Ed ecco, alcuni uomini portavano sopra un letto un uomo paralitico e cercavano di portarlo dentro e di metterlo davanti a lui.
Luke	5	19	Ma, non riuscendo ad introdurlo a causa della folla, salirono sul tetto della casa e lo calarono attraverso le tegole con il lettuccio, proprio in mezzo, davanti a Gesú.
Luke	5	20	Ed egli, veduta la loro fede, disse a quello: Uomo, i tuoi peccati ti sono perdonati.
Luke	5	21	Allora gli scribi e i farisei cominciarono a ragionare, dicendo: Chi è costui che pronunzia bestemmie? Chi può togliere i peccati se non Dio solo?.
Luke	5	22	Ma Gesú conosciuti i loro pensieri, prese la parola e disse loro: Che ragionate nei vostri cuori?
Luke	5	23	Che cosa è piú facile dire: I tuoi peccati ti sono perdonati oppure dire: Alzati e cammina
Luke	5	24	Ora, affinché sappiate che il Figlio dell'uomo ha autorità sulla terra di perdonare i peccati, io ti dico, (disse al paralitico), alzati, prendi il tuo lettuccio e va' a casa tua.
Luke	5	25	E subito quell'uomo si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e se ne andò a casa sua, glorificando Dio.
Luke	5	26	E tutti furono presi da stupore e glorificavano Dio. E, pieni di paura, dicevano: Oggi abbiamo visto delle cose sorprendenti.
Luke	5	27	E, dopo queste cose, egli uscí e vide un pubblicano di nome Levi che sedeva al banco delle imposte, e gli disse: Seguimi.
Luke	5	28	Ed egli, lasciata ogni cosa, si alzò e lo seguì.
Luke	5	29	Poi Levi gli preparò un gran banchetto in casa sua, e una grande folla di pubblicani e di altri erano a tavola con loro.
Luke	5	30	Ma gli scribi e i farisei di quel luogo mormoravano contro i discepoli di Gesú, dicendo: Perché mangiate e bevete con i pubblicani e i peccatori?.
Luke	5	31	E Gesú, rispondendo, disse loro: Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati.
Luke	5	32	IO non sono venuto a chiamare a ravvedimento i giusti, ma i peccatori.
Luke	5	33	Allora essi gli dissero: Perché i discepoli di Giovanni e anche quelli dei farisei digiunano spesso e fanno preghiere, mentre i tuoi mangiano e bevono?.
Luke	5	34	Ed egli disse loro: Potete voi far digiunare gli intimi amici dello sposo, mentre lo sposo è con loro?
Luke	5	35	Ma verranno i giorni in cui lo sposo sarà loro tolto e allora, in quei giorni, digiuneranno.
Luke	5	36	Inoltre disse loro una parabola: Nessuno cuce un pezzo di un vestito nuovo sopra un vestito vecchio; altrimenti si trova con il nuovo strappato, e il pezzo tolto dal nuovo non si adatta al vecchio.
Luke	5	37	E nessuno mette vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo rompe gli otri, ed esso si spande e gli otri vanno perduti.
Luke	5	38	Ma bisogna mettere il vino nuovo in otri nuovi, cosí tutti e due si conservano.
Luke	5	39	Nessuno poi, avendo bevuto del vino vecchio, ne vuole subito del nuovo, perché egli dice: Il vecchio è migliore.
------------------------Luca, capitolo 6
Luke	6	1	Or avvenne in un giorno di sabato, dopo il grande sabato, che egli camminava attraverso i campi di grano, ed i suoi discepoli coglievano delle spighe e le mangiavano, sfregandole con le mani.
Luke	6	2	E alcuni dei farisei dissero loro: Perché fate ciò che non è lecito fare nei giorni di sabato?.
Luke	6	3	Ma Gesú, rispondendo, disse loro: Non avete voi letto ciò che fece Davide e coloro che erano con lui quando ebbe fame?
Luke	6	4	Come egli entrò nella casa di Dio, prese i pani della presentazione, e ne mangiò e ne diede anche a quelli che erano con lui, sebbene non fosse lecito mangiarne se non ai soli sacerdoti?.
Luke	6	5	Poi disse loro: Il Figlio dell'uomo è signore anche del sabato.
Luke	6	6	Or avvenne in un altro sabato che egli entrò nella sinagoga e insegnava; or là c'era un uomo la cui mano destra era secca.
Luke	6	7	E i farisei e gli scribi lo stavano osservando se lo avesse guarito di sabato per poi accusarlo.
Luke	6	8	Ma egli conosceva i loro pensieri e disse all'uomo dalla mano secca: Alzati e mettiti qui nel mezzo. Ed egli si alzò in piedi.
Luke	6	9	Quindi Gesú disse loro: Io vi domando: E' lecito, nei giorni di sabato fare del bene o del male, salvare una persona o ucciderla?.
Luke	6	10	E, volgendo lo sguardo intorno su tutti loro, disse a quell'uomo: Stendi la tua mano!. Ed egli lo fece, e la sua mano fu resa sana come l'altra.
Luke	6	11	Ma essi furono pieni di rabbia e discutevano fra loro che cosa potessero fare a Gesù.
Luke	6	12	Or avvenne in quei giorni che egli se ne andò sul monte a pregare, e passò la notte in preghiera a Dio.
Luke	6	13	E quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli, e ne scelse dodici ai quali diede anche il nome di apostoli:
Luke	6	14	Simone, che soprannominò Pietro, e Andrea suo fratello, Giacomo e Giovanni, Filippo e Bartolomeo,
Luke	6	15	Matteo e Tommaso, Giacomo d'Alfeo e Simone, chiamato Zelota,
Luke	6	16	Giuda, fratello di Giacomo e Giuda Iscariota, che fu anche il traditore.
Luke	6	17	Poi, sceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante, con la folla dei suoi discepoli e con un gran numero di popolo da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone, che erano venuti per udirlo e per essere guariti dalle loro malattie;
Luke	6	18	e anche quelli che erano tormentati da spiriti immondi erano guariti.
Luke	6	19	E tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una potenza che guariva tutti.
Luke	6	20	Quindi egli, alzati gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: Beati voi, poveri perché vostro è il regno di Dio.
Luke	6	21	Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati, Beati voi, che ora piangete, perché riderete.
Luke	6	22	Beati voi, quando gli uomini vi odieranno, vi scomunicheranno e vitupereranno, e bandiranno il vostro nome come malvagio, a causa del Figlio dell'uomo.
Luke	6	23	Rallegratevi in quel giorno e saltate di gioia, perché ecco, il vostro premio è grande in cielo, nello stesso modo infatti i loro padri trattavano i profeti.
Luke	6	24	Ma guai a voi ricchi, perché avete la vostra consolazione.
Luke	6	25	Guai a voi che siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi che ora ridete perché farete cordoglio e piangerete.
Luke	6	26	Guai a voi, quando tutti gli uomini diranno bene di voi, perché allo stesso modo facevano i padri loro verso i falsi profeti.
Luke	6	27	Ma io dico a voi che udite: Amate i vostri nemici; fate del bene a coloro che vi odiano.
Luke	6	28	Benedite coloro che vi maledicono e pregate per coloro che vi maltrattano.
Luke	6	29	Se qualcuno ti percuote su una guancia, porgigli anche l'altra; e a chi ti toglie il mantello, non impedire di prenderti anche la tunica.
Luke	6	30	Da' a chiunque ti chiede; e se qualcuno ti toglie il tuo, non glielo ridomandare.
Luke	6	31	Ma come volete che gli uomini facciano a voi, cosí fate a loro.
Luke	6	32	Ma se amate coloro che vi amano, che merito ne avrete? Poiché anche i peccatori amano coloro che li amano.
Luke	6	33	E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Poiché i peccatori fanno lo stesso.
Luke	6	34	E se prestate a coloro dai quali sperate di riavere, che merito ne avrete? Anche i peccatori prestano ai peccatori, per riceverne altrettanto.
Luke	6	35	Ma amate i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete i figli dell'Altissimo, perché egli è benigno verso gli ingrati e i malvagi.
Luke	6	36	Siate dunque misericordiosi, come anche il Padre vostro è misericordioso.
Luke	6	37	Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato.
Luke	6	38	Date e vi sarà dato: una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata in seno, perché con la misura con cui misurate, sarà altresí misurato a voi.
Luke	6	39	Poi egli disse loro una parabola: Può un cieco far da guida a un altro cieco? Non cadranno tutti e due nella fossa?
Luke	6	40	Nessun discepolo è da piú del suo maestro, anzi ogni discepolo ben addestrato sarà come il suo maestro.
Luke	6	41	Ora, perché guardi la pagliuzza che e nell'occhio di tuo fratello e non scorgi la trave che è nel tuo proprio occhio?
Luke	6	42	O come puoi dire al tuo fratello: Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, quando tu stesso non vedi la trave che è nel tuo proprio occhio? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vedere bene per togliere la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello.
Luke	6	43	Poiché non c'è albero buono che faccia frutto cattivo, né albero cattivo che faccia frutto buono.
Luke	6	44	Ogni albero infatti lo si riconosce dal proprio frutto, perché non si raccolgono fichi dalle spine e non si vendemmia uva da un rovo.
Luke	6	45	L'uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae il bene; e l'uomo malvagio dal malvagio tesoro del suo cuore trae il male, perché la bocca di uno parla dall'abbondanza del cuore.
Luke	6	46	Ora, perché mi chiamate, Signore, Signore, e non fate quello che dico?
Luke	6	47	Chiunque viene a me, e ode le mie parole e le mette in pratica, io vi mostrerò a chi e simile.
Luke	6	48	Egli è simile ad un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto il fondamento sopra la roccia, e venuta una piena, il torrente ha investito quella casa, ma non l'ha potuta scrollare perché era stata fondata sulla roccia.
Luke	6	49	Chi invece le ha udite e non le ha messe in pratica, è simile a un uomo che ha edificato una casa sopra la terra senza fondamento; quando il torrente l'ha investita, essa è subito caduta, e la sua rovina è stata grande.
------------------------Luca, capitolo 7
Luke	7	1	Ora, dopo che ebbe terminato tutto questo suo discorso al popolo che udiva, entrò in Capernaum.
Luke	7	2	Ora il servo di un centurione, che gli era molto caro, era malato e stava per morire.
Luke	7	3	E il centurione, avendo sentito parlare di Gesú, gli mandò alcuni anziani dei Giudei, pregandolo di venire a guarire il suo servo.
Luke	7	4	Ed essi, giunti da Gesú, lo pregarono con insistenza dicendo: Egli merita che tu gli conceda questo,
Luke	7	5	perché egli ama la nostra nazione, ed è stato lui a costruirci la sinagoga.
Luke	7	6	Allora Gesú andò con loro. Egli non era molto lontano dalla casa, quando il centurione gli mandò degli amici per dirgli: Signore, non disturbarti, perché io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto.
Luke	7	7	Per questo neppure mi sono ritenuto degno di venire da te; ma di' una parola e il mio servo sarà guarito.
Luke	7	8	Poiché anch'io sono un uomo sottoposto all'autorità altrui e ho sotto di me dei soldati, e dico ad uno: Va' ed egli va, e a un altro: Vieni ed egli viene, e al mio servo: Fa' questo ed egli lo fa.
Luke	7	9	Quando Gesú udí queste cose si meravigliò di lui e, rivolgendosi alla folla che lo seguiva, disse: Io vi dico, che neppure in Israele ho trovato una fede cosí grande.
Luke	7	10	E, quando gli inviati fecero ritorno a casa, trovarono il servo, che era stato infermo, guarito.
Luke	7	11	E il giorno dopo egli si recò in una città, chiamata Nain; e con lui andavano molti dei suoi discepoli e una grande folla.
Luke	7	12	E quando fu vicino alla porta della città, ecco che si portava a seppellire un morto, figlio unico di sua madre, che era vedova; e una grande folla della città era con lei.
Luke	7	13	Appena la vide, il Signore ne ebbe compassione e le disse: Non piangere!.
Luke	7	14	Accostatosi, toccò la bara, e i portatori si fermarono, allora egli disse: Giovinetto, io ti dico, alzati!.
Luke	7	15	E il morto si mise a sedere e cominciò a parlare. E Gesú lo consegnò a sua madre.
Luke	7	16	Allora furono tutti presi da meraviglia e glorificavano Dio, dicendo: Un grande profeta è sorto fra noi e: Dio ha visitato il suo popolo.
Luke	7	17	E questo detto a suo riguardo si sparse per tutta la Giudea e per tutta la regione all'intorno.
Luke	7	18	Or Giovanni venne informato dai suoi discepoli di tutte queste cose.
Luke	7	19	E Giovanni, chiamati a sé due dei suoi discepoli, li mandò da Gesú a dirgli: Sei tu colui che ha da venire, oppure dobbiamo aspettarne un altro?.
Luke	7	20	Quegli uomini, dunque, andarono da lui e gli dissero: Giovanni Battista ci ha mandati da te, a dirti: Sei tu colui che deve venire, oppure dobbiamo aspettarne un altro?.
Luke	7	21	In quella stessa ora Gesú ne guarí molti da infermità, da calamità e da spiriti maligni, e a molti ciechi donò la vista.
Luke	7	22	E Gesú, rispondendo, disse loro: Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi recuperano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono mondati, i sordi odono, i morti risuscitano, e l'evangelo è annunziato ai poveri.
Luke	7	23	E beato è colui che non si scandalizza di me!.
Luke	7	24	Quando i messaggeri di Giovanni se ne furono andati, egli prese a dire alle folle riguardo a Giovanni: Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna agitata dal vento?
Luke	7	25	Ma che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con morbide vesti? Ecco, coloro che portano splendide vesti e vivono in delizie stanno nei palazzi dei re.
Luke	7	26	Ma che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sí, vi dico, ancor piú di un profeta.
Luke	7	27	Egli è colui del quale è scritto: Ecco, io mando il mio messaggero davanti alla tua faccia, il quale preparerà la tua strada davanti a te.
Luke	7	28	Perché io vi dico che fra i nati di donna, non vi è alcun profeta piú grande di Giovanni Battista; tuttavia il minimo nel regno di Dio è piú grande di lui.
Luke	7	29	E tutto il popolo che lo aveva udito, e i pubblicani riconobbero la giustizia di Dio, e si fecero battezzare del battesimo di Giovanni.
Luke	7	30	Ma i farisei e i dottori della legge respinsero il disegno di Dio per loro e non si fecero battezzare.
Luke	7	31	Allora il Signore disse: A che cosa dunque paragonerò gli uomini di questa generazione? E a chi somigliano?
Luke	7	32	Sono simili ai fanciulli che siedono in piazza e gridano gli uni agli altri, dicendo: Noi vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, vi abbiamo cantato dei lamenti e non avete pianto.
Luke	7	33	E' venuto infatti Giovanni Battista che non mangia pane né beve vino, e voi dite: Egli ha un demone.
Luke	7	34	E' venuto il Figlio dell'uomo che mangia e beve voi dite: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori.
Luke	7	35	Ma alla sapienza è stata fatta giustizia da tutti i suoi figli.
Luke	7	36	Or uno dei farisei lo invitò a mangiare con lui; ed egli, entrato in casa del fariseo, si mise a tavola.
Luke	7	37	Ed ecco una donna della città, che era una peccatrice, saputo che egli era a tavola in casa del fariseo, portò un vaso di alabastro pieno di olio profumato.
Luke	7	38	E, stando ai suoi piedi, di dietro piangendo, cominciò a bagnargli di lacrime i piedi e ad asciugarli con i capelli del suo capo; e glieli baciava e li ungeva con l'olio profumato.
Luke	7	39	Al vedere questo, il fariseo che lo aveva invitato disse fra sé: Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e quale genere di persona e la donna che lo tocca perché è una peccatrice.
Luke	7	40	E Gesú, rispondendo, gli disse: Simone, ho qualche cosa da dirti. Ed egli disse: Maestro, di' pure.
Luke	7	41	E Gesú gli disse: Un creditore aveva due debitori; l'uno gli doveva cinquecento denari e l'altro cinquanta.
Luke	7	42	Non avendo essi di che pagare, egli condonò il debito ad entrambi. Secondo te, chi di loro lo amerà di piú?.
Luke	7	43	E Simone, rispondendo, disse: Suppongo sia colui, al quale egli ha condonato di piú. E Gesú gli disse: Hai giudicato giustamente.
Luke	7	44	Poi, volgendosi verso la donna, disse a Simone: Vedi questa donna? Io sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato dell'acqua per lavare i piedi lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i capelli del suo capo.
Luke	7	45	Tu non mi hai dato neppure un bacio, ma lei da quando sono entrato, non ha smesso di baciarmi i piedi.
Luke	7	46	Tu non mi hai unto il capo di olio ma lei, ha unto i miei piedi di olio profumato.
Luke	7	47	Perciò ti dico che i suoi molti peccati le sono perdonati, perché ha molto amato; ma colui al quale poco è perdonato, poco ama.
Luke	7	48	Poi disse a lei: I tuoi peccati ti sono perdonati.
Luke	7	49	Allora quelli che erano a tavola con lui cominciarono a dire fra loro: Chi è costui che perdona anche i peccati?.
Luke	7	50	Ma Gesú disse alla donna: La tua fede ti ha salvata; va' in pace!.
------------------------Luca, capitolo 8
Luke	8	1	E in seguito avvenne che egli andava attorno per le città e i villaggi, predicando e annunziando la buona novella del regno di Dio; con lui vi erano i dodici,
Luke	8	2	e certe donne, che erano state guarite da spiriti maligni e da infermità: Maria, detta Maddalena, dalla quale erano usciti sette demoni,
Luke	8	3	Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode, Susanna e molte altre, le quali lo sostenevano con i loro beni.
Luke	8	4	Ora, mentre si radunava una grande folla ed accorreva a lui gente da ogni città, egli disse in parabola:
Luke	8	5	Un seminatore uscí a seminare la sua semente; e mentre egli seminava una parte cadde lungo la via, fu calpestata e gli uccelli del cielo la mangiarono.
Luke	8	6	Un'altra parte cadde sulla roccia e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità.
Luke	8	7	Un'altra parte cadde fra le spine; e le spine, cresciute insieme, la soffocarono.
Luke	8	8	Una parte invece cadde in buona terra, germogliò e fruttò il cento per uno. Dette queste cose, esclamò: Chi ha orecchi da udire, oda!.
Luke	8	9	Allora i suoi discepoli gli domandarono che cosa significasse quella parabola.
Luke	8	10	Ed egli disse: A voi è dato di conoscere i misteri del regno di Dio; ma agli altri essi sono proposti in parabole, affinché vedendo non vedano e udendo non intendano.
Luke	8	11	Or questo è il significato della parabola: La semente è la parola di Dio.
Luke	8	12	Quelli lungo la strada sono coloro che odono la parola, ma poi viene il diavolo e porta via la parola dal loro cuore, affinché non credano e non siano salvati.
Luke	8	13	Quelli sulla roccia sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la parola con gioia; costoro però non hanno radice, credono per un certo tempo, ma al momento della prova, si tirano indietro.
Luke	8	14	E la parte che è caduta fra le spine sono coloro che hanno udito la parola; ma, strada facendo, sono soffocati dalle sollecitudini, dalle ricchezze e dai piaceri di questa vita, e non giungono a maturità.
Luke	8	15	Ma la parte che è caduta in buona terra sono coloro che, dopo aver udita la parola, la ritengono in un cuore onesto e buono e portano frutto con perseveranza.
Luke	8	16	E nessuno, accesa una lampada, la copre con un vaso o la mette sotto il letto, ma la mette sul candeliere, affinché coloro che entrano vedano la luce.
Luke	8	17	Poiché non vi è nulla di nascosto che non sarà manifestato, né di segreto che non debba essere conosciuto e portato alla luce.
Luke	8	18	Fate dunque attenzione a come ascoltate, perché a chi ha sarà dato, ma a chi non ha sarà tolto anche quello che pensa di avere.
Luke	8	19	Or sua madre e i suoi fratelli vennero da lui, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla.
Luke	8	20	E da alcuni gli fu riferito: Tua madre e i tuoi fratelli sono là fuori e ti vogliono vedere.
Luke	8	21	Ma egli, rispondendo, disse loro: Mia madre e i miei fratelli sono quelli che odono la parola di Dio e la mettono in pratica.
Luke	8	22	Ora uno di quei giorni avvenne che egli salí su una barca con i suoi discepoli e disse loro: Passiamo all'altra riva del lago. Ed essi presero il largo.
Luke	8	23	Mentre navigavano, egli si addormentò; e un turbine di vento si abbattè sul lago, tanto che la barca si riempiva, ed erano in pericolo.
Luke	8	24	Allora essi, accostatisi, lo svegliarono, dicendo: Maestro, maestro, noi periamo!. Ed egli, destatosi, sgridò il vento e la furia dell'acqua; e questi si acquetarono e si fece bonaccia.
Luke	8	25	E Gesú disse ai suoi discepoli: Dov'è la vostra fede?. Ed essi, impauriti, si meravigliavano e si dicevano l'un l'altro: Chi è mai costui, che comanda anche al vento e all'acqua, e gli ubbidiscono?.
Luke	8	26	Poi navigarono verso la regione dei Gadareni che sta di fronte alla Galilea;
Luke	8	27	e, quando scese a terra, gli venne incontro un uomo di quella città, il quale già da lungo tempo era posseduto da demoni, e non indossava vesti, e non abitava in alcuna casa, ma tra i sepolcri.
Luke	8	28	Quando vide Gesú, lanciò un grido, gli si gettò ai piedi e disse a gran voce: Che vi è fra me e te, o Gesú, Figlio del Dio Altissimo? Ti prego, non tormentarmi!.
Luke	8	29	Gesú comandava infatti allo spirito immondo di uscire da quell'uomo, perché molte volte se ne era impossessato e, benché fosse stato legato con catene e con ceppi e fosse sorvegliato, egli spezzava i legami ed era spinto dal demone nei deserti.
Luke	8	30	E Gesú lo interrogò, dicendo: Qual è il tuo nome?. Ed egli disse: Legione. Perché molti demoni erano entrati in lui.
Luke	8	31	Ed essi lo pregavano che non comandasse loro di andare nell'abisso.
Luke	8	32	Or c'era là un numeroso branco di porci che pascolavano sul monte, e quei demoni lo pregarono che permettesse loro di entrare in quelli. Ed egli lo permise loro.
Luke	8	33	I demoni allora, usciti da quell'uomo, entrarono nei porci, e quel branco si precipitò dal dirupo nel lago ed annegò.
Luke	8	34	E quando videro ciò che era accaduto, quelli che li custodivano fuggirono e andarono a portare la notizia in città e per le campagne.
Luke	8	35	La gente allora uscí per vedere ciò che era accaduto e venne da Gesú, e trovò l'uomo dal quale erano usciti i demoni seduto ai piedi di Gesú, vestito e sano di mente, ed ebbe paura.
Luke	8	36	Or quelli che avevano visto l'accaduto, raccontarono loro come l'indemoniato era stato liberato.
Luke	8	37	Allora tutta la popolazione della regione dei Gadareni, chiese a Gesú di allontanarsi da loro, perché erano in preda a un grande spavento. E Gesú, salito sulla barca, tornò indietro.
Luke	8	38	Intanto l'uomo, da cui erano usciti i demoni, lo pregava di poter restare con lui; ma Gesú lo congedò, dicendo:
Luke	8	39	Ritorna a casa tua e racconta quali grandi cose Dio ha fatto per te. Ed egli se ne andò per tutta la città proclamando le grandi cose che Gesú aveva fatto per lui.
Luke	8	40	Or avvenne che, quando Gesú fu ritornato, la folla lo accolse perché tutti lo aspettavano.
Luke	8	41	Ed ecco venire un uomo di nome Iairo, che era capo della sinagoga; gettatosi ai piedi di Gesú, lo pregava di andare a casa sua,
Luke	8	42	perché egli aveva una figlia unica di circa dodici anni, che stava per morire. Or mentre vi andava, la folla gli si accalcava attorno.
Luke	8	43	E una donna, che aveva un flusso di sangue da dodici anni ed aveva speso con i medici tutti i suoi beni senza poter essere guarita da alcuno
Luke	8	44	Si avvicinò di dietro e toccò il lembo del suo vestito, e in quell'istante il suo flusso di sangue si arrestò.
Luke	8	45	E Gesú disse: Chi mi ha toccato?. Siccome tutti lo negavano, Pietro e coloro che erano con lui dissero: Maestro, le folle ti stringono e ti premono e tu dici: Chi mi ha toccato?.
Luke	8	46	Ma Gesú disse: Qualcuno mi ha toccato, perché ho sentito che una potenza è uscita da me.
Luke	8	47	Allora la donna, vedendo che non era rimasta inosservata, venne tutta tremante e, gettandosi ai suoi piedi, gli dichiarò in presenza di tutto il popolo per quale motivo lo aveva toccato e come era stata guarita all'istante.
Luke	8	48	Ed egli le disse: Fatti animo, figliola; la tua fede ti ha guarita; va' in pace!.
Luke	8	49	Mentre egli parlava ancora, venne uno dalla casa del capo della sinagoga, e gli disse: La tua figlia è morta, non disturbare il maestro.
Luke	8	50	Ma Gesú, udito ciò, gli disse: Non temere; credi solamente ed ella sarà quanta.
Luke	8	51	Giunto alla casa, non permise ad alcuno di entrare, eccetto Pietro, Giovanni e Giacomo, e il padre e la madre della fanciulla.
Luke	8	52	Or tutti piangevano e facevano cordoglio per lei. Ma egli disse: Non piangete; ella non è morta, ma dorme.
Luke	8	53	Ed essi lo deridevano, sapendo che era morta.
Luke	8	54	Ma egli, dopo aver messo tutti fuori, le prese la mano ed esclamò dicendo: Fanciulla, alzati!.
Luke	8	55	E il suo spirito ritornò in lei e subito ella si alzò; Gesú poi comandò che le si desse da mangiare.
Luke	8	56	E i suoi genitori rimasero stupefatti. Ma Gesú raccomandò loro di non dire a nessuno quanto era accaduto.
------------------------Luca, capitolo 9
Luke	9	1	Poi, chiamati insieme i suoi dodici discepoli, diede loro potere ed autorità sopra tutti i demoni e di guarire le malattie.
Luke	9	2	E li mandò a predicare il regno di Dio e a guarire i malati.
Luke	9	3	E disse loro: Non prendete nulla per il viaggio: né bastoni, né sacca, né pane, né denari, e non abbiate due tuniche ciascuno.
Luke	9	4	In qualunque casa entrerete, là rimanete e da quella ripartite.
Luke	9	5	Se poi alcuni non vi ricevono, uscendo da quella città, scuotete anche la polvere dai vostri piedi, in testimonianza contro di loro.
Luke	9	6	Allora essi partirono e andavano per i villaggi; evangelizzando e operando guarigioni dovunque.
Luke	9	7	Or Erode, il tetrarca, sentí parlare di tutte le cose fatte da Gesú e ne era perplesso, perché alcuni dicevano che Giovanni era risuscitato dai morti,
Luke	9	8	altri invece che Elia era apparso, e altri ancora che era risuscitato uno degli antichi profeti.
Luke	9	9	Ma Erode disse: Giovanni l'ho decapitato io; chi è dunque costui del quale sento dire tali cose?. E cercava di vederlo
Luke	9	10	Quando gli apostoli ritornarono, raccontarono a Gesú tutte le cose che avevano fatto. Allora egli li prese con sé e si ritirò in disparte in un luogo deserto di una città, detta Betsaida.
Luke	9	11	Ma quando le folle lo vennero a sapere, lo seguirono; ed egli le accolse e parlava loro del regno di Dio, e guariva coloro che avevano bisogno di guarigione.
Luke	9	12	Or il giorno cominciava a declinare; e i dodici, accostatisi, gli dissero: Congeda la folla, perché se ne vada per i villaggi e per le campagne d'intorno a trovare alloggio e nutrimento perché qui siamo in un luogo deserto.
Luke	9	13	Ma egli disse loro: Date voi ad essi da mangiare. Essi risposero: Noi non abbiamo altro che cinque pani e due pesci, a meno che andiamo noi stessi a comprare dei viveri per tutta questa gente
Luke	9	14	Erano infatti circa cinquemila uomini. Ma egli disse ai suoi discepoli: Fateli accomodare a gruppi di cinquanta.
Luke	9	15	Essi fecero cosí e fecero accomodare tutti.
Luke	9	16	Egli allora prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi al cielo, li benedisse, li spezzò e li diede ai suoi discepoli, perché li distribuissero alla folla.
Luke	9	17	E tutti mangiarono e furono saziati; e dei pezzi avanzati ne raccolsero dodici ceste.
Luke	9	18	Or avvenne che, mentre egli si trovava in disparte a pregare, i discepoli erano con lui. Ed egli li interrogò, dicendo: Chi dicono le folle che io sia?.
Luke	9	19	Ed essi, rispondendo, dissero: Alcuni dicono Giovanni Battista altri Elia ed altri uno degli antichi profeti che è risuscitato.
Luke	9	20	Ed egli disse loro: E voi chi dite che io sia?. Pietro allora, rispondendo, disse: Il Cristo di Dio.
Luke	9	21	Allora egli ingiunse loro severamente e comandò di non dirlo ad alcuno
Luke	9	22	dicendo: E' necessario che il Figlio dell'uomo soffra molte cose, sia rigettato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, sia ucciso e risusciti il terzo giorno.
Luke	9	23	Poi disse a tutti: Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua.
Luke	9	24	Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi perderà la sua vita per causa mia, la salverà.
Luke	9	25	Che giova infatti all'uomo guadagnare tutto il mondo, se poi rovina se stesso e va in perdizione?
Luke	9	26	Perché, se uno ha vergogna di me e delle mie parole, anche il Figlio dell'uomo avrà vergogna di lui, quando verrà nella gloria sua e del Padre e dei santi angeli.
Luke	9	27	Or io vi dico in verità che vi sono alcuni qui presenti che non gusteranno la morte, prima di aver visto il regno di Dio.
Luke	9	28	Or avvenne che circa otto giorni dopo questi discorsi, egli prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salí sul monte per pregare.
Luke	9	29	E mentre egli pregava, l'aspetto del suo volto cambiò e la sua veste divenne candida e sfolgorante.
Luke	9	30	Ed ecco, due uomini parlavano con lui; essi erano Mosé ed Elia,
Luke	9	31	i quali, apparsi in gloria, parlavano della sua dipartita che stava per compiersi a Gerusalemme.
Luke	9	32	Or Pietro e i suoi compagni erano appesantiti dal sonno; ma, quando furono completamente svegli, videro la sua gloria e i due uomini che erano con lui.
Luke	9	33	E mentre questi si separavano da lui Pietro disse a Gesú: Maestro, è bene per noi stare qui; facciamo dunque tre tende: una per te, una per Mosé e una per Elia; ma egli non sapeva quello che diceva.
Luke	9	34	E, mentre egli parlava cosí, venne una nuvola che li avvolse nella sua ombra; e i discepoli temettero, quando essi entrarono nella nuvola.
Luke	9	35	E una voce venne dalla nuvola dicendo: Questi è il mio amato Figlio; ascoltatelo.
Luke	9	36	E, mentre quella voce parlava, Gesú si trovò tutto solo. Or essi tacquero, e in quei giorni non raccontarono nulla a nessuno di ciò che avevano visto.
Luke	9	37	Or il giorno seguente, quando discesero dal monte, avvenne che una gran folla venne incontro a Gesú.
Luke	9	38	Ed ecco, un uomo fra la folla si mise a gridare, dicendo: Maestro, ti prego, volgi lo sguardo su mio figlio perché è l'unico che ho.
Luke	9	39	Ed ecco, uno spirito lo prende e subito egli grida; poi lo contorce e lo fa schiumare, e se ne va da lui a fatica, dopo averlo straziato.
Luke	9	40	Io ho pregato i tuoi discepoli di scacciarlo, ma non hanno potuto.
Luke	9	41	E Gesú, rispondendo, disse: O generazione incredula e perversa, fino a quando sarò con voi e vi sopporterò? Porta qui tuo figlio.
Luke	9	42	E mentre il fanciullo si avvicinava, il demone lo contorse e lo straziò. Ma Gesú sgridò lo spirito immondo, guarí il fanciullo e lo rese a suo padre.
Luke	9	43	E tutti rimasero sbalorditi della magnificenza di Dio. Ora, mentre tutti si meravigliavano per tutte le cose che Gesú faceva, egli disse ai suoi discepoli:
Luke	9	44	Voi, riponete queste parole nei vostri orecchi, perché il Figlio dell'uomo sarà dato nelle mani degli uomini.
Luke	9	45	Ma essi non compresero questo parlare; ed era loro velato per cui non lo potevano intendere, e temevano di interrogarlo in merito a ciò che aveva detto.
Luke	9	46	Poi sorse fra loro una disputa: chi di loro fosse il maggiore.
Luke	9	47	Allora Gesú, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un piccolo fanciullo e se lo pose accanto
Luke	9	48	e disse loro: Chi riceve questo piccolo fanciullo nel nome mio, riceve me e chi riceve me, riceve colui che mi ha mandato, perché chi è il piú piccolo di tutti voi, questi sarà grande.
Luke	9	49	Or Giovanni prese la parola e gli disse: Maestro, noi abbiamo visto uno che scacciava i demoni nel tuo nome e glielo abbiamo proibito, perché non ti segue con noi.
Luke	9	50	Ma Gesú gli disse: Non glielo proibite. perché chi non è contro di noi è per noi.
Luke	9	51	Or avvenne che, mentre si stava compiendo il tempo in cui egli doveva essere portato in cielo, egli diresse risolutamente la sua faccia per andare a Gerusalemme,
Luke	9	52	e mandò dei messaggeri davanti a sé. Ed essi, partiti, entrarono in un villaggio dei Samaritani, per preparargli un alloggio.
Luke	9	53	Ma quelli del villaggio non lo vollero ricevere, perché egli camminava con la faccia rivolta a Gerusalemme.
Luke	9	54	Visto ciò, i suoi discepoli Giacomo e Giovanni dissero: Signore, vuoi che diciamo che scenda fuoco dal cielo e li consumi, come fece anche Elia?.
Luke	9	55	Ma egli si voltò verso di loro e li sgridò dicendo: Voi non sapete di quale spirito siete;
Luke	9	56	poiché il Figlio dell'uomo non è venuto per distruggere le anime degli uomini, ma per salvarle. Poi andarono in un altro villaggio.
Luke	9	57	Or avvenne che, mentre camminavano per la via, qualcuno gli disse: Signore, io ti seguirò dovunque andrai.
Luke	9	58	Ma Gesú gli disse: Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo dei nidi; ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo.
Luke	9	59	Poi disse ad un altro: Seguimi!. Ma quello rispose: Signore, permettimi prima di andare a seppellire mio padre.
Luke	9	60	Gesú gli disse: Lascia che i morti seppelliscano i loro morti, ma tu va' ad annunziare il regno di Dio.
Luke	9	61	Ancora un altro gli disse: Signore io ti seguirò, ma permettimi prima di congedarmi da quelli di casa mia.
Luke	9	62	Gesú gli disse: Nessuno che ha messo la mano all'aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio.
------------------------Luca, capitolo 10
Luke	10	1	Dopo queste cose, il Signore ne designò altri settanta e li mandò a due a due davanti a sé, in ogni città e luogo dove egli stava per recarsi.
Luke	10	2	E diceva loro: La mèsse è grande, ma gli operai sono pochi; pregate dunque il Signore della mèsse che spinga degli operai nella sua mèsse,
Luke	10	3	Andate; ecco, io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi,
Luke	10	4	Non portate borsa, né sacca, né sandali, e non salutate alcuno per via.
Luke	10	5	E in qualunque casa entriate, dite prima: Pace a questa casa.
Luke	10	6	E se lí vi è un figlio di pace, la vostra pace si poserà su di lui; se no, essa ritornerà a voi.
Luke	10	7	Rimanete quindi nella stessa casa, mangiando e bevendo ciò che vi daranno, perché l'operaio è degno della sua ricompensa. Non passate di casa in casa.
Luke	10	8	E in qualunque città entriate, se vi ricevono, mangiate di ciò che vi sarà messo davanti.
Luke	10	9	E guarite i malati che saranno in essa e dite loro: Il regno di Dio si è avvicinato a voi.
Luke	10	10	Ma in qualunque città entriate, se non vi ricevono uscite nelle strade di quella e dite:
Luke	10	11	"Noi scuotiamo contro di voi la polvere stessa della vostra città che si è attaccata a noi, sappiate tuttavia questo, che il regno di Dio si è avvicinato a voi".
Luke	10	12	Io Vi dico che in quel giorno Sodoma sarà trattata con piú tolleranza di quella città.
Luke	10	13	Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsaida! Perché se in Tiro e in Sidone fossero state fatte le potenti opere compiute in voi, già da tempo si sarebbero ravvedute, vestendosi di sacco e sedendo nella cenere,
Luke	10	14	Perciò nel giorno del giudizio Tiro e Sidone saranno trattate con piú tolleranza di voi.
Luke	10	15	E tu, Capernaum, che sei stata innalzata fino al cielo, sarai abbassata fin nell'inferno.
Luke	10	16	Chi ascolta voi, ascolta me; chi disprezza voi, disprezza me; e chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato.
Luke	10	17	Or i settanta tornarono con allegrezza, dicendo: Signore, anche i demoni ci sono sottoposti nel nome tuo.
Luke	10	18	Ed egli disse loro: Io vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore.
Luke	10	19	Ecco, io vi ho dato il potere di calpestare serpenti e scorpioni, e su tutta la potenza del nemico, e nulla potrà farvi del male.
Luke	10	20	Tuttavia non vi rallegrate del fatto che gli spiriti vi sono sottoposti, ma rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli.
Luke	10	21	In quella stessa ora Gesú giubilò nello spirito e disse: Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra perche hai nascosto queste cose ai savi e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli fanciulli. Sí, o Padre, perché cosí ti è piaciuto.
Luke	10	22	Ogni cosa mi è stata data in mano dal Padre mio; e nessuno conosce chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.
Luke	10	23	Poi, rivolto verso i discepoli, disse loro in disparte: Beati gli occhi che vedono le cose che voi vedete,
Luke	10	24	perché vi dico che molti profeti e re hanno desiderato di vedere le cose che voi vedete e non le hanno viste, e di udire le cose che voi udite e non le hanno udite.
Luke	10	25	Allora ecco, un certo dottore della legge si levò per metterlo alla prova e disse: Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?.
Luke	10	26	Ed egli disse: Che cosa sta scritto nella legge? Come leggi?.
Luke	10	27	E quegli, rispondendo, disse: Ama a il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il prossimo tuo come te stesso.
Luke	10	28	Ed egli gli disse: Hai risposto esattamente; fa' questo e vivrai
Luke	10	29	Ma egli, volendo giustificarsi, disse a Gesú: E chi è il mio prossimo?.
Luke	10	30	Gesú allora rispose e disse: Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei ladroni i quali, dopo averlo spogliato e coperto di ferite, se ne andarono lasciandolo mezzo morto.
Luke	10	31	Per caso un sacerdote scendeva per quella stessa strada e, veduto quell'uomo, passò oltre, dall'altra parte.
Luke	10	32	Similmente anche un levita si trovò a passare da quel luogo, lo vide e passò oltre, dall'altra parte.
Luke	10	33	Ma un Samaritano che era in viaggio, passò accanto a lui, lo vide e ne ebbe compassione.
Luke	10	34	E, accostatosi, fasciò le sue piaghe, versandovi sopra olio e vino, poi lo mise sulla propria cavalcatura, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
Luke	10	35	E il giorno dopo, prima di partire, prese due denari, e li diede al locandiere, dicendogli: Prenditi cura di lui e tutto quello che spenderai in piú, te lo renderò al mio ritorno.
Luke	10	36	Quale dunque di questi tre ti pare sia stato il prossimo di colui che cadde nelle mani dei ladroni?.
Luke	10	37	E quello disse: Colui che usò misericordia verso di lui. Gesú allora gli disse: Va' e fa' lo stesso anche tu.
Luke	10	38	Ora, mentre essi erano in cammino, avvenne che egli entrò in un villaggio; e una certa donna, di nome Marta, lo ricevette in casa sua.
Luke	10	39	Or ella aveva una sorella che si chiamava Maria, la quale si pose a sedere ai piedi di Gesú, e ascoltava la sua parola.
Luke	10	40	Ma Marta, tutta presa dalle molte faccende, si avvicinò e disse: Signore, non t'importa che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti.
Luke	10	41	Ma Gesú, rispondendo, le disse: Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti inquieti per molte cose
Luke	10	42	ma una sola cosa è necessaria, e Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta.
------------------------Luca, capitolo 11
Luke	11	1	E avvenne che egli si trovava in un certo luogo a pregare e, come ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: Signore, insegnaci a pregare, come Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli.
Luke	11	2	Ed egli disse loro: Quando pregate, dite: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà sulla terra, come nel cielo.
Luke	11	3	Dacci di giorno in giorno il nostro pane necessario.
Luke	11	4	E perdona i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore; e non esporci alla tentazione, ma liberaci dal maligno.
Luke	11	5	Poi disse loro: Chi è fra voi colui che ha un amico, che va da lui a mezzanotte, dicendogli: Amico, prestami tre pani,
Luke	11	6	perché un mio amico in viaggio è arrivato da me, e io non ho cosa mettergli davanti"
Luke	11	7	e quello di dentro, rispondendo, gli dice: Non darmi fastidio, la porta è già chiusa e i miei bambini sono a letto con me; non posso alzarmi per darteli?
Luke	11	8	Io vi dico che anche se non si alzasse a darglieli perché gli è amico, nondimeno per la sua insistenza si alzerà e gli darà tutti i pani di cui ha bisogno.
Luke	11	9	Perciò vi dico: Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto.
Luke	11	10	Poiché chiunque chiede riceve, chi cerca trova e sarà aperto a chi bussa.
Luke	11	11	E chi è tra voi quel padre che, se il figlio gli chiede del pane, gli dà una pietra? O se gli chiede un pesce gli dà al posto del pesce una serpe?
Luke	11	12	O se gli chiede un uovo, gli dà uno scorpione?
Luke	11	13	Se voi dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto piú il vostro Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono.
Luke	11	14	Or egli stava scacciando un demone che era muto; e avvenne che, quando il demone fu uscito, il muto parlò e le folle si meravigliarono.
Luke	11	15	Ma alcuni di loro dissero: Egli scaccia i demoni per mezzo di Beelzebub il principe dei demoni.
Luke	11	16	Altri invece, per metterlo alla prova, chiedevano da lui un segno dal cielo.
Luke	11	17	Ma egli, conoscendo i loro pensieri, disse loro: Ogni regno diviso contro se stesso va in rovina, e ogni casa divisa contro se stessa crolla.
Luke	11	18	Se dunque anche Satana è diviso contro se stesso, come può durare il suo regno? Poiché voi dite che io scaccio i demoni per mezzo di Beelzebub.
Luke	11	19	Or se io scaccio i demoni per mezzo di Beelzebub, per mezzo di chi li scacciano i vostri figli? Perciò essi saranno i vostri giudici.
Luke	11	20	Ma se io scaccio i demoni col dito di Dio, il regno di Dio è dunque giunto fino a voi.
Luke	11	21	Quando l'uomo forte, ben armato, custodisce la sua casa, i suoi beni stanno al sicuro.
Luke	11	22	Ma se arriva uno piú forte di lui e lo vince, questi gli toglie l'armatura nella quale confidava e ne divide le sue spoglie.
Luke	11	23	Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde.
Luke	11	24	Quando lo spirito immondo esce da un uomo, vaga per luoghi aridi, cercando riposo; e, non trovandone, dice: Ritornerò nella mia casa dalla quale sono uscito.
Luke	11	25	E, se quando torna, la trova spazzata e adorna,
Luke	11	26	allora va e prende con sé sette altri spiriti peggiori di lui, ed essi entrano là e vi abitano; e l'ultima condizione di quell'uomo diviene peggiore della prima.
Luke	11	27	Or avvenne che, mentre egli diceva queste cose, una donna della folla alzò la voce e gli disse: Beato il grembo che ti ha portato e le mammelle che ti hanno allattato.
Luke	11	28	Ma egli disse: Beati piuttosto coloro che odono la parola di Dio e l'osservano.
Luke	11	29	Ora, come le folle gli si stringevano attorno, egli cominciò a dire: Questa generazione è malvagia; essa chiede un segno, ma nessun segno le sarà dato se non il segno del profeta Giona.
Luke	11	30	Infatti, come Giona fu un segno per i Niniviti, cosí anche il Figlio dell'uomo sarà un segno per questa generazione.
Luke	11	31	La regina del Mezzodí si leverà nel giudizio con gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché essa venne dagli estremi confini della terra per udire la sapienza di Salomone; ed ecco, qui vi è uno piú grande di Salomone.
Luke	11	32	I Niniviti risorgeranno nel giudizio con questa generazione e la condanneranno, perché essi si ravvidero alla predicazione di Giona, ed ecco, qui vi è uno piú grande di Giona.
Luke	11	33	Or nessuno, quando ha acceso una lampada, la mette in un luogo nascosto o sotto il moggio, ma sul candeliere, affinché coloro che entrano vedano la luce.
Luke	11	34	La lampada del corpo è l'occhio se dunque il tuo occhio è sano, tutto il tuo corpo sarà illuminato, ma se il tuo occhio è malato, anche tutto il tuo corpo sarà pieno di tenebre.
Luke	11	35	Bada perciò che la luce che è in te non sia tenebre.
Luke	11	36	Se quindi tutto il tuo corpo è illuminato senza avere alcuna parte tenebrosa, tutto sarà illuminato, come quando la lampada ti illumina col suo splendore.
Luke	11	37	Ora, mentre egli parlava, un certo fariseo lo invitò a pranzo in casa sua. Ed egli entrò e si mise a tavola.
Luke	11	38	Il fariseo notò questo e si meravigliò che non si fosse lavato prima del pranzo.
Luke	11	39	E il Signore gli disse: Ora voi farisei pulite l'esterno della coppa e del piatto, ma il vostro interno è pieno di rapina e di malvagità.
Luke	11	40	Stolti! Colui che ha fatto l'esterno non ha fatto anche l'interno?
Luke	11	41	Ma date in elemosina quel che c'è dentro, e ogni cosa sarà pura per voi.
Luke	11	42	Ma guai a voi farisei! Poiché voi pagate la decima della ruta della menta e di ogni erba, e poi trascurate la giustizia e l'amore di Dio. Dovevate fare queste cose, senza trascurare le altre.
Luke	11	43	Guai a voi farisei! Perché amate il primo posto nelle sinagoghe e i saluti nelle piazze.
Luke	11	44	Guai a voi scribi e farisei ipocriti! Perché siete come i sepolcri che non si vedono, e gli uomini vi camminano sopra senza accorgersene.
Luke	11	45	Allora uno dei dottori della legge, rispondendo, gli disse: Maestro, dicendo queste cose, tu offendi anche noi.
Luke	11	46	Ed egli disse: Guai anche a voi, dottori della legge! Perché caricate gli uomini di pesi difficili da portare, e voi non toccate questi pesi neppure con un dito.
Luke	11	47	Guai a voi! Perché voi edificate i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi.
Luke	11	48	Cosí facendo, voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri, infatti essi uccisero i profeti e voi edificate i loro sepolcri.
Luke	11	49	Per questa ragione anche la sapienza di Dio ha detto: Io manderò loro dei profeti e degli apostoli, ed essi ne uccideranno alcuni ed altri li perseguiteranno.
Luke	11	50	Affinché sia chiesto conto a questa generazione del sangue di tutti i profeti, che è stato sparso fin dalla fondazione del mondo:
Luke	11	51	dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l'altare e il tempio; sí, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
Luke	11	52	Guai a voi dottori della legge! Perché avete sottratto la chiave della scienza voi stessi non siete entrati e ne avete impedito l'accesso a coloro che entravano.
Luke	11	53	Ora, mentre egli diceva loro queste cose, gli scribi e i farisei, cominciarono ad irritarsi grandemente contro di lui e ad assalirlo con molte domande
Luke	11	54	tendendogli tranelli, per coglierlo in fallo e poterlo accusare per qualche sua parola.
------------------------Luca, capitolo 12
Luke	12	1	Nel frattempo, essendosi radunata la folla a migliaia, cosí da calpestarsi gli uni gli altri, Gesú prese a dire ai suoi discepoli: Prima di ogni cosa guardatevi dal lievito dei farisei, che è ipocrisia.
Luke	12	2	Ma non vi è nulla di nascosto che non debba essere palesato, né di occulto che non debba essere conosciuto.
Luke	12	3	Perciò tutto quello che avete detto nelle tenebre sarà udito nella luce; e ciò che avete detto all'orecchio nelle stanze interne, sarà predicato sui tetti delle case.
Luke	12	4	Or dico a voi, amici miei, non temete coloro che uccidono il corpo, ma dopo questo non possono far niente di più.
Luke	12	5	Io vi mostrerò chi dovete temere: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geenna; sí, vi dico, temete lui.
Luke	12	6	Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure neanche uno di essi è dimenticato davanti a Dio.
Luke	12	7	Anzi, persino i capelli del vostro capo sono tutti contati; non temete dunque voi valete piú di molti passeri.
Luke	12	8	Or io vi dico: Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell'uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio.
Luke	12	9	Ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.
Luke	12	10	E chiunque parlerà contro il Figlio dell'uomo sarà perdonato, ma chi bestemmierà contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato.
Luke	12	11	Quando poi vi condurranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa rispondere a vostra difesa, o di quel che dovrete dire,
Luke	12	12	perché lo Spirito Santo in quello stesso momento vi insegnerà ciò che dovrete dire.
Luke	12	13	Or qualcuno della folla gli disse: Maestro, di' a mio fratello che divida con me l'eredità.
Luke	12	14	Ma egli gli disse: O uomo, chi mi ha costituito giudice e arbitro su di voi?.
Luke	12	15	Poi disse loro: Fate attenzione e guardatevi dall'avarizia, perché la vita di uno non consiste nell'abbondanza delle cose che possiede.
Luke	12	16	Ed egli disse loro una parabola: La tenuta di un uomo ricco diede un abbondante raccolto;
Luke	12	17	ed egli ragionava fra sé dicendo: Che farò, perché non ho posto dove riporre i miei raccolti?
Luke	12	18	E disse: Questo farò, demolirò i miei granai e ne costruirò di piú grandi, dove riporrò tutti i miei raccolti e i miei beni,
Luke	12	19	poi dirò all'anima mia: Anima, tu hai molti beni riposti per molti anni; riposati, mangia, bevi e godi
Luke	12	20	Ma Dio gli disse: Stolto, questa stessa notte l'anima tua ti sarà ridomandata e di chi saranno le cose che tu hai preparato?
Luke	12	21	Cosí avviene a chi accumula tesori per sé e non è ricco verso Dio.
Luke	12	22	Poi disse ai suoi discepoli: Perciò vi dico: Non siate in ansia per la vostra vita di che mangerete, né per il vostro corpo di che vi vestirete.
Luke	12	23	La vita vale piú del nutrimento e il corpo piú del vestito.
Luke	12	24	Osservate i corvi, essi non seminano e non mietono, non hanno dispensa né granaio, eppure Dio li nutre; ebbene, voi valete molto piú degli uccelli.
Luke	12	25	E chi di voi può con la sua ansietà aggiungere alla sua statura un sol cubito?
Luke	12	26	Se dunque non potete far neppure ciò che è minimo, perché siete in ansia per il resto?
Luke	12	27	Osservate come crescono i gigli: essi non lavorano e non filano; eppure io vi dico che Salomone stesso, in tutta la sua gloria, non fu vestito come uno di loro.
Luke	12	28	Ora se Dio riveste cosí l'erba che oggi è nel campo e domani è gettata nel forno, quanto maggiormente rivestirà voi, o gente di poca fede?
Luke	12	29	Inoltre non cercate che cosa mangerete o che cosa berrete, e non ne state in ansia,
Luke	12	30	perché le genti del mondo cercano tutte queste cose, ma il Padre vostro sa che voi ne avete bisogno.
Luke	12	31	Cercate piuttosto il regno di Dio, e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte.
Luke	12	32	Non temere, o piccol gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il regno.
Luke	12	33	Vendete i vostri beni e dateli in elemosina; fatevi delle borse che non invecchiano un tesoro inesauribile nei cieli dove il ladro non giunge e la tignola non rode.
Luke	12	34	Poiché dov'è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.
Luke	12	35	I vostri lombi siano cinti e le vostre lampade accese.
Luke	12	36	E siate simili a coloro che aspettano il loro padrone quando ritorna dalle nozze, per aprirgli appena egli arriva e bussa.
Luke	12	37	Beati quei servi che il padrone troverà vigilanti quando egli verrà. In verità vi dico che egli si cingerà e li farà mettere a tavola, ed egli stesso si metterà a servirli.
Luke	12	38	E se verrà alla seconda o alla terza vigilia, e li troverà cosí, beati quei servi.
Luke	12	39	Or sappiate questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe forzare la casa.
Luke	12	40	Anche voi dunque siate pronti perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate.
Luke	12	41	E Pietro gli disse: Signore, questa parabola la dici per noi soli o per tutti?.
Luke	12	42	E il Signore disse: Chi è dunque quell'amministratore fedele e saggio, che il padrone costituirà sui suoi domestici per dar loro a suo tempo la porzione di viveri?
Luke	12	43	Beato quel servo che il suo padrone, arrivando, troverà a far cosí.
Luke	12	44	In verità vi dico che lo costituirà su tutti i suoi beni.
Luke	12	45	Ma se quel servo dice in cuor suo: Il mio padrone tarda a venire e comincia a battere i servi e le serve, e a mangiare, a bere e a ubriacarsi,
Luke	12	46	il padrone di quel servo verrà nel giorno in cui non se l'aspetta e nell'ora che egli non sa; lo punirà severamente e gli assegnerà la sorte con gli infedeli.
Luke	12	47	Ora quel servo che ha conosciuto la volontà del suo padrone e non si è preparato e non ha fatto la sua volontà riceverà molte battiture.
Luke	12	48	Ma colui che non la conosciuta, se fa cose che meritano le battiture, ne riceverà poche. A chiunque è stato dato molto, sarà domandato molto; e a chi molto è stato affidato, molto piú sarà richiesto.
Luke	12	49	Io sono venuto a gettare fuoco sulla terra e quanto desidero che fosse già acceso.
Luke	12	50	Ora io ho un battesimo di cui devo essere battezzato, e come sono angustiato finché non sia compiuto.
Luke	12	51	Pensate voi che sia venuto a mettere pace sulla terra? No, vi dico, ma piuttosto divisione;
Luke	12	52	perché, d'ora in avanti, cinque persone in una casa saranno divise, tre contro due e due contro tre.
Luke	12	53	Il padre sarà diviso contro il figlio e il figlio contro il padre; la madre contro la figlia e la figlia contro la madre; la suocera contro la sua nuora e la nuora contro la sua suocera.
Luke	12	54	Or egli disse ancora alle folle: Quando voi vedete una nuvola alzarsi da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e cosí avviene;
Luke	12	55	quando invece soffia lo scirocco dite: Sarà caldo, e cosí avviene.
Luke	12	56	Ipocriti! Voi sapete discernere l'aspetto del cielo e della terra, ma come mai non discernete questo tempo?
Luke	12	57	E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?
Luke	12	58	Quando vai col tuo avversario dal magistrato, per strada fa' di tutto per accordarti con lui, perché non ti trascini dal giudice e il giudice ti consegni all'ufficiale giudiziario e l'ufficiale ti metta in prigione.
Luke	12	59	Io ti dico che non ne uscirai, finché tu abbia pagato fino all'ultimo spicciolo.
------------------------Luca, capitolo 13
Luke	13	1	In quello stesso tempo, c'erano lì alcuni che gli raccontarono di quei Galilei il cui sangue Pilato aveva mescolato con i loro sacrifici.
Luke	13	2	E Gesú, rispondendo, disse loro: Pensate voi che quei Galilei fossero piú peccatori di tutti gli altri Galilei, perché hanno sofferto tali cose?
Luke	13	3	No, vi dico; ma se non vi ravvedete perirete tutti allo stesso modo.
Luke	13	4	Oppure pensate voi che quei diciotto, sui quali cadde la torre in Siloe e li uccise, fossero piú colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme?
Luke	13	5	No, vi dico; ma se non vi ravvedete, perirete tutti allo stesso modo.
Luke	13	6	Or disse questa parabola: Un uomo aveva un fico piantato nella sua vigna; venne a cercarvi del frutto ma non ne trovò.
Luke	13	7	Disse allora al vignaiolo: Ecco, sono già tre anni che io vengo a cercare frutto su questo fico, e non ne trovo; taglialo; perché deve occupare inutilmente il terreno?
Luke	13	8	Ma quegli gli rispose e disse: Signore, lascialo ancora quest'anno, finché lo scalzi e gli metta del letame
Luke	13	9	e se fa frutto, bene; altrimenti, in avvenire lo taglierai".
Luke	13	10	Or egli insegnava in una delle sinagoghe in giorno di sabato.
Luke	13	11	Ed ecco vi era una donna, che da diciotto anni aveva uno spirito di infermità, ed era tutta curva e non poteva in alcun modo raddrizzarsi.
Luke	13	12	Or Gesú, vedutala, la chiamò a sé e le disse: Donna, tu sei liberata dalla tua infermità.
Luke	13	13	E pose le mani su di lei ed ella fu subito raddrizzata, e glorificava Dio.
Luke	13	14	Ma il capo della sinagoga, indignato che Gesú avesse guarito in giorno di sabato, si rivolse alla folla e disse: Vi sono sei giorni in cui si deve lavorare; venite dunque in quelli a farvi guarire e non in giorno di sabato.
Luke	13	15	Allora il Signore gli rispose e disse: Ipocriti! Ciascun di voi non slega forse di sabato dalla mangiatoia, il suo bue o il suo asino per condurlo a bere?
Luke	13	16	Non doveva quindi essere sciolta da questo legame, in giorno di sabato, costei che è figlia di Abrahamo e che Satana aveva tenuta legata per ben diciotto anni?.
Luke	13	17	E mentre egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari erano svergognati, tutta la folla invece si rallegrava di tutte le opere gloriose da lui compiute.
Luke	13	18	Quindi egli disse: A cosa è simile il regno di Dio, e a che lo paragonerò?
Luke	13	19	E' simile a un granel di senape che un uomo ha preso e gettato nel suo orto, poi è cresciuto ed è diventato un grande albero, e gli uccelli del cielo sono venuti a cercar riparo tra i suoi rami.
Luke	13	20	Poi disse di nuovo: A che paragonerò il regno di Dio?
Luke	13	21	Esso è simile al lievito che una donna prende e ripone in tre stai di farina, finché sia tutta lievitata.
Luke	13	22	Ed egli andava in giro per città e villaggi insegnando, e intanto si avvicinava a Gerusalemme.
Luke	13	23	Or un tale gli chiese: Signore, sono pochi coloro che si salvano?. Egli disse loro:
Luke	13	24	Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché vi dico che molti cercheranno di entrare e non potranno.
Luke	13	25	Una volta che il padrone di casa si è alzato ed ha chiuso la porta, voi allora, stando di fuori, comincerete a bussare alla porta dicendo: Signore, Signore, aprici ma egli, rispondendo, vi dirà: Io non so da dove venite.
Luke	13	26	Allora comincerete a dire: Noi abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza, e tu hai insegnato nelle nostre piazze.
Luke	13	27	Ma egli dirà: Io vi dico che non so da dove venite, via da me voi tutti operatori d'iniquità
Luke	13	28	Lí sarà pianto e stridor di denti, quando vedrete Abrahamo, Isacco, Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, mentre voi ne sarete cacciati fuori.
Luke	13	29	Ne verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno, e sederanno a tavola nel regno di Dio.
Luke	13	30	Ed ecco, vi sono alcuni fra gli ultimi che saranno i primi, e alcuni fra i primi che saranno gli ultimi.
Luke	13	31	In quello stesso giorno alcuni farisei, vennero a dirgli: Parti e vattene da qui perché Erode vuole ucciderti.
Luke	13	32	Ed egli disse loro: Andate a dire a quella volpe: Ecco, oggi e domani io scaccio i demoni e compio guarigioni, e il terzo giorno giungo al termine della mia corsa.
Luke	13	33	Ma oggi, domani e dopodomani devo camminare, perché non può essere che un profeta muoia fuori di Gerusalemme.
Luke	13	34	Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che ti sono mandati! Quante volte ho voluto a raccogliere i tuoi figli come la gallina raccoglie i suoi pulcini sotto le ali, ma voi non avete voluto!
Luke	13	35	Ecco, la vostra casa vi è lasciata deserta. Or io vi dico che non mi vedrete piú finché venga il tempo in cui direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
------------------------Luca, capitolo 14
Luke	14	1	Or avvenne che, come egli entrò in casa di uno dei capi dei farisei in giorno di sabato per mangiare, essi lo osservavano;
Luke	14	2	ed ecco, davanti a lui c'era un uomo idropico.
Luke	14	3	E Gesú, rispondendo ai dottori della legge e ai farisei, disse: E' lecito guarire in giorno di sabato?.
Luke	14	4	Ma essi tacquero. Allora egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò.
Luke	14	5	Poi, rispondendo loro disse: Chi di voi se il suo asino o bue cade in un pozzo, non lo tira subito fuori in giorno di sabato?.
Luke	14	6	Ma essi non gli potevano rispondere nulla in merito a queste cose.
Luke	14	7	Ora, notando come essi sceglievano i primi posti a tavola, propose agli invitati questa parabola, dicendo:
Luke	14	8	Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché quel tale potrebbe aver invitato un altro piú importante di te,
Luke	14	9	e chi ha invitato te e lui non venga a dirti: Cedi il posto a questi. E allora tu, pieno di vergogna, non vada ad occupare l'ultimo posto.
Luke	14	10	Ma quando sei invitato, va' a metterti all'ultimo posto affinché, venendo chi ti ha invitato, ti dica: Amico, sali più su Allora ne avrai onore davanti a coloro che sono a tavola con te.
Luke	14	11	Perché chiunque si innalza sarà abbassato e chi si abbassa sarà innalzato.
Luke	14	12	Or egli disse a colui che lo aveva invitato: Quando fai un pranzo o una cena, non chiamare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i vicini ricchi, affinché essi non invitino a loro volta te, e ti sia reso il contraccambio.
Luke	14	13	Ma quando fai un banchetto, chiama i mendicanti, i mutilati, gli zoppi, i ciechi;
Luke	14	14	e sarai beato, perché essi non hanno modo di contraccambiarti; ma il contraccambio ti sarà reso alla risurrezione dei giusti.
Luke	14	15	Or uno dei commensali, udite queste cose, gli disse: Beato chi mangerà del pane nel regno di Dio.
Luke	14	16	Allora Gesú gli disse: Un uomo fece una gran cena e invitò molti;
Luke	14	17	e, all'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: Venite, perché è già tutto pronto.
Luke	14	18	Ma tutti allo stesso modo cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: Ho comprato un podere e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi.
Luke	14	19	E un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi.
Luke	14	20	Un altro ancora disse: Ho preso moglie e perciò non posso venire.
Luke	14	21	Cosí quel servo tornò e riferí queste cose al suo signore. Allora il padrone di casa, pieno di sdegno, disse al suo servo: Presto, va' per le piazze e per le strade della città, conduci qua i mendicanti, i mutilati, gli zoppi e i ciechi.
Luke	14	22	Poi il servo gli disse: Signore, è stato fatto come hai comandato, ma c'è ancora posto.
Luke	14	23	Allora il signore disse al servo: Va' fuori per le vie e lungo le siepi e costringili ad entrare, affinché la mia casa sia piena.
Luke	14	24	Perché io vi dico che nessuno di quegli uomini che erano stati invitati gusterà la mia cena".
Luke	14	25	Or grandi folle andavano a lui, ed egli si rivolse loro e disse:
Luke	14	26	Se uno viene a me e non odia suo padre e sua madre, moglie e figli fratelli e sorelle e perfino la sua propria vita, non può essere mio discepolo.
Luke	14	27	E chiunque non porta la sua croce e mi segue, non può essere mio discepolo.
Luke	14	28	Chi di voi infatti, volendo edificare una torre, non si siede prima a calcolarne il costo, per vedere se ha abbastanza per portarla a termine?
Luke	14	29	Che talora, avendo posto il fondamento e non potendola finire, tutti coloro che la vedono non comincino a beffarsi di lui,
Luke	14	30	dicendo: Quest'uomo ha cominciato a costruire e non è stato capace di terminare.
Luke	14	31	Ovvero quale re, andando a far guerra contro un altro re, non si siede prima a determinare se può con diecimila affrontare colui che gli viene contro con ventimila?
Luke	14	32	Se no, mentre quello è ancora lontano, gli manda un'ambasciata per trattar la pace.
Luke	14	33	Cosí dunque, ognuno di voi che non rinunzia a tutto ciò che ha, non può essere mio discepolo.
Luke	14	34	Il sale è buono, ma se il sale diviene insipido, con che cosa gli si renderà il sapore?
Luke	14	35	Esso non serve né per la terra, né per il concime, ma è gettato via. Chi ha orecchi da udire oda.
------------------------Luca, capitolo 15
Luke	15	1	Or tutti i Pubblicani e i peccatori, si accostavano a lui per udirlo.
Luke	15	2	E i farisei e gli scribi mormoravano, dicendo: Costui accoglie i peccatori e mangia con loro.
Luke	15	3	Allora egli disse loro questa parabola:
Luke	15	4	Qual uomo fra voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e non va dietro alla perduta finché non la ritrova?
Luke	15	5	E quando la ritrova, se la mette sulle spalle tutto contento;
Luke	15	6	e, giunto a casa, convoca gli amici e i vicini e dice loro: Rallegratevi con me perché ho ritrovato la mia pecora che era perduta
Luke	15	7	Io vi dico che allo stesso modo vi sarà in cielo piú gioia per un solo peccatore che si ravvede, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento.
Luke	15	8	O quale donna, se ha dieci dramme, e ne perde una, non accende la lampada, non spazza la casa e non cerca accuratamente finché non la ritrova?
Luke	15	9	E quando l'ha trovata, chiama insieme le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta.
Luke	15	10	Allo stesso modo vi dico, vi sarà gioia presso gli angeli di Dio per un solo peccatore che si ravvede.
Luke	15	11	Disse ancora: Un uomo aveva due figli.
Luke	15	12	Il piú giovane di loro disse al padre: Padre, dammi la parte dei beni che mi spetta. E il padre divise fra loro i beni.
Luke	15	13	Pochi giorni dopo il figlio piú giovane, raccolta ogni cosa, se ne andò in un paese lontano e là dissipò le sue sostanze vivendo dissolutamente.
Luke	15	14	Ma quando ebbe speso tutto, in quel paese sopraggiunse una grave carestia ed egli cominciò ad essere nel bisogno.
Luke	15	15	Allora andò a mettersi con uno degli abitanti di quel paese, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci.
Luke	15	16	Ed egli desiderava riempire il ventre con le carrube che i porci mangiavano, ma nessuno gliene dava.
Luke	15	17	Allora, rientrato in sé, disse: Quanti lavoratori salariati di mio padre hanno pane in abbondanza, io invece muoio di fame!
Luke	15	18	Mi leverò e andrò da mio padre, e gli dirò: Padre, ho peccato contro il cielo e davanti a te
Luke	15	19	non sono piú degno di essere chiamato tuo figlio; trattami come uno dei tuoi lavoratori salariati
Luke	15	20	Egli dunque si levò e andò da suo padre. Ma mentre era ancora lontano, suo padre lo vide e ne ebbe compassione; corse, gli si gettò al collo e lo baciò.
Luke	15	21	E il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il cielo e davanti a te e non sono piú degno di essere chiamato tuo figlio.
Luke	15	22	Ma il padre disse ai suoi servi: Portate qui la veste piú bella e rivestitelo, mettetegli un anello al dito e dei sandali ai piedi.
Luke	15	23	Portate fuori il vitello ingrassato e ammazzatelo; mangiamo e rallegriamoci,
Luke	15	24	perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato". E si misero a fare grande festa.
Luke	15	25	Or il suo figlio maggiore era nei campi; e come ritornava e giunse vicino a casa, udí la musica e le danze.
Luke	15	26	Chiamato allora un servo, gli domandò cosa fosse tutto ciò.
Luke	15	27	E quello gli disse: E' tornato tuo fratello e tuo padre ha ammazzato il vitello ingrassato, perché lo ha riavuto sano salvo.
Luke	15	28	Udito ciò, egli si adirò e non volle entrare; allora suo padre uscí e lo pregava di entrare.
Luke	15	29	Ma egli, rispose al padre e disse: Ecco, son già tanti anni che io ti servo e non ho mai trasgredito alcun tuo comandamento, eppure non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici.
Luke	15	30	Ma quando è tornato questo tuo figlio, che ha divorato i tuoi beni con le meretrici, tu hai ammazzato per lui il vitello ingrassato
Luke	15	31	Allora il padre gli disse: Figlio, tu sei sempre con me, e ogni cosa mia è tua.
Luke	15	32	Ma si doveva fare festa e rallegrarsi perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato".
------------------------Luca, capitolo 16
Luke	16	1	Or egli disse ancora ai suoi discepoli: Vi era un uomo ricco che aveva un fattore; e questi fu accusato davanti a lui di dissipare i suoi beni.
Luke	16	2	Allora egli lo chiamò e gli disse: Che cosa è questo che sento dire di te? Rendi ragione della tua amministrazione, perché tu non puoi piú essere mio fattore.
Luke	16	3	E il fattore disse fra se stesso: Che farò ora, dato che il mio padrone mi toglie l'amministrazione? A zappare non son capace, e a mendicare mi vergogno.
Luke	16	4	Io so cosa fare affinché, quando io sarò rimosso dall'amministrazione, mi accolgano nelle loro case
Luke	16	5	Chiamati dunque ad uno ad uno i debitori del suo padrone, disse al primo: Quanto devi al mio padrone?
Luke	16	6	Quello rispose: Cento bati di olio. Allora egli gli disse: Prendi la tua ricevuta, siedi e scrivi subito cinquanta.
Luke	16	7	Poi disse ad un altro: e tu quanto devi. Ed egli disse: Cento cori di grano. Allora egli gli disse: Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta.
Luke	16	8	Il padrone lodò il fattore disonesto, perché aveva agito con avvedutezza, poiché i figli di questo mondo, nella loro generazione, sono piú avveduti dei figli della luce.
Luke	16	9	Or io vi dico: Fatevi degli amici con le ricchezze ingiuste perché, quando esse verranno a mancare, vi ricevano nelle dimore eterne.
Luke	16	10	Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è ingiusto nel poco, è ingiusto anche nel molto.
Luke	16	11	Se dunque voi non siete stati fedeli nelle ricchezze ingiuste, chi vi affiderà le vere?
Luke	16	12	E se non siete stati fedeli nelle ricchezze altrui, chi vi darà le vostre?
Luke	16	13	Nessun servo può servire a due padroni; perché o odierà l'uno e amerà l'altro, o si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro; voi non potete servire a Dio e a mammona.
Luke	16	14	Or i farisei, che erano amanti del denaro, udivano tutte queste cose e si beffavano di lui.
Luke	16	15	Ed egli disse loro: Voi siete quelli che giustificate voi stessi davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori; poiché ciò che è grandemente stimato tra gli uomini è cosa abominevole davanti a Dio.
Luke	16	16	La legge e i profeti arrivano fino a Giovanni; da allora in poi il regno di Dio è annunziato e ognuno si sforza di entrarvi.
Luke	16	17	Ma è piú facile che passino il cielo e la terra, piuttosto che cada un sol apice della legge.
Luke	16	18	Chiunque manda via la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio; e chiunque sposa una donna mandata via dal marito, commette adulterio.
Luke	16	19	Or vi era un uomo ricco, che si vestiva di porpora e bisso, e ogni giorno se la godeva splendidamente.
Luke	16	20	Vi era anche un mendicante chiamato Lazzaro, che giaceva alla sua porta tutto coperto di piaghe ulcerose
Luke	16	21	e desiderava saziarsi delle briciole che cadevano dalla tavola del ricco, e perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe.
Luke	16	22	Or avvenne che il mendicante morí e fu portato dagli angeli nel seno di Abrahamo; morí anche il ricco e fu sepolto.
Luke	16	23	E, essendo tra i tormenti nell'inferno, alzò gli occhi e vide da lontano Abrahamo e Lazzaro nel suo seno.
Luke	16	24	Allora, gridando, disse: Padre Abrahamo, abbi pietà di me, e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito per rinfrescarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma
Luke	16	25	Ma Abrahamo disse: Figlio, ricordati che tu hai ricevuto i tuoi beni durante la tua vita e Lazzaro similmente i mali; ora invece egli è consolato e tu soffri.
Luke	16	26	Oltre a tutto ciò, fra noi e voi è posto un grande baratro, in modo tale che coloro che vorrebbero da qui passare a voi non possono; cosí pure nessuno può passare di là a noi
Luke	16	27	Ma quello disse: Ti prego dunque, o padre, di mandarlo a casa di mio padre,
Luke	16	28	perché io ho cinque fratelli, affinché li avverta severamente, e cosí non vengano anch'essi in questo luogo di tormento.
Luke	16	29	Abrahamo rispose: hanno Mosé e i profeti, ascoltino quelli.
Luke	16	30	Quello disse: No, padre Abrahamo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno.
Luke	16	31	Allora egli gli disse: se non ascoltano Mosé e i profeti, non crederanno neppure se uno risuscitasse dai morti.
------------------------Luca, capitolo 17
Luke	17	1	Or egli disse ai suoi discepoli: è impossibile che non avvengano scandali; ma guai a colui per colpa del quale avvengono!
Luke	17	2	Sarebbe meglio per lui che gli fosse messa al collo una macina da mulino e fosse gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno solo di questi piccoli.
Luke	17	3	State attenti a voi stessi! Se tuo fratello pecca contro di te, riprendilo; e se si pente, perdonagli.
Luke	17	4	E se anche peccasse sette volte al giorno contro di te, e sette volte al giorno ritorna a te, dicendo: Mi pento, perdonagli.
Luke	17	5	Allora gli apostoli dissero al Signore: Accresci a noi la fede.
Luke	17	6	E il Signore disse: Se aveste tanta fede quanto un granel di senape, potreste dire a questo gelso: sradicati e trapiantati in mare ed esso vi ubbidirebbe.
Luke	17	7	Ora chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge gli dirà quando è tornato a casa dai campi: Vieni subito a metterti a tavola?
Luke	17	8	Non gli dirà piuttosto: Preparami la cena, rimboccati le vesti e servimi affinché io abbia mangiato e bevuto, poi mangerai e berrai tu
Luke	17	9	Ringrazierà forse quel servo perché ha fatto le cose che gli erano state comandate? Non lo penso.
Luke	17	10	Cosí anche voi, quando avrete fatto tutte le cose che vi sono comandate, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto ciò che dovevamo fare.
Luke	17	11	Or avvenne che, nel suo cammino verso Gerusalemme, egli passò attraverso la Samaria e la Galilea.
Luke	17	12	E, come egli entrava in un certo villaggio, gli vennero incontro dieci uomini lebbrosi, i quali si fermarono a distanza,
Luke	17	13	e alzarono la voce, dicendo: Maestro, Gesú, abbi pietà di noi.
Luke	17	14	Ed egli, vedutili, disse loro: Andate a mostrarvi ai sacerdoti. E avvenne che, mentre se ne andavano, furono mondati.
Luke	17	15	E uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro glorificando Dio ad alta voce.
Luke	17	16	E si gettò con la faccia a terra ai piedi di Gesú, ringraziandolo. Or questi era un Samaritano.
Luke	17	17	Gesú allora prese a dire: Non sono stati guariti tutti e dieci? Dove sono gli altri nove?
Luke	17	18	Non si è trovato nessuno che sia ritornato per dare gloria a Dio, se non questo straniero?.
Luke	17	19	E disse a questi: Alzati e va la tua fede a ti ha guarito.
Luke	17	20	Ora, interrogato dai farisei sul quando verrebbe il regno di Dio, rispose loro e disse: Il regno di Dio non viene in maniera che si possa osservare
Luke	17	21	né si dirà: Eccolo quí o: Eccolo là, poiché, ecco, il regno di Dio è dentro di voi.
Luke	17	22	Poi disse ai suoi discepoli: Verranno i giorni in cui desidererete vedere uno dei giorni del Figlio dell'uomo, ma non lo vedrete.
Luke	17	23	E vi si dirà: Eccolo quí o: Eccolo là non vi andate e non li seguite.
Luke	17	24	Perché come il lampo che, guizzando da una estremità all'altra del cielo, illumina ogni cosa, cosí sarà anche il Figlio dell'uomo nel suo giorno.
Luke	17	25	Ma prima è necessario che egli soffra molte cose e sia rigettato da questa generazione.
Luke	17	26	E, come avvenne ai giorni di Noé, cosí avverrà anche nei giorni del Figlio dell'uomo.
Luke	17	27	Le persone mangiavano, bevevano, si ammogliavano e si maritavano, fino al giorno in cui Noé entrò nell'arca, e venne il diluvio e li fece perire tutti.
Luke	17	28	Lo stesso avvenne anche ai giorni di Lot: la gente mangiava, beveva, comperava, vendeva, piantava ed edificava;
Luke	17	29	ma nel giorno in cui Lot uscí da Sodoma, piovve dal cielo fuoco e zolfo e li fece perire tutti.
Luke	17	30	Cosí sarà nel giorno in cui il Figlio dell'uomo sarà manifestato.
Luke	17	31	In quel giorno chi si troverà sul tetto della casa, non scenda in casa a prendere le sue cose; cosí pure chi si troverà nei campi, non torni indietro.
Luke	17	32	Ricordatevi della moglie di Lot,
Luke	17	33	Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la salverà.
Luke	17	34	Io Vi dico: In quella notte due saranno in un letto; l'uno sarà preso e l'altro lasciato,
Luke	17	35	Due donne macineranno insieme; l'una sarà presa e l'altra lasciata.
Luke	17	36	Due uomini saranno nei campi; l'uno sarà preso e l'altro lasciato.
Luke	17	37	I discepoli allora, rispondendo, gli dissero: Dove Signore? Ed egli disse loro: Dove sarà il corpo, là si raduneranno le aquile,
------------------------Luca, capitolo 18
Luke	18	1	Poi propose loro ancora una parabola, per mostrare che bisogna continuamente pregare senza stancarsi,
Luke	18	2	dicendo: C'era in una città un giudice che non temeva Dio e non aveva rispetto per alcun uomo.
Luke	18	3	Or in quella stessa città c'era una vedova che andava da lui, dicendo: Fammi giustizia del mio avversario.
Luke	18	4	Per un certo tempo egli si rifiutò di farlo, ma poi disse fra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto per alcun uomo,
Luke	18	5	tuttavia, poiché questa vedova continua a infastidirmi, le farò giustizia perché a forza di venire, alla fine non mi esaurisca".
Luke	18	6	E il Signore disse: Ascoltate ciò che dice il giudice iniquo.
Luke	18	7	Non vendicherà Dio i suoi eletti che gridano a lui giorno e notte. Tarderà egli forse a intervenire a loro favore?
Luke	18	8	Sí, io vi dico che li vendicherà prontamente. Ma quando il Figlio dell'uomo verrà, troverà la fede sulla terra?.
Luke	18	9	Disse ancora questa parabola per certuni che presumevano di essere giusti e disprezzavano gli altri.
Luke	18	10	Due uomini salirono al tempio per pregare; uno era fariseo e l'altro pubblicano
Luke	18	11	Il fariseo, stando in piedi, dentro di sé pregava cosí: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, rapaci, ingiusti, adulteri, e neppure come quel pubblicano.
Luke	18	12	Io digiuno due volte la settimana e pago la decima di tutto ciò che possiedo".
Luke	18	13	Il pubblicano invece, stando lontano, non ardiva neppure alzare gli occhi al cielo; ma si batteva il petto, dicendo: O Dio, sii placato verso me peccatore,
Luke	18	14	Io vi dico che questi, e non l'altro, ritornò a casa sua giustificato, perché chiunque si innalza sarà abbassato e chi si abbassa sarà innalzato,
Luke	18	15	Gli presentarono anche dei piccoli fanciulli perché li toccasse; ma i discepoli, vedendo ciò, li sgridavano.
Luke	18	16	Gesú allora, chiamati a sé i fanciulli, disse: Lasciate che i piccoli fanciulli vengano a me e non glielo impedite, perché di tali è il regno di Dio.
Luke	18	17	In verità vi dico che chi non riceve il regno di Dio come un piccolo fanciullo, non vi entrerà.
Luke	18	18	Uno dei capi lo interrogò, dicendo: Maestro buono, che devo fare per ereditare la vita eterna?.
Luke	18	19	E Gesú gli disse: Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Dio.
Luke	18	20	Tu conosci i comandamenti: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non dire falsa testimonianza, onora tuo padre e tua madre.
Luke	18	21	E colui disse: Tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza.
Luke	18	22	Udito ciò, Gesú gli disse: Ti manca ancora una cosa: vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo, poi vieni e seguimi.
Luke	18	23	Ma egli, udite queste cose, si rattristò grandemente, perché era molto ricco.
Luke	18	24	Allora Gesú, visto che si era molto rattristato, disse Quanto è difficile per coloro che hanno delle ricchezze entrare nel regno di Dio!
Luke	18	25	Perché è piú facile che un cammello passi attraverso la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio.
Luke	18	26	E quelli che l'udivano dissero: Chi dunque può essere salvato?.
Luke	18	27	Ma egli disse: Le cose impossibili agli uomini, sono possibili a Dio.
Luke	18	28	Poi Pietro disse: Ecco, noi abbiamo lasciato ogni cosa e ti abbiamo seguito.
Luke	18	29	Ed egli disse loro: In verità vi dico che non c'è nessuno che abbia lasciato casa o genitori o fratelli o moglie o figli, per il regno di Dio,
Luke	18	30	che non ne riceva molte volte tanto in questo tempo, e nell'età a venire la vita eterna.
Luke	18	31	Poi prese con sé i dodici e disse loro: Ecco, noi saliamo a Gerusalemme, e tutte le cose scritte dai profeti riguardo al Figlio dell'uomo si compiranno.
Luke	18	32	Egli infatti sarà consegnato in mano dei gentili, sarà schernito e oltraggiato e gli sarà sputato addosso.
Luke	18	33	E, dopo averlo flagellato, lo uccideranno; ma il terzo giorno risusciterà.
Luke	18	34	Ma essi non compresero nulla di tutto ciò: questo parlare era per loro oscuro e non capivano le cose che erano state loro dette.
Luke	18	35	Ora, come egli si avvicinava a Gerico, un cieco era seduto lungo la strada. mendicando;
Luke	18	36	sentendo passare la folla domandò che cosa fosse;
Luke	18	37	gli risposero che stava passando Gesú, il Nazareno.
Luke	18	38	Allora egli gridò, dicendo: Gesú, Figlio di Davide, abbi pietà di me.
Luke	18	39	Quelli che camminavano davanti lo sgridavano perché tacesse, ma lui gridava ancora piú forte: Figlio di Davide, abbi pietà di me.
Luke	18	40	Allora Gesú, fermatosi, ordinò che gli fosse condotto e, quando gli fu vicino, lo interrogò,
Luke	18	41	dicendo: Cosa vuoi che io ti faccia?. Ed egli disse: Signore, che io recuperi la vista.
Luke	18	42	E Gesú gli disse: Recupera la vista; la tua fede ti ha guarito.
Luke	18	43	All'istante egli recuperò la vista e lo seguiva glorificando Dio; e tutto il popolo, vedendo questo, diede lode a Dio.
------------------------Luca, capitolo 19
Luke	19	1	Poi Gesú, entrato in Gerico, l'attraversava;
Luke	19	2	ed ecco un uomo, chiamato Zaccheo il quale era il capo dei pubblicani ed era ricco.
Luke	19	3	Egli cercava di vedere chi fosse Gesú, ma non poteva a motivo della folla, perché era piccolo di statura.
Luke	19	4	Allora corse avanti e salí su un sicomoro per vederlo, perché egli doveva passare di là.
Luke	19	5	E, quando Gesú arrivò in quel luogo alzò gli occhi, lo vide e gli disse: Zaccheo, scendi giú subito, perché oggi devo fermarmi in casa tua.
Luke	19	6	Ed egli scese in fretta e lo ricevette con gioia.
Luke	19	7	Vedendo ciò, tutti mormoravano, dicendo: Egli è andato ad alloggiare in casa di un uomo peccatore.
Luke	19	8	Ma Zaccheo si alzò e disse al Signore: Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri e, se ho defraudato qualcuno di qualcosa, gli restituirò quattro volte tanto.
Luke	19	9	E Gesú gli disse: Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anche costui è figlio d'Abrahamo.
Luke	19	10	Perché il Figlio dell'uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto.
Luke	19	11	E, mentre essi ascoltavano queste cose, Gesú proseguí a raccontare una parabola, perché era vicino a Gerusalemme, ed essi pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi subito.
Luke	19	12	Disse dunque: Un uomo nobile andò in un paese lontano, per ricevere l'investitura di un regno e poi tornare.
Luke	19	13	E, chiamati a sé dieci suoi servi, diede loro dieci mine, e disse loro: Trafficate fino al mio ritorno.
Luke	19	14	Ma i suoi cittadini lo odiavano e gli mandarono dietro un'ambasciata, dicendo: Non vogliamo che costui regni su di noi.
Luke	19	15	Ora, quando fu di ritorno, dopo aver ricevuto l'investitura del regno fece chiamare quei servi ai quali aveva dato il denaro per sapere quanto ciascuno avesse guadagnato trafficando.
Luke	19	16	Allora si fece avanti il primo e disse: Signore, la tua mina ha fruttato altre dieci mine;
Luke	19	17	ed egli disse: Bene, servo buono poiché sei stato fedele in cosa minima, ricevi il governo su dieci città
Luke	19	18	Venne poi il secondo, dicendo: Signore, la tua mina ha fruttato altre cinque mine;
Luke	19	19	ed egli disse anche a costui: Tu pure sii capo di cinque città.
Luke	19	20	Venne poi un altro, che disse: Signore, ecco la tua mina che ho tenuta riposta in un fazzoletto
Luke	19	21	perché ho avuto paura di te, che sei un uomo severo; tu prendi ciò che non hai depositato e mieti ciò che non hai seminato".
Luke	19	22	E il suo signore gli disse: Ti giudicherò dalle tue stesse parole, malvagio servo; tu sapevi che sono un uomo duro, che prendo ciò che non ho depositato e mieto ciò che non ho seminato;
Luke	19	23	perché non hai depositato il mio denaro in banca; cosí, al mio ritorno, lo avrei riscosso con l'interesse?"
Luke	19	24	Disse poi ai presenti: Toglietegli la mina e datela a colui che ha dieci mine.
Luke	19	25	Ed essi gli dissero: Signore, egli ha dieci mine.
Luke	19	26	"Poiché io vi dico che a chi ha sarà dato; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha.
Luke	19	27	Inoltre, conducete qui i miei nemici, che non hanno voluto che io regnassi su di loro e uccideteli alla mia presenza.
Luke	19	28	Dopo aver detto queste cose, egli andava avanti salendo a Gerusalemme.
Luke	19	29	E, come fu vicino a Betfage e a Betania, presso il monte detto degli Ulivi, mandò due dei suoi discepoli,
Luke	19	30	dicendo: Andate nel villaggio di fronte, entrando nel quale troverete un puledro di asino legato, su cui nessun uomo è mai salito; scioglietelo e conducetelo qui.
Luke	19	31	E se qualcuno vi domanda perché lo sciogliete, direte loro cosí: Il Signore ne ha bisogno.
Luke	19	32	E quelli che erano stati mandati andarono e trovarono come egli aveva loro detto.
Luke	19	33	E, mentre scioglievano il puledro, i suoi padroni dissero loro: Perché sciogliete il puledro?.
Luke	19	34	Ed essi dissero: Il Signore ne ha bisogno.
Luke	19	35	Lo condussero allora da Gesú e, gettate le loro vesti sopra il puledro, vi fecero montare Gesú.
Luke	19	36	E, mentre egli avanzava, stendevano le loro vesti sulla strada.
Luke	19	37	E, quando egli fu vicino alla discesa del monte degli Ulivi, tutta la folla dei discepoli iniziò con gioia a lodare Dio a gran voce per tutte le opere potenti che avevano visto,
Luke	19	38	dicendo: Benedetto il Re che viene nel nome del Signore; pace in cielo e gloria nei luoghi altissimi.
Luke	19	39	E alcuni farisei fra la folla gli dissero: Maestro, sgrida i tuoi discepoli!.
Luke	19	40	Ed egli, rispondendo, disse loro: Io vi dico che se costoro tacessero, griderebbero le pietre.
Luke	19	41	E come egli si avvicinava, vide la città e pianse a su di essa,
Luke	19	42	dicendo: Oh, se tu, proprio tu, avessi riconosciuto almeno in questo tuo giorno le cose necessarie alla tua pace! Ma ora esse sono nascoste agli occhi tuoi.
Luke	19	43	Poiché verranno sopra di te dei giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti accerchieranno e ti assedieranno da ogni parte.
Luke	19	44	E abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te; e non lasceranno in te pietra su pietra perché tu non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata.
Luke	19	45	Poi, entrato nel tempio, cominciò a cacciarne fuori coloro che vendevano e comperavano,
Luke	19	46	dicendo loro: Sta scritto: La mia casa è casa di preghiera, ma voi ne avete fatto un covo di ladroni.
Luke	19	47	Ogni giorno egli insegnava nel tempio. E i capi dei sacerdoti, gli scribi e i capi del popolo cercavano di farlo morire.
Luke	19	48	Ma non riuscivano a decidere che cosa fare, perché tutto il popolo lo ascoltava pendendo dalle sue labbra.
------------------------Luca, capitolo 20
Luke	20	1	E in uno di quei giorni avvenne che, mentre egli istruiva il popolo nel tempio e predicava l'evangelo, sopraggiunsero i capi dei sacerdoti e gli scribi, con gli anziani,
Luke	20	2	e gli dissero: Dicci con quale autorità fai queste cose; o, chi è colui che ti ha dato questa autorità?.
Luke	20	3	Ed egli, rispondendo, disse loro: Anch'io vi domanderò una cosa, e voi rispondetemi.
Luke	20	4	Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini?.
Luke	20	5	Ed essi ragionavano fra loro, dicendo: Se diciamo dal cielo, egli ci dirà: Perché dunque non gli avete creduto?.
Luke	20	6	Se invece diciamo dagli uomini, tutto il popolo ci lapiderà perché è convinto che Giovanni era un profeta.
Luke	20	7	Risposero dunque che non sapevano da dove venisse.
Luke	20	8	Allora Gesú disse loro: Neppure io vi dirò con quale autorità faccio queste cose.
Luke	20	9	Poi cominciò a raccontare al popolo questa parabola: Un uomo piantò una vigna, l'affidò a certi vignaioli e se ne andò lontano per lungo tempo.
Luke	20	10	Al tempo del raccolto, mandò un servo da quei vignaioli perché gli dessero la sua parte del frutto della vigna; ma i vignaioli, battutolo, lo rimandarono a mani vuote.
Luke	20	11	Egli mandò di nuovo un altro servo ma essi, dopo aver battuto e insultato anche questo, lo rimandarono a mani vuote.
Luke	20	12	Egli ne mandò ancora un terzo, ma essi ferirono anche questo e lo cacciarono.
Luke	20	13	Allora il padrone della vigna disse: Che devo fare? Manderò il mio amato figlio. Forse, vedendo lui, lo rispetteranno!.
Luke	20	14	Ma i vignaioli, quando lo videro, dissero tra di loro: Costui è l'erede; venite, uccidiamolo affinché l'eredità diventi nostra.
Luke	20	15	Cosí cacciatolo fuori dalla vigna, lo uccisero. Che farà dunque a costoro il padrone della vigna?
Luke	20	16	Egli verrà, sterminerà quei vignaioli, e darà la vigna ad altri. Ma essi, udito ciò, dissero: Cosí non sia.
Luke	20	17	Allora egli, guardandoli in faccia, disse: Che cosa è dunque ciò che sta scritto: La pietra che gli edificatori hanno rigettata è diventata la testata d'angolo?
Luke	20	18	Chiunque cadrà su questo sasso si sfracellerà, e colui sul quale esso cadrà sarà stritolato.
Luke	20	19	In quello stesso momento, i capi dei sacerdoti e gli scribi, cercarono di mettergli le mani addosso, perché avevano compreso che aveva raccontato quella parabola per loro, ma temettero il popolo.
Luke	20	20	Essi lo osservavano attentamente e gli mandarono degli istigatori che, fingendosi giusti, lo sorprendessero in fallo in un suo discorso, per poi consegnarlo al potere e all'autorità del governatore.
Luke	20	21	Costoro lo interrogarono, dicendo: Maestro, noi sappiamo che tu parli e insegni rettamente e che non usi alcuna parzialità ma insegni la via di Dio in verità.
Luke	20	22	Ci è lecito pagare il tributo a Cesare o no?.
Luke	20	23	Ma egli, accortosi della loro malizia, disse loro: Perché mi tentate?
Luke	20	24	Mostratemi un denaro: di chi è l'immagine e l'iscrizione che porta?. Ed essi, rispondendo, dissero: Di Cesare.
Luke	20	25	Allora egli disse loro: Rendete dunque a Cesare ciò che è di Cesare, e a Dio ciò che è di Dio.
Luke	20	26	E cosí non poterono coglierlo in fallo nel suo discorso davanti al popolo e, meravigliati della sua risposta, tacquero.
Luke	20	27	Or gli si accostarono alcuni sadducei, i quali negano che vi sia la risurrezione, e lo interrogarono,
Luke	20	28	dicendo: Maestro, Mosé ci ha scritto che se il fratello di qualcuno muore avendo moglie e muore senza figli, il suo fratello prenda la moglie e susciti una discendenza a suo fratello.
Luke	20	29	Or vi furono sette fratelli; il primo prese moglie e morí senza lasciare figli.
Luke	20	30	Il secondo la prese come moglie, e morí anch'egli senza lasciare figli.
Luke	20	31	La prese poi il terzo; e cosí tutti e sette morirono senza lasciare figli.
Luke	20	32	Dopo tutti, morí anche la donna.
Luke	20	33	Nella risurrezione, dunque, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta per moglie.
Luke	20	34	E Gesú, rispondendo, disse loro: I figli di questa età si sposano e si maritano
Luke	20	35	ma coloro che sono ritenuti degni di ottenere l'altra età e la risurrezione dei morti, non si sposano né si maritano;
Luke	20	36	essi infatti non possono piú morire, perché sono come gli angeli e sono figli di Dio, essendo figli della risurrezione.
Luke	20	37	E che i morti risuscitino, lo ha dichiarato Mosé stesso nel passo del roveto, quando chiama Signore, il Dio di Abrahamo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe.
Luke	20	38	Or egli non è il Dio dei morti ma dei viventi, poiché tutti vivono per lui.
Luke	20	39	Allora alcuni degli scribi presero la parola e dissero: Maestro, hai detto bene.
Luke	20	40	E non ardirono piú fargli alcuna domanda.
Luke	20	41	Ed egli disse loro: Come mai dicono che il Cristo è Figlio di Davide?
Luke	20	42	Nel libro dei Salmi Davide stesso dice: Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra,
Luke	20	43	finché io abbia posto i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi".
Luke	20	44	Davide dunque lo chiama Signore come può essere suo figlio?.
Luke	20	45	Ora, mentre tutto il popolo stava ascoltando, egli disse ai suoi discepoli:
Luke	20	46	Guardatevi dagli scribi, i quali passeggiano volentieri in lunghe vesti e amano i saluti nelle piazze, i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei conviti;
Luke	20	47	essi divorano le case delle vedove e fanno lunghe preghiere per farsi vedere. Essi riceveranno una piú dura condanna.
------------------------Luca, capitolo 21
Luke	21	1	Poi Gesú alzò gli occhi e vide i ricchi che gettavano i loro doni nella cassa del tesoro,
Luke	21	2	e vide anche una povera vedova che vi gettava due spiccioli,
Luke	21	3	e disse: In verità io vi dico che questa povera vedova ha gettato piú di tutti gli altri.
Luke	21	4	Tutti costoro infatti hanno gettato nelle offerte per la casa di Dio del loro superfluo, ma costei vi ha gettato nella sua povertà tutto quello che aveva per vivere.
Luke	21	5	Poi, come alcuni parlavano del tempio e facevano notare che era adorno di belle pietre e di offerte, egli disse:
Luke	21	6	Di tutte queste cose che ammirate, verranno i giorni in cui non sarà lasciata pietra su pietra che non sia diroccata.
Luke	21	7	Essi allora lo interrogarono dicendo: Maestro, quando avverranno dunque queste cose e quale sarà il segno che queste cose stanno per compiersi?.
Luke	21	8	Ed egli disse: Guardate di non essere ingannati, perché molti verranno nel mio nome, dicendo: Sono io e: Il tempo è giunto. Non andate dunque dietro a loro.
Luke	21	9	Quando poi sentirete parlare di guerre e di tumulti, non vi spaventate perché queste cose devono prima avvenire, ma non verrà subito la fine.
Luke	21	10	Allora disse loro: Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno;
Luke	21	11	e vi saranno grandi terremoti, carestie e pestilenze in vari luoghi vi saranno anche dei fenomeni spaventevoli e grandi segni dal cielo.
Luke	21	12	Ma prima di tutte queste cose, vi metteranno le mani addosso e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e mettendovi in prigione; e sarete portati davanti ai re e ai governatori a causa del mio nome;
Luke	21	13	ma questo vi darà occasione di testimoniare.
Luke	21	14	Mettetevi dunque in cuore di non premeditare come rispondere a vostra difesa,
Luke	21	15	perché io vi darò una favella e una sapienza a cui tutti i vostri avversari non potranno contraddire o resistere.
Luke	21	16	Or voi sarete traditi anche dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici; e faranno morire alcuni di voi.
Luke	21	17	E sarete odiati da tutti a causa del mio nome.
Luke	21	18	Ma neppure un capello del vostro capo perirà.
Luke	21	19	Nella vostra perseveranza guadagnerete le anime vostre.
Luke	21	20	Ora, quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, sappiate che allora la sua desolazione è vicina.
Luke	21	21	Allora, coloro che sono nella Giudea fuggano sui monti; e coloro che sono in città se ne allontanino; e coloro che sono nei campi non entrino in essa.
Luke	21	22	Poiché questi sono giorni di vendetta, affinché tutte le cose che sono scritte siano adempiute.
Luke	21	23	Guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni, perché vi sarà grande avversità nel paese e ira su questo popolo.
Luke	21	24	Ed essi cadranno sotto il taglio della spada, e saranno condotti prigionieri fra tutte le nazioni; e Gerusalemme sarà calpestata dai gentili, finché i tempi dei gentili siano compiuti.
Luke	21	25	E vi saranno dei segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli, nello smarrimento al fragore del mare e dei flutti;
Luke	21	26	gli uomini verranno meno dalla paura e dall'attesa delle cose che si abbatteranno sul mondo, perché le potenze dei cieli saranno scrollate.
Luke	21	27	Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nuvola con potenza e grande gloria.
Luke	21	28	Ora, quando queste cose cominceranno ad accadere, guardate in alto e alzate le vostre teste, perché la vostra redenzione è vicina.
Luke	21	29	Poi disse loro una parabola: Osservate il fico e tutti gli alberi.
Luke	21	30	Quando essi cominciano a mettere i germogli, vedendoli, voi stessi riconoscete che l'estate è vicina;
Luke	21	31	cosí anche voi, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
Luke	21	32	In verità io vi dico che questa generazione non passerà finché tutte queste cose non siano accadute.
Luke	21	33	Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
Luke	21	34	Or fate attenzione che talora i vostri cuori non siano aggravati da gozzoviglie da ubriachezza e dalle preoccupazioni di questa vita, e che quel giorno vi piombi addosso all'improvviso.
Luke	21	35	Perché verrà come un laccio su tutti quelli che abitano sulla faccia di tutta la terra.
Luke	21	36	Vegliate dunque, pregando in ogni tempo, affinché siate ritenuti degni di scampare a tutte queste cose che stanno per accadere e di comparire davanti al Figlio dell'uomo.
Luke	21	37	Durante il giorno egli insegnava nel tempio, e la notte usciva e la trascorreva all'aperto sul monte degli Ulivi.
Luke	21	38	E tutto il popolo, al mattino presto veniva da lui nel tempio per ascoltarlo.
------------------------Luca, capitolo 22
Luke	22	1	Si avvicinava intanto la festa degli Azzimi, detta Pasqua.
Luke	22	2	Ed i capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano come farlo morire, poiché temevano il popolo.
Luke	22	3	Or Satana entrò in Giuda, soprannominato Iscariota, che era nel numero dei dodici.
Luke	22	4	Cosí egli andò ad accordarsi con i capi dei sacerdoti e con i magistrati sul come tradirlo.
Luke	22	5	Ed essi se ne rallegrarono e convennero di dargli del denaro.
Luke	22	6	Ed egli acconsentí, e cercava l'opportunità di consegnarlo nelle loro mani di nascosto dalla folla.
Luke	22	7	Or venne il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva sacrificare la Pasqua.
Luke	22	8	E Gesú mandò Pietro e Giovanni, dicendo: Andate e preparate la Pasqua per noi, affinché la possiamo mangiare.
Luke	22	9	Ed essi gli dissero: Dove vuoi che la prepariamo?.
Luke	22	10	Allora egli disse loro: Ecco, quando entrerete in città, vi verrà incontro un uomo che porta una brocca d'acqua; seguitelo nella casa dove entrerà.
Luke	22	11	Dite quindi al padrone di casa: Il Maestro ti manda a dire: Dov'è la sala, nella quale posso mangiare la Pasqua con i miei discepoli?
Luke	22	12	Allora egli vi mostrerà una grande sala arredata; là preparerete la Pasqua.
Luke	22	13	Andati dunque, essi trovarono come aveva loro detto e prepararono la Pasqua.
Luke	22	14	E, quando giunse l'ora, egli si mise a tavola e i dodici apostoli con lui.
Luke	22	15	Allora egli disse loro: Ho grandemente desiderato di mangiare questa Pasqua con voi prima di soffrire,
Luke	22	16	poiché io vi dico che non ne mangerò piú finché abbia il suo compimento nel regno di Dio.
Luke	22	17	Poi prese il calice, rese grazie e disse: Prendete questo e dividetelo fra di voi,
Luke	22	18	perché io vi dico che non berrò piú del frutto della vigna, finché il regno di Dio sia venuto.
Luke	22	19	Poi, preso il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me
Luke	22	20	Cosí pure, dopo aver cenato, prese il calice dicendo: Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, che è sparso per voi.
Luke	22	21	Ma ecco, la mano di colui che mi tradisce è sulla tavola con me.
Luke	22	22	Certamente il Figlio dell'uomo se ne va, come è stabilito, ma guai a quell'uomo per mezzo del quale è tradito!.
Luke	22	23	Allora essi cominciarono a domandarsi l'un l'altro, chi di loro avrebbe fatto questo.
Luke	22	24	E tra di loro sorse anche una contesa, intorno a chi di loro doveva essere considerato il maggiore.
Luke	22	25	Ma Gesú disse loro: I re delle nazioni le signoreggiano, e coloro che esercitano autorità su di esse sono chiamati benefattori.
Luke	22	26	Ma con voi non sia cosí; anzi il piú grande fra di voi sia come il minore e chi governa come colui che serve.
Luke	22	27	Chi è infatti piú grande chi siede a tavola, o colui che serve? Non è forse colui che siede a tavola? Eppure io sono in mezzo a voi come colui che serve.
Luke	22	28	Or voi siete quelli che siete rimasti con me nelle mie prove.
Luke	22	29	Ed io vi assegno il regno, come il Padre mio lo ha assegnato a me,
Luke	22	30	affinché mangiate e beviate alla mia tavola nel mio regno e sediate su troni per giudicare le dodici tribú d'Israele.
Luke	22	31	Il Signore disse ancora: Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano.
Luke	22	32	Ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai ritornato, conferma i tuoi fratelli.
Luke	22	33	Ma egli disse: Signore, io sono pronto ad andare con te tanto in prigione che alla morte.
Luke	22	34	Ma Gesú disse: Pietro, io ti dico che oggi il gallo non canterà, prima che tu abbia negato tre volte di conoscermi.
Luke	22	35	Poi disse loro: Quando vi mandai senza borsa, senza sacca e senza sandali, vi è forse mancata qualche cosa?. Ed essi dissero: Nessuna.
Luke	22	36	Disse loro dunque: Ma ora chi ha una borsa la prenda con sé, e cosí pure una sacca; e chi non ha la spada venda la sua veste e ne compri una.
Luke	22	37	Poiché io vi dico che ciò che è scritto deve ancora essere adempiuto in me: Ed egli è stato annoverato fra i malfattori Le cose infatti che sono scritte di me hanno il loro compimento.
Luke	22	38	Allora essi dissero: Signore, ecco qui due spade. Ma egli disse loro: Basta!.
Luke	22	39	Poi, uscito, andò come al solito al monte degli ulivi, e anche i suoi discepoli lo seguirono.
Luke	22	40	Giunto sul posto, disse loro: Pregate per non entrare in tentazione
Luke	22	41	E si allontanò da loro, circa un tiro di sasso e, postosi in ginocchio, pregava,
Luke	22	42	dicendo: Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia volontà, ma la tua.
Luke	22	43	Allora gli apparve un angelo dal cielo per dargli forza.
Luke	22	44	Ed egli, essendo in agonia, pregava ancor piú intensamente, e il suo sudore divenne simile a grumi di sangue che cadevano a terra.
Luke	22	45	Alzatosi poi dalla preghiera, venne dai suoi discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza
Luke	22	46	e disse loro: Perché dormite? Alzatevi e pregate per non entrare in tentazione.
Luke	22	47	Mentre egli parlava ancora, ecco una turba; or colui che si chiamava Giuda uno dei dodici, li precedeva e si accostò a Gesú per baciarlo.
Luke	22	48	E Gesú gli disse: Giuda, tradisci il Figlio dell'uomo con un bacio?.
Luke	22	49	Allora quelli attorno a Gesú, vedendo ciò che stava per accadere, gli dissero: Signore, dobbiamo colpire con la spada?.
Luke	22	50	E uno di loro colpí il servo del sommo sacerdote e gli recise l'orecchio destro.
Luke	22	51	Ma Gesú, rispondendo, disse: Lasciate, basta cosí. E, toccato l'orecchio di quell'uomo, lo guarí.
Luke	22	52	Poi Gesú disse ai capi dei sacerdoti, ai capitani del tempio e agli anziani che erano venuti contro di lui: Siete usciti contro di me con spade e bastoni come contro un brigante?
Luke	22	53	Mentre ogni giorno io ero con voi nel tempio, voi non metteste mai le mani su di me; ma questa è la vostra ora e la potestà delle tenebre.
Luke	22	54	Dopo averlo catturato, lo portarono via e lo condussero nella casa del sommo sacerdote. E Pietro seguiva da lontano.
Luke	22	55	Quando essi accesero un fuoco in mezzo al cortile e si posero a sedere attorno, Pietro si sedette in mezzo a loro.
Luke	22	56	Una serva lo vide seduto presso il fuoco, lo guardò attentamente e disse: Anche costui era con lui.
Luke	22	57	Ma egli lo negò, dicendo: Donna, non lo conosco.
Luke	22	58	Poco dopo lo vide un altro e disse: Anche tu sei di quelli. Ma Pietro disse: O uomo, non lo sono.
Luke	22	59	Passata circa un'ora, un altro affermava con insistenza, dicendo: In verità anche costui era con lui, perché è Galileo.
Luke	22	60	Ma Pietro disse: O uomo, non so quello che dici. E subito, mentre ancora parlava, il gallo cantò.
Luke	22	61	E il Signore, voltatosi, guardò Pietro. E Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detto: Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte.
Luke	22	62	Allora Pietro uscì fuori e pianse amaramente.
Luke	22	63	Intanto gli uomini che tenevano Gesú lo schernivano, percuotendolo.
Luke	22	64	E, dopo averlo bendato, lo percuotevano in faccia e gli domandavano, dicendo: Indovina, chi è colui che ti ha percosso?.
Luke	22	65	E, bestemmiando, dicevano molte altre cose contro di lui.
Luke	22	66	Appena fu giorno si riunirono gli anziani del popolo, i capi dei sacerdoti e gli scribi e lo condussero nel loro sinedrio, dicendo:
Luke	22	67	Se tu sei il Cristo, diccelo. Ma egli disse loro: Anche se ve lo dicessi, non credereste.
Luke	22	68	Se poi vi interrogassi, non mi rispondereste né mi lascereste andare.
Luke	22	69	Ma da ora in poi il Figlio dell'uomo sederà alla destra della potenza di Dio.
Luke	22	70	Allora tutti dissero: Sei tu dunque il Figlio di Dio?. Ed egli disse loro: Voi dite giustamente, perché io lo sono.
Luke	22	71	Essi allora dissero: Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? Dal momento che noi stessi l'abbiamo udito dalla sua propria bocca.
------------------------Luca, capitolo 23
Luke	23	1	Allora tutta l'assemblea si alzò e lo condusse da Pilato.
Luke	23	2	E cominciarono ad accusarlo, dicendo: Noi abbiamo sorpreso costui che sovvertiva la nazione e proibiva di dare i tributi a Cesare, affermando di essere un re, il Cristo.
Luke	23	3	Allora Pilato lo interrogò, dicendo: Sei tu il re dei Giudei?. E Gesú gli rispose e disse: Tu lo dici.
Luke	23	4	Pilato quindi disse ai capi dei sacerdoti e alle turbe: Io non trovo nessuna colpa in quest'uomo.
Luke	23	5	Ma quelli insistevano, dicendo: Egli solleva il popolo insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea fin qua.
Luke	23	6	Allora Pilato, avendo udito nominare la Galilea, domandò se quell'uomo fosse Galileo.
Luke	23	7	E, saputo che apparteneva alla giurisdizione di Erode, lo mandò da Erode, che in quei giorni si trovava anch'egli a Gerusalemme.
Luke	23	8	Quando Erode vide Gesú, se ne rallegrò grandemente; da molto tempo infatti desiderava vederlo, perché aveva sentito dire molte cose di lui e sperava di vederlo compiere qualche miracolo.
Luke	23	9	Egli gli rivolse molte domande, ma Gesú non gli rispose nulla.
Luke	23	10	Intanto i capi dei sacerdoti e gli scribi stavano là accusandolo con veemenza.
Luke	23	11	Allora Erode, con i suoi soldati, dopo averlo oltraggiato e schernito, lo rivestí di una veste splendida e lo rimandò da Pilato.
Luke	23	12	In quel giorno Erode e Pilato divennero amici, mentre prima erano stati nemici.
Luke	23	13	Allora Pilato, riuniti i capi dei sacerdoti i magistrati e il popolo,
Luke	23	14	disse loro: Voi mi avete portato quest'uomo, come uno che perverte il popolo; ed ecco, dopo averlo esaminato alla vostra presenza, non ho trovato in lui nessuna delle colpe di cui lo accusate
Luke	23	15	e neppure Erode, perche lo ha rimandato a noi; in realtà egli non ha fatto nulla che meriti la morte.
Luke	23	16	Perciò, dopo averlo fatto flagellare, lo rilascerò.
Luke	23	17	Ora in occasione della festa di Pasqua, il governatore doveva liberare qualcuno.
Luke	23	18	Ma essi tutti insieme gridarono, dicendo: A morte costui, e liberaci Barabba.
Luke	23	19	Questi era stato incarcerato per una sedizione fatta in città e per omicidio.
Luke	23	20	Perciò Pilato desiderando liberare Gesú parlò loro di nuovo.
Luke	23	21	Ma essi gridavano, dicendo: Crocifiggilo, crocifiggilo.
Luke	23	22	Per la terza volta, egli disse loro: Ma che male ha fatto costui? Io non ho trovato in lui alcuna colpa che meriti la morte. Perciò, dopo averlo fatto flagellare, lo rilascerò.
Luke	23	23	Ma quelli insistevano con grandi grida, chiedendo che fosse crocifisso, e le loro grida e quelle dei capi dei sacerdoti finirono per prevalere.
Luke	23	24	Pilato allora decise che fosse fatto ciò che chiedevano.
Luke	23	25	E rilasciò loro colui che era stato incarcerato per sedizione e per omicidio e che essi avevano richiesto; e consegnò Gesú alla loro volontà.
Luke	23	26	Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirenea che veniva dai campi, e gli misero addosso la croce, perché la portasse dietro a Gesú.
Luke	23	27	Or lo seguiva una grande folla di popolo e di donne, che facevano cordoglio e lamenti su di lui.
Luke	23	28	Ma Gesú. voltandosi verso di loro disse: Figlie di Gerusalemme, non piangete per me, ma piangete per voi stesse e per i vostri figli.
Luke	23	29	Perché ecco, verranno i giorni in cui si dirà: Beate le sterili e beati i grembi che non hanno partorito e le mammelle che non hanno allattato!.
Luke	23	30	Allora cominceranno a dire ai monti: Cadeteci addosso e alle colline: Copriteci
Luke	23	31	Perché, se tali cose si fanno al legno verde, che cosa sarà fatto al legno secco?.
Luke	23	32	Or venivano condotti con lui anche due malfattori per essere messi a morte.
Luke	23	33	E quando giunsero al luogo, detto del Teschio, là crocifissero lui e i malfattori, l'uno a destra e l'altro a sinistra.
Luke	23	34	E Gesú diceva: Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno. Poi, spartite le sue vesti, le tirarono a sorte.
Luke	23	35	E il popolo stava là a guardare, ed anche i magistrati col popolo lo beffavano, dicendo: Egli ha salvati gli altri, salvi se stesso se veramente egli è il Cristo. l'eletto di Dio.
Luke	23	36	Anche i soldati lo schernivano, accostandosi e presentandogli dell'aceto.
Luke	23	37	e dicendo: Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso.
Luke	23	38	Sopra il suo capo, inoltre vi era una scritta, in caratteri greci, latini ed ebraici: COSTUI E IL RE DEI GIUDEI.
Luke	23	39	Or uno dei malfattori appesi lo ingiuriava, dicendo: Se tu sei il Cristo, salva te stesso e noi.
Luke	23	40	Ma l'altro, rispondendo, lo sgridava dicendo: Non hai neppure timore di Dio, trovandoti sotto la medesima condanna?
Luke	23	41	Noi in realtà siamo giustamente condannati, perché riceviamo la dovuta pena dei nostri misfatti, ma costui non ha commesso alcun male.
Luke	23	42	Poi disse a Gesú: Signore, ricordati di me quando verrai nel tuo regno.
Luke	23	43	Allora Gesú gli disse: In verità ti dico: oggi tu sarai con me in paradiso.
Luke	23	44	Era circa l'ora sesta, e si fece buio su tutto il paese fino all'ora nona.
Luke	23	45	Il sole si oscurò e la cortina del tempio si squarciò in mezzo.
Luke	23	46	E Gesú, gridando con gran voce, disse: Padre, nelle tue mani rimetto il mio spirito. E detto questo, rese lo spirito.
Luke	23	47	Allora il centurione, visto quanto era accaduto, glorificò Dio, dicendo: Veramente quest'uomo era giusto.
Luke	23	48	E tutta la folla che si era radunata per osservare ciò che accadeva, alla vista di questo, se ne tornò a casa battendosi il petto.
Luke	23	49	Ma tutti i suoi conoscenti e le donne che l'avevano seguito dalla Galilea se ne stavano a distanza, osservando queste cose.
Luke	23	50	Or vi era un uomo di nome Giuseppe, che era membro del sinedrio, uomo giusto e buono,
Luke	23	51	il quale non aveva acconsentito alla deliberazione e all'operato degli altri. Egli era di Arimatea, città dei Giudei, e aspettava anch'egli il regno di Dio.
Luke	23	52	Costui si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesú.
Luke	23	53	E, dopo averlo tirato giú dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia, dove nessuno era ancora stato sepolto.
Luke	23	54	Era il giorno della Preparazione, e il sabato stava per cominciare.
Luke	23	55	Le donne, che erano venute con Gesú dalla Galilea seguendolo da vicino osservarono il sepolcro e come vi era stato deposto il corpo di Gesú;
Luke	23	56	poi esse tornarono a casa e prepararono gli aromi e gli unguenti, e durante il sabato si riposarono, secondo il comandamento.
------------------------Luca, capitolo 24
Luke	24	1	Ora nel primo giorno della settimana, al mattino molto presto esse, e altre donne con loro, si recarono al sepolcro, portando gli aromi che avevano preparato.
Luke	24	2	E trovarono che la pietra era stata rotolata dal sepolcro.
Luke	24	3	Ma, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesú.
Luke	24	4	E, mentre erano grandemente perplesse a questo riguardo, ecco presentarsi loro due uomini in vesti sfolgoranti.
Luke	24	5	Ora, essendo esse impaurite e tenendo la faccia chinata a terra, quelli dissero loro: Perché cercate il vivente tra i morti?
Luke	24	6	Egli non è qui, ma è risuscitato; ricordatevi come vi parlò, mentre era ancora in Galilea,
Luke	24	7	dicendo che il Figlio dell'uomo doveva esser dato nelle mani di uomini peccatori, essere crocifisso e risuscitare il terzo giorno.
Luke	24	8	Ed esse si ricordarono delle sue parole.
Luke	24	9	Al loro ritorno dal sepolcro, raccontarono tutte queste cose agli undici e a tutti gli altri.
Luke	24	10	Or quelle che riferirono queste cose agli apostoli erano Maria Maddalena, Giovanna, Maria madre di Giacomo e le altre donne che erano con loro.
Luke	24	11	Ma queste parole parvero loro come un'assurdità; ed essi non credettero loro.
Luke	24	12	Pietro tuttavia, alzatosi, corse al sepolcro e, chinatosi a guardare, non vide altro che le lenzuola che giacevano da sole, poi se ne andò, meravigliandosi dentro di sé di quanto era accaduto.
Luke	24	13	In quello stesso giorno, due di loro se ne andavano verso un villaggio, di nome Emmaus, distante sessanta stadi da Gerusalemme.
Luke	24	14	Ed essi parlavano tra loro di tutto quello che era accaduto.
Luke	24	15	Or avvenne che, mentre parlavano e discorrevano insieme, Gesú stesso si accostò e si mise a camminare con loro.
Luke	24	16	Ma i loro occhi erano impediti dal riconoscerlo.
Luke	24	17	Egli disse loro: Che discorsi sono questi che vi scambiate l'un l'altro, cammin facendo? E perché siete mesti?.
Luke	24	18	E uno di loro, di nome Cleopa, rispondendo, gli disse: Sei tu l'unico forestiero in Gerusalemme, che non conosca le cose che vi sono accadute in questi giorni?.
Luke	24	19	Ed egli disse loro: Quali?. Essi gli dissero: Le cose di Gesú Nazareno, che era un profeta potente in opere e parole davanti a Dio e davanti a tutto il popolo.
Luke	24	20	E come i capi dei sacerdoti e i nostri magistrati lo hanno consegnato per essere condannato a morte e l'hanno crocifisso
Luke	24	21	Or noi speravamo che fosse lui che avrebbe liberato Israele; invece, con tutto questo, siamo già al terzo giorno da quando sono avvenute queste cose.
Luke	24	22	Ma anche alcune donne tra di noi ci hanno fatto stupire perché, essendo andate di buon mattino al sepolcro,
Luke	24	23	e non avendo trovato il suo corpo, sono tornate dicendo di aver avuto una visione di angeli, i quali dicono che egli vive.
Luke	24	24	E alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato le cose come avevano detto le donne, ma lui non l'hanno visto.
Luke	24	25	Allora egli disse loro: O insensati e tardi di cuore a credere a tutte le cose che i profeti hanno detto!
Luke	24	26	Non doveva il Cristo soffrire tali cose, e cosí entrare nella sua gloria?.
Luke	24	27	E cominciando da Mosé e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che lo riguardavano.
Luke	24	28	Come si avvicinavano al villaggio dove erano diretti, egli finse di andare oltre.
Luke	24	29	Ma essi lo trattennero, dicendo: Rimani con noi, perché si fa sera e il giorno è già declinato. Egli dunque entrò per rimanere con loro.
Luke	24	30	E, come si trovava a tavola con loro prese il pane, lo benedisse e, dopo averlo spezzato, lo distribuí loro.
Luke	24	31	Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero; ma egli scomparve dai loro occhi.
Luke	24	32	Ed essi si dissero l'un l'altro: Non ardeva il nostro cuore dentro di noi, mentre egli ci parlava per la via e ci apriva le Scritture?.
Luke	24	33	In quello stesso momento si alzarono e ritornarono a Gerusalemme, dove trovarono gli undici e quelli che erano con loro riuniti insieme.
Luke	24	34	Costoro dicevano: Il Signore è veramente risorto ed è apparso a Simone.
Luke	24	35	Essi allora raccontarono le cose avvenute loro per via, e come lo avevano riconosciuto allo spezzar del pane.
Luke	24	36	Ora, mentre essi parlavano di queste cose, Gesú stesso si rese presente in mezzo a loro e disse loro: Pace a voi!.
Luke	24	37	Ma essi, terrorizzati e pieni di paura, pensavano di vedere uno spirito.
Luke	24	38	Allora egli disse loro: Perché siete turbati? E perché nei vostri cuori sorgono dei dubbi?
Luke	24	39	Guardate le mie mani e i miei piedi, perché sono io. Toccatemi e guardate, perché uno spirito non ha carne e ossa, come vedete che ho io.
Luke	24	40	E, detto questo, mostrò loro le mani e i piedi.
Luke	24	41	Ma poiché essi non credevano ancora per la gioia ed erano pieni di meraviglia, egli disse loro: Avete qui qualcosa da mangiare?.
Luke	24	42	Ed essi gli diedero un pezzo di pesce arrostito e un favo di miele.
Luke	24	43	Ed egli li prese e mangiò in loro presenza.
Luke	24	44	Poi disse loro: Queste sono le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: che si dovevano adempiere tutte le cose scritte a mio riguardo nella legge di Mosé, nei profeti e nei salmi.
Luke	24	45	Allora aprí loro la mente, perché comprendessero le Scritture,
Luke	24	46	e disse loro: Cosí sta scritto, e cosí era necessario che il Cristo soffrisse e risuscitasse dai morti il terzo giorno
Luke	24	47	e che nel suo nome si predicasse il ravvedimento e il perdono dei peccati a tutte le genti, cominciando da Gerusalemme.
Luke	24	48	Or voi siete testimoni di queste cose.
Luke	24	49	Ed ecco, io mando su di voi la promessa del Padre mio; ma voi rimanete nella città di Gerusalemme, finché siate rivestiti di potenza dall'alto.
Luke	24	50	Poi li condusse fuori fino a Betania e alzate in alto le mani, li benedisse.
Luke	24	51	E avvenne che, mentre egli li benediceva, si separò da loro e fu portato su nel cielo.
Luke	24	52	Ed essi, dopo averlo adorato, tornarono a Gerusalemme con grande gioia.
Luke	24	53	E stavano continuamente nel tempio, lodando e benedicendo Dio. Amen!
------------------------Giovanni, capitolo 1
John	1	1	Nel principio era la Parola e la Parola era presso Dio, e la Parola era Dio.
John	1	2	Egli (la Parola) era nel principio con Dio.
John	1	3	Tutte le cose sono state fatte per mezzo di lui (la Parola), e senza di lui nessuna delle cose fatte è stata fatta.
John	1	4	In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini.
John	1	5	E la luce risplende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno compresa.
John	1	6	Vi fu un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni,
John	1	7	Questi venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, affinché tutti credessero per mezzo di lui;
John	1	8	egli non era la luce, ma fu mandato per rendere testimonianza della luce.
John	1	9	Egli (la Parola) era la luce vera, che illumina ogni uomo che viene nel mondo.
John	1	10	Egli (la Parola) era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non lo ha conosciuto.
John	1	11	Egli è venuto in casa sua, e i suoi non lo hanno ricevuto,
John	1	12	ma a tutti coloro che lo hanno ricevuto, egli ha dato l'autorità di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome,
John	1	13	i quali non sono nati da sangue né da volontà di carne, né da volontà di uomo, ma sono nati da Dio.
John	1	14	E la Parola si è fatta carne ed ha abitato fra di noi, e noi abbiamo contemplato la sua gloria, come gloria dell'unigenito proceduto dal Padre, piena di grazia e di verità.
John	1	15	Giovanni testimoniò di lui e gridò, dicendo: Questi è colui del quale dicevo: Colui che viene dopo di me mi ha preceduto, perché era prima di me.
John	1	16	E noi tutti abbiamo ricevuto dalla sua pienezza grazia sopra grazia.
John	1	17	Poiché la legge è stata data per mezzo di Mosé, ma la grazia e la verità sono venute per mezzo di Gesú Cristo.
John	1	18	Nessuno ha mai visto Dio; l'unigenito Figlio, che è nel seno del Padre, è colui che lo ha fatto conoscere.
John	1	19	E questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme dei sacerdoti e dei leviti per domandargli: Chi sei tu?.
John	1	20	Egli lo dichiarò e non lo negò, e dichiarò: Io non sono il Cristo,
John	1	21	Allora essi gli domandarono: Chi sei dunque? Sei tu Elia?. Egli disse: Non lo sono!. Sei tu il profeta?. Ed egli rispose: No!.
John	1	22	Essi allora gli dissero: Chi sei tu, affinché diamo una risposta a coloro che ci hanno mandato? Che dici di te stesso?.
John	1	23	Egli rispose: Io sono la voce di colui che grida nel deserto: Raddrizzate la via del Signore, come disse il profeta Isaia.
John	1	24	Or coloro che erano stati mandati venivano dai farisei;
John	1	25	essi gli domandarono e gli dissero: Perché dunque battezzi, se tu non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?.
John	1	26	Giovanni rispose loro. dicendo: Io battezzo con acqua, ma in mezzo a vo i sta uno che non conoscete.
John	1	27	Egli è colui che viene dopo di me e che mi ha preceduto, a cui io non sono degno di sciogliere il legaccio dei sandali.
John	1	28	Queste cose avvennero in Betabara al di là del Giordano, dove Giovanni battezzava.
John	1	29	Il giorno seguente, Giovanni vide Gesú che veniva verso di lui e disse: Ecco l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!
John	1	30	Questi è colui del quale dissi: Dopo di me viene un uomo che mi ha preceduto, perché era prima di me
John	1	31	Io non lo conoscevo, perciò sono venuto a battezzare con acqua, affinché egli fosse manifestato in Israele.
John	1	32	E Giovanni testimoniò, dicendo: Io ho visto lo Spirito scendere dal cielo come una colomba e fermarsi su di lui.
John	1	33	Io non lo conoscevo, ma colui che mi mandò a battezzare con acqua mi disse: Colui sul quale vedrai scendere lo Spirito e fermarsi su di lui, è quello che battezza con lo Spirito Santo.
John	1	34	Ed io ho visto ed ho attestato che questi è il Figlio di Dio.
John	1	35	Il giorno seguente, Giovanni era nuovamente là con due dei suoi discepoli.
John	1	36	E, fissando lo sguardo su Gesú che passava, disse: Ecco l'Agnello di Dio.
John	1	37	E i due discepoli, avendolo sentito parlare, seguirono Gesú.
John	1	38	Ma Gesú, voltatosi e vedendo che lo seguivano, disse loro: Che cercate? Essi gli dissero: Rabbi (che, tradotto; vuol dire maestro), dove abiti?.
John	1	39	Egli disse loro: Venite e vedete. Essi dunque andarono e videro dove egli abitava, e stettero con lui quel giorno. Era circa l'ora decima.
John	1	40	Andrea, fratello di Simon Pietro, era uno dei due che avevano udito questo da Giovanni e avevano seguito Gesú.
John	1	41	Costui trovò per primo suo fratello Simone e gli disse: Abbiamo trovato il Messia che, tradotto, vuol dire: Il Cristo;
John	1	42	e lo condusse da Gesú. Gesú allora, fissandolo, disse: Tu sei Simone, figlio di Giona; tu sarai chiamato Cefa che vuol dire: sasso.
John	1	43	Il giorno seguente, Gesú desiderava partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse: Seguimi.
John	1	44	Or Filippo era di Betsaida, la stessa città di Andrea e di Pietro.
John	1	45	Filippo trovò Natanaele e gli disse: Abbiamo trovato colui, del quale hanno scritto Mosé nella legge e i profeti: Gesú da Nazareth, il figlio di Giuseppe.
John	1	46	E Natanaele gli disse: Può venire qualcosa di buono da Nazaret?. Filippo gli disse: Vieni e vedi.
John	1	47	Gesú vide venirgli incontro Natanaele e disse di lui: Ecco un vero Israelita, in cui non c'è inganno.
John	1	48	Natanaele gli disse: Come fai a conoscermi?. Gesú gli rispose, dicendo: Ti ho visto quando eri sotto il fico, prima che Filippo ti chiamasse.
John	1	49	Natanaele, rispondendogli, disse: Maestro, tu sei il Figlio di Dio tu sei il re d'Israele.
John	1	50	Gesú rispose e gli disse: Poiché ho detto di averti visto sotto il fico, tu credi; vedrai cose maggiori di queste.
John	1	51	Poi gli disse: In verità, in verità io vi dico che da ora in poi vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell'uomo.
------------------------Giovanni, capitolo 2
John	2	1	Tre giorni dopo, si fecero delle nozze in Cana di Galilea, e la madre di Gesú si trovava là.
John	2	2	Or anche Gesú fu invitato alle nozze con i suoi discepoli.
John	2	3	Essendo venuto a mancare il vino, la madre di Gesú gli disse: Non hanno piú vino.
John	2	4	Gesú le disse: Che cosa c'è tra te e me o donna? L'ora mia non è ancora venuta,
John	2	5	Sua madre disse ai servi: Fate tutto quello che egli vi dirà.
John	2	6	Or c'erano là sei recipienti di pietra, usati per la purificazione dei Giudei, che contenevano due o tre misure ciascuno.
John	2	7	Gesú disse loro: Riempite d'acqua i recipienti. Ed essi li riempirono fino all'orlo.
John	2	8	Poi disse loro: Ora attingete e portatene al maestro della festa. Ed essi gliene portarono.
John	2	9	E come il maestro della festa assaggiò l'acqua mutata in vino (or egli non sapeva da dove venisse quel vino, ma ben lo sapevano i servi che avevano attinto l'acqua), il maestro della festa chiamò lo sposo,
John	2	10	e gli disse: Ogni uomo presenta all'inizio il vino migliore e, dopo che gli invitati hanno copiosamente bevuto, il meno buono; tu, invece, hai conservato il buon vino fino ad ora.
John	2	11	Gesú fece questo inizio dei segni in Cana di Galilea e manifestò la sua gloria, e i suoi discepoli credettero in lui.
John	2	12	Dopo questo, egli discese a Capernaum con sua madre, i suoi fratelli e i suoi discepoli; ed essi rimasero lí pochi giorni.
John	2	13	Or la Pasqua dei Giudei era vicina, e Gesú salí a Gerusalemme.
John	2	14	E trovò nel tempio venditori di buoi, di pecore, di colombi, e i cambiamonete seduti;
John	2	15	fatta quindi una frusta di cordicelle, li scacciò tutti fuori del tempio insieme con i buoi e le pecore, e sparpagliò il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò le tavole,
John	2	16	e ai venditori di colombi disse: Portate via da qui queste cose; non fate della casa del Padre mio una casa di mercato.
John	2	17	Cosí i suoi discepoli si ricordarono che stava scritto: Lo zelo della tua casa mi ha divorato.
John	2	18	Allora i Giudei risposero e gli dissero: Quale segno ci mostri per fare queste cose?.
John	2	19	Gesú rispose e disse loro: Distruggete questo tempio e in tre giorni io lo ricostruirò.
John	2	20	Allora i Giudei dissero: Ci son voluti quarantasei anni per edificare questo tempio, e tu lo ricostruiresti in tre giorni?.
John	2	21	Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
John	2	22	Quando poi egli fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che egli aveva loro detto questo e credettero alla Scrittura e alle parole che Gesú aveva detto.
John	2	23	Ora, mentre egli si trovava in Gerusalemme alla festa della Pasqua, molti credettero nel suo nome vedendo i segni che faceva,
John	2	24	ma Gesú non si fidava di loro, perché li conosceva tutti,
John	2	25	e perché non aveva bisogno che alcuno gli testimoniasse dell'uomo, perché egli conosceva ciò che vi era nell'uomo. Gesú ammaestra Nicodemo sulla nuova nascita
------------------------Giovanni, capitolo 3
John	3	1	Or c'era fra i farisei un uomo di nome Nicodemo, un capo dei Giudei.
John	3	2	Questi venne a Gesú di notte e gli disse: Maestro, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio, perché nessuno può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui.
John	3	3	Gesú gli rispose e disse: In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio.
John	3	4	Nicodemo gli disse: Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?.
John	3	5	Gesú rispose: In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d'acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio.
John	3	6	Ciò che è nato dalla carne è carne; ma ciò che è nato dallo Spirito è spirito.
John	3	7	Non meravigliarti se ti ho detto: Dovete nascere di nuovo.
John	3	8	Il vento soffia dove vuole e tu ne odi il suono, ma non sai da dove viene né dove va, cosí è per chiunque è nato dallo Spirito.
John	3	9	Nicodemo, rispondendo, gli disse: Come possono accadere queste cose?.
John	3	10	Gesú rispose e gli disse: Tu sei il dottore d'Israele e non sai queste cose?
John	3	11	In verità, in verità ti dico che noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo visto, ma voi non accettate la nostra testimonianza.
John	3	12	Se vi ho parlato di cose terrene e non credete, come crederete se vi parlo di cose celesti?
John	3	13	Or nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo, cioè il Figlio dell'uomo che è nel cielo.
John	3	14	E come Mosé innalzò il serpente nel deserto, cosí bisogna che il Figlio dell'uomo sia innalzato,
John	3	15	affinché chiunque crede in lui non perisca ma abbia vita eterna.
John	3	16	Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.
John	3	17	Dio infatti non ha mandato il proprio Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma affinché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
John	3	18	Chi crede in lui non è condannato ma chi non crede è già condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio.
John	3	19	Ora il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno amato le tenebre piú che la luce, perché le loro opere erano malvagie.
John	3	20	Infatti chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano riprovate;
John	3	21	ma chi pratica la verità viene alla luce, affinché le sue opere siano manifestate, perché sono fatte in Dio.
John	3	22	Dopo queste cose, Gesú venne con i suoi discepoli nel territorio della Giudea e là rimase con loro e battezzava.
John	3	23	Or anche Giovanni battezzava in Enon, vicino a Salim, perché là c'era abbondanza di acqua; e la gente veniva e si faceva battezzare,
John	3	24	perché Giovanni non era ancora stato gettato in prigione.
John	3	25	Sorse allora una discussione da parte dei discepoli di Giovanni con i Giudei intorno alla purificazione.
John	3	26	Cosí vennero da Giovanni e gli dissero: Maestro, colui che era con te al di là del Giordano, a cui hai reso testimonianza, ecco che battezza e tutti vanno da lui.
John	3	27	Giovanni rispose e disse: L'uomo non può ricevere nulla, se non gli è dato dal cielo.
John	3	28	Voi stessi mi siete testimoni che io ho detto: Io non sono il Cristo, ma sono stato mandato davanti a lui.
John	3	29	Colui che ha la sposa è lo sposo, ma l'amico dello sposo, che è presente e l'ode, si rallegra grandemente alla voce dello sposo; perciò questa mia gioia è completa.
John	3	30	Bisogna che egli cresca e che io diminuisca.
John	3	31	Colui che viene dall'alto è sopra tutti, colui che viene dalla terra è della terra e parla della terra; colui che viene dal cielo è sopra tutti.
John	3	32	Ed egli attesta ciò che ha visto e udito, ma nessuno riceve la sua testimonianza.
John	3	33	Colui che ha ricevuto la sua testimonianza ha solennemente dichiarato che Dio è verace.
John	3	34	Infatti colui che Dio ha mandato, proferisce le parole di Dio, perché Dio non gli dà lo Spirito con misura.
John	3	35	Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa.
John	3	36	Chi crede nel Figlio ha vita eterna ma chi non ubbidisce al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio dimora su di lui.
------------------------Giovanni, capitolo 4
John	4	1	Quando dunque il Signore seppe che i farisei avevano udito che Gesú stava facendo piú discepoli e battezzando più di Giovanni,
John	4	2	(sebbene non fosse Gesú stesso che battezzava ma i suoi discepoli),
John	4	3	lasciò la Giudea e se ne andò di nuovo in Galilea.
John	4	4	Or egli doveva passare per la Samara.
John	4	5	Arrivò dunque in una città della Samaria, detta Sichar, vicino al podere che Giacobbe aveva dato a Giuseppe, suo figlio.
John	4	6	Or qui c'era il pozzo di Giacobbe. E Gesú, affaticato dal cammino, sedeva cosí presso il pozzo; era circa l'ora sesta.
John	4	7	Una donna di Samaria venne per attingere l'acqua. E Gesú le disse: Dammi da bere,
John	4	8	perché i suoi discepoli erano andati in città a comperare del cibo.
John	4	9	Ma la donna samaritana gli disse: Come mai tu che sei Giudeo chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana? (Infatti i Giudei non hanno rapporti con i Samaritani).
John	4	10	Gesú rispose e le disse: Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli ti avrebbe dato dell'acqua viva
John	4	11	La donna gli disse: Signore, tu non hai neppure un secchio per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest'acqua viva?
John	4	12	Sei tu forse piú grande di Giacobbe nostro padre, che ci diede questo pozzo e ne bevve egli stesso, i suoi figli e il suo bestiame?.
John	4	13	Gesú rispose e le disse: Chiunque beve di quest'acqua, avrà ancora sete,
John	4	14	ma chi beve dell'acqua che io gli darò non avrà mai piú sete in eterno; ma l'acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d'acqua che zampilla in vita eterna.
John	4	15	La donna gli disse: Signore, dammi quest'acqua, affinché io non abbia piú sete e non venga piú qui ad attingere.
John	4	16	Gesú le disse: Va' a chiamare tuo marito e torna qui.
John	4	17	La donna rispose e gli disse: Io non ho marito. Gesú le disse: Hai detto bene: Non ho marito,
John	4	18	perché tu hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto la verità.
John	4	19	La donna gli disse: Signore, vedo che tu sei un profeta.
John	4	20	I nostri padri hanno adorato su questo monte, e voi dite che è a Gerusalemme il luogo dove si deve adorare.
John	4	21	Gesú le disse: Donna, credimi: l'ora viene che né su questo monte, né a Gerusalemme adorerete il Padre.
John	4	22	Voi adorate quel che non conoscete; noi adoriamo quel che conosciamo; perché la salvezza viene dai Giudei.
John	4	23	Ma l'ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità, perché tali sono gli adoratori che il Padre richiede.
John	4	24	Dio è Spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità.
John	4	25	La donna gli disse: lo so che il Messia, che è chiamato Cristo, deve venire quando sarà venuto lui ci annunzierà ogni cosa.
John	4	26	Gesú le disse: Io sono, colui che ti parla.
John	4	27	In quel momento arrivarono i suoi discepoli e si meravigliarono che parlasse con una donna; nessuno però gli disse: Che vuoi? o: Perché parli con lei?.
John	4	28	La donna allora, lasciato il suo secchio, se ne andò in città e disse alla gente:
John	4	29	Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che io ho fatto; non sarà forse lui il Cristo?.
John	4	30	Uscirono dunque dalla città e vennero da lui.
John	4	31	Intanto i suoi discepoli lo pregavano dicendo: Maestro, mangia.
John	4	32	Ma egli disse loro: Io ho un cibo da mangiare che voi non conoscete.
John	4	33	I discepoli perciò si dicevano l'un l'altro: Gli ha qualcuno forse portato da mangiare?.
John	4	34	Gesú disse loro: Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e di compiere l'opera sua.
John	4	35	Non dite voi che vi sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: Alzate i vostri occhi e mirate le campagne come già biancheggiano per la mietitura.
John	4	36	Or il mietitore riceve il premio e raccoglie frutto per la vita eterna, affinché il seminatore e il mietitore si rallegrino insieme.
John	4	37	Poiché in questo è vero il detto: L'uno semina e l'altro miete.
John	4	38	Io vi ho mandato a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete entrati nella loro fatica.
John	4	39	Ora, molti Samaritani di quella città credettero in lui, a motivo della parola che la donna aveva attestato: Egli mi ha detto tutte le cose che io ho fatto.
John	4	40	Quando poi i Samaritani vennero da lui, lo pregarono di restare con loro; ed egli vi rimase due giorni.
John	4	41	E molti di piú credettero a motivo della sua parola.
John	4	42	Ed essi dicevano alla donna: Non è piú a motivo delle tue parole che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che costui è veramente il Cristo, il Salvatore del mondo.
John	4	43	Ora, passati quei due giorni, egli partí di là e andò in Galilea,
John	4	44	perché Gesú stesso aveva testimoniato che un profeta non è onorato nella propria patria.
John	4	45	Quando dunque giunse in Galilea, i Galilei lo ricevettero, perché avevano visto tutte le cose che egli aveva fatto in Gerusalemme durante la festa, poiché anch'essi erano andati alla festa.
John	4	46	Gesú dunque venne di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva mutato l'acqua in vino. Ora vi era un funzionario regio, il cui figlio era ammalato a Capernaum.
John	4	47	Avendo egli udito che Gesú era venuto dalla Giudea in Galilea, andò da lui e lo pregò che scendesse e guarisse suo figlio, perché stava per morire.
John	4	48	Allora Gesú gli disse: Se non vedete segni e miracoli, voi non credete.
John	4	49	Il funzionario regio gli disse: Signore, scendi prima che il mio ragazzo muoia.
John	4	50	Gesú gli disse: Va tuo figlio vive!. E quell'uomo credette alla parola che gli aveva detto Gesú, e se ne andò.
John	4	51	Proprio mentre egli scendeva, gli vennero incontro i suoi servi e lo informarono, dicendo: Tuo figlio vive.
John	4	52	Ed egli domandò loro a che ora era stato meglio; essi gli dissero: Ieri all'ora settima la febbre lo lasciò.
John	4	53	Allora il padre riconobbe che era proprio in quell'ora in cui Gesú gli aveva detto: Tuo figlio vive; e credette lui con tutta la sua casa.
John	4	54	Gesú fece anche questo secondo segno quando tornò dalla Giudea in Galilea.
------------------------Giovanni, capitolo 5
John	5	1	Dopo queste cose, ricorreva una festa dei Giudei e Gesú salí a Gerusalemme.
John	5	2	Or a Gerusalemme, vicino alla porta delle pecore, c'è una piscina detta in ebraico Betesda, che ha cinque portici.
John	5	3	Sotto questi giaceva un gran numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici, i quali aspettavano l'agitarsi dell'acqua.
John	5	4	Perché un angelo, in determinati momenti, scendeva nella piscina e agitava l'acqua; e il primo che vi entrava, dopo che l'acqua era agitata, era guarito da qualsiasi malattia fosse affetto.
John	5	5	C'era là un uomo infermo da trentotto anni.
John	5	6	Gesú, vedendolo disteso e sapendo che si trovava in quello stato da molto tempo, gli disse: Vuoi essere guarito?.
John	5	7	L'infermo gli rispose: Signore, io non ho nessuno che mi metta nella piscina quando l'acqua è agitata, e, mentre io vado, un altro vi scende prima di me.
John	5	8	Gesú gli disse: Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina.
John	5	9	L'uomo fu guarito all'istante, prese il suo lettuccio e si mise a camminare. Or quel giorno era sabato
John	5	10	I Giudei perciò dissero a colui che era stato guarito: sabato; non ti è lecito portare il tuo lettuccio.
John	5	11	Egli rispose loro: Colui che mi ha guarito mi ha detto: Prendi il tuo lettuccio e cammina.
John	5	12	Essi allora gli domandarono: Chi è quell'uomo che ti ha detto: Prendi il tuo lettuccio e cammina?.
John	5	13	Ma colui che era stato guarito non sapeva chi egli fosse, perché Gesú si era allontanato a motivo della folla che era in quel luogo.
John	5	14	Piú tardi Gesú lo trovò nel tempio e gli disse: Ecco, tu sei stato guarito; non peccare più affinché non ti avvenga di peggio.
John	5	15	Quell'uomo se ne andò e riferí ai Giudei che era Gesú colui che lo aveva guarito.
John	5	16	Per questo i Giudei perseguitavano Gesú e cercavano di ucciderlo, perché faceva queste cose di sabato.
John	5	17	Ma Gesú rispose loro: Il Padre mio opera fino ad ora, e anch'io opero.
John	5	18	Per questo i Giudei cercavano ancor piú di ucciderlo, perché non solo violava il sabato, ma addirittura chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.
John	5	19	Allora Gesú rispose e disse loro: In verità, in verità vi dico che il Figlio non può far nulla da se stesso, se non quello che vede fare dal Padre; le cose infatti che fa il Padre, le fa ugualmente anche il Figlio.
John	5	20	Poiché il Padre ama il Figlio e gli mostra tutte le cose che egli fa; e gli mostrerà opere più grandi di queste, affinché voi ne siate meravigliati.
John	5	21	Infatti come il Padre risuscita i morti e dà loro la vita, cosí anche il Figlio dà la vita a chi vuole.
John	5	22	Poiché il Padre non giudica nessuno, ma ha dato tutto il giudizio al Figlio,
John	5	23	affinché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre, chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
John	5	24	In verità, in verità vi dico: Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna, e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.
John	5	25	In verità, in verità vi dico: L'ora viene, anzi è venuta, che i morti udranno la voce del Figlio di Dio, e coloro che l'avranno udita vivranno.
John	5	26	Poiché, come il Padre ha vita in se stesso, cosí ha dato anche al Figlio di avere vita in se stesso;
John	5	27	e gli ha anche dato l'autorità di giudicare, perché è il Figlio dell'uomo.
John	5	28	Non vi meravigliate di questo, perché l'ora viene, in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce
John	5	29	e ne usciranno, quelli che hanno fatto il bene in risurrezione di vita, e quelli che hanno fatto il male in risurrezione di condanna.
John	5	30	Io non posso far nulla da me stesso; giudico secondo ciò che odo e il mio giudizio è giusto, perché non cercola mia volontà, ma la volontà del Padre che mi ha mandato.
John	5	31	Se io testimonio di me stesso, la mia testimonianza non è verace.
John	5	32	Vi è un altro che rende testimonianza di me, e io so che la testimonianza che egli rende di me è verace.
John	5	33	Voi avete mandato a interrogare Giovanni, ed egli ha reso testimonianza alla verità.
John	5	34	Ora io non prendo testimonianza da alcun uomo, ma dico queste cose affinché siate salvati.
John	5	35	Egli era una lampada ardente e lucente; e voi avete voluto gioire per breve tempo alla sua luce.
John	5	36	Ma la testimonianza che io ho è maggiore di quella di Giovanni, poiché le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle opere che io faccio testimoniano di me, che il Padre mi ha mandato.
John	5	37	E il Padre, che mi ha mandato, ha egli stesso testimoniato di me; voi non avete mai udito la sua voce, né avete visto il suo volto,
John	5	38	e non avete la sua parola che dimora in voi, perché non credete in colui che egli ha mandato.
John	5	39	Voi investigate le Scritture, perché pensate di aver per mezzo di esse vita eterna; ed esse sono quelle che testimoniano di me.
John	5	40	Ma voi non volete venire a me per avere la vita.
John	5	41	lo non prendo gloria dagli uomini,
John	5	42	Ma io vi conosco, che non avete l'amore di Dio in voi.
John	5	43	Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi ricevete; se un altro venisse nel suo proprio nome, voi lo ricevereste.
John	5	44	Come potete voi credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri e non cercate la gloria che viene da Dio solo?
John	5	45	Non pensate che io vi accusi presso il Padre, c'è chi vi accusa, Mosé, nel quale avete riposto la vostra speranza;
John	5	46	infatti se voi credeste a Mosé, credereste anche a me, perché egli ha scritto di me.
John	5	47	Ma se non credete ai suoi scritti, come crederete alle mie parole?.
------------------------Giovanni, capitolo 6
John	6	1	Dopo queste cose, Gesú se ne andò all'altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberiade.
John	6	2	E una grande folla lo seguiva, perché vedevano i segni che egli faceva sugli infermi.
John	6	3	Ma Gesú salí sul monte e là si sedette con i suoi discepoli.
John	6	4	Or la Pasqua, la festa dei Giudei, era vicina.
John	6	5	Gesú dunque, alzati gli occhi e vedendo che una grande folla veniva da lui, disse a Filippo: Dove compreremo del pane perché costoro possano mangiare?.
John	6	6	Or diceva questo per metterlo alla prova, perché egli sapeva quello che stava per fare.
John	6	7	Filippo gli rispose: Duecento denari di pane non basterebbero per loro, perché ognuno di loro possa avere un pezzetto.
John	6	8	Andrea, fratello di Simon Pietro, uno dei suoi discepoli, gli disse:
John	6	9	V'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due piccoli pesci; ma che cos'è questo per tanta gente?.
John	6	10	E Gesú disse: Fate sedere la gente!. Or c'era molta erba in quel luogo. La gente dunque si sedette ed erano in numero di circa cinquemila.
John	6	11	Poi Gesú prese i pani e, dopo aver reso grazie li distribuí ai discepoli, e i discepoli alla gente seduta; lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero.
John	6	12	E, dopo che furono saziati, Gesú disse ai suoi discepoli: Raccogliete i pezzi avanzati perche niente si perda.
John	6	13	Essi dunque li raccolsero e riempirono dodici cesti con i pezzi di quei cinque pani d'orzo avanzati a coloro che avevano mangiato.
John	6	14	Allora la gente, avendo visto il segno che Gesú aveva fatto, disse: Certamente costui è il profeta, che deve venire nel mondo.
John	6	15	Ma Gesú, sapendo che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, tutto solo.
John	6	16	Quando fu sera, i suoi discepoli discesero al mare.
John	6	17	E, montati in barca, si diressero all'altra riva del mare, verso Capernaum; era ormai buio e Gesú non era ancora venuto da loro.
John	6	18	Il mare era agitato, perché soffiava un forte vento.
John	6	19	Ora, dopo aver remato circa venticinque o trenta stadi, videro Gesú che camminava sul mare e si accostava alla barca, ed ebbero paura.
John	6	20	Ma egli disse loro: Sono io, non temete!.
John	6	21	Essi dunque volentieri lo ricevettero nella barca, e subito la barca approdò là dove essi erano diretti.
John	6	22	Il giorno seguente la folla, che era rimasta sull'altra riva del mare, si rese conto che là non c'era che una piccola barca, quella in cui erano saliti i discepoli di Gesú, e che egli non vi era salito con loro, ma che i suoi discepoli erano partiti soli;
John	6	23	or altre barche erano venute da Tiberiade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane dopo che il Signore aveva reso grazie.
John	6	24	La folla, come vide che Gesú non era piú là e neppure i suoi discepoli, salí anch'essa su quelle barche e venne a Capernaum, alla ricerca di Gesú.
John	6	25	Avendolo trovato di là dal mare, gli dissero: Maestro, quando sei venuto qui?.
John	6	26	Gesú rispose loro e disse: In verità, in verità vi dico che voi mi cercate non perché avete visto segni, ma perché avete mangiato dei pani e siete stati saziati.
John	6	27	Adoperatevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura in vita eterna, che il Figlio dell'uomo vi darà, perché su di lui il Padre, cioè Dio, ha posto il suo sigillo.
John	6	28	Gli chiesero allora: Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?.
John	6	29	Gesú rispose e disse loro: Questa è l'opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato.
John	6	30	Allora essi gli dissero: Quale segno fai tu dunque, affinché lo vediamo e ti crediamo? Che opera compi?
John	6	31	I nostri padri mangiarono la manna nel deserto, come è scritto: Egli diede loro da mangiare del pane venuto dal cielo.
John	6	32	Allora Gesú disse loro: In verità, in verità vi dico che non Mosé vi ha dato il pane che viene dal cielo, ma il Padre mio vi dà il vero pane che viene dal cielo.
John	6	33	Perché il pane di Dio è quello che discende dal cielo e dà vita al mondo.
John	6	34	Essi allora gli dissero: Signore, dacci sempre questo pane.
John	6	35	E Gesú disse loro: Io sono il pane della vita chi viene a me non avrà mai piú fame e chi crede in me non avrà mai piú sete
John	6	36	Ma io ve l'ho detto: voi mi avete visto, ma non credete.
John	6	37	Tutto quello che il Padre mi dà verrà a me; e colui che viene a me, io non lo caccerò fuori,
John	6	38	perché io sono disceso dal cielo, non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
John	6	39	E' questa la volontà del Padre che mi ha mandato: che io non perda niente di tutto quello che egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell'ultimo giorno.
John	6	40	Questa infatti è la volontà di colui che mi ha mandato: che chiunque viene alla conoscenza del Figlio e crede in lui, abbia vita eterna, e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
John	6	41	I Giudei dunque mormoravano di lui, perché aveva detto: Io sono il pane che è disceso dal cielo,
John	6	42	e dicevano: Non è costui Gesú, il figlio di Giuseppe, di cui conosciamo il padre e la madre? Come può egli dire: Io sono disceso dal cielo"?.
John	6	43	Allora Gesú rispose e disse loro: Non mormorate fra di voi.
John	6	44	Nessuno può venire a me, se il Padre che mi ha mandato non lo attira, e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
John	6	45	Sta scritto nei profeti: E tutti saranno ammaestrati da Dio. Ogni uomo dunque che ha udito e imparato dal Padre, viene a me.
John	6	46	Non che alcuno abbia visto il Padre, se non colui che è da Dio, questi ha visto il Padre.
John	6	47	In verità, in verità vi dico: Chi crede in me ha vita eterna.
John	6	48	Io sono il pane della vita.
John	6	49	I vostri padri mangiarono la manna nel deserto e morirono.
John	6	50	Questo è il pane che discende dal cielo affinché uno ne mangi e non muoia,
John	6	51	Io sono il pane vivente che è disceso dal Cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; or il pane che darò è la mia carne, che darò per la vita del mondo.
John	6	52	Allora i Giudei si misero a discutere tra di loro, dicendo: Come può costui darci da mangiare la sua carne?.
John	6	53	Perciò Gesú disse loro: In verità, in verità vi dico che se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete la vita in voi.
John	6	54	Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, ha vita eterna, e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
John	6	55	Poiché la mia carne è veramente cibo e il mio sangue è veramente bevanda.
John	6	56	Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, dimora in me ed io in lui.
John	6	57	Come il Padre vivente mi ha mandato ed io vivo a motivo del Padre, cosí chi si ciba di me vivrà anch'egli a motivo di me.
John	6	58	Questo è il pane che è disceso dal cielo; non è come la manna che mangiarono i vostri padri e morirono; chi si ciba di questo pane vivrà in eterno.
John	6	59	Queste cose disse nella sinagoga, insegnando a Capernaum.
John	6	60	Udito questo, molti dei suoi discepoli dissero: Questo parlare è duro, chi lo può capire?.
John	6	61	Ma Gesú, conoscendo in se stesso che i suoi discepoli mormoravano di questo, disse loro: Questo vi scandalizza?
John	6	62	Che sarebbe dunque se doveste vedere il Figlio dell'uomo salire dove era prima?
John	6	63	E lo Spirito che vivifica, la carne non giova a nulla; le parole che vi dico sono spirito e vita.
John	6	64	Ma vi sono alcuni tra voi che non credono, Gesú infatti sapeva fin dal principio chi erano coloro che non credevano, e chi era colui che lo avrebbe tradito;
John	6	65	e diceva: Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me se non gli è dato dal Padre mio.
John	6	66	Da quel momento molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui
John	6	67	Allora Gesú disse ai dodici: Volete andarvene anche voi?.
John	6	68	E Simon Pietro gli rispose: Signore, da chi ce ne andremo? Tu hai parole di vita eterna.
John	6	69	E noi abbiamo creduto e abbiamo conosciuto che tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente.
John	6	70	Gesú rispose loro: Non ho io scelto voi dodici? Eppure uno di voi è un diavolo.
John	6	71	Or egli alludeva a Giuda Iscariota, figlio di Simone, perché egli stava per tradirlo, quantunque fosse uno dei dodici.
------------------------Giovanni, capitolo 7
John	7	1	Dopo queste cose, Gesú andava in giro per la Galilea, perché non voleva andare per la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.
John	7	2	Ora la festa dei Giudei, quella dei Tabernacoli, era vicina.
John	7	3	Per cui i suoi fratelli gli dissero: Parti di qui e va' in Giudea, affinché anche i tuoi discepoli vedano le opere che tu fai.
John	7	4	Nessuno infatti fa alcuna cosa in segreto, quando cerca di essere riconosciuto pubblicamente, se tu fai tali cose, palesati al mondo.
John	7	5	Neppure i suoi fratelli infatti credevano in lui.
John	7	6	Allora Gesú disse loro: Il mio tempo non è ancora venuto; il vostro tempo invece è sempre pronto.
John	7	7	Il mondo non può odiare voi, ma odia me perché io testimonio di lui, che le sue opere sono malvagie.
John	7	8	Salite voi a questa festa, io non vi salgo ancora, perché il mio tempo non è ancora compiuto.
John	7	9	E, dette loro tali cose, rimase in Galilea.
John	7	10	Dopo che i suoi fratelli furono saliti alla festa, allora anche lui vi salí, non pubblicamente, ma come di nascosto.
John	7	11	I Giudei dunque lo cercavano durante la festa e dicevano: Dov'è quel tale?.
John	7	12	Fra le folle si faceva un gran parlottare intorno a lui; gli uni dicevano: Egli è un uomo dabbene!. Altri dicevano: No, anzi egli inganna la folla.
John	7	13	Nessuno però parlava di lui apertamente, per timore dei Giudei.
John	7	14	Ma, verso la metà della festa, Gesú salí al tempio e incominciò a insegnare.
John	7	15	E i Giudei si meravigliavano e dicevano: Come mai costui sa di lettere, senza aver fatto studi?.
John	7	16	Gesú allora rispose loro e disse: La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato.
John	7	17	Se qualcuno vuol fare la sua volontà, conoscerà se questa dottrina viene da Dio, oppure se io parlo da me stesso.
John	7	18	Chi parla da se stesso cerca la sua propria gloria, ma chi cerca la gloria di colui che l'ha mandato è verace, e in lui non vi è ingiustizia.
John	7	19	Non vi ha Mosé dato la legge? Eppure nessuno di voi mette in pratica la legge. Perché cercate di uccidermi?.
John	7	20	La folla rispose e disse: Tu hai un demone; chi cerca di ucciderti?.
John	7	21	Gesú replicò e disse loro: Io ho fatto un'opera e ne siete tutti meravigliati.
John	7	22	Ora Mosé vi ha dato la circoncisione, (non già che essa provenga da Mosé, ma dai padri); e voi circoncidete un uomo di sabato.
John	7	23	Se un uomo riceve la circoncisione di sabato, affinché la legge di Mosé non sia violata, vi adirate voi contro di me perché ho guarito interamente un uomo di sabato?
John	7	24	Non giudicate secondo l'apparenza ma giudicate secondo giustizia.
John	7	25	Allora alcuni di Gerusalemme dicevano: Non è questi colui che cercano di uccidere?
John	7	26	Eppure, ecco, egli parla liberamente e non gli dicono nulla; hanno i capi riconosciuto davvero che egli è il Cristo?
John	7	27	Ma noi sappiamo di dove sia costui; invece quando il Cristo verrà, nessuno saprà di dove egli sia.
John	7	28	Allora Gesú, insegnando nel tempio, esclamò e disse: Voi mi conoscete e sapete da dove sono; tuttavia io non sono venuto da me stesso, ma colui che mi ha mandato è verace e voi non lo conoscete.
John	7	29	Io però lo conosco, perché vengo da lui ed è stato lui a mandarmi.
John	7	30	Perciò cercavano di prenderlo, ma nessuno gli mise le mani addosso, perché la sua ora non era ancora venuta.
John	7	31	Ma molti della folla credettero in lui e dicevano: Il Cristo, quando verrà, farà piú segni di quanti ne abbia fatti costui?.
John	7	32	I farisei udirono che la folla sussurrava queste cose a suo riguardo; perciò i farisei e i capi dei sacerdoti mandarono delle guardie per prenderlo.
John	7	33	Allora Gesú disse loro: Io sono con voi ancora per poco tempo; poi me ne andrò da colui che mi ha mandato.
John	7	34	Voi mi cercherete e non mi troverete; e dove sarò io, voi non potete venire.
John	7	35	Dicevano perciò i Giudei tra loro: Dove sta egli per andare che noi non lo troveremo? Andrà forse da quelli che sono dispersi fra i Greci, e ad insegnare ai Greci?
John	7	36	Cosa voleva dire quando disse: Voi mi cercherete e non mi troverete; e: Dove sarò io, voi non potete venire?.
John	7	37	Or nell'ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesú si alzò in piedi ed esclamò dicendo: Se qualcuno ha sete, venga a me e beva.
John	7	38	Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, da dentro di lui sgorgheranno fiumi d'acqua viva.
John	7	39	Or egli disse questo dello Spirito, che avrebbero ricevuto coloro che avrebbero creduto in lui; lo Spirito Santo infatti non era ancora stato dato, perché Gesú non era stato ancora glorificato.
John	7	40	Molti dunque della folla, udite queste parole, dicevano: Costui è veramente il profeta.
John	7	41	Altri dicevano: Costui è il Cristo. Alcuni invece dicevano: Viene forse il Cristo dalla Galilea?
John	7	42	Non dice la Scrittura che il Cristo viene dalla progenie di Davide e da Betlemme, villaggio dove viveva Davide?.
John	7	43	Ci fu dunque dissenso fra la folla a motivo di lui.
John	7	44	E alcuni di loro lo volevano prendere, ma nessuno gli mise le mani addosso.
John	7	45	Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei, e questi dissero loro: Perché non l'avete portato?.
John	7	46	Le guardie risposero: Nessun uomo ha mai parlato come costui.
John	7	47	Perciò i farisei risposero loro: Siete stati sedotti anche voi?
John	7	48	Ha qualcuno dei capi o dei farisei creduto in lui?
John	7	49	Ma questa plebaglia, che non conosce la legge, è maledetta.
John	7	50	Nicodemo, uno di loro, colui che era andato da Gesú di notte, disse loro:
John	7	51	La nostra legge condanna forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che egli ha fatto?.
John	7	52	Essi risposero e gli dissero: Sei forse anche tu Galileo? Ricerca le Scritture e vedrai che dalla Galilea non sorse mai alcun profeta.
John	7	53	E ciascuno se ne tornò a casa sua.
------------------------Giovanni, capitolo 8
John	8	1	E Gesú se ne andò al monte degli ulivi.
John	8	2	Ma sul far del giorno tornò di nuovo nel tempio e tutto il popolo venne da lui ed egli, postosi a sedere, li ammaestrava.
John	8	3	Allora i farisei e gli scribi gli condussero una donna sorpresa in adulterio e postala nel mezzo
John	8	4	dissero a Gesú: Maestro, questa donna è stata sorpresa sul fatto, mentre commetteva adulterio.
John	8	5	Ora, nella legge Mosé ci ha comandato di lapidare tali donne; ma tu, che ne dici?.
John	8	6	Or dicevano questo per metterlo alla prova e per aver di che accusarlo. Ma Gesú, fingendo di non sentire, chinatosi. scriveva col dito in terra.
John	8	7	E, come essi continuavano ad interrogarlo, egli si alzò e disse loro: Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei.
John	8	8	Poi, chinatosi di nuovo, scriveva in terra.
John	8	9	Quelli allora, udito ciò e convinti dalla coscienza, se ne andarono ad uno ad uno, cominciando dai piú vecchi fino agli ultimi; cosí Gesú fu lasciato solo con la donna, che stava là in mezzo.
John	8	10	Gesú dunque, alzatosi e non vedendo altri che la donna, le disse: Donna dove sono quelli che ti accusavano? Nessuno ti ha condannata?.
John	8	11	Ed ella rispose: Nessuno, Signore. Gesú allora le disse: Neppure io ti condanno; va' e non peccare piú.
John	8	12	E Gesú di nuovo parlò loro, dicendo: Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre ma avrà la luce della vita.
John	8	13	Allora i farisei gli dissero: Tu testimoni di te stesso; la tua testimonianza non è verace
John	8	14	Gesú rispose e disse loro: Anche se testimonio di me stesso, la mia testimonianza è verace, perché so da dove son venuto e dove vado; voi invece, non sapete né da dove vengo, né dove vado.
John	8	15	Voi giudicate secondo la carne, i non giudico nessuno.
John	8	16	E, anche se giudico, il mio giudizio è verace, perché io non sono solo, ma sono io e il Padre che mi ha mandato.
John	8	17	Or anche nella vostra legge è scritto che la testimonianza di due uomini è verace.
John	8	18	Sono io che testimonio di me stesso, ed anche il Padre che mi ha mandato testimonia di me.
John	8	19	Gli dissero allora: Dov'è tuo Padre?. Gesú rispose: Voi non conoscete né me né il Padre mio; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio,
John	8	20	Gesú pronunziò queste parole nel luogo del tesoro, insegnando nel tempio; e nessuno lo prese, perché non era ancora venuta la sua ora.
John	8	21	Gesú dunque disse loro di nuovo: Io me ne vado e voi mi cercherete, e morirete nel vostro peccato. Là dove vado io, voi non potete venire.
John	8	22	Dicevano perciò i Giudei: Vuole forse uccidersi, perché dice: Dove vado io, voi non potete venire?.
John	8	23	Ed egli disse loro: Voi siete di quaggiú, mentre io sono di lassú; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo.
John	8	24	Perciò vi ho detto che voi morirete nei vostri peccati, perché se non credete che io sono, voi morirete nei vostri peccati.
John	8	25	Allora essi gli dissero: Chi sei tu?. E Gesú disse loro: Proprio quello che vi dico.
John	8	26	Io ho, a vostro riguardo, molte cose da dire e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è verace, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo.
John	8	27	Essi non capirono che parlava loro del Padre.
John	8	28	Quindi Gesú disse loro: Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora conoscerete che io sono e che non faccio nulla da me stesso, ma dico queste cose come il Padre mi ha insegnato.
John	8	29	E colui che mi ha mandato è con me il Padre non mi ha lasciato solo, perché faccio continuamente le cose che gli piacciono.
John	8	30	Mentre egli diceva queste cose, molti credettero in lui.
John	8	31	Gesú disse allora ai Giudei che avevano creduto in lui: Se dimorate nella mia parola, siete veramente miei discepoli;
John	8	32	conoscerete la verità e la verità vi farà liberi.
John	8	33	Essi gli risposero: Noi siamo progenie di Abrahamo e non siamo mai stati schiavi di nessuno; come puoi tu dire: Diventerete liberi?.
John	8	34	Gesú rispose loro: In verità, in verità vi dico: Chi fa il peccato è schiavo del peccato.
John	8	35	Or lo schiavo non rimane sempre nella casa; il figlio invece vi rimane per sempre.
John	8	36	Se dunque il Figlio vi farà liberi sarete veramente liberi.
John	8	37	Io so che siete progenie di Abrahamo, ma cercate di uccidermi, perché la mia parola non trova posto in voi.
John	8	38	Io parlo di ciò che ho visto presso il Padre mio, e anche voi fate le cose che avete visto presso il padre vostro.
John	8	39	Essi, rispondendo, gli dissero: Il padre nostro è Abrahamo. Gesú disse loro: Se foste figli di Abrahamo, fareste le opere di Abrahamo;
John	8	40	ma ora cercate di uccidere me, uno che vi ha detto la verità che ho udito da Dio; Abrahamo non fece questo.
John	8	41	Voi fate le opere del padre vostro. Perciò essi gli dissero: Noi non siamo nati da fornicazione; noi abbiamo un solo Padre: Dio.
John	8	42	Allora Gesú disse loro: Se Dio fosse vostro Padre, mi amereste, perché io sono proceduto e sono venuto da Dio; non sono venuto infatti da me stesso, ma è lui che mi ha mandato.
John	8	43	Perché non comprendete il mio parlare? Perché non potete ascoltare la mia parola.
John	8	44	Voi siete dal diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro; egli fu omicida fin dal principio e non è rimasto fermo nella verità, perché in lui non c'è verità. Quando dice il falso, parla del suo perché è bugiardo e padre della menzogna.
John	8	45	A me invece, perché vi dico la verità, voi non credete.
John	8	46	Chi di voi mi convince di peccato? Se dico la verità, perché non mi credete?
John	8	47	Chi è da Dio, ascolta le parole di Dio; perciò voi non le ascoltate, perché non siete da Dio.
John	8	48	Allora i Giudei gli risposero e gli dissero: Non diciamo con ragione che sei un Samaritano e che hai un demone?.
John	8	49	Gesú rispose: Io non ho un demone, ma onoro il Padre mio; voi invece mi disonorate.
John	8	50	Or io non cerco la mia gloria; v'è uno che la cerca e che giudica.
John	8	51	In verità, in verità vi dico che, se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte in eterno,
John	8	52	Gli dissero dunque i Giudei: Ora conosciamo che tu hai un demone. Abrahamo e i profeti sono morti, tu invece dici: Se uno osserva la mia parola, non gusterà mai la morte in eterno.
John	8	53	Sei tu piú grande del padre nostro Abrahamo, il quale è morto? Anche i profeti sono morti; chi pretendi di essere?.
John	8	54	Gesú rispose: Se io glorifico me stesso, la mia gloria non è nulla. E il mio Padre che mi glorifica, quello che voi dite essere vostro Dio.
John	8	55	Ma voi non l'avete conosciuto, io però lo conosco e se dicessi di non conoscerlo, sarei un bugiardo come voi; ma io lo conosco e osservo la sua parola.
John	8	56	Abrahamo, vostro padre, giubilò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò.
John	8	57	I Giudei dunque gli dissero: Tu non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abrahamo?.
John	8	58	Gesú disse loro: In verità, in verità io vi dico: Prima che Abrahamo fosse nato, io sono.
John	8	59	Allora essi presero delle pietre, per lanciarle addosso a lui; ma Gesú si nascose e uscí dal tempio, passando in mezzo a loro, e cosí se ne andò.
------------------------Giovanni, capitolo 9
John	9	1	Mentre passava, vide un uomo che era cieco fin dalla nascita.
John	9	2	E i suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?.
John	9	3	Gesú rispose: Né lui né i suoi genitori hanno peccato, ma ciò è accaduto, affinché siano manifestate in lui le opere di Dio.
John	9	4	Bisogna che io compia le opere di colui che mi ha mandato, mentre è giorno; la notte viene in cui nessuno può operare.
John	9	5	Mentre sono nel mondo, io sono la luce del mondo.
John	9	6	Dopo aver detto queste cose, sputò in terra, con la saliva fece del fango e ne impiastrò gli occhi del cieco.
John	9	7	Poi gli disse: Va', lavati nella piscina di Siloe (che significa: Mandato); egli dunque vi andò, si lavò e ritornò che ci vedeva.
John	9	8	Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima cieco, dissero: Non è questi colui che stava seduto a mendicare?.
John	9	9	Alcuni dicevano: E' lui. Altri: Gli assomiglia. Ed egli diceva: Io sono.
John	9	10	Gli dissero dunque: Come ti sono stati aperti gli occhi?.
John	9	11	Egli rispose e disse: Un uomo, chiamato Gesú, ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: Va' alla piscina di Siloe e lavati. Ed io vi sono andato, mi sono lavato e ho recuperato la vista.
John	9	12	E quelli gli dissero: Dov'è costui?. Egli rispose: Non lo so.
John	9	13	Allora essi condussero dai farisei colui che prima era stato cieco.
John	9	14	Ora era sabato quando Gesú fece del fango e gli aperse gli occhi.
John	9	15	Anche i farisei dunque gli domandarono di nuovo come avesse recuperato la vista. Ed egli disse loro: Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo.
John	9	16	Allora alcuni farisei dicevano: Quest'uomo non è da Dio, perché non osserva il sabato. Altri dicevano: Come può un uomo peccatore compiere tali segni?. E c'era divisione tra di loro.
John	9	17	Chiesero dunque di nuovo al cieco: E tu, che dici di lui per il fatto che ti ha aperto gli occhi?. Egli disse: E' un profeta!.
John	9	18	Ma i Giudei non credettero che lui fosse stato cieco e avesse riacquistato la vista, finché ebbero chiamato i genitori di colui che aveva riacquistato la vista.
John	9	19	E chiesero loro: E' questo il vostro figlio che voi dite esser nato cieco? Come mai ora ci vede?.
John	9	20	I suoi genitori, rispondendo loro dissero: Noi sappiamo che costui è nostro figlio e che è nato cieco,
John	9	21	ma come ora ci veda, o chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo domandatelo a lui; egli è adulto, parlerà lui stesso di sé.
John	9	22	Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che se uno avesse riconosciuto Gesú come il Cristo, sarebbe stato espulso dalla sinagoga.
John	9	23	Perciò i suoi genitori dissero: E' adulto, chiedetelo a lui.
John	9	24	Essi dunque chiamarono di nuovo l'uomo che era stato cieco e gli dissero: Da' gloria a Dio; noi sappiamo che quest'uomo è peccatore.
John	9	25	Egli allora rispose e disse: Se sia peccatore, non lo so; ma una cosa so, che prima ero cieco e ora ci vedo.
John	9	26	Gli chiesero di nuovo: Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?.
John	9	27	Egli rispose loro: Io ve l'ho già detto e voi non avete ascoltato, perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?.
John	9	28	Essi perciò l'ingiuriarono e dissero: Tu sei suo discepolo; ma noi siamo discepoli di Mosé.
John	9	29	Noi sappiamo che Dio ha parlato a Mosé, ma quanto a costui non sappiamo da dove venga.
John	9	30	Quell'uomo rispose e disse loro: Ebbene, è molto strano che voi non sappiate da dove venga; eppure egli mi ha aperto gli occhi.
John	9	31	Or noi sappiamo che Dio non esaudisce i peccatori, ma se uno è pio verso Dio e fa la sua volontà, egli lo esaudisce.
John	9	32	Da che mondo è mondo non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi ad un cieco nato.
John	9	33	Se costui non fosse da Dio, non avrebbe potuto fare nulla.
John	9	34	Essi risposero e gli dissero: Tu sei nato completamente nei peccati e vuoi insegnare a noi?. E lo cacciarono fuori.
John	9	35	Gesú seppe che l'avevano cacciato fuori e, trovatolo, gli disse: Credi tu nel Figlio di Dio?.
John	9	36	Egli rispose e disse: Chi è, Signore, perché io creda in lui?.
John	9	37	E Gesú gli disse: Tu l'hai visto, è proprio colui che ti sta parlando
John	9	38	Allora egli disse: lo credo, Signore; e l'adorò.
John	9	39	Poi Gesú disse: lo sono venuto in questo mondo per fare un giudizio, affinché quelli che non vedono vedano e quelli che vedono diventino ciechi.
John	9	40	Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste cose e gli dissero: Siamo ciechi anche noi?.
John	9	41	Gesú rispose loro: Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: Noi vediamo perciò il vostro peccato rimane.
------------------------Giovanni, capitolo 10
John	10	1	In verità, in verità io vi dico: Chi non entra per la porta nell'ovile delle pecore, ma vi sale da un'altra parte, quello è un ladro e un brigante;
John	10	2	ma chi entra per la porta è il pastore delle pecore.
John	10	3	A lui apre il portinaio; le pecore ascoltano la sua voce, ed egli chiama le sue pecore per nome e le conduce fuori.
John	10	4	E, quando ha fatto uscire le sue pecore, va davanti a loro; e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce.
John	10	5	Non seguiranno però alcun estraneo ma fuggiranno lontano da lui, perché non conoscono la voce degli estranei.
John	10	6	Gesú disse loro questa similitudine ma essi non capirono di che cosa stesse loro parlando.
John	10	7	Perciò Gesú disse loro di nuovo: In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore.
John	10	8	Tutti quelli che sono venuti prima di me sono stati ladri e briganti, ma le pecore non li hanno ascoltati.
John	10	9	Io sono la porta; se uno entra per mezzo di me sarà salvato; entrerà, uscirà e troverà pascolo.
John	10	10	Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; ma io sono venuto affinché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza.
John	10	11	Io sono il buon pastore; il buon pastore depone la sua vita per le pecore.
John	10	12	Ma il mercenario, che non è pastore e a cui non appartengono le pecore, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge; e il lupo rapisce e disperde le pecore.
John	10	13	Or il mercenario fugge, perché è mercenario e non si cura delle pecore.
John	10	14	Io sono il buon pastore, e conosco le mie pecore e le mie conoscono me,
John	10	15	come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e depongo la mia vita per le pecore.
John	10	16	Io ho anche delle altre pecore che non sono di quest'ovile; anche quelle io devo raccogliere, ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge e un solo pastore.
John	10	17	Per questo mi ama il Padre, perché io depongo la mia vita per prenderla di nuovo.
John	10	18	Nessuno me la toglie, ma la depongo da me stesso; io ho il potere di deporla e il potere di prenderla di nuovo; questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio.
John	10	19	Allora sorse di nuovo una divisione tra i Giudei per queste parole.
John	10	20	E molti di loro dicevano: Egli ha un demone ed è fuori di sé; perché lo ascoltate?.
John	10	21	Altri dicevano: Queste non sono parole di un indemoniato; può un demone aprire gli occhi ai ciechi?.
John	10	22	Si celebrava allora a Gerusalemme la festa della Dedicazione, ed era inverno.
John	10	23	E Gesú passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone.
John	10	24	Lo circondarono dunque i Giudei e gli dissero: Fino a quando ci terrai con l'animo sospeso? Se tu sei il Cristo, diccelo apertamente.
John	10	25	Gesú rispose loro: Io ve l'ho detto, ma voi non credete; le opere che faccio nel nome del Padre mio, sono quelle che testimoniano di me.
John	10	26	Ma voi non credete, perché non siete delle mie pecore, come vi ho detto.
John	10	27	Le mie pecore ascoltano la mia voce, io le conosco ed esse mi seguono;
John	10	28	e io do loro la vita eterna e non periranno mai, e nessuno le rapirà dalla mia mano.
John	10	29	Il Padre mio, che me le ha date, è piú grande di tutti; e nessuno le può rapire dalla mano del Padre mio.
John	10	30	Io e il Padre siamo uno.
John	10	31	Perciò i Giudei raccolsero di nuovo delle pietre a per lapidarlo.
John	10	32	Gesú rispose loro: Io vi ho fatto vedere molte buone opere da parte del Padre mio; per quali di esse mi lapidate?.
John	10	33	I Giudei gli risposero, dicendo: Noi non ti lapidiamo per nessuna opera buona, ma per bestemmia, e perché tu che sei uomo ti fai Dio.
John	10	34	Gesú rispose loro: Non è scritto nella vostra legge: Io ho detto: Voi siete dèi?
John	10	35	Ora, se essa chiama dèi coloro a cui fu rivolta la parola di Dio (e la Scrittura non può essere annullata),
John	10	36	voi dite che colui, che il Padre ha santificato e ha mandato nel mondo, bestemmia, perché ha detto: Io sono il Figlio di Dio?
John	10	37	Se non faccio le opere del Padre mio, non credetemi,
John	10	38	ma se le faccio, anche se non credete a me, credete almeno alle opere, affinché conosciate e crediate che il Padre è in me e io in lui.
John	10	39	Perciò essi cercavano nuovamente di prenderlo, ma egli sfuggí dalle loro mani.
John	10	40	E se ne andò di nuovo al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava; e si fermò qui.
John	10	41	Or molti vennero da lui e dicevano: Giovanni certamente non fece alcun segno, ma tutto quello che Giovanni disse di costui era vero.
John	10	42	E molti in quel luogo credettero in lui.
------------------------Giovanni, capitolo 11
John	11	1	Era allora malato un certo Lazzaro di Betania, il villaggio di Maria e di Marta, sua sorella.
John	11	2	Or Maria era quella che unse di olio profumato il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; e suo fratello Lazzaro era malato.
John	11	3	Le sorelle dunque mandarono a dire a Gesú: Signore, ecco, colui che tu ami è malato.
John	11	4	E Gesú, udito ciò, disse: Questa malattia non è a morte, ma per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio sia glorificato.
John	11	5	Or Gesú amava Marta, sua sorella e Lazzaro.
John	11	6	Come dunque ebbe inteso che Lazzaro era malato, si trattenne ancora due giorni nel luogo dove egli era.
John	11	7	Poi disse ai suoi discepoli: Torniamo di nuovo in Giudea.
John	11	8	I discepoli gli dissero: Maestro, i Giudei poco fa cercavano di lapidarti e tu vai di nuovo là?.
John	11	9	Gesú rispose: Non vi sono forse dodici ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo
John	11	10	ma se uno cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui.
John	11	11	Dopo aver detto queste cose, soggiunse: Il nostro amico Lazzaro si è addormentato, ma io vado a svegliarlo.
John	11	12	Allora i suoi discepoli dissero: Signore, se dorme si riprenderà.
John	11	13	Or Gesú aveva parlato della sua morte, essi invece pensavano che avesse parlato del riposo del sonno.
John	11	14	Allora Gesú disse loro apertamente: Lazzaro è morto.
John	11	15	Ed io mi rallegro per voi di non essere stato là, affinché crediate; ma andiamo da lui.
John	11	16	Allora Tommaso, detto Didimo, disse ai condiscepoli: Andiamo anche noi a morire con lui.
John	11	17	Arrivato dunque Gesú, trovò che Lazzaro era già da quattro giorni nel sepolcro.
John	11	18	Or Betania distava da Gerusalemme circa quindici stadi.
John	11	19	E molti Giudei erano venuti da Marta e Maria per consolarle del loro fratello.
John	11	20	Marta dunque, come udí che Gesú veniva, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.
John	11	21	Marta disse a Gesú: Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto,
John	11	22	ma anche adesso so che tutto quello che chiederai a Dio, Dio te lo darà.
John	11	23	Gesú le disse: Tuo fratello risusciterà.
John	11	24	Marta gli disse: Lo so che risusciterà nella risurrezione all'ultimo giorno.
John	11	25	Gesú le disse: Io sono la risurrezione e la vita; chiunque crede in me, anche se dovesse morire, vivrà.
John	11	26	E chiunque vive e crede in me, non morrà mai in eterno. Credi tu questo?.
John	11	27	Ella gli disse: Sí, Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che doveva venire nel mondo.
John	11	28	E, detto questo, andò a chiamare di nascosto Maria, sua sorella, dicendo: Il Maestro è qui e ti chiama.
John	11	29	Appena udito ciò, ella si alzò in fretta e venne da lui.
John	11	30	Or Gesú non era ancora giunto nel villaggio, ma si trovava nel luogo dove Marta lo aveva incontrato.
John	11	31	Perciò i Giudei che erano in casa con lei per consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, dicendo: Ella se ne va al sepolcro per piangere la.
John	11	32	Appena Maria giunse al luogo in cui si trovava Gesú, e lo vide, si gettò ai suoi piedi, dicendogli: Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto.
John	11	33	Gesú allora, come vide che lei e i Giudei che erano venuti con lei piangevano, fremé nello spirito e si turbò,
John	11	34	e disse: Dove l'avete posto?. Essi gli dissero: Signore, vieni e vedi.
John	11	35	Gesú pianse.
John	11	36	Dissero allora i Giudei: Vedi come l'amava!.
John	11	37	Ma alcuni di loro dissero: Non poteva costui che aprí gli occhi al cieco, far sí che questi non morisse?.
John	11	38	Perciò Gesú, fremendo di nuovo in se stesso, venne al sepolcro; or questo era una grotta davanti alla quale era stata posta una pietra.
John	11	39	Gesú disse: Togliete via la pietra!. Marta, la sorella del morto, gli disse: Signore, egli puzza già, poiché è morto da quattro giorni.
John	11	40	Gesú le disse: Non ti ho detto che se credi, vedrai la gloria di Dio?.
John	11	41	Essi dunque tolsero la pietra dal luogo dove giaceva il morto. Gesú allora alzati in alto gli occhi, disse: Padre, ti ringrazio che mi hai esaudito.
John	11	42	lo sapevo bene che tu mi esaudisci sempre, ma ho detto ciò per la folla che sta attorno, affinché credano che tu mi hai mandato.
John	11	43	E, detto questo, gridò a gran voce: Lazzaro, vieni fuori!.
John	11	44	Allora il morto uscí, con le mani e i piedi legati con fasce e con la faccia avvolta in un asciugatoio. Gesú disse loro: Scioglietelo e lasciatelo andare.
John	11	45	Allora molti dei Giudei, che erano venuti da Maria e avevano visto tutto quello che Gesú aveva fatto, credettero in lui.
John	11	46	Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quanto Gesú aveva fatto.
John	11	47	Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono a il sinedrio e dicevano: Che facciamo? Quest'uomo fa molti segni.
John	11	48	Se lo lasciamo andare avanti cosí, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro luogo e la nostra nazione.
John	11	49	Ma uno di loro, Caiafa, che era sommo sacerdote in quell'anno, disse loro: Voi non capite nulla;
John	11	50	e non considerate che conviene per noi che un sol uomo muoia per il popolo e non perisca tutta la nazione.
John	11	51	Or egli non disse questo da se stesso; ma, essendo sommo sacerdote in quell'anno, profetizzò che Gesú doveva morire per la nazione,
John	11	52	e non solo per la nazione, ma anche per raccogliere in uno i figli di Dio dispersi.
John	11	53	Da quel giorno dunque deliberarono di farlo morire.
John	11	54	Perciò Gesú non si aggirava piú pubblicamente tra i Giudei, ma si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città detta Efraim, e lí rimase con i suoi discepoli.
John	11	55	Or la Pasqua dei Giudei era vicina e molti di quella regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi.
John	11	56	Cercavano dunque Gesú e, stando nel tempio, dicevano fra di loro: Che ve ne pare? Non verrà egli alla festa?.
John	11	57	Or i capi dei sacerdoti e i farisei avevano dato ordine che, se qualcuno sapeva dove egli era, lo segnalasse affinché potessero prenderlo.
------------------------Giovanni, capitolo 12
John	12	1	Gesú dunque, sei giorni prima della Pasqua, si recò a Betania dove abitava Lazzaro, colui che era morto e che egli aveva risuscitato dai morti.
John	12	2	E qui gli fecero un convito, Marta serviva e Lazzaro era uno di quelli che erano a tavola con lui.
John	12	3	Maria allora prese una libbra di olio profumato di nardo autentico di gran prezzo, ne unse i piedi di Gesú e li asciugo con i suoi capelli; e la casa fu ripiena del profumo di quest'olio.
John	12	4	Allora uno dei suoi discepoli, Giuda Iscariota, figlio di Simone, quello che stava per tradirlo, disse:
John	12	5	Perché non si è venduto quest'olio per trecento denari e non si è dato il ricavato ai poveri?.
John	12	6	Or egli disse questo, non perché si curasse dei poveri, ma perché era ladro e, tenendo la borsa, ne sottraeva ciò che si metteva dentro.
John	12	7	Gesú dunque disse: Lasciala; essa l'aveva conservato per il giorno della mia sepoltura.
John	12	8	I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me.
John	12	9	Intanto una grande folla di Giudei seppe che egli era là, e venne non solo a motivo di Gesú, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti.
John	12	10	Or i capi dei sacerdoti deliberarono di far morire anche Lazzaro,
John	12	11	perché a motivo di lui molti lasciavano i Giudei e credevano in Gesú,
John	12	12	Il giorno seguente, una grande folla che era venuta alla festa, udito che Gesú veniva a Gerusalemme,
John	12	13	prese dei rami di palme e uscí incontro a lui, gridando: Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d'Israele!.
John	12	14	E Gesú, trovato un asinello, vi montò sopra come sta scritto:
John	12	15	Non temere, o figlia di Sion; ecco, il tuo re viene, cavalcando un puledro d'asina.
John	12	16	Or i suoi discepoli non compresero sul momento queste cose, ma quando Gesú fu glorificato, allora si ricordarono che queste cose erano state scritte di lui e che avevano fatte queste cose a lui.
John	12	17	La folla dunque, che era con lui quando aveva chiamato Lazzaro fuori dal sepolcro e l'aveva risuscitato dai morti, gli rendeva testimonianza.
John	12	18	Perciò la folla gli andò incontro, perché aveva udito che egli aveva fatto questo segno.
John	12	19	I farisei allora dissero tra di loro: Vedete che non guadagnate nulla; ecco, il mondo gli va dietro.
John	12	20	Or tra quelli che erano saliti ad adorare a durante la festa c'erano alcuni Greci,
John	12	21	Costoro dunque, accostatisi a Filippo, che era di Betsaida di Galilea, lo pregarono dicendo: Signore, vorremmo vedere Gesú.
John	12	22	Filippo andò a dirlo ad Andrea; a loro volta, Andrea e Filippo lo dissero a Gesú.
John	12	23	Ma Gesú rispose loro, dicendo: L'ora è venuta, in cui il Figlio dell'uomo deve essere glorificato.
John	12	24	In verità, in verità vi dico: Se il granel di frumento caduto in terra non muore, rimane solo; ma se muore, produce molto frutto.
John	12	25	Chi ama la sua vita la perderà, e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna.
John	12	26	Se uno mi serve, mi segua; e là dove sono io, là sarà anche il mio servo; se uno mi serve, il Padre l'onorerà.
John	12	27	Ora l'anima mia è turbata; e che dirò: Padre, salvami da quest'ora? Ma per questo io sono giunto a quest'ora.
John	12	28	Padre, glorifica il tuo nome!. Allora venne una voce dal cielo: L'ho glorificato e lo glorificherò ancora.
John	12	29	La folla dunque, che era presente e aveva udito la voce, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: Un angelo gli ha parlato.
John	12	30	E Gesú rispose e disse: Questa voce non è venuta per me, ma per voi.
John	12	31	Ora è il giudizio di questo mondo ora sarà cacciato fuori il principe di questo mondo.
John	12	32	Ed io, quando sarò innalzato dalla terra, attirerò tutti a me.
John	12	33	Or egli diceva questo, per indicare di qual morte egli doveva morire.
John	12	34	La folla gli rispose: Noi abbiamo appreso dalla legge che il Cristo rimane in eterno; ora come puoi tu dire che il Figlio dell'uomo deve essere innalzato? Chi è questo Figlio dell'uomo?.
John	12	35	Gesú allora disse loro: La luce è con voi ancora per un po'; camminate mentre avete la luce, affinché non vi sorprendano le tenebre; chi cammina nelle tenebre non sa dove va.
John	12	36	Mentre avete la luce, credete nella luce, affinché diventiate figli di luce. Queste cose disse Gesú; poi se ne andò e si nascose da loro.
John	12	37	Sebbene avesse fatto tanti segni davanti a loro, non credevano in lui,
John	12	38	affinché si adempisse la parola detta dal profeta Isaia: Signore, chi ha creduto alla nostra predicazione? E a chi è stato rivelato il braccio del Signore?.
John	12	39	Perciò non potevano credere, perché Isaia disse ancora:
John	12	40	Egli ha accecato i loro occhi e ha indurito il loro cuore, perché non vedano con gli occhi, non intendano col cuore, non si convertano e io non li guarisca.
John	12	41	Queste cose disse Isaia, quando vide la sua gloria e parlò di lui.
John	12	42	Tuttavia, anche tra i capi, molti credettero in lui; ma a motivo dei farisei non lo confessavano, per non essere espulsi dalla sinagoga,
John	12	43	perché amavano la gloria degli uomini piú della gloria di Dio.
John	12	44	Or Gesú gridò e disse: Chi crede in me, non crede in me, ma in colui che mi ha mandato.
John	12	45	E chi vede me, vede colui che mi ha mandato.
John	12	46	Io sono venuto come luce per il mondo, affinché chiunque crede in me non resti nelle tenebre.
John	12	47	E se uno ode le mie parole e non crede, io non lo giudico; perché io non sono venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo.
John	12	48	Chi mi respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo giudica; la parola che ho annunziata sarà quella che lo giudicherà nell'ultimo giorno.
John	12	49	Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre stesso mi ha mandato e mi ha comandato ciò che io devo dire ed annunziare.
John	12	50	Ed io so che il suo comandamento è vita eterna; le cose dunque che io dico le dico cosí come il Padre me le ha dette.
------------------------Giovanni, capitolo 13
John	13	1	Or prima della festa di Pasqua sapendo Gesú che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine.
John	13	2	E, finita la cena, avendo già il diavolo (messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo,
John	13	3	Gesú, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che egli era proceduto da Dio e a Dio ritornava,
John	13	4	Si alzò dalla cena e depose le sue vesti: poi, preso un asciugatoio, se lo cinse.
John	13	5	Dopo aver messo dell'acqua in una bacinella, cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugatoio di cui era cinto.
John	13	6	Venne dunque a Simon Pietro. Ed egli gli disse: Signore tu lavi i piedi a me?.
John	13	7	Gesú rispose e gli disse: Quello che io faccio, ora non lo comprendi, ma lo comprenderai dopo.
John	13	8	Pietro gli disse: Tu non mi laverai mai i piedi. Gesú gli rispose: Se non ti lavo, non avrai nessuna parte con me.
John	13	9	Simon Pietro gli disse: Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo.
John	13	10	Gesú gli disse: Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno che di lavarsi i piedi ed è tutto mondo; anche voi siete mondi, ma non tutti.
John	13	11	Egli infatti sapeva chi lo avrebbe tradito; perciò disse: Non tutti siete mondi.
John	13	12	Cosí, dopo aver lavato i piedi riprese le sue vesti, si mise di nuovo a tavola e disse loro: Comprendete quello che vi ho fatto?
John	13	13	Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono.
John	13	14	Se dunque io, il Signore e il Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri.
John	13	15	Io infatti vi ho dato l'esempio, affinché come ho fatto io facciate anche voi.
John	13	16	In verità, in verità vi dico: Il servo non è piú grande del suo padrone, né il messaggero piú grande di colui che l'ha mandato.
John	13	17	Se sapete queste cose, siete beati se le fate.
John	13	18	Non parlo di voi tutti; io conosco quelli che ho scelto, ma bisogna che si adempia questa Scrittura: Colui che mangia il pane con me, mi ha levato contro il suo calcagno.
John	13	19	Ve lo dico fin d'ora prima che avvenga, affinché quando sarà avvenuto, crediate che io sono il Cristo.
John	13	20	In verità, in verità vi dico: Chi riceve colui che manderò, riceve me, e chi riceve me, riceve colui che mi ha mandato
John	13	21	Dette queste cose, Gesú fu turbato nello spirito, e testimoniò e disse: In verità, in verità vi dico che uno di voi mi tradirà.
John	13	22	I discepoli allora si guardarono l'un l'altro, non riuscendo a capire di chi parlasse.
John	13	23	Or uno dei discepoli, quello che Gesú amava, era appoggiato sul petto di Gesú.
John	13	24	Allora Simon Pietro gli fece cenno di domandare chi fosse colui del quale egli parlava.
John	13	25	E quel discepolo, chinatosi sul petto di Gesú, gli chiese: Signore, chi è?.
John	13	26	Gesú rispose: è colui al quale io darò il boccone, dopo averlo intinto. E intinto il boccone, lo diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone.
John	13	27	Or dopo quel boccone, Satana entrò in lui. Allora Gesú gli disse: Quel che fai, fallo presto!.
John	13	28	Ma nessuno di quelli che erano a tavola comprese perché gli avesse detto ciò.
John	13	29	Alcuni infatti pensavano, poiché Giuda teneva la borsa, che Gesú gli avesse detto: Compra le cose che ci occorrono per la festa, oppure che desse qualcosa ai poveri.
John	13	30	Egli dunque, preso il boccone uscí subito. Era notte.
John	13	31	Quando fu uscito, Gesú disse: Ora il Figlio dell'uomo è glorificato, e Dio è glorificato in lui.
John	13	32	Se Dio è glorificato in lui, Dio lo glorificherà pure in se stesso e lo glorificherà subito.
John	13	33	Figlioli, per poco tempo sono ancora con voi; voi mi cercherete, ma come ho detto ai Giudei: Dove io vado voi non potete venire. Cosí adesso lo dico anche a voi.
John	13	34	Vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, anche voi amatevi gli uni gli altri.
John	13	35	Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri.
John	13	36	Simon Pietro gli disse: Signore, dove vai?. Gesú gli rispose: Là dove io vado, tu non puoi seguirmi ora; ma mi seguirai piú tardi.
John	13	37	Pietro gli disse: Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te.
John	13	38	Gesú gli rispose: Darai la tua vita per me? In verità, in verità ti dico: il gallo non canterà, prima che tu non mi abbia rinnegato tre volte.
------------------------Giovanni, capitolo 14
John	14	1	Il vostro cuore non sia turbato; credete in Dio e credete anche in me.
John	14	2	Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, ve lo avrei detto; io vado a prepararvi un posto.
John	14	3	E quando sarò andato e vi avrò preparato il posto, ritornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io siate anche voi.
John	14	4	Voi sapete dove io vado e conoscete anche la via.
John	14	5	Tommaso gli disse: Signore, noi non sappiamo dove vai; come dunque possiamo conoscere la via?
John	14	6	Gesú gli disse: Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
John	14	7	Se mi aveste conosciuto, avreste conosciuto anche mio Padre; fin da ora lo conoscete e l'avete visto.
John	14	8	Filippo gli disse: Signore, mostraci il Padre e ci basta.
John	14	9	Gesú gli disse: Da tanto tempo io sono con voi e tu non mi hai ancora conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre; come mai dici: Mostraci il Padre?
John	14	10	Non credi che io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso. Il Padre che dimora in me è colui che fa le opere.
John	14	11	Credetemi che io sono nel Padre e che il Padre è in me, se no, credetemi a motivo delle opere stesse.
John	14	12	In verità, in verità vi dico: chi crede in me farà anch'egli le opere che io faccio; anzi ne farà di piú grandi di queste, perché io vado al Padre.
John	14	13	E qualunque cosa chiederete nel nome mio la farò, affinché il Padre sia glorificato nel Figlio.
John	14	14	Se chiedete qualche cosa nel nome mio, io la farò.
John	14	15	Se mi amate, osservate i miei comandamenti,
John	14	16	Ed io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore, che rimanga con voi per sempre,
John	14	17	lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce; ma voi lo conoscete, perché dimora con voi e sarà in voi.
John	14	18	Non vi lascerò orfani; tornerò a voi.
John	14	19	Ancora un po' di tempo e il mondo non mi vedrà piú, ma voi mi vedrete; poiché io vivo, anche voi vivrete.
John	14	20	In quel giorno conoscerete che io sono nel Padre mio, e che voi siete in me ed Io in voi.
John	14	21	Chi ha i miei comandamenti e li osserva, è uno che mi ama, e chi mi ama sarà amato dal Padre mio; e io lo amerò e mi manifesterò a lui.
John	14	22	Giuda, non l'Iscariota, gli disse: Signore, come mai ti manifesterai a noi e non al mondo?.
John	14	23	Gesú rispose e gli disse: Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l'amerà, e noi verremo a lui e faremo dimora presso di lui.
John	14	24	Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che udite non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
John	14	25	Vi ho detto queste cose, mentre ero con voi;
John	14	26	ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto.
John	14	27	Io vi lascio la pace, vi do la mia pace; io ve la do, non come la dà il mondo; il vostro cuore non sia turbato e non si spaventi.
John	14	28	Avete udito che vi ho detto: Io me ne vado e tornerò a voi. Se voi mi amaste, vi rallegrereste perché ho detto: Io vado al Padre poiché il Padre è piú grande di me.
John	14	29	E ora ve l'ho detto, prima che avvenga affinché, quando avverrà, crediate.
John	14	30	Non parlerò piú a lungo con voi, perché viene il principe di questo mondo e non ha nulla in me;
John	14	31	ma questo accade affinché il mondo conosca che io amo il Padre e che faccio come il Padre mi ha comandato. Alzatevi, andiamo via di qui.
------------------------Giovanni, capitolo 15
John	15	1	Io sono la vera vite e il Padre mio è l'agricoltore.
John	15	2	Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie via; ma ogni tralcio che porta frutto, lo pota affinché ne porti ancora di più.
John	15	3	Voi siete già mondi a motivo della parola che vi ho annunziata.
John	15	4	Dimorate in me e io dimorerò in voi; come il tralcio non può da sé portare frutto se non dimora nella vite, cosí neanche voi, se non dimorate in me.
John	15	5	Io sono la vite, voi siete i tralci; chi dimora in me e io in lui, porta molto frutto, poiché senza di me non potete far nulla.
John	15	6	Se uno non dimora in me è gettato via come il tralcio e si secca; poi questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e sono bruciati.
John	15	7	Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quel che volete e vi sarà fatto,
John	15	8	In questo è glorificato il Padre mio, che portiate molto frutto, e cosí sarete miei discepoli,
John	15	9	Come il Padre ha amato me, cosí io ho amato voi; dimorate nel mio amore.
John	15	10	Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore.
John	15	11	Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia piena.
John	15	12	Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi,
John	15	13	Nessuno ha amore piú grande di questo: dare la propria vita per i suoi amici.
John	15	14	Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando.
John	15	15	Io non vi chiamo piú servi, perché il servo non sa ciò che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udito dal Padre mio.
John	15	16	Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi; e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto, e il vostro frutto sia duraturo, affinché qualunque cosa chiediate al Padre nel mio nome, egli ve la dia.
John	15	17	Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri,
John	15	18	Se il mondo vi odia, sappiate che ha odiato me prima di voi.
John	15	19	Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; ma poiché non siete del mondo, ma io vi ho scelto dal mondo, perciò il mondo vi odia.
John	15	20	Ricordatevi della parola che vi ho detto: Il servo non è piú grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra.
John	15	21	Tutte queste cose ve le faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato.
John	15	22	Se non fossi venuto e non avessi parlato loro, non avrebbero colpa; ma ora non hanno alcuna scusa per il loro peccato.
John	15	23	Chi odia me, odia anche il Padre mio.
John	15	24	Se non avessi fatto in mezzo a loro le opere che nessun altro ha fatto, non avrebbero colpa; ora invece le hanno viste, e hanno odiato me e il Padre mio.
John	15	25	Ma questo è accaduto affinché si adempisse la parola scritta nella loro legge: Mi hanno odiato senza motivo.
John	15	26	Ma quando verrà il Consolatore, che vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre mio, egli testimonierà di me.
John	15	27	E anche voi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio.
------------------------Giovanni, capitolo 16
John	16	1	Vi ho detto queste cose, affinché non siate scandalizzati,
John	16	2	Vi espelleranno dalle sinagoghe; anzi l'ora viene che chiunque vi ucciderà penserà di rendere un servizio a Dio.
John	16	3	E vi faranno queste cose, perché non hanno conosciuto né il Padre né me.
John	16	4	Ma vi ho detto queste cose affinché quando sia giunto il momento, vi ricordiate che io ve le avevo dette; or da principio non vi dissi queste cose, perché ero con voi.
John	16	5	Ma ora vado da colui che mi ha mandato, e nessun di voi mi domanda: Dove vai?.
John	16	6	Anzi, perché vi ho detto queste cose, la tristezza ha riempito il vostro cuore.
John	16	7	Tuttavia io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò.
John	16	8	E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo di peccato, di giustizia e di giudizio.
John	16	9	Di peccato, perché non credono in me;
John	16	10	di giustizia, perché io vado al Padre e non mi vedrete piú;
John	16	11	di giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato.
John	16	12	Ho ancora molte cose da dirvi, ma non sono ancora alla vostra portata.
John	16	13	Ma quando verrà lui, lo Spirito di verità, egli vi guiderà in ogni verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutte le cose che ha udito e vi annunzierà le cose a venire.
John	16	14	Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve lo annunzierà.
John	16	15	Tutte le cose che il Padre ha sono mie, per questo ho detto che egli prenderà del mio e ve lo annunzierà.
John	16	16	Fra poco non mi vedrete piú; e un altro poco e mi vedrete, perché me ne vado al Padre.
John	16	17	Allora alcuni dei suoi discepoli dissero fra di loro: Che cosa è questo che egli ci dice: Fra poco non mi vedrete piú e: Un altro poco e mi vedrete: Perché me ne vado al Padre?.
John	16	18	Dicevano dunque: Che cosa è questo fra poco di cui parla? Noi non sappiamo quello che vuol dire.
John	16	19	Gesú dunque comprese che lo volevano interrogare e disse loro: Vi domandate l'un l'altro perché ho detto: Fra poco non mi vedrete piú e: Un altro poco e mi vedrete?
John	16	20	In verità, in verità vi dico: voi piangerete e farete cordoglio, e il mondo si rallegrerà. Voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione sarà mutata in gioia.
John	16	21	La donna quando partorisce sente dolore, perché è giunta la sua ora, ma appena ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell'angoscia per la gioia che è venuto al mondo un essere umano.
John	16	22	Così anche voi ora siete nel dolore, ma io vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà, e nessuno vi toglierà la vostra gioia.
John	16	23	In quel giorno non mi farete piú alcuna domanda. In verità, in verità vi dico che tutto ciò che domanderete al Padre nel mio nome, egli ve lo darà.
John	16	24	Finora non avete chiesto nulla nel mio nome; chiedete e riceverete, affinché la vostra gioia sia completa.
John	16	25	Vi ho detto queste cose in similitudini, ma l'ora viene in cui non vi parlerò piú in similitudini, ma vi parlerò del Padre apertamente.
John	16	26	In quel giorno chiederete nel mio nome; e non vi dico che io pregherò il Padre per voi;
John	16	27	il Padre stesso infatti vi ama, poiché voi mi avete amato e avete creduto che io sono proceduto da Dio.
John	16	28	Io sono proceduto dal Padre e sono venuto nel mondo; di nuovo lascio il mondo e torno al Padre.
John	16	29	I suoi discepoli gli dissero: Ecco, adesso tu parli apertamente e non usi alcuna similitudine.
John	16	30	Ora conosciamo che sai tutto e non hai bisogno che qualcuno ti interroghi; per questo crediamo che sei proceduto da Dio.
John	16	31	Gesú rispose loro: Credete ora?
John	16	32	Ecco l'ora viene, anzi è già venuta, in cui sarete dispersi, ciascuno per conto suo, e mi lascerete solo, ma io non sono solo, perché il Padre è con me.
John	16	33	Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me; nel mondo avrete tribolazione, ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo.
------------------------Giovanni, capitolo 17
John	17	1	Queste cose disse Gesú, poi alzò gli occhi al cielo e disse: Padre, l'ora è venuta; glorifica il Figlio tuo, affinché anche il Figlio glorifichi te,
John	17	2	poiché tu gli hai dato potere sopra ogni carne, affinché egli dia vita eterna a tutti coloro che tu gli hai dato.
John	17	3	Or questa è la vita eterna, che conoscano te, il solo vero Dio, e Gesú Cristo che tu hai mandato,
John	17	4	Io ti ho glorificato sulla terra, avendo compiuta l'opera che tu mi hai dato da fare,
John	17	5	Ora dunque, o Padre, glorificami presso di te della gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse.
John	17	6	Io ho manifestato il tuo nome agli uomini che tu mi hai dato dal mondo; erano tuoi, e tu me li hai dati; ed essi hanno osservato la tua parola.
John	17	7	Ora essi hanno conosciuto che tutte le cose che tu mi hai dato vengono da te,
John	17	8	perché ho dato loro le parole che tu hai dato a me; ed essi le hanno accolte e hanno veramente conosciuto che io sono proceduto da te, e hanno creduto che tu mi hai mandato.
John	17	9	Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi.
John	17	10	E tutte le cose mie sono tue, e le cose tue sono mie; e io sono glorificato in loro.
John	17	11	Ora io non sono piú nel mondo, ma essi sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, conservali nel tuo nome, quelli che tu mi hai dato, affinché siano uno come noi,
John	17	12	Mentre ero con loro nel mondo io li ho conservati nel tuo nome; io ho custodito coloro che tu mi hai dato, e nessuno di loro è perito, tranne il figlio della perdizione, affinché si adempisse la Scrittura.
John	17	13	Ma ora io vengo a te e dico queste cose nel mondo, affinché la mia gioia giunga a compimento in loro.
John	17	14	Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché non sono del mondo, come neppure io sono del mondo,
John	17	15	Io non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal maligno.
John	17	16	Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
John	17	17	Santificali nella tua verità, la tua parola è verità,
John	17	18	Come tu hai mandato me nel mondo, cosí ho mandato loro nel mondo.
John	17	19	E per loro santifico me stesso, affinché essi pure siano santificati in verità.
John	17	20	Or io non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me per mezzo della loro parola
John	17	21	affinché siano tutti uno, come tu, o Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi uno in noi, affinché il mondo creda che tu mi hai mandato.
John	17	22	E io ho dato loro la gloria che tu hai dato a me, affinché siano uno come noi siamo uno.
John	17	23	Io sono in loro e tu in me, affinché siano perfetti nell'unità, e affinché il mondo conosca che tu mi hai mandato e li hai amati, come hai amato me.
John	17	24	Padre, io voglio che dove sono io, siano con me anche coloro che tu mi hai dato, affinché vedano la mia gloria che tu mi hai dato, perché tu mi hai amato prima della fondazione del mondo.
John	17	25	Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e costoro hanno conosciuto che tu mi hai mandato.
John	17	26	E io ho fatto loro conoscere il tuo nome e lo farò conoscere ancora, affinché l'amore, del quale tu mi hai amato, sia in loro e io in loro.
------------------------Giovanni, capitolo 18
John	18	1	Dette queste cose, Gesú uscí con i suoi discepoli e andò di là dal torrente Kedron, dove c'era un orto nel quale entrò lui con i suoi discepoli.
John	18	2	Or Giuda, che lo tradiva, conosceva anche lui quel luogo, perché molte volte Gesú vi si era ritirato con i suoi discepoli.
John	18	3	Giuda dunque, preso un gruppo di soldati e le guardie mandate dai capi dei sacerdoti e dai farisei. venne là con lanterne torce e armi.
John	18	4	Gesú allora, conoscendo tutto quello che gli stava per accadere, uscí e chiese loro: Chi cercate?.
John	18	5	Gli risposero Gesú il Nazareno. Gesú disse loro: Io sono!. Or Giuda che lo tradiva era anch'egli con loro.
John	18	6	Appena egli disse loro: Io sono, essi indietreggiarono e caddero a terra.
John	18	7	Gesú dunque domandò loro di nuovo: Chi cercate?. Essi dissero: Gesú il Nazareno.
John	18	8	Gesú rispose: Vi ho detto che io sono; se dunque cercate me lasciate andare via costoro;
John	18	9	e ciò affinché si adempisse la parola che egli aveva detto: Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato,
John	18	10	Allora Simon Pietro, che aveva una spada la sfoderò, percosse il servo del sommo sacerdote e gli recise l'orecchio destro; or quel servo si chiamava Malco.
John	18	11	Ma Gesú disse a Pietro: Riponi la tua spada nel fodero; non berrò io il calice che il Padre mi ha dato?.
John	18	12	Allora il gruppo di soldati, il capitano e le guardie dei Giudei presero Gesú e lo legarono.
John	18	13	E lo condussero prima da Anna, perché era suocero di Caiafa, che era sommo sacerdote in quell'anno.
John	18	14	Caiafa era colui che aveva consigliato ai Giudei che era conveniente che un uomo morisse per il popolo.
John	18	15	Or Simon Pietro e un altro discepolo seguivano Gesú. E quel discepolo era noto al sommo sacerdote, ed entrò con Gesú nel cortile del sommo sacerdote.
John	18	16	Ma Pietro restò alla porta di fuori. Allora l'altro discepolo, che era noto al sommo sacerdote, uscí e parlò alla portinaia e fece entrare Pietro.
John	18	17	E la serva portinaia disse a Pietro: Non sei anche tu dei discepoli di quest'uomo?. Egli rispose: Non lo sono.
John	18	18	Intanto i servi e le guardie, acceso un fuoco di carboni, se ne stavano in piedi e si scaldavano, perché faceva freddo; anche Pietro stava in piedi con loro e si scaldava.
John	18	19	Or il sommo sacerdote interrogò Gesú riguardo ai suoi discepoli e alla sua dottrina.
John	18	20	Gesú gli rispose: Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio dove tutti i Giudei si radunano, e non ho detto niente in segreto.
John	18	21	Perché interroghi me? Interroga coloro che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno le cose che ho detto.
John	18	22	Egli aveva appena detto queste parole, che una delle guardie che gli stava vicino diede a Gesú uno schiaffo, dicendo: Cosí rispondi al sommo sacerdote?.
John	18	23	Gesú gli rispose: Se ho parlato male, mostra dov'è il male; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?.
John	18	24	Anna dunque lo rimandò legato a Caiafa, sommo sacerdote.
John	18	25	Intanto Simon Pietro stava là a scaldarsi. Gli dissero dunque: Non sei anche tu dei suoi discepoli? Ed egli lo negò e disse: Non lo sono.
John	18	26	Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di colui a cui Pietro aveva reciso l'orecchio, disse: Non ti ho io visto nell'orto con lui?.
John	18	27	E Pietro lo negò di nuovo, e subito il gallo cantò.
John	18	28	Poi da Caiafa condussero Gesú nel pretorio; era mattino presto. Ma essi non entrarono nel pretorio, per non contaminarsi e poter cosí mangiare la Pasqua.
John	18	29	Pilato dunque uscí verso di loro e disse: Quale accusa portate contro quest'uomo?.
John	18	30	Essi risposero e gli dissero: Se costui non fosse un malfattore, non te l'avremmo dato nelle mani.
John	18	31	Allora Pilato disse loro: Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra legge. Ma i Giudei gli dissero: A noi non è lecito far morire alcuno.
John	18	32	E ciò affinché si adempisse quello che Gesú aveva detto, indicando di quale morte doveva morire.
John	18	33	Pilato dunque rientrò nel pretorio chiamò Gesú e gli disse: Sei tu il re dei Giudei?.
John	18	34	Gesú gli rispose: Dici questo da te stesso, oppure altri te lo hanno detto di me?.
John	18	35	Pilato gli rispose: Sono io forse Giudeo? La tua nazione e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato nelle mie mani; che hai fatto?.
John	18	36	Gesú rispose: Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servi combatterebbero affinché io non fossi dato in mano dei Giudei; ma ora il mio regno non è di qui.
John	18	37	Allora Pilato gli disse: Dunque sei tu re?. Gesú rispose: Tu dici giustamente che io sono re; per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità; chiunque è per la verità ascolta la mia voce.
John	18	38	Pilato gli chiese: Che cosa è verità?. E, detto questo, uscí di nuovo verso i Giudei e disse loro: Io non trovo alcuna colpa in lui.
John	18	39	Ma vi è tra voi l'usanza che io vi liberi uno nella Pasqua; volete dunque che vi liberi il re dei Giudei?.
John	18	40	Allora tutti di nuovo gridarono, dicendo: Non costui, ma Barabba. Or Barabba era un brigante.
------------------------Giovanni, capitolo 19
John	19	1	Allora Pilato prese Gesú e lo fece flagellare.
John	19	2	E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un manto di porpora
John	19	3	e dicevano: Salve, o re dei Giudei; e lo schiaffeggiavano.
John	19	4	Poi Pilato uscí di nuovo e disse loro: Ecco, io ve lo conduco fuori, affinché sappiate che non trovo in lui alcuna colpa.
John	19	5	Gesú dunque uscí, portando la corona di spine e il manto di porpora. E Pilato disse loro: Ecco l'uomo!.
John	19	6	Ora, quando lo videro i capi sacerdoti e le guardie, si misero a gridare, dicendo: Crocifiggilo, crocifiggilo. Pilato disse loro: Prendetelo voi e crocifiggetelo, perché io non trovo in lui colpa alcuna.
John	19	7	I Giudei gli risposero: Noi abbiamo una legge e secondo la nostra legge egli deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio.
John	19	8	Quando Pilato udí queste parole, ebbe ancor piú paura;
John	19	9	e, rientrato nel pretorio, disse a Gesú: Di dove sei tu?. Ma Gesú non gli diede alcuna risposta.
John	19	10	Pilato perciò gli disse: Non mi parli? Non sai che io ho il potere di crocifiggerti e il potere di liberarti?.
John	19	11	Gesú rispose: Tu non avresti alcun potere su di me se non ti fosse dato dall'alto; perciò chi mi ha consegnato nelle tue mani ha maggior colpa.
John	19	12	Da quel momento Pilato cercava di liberarlo; ma i Giudei gridavano, dicendo: Se liberi costui, tu non sei amico di Cesare; chiunque si fa re, si oppone a Cesare.
John	19	13	Pilato dunque, udite queste parole, condusse fuori Gesú e si pose a sedere in tribunale nel luogo detto Lastrico, e in ebraico Gabbata;
John	19	14	or era la preparazione della Pasqua, ed era circa l'ora sesta; e disse ai Giudei: Ecco il vostro re.
John	19	15	Ma essi gridarono: Via, via, crocifiggilo. Pilato disse loro: Crocifiggerò il vostro re?. I capi dei sacerdoti risposero: Noi non abbiamo altro re che Cesare.
John	19	16	Allora egli lo diede nelle loro mani affinché fosse crocifisso. Ed essi presero Gesú e lo condussero via.
John	19	17	Ed egli, portando la sua croce, si avviò verso il luogo detto del Teschio che in ebraico si chiama Golgota,
John	19	18	dove lo crocifissero, e con lui due altri, uno di qua e l'altro di là, e Gesú nel mezzo.
John	19	19	Or Pilato fece anche un'iscrizione e la pose sulla croce, e vi era scritto: GESU' IL NAZARENO, IL RE DEI GIUDEI.
John	19	20	Cosí molti dei Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesú fu crocifisso era vicino alla città, e quella era scritta in ebraico, in greco e in latino.
John	19	21	Perciò i capi dei sacerdoti dei Giudei dissero a Pilato: Non scrivere: Il re dei Giudei, ma che egli ha detto: Io sono il re dei Giudei.
John	19	22	Pilato rispose: Ciò che ho scritto, ho scritto.
John	19	23	Or i soldati, quando ebbero crocifisso Gesú, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una parte per ciascun soldato, e la tunica. Ma la tunica era senza cuciture, tessuta d'un sol pezzo da cima a fondo.
John	19	24	Dissero dunque fra di loro: Non stracciamola, ma tiriamola a sorte per decidere di chi sarà; e ciò affinché si adempisse la Scrittura, che dice: Hanno spartito fra di loro le mie vesti, e hanno tirato a sorte la mia tunica. I soldati dunque fecero queste cose.
John	19	25	Or presso la croce di Gesú stavano sua madre e la sorella di sua madre, Maria di Cleopa e Maria Maddalena.
John	19	26	Gesú allora, vedendo sua madre e presso di lei il discepolo che egli amava, disse a sua madre: Donna, ecco tuo figlio!.
John	19	27	Poi disse al discepolo: Ecco tua madre!. E da quel momento il discepolo l'accolse in casa sua.
John	19	28	Dopo questo, sapendo Gesú che ogni cosa era ormai compiuta, affinché si adempisse la Scrittura, disse: Ho sete.
John	19	29	Or c'era là un vaso pieno d'aceto. Inzuppata dunque una spugna nell'aceto e postala in cima ad un ramo d'issopo gliela accostarono alla bocca.
John	19	30	Quando Gesú ebbe preso l'aceto disse: E' compiuto. E, chinato il capo, rese lo spirito.
John	19	31	Or i Giudei, essendo il giorno di Preparazione, affinché i corpi non rimanessero sulla croce il sabato, perché quel sabato era un giorno di particolare importanza, chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via.
John	19	32	I soldati dunque vennero e spezzarono le gambe al primo e poi anche all'altro, che era crocifisso con lui;
John	19	33	ma, arrivati a Gesú, come videro che era già morto, non gli spezzarono le gambe,
John	19	34	ma uno dei soldati gli trafisse il costato con una lancia, e subito ne uscí sangue ed acqua.
John	19	35	E colui che ha visto ne ha reso testimonianza e la sua testimonianza è verace, ed egli sa che dice il vero, affinché voi crediate.
John	19	36	Queste cose infatti sono accadute affinché si adempisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso.
John	19	37	E ancora un'altra Scrittura dice: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto.
John	19	38	Dopo queste cose, Giuseppe d'Arimatea che era discepolo di Gesú, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di poter prendere il corpo di Gesú; e Pilato glielo permise. Egli dunque venne e prese il corpo di Gesú.
John	19	39	Or venne anche Nicodemo, che in precedenza era andato di notte da Gesú, portando una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre.
John	19	40	Essi dunque presero il corpo di Gesú e lo avvolsero in panni di lino con gli aromi, secondo il costume di sepoltura in uso presso i Giudei.
John	19	41	Or nel luogo dove egli fu crocifisso c'era un orto, e nell'orto un sepolcro nuovo nel quale non era ancora stato posto nessuno.
John	19	42	Lí dunque, a motivo del giorno di Preparazione dei Giudei, misero Gesú perché il sepolcro era vicino.
------------------------Giovanni, capitolo 20
John	20	1	Or il primo giorno dopo i sabati, al mattino quando era ancora buio, Maria Maddalena andò al sepolcro e vide che la pietra era stata rimossa dal sepolcro.
John	20	2	Allora andò di corsa da Simon Pietro e dall'altro discepolo che Gesú amava e disse loro: Hanno tolto il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'abbiano posto.
John	20	3	Pietro dunque e l'altro discepolo uscirono fuori e si avviarono al sepolcro.
John	20	4	Correvano tutti e due insieme, ma l'altro discepolo corse avanti piú in fretta di Pietro e arrivò primo al sepolcro.
John	20	5	E, chinatosi, vide i panni di lino che giacevano nel sepolcro, ma non vi entrò.
John	20	6	Arrivò anche Simon Pietro che lo seguiva, entrò nel sepolcro e vide i panni di lino che giacevano per terra,
John	20	7	e il sudario, che era stato posto sul capo di Gesú; esso non giaceva con i panni, ma era ripiegato in un luogo a parte.
John	20	8	Allora entrò anche l'altro discepolo che era giunto per primo al sepolcro, vide e credette.
John	20	9	Essi infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che egli doveva risuscitare dai morti,
John	20	10	I discepoli poi ritornarono di nuovo a casa.
John	20	11	Ma Maria era rimasta fuori del sepolcro a piangere. E, mentre piangeva, si chinò dentro il sepolcro,
John	20	12	e vide due angeli, vestiti di bianco, che sedevano l'uno al capo e l'altro ai piedi del luogo, dove era stato posto il corpo di Gesú.
John	20	13	Essi le dissero: Donna, perché piangi?. Ella rispose loro: Perché hanno portato via il mio Signore, e io non so dove l'abbiano posto.
John	20	14	Detto questo, ella si volse indietro e vide Gesú, che stava lí in piedi, ma ella non sapeva che fosse Gesú.
John	20	15	Gesú le disse: Donna, perché piangi? Chi cerchi?. Lei, pensando che fosse l'ortolano, gli disse Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove l'hai posto e io lo prenderò.
John	20	16	Gesú le disse: Maria!. Ed ella allora, voltandosi, gli disse: Rabboni! che significa: Maestro.
John	20	17	Gesú le disse: Non toccarmi, perché non sono ancora salito al Padre mio; ma va' dai miei fratelli e di' loro che io salgo al Padre mio e Padre vostro, al Dio mio e Dio vostro.
John	20	18	Allora Maria Maddalena andò ad annunziare ai discepoli che aveva visto il Signore, e che lui le aveva detto queste cose.
John	20	19	Ora, la sera di quello stesso giorno, il primo della settimana, mentre le porte del luogo dove erano radunati i discepoli erano serrate per paura dei Giudei, Gesú venne e si presentò là in mezzo, e disse loro: Pace a voi!.
John	20	20	E, detto questo, mostrò loro le sue mani e il costato. I discepoli dunque, vedendo il Signore, si rallegrarono.
John	20	21	Poi Gesú di nuovo disse loro: Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, cosí io mando voi.
John	20	22	E, detto questo, soffiò su di loro e disse Ricevete lo Spirito Santo.
John	20	23	A chi perdonerete i peccati, saranno perdonati, e a chi li riterrete, saranno ritenuti.
John	20	24	Or Tommaso, detto Didimo, uno dei dodici, non era con loro quando venne Gesú.
John	20	25	Gli altri discepoli dunque gli dissero: Abbiamo visto il Signore. Ma egli disse loro: Se io non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi, e se non metto il mio dito nel segno dei chiodi e la mia mano nel suo costato, io non crederò.
John	20	26	Otto giorni dopo, i discepoli erano di nuovo in casa, e Tommaso era con loro. Gesú venne a porte serrate, si presentò in mezzo a loro e disse: Pace a voi!.
John	20	27	Poi disse a Tommaso: Metti qua il dito e guarda le mie mani, stendi anche la mano e mettila nel mio costato; e non essere incredulo, ma credente.
John	20	28	Allora Tommaso rispose e gli disse: Signor mio e Dio mio!.
John	20	29	Gesú gli disse: Perché mi hai visto Tommaso, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto.
John	20	30	Or Gesú fece ancora molti altri segni In presenza dei suoi discepoli, che non sono scritti in questo libro.
John	20	31	Ma queste cose sono state scritte affinché voi crediate che Gesú è il Cristo il Figlio di Dio e affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome.
------------------------Giovanni, capitolo 21
John	21	1	Dopo queste cose, Gesú si fece vedere di nuovo dai discepoli presso il mare di Tiberiade; e si fece vedere in questa maniera.
John	21	2	Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele da Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e due altri dei suoi discepoli erano insieme.
John	21	3	Simon Pietro disse loro: Io vado a pescare. Essi gli dissero: Veniamo anche noi con te. Cosí uscirono e salirono subito sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
John	21	4	Al mattino presto, Gesú si presentò sulla riva, i discepoli tuttavia non si resero conto che era Gesú.
John	21	5	E Gesú disse loro: Figlioli, avete qualcosa da mangiare?. Essi gli risposero: No!.
John	21	6	Ed egli disse loro: Gettate la rete dal lato destro della barca e ne troverete. Essi dunque la gettarono e non potevano piú tirarla su per la quantità di pesci.
John	21	7	Allora il discepolo che Gesú amava disse a Pietro: E il Signore. Simon Pietro, udito che era il Signore, si cinse con la veste (perché era nudo) e si gettò in mare.
John	21	8	Gli altri discepoli invece andarono con la barca (non erano infatti molto lontani da terra, solo circa duecento cubiti), trascinando la rete piena di pesci.
John	21	9	Come dunque furono scesi a terra, videro della brace con sopra del pesce e del pane.
John	21	10	Gesú disse loro: Portate qua dei pesci che avete presi ora.
John	21	11	Simon Pietro risalí in barca e tirò a terra le rete, piena di centocinquantatré grossi pesci; e benché ve ne fossero tanti, la rete non si strappò.
John	21	12	Gesú disse loro: Venite a far colazione. Or nessuno dei discepoli ardiva chiedergli: Chi sei?, sapendo che era il Signore.
John	21	13	Allora Gesú venne, prese del pane e ne diede loro; e cosí pure del pesce.
John	21	14	Ora questa fu la terza volta che Gesú si fece vedere dai suoi discepoli, dopo essere risuscitato dai morti.
John	21	15	Dopo che ebbero mangiato, Gesú disse a Simon Pietro: Simone di Giona mi ami tu piú di costoro?. Gli rispose Certo Signore, tu lo sai che io ti amo. Gesú gli disse: Pasci i miei agnelli.
John	21	16	Gli chiese di nuovo una seconda volta: Simone di Giona, mi ami tu?. Gli rispose: Certo Signore, tu lo sai che io ti amo. Gesú gli disse: Abbi cura delle mie pecore.
John	21	17	Gli chiese per la terza volta: Simone di Giona, mi ami tu?. Pietro si rattristò che per la terza volta gli avesse chiesto: Mi ami tu?, e gli rispose: Signore, tu sai ogni cosa, tu sai che io ti amo. Gesú gli disse: Pasci le mie pecore.
John	21	18	In verità, in verità ti dico che, quando eri giovane, ti cingevi da te e andavi dove volevi, ma quando sarai vecchio, stenderai le tue mani e un altro ti cingerà e ti condurrà là dove tu non vorresti.
John	21	19	Or disse questo per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo, gli disse: Seguimi,
John	21	20	Or Pietro voltatosi, vide che li seguiva il discepolo che Gesú amava, quello che durante la cena si era anche posato sul petto di Gesú e aveva chiesto: Signore, chi è colui che ti tradisce?.
John	21	21	Al vederlo, Pietro disse a Gesú: Signore, e di costui che ne sarà?.
John	21	22	Gesú gli rispose: Se voglio che lui rimanga finché io venga, che te ne importa? Tu seguimi!.
John	21	23	Si sparse allora la voce tra i fratelli che quel discepolo non sarebbe morto; ma Gesú non aveva detto a Pietro che egli non sarebbe morto, ma: Se io voglio che lui rimanga finché io venga, che te ne importa?.
John	21	24	Questo è il discepolo che rende testimonianza di queste cose e che ha scritto queste cose; e noi sappiamo che la sua testimonianza è verace.
John	21	25	Or vi sono ancora molte altre cose che Gesù fece, che se fossero scritte ad una ad una, io penso che non basterebbe il mondo intero a contenere i libri che si potrebbero scrivere. Amen.
------------------------Atti, capitolo 1
Acts	1	1	Io ho fatto il primo trattato, o Teofilo, circa tutte le cose che Gesú prese a fare e ad insegnare,
Acts	1	2	fino al giorno in cui fu portato in cielo dopo aver dato dei comandamenti per mezzo dello Spirito Santo agli apostoli che egli aveva scelto.
Acts	1	3	Ad essi, dopo aver sofferto, si presentò vivente con molte prove convincenti, facendosi da loro vedere per quaranta giorni e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio.
Acts	1	4	E, ritrovandosi assieme a loro, comandò loro che non si allontanassero da Gerusalemme, ma che aspettassero la promessa del Padre: Che, egli disse, voi avete udito da me.
Acts	1	5	Perché Giovanni battezzò con acqua, ma voi sarete battezzati con lo Spirito Santo, fra non molti giorni.
Acts	1	6	Cosí quelli che erano riuniti assieme lo interrogarono, dicendo: Signore, è in questo tempo che ristabilirai il regno a Israele?.
Acts	1	7	Ma egli disse loro: Non sta a voi di sapere i tempi e i momenti adatti, che il Padre ha stabilito di sua propria autorità.
Acts	1	8	Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea, in Samaria e fino all'estremità della terra.
Acts	1	9	Dette queste cose, mentre essi guardavano, fu sollevato in alto; e una nuvola lo accolse e lo sottrasse dai loro occhi.
Acts	1	10	Come essi avevano gli occhi fissi in cielo, mentre egli se ne andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono loro,
Acts	1	11	e dissero: Uomini Galilei, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesú, che è stato portato in cielo di mezzo a voi, ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo.
Acts	1	12	Allora essi ritornarono a Gerusalemme, dal monte chiamato dell'Uliveto, che è vicino a Gerusalemme quanto un cammin di sabato.
Acts	1	13	Rientrati in città, salirono nella sala di sopra, dove si trattenevano Pietro e Giacomo, Giovanni e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo d'Alfeo e Simone lo Zelota, e Giuda di Giacomo.
Acts	1	14	Tutti costoro perseveravano con una sola mente nella preghiera e supplica con le donne, con Maria, madre di Gesú, e con i fratelli di lui.
Acts	1	15	In quei giorni Pietro, alzatosi in mezzo ai discepoli (or il numero delle persone riunite era di circa centoventi), disse:
Acts	1	16	Fratelli, era necessario che si adempisse questa Scrittura, che lo Spirito Santo predisse per bocca di Davide riguardo a Giuda, che fu la guida di coloro che arrestarono Gesú.
Acts	1	17	Perché egli era stato annoverato tra noi e aveva avuto parte in questo ministero.
Acts	1	18	Egli dunque acquistò un campo col compenso dell'iniquità e, essendo caduto in avanti, si squarciò in mezzo, e tutte le sue viscere si sparsero.
Acts	1	19	Questo divenne noto a tutti gli abitanti di Gerusalemme, cosicché quel campo nel loro proprio linguaggio è chiamato Akeldama, che vuol dire: Campo di sangue.
Acts	1	20	E' scritto infatti nel libro dei Salmi: Divenga la sua abitazione deserta e non vi sia chi abiti in essa, e: Un altro prenda il suo ufficio.
Acts	1	21	Bisogna dunque che tra gli uomini che sono stati in nostra compagnia per tutto il tempo in cui il Signor Gesú è andato e venuto tra noi,
Acts	1	22	cominciando dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui egli fu portato in cielo da mezzo a noi, uno di questi diventi testimone con noi della sua risurrezione.
Acts	1	23	Or ne furono presentati due: Giuseppe, detto Barsaba, che era soprannominato Giusto, e Mattia.
Acts	1	24	E pregando, dissero: Tu, Signore, che conosci i cuori di tutti, mostra quale di questi due hai scelto,
Acts	1	25	per ricevere la sorte di questo ministero e apostolato, dal quale Giuda si è sviato per andare al suo luogo.
Acts	1	26	Cosí tirarono a sorte, e la sorte cadde su Mattia; ed egli fu aggiunto agli undici apostoli.
------------------------Atti, capitolo 2
Acts	2	1	Come giunse il giorno della Pentecoste, essi erano tutti riuniti con una sola mente nello stesso luogo.
Acts	2	2	E all'improvviso venne dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempí tutta la casa dove essi sedevano.
Acts	2	3	E apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano, e andarono a posarsi su ciascuno di loro.
Acts	2	4	Cosí furono tutti ripieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, secondo che lo Spirito dava loro di esprimersi.
Acts	2	5	Or a Gerusalemme dimoravano dei Giudei, uomini pii, da ogni nazione sotto il cielo.
Acts	2	6	Quando si fece quel suono, la folla si radunò e fu confusa, perché ciascuno di loro li udiva parlare nella sua propria lingua.
Acts	2	7	E tutti stupivano e si meravigliavano, e si dicevano l'un l'altro: Ecco, non sono Galilei tutti questi che parlano?
Acts	2	8	Come mai ciascuno di noi li ode parlare nella propria lingua natìa?
Acts	2	9	Noi Parti, Medi, Elamiti e abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadocia, del Ponto e dell'Asia,
Acts	2	10	della Frigia e della Panfilia, dell'Egitto e delle parti della Libia che è di fronte a Cirene e noi residenti di passaggio da Roma, Giudei e proseliti,
Acts	2	11	Cretesi ed Arabi, li udiamo parlare delle grandi cose di Dio nelle nostre lingue!.
Acts	2	12	E tutti stupivano ed erano perplessi, e si dicevano l'un l'altro: Che vuol dire questo?.
Acts	2	13	Altri invece li schernivano e diceva no: Sono ripieni di vin dolce!.
Acts	2	14	Ma Pietro si alzò in piedi con gli undici e ad alta voce parlò loro: Giudei e voi tutti che abitate in Gerusalemme, vi sia noto questo e prestate attenzione alle mie parole.
Acts	2	15	Costoro non sono ubriachi, come voi ritenete, poiché è solo la terza ora del giorno.
Acts	2	16	Ma questo è ciò che fu detto dal profeta Gioele:
Acts	2	17	E avverrà negli ultimi giorni, dice Dio, che spanderò del mio Spirito sopra ogni carne; e i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri giovani avranno delle visioni e i vostri vecchi sogneranno dei sogni.
Acts	2	18	In quei giorni spanderò del mio Spirito sopra i miei servi e sopra le mie serve, e profetizzeranno.
Acts	2	19	E farò prodigi su nel cielo e segni giú sulla terra: sangue, fuoco e vapore di fumo.
Acts	2	20	Il sole sarà mutato in tenebre e la luna in sangue, prima che venga il grande e glorioso giorno del Signore.
Acts	2	21	E avverrà che chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato".
Acts	2	22	Uomini d'Israele, ascoltate queste parole: Gesú il Nazareno, uomo accreditato da Dio tra di voi per mezzo di potenti operazioni, prodigi e segni che Dio fece tra di voi per mezzo di lui, come anche voi sapete,
Acts	2	23	egli, dico, secondo il determinato consiglio e prescienza di Dio, vi fu dato nelle mani e voi lo prendeste, e per mani di iniqui lo inchiodaste alla croce e lo uccideste,
Acts	2	24	Ma Dio lo ha risuscitato, avendolo sciolto dalle angosce della morte, poiché non era possibile che fosse da essa trattenuto.
Acts	2	25	Infatti Davide dice di lui: Io ho avuto del continuo il Signore davanti a me, perché egli è alla mia destra, affinché io non sia smosso.
Acts	2	26	Per questo si è rallegrato il cuore mio e ha giubilato la mia lingua, e anche la mia carne dimorerà nella speranza.
Acts	2	27	Poiché tu non lascerai l'anima mia nell'Ades e non permetterai che il tuo Santo veda la corruzione.
Acts	2	28	Tu mi hai fatto conoscere le vie della vita, tu mi riempirai di gioia alla tua presenza".
Acts	2	29	Fratelli, si può ben liberamente dire intorno al patriarca Davide che egli morí e fu sepolto; e il suo sepolcro si trova tra di noi fino al giorno d'oggi.
Acts	2	30	Egli dunque, essendo profeta, sapeva che Dio gli aveva con giuramento promesso che dal frutto dei suoi lombi, secondo la carne, avrebbe suscitato il Cristo per farlo sedere sul suo trono;
Acts	2	31	e, prevedendo le cose a venire, parlò della risurrezione di Cristo, dicendo che l'anima sua non sarebbe stata lasciata nell'Ades e che la sua carne non avrebbe visto la corruzione.
Acts	2	32	Questo Gesú, Dio lo ha risuscitato; e di questo noi tutti siamo testimoni.
Acts	2	33	Egli dunque, essendo stato innalzato alla destra di Dio e avendo ricevuto dal Padre la promessa dello Spirito Santo, ha sparso quello che ora voi vedete e udite.
Acts	2	34	Poiché Davide non è salito in cielo anzi egli stesso dice: Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra,
Acts	2	35	finché io abbia posto i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi
Acts	2	36	Sappia dunque con certezza tutta la casa d'Israele che quel Gesú che voi avete crocifisso, Dio lo ha fatto Signore e Cristo,
Acts	2	37	Or essi, udite queste cose, furono compunti nel cuore e chiesero a Pietro e agli apostoli: Fratelli, che dobbiamo fare?.
Acts	2	38	Allora Pietro disse loro: Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesú Cristo per il perdono dei peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo.
Acts	2	39	Poiché la promessa è per voi e per i vostri figli e per tutti coloro che sono lontani, per quanti il Signore Dio nostro ne chiamerà.
Acts	2	40	E con molte altre parole li scongiurava e li esortava, dicendo: Salvatevi da questa perversa generazione.
Acts	2	41	Quelli dunque che ricevettero la sua parola lietamente furono battezzati; in quel giorno furono aggiunte circa tremila persone.
Acts	2	42	Essi erano perseveranti nel seguire l'insegnamento degli apostoli, nella comunione, nel rompere il pane e nelle preghiere.
Acts	2	43	Ed erano tutti presi da timore; e molti segni e miracoli si facevano per mano degli apostoli.
Acts	2	44	Or tutti coloro che credevano stavano insieme ed avevano ogni cosa in comune.
Acts	2	45	E vendevano i poderi e i beni e li distribuivano a tutti, secondo il bisogno di ciascuno.
Acts	2	46	E perseveravano con una sola mente tutti i giorni nel tempio e rompendo il pane di casa in casa, prendevano il cibo insieme con gioia e semplicità di cuore,
Acts	2	47	lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. E il Signore aggiungeva alla chiesa ogni giorno coloro che erano salvati.
------------------------Atti, capitolo 3
Acts	3	1	Or Pietro e Giovanni salivano insieme al tempio verso l'ora nona, l'ora della preghiera.
Acts	3	2	E vi era un uomo zoppo fin dalla nascita, che veniva ogni giorno portato e deposto presso la porta del tempio, detta Bella, per chiedere l'elemosina a coloro che entravano nel tempio.
Acts	3	3	Costui, avendo visto Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, chiese loro l'elemosina.
Acts	3	4	Allora Pietro, con Giovanni, fissando gli occhi su di lui, disse: Guarda noi.
Acts	3	5	Ed egli li guardava attentamente, sperando di ricevere qualche cosa da loro.
Acts	3	6	Ma Pietro disse: Io non ho né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesú Cristo il Nazareno, alzati, e cammina!.
Acts	3	7	E presolo per la mano destra, lo sollevò; e in quell'istante i suoi piedi e le caviglie si rafforzarono.
Acts	3	8	E con un balzo si rizzò in piedi e si mise a camminare; ed entrò con loro nel tempio, camminando, saltando e lodando Dio.
Acts	3	9	E tutto il popolo lo vide camminare e lodare Dio,
Acts	3	10	e lo riconobbero per quel tale che sedeva alla porta Bella del tempio chiedere l'elemosina, e furono ripieni di sbigottimento e di stupore per ciò che gli era accaduto.
Acts	3	11	Ora, mentre quello zoppo che era stato guarito si teneva stretto a Pietro e a Giovanni, tutto il popolo attònito accorse verso loro al portico, detto di Salomone.
Acts	3	12	E Pietro, vedendo ciò, parlò al popolo dicendo: Uomini d'Israele, perché vi meravigliate di questo? O perché fissate su di noi gli occhi come se per la nostra propria potenza o pietà avessimo fatto camminare costui?
Acts	3	13	Il Dio di Abrahamo, di Isacco e di Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha glorificato il suo Figlio Gesú che voi consegnaste nelle mani di Pilato e rinnegaste davanti a lui, nonostante egli avesse deciso di liberarlo.
Acts	3	14	Ma voi rinnegaste il Santo, il Giusto, e chiedeste che vi fosse dato un assassino
Acts	3	15	e uccideste l'autore della vita, che Dio ha risuscitato dai morti e del quale noi siamo testimoni!
Acts	3	16	E per la fede nel nome di Gesú, quest'uomo che voi vedete e conoscete è stato fortificato dal suo nome; e la fede, che si ha per mezzo suo, gli ha dato la completa guarigione delle membra, in presenza di tutti voi.
Acts	3	17	Ma ora, fratelli, io so che lo avete fatto per ignoranza, come hanno fatto pure i vostri capi.
Acts	3	18	Ma Dio ha cosí adempiuto le cose che egli aveva predetto per bocca di tutti i suoi profeti, e cioè, che il suo Cristo avrebbe sofferto.
Acts	3	19	Ravvedetevi dunque e convertitevi, affinché i vostri peccati siano cancellati, e perché vengano dei tempi di refrigerio dalla presenza del Signore,
Acts	3	20	ed egli mandi Gesú Cristo che è stato predicato prima a voi,
Acts	3	21	che il cielo deve ritenere fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose, dei quali Dio ha parlato per bocca di tutti i suoi santi profeti fin dal principio del mondo.
Acts	3	22	Mosè stesso infatti disse ai padri: Il Signore Dio vostro susciterà per voi un profeta come me in mezzo ai vostri fratelli; ascoltatelo in tutte le cose che egli vi dirà.
Acts	3	23	E avverrà che chiunque non ascolterà quel profeta, sarà distrutto tra il popolo.
Acts	3	24	E parimenti tutti i profeti, tutti quelli che hanno parlato da Samuele in poi; hanno in realtà annunziato questi giorni.
Acts	3	25	Voi siete i figli dei profeti e del patto che Dio stabilí con i nostri padri, dicendo ad Abrahamo: E nella tua progenie tutte le nazioni della terra saranno benedette.
Acts	3	26	A voi per primi Dio, dopo aver risuscitato il suo Figlio Gesú, lo ha mandato per benedirvi, allontanando ciascuno di voi dalle sue iniquità.
------------------------Atti, capitolo 4
Acts	4	1	Ora, mentre essi parlavano al popolo, i sacerdoti, il comandante del tempio e i sadducei, piombarono su di loro,
Acts	4	2	indignati perché ammaestravano il popolo e annunziavano in Gesú la risurrezione dai morti.
Acts	4	3	E misero loro le mani addosso e li gettarono in prigione fino al giorno seguente, perché era già sera.
Acts	4	4	Or molti di coloro che avevano udito la parola credettero; e il numero degli uomini raggiunse circa i cinquemila.
Acts	4	5	Il giorno dopo i capi, gli anziani e gli scribi si radunarono in Gerusalemme,
Acts	4	6	insieme con Anna, sommo sacerdote, e con Caiafa, Giovanni, Alessandro e tutti quelli che appartenevano alla parentela dei sommi sacerdoti.
Acts	4	7	E, fatti comparire là in mezzo Pietro e Giovanni, domandarono loro: Con quale potere o in nome di chi avete fatto questo?.
Acts	4	8	Allora Pietro, ripieno di Spirito Santo, disse loro: Capi del popolo e anziani d'Israele,
Acts	4	9	se oggi noi siamo giudicati intorno ad un beneficio fatto a un uomo infermo, per sapere come egli è stato guarito,
Acts	4	10	sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d'Israele che ciò è stato fatto nel nome di Gesú Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti; in virtú di lui compare davanti a voi quest'uomo completamente guarito.
Acts	4	11	Questi è la pietra che è stata da voi edificatori rigettata e che è divenuta la testata d'angolo,
Acts	4	12	E in nessun altro vi è la salvezza, poiché non c'è alcun altro nome sotto il cielo che sia dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salvati.
Acts	4	13	Or essi, vista la franchezza di Pietro e di Giovanni e avendo capito che erano uomini illetterati e senza istruzione, si meravigliavano e riconoscevano che erano stati con Gesú.
Acts	4	14	Vedendo poi in piedi accanto a loro l'uomo che era stato guarito, non potevano dire nulla contro.
Acts	4	15	E, dopo aver comandato loro di uscire dal sinedrio, si consultarono fra loro,
Acts	4	16	dicendo: Che faremo a questi uomini? Perché è noto a tutti gli abitanti di Gerusalemme che un evidente miracolo è stato fatto da loro, e noi non lo possiamo negare;
Acts	4	17	ma affinché questo non si divulghi maggiormente fra il popolo, imponiamo loro con severe minacce di non parlare più a nessun uomo in questo nome.
Acts	4	18	E, chiamatili, comandarono loro di non parlare affatto, né di insegnare nel nome di Gesú,
Acts	4	19	Ma Pietro e Giovanni, rispondendo loro, dissero: Giudicate voi, se è giusto davanti a Dio ubbidire a voi, piuttosto che a Dio.
Acts	4	20	Poiché, quanto a noi, non possiamo non parlare delle cose che abbiamo visto e udito.
Acts	4	21	Ed essi, minacciatili di nuovo, li lasciarono andare, non trovando alcun modo per poterli punire, a motivo del popolo, poiché tutti glorificavano Dio per ciò che era accaduto.
Acts	4	22	Infatti l'uomo, in cui si era prodotta quella guarigione miracolosa, aveva piú di quarant'anni.
Acts	4	23	Quando furono rilasciati, ritornarono dai loro e riferirono tutte le cose che i capi dei sacerdoti e gli anziani avevano loro detto.
Acts	4	24	All'udire ciò, alzarono all'unanimità la voce a Dio e dissero: Signore, tu sei il Dio che hai fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi,
Acts	4	25	e che mediante lo Spirito Santo hai detto, per bocca di Davide tuo servo: Perché si sono adirate le genti e i popoli hanno macchinato cose vane?
Acts	4	26	I re della terra si sono sollevati e i principi si sono radunati insieme contro il Signore e contro il suo Cristo
Acts	4	27	Poiché proprio contro il tuo santo Figlio Gesú, che tu hai unto, si sono radunati Erode e Ponzio Pilato con i gentili e il popolo d'Israele,
Acts	4	28	per fare tutte le cose che la tua mano e il tuo consiglio avevano prestabilito che avvenissero.
Acts	4	29	Ed ora, Signore, considera le loro minacce e concedi ai tuoi servi di annunziare la tua parola con ogni franchezza,
Acts	4	30	stendendo la tua mano per guarire e perché si compiano segni e prodigi nel nome del tuo santo Figlio Gesú.
Acts	4	31	E, dopo che ebbero pregato, il luogo dove erano radunati tremò; e furono tutti ripieni di Spirito Santo, e annunziavano la parola di Dio con franchezza.
Acts	4	32	E il gran numero di coloro che avevano creduto era di un sol cuore e di una sola anima; nessuno diceva esser suo quello che aveva, ma tutte le cose erano in comune fra di loro.
Acts	4	33	E gli apostoli con grande potenza rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Gesú; e grande grazia era sopra tutti loro.
Acts	4	34	Infatti non vi era alcun bisognoso fra di loro, perché tutti coloro che possedevano poderi o case li vendevano e portavano il ricavato delle cose vendute,
Acts	4	35	e lo deponevano ai piedi degli apostoli, poi veniva distribuito a ciascuno, secondo il suo particolare bisogno.
Acts	4	36	Or Iose, soprannominato dagli apostoli Barnaba (che significa: figlio di consolazione), levita, originario di Cipro.
Acts	4	37	avendo un campo lo vendette e portò il ricavato e lo depose ai piedi degli apostoli.
------------------------Atti, capitolo 5
Acts	5	1	Ma un certo uomo, di nome Anania, con sua moglie Saffira, vendette un podere,
Acts	5	2	e trattenne per sé una parte dell'importo d'accordo con la moglie, e andò a deporre il resto ai piedi degli apostoli.
Acts	5	3	Ma Pietro disse: Anania, perché ha Satana riempito il tuo cuore per farti mentire allo Spirito Santo e trattenere una parte del prezzo del podere?
Acts	5	4	Se questo restava invenduto, non rimaneva tuo? E il ricavato della vendita non era forse a tua disposizione? Perché ti sei messo in cuore questa cosa? Tu non hai mentito agli uomini, ma a Dio!.
Acts	5	5	All'udire queste cose, Anania cadde e spirò. E una grande paura venne su tutti coloro che udirono queste cose.
Acts	5	6	Allora si alzarono alcuni giovani, lo avvolsero, lo portarono fuori e lo seppellirono.
Acts	5	7	Or circa tre ore piú tardi entrò anche sua moglie, ignara dell'accaduto.
Acts	5	8	E Pietro le rivolse la parola, dicendo: Dimmi avete voi venduto il podere per tanto?. Ed ella rispose: Sí, per tanto.
Acts	5	9	Allora Pietro le disse: Perché vi siete messi d'accordo di tentare lo Spirito del Signore? Ecco, i piedi di coloro che hanno sepolto tuo marito sono all'uscio e porteranno via anche te.
Acts	5	10	In quel momento ella cadde ai suoi piedi e spirò. E i giovani, entrati, la trovarono morta, la portarono via e la seppellirono accanto a suo marito.
Acts	5	11	Cosí una grande paura venne su tutta la chiesa e su tutti coloro che udivano queste cose.
Acts	5	12	Or molti segni e prodigi erano fatti fra il popolo per le mani degli apostoli. Tutti con una sola mente si ritrovavano sotto il portico di Salomone.
Acts	5	13	E nessuno degli altri ardiva unirsi a loro; ma il popolo li magnificava.
Acts	5	14	Cosí si aggiungeva al Signore un numero sempre maggiore di credenti, moltitudini di uomini e donne
Acts	5	15	tanto che portavano i malati nelle piazze, li mettevano su letti e giacigli perché, quando Pietro passava, almeno la sua ombra coprisse qualcuno di loro.
Acts	5	16	Anche la folla delle città intorno accorreva a Gerusalemme, portando i malati e quelli che erano tormentati da spiriti immondi, e tutti erano guariti.
Acts	5	17	Allora si alzarono il sommo sacerdote e tutti coloro che erano con lui, cioè la setta dei sadducei, ripieni di invidia,
Acts	5	18	e misero le mani addosso agli apostoli e li gettarono nella prigione pubblica.
Acts	5	19	Ma un angelo del Signore di notte aprí le porte della prigione e, condottili fuori, disse:
Acts	5	20	Andate, presentatevi nel tempio e annunziate al popolo tutte le parole di questa vita.
Acts	5	21	Ed essi, udito ciò, entrarono nel tempio sul far del giorno ed insegnavano. Intanto il sommo sacerdote e coloro che erano con lui vennero e convocarono il sinedrio e tutti gli anziani dei figli d'Israele; quindi mandarono le guardie alla prigione per prelevare gli apostoli.
Acts	5	22	Ma le guardie, giunte alla prigione, non li trovarono; e, ritornate, fecero il loro rapporto,
Acts	5	23	dicendo: Noi abbiamo trovato la prigione ben chiusa con ogni precauzione e le guardie in piedi davanti alle porte; ma, avendole aperte, non vi abbiamo trovato dentro nessuno.
Acts	5	24	Ora, come il sommo sacerdote, il comandante del tempio e i capi dei sacerdoti udirono queste cose, rimasero perplessi nei loro confronti, non sapendo che cosa significasse tutto questo.
Acts	5	25	Ma sopraggiunse uno che riferí loro dicendo: Ecco, quegli uomini che metteste in prigione sono nel tempio e stanno ammaestrando il popolo.
Acts	5	26	Allora il comandante del tempio andò con le guardie e li ricondusse, senza far loro violenza, per paura di essere lapidati dal popolo.
Acts	5	27	Cosí essi li portarono e li presentarono davanti al sinedrio e il sommo sacerdote li interrogò,
Acts	5	28	dicendo: Non vi abbiamo severamente proibito di insegnare in questo nome? Ed ecco, voi avete riempito Gerusalemme della vostra dottrina e volete far ricadere su di noi il sangue di quest'uomo.
Acts	5	29	Ma Pietro e gli altri apostoli, rispondendo, dissero: Bisogna ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini.
Acts	5	30	Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesú, che voi uccideste, appendendolo al legno.
Acts	5	31	Dio lo ha esaltato con la sua destra e lo ha fatto principe e salvatore per dare ad Israele ravvedimento e perdono dei peccati.
Acts	5	32	E di queste cose noi gli siamo testimoni, come pure lo Spirito Santo, che Dio ha dato a coloro che gli ubbidiscono.
Acts	5	33	All'udire queste cose, essi si infuriarono e deliberarono di ucciderli.
Acts	5	34	Ma un certo fariseo, di nome Gamaliele, un dottore della legge onorato da tutto il popolo, si alzò in piedi nel sinedrio e comandò di far uscire un momento gli apostoli.
Acts	5	35	Poi disse a quelli del sinedrio: Uomini d'Israele, badate bene a ciò che state per fare a questi uomini.
Acts	5	36	Poiché un po' di tempo fa sorse Teuda, che diceva di essere qualcuno; accanto a lui si raccolsero circa quattrocento uomini; ma egli fu ucciso, e tutti coloro che l'avevano seguito furono dispersi.
Acts	5	37	Dopo di lui, al tempo del censimento, sorse Giuda il Galileo che trascinò dietro a sé molta gente; anch'egli perì, e tutti coloro che lo seguirono furono dispersi.
Acts	5	38	Ora dunque io vi dico state alla larga da questi uomini e lasciateli stare, perché se questo progetto o quest'opera è dagli uomini sarà distrutta,
Acts	5	39	ma se è da Dio, voi non la potete distruggere, perché vi trovereste a combattere contro Dio stesso!.
Acts	5	40	Ed essi gli diedero ascolto. E, chiamati gli apostoli, li batterono e comandarono loro di non parlare nel nome di Gesú; poi li lasciarono andare.
Acts	5	41	Cosí essi si allontanarono dal sinedrio, rallegrandosi di essere stati ritenuti degni di essere vituperati per il nome di Gesú.
Acts	5	42	E ogni giorno, nel tempio e per le case, non cessavano di insegnare e di annunziare la buona novella: che Gesú è il Cristo.
------------------------Atti, capitolo 6
Acts	6	1	Or in quei giorni, moltiplicandosi il numero dei discepoli, sorse un mormorio da parte degli Ellenisti contro gli Ebrei, perché le loro vedove veni vano trascurate nel servizio di assistenza quotidiana.
Acts	6	2	Allora i dodici, radunato il gran numero dei discepoli, dissero: Non è bene che noi, lasciata la parola di Dio, serviamo alle mense.
Acts	6	3	Perciò, fratelli, cercate fra voi sette uomini, di cui si abbia buona testimonianza, ripieni di Spirito Santo e di sapienza, a cui noi affideremo questo compito.
Acts	6	4	Ma noi continueremo a dedicarci alla preghiera e al ministero della parola.
Acts	6	5	Questa proposta piacque a tutti i discepoli. Ed elessero Stefano, uomo ripieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Procoro, Nicanore, Timone, Parmena e Nicola, un proselito, di Antiochia.
Acts	6	6	Li presentarono poi davanti agli apostoli, i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani.
Acts	6	7	Intanto la parola di Dio si diffondeva, e il numero dei discepoli si moltiplicava grandemente in Gerusalemme; e anche un gran numero di sacerdoti ubbidiva alla fede.
Acts	6	8	Or Stefano, ripieno di fede e di potenza, faceva grandi prodigi e segni fra il popolo.
Acts	6	9	E alcuni della sinagoga, detta dei Liberti, dei Cirenei, degli Alessandrini e di quelli di Cilicia e d'Asia si alzarono per disputare con Stefano;
Acts	6	10	ma non potevano resistere alla sapienza e allo spirito col quale egli parlava.
Acts	6	11	Allora istigarono degli uomini che dicessero: Noi lo abbiamo udito pronunciare parole di bestemmia contro Mosé e contro Dio.
Acts	6	12	Ed eccitarono il popolo, gli anziani e gli scribi; e, piombatigli addosso, lo trascinarono via e lo condussero davanti al sinedrio.
Acts	6	13	Poi presentarono dei falsi testimoni che dicevano: Quest'uomo non cessa di proferire parole di bestemmia contro questo santo luogo e contro la legge.
Acts	6	14	Lo abbiamo infatti sentito dire che questo Gesú, il Nazareno, distruggerà questo luogo e muterà i riti che Mosé ci ha dato.
Acts	6	15	E tutti quelli che sedevano nel sinedrio, avendo fissati gli occhi su di lui videro il suo volto simile al volto di un angelo.
------------------------Atti, capitolo 7
Acts	7	1	Allora il sommo sacerdote gli disse: Stanno queste cose proprio cosí?.
Acts	7	2	Egli disse: Fratelli e padri, ascoltate. Il Dio della gloria apparve ad Abrahamo, nostro padre, mentre egli era in Mesopotamia, prima che abitasse in Carran.
Acts	7	3	e gli disse: Usci dal tuo paese e dal tuo parentado e va' nel paese che io ti mostrerò.
Acts	7	4	Allora egli uscí dal paese dei Caldei e abitò in Carran; di là, dopo che suo padre morí, Dio lo fece venire in questo paese, nel quale ora voi abitate.
Acts	7	5	E non gli diede alcuna eredità, neppure lo spazio per posarvi un piede. Ma promise di darlo in proprietà a lui e alla sua progenie dopo di lui, quand'egli non aveva ancora alcun figlio.
Acts	7	6	E Dio parlò cosí: che la sua progenie dimorerebbe come forestiera in paese straniero, e che là sarebbe tenuta in schiavitú e maltrattata quattrocento anni.
Acts	7	7	Ma Dio aggiunse: Io giudicherò la nazione alla quale avranno servito; e dopo ciò, essi usciranno e mi serviranno in questo luogo.
Acts	7	8	Poi gli diede il patto della circoncisione. E cosí Abrahamo generò Isacco e lo circoncise nell'ottavo giorno Isacco generò Giacobbe, e Giacobbe i dodici patriarchi.
Acts	7	9	I patriarchi, portando invidia a Giuseppe, lo vendettero perché fosse condotto in Egitto, ma Dio era con lui;
Acts	7	10	e lo liberò da tutte le sue tribolazioni e gli diede grazia e sapienza davanti al Faraone, re di Egitto, il quale lo costituí governatore sull'Egitto e su tutta la sua casa.
Acts	7	11	Or sopravvenne una carestia e una grande calamità in tutto il paese d'Egitto e di Canaan, e i nostri padri non trovavano viveri.
Acts	7	12	Ma Giacobbe, saputo che in Egitto c'era del grano, vi mandò una prima volta i nostri padri.
Acts	7	13	La seconda volta Giuseppe si fece riconoscere dai suoi fratelli e fu svelata al Faraone la parentela di Giuseppe.
Acts	7	14	Allora Giuseppe mandò a chiamare suo padre Giacobbe e tutto il suo parentado, in tutto settantacinque persone.
Acts	7	15	Giacobbe scese in Egitto, dove morí lui e i nostri padri.
Acts	7	16	Essi furono poi trasportati a Sichema e posti nel sepolcro, che Abrahamo aveva comprato a prezzo d'argento dai figli di Emor, padre di Sichem.
Acts	7	17	Ora, mentre si avvicinava il tempo della promessa che Dio aveva giurata ad Abrahamo, il popolo crebbe e si moltiplicò a in Egitto,
Acts	7	18	finché sorse in Egitto un altro re che non aveva conosciuto Giuseppe.
Acts	7	19	Questi, usando malizia contro la nostra stirpe, maltrattò i nostri padri fino a far esporre i loro bambini, perché non sopravvivessero.
Acts	7	20	In quel tempo nacque Mosé, ed era bello agli occhi di Dio; egli fu nutrito per tre mesi in casa di suo padre.
Acts	7	21	E, quando fu esposto, la figlia del Faraone lo raccolse e lo allevò come suo figlio.
Acts	7	22	Cosí Mosé fu istruito in tutta la sapienza degli Egiziani, ed era potente in parole ed opere.
Acts	7	23	Ma, quando giunse all'età di quarant'anni, gli venne in cuore di andare a visitare i suoi fratelli: i figli d'Israele.
Acts	7	24	E, vedendone uno che subiva un torto, lo difese e vendicò l'oppresso, uccidendo l'Egiziano.
Acts	7	25	Or egli pensava che i suoi fratelli avrebbero capito che Dio stava per dar loro liberazione per mezzo suo, ma essi non compresero.
Acts	7	26	Il giorno seguente egli comparve in mezzo a loro, mentre litigavano e li esortò alla pace, dicendo: O uomini, voi siete fratelli, perché vi fate torto l'un l'altro?.
Acts	7	27	Ma colui che faceva torto al suo vicino lo respinse, dicendo: Chi ti ha costituito principe e giudice su di noi?
Acts	7	28	Vuoi uccidere me, come ieri hai ucciso l'Egiziano?".
Acts	7	29	A queste parole Mosé fuggí e dimorò come forestiero nel paese Dimadian dove generò due figli.
Acts	7	30	Passati quarant'anni, l'angelo del Signore gli apparve nel deserto del monte Sinai, nella fiamma di fuoco di un roveto,
Acts	7	31	Alla vista di ciò, Mosé rimase stupito di quel che vedeva, e come si avvicinava per osservare, udì la voce del Signore,
Acts	7	32	che diceva: Io sono il Dio dei tuoi padri, il Dio di Abrahamo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe. Ma Mosé, tremando tutto, non ardiva alzare lo sguardo.
Acts	7	33	Allora il Signore gli disse: Togliti i calzari dai piedi, perché il luogo sul quale stai è terra santa.
Acts	7	34	Ho certamente visto l'afflizione del mio popolo in Egitto e ho udito i loro sospiri, e sono disceso per liberarli; or dunque vieni, io ti manderò in Egitto".
Acts	7	35	Quel Mosé che avevano rifiutato, di cendo: Chi ti ha costituito principe e giudice?. Quello mandò loro Dio come capo e liberatore, per mezzo dell'angelo che gli era apparso nel roveto.
Acts	7	36	Egli li condusse fuori, operando segni e prodigi nel paese di Egitto, nel Mar Rosso e nel deserto, per quarant'anni.
Acts	7	37	Questi è quel Mosé che disse ai figli d'Israele: Il Signore Dio vostro susciterà per voi, tra i vostri fratelli, un profeta come me. Ascoltatelo!.
Acts	7	38	Questi è colui che nell'assemblea nel deserto fu con l'angelo che gli parlava sul monte Sinai e con i nostri padri; e ricevette le parole viventi per trasmetterle a noi.
Acts	7	39	A lui i padri nostri non vollero ubbidire; anzi lo respinsero e si rivolsero con i loro cuori all'Egitto,
Acts	7	40	dicendo ad Aaronne: Facci degli dèi che vadano davanti a noi, perché a questo Mosé che ci ha condotti fuori dal paese di Egitto non sappiamo che cosa sia accaduto.
Acts	7	41	E in quei giorni fecero un vitello, offrirono un sacrificio all'idolo e si rallegrarono nell'opera delle loro mani.
Acts	7	42	Allora Dio si ritrasse e li lasciò servire all'esercito del cielo, com'è scritto nel libro dei profeti: Casa d'Israele, mi avete voi offerto sacrifici e olocausti per quarant'anni nel deserto?
Acts	7	43	Avete piuttosto portato la tenda di Molok e la stella del vostro dio Remfan, le immagini da voi fatte per adorarle; perciò io vi trasporterò al di là di Babilonia
Acts	7	44	Nel deserto i vostri padri avevano il tabernacolo della testimonianza, come aveva comandato colui che aveva detto a Mosé di farlo secondo il modello che aveva visto.
Acts	7	45	E i nostri padri, dopo averlo ricevuto, lo trasportarono con Giosué nel paese che era stato posseduto dai gentili, che Dio scacciò davanti ai nostri padri; e là rimase fino ai giorni di Davide,
Acts	7	46	il quale trovò grazia davanti a Dio e chiese di poter trovare una dimora per il Dio di Giacobbe.
Acts	7	47	Fu invece Salomone quello che gli edificò una casa.
Acts	7	48	Ma l'Altissimo non abita in templi fatti da mani d'uomo, come dice il profeta:
Acts	7	49	"Il cielo è il mio trono e la terra lo sgabello dei miei piedi; quale casa mi edifichereste voi, dice il Signore, o quale sarebbe il luogo del mio riposo?
Acts	7	50	Non ha la mia mano fatto tutte queste cose?"
Acts	7	51	Uomini di collo duro ed incirconcisi di cuore e di orecchi, voi resistete sempre allo Spirito Santo; come fecero i vostri padri, cosí fate anche voi.
Acts	7	52	Quale dei profeti non perseguitarono i padri vostri? Essi uccisero anche coloro che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale ora voi siete divenuti traditori e uccisori;
Acts	7	53	voi che avete ricevuto la legge promulgata dagli angeli e non l'avete osservata!.
Acts	7	54	All'udire queste cose, essi fremevano in cuor loro e digrignavano i denti contro di lui.
Acts	7	55	Ma egli, ripieno di Spirito Santo, fissati gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesú che stava alla destra di Dio
Acts	7	56	e disse: Ecco, io vedo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta alla destra di Dio.
Acts	7	57	Ma essi, mandando alte grida, si turarono gli orecchi e tutti insieme si avventarono sopra di lui;
Acts	7	58	e, cacciatolo fuori dalla città, lo lapidarono. E i testimoni deposero le loro vesti ai piedi di un giovane, chiamato Saulo.
Acts	7	59	Cosí lapidarono Stefano, che invocava Gesú e diceva: Signor Gesú, ricevi il mio spirito.
Acts	7	60	Poi, postosi in ginocchio, gridò ad alta voce: Signore, non imputare loro questo peccato. E, detto questo, si addormentò.
------------------------Atti, capitolo 8
Acts	8	1	Or Saulo approvava la sua uccisione. In quel tempo ci fu grande persecuzione contro la chiesa che era in Gerusalemme; e furono tutti dispersi per le contrade della Giudea e della Samaria, ad eccezione degli apostoli.
Acts	8	2	E alcuni uomini pii portarono a seppellire Stefano e fecero grande cordoglio per lui.
Acts	8	3	Ma Saulo devastava la chiesa entrando di casa in casa, trascinava via uomini e donne e li metteva in prigione.
Acts	8	4	Coloro dunque che furono dispersi andavano attorno, annunziando la parola
Acts	8	5	Or Filippo discese nella città di Samaria e predicò loro Cristo.
Acts	8	6	E le folle, con una sola mente, prestavano attenzione alle cose dette da Filippo, udendo e vedendo i miracoli che egli faceva.
Acts	8	7	Gli spiriti immondi infatti uscivano da molti indemoniati, gridando ad alta voce; e molti paralitici e zoppi erano guariti.
Acts	8	8	E vi fu grande gioia in quella città.
Acts	8	9	Or in quella città vi era da tempo un uomo di nome Simone, il quale esercitava le arti magiche e faceva stupire la gente di Samaria, spacciandosi per un grande uomo.
Acts	8	10	E tutti, dal maggiore al minore, gli davano ascolto, dicendo: Costui è la grande potenza di Dio.
Acts	8	11	E gli davano ascolto, perché già da molto tempo li aveva fatti strabiliare con le sue arti magiche.
Acts	8	12	Quando però credettero a Filippo, che annunziava la buona novella delle cose concernenti il regno di Dio e il nome di Gesú Cristo, uomini e donne si fecero battezzare.
Acts	8	13	Anche Simone credette e, dopo essere stato battezzato, stava del continuo con Filippo; e, vedendo le potenti operazioni e i segni che erano fatti, ne rimaneva stupito.
Acts	8	14	Ora gli apostoli che erano a Gerusalemme, quando seppero che la Samaria aveva ricevuta la parola di Dio, mandarono loro Pietro e Giovanni.
Acts	8	15	Giunti là, essi pregarono per loro, affinché ricevessero lo Spirito Santo,
Acts	8	16	perché non era ancora disceso su alcuno di loro, ma essi erano soltanto stati battezzati nel nome del Signore Gesú.
Acts	8	17	Imposero quindi loro le mani ed essi ricevettero lo Spirito Santo.
Acts	8	18	Or Simone, vedendo che per l'imposizione delle mani degli apostoli veniva dato lo Spirito Santo, offrí loro del denaro,
Acts	8	19	dicendo: Date anche a me questo potere, affinché colui sul quale imporrò le mani riceva lo Spirito Santo.
Acts	8	20	Ma Pietro gli disse: Vada il tuo denaro in perdizione con te, perché tu hai pensato di poter acquistare il dono di Dio col denaro.
Acts	8	21	Tu non hai parte né sorte alcuna in questo, perché il tuo cuore non è diritto davanti a Dio.
Acts	8	22	Ravvediti dunque da questa tua malvagità e prega Dio che, se è possibile, ti sia perdonato il pensiero del tuo cuore.
Acts	8	23	Poiché io ti vedo essere nel fiele di amarezza e nei legami d'iniquità.
Acts	8	24	E Simone, rispondendo, disse: Pregate voi il Signore per me, affinché nulla di ciò che avete detto mi accada.
Acts	8	25	Essi dunque, dopo aver testimoniato e annunziato la parola del Signore, ritornarono a Gerusalemme, dopo aver evangelizzato molti villaggi dei Samaritani.
Acts	8	26	Or un angelo del Signore parlò a Filippo, dicendo: Alzati e va' verso il mezzogiorno, sulla strada che da Gerusalemme scende a Gaza; essa è deserta.
Acts	8	27	Egli si alzò e si mise in cammino; ed ecco un uomo Etiope, eunuco, un alto funzionario di Candace, regina degli Etiopi, sovrintendente di tutti i suoi tesori, che era venuto a Gerusalemme per adorare.
Acts	8	28	Or egli se ne stava ritornando e, seduto sul suo carro, leggeva il profeta Isaia.
Acts	8	29	E lo Spirito disse a Filippo: Accostati e raggiungi quel carro!.
Acts	8	30	Filippo gli corse vicino e, sentendo che leggeva il profeta Isaia, gli disse: Comprendi ciò che leggi?.
Acts	8	31	Quegli disse: E come potrei, se nessuno mi fa da guida?. Poi pregò Filippo di salire e di sedersi accanto a lui.
Acts	8	32	Or il passo della Scrittura che egli leggeva era questo: Egli è stato condotto al macello come una pecora; e come un agnello è muto davanti a chi lo tosa, cosí egli non ha aperto la sua bocca.
Acts	8	33	Nella sua umiliazione gli fu negata ogni giustizia; ma chi potrà descrivere la sua generazione? Poiché la sua vita è stata tolta dalla terra.
Acts	8	34	E l'eunuco, rivolto a Filippo, disse: Ti prego, di chi dice questo il profeta? Lo dice di se stesso o di un altro?.
Acts	8	35	Allora Filippo prese la parola e, cominciando da questa Scrittura, gli annunziò Gesú.
Acts	8	36	E, mentre proseguivano il loro cammino, giunsero ad un luogo con dell'acqua. E l'eunuco disse: Ecco dell'acqua, cosa mi impedisce di essere battezzato?.
Acts	8	37	E Filippo disse: Se tu credi con tutto il cuore, lo puoi. Ed egli rispose, dicendo: Io credo che Gesú Cristo è il Figlio di Dio.
Acts	8	38	Allora comandò al carro di fermarsi; ed ambedue, Filippo e l'eunuco, discesero nell'acqua, ed egli lo battezzò.
Acts	8	39	Quando uscirono dall'acqua, lo Spirito del Signore rapí Filippo, e l'eunuco non lo vide piú; ma proseguí il suo cammino pieno di gioia.
Acts	8	40	Or Filippo si ritrovò in Azot; e, proseguendo, evangelizzò tutte le città, finché giunse a Cesarea.
------------------------Atti, capitolo 9
Acts	9	1	Saulo intanto, spirando ancora minacce e strage contro i discepoli del Signore, si recò dal sommo sacerdote,
Acts	9	2	e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco affinché, se avesse trovato alcun seguace della Via, uomini o donne, li potesse condurre legati a Gerusalemme.
Acts	9	3	Or avvenne che, mentre era in cammino e si avvicinava a Damasco, all'improvviso una luce dal cielo gli folgorò d'intorno.
Acts	9	4	E, caduto a terra, udí una voce che gli diceva: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?.
Acts	9	5	Ed egli disse: Chi sei, Signore?. E il Signore disse. Io sono Gesú, che tu perseguiti; ti è duro recalcitrare contro i pungoli.
Acts	9	6	Allora egli, tutto tremante e spaventato, disse: Signore, che vuoi ch'io faccia?. E il Signore: Alzati ed entra nella città, e ti sarà detto ciò che devi fare.
Acts	9	7	Or gli uomini che viaggiavano con lui si fermarono attoniti, perché udivano il suono della voce, ma non vedevano alcuno.
Acts	9	8	Poi Saulo si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva alcuno; allora prendendolo per mano, lo condussero in Damasco.
Acts	9	9	E rimase tre giorni senza vedere, nei quali né mangiò né bevve.
Acts	9	10	Or a Damasco vi era un discepolo di nome Anania, al quale il Signore disse in visione: Anania!. Ed egli rispose: Eccomi, Signore!.
Acts	9	11	E il Signore a lui: Alzati e recati nella strada detta Diritta, e cerca in casa di Giuda un uomo di Tarso di nome Saulo, che sta pregando;
Acts	9	12	egli ha visto in visione un uomo, di nome Anania, entrare e imporgli le mani perché ricuperi la vista.
Acts	9	13	Allora Anania rispose: Signore, io ho sentito molti parlare di quest'uomo di quanto male ha fatto ai tuoi santi in Gerusalemme.
Acts	9	14	E qui ha l'autorizzazione dai capi dei sacerdoti, di imprigionare tutti coloro che invocano il tuo nome.
Acts	9	15	Ma il Signore gli disse: Va perché costui è uno strumento da me scelto per portare il mio nome davanti alle genti, ai re e ai figli d'Israele.
Acts	9	16	Poiché io gli mostrerò quante cose egli deve soffrire per il mio nome.
Acts	9	17	Anania dunque andò ed entrò in quella casa; e, imponendogli le mani, disse: Fratello Saulo, il Signore Gesú, che ti è apparso sulla via per la quale venivi, mi ha mandato perché tu ricuperi la vista e sii ripieno di Spirito Santo.
Acts	9	18	In quell'istante gli caddero dagli occhi come delle scaglie, e riacquistò la vista; poi si alzò e fu battezzato.
Acts	9	19	E, dopo aver preso cibo, egli ricuperò le forze. Poi Saulo rimase alcuni giorni con i discepoli che erano a Damasco.
Acts	9	20	E subito si mise a predicare il Cristo nelle sinagoghe, proclamando che egli è il Figlio di Dio.
Acts	9	21	E tutti quelli che lo udivano stupivano e dicevano: Non è costui quel tale che a Gerusalemme perseguitava tutti coloro che invocavano questo nome, ed è venuto qui col preciso scopo di condurli prigionieri dai capi dei sacerdoti?.
Acts	9	22	Ma Saulo confondeva i Giudei che abitavano a Damasco, dimostrando che Gesú è il Cristo.
Acts	9	23	Molti giorni dopo, i Giudei si consultarono assieme per ucciderlo.
Acts	9	24	Ma il loro complotto venne a conoscenza di Saulo. Or essi facevano la guardia alle porte, giorno e notte, per poterlo uccidere;
Acts	9	25	allora i discepoli lo presero di notte e lo calarono giú dalle mura dentro una cesta.
Acts	9	26	Giunto a Gerusalemme, Saulo cercava di unirsi ai discepoli, ma avevano tutti paura di lui, non potendo credere che egli fosse un discepolo.
Acts	9	27	Allora Barnaba lo prese e lo condusse dagli apostoli, e raccontò loro come egli, lungo la strada, aveva visto il Signore che gli aveva parlato, e come a Damasco aveva parlato con franchezza nel nome di Gesú.
Acts	9	28	Così egli rimase con loro a Gerusalemme, andando e venendo, e parlava con franchezza nel nome del Signore Gesú.
Acts	9	29	Egli parlava anche e discuteva con gli ellenisti; ma essi cercavano di ucciderlo.
Acts	9	30	I fratelli però, venuti a conoscenza di questo, lo condussero a Cesarea e di là lo mandarono a Tarso.
Acts	9	31	Così le chiese in tutta la Giudea, la Galilea e la Samaria avevano pace ed erano edificate. E, camminando nel timore del Signore e nella consolazione dello Spirito Santo, moltiplicavano.
Acts	9	32	Or avvenne che, mentre Pietro percorreva tutto il paese, venne anche dai santi che abitavano a Lidda.
Acts	9	33	Qui trovò un uomo di nome Enea che già da otto anni giaceva in un letto, perché era paralitico.
Acts	9	34	Pietro gli disse: Enea, Gesú, il Cristo, ti guarisce; alzati e rifatti il letto. Ed egli subito si alzò.
Acts	9	35	E tutti gli abitanti di Lidda e di Saron lo videro e si convertirono al Signore.
Acts	9	36	Or in Ioppe c'era una discepola di nome Tabitha, che significa Gazzella ella faceva molte buone opere e molte elemosine.
Acts	9	37	Or avvenne in quei giorni che ella si ammalò e morí. Dopo averla lavata, fu posta in una stanza al piano superiore.
Acts	9	38	E, poiché Lidda era vicina a loppe, i discepoli, udito che Pietro si trovava là gli mandarono due uomini per pregarlo di venire da loro senza indugio.
Acts	9	39	Pietro dunque si alzò e partí con loro. Appena giunse, lo condussero nella stanza di sopra; tutte le vedove si presentarono a lui piangendo e gli mostrarono tutte le tuniche e le vesti che Gazzella faceva, mentre era con loro.
Acts	9	40	Pietro allora, fatti uscire tutti, si pose in ginocchio e pregò. Poi, rivoltosi al corpo, disse: Tabitha, alzati!. Ed ella aprí gli occhi e, visto Pietro, si mise a sedere.
Acts	9	41	Egli le diede la mano e l'aiutò ad alzarsi, e, chiamati i santi e le vedove, la presentò loro in vita.
Acts	9	42	La cosa fu risaputa per tutta Ioppe, e molti credettero nel Signore.
Acts	9	43	E Pietro, rimase a Ioppe parecchi giorni, in casa di un certo Simone, conciatore di pelli.
------------------------Atti, capitolo 10
Acts	10	1	Or vi era in Cesarea un certo uomo di nome Cornelio, centurione della coorte, detta Italica;
Acts	10	2	egli era un uomo pio e timorato di Dio con tutta la sua casa, faceva molte elemosine al popolo e pregava Dio del continuo.
Acts	10	3	Egli vide chiaramente in visione, verso l'ora nona del giorno, un angelo di Dio che entrò da lui e gli disse: Cornelio!.
Acts	10	4	Ed egli, guardandolo fisso e tutto spaventato, disse: Che c'è, Signore?. Allora l'angelo gli disse: Le tue preghiere e le tue elemosine sono salite davanti a Dio, come una ricordanza;
Acts	10	5	or dunque manda degli uomini a Ioppe e fa' chiamare Simone, soprannominato Pietro.
Acts	10	6	Egli si trova presso un certo Simone, conciatore di pelli, che ha la casa vicino al mare; egli ti dirà ciò che devi fare.
Acts	10	7	Appena l'angelo che gli parlava se ne fu andato, Cornelio chiamò due dei suoi domestici e un soldato fidato, di quelli addetti al suo personale servizio
Acts	10	8	raccontò loro ogni cosa e li mandò a Ioppe.
Acts	10	9	Il giorno seguente, mentre essi erano in cammino e si avvicinavano alla città, Pietro salí sul terrazzo della casa, verso l'ora sesta per pregare.
Acts	10	10	Or gli venne fame e desiderava prendere cibo; e mentre quelli di casa glielo preparavano, fu rapito in estasi;
Acts	10	11	e vide il cielo aperto e scendere verso di lui un oggetto simile ad un gran lenzuolo, tenuto ai quattro capi e che veniva calato a terra.
Acts	10	12	dentro il quale vi erano tutte le specie di quadrupedi, di fiere, di rettili terrestri e di uccelli del cielo.
Acts	10	13	E una voce gli disse: Pietro, alzati, ammazza e mangia!.
Acts	10	14	Ma Pietro rispose: Niente affatto, Signore, poiché io non ho mai mangiato nulla di impuro e di contaminato.
Acts	10	15	E la voce gli disse per la seconda volta: Le cose che Dio ha purificate, tu non farle impure.
Acts	10	16	Or questo avvenne per tre volte; poi l'oggetto fu di nuovo ritirato in cielo.
Acts	10	17	E, come Pietro si chiedeva perplesso che cosa potesse significare la visione che aveva avuto, ecco che gli uomini mandati da Cornelio, informatisi della casa di Simone, si presentarono alla porta.
Acts	10	18	E, chiamato qualcuno, domandarono se Simone, soprannominato Pietro, si trovasse lí.
Acts	10	19	Mentre Pietro stava riflettendo sulla visione, lo Spirito gli disse: Ecco, tre uomini ti cercano.
Acts	10	20	Alzati dunque, scendi e va' con loro senza alcuna esitazione, perché sono io che li ho mandati.
Acts	10	21	Allora Pietro scese dagli uomini che gli erano stati mandati da Cornelio e disse loro: Ecco, sono io quello che cercate; qual è il motivo per cui siete qui?.
Acts	10	22	Ed essi dissero: Il centurione Cornelio, uomo giusto e timorato di Dio, di cui rende buona testimonianza tutta la nazione dei Giudei, è stato divinamente avvertito da un santo angelo di farti chiamare in casa sua e di ascoltare ciò che avrai da dirgli.
Acts	10	23	Allora Pietro li invitò ad entrare e li ospitò; poi, il giorno seguente andò con loro; e alcuni dei fratelli di Ioppe lo accompagnarono.
Acts	10	24	Il giorno dopo entrarono in Cesarea. Or Cornelio li stava aspettando e aveva radunato i suoi parenti e i suoi intimi amici.
Acts	10	25	Come Pietro entrava, Cornelio gli andò incontro, gli si gettò ai piedi e l'adorò.
Acts	10	26	Ma Pietro lo rialzò, dicendo: Alzati, sono anch'io un uomo
Acts	10	27	E, conversando con lui, entrò e trovò molte persone radunate.
Acts	10	28	Ed egli disse loro: Voi sapete come non è lecito a un Giudeo associarsi a uno straniero, o entrare in casa sua; ma Dio mi ha mostrato di non chiamare nessun uomo impuro o contaminato.
Acts	10	29	Perciò, appena sono stato invitato a venire, sono venuto senza obiettare. Ora vi domando: per quale motivo mi avete mandato a chiamare?.
Acts	10	30	E Cornelio rispose: Quattro giorni fa avevo digiunato fino a quest'ora, e all'ora nona pregavo in casa mia, quand'ecco un uomo si presentò davanti a me in veste risplendente,
Acts	10	31	e disse: Cornelio, la tua preghiera è stata esaudita e le tue elemosine sono state ricordate davanti a Dio.
Acts	10	32	Manda dunque qualcuno a Ioppe e fa' chiamare Simone, soprannominato Pietro; egli si trova in casa di Simone conciatore di pelli, presso il mare; e, venuto che sarà, egli ti parlerà".
Acts	10	33	Cosí mandai subito a chiamarti, e tu hai fatto bene a venire; ora noi siamo tutti qui alla presenza di Dio per udire tutte le cose che Dio ti ha comandato.
Acts	10	34	Allora Pietro, aperta la bocca disse: In verità io comprendo che Dio non usa alcuna parzialità;
Acts	10	35	ma in qualunque nazione chi lo teme e opera giustamente, gli è gradito.
Acts	10	36	secondo la parola che egli ha dato ai figli d'Israele, annunziando la pace per mezzo di Gesú Cristo, che è il Signore di tutti
Acts	10	37	Voi sapete ciò che è accaduto per tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo che Giovanni predicò:
Acts	10	38	come Dio abbia unto di Spirito Santo e di potenza Gesú di Nazaret, il quale andò attorno facendo del bene e sanando tutti coloro che erano oppressi dal diavolo, perché Dio era con lui.
Acts	10	39	E noi siamo testimoni di tutte le cose che egli ha fatto nel paese dei Giudei e in Gerusalemme; e come essi lo uccisero, appendendolo a un legno.
Acts	10	40	Ma Dio lo ha risuscitato il terzo giorno e ha fatto sí che si manifestasse,
Acts	10	41	non già a tutto il popolo, ma ai testimoni preordinati da Dio, a noi, che abbiamo mangiato e bevuto con lui, dopo che è risuscitato dai morti.
Acts	10	42	Or egli ci ha comandato di predicare al popolo e di testimoniare che egli è colui che Dio ha costituito giudice dei vivi e dei morti,
Acts	10	43	A lui rendono testimonianza tutti i profeti, che chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati mediante il suo nome.
Acts	10	44	Mentre Pietro stava ancora dicendo queste cose, lo Spirito Santo scese su tutti coloro che udivano la parola.
Acts	10	45	E tutti i credenti circoncisi, che erano venuti con Pietro, rimasero meravigliati che il dono dello Spirito Santo fosse stato sparso anche sui gentili,
Acts	10	46	perché li udivano parlare in altre lingue e magnificare Dio. Allora Pietro prese a dire:
Acts	10	47	Può alcuno vietare l'acqua, perché siano battezzati costoro che hanno ricevuto lo Spirito Santo proprio come noi?.
Acts	10	48	Cosí egli comandò che fossero battezzati nel nome del Signore Gesú. Essi poi lo pregarono di rimanere con loro alcuni giorni.
------------------------Atti, capitolo 11
Acts	11	1	Or gli apostoli e i fratelli che erano in Giudea vennero a sapere che anche i gentili avevano ricevuto la parola di Dio.
Acts	11	2	E, quando Pietro salí a Gerusalemme, quelli che erano circoncisi contendevano con lui
Acts	11	3	dicendo: Tu sei entrato in casa di uomini incirconcisi e hai mangiato con loro!.
Acts	11	4	Ma Pietro cominciando dall'inizio, spiegò loro per ordine come si erano svolti i fatti dicendo:
Acts	11	5	Io stavo pregando nella città di Ioppe, quando fui rapito in estasi ed ebbi una visione: un oggetto, simile a un gran lenzuolo tenuto per i quattro capi, scendeva come se fosse calato giú dal cielo e giunse fino a me.
Acts	11	6	Guardandovi attentamente dentro scorsi e vidi quadrupedi, fiere, rettili della terra e uccelli del cielo.
Acts	11	7	E udii una voce che mi diceva: Pietro, alzati, ammazza e mangia.
Acts	11	8	Ma io dissi: Niente affatto, Signore, poiché non mi è mai entrato in bocca nulla di impuro o di contaminato.
Acts	11	9	Ma la voce mi rispose per la seconda volta dal cielo: Le cose che Dio ha purificato, non farle tu impure.
Acts	11	10	E ciò accadde per tre volte, poi ogni cosa fu di nuovo ritirata in cielo.
Acts	11	11	In quello stesso momento tre uomini, mandati a me da Cesarea, si presentarono alla casa dove mi trovavo.
Acts	11	12	E lo Spirito mi disse di andare con loro, senza avere alcuna esitazione. Or con me vennero anche questi sei fratelli, e cosí entrammo nella casa di quell'uomo.
Acts	11	13	Egli ci raccontò come aveva visto presentarsi un angelo in casa sua e dirgli: Manda degli uomini a Ioppe e fa' chiamare Simone, soprannominato Pietro.
Acts	11	14	Egli ti dirà parole, per mezzo delle quali sarai salvato tu e tutta la tua casa".
Acts	11	15	Avevo appena cominciato a parlare quando lo Spirito Santo discese su di loro, come era sceso al principio su di noi.
Acts	11	16	Mi ricordai allora della parola del Signore che diceva: Giovanni ha battezzato con acqua, ma voi sarete battezzati con lo Spirito Santo.
Acts	11	17	Se dunque Dio ha dato loro lo stesso dono che abbiamo ricevuto noi, che abbiamo creduto nel Signore Gesú Cristo, chi ero io da potermi opporre a Dio?.
Acts	11	18	Udite queste cose, essi si calmarono e glorificavano Dio, dicendo: Dio dunque ha concesso il ravvedimento anche ai gentili per ottenere la vita!.
Acts	11	19	Or coloro che erano stati dispersi a motivo della persecuzione iniziata con Stefano, arrivarono fino alla Fenicia, a Cipro e ad Antiochia, annunziando la parola a nessun altro, se non ai soli Giudei.
Acts	11	20	Or alcuni di loro originari di Cipro e di Cirene, arrivati ad Antiochia, iniziarono a parlare ai Greci, annunziando il Signore Gesú.
Acts	11	21	E la mano del Signore era con loro; e un gran numero credette e si convertí al Signore.
Acts	11	22	La notizia di questo pervenne agli orecchi della chiesa che era in Gerusalemme; ed essi inviarono Barnaba, perché andasse fino ad Antiochia.
Acts	11	23	Quando egli giunse, vista la grazia di Dio, si rallegrò e esortava tutti a rimanere fedeli al Signore con fermo proponimento di cuore,
Acts	11	24	perché egli era un uomo dabbene, pieno di Spirito Santo e di fede. E un gran numero di persone fu aggiunto al Signore.
Acts	11	25	Poi Barnaba partí per andare a Tarso in cerca di Saulo e, trovatolo, lo condusse ad Antiochia.
Acts	11	26	E per un anno intero essi si radunarono con la chiesa e ammaestrarono un gran numero di gente; e, per la prima volta ad Antiochia, i discepoli furono chiamati Cristiani.
Acts	11	27	In quei giorni, alcuni profeti scesero da Gerusalemme ad Antiochia.
Acts	11	28	E uno di loro, di nome Agabo, si alzò e per lo Spirito predisse che ci sarebbe stata una grande carestia in tutto il mondo; e questa avvenne poi sotto Claudio Cesare.
Acts	11	29	Allora i discepoli, ciascuno secondo le proprie possibilità, decisero di mandare una sovvenzione ai fratelli che abitavano in Giudea.
Acts	11	30	E questo essi fecero, inviandola agli anziani per mezzo di Barnaba e di Saulo.
------------------------Atti, capitolo 12
Acts	12	1	Or in quel tempo il re Erode cominciò a perseguitare alcuni membri della chiesa.
Acts	12	2	E fece morire di spada Giacomo, fratello di Giovanni.
Acts	12	3	E, vedendo che questo era gradito ai Giudei, fece arrestare anche Pietro (or erano i giorni degli Azzimi).
Acts	12	4	Dopo averlo arrestato, lo mise in prigione e lo affidò alla custodia di quattro picchetti di quattro soldati ciascuno, intendendo di farlo comparire davanti al popolo dopo la Pasqua.
Acts	12	5	Ma, mentre Pietro era custodito nella prigione, continue orazioni a Dio erano fatte dalla chiesa per lui.
Acts	12	6	Or la notte, prima che Erode lo facesse comparire in pubblico, Pietro dormiva in mezzo a due soldati, legato con due catene; e le guardie davanti alla porta custodivano la prigione.
Acts	12	7	Ed ecco, un angelo del Signore sopraggiunse e una luce risplendette nella cella; e, percosso il fianco di Pietro, lo svegliò, dicendo: Alzati in fretta!. E le catene gli caddero dalle mani.
Acts	12	8	Quindi l'angelo gli disse: Cingiti allacciati i sandali. Ed egli fece così. Poi gli disse: Avvolgiti nel mantello e seguimi.
Acts	12	9	E Pietro, uscito, lo seguiva senza rendersi conto che ciò che gli stava accadendo per mezzo dell'angelo fosse vero infatti egli pensava di avere una visione.
Acts	12	10	Ora, come oltrepassarono il primo e il secondo posto di guardia, giunsero alla porta di ferro che conduceva in città, ed essa si aprí da sé davanti a loro, e, usciti percorsero una strada, e all'improvviso l'angelo lo lasciò.
Acts	12	11	Quando rientrò in sé, Pietro disse: Ora per certo riconosco che il Signore ha mandato il suo angelo e mi ha liberato dalle mani di Erode e ha resa vana tutta l'attesa del popolo dei Giudei.
Acts	12	12	Quando si rese conto della situazione, si recò alla casa di Maria, madre di Giovanni, soprannominato Marco, dove molti fratelli erano radunati e pregavano.
Acts	12	13	Appena Pietro bussò alla porta d'ingresso, una serva di nome Rode si avvicinò cautamente per ascoltare.
Acts	12	14	E, riconosciuta la voce di Pietro, per la gioia non aprí la porta, ma corse dentro e annunziò che Pietro stava davanti all'ingresso.
Acts	12	15	Ma essi le dissero: Tu vaneggi. Ella però affermava che era cosí. E quelli dicevano: E' il suo angelo.
Acts	12	16	Pietro intanto continuava a bussare. Or essi, avendo aperto, lo videro e sbigottirono.
Acts	12	17	Ma egli, fatto loro cenno con la mano di tacere, raccontò loro come il Signore lo aveva fatto uscire dalla prigione. Poi disse: Riferite queste cose a Giacomo e ai fratelli. Poi uscí e si recò in un altro luogo.
Acts	12	18	Quando si fece giorno vi fu un gran subbuglio fra i soldati, perché non sapevano cosa fosse avvenuto di Pietro.
Acts	12	19	Ed Erode lo mandò a cercare ma non lo trovò e, dopo avere interrogato le guardie, comandò che fossero condotte al supplizio. Poi discese dalla Giudea a Cesarea e là si fermò per un podi tempo.
Acts	12	20	Or Erode era indignato contro i Tiri e i Sidoni; ma essi di comune accordo si presentarono a lui e, persuaso Blasto, ciambellano del re, chiedevano pace perché il loro paese era rifornito di viveri dalla liberalità del re.
Acts	12	21	Nel giorno stabilito Erode, vestito del manto regale e seduto sul trono, teneva loro un discorso.
Acts	12	22	Il popolo lo acclamava, dicendo: Voce di Dio e non di uomo!.
Acts	12	23	In quell'istante un angelo del Signore lo colpí, perché non aveva dato gloria a Dio; e morí roso dai vermi.
Acts	12	24	Ora la parola di Dio cresceva e si diffondeva.
Acts	12	25	E Barnaba e Saulo, ultimata la loro missione, ritornarono da Gerusalemme ad Antiochia, avendo preso con loro Giovanni, soprannominato Marco.
------------------------Atti, capitolo 13
Acts	13	1	Or, nella chiesa di Antiochia, vi erano profeti e dottori: Barnaba, Simeone chiamato Niger, Lucio di Cirene, Manaen, allevato assieme a Erode il tetrarca, e Saulo.
Acts	13	2	Or, mentre celebravano il servizio al Signore e digiunavano, lo Spirito Santo disse: Mettetemi da parte Barnaba e Saulo per l'opera alla quale li ho chiamati.
Acts	13	3	Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li congedarono.
Acts	13	4	Essi dunque, mandati dallo Spirito Santo, scesero a Seleucia e di là si imbarcarono per Cipro.
Acts	13	5	Giunti a Salamina, annunziarono la parola di Dio nelle sinagoghe dei Giudei; or avevano anche Giovanni come aiutante.
Acts	13	6	Poi, attraversata l'isola fino a Pafo, trovarono lí un mago, falso profeta giudeo, di nome Bar-Gesú,
Acts	13	7	che stava col proconsole Sergio Paolo, uomo prudente. Costui, chiamati a sé Barnaba e Saulo, cercava di ascoltare la parola di Dio,
Acts	13	8	ma Elimas, il mago (questo infatti è il significato del suo nome) resisteva loro cercando di allontanare il proconsole dalla fede.
Acts	13	9	Allora Saulo, detto anche Paolo, ripieno di Spirito Santo, fissando gli occhi su di lui, disse:
Acts	13	10	O uomo pieno di ogni frode e di ogni malizia, figlio del diavolo, nemico di ogni giustizia, non la smetterai tu di pervertire le diritte vie del Signore?
Acts	13	11	Ora dunque, ecco, la mano del Signore è su di te, e sarai cieco senza vedere il sole per un certo tempo. Immediatamente caddero su di lui caligine e tenebre; e andava attorno in cerca di chi lo conducesse per mano.
Acts	13	12	Allora il proconsole, visto ciò che era accaduto, credette, colpito dalla dottrina del Signore.
Acts	13	13	Or Paolo e i suoi compagni salparono da Pafo e arrivarono per via mare a Perge di Panfilia; ma Giovanni, separatosi da loro ritornò a Gerusalemme.
Acts	13	14	Or essi, proseguendo da Perge, giunsero ad Antiochia di Pisidia; e, entrati nella sinagoga in giorno di sabato, si sedettero.
Acts	13	15	Dopo la lettura della legge e dei profeti, i capi della sinagoga mandarono loro a dire: Fratelli, se avete qualche parola di esortazione da rivolgere al popolo, ditela.
Acts	13	16	Allora Paolo si alzò e, fatto cenno con la mano, disse: Israeliti e voi che temete Dio, ascoltate.
Acts	13	17	Il Dio di questo popolo d'Israele elesse i nostri padri, e rese grande il popolo durante la sua dimora nel paese di Egitto; poi, con braccio potente, lo fece uscire fuori di là.
Acts	13	18	E per circa quarant'anni lo sopportò nel deserto.
Acts	13	19	Poi distrusse sette nazioni nel paese di Canaan e distribuí ad essi in eredità il loro paese.
Acts	13	20	Dopo di che, per circa quattrocentocinquant'anni, diede loro dei Giudici fino al profeta Samuele.
Acts	13	21	In seguito essi chiesero un re; e Dio diede loro Saul, figlio di Kis, un uomo della tribú di Beniamino, per quarant'anni.
Acts	13	22	Poi Dio lo rimosse e suscitò loro come re, Davide, a cui rese testimonianza, dicendo: Io trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore, il quale eseguirà tutti i miei voleri.
Acts	13	23	Dalla sua discendenza Dio, secondo la sua promessa, ha suscitato ad Israele il Salvatore Gesú.
Acts	13	24	Prima della sua venuta Giovanni predicò un battesimo di ravvedimento a tutto il popolo d'Israele.
Acts	13	25	E, come Giovanni stava per finire la sua missione, disse: Chi pensate voi che io sia? Io non sono il Cristo; ma ecco, dopo di me viene uno, a cui io non sono degno di sciogliere i sandali dei piedi.
Acts	13	26	Fratelli, figli della progenie di Abrahamo, e quelli fra di voi che temono Dio, a voi è stata mandata la parola di questa salvezza.
Acts	13	27	Poiché gli abitanti di Gerusalemme e i loro capi, non avendo riconosciuto questo Gesú, condannandolo, hanno adempiuto le parole dei profeti che si leggono ogni sabato.
Acts	13	28	E, benché non trovassero in lui alcuna colpa degna di morte, richiesero a Pilato che fosse fatto morire.
Acts	13	29	Dopo aver compiuto tutte le cose che sono scritte di lui egli fu tratto giú dal legno e fu posto in un sepolcro.
Acts	13	30	Ma Dio lo risuscitò dai morti.
Acts	13	31	ed egli fu visto per molti giorni da coloro che erano saliti con lui dalla Galilea a Gerusalemme, i quali sono ora i suoi testimoni presso il popolo.
Acts	13	32	E noi vi annunziamo la buona novella della promessa fatta ai padri,
Acts	13	33	dicendovi, che Dio l'ha adempiuta per noi, loro figli, avendo risuscitato Gesú come anche è scritto nel secondo salmo: Tu sei il mio Figlio. oggi ti ho generato.
Acts	13	34	E poiché lo ha risuscitato dai morti per non tornare piú nella corruzione, egli ha detto cosí: Io vi darò le fedeli promesse fatte a Davide.
Acts	13	35	Per questo egli dice anche in un altro Salmo: Tu non permetterai che il tuo Santo veda la corruzione.
Acts	13	36	Or Davide, dopo aver eseguito il consiglio di Dio nella sua generazione, si addormentò e fu aggiunto ai suoi padri, e vide la corruzione,
Acts	13	37	ma colui che Dio ha risuscitato, non ha visto corruzione.
Acts	13	38	Vi sia dunque noto, fratelli, che per mezzo di lui vi è annunziato il perdono dei peccati,
Acts	13	39	e che, mediante lui, chiunque crede è giustificato di tutte le cose, di cui non avete potuto essere giustificati mediante la legge di Mosé.
Acts	13	40	Guardatevi dunque che non vi accada ciò che è detto nei profeti:
Acts	13	41	Guardate, o sprezzatori, meravigliatevi e siate consumati, perché io compio un'opera ai vostri giorni, un'opera che non credereste, se qualcuno ve la raccontasse.
Acts	13	42	Ora, quando i Giudei furono usciti dalla sinagoga, i gentili li pregarono che il sabato seguente fossero loro proposte le stesse cose.
Acts	13	43	E, dopo che fu sciolta la riunione molti fra i Giudei e pii proseliti seguirono Paolo e Barnaba, i quali, parlando loro, li persuasero a perseverare nella grazia di Dio.
Acts	13	44	Il sabato seguente quasi tutta la città si radunò per ascoltare la parola di Dio.
Acts	13	45	Ma i Giudei, vedendo la folla, furono ripieni d'invidia e si opponevano alle cose dette da Paolo, contraddicendo e bestemmiando.
Acts	13	46	Allora Paolo e Barnaba, parlando con franchezza, dissero: Era necessario che fosse annunziata a voi per primi la parola di Dio; ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna ecco, noi ci rivolgiamo ai gentili.
Acts	13	47	Poiché cosí ci ha comandato il Signore: Io ti ho posto come luce delle genti perché tu porti la salvezza fino all'estremità della terra.
Acts	13	48	I gentili, udendo queste cose, si rallegrarono e glorificavano la parola del Signore; e tutti coloro che erano preordinati alla vita eterna credettero.
Acts	13	49	E la parola del Signore si diffondeva per tutto il paese.
Acts	13	50	Ma i Giudei istigarono le donne pie di alto rango e i notabili della città e suscitarono una persecuzione contro Paolo e Barnaba, e li scacciarono dai loro confini.
Acts	13	51	Essi allora, scossa la polvere dai loro piedi contro di loro, si recarono a Iconio.
Acts	13	52	E i discepoli erano ripieni di gioia di Spirito Santo.
------------------------Atti, capitolo 14
Acts	14	1	Or avvenne che anche a Iconio essi entrarono nella sinagoga dei Giudei e parlarono in modo tale che una grande folla di Giudei e di Greci credette,
Acts	14	2	ma i Giudei increduli sollevarono e inasprirono gli animi dei gentili contro i fratelli.
Acts	14	3	Essi dunque rimasero là molto tempo, parlando francamente nel Signore, il quale rendeva testimonianza alla parola della sua grazia, concedendo che segni e prodigi si operassero per mano loro.
Acts	14	4	Or la popolazione della città fu divisa: gli uni parteggiavano per i Giudei e gli altri per gli apostoli.
Acts	14	5	Ma quando ci fu un tentativo dei gentili e dei Giudei con i loro capi di maltrattare gli apostoli e lapidarli,
Acts	14	6	essi lo vennero a sapere e fuggirono nelle città della Licaonia, a Listra. a Derbe, e nella regione circostante
Acts	14	7	e là continuarono ad evangelizzare.
Acts	14	8	Or a Listra c'era un uomo paralizzato ai piedi, che stava sempre seduto e non aveva mai camminato, essendo storpio sin dal grembo di sua madre.
Acts	14	9	Costui udí parlare Paolo che, fissati gli occhi su di lui, e vedendo che egli aveva fede per essere guarito,
Acts	14	10	disse ad alta voce: Alzati in piedi. Ed egli saltò su e si mise a camminare.
Acts	14	11	Quando la folla vide ciò che Paolo aveva fatto, alzò la voce, dicendo in lingua licaonica: Gli dèi sono discesi fino a noi, in forma umana.
Acts	14	12	E chiamavano Barnaba Giove, Paolo Mercurio, perché era lui che parlava di piú.
Acts	14	13	Or il sacerdote di Giove, il cui tempio era all'ingresso della loro città, condusse dei tori con ghirlande alle porte e voleva offrire un sacrificio assieme alla folla.
Acts	14	14	Ma gli apostoli Barnaba e Paolo, udito ciò, si stracciarono le vesti e si precipitarono in mezzo alla folla, gridando e dicendo:
Acts	14	15	Uomini, perché fate queste cose? Anche noi siamo esseri umani con la vostra stessa natura e vi annunziamo la buona novella, affinché da queste cose vane vi convertiate al Dio vivente cheha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi.
Acts	14	16	Nelle generazioni passate egli ha lasciato che tutte le nazioni seguissero le loro strade;
Acts	14	17	ma non ha lasciato se stesso senza testimonianza, facendo del bene, dandoci dal cielo piogge e stagioni fruttifere e riempiendo i nostri cuori di cibo e di gioia.
Acts	14	18	Dicendo queste cose, riuscirono a stento a trattenere le folle dall'offrire loro un sacrificio.
Acts	14	19	Or sopraggiunsero certi Giudei da Antiochia e da Iconio; essi, dopo aver persuaso la folla, lapidarono Paolo e, pensando che fosse morto, lo trascinarono fuori della città.
Acts	14	20	Ma, essendosi i discepoli radunati intorno a lui, egli si alzò ed entrò in città; e il giorno seguente partí con Barnaba alla volta di Derbe.
Acts	14	21	E, dopo aver evangelizzato quella città e fatto molti discepoli, se ne ritornarono a Listra, a Iconio e ad Antiochia,
Acts	14	22	confermando gli animi dei discepoli e esortandoli a perseverare nella fede, e dicendo che attraverso molte afflizioni dobbiamo entrare nel regno di Dio.
Acts	14	23	E dopo aver designato per loro degli anziani in ciascuna chiesa, avendo pregato e digiunato, li raccomandarono al Signore nel quale avevano creduto.
Acts	14	24	Attraversata poi la Pisidia, vennero nella Panfilia.
Acts	14	25	E, dopo aver annunziata la parola a Perge, scesero ad Attalia.
Acts	14	26	Poi di là salparono per Antiochia da dove erano stati raccomandati alla grazia di Dio per l'opera che avevano appena compiuta.
Acts	14	27	Giunti là, radunarono la chiesa e riferirono quante grandi cose Dio aveva compiuto per mezzo loro e come egli aveva aperto ai gentili la porta della fede.
Acts	14	28	E rimasero qui con i discepoli per parecchio tempo.
------------------------Atti, capitolo 15
Acts	15	1	Or alcuni, discesi dalla Giudea, insegnavano ai fratelli, dicendo: Se non siete circoncisi secondo il rito di Mosé, non potete essere salvati.
Acts	15	2	Essendo perciò sorta una non piccola controversia e discussione da parte di Paolo e Barnaba con costoro fu ordinato che Paolo e Barnaba e alcuni altri di loro salissero a Gerusalemme dagli apostoli e anziani per tale questione.
Acts	15	3	Essi dunque, scortati per un tratto dalla chiesa, attraversarono la Fenicia e la Samaria, raccontando la conversione dei gentili e arrecando grande gioia a tutti i fratelli.
Acts	15	4	Giunti a Gerusalemme, furono accolti dalla chiesa, dagli apostoli e dagli anziani e riferirono le grandi cose che Dio aveva operato per mezzo di loro.
Acts	15	5	Ma alcuni della setta dei farisei che avevano creduto si alzarono, dicendo: Bisogna circoncidere i gentili e comandar loro di osservare la legge di Mosé.
Acts	15	6	Allora gli apostoli e gli anziani si radunarono per esaminare questo problema.
Acts	15	7	Ed essendo sorta una grande disputa, Pietro si alzò in piedi e disse loro: Fratelli, voi sapete che già dai primi tempi Dio tra noi scelse me, affinché per la mia bocca i gentili udissero la parola dell'evangelo e credessero.
Acts	15	8	Dio, che conosce i cuori, ha reso loro testimonianza, dando loro lo Spirito Santo, proprio come a noi;
Acts	15	9	e non ha fatto alcuna differenza tra noi e loro, avendo purificato i loro cuori mediante la fede.
Acts	15	10	Ora dunque perché tentate Dio, mettendo sul collo dei discepoli un giogo che né i nostri padri né noi abbiamo potuto portare?
Acts	15	11	Ma noi crediamo di essere salvati mediante la grazia del Signor Gesú Cristo, e nello stesso modo anche loro.
Acts	15	12	Allora tutta la folla tacque, e stavano ad ascoltare Barnaba e Paolo, che raccontavano quali segni e prodigi Dio aveva operato per mezzo loro fra i gentili.
Acts	15	13	Quando essi tacquero, Giacomo prese la parola e disse: Fratelli, ascoltatemi.
Acts	15	14	Simone ha raccontato come per la prima volta Dio ha visitato i gentili per scegliersi da quelli un popolo per il suo nome.
Acts	15	15	Con questo si accordano le parole dei profeti, come è scritto:
Acts	15	16	"Dopo queste cose, io ritornerò e riedificherò il tabernacolo, di Davide che è caduto, restaurerò le sue rovine e lo rimetterò in piedi,
Acts	15	17	affinché il resto degli uomini e tutte le genti su cui è invocato il mio nome cerchino il Signore, dice il Signore che fa tutte queste cose".
Acts	15	18	A Dio sono note da sempre tutte le opere sue.
Acts	15	19	Perciò io ritengo che non si dia molestia a quelli che tra i gentili si convertono a Dio,
Acts	15	20	ma che si scriva loro di astenersi dalle contaminazioni degli idoli, dalla fornicazione, dalle cose soffocate e dal sangue
Acts	15	21	Poiché Mosé già dai tempi antichi ha delle persone che lo predicano per ogni città essendo letto ogni sabato nelle sinagoghe.
Acts	15	22	Allora parve bene agli apostoli e agli anziani con tutta la chiesa di mandare ad Antiochia, con Paolo e Barnaba, degli uomini scelti da loro: Giuda, soprannominato Barsabba, e Sila, uomini autorevoli tra i fratelli,
Acts	15	23	con una lettera scritta di loro mano che diceva: Gli apostoli, gli anziani e i fratelli, ai fratelli fra i gentili che sono in Antiochia Siria e Cilicia, salute.
Acts	15	24	Siccome abbiamo inteso che alcuni provenienti da noi, ma ai quali non avevamo dato alcun mandato, vi hanno turbato con parole sconvolgendo le anime vostre, dicendo che bisogna che siate circoncisi e osserviate la legge,
Acts	15	25	è parso bene a noi, riuniti di comune accordo, di scegliere alcuni uomini e di mandarli assieme ai nostri cari Barnaba e Paolo,
Acts	15	26	uomini che hanno rischiato la loro vita per il nome del Signor nostro Gesú Cristo.
Acts	15	27	Abbiamo dunque mandato Giuda, e Sila; anch'essi a voce riferiranno le medesime cose.
Acts	15	28	Infatti è parso bene allo Spirito Santo e a noi di non imporvi alcun altro peso all'infuori di queste cose necessarie:
Acts	15	29	che vi asteniate dalle cose sacrificate agli idoli, dal sangue, dalle cose soffocate e dalla fornicazione, farete bene a guardarvi da queste cose. State bene.
Acts	15	30	Essi dunque, congedatisi, discesero ad Antiochia e, riunita l'assemblea, consegnarono la lettera.
Acts	15	31	E, dopo averla letta, quelli di Antiochia si rallegrarono della consolazione
Acts	15	32	Or Giuda e Sila, essendo anch'essi profeti, con molte parole esortarono i fratelli e li confermarono.
Acts	15	33	Dopo essersi trattenuti là diverso tempo, furono dai fratelli rimandati in pace dagli apostoli.
Acts	15	34	Ma parve bene a Sila di restare là.
Acts	15	35	Anche Paolo e Barnaba rimasero ad Antiochia, insegnando ed annunziando con molti altri la parola del Signore.
Acts	15	36	Alcuni giorni dopo, Paolo disse a Barnaba: Torniamo ora a visitare i nostri fratelli in ogni città dove abbiamo annunziato la parola del Signore, per vedere come stanno.
Acts	15	37	Or Barnaba intendeva prendere con loro Giovanni, detto Marco.
Acts	15	38	Ma Paolo riteneva che non si dovesse prendere con loro colui che si era separato da loro in Panfilia, e non era andato con loro all'opera.
Acts	15	39	Ne nacque allora una tale disputa che si separarono l'uno dall'altro, poi Barnaba, preso Marco, s'imbarcò per Cipro.
Acts	15	40	Paolo invece, sceltosi per compagno Sila, partí, raccomandato dai fratelli alla grazia di Dio.
Acts	15	41	E attraversò la Siria e la Cilicia, confermando le chiese.
------------------------Atti, capitolo 16
Acts	16	1	Or egli giunse a Derbe e a Listra; qui c'era un discepolo, di nome Timoteo, figlio di una donna giudea credente, ma di padre greco,
Acts	16	2	di cui rendevano buona testimonianza i fratelli di Listra e di Iconio.
Acts	16	3	Paolo volle che questi andasse con lui; cosí presolo con sé, lo circoncise a motivo dei Giudei che erano in quei luoghi, perché tutti sapevano che suo padre era greco.
Acts	16	4	E, come essi attraversavano le città, ordinavano loro di osservare le decisioni prese dagli apostoli e dagli anziani a Gerusalemme.
Acts	16	5	Le chiese dunque erano fortificate nella fede e crescevano di numero ogni giorno.
Acts	16	6	Mentre attraversavano la Frigia e la regione della Galazia, furono impediti dallo Spirito Santo di annunziare la parola in Asia.
Acts	16	7	Giunti ai confini della Misia, essi tentavano di andare in Bitinia, ma lo Spirito non lo permise loro.
Acts	16	8	Cosí, attraversata la Misia, discesero a Troas.
Acts	16	9	Durante la notte apparve a Paolo una visione. Gli stava davanti un uomo Macedone, che lo supplicava e diceva: Passa in Macedonia e soccorrici.
Acts	16	10	Dopo che ebbe visto la visione, cercammo subito di passare in Macedonia, persuasi che il Signore ci aveva chiamati là per annunziare loro il vangelo.
Acts	16	11	Perciò, salpando da Troas, ci dirigemmo a Samotracia, e il giorno seguente a Neapolis,
Acts	16	12	e di là a Filippi, che è la prima città di quella parte della Macedonia e una colonia romana; e restammo in quella città diversi giorni.
Acts	16	13	Il giorno di sabato andammo fuori città lungo il fiume, dove era il luogo ordinario della preghiera; e, postici a sedere, parlavamo alle donne che erano là radunate.
Acts	16	14	E una donna di nome Lidia, commerciante di porpora, della città di Tiatira, che adorava Dio, stava ad ascoltare. E il Signore aprí il suo cuore per dare ascolto alle cose dette da Paolo.
Acts	16	15	Dopo essere stata battezzata con la sua famiglia, ci pregò dicendo: Se mi avete giudicata fedele al Signore, entrate e rimanete in casa mia. E ci costrinse ad accettare.
Acts	16	16	Ora, mentre andavamo al luogo della preghiera, ci venne incontro una giovane schiava che aveva uno spirito di divinazione e che, facendo l'indovina, procurava molto guadagno ai suoi padroni.
Acts	16	17	Costei, messasi a seguire Paolo e noi, gridava, dicendo: Questi uomini sono servi del Dio Altissimo e vi annunziano la via della salvezza.
Acts	16	18	Ed essa fece questo per molti giorni; ma Paolo, infastidito, si voltò e disse allo spirito: Io ti comando nel nome di Gesú Cristo di uscire da lei. E lo spirito uscí in quell'istante.
Acts	16	19	Ora i padroni di lei, vedendo che la speranza del loro guadagno era svanita, presero Paolo e Sila e li trascinarono sulla piazza del mercato davanti ai magistrati;
Acts	16	20	e, presentatili ai pretori, dissero: Questi uomini, che sono Giudei, turbano la nostra città,
Acts	16	21	e predicano usanze, che a noi che siamo Romani, non è lecito di accettare o di osservare.
Acts	16	22	Allora la folla insorse tutta insieme contro di loro; e i pretori, strappate loro le vesti, comandarono che fossero frustati.
Acts	16	23	E, dopo averli battuti con molti colpi, li gettarono in prigione, comandando al carceriere di tenerli al sicuro.
Acts	16	24	Questi, ricevuto un tale ordine, li gettò nella parte piú interna della prigione e fissò i loro piedi ai ceppi.
Acts	16	25	Verso la mezzanotte Paolo e Sila pregavano e cantavano inni a Dio; e i prigionieri li udivano.
Acts	16	26	Improvvisamente si fece un gran terremoto tanto che le fondamenta della prigione furono scosse: e in quell'istante tutte le porte si aprirono e le catene di tutti si sciolsero.
Acts	16	27	Il carceriere, destatosi e viste le porte della prigione spalancate, trasse fuori la spada e stava per uccidersi, pensando che i prigionieri fossero fuggiti.
Acts	16	28	Ma Paolo gridò ad alta voce: Non farti alcun male, perché noi siamo tutti qui.
Acts	16	29	E, chiesto un lume, egli corse dentro, e tutto tremante si gettò ai piedi di Paolo e Sila;
Acts	16	30	poi li condusse fuori e disse: Signori, cosa devo fare per essere salvato?.
Acts	16	31	Ed essi dissero: Credi nel Signore Gesú Cristo, e sarai salvato tu e la casa tua.
Acts	16	32	Poi essi annunziarono la parola del Signore a lui e a tutti coloro che erano in casa sua.
Acts	16	33	Ed egli li prese in quella stessa ora della notte e lavò loro le piaghe. E lui e tutti i suoi furono subito battezzati.
Acts	16	34	Condottili quindi in casa sua, apparecchiò loro la tavola e si rallegrava con tutta la sua famiglia di aver creduto in Dio.
Acts	16	35	Fattosi giorno i pretori mandarono i littori a dire al carceriere: Lascia liberi quegli uomini.
Acts	16	36	E il carceriere riferí a Paolo queste parole: I pretori hanno mandato a dire che siate lasciati liberi; quindi uscite e andate in pace.
Acts	16	37	Ma Paolo disse loro: Dopo averci pubblicamente battuti senza essere stati condannati in giudizio, noi che siamo cittadini romani, ci hanno gettati in prigione e ora ci fanno uscire di nascosto? No davvero! Vengano loro stessi a condurci fuori.
Acts	16	38	I littori riferirono queste parole ai pretori; ed essi, quando udirono che erano cittadini romani, ebbero paura.
Acts	16	39	Or essi vennero e li pregarono di scusarli e, condottili fuori, chiesero loro di lasciare la città.
Acts	16	40	Allora essi, usciti di prigione, entrarono in casa di Lidia e, visti i fratelli, li consolarono; poi partirono.
------------------------Atti, capitolo 17
Acts	17	1	Or dopo essere passati per Anfipoli e per Apollonia, giunsero a Tessalonica, dove c'era la sinagoga dei Giudei.
Acts	17	2	E Paolo, secondo il suo solito, entrò da loro e per tre sabati presentò loro argomenti tratti dalle Scritture,
Acts	17	3	dichiarando e dimostrando loro, che era necessario che il Cristo soffrisse e risuscitasse dai morti, e dicendo: Questo Gesú che vi annunzio è il Cristo.
Acts	17	4	Alcuni di loro credettero e si unirono a Paolo e Sila, come pure un gran numero di Greci pii e non poche donne ragguardevoli.
Acts	17	5	Ma i Giudei che non avevano creduto, mossi da invidia, presero con loro certi uomini malvagi tra la gente di piazza e, radunata una plebaglia, misero in subbuglio la città, avendo poi assalita la casa di Giasone, cercavano Paolo e Sila per condurli davanti al popolo.
Acts	17	6	Ma, non avendoli trovati, trascinarono Giasone e alcuni dei fratelli davanti ai capi della città, gridando: Quelli che hanno messo sottosopra il mondo sono venuti anche qua,
Acts	17	7	e Giasone li ha accolti; tutti costoro agiscono contro gli statuti di Cesare, dicendo che c'è un altro re, cioè Gesú.
Acts	17	8	Cosí misero in agitazione il popolo e i capi della città, che udivano queste cose.
Acts	17	9	Ma essi, ricevuta una cauzione da Giasone e dagli altri, li lasciarono andare
Acts	17	10	Allora i fratelli fecero subito partire di notte Paolo e Sila per Berea ed essi, appena vi giunsero, entrarono nella sinagoga dei Giudei.
Acts	17	11	Or costoro erano di sentimenti piú nobili di quelli di Tessalonica e ricevettero la parola con tutta prontezza, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se queste cose stavano cosí.
Acts	17	12	Così molti di loro credettero assieme a un non piccolo numero di nobili donne greche e di uomini.
Acts	17	13	Ma, quando i Giudei di Tessalonica vennero a sapere che la parola di Dio era stata annunziata da Paolo anche a Berea, andarono pure là, mettendo in agitazione le folle.
Acts	17	14	Allora i fratelli fecero subito partire Paolo in direzione del mare, ma Sila e Timoteo rimasero là.
Acts	17	15	Quelli che scortavano Paolo lo condussero fino ad Atene; poi, ricevuto da lui l'incarico di dire a Sila e a Timoteo di raggiungerlo quanto prima, tornarono indietro.
Acts	17	16	Ora, mentre Paolo li aspettava ad Atene, il suo spirito s'inacerbiva in lui, vedendo la città piena di idoli.
Acts	17	17	Egli dunque discuteva nella sinagoga con i Giudei e con le persone pie, e ogni giorno sulla piazza con quelli che incontrava.
Acts	17	18	Con lui discutevano pure alcuni filosofi epicurei, e stoici. Alcuni dicevano: Che vuol dire questo cianciatore?. E gli altri: Egli pare essere un annunziatore di divinità straniere, perché annunziava loro Gesú e la risurrezione.
Acts	17	19	Cosí lo presero e lo condussero nell'Areopago, dicendo: Potremmo sapere qual è questa nuova dottrina che tu proponi?
Acts	17	20	Poiché tu rechi cose strane ai nostri orecchi, vogliamo dunque sapere che cosa significano queste cose.
Acts	17	21	Or tutti gli Ateniesi e i forestieri che dimoravano in quella città non avevano passatempo migliore che quello di dire o ascoltare qualche novità.
Acts	17	22	Allora Paolo, stando in piedi in mezzo all'Areopago, disse: Ateniesi, io vi trovo in ogni cosa fin troppo religiosi.
Acts	17	23	Poiché, passando in rassegna e osservando gli oggetti del vostro culto, ho trovato anche un altare sul quale era scritto: AL DIO SCONOSCIUTO. Quello dunque che voi adorate senza conoscerlo, io ve lo annunzio.
Acts	17	24	Il Dio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo Signore del cielo e della terra, non abita in templi fatti da mani d'uomo,
Acts	17	25	e non è servito dalle mani di uomini come se avesse bisogno di qualcosa, essendo lui che dà a tutti la vita, il fiato e ogni cosa;
Acts	17	26	or egli ha tratto da uno solo tutte le stirpi degli uomini, perché abitassero sopra tutta la faccia della terra, avendo determinato le epoche prestabilite e i confini della loro abitazione,
Acts	17	27	affinché cercassero il Signore, se mai riuscissero a trovarlo come a tastoni, benché egli non sia lontano da ognuno di noi.
Acts	17	28	Poiché in lui viviamo, ci muoviamo e siamo, come persino alcuni dei vostri poeti hanno detto: Poiché siamo anche sua progenie.
Acts	17	29	Essendo dunque noi progenie di Dio, non dobbiamo stimare che la deità sia simile all'oro o all'argento o alla pietra o alla scultura d'arte e d'invenzione umana.
Acts	17	30	Ma ora, passando sopra ai tempi dell'ignoranza, Dio comanda a tutti gli uomini e dappertutto che si ravvedano.
Acts	17	31	Poiché egli ha stabilito un giorno in cui giudicherà il mondo con giustizia, per mezzo di quell'uomo che egli ha stabilito; e ne ha dato prova a tutti, risuscitandolo dai morti.
Acts	17	32	Quando sentirono parlare di risurrezione dei morti, alcuni lo beffavano, altri dicevano: Su questo argomento ti ascolteremo un'altra volta.
Acts	17	33	Cosí Paolo uscí di mezzo a loro.
Acts	17	34	Ma alcuni si unirono a lui e credettero fra i quali anche Dionigi l'areopagita, una donna di nome Damaris e altri con loro.
------------------------Atti, capitolo 18
Acts	18	1	Dopo queste cose Paolo partí da Atene e venne a Corinto.
Acts	18	2	E, trovato un certo Giudeo, di nome Aquila originario del Ponto, venuto di recente dall'Italia insieme a Priscilla, sua moglie (perché Claudio aveva ordinato che tutti i Giudei partissero da Roma) si recò da loro.
Acts	18	3	Or siccome era dello stesso mestiere andò ad abitare con loro e lavorava; per professione infatti essi erano fabbricanti di tende.
Acts	18	4	Ogni sabato insegnava nella sinagoga e riusciva a persuadere Giudei e Greci.
Acts	18	5	Quando Sila e Timoteo giunsero dalla Macedonia Paolo era spinto dallo Spirito a testimoniare ai Giudei, che Gesú, era il Cristo.
Acts	18	6	Ma poiché essi contrastavano e bestemmiavano, egli scosse le sue vesti e disse loro: Il vostro sangue ricada sul vostro capo io sono libero da ogni colpa; da ora in poi andrò ai gentili.
Acts	18	7	E allontanatosi di là, entrò in casa di un tale di nome Giusto, il quale serviva Dio e la cui casa era attigua alla sinagoga.
Acts	18	8	Or Crispo, capo della sinagoga, credette al Signore con tutta la sua famiglia; anche molti dei Corinzi, udendo Paolo credevano ed erano battezzati.
Acts	18	9	Una notte il Signore in visione disse a Paolo: Non temere, ma parla e non tacere,
Acts	18	10	perché io sono con te e nessuno ti metterà le mani addosso per farti del male poiché io ho un grande popolo in questa città.
Acts	18	11	Cosí egli rimase là un anno e sei mesi, insegnando fra di loro la parola di Dio.
Acts	18	12	Ma, mentre Gallione era proconsole dell'Acaia, i Giudei insorsero tutti d'accordo contro Paolo e lo condussero al tribunale,
Acts	18	13	dicendo: Costui persuade la gente a servire Dio, contrariamente a quanto la legge insegna.
Acts	18	14	Come Paolo stava per aprire la bocca, Gallione disse ai Giudei: Se si trattasse di qualche ingiustizia o misfatto, o Giudei, io vi ascolterei pazientemente, secondo la ragione;
Acts	18	15	ma se sono questioni che riguardano parole, nomi e la vostra legge, vedetevela voi, perché io non voglio essere giudice di tali cose.
Acts	18	16	E li scacciò dal tribunale.
Acts	18	17	Allora tutti i Greci presero Sostene capo della sinagoga, e lo percossero davanti al tribunale. Ma Gallione non si curava di queste cose.
Acts	18	18	Ora Paolo, dopo aver dimorato là ancora molti giorni prese commiato dai fratelli e s'imbarcò per la Siria con Priscilla ed Aquila, essendosi fatto radere il capo a Cencrea, perché aveva fatto un voto.
Acts	18	19	Quando giunse ad Efeso, li lasciò lí. Ma egli entrò nella sinagoga e si mise a discutere con i Giudei.
Acts	18	20	Questi lo pregavano di rimanere con loro piú a lungo, ma egli non acconsentí;
Acts	18	21	ma si congedò da loro, dicendo: Devo proprio passare la prossima festa a Gerusalemme, ma ritornerò di nuovo da voi, se piace a Dio. Cosí partí via mare da Efeso.
Acts	18	22	Sbarcato a Cesarea, salí a Gerusalemme, e, dopo aver salutato la chiesa, scese ad Antiochia.
Acts	18	23	Dopo aver trascorso là un po' di tempo, ripartí percorrendo successivamente le regioni della Galazia e della Frigia, confermando nella fede tutti i discepoli.
Acts	18	24	Or un Giudeo, di nome Apollo, nativo di Alessandria uomo eloquente e ferrato nelle Scritture, arrivò ad Efeso.
Acts	18	25	Costui era ammaestrato nella via del Signore e fervente di spirito, parlava e insegnava diligentemente le cose del Signore, ma conosceva soltanto il battesimo di Giovanni.
Acts	18	26	Egli cominciò a parlare francamente nella sinagoga. Ma, quando Aquila e Priscilla l'udirono, lo presero con loro e gli esposero piú a fondo la via di Dio.
Acts	18	27	Poi, volendo egli passare in Acaia, i fratelli lo incoraggiarono e scrissero ai discepoli che l'accogliessero. Giunto colà, egli fu di grande aiuto a coloro che avevano creduto mediante la grazia.
Acts	18	28	Egli infatti confutava con grande vigore i Giudei pubblicamente, dimostrando per mezzo delle Scritture che Gesú è il Cristo.
------------------------Atti, capitolo 19
Acts	19	1	Ora, mentre Apollo era a Corinto, Paolo, attraversate le località piú alte del paese, giunse ad Efeso e, trovati là alcuni discepoli, disse loro:
Acts	19	2	Avete ricevuto lo Spirito Santo, quando avete creduto?. Quelli gli risposero: Non abbiamo neppure udito che vi sia uno Spirito Santo.
Acts	19	3	E disse loro: Con quale battesimo dunque siete stati battezzati?. Essi risposero: Col battesimo di Giovanni.
Acts	19	4	Allora Paolo disse: Giovanni battezzò con il battesimo di ravvedimento dicendo al popolo che dovevano credere in colui che veniva dopo di lui, cioè in Cristo Gesú.
Acts	19	5	Udito questo, furono battezzati nel nome del Signore Gesú.
Acts	19	6	E, quando Paolo impose loro le mani, lo Spirito Santo scese su di loro e parlavano in altre lingue e profetizzavano.
Acts	19	7	Or erano in tutto circa dodici uomini.
Acts	19	8	Poi egli entrò nella sinagoga e parlò con franchezza per tre mesi, discutendo e persuadendo sulle cose appartenenti al regno di Dio.
Acts	19	9	Ma poiché alcuni si indurivano e persistevano nell'incredulità, parlando male della via in presenza della folla, egli, ritiratosi da loro, separò i discepoli e continuò a discutere ogni giorno nella scuola di un certo Tiranno.
Acts	19	10	E questo durò per due anni di modo che tutti gli abitanti dell'Asia, Giudei e Greci, udirono la parola del Signore Gesú.
Acts	19	11	E Dio faceva prodigi straordinari per le mani di Paolo,
Acts	19	12	al punto che si portavano sui malati degli asciugatoi e dei grembiuli che erano stati sul suo corpo, e le malattie si allontanavano da loro e gli spiriti maligni uscivano da loro.
Acts	19	13	Or alcuni itineranti esorcisti Giudei tentarono di invocare il nome del Signore Gesú su coloro che avevano gli spiriti maligni, dicendo: Vi scongiuriamo per Gesú, che Paolo predica!.
Acts	19	14	E quelli che facevano questo erano sette figli di un certo Sceva, un capo sacerdote giudeo.
Acts	19	15	Ma lo spirito maligno rispose e disse: Io conosco Gesú e so chi è Paolo, ma voi chi siete?.
Acts	19	16	Quindi l'uomo che aveva lo spirito maligno si avventò su di loro e, sopraffattili, fece loro tal violenza che fuggirono da quella casa, nudi e feriti.
Acts	19	17	Or questo fu risaputo da tutti i Giudei e Greci che abitavano ad Efeso, e furono tutti presi da paura, e il nome del Signore Gesú era magnificato.
Acts	19	18	E molti di coloro che avevano creduto venivano a confessare, e a dichiarare le cose che avevano fatto.
Acts	19	19	Molti di coloro che avevano esercitato le arti occulte radunarono assieme i libri e li arsero in presenza di tutti, e, calcolatone il prezzo, si trovò che ammontava a cinquantamila pezzi d'argento.
Acts	19	20	Cosí la parola di Dio cresceva potentemente e si affermava.
Acts	19	21	Dopo questi avvenimenti. Paolo si mise nell'animo di andare a Gerusalemme passando per la Macedonia e per l'Acaia, e diceva: Dopo essere stato lí, bisogna che io veda anche Roma.
Acts	19	22	Mandati allora in Macedonia due dei suoi collaboratori, cioè Timoteo ed Erasto, egli si trattenne ancora qualche tempo in Asia.
Acts	19	23	Or in quel tempo nacque un grande tumulto in merito alla Via,
Acts	19	24	perché un tale di nome Demetrio, orafo, che faceva dei templi di Diana in argento, procurava non poco guadagno agli artigiani.
Acts	19	25	Costui li radunò insieme ai lavoratori che avevano un'attività affine, e disse: Uomini, voi sapete che il nostro guadagno proviene da questa attività.
Acts	19	26	Or voi vedete e udite che questo Paolo ha persuaso e sviato un gran numero di gente non solo in Efeso, ma in quasi tutta l'Asia, dicendo che non sono dèi quelli costruiti da mano d'uomo.
Acts	19	27	Non solo c'è pericolo per noi che quest'arte particolare venga discreditata, ma che anche il tempio della grande dea Diana non conti piú nulla, e che venga spogliata della sua grandezza colei che tutta l'Asia, anzi tutto il mondo, adora.
Acts	19	28	All'udire queste cose, essi si accesero di sdegno e gridarono, dicendo: Grande è la Diana degli Efesini.
Acts	19	29	E tutta la città fu ripiena di confusione; e, trascinando con forza Gaio e Aristarco, Macedoni, compagni di viaggio di Paolo, corsero tutti d'accordo al teatro.
Acts	19	30	Or Paolo voleva presentarsi al popolo, ma i discepoli non glielo permisero.
Acts	19	31	Anche alcuni Asiarchi, che gli erano amici, mandarono a pregarlo di non presentarsi al teatro.
Acts	19	32	Intanto gli uni gridavano una cosa, gli altri un'altra, tanto che l'adunanza era confusa e i piú non sapevano per quale ragione si fossero radunati.
Acts	19	33	Allora fu fatto uscire dalla folla Alessandro, spinto avanti dai Giudei. E Alessandro, fatto cenno con la mano, voleva parlare in sua difesa al popolo.
Acts	19	34	Ma, quando si resero conto che egli era Giudeo, si misero tutti a gridare a una sola voce per quasi due ore: Grande è la Diana degli Efesini.
Acts	19	35	Dopo aver calmato la folla, il cancelliere disse: Efesini, chi è mai quell'uomo che non sappia che la città degli Efesini è la custode del tempio della grande dea Diana e della sua immagine caduta da Giove?
Acts	19	36	Poiché dunque queste cose sono incontestabili, voi dovete restare calmi e non fare nulla di sconsiderato.
Acts	19	37	Infatti avete condotto qui questi uomini, che non sono né sacrileghi né bestemmiatori della vostra dea.
Acts	19	38	Se dunque Demetrio e gli artigiani che sono con lui hanno qualcosa contro qualcuno, i tribunali sono aperti e vi sono i proconsoli; presenti ognuno le sue accuse.
Acts	19	39	Se poi avete qualche altra richiesta da fare, ciò si risolverà nell'ordinaria assemblea.
Acts	19	40	Noi infatti corriamo il rischio di essere accusati di sedizione per l'accaduto di oggi, non essendovi ragione alcuna con cui giustificare questo assembramento.
Acts	19	41	E, dette queste cose, sciolse l'adunanza.
------------------------Atti, capitolo 20
Acts	20	1	Dopo che fu cessato il tumulto, Paolo chiamò a sé i discepoli, li abbracciò e partí per andare in Macedonia.
Acts	20	2	E, dopo aver attraversato quelle regioni e aver dato loro molte esortazioni, si recò in Grecia.
Acts	20	3	Dopo aver trascorso colà tre mesi, poiché i Giudei avevano ordito un complotto mentre egli stava salpando per la Siria, decise di far ritorno passando per la Macedonia.
Acts	20	4	Or l'accompagnarono fino in Asia Sopatro di Berea, Aristarco e Secondo di Tessalonica, Gaio di Derbe e Timoteo, e Tichico e Trofimo, oriundi dell'Asia.
Acts	20	5	Costoro, partiti prima di noi, ci aspettarono a Troas.
Acts	20	6	Ma noi partimmo da Filippi dopo i giorni degli Azzimi e in cinque giorni li raggiungemmo a Troas, dove dimorammo sette giorni.
Acts	20	7	Il primo giorno della settimana, essendosi i discepoli radunati per rompere il pane, Paolo, dovendo partire il giorno seguente, conversava con loro, e protrasse il discorso fino a mezzanotte.
Acts	20	8	Or nella sala, dove eravamo radunati, vi erano molte lampade.
Acts	20	9	Un giovane di nome Eutico, che era seduto sul davanzale della finestra, fu colto da un sonno profondo; e, mentre Paolo tirava il suo discorso a lungo, preso dal sonno, cadde dal terzo piano e fu raccolto morto.
Acts	20	10	Ma Paolo, sceso giú, si gettò su di lui, l'abbracciò e disse: Non vi turbate, perché l'anima sua è in lui.
Acts	20	11	Quindi risalí, spezzò il pane con loro e mangiò, e dopo aver parlato a lungo fino all'alba, partí.
Acts	20	12	Intanto ricondussero il ragazzo vivo, per cui furono oltremodo consolati.
Acts	20	13	Noi invece, che ci eravamo già imbarcati, navigammo verso Asso, dove avevamo intenzione di riprendere a bordo Paolo, perché aveva stabilito cosí, volendo egli fare quel viaggio via terra.
Acts	20	14	Quando ci raggiunse ad Asso, lo prendemmo con noi e arrivammo a Mitilene.
Acts	20	15	Salpammo di là e arrivammo il giorno seguente di fronte a Chio; l'indomani raggiungemmo Samo e, dopo una sosta a Trogillio, il giorno dopo giungemmo a Mileto.
Acts	20	16	Paolo infatti aveva deliberato di navigare senza fermarsi a Efeso per evitare di perdere tempo in Asia, perché aveva fretta di trovarsi, se possibile, a Gerusalemme il giorno di Pentecoste.
Acts	20	17	Da Mileto mandò ad Efeso a far chiamare gli anziani della chiesa.
Acts	20	18	Quando giunsero da lui, egli disse loro: Voi sapete dal primo giorno che entrai in Asia come ho vissuto tra di voi per tutto questo tempo,
Acts	20	19	servendo il Signore in tutta umiltà con molte lacrime e prove che mi sono avvenute per le insidie dei Giudei
Acts	20	20	e come io non mi sono astenuto di annunziarvi e insegnarvi in pubblico e per le case nessuna di quelle cose che sono giovevoli,
Acts	20	21	dichiarando solennemente ai Giudei e ai Greci la necessità della conversione a Dio e della fede nel Signor nostro Gesú Cristo.
Acts	20	22	Ed ora, ecco, spinto dallo Spirito, vado a Gerusalemme, non sapendo le cose che là mi accadranno,
Acts	20	23	se non ciò che lo Spirito Santo mi attesta in ogni città, dicendo che mi aspettano legami e tribolazioni.
Acts	20	24	Ma io non ne tengo alcun conto e la mia propria vita non mi è cara, pur di terminare con gioia il mio corso e il ministero che ho ricevuto dal Signore Gesú, che è di testimoniare pienamente l'evangelo della grazia di Dio.
Acts	20	25	Ecco, ora so che voi tutti, fra i quali sono andato e venuto predicando il regno di Dio, non vedrete piú la mia faccia.
Acts	20	26	Perciò oggi vi dichiaro di essere puro del sangue di tutti;
Acts	20	27	poiché io non mi sono tratto indietro dall'annunziarvi tutto il consiglio di Dio.
Acts	20	28	Badate dunque a voi stessi e a tutto il gregge in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio, che egli ha acquistata col proprio sangue
Acts	20	29	Infatti io so che dopo la mia partenza, entreranno in mezzo a voi dei lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge,
Acts	20	30	e che tra voi stessi sorgeranno degli uomini che proporranno cose perverse per trascinarsi dietro i discepoli.
Acts	20	31	Perciò vegliate, ricordandovi che per lo spazio di tre anni, giorno e notte, non ho mai cessato di ammonire ciascuno con lacrime.
Acts	20	32	Ed ora, fratelli, io vi raccomando a Dio e alla parola della sua grazia, che è in grado di edificarvi e di darvi l'eredità in mezzo a tutti i santificati.
Acts	20	33	Io non ho desiderato né l'argento, né l'oro, né il vestito di alcuno.
Acts	20	34	E voi stessi sapete che queste mani hanno provveduto ai bisogni miei e di quelli che erano con me.
Acts	20	35	In ogni cosa vi ho mostrato che affaticandosi in questo mondo ci conviene sostenere gli infermi e ricordarsi delle parole del Signore Gesú, il quale disse: C'è maggior felicità nel dare che nel ricevere!.
Acts	20	36	E, quando ebbe dette queste cose, si inginocchiò e pregò con tutti loro.
Acts	20	37	Allora tutti scoppiarono in un gran pianto e, gettatisi al collo di Paolo, lo baciavano,
Acts	20	38	dolenti soprattutto per la parola che aveva detto, che non vedrebbero piú la sua faccia. Poi l'accompagnarono alla nave.
------------------------Atti, capitolo 21
Acts	21	1	Dopo esserci separati da loro, salpammo e, puntando diritto, arrivammo a Cos, il giorno seguente a Rodi, e di là a Patara.
Acts	21	2	Trovata qui una nave diretta in Fenicia, ci imbarcammo e salpammo.
Acts	21	3	Avvistata Cipro e lasciatala a sinistra, proseguimmo per la Siria e approdammo a Tiro, perché qui si doveva scaricare la nave.
Acts	21	4	Trovati i discepoli, ci trattenemmo sette giorni; mossi dallo Spirito, essi dicevano a Paolo di non salire a Gerusalemme.
Acts	21	5	Ma al termine del nostro soggiorno, partimmo e ci mettemmo in cammino, accompagnati da tutti, con le mogli e figli, fin fuori della città; e, postici in ginocchio sul lido, pregammo.
Acts	21	6	Poi, dopo esserci scambiati i saluti, montammo sulla nave, mentre quelli se ne tornarono alle loro case.
Acts	21	7	Terminata la navigazione, da Tiro arrivammo a Tolemaide e, salutati i fratelli, ci trattenemmo un giorno con loro.
Acts	21	8	Ripartiti il giorno seguente, noi che eravamo compagni di Paolo, arrivammo a Cesarea e, entrati in casa di Filippo l'evangelista che era uno dei sette, restammo presso di lui.
Acts	21	9	Or egli aveva quattro figlie vergini, che profetizzavano.
Acts	21	10	E, restando noi lí molti giorni, un certo profeta di nome Agabo, scese dalla Giudea.
Acts	21	11	Venuto da noi, egli prese la cintura di Paolo, si legò mani e piedi, e disse: Questo dice lo Spirito Santo: Cosí legheranno i Giudei a Gerusalemme l'uomo a cui appartiene questa cintura e lo consegneranno nelle mani dei gentili.
Acts	21	12	All'udire queste cose, noi e quelli del luogo lo pregavamo di non salire a Gerusalemme.
Acts	21	13	Ma Paolo rispose: Che fate voi, piangendo e spezzandomi il cuore? Poiché io sono pronto non solo ad essere legato, ma anche a morire a Gerusalemme per il nome del Signore Gesú.
Acts	21	14	E siccome non c'era modo di persuaderlo, ci rassegnammo dicendo: Sia fatta la volontà del Signore.
Acts	21	15	Dopo quei giorni, preparate le nostre cose, salimmo a Gerusalemme.
Acts	21	16	Con noi vennero anche alcuni discepoli di Cesarea e condussero con loro un certo Mnasone, nativo di Cipro, un vecchio discepolo, presso il quale dovevamo alloggiare.
Acts	21	17	Al nostro arrivo a Gerusalemme, i fratelli ci accolsero lietamente.
Acts	21	18	Il giorno seguente Paolo si recò con noi da Giacomo, e tutti gli anziani erano presenti.
Acts	21	19	Dopo averli salutati, Paolo raccontò loro, ad una ad una, le cose che il Signore aveva operato fra i gentili per mezzo del suo ministero.
Acts	21	20	Ed essi, udito ciò, glorificavano Dio, poi dissero a Paolo: Fratello, tu vedi quante migliaia di Giudei vi sono che hanno creduto; e tutti sono zelanti della legge.
Acts	21	21	Or sono stati informati a tuo riguardo che tu insegni a tutti i Giudei che vivono fra i gentili di distaccarsi da Mosé, dicendo di non circoncidere i figli e di non seguire piú le usanze giudaiche.
Acts	21	22	Or dunque, che si deve fare? E' inevitabile che la folla si raduni, perché sapranno che tu sei venuto.
Acts	21	23	Fa' dunque quanto ti diciamo: noi abbiamo quattro uomini, che hanno fatto un voto;
Acts	21	24	prendili con te, purificati con loro, e paga per loro, perché si possano radere il capo; cosí tutti sapranno che non c'è nulla di vero in quelle cose di cui sono stati informati intorno a te, ma che anche tu sei disciplinato e osservi la legge.
Acts	21	25	Ma per quanto riguarda i gentili che hanno creduto, noi abbiamo loro scritto, avendo stabilito che non osservino alcuna cosa del genere, ma che si guardino unicamente dalle cose sacrificate agli idoli dal sangue, dalle cose soffocate e dalla fornicazione.
Acts	21	26	Allora Paolo, il giorno seguente, prese con sé quegli uomini e, dopo essersi purificato con loro, entrò nel tempio dichiarando di voler portare a compimento i giorni della purificazione, quando sarebbe stata presentata l'offerta per ciascun di loro.
Acts	21	27	Ma, come i sette giorni stavano per compiersi i Giudei dell'Asia, vedendolo nel tempio, sollevarono tutta la folla e gli misero le mani addosso,
Acts	21	28	gridando: Uomini d'Israele, venite in aiuto! Costui è l'uomo che insegna a tutti e dappertutto una dottrina che è contro il popolo, contro la legge e contro questo luogo; oltre a ciò, ha pure condotto dei Greci nel tempio e ha contaminato questo santo luogo.
Acts	21	29	Infatti avevano in precedenza visto Trofimo di Efeso in città con Paolo, e pensavano che egli lo avesse condotto nel tempio.
Acts	21	30	E tutta la città fu in subbuglio, e ci fu un accorrere di gente; e, preso Paolo, lo trascinarono fuori del tempio e subito furono serrate le porte.
Acts	21	31	Ora, mentre essi cercavano di ucciderlo, al tribuno della coorte giunse la notizia che tutta Gerusalemme era sottosopra.
Acts	21	32	Immediatamente egli, presi dei soldati e dei centurioni, corse verso di loro. E questi, visto il tribuno e i soldati, smisero di battere Paolo.
Acts	21	33	Allora il tribuno, avvicinatosi, lo prese e comandò che fosse legato con due catene, poi domandò chi fosse e che cosa avesse fatto.
Acts	21	34	Tra la folla gli uni gridavano una cosa e gli altri un'altra; non potendo perciò sapere nulla di certo per il tumulto, comandò che fosse condotto nella fortezza.
Acts	21	35	Quando arrivò alla gradinata, egli dovette essere portato dai soldati per la violenza della folla,
Acts	21	36	perché la massa del popolo lo seguiva, gridando: A morte.
Acts	21	37	Mentre Paolo stava per essere introdotto nella fortezza, disse al tribuno: Mi è lecito dirti qualcosa?. Quegli rispose: Sai il greco?
Acts	21	38	Non sei tu quell'Egiziano che tempo fa insorse e condusse nel deserto quei quattromila briganti?.
Acts	21	39	Ma Paolo disse: Io sono un Giudeo di Tarso, cittadino di quella non oscura città di Cilicia; or ti prego di lasciarmi parlare al popolo.
Acts	21	40	Avendoglielo permesso, Paolo, stando in piedi sopra la gradinata, fece cenno con la mano al popolo. E, fattosi un gran silenzio, parlò in lingua ebraica dicendo:
------------------------Atti, capitolo 22
Acts	22	1	Fratelli e padri, ascoltate ciò che ora vi dico a mia difesa.
Acts	22	2	Nell'udire che parlava loro in lingua ebraica, fecero ancor piú silenzio. Poi disse:
Acts	22	3	In verità io sono un Giudeo, nato in Tarso di Cilicia e allevato in questa città ai piedi di Gamaliele, educato nella rigorosa osservanza della legge dei padri, pieno di zelo di Dio, come oggi lo siete voi tutti;
Acts	22	4	io ho perseguitato fino alla morte questa Via, legando e mettendo in prigione uomini e donne,
Acts	22	5	come mi sono testimoni il sommo sacerdote e tutto il sinedrio, degli anziani, dai quali avendo anche ricevuto lettere per i fratelli, mi recavo a Damasco per condurre prigionieri a Gerusalemme anche quelli che erano là, perché fossero puniti.
Acts	22	6	Or avvenne che, mentre io ero in cammino e mi avvicinavo a Damasco, intorno a mezzogiorno, all'improvviso una gran luce dal cielo mi folgorò d'intorno.
Acts	22	7	Ed io caddi a terra e udii una voce che mi diceva: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?.
Acts	22	8	Io risposi: Chi sei, Signore? Egli mi disse: Io sono Gesú il Nazareno, che tu perseguiti.
Acts	22	9	Or quelli che erano con me videro sí la luce e furono spaventati, ma non udirono la voce di colui che mi parlava.
Acts	22	10	Io dissi: Signore, che devo fare? Il Signore mi disse: Alzati e va' a Damasco, là ti sarà annunziato tutto quello che ti è ordinato di fare
Acts	22	11	Ora, siccome io non vedevo nulla per lo splendore di quella luce, fui condotto per mano da quelli che erano con me, e cosí entrai a Damasco.
Acts	22	12	Or un certo Anania, uomo pio secondo la legge, di cui tutti i Giudei che abitavano a Damasco rendevano buona testimonianza,
Acts	22	13	venne da me e, standomi vicino, mi disse: Fratello Saulo, ricupera la vista. In quell'istante io ricuperai la vista e lo guardai.
Acts	22	14	Poi aggiunse: Il Dio dei nostri padri ti ha preordinato a conoscere la sua volontà, a vedere il Giusto e a udire una voce dalla sua bocca.
Acts	22	15	Perché tu gli devi essere testimone presso tutti gli uomini delle cose che hai visto e udito.
Acts	22	16	Ed ora che aspetti? Alzati e sii battezzato e lavato dai tuoi peccati, invocando il nome del Signore".
Acts	22	17	Or avvenne che, quando ritornai a Gerusalemme e stavo pregando nel tempio, fui rapito in estasi,
Acts	22	18	e vidi il Signore che mi diceva: Affrettati ed esci presto da Gerusalemme, perché essi non riceveranno la tua testimonianza intorno a me.
Acts	22	19	Allora io dissi: Signore, loro stessi sanno che incarceravo e battevo da una sinagoga all'altra quelli che credevano in te;
Acts	22	20	quando si versava il sangue di Stefano, tuo martire, anch'io ero presente, acconsentivo alla sua morte e custodivo le vesti di coloro che lo uccidevano.
Acts	22	21	Ma egli mi disse: Va' perché io ti manderò lontano tra i gentili?.
Acts	22	22	Essi lo ascoltarono fino a questo punto; poi alzarono la voce, dicendo: Togli dal mondo un tale uomo, perché non è degno di vivere!.
Acts	22	23	Siccome essi gridavano, gettando via le loro vesti e lanciando polvere in aria,
Acts	22	24	il tribuno comandò che Paolo fosse condotto nella fortezza, ordinando di interrogarlo a colpi di flagelli al fine di sapere per quale motivo gridavano cosí contro di lui.
Acts	22	25	Ma, quando lo ebbero disteso con le cinghie, Paolo disse al centurione che era presente: Vi è lecito flagellare un cittadino romano, non ancora condannato?.
Acts	22	26	Udito questo, il centurione andò a riferirlo al tribuno, dicendo: Che cosa stai facendo? Quest'uomo è un cittadino romano!.
Acts	22	27	Il tribuno allora si recò da Paolo e gli chiese: Dimmi, sei tu un cittadino romano?. Egli disse: Sí, lo sono.
Acts	22	28	Il tribuno rispose: Io ho acquistata questa cittadinanza mediante una grande somma di denaro. Paolo disse: Io invece l'ho di nascita.
Acts	22	29	Allora quelli che lo dovevano interrogare si allontanarono subito da lui; e lo stesso tribuno, avendo saputo che egli era cittadino romano, ebbe paura perché lo aveva fatto legare.
Acts	22	30	Or il giorno seguente, volendo sapere con certezza il motivo per cui egli era accusato dai Giudei, lo sciolse dai legami e ordinò ai capi dei sacerdoti e a tutto il sinedrio di venire. Poi, condotto giú Paolo, lo presentò davanti a loro.
------------------------Atti, capitolo 23
Acts	23	1	Paolo, fissati gli occhi sul sinedrio, disse: Fratelli, fino a questo giorno, io mi sono comportato davanti a Dio in perfetta buona coscienza.
Acts	23	2	A questo dire il sommo sacerdote Anania ordinò a quelli che gli erano accanto di percuoterlo sulla bocca.
Acts	23	3	Allora Paolo gli disse: Dio percuoterà te, muro imbiancato. Tu siedi per giudicarmi secondo la legge e, violando la legge, ordini che io sia percosso.
Acts	23	4	Or quelli che erano presenti dissero: Insulti tu il sommo sacerdote di Dio?.
Acts	23	5	Paolo rispose: Non sapevo, fratelli, che egli fosse sommo sacerdote, perché sta scritto: Tu non dirai male del principe del tuo popolo.
Acts	23	6	Paolo quindi, sapendo che una parte dei presenti era composta di sadducei e l'altra di farisei gridò a quelli del sinedrio: Fratelli, io sono fariseo, figlio di farisei, è a motivo della speranza e della risurrezione dei morti che vengo giudicato.
Acts	23	7	Appena egli disse questo, nacque un dissenso fra i farisei e i sadducei, e l'assemblea si divise;
Acts	23	8	infatti i sadducei dicono che non vi è risurrezione né angelo, né spirito, mentre i farisei affermano l'una e l'altra cosa.
Acts	23	9	Si fece allora un grande clamore. Gli scribi del partito dei farisei, alzatisi, protestavano con forza e dicevano: Noi non troviamo nulla di male in quest'uomo; e se uno spirito o un angelo gli avesse parlato? Non combattiamo contro Dio.
Acts	23	10	Ora siccome il dissenso andava aumentando, il tribuno, per timore che Paolo fosse fatto a pezzi da loro, ordinò ai soldati di scendere e di portarlo via dal loro mezzo, e di ricondurlo nella fortezza.
Acts	23	11	La notte seguente, il Signore si presentò a lui e disse: Paolo, coraggio, perché come tu hai reso testimonianza di me in Gerusalemme, cosí bisogna che tu la renda anche a Roma.
Acts	23	12	Quando fu giorno, certi Giudei tramarono una congiura obbligandosi con giuramento esecratorio a non mangiare né bere, finché non avessero ucciso Paolo.
Acts	23	13	Erano piú di quaranta quelli che avevano fatto questa congiura.
Acts	23	14	Essi si presentarono ai capi dei sacerdoti e agli anziani e dissero: Noi ci siamo impegnati con giuramento di non assaggiare alcuna cosa, finché non abbiamo ucciso Paolo.
Acts	23	15	Or dunque voi con il sinedrio fate una petizione al tribuno perché domani ve lo riconduca, come se voleste indagare piú a fondo sul suo caso, e noi, prima che si avvicini, saremo pronti ad ucciderlo.
Acts	23	16	Ma il figlio della sorella di Paolo, venuto a conoscenza dell'agguato corse alla fortezza e, entrato, lo riferí a Paolo.
Acts	23	17	Allora Paolo, chiamato a sé uno dei centurioni, disse: Conduci questo giovane dal tribuno, perché ha qualcosa da comunicargli.
Acts	23	18	Egli dunque lo prese, lo condusse dal tribuno e disse: Paolo, quel prigioniero, mi ha chiamato e mi ha pregato di condurti questo giovane, che ha qualcosa da dirti.
Acts	23	19	Allora il tribuno, presolo per mano, lo condusse in disparte e domandò: Che cosa hai da riferirmi?.
Acts	23	20	Egli disse: I Giudei si sono accordati per chiederti che domani tu conduca Paolo giú nel sinedrio, come se volessero investigare piú a fondo il suo caso.
Acts	23	21	Perciò tu non dar loro ascolto, perché piú di quaranta uomini di loro, stanno in agguato per prenderlo, essendosi impegnati con un voto di non mangiare né bere, finché non l'abbiano ucciso; ed ora sono pronti, aspettando che tu lo permetta loro.
Acts	23	22	Il tribuno dunque licenziò il giovane, ordinandogli di non palesare ad alcuno che gli avesse fatto sapere queste cose.
Acts	23	23	Poi, chiamati due centurioni, disse loro: Tenete pronti fin dalle ore tre della notte duecento soldati, settanta cavalieri e duecento lancieri, per andare fino a Cesare.
Acts	23	24	Disse loro ancora di tenere pronte delle cavalcature per farvi montare su Paolo e condurlo sano e salvo dal governatore Felice.
Acts	23	25	Egli scrisse pure una lettera di questo tenore:
Acts	23	26	Claudio Lisia, all'eccellentissimo governatore Felice, salute.
Acts	23	27	Quest'uomo era stato preso dai Giudei e stava per essere da loro ucciso, quando io sopraggiunsi con i soldati e lo liberai, avendo inteso che era cittadino romano.
Acts	23	28	Volendo poi sapere la colpa di cui l'accusavano, l'ho condotto nel loro sinedrio.
Acts	23	29	Ho cosí trovato che era accusato per questioni relative alla loro legge e che non c'era in lui alcuna colpa degna di morte né di prigione.
Acts	23	30	Quando poi mi fu riferito dell'agguato che i Giudei tendevano a quest'uomo, te l'ho subito mandato, ordinando pure ai suoi accusatori di esporre davanti a te le rimostranze che hanno contro di lui. Sta' bene!.
Acts	23	31	I soldati dunque, secondo ch'era stato loro ordinato, presero in consegna Paolo e lo condussero di notte ad Antipàdride.
Acts	23	32	IL giorno seguente, lasciato ai cavalieri il compito di andare con lui, ritornarono alla fortezza.
Acts	23	33	Quelli giunti a Cesarea e consegnata la lettera al governatore, gli presentarono anche Paolo.
Acts	23	34	Dopo aver letto la lettera, il governatore domandò a Paolo di quale provincia fosse; e, saputo che era della Cilicia,
Acts	23	35	gli disse: Io ti ascolterò quando saranno arrivati anche i tuoi accusatori. E ordinò che fosse custodito nel palazzo di Erode.
------------------------Atti, capitolo 24
Acts	24	1	Ora, cinque giorni dopo, arrivò il sommo sacerdote Anania insieme con gli anziani, e con un oratore, un certo Tertullo, essi comparvero davanti al governatore per accusare Paolo.
Acts	24	2	Quando Paolo fu chiamato, Tertullo cominciò ad accusarlo, dicendo:
Acts	24	3	Eccellentissimo Felice, noi riconosciamo in tutto e per tutto e con profonda gratitudine che la pace che godiamo e le vantaggiose riforme attuate per questa nazione sono opera delle tue previdenti misure.
Acts	24	4	Ma per non importunarti piú a lungo, ti prego nella tua benevolenza di darci brevemente ascolto.
Acts	24	5	Noi abbiamo trovato che quest'uomo è una peste e suscita sedizioni fra tutti i Giudei che sono nel mondo, ed è capo della setta dei Nazareni.
Acts	24	6	Egli ha perfino tentato di profanare il tempio; per questo noi l'abbiamo preso e lo volevamo giudicare secondo la nostra legge.
Acts	24	7	Ma, sopraggiungendo il tribuno Lisia lo ha tolto a forza dalle nostre mani,
Acts	24	8	ordinando ai suoi accusatori di venire da te, esaminandolo, potrai tu stesso sapere da lui la verità su tutte le cose di cui l'accusiamo.
Acts	24	9	I Giudei si associarono anch'essi nelle accuse, affermando che le cose stavano cosí.
Acts	24	10	Allora Paolo, dopo che il governatore gli fece cenno di parlare, rispose: Sapendo che da molti anni tu sei giudice di questa nazione, con piú coraggio parlo a mia difesa.
Acts	24	11	Non piú di dodici giorni fa come tu puoi verificare, io salii a Gerusalemme per adorare.
Acts	24	12	Or essi non mi hanno trovato nel tempio a disputare con alcuno, o a incitare la folla né nelle sinagoghe né per la città;
Acts	24	13	né possono provare le cose delle quali ora mi accusano.
Acts	24	14	Ma questo ti confesso che, secondo la Via che essi chiamano setta io servo cosí il Dio dei padri, credendo a tutte le cose che sono scritte nella legge e nei profeti,
Acts	24	15	avendo in Dio la speranza, che anch'essi condividono, che vi sarà una risurrezione dei morti, tanto dei giusti che degli ingiusti.
Acts	24	16	Per questo io mi sforzo di avere continuamente una coscienza irreprensibile davanti a Dio e davanti agli uomini.
Acts	24	17	Ora, dopo molti anni, io sono venuto a portare elemosine e offerte alla mia nazione.
Acts	24	18	Mentre facevo questo, essi mi hanno trovato purificato nel tempio, senza alcun assembramento o tumulto.
Acts	24	19	Ma vi erano alcuni Giudei dell'Asia che dovevano comparire davanti a te per accusarmi, se avevano qualcosa contro di me.
Acts	24	20	O questi stessi dicano se hanno trovato alcun misfatto in me, quando stavo davanti al sinedrio,
Acts	24	21	a meno che sia per questa sola parola che io gridai stando in piedi in mezzo a loro: E' a motivo della risurrezione dei morti che oggi vengo giudicato da voi.
Acts	24	22	Quando udí queste cose, Felice, che era ben informato sulla Via, rinviò il processo, dicendo: Quando verrà il tribuno Lisia, prenderò in esame il vostro caso.
Acts	24	23	E ordinò al centurione che Paolo fosse custodito, ma che avesse una certa libertà, senza impedire a nessuno dei suoi di prestargli dei servizi o di venire a trovarlo.
Acts	24	24	Alcuni giorni dopo Felice, venuto con Drusilla sua moglie che era giudea, mandò a chiamare Paolo e l'ascoltò intorno alla fede in Cristo Gesú.
Acts	24	25	E siccome Paolo parlava di giustizia, di autocontrollo e del giudizio futuro, Felice, tutto spaventato, rispose: Per il momento va' quando avrò opportunità, ti manderò a chiamare.
Acts	24	26	Nel medesimo tempo egli sperava che Paolo gli avrebbe dato del denaro perché lo liberasse; e per questo lo faceva spesso chiamare e conversava con lui.
Acts	24	27	Ma dopo due anni, Felice ebbe come successore Porcio Festo; e Felice, volendo far cosa grata ai Giudei, lasciò Paolo in prigione.
------------------------Atti, capitolo 25
Acts	25	1	Quando Festo giunse nella provincia, tre giorni dopo salí da Cesarea a Gerusalemme.
Acts	25	2	Il sommo sacerdote e i capi dei Giudei gli presentarono le loro accuse contro Paolo e lo supplicavano,
Acts	25	3	chiedendogli nei riguardi di Paolo il favore di farlo trasferire a Gerusalemme; cosí essi lo avrebbero ucciso in un'imboscata lungo la strada.
Acts	25	4	Ma Festo rispose che Paolo era custodito a Cesarea, e che egli stesso sarebbe presto andato là.
Acts	25	5	Perciò le persone influenti tra di voi, disse egli, scendano con me; e se vi è alcuna colpa in quest'uomo, lo accusino.
Acts	25	6	Fermatosi tra loro non piú di otto o dieci giorni, Festo discese a Cesarea; il giorno seguente sedette in tribunale e ordinò che gli fosse portato Paolo.
Acts	25	7	Quando egli giunse, i Giudei che erano discesi da Gerusalemme lo attorniarono, portando contro a Paolo molte e gravi accuse, che però non potevano provare.
Acts	25	8	Paolo diceva a sua difesa: Io non ho peccato né contro la legge dei Giudei né contro il tempio né contro Cesare.
Acts	25	9	Ma Festo, volendo far cosa grata ai Giudei, rispose a Paolo e disse: Vuoi tu salire a Gerusalemme per esservi giudicato davanti a me intorno a queste cose?.
Acts	25	10	Allora Paolo disse: Io sto davanti al tribunale di Cesare, dove devo essere giudicato, io non ho fatto alcun torto ai Giudei, come tu stesso sai molto bene.
Acts	25	11	Se ho fatto del male e ho commesso qualche cosa degna di morte, non rifiuto di morire, ma se non c'è nulla di vero nelle cose delle quali costoro mi accusano, nessuno può consegnarmi nelle loro mani. Mi appello a Cesare
Acts	25	12	Allora Festo, dopo aver conferito col consiglio, rispose: Ti sei appellato a Cesare; a Cesare andrai.
Acts	25	13	Alcuni giorni dopo, il re Agrippa e Berenice arrivarono a Cesarea per salutare Festo.
Acts	25	14	E poiché vi si trattennero parecchi giorni, Festo espose al re il caso di Paolo, dicendo: Felice ha lasciato prigioniero un certo uomo,
Acts	25	15	contro il quale, quando io fui a Gerusalemme, i capi dei sacerdoti e gli anziani dei Giudei presentarono accuse, chiedendo la sua condanna.
Acts	25	16	Io risposi loro che non è abitudine dei Romani di consegnare alcuno per la morte prima che l'accusato sia stato messo a confronto con i suoi accusatori, e gli sia stato dato modo di difendersi dall'accusa.
Acts	25	17	Perciò, quando essi si radunarono qui, senza frapporre indugi, il giorno seguente mi sedetti in tribunale e ordinai di portarmi quest'uomo.
Acts	25	18	Quando i suoi accusatori si alzarono, non addussero contro di lui alcuna accusa delle cose che io sospettavo.
Acts	25	19	Ma avevano solamente dei punti di disaccordo sulla loro religione e intorno a un certo Gesú, morto, che Paolo diceva essere vivente.
Acts	25	20	Ora, essendo io perplesso davanti a una controversia del genere, gli chiesi se voleva andare a Gerusalemme e là essere giudicato intorno a queste cose.
Acts	25	21	Ma, essendosi Paolo appellato ad Augusto per rimettersi al suo giudizio, ordinai che fosse custodito finché non potrò mandarlo da Cesare.
Acts	25	22	Agrippa disse a Festo: Vorrei ascoltare anch'io quest'uomo. Ed egli rispose: Domani l'ascolterai.
Acts	25	23	Cosí il giorno seguente Agrippa e Berenice vennero con grande pompa e, entrati nella sala dell'udienza con i tribuni e con i notabili della città, per ordine di Festo Paolo fu condotto lí.
Acts	25	24	Allora Festo disse: Re Agrippa, e voi tutti che siete qui presenti con noi voi vedete costui circa il quale tutta la moltitudine dei Giudei si è rivolta a me in Gerusalemme e qui, gridando che non è piú degno di vivere,
Acts	25	25	Io però, avendo riscontrato che non ha fatto alcuna cosa degna di morte ed essendosi egli stesso appellato ad Augusto, ho deliberato di mandarlo.
Acts	25	26	E, siccome non ho nulla di certo da scrivere all'imperatore nei suoi confronti, l'ho condotto qui davanti a voi, e principalmente davanti a te, o re Agrippa, affinché dopo questa udienza io possa avere qualcosa da scrivere.
Acts	25	27	Mi pare infatti irragionevole mandare un prigioniero senza indicare le accuse fatte contro di lui.
------------------------Atti, capitolo 26
Acts	26	1	Quindi Agrippa disse a Paolo: Ti è concesso di parlare a tua difesa!. Allora Paolo, distesa la mano iniziò a fare la sua difesa:
Acts	26	2	O re Agrippa, io mi ritengo felice di potermi oggi discolpare davanti a te di tutte le cose delle quali sono accusato dai Giudei,
Acts	26	3	soprattutto perché tu conosci tutte le usanze e le questioni che ci sono tra i Giudei; ti prego perciò di ascoltarmi con pazienza.
Acts	26	4	Ora quale sia stato il mio modo di vivere fin dalla giovinezza, che ho trascorsa interamente a Gerusalemme in mezzo al mio popolo, tutti i Giudei lo sanno.
Acts	26	5	Essi mi hanno conosciuto fin d'allora e possono testimoniare, se lo vogliono che son vissuto come fariseo, secondo la piú rigida setta della nostra religione.
Acts	26	6	Ed ora mi trovo in giudizio per la speranza della promessa fatta da Dio ai nostri padri,
Acts	26	7	quella promessa che le nostre dodici tribú, che servono Dio con fervore giorno e notte, sperano di ottenere; per questa speranza, o re Agrippa, io sono accusato dai Giudei.
Acts	26	8	Perché mai ritenete incredibile che Dio risusciti i morti?
Acts	26	9	Io stesso ritenni essere mio dovere far molte cose contro il nome di Gesú il Nazareno.
Acts	26	10	E questo è ciò che feci in Gerusalemme, avendone ricevuto l'autorità dai capi dei sacerdoti, rinchiusi nelle prigioni molti santi e, quando erano messi a morte, io davo il mio assenso.
Acts	26	11	E spesse volte, andando da una sinagoga all'altra, li costrinsi a bestemmiare e, grandemente infuriato contro di loro, li perseguitai fin nelle città straniere.
Acts	26	12	Mentre ero impegnato in questo e stavo andando a Damasco con l'autorizzazione e i pieni poteri dei capi dei sacerdoti,
Acts	26	13	a mezzogiorno, o re, sulla strada io vidi una luce dal cielo piú splendente del sole, sfolgorare intorno a me e a quelli che viaggiavano con me.
Acts	26	14	Essendo noi tutti caduti a terra, udii una voce che mi parlava e mi disse in lingua ebraica: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? Ti è duro recalcitrare contro i pungoli.
Acts	26	15	Io dissi: Chi sei tu, Signore?. Egli disse: Io sono Gesú, che tu perseguiti.
Acts	26	16	Ma alzati e stà in piedi, perché per questo ti sono apparso: per costituirti ministro e testimone delle cose che tu hai visto e di quelle per le quali io ti apparirò,
Acts	26	17	liberandoti dal popolo e dai gentili, ai quali ora ti mando,
Acts	26	18	per aprir loro gli occhi e convertirli dalle tenebre alla luce e dalla potestà di Satana a Dio, affinché ricevano mediante la fede in me il perdono dei peccati e un'eredità tra i santificati
Acts	26	19	Perciò, o re Agrippa, io non sono stato disubbidiente alla celeste visione.
Acts	26	20	Ma prima a quelli in Damasco, poi a Gerusalemme. in tutta la regione della Giudea e ai gentili, ho annunziato di ravvedersi e di convertirsi a Dio, facendo opere degne di ravvedimento.
Acts	26	21	Per queste cose i Giudei, dopo avermi preso nel tempio tentarono di uccidermi.
Acts	26	22	Ma, per l'aiuto ottenuto da Dio fino a questo giorno ho continuato a testimoniare a piccoli e grandi, non dicendo nient'altro se non ciò che i profeti e Mosé dissero che doveva avvenire,
Acts	26	23	cioè: che il Cristo avrebbe sofferto e che, essendo il primo a risuscitare dai morti, avrebbe annunziato la luce al popolo e ai gentili.
Acts	26	24	Ora, mentre Paolo diceva queste cose a sua difesa, Festo disse ad alta voce: Paolo, tu farnetichi; le molte lettere ti fanno uscire di senno.
Acts	26	25	Ma egli disse: Io non farnetico, eccellentissimo Festo, ma proferisco parole di verità e di buon senno.
Acts	26	26	Infatti il re, al quale parlo con franchezza, è ben informato su queste cose, poiché sono convinto che nessuna di queste cose gli sia sconosciuta, perché tutto questo non è stato fatto in segreto.
Acts	26	27	O re Agrippa, credi ai profeti? Io so che ci credi.
Acts	26	28	Allora Agrippa disse a Paolo: Ancora un po' e mi persuadi a diventare cristiano.
Acts	26	29	Paolo disse: Volesse Dio che in poco o molto tempo non solo tu, ma anche tutti quelli che oggi mi ascoltano, diventaste tali, quale sono io, all'infuori di queste catene.
Acts	26	30	Dette queste cose, il re si alzò e con lui il governatore, Berenice e quelli che sedevano con loro.
Acts	26	31	Ritiratisi in disparte, parlavano tra di loro e dicevano: Quest'uomo non ha fatto nulla che meriti la morte o la prigione.
Acts	26	32	Allora Agrippa disse a Festo: Quest'uomo poteva essere liberato, se non si fosse appellato a Cesare
------------------------Atti, capitolo 27
Acts	27	1	Quando fu deciso che noi salpassimo per l'Italia, Paolo e alcuni altri prigionieri furono consegnati a un centurione di nome Giulio, della coorte Augusta.
Acts	27	2	Saliti su una nave di Adramitto, che doveva toccare i porti sulle coste dell'Asia, salpammo, avendo con noi Aristarco, un macedone di Tessalonica.
Acts	27	3	Il giorno seguente arrivammo a Sidone; e Giulio, usando umanità verso Paolo, gli permise di andare dai suoi amici per riceverne le cure.
Acts	27	4	Essendo poi partiti di là, navigammo al riparo di Cipro, perché i venti erano contrari.
Acts	27	5	Attraversato il mare a ridosso della Cilicia e della Panfilia, arrivammo a Mira di Licia.
Acts	27	6	Il centurione trovò qui una nave di Alessandria, che faceva vela per l'Italia e ci fece salire.
Acts	27	7	Navigando lentamente per molti giorni, giungemmo a stento di fronte a Cnido per l'impedimento del vento; poi prendemmo a navigare al riparo di Creta, al largo di Salmone.
Acts	27	8	E, costeggiandola con grande difficolta, giungemmo in un certo luogo chiamato Beiporti, vicino al quale era la città di Lasea.
Acts	27	9	Ora, essendo già trascorso molto tempo ed essendo la navigazione divenuta pericolosa, poiché il digiuno era già passato, Paolo ammoní quelli della nave.
Acts	27	10	dicendo: Uomini, io vedo che la navigazione si farà con pericolo e grave danno non solo per il carico e per la nave, ma anche per le nostre persone.
Acts	27	11	Ma il centurione aveva maggior fiducia nel pilota e nel capitano della nave che nelle cose dette da Paolo.
Acts	27	12	E poiché quel porto non era adatto per svernare, i piú furono del parere di salpare di là per cercare di arrivare in qualche modo a Fenice, un porto di Creta, esposto al libeccio e al maestrale, e passarvi l'inverno.
Acts	27	13	Quando si levò un leggero scirocco, pensando di poter attuare il loro intento, levarono le ancore e si misero a costeggiare Creta.
Acts	27	14	Ma poco dopo, si scatenò sull'isola un vento impetuoso, chiamato euroclidone.
Acts	27	15	Siccome la nave era portata via, non potendo reggere al vento, la lasciammo in sua balía, e cosí eravamo portati alla deriva.
Acts	27	16	Passati velocemente sotto un'isoletta, chiamata Clauda, riuscimmo a stento a controllare la scialuppa.
Acts	27	17	E, dopo averla tirata a bordo, i marinai usarono tutti i mezzi per fasciare di sotto la nave con gomene e, temendo di finire incagliati nella Sirte, calarono le vele, lasciandosi cosí portare alla deriva.
Acts	27	18	Ma, essendo violentemente sbattuti dalla tempesta, il giorno seguente incominciarono a gettare il carico.
Acts	27	19	Il terzo giorno, con le loro mani gettarono in mare l'attrezzatura della nave
Acts	27	20	Poiché non apparivano né sole né stelle già da molti giorni, e infuriava su di noi una gran tempesta, si era ormai persa ogni speranza di salvezza.
Acts	27	21	E poiché erano rimasti senza cibo per molto tempo. Paolo si alzò in mezzo a loro e disse: Uomini, se mi aveste dato ascolto e non foste partiti da Creta, avreste evitato questo pericolo e questa perdita.
Acts	27	22	Ma ora vi esorto a non perdervi d'animo, perché non vi sarà perdita della vita di alcuno di voi, ma solo della nave.
Acts	27	23	Poiché mi è apparso questa notte un angelo di Dio, al quale appartengo e che io servo,
Acts	27	24	dicendo: Paolo, non temere, tu devi comparire davanti a Cesare; ed ecco. Dio ti ha dato tutti coloro che navigano con te.
Acts	27	25	Perciò, o uomini, state di buon cuore, perché io ho fede in Dio che avverrà esattamente come mi è stato detto.
Acts	27	26	Ma dovremo finire incagliati su un isola,
Acts	27	27	Quando era la quattordicesima notte che eravamo portati qua e là nel mare Adriatico, verso mezzanotte i marinai ebbero l'impressione di essere vicini a qualche terra.
Acts	27	28	E, calato lo scandaglio, trovarono venti braccia di profondità; poi, un poco piú avanti calarono di nuovo lo scandaglio, e trovarono quindici braccia.
Acts	27	29	Temendo allora di urtare contro gli scogli, gettarono dalla poppa quattro ancore, aspettando con ansia che si facesse giorno.
Acts	27	30	Ora, siccome i marinai cercavano di fuggire dalla nave e stavano calando la scialuppa in mare col pretesto di voler gettare le ancore da prua
Acts	27	31	Paolo disse al centurione e ai soldati: Se costoro non restano sulla nave, voi non potete scampare.
Acts	27	32	Allora i soldati tagliarono le funi della scialuppa e la lasciarono cadere.
Acts	27	33	Nell'attesa che si facesse giorno, Paolo esortava tutti a prendere cibo, dicendo: Oggi sono quattordici giorni che state aspettando digiuni senza aver preso nulla.
Acts	27	34	Vi esorto perciò a prendere cibo, poiché questo contribuirà alla vostra salvezza; poiché neppure un capello del nostro capo perirà.
Acts	27	35	Detto questo, prese del pane e rese grazie a Dio in presenza di tutti poi lo ruppe e cominciò a mangiare.
Acts	27	36	Tutti allora, fattosi animo, presero anch'essi del cibo.
Acts	27	37	Or sulla nave noi eravamo duecentosettantasei persone in tutto.
Acts	27	38	Dopo aver mangiato a sazietà, alleggerirono la nave gettando il frumento in mare.
Acts	27	39	Fattosi giorno, non riuscivano a riconoscere la terra, ma notarono una insenatura con la spiaggia e decisero di spingervi la nave, se potevano.
Acts	27	40	Staccate le ancore, le lasciarono andare in mare, sciogliendo nello stesso tempo i legami dei timoni; poi, spiegata la vela maestra al vento, si diressero verso il lido.
Acts	27	41	Ma, essendo incappati in una secca che aveva il mare da ambo i lati, vi arenarono la nave che rimase con la prua incagliata e immobile, mentre la poppa si sfasciava per la violenza delle onde.
Acts	27	42	Or i soldati erano del parere di uccidere i prigionieri, perché nessuno fuggisse a nuoto.
Acts	27	43	Ma il centurione, volendo salvare Paolo, li distolse da quel proposito e comandò a coloro che sapevano nuotare di gettarsi per primi in mare e di raggiungere la terra;
Acts	27	44	poi gli altri, chi su tavole, chi su rottami della nave; e cosí avvenne che tutti poterono mettersi in salvo a terra.
------------------------Atti, capitolo 28
Acts	28	1	Dopo essere giunti in salvo a terra, seppero allora che quell'isola si chiamava Malta.
Acts	28	2	Gli abitanti del luogo usarono verso di noi una gentilezza non comune, perché accesero un gran fuoco e accolsero tutti per la pioggia che cadeva e per il freddo.
Acts	28	3	Ora mentre Paolo raccoglieva un gran fascio di rami secchi e li posava sul fuoco, a motivo del calore ne uscí una vipera e gli si attaccò alla mano.
Acts	28	4	Quando gli abitanti del luogo videro la serpe che gli pendeva dalla mano, dissero l'un l'altro: Quest'uomo è certamente un omicida perché, pur essendo scampato dal mare, la giustizia divina non gli permette di sopravvivere.
Acts	28	5	Ma Paolo, scossa la serpe nel fuoco non ne risentí alcun male.
Acts	28	6	Or essi si aspettavano di vederlo gonfiare o cadere morto all'istante; ma dopo aver lungamente aspettato e vedendo che non gli avveniva nulla di insolito, mutarono parere e cominciarono a dire che egli era un dio.
Acts	28	7	In quei dintorni aveva i suoi poderi il capo dell'isola di nome Publio, egli ci accolse e ci ospitò con tanta cortesia per tre giorni.
Acts	28	8	Or avvenne che il padre di Publio giaceva a letto, malato di febbre e di dissenteria; Paolo andò a trovarlo e, dopo aver pregato, gli impose le mani e lo guarí.
Acts	28	9	Dopo questo fatto, anche gli altri isolani che avevano delle malattie venivano ed erano guariti;
Acts	28	10	e questi ci colmarono di grandi onori e, quando salpammo, ci fornirono delle cose necessarie.
Acts	28	11	Tre mesi dopo, partimmo su una nave di Alessandria, che aveva svernato nell'isola, avente per insegna Castore e Polluce.
Acts	28	12	Arrivati a Siracusa, vi restammo tre giorni.
Acts	28	13	E di là, costeggiando, arrivammo a Reggio. Il giorno dopo si levò lo scirocco, e in due giorni arrivammo a Pozzuoli.
Acts	28	14	Avendo trovato qui dei fratelli, fummo pregati di rimanere presso di loro sette giorni. E cosí giungemmo a Roma.
Acts	28	15	Or i fratelli di là, avute nostre notizie, ci vennero incontro fino al Foro Appio e alle Tre Taverne; e Paolo, quando li vide, rese grazie a Dio e prese coraggio.
Acts	28	16	Quando giungemmo a Roma, il centurione consegnò i prigionieri al capitano della guardia, ma a Paolo fu concesso di abitare per conto suo con un soldato di guardia.
Acts	28	17	Tre giorni dopo, Paolo chiamò i capi dei Giudei. Quando furono radunati, disse loro: Fratelli, senza aver fatto nulla contro il popolo né contro le usanze dei padri, sono stato arrestato a Gerusalemme e consegnato nelle mani dei Romani.
Acts	28	18	Dopo aver esaminato il mio caso, essi volevano liberarmi, perché non vi era in me alcuna colpa degna di morte.
Acts	28	19	Ma poiché i Giudei si opponevano, fui costretto ad appellarmi a Cesare; non che io avessi alcuna accusa da fare contro la mia nazione.
Acts	28	20	Per questa ragione dunque vi ho fatti chiamare per vedervi e per parlarvi, poiché è a motivo della speranza d'Israele che io porto questa catena.
Acts	28	21	Ma essi gli dissero: Noi non abbiamo ricevuto alcuna lettera a tuo riguardo dalla Giudea, né è venuto alcuno dei fratelli a riferire o a dire alcun male di te.
Acts	28	22	Ma desideriamo sapere da te ciò che pensi perché, quanto a questa setta, ci è noto che ne parlano male ovunque.
Acts	28	23	Avendogli fissato un giorno, vennero in gran numero da lui nel suo alloggio; ed egli, da mattina a sera, esponeva e testimoniava loro del regno di Dio e, tramite la legge di Mosé e i profeti, cercava di persuaderli sulle cose che riguardano Gesú.
Acts	28	24	Alcuni si lasciarono convincere dalle cose dette, ma gli altri rimasero increduli.
Acts	28	25	Or essendo in disaccordo gli uni con gli altri, se ne andarono, ma non prima che Paolo avesse detto queste precise parole: Lo Spirito Santo ben parlò ai nostri padri per mezzo del profeta Isaia,
Acts	28	26	dicendo: Va' da questo popolo e digli: Voi udrete ma non intenderete, guarderete ma non vedrete;
Acts	28	27	infatti il cuore di questo popolo si è indurito, e sono diventati duri di orecchi e hanno chiuso gli occhi, affinché non vedano con gli occhi e non odano con gli orecchi, e non intendano col cuore e non si convertano, ed io non li guarisca".
Acts	28	28	Sappiate dunque che questa salvezza di Dio è mandata ai gentili, ed essi l'ascolteranno!.
Acts	28	29	Quando ebbe dette queste cose, i Giudei se ne andarono avendo tra di loro un'accesa discussione.
Acts	28	30	E Paolo rimase due anni interi nella casa che aveva presa in affitto e accoglieva tutti coloro che venivano da lui,
Acts	28	31	predicando il regno di Dio e insegnando le cose riguardanti il Signore Gesú Cristo con tutta franchezza senza alcun impedimento.
------------------------Romani, capitolo 1
Rom	1	1	Paolo, servo di Gesú Cristo, chiamato ad essere apostolo, appartato per l'evangelo di Dio,
Rom	1	2	come egli aveva già promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sante Scritture,
Rom	1	3	riguardo a suo Figlio, nato dal seme di Davide secondo la carne,
Rom	1	4	dichiarato Figlio di Dio in potenza, secondo lo Spirito di santità mediante la resurrezione dai morti: Gesú Cristo, nostro Signore,
Rom	1	5	per mezzo del quale noi abbiamo ricevuto grazia e apostolato, per l'ubbidienza di fede fra tutte le genti per amore del suo nome,
Rom	1	6	fra le quali anche voi siete stati chiamati da Gesú Cristo;
Rom	1	7	a voi tutti che siete in Roma, amati da Dio, chiamati santi: grazia e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesú Cristo.
Rom	1	8	Prima di tutto, rendo grazie al mio Dio per mezzo di Gesú Cristo per tutti voi, perché la vostra fede è pubblicata in tutto il mondo.
Rom	1	9	Perché Dio, a cui io servo nel mio spirito mediante l'evangelo di suo Figlio, mi è testimone che non smetto mai di menzionarvi,
Rom	1	10	chiedendo continuamente nelle mie preghiere che mi sia finalmente concessa dalla volontà di Dio l'opportunità di venire da voi,
Rom	1	11	perché io desidero grandemente vedervi per comunicarvi qualche dono spirituale, affinché siate fortificati.
Rom	1	12	E questo è per essere in mezzo a voi consolato insieme mediante la fede che abbiamo in comune, vostra e mia.
Rom	1	13	Ora, fratelli, io non voglio che ignoriate che molte volte mi sono proposto di venire da voi per avere qualche frutto fra voi come ne ho avuto fra le altre genti, ma finora ne sono stato impedito.
Rom	1	14	Io sono debitore ai Greci e ai barbari, ai savi e agli ignoranti.
Rom	1	15	Cosí, quanto a me, sono pronto ad evangelizzare anche voi che siete in Roma.
Rom	1	16	Infatti io non mi vergogno dell'evangelo di Cristo, perché esso è la potenza di Dio per la salvezza, di chiunque crede, del Giudeo prima e poi del Greco.
Rom	1	17	Perché la giustizia di Dio è rivelata in esso di fede in fede, come sta scritto: Il giusto vivrà per fede.
Rom	1	18	Perché l'ira di Dio si rivela dal cielo sopra ogni empietà e ingiustizia degli uomini, che soffocano la verità nell'ingiustizia,
Rom	1	19	poiché ciò che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, perché Dio lo ha loro manifestato.
Rom	1	20	Infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, essendo evidenti per mezzo delle sue opere fin dalla creazione del mondo, si vedono chiaramente, affinché siano inescusabili.
Rom	1	21	Poiché, pur avendo conosciuto Dio, non l'hanno però glorificato né l'hanno ringraziato come Dio, anzi sono divenuti insensati nei loro ragionamenti e il loro cuore senza intendimento si è ottenebrato.
Rom	1	22	Dichiarandosi di essere savi, sono diventati stolti,
Rom	1	23	e hanno mutato la gloria dell'incorruttibile Dio in un'immagine simile a quella di un uomo corruttibile, di uccelli, di bestie quadrupedi e di rettili.
Rom	1	24	Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità nelle concupiscenze dei loro cuori, sí da vituperare i loro corpi tra loro stessi.
Rom	1	25	Essi che hanno cambiato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura, al posto del Creatore che è benedetto in eterno. Amen.
Rom	1	26	Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami, poiché anche le loro donne hanno mutato la relazione naturale in quella che è contro natura.
Rom	1	27	Nello stesso modo gli uomini, lasciata la relazione naturale con la donna, si sono accesi nella loro libidine gli uni verso gli altri, commettendo atti indecenti uomini con uomini, ricevendo in se stessi la ricompensa dovuta al loro traviamento.
Rom	1	28	E siccome non ritennero opportuno conoscere Dio, Dio li ha abbandonati ad una mente perversa, da far cose sconvenienti,
Rom	1	29	essendo ripieni d'ogni ingiustizia fornicazione, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d'invidia, omicidio, contesa frode, malignità,
Rom	1	30	ingannatori, maldicenti, nemici di Dio, ingiuriosi, superbi, vanagloriosi ideatori di cose malvagie, disubbidienti, al genitori,
Rom	1	31	senza intendimento, senza affidamento, senza affetto naturale, implacabili, spietati.
Rom	1	32	Or essi, pur avendo riconosciuto il decreto di Dio secondo cui quelli che fanno tali cose sono degni di morte, non solo le fanno, ma approvano anche coloro che le commettono.
------------------------Romani, capitolo 2
Rom	2	1	Perciò, o uomo, chiunque tu sia che, giudichi, sei inescusabile perché in quel che giudichi l'altro, condanni te stesso, poiché tu che giudichi fai le medesime cose.
Rom	2	2	Or noi sappiamo che il giudizio di Dio è secondo verità su coloro che fanno tali cose.
Rom	2	3	E pensi forse, o uomo che giudichi coloro che fanno tali cose e tu pure le fai, di scampare al giudizio di Dio?
Rom	2	4	Ovvero disprezzi le ricchezze della sua benignità, della sua pazienza e longanimità, non conoscendo che la bontà di Dio ti spinge al ravvedimento?
Rom	2	5	Ma tu, per la tua durezza ed il cuore impenitente, ti accumuli un tesoro d'ira, per il giorno dell'ira e della manifestazione del giusto giudizio di Dio,
Rom	2	6	che renderà a ciascuno secondo le sue opere:
Rom	2	7	la vita eterna a coloro che cercano gloria, onore e immortalità, perseverando nelle opere di bene
Rom	2	8	a coloro invece che contendono e non ubbidiscono alla verità, ma ubbidiscono all'ingiustizia, spetta indignazione ed ira.
Rom	2	9	Tribolazione e angoscia spetta ad ogni anima d'uomo che fa il male del Giudeo prima e poi del Greco;
Rom	2	10	ma gloria, onore e pace a chiunque fa il bene, al Giudeo prima e poi al Greco.
Rom	2	11	Perché presso Dio non v'è parzialità.
Rom	2	12	Infatti tutti quelli che hanno peccato senza la legge, periranno pure senza la legge; e tutti quelli che hanno peccato sotto la legge, saranno giudicati secondo la legge,
Rom	2	13	perché non coloro che odono la legge sono giusti presso Dio, ma coloro che mettono in pratica la legge saranno giustificati.
Rom	2	14	Infatti quando i gentili, che non hanno la legge, fanno per natura le cose della legge, essi, non avendo legge, sono legge a se stessi;
Rom	2	15	questi dimostrano che l'opera della legge è scritta nei loro cuori per la testimonianza che rende la loro coscienza, e perché i loro pensieri si scusano o anche si accusano a vicenda,
Rom	2	16	nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini per mezzo di Gesú Cristo, secondo il mio evangelo.
Rom	2	17	Ecco, tu ti chiami Giudeo, ti fondi sulla legge e ti glori in Dio,
Rom	2	18	conosci la sua volontà e distingui le cose importanti, essendo ammaestrato dalla legge,
Rom	2	19	e sei convinto di essere guida di ciechi, luce di quelli che sono nelle tenebre,
Rom	2	20	istruttore degli insensati, insegnante dei bambini, avendo la forma della conoscenza e della verità nella legge.
Rom	2	21	Tu dunque che insegni agli altri, non insegni a te stesso? Tu che predichi che non si deve rubare, rubi?
Rom	2	22	Tu che dici che non si deve commettere adulterio, commetti adulterio? Tu che hai in abominio gli idoli, ne derubi i templi?
Rom	2	23	Tu che ti glori nella legge, disonori Dio trasgredendo la legge?
Rom	2	24	Infatti: Per causa vostra, come sta scritto, il nome di Dio è bestemmiato fra i gentili.
Rom	2	25	Perché la circoncisione, è vantaggiosa se tu osservi la legge, ma se sei trasgressore della legge, la tua circoncisione diventa incirconcisione.
Rom	2	26	Perciò se un incirconciso osserva gli statuti della legge, non sarà la sua incirconcisione reputata circoncisione?
Rom	2	27	E se colui che per natura è incirconciso adempie la legge, non giudicherà egli te che con la lettera e la circoncisione sei trasgressore della legge?
Rom	2	28	Infatti il Giudeo non è colui che appare tale all'esterno, e la circoncisione non è quella visibile nella carne;
Rom	2	29	ma Giudeo è colui che lo è interiormente, e la circoncisione è quella del cuore, nello spirito, e non nella lettera; e d'un tal Giudeo la lode non proviene dagli uomini, ma da Dio.
------------------------Romani, capitolo 3
Rom	3	1	Qual è dunque il vantaggio del Giudeo, o qual è l'utilità della circoncisione?
Rom	3	2	Grande in ogni maniera; prima di tutto perché gli oracoli di Dio furono affidati a loro.
Rom	3	3	Che dire allora? Se alcuni sono stati increduli, la loro incredulità annullerà forse la fedeltà di Dio?
Rom	3	4	Non sia mai; anzi, sia Dio verace e ogni uomo bugiardo, come sta scritto: Affinché tu sia giustificato nelle tue parole e vinca quando sei giudicato.
Rom	3	5	Ora se la nostra ingiustizia fa risaltare la giustizia di Dio, che diremo? Dio è ingiusto quando dà corso alla sua ira? (Io parlo da uomo).
Rom	3	6	Niente affatto! Altrimenti, come giudicherebbe Dio il mondo?
Rom	3	7	Per cui se la verità di Dio per la mia menzogna è sovrabbondata alla sua gloria, perché sono io ancora giudicato un peccatore?
Rom	3	8	E perché non dire come alcuni calunniandoci affermano che noi diciamo Facciamo il male affinché ne venga il bene La condanna di costoro è giusta.
Rom	3	9	Che dunque? Abbiamo noi qualche superiorità? Niente affatto! Abbiamo infatti dimostrato precedentemente che tanto Giudei che Greci sono tutti sotto peccato,
Rom	3	10	come sta scritto: Non c'è alcun giusto, neppure uno.
Rom	3	11	Non c'è alcuno che abbia intendimento, non c'è alcuno che ricerchi Dio.
Rom	3	12	Tutti si sono sviati, tutti quanti sono divenuti inutili; non c'è alcuno che faccia il bene, neppure uno.
Rom	3	13	La loro gola è un sepolcro aperto con le loro lingue hanno tramato inganni, c'è un veleno di aspidi sotto le loro labbra;
Rom	3	14	la loro bocca è piena di maledizione e di amarezza;
Rom	3	15	i loro piedi sono veloci per spandere il sangue;
Rom	3	16	sulle loro vie c'è rovina e calamità,
Rom	3	17	e non hanno conosciuto la via della pace;
Rom	3	18	non c'è il timore di Dio davanti ai loro occhi.
Rom	3	19	Or noi sappiamo che tutto quello che la legge dice, lo dice per coloro che sono sotto la legge, affinché ogni bocca sia messa a tacere e tutto il mondo sia sottoposto al giudizio di Dio,
Rom	3	20	perché nessuna carne sarà giustificata davanti a lui per le opere della legge; mediante la legge infatti vi è la conoscenza del peccato.
Rom	3	21	Ma ora, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di Dio, alla quale rendono testimonianza la legge e i profeti,
Rom	3	22	cioè la giustizia di Dio mediante la fede in Gesú Cristo verso tutti e sopra tutti coloro che credono, perché non c'è distinzione;
Rom	3	23	poiché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio,
Rom	3	24	ma sono gratuitamente giustificati per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesú.
Rom	3	25	Lui ha Dio preordinato per far l'espiazione mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare cosí la sua giustizia per il perdono dei peccati, che sono stati precedentemente commessi durante il tempo della pazienza di Dio,
Rom	3	26	per manifestare la sua giustizia nel tempo presente, affinché egli sia giusto e giustificatore di colui che ha la fede di Gesú.
Rom	3	27	Dov'è dunque il vanto? E' escluso. Per quale legge? Quella delle opere? No, ma per la legge della fede.
Rom	3	28	Noi dunque riteniamo che l'uomo è giustificato mediante la fede senza le opere della legge.
Rom	3	29	Dio è forse soltanto il Dio dei Giudei? Non lo è anche dei gentili? Certo, è anche il Dio dei gentili.
Rom	3	30	Poiché vi è un solo Dio, che giustificherà il circonciso per fede e anche l'incirconciso mediante la fede.
Rom	3	31	Annulliamo noi dunque la legge mediante la fede? Cosí non sia, anzi stabiliamo la legge.
------------------------Romani, capitolo 4
Rom	4	1	Che cosa diremo dunque in merito a ciò, che il nostro padre Abrahamo ha ottenuto secondo la carne?
Rom	4	2	Perché se Abrahamo è stato giustificato per le opere, egli ha di che gloriarsi; egli invece davanti a Dio non ha nulla di che gloriarsi.
Rom	4	3	Infatti, che dice la Scrittura? Or Abrahamo credette a Dio e ciò gli fu imputato a giustizia.
Rom	4	4	Ora a colui che opera, la ricompensa non è considerata come grazia, ma come debito;
Rom	4	5	invece colui che non opera, ma crede in colui che giustifica l'empio, la sua fede gli è imputata come giustizia.
Rom	4	6	Davide stesso proclama la beatitudine dell'uomo a cui Dio imputa la giustizia senza opere, dicendo:
Rom	4	7	Beati coloro le cui iniquità sono perdonate e i cui peccati sono coperti.
Rom	4	8	Beato l'uomo a cui il Signore non imputerà il peccato.
Rom	4	9	Ora dunque questa beatitudine vale solo per i circoncisi, o anche per gli incirconcisi? Perché noi diciamo che la fede fu imputata ad Abrahamo come giustizia.
Rom	4	10	In che modo dunque gli fu imputata? Mentre egli era circonciso o incirconciso? Non mentre era circonciso, ma quando era incirconciso.
Rom	4	11	Poi ricevette il segno della circoncisione, come sigillo della giustizia della fede che aveva avuto mentre era ancora incirconciso, affinché fosse il padre di tutti quelli che credono anche se incirconcisi, affinché anche a loro sia imputata la giustizia,
Rom	4	12	e fosse il padre dei veri circoncisi, di quelli cioè che non solo sono circoncisi ma che seguono anche le orme della fede del nostro padre Abrahamo, che egli ebbe mentre era incirconciso.
Rom	4	13	Infatti la promessa di essere erede del mondo non fu fatta ad Abrahamo e alla sua progenie mediante la legge, ma attraverso la giustizia della fede.
Rom	4	14	Poiché se sono eredi quelli che sono della legge, la fede è resa vana e la promessa è annullata,
Rom	4	15	perché la legge produce ira; infatti dove non c'è legge, non vi è neppure trasgressione.
Rom	4	16	Perciò l'eredità è per fede, in tal modo essa è per grazia, affinché la promessa sia assicurata a tutta la progenie, non solamente a quella che è dalla legge, ma anche a quella che deriva dalla fede di Abrahamo, il quale
Rom	4	17	(come sta scritto: Io ti ho costituito padre di molte nazioni), è padre di tutti noi davanti a Dio a cui egli credette, il quale fa vivere i morti e chiama le cose che non sono come se fossero.
Rom	4	18	Egli, sperando contro ogni speranza, credette per diventare padre di molte nazioni secondo ciò che gli era stato detto: Cosí sarà la tua progenie.
Rom	4	19	E, non essendo affatto debole nella fede, non riguardò al suo corpo già reso come morto (avendo egli quasi cent'anni), né al grembo già morto di Sara.
Rom	4	20	Neppure dubitò per incredulità riguardo alla promessa di Dio, ma fu fortificato nella fede e diede gloria a Dio,
Rom	4	21	pienamente convinto che ciò che egli aveva promesso era anche potente da farlo.
Rom	4	22	Perciò anche questo gli fu imputato a giustizia.
Rom	4	23	Ora non per lui solo è scritto che questo gli fu imputato,
Rom	4	24	ma anche per noi ai quali sarà imputato, a noi che crediamo in colui che ha risuscitato dai morti Gesú, nostro Signore,
Rom	4	25	il quale è stato dato a causa delle nostre offese ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione.
------------------------Romani, capitolo 5
Rom	5	1	Giustificati dunque per fede abbiamo pace presso Dio per mezzo di Gesú Cristo, nostro Signore,
Rom	5	2	per mezzo del quale abbiamo anche avuto, mediante la fede, l'accesso a questa grazia nella quale stiamo saldi e ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio.
Rom	5	3	E non soltanto questo, ma ci vantiamo anche nelle afflizioni, sapendo che l'afflizione produce perseveranza,
Rom	5	4	la perseveranza esperienza e l'esperienza speranza.
Rom	5	5	Or la speranza non confonde, perché l'amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Rom	5	6	Perché, mentre eravamo ancora senza forza, Cristo a suo tempo è morto per gli empi.
Rom	5	7	Difficilmente infatti qualcuno muore per un giusto; forse qualcuno ardirebbe morire per un uomo dabbene.
Rom	5	8	Ma Dio manifesta il suo amore verso di noi in questo che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
Rom	5	9	Molto piú dunque, essendo ora giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall'ira per mezzo di lui.
Rom	5	10	Infatti, se mentre eravamo nemici siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del suo Figlio, molto piú ora, che siamo stati riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita.
Rom	5	11	E non solo, ma anche ci vantiamo in Dio per mezzo del Signor nostro Gesú Cristo, tramite il quale ora abbiamo ricevuto la riconciliazione.
Rom	5	12	Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e per mezzo del peccato la morte, cosí la morte si è estesa a tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato;
Rom	5	13	perché, fino a che fu promulgata la legge, il peccato era nel mondo; ora il peccato non è imputato se non vi è legge;
Rom	5	14	ma la morte regnò da Adamo fino a Mosé anche su quelli che non avevano peccato con una trasgressione simile a quella di Adamo, che è figura di colui che doveva venire.
Rom	5	15	La grazia però non è come la trasgressione; se infatti per la trasgressione di uno solo quei molti sono morti, molto piú la grazia di Dio e il dono per la grazia di un uomo, Gesú Cristo, hanno abbondato verso molti altri.
Rom	5	16	Riguardo al dono, non è avvenuto come per quell'uno che ha peccato, perché il giudizio produsse la condanna da una sola trasgressione, ma la grazia produsse la giustificazione da molte trasgressioni.
Rom	5	17	Infatti, se per la trasgressione di quell'uno solo la morte ha regnato a causa di quell'uno, molto di piú coloro che ricevono l'abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo di quell'uno, che è Gesú Cristo.
Rom	5	18	Per cui, come per una sola trasgressione la condanna si è estesa a tutti gli uomini, cosí pure con un solo atto di giustizia la grazia si è estesa a tutti gli uomini in giustificazione di vita.
Rom	5	19	Infatti, come per la disubbidienza di un solo uomo i molti sono stati costituiti peccatori, cosí ancora per l'ubbidienza di uno solo i molti saranno costituiti giusti.
Rom	5	20	Or la legge intervenne affinché la trasgressione abbondasse; ma dove il peccato è abbondato, la grazia è sovrabbondata,
Rom	5	21	affinché come il peccato ha regnato nella morte, cosí anche la grazia regni per la giustizia a vita eterna per mezzo di Gesú Cristo, nostro Signore.
------------------------Romani, capitolo 6
Rom	6	1	Che diremo dunque? Rimarremo nel peccato, affinché abbondi la grazia?
Rom	6	2	Niente affatto! Noi che siamo morti al peccato, come vivremo ancora in esso?
Rom	6	3	Ignorate voi, che noi tutti che siamo stati battezzati in Gesú Cristo, siamo stati battezzati nella sua morte?
Rom	6	4	Noi dunque siamo stati sepolti con lui per mezzo del battesimo nella morte affinché, come Cristo è risuscitato dai morti per la gloria del Padre, cosí anche noi similmente camminiamo in novità di vita.
Rom	6	5	Poiché, se siamo stati uniti a Cristo per una morte simile alla sua, saremo anche partecipi della sua risurrezione,
Rom	6	6	sapendo questo: che il nostro vecchio uomo è stato crocifisso con lui, perché il corpo del peccato possa essere annullato e affinché noi non serviamo piú al peccato.
Rom	6	7	Infatti colui che è morto è libero dal peccato.
Rom	6	8	Ora se siamo morti con Cristo, noi crediamo pure che vivremo con lui,
Rom	6	9	sapendo che Cristo, essendo risuscitato dai morti, non muore piú; la morte non ha piú alcun potere su di lui.
Rom	6	10	Perché, in quanto egli è morto, è morto al peccato una volta per sempre; ma in quanto egli vive, vive a Dio.
Rom	6	11	Cosí anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi a Dio, in Gesú Cristo, nostro Signore.
Rom	6	12	Non regni quindi il peccato nel vostro corpo mortale, per ubbidirgli nelle sue concupiscenze.
Rom	6	13	Non prestate le vostre membra al peccato come strumenti d'iniquità, ma presentate voi stessi a Dio, come dei morti fatti viventi, e le vostre membra a Dio come strumenti di giustizia.
Rom	6	14	Infatti il peccato non avrà piú potere su di voi, poiché non siete sotto la legge, ma sotto la grazia.
Rom	6	15	Che dunque? Peccheremo noi, perché non siamo sotto la legge, ma sotto la grazia? Cosí non sia.
Rom	6	16	Non sapete voi che a chiunque vi offrite come servi per ubbidirgli, siete servi di colui al quale ubbidite, o del peccato per la morte, o dell'ubbidienza per la giustizia?
Rom	6	17	Ora sia ringraziato Dio, perché eravate servi del peccato, ma avete ubbidito di cuore a quell'insegnamento che vi è stato trasmesso.
Rom	6	18	E, essendo stati liberati dal peccato, siete stati fatti servi della giustizia.
Rom	6	19	Io parlo in termini umani per la debolezza della vostra carne. Perché, come un tempo prestaste le vostre membra per essere serve dell'impurità e dell'iniquità per commettere l'iniquità, così ora prestate le vostre membra per essere serve della giustizia, per la santificazione.
Rom	6	20	Perché, quando eravate servi del peccato, eravate liberi in rapporto alla giustizia.
Rom	6	21	Quale frutto dunque avevate allora dalle cose delle quali ora vi vergognate? Poiché la loro fine è la morte.
Rom	6	22	Ora invece, essendo stati liberati dal peccato e fatti servi di Dio, voi avete per vostro frutto la santificazione e per fine la vita eterna.
Rom	6	23	Infatti il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesú, nostro Signore.
------------------------Romani, capitolo 7
Rom	7	1	Ignorate, fratelli (perché parlo a persone che hanno conoscenza della legge), che la legge ha potere sull'uomo per tutto il tempo che egli vive?
Rom	7	2	Infatti una donna sposata è per legge legata al marito finché egli vive, ma se il marito muore, ella è sciolta dalla legge del marito.
Rom	7	3	Perciò, se mentre vive il marito ella diventa moglie di un altro uomo, sarà chiamata adultera; ma quando il marito muore, ella è liberata da quella legge, per cui non è considerata adultera se diventa moglie di un altro uomo.
Rom	7	4	Così dunque, fratelli miei, anche voi siete morti alla legge mediante il corpo di Cristo per appartenere ad un altro, che è risuscitato dai morti, affinché portiamo frutti a Dio.
Rom	7	5	Infatti, mentre eravamo nella carne, le passioni peccaminose che erano mosse dalla legge operavano nelle nostre membra, portando frutti per la morte,
Rom	7	6	ma ora siamo stati sciolti dalla legge, essendo morti a ciò che ci teneva soggetti, per cui serviamo in novità di spirito e non il vecchio sistema della lettera.
Rom	7	7	Che diremo dunque? Che la legge è peccato? Cosí non sia; anzi io non avrei conosciuto il peccato, se non mediante la legge; infatti io non avrei conosciuta la concupiscenza, se la legge non avesse detto: Non concupire.
Rom	7	8	Il peccato invece, presa occasione da questo comandamento, ha prodotto in me ogni concupiscenza,
Rom	7	9	perché senza la legge, il peccato è morto. Ci fu un tempo in cui io vivevo senza la legge, ma essendo venuto il comandamento, il peccato prese vita ed io morii,
Rom	7	10	e trovai che proprio il comandamento, che è in funzione della vita, mi era motivo di morte.
Rom	7	11	Infatti il peccato, colta l'occasione per mezzo del comandamento, mi ingannò e mediante quello mi uccise.
Rom	7	12	Cosí, la legge è certamente santa, e il comandamento santo, giusto e buono.
Rom	7	13	Ciò che è buono è dunque diventato morte per me? Cosí non sia; anzi il peccato mi è diventato morte, affinché appaia che il peccato produce in me la morte per mezzo di ciò che è buono, affinché il peccato divenisse estremamente peccaminoso per mezzo del comandamento,
Rom	7	14	Infatti noi sappiamo che la legge è spirituale, ma io sono carnale, venduto come schiavo al peccato.
Rom	7	15	Giacché non capisco quel che faccio, perché non faccio quello che vorrei, ma faccio quello che odio.
Rom	7	16	Ora, se faccio ciò che non voglio, io riconosco che la legge è buona.
Rom	7	17	Quindi non sono piú io ad agire, ma è il peccato che abita in me.
Rom	7	18	Infatti io so che in me, cioè nella mia carne, non abita alcun bene, poiché ben si trova in me la volontà di fare il bene, ma io non trovo il modo di compierlo.
Rom	7	19	Infatti il bene che io voglio, non lo faccio; ma il male che non voglio, quello faccio.
Rom	7	20	Ora, se faccio ciò che non voglio, non sono piú io che lo faccio, ma è il peccato che abita in me.
Rom	7	21	Io scopro dunque questa legge: che volendo fare il bene, in me è presente il male.
Rom	7	22	Infatti io mi diletto nella legge di Dio secondo l'uomo interiore,
Rom	7	23	ma vedo un'altra legge nelle mie membra, che combatte contro la legge della mia mente e che mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra.
Rom	7	24	O miserabile uomo che sono! Chi mi libererà da questo corpo di morte?
Rom	7	25	Io rendo grazie a Dio per mezzo di Gesú Cristo, nostro Signore. Io stesso dunque con la mente servo la legge di Dio, ma con la carne la legge del peccato.
------------------------Romani, capitolo 8
Rom	8	1	Ora dunque non vi è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesú, i quali non camminano secondo la carne ma secondo lo Spirito,
Rom	8	2	perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesú mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte.
Rom	8	3	Infatti ciò che era impossibile alla legge, in quanto era senza forza a motivo della carne, Dio, mandando il proprio Figlio in carne simile a quella del peccato e a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne,
Rom	8	4	affinche la giustizia della legge si adempia in noi che non camminiamo secondo la carne, ma secondo lo Spirito.
Rom	8	5	Infatti coloro che sono secondo la carne volgono la mente alle cose della carne, ma coloro che sono secondo lo Spirito alle cose dello Spirito.
Rom	8	6	Infatti la mente controllata dalla carne produce morte, ma la mente controllata dallo Spirito produce vita e pace.
Rom	8	7	Per questo la mente controllata dalla carne è inimicizia contro Dio, perché non è sottomessa alla legge di Dio e neppure può esserlo.
Rom	8	8	Quindi quelli che sono nella carne non possono piacere a Dio.
Rom	8	9	Se lo Spirito di Dio abita in voi, non siete piú nella carne ma nello Spirito. Ma se uno non ha lo Spirito di Cristo, non appartiene a lui.
Rom	8	10	Se Cristo è in voi, certo il corpo è morto a causa del peccato, ma lo Spirito è vita a causa della giustizia.
Rom	8	11	E se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesú dai morti abita in voi, colui che risuscitò Cristo dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali mediante il suo Spirito che abita in voi.
Rom	8	12	Perciò, fratelli, noi siamo debitori non alla carne per vivere secondo la carne,
Rom	8	13	perché se vivete secondo la carne voi morrete; ma se per mezzo dello Spirito fate morire le opere del corpo, voi vivrete.
Rom	8	14	Poiché tutti quelli che sono condotti dallo Spirito di Dio sono figli di Dio.
Rom	8	15	Voi infatti non avete ricevuto uno spirito di schiavitú per cadere nuovamente nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione per il quale gridiamo: Abba, Padre
Rom	8	16	Lo Spirito stesso rende testimonianza al nostro spirito che noi siamo figli di Dio.
Rom	8	17	E se siamo figli, siamo anche eredi, eredi di Dio e coeredi di Cristo, se pure soffriamo con lui per essere anche con lui glorificati.
Rom	8	18	Io ritengo infatti che le sofferenze del tempo presente non sono affatto da eguagliarsi alla gloria che sarà manifestata in noi.
Rom	8	19	Infatti il desiderio intenso della creazione aspetta con bramosia la manifestazione dei figli di Dio,
Rom	8	20	perché la creazione è stata sottoposta alla vanità non di sua propria volontà, ma per colui che ve l'ha sottoposta,
Rom	8	21	nella speranza che la creazione stessa venga essa pure liberata dalla servitú della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio.
Rom	8	22	Infatti noi sappiamo che fino ad ora tutto il mondo creato geme insieme ed è in travaglio.
Rom	8	23	E non solo esso, ma anche noi stessi, che abbiamo le primizie dello Spirito noi stessi, dico, soffriamo in noi stessi, aspettando intensamente l'adozione, la redenzione del nostro corpo.
Rom	8	24	Perché noi siamo stati salvati in speranza; or la speranza che si vede non è speranza, poiché ciò che uno vede come può sperarlo ancora?
Rom	8	25	Ma se speriamo ciò che non vediamo, l'aspettiamo con pazienza.
Rom	8	26	Nello stesso modo anche lo Spirito sovviene alle nostre debolezze, perché non sappiamo ciò che dobbiamo chiedere in preghiera, come si conviene, ma lo Spirito stesso intercede per noi con sospiri ineffabili.
Rom	8	27	E colui che investiga i cuori conosce quale sia la mente dello Spirito, poiché egli intercede per i santi, secondo Dio.
Rom	8	28	Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene per coloro che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo proponimento.
Rom	8	29	Poiché quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati ad essere conformi all'immagine del suo Figlio affinché egli sia il primogenito fra molti fratelli.
Rom	8	30	E quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati, quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati.
Rom	8	31	Che diremo dunque circa queste cose? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?
Rom	8	32	Certamente colui che non ha risparmiato il suo proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà anche tutte le cose con lui?
Rom	8	33	Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è colui che li giustifica.
Rom	8	34	Chi è colui che li condannerà? Cristo è colui che è morto, e inoltre è anche risuscitato; egli è alla destra di Dio, ed anche intercede per noi,
Rom	8	35	Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Sarà l'afflizione, o la distretta, o la persecuzione, o la fame, o la nudità, o il pericolo, o la spada?
Rom	8	36	Come sta scritto: Per amor tuo siamo tutto il giorno messi a morte; siamo stati reputati come pecore da macello.
Rom	8	37	Ma in tutte queste cose noi siamo piú che vincitori in virtú di colui che ci ha amati.
Rom	8	38	Infatti io sono persuaso che né morte né vita né angeli né principati né potenze né cose presenti né cose future,
Rom	8	39	né altezze né profondità, né alcun'altra creatura potrà separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesú, nostro Signore.
------------------------Romani, capitolo 9
Rom	9	1	Io dico la verità in Cristo, non mento, perché me lo attesta la mia coscienza nello Spirito Santo;
Rom	9	2	ho grande tristezza e continuo dolore nel mio cuore.
Rom	9	3	Infatti desidererei essere io stesso anatema e separato da Cristo per i miei fratelli, miei parenti secondo la carne,
Rom	9	4	che sono Israeliti, dei quali sono l'adozione, la gloria, i patti, la promulgazione della legge, il servizio divino e le promesse;
Rom	9	5	dei quali sono i padri e dai quali proviene secondo la carne il Cristo che è sopra tutte le cose Dio, benedetto in eterno. Amen.
Rom	9	6	Tuttavia non è che la parola di Dio sia caduta a terra, poiché non tutti quelli che sono d'Israele sono Israele.
Rom	9	7	E neppure perché sono progenie di Abrahamo sono tutti figli; ma: In Isacco ti sarà nominata una progenie.
Rom	9	8	Cioè non i figli della carne sono figli di Dio, ma i figli della promessa sono considerati come progenie.
Rom	9	9	Questa fu infatti la parola della promessa: In questo tempo ritornerò e Sara avrà un figlio.
Rom	9	10	E non solo questo, ma anche Rebecca concepí da un solo uomo, Isacco nostro padre.
Rom	9	11	(infatti, quando non erano ancora nati i figli e non avevano fatto bene o male alcuno, affinché rimanesse fermo il proponimento di Dio secondo l'elezione e non a motivo delle opere, ma per colui che chiama),
Rom	9	12	le fu detto: Il maggiore servirà al minore,
Rom	9	13	come sta scritto: Io ho amato Giacobbe e ho odiato Esaú.
Rom	9	14	Che diremo dunque? C'è ingiustizia presso Dio? Cosí non sia.
Rom	9	15	Egli dice infatti a Mosé: Io avrò misericordia di chi avrò misericordia, e avrò compassione di chi avrò compassione.
Rom	9	16	Non dipende dunque né da chi vuole né da chi corre, ma da Dio che fa misericordia.
Rom	9	17	Dice infatti la Scrittura al Faraone: Proprio per questo ti ho suscitato, per mostrare in te la mia potenza e affinché il mio nome sia proclamato in tutta la terra.
Rom	9	18	Cosí egli fa misericordia a chi vuole e indurisce chi vuole.
Rom	9	19	Tu mi dirai dunque: Perché trova ancora egli da ridire? Chi può infatti resistere alla sua volontà?.
Rom	9	20	Piuttosto chi sei tu, o uomo, che disputi con Dio? La cosa formata dirà a colui che la formò: Perché mi hai fatto cosí?.
Rom	9	21	Non ha il vasaio autorità sull'argilla, per fare di una stessa pasta un vaso ad onore e un altro a disonore?
Rom	9	22	E che dire se Dio, volendo mostrare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con molta pazienza i vasi d'ira preparati per la perdizione?
Rom	9	23	E questo per far conoscere le ricchezze della sua gloria verso dei vasi di misericordia, che lui ha già preparato per la gloria,
Rom	9	24	cioè noi che egli ha chiamato, non solo fra i Giudei ma anche fra i gentili?
Rom	9	25	Come ancora egli dice in Osea: Io chiamerò il mio popolo quello che non è mio popolo, e amata quella che non è amata.
Rom	9	26	E avverrà che là dove fu loro detto Voi non siete mio popolo, saranno chiamati figli del Dio vivente.
Rom	9	27	Ma Isaia esclama riguardo a Israele: Anche se il numero dei figli d'Israele fosse come la sabbia del mare, solo il residuo sarà salvato.
Rom	9	28	Infatti egli manda ad effetto la decisione con giustizia, perché il Signore manderà ad effetto e accelererà la decisione sopra la terra.
Rom	9	29	E come Isaia aveva predetto: Se il Signore degli eserciti non ci avesse lasciato un seme, saremmo diventati come Sodoma e saremmo stati simili a Gomorra.
Rom	9	30	Che diremo dunque? Che i gentili, che non cercavano la giustizia, hanno ottenuta la giustizia, quella giustizia però che deriva dalla fede,
Rom	9	31	mentre Israele, che cercava la legge della giustizia, non è arrivato alla legge della giustizia.
Rom	9	32	Perché? Perché la cercava non mediante la fede ma mediante le opere della legge; essi infatti hanno urtato nella pietra d'inciampo.
Rom	9	33	come sta scritto Ecco, io pongo in Sion una pietra d'inciampo e una roccia di scandalo, ma chiunque crede in lui non sarà svergognato.
------------------------Romani, capitolo 10
Rom	10	1	Fratelli, il desiderio del mio cuore e la preghiera che rivolgo a Dio per Israele è per la sua salvezza.
Rom	10	2	Rendo loro testimonianza infatti che hanno lo zelo per Dio, ma non secondo conoscenza.
Rom	10	3	Poiché ignorando la giustizia di Dio e cercando di stabilire la propria giustizia non si sono sottoposti alla giustizia di Dio
Rom	10	4	perché il fine della legge è Cristo, per la giustificazione di ognuno che crede.
Rom	10	5	Mosé infatti descrive cosí la giustizia che proviene dalla legge: L'uomo che fa quelle cose, vivrà per esse.
Rom	10	6	Ma la giustizia che proviene dalla fede dice cosí: Non dire in cuor tuo: Chi salirà in Cielo?. Questo significa farne discendere Cristo.
Rom	10	7	Ovvero: Chi scenderà nell'abisso?. Questo significa far risalire Cristo dai morti.
Rom	10	8	Ma che dice essa? La parola è presso di te, nella tua bocca e nel tuo cuore. Questa è la parola della fede, che noi predichiamo;
Rom	10	9	poiché se confessi con la tua bocca il Signore Gesú, e credi nel tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato.
Rom	10	10	Col cuore infatti si crede per ottenere giustizia e con la bocca si fa confessione, per ottenere salvezza,.
Rom	10	11	perché la Scrittura dice: Chiunque crede in lui non sarà svergognato.
Rom	10	12	Poiché non c'è distinzione fra il Giudeo e il Greco, perché uno stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano.
Rom	10	13	Infatti: Chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato.
Rom	10	14	Come dunque invocheranno colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in colui del quale non hanno udito parlare? E come udiranno, se non c'è chi predichi?
Rom	10	15	E come predicheranno, se non sono mandati? Come sta scritto: Quanto sono belli i piedi di coloro che annunziano la pace, che annunziano buone novelle!.
Rom	10	16	Ma non tutti hanno ubbidito all'evangelo, perché Isaia dice: Signore, chi ha creduto alla nostra predicazione?.
Rom	10	17	La fede dunque viene dall'udire, e l'udire viene dalla parola di Dio.
Rom	10	18	Ma io dico: Non hanno essi udito? Anzi, La loro voce è corsa per tutta la terra, e le loro parole fino agli estremi confini del mondo.
Rom	10	19	Ma io dico: Non ha Israele compreso? Mosé dice per primo: Io vi muoverò a gelosia per una nazione che non è nazione; vi provocherò a sdegno per una nazione stolta.
Rom	10	20	E Isaia arditamente dice: Io sono stato trovato da quelli che non mi cercavano, mi sono manifestato a quelli che non chiedevano di me.
Rom	10	21	Ma riguardo ad Israele dice: Tutto il giorno ho steso le mani verso un popolo disubbidiente, e contraddicente.
------------------------Romani, capitolo 11
Rom	11	1	Io dico dunque: Ha Dio rigettato il suo popolo? Cosí non sia, perché anch'io sono Israelita, della progenie di Abrahamo, della tribú di Beniamino.
Rom	11	2	Dio non ha rigettato il suo popolo, che ha preconosciuto. Non sapete voi ciò che la Scrittura dice nella storia di Elia? Come egli si rivolge a Dio contro Israele, dicendo:
Rom	11	3	Signore, hanno ucciso i tuoi profeti e hanno distrutto i tuoi altari, e io sono rimasto solo, ed essi cercano la mia vita.
Rom	11	4	Ma che gli disse la voce divina? Io mi sono riservato settemila uomini, che non hanno piegato il ginocchio davanti a Baal.
Rom	11	5	Cosí dunque, anche nel tempo presente è stato lasciato un residuo secondo l'elezione della grazia.
Rom	11	6	E se è per grazia, non è piú per opere, altrimenti la grazia non sarebbe piú grazia; ma se è per opere, non è piú grazia, altrimenti l'opera non sarebbe piú opera.
Rom	11	7	Che dunque? Israele non ha ottenuto quello che cercava, ma gli eletti l'hanno ottenuto, e gli altri sono stati induriti,
Rom	11	8	come sta scritto: Dio ha dato loro uno spirito di stordimento, occhi per non vedere e orecchi per non udire.
Rom	11	9	E Davide dice: La loro mensa di venti per loro un laccio, una trappola, un intoppo e una retribuzione.
Rom	11	10	Siano oscurati i loro occhi da non vedere, e piega loro la schiena del continuo.
Rom	11	11	Io dico dunque: Hanno inciampato perché cadessero? Cosí non sia; ma per la loro caduta la salvezza è giunta ai gentili per provocarli a gelosia.
Rom	11	12	Ora, se la loro caduta è la ricchezza del mondo e la loro diminuzione la ricchezza dei gentili, quanto piú lo sarà la loro pienezza?
Rom	11	13	Infatti io parlo a voi gentili, in quanto sono apostolo dei gentili; io onoro il mio ministero,
Rom	11	14	per provare se in qualche maniera posso provocare a gelosia quelli della mia carne e salvarne alcuni.
Rom	11	15	Infatti, se il loro rigetto è la riconciliazione del mondo, che sarà la loro riammissione, se non la vita dai morti?
Rom	11	16	Ora, se le primizie sono sante, anche la massa è santa; e se la radice è santa, anche i rami sono santi.
Rom	11	17	E se pure alcuni rami sono stati troncati, e tu che sei olivastro sei stato innestato al loro posto e fatto partecipe della radice e della grassezza dell'olivo,
Rom	11	18	non vantarti contro i rami, ma se ti vanti contro di loro ricordati che non sei tu a portare la radice, ma è la radice che porta te.
Rom	11	19	Forse dunque dirai: I rami sono stati troncati, affinché io fossi innestato.
Rom	11	20	Bene; essi sono stati troncati per l'incredulità e tu stai ritto per la fede; non insuperbirti, ma temi.
Rom	11	21	Se Dio infatti non ha risparmiato i rami naturali, guarda che talora non risparmi neanche te.
Rom	11	22	Vedi dunque la bontà e la severità di Dio: la severità su quelli che sono caduti, e la bontà verso di te, se pure perseveri nella bontà, altrimenti anche tu sarai reciso.
Rom	11	23	E anche essi, se non perseverano nell'incredulità, saranno innestati, perché Dio è potente da innestarli di nuovo.
Rom	11	24	Infatti, se tu sei stato tagliato dall'olivo per natura selvatico e innestato contro natura nell'olivo domestico, quanto piú costoro, che sono rami naturali, saranno innestati nel proprio olivo.
Rom	11	25	Perché non voglio, fratelli, che ignoriate questo mistero, affinché non siate presuntuosi in voi stessi, che ad Israele è avvenuto un indurimento parziale finché sarà entrata la pienezza dei gentili,
Rom	11	26	e cosí tutto Israele sarà salvato come sta scritto: Il liberatore verrà da Sion, e rimuoverà l'empietà da Giacobbe.
Rom	11	27	E questo sarà il mio patto con loro quando io avrò tolto via i loro peccati.
Rom	11	28	Quanto all'evangelo, essi sono nemici per causa vostra, ma quanto all'elezione, sono amati a causa dei padri
Rom	11	29	perché i doni e la vocazione di Dio sono senza pentimento.
Rom	11	30	Come infatti pure voi una volta foste disubbidienti a Dio, ma ora avete ottenuta misericordia per la disubbidienza di costoro,
Rom	11	31	così anche costoro al presente sono stati disubbidienti affinché, per la misericordia a voi fatta, anch'essi ottengano misericordia.
Rom	11	32	Poiché Dio ha rinchiuso tutti nella disubbidienza, per far misericordia a tutti.
Rom	11	33	O profondità di ricchezze, di sapienza e di conoscenza di Dio! Quanto imperscrutabili sono i suoi giudizi e inesplorabili le sue vie!
Rom	11	34	Chi infatti ha conosciuto la mente del Signore? O chi è stato suo consigliere?
Rom	11	35	O chi gli ha dato per primo, sí che ne abbia a ricevere la ricompensa?.
Rom	11	36	Poiché da lui, per mezzo di lui e in vista di lui sono tutte le cose. A lui sia la gloria in eterno. Amen.
------------------------Romani, capitolo 12
Rom	12	1	Vi esorto dunque, fratelli, per le compassioni di Dio, a presentare i vostri corpi, il che è il vostro ragionevole servizio, quale sacrificio vivente, santo e accettevole a Dio.
Rom	12	2	E non vi conformate a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza qual sia la buona, accettevole e perfetta volontà di Dio.
Rom	12	3	Infatti, per la grazia che mi è stata data, dico a ciascuno che si trovi fra voi di non avere alcun concetto piú alto di quello che conviene avere, ma di avere un concetto sobrio, secondo la misura della fede che Dio ha distribuito a ciascuno.
Rom	12	4	Infatti, come in uno stesso corpo abbiamo molte membra e tutte le membra non hanno la medesima funzione,
Rom	12	5	cosí noi, che siamo molti, siamo un medesimo corpo in Cristo, e ciascuno siamo membra l'uno dell'altro.
Rom	12	6	Ora, avendo noi doni differenti secondo la grazia che ci è stata data, se abbiamo profezia, profetizziamo secondo la proporzione della fede;
Rom	12	7	se di ministero, attendiamo al ministero; similmente il dottore attenda all'insegnamento;
Rom	12	8	e colui che esorta, attenda all'esortare; colui che distribuisce, lo faccia con semplicità; colui che presiede, presieda con diligenza; colui che fa opere di pietà le faccia con gioia.
Rom	12	9	L'amore sia senza ipocrisia, detestate il male e attenetevi fermamente al bene.
Rom	12	10	Nell'amore fraterno, amatevi teneramente gli uni gli altri nell'onore usate riguardo gli uni verso gli altri.
Rom	12	11	Non siate pigri nello zelo, siate ferventi nello spirito, servite il Signore
Rom	12	12	allegri nella speranza, costanti nell'afflizione, perseveranti nella preghiera;
Rom	12	13	provvedete ai bisogni dei santi, esercitate l'ospitalità.
Rom	12	14	Benedite quelli che vi perseguitano benedite e non maledite.
Rom	12	15	Rallegratevi con quelli che sono allegri, piangete con quelli che piangono.
Rom	12	16	Abbiate gli stessi pensieri gli uni verso gli altri; non aspirate alle cose alte, ma attenetevi alle umili; non siate savi da voi stessi.
Rom	12	17	Non rendete ad alcuno male per male, cercate di fare il bene davanti a tutti gli uomini.
Rom	12	18	Se è possibile e per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini.
Rom	12	19	Non fate le vostre vendette, cari miei, ma lasciate posto all'ira di Dio, perché sta scritto: A me la vendetta, io renderò la retribuzione, dice il Signore.
Rom	12	20	Se dunque il tuo nemico ha fame dagli da mangiare, se ha sete dagli da bere; perché, facendo questo, radunerai dei carboni accesi sul suo capo
Rom	12	21	Non essere vinto dal male, ma vinci il male con il bene.
------------------------Romani, capitolo 13
Rom	13	1	Ogni persona sia sottoposta alle autorità superiori, poiché non c'è autorità se non da Dio, e le autorità che esistono sono istituite da Dio.
Rom	13	2	Perciò chi resiste all'autorità, resiste all'ordine di Dio; e quelli che vi resistono attireranno su di sé la condanna.
Rom	13	3	I magistrati infatti non sono da temere per le opere buone, ma per le malvagie; ora vuoi non temere l'autorità? Fa' ciò che è bene, e tu riceverai lode da essa,
Rom	13	4	perché il magistrato è ministro di Dio per te nel bene; ma se tu fai il male, temi, perché egli non porta la spada invano; poiché egli è ministro di Dio, un vendicatore con ira contro colui che fa il male.
Rom	13	5	Perciò è necessario essergli sottomessi, non solo per timore dell'ira ma anche per ragione di coscienza.
Rom	13	6	Infatti per questo motivo pagate anche i tributi, perché essi sono ministri di Dio, dediti continuamente a questo servizio.
Rom	13	7	Rendete dunque a ciascuno ciò che gli è dovuto: il tributo a chi dovete il tributo, l'imposta a chi dovete l'imposta, il timore a chi dovete il timore, l'onore a chi l'onore.
Rom	13	8	Non abbiate alcun debito con nessuno, se non di amarvi gli uni gli altri, perché chi ama il suo simile ha adempiuto la legge.
Rom	13	9	Infatti questi comandamenti: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non dir falsa testimonianza, non desiderare, e se vi è qualche altro comandamento, si riassumono tutti in questo: Ama il tuo prossimo come te stesso.
Rom	13	10	L'amore non fa alcun male al prossimo; l'adempimento dunque della legge è l'amore.
Rom	13	11	E questo tanto piú dobbiamo fare, conoscendo il tempo, perché è ormai ora che ci svegliamo dal sonno, poiché la salvezza ci è ora piú vicina di quando credemmo.
Rom	13	12	La notte è avanzata e il giorno è vicino; gettiamo dunque via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce.
Rom	13	13	Camminiamo onestamente, come di giorno, non in gozzoviglie ed ebbrezze, non in immoralità e sensualità, non in contese ed invidie.
Rom	13	14	Ma siate rivestiti del Signor Gesú Cristo e non abbiate cura della carne per soddisfarne le sue concupiscenze.
------------------------Romani, capitolo 14
Rom	14	1	Or accogliete chi è debole nella fede, ma non per giudicare le sue opinioni.
Rom	14	2	L'uno crede di poter mangiare d'ogni cosa, mentre l'altro, che è debole, mangia solo legumi.
Rom	14	3	Colui che mangia non disprezzi colui che non mangia, e colui che non mangia non giudichi colui che mangia, poiché Dio lo ha accettato.
Rom	14	4	Chi sei tu che giudichi il domestico altrui? Stia egli in piedi o cada, ciò riguarda il suo proprio signore, ma sarà mantenuto saldo, perché Dio è capace di tenerlo in piedi.
Rom	14	5	L'uno stima un giorno piú dell'altro, e l'altro stima tutti i giorni uguali; ciascuno sia pienamente convinto nella sua mente.
Rom	14	6	Chi ha riguardo al giorno, lo fa per il Signore; chi non ha alcun riguardo al giorno lo fa per il Signore; chi mangia lo fa per il Signore e rende grazie a Dio; e chi non mangia non mangia per il Signore e rende grazie a Dio.
Rom	14	7	Nessuno di noi infatti vive per se stesso, e neppure muore per se stesso,
Rom	14	8	perché, se pure viviamo, viviamo per il Signore; e se moriamo, moriamo per il Signore, dunque sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore.
Rom	14	9	Poiché a questo fine Cristo è morto, è risuscitato ed è tornato in vita: per signoreggiare sui morti e sui vivi.
Rom	14	10	Ora tu, perché giudichi il tuo fratello? O perché disprezzi il tuo fratello? Poiché tutti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo.
Rom	14	11	Sta infatti scritto: Come io vivo, dice il Signore, ogni ginocchio si piegherà davanti a me e ogni lingua darà gloria a Dio.
Rom	14	12	Cosí dunque ognuno di noi renderà conto di se stesso a Dio.
Rom	14	13	Perciò non giudichiamo piú gli uni gli altri ma piuttosto giudicate questo: di non porre intoppo o scandalo al fratello.
Rom	14	14	Io so e sono persuaso nel Signore Gesú, che nessuna cosa è immonda in se stessa, ma chi stima qualche cosa immonda, per lui è immonda.
Rom	14	15	Ma se tuo fratello è contristato a motivo di un cibo, tu non cammini piú secondo amore; non far perire col tuo cibo colui per il quale Cristo è morto.
Rom	14	16	Perciò quel che per voi è bene non diventi motivo di biasimo
Rom	14	17	poiché il regno di Dio non è mangiare e bere, ma giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo.
Rom	14	18	Infatti chi serve Cristo in queste cose è gradito a Dio e approvato dagli uomini.
Rom	14	19	Perseguiamo dunque le cose che contribuiscono alla pace e alla edificazione reciproca.
Rom	14	20	Non distruggere l'opera di Dio per il cibo; certo, tutte le cose sono pure, ma è sbagliato quando uno mangia qualcosa che è occasione di peccato.
Rom	14	21	E' bene non mangiare carne, né bere vino, né fare cosa alcuna che porti tuo fratello a inciampare o ad essere scandalizzato o essere indebolito.
Rom	14	22	Hai tu fede? Tienila per te stesso davanti a Dio; beato chi non condanna se stesso in ciò che approva.
Rom	14	23	Ma colui che sta in dubbio, se mangia è condannato, perché non mangia con fede; or tutto ciò che non viene da fede è peccato.
------------------------Romani, capitolo 15
Rom	15	1	Or noi, che siamo forti, dobbiamo sopportare le debolezze dei deboli e non compiacere a noi stessi.
Rom	15	2	Ciascuno di noi compiaccia al prossimo nel bene, per l'edificazione,
Rom	15	3	poiché anche Cristo non ha compiaciuto a se stesso, ma come sta scritto: Gli oltraggi di coloro che ti oltraggiano sono caduti su di me.
Rom	15	4	Infatti tutte le cose che furono scritte in passato furono scritte per nostro ammaestramento, affinché mediante la perseveranza e la consolazione delle Scritture noi riteniamo la speranza.
Rom	15	5	Ora il Dio della pazienza e della consolazione vi dia di avere gli uni verso gli altri gli stessi pensieri, secondo Cristo Gesù,
Rom	15	6	affinché con una sola mente e una sola bocca glorifichiate Dio, che è Padre del nostro Signore Gesú Cristo.
Rom	15	7	Perciò accoglietevi gli uni gli altri come anche Cristo ci ha accolti per la gloria di Dio.
Rom	15	8	Or io dico che Gesú Cristo è diventato ministro dei circoncisi a difesa della verità di Dio, per confermare le promesse fatte ai padri,
Rom	15	9	ed ha accolto i gentili per la sua misericordia, affinché glorifichino Dio come sta scritto: Per questo ti celebrerò fra le genti, e canterò le lodi del tuo nome.
Rom	15	10	E altrove la Scrittura dice: Rallegratevi, o genti, col suo popolo.
Rom	15	11	E di nuovo Lodate il Signore, tutte le genti; e lo celebrino i popoli tutti.
Rom	15	12	Ed ancora Isaia dice: Spunterà un germoglio dalla radice di Iesse, e colui che sorgerà per reggere le genti; le nazioni spereranno in lui.
Rom	15	13	Ora il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace nel credere, affinché abbondiate nella speranza, per la potenza dello Spirito Santo.
Rom	15	14	Ora, fratelli miei, io stesso sono persuaso a vostro riguardo, che anche voi siete pieni di bontà, ripieni d'ogni conoscenza, capaci anche di ammonirvi gli uni gli altri.
Rom	15	15	Ma, fratelli, io vi ho scritto alquanto piú arditamente, come per ricordarvi per la grazia che mi è stata data da Dio,
Rom	15	16	per essere ministro di Gesú Cristo presso i gentili, adoperandomi nel sacro servizio dell'evangelo di Dio, affinché l'offerta dei gentili sia accettevole, santificata dallo Spirito Santo.
Rom	15	17	Io ho dunque di che gloriarmi in Cristo Gesú nelle cose che riguardano Dio.
Rom	15	18	Infatti non ardirei dir cosa che Cristo non abbia operata per mezzo mio, per condurre all'ubbidienza i gentili con la parola e con l'opera,
Rom	15	19	con potenza di segni e di prodigi, con la potenza dello Spirito di Dio; cosí, da Gerusalemme e nei dintorni fino all'Illiria, ho compiuto il servizio dell'evangelo di Cristo,
Rom	15	20	avendo l'ambizione di evangelizzare là dove non era ancora stato nominato Cristo, per non edificare sul fondamento altrui.
Rom	15	21	Ma, come sta scritto: Coloro ai quali non era stato annunziato nulla di lui vedranno, e coloro che non avevano udito parlare intenderanno.
Rom	15	22	Anche per questo motivo sono stato spesse volte impedito di venire da voi.
Rom	15	23	Ma ora, non avendo piú luogo da evangelizzare in queste contrade, avendo da molti anni un grande desiderio di venire da voi,
Rom	15	24	quando andrò in Spagna, verrò da voi; passando, spero infatti di vedervi e di essere accompagnato da voi fin là, dopo aver goduto un poco della vostra compagnia.
Rom	15	25	Ma ora vado a Gerusalemme per sovvenire ai santi,
Rom	15	26	perché a quelli della Macedonia e dell'Acaia è piaciuto di fare contribuzione per i poveri che sono fra i santi in Gerusalemme.
Rom	15	27	Ora è piaciuto loro di far questo, perché sono ad essi debitori; se i gentili infatti hanno avuto parte dei loro beni spirituali, devono anche sovvenire loro nei beni materiali.
Rom	15	28	Dopo dunque aver compiuto questo ed aver consegnato loro questo frutto, andrò in Spagna, passando da voi.
Rom	15	29	Ma io so che, venendo da voi, verrò nella pienezza della benedizione dell'evangelo di Cristo.
Rom	15	30	Or vi esorto, fratelli, per il Signor nostro Gesú Cristo e per l'amore dello Spirito, a combattere con me presso Dio per me nelle vostre preghiere,
Rom	15	31	affinché io sia liberato dagli increduli che sono nella Giudea, perché il mio servizio per Gerusalemme sia accettevole ai santi,
Rom	15	32	affinché, se piace a Dio, io venga con gioia da voi e sia ricreato insieme a voi.
Rom	15	33	Ora il Dio della pace sia con tutti voi Amen.
------------------------Romani, capitolo 16
Rom	16	1	Or io vi raccomando Febe, nostra sorella, che è diaconessa della chiesa che è in Cencrea,
Rom	16	2	affinché l'accogliate nel Signore, come si conviene ai santi, assistendola in qualunque cosa avrà bisogno di voi, perché ella ha prestato assistenza a molti e anche a me stesso.
Rom	16	3	Salutate Priscilla ed Aquila miei compagni d'opera in Cristo Gesú,
Rom	16	4	i quali hanno rischiato la loro testa per la mia vita; a loro non solo io, ma anche tutte le chiese dei gentili rendono grazie.
Rom	16	5	Salutate anche la chiesa che è in casa loro; salutate il mio caro Epeneto il quale è la primizia dell'Acaia in Cristo.
Rom	16	6	Salutate Maria, la quale si è molto affaticata per noi.
Rom	16	7	Salutate Andronico e Giunia, miei parenti e compagni di prigione, i quali sono segnalati fra gli apostoli, e anche sono stati in Cristo prima di me.
Rom	16	8	Salutate Amplia, mio diletto nel Signore.
Rom	16	9	Salutate Urbano, nostro compagno d'opera in Cristo, e il mio caro Stachi.
Rom	16	10	Salutate Apelle, che è approvato in Cristo. Salutate quelli della casa di Aristobulo.
Rom	16	11	Salutate Erodione, mio parente. Salutate quelli della casa di Narcisso che sono nel Signore.
Rom	16	12	Salutate Trifena e Trifosa, che si affaticano nel Signore. Salutate la cara Perside, che si è molto affaticata nel Signore.
Rom	16	13	Salutate Rufo, che è eletto nel Signore, e sua madre che è pure mia.
Rom	16	14	Salutate Asincrito, Flegonte, Erma Patroba, Erme e i fratelli che sono con loro.
Rom	16	15	Salutate Filologo, Giulia, Nereo e sua sorella Olimpa, e tutti i santi che sono con loro.
Rom	16	16	Salutatevi gli uni gli altri con un santo bacio; le chiese di Cristo vi salutano.
Rom	16	17	Or io vi esorto, fratelli, a guardarvi da quelli che fomentano le divisioni e gli scandali contro la dottrina che avete appreso, e ritiratevi da loro;
Rom	16	18	costoro infatti non servono il nostro Signore Gesú Cristo ma il proprio ventre, e con dolce e lusinghevole parlare seducono i cuori dei semplici.
Rom	16	19	La vostra ubbidienza infatti si è divulgata fra tutti; io mi rallegro quindi per voi; or io desidero che siate savi nel bene e semplici nel male.
Rom	16	20	Ora il Dio della pace schiaccerà presto Satana sotto i vostri piedi. La grazia del Signore nostro Gesú Cristo sia con voi. Amen.
Rom	16	21	Timoteo, mio compagno d'opera, Lucio, Giasone e Sosipatro, miei parenti, vi salutano.
Rom	16	22	Io, Terzio, che ho scritto questa epistola, vi saluto nel Signore.
Rom	16	23	Gaio, che ospita me e tutta la chiesa, vi saluta. Erasto, il tesoriere della città e il fratello Quarto vi salutano.
Rom	16	24	La grazia del Signor nostro Gesú Cristo sia con tutti voi. Amen.
Rom	16	25	Or a colui che vi può raffermare secondo il mio evangelo e la predicazione di Gesú Cristo, secondo la rivelazione del mistero celato per molti secoli addietro,
Rom	16	26	e ora manifestato e rivelato fra tutte le genti mediante le Scritture profetiche, secondo il comandamento dell'eterno Dio, per indurli all'ubbidienza della fede.
Rom	16	27	a Dio, unico sapiente, sia la gloria in eterno, per mezzo di Gesú Cristo. Amen.
------------------------1 Corinzi, capitolo 1
1Cor	1	1	Paolo, chiamato ad essere apostolo di Gesú Cristo, per volontà di Dio, e il fratello Sostene,
1Cor	1	2	alla chiesa di Dio che è in Corinto ai santificati in Gesú Cristo, chiamati ad essere santi, insieme a tutti quelli che in qualunque luogo invocano il nome di Gesú Cristo, loro Signore e nostro:
1Cor	1	3	grazia e pace a voi da Dio nostro Padre e dal Signore Gesú Cristo.
1Cor	1	4	Io rendo continuamente grazie per voi al mio Dio, a motivo della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesú,
1Cor	1	5	perché in lui siete stati arricchiti in ogni cosa, in ogni dono di parola e in ogni conoscenza,
1Cor	1	6	per la testimonianza di Cristo che è stata confermata tra voi,
1Cor	1	7	cosí che non vi manca alcun dono mentre aspettate la manifestazione del Signor nostro Gesú Cristo,
1Cor	1	8	il quale vi confermerà fino alla fine, affinché siate irreprensibili nel giorno del nostro Signore Gesú Cristo.
1Cor	1	9	Fedele è Dio dal quale siete stati chiamati alla comunione del suo Figlio Gesú Cristo, nostro Signore.
1Cor	1	10	Ora, fratelli, vi esorto nel nome del nostro Signore Gesú Cristo ad avere tutti un medesimo parlare e a non avere divisioni tra di voi, ma ad essere perfettamente uniti in un medesimo modo di pensare e di volere.
1Cor	1	11	Mi è stato segnalato infatti a vostro riguardo, fratelli miei, da quelli della casa di Cloe, che vi sono contese fra voi.
1Cor	1	12	Or voglio dire questo, che ciascuno di voi dice: Io sono di Paolo, io di Apollo, io di Cefa ed io di Cristo.
1Cor	1	13	Cristo è forse diviso? Paolo è stato forse crocifisso per voi? O siete voi stati battezzati nel nome di Paolo?
1Cor	1	14	Ringrazio Dio che non ho battezzato alcuno di voi, ad eccezione di Crispo e Gaio,
1Cor	1	15	perché nessuno dica che siete stati battezzati nel mio nome.
1Cor	1	16	Ho battezzato anche la famiglia di Stefana; per il resto non so se ho battezzato qualcun altro.
1Cor	1	17	Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma ad evangelizzare, non però con sapienza di parola, affinché la croce di Cristo non sia resa vana.
1Cor	1	18	Infatti il messaggio della croce è follia per quelli che periscono, ma per noi che siamo salvati è potenza di Dio.
1Cor	1	19	Sta scritto infatti: Io farò perire la sapienza dei savi e annullerò l'intelligenza degli intelligenti.
1Cor	1	20	Dov'è il savio? Dov'è lo scriba? Dov'è il disputatore di questa età? Non ha forse Dio resa stolta la sapienza di questo mondo?
1Cor	1	21	Infatti, poiché nella sapienza di Dio il mondo non ha conosciuto Dio per mezzo della propria sapienza, è piaciuto a Dio di salvare quelli che credono mediante la follia della predicazione
1Cor	1	22	poiché i Giudei chiedono un segno e i Greci cercano sapienza,
1Cor	1	23	ma noi predichiamo Cristo crocifisso, che è scandalo per i Giudei e follia per i Greci;
1Cor	1	24	ma a quelli che sono chiamati, sia Giudei che Greci, noi predichiamo Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio;
1Cor	1	25	poiché la follia di Dio è piú savia degli uomini e la debolezza di Dio piú forte degli uomini.
1Cor	1	26	Riguardate infatti la vostra vocazione, fratelli, poiché non ci sono tra di voi molti savi secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili,
1Cor	1	27	ma Dio ha scelto le cose stolte del mondo per svergognare le savie; e Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti;
1Cor	1	28	e Dio ha scelto le cose ignobili del mondo e le cose spregevoli e le cose che non sono per ridurre al niente quelle che sono,
1Cor	1	29	affinché nessuna carne si glori alla sua presenza.
1Cor	1	30	Ora grazie a lui voi siete in Cristo Gesú, il quale da Dio è stato fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione,
1Cor	1	31	affinché, come sta scritto: Chi si gloria, si glori nel Signore
------------------------1 Corinzi, capitolo 2
1Cor	2	1	Anch'io, fratelli, quando venni da voi, non venni con eccellenza di parola o di sapienza, annunziandovi la testimonianza di Dio,
1Cor	2	2	perché mi ero proposto di non sapere fra voi altro, se non Gesú Cristo e lui crocifisso.
1Cor	2	3	Cosí io sono stato presso di voi con debolezza, con timore e con gran tremore.
1Cor	2	4	La mia parola e la mia predicazione non consistettero in parole persuasive di umana sapienza, ma in dimostrazione di Spirito e di potenza,
1Cor	2	5	affinché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza degli uomini, ma sulla potenza di Dio.
1Cor	2	6	Or noi parliamo di sapienza fra gli uomini maturi, ma di una sapienza che non è di questa età né dei dominatori di questa età che sono ridotti al nulla,
1Cor	2	7	ma parliamo della sapienza di Dio nascosta nel mistero, che Dio ha preordinato prima delle età per la nostra gloria,
1Cor	2	8	che nessuno dei dominatori di questa età ha conosciuta; perché, se l'avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria.
1Cor	2	9	Ma come sta scritto: Le cose che occhio non ha visto e che orecchio non ha udito e che non sono salite in cuor d'uomo, sono quelle che Dio ha preparato per quelli che lo amano.
1Cor	2	10	Dio però le ha rivelate a noi per mezzo del suo Spirito, perché lo Spirito investiga ogni cosa, anche le profondità di Dio.
1Cor	2	11	Chi tra gli uomini, infatti conosce le cose dell'uomo, se non lo spirito dell'uomo che è in lui? Cosí pure nessuno conosce le cose di Dio, se non lo Spirito di Dio.
1Cor	2	12	Ora noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito che viene da Dio, affinché conosciamo le cose che ci sono state donate da Dio.
1Cor	2	13	Di queste anche parliamo, non con parole insegnate dalla sapienza umana ma insegnate dallo Spirito Santo, esprimendo cose spirituali con parole spirituali.
1Cor	2	14	Or l'uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché sono follia per lui, e non le può conoscere, poiché si giudicano spiritualmente.
1Cor	2	15	Ma colui che è spirituale giudica ogni cosa ed egli non è giudicato da alcuno.
1Cor	2	16	Infatti chi ha conosciuto la mente del Signore per poterlo ammaestrare? Or noi abbiamo la mente di Cristo.
------------------------1 Corinzi, capitolo 3
1Cor	3	1	Or io, fratelli, non ho potuto parlare a voi come a uomini spirituali, ma vi ho parlato come a dei carnali, come a bambini in Cristo.
1Cor	3	2	Vi ho dato da bere del latte, e non vi ho dato del cibo solido, perché non eravate in grado di assimilarlo, anzi non lo siete neppure ora, perché siete ancora carnali.
1Cor	3	3	Infatti, poiché fra voi vi è invidia, dispute e divisioni, non siete voi carnali e non camminate secondo l'uomo?
1Cor	3	4	Quando uno dice: Io sono di Paolo, e un altro: Io sono di Apollo, non siete voi carnali?
1Cor	3	5	Chi è dunque Paolo e chi è Apollo, se non ministri per mezzo dei quali voi avete creduto, e ciò secondo che il Signore ha dato a ciascuno?
1Cor	3	6	Io ho piantato, Apollo ha annaffiato, ma Dio ha fatto crescere.
1Cor	3	7	Ora né chi pianta né chi annaffia è cosa alcuna, ma è Dio che fa crescere.
1Cor	3	8	Cosí colui che pianta e colui che annaffia sono una medesima cosa, ma ciascuno riceverà il proprio premio a secondo la sua fatica.
1Cor	3	9	Noi siamo infatti collaboratori di Dio; voi siete il campo di Dio, l'edificio di Dio.
1Cor	3	10	Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come savio architetto io ho posto il fondamento, ed altri vi costruisce sopra; ora ciascuno stia attento come vi costruisce sopra
1Cor	3	11	perché nessuno può porre altro fondamento diverso da quello che è stato posto, cioè Gesú Cristo.
1Cor	3	12	Ora, se uno costruisce sopra questo fondamento con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, stoppia,
1Cor	3	13	l'opera di ciascuno sarà manifestata, perché il giorno la paleserà; poiché sarà manifestata mediante il fuoco, e il fuoco proverà quale sia l'opera di ciascuno.
1Cor	3	14	Se l'opera che uno ha edificato sul fondamento resiste, egli ne riceverà una ricompensa,
1Cor	3	15	ma se la sua opera è arsa, egli ne subirà la perdita, nondimeno sarà salvato, ma come attraverso il fuoco.
1Cor	3	16	Non sapete voi che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?
1Cor	3	17	Se alcuno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui, perché il tempio di Dio, che siete voi, è santo.
1Cor	3	18	Nessuno inganni se stesso, se qualcuno fra voi pensa di essere savio in questa età, diventi stolto affinché possa diventare savio.
1Cor	3	19	Infatti la sapienza di questo mondo è follia presso Dio, poiché sta scritto: Egli è colui che prende i savi nella loro astuzia;
1Cor	3	20	e altrove: Il Signore conosce i pensieri dei savi e sa che sono vani.
1Cor	3	21	Perciò nessuno si glori negli uomini, perché ogni cosa è vostra:
1Cor	3	22	Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, le cose presenti e le cose future; tutte le cose sono vostre.
1Cor	3	23	E voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.
------------------------1 Corinzi, capitolo 4
1Cor	4	1	A Cosí l'uomo ci consideri come ministri di Cristo e amministratori dei misteri di Dio.
1Cor	4	2	Ma del resto dagli amministratori si richiede che ciascuno sia trovato fedele.
1Cor	4	3	Ora a me importa ben poco di essere giudicato da voi o da un tribunale umano; anzi non giudico neppure me stesso.
1Cor	4	4	Non sono infatti consapevole di colpa alcuna; non per questo sono però giustificato, ma colui che mi giudica è il Signore.
1Cor	4	5	Perciò non giudicate nulla prima del tempo, finché sia venuto il Signore, il quale metterà in luce le cose occulte delle tenebre e manifesterà i consigli dei cuori; e allora ciascuno avrà la sua lode da Dio.
1Cor	4	6	Ora, fratelli, per amore vostro, io ho applicato queste cose a me e ad Apollo, affinché per mezzo di noi impariate a non andare al di là di ciò che è scritto, per non gonfiarvi l'un per l'altro a danno di terzi.
1Cor	4	7	Che cosa infatti ti rende diverso? Che cosa hai tu che non l'abbia ricevuto? E se l'hai ricevuto, perché ti glori come se non l'avessi ricevuto?
1Cor	4	8	Già siete sazi, già vi siete arricchiti già siete diventati re senza di noi, e magari foste diventati re, affinché noi pure regnassimo con voi.
1Cor	4	9	Perché io ritengo che Dio ha designato noi apostoli come gli ultimi di tutti, come uomini condannati a morte, poiché siamo stati fatti un pubblico spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini.
1Cor	4	10	Noi siamo stolti per Cristo, ma voi siete savi in Cristo, noi siamo deboli ma voi forti; voi siete onorati, ma noi disprezzati.
1Cor	4	11	Fino ad ora noi soffriamo la fame, la sete e la nudità; siamo schiaffeggiati e non abbiamo alcuna fissa dimora,
1Cor	4	12	e ci affatichiamo, lavorando con le nostre mani; ingiuriati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo;
1Cor	4	13	vituperati, esortiamo, siamo diventati come la spazzatura del mondo e come la lordura di tutti fino ad ora.
1Cor	4	14	Non scrivo queste cose per farvi vergognare, ma vi ammonisco come miei cari figli.
1Cor	4	15	Perché anche se aveste diecimila educatori in Cristo, non avreste però molti padri, poiché io vi ho generato in Cristo Gesú, mediante l'evangelo.
1Cor	4	16	Vi esorto dunque a divenire miei imitatori.
1Cor	4	17	Per questa ragione vi ho mandato Timoteo, che è mio figlio diletto e fedele nel Signore, che vi ricorderà quali sono le mie vie in Cristo e come insegno dappertutto in ogni chiesa.
1Cor	4	18	Or alcuni si sono gonfiati, come se non dovessi piú venire da voi
1Cor	4	19	ma verrò presto da voi, se piace al Signore, e conoscerò non il parlare, ma la potenza di coloro che si sono gonfiati,
1Cor	4	20	perché il regno di Dio non consiste in parole, ma in potenza.
1Cor	4	21	Che volete? Che venga da voi con la verga, oppure con amore e con spirito di mansuetudine?
------------------------1 Corinzi, capitolo 5
1Cor	5	1	Si ode dappertutto dire che tra di voi vi è fornicazione, e una tale fornicazione che non è neppure nominata fra i gentili, cioè che uno tiene con sé la moglie del padre.
1Cor	5	2	E vi siete addirittura gonfiati e non avete piuttosto fatto cordoglio, affinché colui che ha commesso una tale azione fosse tolto di mezzo a voi.
1Cor	5	3	Ora io, assente nel corpo ma presente nello spirito, ho già giudicato, come se fossi presente, colui che ha commesso ciò.
1Cor	5	4	Nel nome del nostro Signore Gesú Cristo, essendo riuniti assieme voi e il mio spirito, con il potere del Signor nostro Gesú Cristo
1Cor	5	5	ho deciso che quel tale sia dato in mano di Satana a perdizione della carne, affinché lo spirito sia salvato nel giorno del Signor Gesú.
1Cor	5	6	Il vostro vanto non è buono. Non sapete che un po' di lievito fa fermentare tutta la pasta?
1Cor	5	7	Togliete via dunque il vecchio lievito affinché siate una nuova pasta, come ben siete senza lievito, la nostra pasqua infatti, cioè Cristo, è stata immolata per noi.
1Cor	5	8	Celebriamo perciò la festa non con vecchio lievito, né con lievito di malvagità e di malizia, ma con azzimi di sincerità e di verità.
1Cor	5	9	Vi ho scritto nella mia epistola di non immischiarvi con i fornicatori,
1Cor	5	10	ma non intendevo affatto con i fornicatori di questo mondo, o con gli avari, o con i ladri, o con gli idolatri, perché altrimenti dovreste uscire dal mondo.
1Cor	5	11	Ma ora vi ho scritto di non mescolarvi con chi, facendosi chiamare fratello, sia un fornicatore, o un avaro o un idolatra, o un oltraggiatore, o un ubriacone, o un ladro; con un tale non dovete neppure mangiare.
1Cor	5	12	Tocca forse a me giudicare quelli di fuori? Non giudicate voi quelli di dentro?
1Cor	5	13	Ora è Dio che giudica quelli di fuori. Perciò togliete il malvagio di mezzo a voi.
------------------------1 Corinzi, capitolo 6
1Cor	6	1	C'è qualcuno di voi che, quando ha una questione contro un altro, osa farlo giudicare dagli ingiusti invece che dai santi?
1Cor	6	2	Non sapete voi che i santi giudicheranno il mondo? E se il mondo è giudicato da voi, siete voi indegni di giudicare dei piccoli problemi?
1Cor	6	3	Non sapete voi che noi giudicheremo gli angeli? Quanto piú possiamo giudicare le cose di questa vita!
1Cor	6	4	Se avete dunque delle cause giudiziarie per cose di questa vita, stabilite come giudici quelli che nella chiesa sono i meno stimati.
1Cor	6	5	Dico questo per farvi vergogna. Cosí, non c'è tra voi neppure un savio, che nel vostro mezzo sia capace di pronunciare un giudizio tra i suoi fratelli?
1Cor	6	6	Il fratello invece chiama in giudizio il fratello, e ciò davanti agli infedeli.
1Cor	6	7	E certamente già un male che abbiate tra di voi delle cause gli uni contro gli altri. Perché non subite piuttosto un torto? Perché non vi lasciate piuttosto defraudare?
1Cor	6	8	Voi invece fate torto e defraudate, e questo nei confronti dei fratelli.
1Cor	6	9	Non sapete voi che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v'ingannate: né i fornicatori, né gli idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né gli omosessuali,
1Cor	6	10	né i ladri, né gli avari, né gli ubriaconi, né gli oltraggiatori, né i rapinatori erediteranno il regno di Dio.
1Cor	6	11	Or tali eravate già alcuni di voi; ma siete stati lavati, ma siete stati santificati, ma siete stati giustificati nel nome del Signore Gesú e mediante lo Spirito del nostro Dio.
1Cor	6	12	Ogni cosa mi è lecita, ma non ogni cosa è vantaggiosa; ogni cosa mi è lecita, ma non mi lascerò dominare da cosa alcuna.
1Cor	6	13	Le vivande sono per il ventre e il ventre per le vivande, Dio distruggerà queste e quello; il corpo però non è per la fornicazione, bensí per il Signore, e il Signore per il corpo.
1Cor	6	14	Ora Dio, come ha risuscitato il Signore, cosí risusciterà anche noi con la sua potenza.
1Cor	6	15	Non sapete voi che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò io dunque le membra di Cristo, per farne le membra di una prostituta? Cosí non sia.
1Cor	6	16	Non sapete voi che chi si unisce ad una prostituta forma uno stesso corpo con lei? I due infatti, dice il Signore, diventeranno una stessa carne.
1Cor	6	17	Ma chi si unisce al Signore è uno stesso spirito con lui.
1Cor	6	18	Fuggite la fornicazione. Qualunque altro peccato che l'uomo commetta è fuori del corpo, ma chi commette fornicazione pecca contro il suo proprio corpo.
1Cor	6	19	Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale voi avete da Dio, e che voi non appartenete a voi stessi?
1Cor	6	20	Infatti siete stati comprati a caro prezzo, glorificate dunque Dio nel vostro corpo e nel vostro spirito, che appartengono a Dio.
------------------------1 Corinzi, capitolo 7
1Cor	7	1	Ora, riguardo alle cose di cui mi avete scritto, sarebbe bene per l'uomo non toccare donna.
1Cor	7	2	Ma, a motivo della fornicazione, ogni uomo abbia la propria moglie e ogni donna il proprio marito.
1Cor	7	3	Il marito renda alla moglie il dovere coniugale, e ugualmente la moglie al marito.
1Cor	7	4	La moglie non ha potestà sul proprio corpo, ma il marito; nello stesso modo anche il marito non ha potestà sul proprio corpo, ma la moglie.
1Cor	7	5	Non privatevi l'uno dell'altro, se non di comune accordo per un tempo, per dedicarvi al digiuno e alla preghiera, poi di nuovo tornate a stare insieme, affinché Satana non vi tenti a causa della vostra mancanza di autocontrollo.
1Cor	7	6	Or io dico questo per concessione, non per comandamento
1Cor	7	7	perché vorrei che tutti gli uomini fossero come me, ma ciascuno ha il proprio dono da Dio, chi in un modo, chi in un altro.
1Cor	7	8	Or a quelli che non sono sposati e alle vedove dico che è bene per loro che se ne stiano come sto anch'io
1Cor	7	9	ma se non hanno autocontrollo, si sposino, perché è meglio sposarsi che ardere.
1Cor	7	10	Agli sposati invece ordino, non io ma il Signore, che la moglie non si separi dal marito,
1Cor	7	11	e qualora si separasse, rimanga senza maritarsi, o si riconcili col marito. E il marito non mandi via la moglie.
1Cor	7	12	Ma agli altri dico io, non il Signore: se un fratello ha una moglie non credente, e questa acconsente di abitare con lui, non la mandi via.
1Cor	7	13	Anche la donna che ha un marito non credente, se questi acconsente di abitare con lei, non lo mandi via,
1Cor	7	14	perché il marito non credente è santificato nella moglie, e la moglie non credente è santificata nel marito, altrimenti i vostri figli sarebbero immondi; ora invece sono santi.
1Cor	7	15	Se il non credente si separa, si separi pure; in tal caso il fratello o la sorella non sono piú obbligati; ma Dio ci ha chiamati alla pace.
1Cor	7	16	Infatti che ne sai tu, moglie, se salverai il marito? Ovvero che ne sai tu, marito, se salverai la moglie?
1Cor	7	17	Negli altri casi, ciascuno continui a vivere nella condizione che Dio gli ha assegnato e come il Signore lo ha chiamato, e cosí ordino in tutte le chiese.
1Cor	7	18	Qualcuno è stato chiamato quando era circonciso? Non diventi incirconciso; qualcuno è stato chiamato quando era incirconciso? Non si faccia circoncidere.
1Cor	7	19	La circoncisione, è nulla e l'incirconcisione è nulla, ma quel che importa è l'osservanza dei comandamenti di Dio.
1Cor	7	20	Ciascuno rimanga nella condizione nella quale è stato chiamato.
1Cor	7	21	Sei tu stato chiamato quando eri schiavo? Non ti affliggere; se però puoi divenire libero, è meglio che lo fai.
1Cor	7	22	Perché chi è chiamato nel Signore da schiavo è un liberto del Signore; parimenti anche colui che è chiamato da libero, è schiavo di Cristo.
1Cor	7	23	Voi siete stati comprati a prezzo, non diventate schiavi degli uomini.
1Cor	7	24	Fratelli, ognuno rimanga presso Dio nella condizione in cui è stato chiamato.
1Cor	7	25	Or riguardo alle vergini, non ho alcun comando dal Signore, ma do un parere come avendo ottenuto misericordia dal Signore per essere fedele.
1Cor	7	26	A motivo della imminente avversità, ritengo dunque che sia bene per un uomo di rimanere cosí.
1Cor	7	27	Sei legato ad una moglie? Non cercare di esserne sciolto. Sei sciolto da una moglie? Non cercare moglie.
1Cor	7	28	Tuttavia, anche se prendi moglie, tu non pecchi; e se una vergine si marita, non pecca; ma tali persone avranno tribolazione nella carne; ora io vorrei risparmiarvi ciò.
1Cor	7	29	Ma questo vi dico, fratelli, che il tempo è ormai abbreviato; cosí d'ora in avanti anche quelli che hanno moglie, siano come se non l'avessero;
1Cor	7	30	e quelli che piangono, come se non piangessero; e quelli che si rallegrano, come se non si rallegrassero; e quelli che comprano, come se non possedessero;
1Cor	7	31	e quelli che usano di questo mondo, come se non ne usassero, perché la forma attuale di questo mondo passa.
1Cor	7	32	Or io desidero che voi siate senza sollecitudine. Chi non è sposato, si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore;
1Cor	7	33	ma chi è sposato si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie.
1Cor	7	34	Vi è differenza tra la donna sposata e la vergine; quella che non è sposata, si preoccupa delle cose del Signore per essere santa nel corpo e nello spirito, ma la sposata si preoccupa delle cose del mondo, del come possa piacere al marito.
1Cor	7	35	Ora dico questo per il vostro vantaggio, non per tendervi un laccio, ma per indirizzarvi a ciò che è decoroso e perché possiate darvi assiduamente al Signore senza esserne distratti.
1Cor	7	36	Ma, se alcuno pensa di fare cosa sconveniente verso la propria figlia vergine se essa oltrepassa il fiore dell'età, e che cosí bisogna fare, faccia ciò che vuole; egli non pecca; la dia a marito.
1Cor	7	37	Ma chi sta fermo nel suo cuore senza sottostare ad alcuna costrizione, ma è padrone della sua volontà ed ha determinato questo nel cuor suo, di conservare cioè la sua figlia vergine, fa bene.
1Cor	7	38	Perciò, chi dà la sua propria figlia a marito fa bene e chi non la dà a marito fa meglio.
1Cor	7	39	La moglie è vincolata per legge per tutto il tempo che vive suo marito; ma se il marito muore, essa è libera di maritarsi a chi vuole, purché nel Signore.
1Cor	7	40	Tuttavia, secondo il mio avviso, essa sarà piú felice se rimane cosí, or penso di avere anch'io lo Spirito di Dio.
------------------------1 Corinzi, capitolo 8
1Cor	8	1	Ora, riguardo alle cose sacrificate agli idoli, noi sappiamo che tutti abbiamo conoscenza; la conoscenza gonfia, ma l'amore edifica.
1Cor	8	2	Ora, se uno pensa di sapere qualche cosa, non sa ancora nulla di come egli dovrebbe sapere.
1Cor	8	3	Ma se uno ama Dio, egli è da lui conosciuto.
1Cor	8	4	Perciò quanto al mangiare le cose sacrificate agli idoli, noi sappiamo che l'idolo non è nulla nel mondo, e che non vi è alcun altro Dio, se non uno solo,
1Cor	8	5	E infatti, anche se vi sono i cosiddetti dèi sia in cielo che in terra (come vi sono molti dèi e molti signori),
1Cor	8	6	per noi c'è un solo Dio, il Padre dal quale sono tutte le cose e noi in lui; e un solo Signore, Gesú Cristo, per mezzo del quale sono tutte le cose, e noi esistiamo per mezzo di lui.
1Cor	8	7	Ma la conoscenza non è in tutti; anzi alcuni, avendo finora consapevolezza dell'idolo, mangiano come di una cosa sacrificata all'idolo; e la loro coscienza, essendo debole, ne è contaminata.
1Cor	8	8	Ora un cibo non ci rende graditi a Dio; se mangiamo, non abbiamo nulla di piú, e se non mangiamo, non abbiamo nulla di meno.
1Cor	8	9	Badate però che questa vostra libertà non divenga un intoppo per i deboli.
1Cor	8	10	Perché se qualcuno vede te, che hai conoscenza, seduto a tavola in un tempio di idoli, la coscienza di lui, che è debole, non sarà forse incoraggiata a mangiare le cose sacrificate agli idoli?
1Cor	8	11	E cosí, a causa della tua conoscenza perirà il fratello debole, per il quale Cristo è morto.
1Cor	8	12	Ora, peccando cosí contro i fratelli e ferendo la loro coscienza debole, voi peccate contro Cristo.
1Cor	8	13	Perciò, se un cibo scandalizza il mio fratello, non mangerò mai piú carne, per non scandalizzare il mio fratello,
------------------------1 Corinzi, capitolo 9
1Cor	9	1	Non sono io apostolo? Non sono io libero? Non ho io veduto Gesú Cristo, il nostro Signore? Non siete voi la mia opera nel Signore?
1Cor	9	2	Se non sono apostolo per gli altri, lo sono almeno per voi, poiché voi siete il sigillo del mio apostolato nel Signore.
1Cor	9	3	Questa è la mia difesa nei confronti di coloro che fanno inchieste a mio riguardo.
1Cor	9	4	Non abbiamo noi il diritto di mangiare e di bere?
1Cor	9	5	Non abbiamo noi il diritto di condurre attorno una moglie, che sia una sorella in fede, come fanno anche gli altri apostoli, i fratelli del Signore e Cefa?
1Cor	9	6	O soltanto io e Barnaba non abbiamo il diritto di non lavorare?
1Cor	9	7	Chi mai va alla guerra a proprie spese? Chi pianta una vigna e non ne mangia il frutto? O chi si prende cura di un gregge e non mangia del latte del gregge?
1Cor	9	8	Dico queste cose secondo l'uomo? Non dice queste cose anche la legge?
1Cor	9	9	Nella legge di Mosé infatti sta scritto: Non mettere la museruola al bue che trebbia. Si dà forse Dio pensiero dei buoi?
1Cor	9	10	Ovvero, dice tutto questo per noi? Certo queste cose sono scritte per noi, perché chi ara deve arare con speranza, e chi trebbia deve trebbiare con la speranza di avere ciò che spera.
1Cor	9	11	Se abbiamo seminato fra voi le cose spirituali, è forse gran cosa se mietiamo i vostri beni materiali?
1Cor	9	12	Se gli altri hanno tale diritto su di voi, non l'avremmo noi molto di piú? Noi però non ci serviamo di questo diritto, ma sopportiamo ogni cosa per non porre alcun ostacolo all'evangelo di Cristo.
1Cor	9	13	Non sapete voi che quelli che fanno il servizio sacro mangiano delle cose del tempio, e quelli che servono all'altare hanno parte dei beni dell'altare?
1Cor	9	14	Cosí pure il Signore ha ordinato che coloro che annunziano l'evangelo, vivano dell'evangelo.
1Cor	9	15	Ma io non ho fatto alcun uso di queste cose né ve ne scrivo, affinché si faccia cosí con me, perché è meglio per me morire, piuttosto che qualcuno renda vano il mio vanto.
1Cor	9	16	Infatti, se io predico l'evangelo, non ho nulla da gloriarmi, poiché è una necessità che mi è imposta; e guai a me se non predico l'evangelo!
1Cor	9	17	Se perciò lo faccio volontariamente, ne ho ricompensa; ma se lo faccio contro voglia, rimane sempre un incarico che mi è stato affidato.
1Cor	9	18	Qual è dunque il mio premio? Questo: che predicando l'evangelo, io posso offrire l'evangelo di Cristo gratuitamente, per non abusare del mio diritto nell'evangelo.
1Cor	9	19	Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti, per guadagnarne il maggior numero.
1Cor	9	20	Mi sono cosí fatto Giudeo con i Giudei, per guadagnare i Giudei; mi sono fatto come uno che è sotto la legge con coloro che sono sotto la legge, per guadagnare quelli che sono sotto la legge;
1Cor	9	21	tra quanti sono senza legge, mi sono fatto come se fossi senza la legge (benché non sia senza la legge di Dio, anzi sotto la legge di Cristo), per guadagnare quanti sono senza la legge.
1Cor	9	22	Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per poterne salvare in qualche modo alcuni.
1Cor	9	23	Or io faccio questo per l'evangelo, affinché ne sia partecipe anch'io.
1Cor	9	24	Non sapete voi che quelli che corrono nello stadio, corrono bensí tutti, ma uno solo ne conquista il premio? Correte in modo da conquistarlo.
1Cor	9	25	Ora, chiunque compete nelle gare si auto-controlla in ogni cosa; e quei tali fanno ciò per ricevere una corona corruttibile, ma noi dobbiamo farlo per riceverne una incorruttibile.
1Cor	9	26	Io dunque corro, ma non in modo incerto; cosí combatto, ma non come battendo l'aria;
1Cor	9	27	anzi disciplino il mio corpo e lo riduco in servitù perché, dopo aver predicato agli altri, non sia io stesso riprovato.
------------------------1 Corinzi, capitolo 10
1Cor	10	1	Ora, fratelli, non voglio che ignoriate che i nostri padri furono tutti sotto la nuvola e tutti passarono attraverso il mare,
1Cor	10	2	tutti furono battezzati per Mosé nella nuvola e nel mare,
1Cor	10	3	tutti mangiarono il medesimo cibo spirituale,
1Cor	10	4	e tutti bevvero la medesima bevanda spirituale, perché bevevano dalla roccia spirituale che li seguiva; or quella roccia era Cristo.
1Cor	10	5	Ma Dio non gradí la maggior parte di loro; infatti furono abbattuti nel deserto,
1Cor	10	6	Or queste cose avvennero come esempi per noi, affinché non desideriamo cose malvagie come essi fecero,
1Cor	10	7	e affinché non diventiate idolatri come alcuni di loro, secondo quanto sta scritto: Il popolo si sedette per mangiare e per bere, e poi si alzò per divertirsi.
1Cor	10	8	E non fornichiamo, come alcuni di loro fornicarono, per cui ne caddero in un giorno ventitremila.
1Cor	10	9	E non tentiamo Cristo, come alcuni di loro lo tentarono, per cui perirono per mezzo dei serpenti,
1Cor	10	10	E non mormorate, come alcuni di loro mormorarono, per cui perirono per mezzo del distruttore.
1Cor	10	11	Or tutte queste cose avvennero loro come esempio, e sono scritte per nostro avvertimento, per noi, che ci troviamo alla fine delle età.
1Cor	10	12	Perciò, chi pensa di stare in piedi, guardi di non cadere.
1Cor	10	13	Nessuna tentazione vi ha finora colti se non umana, or Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d'uscita, affinché la possiate sostenere.
1Cor	10	14	Perciò, miei cari, fuggite dall'idolatria.
1Cor	10	15	Io parlo come a persone intelligenti; giudicate voi ciò che dico:
1Cor	10	16	il calice della benedizione, che noi benediciamo, non è forse partecipazione con il sangue di Cristo? Il pane, che noi rompiamo, non è forse partecipazione con il corpo di Cristo?
1Cor	10	17	Poiché vi è un solo pane e noi, sebbene in molti, siamo un solo corpo, poiché tutti partecipiamo dell'unico pane.
1Cor	10	18	Guardate Israele secondo la carne: quelli che mangiano i sacrifici non hanno essi parte dell'altare?
1Cor	10	19	Che dico dunque? Che l'idolo sia qualche cosa? O che ciò che è sacrificato agli idoli sia qualche cosa?
1Cor	10	20	No, ma dico che le cose che i gentili sacrificano, le sacrificano ai démoni e non a Dio; or io non voglio che voi abbiate parte con i démoni.
1Cor	10	21	Voi non potete bere il calice del Signore e il calice dei démoni, voi non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei démoni.
1Cor	10	22	Vogliamo noi provocare il Signore a gelosia? Siamo noi piú forti di lui?
1Cor	10	23	Ogni cosa mi è lecita, ma non ogni cosa è vantaggiosa, ogni cosa mi è lecita, ma non ogni cosa edifica.
1Cor	10	24	Nessuno cerchi il proprio interesse, ma ciascuno cerchi quello altrui.
1Cor	10	25	Mangiate di tutto ciò che si vende al macello senza fare alcuna domanda per motivo di coscienza,
1Cor	10	26	perché la terra e tutto ciò che essa contiene è del Signore,
1Cor	10	27	Se qualche non credente vi invita e volete andarvi, mangiate di tutto ciò che vi è posto davanti senza fare alcuna domanda per motivo di coscienza.
1Cor	10	28	Ma se qualcuno vi dice: Questo fa parte delle cose sacrificate agli idoli, non ne mangiate, per riguardo a colui che vi ha avvertito e per motivo di coscienza, perché la terra e tutto ciò che essa contiene è del Signore.
1Cor	10	29	Or mi riferisco non alla tua coscienza, ma a quella dell'altro. Per qual motivo infatti sarebbe la mia libertà giudicata dalla coscienza di un altro?
1Cor	10	30	Ma se prendo parte alle vivande con gratitudine, perché sarei biasimato per ciò di cui rendo grazie?
1Cor	10	31	Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate alcun'altra cosa, fate tutte le cose alla gloria di Dio.
1Cor	10	32	Non date motivo di scandalo né ai Giudei, né ai Greci, né alla chiesa di Dio;
1Cor	10	33	come io stesso mi sforzo di essere gradito a tutti in ogni cosa, non cercando il mio proprio vantaggio ma quello di molti, affinché siano salvati.
------------------------1 Corinzi, capitolo 11
1Cor	11	1	Siate miei imitatori, come anch'io lo sono di Cristo.
1Cor	11	2	Or vi lodo, fratelli, perché vi ricordate di tutte le cose che provengono da me, e perché ritenete gli ordinamenti, come ve li ho trasmessi.
1Cor	11	3	Voglio però che sappiate che il capo di ogni uomo è Cristo, il capo della donna è l'uomo e il capo di Cristo è Dio.
1Cor	11	4	Ogni uomo, che prega o profetizza col capo coperto, fa vergogna al suo capo.
1Cor	11	5	Ma ogni donna, che prega o profetizza col capo scoperto, fa vergogna al suo capo perché è la stessa cosa che se fosse rasa.
1Cor	11	6	Ora se la donna non si copre, si faccia pure tagliare i capelli; ma se è una cosa vergognosa per la donna farsi tagliare i capelli o rasare, si copra il capo.
1Cor	11	7	L'uomo invece non deve coprirsi il capo, perché è l'immagine e la gloria di Dio; ma la donna è la gloria dell'uomo,
1Cor	11	8	perché l'uomo non è dalla donna, ma la donna dall'uomo,
1Cor	11	9	anche perché l'uomo non fu creato per la donna, ma la donna per l'uomo.
1Cor	11	10	Perciò la donna deve avere sul capo un segno di autorità, a motivo degli angeli.
1Cor	11	11	Nondimeno, né l'uomo è senza la donna, né la donna senza l'uomo, nel Signore,
1Cor	11	12	perché come la donna proviene dall'uomo, cosí anche l'uomo nasce per mezzo della donna, e ogni cosa è da Dio.
1Cor	11	13	Giudicate fra voi stessi. E' conveniente che la donna preghi Dio senza essere coperta?
1Cor	11	14	La natura stessa non vi insegna che è un disonore per l'uomo portare la chioma?
1Cor	11	15	Se invece la donna porta la chioma, ciò è per lei un onore, poiché la chioma le è stata data per copertura.
1Cor	11	16	Ora se alcuno vuol essere contenzioso, noi non abbiamo una tale usanza e neppure le chiese di Dio.
1Cor	11	17	Ora in quello che vi ordino, io non vi lodo, perché vi riunite non per il meglio, ma per il peggio,
1Cor	11	18	prima di tutto, perché sento dire che quando vi riunite in assemblea vi sono fra voi delle divisioni; e in parte lo credo.
1Cor	11	19	E' necessario infatti che vi siano anche delle fazioni tra voi, affinché siano manifestati tra voi quelli che sono approvati.
1Cor	11	20	Quando dunque vi riunite insieme, quello che fate non è mangiare la cena del Signore,
1Cor	11	21	perché nel mangiare ciascuno prende prima la propria cena; e uno ha fame e l'altro è ubriaco.
1Cor	11	22	Ora non avete delle case per mangiare e bere? O disprezzate la chiesa di Dio e fate vergognare quelli che non hanno nulla? Che vi dirò? Vi loderò? In questo non vi lodo.
1Cor	11	23	Poiché io ho ricevuto dal Signore ciò che vi ho anche trasmesso: che il Signore Gesú, nella notte in cui fu tradito, prese del pane,
1Cor	11	24	e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: Prendete, mangiate; questo è il mio corpo che è spezzato per voi; fate questo in memoria di me.
1Cor	11	25	Parimenti, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo ogni volta che ne bevete in memoria di me.
1Cor	11	26	Poiché ogni volta che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore, finché egli venga.
1Cor	11	27	Perciò chiunque mangia di questo pane o beve del calice del Signore indegnamente, sarà colpevole del corpo e del sangue del Signore.
1Cor	11	28	Ora ognuno esamini se stesso, e cosí mangi del pane e beva del calice,
1Cor	11	29	poiché chi ne mangia e beve indegnamente, mangia e beve un giudizio contro se stesso, non discernendo il corpo del Signore.
1Cor	11	30	Per questa ragione fra voi vi sono molti infermi e malati, e molti muoiono.
1Cor	11	31	Perché se esaminassimo noi stessi, non saremmo giudicati.
1Cor	11	32	Ma quando siamo giudicati, siamo corretti dal Signore, affinché non siamo condannati col mondo.
1Cor	11	33	Pertanto, fratelli miei, riunendovi per mangiare, aspettatevi gli uni gli altri.
1Cor	11	34	E se qualcuno ha fame, mangi a casa, affinché non vi riuniate per attirarvi un giudizio. Or quanto alle altre cose le Sistemerò quando verrò.
------------------------1 Corinzi, capitolo 12
1Cor	12	1	Ora, fratelli, non voglio che siate nell'ignoranza riguardo ai doni spirituali.
1Cor	12	2	Voi sapete che quando eravate gentili, eravate trascinati dietro gli idoli muti, dietro l'impulso del momento.
1Cor	12	3	Perciò vi faccio sapere che nessuno parlando per lo Spirito di Dio, dice Gesú è anatema, e che altresí nessuno può dire: Gesú è il Signore, se non per lo Spirito Santo.
1Cor	12	4	Or vi sono diversità di doni, ma non vi è che un medesimo Spirito,
1Cor	12	5	Vi sono anche diversità di ministeri ma non vi è che un medesimo Signore.
1Cor	12	6	Vi sono parimenti diversità di operazioni, ma non vi è che un medesimo Dio, il quale opera tutte le cose in tutti.
1Cor	12	7	Or a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per l'utilità comune.
1Cor	12	8	A uno infatti è data, per mezzo dello Spirito, parola di sapienza; a un altro, secondo il medesimo Spirito, parola di conoscenza;
1Cor	12	9	a un altro fede, dal medesimo Spirito a un altro doni di guarigioni, per mezzo del medesimo Spirito; a un altro potere di compiere potenti operazioni; a un altro profezia; a un altro discernimento degli spiriti;
1Cor	12	10	a un altro diversità di lingue, a un altro l'interpretazione delle lingue.
1Cor	12	11	Or tutte queste cose le opera quell'unico e medesimo Spirito, che distribuisce i suoi doni a ciascuno in particolare come vuole.
1Cor	12	12	Come infatti il corpo è uno, ma ha molte membra, e tutte le membra di quell'unico corpo, pur essendo molte, formano un solo corpo, cosí è anche Cristo.
1Cor	12	13	Ora noi tutti siamo stati battezzati in uno Spirito nel medesimo corpo, sia Giudei che Greci, sia schiavi che liberi, e siamo stati tutti abbeverati in un medesimo Spirito.
1Cor	12	14	Infatti anche il corpo non è un sol membro, ma molte.
1Cor	12	15	Se il piede dicesse: Perché non sono mano io non sono parte del corpo, non per questo non sarebbe parte del corpo.
1Cor	12	16	E se l'orecchio dicesse: Perché non sono occhio, io non sono parte del corpo, non per questo non sarebbe parte del corpo.
1Cor	12	17	Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l'udito? Se tutto fosse udito, dove sarebbe l'odorato?
1Cor	12	18	Ma ora Dio ha posto ciascun membro nel corpo, come ha voluto.
1Cor	12	19	Ma se tutte le membra fossero un solo membro, dove sarebbe il corpo?
1Cor	12	20	Ci sono invece molte membra, ma vi è un solo corpo.
1Cor	12	21	E l'occhio non può dire alla mano: Io non ho bisogno di te; né parimenti il capo può dire ai piedi: Io non ho bisogno di voi.
1Cor	12	22	Anzi, le membra del corpo che sembrano essere le piú deboli, sono molto piú necessarie delle altre;
1Cor	12	23	e quelle che stimiamo essere le meno onorevoli del corpo, le circondiamo di maggior onore; e le nostre parti indecorose sono circondate di maggior decoro;
1Cor	12	24	ma le nostre parti decorose non ne hanno bisogno. Perciò Dio ha composto il corpo, dando maggiore onore alla parte che ne mancava,
1Cor	12	25	affinché non vi fosse divisione nel corpo, ma le membra avessero tutte una medesima cura le une per le altre.
1Cor	12	26	E se un membro soffre, tutte le membra soffrono; mentre se un membro è onorato, tutte le membra ne gioiscono insieme.
1Cor	12	27	Or voi siete il corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per parte sua.
1Cor	12	28	E Dio ne ha costituiti alcuni nella chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come dottori; poi ha ordinato le potenti operazioni; quindi i doni di guarigione i doni di assistenza e di governo e la diversità di lingue.
1Cor	12	29	Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti dottori?
1Cor	12	30	Hanno tutti il dono di potenti operazioni? Hanno tutti i doni di guarigioni? Parlano tutti diverse lingue? Interpretano tutti?
1Cor	12	31	Ora voi cercate ardentemente i doni maggiori; e vi mostrerò una via ancora piú alta.
------------------------1 Corinzi, capitolo 13
1Cor	13	1	Quand'anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non ho amore, divento un bronzo risonante o uno squillante cembalo.
1Cor	13	2	E se anche avessi il dono di profezia, intendessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede da trasportare i monti, ma non ho amore, non sono nulla.
1Cor	13	3	E se spendessi tutte le mie facoltà per nutrire i poveri e dessi il mio corpo per essere arso, ma non ho amore, tutto questo niente mi giova.
1Cor	13	4	L'amore è paziente, è benigno; l'amore non invidia, non si mette in mostra, non si gonfia,
1Cor	13	5	non si comporta in modo indecoroso, non cerca le cose proprie, non si irrita, non sospetta il male;
1Cor	13	6	non si rallegra dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità,
1Cor	13	7	tollera ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.
1Cor	13	8	L'amore non viene mai meno, ma le profezie saranno abolite, le lingue cesseranno e la conoscenza sarà abolita
1Cor	13	9	perché conosciamo in parte e profetizziamo in parte.
1Cor	13	10	Ma quando sarà venuta la perfezione, allora quello che è solo parziale sarà abolito.
1Cor	13	11	Quand'ero bambino, parlavo come un bambino, avevo il senno di un bambino, ragionavo come un bambino; quando sono diventato uomo, ho smesso le cose da bambino.
1Cor	13	12	Ora infatti vediamo come per mezzo di uno specchio, in modo oscuro, ma allora vedremo a faccia a faccia; ora conosco in parte, ma allora conoscerò proprio come sono stato conosciuto.
1Cor	13	13	Ora dunque queste tre cose rimangono: fede, speranza e amore; ma la piú grande di esse è l'amore.
------------------------1 Corinzi, capitolo 14
1Cor	14	1	Desiderate l'amore e cercate ardentemente i doni spirituali, ma soprattutto che possiate profetizzare,
1Cor	14	2	perché chi parla in altra lingua non parla agli uomini, ma a Dio; poiché nessuno lo comprende, ma egli in spirito proferisce misteri.
1Cor	14	3	Chi profetizza, invece, parla agli uomini per edificazione, esortazione e consolazione.
1Cor	14	4	Chi parla in altra lingua edifica se stesso, ma chi profetizza edifica la chiesa.
1Cor	14	5	Io vorrei che tutti parlaste in lingue, ma molto piú che profetizzaste, perché chi profetizza è superiore a chi parla in lingue a meno che egli interpreti, affinché la chiesa ne riceva edificazione.
1Cor	14	6	Ma ora, fratelli, se venissi a voi parlando in lingue, che vi gioverei se non vi parlassi per mezzo di rivelazione, o di conoscenza, o di profezia, o di insegnamento?
1Cor	14	7	Le cose inanimate stesse che emettono un suono, come il flauto e la cetra, se non danno suoni distinti, come si riconoscerà ciò che si suona con il flauto o con la cetra?
1Cor	14	8	Se infatti la tromba dà un suono sconosciuto, chi si preparerà alla battaglia?
1Cor	14	9	Cosí anche voi, se con la lingua non proferite un parlare intelligibile, come si comprenderà ciò che è detto? Sarebbe infatti come se voi parlaste all'aria.
1Cor	14	10	Vi sono, ad esempio, tante varietà di suoni di lingua nel mondo, e nessuno di essi è senza significato.
1Cor	14	11	Se dunque io non comprendo il significato del suono, sarò come uno straniero per chi parla, e chi parla sarà uno straniero per me.
1Cor	14	12	Cosí anche voi, poiché siete desiderosi di avere doni spirituali, cercate di abbondarne per l'edificazione della chiesa.
1Cor	14	13	Perciò chi parla in altra lingua preghi di poter interpretare,
1Cor	14	14	perché, se io prego in altra lingua, il mio spirito ben prega, ma la mia mente rimane infruttuosa.
1Cor	14	15	Che si deve dunque fare? Pregherò con lo spirito, ma lo farò anche con la mente; canterò con lo spirito, ma canterò anche con la mente.
1Cor	14	16	Tuttavia, se tu lodi Dio con lo spirito, colui che occupa il posto del profano, come dirà amen, al tuo ringraziamento, poiché egli non comprende ciò che tu dici?
1Cor	14	17	Infatti tu puoi anche rendere un bel ringraziamento, ma l'altro non è edificato.
1Cor	14	18	Io ringrazio il mio Dio, perché parlo in lingue piú di voi tutti.
1Cor	14	19	Ma nell'assemblea preferisco dire cinque parole con la mia intelligenza per istruire anche gli altri, piuttosto che diecimila parole in altra lingua.
1Cor	14	20	Fratelli, non siate bambini di senno, ma siate bambini in malizia e uomini compiuti in senno.
1Cor	14	21	Sta scritto nella legge: Io parlerò a questo popolo in lingue straniere e con labbra straniere, ma neppure cosí mi ascolteranno, dice il Signore.
1Cor	14	22	Pertanto le lingue sono un segno non per i credenti, ma per i non credenti mentre la profezia non è per i non credenti, ma per i credenti.
1Cor	14	23	Se dunque, quando tutta la chiesa è riunita insieme, tutti parlano in lingue ed entrano dei profani o dei non credenti, non diranno che voi siete fuori di senno?
1Cor	14	24	Ma se tutti profetizzano ed entra un non credente, egli è convinto da tutti, è giudicato da tutti.
1Cor	14	25	In questo modo i segreti del suo cuore vengono palesati e cosí, gettandosi con la faccia a terra, adorerà Dio, dichiarando che Dio è veramente fra voi.
1Cor	14	26	Che conviene dunque fare, fratelli? Quando vi riunite, avendo ciascuno di voi, chi un salmo, chi un insegnamento, chi parole in altra lingua, chi una rivelazione, chi un'interpretazione, si faccia ogni cosa per l'edificazione.
1Cor	14	27	Se uno parla in altra lingua, si faccia questo da due o tre al piú, e l'un dopo l'altro, e uno interpreti.
1Cor	14	28	Ma se non vi è chi interpreti, si taccia nella chiesa chi parla in altra lingua, ma parli a se stesso e a Dio.
1Cor	14	29	Parlino due o tre profeti, e gli altri giudichino.
1Cor	14	30	Ma se è rivelata qualcosa ad uno che è seduto, si taccia il precedente.
1Cor	14	31	Tutti infatti, ad uno ad uno, potete profetizzare affinché tutti imparino e tutti siano incoraggiati.
1Cor	14	32	Gli spiriti dei profeti sono sottoposti ai profeti
1Cor	14	33	perché Dio non è un Dio di confusione, ma di pace; e cosí si fà in tutte le chiese dei santi.
1Cor	14	34	Tacciano le vostre donne nelle chiese, perché non è loro permesso di parlare, ma devono essere sottomesse, come dice anche la legge.
1Cor	14	35	E se vogliono imparare qualche cosa interroghino i propri mariti a casa, perché è vergognoso per le donne parlare in chiesa.
1Cor	14	36	E la parola di Dio proceduta da voi o è essa pervenuta a voi soli?
1Cor	14	37	Se uno si stima essere profeta o spirituale, riconosca che le cose che vi scrivo sono comandamenti del Signore.
1Cor	14	38	E se uno lo vuole ignorare, lo ignori.
1Cor	14	39	Perciò, fratelli miei cercate ardentemente il profetizzare e non impedite di parlare in lingue.
1Cor	14	40	Ma ogni cosa sia fatta con decoro e con ordine.
------------------------1 Corinzi, capitolo 15
1Cor	15	1	Ora, fratelli, vi dichiaro l'evangelo che vi ho annunziato, e che voi avete ricevuto e nel quale state saldi,
1Cor	15	2	e mediante il quale siete salvati, se ritenete fermamente quella parola che vi ho annunziato, a meno che non abbiate creduto invano.
1Cor	15	3	Infatti vi ho prima di tutto trasmesso ciò che ho anch'io ricevuto, e cioè che Cristo è morto per i nostri peccati secondo le Scritture,
1Cor	15	4	che fu sepolto e risuscitò a il terzo giorno secondo le Scritture,
1Cor	15	5	e che apparve a Cefa e poi ai dodici.
1Cor	15	6	In seguito apparve in una sola volta a piú di cinquecento fratelli, la maggior parte dei quali è ancora in vita, mentre alcuni dormono già.
1Cor	15	7	Successivamente apparve a Giacomo e poi a tutti gli apostoli insieme.
1Cor	15	8	Infine, ultimo di tutti, apparve anche a me come all'aborto.
1Cor	15	9	Io infatti sono il minimo degli apostoli e non sono neppure degno di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la chiesa di Dio.
1Cor	15	10	Ma per la grazia di Dio sono quello che sono; e la sua grazia verso di me non è stata vana, anzi ho faticato piú di tutti loro non io però, ma la grazia di Dio che è con me.
1Cor	15	11	Or dunque, sia io che loro, cosí predichiamo, e cosí voi avete creduto.
1Cor	15	12	Ora, se si predica che Cristo è risuscitato dai morti, come mai alcuni di voi dicono che non c'è la risurrezione dei morti?
1Cor	15	13	Se dunque non c'è la risurrezione dei morti, neppure Cristo è risuscitato.
1Cor	15	14	Ma se Cristo non è risuscitato, è dunque vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede.
1Cor	15	15	Inoltre noi ci troveremo ad essere falsi testimoni di Dio, poiché abbiamo testimoniato di Dio, che egli ha risuscitato Cristo, mentre non l'avrebbe risuscitato, se veramente i morti non risuscitano.
1Cor	15	16	Se infatti i morti non risuscitano, neppure Cristo è stato risuscitato;
1Cor	15	17	ma se Cristo non è stato risuscitato, vana è la vostra fede, voi siete ancora nei vostri peccati,
1Cor	15	18	e anche quelli che dormono in Cristo sono perduti.
1Cor	15	19	Se noi speriamo in Cristo solo in questa vita, noi siamo i piú miserabili di tutti gli uomini.
1Cor	15	20	Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, ed è la primizia di coloro che dormono.
1Cor	15	21	Infatti, siccome per mezzo di un uomo è venuta la morte, cosí anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti.
1Cor	15	22	Perché, come tutti muoiono in Adamo, cosí tutti saranno vivificati in Cristo.
1Cor	15	23	ma ciascuno nel proprio ordine: Cristo la primizia, poi coloro che sono di Cristo alla sua venuta.
1Cor	15	24	Poi verrà la fine, quando rimetterà il regno nelle mani di Dio Padre, dopo aver annientato ogni dominio, ogni potestà e potenza.
1Cor	15	25	Bisogna infatti che egli regni, finché non abbia messo tutti i nemici sotto i suoi piedi.
1Cor	15	26	L'ultimo nemico che sarà distrutto è la morte.
1Cor	15	27	Dio infatti ha posto ogni cosa sotto i suoi piedi. Quando però dice che ogni cosa gli è sottoposta, è chiaro che ne è eccettuato colui che gli ha sottoposto ogni cosa.
1Cor	15	28	E quando ogni cosa gli sarà sottoposta, allora il Figlio sarà anch'egli sottoposto a colui che gli ha sottoposto ogni cosa, affinché Dio sia tutto in tutti.
1Cor	15	29	Altrimenti che faranno quelli che sono battezzati per i morti? Se i morti non risuscitano affatto, perché dunque sono essi battezzati per i morti?
1Cor	15	30	Perché siamo anche noi in pericolo ad ogni ora?
1Cor	15	31	Io muoio ogni giorno per il vanto di voi, che ho in Cristo Gesú nostro Signore.
1Cor	15	32	Se ho combattuto in Efeso con le fiere per motivi umani, che utile ne ho io? Se i morti non risuscitano, mangiamo e beviamo, perché domani morremo.
1Cor	15	33	Non vi ingannate; le cattive compagnie corrompono i buoni costumi.
1Cor	15	34	Ritornate ad essere sobri e retti e non peccate, perché alcuni non hanno conoscenza di Dio; lo dico a vostra vergogna.
1Cor	15	35	Ma dirà qualcuno: Come risuscitano i morti, e con quale corpo verranno?.
1Cor	15	36	Stolto! Quello che tu semini non è vivificato, se prima non muore.
1Cor	15	37	E quanto a quello che semini, tu non semini il corpo che ha da nascere, ma un granello ignudo, che può essere di frumento o di qualche altro seme.
1Cor	15	38	E Dio gli dà un corpo come ha stabilito, e a ciascun seme dà il suo proprio corpo.
1Cor	15	39	Non ogni carne è la stessa carne; ma altra è la carne degli uomini, altra la carne delle bestie, altra la carne dei pesci, altra la carne degli uccelli.
1Cor	15	40	Vi sono anche dei corpi celesti, e dei corpi terrestri, ma altra è la gloria dei celesti, altra quella dei terrestri.
1Cor	15	41	Altro è lo splendore del sole, altro lo splendore della luna ed altro lo splendore delle stelle, perché una stella differisce da un'altra stella in splendore.
1Cor	15	42	Cosí sarà pure la risurrezione dei morti; il corpo è seminato corruttibile e risuscita incorruttibile.
1Cor	15	43	E' seminato ignobile e risuscita glorioso; è seminato debole e risuscita pieno di forza.
1Cor	15	44	E' seminato corpo naturale, e risuscita corpo spirituale. Vi è corpo naturale, e vi è corpo spirituale.
1Cor	15	45	Cosí sta anche scritto: Il primo uomo, Adamo, divenne anima vivente ma l'ultimo Adamo è Spirito che dà la vita.
1Cor	15	46	Ma lo spirituale non è prima bensí prima è il naturale, poi lo spirituale.
1Cor	15	47	Il primo uomo, tratto dalla terra, è terrestre; il secondo uomo, che è il Signore, è dal cielo.
1Cor	15	48	Qual è il terrestre tali sono anche i terrestri; e qual è il celeste, tali saranno anche i celesti.
1Cor	15	49	E come abbiamo portato l'immagine del terrestre, porteremo anche l'immagine del celeste.
1Cor	15	50	Or questo dico, fratelli, che la carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio; similmente la corruzione non eredita l'incorruttibilità.
1Cor	15	51	Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo mutati in un momento,
1Cor	15	52	in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; la tromba infatti suonerà, i morti risusciteranno incorruttibili e noi saremo mutati,
1Cor	15	53	poiché bisogna che questo corruttibile rivesta l'incorruttibilità e questo mortale rivesta l'immortalità.
1Cor	15	54	Cosí quando questo corruttibile avrà rivestito l'incorruttibilità e questo mortale avrà rivestito l'immortalità, allora sarà adempiuta la parola che fu scritta: La morte è stata inghiottita nella vittoria.
1Cor	15	55	O morte, dov'è il tuo dardo? O inferno, dov'è la tua vittoria?
1Cor	15	56	Ora il dardo della morte è il peccato, e la forza del peccato è la legge.
1Cor	15	57	Ma ringraziato sia Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signor nostro Gesú Cristo.
1Cor	15	58	Perciò, fratelli miei carissimi, state saldi, irremovibili, abbondando del continuo nell'opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.
------------------------1 Corinzi, capitolo 16
1Cor	16	1	Ora, quanto alla colletta che si fa per i santi, fate anche voi come ho ordinato alle chiese della Galazia.
1Cor	16	2	Ogni primo giorno della settimana, ciascuno metta da parte per conto suo ciò che può in base alle sue entrate, affinché non si facciano piú collette quando verrò.
1Cor	16	3	Quando poi sarò giunto, io manderò con delle lettere coloro che voi avrete approvato per portare il vostro generoso dono a Gerusalemme.
1Cor	16	4	E se converrà che ci vada io stesso, essi verranno con me.
1Cor	16	5	Or verrò da voi, dopo che sarò passato per la Macedonia, perché attraverserò la Macedonia.
1Cor	16	6	E forse mi tratterrò presso di voi, o vi passerò addirittura l'inverno, affinché mi facciate proseguire per ogni dove possa andare.
1Cor	16	7	Questa volta infatti non voglio vedervi solo di passaggio, ma spero di rimanere un po' di tempo presso di voi, se il Signore lo permette.
1Cor	16	8	Or io resterò in Efeso fino a Pentecoste
1Cor	16	9	perché mi si è aperta una porta grande ed efficace e vi sono molti avversari.
1Cor	16	10	Ora, se viene Timoteo, fate in modo che rimanga con voi senza timore, perché si adopera nell'opera del Signore, come faccio io stesso.
1Cor	16	11	Nessuno dunque lo disprezzi, ma fatelo proseguire in pace per venire da me, perché lo aspetto con i fratelli.
1Cor	16	12	Ora quanto al fratello Apollo, l'ho molto pregato di venire da voi con i fratelli, ma egli non ha voluto assolutamente venire ora; però verrà quando ne avrà l'opportunità.
1Cor	16	13	Vegliate, state fermi nella fede, comportatevi virilmente, siate forti.
1Cor	16	14	Tutte le cose che fate, fatele con amore.
1Cor	16	15	Ora, fratelli (voi conoscete la famiglia di Stefana e sapete che è primizia dell'Acaia, e che si sono dedicati al servizio dei santi),
1Cor	16	16	vi esorto a sottomettervi anche voi a tali persone e a chiunque si adopera e si affatica nell'opera comune.
1Cor	16	17	Or io mi rallegro della venuta di Stefana, di Fortunato e di Acaico, poiché essi hanno supplito alla vostra assenza.
1Cor	16	18	perché hanno ricreato il mio spirito e il vostro; riconoscete dunque tali persone.
1Cor	16	19	Le chiese dell'Asia vi salutano Aquila e Priscilla, insieme alla chiesa che è in casa loro, vi salutano molto nel Signore.
1Cor	16	20	Tutti i fratelli vi salutano; salutatevi gli uni gli altri con un santo bacio.
1Cor	16	21	Il saluto è di mia propria mano, di me, Paolo,
1Cor	16	22	Se qualcuno non ama il Signor Gesú Cristo, sia anatema! Maran-atha. cioè: Il Signore viene.
1Cor	16	23	La grazia del Signore Gesú Cristo sia con voi.
1Cor	16	24	Il mio amore sia con tutti voi in Cristo Gesú. Amen.
------------------------2 Corinzi, capitolo 1
2Cor	1	1	Paolo, apostolo di Gesú Cristo per volontà di Dio, e il fratello Timoteo, alla chiesa di Dio che è in Corinto, insieme a tutti i santi che sono in tutta l'Acaia:
2Cor	1	2	grazia e pace a voi da Dio nostro Padre e dal Signore Gesú Cristo.
2Cor	1	3	Benedetto sia Dio e Padre del nostro Signore Gesú Cristo, il Padre delle misericordie e il Dio di ogni consolazione,
2Cor	1	4	il quale ci consola in ogni nostra afflizione affinché, per mezzo della consolazione con cui noi stessi siamo da Dio consolati, possiamo consolare coloro che si trovano in qualsiasi afflizione.
2Cor	1	5	Poiché, come abbondano in noi le sofferenze di Cristo, cosí per mezzo di Cristo abbonda pure la nostra consolazione.
2Cor	1	6	Ora se siamo afflitti, ciò è per la vostra consolazione e salvezza, se siamo consolati, ciò è per la vostra consolazione e salvezza, che operano efficacemente nel sostenere le medesime sofferenze che patiamo anche noi.
2Cor	1	7	La nostra speranza a vostro riguardo è salda, sapendo che, come siete partecipi delle sofferenze, cosí sarete anche partecipi della consolazione.
2Cor	1	8	Perché non vogliamo, fratelli, che ignoriate la nostra afflizione che ci capitò in Asia, come siamo stati eccessivamente gravati al di là delle nostre forze, tanto da giungere a disperare della vita stessa.
2Cor	1	9	Anzi avevamo già in noi stessi la sentenza di morte, affinché non ci confidassimo in noi stessi, ma in Dio che risuscita i morti,
2Cor	1	10	il quale ci ha liberati e ci libera da un sí grande pericolo di morte, e nel quale speriamo che ci libererà ancora nell'avvenire,
2Cor	1	11	mentre voi stessi vi unite a noi per aiutarci in preghiera, affinché siano rese grazie per noi da parte di molti, per il beneficio che ci sarà accordato tramite la preghiera di molte persone.
2Cor	1	12	Il nostro vanto infatti è questo: la testimonianza della nostra coscienza, che nel mondo e specialmente davanti a voi, ci siamo comportati con la semplicità e sincerità di Dio, non con sapienza carnale, ma con la grazia di Dio.
2Cor	1	13	Perché non vi scriviamo altre cose se non quelle che potete leggere o comprendere; e io spero che le comprenderete fino in fondo;
2Cor	1	14	come in parte ci avete già compreso, che noi siamo il vostro vanto, cosí anche voi sarete il nostro nel giorno del Signore nostro Gesú Cristo,
2Cor	1	15	E con questa fiducia io volevo venire prima da voi affinché poteste avere un secondo beneficio,
2Cor	1	16	e, passando da voi, andare in Macedonia, e poi di nuovo dalla Macedonia venire da voi e da voi essere accompagnato in Giudea.
2Cor	1	17	Facendo dunque questa decisione, ho io agito con leggerezza? O le cose che io decido, le decido io secondo la carne, di modo che vi sia in me allo stesso tempo il sí, sí, e il no, no?
2Cor	1	18	Ora, come è vero che Dio è fedele, la nostra parola verso di voi non è stata sí e no.
2Cor	1	19	Perché il Figlio di Dio, Gesú Cristo, che è stato fra voi predicato da noi cioè da me, da Silvano e da Timoteo non è stato sí e no, ma è stato sí in lui.
2Cor	1	20	Poiché tutte le promesse di Dio hanno in lui il sí e l'amen, alla gloria di Dio per mezzo di noi.
2Cor	1	21	Or colui che ci conferma assieme a voi in Cristo e ci ha unti è Dio,
2Cor	1	22	il quale ci ha anche sigillati e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori.
2Cor	1	23	Or io chiamo Dio come testimone sulla mia stessa vita che, per risparmiarvi, non sono ancora venuto a Corinto.
2Cor	1	24	Non già che dominiamo sulla vostra fede, ma siamo collaboratori della vostra gioia, perché voi state saldi per fede.
------------------------2 Corinzi, capitolo 2
2Cor	2	1	Or io avevo determinato in me stesso di non venire di nuovo da voi con tristezza.
2Cor	2	2	Perché se io vi rattristo, chi mi rallegrerà, se non colui stesso che sarà stato da me rattristato?
2Cor	2	3	E vi ho scritto in quel modo affinche, alla mia venuta, non avessi tristezza da coloro che dovrebbero rallegrarmi, avendo fiducia in voi tutti che la mia gioia è quella di voi tutti.
2Cor	2	4	Vi ho scritto infatti con molte lacrime e con grande afflizione e angoscia di cuore, non perché foste rattristati, ma perché conosciate il grandissimo amore che ho per voi.
2Cor	2	5	E se qualcuno ha causato tristezza, non ha rattristato me, ma in parte, per non esagerare, voi tutti.
2Cor	2	6	Basta a quel tale la punizione inflittagli dalla maggioranza
2Cor	2	7	ma ora, al contrario, dovreste piuttosto perdonarlo e consolarlo, perché talora quell'uomo non sia sommerso dalla troppa tristezza.
2Cor	2	8	Vi prego perciò di confermargli il vostro amore
2Cor	2	9	perché vi ho anche scritto per questo, per sapere alla prova se siete ubbidienti in ogni cosa.
2Cor	2	10	Or a chi voi perdonate qualche cosa perdono anch'io, perché anch'io se ho perdonato qualcosa a chi ho perdonato. fatto per amor vostro davanti a Cristo,
2Cor	2	11	affinché non siamo sopraffatti da Satana, perché noi non ignoriamo le sue macchinazioni.
2Cor	2	12	Ora, quando giunsi a Troas per l'evangelo di Cristo e mi fu aperta una porta nel Signore,
2Cor	2	13	non ebbi alcuna requie nel mio spirito, per non avervi trovato Tito, mio fratello: perciò congedandomi da loro, me ne andai in Macedonia.
2Cor	2	14	Or sia ringraziato Dio il quale ci fa sempre trionfare in Cristo e attraverso noi manifesta in ogni luogo il profumo della sua conoscenza.
2Cor	2	15	Perché noi siamo per Dio il buon odore di Cristo fra quelli che sono salvati, e fra quelli che periscono;
2Cor	2	16	per questi un odore di morte a morte, ma per quelli un odore di vita a vita. E chi è sufficiente a queste cose?
2Cor	2	17	Noi non falsifichiamo infatti la parola di Dio come molti altri, ma parliamo in sincerità come da parte di Dio davanti a Dio in Cristo.
------------------------2 Corinzi, capitolo 3
2Cor	3	1	Cominciamo di nuovo a raccomandare noi stessi? O abbiamo noi bisogno come alcuni, di lettere di raccomandazione per voi o di raccomandazione da parte vostra?
2Cor	3	2	Voi siete la nostra lettera, scritta nei nostri cuori, conosciuta e letta da tutti gli uomini,
2Cor	3	3	essendo manifesto che voi siete una lettera di Cristo, che è il risultato del nostro ministero scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, e non su tavole di pietra, ma sulle tavole di un cuore di carne.
2Cor	3	4	Or questa fiducia noi l'abbiamo per mezzo di Cristo presso Dio;
2Cor	3	5	non già che da noi stessi siamo capaci di pensare alcuna cosa come proveniente da noi stessi, ma la nostra capacità viene da Dio,
2Cor	3	6	il quale ci ha anche resi ministri idonei del nuovo patto, non della lettera, ma dello Spirito, poiché la lettera uccide, ma lo Spirito dà vita.
2Cor	3	7	Or se il ministero della morte, che era scolpito in lettere su pietre, fu glorioso tanto che i figli d'Israele non potevano fissare lo sguardo sul volto di Mosé, per la gloria del suo volto che però doveva essere annullata,
2Cor	3	8	quanto piú glorioso sarà il ministero dello Spirito?
2Cor	3	9	Se infatti il ministero della condanna fu circondato di gloria, molto piú abbonderà in gloria il ministero della giustizia.
2Cor	3	10	Per cui, sotto questo aspetto anche ciò che fu reso glorioso non fu veramente glorioso, se messo a confronto con la piú eccellente gloria.
2Cor	3	11	Perché, se ciò che doveva essere annullato fu circondato di gloria, sarà molto piú glorioso ciò che è duraturo.
2Cor	3	12	Avendo dunque questa speranza, usiamo una grande franchezza nel parlare,
2Cor	3	13	e non facciamo come Mosé, che si metteva un velo sul proprio volto, affinché i figli d'Israele non fissassero il loro sguardo sulla fine di ciò che doveva essere annullato.
2Cor	3	14	Ma le loro menti sono diventate ottuse; infatti, nella lettura dell'antico patto lo stesso velo rimane senza essere rimosso, perché il velo viene annullato in Cristo.
2Cor	3	15	Anzi fino ad oggi, quando si legge Mosé un velo rimane sul loro cuore.
2Cor	3	16	Ma quando Israele si sarà convertito al Signore, il velo sarà rimosso.
2Cor	3	17	Or il Signore è lo Spirito, e dov'è lo Spirito del Signore, vi è libertà.
2Cor	3	18	E noi tutti, contemplando a faccia scoperta come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella stessa immagine di gloria in gloria, come per lo Spirito del Signore.
------------------------2 Corinzi, capitolo 4
2Cor	4	1	Perciò, avendo questo ministero per Ia misericordia che ci è stata fatta, non ci perdiamo d'animo.
2Cor	4	2	Anzi abbiamo rinunziato ai sotterfugi della vergogna, non camminando con astuzia, né falsificando la parola di Dio, ma mediante la manifestazione della verità, raccomandando noi stessi alla coscienza di ogni uomo davanti a Dio.
2Cor	4	3	Ma se il nostro evangelo è ancora velato, esso lo è per quelli che periscono,
2Cor	4	4	nei quali il dio di questo secolo ha accecato le menti di quelli che non credono, affinché non risplenda loro la luce dell'evangelo della gloria di Cristo, che è l'immagine di Dio.
2Cor	4	5	Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesú, il Signore, e siamo vostri servi per amore di Gesú
2Cor	4	6	perché il Dio che disse: Splenda la luce fra le tenebre, è lo stesso che ha fatto brillare il suo splendore nei nostri cuori per illuminarci nella conoscenza della gloria di Dio, che rifulge sul volto di Gesú Cristo.
2Cor	4	7	Or noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché l'eccellenza di questa potenza sia di Dio e non da noi.
2Cor	4	8	Noi siamo afflitti in ogni maniera, ma non ridotti agli estremi; perplessi, ma non disperati;
2Cor	4	9	perseguitati, ma non abbandonati; abbattuti, ma non distrutti,
2Cor	4	10	portando del continuo nel nostro corpo il morire del Signore Gesú, affinché anche la vita di Gesú si manifesti nel nostro corpo.
2Cor	4	11	Noi che viviamo, infatti siamo del continuo esposti alla morte per Gesú, affinché anche la vita di Gesú si manifesti nella nostra carne mortale.
2Cor	4	12	Cosicché in noi opera la morte, ma in voi la vita.
2Cor	4	13	Ma pure, avendo noi lo stesso spirito di fede, come sta scritto: Io ho creduto, perció ho parlato, anche noi crediamo e perciò parliamo,
2Cor	4	14	sapendo che colui che ha risuscitato il Signore Gesú, risusciterà anche noi per mezzo di Gesú e ci farà comparire con voi.
2Cor	4	15	Tutte queste cose infatti sono per voi, affinché la grazia, raggiungendo un numero sempre maggiore di persone, produca ringraziamento per abbondare alla gloria di Dio.
2Cor	4	16	Perciò noi non ci perdiamo d'animo; ma, anche se il nostro uomo esteriore va in rovina, pure quello interiore si rinnova di giorno in giorno.
2Cor	4	17	Infatti la nostra leggera afflizione, che è solo per un momento, produce per noi uno smisurato, eccellente peso eterno di gloria;
2Cor	4	18	mentre abbiamo lo sguardo fisso non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono, poiché le cose che si vedono sono solo per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.
------------------------2 Corinzi, capitolo 5
2Cor	5	1	Sappiamo infatti che se questa tenda, che è la nostra abitazione terrena, viene disfatta, noi abbiamo da parte di Dio un edificio, un'abitazione non fatta da mano d'uomo eterna nei cieli.
2Cor	5	2	Poiché in questa tenda noi gemiamo, desiderando di essere rivestiti della nostra abitazione celeste
2Cor	5	3	se pure saremo trovati vestiti e non nudi.
2Cor	5	4	Noi infatti che siamo in questa tenda gemiamo, essendo aggravati, e perciò non desideriamo già di essere spogliati ma rivestiti, affinché ciò che è mortale sia assorbito dalla vita.
2Cor	5	5	Or colui che ci ha formati proprio per questo è Dio, il quale ci ha anche dato la caparra dello Spirito.
2Cor	5	6	Noi dunque abbiamo sempre fiducia e sappiamo che mentre dimoriamo nel corpo, siamo lontani dal Signore.
2Cor	5	7	Camminiamo infatti per fede, e non per visione.
2Cor	5	8	Ma siamo fiduciosi e abbiamo molto piú caro di partire dal corpo e andare ad abitare con il Signore.
2Cor	5	9	Perciò ci studiamo di essergli graditi, sia che abitiamo nel corpo, sia che partiamo da esso.
2Cor	5	10	Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione delle cose fatte nel corpo in base a ciò che ha fatto, sia in bene che in male.
2Cor	5	11	Conoscendo dunque il timore del Signore, persuadiamo gli uomini, e siamo conosciuti da Dio, or io spero di essere conosciuto anche dalle vostre coscienze.
2Cor	5	12	Perché non ci raccomandiamo di nuovo a voi, ma vi diamo l'opportunità di essere orgogliosi di noi, affinché possiate rispondere a coloro che si gloriano nell'apparenza e non nel cuore.
2Cor	5	13	Infatti se siamo fuori di senno, lo siamo per Dio, e se siamo di buon senno lo siamo per voi.
2Cor	5	14	Poiché l'amore di Cristo ci costringe, essendo giunti alla conclusione che, se uno è morto per tutti, dunque tutti sono morti;
2Cor	5	15	e che egli è morto per tutti, affinché quelli che vivono, non vivano piú d'ora in avanti per sé stessi, ma per colui che è morto ed è risuscitato per loro.
2Cor	5	16	Perciò d'ora in avanti noi non conosciamo nessuno secondo la carne; e anche se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora però non lo conosciamo piú cosí.
2Cor	5	17	Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, tutte le cose sono diventate nuove.
2Cor	5	18	Ora tutte le cose sono da Dio, che ci ha riconciliati a sé per mezzo di Gesú Cristo e ha dato a noi il ministero della riconciliazione,
2Cor	5	19	poiché Dio ha riconciliato il mondo con sé in Cristo, non imputando agli uomini i loro falli, ed ha posto in noi la parola della riconciliazione.
2Cor	5	20	Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro, e noi vi esortiamo per amore di Cristo: Siate riconciliati con Dio.
2Cor	5	21	Poiché egli ha fatto essere peccato per noi colui che non ha conosciuto peccato, affinché noi potessimo diventare giustizia di Dio in lui.
------------------------2 Corinzi, capitolo 6
2Cor	6	1	Ora, essendo suoi collaboratori, vi esortiamo a non ricevere invano la grazia di Dio,
2Cor	6	2	perché egli dice: Io ti ho esaudito nel tempo accettevole e ti ho soccorso nel giorno della salvezza. Ecco ora il tempo accettevole, ecco ora il giorno della salvezza.
2Cor	6	3	Noi non diamo alcun motivo di scandalo in nessuna cosa, affinché non sia vituperato il ministero;
2Cor	6	4	ma in ogni cosa raccomandiamo noi stessi come ministri di Dio nelle molte sofferenze, nelle afflizioni, nelle necessità, nelle distrette,
2Cor	6	5	nelle battiture, nelle prigionie, nelle sedizioni, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni,
2Cor	6	6	con purità, con conoscenza, con pazienza, con benignità, con lo Spirito Santo, con amore non finto,
2Cor	6	7	con la parola di verità, con la potenza di Dio, con le armi della giustizia a destra ed a sinistra,
2Cor	6	8	nella gloria e nel disonore, nella buona e nella cattiva fama;
2Cor	6	9	come seduttori, eppure veraci, come sconosciuti, eppure riconosciuti, come morenti, eppure ecco viviamo; come castigati, ma pure non messi a morte;
2Cor	6	10	come contristati, eppure sempre allegri; come poveri eppure arricchendo molti; come non avendo nulla, eppure possedendo tutto.
2Cor	6	11	La nostra bocca vi ha parlato apertamente, o Corinzi, il nostro cuore si è allargato.
2Cor	6	12	Voi non state allo stretto in noi, ma è nei vostri cuori che siete allo stretto.
2Cor	6	13	Ora in contraccambio, parlo come a figli, allargate il cuore.
2Cor	6	14	Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo diverso, perché quale relazione c'è tra la giustizia e l'iniquità? E quale comunione c'è tra la luce e le tenebre?
2Cor	6	15	E quale armonia c'è fra Cristo e Belial? O che parte ha il fedele con l'infedele?
2Cor	6	16	E quale accordo c'è tra il tempio di Dio e gli idoli? Poiché voi siete il tempio del Dio vivente, come Dio disse: Io abiterò in mezzo a loro, e camminerò fra loro; e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo.
2Cor	6	17	Perciò uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d'immondo, ed io vi accoglierò,
2Cor	6	18	e sarò come un padre per voi, e voi sarete per me come figli e figlie, dice il Signore Onnipotente.
------------------------2 Corinzi, capitolo 7
2Cor	7	1	Avendo dunque queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito. compiendo la nostra santificazione nel timore di Dio.
2Cor	7	2	Accoglieteci; noi non abbiamo fatto torto ad alcuno, non abbiamo corrotto alcuno, non abbiamo frodato alcuno.
2Cor	7	3	Io non lo dico a vostra condanna, perché vi ho già detto prima che voi siete nei nostri cuori, per morire insieme e vivere insieme.
2Cor	7	4	Io uso una grande franchezza con voi e ho molto di che gloriarmi di voi; sono ripieno di consolazione e sovrabbondo di gioia in mezzo a tutta la nostra afflizione.
2Cor	7	5	Da quando infatti siamo arrivati in Macedonia, la nostra carne non ha avuto requie alcuna, ma siamo stati afflitti in ogni maniera: combattimenti di fuori, paure di dentro.
2Cor	7	6	Ma Dio, che consola gli afflitti, ci ha consolati con la venuta di Tito,
2Cor	7	7	e non solo con la sua venuta, ma anche con la consolazione da lui ricevuta tra di voi; egli ci ha riferito della vostra grande affezione, del vostro pianto e del vostro zelo per me, per cui mi sono ancor piú rallegrato,
2Cor	7	8	perché, anche se vi ho contristato con quell'epistola, ora non me ne dispiace anche se mi è dispiaciuto, poiché vedo che quell'epistola, quantunque per breve tempo, vi ha rattristati.
2Cor	7	9	Ora mi rallegro, non perché siete stati rattristati, ma perché siete stati rattristati a ravvedimento, poiché siete stati rattristati secondo Dio, affinché in nessuna cosa aveste a ricevere alcun danno da parte nostra.
2Cor	7	10	La tristezza secondo Dio infatti produce ravvedimento a salvezza, che non ha rimpianto; ma la tristezza del mondo produce la morte.
2Cor	7	11	Infatti, ecco quanta premura ha prodotto in voi l'essere stati rattristati secondo Dio, anzi quale scuse, quale sdegno, quale timore, quale grande affezione quale zelo, quale soddisfazione! In ogni maniera voi avete dimostrato che siete puri in quest'affare.
2Cor	7	12	Anche se vi ho scritto, non l'ho fatto né per colui che ha fatto l'offesa né per colui che l'ha ricevuta, ma affinché la nostra premura per voi fosse manifestata in mezzo a voi davanti a Dio.
2Cor	7	13	Perciò noi siamo stati consolati a motivo della vostra consolazione e ci siamo tanto piú rallegrati per la gioia di Tito, perché il suo spirito è stato ricreato da voi tutti.
2Cor	7	14	Per questo se in qualche cosa mi sono gloriato di voi con lui, non sono stato confuso ma, come vi abbiamo detto tutte le cose in verità, cosí anche ciò di cui ci eravamo gloriati con Tito è risultato verità.
2Cor	7	15	Ed egli ha un grande affetto per voi, ricordandosi dell'ubbidienza di voi tutti e del come l'avete ricevuto con timore e tremore.
2Cor	7	16	Io mi rallegro dunque che in ogni cosa mi posso confidare in voi.
------------------------2 Corinzi, capitolo 8
2Cor	8	1	Ora, fratelli, vi facciamo conoscere la grazia di Dio, che è stata data alle chiese della Macedonia,
2Cor	8	2	e cioè, che in mezzo a molte prove di afflizione, l'abbondanza della loro gioia e la loro estrema povertà hanno abbondato nelle ricchezze della loro liberalità.
2Cor	8	3	Poiché io rendo testimonianza che essi hanno dato volentieri, secondo le loro possibilità e anche al di là dei loro mezzi,
2Cor	8	4	pregandoci con molta insistenza di accettare il dono e di partecipare a questa sovvenzione per i santi.
2Cor	8	5	E non solo hanno fatto come speravamo, ma si sono dati prima al Signore e poi a noi per la volontà di Dio.
2Cor	8	6	Cosí abbiamo esortato Tito che, come ha iniziato quest'opera di grazia fra di voi, cosí la porti a compimento.
2Cor	8	7	Ma come abbondate in ogni cosa, nella fede, nella parola e nella conoscenza, in ogni premura e nel vostro amore verso di noi, cercate di abbondare anche in quest'opera di grazia.
2Cor	8	8	Non lo dico per darvi un comando, ma per la sollecitudine degli altri e per mettere alla prova la schiettezza del vostro amore.
2Cor	8	9	Voi conoscete infatti la grazia del Signor nostro Gesú Cristo il quale, essendo ricco, si è fatto povero per voi, affinché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà.
2Cor	8	10	A questo riguardo vi do un consiglio, perché questo è utile a voi, che fin dall'anno scorso non solo cominciaste a fare, ma anche a volere.
2Cor	8	11	Ora compite anche il fare affinché, come vi è stata la prontezza del volere, cosí vi sia pure il compimento secondo le vostre possibilità.
2Cor	8	12	Se infatti c'è la prontezza d'animo, uno è accettevole secondo quello che ha e non secondo ciò che non ha.
2Cor	8	13	Però non si vuole mettere sotto pressione voi per dar sollievo agli altri,
2Cor	8	14	ma solo seguire un criterio di uguaglianza; che al presente la vostra abbondanza supplisca alla loro indigenza, affinché anche la loro abbondanza sia impiegata a supplire alla vostra indigenza, perché vi sia uguaglianza,
2Cor	8	15	secondo quel che sta scritto,: Chi ne aveva raccolto molto, non ne ebbe di piú, e chi poco, non ne ebbe di meno.
2Cor	8	16	Ora ringraziato sia Dio, che ha messo nel cuore di Tito la stessa sollecitudine per voi,
2Cor	8	17	poiché non solo egli accettò l'esortazione, ma si mise in cammino per venire da voi, spontaneamente e con grande diligenza.
2Cor	8	18	Con lui abbiamo mandato il fratello la cui lode nella predicazione dell'evangelo si è sparsa in tutte le chiese,
2Cor	8	19	e non solo questo, ma è anche stato scelto dalle chiese per essere nostro compagno di viaggio con questo dono che noi amministriamo alla gloria del Signore stesso, come dimostrazione della prontezza del vostro animo,
2Cor	8	20	evitando questo: che nessuno ci biasimi in questo generoso dono che è da noi amministrato,
2Cor	8	21	avendo cura di agire bene non solo davanti al Signore, ma anche davanti agli uomini.
2Cor	8	22	Or noi abbiamo mandato con loro il nostro fratello, che abbiamo provato spesse volte in molte cose e trovato essere zelante, ma ora è ancora piú zelante per la grande fiducia che ha in voi.
2Cor	8	23	Quanto a Tito, egli è mio collaboratore e compagno d'opera in mezzo a voi quanto ai fratelli, essi sono apostoli delle chiese, gloria di Cristo.
2Cor	8	24	Date dunque loro la prova del vostro amore e della ragione per cui ci gloriamo di voi anche davanti alla chiese.
------------------------2 Corinzi, capitolo 9
2Cor	9	1	Riguardo poi alla sovvenzione a favore dei santi, mi è superfluo scrivervi,
2Cor	9	2	poiché conosco la prontezza dell'animo vostro, per la quale mi glorio di voi presso i Macedoni, dicendo che l'Acaia è pronta fin dall'anno scorso; e lo zelo da parte vostra ne ha stimolati molti.
2Cor	9	3	Or ho mandato questi fratelli, perché il nostro vanto per voi non risulti vano a questo riguardo affinché, come dicevo, siate pronti,
2Cor	9	4	perché, se dovessero venire con me dei Macedoni e vi trovassero impreparati, noi (per non dire voi) saremmo svergognati in questa nostra ferma fiducia e vanto.
2Cor	9	5	Perciò ho ritenuto necessario esortare i fratelli di venire da voi prima del tempo, per far preparare in anticipo la vostra offerta precedentemente promessa perché essa sia pronta come dono di generosità e non di avarizia.
2Cor	9	6	Or questo dico: Chi semina scarsamente mieterà altresí scarsamente; e chi semina generosamente mieterà altresí abbondantemente.
2Cor	9	7	Ciascuno faccia come ha deliberato nel suo cuore, non di malavoglia né per forza, perché Dio ama un donatore allegro.
2Cor	9	8	Ora Dio è potente di fare abbondare in voi ogni grazia affinché, avendo sempre il sufficiente in ogni cosa, voi abbondiate per ogni buona opera,
2Cor	9	9	come sta scritto: Egli ha sparso, egli ha dato ai poveri, la sua giustizia dura in eterno.
2Cor	9	10	Or colui che fornisce la semente al seminatore e il pane da mangiare, ve ne provveda e moltiplichi pure la vostra semente, ed accresca i frutti della vostra giustizia;
2Cor	9	11	allora sarete arricchiti per ogni liberalità, che per nostro mezzo produrrà rendimento di grazie a Dio.
2Cor	9	12	Poiché l'adempimento di questo servizio sacro non solo supplisce alle necessità dei santi, ma produce anche abbondanza di ringraziamenti verso Dio,
2Cor	9	13	perché, a causa della prova di questa sovvenzione, essi glorificano Dio per l'ubbidienza all'evangelo di Cristo, che voi confessate, e per la liberalità con cui ne fate parte a loro e a tutti.
2Cor	9	14	E con le loro preghiere per voi vi dimostrano singolare affezione per l'eccellente grazia di Dio sopra di voi.
2Cor	9	15	Or sia ringraziato Dio per il suo dono ineffabile.
------------------------2 Corinzi, capitolo 10
2Cor	10	1	Or io, Paolo, vi esorto per la mansuetudine e benignità di Cristo; io che quando sono presente di persona fra voi ben sono umile, mentre se sono assente mi mostro ardito verso di voi.
2Cor	10	2	Vi prego che, quando sarò presente non sia obbligato a procedere arditamente con quella sicurezza di cui sono reputato audace contro certuni, che ci reputano come se camminassimo secondo la carne.
2Cor	10	3	Infatti anche se camminiamo nella carne, non guerreggiamo secondo la carne,
2Cor	10	4	perché le armi della nostra guerra non sono carnali, ma potenti in Dio a distruggere le fortezze,
2Cor	10	5	affinché distruggiamo le argomentazioni ed ogni altezza che si eleva contro la conoscenza di Dio e rendiamo sottomesso ogni pensiero all'ubbidienza di Cristo,
2Cor	10	6	e siamo pronti a punire qualsiasi disubbidienza, quando la vostra ubbidienza sarà perfetta.
2Cor	10	7	Guardate voi all'apparenza delle cose? Se qualcuno è convinto in se stesso di essere di Cristo, consideri anche questo in se stesso: come egli è di Cristo, cosí anche noi siamo di Cristo.
2Cor	10	8	E anche se mi vantassi un po' di piú della nostra autorità, che il Signore ci ha dato per la vostra edificazione e non per la vostra distruzione, non ne sarei svergognato.
2Cor	10	9	E non vorrei sembrare che io cerchi di spaventarvi con le mie lettere.
2Cor	10	10	Perché, dice qualcuno: ben le sue lettere sono dure e forti, ma la sua presenza fisica è debole, e la sua parola di poco conto.
2Cor	10	11	Quel tale consideri che come siamo a parole, per mezzo di lettere quando siamo assenti, cosí saremo anche con i fatti quando saremo presenti.
2Cor	10	12	Non osiamo infatti collocarci o paragonarci con alcuni di quelli che si raccomandano da se stessi, ma essi, misurandosi da se stessi e paragonandosi con se stessi, non hanno alcun intendimento.
2Cor	10	13	Ma, quanto a noi, non ci vanteremo oltre misura, ma secondo la sfera d'azione, di cui Dio ha stabilito i limiti, permettendoci di giungere fino a voi,
2Cor	10	14	perché non ci estendiamo oltre i limiti, come se non fossimo giunti fino a voi, poiché siamo veramente giunti fino a voi con la predicazione dell'evangelo di Cristo.
2Cor	10	15	E non ci vantiamo oltre misura delle fatiche altrui, ma nutriamo la speranza che, crescendo la vostra fede, noi saremo maggiormente considerati tra di voi secondo i nostri limiti,
2Cor	10	16	cosí da evangelizzare anche in luoghi al di là del vostro, senza vantarci di cose già fatte nel campo d'altri.
2Cor	10	17	Ora chi si gloria si glori nel Signore,
2Cor	10	18	poiché non colui che raccomanda se stesso è approvato, ma colui che il Signore raccomanda.
------------------------2 Corinzi, capitolo 11
2Cor	11	1	Oh, quanto desidererei pure che voi sopportaste con me un po' di follia! Ma infatti voi mi sopportate.
2Cor	11	2	Io sono infatti geloso di voi della gelosia di Dio, perché vi ho fidanzati a uno sposo, per presentarvi a Cristo come una casta vergine.
2Cor	11	3	Ma io temo che, come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, cosí talora le vostre menti non siano corrotte e sviate dalla semplicità che si deve avere riguardo a Cristo.
2Cor	11	4	Se uno infatti venisse a voi predicando un altro Gesú, che noi non abbiamo predicato, o se voi riceveste un altro spirito che non avete ricevuto, o un altro evangelo che non avete accettato, ben lo sopportereste.
2Cor	11	5	Ora io ritengo di non essere stato in nulla inferiore ai sommi apostoli.
2Cor	11	6	E se anche sono rozzo nel parlare, non lo sono però nella conoscenza; anzi lo abbiamo dimostrato a voi in ogni modo e in tutte le cose.
2Cor	11	7	Ho forse io commesso peccato abbassando me stesso affinché voi foste innalzati, per il fatto che vi ho annunziato l'evangelo di Dio gratuitamente?
2Cor	11	8	Io ho spogliato altre chiese, ricevendo uno stipendio da loro per servire voi.
2Cor	11	9	Inoltre, quando ero tra di voi e mi trovavo nel bisogno, non sono stato di aggravio ad alcuno, perché supplirono al mio bisogno i fratelli che vennero dalla Macedonia, e in ogni cosa mi sono guardato dall'esservi di aggravio, e anche per l'avvenire me ne guarderò.
2Cor	11	10	Come la verità di Cristo è in me, questo vanto nei miei confronti non sarà messo a tacere nelle contrade dell'Acaia.
2Cor	11	11	Perché? Forse perché non vi amo? Dio lo sa.
2Cor	11	12	Anzi ciò che io faccio lo farò ancora, per troncare ogni pretesto a quelli che desiderano un pretesto, per essere trovati simili a noi in ciò di cui si gloriano.
2Cor	11	13	Tali falsi apostoli infatti sono degli operai fraudolenti, che si trasformano in apostoli di Cristo.
2Cor	11	14	E non c'è da meravigliarsi, perché Satana stesso si trasforma in angelo di luce.
2Cor	11	15	Non è dunque gran cosa se anche i suoi ministri si trasformano in ministri di giustizia la cui fine sarà secondo le loro opere.
2Cor	11	16	Lo dico di nuovo: Nessuno mi consideri un insensato; se no ricevetemi pure come un insensato, affinché mi possa anch'io vantare un po'.
2Cor	11	17	Ciò che dico in questo mio audace vanto, non lo dico secondo il Signore, ma nella follia.
2Cor	11	18	Poiché molti si vantano secondo la carne, anch'io mi vanterò.
2Cor	11	19	Voi infatti, che siete savi, sopportate volentieri gli insensati.
2Cor	11	20	Ora, se qualcuno vi riduce in servitú, se qualcuno vi divora, se qualcuno vi deruba, se qualcuno s'innalza, se qualcuno vi percuote in faccia, voi lo sopportate.
2Cor	11	21	Lo dico a mia vergogna, come se noi fossimo stati deboli; eppure, in qualunque cosa uno è ardito, lo dico nella follia, sono ardito anch'io.
2Cor	11	22	Sono essi Ebrei? Lo sono anch'io. Sono essi Israeliti? Lo sono anch'io. Sono essi progenie di Abrahamo? Lo sono anch'io.
2Cor	11	23	Sono essi ministri di Cristo? Parlo da stolto, io lo sono più di loro; nelle fatiche molto di piú, nelle battiture grandemente di piú, molto piú nelle prigionie e spesso in pericolo di morte.
2Cor	11	24	Dai Giudei ho ricevuto cinque volte quaranta sferzate meno una.
2Cor	11	25	Tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte sull'abisso.
2Cor	11	26	Sono stato spesse volte in viaggio fra pericoli di fiumi, pericoli di ladroni, pericoli da parte dei miei connazionali, pericoli da parte dei gentili, pericoli in città, pericoli nel deserto, pericoli in mare, pericoli fra falsi fratelli,
2Cor	11	27	nella fatica e nel travaglio, sovente nelle veglie, nella fame e nella sete, spesse volte in digiuni, nel freddo e nella nudità.
2Cor	11	28	Oltre a queste cose esterne, ciò che mi assilla quotidianamente, è la sollecitudine per tutte le chiese.
2Cor	11	29	Chi è debole, che non lo sia anch'io? Chi è scandalizzato, che io non arda?
2Cor	11	30	Se è necessario vantarsi, io mi vanterò delle cose che riguardano la mia debolezza.
2Cor	11	31	Il Dio e Padre del nostro Signor Gesú Cristo, che è benedetto in eterno, sa che io non mento.
2Cor	11	32	A Damasco, il governatore del re Areta aveva posto delle guardie nella città dei Damasceni per catturarmi,
2Cor	11	33	ma da una finestra fui calato lungo il muro in una cesta, e cosí scampai dalle sue mani.
------------------------2 Corinzi, capitolo 12
2Cor	12	1	Certo il vantarsi non mi è di alcun giovamento; verrò quindi alle visioni e rivelazioni del Signore.
2Cor	12	2	Io conosco un uomo in Cristo che, quattordici anni fa (se con il corpo o fuori del corpo non lo so, Dio lo sa), fu rapito fino al terzo cielo.
2Cor	12	3	E so che quell'uomo (se con il corpo o senza il corpo, non lo so, Dio lo sa),
2Cor	12	4	fu rapito in paradiso e udí parole ineffabili, che non è lecito ad alcun uomo di proferire.
2Cor	12	5	Io mi glorierò di quel tale, ma non mi glorierò di me stesso, se non delle mie debolezze.
2Cor	12	6	Anche se volessi gloriarmi, non sarei un insensato perché direi la verità, ma me ne astengo, affinché nessuno mi giudichi di piú di quello che vede o sente da me.
2Cor	12	7	Inoltre, affinché non m'insuperbisca per l'eccellenza delle rivelazioni, mi è stata data una spina nella carne, un angelo di Satana per schiaffeggiarmi affinché non m'insuperbisca.
2Cor	12	8	A questo riguardo ho pregato tre volte il Signore che lo allontanasse da me.
2Cor	12	9	Ma egli mi ha detto: La mia grazia ti basta, perché la mia potenza è portata a compimento nella debolezza. Perciò molto volentieri mi glorierò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me.
2Cor	12	10	Perciò io mi diletto nelle debolezze, nelle ingiurie, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle avversità per amore di Cristo, perché quando io sono debole, allora sono forte.
2Cor	12	11	Sono diventato insensato vantandomi, voi mi ci avete costretto, poiché avrei dovuto essere raccomandato da voi, perché non sono stato per nulla inferiore ai sommi apostoli, benché io non sia niente.
2Cor	12	12	Ora i segni dell'apostolo sono stati messi in opera fra voi con grande pazienza, con segni e prodigi e con potenti operazioni.
2Cor	12	13	In che cosa infatti siete stati da meno delle altre chiese, se non in questo, che io non vi sono stato d'aggravio? Perdonatemi questo torto.
2Cor	12	14	Ecco, questa è la terza volta che sono pronto a venire da voi, e non vi sarò d'aggravio, perché non cerco i vostri beni, ma voi; perché non sono i figli che devono accumulare per i genitori ma i genitori per i figli.
2Cor	12	15	In quanto a me molto volentieri spenderò, anzi sarò speso per le anime vostre, anche se amandovi piú intensamente sono amato di meno.
2Cor	12	16	Ma sia pure che io non vi sono stato d'aggravio; tuttavia, essendo astuto, vi ho presi con frode.
2Cor	12	17	Mi sono forse approfittato di voi per mezzo di qualcuno che vi ho mandato?
2Cor	12	18	Ho pregato Tito di venire da voi e con lui ho mandato questo fratello. Tito si è approfittato di voi? Non abbiamo camminato col medesimo spirito e sulle medesime orme?
2Cor	12	19	Pensate di nuovo che cerchiamo di giustificarci davanti a voi? Noi parliamo davanti a Dio, in Cristo, e tutto ciò, carissimi, per la vostra edificazione.
2Cor	12	20	Temo infatti che talora, quando verrò, non vi trovi come vorrei, e di essere anch'io trovato da voi quale non mi vorreste, che talora non ci siano fra voi contese, gelosie, ire, risse, diffamazioni, insinuazioni, superbie, tumulti;
2Cor	12	21	e che, venendo di nuovo fra voi, il mio Dio non mi umilii davanti a voi, e io non pianga su molti di quelli che in precedenza hanno peccato, e non si sono ravveduti dell'impurità, della fornicazione e della dissolutezza che hanno commesso.
------------------------2 Corinzi, capitolo 13
2Cor	13	1	Ecco, questa è la terza volta che vengo da voi. Ogni parola sarà confermata per la bocca di due o tre testimoni,
2Cor	13	2	L'ho detto prima, quando ero presente tra di voi per la seconda volta, e lo dichiaro ora che sono assente. Scrivo a quelli che hanno in precedenza peccato e a tutti gli altri che, se vengo di nuovo, non risparmierò nessuno.
2Cor	13	3	Poiché voi cercate la prova del Cristo che parla in me, ed egli non è debole verso di voi, ma è potente in voi.
2Cor	13	4	Se egli infatti è stato crocifisso per la sua debolezza, ora però vive per la potenza di Dio, perché anche noi siamo deboli in lui, ma vivremo con lui per la potenza di Dio verso di voi.
2Cor	13	5	Esaminate voi stessi per vedere se siete nella fede; provate voi stessi. Non riconoscete voi stessi che Gesú Cristo è in voi? A meno che non siate riprovati.
2Cor	13	6	Ma io spero che voi riconoscerete che noi non siamo riprovati.
2Cor	13	7	Or prego Dio che non facciate alcun male, non perché noi appariamo approvati, ma perché voi facciate quel che è bene anche se noi dovessimo essere riprovati.
2Cor	13	8	Noi infatti non abbiamo alcuna forza contro la verità, ma solo per la verità.
2Cor	13	9	Ora noi ci rallegriamo quando siamo deboli, e voi siete forti; e noi preghiamo anche per questo: per il vostro perfezionamento.
2Cor	13	10	Perciò scrivo queste cose, essendo assente, affinché, quando sarò presente, non proceda rigidamente, secondo l'autorità che il Signore mi ha dato per l'edificazione e non per la distruzione.
2Cor	13	11	Del resto, fratelli, rallegratevi, perfezionatevi, incoraggiatevi, abbiate la stessa mente, state in pace; e il Dio dell'amore e della pace sarà con voi.
2Cor	13	12	Salutatevi gli uni gli altri con un santo bacio;
2Cor	13	13	tutti i santi vi salutano.
2Cor	13	14	La grazia del Signore Gesú Cristo, l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. Amen.
------------------------Galati, capitolo 1
Gal	1	1	Paolo, apostolo (non da parte di uomini, né per mezzo di uomo, ma tramite Gesú Cristo e Dio Padre, che lo ha risuscitato dai morti),
Gal	1	2	e tutti i fratelli che sono con me, alle chiese della Galazia:
Gal	1	3	grazia a voi e pace da Dio Padre e dal Signore nostro Gesú Cristo,
Gal	1	4	che ha dato se stesso per i nostri peccati, per sottrarci dalla presente malvagia età secondo la volontà di Dio, nostro Padre,
Gal	1	5	al quale sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Gal	1	6	Mi meraviglio che da colui che vi ha chiamati mediante la grazia di Cristo, passiate cosí presto ad un altro evangelo,
Gal	1	7	il quale non è un altro evangelo; ma vi sono alcuni che vi turbano e vogliono pervertire l'evangelo di Cristo.
Gal	1	8	Ma anche se noi o un angelo dal cielo vi predicasse un evangelo diverso da quello che vi abbiamo annunziato, sia maledetto.
Gal	1	9	Come abbiamo già detto, ora lo dico di nuovo: Se qualcuno vi predica un evangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia maledetto.
Gal	1	10	Infatti, cerco io ora di cattivarmi l'approvazione degli uomini o quella di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Infatti, se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servo di Cristo.
Gal	1	11	Ora, fratelli, vi faccio sapere che l'evangelo, che è stato da me annunziato, non è secondo l'uomo,
Gal	1	12	poiché io non l'ho ricevuto né imparato da nessun uomo, ma l'ho ricevuto per una rivelazione di Gesú Cristo.
Gal	1	13	Avete infatti udito quale fu un tempo la mia condotta nel giudaismo, come perseguitavo con grande ferocia la chiesa di Dio e la devastavo,
Gal	1	14	E progredivo nel giudaismo piú di molti coetanei tra i miei connazionali, essendo estremamente zelante nelle tradizioni dei miei padri.
Gal	1	15	Ma quando piacque a Dio, che mi aveva appartato fin dal grembo di mia madre e mi ha chiamato per la sua grazia,
Gal	1	16	di rivelare in me suo Figlio, affinché l'annunziassi fra i gentili, io non mi consultai subito con carne e sangue,
Gal	1	17	né salii a Gerusalemme da quelli che erano stati apostoli prima di me, ma me ne andai in Arabia e ritornai di nuovo a Damasco.
Gal	1	18	Poi, dopo tre anni, salii a Gerusalemme per andare a vedere Pietro e rimasi con lui quindici giorni.
Gal	1	19	E non vidi alcun altro degli apostoli, se non Giacomo, il fratello del Signore.
Gal	1	20	Ora, quanto alle cose che vi scrivo, ecco, davanti a Dio non mento.
Gal	1	21	Poi andai nelle regioni della Siria e della Cilicia.
Gal	1	22	Or io ero sconosciuto personalmente alle chiese della Giudea, che sono in Cristo,
Gal	1	23	ma esse udivano soltanto dire: Colui che prima ci perseguitava, ora annunzia quella fede che egli devastava,
Gal	1	24	e glorificavano Dio per causa mia.
------------------------Galati, capitolo 2
Gal	2	1	Poi, dopo quattordici anni, salii di nuovo a Gerusalemme con Barnaba, prendendo con me anche Tito.
Gal	2	2	Or vi salii per rivelazione ed esposi loro l'evangelo che io predico fra i gentili, ma lo esposi privatamente a coloro che godevano maggior credito, perché non corressi, o non avessi corso invano.
Gal	2	3	Ma neppure Tito che era con me benché fosse Greco, fu costretto a farsi circoncidere;
Gal	2	4	e ciò a causa dei falsi fratelli introdottisi abusivamente, i quali si erano insinuati per spiare la nostra libertà che abbiamo in Cristo Gesú, allo scopo di metterci in servitú.
Gal	2	5	A costoro non cedemmo in sottomissione neppure per un momento, affinché la verità dell'evangelo dimorasse salda fra di voi.
Gal	2	6	Ma da parte di quelli che godevano maggior credito (quali fossero stati, non m'importa nulla; Dio non ha riguardo a persona), ebbene, quelli che godono maggior credito non m'imposero nulla di piú.
Gal	2	7	Anzi al contrario, avendo visto che mi era stato affidato l'evangelo per gli incirconcisi, come a Pietro quello per i circoncisi
Gal	2	8	(poiché colui che aveva potentemente operato in Pietro per l'apostolato dei circoncisi, aveva potentemente operato anche in me per i gentili),
Gal	2	9	avendo conosciuto la grazia che mi era stata data, Giacomo, Cefa e Giovanni, che sono reputati colonne, diedero a me e a Barnaba la mano di associazione, affinché noi andassimo fra i gentili, ed essi fra i circoncisi.
Gal	2	10	Soltanto ci raccomandarono che ci ricordassimo dei poveri, proprio quello che anch'io mi ero proposto di fare.
Gal	2	11	Ma quando Pietro venne in Antiochia, io gli resistei in faccia, perché era da riprendere.
Gal	2	12	Infatti prima che venissero alcuni da parte di Giacomo, egli mangiava con i gentili; ma quando giunsero quelli, egli si ritirò e si separò, temendo quelli della circoncisione.
Gal	2	13	E anche gli altri Giudei fingevano assieme a lui, tanto che anche Barnaba fu trascinato dalla loro ipocrisia.
Gal	2	14	Ma quando io vidi che non camminavano rettamente secondo la verità dell'evangelo, dissi a Pietro in presenza di tutti: Se tu, che sei Giudeo, vivi alla gentile e non alla giudaica perché costringi i gentili a giudaizzare?.
Gal	2	15	Noi, di nascita Giudei e non peccatori fra i gentili,
Gal	2	16	sapendo che l'uomo non è giustificato per le opere della legge ma per mezzo della fede in Gesú Cristo, abbiamo creduto anche noi in Cristo Gesú, affinché fossimo giustificati mediante la fede di Cristo e non mediante le opere della legge, poiché nessuna carne sarà giustificata per mezzo della legge.
Gal	2	17	Or se, cercando di essere giustificati in Cristo, siamo trovati anche noi peccatori, è forse Cristo ministro del peccato? Cosí non sia.
Gal	2	18	Se infatti edifico di nuovo le cose che ho distrutto, io mi costituisco trasgressore,
Gal	2	19	perché per mezzo della legge io sono morto alla legge, affinché io viva a Dio.
Gal	2	20	Io sono stato crocifisso con Cristo e non sono piú io che vivo, ma è Cristo che vive in me; e quella vita che ora vivo nella carne, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me.
Gal	2	21	Io non annullo la grazia di Dio perché, se la giustizia si ha per mezzo della legge, allora Cristo è morto invano.
------------------------Galati, capitolo 3
Gal	3	1	O Galati insensati! Chi vi ha ammaliati per non ubbidire alla verità, voi, davanti ai cui occhi Gesú Cristo è stato ritratto crocifisso fra voi?
Gal	3	2	Questo solo desidero sapere da voi: avete ricevuto lo Spirito mediante le opere della legge o attraverso la predicazione della fede?
Gal	3	3	Siete cosí insensati che, avendo cominciato nello Spirito, vorreste finire nella carne?
Gal	3	4	Avete sofferto tante cose invano, se pur è stato veramente invano?
Gal	3	5	Colui dunque che vi dispensa lo Spirito e opera tra voi potenti operazioni, lo fa mediante le opere della legge o mediante la predicazione della fede?
Gal	3	6	Cosí Abrahamo credette a Dio, e ciò gli fu messo in conto di giustizia;
Gal	3	7	sappiate pure che coloro che sono dalla fede sono figli di Abrahamo.
Gal	3	8	E la Scrittura, prevedendo che Dio avrebbe giustificato le nazioni mediante la fede, diede prima ad Abrahamo una buona notizia: Tutte le nazioni saranno benedette in te,
Gal	3	9	Perciò coloro che si fondano sulla fede sono benedetti col fedele Abrahamo.
Gal	3	10	Ora tutti coloro che si fondano sulle opere della legge sono sotto la maledizione, perché sta scritto: Maledetto chiunque non persevera in tutte le cose scritte nel libro della legge per praticarle.
Gal	3	11	Poiché è manifesto che nessuno è giustificato mediante la legge davanti a Dio, perché: Il giusto vivrà per la fede.
Gal	3	12	Ora la legge non proviene dalla fede, ma l'uomo che farà queste cose vivrà per mezzo di esse.
Gal	3	13	Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo diventato maledizione per noi (poiché sta scritto: Maledetto chiunque è appeso al legno),
Gal	3	14	affinché la benedizione di Abrahamo pervenisse ai gentili in Cristo Gesú, perché noi ricevessimo la promessa dello Spirito mediante la fede.
Gal	3	15	Fratelli, io parlo alla maniera degli uomini: se un patto è ratificato, benché sia patto d'uomo, nessuno l'annulla o vi aggiunge qualche cosa.
Gal	3	16	Ora le promesse furono fatte ad Abrahamo e alla sua discendenza. La Scrittura non dice: E alle discendenze come se si trattasse di molte, ma come di una sola: E alla tua discendenza, cioè Cristo.
Gal	3	17	Or io dico questo: la legge, venuta dopo quattrocentotrent'anni, non annulla il patto ratificato prima da Dio in Cristo, in modo da annullare la promessa.
Gal	3	18	Infatti, se l'eredità derivasse dalla legge, non verrebbe piú dalla promessa. Or Dio la donò ad Abrahamo mediante la promessa.
Gal	3	19	Perché dunque fu data la legge? Essa fu aggiunta a causa delle trasgressioni, finché fosse venuta la discendenza a cui era stata fatta la promessa; essa fu promulgata dagli angeli per mano di un mediatore.
Gal	3	20	Or il mediatore non è mediatore di una sola parte, ma Dio è uno.
Gal	3	21	La legge è dunque contraria alle promesse di Dio? Cosí non sia; perché se fosse stata data una legge capace di dare la vita, allora veramente la giustizia sarebbe venuta dalla legge.
Gal	3	22	Ma la Scrittura ha rinchiuso ogni cosa sotto il peccato, affinché fosse data ai credenti la promessa mediante la fede di Gesú Cristo.
Gal	3	23	Ora, prima che venisse la fede noi eravamo custoditi sotto la legge, come rinchiusi, in attesa della fede che doveva essere rivelata.
Gal	3	24	Cosí la legge è stata nostro precettore per portarci a Cristo, affinché fossimo giustificati per mezzo della fede.
Gal	3	25	Ma, venuta la fede, non siamo piú sotto un precettore,
Gal	3	26	perché voi tutti siete figli di Dio per mezzo della fede in Cristo Gesú.
Gal	3	27	Poiché voi tutti che siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo.
Gal	3	28	Non c'è né Giudeo né Greco, non c'è né schiavo né libero, non c'è né maschio né femmina, perché tutti siete uno in Cristo Gesú.
Gal	3	29	Ora, se siete di Cristo, siete dunque progenie d'Abrahamo ed eredi secondo la promessa.
------------------------Galati, capitolo 4
Gal	4	1	Ora io dico che per tutto il tempo che l'erede è minorenne non è affatto differente dal servo, benché sia signore di tutto,
Gal	4	2	ma egli è sotto tutori e amministratori fino al tempo prestabilito dal padre.
Gal	4	3	Cosí anche noi, mentre eravamo minorenni, eravamo tenuti in servitú sotto gli elementi del mondo,
Gal	4	4	ma, quando è venuto il compimento del tempo, Dio ha mandato suo Figlio, nato da donna, sottoposto alla legge,
Gal	4	5	perché riscattasse quelli che erano sotto la legge, affinché noi ricevessimo l'adozione.
Gal	4	6	Ora perché voi siete figli, Dio ha mandato lo Spirito del Figlio suo nei vostri cuori che grida: Abba, Padre,
Gal	4	7	Perciò tu non sei piú servo, ma figlio; e se sei figlio, sei anche erede di Dio per mezzo di Cristo.
Gal	4	8	Ma allora, non conoscendo Dio, servivate a coloro che per natura non sono dèi;
Gal	4	9	ora invece, avendo conosciuto Dio, anzi essendo piuttosto stati conosciuti da Dio, come mai vi rivolgete di nuovo ai deboli e poveri elementi, ai quali desiderate di essere di nuovo asserviti?
Gal	4	10	Voi osservate giorni, mesi, stagioni e anni.
Gal	4	11	Io temo di essermi affaticato invano per voi.
Gal	4	12	Siate come me, perché anch'io sono come voi; fratelli, ve ne prego, voi non mi avete fatto alcun torto.
Gal	4	13	Ora voi sapete come nel passato io vi evangelizzai a causa di una infermità della carne;
Gal	4	14	e voi non disprezzaste né aveste a schifo la prova che era nella mia carne ma mi accoglieste come un angelo di Dio, come Cristo Gesú stesso.
Gal	4	15	Cos'è dunque avvenuto della vostra allegrezza? Poiché vi rendo testimonianza che, se fosse stato possibile, vi sareste cavati gli occhi e me li avreste dati.
Gal	4	16	Sono dunque diventato vostro nemico, dicendovi la verità?
Gal	4	17	Quelli sono zelanti per voi, ma non per fini onesti; anzi essi vi vogliono separare affinché siate zelanti per loro.
Gal	4	18	Or è buona cosa essere sempre zelanti nel bene, e non solo quando sono presente fra voi.
Gal	4	19	Figli miei, che io partorisco di nuovo, finché Cristo sia formato in voi!
Gal	4	20	Desidererei ora essere presente fra voi e cambiare il tono della mia voce perché sono perplesso di voi.
Gal	4	21	Ditemi, voi che volete essere sotto la legge, non date ascolto alla legge?
Gal	4	22	Infatti sta scritto che Abrahamo ebbe due figli: uno dalla serva e uno dalla libera.
Gal	4	23	Or quello che nacque dalla serva fu generato secondo la carne, ma quello che nacque dalla libera fu generato in virtú della promessa.
Gal	4	24	Tali cose hanno un senso allegorico, perché queste due donne sono due patti: uno dal monte Sinai che genera a schiavitú, ed è Agar.
Gal	4	25	Or Agar è il monte Sinai in Arabia e corrisponde alla Gerusalemme del tempo presente; ed essa è schiava con i suoi figli.
Gal	4	26	Invece la Gerusalemme di sopra è libera ed è la madre di noi tutti.
Gal	4	27	Infatti sta scritto: Rallegrati, o sterile che non partorisci! Prorompi e grida, tu che non senti doglie di parto, perché i figli dell'abbandonata saranno piú numerosi di quelli di colei che aveva marito.
Gal	4	28	Ora noi, fratelli, alla maniera di Isacco, siamo figli della promessa.
Gal	4	29	Ma, come allora colui che era generato secondo la carne perseguitava colui che era generato secondo lo Spirito, cosí avviene al presente.
Gal	4	30	Ma che dice la Scrittura? Caccia via la schiava e suo figlio, perché il figlio della schiava non sarà erede col figlio della libera.
Gal	4	31	Cosí dunque, fratelli, noi non siamo figli della schiava ma della libera.
------------------------Galati, capitolo 5
Gal	5	1	State dunque saldi nella libertà con la quale Cristo ci ha liberati, e non siate di nuovo ridotti sotto il giogo della schiavitú.
Gal	5	2	Ecco, io, Paolo, vi dico che se vi fate circoncidere, Cristo non vi gioverà nulla.
Gal	5	3	E daccapo attesto ad ogni uomo che si fa circoncidere che egli è obbligato ad osservare tutta la legge.
Gal	5	4	Voi, che cercate di essere giustificati mediante la legge, vi siete separati da Cristo; siete scaduti dalla grazia.
Gal	5	5	Noi infatti in Spirito, mediante la fede, aspettiamo la speranza della giustizia,
Gal	5	6	poiché in Cristo Gesú né la circoncisione, né l'incirconcisione hanno alcun valore, ma la fede che opera mediante l'amore.
Gal	5	7	Voi correvate bene; chi vi ha ostacolato a impedendovi di ubbidire alla verità?
Gal	5	8	Questa persuasione non viene da colui che vi chiama.
Gal	5	9	Un po' di lievito fa fermentare tutta la pasta.
Gal	5	10	Io sono fiducioso per voi nel Signore che non penserete diversamente; ma colui che vi turba ne subirà la punizione chiunque egli sia.
Gal	5	11	Ora quanto a me, fratelli, se io predico ancora la circoncisione, perché sono perseguitato? Allora lo scandalo della croce sarebbe abolito.
Gal	5	12	Oh, si facessero pur anche mutilare coloro che vi turbano!
Gal	5	13	Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà; soltanto non usate questa libertà per dare un'occasione alla carne ma servite gli uni gli altri per mezzo dell'amore.
Gal	5	14	Tutta la legge infatti si adempie in questa unica parola: Ama il tuo prossimo come te stesso.
Gal	5	15	Che se vi mordete e vi divorate a vicenda, guardate che non siate consumati gli uni dagli altri.
Gal	5	16	Or io dico: Camminate secondo lo Spirito e non adempirete i desideri della carne,
Gal	5	17	la carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; e queste cose sono opposte l'una all'altra, cosicché voi non fate quel che vorreste.
Gal	5	18	Ma se siete condotti dallo Spirito, voi non siete sotto la legge.
Gal	5	19	Ora le opere della carne sono manifeste e sono: adulterio, fornicazione impurità, dissolutezza,
Gal	5	20	idolatria, magia, inimicizie, contese, gelosie, ire, risse, divisioni, sette,
Gal	5	21	invidie, omicidi, ubriachezze, ghiottonerie e cose simili a queste, circa le quali vi prevengo, come vi ho già detto prima, che coloro che fanno tali cose non erediteranno il regno di Dio,
Gal	5	22	Ma il frutto dello Spirito è: amore gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo.
Gal	5	23	Contro tali cose non vi è legge.
Gal	5	24	Ora quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e le sue concupiscenze.
Gal	5	25	Se viviamo per lo Spirito, camminiamo altresí per lo Spirito,
Gal	5	26	Non siamo vanagloriosi, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri.
------------------------Galati, capitolo 6
Gal	6	1	Fratelli, se uno è sorpreso in qualche fallo, voi che siete spirituali, rialzatelo con spirito di mansuetudine. Ma bada bene a te stesso, affinché non sii tentato anche tu.
Gal	6	2	Portate i pesi gli uni degli altri, e così adempirete la legge di Cristo.
Gal	6	3	Se infatti qualcuno pensa di essere qualche cosa, non essendo nulla, inganna se stesso.
Gal	6	4	Ora esamini ciascuno l'opera sua, e allora avrà ragione di vantarsi solamente di se stesso e non nei confronti degli altri.
Gal	6	5	Ciascuno infatti porterà il proprio fardello.
Gal	6	6	Ora colui che è istruito nella parola faccia parte di tutti i suoi beni a colui che lo istruisce.
Gal	6	7	Non v'ingannate, Dio non si può beffare, perché ciò che l'uomo semina quello pure raccoglierà.
Gal	6	8	Perché colui che semina per la sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione, ma chi semina per lo Spirito. dallo Spirito raccoglierà vita eterna.
Gal	6	9	Or non veniamo meno nell'animo facendo il bene; se infatti non ci stanchiamo, raccoglieremo a suo tempo.
Gal	6	10	Mentre dunque abbiamo l'opportunità, facciamo del bene a tutti, ma principalmente a coloro della famiglia della fede.
Gal	6	11	Guardate con quali lettere grandi vi ho scritto di mia propria mano.
Gal	6	12	Tutti quelli che vogliono far bella figura nella carne, vi costringono a farvi circoncidere unicamente per non essere perseguitati per la croce di Cristo.
Gal	6	13	Infatti, neppure quelli stessi che sono circoncisi osservano la legge, ma vogliono che siate circoncisi per potersi vantare nella vostra carne.
Gal	6	14	Ma quanto a me, non avvenga mai che io mi vanti all'infuori della croce del Signor nostro Gesú Cristo, per la quale il mondo è crocifisso a me e io al mondo.
Gal	6	15	In Cristo Gesú, infatti, né la circoncisione, né l'incirconcisione hanno alcun valore, ma l'essere una nuova creatura.
Gal	6	16	E su tutti quelli che cammineranno secondo questa regola sia pace e misericordia, e cosí pure sull'Israele di Dio.
Gal	6	17	Del resto nessuno mi dia molestia, perché io porto nel mio corpo il contrassegno del Signore Gesú.
Gal	6	18	Fratelli, la grazia del Signore nostro Gesú Cristo sia con il vostro spirito. Amen.
------------------------Efesini, capitolo 1
Eph	1	1	Paolo, apostolo di Gesú Cristo per la volontà di Dio, ai santi che sono in Efeso e fedeli in Cristo Gesú:
Eph	1	2	grazia a voi e pace da Dio, nostro Padre, e dal Signore Gesú Cristo.
Eph	1	3	Benedetto sia Dio, Padre del Signor nostro Gesú Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo,
Eph	1	4	allorché in lui ci ha eletti prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi e irreprensibili davanti a lui nell'amore,
Eph	1	5	avendoci predestinati ad essere adottati come suoi figli per mezzo di Gesú Cristo secondo il beneplacito della sua volontà,
Eph	1	6	a lode della gloria della sua grazia mediante la quale egli ci ha grandemente favoriti nell'amato suo Figlio,
Eph	1	7	in cui abbiamo la redenzione per mezzo del suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia,
Eph	1	8	che egli ha fatto abbondare verso di noi con ogni sapienza e intelligenza,
Eph	1	9	facendoci conoscere il mistero della sua volontà secondo il suo beneplacito che egli aveva determinato in se stesso,
Eph	1	10	per raccogliere nella dispensazione del compimento dei tempi sotto un sol capo, in Cristo, tutte le cose, tanto quelle che sono nei cieli come quelle che sono sulla terra.
Eph	1	11	In lui siamo anche stati scelti per un'eredità, essendo predestinati secondo il proponimento di colui che opera tutte le cose secondo il consiglio della sua volontà,
Eph	1	12	affinché fossimo a lode della sua gloria, noi che prima abbiamo sperato in Cristo.
Eph	1	13	In lui anche voi, dopo aver udita la parola della verità, l'evangelo della vostra salvezza, e aver creduto, siete stati sigillati con lo Spirito Santo della promessa;
Eph	1	14	il quale è la garanzia della nostra eredità, in vista della piena redenzione dell'acquistata proprietà a lode della sua gloria.
Eph	1	15	Perciò anch'io, avendo udito della vostra fede nel Signore Gesú e del vostro amore verso tutti i santi,
Eph	1	16	non cesso mai di rendere grazie per voi, ricordandovi nelle mie preghiere,
Eph	1	17	affinché il Dio del Signor nostro Gesú Cristo, il Padre della gloria, vi dia lo Spirito di sapienza e di rivelazione, nella conoscenza di lui,
Eph	1	18	e illumini gli occhi della vostra mente, affinché sappiate qual è la speranza della sua vocazione e quali sono le ricchezze della gloria della sua eredità tra i santi,
Eph	1	19	e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi che crediamo secondo l'efficacia della forza della sua potenza,
Eph	1	20	che egli ha messo in atto in Cristo risuscitandolo dai morti e facendolo sedere alla sua destra nei luoghi celesti.
Eph	1	21	al di sopra di ogni principato, potestà, potenza, signoria e di ogni nome che si nomina non solo in questa età, ma anche in quella futura,
Eph	1	22	ponendo ogni cosa sotto i suoi piedi, e lo ha dato per capo sopra ogni cosa alla chiesa,
Eph	1	23	che è il suo corpo, il compimento di colui che compie ogni cosa in tutti.
------------------------Efesini, capitolo 2
Eph	2	1	Egli ha vivificato anche voi, che eravate morti nei falli e nei peccati,
Eph	2	2	nei quali già camminaste, seguendo il corso di questo mondo, secondo il principe della potestà dell'aria, dello spirito che al presente opera nei figli della disubbidienza,
Eph	2	3	fra i quali anche noi tutti un tempo vivemmo nelle concupiscenze della nostra carne, adempiendo i desideri della carne e della mente, ed eravamo per natura figli d'ira, come anche gli altri.
Eph	2	4	Ma Dio, che è ricco in misericordia per il suo grande amore con il quale ci ha amati,
Eph	2	5	anche quando eravamo morti nei falli, ci ha vivificati con Cristo (voi siete salvati per grazia),
Eph	2	6	e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nei luoghi celesti in Cristo Gesú,
Eph	2	7	per mostrare nelle età che verranno le eccellenti ricchezze della sua grazia con benignità verso di noi in Cristo Gesú.
Eph	2	8	Voi infatti siete stati salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio,
Eph	2	9	non per opere, perché nessuno si glori.
Eph	2	10	Noi infatti siamo opera sua, creati in Cristo Gesú per le buone opere che Dio ha precedentemente preparato, perché le compiamo.
Eph	2	11	Perciò ricordatevi che un tempo voi gentili di nascita, chiamati incirconcisi da quelli che si dicono circoncisi, perché tali sono stati fatti nella carne per mano d'uomo,
Eph	2	12	eravate in quel tempo senza Cristo, estranei dalla cittadinanza d'Israele e estranei ai patti della promessa, non avendo speranza ed essendo senza Dio nel mondo.
Eph	2	13	Ma ora, in Cristo Gesú, voi che un tempo eravate lontani, siete stati avvicinati per mezzo del sangue di Cristo.
Eph	2	14	Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due popoli uno e ha demolito il muro di separazione,
Eph	2	15	avendo abolito nella sua carne l'inimicizia, la legge dei comandamenti fatta di prescrizioni, per creare in se stesso dei due un solo uomo nuovo, facendo la pace,
Eph	2	16	e per riconciliare a ambedue con Dio in un sol corpo per mezzo della croce, avendo ucciso l'inimicizia in se stesso.
Eph	2	17	Ed egli venne per annunziare la pace a voi che eravate lontani e a quelli che erano vicini,
Eph	2	18	poiché per mezzo di lui abbiamo entrambi accesso al Padre in uno stesso Spirito.
Eph	2	19	Voi dunque non siete piú forestieri né ospiti, ma concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio,
Eph	2	20	edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Gesú Cristo stesso la pietra angolare,
Eph	2	21	su cui tutto l'edificio ben collegato cresce per essere un tempio santo nel Signore,
Eph	2	22	nel quale anche voi siete insieme edificati per essere una dimora di Dio nello Spirito.
------------------------Efesini, capitolo 3
Eph	3	1	Per questa ragione io, Paolo, sono il prigioniero di Cristo Gesú per voi gentili,
Eph	3	2	se pure avete sentito della dispensazione della grazia di Dio, che mi è stata affidata per voi;
Eph	3	3	come per rivelazione egli mi ha fatto conoscere il mistero, di cui prima ne scrissi in breve.
Eph	3	4	Nel leggere questo, voi potete capire quale sia la mia intelligenza del mistero di Cristo,
Eph	3	5	che non fu fatto conoscere nelle altre età ai figli degli uomini, come ora è stato rivelato ai santi apostoli e ai suoi profeti per mezzo dello Spirito,
Eph	3	6	affinche i gentili siano coeredi dello stesso corpo e partecipi della sua promessa in Cristo mediante l'evangelo,
Eph	3	7	di cui sono stato fatto ministro, secondo il dono della grazia di Dio che mi è stata data in virtú della sua potenza.
Eph	3	8	A me, il minimo di tutti i santi, è stata data questa grazia di annunziare fra i gentili le imperscrutabili ricchezze di Cristo,
Eph	3	9	e di manifestare a tutti la partecipazione del mistero che dalle piú antiche età è stato nascosto in Dio, il quale ha creato tutte le cose per mezzo di Gesù Cristo;
Eph	3	10	affinché, per mezzo della chiesa, nel tempo presente sia manifestata ai principati e alle potestà, nei luoghi celesti, la multiforme sapienza di Dio,
Eph	3	11	secondo il proponimento eterno che egli attuò in Cristo Gesú, nostro Signore,
Eph	3	12	in cui abbiamo la libertà e l'accesso a Dio nella fiducia mediante la fede in lui.
Eph	3	13	Per la qual cosa vi chiedo che non vi scoraggiate a causa delle mie tribolazioni che soffro per voi, il che è la vostra gloria.
Eph	3	14	Per questa ragione, io piego le mie ginocchia davanti al Padre del Signor nostro Gesú Cristo,
Eph	3	15	dal quale prende nome ogni famiglia nei cieli e sulla terra,
Eph	3	16	perché vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere fortificati con potenza per mezzo del suo Spirito nell'uomo interiore,
Eph	3	17	perché Cristo abiti nei vostri cuori per mezzo della fede,
Eph	3	18	affinché, radicati e fondati nell'amore, possiate comprendere con tutti i santi quale sia la larghezza, la lunghezza, la profondità e l'altezza,
Eph	3	19	e conoscere l'amore di Cristo che sopravanza ogni conoscenza, affinché siate ripieni di tutta la pienezza di Dio.
Eph	3	20	Or a colui che può, secondo la potenza che opera in noi, fare smisuratamente al di là di quanto chiediamo o pensiamo,
Eph	3	21	a lui sia la gloria nella chiesa in Cristo Gesú per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli. Amen.
------------------------Efesini, capitolo 4
Eph	4	1	Io dunque, il prigioniero per il Signore, vi esorto a camminare nel modo degno della vocazione a cui siete stati chiamati,
Eph	4	2	con ogni umiltà e mansuetudine, con pazienza, sopportandovi gli uni gli altri nell'amore,
Eph	4	3	studiandovi di conservare l'unità dello Spirito nel vincolo della pace.
Eph	4	4	Vi è un unico corpo e un unico Spirito, come pure siete stati chiamati nell'unica speranza della vostra vocazione.
Eph	4	5	Vi è un unico Signore, un'unica fede, un unico battesimo,
Eph	4	6	un Dio unico e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, fra tutti e in voi tutti.
Eph	4	7	Ma a ciascuno di noi è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo.
Eph	4	8	Per la qual cosa la Scrittura dice: Essendo salito in alto, egli ha condotto prigioniera la prigionia e ha dato dei doni agli uomini.
Eph	4	9	Or questo: E' salito che cosa vuol dire se non che prima era pure disceso nelle parti piú basse della terra?
Eph	4	10	Colui che è disceso è lo stesso che è anche salito al di sopra di tutti i cieli per riempire tutte le cose.
Eph	4	11	Ed egli stesso ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti e altri come pastori e dottori,
Eph	4	12	per il perfezionamento dei santi, per l'opera del ministero e per l'edificazione del corpo di Cristo,
Eph	4	13	finché giungiamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio a un uomo perfetto, alla misura della statura della pienezza di Cristo
Eph	4	14	affinché non siamo piú bambini sballottati e trasportati da ogni vento di dottrina, per la frode degli uomini, per la loro astuzia, mediante gli inganni dell'errore,
Eph	4	15	ma dicendo la verità con amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo.
Eph	4	16	Dal quale tutto il corpo ben connesso e unito insieme, mediante il contributo fornito da ogni giuntura e secondo il vigore di ogni singola parte, produce la crescita del corpo per l'edificazione di se stesso nell'amore.
Eph	4	17	Questo dunque attesto nel Signore, che non camminiate piú come camminano ancora gli altri gentili, nella vanità della loro mente,
Eph	4	18	ottenebrati nell'intelletto, estranei alla vita di Dio, per l'ignoranza che è in loro e per l'indurimento del loro cuore.
Eph	4	19	Essi, essendo diventati insensibili, si sono abbandonati alla dissolutezza, commettendo ogni impurità con insaziabile bramosia.
Eph	4	20	Voi però non è cosí che avete conosciuto Cristo,
Eph	4	21	se pure gli avete dato ascolto e siete stati ammaestrati in lui secondo la verità che è in Gesú
Eph	4	22	per spogliarvi, per quanto riguarda la condotta di prima, dell'uomo vecchio che si corrompe per mezzo delle concupiscenze della seduzione,
Eph	4	23	per essere rinnovati nello spirito della vostra mente,
Eph	4	24	e per essere rivestiti dell'uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e santità della verità.
Eph	4	25	Perciò, messa da parte la menzogna ciascuno dica la verità al suo prossimo perché siamo membra gli uni degli altri.
Eph	4	26	Adiratevi e non peccate; il sole non tramonti sul vostro cruccio;
Eph	4	27	e non date luogo al diavolo.
Eph	4	28	Chi rubava non rubi piú, ma piuttosto si affatichi facendo qualche buona opera con le proprie mani, affinché abbia qualcosa da dare a chi è nel bisogno.
Eph	4	29	Nessuna parola malvagia esca dalla vostra bocca, ma se ne avete una buona per l'edificazione, secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a quelli che ascoltano.
Eph	4	30	E non contristate lo Spirito Santo di Dio, col quale siete stati sigillati per il giorno della redenzione.
Eph	4	31	Sia rimossa da voi ogni amarezza, ira, cruccio, tumulto e maldicenza con ogni malizia.
Eph	4	32	Siate invece benigni e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda, come anche Dio vi ha perdonato in Cristo.
------------------------Efesini, capitolo 5
Eph	5	1	Siate dunque imitatori di Dio, come figli carissimi,
Eph	5	2	e camminate nell'Amore, come anche Cristo ci ha amati e ha dato se stesso per noi, in offerta e sacrificio a Dio come un profumo di odore soave.
Eph	5	3	Ma come si conviene ai santi, né fornicazione, né impurità alcuna, né avarizia siano neppure nominate fra di voi;
Eph	5	4	lo stesso si dica della disonestà, del parlare sciocco e della buffoneria, le quali cose sono sconvenienti, ma piuttosto abbondi il rendimento di grazie.
Eph	5	5	Sappiate infatti questo: nessun fornicatore o immondo o avaro, il quale è un idolatra, ha alcuna eredità nel regno di Cristo e di Dio.
Eph	5	6	Nessuno vi seduca con vani ragionamenti, perché per queste cose viene l'ira di Dio sui figli della disubbidienza.
Eph	5	7	Non siate dunque loro compagni.
Eph	5	8	Un tempo infatti eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore; camminate dunque come figli di luce.
Eph	5	9	poiché il frutto dello Spirito consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità,
Eph	5	10	esaminando ciò che è accettevole al Signore.
Eph	5	11	E non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre, ma piuttosto riprovatele,
Eph	5	12	perché è persino vergognoso dire le cose che si fanno da costoro in segreto.
Eph	5	13	Ma tutte le cose, quando sono esposte alla luce, divengono manifeste, poiché tutto ciò che è manifestato è luce.
Eph	5	14	Perciò la Scrittura dice: Risvegliati, o tu che dormi, risorgi dai morti, e Cristo risplenderà su di te.
Eph	5	15	Badate dunque di camminare con diligenza non da stolti, ma come saggi,
Eph	5	16	riscattando il tempo, perché i giorni sono malvagi.
Eph	5	17	Non siate perciò disavveduti, ma intendete quale sia la volontà del Signore.
Eph	5	18	E non vi inebriate di vino, nel quale vi è dissolutezza, ma siate ripieni di Spirito,
Eph	5	19	parlandovi gli uni gli altri con salmi inni e cantici spirituali, cantando e lodando col vostro cuore il Signore,
Eph	5	20	rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio e Padre nel nome del Signor nostro Gesú Cristo;
Eph	5	21	sottomettetevi gli uni agli altri nel timore di Cristo.
Eph	5	22	Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti come al Signore,
Eph	5	23	poiché il marito è capo della moglie, come anche Cristo è capo della chiesa, ed egli stesso è Salvatore del corpo.
Eph	5	24	Parimenti come la chiesa è sottomessa a Cristo, cosí le mogli devono essere sottomesse ai loro mariti in ogni cosa.
Eph	5	25	Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei,
Eph	5	26	per santificarla, avendola purificata col lavacro dell'acqua per mezzo della parola,
Eph	5	27	per far comparire la chiesa davanti a sé gloriosa, senza macchia o ruga o alcunché di simile, ma perché sia santa ed irreprensibile.
Eph	5	28	Cosí i mariti devono amare le loro mogli, come i loro propri corpi; chi ama la propria moglie ama se stesso.
Eph	5	29	Nessuno infatti ebbe mai in odio la sua carne, ma la nutre e la cura teneramente, come anche il Signore fa con la chiesa,
Eph	5	30	poiché noi siamo membra del suo corpo, della sua carne e delle sue ossa.
Eph	5	31	Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due diverranno una sola carne.
Eph	5	32	Questo mistero è grande; or lo dico in riferimento a Cristo e alla chiesa.
Eph	5	33	Ma ciascuno di voi cosí ami la propria moglie come ama se stesso; e similmente la moglie rispetti il marito.
------------------------Efesini, capitolo 6
Eph	6	1	Figli, ubbidite nel Signore ai vostri genitori, perché ciò è giusto.
Eph	6	2	Onora tuo padre e tua madre, questo è il primo comandamento con promessa,
Eph	6	3	affinché tu stia bene e abbia lunga vita sopra la terra.
Eph	6	4	E voi, padri, non provocate ad ira i vostri figli, ma allevateli nella disciplina e nell'ammonizione del Signore.
Eph	6	5	Servi, ubbidite ai vostri padroni secondo la carne con timore e tremore, nella semplicità del vostro cuore, come a Cristo,
Eph	6	6	non servendo per essere visti, come per piacere agli uomini, ma come servi di Cristo, facendo la volontà di Dio di buon animo,
Eph	6	7	servendo con amore, come a Cristo e non come agli uomini,
Eph	6	8	sapendo che ciascuno, schiavo o libero che sia, se avrà fatto del bene, ne riceverà la ricompensa dal Signore.
Eph	6	9	E voi, padroni, fate lo stesso verso di loro, mettendo da parte le minacce, sapendo che il loro e vostro Signore è in cielo e che presso di lui non c'è alcuna parzialità,
Eph	6	10	Del resto, fratelli miei, fortificatevi nel Signore e nella forza della sua potenza.
Eph	6	11	Rivestitevi dell'intera armatura di Dio per poter rimanere ritti e saldi contro le insidie del diavolo
Eph	6	12	poiché il nostro combattimento non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori del mondo di tenebre di questa età, contro gli spiriti malvagi nei luoghi celesti.
Eph	6	13	Perciò prendete l'intera armatura di Dio, affinché possiate resistere nel giorno malvagio e restare ritti in piedi dopo aver compiuto ogni cosa.
Eph	6	14	State dunque saldi, avendo ai lombi la cintura della verità, rivestiti con la corazza della giustizia,
Eph	6	15	e avendo i piedi calzati con la prontezza dell'evangelo della pace,
Eph	6	16	soprattutto prendendo lo scudo della fede, con il quale potete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno.
Eph	6	17	Prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio,
Eph	6	18	pregando in ogni tempo con ogni sorta di preghiera e di supplica nello Spirito, vegliando a questo scopo con ogni perseveranza e preghiera per tutti i santi,
Eph	6	19	e anche per me affinché, quando apro la mia bocca, mi sia dato di esprimermi con franchezza per far conoscere il mistero dell'evangelo
Eph	6	20	per il quale sono ambasciatore in catene, affinché lo possa annunziare con franchezza, come è mio dovere fare.
Eph	6	21	Ora, affinché anche voi sappiate come sto e ciò che faccio, Tichico, il caro fratello e fedele ministro nel Signore, vi informerà di tutto;
Eph	6	22	ve l'ho mandato proprio a questo scopo, affinché veniate a conoscenza del nostro stato e consoli i vostri cuori.
Eph	6	23	Pace ai fratelli e amore con fede da Dio Padre e dal Signore Gesú Cristo.
Eph	6	24	La grazia sia con tutti quelli che amano il Signor nostro Gesú Cristo con sincerità.
------------------------Filippesi, capitolo 1
Phi	1	1	Paolo e Timoteo, servi di Gesú Cristo, a tutti i santi in Cristo Gesú che sono a Filippi, con i vescovi e i diaconi:
Phi	1	2	grazia a voi e pace a da Dio nostro Padre e dal Signore Gesú Cristo.
Phi	1	3	Rendo grazie al mio Dio ogni volta che mi ricordo di voi,
Phi	1	4	pregando sempre con gioia per voi tutti in ogni mia orazione,
Phi	1	5	per la vostra collaborazione nell'evangelo dal primo giorno fino ad ora,
Phi	1	6	essendo convinto di questo, che colui che ha cominciato un'opera buona in voi, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesú.
Phi	1	7	Ed è giusto che io senta questo di voi tutti, perché vi ho nel cuore, voi che tanto nelle mie catene come nella difesa e conferma dell'evangelo, siete tutti partecipi con me della grazia.
Phi	1	8	Dio infatti mi è testimone, come io vi ami tutti con affetto sviscerato in Gesú Cristo.
Phi	1	9	E per questo prego che il vostro amore abbondi sempre di piú in conoscenza e in ogni discernimento,
Phi	1	10	affinché discerniate le cose eccellenti e possiate essere puri e senza macchia per il giorno di Cristo
Phi	1	11	ripieni di frutti di giustizia che si hanno per mezzo di Gesú Cristo, alla gloria e lode di Dio.
Phi	1	12	Ora, fratelli, voglio che sappiate che le cose che mi sono accadute sono risultate ad un piú grande avanzamento dell'evangelo,
Phi	1	13	tanto che è noto a tutto il pretorio e a tutti gli altri che io sono in catene per Cristo;
Phi	1	14	e la maggior parte dei fratelli nel Signore, incoraggiati dalle mie catene, hanno preso maggiore ardire nel proclamare la parola di Dio senza paura.
Phi	1	15	Alcuni invero predicano Cristo anche per invidia e contesa, ma vi sono anche altri che lo predicano di buon animo.
Phi	1	16	Quelli certo annunziano Cristo per contesa, non puramente, pensando di aggiungere afflizione alle mie catene,
Phi	1	17	ma questi lo fanno per amore, sapendo che sono stabilito alla difesa dell'evangelo.
Phi	1	18	Che importa? Comunque sia, o per pretesto o sinceramente, Cristo è annunziato; e di questo mi rallegro, anzi me ne rallegrerò anche per l'avvenire.
Phi	1	19	So infatti che questo riuscirà a mia salvezza, mediante la vostra preghiera e l'aiuto dello Spirito di Gesú Cristo,
Phi	1	20	secondo la mia fervida attesa e speranza, che non sarò svergognato in cosa alcuna, ma che con ogni franchezza, ora come sempre, Cristo sarà magnificato nel mio corpo, o per vita o per morte.
Phi	1	21	Per me infatti il vivere è Cristo, e il morire guadagno.
Phi	1	22	Ma non so se il vivere nella carne sia per me un lavoro fruttuoso, né posso dire che cosa dovrei scegliere,
Phi	1	23	perché sono stretto da due lati: avendo il desiderio di partire a da questa tenda e di essere con Cristo, il che mi sarebbe di gran lunga migliore,
Phi	1	24	ma il rimanere nella carne è piú necessario per voi.
Phi	1	25	Questo so sicuramente, che rimarrò e dimorerò presso di voi tutti per il vostro avanzamento e per la gioia della vostra fede,
Phi	1	26	affinché il vostro vanto per me abbondi in Cristo Gesú, per la mia presenza di nuovo tra voi.
Phi	1	27	Soltanto, comportatevi in modo degno dell'evangelo di Cristo, affinché, sia che venga e vi veda, o che sia assente, oda nei vostri riguardi che state fermi in uno stesso spirito, combattendo insieme con un medesimo animo per la fede dell'evangelo,
Phi	1	28	senza lasciarvi spaventare in alcuna cosa dagli avversari; questo è per loro una prova di perdizione, ma di salvezza per voi, e ciò da parte di Dio.
Phi	1	29	Poiché a voi è stata data la grazia per amore di Cristo, non solo di credere in lui, ma anche di soffrire per lui,
Phi	1	30	avendo lo stesso combattimento che avete visto in me, e ora udite essere in me.
------------------------Filippesi, capitolo 2
Phi	2	1	Se dunque vi è qualche consolazione in Cristo, qualche conforto d'amore, qualche comunione di Spirito, qualche tenerezza e compassione,
Phi	2	2	rendete perfetta la mia gioia, avendo uno stesso modo di pensare, uno stesso amore, un solo accordo e una sola mente
Phi	2	3	non facendo nulla per rivalità o vanagloria, ma con umiltà, ciascuno di voi stimando gli altri piú di se stesso.
Phi	2	4	Non cerchi ciascuno unicamente il proprio interesse, ma anche quello degli altri.
Phi	2	5	Abbiate in voi lo stesso sentimento che già è stato in Cristo Gesú,
Phi	2	6	il quale, essendo in forma di Dio, non considerò qualcosa a cui aggrapparsi tenacemente l'essere uguale a Dio,
Phi	2	7	ma svuotò se stesso, prendendo la forma di servo, divenendo simile agli uomini;
Phi	2	8	e, trovato nell'esteriore simile ad un uomo, abbassò se stesso, divenendo ubbidiente fino alla morte e alla morte di croce.
Phi	2	9	Perciò anche Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato un nome che è al di sopra di ogni nome,
Phi	2	10	affinché nel nome di Gesú si pieghi ogni ginocchio delle creature (o cose) celesti, terrestri e sotterranee,
Phi	2	11	e ogni lingua confessi che Gesú Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre.
Phi	2	12	Perciò, miei cari, come mi avete sempre ubbidito non solo quando ero presente, ma molto piú ora che sono assente, compite la vostra salvezza con timore e tremore,
Phi	2	13	poiché Dio è colui che opera in voi il volere e l'operare, per il suo beneplacito.
Phi	2	14	Fate ogni cosa senza mormorare e senza dispute,
Phi	2	15	affinché siate irreprensibili e integri, figli di Dio senza biasimo in mezzo ad una generazione ingiusta e perversa, fra la quale risplendete come luminari nel mondo, tenendo alta la parola della vita,
Phi	2	16	affinché nel giorno di Cristo abbia di che gloriarmi, per non aver corso invano né invano faticato.
Phi	2	17	Ma anche se sono versato in sacrificio e servizio della vostra fede, ne gioisco e ne godo con tutti voi.
Phi	2	18	Similmente gioitene anche voi e rallegratevi con me.
Phi	2	19	Ora spero nel Signore Gesú di mandarvi presto Timoteo, affinché anch'io sia incoraggiato nel conoscere le vostre condizioni,
Phi	2	20	perché non ho alcuno d'animo uguale al suo e che abbia sinceramente cura delle vostre cose.
Phi	2	21	Tutti infatti cercano i loro propri interessi e non le cose di Cristo Gesú.
Phi	2	22	Ma voi conoscete la sua prova come ha servito con me nell'evangelo, come un figlio serve al padre.
Phi	2	23	Spero dunque di mandarvelo non appena avrò sistemato completamente le mie cose.
Phi	2	24	Ora ho fiducia nel Signore che io pure verrò presto.
Phi	2	25	Tuttavia ho ritenuto necessario di mandarvi Epafrodito, mio fratello, compagno d'opera e di lotta, vostro apostolo e ministro dei miei bisogni
Phi	2	26	poiché egli desiderava molto vedervi tutti, ed era angosciato perché avevate udito che era stato ammalato.
Phi	2	27	Difatti egli è stato malato e molto vicino alla morte, ma Dio ha avuto pietà di lui, e non solo di lui ma anche di me, perché non avessi tristezza su tristezza.
Phi	2	28	Ve l'ho mandato perciò con tanta premura perché, vedendolo, di nuovo vi possiate rallegrare ed io stesso sia meno contristato.
Phi	2	29	Accoglietelo dunque nel Signore con grande gioia e abbiate stima di persone come lui,
Phi	2	30	perché per l'opera di Cristo egli è stato molto vicino alla morte, avendo esposto a rischio la propria vita, per supplire ai servizi che voi non potevate prestarmi.
------------------------Filippesi, capitolo 3
Phi	3	1	Per il resto, fratelli miei, rallegratevi nel Signore; per me certo non è gravoso scrivervi le stesse cose, e per voi è una salvaguardia.
Phi	3	2	Guardatevi dai cani, guardatevi dai cattivi operai, guardatevi da quelli che si fanno mutilare.
Phi	3	3	I veri circoncisi infatti siamo noi che serviamo Dio nello Spirito e ci gloriamo in Cristo Gesú senza confidarci nella carne,
Phi	3	4	benché io avessi di che confidare anche nella carne; se qualcuno pensa di avere di che confidare, io ne ho molto di piu:
Phi	3	5	sono stato circonciso l'ottavo giorno, sono della nazione d'Israele, della tribú di Beniamino, Ebreo di Ebrei quanto alla legge, fariseo,
Phi	3	6	quanto allo zelo, persecutore della chiesa; quanto alla giustizia che è nella legge, irreprensibile,
Phi	3	7	Ma le cose che mi erano guadagno, le ho ritenute una perdita per Cristo.
Phi	3	8	Anzi, ritengo anche tutte queste cose essere una perdita di fronte all'eccellenza della conoscenza di Cristo Gesú mio Signore, per il quale ho perso tutte queste cose e le ritengo come tanta spazzatura per guadagnare Cristo,
Phi	3	9	e per essere trovato in lui, avendo non già la mia giustizia che deriva dalla legge, ma quella che deriva dalla fede di Cristo: giustizia che proviene da Dio mediante la fede,
Phi	3	10	per conoscere lui, Cristo la potenza della sua risurrezione e la comunione delle sue sofferenze, essendo reso conforme alla sua morte,
Phi	3	11	se in qualche modo possa giungere alla risurrezione dai morti.
Phi	3	12	Non che io abbia già ottenuto il premio, o sia già arrivato al compimento, ma proseguo per poter afferrare il premio, poiché anch'io sono stato afferrato da Gesú Cristo.
Phi	3	13	Fratelli, non ritengo di avere già ottenuto il premio, ma faccio una cosa: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso le cose che stanno davanti,
Phi	3	14	proseguo il corso verso la méta verso il premio della suprema vocazione di Dio in Cristo Gesú.
Phi	3	15	Quanti siamo perfetti, abbiamo dunque questi pensieri; e se voi pensate altrimenti in qualche cosa, Dio vi rivelerà anche questo.
Phi	3	16	Ma al punto in cui siamo arrivati, camminiamo secondo la stessa regola di condotta in pieno accordo.
Phi	3	17	Siate miei imitatori, fratelli, e considerate coloro che camminano cosí, secondo l'esempio che avete in noi.
Phi	3	18	Poiché molti, dei quali vi ho spesse volte parlato, e anche al presente ve lo dico piangendo, camminano da nemici della croce di Cristo,
Phi	3	19	la cui fine è la perdizione, il cui dio è il ventre e la cui gloria è a loro vergogna; essi hanno la mente rivolta alle cose della terra.
Phi	3	20	La nostra cittadinanza infatti è nei cieli, da dove aspettiamo pure il Salvatore, il Signor Gesú Cristo,
Phi	3	21	il quale trasformerà il nostro umile corpo, affinché sia reso conforme al suo corpo glorioso, secondo la sua potenza che lo mette in grado di sottoporre a sé tutte le cose.
------------------------Filippesi, capitolo 4
Phi	4	1	Perciò, fratelli miei cari e desideratissimi, gioia e corona mia, state fermi in questa maniera nel Signore, o carissimi.
Phi	4	2	Esorto Evodia ed esorto ugualmente Sintiche ad avere una sola mente nel Signore.
Phi	4	3	Prego anche te, vero compagno, sovvieni a queste donne, le quali hanno combattuto con me nell'evangelo, insieme con Clemente e gli altri miei compagni d'opera, i cui nomi sono nel libro della vita.
Phi	4	4	Rallegratevi del continuo nel Signore lo ripeto ancora: Rallegratevi.
Phi	4	5	La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini; il Signore è vicino.
Phi	4	6	Non siate in ansietà per cosa alcuna, ma in ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio mediante preghiera e supplica, con ringraziamento.
Phi	4	7	E la pace di Dio, che sopravanza ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesú.
Phi	4	8	Quanto al rimanente, fratelli, tutte le cose che sono veraci, tutte le cose che sono oneste, tutte le cose che sono giuste, tutte le cose che sono pure, tutte le cose che sono amabili, tutte le cose che sono di buona fama, se vi è qualche virtú e se vi è qualche lode, pensate a queste cose.
Phi	4	9	Quelle cose che avete imparato, ricevuto e udito da me e veduto in me, fatele, e il Dio della pace sarà con voi.
Phi	4	10	Or mi sono grandemente rallegrato nel Signore, perché finalmente le vostre cure per me si sono ravvivate; in realtà già ci pensavate, ma ve ne mancava l'opportunità.
Phi	4	11	Non lo dico perché sia nel bisogno, poiché ho imparato ad essere contento nello stato in cui mi trovo.
Phi	4	12	So essere abbassato, come anche vivere nell'abbondanza; in tutto e per tutto ho imparato ad essere sazio e ad aver fame, ad abbondare e a soffrire penuria.
Phi	4	13	Io posso ogni cosa in Cristo che mi fortifica.
Phi	4	14	Tuttavia avete fatto bene a prendere parte alla mia afflizione.
Phi	4	15	Or sapete anche voi, Filippesi, che all'inizio della predicazione dell'evangelo, quando partii dalla Macedonia, nessuna chiesa mi fece parte di alcuna cosa, per quanto al dare e al ricevere, se non voi soli
Phi	4	16	poiché anche a Tessalonica mi avete mandato, non solo una volta ma due, di che provvedere al mio bisogno.
Phi	4	17	Non già che io ricerchi i doni, ricerco invece il frutto che abbondi a vostro favore.
Phi	4	18	Adesso ho ricevuto tutto ed abbondo, sono ricolmo, avendo ricevuto da Epafrodito ciò che mi è stato mandato da voi, che è un profumo di odor soave, un sacrificio accettevole, piacevole a Dio.
Phi	4	19	Ora il mio Dio supplirà ad ogni vostro bisogno secondo le sue ricchezze in gloria, in Cristo Gesú.
Phi	4	20	Ora al mio Dio e Padre nostro sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Phi	4	21	Salutate tutti i santi in Cristo Gesú.
Phi	4	22	I fratelli che sono con me vi salutano, tutti i santi vi salutano, e soprattutto quelli della casa di Cesare.
Phi	4	23	La grazia del Signor nostro Gesú Cristo sia con tutti voi. Amen.
------------------------Colossesi, capitolo 1
Col	1	1	Paolo, apostolo di Gesú Cristo per volontà di Dio, e il fratello Timoteo,
Col	1	2	ai santi e fedeli fratelli in Cristo che sono in Colosse: grazia e pace a voi da Dio nostro Padre e dal Signore Gesú Cristo.
Col	1	3	Noi rendiamo grazie a Dio e Padre del Signor nostro Gesú Cristo, pregando continuamente per voi,
Col	1	4	perché abbiamo sentito parlare della vostra fede in Cristo Gesú e del vostro amore verso tutti i santi,
Col	1	5	a motivo della speranza che è riposta per voi nei cieli, di cui avete già sentito nella parola della verità dell'evangelo,
Col	1	6	che è giunto a voi, come pure in tutto il mondo e porta frutto e cresce, come avviene anche tra di voi, dal giorno in cui udiste e conosceste la grazia di Dio in verità,
Col	1	7	come avete imparato da Epafra, nostro caro compagno, il quale è un fedele ministro di Cristo per voi,
Col	1	8	e che ci ha anche dichiarato il vostro amore nello Spirito.
Col	1	9	Perciò anche noi, dal giorno in cui abbiamo sentito questo, non cessiamo di pregare per voi e di chiedere che siate ripieni della conoscenza della sua volontà, in ogni sapienza ed intelligenza spirituale,
Col	1	10	perché camminiate in modo degno del Signore, per piacergli in ogni cosa, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio,
Col	1	11	fortificati con ogni forza, secondo la sua gloriosa potenza, per ogni perseveranza e pazienza, con gioia,
Col	1	12	rendendo grazie a Dio e Padre, che ci ha fatti degni di partecipare alla sorte dei santi nella luce.
Col	1	13	Poiché egli ci ha riscossi dalla potestà delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio
Col	1	14	in cui abbiamo la redenzione per mezzo del suo sangue e il perdono dei peccati.
Col	1	15	Egli è l'immagine dell'invisibile Dio, il primogenito di ogni creatura,
Col	1	16	poiché in lui sono state create tutte le cose, quelle che sono nei cieli e quelle che sono sulla terra, le cose visibili e quelle invisibili: troni, signorie, principati e potestà; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui,
Col	1	17	Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui.
Col	1	18	Egli stesso è il capo del corpo, cioè della chiesa; egli è il principio, il primogenito dai morti, affinché abbia il primato in ogni cosa,
Col	1	19	perchè è piaciuto al Padre di far abitare in lui tutta la pienezza,
Col	1	20	e, avendo fatta la pace per mezzo del sangue della sua croce, di riconciliare a sè, per mezzo di lui, tutte le cose, tanto quelle che sono sulla terra come quelle che sono nei cieli.
Col	1	21	E voi stessi, che un tempo eravate estranei e nemici nella mente con le vostre opere malvagie,
Col	1	22	ora vi ha riconciliati nel corpo della sua carne, mediante la morte, per farvi comparire davanti a sé santi, irreprensibili e senza colpa,
Col	1	23	se pure perseverate nella fede, essendo fondati e fermi senza essere smossi dalla speranza dell'evangelo che voi avete udito e che è stato predicato ad ogni creatura che è sotto il cielo e di cui io Paolo, sono divenuto ministro.
Col	1	24	Ora mi rallegro nelle mie sofferenze per voi, e a mia volta compio nella mia carne ciò che manca ancora alle afflizioni di Cristo per il suo corpo, che è la chiesa,
Col	1	25	di cui sono stato fatto ministro, secondo l'incarico che Dio mi ha affidato per voi, per presentare compiutamente la parola di Dio,
Col	1	26	il mistero che fu tenuto nascosto per le passate età e generazioni, ma che ora è stato manifestato ai suoi santi,
Col	1	27	ai quali Dio ha voluto far conoscere quali siano le ricchezze della gloria di questo mistero fra i gentili, che è Cristo in voi, speranza di gloria,
Col	1	28	che noi annunziamo, ammonendo e ammaestrando ogni uomo in ogni sapienza, per presentare ogni uomo perfetto in Cristo Gesú;
Col	1	29	e per questo mi affatico combattendo con la sua forza che opera in me con potenza.
------------------------Colossesi, capitolo 2
Col	2	1	Voglio infatti che sappiate quanto grande sia il combattimento che sostengo per voi, per quelli che sono a Laodicea e per tutti quelli che non hanno visto la mia faccia di persona,
Col	2	2	affinché i loro cuori siano consolati, essendo essi uniti insieme nell'amore, ed ottengano tutte le ricchezze della piena certezza d'intelligenza per la conoscenza del mistero di Dio e Padre e di Cristo,
Col	2	3	in cui sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza.
Col	2	4	Or questo dico, affinché nessuno vi inganni con parole convincenti,
Col	2	5	perché, quantunque sia assente da voi col corpo, pure sono con voi con lo spirito e mi rallegro vedendo il vostro ordine e la fermezza della vostra fede in Cristo.
Col	2	6	Come dunque avete ricevuto Cristo Gesú, il Signore, cosí camminate in lui
Col	2	7	essendo radicati ed edificati in lui, e confermati nella fede come vi è stato insegnato, abbondando in essa con ringraziamento.
Col	2	8	Guardate che nessuno vi faccia sua preda con la filosofia e con vano inganno, secondo la tradizione degli uomini, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo,
Col	2	9	poiché in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità.
Col	2	10	E voi avete ricevuto la pienezza in lui, essendo egli il capo di ogni principato e potestà,
Col	2	11	nel quale siete anche stati circoncisi di una circoncisione, fatta senza mano d'uomo, ma della circoncisione di Cristo, mediante lo spogliamento del corpo dei peccati della carne:
Col	2	12	essendo stati sepolti con lui nel battesimo, in lui siete anche stati insieme risuscitati, mediante la fede nella potenza di Dio che lo ha risuscitato dai morti.
Col	2	13	E con lui Dio ha vivificato voi, che eravate morti nei peccati e nell'incirconcisione della carne, perdonandovi tutti i peccati.
Col	2	14	Egli ha annientato il documento fatto di ordinamenti, che era contro di noi e che ci era nemico, e l'ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce;
Col	2	15	avendo quindi spogliato le potestà e i principati, ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro in lui.
Col	2	16	Nessuno dunque vi giudichi per cibi o bevande, o rispetto a feste, a noviluni o ai sabati;
Col	2	17	queste cose sono ombra di quelle che devono venire; ma il corpo è di Cristo.
Col	2	18	Nessuno vi derubi del premio con un pretesto di umiltà e di culto degli angeli, fondandosi su cose che non ha visto, essendo temerariamente gonfio a motivo della sua mente carnale
Col	2	19	e non attenendosi al capo, da cui tutto il corpo, ben nutrito e tenuto insieme mediante le giunture e le articolazioni cresce con l'accrescimento che viene da Dio.
Col	2	20	Se dunque siete morti con Cristo agli elementi del mondo, perché vi sottoponete a dei precetti come se viveste nel mondo, quali:
Col	2	21	Non toccare, non assaggiare, non maneggiare,
Col	2	22	tutte cose che periscono con l'uso, secondo i comandamenti e le dottrine degli uomini?
Col	2	23	Queste cose hanno sí qualche apparenza di sapienza nella religiosità volontariamente scelta, nella falsa umiltà e nel trattamento duro del corpo, ma non hanno alcun valore contro le intemperanze carnali.
------------------------Colossesi, capitolo 3
Col	3	1	Se dunque siete risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassú, dove Cristo è seduto alla destra di Dio.
Col	3	2	Abbiate in mente le cose di lassú, non quelle che sono sulla terra,
Col	3	3	perché voi siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio.
Col	3	4	Quando Cristo che è la nostra vita apparirà, allora anche voi apparirete con lui in gloria.
Col	3	5	Fate dunque morire le vostre membra che sono sulla terra: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e avidità, che è idolatria;
Col	3	6	per queste cose l'ira di Dio viene sui figli della disubbidienza,
Col	3	7	fra cui un tempo camminaste anche voi, quando vivevate in esse.
Col	3	8	Ma ora deponete anche voi tutte queste cose: ira, collera, cattiveria; e non esca dalla vostra bocca maldicenza e alcun parlare disonesto.
Col	3	9	Non mentite gli uni agli altri, perché vi siete spogliati dell'uomo vecchio con i suoi atti,
Col	3	10	e vi siete rivestiti dell'uomo nuovo, che si va rinnovando nella conoscenza ad immagine di colui che l'ha creato.
Col	3	11	Qui non c'è piú Greco e Giudeo circonciso, e incirconciso, barbaro e Scita, servo e libero, ma Cristo è tutto e in tutti.
Col	3	12	Vestitevi dunque come eletti di Dio santi e diletti, di viscere di misericordia, di benignità, di umiltà, di mansuetudine e di pazienza,
Col	3	13	sopportandovi gli uni gli altri e perdonandovi, se uno ha qualche lamentela contro un altro, e come Cristo vi ha perdonato, cosí fate pure voi.
Col	3	14	E sopra tutte queste cose, rivestitevi dell'amore, che è il vincolo della perfezione.
Col	3	15	E la pace di Dio, alla quale siete stati chiamati in un sol corpo, regni nei vostri cuori; e siate riconoscenti.
Col	3	16	La parola di Cristo abiti in voi copiosamente, in ogni sapienza, istruendovi ed esortandovi gli uni gli altri con salmi, inni e cantici spirituali, cantando con grazia nei vostri cuori al Signore.
Col	3	17	E qualunque cosa facciate, in parola o in opera, fate ogni cosa nel nome del Signore Gesú, rendendo grazie a Dio Padre per mezzo di lui.
Col	3	18	Mogli, siate sottomesse ai mariti, come si conviene nel Signore.
Col	3	19	Mariti, amate le mogli e non v'inasprite contro di loro.
Col	3	20	Figli, ubbidite ai genitori in ogni cosa, poiché questo è accettevole al Signore.
Col	3	21	Padri, non provocate ad ira i vostri figli, affinché non si scoraggino.
Col	3	22	Servi, ubbidite in ogni cosa ai vostri padroni secondo la carne, non servendo solo quando vi vedono, come per piacere agli uomini, ma con semplicità di cuore, temendo Dio.
Col	3	23	E qualunque cosa facciate, fatelo di buon animo, come per il Signore e non per gli uomini,
Col	3	24	sapendo che dal Signore riceverete la ricompensa a dell'eredità, poiché voi servite a Cristo, il Signore.
Col	3	25	Ma chi opera ingiustamente riceverà la retribuzione delle cose ingiuste che ha fatte, e non c'è parzialità con alcuno.
------------------------Colossesi, capitolo 4
Col	4	1	Padroni, fate ciò che è giusto e ragionevole verso i servi, sapendo che anche voi avete un Padrone nei cieli.
Col	4	2	Perseverate nella preghiera, vegliando in essa con ringraziamento.
Col	4	3	Pregando nel medesimo tempo anche per noi, affinché Dio apra anche a noi la porta della parola, per annunziare il mistero di Cristo, a motivo del quale sono anche prigioniero,
Col	4	4	in modo che lo faccia conoscere, parlandone come devo.
Col	4	5	Procedete con sapienza verso quelli di fuori riscattando il tempo.
Col	4	6	Il vostro parlare sia sempre con grazia, condito con sale, per sapere come vi conviene rispondere a ciascuno.
Col	4	7	Tichico, il caro fratello e fedele ministro e mio compagno di servizio nel Signore, vi farà sapere tutto sul mio stato;
Col	4	8	io ve lo mandato proprio per questa ragione, perché conosca la vostra situazione e consoli i vostri cuori,
Col	4	9	assieme al fedele e caro fratello Onesimo, che è dei vostri; essi vi faranno sapere tutte le cose di qui.
Col	4	10	Aristarco, prigioniero con me, vi saluta, assieme a Marco, il cugino di Barnaba (riguardo al quale avete ricevuto istruzioni; se viene da voi, accoglietelo)
Col	4	11	e Gesú, chiamato Giusto, i quali provengono dalla circoncisione; questi sono i soli operai nell'opera del regno di Dio, che mi sono stati di conforto.
Col	4	12	Epafra, che è dei vostri ed è servo di Cristo, vi saluta; egli combatte sempre per voi nelle preghiere, affinché stiate fermi, perfetti e compiuti in tutta la volontà di Dio.
Col	4	13	Infatti gli rendo testimonianza che egli ha un grande zelo per voi, per quelli che sono a Laodicea e per quelli che sono a Gerapoli.
Col	4	14	Il caro Luca, il medico, e Dema vi salutano.
Col	4	15	Salutate i fratelli che sono a Laodicea, Ninfa e la chiesa che è in casa a sua.
Col	4	16	E quando questa epistola sarà stata letta fra voi, fate che sia letta anche nella chiesa dei Laodicesi; e anche voi leggete quella che vi sarà mandata da Laodicea.
Col	4	17	E dite ad Archippo: Bada al ministero che hai ricevuto nel Signore, per adempierlo.
Col	4	18	Il saluto è stato scritto di mia propria mano, di me, Paolo. Ricordatevi delle mie catene. La grazia sia con voi. Amen.
------------------------1 Tessalonicesi, capitolo 1
1The	1	1	Paolo, Silvano e Timoteo, alla chiesa dei Tessalonicesi in Dio Padre e nel Signore Gesú Cristo: grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesú Cristo.
1The	1	2	Noi rendiamo del continuo grazie a Dio per tutti voi, facendo di voi menzione nelle nostre preghiere,
1The	1	3	ricordando continuamente la vostra opera di fede, la fatica del vostro amore e la costanza della speranza che voi avete nel Signore nostro Gesú Cristo davanti a Dio, nostro Padre,
1The	1	4	conoscendo, fratelli amati da Dio, la vostra elezione,
1The	1	5	perché il nostro evangelo non è giunto fino a voi soltanto a parole, ma anche con potenza e con lo Spirito Santo, e con molta convinzione; voi sapete come ci siamo comportati fra voi per amor vostro.
1The	1	6	E voi siete divenuti nostri imitatori e del Signore, avendo ricevuta la parola in mezzo a tanta afflizione con la gioia dello Spirito Santo,
1The	1	7	cosí da divenire un esempio a tutti i credenti della Macedonia e dell'Acaia.
1The	1	8	Infatti non solo la parola del Signore è tramite voi risuonata nella Macedonia e nell'Acaia, ma anche la vostra fede che avete verso Dio si è divulgata in ogni luogo, tanto che non abbiamo bisogno di parlarne,
1The	1	9	poiché essi stessi raccontano di noi, quale sia stata la nostra venuta tra voi e come vi siete convertiti dagli idoli a Dio, per servire al Dio vivente e vero,
1The	1	10	e per aspettare dai cieli il suo Figlio, che egli ha risuscitato dai morti, cioè Gesú, che ci libera dall'ira a venire.
------------------------1 Tessalonicesi, capitolo 2
1The	2	1	Voi stessi infatti, fratelli, sapete che la nostra venuta fra voi non è stata vana.
1The	2	2	Ma, dopo aver prima sofferto e aver ricevuto oltraggi a Filippi, come sapete, noi abbiamo avuto il coraggio nel nostro Dio di annunziarvi l'evangelo di Dio in mezzo a tante lotte.
1The	2	3	La nostra esortazione infatti non procede da inganno, né da motivi non retti, né da frode
1The	2	4	ma, come siamo stati approvati da Dio da esserci affidato l'evangelo, cosí parliamo non in modo da piacere agli uomini, ma a Dio che prova i nostri cuori.
1The	2	5	Noi infatti non abbiamo mai fatto uso di parole di adulazione, come ben sapete, né siamo stati mossi da pretesti di avidità, Dio ne è testimone.
1The	2	6	E non abbiamo cercato gloria dagli uomini, né da voi, né da altri, pur potendo far valere la nostra autorità come apostoli di Cristo.
1The	2	7	Ma siamo stati mansueti fra voi come una nutrice che alleva teneramente i suoi bambini.
1The	2	8	Cosí, nel grande affetto che nutrivamo per voi, eravamo contenti di comunicarvi non solo l'evangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci eravate divenuti cari.
1The	2	9	Voi, fratelli, vi ricordate infatti della nostra fatica e travaglio, come lavorando giorno e notte per non essere di peso a nessuno di voi, abbiamo predicato tra voi l'evangelo di Dio.
1The	2	10	Voi siete testimoni, e lo è anche Dio, come ci siamo comportati santamente giustamente, senza biasimo verso di voi che credete.
1The	2	11	E sapete anche che, come fa un padre verso i suoi figli, noi abbiamo esortato, consolato e scongiurato ciascuno di voi,
1The	2	12	a camminare in modo degno di Dio, che vi chiama al suo regno e gloria.
1The	2	13	Anche per questo non cessiamo di render grazie a Dio perché, avendo ricevuto da noi la parola di Dio, l'avete accolta non come parola di uomini, ma come è veramente, quale parola di Dio, che opera efficacemente in voi che credete.
1The	2	14	Voi infatti, fratelli, siete diventati imitatori delle chiese di Dio che sono nella Giudea in Cristo Gesú, perché anche voi avete sofferto da parte dei vostri connazionali le medesime cose che essi hanno sofferto da parte dei Giudei,
1The	2	15	i quali hanno ucciso il Signore Gesù e i loro profeti, e hanno perseguitato anche noi. Essi non piacciono a Dio e sono nemici a tutti gli uomini,
1The	2	16	impedendoci di parlare ai gentili perché siano salvati, per colmare continuamente la misura dei loro peccati; or l'ira su di loro è arrivata al culmine.
1The	2	17	Or noi, fratelli, privati di voi per un breve tempo, di persona ma non col cuore, ci siamo maggiormente preoccupati, spinti da un grande desiderio di rivedere il vostro volto.
1The	2	18	Perciò abbiamo voluto, almeno io Paolo, non solo una ma ben due volte, venire da voi, ma Satana ce lo ha impedito.
1The	2	19	Qual è infatti la nostra speranza, o gioia, o corona di gloria? Non siete proprio voi, davanti al Signor nostro Gesú Cristo alla sua venuta?
1The	2	20	Voi siete infatti la nostra gloria e gioia.
------------------------1 Tessalonicesi, capitolo 3
1The	3	1	Perciò, non potendo piú resistere fummo contenti di essere lasciati soli in Atene,
1The	3	2	e mandammo Timoteo, nostro fratello e ministro di Dio, e nostro compagno d'opera nell'evangelo di Cristo, per confermarvi e confortarvi nella vostra fede,
1The	3	3	affinché nessuno fosse scosso in queste afflizioni, poiché voi stessi sapete che a questo noi siamo stati designati.
1The	3	4	Infatti anche quando eravamo tra voi vi predicevamo che avremmo sofferto tribolazioni, proprio come è avvenuto, e voi lo sapete.
1The	3	5	Per questa ragione, non potendo piú resistere, io pure mandai ad informarmi sulla vostra fede, che talora il tentatore non vi avesse tentati, e la nostra fatica non fosse riuscita vana.
1The	3	6	Ma ora che Timoteo da voi è ritornato a noi e ci ha riferito buone notizie della vostra fede e amore, e che voi conservate sempre un buon ricordo di noi e desiderate grandemente vederci, come anche noi desideriamo vedere voi,
1The	3	7	per questo, fratelli, noi siamo stati consolati a vostro riguardo, in tutta la nostra afflizione e sofferenza, a motivo della vostra fede,
1The	3	8	perché ora veramente viviamo, se voi state fermi nel Signore.
1The	3	9	Quale ringraziamento possiamo infatti rendere a Dio per voi, per tutta la gioia che proviamo a causa vostra davanti al nostro Dio,
1The	3	10	pregando intensamente, notte e giorno, per poter vedere la vostra faccia e compiere le cose che mancano ancora alla vostra fede?
1The	3	11	Ora Dio stesso, nostro Padre, e il Signor nostro Gesú Cristo appianino il nostro cammino per venire da voi.
1The	3	12	E il Signore vi faccia crescere e abbondare nell'amore gli uni verso gli altri e verso tutti, come anche noi abbondiamo verso di voi,
1The	3	13	per rendere fermi i vostri cuori, affinché siano irreprensibili nella santità davanti a Dio e Padre nostro, alla venuta del Signor nostro Gesú Cristo con tutti i suoi santi. Amen.
------------------------1 Tessalonicesi, capitolo 4
1The	4	1	Per il resto dunque, fratelli, vi preghiamo ed esortiamo nel Signore Gesú che, come avete ricevuto da noi in quale modo vi conviene camminare per piacere a Dio, abbondiate molto piú in questo.
1The	4	2	Voi conoscete infatti quali comandamenti vi abbiamo dato da parte del Signore Gesú.
1The	4	3	Poiché questa è la volontà di Dio: la vostra santificazione; che vi asteniate dalla fornicazione.
1The	4	4	che ciascuno di voi sappia possedere il suo vaso in santità ed onore,
1The	4	5	non con passioni disordinate, come i gentili che non conoscono Dio,
1The	4	6	e che nessuno inganni e frodi negli affari il proprio fratello, perché il Signore è il vendicatore di tutte queste cose, come vi abbiamo già detto e attestato prima.
1The	4	7	Dio infatti non ci ha chiamati all'impurità, ma alla santificazione,
1The	4	8	Perciò chi disprezza queste cose non disprezza un uomo, ma Dio che vi ha anche dato il suo Spirito Santo.
1The	4	9	Ora, quanto all'amore fraterno, non avete bisogno che ve ne scriva, perché voi stessi siete stati ammaestrati da Dio ad amarvi gli uni gli altri,
1The	4	10	Voi infatti fate questo verso tutti i fratelli che sono in tutta la Macedonia ma noi vi esortiamo, fratelli, a sovrabbondare in questo ancora di piú,
1The	4	11	e a cercare diligentemente di vivere in pace, di occuparvi delle vostre cose e di lavorare con le vostre mani, come vi abbiamo ordinato,
1The	4	12	affinché vi comportiate onestamente verso quelli di fuori e non abbiate bisogno di nulla.
1The	4	13	Ora, fratelli, non vogliamo che siate nell'ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate contristati come gli altri che non hanno speranza.
1The	4	14	Infatti, se crediamo che Gesú è morto ed è risuscitato, crediamo pure che Dio condurrà con lui, per mezzo di Gesú, quelli che si sono addormentati.
1The	4	15	Ora vi diciamo questo per parola del Signore: noi viventi, che saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo coloro che si sono addormentati
1The	4	16	perché il Signore stesso con un potente comando, con voce di arcangelo con la tromba di Dio discenderà dal cielo, e quelli che sono morti in Cristo risusciteranno per primi;
1The	4	17	poi noi viventi, che saremo rimasti saremo rapiti assieme a loro sulle nuvole, per incontrare il Signore nell'aria; cosí saremo sempre col Signore.
1The	4	18	Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole.
------------------------1 Tessalonicesi, capitolo 5
1The	5	1	Ora, quanto ai tempi e alle stagioni, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva,
1The	5	2	poiché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte.
1The	5	3	Quando infatti diranno: Pace e sicurezza, allora una subitanea rovina cadrà loro addosso, come le doglie di parto alla donna incinta e non scamperanno affatto.
1The	5	4	Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, cosí che quel giorno vi sorprenda come un ladro.
1The	5	5	Voi tutti siete figli della luce e figli del giorno; noi non siamo della notte né delle tenebre.
1The	5	6	Perciò non dormiamo come gli altri, ma vegliamo e siamo sobri.
1The	5	7	Infatti coloro che dormono, dormono di notte, e coloro che s'inebriano, s'inebriano di notte.
1The	5	8	Ma noi, poiché siamo del giorno, siamo sobri, avendo rivestito la corazza della fede e dell'amore, e preso per elmo la speranza della salvezza.
1The	5	9	Poiché Dio non ci ha destinati all'ira, ma ad ottenere salvezza per mezzo del Signore nostro Gesú Cristo,
1The	5	10	il quale è morto per noi perché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui.
1The	5	11	Perciò consolatevi gli uni gli altri ed edificatevi l'un l'altro, come già fate.
1The	5	12	Ora, fratelli, vi preghiamo di aver rispetto per quelli che si affaticano fra di voi, che vi sono preposti nel Signore e che vi ammoniscono,
1The	5	13	e di averli in somma stima nell'amore per la loro opera. Vivete in pace fra voi.
1The	5	14	Ora, fratelli, vi esortiamo ad ammonire i disordinati, a confortare gli scoraggiati, a sostenere i deboli e ad essere pazienti verso tutti.
1The	5	15	Guardate che nessuno renda male per male ad alcuno; anzi procacciate sempre il bene gli uni verso gli altri e verso tutti.
1The	5	16	Siate sempre allegri.
1The	5	17	Non cessate mai di pregare
1The	5	18	In ogni cosa rendete grazie, perché tale è la volontà di Dio in Cristo Gesú verso di voi.
1The	5	19	Non spegnete lo Spirito.
1The	5	20	Non disprezzate le profezie.
1The	5	21	Provate ogni cosa, ritenete il bene.
1The	5	22	Astenetevi da ogni apparenza di male.
1The	5	23	Ora il Dio della pace vi santifichi egli stesso completamente; e l'intero vostro spirito, anima e corpo siano conservati irreprensibili per la venuta del Signor nostro Gesú Cristo.
1The	5	24	Fedele è colui che vi chiama, e farà anche questo.
1The	5	25	Fratelli, pregate per noi.
1The	5	26	Salutate tutti i fratelli con un santo bacio.
1The	5	27	Vi scongiuro per il Signore che questa epistola sia letta a tutti i santi fratelli.
1The	5	28	La grazia del Signor nostro Gesú Cristo sia con voi. Amen.
------------------------2 Tessalonicesi, capitolo 1
2The	1	1	Paolo, Silvano e Timoteo, alla chiesa dei Tessalonicesi, che è in Dio nostro Padre e nel Signore Gesú Cristo:
2The	1	2	grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesú Cristo.
2The	1	3	Noi siamo obbligati a rendere sempre grazie a Dio per voi, fratelli, come è ben giusto, perché la vostra fede cresce grandemente e l'amore di voi tutti individualmente abbonda l'un per l'altro,
2The	1	4	tanto che noi stessi ci gloriamo di voi nelle chiese di Dio, per la vostra perseveranza e fede in tutte le vostre persecuzioni ed afflizioni che sostenete.
2The	1	5	Questa è una dimostrazione del giusto giudizio di Dio, affinché siate ritenuti degni del regno di Dio per il quale anche soffrite,
2The	1	6	poiché è cosa giusta, da parte di Dio rendere afflizione a coloro che vi affliggono,
2The	1	7	e a voi, che siete afflitti, riposo con noi, quando il Signore Gesú Cristo apparirà dal cielo con gli angeli della sua potenza,
2The	1	8	in un fuoco fiammeggiante, per far vendetta di coloro che non conoscono Dio, e di coloro che non ubbidiscono all'evangelo del Signor nostro Gesú Cristo.
2The	1	9	Questi saranno puniti con la distruzione eterna, lontani dalla faccia del Signore e dalla gloria della sua potenza,
2The	1	10	quando egli verrà, in quel giorno, per essere glorificato nei suoi santi, per essere ammirato in mezzo a quelli che hanno creduto, poiché la nostra testimonianza presso di voi è stata creduta.
2The	1	11	Anche per questo noi preghiamo del continuo per voi, perché il nostro Dio vi ritenga degni di questa vocazione e compia con potenza ogni vostro buon proposito e l'opera della fede,
2The	1	12	affinché sia glorificato il nome del Signor nostro Gesú Cristo in voi e voi in lui, secondo la grazia del nostro Dio e del Signore Gesú Cristo.
------------------------2 Tessalonicesi, capitolo 2
2The	2	1	Or vi preghiamo, fratelli, riguardo alla venuta del Signor nostro Gesú Cristo e al nostro adunamento con lui,
2The	2	2	di non lasciarvi subito sconvolgere nella mente nè turbare o da spirito, o da parola, o da qualche epistola come se venisse da parte nostra, quasi che il giorno di Cristo sia già venuto.
2The	2	3	Nessuno v'inganni in alcuna maniera, perché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l'apostasia e prima che sia manifestato l'uomo del peccato, il figlio della perdizione,
2The	2	4	l'avversario, colui che s'innalza sopra tutto ciò che è chiamato dio o oggetto di adorazione, tanto da porsi a sedere nel tempio di Dio come Dio, mettendo in mostra se stesso e proclamando di essere Dio.
2The	2	5	Non vi ricordate che, quando ero ancora tra voi, vi dicevo queste cose?
2The	2	6	E ora sapete ciò che lo ritiene, affinché sia manifestato a suo tempo.
2The	2	7	Il mistero dell'empietà infatti è già all'opera, aspettando soltanto che chi lo ritiene al presente sia tolto di mezzo.
2The	2	8	Allora sarà manifestato quell'empio che il Signore distruggerà col soffio della sua bocca e annienterà all'apparire della sua venuta.
2The	2	9	La venuta di quell'empio avverrà per l'azione di Satana, accompagnata da ogni sorta di portenti, di segni e di prodigi bugiardi,
2The	2	10	e da ogni inganno di malvagità per quelli che periscono, perché hanno rifiutato di amare la verità per essere salvati.
2The	2	11	E per questo Dio manderà loro efficacia di errore, perché credano alla menzogna,
2The	2	12	affinché siano giudicati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma si sono compiaciuti nella malvagità!
2The	2	13	Ma noi siamo obbligati a rendere del continuo grazie per voi a Dio, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha eletti fin dal principio per salvarvi, mediante la santificazione dello Spirito e la fede nella verità;
2The	2	14	a questo egli vi ha chiamati per mezzo del nostro evangelo, affinché giungiate ad ottenere la gloria del Signor nostro Gesú Cristo.
2The	2	15	Perciò, fratelli, state saldi e ritenete gli insegnamenti che avete imparato tramite la parola o la nostra epistola.
2The	2	16	Ora, il Signor nostro Gesú Cristo stesso e Dio nostro Padre, che ci ha amati e ci ha dato per grazia una consolazione eterna e una buona speranza,
2The	2	17	consoli i vostri cuori e vi confermi in ogni buona parola ed opera.
------------------------2 Tessalonicesi, capitolo 3
2The	3	1	Del resto, fratelli, pregate per noi, affinché la parola del Signore possa spandersi rapidamente e sia glorificata, come lo è fra voi,
2The	3	2	e affinché siamo liberati dagli uomini perversi e malvagi, perché non tutti hanno la fede.
2The	3	3	Ma il Signore è fedele, ed egli vi fortificherà e vi custodirà dal maligno.
2The	3	4	A vostro riguardo noi confidiamo ne Signore, che già fate e continuerete fare le cose che vi ordiniamo.
2The	3	5	E il Signore diriga i vostri cuori all'amore di Dio e alla perseveranza di Cristo.
2The	3	6	Ora, fratelli, vi ordiniamo nel nome del Signor nostro Gesú Cristo, che vi ritiriate da ogni fratello che cammini disordinatamente e non secondo l'insegnamento che avete ricevuto da noi.
2The	3	7	Voi stessi infatti sapete in qual modo dovete imitarci, perché non ci siamo comportati disordinatamente fra di voi,
2The	3	8	e non abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato con fatica e travaglio giorno e notte, per non essere di peso ad alcuno di voi.
2The	3	9	Non già che non ne avessimo il diritto, ma per darvi noi stessi un esempio affinché ci imitaste.
2The	3	10	Infatti, anche quando eravamo tra di voi, vi ordinavamo questo: se qualcuno non vuol lavorare neppure mangi.
2The	3	11	Sentiamo infatti che vi sono alcuni fra di voi che camminano disordinatamente, non facendo nulla, ma occupandosi di cose vane.
2The	3	12	Or a tali ordiniamo, e li esortiamo nel Signor nostro Gesú Cristo, che mangino il loro pane lavorando quietamente.
2The	3	13	Ma quanto a voi, fratelli, non vi stancate nel fare il bene.
2The	3	14	E se qualcuno non ubbidisce a quanto diciamo in questa epistola, notate quel tale e non vi associate a lui, affinché si vergogni.
2The	3	15	Non tenetelo però come un nemico, ma ammonitelo come fratello.
2The	3	16	Or il Signore stesso della pace vi dia del continuo la pace in ogni maniera. Il Signore sia con tutti voi.
2The	3	17	Il saluto è di mia propria mano, di me, Paolo e questo è un segno in ogni mia epistola; io scrivo cosí.
2The	3	18	La grazia del Signor nostro Gesú Cristo sia con tutti voi. Amen.
------------------------1 Timoteo, capitolo 1
1Tim	1	1	Paolo, apostolo di Gesú Cristo, per comando di Dio, nostro Salvatore e del Signore Gesú Cristo, nostra speranza.
1Tim	1	2	a Timoteo, mio vero figlio nella fede: grazia, misericordia e pace da Dio nostro Padre e da Cristo Gesú, nostro Signore.
1Tim	1	3	Come ti esortai quando andai in Macedonia, rimani in Efeso per ordinare ad alcuni di non insegnare dottrine diverse,
1Tim	1	4	e di non occuparsi di favole e di genealogie senza fine, le quali producono controversie piuttosto che l'opera di Dio, che è fondata sulla fede.
1Tim	1	5	Ora il fine del comandamento è l'amore, che viene da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede non finta.
1Tim	1	6	Alcuni, essendosi sviati da queste cose, si sono rivolti a discorsi vani e,
1Tim	1	7	volendo essere dottori della legge, non comprendono né le cose che dicono né quelle che affermano.
1Tim	1	8	Or noi sappiamo che la legge è buona, se uno la usa legittimamente;
1Tim	1	9	sapendo questo, che la legge non è stata istituita per il giusto, ma per gli empi e i ribelli, per i malvagi e i peccatori, per gli scellerati e i profani, per coloro che uccidono padre e madre, per gli omicidi,
1Tim	1	10	per i fornicatori, per gli omosessuali per i rapitori, per i falsi, per gli spergiuri, e per qualsiasi altra cosa contraria alla sana dottrina,
1Tim	1	11	secondo l'evangelo della gloria del beato Dio, che mi è stato affidato.
1Tim	1	12	E rendo grazie a Cristo nostro Signore, che mi fortifica, perché mi ha ritenuto degno di fiducia ponendo al suo servizio me,
1Tim	1	13	che prima ero un bestemmiatore, un persecutore ed un violento; ma mi è stata fatta misericordia, perché lo feci ignorantemente nella mia incredulità;
1Tim	1	14	cosí la grazia del Signor nostro ha sovrabbondato con la fede e con l'amore che è in Cristo Gesú.
1Tim	1	15	Questa parola è sicura e degna di essere pienamente accettata, che Cristo Gesú è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo.
1Tim	1	16	Ma per questo mi è stata fatta misericordia, affinché Gesú Cristo facesse conoscere in me, per primo tutta la sua clemenza, per essere di esempio a coloro che per l'avvenire avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna.
1Tim	1	17	Or al Re eterno, immortale invisibile, all'unico Dio sapiente, sia onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen
1Tim	1	18	Ti affido questo incarico, o figlio Timoteo, in accordo con le profezie fatte in precedenza a tuo riguardo, perché tu conduca in virtú di esse un buon combattimento,
1Tim	1	19	avendo fede e buona coscienza, poiché alcuni, avendola rigettata hanno fatto naufragio nella fede.
1Tim	1	20	Tra questi vi sono Imeneo e Alessandro, che io ho dato in mano di Satana, perché imparino a non bestemmiare.
------------------------1 Timoteo, capitolo 2
1Tim	2	1	Ti esorto dunque prima di ogni cosa, che si facciano suppliche, preghiere intercessioni e ringraziamenti per tutti gli uomini,
1Tim	2	2	per i re e per tutti quelli che sono in autorità, affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in ogni pietà e decoro.
1Tim	2	3	Questo infatti è buono ed accettevole davanti a Dio, nostro Salvatore,
1Tim	2	4	il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati, e che vengano alla conoscenza della verità.
1Tim	2	5	Vi è infatti un solo Dio, ed anche un solo mediatore tra Dio e gli uomini: Cristo Gesú uomo,
1Tim	2	6	il quale ha dato se stesso come prezzo di riscatto per tutti, secondo la testimonianza resa nei tempi stabiliti,
1Tim	2	7	di cui io sono stato costituito banditore e apostolo (dico la verità in Cristo e non mento), dottore dei gentili nella fede e nella verità.
1Tim	2	8	Voglio dunque che gli uomini preghino in ogni luogo, alzando le mani pure, senza ira e dispute.
1Tim	2	9	Similmente le donne si vestano in modo decoroso, con verecondia e modestia e non di trecce o d'oro, o di perle o di abiti costosi
1Tim	2	10	ma di buone opere, come conviene a donne che fanno professione di pietà.
1Tim	2	11	La donna impari in silenzio, con ogni sottomissione.
1Tim	2	12	Non permetto alla donna d'insegnare, né di usare autorità sull'uomo, ma ordino che stia in silenzio.
1Tim	2	13	Infatti è stato formato per primo Adamo e poi Eva.
1Tim	2	14	E non fu Adamo ad essere sedotto ma fu la donna che, essendo stata sedotta, cadde in trasgressione.
1Tim	2	15	Tuttavia essa sarà salvata partorendo figli, se persevererà nella fede, nell'amore e nella santificazione con modestia.
------------------------1 Timoteo, capitolo 3
1Tim	3	1	Questa parola è sicura: Se uno desidera l'ufficio di vescovo, desidera un buon lavoro.
1Tim	3	2	Bisogna dunque che il vescovo, sia irreprensibile, marito di una sola moglie, sobrio, assennato, prudente, ospitale, atto ad insegnare,
1Tim	3	3	non dedito al vino, non violento, non avaro, ma sia mite, non litigioso, non amante del denaro;
1Tim	3	4	uno che governi bene la propria famiglia e tenga i figli in sottomissione con ogni decoro;
1Tim	3	5	(ma se uno non sa governare la propria famiglia, come potrà aver cura della chiesa di Dio?).
1Tim	3	6	Inoltre egli non sia un neoconvertito, perché non gli avvenga di essere accecato dall'orgoglio e non cada nella condanna del diavolo.
1Tim	3	7	Or bisogna pure che egli abbia una buona testimonianza da quelli di fuori, affinché non cada nell'ingiuria e nel laccio del diavolo.
1Tim	3	8	Similmente i diaconi, siano dignitosi, non doppi nel parlare, non dediti a molto vino, non avidi di illeciti guadagni,
1Tim	3	9	e ritengano il mistero della fede in una coscienza pura.
1Tim	3	10	Or anche essi siano prima provati, poi svolgano il loro servizio se sono irreprensibili.
1Tim	3	11	Anche le loro mogli siano dignitose non calunniatrici, ma sobrie e fedeli in ogni cosa.
1Tim	3	12	I diaconi siano mariti di una sola moglie e governino bene i figli e le proprie famiglie.
1Tim	3	13	Coloro infatti che hanno svolto bene il servizio si acquistano una buona reputazione e grande franchezza nella fede in Cristo Gesú.
1Tim	3	14	Ti scrivo queste cose nella speranza di venire presto da te,
1Tim	3	15	affinché, se dovessi tardare, tu sappia come bisogna comportarsi nella casa di Dio, che è la chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità.
1Tim	3	16	E, senza alcun dubbio, grande è il mistero della pietà: Dio è stato manifestato in carne, è stato giustificato nello Spirito, è apparso agli angeli, è stato predicato tra i gentili, è stato creduto nel mondo, è stato elevato in gloria.
------------------------1 Timoteo, capitolo 4
1Tim	4	1	Or lo Spirito dice espressamente che negli ultimi tempi alcuni apostateranno dalla fede, dando ascolto a spiriti seduttori e a dottrine di demoni,
1Tim	4	2	per l'ipocrisia di uomini bugiardi, marchiati nella propria coscienza,
1Tim	4	3	i quali vieteranno di maritarsi e imporranno di astenersi da cibi che Dio ha creato, affinché siano presi con rendimento di grazie da coloro che credono e che hanno conosciuto la verità.
1Tim	4	4	Infatti tutto ciò che Dio ha creato è buono e nulla è da rigettare, quando è usato con rendimento di grazie,
1Tim	4	5	perché è santificato dalla parola di Dio e dalla preghiera.
1Tim	4	6	Proponendo queste cose ai fratelli, tu sarai un buon ministro di Gesú Cristo, nutrito nelle parole della fede e della buona dottrina, che hai seguito da vicino.
1Tim	4	7	Schiva però le favole profane e da vecchie, ma esercitati nella pietà,
1Tim	4	8	perché l'esercizio corporale è utile a poca cosa, ma la pietà è utile ad ogni cosa, avendo la promessa della vita presente e di quella futura.
1Tim	4	9	Questa parola è sicura e degna di essere accettata in ogni maniera.
1Tim	4	10	Per questo infatti ci affatichiamo e siamo vituperati, poiché abbiamo sperato nel Dio vivente, il quale è il Salvatore di tutti gli uomini e principalmente dei credenti.
1Tim	4	11	Comanda queste cose ed insegnale.
1Tim	4	12	Nessuno disprezzi la tua giovinezza, ma divieni esempio ai fedeli nella parola, nella condotta, nell'amore, nello Spirito, nella fede e nella castità.
1Tim	4	13	Applicati alla lettura, all'esortazione e all'insegnamento, finché io venga.
1Tim	4	14	Non trascurare il dono che è in te che ti è stato dato per profezia, con l'imposizione delle mani da parte del collegio degli anziani.
1Tim	4	15	Adoperati per queste cose e dedicati ad esse interamente, affinché il tuo progresso sia manifesto a tutti.
1Tim	4	16	Abbi cura di te stesso e dell'insegnamento, persevera in queste cose perché facendo cosí, salverai te stesso e coloro che ti ascoltano.
------------------------1 Timoteo, capitolo 5
1Tim	5	1	Non riprendere aspramente un anziano, ma esortalo come un padre e i piú giovani come fratelli,
1Tim	5	2	le donne anziane come madri, e le giovani come sorelle, in tutta castità.
1Tim	5	3	Onora le vedove che sono veramente vedove.
1Tim	5	4	Ma se una vedova ha dei figli o dei nipoti, questi imparino prima a praticare la pietà verso quelli della propria casa e a rendere il contraccambio ai loro genitori, perché questo è buono ed accettevole davanti a Dio.
1Tim	5	5	Or quella che è veramente vedova, ed è rimasta sola, pone la sua fiducia in Dio e persevera nelle preghiere e nelle suppliche notte e giorno.
1Tim	5	6	Ma quella che vive sregolatamente, anche se vive, è morta.
1Tim	5	7	Raccomanda anche queste cose, affinché siano irreprensibili.
1Tim	5	8	Ma se uno non provvede ai suoi e principalmente a quelli di casa sua, egli ha rinnegato la fede ed è peggiore di un non credente.
1Tim	5	9	Una vedova sia iscritta nella lista delle vedove, quando abbia non meno di sessant'anni, sia stata moglie di un solo marito,
1Tim	5	10	e abbia testimonianza di opere buone: se ha nutrito i suoi figli, se ha ospitato i forestieri, se ha lavato i piedi ai santi, se ha soccorso gli afflitti, se si è data continuamente ad ogni opera buona.
1Tim	5	11	Ma rifiuta le vedove piú giovani perché, dopo aver alimentato desideri indegni di Cristo, vogliono maritarsi
1Tim	5	12	attirando su di sé una condanna, perché hanno violato la prima fede.
1Tim	5	13	Inoltre esse imparano anche ad essere oziose e ad andare in giro per le case, ed ancor peggio, non solo ad essere oziose, ma anche pettegole e indiscrete e a parlare di cose inutili.
1Tim	5	14	Voglio dunque che le giovani vedove si maritino, abbiano figli, si prendano cura della famiglia e non diano all'avversario alcuna occasione di maldicenza,
1Tim	5	15	alcune infatti si sono già sviate per seguire Satana.
1Tim	5	16	Se un credente, uomo o donna, ha delle vedove, provveda loro, e non ne sia gravata la chiesa, affinché possa soccorrere quelle che sono veramente vedove.
1Tim	5	17	Gli anziani che esercitano bene la presidenza siano reputati degni di un doppio onore, principalmente quelli che si affaticano nella parola e nell'insegnamento.
1Tim	5	18	La Scrittura infatti dice: Non mettere la museruola al bue che trebbia, ed ancora: L'operaio è degno del suo salario.
1Tim	5	19	Non ricevere alcuna accusa contro un anziano, se non è confermata da due o tre testimoni.
1Tim	5	20	Quelli che peccano, riprendili alla presenza di tutti, affinché anche gli altri abbiano timore.
1Tim	5	21	lo ti scongiuro davanti a Dio, al Signore Gesú Cristo e agli angeli eletti, che tu osservi queste cose senza pregiudizio, non facendo nulla con parzialità.
1Tim	5	22	Non imporre con precipitazione le mani ad alcuno e non partecipare ai peccati altrui; conserva te stesso puro.
1Tim	5	23	Non bere piú soltanto acqua, ma fa' uso di un po' di vino a causa del tuo stomaco e per le tue frequenti infermità.
1Tim	5	24	In alcuni uomini i peccati sono manifesti e li precedono al giudizio, mentre in altri li seguono.
1Tim	5	25	Cosí pure le buone opere di alcuni sono manifeste; ed anche quando non lo sono, non possono rimanere nascoste.
------------------------1 Timoteo, capitolo 6
1Tim	6	1	Tutti coloro che sono sotto il giogo della schiavitù reputino i loro padroni degni di ogni onore, perché non vengano bestemmiati il nome di Dio e la dottrina.
1Tim	6	2	Quelli poi che hanno padroni credenti non li disprezzino perché sono fratelli, ma li servano ancora meglio, perché coloro che ricevono il beneficio del loro servizio sono credenti e carissimi. Insegna queste cose ed esorta a praticarle.
1Tim	6	3	Se uno insegna una dottrina diversa e non si attiene alle sane parole, quelle del Signor nostro Gesú Cristo e alla dottrina che è secondo pietà,
1Tim	6	4	è gonfio e non conosce nulla, ma ha un interesse morboso in questioni e dispute di parole, da cui nascono invidia litigi, maldicenze, cattivi sospetti,
1Tim	6	5	vane dispute di uomini corrotti nella mente e privi della verità che stimano la pietà essere fonte di guadagno, da costoro separati.
1Tim	6	6	Ora la pietà è un mezzo di grande guadagno, quando uno è contento del proprio stato.
1Tim	6	7	Non abbiamo infatti portato nulla nel mondo, ed è chiaro che non possiamo portarne via nulla,
1Tim	6	8	ma quando abbiamo di che mangiare e di che coprirci, saremo di questo contenti.
1Tim	6	9	Ma coloro che vogliono arricchirsi cadono nella tentazione, nel laccio e in molte passioni insensate e nocive, che fanno sprofondare gli uomini nella rovina e nella distruzione.
1Tim	6	10	L'avidità del denaro infatti è la radice di tutti i mali e, per averlo grandemente desiderato, alcuni hanno deviato dalla fede e si sono procurati molti dolori.
1Tim	6	11	Ma tu, o uomo di Dio, fuggi queste cose e procaccia la giustizia, la pietà, la fede, l'amore, la pazienza e la mansuetudine.
1Tim	6	12	Combatti il buon combattimento della fede, afferra la vita eterna, alla quale sei stato chiamato e per cui hai fatto la buona confessione di fede davanti a molti testimoni.
1Tim	6	13	Ti supplico alla presenza di Dio che dà vita a tutte le cose e di Cristo Gesú che, testimoniando davanti a Ponzio Pilato, rese una buona testimonianza di fede,
1Tim	6	14	di conservare questo comandamento senza macchia ed irreprensibile, fino all'apparizione del Signor nostro Gesú Cristo,
1Tim	6	15	che a suo tempo manifesterà il beato e unico sovrano, il Re dei re e il Signore dei signori,
1Tim	6	16	il solo che ha l'immortalità e abita una luce inaccessibile che nessun uomo ha mai visto né può vedere, al quale sia l'onore e il dominio eterno. Amen.
1Tim	6	17	Ordina ai ricchi di questo mondo di non essere orgogliosi, di non riporre la loro speranza nell'incertezza delle ricchezze, ma nel Dio vivente, il quale ci offre abbondantemente ogni cosa per goderne
1Tim	6	18	di fare del bene, di essere ricchi in buone opere, di essere generosi e di essere pronti a dare,
1Tim	6	19	mettendo in serbo per se stessi un buon fondamento per l'avvenire, per afferrare la vita eterna.
1Tim	6	20	O Timoteo, custodisci il deposito che ti è stato affidato, evitando i discorsi vani e profani e le argomentazioni contrastanti di quella che è falsamente chiamata scienza,
1Tim	6	21	professando la quale, alcuni si sono sviati dalla fede. La grazia sia con te! Amen.
------------------------2 Timoteo, capitolo 1
2Tim	1	1	Paolo, apostolo di Gesú Cristo per volontà di Dio, secondo la promessa della vita che è in Cristo Gesú,
2Tim	1	2	a Timoteo, mio caro figlio: grazia, misericordia e pace da Dio il Padre e da Cristo Gesú, il nostro Signore.
2Tim	1	3	Rendo grazie a Dio, che servo come già fecero i miei antenati con pura coscienza, poiché non cesso mai di ricordarmi di te nelle mie preghiere giorno e notte;
2Tim	1	4	ripensando alle tue lacrime, desidero vivamente di vederti per essere ripieno di gioia,
2Tim	1	5	mentre ricordo la fede non finta che è in te, e che abitò prima in Loide tua nonna ed in Eunice tua madre, e sono persuaso che abita anche in te.
2Tim	1	6	Per questa ragione ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te per l'imposizione delle mie mani.
2Tim	1	7	Dio infatti non ci ha dato uno spirito di paura, ma di forza, di amore e di disciplina.
2Tim	1	8	Non vergognarti dunque della testimonianza del Signor nostro, né di me suo prigioniero, ma soffri anche tu con me per l'evangelo, sostenuto dalla potenza di Dio,
2Tim	1	9	che ci ha salvati e ci ha chiamati con una santa vocazione, non in base alle nostre opere, ma secondo il suo scopo e grazia, che ci è stata data in Cristo Gesú prima dell'inizio dei tempi,
2Tim	1	10	ed ora è stata manifestata con l'apparizione del Salvator nostro Gesú Cristo, che ha distrutto la morte e ha fatto risplendere la vita e l'immortalità per mezzo dell'evangelo,
2Tim	1	11	di cui io sono stato costituito araldo, apostolo e dottore dei gentili.
2Tim	1	12	Per questo motivo io soffro anche queste cose, ma non me ne vergogno, perché so in chi ho creduto, e sono persuaso che egli è capace di custodire il mio deposito fino a quel giorno.
2Tim	1	13	Ritieni il modello delle sane parole che hai udito da me nella fede e nell'amore, che sono in Cristo Gesú.
2Tim	1	14	Custodisci il buon deposito che ti è stato affidato mediante lo Spirito Santo che abita in noi.
2Tim	1	15	Tu sai che tutti quelli che sono nell'Asia, fra i quali Figello ed Ermogene, mi hanno abbandonato.
2Tim	1	16	Conceda il Signore misericordia alla famiglia di Onesiforo, perché spesse volte egli mi ha confortato e non si è vergognato delle mie catene;
2Tim	1	17	anzi, venendo a Roma, mi ha cercato con molta sollecitudine e mi ha trovato.
2Tim	1	18	Gli conceda il Signore di trovare misericordia presso di lui in quel giorno. Tu sai molto bene quanti servizi egli mi abbia reso in Efeso.
------------------------2 Timoteo, capitolo 2
2Tim	2	1	Tu dunque, figlio mio, fortificati nella grazia che è in Cristo Gesú;
2Tim	2	2	e le cose che hai udite da me in presenza di molti testimoni, affidale a uomini fedeli, che siano capaci di insegnarle anche ad altri.
2Tim	2	3	Tu dunque sopporta sofferenze, come un buon soldato di Gesú Cristo.
2Tim	2	4	Nessuno che presta servizio come soldato s'immischia nelle faccende della vita, se vuol piacere a colui che lo ha arruolato.
2Tim	2	5	Similmente, se uno compete nelle gare atletiche, riceve la corona unicamente se ha lottato secondo le regole.
2Tim	2	6	L'agricoltore, che lavora duramente, deve essere il primo a goderne i frutti.
2Tim	2	7	Considera le cose che dico, poiché il Signore ti darà intendimento in ogni cosa.
2Tim	2	8	Ricordati che Gesú Cristo, della stirpe di Davide, è risorto dai morti secondo il mio evangelo,
2Tim	2	9	per il quale io soffro fino a portare le catene come un malfattore, ma la parola di Dio non è incatenata.
2Tim	2	10	Perciò io soffro ogni cosa per gli eletti, affinché anch'essi ottengano la salvezza che è in Cristo Gesú insieme alla gloria eterna.
2Tim	2	11	Questa parola è fedele, perché se siamo morti con lui, con lui pure vivremo;
2Tim	2	12	se perseveriamo, regneremo pure con lui; se lo rinneghiamo, egli pure ci rinnegherà.
2Tim	2	13	Se siamo infedeli, egli rimane fedele, perché egli non può rinnegare se stesso.
2Tim	2	14	Ricorda loro queste cose, scongiurandoli davanti al Signore a non fare vane dispute di parole che non giovano a nulla, ma sono deleterie per coloro che ascoltano
2Tim	2	15	Studiati di presentare te stesso approvato davanti a Dio, operaio che non ha da vergognarsi, che esponga rettamente la parola della verità.
2Tim	2	16	Ma evita i discorsi vani e profani, perché fanno progredire nell'empietà;
2Tim	2	17	e la parola di questi andrà rodendo come la cancrena; fra costoro sono Imeneo e Fileto,
2Tim	2	18	i quali si sono sviati dalla verità, dicendo che la risurrezione è già avvenuta, e sovvertono la fede di alcuni.
2Tim	2	19	Tuttavia il saldo fondamento di Dio rimane fermo, avendo questo sigillo: Il Signore conosce quelli che sono suoi, e: Si ritragga dall'iniquità chiunque nomina il nome di Cristo.
2Tim	2	20	Or in una grande casa non vi sono soltanto vasi d'oro e d'argento, ma anche di legno e di terra; gli uni sono ad onore, gli altri a disonore.
2Tim	2	21	Se dunque uno si purifica da queste cose, sarà un vaso ad onore, santificato e utile al servizio del padrone, preparato per ogni buona opera.
2Tim	2	22	Or fuggi le passioni giovanili, ma persegui la giustizia, la fede, l'amore e la pace con quelli che con cuore puro invocano il Signore.
2Tim	2	23	Evita inoltre le discussioni stolte e insensate, sapendo che generano contese.
2Tim	2	24	Ora un servo del Signore non deve contendere, ma deve essere mite verso tutti, atto ad insegnare e paziente,
2Tim	2	25	ammaestrando con mansuetudine gli oppositori, nella speranza che Dio conceda loro di ravvedersi perché giungano a riconoscere la verità,
2Tim	2	26	e ritornino in sé, sottraendosi dal laccio del diavolo, che li aveva fatti prigionieri, perché facessero la sua volontà.
------------------------2 Timoteo, capitolo 3
2Tim	3	1	Or sappi questo: che negli ultimi giorni verranno tempi difficili,
2Tim	3	2	perché gli uomini saranno amanti di se stessi, avidi di denaro, vanagloriosi superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, scellerati,
2Tim	3	3	senza affetto, implacabili, calunniatori, intemperanti, crudeli, senza amore per il bene,
2Tim	3	4	traditori, temerari, orgogliosi, amanti dei piaceri invece che amanti di Dio,
2Tim	3	5	aventi l'apparenza della pietà, ma avendone rinnegato la potenza; da costoro allontanati.
2Tim	3	6	Nel numero di questi infatti vi sono quelli che s'introducono nelle case e seducono donnicciole cariche di peccati, dominate da varie passioni,
2Tim	3	7	le quali imparano sempre, ma senza mai pervenire ad una piena conoscenza della verità.
2Tim	3	8	Ora come Ianne e Iambre, si opposero a Mosé, cosí anche costoro si oppongono alla verità; uomini corrotti di mente e riprovati quanto alla fede.
2Tim	3	9	Costoro però non andranno molto avanti, perché la loro stoltezza sarà manifestata a tutti, come avvenne anche per quella di quei tali.
2Tim	3	10	Ma tu hai seguito da vicino il mio ammaestramento, la mia condotta, i miei consigli, la mia fede, la mia pazienza, il mio amore, la mia perseveranza,
2Tim	3	11	le mie persecuzioni, le mie sofferenze, che mi sono accadute ad Antiochia, a Iconio e a Listra, tu sai quali persecuzioni ho sostenuto, ma il Signore mi ha liberato da tutte.
2Tim	3	12	Infatti tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesú saranno perseguitati,
2Tim	3	13	ma i malvagi e gli imbroglioni andranno di male in peggio, seducendo ed essendo sedotti.
2Tim	3	14	Tu però persevera nelle cose che hai imparato e nelle quali sei stato confermato, sapendo da chi le hai imparate,
2Tim	3	15	e che sin da bambino hai conosciuto le sacre Scritture, le quali ti possono rendere savio a salvezza, per mezzo della fede che è in Cristo Gesú.
2Tim	3	16	Tutta la Scrittura è divinamente ispirata e utile a insegnare, a convincere, a correggere e a istruire nella giustizia,
2Tim	3	17	affinché l'uomo di Dio sia completo, pienamente fornito per ogni buona opera.
------------------------2 Timoteo, capitolo 4
2Tim	4	1	Ti scongiuro dunque davanti a Dio e al Signore Gesú Cristo, che ha da giudicare i vivi e i morti, nella sua apparizione e nel suo regno:
2Tim	4	2	predica la parola, insisti a tempo e fuor di tempo, riprendi, rimprovera, esorta con ogni pazienza e dottrina.
2Tim	4	3	Verrà il tempo, infatti, in cui non sopporteranno la sana dottrina ma, per prurito di udire, si accumuleranno maestri secondo le loro proprie voglie
2Tim	4	4	e distoglieranno le orecchie dalla verità per rivolgersi alle favole.
2Tim	4	5	Ma tu sii vigilante in ogni cosa, sopporta le sofferenze, fa' l'opera di evangelista e adempi interamente il tuo ministero.
2Tim	4	6	Quanto a me, sto per essere offerto in libagione, e il tempo della mia dipartita è vicino.
2Tim	4	7	Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho serbato la fede.
2Tim	4	8	Per il resto, mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno, e non solo a me, ma anche a tutti quelli che hanno amato la sua apparizione.
2Tim	4	9	Cerca di venire presto da me,
2Tim	4	10	perché Dema mi ha lasciato, avendo amato il mondo presente, e se n'è andato a Tessalonica; Crescente è andato in Galazia e Tito in Dalmazia.
2Tim	4	11	Soltanto Luca è con me, prendi Marco e conducilo con te, perché mi è molto utile nel ministero.
2Tim	4	12	Tichico invece l'ho mandato a Efeso.
2Tim	4	13	Quando verrai porta il mantello che ho lasciato a Troade presso Carpo e i libri, soprattutto le pergamene.
2Tim	4	14	Alessandro, il ramaio, mi ha fatto molto male; gli renda il Signore secondo le sue opere.
2Tim	4	15	Guardatene anche tu, perché si è opposto grandemente alle nostre parole.
2Tim	4	16	Nella mia prima difesa nessuno è stato al mio fianco, ma mi hanno tutti abbandonato; questo non venga loro imputato.
2Tim	4	17	Il Signore però mi è stato vicino e mi ha fortificato, affinché per mio mezzo la predicazione fosse portata a compimento e tutti i gentili l'udissero; ed io sono stato liberato dalle fauci del leone.
2Tim	4	18	Il Signore mi libererà ancora da ogni opera malvagia e mi salverà fino a portarmi nel suo regno celeste. A lui sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen.
2Tim	4	19	Saluta Priscilla e Aquila e la famiglia di Onesiforo.
2Tim	4	20	Erasto è rimasto a Corinto, ma ho lasciato Trofimo infermo a Mileto.
2Tim	4	21	Cerca di venire prima dell'inverno. Eubulo, Pudente, Lino, Claudia e tutti i fratelli ti salutano.
2Tim	4	22	Il Signore Gesú Cristo sia con il tuo spirito. La grazia sia con voi. Amen.
------------------------Tito, capitolo 1
Titus	1	1	Paolo, servo di Dio e apostolo di Gesú Cristo, secondo la fede degli eletti di Dio e la conoscenza della verità che è secondo pietà,
Titus	1	2	nella speranza della vita eterna, promessa prima di tutte le età da Dio, che non può mentire,
Titus	1	3	e che nei tempi stabiliti ha manifestato la sua parola mediante la predicazione che mi è stata affidata per comando di Dio, nostro Salvatore,
Titus	1	4	a Tito, mio vero figlio nella comune fede: grazia, misericordia e pace da Dio il Padre e dal Signor Gesú Cristo, nostro Salvatore.
Titus	1	5	Per questa ragione ti ho lasciato a Creta, affinché tu metta ordine alle cose che restano da fare e costituisca degli anziani in ogni città, come ti ho ordinato;
Titus	1	6	ciascuno di loro sia irreprensibile, marito di una sola moglie, e abbia figli fedeli che non siano accusati di dissolutezza né insubordinati.
Titus	1	7	Il vescovo infatti, come amministratore della casa di Dio, deve essere irreprensibile, non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non violento, non avido di disonesto guadagno,
Titus	1	8	ma ospitale, amante del bene, assennato, giusto, santo, padrone di sé,
Titus	1	9	che ritenga fermamente l'insegnamento secondo la fedele parola, per essere in grado di esortare nella sana dottrina e di convincere quelli che contraddicono.
Titus	1	10	Vi sono infatti, specialmente fra coloro che provengono dalla circoncisione, molti insubordinati, ciarloni e seduttori, ai quali bisogna turare la bocca;
Titus	1	11	questi sovvertono famiglie intere, insegnando cose che non dovrebbero, per amore di disonesto guadagno.
Titus	1	12	Uno di loro, proprio un loro profeta, ha detto: I Cretesi sono sempre bugiardi, male bestie, ventri pigri.
Titus	1	13	Questa testimonianza è vera, per questo motivo riprendili severamente, affinché siano sani nella fede,
Titus	1	14	senza attenersi a favole giudaiche né a comandamenti di uomini che rifiutano la verità.
Titus	1	15	Certo, tutto è puro per i puri, ma niente è puro per i contaminati e gli increduli; anzi, sia la loro mente che la loro coscienza sono contaminate.
Titus	1	16	Essi fanno professione di conoscere Dio, ma lo rinnegano con le opere, essendo abominevoli, disubbidienti, e incapaci di ogni opera buona.
------------------------Tito, capitolo 2
Titus	2	1	Ma tu parla di cose che siano conformi alla sana dottrina:
Titus	2	2	gli uomini anziani siano sobri, dignitosi, padroni di sé, sani nella fede, nell'amore, nella pazienza.
Titus	2	3	Parimenti le donne anziane abbiano un comportamento conveniente a persone sante, non siano calunniatrici, non schiave di molto vino, ma maestre nel bene
Titus	2	4	per insegnare alle giovani ad amare i loro mariti, ad amare i loro figli,
Titus	2	5	a essere assennate, caste, dedite ai lavori di casa, buone, sottomesse ai propri mariti, affinché la parola di Dio non sia bestemmiata.
Titus	2	6	Esorta similmente i giovani ad essere moderati,
Titus	2	7	presentando in ogni cosa te stesso come esempio di buone opere, mostrando nell'insegnamento integrità, dignità, incorruttibilità,
Titus	2	8	un parlare sano ed irreprensibile, affinché l'oppositore sia svergognato, non avendo nulla di male da dire a vostro riguardo.
Titus	2	9	I servi siano sottomessi ai propri padroni, cercando di compiacerli in ogni cosa, di non contraddirli,
Titus	2	10	di non frodarli, ma di mostrare una totale fedeltà, affinché in ogni cosa onorino l'insegnamento di Dio, nostro Salvatore.
Titus	2	11	Infatti la grazia salvifica di Dio è apparsa a tutti gli uomini,
Titus	2	12	e ci insegna a rinunziare all'empietà e alle mondane concupiscenze, perché viviamo nella presente età saggiamente, giustamente e piamente,
Titus	2	13	aspettando la beata speranza e l'apparizione della gloria del grande Dio e Salvatore nostro, Gesú Cristo,
Titus	2	14	il quale ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e purificare per sé un popolo speciale, zelante nelle buone opere.
Titus	2	15	Insegna queste cose, esorta e riprendi con ogni autorità. Nessuno ti disprezzi,
------------------------Tito, capitolo 3
Titus	3	1	Ricorda loro di essere sottomessi ai magistrati e alle autorità, di essere ubbidienti, pronti ad ogni opera buona,
Titus	3	2	di non dire male di alcuno, di essere pacifici e miti, mostrando grande gentilezza verso tutti gli uomini,
Titus	3	3	Anche noi infatti un tempo eravamo insensati, ribelli, erranti, schiavi di varie concupiscenze e voluttà, vivendo nella cattiveria e nell'invidia, odiosi e odiandoci gli uni gli altri.
Titus	3	4	Ma quando apparvero la bontà di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore verso gli uomini
Titus	3	5	egli ci ha salvati non per mezzo di opere giuste che noi avessimo fatto, ma secondo la sua misericordia, mediante il lavacro della rigenerazione e il rinnovamento dello Spirito Santo,
Titus	3	6	che egli ha copiosamente sparso su di noi, per mezzo di Gesú Cristo, nostro Salvatore,
Titus	3	7	affinché, giustificati per la sua grazia, fossimo fatti eredi della vita eterna, secondo la speranza che abbiamo.
Titus	3	8	Sicura è questa parola, e voglio che tu affermi con forza queste cose, affinché quelli che hanno creduto in Dio abbiano cura di applicarsi a opere buone. Queste sono le cose buone e utili agli uomini.
Titus	3	9	Ma evita le discussioni stolte, le genealogie, le contese e le dispute intorno alla legge, perché sono inutili e vane.
Titus	3	10	Evita l'uomo settario, dopo una prima e una seconda ammonizione,
Titus	3	11	sapendo che un tale è pervertito e pecca, condannandosi da se stesso.
Titus	3	12	Quando ti avrò mandato Artema o Tichico, fa' di tutto per venire da me a Nicopoli, perché ho deciso di passare l'inverno lì.
Titus	3	13	Provvedi con cura al viaggio di Zena, il giurista della legge, e di Apollo, affinché non manchi loro nulla.
Titus	3	14	Or imparino anche i nostri a dedicarsi a buone opere per i bisogni urgenti, affinché non siano senza frutto.
Titus	3	15	Tutti quelli che sono con me ti salutano. Saluta quelli che ci amano in fede. La grazia sia con tutti voi. Amen.
------------------------Filemone, capitolo 1
Phm	1	1	Paolo, prigioniero di Gesú Cristo e il fratello Timoteo, a Filemone, il nostro amato fratello e compagno d'opera,
Phm	1	2	alla cara Apfia, ad Archippo, nostro compagno d'armi, e alla chiesa che è in casa tua:
Phm	1	3	grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signor Gesú Cristo.
Phm	1	4	lo rendo grazie al mio a Dio, ricordandomi sempre di te nelle mie preghiere,
Phm	1	5	sentendo parlare del tuo amore e della fede che hai verso il Signore Gesú e verso tutti i santi,
Phm	1	6	affinché la comunione della tua fede sia efficace, nel riconoscimento di tutto il bene che è in voi, a motivo di Cristo Gesú.
Phm	1	7	Noi infatti abbiamo provato una grande gioia e consolazione a motivo del tuo amore, poiché per mezzo tuo, fratello, i cuori dei santi sono stati ricreati.
Phm	1	8	Perciò, benché io abbia molta libertà in Cristo di comandarti ciò che è opportuno fare,
Phm	1	9	preferisco pregarti per amore, cosí come io sono, Paolo, vecchio ed ora anche prigioniero di Gesú Cristo;
Phm	1	10	ti prego per il mio figlio Onesimo che ho generato nelle mie catene,
Phm	1	11	il quale un tempo ti è stato inutile ma che ora è utile a te e a me.
Phm	1	12	Te l'ho rimandato; or tu accoglilo, come se ricevessi il mio stesso cuore.
Phm	1	13	Avrei voluto trattenerlo presso di me, perché mi servisse al tuo posto nelle catene che porto a motivo dell'evangelo;
Phm	1	14	ma non ho voluto far nulla senza il tuo parere, affinché il bene che farai non venga da costrizione, ma da spontanea volontà.
Phm	1	15	Infatti, forse per questo motivo egli è stato separato da te per breve tempo, perché tu lo riavessi per sempre,
Phm	1	16	non piú però come schiavo, ma molto piú che schiavo, come un fratello a me carissimo, ma ora molto piú a te, tanto nella carne che nel Signore.
Phm	1	17	Se dunque mi ritieni come socio, accoglilo come me stesso.
Phm	1	18	E se ti ha fatto qualche torto, o ti deve qualcosa, addebitalo a me.
Phm	1	19	Io, Paolo, ho scritto questo di mia propria mano. Pagherò io stesso; per non dirti che mi sei debitore perfino di te stesso.
Phm	1	20	Sí, fratello, possa io avere questo favore nel Signore; ricrea il mio cuore nel Signore.
Phm	1	21	Ti ho scritto fiducioso nella tua ubbidienza, sapendo che tu farai anche piú di ciò che dico.
Phm	1	22	Nel medesimo tempo preparami anche un alloggio, perché spero, grazie alle vostre preghiere, di esservi ridato.
Phm	1	23	Epafra, prigioniero con me in Cristo Gesú,
Phm	1	24	Marco, Aristarco, Dema e Luca miei compagni d'opera, ti salutano.
Phm	1	25	La grazia del Signor nostro Gesú Cristo sia con il vostro spirito. Amen.
------------------------Ebrei, capitolo 1
Heb	1	1	Dio, dopo aver anticamente parlato molte volte e in svariati modi ai padri per mezzo dei profeti,
Heb	1	2	in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo di suo Figlio, che egli ha costituito erede di tutte le cose, per mezzo del quale ha anche fatto l'universo.
Heb	1	3	Egli, che è lo splendore della sua gloria e l'impronta della sua essenza e che sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza, dopo aver egli stesso compiuto l'espiazione dei nostri peccati, si è posto a sedere alla destra della Maestà nell'alto dei cieli,
Heb	1	4	ed è diventato tanto superiore agli angeli, quanto piú eccellente del loro è il nome che egli ha ereditato.
Heb	1	5	Infatti, a quale degli angeli disse mai: Tu sei mio Figlio, oggi ti ho generato? E di nuovo: Io gli sarò Padre, ed egli mi sarà Figlio?
Heb	1	6	E ancora, quando introduce il Primogenito nel mondo, dice: E lo adorino tutti gli angeli di Dio.
Heb	1	7	Ma degli angeli dice: Dei suoi angeli, fa dei venti, e dei suoi ministri una fiamma di fuoco;
Heb	1	8	del Figlio invece dice: O Dio, il tuo trono è per i secoli dei secoli, lo scettro del tuo regno è scettro di giustizia.
Heb	1	9	Hai amato la giustizia e odiato l'iniquità; perciò Dio, il tuo Dio, ti ha unto con olio di letizia al di sopra dei tuoi compagni.
Heb	1	10	E ancora: Tu, o Signore, nel principio fondasti la terra e i cieli sono opera delle tue mani,
Heb	1	11	Essi periranno, ma tu rimani; invecchieranno tutti come un vestito,
Heb	1	12	e li avvolgerai come un mantello e saranno cambiati; ma tu sei lo stesso, e i tuoi anni non verranno mai meno.
Heb	1	13	E a quale degli angeli disse egli mai, Siedi alla mia destra, finché io abbia posto i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi?
Heb	1	14	Non sono essi tutti spiriti servitori, mandati a servire per il bene di coloro che hanno da ereditare la salvezza?
------------------------Ebrei, capitolo 2
Heb	2	1	Perciò bisogna che ci atteniamo maggiormente alle cose udite, che talora non finiamo fuori strada.
Heb	2	2	Se infatti la parola pronunziata per mezzo degli angeli fu ferma e ogni trasgressione e disubbidienza ricevette una giusta retribuzione,
Heb	2	3	come scamperemo noi, se trascuriamo una cosí grande salvezza? Questa, dopo essere stata inizialmente annunziata dal Signore, è stata confermata a noi da coloro che l'avevano udita,
Heb	2	4	mentre Dio ne rendeva testimonianza con segni e prodigi, con diverse potenti operazioni e con doni dello Spirito Santo distribuiti secondo la sua volontà.
Heb	2	5	Infatti non è agli angeli che egli ha sottoposto il mondo a venire, del quale parliamo,
Heb	2	6	ma qualcuno ha testimoniato in un certo luogo, dicendo: Che cosa è l'uomo, perché tu ti ricordi di lui, o il figlio dell'uomo perché lo consideri?
Heb	2	7	Tu lo hai fatto per un po' di tempo inferiore agli angeli, tu lo hai coronato di gloria e di onore e lo hai costituito sopra le opere delle tue mani;
Heb	2	8	tu gli hai posto tutte le cose sotto i piedi. Infatti, nel sottoporgli tutte le cose non ha lasciato nulla che non gli fosse sottoposto. Tuttavia al presente non vediamo ancora che tutte le cose gli sono sottoposte,
Heb	2	9	ma vediamo coronato di gloria e d'onore per la morte che sofferse, Gesú, che è stato fatto per un po' di tempo inferiore agli angeli, affinché per la grazia di Dio gustasse la morte per tutti.
Heb	2	10	Conveniva infatti a colui, per il quale e per mezzo del quale sono tutte le cose, nel portare molti figli alla gloria, di rendere perfetto per mezzo di sofferenze l'autore della salvezza.
Heb	2	11	Infatti colui che santifica e quelli che sono santificati provengono tutti da uno per questo motivo egli non si vergogna di chiamarli fratelli,
Heb	2	12	dicendo Farò conoscere il tuo nome ai miei fratelli, io ti celebrerò in mezzo all'assemblea.
Heb	2	13	E di nuovo: Io confiderò in lui. E ancora: Ecco me e i figli che Dio mi ha dato.
Heb	2	14	Poiché dunque i figli hanno in comune la carne e il sangue, similmente anch'egli ebbe in comune le stesse cose, per distruggere, mediante la sua morte colui che ha l'impero della morte, cioè il diavolo,
Heb	2	15	e liberare tutti quelli che per timore della morte erano tenuti in schiavitú per tutta la loro vita.
Heb	2	16	Infatti egli non si prende cura degli angeli, ma si prende cura della progenie di Abrahamo.
Heb	2	17	Egli doveva perciò essere in ogni cosa reso simile ai fratelli, perché potesse essere un misericordioso e fedele sommo sacerdote nelle cose che riguardano Dio, per fare l'espiazione dei peccati del popolo.
Heb	2	18	Infatti, poiché egli stesso ha sofferto quando è stato tentato, può venire in aiuto di coloro che sono tentati.
------------------------Ebrei, capitolo 3
Heb	3	1	Perciò, fratelli santi, che siete partecipi della celeste vocazione, considerate l'apostolo e il sommo sacerdote della nostra confessione di fede, Gesú Cristo,
Heb	3	2	che è fedele a colui che lo ha costituito, come lo fu anche Mosé in tutta la sua casa.
Heb	3	3	Infatti Gesú è stato ritenuto degno di una gloria tanto piú grande di quella di Mosé, quanto maggior gloria ha colui che ha fabbricato una casa della casa stessa.
Heb	3	4	Ora ogni casa è costruita da qualcuno, ma colui che ha fatto tutte le cose è Dio
Heb	3	5	E Mosé fu veramente fedele nella casa di Dio come servo, per testimoniare delle cose che dovevano essere dette,
Heb	3	6	ma Cristo, come Figlio, lo è sopra la propria casa e la sua casa siamo noi, se riteniamo ferma fino alla fine la franchezza e il vanto della speranza.
Heb	3	7	Perciò, come dice lo Spirito Santo: Oggi, se udite la sua voce,
Heb	3	8	non indurite i vostri cuori come nella provocazione, nel giorno della tentazione nel deserto,
Heb	3	9	dove i vostri padri mi tentarono mettendomi alla prova, pur avendo visto per quarant'anni le mie opere.
Heb	3	10	Perciò mi sdegnai con quella generazione e dissi: Errano sempre col cuore e non hanno conosciuto le mie vie;
Heb	3	11	cosí giurai nella mia ira: Non entreranno nel mio riposo.
Heb	3	12	State attenti, fratelli, che talora non vi sia in alcuno di voi un malvagio cuore incredulo, che si allontani dal Dio vivente,
Heb	3	13	ma esortatevi a vicenda ogni giorno, finché si dice: Oggi perché nessuno di voi sia indurito per l'inganno del peccato.
Heb	3	14	Noi infatti siamo divenuti partecipi di Cristo, a condizione che riteniamo ferma fino alla fine la fiducia che avevamo al principio,
Heb	3	15	mentre ci è detto: Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori come nella provocazione.
Heb	3	16	Chi furono infatti quelli che, avendola udita, lo provocarono? Non furono tutti quelli che erano usciti dall'Egitto per mezzo di Mosé?
Heb	3	17	Ora chi furono coloro coi quali si sdegnò per quarant'anni? Non furono coloro che peccarono, i cui cadaveri caddero nel deserto?
Heb	3	18	E a chi giurò che non sarebbero entrati nel suo riposo, se non a quelli che furono disubbidienti?
Heb	3	19	Or noi vediamo che non vi poterono entrare per l'incredulità.
------------------------Ebrei, capitolo 4
Heb	4	1	Perciò, poiché rimane ancora una promessa di entrare nel suo riposo, abbiamo timore perché qualcuno di voi non ne resti escluso.
Heb	4	2	Infatti a noi come pure a loro è stata annunziata la buona novella, ma la parola della predicazione non giovò loro nulla, non essendo stata congiunta alla fede in coloro che l'avevano udita.
Heb	4	3	Noi infatti, che abbiamo creduto, entriamo nel riposo come egli disse: Cosí giurai nella mia ira: Non entreranno nel mio riposo. E cosí disse, sebbene le sue opere fossero terminate fin dalla fondazione del mondo.
Heb	4	4	In qualche luogo infatti, a proposito del settimo giorno, egli disse cosí: E Dio si riposò nel settimo giorno da tutte le sue opere;
Heb	4	5	e ancora in questo passo: Non entreranno nel mio riposo.
Heb	4	6	Poiché dunque rimane per alcuni di entrarvi, mentre quelli a cui prima fu annunziata la buona novella non vi entrarono a motivo della loro incredulità,
Heb	4	7	egli determina di nuovo un giorno: Oggi dicendo dopo tanto tempo, come è stato detto prima per mezzo di Davide: Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori.
Heb	4	8	Perché, se Giosué avesse dato loro riposo, Dio non avrebbe in seguito parlato di un altro giorno.
Heb	4	9	Resta dunque un riposo di sabato per il popolo di Dio.
Heb	4	10	Chi infatti è entrato nel suo riposo, si è riposato anch'egli dalle proprie opere, come Dio dalle sue.
Heb	4	11	Diamoci da fare dunque per entrare in quel riposo, affinché nessuno cada seguendo lo stesso esempio di disubbidienza,
Heb	4	12	La parola di Dio infatti è vivente ed efficace, piú affilata di qualunque spada a due tagli e penetra fino alla divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla, ed è in grado di giudicare i pensieri e le intenzioni del cuore.
Heb	4	13	E non vi è alcuna creatura nascosta davanti a lui, ma tutte le cose sono nude e scoperte agli occhi di colui al quale dobbiamo rendere conto.
Heb	4	14	Avendo dunque un gran sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesú, il Figlio di Dio, riteniamo fermamente la nostra confessione di fede.
Heb	4	15	Infatti, noi non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con le nostre infermità, ma uno che è stato tentato in ogni cosa come noi, senza però commettere peccato.
Heb	4	16	Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, affinché otteniamo misericordia e troviamo grazia per ricevere aiuto al tempo opportuno.
------------------------Ebrei, capitolo 5
Heb	5	1	Infatti ogni sommo sacerdote, preso fra gli uomini, è costituito per gli uomini nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati;
Heb	5	2	cosí egli può usare compassione verso gli ignoranti e gli erranti, poiché è circondato anch'egli di debolezza,
Heb	5	3	e a motivo di questa è obbligato ad offrire sacrifici per i peccati, tanto per se stesso che per il popolo.
Heb	5	4	E nessuno si prende da se stesso questo onore, ma lo riceve colui che è chiamato da Dio, come Aaronne.
Heb	5	5	Cosí anche Cristo non si prese da sé la gloria di diventare sommo sacerdote, ma la ricevette da colui che gli disse: Tu sei mio Figlio, oggi io ti ho generato,
Heb	5	6	e altrove dice: Tu sei sacerdote in eterno, secondo l'ordine di Melchisedek
Heb	5	7	Nei giorni della sua carne, con grandi grida e lacrime, egli offrí preghiere e supplicazioni a colui che lo poteva salvare dalla morte, e fu esaudito a motivo del suo timore di Dio.
Heb	5	8	Benché fosse Figlio, imparò l'ubbidienza dalle cose che soffrí,
Heb	5	9	e, reso perfetto, divenne autore di salvezza eterna per tutti coloro che gli ubbidiscono,
Heb	5	10	essendo da Dio proclamato sommo sacerdote, secondo l'ordine di Melchisedek,
Heb	5	11	nei riguardi del quale avremmo molte cose da dire, ma difficili da spiegare, perché voi siete diventati lenti a capire.
Heb	5	12	Infatti, mentre a quest'ora dovreste essere maestri, avete di nuovo bisogno che vi s'insegnino i primi elementi degli oracoli di Dio, e siete giunti al punto di aver bisogno di latte e non di cibo solido.
Heb	5	13	Chiunque infatti usa il latte non ha esperienza della parola di giustizia, perché è ancora un bambino;
Heb	5	14	il cibo solido invece è per gli adulti, che per l'esperienza hanno le facoltà esercitate a discernere il bene dal male.
------------------------Ebrei, capitolo 6
Heb	6	1	Perciò, lasciando l'insegnamento elementare su Cristo, tendiamo alla perfezione, senza porre di nuovo il fondamento del ravvedimento dalle opere morte e della fede in Dio,
Heb	6	2	della dottrina dei battesimi, dell'imposizione delle mani, della risurrezione dei morti e del giudizio eterno;
Heb	6	3	e ciò faremo, se Dio lo permette.
Heb	6	4	Quelli infatti che sono stati una volta illuminati, hanno gustato il dono celeste, sono stati fatti partecipi dello Spirito Santo
Heb	6	5	e hanno gustato la buona parola di Dio e le potenze del mondo a venire
Heb	6	6	se cadono, è impossibile riportarli un'altra volta al ravvedimento, poiché per conto loro crocifiggono nuovamente il Figlio di Dio e lo espongono a infamia.
Heb	6	7	Infatti la terra, che beve la pioggia che spesso cade su di essa e produce erbe utili per quelli che la coltivano, riceve benedizione da Dio;
Heb	6	8	ma se produce spine e triboli, è riprovata e vicina ad essere maledetta, e finirà per essere arsa.
Heb	6	9	Ora, carissimi, anche se parliamo cosí, riguardo a voi siamo convinti di cose migliori e che riguardano la salvezza;
Heb	6	10	Dio infatti non è ingiusto da dimenticare l'opera vostra e la fatica d'amore che avete mostrato per il suo nome, con i servizi che avete reso e rendete tuttora ai santi.
Heb	6	11	E desideriamo che ciascuno di voi mostri fino alla fine il medesimo zelo per giungere alla piena certezza della speranza,
Heb	6	12	affinché non diventiate pigri, ma siate imitatori di coloro che mediante fede e pazienza ereditano le promesse.
Heb	6	13	Quando Dio infatti fece la promessa ad Abrahamo, siccome non poteva giurare per nessuno maggiore, giurò per se stesso,
Heb	6	14	dicendo Certo, ti benedirò e ti moltiplicherò grandemente.
Heb	6	15	E cosí, Abrahamo, avendo aspettato con pazienza, ottenne la promessa.
Heb	6	16	Gli uomini infatti ben giurano per uno maggiore, e cosí per loro il giuramento è la garanzia che pone termine ad ogni contestazione.
Heb	6	17	Cosí Dio, volendo dimostrare agli eredi della promessa piú chiaramente l'immutabilità del suo consiglio, intervenne con un giuramento
Heb	6	18	affinché per mezzo di due cose immutabili, nelle quali è impossibile che Dio abbia mentito, avessimo un grande incoraggiamento noi, che abbiamo cercato rifugio nell'afferrare saldamente la speranza che ci è stata messa davanti.
Heb	6	19	Questa speranza che noi abbiamo è come un'ancora sicura e ferma della nostra vita, e che penetra fin nell'interno del velo.
Heb	6	20	dove Gesú è entrato come precursore per noi essendo divenuto sommo sacerdote in eterno secondo l'ordine di Melchisedek.
------------------------Ebrei, capitolo 7
Heb	7	1	Infatti questo Melchisedek, re di Salem e sacerdote del Dio Altissimo andò incontro ad Abrahamo, mentre ritornava dalla sconfitta dei re e lo benedisse;
Heb	7	2	a lui Abrahamo diede anche la decima di ogni cosa. Il suo nome significa innanzitutto re di giustizia e poi anche re di Salem cioè re di pace.
Heb	7	3	Senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fine di vita, ma fatto simile al Figlio di Dio egli rimane sacerdote in eterno.
Heb	7	4	Considerate pertanto quanto fosse grande costui, al quale il patriarca Abrahamo diede la decima del bottino.
Heb	7	5	Ora quelli dei figli di Levi, che conseguono il sacerdozio, hanno per legge il mandato di riscuotere la decima dal popolo cioè dai loro fratelli, benché essi pure siano usciti dai lombi di Abrahamo;
Heb	7	6	costui invece, Melchisedek, pur non derivando la sua discendenza da loro, ricevette la decima da Abrahamo e benedisse colui che aveva le promesse.
Heb	7	7	Ora, senza alcuna contraddizione l'inferiore è benedetto dal superiore.
Heb	7	8	Inoltre quelli che qui ricevono le decime sono uomini mortali, là invece le riceve colui di cui è testimoniato che vive.
Heb	7	9	E per cosí dire, lo stesso Levi, che riceve le decime, fu sottoposto alla decima in Abrahamo;
Heb	7	10	egli infatti si trovava ancora nei lombi del padre, quando Melchisedek gli andò incontro.
Heb	7	11	Se dunque ci fosse stata la perfezione mediante il sacerdozio levitico (perché sotto quello fu data la legge al popolo), che bisogno c'era che sorgesse un altro sacerdote secondo l'ordine di Melchisedek, e non designato invece secondo l'ordine di Aaronne?
Heb	7	12	Infatti, se viene cambiato il sacerdozio, avviene necessariamente anche un cambiamento di legge.
Heb	7	13	Ora colui del quale si dicono queste cose appartiene ad un'altra tribú, di cui nessuno ha mai servito all'altare;
Heb	7	14	è noto infatti che il nostro Signore è uscito da Giuda, in riferimento a cui Mosé non disse nulla riguardo al sacerdozio.
Heb	7	15	E la cosa è ancora piú evidente, se sorge un altro sacerdote a somiglianza di Melchisedek
Heb	7	16	che non è diventato tale per una legge di prescrizioni carnali, ma per la potenza di una vita indissolubile.
Heb	7	17	Infatti la Scrittura afferma: Tu sei sacerdote in eterno, secondo l'ordine di Melchisedek.
Heb	7	18	Si ha cosí l'annullamento del comandamento precedente, a motivo della sua debolezza e inutilità,
Heb	7	19	la legge infatti non ha portato nulla a compimento, è l'introduzione di una migliore speranza, mediante la quale ci accostiamo a Dio.
Heb	7	20	Inoltre ciò non è avvenuto senza giuramento. Quelli infatti diventavano sacerdoti senza giuramento,
Heb	7	21	(ma costui con giuramento da parte di colui che gli ha detto: Il Signore ha giurato e non si pentirà: Tu sei sacerdote in eterno, secondo l'ordine di Melchisedek).
Heb	7	22	Per questo Gesú è diventato garante di un patto molto migliore.
Heb	7	23	Inoltre quelli erano fatti sacerdoti in gran numero, perché la morte impediva loro di durare,
Heb	7	24	ma costui, perché dimora in eterno, ha un sacerdozio che non passa ad alcun altro,
Heb	7	25	per cui egli può anche salvare appieno coloro che per mezzo suo si accostano a Dio, vivendo egli sempre per intercedere per loro.
Heb	7	26	A noi infatti occorreva un tale sommo sacerdote, che fosse santo, innocente, immacolato, separato dai peccatori ed elevato al di sopra dei cieli,
Heb	7	27	che non ha bisogno ogni giorno, come quei sommi sacerdoti, di offrire sacrifici prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo, poiché egli ha fatto questo una volta per tutte, quando offerse se stesso.
Heb	7	28	La legge infatti costituisce come sommi sacerdoti uomini soggetti a debolezza, ma la parola del giuramento, che viene dopo la legge, costituisce il Figlio reso perfetto in eterno.
------------------------Ebrei, capitolo 8
Heb	8	1	Ora il punto essenziale delle cose che stiamo dicendo è questo: noi abbiamo un sommo sacerdote cosí grande, che si è posto a sedere alla destra del trono della Maestà nei cieli,
Heb	8	2	ministro del santuario e del vero tabernacolo, che ha eretto il Signore e non un uomo.
Heb	8	3	Infatti ogni sommo sacerdote è costituito per offrire doni e sacrifici; per cui è necessario che anche costui abbia qualche cosa da offrire.
Heb	8	4	Ora, se egli fosse sulla terra, non sarebbe neppure sacerdote, perché vi sono già i sacerdoti che offrono i doni secondo la legge
Heb	8	5	i quali servono di esempio ed ombra delle cose celesti, come fu detto da Dio a Mosé, quando stava per costruire il tabernacolo: Guarda, egli disse, di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte.
Heb	8	6	Ma ora Cristo ha ottenuto un ministero tanto piú eccellente in quanto egli è mediatore di un patto migliore, fondato su migliori promesse,
Heb	8	7	perché, se quel primo patto fosse stato senza difetto, non sarebbe stato necessario stabilirne un altro.
Heb	8	8	Dio infatti, rimproverandoli, dice: Ecco, vengono i giorni che io concluderò con la casa d'Israele e con la casa di Giuda un nuovo patto,
Heb	8	9	non come il patto che feci con i loro padri, nel giorno che li presi per mano per condurli fuori dal paese di Egitto, perché essi non sono rimasti fedeli al mio patto, ed io li ho rigettati, dice il Signore.
Heb	8	10	Questo dunque sarà il patto che farò con la casa d'Israele dopo quei giorni, dice il Signore, io porrò le mie leggi nella loro mente e le scriverò nei loro cuori; e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo.
Heb	8	11	E nessuno istruirà piú il suo prossimo e nessuno il proprio fratello, dicendo: Conosci il Signore! Poiché tutti mi conosceranno, dal piú piccolo al piú grande di loro,
Heb	8	12	perché io avrò misericordia delle loro iniquità e non mi ricorderò piú dei loro peccati e dei loro misfatti.
Heb	8	13	Dicendo un nuovo patto egli ha reso antico il primo, or quello che diventa antico ed invecchia, è vicino ad essere annullato.
------------------------Ebrei, capitolo 9
Heb	9	1	Certamente anche il primo patto ebbe degli ordinamenti per il servizio divino e per il santuario terreno.
Heb	9	2	Infatti fu costruito un primo tabernacolo in cui vi erano il candelabro la tavola e i pani della presentazione; esso è chiamato: Il luogo santo.
Heb	9	3	Dietro il secondo velo c'era il tabernacolo, detto: Il luogo santissimo,
Heb	9	4	che conteneva un turibolo d'oro e l'arca del patto tutta ricoperta d'oro, nella quale si trovava un vaso d'oro contenente la manna, la verga di Aaronne che era germogliata e le tavole del patto.
Heb	9	5	E sopra l'arca vi erano i cherubini della gloria che adombravano il propiziatorio; di queste cose non possiamo parlarne ora dettagliatamente.
Heb	9	6	Or essendo queste cose disposte cosí, i sacerdoti entravano continuamente nel primo tabernacolo, per compiere il servizio divino;
Heb	9	7	ma nel secondo entrava soltanto il sommo sacerdote una volta all'anno, non senza sangue, che egli offriva per se stesso, e per i peccati d'ignoranza del popolo.
Heb	9	8	Lo Spirito Santo voleva cosí dimostrare che la via del santuario non era ancora resa manifesta, mentre sussisteva ancora il primo tabernacolo,
Heb	9	9	il quale è una figura per il tempo presente, e voleva indicare che i doni e i sacrifici offerti non potevano rendere perfetto nella coscienza colui che faceva il servizio divino,
Heb	9	10	trattandosi solo di cibi, di bevande, di varie abluzioni e di ordinamenti carnali, imposti fino al tempo del cambiamento.
Heb	9	11	Ma Cristo, essendo venuto come sommo sacerdote dei beni futuri, attraverso un tabernacolo piú grande e piú perfetto non fatto da mano d'uomo, cioè non di questa creazione,
Heb	9	12	entrò una volta per sempre nel santuario, non con sangue di capri e di vitelli, ma col proprio sangue, avendo acquistato una redenzione eterna.
Heb	9	13	Infatti, se il sangue dei tori e dei capri e la cenere di una giovenca aspersi sopra i contaminati li santifica, purificandoli nella carne,
Heb	9	14	quanto piú il sangue di Cristo, che mediante lo Spirito eterno offerse se stesso puro di ogni colpa a Dio, purificherà la vostra coscienza dalle opere morte per servire il Dio vivente!
Heb	9	15	E perciò egli è il mediatore del nuovo patto affinché, essendo intervenuta la morte per il riscatto dalle trasgressioni commesse sotto il primo patto, i chiamati ricevano la promessa dell'eterna eredità.
Heb	9	16	Poiché dove c'è un testamento, ci deve essere necessariamente anche la morte del testatore.
Heb	9	17	Il testamento infatti è valido solo dopo la morte di qualcuno, perché non ha alcuna forza mentre vive ancora il testatore.
Heb	9	18	Per questo neppure il primo fu inaugurato senza sangue.
Heb	9	19	Infatti, quando tutti i comandamenti secondo la legge furono proclamati da Mosè a tutto il popolo, egli, preso il sangue dei vitelli e dei capri, con acqua, lana scarlatta e issopo, asperse il libro stesso e tutto il popolo,
Heb	9	20	dicendo Questo è il sangue del patto che Dio ha ordinato per voi.
Heb	9	21	Parimenti con quel sangue egli asperse pure il tabernacolo e tutti gli arredi del servizio divino.
Heb	9	22	E, secondo la legge, quasi tutte le cose sono purificate col sangue; e senza spargimento di sangue non c'è perdono dei peccati.
Heb	9	23	Era dunque necessario che i modelli delle cose celesti fossero purificati con queste cose; ma le cose celesti stesse lo dovevano essere con sacrifici piú eccellenti di questi.
Heb	9	24	Cristo infatti non è entrato in un santuario fatto da mani d'uomo, figura delle cose vere, ma nel cielo stesso per comparire ora davanti alla presenza di Dio per noi,
Heb	9	25	e non per offrire se stesso piú volte, come il sommo sacerdote che entra ogni anno nel santuario con sangue, non suo.
Heb	9	26	altrimenti egli avrebbe dovuto soffrire piú volte dalla fondazione del mondo; ma ora, una sola volta, alla fine delle età, Cristo è stato manifestato per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso.
Heb	9	27	E come è stabilito che gli uomini muoiano una sola volta, e dopo ciò viene il giudizio,
Heb	9	28	cosí anche Cristo, dopo essere stato offerto una sola volta per prendere su di sé i peccati di molti, apparirà una seconda volta senza peccato a coloro che lo aspettano per la salvezza.
------------------------Ebrei, capitolo 10
Heb	10	1	La legge infatti, avendo solo l'ombra dei beni futuri e non la realtà stessa delle cose, non può mai rendere perfetti quelli che si accostano a Dio con gli stessi sacrifici che vengono offerti continuamente, anno dopo anno.
Heb	10	2	Altrimenti si sarebbe cessato di offrirli, perché gli adoratori, una volta purificati, non avrebbero avuto piú alcuna coscienza dei peccati.
Heb	10	3	In quei sacrifici invece si rinnova ogni anno il ricordo dei peccati,
Heb	10	4	poiché è impossibile che il sangue di tori e di capri tolga i peccati.
Heb	10	5	Perciò, entrando nel mondo, egli dice: Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, ma mi hai preparato un corpo;
Heb	10	6	tu non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato.
Heb	10	7	Allora io ho detto: Ecco, io vengo nel rotolo del libro è scritto di me; io vengo per fare, o Dio, la tua volontà.
Heb	10	8	Dopo aver detto: Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrificio né offerta né olocausti né sacrifici per il peccato, che sono offerti secondo la legge,
Heb	10	9	egli aggiunge: Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà. Egli toglie il primo, per stabilire il secondo.
Heb	10	10	Per mezzo di questa volontà, noi siamo santificati mediante l'offerta del corpo di Gesú Cristo, fatta una volta per sempre.
Heb	10	11	E, mentre ogni sacerdote è in piedi ogni giorno ministrando e offrendo spesse volte i medesimi sacrifici, che non possono mai togliere i peccati,
Heb	10	12	egli invece, dopo aver offerto per sempre un unico sacrificio per i peccati, si è posto a sedere alla destra di Dio,
Heb	10	13	aspettando ormai soltanto che i suoi nemici siano posti come sgabello dei suoi piedi,
Heb	10	14	Con un'unica offerta, infatti, egli ha reso perfetti per sempre coloro che sono santificati.
Heb	10	15	E ce ne rende testimonianza anche lo Spirito Santo; infatti dopo aver detto:
Heb	10	16	Questo è il patto, che farò con loro dopo quei giorni, dice il Signore, io metterò le mie leggi nei loro cuori e le scriverò nelle loro menti,
Heb	10	17	aggiunge: E non mi ricorderò piú dei loro peccati e delle loro iniquità.
Heb	10	18	Ora, dove c'è il perdono di queste cose, non c'è piú offerta per il peccato.
Heb	10	19	Avendo dunque, fratelli, libertà di entrare nel santuario, in virtú del sangue di Gesú,
Heb	10	20	che è la via recente e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne,
Heb	10	21	e avendo un sommo sacerdote sopra la casa di Dio,
Heb	10	22	accostiamoci con cuore sincero, in piena certezza di fede, avendo i cuori aspersi per purificarli da una cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura.
Heb	10	23	Riteniamo ferma la confessione della nostra speranza, perché è fedele colui che ha fatto le promesse.
Heb	10	24	E consideriamo gli uni gli altri, per incitarci ad amore e a buone opere,
Heb	10	25	non abbandonando il radunarsi assieme di noi come alcuni hanno l'abitudine di fare, ma esortandoci a vicenda, tanto piú che vedete approssimarsi il giorno.
Heb	10	26	Infatti, se noi pecchiamo volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non rimane piú alcun sacrificio per i peccati,
Heb	10	27	ma soltanto una spaventosa attesa di giudizio e un ardore di fuoco che divorerà gli avversari.
Heb	10	28	Chiunque trasgredisce la legge di Mosé muore senza misericordia sulla parola di due o tre testimoni.
Heb	10	29	Quale peggiore castigo pensate voi merita colui che ha calpestato il Figlio di Dio e ha considerato profano il sangue del patto col quale è stato santificato, e ha oltraggiato lo Spirito della grazia?
Heb	10	30	Noi infatti conosciamo colui che ha detto: A me appartiene la vendetta, io darò la retribuzione, dice il Signore. E altrove: Il Signore giudicherà il suo popolo.
Heb	10	31	E' cosa spaventevole cadere nelle mani del Dio vivente.
Heb	10	32	Ora ricordatevi dei giorni passati nei quali, dopo essere stati illuminati, avete sostenuto una grande lotta di sofferenza,
Heb	10	33	talvolta esposti a oltraggi e tribolazioni, altre volte facendovi solidali con coloro che venivano trattati in questo modo.
Heb	10	34	Infatti avete anche sofferto con me nelle mie catene e avete accettato con gioia di essere spogliati dei vostri beni, sapendo di avere per voi dei beni migliori e permanenti nei cieli.
Heb	10	35	Non gettate via dunque la vostra franchezza, alla quale è riservata una grande ricompensa.
Heb	10	36	Avete infatti bisogno di perseveranza affinché, fatta la volontà di Dio otteniate ciò che vi è stato promesso.
Heb	10	37	Ancora un brevissimo tempo, e colui che deve venire verrà e non tarderà.
Heb	10	38	E il giusto vivrà per fede, ma se si tira indietro l'anima mia non lo gradisce.
Heb	10	39	Ma noi non siamo di quelli che si tirano indietro a loro perdizione, ma di quelli che credono per la salvezza dell'anima.
------------------------Ebrei, capitolo 11
Heb	11	1	Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono;
Heb	11	2	infatti per mezzo di essa gli antichi ricevettero testimonianza.
Heb	11	3	Per fede intendiamo che l'universo è stato formato per mezzo della parola di Dio, sí che le cose che si vedono non vennero all'esistenza da cose apparenti.
Heb	11	4	Per fede Abele offrí a Dio un sacrificio piú eccellente di quello di Caino; per essa egli ricevette la testimonianza che era giusto, quando Dio attestò di gradire le sue offerte; e per mezzo di essa benché morto, egli parla ancora.
Heb	11	5	Per fede Enok fu trasferito in cielo perché non vedesse la morte, e non fu piú trovato perché Dio lo aveva trasferito; prima infatti di essere portato via, egli ricevette la testimonianza che era piaciuto a Dio.
Heb	11	6	Ora senza fede è impossibile piacergli, perché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che egli è il rimuneratore di quelli che lo cercano.
Heb	11	7	Per fede Noè, avvertito divinamente di cose che ancora non si vedevano e mosso da santo timore, preparò per la salvezza della sua famiglia l'arca, mediante la quale condannò il mondo e divenne erede della giustizia che si ottiene mediante la fede.
Heb	11	8	Per fede Abrahamo, quando fu chiamato, ubbidí per andarsene verso il luogo che doveva ricevere in eredità; e partí non sapendo dove andava.
Heb	11	9	Per fede Abrahamo dimorò nella terra promessa, come in paese straniero, abitando in tende con Isacco e Giacobbe, eredi con lui della stessa promessa,
Heb	11	10	perché aspettava la città che ha i fondamenti, il cui architetto e costruttore è Dio.
Heb	11	11	Per fede anche Sara stessa, benché avesse oltrepassato l'età, ricevette forza per concepire il seme e partorì perché ritenne fedele colui che aveva fatto la promessa.
Heb	11	12	Perciò da un sol uomo, e questi come fosse morto, sono nati discendenti numerosi come le stelle del cielo e come la sabbia lungo la riva del mare, che non si può contare.
Heb	11	13	Tutti costoro sono morti nella fede, senza aver ricevuto le cose promesse ma, vedutele da lontano, essi ne furono persuasi e le accolsero con gioia, confessando di essere forestieri e pellegrini sulla terra.
Heb	11	14	Coloro infatti che dicono tali cose dimostrano che cercano una patria.
Heb	11	15	E se avessero veramente avuto in mente quella da cui erano usciti, avrebbero avuto il tempo per ritornarvi.
Heb	11	16	Ma ora ne desiderano una migliore, cioè quella celeste; perciò Dio non si vergogna di essere chiamato il loro Dio, perché ha preparato loro una città.
Heb	11	17	Per fede Abrahamo, messo alla prova, offrí Isacco e colui che aveva ricevuto le promesse offrí il suo unigenito
Heb	11	18	anche se Dio gli aveva detto In Isacco avrai una discendenza che porterà il tuo nome,
Heb	11	19	perché Abrahamo riteneva che Dio era potente da risuscitarlo anche dai morti; per cui lo riebbe come per una specie di risurrezione.
Heb	11	20	Per fede Isacco benedisse Giacobbe ed Esaù, riguardo a cose future.
Heb	11	21	Per fede Giacobbe, morente, benedisse ciascuno dei figli di Giuseppe e adorò, appoggiato alla sommità del suo bastone.
Heb	11	22	Per fede Giuseppe, quando stava per morire, fece menzione dell'esodo dei figli d'Israele e diede ordini riguardo alle sue ossa.
Heb	11	23	Per fede Mosé, quando nacque, fu nascosto per tre mesi dai suoi genitori, perché essi videro che il bambino era bello e non temettero l'ordine del re.
Heb	11	24	Per fede Mosé, divenuto adulto, rifiutò di essere chiamato figlio della figlia del Faraone
Heb	11	25	scegliendo piuttosto di essere maltrattato col popolo di Dio che di godere per breve tempo i piaceri del peccato,
Heb	11	26	stimando il vituperio di Cristo ricchezza maggiore dei tesori di Egitto, perché aveva lo sguardo rivolto alla ricompensa.
Heb	11	27	Per fede lasciò l'Egitto senza temere l'ira del re, perché rimase fermo come se vedesse colui che è invisibile.
Heb	11	28	Per fede celebrò la Pasqua e fece l'aspersione del sangue, affinché colui che distruggeva i primogeniti non toccasse quelli d'Israele.
Heb	11	29	Per fede passarono il Mar Rosso come se attraversassero una terra asciutta, quando invece gli Egiziani tentarono di fare ciò, furono inghiottiti.
Heb	11	30	Per fede caddero le mura di Gerico, dopo che vi avevano girato attorno per sette giorni.
Heb	11	31	Per fede Rahab, la prostituta, non perí con gli increduli, perché aveva accolto in pace le spie.
Heb	11	32	E che dirò di piú? Infatti mi mancherebbe il tempo se volessi raccontare di Gedeone, di Barak, di Sansone, di Iefte, di Davide, di Samuele e dei profeti,
Heb	11	33	i quali per fede vinsero regni, praticarono la giustizia, conseguirono le promesse, turarono le gole dei leoni,
Heb	11	34	spensero la forza del fuoco, scamparono al taglio della spada, trassero forza dalla debolezza, divennero forti in guerra, misero in fuga gli eserciti stranieri.
Heb	11	35	Le donne riebbero per risurrezione i loro morti altri invece furono distesi sulla ruota e martoriati, non accettando la liberazione, per ottenere una migliore risurrezione.
Heb	11	36	Altri ancora subirono scherni e flagelli, e anche catene e prigionia.
Heb	11	37	Furono lapidati, segati, tentati, morirono uccisi di spada, andarono in giro coperti di pelli di pecora e di capra, bisognosi, afflitti, maltrattati
Heb	11	38	(il mondo non era degno di loro), erranti per deserti e monti, in spelonche e grotte della terra.
Heb	11	39	Eppure tutti costoro, pur avendo avuto buona testimonianza mediante la fede, non ottennero la promessa,
Heb	11	40	perché Dio aveva provveduto per noi qualcosa di meglio, affinché essi non giungessero alla perfezione senza di noi.
------------------------Ebrei, capitolo 12
Heb	12	1	Anche noi dunque, essendo circondati da un cosí gran numero di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che ci sta sempre attorno allettandoci, corriamo con perseveranza la gara che ci è posta davanti,
Heb	12	2	tenendo gli occhi su Gesú, autore e compitore della nostra fede, il quale, per la gioia che gli era posta davanti, soffrí la croce disprezzando il vituperio e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio.
Heb	12	3	Ora considerate colui che sopportò una tale opposizione contro di sé da parte dei peccatori, affinché non vi stanchiate e veniate meno.
Heb	12	4	Voi non avete ancora resistito fino al sangue, combattendo contro il peccato,
Heb	12	5	e avete dimenticato l'esortazione che si rivolge a voi come a figli: Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore e non perderti d'animo quando sei da lui ripreso,
Heb	12	6	perché il Signore corregge chi ama e flagella ogni figlio che gradisce.
Heb	12	7	Se voi sostenete la correzione, Dio vi tratta come figli; qual è infatti il figlio che il padre non corregga?
Heb	12	8	Ma se rimanete senza correzione, di cui tutti hanno avuta la parte loro, allora siete dei bastardi e non dei figli.
Heb	12	9	Inoltre ben abbiamo avuto per correttori i nostri padri secondo la carne e li abbiamo rispettati; non ci sottometteremo molto di piú ora al Padre degli spiriti, per vivere?
Heb	12	10	Costoro infatti ci corressero per pochi giorni, come sembrava loro bene, ma egli ci corregge per il nostro bene affinché siamo partecipi della sua santità.
Heb	12	11	Ogni correzione infatti, sul momento, non sembra essere motivo di gioia ma di tristezza; dopo però rende un pacifico frutto di giustizia a quelli che sono stati esercitati per mezzo suo.
Heb	12	12	Perciò rinfrancate le mani cadenti e le ginocchia vacillanti,
Heb	12	13	e fate dei sentieri diritti per i vostri piedi, affinché l'arto zoppo non divenga slogato, ma sia piuttosto risanato.
Heb	12	14	Procacciate la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà il Signore,
Heb	12	15	badando bene che nessuno rimanga privo della grazia di Dio e che non spunti alcuna radice di amarezza, che vi dia molestia e attraverso la quale molti vengano contaminati;
Heb	12	16	e non vi sia alcun fornicatore o profano, come Esaù, che per una vivanda vendette il suo diritto di primogenitura.
Heb	12	17	Voi infatti sapete che in seguito, quando egli volle ereditare la benedizione, fu respinto, benché la richiedesse con lacrime, perché non trovò luogo a pentimento.
Heb	12	18	Voi infatti non vi siete accostati al monte che si poteva toccare con la mano e che ardeva col fuoco, né alla caligine, né alle tenebre, né alla tempesta,
Heb	12	19	né allo squillo di tromba, né al suono di parole, che quelli che l'udirono richiesero che non fosse piú rivolta loro alcuna parola,
Heb	12	20	perché non potevano sopportare il comando dato: Quand'anche una bestia tocca il monte, sia lapidata o uccisa con frecce;
Heb	12	21	e tanto spaventevole era ciò che si vedeva che Mosè disse: Io sono tutto spaventato e tremante.
Heb	12	22	Ma voi vi siete accostati al monte Sion e alla città del Dio vivente, che è la Gerusalemme celeste e a miriadi di angeli,
Heb	12	23	all'assemblea universale e alla chiesa dei primogeniti che sono scritti nei cieli, a Dio, il giudice di tutti, agli spiriti dei giusti resi perfetti,
Heb	12	24	e a Gesú, il mediatore del nuovo patto, e al sangue dell'aspersione, che dice cose migliori di quello di Abele.
Heb	12	25	Guardate di non rifiutare colui che parla, perché se non scamparono quelli che rifiutarono di ascoltare colui che promulgava gli oracoli sulla terra, quanto meno scamperemo noi, se rifiutiamo di ascoltare colui che parla dal cielo,
Heb	12	26	la cui voce scosse allora la terra, ma che ora ha fatto questa promessa, dicendo: Ancora una volta io scuoterò non solo la terra, ma anche il cielo.
Heb	12	27	Or questo ancora una volta sta ad indicare la rimozione delle cose scosse come di cose che sono fatte, affinché rimangano quelle che non sono scosse.
Heb	12	28	Perciò, ricevendo il regno che non può essere scosso, mostriamo gratitudine, mediante la quale serviamo Dio in modo accettevole, con riverenza e timore,
Heb	12	29	perché il nostro Dio è anche un fuoco consumante.
------------------------Ebrei, capitolo 13
Heb	13	1	Continuate nell'amore fraterno.
Heb	13	2	Non dimenticate l'ospitalità, perché alcuni, praticandola, hanno ospitato senza saperlo degli angeli.
Heb	13	3	Ricordatevi dei carcerati come se foste loro compagni e di quelli che sono maltrattati, sapendo che anche voi siete nel corpo.
Heb	13	4	Sia il matrimonio tenuto in onore da tutti e il letto coniugale sia incontaminato, poiché Dio giudicherà i fornicatori e gli adulteri.
Heb	13	5	Nel vostro comportamento non siate amanti del denaro e accontentatevi di quello che avete, perché Dio stesso ha detto: Io non ti lascerò e non ti abbandonerò.
Heb	13	6	Cosí possiamo dire con fiducia: Il Signore è il mio aiuto, e io non temerò. Che cosa mi potrà fare l'uomo?.
Heb	13	7	Ricordatevi dei vostri conduttori, che vi hanno annunziato la parola di Dio e, considerando il risultato della loro condotta, imitate la loro fede.
Heb	13	8	Gesú Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno.
Heb	13	9	Non lasciatevi trasportare qua e là da varie e strane dottrine, perché è bene che il cuore sia reso saldo dalla grazia e non da cibi, da cui non ebbero alcun giovamento quelli che ne fecero uso.
Heb	13	10	Noi abbiamo un altare del quale non hanno diritto di mangiare quelli che servono al tabernacolo.
Heb	13	11	Infatti i corpi degli animali, il cui sangue è portato dal sommo sacerdote nel santuario per il peccato, sono bruciati fuori del campo,
Heb	13	12	Perciò anche Gesú, per santificare il popolo con il proprio sangue, ha sofferto fuori della porta.
Heb	13	13	Usciamo dunque fuori del campo e andiamo a lui portando il suo vituperio.
Heb	13	14	Infatti non abbiamo quaggiù una città stabile, ma cerchiamo quella futura.
Heb	13	15	Per mezzo di lui dunque, offriamo del continuo a Dio un sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome.
Heb	13	16	E non dimenticate la beneficenza e di far parte dei vostri beni agli altri, perché Dio si compiace di tali sacrifici.
Heb	13	17	Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro, perché essi vegliano sulle anime vostre, come chi ha da renderne conto, affinché facciano questo con gioia e non sospirando, perché ciò non vi sarebbe di alcun vantaggio.
Heb	13	18	Pregate per noi, perché crediamo di avere una buona coscienza, desiderando di comportarci rettamente in ogni cosa.
Heb	13	19	Ma vi esorto ancor di piú a fare questo, affinché io vi sia restituito al piú presto.
Heb	13	20	Ora il Dio della pace, che in virtú del sangue del patto eterno ha fatto risalire dai morti il Signor nostro Gesú Cristo, il grande Pastore delle pecore,
Heb	13	21	vi perfezioni in ogni buona opera, per fare la sua volontà, operando in voi ciò che è gradito davanti a lui per mezzo di Gesú Cristo, al quale sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Heb	13	22	Ora vi prego, fratelli, ritenete questa parola di esortazione, perché vi ho scritto brevemente.
Heb	13	23	Sappiate che il fratello Timoteo è stato liberato; se viene presto, vi vedrò con lui.
Heb	13	24	Salutate tutti i vostri conduttori e tutti i santi. Quelli d'Italia vi salutano.
Heb	13	25	La grazia sia con tutti voi. Amen.
------------------------Giacomo, capitolo 1
James	1	1	Giacomo, servo di Dio e del Signore Gesú Cristo, alle dodici tribú che sono disperse nel mondo: salute.
James	1	2	Considerate una grande gioia, fratelli miei, quando vi trovate di fronte a prove di vario genere,
James	1	3	sapendo che la prova della vostra fede produce costanza.
James	1	4	E la costanza compia in voi un'opera perfetta, affinché siate perfetti e completi, in nulla mancanti.
James	1	5	Ma se qualcuno di voi manca di sapienza, la chieda a Dio che dona a tutti liberamente senza rimproverare, e gli sarà data.
James	1	6	Ma la chieda con fede senza dubitare, perché chi dubita è simile all'onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là.
James	1	7	Non pensi infatti un tal uomo di ricevere qualcosa dal Signore,
James	1	8	perché è un uomo dal cuore doppio instabile in tutte le sue vie.
James	1	9	Or il fratello di umili condizioni si glori della sua elevazione,
James	1	10	e il ricco del suo abbassamento, perché passerà come un fiore di erba.
James	1	11	Infatti, come si leva il sole col suo calore ardente e fa seccare l'erba, e il suo fiore cade e la bellezza del suo aspetto perisce, cosí anche il ricco appassirà nelle sue imprese.
James	1	12	Beato l'uomo che persevera nella prova, perché, uscendone approvato, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promesso a coloro che l'amano.
James	1	13	Nessuno, quando è tentato dica: Io sono tentato da Dio, perché Dio non può essere tentato dal male, ed egli stesso non tenta nessuno.
James	1	14	Ciascuno invece è tentato quando è trascinato e adescato dalla propria concupiscenza.
James	1	15	Poi quando la concupiscenza ha concepito, partorisce il peccato e il peccato, quando è consumato, genera la morte.
James	1	16	Non lasciatevi ingannare, fratelli miei carissimi;
James	1	17	ogni buona donazione e ogni dono perfetto vengono dall'alto e discendono dal Padre dei lumi, presso il quale non vi è mutamento né ombra di rivolgimento.
James	1	18	Egli ci ha generati di sua volontà mediante la parola di verità, affinché siamo in certo modo le primizie delle sue creature.
James	1	19	Perciò, fratelli miei carissimi, sia ogni uomo pronto ad ascoltare, lento a parlare e lento all'ira,
James	1	20	perché l'ira dell'uomo non promuove la giustizia di Dio.
James	1	21	Perciò, deposta a ogni lordura e residuo di malizia, ricevete con mansuetudine la parola piantata in voi, la quale può salvare le anime vostre.
James	1	22	E siate facitori della parola e non uditori soltanto, ingannando voi stessi.
James	1	23	Poiché, se uno è uditore della parola e non facitore, è simile a un uomo che osserva la sua faccia naturale in uno specchio;
James	1	24	egli osserva se stesso e poi se ne va, dimenticando subito com'era.
James	1	25	Ma chi esamina attentamente la legge perfetta, che è la legge della libertà, e persevera in essa, non essendo un uditore dimentichevole ma un facitore dell'opera, costui sarà beato nel suo operare.
James	1	26	Se qualcuno fra voi pensa di essere religioso, ma non tiene a freno la sua lingua, certamente egli inganna il suo cuore, la religione di quel tale è vana.
James	1	27	La religione pura e senza macchia davanti a Dio e Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni e conservarsi puro dal mondo.
------------------------Giacomo, capitolo 2
James	2	1	Fratelli miei, non associate favoritismi personali alla fede del nostro Signore Gesú Cristo, il Signore della gloria.
James	2	2	Se nella vostra assemblea, infatti, entra un uomo con un anello d'oro, vestito splendidamente, ed entra anche un povero con un vestito sporco,
James	2	3	e voi avete un particolare riguardo a colui che porta la veste splendida e gli dite: Tu siediti qui in un bel posto, e al povero dite: Tu stattene là in piedi, oppure: Siediti qui vicino al mio sgabello,
James	2	4	non avete fatto una discriminazione fra voi stessi, divenendo cosí giudici dai ragionamenti malvagi?
James	2	5	Ascoltate, fratelli miei carissimi, non ha Dio scelto i poveri del mondo, perché siano ricchi in fede ed eredi del regno che egli ha promesso a coloro che lo amano?
James	2	6	Ma voi avete disonorato il povero! Non sono forse i ricchi quelli che vi tiranneggiano? Non sono essi quelli che vi trascinano davanti ai tribunali?
James	2	7	Non sono essi quelli che bestemmiano il glorioso nome che è stato invocato su di voi?
James	2	8	Se veramente adempite la legge regale secondo la Scrittura: Ama il tuo prossimo come te stesso, fate bene;
James	2	9	ma se usate favoritismi personali, commettete peccato e siete condannati dalla legge come trasgressori.
James	2	10	Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma viene meno in un sol punto, è colpevole su tutti i punti.
James	2	11	Difatti, colui che ha detto: Non commettere adulterio, ha anche detto: Non uccidere. Per cui se tu non commetti adulterio ma uccidi, sei trasgressore della legge.
James	2	12	Parlate quindi e agite come se doveste essere giudicati dalla legge della libertà,
James	2	13	perché il giudizio sarà senza misericordia contro chi non ha usato misericordia; e la misericordia trionfa sul giudizio.
James	2	14	A che giova, fratelli miei, se uno dice di aver fede ma non ha opere? Può la fede salvarlo?
James	2	15	Or, se un fratello o una sorella sono nudi e mancano del cibo quotidiano,
James	2	16	e qualcuno di voi dice loro: Andatevene in pace, scaldatevi e saziatevi, ma non date loro le cose di cui hanno bisogno per il corpo, a che giova?
James	2	17	Cosí è pure della fede; se non ha le opere, per se stessa è morta.
James	2	18	Ma qualcuno dirà: Tu hai la fede, e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le tue opere e io ti mostrerò la mia fede con le mie opere.
James	2	19	Tu credi che c'è un solo Dio. Fai bene; anche i demoni credono e tremano.
James	2	20	Ma vuoi renderti conto, o insensato, che la fede senza le opere è morta?
James	2	21	Abrahamo, nostro padre, non fu forse giustificato per mezzo delle opere quando offrí il proprio figlio Isacco sull'altare?
James	2	22	Tu vedi che la fede operava insieme alle opere di lui, e che per mezzo delle opere la fede fu resa perfetta.
James	2	23	Cosí si adempí la Scrittura, che dice: Or Abrahamo credette a Dio, e ciò gli fu imputato a giustizia; e fu chiamato amico di Dio.
James	2	24	Perciò vedete che l'uomo è giustificato per le opere e non per fede soltanto.
James	2	25	Similmente anche Rahab, la prostituta, non fu essa giustificata per le opere quando accolse i messi e li rimandò per un'altra strada?
James	2	26	Infatti, come il corpo senza lo spirito è morto, cosí anche la fede senza le opere è morta.
------------------------Giacomo, capitolo 3
James	3	1	Fratelli miei, non siate in molti a far da maestri, sapendo che ne riceveremo un piú severo giudizio,
James	3	2	poiché tutti manchiamo in molte cose. Se uno non sbaglia nel parlare, è un uomo perfetto, ed è pure capace di tenere a freno tutto il corpo.
James	3	3	Ecco noi mettiamo il freno nella bocca dei cavalli, perché ci ubbidiscano, e cosí possiamo guidare tutto il loro corpo.
James	3	4	Ecco, anche le navi, benché siano tanto grandi e siano spinte da forti venti, sono guidate da un piccolissimo timone dovunque vuole il timoniere.
James	3	5	Cosí anche la lingua è un piccolo membro, ma si vanta di grandi cose. Considerate come un piccolo fuoco incendi una grande foresta!
James	3	6	Anche la lingua è un fuoco, è il mondo dell'iniquità. Posta com'è fra le nostre membra, la lingua contamina tutto il corpo, infiamma il corso della vita ed è infiammata dalla Geenna.
James	3	7	Infatti ogni sorta di bestie, di uccelli, di rettili e di animali marini può essere domata, ed è stata domata dalla razza umana,
James	3	8	ma la lingua nessun uomo la può domare; è un male che non si può frenare, è piena di veleno mortifero.
James	3	9	Con essa benediciamo Dio e Padre, e con essa malediciamo gli uomini che sono fatti a somiglianza di Dio.
James	3	10	Dalla stessa bocca esce benedizione e maledizione. Fratelli miei, le cose non devono andare cosí.
James	3	11	La fonte emette forse dalla stessa apertura il dolce e l'amaro?
James	3	12	Può fratelli miei un fico produrre olive, o una vite fichi? Cosí nessuna fonte può dare acqua salata e acqua dolce.
James	3	13	Chi è savio e intelligente fra voi? Mostri con la buona condotta le sue opere fatte con mansuetudine di sapienza.
James	3	14	Ma se nel vostro cuore avete amara gelosia e spirito di contesa, non vantatevi e non mentite contro la verità.
James	3	15	Questa non è la sapienza che discende dall'alto, ma è terrena, animale e diabolica.
James	3	16	Dove infatti c'è invidia e contesa, lí c'è turbamento ed ogni sorta di opere malvagie.
James	3	17	Ma la sapienza che viene dall'alto prima di tutto è pura, poi pacifica, mite, docile, piena di misericordia e di frutti buoni, senza parzialità e senza ipocrisia.
James	3	18	Or il frutto della giustizia si semina nella pace per quelli che si adoperano alla pace.
------------------------Giacomo, capitolo 4
James	4	1	Da dove vengono le guerre e le contese fra voi? Non provengono forse dalle passioni che guerreggiano nelle vostre membra?
James	4	2	Voi desiderate e non avete, voi uccidete e portate invidia, e non riuscite ad ottenere; voi litigate e combattete, e non avete, perché non domandate.
James	4	3	Voi domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri.
James	4	4	Adulteri e adultere, non sapete che l'amicizia del mondo è inimicizia contro Dio? Chi dunque vuole essere amico del mondo si rende nemico di Dio.
James	4	5	Pensate che la Scrittura dica invano: Lo Spirito che abita in noi ci brama fino alla gelosia?
James	4	6	Ma egli dà una grazia ancor piú grande; perciò dice: Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili
James	4	7	Sottomettetevi dunque a Dio, resistete al diavolo ed egli fuggirà da voi.
James	4	8	Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi; nettate le vostre mani, o peccatori; e purificate i vostri cuori, o voi dal cuore doppio!
James	4	9	Affliggetevi, fate cordoglio e piangete; il vostro riso si cambi in duolo e la vostra gioia in tristezza.
James	4	10	Umiliatevi davanti al Signore, ed egli vi innalzerà.
James	4	11	Non parlate gli uni contro gli altri, fratelli; chi parla contro il fratello e giudica il proprio fratello, parla contro la legge e giudica la legge; ora se giudichi la legge, tu non sei un esecutore della legge, ma un giudice.
James	4	12	C'è un solo Legislatore, che può salvare e mandare in perdizione, ma tu chi sei, che giudichi un altro?
James	4	13	E ora a voi che dite: Oggi o domani andremo nella tale città, e vi dimoreremo un anno, commerceremo e guadagneremo,
James	4	14	mentre non sapete ciò che accadrà l'indomani. Cos'è infatti la vostra vita? In verità essa è un vapore che appare per un po' di tempo, e poi svanisce.
James	4	15	Dovreste invece dire: Se piace al Signore e se saremo in vita, noi faremo questo o quello.
James	4	16	Voi invece vi vantate nella vostra arroganza; ogni vanto di questo genere è cattivo.
James	4	17	Chi dunque sa fare il bene e non lo fa, commette peccato.
------------------------Giacomo, capitolo 5
James	5	1	E ora a voi ricchi: piangete e urlate per le sciagure che stanno per cadervi addosso.
James	5	2	Le vostre ricchezze sono marcite e i vostri vestiti sono rosi dalle tarme.
James	5	3	Il vostro oro e il vostro argento sono arrugginiti, e la loro ruggine sarà una testimonianza contro di voi e divorerà le vostre carni come un fuoco; avete accumulato tesori negli ultimi giorni.
James	5	4	Ecco, il salario da voi defraudato agli operai che hanno mietuto i vostri campi grida, e le grida di coloro che hanno mietuto sono giunte agli orecchi del Signore degli eserciti.
James	5	5	Sulla terra siete vissuti nelle delizie e morbidezze, avete pasciuto i vostri cuori come per il giorno della strage.
James	5	6	Avete condannato e ucciso il giusto, che non vi oppone resistenza.
James	5	7	Or dunque, fratelli, siate pazienti fino alla venuta del Signore; guardate come l'agricoltore aspetta il prezioso frutto della terra con pazienza, finché abbia ricevuto la pioggia della prima e dell'ultima stagione,
James	5	8	Siate pazienti anche voi; rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina.
James	5	9	Non lamentatevi gli uni degli altri, fratelli, affinché non siate giudicati; ecco, il giudice è alle porte.
James	5	10	Fratelli miei, prendete come modello di sofferenza e di pazienza i profeti, che hanno parlato nel nome del Signore.
James	5	11	Ecco, noi proclamiamo beati coloro che hanno perseverato; avete udito parlare della pazienza di Giobbe, e avete visto la sorte finale che il Signore gli riserbò, poiché il Signore è pieno di misericordia e di compassione.
James	5	12	Ora prima di tutto, fratelli miei, non giurate né per il cielo né per la terra né fate alcun altro giuramento; ma sia il vostro sí, sí e il no, no, per non cadere sotto il giudizio.
James	5	13	C'è qualcuno di voi sofferente? Preghi. C'è qualcuno d'animo lieto? Canti inni di lode.
James	5	14	Qualcuno di voi è infermo? Chiami gli anziani, della chiesa, ed essi preghino su di lui, ungendolo di olio nel nome del Signore,
James	5	15	e la preghiera della fede salverà il malato e il Signore lo risanerà, e se ha commesso dei peccati, gli saranno perdonati.
James	5	16	Confessate i vostri falli gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri, affinché siate guariti; molto può la preghiera del giusto, fatta con efficacia.
James	5	17	Elia era un uomo sottoposto alle stesse nostre passioni, eppure pregò intensamente che non piovesse, e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi.
James	5	18	Poi pregò di nuovo, e il cielo diede la pioggia e la terra produsse il suo frutto.
James	5	19	Fratelli, se uno di voi si svia dalla verità e qualcuno lo converte
James	5	20	sappia costui che chi allontana un peccatore dall'errore della sua via, salverà un'anima dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati.
------------------------1 Pietro, capitolo 1
1Pet	1	1	Pietro, apostolo di Gesú Cristo, agli eletti che risiedono come stranieri, dispersi nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadocia, nell'Asia e nella Bitinia,
1Pet	1	2	eletti secondo la preordinazione di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito, per ubbidire e per essere aspersi col sangue di Gesú Cristo: grazia e pace vi siano moltiplicate.
1Pet	1	3	Benedetto sia il Dio e Padre del Signor nostro Gesú Cristo, il quale nella sua grande misericordia ci ha rigenerati, a una viva speranza per mezzo della risurrezione di Gesú Cristo dai morti,
1Pet	1	4	per un'eredità incorruttibile, incontaminata e immarcescibile, conservata nei cieli per voi
1Pet	1	5	che dalla potenza di Dio mediante la fede siete custoditi, per la salvezza che sarà prontamente rivelata negli ultimi tempi.
1Pet	1	6	A motivo di questo voi gioite anche se al presente, per un podi tempo, dovete essere afflitti da varie prove,
1Pet	1	7	affinché la prova della vostra fede, che è molto piú preziosa dell'oro che perisce anche se vien provato col fuoco, risulti a lode, onore e gloria nella rivelazione di Gesú Cristo,
1Pet	1	8	che, pur non avendolo visto, voi amate e, credendo in lui anche se ora non lo vedete, voi esultate di una gioia ineffabile e gloriosa,
1Pet	1	9	ottenendo il compimento della vostra fede, la salvezza delle anime.
1Pet	1	10	Intorno a questa salvezza ricercarono e investigarono i profeti che profetizzarono della grazia destinata a voi,
1Pet	1	11	cercando di conoscere il tempo e le circostanze che erano indicate dallo Spirito di Cristo che era in loro, e che attestava anticipatamente delle sofferenze che sarebbero toccate a Cristo e delle glorie che le avrebbero seguite.
1Pet	1	12	A loro fu rivelato che, non per se stessi ma per noi, amministravano quelle cose che ora vi sono state annunziate da coloro che vi hanno predicato l'evangelo, mediante lo Spirito Santo mandato dal cielo; cose nelle quali gli angeli desiderano riguardare addentro.
1Pet	1	13	Perciò, avendo cinti i lombi della vostra mente, siate vigilanti, e riponete piena speranza nella grazia che vi sarà conferita nella rivelazione di Gesú Cristo.
1Pet	1	14	Come figli ubbidienti, non conformatevi alle concupiscenze del tempo passato, quando eravate nell'ignoranza,
1Pet	1	15	ma come colui che vi ha chiamati è santo, voi pure siate santi in tutta la vostra condotta,
1Pet	1	16	poiché sta scritto: Siate santi, perché io sono santo.
1Pet	1	17	E se invocate come Padre colui che senza favoritismi di persona giudica secondo l'opera di ciascuno, conducetevi con timore per tutto il tempo del vostro pellegrinaggio,
1Pet	1	18	sapendo che non con cose corruttibili, come argento od oro, siete stati riscattati dal vostro vano modo di vivere tramandatovi dai padri,
1Pet	1	19	ma col prezioso sangue di Cristo, come di Agnello senza difetto e senza macchia,
1Pet	1	20	preconosciuto prima della fondazione del mondo, ma manifestato negli ultimi tempi per voi,
1Pet	1	21	che per mezzo di lui credete in Dio che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria, affinché la vostra fede e speranza fossero in Dio.
1Pet	1	22	Avendo purificato le anime vostre con l'ubbidienza alla verità mediante lo Spirito, per avere un amore fraterno senza alcuna simulazione, amatevi intensamente gli uni gli altri di puro cuore,
1Pet	1	23	perché siete stati rigenerati non da un seme corruttibile, ma incorruttibile, per mezzo della parola di Dio vivente e che dura in eterno.
1Pet	1	24	Poiché ogni carne è come l'erba ed ogni gloria d'uomo è come il fiore dell'erba; l'erba si secca e il fiore cade,
1Pet	1	25	ma la parola del Signore rimane in eterno; e questa è la parola che vi è stata annunziata.
------------------------1 Pietro, capitolo 2
1Pet	2	1	Deposta dunque ogni malizia ed ogni inganno, le ipocrisie, le invidie ed ogni maldicenza,
1Pet	2	2	come bambini appena nati, desiderate ardentemente il puro latte della parola, affinché per suo mezzo cresciate,
1Pet	2	3	se pure avete gustato che il Signore è buono.
1Pet	2	4	Accostandovi a lui, come a pietra vivente, rigettata dagli uomini ma eletta e preziosa davanti a Dio,
1Pet	2	5	anche voi, come pietre viventi, siete edificati per essere una casa spirituale, un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali, graditi a Dio per mezzo di Gesú Cristo.
1Pet	2	6	Nella Scrittura si legge infatti: Ecco io pongo in Sion una pietra angolare, eletta, preziosa, e chi crede in essa non sarà affatto svergognato.
1Pet	2	7	Per voi dunque che credete essa è preziosa, ma per coloro che disubbidiscono: La pietra, che gli edificatori hanno rigettato, è divenuta la testata d'angolo, pietra d'inciampo e roccia d'intoppo che li fa cadere.
1Pet	2	8	Essendo disubbidienti, essi inciampano nella parola, e a questo sono altresí stati destinati.
1Pet	2	9	Ma voi siete una stirpe eletta, un regale sacerdozio, una gente santa, un popolo acquistato per Dio, affinché proclamiate le meraviglie di colui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua mirabile luce;
1Pet	2	10	voi, che un tempo non eravate un popolo, ma ora siete il popolo di Dio; voi, che non avevate ottenuto misericordia, ma ora avete ottenuto misericordia.
1Pet	2	11	Carissimi, io vi esorto, come stranieri e pellegrini, ad astenervi dai desideri della carne che guerreggiano contro l'anima.
1Pet	2	12	Comportatevi bene fra i gentili affinché, là dove vi accusano di essere dei malfattori, a motivo delle buone opere che osservano in voi, possano glorificare Dio nel giorno della visitazione.
1Pet	2	13	Sottomettetevi dunque per amore del Signore ad ogni autorità costituita: sia al re come al sovrano,
1Pet	2	14	sia ai governatori, come mandati da lui per punire i malfattori e per lodare quelli che fanno il bene,
1Pet	2	15	perché questa è la volontà di Dio, che, facendo il bene, turiate la bocca all'ignoranza degli uomini stolti.
1Pet	2	16	Comportatevi come uomini liberi, non facendo uso della libertà come di un pretesto per coprire la malvagità, ma come servi di Dio.
1Pet	2	17	Onorate tutti, amate la fratellanza, temete Dio, rendete onore al re.
1Pet	2	18	Servi, siate con ogni timore sottomessi ai vostri padroni, non solo ai buoni e giusti, ma anche agli ingiusti,
1Pet	2	19	perché è cosa lodevole se uno, per motivo di coscienza davanti a Dio, sopporta afflizioni soffrendo ingiustamente.
1Pet	2	20	Che gloria sarebbe infatti se sopportate pazientemente delle battiture, quando siete colpevoli? Ma se sopportate pazientemente delle battiture quando agite bene, questa è cosa gradita a Dio.
1Pet	2	21	A questo infatti siete stati chiamati, perché Cristo ha sofferto per noi, lasciandoci un esempio, affinché seguitate le sue orme.
1Pet	2	22	Egli non commise alcun peccato e non fu trovato alcun inganno nella sua bocca,
1Pet	2	23	Oltraggiato, non rispondeva con oltraggi; soffrendo, non minacciava, ma si rimetteva nelle mani di colui che giudica giustamente.
1Pet	2	24	Egli stesso portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, affinché noi, morti al peccato, viviamo per la giustizia; e per le sue lividure siete stati guariti.
1Pet	2	25	Eravate infatti come pecore erranti, ma ora siete tornati al pastore e custode delle anime vostre.
------------------------1 Pietro, capitolo 3
1Pet	3	1	Similmente voi, mogli, siate sottomesse ai vostri mariti affinché, anche se ve ne sono alcuni che non ubbidiscono alla parola, siano guadagnati senza parola dalla condotta delle loro mogli,
1Pet	3	2	quando vedranno la vostra casta condotta accompagnata da timore.
1Pet	3	3	Il vostro ornamento non sia quello esteriore: intrecciare i capelli, portare i gioielli d'oro o indossare belle vesti
1Pet	3	4	ma l'essere nascosto nel cuore con un'incorrotta purezza di uno spirito dolce e pacifico, che è di grande valore davanti a Dio.
1Pet	3	5	Cosí infatti si adornavano una volta le sante donne che speravano in Dio, stando sottomesse ai loro mariti
1Pet	3	6	come Sara che ubbidiva ad Abrahamo, chiamandolo signore, di essa voi siete divenute figlie, se fate il bene e non vi lasciate prendere da alcun spavento.
1Pet	3	7	Similmente voi, mariti, vivete con le vostre mogli con la comprensione dovuta alla donna, come al vaso piú debole, e onoratele perché sono coeredi con voi della grazia della vita, affinché le vostre preghiere non siano impedite.
1Pet	3	8	Infine siate tutti di una sola mente, compassionevoli, pieni di amor fraterno, misericordiosi e benevoli,
1Pet	3	9	non rendendo male per male od oltraggio per oltraggio ma, al contrario, benedite, sapendo che a questo siete stati chiamati, affinché ereditiate la benedizione.
1Pet	3	10	Infatti chi vuole amare la vita e vedere dei buoni giorni, trattenga la sua bocca dal male e le sue labbra dal parlare con inganno;
1Pet	3	11	si ritragga dal male e faccia il bene, cerchi la pace e la persegua,
1Pet	3	12	perché gli occhi del Signore sono sui giusti e i suoi orecchi sono attenti alla loro preghiera, ma la faccia del Signore è contro quelli che fanno il male.
1Pet	3	13	E chi vi farà del male, se voi seguite il bene?
1Pet	3	14	Ma, anche se doveste soffrire per la giustizia, beati voi! Or non abbiate di loro alcun timore e non vi turbate,
1Pet	3	15	anzi santificate il Signore Dio nei vostri cuori e siate sempre pronti a rispondere a vostra difesa a chiunque vi domandi spiegazione della speranza che è in voi con mansuetudine e timore,
1Pet	3	16	avendo una buona coscienza affinché, quando vi accusano di essere dei malfattori, vengano svergognati coloro che calunniano la vostra buona condotta in Cristo.
1Pet	3	17	E' meglio infatti, se tale è la volontà di Dio, soffrire facendo il bene piuttosto che facendo il male
1Pet	3	18	perché anche Cristo ha sofferto una volta per i peccati, il giusto per gl'ingiusti, per condurci a Dio. Fu messo a morte nella carne, ma vivificato dallo Spirito,
1Pet	3	19	nel quale egli andò anche a predicare agli spiriti che erano in carcere,
1Pet	3	20	che un tempo furono ribelli, quando la pazienza di Dio aspettava ai giorni di Noé mentre si fabbricava l'arca, nella quale poche persone, otto in tutto, furono salvate attraverso l'acqua,
1Pet	3	21	la quale è figura del battesimo (non la rimozione di sporcizia della carne, ma la richiesta di buona coscienza presso Dio), che ora salva anche noi mediante la risurrezione di Gesú Cristo,
1Pet	3	22	il quale è andato in cielo ed è alla destra di Dio, dove gli sono sottoposti angeli, potestà e potenze.
------------------------1 Pietro, capitolo 4
1Pet	4	1	Poiché dunque Cristo ha sofferto per noi nella carne, armatevi anche voi del medesimo pensiero, perché chi ha sofferto nella carne ha smesso di peccare,
1Pet	4	2	per vivere il tempo che resta nella carne non piú nelle passioni degli uomini, ma secondo la volontà di Dio.
1Pet	4	3	Basta a noi infatti il tempo della vita che abbiamo trascorso a soddisfare le cose desiderate dai gentili, quando camminavamo nelle dissolutezze, nelle passioni, nelle ubriachezze, nelle gozzoviglie, nelle baldorie e nelle abominevoli idolatrie.
1Pet	4	4	Per questo trovano strano che voi non corriate con loro agli stessi eccessi di dissolutezza e parlano male di voi.
1Pet	4	5	Essi renderanno conto a colui che è pronto a giudicare i vivi e i morti.
1Pet	4	6	Per questo infatti è stato predicato l'evangelo anche ai morti, affinché fossero giudicati nella carne secondo gli uomini, ma vivessero nello spirito secondo Dio.
1Pet	4	7	Or la fine di tutte le cose è vicina; siate dunque sobri e vigilanti per dedicarvi alle preghiere,
1Pet	4	8	avendo prima di tutto un intenso amore gli uni per gli altri, perché l'amore coprirà una moltitudine di peccati.
1Pet	4	9	Siate ospitali gli uni verso gli altri senza mormorare.
1Pet	4	10	Ciascuno metta al servizio degli altri il dono che ha ricevuto, come buoni amministratori della multiforme grazia di Dio.
1Pet	4	11	Chi parla, lo faccia come se annunciasse gli oracoli di Dio; chi fa un servizio, lo faccia nella forza che gli è fornita da Dio, affinché in ogni cosa sia glorificato Dio per mezzo di Gesú Cristo, a cui appartiene la gloria e il dominio per i secoli dei secoli. Amen.
1Pet	4	12	Carissimi, non lasciatevi disorientare per la prova di fuoco che è in atto in mezzo a voi per provarvi, come se vi accadesse qualcosa di strano.
1Pet	4	13	Ma, nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi perché anche nella manifestazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare.
1Pet	4	14	Se siete vituperati per il nome di Cristo, beati voi, poiché lo Spirito di gloria e lo Spirito di Dio riposa su di voi; da parte loro egli è bestemmiato, ma da parte vostra egli è glorificato.
1Pet	4	15	Nessuno di voi abbia a soffrire come omicida o ladro o malfattore, o perché si impiccia negli affari degli altri;
1Pet	4	16	ma, se uno soffre come cristiano, non si vergogni, anzi glorifichi Dio a questo riguardo.
1Pet	4	17	Poiché è giunto il tempo che il giudizio cominci dalla casa di Dio, e se comincia prima da noi, quale sarà la fine di coloro che non ubbidiscono all'evangelo di Dio?
1Pet	4	18	E se il giusto è appena salvato, cosa avverrà dell'empio e del peccatore?.
1Pet	4	19	Perciò anche quelli che soffrono secondo la volontà di Dio, raccomandino a lui le proprie anime, come al fedele Creatore, facendo il bene.
------------------------1 Pietro, capitolo 5
1Pet	5	1	Esorto gli anziani che sono fra voi io che sono anziano con loro e testimone delle sofferenze di Cristo e che sono anche partecipe della gloria che dev'essere rivelata:
1Pet	5	2	pascete il gregge di Dio che è fra voi, sorvegliandolo non per forza, ma volentieri, non per avidità di guadagno ma di buona volontà,
1Pet	5	3	e non come signoreggiando su coloro che vi sono affidati, ma essendo i modelli del gregge.
1Pet	5	4	E quando apparirà il sommo pastore, riceverete la corona della gloria che non appassisce.
1Pet	5	5	Similmente voi, giovani, siate sottomessi agli anziani. Sí, sottomettetevi tutti gli uni agli altri e rivestitevi di umiltà, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili.
1Pet	5	6	Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli v'innalzi al tempo opportuno,
1Pet	5	7	gettando su di lui ogni vostra sollecitudine, perché egli ha cura di voi.
1Pet	5	8	Siate sobri, vegliate, perché il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare.
1Pet	5	9	Resistetegli, stando fermi nella fede, sapendo che le stesse sofferenze si compiono nella vostra fratellanza sparsa per il mondo.
1Pet	5	10	E il Dio di ogni grazia, che vi ha chiamati alla sua eterna gloria in Cristo Gesú, dopo che avrete sofferto per un po' di tempo, vi perfezionerà egli stesso, vi renderà fermi, vi fortificherà e vi stabilirà saldamente.
1Pet	5	11	A lui sia la gloria e il dominio per i secoli dei secoli. Amen.
1Pet	5	12	Vi ho scritto brevemente per mezzo di Silvano, che io ritengo un fratello fedele, esortandovi e attestandovi che la vera grazia di Dio è quella in cui vi trovate.
1Pet	5	13	La chiesa che è in Babilonia eletta come voi, vi saluta. Anche Marco, mio figlio, vi saluta.
1Pet	5	14	Salutatevi gli uni gli altri con un bacio d'amore. Pace sia a voi tutti che siete in Cristo Gesú. Amen.
------------------------2 Pietro, capitolo 1
2Pet	1	1	Simon Pietro, servo e apostolo di Gesú Cristo, a coloro che hanno ricevuto in sorte una fede preziosa quanto la nostra nella giustizia del nostro Dio e Salvatore Gesù Cristo:
2Pet	1	2	grazia e pace vi siano moltiplicate nella conoscenza di Dio e di Gesú, nostro Signore.
2Pet	1	3	Poiché la sua divina potenza ci ha donato tutte le cose che appartengono alla vita e alla pietà, per mezzo della conoscenza di colui che ci ha chiamati mediante la sua gloria e virtú,
2Pet	1	4	attraverso le quali ci sono donate le preziose e grandissime promesse, affinché per mezzo di esse diventiate partecipi della natura divina, dopo essere fuggiti dalla corruzione che è nel mondo a motivo della concupiscenza.
2Pet	1	5	Anche voi per questa stessa ragione usando ogni diligenza, aggiungete alla vostra fede la virtú, alla virtú la conoscenza,
2Pet	1	6	alla conoscenza l'auto-controllo, all'auto-controllo la perseveranza, alla perseveranza la pietà
2Pet	1	7	alla pietà l'affetto fraterno e all'affetto fraterno l'amore.
2Pet	1	8	Perché, se queste cose si trovano in voi abbondantemente, non vi renderanno pigri né sterili nella conoscenza del Signore nostro Gesú Cristo.
2Pet	1	9	Chi invece non ha queste cose è cieco e miope, perché ha dimenticato di essere stato purificato dai suoi vecchi peccati.
2Pet	1	10	Perciò, fratelli, sforzatevi sempre maggiormente di rendere sicura la vostra vocazione ed elezione perché, facendo queste cose, non inciamperete mai.
2Pet	1	11	Cosí infatti vi sarà ampiamente concesso l'ingresso nel regno eterno del nostro Signore e Salvatore Gesú Cristo.
2Pet	1	12	Perciò non tralascerò di ricordarvi del continuo queste cose, benché le conosciate già e siate saldi nella verità che ora avete.
2Pet	1	13	Ma ritengo giusto, finché sono in questa tenda, di tenervi desti ricordandovi queste cose,
2Pet	1	14	sapendo che presto dovrò lasciare questa mia tenda, come me l'ha dichiarato il Signor nostro Gesú Cristo.
2Pet	1	15	Ma farò in modo che, anche dopo la mia dipartita, voi possiate sempre ricordarvi di queste cose.
2Pet	1	16	Infatti non vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signor nostro Gesú Cristo, andando dietro a favole abilmente escogitate, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua maestà.
2Pet	1	17	Egli ricevette infatti da Dio Padre onore e gloria, quando dalla maestosa gloria gli fu rivolta questa voce: Questi è il mio amato Figlio, nel quale mi sono compiaciuto.
2Pet	1	18	E noi udimmo questa voce recata dal cielo, quando eravamo con lui sul monte santo.
2Pet	1	19	Noi abbiamo anche la parola profetica piú certa a cui fate bene a porgere attenzione, come a una lampada che splende in un luogo oscuro, finché spunti il giorno e la stella mattutina sorga nei vostri cuori,
2Pet	1	20	sapendo prima questo: che nessuna profezia della Scrittura è soggetta a particolare interpretazione.
2Pet	1	21	Nessuna profezia infatti è mai proceduta da volontà d'uomo, ma i santi uomini di Dio hanno parlato, perché spinti dallo Spirito Santo.
------------------------2 Pietro, capitolo 2
2Pet	2	1	Or vi furono anche dei falsi profeti fra il popolo, come pure vi saranno fra voi dei falsi dottori che introdurranno di nascosto eresie di perdizione e, rinnegando il Padrone che li ha comprati, si attireranno addosso una fulminea distruzione.
2Pet	2	2	E molti seguiranno le loro deleterie dottrine e per causa loro la via della verità sarà diffamata.
2Pet	2	3	E nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole bugiarde; ma la loro condanna è da molto tempo all'opera e la loro rovina non si farà attendere.
2Pet	2	4	Se Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li cacciò nel tartaro tenendoli in catene di tenebre infernali, per esservi custoditi per il giudizio;
2Pet	2	5	e non risparmiò il mondo antico ma salvò con altre sette persone Noé, predicatore di giustizia, quando fece venire il diluvio sul mondo degli empi,
2Pet	2	6	e condannò alla distruzione le città di Sodoma e di Gomorra, riducendole in cenere, e le fece un esempio per coloro che in avvenire sarebbero vissuti empiamente,
2Pet	2	7	e scampò invece il giusto Lot, oppresso dalla condotta immorale di quegli scellerati
2Pet	2	8	(quel giusto infatti, per ciò che vedeva e udiva mentre abitava in mezzo a loro, tormentava ogni giorno la sua anima giusta a motivo delle loro opere malvagie),
2Pet	2	9	il Signore sa liberare i pii dalla prova e riservare gli ingiusti per essere puniti nel giorno del giudizio,
2Pet	2	10	specialmente coloro che seguono la carne nei suoi desideri corrotti e disprezzano l'autorità. Essi sono audaci, arroganti e non hanno timore di dir male delle dignità;
2Pet	2	11	mentre gli angeli stessi, benché siano superiori per forza e per potenza, non portano contro di esse alcun giudizio oltraggioso davanti al Signore.
2Pet	2	12	Ma costoro, come bestie irragionevoli, per natura generate ad essere prese e distrutte, parlano male delle cose che non conoscono e nella loro corruzione saranno annientati, ricevendo cosí il salario della loro malvagità.
2Pet	2	13	Essi stimano un piacere fare baldoria in pieno giorno; sono macchie ed infamia e, mentre prendono parte ai vostri conviti, gioiscono nei loro inganni.
2Pet	2	14	Hanno occhi pieni di adulterio e che non cessano mai di peccare, adescano le anime instabili, hanno il cuore esercitato alla cupidigia e sono figli di maledizione.
2Pet	2	15	Essi, abbandonata la retta via, si sono sviati seguendo la via di Balaam, figlio di Beor, che amò il salario d'iniquità,
2Pet	2	16	ma fu ripreso per la sua prevaricazione: un'asina muta parlando con voce umana, represse la follia del profeta.
2Pet	2	17	Costoro sono fonti senz'acqua nuvole sospinte dalla tempesta, ai quali è riservata la caligine delle tenebre infernali per sempre.
2Pet	2	18	Infatti con discorsi oltremodo gonfi e vani adescano, mediante le passioni della carne e la scostumatezza coloro che erano veramente sfuggiti da quelli che vivono nell'errore;
2Pet	2	19	mentre promettono loro libertà, essi stessi sono schiavi della corruzione, perché uno diventa schiavo di ciò che lo ha vinto.
2Pet	2	20	Quelli infatti che sono fuggiti dalle contaminazioni del mondo per mezzo della conoscenza del Signore e Salvatore Gesú Cristo, se sono da queste di nuovo avviluppati e vinti, la loro ultima condizione è peggiore della prima.
2Pet	2	21	Poiché sarebbe stato meglio per loro non aver conosciuto la via della giustizia, anziché, dopo averla conosciuta, voltar le spalle al santo comandamento che era stato loro dato.
2Pet	2	22	Ma è avvenuto loro ciò che dice un vero proverbio: Il cane è tornato al suo vomito, e la scrofa lavata è tornata a voltolarsi nel fango.
------------------------2 Pietro, capitolo 3
2Pet	3	1	Carissimi, questa è già la seconda epistola che vi scrivo; in entrambe cerco di tener desto il vostro genuino modo di pensare facendo appello alla vostra memoria
2Pet	3	2	affinché vi ricordiate delle parole già dette dai santi profeti e del comandamento dello stesso Signore e Salvatore trasmessovi da noi apostoli,
2Pet	3	3	Prima di tutto dovete sapere questo, che negli ultimi giorni verranno degli schernitori, che cammineranno secondo le loro proprie voglie
2Pet	3	4	e diranno: Dov'è la promessa della sua venuta? Da quando infatti i padri si sono addormentati, tutte le cose continuano come dal principio della creazione.
2Pet	3	5	Ma essi dimenticano volontariamente che per mezzo della parola di Dio i cieli vennero all'esistenza molto tempo fa, e che la terra fu tratta dall'acqua e fu formata mediante l'acqua,
2Pet	3	6	a motivo di cui il mondo di allora, sommerso dall'acqua, perì,
2Pet	3	7	mentre i cieli e la terra attuali sono riservati dalla stessa parola per il fuoco, conservati per il giorno del giudizio e della perdizione degli uomini empi.
2Pet	3	8	Ora, carissimi, non dimenticate quest'unica cosa: che per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni come un giorno.
2Pet	3	9	Il Signore non ritarda l'adempimento della sua promessa, come alcuni credono che egli faccia, ma è paziente verso di noi non volendo che alcuno perisca, ma che tutti vengano a ravvedimento.
2Pet	3	10	Ora il giorno del Signore verrà come un ladro di notte; in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi si dissolveranno consumati dal calore e la terra e le opere che sono in essa saranno arse.
2Pet	3	11	Poiché dunque tutte queste cose devono essere distrutte, come non dovreste voi avere una condotta santa e pia,
2Pet	3	12	mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio, a motivo del quale i cieli infuocati si dissolveranno e gli elementi consumati dal calore si fonderanno?
2Pet	3	13	Ma noi, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e nuova terra nei quali abita la giustizia.
2Pet	3	14	Perciò, carissimi, aspettando queste cose, fate in modo di essere trovati da lui immacolati e irreprensibili, in pace.
2Pet	3	15	E ricordate che la pazienza del nostro Signore è in funzione della salvezza, come anche il nostro caro fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data;
2Pet	3	16	e questo egli fa in tutte le sue epistole, in cui parla di queste cose. In esse vi sono alcune cose difficili da comprendere, che gli uomini ignoranti ed instabili torcono, come fanno con le altre Scritture, a loro propria perdizione.
2Pet	3	17	Voi dunque, carissimi, conoscendo già queste cose, state in guardia per non venir meno nella vostra fermezza portati via dall'errore degli empi.
2Pet	3	18	Crescete invece nella grazia e nella conoscenza del Signore e Salvatore nostro Gesú Cristo. A lui sia la gloria, ora e in eterno. Amen.
------------------------1 Giovanni, capitolo 1
1John	1	1	Quel che era dal principio, quel che abbiamo udito, quel che abbiamo visto con i nostri occhi, quel che abbiamo contemplato e che le nostre mani hanno toccato della Parola della vita
1John	1	2	(e la vita è stata manifestata e noi l'abbiamo vista e ne rendiamo testimonianza, e vi annunziamo la vita eterna che era presso il Padre e che è stata manifestata a noi),
1John	1	3	quello che abbiamo visto e udito, noi ve lo annunziamo, affinché anche voi abbiate comunione con noi, e la nostra comunione è col Padre e col suo Figlio, Gesú Cristo,
1John	1	4	E vi scriviamo queste cose affinché la vostra gioia sia completa.
1John	1	5	Or questo è il messaggio che abbiamo udito da lui, e che vi annunziamo: Dio è luce e in lui non vi è tenebra alcuna.
1John	1	6	Se diciamo di avere comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, noi mentiamo e non mettiamo in pratica la verità;
1John	1	7	ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, abbiamo comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesú Cristo, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato.
1John	1	8	Se diciamo di essere senza peccato inganniamo noi stessi e la verità non è in noi.
1John	1	9	Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto, da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità.
1John	1	10	Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo e la sua parola non è in noi.
------------------------1 Giovanni, capitolo 2
1John	2	1	Figlioletti miei, vi scrivo queste cose affinché non pecchiate; e se pure qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesú Cristo il giusto.
1John	2	2	Egli è l'espiazione per i nostri peccati; e non solo per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.
1John	2	3	E da questo sappiamo che l'abbiamo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti.
1John	2	4	Chi dice: Io l'ho conosciuto, e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui.
1John	2	5	Ma chi osserva la sua parola, l'amore di Dio in lui è perfetto. Da questo conosciamo che siamo in lui.
1John	2	6	Chi dice di dimorare in lui, deve camminare anch'egli come camminò lui.
1John	2	7	Fratelli, non vi scrivo un nuovo comandamento, ma un comandamento vecchio, che avevate dal principio: il comandamento vecchio è la parola che avete udito dal principio.
1John	2	8	E tuttavia vi scrivo un comandamento nuovo, il che è vero in lui e in voi, perché le tenebre stanno passando e già risplende la vera luce.
1John	2	9	Chi dice di essere nella luce e odia il proprio fratello, è ancora nelle tenebre.
1John	2	10	Chi ama il proprio fratello dimora nella luce e non vi è niente in lui che lo faccia cadere.
1John	2	11	Ma chi odia il proprio fratello è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché le tenebre gli hanno accecato gli occhi.
1John	2	12	Figlioletti, vi scrivo perché i vostri peccati vi sono perdonati per mezzo del suo nome.
1John	2	13	Padri vi scrivo perché avete conosciuto colui che è dal principio. Giovani, vi scrivo perche avete vinto il maligno. Figlioletti, vi scrivo perché avete conosciuto il Padre.
1John	2	14	Padri, vi ho scritto perché avete conosciuto colui che è dal principio. Giovani, vi ho scritto perché siete forti e la parola di Dio dimora in voi, e perché avete vinto il maligno.
1John	2	15	Non amate il mondo, né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui.
1John	2	16	perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e l'orgoglio della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo.
1John	2	17	E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno.
1John	2	18	Fanciulli, è l'ultima ora. E, come avete udito, l'anticristo deve venire, e fin da ora sono sorti molti anticristi; da questo conosciamo che è l'ultima ora.
1John	2	19	Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri perché, se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi, ma ciò è accaduto perché fosse palesato che non tutti sono dei nostri.
1John	2	20	Ma voi avete l'unzione dal Santo e conoscete ogni cosa.
1John	2	21	Non vi ho scritto perché non conoscete la verità, ma perché la conoscete e perché nessuna menzogna proviene dalla verità.
1John	2	22	Chi è il mendace, se non colui che nega che Gesú è il Cristo? Costui è l'anticristo, che nega il Padre e il Figlio.
1John	2	23	Chiunque nega il Figlio, non ha neanche il Padre; chi riconosce il Figlio, ha anche il Padre.
1John	2	24	Quanto a voi dunque, dimori in voi ciò che avete udito dal principio; se ciò che avete udito dal principio dimora in voi, anche voi dimorerete nel Figlio e nel Padre.
1John	2	25	E questa è la promessa che egli ci ha fatto: la vita eterna.
1John	2	26	Vi ho scritto queste cose riguardo a coloro che cercano di sedurvi.
1John	2	27	Ma quanto a voi, l'unzione che avete ricevuto da lui dimora in voi e non avete bisogno che alcuno v'insegni; ma, come la sua unzione v'insegna ogni cosa ed è verace e non è menzogna, dimorate in lui come essa vi ha insegnato.
1John	2	28	Ora dunque, figlioletti, dimorate in lui affinché, quando egli apparirà, noi possiamo avere fiducia e alla sua venuta non veniamo svergognati davanti a Lui.
1John	2	29	Se voi sapete che egli è giusto, sappiate che chiunque pratica la giustizia, è nato da lui.
------------------------1 Giovanni, capitolo 3
1John	3	1	Vedete quale amore il Padre ha profuso su di noi, facendoci chiamare figli di Dio. La ragione per cui il mondo non ci conosce è perché non ha conosciuto lui,
1John	3	2	Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è ancora stato manifestato ciò che saremo; sappiamo però che quando egli sarà manifestato, saremo simili a lui, perché lo vedremo come egli è.
1John	3	3	E chiunque ha questa speranza in lui, purifichi se stesso, come egli è puro.
1John	3	4	Chiunque commette il peccato, commette pure una violazione della legge; e il peccato è violazione della legge.
1John	3	5	E voi sapete che egli è stato manifestato per togliere via i nostri peccati; e in lui non vi è peccato.
1John	3	6	Chiunque dimora in lui non pecca chiunque pecca non l'ha visto né l'ha conosciuto.
1John	3	7	Figlioletti, nessuno vi seduca: chi pratica la giustizia è giusto, come egli è giusto,
1John	3	8	Chiunque commette il peccato è dal diavolo, perché il diavolo pecca dal principio; per questo è stato manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo.
1John	3	9	Chiunque è nato da Dio non commette peccato, perché il seme di Dio dimora in lui e non può peccare perché è nato da Dio.
1John	3	10	Da questo si riconoscono i figli di Dio e i figli del diavolo: chiunque non pratica la giustizia non è da Dio, e neppure lo è chi non ama il proprio fratello.
1John	3	11	Poiché questo è l'annunzio che avete udito dal principio: che ci amiamo gli uni gli altri,
1John	3	12	non come Caino, che era dal maligno e uccise il proprio fratello. E per quale motivo lo uccise? Perché le sue opere erano malvagie e quelle di suo fratello giuste.
1John	3	13	Non vi meravigliate, fratelli miei, se il mondo vi odia.
1John	3	14	Noi sappiamo di essere passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli; chi non ama il proprio fratello rimane nella morte.
1John	3	15	Chiunque odia il proprio fratello è omicida, e voi sapete che nessun omicida ha la vita eterna dimorante in sé.
1John	3	16	Da questo abbiamo conosciuto l'amore: egli ha dato la sua vita per noi anche noi dobbiamo dare la nostra vita per i fratelli.
1John	3	17	Ora, se uno ha dei beni di questo mondo e vede il proprio fratello che è nel bisogno e gli chiude le sue viscere, come dimora in lui l'amore di Dio?
1John	3	18	Figlioletti miei, non amiamo a parole né con la lingua, ma a fatti e in verità.
1John	3	19	E da questo noi sappiamo di essere nella verità e tranquillizzeremo i nostri cuori davanti a lui;
1John	3	20	poiché, se il nostro cuore ci condanna, Dio è piú grande del nostro cuore e conosce ogni cosa.
1John	3	21	Carissimi, se il nostro cuore non ci condanna, abbiamo fiducia davanti a Dio
1John	3	22	e qualunque cosa chiediamo, la riceviamo da lui, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo le cose che gli sono gradite.
1John	3	23	E questo è il suo comandamento, che crediamo nel nome del suo Figlio Gesú Cristo e ci amiamo gli uni gli altri come egli ci ha comandato.
1John	3	24	Chi osserva i suoi comandamenti dimora in Dio, ed egli in lui; e da questo sappiamo che egli dimora in noi: dallo Spirito che egli ci ha dato.
------------------------1 Giovanni, capitolo 4
1John	4	1	Carissimi, non credete ad ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere se sono da Dio, perché molti falsi profeti sono usciti fuori nel mondo.
1John	4	2	Da questo potete conoscere lo Spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Gesú Cristo è venuto nella carne, è da Dio.
1John	4	3	E ogni spirito che non riconosce che Gesú Cristo è venuto nella carne, non è da Dio; e questo è lo spirito dell'Anticristo che, come avete udito, deve venire; e ora è già nel mondo.
1John	4	4	Voi siete da Dio, figlioletti, e li avete vinti, perché colui che è in voi è piú grande di colui che è nel mondo.
1John	4	5	Essi sono dal mondo; per questo parlano di cose del mondo e il mondo li ascolta.
1John	4	6	Noi siamo da Dio; chi conosce Dio ci ascolta; chi non è da Dio non ci ascolta; da questo riconosciamo lo Spirito della verità e lo spirito dell'errore.
1John	4	7	Carissimi, amiamoci gli uni gli altri poiché l'amore è da Dio e chiunque ama è nato da Dio e conosce Dio.
1John	4	8	Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.
1John	4	9	In questo si è manifestato l'amore di Dio verso di noi, che Dio ha mandato il suo Figlio unigenito nel mondo, affinché noi vivessimo per mezzo di lui.
1John	4	10	In questo è l'amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che lui ha amato noi e ha mandato il suo Figlio per essere l'espiazione per i nostri peccati.
1John	4	11	Carissimi, se Dio ci ha amato in questo modo, anche noi ci dobbiamo amare gli uni gli altri.
1John	4	12	Nessuno ha mai visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio dimora in noi e il suo amore è perfetto in noi.
1John	4	13	Da questo conosciamo che dimoriamo in lui ed egli in noi, perché egli ci ha dato del suo Spirito.
1John	4	14	E noi stessi abbiamo visto e testimoniato che il Padre ha mandato il Figlio per essere il Salvatore del mondo.
1John	4	15	Chiunque riconosce che Gesú è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio.
1John	4	16	E noi abbiamo conosciuto e creduto all'amore che Dio ha per noi. Dio è amore, e chi dimora nell'amore dimora in Dio e Dio in lui.
1John	4	17	In questo l'amore è stato reso perfetto in noi (perché abbiamo fiducia nel giorno del giudizio): che quale egli è, tali siamo anche noi in questo mondo.
1John	4	18	Nell'amore non c'è paura, anzi l'amore perfetto caccia via la paura, perché la paura ha a che fare con la punizione, e chi ha paura non è perfetto nell'amore.
1John	4	19	Noi lo amiamo, perché egli ci ha amati per primo.
1John	4	20	Se uno dice: Io amo Dio, e odia il proprio fratello, è bugiardo; chi non ama infatti il proprio fratello che vede, come può amare Dio che non vede?
1John	4	21	E questo è il comandamento che abbiamo ricevuto da lui: chi ama Dio, ami anche il proprio fratello.
------------------------1 Giovanni, capitolo 5
1John	5	1	Chiunque crede che Gesú è il Cristo, è nato da Dio; e chiunque ama colui che lo ha generato, ama anche chi è stato generato da lui.
1John	5	2	Da questo sappiamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti.
1John	5	3	Questo infatti è l'amore di Dio: che noi osserviamo i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi.
1John	5	4	Poiché tutto quello che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede.
1John	5	5	Chi è che vince il mondo, se non colui che crede che Gesú è il Figlio di Dio?
1John	5	6	Questi è colui che è venuto con acqua e sangue, cioè, Gesú Cristo; non con acqua soltanto, ma con acqua e con sangue. E lo Spirito è colui che ne rende testimonianza, perché lo Spirito è la verità.
1John	5	7	Poiché tre sono quelli che rendono testimonianza nel cielo: il Padre, la Parola e lo Spirito Santo; e questi tre sono uno.
1John	5	8	Tre ancora sono quelli che rendono testimonianza sulla terra: lo Spirito, l'acqua e il sangue; e questi tre sono d'accordo come uno.
1John	5	9	Se noi accettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza di Dio è ancora piú grande, poiché questa è la testimonianza di Dio che egli ha dato circa il suo Figlio.
1John	5	10	Chi crede nel Figlio di Dio ha questa testimonianza in sé; chi non crede a Dio, lo ha fatto bugiardo, perché non ha creduto alla testimonianza che Dio ha reso circa suo Figlio.
1John	5	11	E la testimonianza è questa: Dio ci ha dato la vita eterna, e questa vita è nel suo Figlio.
1John	5	12	Chi ha il Figlio, ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita.
1John	5	13	Ho scritto queste cose a voi che credete nel nome del Figlio di Dio, affinché sappiate che avete la vita eterna e affinché continuiate a credere nel nome del Figlio di Dio.
1John	5	14	Questa è la sicurezza che abbiamo davanti a lui: se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce.
1John	5	15	E se sappiamo che egli ci esaudisce in qualunque cosa gli chiediamo, noi sappiamo di avere le cose che gli abbiamo chiesto.
1John	5	16	Se uno vede il proprio fratello commettere un peccato che non sia a morte, preghi Dio, ed egli gli darà la vita, a quelli cioè che commettono peccato che non è a morte. Vi è un peccato che è a morte; non dico egli debba pregare per questo.
1John	5	17	Ogni iniquità è peccato, ma c'è un peccato che non è a morte.
1John	5	18	Noi sappiamo che chiunque è nato da Dio non pecca; chi è nato da Dio preserva se stesso, e il maligno non lo tocca.
1John	5	19	Noi sappiamo che siamo da Dio e che tutto il mondo giace nel maligno.
1John	5	20	Ma noi sappiamo che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato intendimento, affinché conosciamo colui che è il Vero; e noi siamo nel Vero. nel suo Figlio Gesú Cristo; questo è il vero Dio e la vita eterna.
1John	5	21	Figlioletti, guardatevi dagli idoli.
------------------------2 Giovanni, capitolo 1
2John	1	1	L'anziano alla signora eletta e ai suoi figli che amo in verità, e non io solo, ma anche tutti quelli che hanno conosciuto la verità,
2John	1	2	a motivo della verità che dimora in noi e sarà con noi in eterno:
2John	1	3	grazia, misericordia e pace siano con voi da Dio Padre e dal Signor Gesú Cristo, il Figlio del Padre, in verità e amore.
2John	1	4	Mi sono grandemente rallegrato di aver trovato alcuni dei tuoi figli che camminano nella verità, secondo il comandamento che abbiamo ricevuto dal Padre.
2John	1	5	E ora ti prego, signora, non come scrivendoti un comandamento nuovo, ma quello che abbiamo avuto dal principio, che ci amiamo gli uni gli altri,
2John	1	6	E questo è l'amore, che camminiamo secondo i suoi comandamenti. Come avete udito dal principio, questo è il comandamento che abbiamo ricevuto, perché camminiate in esso.
2John	1	7	Poiché sono apparsi nel mondo molti seduttori, i quali non confessano che Gesú Cristo sia venuto in carne; questi è il seduttore e l'anticristo.
2John	1	8	Fate attenzione a non perdere il frutto delle cose compiute, ma fate in modo di riceverne una piena ricompensa.
2John	1	9	Chi va oltre e non dimora nella dottrina di Cristo, non ha Dio; chi dimora nella dottrina di Cristo, ha il Padre e il Figlio.
2John	1	10	Se qualcuno viene a voi e non reca questa dottrina, non ricevetelo in casa e non salutatelo,
2John	1	11	perché chi lo saluta partecipa alle sue opere malvagie.
2John	1	12	Anche se avevo molte cose da scrivervi, non ho voluto farlo per mezzo di carta e di inchiostro, ma spero di venire da voi e di parlarvi a voce, affinché la vostra gioia sia completa.
2John	1	13	I figli della tua sorella eletta ti salutano. Amen.
------------------------3 Giovanni, capitolo 1
3John	1	1	L'anziano al carissimo Gaio, che io amo in verità.
3John	1	2	Carissimo, io desidero che tu prosperi in ogni cosa e goda buona salute, come prospera la tua anima.
3John	1	3	Mi sono infatti grandemente rallegrato quando sono venuti alcuni fratelli e hanno reso testimonianza della tua fedeltà alla verità, in quanto tu cammini in verità,
3John	1	4	Non ho gioia piú grande di questa: di sentire che i miei figli camminano nella verità.
3John	1	5	Carissimo, tu agisci fedelmente in tutto ciò che fai per i fratelli e per i forestieri.
3John	1	6	Essi hanno reso testimonianza del tuo amore davanti alla chiesa; tu farai bene a provvedere loro per il viaggio in modo degno di Dio,
3John	1	7	perché sono partiti per amore del suo nome, senza prendere nulla dai gentili.
3John	1	8	Noi dobbiamo dunque accogliere tali persone, per essere collaboratori nella causa della verità.
3John	1	9	Ho scritto alla chiesa, ma Diotrefe, che ama avere il primato fra di loro non ci riceve.
3John	1	10	Per questo se verrò ricorderò le opere che egli fa, cianciando contro di noi con malvagie parole, e non contento di questo, non solo non riceve egli stesso i fratelli, ma impedisce pure di farlo a coloro che li vorrebbero ricevere e li caccia fuori dalla chiesa.
3John	1	11	Carissimo, non imitare il male ma il bene. Chi fa il bene è da Dio, ma chi fa il male non ha visto Dio.
3John	1	12	Demetrio ha ricevuto testimonianza da tutti e dalla verità stessa; e anche noi gli rendiamo testimonianza, e tu sai che la nostra testimonianza è verace.
3John	1	13	Avevo molte cose da scriverti, ma non intendo scrivertene con inchiostro e penna.
3John	1	14	Spero però di vederti presto, allora ci parleremo a voce.
3John	1	15	La pace sia con te. Gli amici ti salutano. Saluta gli amici ad uno ad uno.
------------------------Giuda, capitolo 1
Jude	1	1	Giuda, servo di Gesú Cristo e fratello di Giacomo, ai chiamati che sono santificati in Dio Padre e custoditi in Cristo Gesú:
Jude	1	2	misericordia, pace e amore vi siano moltiplicati.
Jude	1	3	Carissimi, anche se avevo una grande premura di scrivervi circa la nostra comune salvezza, sono stato obbligato a farlo per esortarvi a combattere strenuamente per la fede, che è stata trasmessa una volta per sempre ai santi.
Jude	1	4	Si sono infatti infiltrati tra di voi certi uomini, che sono stati da tempo designati per questa condanna, empi che mutano la grazia del nostro Dio in immoralità e negano l'unico Padrone Dio e il Signor nostro Gesú Cristo.
Jude	1	5	Or voglio ricordare a voi, che già conoscevate tutto questo, che il Signore, dopo aver salvato il suo popolo dal paese di Egitto, in seguito fece perire quelli che non credettero.
Jude	1	6	Egli ha pure rinchiuso nelle tenebre dell'inferno con catene eterne, per il giudizio del gran giorno, gli angeli che non conservarono il loro primiero stato ma che lasciarono la loro propria dimora.
Jude	1	7	Proprio come Sodoma e Gomorra e le città vicine, che come loro si erano abbandonate alla fornicazione e si erano date a perversioni sessuali contro natura, sono state poste davanti come esempio, subendo la pena di un fuoco eterno;
Jude	1	8	allo stesso modo questi sognatori contaminano anch'essi la carne, respingono l'autorità e parlano male delle dignità.
Jude	1	9	Invece l'arcangelo Michele, quando in contesa col diavolo disputava intorno al corpo di Mosé, non osò lanciargli contro un giudizio oltraggioso, ma disse: Ti sgridi il Signore!.
Jude	1	10	Ma costoro parlano male di tutte le cose che non comprendono; tutte le cose invece, che come animali irragionevoli conoscono naturalmente, diventano per essi motivo di rovina.
Jude	1	11	Guai a loro, perché si sono incamminati per la via di Caino e per lucro si sono buttati nella perversione di Balaamb e sono periti nella ribellione di Kore.
Jude	1	12	Costoro sono macchie nelle vostre agapi, mentre banchettano assieme a voi senza timore, pascendo se stessi; essi sono nuvole senz'acqua, sospinte qua e là dai venti, alberi d'autunno senza frutti, doppiamente morti, sradicati,
Jude	1	13	onde furiose del mare che vomitano la schiuma delle loro brutture, stelle erranti a cui è riservata la caligine delle tenebre infernali per sempre.
Jude	1	14	Ebbene, per loro profetizzò anche Enok, il settimo da Adamo, dicendo: Ecco, il Signore è venuto con le sue sante miriadi,
Jude	1	15	per far giudizio contro tutti e per convincere tutti gli empi di tutte le opere d'empietà che hanno commesso empiamente e di tutte le parole offensive che gli empi peccatori hanno proferito contro di lui.
Jude	1	16	Costoro sono mormoratori, scontenti, che camminano secondo le loro passioni; per di piú la loro bocca proferisce cose oltremodo gonfie e adulano le persone per l'utilità propria.
Jude	1	17	Ma voi, carissimi, ricordatevi delle parole che gli apostoli del Signore nostro Gesú Cristo hanno predetto.
Jude	1	18	Essi vi dicevano che nell'ultimo tempo vi saranno degli schernitori che seguiranno le loro empie passioni.
Jude	1	19	Costoro sono quelli che causano le divisioni, gente carnale, che non ha lo Spirito.
Jude	1	20	Ma voi, carissimi, edificando voi stessi sulla vostra santissima fede, pregando nello Spirito Santo,
Jude	1	21	conservatevi nell'amore di Dio, aspettando la misericordia del Signore nostro Gesú Cristo, in vista della vita eterna.
Jude	1	22	E abbiate compassione degli uni usando discernimento.
Jude	1	23	ma salvate gli altri con timore, strappandoli dal fuoco, odiando perfino la veste contaminata dalla carne.
Jude	1	24	Or a colui che può salvaguardarvi da ogni caduta e farvi comparire davanti alla sua gloria irreprensibili e con grande gioia,
Jude	1	25	all'unico Dio sapiente, il nostro Salvatore, sia gloria, grandezza dominio e potestà, da ora e per tutte le età. Amen.
------------------------Apocalisse, capitolo 1
Rev	1	1	Rivelazione di Gesú Cristo, che Dio gli diede per mostrare ai suoi servi le cose che devono accadere rapidamente e che egli fece conoscere, mandandola per mezzo del suo angelo al suo servo Giovanni,
Rev	1	2	il quale ha testimoniato la parola di Dio e la testimonianza di Gesú Cristo, e tutte le cose che ha visto,
Rev	1	3	Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e serbano le cose che vi sono scritte, perché il tempo è vicino.
Rev	1	4	Giovanni, alle sette chiese che sono nell'Asia: grazia a voi e pace da colui che è, che era e che ha da venire, e dai sette spiriti che sono davanti al suo trono,
Rev	1	5	e da Gesú Cristo, il testimone fedele, il primogenito dai morti e il Principe dei re della terra. A lui, che ci ha amati, ci ha lavati dai nostri peccati nel suo sangue,
Rev	1	6	e ci ha fatti re e sacerdoti per Dio e Padre suo, a lui sia la gloria e il dominio nei secoli dei secoli. Amen.
Rev	1	7	Ecco egli viene con le nuvole e ogni occhio lo vedrà, anche quelli che lo hanno trafitto; e tutte le tribú della terra faranno cordoglio per lui. Sí, amen.
Rev	1	8	Io sono l'Alfa e l'Omega, il principio, e la fine, dice il Signore che è, che era e che ha da venire, l'Onnipotente.
Rev	1	9	Io Giovanni, vostro fratello e compagno nell'afflizione, nel regno e nella costanza di Cristo Gesú, ero nell'isola chiamata Patmos, a motivo della Parola di Dio e della testimonianza di Gesú Cristo.
Rev	1	10	Mi trovai nello Spirito nel giorno del Signore e udii dietro a me una forte voce, come di una tromba,
Rev	1	11	che diceva: Io sono l'Alfa e l'Omega, il primo e l'ultimo, e ciò che tu vedi scrivilo in un libro e mandalo alle sette chiese che sono in Asia: ad Efeso a Smirne, a Pergamo, a Tiatira, a Sardi, a Filadelfia e a Laodicea.
Rev	1	12	Io mi voltai per vedere la voce che aveva parlato con me. E, come mi fui voltato, vidi sette candelabri d'oro
Rev	1	13	e, in mezzo ai sette candelabri, uno simile a un Figlio d'uomo, vestito d'una veste lunga fino ai piedi e cinto d'una cintura d'oro al petto,
Rev	1	14	Il suo capo e i suoi capelli erano bianchi come bianca lana, come neve, e i suoi occhi somigliavano ad una fiamma di fuoco,
Rev	1	15	I suoi piedi erano simili a bronzo lucente, come se fossero stati arroventati in una fornace e la sua voce era come il fragore di molte acque,
Rev	1	16	Egli aveva nella sua mano destra sette stelle e dalla sua bocca usciva una spada a due tagli, acuta, e il suo aspetto era come il sole che risplende nella sua forza.
Rev	1	17	Quando lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli mise la sua mano destra su di me, dicendomi: Non temere! Io sono il primo e l'ultimo,
Rev	1	18	e il vivente; io fui morto, ma ecco sono vivente per i secoli dei secoli amen; e ho le chiavi della morte e dell'Ades.
Rev	1	19	Scrivi dunque le cose che hai visto quelle che sono e quelle che stanno per accadere dopo queste,
Rev	1	20	il mistero delle sette stelle che hai visto nella mia destra e quello dei sette candelabri d'oro. Le sette stelle sono gli angeli delle sette chiese, e i sette candelabri che hai visto sono le sette chiese.
------------------------Apocalisse, capitolo 2
Rev	2	1	All'angelo della chiesa in Efeso scrivi: queste cose dice colui che tiene le sette stelle nella sua destra e che cammina in mezzo ai sette candelabri d'oro.
Rev	2	2	Io conosco le tue opere, la tua fatica e la tua costanza e che non puoi sopportare i malvagi, e hai messo alla prova coloro che si dicono apostoli e non lo sono, e li hai trovati bugiardi.
Rev	2	3	Tu hai sopportato, hai costanza e per amore del mio nome ti sei affaticato senza stancarti.
Rev	2	4	Ma io ho questo contro di te: che hai lasciato il tuo primo amore.
Rev	2	5	Ricordati dunque da dove sei caduto, ravvediti e fa' le opere di prima; se no verrò presto da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto, se non ti ravvedi.
Rev	2	6	Tuttavia hai questo, che odi le opere dei Nicolaiti, che odio anch'io.
Rev	2	7	Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese: a chi vince io darò da mangiare dell'albero della vita, che è in mezzo al paradiso di Dio.
Rev	2	8	E all'angelo della chiesa in Smirne scrivi: queste cose dice il primo e l'ultimo, che morí e tornò in vita.
Rev	2	9	Io conosco le tue opere, la tua tribolazione, la tua povertà (tuttavia tu sei ricco) e la calunnia di coloro che si dicono Giudei e non lo sono, ma sono una sinagoga di Satana.
Rev	2	10	Non temere ciò che dovrai soffrire ecco, il diavolo sta per gettare alcuni di voi in prigione per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita.
Rev	2	11	Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese: chi vince non sarà certamente colpito dalla seconda morte.
Rev	2	12	E all'angelo della chiesa in Pergamo scrivi: queste cose dice colui che ha la spada affilata a due tagli.
Rev	2	13	Io conosco le tue opere e dove tu abiti, là dove Satana ha il suo trono; tuttavia tu rimani fedele al mio nome e non hai rinnegato la fede in me neppure nei giorni in cui il mio fedele testimone Antipa fu ucciso tra di voi, là dove abita Satana.
Rev	2	14	Ma ho alcune cose contro di te: tu hai colà alcuni che ritengono la dottrina di Balaam, il quale insegnò a Balak a porre un'insidia davanti ai figli d'Israele per farli cadere, inducendoli a mangiare cose sacrificate agli idoli e a fornicare.
Rev	2	15	Cosí hai pure alcuni che ritengono la dottrina dei Nicolaiti, la qual cosa io odio.
Rev	2	16	Ravvediti dunque, altrimenti verrò presto da te e combatterò contro di loro con la spada della mia bocca.
Rev	2	17	Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese: a chi vince io darò da mangiare della manna nascosta, e gli darò una pietruzza bianca, e sulla pietruzza sta scritto un nuovo nome che nessuno conosce, se non colui che lo riceve.
Rev	2	18	E all'angelo della chiesa in Tiatira scrivi: queste cose dice il Figlio di Dio, che ha gli occhi come fiamma di fuoco e i cui piedi sono simili a bronzo lucente.
Rev	2	19	Io conosco le tue opere, il tuo amore, la tua fede, il tuo servizio e la tua costanza, e so che le tue ultime opere sono piú numerose delle prime.
Rev	2	20	Ma ho alcune cose contro di te: tu permetti a quella donna Iezabel, che si dice profetessa, di insegnare e di sedurre i miei servi inducendoli a fornicare e a mangiare cose sacrificate agli idoli.
Rev	2	21	Le ho dato tempo per ravvedersi dalla sua fornicazione, ma lei non si è ravveduta.
Rev	2	22	Ecco, io la getto in un letto di sofferenze e quelli che commettono adulterio con lei, in una grande tribolazione, se non si ravvedono dalle loro opere.
Rev	2	23	E farò perire con la morte i suoi figli; e tutte le chiese conosceranno che io sono colui che investiga le menti e i cuori, e renderò a ciascuno di voi secondo le sue opere.
Rev	2	24	Ma a voi e agli altri che sono in Tiatira, a quanti non hanno questa dottrina e non hanno conosciuto le profondità di Satana, come essi le chiamano, io dico: non vi impongo alcun altro peso;
Rev	2	25	ma tenete fermamente a ciò che avete finché io venga.
Rev	2	26	A chi vince e ritiene fino alla fine le opere mie, darò potestà sulle nazioni;
Rev	2	27	ed egli le governerà con uno scettro di ferro ed esse saranno frantumate come vasi d'argilla, come anch'io ho ricevuto autorità dal Padre mio;
Rev	2	28	e darò a lui la stella del mattino.
Rev	2	29	Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese.
------------------------Apocalisse, capitolo 3
Rev	3	1	E all'angelo, della chiesa in Sardi scrivi: queste cose dice colui che ha i sette Spiriti di Dio e le sette stelle. Io conosco le tue opere; tu hai la reputazione di vivere, ma sei morto.
Rev	3	2	Sii vigilante e rafferma il resto delle cose che stanno per morire, perché non ho trovato le tue opere compiute davanti al mio Dio.
Rev	3	3	Ricordati dunque quanto hai ricevuto e udito; serbalo e ravvediti. Se tu non vegli, io verrò su di te come un ladro, e non saprai a quale ora verrò su di te.
Rev	3	4	Tuttavia hai alcune persone in Sardi che non hanno contaminato le loro vesti; esse cammineranno con me in vesti bianche, perché ne sono degne.
Rev	3	5	Chi vince sarà dunque vestito di vesti bianche e io non cancellerò il suo nome dal libro della vita, ma confesserò il suo nome davanti al Padre mio e davanti ai suoi angeli.
Rev	3	6	Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese.
Rev	3	7	E all'angelo della chiesa in Filadelfia scrivi: queste cose dice il Santo, il Verace, colui che ha la chiave di Davide, che apre e nessuno chiude, che chiude e nessuno apre.
Rev	3	8	Io conosco le tue opere; ecco, ti ho posto davanti una porta aperta, che nessuno può chiudere, perché, nonostante tu abbia poca forza, hai custodito la mia parola e non hai rinnegato il mio nome.
Rev	3	9	Ecco, io ti consegno alcuni della sinagoga di Satana, che si dicono Giudei e non lo sono, ma mentono; ecco, li farò venire a prostrarsi ai tuoi piedi e conosceranno che io ti ho amato.
Rev	3	10	Poiché hai custodito la parola della mia costanza, anch'io ti custodirò dall'ora della prova che verrà su tutto il mondo, per mettere alla prova coloro che abitano sulla terra.
Rev	3	11	Ecco, io vengo presto; tieni fermamente ciò che hai, affinché nessuno ti tolga la tua corona.
Rev	3	12	Chi vince io lo farò una colonna nel tempio del mio Dio, ed egli non uscirà mai piú fuori; e scriverò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio, della nuova Gerusalemme che scende dal cielo da presso il mio Dio, e il mio nuovo nome.
Rev	3	13	Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese.
Rev	3	14	E all'angelo della chiesa in Laodicea scrivi: queste cose dice l'Amen, il Testimone fedele e verace, il Principio della creazione di Dio.
Rev	3	15	lo conosco le tue opere, che tu non sei né freddo né caldo. Oh, fossi tu freddo o caldo!
Rev	3	16	Cosí, perché sei tiepido e non sei né freddo né caldo, io sto per vomitarti dalla mia bocca.
Rev	3	17	Poiché tu dici: Io sono ricco, mi sono arricchito e non ho bisogno di nulla e non sai invece di essere disgraziato, miserabile, povero, cieco e nudo.
Rev	3	18	Ti consiglio di comperare da me dell'oro affinato col fuoco per arricchirti, e delle vesti bianche per coprirti e non far apparire cosí la vergogna della tua nudità, e di ungerti gli occhi con del collirio, affinché tu veda.
Rev	3	19	lo riprendo e castigo tutti quelli che amo; abbi dunque zelo e ravvediti.
Rev	3	20	Ecco, io sto alla porta e busso, se qualcuno ode la mia voce ed apre la porta, io entrerò da lui, e cenerò con lui ed egli con me.
Rev	3	21	A chi vince concederò di sedere con me sul mio trono, come anch'io ho vinto e mi sono posto a sedere col Padre mio sul suo trono.
Rev	3	22	Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese.
------------------------Apocalisse, capitolo 4
Rev	4	1	Dopo queste cose, io vidi, ed ecco, una porta aperta nel cielo, e la prima voce che avevo udito parlare con me come una tromba disse: Sali quassú e ti mostrerò le cose che devono avvenire dopo queste.
Rev	4	2	E subito fui rapito in spirito; ed ecco, un trono era posto nel cielo e sul trono stava uno seduto.
Rev	4	3	E colui che sedeva era nell'aspetto simile a una pietra di diaspro e di sardio; e intorno al trono c'era un arcobaleno che rassomigliava a uno smeraldo.
Rev	4	4	E intorno al trono c'erano ventiquattro troni, e sui troni vidi seduti ventiquattro anziani vestiti di bianche vesti; e sul loro capo avevano delle corone d'oro.
Rev	4	5	E dal trono procedevano lampi tuoni e voci; e davanti al trono c'erano sette lampade ardenti, che sono i sette Spiriti di Dio.
Rev	4	6	E davanti al trono c'era come un mare di vetro simile a cristallo, ed in mezzo al trono e attorno al trono c'erano quattro esseri viventi, pieni di occhi davanti e di dietro.
Rev	4	7	Il primo essere vivente era simile a un leone, il secondo essere vivente simile a un vitello, il terzo essere vivente aveva la faccia come un uomo e il quarto era simile a un'aquila.
Rev	4	8	I quattro esseri viventi avevano ognuno sei ali e intorno e dentro erano pieni di occhi; e non cessano mai né giorno né notte, di dire: Santo, santo, santo e il Signore Dio, l'Onnipotente, che era, che è e che ha da venire!.
Rev	4	9	E ogni volta che gli esseri viventi rendono gloria, onore e grazie a colui che siede sul trono, a colui che vive nei secoli dei secoli,
Rev	4	10	i ventiquattro anziani si prostrano davanti a colui che siede sul trono e adorano colui che vive nei secoli dei secoli, e gettano le loro corone davanti al trono, dicendo:
Rev	4	11	Degno sei, o Signore, di ricevere la gloria, l'onore e la potenza, perché tu hai creato tutte le cose, e per tua volontà esistono e sono state create.
------------------------Apocalisse, capitolo 5
Rev	5	1	Poi vidi nella mano destra di colui che sedeva sul trono un libro scritto di dentro e di fuori, sigillato con sette sigilli.
Rev	5	2	E vidi un angelo potente, che proclamava a gran voce: Chi è degno di aprire il libro e di sciogliere i suoi sigilli?.
Rev	5	3	Ma nessuno, né in cielo né sulla terra né sotto terra, poteva aprire il libro e guardarlo.
Rev	5	4	Io piangevo forte, perché non era stato trovato nessuno degno di aprire e di leggere il libro, e neppure di guardarlo.
Rev	5	5	Allora uno degli anziani mi disse: Non piangere, ecco, il Leone della tribú di Giuda, la Radice di Davide, ha vinto per aprire il libro e sciogliere i suoi sette sigilli.
Rev	5	6	Poi vidi ritto, in mezzo al trono e ai quattro esseri viventi e in mezzo agli anziani, un Agnello come ucciso, il quale aveva sette corna e sette occhi, che sono i sette Spiriti di Dio mandati per tutta la terra.
Rev	5	7	Egli venne e prese il libro dalla mano destra di colui che sedeva sul trono.
Rev	5	8	E, quando ebbe preso il libro, i quattro esseri viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all'Agnello, avendo ciascuno una cetra e delle coppe d'oro piene di profumi, che sono le preghiere dei santi,
Rev	5	9	E cantavano un nuovo cantico dicendo: Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato ucciso, e col tuo sangue ci hai comprati a Dio da ogni tribú, lingua, popolo e nazione,
Rev	5	10	e ci hai fatti re e sacerdoti per il nostro Dio, e regneremo sulla terra.
Rev	5	11	Quindi vidi e udii la voce di molti angeli intorno al trono, agli esseri viventi e agli anziani; il loro numero era di miriadi di miriadi e di migliaia di migliaia,
Rev	5	12	che dicevano a gran voce: Degno è l'Agnello, che è stato ucciso, di ricevere la potenza, le ricchezze, la sapienza, la forza, l'onore, la gloria e la benedizione.
Rev	5	13	Udii ancora ogni creatura che è nel cielo, sulla terra, sotto la terra e quelle che sono nel mare e tutte le cose contenute in essi, che diceva: A colui che siede sul trono e all'Agnello siano la benedizione, l'onore, la gloria e la forza nei secoli dei secoli.
Rev	5	14	E i quattro esseri viventi dicevano: Amen!. E i ventiquattro anziani si prostrarono ed adorarono colui che vive nei secoli dei secoli.
------------------------Apocalisse, capitolo 6
Rev	6	1	Poi vidi quando l'Agnello aperse il primo dei sette sigilli, e udii uno dei quattro esseri viventi, che diceva come con voce di tuono: Vieni e vedi.
Rev	6	2	E io vidi, ed ecco un cavallo bianco. E colui che lo cavalcava aveva un arco e gli fu data una corona, ed egli uscí fuori come vincitore e per vincere.
Rev	6	3	Quando egli aperse il secondo sigillo, udii il secondo essere vivente che diceva: Vieni e vedi.,
Rev	6	4	Allora uscí fuori un altro cavallo rosso, e a colui che lo cavalcava fu dato di togliere la pace dalla terra, affinché gli uomini si uccidessero gli uni gli altri, e gli fu data una grande spada.
Rev	6	5	Quando egli aperse il terzo sigillo udii il terzo essere vivente che diceva: Vieni e vedi. E io vidi, ed ecco un cavallo nero; e colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano.
Rev	6	6	E udii una voce in mezzo ai quattro esseri viventi che diceva: Un chenice di frumento per un denaro, e tre chenici d'orzo per un denaro, e non danneggiare né l'olio né il vino.
Rev	6	7	Quando egli aperse il quarto sigillo, udii la voce del quarto essere vivente che diceva: Vieni e vedi.
Rev	6	8	E io vidi, ed ecco un cavallo giallastro; e colui che lo cavalcava aveva nome la Morte, e dietro ad essa veniva l'Ades. E fu loro data potestà sulla quarta parte della terra, per uccidere con la spada, con la fame, con la morte e mediante le fiere della terra.
Rev	6	9	Quando egli aperse il quinto sigillo, io vidi sotto l'altare le anime di coloro che erano stati uccisi a motivo della parola di Dio e a motivo della testimonianza che avevano resa
Rev	6	10	e gridarono a gran voce dicendo: Fino a quando aspetti, o Signore, che sei il Santo e il Verace, a fare giustizia del nostro sangue sopra coloro che abitano sulla terra?.
Rev	6	11	E a ciascuno di essi fu data una veste bianca e fu loro detto che si riposassero ancora un po' di tempo, finché fosse completato il numero dei loro conservi e dei loro fratelli, che dovevano essere uccisi come loro.
Rev	6	12	Poi vidi quando egli aperse il sesto sigillo; ed ecco, si fece un grande terremoto, e il sole divenne nero come un sacco di crine, e la luna divenne come sangue;
Rev	6	13	e le stelle del cielo caddero sulla terra, come quando il fico scosso da un gran vento lascia cadere i suoi fichi acerbi.
Rev	6	14	Quindi il cielo si ritirò come una pergamena che si arrotola, ed ogni montagna ed isola fu smossa dal suo luogo.
Rev	6	15	E i re della terra, i grandi, i ricchi, i capitani, i potenti, ogni schiavo ed ogni uomo libero si nascosero nelle spelonche e fra le rocce dei monti,
Rev	6	16	e dicevano ai monti e alle rocce: Cadeteci addosso e nascondeteci dalla faccia di colui che siede sul trono e dall'ira dell'Agnello,
Rev	6	17	perché è venuto il gran giorno della sua ira; e chi può resistere?.
------------------------Apocalisse, capitolo 7
Rev	7	1	Dopo queste cose, vidi quattro angeli che stavano in piedi ai quattro angoli della terra e trattenevano i quattro venti della terra, perché non soffiasse vento sulla terra né sul mare né su alcun albero.
Rev	7	2	Poi vidi un altro angelo che saliva dal sol levante, il quale aveva il sigillo del Dio vivente, e gridò a gran voce ai quattro angeli, ai quali era stato concesso di danneggiare la terra e il mare,
Rev	7	3	dicendo: Non danneggiate la terra né il mare né gli alberi, finché non abbiamo segnato sulla fronte i servi del nostro Dio.
Rev	7	4	Quindi udii il numero di quelli che erano stati segnati: centoquarantaquattromila segnati di tutte le tribú dei figli d'Israele.
Rev	7	5	Della tribú di Giuda, dodicimila segnati; della tribú di Ruben, dodicimila segnati; della tribú di Gad, dodicimila segnati;
Rev	7	6	della tribú di Aser, dodicimila segnati, della tribú di Neftali, dodicimila segnati; della tribú di Manasse, dodicimila segnati;
Rev	7	7	della tribú di Simeone, dodicimila segnati; della tribú di Levi, dodicimila segnati; della tribú di Issacar, dodicimila segnati
Rev	7	8	della tribú di Zabulon, dodicimila segnati; della tribú di Giuseppe, dodicimila segnati; della tribú di Beniamino, dodicimila segnati.
Rev	7	9	Dopo queste cose vidi una grande folla che nessuno poteva contare, di tutte le nazioni, tribú, popoli e lingue; questi stavano in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, coperti di vesti bianche e avevano delle palme nelle mani.
Rev	7	10	E gridavano a gran voce, dicendo: La salvezza appartiene al nostro Dio che siede sul trono e all'Agnello.
Rev	7	11	E tutti gli angeli stavano in piedi intorno al trono e agli anziani e ai quattro esseri viventi, e si prostrarono sulle loro facce davanti al trono e adorarono Dio,
Rev	7	12	dicendo: Amen! La benedizione, la gloria, la sapienza, il ringraziamento, l'onore, la potenza e la forza appartengono al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen!.
Rev	7	13	Poi uno degli anziani si rivolse a me, dicendo: Chi sono costoro che sono coperti di bianche vesti, e da dove sono venuti?.
Rev	7	14	Ed io gli dissi: Signore mio, tu lo sai. Egli allora mi disse: Costoro sono quelli che sono venuti dalla grande tribolazione, e hanno lavato le loro vesti e le hanno imbiancate nel sangue dell'Agnello.
Rev	7	15	Per questo essi sono davanti al trono di Dio e lo servono giorno e notte nel suo tempio; e colui che siede sul trono dimorerà tra di loro.
Rev	7	16	Essi non avranno piú fame né sete non li colpirà piú né il sole né arsura alcuna,
Rev	7	17	perché l'Agnello, che è in mezzo al trono, li pascolerà e li guiderà alle vive fonti delle acque; e Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi.
------------------------Apocalisse, capitolo 8
Rev	8	1	E quando egli aperse il settimo sigillo, si fece silenzio nel cielo per circa mezz'ora.
Rev	8	2	Ed io vidi i sette angeli che stanno davanti a Dio, e furono date loro sette trombe.
Rev	8	3	Poi venne un altro angelo, che aveva un turibolo d'oro e si fermò presso l'altare; e gli furono dati molti profumi, affinché li aggiungesse alle preghiere di tutti i santi sull'altare d'oro che era davanti al trono.
Rev	8	4	E il fumo dei profumi, offerti con le preghiere dei santi, salí dalla mano dell'angelo davanti a Dio.
Rev	8	5	Poi l'angelo prese il turibolo, lo riempí del fuoco dell'altare e lo gettò sulla terra; e si fecero voci, tuoni, lampi e un terremoto.
Rev	8	6	E i sette angeli che avevano le sette trombe si prepararono a suonare la tromba.
Rev	8	7	Il primo angelo suonò la tromba, e si fecero grandine e fuoco, mescolati con sangue e furono gettati sulla terra; e la terza parte degli alberi fu interamente bruciata, ed ogni erba verde fu interamente bruciata.
Rev	8	8	Poi suonò la tromba il secondo angelo, e qualcosa simile a una grande montagna di fuoco ardente fu gettata nel mare, e la terza parte del mare divenne sangue;
Rev	8	9	e la terza parte delle creature che vivono nel mare morí, e la terza parte delle navi andò distrutta.
Rev	8	10	Poi suonò la tromba il terzo angelo, e cadde dal cielo una grande stella che bruciava come una fiaccola, e cadde sulla terza parte dei fiumi e sulle sorgenti delle acque.
Rev	8	11	Il nome della stella è Assenzio e la terza parte delle acque divenne assenzio; e molti uomini morirono a causa di quelle acque, perché erano diventate amare.
Rev	8	12	Poi suonò la tromba il quarto angelo, e fu colpita la terza parte del sole, la terza parte della luna e la terza parte delle stelle, sicché la terza parte di essi si oscurò; e la terza parte del giorno perse il suo splendore come pure la notte.
Rev	8	13	Poi vidi e udii un angelo che volava in mezzo al cielo e diceva a gran voce: Guai, guai, guai a coloro che abitano sulla terra, a causa degli altri suoni di tromba che i tre angeli stanno per suonare.
------------------------Apocalisse, capitolo 9
Rev	9	1	Poi suonò la tromba il quinto angelo, ed io vidi una stella caduta dal cielo sulla terra; e a lui fu data la chiave del pozzo dell'abisso
Rev	9	2	Ed egli aprí il pozzo dell'abisso e dal pozzo salí un fumo, simile al fumo di una grande fornace; e il sole e l'aria si oscurarono per il fumo del pozzo.
Rev	9	3	E da quel fumo uscirono sulla terra delle locuste, a cui fu dato un potere simile a quello degli scorpioni della terra.
Rev	9	4	E fu detto loro di non danneggiare l'erba della terra né verdura alcuna né albero alcuno, ma soltanto gli uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte.
Rev	9	5	E fu loro dato il potere, non di ucciderli, ma di tormentarli per cinque mesi; e il loro tormento era come il tormento dello scorpione quando punge un uomo.
Rev	9	6	In quei giorni gli uomini cercheranno la morte, ma non la troveranno; desidereranno di morire, ma la morte fuggirà da loro.
Rev	9	7	Or l'aspetto delle locuste era simile a cavalli pronti alla battaglia; e sulle loro teste avevano come delle corone d'oro, e le loro facce erano come facce d'uomini.
Rev	9	8	E avevano capelli come capelli di donna e i loro denti erano come denti di leone.
Rev	9	9	Avevano delle corazze come corazze di ferro, e lo strepito delle loro ali era come lo strepito di molti carri e cavalli lanciati all'assalto.
Rev	9	10	Avevano delle code simili a quelle degli scorpioni, e nelle loro code avevano dei pungiglioni nei quali risiedeva il potere di danneggiare gli uomini per cinque mesi.
Rev	9	11	E avevano per re sopra di loro l'angelo dell'abisso, il cui nome in ebraico è Abaddon e in greco Apollion.
Rev	9	12	Il primo guaio è passato; ecco, vengono ancora due guai dopo queste cose.
Rev	9	13	Poi il sesto angelo suonò la tromba, e io udii una voce dai quattro corni dell'altare d'oro che è davanti a Dio,
Rev	9	14	che diceva al sesto angelo che aveva la tromba: Sciogli i quattro angeli che sono legati sul grande fiume Eufrate.
Rev	9	15	Allora i quattro angeli, che erano stati preparati per quell'ora, giorno, mese e anno, furono sciolti per uccidere la terza parte degli uomini.
Rev	9	16	E il numero delle truppe di cavalleria era di duecento milioni, e io udii il loro numero.
Rev	9	17	E cosí vidi nella visione i cavalli e quelli che li cavalcavano; essi avevano delle corazze color di fuoco, di giacinto e di zolfo; e le teste dei cavalli erano come teste di leoni e dalle loro bocche usciva fuoco, fumo e zolfo.
Rev	9	18	Da queste tre piaghe, cioè dal fuoco, dal fumo e dallo zolfo che usciva dalle loro bocche, fu uccisa la terza parte degli uomini.
Rev	9	19	Il loro potere infatti era nella loro bocca e nelle loro code, poiché le loro code erano simili a serpenti, che avessero teste e con esse causavano danno.
Rev	9	20	E il resto degli uomini, che non furono uccisi da queste piaghe, non si ravvide ancora dalle opere delle loro mani e non cessarono di adorare i demoni e gli idoli d'oro, d'argento, di bronzo, di pietra e di legno, che non possono né vedere, né udire, né camminare;
Rev	9	21	essi non si ravvidero dei loro omicidi né dalle loro magie né dalla loro fornicazione né dai loro furti.
------------------------Apocalisse, capitolo 10
Rev	10	1	Poi vidi un altro angelo possente che scendeva dal cielo, avvolto in una nuvola e con l'arcobaleno sul capo; il suo volto era come il sole e i suoi piedi come colonne di fuoco.
Rev	10	2	Egli aveva in mano un libretto aperto e posò il suo piede destro sul mare e il sinistro sulla terra,
Rev	10	3	e gridò a gran voce come un leone ruggente, e quando ebbe gridato, i sette tuoni fecero udire le loro voci.
Rev	10	4	Quando i sette tuoni ebbero fatto udire le loro voci, io stavo per scrivere, ma udii una voce dal cielo che mi disse: Sigilla le cose che i sette tuoni hanno detto e non scriverle.
Rev	10	5	Allora l'angelo che avevo visto stare in piedi sul mare e sulla terra alzò la mano destra verso il cielo,
Rev	10	6	e giurò per colui che vive nei secoli dei secoli, il quale ha creato il cielo e le cose che sono in esso, la terra e le cose che sono in essa, il mare e le cose che sono in esso, che non vi sarebbe piú alcun ritardo.
Rev	10	7	Ma nei giorni in cui il settimo angelo farà udire la sua voce, quando egli suonerà la tromba, si compirà il mistero di Dio, secondo quanto egli ha annunziato ai suoi servi, i profeti.
Rev	10	8	Poi la voce che avevo udito dal cielo mi parlò di nuovo e disse: Va prendi il libretto aperto, che si trova nella mano dell'angelo che sta sul mare e sulla terra.
Rev	10	9	Io allora andai dall'angelo, dicendogli: Dammi il libretto. Ed egli mi disse: Prendi e divoralo ed esso renderà amare le tue viscere, ma nella tua bocca sarà dolce come miele.
Rev	10	10	Cosí presi il libretto dalla mano dell'angelo e lo divorai, e mi fu dolce in bocca come miele; ma dopo che l'ebbi divorato, le mie viscere divennero amare.
Rev	10	11	Quindi egli mi disse: Tu devi profetizzare ancora intorno a molti popoli, nazioni, lingue e re.
------------------------Apocalisse, capitolo 11
Rev	11	1	Poi mi fu data una canna, simile ad una verga. E l'angelo, stando ritto disse: Alzati e misura il tempio di Dio, l'altare e quelli che vi adorano,
Rev	11	2	ma tralascia il cortile che è fuori del tempio e non misurarlo, perché è stato dato ai gentili, ed essi calpesteranno la santa città per quarantadue mesi.
Rev	11	3	Ma io darò ai miei due testimoni di profetizzare, ed essi profetizzeranno milleduecentosessanta giorni, vestiti di sacco.
Rev	11	4	Questi sono i due ulivi e i due candelabri che stanno davanti al Dio della terra.
Rev	11	5	E se qualcuno vuole far loro del male esce fuoco dalla loro bocca e divora i loro nemici; e chiunque vuole far loro del male deve essere ucciso in questa maniera.
Rev	11	6	Costoro hanno potestà di chiudere il cielo, perché non cada alcuna pioggia nei giorni della loro profezia; essi hanno pure potestà sulle acque, per convertirle in sangue e per percuotere la terra con qualunque piaga, ogni volta che vorranno.
Rev	11	7	E quando avranno compiuto la loro testimonianza, la bestia che sale dall'abisso farà guerra contro di loro, li vincerà e li ucciderà.
Rev	11	8	E i loro cadaveri giaceranno sulla piazza della grande città, che spiritualmente si chiama Sodoma ed Egitto, dove anche il nostro Signore è stato crocifisso.
Rev	11	9	E uomini dei vari popoli, tribù, lingue e nazioni vedranno i loro cadaveri per tre giorni e mezzo, e non permetteranno che i loro cadaveri siano deposti nei sepolcri.
Rev	11	10	E gli abitanti della terra si rallegreranno su di loro faranno festa e si manderanno doni gli uni agli altri, perché questi due profeti avevano tormentato gli abitanti della terra.
Rev	11	11	Ma dopo tre giorni e mezzo lo spirito di vita, che procede da Dio, entrò in loro; essi si alzarono in piedi e un grande spavento cadde su coloro che li videro.
Rev	11	12	Essi udirono quindi una gran voce dal cielo che disse loro: Salite quassù. Cosí essi salirono al cielo in una nuvola e i loro nemici li videro.
Rev	11	13	E in quel momento si fece un gran terremoto, la decima parte della città cadde e settemila persone furono uccise nel terremoto, il resto fu spaventato e diede gloria al Dio del cielo.
Rev	11	14	Il secondo guaio è passato, ma ecco, presto viene il terzo guaio.
Rev	11	15	Poi il settimo angelo suonò la tromba e si fecero grandi voci nel cielo che dicevano: I regni del mondo sono divenuti il regno del Signor nostro e del suo Cristo, ed egli regnerà nei secoli dei secoli.
Rev	11	16	Allora i ventiquattro anziani, che sedevano davanti a Dio sui loro troni, si prostrarono sulle loro facce e adorarono Dio,
Rev	11	17	dicendo: Noi ti ringraziamo, o Signore, Dio onnipotente, che sei, che eri e che hai da venire, perché hai preso in mano il tuo grande potere e ti sei messo a regnare.
Rev	11	18	Le nazioni si erano adirate, ma è giunta la tua ira ed è arrivato il tempo di giudicare i morti e di dare il premio ai tuoi servi, ai profeti, ai santi e a coloro che temono il tuo nome, piccoli e grandi, e di distruggere quelli che distruggono la terra.
Rev	11	19	Allora si aperse nel cielo il tempio di Dio e in esso apparve l'arca del suo patto, e ci furono lampi, voci, tuoni, un terremoto e una forte tempesta di grandine.
------------------------Apocalisse, capitolo 12
Rev	12	1	Poi apparve nel cielo un gran segno: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle.
Rev	12	2	Era incinta e gridava per le doglie e i dolori del parto.
Rev	12	3	Nel cielo apparve anche un altro segno: un gran dragone rosso che aveva sette teste e dieci corna, e sulle sue teste vi erano sette diademi.
Rev	12	4	La sua coda trascinava dietro a sé la terza parte delle stelle del cielo e le gettò sulla terra; poi il dragone si fermò davanti alla donna che stava per partorire, per divorare suo figlio quando lo avesse partorito.
Rev	12	5	Ed ella partorí un figlio maschio, che deve governare tutte le nazioni con uno scettro di ferro e il figlio di lei fu rapito presso Dio e il suo trono.
Rev	12	6	E la donna fuggí nel deserto, dove ha un luogo preparato da Dio, perché vi sia nutrita durante milleduecentosessanta giorni.
Rev	12	7	E vi fu guerra in cielo: Michele e i suoi angeli combatterono contro il dragone; anche il dragone e i suoi angeli combatterono,
Rev	12	8	ma non vinsero e per loro non fu piú trovato posto nel cielo.
Rev	12	9	Cosí il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, che seduce tutto il mondo, fu gettato sulla terra; con lui furono gettati anche i suoi angeli.
Rev	12	10	Allora udii una grande voce nel cielo che diceva: Ora è giunta la salvezza, la potenza e il regno del nostro Dio e la potestà del suo Cristo, poiché è stato gettato giú l'accusatore dei nostri fratelli colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte.
Rev	12	11	Ma essi l'hanno vinto per mezzo del sangue dell'Agnello e per mezzo della parola della loro testimonianza; e non hanno amato la loro vita, tanto da esporla alla morte.
Rev	12	12	Perciò rallegratevi, o cieli, e voi che abitate in essi. Ma guai a voi, abitanti della terra e del mare, perché il diavolo è sceso a voi con grande ira, sapendo di aver poco tempo.
Rev	12	13	E quando il dragone si vide gettato sulla terra, perseguitò la donna che aveva partorito il figlio maschio.
Rev	12	14	Ma furono date alla donna le due ali della grande aquila, per volare nel deserto nel suo luogo, dove essa è nutrita per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo, lontano dalla presenza del serpente.
Rev	12	15	Allora il serpente gettò dalla sua bocca, dietro alla donna, dell'acqua come un fiume, per farla portare via dal fiume,
Rev	12	16	ma la terra soccorse la donna, e la terra aprí la sua bocca ed inghiottí il fiume che il dragone aveva riversato dalla sua bocca.
Rev	12	17	Il dragone allora si adirò contro la donna e se ne andò a far guerra col resto della progenie di lei, che custodisce i comandamenti di Dio ed ha la testimonianza di Gesú Cristo. / Poi mi fermai sulla sabbia del mare.
------------------------Apocalisse, capitolo 13
Rev	13	1	E vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, e sulle corna dieci diademi e sulle teste nomi di bestemmia.
Rev	13	2	E la bestia che io vidi era simile a un leopardo, i suoi piedi erano come quelli dell'orso e la sua bocca come quella del leone; e il dragone le diede la sua potenza, il suo trono e grande autorità.
Rev	13	3	E vidi una delle sue teste come ferita a morte; ma la sua piaga mortale fu sanata, e tutta la terra si meravigliò dietro alla bestia.
Rev	13	4	E adorarono il dragone che aveva dato l'autorità alla bestia e adorarono la bestia dicendo: Chi è simile alla bestia, e chi può combattere con lei?.
Rev	13	5	E le fu data una bocca che proferiva cose grandi e bestemmie; e le fu data potestà di operare per quarantadue mesi.
Rev	13	6	Essa aperse la sua bocca per bestemmiare contro Dio, per bestemmiare il suo nome, il suo tabernacolo e quelli che abitano nel cielo.
Rev	13	7	E le fu dato di far guerra ai santi e di vincerli; e le fu dato autorità sopra ogni tribú, lingua e nazione.
Rev	13	8	E l'adoreranno tutti gli abitanti della terra, i cui nomi non sono scritti nel libro della vita dell'Agnello, che è stato ucciso fin dalla fondazione del mondo.
Rev	13	9	Se uno ha orecchi, ascolti,
Rev	13	10	Se uno conduce in cattività, andrà in cattività; se uno uccide con la spada, deve essere ucciso con la spada. Qui è la costanza e la fede dei santi.
Rev	13	11	Poi vidi un'altra bestia, che saliva dalla terra, ed aveva due corna simili a quelle di un agnello, ma parlava come un dragone.
Rev	13	12	Essa esercitava tutta l'autorità della prima bestia davanti a lei, e faceva sí che la terra e i suoi abitanti adorassero la prima bestia, la cui piaga mortale era stata guarita.
Rev	13	13	E faceva grandi prodigi, facendo persino scendere fuoco dal cielo sulla terra in presenza degli uomini,
Rev	13	14	e seduceva gli abitanti della terra per mezzo dei prodigi che le era dato di fare davanti alla bestia, dicendo agli abitanti della terra di fare un'immagine alla bestia, che aveva ricevuto la ferita della spada ed era tornata in vita.
Rev	13	15	E le fu concesso di dare uno spirito all'immagine della bestia, affinché l'immagine della bestia parlasse, e di far sí che tutti coloro che non adoravano l'immagine della bestia fossero uccisi.
Rev	13	16	Inoltre faceva sí che a tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi, fosse posto un marchio sulla loro mano destra o sulla loro fronte,
Rev	13	17	e che nessuno potesse comperare o vendere, se non chi aveva il marchio o il nome della bestia o il numero del suo nome.
Rev	13	18	Qui sta la sapienza. Chi ha intendimento conti il numero della bestia, perché è un numero d'uomo; e il suo numero è seicentosessantasei.
------------------------Apocalisse, capitolo 14
Rev	14	1	Poi vidi l'Agnello che stava in piedi sul monte di Sion, e con lui erano centoquarantaquattromila persone che avevano il suo nome e il nome di suo Padre scritto sulle loro fronti.
Rev	14	2	Udii quindi una voce dal cielo come il fragore di molte acque e come il rumore di un forte tuono; e la voce che udii era come di citaredi che suonavano le loro cetre.
Rev	14	3	Essi cantavano un cantico nuovo davanti al trono, davanti ai quattro esseri viventi e davanti agli anziani; e nessuno poteva imparare il cantico se non i centoquarantaquattromila, i quali sono stati riscattati dalla terra.
Rev	14	4	Essi sono quelli che non si sono contaminati con donne; sono infatti vergini. Essi sono quelli che seguono l'Agnello, dovunque egli va; essi sono stati riscattati fra gli uomini, per essere primizie a Dio e all'Agnello.
Rev	14	5	Sulla loro bocca non è stata trovata menzogna, perché sono irreprensibili davanti al trono di Dio.
Rev	14	6	Poi vidi un altro angelo che volava in mezzo al cielo e che aveva l'evangelo eterno da annunziare agli abitanti della terra e ad ogni, nazione tribú, lingua e popolo,
Rev	14	7	e diceva a gran voce: Temete Dio e dategli gloria, perché l'ora del suo giudizio è venuta; adorate colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e le fonti delle acque.
Rev	14	8	Poi seguí un altro angelo, dicendo: E' caduta, è caduta Babilonia, la grande città che ha dato da bere a tutte le nazioni il vino dell'ira della sua fornicazione.
Rev	14	9	Un terzo angelo li seguí dicendo a gran voce: Se uno adora la bestia e la sua immagine e ne prende il marchio sulla sua fronte o sulla sua mano,
Rev	14	10	berrà anch'egli il vino dell'ira di Dio, versato puro nel calice della sua ira e sarà tormentato con fuoco e zolfo davanti ai santi angeli e davanti all'Agnello.
Rev	14	11	E il fumo del loro tormento salirà nei secoli dei secoli, e non avranno requie né giorno né notte coloro che adorano la bestia e la sua immagine e chiunque prende il marchio del suo nome.
Rev	14	12	Qui è la costanza dei santi; qui sono coloro che osservano i comandamenti di Dio e la fede di Gesú.
Rev	14	13	Poi udii dal cielo una voce che mi diceva: Scrivi: Beati i morti che d'ora in avanti muoiono nel Signore; sí, dice lo Spirito, affinché si riposino dalle loro fatiche, perché le loro opere li seguono.
Rev	14	14	Poi vidi una nuvola bianca, ed ecco sulla nuvola stava seduto uno simile a un Figlio d'uomo, il quale aveva sul capo una corona d'oro e in mano una falce tagliente.
Rev	14	15	Un altro angelo uscí dal tempio gridando a gran voce a colui che sedeva sulla nuvola: Metti mano alla tua falce e mieti, poiché l'ora di mietere è venuta e perché la messe della terra è matura.
Rev	14	16	Allora colui che sedeva sulla nuvola lanciò la sua falce sulla terra, e la terra fu mietuta.
Rev	14	17	Poi un altro angelo uscí dal tempio, che è nel cielo, avendo anch'egli una falce tagliente.
Rev	14	18	E un altro angelo, che aveva potestà sul fuoco, uscí dall'altare e gridò a gran voce a quello che aveva la falce tagliente, dicendo: Metti in azione la tua falce tagliente e vendemmia i grappoli della vigna della terra, poiché le sue uve sono mature.
Rev	14	19	Allora l'angelo lanciò la sua falce sulla terra e vendemmiò la vigna della terra e gettò l'uva nel gran tino dell'ira di Dio.
Rev	14	20	Il tino fu pigiato fuori della città e dal tino uscí tanto sangue, che giungeva sino alle briglie dei cavalli, per una distanza di milleseicento stadi.
------------------------Apocalisse, capitolo 15
Rev	15	1	Poi vidi nel cielo un altro segno grande e meraviglioso: sette angeli che avevano le ultime sette piaghe, perché con esse si compie l'ira di Dio.
Rev	15	2	E vidi come un mare di vetro, misto a fuoco e, in piedi sul mare di vetro, quelli che avevano ottenuto vittoria sulla bestia, sulla sua immagine, sul suo marchio e sul numero del suo nome. Essi avevano le cetre di Dio,
Rev	15	3	e cantavano il cantico di Mosè, servo di Dio, e il cantico dell'Agnello, dicendo: Grandi e meravigliose sono le tue opere, o Signore, Dio onnipotente; giuste e veraci sono le tue vie, o Re delle nazioni.
Rev	15	4	Chi non ti temerà, o Signore e non glorificherà il tuo nome? Poiché tu solo sei Santo; certo tutte le nazioni verranno e adoreranno davanti a te, perché tuoi giudizi sono stati manifestati.
Rev	15	5	E dopo queste cose, io vidi, ed ecco aprirsi nel cielo il tempio del tabernacolo, della testimonianza.
Rev	15	6	E i sette angeli, che avevano le sette piaghe, uscirono dal tempio, vestiti di lino puro e risplendente e cinti intorno al petto di cinture d'oro.
Rev	15	7	Uno dei quattro esseri viventi diede ai sette angeli sette coppe d'oro, piene dell'ira di Dio, che vive nei secoli dei secoli.
Rev	15	8	E il tempio fu ripieno di fumo, procedente dalla gloria di Dio e dalla sua potenza, e nessuno poteva entrare nel tempio, finché non fossero terminate le sette piaghe dei sette angeli.
------------------------Apocalisse, capitolo 16
Rev	16	1	Poi udii una gran voce dal tempio che diceva ai sette angeli: Andate e versate sulla terra le coppe dell'ira di Dio.
Rev	16	2	Il primo andò e versò la sua coppa sulla terra, e un'ulcera maligna e dolorosa colpí gli uomini che avevano il marchio della bestia e quelli che adoravano la sua immagine.
Rev	16	3	Poi il secondo angelo versò la sua coppa sul mare, ed esso divenne sangue simile a quello di un morto e ogni essere vivente nel mare morí.
Rev	16	4	Poi il terzo angelo versò la sua coppa sui fiumi e sulle sorgenti delle acque, ed esse diventarono sangue.
Rev	16	5	E udii l'angelo delle acque, che diceva: Tu sei giusto, o Signore, che sei e che eri e che hai da venire, il Santo, per aver giudicato queste cose.
Rev	16	6	Essi hanno sparso il sangue dei santi e dei profeti, e tu hai dato loro da bere del sangue, perché è la ricompensa che essi meritano.
Rev	16	7	E udii un altro dall'altare che diceva: Sí, o Signore, Dio onnipotente, i tuoi giudizi sono veraci e giusti,
Rev	16	8	Poi il quarto angelo versò la sua coppa sul sole; e gli fu dato di bruciare gli uomini col fuoco.
Rev	16	9	E gli uomini furono bruciati dal grande calore e bestemmiarono il nome di Dio che ha potestà su queste piaghe, e non si ravvidero per dargli gloria.
Rev	16	10	Poi il quinto angelo versò la sua coppa sul trono della bestia e il suo regno fu coperto di tenebre, e gli uomini si mordevano la lingua per il dolore,
Rev	16	11	e bestemmiarono il Dio del cielo, a causa delle loro sofferenze e delle loro ulcere, ma non si ravvidero dalle loro opere.
Rev	16	12	Poi il sesto angelo versò la sua coppa sul grande fiume Eufrate e la sua acqua si prosciugò per preparare la via dei re che vengono dal sol levante.
Rev	16	13	E vidi uscire dalla bocca del dragone dalla bocca della bestia e dalla bocca del falso profeta tre spiriti immondi, simili a rane.
Rev	16	14	Essi infatti sono spiriti di demoni che fanno prodigi e vanno dai re della terra e del mondo intero, per radunarli per la guerra del gran giorno di Dio Onnipotente.
Rev	16	15	Ecco, io vengo come un ladro; beato chi veglia e custodisce le sue vesti per non andare nudo e non lasciar cosí vedere la sua vergogna.
Rev	16	16	E li radunarono in un luogo in ebraico detto: Armagheddon.
Rev	16	17	Poi il settimo angelo versò la sua coppa nell'aria, e dal tempio del cielo, dal trono, uscí una voce che diceva: E' fatto
Rev	16	18	Allora ci furono voci, tuoni e lampi, e ci fu un gran terremoto di tale forza ed estensione, di cui non ci fu mai l'eguale da quando gli uomini vivono sulla terra.
Rev	16	19	La grande città fu divisa in tre parti e le città delle nazioni caddero, e Dio si ricordò di Babilonia la grande, per darle il calice del vino della sua furente ira.
Rev	16	20	E ogni isola fuggí e i monti non furono piú trovati.
Rev	16	21	E cadde dal cielo sugli uomini una grossa grandine dal peso di un talento, e gli uomini bestemmiarono Dio per la piaga della grandine, perché era una piaga veramente grande.
------------------------Apocalisse, capitolo 17
Rev	17	1	Poi uno dei sette angeli che avevano le sette coppe venne e mi disse: Vieni, io ti mostrerò il giudizio della grande meretrice, che siede sopra molte acque,
Rev	17	2	con la quale hanno fornicato i re della terra, e gli abitanti della terra sono stati inebriati col vino della sua fornicazione.
Rev	17	3	Quindi egli mi trasportò in spirito in un deserto, e vidi una donna che sedeva sopra una bestia di colore scarlatto, piena di nomi di bestemmia e che aveva sette teste e dieci corna.
Rev	17	4	La donna era vestita di porpora e di scarlatto, era tutta adorna d'oro, di pietre preziose e di perle, e aveva in mano una coppa d'oro piena di abominazioni e delle immondezze della sua fornicazione.
Rev	17	5	Sulla sua fronte era scritto un nome: Mistero, Babilonia la grande, la madre delle meretrici e delle abominazioni della terra.
Rev	17	6	E vidi la donna ebbra del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesú. E, quando la vidi, mi meravigliai di grande meraviglia.
Rev	17	7	Ma l'angelo mi disse: Perché ti meravigli? Io ti dirò il mistero della donna e della bestia che la porta, che ha sette teste e dieci corna.
Rev	17	8	La bestia che tu hai visto era e non è piú e salirà dall'abisso e andrà in perdizione; e gli abitanti della terra, i cui nomi non sono scritti nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo, si meraviglieranno vedendo la bestia che era, e non è, quantunque essa sia.
Rev	17	9	Qui sta la mente che ha sapienza: le sette teste sono sette monti, sui quali la donna siede,
Rev	17	10	e sono anche sette re; cinque sono caduti, uno è, l'altro non è ancora venuto; e, quando verrà, dovrà durare poco.
Rev	17	11	E la bestia che era e non è piú, è anch'essa un ottavo re, viene dai sette e se ne va in perdizione.
Rev	17	12	Le dieci corna, che hai visto, sono dieci re i quali non hanno ancora ricevuto il regno, ma riceveranno potestà come re, per un'ora, insieme alla bestia.
Rev	17	13	Essi hanno un unico scopo e daranno la loro potenza ed autorità alla bestia.
Rev	17	14	Essi combatteranno contro l'Agnello e l'Agnello li vincerà, perché egli è il Signore dei signori e il Re dei re; e coloro che sono con lui sono chiamati, eletti e fedeli.
Rev	17	15	Poi mi disse: Le acque che hai visto, dove siede la meretrice, sono popoli, moltitudini, nazioni e lingue.
Rev	17	16	E le dieci corna che hai visto sulla bestia odieranno la meretrice, la renderanno desolata e la lasceranno nuda, mangeranno le sue carni e la bruceranno col fuoco.
Rev	17	17	Dio infatti ha messo nei loro cuori di eseguire il suo disegno, di avere un unico pensiero e di dare il loro regno alla bestia finché siano adempiute le parole di Dio.
Rev	17	18	E la donna che hai visto è la grande città che regna sui re della terra.
------------------------Apocalisse, capitolo 18
Rev	18	1	Dopo queste cose, vidi scendere dal cielo un altro angelo che aveva una grande potestà; e la terra fu illuminata dalla sua gloria.
Rev	18	2	Egli gridò con forza e a gran voce, dicendo: E' caduta, è caduta Babilonia la grande, ed è diventata una dimora di demoni, un covo di ogni spirito immondo, un covo di ogni uccello immondo ed abominevole.
Rev	18	3	Perché tutte le nazioni hanno bevuto del vino dell'ardore della sua fornicazione, i re della terra hanno fornicato con lei e i mercanti della terra si sono arricchiti a motivo del suo sfrenato lusso.
Rev	18	4	Poi udii un'altra voce dal cielo che diceva: Uscite da essa, o popolo mio, affinché non abbiate parte ai suoi peccati e non vi venga addosso alcuna delle sue piaghe,
Rev	18	5	perché i suoi peccati si sono accumulati e sono giunti fino al cielo, e Dio si è ricordato delle sue iniquità.
Rev	18	6	Rendete ciò che essa ha fatto a voi, anzi rendetele il doppio secondo le sue opere; nella coppa in cui ha versato, versatele il doppio.
Rev	18	7	Nella misura che essa ha glorificato se stessa e ha vissuto nelle delizie, nella stessa misura datele tormento e cordoglio, poiché essa dice in cuor suo: Io seggo come regina, non sono vedova e non vedrò mai cordoglio.
Rev	18	8	Per questo, in uno stesso giorno, verranno le sue piaghe: morte, cordoglio e fame, e sarà interamente consumata col fuoco, poiché potente è il Signore Dio che la giudicherà.
Rev	18	9	E i re della terra, che hanno fornicato e sono vissuti nelle delizie con lei, la piangeranno e faranno lamento per lei, quando vedranno il fumo del suo incendio;
Rev	18	10	essi se ne staranno lontani per timore del suo tormento e diranno: Ahi! Ahi! Babilonia, la grande città, la potente città, perché il tuo giudizio è venuto in un momento!.
Rev	18	11	Anche i mercanti della terra piangeranno e si lamenteranno per lei, perché nessuno compera piú le loro merci:
Rev	18	12	merci d'oro e d'argento, di pietre preziose e di perle, di bisso e di porpora, di seta e di scarlatto, e ogni sorta di legno profumato, ogni specie di oggetti d'avorio e di legno preziosissimo, di bronzo, di ferro e di marmo,
Rev	18	13	e cinnamomo, profumi, olii odorosi, incenso, vino, olio, fior di farina, frumento, bestiame, pecore, cavalli, carri, corpi e anime umane.
Rev	18	14	I frutti che la tua anima tanto desiderava si sono allontanati da te, e tutte le cose ricche e splendide si sono allontanate da te e tu non le troverai mai piú.
Rev	18	15	I mercanti di queste cose, che erano stati arricchiti da lei, se ne staranno lontani per timore del suo tormento, e piangeranno e si lamenteranno
Rev	18	16	dicendo: Ahi! Ahi! La grande città che era vestita di bisso, di porpora e di scarlatto, e adorna d'oro e di pietre preziose e di perle. Una cosí grande ricchezza è stata distrutta in un momento!.
Rev	18	17	Tutti i capitani, tutti i passeggeri e i naviganti e tutti quanti commerciano per mare se ne staranno da lontano
Rev	18	18	e, vedendo il fumo del suo incendio grideranno: Quale città era simile alla grande città?.
Rev	18	19	E si getteranno della polvere sul capo e grideranno, piangendo e lamentandosi, dicendo: Ahi! Ahi! La grande città in cui tutti coloro che avevano navi sul mare si erano arricchiti della sua magnificenza, perché è stata devastata in un momento!
Rev	18	20	Rallegrati su di essa, o cielo, e voi santi apostoli e profeti perché Dio, giudicandola, vi ha fatto giustizia.
Rev	18	21	Poi un angelo potente sollevò una pietra dalle dimensioni di una grossa macina e la gettò nel mare, dicendo: Con lo stesso impeto sarà scagliata Babilonia la grande città, e non sarà piú ritrovata;
Rev	18	22	e non si udrà piú in te il suono degli arpisti, dei musicisti e dei suonatori di flauto e di tromba, non si troverà piú in te alcun esperto di qualsiasi arte, e non si udrà piú in te rumore di macina.
Rev	18	23	In te non brillerà piú luce di lampada e non si udrà piú in te voce di sposo e di sposa, perché i tuoi mercanti erano i magnati della terra e perché tutte le genti sono state sedotte dalle tue malìe.
Rev	18	24	E in essa è stato trovato il sangue dei profeti e dei santi e di tutti coloro che sono stati uccisi sulla terra.
------------------------Apocalisse, capitolo 19
Rev	19	1	Dopo queste cose udii nel cielo una gran voce di una grande moltitudine, che diceva: Alleluia! La salvezza, la gloria, l'onore e la potenza appartengono al Signore nostro Dio,
Rev	19	2	poiché veraci e giusti sono i suoi giudizi. Egli ha infatti giudicato la grande meretrice che ha corrotto la terra con la sua fornicazione, e ha vendicato il sangue dei suoi servi sparso dalla sua mano.
Rev	19	3	E dissero per la seconda volta: Alleluia! E il suo fumo sale nei secoli dei secoli.
Rev	19	4	Allora i ventiquattro anziani e i quattro esseri viventi si prostrarono ed adorarono Dio che sedeva sul trono dicendo: Amen, Alleluia!.
Rev	19	5	E dal trono venne una voce che diceva: Lodate il nostro Dio, voi tutti suoi servi e voi che lo temete, piccoli e grandi.
Rev	19	6	Poi udii come la voce di una grande moltitudine, simile al fragore di molte acque e come il rumore di forti tuoni che diceva: Alleluia, perché il Signore nostro Dio, l'Onnipotente, ha iniziato a regnare.
Rev	19	7	Rallegriamoci, giubiliamo e diamo a lui la gloria, perché sono giunte le nozze dell'Agnello e la sua sposa si è preparata.
Rev	19	8	E le è stato dato di essere vestita di lino finissimo, puro e risplendente, poiché il lino finissimo sono le opere giuste dei santi.
Rev	19	9	Quindi mi disse: Scrivi: Beati coloro che sono invitati alla cena delle nozze dell'Agnello. Mi disse ancora: Queste sono le veraci parole di Dio.
Rev	19	10	Allora io caddi ai suoi piedi per adorarlo. Ma egli mi disse: Guardati dal farlo, io sono un conservo tuo e dei tuoi fratelli che hanno la testimonianza di Gesú. Adora Dio! Perché la testimonianza di Gesú è lo spirito della profezia
Rev	19	11	Poi vidi il cielo aperto, ed ecco un cavallo bianco, e colui che lo cavalcava si chiama il Fedele e il Verace; ed egli giudica e guerreggia con giustizia
Rev	19	12	I suoi occhi erano come fiamma di fuoco e sul suo capo vi erano molti diademi, e aveva un nome scritto che nessuno conosce se non lui;
Rev	19	13	era vestito di una veste intrisa nel sangue, e il suo nome si chiama: La Parola di Dio.
Rev	19	14	E gli eserciti che sono nel cielo lo seguivano su cavalli bianchi, vestiti di lino finissimo, bianco e puro.
Rev	19	15	Dalla sua bocca usciva una spada acuta per colpire con essa le nazioni; egli governerà con uno scettro di ferro ed egli stesso pigerà il tino del vino della furente ira di Dio onnipotente.
Rev	19	16	E sulla sua veste e sulla coscia portava scritto un nome: IL RE DEI RE e IL SIGNORE DEI SIGNORI.
Rev	19	17	Poi vidi un angelo in piedi nel sole, che gridò a gran voce dicendo a tutti gli uccelli che volano in mezzo al cielo: Venite, radunatevi per il gran convito di Dio,
Rev	19	18	per mangiare le carni di re, le carni di capitani, le carni di uomini prodi, le carni di cavalli e di cavalieri, le carni di tutti gli uomini, liberi e schiavi, piccoli e grandi.
Rev	19	19	E vidi la bestia e i re della terra coi loro eserciti radunati per far guerra contro colui che cavalcava il cavallo e contro il suo esercito.
Rev	19	20	Ma la bestia fu presa e con lei il falso profeta che aveva fatto prodigi davanti ad essa, con i quali aveva sedotto quelli che avevano ricevuto il marchio della bestia e quelli che avevano adorato la sua immagine, questi due furono gettati vivi nello stagno di fuoco che arde con zolfo.
Rev	19	21	E il resto fu ucciso con la spada che usciva dalla bocca di colui che cavalcava il cavallo, e tutti gli uccelli si saziarono delle loro carni.
------------------------Apocalisse, capitolo 20
Rev	20	1	Poi vidi un angelo che scendeva dal cielo e che aveva la chiave dell'Abisso e una gran catena in mano.
Rev	20	2	Egli prese il dragone, il serpente antico, che è il diavolo e Satana, e lo legò per mille anni,
Rev	20	3	poi lo gettò nell'abisso che chiuse e sigillò sopra di lui, perché non seducesse piú le nazioni finché fossero compiuti i mille anni, dopo i quali dovrà essere sciolto per poco tempo.
Rev	20	4	Poi vidi dei troni, e a quelli che vi sedettero fu dato la potestà di giudicare, e vidi le anime di coloro che erano stati decapitati per la testimonianza di Gesú e per la parola di Dio, e che non avevano adorato la bestia né la sua immagine e non avevano preso il suo marchio sulla loro fronte e sulla loro mano. Costoro tornarono in vita e regnarono con Cristo per mille anni.
Rev	20	5	Ma il resto dei morti non tornò in vita finché furono compiuti i mille anni. Questa è la prima risurrezione.
Rev	20	6	Beato e santo è colui che ha parte alla prima risurrezione. Su di loro non ha potestà la seconda morte, ma essi saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui mille anni.
Rev	20	7	E quando quei mille anni saranno compiuti, Satana sarà sciolto dalla sua prigione
Rev	20	8	e uscirà per sedurre le nazioni che sono ai quattro angoli della terra, Gog e Magog, per radunarle per la guerra; il loro numero sarà come la sabbia del mare.
Rev	20	9	Esse si muoveranno su tutta la superficie della terra e circonderanno il campo dei santi e la diletta città. Ma dal cielo scenderà fuoco, mandato da Dio, e le divorerà.
Rev	20	10	Allora il diavolo, che le ha sedotte sarà gettato nello stagno di fuoco e di zolfo, dove sono la bestia e il falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte, nei secoli dei secoli.
Rev	20	11	Poi vidi un gran trono bianco e colui che vi sedeva sopra, dalla cui presenza fuggirono il cielo e la terra, e non fu piú trovato posto per loro.
Rev	20	12	E vidi i morti, grandi e piccoli, che stavano ritti davanti a Dio, e i libri furono aperti; e fu aperto un altro libro, che è il libro della vita; e i morti furono giudicati in base alle cose scritte nei libri secondo le loro opere.
Rev	20	13	E il mare restituí i morti che erano in esso, la morte e l'Ades restituirono i morti che erano in loro, ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere.
Rev	20	14	Poi la morte e l'Ades furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda.
Rev	20	15	E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco.
------------------------Apocalisse, capitolo 21
Rev	21	1	Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il primo cielo e la prima terra erano passati, e il mare non c'era piú.
Rev	21	2	E io, Giovanni, vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, che scendeva dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.
Rev	21	3	E udii una gran voce dal cielo, che diceva: Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Ed egli abiterà con loro; e essi saranno suo popolo e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio.
Rev	21	4	E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e non ci sarà piú la morte né cordoglio né grido né fatica, perché le cose di prima son passate.
Rev	21	5	Allora colui che sedeva sul trono disse: Ecco, io faccio tutte le cose nuove. Poi mi disse: Scrivi, perché queste parole sono veraci e fedeli.
Rev	21	6	E mi disse ancora: E' fatto! Io sono l'Alfa e l'Omega, il principio e la fine; a chi ha sete io darò in dono della fonte dell'acqua della vita.
Rev	21	7	Chi vince erediterà tutte le cose, e io sarò per lui Dio ed egli sarà per me figlio.
Rev	21	8	Ma per i codardi, gl'increduli, gl'immondi, gli omicidi, i fornicatori, i maghi, gli idolatri e tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno che arde con fuoco e zolfo, che è la morte seconda.
Rev	21	9	Poi venne uno dei sette angeli che avevano le sette coppe piene delle ultime sette piaghe, e parlò con me, dicendo: Vieni, ti mostrerò la sposa, la moglie dell'Agnello.
Rev	21	10	E mi trasportò in spirito su di un grande ed alto monte, e mi mostrò la grande città, la santa Gerusalemme che scendeva dal cielo da presso Dio,
Rev	21	11	avendo la gloria di Dio. E il suo splendore era simile a quello di una pietra preziosissima, come una pietra di diaspro cristallino.
Rev	21	12	Essa aveva un grande ed alto muro con dodici porte, e alle porte dodici angeli, e su di esse dei nomi scritti che sono i nomi delle dodici tribú dei figli d'Israele.
Rev	21	13	A oriente vi erano tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e ad occidente tre porte.
Rev	21	14	Il muro della città aveva dodici fondamenti, e su quelli erano i dodici nomi dei dodici apostoli dell'Agnello.
Rev	21	15	E colui che parlava con me aveva una canna d'oro, per misurare la città, le sue porte e il suo muro.
Rev	21	16	La città era a forma quadrangolare, e la sua lunghezza era uguale alla larghezza; egli misurò la città con la canna, ed era di dodicimila stadi; la sua lunghezza, larghezza e altezza erano uguali.
Rev	21	17	Misurò anche il muro ed era di centoquarantaquattro cubiti, a misura di uomo, cioè d'angelo.
Rev	21	18	Il muro era fatto di diaspro; e la città era di oro puro, simile a cristallo trasparente.
Rev	21	19	Le fondamenta del muro della città erano adorne d'ogni pietra preziosa; il primo fondamento era di diaspro, il secondo di zaffiro, il terzo di calcedonio, il quarto di smeraldo,
Rev	21	20	il quinto di sardonico, il sesto di sardio, il settimo di crisolito l'ottavo di berillo, il nono di topazio, il decimo di crisopazio, l'undicesimo di giacinto, il dodicesimo di ametista.
Rev	21	21	E le dodici porte erano dodici perle; ciascuna delle porte era fatta di una sola perla; e la piazza della città era di oro puro, come di cristallo trasparente.
Rev	21	22	Non vidi in essa alcun tempio, perché il Signore Dio onnipotente e l'Agnello sono il suo tempio.
Rev	21	23	E la città non ha bisogno del sole né della luna, che risplendano in lei, perché la gloria di Dio la illumina e l'Agnello è il suo luminare.
Rev	21	24	E le nazioni di quelli che sono salvati cammineranno alla sua luce, e i re della terra porteranno la loro gloria ed onore in lei.
Rev	21	25	Le sue porte non saranno mai chiuse durante il giorno, perché lí non vi sarà notte alcuna.
Rev	21	26	In lei si porterà la gloria e l'onore delle nazioni.
Rev	21	27	E nulla d'immondo e nessuno che commetta abominazione o falsità vi entrerà mai, ma soltanto quelli che sono scritti nel libro della vita dell'Agnello.
------------------------Apocalisse, capitolo 22
Rev	22	1	Poi mi mostrò il fiume puro dell'acqua della vita, limpido come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell'Agnello.
Rev	22	2	E in mezzo alla piazza della città e da una parte e dall'altra del fiume si trovava l'albero della vita, che fa dodici frutti e che porta il suo frutto ogni mese; e le foglie dell'albero sono per la guarigione delle nazioni.
Rev	22	3	E qui non ci sarà alcuna maledizione; in essa sarà il trono di Dio e dell'Agnello e i suoi servi lo serviranno;
Rev	22	4	essi vedranno la sua faccia e porteranno il suo nome sulla loro fronte.
Rev	22	5	E qui non ci sarà piú notte alcuna e non avranno bisogno di luce di lampada né di luce di sole, perché il Signore Dio li illuminerà, ed essi regneranno nei secoli dei secoli.
Rev	22	6	Poi mi disse: Queste parole sono fedeli e veraci; e il Signore, Dio dei santi profeti, ha mandato il suo angelo, per mostrare ai suoi servi le cose che devono avvenire tra breve.
Rev	22	7	Ecco, io vengo presto; beato chi custodisce le parole della profezia di questo libro.
Rev	22	8	E io, Giovanni, sono colui che ho visto e udito queste cose. E dopo averle udite e viste, caddi per adorare davanti ai piedi dell'angelo che mi aveva mostrato queste cose.
Rev	22	9	Ma egli mi disse: Guardati dal farlo! Io sono conservo tuo e dei tuoi fratelli, i profeti, e di coloro che custodiscono le parole di questo libro. Adora Dio!.
Rev	22	10	Poi mi disse: Non sigillare le parole della profezia di questo libro, perché il tempo è vicino.
Rev	22	11	Chi è ingiusto continui ad essere ingiusto, chi è immondo continui ad essere immondo, chi è giusto continui a praticare la giustizia, e chi è santo continui a santificarsi.
Rev	22	12	Ecco, io vengo presto e il mio premio è con me, per rendere ad ognuno secondo le opere, che egli ha fatto.
Rev	22	13	Io sono l'Alfa e l'Omega, il principio e la fine, il primo e l'ultimo.
Rev	22	14	Beati coloro che adempiono i suoi comandamenti per avere diritto all'albero della vita, e per entrare per le porte nella città.
Rev	22	15	Fuori i cani, i maghi, i fornicatori, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna.
Rev	22	16	Io, Gesú, ho mandato il mio angelo per testimoniarvi queste cose nelle chiese. Io sono la Radice e la progenie di Davide, la lucente stella del mattino.
Rev	22	17	E lo Spirito e la sposa dicono: Vieni!. E chi ode dica: Vieni. E chi ha sete, venga; e chi vuole, prenda in dono dell'acqua della vita.
Rev	22	18	Io dichiaro ad ognuno che ode le parole della profezia di questo libro che, se qualcuno aggiunge a queste cose, Dio manderà su di lui le piaghe descritte in questo libro.
Rev	22	19	E se alcuno toglie dalle parole del libro di questa profezia, Dio gli toglierà la sua parte dal libro della vita dalla santa città e dalle cose descritte in questo libro.
Rev	22	20	Colui che testimonia queste cose, dice: Sí, vengo presto. Amen. Sí, vieni, Signore Gesú.
Rev	22	21	La grazia del Signore Gesú Cristo sia con tutti voi. Amen.