La famiglia cristiana

Capitolo 16

Impegni reciproci

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L'ubbidienza della moglie e l'amore del marito

Spesso viene posta questa domanda: "La donna deve rinunciare a usare la propria volontà?". La Bibbia afferma con chiarezza che l'uomo è il capo della famiglia: "Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti". Cfr. Colossesi 3:18. Se l'apostolo si limitasse a questo ordine, potremmo dedurre che la condizione della donna non è invidiabile; anzi, in molti casi, essa è dura e sarebbe meglio per lei non sposarsi. Molti mariti si soffermano su queste parole: "Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti", mentre bisogna leggere anche quello che segue: "Come si conviene nel Signore".

Ciò che viene chiesto alla donna è cercare in ogni momento di rispettare Dio e glorificarlo. Deve sottomettersi completamente solo al Signore Gesù Cristo, colui che al prezzo inestimabile della propria vita, l'ha riscattata ed elevata al rango di figlia di Dio. Colui che le ha donato una coscienza, non deve essere ignorato impunemente. La sua personalità non può fondersi in quella del marito, perché lei appartiene al Cristo per diritto di riscatto. È un errore pretendere che in virtù di una cieca sottomissione debba compiere tutto ciò che suo marito le chiede, nella consapevolezza che agendo così, farebbe del male al suo corpo e alla sua mente, che sono stati liberati dalla schiavitù di Satana. Al di sopra di lei c'è il suo Redentore, la cui volontà supera quella del marito. L'ubbidienza al marito deve manifestarsi in conformità agli ordini di Dio, "come si conviene nel Signore".

Quando i mariti esigono dalle mogli una sottomissione totale, dichiarando che le loro opinioni e le loro iniziative non hanno nessun valore in famiglia, e che devono solo ubbidire, essi le mettono in una situazione che le Scritture non ammette. Interpretando la Bibbia in questo modo, pervertono lo scopo dell'istituzione del matrimonio. Essi agiscono soltanto per esercitare un'autorità arbitraria, che non può essere invocata come loro prerogativa. Ed ecco il seguito del consiglio dell'apostolo: "Mariti, amate le vostre mogli, e non v'inasprite contro di loro". Colossesi 3:19. Perché il marito si adira contro sua moglie? Se scopre che sua moglie commette degli errori, e che ha molti difetti, il fatto di inasprirsi non contribuirà a risolvere il problema.1

Indulgenza reciproca

Senza l'aiuto dello Spirito di Dio l'armonia non può regnare in famiglia. Se la moglie possiede lo Spirito del Cristo, userà prudenza nelle sue parole; dominerà il suo umore; sarà sottomessa, senza per questo sentirsi schiava, ma si considererà come una compagna nel senso più nobile del termine. Se il marito si comporta come un figlio di Dio, non si atteggerà come un padrone, non sarà né intransigente, né arbitrario. Non ci dovremmo mai stancare di sviluppare nella famiglia un'atmosfera di affetto; in realtà, se regna lo Spirito del Signore, la famiglia diventa un simbolo del cielo... Se uno dei due commette un errore, l'altro deve manifestare il perdono cristiano e non allontanarsi dal coniuge con freddezza.2 Né il marito né la moglie dovrebbero cercare di esercitare sul coniuge un'autorità arbitraria. Non cercate di obbligarvi reciprocamente a cedere ai vostri desideri. In questo modo non potrete conservare un amore reciproco. Siate buoni, pazienti, indulgenti, amabili e cortesi. Con l'aiuto di Dio potrete rendervi felici, secondo la promessa che vi siete fatti il giorno del vostro matrimonio.3

Concessioni reciproche

Nella vita coniugale, uomini e donne si comportano a volte come bambini indisciplinati e corrotti. Il marito vuole agire a modo suo, la moglie anche e nessuno dei due vuole cedere. Un tale stato di cose non può che finire con un insuccesso. Tutti e due, marito e moglie, dovrebbero essere disposti a rinunciare al loro modo di pensare e agire. La felicità non è possibile quando ognuno si comporta come vuole.4

Se non si lasciano istruire dal Cristo a seguire l'esempio della sua bontà e umiltà essi manifesteranno, come i bambini, un comportamento impulsivo e irragionevole. La loro volontà, forte e indisciplinata, cercherà di imporsi. Essi farebbero bene a riflettere sulle parole di Paolo: "Quando ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino; ma quando sono diventato uomo, ho smesso le cose da bambino". 1 Corinzi 13:11.5

Il Cristo in ogni cuore, elemento d'unione

Se si decide di adempiere la volontà di Dio, il marito e la moglie si rispetteranno reciprocamente e manifesteranno amore e fiducia. Tutto ciò che turba la pace e l'unità della famiglia deve essere rifiutato formalmente; la bontà e l'amore devono essere sviluppati costantemente. Chi manifesta uno spirito di tenerezza, perdono e amore scoprirà che questo stesso spirito verrà espresso nei suoi confronti. Nella famiglia in cui regna lo Spirito di Dio non ci può essere incompatibilità di carattere. Quando il Cristo, la speranza della gloria, si manifesterà nei cuori, allora in famiglia regneranno l'unione e l'amore. Il cuore della moglie, in cui abita il Cristo, sarà strettamente unito al cuore del marito, in cui abita il Cristo. Essi faranno tutto il possibile per entrare nel regno che il Cristo sta preparando per coloro che lo amano.6