La famiglia cristiana

Capitolo 27

La prima scuola dei bambini

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Il piano di Dio per l'educazione

Il sistema educativo stabilito nell'Eden aveva come centro la famiglia. Adamo era il "figlio di Dio" (cfr. Luca 3:38), ed è dal loro Padre che i figli dell'Altissimo ricevevano l'istruzione. La loro scuola fu, nel senso più completo della termine, una scuola di famiglia.

Nel piano che l'Eterno concepi per l'educazione dell'uomo dopo la caduta, il Cristo è il rappresentante del Padre, il mediatore tra Dio e la creatura. Egli è il grande Maestro dell'umanità. Egli ha voluto che gli uomini e le donne fossero i suoi rappresentanti. La famiglia era la scuola, e i genitori erano i maestri.

Questa educazione, che aveva come centro la famiglia, prevalse all'epoca dei patriarchi. In queste scuole, Dio vegliava affinché le condizioni necessarie alla formazione del carattere fossero le più favorevoli. Coloro che si separano da Dio, costruendo delle città e raggruppandosi si lasciano trascinare dal lusso e dal vizio, che oggi sono l'orgoglio e la maledizione del mondo. Coloro che, al contrario, si sottomettono alle sue direttive, continuano a realizzare il piano che Dio aveva concepito fin dalle origini. Fedeli ai principi divini, essi abitavano nei campi o sulle colline, coltivavano la terra e si occupavano del gregge. In questa vita libera e indipendente, che dava loro l'opportunità di lavorare, studiare e meditare, essi imparavano da Dio e insegnavano ai loro figli a conoscere le opere e le meraviglie dell'Onnipotente. Questo è il metodo educativo che Dio desiderava stabilire in Israele.1

In questo tipo di vita, la famiglia era sia una scuola sia una chiesa, i genitori erano gli educatori sia delle realtà profane, sia di quelle sacre.2

L'educazione in famiglia è d'importanza primordiale

Si ammette e si deplora quasi ovunque il triste fatto che attualmente l'educazione e la formazione dei giovani in famiglia vengono trascurate.3 Nessuna sfera d'azione è più importante di quella che è affidata a coloro che hanno fondato e curano la famiglia.

Tra le responsabilità che spettano agli uomini, non ve ne sono altre che implichino conseguenze più ampie e importanti di quelle dei genitori. I giovani determinano quella che sarà la società del futuro e l'avvenire dei nostri figli e dei nostri giovani dipende dalle famiglie in cui essi crescono.

La malattia, la miseria e i crimini che affliggono l'umanità derivano soprattutto dalla mancanza di una vera educazione familiare. Se la vita della famiglia fosse pura e sana, se i figli fossero preparati ad assumersi le responsabilità e ad affrontare i pericoli della vita, quali cambiamenti si realizzerebbero nel mondo!4

Elementi secondari

Ogni bambino che nasce appartiene a Gesù Cristo e si dovrebbe insegnargli, con le parole e con l'esempio, ad amare Dio e a ubbidirgli. Ma la maggior parte dei genitori non hanno portato a termine la missione che Dio ha affidato loro, trascurando di istruire e formare i propri figli, fin dal momento in cui sono in grado di comprendere, affinché possano conoscere e amare il Cristo. Grazie a sforzi perseveranti, i genitori devono vegliare sulla mente sensibile e influenzabile dei loro figli e relegare in secondo piano tutto ciò che, nella vita familiare, non riguarda direttamente i doveri essenziali che Dio ha prescritto loro, cioè: educarli dipendendo e seguendo i consigli del Signore.5

I genitori non devono lasciarsi dominare dalle preoccupazioni degli affari, dalle abitudini del mondo e dalle esigenze della moda, al punto da trascurare i propri figli fin dalla culla e non donare loro la formazione addatta via via che crescono.6

Una delle cause principali per cui il male oggi intacca la nostra società è che i genitori si lasciano assorbire da altre cose che non sono essenziali: in che modo si qualificano per insegnare ai propri figli, con pazienza e bontà, la via del Signore? Se il velo che copre la realtà potesse essere tolto vedremmo un gran numero di bambini che si sono sviati, sono stati privati degli influssi positivi a causa di questa trascuratezza. Genitori, potete permettervi di fare la stessa esperienza? Nessuna attività dovrebbe assumere ai vostri occhi un'importanza tale da impedirvi di consacrare ai vostri figli tutto il tempo necessario per far comprendere loro ciò che significa ubbidire al Signore e avere in lui una fiducia implicita... Quale ricompensa coronerà i vostri sforzi? Vedrete i vostri figli camminare accanto a voi, desiderosi di impegnarsi e collaborare con voi nella direzione che avete indicato loro. E vedrete che la vostra azione ne sarà facilitata.7

Educatori per il Signore nella scuola della famiglia

I genitori devono considerarsi, in un certo senso, collaboratori di Dio, come Abramo, per insegnare ai loro figli a camminare nella via del Signore. Essi devono studiare le Scritture a fondo e con serietà, per sapere esattamente qual è la via e indicarla a tutta la famiglia. Il profeta Michea dichiarò: "O uomo, Egli ti ha fatto conoscere ciò che è bene; che altro richiede da te il Signore, se non che tu pratichi la giustizia, che tu ami la misericordia e cammini umilmente con il tuo Dio". Michea 6:8. Per diventare educatori, i genitori devono prima essere allievi, ricercando consigli nella Parola di Dio e sforzandosi, con il dialogo e l'esempio, di utilizzarla per l'educazione dei loro figli.8

Secondo le indicazioni che Dio mi ha trasmesso, io so che il marito e la moglie devono, nella famiglia, esercitare contemporaneamente la funzione di pastori, medici, infermieri ed educatori, avvicinando i figli a Dio e a loro stessi; essi devono insegnare loro a evitare ogni abitudine che, in un modo o in un altro, potrebbe nuocere al corpo e al suo funzionamento voluto da Dio, e insegnare loro a prendersi cura di tutto l'organismo.9 In quest'opera di formazione, la madre deve svolgere un rulo di primo piano. Nonostante altri doveri importanti e seri spettino al padre, la madre, grazie ai suoi contatti costanti con i figli, soprattutto durante i primi anni di vita, deve essere la loro educatrice e la loro compagna. Deve dedicarsi a insegnare loro l'ordine e la pulizia, a sviluppare buone abitudini e buone disposizioni, ad aiutarli a diventare laboriosi, fiduciosi nelle proprie possibilità e disposti ad aiutare i propri simili: in una parola, a vivere e agire come se si trovassero costantemente in presenza di Dio.10 Le sorelle maggiori possono esercitare un forte influsso sui membri più piccoli della famiglia. Questi ultimi, avendo continuamente davanti ai propri occhi l'esempio dei più grandi, si lasceranno guidare più volentieri dall'esempio che dagli insegnamenti spesso ripetuti. La sorella maggiore deve prendere coscienza del dovere che le spetta, in quanto cristiana, di aiutare sua madre ad affrontare le varie responsabilità.11

I genitori devono stare il più possibile a casa e, con la parola e con l'esempio, insegnare ai loro figli l'amore e il rispetto di Dio; indicare loro come manifestare intelligenza, socievolezza e affetto; come essere laboriosi, economi e pronti al sacrificio. I genitori, dimostrando amore e comprensione e incoraggiandoli costantemente, assicurano loro un rifugio sicuro e accogliente che li protegge dalle numerose tentazioni del mondo.12