La famiglia cristiana

Capitolo 37

Ruolo e responsabilità della madre

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Uguale al marito

La moglie deve occupare la posizione che Dio le ha assegnato in origine, cioè essere sullo stesso piano del marito. Il mondo ha bisogno di madri che non lo siano solo di nome, ma anche nel pieno senso della parola. Noi possiamo dire, senza timore di sbagliare, che i doveri specifici della donna sono più sacri, più santi di quelli dell'uomo. Le donne devono prendere coscienza del carattere sacro della loro missione e di ciò che esse compiono, grazie alla potenza di Dio e nel suo rispetto. Esse devono insegnare ai propri figli a rendersi utili in questo mondo, in vista di un mondo migliore.1

Colei che è sposa e madre non deve rinunciare a utilizzare le proprie risorse e trascurare di sviluppare i propri talenti, delegando tutto al marito. La sua personalità non può fondersi in quella di lui. Ella deve rendersi conto di essere uguale a lui, e stare al suo fianco, fedele al proprio ruolo come lui lo è al suo. Il suo compito nell'educazione dei figli è in ogni aspetto elevato e nobile quanto tutto ciò che può essere chiamato a svolgere suo marito, anche se dovesse adempiere alle funzioni di capo dello stato.2

La regina della famiglia

Un re sul suo trono non ha una responsabilità più importante di quella di una madre. Ella è la regina della famiglia. Ha il potere di plasmare il carattere dei suoi figli, per renderli degni della vita eterna. Un angelo non potrebbe reclamare un compito più importante perché, compiendo quest'opera, è al servizio di Dio. Deve soltanto prendere coscienza dell'importanza del suo compito, e questo le darà coraggio. Deve rendersi conto del valore del suo lavoro e rivestirsi di tutte le armi di Dio, per resistere alla tentazione di conformarsi alle abitudini della società in cui vive. La sua missione riguarda il presente e l'eternità.3

La madre è la regina della famiglia, e i figli sono i suoi sudditi. Deve dirigere la sua casa con saggezza, nella dignità del suo ruolo di madre. Il suo influsso in famiglia deve essere preponderante; la sua parola deve avere forza di legge. Se è cristiana, sottomessa alla volontà di Dio, richiederà il rispetto da parte dei suoi figli.4

I figli devono imparare a considerare la loro madre non come una schiava, il cui lavoro le viene imposto dai figli stessi, ma come una regina che deve dirigerli e guidarli passo dopo passo, precetto dopo precetto.5

Una scala di valori

La madre apprezza raramente il proprio lavoro e spesso lo considera come una cosa talmente secondaria che lo paragona a una schiavitù domestica. Giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, compie gli stessi gesti, senza ottenere risultati apprezzabili. Non saprebbe dire, alla fine della giornata, quanti piccoli lavori ha svolto. Crede, rispetto all'opera compiuta dal marito, di non aver fatto niente che meriti di essere ricordato.

Il padre spesso torna a casa con aria soddisfatta ed è fiero di raccontare le esperienze vissute nella giornata. Il suo comportamento dimostra che si aspetta di essere apprezzato dalla madre, che non ha niente altro da fare che prendersi cura dei bambini, preparare i pasti e tenere la casa in ordine. Non ha dovuto occuparsi degli affari, non ha comprato né venduto; non ha svolto il ruolo di contadino, né coltivato la terra; non ha lavorato come operaio e quindi non ha fatto nulla che la potesse stancare. Egli critica, censura e ordina come se fosse un re. Questo è ciò che più mette alla prova la moglie-madre, che si è impegnata durante tutta la giornata senza vedere il risultato del proprio lavoro e quindi si sente veramente scoraggiata.

Se si potesse sollevare il velo del tempo, se il padre e la madre vedessero come Dio valuta il lavoro della giornata e come il suo sguardo infinito paragona l'opera dell'uno rispetto a quella dell'altra, essi sarebbero molto stupiti dalle dichiarazioni divine. Il marito considererebbe il suo lavoro con più modestia, mentre sua moglie ne trarrebbe coraggio e un'energia nuova per continuare a svolgere il suo compito con saggezza, perseveranza e pazienza. Si renderebbe conto del valore del suo lavoro: mentre il marito si è interessato a cose effimere, lei si è occupata dello sviluppo della mente e del carattere; lavorando non solo in vista di risultati immediati ma anche per l'eternità.6

La sua grande e nobile missione

A ogni madre vengono offerte grandi opportunità, e affidati interessi infinitamente preziosi. Gli umili doveri della donna, ritenuti un'incombenza noiosa, devono essere considerati un'opera grande e nobile. Ogni madre ha il privilegio di influire positivamente sulla società attraverso il suo esempio e può rallegrarsene. Ella educherà i propri figli affinché seguano, nei momenti positivi e negativi, la via giusta adempiendo agli obiettivi divini. Ma potrà sperare di formare il carattere dei figli secondo la volontà di Dio, solo se nella sua vita cercherà di seguire gli insegnamenti del Cristo.7

Fra tutte le attività della vita, il dovere più sacro della madre è quello che riguarda i suoi figli. Molto spesso però questo dovere viene trascurato per soddisfazioni egoistiche. Gli interessi temporali ed eterni dei figli sono affidati ai loro genitori. Essi devono guidare la loro famiglia in modo da onorare Dio. La legge divina dovrà essere la loro unica guida e l'amore il solo movente delle loro azioni.8

Non vi è compito più grande e sacro

Se degli uomini sposati entrano nell'opera di Dio lasciando la cura dei figli alle loro mogli, esse compiranno un lavoro importante quanto quello del padre. Se il marito consacra il suo tempo all'opera missionaria, la moglie, nella famiglia, è anche lei una missionaria le cui preoccupazioni, angosce e responsabilità superano spesso quelle del padre. Il compito della madre è serio e importante... Spesso accade che il marito riceva il riconoscimento degli uomini per il suo lavoro, ma colei che soffre in famiglia non riceve sempre una ricompensa terrena. Pertanto, se lavora in vista dell'interesse dei suoi, cercando di formare il loro carattere all'immagine del modello divino, l'angelo scriverà il suo nome nei registri del cielo con quelli dei più grandi missionari di questo mondo. Dio non vede le cose come l'uomo, con una visione imperfetta, ma le vede in modo corretto.9

La madre è l'agente di Dio incaricato di evangelizzare la propria famiglia. Deve illustrare con l'esempio la religione della Bibbia, mostrando come l'influsso di questi principi possa guidarci nei doveri e nei piaceri di ogni giorno, insegnando ai suoi figli che è solo per grazia che essi possono essere salvati, per mezzo della fede, che è un dono di Dio. Il suo insegnamento continuo, basato sul Cristo, di ciò che egli è per noi e per loro, del suo amore, della sua bontà e della sua grazia, rivelato nel grande piano della salvezza, eserciterà una santa impressione sul loro cuore.10

L'educazione dei figli costituisce una parte importante del piano di Dio destinato a dimostrare la potenza del cristianesimo. Educare i figli, in modo tale che quando essi entreranno a far parte della società non siano una maledizione ma una benedizione per chi entrerà in contatto con loro, è una solenne responsabilità dei genitori.11

Scolpire secondo un modello

C'è un Dio in cielo la cui luce e gloria illumina ogni madre fedele, che cerca di allontanare dal male i suoi figli. Nessuna opera è più importante della sua. Ella non deve, come l'artista, rappresentare la bellezza su una tela né, come lo scultore, cesellarla nel marmo. Non deve, come lo scrittore, esprimere un pensiero importante con termini scelti né, come il musicista, tradurre un sentimento attraverso una melodia. Deve, con l'aiuto divino, plasmare l'animo a immagine di Dio.

Una madre che comprende il suo compito lo considererà infinitamente importante. Si sforzerà fedelmente di presentare ai suoi figli l'ideale più elevato, sia tramite il suo carattere, sia con i suoi metodi educativi. Con pazienza e coraggio, cercherà di sviluppare le sue facoltà, per utilizzarle al massimo per l'educazione dei figli. La sua grande preoccupazione sarà quella di conoscere la volontà di Dio in ogni circostanza; e quindi studierà la sua Parola con diligenza. Manterrà i suoi occhi fissi su Gesù perché la sua vita, nella molteplicità delle sue occupazioni, sia un riflesso fedele della vita vera che è in lui.12