La famiglia cristiana

Capitolo 46

Tutto il cielo si interessa ai bambini

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"Perché di tali è il regno dei cieli"

Lo spirito dei bambini che confidano in Cristo è prezioso ai suoi occhi come lo sono gli angeli che circondano il suo trono. Occorre condurli a Gesù ed educarli per lui. Bisogna guidarli sul sentiero dell'ubbidienza, senza tollerare in loro avidità e vanità.1

Dovremmo apprezzare le meravigliose lezioni che il Signore ha cercato di impartire ai suoi discepoli servendosi dei bambini! Quante difficoltà insuperabili svanirebbero totalmente! Quando i discepoli andarono da Gesù dicendo: "Chi è dunque il più grande nel regno dei cieli?". Egli chiamò un bambino in mezzo a loro e disse: "In verità io vi dico: Se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli". Matteo 18:1, 4.2

La proprietà di Dio affidata ai genitori

I bambini devono la loro nascita ai genitori, ma tuttavia è grazie alla potenza creatrice di Dio che essi hanno la vita, perché il Signore è colui che l'ha donata. Ricordate sempre che non dovete trattare i vostri figli come se fossero vostra proprietà. Essi sono l'eredità del Signore, e il piano della salvezza prevede anche la loro redenzione. Essi sono stati affidati ai genitori per essere educati nella conoscenza e nell'amore del Signore, e per essere qualificati ad adempiere il loro compito in questo mondo e nell'eternità.3

Mamme, trattate i vostri figli con dolcezza. Anche il Cristo è stato un bambino. Per amore suo, manifestate profonda considerazione per i vostri cari. Essi sono come un tesoro sacro, che non bisogna né sciupare, né viziare, né idolatrare. I bambini sono coloro a cui bisogna insegnare a vivere una vita nobile e pura. Essi sono proprietà di Dio; egli li ama e vi ricorda di collaborare con lui per aiutarli ad acquisire un carattere perfetto.4

Se volete incontrare Dio, nutrite il suo gregge con il cibo spirituale; ogni bambino ha la possibilità di ottenere la vita eterna. I bambini e i giovani costituiscono il tesoro particolare di Dio.5

I giovani devono comprendere che i talenti non appartengono a loro. La forza, il tempo, l'intelligenza sono beni ricevuti in prestito; sono di Dio e ogni ragazzo e ragazza deve farne il miglior uso possibile. Ognuno di loro è un ramo sul quale Dio si aspetta di trovare dei frutti, un amministratore il cui capitale deve aumentare continuamente, una luce che deve illuminare le tenebre di questo mondo. Ogni ragazzo, ogni ragazza, ogni bambino ha un'opera da compiere per la gloria di Dio e il bene dell'umanità.6

Il sentiero del cielo adattato alle capacità dei bambini

Io ho visto che Gesù conosce le nostre malattie e che egli stesso ha sperimentato la nostra condizione in ogni cosa, eccetto il peccato; per questo ha preparato per noi un sentiero adatto alle nostre forze e alle nostre capacità; come Giacobbe, cammina al fianco dei bambini lentamente e con serenità, tenendo conto delle loro possibilità; vuole assicurarci il conforto della sua presenza ed essere una guida sempre presente accanto a noi. Egli non disprezza, non trascura, né lascia indietro i piccoli del gregge. Egli non ci chiede di andare avanti e abbandonarli. Non si è affrettato al punto da lasciarci indietro con i nostri figli. Ha appianato il sentiero che porta alla vita, per renderlo accessibile anche ai bambini, e i genitori sono esortati nel suo nome a guidare questi ultimi sul sentiero stretto. Dio ha preparato un sentiero adatto alle forze e alle capacità dei bambini.7