La famiglia cristiana

Capitolo 65

Cortesia e bontà

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La cortesia può preservarci dalla metà dei mali dell'esistenza

L'enunciato della raccomandazione: "Siate pieni di affetto gli uni per gli altri" (cfr. Romani 12:10), costituisce il fondamento stesso della felicità familiare. In ogni famiglia dovrebbe regnare la cortesia cristiana. Non richiede grandi sforzi, ma esercita un'azione rasserenante sul carattere che, diversamente, tenderebbe a diventare duro e violento. Se la si coltivasse in modo costante, e con la volontà di agire verso gli altri come si vorrebbe che gli altri agissero nei nostri confronti, si eliminerebbero la metà delle sofferenze della vita.1

La cortesia inizia in famiglia

Se vogliamo che i nostri figli manifestino bontà, cortesia e amore, noi stessi dobbiamo dare l'esempio.2

I genitori devono mostrarsi amabili gli uni verso gli altri anche nei più piccoli dettagli della vita. La benevolenza manifestata verso tutti deve costituire la legge della famiglia. Non bisognerebbe tollerare né volgarità, né asprezza nel parlare.3

Tutti possono riuscire a mantenere un viso felice, una voce dolce e delle maniere gentili, che sono gli elementi dell'autorità naturale. I figli sono attratti da un'espressione allegra e raggiante di gioia. Dimostrate loro molta bontà, ed essi manifesteranno lo stesso spirito nei vostri confronti e gli uni verso gli altri.4

La vostra cortesia e la vostra calma eserciteranno sul carattere dei vostri figli un influsso maggiore rispetto alle vostre parole.5

La vera educazione

La vera educazione è indispensabile in una famiglia. Si tratta di una potente testimonianza in favore della verità. In qualsiasi forma si manifesti, la volgarità nel linguaggio e nel comportamento è indice di un cuore corrotto. La verità di ispirazione divina non esercita mai nessun influsso negativo su colui che la riceve, né lo rende volgare o brutale. Essa calma e ingentilisce. Quando penetra nel cuore dei giovani, li rende rispettosi ed educati. La cortesia cristiana è possibile solo grazie all'azione dello Spirito Santo. Non si tratta di ricercatezza né di apparenza; essa non si esprime tramite inutili forme di gentilezza, che si ritrovano soprattutto in coloro che hanno uno spirito mondano e non conoscono la vera cortesia cristiana. Il saper vivere e l'educazione autentica si ottengono solo attraverso una conoscenza pratica del Vangelo del Cristo. La vera cortesia si traduce in una bontà che si manifestata nei confronti di tutti, a prescindere dal rango sociale a cui appartengono, sia ricchi sia poveri.6

L'essenza della vera gentilezza è la considerazione che si ha per gli altri. L'educazione fondamentale, quella che dura sempre, è quella che sviluppa le amicizie e favorisce una bontà senza limiti. La cosiddetta "cultura", che non porta i figli a rispettare i genitori, a riconoscere le loro qualità, a sopportare i loro difetti, a venire incontro ai loro bisogni; che non li rende affettuosi, generosi e disponibili verso i più giovani, le persone anziane e quelle infelici, e cortesi verso tutti è un insuccesso.7

La cortesia cristiana è il filo d'oro che unisce i membri della famiglia con legami d'amore, un amore che si approfondisce e si fortifica ogni giorno di più.8

Una regola d'oro che deve essere considerata un principio

È nella Bibbia che si trovano le regole migliori per le relazioni familiari e sociali. Esse prevedono non solo il migliore ideale etico, ma anche il codice più prezioso del saper vivere. Il Sermone sul Monte racchiude un insegnamento prezioso per tutti, giovani e meno giovani. Bisognerebbe leggerlo spesso in famiglia, e applicarne i preziosi insegnamenti nella vita quotidiana. La regola d'oro: "E come volete che gli uomini facciano a voi, fate voi pure a loro" (Luca 6:31), come anche la raccomandazione di Paolo: "Quanto all'amor fraterno, siate pieni d'affetto gli uni per gli altri..." (Romani 12:10), dovrebbero diventare una legge per la famiglia. Coloro che coltivano lo spirito del Cristo si mostreranno educati in famiglia e consacrati anche nei più piccoli dettagli della vita. Essi cercheranno continuamente di fare felici coloro che li circondano, dimenticando loro stessi, rivolgendo le loro attenzioni verso gli altri. Si tratta insomma di un frutto che si sviluppa sull'albero del cristiano.9

La regola d'oro è il fondamento della vera gentilezza e trova il suo esempio perfetto nella vita e nel carattere di Gesù. La vita quotidiana del Salvatore esprimeva dolcezza e bellezza. Quanta serenità emanava dalla sua presenza. I suoi discepoli devono rivelare lo stesso spirito. Coloro che seguono l'esempio del Cristo eserciteranno un influsso benefico. I loro abiti bianchi e puri diffonderanno il profumo fragrante del giardino del Signore. Il loro viso rifletterà lo splendore di Dio e illuminerà la via di chi è stanco e incerto.10

Il manuale del saper vivere

La migliore opera che sia mai stata scritta sulle regole del saper vivere è il prezioso insegnamento dato dal Salvatore, a cui si aggiunge l'esortazione che lo Spirito Santo ispirò all'apostolo Paolo, parole che dovrebbero essere registrate in modo indelebile nella memoria di ogni essere umano, giovane o vecchio: "...Come io vi ho amati, disse Gesù, anche voi amatevi gli uni gli altri". Giovanni 13:34.

"L'amore" dice Paolo "è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa. L'amore non verrà mai meno..." 1 Corinzi 13:4-8.11

La Bibbia comanda di essere cortesi, e fornisce tanti esempi di spirito disinteressato, di benevolenza, di buon umore, che sono le espressioni della vera gentilezza e il riflesso del carattere del Cristo. La tenerezza e la cortesia dimostrate nel mondo, anche tra coloro che non riconoscono il Salvatore, provengono dal cielo. Egli desidera che queste caratteristiche siano perfettamente visibili nei suoi figli. Egli vuole che tutti contemplino in noi la sua bellezza.12

Il vero cristianesimo farà di un uomo un gentiluomo. Il Cristo era cortese, anche verso i suoi persecutori. I veri discepoli del Cristo manifesteranno lo stesso spirito. Considerate l'apostolo Paolo davanti ad Agrippa: tutto il suo discorso è un modello di perfetta cortesia, così come lo è di eloquenza persuasiva. Il Vangelo non insegna la gentilezza formale così diffusa nella società, ma quella che scaturisce da un cuore traboccante di bontà.13

Non raccomandiamo le dimostrazioni di quello che il mondo chiama "cortesia", ma la cortesia per eccellenza, quella che ognuno porterà nel regno di Dio.14

L'amore si riflette negli sguardi, nelle parole e nelle azioni

Al di sopra di tutto, i genitori devono circondare i loro figli di un'atmosfera di gioia, benevolenza e tenerezza. Una famiglia dove regna l'amore, che viene espresso negli sguardi, nelle parole e nelle azioni, è un luogo dove gli angeli amano soffermarsi. Genitori, lasciate entrare nel vostro cuore i raggi del sole dell'amore, della gioia e dell'allegria; il loro dolce influsso si diffonde nell'ambito della famiglia. Manifestate uno spirito di bontà e pazienza, e incoraggiate i vostri figli a fare lo stesso, coltivando la gentilezza che illuminerà la vita della famiglia. L'atmosfera che ne deriverà sarà per loro ciò che l'aria pura e il sole sono per il mondo vegetale, apportando salute e forza alla mente e al corpo.15 Le maniere gentili, le conversazioni serene e le manifestazioni di bontà uniranno i cuori dei figli a quelli dei genitori con sacri legami d'affetto e renderanno la famiglia un luogo più prezioso di quegli ornamenti sofisticati che potrete acquistare a caro prezzo.16

I temperamenti diversi devono armonizzarsi

Rientra nel piano di Dio che persone dal temperamento diverso si uniscano tra loro. Quando ciò avviene, ogni membro della famiglia dovrebbe attentamente tenere conto dei sentimenti altrui e rispettare i suoi diritti. È in questo modo che potranno svilupparsi la considerazione e l'indulgenza reciproche; si attenueranno i pregiudizi e si addolciranno i tratti del carattere più rudi. Regnerà l'armonia, e la fusione dei vari temperamenti farà del bene a tutti.17

Le relazioni sociali facilitano i nostri contatti con il mondo

È attraverso le relazioni sociali che il cristianesimo entra in contatto con il mondo. Dio chiede a ogni uomo e ogni donna che ha sperimentato l'amore del Cristo e ha ricevuto nel suo cuore la luce divina, di diffonderli sul sentiero di coloro che non conoscono la via per eccellenza.18 Possiamo esprimere la nostra sollecitudine in mille modi: con parole affettuose e sguardi benevoli che, in cambio, si rifletteranno su di noi. Trascurando il prossimo, i cristiani non coerenti dimostrano di non essere in comunione con Dio. È impossibile essere uniti al Cristo e non manifestare amabilità nei confronti degli altri, o ignorare i loro diritti.19

Dobbiamo diventare tutti testimoni di Gesù. L'influsso sociale, santificato dalla grazia divina, deve essere potenziato per conquistare gli altri al Cristo. Mostriamo al mondo che non siamo individui assorbiti soltanto da interessi personali, ma che desideriamo condividere con gli altri le nostre benedizioni e i nostri privilegi. Che essi vedano che la nostra religione non ci priva di simpatia e non ci rende intolleranti. Tutti coloro che professano di aver conosciuto il Cristo operino come egli ha operato per il bene degli uomini. Non dovremmo mai offrire al mondo la falsa impressione che i cristiani sono persone tristi e infelici.20

Se siamo cortesi e amabili a casa, quando saremo lontani dalla famiglia, trasmetteremo il fascino di un carattere felice. Se dimostriamo indulgenza, pazienza, bontà e coraggio in famiglia, potremo essere una luce per il mondo.21