La famiglia cristiana

Capitolo 80

La vita nella casa del Padre

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L'Eden sarà restaurato

Lo splendido giardino dell'Eden rimase a lungo sulla terra, dopo l'esilio dell'uomo. Gli esseri umani decaduti potevano così contemplare il luogo della loro innocenza ma gli angeli ne custodivano l'ingresso. Proprio all'ingresso di quel luogo si rivelava la gloria di Dio. Qui Adamo si recava con i suoi figli per adorare Dio. Qui essi rinnovarono la loro solenne promessa di fedeltà a quella legge, la cui trasgressione aveva significato per loro l'esilio dall'Eden. Quando la malvagità si diffuse in tutto il mondo, esso fu distrutto dal diluvio: la stessa mano che aveva creato l'Eden lo aveva rimosso dalla terra. Alla fine dei tempi, quando tutto ritroverà la sua bellezza originaria, l'Eden riapparirà in uno splendore ancora maggiore: allora vi sarà "un nuovo cielo e una nuova terra". Apocalisse 21:1.

In quel giorno, coloro che hanno osservato i comandamenti di Dio riceveranno, all'ombra dell'albero della vita, una vitalità immortale. Gli esseri che abitano i mondi non degradati dal peccato vedranno per sempre in quel magnifico giardino il modello della perfezione a cui la terra sarebbe giunta, se l'uomo avesse realizzato il magnifico piano del Creatore e il mondo non fosse stato contaminato dal male.1

Il piano della salvezza ha lo scopo di riportare il mondo in armonia con Dio. Tutto ciò che è stato distrutto a causa del peccato verrà restaurato. Anche la terra sarà restituita alla sua bellezza originaria, per essere la dimora eterna delle persone fedeli al Signore. Satana ha combattuto seimila anni per conservare il dominio della terra. In quel giorno l'intenzione originale di Dio si realizzerà. "...I santi dell'Altissimo riceveranno il regno e lo possederanno per sempre, eternamente". Daniele 7:18.2

"La redenzione di coloro che Dio si è acquistato"

Il primo obiettivo di Dio nel creare la terra si realizza nel fatto che essa diventa l'abitazione eterna dei salvati. "I giusti erediteranno la terra, e l'abiteranno per sempre". Salmi 37:29. È giunto il tempo, dopo che i santi hanno sospirato, dopo che la spada fiammeggiante ha sbarrato l'ingresso del giardino dell'Eden alla prima coppia: il tempo fissato per "la redenzione di coloro che Dio si è acquistato". La terra che era stata affidata all'uomo come suo regno, passata tra le mani di Satana e dominata per così tanto tempo da questo potente nemico, è stata riconquistata grazie al grande piano della salvezza.3

Tutto ciò che è stato perso per colpa del primo Adamo sarà ristabilito dal secondo Adamo. Il profeta Michea dichiara: "A te, torre del gregge, colle della figlia di Sion, a te verrà, a te verrà l'antico dominio..." Michea 4:8. Da parte sua, Paolo fa allusione alla futura "redenzione di coloro che Dio si è acquistato". Cfr. Ebrei 9:12.

Dio ha creato la terra per farne la dimora di esseri santi e felici. Questo obiettivo sarà raggiunto quando, rinnovata dalla potenza divina e liberata dal peccato e dall'afflizione, essa diventerà il soggiorno eterno dei salvati.4

Adamo reintegrato nel paradiso originario

Dopo che Adamo fu scacciato dall'Eden, la sua vita sulla terra fu caratterizzata dalla tristezza. Ogni foglia che seccava, ogni vittima che veniva offerta in sacrificio, ogni alterazione della natura, ogni imperfezione morale: tutto rappresentava un ricordo costante del suo peccato. Fu terribile l'angoscia del suo rimorso nel vedere che il male progrediva e si diffondeva e nel ricevere, in risposta ai suoi avvertimenti, parole di rimprovero e disprezzo che gli rinfacciavano di essere la causa del peccato. Con paziente umiltà sopportò per quasi mille anni le conseguenze della sua trasgressione. Sinceramente pentito del proprio peccato, confidò nei meriti del Salvatore promesso e morì con la speranza della risurrezione. Il Figlio di Dio riscattò l'uomo dal peccato e grazie alla sua opera di espiazione Adamo è stato reintegrato nel suo dominio. Pieno di gioia, può guardare gli alberi che un tempo erano stati la sua delizia e di cui aveva raccolto il frutto nei giorni felici prima del peccato. Vede le viti che le sue mani avevano coltivato e i fiori che amava tanto curare. È profondamente colpito dalla scena e comprende che questo è veramente l'Eden restaurato: ancora più bello di quando lo aveva lasciato. Il Salvatore lo accompagna verso l'albero della vita, ne coglie il magnifico frutto e lo invita a mangiarlo. Adamo si guarda intorno e vede, nel paradiso di Dio, la folla di redenti e la sua famiglia. Allora depone la sua corona scintillante ai piedi del Signore e si getta fra le sue braccia. Poi fa vibrare le corde dell'arpa d'oro e il cielo riecheggia del grido esultante: "Degno, degno, degno è l'Agnello che è stato immolato e che è ritornato in vita!" La famiglia di Adamo si unisce a questo canto e tutti gettano le loro corone ai piedi del Salvatore, davanti al quale si inchinano in atto di adorazione.

Gli stessi angeli che piansero alla caduta di Adamo e si rallegrarono quando Gesù, dopo la risurrezione, salì al cielo, che hanno aperto la tomba a tutti coloro che hanno creduto nel suo nome, ora contemplano l'opera della redenzione e uniscono le loro voci al canto di lode.5

Le dimore del cielo

Il timore di materializzare eccessivamente l'eredità futura ha spinto molti a spiritualizzare troppo quelle verità che ci invitano a riflettere sulla nostra dimora futura. Il Cristo ha promesso ai suoi discepoli che sarebbe andato a preparare un luogo nella casa del Padre. Coloro che accettano gli insegnamenti della Parola di Dio non saranno lasciati nell'ignoranza in merito alle dimore del cielo... La lingua umana è incapace di descrivere la ricompensa dei giusti. Soltanto coloro che la vedranno la conosceranno veramente. Nessuna mente limitata può concepire la gloria del regno di Dio. Nelle Scritture l'eredità degli eletti viene chiamata "patria". Il Pastore divino conduce il suo gregge alle fonti dell'acqua viva. L'albero della vita dà il suo frutto ogni mese, e le sue foglie sono utilizzate dalle nazioni. Ruscelli inesauribili, con un'acqua chiara come il cristallo, sono costeggiati da alberi verdi che gettano la loro ombra sui sentieri preparati per i redenti dell'Eterno. Immense pianure si elevano verso graziose colline e le montagne di Dio innalzano le loro cime superbe. In queste valli piacevoli e lungo questi corsi d'acqua viva il popolo di Dio, per tanto tempo straniero e pellegrino, troverà finalmente una famiglia.6

Ci sono case per coloro che sono stati pellegrini sulla terra; abiti di giustizia, corone di gloria e palme di vittoria. Tutto ciò che ci ha turbato della volontà di Dio sulla sorte del mondo diventerà chiaro, così come le realtà difficili da comprendere. I misteri della grazia ci saranno svelati. Là dove le nostre menti limitate non vedevano che confusione e promesse non realizzate, scopriremo un'armonia meravigliosa. Riconosceremo allora che è l'Amore infinito che ha previsto le esperienze più penose della nostra esistenza. Quando ci renderemo conto della tenera sollecitudine che ha fatto concorrere tutto al nostro bene, manifesteremo una gioia ineffabile e gloriosa...

Ci stiamo avvicinando alla patria del cielo. Colui che ci ha amato al punto da morire al nostro posto ci ha preparato una città. La nuova Gerusalemme è il nostro porto tranquillo. Non vi sarà più tristezza nella città di Dio, non più grida di dolore, non più canti funebri sulle nostre speranze svanite o i nostri affetti sepolti. Ben presto gli abiti di schiavitù saranno sostituiti con l'abito delle nozze. Ben presto assisteremo all'incoronazione del nostro Re. Coloro la cui vita sarà nascosta con Cristo in Dio risplenderanno della gloria del Redentore nel regno di Dio.7

I privilegi riservati ai redenti

Il cielo è un luogo delizioso. Io non vedo l'ora di esserci, per contemplare il mio amato Salvatore che ha dato la sua vita per me, ed essere trasformata alla sua gloriosa immagine. Se con le mie parole potessi descrivere la gloria del mondo futuro! Ho sete dell'acqua viva del fiume che attraversa e rallegra la città di Dio.

Il Signore mi ha dato una visione sugli altri mondi. Mi furono date delle ali e un angelo mi condusse in un luogo luminoso e glorioso. L'erba era di un verde vivo, e gli uccelli cantavano una dolce melodia. Gli abitanti erano di tutte le stature: nobili, maestosi e belli. Essi erano a immagine di Gesù, e i loro volti esprimevano, attraverso una santa gioia, la libertà e la felicità che regnavano in quel luogo. Chiesi a uno di loro perché fossero molto più belli degli uomini della terra. Egli mi rispose: "Abbiamo seguito fedelmente i comandamenti di Dio, non abbiamo disubbidito come gli abitanti della terra". Io supplicai l'angelo che mi accompagnava di lasciarmi là, non potevo sopportare l'idea di tornare in questo mondo di tenebre. Mi fu risposto: "Devi ritornare sulla terra ma, se sei fedele, tu e i 144. 000, avrete il privilegio di visitare tutti i mondi e contemplare le opere di Dio".8

La famiglia del cielo e la famiglia terrena finalmente riunite

Là i redenti "conosceranno come sono stati conosciuti". L'amore e la simpatia che Dio stesso ha ispirato al nostro cuore si esprimeranno nella sincerità e nella dolcezza. Una pura comunione con gli esseri santi, una vita di relazioni positive con gli angeli e i fedeli di ogni età, che hanno lavato le loro vesti e le hanno imbiancate nel sangue dell'Agnello, i sacri vincoli che uniscono "ogni famiglia nei cieli e sulla terra" (cfr. Efesini 3:15) tutto questo costituirà la felicità dei redenti.9

I salvati conosceranno soltanto la legge del cielo. Tutti formeranno una famiglia felice e unita, e saranno rivestiti dal manto della lode e del ringraziamento. Echeggeranno le melodie cantate dalle stelle del mattino e i figli di Dio esulteranno di gioia mentre Dio e il Cristo proclameranno insieme: "Non ci sarà più il peccato né vi sarà più la morte".10

Lo spettacolo della gioia del cielo fa scendere fino a noi sulla terra l'eco delle meravigliose parole del Cristo: "Io salgo al Padre mio e Padre vostro, al Dio mio e Dio vostro". Giovanni 20:17. La famiglia del cielo e quella della terra ne formano ora una sola. Il Signore è asceso per noi e vive per noi. "Perciò egli può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio, dal momento che vive sempre per intercedere per loro". Ebrei 7:25.11

Una promessa differita, ma certa

Attendiamo il ritorno del nostro Salvatore da tanto tempo. Ma la promessa non è per questo meno certa. Ben presto entreremo nel paese promesso. Là Gesù ci condurrà sulle rive del fiume d'acqua viva che sgorga dal trono di Dio e ci spiegherà le prove misteriose che abbiamo dovuto affrontare sulla terra per perfezionare i nostri caratteri. Là, in una visione perfetta, ammireremo la bellezza dell'Eden restaurato. Deponendo ai piedi del Redentore le corone che egli ha messo sulle nostre fronti e facendo vibrare le nostre arpe d'oro, riempiremo i cieli di lodi rivolte a colui che è seduto sul trono.12

Che tutto ciò che è bello nella nostra famiglia terrena evochi i fiumi cristallini e le pianure verdi, gli alberi dalle foglie ondeggianti e le fontane fresche, la città luminosa e i cantori vestiti di abiti bianchi, un mondo di bellezza che nessun artista saprebbe dipingere, che nessuna lingua saprebbe descrivere. "Le cose che occhio non vide, e che orecchio non udì, e che mai salirono nel cuore dell'uomo, sono quelle che Dio ha preparate per coloro che lo amano". 1 Corinzi 2:9.13