------------------------Servizio cristiano SC 8 1 Prefazione SC 10 1 Capitolo 1 -- L'appello divino al servizio SC 28 1 Capitolo 2 -- L'appello ai giovani SC 32 1 Capitolo 3 -- Le condizioni del popolo di Dio SC 44 1 Capitolo 4 -- Il servitore di fronte alla condizione del mondo SC 51 1 Capitolo 5 -- La chiesa, un centro di formazione SC 56 1 Capitolo 6 -- Gli studenti impegnati nel lavoro missionario SC 59 1 Capitolo 7 -- Collaborazione tra pastori e laici SC 63 1 Capitolo 8 -- Organizzare le forze cristiane SC 67 1 Capitolo 9 -- Appello al risveglio SC 95 1 Capitolo 10 -- Metodi SC 110 1 Capitolo 11 -- L'opera medico-missionaria SC 117 1 Capitolo 12 -- Evangelizzare con la Bibbia SC 121 1 Capitolo 13 -- Il ministero della pagina stampata SC 129 1 Capitolo 14 -- La libertà religiosa SC 139 1 Capitolo 15 -- Raccolta per le missioni SC 148 1 Capitolo 16 -- La chiesa è un movimento in espansione SC 154 1 Capitolo 17 -- La cura pastorale SC 160 1 Capitolo 18 -- I congressi: un aiuto per il servizio cristiano SC 164 1 Capitolo 19 -- L'opera in favore degli stranieri che vivono nel nostro paese SC 167 1 Capitolo 20 -- Raggiungere le classi agiate e le personalità più influenti SC 170 1 Capitolo 21 -- Il focolare: centro di formazione missionaria SC 174 1 Capitolo 22 -- La preghiera e la riunione evangelistica SC 177 1 Capitolo 23 -- Rami diversi dell'opera missionaria SC 183 1 Capitolo 24 -- Requisiti di un servizio cristiano efficace SC 205 1 Capitolo 25 -- Lo Spirito Santo SC 210 1 Capitolo 26 -- Certezza della vittoria SC 217 1 Capitolo 27 -- Il premio per il servizio ------------------------Prefazione SC 8 1 Il desiderio di mettere a disposizione di missionari, laici e pastori le istruzioni riguardanti la necessità, l'importanza, i metodi e la ricompensa di un impegno evangelistico sincero e consacrato, ha incoraggiato questa raccolta di citazioni di Ellen G. White circa il servizio cristiano, opportunamente definita una miscellanea completa. Certamente nessuno dovrà avere la pretesa di pensare che queste pagine rappresentino una compilazione esaustiva degli scritti dello Spirito di profezia sul vasto tema del servizio cristiano, ma propongono semplicemente un percorso sicuro verso ricche e ampie miniere della ricerca, attraverso le quali l'operaio cristiano possa approfondire l'argomento della verità che riguarda la scienza della salvezza delle persone. SC 8 2 Durante il processo di raccolta dalle varie fonti, si è esercitata una coscienziosa prudenza intesa a preservare il giusto contesto del pensiero espresso dall'autrice. È auspicabile che i pastori e i dirigenti di ogni settore della chiesa attribuiscano un valore inestimabile a questa raccolta e che essa venga altresì apprezzata da donne e uomini che, motivati dal Missionario per eccellenza, siano "capaci di capire i tempi, in modo da sapere quel che Israele deve fare". 1 Corinzi 12:33. SC 8 3 Un grato riconoscimento va alla segreteria del dipartimento dei Ministeri personali della Conferenza Generale, così come alle istituzioni, alle Federazioni e ad altri operai cristiani che hanno prestato un valido aiuto con la lettura e la segnalazione di vari libri per questa compilazione, i cui suggerimenti e la sincera approvazione sono stati di grande ausilio per la realizzazione completa e minuziosa dell'opera. Gli Editori. ------------------------Capitolo 1: L'appello divino al servizio Dio sceglie gli uomini come suoi rappresentanti SC 10 1 Dio non ha scelto gli angeli, ubbidienti e perfetti, per rappresentare lui nel mondo, ma esseri umani, persone con le stesse passioni di coloro ai quali è rivolto il messaggio di salvezza. Cristo è diventato uomo per poter incontrare l'umanità. La salvezza può essere offerta al mondo solo da un salvatore pienamente uomo e pienamente divino. A noi, uomini e donne, è stato affidato il compito solenne di far conoscere "le ricchezze di Cristo". Efesini 3:8. -- The Acts of the Apostles, 134 (1911). SC 10 2 Nei vangeli troviamo questa scena commovente: il sovrano del cielo circondato dai dodici da lui scelti per essere consacrati per la sua opera, come strumenti deboli per proclamare l'annuncio della salvezza a tutti gli uomini, per mezzo della Parola e l'azione dello Spirito Santo. -- The Acts of the Apostles, 18 (1911). SC 10 3 "E ora manda degli uomini a ioppe, e fa' venire un certo Simone". Atti 10:5. In questo modo, Dio sottolinea l'importanza accordata all'annuncio del Vangelo e alla sua chiesa organizzata. L'angelo non ha il compito di annunciare a Cornelio le vicende della croce. Chi deve testimoniare al centurione del Salvatore crocifisso e risorto è un uomo come lui, soggetto alla fragilità umana e alla tentazione. -- The Acts of the Apostles, 134 (1911). SC 10 4 Un angelo ha fatto in modo che Filippo incontrasse un uomo alla ricerca della verità, pronto a ricevere il messaggio del Vangelo. Anche oggi, gli angeli sono pronti a guidare i passi di quegli operai che permettono allo Spirito Santo di santificare ogni loro talento e dirigere il loro sguardo fiducioso verso il cielo. -- The Acts of the Apostles, 109 (1911). SC 10 5 "Ma noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché questa grande potenza sia attribuita a Dio e non a noi". 2 Corinzi 4:7. Dio avrebbe potuto proclamare la sua verità per mezzo di angeli innocenti, ma non è questo il suo piano. Egli ha scelto gli esseri umani semplici perché realizzino il suo progetto salvifico. L'inestimabile tesoro è posto in recipienti di terra. È per mezzo degli uomini che le benedizioni divine devono essere trasmesse al mondo. Tramite essi la sua gloria deve risplendere nelle tenebre del peccato. Con il loro ministero d'amore possono venire in aiuto ai peccatori e ai bisognosi e condurli alla croce. In ogni loro azione essi devono attribuire gloria, onore e lode a colui che è sopra tutto e tutti. -- The Acts of the Apostles, 330 (1911). SC 10 6 Il Salvatore ha voluto che, dopo la sua ascesa al cielo in qualità di mediatore tra Dio e l'uomo, i suoi discepoli proseguissero l'opera da lui cominciata. E l'uomo, di conseguenza, non desidera mostrare particolare interesse nell'annunciare il messaggio del Vangelo a coloro che sono nelle tenebre? Alcuni sarebbero disposti a recarsi in terre remote per proclamare la verità agli uomini, ma Dio ci chiede di essere testimoni là dove siamo per irradiare l'atmosfera del cielo ai nostri vicini e al nostro prossimo. Se non siamo disposti a fare delle rinunce per coloro che rischiano la perdizione, come potremo essere ritenuti degni di entrare nella città di Dio? -- Testimonies for the Church 9:103 (1909). SC 11 1 Il Signore, nella sua saggezza, fa in modo che coloro che cercano la verità vengano in contatto con uomini e donne che conoscono il Vangelo. Il piano di Dio consiste in questo: chi conosce la luce ne faccia parte a chi è ancora nelle tenebre. L'uomo, attingendo l'energia all'infinita fonte della sapienza, diventa il mezzo, l'agente, tramite il quale il messaggio del Vangelo può esercitare il suo benefico influsso su mente e cuore. -- The Acts of the Apostles, 134 (1911). SC 11 2 Dio avrebbe potuto salvare i peccatori senza la nostra partecipazione, ma ci chiama a collaborare con lui, affinché possiamo sviluppare un carattere simile a quello di Cristo. Per poter provare la sua gioia, la gioia di coloro che sono stati salvati dal suo sacrificio, dobbiamo collaborare alla sua opera di redenzione. -- The Desire of Ages, 142 (1898). SC 11 3 Cristo non ha scelto come suoi rappresentanti gli angeli che non sono mai caduti, ma esseri umani soggetti alle stesse passioni degli uomini che cercano di salvare. Cristo si è fatto uomo per salvare gli uomini. Per la salvezza del mondo era necessaria la collaborazione del divino con l'umano. Bisognava che la divinità si incarnasse per essere un mezzo di comunicazione fra Dio e l'uomo. -- The Desire of Ages, 296 (1898). SC 11 4 Gli esseri del cielo attendono la nostra collaborazione. L'uomo è il mezzo tramite il quale altri uomini possono essere avvicinati. Quando ci consacriamo a Cristo, gli angeli si rallegrano di annunciare l'amore di Dio tramite la nostra testimonianza. -- The Desire of Ages, 297 (1898). SC 11 5 Dobbiamo essere collaboratori del Signore, poiché egli non porterà a termine la sua opera senza l'intervento di agenti umani. -- The Review and Herald, 1 marzo 1887. Un appello al singolo SC 11 6 A ogni credente è stato affidato un compito ben preciso. -- The Southern Watchman, 2 agosto 1904. SC 11 7 Dio chiede a ognuno di essere un operaio nella sua vigna. Occorre completare l'opera che ci è stata affidata e compierla fedelmente. -- Bible Echo, 10 giugno 1901. SC 11 8 Se ognuno di noi fosse un missionario vivente, il messaggio per questi tempi sarebbe proclamato con rapidità a tutte le nazioni, a ogni popolo e lingua. -- Testimonies for the Church 6:438 (1900). SC 12 1 ogni discepolo è autentico nella misura in cui entra nel regno di Dio come un missionario. Ogni credente può condividere con altri ciò che ha generosamente ricevuto da Dio. La grazia di Cristo è per ogni spirito come una sorgente nel deserto, che sgorga per tutti, per offrire acqua viva a coloro che stanno per morire. -- The Desire of Ages, 195 (1898). SC 12 2 Dio si aspetta un servizio personale da tutti quelli ai quali ha consegnato la conoscenza della verità relativa a questo tempo. Non tutti possono recarsi in paesi stranieri come missionari, ma chiunque può esserlo nella propria famiglia e nel vicinato. -- Testimonies for the Church 9:30 (1909). SC 12 3 Quando Cristo ha affidato il mandato ai suoi discepoli, si trovava vicino al trono celeste. Includendo tra i missionari tutti coloro che crederanno nel suo nome, dice: "Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo a ogni creatura". La potenza di Dio li accompagna fino alla fine. -- The Southern Watchman, 20 settembre 1904. SC 12 4 La salvezza delle persone dovrebbe essere la missione terrena di chiunque professi Cristo. Siamo debitori nei confronti del mondo per la grazia che ci è stata concessa da Dio, per la luce che ci è stata data e per la bellezza e la forza della verità che abbiamo scoperta. -- Testimonies for the Church 4:53 (1885). SC 12 5 ovunque si osserva la tendenza a sostituire il lavoro individuale con quello svolto da gruppi organizzati. Ci si orienta verso la fusione in società, verso la centralizzazione, la fondazione di grandi chiese e istituzioni. Molti delegano la beneficenza a strutture preposte evitando il contatto diretto e così il loro cuore diventa sempre più insensibile. Ripiegati e preoccupati solo di se stessi, perdono la sensibilità e si spegne in loro l'amore per il Signore e per il prossimo. Cristo ha affidato ai suoi discepoli un compito da svolgere individualmente, che non può essere delegato. Il compito di assistere poveri e malati e comunicare il messaggio del Vangelo a coloro che si sono allontanati da Dio, non deve essere affidato a gruppi di beneficenza organizzata: la responsabilità è individuale, richiede impegno e sacrificio personale. -- The Ministry of Healing, 147 (1905). SC 12 6 Tutti coloro che sono entrati in contatto con Dio devono illuminare la strada di quanti non conoscono ancora la luce della vita. -- The Desire of Ages, 152 (1898). SC 12 7 A ciascuno di noi è stato assegnato un compito che nessun altro può adempiere. Ogni persona deve compiere una missione di straordinaria importanza che non deve essere trascurata o ignorata, da essa dipende la prosperità di molti oppure, se negletta, la disgrazia di qualcuno per il quale Cristo è morto. -- The Review and Herald, 12 dicembre 1893. SC 12 8 Dovremmo essere tutti attivi collaboratori di Dio. Non c'è posto per i pigri tra i suoi servitori. I membri di chiesa dovrebbero essere consapevoli che la vita e la prosperità della comunità dipendono dal loro modo di agire. -- The Review and Herald, 15 febbraio 1887. SC 13 1 Tutti coloro che hanno sperimentato la salvezza in Cristo sono chiamati a operare nel suo nome per la salvezza dei peccatori. Israele aveva trascurato questo compito, ma c'è il rischio che anche apparenti discepoli di oggi si comportino allo stesso modo? -- Christ's Object Lessons, 191 (1900). SC 13 2 Ciascuno ha un'opera da compiere. Ogni credente che ha conosciuto la verità, ovunque si trovi, dovrebbe levarsi e dire: "Eccomi, manda me!" Isaia 6:8. -- Testimonies for the Church 6:49 (1900). SC 13 3 È privilegio di ogni cristiano non solo aspettare, ma anche affrettare il ritorno del nostro Signore Gesù Cristo. Cfr. 2 Pietro 3:12. -- Christ's Object Lessons, 69 (1900). SC 13 4 Chi accetta di diventare figlio di Dio dovrebbe sentirsi come un anello della catena gettata per salvare il mondo, come uno in Cristo nel suo piano misericordioso, camminando con lui per cercare e salvare chi si è perso. -- The Ministry of Healing, 105 (1905), [49]. SC 13 5 Tutti possono trovare qualcosa da fare. Nessuno deve avere l'impressione che non ci sia un posto dove poter lavorare per Cristo. Il Salvatore si identifica con ogni essere umano. -- The Ministry of Healing, 104 (1905). SC 13 6 Coloro che hanno stabilito un'alleanza con il Signore, sono tenuti a unirsi a lui nel grande, anzi grandissimo, piano della salvezza a favore dell'umanità. -- Testimonies for the Church 7:19 (1902). SC 13 7 Il campo è talmente vasto e il programma così complesso che ogni cuore dovrebbe sentirsi spinto al servizio come strumento della potenza divina. -- Testimonies for the Church 9:47 (1909). SC 13 8 Gli uomini diventano strumenti nelle mani di Dio per l'attuazione dei suoi progetti, caratterizzati dalla grazia e dalla misericordia. Ognuno ha un incarico definito e a ciascuno viene accordata una conoscenza adeguata per svolgere il suo compito particolare e sufficiente per permettergli l'attuazione del mandato che Dio gli ha affidato. -- The Great Controversy, 343 (1888). SC 13 9 Da molto tempo, Dio è in attesa che uno spirito di servizio si impossessi di tutta la chiesa, in modo tale che ogni persona possa operare per lui secondo le proprie capacità. -- The Acts of the Apostles, 111 (1911). SC 13 10 Quando Gesù ha inviato prima i dodici e poi i settanta discepoli a proclamare il suo regno, li ha istruiti a comunicare agli altri ciò che lui ha fatto loro conoscere. Il suo compito era ed è quello di prepararci a compiere un'opera individuale, coinvolgendo altri a mano a mano che cresce il numero dei discepoli, fino a toccare le parti più remote della terra. -- The Acts of the Apostles, 32 (1911). SC 13 11 La responsabilità di compiere questo mandato non è solo dei pastori. Chiunque ha ricevuto Cristo è chiamato a lavorare per la salvezza dei propri simili. -- The Acts of the Apostles, 110 (1911). SC 13 12 Il vero spessore della chiesa si misura non sulla base della sua professione di fede, per quanto elevata, o sul numero dei nomi iscritti nel registro di chiesa, ma per il servizio che realmente rende al Maestro, per la quantità dei suoi fedeli e perseveranti operai. L'interessamento personale e l'impegno individuale porteranno maggiori risultati alla causa di Cristo di quelli ottenibili con i sermoni o le dottrine. -- The Review and Herald, 6 settembre 1881. SC 14 1 Ogni volta che nasce una chiesa tutti i suoi membri dovrebbero impegnarsi attivamente nel lavoro missionario, visitare ogni famiglia del vicinato e conoscerne la condizione spirituale. -- Testimonies for the Church 6:296 (1900). SC 14 2 I membri di chiesa non sono chiamati tutti a lavorare nelle missioni estere, ma ognuno di essi ha un compito da svolgere nella grande opera che si propone di diffondere la luce al mondo. Il Vangelo di Cristo possiede in sé una gran forza di persuasione. Nel gran giorno del Signore coloro che avranno taciuto per interesse egoistico non saranno giustificati. C'è del lavoro da compiere sul piano intellettuale e sul piano pratico; nell'opera di Dio c'è posto per le competenze e per le capacità più disparate. -- Historical Sketches, 290, 291. SC 14 3 Egli ci ha confidato la sacra verità; Cristo che dimora nei singoli membri di chiesa, è come una fonte di acqua che sgorga a vita eterna. Se non facciamo tutto il possibile per distribuire agli altri quest'acqua, saremo colpevoli davanti a Dio. -- Historical Sketches, 291. SC 14 4 Noi cristiani non stiamo facendo nemmeno la ventesima parte di quello che potremmo per conquistare delle persone a Cristo. C'è un mondo da avvertire e ogni sincero credente sarà una guida e un esempio per gli altri con la sua fedeltà, assumendosi il peso della croce, con un atteggiamento solerte e deciso, e con una fedeltà irremovibile alla causa della verità, con sacrificio e impegno volti alla promozione della causa di Dio. -- The Review and Herald, 23 agosto 1881. SC 14 5 A mano a mano che le opportunità si moltiplicano, chi ha ricevuto la luce della verità matura le stesse responsabilità del profeta al quale sono state rivolte queste parole: "Ora, figlio d'uomo, io ho stabilito te come sentinella per la casa d'Israele; quando dunque udrai qualche parola della mia bocca, avvertili da parte mia". Ezechiele 33:7. -- Testimonies for the Church 9:19, 20 (1909). SC 14 6 A tutti coloro che beneficiano della sua grazia il Signore affida un compito in favore del prossimo. Ognuno di noi deve accettare questo incarico dicendo: "Eccomi, manda me". Isaia 6:8. SC 14 7 È una responsabilità che coinvolge tutti: il missionario, il medico, l'infermiere; ogni cristiano: dal commerciante all'agricoltore, dal professionista all'operaio. È nostro preciso dovere annunciare agli uomini il messaggio del Vangelo della salvezza. Ogni attività in cui ci impegniamo deve essere un mezzo per raggiungere questo fine. -- The Ministry of Healing, 148 (1905). SC 14 8 Quando il padrone di casa rivolge un appello ai suoi servi, affida a ognuno di essi un compito preciso. L'intera famiglia di Dio è coinvolta nella responsabilità di amministrare i beni di Dio. Ogni individuo, dal più umile e modesto al più grande e stimato, è un agente morale dotato di capacità grazie alle quali sarà poi chiamato a rispondere al Signore. -- Bible Echo, 10 giugno 1901. Combinare le forze dei cristiani SC 15 1 Fratelli e sorelle nella fede, ci siamo mai posti la domanda, "sono io custode di mio fratello"? Se diciamo di essere figli di Dio, siamo anche custodi del nostro fratello! Il Signore ritiene che la chiesa sia responsabile di quelle persone nei confronti delle quali potrebbe essere uno strumento di salvezza. -- Historical Sketches, 291. SC 15 2 Il Salvatore ha dato la sua vita con l'obiettivo di costituire una chiesa capace di aiutare i sofferenti, le persone angosciate e tentate. Un gruppo di credenti potrà non avere mezzi finanziari, o cultura, potrà essere sconosciuto alla gente. Tuttavia, con l'aiuto di Cristo, essi possono realizzare, nelle case, nelle comunità e perfino "nelle regioni più lontane" una missione i cui risultati avranno effetti eterni. -- The Ministry of Healing, 106 (1905). SC 15 3 Per quanto possa apparire debole e imperfetta, la chiesa è oggetto della massima cura di Dio. Egli prende piacere nel rivelare, tramite essa, la sua grazia, come la potenza che trasforma i cuori. -- The Acts of the Apostles, 12 (1911). SC 15 4 Qualcuno dovrà assolvere al mandato di Cristo e proseguire l'opera che egli ha iniziato a svolgere sulla terra; questo privilegio è stato offerto alla chiesa che è stata organizzata per questo scopo. Perché, dunque, i suoi membri non hanno accettato la responsabilità? -- Testimonies for the Church 6:295 (1900). SC 15 5 Egli esorta la chiesa a vegliare sulle attività che le competono e a tenere alto il vessillo della vera riforma nel suo territorio, lasciando che operai bene istruiti ed esperti penetrino in nuovi campi. -- Testimonies for the Church 6:292 (1900). SC 15 6 I credenti di Tessalonica sono stati veri missionari... Essi comunicavano la verità presente con convinzione e molte persone si univano alla comunità dei credenti. -- The Acts of the Apostles, 256 (1911). SC 15 7 La consacrazione dei dodici ha segnato il primo passo dell'organizzazione della chiesa che, dopo l'ascensione di Gesù, avrebbe proseguito la sua missione sulla terra. -- The Acts of the Apostles, 18 (1911). SC 15 8 La chiesa di Dio è il centro della vita spirituale, piena dei diversi doni e ricolma dello Spirito Santo. I membri trovano la loro felicità nella gioia e irradiano coloro che essi aiutano e sostengono. L'opera che il Signore desidera che la sua chiesa compia è meravigliosa e glorifica il nome divino. -- The Acts of the Apostles, 12, 13 (1911). SC 15 9 La nostra opera è chiaramente fondata nella Parola di Dio. I cristiani devono cooperare con i cristiani, le chiese con le chiese; il mezzo umano deve collaborare con il divino, ogni azione deve essere subordinata allo Spirito Santo, e ogni cosa deve contribuire a offrire al mondo il messaggio della grazia di Dio. -- General Conference Bulletin, 28 febbraio 1893, p. 421. SC 16 1 Le nostre chiese devono collaborare nell'opera di semina spirituale, con la speranza di raccogliere di qui a poco. Il suolo è duro da trattare ma il terreno incolto deve essere dissodato per poterci seminare i semi della giustizia. Non interrompetevi, messaggeri amati da Dio, nonostante tutti i dubbi sull'opportunità o meno di proseguire un lavoro che darà in suoi frutti in base alla sua bontà. -- Testimonies for the Church 6:420 (1900). SC 16 2 La chiesa deve operare in favore della salvezza dell'uomo. Essa è stata organizzata per servire; la sua missione consiste nel portare il Vangelo al mondo; il suo scopo è quello di riflettere nel mondo la pienezza e la perfezione della natura divina. I suoi membri, che Dio ha chiamato dalle tenebre alla sua meravigliosa luce, devono rivelarne la gloria. -- The Acts of the Apostles, 9 (1911). SC 16 3 Nessuna chiesa deve pensare di essere troppo piccola per esercitare un influsso e rendere oggi un servizio nella grande missione. Mettiamoci al lavoro fratelli. Non saranno solo le grandi assemblee, i congressi o i comitati a beneficiare del favore di Dio, ma anche l'impegno più umile mosso da un amore sincero e disinteressato sarà coronato dalle sue benedizioni e dalla gloriosa ricompensa. Facciamo tutto quello che è nelle nostre possibilità e il Signore accrescerà i nostri talenti. -- The Review and Herald, 13 marzo 1888. Testimoni SC 16 4 Noi siamo i testimoni di Cristo e non dobbiamo permettere che piani e interessi mondani assorbano il nostro tempo e la nostra attenzione. -- Testimonies for the Church 9:53, 54 (1909). SC 16 5 "I miei testimoni siete voi, dice il Signore... Io, io sono il Signore, e fuori di me non c'è salvatore. Io ho annunziato, salvato, predetto, e non un dio straniero in mezzo a voi; voi me ne siete testimoni, dice il Signore". Isaia 43:10-12. "Io, il Signore, ti ho chiamato secondo giustizia e ti prenderò per la mano; ti custodirò e farò di te l'alleanza del popolo, la luce delle nazioni, per aprire gli occhi dei ciechi, per far uscire dal carcere i prigionieri e dalle prigioni quelli che abitano nelle tenebre". Isaia 42:6, 7. -- The Acts of the Apostles, 10 (1911). SC 16 6 Oggi, coloro che si definiscono non credenti, in realtà si prostrano dinanzi a falsi dèi. Il nostro compito è quello di distoglierli da questa falsa adorazione, senza scagliarci contro i loro idoli, ma offrendo loro qualcosa di migliore. Facciamo in modo che essi conoscano la bontà di Dio: "Voi me ne siete testimoni, dice il Signore; io sono Dio". Isaia 43:12. -- Christ's Object Lessons, 299 (1900). SC 16 7 Tutti coloro che vogliono entrare nella città di Dio, devono rivelare Cristo nel loro comportamento, durante la loro vita terrena. Essi diverranno messaggeri e testimoni di Cristo, daranno una testimonianza chiara e decisa contro tutte le pratiche inique, facendo conoscere ai peccatori l'Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. -- Testimonies for the Church 9:23 (1909). SC 17 1 Come testimoni di Cristo, i discepoli dovevano annunciare al mondo ciò che avevano visto e udito di lui. A parte Cristo, nessun uomo era mai stato chiamato a un compito così importante: collaborare con Dio per la salvezza degli uomini. -- The Acts of the Apostles, 19 (1911). SC 17 2 È come se il divino Maestro dicesse: "Solo il mio Spirito è capace di insegnare e convincere di peccato. Gli elementi esterni producono sulla mente solo un'impressione temporanea. Infonderò la verità nella coscienza degli uomini ed essi mi saranno testimoni in tutto il mondo, affermando i miei diritti sul tempo, sul denaro e sull'intelletto dell'uomo". -- Testimonies for the Church 7:159 (1902). SC 17 3 Il mezzo scelto dal cielo per rivelare Cristo al mondo è che noi confessiamo la sua fedeltà. Dio vuole che riconosciamo la sua grazia come è stata manifestata nei santi uomini del passato, ma la testimonianza più valida è quella della nostra esperienza. Noi siamo testimoni di Dio quando manifestiamo nella nostra vita la potenza trasformatrice di Dio. Ogni individuo vive una vita diversa da quella degli altri e compie un'esperienza diversa. Dio vuole che noi lo lodiamo conservando la nostra individualità. Questi preziosi riconoscimenti a lode della gloria della sua grazia, accompagnati da una vita cristiana, esercitano un potere irresistibile per la salvezza delle persone. -- The Desire of Ages, 347 (1898). SC 17 4 Dio non può rivelare al mondo incredulo la conoscenza della sua volontà e le meraviglie della sua grazia, salvo disporre di testimoni sparsi in tutto il pianeta. SC 17 5 Il suo piano prevede che quanti beneficiano della salvezza per merito di Gesù Cristo siano suoi missionari, corpi di luce in tutto il mondo, segni per le persone, lettere viventi, conosciute e lette da tutti gli uomini, in modo che la loro fede testimoni il prossimo ritorno del Salvatore e dimostri che essi non hanno ricevuto invano la grazia di Dio. Gli individui devono essere avvertiti affinché siano pronti per il giudizio imminente. -- Testimonies for the Church 2:631, 632 (1885). SC 17 6 La sua meravigliosa vita, scena dopo scena, passò dinanzi a loro [ai discepoli]. Riflettendo sulla purezza e santità del suo esempio, si convinsero che nessuna fatica sarebbe stata troppo difficile, nessun sacrificio troppo grande, se avessero permesso di testimoniare con la loro vita dell'amorevole carattere di Cristo. Oh, se avessimo potuto rivivere i tre anni passati -- essi pensavano -- quanto differentemente ci saremmo comportati! Se avessero potuto rivedere il Maestro, con quanto fervore avrebbero cercato di dimostrargli il loro amore; quanto erano dispiaciuti per averlo addolorato con una parola o con un atto di incredulità! Ma i discepoli erano confortati al pensiero di essere stati perdonati. E decisero che, per quanto fosse loro possibile, avrebbero rimediato alla loro incredulità confessando coraggiosamente dinanzi al mondo la fedeltà a Gesù. -- The Acts of the Apostles, 36 (1911). SC 18 1 I due indemoniati guariti sono stati i primi missionari che Cristo ha inviato a proclamare il messaggio del Vangelo nella regione della Decapoli. Essi hanno avuto il privilegio di ascoltare gli insegnamenti di Cristo solo per pochi momenti. Non hanno mai udito un suo sermone; non hanno certo le capacità di istruire la gente come le avevano i discepoli che stavano tutti i giorni con Cristo. Ma portano sulle loro persone la prova che Gesù è il Messia. Possono raccontare ciò che sanno, ciò che hanno visto, udito, sentito, provato della potenza di Cristo. È tutto quello che può fare ogni persona che è stata toccata dalla grazia di Dio. Giovanni, il discepolo prediletto, ha scritto: "Quel che era dal principio, quel che abbiamo udito, quel che abbiamo visto con i nostri occhi, quel che abbiamo contemplato e che le nostre mani hanno toccato della parola della vita. Quello che abbiamo visto e udito, noi lo annunziamo anche a voi". Giovanni 1:1, 3. SC 18 2 Come testimoni di Cristo dobbiamo raccontare quello che sappiamo, quello che abbiamo visto, ciò che abbiamo udito e quello che abbiamo sentito. Se abbiamo sempre seguito Gesù, possiamo testimoniare del modo in cui egli ci ha guidati. Possiamo raccontare che abbiamo sperimentato che le sue promesse sono vere. Possiamo testimoniare ciò che abbiamo conosciuto della grazia di Cristo. Questa è la testimonianza che il Signore si aspetta da noi, e senza la quale gli uomini moriranno per sempre. -- The Desire of Ages, 340 (1898). Canali di luce e riconoscenza SC 18 3 Dobbiamo essere canali consacrati per mezzo dei quali la vita del cielo deve riversarsi sugli uomini. Lo Spirito Santo deve animare e pervadere l'intera chiesa, rendendola pura e unita. -- Testimonies for the Church 9:20 (1909). SC 18 4 Ogni discepolo di Gesù deve compiere la propria opera in qualità di missionario per Cristo e lo deve fare nella famiglia, nel vicinato e nella città in cui vive. Chiunque sia consacrato a Dio è un canale di conoscenza. Il Signore ne fa uno strumento di giustizia per comunicare agli altri la luce della verità. -- Testimonies for the Church 2:632 (1885). SC 18 5 Quando era seduto presso il pozzo, stanco e affamato, Gesù vide il grande risultato dell'opera compiuta nei confronti della samaritana. Quella donna che aveva cercato di aiutare era diventata uno strumento per raggiungere altre persone e condurle al Salvatore. Questo è il modo tramite il quale l'opera di Dio compie progressi nel mondo; facciamo risplendere la nostra luce e altre luci si accenderanno. -- Gospel Workers, 195 (1915). SC 18 6 Molti pensano che sono responsabili della luce e della loro esperienza solo nei confronti di Cristo e non nei confronti di coloro che sono riconosciuti come suoi discepoli su questa terra. Gesù è l'amico dei peccatori e il suo cuore è sensibile ai loro problemi. Egli ha ogni potere, in cielo e sulla terra, ma rispetta gli agenti ai quali ha affida to di portare la luce al mondo. Egli guida i peccatori verso la chiesa che egli ha voluto fosse una luce per il mondo. -- The Acts of the Apostles, 122 (1911). SC 19 1 Alla chiesa degli apostoli, Gesù ha affidato un'opera in continua espansione, quella di creare dei centri di luce e di benedizione ovunque si trovino persone oneste e desiderose di mettersi al servizio di Cristo. -- The Acts of the Apostles, 90 (1911). SC 19 2 Come i raggi del sole illuminano gli angoli più remoti della terra, così Dio vuole che la luce del Vangelo giunga a tutti i suoi abitanti. Se la chiesa di Cristo adempisse alla volontà del Signore, la luce brillerebbe per tutti coloro che vivono nelle tenebre e "nella valle dell'ombra della morte". -- Thoughts from the Mount of Blessing, 42 (1896). SC 19 3 Ognuno di noi ha il privilegio di essere il mezzo vivente tramite il quale Dio comunica al mondo i tesori della sua grazia, le insondabili ricchezze di Cristo. Non c'è niente che egli desideri più vivamente che avere dei collaboratori che presentino al mondo il suo spirito e il suo carattere. Il più grande bisogno del mondo è trovare uomini che manifestino nella loro vita l'amore del Salvatore. Il cielo intero vuole trovare i canali per far arrivare all'umanità l'olio sacro della gioia e della benedizione. -- Christ's Object Lessons, 419 (1900). SC 19 4 La gloria della chiesa di Dio dipende dalla pietà dei suoi membri, perché è lì che si nasconde la potenza di Cristo. L'influsso dei sinceri figli di Dio può essere stimato poca cosa ma con il passare del tempo verrà percepito e sarà giustamente rivelato nel giorno della ricompensa. La luce del vero cristiano, brillante di una ferma pietà e di una fede incrollabile, dimostrerà al mondo la potenza di un Salvatore vivente. Cristo sarà rivelato dai suoi discepoli come una sorgente d'acqua che sgorga fino a diventare vita eterna. Per quanto siano perfetti sconosciuti nel mondo, Dio li considera persone particolari, vasi scelti per la salvezza, canali attraverso i quali trasmettere al mondo la luce. -- The Review and Herald, 24 marzo 1891. SC 19 5 Fratelli e sorelle, facciamo risplendere la luce; facciamo in modo che le nostre voci siano udite nelle umili preghiere, mediante la testimonianza contro l'intemperanza, le alienazioni e i divertimenti di questa terra, annunciando la verità per questo tempo. La nostra lingua, il nostro influsso e il nostro tempo, sono doni che provengono dal Signore e devono essere utilizzati per far conoscere Cristo Gesù a chi ci sta attorno. -- Testimonies for the Church 9:38 (1909). SC 19 6 Mi è stato mostrato che i discepoli di Cristo sono i suoi rappresentanti sulla terra e Dio ha previsto che siano luci nelle tenebre morali di questo mondo, sparsi in ogni nazione, regione, città e paese; "uno spettacolo davanti al mondo, agli angeli e all'uomo". -- Testimonies for the Church 2:631 (1885). SC 19 7 I discepoli di Cristo devono essere la luce del mondo. Tuttavia Dio non chiede loro di sforzarsi di brillare. Non approva nessun tentativo di manifestare una bontà superiore che provochi autocompiacimen to. Egli desidera che in tutto il loro essere si manifestino i principi divini. Quando verranno in contatto con la società, diffonderanno la luce che è in loro. La loro fedeltà risalterà in ogni azione della vita. -- The Ministry of Healing, 36 (1905). SC 20 1 Quando Saulo, nel pieno del suo errore e cieco pregiudizio, ricevette la rivelazione di Cristo che stava perseguitando, fu messo in diretta comunicazione con la chiesa, che è la luce del mondo. In quel caso, Anania rappresentava Cristo e tutti i suoi servitori della terra, tramite i quali egli continua ad agire. Al posto di Cristo, Anania toccò gli occhi di Saulo, affinché potesse ricuperare la vista. Al posto di Cristo, egli pose le sue mani su lui, pregando nel nome di Gesù e Saulo ricevette lo Spirito Santo. Ogni cosa deve essere fatta nel nome e mediante l'autorità di Cristo. Cristo è la fonte; la chiesa è il canale di comunicazione. -- The Acts of the Apostles, 122 (1911). SC 20 2 L'errore predomina dappertutto. Il grande avversario degli individui raccoglie le sue forze e mette a punto ogni astuzia per confondere le menti degli uomini con argomenti capziosi e seminare la perdizione. Quelli ai quali Dio ha trasmesso i tesori della sua verità sono chiamati a far risplendere la luce nelle tenebre morali. -- Historical Sketches, 290. SC 20 3 Dio richiede al suo popolo di risplendere come luce nel mondo; ciò è richiesto non solo ai pastori, ma a ogni discepolo di Cristo. Le loro conversazioni devono respirare l'atmosfera del cielo e, rallegrandosi della comunione con Dio, desidereranno rafforzare l'amicizia tra i membri per esprimere con parole e azioni l'amore di Dio che anima i loro cuori. In questo modo saranno una luce nel mondo e la conoscenza che mediante loro sarà trasmessa non si disperderà e non sarà portata via. -- Testimonies for the Church 2:122, 123 (1885). SC 20 4 I discepoli di Cristo dovrebbero essere strumenti di giustizia, operai solerti, pietre viventi, diffusori di verità per incoraggiare la presenza degli angeli fedeli. A loro viene chiesto di essere canali attraverso i quali far fluire lo spirito della verità e della giustizia. -- Testimonies for the Church 2:126, 127 (1885). SC 20 5 II Signore ha reso la sua chiesa depositaria dell'influsso divino. L'universo celeste attende che i membri diventino canali attraverso i quali scorra nel mondo l'energia della vita, perché in tanti possano convertirsi e trasformarsi a loro volta in canali tramite i quali far pervenire la grazia di Cristo fino nei territori più lontani della vigna del Signore. -- Bible Echo, 12 agosto 1901. SC 20 6 Chiunque si mantenga in contatto con Dio trasmetterà ad altri la sua luce. Se ci sono persone che non hanno alcuna luce da indicare è perché non sono collegati alla fonte della luce stessa. -- Historical Sketches, 291. SC 20 7 Dio ha incaricato i suoi figli di trasmettere agli altri la luce e se vengono meno al loro compito, lasciando altri individui nelle tenebre dell'errore, dovranno renderne conto al Signore. Siamo stati liberati dall'oscurità per conoscere la sua meravigliosa luce, affinché potessimo manifestare le lodi di Cristo. -- The Review and Herald, 12 dicembre 1893. SC 21 1 Tutti quelli che si consacrano a Dio diventano suoi canali di comunicazione. Il Signore si serve di loro per trasmettere ad altri le ricchezze della sua grazia... Il nostro influsso dipende più da quello che siamo che da quanto diciamo. Gli uomini possono confutare e distruggere la nostra logica, resistere ai nostri appelli; ma una vita ispirata a un amore disinteressato è un argomento irrefutabile. Una vita fedele, che ha come caratteristica principale la mansuetudine di Cristo, è una potenza nel mondo. -- The Desire of Ages, 141, 142 (1898). SC 21 2 Quelli che avrebbero dovuto essere la luce del mondo non hanno saputo far altro che emanare raggi flebili e sommessi. Che cos'è la luce? È la pietà, la bontà, la verità e l'amore; è la rivelazione della verità nel carattere e nella vita. Il messaggio del Vangelo è legato alla pietà personale dei suoi credenti e Dio ne ha predisposto, mediante la morte del suo amato Figlio, un'abbondante scorta per ogni individuo, sufficiente per ogni opera buona. Ogni persona dovrà essere una luce luminosa e splendente, che manifesta la gloria di colui che ci ha liberato dalle tenebre. "Siamo collaboratori di Dio". Sì, collaboratori! Questo significa compiere un servizio scrupoloso nella vigna del Signore. Ci sono individui da salvare, nelle nostre chiese, nelle nostre classi della Scuola del Sabato e nel nostro vicinato. -- The Review and Herald, 24 marzo 1891. SC 21 3 Possiamo conservare un animo sereno se ci dedichiamo al servizio del prossimo. Se diventiamo collaboratori di Gesù vedremo nelle nostre comunità brillare una luce intensa e sempre più luminosa, che si irradierà per penetrare il buio oltre i suoi confini. -- Historical Sketches, 291. SC 21 4 "Voi siete la luce del mondo". Matteo 6:14. Alcuni giudei erano convinti di confinare i benefici della salvezza solo alla loro nazione, ma Gesù disse loro che la salvezza è come la luce del sole: appartiene al mondo intero. -- The Desire of Ages, 306 (1898). SC 21 5 I cuori che rispondono all'influsso dello Spirito Santo sono gli strumenti attraverso i quali Dio accorda le sue benedizioni. Se i figli di Dio fossero tolti dalla terra e lo Spirito divino venisse ritirato, il mondo si troverebbe nella desolazione e nella distruzione, frutti del dominio di Satana. Benché i malvagi non lo sappiano, devono persino la benedizione della vita alla presenza del popolo di Dio nel mondo, popolo che disprezzano e opprimono. I cristiani solo di nome sono come il sale che ha perso il sapore. Non esercitano un influsso benefico e sono, anzi, peggiori degli increduli perché distorcono il concetto di Dio. -- The Desire of Ages, 306 (1898). Il mandato divino SC 21 6 Anche noi dobbiamo portare avanti la missione di quei discepoli. Ogni cristiano deve essere un missionario. Con amore e con bontà dobbiamo aiutare le persone che hanno bisogno d'aiuto cercando di alleggerire, con un impegno disinteressato, i dolori dell'umanità che soffre. -- The Ministry of Healing, 104 (1905). SC 22 1 Prima di ascendere al cielo, Cristo ha dato il mandato ai suoi discepoli, dicendo loro di essere gli strumenti per far conoscere al mondo i tesori della vita eterna. -- The Acts of the Apostles, 27 (1911). SC 22 2 L'incarico che è stato dato inizialmente agli apostoli è stato condiviso dai credenti di ogni epoca. Ogni persona che ha ricevuto il Vangelo è stata incaricata di impartirlo al mondo. Gli uomini fedeli a Dio sono sempre stati missionari instancabili, individui che hanno consacrato le loro risorse in onore del suo nome e hanno usato saggiamente i propri talenti al suo servizio. -- The Acts of the Apostles, 109 (1911). SC 22 3 Il mandato evangelico, per il suo carattere missionario, costituisce la più importante presentazione del regno di Dio. Compito dei discepoli è quello di adoperarsi con impegno per rivolgere a tutti l'invito della misericordia divina. Essi si recano a tutte le genti e non si accontentano che le persone vadano da loro. -- The Acts of the Apostles, 28 (1911). SC 22 4 I messaggeri di Dio hanno l'incarico di proseguire l'opera che Cristo ha svolto mentre era sulla terra. Essi devono dedicarsi a ogni aspetto del ministero da lui svolto e testimoniare con slancio e sincerità le incommensurabili ricchezze e il tesoro immortale che Dio offre agli uomini. -- Testimonies for the Church 9:130 (1909). SC 22 5 L'incarico affidato ai discepoli riguarda anche noi. Oggi come allora, davanti a chi è senza Dio e senza speranza alcuna nel mondo, occorre presentare il Salvatore crocifisso e risorto. Il Signore rivolge una chiamata a pastori, insegnanti ed evangelisti: i suoi servi devono proclamare di porta in porta il messaggio della salvezza; la buona notizia del perdono offerto da Cristo deve raggiungere ogni nazione, tribù, lingua e popolo. Il messaggio non può essere trasmesso con discorsi noiosi e privi di energia vitale, ma con parole chiare, decise e toccanti. Ci sono migliaia di persone che attendono di udire l'avvertimento per trovare rifugio per la loro vita. Il mondo ha bisogno di vedere dei cristiani impegnati che incarnano la forza del cristianesimo. Il messaggio della misericordia è indispensabile, non solo in alcuni luoghi, ma ovunque sulla terra. -- Gospel Workers, 29 (1915). SC 22 6 Quando Gesù salì in cielo, affidò la sua opera terrena a quanti avevano ricevuto la luce del Vangelo. Questi avrebbero dovuto portare a compimento il lavoro già iniziato. Egli non previde alcun altro mezzo per la diffusione della sua verità. "Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura." Marco 16:15. Questo solenne mandato si è esteso fino a noi e alla nostra epoca. Dio lascia alla sua chiesa la responsabilità di accoglierlo o respingerlo. -- Historical Sketches, 288. SC 22 7 Su di noi grava un sacro incarico. A noi è stato affidato questo mandato: "Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battez zandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente". Matteo 28:19, 20. Voi vi siete consacrati all'opera che consiste nel far conoscere il Vangelo della salvezza. La perfezione del cielo deve essere la vostra potenza. -- Testimonies for the Church 9:20, 21 (1909). Chiamati dai sentieri comuni SC 23 1 Anche le persone semplici possono avere il loro posto tra gli operai. Nel condividere le sofferenze di uomini e donne come il Salvatore lo ha fatto nei confronti dell'umanità, essi vedranno, per fede, che egli agisce al loro fianco. -- Gospel Workers, 38 (1915). SC 23 2 Da tutti i territori, vicini e lontani, gli uomini saranno chiamati ad abbandonare le loro occupazioni abituali e formarsi accanto a uomini di esperienza. Mentre imparano a lavorare con efficacia, essi proclameranno la verità con potenza e, grazie all'azione meravigliosa della divina provvidenza, riusciranno a spostare le montagne delle difficoltà e a gettarle in mare. Il messaggio, che ha un così grande significato per gli abitanti della terra, è annunciato e capito. Gli uomini sapranno dov'è la verità. L'opera progredirà sempre più, fino a quando tutta la terra non sarà avvisata. Allora verrà la fine. -- Testimonies for the Church 9:96 (1909). SC 23 3 Dio potrà servirsi, e lo farà, di persone che non hanno ricevuto un'istruzione completa nelle scuole degli uomini. Avere dei dubbi sulla sua potenza in tal senso, equivale a manifestare incredulità, a limitare la forza onnipotente di colui per il quale niente è impossibile. Questa prudenza fuori luogo e sospettosa preclude l'utilizzo di molte energie della chiesa; chiude il passaggio, impedendo allo Spirito Santo la possibilità di servirsi degli uomini; mantiene in uno stato di pigrizia quelli che sarebbero disponibili e ansiosi di servire tra le fila di Cristo; scoraggia l'impegno di tante persone che, se fosse data loro una corretta possibilità, diventerebbero collaboratori efficienti di Dio. -- Gospel Workers, 488, 489 (1915). SC 23 4 A ognuno viene offerto il privilegio di progredire. Quelli che sono in comunione con Cristo cresceranno nella grazia e nella conoscenza del Figlio di Dio fino a raggiungere la statura perfetta di uomini e donne. Se tutti coloro che affermano di credere nella verità avessero sfruttato al massimo le loro capacità e approfittato delle opportunità, sarebbero diventati forti in Cristo. Nonostante la loro occupazione -- agricoltori, meccanici, insegnanti o pastori -- se si consacrassero a Dio diventerebbero operai efficienti per il Maestro. -- Testimonies for the Church 6:423 (1900). SC 23 5 Le persone che nella chiesa hanno sufficienti talenti da essere impiegate in una delle diverse vocazioni della vita, come insegnamento, costruzione, artigianato o agricoltura, dovrebbero essere, in genera le, preparate all'opera di edificazione della chiesa in modo che possano dare il loro contributo nei comitati o come animatori della Scuola del Sabato, nelle attività missionarie o in altri compiti collegati all'attività della chiesa. -- The Review and Herald, 15 febbraio 1887. SC 24 1 Per realizzare la sua missione, Cristo non si è servito né di uomini colti ed eloquenti del sinedrio giudaico né della potenza di Roma. Per proclamare le verità che avrebbero scosso il mondo, Cristo ha tralasciato i maestri giudei pieni di autoreferenzialità scegliendo uomini umili e illetterati. Il Maestro si è proposto di prepararli e formarli per diventare le guide della sua chiesa in modo da istruire altri, a loro volta, ad annunciare il messaggio del Vangelo. Con la potenza dello Spirito Santo e di Dio, e non per mezzo di potenza e saggezza umane, avrebbero ottenuto il successo della loro missione. -- The Acts of the Apostles, 17 (1911). SC 24 2 Tra coloro che hanno ricevuto il mandato del Signore: "Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli", c'erano molte persone di umili origini, uomini e donne che avevano imparato ad amare il Salvatore e che avevano deciso di seguire il suo esempio nel servizio altruistico. Gesù, durante il suo ministero terreno, aveva dato questo prezioso incarico, sia a questi umili credenti sia ai suoi discepoli. Tutti dovevano portare al mondo la buona notizia della salvezza in Cristo. -- The Acts of the Apostles, 105, 106 (1911). La vita vittoriosa SC 24 3 Non è solo con la predicazione della verità e con la distribuzione di opuscoli che dobbiamo testimoniare di Dio. Ricordiamoci che una vita cristiana è il più potente argomento da far valere a favore del cristianesimo e che un carattere cristiano di poco valore provoca nel mondo un danno maggiore di quello indotto da un carattere mondano. Tutti i libri che sono stati scritti non possono sostituire l'esempio di una vita santa. Gli uomini crederanno, infatti, non a ciò che dice il predicatore, ma a quello che vive la chiesa. Troppo spesso l'influsso della predicazione è stato neutralizzato dall'esempio di coloro che pretendono di essere i sostenitori della verità. -- Testimonies for the Church 9:21 (1909). SC 24 4 La vita di Cristo ha esercitato un influsso immenso, oltre ogni confine, tramite il quale si è sentito legato a Dio e unito contemporaneamente alla famiglia umana. In Cristo, Dio ha donato all'uomo un influsso che non gli permette di vivere solo per se stesso. Ognuno di noi è parte integrante dell'universo di Dio, è collegato agli altri e tutti abbiamo dei doveri reciproci. Nessuno può vivere solo per se stesso, in quanto la prosperità degli uni si estende anche a quella degli altri. Il piano di Dio è che ognuno si senta utile per il bene degli altri e sia impegnato a promuovere la loro felicità. -- Christ's Object Lessons, 339 (1900). SC 24 5 La religione della Bibbia non può rimanere rinchiusa tra la copertina di un libro o le mura di una chiesa. Non può essere sostenuta oc casionalmente e poi messa da parte, secondo le nostre comodità. Deve, invece, santificare la vita quotidiana e manifestarsi in ogni attività economica e in tutte le relazioni sociali. -- The Desire of Ages, 306, 307 (1898). SC 25 1 Il piano di Dio consiste nel glorificare il suo nome in seno al suo popolo davanti al mondo. Egli si aspetta che coloro che si dichiarano cristiani lo rappresentino con il pensiero, il linguaggio e la condotta. I pensieri devono essere puri e le parole nobili, edificanti, capaci di avvicinare al Salvatore coloro che li circondano. La religione di Cristo deve fondersi in tutto quello che fanno e dicono. Ogni loro attività deve possedere la fragranza della presenza di Dio. -- Testimonies for the Church 9:21 (1909). SC 25 2 L'uomo d'affari dovrà svolgere la propria attività in modo da rendere gloria al Maestro per la sua fedeltà. Dovrà portare la sua religione in ogni cosa fatta e rivelare agli uomini lo Spirito di Cristo. Il meccanico dovrà essere un fedele e diligente rappresentante di colui che ha penato negli umili sentieri di vita nelle città della Giudea. Che chiunque porti il nome di Cristo operi in maniera che l'altro, ammirando il suo modo d'agire positivo, possa glorificare il suo Creatore e Redentore! -- Bible Echo, 10 giugno 1901. Donne missionarie SC 25 3 Oltre agli uomini, anche le donne possono impegnarsi nell'opera di testimonianza della verità, là dove ciò può essere fatto in modo chiaro. In quest'ora di crisi, esse possono occupare il loro posto e il Signore opererà per loro mezzo. Se hanno il senso del proprio dovere e lavorano sotto l'influsso dello Spirito di Dio, avranno quella padronanza necessaria per simili tempi. Il Salvatore farà risplendere la luce del suo volto su queste sorelle pienamente consacrate. Egli darà loro una potenza superiore a quella degli uomini e svolgeranno nelle famiglie un'opera che l'uomo non può svolgere, perché esse sanno toccare gli aspetti più profondi della vita. Potranno conquistare più facilmente l'intima fiducia delle persone che gli uomini non riescono a raggiungere. La loro opera è fondamentale. Donne umili e discrete possono svolgere un ottimo lavoro spiegando il messaggio della verità nelle case. L'insegnamento della Parola di Dio agirà nei loro cuori come fa il lievito nella pasta e grazie al loro esempio, intere famiglie saranno convertite. -- Testimonies for the Church 9:128, 129 (1909). SC 25 4 Tutti coloro che lavorano per Dio dovrebbero avere le qualità di Marta e Maria: la disposizione a prestare assistenza e il sincero amore per la verità. Occorre dimenticare il proprio io e bandire ogni egocentrismo. Dio richiede missionarie ferventi, prudenti, animate da uno spirito di abnegazione, piene di tenerezza, fedeli ai princìpi. Egli vuole donne perseveranti che sappiano distogliere il pensiero dal proprio io e dal proprio tornaconto per concentrarsi su Cristo; donne che sappiano pronunciare parole di verità, che preghino con le persone con le quali vengono in contatto e che si adoperino per la conversione delle anime. -- Testimonies for the Church 6:118 (1900). SC 26 1 Le sorelle possono efficacemente lavorare facendo sottoscrivere abbonamenti alle nostre riviste e portando in questo modo la conoscenza a tante persone. -- The Review and Herald, 10 giugno 1880. SC 26 2 Ci sono donne generose che hanno avuto il coraggio morale di decidersi a favore della verità grazie al peso dell'evidenza. Hanno consapevolmente accettato la verità; hanno tatto, percezione, buona abilità e diventeranno operaie efficienti per il loro Maestro. C'è bisogno di donne cristiane. -- The Review and Herald, 19 dicembre 1878. SC 26 3 Le nostre sorelle possono offrire un servizio scrivendo e facendo venire allo scoperto i veri sentimenti di amici che hanno ricevuto i nostri giornali e opuscoli... Occorrono donne dai fermi principi e dal carattere deciso, donne convinte che stiamo realmente vivendo negli ultimi tempi e che abbiamo un solenne messaggio da annunciare al mondo. Questo è il tipo di donna di cui il Signore potrà servirsi nell'opera missionaria. Esse potranno svolgere un lavoro molto prezioso per il Signore, diffondendo opuscoli con saggezza. -- The Review and Herald, 19 dicembre 1878. SC 26 4 Non raccomando a quella donna di cercare di diventare un deputato o di conseguire un incarico di responsabilità; ma come missionaria, potrà fare molto insegnando la verità con la corrispondenza epistolare, distribuendo opuscoli e cercando abbonati per le riviste che presentano la solenne verità presente. -- The Review and Herald, 19 dicembre 1878. SC 26 5 Se ci fossero venti donne là dove ora ce n'è una disposta a fare di questa sacra missione la propria opera prediletta, vedremmo molte più conversioni alla verità. -- The Review and Herald, 2 gennaio 1879. SC 26 6 Adesso c'è bisogno di donne che lavorano, non donne presuntuose, ma miti e modeste, che agiscano con la mansuetudine di Cristo ovunque riescano a trovare un'opera da fare per la salvezza degli individui. -- The Review and Herald, 2 gennaio 1879. SC 26 7 Oggi, centinaia di donne possono mettersi all'opera se lo desiderano. Sceglierebbero per loro stesse e per i loro figli un abbigliamento semplice, abiti puliti, resistenti e privi di ornamenti, e donerebbero il tempo trascorso in esibizioni non necessarie, all'opera missionaria. È possibile scrivere delle lettere ad amici lontani; le nostre sorelle potrebbero incontrarsi per consultarsi a vicenda sul metodo di lavoro più efficace. Potrebbero risparmiare del denaro e offrirlo al Signore come dono per inviare stampati e opuscoli ai loro amici. Quelle che attualmente non stanno facendo niente, dovrebbero mettersi all'opera. Ogni sorella che ritiene di essere una figlia di Dio dovrebbe sentire la responsabilità di aiutare tutti quelli che sono alla sua portata. -- The Review and Herald, 12 dicembre 1878. SC 26 8 Le nostre sorelle sono state troppo indulgenti nel giustificare loro stesse per non aver accettato responsabilità che richiedono ponderazione e attenta applicazione mentale; questa è proprio la disciplina di cui hanno bisogno per perfezionare l'esperienza cristiana. Possono essere operaie nel campo missionario, dimostrare un interesse personale nella distribuzione di materiale stampato che presenti correttamente la nostra fede. -- The Review and Herald, 12 dicembre 1878. SC 27 1 Sorelle, non stancatevi di fare attivamente lavoro missionario! È un'opera nella quale ognuna di voi può cimentarsi con profitto se rimarrà in contatto con Dio. Prima di scrivere lettere per richiedere informazioni, elevate sempre in preghiera il vostro cuore a Cristo affinché possiate riuscire a recuperare alcuni rami secchi da innestare nella vera vite e portare frutto alla gloria di Dio. Tutte coloro che prendono umilmente parte a quest'opera si formeranno di continuo quali operaie nella vigna del Signore. -- The Review and Herald, 10 giugno 1880. ------------------------Capitolo 2: L'appello ai giovani Incarico divino SC 28 1 Il Signore ha assegnato ai giovani l'incarico di essere impegnati ad aiutare gli altri. -- Testimonies for the Church 7:64 (1902). SC 28 2 Con una schiera di giovani come quella rappresentata dalla nostra gioventù, ben preparata e ben equipaggiata, con quanta rapidità potrebbe essere recato al mondo il messaggio del Salvatore crocifisso, risorto e prossimo a venire! -- Education, 271 (1903). SC 28 3 Oggi disponiamo di una squadra di giovani che, se correttamente diretta e incoraggiata, potrà fare molto. Desideriamo che i nostri figli credano nella verità e siano benedetti da Dio. Vogliamo che abbiano un ruolo in progetti bene organizzati destinati ad aiutare altri giovani. Devono avere una valida formazione per presentare correttamente la verità e spiegare efficacemente i motivi della speranza che portano nel cuore; in questo modo potranno onorare Dio in ogni ambito dell'opera nella quale saranno chiamati a lavorare. -- General Conference Bulletin, 29, 30 gennaio 1893, p. 24. I giovani nelle attività di chiesa SC 28 4 Nelle nostre chiese è indispensabile la presenza di una gioventù di talento, ben organizzata e formata. I giovani riescono a fare grandi cose grazie alle loro straripanti energie, che se non verranno incanalate nella giusta direzione, saranno utilizzate in maniera spiritualmente nocive per loro stessi e provocare ferite a chi sta loro vicino. -- Gospel Workers, 211 (1915). SC 28 5 Quando i giovani donano il loro cuore a Cristo, la nostra responsabilità nei loro confronti non finisce. Devono trovare motivi di interesse per l'opera del Signore ed essere aiutati a capire che egli si aspetta che facciano qualcosa per il progresso della sua causa. Non è sufficiente mostrare tutto quello che deve essere realizzato e sollecitarli a fare la loro parte. Occorre insegnare loro come lavorare per il Maestro; devono essere formati, disciplinati e istruiti con le migliori metodologie utili a conquistare delle persone a Cristo. Insegniamo loro un metodo per sapere come aiutare serenamente e umilmente i loro coetanei. Portiamo sistematicamente a loro conoscenza i diversi aspetti delle attività evangelistiche nei quali possono impegnarsi e offriamo loro istruzione e sostegno. In questo modo impareranno a lavorare per Dio. -- Gospel Workers, 210 (1915). Nei primissimi anni SC 29 1 In quest'opera il pastore deve manifestare ogni gentilezza e delicatezza possibili: deve sempre ricordarsi che sono uomini e donne potenziali, i membri più giovani della famiglia di Dio. I figli, se ben educati e sottomessi a una giusta regola, possono essere molto vicini e benamati dal Maestro e servirlo fin dalla più tenera età. -- Testimonies for the Church 4:397, 398 (1885). SC 29 2 Non dimentichiamo i giovani! Essi dovrebbero trovare il loro posto nell'opera e nelle responsabilità. Facciamo loro sentire che sono stati chiamati ad aiutare gli altri e a fare loro del bene. Anche i bambini dovrebbero essere istruiti in modo da compiere delle piccole opere amorevoli e misericordiose verso i meno fortunati. -- Testimonies for the Church 6:435 (1900). SC 29 3 I genitori hanno il dovere di insegnare ai figli il valore e il giusto uso del tempo. Facciamo loro sentire che vale la pena impegnarsi per un'opera che onora Dio e torna a beneficio dell'umanità! Sin dalla più tenera età i piccoli possono essere missionari al servizio di Dio. -- Christ's Object Lessons, 345 (1900). Un avvenire per la gioventù SC 29 4 Oggi, più di un ragazzo, che si sviluppa come Daniele nella sua casa paterna, studiando la Parola, le opere di Dio e imparando lezioni di servizio fedele, si leverà nelle assemblee legislative, nelle aule di giustizia o nelle corti reali come testimone del Re dei re. -- Education, 262 (1903). Timoteo, un giovane semplice SC 29 5 Paolo vide che Timoteo era fedele, equilibrato e sincero, perciò lo scelse come compagno di lavoro e di viaggio. Coloro che avevano educato Timoteo nella sua infanzia sono stati ricompensati nel vedere che le loro attenzioni raggiunsero un buon risultato guadagnando la fiducia del grande apostolo. Timoteo era solo un ragazzo quando è stato scelto da Dio per essere un evangelista, ma i buoni princìpi appresi dall'infanzia lo hanno reso capace di coadiuvare Paolo. E sebbene fosse giovane, egli ha svolto con umiltà cristiana il compito che gli è stato affidato. -- The Acts of the Apostles, 203, 204 (1911). C'è bisogno di nuove leve SC 29 6 Quelli tra noi che hanno portato pesanti responsabilità volgono verso la fine della loro esistenza. Molti di quelli che sono stati in prima fila nell'adempimento delle riforme che come popolo abbiamo istituito, oggi, hanno superato il meridiano della vita e la loro forza mentale e fisica volge al declino. Dobbiamo porci con estrema preoccupazione la domanda: chi prenderà il loro posto? A chi saranno affidati gli interessi vitali della chiesa quando verranno meno le attuali colonne? Non possiamo fare a meno di guardare con impazienza ai nostri giovani, ai quali dovremmo affidare quegli oneri e quelle responsabilità. Saranno loro a dover proseguire l'opera iniziata da altri e la loro condotta stabilirà se a prevalere saranno la moralità, la religione, la devozione e l'entusiasmo, o se l'immoralità e l'infedeltà corromperanno e danneggeranno tutto ciò che è prezioso. -- Gospel Workers, 68 (1915). Pionieri nella fatica e nel sacrificio SC 30 1 Dobbiamo manifestare fiducia nei nostri giovani. Dovrebbero essere pionieri in ogni impresa che richieda impegno e sacrificio, mentre gli stanchi servitori di Cristo dovrebbero essere scelti come consiglieri, per incoraggiare e curare quanti portano i pesanti fardelli per Dio. -- Counsels to Parents, Teachers and Students, 516, 517 (1913). SC 30 2 C'è bisogno di giovani; Dio li chiama all'opera missionaria. Relativamente più liberi da preoccupazioni e responsabilità, si trovano nella condizione più favorevole per impegnarsi nell'opera rispetto a quanti devono pensare a mandare avanti e sostenere una famiglia numerosa. Inoltre, i giovani riescono ad adattarsi più velocemente a nuove condizioni e a nuovi contesti sociali e possono sopportare meglio privazioni e difficoltà. Con tatto e perseveranza, possono raggiungere le persone dove si trovano. -- Counsels to Parents, Teachers and Students, 517 (1913). SC 30 3 Molti giovani che hanno ricevuto nelle loro famiglie il giusto tipo di educazione devono essere preparati al servizio e incoraggiati a elevare il vessillo della verità in nuove località, grazie a un lavoro fedele e ben programmato. Ponendoli accanto ai pastori e operai d'esperienza nelle grandi città, otterranno il miglior tipo di formazione possibile. Con la guida divina e sostenuti dalle preghiere dei loro colleghi più capaci, potranno svolgere un servizio notevole e di grande efficacia. Nell'unire i loro sforzi a quelli degli operai più anziani e nell'uti-lizzare nel modo migliore le loro energie giovanili, avranno la compagnia degli angeli del cielo; e in qualità di collaboratori divini, avranno il privilegio di cantare, pregare, credere e lavorare con coraggio e libertà. La fiducia che infonderà in loro e nei loro colleghi la presenza degli agenti celesti, determinerà la preghiera, la lode e la semplicità della vera fede. -- Testimonies for the Church 9:119 (1909). Possibilità operative SC 30 4 Ci sono molte attività nelle quali i giovani possono donare il meglio delle loro piene energie. Si dovrebbero organizzare dei corsi e istruirli a diventare infermieri, evangelisti, lettori biblici, colportori, pastori e medici evangelisti missionari. -- Counsels to Parents, Teachers and Students, 546 (1913). SC 30 5 Noi dobbiamo insegnare ai giovani ad aiutare i loro coetanei; svolgendo quest'opera, essi acquisteranno un'esperienza che li qualificherà per diventare operai consacrati in un più vasto raggio di attività. -- Testimonies for the Church 6:115 (1900). SC 31 1 Formiamo giovani, ragazzi e ragazze, perché diventino operai nel loro vicinato e in altri luoghi. Prepariamo i loro cuori e le loro menti affinché siano perspicaci per quanto attiene all'opera per questo tempo, specializzandosi in quei settori dove possono esprimere meglio le loro qualità. -- Testimonies for the Church 9:118, 119 (1909). Il segreto del successo SC 31 2 Giovani, continuate a conoscere il Signore e scoprirete che "la sua venuta è certa, come quella dell'aurora"! Osea 6:3. Cercate costantemente di migliorare; impegnatevi al massimo per trovare un'identità con il Redentore. Vivete per mezzo della fede in Cristo e compite l'opera che lui stesso ha realizzato. Abbiate come scopo la salvezza di individui per amore dei quali egli ha dato la propria vita; cercate in ogni maniera di aiutare le persone con le quali entrate in contatto... Parlate con l'anziano della vostra chiesa, che completerà la vostra formazione, frase dopo frase, precetto dopo precetto, un po' qua e un po' là. Uno stretto legame con colui che ha donato se stesso per la salvezza di un mondo perduto, vi renderà un operaio stimato. -- Testimonies for the Church 6:416 (1900). Organizzarsi per il servizio SC 31 3 Giovani, perché non formate dei gruppi e, come una schiera di Cristo, non mettete il vostro tatto, la vostra abilità e il vostro talento al servizio del Maestro, in modo da poter salvare tanti vostri coetanei dalla rovina? Fate in modo che in ogni chiesa si formino dei gruppi di questo tipo. I giovani che amano davvero Gesù vorranno organizzarsi come operai, non solo al servizio di chi osserva il sabato, ma anche di chi non condivide la nostra fede. -- The Signs of the Times, 29 maggio 1893. SC 31 4 Lasciate che i giovani e i bambini agiscano nel nome di Gesù; lasciate che si uniscano intorno a un progetto. Perché non formate un gruppo di servitori e stabilite dei momenti per pregare insieme e chiedere al Signore di darvi la sua grazia in vista di un'azione concertata? -- The Youth's Instructor, 9 agosto 1894. ------------------------Capitolo 3: Le condizioni del popolo di Dio Mancanza di spirito missionario SC 32 1 Tra gli avventisti regna scarso spirito missionario. Se i pastori e i membri fossero sufficientemente desti, non sonnecchierebbero nell'indifferenza, dal momento che Dio li ha onorati facendone i depositari della sua legge, imprimendola nelle loro menti e scrivendola nei loro cuori. -- Testimonies for the Church 3:202 (1885). SC 32 2 Il vero spirito missionario ha abbandonato le chiese, che tuttavia ne fanno professione entusiasta; i loro cuori non ardono di amore per gli individui e non sono mossi dal desiderio di condurli nel gregge di Gesù. Vogliamo degli operai zelanti. Non c'è nessuno che risponde al grido che si alza da ogni angolo "passa in Macedonia e soccorrici"? Atti 16:9. -- Testimonies for the Church 4:156 (1885). SC 32 3 Mi è stato mostrato che siamo mancanti come popolo. Le nostre opere non sono compatibili con la nostra fede; questa attesta che viviamo la fase che annuncia il più solenne e importante messaggio mai affidato a esseri mortali. Eppure, alla luce di questo fatto, i nostri sforzi, il nostro zelo e il nostro spirito di sacrificio non combaciano con il carattere dell'opera. Dobbiamo uscire dal sonno, allora Cristo ci darà la vita. -- Testimonies for the Church 2:114 (1885). SC 32 4 Il mio cuore soffre quando penso alla scarsa sensibilità delle nostre chiese a proposito della loro responsabilità nei riguardi di Dio. Non solo i pastori devono essere attivi, ma ogni uomo e ogni donna conquistato dall'amore del Signore. Essi sono disposti a ricevere il salario del soldato, secondo l'esempio lasciato da Cristo con la sua vita di rinuncia e sacrificio? Quali rinunce hanno fatto vedere alle nostre chiese nel loro complesso? Forse, hanno fatto donazioni in denaro, ma non hanno donato loro stessi. -- General Conference Bulletin, 131 (1893). SC 32 5 Molti di quelli che si definiscono discepoli di Cristo non provano un senso di responsabilità per la salvezza di individui più elevato di quello della gente del mondo. La concupiscenza degli occhi e l'orgoglio della vita, l'amore per l'esibizionismo e per le comodità separano i cristiani da Dio e lo spirito missionario, in realtà, è presente solo in una minoranza. Che cosa può essere fatto per aprire gli occhi di questi peccatori in Sion e fare tremare gli ipocriti? -- General Conference Bulletin, 132 (1893). SC 32 6 Esiste una classe di persone rappresentata dagli abitanti di Meroz. Lo spirito missionario non si è mai impadronito delle loro menti. La chiamata a recarsi come missionari in terra straniera non li ha sti molati ad agire. Quale conto presenteranno a Dio, essi, che non fanno niente per la sua causa o per conquistare un uomo a Cristo? Questa sarà l'accusa che verrà loro imputata: "Servo malvagio e fannullone". Matteo 25:26. -- Historical Sketches, 290. SC 33 1 Ho fatto riferimento a queste parole, quale immagine del vostro fallimento nel compiere l'opera di Dio, che rappresentava per voi un privilegio: "Maledite Meroz, dice l'angelo del Signore; maledite, maledite i suoi abitanti, perché non vennero in soccorso del Signore, in soccorso del Signore insieme con i prodi!" Giudici 5:23. -- Testimonies for the Church 2:247 (1885). Una classe autocompiacente SC 33 2 Mi è stata presentata una categoria di persone consapevoli di possedere generosi impulsi, sentimenti di devozione e una predisposizione a fare il bene; ma allo stato attuale, non stanno facendo niente. Sono pervasi da un senso di autocompiacimento e si lusingano dicendo che se capitasse loro l'opportunità, o se le circostanze fossero più favorevoli, potrebbero e vorrebbero realizzare un gran lavoro; ma sono in attesa dell'occasione. Disprezzano la mente ottusa del povero avaro che lesina un'elemosina al bisognoso; lo giudicano una persona che vive solo per se stessa, che non avrà mai l'impulso a fare del bene agli altri. Costoro potrebbero beneficiare dei talenti e dell'efficacia di altri mezzi che gli sono stati affidati per usarli senza abusarne o lasciandoli arrugginire o seppellire sotto terra. Quelli che cedono al proprio egoismo e all'avarizia saranno chiamati a rispondere delle loro azioni e dei talenti di cui abusano. Ma ancor più responsabili sono quelli che hanno impulsi generosi e che sanno discernere prontamente le cose spirituali, ma restano inattivi in attesa di un'opportunità che ritengono non essere ancora giunta; eppure si dimostrano solerti nel giudicare la disponibilità dell'avaro e si convincono che la loro condizione sia più favorevole rispetto a quella dei loro meschini vicini. In questo modo ingannano se stessi. Il semplice possesso di doti che non vengono espresse non fa altro che incrementare le loro responsabilità; se fanno un uso non corretto o accumulano i talenti del loro Maestro, la loro condizione non sarà migliore di quella dei loro vicini verso i quali provano un simile disprezzo. A loro verrà detto, "Conoscevate la volontà del vostro Maestro, eppure non l'avete fatta". -- Testimonies for the Church 2:250, 251 (1885). Torpore mortale di origine satanica SC 33 3 Il popolo di Dio deve ascoltare gli avvertimenti e riconoscere i segni dei tempi. I segni del prossimo ritorno di Cristo sono troppo evidenti perché possano essere messi in discussione e, in vista di questi avvenimenti, chiunque professa di credere nel messaggio della verità deve diffonderlo con entusiasmo. Dio invita tutti, predicatori e laici, a risvegliarsi spiritualmente. Tutto il cielo è in azione: le ultime scene della storia di questa terra stanno per concludersi e noi dobbiamo già affrontare i pericoli degli ultimi giorni. Sì, grandi pericoli ci sovrastano e siamo passivi. Questa mancanza di fervore e di impegno per l'opera di Dio è preoccupante: questo torpore mortale viene da Satana. -- Testimonies for the Church 1:260, 261 (1885). SC 34 1 Lo scetticismo incombe come una cappa mortale sulle nostre chiese, perché queste non mettono al servizio i talenti che Dio ha donato loro, diffondendo la conoscenza a quanti non conoscono la preziosa verità. Il Signore invita le persone perdonate, quelle che si rallegrano nella luce, a fare conoscere la verità ad altri. -- General Conference Bulletin, 133 (1893). SC 34 2 Satana sta cercando di tenere il popolo dell'Altissimo nell'inattività per impedirgli di diffondere il messaggio della verità, affinché sia giudicato e trovato mancante. -- Testimonies for the Church 1:260 (1885). SC 34 3 Gli uomini sono in pericolo e le folle periscono, ma come son pochi i discepoli di Gesù che provano misericordia per loro! C'è in gioco il destino del mondo intero, ma anche questo preoccupa ben poco quanti pretendono di credere nella più grande verità mai rivelata agli esseri mortali. Gli manca quell'amore che ha indotto Cristo ad abbandonare la dimora celeste per rivestire l'umanità, essere uomo vicino agli uomini e riconciliare l'umanità con Dio. Il suo popolo è come preso da un torpore, da una paralisi spirituale che gli impedisce di riconoscere i doveri dell'ora presente. -- Christ's Object Lessons, 303 (1900). SC 34 4 Satana approfitta dell'apatia e della pigrizia sonnacchiosa dei cristiani solo di nome per serrare le file e guadagnare altri seguaci. Molti, che s'illudono di essere dalla parte di Cristo pur non facendo niente per lui, danno in realtà una mano all'avversario permettendogli di guadagnare terreno e di trarre vantaggio dalla situazione. Non collaborando diligentemente con il Maestro, trascurano i propri doveri e le occasioni di parlare di lui, permettono a Satana di sopraffare uomini che altrimenti potrebbero essere fedeli a Cristo. -- Christ's Object Lessons, 280 (1900). SC 34 5 Quando studio le Scritture, sono preoccupata per l'Israele di Dio degli ultimi giorni. Sono incoraggiati ad allontanarsi da ogni idolatria, ma temo che siano addormentati e così conformi al mondo da non riuscire più a distinguere chi serve Dio da chi non lo serve. La distanza tra Cristo e il suo popolo sta aumentando, mentre si riduce quella della chiesa con il mondo. Le caratteristiche peculiari che dovrebbero contraddistinguere i cristiani dal mondo sono quasi scomparse e, come è accaduto per l'antico Israele, vanno dietro alle pratiche idolatriche delle nazioni che li circondano. -- Testimonies for the Church 1:277 (1885). Opaco discernimento spirituale SC 34 6 Gli effetti del rifiuto da parte della chiesa di lavorare tra le fila di Cristo si notano non solo nel mondo. Questa trascuratezza ha intro dotto nella chiesa uno stato di cose che ha eclissato gli alti e sacri interessi dell'opera di Dio. Al suo interno si è insinuato uno spirito di critica e amarezza e ha reso opaco il discernimento spirituale di molti membri. A motivo di ciò, la causa di Cristo ha subito gravi perdite. -- Testimonies for the Church 6:297 (1900). SC 35 1 Mi viene una grande tristezza quando penso alla nostra condizione come popolo. Il Signore non ci ha chiuso le porte del cielo, ma le nostre continue ricadute ci hanno separato da lui. L'orgoglio, l'avidità e l'amore per il mondo hanno preso possesso nel cuore senza paura di esclusione o di condanna; in seno a noi hanno attecchito peccati gravi e arroganti. E tuttavia è opinione comune che la chiesa goda di florida salute e che al suo interno regnino la pace e la prosperità spirituale. La chiesa si è sottratta alla guida di Cristo e sta ripiegando decisa verso l'Egitto. Eppure solo pochi sono allarmati o stupiti da questa mancanza di forza spirituale. Il dubbio, e persino l'incredulità in merito alle testimonianze dello Spirito di Dio, sta lievitando in ogni nostra comunità e ciò è conforme alla volontà di Satana. -- Testimonies for the Church 5:217 (1889). Condizione di debolezza spirituale SC 35 2 Sul popolo di Dio ha brillato una gran quantità di luce, ma molti hanno trascurato di seguirla e per questo motivo si ritrovano in una condizione di grande debolezza spirituale. Non è per mancanza di conoscenza che, oggi, il popolo di Dio perisce; non sarà condannato perché non conosce la via, la verità e la vita, ma per aver trascurato o respinto la luce che risplendeva sul loro animo. Quelli che non hanno mai avuto l'opportunità di conoscere la verità sono scusabili. Che cosa si sarebbe potuto fare di più per la vigna del Signore e non è stato fatto? La luce, la preziosa luce risplende sul popolo di Dio; ma non salverà i suoi membri se questi non glielo consentiranno, se non ne saranno pienamente all'altezza e non la trasmetteranno alle persone che vivono nelle tenebre. -- Testimonies for the Church 2:123 (1885). Serve il collirio celeste SC 35 3 Le chiese hanno bisogno del collirio celeste nei loro occhi, così da poter scorgere le tante opportunità che hanno di servire Dio. Il Signore ha ripetutamente invitato il suo popolo a uscire per le strade, quelle battute e quelle meno, e costringere gli uomini a entrare nella sua casa per riempirla; ma anche a un passo dalle nostre abitazioni ci sono famiglie alle quali non abbiamo mostrato grande interesse di far capire loro che abbiamo a cuore la loro salvezza. È questa l'opera che il Signore vuole che la chiesa intraprenda adesso. Non dobbiamo restare fermi chiedendoci chi sia il nostro vicino, ma ricordarci che lo è ogni individuo bisognoso della nostra solidarietà e del nostro aiuto. Il nostro vicino è qualsiasi persona colpita e ferita dall'avversario; ogni persona appartiene a Dio. In Cristo sono state annullate le classificazioni dei capi religiosi ebrei su chi fosse il loro prossimo; non esistono confini territoriali, separazioni artificiali, caste e aristocrazia. -- Testimonies for the Church 6:294 (1900). Fanatismo e freddo formalismo SC 36 1 Satana oggi si serve della sua forza subdola e ingannatrice per allontanare gli uomini dal messaggio del terzo angelo, che deve essere annunciato con grande forza. Quando il nemico si accorge che Dio benedice il suo popolo e lo prepara a saper riconoscere i suoi inganni, mette in campo tutto il suo eccellente potere per suscitare da un lato il fanatismo e dall'altro il freddo formalismo; queste due semine combinate gli garantiranno un raccolto abbondante. È arrivato il momento di essere vigilanti, senza sosta, per individuare per tempo quel primo passo che Satana può fare per avanzare in mezzo a noi. -- The Review and Herald, 24 gennaio 1893. SC 36 2 Nelle nostre chiese esistono dei blocchi di ghiaccio sul piano morale. Ci sono troppi formalisti pronti a mettere in mostra la loro grandiosa esibizione, ma non a risplendere come una luce nel mondo. -- The Review and Herald, 24 marzo 1891. Limitati dall'egoismo SC 36 3 Mi è stato mostrato che la ragione per cui gli appartenenti al popolo di Dio non sono più inclini alla spiritualità e hanno smarrito la fede, dipende dal fatto che sono prigionieri del loro egocentrismo... Per essere ben accetti da Dio non bastano l'elevata frequenza alle riunioni e nemmeno l'elevato numero delle preghiere, ma il comportamento corretto, che sa fare la cosa giusta al momento opportuno. -- Testimonies for the Church 2:36 (1885). Attaccamento ai beni terreni SC 36 4 Purtroppo alcuni hanno rigettato la conversione perché non sono disposti a camminare per le vie di Dio. Quando viene loro chiesto di contribuire con offerte generose e volontarie per il progresso dell'opera del Signore, essi si sono aggrappati gelosamente ai loro beni terreni. La loro avarizia ha finito per emarginarli dal gruppo dei credenti. -- Testimonies for the Church 9:126 (1909). Nemmeno uno su venti è preparato SC 36 5 Faccio questa solenne dichiarazione davanti alla chiesa e affermo che nemmeno il cinque per cento degli iscritti sui registri è pronto a chiudere la propria storia terrena. La maggioranza si trova nella condizione di ogni comune peccatore, senza Dio e senza alcuna speranza nel mondo. Fanno professione di servire Dio, ma in realtà sono de cisamente attaccati a "mammona". L'opera svolta a metà implica un continuo rifiuto di Cristo al posto della piena confessione. Tanti hanno introdotto nella chiesa il loro spirito indomabile, rozzo; hanno una percezione spirituale deformata dalle loro stesse corruzioni indecenti e immorali, dal fatto di rappresentare il mondo con lo spirito, il cuore, le finalità, indugiando in pratiche scandalose e protagonisti di una vita che essi professano cristiana, ma contraddistinta dall'inganno. Vivono da peccatori, sostengono di essere cristiani! Chi si dice cristiano e professa Cristo dovrebbe allontanarsi da questi individui e restarne separato, come si sta lontani da ciò che è impuro. SC 37 1 Depongo la mia penna ed elevo il mio animo in preghiera, chiedendo al Signore che il suo soffio tocchi le persone che sono cadute e che sono come ossa secche, affinché possano vivere. La fine è prossima, si avvicina furtiva, impercettibile, silenziosa, come il passo felpato del ladro nella notte, per sorprendere gli assonnati senza guardia e impreparati. Possa il Signore concedere il suo Santo Spirito a quei cuori attualmente disinvolti, affinché smettano di sonnecchiare come gli altri ma siano vigili e sobri. -- General Conference Bulletin, 132, 133 (1893). La necessità di un risveglio e di una riforma SC 37 2 I cristiani dovrebbero prepararsi per ciò che ben presto si verificherà nel mondo e che potrebbe coglierli alla sprovvista. È necessario uno studio approfondito della Parola di Dio e una vita conforme ai suoi precetti... Dio ci invita a un risveglio e a una riforma. -- Prophets and Kings, 626 (1916). SC 37 3 II più urgente e principale tra i nostri bisogni è un risveglio di una vera religiosità, e tale ricerca dovrebbe essere il nostro primo compito. -- The Review and Herald, 22 marzo 1887. SC 37 4 È giunto il tempo che si realizzi una completa riforma. Quando avrà inizio, lo spirito della preghiera pervaderà ogni credente e sarà allontanato dalla chiesa ogni atmosfera di discordia e contesa. -- Testimonies for the Church 8:251 (1904). SC 37 5 Sotto la guida dello Spirito Santo, devono realizzarsi risveglio e riforma. Risveglio e riforma sono due cose diverse; il primo significa un rinnovamento della vita spirituale, una stimolazione delle capacità della mente e del cuore, una risurrezione dalla morte spirituale. La seconda, vuol dire riorganizzazione, cambiamento di idee e teorie, abitudini e pratiche. La riforma non produrrà il buon frutto della giustizia se non sarà legata al risveglio dello Spirito. Risveglio e riforma dovranno compiere l'opera che ci si aspetta e nel farlo dovranno fondersi. -- The Review and Herald, 25 febbraio 1902. SC 37 6 Non è forse vero che la Scrittura ci invita a un'opera pura e santa più di quanto abbiamo visto finora?.. Dio chiama tutte le persone disposte a farsi guidare dallo Spirito Santo a dar vita a un lavoro di ri forma totale. Vedo davanti a noi una crisi e il Signore fa appello a tutti gli operai perché scendano in prima linea. Ogni persona dovrebbe ora consacrarsi a Dio più profondamente e sinceramente rispetto agli anni passati... Sono rimasta notevolmente impressionata dalle scene che mi sono state mostrate di recente durante alcune visioni notturne; sembrava che fosse in atto un gran movimento di risveglio e si diffondesse in molti luoghi. Il nostro popolo si muoveva per farne parte, rispondendo alla chiamata divina. -- General Conference Bulletin, 29 maggio 1913, p. 34. SC 38 1 In visioni notturne sono passate davanti a me le immagini di un grande movimento di riforma in seno al popolo di Dio. Molti lodavano Dio... a centinaia, a migliaia visitavano le famiglie attingendo nuove energie dalla Parola di Dio. I cuori erano convinti della potenza dello Spirito Santo e si manifestava uno spirito di vera conversione. Da ogni parte le porte si aprivano alla proclamazione della verità. Il mondo pareva illuminato da una luce del cielo e grandi benedizioni erano ricevute dal fedele e umile popolo di Dio. -- Testimonies for the Church 9:126 (1909). SC 38 2 Il popolo di Dio ha bisogno di una riforma. Considerando l'attuale stato della chiesa, nasce spontanea la domanda: siamo veramente degni di rappresentare colui che ha dato la sua vita per noi? -- Testimonies for the Church 3:474 (1885). SC 38 3 Quando il rimprovero di indolenza e di pigrizia sarà cancellato dalla chiesa, lo Spirito del Signore si manifesterà benignamente e sarà rivelata la potenza divina. La chiesa vedrà l'azione provvidenziale del Signore degli eserciti e la luce della verità sarà diffusa dappertutto. Come al tempo degli apostoli, molte persone si volgeranno dall'errore alla verità e la terra sarà illuminata dalla gloria del Signore. -- Testimonies for the Church 9:46 (1909). Ritardo fatale SC 38 4 Mi è stato mostrato che il popolo di Dio aspetta che si verifichi un cambiamento e una nuova potenza s'impossessi di tutti. Ma in questa attesa rimarrà deluso. I figli di Dio devono agire, mettersi all'opera direttamente e con slancio, chiedendo al Signore di concederci un'esatta conoscenza di noi stessi. Le scene di cui siamo spettatori sono abbastanza eloquenti per indurci a risvegliarci e a diffondere il messaggio della verità a coloro che vorranno ascoltarlo. La messe sulla terra è quasi matura. -- Testimonies for the Church 1:261 (1885). SC 38 5 D'altra parte, ci sono alcuni che, invece di utilizzare saggiamente le presenti opportunità, oziano aspettando un tempo di risveglio spirituale che accresca la loro capacità di illuminare gli altri. Trascurando i doveri e i privilegi del presente, permettono che la luce di cui dispongono si affievolisca. Essi sperano in un tempo in cui senza nessuno sforzo da parte loro, potranno diventare beneficiari di speciali benedizioni che potenzieranno la loro capacità di servire. -- The Acts of the Apostles, 54 (1911). Non produttori, ma consumatori SC 39 1 Quanti si dicono discepoli di Cristo sono messi alla prova di fronte a tutto l'universo celeste. La loro mancanza di zelo e i deboli sforzi intrapresi al servizio di Dio mettono a nudo la loro infedeltà. Se si impegnassero al massimo delle loro capacità non avrebbero da temere alcuna sentenza di condanna, e se partecipassero all'opera con anima e cuore potrebbero fare molto di più. Essi sanno benissimo, come del resto anche il mondo, di aver perduto in gran parte lo spirito di sacrificio e di rinuncia. Accanto al nome di molti di loro un giorno si troveranno scritte queste parole nei libri celesti: "Ha preso soltanto, non ha dato nulla". Molti che si professano cristiani oscurano la bellezza, velano la gloria, disonorano il nome di Cristo! Molti sono iscritti nei registri di chiesa ma non si fanno guidare da Cristo, non seguono le sue norme né lo servono. In realtà, soggiacciono al dominio di Satana e, non facendo nulla di veramente buono, provocano danni incalcolabili: la loro influenza non conduce gli altri alla vita ma alla morte... -- Christ's Object Lessons, 303, 304 (1900). L'osservanza dei comandamenti SC 39 2 Oggi esiste lo stesso pericolo tra le persone che affermano di essere depositarie della legge di Dio. Sono troppo inclini a lusingarsi nella convinzione che la considerazione per i comandamenti li preserverà dalla potenza della giustizia divina. Rifiutano la riprovazione per aver commesso il male e accusano i servitori di Dio di essere troppo solleciti nel voler espellere il peccato dal loro campo. Un Dio che odia il peccato invita quanti professano l'osservanza della sua legge ad allontanarsi dall'iniquità. Il rifiuto del pentimento e dell'ubbidienza alla sua Parola determinerà gravi conseguenze sul popolo di Dio che vive oggi, come accadde per colpa del peccato all'antico popolo di Israele. C'è un limite oltre il quale egli non rinvierà più la sua condanna. -- Testimonies for the Church 4:166, 167 (1885). Morti nel peccato e nelle trasgressioni SC 39 3 Oggi, una buona parte dei membri delle nostre chiese sono morti nei loro peccati e nelle loro trasgressioni. Essi vanno e vengono come una porta sui suoi cardini. Per anni hanno ascoltato compiaciuti le verità più solenni, che scuotono l'anima, senza però metterle in pratica... Pur avendo la forma della pietà, ne rinnegano la potenza. Se persistono in questo atteggiamento, Dio li rigetterà perché non sono idonei a far parte della sua famiglia. -- Testimonies for the Church 6:426, 427 (1900). Uomini moralisti SC 39 4 Molti, che si professano cristiani, sono in realtà semplici moralisti. Essi rifiutano l'unico dono che potrebbe fare di loro i degni rappre sentanti di Cristo nel mondo. Ignorano l'opera dello Spirito Santo e non mettono in pratica la Parola. A malapena si riescono a riconoscere nella loro vita i principi celesti che distinguono i cristiani dai non cristiani. I discepoli di Cristo non sono più un popolo speciale e separato. I confini sono diventati fluidi e vaghi. Sempre più i cosiddetti cristiani si adattano alle esigenze del mondo, ai suoi usi e costumi, ai suoi principi egoistici. Calpestando la legge divina la chiesa si è sempre più adeguata al mondo, mentre doveva essere il mondo a ritornare alla chiesa rispettando i santi comandamenti. Giorno dopo giorno la chiesa continua a convertirsi al mondo! -- Christ's Object Lessons, 315, 316 (1900). Fedina macchiata SC 40 1 Molti, iscritti sui registri di chiesa, sono all'apparenza devoti, ma hanno la fedina macchiata nel cielo. L'angelo che annota ha fedelmente scritto le loro azioni. Ogni atto di egoismo, ogni parola sbagliata, ogni dovere non rispettato e ogni peccato segreto è puntualmente riportato nel libro delle memorie. -- Testimonies for the Church 2:442 (1885). Chi accetta i pesi si sfianca SC 40 2 Dato che alcuni non accettano di assumersi quelle responsabilità che spetterebbero loro, o di compiere il lavoro richiesto, c'è un'opera troppo grande da svolgere per i pochi che si impegnano. Vedono che c'è tanto da fare da dedicare tutte le loro forze, ma rischiano di esaurirsi in breve tempo. -- Testimonies for the Church 2:645 (1885). Incapaci di dare le ragioni della propria fede SC 40 3 Molte persone che affermano di credere nella verità, saranno trovate mancanti. Hanno trascurato le questioni che richiedevano maggiore responsabilità; la loro conversione è superficiale, insincera e incompleta. Non sanno perché credono nella verità, e solo perché altri lo hanno fatto danno per scontato che si tratti della verità. Non sono in grado di motivare con intelligenza le ragioni della loro speranza. Altri non sono illuminati o edificati dalla loro esperienza, o dalla conoscenza che per privilegio e dovere avevano ricevuto. La forza e la stabilità sono caratteristiche che appartengono a persone che fanno sincera professione di fede. -- Testimonies for the Church 2:634 (1885). Alcuni coglieranno gli sviluppi profetici SC 40 4 Dio ha sulla terra un popolo che con fede e speranza nota gli sviluppi e gli adempimenti della profezia e cerca di purificarsi tramite l'ubbidienza alla verità per non essere trovato senza l'abito delle nozze quando Cristo ritornerà. -- Testimonies for the Church 4:307 (1885). Un sogno impressionante SC 41 1 Il 29 settembre 1886 ho fatto un sogno. Stavo camminando in compagnia di numerose persone alla ricerca di mirtilli. Nel gruppo c'erano molti ragazzi e ragazze che erano venuti per dare una mano nella raccolta. Sembrava di essere in una città, perché c'era poco terreno libero; ma intorno a essa c'erano campi aperti, magnifici boschi e giardini ben curati. Davanti a noi arrivò un grande carro pieno di provviste per il nostro gruppo. Ben presto il carro si fermò e la compagnia si sparpagliò in ogni direzione per cercare i frutti. Intorno al carro c'erano arboscelli alti e bassi, pieni di magnifici mirtilli; ma gli altri non li vedevano, perché guardavano tutti molto lontano. Io cominciai a cogliere i frutti che erano vicini a me, ma lo feci con molta attenzione per paura di cogliere i mirtilli verdi, talmente mischiati a quelli maturi che da ogni grappolo riuscivo a staccarne solo uno o due. Alcuni mirtilli più belli e grandi erano caduti al suolo ed erano parzialmente consumati dagli insetti. E allora pensai: "Oh, se fossi potuta entrare in questo campo un po' prima, tutti questi preziosi frutti si sarebbero potuti salvare! Ma adesso è troppo tardi; li raccoglierò comunque da terra per vedere se tra loro ce ne sono ancora alcuni buoni. Perché anche se il mirtillo è completamente deteriorato, potrò almeno mostrare ai miei fratelli cosa avrebbero potuto trovare se non fossero arrivati così in ritardo". Solo due o tre persone del gruppo stavano gironzolando nella zona in cui mi trovavo. Stavano chiacchierando e parevano troppo occupati tra di loro. Quando mi videro, dissero: "Abbiamo cercato ovunque ma non abbiamo trovato alcun frutto". Osservarono stupiti la quantità che avevo raccolto e dissi loro: "In questi arboscelli ce ne sono altri da cogliere". Allora iniziarono a prenderli ma si fermarono ben presto dicendo: "Non è giusto che raccogliamo qui; tu hai trovato il posto e questi frutti sono tuoi". Ma io risposi: "Non fa alcuna differenza, raccogliete tutto quello che riuscite a trovare. Questo è il campo di Dio e questi sono i suoi frutti; li potete raccogliere". Ma in breve mi ritrovai di nuovo sola. Di tanto in tanto udivo parlare e ridere in direzione del carro e allora chiamai la gente che si trovava lì: "Che cosa state facendo?". "Non riuscivamo a trovare mirtilli e dato che eravamo stanchi e affamati abbiamo pensato di tornare al carro e pranzare. Dopo un po' di riposo, torneremo di nuovo a cercare". "Ma", dissi io, "non avete ancora portato nulla. State mangiando tutte le nostre provviste senza niente con cui rimpiazzarle. Non posso venire a mangiare adesso, ci sono troppi frutti da cogliere. Voi non li avete trovati perché non avete cercato bene. Non sono appesi all'esterno degli arboscelli, li dovete scovare. Di sicuro non ne coglierete a manciate, ma guardando con attenzione tra le bacche verdi, scoprirete frutti di prima scelta". Il mio piccolo secchiello si riempì presto di mirtilli, che portai sul car ro e dissi: "Questi sono i più bei frutti che abbia mai colto e li ho trovati vicino a me, mentre voi vi affannavate cercandoli lontano e senza successo". Allora vennero tutti a vedere i miei frutti e dissero: "Questi sono mirtilli presi dagli arboscelli più alti, sono buoni e sodi. Pensavamo di non poter trovare niente in alto e così abbiamo cercato solo sugli arboscelli bassi, dove siamo riusciti a coglierne pochi". SC 42 1 Risposi: "Potete aver cura di questi mirtilli e venire insieme a me per cercarne altri sulle piante più alte?" Ma non sapevano dove metterli perché avevano piatti in abbondanza ed erano stati tutti usati per accogliere le altre provviste. Mi stancai di aspettare e alla fine domandai: "Non siete venuti per raccogliere dei frutti? Perché allora non avete niente di pronto in cui metterli?". Uno di loro rispose: "Sorella White, in realtà non ci aspettavamo di trovare frutti così vicino alle case, lì dove passa tanta gente; ma siccome era così ansiosa di coglierli, abbiamo deciso di accompagnarla. Abbiamo pensato di portare abbastanza provviste e goderci almeno la passeggiata nel caso non avessimo trovato niente." "Non riesco a capire questo modo di lavorare", risposi. "Tornerò subito verso le piante; la giornata è quasi terminata, tra poco scenderà il buio e non potremo raccogliere più alcun frutto". Alcuni vennero con me, ma altri restarono al carro a mangiare. Un piccolo gruppo si raccolse in un angolo e discuteva animatamente di qualcosa che sembrava interessarli molto. Mi avvicinai e scoprii che la loro attenzione era stata attratta da un bambino tra le braccia della madre. "Avete solo poco tempo e dovreste sfruttarlo meglio finché potete", dissi loro. Tanti altri furono distratti da un ragazzo e una ragazza che stavano facendo una corsa in direzione del carro. Una volta raggiunto, furono così stanchi da doversi sedere e riprendere fiato. Altri ancora si sdraiarono sull'erba per riposarsi. La giornata finì e ben poco fu il lavoro compiuto. Alla fine dissi: "Fratelli, voi giudicate questa una spedizione infruttuosa. Se questo è il vostro modo di lavorare non mi meraviglia il vostro insuccesso. La riuscita o il fallimento dipendono dal modo di intraprendere il lavoro. Qui ci sono dei mirtilli, perché li ho raccolti. Alcuni di voi hanno cercato invano sulle piante più basse; altri ne hanno trovati pochi; ma gli arboscelli alti sono stati oltrepassati, semplicemente perché non vi aspettavate di trovarci dei frutti. Avete visto che quelli da me colti sono grandi e maturi e da qui a poco matureranno altri mirtilli e noi potremo ritornare a raccoglierli; questo è metodo che mi è stato insegnato; se anche voi aveste cercato accanto al carro, li avreste trovati proprio come ho fatto io. L'esempio che oggi avete lasciato a quanti stanno iniziando a imparare a fare questo lavoro, sarà imitato. Il Signore ha collocato queste piante piene di frutti proprio nelle periferie affollate di queste città e si aspetta che voi li scoviate. Ma siete stati tutti troppo impegnati a mangiare e a distrarvi; non vi siete recati nel campo con la ferma volontà di trovare i frutti. In avvenire dovrete lavorare con più zelo e determinazione, avendo tutti un obiettivo comune, altrimenti i vostri sforzi saranno inutili. Operando nel modo giusto insegnerete ai lavoratori più giovani che cose come il cibo e il divertimento hanno minore importanza. Vi siete affannati tanto per portare qui il carro con le provviste ma avete pensato più al cibo che non al frutto che avreste dovuto portare a casa come risultato dei vostri sacrifici. Dovete essere più accurati e cogliere prima i frutti più vicini, poi quelli più lontani; dopo averlo fatto potrete tornare e lavorare nuovamente nei vostri paraggi; in questo modo i risultati saranno assicurati". -- Gospel Workers, 136-139 (1915). La prova da superare SC 43 1 Pochi grandi uomini saranno impegnati nell'ultima e solenne opera. Gli altri sono autonomi, indipendenti dal Signore che non li potrà utilizzare. Egli può disporre di servi fedeli che si riveleranno in quest'epoca tribolata e di prova. Ci sono credenti di valore, attualmente sconosciuti, che non si sono piegati a Baal. Non hanno beneficiato della luce che ha brillato su di noi, che ci è stata inviata in fasci sfavillanti e concentrati. Ma a dispetto di un'apparenza esteriore grossolana e poco attraente, si rivelerà la luminosità pura di un carattere genuinamente cristiano. Nel corso del giorno guardiamo verso il cielo ma non vediamo stelle. Eppure sono lì, fissate nel firmamento anche se l'occhio umano non le può distinguere. Il loro autentico splendore ci appare solo di notte. SC 43 2 Non è lontano il tempo in cui ogni persona sarà messa alla prova... In quel momento, all'interno della chiesa l'oro verrà separato dalle scorie. La vera religiosità sarà chiaramente distinta dalla sua apparenza, dagli orpelli. Molte stelle che abbiamo ammirato per la loro brillantezza saranno avvolte dalle tenebre. Nuvole di pula saranno portate via dal vento, anche da quei luoghi nei quali vediamo farine di ricco frumento. Tutti quelli che si accontentano degli ornamenti del santuario, senza essere stati rivestiti dalla giustizia di Cristo, appariranno nella vergogna della loro nudità. -- Testimonies for the Church 5:80, 81 (1889). ------------------------Capitolo 4: Il servitore di fronte alla condizione del mondo Il dramma del mondo SC 44 1 Il mondo è un teatro; gli attori, i suoi abitanti, si stanno preparando a recitare la loro parte nell'ultimo drammatico atto. Non c'è unione nelle grandi masse dell'umanità, tranne negli uomini che si alleano per raggiungere i loro scopi egoistici. Dio veglia. La sua volontà relativa a questi soggetti ribelli sarà adempiuta. Il mondo non è stato consegnato nelle mani degli uomini, anche se Dio permette a fattori di confusione e disordine di esercitare il loro dominio per una breve stagione. Una potenza dal basso si appresta a preparare le ultime grandi scene del dramma: Satana si presenta come Cristo e utilizza ogni artificio ingannevole di ingiustizia nel cuore di quelli che si riuniscono in società segrete. Quanti si lasciano allettare dalla passione per questo connubio realizzano i piani del nemico. La causa genererà il suo effetto. -- Testimonies for the Church 8:27, 28 (1904). L'ultimo atto del dramma SC 44 2 Mai questo messaggio si è applicato con maggior forza di oggi, perché il mondo considera sempre meno valide le richieste di Dio. Gli uomini si sono insuperbiti nella loro trasgressione e la malvagità degli abitanti della terra e la loro depravazione ha quasi colmato il calice dell'ira di Dio. Si è quasi raggiunto il punto in cui il Signore permetterà al distruttore di compiere la sua opera. La sostituzione delle leggi umane alla legge di Dio, l'esaltazione dell'autorità umana nella sostituzione del sabato biblico con la domenica, è l'ultimo atto del dramma. Quando questa sostituzione diventerà universale, allora Dio si rivelerà ergendosi in tutta la sua Maestà per scuotere terribilmente la terra. "Poiché, ecco, il Signore esce dal suo luogo per punire l'iniquità degli abitanti della terra; la terra metterà allo scoperto il sangue che ha bevuto e non terrà più coperti gli uccisi". Isaia 26:21. -- Testimonies for the Church 7:141 (1902). La crisi finale SC 44 3 Siamo alla vigilia della crisi finale, i giudizi di Dio si succedono rapidamente: gli incendi, le inondazioni, i terremoti, le guerre. Tutto ciò non deve sorprenderci, l'angelo della misericordia non potrà proteggere più a lungo gli empi. -- Prophets and Kings, 278 (1916). SC 45 1 La crisi si sta gradualmente avvicinandosi. Il sole brilla nei cieli assolvendo al suo ruolo e i cieli affermano ancora la gloria di Dio. Gli uomini continuano a mangiare e a bere, a piantare e a costruire, a sposarsi e a donarsi in matrimonio. I commercianti continuano a comprare e a vendere; gli uomini fanno ancora a gomitate tra di loro per contendersi le posizioni più prestigiose. Gli amanti del piacere affollano i teatri, le corse dei cavalli e le sale dove si gioca d'azzardo. Prevale un'eccitazione febbrile, eppure, l'ora della prova si sta rapidamente avvicinando e ogni singolo caso sta per essere giudicato per l'eternità. Satana capisce che le ore sono contate, utilizza al massimo tutti i suoi agenti perché gli uomini siano ingannati, delusi, indaffarati ed estasiati fino a quando sarà finito il tempo della grazia e le porte della pietà verranno definitivamente sbarrate -- The Southern Watchman, 3 ottobre 1905. SC 45 2 La trasgressione ha quasi raggiunto il limite. La confusione regna nel mondo e un grande stato di terrore sta per impadronirsi degli esseri umani. La fine è imminente. Noi che conosciamo la verità dovremmo prepararci per ciò che si abbatterà sul mondo come una dirompente sorpresa. -- Testimonies for the Church 8:28 (1904). SC 45 3 In questo periodo di empietà dilagante possiamo essere sicuri che l'ultima grande crisi è alle porte, e quando il disprezzo della legge divina diverrà quasi universale e il popolo di Dio sarà oppresso e afflitto, egli interverrà. -- Christ's Object Lessons, 178 (1900). SC 45 4 Noi siamo sulla soglia di eventi grandi e solenni. Le profezie si adempiono. Nei libri del cielo viene registrata una storia straordinaria, ricca di avvenimenti. Ovunque, nel mondo, c'è agitazione. Vi sono guerre e rumori di guerre. Le nazioni sono adirate ed è giunto il tempo in cui i morti devono essere giudicati. Gli eventi cambiano per rendere possibile l'avvento del giorno di Dio, che si avvicina rapidamente. Rimane, per così dire, solo un momento. Però, mentre una nazione si leva contro l'altra e un regno contro l'altro, non c'è ancora una conflagrazione generale. I quattro venti sono trattenuti e lo saranno fino a che i servitori di Dio non siano stati sigillati sulla fronte. Allora le potenze della terra scateneranno tutte le loro forze per la grande battaglia finale. -- Testimonies for the Church 6:14 (1900). Lo Spirito di Dio incaricato di trattenere i venti si ritira SC 45 5 Lo Spirito mitigatore di Dio sta per ritirarsi dal mondo. Uragani, bufere, tempeste, incendi, inondazioni, disastri sul mare e sulla terra si susseguono senza interruzione. La scienza cerca di spiegarne le cause. I segni che si moltiplicano intorno a noi e che annunciano la prossima venuta del Figlio di Dio vengono attribuiti a cause diverse da quella vera. Gli uomini, infatti, non riescono a scorgere gli angeli che ancora trattengono i quattro venti perché non soffino fino a che i servitori di Dio siano suggellati; ma quando Dio darà ordine ai suoi angeli di lasciare i venti, allora avverrà un conflitto che nessuna penna può descrivere. -- Testimonies for the Church 6:408 (1900). SC 46 1 I giorni nei quali viviamo sono importanti e solenni. Lo Spirito di Dio si va gradatamente ma sicuramente ritirando dalla terra. Piaghe e giudizi si stanno già abbattendo su quanti disprezzano la grazia di Dio. Le calamità sulla terra e sul mare, lo stato di sconvolgimento della società, le minacce di guerra: sono tutti cattivi presagi che annunciano l'avvicinarsi di eventi della massima importanza. Le potenze malefiche stanno unendo le loro forze e si rafforzano per l'ultima grande crisi. Ben presto sopraggiungeranno grandi cambiamenti nel mondo e presto verrà la fine. -- Testimonies for the Church 9:11 (1909). SC 46 2 È giunto il tempo in cui il mondo si troverà nella morsa della sofferenza, tanto che nessun balsamo umano potrà alleviarla. Lo Spirito di Dio sta per essere ritirato. I cataclismi si succedono rapidamente. Con quale frequenza, infatti, sentiamo parlare di terremoti e uragani, di incendi e inondazioni, con grandi perdite di beni e di vite umane! Apparentemente queste calamità sono capricciose espressioni delle disorganizzate e sregolate forze della natura che sfuggono completamente al controllo dell'uomo. In realtà sono tutti mezzi usati da Dio per sensibilizzare uomini e donne al pericolo che li minaccia. -- Prophets and Kings, 277 (1916). Un'atmosfera pestilenziale sulla terra SC 46 3 Nella loro cecità, gli uomini si vantano di un progresso che ha del prodigioso e di un portentoso sviluppo nel campo della conoscenza. Nondimeno, le sentinelle celesti vedono la terra piena di corruzione e di violenza. A causa del peccato l'atmosfera del nostro globo è diventata simile a quella di un lazzaretto. -- Testimonies for the Church 6:10, 11 (1900). Un'epidemia di azioni criminali SC 46 4 La violenza è come un'epidemia inarrestabile, davanti alla quale i credenti più attenti rimangono spaventati. Non ci sono parole adeguate per descrivere la corruzione dilagante. Ogni giorno ci troviamo davanti a nuove denunce di contese politiche, inganni e frodi, si registrano episodi di violenza e illegalità, indifferenza per le sofferenze, distruzione brutale di vite umane, si nota lo svilupparsi di forme di pazzia, omicidi e suicidi. Chi può negare che le forze diaboliche sono all'opera fra gli uomini per distrarre e confondere la mente, contaminare e distruggere il corpo? -- The Ministry of Healing, 142, 143 (1905). SC 46 5 L'anarchia domina ovunque. Le rivolte che suscitano l'orrore del mondo, non sono che sintomi di una violenza finora repressa: quando questa sfuggirà a ogni controllo, la terra si riempirà di dolore e desolazione. L'immagine che le Scritture ci hanno trasmesso del mondo prima del diluvio rappresenta fin troppo bene la condizione a cui la società moderna sta rapidamente giungendo. Anche ora, nel nostro tempo, in paesi che si professano cristiani, ogni giorno vengono consumati crimini terribili, simili a quelli per i quali fu distrutto il mondo di Noè. Prima del diluvio, Dio inviò un profeta ad avvertire il mondo, affinché gli uomini si pentissero e riuscissero a sfuggire alla distruzione incombente. Nel nostro tempo, prima della seconda apparizione del Cristo, il Signore ci ha scelti per avvertire il mondo di questo grande evento, affinché l'umanità si prepari. Intere folle violano la legge di Dio: egli è generoso e invita ogni uomo all'ubbidienza. Il Signore offre ancora oggi il perdono a tutti coloro che si pentono dei propri errori perché credono in Cristo. -- Prophets and Kings, 102 (1916). SC 47 1 Lo stato delle cose nel mondo mostra che, per noi, stanno per sopraggiungere tempi difficili. I quotidiani indicano che un terribile conflitto si sta preparando. Le rapine si moltiplicano, gli scioperi si susseguono, furti e omicidi si registrano dappertutto. Individui posseduti da demoni tolgono la vita a uomini, donne e bambini. Il vizio seduce e il male, sotto tutte le sue forme, si diffonde fra gli uomini. -- Testimonies for the Church 9:11 (1909). Il grande seduttore all'opera SC 47 2 Oggi, nell'imminenza della fine di tutte le cose terrene, Satana compie sforzi disperati per intrappolare il mondo nel suo inganno. Architetta molti piani per occupare le menti e deviare l'attenzione dalle verità essenziali per la salvezza. In ogni città i suoi agenti sono impegnati a organizzare le forze di quelli che si sono opposti alla legge di Dio. Il "padre della menzogna" è al lavoro per introdurre motivi di confusione e ribellione e per infiammare gli uomini di uno zelo che non è in armonia con la verità rivelata. -- The Acts of the Apostles, 219 (1911). SC 47 3 Satana è uno studioso diligente della Bibbia e sa che il suo tempo è breve, perciò egli cerca di opporsi all'opera di Dio sulla terra. -- Testimonies for the Church 9:16 (1909). SC 47 4 Satana cerca di tenere il popolo dell'Altissimo nell'inattività per impedirgli di diffondere il messaggio della verità, affinché sia giudicato e trovato mancante. -- Testimonies for the Church 1:260 (1885). Il mondo animato da uno Spirito bellicoso SC 47 5 Uno spirito bellicoso anima il mondo. La profezia del capitolo undicesimo del libro del profeta Daniele ha raggiunto quasi il suo completo adempimento. Presto si verificheranno le scene di disordine sociale di cui parlano le profezie. -- Testimonies for the Church 9:14 (1909). SC 47 6 Mi è stato mostrato che gli abitanti della terra si trovano nella massima confusione. Guerre, spargimenti di sangue, privazioni, carestie ed epidemie regnano ovunque... La mia attenzione è stata poi attirata dallo scenario. Pareva esserci un breve periodo di pace. Ancora una volta mi è stata presentata la popolazione del mondo e di nuovo regna il caos assoluto. Contese, guerre, omicidi, carestia ed epidemie dirompono in ogni angolo. Altre nazioni vengono coinvolte nella guerra e nel caos. La guerra provoca carestia, privazioni e omicidi generano epidemie. E, infine, l'angoscia attanaglia l'umanità perché "gli uomini verranno meno per la paurosa attesa di quello che starà per accadere al mondo". Luca 21:26. -- Testimonies for the Church 1:268 (1885). Tenebre spirituali SC 48 1 L'ignoranza delle cose divine ha allontanato la cristianità da Dio e dalla verità. Intanto le forze del male si stanno coalizzando e Satana lusinga i suoi collaboratori: egli farà un'opera tale da sedurre tutto il mondo. Mentre nella chiesa si nota una parziale inattività, Satana e i suoi accoliti sono sempre all'azione. Le chiese che si dicono cristiane non stanno convertendo il mondo, perché esse stesse sono corrotte dall'egoismo e dall'orgoglio. Esse hanno bisogno di sentire la potenza rigeneratrice di Dio, prima di condurre altri a un ideale di vita più puro e più elevato. -- Testimonies for the Church 9:65 (1909). SC 48 2 Oggi, come nel passato, si mettono da parte le verità fondamentali della Parola di Dio per far posto alle teorie e alle speculazioni umane. Molti sedicenti predicatori del Vangelo non accettano tutta la Bibbia come Parola ispirata: un "esperto" respinge questa parte, un altro mette in dubbio quella. Collocano il loro giudizio al di sopra della Parola e le Scritture che insegnano sono fondate sulla loro posizione autorevole e sull'interpretazione personale, cosicché viene distrutta la divina autenticità biblica. Così si diffonde il seme dell'incredulità, la gente rimane confusa e non sa più che cosa credere. -- Christ's Object Lessons, 39 (1900). SC 48 3 La malvagità è arrivata a un livello mai raggiunto prima, e tuttavia molti ministri del Vangelo gridano: "Pace e sicurezza". Ma i fedeli messaggeri di Dio vanno progressivamente avanti nella loro opera. Rivestiti dell'armatura celeste avanzano senza timore, di vittoria in vittoria, non cessando mai di lottare fino a quando ogni persona possibile da raggiungere non abbia ricevuto la comprensione del messaggio della verità per il nostro tempo. -- The Acts of the Apostles, 220 (1911). SC 48 4 La condizione del mondo religioso contemporaneo è preoccupante. Ci si prende gioco della misericordia divina; la gente neutralizza la legge di Dio "...insegnando dottrine che sono precetti d'uomini". Matteo 15:9. In molte chiese del nostro paese prevale l'infedeltà, anche se essa non si manifesta nel suo senso più ampio, cioè come negazione aperta della Bibbia, ma semplicemente nella forma di un cristianesimo "di facciata", che in realtà mina la fede nella Parola come rivelazione di Dio. Il fervore religioso e la pietà sono state sostituite da un vuoto formalismo e quindi prevalgono l'apostasia e il lassismo morale. Gesù afferma: "Similmente, come avvenne ai giorni di Lot... lo stesso avverrà nel giorno in cui il Figlio dell'uomo sarà manifestato". Luca 17:28, 30. Gli eventi quotidiani dimostrano che queste parole si stanno adempiendo. Il mondo si sta avviando rapidamente verso la distruzione; presto Dio scatenerà i suoi giudizi e i peccatori saranno consumati insieme ai loro peccati. -- Patriarchs and Prophets, 166 (1890). Separare il grano dalla zizzania SC 49 1 Il tempo dei giudizi distruttori di Dio è anche il tempo della sua misericordia verso coloro che non hanno ancora avuto l'opportunità di conoscere che cos'è la verità. Il Signore li guarda con tenerezza e il suo cuore misericordioso è toccato; la sua mano è ancora stesa per salvare, mentre la porta si chiude per coloro che non intendono entrare. -- Testimonies for the Church 9:97 (1909). SC 49 2 Presto la battaglia infurierà ferocemente fra noi che serviamo Dio e coloro che non lo servono. Presto ogni cosa che può essere scossa lo sarà, affinché rimangano solo le cose che non possono essere scosse. -- Testimonies for the Church 9:15, 16 (1909). SC 49 3 Nel momento dell'angoscia e della perplessità delle nazioni ci saranno tante persone che non si sono concesse totalmente alle influenze corrosive del mondo e al servizio di Satana, e che si umilie-ranno davanti a Dio, torneranno a lui in assoluta sincerità per essere accettati e perdonati. -- Testimonies for the Church 1:269 (1885). SC 49 4 Molte persone leggono la Bibbia ma non riescono a capire il suo vero significato. Nel mondo ci sono uomini e donne che stanno cercando ansiosamente il cielo. Queste anime assetate di luce innalzano a Dio preghiere e piangendo chiedono la grazia divina e lo Spirito Santo. Molti sono ai confini del regno di Dio, in attesa di essere raccolti in esso. -- The Acts of the Apostles, 109 (1911). Insegnamenti tratti dall'esperienza di Elia SC 49 5 Dall'esperienza di Elia in quei giorni di scoraggiamento e di apparente sconfitta possono essere tratte molte lezioni. L'apostasia che attualmente regna ovunque è simile a quella diffusa in Israele al tempo del profeta. Folle intere seguono ancora oggi Baal esaltando visioni umane rispetto a quelle divine: si adulano le celebrità, si adora Mammona, dio della ricchezza, e si pone la scienza al di sopra delle verità della rivelazione divina. Il dubbio e l'incredulità esercitano il loro influsso negativo sulla mente e sul cuore e le teorie umane sostituiscono la verità di Dio. Oggi, viene pubblicamente insegnato che siamo giunti in un'epoca in cui la ragione deve prevalere sugli insegnamenti della Parola di Dio. La legge di Dio, divina regola di giustizia, viene considerata inutile. Il nemico della verità esercita il suo potere per indurre gli uomini a porre le istituzioni terrene al posto di Dio e a dimenticare tutto ciò che è stato stabilito per la felicità e la salvezza dell'umanità. Comunque, questa apostasia, per quanto diffusa, non è universale. Non tutti gli uomini vivono senza legge e amano la trasgressione. Non tutti si sono schierati dalla parte del nemico. Dio ha molte migliaia di figli che non hanno piegato le loro ginocchia davanti a Baal e che desiderano comprendere meglio le verità riguardanti Cristo e la sua legge. Ve ne sono anche molti che hanno adorato Baal per ignoranza e nei confronti dei quali sta operando lo Spirito di Dio. -- Prophets and Kings, 170, 171 (1916). ------------------------Capitolo 5: La chiesa, un centro di formazione La necessità del momento SC 51 1 Quello che serve oggi per l'edificazione delle nostre chiese è il lavoro intelligente di operai saggi, capaci di individuare e sviluppare i talenti presenti nella chiesa, talenti che possono essere coltivati per il servizio al Maestro. Dovrebbe esistere un programma ben articolato per impiegare operai che visitino tutte le nostre chiese, grandi e piccole, e insegnare ai membri come lavorare per l'edificazione della chiesa e nei confronti dei non credenti. Quello che occorre è la formazione, l'istruzione. Quelli che si impegnano nella visita alle chiese dovrebbero insegnare ai fratelli e alle sorelle alcuni metodi pratici per svolgere il lavoro missionario. -- Testimonies for the Church 9:117 (1909). SC 51 2 Dio vuole che la sua chiesa disciplini i membri e li qualifichi per l'opera che deve illuminare il mondo. Si dovrebbero dare istruzioni in grado di suscitare nei membri la decisione di mettere a frutto i loro talenti. Grazie al loro impiego si formerebbero uomini capaci di assumersi responsabilità ed esercitare il loro influsso, in modo da mantenere i princìpi puri e incontaminati. Così ne risulterebbe un gran bene per il Maestro. -- Testimonies for the Church 6:431, 432 (1900). SC 51 3 Ogni operaio dovrebbe essere capace di presentare la verità così come la si trova in Cristo Gesù. -- Testimonies for the Church 7:70 (1902). SC 51 4 Questo sforzo ben progettato, teso a istruire i membri di chiesa, non dovrebbe subire ritardi. -- Testimonies for the Church 9:119 (1909). SC 51 5 Il più valido aiuto che possa essere dato al nostro popolo consiste nell'insegnargli a lavorare per Dio, a dipendere da lui e non dai ministri. -- Testimonies for the Church 7:19 (1902). SC 51 6 È evidente che i vari sermoni predicati non hanno suscitato un consistente gruppo di operai altruistici. Ciò implica serie conseguenze: è in gioco il nostro futuro per l'eternità. Le chiese stanno deperendo perché hanno trascurato di utilizzare i loro talenti nella diffusione della luce. Perciò si dovrebbero dare direttive precise che siano come altrettante lezioni del Maestro, affinché tutti possano usare la loro luce in maniera pratica. -- Testimonies for the Church 6:431 (1900). SC 51 7 La gente ha ascoltato troppe prediche, ma le è stato insegnato a lavorare a favore di coloro per i quali Gesù è morto? È stato elaborato un piano di lavoro affinché ognuno possa capire la necessità di prendere parte attiva all'opera? -- Testimonies for the Church 6:431 (1900). SC 51 8 È mediante la formazione e la pratica che le persone devono essere qualificate ad affrontare ogni possibile emergenza; è necessario un piano intelligente per collocare ciascuno nell'ambito a lui più consono, dove acquisire quell'esperienza che gli permetterà di assumersi le proprie responsabilità. -- Testimonies for the Church 9:221 (1909). Il curriculum missionario della chiesa SC 52 1 Ogni chiesa deve essere una scuola di formazione per il servizio cristiano. Si dovrebbe insegnare ai membri a presentare studi biblici, prepararli ad animare le classi della Scuola del Sabato, aiutare i poveri, curare i malati e testimoniare in favore dei non credenti. Dovrebbero essere organizzati corsi di educazione sanitaria, cucina e qualsiasi forma di assistenza cristiana. L'insegnamento non dovrebbe essere semplicemente teorico, ma pratico e sotto lo guida di istruttori capaci. -- The Ministry of Healing, 149 (1905). Una formazione speciale SC 52 2 Occorrerebbe impegnarsi maggiormente per insegnare alle persone i princìpi della riforma sanitaria. Bisognerebbe organizzare scuole di cucina e impartire istruzioni in ogni casa sull'arte di preparare cibi sani. Sia gli anziani sia i giovani dovrebbero imparare a cucinare in modo semplice. Là dove la verità viene presentata, si dovrebbe insegnare anche il modo più semplice e gradevole di preparare gli alimenti. Tutti devono sapere che è possibile seguire una dieta nutriente senza l'utilizzo di cibi carnei. -- Testimonies for the Church 9:161 (1909). SC 52 3 Ovunque sorge una chiesa bisognerebbe organizzare dei corsi per fornire istruzioni utili per la preparazione di cibi semplici e sani, per coloro che desiderano vivere secondo i principi della salute. I membri di chiesa dovrebbero trasmettere ai loro vicini le conoscenze ricevute in questa materia. -- Gospel Workers, 362 (1915). Adattare la formazione SC 52 4 Quanti operai del Signore sono stati preparati alla loro missione assolvendo umili doveri, un ruolo giudicato insignificante! Mosè era stato preparato per diventare il futuro sovrano d'Egitto, ma Dio non poteva prenderlo dalla corte del faraone per fargli compiere l'opera alla quale era stato chiamato. Solo dopo essere stato per quarant'an-ni un fedele pastore fu mandato a liberare il suo popolo. Gedeone fu rapito sulla soglia della sua casa per essere uno strumento nelle mani di Dio, affinché liberasse Israele dagli eserciti nemici. Eliseo fu chiamato ad abbandonare l'aratro e a ubbidire agli ordini del Signore. Amos era un agricoltore e lavorava la terra quando Dio gli affidò la proclamazione di un messaggio. SC 52 5 Tutti quelli che diventano collaboratori di Cristo dovranno fare cose difficili e poco gradevoli, perché la loro formazione dovrà essere saggiamente scelta e adattata alle peculiarità del carattere e dell'opera che sarà loro affidata. -- Gospel Workers, 332, 333 (1915). La responsabilità di garantire la formazione SC 53 1 Quando si convertono uomini promettenti e abili, come Timoteo, Paolo e Barnaba, si cerca subito di far comprendere loro la necessità di lavorare nella vigna del Signore. E quando gli apostoli partono per altre destinazioni, la fede di questi uomini non vacilla, anzi, aumenta. Essi ormai conoscono bene la via del Signore; sanno lavorare altruisticamente e con perseveranza per la salvezza dei loro concittadini. Questa attenta preparazione dei nuovi convertiti è un fattore importante del grande successo che Paolo e Barnaba hanno conseguito nell'annunciare il Vangelo al mondo non ebraico. -- The Acts of the Apostles, 186, 187 (1911). SC 53 2 Quando le chiese si organizzano, si dovrebbe far presente ai membri che anche tra di loro potrebbero essere scelti uomini adatti a portare ad altri la verità e a formare ulteriori chiese; quindi, dovranno lavorare tutti e coltivare al meglio i talenti che Dio ha dato loro ed educare il loro spirito per essere assunti al servizio del Maestro. -- Testimonies for the Church 3:205 (1885). SC 53 3 Le attività missionarie sono costantemente ostacolate dalla carenza di operai che hanno atteggiamenti positivi, devozione e pietà indispensabili per rappresentare correttamente la nostra fede. Ci sono molte persone che vorrebbero diventare missionari, ma non incominciano a lavorare perché coloro che gli sono accanto nelle chiese o nelle scuole non sentono il bisogno di lavorare con loro e mostrare ciò che Dio esige da loro in base alle loro possibilità, e forse nemmeno si curano di pregare con e per loro. -- Counsels to Parents, Teachers and Students, 500, 501 (1913). SC 53 4 Quelli che curano spiritualmente la chiesa dovrebbero mettere a punto modi e mezzi tramite i quali offrire delle opportunità a ogni membro di servire in un settore qualsiasi dell'opera di Dio. Troppo spesso, nel passato, questo non è stato fatto. Non sono stati portati avanti piani chiari grazie ai quali utilizzare proficuamente i talenti di tutti. Solo pochi sono consapevoli della perdita che ne è derivata. -- Testimonies for the Church 9:116 (1909). SC 53 5 In ogni chiesa i membri dovrebbero essere guidati in modo da dedicare del tempo alla testimonianza per Cristo. Come si può dire della chiesa: "Voi siete la luce del mondo" (Matteo 5:14) se poi i suoi membri non diffondono la luce? -- Testimonies for the Church 6:436 (1900). Scegliere dirigenti capaci di formare SC 53 6 Nella scelta dei responsabili di nuove chiese occorre una grande attenzione; dovrebbero essere uomini e donne pienamente convertiti, persone capaci di insegnare, esercitare il ministero sia con la parola sia con le azioni. C'è una urgente necessità di trovare nuovi operai in ogni ambito. -- Testimonies for the Church 6:85 (1900). SC 54 1 Gli anziani e tutti i dirigenti della chiesa dovrebbero dedicare maggiore attenzione ai piani destinati all'avanzamento dell'opera. Dovrebbero stabilire disposizioni che permettano a ogni membro di svolgere una parte attiva, in modo che nessuno conduca un'esistenza priva di scopi, ma tutti abbiano l'occasione di contribuire secondo le loro possibilità... È fondamentale che i membri ricevano una formazione che li renda operai di Dio disinteressati, devoti ed efficienti; questo è l'unico modo per evitare che la chiesa diventi sterile e improduttiva. Facciamo in modo che ogni membro di chiesa diventi un operaio attivo, una pietra vivente che proietta la luce nel regno di Dio. -- The Review and Herald, 2 settembre 1890. Formazione autonoma dei membri di chiesa SC 54 2 I membri di chiesa devono essere attivi; devono formarsi continuamente e in modo autonomo impegnandosi con eccellenza a raggiungere l'alto ideale posto davanti a loro. Se collaborano con lui, il Signore li aiuterà a conseguire questo obiettivo. -- Testimonies for the Church 9:140 (1909). SC 54 3 Non perdiamo nessuna occasione per qualificarci intellettualmente a lavorare nel modo miglore nell'opera di Dio! -- Christ's Object Lessons, 334 (1900). L'ideale divino SC 54 4 II Signore desidera che acquisiamo le migliori conoscenze possibili, con l'obiettivo di farne parte agli altri. Nessuno di noi sa in anticipo dove e come sarà chiamato a lavorare o a parlare per Dio. Solo il Padre in cielo sa che cosa può fare di ognuno di noi. Esistono di fronte a noi prospettive che con la nostra fragile fede non immaginiamo lontanamente. Dobbiamo educare il nostro spirito a saper illustrare le verità della Scrittura, se necessario, alle elevate cariche della terra, in modo che tutto volga alla gloria di Dio. -- Christ's Object Lessons, 333, 334 (1900). SC 54 5 Chi si è formato da solo in vista del lavoro nella vigna del Signore? Dio non è soddisfatto dei principianti. Egli vuole che facciamo l'uso migliore e più elevato possibile dei talenti che ci ha donato. -- The Review and Herald, 2 aprile 1889. Un'illustrazione SC 54 6 Avevo sognato che una persona mi portava un pezzo di tela bianca, invitandomi a tagliarla per preparare dei vestiti adatti a persone di tutte le taglie e mi forniva, a proposito dei destinatari, tutte le informazioni riguardanti il loro carattere e la loro vita. Mi fu detto di cucire la stoffa e di tenere gli abiti in sospeso pronti per essere indossati al momento richiesto. Ebbi l'impressione che molti per i quali mi era stato chiesto di tagliare i vestiti non fossero degni. Chiesi se quello fosse l'ultimo pezzo di stoffa che avrei dovuto tagliare, mi fu risposto di no e che una volta finita quella stoffa me ne avrebbero portata dell'altra. Mi sentivo scoraggiata per la mole di lavoro che mi attendeva e dichiarai che sebbene mi fossi occupata di cucire vestiti per oltre venti anni, i miei sforzi non erano stati apprezzati e non avevo constatato che avessero prodotto del bene. Raccontai alla persona che mi aveva portato la stoffa, di una donna in particolare, per la quale mi era stata chiesta la confezione di un abito. Dissi che non avrebbe apprezzato l'abito e che un simile omaggio sarebbe stato uno spreco di tempo e denaro. Era molto povera, intellettualmente poco dotata, vestiva in modo trasandato e ben presto avrebbe macchiato anche quell'abito. La persona replicò: "Taglia i vestiti. È questo il tuo dovere. Sarò io a dover sopportare la perdita e non tu. Dio non guarda l'uomo come lo vedi tu. Egli organizza il lavoro secondo la maniera in cui desidera sia realizzato, e voi non sapete chi riuscirà, se l'uno o l'altro. Scopriremo che molte persone povere entreranno nel regno, mentre altre, sicuramente favorite dalla vita, e che hanno beneficiato di tutti i vantaggi della loro condizione, resteranno fuori". -- Testimonies for the Church 2:10, 11 (1885). SC 55 1 I soldati vengono addestrati per ore a mettere lo zaino a terra e a rimetterselo in spalla rapidamente. Viene loro insegnato come maneggiare le armi e a impugnarle con prontezza. Vengono addestrati ad attaccare il nemico e a ogni tipo di manovra. L'addestramento prosegue preparando gli uomini a qualsiasi emergenza. È possibile che chi impara a combattere per il principe Emmanuele debba mostrare minore ardore e scrupolo nella preparazione per la battaglia spirituale? -- Gospel Workers, 75 (1915). ------------------------Capitolo 6: Gli studenti impegnati nel lavoro missionario Scopo dell'istruzione SC 56 1 La vera educazione prepara al servizio. Ogni figlio di Dio è chiamato a essere un missionario. Dobbiamo essere al servizio di Dio e dei nostri simili, e l'obiettivo dell'educazione dovrebbe essere quello di prepararci a questo compito. -- The Ministry of Healing, 395 (1905). SC 56 2 Abbiamo fondato le scuole per rinvigorire i giovani ed essere capaci di contrastare le tentazioni del nemico. Lo scopo è quello di metterli nelle condizioni di essere utili in questa vita e al servizio di Dio per l'eternità. -- Counsels to Parents, Teachers and Students, 495 (1913). SC 56 3 Chi si sforza di ottenere la conoscenza per operare a favore di chi muore nell'ignoranza, compie il proprio dovere nell'adempiere al grande obiettivo di Dio per l'umanità. Nel servizio disinteressato per consentire ad altri di ricevere delle benedizioni, egli risponde all'alto ideale dell'educazione cristiana. -- Counsels to Parents, Teachers and Students, 545 (1913). SC 56 4 Il Signore rivolge un appello a giovani forti, devoti e disposti a sacrificarsi, decisi a operare in prima linea e che, dopo un breve periodo trascorso a scuola, siano pronti ad annunciare il messaggio al mondo. -- Counsels to Parents, Teachers and Students, 549 (1913). Imparare agendo SC 56 5 Ai fini della loro completa formazione, è necessario lasciare agli studenti il tempo di esercitare il lavoro missionario e imparare a conoscere le necessità spirituali di famiglie che vivono vicino a loro. Non dovrebbero essere sovraccaricati dal programma di studi e rischiare di non poter mettere in pratica le conoscenze acquisite. Si dovrebbero incoraggiare a offrire un serio impegno missionario per il bene di quanti vivono nell'errore, cercando di entrarvi in contatto e portando loro la verità. Lavorando con umiltà, ispirandosi alla saggezza di Cristo, pregando e vegliando, possono trasmettere agli altri quella conoscenza che ha arricchito le loro esistenze. -- Counsels to Parents, Teachers and Students, 545, 546 (1913). SC 56 6 Dove è possibile, nel corso dell'anno scolastico, gli studenti dovrebbero impegnarsi nell'opera evangelistica nelle città e nei paesi limitrofi. Possono dividersi in gruppi per svolgere un lavoro di testimonianza cristiana. Gli studenti dovrebbero acquisire una visione molto ampia dei loro doveri attuali nei confronti di Dio. Non devono guardare avanti, al momento in cui termineranno i loro studi e si de dicheranno a qualche grande impresa per il Signore, ma cercare di scoprire in che modo, durante il loro periodo di apprendimento, possono portare il giogo di Cristo nel servizio disinteressato per gli altri. -- Counsels to Parents, Teachers and Students, 547 (1913). SC 57 1 Non è sufficiente riempire le menti dei giovani con insegnamenti di profonda importanza; essi dovranno imparare a trasmettere quanto hanno ricevuto. -- Counsels to Parents, Teachers and Students, 545 (1913). SC 57 2 I missionari che escono dalle nostre scuole e dai centri di formazione devono essere inviati nei territori lontani. Mentre studiano, devono approfittare di ogni opportunità per prepararsi a questa missione. È in questa fase che dovranno essere messi alla prova e valutati, per capire quale sia il loro grado di adattabilità e se la loro vocazione viene dall'alto. -- Counsels to Parents, Teachers and Students, 549 (1913). Incoraggiare uno spirito missionario SC 57 3 Insegnanti e studenti delle nostre scuole hanno bisogno dell'ispirazione divina. Dio può fare per loro molto più di quanto ha fatto finora, perché nel passato gli uomini hanno limitato il suo intervento. Se si incoraggia uno spirito missionario, anche sottraendo qualche ora al programma regolare di studi, si riceveranno benedizioni celesti in abbondanza perché dove ci sono lo zelo e la fede, maggiori sono le possibilità di realizzazione del piano divino. -- Counsels to Parents, Teachers and Students, 546 (1913). Alla chiusura dell'anno scolastico SC 57 4 Quando finisce la scuola, per molti studenti c'è l'opportunità di andare sul campo in qualità di rappresentanti evangelisti delle pubblicazioni. Il colportore fedele trova il modo di entrare in molti focolari, nei quali lascia delle letture che parlano della verità presente. I nostri studenti dovrebbero imparare la tecnica di vendita dei nostri libri; è necessario avere uomini dotati di una profonda esperienza cristiana, ben equilibrati, forti e istruiti per impegnarsi in un lavoro di questo genere. Alcuni hanno il talento, la competenza e l'esperienza che permetterebbe loro di istruire i giovani a dedicarsi al colportag-gio, per compiere un'opera molto più importante di quella attualmente concretizzata. Chi è in possesso di una simile esperienza ha il dovere particolare di metterla a frutto insegnando agli altri. -- Counsels to Parents, Teachers and Students, 546, 547 (1913). Il ministero del canto SC 57 5 Gli studenti che hanno imparato a cantare dolci canti gospel in modo melodico e con voce distinta, potranno mettere a frutto questo talento nell'evangelizzazione pubblica. Scopriranno che ci sono molte opportunità per utilizzare il talento che Dio ha messo a loro disposizione, portando la melodia e la luce del sole in tanti luoghi oscurati dal dolore e dalla tristezza, dedicando canti a persone che raramente hanno i privilegi di coloro che frequentano la chiesa. Studenti, uscite per le strade e per i campi. Datevi da fare e raggiungete sia persone appartenenti alle classi più elevate sia quelle dei ceti più umili. Entrate tanto nelle case dei ricchi quanto in quelle dei poveri e se ne avrete la possibilità, domandate se può far loro piacere ascoltare qualche inno gospel. Quando i loro cuori saranno stati toccati, vi si aprirà la strada per chiedere in preghiera la benedizione di Dio. Non saranno tanti quelli che rifiuteranno di ascoltare. Questo ministero è un autentico lavoro missionario. -- Counsels to Parents, Teachers and Students, 547, 548 (1913). ------------------------Capitolo 7: Collaborazione tra pastori e laici Accostarsi al servizio in stretta unione SC 59 1 Che i predicatori e i membri laici lavorino insieme nei campi pronti per la mietitura. Troveranno raccolto ovunque annunceranno le verità dimenticate della Bibbia. Scopriranno che esistono uomini disposti ad accettare la verità e dedicare la propria esistenza alla conquista di altre persone per Cristo. -- The Signs of the Times, 3 agosto 1903. SC 59 2 Il Signore non vuole che il ministro debba svolgere la maggior parte del lavoro di semina della verità. Anche coloro che non sono stati chiamati al ministero, devono essere incoraggiati a lavorare per il Maestro secondo le loro diverse capacità. Centinaia di uomini e donne, oggi inattivi, potrebbero offrire un servizio proficuo. Nel diffondere la verità nelle case di amici e vicini, possono compiere una grande opera per il Maestro. -- Testimonies for the Church 7:21 (1902). SC 59 3 Dio ha affidato ai suoi ministri la proclamazione del messaggio della verità. Le chiese devono accettarlo e trasmetterlo in ogni possibile maniera, accogliendo i raggi di luce e diffondendoli. -- Testimonies for the Church 6:425 (1900). SC 59 4 Le persone devono lavorare lì dove lavora il pastore, assecondando in questo modo i suoi impegni e sostenendolo a portare i pesi, affinché non sia schiacciato da troppe attività e non si scoraggi. Non si può pensare che una chiesa possa proiettare un influsso duraturo nel tempo, a meno che i suoi membri non si diano da fare con intelligenza e facciano tutto ciò che è nelle loro possibilità per il progresso dell'opera. -- The Review and Herald, 23 agosto 1881. Un connubio convincente SC 59 5 Il mondo non si lascerà convincere dagli insegnamenti provenienti dai pulpiti, ma dal modo di vivere della chiesa. Il ministero della predicazione annuncia la teoria del Vangelo; la pietà pratica della chiesa ne dimostra la potenza. -- Testimonies for the Church 7:16 (1902). SC 59 6 L'opera di Dio su questa terra non potrà mai concludersi se gli uomini e le donne membri delle nostre comunità non si daranno da fare e uniranno la loro opera a quella dei pastori e dei responsabili della chiesa. -- Gospel Workers, 352 (1915). SC 59 7 La predicazione è solo una piccola parte dell'opera da svolgere per la salvezza degli uomini. I pastori possono fare la loro parte, ma essi non potranno mai compiere l'opera che deve essere realizzata dalla totalità della chiesa. -- Testimonies for the Church 4:69 (1885). SC 60 1 La diffusione della verità di Dio non deve essere confinata ai pochi pastori consacrati, ma sparsa nel mondo da tutti quelli che affermano di essere discepoli di Cristo. Il seme della parola deve essere gettato su tutte le acque. -- The Review and Herald, 22 agosto 1899. SC 60 2 I pastori possono fare predicazioni gradevoli ed energiche e si potrà fare un gran lavoro per creare e rendere prospere le chiese; ma se i singoli membri non faranno la parte alla quale sono stati chiamati come servitori di Gesù Cristo, la chiesa resterà sempre nell'ombra e sarà priva di forza. L'influsso di un esempio coerente agirà come una potenza per il bene, anche in un mondo oscuro e insensibile. -- Testimonies for the Church 4:285, 286 (1885). Un errore inesorabile SC 60 3 È un errore inesorabile supporre che l'opera di evangelizzazione dipenda solo dai pastori. Gli uomini a cui il Signore ha affidato grandi responsabilità nella sua chiesa devono incoraggiare quei credenti consacrati che desiderano condurre nuove persone nella vigna del Signore. Gli uomini che dirigono la chiesa di Dio devono comprendere che quest'incarico è dato a tutti quelli che credono nel nome di Gesù Cristo. Dio manderà a lavorare nella sua vigna molti che non sono stati consacrati al ministero mediante l'imposizione delle mani. -- The Acts of the Apostles, 110 (1911). SC 60 4 L'idea che il predicatore debba portare tutte le responsabilità e svolgere tutto il lavoro è un grave errore. Esaurito dall'eccessiva fatica egli rischia di ammalarsi gravemente. Se invece il peso fosse giustamente distribuito, secondo le istruzioni di Dio, egli potrebbe vivere a lungo. Perché l'onere possa essere condiviso, la chiesa dovrebbe ricevere precise istruzioni da parte di coloro che possono insegnare a seguire Cristo e a lavorare come egli lavorò. -- Testimonies for the Church 6:435 (1900). SC 60 5 II pastore non dovrebbe pensare che sia suo compito intervenire in ogni cosa nella chiesa: predicare, pregare e lavorare; dovrebbe formare dei collaboratori in ogni comunità, fare in modo che si avvicendino persone diverse nella conduzione delle adunanze e degli studi biblici. Così facendo, queste saranno invitate a utilizzare i talenti che Dio ha donato loro e contemporaneamente riceveranno una formazione come servitori del Vangelo. -- Gospel Workers, 197 (1915). SC 60 6 I pastori non devono svolgere i compiti che toccano alla chiesa, perché così facendo si esauriscono e impediscono ad altri di compiere il proprio dovere. Si consiglia loro di insegnare ai membri come si deve lavorare nella chiesa e nella comunità. -- Historical Sketches, 291. SC 60 7 Quando ci sforziamo di presentare la nostra fede a chi non crede, troppo spesso i membri laici si tirano indietro, come se non riguardasse loro e lasciano che sia il pastore ad accollarsi ogni peso. Per questo motivo anche l'azione dei nostri pastori più capaci si è rivelata a volte poco produttiva. -- Gospel Workers, 196 (1915). Il dovere del pastore SC 61 1 Il migliore aiuto che i pastori possono offrire ai membri delle nostre comunità non riguarda la predicazione, ma l'organizzazione del lavoro missionario. Diamo a ciascuno qualcosa da fare a favore degli altri; aiutiamo tutti a rendersi conto che avendo ricevuto la grazia di Cristo hanno l'obbligo di lavorare per lui. Si insegni a tutti come offrire il proprio contributo. In modo particolare, coloro che sono da poco nella fede dovrebbero essere istruiti sul modo di operare con Dio. -- Testimonies for the Church 9:82 (1909). SC 61 2 Pastori, predicate le verità che stimoleranno all'impegno personale nei confronti di chi è lontano da Cristo. Incoraggiate in ogni modo possibile l'impegno attivo dei singoli. -- Testimonies for the Church 9:124 (1909). SC 61 3 I pastori insegnino ai membri laici che per crescere spiritualmente devono assumersi i carichi che Dio ha loro affidato, assolvere la missione di condurre altre persone alla verità. Quelli che non adempiono la loro responsabilità dovrebbero essere visitati, essere oggetto di preghiera e di un lavoro specifico. Non abituate le persone a dipendere da voi pastori; insegnate, piuttosto, che sono chiamate a usare i loro talenti diffondendo la verità a quelli che hanno intorno. Agendo in questo modo, potranno contare sulla collaborazione degli angeli e vivranno un'esperienza che migliorerà la loro fede e impareranno a contare su Dio. -- Gospel Workers, 200 (1915). SC 61 4 II pastore che lavora dove esistono già dei fedeli, dovrebbe cercare per prima cosa non tanto di convertire i non credenti, quanto di formare i membri presenti a prestare un'utile collaborazione. Egli si impegni per loro individualmente, sforzandosi di far nascere in essi il desiderio di ricercare un'esperienza più profonda e di mettersi al servizio degli altri. Quando saranno pronti a sostenere il pastore con le preghiere e l'azione, l'impegno di quest'ultimo sarà premiato con ottimi risultati. -- Gospel Workers, 196 (1915). SC 61 5 Per certi aspetti, il pastore occupa una posizione simile a quella del direttore di una squadra di operai o del capitano di un equipaggio navale. Ci si attende da questi uomini che veglino sui loro subordinati, perché svolgano correttamente e con rapidità il compito loro assegnato, ed eventualmente intervengano nel dettaglio solo in casi urgenti. Il proprietario di un grande mulino scoprì una volta il suo sovrintendente intento a fare semplici riparazioni su una macina mentre una mezza dozzina di lavoratori lo stavano guardando, senza fare niente. Il proprietario, dopo essere stato messo al corrente dei fatti per essere certo di non commettere alcuna ingiustizia, chiamò il sovrintendente nel suo ufficio, gli consegnò la lettera di licenziamento e gli pagò il salario mensile per intero. L'altro, sorpreso, chiese una spiegazione che gli fu resa in questi termini: "Ti ho impiegato per fare lavorare sei persone. Li ho trovati a oziare mentre tu facevi il la voro che uno solo di loro avrebbe potuto fare. Non mi posso permettere di stipendiare sette persone perché tu insegni a sei di loro come starsene inattivi". Il fatto è applicabile ad alcune circostanze e ad altre no. Ma molti pastori vengono meno al loro dovere e non sanno, o non provano, come coinvolgere attivamente tutti i membri di chiesa nei vari dipartimenti della nostra opera. Se i pastori dedicassero maggior cura a far lavorare e tenere impegnato il gregge, otterrebbero risultati migliori, avrebbero più tempo da dedicare alle visite e agli studi biblici ed eviterebbero anche molti motivi di frizione. -- Gospel Workers, 197, 198 (1915). Un buon esempio SC 62 1 L'apostolo [paolo] si sentiva in grande misura responsabile del benessere spirituale di quelli che si erano convertiti per il suo ministero. Egli desiderava che essi potessero crescere nella conoscenza del solo e vero Dio, e di Gesù Cristo, che egli aveva mandato. Spesso, paolo, durante il suo ministero si era incontrato con piccoli gruppi di uomini e donne che amavano Gesù, e si era inginocchiato in preghiera per chiedere a Dio di insegnare loro come mantenere una comunione vivente con lui. Spesso si era consigliato con loro per trovare il metodo migliore di portare agli altri la luce della verità contenuta nel Vangelo. E altre volte, quando si era trovato lontano da coloro per i quali aveva lavorato, supplicò Dio di proteggerli dal male e di assisterli nei tentativi che facevano per diventare attivi e zelanti missionari. -- The Acts of the Apostles, 262 (1911). ------------------------Capitolo 8: Organizzare le forze cristiane L'organizzazione è fondamentale SC 63 1 Il tempo è breve e le nostre forze devono essere organizzate per compiere un'opera di più vasta portata. -- Testimonies for the Church 9:27 (1909). SC 63 2 La formazione di piccoli gruppi come base dell'impegno cristiano mi è stata presentata da colui che non può sbagliare. -- Testimonies for the Church 7:21, 22 (1902). SC 63 3 Fate in modo che in ogni comunità sorgano gruppi ben organizzati di membri per lavorare nelle zone limitrofe alla chiesa. -- The Review and Herald, 29 settembre 1891. SC 63 4 In ogni città dovrebbe esserci una squadra di volontari ben addestrata e disciplinata; non una o due, ma decine di persone dovrebbero essere messe in condizione di lavorare. -- General Conference Bulletin, 37 (1893). SC 63 5 Nelle nostre chiese devono essere organizzati dei gruppi per il servizio. Che i membri di chiesa si riuniscano per operare come pescatori di uomini, cercando di salvare le persone dalla corruzione del mondo e condurle all'amore puro di Cristo. -- Testimonies for the Church 7:21 (1902). SC 63 6 La chiesa di Cristo sulla terra è stata organizzata per scopi missionari e il Signore desidera vedere la chiesa nella sua totalità, elaborare mezzi e strategie grazie alle quali il colto e l'umile, il ricco e il povero potranno udire il messaggio della verità. -- Testimonies for the Church 6:29 (1900). SC 63 7 Se la chiesa è numerosa, i membri possono raggrupparsi in piccoli nuclei e adoperarsi per il bene dei confratelli e dei non credenti. Se, in una zona, coloro che conoscono la verità sono solo due o tre, possono costituire un gruppo operativo. -- Testimonies for the Church 7:22 (1902). SC 63 8 Se per conseguire la vittoria su un campo di battaglia occorrono disciplina e ordine, le stesse qualità sono ancora più indispensabili per il combattimento che ci vede coinvolti, dove l'oggetto della conquista è di maggior valore e di carattere più elevato rispetto a quello per il quale si fronteggiano sul terreno forze avverse. Nel conflitto che ci riguarda sono in gioco interessi eterni. -- Testimonies for the Church 1:649 (1885). SC 63 9 Il Signore è un Dio d'ordine. Tutto ciò che ha a che fare con lui è perfetto: i movimenti degli angeli sono regolati in modo preciso e accurato. Dio vuole che anche nella sua chiesa tutto si svolga in modo ordinato e organizzato, con la stessa disciplinata precisione a cui furono sottoposti gli israeliti. Quanti lavorano per lui devono operare con intelligenza, mai in modo approssimativo o senza un programma preciso. Se agiamo con fede, in modo diligente e accurato, il Signore unirà ai nostri sforzi il suo sostegno. -- Patriarchs and Prophets, 376 (1890). occorre organizzare bene il lavoro nella chiesa affinché i membri imparino a recare la luce agli altri, rafforzando così la propria fede e accrescendo allo stesso tempo la loro conoscenza. Dando quello che hanno ricevuto da Dio, saranno confermati nella fede. Una chiesa che lavora è una chiesa viva. Noi siamo edificati come pietre viventi, e ogni pietra deve emettere luce. Ogni cristiano è paragonato a una pietra preziosa che riceve e riflette la gloria di Dio. -- Testimonies for the Church 6:435 (1900). Lezioni di organizzazione perfetta SC 64 1 Dio desidera che apprendiamo lezioni di organizzazione dall'ordine perfetto istituito ai tempi di Mosè, per il beneficio dei figli d'Israele. -- Testimonies for the Church 1:653 (1885). Il primo passo dell'organizzazione della chiesa SC 64 2 La consacrazione dei dodici segnò il primo passo dell'organizzazione della chiesa che dopo l'ascensione di Gesù avrebbe portato avanti la sua missione sulla terra. -- The Acts of the Apostles, 18 (1911). Organizzazione modello SC 64 3 L'organizzazione della chiesa attuata a Gerusalemme, doveva servire come modello per l'organizzazione delle chiese in ogni luogo dove i messaggeri della verità avrebbero conquistato anime al Vangelo... Più tardi, nella storia della chiesa apostolica e in varie parti del mondo, molti gruppi di credenti formarono nuove chiese. Per questo motivo, l'organizzazione della chiesa fu ulteriormente perfezionata, in modo da mantenere l'ordine e provvedere a uno sviluppo armonioso delle sue attività. Ogni membro fu esortato a svolgere bene il proprio compito. Ognuno doveva usare saggiamente i talenti a lui affidati. -- The Acts of the Apostles, 91, 92 (1911). Ognuno al posto giusto SC 64 4 Quando un nuovo membro si converte e si unisce alle nostre fila, occorre assegnargli il compito che gli spetta. Ognuno dovrebbe essere disposto a rappresentare o fare qualcosa in questa missione. -- Testimonies for the Church 7:30 (1902). SC 64 5 Dio non richiede numerose istituzioni, vasti edifici o grande sfoggio di ricchezza. Egli vuole l'azione concorde di un popolo particolare, di un popolo da lui eletto e prezioso. Ogni uomo deve rimanere nel posto che gli è stato assegnato, pensare, parlare e operare in armonia con lo Spirito di Dio. Allora, e non prima, l'opera rappresenterà un tutto compatto, completo e simmetrico. -- Testimonies for the Church 6:293 (1900). SC 64 6 La forza di un esercito si misura prevalentemente in base all'efficienza dei soldati che ne compongono le fila. Un generale saggio dà istruzioni ai propri ufficiali affinché addestrino ogni militare al ser vizio attivo e cerca di sviluppare la maggiore efficienza in tutti gli effettivi. Se dovesse dipendere soltanto dai suoi ufficiali, non potrebbe mai aspettarsi di condurre una guerra vittoriosa. Egli deve contare sul servizio leale e instancabile di ogni uomo. La responsabilità è riposta in gran parte sui soldati semplici. -- Testimonies for the Church 9:116 (1909). SC 65 1 Il Maestro ha bisogno di ministri del Vangelo. Chi risponderà? Non tutti quelli che entrano a far parte di un esercito devono essere generali, capitani, sergenti o caporali. Non tutti possiedono la cura e il senso di responsabilità tipici dei capi. C'è un lavoro difficile di altro tipo che deve essere svolto. Qualcuno deve scavare trincee e costruire fortificazioni; altri devono fare le sentinelle e altri ancora i messaggeri. Se di ufficiali ne servono pochi, occorrono invece molti soldati per formare i ranghi di un esercito; tuttavia, il suo successo dipenderà dalla fedeltà di ogni militare. La codardia o il tradimento di un singolo possono causare il disastro dell'intera forza armata. -- Gospel Workers, 84, 85 (1915). Il segreto del successo SC 65 2 Il segreto del successo nell'opera di Dio si trova nel lavoro armonioso del nostro popolo. Occorre un'azione concentrata; ogni membro del corpo di Cristo deve fare la sua parte nella causa del Signore, secondo le capacità che gli saranno state concesse. Dobbiamo compattarci spalla a spalla, cuori all'unisono contro gli ostacoli e le difficoltà. -- The Review and Herald, 2 dicembre 1890. SC 65 3 Se i cristiani agissero come un'orchestra, muovendosi all'unisono sotto la guida di un'unica regia per il conseguimento di un obiettivo comune, sposterebbero il mondo. -- Testimonies for the Church 9:221 (1909). SC 65 4 Gli angeli operano armoniosamente e un ordine perfetto caratterizza ogni loro movimento. Quanto più imiteremo l'armonia e l'ordine che regna nelle schiere angeliche, tanto più successo avranno i tentativi di questi intermediari celesti a nostro beneficio. Se non percepiamo la necessità di un'azione armonica e dimostriamo di essere disordinati, indisciplinati e disorganizzati nelle nostre attività, gli angeli, perfettamente organizzati abituati a muoversi con ordine, non potranno aiutarci efficacemente. Si ritireranno rattristati, perché non sono autorizzati a benedire la confusione, la distrazione e la disorganizzazione. SC 65 5 Chiunque desideri la collaborazione dei messaggeri celesti deve lavorare insieme con loro. Quelli che hanno ricevuto l'unzione dall'alto incoraggeranno l'ordine, la disciplina e la cooperazione in ogni attività, solo allora, gli angeli del Signore potranno collaborare con essi. Mai e poi mai questi messaggeri celesti potranno dare il proprio benestare all'irregolarità, alla disorganizzazione e al disordine. -- Testimonies for the Church 1:649, 650 (1885). Un avvertimento opportuno SC 66 1 Serve un lavoro sistematico; ma siccome alcuni di voi sono lenti a decidere, pianificare e prepararsi per l'opera, Satana si impossessa del campo con favole ammalianti e l'attenzione degli uomini viene assorbita dagli stratagemmi del grande impostore. -- The Review and Herald, 13 marzo 1888. SC 66 2 Come si rallegrerebbe Satana se i suoi tentativi di inserirsi tra il popolo e scompigliare il lavoro in un'epoca nella quale è fondamentale un'organizzazione solida avessero fortuna; occorrerà una grande forza per tenere alla larga le contraffazioni e rifiutare le dottrine non contenute nella Parola di Dio. Vogliamo mantenere fermamente le posizioni, così da evitare il collasso del sistema organizzativo e dell'ordine costruiti con l'ausilio di un impegno ricco di saggezza e attenzione. Oggi, non dobbiamo consentire a certi elementi, amici del disordine, di assumere il controllo dell'opera. -- Gospel Workers, 487 (1915). ------------------------Capitolo 9: Appello al risveglio Gli appelli SC 67 1 Fate risuonare il messaggio del Vangelo nelle nostre chiese per chiamarle all'azione universale. Che i membri di chiesa aumentino la loro fede ricevendo lo zelo da parte dei loro alleati celesti invisibili, dalla consapevolezza delle loro risorse inesauribili, dalla grandezza dell'impresa che li vede coinvolti e dalla potenza della loro guida. Quelli che si sottomettono al controllo di Dio, per essere condotti e guidati da lui, coglieranno la solida trama degli eventi che egli ha predisposto. Ispirati dallo Spirito di colui che ha donato la propria vita per salvare quella del mondo, non resteranno più impotenti, in attesa di cose che non possono fare. Indossando l'armatura del cielo, si dirigeranno in battaglia disposti a fare e a osare per il Signore, sapendo che la sua onnipotenza supplirà alle loro necessità. -- Testimonies for the Church 7:14 (1902). SC 67 2 Risvegliamoci! La battaglia divampa, la verità e l'errore stanno avviandosi al loro conflitto risolutivo. Marciamo sotto il vessillo macchiato di sangue del principe Emmanuele e combattiamo il buon combattimento della fede per conquistare gli onori eterni; perché la verità trionferà e saremo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati. Le ore preziose della prova stanno terminando; compiamo una buona opera in vista della vita eterna, così da poter rendere gloria al nostro Padre celeste ed essere strumenti di salvezza per uomini a favore dei quali Cristo morì. -- The Review and Herald, 13 marzo 1888. Ordini di marcia SC 67 3 Un giorno, il duca di Wellington si trovò a un incontro di cristiani che discutevano le possibilità di riuscita di una campagna missionaria tra non credenti. Chiesero al duca di esprimere la propria valutazione sull'eventualità che tali azioni ottenessero un successo commisurato ai costi. Il vecchio militare rispose: "Signori, quali sono i vostri ordini di marcia? La questione non è sapere se riuscirete. Se leggo bene, l'ordine che avete ricevuto è: 'Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura'". Marco 16:15. -- Gospel Workers, 115 (1915). Non c'è tempo da perdere SC 67 4 "Il gran giorno del Signore è vicino; è vicino e viene in gran fretta". Sofonia 1:14. "Mettete come calzature ai vostri piedi lo zelo dato dal vangelo della pace". Efesini 6:15. -- Testimonies for the Church 9:48 (1909). SC 68 1 I membri di chiesa devono... essere sempre pronti a mettersi in azione ubbidendo all'ordine del Maestro. Ovunque ci sia un'opera da svolgere, dobbiamo attuarla guardando costantemente a Gesù... Se ogni membro di chiesa fosse un missionario vivente, il messaggio del Vangelo sarebbe rapidamente proclamato in ogni paese, a tutti i popoli, nazioni e lingue. -- Testimonies for the Church 9:32 (1909). SC 68 2 La nostra terra si sta avvicinando alla conclusione della sua storia. Davanti a noi c'è un gran lavoro da compiere, l'opera conclusiva dell'annuncio di un messaggio di avvertimento a un mondo corrotto. Ci sono uomini che verranno presi dai campi, dalle vigne, da altre attività lavorative e saranno inviati dal Signore a consegnare questo messaggio al mondo. -- Testimonies for the Church 7:270 (1902). SC 68 3 Fate echeggiare l'avvertimento in lungo e in largo su tutta la terra! Annunciate alla gente che il giorno del Signore è vicino, che si affretta ad arrivare. Che nessuno rimanga inavvertito. Non avremmo potuto trovarci noi al posto delle povere persone immerse ancora nell'errore? Avremmo potuto essere nel gruppo dei gentili. Secondo la verità che abbiamo ricevuto siamo debitori più di tutti gli altri e dobbiamo farla conoscere. -- Testimonies for the Church 6:22 (1900). SC 68 4 Fratelli e sorelle non è più il momento di dedicare tempo ed energie al servizio dei vostri interessi. Che l'ultimo giorno non vi trovi privati del tesoro celeste. Cercate di moltiplicare i trionfi della croce, di illuminare la gente, di operare per la salvezza dei vostri simili e il vostro sforzo sopporterà la prova del fuoco. -- Testimonies for the Church 9:56 (1909). SC 68 5 occorre che questo messaggio sia proclamato al più presto. Tra non molto tempo, gli uomini saranno costretti a prendere una posizione ed è nostro dovere dar loro l'opportunità di comprendere la verità, in modo che possano schierarsi intelligentemente dalla parte giusta. Il Signore invita il suo popolo a lavorare con slancio e con saggezza, mentre si protrae il tempo di grazia. -- Testimonies for the Church 9:126, 127 (1909). SC 68 6 Non abbiamo tempo da perdere: la fine è vicina. Il passaggio da un luogo all'altro per la diffusione della verità ben presto sarà limitato da pericoli da ogni parte. Ogni cosa sarà disposta in modo da impedire l'avanzata dei messaggeri del Signore, perché essi non riescano ad attuare il loro lavoro. Con lealtà, dobbiamo avere uno sguardo centrato sull'opera da svolgere e andare avanti con la massima rapidità possibile, in un impegno senza sosta. In base alla luce che Dio mi ha accordato, so che le potenze delle tenebre stanno per operare dal basso con intensa energia e che Satana si avvicina furtivamente per fare prigionieri quelli che ora sono sonnacchiosi, allo stesso modo del lupo che abbranca la sua preda. Attualmente abbiamo degli avvertimenti che possiamo diffondere, un'opera che possiamo compiere. Presto, però, tutto si farà più difficile di quanto si possa immaginare. Che Dio ci aiuti a rimanere nella via della luce, ad agire avendo lo sguardo ri volto al nostro condottiero e a procedere con pazienza e perseveranza per conseguire la vittoria. -- Testimonies for the Church 6:22 (1900). SC 69 1 È pericoloso rimandare. Quella persona che avresti potuto trovare, alla quale avresti rivelato la Scrittura, è ormai diventata irraggiungibile. Satana ha predisposto per lei alcuni tranelli e domani questa persona potrebbe mettere in atto i progetti del nemico di Dio. Perché ritardare di un giorno? Perché non mettersi subito al lavoro? -- Testimonies for the Church 6:443 (1900). SC 69 2 Ai discepoli di Cristo in ogni tempo sono state richieste vigilanza e fedeltà, però ora che siamo giunti alla soglia del mondo eterno, in quanto depositari della verità, possessori di tutta questa luce, dobbiamo raddoppiare la nostra scrupolosità. Ognuno deve agire sfruttando al massimo le proprie capacità. Fratello mio, tu metti in gioco la tua stessa salvezza se ora indietreggi, se vieni meno al compito che ti è stato assegnato. Dio te ne chiederà conto. -- Testimonies for the Church 5:460, 461 (1889). Domande importanti SC 69 3 L'eternità si apre davanti a noi e sta per essere sollevato il velo. A che cosa pensiamo, noi che ci aggrappiamo alle nostre comodità, mentre intorno a noi le anime stanno morendo? I nostri cuori sono diventati così insensibili? Non vediamo, non comprendiamo che abbiamo un'opera da svolgere in favore degli altri? Fratelli e sorelle, siete voi fra quelli che hanno occhi e non vedono, orecchie e non odono? È forse invano che Dio vi ha fatto conoscere la sua volontà? È invano che egli ha mandato avvertimenti su avvertimenti circa l'imminenza della fine? Credete alle dichiarazioni della sua Parola relative a quello che sta per sopraggiungere sul mondo? Credete che i giudizi di Dio siano sospesi sugli abitanti della terra? E allora, come potete star-vene seduti, tranquilli, negligenti e indifferenti? -- Testimonies for the Church 9:26, 27 (1909). L'invito al risveglio SC 69 4 L'opera sta avvicinandosi al termine e da ogni lato si nota un aumento della malvagità. Ci è rimasto poco tempo per lavorare. Svegliamoci dal torpore spirituale e consacriamo al Signore tutto ciò che abbiamo e siamo. Il suo Spirito dimorerà fra i veri missionari, dotandoli della forza necessaria al servizio. -- The Southern Watchman, 9 aprile 1903. SC 69 5 Svegliatevi, fratelli e sorelle, svegliatevi! Smettetela di sonnecchiare. "Perché ve ne state qui tutto il giorno inoperosi?" Matteo 20:6. Gesù vi invita dicendo: "Figliolo, va' a lavorare nella vigna oggi". Matteo 21:28. Chi ha ricevuto lo Spirito Santo dovrà renderlo manifesto, perché ogni sua energia sarà incanalata nel servizio più attivo. Tutti quelli che davvero ricevono Cristo per fede, si mettono all'opera; avvertono il peso della salvezza degli uomini. Dio rivolge oggi un appello a chiunque abbia la conoscenza della verità, e ne sia depositario, affinché si levi e trasmetta ad altri la luce del cielo. -- The Review and Herald, 6 dicembre 1893. SC 70 1 Svegliatevi, fratelli. Per la vostra salute interiore, destatevi. Senza la grazia di Cristo non potete fare nulla. Lavorate finché potete. -- The Southern Watchman, 17 luglio 1906. SC 70 2 Se i nostri occhi si aprissero e potessimo vedere i demoni in azione contro coloro che si sentono sicuri e protetti, non ci sentiremmo affatto tranquilli, perché gli angeli malvagi sono costantemente sulle nostre tracce. -- Testimonies for the Church 1:302 (1885). SC 70 3 Dio invita tutti, predicatori e laici, a risvegliarsi spiritualmente. Tutto il cielo è in azione: le ultime scene della storia di questa terra stanno per concludersi e noi dobbiamo affrontare i pericoli degli ultimi giorni. Sì, grandi pericoli ci sovrastano e noi siamo passivi. Questa mancanza di fervore e di impegno per l'opera di Dio è preoccupante: questo torpore mortale viene da Satana. -- Testimonies for the Church 1:260, 261 (1885). SC 70 4 Che cosa posso dire per risvegliare il "rimanente" del popolo di Dio? Mi furono mostrate le terribili scene che si sarebbero profilate davanti a noi: Satana e i suoi angeli stavano concentrando tutte le loro forze per opporsi al risveglio del popolo di Dio. Egli sa che se la chiesa continuerà a vegetare si avvierà verso la sua rovina. -- Testimonies for the Church 1:263 (1885). SC 70 5 In queste ore finali del tempo di grazia in cui la sorte di ogni essere umano sta per essere decisa per l'eternità, il Signore si aspetta che la sua chiesa si risvegli per impegnarsi al massimo delle sue possibilità. Coloro che sono stati liberati in Cristo, tramite la conoscenza della verità, sono considerati dal Signore come suoi eletti, favoriti fra tutti gli altri popoli della terra ed egli conta su di loro per proclamare le lodi di colui che li ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce. Le benedizioni che sono state accordate loro così generosamente devono essere comunicate agli altri. La buona notizia della salvezza deve essere proclamata a ogni nazione, tribù, lingua e popolo. -- Prophets and Kings, 716, 717 (1916). SC 70 6 Non esiste in mezzo a noi una persona su cento impegnata in qualcosa che vada oltre le iniziative del mondo. Noi siamo ben poco coscienti del valore delle persone per le quali Cristo ha dato la propria vita. -- Testimonies for the Church 8:148 (1904). SC 70 7 Se i discepoli di Cristo fossero consapevoli dell'opera che devono svolgere, nelle terre pagane in cui oggi un solo uomo proclama il messaggio del Vangelo, ve ne sarebbero a migliaia; e tutti coloro che non possono dedicarsi personalmente a quest'opera, la potrebbero sostenere con i propri mezzi, la propria simpatia e le proprie preghiere. Anche l'opera compiuta nei paesi cristiani sarebbe molto più efficace. -- Steps to Christ, 81 (1893). SC 70 8 Migliaia di persone godono di grande conoscenza e preziose opportunità, ma non utilizzano in alcun modo la propria influenza o il proprio denaro per illuminarne altre. Non si danno nemmeno la pena di preservare il proprio animo nell'amore di Dio, evitando almeno di diventare un peso per la chiesa. Elementi di questo genere rappresenterebbero nel cielo un fardello e un intoppo. Per amore di Cristo, per la causa della verità e nel loro proprio interesse, persone così dovrebbero svegliarsi e darsi sollecitamente da fare per l'eternità. -- The Review and Herald, 1 marzo 1887. SC 71 1 La chiesa di Cristo potrebbe essere paragonata a un esercito. La vita di ogni soldato è segnata dalla fatica, dalle difficoltà e dal pericolo. Da ogni parte spuntano nemici vigili, sotto la guida del principe delle forze delle tenebre, che non si assopisce mai e non si allontana mai dalla sua postazione. Ogni volta che un cristiano abbassa la guardia, questo potente avversario scaglia un attacco violento e improvviso. Se i membri di chiesa non si dimostrano attenti e attivi, saranno sopraffatti dalla sua scaltrezza. Cosa accadrebbe se la metà dei soldati di un esercito si addormentasse o si attardasse nell'esecuzione degli ordini ricevuti? Sarebbero sconfitti, fatti prigionieri o uccisi. Se qualcuno di loro riuscisse a sfuggire alla presa del nemico, sarebbe degno di una ricompensa? Certamente no, si ritroverebbe anzi immediatamente davanti alla corte marziale. Se la chiesa di Cristo si rivelasse noncurante o infedele, le conseguenze derivanti sarebbero ben più gravi. Cosa potrebbe esserci di più terribile di un esercito di soldati cristiani che dorme? Come potrebbe, quest'armata, combattere contro il mondo, che si trova sotto il controllo del principe delle tenebre? Quelli che nel giorno della battaglia si tirano indietro con indifferenza, come se la questione in gioco non li riguardasse e non fossero consapevoli della loro responsabilità, farebbero meglio a cambiare il loro atteggiamento, oppure ad abbandonare immediatamente le fila. -- Testimonies for the Church 5:394 (1889). È necessario agire SC 71 2 Mi è stato mostrato che il popolo di Dio aspetta che si verifichi un cambiamento e una nuova potenza s'impossessi di tutti. Ma in questa attesa rimarrà deluso. I figli di Dio devono agire, mettersi all'opera direttamente e con slancio, chiedendo al Signore di concederci un'esatta conoscenza di noi stessi. Le scene di cui siamo spettatori sono abbastanza eloquenti per indurci al risveglio e a diffondere il messaggio della verità a coloro che vorranno ascoltarlo. La messe sulla terra è quasi matura. -- Testimonies for the Church 1:261 (1885). SC 71 3 Tutto l'universo invita coloro che conoscono la verità a consacrarsi senza riserve alla proclamazione della verità resa nota nel messaggio del terzo angelo. Ciò che vediamo e che udiamo costituisce un appello al dovere. L'attività degli agenti satanici obbliga ogni soldato di Cristo a occupare il suo posto sul campo di battaglia. -- Testimonies for the Church 9:25, 26 (1909). SC 72 1 Il messaggio dell'imminente ritorno di Cristo deve essere trasmesso a tutte le nazioni della terra. Per sconfiggere le forze del nemico è richiesto uno sforzo vigile e instancabile. Il nostro dovere non può essere quello di rimanere inattivi, versare lacrime o contorcere le mani, ma di alzarci e lavorare per il tempo presente e per l'eternità. -- The Southern Watchman, 29 maggio 1902. SC 72 2 Che nessuno pensi di avere la libertà di incrociare le mani e restare a far niente. È assolutamente impossibile essere salvati nell'indolenza e nell'inattività; pensiamo a ciò che Cristo ha compiuto durante il suo ministero terreno, alle sue fatiche continue e instancabili. Egli non permise a niente di distrarlo dall'opera affidatagli. Stiamo forse seguendo le sue orme? -- The Colporteur Evangelist, 38 (1950). SC 72 3 Gli agenti umani e divini sono associati nell'opera di salvezza delle persone. Dio ha fatto la propria parte e adesso c'è bisogno che si attivino i cristiani, è il Signore che lo richiede. Egli si aspetta che il suo popolo prenda parte alla presentazione della luce della verità a ogni nazione. Chi è disposto a collaborare con il Signore Gesù Cristo? -- The Review and Herald, 1 marzo 1887. SC 72 4 La chiesa deve essere attiva se vuole essere una chiesa vivente. Non dovrebbe semplicemente limitarsi a proteggere il proprio territorio dall'assalto delle forze nemiche, rappresentate dal peccato, e dell'errore; non dovrebbe accontentarsi di avanzare con lentezza, ma farsi carico del giogo di Cristo, camminare lungo i suoi passi e conquistare nuovi fedeli lungo il cammino. -- The Review and Herald, 4 agosto 1891. SC 72 5 Non ci resta che poco tempo per terminare il combattimento, poi tornerà Gesù e questo scenario di ribellione cesserà. I nostri ultimi sforzi devono dunque essere compiuti per lavorare con Cristo e favorire l'avvento del suo regno; alcuni sono stati in prima linea sul fronte, hanno resistito fedelmente all'avanzata del male e sono caduti al loro posto; altri guardano con tristezza agli eroi morti ma non c'è tempo per prendersi una pausa. Devono serrare le fila, strappare il vessillo alla mano paralizzata dalla morte e con rinnovata energia vendicare la verità e l'onore di Cristo. Ancor più di prima, occorre resistere al peccato, alle forze delle tenebre. I tempi richiedono un'attività vigorosa e determinata, da parte di quelli che credono nella verità presente, e la dovrebbero insegnare sia mediante il precetto sia con l'esempio. -- The Review and Herald, 25 ottobre 1881. SC 72 6 Ora, il Signore invita gli avventisti del settimo giorno di ogni luogo a consacrarsi a lui e a fare del loro meglio, secondo le circostanze, per contribuire all'avanzamento della sua opera. -- Testimonies for the Church 9:132 (1909). SC 72 7 Pigrizia e religione non vanno a braccetto e la causa dei nostri grandi limiti legati all'esperienza e alla vita cristiana, è l'immobilismo rispetto all'opera di Dio. I muscoli del vostro corpo si indeboliscono e si atrofizzano se non sono tenuti in esercizio; lo stesso avviene per quanto riguarda la natura spirituale. Se volete essere robusti, dovrete esercitare le vostre forze. -- The Review and Herald, 13 marzo 1888. SC 73 1 Siamo chiamati a essere operai diligenti; un uomo pigro è una creatura miserabile. Ma quale scusa può giustificare la pigrizia verso la grande opera d'amore che Cristo ha compiuto donando la propria vita? Le facoltà spirituali svaniscono se non vengono esercitate e il progetto satanico prevede il loro annientamento. Il cielo tutto è impegnato nell'opera di preparare un popolo alla seconda venuta di Cristo e "noi siamo infatti collaboratori di Dio". 1 Corinzi 3:9. La fine di ogni cosa è a un passo e adesso abbiamo l'opportunità di agire. -- The Review and Herald, 24 gennaio 1893. SC 73 2 Abbiamo bisogno di missionari sinceri; sforzi intermittenti produrranno pochi benefici. Occorre attirare l'attenzione delle persone ed essere animati da una profonda convinzione. -- Testimonies for the Church 9:45 (1909). SC 73 3 Non pochi fra noi, se riflettessero attentamente, considererebbero la loro inattività come una colpevole negligenza. Fratelli e sorelle, il nostro Redentore e tutti i santi angeli sono addolorati a motivo della vostra durezza di cuore. -- Testimonies for the Church 6:425 (1900). SC 73 4 Qual è la nostra posizione nel mondo? Ci troviamo nel tempo dell'attesa, un periodo che non può essere speso in un'astratta devozione. L'attesa, la veglia e l'opera vigile devono combinarsi tra loro. La nostra vita non deve essere solo corsa, agitazione e pianificazione delle cose del mondo, a scapito della pietà personale e del servizio richiesto da Dio. Senza essere indolenti nel lavoro, abbiamo però il dovere di dimostrarci ferventi di spirito, servendo il Signore. La lampada del nostro animo deve essere pronta e dobbiamo avere una riserva sufficiente di olio della grazia. Per prevenire il declino spirituale, occorre prendere ogni precauzione, altrimenti il giorno del Signore ci coglierà di sorpresa come un ladro. -- Testimonies for the Church 5:276 (1889). SC 73 5 Viviamo in un'epoca nella quale non può esserci indolenza spirituale. Ogni persona deve essere animata dal soffio celeste della vita. -- Testimonies for the Church 8:169 (1904). SC 73 6 Realizzate tutte le buone opere che vi è possibile fare in questa vita. -- Testimonies for the Church 5:488 (1889). SC 73 7 Gesù desidera che quanti professano il suo nome diventino operai scrupolosi e attivi. È necessario che ogni singolo membro sia edificato sulla roccia, Gesù Cristo. Sta per scatenarsi una tempesta che scuoterà e metterà a dura prova le fondamenta spirituali di ciascuno di noi. Per questo evitate la sabbia, andate in cerca della roccia. Scavate in profondità, in modo che le vostre siano fondamenta sicure. Costruite, costruite per l'eternità! Edificate con lacrime e preghiere sincere. Da adesso in poi, fate in modo che ognuno di voi abbellisca la propria esistenza con opere buone. Gli uomini come Caleb sono i più richiesti in questi ultimi giorni. -- Testimonies for the Church 5:129, 130 (1889). La valutazione divina SC 74 1 C'è una valutazione del carattere che prosegue sempre. Gli angeli di Dio stanno stimando la vostra morale e prendendo nota delle vostre esigenze per presentare il vostro caso a Dio. -- The Review and Herald, 2 aprile 1889. SC 74 2 Egli ci riterrà responsabili di tutto ciò che avremmo potuto guadagnare col giusto uso dei nostri talenti e ci giudicherà secondo quello che avremmo potuto fare e non abbiamo fatto perché non abbiamo impiegato i nostri doni alla gloria di Dio. Anche se questo non comprometterà la salvezza della nostra anima, nell'eternità ci renderemo conto dei risultati della nostra trascuratezza. Tutto il sapere e l'abilità che non abbiamo acquisito per pigrizia sarà una perdita eterna e definitiva. -- Christ's Object Lessons, 363 (1900). Come sarebbe potuto essere se... SC 74 3 Se ogni soldato di Cristo avesse fatto il suo dovere, se ogni sentinella sulle mura di Sion avesse dato un suono chiaro, il mondo avrebbe già udito il messaggio di avvertimento. Ma l'opera è indietro di anni. Mentre gli uomini si sono addormentati, Satana ha avuto il sopravvento. -- Testimonies for the Church 9:29 (1909). SC 74 4 Intraprendiamo ora l'opera che ci è stata assegnata e proclamiamo il messaggio che deve rendere coscienti uomini e donne del pericolo che corrono. Se ogni credente avventista avesse svolto il lavoro che gli era stato affidato, il numero dei credenti oggi sarebbe molto superiore. In tutte le città d'America ci sarebbero persone disposte ad ascoltare i messaggi e a ubbidire alla legge di Dio. -- Testimonies for the Church 9:25 (1909). SC 74 5 Se il suo popolo avesse seguito il piano di Dio, di dare al mondo il messaggio di avvertimento, Cristo sarebbe già venuto sulla terra e i santi avrebbero già ricevuto il benvenuto nella città di Dio. -- Testimonies for the Church 6:450 (1900). Il registro del cielo SC 74 6 Il mondo ha bisogno di missionari consacrati e nessun cristiano privo di spirito missionario sarà iscritto nel registro del cielo. -- The Review and Herald, 23 agosto 1892. SC 74 7 Se i membri di chiesa non si impegnano personalmente in questa attività, mostrano di non avere nessun legame vivente con Dio. I loro nomi sono registrati come servitori indolenti. -- Testimonies for the Church 5:462, 463 (1889). SC 74 8 In ogni movimento religioso vi sono quelli che, pur non potendo negare che l'opera è di Dio, mantengono le distanze rifiutando di collaborare. Dovrebbero ricordarsi del registro tenuto in cielo, quel libro nel quale non vengono fatte né omissioni né errori e in base al quale saranno giudicati. In esso viene registrata ogni occasione trascurata ma anche ogni atto di fede e di amore il cui ricordo diventa immortale. -- Prophets and Kings, 639 (1916). SC 75 1 Verso le due del mattino del 23 ottobre 1879 lo Spirito del Signore mi mostrò il quadro degli avvenimenti del giudizio futuro... Una grande folla era riunita di fronte a un trono su cui era seduto un essere dall'aspetto maestoso. Vari libri stavano davanti a lui; sui frontespizi era scritto, con lettere d'oro sfavillanti: "Libro del cielo". Uno di questi libri fu aperto: conteneva i nomi di coloro che dicono di credere nella verità. Improvvisamente persi di vista gli innumerevoli milioni di esseri riuniti intorno al trono perché la mia attenzione fu attratta da coloro che si erano dichiarati figli della luce e della verità. SC 75 2 Fu aperto un altro libro in cui figurava l'elenco dei peccati di coloro che professavano di credere nella verità. Sotto il titolo generale di "egoismo" venivano elencati molti altri peccati. Una certa categoria di persone fu definita: "collaboratori inutili". Quando gli occhi penetranti del Giudice si posarono su di loro vennero rivelati i peccati di negligenza commessi. Con labbra livide e tremanti confessarono di aver tradito la fiducia che era stata loro riposta: avevano ricevuto avvertimenti e goduto privilegi, ma avevano trascurato i primi e apprezzavano poco i secondi. Ora si accorgevano di aver abusato troppo della misericordia di Dio. È vero che non dovevano confessare gravi peccati, ma erano stati maledetti come il fico sterile perché non avevano prodotto frutti e non avevano utilizzato i talenti loro affidati. SC 75 3 Queste persone avevano concesso all'io il posto supremo e si erano impegnate unicamente per scopi egoistici. Non erano ricche agli occhi di Dio perché non avevano risposto positivamente alle sue aspettative. Si definivano suoi servitori, ma non avevano condotto altri uomini al Signore. Se l'opera di Dio avesse dovuto contare sul loro impegno, essa avrebbe languito perché, oltre ad aver trattenuto i beni loro affidati, non avevano donato se stessi. Avevano lasciato che altri lavorassero nella vigna del Maestro e portassero le maggiori responsabilità, mentre essi si occupavano egoisticamente dei loro interessi terreni. SC 75 4 Il giudice disse: "Tutti saranno giustificati per la loro fede e giudicati secondo le loro opere". Come risultò chiara la loro negligenza e saggia la decisione di Dio che consisteva nel dare a ogni uomo un'opera da svolgere in vista del suo sviluppo e della salvezza degli uomini! Ognuno doveva manifestare, nella propria famiglia e nel vicinato, una fede viva, dimostrandosi cortese con il povero, pieno di simpatia per l'afflitto, zelante nell'attività missionaria, sostenitore, con i propri mezzi, dell'opera di Dio. Furono colpiti dalla maledizione di Dio, come nel caso di Meroz, per quello che non avevano fatto, preferendo un'attività che avrebbe assicurato loro il massimo profitto in questa vita; accanto ai loro nomi, nel registro delle buone opere, c'era un vuoto desolante. -- Testimonies for the Church 4:384-386 (1885). Ci viene richiesto più che ai nostri padri SC 76 1 Su noi, oggi, risplende una luce maggiore di quella di cui disponevano i nostri padri e non possiamo essere accettati e onorati da Dio se assolviamo soltanto il compito che spettava loro; non dobbiamo imitarne la fedeltà e lo zelo e agire come se essi fossero al nostro posto. Dobbiamo camminare nella scia della luce che brilla su noi, diversamente, questa luce si trasformerà in tenebre. -- Testimonies for the Church 1:262 (1885). Appello alla chiesa indolente SC 76 2 È un mistero il fatto che non ci siano centinaia di persone all'opera là dove oggi non ne troviamo che una. L'universo celeste è stupito davanti all'apatia, la freddezza e la svogliatezza di quanti professano di essere figli e figlie di Dio. Nella verità c'è una forza vitale. -- Testimonies for the Church 9:42 (1909). SC 76 3 È impossibile salvarsi rimanendo indolenti e inattivi. Una persona veramente convertita non può vivere una vita inutile e sterile. Non si va in paradiso in carrozza e lì non c'è posto per i fannulloni... Chi non vuole collaborare con Dio in terra, non vorrà collaborare con lui nemmeno in cielo, perciò sarebbe un'imprudenza accoglierlo lassù. -- Christ's Object Lessons, 280 (1900). SC 76 4 Tutto il cielo guarda con intenso interesse alla chiesa, per vedere l'impegno dei suoi singoli membri per portare luce a quanti vivono nelle tenebre. -- The Review and Herald, 27 febbraio 1894. SC 76 5 Dovreste seriamente considerare il fatto che vi trovate di fronte al grande Dio e che egli non è un bambino con il quale gingillarsi. Non potete entrare al suo servizio e dedicarvi a esso solo secondo il vostro gradimento. -- Testimonies for the Church 2:221 (1885). SC 76 6 Le intelligenze celesti hanno atteso per poter collaborare con gli uomini, i membri di chiesa, ma noi non ne abbiamo percepito la presenza. -- Testimonies for the Church 6:297 (1900). SC 76 7 Gli angeli hanno atteso a lungo che gli agenti umani -- i membri di chiesa -- collaborassero con loro nella grande opera che deve essere svolta. Essi hanno atteso anche voi. -- Testimonies for the Church 9:46, 47 (1909). SC 76 8 Moltissima gente si sta avvicinando al giorno di Dio senza fare niente, declinando le responsabilità; il risultato è che, spiritualmente parlando, sono deboli. SC 76 9 Per quanto riguarda il lavoro per Dio, le pagine che parlano della loro vita si presentano desolatamente bianche. Sono alberi nel giardino di Dio, ma solo collaboratori inutili, che con i loro rami sterili oscurano il suolo che potrebbe essere occupato da piante rigogliose e piene di frutti. -- The Review and Herald, 22 maggio 1888. SC 76 10 Chi fa poco o nulla per Cristo corre un pericolo. La grazia di Dio non dimorerà a lungo presso un individuo che, avendo grandi privilegi e opportunità, se ne rimane in silenzio. -- The Review and Herald, 22 agosto 1899. SC 77 1 Adesso non è tempo di dormire, di indulgere in inutili recriminazioni. Chi oggi si permette di oziare perderà occasioni preziose per fare il bene. Ci è stato concesso il beato privilegio di riunire in covoni una grande mietitura; e ogni persona salvata rappresenterà una stella in più nella corona di Gesù, il nostro adorabile Redentore. Chi è ansioso di deporre l'armatura quando, insistendo un poco ancora nel combattimento, potrebbe conquistare nuove vittorie e accumulare ulteriori trofei in vista dell'eternità? -- The Review and Herald, 25 ottobre 1881. SC 77 2 I messaggeri celesti stanno compiendo il loro lavoro; ma noi cosa stiamo facendo? Fratelli e sorelle, Dio vi chiama a riscattare il tempo. Accostatevi a lui, fate fruttare il talento che è in voi. Fate in modo che quanti hanno avuto l'opportunità di familiarizzare con le motivazioni della fede, utilizzino tale conoscenza per qualche fine. -- Historical Sketches, 288. SC 77 3 Voi che ripetete la preghiera del Signore: "Venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà in cielo come in terra", come potete rimanere tranquillamente seduti nelle vostre case senza dare un contributo per portare ad altri la torcia della verità? Come potete alzare le mani davanti a Dio e richiedere le sue benedizioni su voi e le vostre famiglie, quando fate così poco per aiutare il prossimo? -- Historical Sketches, 288. SC 77 4 Non pochi fra noi, se riflettessero attentamente, considererebbero la loro inattività come una colpevole negligenza. Fratelli e sorelle, il nostro Redentore e tutti i santi angeli sono addolorati a motivo della vostra durezza di cuore. Cristo ha dato la sua vita per la salvezza delle anime e voi, che avete conosciuto il suo amore, fate ben pochi sforzi per comunicare le benedizioni della sua grazia a coloro per i quali egli è morto. Questa vostra indifferenza e questa vostra negligenza del dovere stupiscono gli angeli. Nel giorno del giudizio voi incontrerete le anime che avete trascurate e in quel giorno vi autoconvincere-te e vi condannerete. Possa il Signore indurvi al pentimento; possa perdonare il suo popolo di avere trascurato l'opera da lui affidatagli. -- Testimonies for the Church 6:425, 426 (1900). SC 77 5 Che cosa si può dire al membro pigro per fargli capire la necessità di disseppellire il suo talento e metterlo a profitto? Nel regno di Dio non ci sono oziosi o indolenti. Voglia Dio far comprendere tutta l'importanza di questo argomento alla chiesa addormentata! Che Sion si levi, indossi la sua veste sontuosa e risplenda! -- Testimonies for the Church 6:434 (1900). SC 77 6 C'è tanto da fare per quelli che conoscono la verità, proprio quel lavoro compiuto quando eravate voi a essere nelle tenebre. È troppo tardi per sonnecchiare, per essere indolenti e inerti. Il Padrone di casa ha affidato a ciascuno un compito. Facciamo passi in avanti, non indietro; vogliamo vivere quotidianamente una nuova conversione, vogliamo che l'amore di Gesù pulsi nei nostri cuori, in modo da essere funzionali alla salvezza di tante persone. -- The Review and Herald, 10 giugno 1880. SC 77 7 Il Signore Gesù chiede che ogni individuo che dice di essere figlio o figlia di Dio non solo si allontani dall'iniquità, ma sia generoso in gesti caritatevoli, di altruismo e umiltà. Il Signore ha reso manifesta l'azione prodotta da un certo spirito e da un determinato modo di agire perché ci fosse di esempio in vista del lavoro da compiere. Egli dice: "Ma a chiunque non ha sarà tolto anche quello che ha". Matteo 13:12. Quelli che non sfruttano le occasioni offerte loro, che non esercitano la grazia ricevuta dal Signore, sono meno inclini a farlo e finiscono con il cadere in un profondo letargo, perdendo ciò che un tempo possedevano. Non mettono da parte provviste per il futuro tempo di necessità accumulando esperienza, ricercando una maggiore conoscenza delle cose divine, per riuscire a restare in piedi quando saranno raggiunti dalla prova e dalla tentazione. Al momento della persecuzione o della tentazione, questo gruppo di persone smarrirà coraggio e fede e saranno spazzate via le loro fondamenta, perché non hanno avvertito il bisogno di renderle sicure. Non hanno fissato la loro mente sulla roccia. -- The Review and Herald, 27 marzo 1894. SC 78 1 Come sarà terribile, nel gran giorno finale, scoprire che persone con le quali siamo stati strettamente legati saranno separate per sempre da noi; vedere i componenti della nostra famiglia, magari i nostri stessi figli, non salvati; accorgersi che quanti sono stati nelle nostre case e mangiato alle nostre tavole saranno tra i perduti. Allora ci porremo la domanda: "È stata colpa della mia impazienza, del mio atteggiamento poco cristiano o del mio egoismo se la religione di Cristo è risultata loro sgradevole?". Il mondo deve essere avvertito del prossimo ritorno di Cristo; ci è rimasto poco tempo per lavorare. Sono passati anni eterni che avrebbero potuto essere impiegati meglio nel ricercare in primo luogo il regno di Dio e la sua giustizia e poi nel diffondere agli altri la luce. Adesso il Signore chiama il suo popolo che ha ricevuto grande conoscenza ed è saldo nella verità, in conformità con l'importante missione che gli è stata affidata, a lavorare per gli altri e per se stessi come mai avevano fatto in precedenza. Utilizzate ogni vostra capacità, esercitate ogni vostra facoltà e tutti i talenti che avete ricevuto; usate tutta la luce che Dio vi ha donato per fare del bene al prossimo. Non cercate di diventare predicatori, ma ministri per Dio. -- The Southern Watchman, 20 giugno 1905. Esempi convincenti SC 78 2 Dio ama profondamente gli uomini; gli angeli si stupiscono nel vedere la scarsa gratitudine di coloro che sono oggetto di tanto amore e l'indifferenza degli uomini di fronte all'amore di Dio. Il cielo si indigna nel vedere come viene trascurata la salvezza degli uomini. Cristo prova ciò che un padre e una madre sentirebbero sapendo che il loro figlio smarrito nel freddo e nella neve non è stato soccorso da persone che gli sono passate accanto. Quei genitori non si sentireb bero profondamente addolorati e indignati? Non denuncerebbero quegli assassini con uno sdegno ardente come le loro lacrime e intenso come il loro amore? Le sofferenze di ogni uomo sono quelle di un figlio di Dio, e coloro che non stendono la mano per soccorrere i loro simili che muoiono spiritualmente, provocano la giusta collera dell'Agnello. -- The Desire of Ages, 825 (1898). SC 79 1 Ho letto la storia di un uomo che, camminando un giorno d'inverno nella neve alta che si era accumulata, si paralizzò per il freddo che quasi impercettibilmente stava togliendogli ogni forza vitale. E quando era quasi congelato e a un passo dalla morte, sul punto di arrendersi, udì i lamenti di un altro viandante che stava morendo per il freddo esattamente come lui. Raccolse le proprie forze per salvarlo. Strofinò gli arti congelati dello sventurato e, dopo aver compiuto un grande sforzo, riuscì a farlo alzare; ma dato che l'uomo non si reggeva in piedi, se lo prese in braccio e lo portò attraverso quella massa di neve dalla quale pensava che non sarebbe riuscito a venir fuori da solo. Quando portò al sicuro il compagno viaggiatore, divenne cosciente del fatto che salvando l'altro aveva salvato anche se stesso. I suoi sforzi indomiti per soccorrere il prossimo avevano rianimato la circolazione sanguigna che stava congelandosi nelle sue vene e creato un calore salutare in tutte le sue membra. Insegnamenti simili devono essere presentati di continuo ai giovani credenti, non solo come precetto, ma anche come esempio, affinché nella loro esperienza cristiana possano registrare risultati simili. -- Testimonies for the Church 4:319, 320 (1885). SC 79 2 Non dovete soffermarvi su voi stessi e accontentarvi di essere stati benedetti dalla conoscenza della verità. Chi vi ha portato questa verità? Chi vi ha mostrato la luce della Parola di Dio? Il Signore non ve l'ha donata perché la relegaste sotto un moggio. SC 80 3 Ho letto il racconto di una spedizione di salvataggio organizzata per soccorrere Sir John Franklin. Uomini coraggiosi lasciarono le loro case e vagarono nell'Oceano Artico soffrendo privazioni, fame, freddo e angoscia. E per che cosa? Semplicemente per l'onore di ritrovare i cadaveri degli esploratori o, se ancora era possibile, per salvare qualcuno di loro da una morte terribile e certa se i soccorsi non fossero arrivati in tempo. Se fossero riusciti a salvare anche una sola persona, avrebbero considerato le loro sofferenze ricompensate. E fecero tutto questo a discapito della loro tranquillità e della loro felicità. Pensate a questo episodio e poi riflettete su quanto poco siamo disposti a sacrificare per la salvezza delle preziose persone che ci circondano. Non siamo costretti a lasciare la nostra casa per intraprendere un viaggio lungo e noioso nel tentativo di salvare la vita di un uomo in pericolo. Ci sono individui da salvare, in pericolo di vita alle nostre porte, intorno a noi, da ogni parte; uomini e donne che stanno morendo senza speranza, senza Dio, eppure noi non ce ne preoccupiamo e affer miamo virtualmente con i fatti se non con le parole: "Sono forse il guardiano di mio fratello?". Questi uomini che hanno sacrificato le proprie vite per salvarne altre sono elogiati dal mondo come eroi e martiri. Come dovremmo sentirci noi, che abbiamo la prospettiva della vita eterna, se non compiamo quei piccoli sacrifici che Dio ci richiede per la salvezza degli uomini? -- The Review and Herald, 14 agosto 1888. SC 80 1 In una cittadina del New England si stava scavando un pozzo. Quando il lavoro era quasi completato e un operaio si trovava ancora sul fondo, la terra franò e lo seppellì. Fu immediatamente lanciato l'allarme e operai, contadini, avvocati si precipitarono per il salvataggio. Mani sollecite e disponibili portarono corde, scale e badili. "Salvatelo, salvatelo", era il grido che riecheggiava. SC 80 2 Gli uomini si dettero da fare con forza disperata, mentre il sudore colava sulle loro fronti e le braccia tremavano per lo sforzo. Alla fine riuscirono a far passare attraverso la terra un tubo, attraverso il quale urlarono all'uomo di far sapere se fosse ancora vivo. La risposta ci fu: "Sono vivo, ma fate presto, è spaventoso qui". Ci fu un'esultanza e moltiplicarono i loro sforzi, fino a raggiungerlo e a salvarlo; le grida di entusiasmo parevano arrivare fino al cielo. "È salvo", si sentiva rimbalzare di strada in strada. La salvezza di un solo uomo valeva tutto questo interesse, ardore ed entusiasmo? Certamente, ma che cosa rappresenta la perdita della vita temporale a confronto con quella eterna? Se la minacciata fine di una persona suscita un sentimento così intenso nell'animo umano, la prospettiva della morte eterna non dovrebbe provocare una sollecitudine ancora maggiore in chi sostiene di comprendere il pericolo di un'esistenza lontana da Cristo? I servitori di Dio non manifesteranno lo stesso grande impeto per la salvezza delle persone mostrato per soccorrere un uomo caduto in un pozzo? -- Gospel Workers, 31, 32 (1915). Professione contro espressione SC 80 3 Ogni verità importante ricevuta nel cuore deve esprimersi nella vita. È proporzionalmente alla ricezione dell'amore di Cristo che gli uomini desiderano annunciare agli altri la sua potenza; e il solo atto di proclamarla ne arricchisce e ne intensifica il valore nel loro animo. -- The Review and Herald, 19 febbraio 1889. SC 80 4 La nostra fede deve produrre molte opere perché la fede senza le opere è morta. -- Testimonies for the Church 4:145 (1885). SC 80 5 Tutti coloro che accettano di cuore il messaggio del Vangelo desiderano vivamente annunciarlo agli altri. L'amore celeste di Cristo deve esprimersi. -- Christ's Object Lessons, 125 (1900). SC 80 6 Lodiamo Dio con un servizio pratico facendo tutto quello che dipende da noi per contribuire alla gloria del suo nome. -- Christ's Object Lessons, 300 (1900). SC 81 1 La nostra fede, in un tempo come questo, non deve limitarsi a un semplice assenso o a una adesione teorica al messaggio del terzo angelo. Dobbiamo avere l'olio della grazia di Cristo, il quale alimenterà la lampada e farà sì che la luce della vita risplenda indicando il cammino a coloro che sono nelle tenebre. -- Testimonies for the Church 9:155 (1909). SC 81 2 La vostra forza spirituale e il vostro influsso saranno proporzionali al servizio d'amore e alle buone opere compiute. -- Testimonies for the Church 3:526 (1885). SC 81 3 Si potrebbe fare molto di più per Cristo se tutti quelli che possiedono la luce della verità si conformassero a essa. -- Testimonies for the Church 9:40 (1909). SC 81 4 Mi è stato mostrato che siamo mancanti come popolo. Le nostre opere non sono conformi alla nostra fede, la quale rende testimonianza del fatto che siamo davanti alla proclamazione del messaggio più importante e solenne mai annunciato agli esseri umani. Eppure, occorre ammettere che i nostri sforzi, il nostro zelo, il nostro spirito di sacrificio non sono adeguati alla portata di quest'opera. Occorre svegliarsi dal nostro torpore mortale e Cristo ci darà la vita. -- Testimonies for the Church 2:114 (1885). SC 81 5 Andate avanti con fede e annunciate la verità con convinzione. Fate in modo che quelli in favore dei quali vi adoperate si rendano conto che la considerate una realtà vivente. -- Testimonies for the Church 9:42 (1909). SC 81 6 Ricordiamoci che una vita cristiana è il più potente argomento che possa essere addotto in favore del cristianesimo. -- Testimonies for the Church 9:21 (1909). SC 81 7 Molti professano il nome di Cristo, ma il loro cuore non è dedito al suo servizio. Si sono semplicemente dati una patina di devozione e con questo atteggiamento hanno fatto sì che la loro condanna sia ancora più grande e sono diventati gli agenti satanici più ingannevoli ed efficaci nell'opera di annientamento delle persone. -- The Review and Herald, 27 marzo 1888. SC 81 8 Quanti vegliano in attesa del ritorno del Signore non lo fanno nell'ozio. Attendere la venuta di Cristo significa esortare gli uomini a temere sia il Signore sia i suoi giudizi e ad aiutarli a diventare consapevoli del grande peccato che si compie nel respingere gli appelli della sua misericordia. Coloro che aspettano il Signore purificano la loro vita ubbidendo alla verità. All'attenta vigilanza uniscono un'intensa attività. Poiché sanno che il Signore è alle porte, moltiplicano il loro zelo nel lavorare con gli angeli per la salvezza degli uomini. -- The Desire of Ages, 634 (1898). SC 81 9 La nostra posizione davanti a Dio non dipende dalla conoscenza che abbiamo ricevuto, ma dall'uso che ne facciamo. Così, perfino i pagani che scelgono ciò che è giusto nella misura della loro conoscenza sono in una posizione migliore rispetto a coloro che hanno una conoscenza maggiore e professano di servire Dio, ma la trascurano con il loro comportamento e contraddicono la loro professione di fede. -- The Desire of Ages, 239 (1898). SC 81 10 È privilegio di ogni cristiano non solo attendere, ma anche affrettare il ritorno del nostro Signor Gesù Cristo. Cfr. 2 Pietro 3:12. Se tutti coloro che professano il suo nome portassero frutto alla sua gloria, con quanta rapidità si potrebbe spargere il seme dell'Evangelo in tutto il mondo! Ben presto l'ultimo grande raccolto sarebbe maturo e Cristo ritornerebbe a raccogliere il prezioso grano. -- Christ's Object Lessons, 69 (1900). SC 82 1 I cristiani dovrebbero scrollarsi e assumersi quei doveri che hanno trascurato; poiché la loro personale salvezza dipende dai loro sforzi individuali. -- The Review and Herald, 23 agosto 1881. SC 82 2 La vera adorazione consiste nell'operare insieme a Cristo. Preghiere, esortazioni e conversazioni sono frutti a buon mercato, ai quali spesso ci si attacca; ma i frutti manifestati con le buone opere, nel sostegno ai bisognosi, agli orfani e alle vedove, sono genuini e nascono con naturalezza su un albero sano. -- The Review and Herald, 16 agosto 1881. SC 82 3 Che ogni membro di chiesa faccia il proprio dovere: diffondere e ricevere la luce. Nessuno può essere giustificato dalla propria indolenza nella vigna del Signore. -- The Review and Herald, 19 febbraio 1889. SC 82 4 II principio dell'agire è il frutto che Cristo ci chiede di produrre: atti di benevolenza, parole gentili, tenera considerazione per i poveri, i bisognosi e gli afflitti. -- The Review and Herald, 16 agosto 1881. SC 82 5 Non appena incontrò il Salvatore, la donna samaritana che parlò con Gesù al pozzo di Giacobbe, condusse da lui altre persone. In questo modo si dimostrò una missionaria più efficace degli stessi discepoli di Cristo. Essi, infatti, non videro nella Samaria un territorio che poteva dare frutti. I loro pensieri andavano a grandi progetti che dovevano essere realizzati in futuro. Non si accorsero che proprio intorno a loro c'era un campo da mietere. Ma attraverso quella donna che essi disprezzavano, un'intera cittadina ebbe l'occasione di ascoltare Gesù. La donna portò subito quella luce ai suoi concittadini. Questa donna rappresenta l'azione che una fede attiva in Cristo può realizzare. -- The Ministry of Healing, 102 (1905). SC 82 6 Gli avventisti stanno facendo progressi, raddoppiando i numeri, realizzando missioni e srotolando il vessillo della verità nei luoghi oscuri della terra; pur tuttavia, l'opera si muove molto più lentamente di quello che Dio vorrebbe. [Perché?] I membri di chiesa non si impegnano personalmente per produrre quello sforzo di cui sono capaci e ogni ramo dell'opera è paralizzato per la mancanza di pietà fervente e di operai devoti, umili e timorati di Dio. Dove sono i soldati della croce di Cristo? Che ogni persona devota, onesta e sincera, che guarda risolutamente alla gloria di Dio, si prepari per la battaglia contro l'errore. Ci sono troppi cuori timidi e codardi in questa fase del conflitto spirituale. Auguriamoci che possano diventare forti, aitanti nel combattimento per riuscire a mettere in fuga l'esercito degli alieni! -- Historical Sketches, 290. SC 82 7 L'esperienza ci insegna che chiunque rifiuti di utilizzare con profitto le capacità dategli da Cristo, si espone al pericolo di perderle. La verità, che non è vissuta e che non è comunicata agli altri, perde la sua forza vitale, la sua virtù terapeutica. -- The Acts of the Apostles, 206 (1911). SC 83 1 Niente trasmette più forza e nerbo alla vostra pietà dell'operare al servizio di quella causa che affermate di amare, che imbavagliarla. -- Testimonies for the Church 4:236 (1885). SC 83 2 Coloro che pensano di essere cristiani senza fare nulla, accettando passivamente le benedizioni che la grazia elargisce loro, assomigliano a chi cerca di vivere senza lavorare. Questo atteggiamento inoperoso porta alla degenerazione e al peggioramento sia dal punto di vista spirituale sia materiale. Come chi rifiuta di muovere le proprie articolazioni ben presto ne perde l'uso, così il cristiano che non esercita le facoltà che Dio gli ha donato, non solo non cresce in Gesù, ma perde il vigore che aveva precedentemente. -- Steps to Christ, 80 (1893). Il pericolo che accompagna l'attività missionaria SC 83 3 Non dimentichiamoci che se l'attività aumenta e riportiamo successi nel realizzare quell'opera che deve essere compiuta, c'è il pericolo di confidare su progetti e metodi umani. Ne scaturirà una tendenza a pregare meno e ad avere minor fede. Rischieremo di smarrire il senso della nostra dipendenza da Dio, il solo che può determinare l'esito favorevole del nostro lavoro; ma anche se questa è la tendenza, nessuno pensi che lo strumento umano debba fare meno. Anzi, egli dovrà fare ancora di più accettando il dono divino, lo Spirito Santo. -- The Review and Herald, 4 luglio 1893. SC 83 4 Verranno tempi nei quali la chiesa sarà animata dalla potenza divina e ne conseguirà un intenso fermento; la potenza rigeneratrice dello Spirito Santo ispirerà i suoi membri a uscire e conquistare delle persone a Cristo. Ma quando questa attività si manifesterà, gli operai più dinamici saranno al sicuro solo se dipenderanno da Dio mediante la preghiera costante e fervente. Dovranno indirizzare sincere suppliche affinché la grazia di Dio li preservi dall'orgoglio, o dal considerare le loro attività come un mezzo di salvezza. Dovranno costantemente guardare a Gesù per rendersi conto che è la sua potenza a compiere l'opera ed essere in grado di attribuire ogni gloria a Dio. Saremo chiamati a intensificare i nostri sforzi per estendere l'opera di Dio e sarà ancora più fondamentale la preghiera rivolta al nostro Padre celeste. Occorrerà consacrarsi alla preghiera in privato, in famiglia e nella chiesa. -- The Review and Herald, 4 luglio 1893. SC 83 5 I rabbini pensavano che l'attività intensa fosse la più alta espressione della religiosità, la quale doveva manifestarsi in atti esteriori. Ma così si separavano da Dio e si esaltavano in una maggiore fiducia in se stessi. Gli stessi pericoli esistono oggi. Quando l'impegno aumenta e si ha successo nell'opera di Dio, si rischia di confidare nei piani e nei metodi umani. Si è inclini a pregare meno e ad avere meno fede. Come ai discepoli, può capitare di non sentire più la propria dipendenza da Dio e considerare il proprio lavoro come un fattore di salvezza. Inve ce dobbiamo rivolgerci sempre a Cristo e ricordare che l'opera si compie mediante la sua potenza. Dobbiamo lavorare con impegno per la salvezza degli uomini, ma dobbiamo anche dedicare del tempo alla preghiera, alla meditazione, allo studio della Parola di Dio. Solo il lavoro accompagnato da molte preghiere e santificato dai meriti di Cristo sarà valido per l'adempimento del bene. -- The Desire of Ages, 362 (1898). Incoraggiamento ai principianti nel servizio cristiano SC 84 1 Gli operai che hanno maggior successo sono quelli che si assumono con letizia il compito di servire Dio nelle piccole cose. Ogni essere umano deve lavorare il filo della propria vita, tessendolo nell'intento di completare il disegno. -- Testimonies for the Church 6:115 (1900). SC 84 2 Dobbiamo sforzarci di rendere i nostri atti quotidiani di devozione sempre più utili, così da vedere la nostra opera alla luce dell'eternità. -- Testimonies for the Church 9:150 (1909). SC 84 3 Dio ha, nel suo grande piano, un posto per tutti. Ogni talento può essere utile al progresso dell'opera. -- Testimonies for the Church 9:37 (1909). SC 84 4 Ognuno di noi ha il suo posto nel piano divino ed è chiamato a collaborare con Cristo per la salvezza degli altri. Come c'è sicuramente un luogo preparato per noi nelle dimore celesti, altrettanto sicuramente esiste un compito particolare che Dio ci assegna nella nostra vita terrena. -- Christ's Object Lessons, 326, 327 (1900). SC 84 5 Il Signore fissa il suo sguardo su ognuno dei suoi. Egli ha progetti per ciascuno di essi. -- Testimonies for the Church 6:12 (1900). SC 84 6 Tutti possono fare qualcosa nell'opera. Nessuno sarà ritenuto innocente davanti a Dio se non avrà lavorato con impegno e altruismo per la salvezza degli uomini. -- Testimonies for the Church 5:395 (1889). SC 84 7 Il vostro compito non può essere trasferito ad altri; nessuno, se non voi stessi, può eseguire la vostra opera. Se nascondete la vostra luce, qualcuno rimarrà nelle tenebre per colpa della vostra negligenza. -- Testimonies for the Church 5:464 (1889). SC 84 8 Chi ubbidisce umilmente all'appello divino può avere la certezza che Dio lo aiuterà. Accettare una responsabilità così solenne eleva il carattere, mobilita le più alte facoltà mentali e spirituali, affina i pensieri e i sentimenti. È meraviglioso osservare come, grazie alla fede nella potenza di Dio, un essere debole acquisti forza, produca sforzi decisi e ottenga grandi risultati. Chi inizia anche con modeste conoscenze, dicendo quello che sa e continuando a studiare con zelo, vedrà aprirsi tutti i tesori celesti dinanzi a lui. Quanta più luce trasmetterà agli altri tanta più ne riceverà, e a mano a mano che spiega la Parola di Dio agli altri, spinto dall'amore per il prossimo, la comprenderà meglio personalmente. Il nostro sapere e le nostre capacità cresceranno con l'uso. -- Christ's Object Lessons, 354 (1900). SC 84 9 Che ciascuno operi per Dio e per gli uomini, dimostri saggezza e non sia mai colto in un atteggiamento di pigrizia, in attesa che qualcun altro lo inviti a mettersi al lavoro. Quel "qualcuno" che dovrebbe organizzare il vostro agire è oberato di responsabilità, ed è tempo sprecato quello passato in attesa delle sue direttive. Dio vi darà la saggezza per cambiare il vostro modo di essere in un solo istante, perché il suo appello è ancora valido: "Figliolo, va' a lavorare nella vigna oggi". Matteo 21:28. "Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori come nel giorno della ribellione". Ebrei 3:7, 8. Il Signore introduce il suo invito con la parola affettuosa, "Figlio mio". Così piena di tenerezza, compassione, eppure così urgente! Il suo invito è allo stesso tempo un ordine. -- Counsels to Parents, Teachers and Students, 419 (1913). SC 85 1 La forza per resistere al male si ottiene più facilmente mediante un infaticabile servizio. -- The Acts of the Apostles, 105 (1911). SC 85 2 Ogni atto, ogni gesto di giustizia, misericordia e generosità è musica nel cielo. -- The Review and Herald, 16 agosto 1881. SC 85 3 Lo spirito di Cristo è uno spirito missionario. Il primo impulso di un cuore rigenerato è quello di condurre altri al Salvatore. -- The Great Controversy, 70 (1888). SC 85 4 L'unico modo per progredire nella grazia è compiere disinteressatamente l'opera precisa che Cristo ci ha domandato di realizzare. -- The Review and Herald, 7 giugno 1887. SC 85 5 Non dovete aspettare grandi occasioni né acquisire capacità straordinarie per collaborare con il Signore. -- Steps to Christ, 83 (1893). SC 85 6 L'uomo vincente nella società e nella vita è colui che, avendo ricevuto un'istruzione o meno, pone ogni sua facoltà al servizio di Dio e dei suoi simili. -- The Southern Watchman, 2 aprile 1903. SC 85 7 Molti di coloro ai quali Dio ha dato delle capacità per svolgere un ottimo lavoro, fanno pochissimo perché, di fatto, si impegnano poco. -- Christ's Object Lessons, 331 (1900). SC 85 8 Se fallite 95 volte su 100, ma riuscirete a salvare anche una sola persona dalla rovina, avrete fatto un'azione nobile par la causa del Maestro. -- Testimonies for the Church 4:132 (1885). SC 85 9 I rapporti fra Dio e ogni individuo sono personali e intimi, come se sulla terra non ci fosse nessun altro da aiutare, come se suo Figlio fosse morto solo per quella persona. -- Steps to Christ, 100 (1893). SC 85 10 II Signore vede, comprende e si servirà di te nonostante la tua debolezza, se gli offri il tuo talento come un dono consacrato alla sua opera. Nel servizio attivo e disinteressato il debole diventa forte e gode della sua celeste lode. La gioia del Signore è un elemento di forza. Se siamo fedeli, la pace che sopravanza ogni conoscenza sarà la nostra ricompensa in questa vita e, nella vita futura, entreremo nella gioia del nostro Signore. -- Testimonies for the Church 8:34 (1904). SC 85 11 Persone prive di particolare talento, se rimarranno fedeli nel conservare il proprio cuore all'amore di Dio, potranno conquistare molti individui a Cristo. Harlan Page era un modesto operaio di capacità normali e scarsa istruzione; ma scelse di fare dell'avanzamento dell'opera di Dio la sua principale occupazione e i suoi sforzi furono premiati da notevole successo. Operò per la salvezza dei suoi amici mediante conversazioni private e ferventi preghiere. Organizzò riunioni di preghiera, scuole domenicali e distribuì opuscoli e altro materiale religioso. In punto di morte, quando la luce dell'eternità risplendeva sul suo volto, riuscì a dire: "So che devo tutto alla grazia di Dio e non ai miei meriti personali; ma credo di avere le prove che dimostrano come oltre cento persone si siano convertite al Signore attraverso la mia personale testimonianza". -- Testimonies for the Church 5:307, 308 (1889). SC 86 1 Il mondo non è il paradiso del cristiano, ma semplicemente il laboratorio di Dio, nel quale dobbiamo fare apprendistato per unirci in cielo agli angeli santi. -- Testimonies for the Church 2:187 (1885). SC 86 2 I più umili e semplici discepoli di Cristo possono essere fonte di benedizioni per gli altri. Forse non si rendono conto del bene che sono in grado di fare, ma inconsapevolmente il loro influsso può rappresentare l'inizio di una serie di benedizioni così grandi e profonde, che solo nel giorno del giudizio finale potranno essere riconosciute. Essi non sanno di fare qualcosa di importante; nessuno chiede loro di affannarsi per raggiungere il successo, fanno solo serenamente e con fedeltà l'opera che Dio provvidenzialmente ha assegnato loro e ciò rende utile la loro vita. Essi si svilupperanno diventando sempre più simili a Cristo, perché lavorando insieme a Dio in questa vita, si preparano per un'opera più nobile e per la gioia della vita futura. -- Steps to Christ, 83 (1893). SC 86 3 Molti si sono consacrati a Cristo ma non vedono alcuna possibilità di fare qualcosa di grande al suo servizio o fare grandi sacrifici. Si consolino al pensiero che non è necessariamente la sorte del martire la più gradita a Dio. Può darsi che non sia il missionario, che affronta tutti i giorni vari pericoli e la morte, a occupare il primo posto nei libri del cielo. Chi si dimostra vero cristiano nella vita privata, nel sacrificio quotidiano di sé, nella sincerità di propositi, nella purezza di pensiero, nella mansuetudine di fronte alla provocazione, nella fede e nella pietà, nella fedeltà nelle piccole cose; chi nella famiglia riflette il carattere di Cristo è più prezioso dinanzi a Dio del missionario o martire di fama universale. -- Christ's Object Lessons, 403 (1900). SC 86 4 Non è la quantità di lavoro svolto o i risultati visibili che Dio apprezza, quanto lo spirito con cui lavoriamo. -- Christ's Object Lessons, 397 (1900). SC 86 5 L'approvazione del Maestro non è subordinata alla grandezza dell'opera compiuta, ai tanti successi riportati, ma alla fedeltà dimostrata anche nelle piccole cose. Dio non soppesa tanto i buoni risultati ottenuti, quanto le motivazioni che ci spingono. Egli premia fedeltà e bontà più della portata dell'opera realizzata. -- Testimonies for the Church 2:510, 511 (1885). SC 86 6 Non trascurate i dettagli per pensare a qualcosa che voi ritenete più importante. Voi potete riuscire in un piccolo lavoro e fallire in pieno se cercate di farne uno più grande. Tale fallimento vi condurrebbe a uno stato di scoraggiamento. Una sola cosa ricordate: datevi da fare ovunque ci sia bisogno di voi. Dio vi chiama a un servizio attivo per lui, ricchi o poveri, grandi o piccoli che siate. Lo sviluppo dei vostri talenti dipende dalla vostra volontà. Se invece trascurate le opportunità quotidiane, diverrete improduttivi, appassirete. Ecco perché nel giardino di Dio vi sono tante piante sterili. -- Testimonies for the Church 9:129 (1909). SC 87 1 Il Signore desidera che impieghiamo ogni nostro dono e se lo facciamo ne riceveremo di più grandi. Dio non ci dà in modo soprannaturale le doti che ci mancano, me se usiamo quelle che abbiamo, egli ci aiuterà a incrementarle e a perfezionarle. Ogni sacrificio fervente e sincero che facciamo al servizio del Maestro contribuirà allo sviluppo dei nostri talenti. -- Christ's Object Lessons, 353, 354 (1900). SC 87 2 Il cuore di Cristo si rallegra davanti a uomini che sono poveri in ogni senso del termine; a quelli consumati dalla malattia ma mansueti; a quelli assetati di giustizia, all'incapacità di tanti di iniziare un nuovo cammino. Egli accoglie con gioia molti servitori di Dio scoraggiati da questo stato di cose. -- Gospel Workers, 37 (1915). SC 87 3 Per lavorare per il Signore non c'è bisogno né di andare in terre straniere né di lasciare la propria casa; anzi, è proprio lì o in chiesa, o presso i nostri parenti, amici o persone con cui abbiamo interessi comuni, che siamo chiamati a compiere il nostro dovere. -- Steps to Christ, 81 (1893). SC 87 4 Se facciamo della vita e degli insegnamenti di Cristo l'oggetto del nostro studio, ogni circostanza potrà fornirci l'opportunità di impressionare positivamente i nostri conoscenti. -- Testimonies for the Church 9:63 (1909). SC 87 5 La vita sulla terra è l'inizio di quella nel cielo; l'educazione terrena è l'iniziazione ai princìpi di lassù; il lavoro svolto sulla terra è preparatorio a quello celeste. Ciò che noi siamo ora, per carattere e per santo servizio, è la prefigurazione di ciò che saremo poi. -- Education, 307 (1903). SC 87 6 Quanti respingono il privilegio della compagnia di Cristo nel servizio, rinunciano all'unica formazione che rende idonei a partecipare con lui alla sua gloria. Essi rifiutano la preparazione che dà, in questa vita, forza e nobiltà di carattere. -- Education, 264 (1903). SC 87 7 Nessuno si illuda di poter coltivare per tutta la vita i propri interessi egoistici ed entrare un giorno nella gioia del suo Signore! Simili persone non potrebbero condividere la gioia dell'amore disinteressato e sarebbero fuori posto in cielo. Non saprebbero apprezzare la pura atmosfera della carità che pervade il cielo, rimarrebbero indifferenti nell'udire le voci angeliche e le melodie delle loro arpe, la scienza celeste rimarrebbe per loro un mistero incomprensibile. -- Christ's Object Lessons, 364, 365 (1900). SC 87 8 Gesù ci invita a lavorare con pazienza e perseveranza in favore delle migliaia di anime che periscono nel peccato, disseminate in tutti i paesi, simili a relitti abbandonati su una spiaggia deserta. Coloro che sono partecipi della gloria di Gesù devono essere anche partecipi del suo ministero, aiutando i deboli, gli infelici, gli scoraggiati. -- Testimonies for the Church 9:31 (1909). SC 88 1 La gente comune deve entrare nelle fila degli operai. Condividendo le sofferenze dei loro simili come Gesù condivise quelle dell'umanità, lo vedranno all'opera accanto a loro con gli occhi della fede. -- Testimonies for the Church 7:272 (1902). SC 88 2 Il Salvatore desidera manifestare la sua grazia e imprimere il suo carattere in tutti gli uomini. Egli ha riscattato gli uomini con il suo sangue e desidera renderli liberi, puri e santi. -- The Desire of Ages, 827 (1898). SC 88 3 L'invito a sacrificare tutto per il servizio è rivolto anche a noi. Non ci viene chiesto di servire come Eliseo né di vendere tutti i nostri beni, ma di offrire al Signore il primo posto nella nostra vita e non sprecare nessuna occasione per facilitare lo sviluppo della sua opera. Non siamo chiamati tutti a compiere lo stesso lavoro. Uno forse dovrà partire per un paese straniero, l'altro sarà chiamato a sostenere finanziariamente l'opera di evangelizzazione. Ma il Signore accetta il dono di ognuno. Ciò che conta è la consacrazione della nostra vita e di tutto ciò che essa implica. Coloro che desiderano realizzare questo obiettivo sentiranno l'appello divino e risponderanno positivamente. -- Prophets and Kings, 221 (1916). SC 88 4 L'uomo saggio del mondo che medita, pianifica e pensa costantemente ai propri affari, dovrebbe cercare di diventare saggio anche nelle questioni che riguardano un interesse eterno. Se impiegasse le stesse energie spese allo scopo conseguire i guadagni terreni per assicurarsi il tesoro del cielo e la vera vita che sgorga dalla vita di Dio, quali traguardi gli sarebbero preclusi? -- Testimonies for the Church 6:297 (1900). SC 88 5 Dio indurrà uomini che occupano posizioni umili ad annunciare il messaggio della verità presente. Molti si affretteranno, da un luogo all'altro, mossi dallo Spirito di Dio, per cercare di portare la luce a quelli che vivono nel buio. La verità sarà come un fuoco nelle loro ossa, che li inonderà del desiderio travolgente di illuminare quanti permangono nell'oscurità. Molti, anche non istruiti, proclameranno la Parola di Dio. I bambini saranno spinti dallo Spirito Santo a proclamare il messaggio del cielo; lo Spirito sarà riversato su quanti vorranno lasciarsi andare ai suoi impulsi. Abbandonando ogni prudenza e impedimento tipico umano, si uniranno all'esercito del Signore. -- Testimonies for the Church 7:26, 27 (1902). La vita cristiana in un paesaggio SC 88 6 Il cuore che riceve la Parola di Dio non è come uno stagno che inaridisce né come una cisterna crepata che perde le sue preziose acque. SC 89 1 È simile al ruscello di montagna, alimentato da sorgenti perenni, le cui acque limpide e fresche rianimano coloro che hanno sete e sono affaticati e aggravati. È come un fiume che scorre costantemente e a mano a mano che avanza si fa sempre più profondo e largo fino a quando le sue acque, apportatrici di vita, si diffondono su tutta la terra. I ruscelli scorrendo apportano freschezza e fertilità. Sulle rive l'erba è di un verde intenso, gli alberi hanno una chioma esuberante e i fiori abbondano. Quando il sole cocente dell'estate secca e crepa il suolo, una linea verde segna i corsi d'acqua. SC 89 2 La stessa cosa accade al vero figlio di Dio. La religione di Cristo agisce come un principio tonificante che infonde un'energia spirituale attiva. Quando coloro che sono stati purificati e santificati dalla conoscenza delle verità bibliche si impegnano con entusiasmo per salvare gli uomini, sono realmente un "odore di vita a vita". E mentre, giorno dopo giorno, si disseteranno alla fonte inesauribile della grazia e della conoscenza, si renderanno conto che i loro cuori sono ricolmi dello spirito del loro Maestro e che, grazie al loro impegno altruistico, molti otterranno un beneficio fisico, mentale e spirituale. -- Prophets and Kings, 233, 234 (1916). Il motto del cristiano SC 89 3 Nella vita cristiana ci sono tre parole d'ordine che devono essere sempre ricordate, se si vuole impedire a Satana di avere il sopravvento su di noi: vigilanza, preghiera e lavoro. -- Testimonies for the Church 2:283 (1885). SC 89 4 Ogni persona che dichiara di appartenere a Cristo si impegna a diventare un degno operaio spirituale: attivo, zelante, di elevato rendimento al servizio del suo Maestro. Cristo si aspetta che ognuno faccia il suo dovere. Sia questa la parola d'ordine dei suoi discepoli! -- Testimonies for the Church 5:460 (1889). Un paralitico spirituale SC 89 5 La forza si acquisisce con l'esercizio. Chiunque usi le competenze donate da Dio vedrà aumentare la capacità di consacrarsi al suo servizio. Chi non fa niente per la causa di Dio, non crescerà nella grazia e nella conoscenza della verità. SC 89 6 Una persona che si adagia e rifiuta di esercitare le membra perderà in poco tempo la forza per usarle. Così il cristiano che non eserciterà le energie dategli da Dio non solo fallirà nella sua crescita in Cristo, ma perderà anche quelle forze di cui disponeva. Subirà una paralisi spirituale. Chi invece, mosso dall'amore per Dio e i suoi simili si batterà per la loro salvezza, ne uscirà affermato e fortificato nella verità. Il vero cristiano lavora per Dio, non sulla base di un impulso, ma di un principio; non per un giorno o un mese, ma per una vita intera. -- Testimonies for the Church 5:393 (1889). Il rimedio sicuro SC 90 1 Per gli scoraggiati vi sono rimedi sicuri: la fede, la preghiera, l'azione. La fede e il lavoro generano certezza e soddisfazione che cresceranno giorno dopo giorno. Siete tentati di lasciarvi andare allo scoraggiamento o attribuire importanza a cupi presentimenti? Ebbene, nei giorni più bui, quando tutto apparentemente sembra andare storto, non temete. Abbiate fede in Dio che conosce le vostre necessità e dispone di un potere assoluto; il suo amore infinito e la sua compassione senza limiti non si stancano mai. Non abbiate timore che venga meno alle sue promesse: egli è l'eterna verità e non muterà mai il patto stabilito con coloro che lo amano. Ai suoi fedeli collaboratori Dio concederà quell'efficienza di cui hanno bisogno. -- Prophets and Kings, 164, 165 (1916). SC 90 2 Esiste una sola terapia efficace per guarire la paralisi spirituale: il lavoro, l'impegno a favore delle persone che aspettano il vostro aiuto. -- Testimonies for the Church 4:236 (1885). SC 90 3 È questa la ricetta di Cristo per l'anima timorosa, dubbiosa, tremante. Gli addolorati, i quali camminano tristi nel cospetto del Signore, si levino e soccorrano quanti hanno bisogno di aiuto! -- Testimonies for the Church 6:266 (1900). SC 90 4 I cristiani che non cessano di crescere in dedizione, entusiasmo, fervore e amore non saranno mai apostati. -- The Review and Herald, 7 giugno 1887. SC 90 5 Sono quelli disimpegnati rispetto a quest'opera di altruismo che vivono un'esperienza debole e si consumano in un conflitto interiore, nel dubbio, nel mormorio, nel peccato e nel pentimento, finché perdono completamente il senso stesso di ciò che rappresenta la religione genuina. Sentono di non poter tornare nel mondo e così si aggrappano ai lembi di Sion, manifestando gelosie meschine, invidie, delusioni e rimorso. Sono pieni di spirito critico e si nutrono di errori e limiti dei loro fratelli. Non vivono altro che un'esperienza priva di speranza, di fede e di luce nella loro vita religiosa. -- The Review and Herald, 2 settembre 1890. Scuse ingiustificate SC 90 6 Quando Gesù ritornò al Padre, affidò a ogni uomo un compito speciale; dire, "non c'è niente da fare" è una scusa ingiustificabile, è la ragione della prova che serpeggia tra i fratelli; poiché Satana riempirà le menti dei pigri con i suoi piani e li metterà all'opera... "Non c'è niente da fare" è un concetto portatore di una testimonianza malsana tra i fratelli e introduce il dissenso nella chiesa di Cristo. Dice Gesù: "...chi non raccoglie con me, disperde". Luca 11:23. -- The Review and Herald, 13 marzo 1888. SC 90 7 Fratelli e sorelle, molti di voi si giustificano della loro mancata attività dicendosi incapaci di adoperarsi per gli altri. Ma Dio, vi ha forse creati tanto inetti? Questa incapacità non è provocata dalla vostra inattività e non si è perpetuata in seguito alla vostra deliberata scelta? Dio non vi ha dato almeno un talento da far fruttare, non per la vostra convenienza personale o soddisfazione, ma per lui? Vi siete resi conto del vostro obbligo, come suoi servitori, di recargli un'entrata come risultato del capitale che vi è stato affidato? Non avete trascurato le occasioni di sfruttare le vostre facoltà a tale scopo? È fin troppo vero che pochi hanno capito il vero senso della loro responsabilità nei riguardi di Dio. -- Testimonies for the Church 5:457 (1889). SC 91 1 Molta gente pensa che il fatto di avere una vita caratterizzata da impegni di lavoro impedisca loro di fare qualcosa per la salvezza delle persone e favorire l'avanzamento della causa del Redentore. Dicono che non possono fare le cose a metà e perciò prendono le distanze dai loro doveri religiosi e si seppelliscono nel mondo. Mettono al primo posto i propri affari dimenticando Dio, il quale si rammarica per questo. Quelli assorbiti da faccende che impediscono loro di progredire nella vita spirituale e nella santità perfetta nell'ottica del timore di Dio, dovrebbero cambiare occupazione per beneficiare della presenza di Gesù al loro fianco ogni istante. -- Testimonies for the Church 2:233, 234 (1885). Ambire a una corona pesante SC 91 2 Non dobbiamo diventare né esausti né vili. Sarebbe una terribile perdita barattare la gloria eterna con agi, comodità, soddisfazioni o piaceri effimeri. Il vincitore è atteso da un premio che riceverà dalla mano di Dio. Nessuno di noi lo merita, è un regalo gratuito da parte sua. Questo dono sarà meraviglioso e glorioso, ma ricordiamoci che "un astro è differente dall'altro in splendore". 1 Corinzi 15:41. Dato che siamo esortati a combattere per il Maestro, possiamo ambire, grazie alla forza di Gesù, alla corona incastonata di stelle. "I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento e quelli che avranno insegnato a molti la giustizia risplenderanno come le stelle in eterno". Daniele 12:3. -- The Review and Herald, 25 ottobre 1881. Riscatto in vista del servizio SC 91 3 Il Signore, alla sua venuta, esaminerà ogni talento e chiederà gli interessi del capitale che ci ha affidato. Con l'umiliazione, l'agonia, la vita di duro lavoro e la sua morte infamante, Cristo ha pagato per il servizio di tutti coloro che hanno preso il suo nome e che si dichiarano suoi servitori. -- Testimonies for the Church 9:104 (1909). SC 91 4 Tutti hanno il dovere di utilizzare ogni loro capacità per l'opera della salvezza delle anime per lui. "Quindi non appartenete a voi stessi. Poiché siete stati comprati a caro prezzo" (1 Corinzi 6:19, 20); perciò glorificate Dio con una vita di servizio che conduca gli uomini dal peccato alla giustizia. Noi siamo stati riscattati con il prezzo della stessa vita di Gesù, comperati perché possiamo rendere a Dio ciò che è suo, come suoi fedeli servitori. -- Testimonies for the Church 9:104 (1909). SC 91 5 Dio mi ha affidato un messaggio per il suo popolo; deve svegliarsi, aprire le tende e allargare i propri confini. Fratelli e sorelle, per il vostro riscatto è stato pagato un prezzo e tutto quello che siete e possedete deve essere utilizzato alla gloria di Dio e per il bene dei nostri simili. Cristo è morto sulla croce per salvare il mondo dalla distruzione nel peccato; egli chiede la vostra collaborazione, dovete essere la sua mano. Dovete cercare di salvare i perduti impegnandovi con sincerità e tenacia. Ricordatevi che la croce si è resa indispensabile a causa dei vostri peccati. -- Testimonies for the Church 7:9 (1902). SC 92 1 I discepoli di Cristo sono stati salvati per servire, e il Signore insegna che il vero scopo della vita è proprio questo. Cristo stesso faceva l'operaio e ha lasciato questa legge del servizio a tutti i suoi discepoli: un servizio a favore di Dio e degli uomini. La legge del servizio è l'anello che ci lega a Dio e a tutta l'umanità. -- Christ's Object Lessons, 326 (1900). Andare avanti SC 92 2 La vita cristiana è spesso cosparsa di pericoli ed è arduo rispettare i doveri. L'immaginazione disegna una rovina incombente, seguita dalla schiavitù e dalla morte. Eppure la voce di Dio parla in modo chiaro: andate avanti. Ubbidiamo a questo ordine anche se i nostri occhi non riescono a penetrare il buio. Gli ostacoli che ostruiscono la nostra avanzata non saranno mai rimossi da uno spirito dubbioso ed esitante. Chi proroga la propria ubbidienza al momento in cui ogni incertezza svanirà e non ci sarà più alcun pericolo di sconfitta, non ubbidirà mai. La fede guarda oltre le difficoltà e si aggrappa all'invisibile, all'onnipotenza; in questo modo non sarà mai confusa. Fede, significa afferrare la mano di Cristo in ogni situazione di emergenza. -- Gospel Workers, 262 (1915). SC 92 3 Le nostre idee sono nel complesso troppo ristrette. Dio ci invita a un progresso continuo nell'opera di diffusione della conoscenza. Occorre pensare a modi e mezzi migliori per raggiungere la gente; occorre saper ascoltare con l'udito della fede l'ordine del possente comandante dell'esercito del Signore: "Andate avanti". Dobbiamo agire e il Signore non ci abbandonerà. Egli farà la sua parte se noi, con fede, faremo la nostra. Fratelli e sorelle che siete da tanto tempo nella verità, non avete compiuto l'opera che Dio vi ha affidato. Dov'è il vostro amore per gli altri? -- Historical Sketches, 289, 290. SC 92 4 Salvare le persone era una gioia per Cristo. Che questa possa essere la vostra opera e la vostra gioia. Compite il vostro dovere e accettate ogni sacrificio per la causa di Cristo ed egli sarà costantemente al vostro fianco. Andate dritti là dove vi chiama la voce del dovere; non lasciate che ogni apparente difficoltà vi ostacoli. Assumetevi le responsabilità che vi ha affidato Dio e quando di tanto in tanto dovrete portare pesi gravosi non domandate: "Perché il mio fratello è pigro e non porta alcun peso?". Fate il vostro dovere più immediato e fatelo fino in fondo e coscienziosamente, senza ricercare lusinghe ma lavorando per il Maestro perché a lui appartenete. -- The Southern Watchman, 2 aprile 1903. SC 93 1 La marcia del popolo di Dio deve essere orientata guardando in avanti e verso l'alto. L'esercito d'Israele è condotto da qualcuno ancora più grande di Giosuè. Il Comandante della salvezza è in mezzo a noi e, per incoraggiarci, ci dice: "Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente". Matteo 28:20. Egli ci guiderà a una vittoria sicura. Dio è in grado di mantenere in qualsiasi momento ciò che ci ha promesso. E i compiti affidati alla sua gente è in grado di portarli a termine per mezzo loro. -- Testimonies for the Church 2:122 (1885). SC 93 2 Perché lo spirito di Cristo non riempie di entusiasmo? Perché ci commoviamo così poco udendo i lamenti pietosi di un mondo che soffre? Siamo consapevoli del grande privilegio di poter aggiungere una stella alla corona di Cristo, una persona liberata dalle catene usate da Satana per legarla, condotta in salvo nel regno di Dio? La chiesa deve rendersi conto che ha l'obbligo di presentare il messaggio della verità presente a ogni creatura. Vi supplico di leggere il terzo e il quarto capitolo del libro di Zaccaria; se tali capitoli saranno compresi e accolti partirà una grande opera in favore di chi è affamato e assetato di giustizia, un'opera che per la chiesa significa "Andate avanti e sempre più in alto". -- Testimonies for the Church 6:296 (1900). SC 93 3 La maggioranza degli abitanti della terra si è sottomessa a Satana. Ma noi non siamo stati ingannati. Nonostante l'apparente trionfo del nemico, Cristo sta portando a compimento la propria opera nel santuario celeste e sulla terra. La Parola di Dio descrive la malvagità e la corruzione che esisteranno negli ultimi giorni. Nel vedere l'adempimento della profezia, la nostra fede nel trionfo finale del regno di Cristo dovrebbe rafforzarsi, permettendoci di andare avanti con rinnovato coraggio per realizzare quel lavoro che ci è stato affidato. -- Gospel Workers, 26, 27 (1915). Una scena impressionante SC 93 4 Nelle visioni notturne passò davanti a me una scena impressionante. Vidi un'immensa palla di fuoco cadere in mezzo ad alcune belle cose, provocandone l'immediata distruzione. Udii qualcuno dire: "Noi sapevamo che i giudizi di Dio stavano per abbattersi sulla terra, ma non pensavamo che si sarebbero verificati così presto". Altri, con voce angosciata, dicevano: "Voi sapevate! Perché non ce lo avete detto? Noi non lo sapevamo!". Udii da ogni parte analoghe parole di rimprovero. SC 93 5 Mi svegliai molto triste. Poi mi riaddormentai e mi sembrò di partecipare a un grande raduno. Una persona autorevole parlava presentando una mappa del mondo. Egli disse che vi era rappresentata la vigna di Dio che doveva essere coltivata. Una luce dal cielo illumi nò ognuno e ciascuno rifletteva questa luce sugli altri. Ogni luogo che riceveva luce illuminava a sua volta un altro luogo. SC 94 1 Furono ripetute le parole: "Voi siete il sale della terra; ma, se il sale diventa insipido, con che lo si salerà? Non è più buono a nulla se non a essere gettato via e calpestato dagli uomini. Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può rimanere nascosta, e non si accende una lampada per metterla sotto un recipiente; anzi la si mette sul candeliere ed essa fa luce a tutti quelli che sono in casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli". Matteo 5:13-16. SC 94 2 Vidi dei fasci di luce risplendere da città e villaggi, dai luoghi bassi e dalle parti elevate della terra. La Parola di Dio era ubbidita e come risultato vi erano in ogni città e in ogni villaggio dei memoriali di Dio. La sua verità veniva proclamata in tutto il mondo. -- Testimonies for the Church 9:28, 29 (1909). ------------------------Capitolo 10: Metodi Di casa in casa SC 95 1 Di analoga importanza alla missione pubblica è il lavoro di casa in casa. Nelle grandi città ci sono determinate fasce di persone che non possono essere raggiunte con le conferenze. Si deve andare alla loro ricerca come fa il pastore con le sue pecore smarrite. Si deve compiere uno sforzo personale e diligente rivolto a loro; nel caso venisse trascurato, molte preziose opportunità verrebbero meno; opportunità che, se fossero colte, contribuirebbero risolutamente all'avanzamento dell'opera. -- Testimonies for the Church 9:111 (1909). SC 95 2 Sono indispensabili tanto le azioni quanto le parole di simpatia. Cristo faceva precedere l'annuncio del suo messaggio da atti d'amore e di generosità. Fate in modo che questi servitori vadano di casa in casa, offrendo il loro aiuto dove è richiesto e, se le circostanze lo permettono, testimoniando a favore della croce. Cristo deve essere il loro testo, non avranno bisogno di soffermarsi su argomenti dottrinali. Che possano parlare dell'opera e del sacrificio del Maestro, e con il loro esempio di purezza esaltarne la giustizia. -- Testimonies for the Church 7:228 (1902). SC 95 3 Dio non ha riguardi personali: si servirà di cristiani umili, devoti anche se essi non hanno ricevuto una cultura pari a quella di altri. Che essi si impegnino nel suo servizio, andando di casa in casa! Seduti accanto al caminetto essi potranno provvedere -- se umili, discreti e pii -- alle vere necessità delle famiglie, meglio di quanto potrebbe fare un predicatore consacrato. -- Testimonies for the Church 7:21 (1902). SC 95 4 I membri delle nostre chiese dovrebbero svolgere con maggiore impegno il lavoro di casa in casa, per dare studi biblici e distribuire stampati e opuscoli. -- Testimonies for the Church 9:127 (1909). SC 95 5 Chi si impegna nel lavoro di porta in porta scoprirà svariate opportunità di servizio. Devono pregare per i malati e fare tutto quello che è nelle loro possibilità per alleviarne le sofferenze. Devono lavorare in mezzo ai più miseri, ai poveri e agli oppressi. Dobbiamo pregare per e insieme ai deboli che non hanno la forza di volontà per tenere sotto controllo i desideri degradati dalla passione. Occorre un'applicazione convinta e costante per salvare quelli che denotano un risveglio dell'interesse nei propri cuori. SC 95 6 Molte persone possono essere raggiunte anche solo grazie a gesti di cortesia disinteressata. È necessario, per prima cosa, andare incontro alle loro esigenze pratiche e quando si arrenderanno all'evidenza di un amore altruistico, sarà più agevole per loro credere nell'amore di Cristo. -- Testimonies for the Church 6:83, 84 (1900). SC 96 1 Che gli operai vadano di casa in casa, aprendo la Bibbia alle persone, facendo circolare le nostre pubblicazioni e parlando agli altri SC 96 2 della luce che li ha benedetti. -- Testimonies for the Church 9:123 (1909). SC 96 3 Il nostro Salvatore andava di casa in casa per guarire i malati, confortare chi era in lutto, alleviare le sofferenze degli angosciati e parlare di pace ai disperati. Prendeva tra le sue braccia i più piccoli e li benediceva, pronunciava parole di speranza e conforto alle madri esauste. Con dolcezza e tenerezza inesauribili, egli fronteggiava ogni forma di miseria e afflizione umana; si spese non per se stesso ma per gli altri, fu al servizio di tutti. Furono il suo nutrimento e la sua acqua a portare la speranza a tutti coloro con i quali entrò in contatto. -- Gospel Workers, 188 (1915). SC 96 4 La presentazione della verità, fatta con amore e semplicità, di casa in casa, è in armonia con le istruzioni date da Gesù ai suoi discepoli quando li fece partire per il loro primo viaggio missionario. Molti individui apriranno il cuore al messaggio grazie a canti di lode e preghiere umili e sincere. Il divino operaio sarà presente per persuadere i cuori. "Sarò con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente", questa è la sua promessa. Grazie alla certezza della presenza continua di un tale ausiliario, potremo lavorare con fede, speranza e coraggio. -- Testimonies for the Church 9:34 (1909). SC 96 5 Sono indispensabili operai che vadano di casa in casa. Il Signore richiede sforzi decisi per l'avanzamento della sua opera in luoghi nei quali gli abitanti non sanno niente della verità biblica. Nelle case delle persone è necessario introdurre canti di lode, preghiere e letture. Proprio questo è il momento di rispondere al grande mandato: "Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate". Matteo 28:19, 20. Quanti si impegneranno in questo servizio dovranno avere una pronta conoscenza delle Scritture. L'espressione "così è scritto", sarà la loro unica difesa. -- Counsels to Parents, Teachers and Students, 540 (1913). SC 96 6 Fratelli e sorelle, fate una visita ai vostri vicini e con simpatia e amabilità cercate di raggiungere i loro cuori. Accertatevi di operare in modo tale da rimuovere il pregiudizio e non a crearlo. E ricordatevi che quanti conoscono la verità presente, e tuttavia limitano il loro impegno alla propria chiesa, rifiutandosi di offrire un servizio ai vicini non convertiti, saranno chiamati a rispondere di un dovere non assolto. -- Testimonies for the Church 9:34 (1909). SC 96 7 In questo primo viaggio i discepoli dovevano recarsi solo nelle località già visitate da Gesù, dove si trovavano alcuni suoi amici. I loro preparativi dovevano essere molto sommari. Nulla doveva distoglier li da quella grande opera o provocare un'opposizione che avrebbe impedito la loro missione successiva. Non dovevano vestirsi come i dottori della legge, ma conservare l'aspetto della loro umile origine. Non dovevano parlare nelle sinagoghe, ma andare di casa in casa. Non dovevano perdere tempo in saluti inutili o lunghi intrattenimenti; in ogni luogo dovevano accettare l'ospitalità di coloro che erano pronti a ospitare i discepoli come se stessero ospitando Cristo stesso. Entrando nelle case dovevano pronunciare questo bel saluto: "Pace a questa casa!" Luca 10:5. La benedizione sarebbe scesa sulla casa insieme con le loro preghiere, i loro canti di lode, la lettura delle Scritture. -- The Desire of Ages, 351, 352 (1898). SC 97 1 Visitate con spirito amichevole i vostri vicini e fate la loro conoscenza... Quelli che non assolveranno a questo servizio e che agiranno con l'indifferenza che alcuni hanno manifestato, smarriranno presto il loro primo amore e cominceranno a censurare, criticare e condannare i loro stessi fratelli. -- The Review and Herald, 13 maggio 1902. SC 97 2 La preoccupazione dell'apostolo non era limitata esclusivamente alla predicazione pubblica; molte persone non potevano essere raggiunte con quel metodo. Egli spese molto tempo a testimoniare di casa in casa, inserendosi familiarmente nelle abitudini delle famiglie. Visitava gli ammalati e i sofferenti, confortava gli afflitti e rialzava l'oppresso. In tutto ciò che diceva e faceva, egli glorificava il nome di Gesù. Compiva la sua opera "con debolezza, con timore e con gran tremore". 1 Corinzi 2:3. Soffriva al pensiero che il suo insegnamento potesse trasmettere un'immagine umana piuttosto che divina. -- The Acts of the Apostles, 250 (1911). SC 97 3 Fate visita ai vostri vicini uno per uno e state loro accanto fino a quando quei cuori saranno riscaldati dal vostro amore disinteressato. Simpatizzate e pregate con loro, cercate di cogliere le opportunità per far loro del bene e, se si presenta l'occasione, costituite un gruppo di studio della Parola di Dio affinché rischiari le menti di chi brancola nel buio. Tenete gli occhi aperti, come chi deve rendere conto per la salvezza degli uomini, e utilizzate al meglio il privilegio concessovi da Dio di servire insieme a lui nella sua vigna. Non mancate di parlare ai vostri vicini e di trasmettere loro tutta l'abilità di cui siete capaci, "per salvarne a ogni modo alcuni". 1 Corinzi 9:22. Dobbiamo ricercare quello spirito che costrinse l'apostolo Paolo ad andare di casa in casa invocando in lacrime e insegnando, "...ho avvertito solennemente giudei e greci di ravvedersi davanti a Dio e di credere nel Signore nostro Gesù Cristo". Atti 20:21. -- The Review and Herald, 13 marzo 1888. SC 97 4 Il Signore mi ha presentato l'opera che deve essere svolta nelle città. I credenti che vi abitano dovrebbero lavorare in prossimità delle loro abitazioni, avendo ogni cura e cercando di comunicare in quei luoghi l'atmosfera del cielo. -- Testimonies for the Church 9:128 (1909). L'incontro personale SC 98 1 L'opera di Cristo consisteva in gran parte in dialoghi personali. Egli aveva un alto concetto dell'incontro personale, a tu per tu. Quello che una persona imparava veniva poi trasmesso a migliaia di persone. -- Testimonies for the Church 6:115 (1900). SC 98 2 Gesù si sentiva debole e stanco, ma non trascurò l'occasione di parlare a una donna, sebbene straniera e peccatrice. -- The Desire of Ages, 194 (1898). SC 98 3 Il Salvatore non aspettava di avere un vasto uditorio per insegnare. Spesso cominciava con le poche persone che gli stavano intorno. I passanti allora si fermavano l'uno dopo l'altro e si formava così una folla che ascoltava con stupore e riverenza le parole del Maestro inviato dal cielo. Il testimone del Cristo deve provare lo stesso fervore sia rivolgendosi a pochi uditori sia a una numerosa assemblea. Talvolta accade che una sola persona sia presente per ascoltare il messaggio, ma chi può dire fin dove il suo influsso potrà arrivare? Perfino ai discepoli il colloquio di Gesù con la samaritana parve una cosa insignificante. Ma egli le parlò con più zelo ed eloquenza di quanto non avrebbe fatto con re, magistrati o sommi sacerdoti. Gli insegnamenti dati a questa donna sono stati ripetuti fino agli estremi confini della terra. -- The Desire of Ages, 194 (1898). Stretto contatto personale SC 98 4 È necessario avvicinare la gente svolgendo un'opera personale. Se si impegnasse meno tempo a pronunciare sermoni e più tempo a visitare le famiglie si avrebbero maggiori risultati. -- The Ministry of Healing, 143 (1905). SC 98 5 Il Signore desidera che ogni individuo sappia e conosca la Parola della grazia. Quest'opera richiede un grande impegno personale. Era anche il metodo di Cristo che ha realizzato la sua opera per lo più tramite colloqui a tu per tu. -- Christ's Object Lessons, 229 (1900). SC 98 6 Quelli che hanno maggiore successo nella conquista delle persone sono uomini e donne giovani che non sono pieni di sé per le loro capacità, ma che cercano di aiutare umilmente e con fede chi è loro accanto. Gesù ha agito proprio in questo modo, si è avvicinato a quelli che desiderava raggiungere. -- Gospel Workers, 194 (1915). SC 98 7 C'è bisogno di un'opera personale per le persone smarrite, dovremmo avvicinarci a loro individualmente, con la simpatia di Cristo, cercando di suscitare in loro l'interesse per le grandi verità della vita eterna. Il loro cuore forse sarà indurito come un sentiero battuto e potrà sembrare inutile sforzarsi di annunciare loro il Salvatore, ma mentre la logica non riuscirà a commuoverle e le argomentazioni si riveleranno impotenti a convincerle, l'amore di Cristo, manifestato in un servizio personale, potrà intenerire il loro cuore di pietra permettendo al seme della verità di germogliare. -- Christ's Object Lessons, 57 (1900). SC 98 8 Con il vostro impegno personale, raggiungete quanti vi stanno at torno, stabilite rapporti amichevoli. La predicazione non compirà l'opera che deve essere fatta. Gli angeli di Dio vi seguono nelle case di quelli che andate a visitare. Questo lavoro non può essere svolto per procura e l'eventuale denaro prestato o donato non potrà ovviare. Nemmeno i sermoni possono bastare; conquisterete i cuori delle persone andandole a trovare, parlando e pregandoci insieme, simpatizzando con loro. È questa la più alta azione missionaria che potrete svolgere. Per riuscirci, avrete bisogno di una fede risoluta e perseverante, di una pazienza tenace e di un profondo amore per il prossimo. -- Testimonies for the Church 9:41 (1909). SC 99 1 Con la chiamata di Giovanni, Andrea, Simone, Filippo e Natanae-le sono state gettate le fondamenta della chiesa cristiana. Giovanni indicò il Messia a due suoi discepoli. Uno di questi, Andrea, condusse suo fratello al Salvatore. Poi venne Filippo, che andò alla ricerca di Natanaele. Questi esempi ci insegnano la grande importanza dell'impegno individuale per conquistare parenti, amici e vicini. Ci sono alcuni che si professano cristiani, ma che non cercano di condurre neppure una sola persona al Salvatore e lasciano questo compito al pastore. Egli, per quanto capace, non può svolgere da solo il compito che Dio ha affidato a tutti i membri di chiesa. SC 99 2 Molti hanno bisogno dell'assistenza di cristiani premurosi. Tante persone si sarebbero potute salvare se i loro vicini, uomini e donne comuni, li avessero aiutati. Altri ancora aspettano che qualcuno li guidi. Nella nostra famiglia, nel vicinato, nella città in cui abitiamo abbiamo un'opera da compiere come missionari. Se siamo cristiani, lo svolgimento di quest'opera sarà la nostra gioia. Quando qualcuno si converte, nasce subito in lui un desiderio: far conoscere agli altri quale amico prezioso ha trovato in Gesù. Non può tenere solo per sé la verità che salva e santifica. -- The Desire of Ages, 141 (1898). SC 99 3 Uno dei modi più efficaci per la propagazione della luce è l'impegno personale. In famiglia, accanto al focolare del vicino, al capezzale dell'ammalato, voi potete leggere le Scritture e dire una parola a favore di Gesù e della verità. Riuscirete, così, a gettare il prezioso seme che germoglierà e darà il suo frutto. -- Testimonies for the Church 6:428, 429 (1900). SC 99 4 Il sale deve mescolarsi alla sostanza a cui viene aggiunto, deve penetrare e sciogliersi per poter agire come conservante. Nello stesso modo gli uomini, tramite il contatto personale e l'amicizia, possono beneficiare della potenza salvifica del Vangelo. Non vengono salvati in massa ma individualmente. L'influsso personale è una vera potenza. Dobbiamo avvicinarci a coloro a cui desideriamo fare del bene. -- Thoughts from the Mount of Blessing, 59 (1896). SC 99 5 Gesù vedeva in ognuno un candidato per il suo regno. Egli toccava il cuore delle persone perché voleva il loro bene. Le cercava nelle strade, nelle case, sulle barche, nella sinagoga, sulle rive del lago, al le feste nuziali. Le incontrava mentre svolgevano i loro lavori quotidiani e manifestava interesse per ciò che facevano. Portava i suoi insegnamenti nelle case e faceva sentire alle famiglie il suo influsso divino. Con la sua intensa partecipazione umana conquistava i cuori. -- The Desire of Ages, 151 (1898). SC 100 1 Soltanto con i metodi di Gesù possiamo avvicinare le persone con successo. Il Salvatore si rivolgeva agli uomini dimostrando loro che desiderava il loro bene. Manifestava simpatia, li aiutava nelle loro necessità, otteneva la loro fiducia e poi li invitava a seguirlo. -- The Ministry of Healing, 143 (1905). SC 100 2 Facciamo come lui. Dovunque si trovava -- nella sinagoga, per strada, in barca a qualche distanza dalla sponda, alla mensa del fariseo o a tavola con il pubblicano -- parlava alla gente della vita eterna. Il regno della natura e le vicende della vita quotidiana gli offrivano spunti sufficienti per parlare della verità. Gli ascoltatori si sentivano attratti da lui perché guariva gli infermi, li confortava dalle loro amarezze, prendeva in braccio i bambini per benedirli. Bastava che aprisse la bocca per attirare la loro attenzione e ogni sua parola era per loro una fonte di vita. SC 100 3 Così dovremmo fare anche noi, approfittando di ogni occasione per raccontare agli altri del Salvatore. Se imitiamo Cristo nel fare il bene, arriveremo come lui ad aprire la porta dei cuori e a parlare -- non bruscamente ma con quel tatto che scaturisce dalla carità divina -- di colui che "si distingue fra diecimila" e "tutta la sua persona è un incanto". Cantico die cantici 5:10, 16. Ecco il compito più grande per il quale dobbiamo utilizzare il dono della parola. Questo talento ci è stato dato affinché annunciamo Cristo, il Salvatore che perdona i peccati. -- Christ's Object Lessons, 338, 339 (1900). SC 100 4 La sua presenza creava un'atmosfera di santità in casa e la sua vita rappresentava per la società un esempio di trasformazione. Sereno e senza peccato camminava tra gli uomini sconsiderati, tra quelli dai modi rudi o sgarbati, tra i pubblicani ingiusti, gli scialacquatori, i samaritani, i soldati pagani, i contadini rozzi e la gente di ogni tipo. Rivolgeva parole di simpatia agli uomini stanchi, costretti a portare pesanti fardelli. Condivideva i loro pesi e ripeteva le lezioni che aveva imparato dalla natura sull'amore, la benevolenza e la bontà di Dio. SC 100 5 Insegnava a tutti che dovevano considerarsi dotati di talenti preziosi, che, se impiegati diligentemente, avrebbero assicurato loro le ricchezze eterne. Eliminava dalla vita ogni cosa inutile. Insegnava con l'esempio che ogni istante è ricco di risultati eterni, che deve essere considerato prezioso come un tesoro e usato per scopi santi. Non pensava che esistessero uomini privi di valore, ma offriva a ognuno il rimedio adeguato. A ciascuno presentava una lezione adatta al tempo e alle circostanze. Cercava di infondere speranza nelle persone più rozze e incapaci, convincendole che potevano diventare giuste e irre prensibili acquisendo un carattere che avrebbe manifestato le loro qualità di figli di Dio. Spesso incontrava uomini che erano caduti sotto il dominio di Satana e non erano capaci di liberarsene. A questi uomini scoraggiati, ammalati, tentati e caduti, Gesù rivolgeva parole di affetto, parole di cui avevano bisogno e che potevano capire. Ne incontrava altri impegnati in una lotta corpo a corpo con l'avversario. Li incoraggiava a perseverare, assicurando loro che avrebbero vinto, che gli angeli erano al loro fianco e avrebbero assicurato loro la vittoria. -- The Desire of Ages, 91 (1898). La combinazione del risveglio spirituale con l'impegno personale SC 101 1 Quando le chiese conoscono un risveglio, è perché qualcuno ricerca con tenacia la benedizione di Dio. Ha fame e sete di Dio, chiede in fede e ottiene di conseguenza. Si dedica al lavoro con forza, avvertendo la propria profonda dipendenza dal Signore, e agendo così stimola le altre persone a ricercare un'analoga benedizione, una stagione di piogge rinfrescanti sui cuori degli uomini. I programmi di evangelizzazione più estesi non verranno trascurati e verranno condotti al momento opportuno; ma l'impegno e l'interesse personale per i vostri amici e i vostri vicini daranno risultati molto superiori alle attese. È per la mancanza di questo tipo di attività che stanno morendo individui per i quali Cristo ha dato la vita. SC 101 2 Una persona ha un valore infinito, è stato il Calvario a stabilirlo. Conquistata alla verità, diventerà a sua volta strumento per convincere altri soggetti, con il conseguente incremento di benedizioni e salvezza. SC 101 3 Il vostro lavoro può ottenere risultati migliori delle campagne evangelistiche più intense, se in queste non farà difetto l'impegno personale. SC 101 4 Quando le due cose si combinano con la benedizione divina, può essere portato a termine un lavoro migliore e più completo; ma se possiamo avere solo una delle due condizioni, è preferibile l'opera individuale che consiste nell'aprire le Scritture in focolari domestici, nel fare appelli personali e familiarizzare con i componenti della famiglia, non su particolari di scarsa importanza, ma sui grandi temi della redenzione. Fate in modo che essi si accorgano che il vostro cuore ha cura della loro salvezza. -- The Review and Herald, 13 marzo 1888. Andate dalle persone SC 101 5 Non aspettiamo che siano gli altri a venire da noi: dobbiamo andare noi da loro. Quando il predicatore ha finito di parlare dal pulpito, il suo lavoro è appena cominciato; ci sono folle di persone che non saranno raggiunte mai dall'Evangelo se egli non glielo annuncia personalmente! -- Christ's Object Lessons, 229 (1900). SC 102 1 Il mandato evangelico, per il suo carattere missionario, costituisce la più importante presentazione del regno di Dio. Il compito dei discepoli era quello di adoperarsi con impegno per rivolgere a tutti l'invito della misericordia divina. Dovevano andare dalla gente per portare il messaggio. -- The Acts of the Apostles, 28 (1911). Invitate persone a casa vostra per studiare la Bibbia SC 102 2 Invitate i vicini a casa vostra e leggete la Bibbia e i libri che spiegano le sue verità. Invitateli a unirsi a voi nel canto e nella preghiera, Cristo sarà presente in queste occasioni, come ha promesso, e i cuori saranno toccati dalla sua grazia. -- The Ministry of Healing, 152, 153 (1905). SC 102 3 Mentre era a Efeso, Apollo "cominciò pure a parlare con franchezza nella sinagoga". Tra i suoi ascoltatori c'erano Aquila e Priscilla, i quali, percependo che egli non aveva ancora ricevuto la completa luce del Vangelo, "lo presero con loro e gli esposero con più esattezza la via di Dio". Atti 18:26. Per mezzo dei loro insegnamenti egli ottenne una comprensione più chiara delle Scritture e divenne uno dei più abili difensori della fede cristiana. -- The Acts of the Apostles, 270 (1911). Siate socievoli SC 102 4 A tutti quelli che lavorano con Cristo vorrei dire: ogni volta che avete la possibilità di accedere in un focolare domestico, approfittatene. Prendete la vostra Bibbia e svelate a chi vi ascolta le sue grandi verità. Il vostro successo non dipenderà tanto dalla conoscenza e dai vostri talenti, ma dalla capacità di trovare la strada che porta al cuore. Dimostrandovi socievoli e vicini alle persone, potrete modificare il corso dei loro pensieri più facilmente rispetto all'eloquio più forbito. Presentare Cristo ai fini evangelistici in una famiglia, magari accanto a un camino acceso, o in piccole riunioni in case private, si dimostra spesso più efficace dei sermoni presentati all'aperto, alla folla per le strade o all'interno di sale o chiese. -- Gospel Workers, 193 (1915). SC 102 5 Tutti coloro che hanno accettato il Vangelo della grazia dovrebbero seguire l'esempio di Cristo che associava i suoi interessi a quelli dell'umanità. Non dobbiamo rinunciare a vivere con gli altri, non dobbiamo isolarci. Dobbiamo raggiungere gli uomini dove sono, perché molto difficilmente verranno a noi spontaneamente. Non è solo dal pulpito che la verità divina può toccare il cuore degli uomini. Un altro campo di attività più umile, ma pieno di promesse, è quello delle abitazioni del povero e dei palazzi dei ricchi; quello della casa ospitale e delle riunioni sociali che hanno come scopo un sano divertimento. -- The Desire of Ages, 152 (1898). SC 102 6 Cristo non faceva distinzione tra gli uomini. Da questo punto di vista si era allontanato dalle rigide regole dei farisei. Aveva constatato che il campo che riguardava la religione era circondato da barriere impenetrabili che lo isolavano, come se fosse un terreno troppo sacro per la vita di tutti i giorni. Egli abbatté quelle separazioni. Nei suoi rapporti con gli uomini non chiese quale fosse la loro fede o il gruppo cui appartenevano. Impegnò le sue capacità in favore di tutti coloro che ne avevano bisogno. Per mostrare la sua natura divina non si isolò in una cella da eremita, ma agì in favore dell'umanità. Insegnò che la religione della Bibbia non consiste nella mortificazione del corpo o nel consacrare del tempo solo per occasioni speciali: sempre e ovunque manifestò un interesse affettuoso per gli uomini diffondendo intorno a lui il calore del vero amore. -- The Desire of Ages, 86 (1898). SC 103 1 Nonostante i pregiudizi, accettò l'ospitalità di un popolo disprezzato: dormì sotto il loro tetto, mangiò alla loro tavola un cibo preparato e servito dalle loro stesse mani, insegnò nelle loro strade e li trattò con la massima amabilità. -- The Desire of Ages, 193 (1898). Manifestate un cordiale interesse SC 103 2 Chi corre dei gravi pericoli nella battaglia della vita, può ricevere sollievo e forza da piccole attenzioni che non costano niente. Parole gentili espresse con semplicità, accompagnate da accorgimenti minimi spazzeranno via le nubi della tentazione e del dubbio che appe-santiscono l'animo. Un'espressione cordiale e sincera della simpatia cristiana, offerta con semplicità, ha il potere di aprire le porte dei cuori che hanno bisogno del contatto delicato e genuino con lo Spirito di Cristo. -- Testimonies for the Church 9:30 (1909). SC 103 3 Si possono raggiungere migliaia di cuori nella maniera più semplice e umile. Gli intellettuali, coloro che sono considerati e incensati come gli uomini e le donne più dotati del mondo, spesso trovano ristoro nelle parole semplici che sgorgano dal cuore di chi ama Dio e parla di quell'amore in modo tanto naturale come l'uomo del mondo parla di ciò che il suo sguardo contempla e di cui il suo pensiero si alimenta. Spesso le parole ricercate e ben studiate hanno scarsa efficacia, mentre quelle sincere e oneste di un figliuolo o di una figliuola di Dio, dette con spontanea semplicità, apriranno la porta di cuori rimasti lungamente chiusi. -- Testimonies for the Church 6:115 (1900). Citare esperienze personali SC 103 4 Quanti si sono rivestiti di Cristo si sentiranno spinti a raccontare la propria esperienza, riconoscendo passo dopo passo la guida dello Spirito Santo, la fame e la sete di conoscenza di Dio e di Gesù Cristo, l'esito delle loro ricerche bibliche, le loro orazioni e le lotte interiori, le parole di Cristo: "Figliolo, coraggio, i tuoi peccati ti sono perdonati". Matteo 9:2. SC 103 5 Non è naturale tenere queste cose per sé e chi è pervaso dell'amore di Cristo non lo farà. Nella misura in cui il Signore gli ha affidato la verità sacra, avrà anche il desiderio di rendere partecipi gli altri delle medesime benedizioni, e a mano a mano che farà conoscere i ricchi tesori della grazia divina, riceverà lui stesso una misura sempre crescente della grazia di Cristo. -- Christ's Object Lessons, 125 (1900). SC 104 1 Attivate ogni vostra energia spirituale. Dite a quelli che visitate che la fine di ogni cosa è ormai prossima. Il Signore Gesù Cristo aprirà la porta dei loro cuori e inciderà nelle loro menti impronte di lunga durata. Combattete per destare uomini e donne dalla loro insensibilità spirituale. Raccontate loro come avete incontrato Gesù e quante benedizioni avete ottenuto dal momento in cui vi siete messi al suo servizio. Parlate dei benefici che si ricevono sedendosi ai suoi piedi e gli insegnamenti preziosi appresi dalla sua Parola. Parlate loro dell'allegria e della gioia che caratterizzano la vita cristiana. Le vostre parole calde e appassionate li convinceranno che avete scovato la perla di gran prezzo. Il vostro modo di esprimervi cordiale e incoraggiante dimostrerà che avete trovato sicuramente la via più elevata. È questo il lavoro missionario genuino e se verrà assolto saranno molti quelli che si sveglieranno come da un sogno. -- Testimonies for the Church 9:38 (1909). SC 104 2 Quelli scelti da Dio come suoi strumenti, possono essere da qualcuno considerati inefficienti; ma se possono pregare e rivelare con semplicità la verità perché la amano, potranno anche raggiungere le persone grazie alla potenza dello Spirito Santo. Nel presentare con genuinità la verità, con letture tratte dalla Parola o richiamando esperienze personali, lo Spirito Santo imprime il proprio segno sulla mente e sul carattere. La volontà diventa subordinata a quella di Dio; la verità fin qui incompresa, raggiunge il cuore accompagnata da una viva convinzione e si trasforma in realtà spirituale. -- Testimonies for the Church 6:444 (1900). Esempi efficaci SC 104 3 Il suo messaggio di misericordia era adatto all'uditorio. Egli poteva dire: "Il Signore, DIO, mi ha dato una lingua pronta, perché io sappia aiutare con la parola chi è stanco". Isaia 50:4. SC 104 4 La grazia sgorgava dalle sue labbra ed egli guidava gli uomini ai tesori della verità. Possedeva il tatto necessario per vincere i pregiudizi e sapeva attrarre l'attenzione con esempi adeguati. Attraverso l'immaginazione raggiungeva il cuore. Le sue illustrazioni erano ricavate dalle vicende comuni della vita e, sebbene semplici, avevano un profondo significato. Gli uccelli del cielo, i gigli dei campi, il seme, il pastore e le pecore erano le immagini con cui Gesù presentava le sue verità eterne. Quando più tardi i suoi uditori rivedevano quelle cose, si ricordavano delle sue parole. Le immagini scelte da Gesù ricordavano continuamente le sue lezioni. -- The Desire of Ages, 254 (1898). SC 104 5 Gli apostoli si sforzarono di impartire a questi idolatri la conoscenza di Dio Creatore e di suo Figlio, il Salvatore dell'umanità. Essi iniziarono dirigendo la loro attenzione sulle grandiose opere di Dio: il sole, la luna, le stelle, il meraviglioso ordine del susseguirsi delle stagioni, le imponenti montagne incappucciate dalla neve, gli alti alberi e molte altre meraviglie della natura, mostrando un'abilità che era al di sopra della comprensione umana. Mediante queste opere dell'onnipotente, gli apostoli guidarono le menti dei pagani a contemplare il grande Governatore dell'universo. -- The Acts of the Apostles, 180 (1911). Praticare i principi fondamentali SC 105 1 Paolo fu un eloquente oratore. Prima della sua conversione aveva spesso cercato di impressionare i suoi ascoltatori con l'esibizione della sua arte oratoria. Ma ora abbandonò tutto questo. Invece di indulgere in descrizioni poetiche e in rappresentazioni dettate dall'immaginazione che potevano soddisfare i sensi e provocare meraviglia ma che non avrebbero toccato l'esperienza quotidiana, Paolo si sforzò di usare un linguaggio semplice che potesse far penetrare nei cuori le verità di vitale importanza. Tali rappresentazioni della verità possono anche provocare sentimenti di estasi, ma spesso le verità presentate in questo modo non giovano a fortificare e preparare il credente per le lotte della vita. I bisogni immediati, le prove presenti, le lotte dell'anima devono essere affrontati con una istruzione appropriata che prepari alla pratica dei fondamentali princìpi del cristianesimo. -- The Acts of the Apostles, 251, 252 (1911). Aggrapparsi a verità positive SC 105 2 Spesso, nel tentativo di presentare la verità, incontrerete forti resistenze; ma se cercherete di contrastarla con discussioni, non farete che moltiplicarla e non ve lo potete permettere. Aggrappatevi alle cose positive. Gli angeli di Dio vi osservano e capiscono in che modo fare colpo sugli oppositori con i quali rifiutate di dibattere. Non soffermatevi sugli aspetti negativi che emergono, ma raccogliete nella vostra mente verità positive e assicuratele con preghiere convinte e la consacrazione del cuore. -- Testimonies for the Church 9:147, 148 (1909). Rappresentanti nei centri molto frequentati SC 105 3 Quelli che, rispondendo alla chiamata del momento, sono entrati al servizio del grande Missionario, possono studiare accuratamente i suoi metodi. Nel corso del suo ministero terreno, il Salvatore ha approfittato delle opportunità che gli si sono presentate durante i viaggi nei quali percorreva arterie molto battute. Gesù si fermava a Ca-pernaum nelle pause tra un viaggio e l'altro e quel luogo divenne noto come "la sua città". Quel luogo era adatto quale centro dell'opera del Salvatore, perché si trovava sulla strada che univa Damasco a Gerusalemme, all'Egitto e al mar Mediterraneo, un tracciato molto fre quentato. Capernaum era attraversata da persone provenienti da terre diverse e diventava anche un luogo di sosta. Qui Gesù poteva entrare in contatto con tutte le nazioni e con i vari strati della società: persone ricche e importanti, oppure poveri e umili. E i suoi insegnamenti sarebbero stati trasmessi ad altri paesi e avrebbero fatto il loro ingresso in tante case. In questo modo veniva stimolato lo studio delle profezie, si convogliavano le attenzioni sul Salvatore e la sua missione veniva fatta conoscere al mondo. -- Testimonies for the Church 9:121 (1909). SC 106 1 Nelle stazioni termali universalmente conosciute e nei centri turistici meta di decine di migliaia di persone alla ricerca della salute o dello svago, dovrebbero stabilirsi pastori o colportori capaci di catturare l'attenzione delle folle. Occorre fare in modo che questi operai colgano l'occasione di presentare il messaggio per questo tempo e organizzino delle riunioni. È auspicabile che siano solleciti nell'af-ferrare le opportunità di parlare alle persone. Accompagnati dalla potenza dello Spirito Santo, che si presentino agli altri con il messaggio di Giovanni il battista: "Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino". Matteo 3:2. SC 106 2 La Parola di Dio deve essere esposta con chiarezza e potenza, affinché quanti hanno orecchie per udire possano ascoltare la verità. In questo modo il messaggio della verità presente incrocerà il cammino di quelli che non lo conoscono e sarà accettato, non da pochi, e da questi annunciato alle loro città in ogni parte del mondo. -- Testimonies for the Church 9:122 (1909). SC 106 3 Libri come Sulle orme del gran medico e Parole di vita sono particolarmente adatti a una diffusione nei centri turistici e si dovrebbe compiere ogni sforzo possibile per dare copie di queste pubblicazioni a chi si riposa e ama leggere. -- Testimonies for the Church 9:85 (1909). SC 106 4 Dovremmo far nascere ristoranti dietetici e ambulatori. Il nostro impegno in questo ambito dovrebbe estendersi fino ai grandi centri balneari. Così come la voce di Giovanni il battista era udita nel deserto, "Preparate la strada al Signore", allo stesso modo quella dei messaggeri del Signore deve essere udibile nei grandi centri turistici e balneari. -- Testimonies for the Church 7:55, 56 (1902). Inviati a due a due SC 106 5 Gesù chiamò i dodici e li inviò a due a due nelle città e nei villaggi. Nessuno partì solo; il fratello andò con il fratello, l'amico con l'amico. Così potevano incoraggiarsi a vicenda, consigliarsi l'uno con l'altro, pregare insieme e aiutarsi. Più tardi, inviò nello stesso modo i settanta discepoli. Il Salvatore voleva che i messaggeri del Vangelo diventassero più uniti. Se questo esempio fosse seguito, l'opera dell'evangelizzazione porterebbe frutti abbondanti. -- The Desire of Ages, 350 (1898). Rally medico-missionari SC 107 1 Secondo le istruzioni che di volta in volta il Signore mi ha dato, degli operai dovrebbero recarsi nelle città e nei paesi per dare un'informazione sanitaria alle popolazioni locali. Coloro che svolgono tale opera raccoglieranno una ricca messe di anime sia fra le classi inferiori sia in quelle superiori. La via per quest'opera è preparata dall'impegno del colportore fedele. -- Testimonies for the Church 9:172 (1909). Medici missionari SC 107 2 Oggi, occorrono medici missionari capaci di testimoniare il Vangelo. Non possiamo permetterci di dedicare anni e anni alla loro preparazione, perché presto molte delle porte aperte saranno chiuse. Non bisogna perdere tempo. Non permettete al nemico di impadronirsi di quei campi che sono attualmente aperti. Piccoli gruppi di operai vadano a svolgere la stessa opera che Cristo affidò ai suoi discepoli. Lavorino come evangelisti, diffondendo le nostre pubblicazioni e parlando della verità a coloro che incontrano. Preghino per i malati e provvedano alle loro necessità, utilizzando rimedi naturali e dei medicamenti a base di droghe, insegnando come si recupera la salute e si evita la malattia. -- Testimonies for the Church 9:172 (1909). SC 107 3 Fratelli e sorelle, consacratevi al servizio del Signore. Non lasciate che neppure un'opportunità passi senza essere colta. Visitate gli ammalati, i sofferenti e mostrate loro un affettuoso interessamento. Se possibile fate quello che potete per metterli completamente a loro agio. In tal modo potrete raggiungere i loro cuori e dire una parola per Gesù. Solo l'eternità rivelerà la portata di questa opera. Altre attività utili si presenteranno a coloro che desiderano fare il dovere che si trova a portata di mano. -- Testimonies for the Church 9:36 (1909). Formazione professionale SC 107 4 Per molte famiglie povere la migliore opera di evangelizzazione potrebbe consistere nell'aiutarli a sistemarsi in campagna, insegnando loro il modo per guadagnarsi da vivere. Questi consigli sono utili non solo per gli abitanti delle città ma anche per quelli della campagna. Infatti, nonostante potenzialmente possano disporre dei mezzi per condurre una vita migliore, molti vivono in miseria. Interi villaggi ignorano tecniche di lavoro e principi igienici. Ci sono famiglie che abitano in baracche con mobilio, abiti e arnesi di lavoro insufficienti. Sono privi di comodità, non dispongono di libri e non hanno la possibilità di svilupparsi culturalmente. Gli animi abbruttiti, i corpi deboli e deformi mostrano gli effetti di ereditarietà e cattive abitudini. -- The Ministry of Healing, 192 (1905). SC 107 5 Si dovrebbero creare attività che permettano alle famiglie povere di trovare un'occupazione. Falegnami, fabbri e chiunque sappia fare un lavoro utile dovrebbe insegnare e aiutare gli inesperti e i disoccupati. -- The Ministry of Healing, 194 (1905). SC 108 1 Gli agricoltori cristiani possono compiere quest'opera aiutando i poveri a trovare una sistemazione in campagna, insegnando loro a coltivare i terreni e renderli produttivi, a usare gli attrezzi agricoli, a coltivare legumi e cereali o piantare e curare i frutteti. -- The Ministry of Healing, 193 (1905). SC 108 2 Nell'assistenza in favore dei poveri ci sono ampie possibilità sia per gli uomini sia per le donne. La cuoca, la sarta, l'infermiera possono insegnare ai membri delle famiglie più povere a cucinare, aggiustare abiti, curare i malati e tenere pulita la casa. Fate il possibile perché i ragazzi e le ragazze imparino un mestiere utile. -- The Ministry of Healing, 194 (1905). Invitare alle riunioni evangelistiche SC 108 3 Ci sono molte cose che possono fare le persone intenzionate a lavorare. Tanti non si recano in chiesa per ascoltare la predicazione della verità. Con un impegno personale assolto con saggezza e semplicità, potrebbero essere persuasi a dirigere i loro passi verso la casa di Dio e lasciarsi convincere la prima volta che odono un sermone sulla verità presente. Se i vostri inviti dovessero essere rifiutati, non scoraggiatevi, ma perseverate fino a quando i vostri sforzi saranno coronati da successo. -- The Review and Herald, 10 giugno 1880. Riunirsi alla scuola del sabato SC 108 4 Un altro compito che chiunque può svolgere è riunire bambini e giovani per partecipare alla Scuola del Sabato. In questo modo i giovani lavorano efficacemente per l'amato Salvatore. Hanno la possibilità di determinare il destino delle persone, compiere un'opera in favore della comunità e del mondo, la cui estensione e importanza non saranno mai rivelate fino al giorno del rendiconto finale, quando la frase "ben fatto" sarà rivolta a tutti coloro che si saranno dimostrati buoni e fedeli. -- The Review and Herald, 10 giugno 1880. Con la penna e la parola SC 108 5 Annunciate per iscritto e a voce che Gesù è vivente e intercede a nostro favore. Unitevi al grande Maestro, seguite il Redentore disinteressato attraverso il suo pellegrinaggio d'amore sulla terra. -- The Review and Herald, 24 gennaio 1893. SC 108 6 Alcuni lavoreranno in un modo, altri diversamente, secondo la volontà del Signore; tutti, però, si adopereranno per lottare compatti e mantenere l'unità dell'opera. Essi devono operare per lui sia scrivendo sia parlando. -- Testimonies for the Church 9:26 (1909). SC 108 7 Parliamo di Cristo crocifisso, ricordiamolo nelle preghiere, nei canti e questo solenne argomento farà breccia nei cuori e li conquisterà. -- Testimonies for the Church 6:67 (1900). SC 109 1 La testimonianza scritta è una potenza nelle mani di uomini che sentono la verità bruciare sull'altare dei loro cuori e hanno un entusiasmo intelligente nei confronti di Dio, bilanciato da una sana capacità critica. La parola scritta, immersa nella fonte della pura verità, può irradiare raggi di luce negli angoli più lontani della terra, che a loro volta li rifletteranno aggiungendo nuova forza e generando nuova luce da diffondere ovunque. -- Life Sketches of Ellen G. White, 214 (1915). SC 109 2 I nostri pastori non devono impegnare ogni loro energia nella predicazione di sermoni ed esaurire così il loro compito. Sono chiamati a istruire i membri di chiesa in merito al modo di praticare e far prosperare questo ramo dell'opera (armonia missionaria), che per la nostra società missionaria è come una ruota all'interno di un'altra ruota. Il movimento di questa ruota più interna determina un'azione sana e potente da parte della ruota più esterna. Facciamo cessare il movimento della ruota interna e avremo come immediato risultato la diminuzione della vita e dell'attività da parte della società missionaria. -- The Review and Herald, 10 giugno 1880. SC 109 3 Non stanchiamoci di fare un vigile lavoro missionario. C'è un'opera alla quale ciascuno di voi può dedicarsi con profitto se solo resterà in comunione con Dio. Prima di scrivere lettere per porre domande, elevate sempre il vostro cuore al Signore chiedendo di concedervi la capacità di riunire qualche ramo selvatico che può essere innestato nella vera vite e portare frutto alla gloria di Dio. Tutti coloro che umilmente fanno la loro parte in questa opera, si perfezioneranno di continuo a loro volta nella loro qualità di operai nella vigna del Signore. -- The Review and Herald, 10 giugno 1880. ------------------------Capitolo 11: L'opera medico-missionaria Un'opera di primaria importanza SC 110 1 Durante il suo ministero, Gesù dedicò più tempo alla guarigione dei malati che alla predicazione. -- The Ministry of Healing, 19 (1905). SC 110 2 L'opera medico-missionaria spalanca molte porte davanti al vero riformatore. -- Testimonies for the Church 7:62 (1902). SC 110 3 L'opera medico-missionaria autentica è il Vangelo messo in pratica. -- Testimonies for the Church 8:168 (1904). SC 110 4 Nella predicazione della Parola di Dio e nel lavoro del medico il Vangelo trova un'attuazione tecnica e pratica. -- The Ministry of Healing, 144 (1905). SC 110 5 Il Salvatore del mondo ha dedicato più tempo e fatica a guarire i sofferenti dalle loro infermità che a predicare. La sua ultima raccomandazione agli apostoli, suoi rappresentanti in terra, fu quella di imporre le mani sui malati per poterli sanare. Quando il Maestro tornerà, darà un encomio a quanti hanno visitato gli infermi e assistito le necessità dei derelitti. -- Testimonies for the Church 4:225 (1885). SC 110 6 L'opera medico-missionaria prepari la via alla presentazione della verità presente, che salva: la proclamazione dell'ultimo messaggio, il messaggio del terzo angelo. Se questo viene fatto, il messaggio non sarà eclissato né il suo progresso risulterà ostacolato. -- Testimonies for the Church 6:293 (1900). SC 110 7 Rispondete prima alle necessità dei bisognosi, dando sollievo alle loro carenze e sofferenze fisiche e solo dopo troverete la strada spianata per arrivare al loro cuore, dove potrete seminare i buoni semi della virtù e della religione. -- Testimonies for the Church 4:227 (1885). SC 110 8 Nulla assicura la forza spirituale e sviluppa lo zelo e la riflessione quanto la visita e la cura degli ammalati e dei poveri, per aiutarli a conoscere la verità e fondare la loro fede in Gesù. -- Testimonies for the Church 4:75, 76 (1885). L'esempio divino SC 110 9 Cristo, il grande medico missionario, è il nostro esempio... Egli guariva i malati e predicava l'Evangelo. Nel suo ministero, guarigione e predicazione erano strettamente unite. Neppure oggi esse devono essere separate. -- Testimonies for the Church 9:170, 171 (1909). SC 110 10 I discepoli di Cristo devono seguire il suo esempio. Andando da un luogo all'altro egli consolava i sofferenti e guariva gli infermi, poi presentava loro le solenni verità del suo regno. I suoi fedeli dovrebbero fare altrettanto. -- Christ's Object Lessons, 233, 234 (1900). SC 110 11 L'esempio di Cristo deve essere seguito da coloro che si dicono suoi figli. Sopperite alle necessità fisiche dei vostri simili e la loro gratitu dine abbatterà le barriere della diffidenza e vi permetterà di raggiungere i loro cuori. Concedete a questa riflessione tutta l'attenzione possibile. -- Testimonies for the Church 9:127 (1909). SC 111 1 I medici missionari dovrebbero particolarmente manifestare, con lo spirito, le parole e il carattere che stanno seguendo l'esempio di Gesù, modello divino dell'impegno medico-missionario. -- Testimonies for the Church 7:127 (1902). Benessere fisico e salute spirituale SC 111 2 II Vangelo e l'opera medica devono avanzare di pari passo. Il Vangelo deve essere legato ai principi della vera riforma sanitaria e il cristianesimo manifestarsi nella vita pratica. Deve essere compiuta un'opera di riforma completa e sincera... Dobbiamo presentare alle persone i principi della riforma sanitaria e fare tutto quello che è nelle nostre possibilità per guidare uomini e donne a scorgere l'indispensabilità di tali principi e della loro applicazione. -- Testimonies for the Church 6:379 (1900). SC 111 3 Dio desidera che anche noi operiamo come fecero i discepoli. La guarigione fisica è collegata con il mandato evangelico. Nella proclamazione del messaggio del Vangelo l'opera dell'insegnamento e della guarigione non devono mai essere separate. -- The Ministry of Healing, 141 (1905). SC 111 4 L'opera medico-missionaria e il ministero evangelistico sono i canali grazie ai quali Dio cerca di spandere una provvista costante della sua bontà. Devono essere come il fiume della vita che irriga la sua chiesa. -- Bible Echo, 12 agosto 1901. SC 111 5 I nostri ministri, che hanno già un'esperienza nella predicazione della Parola, imparino a fare piccole medicazioni e poi si adoperino nell'attività evangelistica e medico-missionaria. -- Testimonies for the Church 9:172 (1909). SC 111 6 Andando da un luogo all'altro, il colportore evangelista troverà molte persone malate. Dovrebbe avere una conoscenza pratica relativa alle cause della malattia e capire quali semplici trattamenti consigliare per dare un po' di sollievo ai sofferenti. Ma soprattutto, dovrà pregare con fede e semplicità per gli infermi, conducendoli al grande Medico. Nel suo cammino e nella sua opera per il Signore, egli ha accanto gli angeli che gli permettono di trovare l'accesso ai cuori. Quale vasto e fertile campo per l'impegno missionario si apre davanti al colportore fedele e consacrato; quali benedizioni riceverà nel fedele compimento della sua opera! -- The Southern Watchman, 20 novembre 1902. SC 111 7 Tutti coloro che diffondono il messaggio del Vangelo devono comprendere che l'insegnamento di questi principi rientra nel compito che è stato loro affidato: quest'opera è particolarmente necessaria e il mondo ne attende la realizzazione. -- The Ministry of Healing, 147 (1905). Il braccio destro del messaggio SC 111 8 Io sono stata ripetutamente informata che l'opera medico-missionaria è destinata ad avere, con quella del messaggio del terzo angelo, lo stesso rapporto che esiste fra il braccio, la mano e il corpo tutto intero. Sotto la guida del condottiero divino esse devono procedere concordi nel preparare la via all'avvento di Gesù. La mano destra del corpo della verità deve essere sempre attiva, costantemente al lavoro, e Dio la fortificherà. Essa, però, non è destinata a sostituire il corpo. E anche il corpo non deve dire alla mano: "Io non ho bisogno di te!". Il corpo ha bisogno della mano per svolgere un'opera decisa ed efficace. Sia l'uno sia l'altra hanno il proprio rispettivo compito; se agiscono indipendentemente l'uno dall'altra ne deriverà una grave perdita. -- Testimonies for the Church 6:288 (1900). SC 112 1 L'opera medico-missionaria deve assolutamente essere attuata. E rappresentare per l'opera di Dio ciò che la mano rappresenta per il corpo. -- Testimonies for the Church 8:160 (1904). Collaborazione divina SC 112 2 Cristo ode i lamenti di ogni sofferente. Quando uno spirito malvagio tormenta un corpo umano, egli ne sente lo strazio. Quando la febbre inaridisce la corrente di vita, egli ne avverte l'agonia. Gesù ora è disposto a guarire gli ammalati come quando viveva sulla terra. I suoi discepoli sono i suoi rappresentanti e i suoi strumenti di lavoro; tramite loro desidera esercitare la sua potenza di guarigione. -- The Desire of Ages, 823, 824 (1898). SC 112 3 Dio ha pensato di far sentire la sua voce, attraverso i suoi discepoli, agli ammalati, agli sfortunati e a coloro che sono posseduti dai demoni. Per mezzo di questi strumenti umani egli vuole essere il consolatore che il mondo non conosce. -- The Ministry of Healing, 106 (1905). SC 112 4 Cristo collabora con quanti si spendono nell'opera medico-missionaria. -- Testimonies for the Church 7:51 (1902). SC 112 5 Il Signore operava mediante loro. E ovunque andavano, i malati erano guariti e ai poveri veniva annunciato il Vangelo. -- The Acts of the Apostles, 106 (1911). SC 112 6 Cristo non è sceso personalmente in questo mondo per recarsi nelle nostre città e nei nostri villaggi a guarire gli ammalati; però ha affidato a noi l'incarico di portare avanti l'opera medico-missionaria, da lui iniziata. -- Testimonies for the Church 9:168 (1909). Il compito di ogni chiesa SC 112 7 C'è un messaggio che riguarda la riforma sanitaria e che deve essere annunciato in ogni chiesa. -- Testimonies for the Church 6:370 (1900). SC 112 8 L'opera medico-missionaria dovrebbe rappresentare una parte dell'attività di ogni chiesa nel nostro paese. -- Testimonies for the Church 6:289 (1900). SC 112 9 Noi siamo giunti a un'epoca in cui ogni membro di chiesa dovrebbe occuparsi dell'opera medico-missionaria. -- Testimonies for the Church 7:62 (1902). SC 112 10 La missione della riforma sanitaria è lo strumento nelle mani del Signore per alleggerire la sofferenza nel nostro mondo e purificare la sua chiesa. Insegnate alle persone che possono essere d'aiuto propositivo al Signore, collaborando con lui al recupero della salute fisica e spirituale. Quest'opera reca la firma del cielo e aprirà le porte all'ingresso di altre preziose verità. C'è spazio per chiunque desideri impegnarsi intelligentemente in questo compito. -- Testimonies for the Church 9:112, 113 (1909). SC 113 1 Davanti a noi si annunciano stagioni turbolente, ma non possiamo permetterci di pronunciare una sola parola di scoraggiamento o scetticismo. Ricordiamoci che siamo latori di un messaggio di guarigione per un mondo popolato da individui malati di peccato. -- Special Testimonies, Series B 8:24. SC 113 2 Quest'azione, opportunamente condotta, salverà molti miseri peccatori negletti dalle chiese. Tanti che non sono della nostra fede bramano il soccorso che i cristiani hanno il dovere di dare. Se il popolo di Dio manifestasse un sincero interesse per i propri vicini, molti sarebbero raggiunti dalla verità. Niente darà valore all'opera quanto l'assistenza prestata alle persone, là dove esse si trovano. Migliaia di esse potrebbero rallegrarsi nel messaggio se coloro che sostengono di amare Dio e di osservare i suoi comandamenti agissero come Cristo agì. SC 113 3 Quando l'opera medico-missionaria conquista in tal modo uomini e donne, avviandoli a una salutare conoscenza di Cristo e della verità, possono essere investiti in essa denaro e intensa attività senza rischio, perché si tratta di un'opera duratura. -- Testimonies for the Church 6:280 (1900). SC 113 4 Il nostro popolo deve mostrare di avere un vivo interesse per l'opera medico-missionaria e prepararsi studiando quei libri che sono stati scritti per fornire istruzioni in questo campo. Questi libri meritano maggiore attenzione e apprezzamento più di quanto non ne abbiano ricevuto. Molte istruzioni contenute in questi libri sono state scritte allo scopo di fornire un quadro completo dei princìpi della salute. Coloro che studiano questi princìpi e li mettono in pratica saranno particolarmente benedetti nello spirito e nel corpo. Una comprensione di questa filosofia della salute sarà una salvaguardia contro il numero crescente delle malattie che colpiscono l'uomo. -- Testimonies for the Church 7:63 (1902). SC 113 5 Sono stata informata che l'opera medico-missionaria metterà in luce uomini che, sebbene si siano abbandonati ad abitudini dissolute e siano sprofondati nell'abbrutimento, sono tuttora sensibili a queste attenzioni. È però necessario che essi siano accolti e incoraggiati. Per poterli risollevare occorrerà un impegno deciso, paziente e serio. Essi non sono nelle condizioni di potersi riprendere da soli. Possono, sì, udire la chiamata di Cristo, ma i loro orecchi sono troppo storditi per coglierne il significato; gli occhi loro sono troppo offuscati per distinguere qualcosa di buono in serbo per loro. Nondimeno essi non devono essere esclusi dal convito del Vangelo. Deve giungere loro l'invito: "Vieni!". Per quanto indegni possano sentirsi, il Signore dice: "Costringeteli a entrare". Non date ascolto a nessuna scusa, ma guadagnateli con l'amore e la gentilezza. -- Testimonies for the Church 9:34 (1909). SC 114 1 Chi si accinge a svolgere intelligentemente l'attività medico-missionaria? Mediante quest'opera, le menti di coloro che vengono nei nostri ospedali per farsi curare, devono essere rivolte a Cristo e invitate a unire la loro debolezza con la sua forza. -- Testimonies for the Church 7:70 (1902). SC 114 2 L'opera del Signore è chiamata a progredire sempre. Non si dovrebbero trascurare le iniziative medico-missionarie. Io sono persuasa del fatto che mancano operai zelanti, devoti, intelligenti e capaci. -- Testimonies for the Church 9:168, 169 (1909). SC 114 3 Fate in modo che introducano il principio vivente della riforma sanitaria nelle comunità che, per larga parte, lo ignorano. -- Testimonies for the Church 9:118 (1909). SC 114 4 Sono stata incaricata di dire agli educatori della riforma sanitaria: andate avanti. Il mondo ha bisogno dell'influenza che potete esercitare per respingere la marea del malessere morale. Che quanti annunciano il messaggio del terzo angelo restino fedeli ai loro valori. -- Testimonies for the Church 9:113 (1909). Il programma di sviluppo medico SC 114 5 Il Signore concederà alle nostre istituzioni sanitarie già affermate l'opportunità di collaborare con lui dando assistenza alle strutture più recenti. Ogni nuova istituzione deve essere vista come una sorella ausiliaria nella grande missione riguardante l'annuncio del messaggio del terzo angelo. SC 114 6 Dio ha dato alle nostre istituzioni sanitarie la possibilità di promuovere un'opera che sarà simile a una pietra vivente e si svilupperà grazie all'azione di una mano invisibile. Consentiamo a questa pietra mistica di mettersi in movimento. -- Testimonies for the Church 7:59 (1902). Opera istituzionale SC 114 7 Dovremmo aprire ristoranti salutisti e ambulatori. Il nostro impegno in questo settore dovrebbe comprendere anche i grandi centri balneari. Come venne udita nel deserto la voce di Giovanni il battista per preparare "la via al Signore" (Luca 3:4), così sia anche quella dei messaggeri del Signore nei grandi centri balneari e turistici. -- Testimonies for the Church 7:55, 56 (1902). SC 114 8 Mi è stato fatto vedere come in numerose città sia consigliabile avere un ristorante associato a un ambulatorio. Le due realtà possono collaborare nel sostenere sani principi. Talvolta può anche essere opportuno avere delle stanze che fungano da alloggio per i malati. Queste strutture serviranno a trovare la clientela per gli ambulatori che sorgono in campagna. -- Testimonies for the Church 7:60 (1902). SC 114 9 Il Signore ha un messaggio per le nostre città, un messaggio che siamo chiamati ad annunciare durante i nostri congressi all'aperto, le conferenze pubbliche e anche con l'ausilio delle pubblicazioni. Oltre a questo, nelle città devono nascere dei ristoranti dai quali procla mare il messaggio della temperanza. Dovrebbero essere presi degli accordi per organizzare incontri in collaborazione con i nostri ristoranti. Quando possibile, si provveda perché ci sia una stanza nella quale invitare gli ospiti ad assistere a conferenze sulla scienza della salute e la temperanza cristiana, durante le quali possano ottenere istruzioni sulla preparazione di cibi sani e altri importanti soggetti. -- Testimonies for the Church 7:115 (1902). SC 115 1 Chi frequenta i nostri ristoranti dovrebbe avere delle letture a disposizione. Sarebbe opportuno richiamare la loro attenzione alle nostre pubblicazioni che si occupano di temperanza e riforma alimentare, oltre a opuscoli che parlano degli insegnamenti di Cristo. Ogni membro di chiesa dovrebbe assumersi l'impegno di fornire questo genere di materiale. A tutti i presenti dovrebbe essere consegnato qualcosa da leggere. È possibile che molti rinuncino alla lettura, ma qualcuno nelle cui mani avete consegnato quel materiale potrebbe essere in cerca della luce. Leggeranno e studieranno e poi lo passeranno anche ad altri. -- Testimonies for the Church 7:116 (1902). SC 115 2 Mi è stato mostrato che una delle ragioni principali perché ristoranti dietetici e ambulatori dovrebbero essere stabiliti nel centro delle grandi città è che con questi mezzi l'attenzione di uomini autorevoli sarà richiamata sul messaggio del terzo angelo. Notando che questi ristoranti sono condotti in maniera ben diversa da quella in uso nei comuni ristoranti, gli uomini dotati di buon senso cominceranno a chiedersi il perché di questa differenza nei metodi e verranno così a conoscenza dei princìpi che ci spingono a offrire una migliore alimentazione. In tal modo essi conosceranno il messaggio di Dio per il nostro tempo. -- Testimonies for the Church 7:122, 123 (1902). Scuole di cucina SC 115 3 Ho ricevuto istruzioni per incoraggiare la nascita di scuole di cucina in ogni luogo nel quale viene portata avanti l'opera medico-missionaria. Si dovrà tentare tutto quello che è nelle nostre possibilità per invogliare le persone alla riforma. Fate in modo che su di loro risplenda la maggior quantità di luce possibile. Insegnate loro a fare ogni miglioramento plausibile nella preparazione dei cibi e incoraggiateli a trasmettere ad altri ciò che avranno appreso. -- Gospel Workers, 362, 363 (1915). SC 115 4 Occorre creare delle scuole di cucina nelle quali insegnare a chi le frequenta come cucinare in modo sano e rivelare la necessità di scartare certi alimenti nocivi. Ma non dovremo mai promuovere un regime alimentare assimilabile alla carestia. È possibile accedere a una dieta sana e completa senza ricorrere al consumo di the, caffè e carne. Il compito di insegnare agli altri come cucinare in modo sano, completo e appetitoso è estremamente importante. -- Testimonies for the Church 9:112 (1909). Un messaggio tempestivo SC 116 1 Non potrò mai raccomandare abbastanza energicamente a tutti i nostri membri di chiesa, a tutti i veri missionari, a tutti i credenti nel messaggio del terzo angelo, a tutti coloro che trattengono il loro piè per non violare il sabato, di riflettere sul messaggio del capitolo 58 di Isaia. L'opera di beneficenza raccomandata in questo capitolo è quella che Dio vuole che sia compiuta dal suo popolo in questo tempo. Si tratta di un'opera da Dio stesso prescritta. Noi non siamo lasciati nel dubbio per quel che riguarda il luogo cui il messaggio si riferisce e il tempo del suo adempimento, in quanto si legge: "I tuoi ricostruiranno sulle antiche rovine; tu rialzerai le fondamenta gettate da molte età e sarai chiamato il riparatore delle brecce, il restauratore dei sentieri per rendere abitabile il paese". Versetto 12. Il memoriale di Dio, il sabato, settimo giorno, il segno della sua opera nella creazione del mondo, è stato sostituito dall'uomo del peccato. Il popolo di Dio ha un'opera particolare da compiere: riparare la breccia aperta nella legge di Dio, e più si avvicina la fine, più urgente diventa tale opera. Tutti coloro che amano Dio, dimostreranno di avere il suo segno osservando i suoi comandamenti. Per questo la vera opera medico-missionaria si collega in modo inseparabile con l'osservanza dei comandamenti di Dio, fra i quali è specialmente menzionato il sabato, poiché esso è il grande memoriale dell'opera creatrice di Dio. La sua osservanza è collegata con l'opera di restaurazione dell'immagine di Dio nella creatura. Questo è il ministero che il popolo di Dio deve svolgere nella nostra epoca. Questo ministero, se fedelmente assolto, recherà grandi benedizioni alla chiesa. -- Testimonies for the Church 6:265, 266 (1900). ------------------------Capitolo 12: Evangelizzare con la Bibbia Un'idea di ispirazione divina SC 117 1 Il progetto di tenere studi biblici è di ispirazione divina. Ci sono molti uomini e donne che possono dedicarsi a questo ramo dell'opera missionaria; si devono dunque formare dei servitori affinché diventino vigorosi uomini di Dio. SC 117 2 Con questo strumento, la Parola del Signore è stata annunciata a migliaia di persone e i servitori sono entrati in contatto personale con gente di ogni lingua e nazione. La Bibbia viene introdotta nelle famiglie e le sue verità sacre trovano dimora nelle coscienze. Gli individui vengono sollecitati a leggere, esaminare e giudicare da loro stessi e devono assumersi la responsabilità di accogliere o respingere la conoscenza divina. Dio non permetterà che questa preziosa opera svolta per lui resti senza ricompensa, ma coronerà con successo ogni umile sforzo avanzato nel suo nome. -- Gospel Workers, 192 (1915). SC 117 3 Il compito da svolgere ci è stato assegnato dal Padre celeste. Siamo chiamati a prendere le nostre Bibbie e uscire per avvisare il mondo. Dobbiamo essere la mano attiva di Dio nel salvare persone, un canale per mezzo del quale il suo amore possa fluire giorno dopo giorno in direzione di chi si sta perdendo. -- Testimonies for the Church 9:150 (1909). La chiamata precisa SC 117 4 Molti saranno chiamati a lavorare di casa in casa dando studi biblici e pregando con chi è interessato alla verità. -- Testimonies for the Church 9:172 (1909). SC 117 5 Molti operai sono chiamati a fare la loro parte, svolgendo il lavoro porta a porta e offrendo studi biblici nelle famiglie. -- Testimonies for the Church 9:141 (1909). SC 117 6 Donne consacrate dovrebbero impegnarsi nel lavoro biblico di porta in porta. -- Testimonies for the Church 9:120, 121 (1909). SC 117 7 Seguendo le orme di Cristo, entreremo in contatto con chi ha bisogno del nostro servizio. Dobbiamo aprire la Bibbia alla comprensione degli uomini, presentare loro le esigenze della legge divina, ma anche le sue promesse a chi esita, ridestare l'attenzione del disattento e dare nuova energia al debole. -- Gospel Workers, 336 (1915). SC 117 8 Con l'episodio che ha coinvolto Filippo e l'etiope, viene presentata quella fascia di persone che hanno bisogno di missionari, come Filippo, che odono la voce del Signore e vanno là dove egli li manda. SC 117 9 Ci sono tanti individui che leggono le Scritture, ma che non sono in grado di coglierne il senso. Occorrono uomini e donne che cono scono Dio e spieghino la Parola a quelle persone. -- Testimonies for the Church 8:58, 59 (1904). SC 118 1 I membri delle nostre chiese dovrebbero svolgere con maggiore impegno il lavoro di casa in casa, dare studi biblici e distribuire stampati. -- Testimonies for the Church 9:127 (1909). SC 118 2 Facciamo in modo che gli operai vadano di porta in porta per studiare la Bibbia con le persone. -- Testimonies for the Church 9:123 (1909). SC 118 3 In molti Stati vi sono colonie di agricoltori industriosi e agiati i quali non hanno mai udito la verità presente. Bisogna lavorare fra loro. Che i nostri membri di chiesa intraprendano questo tipo di servizio. Prestando o vendendo libri, distribuendo giornali, dando studi biblici, i nostri laici potrebbero fare molto per i loro vicini. Pieni di amore per le anime, essi potrebbero proclamare il messaggio con tale potenza da convertire molte persone. -- Testimonies for the Church 9:35 (1909). Scene impressionanti SC 118 4 A centinaia, a migliaia visitavano le famiglie schiudendo dinanzi a esse la Parola di Dio. I cuori erano convinti della potenza dello Spirito Santo e si manifestava uno spirito di vera conversione. -- Testimonies for the Church 9:126 (1909). SC 118 5 Due operai biblici sedevano in una famiglia. Con la Bibbia aperta davanti a sé, presentavano il Signore Gesù Cristo come Salvatore che perdona i peccati. Una fervida preghiera fu innalzata a Dio e i cuori rimasero toccati e soggiogati dall'influenza dello Spirito di Dio. Furono dette delle preghiere con vigore e potenza. Mentre la Parola di Dio veniva spiegata io vidi le Scritture illuminate da una dolce e radiosa luce. Allora dissi sottovoce: "Va' fuori per le strade e lungo le siepi e costringili a entrare, affinché la mia casa sia piena". Luca 14:23. -- Testimonies for the Church 9:35 (1909). SC 118 6 Molte persone leggono la Bibbia ma non riescono a capire il suo vero significato. Nel mondo ci sono uomini e donne che stanno cercando ansiosamente il cielo. Queste anime assetate di luce innalzano a Dio preghiere e piangendo chiedono la grazia divina e lo Spirito Santo. Molti sono ai confini del regno di Dio, in attesa di essere raccolti in esso. -- The Acts of the Apostles, 109 (1911). Preparazione al compito SC 118 7 I discepoli di Gesù non stanno conformandosi alla mente e alla volontà di Dio, se sono soddisfatti di restare nell'ignoranza di fronte alla sua Parola. Tutti dovrebbero diventare studiosi della Bibbia; Cristo ordinò a chi lo seguiva: "Voi investigate le Scritture, perché pensate d'aver per mezzo di esse vita eterna, ed esse son quelle che rendono testimonianza di me". Giovanni 5:39. SC 118 8 Pietro ci esorta in questo modo: "Siate sempre pronti a render conto della speranza che è in voi a tutti quelli che vi chiedono spiegazioni". 1 Pietro 3:15. -- Testimonies for the Church 2:633, 634 (1885). SC 119 1 Quelli che sono sinceramente convertiti devono riuscire a ottenere una comprensione sempre più chiara delle Scritture, che permetta loro di pronunciare parole di luce e salvezza a chi si trova nelle tenebre e sta consumandosi a motivo dei suoi peccati. -- Testimonies for the Church 9:121 (1909). SC 119 2 Siamo chiamati ad annunciare l'ultimo monito di Dio agli uomini; quanto slancio dovremmo manifestare nello studio della Bibbia e quale entusiasmo per la diffusione della conoscenza! ogni persona che abbia ricevuto l'illuminazione divina, cerchi di trasmetterla; i servitori si spostino di casa in casa, spiegando la Bibbia alle persone, facendo circolare le pubblicazioni e parlando agli altri della luce che li ha benedetti. -- Gospel Workers, 353 (1915). SC 119 3 Quando è attiva una scuola di formazione per operai biblici, si può svolgere al meglio un lavoro ben equilibrato. Durante il periodo in cui hanno luogo le conferenze pubbliche, in sinergia dovrebbero nascere scuole condotte da evangelisti di esperienza, dotati di una profonda comprensione spirituale, in grado di istruire quotidianamente gli operai biblici ma anche di unirsi con entusiasmo al grande sforzo di portare avanti la campagna di evangelizzazione. -- Testimonies for the Church 9:111 (1909). Il segreto del successo SC 119 4 Mettete entusiasmo e fervore nelle vostre preghiere, negli studi biblici e nelle predicazioni così da lasciare l'impressione che le verità sacre da voi presentate agli altri siano una realtà vivente. SC 119 5 Qualsiasi cosa facciate per Gesù, cercate con ogni vostra forza di compierla con sincerità. Evitate di pensare di avere raggiunto la vetta e di non poter salire oltre... Predisponetevi al vostro compito, così da riuscire a presentare la verità in maniera accattivante per quanti vi ascoltano. SC 119 6 Selezionate i passi più interessanti della Scrittura che potete rivelare, venite subito al punto e cercate di catturare la loro attenzione e prepararli secondo le vie del Signore. -- The Review and Herald, 26 luglio 1887. SC 119 7 Presentando alla gente la Bibbia quale essa è, può essere svolta una grande opera. Recate la Parola divina alla porta di ognuno e raccomandate a ogni coscienza le sue chiare dichiarazioni. Ripetete a tutti l'invito di Gesù: "Investigate le Scritture". Giovanni 5:39. Esortate gli uomini a leggere la Bibbia come essa è, a chiedere la luce divina per comprenderla, non appena la luce rifulge, accettare con letizia ogni suo prezioso raggio e portarne impavidi la testimonianza. -- Testimonies for the Church 5:388 (1889). Un'opera gioiosa SC 119 8 Aprire le Scritture ai propri simili è un'opera gioiosa. -- Testimonies for the Church 9:118 (1909). SC 119 9 Aprite le Scritture alle persone che si trovano nell'oscurità e non vi lamenterete per la stanchezza e il disinteresse nella causa della verità. Il vostro cuore sarà come risvegliato dall'ansietà per la salvezza del vostro prossimo per la gioia di fronte alle testimonianze della fede che riempirà l'animo; e scoprirete anche che "chi annaffia sarà egli pure annaffiato". Proverbi 11:25. -- The Review and Herald, 13 marzo 1888. ------------------------Capitolo 13: Il ministero della pagina stampata Un'opera di primaria importanza SC 121 1 Se c'è un'opera che merita la precedenza su altre, questa è la diffusione della nostra stampa alle persone, che genererà in loro il desiderio di indagare le Scritture. SC 121 2 Tale missione -- presentare i libri alle famiglie, conversare e pregare insieme e per loro -- è una valida opera evangelistica. -- The Colporteur Evangelist, 80 (1950). SC 121 3 Ogni avventista del settimo giorno dovrebbe chiedersi: "Cosa posso fare per annunciare il messaggio del terzo angelo?". Cristo è venuto su questo mondo per affidare ai suoi servitori questo messaggio da trasmettere alle chiese. Deve essere divulgato a ogni nazione, lingua e popolo. Ma in che modo? La distribuzione dei nostri stampati è uno dei mezzi di diffusione del messaggio. Ogni credente deve distribuire i prospetti, gli opuscoli e i libri che contengono il messaggio per il nostro tempo. C'è bisogno di colportori che siano in prima linea per far circolare ovunque la nostra stampa. -- The Southern Watchman, 5 gennaio 1904. SC 121 4 Le riviste e i libri sono i mezzi di cui Dio si serve perché il messaggio che egli rivolge alle persone sia continuamente davanti alla loro mente. Illuminando e confermando gli animi nella verità, le pubblicazioni svolgono un'opera superiore a quella compiuta dal solo ministero della Parola. I messaggeri silenziosi che vengono collocati nei focolari dai colportori, rafforzeranno il ministero evangelico in tutti i sensi, poiché lo Spirito Santo agirà sulle menti delle persone che leggono i libri, come fa con chi ascolta la predicazione della Parola. Lo stesso ministero degli angeli che guida l'opera del ministro, accompagna i libri contenenti la verità. -- Testimonies for the Church 6:315, 316 (1900). SC 121 5 L'opera del colportaggio non deve essere fatta languire. I libri che contengono la luce sulla verità devono essere distribuiti in maggiore quantità possibile. I presidenti delle nostre Federazioni e altri dirigenti responsabili hanno un dovere da compiere in questo ambito. -- The Southern Watchman, 25 aprile 1905. SC 121 6 Il mondo deve ricevere la luce della verità mediante il ministero di evangelizzazione della Parola espresso nei nostri libri e periodici. Le nostre pubblicazioni sono chiamate a mostrare che la fine di ogni cosa è imminente. -- The Colporteur Evangelist, 100 (1950). SC 121 7 Dio invita i suoi figli ad agire come uomini vivi e a non essere indolenti, pigri e indifferenti. Dobbiamo portare agli altri le pubblicazioni ed esortarli ad accettarle. -- The Southern Watchman, 25 aprile 1905. SC 122 1 Le nostre pubblicazioni stanno piantando oggi il seme del Vangelo e sono strumenti utili per portare persone a Cristo, tanto quanto la Parola predicata. Intere comunità si sono costituite in seguito alla loro diffusione. In questo lavoro, ogni discepolo di Cristo può svolgere un proprio ruolo. -- The Review and Herald, 10 giugno 1880. SC 122 2 Un messaggero del cielo era in mezzo a noi. Egli pronunciava parole di avvertimento e di ammaestramento. Egli ci fece chiaramente comprendere che il mondo perisce per mancanza di conoscenza dell'Evangelo. Questo messaggio, contenuto nelle nostre pubblicazioni già stampate o da stampare, dovrebbe essere diffuso fra la gente. -- Testimonies for the Church 9:67 (1909). SC 122 3 L'opera delle pubblicazioni dovrebbe rappresentare il mezzo con il quale diffondere rapidamente al mondo la luce sacra della verità presente. -- Testimonies for the Church 9:69 (1909). SC 122 4 Satana si occupa di questo ambito, divulgando letteratura che svilisce la morale e inquina le menti dei giovani. Pubblicazioni profane sono ampiamente diffuse in tutto il paese. Ogni membro di chiesa dovrebbe essere profondamente interessato a distribuire stampati destinati a elevare le menti e a portare la verità alle persone in maniera diretta. Questi periodici e opuscoli esistono perché il mondo conosca il messaggio contenuto; essi sono stati spesso strumenti di conversione per tante persone. -- The Review and Herald, 10 giugno 1880. SC 122 5 Abbiamo letteralmente sonnecchiato per quanto riguarda l'opera che può essere compiuta grazie alla circolazione di una stampa adeguatamente preparata. Diamoci da fare, attraverso il saggio utilizzo di libri e periodici, per predicare la Parola con energia rinnovata, affinché il mondo possa comprendere il messaggio che Cristo consegnò a Giovanni sull'isola di Patmos. -- The Colporteur Evangelist, 101 (1950). SC 122 6 Membri di chiesa, rendetevi conto quanto è importante far circolare la nostra stampa e dedicate più tempo a questo lavoro. Fate entrare nelle case della gente periodici, opuscoli che predicheranno il Vangelo nei suoi vari aspetti. SC 122 7 Non c'è tempo da perdere, è auspicabile che in tanti si dedichino spontaneamente e disinteressatamente all'opera del colportaggio e contribuiscano così a far risuonare un monito estremamente necessario. Quando la chiesa compie la missione affidatale avanzerà "bella come la luna, pura come il sole, tremenda come un esercito a bandiere spiegate". Cantico die cantici 6:10. -- The Southern Watchman, 20 novembre 1902. SC 122 8 La luce della verità sta diffondendo i suoi raggi sul mondo grazie all'attività missionaria. La stampa è uno strumento per raggiungere molte persone che altrimenti non sarebbero raggiunte con la predicazione. -- Testimonies for the Church 5:388 (1889). SC 122 9 Siamo ormai alla fine: la notte della prova è ormai al suo culmine. Satana sta esercitando tutto il suo potere perché sa che il tempo che gli rimane è poco. Il castigo di Dio è sul mondo. Tutti coloro che conoscono la verità devono rifugiarsi nel cavo della Roccia. La verità non deve essere soffocata. Piuttosto la si deve annunciare chiaramente. La pura verità deve essere esposta in libri e opuscoli da diffondere come foglie di autunno. -- Testimonies for the Church 9:231 (1909). SC 123 1 Occorrono colportori che si assumano il compito di portare alla gente questi silenziosi messaggeri di verità, colportori che sentono il peso della loro salvezza e che possano pronunciare le parole più appropriate a quanti stanno cercando la luce. Qualcuno potrebbe dire: "Io non sono un pastore, non posso predicare agli altri"; forse non avete il dono della predicazione, ma potete svolgere un ruolo di evangelista, dedicandovi al servizio di quelli con i quali entrate in contatto; potete essere il braccio caritatevole di Dio, operando come fecero i discepoli; chiedete a quanti incontrerete se amano il Signore Gesù. -- The Southern Watchman, 20 novembre 1902. L'efficace strumento delle case editrici SC 123 2 Gli avventisti del settimo giorno sono stati scelti da Dio come un popolo particolare, separato dal mondo. Con lo scalpello della verità lo ha ritagliato dalla cava del mondo, affinché vivesse una stretta relazione con lui e fosse il suo ambasciatore nell'ultima opera di salvezza. Dio ha affidato loro la più grande ricchezza di verità mai affidata a esseri mortali, affinché siano trasmessi all'umanità i più solenni e spaventosi avvertimenti mai dati da Dio all'uomo. Nello svolgimento di questo mandato le nostre case editrici sono fra gli agenti più efficaci. -- Testimonies for the Church 7:138 (1902). SC 123 3 La nostra opera delle pubblicazioni è stata istituita in base alle direttive date da Dio, sotto la sua speciale supervisione ed è intesa a svolgere un compito specifico. -- Testimonies for the Church 7:138 (1902). SC 123 4 È grazie alle nostre case editrici che dovrà essere compiuta l'opera dell'angelo che scende dal cielo con una grande potenza e illumina la terra con la sua gloria. -- Testimonies for the Church 7:140 (1902). SC 123 5 Ho ricevuto l'ordine di dire alle nostre case editrici: "Alzate lo stendardo sempre più in alto!". Proclamate il messaggio del terzo angelo perché tutto il mondo lo possa udire. Si veda che "qui è la costanza dei santi che osservano i comandamenti di Dio e la fede in Gesù". Apocalisse 14:12. La nostra stampa dia il messaggio di testimonianza a tutto il mondo. -- Testimonies for the Church 9:61 (1909). Ampliare l'opera delle pubblicazioni SC 123 6 Voi che credete nella verità in questo tempo, svegliatevi. È vostro dovere, ora, escogitare ogni possibile mezzo per aiutare quelli che conoscono la verità a proclamarla. Una parte del denaro proveniente dalla vendita delle nostre pubblicazioni dovrebbe essere usato per fa cilitare una maggiore produzione di stampati che apriranno gli occhi ai ciechi e dissoderanno il terreno incolto del cuore. -- Testimonies for the Church 9:62 (1909). SC 124 1 Anni fa, il Signore mi ha dato istruzioni particolari riguardanti gli edifici che dovrebbero essere costruiti in vari luoghi dell'America, dell'Europa e di altri territori destinati alla produzione di stampa contenente la verità presente. Mi ha fatto sapere che deve essere fatto ogni sforzo per inviare al mondo, tramite le pubblicazioni, un invito e un monito. Alcuni di quelli che saranno conquistati grazie alla nostra stampa non sarebbero mai stati raggiungibili altrimenti. I nostri libri e periodici devono emanare luminosi raggi di luce per fare conoscere al mondo la verità per il nostro tempo. -- Testimonies for the Church 8:87 (1904). SC 124 2 Mi è stato mostrato che le nostre pubblicazioni devono essere stampate in diverse lingue e penetrare in ogni paese civilizzato, a qualunque costo. Che valore può avere oggi il denaro paragonato a quello delle persone? Il denaro a nostra disposizione dovrebbe essere considerato del Signore, non nostro; come un dono prezioso che egli ci ha affidato, che non deve essere sprecato per acquisti inutili, ma utilizzato con attenzione per la causa di Dio, nell'opera che deve contribuire a salvare dalla rovina tanti uomini e donne. -- Life Sketches of Ellen G. White, 214 (1915). SC 124 3 Le pubblicazioni che contengono parole di verità dovrebbero essere tradotte nelle diverse lingue e distribuite fino alle estreme regioni della terra. -- Testimonies for the Church 9:26 (1909). SC 124 4 Queste pubblicazioni dovranno essere tradotte in ogni lingua, perché il Vangelo deve essere predicato a tutto il mondo. Cristo promette a ogni operaio l'efficienza divina che garantirà il successo del suo impegno. -- Testimonies for the Church 9:34 (1909). SC 124 5 La nostra stampa deve arrivare ovunque; facciamo in modo che sia pubblicata in molte lingue. Il messaggio del terzo angelo deve essere annunciato per mezzo di essa e della parola del predicatore. Svegliatevi, voi che credete nella verità presente. -- The Colporteur Evangelist, 101 (1950). SC 124 6 Molti membri del popolo di Dio devono andare con le nostre pubblicazioni in quei luoghi in cui il messaggio del terzo angelo non è mai stato proclamato. I nostri libri devono essere pubblicati in molte lingue: con essi, uomini umili e fedeli andranno come colportori evangelisti a portare la verità a coloro che altrimenti non sarebbero mai illuminati. -- Testimonies for the Church 9:33, 34 (1909). SC 124 7 Dovranno portare di città in città e di nazione in nazione le pubblicazioni contenenti le promesse dell'imminente ritorno del Salvatore. -- Testimonies for the Church 9:34 (1909). SC 124 8 Mi è stato fatto vedere che le pubblicazioni hanno già svolto un'opera sulle menti di persone di altri paesi, contribuendo ad abbattere le mura del pregiudizio e della superstizione. Ho visto uomini e donne studiare con intenso interesse periodici e pagine di opuscoli che parlavano della verità presente. Leggevano di realtà per loro così nuo ve e straordinarie e aprivano le loro Bibbie animati da una profonda e nuova passione, perché i soggetti delle verità di cui erano stati tenuti all'oscuro parevano adesso evidenti, in particolare, la conoscenza relativa al riposo del sabato del quarto comandamento. Mentre investigavano le Scritture, per verificare se le cose stessero davvero così, una nuova luce risplendeva sulla loro comprensione, perché gli angeli volteggiavano sopra di loro e imprimevano nelle loro menti le verità contenute nelle pagine lette. Li ho visti tenere in una mano periodici e opuscoli e nell'altra la Bibbia, mentre le loro guance si rigavano di lacrime, implorando Dio con una preghiera umile e sincera, affinché li guidasse in tutta la verità; cosa che egli stava già facendo per loro ben prima che avanzassero tale richiesta. E quando nei loro cuori ricevettero tutta la verità e colsero tutta l'armonia di quelle rivelazioni, la Bibbia apparve ai loro occhi come un libro nuovo e la serrarono con riconoscenza ai loro cuori, mentre assumevano espressioni raggianti di santa felicità e gioia. Ma non si accontentarono di godere della luce accordata loro, e così iniziarono a lavorare per gli altri. Alcuni fecero grandi sacrifici per amore della verità e per aiutare quei loro fratelli avvolti dalle tenebre. È dunque aperta la strada per compiere una grande opera nella distribuzione di opuscoli e giornali in altre lingue. -- Life Sketches of Ellen G. White, 214, 215 (1915). Occasioni di distribuzione gratuita SC 125 1 Che la stampa venga diffusa giudiziosamente sui treni, nelle strade, sulle grandi navi che solcano i mari e a mezzo posta. -- Gospel Workers, 353 (1915). SC 125 2 In questi tempi dove i viaggi sono di moda, le opportunità per entrare in contatto con uomini e donne di ogni classe e di varie nazionalità sono maggiori rispetto a quanto accadeva ai tempi d'Israele. Le rotte di comunicazione si sono moltiplicate mille volte. Dio ha meravigliosamente preparato il terreno; l'arte della stampa, con tutti i suoi mezzi, è a nostra disposizione. Le Bibbie e le pubblicazioni in svariate lingue che rivelino le verità per questo tempo sono un obiettivo a portata di mano e possono essere rapidamente diffuse in ogni parte del mondo. -- Gospel Workers, 352 (1915). SC 125 3 Fate in modo che opuscoli, riviste e libri vadano in ogni direzione. Ovunque vi rechiate, portate sempre con voi un quantitativo di materiale selezionato, che potrete distribuire ogni volta che ne avrete l'occasione. Vendete la vostra stampa quando è possibile, prestatela o regalatela quando lo richiedono le circostanze. Ne scaturiranno importanti risultati. -- The Review and Herald, 10 giugno 1880. SC 125 4 Mi è stato mostrato che non stavamo assolvendo al nostro dovere di far circolare gratuitamente piccoli stampati. Ci sono molte persone oneste che potrebbero convincersi e abbracciare la verità grazie a questo unico strumento... Questi piccoli opuscoli di quattro, otto o sedici pagine possono essere forniti con un'inezia, finanziati con un fondo alimentato dalle donazioni di quelli che hanno a cuore questa causa. Quando scrivete a un amico ne potete allegare uno o più senza pagare alcun supplemento postale. Quando incontrate sugli autobus, sulle navi o altrove gente che sembra propensa ad ascoltarvi, date loro uno stampato. -- Testimonies for the Church 1:551, 552 (1885). Fare abbonamenti SC 126 1 Le sorelle possono svolgere un'azione molto efficace facendo sottoscrivere abbonamenti ai nostri periodici, convogliando così la luce verso molte menti. -- The Review and Herald, 10 giugno 1880. SC 126 2 Adesso abbiamo grandi mezzi per diffondere la verità; ma i nostri membri non sembrano approfittare dei privilegi concessi loro. Non capiscono e non avvertono in ogni chiesa la necessità di sfruttare le loro capacità per salvare le persone. Non sono consapevoli che hanno il dovere di contrarre abbonamenti ai nostri periodici, comprese le riviste che parlano di salute, e presentare libri e opuscoli. -- Testimonies for the Church 4:391 (1885). Vendere libri SC 126 3 Molte persone sono tristi e scoraggiate, fiaccate nella fede e nella fiducia. Lasciate che facciano qualcosa per aiutare chi ha più bisogno di loro e si rinsalderanno nella forza del Signore. Consentite loro di dedicarsi alla buona opera della vendita dei nostri libri. In questo modo aiuteranno il prossimo e l'esperienza acquisita donerà loro la certezza di essere operai di Dio. Quando supplicheranno il Signore di sostenerli, egli li guiderà verso quanti sono alla ricerca della luce. Cristo sarà loro vicino, ispirando cosa dire e cosa fare. Consolando gli altri, saranno essi stessi confortati. -- The Colporteur Evangelist, 40 (1950). Lavoro nelle città SC 126 4 Viviamo tempi che richiedono il compimento di un grande sforzo. C'è carestia di puro Vangelo sul territorio e persone affamate hanno bisogno di ricevere il pane della vita. Non esiste opportunità migliore di svolgere quest'opera di quella offerta al colportore consacrato. Nelle case delle famiglie che popolano le grandi città, dovrebbero entrare migliaia di libri contenenti la preziosa luce della verità presente. -- The Southern Watchman, 20 novembre 1902. SC 126 5 Nei nostri giornali sono pubblicate le sante dottrine bibliche che sono state date per la nostra salvezza. Molti sono coloro che possono aiutare nella vendita dei nostri periodici. Il Signore invita ciascuno di noi a cercare di salvare le anime che periscono. Satana è all'opera per sedurre perfino gli eletti ed è per noi, questo, il tempo di lavorare con uno spirito vigile. I nostri libri e i nostri giornali devono essere diffusi ovunque. Il Vangelo deve essere dato senza ritardo nelle nostre città. Non vogliamo prendere coscienza dei nostri doveri? -- Testimonies for the Church 9:63 (1909). Pubblicazioni che parlano di salute SC 127 1 I colportori dovrebbero richiamare l'attenzione delle persone che visitano sulle nostre pubblicazioni sanitarie, parlando loro delle preziose informazioni contenute in questi periodici a proposito delle cure da offrire ai malati e il trattamento delle malattie. Dite loro che quei consigli, una volta appresi e messi in pratica, saranno salutari per la famiglia. Spiegate l'importanza di comprendere la scienza della vita. Dirigete le loro menti verso colui il quale ha dato forma e movimento alla meravigliosa macchina del nostro corpo e svelate loro che è nostro compito collaborare con Dio, avendo saggiamente cura di ogni nostra facoltà e organo. SC 127 2 La giusta attenzione per il nostro corpo è una grande responsabilità e richiede una conoscenza ragionata di ogni suo organo. Dite alle persone che incontrerete che si manca di rispetto a Dio quando, per gratificare gli appetiti e le passioni, maltrattiamo il complesso apparato del nostro organismo, indebolendolo e facendolo funzionare con difficoltà. Spiegate loro che i libri di cui disponete hanno molte preziose informazioni sulla salute, che una volta messe in pratica permetteranno di risparmiare sofferenze ma anche molto denaro destinato all'onorario dei medici. Dite anche che in quei libri troveranno consigli che mai potranno ottenere durante le brevi e fugaci visite di un dottore. -- The Southern Watchman, 20 novembre 1902. SC 127 3 Quando dei giovani si dedicano all'opera del colportaggio animati dal forte desiderio di salvare i propri simili, assistono a vere conversioni. Grazie alla loro opera maturerà un raccolto per il Signore. Vadano dunque come missionari per diffondere la verità presente, preghino costantemente per ricevere ulteriore luce e conoscenza, affinché possano trovare le parole giuste da rivolgere alle persone stanche. Dovrebbero cogliere ogni occasione per compiere un gesto delicato, ricordando che in questo modo stanno recando un sevizio al Signore. Durante lo svolgimento del loro lavoro dovrebbero sempre avere con sé qualche libro sulla salute, poiché la riforma sanitaria è la mano destra del messaggio. -- The Southern Watchman, 15 gennaio 1903. Diffondere senza eccezioni SC 127 4 Ci sono molti luoghi nei quali non può essere udita la voce del pastore, luoghi raggiungibili soltanto grazie alla stampa, libri, giornali e opuscoli contenenti le verità bibliche indispensabili alle persone; la nostra stampa deve essere diffusa ovunque, la verità va seminata accanto a tutte le acque, perché non sappiamo dove prospererà, se in questo o in quel posto. Nella nostra valutazione limitata, potremmo reputare poco saggio distribuire la stampa proprio a chi magari accoglierebbe con maggior sollecitudine la verità. Non possiamo sapere gli eventuali esiti della consegna di un volantino che parli della verità divina. -- The Southern Watchman, 5 gennaio 1904. Valorizzare ogni briciola SC 128 1 Nel miracolo nel quale Gesù sfama una moltitudine con pochi pani e pesci, il cibo si moltiplica mentre passa da Cristo a quanti lo ricevono. Lo stesso avverrà per la distribuzione della nostra stampa. La verità di Dio, nel passaggio ad altri, sarà grandemente moltiplicata. E così, come i discepoli, sotto la guida di Cristo, raccoglievano ogni briciola perché niente andasse perso, anche noi dovremmo far tesoro di ogni frammento di stampa contenente la verità per questo tempo. Nessuno è in grado di valutare l'influsso che persino una pagina lacerata del messaggio del terzo angelo può esercitare sul cuore di chi è alla ricerca della verità. -- The Southern Watchman, 5 gennaio 1904. Creare magazzini SC 128 2 In ogni località importante dovrebbe sorgere un deposito per le pubblicazioni. E chi davvero apprezza la verità dovrebbe manifestare interesse a consegnare tali libri nelle mani di chiunque li leggerà. -- Testimonies for the Church 1:473 (1885). Gli angeli preparano la strada SC 128 3 Ho visto che l'opera della verità presente dovrebbe stimolare l'interesse di ciascuno di noi. La pubblicazione della verità fa parte del disegno preciso di Dio, intesa come mezzo per avvertire, consolare, riprendere, esortare o convincere tutti quelli alla cui attenzione possa essere portato da messaggeri silenziosi e discreti. Gli angeli di Dio svolgono la loro parte per preparare i cuori affinché risultino santificati dalle verità pubblicate, e pronti a osservare gli avvenimenti solenni che si aprono davanti a loro. -- Testimonies for the Church 1:590 (1885). ------------------------Capitolo 14: La libertà religiosa Una preghiera calzante SC 129 1 Davide così pregò: "È tempo che il Signore agisca; essi hanno annullato la tua legge". Salmi 119:126. Questa invocazione rimane altrettanto pertinente oggi. Il mondo si è allontanato da Dio e il suo stato di depravazione dovrebbe angosciare il cuore e far sì che tutti quelli che sono leali al grande Re operino in vista di una riforma. Il potere papale ha pensato di modificare la legge di Dio istituendo un falso sabato, diverso da quello istituito da Yahweh; e questo falso sabato viene riverito in tutto il mondo religioso, mentre quello vero è calpestato da piedi profani. SC 129 2 L'ultima grande battaglia del gran conflitto, che vede contrapposti Cristo insieme ai suoi angeli da una parte e Satana con le sue schiere dall'altra, si scatenerà proprio in nome della legge di Dio e sarà decisiva per tutta l'umanità... Uomini che occupano ruoli di grande responsabilità saranno non solo i primi a ignorare e sprezzare il sabato, ma dal loro pulpito esorteranno le persone a osservare il primo giorno della settimana, evocando la tradizione e l'abitudine a sostegno di questa istituzione creata dall'uomo. Faranno riferimento alle calamità marine e terrene, agli uragani, alle alluvioni, ai terremoti e agli incendi, descrivendoli come punizioni che indicano il dispiacere di Dio per una domenica non santificata. Queste calamità aumenteranno sempre più, un disastro sarà immediatamente seguito da un altro e quelli che svuotano la legge di Dio punteranno il dito contro i pochi che osservano il sabato del quarto comandamento, accusandoli di attirare la sua ira sul mondo. Questa falsità è uno stratagemma di Satana per irretire chi non è vigile. -- The Southern Watchman, 28 giugno 1904. Eventi futuri SC 129 3 La nostra comunità è stata reputata troppo insignificante per essere degna di attenzione; ma le cose cambieranno. Il mondo cristiano sta conoscendo delle trasformazioni che per forza di cose porteranno in primo piano quelli che osservano il comandamento. La verità divina viene costantemente soppiantata da false teorie e dottrine di origine umana. Vengono fatti sorgere dei movimenti allo scopo di asservire le coscienze di quanti tenderebbero a rimanere fedeli al Signore. I poteri legislativi si schiereranno contro il popolo di Dio e ogni individuo verrà messo alla prova. -- Testimonies for the Church 5:546 (1889). SC 130 1 Gli uomini esalteranno e imporranno rigidamente delle leggi che sono in diretta opposizione con la legge di Dio. Sebbene zelanti nel-l'imporre i loro comandamenti, essi si dipartiranno da un chiaro: "Così dice il Signore". Esaltando un falso giorno di riposo, cercheranno di spingere gli uomini a disonorare la legge di Yahweh espressione del suo carattere. I servitori di Dio, pur essendo esenti da ogni colpa, dovranno subire umiliazioni e maltrattamenti, dalle mani di coloro che ispirati da Satana sono pieni di invidia e di bigottismo religioso. -- Testimonies for the Church 9:229 (1909). SC 130 2 I poteri religiosi che si dicono alleati col cielo, pretendendo di avere le caratteristiche di un agnello, mostreranno con i loro atti di avere l'insensibilità di un dragone e di essere dominati e istigati da Satana. Non è lontano il tempo in cui il popolo di Dio sentirà la mano della persecuzione perché santifica il settimo giorno... Ma il popolo di Dio deve rimanere fedele; allora il Signore interverrà in suo favore mostrando chiaramente che egli è il Signore dell'universo. -- Testimonies for the Church 9:229, 230 (1909). SC 130 3 I seguaci di Gesù hanno subito ogni tipo di offesa, biasimo e crudeltà che Satana poteva istigare nel cuore umano. Avverranno ancora queste cose, perché l'uomo naturale è tuttora avverso alla legge di Dio, e non si sottomette alla sua volontà così come è espressa nei comandamenti. Oggi, il mondo non è in armonia con i princìpi di Cristo più di quanto lo fosse ai giorni degli apostoli. Lo stesso odio che generò il grido: "Crocifiggilo! Crocifiggilo!", lo stesso odio che provocò la persecuzione dei discepoli, opera ancora nei figli della disubbidienza. Lo stesso spirito che, nel Medioevo, consegnò uomini e donne alla prigione, all'esilio e alla morte, che concepì la raffinata tortura dell'Inquisizione, che ideò ed eseguì il massacro di San Bartolomeo, che alimentò i roghi di Smithfield è ancora al lavoro con malvagia energia nei cuori non rigenerati dallo Spirito. La storia è sempre stata caratterizzata dalla lotta tra la verità e l'errore. La proclamazione del Vangelo ha fatto dei progressi, nonostante abbia incontrato una forte opposizione e sia stata esposta a pericoli, penurie e sofferenze. -- The Acts of the Apostles, 84, 85 (1911). SC 130 4 La chiesa del rimanente subirà grandi prove e vivrà fasi angoscianti. Quelli che osservano i comandamenti di Dio e la fede in Gesù avvertiranno l'ira del dragone e delle sue schiere. Satana considera il mondo una sua proprietà e ha acquisito il controllo delle chiese apostate; ma c'è un piccolo gruppo che resiste alla sua supremazia. Se riuscisse a cancellarli dalla faccia della terra il suo trionfo sarebbe completo. Così come esercitò il suo influsso sulle nazioni pagane perché distruggessero Israele, allo stesso modo nel prossimo futuro solleciterà le forze malvagie della terra ad annientare il popolo di Dio. A tutti verrà richiesto di ubbidire agli editti umani che violano la legge divina. Quelli che rimarranno fedeli a Dio e al proprio dovere saran no traditi "da genitori, fratelli, parenti e amici". -- Testimonies for the Church 9:231 (1909). SC 131 1 Sta per scoccare l'ora in cui ognuno di noi sarà messo alla prova. Sarà imposta l'osservanza del falso sabato e si scatenerà la lotta fra i comandamenti di Dio e quelli degli uomini. Coloro che si sono adeguati a poco a poco alle esigenze della società e si sono conformati alle abitudini mondane cederanno alle sollecitazioni umane piuttosto che esporsi al ridicolo, alla derisione, alla minaccia di carcerazione e di morte. Allora l'oro sarà separato dalle scorie. La vera religione sarà nettamente distinta dalla semplice apparenza. Molte stelle da noi ammirate per il loro splendore svaniranno nelle tenebre. Coloro che hanno indossato i paramenti sacerdotali ma non hanno rivestito la giustizia di Cristo appariranno in tutta la vergogna della loro nudità. -- Prophets and Kings, 188 (1916). SC 131 2 Si apre dinanzi a noi un avvenire di lotta senza tregua; imprigionamenti, confische di beni, perfino la morte per difendere la legge di Dio sarà calpestata dalle leggi umane. -- Testimonies for the Church 5:712 (1889). SC 131 3 Si avvicinano a grande passo i tempi in cui chi si schiererà a difesa della verità sperimenterà personalmente cosa significhi essere partecipe delle sofferenze di Cristo. Il grande oppressore capisce che gli è rimasto poco tempo per operare e che presto perderà il proprio dominio sull'uomo e che gli verrà sottratto il potere, quindi agisce con ogni inganno e ingiustizia possibili nei confronti di quelli che stanno morendo. La superstizione e l'errore stanno calpestando la verità, la giustizia e l'equità. Ogni potere antagonista alla verità si rinforza. -- The Southern Watchman, 31 ottobre 1905. SC 131 4 L'opera che la chiesa ha trascurato di svolgere in un periodo di pace e di prosperità, dovrà compierla durante una terribile crisi, in mezzo alle circostanze più scoraggianti e minacciose. Gli avvertimenti che la conformità al mondo ha fatto passare sotto silenzio, dovranno essere dati in mezzo alla più aspra opposizione da parte dei nemici della fede. In quel tempo i superficiali, i conservatori, il cui influsso ha spesso ritardato il progresso dell'opera, rinunzieranno alla fede e si schiereranno coi suoi nemici dichiarati, verso i quali, da tempo, andavano le loro simpatie. Questi apostati manifesteranno allora la più amara animosità, facendo tutto quanto sarà in loro potere per opprimere e diffamare i loro fratelli di un tempo e suscitare contro di essi l'indignazione. Quel giorno è davanti a noi. I membri di chiesa allora, saranno messi alla prova individualmente e posti in circostanze tali da essere costretti a testimoniare la verità. Molti saranno chiamati a parlare davanti alle assemblee o nei tribunali, forse separatamente e da soli. L'esperienza che li avrebbe aiutati in tali situazioni è stata da essi trascurata e l'anima loro è oppressa dal rimorso per le opportunità sciupate e i privilegi negletti. -- Testimonies for the Church 5:463 (1889). SC 131 5 Il mondo protestante, oggi, vede nella piccola congregazione che osserva il sabato un Mardocheo alla porta. Il suo carattere e la sua condotta, che esprimono rilevanza per la legge di Dio, sono di costante rimprovero a quelli che hanno rigettato il timore del Signore e calpestano il suo sabato; lo sgradito intruso deve essere eliminato in qualche modo. -- Testimonies for the Church 5:450 (1889). SC 132 1 Satana susciterà l'indignazione contro l'umile minoranza che per motivi di coscienza ricusa di accettare le usanze e le tradizioni degli uomini. Persone autorevoli e di buona reputazione si uniranno con gente senza legge, malvagia, per consultarsi ai danni del popolo di Dio. La ricchezza, il genio, la cultura si coalizzeranno per coprirlo di disprezzo. Governanti persecutori, ministri e membri di chiesa cospireranno contro di esso. Con la voce e con la penna, con lusinghe, minacce e scherni cercheranno di scuoterne la fede. Falsi rapporti e appelli veementi ecciteranno le passioni della gente contro i veri credenti. Non avendo un "Così dice la Scrittura" da opporre ai difensori del sabato biblico, ricorreranno a decreti oppressivi per supplire a questa mancanza. Inoltre, per assicurarsi autorità e popolarità, i legislatori cederanno alla richiesta di una legge sulla domenica. Però, coloro che temono Iddio non possono accettare un'istituzione che viola un precetto del decalogo. Su questo campo di battaglia si combatterà l'ultimo grande conflitto fra la verità e l'errore. -- Testimonies for the Church 5:450, 451 (1889). Persecuzione inevitabile SC 132 2 Durante la dispersione provocata dalla persecuzione, i cristiani avanzavano pieni di zelo missionario. Comprendevano la responsabilità della loro missione. Sapevano che a loro era stato affidato il pane della vita per questo mondo affamato; e furono costretti dall'amore di Cristo, a dare questo pane celeste a tutti quelli che ne avevano bisogno. -- The Acts of the Apostles, 106 (1911). SC 132 3 L'intenzione di Dio è che la verità -- vero banco di prova -- sia messa in luce e diventi oggetto di esame e discussione, anche se ciò deriva da un'accusa alla verità stessa. La mente delle persone deve essere scossa e ogni controversia, ogni biasimo, ogni maldicenza saranno altrettanti mezzi intesi a provocare domande e a ridestare delle menti che, diversamente, sonnecchierebbero. -- Testimonies for the Church 5:453 (1889). Perché la persecuzione sonnecchia? SC 132 4 Paolo dichiara: "Tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati". 2 Timoteo 3:12. Perché, allora, non c'è persecuzione? La sola ragione è che la chiesa si è conformata alla società e quindi non provoca opposizioni. La religione attuale non è caratterizzata dalla purezza e dalla santità che contraddistinse la fede cristiana ai tempi di Gesù e degli apostoli. Il cristianesimo è popolare nel mondo a causa del suo compromesso con il peccato, dell'indif ferenza nei confronti delle grandi verità della Parola di Dio e dell'assenza di una vera spiritualità. Se la chiesa riacquisterà la fede e la potenza della comunità primitiva la persecuzione si riaccenderà. -- The Great Controversy, 48 (1888). Una tripla unione persecutrice SC 133 1 Satana farà cadere l'uomo nelle sue trappole tramite due grandi errori: l'immortalità dell'anima e l'osservanza della domenica. Mentre il primo è alla base dello spiritismo, il secondo stabilisce un legame con Roma. I protestanti degli Stati Uniti saranno i primi a stendere la loro mano, attraverso l'abisso, per stringere quella dello spiritismo e poi quella del potere di Roma. Così, sotto l'influsso di questa triplice unione, questo paese seguirà le orme di Roma e calpesterà i diritti della coscienza. -- The Great Controversy, 588 (1888). L'ultimo atto del dramma SC 133 2 La sostituzione delle leggi umane alla legge di Dio, l'esaltazione dell'autorità umana nella sostituzione del sabato biblico con la domenica, è l'ultimo atto del dramma. Quando questa sostituzione diventerà universale, allora Dio si rivelerà ergendosi in tutta la sua Maestà per scuotere terribilmente la terra. Il Signore uscirà "dalla sua dimora per punire l'iniquità degli abitanti della terra; e la terra metterà allo scoperto il sangue che ha bevuto, e non terrà più coperti gli uccisi". Isaia 26:21. -- Testimonies for the Church 7:141 (1902). SC 133 3 Quando gli Stati Uniti rigetteranno i princìpi del loro governo per emanare una legge sulla domenica, il protestantesimo, con questo atto, unirà la sua mano con quella del papato. Ciò darà vita alla supremazia che da tanto tempo e con tanta bramosia ha atteso l'opportunità di far riemergere un nuovo assolutismo. -- Testimonies for the Church 5:712 (1889). SC 133 4 Con il decreto che imporrà una tradizione umana, in aperta violazione della legge di Dio, gli Stati Uniti rinnegheranno completamente la giustizia. Quando il protestantesimo stenderà la sua mano verso il precipizio per stringere quella del potere religioso; quando si protenderà sull'abisso per afferrare la mano dello spiritismo; quando sotto l'azione di questa triplice alleanza il nostro paese ripudierà ogni principio della sua costituzione come governo protestante e repubblicano, e prenderà disposizioni per la diffusione di falsità e inganni umani, allora sapremo che è giunto il tempo delle straordinarie opere di Satana e che la fine è vicina. -- Testimonies for the Church 5:451 (1889). SC 133 5 Non è lontana l'ora di quando, come i primi discepoli, saremo costretti a rifugiarci in luoghi solitari e deserti. Se l'assedio di Gerusalemme da parte dell'esercito romano fu per i giudeo-cristiani un segnale per la fuga, la presa di posizione da parte della nostra nazione inteso a imporre con un decreto il falso giorno di riposo sarà un av vertimento per noi. Sarà il momento di lasciare le grandi città e successivamente anche i centri minori per trasferirci in luoghi appartati, in mezzo ai monti. -- Testimonies for the Church 5:464, 465 (1889). Molti avranno la vista offuscata SC 134 1 Perfino fra quanti sono impegnati in questo movimento per l'imposizione della domenica, molti non riescono a vedere quali potranno essere le conseguenze di tale decisione; non si rendono conto che essa colpisce direttamente la libertà religiosa. Numerosi sono coloro che non hanno mai capito le esigenze del sabato biblico e non hanno visto il falso fondamento su cui poggia l'istituzione domenicale. -- Testimonies for the Church 5:711 (1889). Responsabilità e doveri del popolo di Dio SC 134 2 La bandiera della verità e della libertà religiosa che allora venne difesa dai fondatori della chiesa evangelica e dai testimoni di Dio durante i secoli, in questo ultimo conflitto è stata affidata nelle nostre mani. La responsabilità per questo grande dono rimane su coloro che Dio ha benedetto con la conoscenza della sua Parola. Noi dobbiamo ricevere questa Parola come suprema autorità. Dobbiamo riconoscere che i governi umani sono istituzioni stabilite da Dio e che è nostro sacro dovere ubbidire a essi, quando questi agiscono nella loro legittima sfera. Ma quando le loro leggi sono in conflitto con la legge di Dio, noi dobbiamo ubbidire a Dio invece che agli uomini. La Parola di Dio deve essere riconosciuta superiore a tutte le legislazioni umane. "Così dice il Signore" non deve essere sostituito con "così dice la chiesa" o con "così dice lo Stato". La corona di Cristo deve essere innalzata al di sopra dei diademi delle potestà umane. -- The Acts of the Apostles, 68, 69 (1911). SC 134 3 Noi, come popolo, non abbiamo ancora portato a termine l'opera affidataci da Dio. Non siamo preparati per le conseguenze che deriveranno dall'imposizione della legge sulla domenica. È nostro dovere, vedendo i segni evidenti del pericolo che si sta avvicinando, svegliarci e metterci in azione. Nessuno se ne rimanga in tranquilla attesa del male, confortandosi con l'idea che questa opera deve andare avanti perché così ha predetto la profezia, e che il Signore proteggerà i suoi. Noi non mettiamo a effetto il volere di Dio se rimaniamo passivi, senza intraprendere nulla a difesa della libertà di coscienza. Una preghiera fervente, efficace, dovrebbe salire al cielo affinché questa calamità sia procrastinata fino al momento in cui noi possiamo portare a termine il compito negletto per tanto tempo. Dobbiamo pregare con fervore e lavorare di conseguenza. -- Testimonies for the Church 5:713, 714 (1889). SC 134 4 È nostro dovere fare tutto quello che possiamo per scongiurare il pericolo che incombe. Dovremmo sforzarci di sfatare i pregiudizi mettendoci in piena luce dinanzi al mondo e indicando la reale portata del problema in discussione, esprimendo una vibrata protesta contro una misura che intende reprimere la libertà di coscienza. -- Testimonies for the Church 5:452 (1889). SC 135 1 Dal momento che Dio ci ha illuminati, indicandoci i pericoli che ci stanno davanti, come possiamo ritenerci integri nel suo cospetto se trascuriamo di fare ogni sforzo possibile per trasmettere tale luce all'umanità? Possiamo permettere che gli uomini vadano incontro alla grave crisi conclusiva senza essere stati avvertiti? -- Testimonies for the Church 5:712 (1889). SC 135 2 Quando i Riformatori nazionali,1hanno cominciato a sollecitare provvedimenti per limitare la libertà religiosa, i nostri dirigenti avrebbero dovuto essere sensibili di fronte alla situazione e adoperarsi con slancio per neutralizzare i vari tentativi in quel senso. SC 135 3 Non fa parte dei propositi divini che la luce della verità sia tenuta lontana dal nostro popolo, fondamentale in questo tempo. Non tutti i nostri ministri che annunciano il messaggio del terzo angelo capiscono effettivamente in che cosa consiste quel messaggio. Alcuni hanno considerato il movimento di Riforma nazionale di poca importanza tanto da non stimare necessario attribuirgli molta attenzione e hanno persino creduto che, caso diverso, avrebbero sprecato del tempo in cose ben distinte dal messaggio del terzo angelo. Che il Signore perdoni i nostri fratelli per avere interpretato in questo modo il messaggio per il nostro tempo! -- Testimonies for the Church 5:715 (1889). SC 135 4 Da molti anni ci aspettiamo che nel nostro paese venga emanato un decreto sulla domenica; e ora che la cosa si sta praticamente verificando, ci chiediamo: "Il nostro popolo farà il suo dovere in questa circostanza? Non possiamo agire levando lo stendardo e chiamando a raccolta intorno a esso coloro che hanno riguardo per i loro diritti e per i loro privilegi di carattere religioso? Si avvicina rapidamente il tempo in cui a coloro che scelgono di ubbidire a Dio anziché agli uomini sarà fatta sentire la mano dell'oppressione. Disonoreremo allora Dio standocene zitti mentre i suoi santi comandamenti vengono calpestati?". Mentre il mondo protestante con il suo atteggiamento fa delle concessioni a Roma, svegliamoci per renderci conto della situazione e per considerare nei suoi reali aspetti la crisi che ci sta davanti. Le sentinelle levino le loro voci e trasmettano il messaggio che è la verità per la nostra epoca. Mostriamo al mondo a che punto siamo nel corso della storia profetica e cerchiamo di destare lo spirito del protestantesimo autentico, aprendo gli occhi degli uomini sul valore e sui privilegi della libertà religiosa goduta per tanto tempo. -- Testimonies for the Church 5:716 (1889). SC 135 5 La popolazione del nostro paese deve levarsi per opporre resistenza all'avanzamento del nemico più pericoloso della libertà civile e religiosa. -- The Spirit of Prophecy 4:8. SC 136 1 Ce ne resteremo con le braccia conserte, senza far nulla in questa crisi?.. Dio ci aiuti a riprenderci dal torpore che da anni si è impossessato di noi. -- The Review and Herald, 18 dicembre 1888. Un atteggiamento saggio SC 136 2 Sfidare la legge sulla domenica contribuirebbe solo a provocare la persecuzione. Questo atteggiamento di sfida irriterebbe inutilmente coloro che con più zelo si adoperano per la sua imposizione. Non date loro l'occasione di chiamarvi trasgressori della legge. Lasciati alla guida di uomini che non temono né Dio né l'uomo, la cosa presto perderà per loro il suo carattere di novità e si accorgeranno di quanto sia incoerente e poco conveniente essere rigidi nell'osservanza della domenica. Continuiamo il nostro lavoro missionario con la Bibbia in mano; l'avversario si convincerà che la sua rovina è prossima. Una persona non riceve il marchio della bestia perché mostra di ritenere cosa saggia conservare la pace astenendosi dal lavoro e facendo, però, allo stesso tempo un lavoro missionario della massima importanza. -- Testimonies for the Church 9:232 (1909). SC 136 3 Quando dedichiamo la domenica al lavoro missionario strappiamo la frusta di mano ai nostri oppositori i quali sarebbero ben lieti di umiliare gli avventisti del settimo giorno. Se essi vedranno che adoperiamo la domenica per visitare la gente e studiare le Scritture, sapranno che è inutile cercare di ostacolare la nostra opera votando delle leggi sulla domenica. -- Testimonies for the Church 9:232, 233 (1909). SC 136 4 La domenica può essere utilizzata per svolgere diverse attività che risulteranno utili per il Signore. Si possono organizzare delle riunioni presso le famiglie e all'aperto. Coloro che hanno il dono della penna possono dedicare quel giorno alla redazione di articoli. Là dove è possibile, si tengano riunioni di carattere religioso in modo da suscitare interesse. Cantiamo inni di risveglio e parliamo apertamente e con convinzione dell'amore del Salvatore, della temperanza e della vera esperienza religiosa. -- Testimonies for the Church 9:233 (1909). SC 136 5 Gli insegnanti delle nostre scuole consacrino la domenica all'attività missionaria. Ho ricevuto istruzioni secondo cui in questo modo essi riusciranno a neutralizzare i piani del nemico. Gli insegnanti prendano con loro gli studenti e organizzino riunioni a favore di coloro che non conoscono la verità. In tal modo faranno molto di più di quanto potrebbero fare in qualsiasi altra maniera. -- Testimonies for the Church 9:233 (1909). Il trionfo della verità SC 136 6 Lo scetticismo può considerare le giuste esigenze della legge di Dio con scherno, disprezzo e superiorità; la mondanità può contaminare la maggior parte degli uomini e dominarne la minoranza; la proclamazione del messaggio di Dio può richiedere grandi sforzi e sacrifici con tinui; ma alla fine la verità trionferà gloriosamente. -- Prophets and Kings, 186 (1916). SC 137 1 Quando il Signore concluderà la sua opera sulla terra, la legge divina sarà di nuovo esaltata. La falsa religione può avere il sopravvento, l'iniquità può abbondare, l'amore di molti può raffreddarsi, la croce di Cristo può essere ignorata e le tenebre spirituali invadere il mondo, l'opinione pubblica può volgersi contro la verità, complotti su complotti possono essere orditi per abbattere il popolo di Dio, ma nell'ora del supremo pericolo il Dio di Elia invierà degli uomini la cui voce non potrà essere ridotta al silenzio. Nei grandi agglomerati urbani, nei luoghi dove gli uomini avranno bestemmiato contro l'Onnipotente, si innalzerà una voce di severo rimprovero. Uomini scelti da Dio denunceranno coraggiosamente l'unione fra la chiesa e il mondo e con slancio inviteranno uomini e donne a passare dall'osservanza di una istituzione umana all'osservanza del vero giorno di riposo. -- Prophets and Kings, 186, 187 (1916). Luce nelle tenebre SC 137 2 Fra gli abitanti della terra, sparsi in ogni parte del mondo, ve ne sono alcuni che non hanno piegato il ginocchio davanti a Baal. Simili alle stelle che appaiono solo di notte, questi fedeli risplenderanno quando le tenebre copriranno la terra e una fitta oscurità avvolgerà i popoli. Nell'Africa pagana, nei paesi cattolici d'Europa, in America del Sud, in Cina, in India, nelle isole lontane e in ogni angolo sperduto della terra, il Signore ha un gran numero di fedeli che brilleranno in mezzo alle tenebre rivelando chiaramente all'umanità la potenza trasformatrice dell'ubbidienza alla sua legge. Già oggi vediamo nascere l'interesse per la verità in ogni nazione, popolo, tribù e lingua. Nel giorno dell'abbandono, quando Satana tenterà di fare il possibile perché "tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi" ricevano, per scampare alla pena di morte, il suggello dell'ubbidienza al falso giorno di riposo, questi fedeli "autentici figli di Dio" che vivono "senza colpa e con semplicità" risplenderanno "come stelle nel cielo". Filippesi 2:15. Più la notte sarà scura più viva sarà la loro luce. -- Prophets and Kings, 188, 189 (1916). SC 137 3 Quando la tempesta della persecuzione si abbatterà realmente su di noi, il vero gregge udirà la voce del vero Pastore. Ci sarà un grande impegno altruistico per salvare i perduti e molti di quelli che si sono allontanati dall'ovile torneranno per seguire il gran Pastore. -- The Signs of the Times, 26 gennaio 1903. Protezione divina SC 137 4 Nonostante il conflitto non conosca tregue, nessuno è solo nella lotta. Gli angeli proteggono e aiutano coloro che vivono umilmente in sintonia con la volontà di Dio. Il Signore non tradirà mai colui che ha fiducia in lui. Quando i suoi figli si rivolgono a lui per essere protetti dal male, con pietà e amore egli sventola davanti al nemico la sua bandiera e dice: "Non toccarli perché mi appartengono; essi sono scolpiti nel palmo delle mie mani". -- Prophets and Kings, 571 (1916). SC 138 1 Il cielo è molto vicino a coloro che soffrono per amore della giustizia. Cristo identifica i suoi interessi con quelli dei suoi fedeli, soffre insieme a loro, e chiunque fa loro del male è come se lo facesse a lui. La potenza che è pronta a liberare l'uomo dal pericolo fisico o dall'angoscia morale è pronta anche a salvaguardarlo da mali peggiori; egli permette ai servitori di Dio di salvaguardare la loro integrità in ogni circostanza e di trionfare tramite la grazia divina. -- Prophets and Kings, 545 (1916). SC 138 2 A volte sembra che il Signore dimentichi i pericoli a cui è esposta la sua chiesa e gli attacchi dei suoi nemici. Ma Dio invece non dimentica. In questo mondo nulla gli è più caro della sua chiesa e quindi non permette che nessuno la disonori. Non lascia che il suo popolo sia sopraffatto dalle tentazioni di Satana. Non considererà innocente colui che è indegno, ma dimostrerà misericordia nei confronti di coloro che si pentono sinceramente. Egli aiuterà tutti coloro che si rivolgeranno a lui per ricevere la forza di sviluppare un carattere cristiano. -- Prophets and Kings, 590 (1916). ------------------------Capitolo 15: Raccolta per le missioni Un problema imbarazzante SC 139 1 Per anni ci siamo trovati davanti a una questione irrisolta: in che modo raccogliere fondi sufficienti per sostenere le missioni che il Signore ci ha permesso di creare e organizzare? Da una parte, le chiare disposizioni del Vangelo, dall'altro le missioni, sia nel nostro territorio sia fuori, entrambe bisognose. Le rivelazioni positive della provvidenza convergono nell'esortarci a compiere rapidamente l'opera che attende il nostro intervento. -- Testimonies for the Church 9:114 (1909). Un piano fruttuoso SC 139 2 Uno dei nuovi progetti per annunciare il messaggio del Vangelo nei nuovi territori è la campagna per la raccolta di fondi destinati alle missioni. In molte zone, negli anni recenti, ha avuto un notevole successo, ha portato benedizioni a tante persone e ha fatto aumentare le risorse finanziarie per fare del bene nei paesi più poveri. Abbiamo ricavato la simpatia di persone che non appartengono alla nostra chiesa e che hanno saputo dei progressi del messaggio del Vangelo eterno in terre lontane; alcune di esse hanno cercato di conoscere di più quella verità che ha la potenza di trasformare i cuori e le esistenze. Il messaggio della grazia ha toccato uomini e donne di ogni classe sociale e il nome di Dio è stato glorificato. -- Manuscript Release, 5 giugno 1914 p. 586. SC 139 3 Qualcuno potrebbe mettere in discussione l'opportunità di accettare doni dai non credenti. Lasciate che tali individui si pongano la seguente domanda: "Chi è il vero proprietario del nostro mondo? A chi appartengono i suoi edifici e i suoi terreni, i gioielli d'oro e d'argento?". Dio possiede tesori in abbondanza sulla nostra terra e ha messo i suoi beni nelle mani di tutti, ubbidienti e disubbidienti. Egli è pronto ad agire nei cuori di tutti gli uomini che popolano il mondo, compresi gli idolatri, affinché donino parte dei loro averi per il sostegno della sua opera; e lo farà non appena il suo popolo avrà imparato ad accostarsi saggiamente a quegli uomini e a richiamare la loro attenzione su ciò che avranno il privilegio di fare. Se le necessità dell'opera di Dio fossero esposte sotto una luce appropriata a quanti hanno mezzi e autorevolezza, questi potrebbero fare molto per far progredire la causa della verità presente. Il popolo di Dio ha perso molti privilegi che avrebbe potuto vantare, se non avesse scelto la via dell'indipendenza dal mondo. -- The Southern Watchman, 15 marzo 1904. SC 140 1 Il Signore continua ad agire nei cuori di capi di stato e governanti a beneficio del suo popolo. Chi si impegna per il suo nome deve mettersi nella condizione di accettare l'aiuto da parte di uomini che, spinti da Dio, si dedicano al progresso della sua causa. Le persone dalle quali provengono queste donazioni, possono aprire delle porte grazie alle quali la luce della verità raggiungerà molti territori meno fortunati. Potrebbe trattarsi di uomini che non hanno in simpatia l'opera di Dio, privi di alcuna fede in Cristo e conoscenza della sua Parola; ma non è un buon motivo per rifiutare le loro donazioni. -- The Southern Watchman, 15 marzo 1904. SC 140 2 Il Signore ha posto i suoi beni nelle mani dei credenti, come dei non credenti; tutti possono restituirgli quanto gli appartiene per compiere quell'opera che deve essere realizzata a beneficio di un mondo corrotto. Finché vivremo su questa terra e fino a quando lo Spirito di Dio agirà sui figli degli uomini, dovremo ricevere dei favori così come li dovremo anche elargire. SC 140 3 Siamo chiamati a donare al mondo la luce della verità, come viene rivelata nelle Scritture e siamo altresì chiamati ad accogliere dal mondo quello che il Signore lo spinge a donare a beneficio della sua causa. -- The Southern Watchman, 15 marzo 1904. SC 140 4 Benché oggi sia pressoché alla mercé dei malvagi, il mondo intero, con le sue ricchezze e i suoi tesori, appartiene a Dio: "Al Signore appartiene la terra e tutto quel che è in essa, il mondo e i suoi abitanti". Salmi 24:1. "'Mio è l'argento e mio è l'oro', dice il Signore degli eserciti". Aggeo 2:8. "Sono mie infatti tutte le bestie della foresta, mio è il bestiame che sta sui monti a migliaia. Conosco tutti gli uccelli dei monti, e quel che si muove per la campagna è a mia disposizione. Se avessi fame, non lo direi a te, perché mio è il mondo, con tutto quel che contiene". Salmi 50:10-12. Che i cristiani possano rendersi sempre più conto dei loro privilegi e dei loro doveri, affinché seguano e comprendano i giusti principi e approfittino di ogni opportunità suscitata dal cielo per il progresso del regno di Dio su questa terra. -- The Southern Watchman, 15 marzo 1904. Monito agli operai SC 140 5 Voglio dire quanto segue a tutti quelli che stanno per dedicarsi all'opera speciale missionaria di raccolta annuale delle offerte con stampati preparati per l'occasione: siate accurati nel vostro impegno e fatevi guidare dallo Spirito Santo. Progredite quotidianamente nella vostra esperienza cristiana. Fate in modo che chi è in possesso dei giusti requisiti, lavori per i non credenti di qualsiasi livello sociale. Andate alla ricerca attenta di persone che stanno perdendosi definitivamente. Pensate allo struggente desiderio da parte di Cristo di riportare al suo ovile quelli che si sono smarriti! Guardate alle persone sapendo che avranno da rendere conto. Nel lavoro missionario che offrirete nella chiesa e nel vicinato, fate in modo che la vostra luce sia irradiata in maniera così chiara da far sì che nessuno possa, nel giorno del giudizio, alzarsi e dire: "Perché non mi hai parlato di questa verità? Perché non hai avuto cura della mia persona?". Distribuiamo dunque con gran cura la nostra stampa appositamente redatta per un utilizzo da parte di chi non appartiene alla nostra fede. Traiamo il massimo da ogni occasione valida per catturare l'attenzione di chi non crede, offriamo la nostra stampa a ogni mano disposta ad accettarla e consacriamoci all'annuncio del messaggio: "Preparate nel deserto la via del Signore, appianate nei luoghi aridi una strada per il nostro Dio!" Isaia 40:3. -- Manuscript Release, 5 giugno 1914 p. 586. Condizione essenziale per il successo SC 141 1 Nel seguire ogni piano che può essere attuato per portare gli altri a conoscenza della verità presente e delle meravigliose benedizioni connesse all'avanzamento della causa, occorre prima di tutto consacrarci personalmente a colui al quale desideriamo innalzare il nome. Preghiamo anche con sincerità a favore di coloro che intendiamo visitare e, con l'aiuto della fede vivente, portiamoli uno a uno alla presenza del Signore. Egli conosce il pensiero e i propositi dell'uomo e può tranquillamente intenerirci! E il suo Spirito, quasi fosse un fuoco, può domare anche un cuore duro. Può riempire il nostro animo di amore e tenerezza, donarci il suo Santo Spirito e renderci adatti a operare per il bene degli altri! -- Manuscript Release, 5 giugno 1914 p. 586. SC 141 2 L'opera del Signore potrebbe fare maggiori progressi di quelli attuali se ci avvicinassimo con saggezza agli altri, li mettessimo al corrente della nostra opera e, adempiendo un nostro privilegio, offrissimo loro l'opportunità di contribuire al suo avanzamento. Se nella nostra condizione di servitori di Dio assumessimo un atteggiamento saggio e prudente, la sua mano generosa farebbe prosperare i nostri impegni. -- The Southern Watchman, 15 marzo 1904. SC 141 3 Se tutte le persone coinvolte nell'opera del Signore fossero consapevoli che molto dipende dalla loro fedeltà e generosità, i loro sacrifici sarebbero premiati con una maggiore abbondanza. Spesso, per riluttanza e mancanza di fiducia in noi stessi, non riusciamo ad assicurarci ciò di cui abbiamo diritto in virtù dei poteri esistenti. Dio opererà in nostro favore quando saremo pronti a fare la nostra parte con quello che possiamo e siamo in grado di realizzare. -- The Southern Watchman, 15 marzo 1904. L'opera missionaria nel nostro paese e all'estero SC 141 4 L'opera missionaria nel nostro paese progredirà maggiormente in ogni suo aspetto quando si manifesterà uno spirito liberale di altruismo e di sacrificio per la crescita delle missioni nei territori stranie ri, perché il successo del lavoro fatto nel nostro paese è legato in larga misura, sotto la direzione di Dio, dall'influenza riflessa dell'azione evangelistica messa in atto in territori lontani. Solo impegnandosi dinamicamente per sopperire alle necessità della causa di Dio porteremo la nostra mente a contatto con la fonte di ogni potenza. -- Testimonies for the Church 6:27 (1900). SC 142 1 Un uomo d'affari americano, fervente cristiano, mentre dialogava con un collaboratore, ci tenne a dirgli come lavorasse per Cristo 24 ore su 24. "In tutti i miei rapporti d'affari", gli disse, "cerco di rappresentare il mio Maestro. Quando ne ho l'opportunità, cerco di conquistare a lui altre persone; lavoro tutto il giorno per Cristo e di notte, mentre dormo, ho a disposizione un uomo in Cina che lavora per lui". Spiegandosi, aggiunse: "Da giovane ero deciso a fare il missionario presso i non cristiani. Ma quando morì mio padre ho dovuto rilevare la sua impresa per provvedere alla mia famiglia. Oggi, invece di andarci personalmente, finanzio un missionario. Egli opera in una certa città di una determinata provincia cinese; e così, anche mentre dormo, tramite il mio rappresentante continuo ad agire per Cristo". SC 142 2 Esistono avventisti disposti a fare altrettanto? Piuttosto che mantenere il lavoro di pastori in chiese che già conoscono la verità, i membri di chiesa dovrebbero dire ai loro operai: "Mettetevi a disposizione di chi perisce nelle tenebre". Saremo noi stessi a provvedere ai servizi della chiesa. Guideremo le riunioni e, con la nostra appartenenza a Cristo, preserveremo la qualità della vita spirituale. Lavoreremo per il bene di chi ci sta intorno e dedicheremo le nostre preghiere e le nostre offerte per il sostegno dei pastori attivi nei territori più bisognosi e poveri. -- Testimonies for the Church 6:29, 30 (1900). Un esempio degno di lode SC 142 3 La povera vedova che mise le sue due monete nel tesoro del Signore, sapeva a malapena cosa stesse facendo. Il suo esempio di dedizione al sacrificio ha agito e fatto reagire migliaia di cuori di ogni luogo e in ogni epoca. Ha apportato al tesoro del Signore doni provenienti da gente importante, come da persone umili, da ricchi e da poveri. Ha contribuito al sostegno delle missioni, alla nascita di ospedali, a nutrire gli affamati e a vestire gli ignudi, a curare i malati e predicare il Vangelo ai miseri. Moltitudini sono state benedette grazie al suo gesto di altruismo. -- Testimonies for the Church 6:310 (1900). Insegnamenti tratti dalla vita di Neemia SC 142 4 Nel corso degli anni passati, ho perorato l'idea di presentare la nostra opera missionaria e i suoi progressi ai nostri amici e vicini e ho fatto riferimento all'esempio di Neemia. Oggi desidero incoraggiare i nostri fratelli e le nostre sorelle a studiare di nuovo l'esperienza di questo uomo di fede, preghiera e discernimento, che si prese la libertà di chiedere al suo amico, il re Artaserse, un aiuto con il quale contribuire a far avanzare la causa di Dio. -- Manuscript Release, 5 giugno 1914 p. 586. SC 143 1 Mezzi richiesti a chi è in grado di concederli -- Gli uomini di preghiera dovrebbero essere altresì uomini d'azione. Chi è pronto e disponibile, troverà il modo e i mezzi per lavorare; Neemia non fece affidamento sulle incertezze; le cose che gli mancavano le sollecitò da parte di chi aveva la possibilità di concedergliele. -- The Southern Watchman, 15 marzo 1904. SC 143 2 Il coraggio per la missione venne dalla potenza -- Neemia e Artaserse erano faccia a faccia, l'uno servo di una razza oppressa, l'altro monarca di un grande impero mondiale. Ma la distanza morale che li separava era infinitamente superiore alla disparità di rango. Neemia aveva accondisceso all'invito del Re dei re: "A meno che non mi si prenda per rifugio, che non si faccia la pace con me, che non si faccia la pace con me". Isaia 27:5. La supplica silenziosa che era stata innalzata al cielo era la stessa che stava offrendo da molte settimane: chiedeva a Dio di poter far prosperare la sua richiesta. E adesso, incoraggiato al pensiero di avere un amico onnisciente e onnipresente, che agiva per il suo bene, l'uomo di Dio espresse al sovrano il desiderio di essere sollevato per un certo periodo dal suo compito presso la corte e di avere il permesso di ricostruire le rovine di Gerusalemme, per farne di nuovo una città forte e ben difesa. Da questa richiesta dipendevano risultati importanti per la città e la nazione ebraica. Nee-mia disse: "Il re mi diede le lettere, perché la benefica mano del mio Dio era su di me". Neemia 2:8. -- The Southern Watchman, 8 marzo 1904. SC 143 3 Garantita la protezione ufficiale -- Considerata la positiva accoglienza della sua petizione da parte del re, Neemia fu incoraggiato a richiedere tutta l'assistenza necessaria per realizzare i suoi progetti. Per conferire dignità e autorità alla sua missione, ma anche per ottenere protezione per il viaggio, si assicurò una scorta militare. Ottenne delle missive reali da consegnare ai governatori delle province che sorgevano oltre il fiume Eufrate, territorio che doveva attraversare per fare ritorno in Giudea; e ottenne anche una lettera destinata al custode della foresta reale che si estendeva sulle montagne del Libano, nella quale gli veniva ordinato di consegnare il legname indispensabile per le mura e gli edifici di Gerusalemme che Neemia aveva in mente di riedificare. Per evitare eventuali accuse di avere ecceduto nell'esercizio del suo mandato, Neemia si preoccupò di far definire chiaramente le prerogative e i privilegi a lui concessi. -- The Southern Watchman, 15 marzo 1904. SC 143 4 Le lettere reali indirizzate ai governatori delle province attraversate lungo il suo viaggio, garantirono a Neemia un'accoglienza onorevole e una sollecita assistenza; nessun nemico osò molestare l'ufficiale protetto dal potere del re persiano che fu trattato con notevole con siderazione dai governatori delle province. Il viaggio di Neemia fu sicuro e proficuo. -- The Southern Watchman, 22 marzo 1904. SC 144 1 Ostacoli incontrati -- Ma il suo arrivo a Gerusalemme, con la presenza di un corpo militare a dimostrare che aveva portato a compimento un'importante missione, scatenò la gelosia e l'odio dei nemici di Israele. Le tribù pagane stabilitesi nei pressi di Gerusalemme avevano precedentemente dato libero sfogo alla loro inimicizia per gli ebrei coprendoli di ogni tipo di insulto e ingiuria. In questa opera malvagia si distinsero, in particolare, certi capitribù come Sanballat il coronita, Tobia il servo ammonita e Geshem l'arabo; e da quel momento quei capi guardarono con occhio invidioso i movimenti di Neemia e si dettero da fare in ogni modo per contrastare i suoi piani e ostacolare il suo lavoro. -- The Southern Watchman, 22 marzo 1904. SC 144 2 Cercarono di creare divisioni tra i lavoratori insinuando dubbi e alimentando lo scetticismo per il loro successo. Ridicolizzarono anche gli sforzi dei costruttori, dichiararono impossibile l'impresa e predissero un futuro a tinte fosche... I costruttori sulle mura dovettero ben presto far fronte a un'opposizione più attiva. Erano obbligati a guardarsi di continuo dalle trame dei loro infaticabili avversari. Gli emissari del nemico si impegnavano a distruggere il loro coraggio facendo circolare falsi rapporti; da vari pretesti nacquero cospirazioni intese per far cadere Neemia nella loro rete e alcuni ebrei ipocriti si offrirono di aiutare la perfida impresa. Emissari del nemico, che si professavano amici, si mescolarono ai costruttori, suggerendo modifiche ai progetti e cercando in ogni modo di distrarre l'attenzione degli operai per generare confusione e perplessità e scatenare il sospetto e la sfiducia. -- The Southern Watchman, 12 aprile 1904. SC 144 3 Gli stessi ostacoli attendono oggi i dirigenti -- L'esperienza di Neemia si ripete nella storia del popolo di Dio ai nostri giorni. Quelli che si danno da fare per la causa della verità scopriranno che non potranno evitare di suscitare la rabbia dei loro nemici. Anche se sono stati chiamati da Dio a svolgere l'opera ed egli approva i loro metodi, non potranno evitare rimproveri e derisione. Saranno accusati di essere visionari, inaffidabili, astuti e ipocriti; di qualsiasi cosa, in sostanza funzionale ai propositi dei loro nemici. Anche le cose più sacre saranno rappresentate sotto un'ottica ridicola per far divertire i miscredenti. Per eccitare la gioia del critico profano basta una minima dose di sarcasmo e uno spirito triviale, unito a invidia, gelosia, irriverenza e odio. E questi presuntuosi buffoni aguzzano la loro ingegnosità e si incoraggiano a vicenda nella loro azione blasfema. La derisione e il disprezzo provocano grande sofferenza all'animo umano, ma devono essere sopportati da tutti quelli che sono fedeli a Dio. Fa parte del piano dell'avversario distrarre le persone dall'opera che Dio SC 144 4 ha loro affidato. -- The Southern Watchman, 12 aprile 1904. SC 145 1 Mettere insieme le forze scoraggiate -- In segreto e in silenzio, Neemia completò il giro delle mura e dichiarò: "Le autorità non sapevano né dove fossi andato né che cosa facessi. Fino a quel momento, io non avevo detto nulla né ai giudei né ai sacerdoti né ai notabili né ai magistrati né ad alcuno di quelli che si occupavano dei lavori". Neemia 2:16. Durante questa penosa ispezione non voleva attirare l'attenzione di altri amici o nemici, perché si sarebbe generato un clima elettrizzato e sarebbero circolate voci che avrebbero potuto sconfiggere, o quanto meno ostacolare, la sua missione. Neemia consacrò alla preghiera il resto della notte; al mattino dovette fare un grande sforzo per alzarsi e unirsi ai suoi compatrioti divisi e scoraggiati. -- The Southern Watchman, 22 marzo 1904. SC 145 2 Sebbene Neemia avesse con sé il mandato reale che imponeva agli abitanti di collaborare con lui nella ricostruzione delle mura della città, scelse di non affidarsi al semplice esercizio dell'autorità. Cercò piuttosto di guadagnarsi la fiducia e la simpatia del popolo, ben sapendo che cuori e mani unite erano fondamentali per il successo della grande opera che aveva intrapreso. Quando radunò il popolo il giorno successivo, presentò argomenti calcolati per far ridestare le loro energie sopite e per rimettere insieme i gruppi frammentati. E avendo esposto la questione apertamente davanti a loro, dimostrando che era sostenuto dall'autorità del re di Persia e del Dio d'Israele, Neemia chiese in maniera diretta al popolo se volesse approfittare di quella occasione favorevole e unirsi a lui nella ricostruzione delle mura. L'appello giunse dritto ai cuori della gente; la manifestazione del favore del cielo nei loro riguardi fece apparire ridicole le loro paure. Con ritrovato coraggio, urlarono all'unisono: "Leviamoci e costruiamo". -- The Southern Watchman, 29 marzo 1904. SC 145 3 L'energia sacra e la grande speranza di Neemia furono comunicate al popolo, che ne colse lo spirito e si innalzò per un certo tempo allo stesso livello morale del loro capo. Ognuno, nella sua propria sfera d'azione, era diventato una sorta di Neemia; e ciascuno incoraggiava e sosteneva il fratello durante il lavoro. -- The Southern Watchman, 29 marzo 1904. SC 145 4 I sacerdoti di Israele tra i primi a rispondere -- I sacerdoti di Israele furono tra i primi ad associarsi alla sincerità e all'entusiasmo di Neemia. Dalla posizione influente che ricoprivano, quegli uomini potevano fare molto per ostacolare o coadiuvare quell'opera. La loro pronta collaborazione fin dal principio, contribuì non poco al suo successo, così dovrebbe avvenire in ogni impegno solenne; chi occupa ruoli influenti e di responsabilità all'interno della chiesa dovrebbe essere l'avanguardia nelle iniziative per il Signore. Se questi si dovessero muovere con riluttanza, altri non si impegnerebbero affatto. Ma "il vostro zelo ne ha stimolati moltissimi". 2 Corinzi 9:2. Quando la loro luce brilla luminosa, migliaia di torce si illuminano con la loro fiamma. -- The Southern Watchman, 5 aprile 1904. SC 146 1 Neemia, un organizzatore -- Il popolo in generale era animato da un unico intento di patriottismo e gioiosa attività. Uomini abili e autorevoli organizzavano in gruppi le varie categorie di cittadini, all'interno delle quali ogni capo si faceva garante della costruzione di una data porzione di mura. Era una vista gradita a Dio e agli angeli osservare i gruppi indaffarati a lavorare in modo armonico sulle mura abbattute di Gerusalemme ed era musica per le loro orecchie il rumore degli utensili prolungarsi dall'alba "fino all'apparire delle stelle". -- The Southern Watchman, 5 aprile 1904. SC 146 2 Dimostrazione di vera autorità -- L'entusiasmo e la forza di Neemia non diminuirono una volta cominciati i lavori. Non incrociò le mani, pensando di poter cedere il suo fardello. Con instancabile attenzione, sovrintendeva costantemente all'avanzamento dell'opera, dirigendo gli uomini, notando ogni ostacolo e garantendo il suo intervento in ogni emergenza. La sua autorevolezza era regolarmente avvertita lungo l'intera estensione di quei cinque chilometri di mura. Con le parole adatte incoraggiava i timorosi, approvava i volonterosi o scrollava gli indolenti. E ancora, sorvegliava con occhi d'aquila i movimenti dei loro nemici, che a volte si raccoglievano a una certa distanza e si impegnavano in un'animata conversazione, come se tramassero qualcosa di male, salvo poi avvicinarsi agli operai e cercare di distrarre la loro attenzione e ostacolarne il lavoro. Mentre l'occhio di ogni lavoratore era spesso rivolto a Neemia, pronto a cogliere anche il più debole segnale, quest'ultimo elevava il proprio sguardo e il proprio cuore a Dio, grande supervisore dell'intera opera, colui che l'aveva suggerita al suo servitore. E con il cuore rinvigorito dalla fede e dal coraggio, Neemia esclamò, e le sue parole ripetute come un'eco, fecero trasalire il cuore degli operai impegnati lungo l'intero cantiere. "Il Dio del cielo ci farà ottenere successo". Neemia 2:20. -- The Southern Watchman, 5 aprile 1904. SC 146 3 Neemia e i suoi compagni non si ritrassero davanti alla fatica né cercarono delle scuse per evitare un'incombenza impegnativa. Né di giorno né la notte, nei brevi istanti che si concedevano al sonno, si toglievano gli abiti del lavoro o deponevano gli utensili. "Io poi, i miei fratelli, i miei giovani e gli uomini di guardia che mi seguivano, non ci spogliavamo; ognuno teneva le armi a portata di mano". Neemia 4:23. -- The Southern Watchman, 26 aprile 1904. SC 146 4 Influenza degli oppositori in ogni movimento religioso -- Anche una maggioranza di notabili e capi di Israele assolse lodevolmente al proprio dovere; ma esisteva una minoranza, i tecoiti, dei quali "i più importanti non vollero sottomettersi a lavorare all'opera del loro Signore". Neemia 3:5. Se i fedeli costruttori si meritano una citazione nel registro di Dio, il ricordo di questi servi parassiti è segnata dall'onta e tramandata come monito a tutte le generazioni future. In ogni movimento religioso ci sono soggetti che, non potendo negare che è ope ra di Dio, si tengono a distanza e rifiutano qualsiasi sforzo che ne favorisca il progresso. Ma in quelle iniziative tese a promuovere i loro interessi egoistici, quegli uomini sono spesso la parte più impegnata e attiva. Sarà bene ricordare che tutto viene registrato nel libro di Dio, in cui si riporta ogni nostra motivazione e opera; un libro che non presenta omissioni o errori e sulla base del quale verremo giudicati. In esso ci sarà traccia fedele di ogni opportunità trascurata per servire il Signore, e ogni gesto d'amore e di fede, per quanto umile, sarà ricordato per l'eternità. -- The Southern Watchman, 5 aprile 1904. Appello ad attuali Neemia SC 147 1 Oggi, nella nostra chiesa, abbiamo bisogno di altri uomini come Neemia, uomini che non sappiano solo pregare e predicare, ma le cui preghiere e i cui sermoni siano sostenuti da propositi fermi e sinceri. La direzione seguita da questo patriota ebreo nella realizzazione dei suoi progetti dovrebbe essere ancora oggi adottata da pastori e dirigenti. Una volta stabiliti i piani, li dovrebbero sottoporre alla comunità in maniera tale da assicurarsi interesse e collaborazione. Facciamo in modo che le persone comprendano i progetti e condividano il lavoro, e in questo modo sarà loro personale interesse garantirne lo sviluppo. I sacrifici di Neemia, coronati dal successo, dimostrano come la preghiera, la fede e l'agire saggiamente e con vigore siano sinonimo di esito positivo. Una fede vivente stimolerà una condotta vigorosa. Lo spirito manifestato dai dirigenti si rifletterà, in buona parte, anche nei membri. Se quei responsabili che affermano di credere nelle solenni e importanti verità destinate a mettere alla prova il mondo, non manifesteranno un solerte entusiasmo volto a preparare un popolo capace di resistere nel giorno del Signore, ci aspetterà una chiesa sempre più negligente, indolente e amante del divertimento. -- The Southern Watchman, 29 marzo 1904. ------------------------Capitolo 16: La chiesa è un movimento in espansione Il piano divino SC 148 1 Il piano di Dio non prevede che il suo popolo si riunisca, organizzandosi in grandi comunità. I discepoli di Cristo sono i suoi rappresentanti sulla terra e Dio vuole che essi siano disseminati su tutto il globo: in città popolose, piccole città, villaggi, come luci che brillano nelle tenebre del mondo. -- Testimonies for the Church 8:244 (1904). SC 148 2 Il progetto di trasferirsi o spostarsi da località di poca importanza o prestigio e concentrare molti membri in un unico luogo per potervi esercitare una discreta influenza, equivale a rimuovere la luce da posti nei quali Dio desidera che essa risplenda. -- Testimonies for the Church 2:633 (1885). SC 148 3 Se la chiesa di Cristo adempisse alla volontà del Signore, la luce brillerebbe per tutti coloro che vivono nelle tenebre e "nella valle dell'ombra della morte". Se invece di raggrupparsi e rifiutare di portare la loro croce i membri di chiesa si spostassero per far brillare la luce di Cristo, lavorando come lui per la salvezza degli uomini, questo "vangelo del Regno" si diffonderebbe velocemente nel mondo. -- Thoughts from the Mount of Blessing, 42, 43 (1896). SC 148 4 Fratelli e sorelle, perché indugiare a proposito delle chiese? Studiate la parabola della pecora smarrita e agite da veri pastori, andando alla ricerca di chi si è smarrito nella desolazione del peccato. Soccorrete quelli che stanno per soccombere. -- The Review and Herald, 12 dicembre 1893. SC 148 5 I membri delle nostre chiese possono svolgere un'opera che è appena cominciata. Nessuno dovrebbe trasferirsi altrove solo per sete di vantaggi terreni. Le famiglie saldamente fondate nella verità dovrebbero stabilirsi, una o due in un luogo, una o due in un altro, là dove si presentano opportunità di guadagnarsi da vivere, per agirvi come missionari. Esse dovrebbero provare amore per gli uomini e sentire un peso di responsabilità che le spinge a occuparsi di loro, escogitando i mezzi più adatti per condurli alla verità. Esse possono distribuire le nostre pubblicazioni, organizzare riunioni in casa propria, stringere rapporti di amicizia con i vicini e invitarli a tali riunioni. In tal modo con queste loro buone opere esse diffonderanno la luce tutt'intorno. -- Testimonies for the Church 8:245 (1904). SC 148 6 I fratelli che desiderano cambiare il proprio domicilio, che hanno come obiettivo la gloria di Dio e avvertono la loro personale responsabilità di fare del bene agli altri, e salvare persone per le quali Cristo non ha esitato a donare la sua preziosa vita, dovrebbero trasferirsi in città e paesi nei quali la luce è pressoché assente, dove possano offrire un servizio concreto ed essere di benedizione ad altri individui con il loro lavoro e la loro esperienza. Occorrono missionari che si rechino in città e paesi per alzare il vessillo della verità, in modo che Dio possa avere testimoni sparsi su tutto il territorio perché la luce della verità penetri in quei luoghi ancora non raggiunti, e sollevare il suo vessillo là dove è ancora sconosciuto. -- Testimonies for the Church 2:115 (1885). SC 149 1 Nulla può suscitare maggiore dono di sé, sviluppare e rafforzare il carattere del servizio in favore degli altri. Molti di coloro che si professano cristiani pensano solo a loro stessi e si limitano a stabilire relazioni nell'ambito della chiesa. Desiderano godere della compagnia dei membri e delle attenzioni del pastore. Diventano membri di chiese grandi e ricche e dimostrano scarso interesse per gli altri. In questo modo si privano di preziose benedizioni. Molti potrebbero trarre grandi benefici se rinunciassero alle loro comode amicizie e impegnassero le loro energie nel servizio cristiano, imparando così ad assumersi delle responsabilità. -- The Ministry of Healing, 151 (1905). SC 149 2 In America ci sono migliaia di località da raggiungere, nelle quali non è mai stato innalzato il vessillo della verità e dove il suo annuncio non è mai stato udito. Migliaia di membri, pigri da un punto di vista religioso, zoppicanti e pieni di dubbi nel loro cammino verso il cielo, potrebbero fare il loro ingresso nel terreno da mietere. La loro esigenza è un'unione vitale con Gesù; poi si potrà dire di loro: "Noi siamo infatti collaboratori di Dio". 1 Corinzi 3:9. SC 149 3 Vorrei dire a molti: Che cosa aspettate? Aspettate che qualcuno vi porti nella vigna e vi guidi nell'opera, oppure volete che la vigna giunga fino a voi, in modo da evitare ogni inconveniente nel lavoro? Ebbene, attenderete invano; se alzate lo sguardo, noterete che i campi sono maturi, pronti per la mietitura; da qualsiasi lato la osserviate, scoprirete che c'è un'opera da compiere a breve e a lungo termine; ma a quanti, nel giorno del giudizio, Cristo potrà rivolgersi chiamandoli "servi buoni e fedeli"? Matteo 25:21. Mi chiedo quale sia lo stato d'animo degli angeli che vedono avvicinarsi l'ora della fine e osservano tutte quelle persone che sostengono di conoscere Dio e Gesù Cristo da lui inviato, trasferirsi, consultarsi tra di loro, partecipare alle riunioni e sentirsi insoddisfatti se la predicazione non ha fatto abbastanza del bene al loro animo e non ha rinvigorito la chiesa, mentre questi non stanno facendo letteralmente nulla... Se spostarsi in località che non hanno conosciuto la verità, o almeno solo in minima parte, presenta loro prospettive temporali ed economiche non soddisfacenti, saranno forse esentati da quell'opera che Gesù ha compiuto per salvarli? -- General Conference Bulletin, 131 (1893). SC 149 4 Siamo consapevoli dell'estremo bisogno di un'opera missionaria che porti la verità non solo nelle nazioni straniere, ma anche a quelli che ci sono vicini. Intorno a noi ci sono città che non hanno fatto proprio nulla per la salvezza dei loro abitanti. Perché le famiglie che conoscono la verità non vanno a stabilirsi in quelle località a diffondere il messaggio del Vangelo lavorando con umiltà, non secondo le proprie vie, ma secondo quelle di Dio, per raggiungere quanti non lo conoscono? Quando la chiesa comprenderà appieno lo spirito del messaggio, i suoi membri dedicheranno ogni loro energia nell'opera di salvezza a favore di quelle persone per le quali Cristo ha dato la vita. Penetreranno in nuovi territori e alcuni membri, pur non essendo pastori consacrati, lavoreranno con Dio per visitare le comunità e rianimare ciò che sono sul punto di morire. Ci saranno laici che andranno in città e luoghi isolati per far risplendere la luce che il Signore ha loro donato. Entreranno in contatto con individui che non sembreranno nell'immediato ben disposti, ma l'unica domanda da porsi sarà: sono in armonia con Cristo? Beneficiano dell'effusione del suo Spirito in modo che il loro influsso, con la norma e l'esempio, presenti le bellezze dell'autore della verità e della giustizia? Nei luoghi nei quali la verità è sconosciuta, i fratelli che hanno la capacità di fare questo lavoro, potrebbero affittare una sala o qualche altro posto adeguato per riunioni e raccogliere tutti quelli che verranno, per poi istruirli nella verità. Non avranno bisogno di fare sermoni, ma solo di prendere la loro Bibbia e lasciare parlare direttamente Dio dalla sua parola. I presenti, anche pochi di numero, potranno esaminare il "così dice il Signore", con calma e senza particolare ostentazione; sarà sufficiente leggere e spiegare il semplice messaggio della verità, pregare e cantare insieme all'uditorio. -- The Review and Herald, 29 settembre 1891. Abraamo, un esempio edificante SC 150 1 Abraamo non fu chiamato ad affrontare né una prova facile né un piccolo sacrificio. Nonostante le insistenze della famiglia e dei parenti, che volevano impedirgli di abbandonare il suo paese, non esitò a ubbidire all'appello che gli era stato rivolto. Non chiese nessuna informazione sulla terra promessa: non domandò se il suolo di quel paese fosse fertile e se la terra avesse un clima salubre. Non gli importava sapere se vi fosse un ambiente piacevole o se in quel paese fosse possibile arricchirsi. Dio aveva parlato e il suo servitore avrebbe ubbidito: Abraamo desiderava solo stare con Dio. SC 150 2 Ancora oggi molti sono messi alla prova come Abraamo: benché non vi sia una voce che parla loro dal cielo, la parola di Dio e le manifestazioni della provvidenza rivolgono un appello agli uomini. Può essere loro richiesto di abbandonare una carriera promettente, di interrompere relazioni piacevoli e vantaggiose, di separarsi dai parenti per percorrere una strada che sembra fatta solo di abnegazione, privazioni e sacrifici. Dio ha un piano per loro: il benessere e l'influsso di amici e parenti impedirebbero lo sviluppo delle caratteristiche essenziali per il suo adempimento. Il Signore chiede a questi uomini di allontanarsi dalle loro certezze materiali e affettive, e li guida in modo che essi riconoscano la necessità del suo aiuto. Quando essi avranno fiducia solo in Dio, egli si rivelerà. Chi è pronto a rispondere alla chiamata di Dio e a rinunciare a progetti a lungo sognati o alla compagnia dei propri cari? Chi, incurante delle occasioni perse per seguire Gesù, accetterà nuovi compiti e affronterà prospettive oscure, nel tentativo di realizzare con decisione e costanza l'incarico che Dio gli ha affidato? Colui che accetta possiede la fede di Abraa-mo e parteciperà con lui al "...sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria" (2 Corinzi 4:17) al quale "...le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria che deve essere manifestata". Romani 8:18. -- Patriarchs and Prophets, 126, 127 (1890). "Che cosa fai qui?" SC 151 1 Molti cesseranno di esaltare le istituzioni umane e si schiereranno con decisione dalla parte di Dio e della sua santa legge. Siccome questi risultati dipendono in gran parte dall'incessante attività dei figli di Dio fedeli e sinceri, Satana fa l'impossibile per indurli a disubbidire, affinché i piani di Dio non si realizzino. Ad alcuni fa perdere di vista la nobile e santa missione alla quale sono stati chiamati e li rende sensibili ai piaceri della vita. Li spinge a sistemarsi in case confortevoli o a cambiare residenza se i vantaggi materiali sembrano più interessanti altrove. In questo modo abbandonano delle località in cui avrebbero potuto esercitare il loro influsso. Altri vengono indotti da Satana a lasciare il lavoro quando lo scoraggiamento s'impadronisce di loro a causa dell'opposizione o della persecuzione. Ma il Signore ama tutti questi uomini. A ogni figlio di Dio, la cui voce è stata spenta dal nemico, viene rivolta la domanda: "Che fai tu qui? Io ti ho dato il compito di andare in tutto il mondo, di predicare il Vangelo e di preparare un popolo per il gran giorno di Dio; perché sei qui? Chi ti ha mandato?" -- Prophets and Kings, 171, 172 (1916). SC 151 2 Alle famiglie e ai singoli individui è rivolta la domanda: "Che cosa fai qui?". In molte chiese vi sono famiglie che conoscendo bene il messaggio della parola di Dio potrebbero allargare la loro sfera d'azione e d'influsso trasferendosi in luoghi dove mancano i predicatori della parola per poterli facilmente sostituire. -- Prophets and Kings, 172 (1916). L'appello alle famiglie cristiane SC 151 3 È importante che delle famiglie si stabiliscano in luoghi disabitati. Contadini, costruttori, finanziatori e persone in grado di svolgere varie arti o mestieri dovrebbero andare in località disabitate per migliorare i terreni, creare piccole industrie, costruire case semplici per sé e per i vicini. -- The Ministry of Healing, 194 (1905). SC 152 1 Dio invita le famiglie cristiane a recarsi nelle zone dove ancora non si conosce la verità e a lavorare con saggezza e con perseveranza per il Maestro. La risposta a questo appello richiede uno spirito di sacrificio. Mentre molte persone aspettano che ogni ostacolo sia rimosso, altre periscono senza conoscere il piano di Dio e senza speranza nel mondo. Molti, anzi moltissimi, per amore di vantaggi terreni o per conseguire ampie conoscenze scientifiche, sono pronti ad avventurarsi in regioni pestilenziali affrontando avversità e privazioni. Dove sono quelli che sono disposti a fare la stessa cosa per amore del Vangelo? Dove sono gli uomini e le donne che raggiungeranno le regioni che hanno bisogno di conoscere il Redentore? -- Testimonies for the Church 9:33 (1909). SC 152 2 Ci sono famiglie intere che potrebbero diventare missionari, con un impegno personale dei singoli componenti, offrendo mani e intelletto al servizio del Maestro e studiando nuovi metodi per il successo della sua opera. -- Testimonies for the Church 9:40 (1909). SC 152 3 Se le famiglie si stabilissero nei luoghi più oscuri della terra, posti nei quali le persone sono avvolte dalle tenebre spirituali, e facessero risplendere in mezzo a loro la luce della vita di Cristo, si potrebbe compiere una grande opera. Lasciamo che inizino a svolgere il proprio incarico in modo tranquillo e riservato, senza ricorrere ai fondi della Federazione fino a quando l'interesse suscitato sarà tale da non poter più gestire la cosa senza un aiuto pastorale. -- Testimonies for the Church 6:442 (1900). Un innesto richiede saggi vivaisti SC 152 4 Prepariamo gli operai affinché vadano nelle strade e lungo le siepi. Abbiamo bisogno di saggi vivaisti che trapiantino alberi in località diverse e garantiscano loro le condizioni migliori perché possano crescere. È un dovere positivo del popolo di Dio recarsi in regioni lontane. Mettiamo all'opera forze per dissodare nuovi terreni, creare nuovi centri di influsso ovunque sia possibile farlo. Reclutiamo operai in possesso di un sincero entusiasmo missionario e lasciamoli avanzare perché diffondano la luce e la conoscenza intorno a loro, come anche nei paesi lontani. -- Testimonies for the Church 9:118 (1909). SC 152 5 Molti membri delle nostre grandi chiese non fanno praticamente nulla. Essi potrebbero svolgere un eccellente lavoro se, anziché raggrupparsi, si dividessero e andassero dove la verità non è ancora penetrata. Gli alberi troppo fittamente piantati non crescono. Il giardiniere deve trapiantarli perché abbiano terreno sufficiente per crescere, altrimenti diventeranno malaticci, rachitici e si seccheranno. La stessa regola vale per le nostre grandi congregazioni. Molti membri si stanno spegnendo spiritualmente proprio per mancanza di lavoro: essi diventano deboli e inefficienti. Se trapiantati, potrebbero crescere e diventare vigorosi. -- Testimonies for the Church 8:244 (1904). Risultati assicurati SC 153 1 Se i membri di chiesa si leveranno per svolgere l'opera che sono in grado di compiere, andando al combattimento a loro spese, ciascuno di essi cercando di fare il possibile per la salvezza delle anime, vedremo molti abbandonare le file di Satana per schierarsi sotto la bandiera di Cristo. Se il nostro popolo agirà seguendo la luce contenuta in queste poche parole di avvertimento, vedremo sicuramente la salvezza del Signore. Tale presa di coscienza produrrà meravigliosi risvegli, peccatori si convertiranno e molte persone saranno aggiunte alla chiesa. -- Testimonies for the Church 8:246 (1904). SC 153 2 I nostri fratelli di chiesa dovrebbero avvertire un profondo interesse per l'opera delle missioni, nella nostra nazione come all'estero. Riceveranno abbondanti benedizioni nel loro impegno accompagnato dal sacrificio, volto a piantare il vessillo della verità in nuovi territori. Il denaro investito in una simile opera vedrà considerevoli ritorni; nuovi convertiti, felici per la luce ottenuta dalla parola, metteranno a loro volta a disposizione i propri mezzi per portare quella luce ad altri. -- Testimonies for the Church 9:49 (1909). SC 153 3 Nei territori dove le condizioni sono poco promettenti, se non addirittura scoraggianti, tanto che molti rifiutano di recarvisi, possono compiersi grandi cambiamenti, grazie allo spirito di sacrificio dei membri laici. Questi umili operai avranno successo, perché svolgono un'azione paziente, perseverante, appoggiandosi non sull'uomo ma su Dio, che dà loro il suo favore. Il bene che essi fanno non sarà mai conosciuto in questo mondo. -- Testimonies for the Church 7:22, 23 (1902). Un insegnamento dal fallimento dell'antico israele SC 153 4 Quando gli israeliti fecero il loro ingresso in Canaan, non adempirono al piano divino che prevedeva la presa di possesso dell'intero paese. Dopo una parziale conquista, si stabilirono nel territorio occupato per gioire dei frutti delle loro vittorie. Per effetto della loro miscredenza e del loro amore per la vita comoda, si riunirono nei territori già in loro possesso invece di spingersi alla conquista di nuovi; in questo modo ebbe inizio il loro allontanamento da Dio. Per colpa della loro incapacità a compiere la sua volontà, fu per lui impossibile adempiere la promessa di benedizione nei loro confronti. La chiesa attuale non sta forse comportandosi allo stesso modo? Nonostante siamo in presenza di un vasto campo missionario, quelli che si professano cristiani si riuniscono là dove possono godersi i privilegi del messaggio. Non sentono la necessità di entrare in nuovi territori e portare la parola della salvezza nelle regioni lontane. Si rifiutano di compiere il mandato ricevuto da Cristo: "Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura". Marco 16:15. Sono forse meno colpevoli del popolo ebraico? -- Testimonies for the Church 8:119 (1904). ------------------------Capitolo 17: La cura pastorale Seguire le tracce divine SC 154 1 Molti pensano che sia un gran privilegio visitare i luoghi della vita terrena di Gesù, camminare dove egli ha camminato, contemplare il lago che ha amato e sulle cui rive ha insegnato, e le colline e le valli sulle quali i suoi occhi si sono spesso soffermati. Ma non abbiamo bisogno di andare a Nazaret o a Capernaum o a Betania per poter camminare sulle orme di Gesù. Possiamo trovare le sue orme accanto ai letti degli ammalati, nei tuguri dei poveri, nelle strade affollate delle grandi città, ovunque vi siano cuori bisognosi di consolazione. Possiamo seguire le sue orme facendo ciò che Gesù ha fatto sulla terra. -- The Desire of Ages, 640 (1898). SC 154 2 Gesù cercò di alleviare ogni sofferenza. Possedeva poco denaro, ma spesso rinunciò al cibo per soccorrere coloro che avevano maggiore bisogno di lui. I suoi fratelli sentivano che il suo influsso era superiore al loro. Aveva un tatto che nessuno di loro aveva né desiderava possedere. Quando parlavano duramente ai poveri o agli infelici, Gesù andava a cercarli e rivolgeva loro parole di incoraggiamento. Era pronto a offrire un bicchiere d'acqua fresca e il proprio cibo a chi ne aveva bisogno. Alleviando le sofferenze, le verità che insegnava, associate ai suoi atti di misericordia, si fissavano nella memoria. -- The Desire of Ages, 86, 87 (1898). Adesione totale SC 154 3 I discepoli del Cristo devono lavorare come il loro Maestro. Devono nutrire gli affamati, vestire gli ignudi, consolare i sofferenti e gli afflitti, aiutare i disperati e infondere speranza agli scoraggiati. Se lo fanno, anche per costoro si adempie la promessa: "La tua giustizia ti precederà, la gloria del Signore sarà la tua retroguardia". Isaia 58:8. -- The Desire of Ages, 350 (1898). SC 154 4 Quelli che sono stati destinati a questo lavoro di cura delle anime hanno fatto ciò che il Signore desidera, ed egli ha accettato i loro sforzi. Ciò che è stato compiuto in questo ambito è un impegno verso il quale ogni avventista dovrebbe sinceramente simpatizzare e aderire senza riserve. Nel trascurare questa missione che deve compiere entro il proprio raggio d'azione, nel rifiutarsi di portare questi pesi, la chiesa va incontro a una grave sconfitta. Se essa avesse assolto come doveva questa mansione, sarebbe stato uno strumento di salvezza per molte persone. -- Testimonies for the Church 6:295 (1900). SC 155 1 È nostro compito dar da mangiare agli affamati, vestire gli ignudi, prenderci cura di vedove e orfani, assistere gli scoraggiati e gli oppressi. Non è secondo la volontà di Dio che ci sia tanta miseria nel mondo né ha mai inteso che un individuo nuoti nell'abbondanza mentre altri muoiono di fame. Chi possiede più di quanto gli occorre per vivere deve usare queste risorse a beneficio dell'umanità. Il Signore ci invita: "Vendete i vostri beni e dateli in elemosina". Luca 12:33. "Ai ricchi di questo mondo ordina. Di far del bene, d'arricchirsi di opere buone, di essere generosi nel donare, pronti a dare". 1 Timoteo 6:17, 18. "Quando fai un convito, chiama poveri, storpi, zoppi, ciechi". Luca 14:13. "Che si spezzino le catene della malvagità, che si sciolgano i legami del giogo, che si lascino liberi gli oppressi e che s'infranga ogni sorta di giogo... che tu divida il tuo pane con chi ha fame, che tu conduca a casa tua gli infelici privi di riparo, che quando vedi uno nudo tu lo copra... e sazi l'afflitto". Isaia 58:6, 7, 10. "Andate per tutto il mondo e predicate il vangelo a ogni creatura". Marco 16:15. Ecco i comandamenti del Signore. Ma in che misura ne tiene conto la gran massa dei cristiani? -- Christ's Object Lessons, 370, 371 (1900). SC 155 2 I buoni gesti sono i frutti che Cristo ci chiede di produrre; parole cortesi, atti di generosità, di tenero riguardo per i poveri, i disagiati, i sofferenti. Quando il nostro cuore simpatizza con chi è oppresso dallo scoraggiamento e dall'angoscia, quando la nostra mano porta sollievo a chi soffre, quando diamo da vestirsi a chi è nudo, accogliamo lo straniero nel nostro salotto e gli diamo un posto nel nostro cuore, gli angeli si avvicinano a noi e il cielo risponde con la sua approvazione. Ogni gesto contraddistinto dalla giustizia, dalla pietà e dalla benevolenza crea una melodia nel cielo: dal suo trono, il padre scorge quanti compiono tali atti e li annovera tra i suoi tesori più preziosi. "'Essi saranno, nel giorno che io preparo, saranno la mia proprietà particolare', dice il Signore degli eserciti". Malachia 3:17. Ogni azione pietosa nei confronti di un oppresso, di una persona che soffre viene considerata come se fosse fatto a Gesù. Quando soccorrete il povero, simpatizzate con angosciati e perseguitati e aiutate l'orfano, stabilite un contatto più profondo con Gesù. -- Testimonies for the Church 2:25 (1885). SC 155 3 II compito di raccogliere i bisognosi, gli afflitti, gli indigenti è quello che ogni chiesa che crede nella verità presente avrebbe dovuto svolgere da tempo. Dobbiamo mostrare la tenerezza e la compassione del samaritano, provvedendo alle necessità fisiche, nutrendo gli affamati, accogliendo in casa i poveri abbandonati, attingendo ogni giorno da Dio la grazia e l'energia necessarie per raggiungere le profondità stesse della miseria umana e aiutare quanti, probabilmente, non possono provvedere a se stessi. Compiendo quest'opera avremo una favorevole opportunità di presentare Cristo: colui che è stato crocifisso. -- Testimonies for the Church 6:276 (1900). SC 156 1 Molti si meravigliano perché le loro preghiere sono così prive di vita, perché la loro fede è così debole e vacillante, perché la loro esperienza cristiana è così oscura e incerta. Essi dicono: "Non abbiamo noi digiunato e camminato mesti dinanzi al Signore degli eserciti?". Nel capitolo 58 di Isaia, Cristo ha mostrato in che modo questo stato di cose può essere cambiato. Egli dice: "Il digiuno di cui mi compiaccio non è egli questo: che si spezzino le catene della malvagità...". Cfr. Versetti 6, 7. È questa la ricetta di Cristo per l'anima timorosa, dubbiosa, tremante. Gli addolorati, i quali camminano tristi nel cospetto del Signore, si levino e soccorrano quanti hanno bisogno di aiuto! -- Testimonies for the Church 6:266 (1900). SC 156 2 La gloria del cielo consiste nel risollevare i caduti e consolare gli angosciati. Chiunque ha Cristo nel cuore agirà allo stesso modo. Dovunque si manifesti, la religione di Cristo farà del bene e spanderà luce intorno. -- Christ's Object Lessons, 386 (1900). SC 156 3 La vedova di Sarepta divise il suo pezzo di pane con Elia e in cambio la sua vita e quella di suo figlio furono risparmiate. Dio ha promesso una grande benedizione a tutti coloro che nei momenti difficili offrono simpatia e assistenza a chi è particolarmente svantaggiato: egli non è cambiato. Oggi la sua potenza non è inferiore a quella manifestata all'epoca di Elia. -- Prophets and Kings, 131, 132 (1916). SC 156 4 L'amore di Cristo, che si manifesta in maniera disinteressata, è in grado di cambiare le persone malvage molto più della spada e della corte di giustizia. Questi mezzi sono necessari per spaventare chi trasgredisce la legge, ma il missionario può fare di più con l'amore. Spesso le persone che si difendono di fronte a un rimprovero si inteneriscono di fronte all'amore di Cristo. -- The Ministry of Healing, 106 (1905). Per essere ricordati SC 156 5 Quando entriamo in contatto con gli altri dobbiamo sempre ricordarci che nella vita di ognuno esistono esperienze segrete. Nelle pagine della loro memoria sono state archiviate storie tristi, nascoste a ogni forma di curiosità. Vi sono registrate lunghe e dure lotte, verificatesi in circostanze penose, difficoltà familiari che giorno dopo giorno logorano il coraggio e la fede. Coloro che conducono le battaglie della vita fra grandi difficoltà, possono essere incoraggiati e sostenuti con piccole attenzioni che si manifestano con semplici gesti d'amore. Per queste persone la stretta di mano di un vero amico è più preziosa dell'oro e dell'argento e le parole gentili sono paragonabili al sorriso degli angeli. SC 156 6 Molti uomini lottano contro la miseria, costretti a lavorare duramente per un salario basso, che può assicurare loro solo l'indispensabile per vivere. La fatica e le privazioni, la mancanza di speranza in un miglioramento rendono enorme questo peso. Quando poi si som mano dolore e malattia il peso diventa quasi insopportabile. Angosciati e oppressi questi poveri uomini non sanno a chi rivolgersi per ricevere aiuto. Condividete le loro difficoltà, le loro sofferenze, i loro momenti di scoraggiamento così avrete l'occasione di aiutarli. Parlate loro delle promesse di Dio, pregate con loro e per loro, comunicategli la speranza. -- The Ministry of Healing, 158 (1905). SC 157 1 Per molti la vita è una lotta penosa; si rendono conto dei loro limiti, si sentono miserabili e increduli; pensano di non avere motivi per cui essere grati. Parole gentili, sguardi di simpatia, espressioni di apprezzamento saranno, per coloro che sono soli o lottano costantemente, come un bicchiere di acqua fresca per chi è assetato. Un'espressione affettuosa, una dimostrazione di bontà allevieranno il peso che opprime quelle spalle stanche. Ogni parola e ogni gesto che esprimono un amore disinteressato sono l'espressione dell'amore di Cristo per l'umanità. -- Thoughts from the Mount of Blessing, 23 (1896). Porgere una mano d'aiuto SC 157 2 Il peccato è il più grave di tutti i mali ed è nostro dovere compatire il peccatore e aiutarlo. Ma non possiamo raggiungere tutti nello stesso modo. Molti nascondono la loro fame di verità e trarrebbero un gran beneficio da una parola affettuosa che non li faccia sentire abbandonati. Altri si trovano in uno stato infelice e non se ne rendono conto, non hanno la consapevolezza del loro profondo degrado morale. Quanti sono affondati nella melma del peccato al punto d'aver perduto il senso della realtà eterna e la somiglianza con Dio! Non sono interessati alla salvezza, non credono in Dio né hanno fiducia negli uomini. Molti di loro potranno essere conquistati solo con atti di generosa bontà. Bisogna innanzi tutto prendersi cura delle loro necessità fisiche, dargli da mangiare, pulirli e vestirli decentemente, e quando vedranno queste dimostrazioni di carità disinteressata, troveranno più facile credere anche nella carità di Cristo. SC 157 3 Tra quelli che si sono smarriti molti si rendono conto della loro follia e se ne vergognano. Hanno i loro errori continuamente dinanzi agli occhi e questa ossessione li spinge inesorabilmente alla disperazione. Non dobbiamo trascurare queste persone. Chi nuota contro corrente viene trascinato dalla forza dell'acqua: porgiamogli una mano di aiuto, come fece Gesù quando pietro stava affondando. Esprimiamogli qualche parola di speranza che susciti fiducia e amore. -- Christ's Object Lessons, 387 (1900). SC 157 4 Non pronunciate parole che possano accrescere il dolore. Presentate il Salvatore a chi è stanco di una vita vissuta nel peccato e che non sa dove trovare aiuto. Prendeteli per mano, aiutateli a rialzarsi e pronunciate parole di incoraggiamento e speranza. Aiutateli ad afferrare la mano del Salvatore. -- The Ministry of Healing, 168 (1905). Ospitalità, un dovere cristiano SC 158 1 Il nostro dovere su questa terra è vivere per promuovere il bene altrui, essere ospitali; di solito è grazie a un imprevisto che ci occupiamo di chi ha davvero bisogno della nostra cura, della nostra compagnia e della nostra casa. Certe persone si allontanano questi pesi, ma qualcuno deve pur farsene carico; e poiché, in generale, i fratelli non sono amanti dell'ospitalità e non adempiono con regolarità ai loro doveri cristiani, quei pochi dotati di spirito disponibile e che gioiosamente si sforzano di identificarsi nei casi di chi ha bisogno d'aiuto, si assumono tutte le responsabilità. -- Testimonies for the Church 2:645 (1885). SC 158 2 "Non dimenticate l'ospitalità; perché alcuni praticandola, senza saperlo, hanno ospitato angeli". Ebrei 13:2. Queste parole non hanno mai perso la loro importanza. Il padre in cielo continua a presentare ai suoi figli opportunità che nascondono potenziali benedizioni e coloro che ne approfittano proveranno grandi gioie. -- Prophets and Kings, 132 (1916). Messi alla prova SC 158 3 Dio ci mette alla prova mediante le situazioni normali della vita. Sono le piccole cose che rivelano i nostri sentimenti; le piccole attenzioni, le innumerevoli semplici situazioni di ogni giorno e le semplici cortesie della vita che generano la pienezza della felicità di un'esistenza; mentre il rifiuto di parole affettuose e di incoraggiamento, di semplici atti di cortesia, sono elementi che contribuiscono a rendere la vita totalmente insoddisfacente. Alla fine si scopre che il dono di sé a favore del bene e della felicità di chi ci sta intorno occuperà uno spazio importante nei registri del cielo. -- Testimonies for the Church 2:133 (1885). SC 158 4 Ho visto che è conforme alla volontà divina il fatto che vedove, orfani, ciechi, sordi, muti e persone con handicap di vario tipo siano messi in stretta relazione con la sua chiesa; questo mette alla prova i suoi membri e fa' venir fuori il loro vero carattere. Gli angeli di Dio ci sorvegliano per vedere come trattiamo le persone che hanno bisogno della nostra solidarietà, del nostro amore e della nostra disinteressata generosità. Si tratta dell'esame del nostro carattere al quale ci sottopone Dio. Se possediamo la vera religione della Bibbia, saremo consapevoli del debito d'amore, di affetto e di interesse dovuto verso Cristo, a favore dei nostri fratelli; e non possiamo fare altro che dimostrare la nostra gratitudine per l'amore incalcolabile che ha per noi, peccatori indegni della sua grazia, manifestando un'attenzione profonda e un amore disinteressato per i nostri fratelli che sono stati meno fortunati. -- Testimonies for the Church 3:511 (1885). Una parabola applicata SC 158 5 I due grandi principi della legge di Dio sono l'amore supremo nei confronti del padre e l'amore disinteressato verso il prossimo. I primi quattro comandamenti e gli ultimi sei sono radicati e si sviluppano sulla base di questi due principi. Cristo ha spiegato al dottore della legge chi fosse il suo prossimo utilizzando l'immagine dell'uomo che, viaggiando da Gerusalemme a Gerico, cadde in un'imboscata; i ladri lo rapinarono, lo picchiarono e lo lasciarono a terra mezzo morto. Il sacerdote e il levita si accorsero di questo uomo sofferente, ma i loro cuori non risposero alle sue necessità. Lo evitarono passando dall'altro lato. Il samaritano stava percorrendo la stessa strada e quando vide lo straniero che aveva bisogno di aiuto non si domandò se fosse un parente, un connazionale o uno che aveva la sua stessa fede; ma si dette da fare per soccorrere il sofferente perché era quella la cosa da fare. Lo curò come meglio poteva, lo caricò sulla sua bestia e lo condusse alla locanda, preoccupandosi di pagare di tasca propria le spese necessarie. Il samaritano, disse Cristo, era il prossimo di colui che si imbatté nei ladroni. SC 159 1 Il levita e il sacerdote rappresentano una classe presente nella chiesa che manifesta indifferenza nei confronti di quelli che avrebbero davvero bisogno di solidarietà e soccorso. Questa categoria, indipendentemente dalla carica che occupano in chiesa, non osserva i comandamenti. Il samaritano rappresenta invece una categoria di persone che collabora sinceramente con Cristo e che imita il suo esempio d'amore. SC 159 2 Quelli che hanno pietà per i meno fortunati, i ciechi, gli zoppi e i perseguitati, le vedove, gli orfani e ogni bisognoso, vengono descritti da Cristo come osservatori dei comandamenti che avranno la vita eterna. Cristo considera ogni gesto di pietà, generosità e sincera preoccupazione verso gli angosciati, i sofferenti di ogni tipo: cieco, zoppo, malato, vedova e orfano, come se fosse fatto a lui stesso; e di questi atti resta una memoria nei registri del cielo e saranno premiati. D'altro canto, nel libro ci sarà un capitolo contro quanti manifestano l'indifferenza del sacerdote e del levita verso gli sventurati e contro quelli che approfittano delle disgrazie altrui e aumentano le loro pene per trarne vantaggio. Dio riparerà certamente a ogni ingiustizia e a ogni manifestazione di negligenza e indifferenza nei riguardi dei meno fortunati. Alla fine, ciascuno riceverà il premio dovuto secondo le opere fatte. -- Testimonies for the Church 3:511-513 (1885). ------------------------Capitolo 18: I congressi: un aiuto per il servizio cristiano Importanza SC 160 1 I congressi1costituiscono un metodo d'azione della nostra opera, utile per attirare l'attenzione della gente. -- Testimonies for the Church 6:31 (1900). SC 160 2 Nella nostra opera, abbiamo vissuto l'imbarazzo di capire in che modo vincere le barriere della società e del pregiudizio presentando alle persone la verità preziosa e così significativa. Il Signore ci ha insegnato che gli incontri pubblici sono uno dei principali strumenti per realizzare la sua opera. -- Testimonies for the Church 6:31, 32 (1900). Scopo SC 160 3 Qual è lo scopo di questi incontri? È forse quello di informare Dio, di metterlo al corrente, tramite la preghiera, di tutto ciò che sappiamo? Ci riuniamo per incoraggiarci a vicenda attraverso uno scambio di pensieri e di sentimenti, per attingere forza, conoscenza e coraggio, prendendo coscienza delle speranze e delle aspirazioni dei fratelli. -- Testimonies for the Church 2:578 (1885). SC 160 4 I nostri congressi all'aperto hanno un altro scopo... Servono a promuovere la vita spirituale in mezzo ai nostri membri. Dio ha affidato nelle nostre mani un'opera altamente sacra e abbiamo bisogno di incontrarci per ricevere le sue istruzioni ed essere così idonei a realizzare questa missione. Abbiamo bisogno di capire, ciascuno per conto suo, quale ruolo saremo chiamati a svolgere nell'edificazione della causa di Dio sulla terra, per rivendicare la santa legge di Dio e per presentare il Salvatore quale "Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo". Giovanni 1:29. Abbiamo bisogno di incontrarci per ricevere l'ispirazione divina che ci permetta di capire l'opera da compiere nella nostra casa. -- Testimonies for the Church 6:32, 33 (1900). SC 160 5 Se correttamente diretto, il congresso diventa una palestra nella quale i pastori, gli anziani e i diaconi possono imparare a migliorare il lavoro che svolgono per il Maestro. Dovrebbe essere una scuola nella quale ogni membro di chiesa, giovani e anziani, abbiano l'opportunità di apprendere meglio le vie del Signore, un luogo dove i credenti ricevano una formazione che permetterà loro di aiutare gli altri. -- Testimonies for the Church 6:49 (1900). SC 160 6 Nel passato, i servitori di Dio hanno sfruttato l'opportunità di questi incontri sotto la tenda per istruire il nostro popolo intorno ai metodi da utilizzare nell'esposizione del messaggio del terzo angelo ai loro amici e conoscenti. In questo modo, molti hanno imparato come essere missionari laici nella propria zona di residenza. Molti sono ritornati da questi raduni annuali per lavorare con rinnovato zelo e con maggiore intelligenza che nel passato. A Dio piacerebbe che ai membri di chiesa che partecipano a questi incontri sotto la tenda, fossero impartite le istruzioni in misura maggiore di quanto è stato fatto nel passato. I nostri operai e i nostri fratelli e sorelle di Unioni e Federazioni dovrebbero ricordare che uno degli obiettivi di queste assemblee annuali è che tutti possano acquisire una conoscenza dei metodi pratici del lavoro missionario personale. -- Testimonies for the Church 9:81 (1909). SC 161 1 In alcune delle nostre Unioni/Federazioni, i dirigenti hanno esitato a introdurre questi strumenti pratici di formazione. Alcuni sono per natura più inclini a predicare che a insegnare. In queste occasioni, però, non si devono mai perdere di vista le opportunità offerte da un corso pratico circa il lavoro missionario svolto nel luogo dove essi vivono. -- Testimonies for the Church 9:82 (1909). Dimostrazione pratica di metodi missionari SC 161 2 Nel partecipare attivamente a un congresso annuale, ciascuno può imparare metodi utili di lavoro da attuare nelle propria comunità. -- Testimonies for the Church 6:49 (1900). SC 161 3 In alcuni dei nostri congressi, sono stati organizzati gruppi di volontari per recarsi nella città e nella sua periferia, allo scopo di distribuire stampati e invitare la gente alle riunioni. In questo modo ci siamo assicurati la presenza regolare di centinaia di persone nella seconda metà dell'appuntamento, le quali, altrimenti, non sarebbero state interessate. -- Testimonies for the Church 6:36 (1900). SC 161 4 possiamo recarci ai congressi non semplicemente per ricevere, ma anche per donare. Chiunque benefici dell'amore di Cristo che perdona, chiunque sia stato illuminato dallo Spirito di Dio e si sia convertito alla verità, si renderà conto che in virtù di queste preziose benedizioni è debitore nei confronti di ogni individuo con il quale entrerà in contatto. Dio si servirà di chi ha un cuore umile per arrivare a quelle persone non raggiungibili dai pastori consacrati. Saranno spinti a pronunciare parole che rivelino la grazia salvifica di Cristo. -- Testimonies for the Church 6:43 (1900). SC 161 5 Quando ci atteniamo ai piani che sono stati elaborati dal Signore, "diventiamo collaboratori di Dio". Qualunque sia la nostra posizione -- presidenti di Divisioni, predicatori, insegnanti, studenti, membri laici -- abbiamo la responsabilità davanti al Signore di sfruttare al massimo l'opportunità di irradiare la luce a coloro che hanno l'urgenza di udire il messaggio del Vangelo. La diffusione di libri e riviste è uno dei principali mezzi voluti da Dio. Nelle nostre scuole, nei nostri ospedali, nelle nostre chiese e specialmente nei nostri incontri annuali sotto la tenda, dobbiamo imparare a fare un uso saggio di questi strumenti preziosi. Con paziente diligenza, gli operai scelti devono istruire il nostro popolo sul modo di contattate con gentilezza i non credenti. Lo scopo dovrebbe essere quello di mettere nelle loro mani le pubblicazioni che contengono la verità presente per il nostro tempo e presentarle con chiarezza e con convinzione. -- Testimonies for the Church 9:86, 87 (1909). SC 162 1 I nostri incontri dovrebbero essere diretti non secondo i piani umani, ma secondo il modo di lavorare di Cristo. I membri di chiesa dovrebbero essere esortati ad agire. -- Testimonies for the Church 9:120 (1909). L'importanza dei congressi negli ultimi giorni SC 162 2 Mi è stato mostrato che i nostri congressi devono crescere sia nell'interesse che suscitano sia nei risultati ottenuti. Mentre ci avviciniamo ai tempi della fine, ho visto che questi appuntamenti saranno caratterizzati da meno predicazioni e da più studi biblici. Ci saranno piccoli gruppi di persone, ciascuno con la propria Bibbia in mano e diversi animatori che guideranno uno studio libero e interattivo su argomenti biblici. -- Testimonies for the Church 6:87 (1900). Gravi privazioni per gli assenti SC 162 3 L'organizzazione e la realizzazione dei nostri congressi richiede ingenti spese. I pastori del Signore che insegnano verità impopolari, in occasione di queste folte riunioni lavorano in eccesso, per riuscire a portare a poveri peccatori il messaggio della misericordia che troviamo nel Redentore crocifisso. Trascurare o mostrare indifferenza per questi messaggi, equivale a minimizzare l'amore di Dio e la sua voce di ammonimento e supplica. La vostra assenza da simili incontri comporta una grave perdita per il vostro benessere spirituale; avete rinunciato alla forza che avreste potuto accumulare ascoltando la predicazione della parola di Dio e unendovi agli altri credenti nella verità. -- Testimonies for the Church 4:115 (1885). SC 162 4 Non è cosa da poco, per una famiglia, essere rappresentanti di Gesù e osservare i comandamenti divini in un ambiente miscredente. Siamo esortati a essere come una "lettera vivente", "conosciuta e letta da tutti gli uomini" (2 Corinzi 3:2); una posizione che implica terribili responsabilità. Per vivere nella luce, bisogna andare dove essa risplende. Il fratello K, a costo di qualsiasi sacrificio, dovrebbe avvertire il solenne obbligo di partecipare, insieme alla propria famiglia, per lo meno ai congressi annuali di quanti amano la verità; ne uscirebbero rafforzati e forgiati per affrontare le prove e assolvere il proprio dovere. Non è certo positivo per loro privarsi dei privilegi derivanti dallo stare insieme a chi ha la loro stessa fede, perché nelle loro menti la verità perde importanza e i loro cuori non sono più illuminati e ravviva ti dal suo influsso santificante; in questo modo smarriscono la loro spiritualità. Non vengono fortificati dalle parole del predicatore coscienzioso. I pensieri e le iniziative del mondo li sollecitano continuamente, escludendo dai loro pensieri i temi spirituali. -- Testimonies for the Church 4:106 (1885). SC 163 1 Tutti quelli che hanno la possibilità di farlo, prendano parte a questi congressi annuali; dovrebbero comprendere che è Dio a richiederglielo. Se non approfittano del privilegio accordato loro di potersi fortificare in lui e nella potenza della sua grazia, si indeboliranno e avvertiranno un desiderio sempre minore di consacrare ogni cosa al Signore. Fratelli e sorelle, accorrete a queste sante assemblee per scoprire Gesù, anch'egli sarà presente a queste feste. Egli ci sarà e farà per voi esattamente ciò che avete bisogno sia fatto. Le vostre fattorie non dovrebbero essere considerate più preziose degli interessi supremi del vostro animo. Ogni ricchezza che possedete, quale che sia il suo valore, non sarà mai grande abbastanza per acquisire la pace e la speranza, beni di un'importanza infinita, anche se dovessero costarvi tutto ciò che avete, i sacrifici e le sofferenze di una vita intera. Un senso forte e chiaro delle cose eterne e un cuore disposto ad abbandonare ogni cosa per Cristo, sono benedizioni molto più preziose di ogni ricchezza, piacere e gloria che questo mondo può regalare. -- Testimonies for the Church 2:575, 576 (1885). ------------------------Capitolo 19: L'opera in favore degli stranieri che vivono nel nostro paese Fare del bene agli immigrati SC 164 1 Fratelli miei e sorelle mie, svegliatevi! Operate in quei territori americani ancora vergini. Dopo aver donato qualcosa per le missioni estere, non pensate che il vostro dovere sia finito; c'è un'opera che deve proseguir nei paesi lontani, una altrettanto importante che deve avanzare qui in America, nelle cui città abitano persone di ogni lingua. Esse hanno bisogno della luce che Dio ha affidato alla sua chiesa. -- Testimonies for the Church 8:36 (1904). SC 164 2 Se da un lato vengono realizzati progetti per portare la conoscenza agli abitanti di molte nazioni lontane, molto di più occorre fare a favore degli stranieri approdati sulle nostre sponde. Le persone che vivono in Cina non sono più preziose dei cinesi che vivono accanto a noi. Il popolo di Dio è chiamato a lavorare fedelmente nei territori più lontani, nella misura in cui la sua provvidenza può aprire la strada; deve però altresì adempiere al proprio dovere nei confronti degli stranieri di varie nazionalità che popolano le nostre città, i nostri paesi e le nostre campagne. -- The Review and Herald, 25 luglio 1918. SC 164 3 A New York, Chicago e in altre grandi città vivono moltissimi immigrati, decine di migliaia di persone appartenenti a diverse nazionalità che praticamente non conoscono il messaggio della fine. In seno agli avventisti regna un grande entusiasmo per i territori oltreoceano, e non sto dicendo che sia esagerato; ma sarebbe cosa gradita a Dio se un fervore di pari intensità si manifestasse per l'evangelizzazione dei nostri centri urbani. Il suo popolo deve muoversi con saggezza e darsi da fare con molta sollecitudine per realizzare quest'opera in questi agglomerati urbani, nei quali occorre mandare uomini consacrati e di provato talento. Molti membri di qualsiasi estrazione dovranno unirsi per dare il loro contributo a queste campagne evangelistiche. -- The Review and Herald, 25 luglio 1918. Un'opportunità che arriva dal cielo SC 164 4 Nel nostro paese abitano migliaia di persone provenienti da ogni nazione e lingua, che sono ignoranti e superstiziose e non hanno alcuna nozione della Bibbia e dei suoi santi insegnamenti. Nel loro trasferimento in America si vede la mano di Dio, che in questo modo dà loro la possibilità di essere raggiunti dall'influsso illuminante della verità rivelata nella sua parola ed essere partecipi della sua fede salvifica. -- The Review and Herald, 1 marzo 1887. SC 165 1 Nella sua provvidenza, Dio ha condotto questi uomini alle nostre porte e ce li ha praticamente affidati perché possano imparare la verità ed essere formati a compiere un lavoro per ora impedito: portare la luce a uomini che parlano altre lingue. -- The Review and Herald, 25 luglio 1918. SC 165 2 Molti di questi stranieri sono stati condotti fin qui dalla provvidenza divina, affinché abbiano l'opportunità di udire la verità per questo tempo e ricevano una preparazione che permetta loro di ritornare nelle loro terre d'origine, quali portatori di una luce preziosa che risplende direttamente dal trono di Dio. -- Pacific Union Recorder, 21 aprile 1910. SC 165 3 Se si realizzasse un impegno zelante a beneficio degli stranieri che vivono nelle nostre città e sul nostro territorio, la causa di Dio nei paesi lontani ne trarrebbe grandi vantaggi. Tra questi uomini e donne ve ne sono alcuni che, accettando la verità, potrebbero ben presto essere pronti a lavorare per i loro connazionali in questo come in altri paesi. Molti di loro potrebbero fare ritorno ai luoghi dai quali provengono, nella speranza di poter conquistare alla verità i loro amici, andare alla ricerca di vicini e familiari, e trasmettere loro la conoscenza del messaggio del terzo angelo. -- The Review and Herald, 25 aprile 1918. Pigra negligenza SC 165 4 In mezzo al nostro popolo si sono manifestate negligenza inoperosa e incredulità cinica, che ci hanno impedito di compiere la missione che Dio ci ha assegnato, ovvero far risplendere la luce ricevuta agli abitanti di tutte le nazioni. -- Life Sketches of Ellen G. White, 213 (1915). SC 165 5 Mi è stato mostrato che in qualità di popolo non siamo stati reattivi in merito al nostro dovere di portare la luce alla gente di altri paesi. -- Life Sketches of Ellen G. White, 212 (1915). SC 165 6 Non stiamo tenendo il passo con le occasioni che ci offre la provvidenza divina. Gesù e gli angeli sono all'opera. Questa causa avanza e noi rimaniamo immobili e in posizioni di retroguardia. Se noi fossimo pronti alle aperture della provvidenza, le coglieremmo con immediatezza e trarremmo profitto da tutte quelle che sono a nostra portata per far sì che la luce si estenda e si diffonda alle altre nazioni. -- Life Sketches of Ellen G. White, 212, 213 (1915). Rinvigorire le braccia degli operai SC 165 7 Dio si rallegrerebbe nel vedere il suo popolo cogliere successi maggiori nella presentazione della verità di questo tempo agli stranieri d'America, rispetto a quanto ottenuto nel passato. Sosteniamo le braccia del fratello Olsen [O.A. Olsen era allora Segretario generale del dipartimento esteri nordamericano presso la Conferenza Generale] e dei suoi collaboratori in questo compito. Non permettiamo che restino soli in questa battaglia, avendo a disposizione miseri mezzi finanziari per la prosecuzione della loro grande missione. -- The Review and Herald, 25 luglio 1918. SC 166 1 Il fratello olsen ci ha anche informato degli incoraggianti approcci presso le comunità di italiani, serbi, romeni e russi, come anche di altre nazionalità. Ci rallegriamo insieme a lui per tutto quello che è stato fatto, eppure i nostri cuori sono rattristati per la consapevolezza che molte cose che si sarebbero potute fare non sono andate a buon fine per mancanza di mezzi economici. Speriamo che la colletta speciale. Raccolta in tutte le chiese americane, permetta ai nostri fratelli che hanno la responsabilità di questo dipartimento, di effettuare un lavoro più coinvolgente nelle metropoli del paese per conquistare nelle nostre fila molte persone e tra queste formare operai che possano annunciare il messaggio ai loro connazionali qui in America come nelle altre nazioni della terra. -- The Review and Herald, 25 luglio 1918. ------------------------Capitolo 20: Raggiungere le classi agiate e le personalità più influenti Non li dobbiamo trascurare SC 167 1 L'Evangelo vale anche per gli abbienti. Anch'essi devono essere consapevoli delle loro responsabilità, in quanto depositari dei beni ricevuti dal cielo; bisogna ricordar loro che un giorno dovranno rendere conto a colui che giudicherà i vivi e i morti. Anche i ricchi hanno bisogno che ci impegniamo in loro favore nell'amore e nel timore di Dio. Troppe volte essi confidano nelle proprie ricchezze senza rendersi conto del pericolo che corrono. Occorre attirare la loro attenzione sui beni dal valore imperituro. -- Christ's Object Lessons, 230 (1900). SC 167 2 Raramente si intavola un colloquio personale di argomento religioso con quanti occupano nel mondo posizioni eminenti per cultura, condizioni economiche o attività professionali. Molti predicatori dell'Evangelo esitano di fronte a questa classe di persone, ma non dovrebbe essere così. Se qualcuno sta per annegare sotto i nostri occhi, non staremo certo a guardare solo perché si tratta di un avvocato, di un commerciante o di un giudice! Se vediamo qualcuno in procinto di cadere in un precipizio, esiteremo a trattenerlo per chiederci quale sia la sua professione o la posizione sociale? Similmente non dovremmo esitare nell'annunciare i pericoli che le persone corrono in campo spirituale. -- Christ's Object Lessons, 230, 231 (1900). SC 167 3 Dobbiamo preoccuparci delle persone altolocate e rivolgere loro l'invito a partecipare alla festa delle nozze. -- The Southern Watchman, 15 marzo 1904. SC 167 4 Il Signore desidera che gli uomini ricchi siano convertiti e diventino suoi collaboratori per raggiungerne altri. Egli desidera che quanti siano in grado di dare un contributo all'opera di riforma e di risveglio, possano vedere la preziosa luce della verità ed esserne trasformati nel carattere, per mettere poi al suo servizio i capitali che sono stati loro affidati. Vuole che investano le risorse che ha prestato loro per fare del bene e aprire la strada alla predicazione del Vangelo a ogni classe sociale, vicina e lontana. -- Testimonies for the Church 9:114 (1909). SC 167 5 Bisogna cercare e trattare con tatto e fraterna simpatia tutti quelli che occupano una posizione di rilievo nella società: economisti e uomini d'affari, quanti ricoprono elevati incarichi di fiducia, scienziati, uomini di talento, predicatori dell'Evangelo che non hanno ancora afferrato le speciali verità presenti; ecco a chi rivolgere prima l'invito. -- Christ's Object Lessons, 230 (1900). SC 168 1 Sono stati fatti degli errori non cercando di raggiungere con la verità i ministri e le classi più elevate. Le persone abbienti che non hanno la nostra fede sono state troppo trascurate. Mentre non dobbiamo unirci a loro per non riceverne l'impronta, dovremmo ricordare che ovunque ci sono persone oneste, in favore delle quali è necessario adoperarci con prudenza, saggezza, intelligenza, mossi da profondo amore per la loro salvezza. Bisognerebbe creare un fondo per istruire uomini e donne affinché lavorino per queste classi sociali più alte, qui e in altri paesi. -- Testimonies for the Church 5:580, 581 (1889). Requisiti particolari degli operai SC 168 2 Alcuni cristiani, particolarmente adatti a lavorare in favore delle classi sociali più elevate, dovrebbero cercare in Dio la saggezza necessaria per raggiungere quelle categorie di persone. Non in vista di un contatto superficiale ma per risvegliare, con la loro fede e il loro impegno, le vere esigenze dello spirito e guidarli alla conoscenza della verità rivelata in Cristo. -- The Ministry of Healing, 213 (1905). SC 168 3 Coloro che lavorano per le classi più elevate si comportino con dignità, ricordandosi che gli angeli collaborano con loro. La loro mente e il loro cuore pensino in funzione del "Sta scritto". -- The Ministry of Healing, 215 (1905). SC 168 4 Ogni operaio di Dio necessita di una fede salda per riuscire a raggiungere le classi più elevate. Le apparenze possono sembrare proibitive, ma anche nell'ora più oscura brilla la luce celeste. -- The Acts of the Apostles, 242 (1911). SC 168 5 Dio cerca operai consacrati affinché portino il Vangelo alle classi più ricche. -- The Acts of the Apostles, 140 (1911). Risultati garantiti SC 168 6 Ci sono miracoli di autentiche conversioni che ora non possono essere attuati. I grandi uomini di questa terra non sono esclusi dall'influsso miracoloso di Dio. Se gli operai lavorassero in collaborazione con Dio coglierebbero ogni opportunità per compiere il loro lavoro con fedeltà e coraggio. Egli convertirà uomini che occupano posizioni di grande responsabilità, uomini intellettualmente dotati, che esercitano un notevole influsso nella società. Lo Spirito Santo convincerà molte di queste persone ad accettare i princìpi divini. E quando si saranno convertiti alla verità, questi diventeranno agenti, nelle mani di Dio, per comunicare ad altri la luce. Essi avranno un'interessamento speciale per quelli che fanno parte dello stesso ambiente. Tempo e denaro saranno allora consacrati all'opera del Signore e nuova efficienza e nuova potenza verranno aggiunte alla chiesa. -- The Acts of the Apostles, 140 (1911). SC 168 7 Molti grandi uomini hanno un animo sofferente e stanco delle vanità del mondo, desiderano una pace interiore che non conoscono, hanno fame e sete di salvezza. Molti accetterebbero volentieri l'aiuto di un messaggero del Signore se avvicinati in modo personale, con cortesia e un cuore addolcito dall'amore di Cristo. -- Christ's Object Lessons, 231 (1900). SC 169 1 Molti grandi intellettuali, legislatori, uomini eminenti nel mondo, in questi ultimi tempi rigetteranno la luce, perché la sapienza del mondo non conosce Dio. Tuttavia i servitori di Dio devono approfittare di ogni opportunità per comunicare la verità a queste persone. Alcuni riconosceranno la propria ignoranza circa le cose divine e andranno ai piedi di Gesù, come umili discepoli del Maestro dei maestri. -- The Acts of the Apostles, 241, 242 (1911). Uomini ricchi dei tempi biblici SC 169 2 L'etiope era un uomo di ottima reputazione e di grande autorità. Dio vide che quando si sarebbe convertito, avrebbe trasmesso ad altri la luce ricevuta e avrebbe esercitato un forte influsso in favore del Vangelo. Gli angeli di Dio proteggevano quest'uomo assetato di verità, mentre si avvicinava al Salvatore. Mediante l'intervento dello Spirito Santo, il Signore lo aveva messo in contatto con un uomo che poteva condurlo alla verità. -- The Acts of the Apostles, 107 (1911). SC 169 3 Ora che i giudei stavano cercando di distruggere la chiesa di Cristo, Nicodemo si fece avanti in sua difesa. Senza più prudenza e titubanza, incoraggiò la fede dei discepoli e usò la sua ricchezza per sostenere la chiesa in Gerusalemme e per la diffusione del Vangelo. Allora, quelli che nel passato lo avevano riverito, cominciarono a deriderlo e a perseguitarlo ed egli da ricco divenne ben presto povero, ma non per questo esitò a difendere la sua fede. -- The Acts of the Apostles, 105 (1911). ------------------------Capitolo 21: Il focolare: centro di formazione missionaria Di primaria importanza SC 170 1 La casa è la prima scuola del bambino ed è in questo ambito che saranno gettate le basi per una vita di servizio. -- The Ministry of Healing, 400 (1905). SC 170 2 La prima grande preoccupazione della vostra vita dovrà essere il ruolo di missionari nella vostra famiglia. -- Testimonies for the Church 4:138 (1885). SC 170 3 Il rinnovamento e il progresso dell'umanità inizia in famiglia. L'opera dei genitori è fondamentale... Il benessere della società, i progressi della chiesa, la prosperità dello stato dipendono dall'influsso familiare. -- The Ministry of Healing, 349 (1905). SC 170 4 Nella misura in cui lo spirito di servizio sarà vivo nella famiglia si svilupperà anche nella vita dei figli. Essi impareranno a provare gioia nel servizio e nello spirito di sacrificio in vista del bene del prossimo. -- The Ministry of Healing, 401 (1905). SC 170 5 I genitori non dovrebbero dimenticare il grande campo missionario che è davanti ai loro occhi. Ogni madre ha un sacro compito da svolgere per i figli che Dio le ha affidato. "prendi questo figlio, questa figlia -- dice il Signore -- e istruiscili per me. Dai loro un carattere 'scolpito nella struttura di un palazzo', perché possano risplendere per sempre 'nei cortili della casa del nostro Dio'". Salmi 135:2. La luce e la gloria che rifulgono dal trono di Dio riposano sulla madre fedele che cerca di educare i propri figli a resistere all'influenza del male. -- Testimonies for the Church 9:37 (1909). SC 170 6 La nostra opera per Cristo deve cominciare in casa, nella famiglia. L'educazione dei figli dovrebbe essere diversa da quella impartita nel passato. Il bene dei giovani, infatti, esige un impegno maggiore di quello dimostrato fin qui. Non c'è campo missionario più importante di questo. Con la parola e l'esempio i genitori devono insegnare ai figli come comportarsi con i non credenti. I figli dovrebbero essere educati in modo da sapere simpatizzare con le persone anziane e scoraggiate, e come alleviare le sofferenze del povero e dell'afflitto. Dovrebbero imparare a essere diligenti nel lavoro missionario. Fin dai loro primi anni dovrebbero coltivare uno spirito di rinuncia e di sacrificio a favore degli altri e per il progresso della causa di Cristo, in modo da essere veri collaboratori di Dio. Ma se vogliono svolgere un serio lavoro missionario per gli altri, devono anzitutto imparare a lavorare per i propri familiari, i quali hanno diritto al loro amorevole ministero. -- Testimonies for the Church 6:429 (1900). SC 171 1 Le nostre famiglie devono vivere in armonia e ci si deve impegnare con convinzione perché ogni componente del nucleo abbia a cuore il lavoro missionario. Dobbiamo cercare di convogliare le simpatie dei nostri figli per un'azione sincera a favore delle persone che ancora non conoscono il messaggio e fare in modo che diano il meglio di loro stessi in ogni momento e in ogni circostanza, quando si tratterà di rappresentare Cristo. -- The Review and Herald, 4 luglio 1893. Il registro dell'angelo SC 171 2 Se dei mariti si consacrano all'opera di Dio, lasciando a casa le mogli con l'onere di occuparsi dei figli, le mogli (e madri) compiono un'opera altrettanto grande e importante di quella svolta dal marito (e padre). Sebbene uno sia nel campo, l'altra vive la missione in casa, alla prese con preoccupazioni, ansietà e fardelli che spesso risultano superiori a quelli del proprio marito. Il suo lavoro è solenne e importante: consiste nel plasmare la mente e nel modellare il carattere dei figli, nell'educarli perché siano utili su questa terra e idonei, poi, per la futura vita immortale. Il marito, nel suo lavoro, può ricevere gli onori degli uomini, mentre colei che si affatica a casa probabilmente non otterrà nessun riconoscimento terreno per quello che fa. Però se si adopera per il bene della famiglia, cercando di plasmare il carattere secondo il modello divino, l'angelo che registra le azioni degli uomini scriverà il suo nome tra quello dei più grandi missionari del mondo. Dio non vede le cose come sono percepite dalla visione limitata dell'uomo. -- Testimonies for the Church 5:594 (1889). Condividere con i bambini responsabilità spirituali e materiali SC 171 3 Tutti possono fare qualcosa. Cercando di scusarsi, alcuni dicono: "I miei doveri domestici, i miei figli assorbono tutto il mio tempo e le mie forze". Genitori, i vostri figli dovrebbero esservi di aiuto, accrescendo le vostre forze e le vostre capacità di lavoro per il Maestro. I figli sono i membri più giovani della famiglia del Signore e dovrebbero essere incoraggiati a consacrarsi a Dio, al quale appartengono per diritto di creazione e di redenzione. Si dovrebbe insegnare loro che tutte le loro facoltà fisiche, mentali e morali appartengono a Dio. Dovrebbero essere anche formati a come rendersi utili in vari campi. Non permettiamo che i nostri figli siano di ostacolo. Essi dovrebbero condividere i nostri problemi spirituali e materiali; aumenteranno la loro felicità dimostrando di essere capaci di aiutare gli altri. -- Testimonies for the Church 7:63 (1902). L'influsso del focolare SC 171 4 Una famiglia di credenti felici è un ottimo argomento a favore della validità della religione cristiana, un argomento che neppure gli atei possono confutare. Chiunque sarà in grado di capire che i genitori che hanno veramente a cuore i propri figli sono mossi da una potenza. Il Dio di Abraamo è con loro. Se le famiglie di coloro che si ritengono cristiani vivessero un'esperienza religiosa autentica, eserciterebbero un potente influsso benefico e sarebbero davvero "la luce del mondo". -- Patriarchs and Prophets, 144 (1890). SC 172 1 La missione della famiglia va oltre le possibilità dei suoi membri. La famiglia cristiana sarà una dimostrazione concreta dei veri principi della vita e questo esempio rappresenterà una forza positiva per il mondo. L'influsso di una vera famiglia nel cuore e nella vita umana è più potente di qualsiasi sermone. Lasciando questo tipo di nucleo familiare i giovani trasmettono ciò che hanno imparato, introducono in altre famiglie i princìpi di vita più nobili e la società ne risulta elevata. -- The Ministry of Healing, 352 (1905). SC 172 2 La migliore dimostrazione della forza del cristianesimo che può essere presentata al mondo è una famiglia armonica e disciplinata. Quest'ultima segnalerà la verità meglio di qualsiasi altro strumento, perché sarà una testimonianza vivente della sua potente azione nei cuori. -- Testimonies for the Church 4:304 (1885). SC 172 3 Dio vuole che le famiglie su questa terra siano un simbolo della famiglia del cielo. Il focolare cristiano, secondo il piano di Dio, è la scuola più efficace per la formazione di un carattere cristiano e per il progresso dell'opera divina. -- Testimonies for the Church 6:430 (1900). SC 172 4 La nostra sfera d'azione può sembrare insignificante, i nostri talenti scarsi, le occasioni che si presentano rare, la nostra conoscenza limitata; nonostante ciò possiamo compiere grandi cose se approfittiamo delle occasioni che ci offre la vita familiare. Se apriamo i nostri cuori e le nostre famiglie ai principi divini, diventeremo a nostra volta i dispensatori di una potenza che vivifica. Le nostre famiglie emaneranno allora raggi benefici, che assicureranno la vita, la bellezza e la fertilità là dove regnano la sterilità e la morte. -- The Ministry of Healing, 355 (1905). Scegliere il vessillo di famiglia SC 172 5 Ho visto che l'avversario vuole piantare il suo vessillo nelle case di quanti professano di essere figli eletti del Signore; ma chi cammina nella luce dovrebbe essere in grado di riconoscere la differenza tra la bandiera tenebrosa del nemico e quella segnata dal sangue di Cristo. -- Testimonies for the Church 4:200 (1885). L'importanza del culto di famiglia SC 172 6 Coloro che sostengono di amare e conoscere Dio dovrebbero portare Cristo in ogni luogo e, come gli antichi patriarchi, costruire un altare dedicato al Signore dove piantano la loro tenda. È necessaria una riforma in questo ambito, una riforma ampia e profonda. -- Testimonies for the Church 5:320, 321 (1889). SC 173 1 Satana compie il massimo sforzo per allontanare da Dio le persone; e quando la vita religiosa viene assorbita dagli affari economici, quando può far sì che la mente delle persone sia così attratta dai soldi da non aver più tempo per la lettura della Bibbia, per pregare in privato e far bruciare sull'altare l'offerta di lode e ringraziamento al mattino e alla sera, raggiunge il suo scopo. -- Testimonies for the Church 5:426 (1889). SC 173 2 Facciamo in modo che il culto di famiglia risulti gradevole e interessante. -- Testimonies for the Church 5:335 (1889). SC 173 3 Si dovrebbe insegnare ai bambini a rispettare l'ora della preghiera e fare sì che, al mattino, si alzino in tempo per partecipare al culto di famiglia. -- Testimonies for the Church 5:424 (1889). SC 173 4 I bambini hanno bisogno di vedere che la religione è attraente e non noiosa. Il momento del culto di famiglia dovrebbe essere l'appuntamento più gioioso della giornata. Scegliamo con cura le semplici letture bibliche e facciamo in modo che i piccoli vi partecipino con gioia e con i canti; le preghiere devono essere brevi e circostanziate. -- The Southern Watchman, 13 giugno 1905. SC 173 5 Gli ospiti sono i benvenuti al tavolo e al culto di famiglia. Il tempo della preghiera colpisce favorevolmente quanti ricevono ospitalità e anche una semplice visita può significare la salvezza di una persona. Il Signore riconosce quest'opera e dice che sarà ricompensata. -- Testimonies for the Church 6:347 (1900). SC 173 6 Ai bambini dovrebbero essere insegnati il rispetto e la riverenza nell'ora della preghiera. Prima di uscire per recarsi al lavoro, l'intera famiglia dovrebbe riunirsi e il padre, o la madre in assenza del primo, dovrebbe rivolgere una preghiera sincera al Signore, invocando la sua protezione per la giornata. Uscite con spirito umile, con il cuore ricolmo di tenerezza e con la consapevolezza dei pericoli che incontrerete voi e i vostri figli; assicurateli per mezzo della fede all'altare, implorando su di loro la cura del Signore. Gli angeli in servizio proteggeranno i bambini consacrati in questo modo a Dio. È dovere dei genitori cristiani, con la preghiera sincera e una fede perseverante, erigere mattina e sera una barriera difensiva intorno ai propri figli. Devono pazientemente formarli e insegnare loro gentilmente e senza sosta il modo di vivere gradito a Dio. -- Testimonies for the Church 1:397, 398 (1885). SC 173 7 Abraamo, definito "l'amico di Dio", ci ha lasciato un valido esempio. La sua è stata una vita di preghiera: ovunque piantava la sua tenda, costruiva un altare presso il quale riuniva tutta la sua gente per il sacrificio della sera e del mattino. Quando l'accampamento si spostava in un altro luogo, l'altare rimaneva. Negli anni successivi, alcuni cananei nomadi che erano entrati in contatto con Abraamo, attraversando la regione, riconoscevano dall'altare il segno del suo passaggio. Così, dopo aver piantato la loro tenda, riparavano l'altare, per offrire un sacrificio al Dio vivente. -- Patriarchs and Prophets, 128 (1890). ------------------------Capitolo 22: La preghiera e la riunione evangelistica Il segreto di una preghiera efficace SC 174 1 L'edificazione del regno di Dio è ritardata o affrettata a motivo dell'infedeltà o della fedeltà degli agenti umani. L'opera è ostacolata per la mancata collaborazione dell'uomo con Dio. Gli uomini possono anche pregare: "Venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà anche in terra come è fatta in cielo" (Matteo 6:10), ma se non mettono in pratica questa preghiera nella loro vita, la loro richiesta risulterà infruttuosa. -- Testimonies for the Church 6:437, 438 (1900). Il ruolo degli esercizi spirituali SC 174 2 Tutto l'universo osserva gli abitanti della terra. Gli angeli e il Dio del cielo osservano quanti si dichiarano cristiani soppesando i loro esercizi spirituali. -- The Signs of the Times, 22 giugno 1903. Rendere attraenti le riunioni SC 174 3 Gli incontri di evangelizzazione dovrebbero servire a formare le persone su come svolgere la missione loro affidata. -- An Appeal to Our Churches in Behalf of Home Missionary Work, 11 (1896). SC 174 4 I nostri incontri sociali e di preghiera dovrebbero rappresentare un momento di particolare aiuto e incoraggiamento. Ognuno è chiamato a dare il proprio contributo affinché tali riunioni risultino più interessanti e proficue possibile. E ciò può essere fatto al meglio se si vive una intensa esperienza quotidiana relativa alle cose divine e non si esita a parlare del suo amore durante gli incontri con la gente. Se chiuderemo la porta del nostro cuore a ogni ombra o dubbio, questi non si manifesteranno. -- The Southern Watchman, 7 marzo 1905. SC 174 5 Le nostre riunioni dovrebbero essere interessanti, pervase dall'atmosfera del cielo. Non è il caso di fare lunghi e aridi discorsi né preghiere convenzionali, solo per occupare il tempo. Tutti dovrebbero essere pronti a fare la loro parte, e una volta compiuto il proprio dovere, la riunione dovrebbe concludersi. In tal modo l'interesse sarà mantenuto vivo fino all'ultimo. Ciò vuol dire offrire a Dio un culto accettabile. Perciò è indispensabile che viviamo per Cristo minuto per minuto, ora per ora, giorno per giorno; così, Gesù dimorerà in noi e quando ci riuniremo, il suo amore dimorerà nei nostri cuori, sgorgando come una sorgente nel deserto, rigenerando tutti e facendo nascere in chi sta per perire la sete dell'acqua della vita. -- Testimonies for the Church 5:609 (1889). SC 174 6 Non pensate di poter stimolare l'interesse dei giovani predicando lunghi sermoni. Pensate a come destare in loro un vivo interesse; settimana dopo settimana sarebbe bene che i giovani stilassero un diario e raccontassero quello che hanno cercato di fare per il Salvatore e gli eventuali risultati ottenuti. Se l'incontro missionario diventasse l'occasione per la raccolta di tali diari, non sarebbe noioso, monotono e poco interessante, ma molto accattivante e non mancherebbe la partecipazione. -- Gospel Workers, 210, 211 (1915). SC 175 1 Quando la fede si aggrappa a Cristo, la verità diventa una delizia per il cuore e allora, i servizi religiosi non sono pesanti né privi di interesse. Le vostre riunioni sociali, ora aride e senza vita, saranno vivificate dallo Spirito Santo. Farete giornalmente delle preziose esperienze nel mettere in pratica il cristianesimo. -- Testimonies for the Church 6:437 (1900). Testimonianze personali SC 175 2 Come discepoli di Cristo serviamoci solo di parole che siano di aiuto e incoraggiamento reciproco nella vita cristiana, parliamo di più delle nostre esperienze positive, della bontà e misericordia di Dio, dell'insondabile e profondo amore del Salvatore. -- Christ's Object Lessons, 338 (1900). SC 175 3 La chiesa ha bisogno dell'esperienza giovane e vitale di membri che siano abitualmente in comunione con Dio. Testimonianze e preghiere aride, prive dello Spirito di Cristo, non sono di alcun aiuto. Se chi afferma di essere un figlio di Dio fosse ricolmo di fede, luce e vita, sarebbero offerte testimonianze straordinarie a quanti vengono per ascoltare la verità! E tante persone verrebbero conquistate a Cristo! -- Testimonies for the Church 6:64 (1900). SC 175 4 La nostra testimonianza della sua fedeltà è il mezzo scelto da Dio per rivelare il Cristo al mondo. Noi dobbiamo riconoscere la sua grazia così come è stata fatta conoscere attraverso i santi uomini del passato. Ma ciò che sarà più efficace sarà testimoniare la nostra esperienza personale. SC 175 5 Noi siamo testimoni di Dio perché riveliamo attraverso la nostra esistenza l'azione di una potenza che è divina. Ogni individuo ha una propria vita e un'esperienza profondamente diversa dalle altre. Dio desidera che la nostra preghiera salga a lui caratterizzata dalla nostra personalità. SC 175 6 Queste preziose testimonianze, come lodi della sua grazia, hanno una forza irresistibile che opera per la salvezza delle persone, se confermate da una vita simile a quella di Cristo. -- The Ministry of Healing, 100 (1905). Lode e ringraziamento SC 175 7 Lodare Dio con tutto il cuore e sinceramente è importante come pregare. Bisogna dimostrare al mondo e a tutti gli esseri celesti quanto apprezziamo il meraviglioso amore di Dio per l'umanità caduta e che ci aspettiamo da lui benedizioni sempre maggiori. Dobbiamo far conoscere più che mai la nostra preziosa esperienza cristiana. Dopo un'effusione speciale dello Spirito Santo, la nostra gioia nel Signore si moltiplicherebbe e avremmo più successo al suo servizio se proclamassimo agli altri la sua bontà e le meraviglie che egli opera a favore dei suoi figli. Questi esercizi spirituali bloccano la potenza di Satana, bandiscono lo spirito di frustrazione e di mormorio, e fanno perdere terreno al tentatore. Questi sono una prova che contribuisce a formare il carattere adatto a vivere nelle dimore celesti. Una testimonianza simile non rimarrà senza effetto sugli altri, anzi, non esiste metodo più efficace per conquistare le persone all'amore di Cristo! -- Christ's Object Lessons, 299, 300 (1900). SC 176 1 Il Signore desidera che parliamo della sua bontà e potenza agli altri. Le nostre espressioni di lode e di riconoscenza lo onorano: "Chi mi offre il sacrificio della lode mi glorifica". Salmi 50:23. Durante il pellegrinaggio nel deserto Israele lodava Dio con inni sacri, e ci fu chi musicò le promesse e i comandamenti divini che venivano poi cantati durante tutto il viaggio. E successivamente, quando gli Israeliti celebravano in Canaan le loro festività religiose, rievocavano i grandi miracoli del Signore con accenti di lode e di gratitudine. Dio desiderava che lo lodassero in tutta la loro vita affinché la sua via fosse conosciuta sulla terra, e la sua salvezza fra tutte le genti. Cfr. Salmi 67:2. -- Christ's Object Lessons, 298, 299 (1900). Un atteggiamento pericoloso SC 176 2 Alcuni, nel timore di perdere i loro averi terreni, trascurano la preghiera e il piacere di ritrovarsi insieme per adorare Dio, dedicando tempo alle loro fattorie o ai loro affari. Dimostrano con il loro modo di fare che il mondo ha la preferenza. Sacrificano i privilegi religiosi, essenziali per la loro crescita spirituale, a vantaggio delle cose di questa vita e non riescono a riconoscere la volontà divina. Sono ben lontani dal perfezionare il carattere cristiano e non rispondono alle esigenze divine. Mettono al primo posto i loro interessi temporali e terreni e sottraggono al Signore quel tempo che dovrebbero dedicare al suo servizio. Egli nota queste persone che alla fine saranno vittime di una maledizione, non certo di una benedizione. -- Testimonies for the Church 2:654 (1885). Una promessa confortante SC 176 3 Dio si ricorderà di quelli che si sono ritrovati insieme e hanno riflettuto in merito al suo nome e li risparmierà dalla grande deflagrazione. Ai suoi occhi saranno come gioielli preziosi. -- Testimonies for the Church 4:107 (1885). ------------------------Capitolo 23: Rami diversi dell'opera missionaria Considerazione per i non vedenti SC 177 1 Sono stati inviati degli angeli per essere al servizio dei figli di Dio che sono letteralmente non vedenti. Le creature celesti li proteggono nei loro movimenti e li salvano da migliaia di pericoli, a loro sconosciuti, che ne minacciano il cammino. -- Testimonies for the Church 3:516 (1885). SC 177 2 Egli non darà ascolto alle preghiere del suo popolo... fino a quando saranno abbandonati i ciechi e i malati in mezzo a loro. -- Testimonies for the Church 3:518 (1885). SC 177 3 Se nella chiesa ci sono membri che provocano danni ai non vedenti, dovrebbero essere denunciati alla giustizia; perché Dio ci ha incaricato di proteggerli, come anche gli oppressi, le vedove e gli orfani. La pietra d'inciampo di cui si parla nella parola di Dio non indica un blocco di legno posto davanti ai piedi del non vedente per farlo cadere, ma qualcosa di ben più profondo. Ovvero, ogni gesto volto ad attentare all'influenza del fratello cieco, ad agire contro il suo interesse o a ostacolarne la prosperità. -- Testimonies for the Church 3:519 (1885). SC 177 4 Con la perdita della vista, la persona cieca deve affrontare disagi di ogni genere. Quella persona che non avverte pietà e solidarietà mentre osserva un suo simile brancolare in un mondo che gli appare buio, è davvero dura di cuore e ha bisogno di essere ammorbidita dalla grazia divina. -- Testimonies for the Church 3:521 (1885). Cura degli orfani SC 177 5 Fino a quando la morte non sarà inghiottita dalla vittoria finale, ci saranno orfani di cui occuparsi che avranno svariati motivi di sofferenza, se non si manifesterà nei loro riguardi la tenera compassione e l'amorevole generosità dei nostri membri di chiesa. Il Signore ci ordina: "Il digiuno che gradisco è. Che tu conduca a casa tua gli infelici privi di riparo." Isaia 58:7. Il cristianesimo deve supplire all'assenza delle madri e dei padri carnali. In presenza di Dio sarà ricordata e verrà premiata la compassione per la vedova e l'orfano, resa manifesta con la preghiera e gli atti concreti. -- The Review and Herald, 27 giugno 1893. SC 177 6 Quando soccorrete il povero, solidarizzate con il sofferente e l'oppresso e vi prendete cura dell'orfano stabilite una relazione più intima con Gesù. -- Testimonies for the Church 2:25 (1885). SC 177 7 Ci sono orfani di cui prendersi cura; ma molti non vogliono avventurarsi in una simile missione, perché implicherebbe un impegno superiore a quello che sono disposti a concedere e lascerebbe loro po co tempo per le loro cose. Ma quando il Re svolgerà le sue indagini, questi individui egoisti, indolenti e illiberali impareranno a loro spese che il cielo è riservato a chi si è dato da fare, a chi ha negato se stesso per amore di Cristo. Nessuna possibilità di salvezza è riservata a coloro che non hanno avuto interesse che per se stessi. La terribile punizione con la quale il Re minaccia quanti sono alla sua sinistra, non è imputabile ai loro crimini. Non vengono condannati a motivo delle cose che hanno fatto, ma di quelle che non hanno fatto. Non hanno compiuto la missione affidata loro dal cielo. Si sono beati in se stessi e adesso possono riscuotere il salario dei loro piaceri egoistici. -- The Review and Herald, 16 agosto 1881. SC 178 1 Ovunque intorno a noi ci sono persone povere e provate dal dolore, bisognose di una parola di simpatia e di una mano d'aiuto, vedove che hanno bisogno di comprensione e soccorso, orfani che il Signore ci invita, quali suoi discepoli, ad accogliere come un sacro deposito e di cui troppo spesso nessuno si prende cura. Forse sono con i vestiti strappati, rozzi e di aspetto poco gradevole, eppure anche loro sono figli di Dio, comprati a caro prezzo e preziosi ai suoi occhi non meno di noi. Anch'essi sono membri della grande famiglia di Dio e i cristiani, quali suoi amministratori, ne sono responsabili. "Io domanderò conto del suo sangue alla tua mano", ci ricorda il Signore. Ezechiele 33:8. -- Christ's Object Lessons, 386, 387 (1900). SC 178 2 Il Signore invita ogni membro di chiesa a compiere il proprio dovere in favore degli orfani. Ma non dovete agire solo perché mossi dal senso del dovere, ma per il vostro amore nei loro riguardi e perché Cristo è morto per salvarli. Egli si è conquistato quelle persone che hanno bisogno della vostra cura e si aspetta che li amiate come egli vi ha amati nei vostri peccati e nella vostra malvagità. -- The Review and Herald, 27 giugno 1893. SC 178 3 Egli non darà ascolto alle preghiere del suo popolo se si trascurano gli orfani, gli zoppi, i ciechi e i malati che vivono in mezzo a esso. -- Testimonies for the Church 3:518 (1885). SC 178 4 C'è una grande opera da svolgere per quanti si impegneranno per il Maestro a favore di bambini e giovani sfortunati, per metterli nelle condizioni di formarsi un carattere giusto che li aiuti a diventare figli di Dio. Esistono bambini poco dotati che hanno bisogno di essere seguiti teneramente; molti di loro rischiano di crescere nell'ignoranza e finire in gruppi che li condurrebbero al vizio e al crimine; se creeremo per loro condizioni favorevoli e manifesteremo amorevoli cure ispirate da Cristo, si potranno salvare. L'impegno a favore del prossimo richiederà grandi sforzi, sacrifici e altruismo; ma cosa mai saranno, a confronto con il grande dono di Dio che ci ha elargito il suo amato Figlio? Il Signore ci ha concesso il privilegio di collaborare con lui. -- The Review and Herald, 27 giugno 1893. Amore per i neri SC 179 1 In questo paese c'è un vasto territorio che non è stato ancora arato. Le persone di colore, migliaia e migliaia di individui, hanno bisogno della considerazione e della simpatia di ogni vero e sincero credente in Cristo. Questi nostri simili non vivono in un paese straniero e non si inchinano davanti a idoli di legno e di pietra. Vivono in mezzo a noi e, sempre di più, mediante le testimonianze del suo Spirito, il Signore attira la nostra attenzione su di loro e ci ordina di non dimenticarli. Questo vasto campo è qui davanti a noi, in attesa di essere dissodato e ha bisogno della luce che Dio ci ha affidato. -- Testimonies for the Church 8:205 (1904). SC 179 2 Tra bianchi e neri sono state erette delle barriere di separazione. Le mura del pregiudizio cadranno da sole, come avvenne per quelle di Gerico, se i cristiani ubbidiranno alla parola di Dio che chiede amore supremo per il Creatore e amore imparziale per i loro simili. Facciamo in modo che ogni comunità, i cui membri affermano di credere alla verità presente, si occupi di questo gruppo dimenticato e calpestato, al quale sono stati tolti i privilegi di pensare e agire con la propria testa a motivo della schiavitù. -- The Review and Herald, 17 dicembre 1895. SC 179 3 Impegniamoci a fare qualcosa in favore delle popolazioni del Sud. Non accontentiamoci del ruolo di semplici spettatori che prendono facili risoluzioni che non verranno mai applicate; ma facciamo qualcosa con tutto il nostro cuore, nel nome del Signore, per alleviare le sofferenze dei nostri fratelli di colore. -- The Review and Herald, 4 febbraio 1896. SC 179 4 Il nome dell'uomo di colore è scritto nel libro della vita accanto a quello dell'uomo bianco. Entrambi sono uno in Cristo. La nascita, la condizione sociale, la nazionalità o il colore della pelle non possono dare dignità o umiliare una persona; è il carattere che fa l'uomo. Se un indiano d'America, un cinese o un africano donano il proprio cuore a Dio in spirito di ubbidienza e di fede, Gesù non li amerà di meno per il colore della loro pelle, ma li considererà suoi figli benamati. -- The Southern Watchman, 20 marzo 1891. SC 179 5 Verrà il giorno in cui i re e i grandi di questa terra saranno felici di essere al posto dei più umili tra gli africani che si sono aggrappati alla speranza del Vangelo. -- The Southern Watchman, 20 marzo 1891. SC 179 6 Dio non ha minore cura della gente di origine africana che si è convertita a lui per servirlo, di quanta ne dimostrò per Israele. Dal suo popolo esige molto di più di quanto è stato fatto finora nell'ambito dell'opera missionaria tra le popolazioni del Sud di ogni classe sociale e di ogni colore. Non abbiamo un obbligo maggiore di agire in favore di questi ultimi, rispetto a quelli cui la vita ha maggiormente sorriso? Chi ha posto queste persone in condizioni di schiavitù? Chi li ha mantenuti nell'ignoranza?.. Se quelli di colore hanno abitudini e modi poco civili, di chi è la colpa? I bianchi non hanno forse un gran debito nei loro confronti? Dopo tutti i torti che hanno subito, non meritano uno sforzo sincero per poterli riscattare? Si deve far conosce re loro la verità, perché in mezzo a loro ci sono individui da salvare, come in mezzo a noi. -- The Southern Watchman, 20 marzo 1891. Riforma sanitaria SC 180 1 Gli avventisti dovrebbero essere in prima fila tra quanti vogliono essere considerati amici della temperanza. -- Gospel Workers, 384 (1915). SC 180 2 Sulla questione della temperanza, prendete la vostra posizione senza tentennamenti, ma siate saldi come la roccia. -- Gospel Workers, 394 (1915). SC 180 3 Sul tema della temperanza abbiamo un'opera da compiere che va oltre quella delle conferenze pubbliche. Dobbiamo presentare i principi in cui crediamo con volantini e riviste. Occorre utilizzare ogni mezzo possibile per convincere i nostri membri a entrare in contatto con quanti non conoscono la verità. I risultati ottenuti nel lavoro missionario sono stati direttamente proporzionali all'impegno, al sacrificio e alla devozione che abbiamo manifestato. Solo il Signore sa quanto avremmo potuto ottenere se come popolo ci fossimo umiliati davanti a lui e avessimo annunciato la verità della temperanza con linee guida chiare e semplici. -- Gospel Workers, 385 (1915). SC 180 4 La materia della temperanza richiede un sostegno deciso da parte del popolo di Dio. L'intemperanza lotta per dominare; l'autoindul-genza è in aumento e c'è un'estrema necessità di pubblicazioni che trattino il tema della riforma sanitaria. Possono diventare il braccio destro del Vangelo e convincere le persone a cercare la Bibbia per una comprensione migliore della verità. Dovrebbe risuonare chiaro il segnale di monito contro il grande pericolo rappresentato dall'intemperanza; e perché ciò possa realizzarsi, ogni membro che osserva il sabato dovrebbe studiare e mettere in pratica gli insegnamenti contenuti nei nostri periodici e nei nostri libri sanitari. Ma questo non basta: si deve fare uno sforzo concreto per far circolare tra i nostri vicini questa stampa. -- The Southern Watchman, 20 novembre 1902. SC 180 5 Proponete loro l'astinenza totale invitandoli a investire ciò che spenderebbero in liquori, tabacco o piaceri simili per aiutare i poveri e i malati, per educare bambini e giovani a inserirsi nella società. Pochi rifiuterebbero un simile appello. -- The Ministry of Healing, 211 (1905). L'importanza di un impegno costante SC 180 6 Il risultato della presentazione della verità davanti a grandi folle è il risveglio di uno spirito di ricerca; è particolarmente importante che questo interesse sia accompagnato da un impegno personale. Quelli che desiderano investigare la verità, devono imparare a studiare diligentemente la parola di Dio e qualcuno li può aiutare a costruire su basi sicure. In questa fase critica della loro esperienza religiosa, è fondamentale che gli operai biblici, saggiamente diretti, vengano in loro aiuto per riscoprire i tesori della Scrittura. -- Testimonies for the Church 9:111 (1909). SC 181 1 Il momento propizio è perduto. Le prime impressioni suscitate non hanno avuto seguito. Sarebbe stato meglio non aver suscitato alcun interesse; perché una volta che le convinzioni di recente acquisizione vengono combattute e sconfitte, è molto difficile imprimere di nuovo la verità in quelle menti. -- Testimonies for the Church 2:118 (1885). La gestione delle risorse SC 181 2 Spendendo il denaro, dobbiamo cercare di realizzare il disegno di colui che è l'alfa e l'omega di ogni sforzo cristiano. -- Testimonies for the Church 9:49 (1909). SC 181 3 Il denaro è prezioso perché può fare molte opere buone: nelle mani dei figli di Dio si trasforma in cibo per gli affamati, acqua per gli assetati e vestiti per gli ignudi, strumento di difesa per gli oppressi e di soccorso per gli infermi. Ma se non si usa bene per soddisfare i bisogni primari della vita quotidiana, per il bene del prossimo e l'avanzamento della causa di Dio, esso non vale più della sabbia. -- Christ's Object Lessons, 351 (1900). SC 181 4 Dio stesso ha dato forma a progetti per il progresso della sua opera e ha garantito al suo popolo un'eccedenza di risorse, in modo che quando egli chiede il loro aiuto possano rispondere dicendo, "Signore, la tua mina ne ha fruttate altre dieci". Luca 19:16. -- Testimonies for the Church 9:58 (1909). SC 181 5 Non possiamo portare con noi il denaro nell'eternità, non ci servirebbe a niente, mentre le buone opere fatte per guadagnare persone a Cristo ci seguiranno fino in cielo. Ma chi utilizza egoisticamente i doni ricevuti da Dio, senza aiutare il prossimo nel bisogno né promuovere l'opera evangelica in questo mondo, disonora il proprio Creatore. Colpevole di furto contro Dio: ecco che cosa sarà scritto nei libri celesti accanto al suo nome. -- Christ's Object Lessons, 266 (1900). SC 181 6 Qual è il valore del denaro paragonato a quello delle persone? Il denaro a disposizione deve essere considerato del Signore, non nostro; una preziosa assegnazione da parte di Dio, che non deve essere sprecato per cose superflue, ma utilizzato attentamente nella sua causa, nell'opera di salvezza di uomini e donne. -- Life Sketches of Ellen G. White, 214 (1915). SC 181 7 L'opera missionaria che dobbiamo compiere nel mondo non è forse abbastanza importante da meritare considerazione e sostegno? Non dovremmo forse rinunciare a ogni stravaganza e affidare i nostri doni al tesoro del Signore, in modo da permettere che la verità penetri in altre nazioni e vengano sostenute le esigenze missionarie sul nostro territorio? Questo grande impegno non incontrerà l'approvazione del cielo? L'opera in vista degli ultimi giorni non è stata sostenuta da eredità considerevoli né favorita da interventi umani, ma alimentata da donazioni che sono frutto di rinunce e spirito di sacrificio personale. Dio ci ha concesso il privilegio di essere partecipi insieme a Cristo delle sofferenze che ha patito sulla terra e ha previsto che ciascuno di noi possa riscuotere l'eredità che ci è stata riservata nella nuova terra. -- The Review and Herald, 2 dicembre 1890. SC 182 1 Mi è stato mostrato che l'angelo preposto ai registri del cielo tiene fedelmente il conto di ogni offerta consacrata a Dio e affidata al tesoro, come anche del risultato finale derivante dal suo impiego. L'occhio del Signore ha piena cognizione di ogni centesimo consacrato alla sua causa, ma anche della buona volontà o riluttanza del donatore. Anche il motivo della donazione è annotato. Le persone altruiste e consacrate che restituiscono a Dio ciò che è suo, conformemente a quanto loro richiesto, saranno premiate sulla base delle loro opere. Anche nel caso che le risorse dedicate fossero male utilizzate e non raggiungano l'obiettivo che si era preposto il donatore -- la gloria di Dio e la salvezza delle persone -- chi ha fatto dei sacrifici con animo sincero, con l'occhio rivolto soltanto alla gloria di Dio, sarà comunque ricompensato. -- Testimonies for the Church 2:518, 519 (1885). SC 182 2 Ogni opportunità di aiutare un fratello nel bisogno, o sostenere la causa di Dio nella diffusione della verità, rappresenta una perla che depositate in anticipo nella banca celeste, dove verrà conservata al sicuro. Dio vi mette alla prova; vi offre le sue benedizioni con mano prodiga e osserva l'uso che ne fate, per vedere se aiuterete chi ha necessità, se sarete coscienti del valore delle persone e farete ciò che potete con i mezzi che vi sono stati affidati. Ogni opportunità colta incrementerà il vostro tesoro nei cieli. -- Testimonies for the Church 3:249, 250 (1885). Il sistema di registrazione utilizzato nel cielo SC 182 3 Gli angeli registrano le azioni degli uomini. -- Testimonies for the Church 1:198 (1885). SC 182 4 Ogni atto d'amore, ogni parola gentile, ogni preghiera in favore degli afflitti e degli oppressi è riportata davanti al trono eterno e riposte negli imperituri archivi celesti. -- Testimonies for the Church 5:133 (1889). SC 182 5 Di ogni sforzo che noi facciamo per dissipare l'oscurità e diffondere la conoscenza di Cristo, viene presentato un rapporto in cielo. E come il gesto è raccontato davanti al padre, tutti gli eserciti celesti esultano di gioia. -- The Acts of the Apostles, 154 (1911). SC 182 6 Gli angeli hanno ricevuto la missione di essere nostri assistenti. Si muovono tra la terra e il cielo, registrando in quest'ultimo le azioni dei figli degli uomini. -- The Southern Watchman, 2 aprile 1903. SC 182 7 In ogni movimento religioso vi sono quelli che, pur non potendo negare che l'opera è di Dio, mantengono le distanze rifiutando di collaborare. Dovrebbero ricordarsi del registro tenuto in cielo, quel libro nel quale non vengono fatte né omissioni né errori e in base al quale saranno giudicati. In esso viene registrata ogni occasione trascurata-ma anche ogni atto di fede e di amore il cui ricordo diventa immortale. -- Prophets and Kings, 639 (1916). ------------------------Capitolo 24: Requisiti di un servizio cristiano efficace Efficienza SC 183 1 L'inefficienza e la noncuranza non sono soggette alla pietà. Quando ci rendiamo conto di lavorare per Dio, avremo più che mai la nozione della santità del servizio spirituale. Questa consapevolezza ci consentirà di avere maggiore vitalità, attenzione e perseveranza nell'assolvimento del nostro dovere. -- Testimonies for the Church 9:150 (1909). SC 183 2 II tempo esige una maggiore efficienza e una più profonda consacrazione. Oh, sono così presa da questo argomento che grido a Dio: "Levati e manda i tuoi messaggeri, consapevoli del senso della loro responsabilità, messaggeri nei cuori nei quali l'egoismo, che sta alla base di ogni peccato, è stato crocifisso". -- Testimonies for the Church 9:27 (1909). SC 183 3 L'opera affidata ai discepoli avrebbe richiesto un grande impegno perché l'intensità del male li avrebbe investiti con grande forza. -- The Acts of the Apostles, 31 (1911). Linguaggio colto SC 183 4 La cultura e il giusto uso della parola sono importanti in ogni settore dell'attività cristiana. Dovremmo abituarci a usare toni gradevoli, un linguaggio puro e corretto, parole cortesi. Le espressioni gentili e amabili sono una dolce rugiada per il cuore. -- Christ's Object Lessons, 336 (1900). SC 183 5 Il predicatore e l'insegnante tengano presente che annunciano agli altri un messaggio dalle conseguenze eterne. Nel giorno del giudizio saranno giudicati loro stessi secondo la verità che hanno predicato. Molti accettano o respingono il messaggio secondo il modo in cui gli viene presentato, perciò parlate cercando di toccare sia la mente che il cuore, parlate piano, con chiarezza e solennità, con la gravità richiesta dal caso. -- Christ's Object Lessons, 336 (1900). SC 183 6 Quando cercate di attrarre gli altri nel raggio d'azione dell'amore di Gesù, la vostra purezza nel linguaggio, il vostro disinteresse nel servizio, la gioia che traspare dal vostro comportamento testimonie-ranno la potenza della sua grazia. -- The Ministry of Healing, 156 (1905). SC 183 7 Ogni cristiano è chiamato a far conoscere agli altri le insondabili ricchezze di Cristo, perciò dovrebbe adoperarsi nel perfezionare la propria dizione e presentare la parola di Dio in modo da toccare i cuori degli ascoltatori. Non è nei disegni di Dio che i suoi testimoni siano persone incolte e grossolane, né nella sua volontà che essi sminuiscano o degradino la grazia che egli vuole trasmettere al mondo tramite loro. -- Christ's Object Lessons, 336 (1900). SC 184 1 Saranno formati nella pazienza, cortesia, affabilità e abnegazione. Metteranno in atto la vera cordialità cristiana tenendo presente che Cristo, loro compagno di strada, non può approvare parole o sentimenti scortesi, offensivi. Le loro espressioni saranno purificate; la capacità di parlare sarà considerata un talento prezioso, che servirà loro a compiere un lavoro di alto spessore e consacrato. -- Gospel Workers, 97 (1915). Cultura intellettuale SC 184 2 La cultura intellettuale è ciò di cui abbiamo bisogno in quanto popolo e che dobbiamo assolutamente possedere per andare incontro alle esigenze dei tempi. -- Testimonies for the Church 4:414 (1885). SC 184 3 Occorre un'attenta riflessione perché non è possibile lavorare per il Signore con successo lasciando tutto al caso. Il Signore ha bisogno di uomini che riflettano, ha bisogno di collaboratori e non di pasticcioni; Dio vuole uomini equilibrati, intelligenti, uomini che sappiano svolgere la grande opera per la salvezza dell'umanità. -- Testimonies for the Church 4:67 (1885). SC 184 4 Alcuni devono disciplinare la propria mente con l'esercizio e costringerla a riflettere. Fino a quando dipenderanno da qualcun altro che pensa per loro, risolve le loro difficoltà e si rifiutano di pensare con la propria testa, aumenterà la loro incapacità a ricordare, a guardare avanti e a saper discernere. Ogni singola persona deve impegnarsi al massimo per educare la propria mente. -- Testimonies for the Church 2:188 (1885). SC 184 5 Dio non vuole che ci accontentiamo di avere una mente pigra, indisciplinata, pensieri superficiali e ricordi sconnessi. -- Counsels to Parents, Teachers and Students, 506 (1913). SC 184 6 Gli uomini di Dio devono studiare diligentemente, essere scrupolosi nell'acquisire conoscenza e non sprecare una sola ora. Per mezzo di un'applicazione perseverante potranno raggiungere qualsiasi livello d'eccellenza nella loro esperienza cristiana di uomini maturi e di potere. -- Testimonies for the Church 4:411 (1885). SC 184 7 Impariamo a far tesoro di ogni istante... il tempo impiegato nel viaggiare... in sala di attesa... prima di mettersi a tavola o in attesa di un appuntamento. Quante cose si possono fare se abbiamo un libro a portata di mano e approfittiamo di questi ritagli di tempo per studiare, leggere e riflettere accuratamente! -- Christ's Object Lessons, 343, 344 (1900). SC 184 8 Chi ha fermi propositi, è impegnato e sa fare un'attenta economia del proprio tempo, sarà in grado di acquisire conoscenze e abilità mentali che gli permetteranno di occupare qualsiasi compito sociale e responsabilità. -- Christ's Object Lessons, 334 (1900). SC 184 9 Gli uomini che occupano posizioni di responsabilità devono migliorare continuamente. Essi non devono ancorarsi alle esperienze del passato e credere che non sia necessario accrescere il proprio patrimonio intellettuale. L'uomo, benché per natura sia un essere debole e abbia un inclinazione al male, è comunque capace di fare continui progressi. Può essere illuminato dalla scienza, nobilitato dalla virtù e può progredire sia nella dignità morale sia in quella mentale, fino a raggiungere una perfezione di intelligenza e una purezza di carattere di poco inferiore a quelle degli angeli. -- Testimonies for the Church 4:93 (1885). SC 185 1 Chi vuole collaborare con Dio deve fare di tutto per perfezionare ogni sua facoltà fisica e psichica. La vera educazione comporta una preparazione di tutte le energie fisiche, intellettive e morali per compiere ogni dovere; si tratta di una formazione del corpo, dell'anima e dello spirito per il servizio di Dio. Questa è la formazione che ha un risvolto eterno! -- Christ's Object Lessons, 330 (1900). SC 185 2 Tecnici, avvocati, uomini d'affari, o con qualsiasi altra professione, cerchino continuamente di migliorare il proprio rendimento e diventare dei veri maestri nel loro campo di attività. I discepoli di Cristo dovrebbero forse essere meno intelligenti e impegnarsi al suo servizio ignorando tutte le vie da seguire e i mezzi da utilizzare? Raggiungere la vita eterna è l'obiettivo più importante per l'uomo. Per avvicinare gli uomini a Cristo è necessario conoscere la natura umana e le caratteristiche della sua mente. Per attrarre uomini e donne ai grandi temi della verità sono indispensabili un'attenta riflessione e preghiere ferventi. -- Testimonies for the Church 4:67 (1885). Dignità e buona educazione cristiana SC 185 3 L'assenza di dignità e raffinatezza cristiana tra le fila di chi osserva il sabato ci danneggia e rende insipida la verità che professiamo. L'opera di educazione della mente e del contegno può essere orientata verso la perfezione. Se quelli che proclamano la verità non approfittano adesso dei privilegi e delle opportunità concesse loro di raggiungere la massima statura quali uomini e donne in Cristo Gesù, non onoreranno quest'ultimo né la sua causa. -- Testimonies for the Church 4:358, 359 (1885). SC 185 4 Sforzatevi di mantenere una dignità sul lavoro con una vita ordinata e una conversazione devota. Non abbiate mai paura di raggiungere un livello troppo elevato... Eliminiamo qualsiasi ruvidezza e grossolanità e coltiviamo la cortesia, la raffinatezza e la buona educazione cristiana. Guardiamoci dall'essere bruschi e burberi e non consideriamo virtù queste caratteristiche, perché Dio non le reputa tali. Sforziamoci di non offendere nessuno senza motivo. -- The Review and Herald, 25 novembre 1890. SC 185 5 È fondamentale che uomini e donne che conoscono la volontà divina imparino a essere operai di successo per la sua causa. Dovrebbe trattarsi di persone educate, istruite, prive di quella ingannevole patina esteriore e di quella posa melensa tipiche delle persone mondane, ma fornite di quella raffinatezza e sincera cortesia che ha l'aroma del cielo e che ogni cristiano esibirà se diventerà partecipe della natura divina. -- Testimonies for the Church 4:358 (1885). SC 185 6 Possediamo la fede, la speranza e la verità più grandi mai affidate al nostro mondo e le vogliamo rappresentare all'umanità nel loro carattere più esaltante. Non vogliamo assumere un atteggiamento tipico di chi vuol chiedere scusa a questo mondo perché osa credere a queste preziose e sante verità; vogliamo soltanto camminare umilmente accanto a Dio e comportarci in modo degno della nostra condizione di figli del padre supremo i quali, pur essendo deboli strumenti, si occupano degli argomenti più importanti e interessanti, più elevati ed esaltanti di qualsiasi altro tema temporale e terreno. -- The Review and Herald, 26 luglio 1887. SC 186 1 Colui che opera per la salvezza delle persone ha bisogno di consacrazione, integrità, intelligenza, applicazione, energia e tatto. Se è in possesso di simili requisiti, non potrà essere inferiore a nessuno; al contrario, eserciterà un'influenza determinante a favore del bene. -- Gospel Workers, 111 (1915). SC 186 2 All'opera missionaria dovrebbero dedicarsi uomini disposti a imparare i modi migliori per accostarsi ai singoli individui e ai nuclei familiari. Dovrebbero vestirsi in maniera pulita ma non vanitosa, e avere maniere tali da non disgustare gli altri. C'è grande necessità di un'educazione vera nei nostri membri, che dovrebbe essere coltivata da tutti quelli che si occupano di lavoro missionario. -- Testimonies for the Church 4:391, 392 (1885). Genuinità SC 186 3 La vita di chi ha un messaggio così sacro e solenne come quello che siamo stati incaricati di annunciare, non deve contenere alcuna finzione. Il mondo osserva gli avventisti del settimo giorno perché conosce qualcosa della loro professione di fede e dei loro alti ideali; e quando si accorge che alcuni non sono coerenti con le idee dichiarate li guarda con disprezzo. -- Testimonies for the Church 9:23 (1909). SC 186 4 Gli uomini possono avere doni eccellenti, buone capacità, notevoli qualità; ma basterà un solo difetto, un peccato segreto tollerato e costateranno sulla loro pelle ciò che provoca lo scafo mangiato dalle termiti in un battello: disastro completo e rovina! -- Testimonies for the Church 4:90 (1885). SC 186 5 Paolo possedeva dentro di sé l'atmosfera del cielo; tutti quelli che gli si accostavano avvertivano l'influsso della sua unione con Cristo. Il fatto che la sua vita fosse un esempio perfetto della verità che proclamava, conferiva forza di persuasione alla sua predicazione. Ecco dove nasce la forza della verità. L'influsso inconscio e non studiato di un'esistenza pura è il sermone più convincente a sostegno del cristianesimo. Un'argomentazione, pur inconfutabile, può provocare solo opposizione; ma un esempio devoto possiede una forza alla quale è assolutamente impossibile resistere. -- Gospel Workers, 59 (1915). SC 186 6 Il carattere non si manifesta solo nei nostri atteggiamenti esteriori, ma scaturisce dall'intimo. Se vogliamo condurre altri sulla via della giustizia, bisogna che i princìpi della giustizia siano saldi nei nostri cuori. La professione di fede può esprimere la teoria della religione, ma solo una spiritualità vissuta diffonde la verità. I mezzi attraverso i quali la luce viene comunicata al mondo sono: una vita coerente, una condotta santa, un'assoluta integrità, uno spirito attivo e benevolo, un esempio di pietà. -- The Desire of Ages, 307 (1898). SC 187 1 La preghiera, l'esortazione e il dialogo sono frutti che costano poca fatica, di facile reperibilità; ma i frutti manifestati con le buone opere, con l'attenzione rivolta ai bisognosi, agli orfani e alle vedove sono genuini e crescono naturalmente su un albero sano. -- Testimonies for the Church 2:24 (1885). Aggressività SC 187 2 Generalmente, il Signore non opera miracoli per fare progredire la sua verità. Se l'agricoltore trascura la coltivazione del terreno, Dio non interviene per neutralizzare un esito scontato. Egli agisce secondo gli alti principi che ci sono noti ed è compito nostro far maturare saggi progetti e mettere in atto quei mezzi grazie ai quali il Signore produrrà risultati certi. Quelli che evitano un impegno deciso ma attendono semplicemente che lo Spirito Santo li obblighi all'azione, periranno nelle tenebre. Non siete stati chiamati nell'opera di Dio per starvene seduti senza far niente. -- The Southern Watchman, 1 dicembre 1903. SC 187 3 Ci sono alcuni membri impegnati nel lavoro missionario che si rivelano deboli, senza spina dorsale e inclini alla demoralizzazione. Sono privi di slancio e non possiedono quei tratti caratteriali positivi che trasmettono energia quando si intraprende qualche attività, quello spirito e quella forza che accendono l'entusiasmo. Quanti vogliono vincere devono essere coraggiosi e ottimisti e coltivare non solo le virtù passive, ma anche quelle attive. -- Gospel Workers, 290 (1915). SC 187 4 Il Signore ha bisogno di operai capaci di spingere al trionfo la croce di Cristo. -- The Review and Herald, 6 maggio 1890. SC 187 5 Il messaggio non deve essere annunciato in maniera sottomessa e priva di vitalità, ma con modi decisi e chiari. -- Testimonies for the Church 8:16 (1904). SC 187 6 Non servono oratori brillanti per offrire questo messaggio. La verità deve essere esposta in tutto il suo rigore. Occorrono uomini d'azione che si impegnino con energia sincera e continua per la purificazione della chiesa e per avvisare il mondo. -- Testimonies for the Church 5:187 (1889). SC 187 7 Dio non ha posto nella sua causa per i pigri; egli vuole operai seri, amabili e sinceri. -- Testimonies for the Church 4:411 (1885). Determinazione SC 187 8 Coloro che sono al servizio di Dio devono dimostrare vivacità e determinazione nella missione di salvezza degli altri. Ricordiamoci che essi moriranno se noi, come strumenti divini, non ci adopereremo con ferma determinazione, senza mai scoraggiarci. -- Testimonies for the Church 6:417 (1900). SC 187 9 Egli ci ha assegnato una grande opera da compiere, svolgiamola con cura e fedeltà. Manifestiamo nelle nostre vite quello che la verità ha fatto per noi. -- Testimonies for the Church 6:418 (1900). Fervore SC 188 1 È necessario un vero zelo cristiano che si manifesterà con l'azione... Se Cristo vive in noi non potremo fare a meno di trasmettere ad altri il suo messaggio così come l'acqua delle maestose cascate del Niagara non può smettere di scorrere. -- Testimonies for the Church 2:233 (1885). SC 188 2 Tutti coloro che accettano Cristo come Salvatore personale aspireranno a collaborare nella sua opera. Riflettendo su ciò che Dio ha fatto per loro, proveranno amore e riconoscenza profondi. Desidereranno manifestare la loro gratitudine consacrando i loro talenti al servizio di Dio. Vorranno manifestare il loro amore per Cristo e i redenti. Non eviteranno impegno, privazioni e sacrificio. -- The Ministry of Healing, 502 (1905). SC 188 3 Un vasto campo di azione si apre per le persone, come Marta, zelanti e laboriose nell'opera religiosa; ma esse devono prima, come Maria, sedere ai piedi di Gesù. Bisogna che la grazia del Cristo santifichi la diligenza, l'impegno e le energie. Solo allora la vita sarà una potenza invincibile al servizio del bene. -- The Desire of Ages, 525 (1898). SC 188 4 Siamo chiamati a proseguire, nel suo nome, l'opera del Signore, con quella perseveranza inarrestabile e quel fervore instancabile dimostratici da Cristo. -- Testimonies for the Church 9:25 (1909). SC 188 5 Dobbiamo infrangere la monotonia della nostra attività religiosa. È vero, stiamo svolgendo un'opera speciale, però non diamo prova di sufficiente zelo e impegno. Se fossimo più attivi, gli uomini si convincerebbero della veridicità del nostro messaggio. L'irrisolutezza e la monotonia del nostro servizio per Dio allontanano molte persone di ceto elevato che hanno bisogno di vedere zelo intenso, profondo e santificato. -- Testimonies for the Church 6:417 (1900). Pazienza SC 188 6 Per diventare collaboratori di Gesù, dovrete avere tutta la pazienza possibile nei confronti delle persone con le quali lavorerete, senza disprezzare la semplicità nel lavoro, ma guardando ai risultati benedetti. Quando la gente non ha esattamente il vostro stesso punto di vista, spesso dite fra voi: "Lasciamoli perdere, non meritano la salvezza". Cosa sarebbe accaduto se Cristo avesse trattato allo stesso modo le persone più emarginate della società? Egli è morto per salvare anche i peccatori più deprecabili e se voi agirete con lo stesso spirito e secondo i metodi che ci ha trasmesso il Maestro con il suo esempio, lasciando che sia Dio a occuparsi del risultato finale, non riuscirete nemmeno a immaginare la quantità di bene che avrete procurato in questa vita. -- Testimonies for the Church 4:132 (1885). SC 188 7 Operiamo senza secondi fini, con amore e pazienza con le persone con le quali stabiliamo un contatto, senza manifestare fretta. Evitiamo di pronunciare parole sgradevoli. Lasciamo che l'amore di Cristo entri nella nostra vita e facciamo in modo che le nostre labbra parlino della legge di Dio. -- Testimonies for the Church 9:41 (1909). Tatto SC 189 1 Chi si abbandonerà totalmente a Dio metterà nel proprio lavoro molta riflessione, preghiera e un tatto diligente e consacrato. -- The Signs of the Times, 29 maggio 1893. SC 189 2 Se una persona dimostra tatto, modi di fare cortesi ed entusiasti avrà successo nel proprio lavoro quotidiano, ma le stesse qualità, consacrate all'opera di Dio, si riveleranno doppiamente efficienti, perché si realizza una perfetta combinazione tra potenza divina e impegno umano. -- Testimonies for the Church 5:276 (1889). SC 189 3 L'opera di evangelizzazione richiede grande tatto e saggezza. Il Salvatore non ha mai soffocato la verità, ma l'ha sempre dichiarata con amore. Nei suoi rapporti con gli altri ha avuto sempre il massimo tatto e si è sempre mostrato gentile e riflessivo. Non è mai stato rude, non ha mai pronunciato parole severe senza necessità e non ha mai procurato un dolore evitabile a un animo sensibile. Egli non ha censurato la debolezza umana, ma ha denunciato senza timore l'ipocrisia, lo scetticismo e l'iniquità, anche se la sua voce era rotta dalla commozione quando pronunciava i suoi aspri rimproveri. Non ha mai reso crudele la verità ma ha sempre manifestato un profondo affetto per l'umanità; ogni persona è preziosa ai suoi occhi; egli porta in sé la dignità divina, eppure si è accostato con la più tenera compassione e considerazione a ogni componente della famiglia di Dio. In ciascuno di essi ha visto un individuo la cui salvezza coincide con la sua missione. -- Gospel Workers, 117 (1915). SC 189 4 È capitato che alcuni uomini onesti ma impulsivi e precipitosi, dopo aver udito un sermone che li ha colpiti, si sono avvicinati a coloro che non fanno ancora parte della nostra comunità, ma lo hanno fatto in modo brusco, rendendo il messaggio della verità poco interessante. I "...figli di questo mondo, nelle relazioni con quelli della loro generazione, sono più avveduti dei figli della luce". Luca 16:8. Gli uomini d'affari e i politici si sforzano di essere cortesi, cercando di entrare in contatto con gli altri nel modo migliore possibile e cercano, tramite un linguaggio scelto e un comportamento adeguato, di esercitare il massimo influsso sulla mente di coloro con cui hanno una relazione diretta. Con grande abilità sanno sfruttare ogni conoscenza e capacità nell'intento di raggiungere gli obiettivi prefissati. -- Testimonies for the Church 4:68 (1885). SC 189 5 Questo messaggio deve essere annunciato, ma nel farlo non dobbiamo attaccare, pressare e condannare quelli che non hanno la stessa nostra conoscenza. Non dobbiamo lasciarci andare ad attacchi violenti contro i cattolici. Tra le loro fila ci sono tanti cristiani sinceri che camminano secondo la luce che risplende su di loro e Dio opera per il loro bene. -- Testimonies for the Church 9:243 (1909). Costanza SC 190 1 Il cristiano sincero agisce per Dio non sulla base dell'impulso, ma del principio; e non lo fa solo per un giorno o un mese, ma per tutta la vita. -- Counsels to Parents, Teachers and Students, 518 (1913). SC 190 2 Il Salvatore era un lavoratore instancabile. Non contava le ore; il suo tempo, il suo cuore e la sua forza sono stati dedicati all'impegno per il bene dell'umanità. Ha consacrato giorni interi alla sua opera e trascorso notti in preghiera, per prepararsi a resistere all'avversario astuto e a tutti i suoi inganni e trovare le forze per compiere la sua missione di redenzione per l'umanità. L'uomo che ama Dio non basa il proprio impegno sulla giornata lavorativa di otto ore, ma si dà da fare in ogni istante e non è mai fuori servizio. Ogni volta che gli si presenta l'opportunità, fa il bene. Ovunque, in ogni momento e circostanza, trova la possibilità di agire per Dio. Qualunque luogo frequenti è accompagnato da un dolce profumo. -- Testimonies for the Church 9:45 (1909). SC 190 3 Colui che, tramite qualche imprudenza, espone l'opera di Dio al biasimo o indebolisce l'efficacia dei suoi collaboratori, si macchia di un errore non facilmente riparabile e mette in discussione la possibilità di essere utile alla sua opera in futuro. -- Prophets and Kings, 659 (1916). SC 190 4 Gesù dice: "prendete su voi il mio giogo". Il giogo è uno strumento che si mette sui buoi perché lavorino ed è necessario affinché il lavoro risulti ben fatto. Con questa immagine Gesù ci insegna che siamo chiamati a servire per tutta la nostra vita. Dobbiamo prendere su di noi il suo giogo e diventare suoi collaboratori. -- The Desire of Ages, 329 (1898). Simpatia e socialità SC 190 5 In ogni ambito della causa di Dio, c'è bisogno di uomini e donne che provino pietà per le disgrazie che colpiscono l'umanità; ma un simile atteggiamento è cosa rara. -- The Review and Herald, 6 maggio 1890. SC 190 6 Abbiamo bisogno di manifestare maggiore simpatia cristiana; che non è solo quella per quanti ci appaiono immacolati, ma la simpatia per il povero, il sofferente, per chi è combattuto e per chi cade spesso nell'errore, pecca e poi si pente, subisce la tentazione e lo scoraggiamento. Dobbiamo andare incontro ai nostri simili, commossi dalla consapevolezza delle loro infermità, come ci ha insegnato il nostro compassionevole Sommo Sacerdote. -- Gospel Workers, 141 (1915). SC 190 7 Come popolo perdiamo molto per mancanza di simpatia e socievolezza. Chi parla di indipendenza e si chiude in se stesso non adempie il compito che Dio gli ha affidato. In quanto figli di Dio, dipendiamo gli uni dagli altri per la nostra felicità. Su noi gravano le esigenze di Dio e dell'umanità quindi, in questa vita, ciascuno di noi deve fare la propria parte... Esprimendo gli elementi innati della nostra natura proviamo simpatia per i nostri fratelli e gioia per gli sforzi fatti in vista del bene del prossimo. -- Testimonies for the Church 4:71, 72 (1885). SC 191 1 Un giorno, il Salvatore era ospite a casa di un fariseo. Accettava gli inviti di ricchi e poveri e, come sua abitudine, ha approfittato di quella occasione per illustrare determinate verità. -- Christ's Object Lessons, 219 (1900). Semplicità SC 191 2 Quando Cristo invitò i discepoli ad andare nel suo nome, per formare una chiesa che raccogliesse tutti i credenti, raccomandò un comportamento ispirato alla semplicità. Minore sarebbe stato lo spirito di ostentazione manifestato, maggiore sarebbe stato l'influsso positivo che essi avrebbero esercitato sul loro prossimo. I discepoli dovevano parlare con la stessa semplicità con cui Cristo si era espresso per imprimere nelle menti degli ascoltatori le lezioni che egli aveva insegnato loro. -- The Acts of the Apostles, 28 (1911). SC 191 3 Si possono raggiungere migliaia di persone con umiltà e nel modo più semplice. Ci sono uomini e donne, considerati particolarmente colti e dotati, che rimangono spesso commossi dalla semplice testimonianza di un credente che sa parlare del suo amore per Dio, con la stessa naturalezza che un altro rivela parlando dei suoi più vivi interessi mondani. Spesso i discorsi ben preparati e studiati hanno poco effetto, mentre la testimonianza onesta e sincera di un credente, espressa con naturale semplicità, riesce a guadagnare i cuori rimasti finora chiusi a Gesù e al suo amore. -- Christ's Object Lessons, 232 (1900). Fede SC 191 4 Gli operai del Signore devono avere fede in colui che non è disattento di fronte ai loro sacrifici e apprezza il loro impegno. Gli agenti divini hanno il compito di collaborare con quelli che lavorano insieme a Dio. Se pensiamo che egli non manterrà ciò che ha promesso o che non abbia tempo per accorgersi dei suoi servitori, disonoriamo il nostro Creatore. -- The Southern Watchman, 2 agosto 1904. SC 191 5 Chi serve Dio deve avere una fede salda. Le circostanze possono apparire sfavorevoli; ma nei momenti bui la luce non viene meno. La forza di chi lavora per il Signore con fede e amore sarà rinnovata giorno dopo giorno. -- Gospel Workers, 262 (1915). SC 191 6 Nella fede genuina c'è uno slancio e una fermezza di principi e di propositi che né il tempo né le prove riescono a scuotere. -- Christ's Object Lessons, 147 (1900). SC 191 7 Spesso il cristiano è minacciato da tanti pericoli: in quei momenti gli sembra difficile compiere il suo dovere. Egli potrà pensare di trovarsi davanti a una difficoltà incombente e avere dietro di sé solo oppressione e morte. Tuttavia la voce di Dio è chiara e gli dice: "Guar da avanti". Dovremmo ubbidire a questo ordine anche se i nostri occhi non riescono a penetrare oltre l'oscurità, anche se sentiamo le onde fredde scorrere sui nostri piedi. Ciò che impedisce il nostro progresso non scomparirà se avremo un atteggiamento dubbioso ed esitante. Coloro che rimandano la decisione di ubbidire, aspettando il momento in cui ogni incertezza sia svanita, e non vi sia più il rischio di un fallimento o di una sconfitta, non ubbidiranno mai. Gli increduli mormorano: "Aspettiamo finché tutte le difficoltà saranno rimosse e possiamo vederci chiaro"; la fede, invece, che "spera ogni cosa" e "crede ogni cosa", dice con coraggio: "Avanti!" -- Patriarchs and Prophets, 290 (1890). Coraggio SC 192 1 C'è una grande missione da realizzare che richiede la realizzazione di progetti più ampi; deve alzarsi una voce che risvegli le nazioni. Gli uomini che hanno una fede debole e vacillante non possono guidare l'opera in questa importante crisi. Occorre il coraggio degli eroi e la fede dei martiri. -- Testimonies for the Church 5:187 (1889). SC 192 2 Quando per fede ci aggrappiamo alla potenza di Dio, egli cambia straordinariamente anche le prospettive più desolanti e scoraggianti. Agisce in questo modo per la gloria del suo nome. Dio invita i fedeli che credono in lui a incoraggiare chi non crede ed è senza speranza. Possa il Signore aiutarci a sostenerci gli uni con gli altri e a testimoniare di lui per mezzo di una fede vivente. -- Testimonies for the Church 8:12 (1904). SC 192 3 La speranza e il coraggio sono indispensabili per un perfetto servizio nei confronti di Dio. Essi sono il frutto della fede. Non è giusto e ragionevole scoraggiarsi. -- Prophets and Kings, 164 (1916). SC 192 4 I credenti devono essere dotati di coraggio, energia e perseveranza. Anche quando situazioni apparentemente insormontabili ostacolano il loro cammino, dovranno andare avanti per mezzo della sua grazia. Invece di lamentarsi delle difficoltà, sono chiamati a superarle, a non disperare in nulla e a sperare in ogni circostanza. Cristo li ha legati al trono divino con la catena dorata del suo amore impareggiabile. Il suo proposito è che l'influsso più elevato dell'universo, che emana dalla sorgente di ogni potenza, li rivesta. Dovranno avere la forza di resistere al male, una forza che né la terra né la morte e tanto meno l'inferno potrà controllare, una forza che permetterà loro di vincere, proprio come Cristo ha vinto. -- Gospel Workers, 39 (1915). Consacrazione SC 192 5 La vera santità è una consacrazione totale al servizio di Dio, la condizione di una vera vita cristiana. Cristo richiede che il cuore, la mente, l'anima e la forza siano consacrati a lui senza riserve, in un servizio completo. Non bisogna accarezzare il proprio io. Chi vive per se stesso non è un cristiano. -- Christ's Object Lessons, 48, 49 (1900). SC 193 1 La prima cosa che deve imparare chi vuole collaborare con Dio è quella di non confidare in sé. Solo così si può diventare partecipi del carattere di Cristo. Questo risultato non lo si ottiene con la conoscenza impartita dalle scuole, ma con la sapienza appresa dal Maestro. -- The Desire of Ages, 249, 250 (1898). SC 193 2 La manifestazione di un'estasi spirituale in circostanze straordinarie non è la prova conclusiva dell'essere cristiano di un credente. La santità non è estasi: essa è sottomissione completa al volere di Dio; vivere secondo ogni parola che procede dalla sua bocca; fare la volontà del nostro Padre celeste; aver fede in Dio nelle prove, nell'oscurità come nella luce; camminare per fede non secondo la logica umana; avere una fiducia incondizionata in Dio ed essere certi del suo amore. -- The Acts of the Apostles, 51 (1911). Generosità di cuore SC 193 3 Il popolo di Dio dovrà distinguersi per il fatto di servire il Padre senza riserve, generosamente, senza prendersi meriti e ricordando che in virtù di un patto solenne sono legati al servizio del Signore e di lui soltanto. -- Testimonies for the Church 9:17 (1909). SC 193 4 Solo donne e uomini consacrati e risoluti potranno resistere. Cristo ha passato al vaglio più volte i suoi discepoli finché, a un certo punto, ne sono rimasti solo undici e poche donne fedeli, incaricati di gettare le fondamenta della chiesa cristiana. Alcuni si tireranno indietro quando ci saranno pesi da sopportare, ma nel momento in cui la comunità si accende, si faranno cogliere dall'entusiasmo, gridando e cantando, lasciandosi trasportare dall'estasi. Ma guardatevi da essi. Quando lo zelo diminuisce solo pochi e fedeli Caleb si faranno avanti e mostreranno di possedere principi incrollabili. Essi sono il sale che conserva il suo sapore; quando subentrano le difficoltà la chiesa forma i suoi veri collaboratori. -- Testimonies for the Church 5:130 (1889). SC 193 5 Nessun uomo può avere successo nel servizio di Dio se non pone nell'opera tutto il suo cuore e non considera tutte le altre cose come un impedimento per ottenere la conoscenza di Cristo. Nessun uomo, senza una consacrazione totale, può essere discepolo di Cristo e tanto meno suo collaboratore. -- The Desire of Ages, 273 (1898). SC 193 6 Non devono abbandonarsi a speculazioni o fare affari con gli increduli, perché questo li ostacolerebbe nell'opera alla quale Dio li ha chiamati. -- Testimonies for the Church 9:19 (1909). SC 193 7 Il Redentore non si accontenterà di un servizio a metà. Il ministro di Dio deve quotidianamente apprendere il senso della rinuncia. -- Gospel Workers, 113 (1915). Lealtà SC 193 8 Il Signore non sopporta l'indifferenza e l'infedeltà nei momenti di crisi che la sua chiesa può attraversare. L'intero universo osserva con grande interesse le scene conclusive del conflitto fra il bene e il male. Il popolo di Dio si sta avvicinando alle frontiere del mondo eterno: che cosa ci può essere di più importante della fedeltà all'Altissimo? In ogni epoca, Dio ha avuto i suoi eroi della fede e ce ne sono ancora oggi. Eroi che, come Giuseppe, Elia e Daniele non si vergognano di far parte del popolo eletto. Particolari benedizioni sono riservate a coloro che agiscono, senza mai trascurare il proprio dovere, e che gridano con forza divina: "...chi sta con il Signore venga qua!" Esodo 32:26. SC 194 1 Uomini che non si limitano a pronunciare queste parole, ma esigono che coloro che vogliono identificarsi con il popolo di Dio si espongano e mostrino chiaramente la loro fedeltà al Re dei re e al Signore dei signori. Uomini simili subordinano la loro volontà e i loro progetti alla legge divina. Per amore del Signore non si preoccupano della loro vita. Tutto ciò che desiderano è comprendere la Parola di Dio e diffonderla nel mondo intero. Il loro motto è: "Fedeli a Dio". -- Prophets and Kings, 148 (1916). Destrezza SC 194 2 È dovere di ogni cristiano abituarsi a lavorare con metodo, accuratezza e rapidità. Non c'è scusa per chi fa un lavoro lento e raffazzonato. Se uno è continuamente affaccendato e non arriva a capo di nulla, è perché non impegna il cuore e l'anima. Chi lavora con flemma è in perdita e deve rendersi conto della necessità di correggere questi difetti. Bisogna che impari a utilizzare il tempo in modo da conseguire i risultati migliori. Con tatto e metodo alcuni smaltiscono in cinque ore il lavoro che altri fanno in dieci. Certe casalinghe sono indaffarate tutto il giorno, non perché ci sia tanto da fare, ma perché non sanno organizzare il proprio tempo. Con il loro ritmo lento e pieno di rinvii si danno un gran daffare per faccende inutili; ma chiunque lo desideri, può vincere queste abitudini deplorevoli: si fissi un obiettivo preciso e si segua un programma di lavoro prestabilito, non risparmiando energie per completare il lavoro entro il termine. La ferma volontà di lavorare speditamente renderà più rapido anche il movimento delle mani. -- Christ's Object Lessons, 34 (1900). SC 194 3 Servire Cristo richiede una celere ubbidienza. -- The Southern Watchman, 9 agosto 1904. SC 194 4 Il Signore chiede che nei suoi servitori sia riscontrabile uno spirito pronto a riconoscere il valore delle persone, a saper distinguere i doveri da compiere e a farsi carico delle responsabilità che egli ha affidato loro. -- Testimonies for the Church 9:123 (1909). SC 194 5 L'entusiasmo nel servizio di Dio è una parte importante della vera religione. Bisognerebbe cogliere le circostanze favorevoli per operare secondo la volontà del Signore. La rapidità e la decisione, al momento opportuno, assicurano il successo mentre l'indugio e la negligenza portano al fallimento e disonorano Dio. -- Prophets and Kings, 676 (1916). Conservare alti ideali SC 195 1 Tanti individui in possesso dei requisiti per svolgere un'eccellente opera combinano poco perché non sono intraprendenti. Sono migliaia quelli che trascorrono un'esistenza senza grandi obiettivi, senza elevati ideali da raggiungere. Uno dei motivi è la scarsa autostima di cui dispongono. Cristo ha pagato un prezzo infinitamente alto per amore nostro e sulla scorta di ciò desidera che ciascuno di noi valorizzi se stesso. -- Gospel Workers, 291 (1915). SC 195 2 Durante la sua vita terrena Cristo è stato un lavoratore diligente e costante. Egli era pronto a tutto e molto attivo. -- The Desire of Ages, 72 (1898). SC 195 3 Chi serve il Maestro deve avere un'esperienza molto elevata, più vasta e profonda rispetto a quella che ritengono di possedere. Tante persone già membri della grande famiglia di Dio sanno ben poco di cosa significhi contemplare la sua gloria e venire continuamente trasformati di gloria in gloria. Diversi hanno una debole percezione dell'eccellenza di Cristo e i loro cuori si elettrizzano per la gioia. Desiderano provare una sensazione più profonda e ricca dell'amore del Salvatore. Lasciate che si godano ogni desiderio del loro animo per Dio. -- Gospel Workers, 274 (1915). SC 195 4 Ho un messaggio per i nostri pastori, gli insegnanti, i medici e per tutte le altre persone che operano in qualsiasi ambito del servizio. Il Signore vi implora di raggiungere un livello di santità più elevato. Dovete cercare di accumulare un'esperienza più profonda di quanto avreste mai immaginato. Tante persone già membri della grande famiglia di Dio sanno ben poco di cosa significhi contemplare la sua gloria e venire continuamente trasformati di gloria in gloria. Diversi tra voi hanno una debole percezione dell'eccellenza di Cristo e i vostri cuori si elettrizzano per la gioia. Desiderate provare una sensazione più profonda e ricca dell'amore del Salvatore. Siete insoddisfatti, ma non dovete disperare. Donate a Gesù gli affetti migliori e più sacri del vostro cuore. Fate tesoro di ogni raggio di luce e godetevi ogni desiderio del vostro animo per Dio. Intrattenetevi nei pensieri spirituali e nelle sante comunioni. Avete visto la sua gloria con le prime luci dell'alba; se continuerete a conoscere il Signore scoprirete che il suo cammino è simile a quello del mattino "ma il sentiero dei giusti è come la luce che spunta e va sempre più risplendendo, finché sia giorno pieno". Proverbi 4:18. Pentiti dei nostri peccati, dopo averli confessati e ricevuto il perdono, dobbiamo continuare ad accrescere la conoscenza di Cristo, fino a quando raggiungeremo la piena luce della perfetta fede del Vangelo. -- Testimonies for the Church 8:318 (1904). Prudenza e previdenza SC 195 5 Mentre implorava l'aiuto di Dio, Neemia non aveva incrociato le braccia pensando di non dover avere più alcuna cura o responsabili tà nel proseguire l'obiettivo di ricostruire Gerusalemme. Con ammirevole prudenza e previdenza procedette a tutti i necessari accorgimenti per garantire il successo di quell'impresa. Ogni sua mossa fu contraddistinta da una estrema cautela. -- The Southern Watchman, 15 marzo 1904. SC 196 1 L'esempio di questo uomo santo (Neemia) dovrebbe essere di insegnamento a ogni figlio di Dio, affinché capisca che non deve solo pregare con fede, ma operare con diligenza e fedeltà. Quante difficoltà incontriamo e quante volte ostacoliamo l'azione della divina provvidenza nei nostri riguardi proprio perché prudenza, previdenza e scrupolosità vengono considerate estranee alla religione! Si tratta di un grave errore. È nostro dovere coltivare e praticare ogni facoltà capace di renderci servitori più produttivi per la causa di Dio. Per il buon esito della santa missione oggi, come ai tempi di Neemia, sono indispensabili attente considerazioni e piani ben ponderati. -- The Southern Watchman, 15 marzo 1904. Come neutralizzare la demoralizzazione SC 196 2 I servitori del Signore devono aspettarsi ogni genere di scoraggiamento. Essi verranno messi alla prova, non solo dalla collera, dal disprezzo e dalla crudeltà dei nemici, ma anche dall'indolenza, dall'incoerenza, dall'indifferenza e dal tradimento di amici e collaboratori... Anche certe persone che sembrano desiderare la prosperità dell'opera di Dio, indeboliranno le mani dei suoi servitori dando ascolto, riportando e credendo in parte alle calunnie, alle millanterie e alle minacce dei loro avversari. Neemia, in un contesto di profonda demoralizzazione, confidò in Dio; ed è questa anche la nostra difesa. Ricordare ciò che il Signore ha fatto per noi ci garantirà sostegno in ogni situazione di pericolo. "Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui?" (Romani 8:32) e ancora "se Dio è per noi chi sarà contro di noi?" Versetto 31. Nonostante l'abilità di Satana e dei suoi agenti nel tessere le trame, Dio può svelarle e ridurre al nulla ogni loro consiglio. -- The Southern Watchman, 19 aprile 1904. SC 196 3 Coloro che trovandosi in prima linea sono incaricati dallo Spirito Santo di svolgere un'opera speciale, spesso, quando la tensione si allenta hanno questa reazione. Lo sconforto può scuotere perfino la fede più eroica e indebolire la volontà più salda. Ma il Signore comprende ogni cosa e continua ad amare e a comprendere i suoi figli. Legge i moventi e i propositi del cuore. Coloro che sono chiamati a dirigere l'opera di Dio, quando non vedono vie d'uscita, devono imparare ad aspettare pazientemente e a confidare in Dio. Nel momento della prova Dio non li abbandonerà. Nessuno è apparentemente più impotente, ma in realtà più invincibile, dell'uomo che riconosce la propria nullità e confida completamente in Dio. -- Prophets and Kings, 174, 175 (1916). SC 197 1 Il Signore reclama soldati che non falliscano l'obiettivo e che non si demoralizzino, ma che accettino la missione con annesso ogni elemento sfavorevole. Egli vuole che ciascuno di noi prenda Cristo come modello. -- The Review and Herald, 17 luglio 1894. SC 197 2 Coloro che oggi insegnano verità impopolari non si devono scoraggiare se a volte quelli che si reputano cristiani non li accettano. Lo stesso è accaduto a Paolo e ai suoi collaboratori, fra la gente per il cui bene si adoperavano. I messaggeri della croce devono essere prudenti e pregare, avanzando con fede e coraggio e operando sempre nel nome di Gesù. -- The Acts of the Apostles, 230 (1911). Gentilezza SC 197 3 Chi sa essere gentile, nonostante le ingiurie, rappresenterà l'argomento più convincente in favore della verità. -- The Desire of Ages, 353 (1898). SC 197 4 Quando cercate di aiutare gli uomini ad abbandonare il peccato, le vostre parole devono essere gentili come quando la pioggia o la rugiada cadono silenziosamente sulle piante. Nel piano di Dio il primo passo è quello di raggiungere il cuore degli uomini. Dobbiamo presentare la verità con amore, confidando in Dio affinché da essa si possa trarre la forza per cambiare vita. Lo Spirito Santo farà penetrare nell'animo le parole pronunciate con amore. -- The Ministry of Healing, 157 (1905). SC 197 5 Uno spirito gentile, affettuoso e amabile può salvare colui che è nell'errore per aiutarlo ad abbandonare il peccato. Rivelando Cristo nel proprio carattere eserciterete un influsso trasformatore su tutti coloro che verranno in contatto con voi. Lasciate che Cristo si riveli ogni giorno tramite la vostra persona ed egli comunicherà la forza della sua Parola, che persuade con dolcezza ma con potenza, e può riprodurre la bellezza dell'amore di Dio nei cuori. -- Thoughts from the Mount of Blessing, 129 (1896). Imparzialità SC 197 6 Il Salvatore ha condiviso su questa terra la sorte dei poveri. Egli conosceva per esperienza le loro preoccupazioni e le loro difficoltà, così poteva confortare e incoraggiare ogni umile lavoratore. Coloro che hanno ben compreso i suoi insegnamenti, non faranno mai distinzioni di classi e non penseranno mai che i ricchi devono essere più onorati dei poveri. -- The Desire of Ages, 73 (1898). SC 197 7 Quando trascuriamo le persone che non ci hanno fatto una buona impressione, siamo consapevoli del fatto che possiamo essere negligenti verso coloro che invece Cristo sta cercando? Forse quelle persone avevano bisogno di trovare un volto amico, invece abbiamo girato loro le spalle. In ogni comunità che celebra un culto ci sono persone che desiderano trovare pace e riposo, e anche se ci sembrano indifferenti non sono insensibili all'influenza dello Spirito Santo e molte potrebbero venire a Cristo. -- Christ's Object Lessons, 191 (1900). SC 198 1 Il messaggio del Vangelo non deve essere diretto solo a coloro che, a nostro giudizio, ci farebbero onore accettandolo. Va annunciato a tutti. Cristo è pronto per istruire, ovunque si trovino, le persone che hanno il cuore aperto a ricevere la verità. -- The Desire of Ages, 194 (1898). Onestà, fedeltà, assiduità SC 198 2 Quando si devono affidare delle responsabilità a un individuo, non bisogna domandarsi se sia un valido oratore o abbia tanti beni, ma se sia onesto, fedele e attivo; perché senza questi requisiti, qualunque cosa possa realizzare, sarebbe chiaramente inadatto a ricoprire un compito di fiducia. -- Testimonies for the Church 4:413 (1885). Disinteressata devozione SC 198 3 L'opera di Cristo deve essere il nostro esempio. Egli andava continuamente attorno facendo del bene. Nel tempio e nelle sinagoghe, per le vie della città, al mercato, nel laboratorio, in riva al mare, sul pendio delle colline predicava il messaggio del Vangelo e guariva i malati. La sua fu una vita di servizio disinteressato e deve rappresentare il nostro libro di testo. Il suo amore tenero e compassionevole condanna il nostro egoismo e la nostra durezza di cuore. -- Testimonies for the Church 9:31 (1909). SC 198 4 Non dobbiamo lavorare in funzione di un salario. Al servizio del Signore non conta l'interesse personale. Una devozione disinteressata e uno spirito di sacrificio sono sempre stati e sempre saranno i requisiti fondamentali per compiere un servizio gradito a Dio. Il nostro Signore e Maestro non vuole che il filo dell'egoismo entri nella trama della sua opera. Nel nostro lavoro dobbiamo impegnarci esercitando il tatto, la capacità, la precisione e la sapienza che il Dio della perfezione richiedeva ai costruttori del tabernacolo terreno. Svolgendo qualsiasi attività dobbiamo ricordare che i più grandi talenti o i migliori servizi sono graditi al Signore solo quando rinunciamo alle nostre tendenze egoistiche. -- Prophets and Kings, 65 (1916). SC 198 5 Fra tutti gli uomini, coloro che desiderano realizzare una riforma dovrebbero essere disinteressati, gentili e cordiali. Nella loro vita dovrebbero dimostrare la vera bontà compiendo azioni disinteressate. -- The Ministry of Healing, 157 (1905). Non preoccupatevi SC 198 6 Per colpa di operai non consacrati le cose possono andare nel verso sbagliato. Su questi miseri risultati potremo forse anche versare delle lacrime, ma non bisogna scoraggiarsi. Il Maestro benedetto conserva sotto la propria divina supervisione l'intera opera, dal principio alla fine. Tutto quello che chiede è che i suoi servitori si rivolgano a lui per ricevere le istruzioni e ubbidire alle sue direttive. L'insieme della nostra opera -- le chiese, le missioni, le scuole del sabato e le isti tuzioni -- è oggetto della sollecitudine del suo cuore. Perché preoccuparsi? Il desiderio intenso di vedere la chiesa diventare quella luce vivente e splendente che Dio ha previsto, deve essere accompagnato da una fiducia totale nel nostro Padre. -- The Review and Herald, 14 novembre 1893. SC 199 1 Ricerchiamo la serenità d'animo e rimettiamo il nostro animo al Signore, fedele Creatore. Egli proteggerà ciò che è stato affidato alla nostra cura; è dispiaciuto quando copriamo il suo altare con lacrime e lamenti. Ci sono sufficienti motivi per lodare Dio, anche se non assistiamo alla conversione di un altro individuo. Ma il buon lavoro proseguirà solo se andremo avanti senza cercare di aggiustare ogni cosa secondo le nostre idee. Lasciamo che la pace di Dio regni nel nostro cuore e siamo riconoscenti. Facciamo in modo che il Signore abbia uno spazio per operare e non intralciamogli la strada. Se glielo permettiamo egli può e vuole agire. -- Testimonies for the Church 9:136 (1909). Riflettere la bontà divina SC 199 2 Dio può servirsi di ogni persona nella misura in cui riuscirà a riversare il suo spirito nel suo cuore. L'opera che egli accetterà sarà quella che riflette la sua immagine. I suoi fedeli sono chiamati a portare, come credenziali al mondo, le caratteristiche indelebili dei suoi principi immortali. -- Testimonies for the Church 7:144 (1902). SC 199 3 Il nome di Cristo doveva costituire la loro parola d'ordine, il loro segno di distinzione, il loro patto d'unione, l'autorizzazione ad agire e la fonte del loro successo. Nulla di ciò che non portasse il segno del suo beneplacito poteva essere reso idoneo al suo regno. -- The Acts of the Apostles, 28 (1911). Disponibili SC 199 4 Siate fedelmente disponibili per proclamare le lodi di colui che vi ha fatto uscire dalle tenebre e vi ha condotti alla presenza della sua meravigliosa luce. -- The Review and Herald, 24 gennaio 1893. SC 199 5 I credenti devono essere sempre pronti ad agire ogni volta che Dio offre loro una possibilità. Qualsiasi indecisione assicura a Satana una via per esercitare il suo influsso. -- Patriarchs and Prophets, 423 (1890). SC 199 6 II popolo che osserva i suoi comandamenti deve mantenersi sempre pronto al servizio. -- Testimonies for the Church 8:247 (1904). SC 199 7 Chi rappresenta davvero Cristo lavora per il bene degli altri. Si rallegra nel vedere avanzare la causa di Dio sia nel proprio paese sia all'estero. Si vedono e si odono durante le riunioni di preghiera e si percepisce il loro ascendente. Cercano di compensare il ruolo del pastore e non inseguono il proprio prestigio né desiderano ricevere complimenti per aver compiuto un buon lavoro, ma operano umilmente, pacatamente, fedelmente facendo piccole commissioni o assolvendo a mansioni più importanti, se necessario, perché Cristo ha fatto tanto per il loro bene. -- The Review and Herald, 6 settembre 1881. Coraggiosi e sinceri SC 200 1 Oggi, la chiesa ha bisogno di operai che sappiano, come Paolo, essere utili in ogni momento; si badi bene, operai che abbiano una profonda esperienza delle cose di Dio e siano pieni di entusiasmo e di zelo. Uomini santi e pronti al sacrificio, uomini che non fuggano le prove e le responsabilità; uomini coraggiosi e veraci, uomini per cui Cristo è la "speranza della gloria" e che con labbra toccate dal santo fuoco "predicano la Parola". Per mancanza di operai come questi, la causa di Dio langue e l'ignoranza, come un mortale veleno, contamina la morale e annulla la speranza di una grande parte della razza umana. -- The Acts of the Apostles, 507 (1911). SC 200 2 Con un forte impegno, in caso di resistenze, pericoli, perdite e sofferenze umane, l'opera di salvezza delle persone deve proseguire. Nel corso di una certa battaglia, quando uno dei reggimenti dell'esercito attaccante venne respinto dalle orde nemiche, il portabandiera rimase al suo posto mentre le truppe si ritiravano. Il capitano gli urlò di portarsi in salvo con le insegne ma lui replicò così: "Fate tornare gli uomini sotto la bandiera!". È questo il compito che ci si attende da ogni fedele portatore del vessillo; riportare gli uomini sotto le insegne. Il Signore chiede all'uomo di donare tutto il suo cuore. Sappiamo che la colpa di tanti che si professano cristiani è la mancanza di coraggio e forza per elevare se stessi e quelli di cui si occupano all'altezza dell'ideale. -- Testimonies for the Church 9:45, 46 (1909). SC 200 3 Dio non può fidarsi di uomini che nei momenti difficili, quando è indispensabile la forza, il coraggio e l'esempio, hanno paura di assumere una posizione ferma in favore della giustizia. Egli cerca uomini che sappiano lottare fedelmente contro l'ingiustizia, "contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità che sono nei luoghi celesti". A questi dirà: "Bene, sei un servo bravo e fedele... entra nella gioia del tuo Signore!" Matteo 25:23. -- Prophets and Kings, 142 (1916). SC 200 4 Dio chiama uomini come Elia, Nathan e Giovanni il battista, uomini che trasmetteranno il suo messaggio con fedeltà, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero derivarne; uomini che affermeranno coraggiosamente la verità anche a costo di sacrificare tutto ciò che posseggono. -- Prophets and Kings, 142 (1916). Cura pastorale SC 200 5 Quando il pastore si accorge che una pecora manca, non sta a guardare con noncuranza il gregge che è rimasto al sicuro, dicendo: "Ne ho altre novantanove e mi costerebbe troppo andarne a cercare una che si è smarrita. Aspetterò che torni indietro, e quando sarà arrivata, le aprirò la porta dell'ovile e la farò entrare". Niente affatto! Il buon pastore, non appena nota l'assenza dell'animale, comincia a preoccuparsi e a rattristarsi, conta e riconta il gregge, e quando è sicuro che una pecora non c'è, invece di mettersi a dormire, lascia le novantanove nell'ovile e va in cerca di quella perduta. A mano a mano che la notte si fa più buia e tempestosa e la via più pericolosa, cresce la sua ansia e il suo fervore nel ricercarla, non bada a sforzi e a fatiche finché non la ritrova. SC 201 1 Con quale sospiro di sollievo ascolta in lontananza il suo primo tenue lamento! Lo segue, si arrampica per i pendii più ripidi, avanza fino all'orlo del precipizio a rischio della propria vita. Continua le sue ricerche, mentre il belato sempre più flebile gli fa capire che la sua povera bestia sta morendo. Ma alla fine i suoi sforzi sono premiati e ritrova la pecorella! Non la sgrida per avergli procurato tanti guai, non la caccia davanti a sé con la frusta, non tenta nemmeno di ricondurla all'ovile: dalla gioia si carica sulle spalle quella creatura tremante, la prende fra le braccia se è ferita o contusa, se la stringe al petto per rianimarla col calore del suo corpo. Grato per non averla cercata invano, la riporta al gregge. -- Christ's Object Lessons, 187, 188 (1900). Umiltà SC 201 2 Nella scelta di uomini e donne da consacrare al proprio servizio, il Signore non si chiede se siano colti, eloquenti o ricchi, bensì: "Possiedono un'umiltà tale che io possa insegnare loro le mie vie? Posso mettere sulle loro labbra le mie parole? Mi rappresenteranno?" -- Testimonies for the Church 7:144 (1902). SC 201 3 Nel tentativo di aiutare i poveri, i disperati e gli abbandonati non fatelo pontificando dall'alto della vostra dignità e della vostra superiorità perché in questo modo non otterrete nulla. -- Testimonies for the Church 6:277 (1900). SC 201 4 Ciò che renderà robuste e vittoriose le nostre chiese impegnate nella loro missione non sarà l'agitazione ma un'azione tranquilla e umile. Niente discorsi pomposi e sfilate, ma impegno paziente, ispirato dalla preghiera e perseverante. -- Testimonies for the Church 5:130 (1889). SC 201 5 L'umiliazione della sconfitta spesso costituisce una benedizione, perché sottolinea la nostra incapacità di compiere la volontà di Dio senza il suo aiuto. -- Patriarchs and Prophets, 633 (1890). SC 201 6 Nel lavoro di porta a porta servono i talenti della persona umile, che in questo tipo di opera ripagano molto più di doni brillanti. -- Testimonies for the Church 9:37, 38 (1909). SC 201 7 Tutto il cielo è interessato all'opera che i messaggeri di Dio stanno svolgendo nel mondo, nel nome di Gesù Cristo di Nazaret. Si tratta di una grande missione, fratelli e sorelle; dovremmo sottometterci quotidianamente davanti al Padre e non credere di avere una perfetta saggezza. Dovremmo occuparci di quest'opera con grande entusiasmo; non chiediamo a Dio di abbassare il nostro orgoglio, perché quando il Signore si impossessa di noi può sottometterci in un modo a noi non gradito; ma giorno dopo giorno umiliamoci personalmente sotto la sua possente mano. Pianifichiamo la nostra salvezza con timore e tremore. Se è Dio a operare in noi il volere e il fare secondo il suo piacere, a noi non resta che collaborare con lui mentre agisce per nostro tramite. -- The Review and Herald, 12 luglio 1887. SC 202 1 Dobbiamo lottare per poter passare dalla porta stretta. Ma questa porta non vacilla nei suoi perni e non farà passare caratteri pieni di dubbi. Oggi siamo chiamati a combattere per la vita eterna con un'intensità proporzionata al valore della ricompensa che ci attende. Non saranno il denaro, i terreni o i ruoli di prestigio ad aprirci le porte del Paradiso, ma dimostrare un carattere simile a quello di Cristo. Non saranno la dignità o le conquiste intellettuali a farci conquistare la corona dell'immortalità. Solo i mansueti e gli umili, che hanno riposto la loro fiducia in Dio, riceveranno questo dono. -- The Southern Watchman, 16 aprile 1903. SC 202 2 Quando tornate a casa dopo aver fatto del lavoro missionario, non lodatevi, ma esaltate Gesù; elevate la croce del Calvario. -- Testimonies for the Church 5:596 (1889). SC 202 3 L'umiltà precede la gloria. Per svolgere un compito importante davanti agli uomini, Dio chiama dei collaboratori che, come Giovanni il battista, scelgano un posto umile davanti a lui. Il discepolo il cui spirito è simile a quello dei fanciulli è il più efficiente nel servizio per il Signore. Gli angeli collaborano con chi cerca di salvare gli uomini anziché esaltare se stesso. -- The Desire of Ages, 436 (1898). Moderati SC 202 4 Ogni figlio di Dio dovrebbe essere istruito dalla necessità di essere moderato nell'alimentazione, nell'abbigliamento e nel lavoro, affinché possa svolgere al meglio la propria opera per la causa del Signore. Quando il servitore è sotto pressione per il lavoro e le preoccupazioni ed è spossato nel corpo e nella mente, si dovrebbe mettere da parte per un po' e riposare, non per un'egoistica gratificazione, ma per potersi preparare meglio in vista degli impegni futuri. Il nostro avversario è vigile ed è sempre sulle nostre tracce per approfittare di qualsiasi debolezza e rendere così efficaci le sue tentazioni malvagie. Quando la mente è troppo sollecitata e il corpo fiaccato, egli ne può trarre vantaggio e pressare la persona con le sue più furiose tentazioni, cercando di provocare la caduta del figlio di Dio. L'operaio del Signore dovrà attentamente gestire le proprie forze e se si sentirà esausto per il peso da sostenere, si faccia da parte per riposarsi ed entrare in comunione con Gesù. -- The Review and Herald, 14 novembre 1893. SC 202 5 L'abuso delle nostre forze fisiche abbrevia la durata della vita che altrimenti avremmo potuto impiegare per la gloria di Dio, e ci rende incapaci di eseguire l'opera che egli ci ha affidato. Le abitudini sbagliate, come per esempio le veglie prolungate e la soddisfazione dell'appetito a spese della salute, pregiudicano il nostro benessere fisico. La mancanza di movimento o il sovraffaticamento fisico e mentale squilibrano il sistema nervoso. Chi abbrevia in tal modo la propria vita e si rende incapace di qualche attività al servizio di Dio, perché ignora le leggi della natura, è colpevole di rapina davanti a Dio e dinanzi agli uomini. Con il suo modo di agire egli distrugge la possibilità di fare del bene agli altri, che è proprio la missione alla quale Dio lo chiama in questo mondo; non è più in grado di assumere incarichi più lievi che avrebbe potuto assolvere in meno tempo. Il Signore ci ritiene responsabili del bene che avremmo potuto fare e che non abbiamo fatto a causa delle nostre insane abitudini. -- Christ's Object Lessons, 346, 347 (1900). SC 203 1 Il nostro Dio è sempre pietoso, compassionevole e comprensivo in ogni sua richiesta. Non pretende da noi un ritmo d'azione che sia dannoso per la salute o che indebolisca le nostre facoltà mentali. Non vuole che si lavori sotto pressione e sforzo fino allo sfinimento e all'esaurimento nervoso. Il Signore ci ha dato la ragione e si aspetta che la esercitiamo, agendo in sintonia con le leggi della vita che ha impiantato in ognuno di noi, rispettandole per poter conservare un'organizzazione ben equilibrata. I giorni si susseguono e ogni giornata ha le sue responsabilità e i suoi doveri, ma il lavoro di domani, le mansioni del giorno seguente non possono far parte del quotidiano. Gli operai coinvolti nell'opera di Dio dovrebbero avvertirne il carattere sacro e prepararsi alle cose da fare domani mediante un giudizioso impiego delle loro energie odierne. -- The Review and Herald, 7 novembre 1893. Riposo e riflessione SC 203 2 Gesù dovette istruire i suoi discepoli in merito al modo di lavorare e a quello di riposare. Oggi c'è bisogno che gli uomini scelti dal Signore diano ascolto all'ordine di Cristo: farsi da parte e riposare per un po'. Molte esistenze di spicco sono state inutilmente sacrificate per aver ignorato questo ordine... e se anche la messe è grande e gli operai sono pochi, sacrificando salute e vita non si ottiene niente... Esistono molti operai spossati ed esauriti che si disperano profondamente quando percepiscono la mole di lavoro che deve essere compiuta e le loro modeste possibilità d'intervento. Queste persone desidererebbero avere maggiore forza fisica per realizzare più cose; ma è proprio a questa categoria che Gesù dice: "Venitevene ora in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un poco". Marco 6:31. -- The Review and Herald, 7 novembre 1893. SC 203 3 La vita cristiana non è fatta di attività incessante, o di prolungata meditazione. I cristiani devono operare con incessante energia per la salvezza delle persone perdute, ma devono riuscire anche a ricavare il tempo per la contemplazione, la preghiera e lo studio della Parola di Dio. Non è funzionale essere costantemente sotto pressione per il lavoro, perché in questo modo si trascura la pietà personale e si danneggiano le facoltà mentali e anche fisiche. -- The Review and Herald, 7 novembre 1893. SC 204 1 Tutti i figli di Dio hanno bisogno di alcuni momenti tranquilli per stare in comunione con se stessi, con la natura e con il Signore. La loro vita non deve essere in sintonia con le abitudini del mondo. Hanno bisogno di vivere un'esperienza personale nella conoscenza della volontà di Dio. Dobbiamo sentirlo mentre parla personalmente al nostro cuore. Quando abbiamo fatto tacere ogni altra voce, e ci troviamo davanti a lui nella tranquillità e nel silenzio, la voce di Dio diventa distinta. Egli ci chiede: "Fermatevi e riconoscete che io sono Dio". Salmi 46:10. SC 204 2 Questo è il modo più efficace per prepararsi prima di iniziare a lavorare per il Signore. In mezzo alla gente che ha fretta e fra le tensioni delle attività quotidiane, coloro che si ritemprano in questo modo saranno circondati da un'atmosfera di luce e pace. Riceveranno nuova forza fisica e spirituale. La loro vita emanerà una specie di profumo e manifesterà una potenza divina che raggiungerà il cuore degli uomini. -- The Ministry of Healing, 58 (1905). ------------------------Capitolo 25: Lo Spirito Santo La promessa SC 205 1 La promessa dello Spirito Santo è per noi come lo era per i primi discepoli. Anche oggi Dio darà a uomini e donne la sua potenza come la diede a coloro che alla Pentecoste udirono la parola della salvezza. Oggi il suo Spirito e la sua grazia scendono su tutti coloro che ne hanno bisogno e credono alle sue promesse. -- Testimonies for the Church 8:20 (1904). SC 205 2 La promessa dello Spirito Santo non è limitata solo a un'età o a una razza. Cristo dichiarò che l'influsso divino del suo Spirito avrebbe sostenuto i suoi seguaci sino alla fine dei tempi. Dal giorno della Pentecoste a oggi, il Consolatore è stato mandato a coloro che si sono consacrati completamente al Signore e al suo servizio. -- The Acts of the Apostles, 50 (1911). SC 205 3 Dio desidera rivitalizzare il suo popolo con il dono dello Spirito Santo, battezzandolo nel suo amore. Non abbiamo bisogno di una penuria di Spirito Santo nella chiesa. Dopo l'ascensione di Cristo, lo Spirito Santo discese sui discepoli che attendevano e pregavano in fede con una pienezza e un'energia tali da raggiungere ogni cuore. Nel futuro la terra dovrà essere illuminata dalla gloria di Dio. Un influsso divino dovrà essere diffuso nel mondo da parte di quelli che sono santificati mediante la verità. Il pianeta dovrà essere avvolto da un'atmosfera di grazia. Lo Spirito Santo è chiamato a operare nei cuori degli uomini, affinché questi rivelino agli altri le cose divine. -- The Southern Watchman, 5 settembre 1905. SC 205 4 È vero che nel tempo della fine, quando l'opera di Dio nel mondo starà per concludersi, sotto la guida dello Spirito Santo, gli sforzi di uomini consacrati saranno accompagnati da speciali segni del favore divino. Dietro l'immagine della prima e ultima pioggia, che cade in Oriente al tempo della semina e del raccolto, i profeti ebrei predissero che la chiesa di Dio avrebbe ricevuto doni spirituali in straordinaria misura. Il dono dello Spirito ai tempi degli apostoli fu l'inizio della prima pioggia e diede grandi risultati. Al tempo della fine, lo Spirito sarà presente tra le file della vera chiesa. -- The Acts of the Apostles, 54, 55 (1911). SC 205 5 L'effusione dello Spirito Santo ai tempi apostolici fu "la pioggia della prima stagione": i risultati furono ottimi. La pioggia dell'ultima stagione sarà ancora più copiosa. Quale promessa è fatta a coloro che vivono in questi ultimi giorni? "Tornate alla fortezza, o voi prigionieri della speranza! Anche oggi io ti dichiaro: ti renderò il doppio". Zaccaria 9:12. "Chiedete al Signore la pioggia nella stagione di primavera! Il Signore che produce i lampi darà loro abbondanza di pioggia a ciascuna erba nel proprio campo". Zaccaria 10:1. -- Testimonies for the Church 8:21 (1904). Dio vuole donarlo SC 206 1 Il Signore è tanto più desideroso di donare il suo Spirito a coloro che lo servono di quanto non lo siano i genitori quando danno buoni doni ai propri figli. -- The Acts of the Apostles, 50 (1911). SC 206 2 In tutti i tempi, in tutti i luoghi, in tutti i nostri dolori e nelle nostre sofferenze, quando le prospettive sembrano oscure e il futuro inquietante, quando ci sentiamo soli e abbandonati, il Consolatore viene inviato in risposta alle preghiere della fede. Circostanze diverse possono separarci da tutti gli amici, ma nessun evento e nessuna distanza possono separarci dal Consolatore divino. Ovunque siamo e ovunque andiamo, egli è sempre accanto a noi per sostenerci e incoraggiarci. -- The Desire of Ages, 669, 670 (1898). SC 206 3 Giorno dopo giorno, ai messaggeri del Vangelo che si inginocchiano dinanzi al Signore e che gli rinnovano la loro consacrazione, egli invierà con potenza il suo Spirito affinché siano edificati e santificati. E mentre essi adempiranno il loro servizio quotidiano avranno la certezza che lo Spirito Santo li renderà capaci di essere veri "collaboratori di Dio". -- The Acts of the Apostles, 56 (1911). SC 206 4 Stiamo vivendo nell'epoca della potenza dello Spirito Santo, il quale sta cercando di diffondersi tramite l'azione degli uomini, accrescendo in questo modo la sua influenza sul mondo. -- The Southern Watchman, 3 novembre 1903. Le condizioni per riceverlo SC 206 5 Lo Spirito Santo raggiungerà quelli che implorano il pane della vita per donarlo ai loro conoscenti. -- Testimonies for the Church 6:90 (1900). SC 206 6 Se daremo i nostri cuori a Cristo e metteremo le nostre vite in armonia con la sua Parola, lo Spirito che scese sui discepoli il giorno della Pentecoste, scenderà anche su noi. -- Testimonies for the Church 6:90 (1900). SC 206 7 Se la sua grazia non si manifesta abbondantemente fra gli uomini, non è perché Dio ne sia avaro: chiunque voglia può ricevere il dono del suo Spirito. -- Christ's Object Lessons, 419 (1900). SC 206 8 Lo Spirito divino attende che lo supplichiamo e l'accettiamo. -- Christ's Object Lessons, 121 (1900). SC 206 9 Se dunque questo è il mezzo grazie al quale riceviamo potenza, perché non desideriamo con tutte le nostre forze il dono dello Spirito? Perché non parliamo, non preghiamo, non predichiamo la sua esistenza? -- The Acts of the Apostles, 50 (1911). SC 206 10 Se l'adempimento della promessa non si realizza appieno è perché essa non viene apprezzata come si dovrebbe. Tutti, se lo desiderassero, potrebbero essere ripieni dello Spirito. -- The Acts of the Apostles, 50 (1911). SC 206 11 Ogni credente dovrebbe presentare a Dio la richiesta di un battesi mo quotidiano dello Spirito. I lavoratori cristiani dovrebbero riunirsi a gruppi e chiedere assistenza e sapienza celeste per programmare ed eseguire saggiamente i loro piani. Bisogna pregare in modo speciale affinché Dio battezzi i suoi ambasciatori nei campi missionari con una ricca misura del suo Spirito. -- The Acts of the Apostles, 50, 51 (1911). SC 207 1 I cristiani dovrebbero rinunciare a ogni forma di dissenso e consacrarsi per la salvezza di chiunque sia schiavo del peccato. Essi otterranno la benedizione promessa se la domanderanno con fede. -- Testimonies for the Church 8:21 (1904). SC 207 2 I discepoli non richiesero una benedizione per loro stessi, ma si sentivano caricati dal peso delle persone da salvare. Il Vangelo doveva essere annunciato fino alle estremità della terra ed essi invocavano la ricezione della potenza che Cristo aveva promesso loro. Fu così che discese lo Spirito con il risultato di migliaia di conversioni in un solo giorno. -- The Southern Watchman, 1 agosto 1905. SC 207 3 Gesù ha promesso alla chiesa il dono dello Spirito Santo. La sua promessa non riguarda solo i primi discepoli, ma anche noi. Ma, come tutte le promesse, essa è legata a una condizione. Molti credono nella promessa del Signore, ne chiedono l'adempimento, parlano del Cristo e dello Spirito Santo, ma non ricevono nulla. Ciò dipende dal fatto che non permettono che la loro vita sia guidata e controllata dalla potenza divina. Noi non possiamo servirci dello Spirito Santo; è lo Spirito che deve servirsi di noi. Grazie a lui Dio opera fra il suo popolo. "Infatti è Dio che produce in voi il volere e l'agire, secondo il suo disegno benevolo". Filippesi 2:13. Ma molti, invece di sottomettersi, vogliono guidare la propria vita e non ricevono il dono divino. Lo Spirito viene concesso solo a coloro che con umiltà si sottomettono al Signore, che si lasciano guidare da lui e cercano la sua grazia. Bisogna che chiedano e sappiano accogliere la potenza di Dio. Questa benedizione promessa, richiesta per fede, assicura a sua volta tutte le altre benedizioni. Viene concessa nella misura della grazia di Cristo, che è pronto a elargire i suoi doni secondo le capacità di ogni uomo. -- The Desire of Ages, 672 (1898). SC 207 4 La grande discesa dello Spirito di Dio, che rischiarerà l'intera terra con la sua gloria, non si verificherà se prima non ci sarà un popolo illuminato, che sappia per esperienza cosa significhi essere collaboratori di Dio. Quando ci saremo interamente consacrati al servizio di Cristo, Dio lo riconoscerà diffondendo a volontà il suo santo Spirito; ma ciò non avverrà fino a quando la parte più ampia della chiesa non lavorerà insieme a lui. -- The Review and Herald, 21 luglio 1896. Fondamentale per il successo SC 207 5 La presenza dello Spirito che accompagna gli operai di Dio conferirà una tale potenza alla proclamazione della verità che non po trà essere paragonata alla gloria e all'onore che il mondo offre. -- The Acts of the Apostles, 51 (1911). SC 208 1 Dio ci chiede di compiere l'opera ma di non confidare sulle nostre forze. Egli ha garantito la divina assistenza per tutte quelle emergenze davanti alle quali le nostre risorse sono impari. Egli dona lo Spirito Santo per essere di aiuto in ogni circostanza, rafforza la speranza e la certezza, illumina le menti e purifica i cuori. -- The Southern Watchman, 1 agosto 1905. SC 208 2 Queste parole si sono adempiute in modo prodigioso quando, dopo la discesa dello Spirito Santo, i discepoli sono talmente ricolmi d'amore per colui che ha dato la sua vita per loro, da fare breccia con le parole e le preghiere nei cuori di coloro che li ascoltavano. Migliaia di persone si convertirono per aver sentito la testimonianza di uomini guidati dalla potenza dello Spirito. -- The Acts of the Apostles, 22 (1911). SC 208 3 Non c'è limite all'efficienza di chi, facendosi da parte, fa spazio all'opera dello spirito Santo nel suo cuore e vive un'esistenza completamente consacrata a Dio. -- The Southern Watchman, 1 agosto 1905. SC 208 4 Quale risultato ha prodotto sulla chiesa l'effusione dello Spirito Santo nel giorno della Pentecoste? Il messaggio del Salvatore risorto fu annunciato fino alle estremità del mondo allora conosciuto. Per il loro ministero si aggiunsero alla chiesa uomini scelti i quali, ricevendo la Parola della vita, consacrarono la loro vita alla profusione di quella stessa speranza che aveva riempito di pace e di gioia i loro cuori. E così, a centinaia proclamarono il messaggio: "Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino". Marco 1:15. Non potevano essere frenati o intimiditi dalle minacce. Il Signore parlò tramite loro e ovunque si recassero, i malati venivano guariti e i poveri ricevevano direttamente il messaggio. Dio opera in maniera vigorosa quando gli uomini si abbandonano al controllo del suo spirito. -- The Southern Watchman, 1 agosto 1905. SC 208 5 Lo Spirito Santo è il soffio della vita spirituale nell'animo. La trasmissione dello Spirito è la trasmissione della vita di Cristo. Colui che lo riceve entra in possesso degli attributi di Cristo. Solo coloro che sono istruiti da Dio, coloro in cui lo Spirito opera e che manifestano nella propria vita Cristo, sono degni di rappresentare la chiesa ed esercitare un ministero in suo favore. -- The Desire of Ages, 805 (1898). SC 208 6 Presto ci saranno rapidi e significativi cambiamenti. Il popolo di Dio sarà rivestito dello Spirito Santo e, arricchito dalla sapienza celeste, potrà far fronte alle esigenze della nostra epoca neutralizzando, nella misura del possibile, le tendenze demoralizzanti del mondo. Se la chiesa non dorme, se i discepoli di Cristo vegliano e pregano avranno luce sufficiente per capire e valutare i movimenti del nemico. -- Testimonies for the Church 6:436 (1900). Promessa non apprezzata SC 208 7 Cristo ha affermato che l'azione divina dello Spirito Santo avrebbe accompagnato i discepoli sino alla fine. La promessa, però, non è ap prezzata per il suo giusto valore e quindi non si riesce a intravedere il suo adempimento. Di qui una serie di conseguenze che portano tutte il segno di un progressivo declino spirituale fino alla morte. L'attenzione è attratta da cose di secondaria importanza: ciò accade perché manca una potenza capace di realizzare la crescita e la prosperità della chiesa. Da questa potenza deriverebbero tutte le altre benedizioni. Non vi sono limiti che possano contenere la sua infinita pienezza od ostacolare la sua offerta. -- Testimonies for the Church 8:21 (1904). Quelli che attendono pigramente la stagione del rinnovamento SC 209 1 D'altra parte, ci sono alcuni che, invece di utilizzare saggiamente le presenti opportunità, oziano aspettando un tempo di risveglio spirituale che accresca la loro capacità di illuminare gli altri. Trascurando i doveri e i privilegi del presente, permettono che la luce di cui dispongono si affievolisca. Essi sperano in un tempo in cui senza nessuno sforzo da parte loro, potranno diventare beneficiari di speciali benedizioni che potenzieranno la loro capacità di servire. -- The Acts of the Apostles, 54 (1911). Il successore di Cristo SC 209 2 Lo Spirito Santo è il rappresentante di Cristo, privo dei limiti della natura umana. Nella sua umanità Gesù non poteva essere presente in ogni luogo; quindi era bene per i discepoli che egli se ne andasse al Padre e che lo Spirito venisse sulla terra come suo sostituto. Così nessuno avrebbe avuto il vantaggio di un contatto diretto con Cristo. Mediante lo Spirito, il Salvatore sarebbe stato ugualmente accessibile a tutti e più vicino di quando era sulla terra. -- The Desire of Ages, 669 (1898). Lo Spirito Santo all'opera fin dal principio SC 209 3 Fin dal principio Dio ha operato con lo Spirito, mediante agenti umani, per compiere il suo scopo a favore dell'umanità decaduta. Questo è manifesto nella vita dei patriarchi. Ai fedeli nel deserto, al tempo di Mosè, Dio ha dato il suo "buono spirito per istruirli". Neemia 9:20. Nei giorni degli apostoli operò potentemente per la sua chiesa attraverso lo Spirito Santo. SC 209 4 La stessa forza che sostenne i patriarchi, che diede a Caleb e Giosuè fede e coraggio e che rese l'opera della chiesa apostolica efficace, ha sostenuto i figli di Dio in ogni epoca. Fu tramite la potenza dello Spirito Santo che, durante il medioevo, i cristiani valdesi contribuirono a preparare la via per la Riforma. Fu la stessa potenza che diede successo all'impegno di uomini e donne che fondarono le moderne missioni e che rese possibile la traduzione della Bibbia nelle lingue e nei dialetti di tutto il mondo. -- The Acts of the Apostles, 53 (1911). ------------------------Capitolo 26: Certezza della vittoria La garanzia divina SC 210 1 Dio compirà la sua opera tramite uomini e donne che si mettono a sua disposizione. -- Testimonies for the Church 9:107 (1909). SC 210 2 Dio accetta il nostro servizio sincero e viene in aiuto ai nostri limiti. -- The Ministry of Healing, 150 (1905). SC 210 3 Ogni atto di giustizia sarà registrato per sempre, anche se chi lo ha compiuto non dovesse rendersi conto di aver fatto qualcosa di notevole. -- Testimonies for the Church 2:683 (1885). SC 210 4 Dio, per mezzo nostro, condurrà alla verità altri che potrà utilizzare come canali per irradiare la luce a molti che si trovano nelle tenebre. Occorre essere veramente consacrati al suo servizio. -- Testimonies for the Church 7:63 (1902). SC 210 5 La verità presto trionferà gloriosamente e tutti coloro che ora scelgono di essere i collaboratori di Dio trionferanno con essa. -- Testimonies for the Church 9:135 (1909). SC 210 6 Chiunque si offre di servire il Signore senza alcuna riserva, riceverà la forza per ottenere risultati insperati. -- Testimonies for the Church 7:30 (1902). SC 210 7 Se lavoreremo con impegno per la salvezza del prossimo, Dio benedirà ogni nostro impegno. -- Testimonies for the Church 9:86 (1909). SC 210 8 Dio, nel suo grande piano, ha un posto per tutti. I talenti che non sono necessari non vengono elargiti. Se qualcuno pensa di aver ricevuto un piccolo talento, Dio sa come utilizzarlo, e con quel piccolo talento, fedelmente usato, si potrà realizzare appieno l'opera per la quale Dio l'ha donato. -- Testimonies for the Church 9:37 (1909). SC 210 9 Anche i più umili collaboratori di Cristo possono toccare quelle corde che vibreranno fino alle estremità della terra ed emetteranno una melodia che si diffonderà per l'eternità. -- The Ministry of Healing, 159 (1905). SC 210 10 Il vero successo in qualsiasi ambito non è il risultato del caso o del destino. È il risultato delle benedizioni divine, la conseguenza della fede, della saggezza, della virtù e della perseveranza. Brillanti qualità intellettuali, un livello morale elevato non sono frutto del caso. Dio suscita le occasioni, il successo dipende dall'uso che se ne fa. -- Prophets and Kings, 486 (1916). SC 210 11 Quelli chiamati a entrare nell'opera, sia essa richiesta all'interno dei confini nazionali o in paesi lontani, devono andare avanti nel nome del Signore. Se dipenderanno da lui per grazia e forza, otterranno la vittoria. All'inizio il loro lavoro darà forse magri risultati, ma se continueranno a seguire i progetti divini esso si espanderà. Dio vive e opera a favore di lavoratori disinteressati e disposti al sacrificio, chiunque essi siano e ovunque si trovino. -- The Southern Watchman, 9 aprile 1903. Collaborazione da parte delle altre creature celesti SC 211 1 Noi dobbiamo comprendere sempre meglio la missione degli angeli. Sarebbe bene ricordare che ogni figlio di Dio ha la cooperazione degli esseri celesti. Potenti eserciti invisibili, sostengono gli umili e i poveri che credono e attendono le promesse di Dio. Cherubini, serafini, e angeli che eccellono in forza, stanno alla destra di Dio, "essi non sono forse tutti spiriti al servizio di Dio, mandati a servire in favore di quelli che devono ereditare la salvezza?" Ebrei 1:14. -- The Acts of the Apostles, 154 (1911). SC 211 2 Ricordate che il Signore Gesù ha la direzione dell'opera. Egli annaffia il seme piantato e mette nelle vostre menti parole che toccheranno i cuori. -- Testimonies for the Church 9:41 (1909). SC 211 3 Consacratevi totalmente all'opera di Dio. Egli è la vostra forza e sarà sempre al vostro fianco per aiutarvi a realizzare i suoi misericordiosi piani. -- Testimonies for the Church 9:41 (1909). SC 211 4 Gli esseri celesti assisteranno coloro che, con fede e decisione, cercano una perfezione del carattere che si traduca poi in una vita perfetta. A tutti quelli che sono impegnati in quest'opera Gesù promette aiuto e soccorso. -- Christ's Object Lessons, 332 (1900). SC 211 5 La volontà umana partecipa dell'onnipotenza nella misura in cui opera con la volontà di Dio. A chi il Signore affida un incarico dà anche la forza di eseguirlo, perciò ogni suo mandato è nello stesso tempo un atto di abilitazione. -- Christ's Object Lessons, 333 (1900). SC 211 6 I santi angeli saranno al vostro fianco mentre lavorerete per la salvezza delle persone. Miriadi di angeli sono in attesa di collaborare con i membri delle nostre chiese per comunicare la luce. Dio ha dato questa luce ai suoi angeli per stabilire un popolo pronto per la venuta di Cristo. -- Testimonies for the Church 9:129 (1909). SC 211 7 Tutti gli angeli del cielo sono pronti a collaborare con noi in quest'opera, tutte le risorse divine sono a nostra disposizione per trovare i cuori smarriti. Gli angeli ci aiuteranno a raggiungere i peccatori più induriti e indifferenti, e quando uno di loro ritorna a Dio, il cielo intero si rallegra. I serafini e i cherubini, facendo vibrare le loro arpe d'oro, cantano le lodi di Dio e dell'Agnello per la loro misericordia e bontà verso i figli degli uomini. -- Christ's Object Lessons, 197 (1900). SC 211 8 Colui che ha chiamato i pescatori della Galilea, anche oggi chiama gli uomini al suo servizio. Egli desidera manifestare la sua potenza attraverso noi, così come fece con i primi discepoli. Per quanto siamo imperfetti e peccatori, il Signore ci invita a unirci a lui e a seguire i suoi consigli. Ci invita ad accettare i suoi insegnamenti affinché, uniti a lui, possiamo compiere le opere di Dio. -- The Desire of Ages, 297 (1898). SC 211 9 Non pensate che Cristo apprezzi coloro che vivono interamente per lui? Non pensate che egli visiti coloro che, come Giovanni, si trovavano per amore suo in luoghi poco raccomandabili? Egli cerca i suoi fedeli e mantiene la comunione con loro, incoraggiandoli e fortificandoli. Dio ha dato ai suoi angeli potenti e forti l'incarico di sostenere i suoi operai umani impegnati nell'annuncio della verità a quanti non la conoscono. -- Testimonies for the Church 8:17 (1904). SC 212 1 Tutto il cielo è attivo e gli angeli di Dio sono pronti a collaborare con quanti fanno dei piani affinché le anime per le quali Cristo è morto possano udire la buona novella della salvezza. Gli angeli, che si adoperano in favore di quelli che hanno da ereditare la salvezza, dicono a ogni credente sincero: "C'è un'opera per te". "Andate... annunziate al popolo tutte le parole di questa vita". Atti 5:20. Se coloro ai quali sono rivolte queste parole volessero accettare l'invito, il Signore aprirebbe la via dinanzi a loro, dando loro i mezzi per operare. -- Testimonies for the Church 6:433, 434 (1900). SC 212 2 Oggi, ogni figlio di Dio dovrebbe impegnarsi attivamente per aiutare il prossimo. Quando coloro che conoscono le verità bibliche le trasmetteranno a uomini e donne disposti ad accettare il messaggio divino, godranno dell'assistenza degli angeli di Dio. E con la presenza degli angeli si può avanzare senza timori. Grazie a questo impegno molti abbandoneranno l'idolatria e saranno guidati all'adorazione del Dio vivente. Molti cesseranno di esaltare le istituzioni umane e si schiereranno con decisione per Dio e per la sua santa legge. -- Prophets and Kings, 171 (1916). SC 212 3 Tutti gli esseri e le potenze del cielo osservano la lotta che, sotto circostanze apparentemente scoraggianti, i seguaci di Dio stanno conducendo. Nuove conquiste saranno acquisite, nuovi onori vinti, quando i cristiani, innalzando la bandiera del Redentore, avanzeranno per lottare il buon combattimento della fede. Tutti gli angeli celesti sono al servizio dell'umile credente popolo di Dio, e mentre l'armata degli operai del Signore su questa terra canta inni di lode, il coro celeste si unisce a loro dando lode a Dio e a suo Figlio. -- The Acts of the Apostles, 154 (1911). SC 212 4 Non è la forza che scaturisce dagli uomini a decretare il successo dell'opera, ma quella delle intelligenze celesti che cooperano con l'uomo e la portano alla perfezione. Un Paolo può piantare e un Apollo innaffiare, ma è Dio a fare crescere. L'uomo non può compiere quella parte dell'opera che spetta al Signore. Nella sua veste di strumento, può collaborare con le intelligenze celesti e fare del suo meglio con semplicità e pacatezza, consapevole che Dio è il grande direttore dei lavori. Anche quando dovessero sparire gli operai, il lavoro non si fermerà, ma proseguirà fino a compimento. -- The Review and Herald, 14 novembre 1893. SC 212 5 Il cristiano trova sempre nel Signore un punto di riferimento. Come interverrà per aiutarci? Possiamo ignorarlo, ma sappiamo che egli non abbandonerà coloro che hanno fiducia in lui. Quante volte ci ha guidati affinché non si realizzassero i progetti del nemico! Se ne fossimo più coscienti proseguiremmo senza lamentarci. La nostra fede non vacillerebbe e nessuna prova avrebbe il potere di smuoverci. Riconosceremmo Dio come fonte della nostra sapienza e della nostra efficienza ed egli, tramite noi, potrebbe realizzare la sua volontà. -- Prophets and Kings, 576 (1916). SC 213 1 Tutti coloro che si impegnano nel ministero rappresentano la mano tesa di Dio. Essi collaborano con gli angeli, sono gli agenti umani mediante i quali gli angeli assolvono la loro missione. Gli angeli parlano attraverso la loro voce e lavorano grazie alle loro mani. Gli esseri umani, collaborando con gli agenti divini, usufruiscono della loro intelligenza e della loro esperienza. -- Education, 271 (1903). SC 213 2 Cristo invita ogni uomo e donna a indossare l'armatura della sua giustizia per iniziare la battaglia. È come se egli dicesse: "Sono al tuo fianco per soccorrerti". Confidiamo a Dio i nostri problemi e ogni perplessità, egli non tradirà mai la nostra fiducia. Non c'è niente di altrettanto prezioso agli occhi di Cristo quanto ciò che ha pagato a così caro prezzo, la sua chiesa, gli operai che agiscono per diffondere i semi della verità... Pensiamo a Gesù. Egli si trova nel suo luogo santo, non in una condizione di solitudine, ma circondato da decine e decine di migliaia di angeli celesti pronti a rispondere ai suoi comandi. Egli ordina loro di andare a operare a favore dei suoi figli più deboli che ripongono la loro fiducia in Dio. Coloro che hanno maggiore istruzione o quelli che sono più semplici, ricchi e poveri, tutti hanno la garanzia di ricevere il medesimo aiuto. -- The Southern Watchman, 7 novembre 1905. Non c'è posto per l'insuccesso SC 213 3 Chi lavora per Cristo non dovrebbe mai pensare, né tanto meno parlarne, della possibilità di un insuccesso nella sua opera. Il Signore Gesù è la garanzia del nostro successo in ogni cosa; il suo Spirito dovrà essere la nostra ispirazione e, se ci affideremo alle sue mani per essere canali di luce, gli strumenti per compiere il bene non si esauriranno mai. Potremo attingere alla sua pienezza e ricevere quella grazia che non ha limite. -- Gospel Workers, 19 (1915). SC 213 4 Quando invece ci consacriamo pienamente a Dio e nel lavoro seguiamo le sue istruzioni, assumerà lui la responsabilità della riuscita. Non dovremo preoccuparci o dubitare del successo dei nostri impegni sinceri, e ancor meno dobbiamo temere l'insuccesso, essendo chiamati a collaborare con colui che non conosce sconfitta. -- Christ's Object Lessons, 363 (1900). SC 213 5 Il Signore non vuole che il suo popolo manifesti poco rispetto per se stesso; desidera che i suoi figli si valutino in base al prezzo con cui sono stati riscattati. Dio ha amato i peccatori sino a dare il proprio Figlio per la loro redenzione. Egli li tiene in grande considerazione ed è lieto per le loro preghiere che esaudisce a lode del suo no me. Essi possono aspettarsi grandi cose se credono nelle sue promesse. -- The Desire of Ages, 668 (1898). Successo proporzionale SC 214 1 Quando Dio offre delle opportunità per l'attuazione di un certo compito, bisogna fare l'impossibile per realizzare il risultato promesso. Il successo sarà ottenuto in proporzione all'entusiasmo e alla perseveranza con i quali l'opera viene svolta. Dio compirà dei miracoli in favore del suo popolo, a condizione che abbia un ruolo effettivo nella sua opera. -- Prophets and Kings, 263 (1916). Alla base di un servizio fruttuoso SC 214 2 Qualunque cosa si faccia, anche se minima e priva della considerazione degli uomini, se scaturisce dal vero amore porterà frutto, perché Dio considera la qualità più che la quantità. -- Testimonies for the Church 2:135 (1885). SC 214 3 Dieci operai altruisti, sinceramente convertiti e ben disposti possono fare molta più attività missionaria di cento persone che limitano il loro impegno a certi modelli prestabiliti, conservando regole meccaniche e lavorando senza un amore profondo per gli altri. -- Testimonies for the Church 4:602 (1885). SC 214 4 Non saranno le tue capacità presenti o future a procurarti il successo, bensì quello che il Signore farà per te. Dobbiamo confidare meno in ciò che possono fare gli uomini e di più in quel che può fare Dio per il credente. È suo vivo desiderio che gli tendiamo le mani in fede aspettandoci grandi cose da lui. Egli anela elargirci intelligenza sia nelle questioni materiali sia in quelle spirituali. Dio può affinare l'intelletto e dare tatto e abilità. Consacrate i vostri talenti all'opera di Dio, chiedetegli saggezza e la riceverete! -- Christ's Object Lessons, 146 (1900). SC 214 5 L'olio della grazia dona coraggio agli uomini e fornisce loro le motivazioni per compiere ogni giorno l'opera alla quale sono stati chiamati da Dio. Le cinque vergini stolte hanno anch'esse le lampade (cioè la conoscenza della Scrittura), ma non possiedono la grazia di Cristo. Giorno dopo giorno si affidavano a una serie di riti e doveri esteriori, ma il loro è un servizio privo di vita e della giustizia di Cristo. Il "sole di giustizia" non brilla nei loro cuori e nelle loro menti e non provano quell'amore per la verità che è conforme alla vita, al carattere, all'immagine e ai titoli di Cristo. L'olio della grazia non si è mescolato con la loro condotta, la loro religione non è altro che un involucro secco, privo del vero nocciolo. Si attengono alla forma della dottrina ma conducono una vita cristiana ingannevole, ricolma della propria giustizia; sono incapaci di apprendere insegnamenti alla scuola di Cristo che, se messi in pratica, le avrebbe aiutate a diventare savie in vista della salvezza. -- The Review and Herald, 27 marzo 1894. SC 214 6 L'opera di Dio deve essere portata a compimento mediante la stret ta collaborazione tra il cielo e la terra. Chi si dimostra autosufficiente potrà sembrare esteriormente attivo nell'opera di Dio; ma se non si affida alla preghiera, il suo agire è privo di valore. Se potesse guardare nel turibolo dell'angelo che si trova presso l'altare d'oro dei profumi, davanti al trono circondato dall'arcobaleno, riuscirebbe a capire che il merito di Cristo deve mescolarsi alle nostre preghiere e al nostro impegno, altrimenti esso risulterà inutile come l'offerta di Caino. Se potessimo vedere tutte le attività umane come appaiono agli occhi di Dio, capiremmo che solo la missione compiuta in preghiera e santificata dal merito di Cristo, passerebbero la prova del giudizio. Quando avrà luogo il giudizio, si potrà distinguere colui che ha servito Dio da chi non lo ha fatto. -- The Review and Herald, 4 luglio 1893. SC 215 1 Una religione formale non risponde alle esigenze del nostro tempo. Possiamo anche rispettare tutte le forme esteriori del servizio, ma se siamo privi dell'influsso stimolante dello Spirito Santo, diventiamo come le aride colline di Ghilboa senza rugiada e senza pioggia. Noi tutti abbiamo bisogno di linfa spirituale e dei luminosi raggi del "sole di giustizia" per intenerire e rendere più sensibili i nostri cuori ed essere saldi nei princìpi come una roccia. Le virtù bibliche devono essere insegnate e sostenute da una santa abitudine. -- Testimonies for the Church 6:417, 418 (1900). SC 215 2 Alcuni cristiani vorrebbero possedere dei doni speciali per compiere un'opera di particolare rilevanza, ma in questo modo perdono di vista i doveri della vita quotidiana che, se compiuti fedelmente, darebbero significato alla loro esistenza. Essi dovrebbero adempiere coscienziosamente, ogni giorno, il loro dovere. Inoltre è importante che sappiano accontentarsi e interessarsi sinceramente al bene del prossimo. Si può trovare la perfezione anche nelle responsabilità più umili. Gli incarichi più banali, assolti con amore, sono i più belli agli occhi di Dio. -- Prophets and Kings, 219 (1916). SC 215 3 Un carattere forte ed equilibrato viene formato eseguendo anche piccole azioni. La nostra vita deve essere caratterizzata dalla fedeltà sia nelle grandi cose sia nelle minime. Essere onesti nelle piccole cose, compiere piccole azioni che denotano fedeltà e gentilezza, ci può rendere felici; e quando la nostra opera sulla terra si concluderà, sarà evidente che ogni minimo dovere compiuto avrà esercitato un influsso positivo che non potrà mai essere cancellato. -- Patriarchs and Prophets, 574 (1890). Lasciare a Dio i risultati SC 215 4 Per un certo periodo il buon seme potrà rimanere inerte in un cuore freddo, egoistico e mondano, senza il minimo segno di germinazione, ma in seguito, quando l'alito dello Spirito Santo tocca l'anima, il seme nascosto germoglia e porta frutto alla gloria di Dio. Nell'opera della nostra vita noi non sappiamo che cosa porterà frutto, questo o quello, ma non sta a noi risolvere questo interrogativo: il nostro compito è quello di eseguire il lavoro e rimettere i risultati a Dio. "Fin dal mattino semina la tua semenza e la sera non dar posa alle tue mani". Ecclesiaste 11:6. Dio dichiara nel suo grande patto che "finché la terra durerà, semina e raccolta... non cesseranno mai". Genesi 8:22. SC 216 1 Confidando in questa promessa l'agricoltore ara e semina. Non meno fiduciosamente noi dobbiamo lavorare confidando nella sua promessa: "Così è della mia parola uscita dalla mia bocca: essa non torna a me a vuoto, senz'aver compiuto quello ch'io voglio e condotto a buon fine ciò per cui l'ho mandata". Isaia 55:11. "Se ne va piangendo colui che porta il seme da spargere, ma tornerà con canti di gioia quando porterà i suoi covoni". Salmi 126:6. -- Christ's Object Lessons, 65 (1900). ------------------------Capitolo 27: Il premio per il servizio Senza prezzo SC 217 1 Non è cosa vana servire Dio. Chi offre la vita al suo servizio riceverà un premio che non ha prezzo. -- Testimonies for the Church 4:107 (1885). SC 217 2 Ogni sacrificio compiuto al suo servizio sarà ricompensato secondo "l'immensa ricchezza della sua grazia". Efesini 2:7. -- The Desire of Ages, 249 (1898). SC 217 3 L'opera che egli [Cristo] ha compiuto in terra è la stessa di quella che compie nei cieli, e se abbiamo collaborato con Cristo quaggiù, la nostra ricompensa sarà una maggiore capacità di lavoro e il privilegio di collaborare con lui nel mondo avvenire. -- Christ's Object Lessons, 361 (1900). Base di valutazione SC 217 4 Il valore del servizio a Dio si misura sulla base dello spirito che lo motiva e non sulla quantità del tempo a esso dedicato. -- Testimonies for the Church 9:74 (1909). SC 217 5 Il successo dei loro progressi nella vita divina dipende dalla maturazione dei talenti loro affidati. La ricompensa futura sarà proporzionata all'integrità e allo zelo nel servizio. -- The Review and Herald, 1 marzo 1887. SC 217 6 Il Signore ha una grande opera da realizzare e chi lo serve con maggiore volontà e zelo nella vita presente sarà maggiormente ricompensato in quella futura. -- Christ's Object Lessons, 330 (1900). SC 217 7 Non è la quantità di lavoro svolto o i suoi risultati visibili che Dio apprezza, quanto lo spirito con cui lavoriamo. Gli operai che si presentano nella vigna all'undicesima ora sono riconoscenti di questa possibilità di lavorare e del fatto che il proprietario li abbia accettati così a tarda ora. E che sorpresa per loro quando, alla fine, egli li ricompensa per una giornata intera di lavoro! Sanno benissimo di non meritare quella retribuzione. La gentilezza con la quale li tratta li ha riempiti di gioia e mai dimenticheranno la sua bontà e il generoso salario ricevuto. Lo stesso è per il peccatore che, cosciente della propria indegnità, entra nella vigna del Signore all'undicesima ora. Sa che non gli rimane molto tempo per lavorare al servizio di Dio e meritare una ricompensa, ma è felice che egli lo accetti. Fa il suo dovere con umiltà e fiducia, grato del privilegio di collaborare con Cristo. Dio gradisce questo atteggiamento e lo onora. -- Christ's Object Lessons, 397, 398 (1900). Premio sicuro SC 217 8 Colui il quale ha affidato "a ciascuno il suo compito" secondo le proprie capacità, non permetterà mai che l'assolvimento fedele del dovere resti senza ricompensa. Ogni atto di lealtà e di fedeltà sarà coronato da manifestazioni particolari di approvazione e favore da parte di Dio. A ogni servitore è stata fatta la promessa: "Se ne va piangendo colui che porta il seme da spargere, ma tornerà con canti di gioia quando porterà i suoi covoni". Salmi 126:6. -- Testimonies for the Church 5:395 (1889). SC 218 1 Per quanto breve possa essere il nostro servizio e umile la nostra attività, se seguiamo Cristo con una fede semplice non rimarremo delusi della ricompensa. -- Christ's Object Lessons, 404 (1900). SC 218 2 Sulla fronte di chi compie questo lavoro sarà appoggiata la corona del sacrificio. Ma queste persone riceveranno il loro premio. -- Testimonies for the Church 6:348 (1900). SC 218 3 Questo concetto dovrebbe servire da stimolo e incoraggiamento per ogni servitore di Dio. In questa vita il nostro impegno per lui pare spesso piuttosto infruttuoso. I nostri sforzi per fare il bene possono essere sinceri e perseveranti, eppure può capitare che non ci sia concesso essere testimoni dei loro esiti, al punto che abbiamo la sensazione di aver fatto delle cose invano. Ma il Salvatore ci garantisce che la nostra opera è notata nel cielo e che la ricompensa non mancherà. -- Testimonies for the Church 6:305 (1900). SC 218 4 Ogni manifestazione di giustizia, pietà e generosità è musica in cielo. Dall'alto del suo trono, il Padre osserva quelli che si comportano così e li annovera tra i suoi tesori più preziosi: "'Essi saranno, nel giorno che io preparo, saranno la mia proprietà particolare' dice il Signore degli eserciti". Malachia 3:17. Ogni azione misericordiosa rivolta a chi è bisognoso o sofferente è come se fosse fatta a Gesù. Chiunque soccorra il povero o solidarizzi con chi è demoralizzato od oppresso e sostenga l'orfano, stabilisce una relazione più intima con Gesù. -- The Review and Herald, 16 agosto 1881. SC 218 5 Cristo considera ogni atto di pietà, bontà e scrupolosa attenzione rivolto ai meno fortunati, ai non vedenti, agli zoppi, agli infermi, alle vedove e agli orfani come se riguardasse lui stesso; queste opere vengono conservate e ricordate nel registro del cielo e saranno premiate. -- Testimonies for the Church 3:512, 513 (1885). Un giusto premio SC 218 6 Il Signore è buono, ricco di misericordia e tenerezza. Egli conosce perfettamente ogni suoi figlio e sa esattamente quello che ognuno di noi fa. Sa il grado di fiducia che ciascuno di noi merita. Perché non lasciate da parte le vostre pretese e le vostre rivendicazioni per consentire a Dio di compiere la sua opera? Vi sarà concessa la corona della gloria se realizzerete la missione che egli vi ha affidato. -- The Southern Watchman, 14 maggio 1903. SC 218 7 Il Signore desidera che abbiamo fiducia in lui senza preoccuparci della ricompensa. Per chi ha Cristo nel cuore la ricompensa non è la cosa principale e nemmeno il movente che lo spinge al servizio. -- Christ's Object Lessons, 398 (1900). SC 219 1 Cristo raccoglierà i suoi facendoli uscire da misere soffitte e capanne, prigioni e patiboli, montagne e deserti, caverne e profondità del mare. In terra hanno patito povertà e sono stati osteggiati e tormentati, a milioni sono scesi nella tomba coperti d'infamia per non essersi arresi alle ingannevoli pretese di Satana, i tribunali umani li hanno condannati come se fossero i più vili criminali, ma si avvicina il giorno in cui "Dio stesso sta per giudicare". Salmi 50:6. Allora le sentenze pronunciate sulla terra si invertiranno e "il Signore, Dio toglierà via da tutta la terra la vergogna del suo popolo". Isaia 25:8. I fedeli riceveranno delle vesti bianche (Apocalisse 6:11) e "saranno chiamati popolo santo, Redenti del Signore". Isaia 62:12. -- Christ's Object Lessons, 179, 180 (1900). Un premio nell'immediato SC 219 2 Felicità -- Quelli che donano la loro vita al ministero cristiano conoscono il significato della vera felicità. I loro interessi e le loro preghiere travalicano la propria persona e sono i primi a crescere quando cercano di aiutare gli altri. Familiarizzano con i progetti più vasti, con le imprese più temerarie; come potrebbero non maturare se si collocano nel canale divino della luce e della benedizione? Queste persone ricevono la saggezza dal cielo e si identificano sempre più con Cristo in tutti i suoi piani. Non c'è alcun rischio di stagnazione spirituale. -- Testimonies for the Church 9:42 (1909). SC 219 3 La chiesa che ottiene buoni risultati in questo campo è una comunità felice. Quell'uomo o quella donna i cui sentimenti vengono attirati dalla compassione e dalla pietà per quanti sbagliano e si danno da fare per condurli all'ovile del grande Pastore, sono impegnati in una missione benedetta. E che pensiero confortante sapere che quando un peccatore si pente, nel cielo c'è più gioia che per 99 persone giuste! -- Testimonies for the Church 2:22 (1885). SC 219 4 Non c'è nulla di faticoso per chi si abbandona alla volontà di Dio. "Se Dio vuole" (Giacomo 4:15), è un concetto che conferisce una bellezza incantevole a qualsiasi mansione gli venga affidata dal Signore. -- Testimonies for the Church 9:150 (1909). SC 219 5 Il servitore cristiano non conosce la parola fatica a proposito dell'opera affidatagli dal cielo. Egli entra nella gioia del Signore vedendo delle persone emancipate dalla schiavitù del peccato, e questa gioia lo ripaga da ogni sacrificio. -- The Southern Watchman, 2 aprile 1903. SC 219 6 Diventare un gran lavoratore, continuare pazientemente a fare del bene con abnegazione e sacrificio è un'opera gloriosa che fa gioire il cielo. -- Testimonies for the Church 2:24 (1885). SC 219 7 Cristo si compiace quando deve servirsi di un materiale apparentemente inutilizzabile, di persone che Satana ha svilito; il Maestro ha invece operato per mezzo loro e li ha resi oggetto della sua grazia... Egli fa diventare i suoi figli intermediari per la realizzazione della sua opera e il progresso di quest'ultima è per loro una preziosa ricompensa già in questa vita. -- Testimonies for the Church 6:308, 309 (1900). SC 220 1 Benedizione -- Ogni attività intrapresa per Cristo si rifletterà positivamente anche su di noi. -- Christ's Object Lessons, 354 (1900). SC 220 2 Ogni dovere, ogni sacrificio compiuto nel nome di Gesù, determinano una grande ricompensa. È proprio quando adempiamo i nostri doveri che Dio fa sentire la sua voce e si manifestano le sue benedizioni. -- Testimonies for the Church 4:145 (1885). SC 220 3 Dobbiamo vivere in questo mondo per avvicinare gli uomini al Salvatore. Facendo torto agli altri lo facciamo a noi stessi: l'influsso di ogni opera, buona o cattiva che sia, si riflette sui nostri cuori. -- Testimonies for the Church 4:72 (1885). SC 220 4 Ogni raggio di luce diffuso sugli altri verrà riflesso nei nostri cuori. Ogni parola gentile e di conforto pronunciata nei confronti di chi ha l'animo pieno di tristezza, ogni gesto atto a sollevare l'oppresso e ogni dono volto a sopperire alle necessità dei nostri simili, compiuto con il desiderio di rendere gloria a Dio, sarà una benedizione per il suo autore. Quelli che agiscono in questo modo ubbidiscono a una legge del cielo e otterranno l'approvazione divina. -- Testimonies for the Church 4:56 (1885). SC 220 5 Se il grande premio finale verrà elargito al ritorno di Cristo, il servizio sincero per Dio comporta una ricompensa già in questa esistenza. Il servitore dovrà affrontare ostacoli, reazioni, amarezze e penosa demoralizzazione. Potrebbe non cogliere i frutti della sua fatica; ma a fronte di tutto ciò, egli troverà nel suo impegno una ricompensa benedetta. Tutti quelli che si abbandonano a Dio con un servizio disinteressato in favore dell'umanità, collaborano con il Signore della gloria. Questo pensiero addolcisce ogni fatica, rafforza la volontà e tonifica lo spirito qualsiasi cosa accada. -- Testimonies for the Church 6:305, 306 (1900). SC 220 6 Salute -- Fare del bene è un eccellente rimedio per la malattia. Chi si impegna a favore dell'opera è invitato a confidare in Dio, che si è personalmente impegnato a dare delle risposte. Le loro menti saranno preservate dall'aridità e somiglieranno a giardini rigogliosi ai quali non manca mai l'acqua. -- Testimonies for the Church 2:29 (1885). SC 220 7 Nella comunione con Dio, con Cristo e con i santi angeli, essi sono circondati da un'atmosfera celestiale che dona salute al corpo, vigore all'intelletto e gioia all'animo. -- Testimonies for the Church 6:306 (1900). SC 220 8 Il piacere di fare del bene agli altri provoca nei sentimenti un caloroso entusiasmo che rianima i nervi, accelera la circolazione sanguigna e induce un benessere fisico e mentale. -- Testimonies for the Church 4:56 (1885). SC 220 9 Forza -- Inducete un uomo forte a staccarsi dal lavoro ed egli diventerà fiacco. Quella chiesa o quelle persone che rinunciano a portare i pesi degli altri e che si chiudono in se stesse, patiranno in breve tempo la debolezza spirituale. Il lavoro preserva il vigore dell'uomo forte. SC 221 1 Il lavoro spirituale, lo sforzo e la disponibilità a caricarsi dei pesi altrui sono le caratteristiche che daranno forza alla chiesa di Cristo. -- Testimonies for the Church 2:22 (1885). SC 221 2 Pace -- Nell'operare a beneficio degli altri si avverte una dolce soddisfazione, una pace interiore che è di per sé una ricompensa soddisfacente. Se saranno mossi dall'alto e nobile desiderio di fare del bene al prossimo, troveranno la vera felicità nella fedele realizzazione dei molteplici doveri dell'esistenza. Tutto ciò determinerà ben più di una ricompensa terrena, perché ogni fedele e disinteressato compimento del dovere viene annotato dagli angeli e brilla nel registro della vita. -- Testimonies for the Church 2:132 (1885). Premio futuro SC 221 3 Vita eterna -- Il vero cristiano dimostra il proprio amore per Dio e per i suoi simili con vigorosi e attenti sforzi tesi a dare un aiuto là dove è necessario, a costo anche di perdere la vita per il servizio; ma la ritroverà quando Cristo tornerà per riunire a sé i suoi gioielli. -- Testimonies for the Church 9:56 (1909). SC 221 4 Un caloroso benvenuto -- Immaginatevi sulla soglia dell'eternità, ascoltate il benvenuto rivolto a coloro che durante la loro vita hanno collaborato con Cristo, considerando un privilegio e un onore sacrificarsi per lui. In quell'occasione, i redenti salutano coloro che li hanno condotti al Salvatore. Si uniscono nella lode di colui che morì perché gli esseri umani potessero godere di una vita eterna come quella di Dio. La lotta è conclusa, le sofferenze sono finite. I canti di vittoria riempiono il cielo, mentre i riscattati sono intorno al trono di Dio. Tutti intonano il gioioso ritornello: "Degno è l'Agnello che è stato immolato." Apocalisse 5:12. Ci ha riconciliati con Dio. -- The Ministry of Healing, 506, 507 (1905). SC 221 5 Se il registro del cielo rivelerà che la loro vita è stata contraddistinta dalla tenerezza, dall'altruismo e dalla generosità riceveranno la beata certezza e la benedizione da parte di Cristo: "Va bene, servo buono e fedele, sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore". Matteo 25:23. -- Testimonies for the Church 3:525 (1885). SC 221 6 Ambiente celeste -- Ora la chiesa è militante. Dobbiamo affrontare il mondo in cui regnano le tenebre e che si è quasi totalmente abbandonato all'idolatria. Ma giungerà il giorno in cui la battaglia sarà conclusa e la vittoria riportata. La volontà di Dio deve essere fatta sulla terra come è fatta in cielo. I redenti conosceranno solo la legge del cielo. Tutti saranno una famiglia felice e unita, rivestiti di lode e gratitudine con l'abito della giustizia di Cristo. La natura nel suo splendore e nella sua bellezza manifesterà a Dio lode e adorazione. Il mondo sarà illuminato dalla luce del cielo. La luna brillerà come il sole, e la luce di quest'ultimo sarà sette volte più potente di quella attuale. Gli anni trascorreranno nella gioia. In questo scenario le stelle del mattino canteranno insieme e i figli di Dio esprimeranno la loro felicità mentre Dio e Cristo proclameranno che non ci sarà più né peccato né morte. -- The Ministry of Healing, 504 (1905). SC 222 1 Gioia -- La ricompensa degli operai di Cristo sarà quella di entrare nella sua gioia. Quella gioia, alla quale Cristo stesso guarda con bramosia, viene citata nella sua richiesta al Padre: "Padre, io voglio che dove sono io, siano con me anche quelli che tu mi hai dati, affinché vedano la mia gloria che tu mi hai data; poiché mi hai amato prima della fondazione del mondo". Giovanni 17:24. -- Testimonies for the Church 6:309 (1900). SC 222 2 Nella nostra vita terrena, limitata a causa del peccato, la più grande gioia e la formazione più elevata si trovano nel servizio. Nella condizione futura, liberati dai condizionamenti del peccato, la nostra suprema gioia e la nostra più nobile preparazione si troveranno ancora nel servizio, perché apprenderanno di nuovo "...la ricchezza della gloria di questo mistero... cioè Cristo in voi, la speranza della gloria". Colossesi 1:27. -- Education, 309 (1903). SC 222 3 In questo senso non parteciperanno solo alle sue sofferenze ma anche alla sua gloria. Legati a lui nell'adempimento della sua opera e bevendo insieme a lui dal calice del dolore, proveranno anche la sua gioia. -- Thoughts from the Mount of Blessing, 13 (1896). SC 222 4 Semina e mietitura -- Ogni impulso dello Spirito Santo che conduce l'uomo alla bontà e a Dio viene annotato nei libri del cielo, e nel gran giorno del Signore, chiunque abbia offerto se stesso quale strumento a disposizione dell'opera dello Spirito Santo, avrà la possibilità di contemplare i frutti che la sua vita ha prodotto. -- Testimonies for the Church 6:310 (1900). SC 222 5 Quando i redenti si troveranno in presenza di Dio, individui preziosi testimonieranno che i loro nomi si trovano lì grazie ai fedeli e pazienti sforzi compiuti a loro favore, alle implorazioni ed esortazioni sincere che hanno loro consentito di rifugiarsi nella fortezza. E allora quelli che in questo mondo sono stati collaboratori di Dio riceveranno il loro premio. -- Testimonies for the Church 8:196, 197 (1904). SC 222 6 Che gioia ci sarà quando i redenti incontreranno e saluteranno quanti hanno portato un peso per il loro bene! E quelli che hanno vissuto non per il proprio piacere ma per essere una benedizione nei confronti dei meno fortunati, avranno il cuore elettrizzato per la soddisfazione! Allora si renderanno conto della promessa, "sarai beato, perché non hanno modo di contraccambiare; infatti il contraccambio ti sarà reso alla risurrezione dei giusti". Luca 14:14. -- Gospel Workers, 519 (1915). SC 222 7 Nel cielo vedremo i giovani che abbiamo aiutato, quelli che abbiamo invitato nelle nostre case e che abbiamo sottratto alla tentazione. Vedremo i loro volti riflettere lo splendore della gloria di Dio. -- Testimonies for the Church 6:348 (1900). SC 222 8 Essere collaboratore di Dio e degli angeli celesti nel grande piano della salvezza! Quale altro compito può essere paragonabile a questo? SC 223 1 Per ogni persona salvata, procede da Dio una ricompensa fatta di gloria, che deve riflettere su chi è stato salvato ma anche su chi è stato lo strumento di salvezza. -- Testimonies for the Church 2:232 (1885). SC 223 2 I redenti incontreranno e riconosceranno quelli che hanno indirizzato al Salvatore. Che colloqui benedetti intratterranno con quelle persone! "Ero un peccatore", si sentirà dire, "senza Dio e senza speranza nel mondo; e tu sei venuto da me e hai attratto la mia attenzione al prezioso Salvatore quale unica mia speranza. Io ho creduto in lui, mi sono pentito dei miei peccati e adesso posso sedermi accanto ai suoi santi nei luoghi celesti in Cristo Gesù". Altri ancora diranno: "Ero un pagano in terre pagane; tu hai lasciato la tua comoda casa e i tuoi amici e sei venuto a insegnarmi come trovare Gesù e credere in lui come unico vero Dio. Ho demolito i miei idoli e ho iniziato ad adorare Dio, e oggi posso vederlo faccia a faccia. Sono salvo per l'eternità e potrò contemplare per sempre colui che amo. Allora lo vidi solo con gli occhi della fede, ma adesso posso vederlo per quello che è. Ora posso esprimere la mia riconoscenza per la pietà redentrice di chi mi ha amato e ha lavato i miei peccati con il suo sangue". -- Gospel Workers, 518 (1915). SC 223 3 Altri esprimeranno la loro gratitudine a quelli che hanno dato da mangiare agli affamati e hanno vestito gli ignudi. "Quando la disperazione ha condotto la mia mente all'incredulità, il Signore ti ha mandato da me", diranno, "per pronunciare parole di speranza e conforto. Mi hai portato il cibo per sopperire alle mie esigenze fisiche e mi hai aperto la Parola di Dio, ridestando le mie necessità spirituali. Mi hai trattato come un fratello, hai simpatizzato con me nelle mie angosce e hai guarito il mio animo ferito e ingiuriato, permettendomi di afferrare la mano di Cristo, distesa per salvarmi. Nella mia ignoranza mi hai pazientemente insegnato che in cielo ho un Padre che si prende cura di me. Mi hai letto le preziose promesse contenute nella Parola di Dio e ha ispirato in me la fede nella salvezza. Il mio cuore si è addolcito, conquistato e spezzato quando ho ammirato il sacrificio che Cristo ha fatto per me. Sono diventato affamato del pane della vita e la verità è diventata un bene prezioso per la mia mente. Ora sono qui, salvato per l'eternità, per vivere sempre in sua presenza e onorare colui che ha donato la sua vita per me". -- Gospel Workers, 518, 519 (1915). Attendere pazientemente il premio SC 223 4 Se l'attesa del nostro Liberatore pare lunga; se, piegati dal dolore e consumati dalla fatica, siamo impazienti per la conclusione del nostro mandato, per poterci ritirare onorevolmente dal combattimento, ricordiamoci (e facciamo sì che così taccia ogni mormorio) che Dio ci lascia sulla terra per affrontare tempeste e conflitti, per perfezionare il nostro carattere cristiano, perché si possa entrare in comunione diretta con Dio nostro Padre e Cristo nostro fratello maggiore, e perché serviamo il Maestro nella conquista di molte persone a Cristo, affinché con cuore allegro si possano udire le parole: "Va bene, servo buono e fedele... entra nella gioia del tuo Signore". Matteo 25:21. -- The Review and Herald, 25 ottobre 1881. SC 224 1 Sii paziente, soldato cristiano. Ancora un po' di tempo e colui che deve venire, tornerà. La notte dell'attesa stancante, della vigilanza e del cordoglio è quasi terminata e presto giungerà la ricompensa; il giorno eterno sta per nascere. Oggi non è tempo di assopirsi, non è tempo di indulgere in inutili recriminazioni. Chi si lascia andare al sonno perderà preziose opportunità per fare il bene. Ci è stato concesso il beato privilegio di riunire i covoni nella grande mietitura; e ogni persona salvata rappresenterà un'ulteriore stella nella corona di Gesù, nostro adorabile Redentore. Chi è ansioso di depositare l'armatura sapendo che se continuerà a combattere ancora un poco, conquisterà nuove vittorie e raccoglierà nuovi trofei per l'eternità? -- The Review and Herald, 25 ottobre 1881.