Servizio cristiano

Capitolo 15

Raccolta per le missioni

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Un problema imbarazzante

Per anni ci siamo trovati davanti a una questione irrisolta: in che modo raccogliere fondi sufficienti per sostenere le missioni che il Signore ci ha permesso di creare e organizzare? Da una parte, le chiare disposizioni del Vangelo, dall'altro le missioni, sia nel nostro territorio sia fuori, entrambe bisognose. Le rivelazioni positive della provvidenza convergono nell'esortarci a compiere rapidamente l'opera che attende il nostro intervento. -- Testimonies for the Church 9:114 (1909).

Un piano fruttuoso

Uno dei nuovi progetti per annunciare il messaggio del Vangelo nei nuovi territori è la campagna per la raccolta di fondi destinati alle missioni. In molte zone, negli anni recenti, ha avuto un notevole successo, ha portato benedizioni a tante persone e ha fatto aumentare le risorse finanziarie per fare del bene nei paesi più poveri. Abbiamo ricavato la simpatia di persone che non appartengono alla nostra chiesa e che hanno saputo dei progressi del messaggio del Vangelo eterno in terre lontane; alcune di esse hanno cercato di conoscere di più quella verità che ha la potenza di trasformare i cuori e le esistenze. Il messaggio della grazia ha toccato uomini e donne di ogni classe sociale e il nome di Dio è stato glorificato. -- Manuscript Release, 5 giugno 1914 p. 586.

Qualcuno potrebbe mettere in discussione l'opportunità di accettare doni dai non credenti. Lasciate che tali individui si pongano la seguente domanda: "Chi è il vero proprietario del nostro mondo? A chi appartengono i suoi edifici e i suoi terreni, i gioielli d'oro e d'argento?". Dio possiede tesori in abbondanza sulla nostra terra e ha messo i suoi beni nelle mani di tutti, ubbidienti e disubbidienti. Egli è pronto ad agire nei cuori di tutti gli uomini che popolano il mondo, compresi gli idolatri, affinché donino parte dei loro averi per il sostegno della sua opera; e lo farà non appena il suo popolo avrà imparato ad accostarsi saggiamente a quegli uomini e a richiamare la loro attenzione su ciò che avranno il privilegio di fare. Se le necessità dell'opera di Dio fossero esposte sotto una luce appropriata a quanti hanno mezzi e autorevolezza, questi potrebbero fare molto per far progredire la causa della verità presente. Il popolo di Dio ha perso molti privilegi che avrebbe potuto vantare, se non avesse scelto la via dell'indipendenza dal mondo. -- The Southern Watchman, 15 marzo 1904.

Il Signore continua ad agire nei cuori di capi di stato e governanti a beneficio del suo popolo. Chi si impegna per il suo nome deve mettersi nella condizione di accettare l'aiuto da parte di uomini che, spinti da Dio, si dedicano al progresso della sua causa. Le persone dalle quali provengono queste donazioni, possono aprire delle porte grazie alle quali la luce della verità raggiungerà molti territori meno fortunati. Potrebbe trattarsi di uomini che non hanno in simpatia l'opera di Dio, privi di alcuna fede in Cristo e conoscenza della sua Parola; ma non è un buon motivo per rifiutare le loro donazioni. -- The Southern Watchman, 15 marzo 1904.

Il Signore ha posto i suoi beni nelle mani dei credenti, come dei non credenti; tutti possono restituirgli quanto gli appartiene per compiere quell'opera che deve essere realizzata a beneficio di un mondo corrotto. Finché vivremo su questa terra e fino a quando lo Spirito di Dio agirà sui figli degli uomini, dovremo ricevere dei favori così come li dovremo anche elargire.

Siamo chiamati a donare al mondo la luce della verità, come viene rivelata nelle Scritture e siamo altresì chiamati ad accogliere dal mondo quello che il Signore lo spinge a donare a beneficio della sua causa. -- The Southern Watchman, 15 marzo 1904.

Benché oggi sia pressoché alla mercé dei malvagi, il mondo intero, con le sue ricchezze e i suoi tesori, appartiene a Dio: "Al Signore appartiene la terra e tutto quel che è in essa, il mondo e i suoi abitanti". Salmi 24:1. "'Mio è l'argento e mio è l'oro', dice il Signore degli eserciti". Aggeo 2:8. "Sono mie infatti tutte le bestie della foresta, mio è il bestiame che sta sui monti a migliaia. Conosco tutti gli uccelli dei monti, e quel che si muove per la campagna è a mia disposizione. Se avessi fame, non lo direi a te, perché mio è il mondo, con tutto quel che contiene". Salmi 50:10-12. Che i cristiani possano rendersi sempre più conto dei loro privilegi e dei loro doveri, affinché seguano e comprendano i giusti principi e approfittino di ogni opportunità suscitata dal cielo per il progresso del regno di Dio su questa terra. -- The Southern Watchman, 15 marzo 1904.

Monito agli operai

Voglio dire quanto segue a tutti quelli che stanno per dedicarsi all'opera speciale missionaria di raccolta annuale delle offerte con stampati preparati per l'occasione: siate accurati nel vostro impegno e fatevi guidare dallo Spirito Santo. Progredite quotidianamente nella vostra esperienza cristiana. Fate in modo che chi è in possesso dei giusti requisiti, lavori per i non credenti di qualsiasi livello sociale. Andate alla ricerca attenta di persone che stanno perdendosi definitivamente. Pensate allo struggente desiderio da parte di Cristo di riportare al suo ovile quelli che si sono smarriti! Guardate alle persone sapendo che avranno da rendere conto. Nel lavoro missionario che offrirete nella chiesa e nel vicinato, fate in modo che la vostra luce sia irradiata in maniera così chiara da far sì che nessuno possa, nel giorno del giudizio, alzarsi e dire: "Perché non mi hai parlato di questa verità? Perché non hai avuto cura della mia persona?". Distribuiamo dunque con gran cura la nostra stampa appositamente redatta per un utilizzo da parte di chi non appartiene alla nostra fede. Traiamo il massimo da ogni occasione valida per catturare l'attenzione di chi non crede, offriamo la nostra stampa a ogni mano disposta ad accettarla e consacriamoci all'annuncio del messaggio: "Preparate nel deserto la via del Signore, appianate nei luoghi aridi una strada per il nostro Dio!" Isaia 40:3. -- Manuscript Release, 5 giugno 1914 p. 586.

Condizione essenziale per il successo

Nel seguire ogni piano che può essere attuato per portare gli altri a conoscenza della verità presente e delle meravigliose benedizioni connesse all'avanzamento della causa, occorre prima di tutto consacrarci personalmente a colui al quale desideriamo innalzare il nome. Preghiamo anche con sincerità a favore di coloro che intendiamo visitare e, con l'aiuto della fede vivente, portiamoli uno a uno alla presenza del Signore. Egli conosce il pensiero e i propositi dell'uomo e può tranquillamente intenerirci! E il suo Spirito, quasi fosse un fuoco, può domare anche un cuore duro. Può riempire il nostro animo di amore e tenerezza, donarci il suo Santo Spirito e renderci adatti a operare per il bene degli altri! -- Manuscript Release, 5 giugno 1914 p. 586.

L'opera del Signore potrebbe fare maggiori progressi di quelli attuali se ci avvicinassimo con saggezza agli altri, li mettessimo al corrente della nostra opera e, adempiendo un nostro privilegio, offrissimo loro l'opportunità di contribuire al suo avanzamento. Se nella nostra condizione di servitori di Dio assumessimo un atteggiamento saggio e prudente, la sua mano generosa farebbe prosperare i nostri impegni. -- The Southern Watchman, 15 marzo 1904.

Se tutte le persone coinvolte nell'opera del Signore fossero consapevoli che molto dipende dalla loro fedeltà e generosità, i loro sacrifici sarebbero premiati con una maggiore abbondanza. Spesso, per riluttanza e mancanza di fiducia in noi stessi, non riusciamo ad assicurarci ciò di cui abbiamo diritto in virtù dei poteri esistenti. Dio opererà in nostro favore quando saremo pronti a fare la nostra parte con quello che possiamo e siamo in grado di realizzare. -- The Southern Watchman, 15 marzo 1904.

L'opera missionaria nel nostro paese e all'estero

L'opera missionaria nel nostro paese progredirà maggiormente in ogni suo aspetto quando si manifesterà uno spirito liberale di altruismo e di sacrificio per la crescita delle missioni nei territori stranie ri, perché il successo del lavoro fatto nel nostro paese è legato in larga misura, sotto la direzione di Dio, dall'influenza riflessa dell'azione evangelistica messa in atto in territori lontani. Solo impegnandosi dinamicamente per sopperire alle necessità della causa di Dio porteremo la nostra mente a contatto con la fonte di ogni potenza. -- Testimonies for the Church 6:27 (1900).

Un uomo d'affari americano, fervente cristiano, mentre dialogava con un collaboratore, ci tenne a dirgli come lavorasse per Cristo 24 ore su 24. "In tutti i miei rapporti d'affari", gli disse, "cerco di rappresentare il mio Maestro. Quando ne ho l'opportunità, cerco di conquistare a lui altre persone; lavoro tutto il giorno per Cristo e di notte, mentre dormo, ho a disposizione un uomo in Cina che lavora per lui". Spiegandosi, aggiunse: "Da giovane ero deciso a fare il missionario presso i non cristiani. Ma quando morì mio padre ho dovuto rilevare la sua impresa per provvedere alla mia famiglia. Oggi, invece di andarci personalmente, finanzio un missionario. Egli opera in una certa città di una determinata provincia cinese; e così, anche mentre dormo, tramite il mio rappresentante continuo ad agire per Cristo".

Esistono avventisti disposti a fare altrettanto? Piuttosto che mantenere il lavoro di pastori in chiese che già conoscono la verità, i membri di chiesa dovrebbero dire ai loro operai: "Mettetevi a disposizione di chi perisce nelle tenebre". Saremo noi stessi a provvedere ai servizi della chiesa. Guideremo le riunioni e, con la nostra appartenenza a Cristo, preserveremo la qualità della vita spirituale. Lavoreremo per il bene di chi ci sta intorno e dedicheremo le nostre preghiere e le nostre offerte per il sostegno dei pastori attivi nei territori più bisognosi e poveri. -- Testimonies for the Church 6:29, 30 (1900).

Un esempio degno di lode

La povera vedova che mise le sue due monete nel tesoro del Signore, sapeva a malapena cosa stesse facendo. Il suo esempio di dedizione al sacrificio ha agito e fatto reagire migliaia di cuori di ogni luogo e in ogni epoca. Ha apportato al tesoro del Signore doni provenienti da gente importante, come da persone umili, da ricchi e da poveri. Ha contribuito al sostegno delle missioni, alla nascita di ospedali, a nutrire gli affamati e a vestire gli ignudi, a curare i malati e predicare il Vangelo ai miseri. Moltitudini sono state benedette grazie al suo gesto di altruismo. -- Testimonies for the Church 6:310 (1900).

Insegnamenti tratti dalla vita di Neemia

Nel corso degli anni passati, ho perorato l'idea di presentare la nostra opera missionaria e i suoi progressi ai nostri amici e vicini e ho fatto riferimento all'esempio di Neemia. Oggi desidero incoraggiare i nostri fratelli e le nostre sorelle a studiare di nuovo l'esperienza di questo uomo di fede, preghiera e discernimento, che si prese la libertà di chiedere al suo amico, il re Artaserse, un aiuto con il quale contribuire a far avanzare la causa di Dio. -- Manuscript Release, 5 giugno 1914 p. 586.

Mezzi richiesti a chi è in grado di concederli -- Gli uomini di preghiera dovrebbero essere altresì uomini d'azione. Chi è pronto e disponibile, troverà il modo e i mezzi per lavorare; Neemia non fece affidamento sulle incertezze; le cose che gli mancavano le sollecitò da parte di chi aveva la possibilità di concedergliele. -- The Southern Watchman, 15 marzo 1904.

Il coraggio per la missione venne dalla potenza -- Neemia e Artaserse erano faccia a faccia, l'uno servo di una razza oppressa, l'altro monarca di un grande impero mondiale. Ma la distanza morale che li separava era infinitamente superiore alla disparità di rango. Neemia aveva accondisceso all'invito del Re dei re: "A meno che non mi si prenda per rifugio, che non si faccia la pace con me, che non si faccia la pace con me". Isaia 27:5. La supplica silenziosa che era stata innalzata al cielo era la stessa che stava offrendo da molte settimane: chiedeva a Dio di poter far prosperare la sua richiesta. E adesso, incoraggiato al pensiero di avere un amico onnisciente e onnipresente, che agiva per il suo bene, l'uomo di Dio espresse al sovrano il desiderio di essere sollevato per un certo periodo dal suo compito presso la corte e di avere il permesso di ricostruire le rovine di Gerusalemme, per farne di nuovo una città forte e ben difesa. Da questa richiesta dipendevano risultati importanti per la città e la nazione ebraica. Nee-mia disse: "Il re mi diede le lettere, perché la benefica mano del mio Dio era su di me". Neemia 2:8. -- The Southern Watchman, 8 marzo 1904.

Garantita la protezione ufficiale -- Considerata la positiva accoglienza della sua petizione da parte del re, Neemia fu incoraggiato a richiedere tutta l'assistenza necessaria per realizzare i suoi progetti. Per conferire dignità e autorità alla sua missione, ma anche per ottenere protezione per il viaggio, si assicurò una scorta militare. Ottenne delle missive reali da consegnare ai governatori delle province che sorgevano oltre il fiume Eufrate, territorio che doveva attraversare per fare ritorno in Giudea; e ottenne anche una lettera destinata al custode della foresta reale che si estendeva sulle montagne del Libano, nella quale gli veniva ordinato di consegnare il legname indispensabile per le mura e gli edifici di Gerusalemme che Neemia aveva in mente di riedificare. Per evitare eventuali accuse di avere ecceduto nell'esercizio del suo mandato, Neemia si preoccupò di far definire chiaramente le prerogative e i privilegi a lui concessi. -- The Southern Watchman, 15 marzo 1904.

Le lettere reali indirizzate ai governatori delle province attraversate lungo il suo viaggio, garantirono a Neemia un'accoglienza onorevole e una sollecita assistenza; nessun nemico osò molestare l'ufficiale protetto dal potere del re persiano che fu trattato con notevole con siderazione dai governatori delle province. Il viaggio di Neemia fu sicuro e proficuo. -- The Southern Watchman, 22 marzo 1904.

Ostacoli incontrati -- Ma il suo arrivo a Gerusalemme, con la presenza di un corpo militare a dimostrare che aveva portato a compimento un'importante missione, scatenò la gelosia e l'odio dei nemici di Israele. Le tribù pagane stabilitesi nei pressi di Gerusalemme avevano precedentemente dato libero sfogo alla loro inimicizia per gli ebrei coprendoli di ogni tipo di insulto e ingiuria. In questa opera malvagia si distinsero, in particolare, certi capitribù come Sanballat il coronita, Tobia il servo ammonita e Geshem l'arabo; e da quel momento quei capi guardarono con occhio invidioso i movimenti di Neemia e si dettero da fare in ogni modo per contrastare i suoi piani e ostacolare il suo lavoro. -- The Southern Watchman, 22 marzo 1904.

Cercarono di creare divisioni tra i lavoratori insinuando dubbi e alimentando lo scetticismo per il loro successo. Ridicolizzarono anche gli sforzi dei costruttori, dichiararono impossibile l'impresa e predissero un futuro a tinte fosche... I costruttori sulle mura dovettero ben presto far fronte a un'opposizione più attiva. Erano obbligati a guardarsi di continuo dalle trame dei loro infaticabili avversari. Gli emissari del nemico si impegnavano a distruggere il loro coraggio facendo circolare falsi rapporti; da vari pretesti nacquero cospirazioni intese per far cadere Neemia nella loro rete e alcuni ebrei ipocriti si offrirono di aiutare la perfida impresa. Emissari del nemico, che si professavano amici, si mescolarono ai costruttori, suggerendo modifiche ai progetti e cercando in ogni modo di distrarre l'attenzione degli operai per generare confusione e perplessità e scatenare il sospetto e la sfiducia. -- The Southern Watchman, 12 aprile 1904.

Gli stessi ostacoli attendono oggi i dirigenti -- L'esperienza di Neemia si ripete nella storia del popolo di Dio ai nostri giorni. Quelli che si danno da fare per la causa della verità scopriranno che non potranno evitare di suscitare la rabbia dei loro nemici. Anche se sono stati chiamati da Dio a svolgere l'opera ed egli approva i loro metodi, non potranno evitare rimproveri e derisione. Saranno accusati di essere visionari, inaffidabili, astuti e ipocriti; di qualsiasi cosa, in sostanza funzionale ai propositi dei loro nemici. Anche le cose più sacre saranno rappresentate sotto un'ottica ridicola per far divertire i miscredenti. Per eccitare la gioia del critico profano basta una minima dose di sarcasmo e uno spirito triviale, unito a invidia, gelosia, irriverenza e odio. E questi presuntuosi buffoni aguzzano la loro ingegnosità e si incoraggiano a vicenda nella loro azione blasfema. La derisione e il disprezzo provocano grande sofferenza all'animo umano, ma devono essere sopportati da tutti quelli che sono fedeli a Dio. Fa parte del piano dell'avversario distrarre le persone dall'opera che Dio

ha loro affidato. -- The Southern Watchman, 12 aprile 1904.

Mettere insieme le forze scoraggiate -- In segreto e in silenzio, Neemia completò il giro delle mura e dichiarò: "Le autorità non sapevano né dove fossi andato né che cosa facessi. Fino a quel momento, io non avevo detto nulla né ai giudei né ai sacerdoti né ai notabili né ai magistrati né ad alcuno di quelli che si occupavano dei lavori". Neemia 2:16. Durante questa penosa ispezione non voleva attirare l'attenzione di altri amici o nemici, perché si sarebbe generato un clima elettrizzato e sarebbero circolate voci che avrebbero potuto sconfiggere, o quanto meno ostacolare, la sua missione. Neemia consacrò alla preghiera il resto della notte; al mattino dovette fare un grande sforzo per alzarsi e unirsi ai suoi compatrioti divisi e scoraggiati. -- The Southern Watchman, 22 marzo 1904.

Sebbene Neemia avesse con sé il mandato reale che imponeva agli abitanti di collaborare con lui nella ricostruzione delle mura della città, scelse di non affidarsi al semplice esercizio dell'autorità. Cercò piuttosto di guadagnarsi la fiducia e la simpatia del popolo, ben sapendo che cuori e mani unite erano fondamentali per il successo della grande opera che aveva intrapreso. Quando radunò il popolo il giorno successivo, presentò argomenti calcolati per far ridestare le loro energie sopite e per rimettere insieme i gruppi frammentati. E avendo esposto la questione apertamente davanti a loro, dimostrando che era sostenuto dall'autorità del re di Persia e del Dio d'Israele, Neemia chiese in maniera diretta al popolo se volesse approfittare di quella occasione favorevole e unirsi a lui nella ricostruzione delle mura. L'appello giunse dritto ai cuori della gente; la manifestazione del favore del cielo nei loro riguardi fece apparire ridicole le loro paure. Con ritrovato coraggio, urlarono all'unisono: "Leviamoci e costruiamo". -- The Southern Watchman, 29 marzo 1904.

L'energia sacra e la grande speranza di Neemia furono comunicate al popolo, che ne colse lo spirito e si innalzò per un certo tempo allo stesso livello morale del loro capo. Ognuno, nella sua propria sfera d'azione, era diventato una sorta di Neemia; e ciascuno incoraggiava e sosteneva il fratello durante il lavoro. -- The Southern Watchman, 29 marzo 1904.

I sacerdoti di Israele tra i primi a rispondere -- I sacerdoti di Israele furono tra i primi ad associarsi alla sincerità e all'entusiasmo di Neemia. Dalla posizione influente che ricoprivano, quegli uomini potevano fare molto per ostacolare o coadiuvare quell'opera. La loro pronta collaborazione fin dal principio, contribuì non poco al suo successo, così dovrebbe avvenire in ogni impegno solenne; chi occupa ruoli influenti e di responsabilità all'interno della chiesa dovrebbe essere l'avanguardia nelle iniziative per il Signore. Se questi si dovessero muovere con riluttanza, altri non si impegnerebbero affatto. Ma "il vostro zelo ne ha stimolati moltissimi". 2 Corinzi 9:2. Quando la loro luce brilla luminosa, migliaia di torce si illuminano con la loro fiamma. -- The Southern Watchman, 5 aprile 1904.

Neemia, un organizzatore -- Il popolo in generale era animato da un unico intento di patriottismo e gioiosa attività. Uomini abili e autorevoli organizzavano in gruppi le varie categorie di cittadini, all'interno delle quali ogni capo si faceva garante della costruzione di una data porzione di mura. Era una vista gradita a Dio e agli angeli osservare i gruppi indaffarati a lavorare in modo armonico sulle mura abbattute di Gerusalemme ed era musica per le loro orecchie il rumore degli utensili prolungarsi dall'alba "fino all'apparire delle stelle". -- The Southern Watchman, 5 aprile 1904.

Dimostrazione di vera autorità -- L'entusiasmo e la forza di Neemia non diminuirono una volta cominciati i lavori. Non incrociò le mani, pensando di poter cedere il suo fardello. Con instancabile attenzione, sovrintendeva costantemente all'avanzamento dell'opera, dirigendo gli uomini, notando ogni ostacolo e garantendo il suo intervento in ogni emergenza. La sua autorevolezza era regolarmente avvertita lungo l'intera estensione di quei cinque chilometri di mura. Con le parole adatte incoraggiava i timorosi, approvava i volonterosi o scrollava gli indolenti. E ancora, sorvegliava con occhi d'aquila i movimenti dei loro nemici, che a volte si raccoglievano a una certa distanza e si impegnavano in un'animata conversazione, come se tramassero qualcosa di male, salvo poi avvicinarsi agli operai e cercare di distrarre la loro attenzione e ostacolarne il lavoro. Mentre l'occhio di ogni lavoratore era spesso rivolto a Neemia, pronto a cogliere anche il più debole segnale, quest'ultimo elevava il proprio sguardo e il proprio cuore a Dio, grande supervisore dell'intera opera, colui che l'aveva suggerita al suo servitore. E con il cuore rinvigorito dalla fede e dal coraggio, Neemia esclamò, e le sue parole ripetute come un'eco, fecero trasalire il cuore degli operai impegnati lungo l'intero cantiere. "Il Dio del cielo ci farà ottenere successo". Neemia 2:20. -- The Southern Watchman, 5 aprile 1904.

Neemia e i suoi compagni non si ritrassero davanti alla fatica né cercarono delle scuse per evitare un'incombenza impegnativa. Né di giorno né la notte, nei brevi istanti che si concedevano al sonno, si toglievano gli abiti del lavoro o deponevano gli utensili. "Io poi, i miei fratelli, i miei giovani e gli uomini di guardia che mi seguivano, non ci spogliavamo; ognuno teneva le armi a portata di mano". Neemia 4:23. -- The Southern Watchman, 26 aprile 1904.

Influenza degli oppositori in ogni movimento religioso -- Anche una maggioranza di notabili e capi di Israele assolse lodevolmente al proprio dovere; ma esisteva una minoranza, i tecoiti, dei quali "i più importanti non vollero sottomettersi a lavorare all'opera del loro Signore". Neemia 3:5. Se i fedeli costruttori si meritano una citazione nel registro di Dio, il ricordo di questi servi parassiti è segnata dall'onta e tramandata come monito a tutte le generazioni future. In ogni movimento religioso ci sono soggetti che, non potendo negare che è ope ra di Dio, si tengono a distanza e rifiutano qualsiasi sforzo che ne favorisca il progresso. Ma in quelle iniziative tese a promuovere i loro interessi egoistici, quegli uomini sono spesso la parte più impegnata e attiva. Sarà bene ricordare che tutto viene registrato nel libro di Dio, in cui si riporta ogni nostra motivazione e opera; un libro che non presenta omissioni o errori e sulla base del quale verremo giudicati. In esso ci sarà traccia fedele di ogni opportunità trascurata per servire il Signore, e ogni gesto d'amore e di fede, per quanto umile, sarà ricordato per l'eternità. -- The Southern Watchman, 5 aprile 1904.

Appello ad attuali Neemia

Oggi, nella nostra chiesa, abbiamo bisogno di altri uomini come Neemia, uomini che non sappiano solo pregare e predicare, ma le cui preghiere e i cui sermoni siano sostenuti da propositi fermi e sinceri. La direzione seguita da questo patriota ebreo nella realizzazione dei suoi progetti dovrebbe essere ancora oggi adottata da pastori e dirigenti. Una volta stabiliti i piani, li dovrebbero sottoporre alla comunità in maniera tale da assicurarsi interesse e collaborazione. Facciamo in modo che le persone comprendano i progetti e condividano il lavoro, e in questo modo sarà loro personale interesse garantirne lo sviluppo. I sacrifici di Neemia, coronati dal successo, dimostrano come la preghiera, la fede e l'agire saggiamente e con vigore siano sinonimo di esito positivo. Una fede vivente stimolerà una condotta vigorosa. Lo spirito manifestato dai dirigenti si rifletterà, in buona parte, anche nei membri. Se quei responsabili che affermano di credere nelle solenni e importanti verità destinate a mettere alla prova il mondo, non manifesteranno un solerte entusiasmo volto a preparare un popolo capace di resistere nel giorno del Signore, ci aspetterà una chiesa sempre più negligente, indolente e amante del divertimento. -- The Southern Watchman, 29 marzo 1904.