La chiesa del rimanente

Capitolo 3

Organizzazione e sviluppo

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In seno al nostro popolo l'organizzazione fu introdotta circa quarant'anni fa1. Io fui tra quelli che vi ebbero parte sin dal principio e conosco le difficoltà che dovettero essere affrontate, i mali che si aveva in animo di correggere ed ho seguito passo passo l'influsso che essa ha avuto sullo sviluppo della Causa. All'inizio di questa attività, Iddio ci diede dei lumi speciali al riguardo e questi lumi, insieme con le lezioni dateci dall'esperienza, dovrebbero essere considerati attentamente.

Fin dal primo momento il nostro lavoro fu aggressivo. Eravamo numericamente pochi e per la maggior parte appartenenti alla classe più povera. Le nostre vedute erano quasi del tutto sconosciute al mondo. Non avevamo luoghi di culto; disponevamo di pochissime pubblicazioni e di scarsissimi mezzi per l'avanzamento dell'Opera. Il gregge era sparso un po' ovunque, per la strada e lungo le siepi, nelle città, nelle borgate e nelle foreste. I comandamenti di Dio e la fede di Gesù costituivano il nostro messaggio.

Unità di fede e di dottrina

Mio marito -- con gli anziani Giuseppe Bates, Stefano Pierce, Hiram Edson ed altri di animo alacre, nobile e sincero -- era tra quelli che dopo il 1844, si diedero alla ricerca della Verità, come si può cercare un tesoro nascosto.

Ci riunivamo con l'animo oppresso, pregando per la unità di fede e di dottrina, poiché sapevamo che Cristo non è diviso. Facevamo oggetto delle nostre investigazioni un punto alla volta, aprendo le Scritture con un senso di rispettoso timore e spesso digiunavamo per poter meglio capire la Verità. Se qualche punto rimaneva oscuro, dopo fervida preghiera esso veniva discusso e ciascuno esprimeva liberamente la propria opinione; poi di nuovo ci inginocchiavamo per pregare, e delle ardenti suppliche salivano al cielo perché Dio ci aiutasse a vedere chiaro sì che potessimo essere uno come Cristo e il Padre sono uno. Molte lacrime venivano sparse.

Trascorrevamo molte ore in questo modo e spesso passavamo l'intera notte investigando le Scritture per poter capire la Verità per il nostro tempo. Talvolta lo Spirito di Dio s'impossessava di me e dei passi difficili venivano chiariti attraverso la via tracciata da Dio. Ne seguiva, così, un perfetto accordo. Tutti eravamo di una sola idea e di un solo sentimento.

Noi cercavamo col massimo impegno di non forzare le Scritture per adattarle alle opinioni di qualcuno. Ci sforzavamo, piuttosto, di rendere le nostre discrepanze il più leggere possibile, astenendoci dall'insistere su punti di secondaria importanza e sui quali vi era diversità di opinione. La preoccupazione di ognuno era di stabilire tra i confratelli una condizione rispondente alla preghiera di Cristo che i suoi discepoli fossero uno come Egli e il Padre sono uno.

Qualche volta uno o due dei confratelli si opponevano ostinatamente all'interpretazione suggerita, esprimendo i sentimenti naturali del cuore. Quando tale tendenza si manifestava, noi interrompevamo lo studio e rimandavamo la riunione, per dar modo a ciascuno di avvicinarsi a Dio in preghiera e, senza comunicare con gli altri, di studiare il punto controverso chiedendo la luce del cielo. Ci separavamo con espressioni della migliore amicizia per ritrovarci il più presto possibile per ulteriori investigazioni. Talvolta la potenza di Dio veniva su di noi in modo notevole e quando una chiara luce metteva in evidenza i punti della verità, lacrime di gioia sgorgavano dai nostri occhi. Amavamo Gesù e ci amavamo a vicenda.

L'introduzione dell'ordine nella chiesa

Il nostro numero andava gradatamente aumentando. Dio innaffiava il seme e lo faceva fruttificare. Dapprima, per il culto e per annunziare la Verità a quanti volevano ascoltarla, ci riunivamo in case private, in grandi cucine, nei granai, nei boschetti e nelle aule scolastiche; ma non passò molto che fummo in grado di costruire delle modeste case di adorazione.

A mano a mano che crescevamo di numero, appariva evidente che senza una qualche forma di organizzazione ci sarebbe stata una grande confusione e il lavoro non sarebbe potuto andare avanti con successo. Per provvedere al mantenimento del ministero, per estendere l'opera in nuove zone, per proteggere sia la chiesa che i suoi ministri dall'intromissione di elementi indegni, per mantenere il patrimonio della chiesa e per molti e molti altri intenti, era indispensabile l'organizzazione.

Tuttavia vi era, in seno al nostro popolo., un forte pregiudizio. Gli Avventisti del Primo Giorno erano contrari all'organizzazione e la loro idea era condivisa dalla maggior parte degli Avventisti del Settimo Giorno. Ci rivolgemmo allora al Signore con fervida preghiera perché ci fosse dato di comprendere la sua volontà. Il suo Spirito ci illuminò, facendoci capire che nella chiesa occorrevano ordine e disciplina e che perciò l'organizzazione era indispensabile. Il sistema e l'ordine sono manifesti in tutte le opere di Dio, nell'universo intero. L'ordine è la legge del cielo e dovrebbe essere anche la legge del popolo di Dio sulla terra.

Nuove iniziative

Dovemmo lottare strenuamente per stabilire l'organizzazione, perché nonostante che il Signore ci desse testimonianza su testimonianza al riguardo, l'opposizione era forte e doveva essere fronteggiata del continuo. Noi, però, sapevamo che l'Iddio d'Israele ci guidava con la sua provvidenza; quindi ci impegnammo in tale opera di organizzazione e un notevole successo coronò questo movimento di avanzata.

Via via che lo sviluppo dell'Opera ci spingeva a delle nuove imprese, noi eravamo pronti a lanciarci in esse. Il Signore diresse le nostre menti sull'importanza della opera educativa e noi ci rendemmo conto del bisogno di scuole dove i nostri figli potevano ricevere un'educazione scevra dagli errori di una falsa filosofia e dove la loro preparazione risultasse in armonia con i principi della Parola di Dio. La necessità di una istituzione sanitaria si era imposta alla nostra attenzione, per l'aiuto e l'istruzione dei nostri membri, come pure come mezzo per aiutare ed illuminare gli altri. Anche questa fu realizzata: si trattava di un'opera missionaria di primissimo ordine.

I risultati dello sforzo collettivo

La nostra Opera non è sostenuta da grandi offerte o donazioni, poiché abbiamo pochissimi ricchi fra noi. Qual è, allora, il segreto della nostra prosperità? Ci siamo mossi agli ordini del Capitano della nostra salvezza e Dio ha benedetto i nostri comuni sforzi. La verità si è diffusa e si è sviluppata; le istituzioni si sono moltiplicate ed il granel di senape è diventato un grande albero. Il sistema di organizzazione ha avuto pieno successo; la beneficenza sistematica è stata attuata secondo il piano biblico; il corpo è stato reso "ben connesso mediante l'aiuto fornito da tutte le giunture". A mano a mano che siamo andati avanti, il nostro sistema di organizzazione si è dimostrato sempre più efficace.

Evitare i pericoli del disordine

Nessuno pensi che noi possiamo fare a meno dell'organizzazione. Sono state necessarie molte preghiere -- esaudite da Dio -- e molto studio per ricevere la opportuna saggezza e per essere messi in grado di stabilirla nella sua struttura. Essa è stata stabilita sotto la direzione di Dio, a prezzo di non pochi sacrifici e di molte lotte. Che nessuno dei confratelli si lasci fuorviare al punto di tentare di abbatterla, perché ciò determinerebbe uno stato di cose che voi non potete immaginare.

Nel nome del Signore, io dichiaro che l'organizzazione deve sussistere, che deve essere resa più salda e stabilita in modo definitivo. Al comando divino "Andate avanti!" noi avanzammo nonostante che le difficoltà da superare sembrassero rendere impossibile l'avanzata. Sappiamo quanto è costato, in passato, attuare i piani di Dio, che hanno fatto di noi il popolo che siamo oggi. Che ognuno, perciò, sia molto cauto e si astenga dal turbare le menti riguardo a quelle cose che Dio ha ordinate per la nostra prosperità e per la nostra riuscita nell'avanzamento della sua Causa.

Gli angeli lavorano in completa armonia e i loro movimenti sono caratterizzati da un ordine perfetto. Più imitiamo l'ordine e l'armonia delle schiere angeliche, più fruttuosi risulteranno gli sforzi di questi esseri celesti in nostro favore. Se noi non ci rendiamo conto della necessità di una azione concorde e siamo disordinati, indisciplinati e disorganizzati nel nostro modo di agire, gli angeli -- che sono perfettamente organizzati e si muovono in perfetto ordine -- non potranno lavorare efficacemente per noi. Essi si allontaneranno turbati perché non possono benedire la confusione, il disordine e la disorganizzazione. Tutti coloro che desiderano la collaborazione dei messaggeri celesti, debbono lavorare all'unisono con loro. Quanti hanno ricevuto l'unzione da alto si sforzeranno di incoraggiare l'ordine, la disciplina e l'unità di azione, sì che gli angeli di Dio, allora, potranno collaborare con loro. Mai, mai questi messaggeri del cielo potranno approvare l'irregolarità, la disorganizzazione e il disordine. Tutti questi mali sono il risultato degli sforzi di Satana per indebolire le nostre forze, distruggere il nostro coraggio ed impedire un'azione efficace.

Satana sa molto bene che solo l'ordine e l'azione armoniosa possono dare il successo. Egli sa inoltre che tutto quello che ha relazione col cielo è in perfetto ordine, che la sottomissione e la disciplina completa segnano i movimenti dell'esercito angelico. Egli, perciò, si sforza di allontanare il più possibile i cristiani dall'ordine delle cose celesti e cerca di ingannare perfino il popolo di Dio facendogli credere che l'ordine e la disciplina sono nemici della spiritualità e che la loro unica salvezza consiste nel lasciare che ciascuno segua la propria via e nel distinguersi da quelle comunità cristiane che sono unite e che si adoperano per stabilire la disciplina e l'armonia di azione. Tutti gli sforzi compiuti per stabilire l'ordine sono considerati pericolosi, come una restrizione della legittima libertà e perciò vanno temuti come papismo. Queste anime devote considerano virtù vantarsi della propria libertà di pensare e di agire con assoluta indipendenza. Esse non ascoltano il consiglio di nessuno e non sono responsabili verso nessuno. Mi fu mostrato che Satana si sforza di indurre gli uomini a credere che Dio ordini loro di appartarsi e di seguire la propria via, indipendentemente dai fratelli.

Iddio sta guidando un popolo fuori del mondo sulla base eccelsa della Verità eterna: i comandamenti di Dio e la fede di Gesù. Egli vuol disciplinare e preparare il suo popolo sì che non vi siano discrepanze nel senso che uno crede una cosa, mentre un altro ha una fede e delle opinioni diametralmente opposte. Mediante la diversità di doni e di norme che Dio ha messo nella chiesa, tutti perverranno all'unità della fede. Se uno mantiene le proprie vedute particolari intorno alle verità bibliche, senza tener conto dell'opinione dei confratelli e giustifica il suo modo di procedere asserendo che egli ha il diritto di conservare le proprie idee e, inoltre, cerca di imporle agli altri, come si può dire che egli adempie la preghiera del Cristo? E se un altro si leva e poi un altro ancora e ciascuno asserisce di avere il diritto di credere e di esporre quel che gli pare, senza riguardo per la fede dell'intero corpo (leggi chiesa), dove andrà a finire quell'armonia che esisteva fra Cristo ed il Padre suo e che Egli pregava che esistesse fra i suoi confratelli?

Responsabilità individuale ed unità cristiana

Sebbene noi abbiamo un lavoro individuale e quindi uria responsabilità individuale nei confronti di Dio, non dobbiamo seguire il nostro giudizio indipendente, senza riguardo per le opinioni e i sentimenti dei nostri confratelli, poiché questo modo di procedere provocherebbe il disordine nella chiesa. È dovere dei ministri (della chiesa) rispettare il parere dei propri confratelli; però le loro reciproche relazioni, come pure le dottrine che insegnano, dovrebbero essere confrontate con la legge e la testimonianza; allora, se i cuori sono disposti a lasciarsi istruire, non vi sarà nessuna divisione fra noi. Alcuni sono inclini al disordine e si allontanano dalle grandi pietre miliari della fede; Dio, però, esorta i suoi ministri ad essere uniti nella dottrina e nello spirito.

È necessario che la nostra unità sia oggi di natura tale da sopportare la prova... Noi abbiamo molte cose da imparare e molte, molte altre da disimparare. Solo Dio ed il cielo sono infallibili. Coloro che credono di non dover mai abbandonare un'opinione preferita, di non dover avere mai l'occasione di cambiare di opinione, saranno disillusi. Finché ci terremo attaccati alle nostre idee ed alle nostre opinioni con persistente tenacia, non raggiungeremo quella unità per la quale Cristo pregava.

Quando un confratello riceve nuova luce sulle Scritture, dovrebbe spiegare francamente la sua posizione ed ogni ministro dovrebbe investigare le Scritture con spirito di candore, per vedere se i punti presentati sono convalidati dalla Parola ispirata. "Il servitore del Signore non deve contendere, ma dev'essere mite verso tutti, atto ad insegnare, paziente, correggendo con dolcezza quelli che contraddicono, se mai avvenga che Dio conceda loro di ravvedersi per riconoscere la Verità". 2 Timoteo 2:24, 25.

Quello che Dio ha operato

Esaminando la nostra storia passata, dato che ho avanzato passo passo fino al nostro stato attuale, io posso dire: "Sia lodato Iddio!". Quando vedo quello che Dio ha operato, mi sento piena di stupore e di fiducia in Cristo, il Condottiero. Noi non abbiamo nulla da temere per l'avvenire, se non che possiamo dimenticare la via per la quale il Signore ci ha condotti.

Poiché ci stiamo occupando delle potenti verità della Parola di Dio, noi ora siamo un popolo forte, se riponiamo la nostra fiducia nel Signore; inoltre abbiamo tutti i motivi per essere riconoscenti. Se camminiamo nella luce che risplende su noi dagli oracoli viventi di Dio, abbiamo anche delle grandi responsabilità, corrispondenti all'immensa luce che il Signore ci ha data. Abbiamo molti doveri da compiere perché siamo stati fatti depositari della sacra Verità che deve essere comunicata al mondo in tutta la sua bellezza ed in tutta la sua gloria. Noi siamo debitori a Dio di tutti i vantaggi da Lui affidatici perché li adoperiamo per abbellire la verità mediante la santità del carattere e per rivolgere dei messaggi di avvertimento, di conforto, di speranza e di amore a quanti tuttora si trovano nelle tenebre dell'errore e del peccato.

Sia ringraziato Iddio per quello che è stato già fatto nel fornire la nostra gioventù di facilitazioni nel campo dell'educazione religiosa ed intellettuale. Molti sono stati messi in grado di avere una parte attiva nei vari rami dell'Opera, e non solo in America, ma anche in campi stranieri. La stampa ha fornito pubblicazioni che hanno diffuso ai quattro venti la conoscenza della verità. Tutti i doni che, come rivoletti, hanno contribuito ad accrescere il fiume della beneficenza, debbono essere riconosciuti come motivo di ringraziamento al Signore.

Abbiamo oggi un esercito di giovani che possono fare molto se debitamente guidati ed incoraggiati. Noi vogliamo che i nostri figli credano nella Verità e siano benedetti da Dio; vogliamo che essi, mediante delle direttive ben organizzate, facciano la loro parte nell'aiutare altri giovani. Che tutti siano addestrati in modo da poter degnamente e giustamente rappresentare la Verità, dando le ragioni della speranza che è in loro ed onorando Iddio in ogni ramo dell'Opera per la quale sono qualificati...

Come i discepoli di Cristo, noi abbiamo il dovere di diffondere la luce di cui sappiamo che il mondo è privo. Che i figliuoli di Dio "siano ricchi in buone opere, pronti a dare, a far parte dei loro averi, in modo da farsi un tesoro ben fondato per l'avvenire, affin di conseguire la vera vita". 1 Timoteo 6:18, 19. -- Testimonies to Ministers, 24-32.