La chiesa del rimanente

Capitolo 5

La chiesa non è Babilonia

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Dio ha sulla terra un popolo al quale il cielo intero si interessa, e che è l'oggetto della sua più tenera sollecitudine. Che tutti coloro che leggono queste parole vi facciano attenzione; perché è nel nome di Gesù che vorrei metterle sul cuore di ognuno. Quando un uomo si leva, sia in mezzo a noi, sia al di fuori delle nostre file, e dichiara che il popolo di Dio fa parte di Babilonia, e che il grande grido chiama i fedeli ad uscirne, voi potete aver la certezza che non porta il messaggio della verità. Non ricevetelo e non augurategli buon successo, perché Dio non ha parlato con lui. Egli è corso prima di essere stato mandato. Il messaggio dell'opuscolo intitolato: "Il grande grido" è un messaggio di smarrimento. Verranno alcuni che pretenderanno di essere stati mandati da Dio, ma questa pretenzione sarà falsa, perché essi non sono pieni di luce, ma di tenebre. Vi saranno dei messaggi di accusa contro il popolo di Dio, simili all'opera di Satana quando egli accusa i figli di Dio e questi messaggi risuoneranno nel momento stesso in cui il Signore dirà alla sua chiesa: "Sorgi, risplendi, poiché la tua luce è giunta, e la gloria dell'Eterno s'è levata su te! Poiché, ecco, le tenebre coprono la terra, e una fitta oscurità avvolge i popoli; ma su te si leva l'Eterno, e la sua gloria appare su te". Isaia 60:1, 2.

Un'opera di seduzione

Si vedrà che le persone che portano un falso messaggio non hanno un sentimento molto vivo dell'onore e della integrità. Esse inganneranno gli altri; mescoleranno ai loro errori le "Testimonianze" della sorella White, e si serviranno del suo nome per dare del prestigio alla loro teoria. Esse scelgono nelle "Testimonianze" i passi che credono di poter torcere per appoggiare le loro vedute e li mescolano all'errore per dargli del valore e farlo accettare. Esse falsano e travisano delle testimonianze che Dio ha dato alla sua chiesa per avvertire, esortare, riprendere, consigliare e incoraggiare coloro che costituiscono il residuo. Quelli che ricevono le "Testimonianze" come messaggi di Dio saranno sostenuti e incoraggiati, ma coloro che non le prendono che a frammenti, soltanto per appoggiare le loro teorie, le loro nozioni particolari, o per giustificare i loro errori, non ritireranno alcun bene da questi insegnamenti. La pretenzione che la Chiesa Avventista del Settimo Giorno è Babilonia si accorda con quella di Satana, l'accusatore dei fratelli, che li accusa giorno e notte davanti a Dio. A motivo di questo abuso delle "Testimonianze", delle anime sono turbate, non vedendo alcuna relazione fra le "Testimonianze" e le idee di quelli che sono nell'errore; poiché nelle intenzioni di Dio, le "Testimonianze" non dovevano mai essere usate che al servizio della verità.

I partigiani dell'errore diranno: "Così ha detto lo Eterno", "quando l'Eterno non ha parlato". Essi rendono testimonianza all'errore e non alla verità. Se coloro che hanno proclamato che la chiesa è Babilonia avessero usato il denaro speso a pubblicare e a diffondere i loro errori per edificare invece di demolire, avrebbero dimostrato di essere il popolo che Dio conduce. Una grande opera deve essere fatta nel mondo, particolarmente nei paesi stranieri. Bisogna erigere delle scuole per la gioventù perché i giovani, i fanciulli e anche le persone anziane siano istruiti il più rapidamente possibile per entrare nei campi missionari. Non occorrono soltanto dei predicatori per i campi missionari, ma anche degli abili operai di tutti i generi. Da tutte le parti del mondo giunge il grido del Macedone: "Passa da noi e soccorrici". La responsabilità che ci incombe di annunziare l'Evangelo ad ogni creatura esige molti uomini e parecchi denari. Satana è all'opera con tutti i mezzi per raccogliere i fondi per impedire agli uomini di svolgere il lavoro al quale Dio li chiama. Il denaro che dovrebbe essere consacrato alla buona opera di costruire delle cappelle, di fondare delle scuole, di preparare degli operai per le missioni, e di formare dei giovani e delle ragazze che lavoreranno pazientemente, intelligentemente e con perseveranza per preparare il mondo a sussistere nel gran giorno di Dio, è distolto dal suo scopo utile e benefico e diviene una sorgente di peccato e di maledizione.

Il gran giorno di Dio viene, esso si affretta molto, la grande opera che resta da fare si compirà rapidamente. È in questo momento che si trovano fra i credenti delle persone che, nonostante professino di credere alla verità presente, non sanno impiegare i fondi che sono loro confidati. A motivo della mancanza di umiltà di cuore, esse non vedono la grandezza dell'opera da compiere. Tutti coloro che imparano da Gesù saranno operai con Dio. Ma coloro che non cercano che di pubblicare i loro errori, che sciupano il loro tempo e il loro denaro per un'opera fatale, aumentano i fardelli degli operai fedeli, che, invece di consacrare il loro tempo alla proclamazione della verità, devono combattere coloro che proclamano l'impostura dicendosi portatori di un messaggio celeste.

Se gli uomini che si sono dedicati a questa attività avessero compreso la necessità di lavorare per l'esaudimento della preghiera che il Signore fece salire al Padre poco prima della crocifissione -- che noi fossimo uno come il Padre e il Figlio sono uno -- non sciuperebbero così i fondi che sono stati loro confidati e che sono necessari per l'avanzamento della causa della verità. Essi non sciuperebbero il loro tempo e i loro talenti per diffondere lo errore, obbligando così degli operai fedeli a consacrare tempo ed energie a confutarli. Una tale opera non è ispirata dall'alto, ma dal basso.

"Ecco, voi tutti che accendete un fuoco, che vi cingete di tizzoni, andatevene nelle fiamme del vostro fuoco, e fra i tizzoni che avete accesi! Questo avrete dalla mia mano; voi giacerete nel dolore". "Chi è tra voi che tema l'Eterno, che ascolti la voce del servo di lui? Benché cammini nelle tenebre, privo di luce, confidi nel nome dell'Eterno, e si appoggi sul suo Dio!" Isaia 50:10, 11.

Una chiesa vivente

Il messaggio di coloro che proclamano che la chiesa è Babilonia ha dato l'impressione che Dio non ha una chiesa sulla terra. Dio non ha una chiesa vivente? Egli ha certamente una chiesa, ma è la chiesa militante, e non la chiesa trionfante. Noi siamo addolorati nel notare che ci sono dei membri imperfetti, che la zizzania è mescolata col buon grano. Gesù ha detto: "Il regno dei cieli è simile ad un uomo che ha seminato buona semenza nel suo campo. Ma mentre gli uomini dormivano, venne il suo nemico e seminò delle zizzanie in mezzo al grano e se ne andò... E i servitori del padrone di casa vennero a dirgli: Signore, non hai tu seminato buona semenza nel tuo campo? Come mai, dunque, c'è della zizzania? Ed egli disse loro: Un nemico ha fatto questo. E i servitori gli dissero: Vuoi tu che l'andiamo a cogliere? Ma egli rispose: No, che talora, cogliendo le zizzanie, non sradichiate insieme con esse il grano. Lasciate che ambedue crescano assieme fino alla mietitura; e al tempo della mietitura, io dirò ai mietitori: Cogliete prima le zizzanie, e legatele in fasci per bruciarle; ma il grano, raccoglietelo nel mio granaio". Matteo 13:24-30.

Nella parabola della zizzania e del buon grano, vediamo la ragione per la quale la zizzania non viene strappata: è perché anche il grano non venga sradicato nello stesso tempo. L'opinione e il giudizio umano possono commettere degli errori gravi. Così per evitare di sradicare una sola pianta di frumento, il Maestro disse: "Lasciate che ambedue crescano assieme fino alla mietitura"; allora gli angeli strapperanno la zizzania che sarà distrutta. Benché nelle nostre chiese si trovino dei membri difettosi e fuorviati come la zizzania fra il buon grano e che professano di accettare la verità, Dio è paziente e misericordioso. Egli avverte e riprende colui che è nell'errore, ma non distrugge quelli che imparano lentamente le sue lezioni. Egli non strappa la zizzania che si trova fra il grano. La zizzania e il buon grano devono crescere insieme fino alla mietitura. Una volta giunto a maturazione sarà facile distinguere il grano dalla zizzania.

La chiesa di Dio sulla terra è imperfetta, ma Dio non la distrugge per questo. Ci sono state e ci sono tuttora delle persone che hanno molto zelo ma poca conoscenza e che vorrebbero purificare la chiesa strappando la zizzania in mezzo al grano. Ma Cristo ci ha detto come bisogna comportarsi verso coloro che sono nell'errore, come anche verso i membri non ancora convertiti. Non bisogna agire con precipitazione ed espellere i membri il cui carattere lascia a desiderare. Vi sarà sempre della zizzania fra il buon grano; ma se non si agisce nella maniera indicata da Dio, si farà più male a strappare la zizzania che ad occuparsi di essa. Da una parte Cristo attira nella chiesa delle persone convertite; dall'altra Satana si sforza di introdurvi degli inconvertiti. Mentre il Signore sparge sulla terra la buona semenza, Satana vi getta della zizzania. Vi sono due forze contrarie che sono continuamente all'opera nella chiesa: una che si sforza di purificare la chiesa, l'altra che cerca di corrompere il popolo di Dio.

Gesù sapeva che Giuda non era convertito. Tuttavia lo accettò come discepolo, e gli dette gli stessi privilegi e le stesse opportunità che agli altri. Giuda non aveva scuse per aver seguito la via che aveva scelto. Egli sarebbe potuto diventare un osservatore della Parola come Pietro, Giacomo, Giovanni e gli altri discepoli. Gesù dette degli insegnamenti preziosi, affinché coloro che li ricevevano avessero l'occasione di convertirsi e di sbarazzarsi dei difetti che sciupavano il loro carattere. -- The Review and Herald, 29 agosto, 5 settembre 1893. Ristampato in Testimonies to Ministers, 41-47.