La chiesa del rimanente

Capitolo 13

Un messaggio del 1913 alla conferenza generale riunita in sessione

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Sanatorio di Elmshaven, California, 4 maggio 1913, A coloro che sono riuniti nella Conferenza Generale, saluti! Miei cari fratelli, "Grazia e pace a voi da Dio nostro Padre e dal Signor Gesù Cristo. Benedetto sia Iddio e Padre del nostro Signor Gesù Cristo, il Padre delle misericordie e l'Iddio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra afflizione affinché, per la consolazione con la quale noi stessi siamo da Dio consolati, possiamo consolare coloro che sono in qualunque afflizione.

"Or ringraziato sia Iddio il quale fa che sempre trionfiamo in Cristo e manifesta per noi in ogni luogo l'odore della sua conoscenza; perché noi siamo il buon odore di Cristo a Dio fra coloro che sono salvati e fra coloro che periscono.

"Noi non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù, il Signore; e noi siamo vostri servitori per Gesù. Perché Dio, che disse che la luce risplendesse dalle tenebre, è quel che ha fatto schiarire il suo splendore nei cuori nostri, per illuminarci nella conoscenza della gloria di Dio, nella faccia di Gesù Cristo. Or noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra affinché l'eccellenza di questa potenza sia da Dio e non da noi.

"Perciò noi non veniamo meno nell'animo, ma sebbene il nostro uomo esterno si disfaccia, pur si rinnova l'interno di giorno in giorno. Perché la nostra leggera afflizione, che è solo per un momento, ci procura un eccellente peso eterno di gloria; mentre noi non abbiamo lo sguardo fisso alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; perché le cose che si vedono sono solo per un tempo; ma quelle che non si vedono sono eterne". 2 Corinzi 4:17, 18.

Speranza e coraggio

I nostri rappresentanti che partecipano alla Conferenza Generale hanno il privilegio di coltivare uno spirito di speranza e di coraggio. Fratelli miei, il Salvatore si è rivolto a voi in vari modi ed ha riempito i vostri cuori con la luce della sua presenza, sia mentre lavoravate in lontane regioni, sia quando lavoravate in patria. Egli vi ha protetti contro pericoli visibili ed invisibili ed ora, mentre vi riunite di nuovo coi vostri fratelli in concilio, avete il privilegio di rallegrarvi nel Signore e nella conoscenza della sua grazia sostenitrice. Che il suo amore si impossessi della mente e del cuore! Guardatevi dal lasciarvi sopraffare dalla stanchezza, dalle preoccupazioni e dalla depressione. Date una testimonianza che elevi e, distogliendo gli occhi da tutto ciò che è oscuro e sconsolante, guardate a Gesù, il nostro grande Condottiero, sotto la cui vigile supervisione la Causa della verità presente, alla quale noi consacriamo le nostre vite ed il nostro tutto, è destinata a trionfare gloriosamente.

L'atteggiamento dei nostri rappresentanti durante la conferenza avrà un influsso determinante su tutto il campo come pure sugli stessi delegati. Fratelli miei, fate sì che si veda che Gesù dimora nei cuori sostenendo, fortificando e consolando! È vostro privilegio essere dotati, giorno dopo giorno, di una ricca misura del suo Spirito Santo e di avere delle visioni più vaste sull'importanza e gli scopi del messaggio che noi proclamiamo al mondo. Il Signore vuole rivelarvi le cose meravigliose che scaturiscono dalla sua legge. Aspettate nel suo cospetto con umiltà di cuore e pregate con fervore onde poter capire il significato dei tempi nei quali viviamo, come anche per avere una più completa percezione del suo piano insieme con un'accresciuta efficienza per la salvezza delle anime.

Spesso, durante la notte, io sono invitata a sollecitare i nostri fratelli che occupano delle posizioni di responsabilità a compiere uno sforzo intenso per giungere ad una più perfetta conoscenza del Signore. Quando i nostri operai si renderanno conto come dovrebbero dell'importanza dei tempi nei quali viviamo, si noterà un più deciso proposito di stare dalla parte del Signore e diventeranno dei veri collaboratori di Dio. Quando essi consacrano cuore e anima al servizio di Dio, si accorgono che se vogliono vincere ogni peccato debbono pervenire ad un'esperienza più profonda di quella che hanno attualmente.

Sarà bene che noi consideriamo quello che sta per accadere sulla terra. Questo non è tempo per futilità o per propositi egoistici. Se i tempi nei quali viviamo non producono una seria impressione sulle nostre menti, che cosa raggiungeremo? Le Scritture non ci esortano forse ad un'opera più pura e più santa di quella vista fin qui?

Un invito alla riconsacrazione

Occorrono, attualmente, degli uomini dotati di un chiaro intendimento. Dio fa appello a quanti sono disposti a lasciarsi guidare dallo Spirito Santo perché intraprendano un'opera di totale riforma. Una crisi ci sovrasta ed il Signore esorta i suoi operai a schierarsi in prima linea. Ogni anima dovrebbe ora esperimentare una consacrazione più profonda che negli anni passati.

Durante la Conferenza Generale del 1909 avrebbe dovuto compiersi nel cuore dei partecipanti un'opera che, purtroppo, non avvenne. Ore ed ore avrebbero dovuto essere appartate per dare ad ognuno l'opportunità di un esame personale introspettivo allo scopo di dissodare il terreno dei cuori dei partecipanti. Questo avrebbe offerto a tutti l'opportunità di capire l'opera indispensabile da attuarsi mediante il pentimento e la confessione. Però, nonostante le occasioni offerte, di confessare il peccato, di pentirsi sinceramente e di realizzare una vera e propria riforma, non si ottennero i risultati desiderati. Alcuni, è vero, sentirono l'azione dello Spirito Santo, ma non tutti risposero ad essa, perché la loro mente seguiva dei sentieri proibiti. Se in tutti i partecipanti ci fosse stata la umiliazione del cuore, ne sarebbe derivata una meravigliosa benedizione.

Per vari mesi dopo la fine di quel raduno, ho sentito gravare su di me un pesante fardello ed ho richiamato l'attenzione dei fratelli responsabili sulle cose che il Signore mi aveva incaricata di esporre loro con chiarezza. Finalmente, alcuni di coloro che occupavano dei posti di fiducia, in rapporto con l'opera in generale, dopo molta preghiera ed attento studio dei messaggi uditi, intrapresero con fede l'opera cui erano stati sollecitati, opera che, forse, sul momento essi non erano in grado di comprendere appieno; però a mano a mano che andavano avanti nel timore di Dio, ricevevano una ricca benedizione.

Risultato del camminare nella luce

Nel vedere le meravigliose trasformazioni operatesi nella vita di alcuni che avevano deciso di procedere per fede nella via del Signore anziché seguire le proprie idee, ho provato una grande allegrezza. Se i fratelli responsabili avessero continuato a considerare le cose sotto una falsa luce, avrebbero finito col creare una situazione che avrebbe inciso negativamente sull'Opera; ma avendo essi prestato ascolto alle direttive ricevute e cercato il Signore, Dio li condusse alla piena luce e li mise in grado di fornire un servizio accettevole e di realizzare delle riforme spirituali.

Quando il Signore prepara la via davanti ai suoi servitori, questi hanno il dovere di attenersi alle sue indicazioni. Egli non abbandonerà e non lascerà mai nell'incertezza coloro che si attengono alle sue direttive con sincero proposito di cuore.

Un'espressione di fiducia

"Io mi rallegro -- fratelli -- di poter fare assegnamento su di voi in ogni cosa". Pur provando una viva ansietà per l'atteggiamento di alcuni nei confronti delle importanti misure relative allo sviluppo della Causa di Dio in terra, ho nondimeno fiducia negli operai di tutto il campo e credo che se essi si riuniscono e si umiliano dinanzi al Signore per riconsacrarsi al suo servizio, saranno messi in grado di compiere la sua volontà. Ve ne sono alcuni che non riescono ancora a considerare le cose nella loro giusta luce, però essi possono imparare a vedere allo stesso modo dei loro colleghi ed evitare, così, di commettere dei seri sbagli e ciò grazie alla sincera ricerca del Signore ed alla sottomissione della loro volontà a quella di Dio.

Io sono stata profondamente impressionata dalle scene che durante la notte sono passate davanti a me. Mi pareva che un grande movimento -- un'opera di risveglio -- avesse luogo in varie località. Il nostro popolo procedeva compatto, in risposta all'invito di Dio. Fratelli, il Signore ci parla; non vogliamo noi prestare ascolto alla sua voce? Non vogliamo noi acconciare le nostre lampade ed agire come uomini che aspettano la venuta del Signore? Il tempo nel quale viviamo incita all'azione i portatori di luce.

"Io dunque... vi esorto nel Signore, che camminiate condegnamente alla vocazione alla quale siete stati chiamati, con ogni umiltà e mansuetudine; con pazienza, sopportandovi gli uni gli altri in carità; studiandovi di serbare l'unità dello Spirito con il vincolo della pace". -- General Conference Bulletin, 19 maggio 1913, p. 33-34.