Consigli sull' economato cristiano

Capitolo 2

Il nostro generoso benefattore

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La potenza di Dio si manifesta nel battito del cuore, nel movimento dei polmoni e nelle correnti vitali che attraversano i vari canali del nostro corpo. Siamo debitori nei suoi confronti di ogni attimo della nostra esistenza e di tutte le possibilità della nostra vita. Le facoltà e le capacità che elevano l'uomo al di sopra del resto della creazione, sono doti fornite dal Creatore.

Egli ci elargisce i suoi doni. Dipendiamo da lui per il cibo che consumiamo, per l'acqua che beviamo, per gli abiti che indossiamo, per l'aria che respiriamo. Senza il suo intervento l'aria sarebbe malsana e irrimediabilmente inquinata. Egli benedice generosamente e preserva tutto il creato.

Il sole che risplende sulla terra ed esalta la bellezza della natura, il misterioso e solenne fulgore della luna, lo splendore del firmamento trapunto di stelle luminose, le piogge che rinfrescano il terreno e fanno rinascere la vegetazione, le meraviglie della natura in tutte le sue svariate manifestazioni, gli alberi che si elevano maestosi, gli arbusti e le piante, il grano che ondeggia al vento, l'azzurro del cielo, la terra verdeggiante, l'alternarsi del giorno e della notte, l'avvicendarsi delle stagioni, tutto questo parla all'uomo dell'amore del suo Creatore.

Egli ci ha unito a lui tramite tutti questi doni nel cielo e sulla terra. Egli si occupa di noi con una tenerezza maggiore di quella di una madre che veglia il proprio bambino malato. "Come è buono un padre con i figli, è tenero il Signore con i suoi fedeli". Salmi 103:13 (Tilc). -- The Review and Herald, 18 settembre 1888.

Ricevendo continuamente diamo costantemente

Beneficiando continuamente dei doni di Dio possiamo dare costantemente. Se il nostro Benefattore cessasse di elargirci i suoi doni potremmo scusarci dicendo che non abbiamo più nulla. Dio però non ci ha mai lasciati privi delle tangibili manifestazioni del suo amore, ci ha sempre fatto del bene. (...)

Noi siamo costantemente oggetto delle cure di Dio e siamo sostenuti dalla sua potenza. Egli riempie le nostre tavole di cibi, ci accorda un sonno tranquillo e riposante. Settimanalmente ci presenta il sabato per avere la possibilità di abbandonare i doveri quotidiani e adorarlo nella sua casa. Egli ci ha lasciato la sua Parola perché sia una lampada per i nostri passi e una luce sul nostro cammino. Nelle pagine sacre troviamo i consigli della saggezza divina e ogni volta che ci rivolgiamo a lui, pentiti e con fede, Egli ci accorda le benedizioni della sua grazia. Oltre a tutto ciò abbiamo anche ricevuto il grandissimo dono di suo figlio Gesù, tramite il quale otteniamo tutte le altre benedizioni per la vita terrena e per quella eterna.

Certamente grazia e bontà sono a nostra disposizione in ogni istante. Fino a quando il Padre continuerà a elargire i suoi doni non dovremmo esclamare con impazienza: "Ma non dobbiamo mai smettere di dare?" Non solo dovremmo continuare a restituire fedelmente la nostra decima a Dio, decima che gli appartiene, ma dovremmo offrire un altro contributo come espressione della nostra gratitudine. Offriamo quindi al nostro Creatore, con il cuore colmo di gioia, le primizie di tutte le sue benedizioni, cioè la nostra disponibilità al servizio e quanto di meglio possediamo. -- The Review and Herald, 9 febbraio 1886.

L'unico modo per manifestare la gratitudine

Il Signore non ha bisogno delle nostre offerte. Non lo arricchiamo con i nostri doni. Il Salmista dice: "Tutto viene da te; e noi t'abbiam dato quello che dalla tua mano abbiam ricevuto". 1 Cronache 29:14. Dio ci offre la possibilità di manifestare il nostro apprezzamento per le sue benedizioni mediante il nostro impegno nell'estenderle ad altri. È questa l'unica via per manifestare a Dio il nostro amore e la nostra gratitudine. Egli non ne ha previsti altri. -- The Review and Herald, 6 dicembre 1887.

Le argomentazioni di Paolo contro l'egoismo

Paolo cercò di sradicare l'egoismo dai cuori dei suoi fratelli: il carattere non può essere trasformato da Cristo se sussistono egoismo e avidità. L'amore di Cristo, che penetra nei cuori, deve far nascere in noi il desiderio di aiutare i fratelli. Presentando il sacrificio di Cristo in nostro favore Paolo cercò di risvegliare l'amore.

Egli disse: "Non vi sto dando un ordine: vi ricordo la premura che gli altri hanno avuto, per vedere se anche il vostro amore è genuino. Voi conoscete la generosità del Signor nostro Gesù Cristo: per amor vostro, lui che era ricco, si è fatto povero per farvi diventare ricchi con la sua povertà". 2 Corinzi 8:8, 9 (Tilc).

Ecco una forte argomentazione dell'apostolo Paolo. Non si tratta di un suo ordine, ma di un obbligo che scaturisce dalla persona stessa di Gesù Cristo. (...)

Come è stato grande il dono di Dio all'uomo e quanto ha desiderato offrircelo! Egli ha donato, con una generosità che non potrà mai essere uguagliata, per poter salvare i figli ribelli dell'uomo, far loro comprendere il suo piano e riconoscere il suo amore. Con i vostri doni e le vostre offerte non volete dimostrare che non c'è nulla che possa ricambiare colui che "ha dato il suo unigenito Figliolo"? -- The Review and Herald, 15 maggio 1900.

La generosità caratterizza il cielo. Satana è mosso dall'egoismo. -- The Review and Herald, 17 ottobre 1882.