Consigli sull' economato cristiano

Capitolo 8

Un profondo attaccamento alla chiesa

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Ogni credente dovrebbe essere unito con tutto il cuore alla chiesa e la sua prosperità dovrebbe essere la sua prima preoccupazione. Se non comprende la sacralità del suo vincolo di appartenenza come un servizio, e non come un interesse personale, la sua presenza è inutile. Tutti infatti possono fare qualcosa per Dio. Molti cristiani spendono ingenti somme inutilmente, solo per soddisfare i propri desideri, e considerano troppo gravoso dover contribuire ai bisogni della chiesa. Essi desiderano riceverne tutti i privilegi e i benefici, ma lasciano ad altri sostenere le spese. Coloro che hanno veramente a cuore la proclamazione del messaggio di Dio non esiteranno a investire i loro beni ogni volta che sarà necessario. -- Testimonies for the Church 4:18.

Tutti coloro che sono lieti di aver conosciuto la verità dovrebbero desiderare ardentemente di vederla trasmessa ovunque. Ci sono alcuni credenti fedeli che non indietreggiano davanti al dovere o alle responsabilità. I loro cuori e le loro tasche si aprono ogni volta che viene chiesto un contributo per la diffusione del messaggio di Dio. Alcuni non si limitano ad adempiere al loro dovere, quasi temessero di perdere l'occasione di investire nella banca del cielo. Altri cercano invece di fare il meno possibile.

Accumulando le loro ricchezze o spendendole per se stessi, offrono ben poco a Dio. Se si impegnano o fanno una promessa nei confronti dell'opera di Dio, ben presto se ne pentono e cercano di rinviare l'impegno preso.

Essi riducono la loro decima al minimo possibile, quasi temendo che ciò che danno a Dio vada perduto. Queste persone agiscono come se la prosperità o la decadenza delle nostre istituzioni non li riguardasse. Eppure questi sono i mezzi che Dio ha scelto per diffondere il suo messaggio nella nostra società. -- Testimonies for the Church 4:477, 478.

L'impegno del battesimo

Chiunque si unisce alla chiesa si impegna solennemente a collaborare per il bene della comunità, anteponendo questi interessi a qualsiasi altra attività. Egli coltiverà un'autentica relazione con Dio per inserirsi nel grande piano della redenzione e testimonierà con la sua vita e il suo carattere la superiorità dei comandamenti di Dio e il rispetto delle leggi e delle abitudini degli uomini. Chiunque dichiari di appartenere a Cristo si impegna a sviluppare al massimo le sue capacità al servizio di Dio mostrandosi attivo, capace e zelante. Cristo desidera che ognuno faccia il proprio dovere. Questo sarà il motto dei suoi seguaci. (...)

Tutti devono mostrarsi fedeli a Dio utilizzando saggiamente ciò che è stato loro affidato, non soltanto dal punto di vista economico, ma in qualsiasi altra direzione utile all'edificazione del regno dei cieli. Satana impiegherà tutti i mezzi possibili per impedire a chi è nell'errore di comprendere la verità, ma il messaggio di avvertimento e di esortazione deve giungere fino a loro. Sono pochi coloro che sono impegnati in quest'opera e migliaia di altre persone dovrebbero affiancarli. -- Testimonies for the Church 5:460-462.

L'opera da compiere

Il mondo aspetta di essere avvertito e quest'opera è stata affidata a noi. Dobbiamo restare fedeli alla verità a qualsiasi costo. Abbiamo il dovere di impegnarci al servizio di Dio, pronti a rischiare anche di perdere la nostra vita, se fosse necessario. In poco tempo dobbiamo compiere una grande opera. Dobbiamo avere una chiara nozione del lavoro che ci attende e compierlo con fedeltà. Tutti coloro che risulteranno vittoriosi, grazie al loro impegno al servizio di Dio, avranno acquisito il diritto di essere rivestiti della giustizia di Cristo. Ogni cristiano ha il dovere di impegnarsi a lottare contro Satana, avvalendosi dell'esperienza del Cristo sulla croce.

Quest'opera esige il sacrificio di se stessi. La rinuncia e la croce segnano il percorso della vita. "Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a se stesso e prenda la sua croce e mi segua". Matteo 16:24. Coloro che accumulano tesori terreni sono costretti a lavorare molto e a fare dei sacrifici. Coloro che cercano una ricompensa eterna pensano di poterla ottenere senza nessun sacrificio? -- The Review and Herald, 31 gennaio 1907.

Non aspettate di ricevere nuovi appelli

Senza attendere nuovi appelli dobbiamo metterci subito al lavoro realizzando cose che prima ci sembravano impossibili. Ognuno si ponga la domanda: il Signore non mi ha affidato dei beni per la proclamazione del suo messaggio? (...)

Dobbiamo essere sinceri nei confronti di Dio. Tutte le benedizioni di cui godiamo provengono da lui; Egli ci ha affidato dei talenti per collaborare con lui, rifiuteremo di farlo? Diremo: "No, Signore, i miei figli non sarebbero contenti", rischieremo di disobbedire a Dio seppellendo il nostro talento?

Non dobbiamo perdere tempo. Dio esige la nostra partecipazione. Vi chiediamo, come amministratori di Dio, di mettere a sua disposizione le vostre possibilità economiche, di creare delle occasioni favorevoli grazie alle quali molti altri potranno imparare a conoscere la verità.

Potreste essere tentati di investire il vostro denaro per acquistare terreni. Forse alcuni amici vi incoraggeranno a farlo. Non siete stati riscattati a caro prezzo? Il vostro denaro non vi è stato affidato perché lo facciate fruttare per il Signore? Non sapete che Egli desidera vedervi impiegare i vostri beni nella costruzione di chiese, di ospedali in cui i malati possano guarire fisicamente e spiritualmente, di scuole in cui la gioventù possa essere educata al servizio di Dio e dei predicatori possano essere inviati in tutte le parti del mondo?

È Dio stesso che stabilisce i programmi per la realizzazione della sua opera e affida ai suoi figli i beni necessari per permettere loro, quando è necessario, di rispondere positivamente. Se i credenti esprimono la loro fedeltà, restituendo i beni loro affidati, l'opera di predicazione del messaggio potrà progredire rapidamente. Molti conosceranno la verità e Gesù ritornerà presto. -- The Review and Herald, 14 luglio 1904.