Consigli sull' economato cristiano

Capitolo 13

Un principio eterno

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Il sistema della decima è anteriore all'epoca di Mosè. Già ai tempi di Adamo gli uomini furono invitati a offrire a Dio dei doni. Con queste offerte, seguendo le direttive divine, manifestavano il loro apprezzamento per la misericordia e le benedizioni di Dio. Con le generazioni successive questa abitudine si trasmise fino ad Abramo, che pagò la decima a Melchisedec sacerdote dell'Iddio Altissimo. Lo stesso principio era in vigore all'epoca di Giobbe. Giacobbe, quando trascorse una notte a Bethel, sul sentiero dell'esilio, con una pietra per cuscino, promise a Dio: "...e di tutto quello che tu darai a me, io, certamente, darò a te la decima". Genesi 28:22. Tutte le offerte devono essere volontarie. Dio non obbliga gli uomini a dare. Egli non desidera che i fondi messi a disposizione della sua opera provengano da offerte fatte controvoglia. -- Testimonies for the Church 3:393.

Paolo raccomanda questo metodo

Nella sua prima lettera alla chiesa di Corinto, Paolo diede ai credenti le indicazioni relative ai principi generali sui quali fondare l'opera di Dio. Ricordava ciò che aveva fatto per loro e chiedeva: "Da quando in qua un soldato presta servizio nell'esercito a sue spese? E chi pianta una vigna non mangia forse la sua uva? E chi conduce un gregge al pascolo non beve il latte di quelle pecore? Ma non porto soltanto esempi tratti dall'esperienza umana. Anche la legge di Mosè prescrive: "Non mettere la museruola al bue che trebbia il grano". Dio si preoccupa forse dei buoi? O è per noi che parla? Certamente! Questa regola è stata scritta per noi. Perché chi ara il campo e chi trebbia il grano deve fare il lavoro nella speranza di avere la sua parte del raccolto. Noi abbiamo seminato per voi beni spirituali. Non c'è dunque nulla di strano se raccogliamo da voi beni materiali. Se altri hanno questo diritto su di voi, tanto più l'abbiamo noi.

Ma noi non facciamo uso di questo diritto, anzi sopportiamo ogni specie di difficoltà, per eliminare qualsiasi ostacolo all'annunzio di Cristo.

Chi lavora nel tempio riceve dal tempio il proprio nutrimento, e chi si occupa dei sacrifici offerti sull'altare, riceve una parte dei sacrifici. Allo stesso modo quelli che annunziano il vangelo, il Signore ha stabilito che hanno il diritto di vivere di questo lavoro". 1 Corinzi 9:7-14 (Tilc).

L'apostolo si riferiva al piano del Signore per il mantenimento dei sacerdoti che servivano nel tempio. Le persone che erano state assegnate a questo servizio sacro venivano mantenute dai loro fratelli, ai quali fornivano benedizioni spirituali. "È vero che anche i discendenti di Levi, quando diventano sacerdoti, per legge devono prendere dal popolo la decima parte di tutto..." Ebrei 7:5 (Tilc). La tribù di Levi era stata designata dal Signore per il servizio sacro del tempio e per il sacerdozio. L'Eterno aveva detto a proposito del sacerdote: "Poiché l'Eterno, il tuo Dio, l'ha scelto fra tutte le tue tribù, perché si presentino a fare il servizio nel nome dell'Eterno, egli e i suoi figliuoli, in perpetuo". Deuteronomio 18:5. Il Signore rivendicava la decima di tutte le sue entrate. (...)

Riguardo al trattamento economico dei pastori Paolo affermava: "Allo stesso modo quelli che annunziano il vangelo, il Signore ha stabilito che hanno il diritto di vivere di questo lavoro". E più tardi scrisse a Timoteo: "Il lavoratore ha diritto alla sua paga". 1 Timoteo 5:18. -- The Acts of the Apostles, 335, 336.

Dio esercita un diritto nei nostri confronti

Dio ha nei nostri confronti e su ciò che possediamo la possibilità di esercitare dei diritti che hanno la prorità. In virtù di tali diritti ci chiede di restituirgli una certa parte di tutto ciò che ci ha affidato e questa parte è la decima che Egli si è riservata da tempi remoti. (...) Quando Dio liberò gli israeliti dall'Egitto per farne il suo popolo, insegnò loro di consacrargli la decima parte dei loro beni per il servizio del tempio. Si trattava di un'offerta speciale con una finalità specifica. Tutto il resto dei loro beni apparteneva a Dio e doveva essere utilizzato alla sua gloria, ma la decima doveva essere consacrata al mantenimento di coloro che lavoravano nel tempio. Questa parte rappresentava tutte le primizie delle entrate e con i doni e le offerte essa offriva il sostentamento adeguato per l'opera di Dio in quell'epoca.

Dio non chiede a noi meno di quanto ha chiesto un tempo al suo popolo. Inoltre ci ha affidato dei beni notevoli rispetto a quelli d'Israele. Il suo servizio richiede e richiederà sempre mezzi adeguati. La grande opera di proclamazione del suo messaggio deve essere compiuta e Dio ha provveduto ampiamente con l'istituzione della decima, dei doni e delle offerte. Egli vuole che il ministero pastorale sia economicamente sostenuto in questo modo. La decima viene considerata come una parte che gli spetta, destinata a finanziare l'opera di Dio, per farla progredire, per permettere di inviare missionari in paesi lontani, fino all'estremità della terra.

Dio esercita i suoi diritti su ogni cosa, sia sugli uomini sia sui loro beni perché tutto gli appartiene. Egli dichiara: io sono il proprietario del mondo intero, tutto l'universo è mio e vi chiedo di consacrare al mio servizio le primizie di tutto ciò che le mie benedizioni vi hanno permesso di acquisire. La Parola di Dio dichiara: "Non indugerai a offrirmi il tributo dell'abbondanza delle tue raccolte e di ciò che cola dai tuoi strettoi..." Esodo 22:29. "Onora l'Eterno con i tuoi beni e con le primizie di ogni tua rendita". Dio esige questo contributo come prova della lealtà nei suoi confronti.

Apparteniamo a Dio; siamo suoi figli e sue figlie perché ci ha creato e ci ha riscattato donandoci il suo unico Figlio. "Voi quindi non appartenete più a voi stessi. Perché Dio vi ha fatti suoi, riscattandovi a caro prezzo..." 1 Corinzi 6:19, 20 (Tilc). Lo spirito, il cuore, la volontà e i sentimenti appartengono a Dio; come anche il denaro di cui disponiamo. Tutte le cose che riceviamo e di cui godiamo provengono dal Signore. Dio è il generoso dispensatore di tutti i beni, che rispondono ai bisogni del corpo e dell'anima e desidera che ciò sia riconosciuto da chi ne beneficia. Dio reclama ciò che gli appartiene. Il Signore si è riservato la prima parte dei nostri beni, che deve essere considerata come un tesoro che ci ha affidato. Un cuore privo di egoismo sarà sensibile alla bontà e all'amore di Dio e soddisferà pienamente le sue giuste esigenze. -- The Review and Herald, 8 dicembre 1896.