Consigli sull' economato cristiano

Capitolo 15

Una questione di onestà

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Un meschino egoismo sembra impedire agli uomini di dare a Dio ciò che gli spetta. Il Signore, stipulando un patto, si impegnava a benedirli abbondantemente e gratificarli senza limiti se, da parte loro, avessero restituito regolarmente ciò che era destinato a realizzare l'instaurazione del regno di Gesù Cristo. Ma se gli uomini trattengono per loro ciò che appartiene a Dio Egli dichiara: "Voi siete colpiti di maledizione..." Malachia 3:9.

Coloro che sono coscienti della loro dipendenza da Dio comprenderanno che devono essere onesti con i loro simili e soprattutto con Dio, da cui ricevono tutte le benedizioni. Il fatto di disconoscere le indicazioni divine relative alla decima e alle offerte è annotato nel registro celeste come un furto nei confronti di Dio.

Nessun uomo, se manca di onestà nei confronti di Dio e dei suoi simili può conoscere la vera prosperità. L'Iddio Altissimo, proprietario del cielo e della terra dichiara: "Non avrai nella tua sacchetta due pesi, uno grande e uno piccolo. Non avrai in casa due misure, una grande e una piccola. Terrai pesi esatti e giusti, terrai misure esatte e giuste, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che l'Eterno, l'Iddio tuo, ti dà. Poiché chiunque fa altrimenti, chiunque commette iniquità, è in abominio all'Eterno, al tuo Dio". Deuteronomio 25:13-16. Tramite il profeta Michea il Signore esprime nuovamente la sua avversione per la disonestà: "Nelle case dei malvagi ci sono ancora tesori accumulati con inganno, misure falsificate che io detesto! Come potrei considerare innocente chi usa bilance e pesi truccati? I ricchi di questa città si danno alla violenza, gli abitanti sono bugiardi e si ingannano tra loro. Per questo io ho cominciato a colpirvi, a distruggervi per le vostre colpe". Michea 6:10-13 (Tilc). -- The Review and Herald, 17 dicembre 1889.

Una coscienza non tranquilla

Quando agiamo ingiustamente nei confronti dei nostri simili o di Dio, disprezziamo l'autorità divina e ignoriamo il fatto che Cristo ci ha riscattati al prezzo della sua vita. Il mondo inganna Dio costantemente. Più Dio affida agli uomini ingenti ricchezze più essi le considerano di loro proprietà, disponendone a loro piacimento. Ma coloro che professano di seguire Cristo seguiranno le abitudini della nostra società? Perderemo la tranquillità della nostra cola comunione con Dio e con i nostri fratelli perché trascureremo di dare all'opera di Dio il giusto spazio?

Coloro che si considerano cristiani sappiano che gestiscono un capitale che Dio ha affidato loro e che viene loro raccomandato di seguire fedelmente le istruzioni delle Scritture riguardanti l'uso di questo capitale. Se il vostro cuore è in pace con Dio voi non sottrarrete i beni ricevuti dal Signore per investirli in iniziative che soddisfano unicamente il vostro egoismo. (...)

Fratelli e sorelle, se il Signore vi ha benedetto accordandovi dei beni, non li considerate vostri. Siete amministratori e agite con giustizia ed onestà versando decime e offerte. Quando avete preso un impegno, sappiate che Dio si aspetta che voi lo manteniate al più presto. Non promettete al Signore una somma che poi impiegherete per conto vostro, perché le vostre preghiere non saranno gradite. La negligenza, nel mettere in pratica questi doveri chiaramente rivelati, fa piombare la chiesa nelle tenebre. -- The Review and Herald, 17 dicembre 1889.

Un vero e proprio sacrilegio

Ciò che deve essere messo da parte, secondo le Scritture, perché appartiene al Signore, costituirà i fondi per la diffusione del Vangelo e quindi non appartiene più a noi. È un vero e proprio sacrilegio attingere dai fondi destinati a Dio per il proprio interesse o per aiutare qualcuno nei suoi affari. Alcuni hanno commesso l'errore di appropriarsi di ciò che era consacrato a Dio. Ognuno dovrebbe esaminare con cura questo soggetto. Nessuno, trovandosi in una situazione difficile, utilizzi il denaro destinato a scopi religiosi per il proprio profitto, tranquillizzando la sua coscienza con il pensiero che più tardi rimborserà questo denaro. È molto meglio ridurre le spese in base alle entrate, limitare i bisogni e vivere secondo i propri mezzi, piuttosto che utilizzare il denaro del Signore per scopi secolari. -- Testimonies for the Church 9:246, 247.