Consigli sull' economato cristiano

Capitolo 17

Il messaggio di Malachia

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Il rimprovero, l'avvertimento e le promesse del Signore sono presentati chiaramente in Malachia 3:8: "Io vi rispondo: È giusto frodare Dio? Eppure voi mi frodate! E voi domandate: "In che cosa?" Nel versamento della decima parte dei vostri beni e nelle vostre offerte. Siete stati colpiti da una grande maledizione perché voi, tutto il popolo, mi frodate". Malachia 3:8, 9 (Tilc).

Il Signore propone a coloro che hanno ricevuto i suoi doni di metterlo alla prova: "Se portate invece tutta la decima parte dei vostri beni nel mio tempio, perché ci sia sempre del cibo di riserva, certamente aprirò le porte del cielo e riverserò su di voi abbondanti benedizioni". Malachia 3:10 (Tilc).

Questo messaggio non ha perso la sua forza. Esso è attuale e importante così come lo sono le benedizioni divine. Non è difficile comprendere il nostro dovere alla luce di questo messaggio proclamato da un profeta di Dio. Non siamo stati abbandonati a brancolare nel buio e nella disubbidienza. La verità è esposta con chiarezza e può essere perfettamente compresa da colui che vuole essere onesto agli occhi di Dio. La decima di tutte le nostre entrate appartiene al Signore. Egli chiede che gli sia restituita una parte dei nostri beni e dice: "Io vi permetto di utilizzare i miei beni dopo che avrete restituito la decima e presentato doni e offerte".

Dio vuole che la decima sia versata nelle sue casse. Questa parte deve essergli restituita fedelmente e onestamente. Inoltre reclama i nostri doni e le nostre offerte. Nessuno è obbligato a presentare al Signore le sue decime e le sue offerte. Ma con la stessa certezza con cui ci è stato presentato il messaggio di Dio, così Egli reclamerà ciò che gli è dovuto da ogni essere umano. Se gli uomini non sono fedeli nel pagamento di ciò che appartiene al Signore, se disprezzano la missione divina affidata ai suoi amministratori, essi non potranno godere a lungo dei beni che il Signore aveva loro affidato. (...)

Il Signore ha stabilito il compito di ognuno. I suoi servitori devono agire collaborando con lui. Gli uomini, se vogliono, possono rifiutare di mantenere i contatti con il Creatore; possono rifiutare di consacrarsi al suo servizio e far fruttare i propri talenti; possono astenersi dal praticare la temperanza e la rinuncia e possono dimenticare che il Signore ha rivendicato una parte di ciò che ha loro affidato. In questo modo risultano amministratori infedeli.

Un buon amministratore farà il possibile per servire Dio e si preoccuperà delle difficoltà della nostra società. Comprenderà che il messaggio della verità deve essere proclamato, non soltanto nel vicinato, ma anche nei paesi lontani. Quando gli uomini vivono con questo spirito, l'amore per la verità e la santificazione che ne scaturisce purificano il loro cuore dall'avarizia, dalla doppiezza e da qualsiasi tipo di disonestà. -- The Review and Herald, Supplemento, 1 dicembre 1896.

Un audace suggerimento

"Ho saputo, che fra l'altro, afferma che non bisogna pagare la decima". Fratello mio si tolga i calzari perché il terreno su cui cammina è sacro. Il Signore si è espresso chiaramente in merito al versamento della decima: "Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché vi sia del cibo nella mia casa..."

Recentemente, su questo soggetto, ho ricevuto un messaggio direttamente dal Signore che indica come gli Avventisti del 7° giorno ingannino Dio nelle decime e nelle offerte e mi è stato chiaramente rivelato che Malachia aveva descritto la situazione proprio come si presentava nella realtà. Un uomo come può quindi pretendere che il suggerimento di trattenere le decime e le offerte possa venire dal Signore? Fratello mio, lei è uscito dal sentiero della verità? Cerchi di ritornarvi al più presto. -- Testimonies to Ministers, 60.

Ingannare Dio

Avere il nome scritto sul registro di chiesa non significa essere un cristiano. Dovete deporre i vostri doni sull'altare dei sacrifici, collaborando con Dio secondo le vostre possibilità, affinché possa manifestare, tramite il vostro aiuto, tutta la bellezza della verità. Non trattenete nulla di quello che appartiene al Salvatore. È tutto suo. Non avreste nulla da offrire se non vi avesse dato tutto.

Se vi appropriate di ciò che appartiene a Dio significa che agite mossi dall'egoismo. L'idolatria è la concupiscenza. Gli uomini monopolizzano ciò che Dio ha prestato loro e se ne servono come se si trattasse di una loro proprietà esclusiva, per usarla come meglio desiderano. Quando riescono ad accumulare ricchezze pensano di poter accrescere la loro importanza agli occhi di Dio. Si tratta di un'insidia, un inganno di Satana. Che valore possono avere le apparenze esteriori? Cosa guadagnano gli uomini e le donne tramite l'orgoglio e la vanità? "E che gioverà egli a un uomo se, dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde poi l'anima sua? O che darà l'uomo in cambio dell'anima sua?" Matteo 16:26.

Le ricchezze terrene finiranno. Solo in Cristo possiamo ottenere ricchezze eterne. Il tesoro che ci è riservato non è sottoposto a nessun tipo di speculazioni. Avendo trovato Dio vi arricchite con la semplice contemplazione: "Le cose che occhio non ha vedute, che orecchio non ha udite e che non sono salite in cuor d'uomo, son quelle che Dio ha preparato per coloro che lo amano". 1 Corinzi 2:9. Rispondete alla domanda: "Come uso i talenti che mi ha affidato il Signore?" Queste parole possono forse applicarsi a voi: "Siete stati colpiti da una grande maledizione perché voi, tutto il popolo, mi frodate"? Malachia 3:9 (Tilc).

Viviamo in un'epoca di sacra e privilegiata attesa, un tempo durante il quale sarà deciso il nostro destino per la vita o per la morte. Voi che pretendete di essere figli di Dio versate le vostre decime. Presentate offerte generose e spontanee secondo quanto Dio vi ha accordato. Ricordate che il Signore vi ha affidato dei talenti che dovete far fruttare con cura. Ricordate inoltre che un amministratore fedele non si attribuisce nessun merito. La gloria e gli onori spettano al Signore. Nessun guadagno può essere realizzato se non si è prima investito un capitale. Il Signore l'ha anticipato: il successo si ottiene grazie a lui e a lui soltanto va attribuito il merito.

Se tutti coloro che conoscono la verità ubbidissero ai suoi insegnamenti! Come è possibile che uomini così vicini all'eternità siano diventati ciechi? Generalmente, fra gli avventisti, non mancano le possibilità economiche, ma molti non si assumono la responsabilità di collaborare con il Signore per la salvezza dell'umanità. Essi non dimostrano il grande interesse che Dio ha nei confronti dei peccatori e non colgono le occasioni che gli vengono offerte. La lebbra dell'egoismo si è diffusa nella chiesa. Il Signore Gesù Cristo la guarirà da questa terribile malattia se accetterà di essere guarita. Il rimedio si trova nel capitolo 58 del libro del profeta Isaia. -- The Review and Herald, 10 dicembre 1901.

Un grave gesto

È grave appropriarsi dei beni che appartengono al Signore, cioè derubarlo, perché in questo modo pervertiamo le nostre percezioni morali e perdiamo la nostra sensibilità. Come è sterile l'esperienza religiosa, offuscata l'intelligenza di chi non ama Dio di un amore puro e disinteressato e il suo prossimo come se stesso! (...)

Il gran giorno del giudizio rivelerà loro e a tutto l'universo il bene che avrebbero potuto fare se non avessero seguito le loro inclinazioni egoistiche e derubato Dio nelle decime e nelle offerte. Essi avrebbero potuto depositare le loro ricchezze nella banca celeste e conservarle in borse che non si deteriorano; al contrario le hanno sprecate spendendole per se stessi e per i loro figli, quasi temendo che il Signore volesse privarli del loro denaro e della loro importanza andando così verso la rovina eterna. Devono rendersi conto delle conseguenze che derivano dal derubare Dio. Il cattivo amministratore che non fa fruttare il denaro del suo padrone perde l'eredità del regno di Dio. -- The Review and Herald, 22 gennaio 1895.

Frodare Dio è il crimine più grande di cui l'uomo possa rendersi colpevole; eppure questo peccato è molto diffuso. -- The Review and Herald, 13 ottobre 1896.

Tutto il denaro sottratto vi accusa

Sottrarrete a Dio ciò che è suo? Volete frodare quella parte di fondi che il Signore reclama come sua? In questo caso state derubando Dio e ogni somma vi viene addebitata nei registri del cielo. -- The Review and Herald, 23 dicembre 1890.

Perché alcuni non ricevono le benedizioni divine?

Fratelli e sorelle affrettatevi a offrire al Signore una decima fedele e un'offerta di ringraziamento. Ve ne sono molti che non saranno benedetti fino a quando non avranno restituito la decima trattenuta. Dio vi aspetta per riscattare il passato. La protezione della legge divina si estende su ogni anima che gode delle benedizioni divine. Coloro che hanno trattenuto le decime facciano un conteggio accurato e restituiscano al Signore quanto hanno sottratto alla sua opera. Restituite tutto e presentate al Signore un'offerta di pace. "Cerchi pure la mia protezione e faccia la pace con me. Si faccia la pace con me". Isaia 27:5 (Tilc). Se riconoscerete di aver sbagliato, utilizzando male i beni affidati e pentendovi sinceramente, Egli perdonerà la vostra trasgressione. -- The Review and Herald, 10 dicembre 1901.

Il male penetra nella chiesa

Alcuni trascurano di educare i membri affinché facciano il loro dovere. Predicano quella parte della dottrina che non creerà opposizioni e non dispiace agli uditori. In questo modo non annunciano tutta la verità. I membri gradiscono la loro predicazione, ma manca un'autentica carica spirituale perché le esigenze di Dio non vengono soddisfatte. La sua chiesa infatti non è fedele nelle decime e nelle offerte. Questo modo di ingannare Dio, praticato sia dai ricchi sia dai poveri, offusca la sensibilità spirituale dei credenti. Il pastore, che non espone la verità nella sua totalità è sottoposto alla stessa condanna che grava sui membri perché ha trascurato le sue responsabilità. -- The Review and Herald, 8 aprile 1884.

Ogni atto egoistico viene registrato

Dio conosce l'avidità che si nasconde nel cuore di chi vuole ingannarlo. Egli conosce coloro che per egoismo trascurano di pagare le loro decime e di presentare le loro offerte. Così come esiste un libro dei ricordi, in cui vengono elencati tutti coloro che lo rispettano, esiste anche un elenco di tutti coloro che trattengono i beni che Dio aveva loro affidato perché fossero impiegati in vista della salvezza dell'umanità. -- The Review and Herald, 16 maggio 1893.

Una grave perdita per gli amministratori infedeli

La promessa fatta a coloro che onorano Dio tramite le loro ricchezze è annotata nella Parola di Dio. Se i figli di Dio avessero ubbidito fedelmente alle sue indicazioni, questa promessa si sarebbe adempiuta. Ma disprezzando le esigenze divine, che erano state chiaramente espresse, il Signore ha permesso loro di fare le proprie scelte e di raccoglierne i frutti. Colui che si appropria della parte che Dio aveva riservato per la sua opera dimostra di essere un amministratore infedele. Non perderà soltanto ciò che ha trattenuto indebitamente, ma anche ciò che gli apparteneva. -- The Review and Herald, 4 febbraio 1902.