Consigli sull' economato cristiano

Capitolo 18

Mettiamo il Signore alla prova

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"Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché vi sia del cibo nella mia casa, e mettetemi alla prova in questo, dice l'Eterno degli eserciti; e vedrete se non vi apro le cateratte del cielo e non riverso su voi tanta benedizione, che non vi sia più dove riporla". Malachia 3:10. Ubbidiremo a Dio e porteremo tutte le nostre decime e le nostre offerte affinché ci sia del cibo per soddisfare la richiesta di coloro che hanno fame del pane della vita? Oggi, che si sta concludendo un anno, Dio vi invita a metterlo alla prova, affinché in futuro i fondi per la sua opera siano abbondanti. (...)

Egli afferma che aprirà per noi le cateratte del cielo e spanderà su di noi abbondanti benedizioni. Si impegna nella sua Parola: "E, per amor vostro, io minaccerò l'insetto divoratore; ed Egli non distruggerà più i frutti del vostro suolo, e la vostra vigna non abortirà più nella campagna, dice l'Eterno degli eserciti". Malachia 3:11. Questo passo ci assicura che Dio ci benedirà a tal punto che avremo decime e offerte maggiori da presentare. "...Tornate a me, ed io tornerò a voi, dice l'Eterno degli eserciti". Malachia 3:7.

Fratelli adempirete tali condizioni? Vorrete offrire spontaneamente, con gioia e in abbondanza? Le missioni all'estero chiedono denaro all'America. Lo chiederanno invano? Anche le chiese del nostro paese hanno bisogno di molto denaro; esse sono state costruite con fede nelle varie regioni del paese. Saranno condannate a languire o a morire? Non vogliamo agire? Dio aiuti i suoi figli a fare il possibile!

Non si corre nessun rischio

Adempiendo alle richieste di Dio siamo completamente garantiti. Siate certi che Dio agirà come ha promesso. Fidiamoci della Parola di Dio. Desiderando accumulare ricchezze molti corrono grandi rischi; le realtà eterne vengono trascurate e i nobili principi sacrificati e in questo possono anche perdere tutto. Noi invece, rispondendo positivamente all'invito divino, non corriamo nessun rischio.

Dobbiamo credere alle promesse di Dio e nella semplicità della fede andare avanti sulla base della sua promessa, restituendogli ciò che gli appartiene. -- The Review and Herald, 18 dicembre 1888.

Una causa della povertà

Molti, che si professano cristiani, provvedono abbondantemente a se stessi, soddisfano tutte le loro esigenze, senza considerare le necessità dell'opera di Dio. Essi hanno pensato di guadagnare derubando Dio, trattenendo tutto o buona parte dei suoi doni come se tutto appartenesse a loro. Invece di ottenere un guadagno hanno subito una grave perdita. Il loro comportamento ha bloccato il costante flusso della misericordia e delle benedizioni divine. L'egoismo e l'avarizia hanno limitato moltissimo gli uomini. Se essi avessero riconosciuto completamente e liberamente le legittime esigenze di Dio e avessero soddisfatto le sue richieste, la sua benedizione si sarebbe manifestata con una maggiore produttività del suolo. I raccolti sarebbero stati più abbondanti e le necessità di tutti pienamente appagate. Più daremo, più riceveremo. -- The Review and Herald, 8 dicembre 1896.

Le promesse che accompagnano le leggi di Dio

Il dovere è il dovere e dovrebbe essere adempiuto solo per questo. Il Signore, però, conosce le nostre debolezze di esseri imperfetti e quindi accompagna le sue richieste con delle promesse. Egli invita i suoi figli a metterlo alla prova affermando che premierà la fedeltà con ricche benedizioni. Egli ci incoraggia a dare, promettendo che la ricompensa sarà proporzionata ai nostri doni. "Chi semina liberalmente mieterà altresì liberalmente". 2 Corinzi 9:6. Dio non dimentica il vostro lavoro e la vostra opera dettata dall'amore.

Dio è affettuoso e fedele nei nostri confronti! In Cristo Egli ci ha dato le più copiose benedizioni e per mezzo di lui ha apposto la sua firma sul contratto stipulato con noi. -- The Review and Herald, 3 dicembre 1901.