Consigli sull' economato cristiano

Capitolo 20

La risposta di una coscienza sensibile

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Nella chiesa di..., in seguito ad un programma speciale, c'è stato un deciso progresso nella spiritualità, nella sensibilità, nella carità e nell'attività. Erano stati presentati dei soggetti relativi al tema delle decime e delle offerte. (...)

Molti confessarono di non aver versato la decima per anni e noi sappiamo che Dio non può benedire coloro che lo derubano e che la chiesa deve subire le conseguenze degli errori dei suoi singoli membri.

Nei registri di chiesa vi sono molti nomi; se tutti dessero una decima onesta al Signore i fondi non mancherebbero. (...)

Quando venne presentato il peccato che consiste nel derubare Dio, i membri ricevettero una chiara visione dei loro doveri e dei loro privilegi in questo ambito. Un fratello confessò che per due anni non aveva dato la decima ed era disperato, però, avendo confessato il suo errore, cominciava a ritrovare la speranza. Domandò: "Che debbo fare?" Risposi: "Firma una dichiarazione e dalla al tesoriere della chiesa. Sarà una specie di accordo commerciale".

Gli parve una richiesta piuttosto strana; comunque si sedette e cominciò a scrivere: "Per quanto ricevuto, prometto di pagare..." Mi guardò come per dire: "Ma questa è la forma più adatta per scrivere una dichiarazione del genere al Signore?" "Certo".

Allora continuò: "Per quanto ricevuto... Non ho forse ricevuto le benedizioni di Dio giorno dopo giorno? Gli angeli non mi hanno protetto? Il Signore non mi ha forse benedetto spiritualmente e materialmente? Per quanto ricevuto prometto di pagare 571, 50 dollari al tesoriere della chiesa". Dopo aver fatto tutto quello che poteva fare si sentiva un uomo felice. Nel giro di pochi giorni versò al tesoriere l'intera decima e al momento opportuno fece un dono natalizio di 125 dollari.

Un altro fratello promise di donare 1.000 dollari impegnandosi a versarli entro poche settimane; un altro ancora promise 300 dollari. -- The Review and Herald, 19 febbraio 1889.

Anche la decima non versata appartiene a Dio

Molti, per diverso tempo, hanno trascurato di agire onestamente nei confronti del loro Creatore. Dimenticando di mettere da parte ogni settimana la decima, hanno lasciato che questo debito si accumulasse fino a diventare una somma considerevole e ora tergiversano per rimettere le cose a posto. Trattengono le decime e le utilizzano per i loro affari. Rifiutano di versare a Dio ciò che gli appartiene. -- The Review and Herald, 23 dicembre 1890.

Gli indifferenti e i disordinati sono invitati a riscattare la loro reputazione

Coloro che sono diventati trascurati e indifferenti ed hanno trattenuto le decime e le offerte, ricordino che stanno impedendo la diffusione della verità nelle regioni più lontane. Io sono stata invitata a lanciare un appello alla chiesa perché riconquisti la sua reputazione restituendo a Dio una decima fedele. -- Manoscritto 44, 1905.

Pagamento mediante un impegno scritto

Venerdì mattina ho parlato sul tema della decima. Questo argomento non è stato presentato alla chiesa come avrebbe dovuto esserlo e ha causato l'anno passato un forte calo delle decime. In questa assemblea l'argomento è stato accuratamente discusso in numerosi incontri. (...)

Un fratello, delegato della Tasmania, è venuto da me e mi ha detto: "Sono contento di averla sentita parlare a proposito della decima, oggi. Non sapevo che si trattasse di qualcosa di così importante. Non la trascurerò più". Egli sta calcolando l'ammontare della sua decima per gli ultimi vent'anni e dice che la pagherà interamente prima possibile perché non può permettere che questo furto nei confronti di Dio, registrato nei libri del cielo, gli venga attribuito nel giorno del giudizio.

Una sorella della chiesa di Melbourne portò 54 dollari di decima arretrata dicendo che non sapeva che fosse suo dovere darla. Molti, una volta compresa questa verità, confessarono di avere un debito con Dio ed espressero il desiderio di saldarlo al più presto. (...)

Suggerii loro di scrivere una nota e di consegnarla al tesoriere della chiesa, promettendo di versare l'intero importo della decima arretrata non appena avessero avuto il denaro sufficiente per farlo. Molti hanno accettato. Sono certa che l'anno prossimo non avremo problemi per mancanza di fondi. -- Manoscritto 4, 1893.

Dovremmo impallidire all'idea di trattenere la decima

Molti hanno perduto lo spirito di rinuncia e di sacrificio. Hanno investito il loro denaro in beni temporali. Alcuni uomini, particolarmente benedetti da Dio, sono stati messi alla prova per vedere come avrebbero risposto. Essi hanno trattenuto decime e offerte tanto che il loro debito con il Signore Dio degli eserciti è diventato talmente grande che essi impallidiscono all'idea di dovergli restituire ciò che gli appartiene, cioè una decima fedele e giusta. Fratelli miei, mentre ne avete ancora l'opportunità siate onesti con Dio! -- The General Conference Daily Bulletin, 28 febbraio 1893.

All'inizio del nuovo anno

Avete svolto il vostro compito di amministratori? Nell'arco dello scorso anno avete derubato Dio nelle decime e nelle offerte? Guardate i vostri granai colmi e le vostre cantine piene di buone cose donate dal Signore e chiedetevi se avete restituito all'Eterno quello che gli appartiene. Se lo avete derubato, affrettatevi a risarcire. Nella misura del possibile regolarizzate la vostra posizione e chiedete al Salvatore di perdonarvi. Non volete restituire al Signore ciò che gli appartiene prima che questo anno, con i suoi ricordi, passi all'eternità? -- The Review and Herald, 23 dicembre 1902.

Restituite chiedendo perdono

Ogni volta che trascurate di restituire al Signore ciò che è suo, pentitevi e restituite per sfuggire alla maledizione. (...) Quando avrete fatto il possibile, non trattenendo nulla di quanto appartiene al vostro Creatore, chiedetegli di fornirvi i mezzi che consentiranno la diffusione del messaggio divino al mondo intero. -- The Review and Herald, 20 gennaio 1885.

La fedeltà di Giacobbe

Giacobbe fece quel voto (Genesi 28:20-22) mentre la grazia divina ristorava la sua anima e la presenza di Dio lo incoraggiava. Dopo questa esperienza ebbe come tutti noi delle tentazioni, ma rimase fedele al suo voto e non pensò mai di sottrarsi all'impegno preso. Avrebbe potuto pensare, come fanno oggi gli uomini, che in fondo quella rivelazione era stata un sogno, che nel momento in cui egli aveva formulato il voto era in uno stato di eccitazione e quindi non era proprio il caso di tener fede all'impegno assunto. Giacobbe, però, non cedette a queste tentazioni.

Trascorsero lunghi anni prima che osasse ritornare al suo paese natìo ma, quando si decise, estinse scrupolosamente il suo debito nei confronti dell'Eterno. Diventato ricco offrì gran parte delle sue sostanze al Signore. Molti oggi falliscono là dove Giacobbe riuscì. Quelli che hanno ricevuto molto da Dio hanno la tendenza a trattenere ciò che posseggono, mentre dovrebbero dare una somma proporzionata a quello di cui dispongono. Giacobbe, infatti, non solo diede la decima di quanto possedeva, ma calcolò l'interesse della decima e restituì ciò che aveva goduto durante la sua permanenza in un paese pagano, quando non aveva potuto soddisfare il voto. Si trattava di una somma considerevole, ma Giacobbe non esitò: quello che aveva consacrato a Dio non gli apparteneva più.

La somma richiesta è in proporzione ai beni ricevuti. La quota che Dio richiede è in proporzione al capitale affidato. Se un cristiano possiede un certo capitale, Dio ha dei diritti nei suoi confronti. Egli non dovrà versare soltanto la sua decima, ma presenterà anche delle offerte. -- Testimonies for the Church 4:466, 467.

La preghiera non sostituisce la decima

La preghiera non modifica la volontà divina: ci mette in relazione con lui e non sostituisce il nostro dovere. Anche pregando frequentemente e con fervore, non potremo esimerci dal versare la decima. La preghiera, infatti, non cancella i nostri debiti con Dio. -- Messages to young people, 248.

Prima che sia troppo tardi

Il tempo di grazia sta per concludersi. Se oggi non servite fedelmente il Signore avete pensato che un giorno sentirete elencare le vostre infedeltà? Fra non molto dovrete rendere conto del vostro comportamento. Vi sarà chiesto: "Quanto devi dare al mio Signore?" Se avete rifiutato di agire onestamente nei confronti di Dio io vi esorto a pensarvi e a provvedere, se possibile, al risarcimento. Se ciò non potesse essere fatto, con umiltà e pentimento chiedete a Dio di perdonarvi, per amore di Cristo, il vostro grande debito.

Cominciate a comportarvi da veri cristiani. Non cercate delle scuse per giustificare di aver trascurato di dare al Signore ciò che era suo. Ora, mentre c'è ancora tempo per la misericordia, mentre non è ancora troppo tardi per riparare ai torti, "oggi se udite la sua voce, non indurate i vostri cuori". -- The Review and Herald, Supplemento, 1 dicembre 1896.