Consigli sull' economato cristiano

Capitolo 27

Nel giorno del giudizio

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Dio non obbliga nessuno ad amarlo e a ubbidire alla sua legge. Ha manifestato un amore immenso nei confronti dell'uomo nel piano della salvezza. Ha elargito i tesori della sua saggezza e il più prezioso dono celeste affinché sentissimo il desiderio di amarlo e cercassimo di vivere in armonia con la sua volontà. Se rifiutiamo un amore simile e gli impediamo di guidare la nostra vita, ci orienteremo verso la perdizione eterna.

Dio desidera la nostra collaborazione spontanea. Ci ha dotato di facoltà mentali, di capacità varie, di influsso e di beni, da utilizzare per il bene dell'umanità e per manifestare al mondo lo Spirito di Dio. Ci vengono offerte occasioni preziose e vantaggi; se li trascuriamo derubiamo gli altri, frodiamo le nostre anime e disonoriamo il nostro Creatore. Nel giorno del giudizio ci renderemo conto di tutte le occasioni e le possibilità mancate. I nostri interessi eterni dipendono dalla diligenza con la quale compiamo attualmente il nostro dovere, valorizzando i talenti che Dio ci ha affidato in vista della salvezza degli uomini. (...)

La nostra posizione e il nostro influsso per quanto importanti possano essere, non ci permetteranno di trovare delle scuse all'appropriazione indebita dei beni del Signore. I favori speciali che Dio ci accorda dovrebbero spingerci a offrire una collaborazione spontanea e sincera, ma molti di coloro che hanno ricevuto le benedizioni divine si dimostrano incuranti, diffidenti e dissoluti. Disonorano Dio ed esercitano un influsso deleterio che danneggia e distrugge quanti vengono in contatto con loro. Essi non cercano di lenire le sofferenze, non collaborano nell'opera di Dio, non si impegnano per fare giustizia all'innocente, difendere la vedova e l'orfano e per manifestare generosità e bontà. Al contrario opprimono i loro dipendenti, frodano i lavoratori, ingannano l'innocente, derubano la vedova e accumulano tesori macchiati del sangue degli oppressi. Dovranno render conto davanti al tribunale di Dio. Essi non fanno la volontà di Dio e quindi un giorno sentiranno l'ordine divino: "Non vi ho mai conosciuti. Andate via da me, gente malvagia!" Matteo 7:23 (Tilc). -- The Review and Herald, 14 febbraio 1888.

Rivelazioni sorprendenti

Nel giorno del giudizio verranno fatte delle rivelazioni straordinarie. Molte persone che si ritenevano cristiane non figureranno fra i figli di Dio perché sono stati degli egocentrici; hanno vissuto tutta la loro vita in funzione di loro stessi. Vivendo per i loro piaceri e per ammucchiare denaro hanno paralizzato e soffocato le facoltà che Dio aveva affidato loro. Non hanno agito onestamente nei confronti di Dio. La loro esistenza è stata tutta una serie di inganni e ora si lamentano nei confronti di Dio e nei confronti dei loro simili perché non ricevono né la riconoscenza né i favori a cui pensavano di aver diritto. La loro infedeltà sarà rivelata nel giorno in cui il Signore esaminerà la vita di ognuno. Ritornerà e stabilirà "...la differenza che v'è fra il giusto e l'empio, fra colui che serve Dio e colui che non lo serve". Malachia 3:18.

In quel giorno coloro che pensavano che Dio si sarebbe accontentato di offerte miserabili e di una collaborazione forzata saranno delusi. Dio non darà la sua approvazione all'opera di un uomo, che sia grande o piccolo, ricco o povero, che non sia stata compiuta sinceramente, fedelmente e unicamente in vista della gloria del Signore.

Coloro che già su questa terra appartenevano alla famiglia di Dio, che si sono impegnati per onorare il suo nome, si sono fatti un'esperienza che ne farà dei re e dei sacerdoti collaboratori di Dio; essi saranno trattati come gli amministratori fedeli. Verranno rivolte loro queste parole: "Bene, sei un servo bravo e fedele... Vieni a partecipare alla gioia del tuo Signore". (Matteo 25:21. -- The Review and Herald, 5 gennaio 1897.

Non basta soltanto credere, occorre agire

Quando il caso di ognuno sarà esaminato davanti a Dio, non verrà posta la domanda: "In che cosa hai creduto?" ma "Che cosa hai fatto?", "Hai messo in pratica la Parola di Dio?", "Hai vissuto per te stesso o ti sei interessato agli altri compiendo atti di generosità, bontà, amore, privilegiando il prossimo e sacrificandoti per il bene degli altri?"

Se il libro del cielo mostra che questo è stato il suo stile di vita, che il suo carattere ha manifestato dolcezza, spirito di sacrificio e bontà, riceverà la benedizione di Cristo: "Venite, voi che siete benedetti dal Padre mio; entrate nel regno che è stato preparato per voi fin dalla creazione del mondo". Matteo 25:34.

Il Cristo ha sofferto ed è stato ucciso per il nostro innato egoismo, per la nostra indifferenza nei confronti delle miserie e dei bisogni altrui. -- The Review and Herald, 13 luglio 1886.

Le promesse per il servitore fedele

Non è semplice seminare ovunque la Buona Novella. Sono necessarie offerte e doni continui. Al fedele amministratore delle sue ricchezze, Dio accorda il necessario, affinché disponga di tutto e possa "abbondare su di voi ogni grazia, affinché, avendo sempre in ogni cosa tutto quel che vi è necessario, abbondiate in ogni opera buona; siccome è scritto: Egli ha sparso, egli ha dato ai poveri, la sua giustizia dimora in eterno. Or colui che fornisce al seminatore la semenza, e il pane da mangiare, fornirà e moltiplicherà la semenza vostra e accrescerà i frutti della vostra giustizia". 2 Corinzi 9:9, 10. Il Signore ha cura del seme sparso a piene mani e dà al seminatore la possibilità di collaborare con lui. -- Testimonies for the Church 9:132.