Consigli sull' economato cristiano

Capitolo 35

Ciò che conta agli occhi di Dio

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Fra coloro che si professano figli di Dio ci sono uomini e donne che amano l'ambiente e le cose che li circondano e sono sviati dal loro influsso. Respingono tutto ciò che è di natura divina. La loro spiritualità è morta; sono diventati agenti di Satana e alimentano l'ingiustizia.

A questa categoria di persone si contrappongono gli uomini poveri ma onesti e laboriosi, pronti ad aiutare coloro che sono in difficoltà e che preferiscono sopportare l'ingiustizia piuttosto che manifestare l'avarizia e l'avidità del ricco. Essi pensano che una coscienza pura e dei buoni principi valgano più dell'oro. Sono disposti a fare tutto il bene possibile. Se qualche attività di beneficenza richiede il loro denaro e la loro collaborazione sono i primi ad accettare e spesso donano al di là delle loro possibilità rinunciando anche a cose utili per realizzare l'attività intrapresa.

Questi uomini dispongono forse di pochi mezzi, pensano di non avere molte capacità o saggezza, non esercitano forse un forte influsso, ma agli occhi di Dio hanno molto valore. Forse non vengono neanche considerati molto intelligenti, ma manifestano una saggezza superiore a quella di coloro che hanno uno spirito calcolatore e avido, quasi come la saggezza divina è superiore a quella umana; essi accumulano in cielo un tesoro incorruttibile che durerà per l'eternità. -- The Review and Herald, 19 dicembre 1899.

Come un profumo di odore soave

L'esperienza dimostra che la generosità viene espressa più frequentemente da coloro che dispongono di mezzi limitati piuttosto che dai ricchi. Molti di coloro che desiderano possedere dei capitali non sanno che avendoli correrebbero il rischio di perderli. Quando i talenti della ricchezza vengono affidati a persone avide di denaro, molto spesso accumulano o sprecano i beni del Signore fino a quando il Maestro dice a qualcuno: "Rendi conto della tua amministrazione, perché tu non puoi più essere mio fattore". Luca 16:2. Essi usano disonestamente ciò che appartiene ad altri come se fosse loro proprietà. Dio non è disposto ad affidare loro le ricchezze eterne. (...)

L'offerta dell'uomo povero, fatta con spirito di sacrificio e destinata alla proclamazione del messaggio della verità, è gradita a Dio. Rinunciando in favore degli altri si rafforza la propria sensibilità e ci si sente intimamente uniti al Redentore del mondo, che era ricco, ma si è fatto povero per noi, affinché fossimo arricchiti tramite la sua povertà.

Anche la più piccola somma, frutto della rinuncia e donata con gioia, ha più valore agli occhi di Dio delle offerte di coloro che possono versare migliaia di lire senza affrontare nessuna privazione. La povera vedova che ha messo i due spiccioli nel tesoro del Signore ha dimostrato amore, fede e misericordia. (...) La benedizione di Dio, frutto di questa offerta sincera, permetterà di realizzare grandi risultati.

Gli spiccioli della vedova sono come un ruscello che scorre nel tempo, allargandosi e approfondendosi durante il suo corso e contribuendo in modi diversi alla proclamazione della verità e al soccorso dei bisognosi. L'influsso di questo dono modesto ha interessato migliaia di cuori in tutte le epoche e in tutti i paesi. Ne sono scaturiti tantissimi doni che sono affluiti nelle casse del Signore provenienti da famiglie povere ma generose. Inoltre il suo esempio ha reso sensibili migliaia di persone egoiste e incredule, amanti degli agi, ma che comunque con i loro doni hanno contribuito ad aumentare il valore della sua offerta. -- The Signs of the Times, 15 novembre 1910.

I donatori saranno ricompensati anche se le loro offerte verranno utilizzate male

Alcune famiglie povere che hanno sperimentato e apprezzato l'influsso santificante della verità e che in questo modo hanno dimostrato la loro riconoscenza nei confronti di Dio, hanno pensato di dover e poter privarsi del necessario per presentare le loro offerte al Signore. Alcuni sono arrivati al punto di rinunciare ad abiti di cui avevano veramente bisogno. Altri hanno venduto l'unica mucca che possedevano per offrirne a Dio il ricavato. Con profonda sincerità e versando lacrime di gratitudine, perché potevano compiere questo gesto in favore della causa di Dio, si sono inchinati davanti al Signore con la loro offerta, invocando la benedizione divina e con il desiderio che essa venisse impiegata per trasmettere la conoscenza della verità agli uomini immersi nelle tenebre dell'errore.

I fondi consacrati con questo spirito non sono sempre stati utilizzati per i fini previsti dai generosi donatori. Uomini avidi ed egoisti, privi di spirito di sacrificio e di rinuncia, si sono dimostrati infedeli nella gestione di questo denaro, derubando il tesoro di Dio. La loro cattiva amministrazione ha provocato la dispersione e lo spreco di quel denaro che era stato consacrato a Dio con preghiere e lacrime. (...)

Comunque anche se questi fondi sono stati utilizzati male e non hanno contribuito a realizzare lo scopo previsto dai donatori, cioè la gloria di Dio e la salvezza degli uomini, coloro che li hanno offerti sinceramente, non perderanno la loro ricompensa. -- Testimonies for the Church 2:518, 519.

Il loro peso sulle bilance celesti

Sulle bilance celesti le offerte dei poveri non vengono valutate in base all'entità del dono, ma secondo l'amore che ha spinto a compiere quel gesto. Le promesse di Gesù si adempiranno per il povero che ha donato soltanto una piccola somma, ma con gioia, e anche per il ricco che ha offerto il superfluo. Il povero ha fatto un vero sacrificio mentre il ricco ha dato senza risentire della privazione. Ecco perché l'offerta del povero ha un carattere sacro che quella del ricco non ha. Dio ha predisposto un piano di offerte sistematiche per il bene dell'uomo e questo piano è sempre valido. Se i figli di Dio lo seguiranno diventeranno efficienti collaboratori nella sua opera. -- Testimonies for the Church 3:398, 399.