Consigli sull' economato cristiano

Capitolo 44

Inutili professioni di fede

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La Bibbia descrive un'ampia categoria di persone che fanno professione di fede senza agire coerentemente. Molti pur affermando di credere in Dio, lo rinnegano con le loro opere. Il loro attaccamento a case e terreni, li designa come idolatri e apostati. Ogni forma di egoismo è avidità e quindi idolatria. Molti, che sono iscritti nei registri di chiesa, come credenti in Dio e nella Bibbia, in realtà adorano quei beni che il Signore aveva affidato loro in quanto suoi amministratori. Essi non si inchineranno realmente davanti ai tesori terreni ma ne dipenderanno come se fossero il loro dio. Essi sono adoratori di "Mammona" e manifestano per le ricchezze terrene quel rispetto che spetta solo al Creatore. Colui che vede e conosce tutto considera la falsità della loro professione di fede. Dio viene escluso dalla vita di un cristiano che accorda ampio spazio agli interessi terreni: il denaro è il suo Dio. In realtà questi beni appartengono all'Eterno ma egli rifiuta di amministrarli in favore del prossimo. Se fossero utilizzati secondo il piano di Dio potremmo vedere realizzarsi tante buone opere e migliaia di uomini convertiti lodare e ringraziare per il bene ricevuto.

Il nostro denaro deve essere utilizzato per lo sviluppo dell'opera di Dio, per la salvezza di coloro che erano vittime dei loro errori, dei loro peccati, per presentare a coloro che si sono separati da Dio l'amore rigeneratore di Cristo. Troppo spesso il denaro viene utilizzato per scopi egoistici. Invece di essere un mezzo per annunciare agli uomini il piano della salvezza di Dio e di Cristo, suscitando così lode e gratitudine nei confronti del nostro Benefattore, viene utilizzato per acquisire dei beni che contribuiscono a sminuire la gloria di Dio, a offuscare la visione del cielo. A causa del cattivo uso del denaro, il nostro mondo è stato invaso dal male e lo spirito è diventato insensibile all'influsso del Redentore.

Dio afferma: "Mio è l'oro, mio l'argento". 1 Re 20:3. Egli fa un bilancio esatto della vita e del comportamento di ogni figlio o figlia di Adamo e sa come sono stati utilizzati i suoi beni. Uomini e donne possono dire: "Noi non siamo cristiani, non professiamo di servire Dio". Questo li rende forse meno colpevoli? I mezzi e le risorse del Signore vengono sprecati in attività che mirano a soddisfare i loro interessi egoistici.

Mi rivolgo a coloro che non conoscono Dio e che forse leggono queste righe perché grazie alla provvidenza divina esse sono cadute sotto il loro sguardo: "Come utilizzate i beni che il Signore vi ha affidato? Che cosa fate delle doti fisiche e mentali che Egli vi ha date? Siete in grado di conservare da soli il vostro organismo in buona salute?"

Se Dio pronunciasse soltanto una parola per dire che dovete morire, sarete immediatamente immersi nel sonno della morte. Giorno dopo giorno, ora per ora, minuto dopo minuto, Dio opera con la sua potenza infinita per guidare la vostra esistenza. È lui che col suo alito vitale vi mantiene in vita. Se Dio trascurasse l'uomo, come l'uomo trascura Dio, che ne sarebbe del genere umano?

Il grande Medico si interessa dell'opera delle sue mani. Egli avverte gli uomini del pericolo di chiudere la porta del cuore al Salvatore dicendo: "...Non ho affatto piacere nel veder morire un uomo malvagio, desidero invece vederlo cambiare atteggiamento e vivere. Smettete di agire in modo malvagio, cambiate vita. Perché volete morire?" Ezechiele 33:11 (Tilc). -- The Review and Herald, 23 maggio 1907.

Aver diritto alle ricchezze celesti

Verrà il giorno in cui "...gli uomini getteranno ai topi e ai pipistrelli gl'idoli d'argento e gl'idoli d'oro, che s'eran fatti per adorarli; ed entreranno nelle fessure delle rocce e nei crepacci delle rupi per sottrarsi al terrore dell'Eterno e allo splendore della sua maestà quand'Ei si leverà per far tremare la terra". Isaia 2:20, 21. Le ricchezze terrene saranno inutili nel giorno del giudizio, perché la vittoria sarà ottenuta grazie alla fede e all'ubbidienza.

Dobbiamo manifestare tutta la nostra fede; dobbiamo abituarci a parlarne e prepararci in vista dell'eternità. Quali intensi sforzi fanno gli uomini per ottenere il diritto di proprietà del loro pezzo di terra! Il proprietario non è soddisfatto fino a quando non è in possesso di una documentazione legale e non ha la certezza che il suo diritto sia giuridicamente perfetto. L'apostolo Pietro esorta i seguaci di Cristo a rendere sicura la loro vocazione ed elezione. Non ci devono essere errori, né difetti nel titolo che attesta il vostro diritto all'immortalità. Il Salvatore dice: "Beati quelli che lavano i loro abiti nel sangue dell'Agnello: essi potranno cogliere i frutti dell'albero che dà la vita e potranno entrare nella città di Dio attraverso le sue porte". Apocalisse 22:14 (Tilc). -- The Review and Herald, 30 aprile 1889.

Disprezzare le ricchezze eterne

Il Signore ha pietà di coloro che si lasciano assillare dalle attività domestiche e dalle preoccupazioni economiche. Essi sono assorbiti da vari impegni e trascurano la sola cosa essenziale: "Ma cercate prima il regno e la giustizia di Dio e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte". Matteo 6:33. Ciò significa: distaccatevi dalle preoccupazioni terrene e rivolgete la vostra attenzione su quelle eterne. Utilizzate le vostre energie migliori per poter acquisire tutto ciò a cui Dio attribuisce valore. Cristo ha dato la sua vita per permettervi di ottenerle. Il suo sacrificio ha spalancato davanti a voi le porte del cielo. Accumulate le vostre ricchezze accanto al trono di Dio, utilizzando i capitali che vi ha affidato per adempiere l'opera che desidera veder realizzata: rivolgersi a tutti gli uomini per far loro conoscere la verità. Quest'opera garantirà le ricchezze eterne. (...)

Quando pensiamo al grande dono di Dio per la redenzione del mondo e consideriamo le nostre offerte, non osiamo fare paragoni. Tutto quello che potremmo aspettarci dall'intero universo non può essere paragonato con quel dono "unico". Un amore incommensurabile è stato espresso quando colui che era uguale al Padre venne su questa terra per pagare il prezzo del riscatto delle anime umane e offrire loro la vita eterna.

Coloro che professano il nome di Cristo non provano nessuna attrazione per il Redentore del mondo e rimanendo indifferenti al privilegio di conoscere la verità e la giustizia trascurano le ricchezze celesti per legarsi a quelle terrene.

"E questo è il motivo della loro condanna: che la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché fanno il male. Chi fa il male odia la luce e ne sta lontano perché la luce non faccia conoscere le sue opere a tutti. Invece chi ubbidisce alla verità viene verso la luce, perché la luce faccia vedere a tutti che le sue opere sono compiute con l'aiuto di Dio". Giovanni 3:19-21 (Tilc).

Questo messaggio evangelico è uno dei più preziosi del Nuovo Testamento. Quando è accettato produce nelle vite di coloro che lo ricevono il desiderio di compiere opere il cui valore supera quello dell'oro e dei diamanti. Esso ha il potere di dare gioia e consolazione nella vita ter rena per poi accordare al credente la vita eterna. Possa il nostro spirito illuminato dalla grazia, comprenderne il vero significato! Il Padre ci dice: "Vi offrirò delle ricchezze molto più preziose di qualsiasi possedimento terreno, un tesoro che vi renderà ricchi e felici per l'eternità". -- The Review and Herald, 5 maggio 1908.

Privi di valore e di utilità

Gesù dice: "Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a se stesso e prenda la sua croce e mi segua". Matteo 16:24. Coloro che indossano l'abito delle nozze, la veste della giustizia di Cristo, non discuteranno se prendere o meno la croce e seguire l'esempio del Salvatore. Ubbidiranno al suo invito spontaneamente e con gioia. Molti uomini stanno morendo senza aver conosciuto Cristo. Come sono vani tutti gli sforzi per conquistare potere e ricchezze. Come sono inutili le prospettive che Satana può offrire, che l'egoismo e l'ambizione possono presentare rispetto alle lezioni che Cristo ci ha lasciato nella sua Parola! Come sono prive di valore le prospettive terrene rispetto a quelle offerte dal nostro Padre celeste! -- The Review and Herald, 19 settembre 1899.

Dio provvederà

Gli uomini dovrebbero rendersi conto che nessun dono della provvidenza è offerto inutilmente e che l'avidità e l'avarizia devono essere vinte. Queste tendenze conducono alla disonestà che Dio condanna. I cristiani non dovrebbero lasciarsi turbare dall'ansietà per le necessità della vita. Se essi amano Dio, gli ubbidiscono e si impegnano attivamente, Egli sopperirà alle loro necessità. Anche dovendosi guadagnare il pane con il sudore della fronte, non dovete mancare di fiducia in Dio perché è previsto nel suo piano che le vostre esigenze vengano soddisfatte giorno per giorno.

Questo consiglio di Cristo costituisce un rimprovero alle ansietà, alle perplessità e ai dubbi di un cuore privo di fede. Nessuno, per quanti sforzi possa fare, può aggiungere un centimetro alla propria statura. Non è meno irragionevole lasciarsi turbare dal pensiero del domani e dalle sue necessità. Fate il vostro dovere e confidate in Dio perché Egli sa di cosa avete bisogno. -- The Review and Herald, 18 settembre 1888.