Consigli sull' economato cristiano

Capitolo 49

Impedire che l'opera di Dio venga criticata

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La religione che professate stabilisce come vostro dovere quello di ripartire il vostro tempo fra i sei giorni lavorativi e la frequenza alle riunioni della chiesa il sabato. Non siete diligenti. Lasciate che scorrano le ore, i giorni e anche le settimane senza far nulla. Il miglior sermone che potreste predicare al mondo sarebbe quello di mostrare una riforma decisiva nella vostra vita e provvedere ai bisogni della vostra famiglia. Paolo disse: "Se poi qualcuno non si prende cura dei suoi parenti, specialmente di quelli della sua famiglia, costui ha già tradito la sua fede ed è peggiore di uno che non crede". 1 Timoteo 5:8 (Tilc).

La chiesa verrà criticata se per un certo tempo, lasciandosi andare all'indolenza, vi ritroverete obbligati a contrarre dei debiti per nutrire la vostra famiglia. Non siete sempre così onesti da pagare scrupolosamente questi debiti e allora cambiate residenza. In questo modo ingannate il prossimo. La nostra società si aspetta che coloro che si definiscono cristiani manifestino una profonda integrità. Un uomo che non si preoccupa di pagare i propri debiti rischia di indurre gli altri a considerare la nostra denominazione indegna di ricevere fiducia.

"Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro". Matteo 7:12. Questo principio riguarda sia coloro che lavorano direttamente, sia coloro che offrono. Dio vi ha dato energie e capacità, ma voi non le avete utilizzate. La vostra forza è sufficiente per provvedere abbondantemente ai bisogni della vostra famiglia. Se fosse necessario, alzatevi al mattino quando le stelle brillano ancora.

Fate un programma per realizzare un certo obiettivo e poi passate all'azione. Adempite ognuno dei vostri obblighi salvo che la malattia non ve lo impedisca. Sarebbe meglio privarsi del cibo e del sonno piuttosto che non restituire agli altri ciò che dovete loro. -- Testimonies for the Church 5:179, 180.

Cosa richiede l'ottavo comandamento

L'ottavo comandamento proibisce il sequestro di persona, la schiavitù, il furto, la rapina e le guerre di conquista. Esige una scrupolosa onestà nelle piccole cose della vita; proibisce le frodi commerciali ed esige il pagamento dei debiti e dei giusti salari. Insegna che ogni atto che mira a trarre vantaggio dall'ignoranza, dalla debolezza o dall'infelicità altrui è annotato nei registri celesti come un reato. -- Patriarchs and Prophets, 309.

Uno degli inganni di Satana

Ognuno deve saper risparmiare. Nessun collaboratore di Dio dovrebbe contrarre dei debiti. (...) Quando qualcuno si indebita volontariamente si troverà invischiato in una delle tentazioni di Satana. -- The Colporteur Evangelist, 67.

L'indebolimento della fede provoca lo scoraggiamento

Caro fratello, Mi dispiace che lei si trovi in una simile situazione, cioè in difficoltà per il suo debito. Molti sono preoccupati e infelici a causa delle loro condizioni economiche. (...)

Il Signore partecipa alle sue difficoltà. Egli desidera accordarle la consolazione dello Spirito Santo affinché possa sentirsi sollevato dalla sua presenza e dal suo amore. Queste esperienze potranno risultare preziose se non tarderà a prenderne in considerazione i risultati. Non dovrebbe permettersi di vivere con una situazione economica difficile, aggravato dai debiti, perché la sua fede ne risulterà indebolita e ciò provocherà in lei scoraggiamento, e solo il pensiero di simili preoccupazioni potrà incidere sul suo sistema nervoso. Deve cercare di limitare le sue spese e impegnarsi a correggere i suoi difetti di carattere. Può e deve fare degli sforzi ben precisi per dominare la sua propensione a spendere più che a guadagnare. -- Lettera 48, 1888.

Un'abitudine negativa

L'abitudine di prendere denaro in prestito, per sopperire a necessità urgenti, senza programmare come restituirlo, ha effetti negativi. Il Signore desidera che i credenti adottino simili abitudini. Dovrebbero accettare di trovarsi in difficoltà piuttosto che fare una scelta disonesta. Nessuno può ricorrere alla prevaricazione o alla disonestà amministrando i beni del Signore senza sentirsi colpevole. Tutti coloro che agiscono in questo modo rinnegano Cristo, pur professando di osservare e insegnare i comandamenti di Dio. Essi non difendono i principi della legge di Dio. Se coloro che conoscono il messaggio della verità non trasformano il loro carattere grazie al suo influsso santificante saranno responsabili della propria sconfitta e di quella di altri. Non rappresenteranno degnamente la verità, provocando critiche e disonorando Cristo che è verità. -- Manoscritto 168, 1898.