Consigli sull' economato cristiano

Capitolo 51

Pagare i debiti contratti per i luoghi di culto

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Mi rallegro con voi per la vostra decisione di pagare tutti i debiti relativi ai vostri luoghi di culto. Si sarebbe potuta risparmiare un'ingente somma se ogni anno ci si fosse impegnati in questa direzione. Non c'è ragione perché i nostri luoghi di culto continuino, anno dopo anno, a sopportare il peso dei debiti. Se ogni membro di chiesa compie il suo dovere con spirito di rinuncia e sacrificio in favore del Signore, a cui appartiene per diritto di riscatto, affinché la sua chiesa venga alleggerita dai debiti, onorerà Dio.

Le grandi istituzioni, che sono strumenti a disposizione di Dio, non devono indebitarsi. Ogni anno ingenti somme sono spese per gli interessi dei debiti. Se questo denaro fosse utilizzato per estinguere il debito, non sarebbe necessario impegnare somme considerevoli per pagare gli interessi. L'abitudine di contrarre debiti è veramente negativa. Come sarebbe preferibile, tramite sforzi costanti, procurarsi il denaro necessario per la costruzione affinché il luogo di culto possa essere inaugurato senza nessun tipo di debiti. Quando costruiamo una chiesa vogliamo impegnarci con perseveranza per offrire a Dio, il giorno della consacrazione, un luogo di culto libero da ogni debito? (...)

Il Signore mi ha mostrato che le nostre chiese in Australia e Nuova Zelanda non devono essere oberate dai debiti. Il debito provoca trascuratezza per le cose sacre perché motivazioni personali ed egoistiche hanno la preminenza e assorbono tutti gli interessi. (...) La chiesa di Dio deve ricevere i nostri onori e tutto il resto deve essere considerato in secondo piano. Le nostre idee devono essere elevate, nobilitate e santificate. La mondanità e l'avidità sono state tollerate dai genitori nei figli, nella famiglia e fra gli amici. Il denaro è stato utilizzato per fini e in momenti in cui non serviva per onorare Dio, e creava un danno reale. Sono stati fatti doni a figli, genitori e amici mentre le offerte, destinate per scopi che Dio poteva gradire, sono state ridotte in entità e frequenza. (...)

Ipoteche sui luoghi di culto

Le domande che si deve porre ogni cristiano sono queste: provo un profondo amore per Gesù? Amo la sua casa? (...) Il mio amore per Dio e per il mio Redentore è sufficientemente forte da spingermi alla rinuncia? Quando sono tentato di esaudire i miei desideri e dedicarmi a distrazioni egoistiche riesco a dire "Non spenderò nulla per me stesso fino a quando la casa di Dio è ipotecata o è costruita grazie ai debiti"? Il Cristo non deve essere l'oggetto delle mie maggiori preoccupazioni? Non deve esigere questo segno del nostro rispetto e della nostra lealtà?

Tutto ciò deve motivare la nostra vita affettiva nella famiglia e nella chiesa. Se lo spirito, la mente, le energie sono interamente consacrate a Dio, se tutta la nostra affettività è concentrata su di lui, Dio avrà il primo posto. Vi rende rete conto cosa significa collaborare con Gesù in un'opera sacra. L'edificio costruito come luogo di culto non poggerà sui debiti. Una realtà simile significherebbe quasi rinnegare la vostra fede. -- Lettera 52, 1897.

I debiti relativi ai luoghi di culto disonorano Dio

Lasciare che le nostre chiese siano sopraffatte dai debiti equivale a disonorare Dio. Una simile prassi non deve essere considerata accettabile. Implica una cattiva amministrazione e disonora il Dio del cielo. Leggete e studiate, pregando, il quarto capitolo del libro di Zaccaria; poi leggete il primo capitolo del libro di Aggeo e verificate se il suo contenuto non si applichi al vostro caso. Mentre pensate molto a voi stessi e ai vostri interessi trascurate di rendervi conto della realtà e continuate a costruire; oppure avete costruito con del denaro preso in prestito e non avete fatto nulla per pagare i debiti relativi ai vostri luoghi di culto. Volete sapere esattamente qual è il vostro dovere? Gli anni passano e ci si sacrifica ben poco per diminuire i debiti. Gli interessi assorbono tutto il denaro che dovrebbe essere usato per pagare il capitale.

Perché non estinguere i debiti?

Dio accusa i membri di chiesa di essere pigri. Egli non vuole che le cose sacre vengano trascurate e lasciate andare in rovina. Se ogni chiesa si sacrificasse le cose cambierebbero. "Mio è l'argento e mio è l'oro, dice l'Eterno degli Eserciti". Aggeo 2:8.

Quando quest'oro e questo argento vengono utilizzati per fini egoistici, per soddisfare le proprie ambizioni, l'orgoglio o i desideri, Dio è disonorato.

Degli uomini a cui erano state affidate delle responsabilità non si rendono conto che la realtà attuale è frutto della loro trascuratezza?

Quando i membri di chiesa si preoccupano di abbellire le loro case utilizzando il denaro che appartiene a Dio (...) per scopi egoistici, mentre i fondi utilizzati dovevano servire a mantenere la casa di Dio nel miglior stato possibile e nessuna somma doveva essere prelevata per le spese correnti, essi non potranno essere benedetti.

Ho ricevuto un messaggio dal Signore: le chiese devono risvegliarsi dal loro torpore e riflettere. "Mio è l'argento e mio è l'oro, dice l'Eterno degli eserciti". Aggeo 2:8.

In quante famiglie utilizziamo l'argento e l'oro che appartengono a Dio per scopi egoistici senza far nulla per ridurre il debito della chiesa? Le chiese sono sommerse dai debiti non perché non possano pagarli, ma a causa dell'egoismo dei membri. Una tale trascuratezza disonora Dio e se le vostre entrate ne risultano limitate, conoscete qual è la causa. Se mettete il Signore al primo posto e comprendete che i debiti che gravano sulla sua chiesa lo disonorano, Egli vi benedirà. -- Manoscritto 116, 1897.

Sono necessari consigli e collaborazione

Caro fratello, in ogni iniziativa che adotta deve essere convinto che la strada intrapresa non le permette di agire secondo il suo punto di vista, ma secondo il consiglio proposto dai fratelli. Non ha avuto successo nel suo lavoro perché ha dimostrato uno spirito di eccessiva indipendenza. (...) Può chiedere in prestito del denaro, ma si è consultato con gli altri fratelli per elaborare i suoi progetti? Si è unito a loro per andare nella stessa direzione? (...) I punti di vista e i giudizi di un solo uomo non dovrebbero essere mai applicati unilateralmente se si tratta di costruire un luogo di culto. Ogni membro di chiesa che ha una responsabilità deve essere coinvolto in quest'opera e non spetta a un pastore assumersi personalmente una simile responsabilità. (...) Deve imparare a tenere in considerazione il punto di vista dei suoi fratelli e non impegnarsi senza il loro parere, consiglio o collaborazione. -- Lettera 49, 1900.

Una rilassatezza insostenibile

Mi è stato mostrato che molte chiese si incamminano in una direzione pericolosa contraendo e compiacendosi dei prestiti. In certi casi sono indebitati costantemente e devono pagare continuamente interessi. Simili casi non dovrebbero verificarsi perché non c'è motivo che sussistano. La situazione si presenterebbe diversamente se dimostrassero maggiore saggezza, tatto e zelo per il Maestro, come Dio esige da ogni suo collaboratore. I debiti verrebbero pagati. Lo spirito di rinuncia e di sacrificio opererebbe dei miracoli per la crescita spirituale della chiesa. Ognuno faccia qualcosa. Ogni fedele senta il desiderio di compiere il suo dovere.

Non è assolutamente necessario che il comitato e la chiesa di .... siano aggravati dai debiti così come lo sono attualmente. Questa è la prova di un'amministrazione incauta. Dio ci esorta a sperimentare lo spirito di rinuncia. Egli chiede delle offerte a coloro che possono farne, anche i membri poveri sono in grado di collaborare. Quando si manifesta la volontà di agire, Dio indica delle possibilità. Il Signore non approva un'amministrazione aggravata dai debiti.

Lo spirito di rinuncia permetterà a coloro che non si sono impegnati nel passato di fare qualcosa e di dimostrare che credono agli insegnamenti della Parola e alla verità per il nostro tempo. Tutti, giovani e anziani, genitori e figli devono manifestare la loro fede tramite le loro opere. La fede è resa perfetta dalle opere. Noi viviamo le ultime fasi della storia di questo mondo, ma soltanto pochi se ne rendono conto, perché l'attaccamento alle realtà terrene è venuto a interporsi fra Dio e lo spirito. -- Lettera 81, 1897.

Costruzione della chiesa e della scuola di avondale

In alcuni momenti è possibile realizzare degli obiettivi tramite sforzi precisi, rapidi e costanti. La data di apertura della nostra scuola era stata fissata, ma i nostri fratelli in tutto il paese avevano bisogno che venisse loro ricordata.

Avevano atteso da molto tempo questo momento e ora avevano perso un po' di speranze. Rimaneva ancora molto da fare prima che fosse conclusa la costruzione, i fondi disponibili erano finiti e quindi i responsabili della costruzione dichiararono che i lavori non sarebbero stati completati per la data fissata. Noi rispondemmo che il momento previsto doveva essere rispettato: l'anno scolastico doveva iniziare. Abbiamo presentato il problema alla chiesa rivolgendo un appello ai volontari. Trenta uomini e donne offrirono la loro collaborazione e anche non disponendo di molto tempo, si misero al lavoro giorno e notte fino a quando la costruzione non fu terminata, pulita e arredata, pronta per essere utilizzata nel giorno fissato per l'apertura.

La fede e la lealtà dei membri di chiesa furono sottoposti a una nuova prova quando arrivò il momento di costruire il luogo di culto. Ci riunimmo in comitato per risolvere questo problema. La via da percorrere era piena di difficoltà. Alcuni dissero: "Costruite subito un piccolo edificio e quando avremo altro denaro lo ingrandiremo perché per ora non possiamo permetterci di impegnarci di più". Altri dissero: "Aspettiamo fino a quando non avremo il denaro sufficiente per costruire un edificio adatto". Pensavamo di adottare questa posizione, ma durante la notte la parola del Signore mi fu rivolta in questi termini: "Iniziate a costruire immediatamente".

Decidemmo quindi di metterci al lavoro e con fede iniziammo le fondamenta. La notte seguente, ricevemmo dal Sud Africa un assegno di duecento sterline. Si trattava di un dono del fratello e della sorella Lindsay, di Città del Capo, per aiutarci nella costruzione di questo luogo di culto.

La nostra fede era stata messa alla prova, avevamo deciso di iniziare il lavoro ed ecco che il Signore ci affidava una considerevole offerta per permetterci di iniziare. Grazie a questo incoraggiamento il lavoro poteva iniziare seriamente. Il comitato della scuola offrì il terreno e un dono di cento sterline. L'Unione ne inviò duecento e i membri di chiesa offrirono secondo le proprie possibilità. Alcuni amici non avventisti ci aiutarono, i costruttori offrirono una parte del loro tempo e ciò valeva quanto il denaro.

In questo modo il progetto fu realizzato e ora abbiamo un bel luogo di culto con quattrocento posti. Ringraziamo il Signore per questa chiesa in cui possiamo adorarlo. Egli conosce tutte le peripezie che abbiamo affrontato. Quando si presentavano delle difficoltà il fratello Haskell, che dirigeva i lavori, riuniva gli operai e insieme invocavano la benedizione del Signore sulle loro persone e sull'opera da compiere. Il Signore esaudì le loro preghiere e la chiesa fu terminata in sette settimane. -- The Review and Herald, 1 novembre 1898.