Consigli sull' economato cristiano

Capitolo 61

Un contratto con Dio

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Quando, in presenza dei nostri fratelli, abbiamo preso un impegno verbale o scritto di donare una certa somma, essi diventano testimoni di un contratto che abbiamo stipulato con Dio. Non abbiamo preso un impegno con una persona qualsiasi ma con il Signore ed è vincolante come se avessimo firmato una cambiale al nostro vicino. Nessun vincolo legale è più importante per il cristiano di quello che ha contratto con Dio.

Coloro che si impegnano nei confronti dei loro simili non pensano solitamente di potersi esimere da tale obbligo. Una promessa fatta a Dio, da cui scaturiranno le sue preziose benedizioni, è di un'importanza ancora maggiore. Perché dovremmo cercare di liberarcene? L'uomo sarà tentato di considerare che la sua promessa non è obbligatoria perché si è impegnato nei confronti di Dio? Il suo impegno sarà forse meno valido solo perché non può essere impugnato davanti a un tribunale terreno? Colui che pretende di essere salvato dal meraviglioso sacrificio di Cristo deruberà Dio? Le sue promesse e le sue azioni non sono forse pesate sulla bilancia della giustizia del tribunale celeste?

Ognuno di noi ha un carico pendente presso questo tribunale. Il nostro comportamento deporrà contro di noi? Il peccato di Anania e Saffira è stato particolarmente grave. Trattenendo una parte del prezzo del loro campo, hanno mentito allo Spirito Santo. Chiunque commetta un peccato simile è ugualmente colpevole.

Quando gli uomini sono influenzati dallo Spirito di Dio, sono più sensibili alle sue sollecitazioni e si impegnano a sacrificarsi per l'opera di Dio. Quando lo Spirito di Dio agisce potentemente sull'intelligenza, i sentimenti vengono sopraffatti. L'egoismo influenza parzialmente il cuore e nasce il desiderio di imitare il modello divino, Gesù Cristo, rinunciando a se stessi e agendo con generosità. L'egoismo innato dell'uomo si trasforma in profondo interesse nei confronti del peccatore ed egli pronuncia dei voti come Abramo e Giacobbe. Gli angeli ne sono i testimoni. L'amore per Dio e per il prossimo trionfa sull'egoismo e sulle passioni. Questo accade soprattutto quando il pastore espone, con l'aiuto dello Spirito e la potenza di Dio, il piano della redenzione concepito dal Re dei cieli e realizzato con il sacrificio della croce. I seguenti brani biblici illustrano come il Signore considera i voti:

"In seguito Mosè comunicò ai capi delle tribù d'Israele queste altre prescrizioni del Signore: "Quando un uomo promette di offrire qualcosa al Signore, oppure si impegna con un giuramento a qualche rinunzia, non dovrà mancare alla parola data, ma sarà fedele fino in fondo alla promessa fatta"." Numeri 30:1, 2 (Tilc).

"Meglio è per te non far voti, che farne e poi non adempierli". Ecclesiaste 5:5.

"Entrerò nel tuo tempio per il sacrificio, ti offrirò quel che ti ho promesso quando nel tempo d'angoscia le mie labbra pronunziarono un voto". Salmi 66:13, 14 (Tilc).

"È pericoloso per l'uomo prender leggermente un impegno sacro, e non riflettere che dopo aver fatto un voto". Proverbi 20:25.

"Quando prometterete con un voto di offrire qualcosa al Signore, vostro Dio, adempite presto la promessa fatta. Se ritardate, commettete un peccato e, di sicuro, il Signore ve ne chiederà conto. Se non farete un voto, non commetterete nessun peccato. Eseguite fedelmente i voti che pronunziate, e mantenete con generosità quel che promettete al Signore, vostro Dio". Deuteronomio 23:22-24 (Tilc).

"Fate voti all'Eterno, all'Iddio vostro, e adempiteli; tutti quelli che gli stanno attorno, portin doni al Tremendo". Salmi 76:12.

"Ma voi mi disonorate, quando dite che il mio altare non è degno di rispetto e quando su di esso offrite quei cibi che voi disprezzate. Inoltre dite: "Che noia!" Non avete che disprezzo per il Signore dell'universo. Mi offrite animali rubati, zoppi o malati. Come potete allora pensare che io accetti tali offerte? Maledetto sia l'imbroglione che mi sacrifica una bestia malata, mentre nel suo gregge ha un animale sano che aveva promesso di offrirmi. Io sono un re grande, e tutte le nazioni temono me, il Signore dell'universo". Malachia 1:12-14 (Tilc).

"Se hai fatto una promessa a Dio, fa di tutto per mantenerla. Guai a chi è negligente! Fa quello che hai promesso. È meglio non fare promesse, piuttosto che promettere e non mantenere". Ecclesiaste 5:3, 4 (Tilc). -- Testimonies for the Church 4:470-472.

Condizioni per beneficiare delle promesse divine

In occasione di grandi assemblee e incontri speciali sono stati rivolti degli appelli, in favore dell'opera di Dio, a coloro che si professavano discepoli di Cristo, essi si sono sentiti coinvolti e molti hanno fatto delle promesse. Fra coloro che si erano impegnati, alcuni non si sono comportati correttamente e non hanno rispettato il voto fatto al Creatore. Se l'uomo si mostra così indifferente nei confronti delle promesse fatte a Dio come può aspettarsi che il Signore mantenga quelle che dovevano scaturire da determinate promesse che non si sono mai verificate? Ciò che conta è comportarsi onestamente con Dio e con il prossimo. -- The Review and Herald, 17 dicembre 1889.

Le intromissioni di Satana

Dio chiede agli uomini una parte dei beni che ha loro affidato, cioè la decima. Lascia ognuno libero di offrire spontaneamente. Quando tramite l'influsso dello Spirito Santo, si promette di offrire una certa somma, quel denaro non ci appartiene più. Gli uomini abitualmente si sentono vincolati da obblighi simili e non lo saranno ancor più quando si tratta di promesse fatte al Signore? Tali impegni, presi in coscienza, sono forse meno sacri di quelli stipulati con gli uomini?

Quando il messaggio divino penetra nel cuore, con potenza e chiarezza eccezionali, l'abituale egoismo si affievolisce e scaturisce una nuova disponibilità a offrire in favore dell'opera di Dio. Nessuno deve pensare che sia facile restare fedeli a tali impegni senza subire pressioni da parte di Satana. Egli suggerisce che le promesse fatte al Signore sono eccessive e possono impedire il progresso di altre iniziative o la gestione di quelle già intraprese. -- Acts of Apostles, 74, 75.

È necessario sensibilizzare la coscienza

In quanto avventisti è necessario interessarsi seriamente di questi problemi. Avendo trascurato il loro dovere, pochi percepiscono la voce della loro coscienza e non provano il rimorso di derubare Dio ogni giorno. Se un cristiano, volutamente o accidentalmente, non si comporta con onestà o rifiuta di pagare un debito, la sua coscienza lo rimprovererà, a meno che non sia cauterizzata, e non troverà pace, anche se nessun altro è a conoscenza del fatto. Tuttavia molti non adempiono le loro promesse e trascurano i loro impegni senza alcun rimorso. Non si sentono colpevoli di non aver compiuto il loro dovere. È necessario avere una convinzione molto più profonda in merito e la nostra coscienza deve essere sensibile a questi problemi. Nel giorno del giudizio dovremo rendere conto al Signore dei diritti che aveva nei nostri confronti. -- Testimonies for the Church 4:468.