Principi di educazione cristiana

Capitolo 1

Fonte e scopo della formazione

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La vera educazione è più che la frequenza di un qualsiasi corso di studi; essa ha a che fare con l'intera persona per tutta la durata dell'esistenza umana: è lo sviluppo armonioso delle facoltà fisiche, mentali e spirituali.

La sorgente di una simile educazione è rivelata in queste parole ispirate che si riferiscono all'Essere infinito; in lui "...tutti i tesori della sapienza e della conoscenza sono nascosti". Colossesi 2:3. Il mondo ha avuto i suoi grandi maestri: uomini e donne dall'intelligenza sconfinata e dall'enorme capacità di ricerca, persone che hanno stimolato il pensiero e aperto vasti orizzonti alla conoscenza. C'è qualcuno, però, che sta più in alto di loro. Come la luna e i pianeti del nostro sistema solare risplendono per la luce riflessa del sole, così i grandi pensatori del mondo, finché il loro insegnamento risponde a verità, riflettono i raggi del Sole di giustizia. Ogni pensiero illuminato, ogni lampo d'intelligenza provengono dalla Luce del mondo.

In questi giorni si parla molto della natura e dell'importanza di una "preparazione superiore", ma la vera "preparazione superiore" è quella impartita da colui dalla cui bocca "...provengono la scienza e l'intelligenza". Proverbi 2:6.

Ogni vera conoscenza e ogni reale sviluppo hanno sempre origine nella conoscenza di Dio. Ovunque ci volgiamo, nel campo fisico, mentale o spirituale, qualunque cosa osserviamo e studiarne, eccetto la macchia del peccato, scopriamo questa conoscenza. Qualsiasi tipo di ricerca portata avanti con il sincero proposito di giungere alla verità, ci mette in contatto con l'invisibile e potente Intelligenza che agisce in tutti e per mezzo di tutti. La mente umana entra in comunione con la mente di Dio, il finito con l'Infinito.

In questa comunione si attua l'educazione più elevata: si tratta del metodo di sviluppo usato da Dio stesso. "Orsù, prendi familiarità con lui (Dio)" (Giobbe 22:21, Concordata), è il suo messaggio alla famiglia umana. Il metodo delineato in queste parole è stato quello seguito nell'educazione di Adamo ed Eva.

Il glorioso proposito di Dio

Per capire che cosa includa l'attività educativa, dobbiamo considerare sia la natura degli esseri umani sia il proposito di Dio nel crearli. Dobbiamo anche tenere presenti il cambiamento avvenuto nella loro condizione a causa della sopraggiunta conoscenza del male, e il piano di Dio di realizzare il suo glorioso proposito nell'educazione dell'umanità.

Quando Adamo ed Eva uscirono dalle mani del Creatore somigliavano, nella loro natura fisica, mentale e spirituale, al loro Padre. "Dio creò l'uomo a sua immagine" (Genesi 1:27), ed era suo proposito che, quanto più a lungo l'uomo e la donna fossero vissuti, tanto più pienamente avrebbero dovuto manifestare questa immagine, cioè tanto più compiutamente avrebbero dovuto riflettere la gloria del Creatore. Tutte le loro facoltà erano suscettibili di sviluppo; le loro potenzialità e il loro vigore dovevano via via aumentare. Vasto era il raggio d'azione offerto per esercitarle; glorioso il campo che si apriva alla loro ricerca. I misteri dell'universo visibile, "le meraviglie di colui la cui scienza è perfetta" (Giobbe 37:16), li invitavano allo studio. La comunione a faccia a faccia con Dio e in intimità di cuore era il loro alto privilegio.

Se essi fossero rimasti fedeli a Dio, questa situazione sarebbe durata per sempre. Nel corso delle ère eterne essi avrebbero continuato ad acquisire nuovi tesori di conoscenza, a scoprire fresche sorgenti di felicità, a formarsi un concetto sempre più chiaro della saggezza, della potenza e dell'amore di Dio. Raggiungendo sempre più pienamente lo scopo per il quale erano stati creati, sempre di più avrebbero riflettuto la gloria del Creatore.

Però, a causa della disubbidienza, tutto ciò è andato perduto. Per il peccato, la somiglianza divina fu deturpata e quasi cancellata; le forze fisiche degli esseri umani s'indebolirono, le loro capacità mentali diminuirono, la visione spirituale si offuscò: erano diventati soggetti alla morte. Tuttavia, la razza umana non fu lasciata senza speranza, con misericordia e amore infiniti fu concessa loro una vita di prova: restaurare nell'uomo e nella donna l'immagine del Creatore e ricondurli alla perfezione di quando erano stati creati. Questa doveva essere l'opera della redenzione. Questo è l'obiettivo dell'educazione, il grande obiettivo della vita.

Il posto dell'amore

L'amore, fondamento della creazione e della redenzione, è anche la base su cui si poggia la formazione del carattere. Ciò è evidente nella legge che Dio ha dato come guida di vita.

Il primo e grande comandamento è: "Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua, con tutta la forza tua, con tutta la mente tua". Luca 10:27. Amare Dio, l'Infinito, l'Onnisciente, con tutta la forza della mente e del cuore, vuoi dire sviluppare al massimo grado ogni facoltà, vuoi dire che l'immagine di Dio deve essere restaurata nella mente e nell'anima.

Il secondo comandamento è simile al primo: "Ama il tuo prossimo come te stesso". Matteo 22:39. La legge dell'amore esige consacrazione di corpo, mente e spirito al servizio di Dio e dei nostri simili. E questo servizio, mentre ci fa diventare una benedizione per gli altri, reca a noi stessi un gran beneficio. L'altruismo sta alla base di ogni vero sviluppo: per mezzo di un servizio disinteressato noi riceviamo la più elevata formazione di ogni facoltà, diventando sempre più compiutamente partecipi della natura divina.

Dal momento che Dio è la sorgente di ogni vera conoscenza, il fine primo dell'educazione è di dirigere la nostra mente verso la rivelazione che Dio ha fatto di se stesso. Adamo ed Èva ricevettero la conoscenza attraverso una diretta comunione con Dio e anche attraverso le sue opere. Tutte le cose create, nella loro perfezione originale, erano un'espressione del pensiero di Dio. Per Adamo ed Eva, la natura traboccava della saggezza di Dio ma, a causa della disubbidienza, è stata preclusa agli esseri umani la possibilità di conoscere Dio, attraverso una comunione diretta con lui e, in gran parte, attraverso le sue opere. La terra, rovinata e contaminata dal peccato, riflette soltanto debolmente la gloria del Creatore. La natura parla ancora del suo Creatore, ma queste rivelazioni sono parziali e imperfette e, nel nostro stato decaduto, con le potenzialità indebolite e una visione ristretta, noi siamo incapaci di interpretarle giustamente. Abbiamo bisogno della rivelazione più completa di Dio, che lui stesso ha dato nella sua Parola scritta.

Le Scritture rappresentano l'eccellenza della verità e, come tali, dovrebbero occupare il primo posto nell'opera educativa. Per ottenere una formazione degna di tale nome, dobbiamo avere la conoscenza di Dio, il Creatore, e di Gesù, il Redentore, come sono rivelati nella Parola.

La capacità di pensare e di agire

Ogni essere umano, creato all'immagine di Dio, è dotato di una facoltà simile a quella del Creatore: l'individualità, la capacità cioè di pensare e di agire. Gli uomini e le donne nei quali è sviluppata questa facoltà, sono persone di grande responsabilità, che promuovono iniziative, che esercitano un influsso sul carattere dei loro simili. È compito della vera educazione sviluppare questa facoltà, aiutare i giovani a pensare e non a riflettere semplicemente il pensiero degli altri. Se gli studenti saranno invogliati a ricercare le sorgenti della verità, a esplorare i vasti campi di ricerca offerti dalla natura e dalla rivelazione, se studieranno le grandi realtà che fanno parte del dovere e del destino, allora la loro mente si svilupperà e si rafforzerà.

Invece di persone colte, ma deboli di carattere e di salute, le istituzioni scolastiche dovrebbero formare uomini e donne forti nel pensiero e nell'azione, padroni e non schiavi delle circostanze, che possiedono apertura mentale, chiarezza di pensiero e coraggio delle proprie convinzioni.

Una tale educazione rafforza il carattere in modo che la verità e la rettitudine non siano sacrificate al desiderio egoistico o all'ambizione umana. Invece di lasciare che qualche passione dominante diventi una forza distruttrice, ogni movente e ogni desiderio devono essere mossi dall'ubbidienza ai grandi principi della giustizia. Quando la mente si sofferma sulla perfezione del carattere di Dio ne è rinnovata, e lo spirito è ricreato all'immagine divina.

Quale educazione può essere più nobile di questa? Quale può eguagliarne il valore?

"Non la si ottiene in cambio d'oro, né la si compra a peso d'argento. Non la si acquista con l'oro di Ofir,... la saggezza vale più delle perle". Giobbe 28:15-18.

L'ideale di Dio per noi

L'ideale di Dio per i suoi figli è più alto di quello al quale potrebbe giungere il più elevato pensiero umano. La comunione con Dio e la somiglianzà con lui sono la mèta da raggiungere. Davanti all'allievo si apre così un sentiero di continuo progresso, con un obiettivo da conseguire e un modello di vita da imitare che include ogni cosa buona, pura e nobile. Egli allora avanzerà il più speditamente possibile nella vera conoscenza e i suoi sforzi saranno diretti verso obiettivi tanto al di sopra dei semplici interessi egoistici e temporali, quanto i cieli lo sono dalla terra.

Gli insegnanti che cooperano con il progetto di Dio nel comunicare al giovane questa conoscenza e nel plasmarne il suo carattere affinché sia in armonia con quello divino, compiono un'opera nobile ed eletta. Risvegliando il desiderio di raggiungere l'ideale proposto da Dio, propongono un'educazione elevata come il cielo e vasta come l'universo; un'educazione che non può essere completata in questa vita, ma che proseguirà in quella futura; un'educazione che, all'allievo che studia con profitto, assicura il passaggio dalla scuola preparatoria di questa terra alla "scuola superiore", la scuola del cielo.