Principi di educazione cristiana

Capitolo 14

Scienza e Bibbia

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Il libro della natura e il libro della rivelazione recano l'impronta della stessa mente superiore e quindi sono in armonia tra di loro. Con metodi differenti e con diverso linguaggio, essi testimoniano delle stesse grandi verità. La scienza scopre continuamente nuove meraviglie, ma non attinge da queste ricerche nulla che, se ben capito, sia in disaccordo con la rivelazione divina. Il libro della natura e la Parola scritta si illuminano a vicenda e ci fanno conoscere Dio, insegnandoci qualcosa delle leggi secondo le quali egli opera.

Alcune conclusioni erroneamente tratte dai fatti osservati nella natura hanno indotto a credere che esistesse un conflitto tra scienza e rivelazione. Nell'intento di ristabilire l'armonia, sono stati adottati metodi di interpretazione delle Scritture che minano e distruggono la forza della Parola di Dio. Si è creduto che la geologia contraddicesse l'interpretazione letterale del racconto mosaico della creazione, e si è preteso che ci siano voluti milioni di anni per l'evoluzione della terra dal caos primitivo. Per mettere la Bibbia d'accordo con questa presunta rivelazione della scienza, i giorni della creazione sono stati ipotizzati come lunghi periodi indefiniti, che coprono migliaia, o perfino milioni di anni.

Tale conclusione è del tutto fuori posto, perché il racconto biblico è in armonia con se stesso e con l'insegnamento della natura. Nel resoconto sull'opera della creazione, il primo giorno è indicato: "Fu sera, poi fu mattina: primo giorno". Genesi 1:5. Lo stesso è detto, in sostanza, di ognuno dei primi sei giorni della settimana creativa: ciascuno di questi periodi, afferma l'ispirazione, fu un giorno composto di sera e di mattina, come ogni altro giorno trascorso da allora. Circa l'opera della stessa creazione, la divina testimonianza afferma: "Poich'egli parlò, e la cosa fu; egli comandò e la cosa apparve". Salmi 33:9. A colui che poteva così chiamare all'esistenza innumerevoli mondi, quanto tempo occorreva perché la terra potesse evolversi dal caos? Per spiegare le opere di Dio è forse necessario forzare la sua Parola?

È vero che i resti rinvenuti nel suolo indicano l'esistenza di uomini, animali e piante più grandi di quelli attualmente conosciuti. Questi fossili sono considerati come prove di una vita vegetale e animale anteriore all'epoca della storia mosaica. Però la Bibbia dà ampie spiegazioni a questo proposito. Prima del diluvio lo sviluppo della vita vegetale e animale era di gran lunga superiore a quello successivamente conosciuto. Al diluvio, la superficie terrestre fu spaccata e avvennero cambiamenti notevoli. Quando la crosta terrestre si ricostituì, conservò numerose tracce della vita precedente. Le grandi foreste sepolte nella terra in seguito al diluvio e trasformatesi in carbone, formano quegli immensi giacimenti carboniferi che forniscono la quantità di petrolio necessaria alla nostra vita moderna. Queste cose, quando vengono alla luce, testimoniano e confermano silenziosamente l'esattezza della Parola di Dio.

Rivelazioni scientifiche

Una teoria molto vicina a quella dell'evoluzione della terra è quella che attribuisce l'evoluzione dell'uomo, capolavoro della creazione, a una linea ascendente di germi, molluschi e quadrupedi. Quando si considerano la brevità della vita umana e la limitatezza della visione scientifica; quando si pensa a quanto siano frequenti gli errori delle sue conclusione e la rapidità con cui le sue deduzioni vengono rivedute e poi abbandonate; quando si nota come le teorie dei diversi scienziati siano spesso in evidente contrasto tra di loro e solo per il piacere di far risalire la nostra origine a germi, a molluschi o a scimmie, come si può rigettare l'affermazione biblica così grande nella sua semplicità: "Dio creò l'uomo a sua immagine"? Genesi 1:27. Rinunceremmo a quella genealogia, più nobile di qualsiasi altra e tenuta in conto presso le corti dei re, in cui è detto di Gesù che era figlio di Adamo, figlio di Dio? Cfr. Luca 3:38.

Correttamente intese, le rivelazioni della scienza e le esperienze della vita sono in armonia con la testimonianza della Scrittura circa l'incessante opera di Dio nella natura.

Nell'inno di Neemia (Luca 9:6), i leviti cantavano: "Tu, tu solo sei il Signore! Tu hai fatto i cieli, i cieli dei cieli e tutto il loro esercito, la terra e tutto ciò che è sopra di essa, i mari e tutto ciò che è in essi, e tu fai vivere tutte queste cose".

La creazione è stata completata

Per quel che si riferisce al nostro pianeta, la Scrittura afferma che l'opera della creazione è stata completata: "...benché le sue opere fossero terminate fin dalla fondazione del mondo". Ebrei 4:3. Tuttavia, la potenza di Dio continua ad agire per sostenere l'opera della sua creazione. Non è per mezzo di una sua energia intrinseca che il cuore palpita e che il respiro succede al respiro; ogni respiro, ogni battito del cuore, sono la prova della sollecitudine di colui nel quale noi viviamo, ci muoviamo e siamo. Dall'insetto più piccolo fino all'essere umano, ogni creatura vivente dipende quotidianamente dalla provvidenza di Dio.

"Tutti quanti sperano in te perché tu dia loro il cibo a suo tempo. Tu lo dai loro ed essi lo raccolgono; tu apri la mano, e sono saziati di beni. Tu nascondi la tua faccia, e sono smarriti; tu ritiri il loro fiato e muoiono, ritornano nella loro polvere. Tu mandi il tuo Spirito e sono creati, e tu rinnovi la faccia della terra". Salmi 104:27-30; cfr. Giobbe 26:7-14; Nahum 1:3.

La potenza che opera in tutta la natura e che sostiene tutte le cose non è, come alcuni scienziati affermano, un semplice principio, un'energia che agisce e pervade tutte le cose. Dio è spirito, però è anche un essere personale, perché i nostri progenitori furono fatti alla sua immagine. Come essere personale Dio si è rivelato nel suo Figlio. Gesù, lo splendore della gloria del Padre, l'impronta della sua essenza (cfr. Ebrei 3:1), venne sulla terra in forma umana. Come personale Salvatore, egli venne nel mondo e come tale ascese al cielo. Come personale Salvatore, simile a un figlio d'uomo, intercede presso le corti celesti. Cfr. Daniele 7:13.

L'apostolo Paolo, scrivendo per ispirazione dello Spirito Santo, dice di Cristo: "...poiché in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra... Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui". Colossesi 1:16, 17. La mano che sostiene i mondi nello spazio, che mantiene in ordine perfetto e in attività incessante tutte le cose dell'universo di Dio, è la mano che fu inchiodata sulla croce per noi.

La grandezza di Dio è per noi incomprensibile. "Il Signore è nel suo tempio santo; il Signore ha il suo trono nei cieli" (Salmi 11:4), però, mediante il suo Spirito, è presente dappertutto. Egli ha un'intima conoscenza di tutte le sue creature e manifesta per loro un interesse particolare.

"Tu sai quando mi siedo e quando mi alzo, tu comprendi da lontano il mio pensiero. Tu mi scruti quando cammino e quando riposo, e conosci a fondo tutte le mie vie... La conoscenza che hai di me è meravigliosa, troppo alta perché io possa arrivarci". Salmi 139:2, 3, 6; cfr. Giobbe 26:6; Salmi 113:5, 6; Salmi 139:7-10.

Il Creatore di tutte le cose ha predisposto la capacità di adattare i mezzi con i fini e di supplire alle necessità. Nel mondo materiale ha provveduto affinché ogni desiderio legittimo potesse essere appagato. Ha creato l'anima umana, rendendola capace di conoscere e di amare. Non è nella natura di Dio permettere che le esigenze della vita interiore restino senza una risposta. Nessun principio astratto, nessuna essenza impersonale o semplice astrazione possono placare i desideri e le aspirazioni degli esseri umani in questa vita di lotta contro il peccato, la tristezza e la sofferenza. Non basta credere nella legge e nella sua forza, nelle cose che non hanno valore e non rispondono alle invocazioni di aiuto. Abbiamo bisogno di conoscere un braccio onnipotente che ci sostenga, un amico infinito che abbia pietà di noi. Abbiamo bisogno di stringere una mano calda di affetto e di confidare in un cuore pieno di tenerezza. È così, del resto, che Dio si è voluto rivelare nella sua Parola.

La scienza riconosce la potenza di Dio

Coloro che studiano a fondo i misteri della natura si renderanno pienamente conto della propria ignoranza e debolezza. Si accorgeranno che vi sono profondità e altezze che non possono raggiungere, segreti che non sono capaci di penetrare. Come Newton, si sentiranno indotti a esclamare: "Mi pareva di essere un bambino intento a raccogliere dei sassolini e delle conchiglie sulla riva del mare, avendo davanti a me il grande oceano di verità sconosciute".

I più profondi studiosi della scienza sono costretti a riconoscere nella natura l'azione di una potenza infinita. Per la mente umana abbandonata a se stessa, l'insegnamento della natura può sembrare pieno di contraddizioni e di delusioni. Solo alla luce della rivelazione la si può leggere correttamente. "Per fede comprendiamo...". Ebrei 11:3.

"Nel principio Dio..." (cfr. Genesi 1:1). Qui soltanto trova riposo lo spirito che cerca. L'amore infinito di Dio si trova ovunque, in alto, in basso, al di là ed è all'opera in ogni cosa per portare a compimento "ogni desiderio di bene e ogni opera di fede". 2 Tessalonicesi 1:11 (Concordata).

"Le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue". Romani 1:20. Tuttavia, la loro testimonianza può essere capita solo grazie all'aiuto del divino Maestro.

"Quando però sarà venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità...". Giovanni 16:13. Solo con l'aiuto dello Spirito e della Parola, tramite la quale tutte le cose furono fatte, può essere interpretata in modo corretto la testimonianza della scienza. Accettando la guida di Dio onnisciente e studiando le sue opere, saremo messi in condizione di calibrare i nostri pensieri con i suoi.