Principi di educazione cristiana

Capitolo 20

Ricerca e studio della Bibbia

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Nell'infanzia, nella gioventù, e nella età adulta, Gesù studiò le Scritture. Da bambino, stava ogni giorno sulle ginocchia della madre per ricevere l'istruzione che ella attingeva dai rotoli dei profeti. In gioventù, la mattina presto e la sera verso il tramonto, se ne stava solo sul monte o tra gli alberi del bosco a trascorrere un'ora nella quiete della preghiera e dello studio della Parola di Dio. Durante il suo ministero, la sua profonda conoscenza delle Scritture rivelò con quanta diligenza egli le studiasse. Siccome egli acquisì la conoscenza nello stesso modo in cui possiamo acquisirla anche noi, la sua straordinaria capacità mentale e spirituale è una testimonianza del valore della Bibbia come strumento di formazione.

Insegnare ai bambini fin dall'infanzia

Nel dare la sua Parola il nostro Padre celeste non trascurò i bambini. In tutto quello che i mortali hanno scritto, si può trovare qualcosa che abbia tanta presa sui cuori, qualcosa capace di suscitare tanto interesse nei piccoli, come le storie contenute nella Bibbia?

In questi semplici racconti possono essere chiarite le verità della legge di Dio. Per mezzo delle illustrazioni più adatte alla comprensione del bambino, genitori e insegnanti possono cominciare molto presto ad attuare l'ordine del Signore circa le sue prescrizioni: "Li inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai". Deuteronomio 6:7.

L'uso di lezioni pratiche, di cartine, di immagini e di altro materiale è un aiuto per spiegare queste lezioni e per imprimerle nella loro mente. Genitori e insegnanti dovrebbero sforzarsi di trovare sempre nuovi metodi. L'insegnamento della Bibbia dovrebbe impegnare i nostri primi pensieri, i metodi migliori, lo sforzo più intenso.

Per suscitare e rafforzare l'amore per lo studio della Bibbia, è molto adatto il momento del culto. Il culto mattutino e quello serale dovrebbero essere le ore più dolci e più proficue della giornata: nessun pensiero sgradevole dovrebbe turbarne la pace, perché genitori e figli si riuniscono per incontrarsi con Gesù e con gli angeli. L'incontro dovrebbe essere breve e pieno di vitalità, adatto alla circostanza e non monotono. Che tutta la famiglia si unisca nella lettura e nello studio della Bibbia, ricordando frequentemente la legge di Dio. Di tanto in tanto, i genitori dovrebbero incoraggiare i bambini a scegliere loro stessi i brani da leggere: ciò accrescerà il loro interesse. Ponete loro domande sul brano letto e lasciate che anche loro ne facciano. Menzionate tutto quello che può aiutare a meglio illustrarne il significato. Se il culto non è troppo lungo, date modo ai piccoli di partecipare alla preghiera e al canto, fosse pure per una sola strofa.

Perché il culto di famiglia riesca nel modo migliore, è necessario prepararlo. I genitori dovrebbero prendersi ogni giorno del tempo per studiare la Bibbia con i figli e perché questo si realizzi occorreranno sforzo, programmazione e qualche sacrificio, però l'impegno sarà riccamente ripagato.

Per interessare i figli alla Bibbia, dobbiamo noi per primi esserne interessati; per suscitare in loro l'amore per lo studio della Parola, dobbiamo amarlo anche noi. L'istruzione da noi impartita avrà il solo peso dell'influsso dato dal nostro esempio e dalla nostra vita.

Dio chiamò Abramo a essere un insegnante della sua Parola e lo scelse per farne il padre di una grande nazione, perché vide che il patriarca avrebbe ammaestrato i figli e la sua casa secondo i fondamenti della sua legge. Quello che diede valore all'insegnamento di Abramo fu l'influsso esercitato dalla sua vita. La sua grande famiglia, inclusa la servitù, contava più di mille persone, molte delle quali erano capifamiglia, e non pochi erano stati di recente convertiti dal paganesimo; un tale gruppo di persone esigeva che il timone fosse retto da una mano salda. Metodi deboli e vacillanti non sarebbero bastati.

Di Abramo, Dio disse: "Io l'ho prescelto perché ordini ai suoi figli, e alla sua casa dopo di lui, che seguano la via del Signore...". Genesi 18:19. Tuttavia, esercitò l'autorità con tale saggezza e tenerezza che riuscì a conquistare i loro cuori. L'influsso di Abramo si estese oltre la sua casa. Ovunque egli piantasse la tenda, vi erigeva vicino un altare per il sacrificio e per l'adorazione. Dopo che la tenda era rimossa, l'altare rimaneva e molti cananei erranti, la cui conoscenza di Dio era derivata dalla vita del suo servo Abramo, si fermavano a quell'altare per offrire essi stessi sacrifici al Signore. L'insegnamento della Parola di Dio non sarà oggi meno efficace se troverà un fedele riflesso nella vita degli insegnanti.

Ciascuno deve rendere conto di sé

Non basta sapere che cosa altri abbiano pensato o imparato della Bibbia. Ciascuno dovrà rendere conto di sé a Dio nel giudizio, e fin da ora deve comprendere quale sia la verità. Ma, affinché lo studio sia efficace, bisogna stimolare l'interesse dell'allievo. Questa è una cosa che non va persa di vista, specialmente da chi ha a che fare con bambini e giovani che differiscono molto per attitudine, educazione e abitudini. Nell'insegnare la Bibbia ai bambini trarremo vantaggio osservando l'inclinazione delle loro menti, scoprendo le cose che li interessano, e suscitando la loro curiosità verso ciò che la Bibbia dice di queste cose. Colui che ci ha creati con le nostre diverse attitudini, ha messo nella sua Parola qualche cosa per ognuno. Quando i bambini e i giovani vedono che le lezioni della Bibbia si applicano alla loro vita, aiutateli a considerarla come loro consigliera, e ad apprezzarne la sublime bellezza. Molti libri di nessun valore, eccitanti e dannosi, vengono raccomandati, o per lo meno se ne consente la lettura, per il loro presunto valore letterario. Perché dovremmo condurre i figli a dissetarsi a questi ruscelli contaminati, quando possono accedere alle pure fonti della Parola di Dio? La Bibbia possiede una pienezza, una forza, e una profondità inesauribili. Incoraggiate i bambini e i giovani a scoprirne la ricchezza di pensiero e di espressione.

Mentre la bellezza di queste cose preziose attrae le loro menti, un dolce influsso toccherà i loro cuori: essi saranno attratti verso colui che in questo modo si è rivelato loro. Sono pochi coloro che non desiderano conoscere le sue opere e le sue vie. Chi studia la Bibbia deve imparare ad accostarsi ad essa con lo spirito di chi vuole imparare. Le pagine vanno esaminate non per trovare prove per sostenere le nostre opinioni, ma per conoscere quello che Dio vuole dirci.

La vera conoscenza della Bibbia si raggiunge solo grazie all'aiuto di quello Spirito mediante il quale la Parola fu data. Per possedere questa conoscenza, dobbiamo vivere di essa: dobbiamo fare, cioè, tutto quello che la Scrittura comanda, e reclamare tutto ciò che essa promette. La vita che essa raccomanda è la vita che, per mezzo della sua potenza, noi dobbiamo vivere. Solo quando la Bibbia è tenuta in questa considerazione, possiamo studiarla con efficacia.

Lo studio della Bibbia richiede sforzo diligente e pensiero perseverante. Come il minatore scava per trovare oro nella terra, così noi con ardore e costanza dobbiamo cercare il tesoro nella Parola di Dio.

Nello studio quotidiano il metodo del "versetto per versetto" è spesso molto utile. Chi studia, prenda un versetto e vi concentri il pensiero, per scoprire il concetto che Dio vi ha posto proprio per lui o per lei. In seguito, mediti sul pensiero in questione fino a che non sia diventato suo. Un singolo versetto, studiato così fino a quando il suo significato diventi chiaro, ha più valore perfino di una lettura accurata di molti capitoli, fatta però senza uno scopo preciso e dalla quale non deriva perciò alcuna istruzione positiva.

Una delle principali cause dell'inefficienza mentale e della debolezza morale va attribuita alla mancanza di impegno per fini degni di attenzione. Spesso ci vantiamo della larga diffusione raggiunta dalle opere letterarie, però questo moltiplicarsi di libri, anche di quelli che non sono di per se stessi nocivi, può provocare un male sicuro. Con la marea di materiale stampato che esce di continuo dalle tipografie, giovani e vecchi prendono l'abitudine di leggere in fretta e con superficialità, e la mente perde così la facoltà di pensare in modo coerente e rigoroso. Si aggiunga poi che un gran numero di libri e periodici, diffusi sulla terra come una piaga, non sono solo banali, inutili o snervanti, ma addirittura immorali e degradanti; intossicano e rovinano la mente, tanto che finiscono per corrompere e distruggere l'anima. La mente e il cuore indolenti e senza un obiettivo diventano facile preda del male, così come su organismi malati e senza vita si sviluppano i funghi. La mente oziosa è il laboratorio di Satana. Che la mente, quindi, si rivolga ad alti e santi ideali; che la vita abbia uno scopo nobile, un fine coinvolgente e allora il male avrà scarsa presa su di noi.

Si insegni dunque ai giovani a studiare con attenzione la Parola di Dio che, accettata nell'anima, costituirà una forte barriera contro la tentazione. Il salmista afferma: "Ho conservato la tua parola nel mio cuore; per non peccare contro di te". Salmi 119:11. "...per ubbidire alla parola delle tue labbra, mi son guardato dalle vie del violento". Salmi 17:4.

Confrontare la scrittura con la scrittura

La Bibbia si commenta da sé. La Scrittura deve essere confrontata con la Scrittura. Coloro che la studiano dovrebbero imparare a considerarla come un tutto, e a vedere la relazione esistente fra le sue varie parti. Inoltre, dovrebbero conoscerne il grande tema centrale, il piano originario di Dio per il mondo, l'inizio della grande lotta fra il bene e il male e l'opera della redenzione. Dovrebbero comprendere la natura dei due contendenti che lottano per la supremazia, e imparare a riconoscerne le tracce nella storia e nella profezia fino alla conclusione finale. Dovrebbero capire come questa lotta entra in ogni fase dell'esperienza umana; come in ogni atto della vita una persona rivela l'una o l'altra di queste due opposte potenze, e come essi stessi stanno decidendo proprio adesso da che parte schierarsi.

Ogni porzione della Bibbia è stata data per ispirazione divina ed è utile. L'Antico Testamento dovrebbe essere oggetto di un'attenzione non inferiore a quella data al Nuovo. Studiandolo, troveremo zampillanti sorgenti là dove, forse, un lettore superficiale scorge solo il deserto.

Il libro dell'Apocalisse, in relazione con quello di Daniele, richiede uno studio particolare. Ogni insegnante che tema Dio dovrebbe impegnarsi per presentare il più chiaramente possibile il Vangelo che il Salvatore rivelò personalmente a Giovanni: "Rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli diede per mostrare ai suoi servi le cose che devono avvenire tra breve". Apocalisse 1:1.

Quando si riesce a suscitare un vero amore per la Bibbia, e coloro che la studiano cominciano a rendersi conto della vastità del campo e del valore del tesoro in essa racchiuso, si fa vivo in loro il desiderio di sfruttare ogni opportunità per approfondirne la conoscenza, il cui studio non sarà confinato a un momento o in un luogo particolari. Questa continuità nello studio rappresenta uno dei mezzi migliori per coltivare l'amore per la Scrittura. Incoraggiate gli studenti ad avere la Bibbia sempre con sé; ogni volta che ne hanno occasione, ne leggano un brano e vi meditino sopra: attingeranno così qualche prezioso pensiero dallo scrigno della verità.

Le grandi forze motrici dello spirito sono la fede, la speranza e la carità. Ed è a queste che lo studio della Bibbia, rettamente perseguito, farà appello. La bellezza esteriore della Bibbia, la magnificenza delle sue immagini e delle sue espressioni, non sono altro che l'incastonatura del suo vero tesoro: la bellezza della santità. Nella narrazione biblica di uomini e donne che camminarono con Dio, possiamo cogliere qualche barlume della gloria divina. Nella persona che "è un incanto" (Cantico dei Cantici 5:16), noi contempliamo l'Essere di cui tutto lo splendore del cielo e della terra non è che un pallido riflesso. Come studenti della Bibbia contempliamo il Redentore: ci sarà allora nel nostro spirito un risveglio della potenza misteriosa della fede, dell'adorazione e dell'amore. La visione continua della persona di Cristo ci farà somiglianti a colui che adoriamo.

Le sorgenti della pace e della gioia del cielo, scorrendo nell'anima attraverso le parole dell'ispirazione, diventeranno un fiume dal potente influsso per benedire tutti coloro che ne entrano in contatto. Che i giovani cristiani di oggi, quelli che crescono con la Bibbia in mano, ne ricevano essi stessi energia vitale e come torrenti di benedizione inondino il mondo!