Principi di educazione cristiana

Capitolo 22

Temperanza e alimentazione

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Ogni studente deve comprendere la relazione esistente fra il vivere semplicemente e il pensare in modo elevato. Sta a noi, individualmente, decidere se la nostra vita sarà dominata dalla mente o dal corpo. Ciascuno compie la scelta che modella la propria vita, e non si dovrebbe risparmiare alcun tentativo per far capire con quali forze abbiamo a che fare e quali sono gli influssi che determinano il carattere e il destino.

L'intemperanza è un nemico contro il quale tutti dobbiamo stare in guardia. La rapida crescita di questo terribile male dovrebbe indurre ogni persona a lottare contro di esso. L'informazione su argomenti relativi alla temperanza dovrebbe essere fornita dalla scuola e dalla famiglia. I giovani dovrebbero comprendere quale sia l'effetto dell'alcol, del tabacco e di altri veleni simili che deprimono il corpo, annebbiano la mente e spingono l'anima alla sensualità. Si dovrebbe chiarire che nessuno che faccia uso di tali sostanze può conservare a lungo l'integrità delle facoltà fisiche, mentali e morali.

Per scoprire la radice dell'intemperanza occorre andare oltre l'uso dell'alcol e del tabacco. L'ozio, la mancanza di uno scopo, le cattive compagnie, possono esserne la causa iniziale. Tale causa si ritrova spesso sulla tavola di famiglie che si considerano strettamente temperanti. Tutto ciò che ostacola la digestione, che crea un'eccessiva eccitazione mentale, o che in qualche modo indebolisce l'organismo, danneggia l'equilibrio delle facoltà mentali e fisiche, riduce il dominio della mente sul corpo e induce così all'intemperanza. La caduta di molti giovani promettenti può essere attribuita ad appetiti non naturali provocati da una dieta malsana.

Tè e caffè, condimenti come il pepe e la mostarda, cioccolata, pasticcini, sono tutte causa di cattiva digestione. Anche l'alimentazione carnea è nociva. Il suo effetto stimolante dovrebbe costituire un argomento sufficiente contro il suo uso, e le ormai generali condizioni di malattia degli animali lo rende discutibile. Il consumo carneo contribuisce a irritare i nervi e a eccitare le passioni, dando così maggiore impulso agli istinti più bassi.

Coloro che si abituano a una dieta grassa e pesante, avvertono che dopo un po' di tempo lo stomaco non si accontenta più di un'alimentazione semplice ed esige cibi sempre più conditi, piccanti ed eccitanti. Le funzioni nervose si àlterano, l'organismo si indebolisce e la volontà sembra impotente a resistere a questo appetito innaturale. I delicati tessuti dello stomaco si irritano e si infiammano a tal punto che neppure il cibo più stimolante riesce a procurare sollievo. Ne deriva una tale sete che solo bevande forti possono placare.

Inizia così quel male contro il quale si dovrebbe stare in guardia. Nella formazione dei giovani è necessario rendere evidente la manifestazione di deviazioni anche apparentemente piccole. Ecco perché è bene far comprendere agli studenti il valore di una dieta semplice e sana per prevenire il desiderio di stimoli artificiali. Si cerchi di stabilire molto presto in loro l'abitudine del dominio di sé, e di radicare il concetto che non devono essere schiavi ma padroni. Dio li ha fatti sovrani del regno che è dentro di loro, e quindi essi devono esercitare l'autorità loro attribuita dal cielo. Quando tali nozioni sono fedelmente impartite, i risultati si estenderanno ben oltre gli stessi giovani, e ne deriveranno influssi che salveranno migliaia di uomini e donne che sono sull'orlo dell'abisso.

Dieta e sviluppo mentale

La relazione esistente fra dieta e sviluppo intellettuale dovrebbe richiedere maggiore attenzione di quella fin qui accordatale. La confusione e il torpore della mente sono spesso conseguenza di errori alimentari. Si afferma frequentemente che l'appetito è una sicura guida nella scelta dei cibi. Se le leggi della salute fossero state sempre seguite, la cosa sarebbe vera. Purtroppo, invece, in seguito a cattive abitudini rinnovate di generazione in generazione, l'appetito si è pervertito al punto da richiedere costantemente gratificazioni dannose. Dunque, esso non costituisce più una guida affidabile.

Nello studio dell'igiene, i giovani dovrebbero essere informati del valore nutritivo dei vari cibi e dell'effetto derivato sia da un'alimentazione pesante ed eccitante, sia da cibi privi di elementi nutritivi necessari. Il tè e il caffè, il pane di farina raffinata, i sottaceti, le verdure di scadente qualità, i dolciumi, i condimenti come pepe e mostarda, e i pasticcini non contengono appropriate sostanze nutritive. Diversi studenti si sono debilitati in seguito all'uso di questi cibi. Un'alimentazione così povera affligge molti bambini di per sé gracili e incapaci quindi di un'energica attività mentale o fisica. Cereali integrali, frutta di stagione, frutta oleosa (come noci, nocciole, mandorle, ecc.), verdure e ortaggi appropriatamente combinati, contengono tutti gli elementi per una corretta alimentazione; se ben preparati, costituiscono una dieta che promuove il massimo vigore fisico e mentale.

È necessario prendere in considerazione non solo le proprietà del cibo, ma anche la sua adattabilità a chi deve consumarlo. Spesso alimenti che possono essere assunti tranquillamente da chi svolge lavoro manuale, devono invece essere evitati da coloro la cui attività è soprattutto cerebrale. Si dovrebbe fare attenzione anche alla corretta combinazione dei cibi. Coloro che hanno un'occupazione intellettuale o sono addetti a lavori sedentari dovrebbero consumare nello stesso pasto solo pochi alimenti di vario genere.

Conviene non eccedere nel mangiare, anche se si tratta di nutrimento sano. La natura non può adoperare più di quanto è richiesto per nutrire i diversi organi del corpo, e così l'eccesso danneggia l'organismo. A volte si ritiene che alcuni studenti si siano ammalati per troppo studio, quando la causa reale era da ricercare nell'eccesso di cibo. Se si dà il giusto valore alle leggi della salute, non ci sarà alcun pericolo di grave affaticamento mentale, tanto più che in molti casi il cosiddetto collasso mentale è la conseguenza di uno stomaco imbarazzato che stanca il corpo e indebolisce il cervello.

Nella maggior parte dei casi, due pasti al giorno sono preferibili a tre. La cena, consumata a distanza troppo ravvicinata al pasto precedente, ne ostacola la digestione; se consumata in ore tarde, non può essere digerita prima di andare a letto. Così lo stomaco è privato del dovuto riposo: il sonno è disturbato, il cervello e il sistema nervoso sono affaticati, e a colazione l'appetito risulta guastato. Così facendo l'intero organismo non viene ricaricato, ed è impreparato per i compiti della giornata.

Non va trascurata la regolarità negli orari dei pasti e del sonno. Siccome il lavoro di ricostruzione del corpo avviene durante le ore del riposo, è indispensabile, specialmente per i giovani, che il sonno sia regolare e abbondante.

Per quanto possibile, si eviti di mangiare in fretta. Se si ha poco tempo, si mangi poco. Meglio saltare addirittura un pasto piuttosto che mangiare senza masticare convenientemente.

L'ora del pasto dovrebbe essere un'occasione per socializzare e rilassarsi. Ogni pensiero o discussione che possano appesantire o infastidire dovrebbero essere banditi. Si manifesti fiducia, gentilezza e gratitudine verso il Datore di tutto ciò che è buono, e la conversazione sia gaia, ricca di pensieri piacevoli che elevano senza affaticare.

Il rispetto della temperanza e la regolarità in ogni cosa hanno un potere meraviglioso. Contribuiscono più delle circostanze e delle doti naturali a creare quell'attitudine dolce e serena che ha tanta importanza nell'appianare il sentiero della vita. Allo stesso tempo, la forza dell'autocontrollo così acquisita sarà preziosissima per affrontare con successo i duri doveri e le realtà che attendono ogni essere umano.

Le vie della saggezza "...sono vie deliziose, e tutti i suoi sentieri sono tranquilli". Proverbi 3:17. Che ogni giovane, avendo davanti a sé la possibilità di un destino più alto di quello dei re, rifletta sulla lezione contenuta nelle parole dell'uomo saggio: "Beato te, o paese, ... i cui principi si mettono a tavola al tempo convenevole, per ristorare le forze e non per ubriacarsi!" Ecclesiaste 10:17.