Principi di educazione cristiana

Capitolo 32

Preparazione

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La prima educatrice del bambino è la mamma. Durante il periodo di maggiore ricettività e di più rapido sviluppo, l'educazione del bambino è principalmente nelle sue mani. È la madre che per prima ha l'opportunità di plasmare il carattere in bene o in male, dovrebbe comprendere il valore di tale opportunità e, più di ogni altro maestro, essere qualificata per trarne il massimo profitto possibile. Eppure non c'è preparazione di così grande portata alla quale si dia così poca attenzione quanto a quella della madre.

Coloro ai quali si affida la cura dei bambini troppo spesso sono all'oscuro delle loro necessità fisiche e ben poco sanno delle leggi della salute e delle basi relative allo sviluppo. Né, d'altra parte, sono meglio qualificati per occuparsi della loro crescita mentale e spirituale. Può darsi che riescano negli affari, che siano brillanti in società, che abbiano anche acquisito una stimabile preparazione letteraria e scientifica, ma sanno pochissimo sull'educazione di un bambino. È soprattutto a causa di questa lacuna, e alla iniziale negligenza nello sviluppo fisico, che si ha un alto tasso di mortalità infantile, o di persone che raggiungono la maturità, ma per le quali la vita è un grande peso.

Sui padri e sulle madri incombe la responsabilità sia dell'educazione iniziale dei figli sia della successiva, e per entrambi è urgentissimo l'aver acquisito un'accurata e completa preparazione. Prima di impegnarsi nel compito di genitori, uomini e donne dovrebbero essere a conoscenza delle leggi relative allo sviluppo fisico: la fisiologia, le misure igienico sanitarie, gli influssi prenatali, le leggi dell'ereditarietà, l'abbigliamento, l'esercizio e la cura delle malattie. Dovrebbero anche imparare a conoscere i principi che regolano lo sviluppo della mente e la crescita morale.

L'Essere infinito ha ritenuto quest'opera di formazione di così grande importanza che messaggeri furono inviati dal suo trono a una madre per rispondere alla domanda: "...quale norma si dovrà seguire per il bambino? Che cosa si dovrà fare per lui?" (Giudici 13:12), e per istruire un padre circa l'educazione del figlio promesso.

Necessità di una preparazione per i genitori

L'educazione non realizzerà tutto ciò che potrebbe e dovrebbe finché non sarà pienamente riconosciuta l'importanza dell'opera dei genitori e finché essi non saranno adeguatamente preparati per affrontare le loro sante responsabilità.

È universalmente ammesso che l'insegnante deve prepararsi con cura, però pochi riconoscono la necessità di una preparazione particolareggiata. Coloro che valutano la responsabilità che la formazione dei bambini e dei giovani comporta, potranno rendersi conto che le conoscenze in ambito scientifico e letterario da sole non bastano. Gli insegnanti dovrebbero possedere una preparazione ben più vasta di quella che si acquisisce normalmente studiando sui libri. Essi dovrebbero avere non solo forza di volontà, ma anche apertura di mente; essere non solo appassionati del loro lavoro ma anche generosi.

Solo colui che ha creato la mente e ne ha regolato le leggi, può comprenderne perfettamente le esigenze e orientarne lo sviluppo. I princìpi dell'educazione che Dio ha stabiliti rappresentano l'unica guida sicura. Un requisito essenziale per ogni insegnante è la conoscenza di queste leggi e la loro completa accettazione, così che essi diventino una forza regolatrice nella loro vita.

L'esperienza della vita pratica è indispensabile. Ordine, accuratezza, puntualità, autocontrollo, serenità, altruismo, integrità e cortesia, sono qualità fondamentali.

Poiché siamo circondati da bassezza di carattere e ipocrisia, oggi è più che mai necessario che le parole, l'atteggiamento e la condotta degli insegnanti siano la rappresentazione di ciò che è vero ed elevato. I bambini riconoscono facilmente l'incoerenza e ogni altra debolezza o mancanza di carattere. Gli insegnanti non possono conquistare il rispetto degli alunni se non rivelando nel proprio carattere quei princìpi che si sforzano di trasmettere. Solo comportandosi in questo modo nella vita di ogni giorno, potrannc esercitare sugli studenti un influsso benefico permanente.

La salute va salvaguardata

Gli insegnanti dipendono in gran misura dalla loro condizione fisica: migliore sarà la loro salute, migliore sarà il loro lavoro.

Le loro responsabilità sono così faticose da richiedere uno sforzo particolare per preservare vigore e salute. Spesso il logorio del cuore e della mente li conduce quasi inevitabilmente alla depressione, alla freddezza e all'irritazione. E'quindi loro dovere non solo resistere a tali stati d'animo, ma evitarne la causa e conservare il cuore puro, dolce, fiducioso e pieno di simpatia. Per rimanere sempre saldi, calmi e lieti, devono saper proteggere la forza mentale e nervosa.

Dato che è più importante la qualità della quantità, gli insegnanti dovrebbero evitare di sovraccaricarsi di lavoro, astenendosi da ogni eccesso, rifiutando di accettare altre responsabilità che potrebbero ostacolarli nel loro compito e stando lontani da passatempi e divertimenti che esauriscono invece di ritemprare.

L'esercizio all'aria aperta, specialmente se si pratica un'attività utile, è uno dei migliori mezzi per rilassare il corpo e la mente. In questo l'esempio dell'insegnante susciterà negli alunni interesse e rispetto per il lavoro manuale.

In ogni ambito gli insegnanti devono rispettare scrupolosamente le leggi della salute, non solo per le ripercussioni che ciò può avere sulla stessa loro efficienza, ma anche per l'influsso che possono subirne gli alunni. Essi devono essere moderati in ogni cosa ed essere d'esempio nel mangiare, nel lavoro, nella ricreazione.

Salute fisica e integrità dovrebbero armonizzarsi con una grande preparazione intellettuale. Quanto più gli insegnanti dispongono di una vera conoscenza, tanto migliore sarà il loro operato. L'aula scolastica non è un luogo dove ci si possa accontentare di un lavoro superficiale, e l'insegnante che si ritenga soddisfatto di una conoscenza poco approfondita non giungerà mai a un alto grado di efficienza.

L'utilità dell'insegnante non dipende tanto dalla quantità di nozioni che possiede quanto dall'obiettivo che si propone. Il vero maestro non si accontenta di nozioni vaghe, di una mente indolente, di una memoria incerta, ma mira costantemente a risultati e a metodi migliori. Nel suo lavoro ci devono essere freschezza e forza vivificanti tali da scuotere e ispirare gli studenti.

Gli insegnanti devono possedere attitudine per il loro lavoro e anche il tatto e la saggezza necessari per trattare con le persone. Occorrono insegnanti pronti a riconoscere e a saper sfruttare ogni opportunità di fare del bene e che all'entusiasmo uniscano la vera dignità. Occorrono educatori che sappiano dirigere e insegnare, ispirare pensieri, sollecitare energie, e infondere coraggio e vita.

I bambini e i giovani differiscono molto gli uni dagli altri per tendenze, educazione e abitudini. Alcuni non hanno propositi ben definiti o saldi princìpi, per cui hanno bisogno di essere richiamati alle loro responsabilità e possibilità. Pochi bambini sono stati bene educati in casa. Alcuni sono stati viziati e la loro formazione è stata del tutto superficiale. Lasciati liberi di seguire le proprie inclinazioni e di sottrarsi alle responsabilità e ai doveri, mancano di stabilità, perseveranza, e spirito di sacrificio. Spesso ritengono la disciplina un inutile limite. Altri, invece, sono stati troppo rimproverati e quindi sono scoraggiati. Restrizioni arbitrarie e severità hanno sviluppato in loro uno spirito ostinato e diffidente. Se questi caratteri deformati possono essere rimodellati, tale compito spetta all'insegnante che per assolverlo con successo dovrà possedere quella sensibilità e quella capacità di penetrazione psicologica che lo mettano in condizione di fargli ravvisare le cause dei difetti e degli sbagli dei suoi studenti. Egli deve possedere anche tatto, abilità, fermezza e pazienza per poter offrire a ognuno l'aiuto necessario. Chi è incostante e ama la comodità, avrà bisogno di un tipo di incoraggiamento e di aiuto che lo spinga ad applicarsi; chi è scoraggiato, avrà bisogno di simpatia e apprezzamento per acquisire fiducia in se stesso ed essere a sua volta stimolato a impegnarsi.

Spesso gli insegnanti non hanno un rapporto di amicizia con i ragazzi; manifestano poca simpatia e tenerezza, mentre mostrano un eccesso di severità nel giudicarli. Sebbene essi debbano essere fermi e decisi, tuttavia non devono essere esigenti e dittatoriali. Essere aspri e ipercritici, tenersi a distanza dagli allievi, trattarli con indifferenza, significa precludersi la possibilità di influire positivamente su di loro.

In nessuna circostanza gli insegnanti devono mostrarsi parziali. Favorire l'alunno brillante e simpatico, ma criticare e spazientirsi o essere scostanti con quelli che hanno maggiormente bisogno di incoraggiamento e di aiuto, significa non aver compreso l'importanza del compito dell'insegnante. È con l'avvicinarsi a chi sbaglia che il carattere è messo alla prova e rivela se gli educatori sono o non sono qualificati per il loro compito.

Grande è la responsabilità di coloro che s'impegnano di guidare l'anima umana. Il vero padre e la vera madre considerano il loro incarico come un dovere dal quale non saranno mai del tutto sollevati. Ragazzi e ragazze, dal primo all'ultimo giorno della loro vita, risentono della forza del vincolo che li unisce al cuore dei genitori. Gli atti, le parole, perfino gli sguardi dei genitori continuano a influire sui figli nel bene o nel male. Gli insegnanti condividono questa responsabilità e hanno bisogno, perciò, di percepirne il carattere santo, e di avere continuamente davanti agli occhi lo scopo del loro lavoro. Essi non devono limitarsi ad assolvere i loro incarichi quotidiani per piacere ai superiori o per tenere alto il nome della scuola; devono ricercare piuttosto il bene massimo dei loro alunni considerati individualmente, pensando ai doveri che la vita un giorno affiderà loro, al servizio che questa richiede e alla preparazione che tutto ciò esige. L'opera che gli insegnanti svolgono giorno dopo giorno eserciterà sui giovani, e per loro mezzo su altri, un influsso che non cesserà di estendersi e di rafforzarsi sino alla fine dei tempi. Essi conosceranno i frutti del loro lavoro nel gran giorno in cui ogni parola e ogni azione saranno riesaminate davanti a Dio.

Gli educatori che si rendono conto di tutto ciò non possono ritenere che il loro compito sia terminato alla fine della loro consueta prestazione quotidiana e gli studenti tornano a casa, ma porteranno questi bambini e questi giovani nel cuore, perché il loro costante pensiero e impegno sarà di assicurare a quei ragazzi il più elevato grado di successo.

Un obiettivo elevato

Gli insegnanti che sanno riconoscere le opportunità e i privilegi del proprio lavoro, non permetteranno che nessuna cosa intralci ogni tentativo per migliorarsi; non risparmieranno nessuna energia per raggiungere il più alto livello di perfezione e cercheranno di essere essi stessi quello che desiderano per i loro allievi.

Più profondo è il senso della responsabilità, più intenso è il tentativo fatto per migliorarsi e più chiaramente l'insegnante riuscirà a identificare i difetti che indeboliscono la propria efficienza e a rammaricarsene sinceramente. Nel contemplare la vastità del proprio compito, con tutte le difficoltà e le possibilità che esso comporta, il suo cuore spesso sarà indotto a gridare: "E chi è all'altezza di queste cose?".

Cari insegnanti, mentre considerate il vostro bisogno di coraggio e di guida, vi esorto a considerare le promesse del Consigliere ammirevole: "Invocami, e io ti risponderò..." (Geremia 33:3); e ancora: "Io ti istruirò e ti insegnerò la via per la quale devi camminare; io ti consiglierò e avrò gli occhi su di te". Salmi 32:8.

Come migliore preparazione per il vostro lavoro, vi invito a soffermarvi sulle parole, sulla vita, e sui metodi del Principe dei maestri. Tale è l'ideale che vi è proposto. Contemplatelo, meditatelo finché lo Spirito del divino Maestro non prenda possesso del vostro cuore e della vostra vita.

"Contemplando come in uno specchio la gloria del Signore", voi sarete "trasformati nella sua stessa immagine". 2 Corinzi 3:18. Questo è il segreto dell'autorità che esercitate sui vostri studenti: siate voi stessi un riflesso di Gesù.