Principi di educazione cristiana

Capitolo 35

La scuola del cielo

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Il cielo è una scuola; il suo campo di studio è l'universo; il suo maestro è l'Essere infinito. Fu stabilita anche in Eden e, dopo che il piano della redenzione sarà stato adempiuto, la formazione continuerà nella scuola dell'Eden.

"Le cose che occhio non vide, e che orecchio non udì, e che mai salirono nel cuore dell'uomo, sono quelle che Dio ha preparate per coloro che lo amano". 1 Corinzi 2:9. È solo mediante la sua Parola che si può avere una conoscenza di queste cose, anche se parziale.

Il profeta di Patmos così descrive il luogo dove sarà stabilita la scuola futura: "Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, poiché il primo cielo e la prima terra erano scomparsi... E vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, scender giù dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo". Apocalisse 21:1, 2. "La città non ha bisogno di sole, né di luna che la illumina, perché la gloria di Dio la illumina, e l'Agnello è la sua lampada". Apocalisse 21:23.

Tra la scuola istituita alle origini nell'Eden e quella del futuro, si stende tutta la storia del mondo: storia della trasgressione e della sofferenza, del sacrificio divino, della vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte. Nella scuola della vita futura non si troveranno tutte le condizioni della scuola edenica. Non vi sarà l'albero della conoscenza del bene e del male per procurarci occasioni di tentazione; non vi sarà alcun seduttore, né possibilità di sbagliare. Ogni carattere ha superato la prova e nessuno è più suscettibile al potere del male.

"A chi vince", dice Gesù "io darò a mangiare dell'albero della vita, che è nel paradiso di Dio". Apocalisse 2:7. In Eden, il dono dell'albero della vita era soggetto a condizione, ed esso fu infine tolto via. Ma i doni della vita futura sono perfetti ed eterni.

Al profeta fu dato di vedere "...il fiume dell'acqua della vita, limpido come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell'Agnello... e sulle due rive del fiume stava l'albero della vita". Apocalisse 22:1, 2. E là "...non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate". Apocalisse 21:4.

Restituito alla presenza di Dio, l'essere umano potrà di nuovo, come al principio, essere educato direttamente dal Padre: "...il mio popolo conoscerà il mio nome... saprà, in quel giorno, che sono; io ho parlato. Eccomi!" Isaia 52:6.

Allora, quando il velo che offusca la nostra visione sarà rimosso e

i nostri occhi vedranno tutta la bellezza del mondo di cui oggi il microscopio ci dà solo qualche timida scintilla; quando ammireremo quella gloria dei cieli che oggi il telescopio tenta vagamente di esplorare; quando, tolta la maledizione del peccato, tutta la terra apparirà nella bellezza del Signore nostro Dio, quale campo di studio si aprirà davanti a noi! Gli studenti potranno leggere il racconto della creazione senza più nessuna reminiscenza della legge del male; potranno ascoltare la voce melodiosa della natura senza più alcuna nota di lamento o di sommessa tristezza.

Là, si vivrà di nuovo la vita dell'Eden: vita dei campi e dei giardini. "Essi costruiranno case e le abiteranno; pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto. Non costruiranno più perché un altro abiti, non pianteranno più perché un altro mangi; poiché i giorni del mio popolo saranno come i giorni degli alberi; i miei eletti godranno a lungo l'opera delle loro mani". Isaia 65:21, 22.

Allora Adamo e i suoi discendenti saranno reintegrati nella loro perduta sovranità e gli esseri di un livello inferiore ne riconosceranno nuovamente l'autorità. Le bestie feroci diventeranno mansuete e i timidi fiduciosi.

Davanti ai redenti la storia schiuderà gli orizzonti dell'infinito proposito di Dio, pieno di una inesprimibile ricchezza. Qui, grazie all'aiuto della Parola divina, i salvati avranno un'idea dei fatti storici e una conoscenza dei princìpi che governano il corso degli eventi umani. Questa visione è oggi ancora limitata, la conoscenza è incompleta, ma non appena sopraggiungerà la luce dell'eternità, ogni cosa apparirà in tutta la sua chiarezza.

Allora i redenti comprenderanno in tutta la sua estensione l'immane conflitto iniziatosi prima che cominciasse il tempo, e che si concluderà quando il tempo sarà terminato. La storia del concepimento del peccato, della fatale seduzione con il suo fraudolento lavorio, della verità che, mai deviando dalla sua retta via, ha affrontato e vinto il male: tutto sarà reso manifesto. Il velo che oggi separa il mondo visibile da quello invisibile sarà sollevato e appariranno cose meravigliose.

Il ministero degli angeli

Finché il soccorso divino non sarà visto alla luce dell'eternità, noi non potremo capire quanto dobbiamo agli angeli per la loro cura e per il loro intervento nella nostra vita. Questi esseri celesti hanno preso parte attiva alla vita e alle cose umane. Sono apparsi in abiti risplendenti come il fulmine, ma si sono anche presentati in forma umana, vestiti da viandanti. Hanno accettato l'ospitalità delle dimore terrene, hanno fatto da guida ai viaggiatori perduti, hanno frustrato il proposito dei malvagi e deviato i colpi del nemico.

Sebbene i governanti di questo mondo lo ignorino, gli angeli hanno spesso parlato nei loro consessi; occhi umani li hanno visti e orecchie umane hanno udito i loro appelli. Nelle camere di consiglio e nelle corti di giustizia messaggeri celesti hanno perorato la causa dei perseguitati e degli oppressi; hanno vanificato piani e impedito mali che avrebbero recato danno e sofferenza ai figli di Dio. Tutto ciò sarà rivelato agli studenti nella scuola del cielo.

Ogni redento allora comprenderà quale sia stato il ministero degli angeli nella sua vita. Che emozione si proverà a parlare con il proprio angelo custode e apprendere la storia dell'intervento di Dio nella vita individuale, della collaborazione celeste in ogni azione dell'umanità!

Allora saranno chiariti tutti quei dubbi e quelle perplessità che ci hanno tormentato in vita. Là, dove avevamo visto solo confusione e delusione, progetti infranti e piani falliti, vedremo un grande e vittorioso piano, una vera armonia divina.

Là, tutti coloro che avranno servito, mossi da uno spirito altruistico, vedranno gli effetti delle loro fatiche e i risultati messi in opera da ogni sano principio e da ogni nobile azione. Qualcosa di tutto ciò è già visibile ora; ma quanto poco ci è dato di conoscere in questa vita dei risultati derivanti dal più nobile lavoro del mondo! Genitori e insegnanti si addormentano nel sonno della morte con l'impressione di aver faticato invano. Ma non sanno che la loro fedeltà ha prodotto delle fonti che non cesseranno di fluire. Solo per fede possono vedere i bambini da loro educati divenire una benedizione e un esempio per il prossimo, esercitando un influsso che si ripeterà mille volte.

Operai fedeli inviano al mondo messaggi di forza, speranza e coraggio in grado di portare ovunque conforto ai cuori; ma poiché il lavoro degli insegnanti si svolge nella solitudine e nella oscurità, sanno poco dei risultati che tale lavoro produce. Uomini e donne spargono il seme dal quale, sulle loro tombe, altri mietono abbondanti raccolti; piantano alberi perché altri ne possano mangiare il frutto, contenti così di sapere che hanno messo in moto agenti benefici. Solo nel futuro saranno noti tutti gli effetti di tali azioni.

In cielo è registrato ogni dono concesso da Dio per guidare gli esseri umani a un impegno altruistico. Seguire questo in tutta la sua estensione, per conoscere quelle persone che, grazie ai nostri sforzi, sono state edificate e nobilitate, verificando quanto abbia inciso nella loro personale storia l'applicazione di sani princìpi, sarà compito e premio, fra gli altri, della scuola celeste.

Gioie e occupazioni nel cielo

Là, noi conosceremo finalmente come siamo stati conosciuti. Lassù l'amore e la simpatia che Dio ha messo nell'animo troveranno il loro più vero e dolce esercizio. La comunione con esseri santi, l'armonia del vivere insieme con gli angeli benedetti e con i fedeli di ogni tempo, la sacra amicizia che unisce la famiglia celeste a quella terrena: ecco quale sarà una parte delle esperienze future.

Ci saranno musica e canto che, eccetto che nelle visioni di Dio, nessun orecchio mortale ha udito, nessuna mente umana ha concepito.

"E cantando e danzando diranno: 'Tutte le fonti della mia gioia sono in te'". Salmi 87:7. "Alzano la voce, mandano grida di gioia, acclamano dal mare la maestà del Signore". Isaia 24:14.

"Così il Signore sta per consolare Sion, consolerà tutte le sue rovine; renderà il suo deserto pari a un Eden, la sua solitudine pari a un giardino del Signore. Gioia e esultanza si troveranno in mezzo a lei, inni di lode e melodia di canti". Isaia 51:3.

Là, ogni facoltà della mente si svilupperà, ogni capacità sarà accresciuta. Saranno portate avanti le più grandi imprese, saranno raggiunte le più alte aspirazioni e soddisfatte le più elevate ambizioni. Ma vi saranno sempre nuove vette da superare, nuove meraviglie da ammirare, nuove verità da comprendere, nuovi obiettivi per impegnare le energie del corpo, della mente e dello spirito.

Tutti i tesori dell'universo saranno dischiusi allo studio dei figli di Dio. Con inesprimibile gioia prenderemo parte alla felicità e alla saggezza degli esseri che non hanno mai peccato, condividendo quei tesori da loro acquisiti in secoli e secoli di contemplazione delle opere di Dio; e gli anni dell'eternità, nel loro svolgersi, continueranno a darci sempre più gloriose rivelazioni. I doni di Dio saranno eternamente impartiti "infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo". Efesini 3:20. "I suoi servi lo serviranno". Apocalisse 22:3. La vita sulla terra è l'inizio di quella nel cielo; l'educazione terrena è l'iniziazione ai princìpi di lassù; il lavoro svolto sulla terra è preparatorio a quello celeste. Ciò che noi siamo ora, per carattere e per santo servizio, è la prefigurazione di ciò che saremo poi.

"Il figlio dell'uomo non è venuto per essere servito ma per servire...". Matteo 20:28. L'opera che Cristo svolse sulla terra è la stessa di quella che compirà nel cielo, e la nostra ricompensa per il lavoro compiuto per lui in questo mondo consisterà in una più grande capacità e in un più ampio privilegio di lavorare con lui nel mondo futuro.

"Voi me ne siete testimoni, dice il Signore; io sono Dio" (Isaia 43:12): e tali saremo anche per l'eternità.

Perché fu permesso che un così grande conflitto perdurasse nei secoli? Perché l'esistenza di Satana non fu soppressa quando cominciò la sua ribellione? Perché l'universo intero potesse convincersi che Dio è giusto nel suo modo di agire nei confronti del male; perché il peccato potesse ricevere un'eterna condanna. Nel piano della redenzione ci sono altezze e profondità tali che l'eternità stessa non riuscirà a esaurire; ci sono meraviglie che gli stessi angeli desiderano penetrare con i loro sguardi. Tra tutte le creature, solo i redenti hanno conosciuto per esperienza vissuta la gravità della lotta contro il peccato; essi si sono identificati con Cristo e, cosa che neppure gli angeli potevano fare, hanno avuto comunione con Cristo nelle sue sofferenze. Non avranno essi alcuna testimonianza da rendere alla scienza della redenzione; nulla da dire che sia utile per gli esseri che non sono caduti?

E questo "affinché i principati e le potenze nei luoghi celesti conoscano oggi, per mezzo della chiesa, la infinitamente varia sapienza di Dio". Efesini 3:10. Perciò "ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nel cielo... per mostrare nei tempi futuri l'immensa ricchezza della sua grazia, mediante la bontà che egli ha avuta per noi in Cristo Gesù". Efesini 2:6, 7.

"E nel suo tempio tutto esclama: 'Gloria!'" (Salmi 29:9), e il canto che i riscattati scioglieranno, il canto della loro esperienza, dirà la gloria di Dio: "Grandi e meravigliose sono le tue opere, o Signore, Dio onnipotente; giuste e veritiere sono le tue vie, o Re delle nazioni. Chi non temerà, o Signore, e chi non glorificherà il tuo nome? Poiché tu solo sei santo...". Apocalisse 15:3, 4.

Nella nostra vita terrena, limitata a causa del peccato, la più grande gioia e la formazione più elevata si trovano nel servizio. Nella condizione futura, liberati dai condizionamenti del peccato, la nostra suprema gioia e la nostra più nobile preparazione si troveranno ancora nel servizio, perché apprenderanno di nuovo "...la ricchezza della gloria di questo mistero... cioè Cristo in voi, la speranza della gloria". Colossesi 1:27.

"Non è stato ancora manifestato ciò che saremo. Sappiamo che quand'egli sarà manifestato saremo simili a lui, perché lo vedremo com'egli è". Giovanni 3:2.

Allora, in quella grande folla che nessuno può contare, e che comparirà irreprensibile e con gioia "davanti alla sua gloria" (Giuda 24), colui che ci ha redenti con il suo sangue e ci ha istruiti con la propria vita, "vedrà il frutto del suo tormento interiore, e ne sarà saziato...". Isaia 53:11.