------------------------Primi scritti PS 6 1 Prefazione all'edizione italiana PS 9 1 Prefazione alla prima edizione (1851) PS 10 1 Introduzione PS 30 1 Esperienze cristiane e visioni PS 33 1 Capitolo 1 -- La mia prima visione PS 47 1 Capitolo 2 -- Visioni successive PS 50 1 Capitolo 3 -- Il suggellamento PS 52 1 Capitolo 4 -- L'amore di Dio per il suo popolo PS 54 1 Capitolo 5 -- Lo sconvolgimento delle forze del cielo PS 55 1 Capitolo 6 -- La porta aperta e la porta chiusa PS 58 1 Capitolo 7 -- La nostra fede messa alla prova PS 60 1 Capitolo 8 -- Al piccolo gregge PS 63 1 Capitolo 9 -- Le ultime piaghe e il giudizio PS 65 1 Capitolo 10 -- La fine dei 2.300 giorni PS 67 1 Capitolo 11 -- In vista del tempo di profonda angoscia PS 70 1 Capitolo 12 -- I colpi misteriosi PS 72 1 Capitolo 13 -- I messaggeri PS 75 1 Capitolo 14 -- Il marchio della bestia PS 78 1 Capitolo 15 -- Ciechi che guidano altri ciechi PS 79 1 Capitolo 16 -- Preparazione per la fine PS 81 1 Capitolo 17 -- Preghiera e fede PS 83 1 Capitolo 18 -- Il tempo della riunificazione PS 85 1 Capitolo 19 -- Un avvertimento PS 87 1 Capitolo 20 -- I sogni di Ellen G. White PS 90 1 Capitolo 21 -- Il sogno di William Miller PS 94 1 Capitolo 22 -- Una spiegazione PS 103 1 Capitolo 23 -- L'ordine nel vangelo PS 109 1 Capitolo 24 -- Le difficoltà nella chiesa PS 112 1 Capitolo 25 -- La speranza della chiesa PS 115 1 Capitolo 26 -- Preparazione per il ritorno di Cristo PS 118 1 Capitolo 27 -- Presenza alle riunioni PS 121 1 Capitolo 28 -- A coloro che non hanno esperienza PS 124 1 Capitolo 29 -- L'abnegazione PS 125 1 Capitolo 30 -- L'irriverenza PS 126 1 Capitolo 31 -- I falsi pastori PS 128 1 Capitolo 32 -- Il dono di Dio all'uomo PS 132 1 Capitolo 33 -- Introduzione PS 140 1 Capitolo 34 -- La caduta di Satana PS 142 1 Capitolo 35 -- La caduta dell'uomo PS 144 1 Capitolo 36 -- Il piano della salvezza PS 147 1 Capitolo 37 -- La prima venuta di Cristo PS 151 1 Capitolo 38 -- Il ministero di Cristo PS 154 1 Capitolo 39 -- La trasfigurazione PS 157 1 Capitolo 40 -- Il Cristo tradito PS 160 1 Capitolo 41 -- Il processo PS 165 1 Capitolo 42 -- La crocifissione PS 170 1 Capitolo 43 -- La risurrezione PS 177 1 Capitolo 44 -- L'ascensione PS 178 1 Capitolo 45 -- I discepoli PS 182 1 Capitolo 46 -- La morte di Stefano PS 184 1 Capitolo 47 -- La conversione di Paolo PS 186 1 Capitolo 48 -- I giudei decidono di uccidere Paolo PS 189 1 Capitolo 49 -- Paolo in visita a Gerusalemme PS 192 1 Capitolo 50 -- La grande apostasia PS 195 1 Capitolo 51 -- Il mistero dell'iniquità PS 198 1 Capitolo 52 -- La morte non è un tormento eterno PS 202 1 Capitolo 53 -- La riforma PS 205 1 Capitolo 54 -- La chiesa e il mondo PS 207 1 Capitolo 55 -- William Miller PS 210 1 Capitolo 56 -- Il messaggio del primo angelo PS 214 1 Capitolo 57 -- Il messaggio del secondo angelo PS 216 1 Capitolo 58 -- Il movimento avventista PS 220 1 Capitolo 59 -- Un'altra visione degli eventi PS 224 1 Capitolo 60 -- Il santuario PS 227 1 Capitolo 61 -- Il messaggio del terzo angelo PS 231 1 Capitolo 62 -- Basi solide PS 234 1 Capitolo 63 -- Lo spiritismo moderno PS 237 1 Capitolo 64 -- L'avidità PS 240 1 Capitolo 65 -- Un esame accurato PS 243 1 Capitolo 66 -- I peccati di Babilonia PS 246 1 Capitolo 67 -- Il forte grido PS 248 1 Capitolo 68 -- La conclusione del terzo messaggio PS 251 1 Capitolo 69 -- Un tempo di profonda angoscia PS 253 1 Capitolo 70 -- La liberazione dei giusti PS 255 1 Capitolo 71 -- La ricompensa dei santi PS 256 1 Capitolo 72 -- La terra desolata PS 258 1 Capitolo 73 -- La seconda risurrezione PS 260 1 Capitolo 74 -- La morte seconda PS 262 1 Appendice ------------------------Prefazione all'edizione italiana PS 6 1 La raccolta dei primi scritti di Ellen G. White è composta da tre opuscoli pubblicati tra il 1851 e il 1858. Nel 1851 viene pubblicato Esperienze cristiane e visioni di Ellen G. White. Nel 1854 appare il Supplemento a Esperienze cristiane e visioni e nel 1858 esce il primo volume dei Doni spirituali, vol. 1. PS 6 2 Queste edizioni si esaurirono in pochi anni e, poiché molte delle stesse tematiche erano state trattate con maggiore completezza in opere successive, questi primi scritti non furono ripubblicati fino al 1882. Alcuni critici sospettarono che quegli opuscoli fossero stati soppressi perché gli avventisti desideravano cancellare ogni traccia della posizione, biblicamente insostenibile, secondo la quale non ci sarebbe stata più alcuna misericordia divina per i peccatori, una dottrina che sarebbe stata abbandonata, secondo loro, nel 1851. La discussione venne riferita da Uriah Smith nella The Review and Herald, 31 luglio 1866, p. 65-67. PS 6 3 Negli anni Sessanta del XIX secolo due ex avventisti, Snook e Brinkerhoof, fecero circolare un opuscolo in cui accusavano gli avventisti di aver soppresso le pubblicazioni scomode perché si vergognavano della dottrina della "porta chiusa". Nel 1870 la stessa accusa venne ripresa da H.E. Craver. Oggi purtroppo non siamo in grado di citare questi opuscoli critici di prima mano e bisogna affidarsi a quello che viene riportato nel Supplemento della The Review and Herald, 14 agosto 1883 in risposta alle accuse di "soppressione" di alcuni scritti di Ellen G. White. PS 6 4 Nel 1882 la casa editrice di Battle Creek decise di ripubblicare due piccoli libri senza alcuna modifica sostanziale, solo con l'aggiunta di note esplicative e una migliore riformulazione di alcune espressioni, sotto la supervisione dell'autrice. Il primo libro conteneva Esperienze cristiane e visioni e il Supplemento, il secondo Doni spirituali. PS 6 5 Nella premessa si faceva notare che erano stati aggiunti due sogni che nella precedente edizione erano stati solo citati. Infatti, si dice: "Sono stati inseriti due sogni interessanti che erano stati citati ma non narrati nell'opera originale, e anche note con spiegazioni e date. Al di là di queste varianti, non è stata fatta nessuna modifica, salvo l'impiego occasionale di qualche nuovo termine o alcuni cambiamenti nella costruzione della frase per esprimere meglio il senso. PS 7 1 Nessuna modifica è stata apportata alle idee o al senso del lavoro originale, e anche la scelta di nuovi termini è stata effettuata con l'approvazione dell'autrice". PS 7 2 Nello stesso anno (1882) gli editori hanno ritenuto opportuno pubblicare anche la prefazione scritta da James White nel 1851; per facilitare la comprensione ai lettori italiani, è stata tradotta e si trova a pagina 10. PS 7 3 Sempre nel 1882, venne fatta un'ulteriore ristampa; questa volta i due volumetti furono riuniti in uno solo con il titolo Primi scritti e con numerazione separata. Il favore con cui è stato accolto questo libro e la vendita di oltre diecimila copie hanno portato alla pubblicazione di una nuova edizione con un formato migliore. Infatti nel 1906 viene approntata la terza edizione con paginazione standard, che avrà un successo ancora maggiore. PS 7 4 Nel 1945 viene pubblicata la quarta edizione. Il testo è stato rivisto pagina per pagina e sono stati introdotti ammodernamenti linguistici sia nella forma sia nella punteggiatura. Nella prefazione è descritta una succinta storia del libro. PS 7 5 Nel 1963 esce la quinta edizione. È passato oltre un secolo dalla prima pubblicazione e si rende necessaria un'Introduzione storica (pubblicata anche nell'edizione italiana, cfr. pagine 11-28). PS 7 6 L'Introduzione si prefigge di spiegare alcune affermazioni e ricordare le circostanze storiche tramite note e appendici. Non sono state introdotte modifiche sul testo di Ellen G. White e la numerazione fra parentesi si riferisce all'edizione originale inglese, inserita per facilitare la ricerca dei brani utilizzando l'Indice generale degli scritti di Ellen G. White in tre volumi. PS 7 7 Oggi pubblichiamo la versione integrale del testo inglese con le note stabilite dai curatori del White Estate. In un punto abbiamo chiesto l'inserimento di un'ulteriore spiegazione. Più volte Ellen G. White, seguendo altri predicatori suoi contemporanei, esprime giudizi severi sull'ebraismo dei tempi di Gesù e della chiesa apostolica, alimentando impropriamente uno spirito antigiudaico che, letto alla luce del dialogo tra ebrei e cristiani, ha un sapore antistorico.* Il contenuto del libro PS 7 8 a. L'opuscolo di 64 pagine dal titolo Esperienze cristiane e visioni di Ellen G. White, contiene alcuni cenni biografici di Ellen G. White, traccia sinteticamente l'esperienza del movimento di risveglio del 1840-1844 e riporta le prime visioni già pubblicate sui giornali della chiesa di quel tempo. PS 8 1 b. Tre anni dopo Ellen G. White scrive il Supplemento a Esperienze cristiane e visioni per spiegare alcune espressioni contenute nel libro precedente che potevano suscitare malintesi e fraintendimenti. Per l'occasione esorta la chiesa con messaggi di consolazione e di riprensione. Un anno dopo manda in stampa il primo opuscolo dal titolo Testimonianze per la chiesa. PS 8 2 c. Nel primo volume dei Doni spirituali, preceduto da una prefazione di Roswell F. Cottrell (cfr. pagine 133-140), viene proposta una sintesi breve ma efficace del conflitto tra Cristo e Satana descrivendo la ribellione in cielo, la tentazione e la caduta dell'uomo, l'istituzione del piano della salvezza, la vita e la morte di Cristo, la successiva esperienza della chiesa, fino alla realizzazione finale del regno di Cristo. PS 8 3 Negli anni successivi questa descrizione abbreviata venne ampliata nei quattro volumi dal titolo Spirito di profezia, pubblicati dal 1870 al 1884. La serie dei quattro volumi fu distribuita a piene mani e, nelle edizioni successive, i messaggi furono ampliati ulteriormente dando vita ai cinque volumi più letti dagli avventisti di ogni parte del mondo. Essi sono: Patriarchi e profeti, Profeti e re, La speranza dell'uomo, Gli uomini che vinsero un impero e Il gran conflitto. In questi cinque volumi il tema del conflitto tra Cristo e Satana viene approfondito maggiormente. Eppure, nonostante il suo contenuto abbreviato, lo stile asciutto e la forma semplice, i Primi scritti vengono costantemente richiesti da sorelle e fratelli avventisti a cui il libro si rivolge. Edizioni ADV, Falciani, 21 dicembre 2005. ------------------------Prefazione alla prima edizione (1851) PS 9 1 Siamo consapevoli che molti onesti ricercatori della verità e delle Scritture hanno dei pregiudizi nei confronti delle visioni. PS 9 2 Ci sono due motivazioni che spiegano questi preconcetti. Innanzi tutto il fanatismo, accompagnato da esperienze e visioni false, che si è manifestato più o meno ovunque. Questo ha indotto molte persone sincere a dubitare di qualunque realtà simile. In secondo luogo la pratica dell'ipnosi e quel fenomeno che viene comunemente individuato con l'espressione "colpi misteriosi", hanno ingannato e creato incredulità nei confronti dei doni e dell'opera dello Spirito Santo. PS 9 3 Ma Dio non cambia. La sua azione tramite Mosè, alla presenza del faraone, era stata perfetta, nonostante a Jannes e Jambres fosse stato consentito di compiere miracoli, attraverso il potere di Satana, che assomigliavano ai miracoli operati da Mosè. La contraffazione esisteva anche ai tempi degli apostoli, ma i doni dello Spirito si sono manifestati attraverso i discepoli di Cristo. Dio non desidera affatto, in quest'epoca di inganni e illusioni, lasciare il suo popolo privo dei doni e delle manifestazioni del suo Spirito. PS 9 4 L'obiettivo della contraffazione è imitare una realtà già esistente. Quindi l'attuale manifestazione dello spirito del maligno è la prova che Dio si rivela ai suoi figli attraverso la potenza dello Spirito Santo, e sta per compiere con gloria la sua promessa. PS 9 5 "'Avverrà negli ultimi giorni' dice Dio 'che io spanderò il mio Spirito sopra ogni persona; i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri giovani avranno delle visioni, e i vostri vecchi sogneranno dei sogni'". Atti 2:17; cfr. Gioele 2:28. PS 9 6 Considerando l'ipnosi una pratica pericolosa, ci siamo opposti in modo drastico. Non abbiamo neppure mai visto qualcuno in stato ipnotico e non sappiamo niente, per esperienza diretta, di questa pratica. Offriamo questo breve lavoro con la speranza che conforterà i credenti. James White, Saratoga Springs, New York, Agosto 1851. ------------------------Introduzione PS 10 1 Early Writings, che raccoglie i primi scritti di Ellen G. White, interessa in modo particolare la Chiesa Cristiana Avventista del 7 Giorno. Il lettore, mentre questi messaggi toccheranno e riscalderanno il suo cuore, potrà apprezzare ancora di più le verità che vengono presentate se si ricorderà delle circostanze in cui si svolsero gli avvenimenti dell'epoca, quando furono scritte queste tre opere. Troverà espressioni che, per essere ben comprese, devono essere collocate nel quadro delle attività svolte dagli avventisti osservatori del sabato dal 1840 al 1850. PS 10 2 Per esempio quando si parla di "avventisti solo di nome" il lettore potrebbe pensare che si tratti della tiepidezza degli Avventisti del 7 Giorno, mentre in realtà ci si riferisce a coloro che facevano parte di un grande movimento di risveglio dal 1831 al 1844 e che non accettarono la verità del sabato; facevano parte di un gruppo che oggi chiameremmo "Avventisti del primo giorno". PS 10 3 Alla fine di quest'opera, tre capitoli hanno questi titoli: "Il messaggio del primo angelo", "Il messaggio del secondo angelo" e "Il messaggio del terzo angelo". Leggendo ci si potrebbe aspettare di trovare una riflessione collegata ad Apocalisse 14, ma si tratta invece delle esperienze di coloro che parteciparono alla proclamazione dei primi due messaggi e iniziarono ad annunciare il terzo. Ellen G. White stessa ha vissuto questi eventi e quindi trasmette la sua esperienza relativa all'inizio e allo sviluppo del risveglio avventista e al Movimento degli Avventisti del 7 Giorno che iniziò nel 1844. PS 10 4 Oggi è trascorso più di un secolo dai quei momenti eroici e gli Avventisti del 7 Giorno devono conoscere meglio queste esperienze. Il lettore di questo prezioso e piccolo libro intitolato Primi scritti avrà l'opportunità di comprenderli con maggiore chiarezza e fare anche un'applicazione corretta degli insegnamenti e del messaggio che trasmettono. È quindi importante sottolineare alcuni dei punti principali dell'esperienza degli avventisti che osservavano il sabato nel decennio precedente la prima pubblicazione del libro in questione. PS 10 5 Nei primi paragrafi di quest'opera, Ellen G. White fa una breve allusione alla sua conversione e alle sue prime esperienze cristiane. Racconta anche che frequentava delle riunioni in cui si parlava del ritorno di Cristo, che si riteneva fosse prossimo, proprio imminente. Il grande risveglio avventista è presentato brevemente, come un movimento di portata mondiale. Fu il risultato di uno studio approfondito delle profezie delle Scritture e accettato da un gran numero di credenti in tutto il mondo. PS 11 1 Ma fu negli Stati Uniti che il messaggio si diffuse maggiormente. E nella misura in cui le profezie bibliche sul ritorno di Gesù vennero accettate da uomini e donne capaci e impegnati, il gruppo di credenti avventisti si sviluppò. È importante sottolineare che non venne creata nessuna denominazione religiosa distinta. La speranza avventista suscitò un profondo risveglio di cui beneficiarono tutte le chiese protestanti e condusse molti scettici e atei a confessare pubblicamente la loro fede in Dio e nella Bibbia. PS 11 2 Nella misura in cui il movimento si avvicinava al periodo chiave, cioè gli anni 1840 e seguenti, centinaia di pastori si impegnarono nella proclamazione del messaggio. A guidarli c'era William Miller, che abitava nella regione Nord occidentale dello Stato di New York, uomo influente nella sua chiesa e che lavorava come agricoltore per guadagnarsi la vita. Nonostante la sua preparazione religiosa, era caduto vittima dello scetticismo fin dalla sua giovinezza. Non credeva nella Parola di Dio e aveva adottato filosofie deiste. Ma una domenica mattina, mentre leggeva un sermone nella Chiesa Battista, lo Spirito Santo parlò al suo cuore ed egli accettò Gesù Cristo come personale Salvatore. Miller si mise a studiare la Bibbia, certo che avrebbe trovato una risposta soddisfacente a tutti i suoi interrogativi e avrebbe potuto imparare tutte le verità contenute nelle sue pagine. PS 11 3 Per due anni trascorse la maggior parte del suo tempo impegnandosi in questo studio, esaminando un versetto dopo l'altro. Egli non passava a un altro argomento fino a quando non aveva trovato una spiegazione soddisfacente a quello che stava studiando. In questo percorso si serviva solo della sua Bibbia e di una concordanza. In tal modo arrivò allo studio delle profezie riguardanti il ritorno letterale e personale di Cristo. Si impegnò ad approfondire profezie importanti, in particolare quella dei 2.300 giorni di Daniele 8 e 9, che collegò alla profezia di Apocalisse 14 in cui viene presentato il messaggio dell'angelo che proclama l'ora del giudizio. Apocalisse 14:6, 7. Alla pagina 208 di Primi scritti, Ellen G. White dichiara che Dio inviò il suo angelo per rendere sensibile il cuore di Miller e indurlo a studiare le profezie. PS 11 4 Nella sua infanzia Ellen G. White aveva assistito a due serie di conferenze presentate da William Miller nella città di Portland, nel Maine. I suoi messaggi avevano prodotto in lei un'impressione profonda e duratura. Ma lasciamo che sia proprio lei a parlare delle profezie, così come William Miller le presentava al suo uditorio. Leggiamo ciò che racconta nel suo libro Il gran conflitto, 255-259: PS 12 1 La profezia che gli parve rivelasse meglio l'epoca del secondo avvento era quella di Daniele 8:14: "...Fino a duemila trecento sere e mattine; poi il santuario sarà purificato". Seguendo la sua regola, che consisteva nel fare della Bibbia l'interprete di se stessa, Miller si rese conto che nella profezia simbolica un giorno equivale a un anno (cfr. Numeri 14:34; Ezechiele 4:6); egli capì che i 2.300 giorni profetici, o anni letterali, si estendevano ben oltre la fine della dispensazione ebraica e che, quindi, non potevano riferirsi al santuario israelitico. PS 12 2 Adottando l'idea, generalmente accettata, secondo cui la terra era il santuario della dispensazione cristiana, Miller concluse che la purificazione del santuario, predetta in Daniele 8:14, non era altro che la purificazione della terra mediante il fuoco, all'apparizione del Signore. Perciò, egli si disse, se fosse stato possibile stabilire con esattezza il punto di partenza dei 2.300 giorni-anni, automaticamente si sarebbe potuto individuare il punto di arrivo, cioè la data del secondo avvento di Gesù. PS 12 3 In tal modo sarebbe stata resa nota l'ora del grande evento finale in cui "sarebbe cessata di esistere la società attuale con il suo orgoglio, la sua potenza, la sua pompa, la sua vanità, la sua empietà e la sua oppressione". Allora sarebbe stata "rimossa dalla terra la maledizione, sarebbe stata distrutta la morte, mentre i servi di Dio, i profeti, i santi e quelli che temono il suo nome, avrebbero ottenuto il premio e sarebbero stati distrutti coloro che distruggono la terra". PS 12 4 Con rinnovato slancio, Miller proseguì l'esame delle profezie consacrando non solo giornate, ma spesso anche notti intere, a quello che ora gli appariva estremamente importante e interessante. Ben presto riscontrò che nel capitolo 8 del libro del profeta Daniele non era indicato il punto di partenza dei 2.300 giorni. Infatti l'angelo Gabriele, pur essendo stato inviato a Daniele per spiegargli il significato della visione, gli aveva fornito solo una spiegazione parziale. Davanti alla visione della terribile persecuzione che doveva abbattersi sulla chiesa, il profeta sentì venir meno le sue forze e svenne. Non poteva continuare e l'angelo allora lo lasciò per un po' di tempo. "E io, Daniele, svenni, e fui malato vari giorni... Io ero stupito della visione, ma nessuno se ne accorse". Daniele 8:27. PS 12 5 Poiché Dio aveva incaricato il suo messaggero dicendo: "...Gabriele, spiegagli la visione" (versetto 16), il mandato doveva essere eseguito. PS 13 1 Infatti l'angelo ritornò e disse a Daniele: "Daniele, io sono venuto perché tu possa comprendere". Daniele 9:22. "Fa' dunque attenzione al messaggio e comprendi la visione!" Versetto 23. PS 13 2 Nella visione del capitolo 8 c'era un punto molto importante rimasto senza spiegazione: quello relativo al tempo, cioè il periodo dei 2.300 giorni. L'angelo, perciò, riprendendo la sua spiegazione, si soffermò in modo particolare su di esso: "Settanta settimane sono fissate riguardo al tuo popolo e alla tua santa Città... Sappi dunque e comprendi bene: dal momento in cui è uscito l'ordine di restaurare e ricostruire Gerusalemme fino all'apparire di un unto, di un capo, ci saranno sette settimane; e in sessantadue settimane essa sarà restaurata e ricostruita, piazza e mura, ma in tempi angosciosi. Dopo le sessantadue settimane, un unto sarà soppresso... Egli stabilirà un saldo patto con molti, durante una settimana; e in mezzo alla settimana farà cessare sacrificio e offerta..." Versetti 24-27. PS 13 3 L'angelo era stato inviato con il preciso compito di spiegare a Daniele ciò che non era riuscito a capire nella visione del capitolo 8 e cioè l'affermazione relativa al tempo: "...Fino a duemila trecento sere e mattine; poi il santuario sarà purificato". Dopo avere invitato il profeta con le parole: "Fa' dunque attenzione alla parola, e intendi la visione!" l'angelo proseguì: "Settanta settimane sono fissate riguardo al tuo popolo e alla tua santa Città". PS 13 4 Il termine tradotto con "fissate" [altre versioni hanno "determinate", ndt] significa letteralmente recise, tagliate fuori. Settanta settimane rappresentano 490 anni. L'angelo affermò che erano state "fissate" perché spettanti agli ebrei. Però "fissate" da che cosa? PS 13 5 Considerando che l'unico periodo di tempo indicato nel capitolo 8 è quello dei 2.300 giorni, era sicuramente da questo che le 70 settimane dovevano essere detratte. Quindi, se le 70 settimane facevano parte dei 2.300 giorni, logicamente i due periodi dovevano avere lo stesso punto di partenza. L'angelo precisò che le 70 settimane iniziavano dal momento in cui sarebbe stato proclamato il decreto per la restaurazione e la ricostruzione di Gerusalemme. Se si fosse riusciti a stabilire la data di questo decreto, automaticamente si sarebbe conosciuto il punto di partenza del grande periodo dei 2.300 anni. PS 13 6 Il decreto è riportato nel capitolo 7 del libro di Esdra. Cfr. Versetti 12-26. Esso fu proclamato nella sua forma definitiva da Artaserse, re di Persia nel 457 a.C. Però in Esdra 6:14 si legge che la casa del Signore a Gerusalemme era stata costruita "secondo gli ordini di Ciro, di Dario e d'Artaserse, re di Persia". Nel redigere, confermare e completare l'editto, questi tre sovrani gli diedero la completezza richiesta dalla profezia per poter così segnare l'inizio dei 2.300 anni. Prendendo l'anno 457 a.C. -- perché solo allora il decreto poté dirsi completo -- come data dell'ordine in oggetto, ci si accorge che ogni elemento della profezia delle 70 settimane si è adempiuto. PS 14 1 "Dal momento in cui è uscito l'ordine di restaurare e riedificare Gerusalemme, fino all'apparire di un unto, di un capo, vi sono sette settimane; e in sessantadue settimane essa sarà restaurata...", ossia 69 settimane, cioè 483 anni. Il decreto di Artaserse entrò in vigore nell'autunno del 457 a.C. Partendo da questa data, i 483 anni portano all'autunno del 27 d.C. Allora si adempì la profezia. La parola "Messia" significa "colui che è unto". Nell'autunno del 27 d.C., Gesù fu battezzato da Giovanni il battista e ricevette l'unzione dello Spirito Santo. L'apostolo Pietro lo afferma dicendo: "...Dio l'ha unto di Spirito Santo e di potenza". Atti 10:38. Lo stesso Salvatore, d'altra parte, affermò: "Lo Spirito del Signore è sopra me; perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri". Luca 4:18. Dopo il battesimo "...Gesù si recò in Galilea, predicando il vangelo di Dio e dicendo: Il tempo è compiuto...". Marco 1:14, 15. PS 14 2 "Egli stabilirà un saldo patto con molti in una settimana". La settimana di cui si parla qui è l'ultima delle 70. Si tratta, quindi, degli ultimi sette anni del tempo accordato agli ebrei. Durante questo periodo che va dal 27 al 34 d.C. il Salvatore, prima personalmente e poi mediante i suoi discepoli, rivolse l'invito evangelico quasi esclusivamente agli ebrei. Va ricordato, infatti, che quando gli apostoli furono inviati a predicare il messaggio del Vangelo, Gesù li avvertì: "...Non andate tra i pagani e non entrate in nessuna città dei Samaritani, ma andate piuttosto verso le pecore perdute della casa d'Israele". Matteo 10:5, 6. PS 14 3 "E in mezzo alla settimana farà cessare sacrificio e offerta". Daniele 9:27. Nel 31 d.C. Cioè tre anni e mezzo dopo il battesimo, Gesù fu crocifisso. Con il grande sacrificio da lui offerto sul Calvario finì il sistema dei sacrifici che per quattromila anni avevano rappresentato l'Agnello di Dio che doveva venire nel mondo. Il tipo si era incontrato con l'antitipo e quindi cessavano tutti i sacrifici e le offerte del sistema cerimoniale. PS 14 4 Le 70 settimane, o 490 anni accordati agli ebrei, finivano, come abbiamo visto, nel 34 d.C. Fu allora che la nazione ebraica, per decisione del sinedrio, suggellò il proprio rifiuto del messaggio del Vangelo con il martirio di Stefano e la persecuzione dei cristiani. Il messaggio di salvezza, non più riservato al solo "popolo eletto", fu quindi proclamato al mondo intero. PS 14 5 I discepoli, costretti dalla persecuzione a fuggire da Gerusalemme, "andarono di luogo in luogo annunziando la Parola. E Filippo, disceso nella città di Samaria, vi predicò il Cristo". Atti 8:4, 5. Pietro, divinamente ispirato, annunciò la buona novella al centurione di Cesarea, il pio Cornelio; mentre il fervente Paolo, conquistato alla fede di Cristo, fu incaricato di portare il Vangelo ai pagani. Cfr. Atti 22:21. PS 15 1 Fin qui ogni elemento della profezia si era adempiuto con straordinaria precisione; era quindi chiaro che le 70 settimane andavano dal 457 a.C. al 34 d.C. Partendo da questa data, non era difficile trovare il punto di arrivo dei 2.300 giorni. Infatti, dato che le 70 settimane -- 490 giorni -- erano state tolte dai 2.300 giorni, rimanevano 1.810 giorni che, partendo dal 34 d.C. portavano automaticamente al 1844. PS 15 2 La conclusione era ovvia: il periodo dei 2.300 giorni di Daniele 8:14 si concludeva nel 1844. Poiché alla fine di questo lungo periodo profetico, secondo la dichiarazione dell'angelo, il santuario sarebbe stato purificato, veniva così precisato il momento della purificazione del santuario che, quasi universalmente, si pensava dovesse verificarsi al secondo avvento di Cristo. Miller e i suoi collaboratori in un primo momento credettero che i 2.300 giorni sarebbero finiti nella primavera del 1844, mentre in realtà un attento studio della profezia conduceva all'autunno di quell'anno. PS 15 3 Questa inesattezza provocò delusione e perplessità in quanti avevano contato sulla venuta del Signore per quella data. Tutto ciò, però, non influì sul fatto che stabiliva il 1844 come punto di arrivo dei 2.300 giorni, con la relativa purificazione del santuario. PS 15 4 Nell'intraprendere lo studio delle Scritture, per stabilire che esse erano una rivelazione divina, Miller non aveva la minima idea che le sue ricerche lo avrebbero portato a tali conclusioni. Anzi, ebbe una certa difficoltà a credere ai risultati dei suoi studi. Però la chiarezza delle Scritture era tale che non poté fare a meno di accettarla. PS 15 5 Miller studiava la Bibbia da due anni quando, nel 1818, giunse alla conclusione che dopo venticinque anni Gesù sarebbe apparso per la redenzione del suo popolo. PS 15 6 Fu un'attesa febbrile quella dei credenti avventisti che vedevano avvicinarsi il momento del ritorno del Signore. Credevano che alla fine del 1844 sarebbe giunto il giorno di cui parlava la profezia di Daniele. Ma furono molto delusi. Così come i discepoli di Gesù non avevano capito il vero significato degli avvenimenti che dovevano adempiere la profezia riguardante la prima venuta del Salvatore, anche gli avventisti nel 1844 furono delusi circa l'attuazione della profezia circa il ritorno di Cristo. PS 16 1 Ellen G. White ne parla in questi termini: "Cristo non era venuto sulla terra per purificare con il fuoco il suo santuario tramite il rinnovamento della terra, come si aspettava quel gruppo di credenti. Mi fu mostrato che la spiegazione che proponevano questi credenti in merito ai periodi profetici era corretta. Il tempo della profezia terminava nel 1844, e Gesù era entrato nel luogo santissimo per purificare il santuario alla fine dei tempi". -- Primi scritti, 219. PS 16 2 Subito dopo la delusione del 22 ottobre, molti credenti e pastori che avevano accettato il messaggio avventista si allontanarono. Qualcuno di loro si era unito al movimento motivato soprattutto dalla paura. Una volta superato il momento difficile, abbandonarono quella speranza. Altri caddero nel fanatismo. Circa la metà dei membri del gruppo degli avventisti continuò a credere che Gesù sarebbe apparso ben presto sulle nuvole del cielo. Questi credenti consideravano il fatto di essere presi in giro da tutti come una prova che il tempo di grazia fosse terminato. Essi credevano fermamente che il ritorno del Signore fosse imminente. PS 16 3 Ma i giorni e le settimane passavano senza che Gesù apparisse, vennero fatte diverse ipotesi e il gruppo si divise. Una parte, numericamente consistente, credette che la profezia non si fosse adempiuta nel 1844 e ci fosse stato un errore nell'interpretazione dei periodi profetici. E ricominciarono a fissare altre date per il ritorno di Cristo. PS 16 4 Altri, un gruppo più piccolo, quelli che rappresentano i precursori degli Avventisti del 7 Giorno e che erano certi che lo Spirito di Dio avesse guidato il Movimento avventista, sostenevano che negare che il Movimento fosse l'opera di Dio avrebbe significato negare l'azione dello Spirito di grazia. Tutto questo non potevano farlo. PS 16 5 L'esperienza di questi credenti e l'opera che dovevano compiere venne individuata negli ultimi versetti di Apocalisse 10. Il tempo dell'attesa per gli avventisti doveva essere rivisto. Dio li aveva guidati e avrebbe continuato a farlo. PS 16 6 Fra loro c'era una ragazzina, Ellen Harmon, che nel dicembre del 1844, proprio due mesi dopo la grande delusione, aveva ricevuto da Dio una rivelazione profetica. Il Signore le aveva mostrato in visione il popolo di Dio in cammino verso la santa Città. Se questa visione non spiegava la delusione, cosa che poteva realizzarsi solo attraverso lo studio della Bibbia, offriva comunque la certezza che Dio guidava gli avventisti e avrebbe continuato a farlo come lo aveva mostrato nella visione del viaggio verso la città del cielo. PS 16 7 All'inizio del sentiero simbolico, mostrato alla giovane Ellen, c'era una luce splendente, che l'angelo aveva identificato come il grido di mezzanotte. Questa espressione si applicava al punto culminante della predicazione del ritorno di Cristo, nell'approssimarsi dell'autunno del 1844. PS 17 1 In questa visione Ellen vide Cristo che guidava il suo popolo verso la città di Dio. La conversazione dei credenti faceva comprendere che il viaggio stava durando più tempo di quello che era stato previsto. Alcuni persero di vista Gesù e caddero durante il cammino, ma coloro i cui sguardi erano orientati sul Salvatore e sulla santa Città arrivarono sani e salvi a destinazione. Questo è l'argomento di cui si parla nel capitolo "La mia prima visione" alle 34-47. PS 17 2 Un piccolissimo gruppo di credenti poteva essere identificato con coloro che camminavano davanti, in piena luce. Nel 1856 erano solo una cinquantina. Gli altri, che avevano perso fiducia nell'adempimento della profezia del 1844, erano forse 30.000. Si riunirono nel 1845, ad Albany New York, dal 29 aprile all' 1 maggio, e cambiarono la loro posizione. Presero la decisione di separarsi da coloro che pretendevano di aver ricevuto "una luce speciale", che insegnavano "favole ebraiche" o presentavano "nuove prove". -- The Advent Herald, 14 maggio 1845. PS 17 3 Fu così che non accettarono il messaggio del sabato e dello Spirito di profezia. Erano convinti che la profezia non si fosse adempiuta nel 1844, e proiettavano la fine dei 2.300 giorni in un'altra epoca. Fissarono varie date, che si rivelarono tutte false. Restavano uniti solo per la speranza dell'avvento. Ma non tardarono a dividersi in tanti piccoli gruppi con idee diverse, molti dei quali ben presto disparvero. Quello che sopravvisse per qualche decennio formò in seguito la Chiesa Cristiana Av-ventista. Spesso nelle prime pubblicazioni questo gruppo viene chiamato "Avventisti del primo giorno" o "Avventisti solo di nome". PS 17 4 Ma quello che ci interessa in modo particolare è il piccolo gruppo che non smise di sostenere che la profezia si era adempiuta nel 1844. I credenti che lo formavano avevano ricevuto il messaggio del sabato e del santuario, come se fosse venuto dal cielo per illuminare il loro cammino. Non abitavano tutti nella stessa zona, erano dispersi in varie regioni e formavano piccoli gruppi nella parte Nord-orientale degli Stati Uniti. PS 17 5 Hiram Edson, uno dei credenti che apparteneva a quel gruppo, risiedeva a Port Gibson, nello Stato di New York. Era responsabile degli avventisti di quella zona, che si erano riuniti a casa sua il 22 ottobre 1844 per attendere il ritorno del Signore. Con serenità e pazienza attesero il grande evento. Ma quando risuonò la mezzanotte, il giorno stabilito era ormai trascorso e Gesù non era ritornato come avevano pen sato. Fu un'esperienza amara. Al mattino presto, Hiram Edson e alcuni fratelli si recarono nel fienile per pregare, e mentre pregavano sentirono che avrebbero avuto una risposta. PS 18 1 Un po' più tardi, mentre Edson con uno dei suoi amici attraversava un campo di mais per andare a trovare altri avventisti, ebbe la sensazione che una mano gli avesse toccato la spalla. Alzò gli occhi, come se avesse una visione, e vide i cieli aperti e il Cristo nel santuario del cielo che entrava nel luogo santissimo per iniziare il suo ministero in favore del suo popolo. Gesù quindi non usciva dal luogo santissimo per venire a purificare la terra attraverso il fuoco, come avevano pensato gli avventisti. Uno studio approfondito della Bibbia da parte di Hiram Edson, del dottor F.B. Hahn e di O.R.L. Crozier, un insegnante, rivelò ben presto che il santuario, che doveva essere purificato alla fine del 2.300 anni, non era la terra ma il tabernacolo che è in cielo dove Cristo officia in nostro favore nel luogo santissimo. Questa opera di mediazione del Salvatore corrispondeva all'ora del giudizio di cui parla il messaggio del primo angelo. Cfr. Apocalisse 14:6, 7. PS 18 2 Il maestro O.R.L. Crozier, si occupò della redazione della ricerca biblica fatta da questi fratelli, che venne poi stampata sotto forma di volantino e in seguito pubblicata nel giornale avventista Day-Star di Cincinnati (Ohio). Un numero speciale, datato 7 febbraio 1846, fu dedicato a uno studio biblico sull'argomento del santuario. PS 18 3 Mentre lo studio veniva approfondito Ellen G. White, che viveva a Portland nel Maine e non era a conoscenza dell'esistenza di questo gruppo e della sua opera, ebbe una visione dove gli veniva mostrato che Cristo aveva lasciato il luogo santissimo del santuario del cielo alla fine dei 2.300 giorni. Questa visione è presentata in Primi scritti, 48-50. PS 18 4 In un'altra visione che ebbe successivamente, e di cui parlò in una dichiarazione che fece nell'aprile del 1847, ecco che cosa le era stato rivelato: "Il Signore mi ha mostrato in visione, circa un anno fa, che il fratello Crozier aveva ricevuto un chiaro messaggio relativo alla purificazione del santuario e che era volontà di Dio che esponesse le sue riflessioni in merito nel numero speciale del The Day-Star, 7 aprile 1846. Mi sento pienamente autorizzata dal Signore a raccomandare la lettura di questo opuscolo a ogni credente". -- A word to the Little Flock, 12. Così le visioni della messaggera del Signore confermavano la ricerca di coloro che avevano studiato la Bibbia. PS 18 5 Negli anni successivi Ellen G. White scrisse molto a proposito delle verità relative al santuario e al loro significato. Troviamo molte pagine su questo argomento nei Primi scritti, in particolare il capitolo sul santuario. Pagine 225-227. La comprensione del significato del ministero di Cristo nel santuario del cielo fu la chiave che svelò il mistero della grande delusione. Era perfettamente chiaro che la profezia che annunciava l'ora del giudizio aveva trovato il suo compimento negli avvenimenti che si erano verificati nel 1844, ma che doveva ancora essere realizzata un'opera nel luogo santissimo del santuario del cielo prima del ritorno di Gesù. PS 19 1 I messaggi del primo e del secondo angelo avevano proclamato il messaggio dell'avvento e ora stava per essere annunciato il messaggio del terzo angelo. Fu allora che venne compresa la verità relativa al sabato o settimo giorno della settimana. PS 19 2 Nel quadro della storia dell'osservanza del sabato da parte dei primi avventisti, si profila all'orizzonte una piccola chiesa di Washington, nel cuore dello stato del New Hampshire. I membri di questa chiesa erano credenti sinceri. Una battista del settimo giorno, Rachel Oaks, stava distribuendo dei volantini sul tema del quarto comandamento. Questa verità era già stata ben compresa da alcuni e nel 1844 William Farnsworth si alzò in occasione di una funzione religiosa della domenica mattina per esprimere la sua intenzione di osservare il sabato del quarto comandamento. Una dozzina di altri credenti si unirono a lui, decisi a osservare tutti i comandamenti di Dio. Questi furono i primi Avventisti del 7 Giorno. PS 19 3 II pastore di questa piccola chiesa, Frederick Wheeler, accettò ben presto il sabato e fu il primo pastore avventista a farlo. Un altro predicatore, T.M. Preble, che abitava nello stesso Stato, accettò anche lui questa verità e pubblicò un articolo sul giornale avventista The Hope of Israel, del febbraio 1845, per sottolineare l'obbligo di osservare il quarto comandamento. Joseph Bates, un pastore avventista influente, che risiedeva a Fairhaven (Massachusetts) lesse questo articolo e ne fu convinto. Poco tempo dopo Bates si recò a Washington (New Hampshire) per studiare con gli avventisti questa verità scoperta recentemente. Rientrando a casa, più convinto di prima, decise di preparare un testo per spiegare l'obbligo di osservare questo comandamento. Un opuscolo di 64 pagine venne pubblicato nell'agosto del 1846. Una copia arrivò fra le mani di James ed Ellen G. White all'epoca del loro matrimonio, verso la fine dell'agosto 1846. Convinti dalle prove bibliche presentate nell'opuscolo, James ed Ellen G. White accettarono la verità del sabato e iniziarono a osservarlo. Ecco che cosa disse Ellen sull'argomento: "Nel 1846, in autunno, iniziammo a osservare il sabato biblico, a insegnarlo e a rispettarlo". -- Testimonies for the Church 1:75. PS 20 1 James ed Ellen G. White si convinsero solo in base alla prove bibliche sulle quali erano stati orientati dall'opuscolo di Bates. Il primo sabato dell'aprile del 1847, sette mesi dopo aver iniziato a osservare il sabato e a insegnarlo, Ellen ebbe una visione a Topsham (Maine) in cui le fu mostrata l'importanza del giorno di riposo. Ella vide le tavole della legge nell'arca del santuario del cielo e una luce circondava il quarto comandamento. -- Primi scritti, 228, 229. La visione confermava la posizione adottata dopo aver studiato la Parola di Dio; essa ampliava anche la concezione dei credenti in merito all'osservanza del sabato. PS 20 2 Ellen G. White ebbe una visione relativa alla fine dei tempi. Ella vide che il sabato rappresentava la grande verità che gli uomini avrebbero dovuto accettare o rifiutare in quel periodo. Si trattava per loro di ubbidire a Dio o a una potenza apostata. Parlando della sua esperienza personale nel 1874 scrisse: "Ho creduto alla verità del sabato prima che mi fosse presentata in visione. Solo dopo alcuni mesi che avevo iniziato a osservare il settimo giorno mi fu mostrata la sua importanza e il posto che doveva occupare nel messaggio del terzo angelo". -- Lettera 2, 1874. PS 20 3 Grazie alla provvidenza divina, i pastori che per primi predicarono questa verità si incontrarono nel 1848 per presentare cinque conferenze. Digiunando e pregando, studiarono insieme la Parola di Dio. Il pastore Bates, l'apostolo del sabato, parlò dell'obbligo di osservare questo giorno santo. Hiram Edson e i suoi collaboratori, che parteciparono ad alcune delle conferenze, parlarono del santuario. James White che aveva approfondito il tema delle profezie, attirò l'attenzione sugli avvenimenti che dovevano verificarsi prima del ritorno di Gesù. In occasione di questi incontri furono messe in evidenza le dottrine fondamentali degli Avventisti del 7 Giorno. PS 20 4 "Molti fra noi non si rendono conto della solidità su cui poggia la nostra fede. Mio marito, il fratello Bates, il padre Pierce, Hiram Ed-son e altri fratelli di animo sincero, nobile e onesto, erano fra coloro che dopo il 1844 approfondirono lo studio della Parola di Dio per scoprire la verità. Io mi incontravo con loro e insieme studiavamo e pregavamo con fervore. Spesso finivamo tardi la sera. PS 20 5 Tante e tante volte questi fratelli si riunivano per studiare la Bibbia, per comprenderla meglio e prepararsi a predicarla con forza. Giunti al punto in cui furono costretti ad ammettere di non poter fare nulla di più, lo Spirito del Signore mi illuminò, fui rapita in visione e mi venne presentata una spiegazione esauriente di quei passi che avevamo studiato e anche il metodo per presentarli con efficacia. Fu così che riuscimmo a comprendere le Scritture relative a Cristo, alla sua missione e al suo sacrificio. La verità relativa all'epoca in cui entreremo nella città di Dio mi venne spiegata e io condivisi questo messaggio con i miei fratelli. PS 21 1 In quel periodo non comprendevo il ragionamento dei fratelli. La mia mente era chiusa e non riuscivo a cogliere il significato dei passi che stavamo studiando. Era uno dei maggiori problemi della mia vita. Rimasi in questa condizione fino a quando tutti i punti principali della nostra fede mi diventarono chiari, in armonia con la Parola di Dio. I fratelli sapevano che al di fuori delle mie visioni non ero in grado di capire quei soggetti ed essi accettavano che i messaggi che mi venivano rivelati provenissero direttamente dal cielo. -- Selected Messages 1:206, 207. PS 21 2 Le dottrine fondamentali della Chiesa Avventista vennero formulate attraverso uno studio approfondito della Parola di Dio. Dopo che i fratelli avevano attinto a tutte le loro risorse, Ellen G. White riceveva un messaggio che le permetteva di spiegare i punti difficili e apriva la via per affrontare altri argomenti di studio. Le visioni confermavano anche la veracità delle loro conclusioni. Il dono profetico correggeva quindi gli errori e confermava la verità. PS 21 3 Fu qualche tempo dopo la quinta delle conferenze che vennero presentate nel 1848 che si organizzò un'altra riunione nella casa di Otis Nichols, a Dorchester, vicino a Boston (Massachusetts). I fratelli studiarono e pregarono insieme sulle responsabilità che dovevano affrontare in quanto messaggeri di quella luce che il Signore aveva fatto brillare sul loro sentiero. In quell'occasione Ellen G. White fu rapita in visione. Nella rivelazione che le fu data, le venne mostrato che i fratelli dovevano rendere pubbliche le verità che erano state affidate loro. -- Cfr. Life Sketches, 125. PS 21 4 "Appena finita la visione dissi a mio marito: 'Ho un messaggio per te. Devi cominciare a stampare un piccolo giornale e diffonderlo fra i credenti. All'inizio sarà piccolo, ma nella misura in cui le persone lo leggeranno, invieranno del denaro per stamparlo e avrà successo fin dall'inizio. Mi è stato mostrato che da questo piccolo inizio, fiumi di luce inonderanno il mondo"". PS 21 5 Era un appello all'azione. Ma che cosa poteva fare James White? Non aveva denaro da investire. Tuttavia il messaggio ricevuto in visione era importante ed era convinto che avrebbe dovuto continuare per fede. Si mise quindi all'opera con i pochi mezzi di cui disponeva. Preparò degli articoli sul sabato e su altri temi per pubblicarli in un piccolo giornale. Per realizzare tutto questo fu necessario del tempo, ma riuscì a fare l'indispensabile e il materiale raccolto venne portato a un tipografo di Middletown nel Connecticut, che aveva accettato questo lavoro. PS 22 1 In seguito il fratello White andò a ritirare i giornali per portarli dalla famiglia Belden, dove lui ed Ellen erano ospitati temporaneamente. Il giornale aveva un formato di 15 centimetri per 22 e comprendeva 16 pagine. Aveva come titolo The Present Truth e come data il luglio 1849. Il piccolo pacco fu posto sul pavimento, i fratelli e le sorelle presenti si inginocchiarono intorno ai giornali e con le lacrime agli occhi chiesero al Signore di benedirli affinché realizzassero la loro opera. Poi James White riprese il pacchetto e lo portò alla posta, distante circa 12 chilometri. PS 22 2 E così iniziò l'opera editoriale avventista. Furono spediti quattro numeri di The Present Truth e ogni volta, prima di portarli alla posta, veniva indetta una riunione di preghiera. Ben presto cominciarono ad arrivare delle lettere che comunicavano che dopo averli letti molti credenti avevano iniziato a osservare il sabato. Alcune di queste lettere contenevano anche del denaro e James White, nel mese di settembre, fu in grado di pagare al tipografo di Middletown la somma di 64, 50 dollari per i quattro numeri pubblicati. PS 22 3 I coniugi White, che si spostavano continuamente, si organizzarono per realizzare un certo numero di questi giornali. L'undicesimo e ultimo numero fu pubblicato a Paris (Maine) nel novembre del 1850. Quello stesso mese era stata organizzata un'assemblea nella città e i fratelli decisero di sviluppare l'opera delle pubblicazioni. Se il giornale doveva continuare a essere pubblicato, si doveva scegliere un formato più grande e sarebbe stato intitolato The Second Advent Review and Sabbath Herald, che da quel momento divenne l'organo ufficiale della denominazione. PS 22 4 Ellen G. White aveva scritto diversi articoli per The Present Truth, di cui la maggior parte si trovano nella prima sezione di Primi scritti, 31-92. PS 22 5 II primo numero della Review and Herald venne pubblicato nel novembre 1850 a Paris (Maine) e seguirono molti altri numeri; poi si iniziò a stampare a Saratoga (New York). Nel periodo in cui abitarono in questa zona il fratello White fece tutto il possibile per stampare, nell'agosto 1851, il primo libro di Ellen G. White. Questo libro aveva solo 65 pagine, era poco più di un opuscolo. Si intitolava A Sketch of the Christian Experience and Views of Ellen G. White e corrisponde alla prima sezione di Primi scritti, 31-92. PS 23 1 Nella primavera del 1852, i coniugi White traslocarono a Rochester (New York). Affittarono un locale dove organizzarono una tipografia in proprio. Le offerte raccolte per questo obiettivo ammontavano a 600 dollari. Che soddisfazione per i primi credenti poter stampare in una tipografia avventista i propri libri e giornali. Per più di tre anni restarono a Rochester e oltre alla Review and Herald e a Youth's In-structor, lanciato dal pastore White nel 1852, di tanto in tanto venivano pubblicati anche degli opuscoli. Sempre in quel periodo, nel 1854, venne pubblicato un secondo opuscolo di Ellen intitolato Sup-plement to the Christian Experience and Views of Ellen G. White che oggi si trova inserito nei. -- Primi scritti, 95-130. PS 23 2 Nell'ottobre 1855, i coniugi White e i loro collaboratori si trasferirono nella zona di Battle Creek (Michigan). Le macchine tipografiche e tutto il materiale vennero sistemati in un edificio costruito da un gruppo di osservatori del sabato, che avevano anche fornito i fondi per creare la casa editrice. La chiesa avventista di Battle Creek si sviluppò e questa piccola città diventò la sede del Movimento Avventista del 7 Giorno. PS 23 3 Non fu senza difficoltà che il pastore James White riuscì a sviluppare l'attività editoriale. In quel periodo gli avventisti non potevano contare su nessun tipo di organizzazione. In realtà i primi credenti non volevano neanche sentirne parlare. Molti fra loro erano stati membri di chiese protestanti che avevano rifiutato il messaggio del primo angelo. Non ci tenevano affatto a organizzare una nuova chiesa. Temevano di diventare formalisti e perdere il consenso divino. Di conseguenza per circa quindici anni gli avventisti si sentirono uniti solo da legami fraterni. A Joseph Bates, James White e a qualche altro fratello era stato affidato il ruolo di dirigenti. PS 23 4 Quando si esaminano le origini di Primi scritti, non bisogna dimenticare che i primi avventisti volevano riunire soprattutto coloro che avevano partecipato al grande risveglio, cioè che avevano accettato il primo e il secondo messaggio. PS 23 5 Desideravano annunciare loro anche il messaggio del terzo angelo. Per circa sette anni dopo il 1844, gli avventisti che osservavano il sabato passarono la maggior parte del tempo a convincere coloro che non avevano ancora preso posizione a proposito di questa verità, e questo obiettivo sembrava loro del tutto naturale. PS 23 6 Nell'intento di proclamare il messaggio avventista, nell'autunno del 1844, si era preso come punto di riferimento la parabola delle dieci vergini confrontandola con Matteo 25. In questo brano si parla di un ri tardo, poi di un grido: "Ecco lo sposo, andate a incontrarlo" che viene chiamato il "grido di mezzanotte". Nella sua prima visione Ellen G. White scorse come una luce scintillante dietro agli avventisti che stavano iniziando il loro percorso. Era il grido di mezzanotte. Nella parabola viene precisato che coloro che erano pronti entrarono con lo sposo nella sala delle nozze e a quel punto la porta fu chiusa. Cfr. Matteo 25:10. PS 24 1 Gli avventisti conclusero che il 22 ottobre 1844 la porta della grazia sarebbe stata chiusa per coloro che non avevano accettato il messaggio proclamato con tanta forza. Ellen G. White ne parla nel suo libro Il gran conflitto: "Dopo questa data, fissata per il ritorno del Salvatore, credendo di essere giunti a un momento importante in cui l'opera di Cristo come intercessore davanti al Padre si era conclusa, continuarono a credere che la venuta del Signore fosse vicina. Erano convinti che la Bibbia insegnasse che il tempo di grazia dovesse concludersi poco prima del ritorno del Signore sulle nuvole del cielo. Tutto ciò sembrava provato da quei passi biblici relativi a un tempo in cui gli uomini avrebbero cercato, bussato e gridato alla porta della grazia, mentre questa rimaneva inesorabilmente chiusa. Si chiedevano se la data stabilita per il ritorno del Cristo non indicasse invece l'inizio del periodo che avrebbe preceduto la sua venuta. Avendo avvertito il mondo dell'imminenza del giudizio, consideravano ormai compiuta la loro opera e non sentivano più nessuna responsabilità per la salvezza dei peccatori. Consideravano il sarcasmo degli increduli come un'ulteriore prova del fatto che lo Spirito di Dio avesse abbandonato coloro che avevano rifiutato la sua misericordia. Tutto ciò li confermava nella convinzione che il tempo di grazia fosse ormai finito o, come dicevano, che la porta della grazia fosse stata chiusa". -- The Great Controversy, 429 [336]. PS 24 2 Poi Ellen G. White continuò a sottolineare come si facesse sempre più chiarezza su questo punto: "Studiando il soggetto del santuario raggiunsero una maggiore comprensione. Capirono che avevano avuto ragione di credere che un fatto importante si sarebbe verificato alla fine dei 2.300 giorni, cioè nel 1844. PS 24 3 Ma, se era vero che la porta della speranza e della grazia, tramite la quale gli uomini per diciotto secoli avevano potuto accedere a Dio, ora era chiusa, era anche vero che ne era stata aperta un'altra e che il perdono dei peccati veniva offerto grazie all'intercessione di Cristo nel luogo santissimo. Chiusa una fase del ministero del Salvatore, se ne apriva un'altra. C'era ancora una porta aperta nel santuario del cielo dove Gesù officiava in favore dei peccatori. Ecco come si adempivano le parole di Cristo per la chiesa di quel tempo: "...Queste cose dice il santo, il verace, colui che ha la chiave di Davide, colui che apre e nessuno chiude, colui che chiude e nessuno apre: Io conosco le tue opere. Ecco, io ti ho posta dinanzi una porta aperta, che nessuno può chiudere..." Apocalisse 3:7, 8. PS 25 1 Coloro che per fede seguono il Cristo nella sua grande opera di espiazione riceveranno il beneficio della sua mediazione in loro favore; mentre chi respinge questa sua opera non ne trarrà alcun vantaggio". -- The Great Controversy, 429, 430 [337]. PS 25 2 In seguito Ellen G. White parlò del modo in cui i due gruppi si schierarono: "La delusione del 1844 fu seguita da un periodo di crisi per coloro che credevano ancora nell'avvento. L'unico sollievo, per chi restava fedele alle proprie convinzioni, fu la luce che fece volgere le loro menti verso il santuario celeste. Alcuni persero fiducia nel precedente calcolo dei periodi profetici e attribuirono ad agenti umani o satanici la potente azione dello Spirito Santo che aveva sostenuto il messaggio avventista. PS 25 3 Un altro gruppo continuò a credere fermamente che il Signore li avesse diretti nella loro passata esperienza e poiché aspettavano, vegliavano e pregavano per conoscere la volontà di Dio, videro che il loro Sommo Sacerdote era entrato in una nuova fase del suo ministero e seguendolo, per fede, compresero quale fosse la missione finale della chiesa. Capirono meglio i messaggi del primo e del secondo angelo ed erano ormai pronti per ricevere e trasmettere al mondo il solenne avvertimento del terzo angelo di Apocalisse 14". -- The Great Controversy, 432 [338]. PS 25 4 Nei Primi scritti troveremo alcuni riferimenti alla porta aperta e alla porta chiusa alle pagine 56-58. Non si può comprendere bene questo argomento senza fare riferimento all'esperienza dei primi credenti. PS 25 5 Poco tempo dopo la delusione, fu chiaro che se alcuni avevano rifiutato definitivamente il messaggio ricevuto e avevano chiuso la porta della salvezza, altri non avevano mai ascoltato la proclamazione del messaggio e quindi non l'avevano rigettato e potevano beneficiare dell'opera espiatoria di Cristo. PS 25 6 A partire dal 1850 queste convinzioni si radicarono e da allora anche la proclamazione del messaggio del terzo angelo iniziò a svilupparsi. I pregiudizi sfumarono ed Ellen G. White parlando di quello che era successo dopo la delusione scrisse: "Era quasi impossibile comunicare con i credenti. La delusione del 1844 aveva prodotto un profondo turbamento in molti di loro e non volevano più sentir parlare di nulla". -- The Review and Herald, 20 novembre 1833. PS 25 7 Ma nel 1851 il pastore White poteva scrivere: "Ora la porta per presentare la verità è aperta quasi ovunque e molti sono pronti a leggere gli stampati che prima non destavano in loro nessun interesse". -- The Review and Herald, 19 agosto 1851. PS 26 1 Tuttavia, nonostante queste nuove occasioni di proclamare il messaggio e il gran numero di persone disposte ad accettarlo, iniziarono a evidenziarsi elementi discordanti e se non fossero stati subito contrastati con forza l'opera del Signore ne avrebbe profondamente risentito. Ma ancora una volta la provvidenza divina guidò i credenti, perché il 24 dicembre 1859 Ellen G. White ebbe una visione. PS 26 2 Ecco come la presenta: "Mi fu mostrato come Dio è grande e santo. L'angelo mi disse: "Camminate fedelmente davanti a lui, perché il suo trono è molto in alto e i lembi della sua veste riempiono il tempio". Vidi che tutto in cielo ha un ordine perfetto. L'angelo aggiunse: "Guarda! Cristo è alla guida e tutto si svolge con ordine, ogni cosa ha un significato. Vedi come tutto è perfetto, tutto è bello e in ordine in cielo: è necessario seguire questo ordine". -- Manuscript 11, 1850. PS 26 3 Ma fu necessario molto tempo per far comprendere ai credenti la necessità e il valore dell'ordine nel messaggio evangelico. La loro esperienza nelle chiese protestanti, da cui si erano separati, li aveva indotti a essere molto prudenti. A eccezione dei casi in cui l'ordine era indispensabile, il timore del formalismo impediva loro di aderire all'organizzazione di una chiesa. Passò circa un decennio, dalla visione del 1850, perché l'idea di un'organizzazione fosse considerata possibile. PS 26 4 Uno degli elementi più importanti che concorse a questo risultato fu un articolo intitolato "L'ordine nel messaggio evangelico" pubblicato in A supplement to the Christian Experience and Views of Ellen G. White. -- Primi scritti, 95-130. PS 26 5 Nel 1860, in vista dell'organizzazione dell'attività editoriale, venne scelto un nome per individuare la chiesa. Alcuni pensarono che potesse andare bene "Chiesa di Dio", ma l'idea che ebbe più successo fu quella che prevedeva un nome collegato alle dottrine peculiari e fu quindi adottato Avventisti del 7 Giorno. PS 26 6 L'anno seguente venne organizzata una Federazione e in seguito molte altre. Infine, nel maggio 1863, fu organizzata la Conferenza Generale degli Avventisti del 7 Giorno, cinque anni dopo la pubblicazione dell'articolo di cui abbiamo parlato. PS 26 7 Si è già accennato al trasferimento della tipografia da Rochester (New York) a Battle Creek (Michigan) nell'ottobre del 1855. Anche i coniugi White si sistemarono in quella località. Poi, quando l'organizzazione fu ben strutturata, ricominciarono a viaggiare. Fu in occa sione di una visita nello Stato dell'Ohio, nei mesi di febbraio e marzo 1858, che Ellen G. White ebbe una visione sul gran conflitto fra il bene e il male. Nel mese di settembre dello stesso anno venne pubblicato il primo volume di Spiritual Gifts. Questo piccolo opuscolo costituisce la terza e ultima parte di Primi scritti. Nell'introduzione sono stati inseriti altri dettagli riguardanti questa visione (cfr. pagine 133-140). PS 27 1 Dopo le piccole opere dei primi quindici anni dell'attività letteraria di Ellen G. White sono seguiti numerosi testi su soggetti di importanza vitale per coloro che osservano i comandamenti di Dio e hanno fede in Gesù. Il Comitato degli scritti di Ellen G. White, Washington D.C., 4 gennaio 1962. ------------------------Esperienze cristiane e visioni PS 30 1 Su richiesta di alcuni cari amici ho accettato di raccontare brevemente la mia esperienza e le mie visioni con la speranza di incoraggiare e rafforzare gli umili e fedeli figli di Dio. PS 30 2 Mi convertii all'età di undici anni e l'anno seguente mi battezzai unendomi alla Chiesa Metodista.1 PS 30 3 A tredici anni partecipai alla seconda serie di conferenze che William Miller presentava a Portland, nel Maine, e mi resi conto di non essere affatto santa e pronta a incontrare Gesù. Quando i membri della comunità locale e coloro che si riconoscevano peccatori furono invitati a farsi avanti per pregare, colsi subito l'occasione. Ero consapevole che prima di poter andare in cielo dovevo permettere che una grande opera di trasformazione si realizzasse in me. Desideravo profondamente una salvezza completa e gratuita, ma non sapevo come ottenerla. PS 30 4 Nel 1842, a Portland, partecipai a tutte le riunioni sul tema del ritorno di Cristo, e alla fine ero veramente convinta che il Signore stesse per tornare. Ero affamata e assetata di una salvezza completa, desideravo vivere secondo la volontà di Dio. Lottavo giorno e notte per poter disporre di questo tesoro inestimabile, che nessuna ricchezza al mondo può comprare. PS 30 5 Mentre pregavo Dio in ginocchio, per ottenere questa benedizione, sentii che mi veniva chiesto di partecipare a una riunione di preghiera e pregare in pubblico. Non avevo mai pregato a voce alta e in pubblico e rifiutai di farlo perché pensavo che mi sarei sentita confusa. Ma da quel momento in poi ogni volta che mi presentavo personalmente davanti al Signore in preghiera, mi ritornava in mente questo dovere incompiuto, tanto che alla fine smisi di pregare e mi lasciai andare alla malinconia che poi si trasformò in profonda disperazione. PS 30 6 Rimasi in quello stato per tre settimane, senza che nessuno spiraglio di luce attraversasse le fitte tenebre che mi circondavano. Poi feci due sogni che mi offrirono un debole raggio di speranza.2 Li raccontai a mia madre, che mi rassicurò del fatto che non ero perduta. Inoltre mi consigliò di andare a trovare il fratello Stockman, che in quel periodo presentava una serie di incontri per gli avventisti di Portland. Avevo molta fiducia in lui perché era un fedele collaboratore di Cristo. Le sue parole ebbero un effetto positivo e fecero rinascere in me la speranza. Una volta a casa, mi rivolsi nuovamente al Signore in preghiera e gli promisi che avrei fatto e sopportato qualsiasi cosa per sentirmi accettata da Gesù. Allora mi venne nuovamente presentato l'invito a pregare in pubblico. Quella sera ci sarebbe stata una riunione di preghiera e così decisi di partecipare. Quando gli altri si inginocchiarono, anch'io mi inginocchiai tremante insieme a loro, e dopo alcune preghiere iniziai a pregare ancora prima di essermene resa conto. Le promesse di Dio mi sembrarono come perle preziose che bastava chiedere per riceverle. PS 31 1 Mentre pregavo avvertii un senso di liberazione da tutti quei pesi e quell'angoscia che avevo provato per così tanto tempo, e la benedizione di Dio scese su di me come una dolce rugiada. Lodai il Signore per ciò che avevo sperimentato, ma desideravo qualcosa di più. Non avrei potuto sentirmi soddisfatta fino a quando non fossi stata colmata dalla pienezza di Dio. L'amore ineffabile di Gesù inondava il mio spirito. Fui pervasa dalla sua grazia fino a quando il mio corpo divenne rigido. Non vedevo altro che Gesù e la sua gloria, e non ero più cosciente di cosa stesse succedendo intorno a me. PS 31 2 Rimasi in quello stato fisico e mentale per molto tempo e quando ripresi coscienza, tutto mi sembrava cambiato. Tutto appariva glorioso e nuovo, come se stesse lodando e glorificando Dio. Finalmente ero pronta a confessare la mia fede in Gesù sempre e ovunque. Per sei mesi la mia mente non fu oscurata da nessuna preoccupazione. Quotidianamente mi dissetavo alla fonte della salvezza. Pensavo che coloro che amavano Gesù avrebbero desiderato anche il suo ritorno e quindi, partecipando a una riunione metodista, raccontai quello che Gesù aveva fatto per me e quanto fossi felice al pensiero che il Signore stesse per ritornare. Il responsabile del gruppo mi interruppe precisando: "Grazie al metodismo". Io, però, non potevo dare gloria al me-todismo perché era Cristo e la speranza nel suo ritorno imminente che mi aveva liberata. PS 31 3 La maggior parte dei membri della famiglia di mio padre credeva nel ritorno di Gesù, e per aver testimoniato di questa gloriosa dottrina sette di noi furono cancellati contemporaneamente dal registro della Chiesa Metodista. In questo periodo le parole del profeta erano estremamente preziose per noi: "I vostri fratelli, che vi odiano e che vi scacciano a causa del mio nome, dicono: "Si mostri il Signore nella sua gloria affinché possiamo vedere la vostra gioia". Ma essi saranno svergognati". Isaia 66:5. PS 32 1 Da allora, fino al dicembre 1844, condivisi gioie, difficoltà e delusioni con i miei cari amici avventisti. In questo periodo andai a trovare una delle nostre sorelle e la mattina ci inginocchiammo per il culto familiare. Non si trattava di un'occasione speciale, ed eravamo solo in cinque, tutte donne. Mentre pregavo la potenza di Dio mi avvolse, come non mi era mai successo prima. Venni rapita in una visione della gloria di Dio. Mi sembrava di salire sempre più in alto, al di sopra della terra. Mi fu mostrato il popolo avventista che si dirigeva verso la santa Città, proprio come racconterò in seguito. ------------------------Capitolo 1 -- La mia prima visione PS 33 1 Il Signore mi ha mostrato il popolo avventista in cammino verso la santa Città e la grande ricompensa riservata a coloro che attendono il ritorno del Signore, e credo sia mia responsabilità comunicarvi un breve sunto di ciò che Dio mi ha rivelato. PS 33 2 I santi dovranno affrontare molte difficoltà. Ma le nostre momentanee e leggere afflizioni ci producono un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria, mentre abbiamo lo sguardo fisso non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono, poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne. Ho cercato di presentarvi un rapporto positivo e portarvi qualche grappolo d'uva dalla Canaan del cielo, per i quali molti avrebbero voluto lapidarmi, come un tempo voleva fare il popolo a Caleb e Giosuè quando tornarono dal paese di Canaan. Cfr. Numeri 14:10. Ma vi dichiaro, fratelli e sorelle in Cristo, che è una bella terra e possiamo prenderne possesso. PS 33 3 Mentre pregavo in occasione del culto di famiglia, lo Spirito Santo scese su di me e mi sembrò di salire sempre più in alto, lontano da questo mondo immerso nelle tenebre. Mi voltai per vedere i miei fratelli avventisti che erano rimasti in basso ma non li trovai e una voce mi disse: "Guarda ancora, ma un po' più in alto". Allora alzai gli occhi e vidi un sentiero diritto e stretto al di sopra del mondo. Su questo sentiero il popolo dell'avvento camminava verso la città situata alla fine del percorso. Dietro di loro, all'inizio del sentiero, c'era una luce brillante che un angelo definì "il grido di mezzanotte". Questa luce risplendeva su tutto il sentiero e illuminava i loro passi perché non inciampassero. Se avessero mantenuto lo sguardo fisso su Gesù, che li guidava alla città, sarebbero stati salvi. Ma alcuni si stancarono e cominciarono a lamentarsi dicendo che la città era ancora molto lontana e che avevano immaginato che il viaggio sarebbe stato più corto. Allora Gesù li incoraggiò, alzando il suo glorioso braccio destro dal quale proveniva una luce che illuminava il gruppo di avventisti che gridavano: "Alleluia!". Ma alcuni rifiutarono questa luce e affermarono che non era stato Dio a condurli fino a quel punto; allora la luce dietro di loro si spense, lasciandoli nelle tenebre più fitte; inciamparono e persero di vista sia la meta sia Gesù, precipitando nel mondo sottostante, oscuro e malvagio. PS 34 1 Improvvisamente sentimmo la voce di Dio, come il rumore di molte acque, che ci rivelava il giorno e l'ora della venuta di Gesù. I giusti viventi, in numero di 144.000, riconobbero e capirono la voce, mentre gli empi pensavano fosse un tuono e un terremoto. Quando Dio rivelò il tempo, soffiò su di noi lo Spirito Santo e i nostri volti si illuminarono riflettendo la gloria di Dio, come avvenne al volto di Mosè quando scese dal monte Sinai. I 144.000 erano tutti suggellati e perfettamente uniti. Sulle loro fronti si leggeva: "Dio, nuova Gerusalemme" e c'era una stella luminosa con il nuovo nome di Gesù. PS 34 2 Gli empi, rendendosi conto della nostra felicità e della nostra santità, si infuriarono e si lanciarono con violenza contro di noi per rinchiuderci in prigione, ma noi stendemmo la mano in avanti, nel nome del Signore, e loro caddero a terra impotenti. Allora i seguaci di Satana si resero conto che Dio ci aveva amati -- noi che potevamo lavare i piedi gli uni agli altri e salutare i fratelli con un santo bacio -- e si prostrarono davanti a noi. PS 34 3 Poi i nostri sguardi si orientarono verso Est dove era apparsa una piccola nuvola scura, grande come la metà del palmo di una mano, che tutti riconoscevano il segno del Figlio dell'Uomo. Guardavamo la nuvola, in profondo silenzio, mentre si avvicinava e si schiariva, sempre più luminosa, finché divenne una grande nuvola bianca. I suoi contorni brillavano come il fuoco; sopra la nuvola c'era un arcobaleno, intorno migliaia di angeli che eseguivano un canto melodioso, e sopra sedeva il Figlio dell'Uomo. I suoi capelli bianchi e ondulati gli ricadevano sulle spalle; sulla testa aveva molte corone. I suoi piedi sembravano di fuoco; nella mano destra aveva una falce affilata e nella sinistra una tromba d'argento. I suoi occhi, simili a fiamme di fuoco, trapassavano i figli di Dio da parte a parte. PS 34 4 Poi tutti i volti impallidirono mentre quelli di coloro che Dio aveva rifiutato divennero scuri. E tutti gridammo: "Chi riuscirà a resistere? La mia veste è senza macchie?". Gli angeli smisero di cantare e ci fu un terribile momento di silenzio, quando Gesù disse: "Coloro che hanno le mani e i cuori puri riusciranno a resistere; la mia grazia vi basta". PS 34 5 A questo punto i nostri volti si illuminarono e i nostri cuori si riempirono di gioia. Gli angeli ripresero la loro melodia con una tonalità più alta e cantarono ancora, mentre la nuvola si avvicinava alla terra. PS 35 1 Allora la tromba d'argento di Gesù suonò mentre egli scendeva sulla nuvola, avvolto in fiamme di fuoco. Guardò verso le tombe dei giusti che dormivano, poi alzò gli occhi e le mani verso il cielo gridando: "Svegliatevi! Svegliatevi! Svegliatevi voi che dormite nella polvere e alzatevi!". Ci fu un forte terremoto. Le tombe si aprirono e i morti in Cristo uscirono rivestiti di immortalità. I 144.000 gridarono: "Alleluia!" mentre riconoscevano gli amici dai quali erano stati separati dalla morte, e in quello stesso momento fummo trasformati e innalzati insieme con loro per andare a incontrare il Signore nell'aria. PS 35 2 Entrammo tutti insieme nella nuvola e per sette giorni continuammo a salire per raggiungere il mare di vetro. Quando arrivammo Gesù stesso mise le corone sul nostro capo. Ci donò arpe d'oro e palme di vittoria. Qui sul mare di vetro i 144.000 stavano in piedi formando un quadrato perfetto. Alcuni di loro avevano delle corone molto luminose, altri meno. Alcune corone erano piene di stelle mentre altre ne avevano solo alcune. Tutti erano soddisfatti delle loro corone. Tutti erano vestiti con un bellissimo mantello bianco che ricadeva dalle spalle fino ai piedi. Mentre camminavamo sul mare di vetro, verso le porte della città, gli angeli erano intorno a noi. Gesù alzò il suo braccio forte e glorioso e mentre teneva completamente aperta la porta di perle ci diceva: "Voi avete lavato le vostre tuniche nel mio sangue, siete rimasti saldi nella mia verità, entrate". Entrammo tutti, con la consapevolezza di avere il diritto di stare nella città. PS 35 3 Là vedemmo l'albero della vita e il trono di Dio. Dal trono usciva un fiume d'acqua pura e sui lati del fiume c'era l'albero della vita. Su ognuna delle due sponde del fiume c'era un tronco d'albero, entrambi i tronchi erano d'oro trasparente e puro. All'inizio pensai si trattasse di due alberi. Guardai di nuovo e vidi che i due tronchi si univano in cima formando un solo albero. Era l'albero della vita, situato sulle due sponde del fiume della vita. I suoi rami si piegavano fino a noi, e i suoi frutti risplendevano: sembravano d'oro e d'argento. PS 35 4 Andammo sotto l'albero e ci sedemmo ammirando la bellezza di quel luogo fino a quando i fratelli Fitch e Stockman, che avevano annunciato il Vangelo del regno e che Dio aveva addormentato in vista della salvezza, ci chiesero che cosa fosse successo mentre loro dormivano. Cercammo di ricordare le nostre peggiori difficoltà, ma sembravano così insignificanti paragonate allo smisurato e straordinario peso eterno di gloria che ci circondava, che non avevamo nulla da dire in merito e gridammo: "Alleluia, il cielo è gratuito!" e suonavamo le nostre magnifiche arpe facendo risuonare le volte del cielo. PS 36 1 Guidati da Gesù lasciammo la città per scendere sulla terra. Ci fermammo su una montagna grande e imponente, che non potendo sopportare la presenza di Gesù si divise in due formando un'immensa pianura. Poi alzammo lo sguardo e scorgemmo la grande città con dodici fondamenta e dodici porte, tre su ogni lato, con un angelo a ogni porta. Tutti gridammo: "La città, la grande città, sta arrivando, sta scendendo dal cielo, da Dio" e si posò proprio là dove ci eravamo fermati. Poi guardammo le cose meravigliose che stavano fuori dalla città. Vidi case bellissime, che brillavano come l'argento, sostenute da quattro colonne incastonate di perle. Queste erano le case dei figli di Dio. In ognuna vi era un ripiano d'oro. Vidi molti dei santi entrare in queste case, togliersi le corone splendenti e deporle sui ripiani, poi uscire per dedicarsi a qualche occupazione, ma non come dobbiamo fare noi oggi. Una luce splendente si rifletteva sulla loro testa, ed essi offrivano le loro lodi a Dio. PS 36 2 Vidi un giardino con tutti i tipi di fiori e mentre li raccoglievo gridavo: "Non appassiranno mai". Vidi anche una radura con una vegetazione alta, bellissima; era di un colore verde vivo e aveva riflessi d'argento e d'oro mentre ondeggiava in tutto il suo splendore alla gloria di Gesù. Poi entrammo in una radura dove c'erano tutti i tipi di animali, il leone, l'agnello, il leopardo e il lupo, tutti insieme in perfetta armonia. Passammo in mezzo a loro ed essi ci seguirono tranquillamente. In seguito entrammo in un bosco, non buio come quelli che conosciamo, infatti ovunque regnava una straordinaria luminosità. I rami degli alberi oscillavano mentre noi esclamavamo ad alta voce: "Vivremo al sicuro all'aperto e dormiremo nei boschi". Oltrepassammo i boschi in direzione del monte Sion. PS 36 3 Mentre viaggiavamo incontrammo altre persone che guardavano sbalordite le meraviglie di quei luoghi. Notai il colore rosso sugli orli dei loro vestiti, le loro corone erano brillanti e i loro abiti erano di un bianco puro. Dopo averli salutati chiesi a Gesù chi fossero. Mi disse che erano i martiri uccisi nel suo nome. Con loro c'era un folto gruppo di bambini, anch'essi con il bordo rosso sugli abiti. Il monte Sion era davanti a noi, e sul monte c'era un tempio glorioso, e vicino a esso c'erano altre sette montagne dove crescevano rose e gigli. Vidi i bambini salire verso la cima della montagna, altri usavano le loro ali per volare, e raccoglievano i fiori che non appassivano mai. C'erano alberi di ogni tipo intorno al tempio per abbellire e valorizzare quel luogo: il bosso, il pino, l'abete, l'ulivo, il mirto, il melograno, mentre il fico si inchinava sotto il peso dei suoi frutti. Quando entrammo nel sacro tempio, Gesù con la sua voce bellissima disse: "Solo i 144.000 entrano in questo luogo" e noi gridammo: "Alleluia". PS 37 1 Questo tempio era sostenuto da sette pilastri, tutti d'oro puro incastonati di perle stupende. Le cose meravigliose che vidi in quel luogo sono indescrivibili. Oh, se potessi parlare la lingua di Canaan per poter descrivere anche solo una parte della gloria di quel mondo! Vidi tavoli di pietra dove i nomi dei 144.000 erano scolpiti in lettere d'oro. Dopo aver osservato la gloria del tempio uscimmo, e Gesù ci lasciò per tornare alla città. Dopo poco sentimmo di nuovo la voce di Gesù: "Vieni, popolo mio, hai affrontato grandi prove e hai fatto la mia volontà, hai sofferto per me; vieni a cena, io mi cingerò e ti servirò". E noi gridammo: "Alleluia! Gloria!" ed entrammo nella città. PS 37 2 Vidi un tavolo d'argento puro e malgrado fosse lungo diversi chilometri i nostri occhi potevano vederne la fine. Vidi il frutto dell'albero della vita, la manna, le mandorle, i fichi, le melagrane, i grappoli d'uva e molti altri tipi di frutta. Chiesi a Gesù di farmi mangiare quei frutti. Egli disse: "Non ora. Quelli che mangiano il frutto di questo luogo non tornano mai più sulla terra. Fra non molto, se sarai fedele, mangerai il frutto dell'albero della vita e berrai l'acqua della fonte". E continuò: "Devi ritornare sulla terra e raccontare le cose che ti ho rivelato". PS 37 3 Poi un angelo mi riaccompagnò su questa terra immersa nelle tenebre. A volte penso di non poter più restare quaggiù perché le realtà terrene mi sembrano terribilmente tristi. Mi sento sola perché ho visto una terra migliore. Oh, se avessi le ali come una colomba potrei volare via e riposarmi! PS 37 4 Finita la visione tutto mi sembrò cambiato e un velo di tristezza avvolse ciò che mi circondava. Oh, com'era oscuro per me questo mondo! Piansi quando mi ritrovai sulla terra, e provai nostalgia. Avevo visto un mondo migliore e il mio non poteva più soddisfarmi. PS 37 5 Raccontai questa visione al gruppo di Portland, che l'accettò come proveniente da Dio. Quello fu per noi un momento straordinario. La solennità dell'eternità scese su di noi. PS 37 6 Circa una settimana dopo questa visione il Signore si rivelò di nuovo e mi presentò le difficoltà che avrei dovuto affrontare. Il mio compito era quello di comunicare agli altri le sue rivelazioni, ma avrei incontrato una forte opposizione e provato una profonda angoscia. Allora un angelo mi disse: "La grazia di Dio ti basta. Egli ti sosterrà". PS 37 7 Dopo questa visione ero stremata. La mia salute era precaria e avevo solo diciassette anni. Ero consapevole del fatto che molti ave vano fallito a causa dell'autoesaltazione, e sapevo che se mi fossi inorgoglita Dio mi avrebbe abbandonata, e mi sarei certamente persa. Mi rivolsi al Signore in preghiera e lo implorai di affidare questo compito a qualcun altro perché mi sembrava di non poterlo assolvere. Pregai per molto tempo, e l'unica risposta che ricevevo era: "Racconta agli altri ciò che ti ho rivelato". PS 38 1 Nella visione successiva chiesi al Signore che se avessi dovuto veramente raccontare ciò che mi mostrava, avrebbe dovuto proteggermi dall'autoesaltazione. Poi mi rivelò che la mia preghiera era stata esaudita e che se avessi corso il rischio di inorgoglirmi la sua mano si sarebbe posata su di me e mi sarei ammalata. L'angelo disse: "Se porterai il messaggio fedelmente e resisterai fino alla fine, mangerai il frutto dell'albero della vita e berrai l'acqua del fiume della vita". PS 38 2 Ben presto si diffuse la notizia che le visioni erano frutto del mesmerismo (ipnosi) e molti avventisti erano pronti a crederlo e a far circolare queste voci. Un medico, un famoso ipnotizzatore, mi disse che le mie visioni erano il risultato dell'ipnosi, che ero un soggetto molto facile da ipnotizzare e che lui stesso avrebbe potuto ipnotizzarmi e farmi avere delle visioni. Gli risposi che il Signore mi aveva mostrato in visione che l'ipnosi era opera del diavolo, che veniva dall'abisso infinito e in cui sarebbe ben presto tornato insieme a coloro che avrebbero continuato a praticarla. Allora gli permisi di ipnotizzarmi se ne fosse stato capace. Ci provò per più di mezz'ora, ricorrendo a diversi metodi prima di desistere. Grazie alla fede in Dio riuscii a resistere al suo influsso tanto da non subirne alcun effetto. PS 38 3 Quando avevo delle visioni, durante una riunione, molti dicevano che erano solo frutto dell'eccitazione e che qualcuno mi aveva ipnotizzata. Allora andavo da sola nei boschi dove nessuno poteva vedermi o sentirmi eccetto Dio, e pregavo: a volte, proprio in quel luogo, avevo una visione. Ero felice e raccontavo quello che Dio mi aveva rivelato in solitudine, senza l'influsso di nessuno. PS 38 4 Ma alcuni sostenevano che mi autoipnotizzavo. Oh, pensai, siamo arrivati a questo punto: le persone che cercano Dio onestamente, per reclamare le sue promesse e la sua salvezza, sono accusate di essere vittime dell'influsso dell'ipnosi? Chiediamo forse al nostro buon Padre in cielo il "pane", per poi ricevere un "sasso" o uno "scorpione"? PS 38 5 Queste accuse mi ferirono profondamente angosciandomi fin quasi alla disperazione; molti avrebbero voluto che io non credessi allo Spirito Santo e considerassi tutte le esperienze spirituali che gli uomini di Dio avevano sperimentato come pura ipnosi o inganno satanico. PS 39 1 In questo periodo, nel Maine, si erano diffuse molte forme di fanatismo. Alcuni avevano abbandonato totalmente il lavoro e si dissociavano da chi non condivideva le loro idee su questo argomento e su altre realtà che ritenevano doveri religiosi. Dio mi rivelò tali errori in visione e mi inviò da questi suoi figli disorientati, ma molti rifiutarono i messaggi accusandomi di conformarmi al mondo. D'altro canto degli avventisti solo di nome mi accusavano di fanatismo; fui presentata sotto una falsa luce e da alcuni, con cattiveria, come leader di quel fanatismo che stavo invece cercando di contrastare. Diverse volte questi fratelli fissarono la data del ritorno di Gesù, sollecitando altri a seguirli, ma il Signore mi mostrò che queste date sarebbero trascorse inutilmente perché prima del ritorno di Cristo ci doveva essere un periodo di profonda angoscia. Inoltre ogni volta che veniva fissata una data, e questa trascorreva senza adempimenti, la fede del popolo di Dio si indeboliva. Per questa visione venni accusata di essere in sintonia con il malvagio servitore che dice: "Il mio Signore tarda a venire". PS 39 2 Tutto ciò mi opprimeva e a volte nella confusione ero tentata di dubitare della mia stessa esperienza. Una mattina, mentre si pregava in famiglia, la potenza di Dio scese su di me e pensai improvvisamente che si trattasse di ipnosi, e gli opposi resistenza. Immediatamente divenni muta e per qualche momento rimasi estranea a tutto ciò che mi circondava. Mi resi conto del mio peccato di aver dubitato del potere di Dio, e per questo non potei parlare per circa ventiquattro ore. Vidi un foglio davanti a me dove c'erano scritti in lettere d'oro il capitolo e il versetto di cinquanta testi delle Scritture.4 PS 39 3 Alla fine della visione feci un cenno perché mi portassero una lavagna sulla quale scrissi di essere muta e chiesi di portarmi la grande Bibbia. La presi e cercai tutti i testi che avevo visto sul foglio. Per tutto il giorno fui incapace di parlare. La mattina seguente il mio spirito traboccava di gioia e la mia lingua era sciolta per lodare il Signore. Dopo questa esperienza non ebbi più il coraggio di dubitare del potere di Dio o di resistergli, anche per un solo momento, indipendentemente da ciò che gli altri avrebbero pensato di me. PS 39 4 Nel 1846, mentre ero a Fairhaven in Massachusetts, mia sorella (che in quel periodo mi accompagnava), la sorella A., il fratello G. e io partimmo con una barca a vela per visitare una famiglia che si trovava a West's Island. Era quasi notte quando ci avviammo. PS 40 1 Subito dopo la partenza scoppiò una violenta tempesta, accompagnata da tuoni e fulmini. Eravamo convinti che saremmo morti se Dio non fosse intervenuto per salvarci. PS 40 2 Mi inginocchiai nella barca e chiesi a Dio di proteggerci. E in mezzo al mare agitato, mentre l'acqua inondava la barca, ebbi una visione e vidi che le acque del mare si sarebbero prosciugate piuttosto che farci morire, perché la mia opera era appena iniziata. PS 40 3 Terminata la visione le mie paure svanirono e cantammo e lodammo Dio; la nostra piccola barca divenne per noi una Betlemme galleggiante. L'editore dell'Advent Herald aveva detto che le mie visioni erano chiaramente il risultato di pratiche ipnotiche. Ma io mi chiedevo che senso aveva usare pratiche ipnotiche in quel momento? PS 40 4 Il fratello G. fece tutto il possibile per tenere sotto controllo la barca. Aveva cercato di ancorarla, ma l'ancora non teneva. La nostra piccola barca era sbattuta dalle onde e portata via dal vento, ed era così buio che non potevamo vedere da poppa a prua. Improvvisamente l'ancora tenne, e il fratello G. chiamò aiuto. PS 40 5 Sull'isola c'erano solo due case ed eravamo vicini a una di esse, ma non a quella dove volevamo andare. Tutta la famiglia stava dormendo eccetto un bambino, che provvidenzialmente sentì il grido del fratello G. Suo padre venne a soccorrerci con una piccola barca e ci riportò a riva. Passammo la maggior parte della notte ringraziando e lodando Dio per la grande bontà che ci aveva dimostrato. PS 40 6 Ecco i testi citati nella visione! PS 40 7 "Ecco, tu sarai muto, e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole che si adempiranno a loro tempo". Luca 1:20. PS 40 8 "Tutte le cose che il Padre ha sono mie; per questo ho detto che egli prenderà del mio e ve lo annuncerà". Giovanni 16:15. PS 40 9 "Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi". Atti 2:4. PS 40 10 "...Adesso, Signore, considera le loro minacce, e concedi ai tuoi servi di annunziare la tua Parola in tutta franchezza, stendendo la tua mano per guarire, perché si facciano segni e prodigi mediante il nome del tuo santo servitore Gesù". Dopo che ebbero pregato, il luogo dove erano riuniti, tremò; e tutti furono riempiti dello Spirito Santo, e annunziavano la Parola di Dio con franchezza". Atti 4:29-31. PS 40 11 "Non date ciò che è santo ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le pestino con le zampe e rivolti contro di voi non vi sbranino. Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve; chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa. Qual è l'uomo tra di voi, il quale, se il figlio gli chiede un pane, gli dia una pietra? Oppure se gli chiede un pesce, gli dia un serpente? Se dunque voi, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre vostro, che è nei cieli, darà cose buone a quelli che gliele domandano! Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro; perché questa è la legge e i profeti. Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono verso di voi in vesti da pecore, ma dentro son lupi rapaci". Matteo 7:6-12, 15. PS 41 1 "Perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e miracoli da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti". Matteo 24:24. PS 41 2 "Come dunque avete ricevuto Cristo Gesù, il Signore, così camminate in lui; radicati, edificati in lui e rafforzati dalla fede, come vi è stata insegnata, abbondate nel ringraziamento. Guardate che nessuno faccia di voi sua preda con la filosofia e con vani raggiri secondo la tradizione degli uomini e gli elementi del mondo e non secondo Cristo". Colossesi 2:6-8. PS 41 3 "Non abbandonate la vostra franchezza che ha una grande ricompensa! Infatti avete bisogno di costanza, affinché, fatta la volontà di Dio, otteniate quello che vi è stato promesso. Perché: "Ancora un brevissimo tempo e colui che deve venire verrà e non tarderà; ma il mio giusto vivrà per fede; e se si tira indietro, l'anima mia non lo gradisce". Ora, noi non siamo di quelli che si tirano indietro a loro perdizione, ma di quelli che hanno fede per ottenere la vita". Ebrei 10:35-39. PS 41 4 "Infatti chi entra nel riposo di Dio si riposa anche lui dalle opere proprie, come Dio si riposò dalle sue. Sforziamoci dunque di entrare in quel riposo, affinché nessuno cada seguendo lo stesso esempio di disubbidienza. Infatti la parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l'anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore". Ebrei 4:10-12. PS 41 5 "E ho questa fiducia: che colui che ha cominciato in voi un'opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù. Soltanto, comportatevi in modo degno del vangelo di Cristo, affinché, sia che io venga a vedervi sia che io resti lontano, senta dire di voi che state fermi in uno stesso spirito, combattendo insieme con un medesimo animo per la fede del vangelo, per nulla spaventati dagli avversari. Questo per loro è una prova evidente di perdizione; ma per voi di salvezza; e ciò da parte di Dio. Perché vi è stata concessa la grazia, rispetto a Cristo, non soltanto di credere in Lui, ma anche di soffrire per lui". Filippesi 1:6, 27-29. PS 42 1 "Infatti è Dio che produce in voi il volere e l'agire, secondo il suo disegno benevolo. Fate ogni cosa senza mormorii e senza dispute, perché siate irreprensibili e integri, figli di Dio senza biasimo in mezzo a una generazione storta e perversa, nella quale risplendete come astri nel mondo, tenendo alta la parola di vita". Filippesi 2:13-15. PS 42 2 "Del resto, fortificatevi nel Signore e nella forza della sua potenza. Rivestitevi della completa armatura di Dio, affinché possiate star saldi contro le insidie del diavolo; il nostro combattimento infatti non è contro sangue e carne ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti. Perciò prendete la completa armatura di Dio, affinché possiate resistere nel giorno malvagio, e restare in piedi dopo aver compiuto tutto il vostro dovere. State dunque saldi: prendete la verità per cintura dei vostri fianchi; rivestitevi della corazza della giustizia; mettete come calzature ai vostri piedi lo zelo dato dal vangelo della pace; prendete oltre a tutto ciò lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infocati del maligno. Prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio; pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica; vegliate a questo scopo con ogni perseveranza". Efesini 6:10-18. PS 42 3 "Siate invece benigni e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda, come anche Dio vi ha perdonati in Cristo". Efesini 4:32. PS 42 4 "Avendo purificato le anime vostre con l'ubbidienza alla verità per giungere a un sincero amor fraterno, amatevi intensamente a vicenda di vero cuore". 1 Pietro 1:22. PS 42 5 "Io vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri. Come io vi ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri. Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri". Giovanni 13:34, 35. PS 42 6 "Esaminatevi per vedere se siete nella fede; mettetevi alla prova. Non riconoscete che Gesù Cristo è in voi? A meno che l'esito della prova sia negativo". 2 Corinzi 13:5. PS 42 7 "Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come esperto architetto, ho posto il fondamento; un altro vi costruisce sopra. Ma ciascuno badi a come vi costruisce sopra; poiché nessuno può porre altro fondamento oltre a quello già posto, cioè Cristo Gesù. Ora, se uno co struisce su questo fondamento con oro, argento, pietre di valore, legno, fieno, paglia, l'opera di ognuno sarà messa in luce; perché il giorno di Cristo la renderà visibile; poiché quel giorno apparirà come un fuoco; e il fuoco proverà quale sia l'opera di ciascuno". 1 Corinzi 3:10-13. PS 43 1 "Badate a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio, che egli ha acquistata con il proprio sangue. Io so che dopo la mia partenza si introdurranno fra di voi lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge; e anche tra voi stessi sorgeranno uomini che insegneranno cose perverse per trascinarsi dietro i discepoli". Atti 20:28-30. PS 43 2 "Mi meraviglio che così presto voi passiate, da colui che vi ha chiamati mediante la grazia di Cristo, a un altro vangelo. Ché poi non c'è un altro vangelo; però ci sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. Ma anche se noi o un angelo dal cielo vi annunziasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunziato, sia anatema. Come abbiamo già detto, lo ripeto di nuovo anche adesso: se qualcuno vi annunzia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema". Galati 1:6-9. PS 43 3 "...Perciò tutto quello che avete detto nelle tenebre sarà udito nella luce; e quel che avete detto all'orecchio nelle stanze interne, sarà predicato sui tetti delle case. Or dico a voi, amici miei, non temete quelli che uccidono il corpo, ma dopo questo non possono far niente di più. Io vi mostrerò chi dovete temere: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geenna; si, vi dico, temete lui. Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure neanche uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anzi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati; non temete dunque, voi valete più di molti passeri". Luca 12:3-7. PS 43 4 "...Perché sta scritto: 'Egli ordinerà ai suoi angeli che ti proteggano. Ed essi ti porteranno sulle loro mani perché tu non inciampi con il piede in una pietra'". Luca 4:10-11. PS 43 5 "Perché il Dio che disse: "Splenda la luce fra le tenebre", è quello che risplendé nei nostri cuori per far brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio che rifulge nel volto di Gesù Cristo. Ma noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché questa grande potenza sia attribuita a Dio e non a noi. Noi siamo tribolati in ogni maniera, ma non ridotti all'estremo; perplessi, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; atterrati ma non uccisi". 2 Corinzi 4:6-9. PS 43 6 "Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria, mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne". 2 Versetti 17, 18. PS 44 1 "Dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, per la salvezza che sta per essere rivelata negli ultimi tempi. Perciò voi esultate anche se ora, per breve tempo, è necessario che siate afflitti da svariate prove, affinché la vostra fede, che viene messa alla prova, che è ben più preziosa dell'oro che perisce, e tuttavia è provato con il fuoco, sia motivo di lode, di gloria e di onore al momento della manifestazione di Gesù Cristo". 1 Pietro 1:5-7. PS 44 2 "Perché ora, se state saldi nel Signore, ci sentiamo rivivere". 1 Tessalonicesi 3:8. PS 44 3 "Questi sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel nome mio scacceranno i demoni; parleranno in lingue nuove; prenderanno in mano dei serpenti; anche se berranno qualche veleno, non ne avranno alcun male; imporranno le mani agli ammalati ed essi guariranno". Marco 16:17, 18. PS 44 4 "I suoi genitori risposero: 'Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco; ma come ora ci veda, non sappiamo, né sappiamo chi gli abbia aperto gli occhi; domandatelo a lui; egli è adulto, parlerà lui di sé'. Questo dissero i suoi genitori perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che se uno riconoscesse Gesù come Cristo, fosse espulso dalla sinagoga. Per questo i suoi genitori dissero: 'Egli è adulto, domandatelo a lui'. Essi dunque chiamarono per la seconda volta l'uomo che era stato cieco, e gli dissero: 'Dà gloria a Dio! Noi sappiamo che quest'uomo è un peccatore'. Egli rispose: 'Se egli sia un peccatore, non so; una cosa so, che ero cieco e ora ci vedo'. Essi allora gli dissero: 'Che cosa ti ha fatto? Come ti aprì gli occhi?'. Egli rispose loro: 'Ve l'ho già detto e voi non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventar suoi discepoli anche voi?'" Giovanni 9:20-27. PS 44 5 "Quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò. Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti". Giovanni 14:13-15. PS 44 6 "Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quel che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio, che portiate molto frutto, così sarete miei discepoli". Giovanni 15:7, 8. PS 44 7 "In quel momento si trovava nella loro sinagoga un uomo posseduto da uno spirito immondo, il quale prese a gridare: 'Che c'è fra noi e te, Gesù Nazareno? Sei venuto per mandarci in perdizione? Io so chi sei: Il Santo di Dio!'. Gesù lo sgridò, dicendo: 'Sta' zitto ed esci da costui!'" Marco 1:23-25. PS 45 1 "Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore". Romani 8:38, 39. PS 45 2 "E all'angelo della chiesa in Filadelfia scrivi: Queste cose dice il Santo, il Veritiero, colui che ha la chiave di Davide, colui che apre e nessuno chiude, che chiude e nessuno apre: io conosco le tue opere. Ecco, ti ho posto davanti una porta aperta, che nessuno può richiudere, perché, pur avendo poca forza, hai serbato la mia parola e non hai rinnegato il mio nome. Ecco, ti do alcuni della sinagoga di Satana, i quali dicono di essere giudei e non lo sono, ma mentono; ecco, io li farò venire a prostrasi ai tuoi piedi per riconoscere che io ti ho amato. Siccome hai osservato la mia esortazione alla costanza, anch'io ti preserverò dall'ora della tentazione che sta per venire sul mondo intero, per mettere alla prova gli abitanti della terra. Io vengo presto; tieni fermamente quello che hai, perché nessuno ti tolga la tua corona. Chi vince io lo porrò come colonna nel tempio del mio Dio, ed egli non ne uscirà mai più; scriverò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio, e della nuova Gerusalemme che scende dal cielo da presso il mio Dio, e il mio nuovo nome. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese". Apocalisse 3:7-13. PS 45 3 "Essi sono quelli che non si sono contaminati con donne, poiché son vergini. Essi son quelli che seguono l'Agnello dovunque vada. Essi sono stati riscattati tra gli uomini per esser primizie a Dio e all'Agnello. Nella bocca loro non è stata trovata menzogna: sono irreprensibili". Apocalisse 14:4, 5. PS 45 4 "Quanto a noi, la nostra cittadinanza è nei cieli, da dove aspettiamo anche il Salvatore, il Signor Gesù Cristo". Filippesi 3:20. PS 45 5 " Siate dunque pazienti, fratelli, fino alla venuta del Signore. Osservate come l'agricoltore aspetta il frutto prezioso della terra pazientando, finché esso abbia ricevuto la pioggia della prima e dell'ultima stagione. Siate pazienti anche voi; fortificate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina". Giacomo 5:7, 8. PS 45 6 "Il quale trasformerà il corpo della nostra umiliazione rendendolo conforme al corpo della sua gloria, mediante il potere che egli ha di sottomettere a sé ogni cosa". Filippesi 3:21. PS 45 7 "Poi guardai e vidi una nube bianca; e sulla nube stava seduto uno, simile a un figlio d'uomo, che aveva sul capo una corona d'oro e in mano una falce affilata. Un altro angelo uscì dal tempio, gridando a gran voce a colui che stava seduto sulla nube: "Metti mano alla tua falce e mieti; poiché è giunta l'ora di mietere, perché la mèsse della terra è matura". Colui che era seduto sulla nube lanciò la sua falce sulla terra e la terra fu mietuta. Poi dal tempio, che è nel cielo, uscì un altro angelo; anch'egli aveva una falce affilata". Apocalisse 14:14-17. PS 46 1 "Rimane dunque un riposo sabatico per il popolo di Dio". Ebrei 4:9. PS 46 2 "E vidi la santa Città, la nuova Gerusalemme, scender giù dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo". Apocalisse 21:2. PS 46 3 "Poi guardai e vidi l'Agnello che stava in piedi sul monte Sion e con lui erano centoquarantaquattromila persone che avevano il suo nome e il nome di suo Padre scritto sulla fronte". Apocalisse 14:1. PS 46 4 "Poi mi mostrò il fiume dell'acqua della vita, limpido come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell'Agnello. In mezzo alla piazza della città e sulle due rive del fiume stava l'albero della vita. Esso dà dodici raccolti all'anno, porta il suo frutto ogni mese e le foglie dell'albero sono per la guarigione delle nazioni. Non ci sarà più nulla di maledetto. Nella città vi sarà il trono di Dio e dell'Agnello; i suoi servi lo serviranno, vedranno la sua faccia e porteranno il suo nome scritto sulla fronte. Non ci sarà più notte; non avranno bisogno di luce di lampada, né di luce di sole, perché il Signore Dio li illuminerà e regneranno nei secoli dei secoli". Apocalisse 22:1-5. ------------------------Capitolo 2 -- Visioni successive PS 47 1 Il Signore mi diede questa visione nel 1847 mentre i fratelli erano riuniti, di sabato, a Topsham, nel Maine. PS 47 2 Improvvisamente sentimmo un profondo desiderio di pregare, e mentre stavamo pregando lo Spirito Santo scese su di noi. Eravamo molto felici. Ben presto mi allontanai dalle realtà terrene e venni rapita in visione nella gloria di Dio. Vidi un angelo che volava rapidamente verso di me per accompagnarmi dalla terra verso la santa Città. Là vidi un tempio, vi entrai, e attraversando una porta mi ritrovai davanti alla prima cortina. Questa cortina fu sollevata ed entrai nel luogo santo. Vidi l'altare dei profumi, il candelabro con sette lampade e la tavola dei pani di presentazione. PS 47 3 Dopo avermi mostrato la gloria del luogo santo, Gesù sollevò la seconda cortina ed entrai nel luogo santissimo. Vidi l'arca che era ricoperta di oro puro. A ogni estremità dell'arca c'era un cherubino con le ali distese. I loro visi erano rivolti l'uno verso l'altro e guardavano verso il basso. In mezzo agli angeli c'era un turibolo d'oro. Sopra l'arca, dove c'erano gli angeli, c'era una luce splendente che sembrava come il trono in cui abita Dio. Gesù era accanto all'arca e quando le preghiere dei santi salivano fino a lui, l'incenso fumava nel turibolo ed egli offriva queste preghiere al Padre insieme al fumo dell'incenso. PS 47 4 Nell'arca c'era un recipiente d'oro con la manna, il bastone fiorito di Aaronne e le tavole di pietra simili a un libro. Gesù le aprì e vidi i dieci comandamenti scritti con il dito di Dio. Su una tavola ce n'erano quattro e sull'altra sei. I quattro sulla prima tavola risplendevano più degli altri sei. Ma il quarto, il comandamento del sabato, risplendeva più di tutti, perché il sabato era stato messo da parte per essere celebrato in onore del santo nome di Dio. Il sabato risultava splendente, circondato da un alone luminoso. PS 47 5 Vidi che il comandamento del sabato non era stato inchiodato sulla croce. Se lo fosse stato, anche gli altri nove lo sarebbero stati e noi avremmo potuto trasgredirli tutti, compreso il quarto. Vidi che Dio non aveva cambiato il sabato, perché Dio stesso non cambia. Il papa, invece, lo aveva sostituito con il primo giorno della settimana perché il suo obiettivo era modificare i tempi e le leggi. PS 47 6 Vidi che se Dio avesse voluto trasferire il sabato dal settimo al primo giorno della settimana, avrebbe cambiato il testo del comandamento, scritto con il dito di Dio sulle tavole di pietra che ora sono conservate nell'arca, nel luogo santissimo del santuario del cielo, e sarebbe stato modificato così: "Il primo giorno è il sabato del Signore tuo Dio". Ma vidi che non era stato cambiato dal giorno in cui era stato scritto dal dito stesso di Dio sulle tavole di pietra date a Mosè sul monte Sinai: "...Ma il settimo giorno è il sabato del Signore tuo Dio". Vidi che il santo sabato è, e sarà sempre, il muro di separazione tra il vero Israele di Dio e gli increduli, e il punto chiave che unirà i cuori dei figli di Dio che lo attendono. PS 48 1 Vidi che Dio aveva dei figli che non conoscevano ancora il sabato e quindi non l'osservavano. Non avevano rifiutato questo messaggio. E all'inizio del periodo di profonda angoscia, eravamo stati illuminati dallo Spirito Santo quando proclamavamo il messaggio relativo al sabato.5 PS 48 2 Le chiese di varie denominazioni e gli avventisti solo di nome si ribellavano perché non potevano confutare questa verità. A questo punto tutti i figli di Dio videro chiaramente che eravamo nella verità, si unirono a noi e condivisero la persecuzione. Vidi che sulla terra regnavano spada, carestia, pestilenza e grande confusione. I malvagi ci accusavano di aver attirato su di loro questo giudizio, e riunitisi cercavano il modo di eliminarci, pensando che così avrebbero estirpato il male. PS 48 3 Durante il periodo di profonda angoscia fuggimmo tutti dalle città e dai villaggi, inseguiti dai malvagi che entravano nelle case dei figli di Dio armati di spada. Quando alzavano le spade per ucciderci, esse si rompevano e cadevano come fuscelli di paglia. PS 48 4 Giorno e notte implorammo la libertà e il nostro grido giunse fino a Dio. Il sole sorse e la luna si fermò; i ruscelli smisero di scorrere; nuvole oscure si scontravano nel cielo. Ma si intravedeva un luogo pieno di luce e di gloria, da dove proveniva la voce di Dio, simile a molte acque, che faceva tremare i cieli e la terra. Il cielo si aprì e si chiuse, con un grande tumulto. Le montagne tremarono come una canna agitata dal vento provocando la caduta di massi. Il mare sembrava in ebollizione e scagliava pietre sulla riva. PS 48 5 E mentre Dio annunciava il giorno e l'ora del ritorno di Gesù, e confermava il patto eterno con il suo popolo, disse una frase e poi ci fu una pausa, e le sue parole si diffusero per tutta la terra. L'Israele di Dio stava in piedi con lo sguardo rivolto verso il cielo, ascoltando le parole proferite dalla bocca di Yahweh che riempivano la terra come un rombo di tuoni fortissimi. PS 49 1 Era una scena veramente solenne. Alla fine di ogni frase i santi gridavano: "Gloria! Alleluia!". I loro volti erano illuminati dalla gloria di Dio e risplendevano come il volto di Mosè quando scese dal monte Sinai. Per questo motivo gli empi non potevano guardarli. Quando una benedizione eterna fu pronunciata in favore di coloro che avevano onorato Dio, osservando il suo santo sabato, sentimmo un forte grido di vittoria sulla bestia e sulla sua immagine. PS 49 2 Successivamente iniziò il giubileo, il tempo in cui la terra doveva riposarsi. Vidi gli schiavi fedeli alzarsi trionfanti e vittoriosi e lasciar cadere le catene che li avvolgevano, mentre i loro padroni malvagi erano confusi, senza sapere cosa fare, perché gli empi non potevano comprendere le parole pronunciate da Dio. Subito dopo, apparve la grande nuvola bianca. Era più bella che mai. Su di essa era seduto il Figlio dell'Uomo. All'inizio non avevamo visto Gesù sulla nuvola, ma più questa si avvicinava alla terra, più era visibile la sua figura affascinante. Questa nuvola era il simbolo del Figlio dell'Uomo in cielo. La voce del Figlio di Dio chiamò i giusti che dormivano nelle loro tombe per rivestirli di gloriosa immortalità. I santi viventi furono mutati in un attimo e si ritrovarono insieme agli altri nel carro di nuvole, che risplendeva di gloria mentre si alzava in cielo. Su entrambi i lati del carro c'erano delle ali e sotto delle ruote. Mentre il carro saliva in alto, le ruote gridavano: "Santo"; le ali nel muoversi dicevano: "Santo"; il corteo degli angeli intorno alla nuvola gridava: "Santo, santo, santo, Signore Dio onnipotente!". E il carro se ne andò verso la santa Città, e Gesù ci accolse aprendo le porte. Eravamo i benvenuti perché avevamo osservato i "comandamenti di Dio" e avevamo diritto di accedere "all'albero della vita". ------------------------Capitolo 3 -- Il suggellamento PS 50 1 Il 5 gennaio 1849, all'inizio del sabato, mentre eravamo riuniti in preghiera con la famiglia Belden a Rocky Hill, nel Connecticut, lo Spirito Santo scese su di noi. Fui rapita in visione e mi trovai nel luogo santissimo del santuario del cielo dove Gesù intercedeva ancora per Israele. In fondo al suo abito c'erano una campanella e una melagrana. Vidi che Gesù non avrebbe lasciato questo luogo fino a quando ogni caso non fosse stato deciso, o per la salvezza o per la distruzione. La collera di Dio non si sarebbe manifestata fino a quando Gesù non avesse terminato la sua opera nel luogo santissimo, deposto i suoi abiti sacerdotali e rivestito quelli del giudizio. Gesù sarebbe rimasto in piedi tra il Padre e gli uomini, Dio non avrebbe più potuto restare in silenzio e avrebbe riversato la sua collera su quelli che avevano rifiutato la verità. Vidi che la collera delle nazioni, l'ira di Dio e il tempo del giudizio dei morti erano momenti distinti tra loro, e uno seguiva l'altro. Vidi che Michele non si era ancora alzato e il tempo di profonda angoscia, mai sperimentata prima, non era ancora iniziato. Le nazioni erano adirate, ma quando il Sommo Sacerdote avrebbe finito la sua opera nel santuario, si sarebbe alzato, avrebbe indossato abiti da giudice e le sette piaghe sarebbero cadute sulla terra. PS 50 2 Vidi i quattro angeli trattenere i quattro venti fino a quando l'opera di Gesù nel santuario non fosse terminata; in seguito sarebbero arrivate le sette ultime piaghe. Queste piaghe avrebbero scatenato la reazione degli empi nei confronti dei figli di Dio, che erano considerati responsabili del giudizio di Dio su di loro, infatti essi credevano che se fossimo stati eliminati le piaghe sarebbero cessate. Allora fu emesso un decreto per uccidere i giusti che gridavano giorno e notte per ottenere la liberazione. Questo era il tempo dell'angoscia di Giacobbe. Tutti i giusti, disperati, implorarono il Signore e furono liberati dalla sua voce. I 144.000 trionfarono. I loro visi si illuminarono della gloria di Dio. Poi mi fu mostrato un gruppo di persone che gridavano disperate. Sui loro abiti c'era scritto a grandi lettere: "Tu sei stato pesato e sei stato trovato mancante". Io chiesi chi fossero e l'angelo disse: "Sono coloro che hanno osservato il sabato e poi lo hanno rinnegato". Li sentii gridare: "Abbiamo creduto nel tuo ritorno e l'abbiamo proclamato con convinzione". E mentre parlavano guardavano i loro abiti e vedevano la scritta, e i loro singhiozzi raddoppiavano. Vidi che si erano dissetati presso acque profonde ma avevano contaminato il rimanente con i loro piedi, calpestando il sabato, e per questo erano stati pesati e trovati mancanti. Poi l'angelo mi condusse nuovamente verso la città dove vidi quattro angeli che volavano verso le porte. Mentre presentavano una carta d'oro all'angelo davanti alla porta ne vidi un altro che, volando rapidamente, veniva dal luogo della gloria eccelsa e gridava a voce alta agli altri angeli mentre agitava dall'alto verso il basso qualcosa che teneva in mano. Chiesi allora all'angelo che mi guidava una spiegazione di ciò che avevo appena visto. Mi disse che per ora non potevo capire di più, ma che ben presto mi avrebbe spiegato il significato di quello che avevo visto. PS 51 1 Il sabato pomeriggio uno dei nostri fratelli, che era ammalato, chiese che pregassimo per la sua guarigione. Ci riunimmo tutti facendo appello al grande Medico, le cui cure sono sempre efficaci, e mentre la sua potenza scese sul malato guarendolo, lo Spirito scese su di me e fui nuovamente rapita in visione. Vidi quattro angeli che si stavano preparando per adempiere un compito che dovevano svolgere sulla terra. Gesù era vestito con gli abiti sacerdotali. Rivolgendo uno sguardo misericordioso al rimanente fedele alzò le mani e con una voce piena di profonda commozione gridò: "Il mio sangue, Padre, il mio sangue, il mio sangue, il mio sangue!". Poi vidi una luce estremamente brillante provenire da Dio, che sedeva sopra un grande trono bianco, e circondare Gesù. In seguito vidi un angelo, che aveva ricevuto un compito da parte di Gesù, volare leggero verso i quattro angeli che avevano un'opera da compiere sulla terra, e agitando qualcosa in mano gridava ad alta voce: "Resistete! Resistete! Resistete! Resistete fino a quando i figli di Dio saranno segnati sulla fronte". PS 51 2 Chiesi allora all'angelo che mi accompagnava il significato di quanto avevo udito e cosa stessero per fare i quattro angeli. Mi spiegò che era Dio che tratteneva queste forze e aveva dato ai suoi angeli la responsabilità sulle vicende della terra; i quattro angeli avevano ricevuto da Dio il potere per trattenere i quattro venti che stavano per essere lasciati liberi di agire. Ma mentre le loro mani si allentavano e i quattro venti stavano per iniziare a soffiare, Gesù considerò con misericordia il rimanente che non era stato ancora segnato in fronte, alzò le mani verso il Padre e lo pregò dicendogli che aveva versato il suo sangue per loro. Poi un altro angelo ebbe il compito di volare dai quattro angeli per avvertirli di trattenere i venti fino a quando i figli di Dio non fossero stati segnati sulla fronte con il segno del Dio vivente. ------------------------Capitolo 4 -- L'amore di Dio per il suo popolo PS 52 1 Mi è stato mostrato il tenero amore che Dio ha per il suo popolo: è un amore infinito. Ho visto gli angeli con le loro ali spiegate sui giusti. Ogni giusto aveva un angelo che lo accompagnava. Se i santi piangevano, scoraggiati o a causa di un pericolo, i loro angeli volavano rapidamente in cielo a portarne la notizia e gli angeli nella città cessavano di cantare. Allora Gesù incaricava un altro angelo di scendere per incoraggiare, proteggere e fare tutto il possibile per impedire che i santi si allontanassero dalla via stretta. PS 52 2 Ma se i giusti si disinteressavano di ciò che facevano gli angeli per aiutarli, se rifiutavano di essere confortati e continuavano per la loro strada allontanandosi, gli angeli piangevano rattristati. Portavano la notizia in cielo e tutti gli angeli della città piangevano e a voce alta dicevano: "Amen". Ma se i santi avessero fissato lo sguardo verso il premio davanti a loro e avessero glorificato Dio lodandolo, gli angeli avrebbero portato buone notizie, e gli altri angeli nella città avrebbero suonato le arpe d'oro, cantato ad alta voce "Alleluia!" e le volte del cielo avrebbero risuonato dei loro canti gioiosi. PS 52 3 Nella santa Città ci sono un ordine e un'armonia perfetti. Tutti gli angeli che hanno il compito di visitare la terra hanno una carta d'oro che presentano agli angeli alle porte della città quando entrano ed escono. Il cielo è un posto bellissimo. Desidererei tanto viverci, contemplare Gesù che ha dato la sua vita per me ed essere trasformata alla sua gloriosa immagine. Oh, se ci fosse un linguaggio per esprimere la gloria del mondo futuro! Sono assetata dell'acqua viva di quei fiumi che rendono la città di Dio un luogo felice. PS 52 4 Il Signore mi ha dato una visione di altri mondi. Mi furono date delle ali e un angelo mi accompagnò dalla città fino a un luogo glorioso e luminoso. L'erba era di un verde vivo e gli uccelli cantavano dolci melodie. Gli abitanti erano di aspetto e statura diversi: nobili, maestosi e belli. Erano a immagine di Gesù e i loro volti erano illuminati da una gioia che esprimeva la libertà e la felicità che regnavano in quel luogo. Chiesi a uno di loro perché fossero tanto più belli degli abitanti della terra. Egli rispose: "Abbiamo vissuto ubbidendo fedelmente ai comandamenti di Dio, e non siamo caduti nella disubbidienza, come quelli della terra". Poi vidi due alberi, uno assomigliava molto all'albero della vita della città. Il frutto di entrambi era bello, ma ce n'era uno che non potevano mangiare. Poi l'angelo che mi accompagnava mi disse: "Nessuno in questo luogo ha mai mangiato i frutti dell'albero proibito; se lo avessero fatto, sarebbero caduti". PS 53 1 Successivamente fui portata in un mondo che aveva sette lune. Là vidi il caro vecchio Enoc che era stato portato in cielo. Con la mano destra teneva una palma gloriosa, e su ogni foglia era scritto: "Vittoria". Intorno alla testa c'era una magnifica ghirlanda di foglie bianche, e su ogni foglia era scritto "Purezza"; intorno alla ghirlanda c'erano pietre di vari colori che risplendevano più delle stelle e proiettando la loro luce sulle lettere le mettevano in risalto. Dietro la testa c'era un fiocco che teneva la ghirlanda sulla quale era scritto: "Santità". Sopra la ghirlanda c'era una bella corona che risplendeva più del sole. Gli chiesi se questo fosse il luogo dov'era stato trasportato dalla terra. Egli rispose: "No. La città è la mia casa, sono venuto qui per visitare questo posto". Si muoveva come fosse a casa propria. PS 53 2 Chiesi all'angelo che mi accompagnava di permettermi di restare in quel luogo. Non potevo sopportare il pensiero di dover ritornare nel mio mondo immerso nelle tenebre. Ma l'angelo disse: "Devi ritornare e se sarai fedele, tu e i 144.000 avrete il privilegio di visitare tutti i mondi e vedere l'opera di Dio". ------------------------Capitolo 5 -- Lo sconvolgimento delle forze del cielo PS 54 1 Il 16 dicembre del 1848, il Signore mi diede una visione riguardante lo sconvolgimento delle forze del cielo. Mi resi conto che quando il Signore aveva detto "cielo", dando i segni riportati da Matteo, Marco e Luca, voleva intendere cielo, e quando aveva detto "terra" intendeva proprio terra. Il sole, la luna e le stelle sono le forze che governano in cielo. Le forze della terra governano sulla terra. Le forze del cielo verranno sconvolte al suono della voce di Dio. Poi il sole, la luna e le stelle verranno spostati dal loro luogo. Non spariranno ma saranno sconvolti dalla stessa voce di Dio. PS 54 2 Delle nubi scure apparvero e si scontrarono. L'atmosfera si divise e scivolò via e guardando attraverso lo spazio scorgemmo Orione, da dove proveniva la voce di Dio. La santa Città scenderà da quell'apertura. Ho visto che le forze della terra erano sconvolte e gli eventi si susseguivano in ordine cronologico. PS 54 3 La guerra, i rumori di guerra, la spada, la carestia e la pestilenza saranno i primi a scuotere le forze della terra, poi la voce di Dio sconvolgerà il sole, la luna, le stelle e anche la terra. Ho visto che lo sconvolgimento delle potenze in Europa non è, come alcuni insegnano, lo sconvolgimento delle forze del cielo, ma quello delle nazioni adirate. ------------------------Capitolo 6 -- La porta aperta e la porta chiusa PS 55 1 Il sabato 24 marzo 1849 avevamo avuto una riunione piacevole e interessante insieme ai fratelli di Topsham, nel Maine. Lo Spirito Santo era sceso su di noi, e io venni condotta dallo Spirito nella città del Dio vivente. Mi fu mostrato che i comandamenti di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo relativa alla porta chiusa sono due realtà che non possono essere separate e che il periodo di tempo in cui il popolo di Dio avrebbe accordato ai comandamenti tutta la loro importanza, e sarebbe stato perseguitato a causa della verità del sabato, coincideva con il momento dell'apertura della porta nel luogo santissimo del santuario del cielo, dove c'è l'arca che contiene i dieci comandamenti. PS 55 2 Questa porta fu aperta quando Gesù ebbe compiuto la sua opera di mediazione nel luogo santo del santuario, nel 1844. Fu allora che Gesù si alzò, chiuse la porta del luogo santo e aprì quella del luogo santissimo, passò attraverso la seconda cortina ed è là che si trova ora, accanto all'arca. È là che può raggiungerlo la fede d'Israele. PS 55 3 Vidi che Gesù aveva chiuso la porta del luogo santo, che nessun uomo può aprire, e aveva aperto la porta del luogo santissimo, che nessun uomo può chiudere (Apocalisse 3:7, 8)6 e vidi che i comandamenti, contenuti nell'arca, risplendevano sul popolo di Dio, che veniva messo alla prova sulla questione del sabato. Vidi che la prova del sabato non si sarebbe verificata fino a quando non si fosse conclusa la mediazione di Gesù nel luogo santo e non fosse passato attraverso la seconda cortina. PS 55 4 Questo spiega perché i cristiani che si erano addormentati prima che la porta del luogo santo venisse aperta, quando il grido di mezzanotte si era concluso, al settimo mese del 1844, e non avevano osservato il sabato, riposavano nella speranza perché non avevano ricevuto la luce sulla verità del sabato così come l'abbiamo noi da quando questa porta è stata aperta. Ho visto che Satana tentava qualche figlio di Dio su questo punto; infatti se molti cristiani si erano addormentati nel trionfo della fede, senza aver osservato il vero sabato, perché ora doveva esserci per noi l'obbligo di osservarlo? I nemici della verità hanno cercato di aprire la porta del luogo santo, che Gesù aveva chiuso, e di chiudere quella del luogo santissimo, che egli aveva aperto nel 1844, dove si trova l'arca contenente le due tavole di pietra sulle quali erano stati scritti i dieci comandamenti con il dito di Dio. PS 56 1 Satana, in questo periodo del suggellamento, sta usando ogni mezzo per distrarre le menti del popolo di Dio dalla verità e farli vacillare. Vidi che Dio proteggeva il suo popolo in questo periodo di profonda angoscia e ogni persona che avesse accettato la verità e avesse il cuore puro, sarebbe stata protetta dall'Onnipotente. PS 56 2 Satana, sapendo tutto questo, faceva il possibile per distogliere il maggior numero di persone dalla verità. Ho visto che il caso dei colpi misteriosi a New York e in altri luoghi era frutto del suo potere, e che esperienze del genere sarebbero diventate sempre più comuni e rivestite da un alone di religiosità per tranquillizzare tutti coloro che si sarebbero lasciati sedurre da tali manifestazioni e per condurre, se fosse stato possibile, le menti del popolo di Dio verso quelle pratiche e portarli a dubitare degli insegnamenti e della potenza dello Spirito Santo.7 PS 56 3 Ho visto che Satana stava lavorando con l'aiuto dei suoi agenti in molti modi. Lavorava tramite i pastori che avevano rifiutato la verità e si erano lasciati sopraffare al punto da credere alla menzogna e perdersi per sempre. Mentre predicavano o pregavano, alcuni cadevano prostrati e impotenti, non per il potere dello Spirito Santo ma per l'influsso di Satana che agiva attraverso i suoi agenti, e tramite loro sulle persone. Mentre predicavano, pregavano o discutevano, alcuni sedicenti avventisti, che avevano rifiutato la verità presente, usavano l'ipnosi per farsi dei seguaci. Le persone si compiacevano di questi influssi perché pensavano fossero il frutto dello Spirito Santo. Alcuni di coloro che praticavano l'ipnosi erano talmente immersi nelle tenebre che si erano lasciati sedurre dal diavolo al punto da credere che si trattasse dell'opera della potenza di Dio. Avevano abbassato Dio al loro livello e annullato così il suo potere. -- Cfr. Appendice, 267, 268. PS 56 4 Alcuni agenti di Satana infierivano sul corpo dei giusti che non riuscivano a ingannare e allontanare dalla verità attraverso un influsso satanico. Oh, se tutti potessero vederlo come Dio me lo ha rivelato, per comprendere meglio l'astuzia di Satana ed essere più attenti! Ho visto che Satana lavorava in questo modo per distrarre, ingannare e scoraggiare il popolo di Dio in questo periodo del suggellamento. Ho visto alcuni che non difendevano la verità: le loro ginocchia tremavano e i loro piedi scivolavano perché non erano fondati sulla verità, e la protezione dell'Onnipotente non poteva preservarli mentre inciampavano. PS 57 1 Satana cercava con tutte le sue arti di trattenerli fino a quando non fosse trascorso il tempo del suggellamento e della protezione accordata da Dio al suo popolo. Allora nulla avrebbe più potuto preservarli dall'ardente collera divina, durante le sette ultime piaghe. Dio ha già iniziato ad accordare questa protezione al suo popolo e presto si estenderà a tutti coloro che avranno bisogno di un rifugio nel giorno della distruzione. Dio interverrà con potenza in favore del suo popolo, ma Satana proseguirà la sua opera malefica. Ho visto che i segni, le manifestazioni misteriose e le false riforme si moltiplicheranno e si diffonderanno ovunque. Le riforme che mi sono state mostrate non consistevano nel combattere l'errore in favore della verità. L'angelo che mi accompagnava mi disse di verificare se gli uomini si preoccupavano ancora della loro salvezza. Guardai ma non vidi nulla, perché il tempo della loro salvezza era passato.8 ------------------------Capitolo 7 -- La nostra fede messa alla prova PS 58 1 In questo periodo di prova abbiamo bisogno di incoraggiarci e confortarci a vicenda. Le tentazioni di Satana sono più forti di quanto non lo siano mai state perché egli sa che ha poco tempo e ben presto ogni caso sarà definito per la vita o per la morte. Non è questo il momento di lasciarsi prendere dallo scoraggiamento e cadere proprio nel momento della prova; dobbiamo affrontare tutte le difficoltà e confidare completamente nel Dio onnipotente di Giacobbe. Il Signore mi ha mostrato che la sua grazia è sufficiente per superare le prove e, nonostante siano più numerose e difficili, se manifesteremo la nostra assoluta fiducia in lui potremo risultare vittoriosi tramite la sua grazia. PS 58 2 Se superiamo le difficoltà e siamo vittoriosi nei confronti di Satana, allora sopporteremo la prova della nostra fede, che è più preziosa dell'oro, e saremo più forti e meglio preparati per affrontarne altre. Ma se ci lasciamo sopraffare dalle tentazioni di Satana diventeremo più deboli senza ricevere nessun beneficio da questa esperienza, e non saremo sufficientemente preparati per la successiva. In questo modo diventeremo sempre più deboli, fino a diventare prigionieri di Satana e della sua volontà. Dobbiamo indossare la completa armatura di Dio ed essere pronti, in ogni momento, ad affrontare le potenze delle tenebre. Quando le tentazioni e le difficoltà ci assalgono rivolgiamoci a Dio e imploriamo il suo aiuto. Egli non ci permetterà di andar via a mani vuote, ma ci darà la grazia e la forza per superare la prova e vincere il nemico. Oh, se tutti potessero vedere queste realtà nella giusta luce e resistere con forza come buoni soldati di Gesù! Allora Israele avanzerebbe con decisione grazie a Dio e alla potenza della sua forza. PS 58 3 Dio mi ha mostrato di aver dato al suo popolo un calice amaro da bere per purificarli. È un liquido sgradevole, e lo sarà ancora di più se si lamenteranno e mormoreranno. E quelli che lo ricevono in questo modo dovranno berne un altro sorso perché il primo non ha avuto l'effetto desiderato sul loro cuore. E se anche il secondo non avrà effetto, allora ne dovranno bere un altro e un altro ancora fino a quando abbia l'effetto previsto, altrimenti non purificheranno il loro cuore. Ho visto che il calice amaro può essere addolcito dalla pazienza, dalla perseveranza e dalla preghiera, e questo avrà l'effetto previsto sui cuori di coloro che lo accetteranno, e Dio sarà onorato e glorificato. Non è cosa da poco essere cristiani, appartenere a Dio ed essere da lui approvati. Il Signore mi ha mostrato alcuni che pretendono di credere alla verità, ma la cui vita non corrisponde alla loro professione di fede. Hanno un livello di spiritualità troppo basso e sono ancora molto lontani rispetto ai parametri della santità biblica. Alcuni si impegnano in conversazioni vane e sconvenienti, e altri cedono all'orgoglio. Non dobbiamo ricercare ciò che ci piace, vivere e agire come la società in cui viviamo, condividere i suoi piaceri e la sua compagnia e pretendere di regnare con Cristo in gloria. PS 59 1 Dobbiamo essere partecipi delle sofferenze del Salvatore se vogliamo condividere la sua gloria futura. Se ricerchiamo il nostro interesse e facciamo tutto il possibile per compiacere a noi stessi, invece di piacere a Dio e promuovere la sua nobile causa che langue, disonoreremo Dio e l'opera che diciamo di amare. Ci resta solo poco tempo per lavorare per il Signore. Nulla dovrebbe essere così prezioso da non poter essere sacrificato per la salvezza del gregge disperso di Gesù. Coloro che oggi fanno un patto con Dio, attraverso il sacrificio, saranno presto ricevuti nella loro patria del cielo per condividere la grande ricompensa e possedere il nuovo regno per sempre. PS 59 2 Oh, se potessimo vivere completamente per il Signore e dimostrare con una vita equilibrata e un comportamento spirituale che siamo stati con Gesù e siamo i suoi discepoli umili e fedeli. Dobbiamo lavorare mentre è giorno, perché quando verrà la notte della prova e dell'angoscia sarà troppo tardi. Gesù è nel suo tempio santo e ora accetta i nostri sacrifici, le nostre preghiere e le nostre confessioni dei peccati. Vuole perdonare tutte le trasgressioni d'Israele perché siano cancellate prima che egli esca dal santuario. Quando Gesù lascerà il santuario coloro che sono santi e giusti saranno ancora santi e giusti, perché i loro peccati saranno cancellati e loro stessi saranno suggellati con il suggello del Dio vivente. Ma quelli che sono ingiusti e impuri rimarranno ingiusti e impuri, perché non ci sarà più nessun sacerdote nel santuario per presentare i loro sacrifici, le loro confessioni e le loro preghiere davanti al trono del Padre. Quindi tutto ciò che è necessario per salvare le persone dalla collera divina, deve essere fatto prima che Gesù esca dal luogo santissimo del santuario del cielo. ------------------------Capitolo 8 -- Al piccolo gregge PS 60 1 Cari fratelli, il 26 gennaio 1850 il Signore mi ha dato una visione che voglio raccontarvi. Vidi che alcune persone, appartenenti al popolo di Dio, non sono sagge e si sono addormentate, o sono parzialmente sveglie. Non si rendono conto del tempo in cui viviamo e che l'uomo con la "scopa"9 è entrato e alcuni rischiano di essere spazzati via. Pregai Gesù di salvarli, di risparmiarli affinché potessero prepararsi prima che fosse troppo tardi. L'angelo mi disse: "La distruzione sta arrivando come un forte vortice". Pregai l'angelo di avere pietà e salvare le persone legate a questo mondo, persone che attaccate ai loro beni non erano disposte a rinunciarvi e a sacrificarsi. Pregai per sollecitare i messaggeri a nutrire le pecore affamate che stavano morendo per mancanza di cibo spirituale. PS 60 2 Vidi delle povere persone che morivano con il desiderio di conoscere la verità mentre alcuni che professavano di crederci le abbandonavano a se stesse trattenendo i mezzi necessari per portare avanti l'opera di Dio; la scena era estremamente chiara, e io pregavo l'angelo di allontanarla dalla mia vista. Vidi che quando la causa di Dio richiedeva una parte delle loro proprietà, come il giovane che venne da Gesù (cfr. Matteo 19:16-22) essi se ne andavano rattristati; vidi che presto un grande flagello avrebbe spazzato via i loro beni, e sarebbe stato troppo tardi per sacrificare le ricchezze terrene e crearsi un tesoro in cielo. PS 60 3 Poi vidi il Redentore, bello e glorioso, che lasciava il regno di gloria per venire in questo mondo oscuro e solitario e offrire la sua vita preziosa per i giusti e gli empi. Fu costretto ad affrontare la derisione, subì la flagellazione, fu incoronato di spine e sudò gocce di sangue nel giardino degli Ulivi mentre il peso dei peccati di tutto il mondo era su di lui. L'angelo chiese: "Perché?". Ho visto e capito che era per noi, per i nostri peccati. Ha affrontato tutto questo perché grazie al suo sangue prezioso potesse redimerci davanti a Dio! PS 60 4 Poi vidi nuovamente di fronte a me quelli che non erano disposti a rinunciare ai beni terreni per salvare le persone morenti offrendo loro la verità. Gesù invece sta davanti al Padre e offre il suo sangue, la sua sofferenza e la sua morte, mentre i messaggeri di Dio aspettano, pronti a comunicare loro il messaggio della salvezza perché possano ricevere il suggello del Dio vivente. È difficile per alcuni di coloro che professano di credere nella verità offrire anche una piccola somma di denaro ai messaggeri di Dio, quel denaro che Dio ha affidato loro come amministratori. Mi furono presentate nuovamente le sofferenze di Gesù, il suo profondo amore per l'umanità, che lo ha spinto a dare la sua vita per noi, e anche l'esempio di coloro che professano di essere suoi discepoli e disponendo di ricchezze terrene hanno considerato un vero privilegio collaborare nell'opera della salvezza. PS 61 1 L'angelo disse: "Possono entrare persone come queste in cielo?". Un altro angelo rispose: "No, mai, mai, mai. Quelli che non sono interessati all'opera di Dio sulla terra non potranno mai intonare il canto dell'amore che redime". Vidi che l'opera che Dio stava compiendo sulla terra si sarebbe conclusa in breve tempo e i suoi messaggeri avrebbero dovuto affrettarsi a cercare il gregge disperso. Un angelo chiese: "Sono tutti messaggeri?". E un altro rispose: "No, no. I messaggeri di Dio hanno un messaggio". PS 61 2 Vidi che l'opera di Dio era stata ostacolata e disonorata da altri che non erano messaggeri di Dio. Essi dovranno rendere conto al Signore per ogni dollaro speso per intraprendere viaggi verso luoghi dove non era loro compito andare, perché quel denaro avrebbe potuto essere utilizzato per far progredire l'opera di Dio. A causa della mancanza del cibo spirituale che i messaggeri di Dio avrebbero potuto offrire loro, molti avevano sofferto e poi erano morti d'inedia. Ho visto che coloro che hanno la forza di lavorare con le proprie mani e possono guadagnare i mezzi per sostenere la causa di Dio sono responsabili quanto coloro che possono farlo attraverso le loro proprietà. PS 61 3 Il tempo del "vaglio" è iniziato e continuerà, e tutti coloro che non sono disposti a schierarsi per la verità, e a sacrificarsi per il Signore e per la sua causa, saranno messi alla prova. L'angelo disse: "Pensi che qualcuno sarà costretto a sacrificarsi? No, no. Dev'essere un'offerta spontanea. Per l'acquisto del terreno è necessario investire tutto ciò che si ha". Chiesi a Dio di risparmiare i suoi figli, alcuni dei quali perdevano le forze e morivano. Poi vidi che i giudizi dell'Onnipotente stavano per abbattersi sulla terra, e pregai l'angelo di annunciarlo alle persone nella loro lingua. Egli disse: "Come i tuoni e i fulmini del monte Sinai non riusciranno a rendere sensibili coloro che non si lasciano coinvolgere dalle semplici verità della Parola di Dio, neppure il messaggio di un angelo li potrà risvegliare". PS 61 4 In quel momento contemplai nuovamente la bellezza di Gesù. La sua tunica era di un bianco immacolato. Non c'erano parole per descrivere la sua gloria e la sua straordinaria bellezza. Tutti coloro che osservano i comandamenti di Dio entreranno dalle porte della santa Città e avranno diritto ad accedere all'albero della vita. Saranno sempre in presenza di Gesù, il cui volto risplende più del sole a mezzogiorno. PS 62 1 Vidi Adamo ed Eva nel giardino dell'Eden. Essi mangiarono il frutto dell'albero proibito e furono allontanati dal giardino. Una spada fiammeggiante fu posta intorno all'albero della vita per evitare che ne prendessero i frutti e diventassero peccatori immortali. Sentii un angelo dire: "Chi della famiglia di Adamo ha oltrepassato la spada fiammeggiante e ha preso il frutto dell'albero della vita?". E un altro angelo rispose: "Nessuno della famiglia di Adamo ha oltrepassato la spada fiammeggiante e ha preso il frutto di quell'albero, quindi non c'è nessun peccatore immortale. La persona che ha peccato morirà di una morte eterna, una morte che durerà per sempre, senza nessuna speranza di risurrezione e così la collera di Dio sarà placata. PS 62 2 I giusti si riposeranno nella santa Città e regneranno mille anni come re e sacerdoti. Poi Gesù scenderà con i santi sul monte degli Ulivi, che si spaccherà in due con violenza e si trasformerà in una grande pianura che diventerà il paradiso di Dio. Il resto della terra non sarà purificato sino alla fine dei mille anni, quando gli empi risusciteranno e si riuniranno intorno alla città. I piedi degli empi non dissacreranno mai la nuova terra. Il fuoco scenderà dal cielo e li divorerà, li brucerà dalla radice ai rami. Satana è la radice e i suoi seguaci sono i rami. Lo stesso fuoco che divorerà gli empi purificherà la terra". ------------------------Capitolo 9 -- Le ultime piaghe e il giudizio PS 63 1 In occasione della Conferenza Generale dei credenti della verità presente tenuta a Sutton, Vermont, nel settembre del 1850, mi fu rivelato che le sette ultime piaghe colpiranno la terra dopo che Gesù uscirà dal santuario del cielo. L'angelo disse: "È la collera di Dio e dell'Agnello che provoca la distruzione o la morte degli empi. Al suono della voce di Dio i santi saranno forti e terribili come un esercito con le sue bandiere; ma non eseguiranno ancora il giudizio come è scritto. L'esecuzione del giudizio avverrà alla fine dei mille anni". PS 63 2 Dopo che i santi diverranno immortali e saranno accolti da Gesù, dopo essere entrati nella città, aver ricevuto le arpe, gli abiti e le corone, Gesù e i santi si siederanno in giudizio. I libri saranno aperti, il libro della vita e il libro della morte. Il libro della vita contiene le buone opere dei giusti e il libro della morte contiene le opere malvage degli empi. Questi libri sono paragonati al libro della legge, la Bibbia, e in base a esso saranno giudicati. I giusti, all'unisono con Gesù, giudicheranno gli empi già morti. "Guarda" disse l'angelo "i giusti, all'unisono con Gesù, si siedono in giudizio, e decidono della sorte dei malvagi secondo le opere compiute quando erano vivi. Il castigo che dovrà essere inflitto è scritto davanti ai loro nomi". PS 63 3 Vidi che questo era il compito dei santi e di Gesù durante i mille anni trascorsi nella santa Città prima che essa scenda sulla terra. Poi, alla fine dei mille anni, Gesù con gli angeli e tutti i santi, lascerà la santa Città e mentre scenderà con loro sulla terra, i malvagi risusciteranno. E allora gli uomini che lo "hanno trafitto", lo vedranno ritornare in tutta la sua gloria, con gli angeli e con i santi, e avranno paura di lui. Vedranno il segno dei chiodi nelle sue mani e nei suoi piedi e della lancia nel suo fianco, e questi segni rappresenteranno la sua gloria. Alla fine dei mille anni Gesù si troverà sul monte degli Ulivi, che si spaccherà in due e diventerà una grande pianura. I malvagi appena risorti fuggiranno. Allora la santa Città scenderà dal cielo e si poserà sulla pianura. Satana istigherà gli empi con il suo spirito. Sosterrà che l'esercito della città è piccolo, mentre il loro è grande e potranno sconfiggere i santi e impadronirsi della città. PS 63 4 Mentre Satana preparava il suo esercito, i santi erano nella città e osservavano la bellezza e la gloria del paradiso di Dio. Gesù era davanti a loro e li guidava. Improvvisamente il Salvatore si allontanò da noi, ma ben presto sentimmo la sua voce che diceva: "Venite, voi che siete benedetti dal Padre mio, ereditate il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo". Matteo 25:34. PS 64 1 Ci riunimmo intorno a Gesù e appena furono chiuse le porte della città la maledizione fu pronunciata sugli empi. E poiché le porte erano chiuse i santi, utilizzando le loro ali, salirono sulle mura della città. Gesù era con loro, la sua corona era brillante e gloriosa. Una corona era dentro l'altra ed erano sette in tutto. Le corone dei santi erano d'oro puro e ricoperte di stelle. I loro volti risplendevano di gloria perché erano l'espressione perfetta dell'immagine di Gesù, e mentre si alzavano e si muovevano tutti insieme verso la città, fui rapita in visione. PS 64 2 Allora gli empi si resero conto di quello che avevano perso, e il fuoco che Dio soffiò su loro li consumò. Questa fu l'esecuzione del giudizio. Gli empi avevano ricevuto ciò che i santi, all'unisono con Gesù, avevano deciso per loro durante i mille anni. Lo stesso fuoco, proveniente da Dio, che aveva consumato i malvagi, purificò tutta la terra. Le montagne, sconvolte, si sciolsero emanando un forte calore, e la stoppia fu consumata. Poi la nostra eredità si presentò davanti a noi, gloriosa e bella, ed ereditammo l'intera terra rinnovata. Tutti gridammo ad alta voce: "Gloria, alleluia". ------------------------Capitolo 10 -- La fine dei 2.300 giorni PS 65 1 Vidi un trono sul quale erano seduti il Padre e il Figlio. Guardavo il volto di Gesù e ammiravo la sua persona straordinaria. Non potevo vedere il Padre perché una nuvola luminosa lo copriva. Chiesi a Gesù se l'aspetto del Padre fosse simile al suo. Mi disse di sì, ma che non potevo vederlo: "Se tu vedessi la gloria della sua persona cesseresti di vivere". Davanti al trono vidi il popolo dell'avvento, la chiesa e il mondo. C'erano due gruppi di persone, uno si inchinava davanti al trono, interessato, mentre l'altro se ne stava in piedi disinteressato. Quelli che si erano inchinati davanti al trono offrivano le loro preghiere e guardavano Gesù, poi lui guardava il Padre e sembrava che lo implorasse. Una luce che proveniva dal Padre si trasferì sul Figlio e dal Figlio al gruppo che pregava. Poi vidi una luce estremamente luminosa passare dal Padre al Figlio e dal Figlio sulle persone davanti al trono. Ma solo pochi avrebbero ricevuto questa grande luce. PS 65 2 Molti opposero resistenza, altri si dimostrarono negligenti e disinteressati e quella luce svanì per loro. Alcuni ne furono colpiti e si inchinarono insieme al piccolo gruppo. Tutti i membri di questo gruppo ricevettero la luce e si rallegrarono mentre i loro volti risplendevano della sua gloria. PS 65 3 Vidi il Padre alzarsi dal trono10 e su di un carro infuocato entrare nel luogo santissimo, dietro la cortina, e sedersi. Poi anche Gesù si alzò dal trono e la maggior parte di quelli che si erano inchinati si alzarono con lui. Non vidi nessun raggio di luce passare da Gesù alla folla disinteressata, che si ritrovò nella più completa oscurità. Coloro che si alzarono con Gesù tenevano i loro occhi fissi su di lui mentre li guidava, allontanandosi appena dal trono. PS 65 4 Poi alzò il suo braccio destro e udimmo la sua voce: "Aspettate qui, io vado dal Padre per ricevere il regno, preservate i vostri abiti senza macchia e fra poco ritornerò dalle nozze per accogliervi". Appena ebbe finito di parlare un carro di nubi, con ruote come fiamme di fuoco, circondato dagli angeli arrivò da Gesù. Egli salì sul carro e fu portato nel luogo santissimo, dove lo attendeva il Padre. PS 66 1 Guardavo ammirata Gesù, un grande Sommo Sacerdote in piedi davanti al Padre. Sull'orlo del suo abito c'erano una campanella e una melagrana. Coloro che si alzarono con Gesù lo seguirono con fede nel luogo santissimo pregandolo: "Padre mio, donaci il tuo Spirito". Allora Gesù soffiò su di loro lo Spirito Santo. In quel soffio c'era luce, potenza, amore, gioia e pace. PS 66 2 Mi voltai per vedere il gruppo che era ancora inchinato davanti al trono: non si erano resi conto che Gesù se ne fosse andato. Satana sembrava stare accanto al trono tentando di imitare il ruolo di Dio. PS 66 3 Li vidi guardare verso il trono e pregare: "Padre, donaci il tuo Spirito". Satana trasmise loro un influsso diabolico: luce e potere, ma nessun tenero amore, né gioia, né pace. L'obiettivo di Satana era illudere, allontanare e ingannare i figli di Dio. ------------------------Capitolo 11 -- In vista del tempo di profonda angoscia PS 67 1 Molte volte il Signore mi ha indicato che accumulare provviste per soddisfare i nostri bisogni materiali nel tempo di angoscia è contrario all'insegnamento della Bibbia. Mi fu mostrato che se i santi metteranno da parte del cibo in casa o coltiveranno i campi in vista di quel periodo, quando si manifesteranno violenza, carestie e pestilenze, tutto verrà portato via con la forza e degli stranieri mieteranno i loro campi. Proprio in questo periodo sarà necessario confidare pienamente in Dio ed egli ci sosterrà. Vidi che il pane e l'acqua ci saranno assicurati, non ci mancherà nulla, non soffriremo la fame perché Dio é capace di prepararci una tavola anche nel deserto. Se fosse necessario ci manderebbe dei corvi a nutrirci come fece con Elia, o manderebbe la manna dal cielo come fece per gli Israeliti. PS 67 2 Nel tempo di angoscia le case e i terreni si riveleranno inutili per i giusti che dovranno scappare da folle infuriate e in quel periodo non potranno più vendere i loro beni in vista dell'avanzamento dell'opera di Dio. Mi fu mostrato che il Signore desiderava che i giusti si liberassero da qualsiasi impegno prima dell'arrivo del tempo di angoscia per fare un patto con Dio attraverso il sacrificio. Se metteranno le loro proprietà sull'altare e sinceramente cercheranno di comprendere la volontà Dio, egli indicherà loro come e quando liberarsi di questi beni. In questo modo nel tempo di profonda angoscia saranno liberi da ogni preoccupazione. PS 67 3 Vidi che se qualcuno tentava di conservare le sue proprietà, senza chiedere a Dio quale fosse il suo compito, il Signore non gli avrebbe comunicato la sua volontà. Essi potranno conservare le loro proprietà, ma nel tempo di angoscia saranno come una montagna che sta per franare loro addosso. Essi cercheranno in ogni modo di liberarsene ma sarà troppo tardi. Sentii alcuni di loro affermare: "La causa di Dio languiva, il popolo di Dio era affamato di verità, e noi non abbiamo fatto nulla per porvi rimedio. Ora i nostri beni sono inutili. Oh, se ce ne fossimo liberati prima e avessimo accumulato il nostro tesoro in cielo!". PS 67 4 Mi fu mostrato che il sacrificio non aumentava, ma diminuiva e si consumava. Ho visto inoltre che Dio non aveva richiesto a tutto il suo popolo di liberarsi delle proprietà nello stesso momento, ma se lo avessero desiderato egli avrebbe indicato loro, al momento opportuno, quanti beni avrebbero dovuto vendere e anche quando avrebbero dovuto farlo. Molto tempo prima era già stato chiesto a qualcuno di vendere le sue proprietà per sostenere la causa del messaggio av-ventista mentre altri dovevano conservare i propri beni fino a quando fosse stato necessario. Al momento opportuno sarebbe stato loro dovere venderli. PS 68 1 Vidi che alcuni non avevano annunciato nel modo adeguato il seguente messaggio: "Vendete quello che avete e donatelo in offerta". Non avevano presentato con chiarezza il significato di queste parole del Salvatore. Lo scopo delle vendite non é quello di soddisfare i bisogni di coloro che sono in grado di lavorare e sostenersi, bensì di diffondere il messaggio della verità. PS 68 2 È un vero peccato incoraggiare e sostenere la pigrizia di coloro che possono lavorare. Alcuni sono stati zelanti nel partecipare a tutte le riunioni, ma solo per "i pani e i pesci" e non per glorificare Dio. Queste persone avrebbero fatto meglio a restare a casa, impegnarsi a lavorare "per ciò che é bene", soddisfare le esigenze delle loro famiglie e disporre anche di qualcosa per sostenere la preziosa causa della verità. PS 68 3 È il momento di crearsi un tesoro in cielo, catalizzando tutti gli interessi del nostro cuore, e prepararsi per un periodo di profonda angoscia. Solo coloro che hanno mani pulite e cuori puri potranno affrontare questo periodo di prova. Questo é il momento per scrivere la legge di Dio nel nostro spirito, nella nostra mente e nel nostro cuore. PS 68 4 Il Signore mi ha mostrato il pericolo che corriamo nel permettere che il nostro spirito e la nostra mente siano condizionate da pensieri e interessi mondani. Vidi che alcuni si lasciano distogliere dalla verità presente e dall'amore per la Bibbia in seguito alla lettura di libri eccitanti. Altri si preoccupano all'eccesso di quello che mangeranno, berranno o di come si vestiranno. Altri ancora pensano che il ritorno del Signore sia troppo lontano; é passato più tempo di quanto si aspettavano e quindi pensano che tutto possa durare ancora molti anni. In questo modo le loro menti vengono distolte dalla verità e orientate verso le realtà terrene. PS 68 5 Si corre così un grave rischio: infatti se la mente é impegnata da realtà diverse dalla verità, sulla fronte non ci sarà più posto per il suggello del Dio vivente. PS 68 6 Vidi che il tempo che Gesù doveva trascorrere nel luogo santissimo stava quasi per finire e il suo ritorno era vicino. Il nostro tempo libero dovrebbe essere impegnato nello studio della Bibbia, lo strumento che servirà per il giudizio negli ultimi tempi. PS 69 1 Cari fratelli e sorelle, pensiamo costantemente ai comandamenti di Dio e alla testimonianza di Gesù Cristo e respingiamo ogni preoccupazione mondana. Diventino oggetto delle vostre meditazioni quando vi alzate e quando andate a riposare. Vivete e agite sempre in vista della venuta del Figlio dell'Uomo. Il tempo del suggellamento é vicino e ben presto farà parte del passato. PS 69 2 Oggi é il momento opportuno, ora che i quattro angeli trattengono ancora i quattro venti, per rendere sicura e ferma la nostra vocazione e le nostre scelte. ------------------------Capitolo 12 -- I colpi misteriosi PS 70 1 Il 24 agosto 1850 mi fu mostrato che il fenomeno dei "colpi misteriosi" era il risultato del potere di Satana, in alcuni casi con un'azione diretta, in altri attraverso i suoi agenti, ma tutto aveva la stessa origine. Era l'opera di Satana che si realizzava in vari modi, ma molti nelle chiese e nel mondo, ormai sprofondati in fitte tenebre spirituali, credevano fosse una manifestazione di Dio. PS 70 2 L'angelo disse: "Un popolo non deve forse consultare il suo Dio? Si rivolgerà forse ai morti in favore dei vivi?". Dovrebbero forse i vivi rivolgersi ai morti per ottenere conoscenza? I morti non sanno nulla. Perché mai vi rivolgete ai morti? Si sono allontanati dal Dio vivente per parlare con i morti che non sanno niente. Cfr. Isaia 8:19, 20. PS 70 3 Vidi che ben presto sarebbe stato considerato blasfemo anche solo parlare contro questi colpi misteriosi, e che il fenomeno si sarebbe diffuso sempre di più; la potenza di Satana sarebbe aumentata e alcuni dei suoi devoti seguaci avrebbero ricevuto il potere di fare miracoli, fino al punto da far scendere il fuoco dal cielo davanti agli uomini. Mi fu mostrato che tramite il fenomeno dei colpi misteriosi e dell'ipnosi questi maghi moderni avrebbero spiegato tutti i miracoli fatti da nostro Signore Gesù Cristo, e molti avrebbero creduto che tutte le opere meravigliose compiute dal Figlio di Dio quando era sulla terra fossero state compiute da questa stessa potenza.11 PS 70 4 Mi fu mostrato il tempo di Mosé, e vidi i segni e i miracoli che Dio aveva operato grazie a lui davanti al faraone, la maggior parte dei quali erano stati imitati dai maghi dell'Egitto. Allo stesso modo, proprio prima della liberazione finale dei giusti, Dio agirà potentemente in favore del suo popolo e a questi maghi moderni sarà permesso di imitare la sua opera. PS 71 1 Quel momento arriverà presto e noi dovremo appoggiarci con forza al braccio potente di Yahweh perché tutti questi segni e questi prodigi del maligno sono ideati per ingannare e dividere il popolo di Dio. Il nostro spirito deve restare in comunione con Dio, e noi non dobbiamo avere paura degli empi, cioé temere quello che loro temono e onorare ciò che loro onorano, ma essere saldi nella verità. PS 71 2 Se i nostri occhi potessero aprirsi, vedremmo gli angeli malvagi intorno a noi che cercano di inventare nuovi metodi per farci del male e distruggerci. E vedremmo anche gli angeli di Dio che ci proteggono dal loro potere, perché il Signore veglia sempre su Israele. Egli proteggerà e salverà il suo popolo, se avrà fiducia in lui. Quando il nemico giungerà, come le acque di un fiume in piena, lo Spirito del Signore innalzerà contro di lui il suo stendardo. PS 71 3 L'angelo mi disse: "Ricorda, sei su un terreno minato". Vidi che avremmo dovuto vegliare, indossare l'armatura completa di Dio e prendere lo scudo della fede, così saremmo riusciti a contrastare i dardi infuocati degli empi. ------------------------Capitolo 13 -- I messaggeri PS 72 1 Spesso il Signore mi ha mostrato in visione la situazione e i bisogni dei suoi figli che non hanno ancora ricevuto il messaggio della verità, e mi ha indicato che i messaggeri dovevano affrettarsi a raggiungerli, per portar loro questa luce. PS 72 2 Molte persone intorno a noi hanno solo bisogno di sbarazzarsi dei loro pregiudizi e di percepire l'evidenza biblica delle nostre attuali convinzioni, per ricevere con gioia il messaggio della verità. I messaggeri devono vegliare sulle persone come se ne dovessero rendere conto. La loro deve essere una vita di grande impegno e profonda dedizione: sono loro che devono avere la responsabilità dell'opera di Dio. Dovranno rinunciare agli interessi e alle comodità sociali e porsi come primo obiettivo quello di fare tutto il possibile per lo sviluppo dell'opera e per salvare tutti coloro che muoiono spiritualmente. PS 72 3 E riceveranno una ricca ricompensa. Coloro che sono stati guidati alla conoscenza della verità risplenderanno come stelle sulle loro corone. Per tutta l'eternità godranno della soddisfazione di aver fatto tutto ciò che potevano per presentare il messaggio della verità nella sua bellezza e nella sua purezza e chi l'ha accettato, e ne é stato santificato, ha approfittato del grande privilegio di esserne arricchito, di essere stato lavato nel sangue dell'Agnello e di essere stato redento in Dio. PS 72 4 Vidi che i pastori, prima di presentare nuove e importanti dottrine che ritengono sostenibili con la Bibbia, dovrebbero consultare coloro di cui hanno fiducia, che sono stati pionieri del messaggio biblico e sono saldi nella verità. In questo modo i pastori saranno perfettamente uniti e questa unione sarà percepita dalla chiesa. Un tale approccio previene le divisioni, e non si rischia di turbare l'equilibrio del prezioso gregge del Signore. Non ci saranno pecore smarrite che non hanno pastore. PS 72 5 Ho anche visto che Dio é pronto a utilizzare dei messaggeri per la sua opera, ma questi ultimi non lo sono. Sono troppo superficiali e frivoli per esercitare un influsso positivo sul gregge e non sentono la responsabilità dell'opera da svolgere e il valore delle persone, come dovrebbero fare dei messaggeri di Dio. L'angelo disse: "Purificatevi voi che portate i vasi del Signore; purificatevi voi che portate i vasi del Signore". Essi realizzeranno ben poco se non si affideranno com pletamente a Dio e non comprenderanno la solennità e l'importanza dell'ultimo messaggio di misericordia che é annunciato oggi al gregge disperso. PS 73 1 Alcuni, che non sono stati chiamati da Dio, sarebbero disposti a proclamare il messaggio. Ma se si rendessero conto dell'importanza dell'opera da svolgere e delle responsabilità di un simile incarico capirebbero la loro indegnità e direbbero come l'apostolo: "Chi é sufficiente per queste cose?". Una delle ragioni per la quale sono disposti a proclamare il messaggio é che Dio non ha ancora permesso che sperimentino il peso di questo compito. Non tutti coloro che hanno proclamato il messaggio del primo e del secondo angelo devono annunciare, anche se lo hanno accettato pienamente, il terzo messaggio. Questo perché alcune persone hanno fatto talmente tanti errori e hanno avuto così tante delusioni che possono solo salvare se stessi, e se si impegnassero a guidare altre persone sarebbero strumenti per la loro rovina. PS 73 2 Ma vidi che certe persone, vittime del fanatismo, sarebbero state disposte a proclamare il messaggio prima ancora che Dio le avesse inviate e prima di essere state purificate dai loro errori passati; in questo modo avrebbero nutrito il gregge di Dio con una miscela di peccato e verità. Permettendo loro di farlo, il popolo di Dio si sarebbe sviato e ne sarebbero seguite distruzione e morte. Vidi che dovevano essere vagliate, e poi vagliate ancora, fino a liberarsi di tutti i loro errori, diversamente non avrebbero potuto entrare nel regno dei cieli. PS 73 3 I messaggeri non potranno avere fiducia nel giudizio e nella valutazione di coloro che hanno vissuto nell'errore e nel fanatismo, fiducia che invece potrebbero riporre in chi ha vissuto nella verità senza incorrere in gravi errori. Alcuni, inoltre, propendono per fare entrare nell'opera coloro che hanno appena accettato il messaggio della verità, che hanno ancora molto da imparare e da mettere in pratica prima di essere considerati giusti da Dio e avere la capacità di guidare gli altri. PS 73 4 Mi é stato mostrato quanto sia necessario che i messaggeri veglino e respingano il fanatismo ovunque esso si manifesti. Satana si sta impegnando in ogni direzione e a meno che non facciamo attenzione a lui, ai suoi mezzi e ai suoi inganni e indossiamo l'armatura di Dio, le frecce infuocate degli empi ci colpiranno. Ci sono molte verità preziose contenute nella Parola di Dio, ma attualmente il gregge ha bisogno della "verità presente". Ho visto il rischio che corrono i messaggeri ad allontanarsi dai punti importanti della verità per soffermarsi su temi che non servono a unire il gregge e a santificare lo spirito. Satana coglierà l'occasione per danneggiare l'opera di Dio. PS 74 1 Ma soggetti come il santuario, in collegamento con i 2.300 giorni, i comandamenti di Dio e la fede in Gesù servono perfettamente per spiegare il passato del movimento dell'avvento e mostrare qual é la nostra posizione attuale, per rafforzare la fede di coloro che dubitano e offrire certezze in vista di un futuro glorioso. Spesso ho visto che sono questi i temi più importanti sui quali i messaggeri di Dio si dovrebbero soffermare. PS 74 2 Se i messaggeri scelti dal Signore devono aspettare che tutti gli ostacoli siano rimossi dal loro cammino, non andranno mai a cercare le pecore disperse. Satana presenterà loro molti problemi per distoglierli dal loro compito. Ma essi dovranno proseguire con fede, confidando in colui che li ha chiamati a svolgere quest'opera, ed egli faciliterà il loro percorso nella misura in cui ciò servirà al loro bene e alla sua gloria. PS 74 3 Gesù, il grande Maestro ed esempio, non aveva un posto in cui poggiare il capo; la sua era una vita di sofferenza, di fatica e di dolore, e alla fine si sacrificò per noi. Coloro che, per Cristo, supplicano le persone di riconciliarsi con Dio e sperano di regnare con Cristo nella gloria, devono aspettarsi di condividere le sue sofferenze in questo mondo. "Quelli che seminano con lacrime, mieteranno con canti di gioia. Ben va piangendo colui che porta il seme da spargere, ma tornerà con canti di gioia portando i suoi covoni". Salmi 126:5, 6. ------------------------Capitolo 14 -- Il marchio della bestia PS 75 1 Nella visione ricevuta il 27 giugno 1850, l'angelo che mi guidava mi disse: "Il tempo é quasi terminato. Rifletti l'immagine di Gesù come dovresti?". Poi mi indicò la terra e vidi che ci sarebbe stato un incontro tra coloro che avevano da poco accettato il messaggio del terzo angelo. L'angelo continuò: "Preparatevi, preparatevi, preparatevi. Dovete, come mai prima, rinunciare a tutte le realtà mondane". Vidi che c'era ancora una grande opera da compiere, ma c'era poco tempo per realizzarla. PS 75 2 In seguito vidi che ben presto le sette ultime piaghe sarebbero cadute su coloro che non avevano un rifugio, ma il mondo dava poca importanza a questo evento, come si trattasse di qualche goccia di pioggia. Allora mi fu accordata la possibilità di vedere le sette ultime piaghe: la collera di Dio. PS 75 3 Vidi che la sua ira era terribile e spaventosa e che se avesse disteso la sua mano, o l'avesse alzata in un gesto di collera, per gli abitanti del mondo sarebbe stato come se non fossero mai esistiti o avrebbero sofferto di mali incurabili e piaghe terribili che non sarebbe stato possibile alleviare e che li avrebbero condotti alla morte. PS 75 4 Terrorizzata, caddi a terra davanti all'angelo supplicandolo di allontanare quelle immagini dalla mia vista perché erano troppo impressionanti. Allora mi resi conto, come mai prima, dell'importanza di studiare la Parola di Dio con attenzione, per sapere come sfuggire alle piaghe che sarebbero cadute su tutti gli empi che hanno adorato la bestia e la sua immagine e hanno ricevuto il suo marchio sulla fronte e sulla mano. Mi sembrava incredibile che qualcuno potesse trasgredire la legge di Dio e trascurare il sabato nonostante ci fossero minacce e condanne così spaventose contro di loro. PS 75 5 Il papa ha cambiato il giorno del riposo dal settimo al primo giorno. Ha pensato di cambiare proprio il comandamento che era stato dato all'uomo per ricordargli il suo Creatore. Ha pensato di cambiare il più grande comandamento del decalogo e di mettersi sullo stesso piano di Dio, o addirittura innalzarsi al di sopra di lui. PS 75 6 Il Signore non cambia, quindi la sua legge é immutabile, ma il papa si é esaltato al di sopra di Dio cercando di cambiare i suoi precetti eterni di santità, giustizia e bontà. Ha calpestato il giorno santificato da Dio e con la sua autorità l'ha sostituito con uno dei sei giorni lavorativi. Tutti hanno seguito la bestia e ogni settimana rubano al Signore il suo tempo sacro. Il papa ha creato una breccia nella legge di Dio, ma ho visto che é giunto il tempo che il suo popolo ripari la breccia e ricostruisca sulle antiche fondamenta. PS 76 1 Ho implorato l'angelo di Dio di salvare il popolo che si era allontanato, di salvarlo per la sua misericordia. Quando le piaghe inizie-ranno a diffondersi, coloro che continueranno a trasgredire il sabato non potranno invocare quelle scuse che ora presentano per evitare di osservarlo. Le loro bocche verranno chiuse mentre le piaghe scenderanno e il grande legislatore esigerà giustizia da quelli che hanno deriso la sua sacra legge e l'hanno definita "una maledizione per l'uomo", qualcosa di "insopportabile" e "priva di valore". PS 76 2 Quando si sentiranno presi come in una morsa di ferro da questa legge, e ne comprenderanno il significato vitale, allora si renderanno conto del peccato di aver disprezzato la Parola che Dio considera "sacra, giusta e buona". PS 76 3 In seguito mi fu mostrata la gloria del cielo, riservata ai giusti. Tutto era meraviglioso e splendente. Gli angeli cantavano un bellissimo canto; poi smisero di cantare, presero le loro corone risplendenti e le deposero ai piedi di Gesù, e con voci melodiose gridavano: "Gloria, alleluia!". PS 76 4 Mi unii ai loro canti di lode in onore dell'Agnello e ogni volta che aprivo la bocca per lodarlo mi sentivo circondata da un'indicibile sensazione di gloria. Era molto di più, uno smisurato peso eterno di gloria. L'angelo disse: "Il piccolo rimanente che ama Dio e osserva i suoi comandamenti, che sarà fedele sino alla fine, si rallegrerà in questa gloria, sarà sempre alla presenza di Gesù e canterà con gli angeli". PS 76 5 Il mio sguardo venne distolto da quella gloria e mi furono mostrati coloro che erano rimasti sulla terra. L'angelo disse loro: "Scamperete alle sette ultime piaghe? Andrete verso la gloria e gioirete di tutto quello che Dio ha preparato per coloro che lo amano? Siete disposti a soffrire per amor suo? Se é così dovrete morire perché possiate vivere. Preparatevi, preparatevi. Dovete avere una preparazione maggiore di quella che avete ora, perché il giorno del Signore arriva, giorno crudele, giorno di collera per lasciare la terra desolata e distruggere i peccatori. Sacrificate tutto a Dio. Lasciate tutto sul suo altare, l'egoismo, le proprietà, offrite voi stessi in sacrificio vivente. PS 76 6 Impegnatevi per entrare nella gloria. Createvi un tesoro in cielo dove nessun ladro potrà avvicinarsi per rubarlo e nessun tarlo potrà intaccarlo. Dovete condividere le sofferenze di Cristo se volete partecipare, per sempre, alla sua gloria". PS 77 1 Il cielo sarà accessibile più facilmente se lo conquisteremo con la sofferenza. Dobbiamo contrastare il nostro egoismo durante il cammino, morire a noi stessi quotidianamente. Solo Gesù deve vivere in noi e dobbiamo sempre mirare alla sua gloria. PS 77 2 Ho visto che coloro che avevano accettato la verità dovevano imparare a comprendere cosa significhi soffrire per Cristo, saper affrontare sofferenze e difficoltà intense per essere purificati ed essere degni di ricevere il suggello del Dio vivente, superare il tempo di profonda angoscia, per vedere il re nella sua bellezza, vivere in presenza di Dio e di angeli santi e puri. PS 77 3 Mentre mi rendevo conto delle condizioni indispensabili per ereditare la gloria eterna, e quanto Gesù avesse sofferto per offrirci questa ricca eredità, pregai perché fossimo battezzati nelle sue sofferenze, per non soccombere davanti alle difficoltà, imparando a sopportarle con pazienza e gioia, sapendo che Gesù ha sofferto perché attraverso la sua povertà e la sua sofferenza potessimo diventare ricchi. PS 77 4 L'angelo disse: "Rinunciate a voi stessi, siate forti". Alcuni di noi hanno avuto il tempo di progredire nella conoscenza della verità, migliorando costantemente, e passo dopo passo hanno trovato la forza per continuare il percorso. PS 77 5 Ma ora il tempo a disposizione sta per finire e ciò che noi abbiamo imparato in tanti anni, loro dovranno impararlo in pochi mesi. Dovranno anche disimparare molte cose per apprenderne altre. Coloro che non vorranno ricevere il marchio della bestia e della sua immagine quando verrà promulgato il decreto, dovranno prendere la decisione di dire: "No, noi non vogliamo appoggiare l'istituzione umana". ------------------------Capitolo 15 -- Ciechi che guidano altri ciechi PS 78 1 Ho visto delle guide cieche che lavoravano per rendere cieche altre persone, senza che si rendessero conto di cosa stesse loro accadendo. Essi si schieravano contro la verità e, anche quando quest'ultima trionfava, molti che consideravano questi insegnanti degli uomini di Dio e un vero punto di riferimento, erano turbati. Esigevano da questi dirigenti spiegazioni circa il sabato, ed essi rispondevano con l'intento di liberarsi del quarto comandamento. PS 78 2 Ho visto che in molti casi non c'era onestà quando venivano prese delle posizioni contro il sabato. L'obiettivo principale era trascurare il sabato del Signore e osservare un giorno diverso da quello santificato da Yahweh. Se viene demolita un'argomentazione ci si appella a un'altra posizione, anche se questa era già stata abbandonata dai suoi sostenitori che l'avevano considerata insufficiente. PS 78 3 Il popolo di Dio sta arrivando all'unità della fede. Quelli che osservano il sabato biblico sono uniti nella comprensione della verità biblica. Ma coloro che si oppongono al sabato, fra gli avventisti, sono stranamente divisi. Una persona si oppone al sabato, dichiara le sue motivazioni e tutto sembra chiaro. Ma il problema non è concluso, e visto che la verità del sabato si diffonde e i figli di Dio l'accettano ancora, un altro viene per capovolgere quella stessa idea. Nel presentare le proprie idee contrarie al sabato, quest'ultimo distrugge completamente le argomentazioni del primo e presenta una teoria opposta sia alla sua sia alla nostra. Lo stesso si ripete con la terza e la quarta persona, ma nessuno di loro citerà la Parola di Dio: "Il settimo giorno è il sabato del Signore tuo Dio". PS 78 4 Ho visto che questi uomini sono carnali e non si sottomettono alla santa legge di Dio. Non si mettono d'accordo tra loro, nonostante tutti gli sforzi per distorcere le Scritture creando delle brecce nella legge di Dio: cambiare, abolire o fare qualsiasi altra cosa in merito al quarto comandamento piuttosto che osservarlo. PS 78 5 Vogliono far tacere il gregge su questo punto, presentando una qualsiasi argomentazione, sapendo che molti dei loro simpatizzanti non sono particolarmente zelanti nello studio della Bibbia, e così riusciranno a trasformare l'errore in verità, e gli uditori accetteranno le loro opinioni senza cercare di approfondire. ------------------------Capitolo 16 -- Preparazione per la fine PS 79 1 A Oswego, New York, il 7 settembre 1850, il Signore mi rivelò che il suo popolo doveva compiere una grande opera per poter affrontare la battaglia nel giorno del Signore. PS 79 2 Mi furono mostrati coloro che si dicono avventisti ma rifiutano la verità. Vidi che stavano cedendo e che la mano del Signore era in mezzo a loro per dividerli e disperderli proprio nel momento in cui era necessario essere uniti, affinché i figli di Dio, che erano stati ingannati precedentemente, potessero aprire gli occhi per riconoscere il loro vero stato. E ora che la verità era stata presentata loro dai messaggeri del Signore, erano pronti ad accettarla in tutta la sua bellezza e armonia, abbandonando i vecchi amici e i loro errori per schierarsi dalla parte della verità. PS 79 3 Ho visto che coloro che si opponevano al sabato del Signore non potevano fare riferimento alla Bibbia per dimostrare che la nostra posizione fosse sbagliata. Eccoli quindi criticare il carattere di coloro che insegnano e credono alla verità e calunniarli. Molti di coloro che una volta erano coscienziosi, amavano Dio e la sua Parola, si sono induriti rifiutando il messaggio della verità. Non hanno esitato ad accusare falsamente quelli che onorano il sabato, e così facendo hanno sminuito l'influsso di chi professa apertamente la verità. PS 79 4 Ma tutto ciò non ostacolerà l'opera di Dio. In realtà questo modo di agire contribuirà ad aprire gli occhi di alcune persone. Tutti i gioielli del tesoro del Signore saranno riuniti, perché la mano del Signore recupererà il rimanente del suo popolo e adempirà la sua opera con gloria. PS 79 5 Noi che crediamo nella verità dovremmo fare attenzione a non offrire opportunità perché si parli male di noi. Dovremmo fare attenzione che tutto ciò che facciamo sia in armonia con la Bibbia. Tutti i nostri passi falsi e i nostri errori rappresenteranno occasioni di gioia per coloro che odiano i comandamenti di Dio, come accadde nel 1843. PS 79 6 Il 14 maggio 1851 vidi Gesù in tutta la sua bellezza. E mentre osservavo la sua gloria non pensavo che avrei potuto essere separata dalla sua presenza. Vidi una luce proveniente dalla gloria che circondava il Padre, e mentre questa luce si avvicinava tremavo come una foglia. Pensavo che se si fosse avvicinata ancora sarei morta, ma la luce mi oltrepassò. Allora compresi con quale grande e terribile Dio abbiamo a che fare. Mi resi conto quanto sono limitate le idee che alcuni si fanno della santità di Dio e come pronuncino il suo santo nome invano senza capire che stanno parlando di Dio, il Dio grande e terribile. Mentre pregano molti usano espressioni irriverenti che rattristano lo Spirito di Dio e impediscono che le loro richieste raggiungano il cielo. PS 80 1 Ho anche visto che molte persone non si rendono conto di come devono essere per poter sussistere alla presenza del Signore, senza un Sommo Sacerdote nel santuario durante il tempo di profonda angoscia. Coloro che riceveranno il suggello del Dio vivente e saranno protetti in questo periodo dovranno riflettere perfettamente l'immagine di Gesù. PS 80 2 Vidi che molte persone trascuravano questa preparazione così importante, e contavano sul tempo di "refrigerio" e sulla "pioggia dell'ultima stagione" per poter resistere nel giorno del Signore e vivere alla sua presenza. Oh, quante persone ho visto senza scampo nel tempo di angoscia! Avevano trascurato di prepararsi e così non poterono ricevere il "refrigerio" che tutti devono sperimentare per poter vivere in presenza del Dio santo. PS 80 3 Quelli che rifiutano di essere smussati dal messaggio dei profeti, non purificano il loro spirito ubbidendo alla verità e credono che la loro condizione sia migliore di quella che è realmente, arriveranno al tempo delle piaghe e si renderanno conto che in realtà avevano bisogno di essere plasmati e levigati per essere pietre viventi dell'edificio di Dio. Ma sarà troppo tardi perché nessun mediatore potrà perorare la loro causa davanti al Padre. Prima di questo tempo verrà pronunciata la solenne dichiarazione: "Chi è ingiusto continui a praticare l'ingiustizia; chi è impuro continui a essere impuro; e chi è giusto continui a praticare la giustizia; e chi è santo si santifichi ancora". Apocalisse 22:11. PS 80 4 Vidi che nessuno poteva condividere il "refrigerio", se non aveva ottenuto la vittoria su ogni difetto, orgoglio, egoismo, amore per il mondo e su ogni parola e azione sbagliata. Dovremmo, quindi, avvicinarci sempre di più al Signore e perseguire sinceramente quella preparazione indispensabile che ci permetterà di resistere nella battaglia del giorno del Signore. Ricordiamoci che Dio è santo e solo i santi possono sussistere in sua presenza. ------------------------Capitolo 17 -- Preghiera e fede PS 81 1 Spesso ho visto che i figli di Dio trascurano la preghiera, soprattutto quella personale; molti non esercitano la fede come sarebbe loro privilegio e dovere, aspettando solo di provare quelle sensazioni che la fede può dare. Ma la sensazione non è fede, le due realtà sono distinte. È nostro dovere esercitare la fede e sarà Dio a farci percepire quelle sensazioni che scaturiscono dalla gioia e dalle sue benedizioni. La grazia di Dio viene comunicata attraverso una fede vivente, quella fede che sta a noi esercitare. PS 81 2 La vera fede trae vantaggio dalle benedizioni promesse prima ancora che siano comprese e sentite. Dobbiamo far passare le nostre richieste, tramite la fede, oltre la seconda cortina e reclamare le promesse divine. Dobbiamo credere che riceveremo queste benedizioni, perché attraverso la fede ce ne appropriamo e secondo la Parola ci appartengono. "Le cose che desideri pregando, credi di averle già ricevute, e le riceverai". Marco 11:24. PS 81 3 Ecco la fede, la fede pura: credere di ricevere le benedizioni prima ancora di sperimentarle. Quando la benedizione promessa si realizza, quando ne godiamo, la fede ha svolto il suo ruolo. Tanti pensano di avere molta fede quando beneficiano abbondantemente dell'influsso dello Spirito Santo e ritengono addirittura di non poter avere fede se non percepiscono la potenza dello Spirito. Si tratta di confondere la fede con le benedizioni che ne conseguono. Il momento migliore per esercitare la fede è quando ci sentiamo privi dello Spirito. PS 81 4 Quando fitte nubi sembrano circondarci è proprio il momento di rischiarare l'oscurità e dissipare le nuvole grazie a una fede vivente. La vera fede si collega alle promesse contenute nella Parola di Dio, e solo chi ubbidisce a quella Parola può richiederne le gloriose promesse. "Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto". Giovanni 15:7. PS 81 5 "E qualunque cosa chiediamo, la riceviamo da lui, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo le cose che gli sono gradite". Giovanni 3:22. PS 81 6 Dovremmo dedicare molto tempo alla preghiera personale. Cristo è la vite, noi siamo i tralci. Se vogliamo crescere e fiorire dobbiamo costantemente attingere la linfa e il nutrimento dalla vite vivente, perché separati dalla vite non abbiamo nessuna forza. PS 82 1 Chiesi all'angelo perché non ci fosse più fede e potenza in Israele. Egli mi rispose: "Avete lasciato troppo presto il braccio del Signore. Portate le vostre richieste al trono e attendete con fede. Le promesse sono sicure. Credete di ricevere le cose che chiedete e le otterrete". Poi mi fu indicato l'esempio di Elia. Il profeta era soggetto alle nostre stesse passioni ma non smise di pregare. La sua fede resistette al di là delle difficoltà. Sette volte pregò il Signore e alla fine vide la nuvola. PS 82 2 Capii che avevamo dubitato delle promesse sicure e afflitto il Salvatore con la nostra mancanza di fede. PS 82 3 L'angelo disse: "Indossa l'armatura e soprattutto prendi lo scudo della fede, perché esso ti proteggerà il cuore e la vita stessa dalle frecce infuocate del male". Se il nemico può riuscire a distogliere da Gesù gli sguardi degli scoraggiati e focalizzarli verso loro stessi e la propria indegnità, invece di contemplare i meriti del Salvatore, il suo amore e la sua grande misericordia, si impadronirà dello scudo della fede e raggiungerà i suoi obiettivi ed essi saranno esposti a forti tentazioni. I più deboli devono quindi rivolgersi a Gesù e credere in lui, così potranno esercitare la loro fede. ------------------------Capitolo 18 -- Il tempo della riunificazione PS 83 1 Il 23 settembre il Signore mi mostrò che aveva steso la mano una seconda volta per riunire il rimanente del suo popolo12 e che avrebbe raddoppiato i suoi sforzi per realizzare questa riunificazione. PS 83 2 Durante la dispersione Israele era stato colpito e disperso ma ora nel tempo della riunificazione Dio avrebbe guarito e riunito il suo popolo. Nella fase della dispersione gli sforzi per diffondere la verità erano stati insufficienti e avevano prodotto pochi risultati. Ma durante il periodo della riunificazione, mentre Dio riunisce il suo popolo, la proclamazione della verità avrà l'effetto sperato. Tutti devono essere uniti e zelanti in quest'opera. PS 83 3 In visione vidi che coloro che citavano degli esempi della dispersione per guidarci durante la riunificazione stavano commettendo un errore. Infatti se Dio non fosse disposto a intervenire in nostro favore più di quanto non avesse già fatto in passato, Israele non si potrebbe riunificare. PS 83 4 Vidi che la realizzazione del grafico del 1843 era stata guidata dalla mano del Signore e che non era stato modificato perché i dati erano come lui li aveva voluti. E se aveva coperto con la sua mano l'errore relativo ad alcun dati, in modo che nessuno potesse accorgersene, poi la sua mano era stata ritirata.13 PS 83 5 In seguito, vidi che per quanto riguardava il termine "quotidiano" (cfr. Daniele 8:12), la parola "sacrificio" era stata aggiunta dagli uomini, e non c'era nel testo. Il Signore ne ha dato una visione corretta a coloro che hanno proclamato l'ora del giudizio. Prima del 1844, quasi tutti gli avventisti erano d'accordo sulla corretta comprensione del termine "quotidiano", ma nella confusione che seguì al 1844 altre spiegazioni furono accettate, provocando incertezza e confusione. Dopo il 1844 non era più necessario accettare delle date e non ne verranno più fissate. PS 84 1 Il Signore mi ha mostrato che il messaggio del terzo angelo deve essere proclamato ai figli di Dio dispersi ma non deve fondarsi su nessuna data. Ho visto che alcune persone nutrivano un falso entusiasmo in merito al fatto di fissare delle date, ma il messaggio del terzo angelo non ha bisogno di queste date. Ho visto che questo messaggio ha buone basi e non ha bisogno di date per rafforzarsi; si realizzerà con potenza, si adempirà rapidamente ma con giustizia. PS 84 2 Poi mi furono mostrate alcune persone che avevano commesso un grave errore di valutazione nel credere fosse un loro compito recarsi a Gerusalemme per compiere un'opera prima del ritorno del Signore. Un'idea simile serviva solo a distogliere la mente e l'interesse dall'opera di proclamazione del messaggio del terzo angelo; chi pensava di dover andare a Gerusalemme si concentrava solo su quell'obiettivo e per sostenere le spese di viaggio, per loro e per altri, sacrificava dei mezzi utili per l'opera di proclamazione della verità. PS 84 3 Vidi che un simile progetto non avrebbe prodotto nessun risultato positivo, e se ci sarebbe voluto molto tempo per convincere qualche ebreo a credere nella prima venuta di Cristo, ancora più difficile sarebbe stato indurlo a credere nel suo ritorno. Ho visto che Satana aveva ingannato alcuni con questo obiettivo e che le persone con le quali sarebbero potuti entrare in contatto avrebbero potuto essere illuminate dal loro ministero e guidate all'ubbidienza dei comandamenti di Dio. PS 84 4 Vidi che l'antica Gerusalemme non sarebbe mai stata ricostruita, e Satana faceva tutto il possibile per ingannare i figli di Dio, proprio nel tempo della riunificazione, per impedire loro di dedicare tutte le proprie attenzioni all'opera di Dio e trascurare la preparazione necessaria per il giorno del Signore. ------------------------Capitolo 19 -- Un avvertimento PS 85 1 Caro lettore, il senso del dovere nei confronti dei miei fratelli e delle mie sorelle e il timore che il loro sangue sia trovato sui miei abiti, mi hanno spinta a redigere questo breve scritto. Sono consapevole dell'incredulità di molte persone in rapporto alle visioni e del fatto che tanti di coloro che professano di cercare Cristo e insegnano che viviamo negli "ultimi giorni" le considerano strumenti di Satana. PS 85 2 Mi aspetto molte opposizioni e non avrei reso pubbliche le mie visioni se non avessi capito che era la volontà del Signore, anche sapendo che probabilmente diventeranno oggetto di odio e derisione da parte di alcuni. Ma io temo Dio più dell'uomo. PS 85 3 Quando il Signore, per la prima volta, mi diede dei messaggi da trasmettere al suo popolo mi fu molto difficile farlo e spesso li ammorbidivo per renderli più accettabili possibile temendo di offendere certe persone. Era molto difficile presentare i messaggi così come li ricevevo dal Signore. Non mi rendevo conto della mia infedeltà e non vidi il peccato e il pericolo di questo comportamento fino al momento in cui fui condotta in visione alla presenza di Gesù. PS 85 4 Mi guardò con severità e poi distolse il suo sguardo da me. Non è possibile descrivere il terrore e l'angoscia che provai in quel momento. Caddi a terra davanti a Dio senza avere la forza di dire una parola. Oh, come volevo coprirmi e nascondermi davanti a quella terribile espressione! Allora compresi, almeno parzialmente, cosa proveranno gli empi quando grideranno ai monti e alle rocce: "Cadeteci addosso, nascondeteci dalla presenza di colui che siede sul trono e dall'ira dell'Agnello". Apocalisse 6:16. PS 85 5 In quel momento un angelo mi disse di alzarmi e ciò che vidi è molto difficile da descrivere. Davanti a me c'era un gruppo di persone con i capelli e gli abiti strappati, le cui espressioni erano il riflesso della disperazione e dell'orrore. Si avvicinarono, si tolsero i loro vestiti e li strofinarono sui miei. Guardai i miei abiti e vidi che erano macchiati di sangue, e questo sangue bucava il tessuto. PS 85 6 Di nuovo caddi come morta ai piedi dell'angelo che mi guidava. Non potevo accampare nessuna giustificazione. La mia lingua si rifiutò di parlare e io desideravo andarmene da un luogo così sacro. Di nuovo l'angelo mi fece alzare e mi disse: "Questa scena non rappre senta il tuo stato, ma ti è stata rivelata per farti capire quale sarà la tua situazione se trascurerai di dichiarare agli altri ciò che il Signore ti ha comunicato. Se sarai fedele sino alla fine mangerai il frutto dell'albero della vita e berrai al fiume dell'acqua della vita. Soffrirai molto, ma la grazia di Dio ti basta". PS 86 1 A questo punto mi sentii disposta a fare tutto ciò che il Signore mi avrebbe chiesto per ricevere la sua approvazione e non rivedere più quello sguardo severo posarsi su di me. PS 86 2 Spesso sono stata accusata ingiustamente di insegnare concetti collegati allo spiritismo. Ma prima che l'editore del Day-Star pronunciasse questa opinione, il Signore mi diede una visione sugli effetti tristi e desolanti che lui e gli altri avrebbero prodotto sul gregge insegnando concetti collegati allo spiritismo. Ho visto spesso il caro Gesù, con le apparenze di una persona. Gli ho chiesto se anche suo Padre fosse una persona come lui ed egli mi ha risposto: "Io sono l'esatta immagine della persona di mio Padre". PS 86 3 Spesso ho notato che le idee spiritistiche offuscavano la gloria del cielo e che in molte menti il trono di Davide e l'adorabile persona di Gesù erano stati bruciati nel fuoco dello spiritismo. Ho visto che alcuni di coloro che sono stati ingannati e trascinati in questo errore saranno esposti alla luce della verità, ma sarà quasi impossibile per loro liberarsi completamente del potere illusorio dello spiritismo. Essi dovrebbero confessare i loro errori e abbandonarli per sempre. PS 86 4 Caro lettore, ti raccomando la Parola di Dio affinché sia la regola della tua fede e della tua vita. È in base a essa che saremo giudicati. Nella sua Parola, Dio ha promesso di darci delle visioni negli "ultimi giorni"; non per trasmettere una nuova regola di fede ma per confortare il suo popolo e correggere coloro che si allontanano dalla verità biblica. Dio si è comportato così con Pietro quando stava per mandarlo a predicare ai pagani. Cfr. Atti 10. PS 86 5 A coloro che vorranno far circolare questo breve scritto voglio dire che è destinato solo ai sinceri e non a coloro che sminuiscono lo Spirito di Dio. ------------------------Capitolo 20 -- I sogni di Ellen G. White PS 87 1 Sognai di vedere un tempio in cui si stavano radunando molte persone. Solo quelli che si rifugiavano in quel tempio si sarebbero salvati alla fine dei tempi. Tutti coloro che sarebbero rimasti fuori si sarebbero persi per sempre. Le folle che passavano deridevano chi stava entrando nel tempio sostenendo che il piano della salvezza era un inganno e che in realtà non c'era nessun pericolo da evitare. Alcuni venivano addirittura trattenuti per impedire loro di rifugiarsi al di là delle mura del tempio. PS 87 2 Temendo di essere presa in giro pensai fosse meglio aspettare fino a quando tutta la folla si fosse dispersa o fino a quando potessi entrare passando inosservata. Ma il numero di persone aumentava invece di diminuire e temendo di arrivare in ritardo mi affrettai a uscire di casa e a crearmi un passaggio attraverso la folla. PS 87 3 Ansiosa di raggiungere il tempio non feci attenzione alle persone che mi circondavano. Entrando nell'edificio vidi che il tempio era sorretto da una grande colonna e a essa era legato un agnello sanguinante. Noi, che eravamo presenti, sembravamo sapere che questo agnello era stato colpito e ucciso per noi. Tutti quelli che entravano nel tempio dovevano confessare, davanti a lui, i loro peccati. PS 87 4 Proprio davanti all'agnello c'erano dei sedili alti sui quali sedevano un gruppo di persone con un'espressione molto felice. La luce del cielo sembrava risplendere sui loro volti, lodavano Dio e cantavano inni di ringraziamento che assomigliavano a melodie angeliche. Erano coloro che avevano confessato i propri peccati davanti all'agnello, erano stati perdonati e stavano aspettando con gioia il verificarsi di un evento straordinario. PS 87 5 Anche dopo essere entrata nell'edificio provai una sensazione di paura e mi vergognavo all'idea di dovermi umiliare davanti a queste persone. Ma mi sentivo costretta ad avanzare e mentre mi facevo strada lentamente, girando intorno alla colonna per vedere l'agnello, una tromba suonò e il tempio tremò, ci furono grida di trionfo da parte dei santi e una luce estremamente brillante illuminò l'edificio, poi tutto fu avvolto da fitte tenebre. Tutte le persone felici erano scomparse con quella luce e io rimasi sola nel terribile silenzio della notte. PS 88 1 Mi svegliai in preda all'angoscia e con difficoltà mi convinsi che stavo sognando. Mi sembrava che il mio destino fosse segnato, che lo spirito del Signore mi avesse lasciato definitivamente. Mi sembrò, ammesso che fosse possibile, che il mio scoraggiamento fosse aumentato. PS 88 2 Non molto tempo dopo ebbi un altro sogno. Mi sembrava di essere seduta, con la testa fra le mani, in preda a una profonda disperazione e riflettevo in questi termini: "Se Gesù fosse sulla terra andrei da lui, mi getterei ai suoi piedi, e gli parlerei di tutte le mie sofferenze. Non mi respingerebbe, avrebbe misericordia di me, e io lo servirei e lo amerei sempre". In quel momento la porta si aprì e una persona di bell'aspetto entrò. Mi guardò con compassione e disse: "Vuoi vedere Gesù? Egli è qui e, se lo desideri, puoi vederlo. Prendi tutto quello che hai e seguimi". PS 88 3 Queste parole suscitarono in me una felicità indescrivibile e con gioia riunii i miei pochi averi, ogni cosa cara, e seguii la mia guida. Mi condusse a una scala ripida e apparentemente poco sicura. Quando iniziai a salire gli scalini mi disse di tenere gli occhi fissi in alto per non avere capogiri e quindi rischiare di cadere. Molte delle persone che stavano salendo quelle scale così ripide caddero prima ancora di arrivare in cima. PS 88 4 Finalmente raggiungemmo l'ultimo gradino e ci trovammo davanti a una porta. A questo punto la mia guida mi disse di lasciare ciò che avevo portato con me. Con gioia deposi tutto a terra, egli aprì la porta e mi disse di entrare. Improvvisamente mi ritrovai davanti a Gesù, non era possibile sbagliarsi. Un'espressione così raggiante di benevolenza e di maestà non poteva appartenere a nessun altro. Dal suo sguardo mi resi conto che conosceva ogni situazione della mia vita e tutti i miei pensieri e sentimenti più intimi. PS 88 5 Tentai di proteggermi dal suo sguardo, sentendomi incapace di sopportare che i suoi occhi mi scrutassero, ma lui si avvicinò con un sorriso, e mettendo la sua mano sulla mia testa, disse: "Non avere paura". Il suono dolce della sua voce fece fremere il mio cuore di una gioia che non avevo mai provato prima. Ero troppo felice per esprimere anche solo una parola e sopraffatta da una gioia profonda mi prostrai ai suoi piedi. PS 88 6 Mentre restavo così, senza forze, mi passarono davanti agli occhi delle scene di una bellezza e gloria indescrivibili e pensai di aver raggiunto la salvezza e la pace del cielo. Dopo un po' di tempo mi ritornarono le forze e mi alzai. Gesù mi guardava ancora con profondo affetto e il suo sorriso mi riempì di felicità. La sua presenza suscitò in me un rispetto e un amore inesprimibili. PS 89 1 La mia guida aprì la porta ed entrambi uscimmo. Mi disse di prendere di nuovo le cose che avevo lasciato fuori. Poi mi diede una corda verde, legata molto stretta. Mi disse di stringerla al cuore e se avessi voluto vedere Gesù avrei dovuto semplicemente srotolarla. Mi disse di non tenerla legata per molto tempo, per evitare che si annodasse, e poi fosse più difficile scioglierla. Misi la corda vicino al mio cuore e scesi allegramente quelle scale strette, lodando il Signore e dicendo a tutti quelli che incontravo dove avrebbero potuto trovare Gesù. PS 89 2 Questo sogno mi diede speranza. Avevo capito che la corda verde rappresentava la fede, e cominciavo a scorgere la bellezza e la semplicità dell'avere fiducia in Dio. ------------------------Capitolo 21 -- Il sogno di William Miller PS 90 1 Sognai che Dio, attraverso una mano invisibile, mi avesse inviato uno scrigno ben cesellato, di circa 25 centimetri per 15, fatto di ebano e incastonato di perle rare. C'era una chiave con lo scrigno. La presi subito e, una volta aperto lo scrigno, con mia sorpresa vi trovai tutti i tipi di gioielli, diamanti, pietre preziose e monete d'oro e d'argento, di ogni dimensione e valore, collocati in modo molto ordinato e che emanavano una luce simile a quella del sole. PS 90 2 Stupita per la bellezza e il valore di questi oggetti, pensai che non potevo godere da sola di quelle meraviglie. Allora posi sul tavolo della mia stanza lo scrigno e chiesi a tutti coloro che lo desideravano di venire ad ammirare ciò che nessun occhio umano aveva mai visto. PS 90 3 Le persone cominciarono a entrare, all'inizio erano pochi, ma ben presto diventarono una folla. Scorgendo i gioielli non seppero trattenere grida di ammirazione. E mentre gli spettatori aumentavano, tutti iniziarono a toccare i gioielli tirandoli fuori dallo scrigno e sparpagliandoli sul tavolo. Cominciai a pensare che il proprietario mi avrebbe richiesto lo scrigno e i gioielli, e se avessi permesso che si sparpagliassero non avrei più potuto riporli allo stesso posto nello scrigno e capii che non avrei mai potuto ripagarne il valore. Quindi implorai le persone di non toccarli né di toglierli dallo scrigno, ma più le supplicavo più li disperdevano e a quel punto sembrava che li avessero sparsi per tutta la stanza, per terra e su ogni mobile. PS 90 4 Poi vidi che tra i gioielli e le monete vere avevano sparso anche una quantità incredibile di gioielli falsi e monete contraffatte. Ero così irritata per l'indegnità e l'ingratitudine di queste persone che le riproverai. Ma più le riprendevo più mescolavano i gioielli e le monete false con quelli veri. A questo punto provai quasi una sensazione di dolore fisico e con la forza cercai di mandarli fuori, ma mentre uno usciva altri tre entravano portando all'interno sporcizia, trucioli, sabbia e ogni tipo di spazzatura, fino a quando ricoprirono ogni vero gioiello, diamante e moneta. PS 90 5 Ridussero a pezzi il mio scrigno e lo buttarono nell'immondizia. Pensai che nessuno aveva preso in considerazione il mio dolore e la mia rabbia. Completamente scoraggiata, mi misi a sedere e piansi. PS 91 1 Mentre piangevo per questa grande perdita, mi ricordai di Dio e pregai sinceramente che mi aiutasse. PS 91 2 Immediatamente la porta si aprì e, appena le persone furono tutte uscite, un uomo entrò nella stanza. Quest'uomo aveva una grande scopa in mano, aprì le finestre, e spazzò via la sporcizia e l'immondizia dalla stanza. Gli gridai di fermarsi perché fra la spazzatura c'erano anche dei gioielli preziosi. Egli mi disse di "non temere" perché "si sarebbe occupato di loro". PS 91 3 Poi, mentre spazzava la sporcizia e la spazzatura, i gioielli falsi e le monete contraffatte si alzarono e uscirono dalla finestra come una nuvola e il vento li portò via. Nel trambusto chiusi gli occhi per un attimo e quando li riaprii l'immondizia era sparita. I gioielli preziosi, i diamanti, le monete d'oro e d'argento erano sparsi per tutta la stanza. PS 91 4 Allora pose sul tavolo uno scrigno, più grande e più bello del precedente, e raccolse i gioielli, i diamanti e le monete in piccoli mucchi e, anche se alcuni diamanti erano grandi quanto una testa di spillo, li mise tutti nello scrigno. PS 91 5 Allora mi chiamò per "venire e vedere". Guardai nello scrigno e rimasi impressionata da ciò che vidi. Risplendevano dieci volte di più di quelli che avevo visto la prima volta. Pensai che fossero stati strofinati nella sabbia, calpestati da quelle persone malvage che li avevano sparsi e buttati nella polvere. Ora erano in ordine nello scrigno, ognuno al suo posto, e l'uomo che li aveva sistemati non dimostrava nessuna stanchezza. PS 91 6 Gridai di gioia e quel grido mi svegliò. ------------------------Capitolo 22 -- Una spiegazione PS 94 1 Cari amici, avendovi lasciato un breve racconto delle mie esperienze e delle mie visioni, pubblicate nel 1851, mi sembra doveroso evidenziare alcuni punti di questo breve lavoro, e scrivere alcune visioni più recenti. PS 94 2 1. Alla fine della pagina 49 è scritto: "Vidi che il santo sabato è, e sarà sempre, il muro di separazione tra il vero Israele di Dio e gli increduli, e il punto chiave che unirà i cuori dei figli di Dio che lo attendono. PS 94 3 Vidi che Dio aveva dei figli che non conoscevano ancora la verità del sabato e quindi non l'osservano. Non avevano rifiutato questo messaggio. All'inizio del periodo di profonda angoscia, eravamo stati illuminati dallo Spirito Santo per proclamare il messaggio relativo al sabato". PS 94 4 Questa visione mi fu data nel 1847 quando gli avventisti che osservavano il sabato erano pochi, e di questi solo alcuni ritenevano che la sua osservanza fosse di tale importanza da tracciare una linea di demarcazione tra il popolo di Dio e i non credenti. Ora l'adempimento di quella visione sta per realizzarsi. "L'inizio del tempo di profonda angoscia" non fa riferimento al momento in cui inizieranno a diffondersi le piaghe ma a un breve periodo che le precederà mentre Cristo è ancora nel santuario. In quel periodo, mentre l'opera della salvezza si starà concludendo, ci saranno difficoltà sulla terra e le nazioni saranno irritate, ma contenute, per non ostacolare l'opera del terzo angelo. In quello stesso periodo la "pioggia dell'ultima stagione" o il "tempo di refrigerio" accordato dal Signore darà più forza alla voce del terzo angelo e preparerà i giusti a sopportare il momento in cui si diffonderanno le sette ultime piaghe. PS 94 5 2. La visione della "porta aperta e porta chiusa", alle pagine 56-58 mi fu data nel 1849. L'applicazione di Apocalisse 3:7, 8 al santuario del cielo e al ministero di Cristo era completamente nuova per me. Non avevo mai sentito nessuno presentare questa idea. Ora che il soggetto del santuario è stato compreso chiaramente, l'applicazione è stata individuata in tutta la sua forza e la sua bellezza. PS 94 6 3. La visione in cui viene precisato che il Signore "aveva steso la sua mano una seconda volta per riunire il rimanente del suo popolo" a pagina 84 fa riferimento solo all'unità e alla forza che esisteva un tempo fra coloro che aspettavano Cristo e al fatto che egli aveva iniziato a riunire nuovamente il suo popolo. PS 95 1 4. Manifestazioni spiritiche. A pagina 57 si legge: "Ho visto che il caso dei colpi misteriosi a New York e in altri luoghi era frutto del potere di Satana, e che esperienze del genere sarebbero diventate sempre più comuni. Sarebbero state rivestite da un alone di religiosità per tranquillizzare tutti coloro che si sarebbero lasciati sedurre da tali manifestazioni e per condurre, se fosse stato possibile, le menti del popolo di Dio verso quelle pratiche e portarli a dubitare degli insegnamenti e della potenza dello Spirito Santo". Questa visione mi fu data nel 1849, circa cinque anni dopo, quando queste manifestazioni erano circoscritte soprattutto nella città di Rochester, e conosciute come "i colpi di Rochester". Da allora l'eresia si è sparsa al di là di qualsiasi aspettativa. PS 95 2 La maggior parte della visione a pagina 71, dal titolo "I colpi misteriosi", ricevuta nell'agosto del 1850, ha iniziato ad adempiersi allora, e si sta ancora realizzando. Eccone una parte. Vidi che ben presto sarebbe stato considerato blasfemo anche solo parlare contro questi colpi misteriosi, e che il fenomeno si sarebbe diffuso sempre di più; la potenza di Satana sarebbe aumentata e alcuni dei suoi devoti seguaci avrebbero ricevuto il potere di fare miracoli, fino al punto da far scendere il fuoco dal cielo davanti agli uomini. Mi fu mostrato che tramite il fenomeno dei colpi misteriosi e dell'ipnosi questi maghi moderni avrebbero spiegato tutti i miracoli fatti da nostro Signore Gesù Cristo, e molti avrebbero creduto che tutte le opere meravigliose compiute dal Figlio di Dio quando era sulla terra fossero state compiute da questa stessa potenza. PS 95 3 Vidi quali progressi stava facendo il fenomeno dei colpi misteriosi e se fosse stato possibile, avrebbe ingannato anche i giusti. Satana avrà il potere di far apparire delle forme che assomiglieranno ai nostri familiari o amici, che ora dormono in Gesù. Tutto avverrà per far sembrare che questi amici siano presenti: verranno pronunciate, con lo stesso tono di voce, parole che dicevano quando erano ancora vivi, e che conoscevamo bene. Tutto questo allo scopo di ingannare i giusti e farli cadere in trappola perché credano a questa illusione. PS 95 4 Ho visto la necessità che i giusti abbiano una comprensione completa della verità che saranno obbligati a sostenere con le Scritture. Devono comprendere lo stato dei morti perché gli spiriti dei demoni appariranno dichiarando di essere amici e familiari e che il sabato è stato cambiato come anche altre dottrine contrarie alle Scritture. Faranno tutto ciò che è in loro potere per suscitare simpatia e, davanti a loro, opereranno miracoli per confermare ciò che dicono. Il popolo di Dio deve essere pronto ad affrontare questi spiriti appellandosi alla verità biblica che i morti non sanno nulla e che quelli che appaiono loro sono spiriti di demoni. Le nostre menti non devono farsi coinvolgere da queste situazioni ma devono essere occupate dalla verità per poter spiegare la nostra speranza con umiltà e rispetto. Dobbiamo ricercare la saggezza divina per poter restare saldi in questo tempo di errori e delusioni. PS 96 1 Dobbiamo esaminare bene le basi della nostra speranza perché dovremo risponderne a partire dalla Bibbia. Questa seduzione si diffonderà e dovremo affrontarla e se non saremo ben preparati finiremo per essere sopraffatti e intrappolati. Ma se facciamo tutto il possibile per prepararci per il conflitto che ci attende, Dio farà la sua parte e il suo braccio onnipotente ci proteggerà. Piuttosto che lasciare che Satana ci inganni e ci allontani con miracoli ingannatori, Dio sarà disposto a inviare tutti gli angeli del cielo per aiutare le persone fedeli e creare una barriera intorno a loro. PS 96 2 Ho visto con quale rapidità si diffondeva questo inganno. Mi venne mostrato un treno che andava alla velocità del fulmine. L'angelo mi raccomandò di guardare con attenzione, e fissai lo sguardo sul treno. Sembrava che tutto il mondo fosse a bordo. Mi indicò anche il capotreno, una persona affascinante e distinta che tutti i passeggeri consideravano con stima e rispetto. Ero perplessa e all'angelo che mi accompagnava chiesi chi fosse. Egli rispose: "È Satana. È lui il capotreno con le sembianze di angelo di luce. Ha ingannato il mondo. Gli uomini si sono lasciati sopraffare dalle sue seduzioni credendo a menzogne che li porteranno a perdersi per sempre. L'agente di Satana, di grado più elevato, è il suo macchinista, gli altri hanno responsabilità diverse secondo le situazioni, e tutti si stanno dirigendo verso la perdizione alla velocità del fulmine". PS 96 3 Chiesi all'angelo se ci fosse rimasto qualcun altro. Mi disse di guardare nella direzione opposta, e vidi un piccolo gruppo di persone viaggiare lungo un sentiero molto stretto. Tutti sembravano molto uniti dalla verità. Erano sfiniti dalla fatica, come se avessero dovuto affrontare prove e conflitti particolarmente duri. Sembrava che il sole fosse appena sorto dietro una nuvola e risplendeva sui volti dando loro un'aria trionfante, come se la vittoria fosse già stata conseguita. PS 96 4 Vidi che il Signore ha dato al mondo l'opportunità di scoprire gli inganni di Satana. C'è una prova per il cristiano che è sufficiente, anche se non ce ne dovessero essere altre: non viene fatta nessuna distinzione tra ciò che è abbietto e ciò che ha valore. Thomas Paine, già deceduto, che verrà chiamato alla fine dei mille anni, alla seconda risurrezione, per ricevere la sua punizione e affrontare la morte se conda, viene presentato da Satana come se fosse in cielo in una posizione di privilegio. Satana lo ha utilizzato quando era in vita sostenendo per tutto il tempo che ha potuto, e ora continua la stessa opera che Thomas Paine è esaltato e onorato in cielo. Satana vuol far credere che quello che insegnava sulla terra, continua a farlo anche da lassù. E alcuni di coloro che avevano considerato con disprezzo la sua vita, la sua morte e i suoi insegnamenti quando era vivo, ora accettano di lasciarsi guidare da lui, uno degli uomini più vili e corrotti, un uomo che odiava Dio e la sua legge.14 PS 97 1 Il padre della menzogna acceca e inganna il mondo inviando i suoi angeli a parlare in nome degli apostoli, facendo credere che ora contraddicono quello che avevano scritto sotto l'influsso dello Spirito Santo quando erano sulla terra. Questi angeli bugiardi presentano gli apostoli che falsificano i loro stessi insegnamenti dichiarando che sono cambiati. Satana si rallegra di suscitare nei cosiddetti cristiani e nel mondo dei dubbi nei confronti della Parola di Dio, il libro sacro che contrasta i suoi piani e gli sbarra la strada. Per questo induce le persone a dubitare della sua ispirazione divina e poi esalta l'infedele Thomas Paine come se alla sua morte fosse stato portato in cielo, si fosse unito ai santi apostoli che odiava sulla terra, e ora insegna al mondo intero. PS 97 2 Satana affida a ogni suo angelo una parte da recitare. Raccomanda loro di essere furbi, astuti e abili. Alcuni di loro dovranno rappresentare gli apostoli, e parlare in loro nome, mentre altri reciteranno la parte di uomini infedeli e malvagi che sono morti maledicendo Dio, ma ora appaiono molto religiosi. Non viene fatta nessuna distinzione tra gli apostoli più santi e gli infedeli più abbietti. Entrambi insegnano la stessa cosa. A Satana non importa chi fa parlare, l'importante è che il suo obiettivo sia raggiunto. Era molto legato a Paine sulla terra, e lo aveva aiutato nella sua opera. Ora è facile per lui ricordare le parole e gli scritti di una persona che lo ha servito così fedelmente e ha realizzato così bene i suoi obiettivi. Molti degli scritti di Paine sono stati dettati da Satana, e oggi è facile per lui trasmettere i suoi sentimenti ai suoi angeli, per far sembrare che vengano davvero da Thomas Paine. Questo è il capolavoro del grande nemico, tutti questi insegnamenti, presentati come provenienti dagli apostoli, dai santi e dai malvagi ormai defunti, provengono direttamente da Satana. PS 98 1 Il fatto che Satana pretenda che un uomo da lui così amato, che odiava Dio, ora sia con gli apostoli e gli angeli in gloria, dovrebbe essere sufficiente per aprire gli occhi alle menti accecate e scoprire le misteriose e oscure opere di Satana. Egli dichiara al mondo e agli infedeli: "Non importa quanto tu sia malvagio; non importa se credi o non credi in Dio o nella Bibbia; vivi come vuoi, il cielo è la tua casa. Tutti sanno che se Thomas Paine è in cielo, ed e stato così innalzato, sicuramente chiunque potrà andare in cielo". Questo ragionamento è così falso che chiunque può rendersene conto. Oggi Satana sta compiendo, tramite individui come Thomas Paine, quello che ha cercato di fare sin dalla sua caduta. Attraverso il suo potere e i suoi miracoli ingannatori scuote le fondamenta della speranza cristiana e sta spegnendo il sole che deve illuminare lo stretto sentiero che conduce al cielo. Fa credere al mondo che la Bibbia non sia ispirata, che non sia più importante di un libro di favole, e ha previsto qualcosa per sostituirla: le manifestazioni spiritiche. PS 98 2 Questo è un mezzo che gli è congeniale, che può controllare bene, e attraverso il quale può far credere al mondo ciò che vuole. Il libro, che giudicherà lui e i suoi seguaci, viene relegato nell'ombra. Considera il Salvatore del mondo come un uomo qualsiasi. Così come la guardia romana, che controllava la tomba di Gesù, diffuse la menzogna ordinatagli dai capi sacerdoti e dagli anziani, nello stesso modo i poveri e delusi seguaci di queste manifestazioni spiritiche ripetono e cercano di mostrare che non c'è niente di miracoloso nella nascita, nella morte e nella risurrezione del Salvatore. Dopo aver relegato Gesù in secondo piano, attirano l'attenzione del mondo su loro stessi e i loro miracoli ingannatori, che dichiarano superiori alle opere di Cristo. Così il mondo è intrappolato e si culla in una sensazione di sicurezza: solo quando le sette ultime piaghe colpiranno la terra si renderanno conto del terribile inganno di cui sono stati vittima. Satana ride vedendo che il suo piano sta avendo successo e che il mondo intero cede ai suoi inganni. PS 99 1 5. A pagina 66 ho detto che una nuvola di luce gloriosa copriva il Padre, e che la sua persona non poteva essere vista. Ho anche detto che avevo visto il Padre alzarsi dal suo trono. Il Padre era completamente circondato da un corpo di luce e di gloria, così che la sua persona non poteva essere vista. Ma io sapevo che si trattava del Padre e che la sua persona emanava questa luce e questa gloria. PS 99 2 Quando vidi questo corpo di luce e di gloria alzarsi dal trono sapevo che c'era perché il Padre si era spostato, per questo dissi di aver visto il Padre alzarsi. Non vidi mai la gloria, o l'eccellenza della sua forma, nessuno poteva vederla e vivere, però il corpo di luce e di gloria che lo circondava poteva essere visto. PS 99 3 Ho anche detto che "Satana sembrava stare accanto al trono tentando di imitare il ruolo di Dio". Voglio ricordare un'altra frase dello stesso capitolo: "Mi voltai per vedere il gruppo che era ancora inchinato davanti al trono". PS 99 4 Questo gruppo di persone in preghiera era nel suo stato mortale, sulla terra, però mi fu rappresentato come inchinato davanti al trono. Non ho mai avuto l'idea che questi individui fossero davvero nella nuova Gerusalemme. Non ho neppure mai pensato che un qualsiasi mortale potesse supporre che io credessi che Satana fosse davvero nella nuova Gerusalemme. Ma Giovanni non ha forse visto il grande drago rosso in cielo? Certo. "Nel cielo apparve anche un altro segno: un gran dragone rosso che aveva sette teste e dieci corna, e sulle sue teste vi erano sette diademi". Apocalisse 12:3. Come mai un tale mostro si trovava in cielo? Ecco una possibilità di derisione simile all'interpretazione che alcuni hanno dato alle mie affermazioni. PS 99 5 6. Alle pagine 61-63 viene riportata una visione che ho ricevuto nel gennaio del 1850. Quella parte della visione, che fa riferimento alla mancanza di mezzi messi a disposizione dei messaggeri dell'opera di Dio, si applica in particolare a quel tempo. Da allora dei sostenitori della causa della verità hanno approfittato per fare del bene con i loro mezzi. Alcuni hanno dato anche troppo generosamente, quasi a scapito dei beneficiari. Per circa due anni mi è stato mostrato che si spendeva troppo facilmente il denaro del Signore piuttosto che sentirne la mancanza. PS 99 6 Ciò che segue è il frutto di una visione ricevuta a Jackson, Michigan, il 2 giugno 1853. Riguardava soprattutto i fratelli di quel luogo: "Ho visto che i fratelli cominciavano a sacrificare le loro proprietà of frendone il ricavato senza avere in mente un vero obiettivo -- l'opera di Dio che langue -- e hanno dato troppo generosamente, troppo e troppo spesso. Ho visto che i responsabili avrebbero dovuto correggere questi errori ed esercitare un buon influsso sulla chiesa. Non è stata posta nessuna o scarsa attenzione alle conseguenze dell'uso di quel denaro: prima fosse stato offerto, meglio sarebbe stato. PS 100 1 Alcune persone hanno dato un cattivo esempio nell'accettare donazioni consistenti e a coloro che avevano dei beni non è stata data la minima indicazione sul fatto di non utilizzarli con troppa generosità. Accettando quantità così consistenti di denaro, senza preoccuparsi di sapere se Dio avesse ispirato la generosità dei fratelli, sono state sanzionate donazioni veramente ingenti". PS 100 2 Anche coloro che hanno dato, hanno commesso un errore perché non avevano la certezza delle necessità del singolo caso. Chi disponeva di capitali era quindi molto perplesso. Un fratello fu veramente danneggiato dalla quantità eccessiva di denaro che si ritrovò fra le mani. Non sapeva gestire il denaro, viveva in modo dispendioso e per i suoi viaggi spendeva senza criterio. Ha dato il cattivo esempio spendendo il denaro del Signore e dicendo in cuor suo e ad altri: "C'è abbastanza denaro a J., anche più di quanto si possa usare prima che il Signore ritorni". PS 100 3 Alcune persone furono danneggiate da questo corso degli eventi e accettarono la verità con idee sbagliate, senza rendersi conto del fatto che stavano utilizzando il denaro del Signore e senza conoscerne il valore. Coloro che avevano appena accettato il messaggio del terzo angelo, e avevano ricevuto un tale esempio, hanno avuto molte difficoltà a imparare a rinunciare a se stessi e a sacrificarsi per l'opera di Cristo. Hanno dovuto comprendere cosa significhi rinunciare agli agi, smettere di concentrarsi sulla propria convenienza e le proprie comodità e capire il vero valore delle persone. Coloro che provano una profonda "preoccupazione" non si sentiranno impegnati a fare grandi preparativi per viaggi all'insegna del benessere e della comodità. Alcuni che non hanno ricevuto appelli sono stati incoraggiati a lavorare nell'opera del Signore. PS 100 4 Ma altri, influenzati da questi eventi, non hanno sperimentato il risparmio, la rinuncia a se stessi per mettere tutto nel tesoro del Signore. Anzi hanno detto: "Ci sono altri che hanno mezzi sufficienti, saranno loro a sostenere il giornale. Io non ho bisogno di fare niente. Il giornale verrà mantenuto senza il mio aiuto". PS 100 5 Non è stato facile per me constatare che alcuni di coloro che ave vano fatto riferimento a quelle parti delle mie visioni in cui si parla di sacrificare i propri beni per sostenere la causa del Signore, ne hanno fatto un uso sbagliato. Sperperano i beni mentre trascurano i principi enunciati in altre parti. PS 101 1 A pagina 62 si legge: "Vidi che l'opera di Dio era stata ostacolata e disonorata da altri che non erano messaggeri di Dio. Essi dovranno rendere conto al Signore per ogni dollaro speso per intraprendere viaggi verso luoghi dove non era loro compito andare, perché quel denaro avrebbe potuto essere utilizzato per far progredire l'opera di Dio". Ancora a pagina 62: "Coloro che hanno la forza di lavorare con le proprie mani e possono guadagnare i mezzi per sostenere la causa di Dio sono responsabili quanto coloro che possono farlo attraverso le loro proprietà". PS 101 2 Ora vorrei attirare l'attenzione sulla visione che tratta questo tema riportata alle pagine 68, 69. Ecco un breve estratto: "Lo scopo delle vendite non è quello di soddisfare i bisogni di coloro che sono in grado di lavorare e sostenersi, bensì di diffondere il messaggio della verità. È un vero peccato incoraggiare e sostenere la pigrizia di coloro che possono lavorare. Alcuni sono stati zelanti nel partecipare a tutte le riunioni, ma solo per "i pani e i pesci" e non per glorificare Dio. Queste persone avrebbero fatto meglio a restare a casa, impegnarsi a lavorare "per ciò che è bene", soddisfare le esigenze delle loro famiglie e disporre anche di qualcosa per sostenere la preziosa causa della verità". PS 101 3 In passato Satana ha cercato di indurre alcuni a utilizzare liberamente i mezzi a disposizione e a convincere i fratelli di poter disporre delle loro proprietà senza un'accurata valutazione. PS 101 4 Una tale abbondanza di mezzi, offerti così precipitosamente, non poteva che nuocere; molti alla fine si sono allontanati e ora che il messaggio della verità dovrebbe diffondersi più ampiamente, i fondi vengono a mancare. Quindi questo progetto di Satana, si è in qualche modo concretizzato. PS 101 5 Il Signore ha mostrato l'errore di molti nel valorizzare solo coloro che avevano delle proprietà che potevano sostenere la pubblicazione del giornale e degli opuscoli. Tutti dovrebbero fare la loro parte. Coloro che hanno la forza di lavorare con le proprie mani e possono guadagnare i mezzi per sostenere la causa di Dio sono responsabili quanto coloro che possono farlo attraverso le loro proprietà. Ogni figlio di Dio che professa di credere nella verità dovrebbe impegnarsi per fare la sua parte in quest'opera. PS 101 6 Nel luglio del 1853 ho visto che il giornale, che appartiene a Dio e che egli approva, doveva essere pubblicato con una maggiore fre-quenza.15 L'opera del Signore, nel tempo in cui viviamo, richiede che il giornale abbia una frequenza settimanale e vengano pubblicati molti altri opuscoli per rivelare i tanti errori che si moltiplicano in questo periodo, ma il lavoro è ostacolato per mancanza di mezzi. Mi è stato mostrato che la proclamazione del messaggio della verità deve proseguire e che non dobbiamo temere; sarebbe meglio che giornali e opuscoli siano ricevuti da tre persone che non ne hanno bisogno, piuttosto che privarne anche una sola persona che li apprezza e ne può beneficiare. Ho visto che i segni degli ultimi tempi dovrebbero essere trattati con chiarezza perché le manifestazioni di Satana continuano a diffondersi. Le pubblicazioni di Satana e dei suoi agenti stanno aumentando, il loro potere sta crescendo, e tutto ciò che facciamo per diffondere il messaggio della verità deve essere fatto rapidamente. PS 102 1 Mi è stato mostrato che il messaggio della verità esposto nelle pubblicazioni si diffonderà, perché si tratta della verità per gli ultimi tempi. Si adempirà e in futuro non sarà necessario riprendere questi argomenti. Non è necessario essere prolissi nella stesura di questi temi perché ciò che è evidente brilla di luce propria. Il messaggio della verità è diretto, semplice e chiaro. Si difende da solo, cosa che non succede con la menzogna, che è così contorta e richiede molte argomentazioni per spiegarla. Mi fu mostrato che in certi luoghi il messaggio era stato diffuso grazie alla stampa e che molti avevano conosciuto la verità in questo modo e l'avevano trasmessa ad altri in varie località dove c'erano credenti che avevano compreso la verità attraverso questo messaggero silenzioso. Per loro fu l'unico predicatore. Lo sviluppo dell'opera del Signore non deve essere bloccato per mancanza di mezzi. ------------------------Capitolo 23 -- L'ordine nel vangelo PS 103 1 Il Signore mi ha mostrato che l'ordine nel Vangelo è stato troppo temuto e trascurato.16 Dobbiamo evitare il formalismo ma senza trascurare l'ordine. In cielo c'è ordine. PS 103 2 C'era ordine nella chiesa quando Cristo era sulla terra e dopo la sua partenza l'ordine fu rigorosamente osservato dagli apostoli. E ora, in questi ultimi tempi, mentre Dio riconduce i suoi figli all'unità della fede, l'ordine è ancora più necessario di prima. Poiché se il Signore unisce i suoi figli, Satana e gli angeli malvagi fanno tutto il possibile per distruggere l'unità. Questo spiega perchè uomini che mancano di saggezza e di giudizio sono entrati nell'opera, anche senza saper adeguatamente gestire le proprie case e mantenere l'ordine e il controllo nella famiglia che Dio ha affidato loro. PS 103 3 Eppure si ritengono capaci di ricevere la responsabilità di guidare il gregge del Signore. Commettono molti errori e coloro che non conoscono la nostra fede valutano tutti i messaggeri confrontandoli con uomini che non hanno ricevuto questo incarico da nessuno. Tutto ciò nuoce all'opera di Dio e il messaggio della verità viene trascurato da molti non credenti che diversamente, con sincerità e interesse, avrebbero chiesto: "Le cose stanno veramente così?" PS 103 4 Questi uomini, che non dimostrano nessuna coerenza nella loro vita personale e non sono qualificati per insegnare la verità, entrano nell'opera senza il riconoscimento dalla chiesa o dei fratelli in generale, provocando confusione e separazione. PS 103 5 Alcuni conoscono la teoria della verità e possono presentarne le relative argomentazioni, ma mancano di spiritualità, buon senso ed esperienza; prima di poter insegnare la verità avrebbero bisogno di comprendere che stanno sbagliando in molte cose. PS 104 1 Altri non sono in grado di presentare nessuna argomentazione, ma siccome dei fratelli li hanno sentiti pregare bene, e ogni tanto presentare belle esortazioni, si inseriscono nell'opera per impegnarsi in un lavoro per il quale Dio non li ha qualificati e per il quale non hanno sufficiente esperienza né buon senso. Essi si inorgogliscono spiritualmente e si esaltano nel lavoro illudendosi di essere collaboratori del Signore. Non conoscono se stessi, mancano di capacità di valutazione e di perseveranza, si vantano e affermano molte cose che non sono in grado di provare con la Parola di Dio. Il Signore conosce questi uomini, per questo non li chiama a lavorare in questi tempi così difficili. I fratelli dovrebbero fare attenzione a non inserire nell'opera quelli che Dio non ha chiamato. PS 104 2 Proprio chi non è stato chiamato da Dio, in genere è più convinto di esserlo, ritenendo che il suo lavoro sia molto importante. Entrano nell'opera e generalmente non esercitano un buon influsso; tuttavia in alcuni luoghi hanno avuto un certo successo e questo induce, loro e altri, a pensare che siano stati veramente scelti da Dio. Avere successo non è comunque la prova della chiamata di Dio; infatti gli angeli del Signore cercano di esercitare un influsso sui cuori dei figli sinceri per illuminare la loro comprensione in merito al messaggio della verità perché possano comprenderla e viverla. PS 104 3 Anche se degli uomini si recano là dove Dio non li ha posti, presentandosi come maestri, e anche se delle persone accettano la verità sentendoli parlare, questo non significa che siano stati veramente chiamati da Dio. Le persone che ricevono da loro il messaggio della verità, in seguito si accorgeranno che questi uomini non si basavano sui consigli di Dio, e dovranno affrontare prove e condizionamenti. Anche se degli uomini malvagi parlano della verità, e alcuni l'accettano, questo non significa che Dio li veda sotto una luce migliore. Gli uomini malvagi rimangono tali e la loro punizione sarà proporzionata all'inganno e alla confusione creata nella chiesa. I loro peccati non resteranno nascosti anzi saranno evidenti nel giorno del giudizio di Dio. PS 104 4 I messaggeri che si autoproclamano tali rappresentano una maledizione per l'opera. Le persone oneste hanno fiducia in loro e pensano che seguano i consigli divini e vivano in armonia con la chiesa; ecco perché accettano che questi messaggeri amministrino i riti e si fanno anche battezzare da loro. Ma quando si rendono conto della realtà, e questo capita prima o poi, capiscono che questi uomini non sono quelli che pensavano, cioè messaggeri scelti e chiamati da Dio; cadono vittime delle prove e del dubbio riguardo al messaggio della ve rità che hanno ricevuto e sentono di dover ricominciare ad approfondire tutto nuovamente. Il nemico suscita turbamenti e perplessità nella loro esperienza, ed essi si chiedono se Dio li abbia veramente guidati o meno, e non si sentono soddisfatti fino a quando non si ribattezzano. Per i messaggeri di Dio è molto più difficile lavorare in quei luoghi dove altri hanno esercitato un influsso negativo piuttosto che iniziare un'opera in nuovi territori. PS 105 1 I collaboratori di Dio devono agire apertamente, fedelmente e non nascondere gli errori. Si trovano a gestire realtà tra la vita eterna e la morte e dovranno rendere conto del modo in cui hanno compiuto la loro opera e dell'influsso che hanno esercitato sul gregge che Dio aveva loro affidato. PS 105 2 Coloro che hanno accettato la verità, e si sono ritrovati ad affrontare delle difficoltà, l'avrebbero comunque conosciuta anche se non fossero entrati in contatto con questi uomini che stavano svolgendo altrove l'umile compito che il Signore aveva previsto per loro. Lo sguardo di Dio è sui suoi figli e avrebbe inviato loro i suoi messaggeri particolari, uomini che avrebbero agito con intelligenza. Essi avrebbero comunque compreso la verità nella sua pienezza e avrebbero visto chiaramente la loro posizione; avrebbero accettato la verità con cognizione di causa, soddisfatti della sua chiarezza e della sua bellezza. Sperimentando i suoi potenti effetti, si sarebbero rafforzati spiritualmente, esercitando un influsso positivo. PS 105 3 Mi è stato mostrato nuovamente il pericolo di chi viaggia senza essere stato chiamato da Dio. E anche se essi otterranno dei successi ci si renderà subito conto delle qualità che non hanno. Commetteranno errori, e a causa della loro mancanza di saggezza alcune persone si allontaneranno talmente da Dio che non potranno più essere raggiunte. Mi è stato mostrato che la chiesa deve sentire questa responsabilità e valutare con attenzione coloro che pretendono di insegnare, cioè fare attenzione al loro stile vita, alle qualifiche e al comportamento. PS 105 4 Nel caso in cui non risultasse evidente e indiscutibile che Dio li ha chiamati e che sono disposti a rispondere a questo appello assumendosi la responsabilità del "guai a me se non evangelizzo" la chiesa ha il dovere e la responsabilità di riprendere questi individui e di non riconoscere loro il compito di insegnare. Questa è l'unica posizione che la chiesa può prendere per fare chiarezza in questo ambito ed esercitare la sua completa responsabilità. PS 105 5 Ho visto che la porta dalla quale il nemico entra per creare turbamenti e perplessità al gregge può essere chiusa. Ho chiesto all'angelo un consiglio al riguardo e mi ha detto: "La chiesa deve ricorrere alla Parola di Dio e ritornare all'ordine del Vangelo che è stato perso di vista e trascurato". Tutto questo è indispensabile per preservare nella chiesa l'unità della fede. PS 106 1 Ho visto che al tempo degli apostoli la chiesa aveva corso il rischio di essere ingannata e ricevere falsi insegnamenti. Ecco perché i fratelli avevano scelto uomini che avevano dimostrato di essere in grado di gestire bene la propria casa, mantenere l'ordine nelle proprie famiglie e quindi illuminare coloro che vivevano nelle tenebre. Fu presentata una richiesta a Dio e poi, con il consenso della chiesa e dello Spirito Santo, essi furono consacrati con l'imposizione delle mani. Avendo ricevuto l'incarico da Dio, con l'approvazione della chiesa, furono inviati a battezzare nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Essi amministravano i riti della chiesa, visitando i fratelli nel Signore, presentando loro i simboli del corpo spezzato e del sangue versato dal Salvatore crocifisso, per mantenere viva nei figli di Dio la memoria delle sue sofferenze e della sua morte. PS 106 2 Mi fu mostrato che non siamo al sicuro dai falsi insegnanti più di quanto lo fossero in quei giorni gli apostoli, e anche noi dobbiamo adottare misure speciali per assicurare la pace, l'armonia e l'unione del gregge. Abbiamo il loro esempio e dobbiamo seguirlo. PS 106 3 I fratelli con esperienza e buona capacità di valutazione devono riunirsi e secondo la Parola di Dio e l'approvazione dello Spirito Santo devono, dopo preghiere ferventi, imporre le mani su coloro che hanno dimostrato di aver ricevuto l'incarico da Dio e di essere stati consacrati per dedicarsi completamente all'opera del Signore. Questo atto indicherà che la chiesa approva la loro partenza come messaggeri del Signore per proclamare il messaggio più solenne che sia mai stato affidato all'uomo. PS 106 4 Dio non affiderà la cura del suo prezioso gregge a uomini il cui spirito e la cui mente sono stati indeboliti da errori del passato che hanno continuato a coltivare, come il cosiddetto "perfezionismo" o come lo spiritismo. Il loro comportamento, mentre insegnavano questi errori, li ha squalificati e ha indotto molti a biasimare la causa della verità. PS 106 5 Anche se oggi sentono di aver superato questi errori e si considerano qualificati per trasmettere l'ultimo messaggio all'umanità, Dio non li accetterà. Non affiderà anime preziose alle loro cure perché la loro capacità di valutazione è stata incrinata dall'errore e non sono riusciti a recuperarla. Il Dio grande, santo e geloso ha bisogno di uomini santi a cui affidare il compito di proclamare la sua verità. PS 107 1 La sacra legge trasmessa da Dio sul Sinai fa parte della sua stessa essenza, e solo agli uomini che l'osserveranno scrupolosamente egli offrirà l'onore di insegnarla ad altri. PS 107 2 I collaboratori di Dio che proclamano la verità dovrebbero essere uomini con una buona capacità di giudizio e che sanno sopportare l'opposizione senza alterarsi, perché coloro che si oppongono alla verità attaccheranno quelli che la insegnano e ogni possibile argomentazione sarà spinta all'estremo per controbattere la verità. PS 107 3 I collaboratori di Dio che diffondono il messaggio devono essere preparati a contrastare queste obiezioni con calma e umiltà, grazie alla luce della verità. Spesso gli oppositori parlano ai collaboratori di Dio in modo provocatorio nella speranza che essi reagiscano nello stesso modo e per poter dire ad altri che i predicatori dei comandamenti hanno uno spirito duro e indisponente. PS 107 4 Ho visto che dobbiamo essere pronti a confutare le obiezioni con pazienza, buon senso e umiltà dando loro il valore che meritano; senza allontanare nessuno con affermazioni categoriche che accusano l'avversario, manifestando uno spirito duro nei suoi confronti. Riconosciamo il valore delle obiezioni, poi presentiamo la luce e la forza della verità lasciando che essa rimuova gli errori. Così lasceremo una buona impressione e gli oppositori sinceri capiranno di essere stati ingannati, e che quegli osservatori dei comandamenti non erano come credevano. PS 107 5 Quelli che si professano collaboratori del Dio vivente devono essere disposti a dedicarsi al servizio di tutti, invece di esaltarsi al di sopra dei fratelli, e devono essere gentili e cortesi. Se sbagliano devono essere pronti a confessarlo. L'onestà dell'intenzione non può essere una scusa per non riconoscere i propri errori. La confessione non diminuirà la fiducia della chiesa nei confronti del messaggero che avrà dato un buon esempio. La chiesa incoraggerà la confessione e ne risulterà una serena unità. PS 107 6 Coloro che si professano maestri dovranno essere modelli di compassione, dolcezza, umiltà e bontà per portare le persone a Gesù e alla verità biblica. Un collaboratore di Cristo deve essere puro nelle conversazioni e nel comportamento. Non deve mai dimenticare che trasmette parole ispirate da un Dio santo, che il gregge è stato affidato alle sue cure e deve presentare a Gesù i casi di coloro che fanno parte di questo gregge. Deve anche intercedere per loro, così come Gesù lo fa per noi nei confronti del Padre. PS 107 7 Mi furono mostrati i figli d'Israele e vidi quanto il comportamento dei sacerdoti del santuario dovesse essere puro e santo perché, per l'opera che svolgevano, vivevano a stretto contatto con Dio. I sacerdoti dovevano essere santi, puri e irreprensibili, altrimenti non avrebbero potuto sussistere alla presenza di Dio. Il Signore non è cambiato. Continua a essere giusto, santo e puro, così come lo è sempre stato. Coloro che si considerano collaboratori di Gesù devono essere uomini di esperienza e profonda spiritualità per trasmettere in qualsiasi momento e luogo un santo influsso. PS 108 1 Ho visto che questo è il momento opportuno perché i messaggeri vadano dove sanno di trovare una porta aperta; Dio li precederà per predisporre i cuori di coloro che li ascolteranno. Bisogna entrare in nuovi territori e, ovunque sia possibile, è opportuno andare due a due per sostenersi l'un l'altro. PS 108 2 Mi è stato presentato un progetto: sarebbe bene che due fratelli partano insieme e viaggino in compagnia nei luoghi in cui regnano le tenebre, dove si manifestano molte opposizioni e dove c'è molto lavoro, e con una forte unità di intenti e una fede salda presentino la verità a coloro che non la conoscono. Se in seguito continueranno il lavoro separatamente, per visitare un numero maggiore di luoghi, è comunque consigliato che si incontrino spesso per incoraggiarsi l'un l'altro e sostenersi reciprocamente. PS 108 3 Inoltre, che si consultino riguardo ai territori che si apriranno al messaggio del Vangelo e decidano quali dei loro doni sarà il più utile e in quale modo potranno avere più successo per raggiungere i cuori. E mentre si separano di nuovo il loro coraggio e la loro energia saranno rinnovati per affrontare l'opposizione, le tenebre spirituali e lavorare con impegno per la salvezza di coloro che muoiono nell'ignoranza. PS 108 4 Ho visto che i collaboratori di Dio non devono ritornare continuamente nello stesso luogo di lavoro ma devono cercare persone nuove in luoghi nuovi. Coloro che conoscono già la verità non devono pretendere ancora tanto da loro; devono essere capaci di cavarsela da soli e sostenere altri che sono intorno a loro, mentre i messaggeri di Dio visitano i luoghi in cui regnano le tenebre, per presentare il messaggio della verità a chi non la conosce ancora. ------------------------Capitolo 24 -- Le difficoltà nella chiesa PS 109 1 Cari fratelli e sorelle, poiché il male si diffonde sempre più rapidamente dobbiamo raddoppiare gli sforzi per impegnarci in favore dell'opera di Dio ed essere consapevoli del tempo in cui viviamo. Le tenebre spirituali ricoprono la terra e i suoi abitanti. E mentre intorno a noi tutto è invaso dall'oscurità del male e della menzogna, è nostro dovere scrollarci di dosso il torpore e vivere vicino a Dio per ricevere, dal volto di Gesù, i raggi divini di luce e gloria. Mentre le fitte tenebre del male si diffondono, dovremmo ricercare una conoscenza più completa della verità ed essere pronti a difendere la nostra fede con le Scritture. PS 109 2 Dobbiamo essere santificati dalla verità e vivere in modo coerente alla nostra professione di fede affinché il Signore possa illuminarci sempre più chiaramente, e possiamo vedere grazie alla sua luce, ed essere rafforzati dalla sua forza. PS 109 3 Ogni volta che trascuriamo di essere attenti e vigilanti siamo esposti all'attacco del nemico e rischiamo di essere sopraffatti dalle forze del male. Satana ordina ai suoi angeli di far cadere il maggior numero di persone possibili, per mettere in evidenza errori e peccati di chi professa di credere nella verità, farli cadere nella più completa oscurità, indurli a lasciarsi andare, disonorare l'opera di Dio e far soffrire la chiesa. Coloro che si sono allontanati hanno cessato di essere vigilanti, sono piombati nelle tenebre più fitte e la luce del cielo si è affievolita gradualmente. Non si rendono conto dei loro peggiori difetti e Satana tesse la sua rete intorno a loro e li fa cadere nella sua trappola. PS 109 4 Dio è la nostra forza. Dobbiamo guardare a lui come esempio di saggezza e come guida. Se avremo come obiettivo la sua gloria, il bene della chiesa e la nostra salvezza vinceremo i nostri difetti. Individualmente dobbiamo cercare di ottenere ogni giorno nuove vittorie, imparare ad affrontare le difficoltà e a dipendere completamente da Dio. Prima impareremo e meglio sarà per noi. PS 109 5 Ognuno deve cercare di individuare i propri errori, e con impegno fare attenzione a non esserne sopraffatto ma a vincerli. Così potremo avere fiducia in Dio e la chiesa non dovrà affrontare gravi problemi. PS 110 1 I messaggeri di Dio, mentre lavorano per la salvezza degli uomini, sprecano molto tempo per coloro che conoscono la verità da anni ma sono ancora deboli nella fede. Hanno trascurato di vigilare e a volte credo abbiano addirittura indotto il nemico a tentarli. PS 110 2 Si trovano in difficoltà davanti a prove banali e i collaboratori di Dio perdono il loro tempo andando a trovarli. Essi sono impegnati per ore e ore, e anche giorni, ad ascoltare il racconto di piccoli problemi e prove insignificanti, che sono state ingrandite per farle sembrare più gravi nel timore che i collaboratori di Dio si convincessero che non meritavano la loro attenzione. Invece di chiedere ai collaboratori del Signore di aiutarli a risolvere i loro problemi, dovrebbero umiliarsi davanti a Dio, digiunare e pregare fino a quando questi problemi si risolveranno. PS 110 3 Alcuni pensano che l'unico motivo per cui Dio ha chiamato i suoi messaggeri a lavorare nella sua opera sia quello di correre da loro, quando essi li chiamano, per sostenerli come si fa con i bambini. Ritengono che l'aspetto più importante del loro lavoro sia gestire quelle difficoltà insignificanti che sono state causate da azioni avventate, dando spazio al nemico, e indulgendo nella propensione a ricercare gli errori di coloro che li circondano. PS 110 4 Ma in questo periodo che ne sarà delle pecore affamate? Quelle affamate del pane della vita? Coloro che conoscono la verità, ma non vi si conformano, se lo facessero si risparmierebbero tanti problemi e non ruberebbero il tempo ai messaggeri di Dio che poi non riescono a occuparsi degli obiettivi per i quali il Signore li ha chiamati nell'opera. PS 110 5 I collaboratori di Dio soffrono e sono scoraggiati quando si verificano situazioni del genere nella chiesa, mentre ognuno dovrebbe impegnarsi a non aggiungere nemmeno una piuma ai loro pesi ma, al contrario, aiutarli e sostenerli con parole di incoraggiamento e preghiere pronunciate con fede. Quanto sarebbero più liberi se tutti coloro che professano la verità cercassero di incoraggiare gli altri invece di pretendere essi stessi così tanto aiuto. PS 110 6 Attualmente, quando i collaboratori di Dio entrano in nuovi territori, dove regnano le tenebre spirituali e la verità non è ancora stata proclamata, hanno già lo spirito provato a causa delle futili difficoltà dei loro fratelli. E oltre a tutto questo, devono saper affrontare l'incredulità e il pregiudizio degli avversari e superare le offese. PS 110 7 Quanto sarebbe più facile esercitare un influsso positivo sui cuori e quanto sarebbe glorificato Dio se i suoi collaboratori non fossero op pressi dallo scoraggiamento e dalle prove per poter presentare la verità in tutta la sua bellezza e con uno spirito sereno. Coloro che hanno rubato così tanto tempo ai collaboratori di Dio, raccontando quelle difficoltà che loro stessi avrebbero dovuto gestire, dovranno rendere conto al Signore di tutto il tempo e i mezzi impegnati per gratificare se stessi, assicurando grandi soddisfazioni al nemico. Dovrebbero essere in grado di aiutare i loro fratelli. Non dovrebbero mai coinvolgere tutta la comunità riunita per cercare la soluzione alle loro difficoltà o aspettare che qualcuno dei messaggeri di Dio venga a gestirle. Essi devono risolverle con Dio, dimenticarle e prepararsi a sostenere i collaboratori del Signore invece che affaticarli inutilmente. ------------------------Capitolo 25 -- La speranza della chiesa PS 112 1 Ultimamente ho dovuto impegnarmi molto per individuare, intorno a me, i veri discepoli dell'umile e dolce Gesù. Molti di coloro che professano di attendere l'imminente ritorno di Cristo si stanno conformando a questo mondo, e sono più preoccupati di ottenere l'approvazione di coloro che li circondano piuttosto che quella di Dio. PS 112 2 Sono freddi e formalisti, come quelle chiese tradizionali da cui recentemente si sono distaccati. Le parole rivolte alla chiesa di Laodicea descrivono perfettamente la loro situazione. Cfr. Apocalisse 3:14-20. Non sono "né freddi né ferventi", ma "tiepidi". Se non seguono il consiglio del "testimone fedele e verace" e non si pentono sinceramente, se non comprano "dell'oro affinato col fuoco", "delle vesti bianche" e "del collirio" saranno vomitati dalla sua bocca. PS 112 3 Molti di coloro che si erano rallegrati in vista dell'imminente ritorno del Signore, attualmente ragionano come le chiese e il mondo che un tempo li deridevano perché essi credevano che Gesù stesse tornando e facevano circolare sul loro conto ogni genere di falsità per screditarli e distruggere il loro influsso. PS 112 4 Oggi se qualcuno ricerca ardentemente la presenza di Dio, se è affamato e assetato di giustizia, e il Signore gli permette di sperimentare la sua potenza e soddisfa i suoi desideri benedicendolo con il suo amore, ed egli in risposta lo glorifica lodandolo, viene considerato, da coloro che professano di credere nell'imminente ritorno del Signore, come qualcuno che vive di illusioni, è accusato di essere stato ipnotizzato o di essere posseduto da qualche spirito malvagio. PS 112 5 Molti di questi cristiani solo di nome si vestono, parlano e agiscono secondo i parametri della società e l'unica cosa per la quale si distinguono è la loro professione di fede. Nonostante proclamino di seguire Cristo, la loro conversazione non è in sintonia con le realtà del cielo, ma piuttosto con quelle mondane. "Come non dovreste voi avere una condotta santa e pia, mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio". 2 Pietro 3:11. "E chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro". Giovanni 3:3. PS 113 1 È ormai evidente che molti di coloro che si fregiano del nome di avventisti sono più preoccupati delle apparenze e di essere considerati positivamente agli occhi del mondo piuttosto che di imparare dalla Parola di Dio come ottenere l'approvazione del Signore. PS 113 2 E se Gesù, il nostro modello divino, apparisse fra loro e tra coloro che generalmente si occupano di insegnare i principi della religione come fece in occasione del suo primo avvento? PS 113 3 Era nato in una mangiatoia. Provate a seguirlo nel suo percorso di vita e nel suo ministero. Era un uomo abituato al dolore e che conosceva bene la sofferenza. Questi sedicenti cristiani si vergognerebbero dell'umile e mansueto Salvatore che si vestiva di una semplice tunica senza cuciture e non aveva un posto dove posare il capo. PS 113 4 La sua vita irreprensibile e disinteressata li condannerebbe; la sua santità contrasterebbe con la loro leggerezza e le loro sciocche risate. La sua conversazione, spontanea e sincera, sarebbe in contrasto con la loro, spesso caratterizzata dall'avidità. Le verità che egli esprimeva senza mezzi termini rivelerebbero il loro vero carattere. Il loro più grande desiderio sarebbe quello di vederlo allontanarsi il più velocemente possibile. Sarebbero fra i primi a cercare una contraddizione nelle sue parole e a gridare: "Crocifiggilo! Crocifiggilo!". PS 113 5 Seguiamo Gesù, mentre umilmente entra a Gerusalemme, quando "tutta la folla dei discepoli, con gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutte le opere potenti che avevano viste, dicendo: 'Benedetto il Re che viene nel nome del Signore; pace in cielo e gloria nei luoghi altissimi!'. Alcuni farisei, tra la folla, gli dissero: 'Maestro, sgrida i tuoi discepoli!'. Ma egli rispose: 'Vi dico che se costoro tacciono, le pietre grideranno'". Luca 19:37-40. PS 113 6 Molti di coloro che professano di volersi avvicinare a Cristo sarebbero pronti, come lo erano i farisei, a far tacere i suoi discepoli e senza dubbio griderebbero: "Fanatismo! Ipnosi! Ipnosi!". E i discepoli, stendendo i loro mantelli e i rami di palma sulla strada, sarebbero considerati stravaganti e ridicoli. In realtà Dio avrà un popolo sulla terra che non sarà così freddo e inerte, ma che lo loderà e lo glorificherà. Egli sarà comunque glorificato e se coloro che ha scelto, quelli che osservano i suoi comandamenti, decideranno di tacere, le pietre stesse grideranno. PS 113 7 Gesù sta tornando, ma non come la prima volta, come un bambino a Betlemme; non salirà a Gerusalemme perché i discepoli lodino Dio a gran voce gridando "Osanna", ma ritornerà sulla terra nella gloria del Padre e con il corteo degli angeli che lo scorterà. Tutti gli angeli lasceranno il cielo, mentre i giusti lo stanno aspettando con gli sguardi rivolti verso il cielo, come fecero gli uomini di Galilea quando ascese dal monte degli Ulivi. Solo in quel momento, coloro che sono santi, che hanno seguito fedelmente il suo umile esempio, saranno rapiti in cielo e con gioia grideranno guardandolo: "Eccolo, questo è il nostro Dio, lo abbiamo aspettato, e ci salverà". PS 114 1 E saranno salvati "in un momento, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba", quel suono che sveglia i giusti che dormono e li richiama dalla polvere, rivestiti di immortalità gloriosa mentre gridano: "Vittoria! Vittoria sulla morte e sulla tomba!". I giusti trasformati si uniranno agli angeli per incontrare il Signore nell'aria, per non essere mai più separati da colui che amano. PS 114 2 Con una tale prospettiva, una speranza così gloriosa, una simile redenzione ottenuta da Gesù attraverso il suo sangue, possiamo tacere? Non loderemo Dio a gran voce come fecero i discepoli quando Gesù entrò a Gerusalemme? La nostra prospettiva non è migliore della loro? Chi oserà impedirci di glorificare Dio, anche a voce alta, quando abbiamo una simile speranza, in vista della gloria eterna e dell'immortalità? PS 114 3 Abbiamo pregustato il mondo futuro e ne abbiamo già nostalgia. Tutto il mio essere desidera vivere con il Dio vivente, e non sarò soddisfatta fino a quando non avrò sperimentato la sua pienezza. ------------------------Capitolo 26 -- Preparazione per il ritorno di Cristo PS 115 1 Cari fratelli e sorelle, credete con tutto il cuore che Cristo tornerà presto e che abbiamo ricevuto l'ultimo messaggio di misericordia che sia mai stato dato a un mondo colpevole? Il nostro esempio è quello che dovrebbe essere? Mostriamo a coloro che ci circondano, tramite il nostro comportamento e le nostre parole, che stiamo aspettando il ritorno glorioso del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, che trasformerà questi corpi mortali a immagine del suo corpo glorioso? PS 115 2 Temo che non crediamo e non siamo consapevoli di queste realtà come dovremmo esserlo. Coloro che credono nelle importanti verità che professiamo devono comportarsi con coerenza. Si ricercano i piaceri mondani e tutto ciò che attira la nostra attenzione; la mente si concentra sul nostro aspetto esteriore e troppo spesso siamo impegnati in conversazioni frivole e di scarsa rilevanza, che rendono vana la nostra professione di fede, perché la nostra conversazione non è orientata verso le realtà del cielo, da cui attendiamo il Salvatore. PS 115 3 Gli angeli ci stanno proteggendo; spesso li rattristiamo indulgendo in conversazioni frivole, scherzose e lasciandoci andare all'indifferenza e alla banalità. Nonostante ciò, di tanto in tanto ci sforziamo di ottenere la vittoria e ci riusciamo; se non manteniamo questo obiettivo cadremo in uno stato di disinteresse e di apatia, incapaci di vincere le tentazioni e resistere al nemico, e non riusciremo a sopportare le difficoltà della nostra fede, preziosa quanto l'oro. Non stiamo soffrendo per amore di Cristo, e non lo glorifichiamo nel momento della prova. PS 115 4 Si denota una grande mancanza di fermezza cristiana e di disponibilità al servizio per il Signore vissuto come un principio. Non dovremmo perseguire il piacere e la nostra soddisfazione ma onorare e glorificare Dio sinceramente, in tutto ciò che facciamo e diciamo. PS 115 5 Se permetteremo che i nostri cuori rimangano sensibili ai seguenti messaggi e li ricordino, non cadremo facilmente in tentazione e le nostre parole saranno sempre proporzionate e appropriate: "Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo per cui abbiamo pace, è caduto su di lui, e grazie alle sue ferite noi siamo stati guariti"; "di ogni parola oziosa che avranno detta, gli uomini renderanno conto nel giorno del giudizio"; "tu, o Dio mi vedi". PS 116 1 Non potevamo pensare a queste verità così importanti e alle sofferenze di Gesù affinché noi, poveri peccatori, potessimo ricevere il perdono ed essere redenti davanti a Dio grazie al suo sangue prezioso, senza provare un profondo desiderio di soffrire per colui che ha sofferto e sopportato tutto per noi. Se ci soffermiamo su queste realtà, il nostro io, con tutta la sua dignità, sarà umiliato e sarà sostituito da una semplicità simile a quella di un bambino grazie alla quale sopporteremo il rimprovero degli altri senza irritarci facilmente. Non saremo più schiavi della nostra volontà egoista. PS 116 2 Le gioie vere e la consolazione del cristiano saranno quelle del cielo. Le persone che hanno sperimentato le forze del mondo futuro e hanno provato la gioia del cielo non sapranno più accontentarsi delle realtà terrene. Queste persone saranno impegnate anche nel tempo libero. Si sentiranno attratte da Dio. Dove sarà il loro tesoro, lì sarà anche il loro cuore, ricercando una dolce comunione con il Dio che amano e adorano. Esse si soffermeranno ad ammirare il loro tesoro: la santa Città, la nuova terra, la loro dimora eterna. E mentre mediteranno su queste realtà nobili, pure e sante, il cielo si avvicinerà e sperimenteranno la potenza dello Spirito Santo, che li allontanerà sempre di più dal mondo, e la loro consolazione e la loro gioia principale si ricollegheranno al cielo, la loro piacevole dimora. La forza che le attira verso Dio e il cielo è così grande che nulla potrà distoglierle dal loro grande obiettivo: impegnarsi per la salvezza degli uomini e onorare e glorificare Dio. PS 116 3 Quando penso a tutto ciò che è stato fatto perché restassimo sul giusto cammino, devo esclamare: "Oh, che amore, che amore meraviglioso ha il Figlio di Dio per noi, poveri peccatori! Potremmo essere indifferenti e non preoccuparci di tutto ciò che è stato fatto per la nostra salvezza? Tutto il cielo si interessa a noi. Dovremmo essere sempre pronti per onorare, glorificare e adorare l'Altissimo. PS 116 4 I nostri cuori traboccheranno d'amore e di gratitudine nei confronti di colui che ha manifestato tanto amore e compassione per noi. Onoriamolo con il nostro comportamento e con le nostre parole pure e sante, dimostriamo che veniamo dal cielo, che questo mondo non è la nostra casa ma che siamo pellegrini e stranieri, in viaggio verso un paese migliore. PS 117 1 Molti di coloro che si fregiano del nome di Cristo e dicono di aspettare il suo ritorno non sanno cosa significhi soffrire per lui. I loro cuori non sono sottomessi alla grazia e non hanno rinunciato al loro egoismo, come è già stato constatato in molte occasioni. Tutto ciò non impedisce loro di parlare dei propri problemi, che sono il risultato di cuori ribelli, che li rendono insensibili e spesso mal disposti. PS 117 2 Se fossero consapevoli di cosa significhi essere un umile discepolo di Cristo, un vero cristiano, comincerebbero a impegnarsi seriamente e nel modo più corretto. Prima di tutto inizierebbero a rinunciare al proprio egoismo, poi pregherebbero e controllerebbero ogni passione del loro cuore. PS 117 3 Fratelli, abbandonate la fiducia in voi stessi e l'autosufficienza e seguite l'esempio di colui che è mansueto. Pensate costantemente a Gesù, egli è il vostro esempio, e seguite le sue impronte. Guardate verso Gesù, l'autore della nostra fede, che per la gioia che gli era stata proposta ha sopportato la croce, rifiutando la vergogna. Ha sopportato le contraddizioni dei peccatori. A causa dei nostri peccati è diventato l'agnello mansueto e trafitto, ferito, colpito e immolato. PS 117 4 Quindi soffriamo coraggiosamente per amore di Gesù, crocifiggiamo ogni giorno il vecchio uomo, condividiamo le sofferenze di Cristo, per partecipare alla sua gloria, quando saremo incoronati di onore, immortalità e vita eterna. ------------------------Capitolo 27 -- Presenza alle riunioni PS 118 1 Il Signore mi ha mostrato che gli osservatori del sabato dovrebbero interessarsi in modo particolare alle loro riunioni e renderle interessanti. È molto importante che si manifesti impegno in questa direzione. PS 118 2 Tutti dovrebbero avere qualcosa da dire per il Signore perché in questo modo riceveranno le sue benedizioni. Un libro di ricordi viene compilato su coloro che non rinunciano a incontrarsi e parlano spesso insieme. Il rimanente dei figli di Dio deve vincere grazie al sangue dell'Agnello e alla parola della loro testimonianza. Alcuni pensano di poter vincere solo grazie al sangue dell'Agnello, senza nessun impegno da parte loro. Ho visto che Dio è stato misericordioso offrendoci il dono della parola; ci ha dato una lingua e siamo responsabili, nei suoi confronti, dell'uso che ne facciamo. Dovremmo glorificare Dio con la nostra bocca, parlando in onore della verità e della sua misericordia, e vincere grazie alla parola della nostra testimonianza e al sangue dell'Agnello. PS 118 3 Non dovremmo incontrarci per restare in silenzio; solo coloro che si riuniscono per parlare del suo onore, della sua gloria e della sua potenza sono ricordati dal Signore; su loro scenderà la benedizione di Dio e proveranno sollievo. Se tutti si comportassero adeguatamente non si perderebbe tempo prezioso e non sarebbe necessario consigliare di contenere le preghiere e le esortazioni troppo lunghe; tutto il tempo sarebbe utilizzato per pregare e presentare testimonianze brevi e circostanziate. Chiedete, credete e riceverete. Spesso si prende in giro il Signore, si pronunciano preghiere che non sono tali, inutili e prive di significato, che stancano gli angeli e non piacciono a Dio. Innanzi tutto dobbiamo sapere ciò di cui abbiamo bisogno, poi chiederlo a Dio, con la certezza che ci esaudirà nel momento stesso in cui glielo chiediamo. In questo modo la nostra fede crescerà, tutti saranno edificati, i deboli saranno rafforzati, gli scoraggiati e gli abbattuti si rivolgeranno con fiducia a Dio che offre la ricompensa a tutti coloro che lo cercano. PS 118 4 Alcuni, nelle riunioni, non si esprimono perché non hanno nulla di nuovo da dire e se parlassero dovrebbero ripetere sempre la stessa storia. Ho visto che alla base di questo comportamento c'è l'orgoglio, perché Dio e gli angeli ascoltano le testimonianze dei giusti e amano risentirle tutte le settimane. Il Signore ama la semplicità e l'umiltà ma è rattristato, e gli angeli sono addolorati, quando gli eredi di Dio e i coeredi di Gesù, perdono tempo nei loro incontri. PS 119 1 Se i fratelli e le sorelle vivessero una vita spirituale adeguata non mancherebbero di testimoniare in onore di Gesù che fu inchiodato sulla croce del Calvario per i loro peccati. Se apprezzassero maggiormente la condiscendenza di Dio che ha dato il suo unico Figlio perché morisse per i nostri peccati e le nostre trasgressioni; se comprendessero meglio le sofferenze e l'agonia di Gesù nell'offrire una via d'uscita all'uomo colpevole perché potesse ricevere il perdono e la vita, sarebbero più pronti a lodare ed esaltare Gesù. Non potrebbero restare in silenzio, e con gratitudine parlerebbero della sua gloria e della sua potenza, e in questo modo beneficerebbero delle benedizioni di Dio. PS 119 2 Anche se la stessa storia fosse raccontata ripetutamente, Dio ne sarebbe glorificato. L'angelo mi mostrò coloro che continuavano, giorno e notte, a gridare: "Santo, Santo, Signore Dio onnipotente". "Una ripetizione continua" disse l'angelo "ma Dio ne è comunque glorificato". Anche se ripetiamo continuamente la stessa storia, questo onora Dio e dimostra che non siamo insensibili alla sua bontà e alla sua misericordia nei nostri confronti. PS 119 3 Ho visto che le chiese tradizionali erano cadute, e la freddezza e la morte regnavano al loro interno. Se seguissero la Parola di Dio diventerebbero umili. Ma si ergono al di sopra dell'opera del Signore. Per loro è troppo umiliante ripetere la stessa semplice storia della bontà di Dio quando si incontrano, e allora studiano per individuare qualcosa di nuovo e di importante, per esprimere parole che possano piacere agli uomini, e così lo Spirito di Dio li abbandona. PS 119 4 Se seguiremo l'umile percorso indicato dalla Bibbia, beneficeremo dello Spirito di Dio. Se cammineremo nella via della verità, dipendendo completamente da Dio, vivremo tutti in una piacevole armonia, e non si correrà il rischio di essere influenzati dagli angeli malvagi. Quando ci si eleva al di sopra dello Spirito di Dio, agendo con le proprie forze, gli angeli cessano di proteggerci e siamo abbandonati agli attacchi di Satana. PS 119 5 Alcuni doveri sono enunciati chiaramente nella Parola di Dio. Se li adempiamo resteremo umili, separati dal mondo, ed eviteremo di cadere nell'errore, come fanno le chiese tradizionali. La lavanda dei piedi e la partecipazione alla Cena del Signore dovrebbero essere praticate più frequentemente. Gesù ci ha dato l'esempio e ci ha invitati a imitarlo. Ho visto che il suo esempio deve essere seguito il più fedelmente possibile; nonostante ciò i fratelli e le sorelle non sempre hanno agito con saggezza, come sarebbe stato necessario per la lavanda dei piedi, e si è creata confusione. Introducendola in luoghi nuovi è necessario usare prudenza e saggezza, soprattutto dove l'esempio e gli insegnamenti del Signore su questo aspetto non sono stati presentati e dove sussistono alcuni pregiudizi. Molte persone oneste, influenzate da consiglieri di cui avevano fiducia, hanno molti pregiudizi nei confronti di questa semplice pratica, è quindi necessario introdurla nel momento e nel modo più corretti. PS 120 1 Non c'è nessun esempio, nella Parola, di fratelli che abbiano lavato i piedi alle sorelle, ma vi è l'esempio di sorelle che hanno lavato i piedi ai fratelli. Maria ha lavato i piedi di Gesù con le sue lacrime, e li ha asciugati con i suoi capelli. Cfr. anche 1 Timoteo 5:10. Ho visto che il Signore aveva suggerito alle sorelle di lavare i piedi ai fratelli, e questo era in armonia con l'ordine del Vangelo. Tutti dovrebbero agire con saggezza senza rendere la lavanda dei piedi una cerimonia imbarazzante. PS 120 2 Il saluto fraterno citato nel Vangelo di Gesù Cristo dall'apostolo Paolo deve essere considerato nella giusta luce. È un santo bacio. Dovrebbe essere considerato come un segno di amicizia cristiana nel momento della partenza e all'arrivo dopo una separazione di settimane o mesi. In 1 Tessalonicesi 5:26 Paolo dice: "Salutate tutti i fratelli con un santo bacio". Nello stesso capitolo dice: "Astenetevi da ogni specie di male". Non ci può essere nessuna apparenza di male quando il santo bacio è dato nel momento e nel luogo giusti. PS 120 3 Ho visto che Satana aveva alzato il suo braccio potente contro l'opera di Dio e per combatterlo era necessario mobilitare l'aiuto e la forza di tutti coloro che amano la causa della verità. Essi dovrebbero manifestare un grande interesse nel sostenere coloro che difendono la verità e con una vigilanza costante riescono a contrastare il nemico. Tutti devono restare saldi e uniti nell'opera di Dio. Le forze devono essere attivate perché ciò che deve essere fatto sia realizzato in fretta. PS 120 4 In seguito vidi un terzo angelo. L'angelo che mi guidava mi disse: "La sua opera è delicata. La sua missione è solenne. È un angelo che deve separare il grano dalla zizzania, e sigillare o legare il frumento per i granai del cielo. Ecco ciò che dovrebbe occupare la vostra mente e catalizzare tutta la vostra attenzione". ------------------------Capitolo 28 -- A coloro che non hanno esperienza PS 121 1 Mi fu mostrato che alcuni non si sono resi conto dell'importanza della verità o dei suoi effetti. Agiscono secondo l'impulso o l'eccitazione del momento, spesso seguono il loro istinto e non rispettano l'ordine previsto nella chiesa. PS 121 2 Qualcuno pensa che la religione consista soprattutto nel fare rumore. Altri, che hanno appena ricevuto la verità del messaggio del terzo angelo, sono pronti a riprendere e a insegnare a coloro che da anni vivono con coerenza questo messaggio, hanno beneficiato del suo influsso santificante e hanno sofferto per l'opera di Dio. Coloro che sono vittime dell'orgoglio ispirato dal nemico dovranno imparare che cosa significhi sperimentare l'influsso santificante della verità ed essere consapevoli di come erano prima "infelici, miserabili, poveri, ciechi e nudi". Quando la verità inizierà a purificarli, e a liberarli dalle scorie, come accadrà sicuramente quando la riceveranno con amore, coloro che beneficeranno di questo straordinario influsso non si sentiranno ricchi, arricchiti o che non hanno bisogno di nulla. PS 121 3 Coloro che hanno accettato la verità e pensano di conoscerla perfettamente mentre ne ignorano ancora i primi elementi, che si mettono in evidenza per prendere il posto degli insegnanti, e si permettono di riprendere coloro che da anni sono colonne della verità, dimostrano chiaramente di non aver capito nulla del messaggio della verità. Se avessero anche solo la minima idea della potenza santificante della verità essi porterebbero frutti di pace e giustizia e sarebbero umili e sottomessi al suo forte e dolce influsso. Capirebbero quali cambiamenti il messaggio della verità ha prodotto in loro e considererebbero gli altri più di loro stessi. PS 121 4 Ho visto che la chiesa del rimanente non era pronta per ciò che stava accadendo sulla terra. Un torpore, simile a una sorta di letargia, sembrava invadere le menti della maggior parte di coloro che professavano di credere di aver ricevuto l'ultimo messaggio. PS 121 5 L'angelo che mi accompagnava gridò con grande solennità: "Preparatevi! Preparatevi! Preparatevi! Perché la terribile collera del Signore si manifesterà ben presto, si riverserà senza misericordia, e voi non siete pronti. Strappatevi il cuore e non gli abiti. Una grande opera deve essere fatta dal rimanente dei figli di Dio. Molti, invece, si occupano di problemi di scarsa rilevanza". L'angelo aggiunse: "Legioni di angeli malvagi vi circondano e cercano di farvi precipitare nelle tenebre per potervi intrappolare e farvi cadere. Vi state sviando troppo facilmente dall'opera di preparazione e dalle verità più importanti per questi ultimi tempi. Vi soffermate su problemi di scarsa rilevanza e cercate di spiegare i particolari di piccole difficoltà per la soddisfazione di uno o dell'altro". PS 122 1 La conversazione si protrae per ore tra le parti interessate, e non solo perdono tempo, ma ne fanno perdere anche ai collaboratori di Dio che sono stati ad ascoltarli, senza che i cuori di entrambe le parti fossero sottomessi alla grazia. Se l'orgoglio e l'egoismo fossero accantonati, sarebbero sufficienti cinque minuti per risolvere la maggior parte delle difficoltà. Gli angeli soffrono e Dio è dispiaciuto dalle ore sprecate a giustificarsi. PS 122 2 Ho visto che Dio non si abbasserà ad ascoltare lunghe giustificazioni e non vuole che nemmeno i suoi collaboratori lo facciano e perdano così del tempo prezioso che potrebbe essere utilizzato a distogliere i trasgressori dalla strada sbagliata e strappare delle persone dal fuoco. PS 122 3 Ho visto che il popolo di Dio era su un terreno pericoloso, e alcuni avevano già perso quasi tutta la consapevolezza della brevità del tempo a disposizione e del valore degli individui. L'orgoglio si è insinuato tra gli osservatori del sabato, l'orgoglio nel culto dell'abbigliamento e dell'apparenza. L'angelo disse: "Gli osservatori del sabato dovranno rinunciare all'egoismo, all'orgoglio e al desiderio della lode". PS 122 4 La verità, la verità che salva, deve essere proclamata a coloro che ne sono affamati e vivono nelle tenebre. Mi fu mostrato che molti pregavano Dio perché li umiliasse, ma se Dio avesse risposto alle loro preghiere, lo avrebbe fatto tramite terribili atti di giustizia. Era loro dovere umiliarsi. PS 122 5 Vidi che coloro che avevano la tendenza a innalzarsi correvano il rischio di perdersi e se non avessero vinto questa propensione, l'autoe-saltazione li avrebbe condotti alla rovina. Quando qualcuno inizia a esaltarsi, e pensa di poter fare qualcosa da solo, lo Spirito di Dio si allontana, e fidandosi delle proprie forze egli sperimenterà la sconfitta. Ho visto che un solo figlio di Dio, se fosse giusto, potrebbe far muovere il braccio del Signore, mentre una grande folla, sulla cattiva strada, sarebbe così debole da non esercitare nessun influsso. PS 122 6 Il cuore di molti non è sottomesso e umile, essi pensano alle loro piccole sofferenze e difficoltà piuttosto che a coloro che si perdono. Se la gloria di Dio fosse il loro obiettivo, avrebbero sentimenti di com prensione e simpatia nei confronti di coloro che li circondano e si stanno perdendo; e se si rendessero conto dei rischi che corrono, prenderebbero in mano la situazione con forza e fede in Dio, sostenendo i suoi collaboratori affinché possano proclamare, con coraggio e con amore, il messaggio della verità e avvertire le persone dell'importanza di accettarlo prima che la dolce voce della misericordia cessi di farsi sentire. PS 123 1 L'angelo disse: "Coloro che professano il suo nome non sono pronti". Mi fu mostrato che le sette ultime piaghe stavano cadendo sugli empi rimasti senza rifugio; e coloro che avevano impedito loro di credere nella verità avrebbero ascoltato i rimproveri amari dei peccatori, e si sarebbero sentiti venir meno. PS 123 2 L'angelo disse: "Vi siete soffermati davanti a piccoli problemi, e quindi molti peccatori si sono perduti". Dio vuole agire in nostro favore in occasione dei nostri incontri e ha piacere di farlo. Ma Satana dichiara: "Io ostacolerò quest'opera". I suoi agenti dicono: "Amen". PS 123 3 Coloro che professano di credere nella verità si soffermano sulle banali difficoltà che Satana ha ingrandito ai loro occhi. Si perde del tempo che non può essere recuperato. I nemici della verità hanno visto la nostra debolezza, Dio ne ha sofferto, Cristo ne è stato ferito. Satana ha raggiunto il suo obiettivo, i suoi piani hanno avuto successo, ed egli trionfa. ------------------------Capitolo 29 -- L'abnegazione PS 124 1 Ho visto che i credenti corrono il rischio di esagerare nei preparativi in occasione di riunioni; perché alcuni sono troppo occupati a servire, altri dovrebbero, invece, controllare il loro appetito. PS 124 2 Alcuni rischiano di venire alle riunioni solo per "i pani e i pesci". Ho visto che tutti coloro che hanno ancora la cattiva abitudine di fare uso di tabacco dovrebbero abbandonarla, e utilizzare il proprio denaro per uno scopo migliore. PS 124 3 Coloro che fanno un sacrificio privandosi di qualche gratificazione, possono risparmiare il denaro che prima utilizzavano per soddisfare l'appetito e investirlo nel tesoro del Signore. Come il piccolo contributo della vedova, Dio noterà i doni di questo tipo. La somma può essere insignificante, ma se tutti facessero così il denaro non mancherebbe: se tutti risparmiassero nell'abbigliamento, privandosi di ciò che non è veramente necessario, e rinunciassero a cose inutili e dannose come il tè e il caffè, offrendo l'equivalente per l'opera di Dio, riceverebbero più benedizioni qui sulla terra e una ricompensa in cielo. PS 124 4 Molti pensano che siccome Dio ha messo a loro disposizione dei mezzi, possono vivere al di sopra delle loro possibilità, avere degli abiti costosi e cibo in abbondanza, e ritengono che non sia una virtù privarsi di qualcosa dal momento che non mancano di nulla. PS 124 5 Essi ignorano cosa significhi rinunciare a qualcosa. Se vivessero un po' più semplicemente, contribuendo allo sviluppo dell'opera di Dio, quando il Signore ricompenserà ogni uomo secondo le sue opere, si ricorderà di loro. ------------------------Capitolo 30 -- L'irriverenza PS 125 1 Ho visto che il santo nome di Dio deve essere pronunciato solo con rispetto e timore. Qualcuno quando prega utilizza con leggerezza le parole Dio Onnipotente, senza riflettere a ciò che dice, e ciò dispiace al Signore. PS 125 2 Queste persone non hanno una chiara consapevolezza di chi è il Signore o della verità, altrimenti non parlerebbero in modo così irriverente del grande e temibile Dio che presto li giudicherà nell'ultimo giorno. L'angelo disse: "Non le usate insieme perché temibile è il suo nome". Coloro che prendono coscienza della grandezza e della maestà di Dio utilizzeranno il suo nome con sacro timore. PS 125 3 Egli vive in una luce inaccessibile, nessun uomo può vederlo e vivere. Mi fu mostrato che se la chiesa vuole prosperare queste realtà devono essere comprese e modificate. ------------------------Capitolo 31 -- I falsi pastori PS 126 1 Ho visto che i falsi pastori erano ubriachi, ma non di vino; facevano fatica a stare in piedi ma non a causa di bevande forti. La verità di Dio per loro è suggellata, e non possono leggerla. PS 126 2 Quando viene chiesto loro che cos'è il sabato del settimo giorno, se si tratti o meno del vero giorno di riposo biblico, possono raccontare solo delle favole. Ho visto che questi profeti assomigliavano alle volpi del deserto. Non si sono avvicinati alle brecce; non hanno costruito un muro per permettere al popolo di Dio di restare saldo nella battaglia del giorno del Signore. PS 126 3 Quando alcuni si agitano e iniziano a chiedere a questi falsi pastori dove sia la verità, essi cercano il modo migliore e più semplice per raggiungere il loro obiettivo e tranquillizzare coloro che indagano, anche se questo può significare cambiare la propria posizione. La luce ha brillato su molti di questi pastori, ma non hanno voluto riconoscerla, e hanno cambiato più volte opinione per eludere la verità e allontanarsi da quelle conclusioni alle quali sarebbero dovuti giungere se fossero rimasti saldi nelle loro posizioni iniziali. PS 126 4 Il potere della verità mina alla base le loro posizioni, ma piuttosto che arrendersi all'evidenza adottano un'altra teoria della quale loro stessi non sono pienamente soddisfatti. PS 126 5 Vidi che molti di questi pastori avevano negato gli insegnamenti che Dio aveva dato in passato, avevano negato e rifiutato le verità gloriose che un tempo avevano difeso con impegno, e si erano affidati all'ipnosi e ad altri tipi di seduzioni. PS 126 6 Ho visto che si erano ubriacati a causa dei loro errori e guidavano il loro gregge verso la morte. Molti degli oppositori della verità di Dio tramano il male nella loro mente durante la notte, e di giorno realizzano i loro propositi malvagi per disprezzare la verità, per sostituirla con qualcosa di nuovo che possa interessare le persone e distoglierle dalla verità, così preziosa e importante. PS 126 7 Ho visto i pastori che stanno conducendo il loro gregge verso la morte; ben presto saranno fermati in questo loro terribile percorso. Le piaghe di Dio stanno arrivando ma non sarà sufficiente che questi pastori siano tormentati solo da una o due di queste piaghe. La mano di Dio in quel periodo sarà ancora stesa, mossa dalla sua collera e dalla sua giustizia, e non verrà ritirata fino a quando i suoi propositi non siano stati realizzati, e i pastori mercenari si siano gettati ai piedi dei giusti, avendo riconosciuto che il Signore li ha amati perché sono rimasti fedeli alla verità e hanno osservato i comandamenti di Dio, e fino a quando tutti gli empi non siano stati distrutti. PS 127 1 I diversi gruppi che professano di credere nell'avvento detengono tutti una piccola parte della verità, ma Dio ha affidato tutte le verità ai suoi figli che si stanno preparando per il giorno del Signore. Ha anche presentato loro delle verità che questi gruppi non conoscono e quindi non comprendono. Tutto ciò che per loro è suggellato il Signore lo ha rivelato a quelli che sono pronti a individuarlo e comprenderlo. Se Dio ha un nuovo messaggio da comunicare, permetterà che i suoi figli lo comprendano senza aver bisogno di chiedere spiegazioni a coloro che vivono nelle tenebre e nell'errore. PS 127 2 Mi è stato mostrato che chi crede di aver ricevuto l'ultimo messaggio di misericordia ha bisogno di separarsi da chi ogni giorno adotta nuovi errori. Ho visto che né giovani né anziani dovrebbero partecipare ai loro incontri, perché è sbagliato incoraggiarli mentre insegnano l'errore, un veleno mortale per lo spirito, o insegnano dottrine che sono comandamenti di uomini. PS 127 3 L'influsso di questi incontri non è positivo. Se Dio ci ha salvati dalle tenebre dell'errore dovremmo restare saldi nella libertà che ci ha offerto e gioire nella verità. Dio non è contento quando andiamo, senza esserne obbligati, ad ascoltare messaggi che esaltano l'errore, perché, a meno che non sia stato lui a inviarci a quegli incontri dove l'errore viene imposto attraverso la forza della volontà, egli non ci proteggerà. Gli angeli cessano di vegliare su noi e siamo lasciati in balia del nemico, nelle tenebre, indeboliti dalla potenza degli angeli malvagi. PS 127 4 Ho visto che non abbiamo tempo da perdere ascoltando delle favole. La nostra mente non deve essere distolta ma occupata dalla verità e a cercare la saggezza, affinché possiamo ottenere maggiori conoscenze in merito alla nostra posizione e con dolcezza esprimere le motivazioni della nostra speranza, secondo le Scritture. Se false dottrine ed errori pericolosi occupano la nostra mente, non riusciremo ad approfondire la verità che deve permettere di preparare la casa d'Israele a essere ferma nel giorno del Signore. ------------------------Capitolo 32 -- Il dono di Dio all'uomo PS 128 1 Mi è stato mostrato il grande amore e la bontà di Dio nel dare suo Figlio perché l'uomo potesse essere perdonato e vivere. PS 128 2 Ho visto Adamo ed Eva che avevano avuto il privilegio di ammirare la straordinaria bellezza del giardino dell'Eden e ai quali era stato permesso di mangiare il frutto di tutti gli alberi del giardino eccetto uno. Ma il serpente aveva tentato Eva, che a sua volta aveva tentato Adamo, ed entrambi avevano mangiato il frutto dell'albero proibito. Avevano disubbidito all'ordine di Dio ed erano diventati peccatori. PS 128 3 La notizia si diffuse subito in cielo e ogni arpa fu fatta tacere. Gli angeli furono profondamente rattristati e avevano paura che Adamo ed Eva potessero mangiare il frutto dell'albero della vita e diventassero peccatori immortali. Ma Dio disse che avrebbe scacciato i trasgressori dal giardino, e che un cherubino con una spada infuocata avrebbe fatto la guardia all'albero della vita in modo che l'uomo non potesse avvicinarvisi e mangiarne il frutto che dona l'immortalità. PS 128 4 Quando fu chiaro che l'uomo era perduto, la tristezza si diffuse in cielo: il mondo che Dio aveva creato si sarebbe popolato di esseri mortali, votati alla miseria, alla malattia e alla morte. Nessuno poteva sfuggire a questo destino. Tutta la famiglia di Adamo doveva morire. PS 128 5 Poi vidi l'amorevole Gesù. Sul suo viso si leggeva un'espressione di simpatia e di dispiacere: si avvicinò alla luce abbagliante che circondava il Padre. L'angelo che mi accompagnava disse: "Sta avendo una conversazione segreta con il Padre". L'ansia degli angeli sembrava essere intensa mentre Gesù discuteva con il Padre. Per tre volte fu avvolto dalla luce gloriosa del Padre e la terza volta che ritornò riuscimmo a vedere la sua persona. PS 128 6 Il suo volto era sereno, non manifestava nessun dubbio e turbamento, ed esprimeva una bontà che le parole non possono descrivere. A questo punto fece sapere agli angeli che c'era una soluzione per l'uomo perduto, che egli aveva implorato il Padre e ottenuto il permesso di offrire la propria vita come riscatto per l'umanità, di portare i loro peccati e accettare la sentenza di morte su di sé aprendo così una strada per la quale, tramite i meriti del suo sangue, potesse ottenere il perdono per le trasgressioni passate, e tramite l'ubbidienza ritornare nel giardino dal quale l'uomo e la donna erano stati allontanati. PS 129 1 In questo modo avrebbero avuto nuovamente accesso al frutto dell'albero della vita che era stato loro proibito. PS 129 2 Allora una gioia inesprimibile si diffuse in cielo e il coro degli angeli cantò un inno di lode e di adorazione. Fecero risuonare le loro arpe e intonarono una nota più alta di quelle che avevano suonato prima a motivo della grande misericordia e bontà di Dio che aveva permesso che il suo amato Figlio morisse per una razza di ribelli. Poi la lode e l'adorazione furono innalzate per celebrare l'abnegazione e il sacrificio di Gesù, che aveva accettato di lasciare il Padre, per una vita di sofferenza e angoscia, per una morte infamante e per offrire la sua vita agli altri. PS 129 3 L'angelo disse: "Pensate forse che il Padre abbia acconsentito di lasciare il suo amato Figlio senza difficoltà? No, no". In realtà è stato difficile anche per il Dio dei cieli decidere se lasciar morire gli uomini colpevoli oppure permettere che suo Figlio morisse per loro. Gli angeli erano così interessati alla salvezza dell'uomo che sarebbe stato possibile trovarne uno disposto a rinunciare alla sua gloria e a sacrificare la sua vita per l'uomo perduto. PS 129 4 "Ma" disse l'angelo che mi accompagnava "tutto questo non sarebbe servito a nulla". La trasgressione era così grande che la vita di un angelo non poteva pagare il debito. Solo la morte e l'intercessione del Figlio di Dio avrebbero pagato il debito e salvato l'uomo perduto da un dolore e da una miseria senza speranza. PS 129 5 Agli angeli fu assegnato il compito di scendere e risalire al cielo per offrire conforto e alleviare il Figlio di Dio nella sua vita di sofferenza. Essi si occupavano quindi di Gesù. Ma avevano anche il compito di vigilare e proteggere i beneficiari della grazia divina dall'influsso degli angeli malvagi e dalle tenebre di cui Satana li circondava. PS 129 6 Vidi che era impossibile per il Signore cambiare la sua legge per salvare i peccatori, e per questo fu costretto a fare la scelta sofferta di inviare il suo amato Figlio a morire per le trasgressioni dell'uomo. ------------------------Capitolo 33 -- Introduzione PS 132 1 Il dono di profezia si era manifestato durante il periodo della dispensazione ebraica. E se in seguito non si era evidenziato per alcuni secoli, a causa della corruzione del popolo di Dio, era riapparso verso la fine dell'epoca dell'antico patto, nel momento in cui si annunciava la venuta del Messia. PS 132 2 Zaccaria, il padre di Giovanni il battista, "fu pieno di Spirito Santo e profetizzò". Simeone, un uomo giusto e timorato di Dio che "aspettava la consolazione d'Israele" mosso dallo Spirito andò nel tempio e profetizzò di Gesù come di "una luce da illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele". Anna, una profetessa, "parlava del bambino a tutti quelli che aspettavano la redenzione di Gerusalemme". Non ci fu profeta più grande di Giovanni il battista, scelto da Dio, per presentare a Israele "l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo". PS 132 3 L'era cristiana iniziò con l'effusione dello Spirito e tra i credenti si manifestò una grande varietà di doni spirituali. Erano così numerosi che Paolo poteva dire alla chiesa di Corinto: "Ora a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per il bene comune", nel senso di ogni membro della chiesa e non ogni uomo nel mondo come molti hanno interpretato. PS 132 4 Dal tempo della grande apostasia, questi doni si sono manifestati raramente; ed è probabilmente questo il motivo per il quale molti cristiani ritengono che tali espressioni caratterizzassero solo la chiesa primitiva. Ma non sarà forse per gli errori e per l'incredulità della chiesa che i doni hanno cessato di esistere? E quando il popolo di Dio ritornerà alla vera fede e vivrà come i primi cristiani, e ciò si verificherà sicuramente con la proclamazione dei comandamenti di Dio e della fede di Gesù, la "pioggia dell'ultima stagione" non rinnoverà questi doni? Ragionando per analogia dovremmo aspettarcelo. Nonostante le tante apostasie della dispensazione ebraica, questo periodo è iniziato e si è concluso con particolari manifestazioni dello Spirito di Dio. È quindi irragionevole supporre che l'era cristiana, la cui luce paragonata a quella giudaica è come la luce del sole rispetto ai deboli raggi della luna, sia iniziata in gloria e finisca nell'oscurità. Se lo Spirito ha dovuto compiere un'opera speciale per preparare un popolo in vista del primo avvento di Cristo, quanto più questa azione sarà ne cessaria in occasione del secondo avvento, soprattutto perché gli ultimi tempi saranno particolarmente difficili e i falsi profeti avranno il potere di fare grandi segni e prodigi, arrivando a ingannare, se fosse possibile, anche gli eletti. PS 133 1 Nelle Scritture leggiamo: "E disse loro: "Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura. Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato. Questi sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel nome mio scacceranno i demoni; parleranno in lingue nuove; prenderanno in mano dei serpenti, anche se berranno qualche veleno, non ne avranno alcun male; imporranno le mani agli ammalati ed essi guariranno". Marco 16:15-18. PS 133 2 I doni non erano destinati solo agli apostoli, ma si estendevano a tutti i credenti. Chi li avrebbe ricevuti? Coloro che credono. Per quanto tempo? Non è stato fissato nessun limite; la promessa è collegata al compito della proclamazione del messaggio del Vangelo e ogni credente può beneficiarne. PS 133 3 Ma spesso si è obiettato che questo aiuto fosse stato promesso solo agli apostoli e a coloro che avrebbero creduto alla loro predicazione. Dopo aver adempiuto questo compito, cioè la diffusione del messaggio del Vangelo, questi doni si sarebbero esauriti con quella generazione. PS 133 4 Ma verifichiamo se la missione si sarebbe conclusa nell'ambito di quella generazione. In Matteo 28:19, 20 leggiamo: "Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che io vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente". PS 133 5 Che il compito della proclamazione del messaggio del Vangelo non si fosse esaurito all'epoca della chiesa primitiva è evidente nella promessa di Gesù: "Io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente". Non dice, sono con voi apostoli, ovunque, anche ai confini della terra; ma sono con voi sempre, sino alla fine del mondo, o delle età. Non si riferisce nemmeno alla fine della dispensazione ebraica, che era già terminata alla croce. PS 133 6 Bisogna quindi concludere che la proclamazione e la fede nel Vangelo saranno sempre accompagnate dalla stessa potenza spirituale. La missione degli apostoli appartiene all'era cristiana e l'abbraccia totalmente. Quindi se i doni non si manifestarono a causa dell'apostasia, rivivranno con il risveglio della fede primitiva. PS 134 1 In 1 Corinzi 12:28 leggiamo che Dio ha posto, collocato, fissato certi doni spirituali nella chiesa. In assenza di una qualsiasi prova biblica relativa al fatto che li abbia aboliti, dobbiamo concludere che sussistono. Dov'è dunque la prova che siano stati aboliti? Nello stesso capitolo in cui viene abolito il sabato ebraico e istituito il sabato cristiano, cioé quello scritto dall'uomo del peccato, mistero dell'iniquità. Ma alcuni critici, nel seguente brano, pretendono di trovare una prova biblica circa l'abolizione dei doni: "L'amore non verrà mai meno. Le profezie verranno abolite; le lingue cesseranno; e la conoscenza verrà abolita; poiché noi conosciamo in parte, e in parte profetizziamo; ma quando la perfezione sarà venuta, quello che è solo in parte, sarà abolito. Quando ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino; ma quando sono diventato uomo, ho smesso le cose da bambino. Poiché ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia; ora conosco in parte, ma allora conoscerò pienamente, come anche sono stato perfettamente conosciuto. Ora dunque queste tre cose durano: fede, speranza, amore; ma la più grande di esse è l'amore". 1 Corinzi 13:8-13. PS 134 2 Questo testo in effetti predice la cessazione dei doni spirituali, ma anche della fede e della speranza. E quando? Aspettiamo ancora il tempo in cui "la speranza diventerà felice realizzazione, la fede visione reale e la preghiera lode". PS 134 3 Tutto questo cesserà quando verrà instaurato ciò che è perfetto, allora non vedremo più in modo oscuro attraverso uno specchio, ma "faccia a faccia". Il giorno in cui tutto sarà perfetto, in cui i giusti saranno resi perfetti e vedranno così come sono visti, deve ancora venire. È vero che l'uomo del peccato, quando è diventato adulto, si è sbarazzato delle "cose da bambini" come le profezie, le lingue, la conoscenza, la fede, la speranza e l'amore dei primi cristiani. Ma non c'è niente nel testo che indichi che Dio abbia pensato di privare la chiesa dei suoi doni prima della realizzazione della fede e della speranza, prima che l'incomparabile gloria dell'immortalità offuschi anche le manifestazioni più brillanti della potenza spirituale e della conoscenza mai espresse nello stato mortale. PS 134 4 L'obiezione, avanzata da alcuni, fondata su 2 Timoteo 3:16 non merita particolare attenzione. Se Paolo, dicendo che le Scritture rendono perfetto l'uomo di Dio, adatto a ogni buona opera, intendeva dire che non poteva essere scritto più nulla sotto ispirazione, perché, in quello stesso momento, aggiungeva qualcosa alle Scritture? Perché non ha smesso dopo aver scritto quella frase? E perché Giovanni, trent'anni dopo, scrisse il libro dell'Apocalisse? Questo libro contiene un altro testo usato come prova dell'abolizione dei doni spirituali. "Io lo dichiaro a chiunque ode le parole della profezia di questo libro: se qualcuno vi aggiunge qualcosa, Dio aggiungerà ai suoi mali i flagelli descritti in questo libro; se qualcuno toglie qualcosa dalle parole del libro di questa profezia, Dio gli toglierà la sua parte dell'albero della vita e della santa Città che sono descritte in questo libro". Apocalisse 22:18, 19. PS 135 1 Sulla base di questo testo si sostiene che "Dio, dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai padri per mezzo dei profeti" (Ebrei 1:1), all'inizio dell'era evangelica attraverso Gesù e i suoi apostoli, ha solennemente promesso di non comunicare nient'altro all'uomo in quello stesso modo. Quindi dopo questa data tutte le profezie sarebbero false. E si pensa che questo passo dell'Apocalisse chiuda i canoni dell'ispirazione. Se così fosse, ci si chiede perché Giovanni dopo il suo ritorno da Patmos a Efeso scriva il suo vangelo. Infatti in questo modo aggiungeva qualcosa alle parole della profezia scritta nell'isola di Patmos. PS 135 2 È evidente che questo testo, che vieta di aggiungere o togliere qualcosa, non si riferisce alla Bibbia nella sua totalità, ma solo all'Apocalisse, così come l'aveva scritta l'apostolo. Tuttavia, nessuno ha il diritto di aggiungere o togliere qualcosa da un qualsiasi libro scritto per ispirazione di Dio. Giovanni, scrivendo il libro dell'Apocalisse, ha forse aggiunto qualcosa al libro delle profezie di Daniele? Assolutamente no. Un profeta non ha il diritto di alterare la parola di Dio; le visioni di Giovanni avvalorano quelle di Daniele e chiariscono ulteriormente i temi da lui introdotti. Si può quindi concludere che il Signore non si impone il silenzio, ma ha sempre la libertà di parlare. Che il linguaggio del mio cuore sia quindi sempre questo: "Parla Signore, attraverso chiunque tu voglia farlo, il tuo servo ascolta". PS 135 3 Non è quindi possibile dimostrare con le Scritture l'abolizione dei doni spirituali. E poiché le porte dell'Ades non hanno prevalso contro la chiesa, e Dio ha ancora un popolo sulla terra, possiamo aspettarci lo sviluppo di questi doni, in relazione al messaggio del terzo angelo, un messaggio che riporterà la chiesa alla realtà apostolica e offrirà al mondo la luce e non le tenebre. PS 135 4 Ma siamo stati avvertiti che negli ultimi tempi si sarebbero presentati dei falsi profeti, e attraverso la Bibbia sarebbe stato possibile verificare il valore dei loro insegnamenti e distinguere ciò che è vero da ciò che è falso. Il metro di misura è la legge di Dio che deve essere applicata sia per valutare le profezie sia il carattere morale dei profeti. PS 136 1 Se negli ultimi tempi non dovevano esserci veri profeti, sarebbe stato molto più facile affermarlo ed escludere così ogni possibilità di inganno, piuttosto che lasciarci una prova per valutarli, come se dovessero sussistere sia quelli veri sia quelli falsi. PS 136 2 In Isaia 8:20 c'è una delle dichiarazioni più importanti in proposito, e la legge è considerata come un metro di misura: "Alla legge! Alla testimonianza! Se il popolo non parla così non vi sarà per lui nessuna aurora!". Perché dire: "Se non parla" se non sono state previste manifestazioni spirituali o veri profeti in questo periodo? Gesù dice: "Guardatevi dai falsi profeti... Li riconoscerete dai loro frutti". Matteo 7:15, 16. PS 136 3 Queste parole fanno parte del Sermone sul monte e tutti possono costatare che questo discorso di Gesù ha un'applicazione generale per la chiesa nel corso delle epoche successive. I falsi profeti si riconosceranno dai loro frutti, in altre parole, dalla loro moralità. L'unico modo attraverso il quale si possa capire se i loro frutti sono buoni o cattivi è applicare i parametri della legge di Dio. È così che siamo condotti alla legge e alla testimonianza. I veri profeti non solo parleranno secondo questa Parola, ma vivranno in accordo con i suoi principi. Non si può condannare una persona che parla e vive in questo modo. PS 136 4 È sempre stata una caratteristica dei falsi profeti avere visioni di pace; parlano di "pace e sicurezza" quando una distruzione improvvisa si abbatte su di loro. I veri profeti, invece, rimproverano con coraggio il peccato e annunciano le future manifestazioni del giudizio. PS 136 5 Le profezie che non sono in armonia con le chiare e positive affermazioni della Parola devono essere rifiutate. Infatti il nostro Salvatore fece sapere ai suoi discepoli in che modo sarebbe ritornato. Quando Gesù ascese al cielo davanti ai suoi discepoli, gli angeli dichiararono esplicitamente che sarebbe tornato così come lo avevano visto salire in cielo. Gesù, in merito all'opera dei falsi profeti negli ultimi tempi, disse: "Se dunque vi dicono: "Eccolo, è nel deserto", non v'andate; "Eccolo, è nelle stanze interne", non lo credete". Cfr. Matteo 24:25. Ogni vero profeta, a questo proposito, deve riconoscere che il suo ritorno dal cielo sarà visibile. Gesù non ha detto: "Rifiutate tutte le profezie in quel tempo, perché non ci saranno più veri profeti". PS 136 6 In Efesini 4:11-13 si legge: "E lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi in vista dell'opera del ministero e dell'edificazione del corpo di Cristo, fino a che tutti giungiamo all'unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini fatti, all'altezza della statura perfetta di Cristo". PS 137 1 In un versetto precedente a questo testo leggiamo che quando Cristo ascese al cielo offrì dei doni agli uomini. Tra questi doni vengono elencati gli apostoli, i profeti, gli evangelisti, i pastori e gli insegnanti, dati per il perfezionamento dei santi nell'unità e nella conoscenza. Alcuni, che attualmente sono pastori e insegnanti, sostengono che questi doni abbiano adempiuto la loro funzione duemila anni fa, e quindi non hanno più ragione di esistere. Perché allora conservano ancora i loro titoli di pastore e insegnante? Se il ruolo del profeta è, secondo questo testo, limitato alla chiesa primitiva dovrebbe esserlo anche quello dell'evangelista e di tutti gli altri, perché non viene fatta nessuna distinzione. PS 137 2 Soffermiamoci un momento su questo punto. Tutti questi doni sono stati dati per il perfezionamento dei santi nell'unità, nella conoscenza e nello spirito. È grazie al loro influsso che la chiesa primitiva ha goduto, per un certo periodo di tempo, di quella unità: "La moltitudine di quelli che avevano creduto era d'un sol cuore e di un'anima sola". E come conseguenza naturale di questo stato di unità "gli apostoli, con grande potenza, rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù; e grande era la stima per tutti loro". Atti 4:32, 33. PS 137 3 Come vorremmo sperimentare tutto questo anche oggi! Ma l'apostasia con il suo influsso nefasto ha rovinato la bellezza della chiesa, e l'ha rivestita di sacco. Ne sono scaturiti divisioni e disordine. Mai come oggi c'è stata una così grande diversità di convinzioni nel cristianesimo. Se i doni erano necessari per conservare l'unità nella chiesa primitiva, quanto più lo sono oggi per riportarne l'unità! Inoltre, è evidente dalle profezie che l'obiettivo di Dio era restaurare l'unità della chiesa negli ultimi tempi. Siamo certi che le sentinelle saranno sveglie quando il Signore visiterà nuovamente Sion. PS 137 4 Nel tempo della fine, ci viene detto, i savi capiranno. Quando tutto ciò si adempirà vi sarà unità della fede fra tutti quelli che Dio ritiene savi, perché coloro che hanno una corretta comprensione della realtà, capiranno necessariamente allo stesso modo. Che cosa produrrà questa unità se non i doni che sono stati dati per questo preciso obiettivo? PS 137 5 Da queste considerazioni si deduce che lo stato perfetto della chiesa è proiettato nel futuro, e quindi questi doni non hanno ancora realizzato la loro opera. La lettera agli Efesini fu scritta nel 64 d.C., circa due anni prima che Paolo scrivesse a Timoteo: "...Sto per essere offerto in libazione, e il tempo della mia partenza è giunto. 2 Timoteo 4:6. PS 137 6 I semi dell'apostasia stavano germogliando nella chiesa, infatti Paolo aveva detto dieci anni prima, nella seconda lettera ai Tessaloni-cesi: "Il mistero dell'empietà è già in atto". 2 Tessalonicesi 2:7. Dei lupi rapaci si sarebbero ben presto introdotti nell'ovile senza risparmiare il gregge. La chiesa non stava crescendo e avanzando verso quella perfezione dell'unità contemplata nel testo, ma stava per essere distrutta dai favoritismi e distratta dalle divisioni. L'apostolo lo sapeva e guardava oltre la grande apostasia, al periodo del raduno del rimanente del popolo di Dio, quando disse: "Fino a che tutti giungiamo all'unità della fede..." Efesini 4:13. Perciò i doni che erano stati dati alla chiesa non avevano prodotto i loro frutti. PS 138 1 "Non spegnete lo Spirito. Non disprezzate le profezie; ma esaminate ogni cosa e ritenete il bene". 1 Tessalonicesi 5:19-21. In questa epistola l'apostolo introduce il tema del ritorno del Signore. Poi descrive lo stato del mondo incredulo di quell'epoca che annuncia "pace e sicurezza" mentre il giorno del Signore sta per abbattersi su di loro e la distruzione improvvisa viene come un ladro nella notte. Poi, in vista di questi eventi, esorta la chiesa a vegliare ed essere sobria. Tra le raccomandazioni che seguono vi sono le parole già citate: "Non spegnete lo Spirito...". PS 138 2 Alcuni possono pensare che questi tre versetti siano, per il loro significato, completamente scollegati l'uno dall'altro; ma in realtà hanno una connessione naturale nell'ordine in cui sono. La persona che contrasta PS 138 3 10 Spirito odierà le profezie, che rappresentano il vero frutto dello Spirito. "Dopo questo, avverrà che io spanderò il mio Spirito su ogni persona; i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno." Gioele 2:28. PS 138 4 L'espressione "esaminate ogni cosa" è limitata al tema del discorso, le profezie; e dobbiamo mettere alla prova gli spiriti con i mezzi che Dio ci ha offerto nella sua Parola. Oggi sono tanti gli inganni spirituali e le false profezie, e senza dubbio questo testo ha una particolare applicazione per noi. Ma attenzione, l'apostolo non dice "rifiutate tutte le cose"; ma "esaminate ogni cosa e ritenete il bene". PS 138 5 In Gioele 2:28-32 leggiamo: "Dopo questo, avverrà che io spargerò PS 138 6 11 mio Spirito su ogni persona; i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri vecchi faranno dei sogni, i vostri giovani avranno delle visioni. Anche sui servi e sulle serve, spargerò in quei giorni il mio Spirito. Farò prodigi nei cieli e sulla terra: sangue, fuoco e colonne di fumo. Il sole sarà cambiato in tenebre, e la luna in sangue, prima che venga il grande e terribile giorno del Signore. Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato; poiché sul monte Sion e a Gerusalemme vi sarà salvezza, come ha detto il Signore, così pure fra i superstiti che il Signore chiamerà". PS 138 7 Questa profezia di Gioele, che parla dell'effusione dello Spirito Santo negli ultimi tempi, non si è adempiuta definitivamente all'inizio della dispensazione evangelica. I prodigi nel cielo e sulla terra, di cui parla questo testo, evidentemente rappresentano gli eventi precursori del "grande e terribile giorno del Signore". PS 139 1 Nonostante molti di questi segni si siano già realizzati, quel giorno terribile fa ancora parte del futuro. È vero che potremmo definire la dispensazione evangelica come "gli ultimi giorni", ma dire che gli ultimi tempi sono rappresentati dai circa 1.900 anni trascorsi è assurdo. Essi giungono fino al giorno del Signore e alla liberazione del rimanente del popolo di Dio: "...Poiché sul monte Sion e a Gerusalemme vi sarà salvezza, come ha detto il Signore, e così pure fra i superstiti che il Signore chiamerà". Gioele 2:32. PS 139 2 Questo rimanente, che sussisterà tra i segni e i miracoli che accompagneranno il grande e terribile giorno del Signore, è la progenie della donna di cui si parla in Apocalisse 12:17, l'ultima generazione della chiesa sulla terra. "Allora il dragone si infuriò contro la donna e andò a far guerra a quelli che restano della discendenza di lei che osservano i comandamenti di Dio e custodiscono la testimonianza di Gesù". PS 139 3 Il rimanente della chiesa della dispensazione evangelica avrà i doni. Gli verrà dichiarata guerra perché osserva i comandamenti di Dio e ha la testimonianza di Gesù Cristo. Cfr. Apocalisse 12:17. In Apocalisse 19:10, la testimonianza di Gesù è definita come lo spirito della profezia. L'angelo dice: "Io sono un servo come te e come i tuoi fratelli che custodiscono la testimonianza di Gesù". In Apocalisse 22:9 ripete lo stesso concetto in questo modo: "Io sono un servo come te e come i tuoi fratelli, i profeti, e come quelli che custodiscono le parole di questo libro". Dal confronto vediamo la forza dell'espressione "la testimonianza di Gesù è lo spirito della profezia". Ma la testimonianza di Gesù include tutti i doni di quello stesso Spirito. Paolo dice: "Io ringrazio sempre il mio Dio per voi, per la grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù, perché in lui siete stati arricchiti di ogni cosa, di ogni dono di parola e di ogni conoscenza, essendo stata confermata tra di voi la testimonianza di Cristo; in modo che non mancate di alcun dono, mentre aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo". 1 Corinzi 1:4-7. PS 139 4 La testimonianza di Cristo venne confermata nella chiesa di Corinto, e quale fu il risultato? Non mancarono di nessun dono. Abbiamo quindi motivo di pensare che quando il rimanente sarà pienamente confermato nella testimonianza di Gesù, non riceverà nessun dono in attesa del ritorno del nostro Signore Gesù Cristo? Roswell F. Cottrell. ------------------------Capitolo 34 -- La caduta di Satana PS 140 1 Satana, un tempo, era un angelo onorato in cielo e secondo solo a Cristo. Il suo volto, come quelli degli altri angeli, aveva un'espressione dolce e manifestava gioia. La sua fronte alta e ampia era segno di grande intelligenza. La sua bellezza era perfetta; il suo portamento nobile e maestoso. Ma quando Dio disse a suo Figlio: "Facciamo l'uomo a nostra immagine", diventò geloso di Gesù. Avrebbe desiderato essere consultato in merito alla creazione dell'uomo, e poiché questo non successe, cominciò a nutrire invidia, gelosia e odio. Desiderava ricevere gli onori più elevati del cielo, simili a quelli tributati a Dio. PS 140 2 Fino a quel momento in cielo tutto era in ordine, in armonia e in perfetta sottomissione al volere di Dio. Ribellarsi contro questo ordine e contro la volontà divina rappresentava il peccato più grave. In cielo aleggiava una forte tensione. Gli angeli erano divisi in gruppi e ognuno aveva un responsabile che lo guidava. PS 140 3 Satana, ambizioso e non disposto a sottomettersi all'autorità di Gesù, suscitava il dubbio nei confronti del governo di Dio. Alcuni degli angeli simpatizzarono con lui e aderirono alla sua ribellione, mentre altri difesero con forza l'onore e la saggezza di Dio nell'aver accordato autorità a suo Figlio. PS 140 4 Scoppiò quindi un conflitto fra gli angeli. Satana e i suoi sostenitori volevano riformare il governo di Dio; cercavano di sondare la sua profonda saggezza e comprendere i suoi obiettivi nell'aver innalzato Gesù e avergli conferito poteri illimitati e dominio. Si ribellarono contro l'autorità del Figlio. Tutti gli esseri del cielo furono invitati a presentarsi davanti al Padre per essere giudicati. Venne deciso che Satana sarebbe stato espulso dal cielo con tutti gli angeli che si erano uniti a lui nella ribellione. PS 140 5 Allora ci fu una guerra in cielo, una battaglia tra gli angeli. Satana sperava di sconfiggere il Figlio di Dio e coloro che gli erano rimasti fedeli. Ma gli angeli buoni prevalsero e Satana con i suoi seguaci furono esclusi dal cielo. PS 140 6 Quando Satana venne cacciato dal cielo, insieme agli angeli che si erano alleati con lui, si rese conto di aver perso per sempre la sua purezza e la sua gloria, se ne rammaricò e desiderò ritornare in cielo. Era disposto a riprendere il suo posto, o qualsiasi altra posizione gli fosse stata assegnata. Ma non era possibile; il cielo non doveva essere messo in pericolo. Se fosse rientrato tutto il cielo si sarebbe contaminato, perché il peccato era iniziato con lui, ed egli portava dentro di sé i germi della ribellione. Satana e i suoi seguaci piansero e implorarono per ritrovare il favore di Dio. Ma il loro peccato -- odio, invidia e gelosia -- era così grave che Dio non poteva cancellarlo. Doveva sussistere per ricevere la punizione finale. PS 141 1 Quando Satana si rese conto che non aveva più alcuna possibilità di riconquistare il favore divino, la sua malizia e il suo odio cominciarono a manifestarsi. Si consultò con i suoi angeli per elaborare nuovi piani per contrastare l'autorità di Dio. PS 141 2 Mentre Adamo ed Eva vivevano nel bellissimo giardino dell'Eden, Satana stava ideando un progetto per distruggerli. Questa coppia non avrebbe mai perso la propria felicità se avesse ascoltato Dio. Satana non avrebbe potuto esercitare il suo potere su di loro se prima non avessero essi stessi disubbidito a Dio, e quindi perso il suo favore. Doveva quindi escogitare un piano per indurre Adamo ed Eva a disubbidire, sperimentare la disapprovazione divina e porsi così sotto l'influsso diretto di Satana e dei suoi angeli. PS 141 3 Fu quindi deciso che Satana assumesse un'altra forma, e fingesse di interessarsi all'uomo. Doveva fare delle insinuazioni contro la veridicità delle dichiarazioni divine e far nascere il dubbio sul significato di ciò che Dio aveva detto; in seguito avrebbe suscitato in loro la curiosità, portandoli a indagare sugli insondabili piani di Dio -- proprio lo stesso peccato di cui Satana si era reso colpevole -- e a ragionare sul motivo delle sue restrizioni circa l'albero della conoscenza. ------------------------Capitolo 35 -- La caduta dell'uomo PS 142 1 Gli angeli visitavano spesso il giardino, fornivano indicazioni ad Adamo ed Eva sui compiti che dovevano svolgere e parlavano anche della ribellione e della caduta di Satana. Gli angeli li avevano messi in guardia nei confronti di Satana consigliandoli di non allontanarsi l'uno dall'altra mentre compievano il loro lavoro perché avrebbero potuto incontrare il nemico. PS 142 2 Si raccomandavano che seguissero con attenzione le indicazioni di Dio perché solo nella perfetta ubbidienza sarebbero stati al sicuro. PS 142 3 Satana iniziò la sua opera di seduzione nei confronti di Eva. Il primo errore che la donna commise fu quello di allontanarsi da suo marito, poi di avvicinarsi all'albero proibito, di ascoltare la voce del tentatore e infine di arrivare a dubitare di quello che Dio aveva detto: "Il giorno in cui ne mangerete certamente morirete". Forse arrivò a pensare che il Signore non volesse dire quello che lei aveva capito, e si avventurò stendendo la mano, prendendo il frutto e mangiandolo. Era piacevole alla vista e al gusto. Provò diffidenza nei confronti di Dio perché aveva proibito qualcosa che apparentemente era per il loro bene, e offrì il frutto a suo marito tentandolo. Raccontò ad Adamo tutto ciò che il serpente le aveva detto, ed espresse il suo stupore per averlo sentito parlare. PS 142 4 Vidi un'espressione di tristezza sul volto di Adamo. Sembrava sorpreso e impaurito. Stava vivendo una profonda lotta interiore. Era sicuro che si trattasse del nemico dal quale erano stati messi in guardia, e che sua moglie sarebbe morta. Si sarebbero dovuti separare. Ma il suo amore per Eva era così forte che in un momento di profondo scoraggiamento decise di condividere il suo destino. Prese il frutto e lo mangiò subito. PS 142 5 Allora Satana esultò. Si era ribellato, aveva trovato dei simpatizzanti che lo avevano assecondato nella sua rivolta e che ora lo rispettavano. Era caduto e aveva fatto in modo che altri cadessero con lui. E ora era riuscito a tentare la donna affinché perdesse la fiducia in Dio, dubitasse della sua saggezza e arrivasse al punto di voler cogliere il senso degli insondabili piani divini. Satana sapeva che la donna non sarebbe caduta da sola; Adamo, per amore di Eva, avrebbe disubbidito all'ordine di Dio e si sarebbe lasciato coinvolgere nella sua scelta. PS 143 1 La notizia della caduta dell'uomo si diffuse subito in cielo. Le arpe smisero di suonare. Gli angeli si tolsero le corone per manifestare la loro tristezza. Tutto il cielo era in tensione. Venne deciso di riunire un consiglio per decidere cosa fare per la coppia colpevole. Gli angeli temevano che l'uomo cogliesse e mangiasse altri frutti dell'albero della vita, diventando così un peccatore immortale. Ma Dio disse che i trasgressori sarebbero stati cacciati dal giardino. Furono inviati immediatamente degli angeli per impedire l'accesso all'albero della vita. PS 143 2 Era nel piano di Satana che Adamo ed Eva disubbidissero a Dio, finissero per incorrere nella sua disapprovazione e mangiassero il frutto dell'albero della vita per vivere per sempre nella disubbidienza e nel peccato, e così il peccato si sarebbe perpetuato per l'eternità. PS 143 3 Ma degli angeli furono inviati da Dio per allontanarli dal giardino e impedire loro di raggiungere l'albero della vita. Ognuno di questi angeli potenti aveva nella mano destra qualcosa che sembrava una spada scintillante. PS 143 4 Allora Satana trionfò. Era riuscito a ottenere che altri soffrissero per la sua caduta. Era stato cacciato dal cielo, e loro dal paradiso. ------------------------Capitolo 36 -- Il piano della salvezza PS 144 1 Tutti in cielo provarono un profondo dolore quando vennero a sapere che l'uomo era perduto, che il mondo creato da Dio sarebbe stato popolato di esseri condannati alla miseria, alla malattia, alla morte e che non c'era via d'uscita per il peccatore. PS 144 2 Tutta la famiglia di Adamo sarebbe morta. Sul volto di Gesù notai un'espressione di rammarico e di dolore. Lo vidi avvicinarsi alla luce abbagliante che circondava il Padre. L'angelo che mi accompagnava disse: "Ha un incontro segreto con il Padre". Sembrava che la tensione degli angeli aumentasse mentre Gesù parlava con il Padre. Per tre volte fu avvolto dalla luce gloriosa che circondava il Signore, e la terza volta quando ritornò si riuscì a vedere la sua persona. Il suo volto era sereno, senza espressioni di perplessità e dubbi e risplendeva di benevolenza e bellezza tali che non c'erano parole adeguate per descriverlo. A quel punto fece sapere agli angeli che c'era una via d'uscita per l'uomo perduto. Disse loro che aveva implorato il Padre offrendo la sua vita come riscatto, accettando di morire perché l'uomo potesse sperimentare il perdono. PS 144 3 Grazie ai meriti del suo sangue e all'ubbidienza alla legge divina, avrebbe ritrovato il favore di Dio, avrebbe avuto nuovamente accesso al giardino e avrebbe potuto mangiare il frutto dell'albero della vita. PS 144 4 Inizialmente gli angeli non riuscirono a rallegrarsi; il loro Capo non aveva nascosto nulla e aveva comunicato loro il piano della salvezza. Gesù aveva detto che si sarebbe interposto tra l'ira di Dio e la colpevolezza dell'uomo, che avrebbe sopportato la malvagità e la derisione, e solo alcuni lo avrebbero accettato come Figlio di Dio. Quasi tutti lo avrebbero odiato e rifiutato. PS 144 5 Avrebbe rinunciato alla sua gloria, si sarebbe incarnato come un uomo, si sarebbe umiliato come un uomo, sarebbe stato tentato come un uomo per poter aiutare tutti coloro che a loro volta sarebbero stati tentati; e infine, dopo aver adempiuto la sua missione, si sarebbe ritrovato nelle mani degli uomini e avrebbe sperimentato quasi tutte le crudeltà e le sofferenze che Satana e i suoi angeli avrebbero ispirato ai malvagi di infliggergli. PS 144 6 Sarebbe morto della condanna più crudele, appeso tra il cielo e la terra come un peccatore colpevole; avrebbe sofferto per ore di una terribile agonia, tanto che gli angeli stessi si sarebbero coperti il volto perché nemmeno loro sarebbero riusciti a guardare quella scena. Non avrebbe dovuto affrontare solo un'agonia fisica, ma anche un'agonia mentale, molto peggiore di qualsiasi sofferenza del corpo. Avrebbe dovuto sopportare il peso dei peccati di tutto il mondo. Disse loro che sarebbe morto e risuscitato il terzo giorno, e poi sarebbe ritornato in cielo per intercedere presso il Padre per l'uomo colpevole. PS 145 1 Gli angeli si inchinarono davanti a lui e offrirono la propria vita. Gesù disse loro che tramite la sua morte avrebbe salvato dei peccatori il cui debito non poteva essere pagato con la vita di un angelo. Il Padre poteva accettare solo la sua vita come riscatto per l'uomo. PS 145 2 Gesù disse che anche loro avevano un compito: quando avrebbe assunto la natura dell'uomo caduto, e la sua forza non sarebbe stata uguale nemmeno a quella di un angelo, avrebbero dovuto assisterlo in varie occasioni. Sarebbero stati testimoni della sua umiliazione e del suo dolore. Avrebbero visto le sue sofferenze e l'odio degli uomini nei suoi confronti, sperimentando un profondo dolore. Motivati dal loro amore avrebbero desiderato salvarlo e liberarlo dai suoi assassini, ma non avrebbero dovuto interferire in nessun caso. Avrebbero avuto, però, una parte attiva alla sua risurrezione. Il piano della salvezza era stato deciso e suo Padre lo aveva accettato. PS 145 3 Nonostante la loro tristezza, Gesù incoraggiò e consolò gli angeli, informandoli che tutti i redenti un giorno sarebbero vissuti con lui; tramite la sua morte ne avrebbe riscattati molti, distruggendo colui che aveva il potere sulla morte. Il Padre gli avrebbe ridato la sua potenza e avrebbe regnato per sempre su tutti i regni che si estendono sotto i cieli. Satana e i peccatori sarebbero stati distrutti e non avrebbero mai più turbato né il cielo né la nuova terra purificata. PS 145 4 Gesù invitò gli angeli ad adeguarsi, ad adottare il piano della salvezza che il Padre aveva accettato e a gioire, perché attraverso la sua morte l'uomo caduto sarebbe stato innalzato per ottenere nuovamente il favore divino e accedere al cielo. PS 145 5 Allora una gioia inesprimibile li pervase e intonarono un inno di lode e di adorazione. Suonavano le arpe e cantavano a una nota più alta per celebrare la grande misericordia e la bontà di Dio nel permettere che il suo amato Figlio morisse per una razza di ribelli. PS 145 6 Lode e adorazione furono espresse per l'abnegazione e il sacrificio di Gesù che aveva deciso di lasciare il Padre scegliendo una vita di sofferenza e di angoscia, accettando una morte indegna per dare la vita ad altri. PS 146 1 L'angelo disse: "Pensate forse che il Padre abbia accettato di donare il suo amato Figlio senza difficoltà? No. È stato difficile anche per il Dio del cielo scegliere fra lasciar morire l'uomo o permettere che il suo amato Figlio morisse per lui". Gli angeli avevano così a cuore la salvezza dell'uomo che sarebbe stato possibile trovarne alcuni disposti a rinunciare alla gloria e offrire la propria vita per l'uomo perduto. "Ma" disse l'angelo che mi guidava "tutto ciò non sarebbe servito a nulla. La trasgressione era così grave che la vita di un angelo non sarebbe stata sufficiente per riscattare il debito. Solo la morte e l'intercessione del Figlio di Dio avrebbero pagato il debito e salvato l'uomo perduto dal male e dalla miseria senza speranza". PS 146 2 Il compito degli angeli sarebbe stato quello di salire e scendere dal cielo per sostenere il Figlio di Dio e offrire quella consolazione che avrebbe alleviato le sue sofferenze. Inoltre avrebbero dovuto proteggere i destinatari della grazia dall'influsso degli angeli malvagi e dissipare le tenebre con cui Satana si sforzava costantemente di avvolgerli. Vidi che Dio non poteva alterare né cambiare la sua legge per salvare l'uomo perduto e per questo aveva permesso, con grande sofferenza, che il suo amato Figlio morisse per le trasgressioni dell'uomo. PS 146 3 Satana si rallegrò ancora una volta con i suoi angeli: grazie alla caduta dell'uomo aveva costretto il Figlio di Dio ad abbondare la sua posizione. Disse ai suoi angeli che se Gesù avesse preso la natura dell'uomo decaduto, sarebbe stato facile per lui avere il sopravvento, ostacolando così il piano della salvezza. PS 146 4 Mi fu mostrato che Satana un tempo era un angelo di rango elevato e viveva felice in cielo. Poi vidi qual era la situazione attuale: aveva ancora un'apparenza regale, i suoi tratti erano nobili nonostante fosse un angelo decaduto. Ma l'espressione del volto era carica di tensione, di preoccupazione, di infelicità, di malizia, di odio, d'inganno, di cattiveria e di ogni manifestazione della malvagità. Notai in particolare che la sua fronte, un tempo così nobile, era diventata sfuggente. Il suo continuo contatto con il male aveva degradato tutte le sue qualità, e si erano sviluppati i tratti più negativi. I suoi occhi erano astuti, furbi e penetranti. La sua figura era imponente, ma i muscoli del viso erano privi di tono e la pelle delle mani cadente. Quando lo vidi aveva il mento appoggiato alla mano sinistra, e sembrava molto pensieroso. Sul suo viso c'era un sorriso che mi fece tremare perché esprimeva malizia e furbizia satanica. Questo è il suo sorriso quando sta per accanirsi sulla sua vittima. E quando poi è caduta nella sua trappola, il sorriso diventa orribile. ------------------------Capitolo 37 -- La prima venuta di Cristo PS 147 1 Mi ritrovai nell'epoca in cui Gesù doveva assumere la natura umana, umiliarsi come un uomo e affrontare le tentazioni di Satana. PS 147 2 Alla sua nascita non sperimentò agi e onori: nacque in una stalla e la sua culla fu la mangiatoia; tuttavia, la sua nascita fu onorata più di quella di qualunque altro bambino. Gli angeli del cielo informarono i pastori dell'avvento di Gesù, e la luce e la gloria di Dio accompagnarono la loro testimonianza. Gli eserciti del cielo suonavano le loro arpe e glorificavano Dio. Essi annunciarono con esultanza la venuta del Figlio di Dio sulla terra per compiere l'opera della redenzione. Tramite la sua morte avrebbe assicurato pace, felicità e vita eterna all'uomo. Dio onorò l'avvento di suo Figlio e gli angeli lo adorarono. PS 147 3 Gli angeli di Dio furono presenti anche in occasione del suo battesimo; lo Spirito Santo, sotto forma di colomba, si fermò su di lui, e mentre i presenti guardavano con stupore, si udì dal cielo la voce del Padre: "Tu sei il mio diletto Figlio; in te mi sono compiaciuto". Luca 3:22. PS 147 4 Giovanni non era sicuro che colui che si stava avvicinando per farsi battezzare nel Giordano fosse il Salvatore, ma il Signore aveva promesso di dargli un segno tramite il quale avrebbe riconosciuto l'Agnello di Dio. Quel segno erano la colomba che si fermò su Gesù e la gloria di Dio che risplendeva intorno a lui. Giovanni allora allungò la mano indicando Gesù, e con voce sonora gridò: "Ecco l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!" Giovanni 1:29. PS 147 5 Giovanni informò i suoi discepoli che Gesù era il Messia promesso, il Salvatore del mondo. Mentre la sua opera si stava concludendo, consigliò loro di seguire il Cristo che era il grande Maestro. La vita di Giovanni fu caratterizzata dal dolore e dall'abnegazione. Annunciò il primo avvento di Gesù ma non gli fu permesso di assistere ai suoi miracoli né di vedere la sua potenza. Giovanni sapeva che doveva morire. La sua voce si sentiva raramente, e solo nel deserto. Conduceva una vita solitaria. Non era rimasto in famiglia per beneficiare dei legami affettivi: vi aveva rinunciato per compiere la sua missione. PS 147 6 Le folle lasciavano le città e i villaggi per riunirsi nel deserto e ascoltare le parole di questo profeta straordinario. Giovanni preparò il terreno. Denunciò il peccato, senza timore delle conseguenze, preparando così la via all'Agnello di Dio. PS 148 1 Erode rimase colpito dalla testimonianza forte e diretta di Giovanni, e con grande interesse chiese che cosa si dovesse fare per diventare suo discepolo. Giovanni sapeva che stava per sposare la moglie di suo fratello, che era ancora in vita, e con sincerità disse a Erode che la sua decisione non era in armonia con la legge divina. Erode non fu disposto a rinunciare; sposò la moglie di suo fratello e, in seguito alle pressioni di quest'ultima, fece arrestare Giovanni, anche se con l'intenzione di liberarlo in seguito. PS 148 2 Mentre era in prigione, Giovanni ascoltò i suoi discepoli raccontare le opere potenti di Gesù. Non aveva la possibilità di sentire i bellissimi discorsi del Salvatore, ma i suoi discepoli lo informavano e lo confortavano riferendo ciò che avevano udito. Ma alla fine Giovanni fu decapitato, a causa dell'influsso negativo esercitato dalla moglie di Erode. PS 148 3 Mi fu mostrato che i discepoli più umili che avevano seguito Gesù, che erano stati testimoni dei suoi miracoli e avevano ascoltato le sue parole di incoraggiamento, erano stati considerati più grandi di Giovanni il battista, perchè erano stati onorati, avevano avuto un ruolo di primo piano e maggiori soddisfazioni nell'arco della loro esperienza di vita. PS 148 4 Venni proiettata negli ultimi tempi e vidi che Giovanni rappresentava coloro che avrebbero vissuto, nello spirito e nella potenza di Elia, per annunciare il giorno del giudizio e il ritorno di Gesù. PS 148 5 Dopo il suo battesimo nel Giordano, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo. Lo Spirito Santo lo aveva preparato per affrontare quel momento così difficile a causa delle forti tentazioni. Fu tentato da Satana per quaranta giorni e in quel periodo non mangiò nulla. Lo scenario che lo circondava non era piacevole, e la sua natura umana lo spingeva ad allontanarsene. PS 148 6 In quel luogo solitario e desolato avrebbe incontrato solo animali selvatici e il diavolo. Il Figlio di Dio era pallido e magro per il digiuno e la sofferenza che provava. Ma il suo cammino era segnato e doveva affrontare quella prova per adempiere la sua missione. PS 148 7 Satana approfittò delle sofferenze del Figlio di Dio e, visto che si era umiliato come un uomo, si preparò ad assalirlo con ogni tipo di tentazione sperando di ottenere la vittoria. Satana gli presentò questa tentazione: "Se tu sei Figlio di Dio, ordina che queste pietre diventino pani". Matteo 4:3. Voleva che Gesù dimostrasse di essere il Messia, esercitando il suo potere divino. Gesù rispose con calma: "Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio". Versetto 4. PS 148 8 Satana cercò di coinvolgerlo in una discussione riguardo alla sua posizione di Figlio di Dio. Fece riferimento alla sua debolezza e alle sue sofferenze e, con orgoglio, affermò di essere più forte di lui. Ma la voce proveniente dal cielo che aveva detto: "Tu sei il mio diletto Figlio, in te mi sono compiaciuto" era sufficiente a sostenere Gesù nelle sue sofferenze. Vidi che Cristo non doveva fare niente per convincere Satana del suo potere o del fatto di essere il Salvatore del mondo. Il diavolo aveva già prove sufficienti della posizione eminente e dell'autorità del Figlio di Dio. Il suo rifiuto di riconoscere questa autorità lo aveva escluso dal cielo. PS 149 1 Satana, per manifestare il suo potere, condusse Gesù sul pinnacolo del tempio di Gerusalemme: lo tentò invitandolo a dimostrare di essere Figlio di Dio gettandosi nel vuoto. Satana usò le parole ispirate: "Sta scritto: egli darà ordine ai suoi angeli a tuo riguardo, ed essi ti porteranno sulle loro mani, perché tu non urti con il piede contro una pietra". Gesù gli rispose dicendo: "È altresì scritto: Non tentare il Signore Dio tuo". Versetti 6, 7. PS 149 2 Satana voleva indurre Gesù a dubitare della misericordia del Padre e rischiare la sua vita prima del compimento della sua missione. Sperava che il piano della salvezza fallisse, ma era stato così ben congegnato che Satana non poteva distruggerlo o rovinarlo. PS 149 3 Cristo è l'esempio per tutti i cristiani. Quando sono tentati, o quando i loro diritti sono messi in discussione, devono sopportare con pazienza. Non devono pensare di avere il diritto di invocare il Signore perché manifesti il suo potere contro i loro nemici, a meno che Dio ne sia direttamente onorato e glorificato. Se Gesù si fosse gettato dal pinnacolo del tempio, non avrebbe glorificato il Padre, perché nessuno sarebbe stato testimone dell'evento, salvo Satana e gli angeli di Dio. Avrebbe solo significato manifestare la sua potenza davanti al suo peggior nemico. Avrebbe significato abbassarsi davanti a colui che Gesù doveva sconfiggere. PS 149 4 "Di nuovo il diavolo lo portò con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria dicendogli: 'Tutte queste cose ti darò se tu ti prostri e mi adori'. Allora Gesù gli disse: 'Vattene, Satana, poiché sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi il culto'". Versetti 8-10. PS 149 5 Satana presentò a Gesù i regni del mondo nella prospettiva più attraente. Se Gesù l'avesse adorato, avrebbe ricevuto il diritto di possedere la terra. Satana sapeva che se il piano della salvezza si fosse compiuto, e Gesù fosse davvero morto per riscattare l'uomo, avrebbe perso parte del suo potere, che poi alla fine gli sarebbe stato tolto e lui stesso sarebbe stato distrutto. Ecco perché cercava di impedire, per quanto possibile, il compimento della grande opera che il Figlio di Dio aveva iniziato. Se il piano per la redenzione dell'uomo fosse fallito, Satana si sarebbe tenuto il regno che pretendeva di possedere. Se fosse riuscito nel suo intento si sarebbe arrogato il diritto di regnare al posto di Dio. PS 150 1 Satana esultò quando Gesù rinunciò alla sua potenza e alla sua gloria e lasciò il cielo. Pensava che in quel momento il Figlio di Dio fosse in suo potere. Era stato così semplice tentare la coppia nell'Eden che sperava, con la sua forza satanica e la sua astuzia, di sconfiggere il Figlio di Dio, e salvare così la propria vita e il proprio regno. Avrebbe raggiunto il suo obiettivo se fosse riuscito a distogliere Gesù dalla volontà del Padre. PS 150 2 Ma Gesù respinse il tentatore con queste parole: "Vattene, Satana". Si sarebbe inchinato solo davanti al Padre. Satana pretendeva che tutti i regni della terra gli appartenessero, e insinuava di poter liberare Gesù da tutte le sue sofferenze ed evitargli in questo modo di morire per ottenere i regni del mondo. PS 150 3 Se Gesù lo avesse adorato avrebbe potuto ricevere tutti i beni del mondo intero e l'onore di regnare. Ma Gesù fu irremovibile. Sapeva che sarebbe venuto il giorno in cui avrebbe strappato, con la sua morte, il regno a Satana e dopo un certo periodo di tempo tutti in cielo e in terra sarebbero stati sottoposti a lui. PS 150 4 Scelse quindi una vita di sofferenza e una morte terribile come mezzi, indicati dal Padre, per diventare l'erede legittimo dei regni della terra e possederli per sempre. Anche Satana sarebbe finito in suo potere, per essere distrutto con la morte, e non nuocere mai più a Gesù o ai santi nella gloria. ------------------------Capitolo 38 -- Il ministero di Cristo PS 151 1 Satana, dopo aver tentato Gesù, si allontanò per un certo periodo di tempo. Degli angeli portarono a Cristo del cibo nel deserto, lo confortarono ed egli sentì di godere nuovamente delle benedizioni del Padre. Satana aveva fallito con le sue crudeli tentazioni, ma riteneva che nel corso del ministero di Gesù si sarebbero presentate altre occasioni favorevoli per rinnovare i suoi attacchi. Sperava ancora di vincere: coloro che non lo avrebbero accettato sarebbero stati istigati a odiarlo e a cercare di eliminarlo. PS 151 2 Satana organizzò un incontro speciale con i suoi angeli, che erano delusi e infuriati per non aver prevalso in nessun modo sul Figlio di Dio. Decisero di essere ancora più astuti, di usare tutti i loro poteri per suscitare l'incredulità nelle persone della sua stessa nazione: essi non lo avrebbero riconosciuto come Salvatore del mondo e Gesù si sarebbe scoraggiato nel compiere la sua missione. Anche la più scrupolosa e fedele celebrazione delle cerimonie e dei sacrifici da parte dei giudei non avrebbe avuto nessuna importanza se essi fossero rimasti accecati davanti al vero significato delle profezie o se avessero accettato di credere che il Messia sarebbe venuto come un re potente, simile a quelli terreni, inducendoli a disprezzare e a rifiutare Gesù. PS 151 3 Mi fu mostrato che Satana e i suoi angeli erano molto impegnati durante il ministero di Gesù nell'ispirare agli uomini incredulità, odio e disprezzo. Spesso quando Gesù parlava della verità e rimproverava i peccati, le persone si arrabbiavano. Satana e i suoi angeli li istigavano a uccidere il Figlio di Dio; più di una volta presero delle pietre per lapidarlo, ma gli angeli del Signore vegliavano su di lui e lo sottrassero al furore della folla guidandolo verso un luogo sicuro. In un'altra occasione, quando pronunciò verità semplici e chiare, la folla lo prese e lo condusse su una collina con l'intenzione di buttarlo giù. PS 151 4 Mentre decidevano cosa fare di lui, i suoi angeli lo liberarono nuovamente nascondendolo alla loro vista e Gesù se ne andò passando in mezzo a loro. PS 151 5 Satana si augurava ancora che il piano della salvezza fallisse. Esercitava tutto il suo potere per rendere insensibili i cuori e istigarli contro Gesù. Sperava che Gesù, considerando il piccolo numero di persone che lo avrebbe accettato come Figlio di Dio, avrebbe valutato le sue sofferenze e il suo sacrificio troppo grandi per un gruppo così ristretto di fedeli. Ma vidi che Gesù sarebbe stato disposto ad attuare il piano della salvezza anche per due persone solo, che lo accettavano come Figlio di Dio e loro Salvatore. PS 152 1 Gesù iniziò la sua opera annientando il potere di Satana nei confronti della sofferenza. Restituiva la salute ai malati, dava la vista ai ciechi e guariva gli zoppi facendoli saltare di gioia per glorificare Dio. Ridava la salute a coloro che erano infermi da anni, incatenati dal crudele potere di Satana. Con parole gentili confortava i deboli, vittime della paura e dello scoraggiamento. Coloro che erano sottomessi a Satana erano liberati dal suo potere e ritrovavano la guarigione nella gioia e nella felicità. Egli ricondusse i morti alla vita ed essi glorificavano Dio per la gran manifestazione del suo potere: operava con potenza per tutti coloro che credevano in lui. PS 152 2 La vita di Cristo fu caratterizzata da parole e azioni di benevolenza, simpatia e amore. Ascoltava sempre con attenzione chi si rivolgeva a lui e offriva sollievo ai sofferenti che lo avvicinavano. Le folle che lo seguivano erano la prova evidente della manifestazione del suo potere divino. Tuttavia, anche dopo aver visto le sue opere straordinarie, molti si vergognavano di questo Maestro potente ma umile. I capi non credevano in lui, il popolo non lo accettava volentieri. Egli era un uomo di dolore, abituato alla sofferenza. PS 152 3 I suoi contemporanei non riuscivano a sopportare l'idea di essere guidati secondo i principi dell'abnegazione e della sobrietà. Volevano godere gli onori che il mondo offriva loro. Nonostante ciò molti seguivano il Figlio di Dio, ascoltavano i suoi insegnamenti e si nutrivano delle parole che pronunciava con tanta benevolenza. Le sue argomentazioni erano ricche di significato, ma così semplici che anche i meno colti potevano capirle. PS 152 4 Satana e i suoi angeli accecavano i giudei, ne offuscavano la mente, istigando i capi del popolo affinché uccidessero il Salvatore. Alcuni avevano ricevuto l'ordine di catturarlo, ma quando lo avvicinavano erano meravigliati di trovarsi davanti a un uomo pieno di simpatia e compassione nei confronti della sofferenza umana. PS 152 5 Lo ascoltavano mentre parlava con tenerezza e affetto, incoraggiando i deboli e gli afflitti, oppure quando con autorità rimproverava Satana e liberava i suoi prigionieri. Ascoltavano le sue parole ricche di saggezza e ne rimanevano affascinati; non osavano arrestarlo e ritornavano a mani vuote dai sacerdoti e dagli anziani. Quando chiedevano loro: "Perché non lo avete portato con voi?" essi rispondevano che erano stati testimoni dei suoi miracoli e avevano ascoltato i suoi discorsi che esprimevano saggezza, amore e conoscenza e concludevano dicendo: "Mai nessun uomo ha parlato come quest'uomo". I sacerdoti li accusavano di essere stati ingannati come gli altri e allora alcuni degli ufficiali si vergognavano di non averlo catturato. I sacerdoti chiedevano in modo ironico se qualcuno dei capi gli avesse creduto. Mi fu mostrato che molti dei magistrati e dei capi del popolo credevano in Gesù, ma Satana li induceva a non confessarlo; temevano di più il biasimo della gente che quello di Dio. PS 153 1 Nonostante l'odio e l'astuzia di Satana fossero così forti, non furono comunque sufficienti per vanificare il piano della salvezza. Il tempo per il compimento della missione del Cristo si stava avvicinando. Satana e i suoi angeli si consultarono e decisero di suggerire agli stessi connazionali di Gesù di reclamare con forza il suo sangue, manifestandogli tutta la loro crudeltà e il loro disprezzo. Speravano che Gesù si ribellasse a un simile trattamento perdendo la sua mansuetudine e la sua umiltà. PS 153 2 Mentre Satana elaborava i suoi piani, Gesù stava rivelando con cautela ai suoi discepoli le sofferenze che avrebbe dovuto sopportare, cioè che sarebbe stato crocifisso e sarebbe risuscitato il terzo giorno. Ma la loro mente sembrava ottenebrata, e non riuscivano a capire quello che diceva loro. ------------------------Capitolo 39 -- La trasfigurazione PS 154 1 La fede dei discepoli fu molto rafforzata dall'esperienza della trasfigurazione. Ebbero la possibilità di vedere la gloria di Cristo e sentire una voce dal cielo che testimoniava della sua natura divina. Dio scelse di offrire ai discepoli di Gesù la prova decisiva del suo ruolo di Messia promesso affinché alla crocifissione, nei momenti di dolore e delusione, non perdessero la fede. Alla trasfigurazione il Padre inviò Mosè ed Elia a parlare con Gesù della sua morte e delle sue sofferenze. PS 154 2 Elia aveva camminato con Dio. La sua opera era stata difficile e piena di amarezze, perché il Signore, tramite lui, aveva denunciato i peccati d'Israele. Elia era un profeta di Dio ma nonostante ciò fu costretto a scappare da un posto all'altro per salvarsi; il suo stesso popolo gli dava la caccia per eliminarlo, come fosse una belva selvaggia. Ma Dio decise per la sua traslazione e gli angeli lo portarono in gloria e in trionfo verso il cielo. PS 154 3 Mosè fu superiore a qualsiasi altro uomo prima di lui. Fu particolarmente onorato da Dio, ebbe il privilegio di parlare con il Signore a faccia a faccia, come un uomo parla con un amico. Gli fu permesso di contemplare la gloria straordinaria che circondava il Padre. Il Signore tramite Mosè liberò i figli d'Israele dalla schiavitù egizia. Fu un mediatore per il suo popolo, e spesso si trovò a placare la collera divina nei confronti del popolo. PS 154 4 Quando il Signore entrò in conflitto con Israele a causa della sua incredulità, delle sue lamentele e dei suoi peccati deplorevoli, Mosè manifestò tutto il suo amore per loro. Quando Dio propose di distruggerli e di far di lui una nazione potente, Mosè lo supplicò con insistenza in favore dei suoi connazionali. Nella sua disperazione, pur di salvare Israele, pregò Dio di perdonarli oppure di cancellare il suo nome dal libro del cielo. PS 154 5 Quando Israele si lamentò con Dio e con Mosè perché non avevano più acqua, e lo accusarono di averli guidati fuori dall'Egitto per farli morire, Dio ascoltò i loro appelli e ordinò a Mosè di parlare alla roccia perché il popolo potesse ottenere dell'acqua. Mosè colpì la roccia con furore e si attribuì la gloria del miracolo. PS 154 6 La costante caparbietà e le proteste continue dei figli d'Israele gli avevano procurato un profondo dolore, e per un attimo aveva dimenti cato quanto il Signore li avesse sostenuti e come le lamentele non fossero rivolte a lui ma a Dio. Pensò solo a se stesso, a come fosse stato trattato ingiustamente, all'ingratitudine manifestata nei suoi confronti nonostante avesse sempre nutrito un profondo amore per loro. PS 155 1 Era nei piani di Dio che il suo popolo si trovasse spesso ad affrontare situazioni critiche per poi essere liberato grazie alla sua potenza ogni volta che fosse stato necessario. Si sarebbero resi conto del suo amore e del suo interesse per loro, e si sarebbero sentiti motivati a servirlo e rispettarlo. Ma Mosè non aveva onorato Dio: non aveva lodato il suo nome davanti al popolo, affinché a loro volta potessero glorificarlo. Agendo in questo modo suscitò il dispiacere del Signore. PS 155 2 Quando Mosè scese dal monte con le due tavole di pietra e vide Israele adorare il vitello d'oro, sdegnato gettò a terra le tavole, spezzandole. Mi fu mostrato che Mosè non aveva peccato in quell'occasione; si era arrabbiato in favore di Dio, manifestando uno zelo profondo alla sua gloria. Aveva peccato, invece, quando aveva ceduto ai sentimenti istintivi del suo cuore e si era attribuito l'onore che apparteneva solo a Dio, e per quel peccato il Signore non gli permise di entrare nel paese di Canaan. PS 155 3 Satana stava cercando una motivazione per accusare Mosè nei confronti degli angeli. Egli trionfava del suo successo: era riuscito a farlo cadere e a incorrere nella disapprovazione di Dio. E allora disse agli angeli che sarebbe riuscito a sconfiggere il Salvatore del mondo quando sarebbe venuto a riscattare l'uomo. PS 155 4 A causa di questa trasgressione Mosè si ritrovò in potere di Satana, il dominatore sulla morte. Se avesse dimostrato fermezza il Signore lo avrebbe guidato fino alla terra promessa e lo avrebbe traslato in cielo senza che vedesse la morte. PS 155 5 Mosè morì, ma l'arcangelo Michele scese e gli ridiede la vita prima che il suo corpo si corrompesse. Satana si oppose, sostenendo che quel corpo apparteneva a lui, ma Michele risuscitò Mosè e lo portò in cielo. Satana si adirò contro Dio, accusandolo di essere ingiusto perché aveva permesso che gli fosse sottratta la sua vittima; ma Cristo non rimproverò l'avversario, nonostante il servitore di Dio fosse caduto a causa della sua tentazione. Con dolcezza affidò il caso al Padre dicendo: "Il Signore ti rimproveri". PS 155 6 Gesù disse ai suoi discepoli che alcuni di coloro che stavano con lui non sarebbero morti prima di vedere la venuta del regno di Dio. Alla trasfigurazione questa promessa fu adempiuta. Il volto di Gesù fu trasformato e risplendeva come il sole. Il suo abito era bianco e brillava. PS 156 1 Mosè era presente come emblema di coloro che saranno risuscitati dopo la morte, al ritorno di Gesù. Ed Elia, che era stato traslato prima di vedere la morte, rappresentava coloro che diventeranno immortali al ritorno di Cristo e saranno traslati in cielo senza vedere la morte. I discepoli guardavano con stupore e timore la maestà di Gesù; una nuvola li coprì con la sua ombra, ed essi sentirono la voce possente di Dio che diceva: "Questo è il mio amato Figlio; ascoltatelo". ------------------------Capitolo 40 -- Il Cristo tradito PS 157 1 Fui trasportata al tempo in cui Cristo festeggiò la Pasqua con i suoi discepoli. Satana aveva ingannato Giuda e lo aveva convinto di essere un vero discepolo di Cristo, mentre il suo cuore era sempre stato corrotto. Aveva visto i miracoli di Gesù, lo aveva seguito durante il suo ministero e aveva ricevuto prove evidenti che si trattasse del Messia, ma era condizionato dall'avidità: amava il denaro. PS 157 2 Un giorno aveva manifestato con forza il suo disappunto per l'olio profumato e costoso utilizzato per Gesù. Maria amava il suo Signore che aveva perdonato i suoi peccati e risuscitato dai morti il suo caro fratello. Era convinta che non ci fosse nulla di troppo costoso per Gesù. Più prezioso fosse stato l'olio meglio avrebbe potuto esprimere la sua gratitudine nei confronti del Salvatore. Giuda, per scusare la sua avarizia, disse che l'olio avrebbe potuto essere venduto e il ricavato donato ai poveri. Ma non era un'affermazione dettata dalla preoccupazione per i sofferenti, perché era egoista e spesso si era appropriato, per uso personale, di quello che gli era stato affidato come offerta per i poveri. Non si era mai preoccupato del benessere di Gesù, né delle sue esigenze, parlava dei poveri solo per nascondere il suo tornaconto. Quell'atto di generosità di Maria rappresentava un forte rimprovero per la sua avidità. La strada per la tentazione di Satana era aperta: avrebbe fatto breccia facilmente nel suo cuore. PS 157 3 I sacerdoti e i capi dei giudei odiavano Gesù, ma le folle si accalcavano per ascoltare le sue parole piene di saggezza e vedere le sue opere potenti. La gente manifestava un profondo interesse e seguiva Gesù per ascoltare gli insegnamenti di un Maestro straordinario. Molti capi del popolo credevano in lui ma non osavano confessare la loro fede per paura di essere cacciati dalla sinagoga. PS 157 4 I sacerdoti e gli anziani decisero di fare qualcosa per distogliere l'attenzione del popolo da Gesù. Temevano che tutti potessero credere in lui, e non si sentivano al sicuro. Dovevano scegliere tra perdere la propria posizione o condannare a morte Gesù. Anche dopo la sua morte sarebbero rimaste ancora le testimonianze viventi della sua potenza. Gesù aveva risuscitato Lazzaro dai morti e temevano che se lo avessero ucciso, Lazzaro avrebbe testimoniato del suo grande potere. Le persone accorrevano per vedere colui che era stato risuscitato dai morti e allora i capi decisero di uccidere anche Lazzaro e spegnere così tutto quell'entusiasmo. PS 158 1 Cercarono di concentrare l'attenzione del popolo sulle tradizioni e sulle dottrine umane, sulla decima della menta e del cumino, ed esercitare nuovamente il loro influsso sul popolo. Si accordarono per catturare Gesù in un momento in cui fosse stato solo; infatti, se avessero tentato di prenderlo in mezzo alla folla, mentre la gente si entusiasmava per i suoi discorsi, sarebbero stati lapidati. PS 158 2 Giuda sapeva che i capi sacerdoti e gli anziani avevano progettato di catturare Gesù, e si offrì di tradirlo per poche monete d'argento. Il suo amore per il denaro lo portò ad accettare di tradire il Signore per consegnarlo nelle mani dei suoi peggiori nemici. PS 158 3 Satana stava lavorando direttamente tramite Giuda, e nello scenario toccante dell'ultima Cena, il traditore aveva già deciso di abbandonare il suo Maestro. Gesù disse con tristezza ai suoi discepoli che quella notte si sarebbero sentiti a disagio per causa sua, ma Pietro affermò con veemenza che se anche tutti gli altri si fossero vergognati, a lui non sarebbe successo. Gesù disse a Pietro: "...Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano; ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli". Luca 22:31, 32. PS 158 4 Mi fu mostrato Gesù mentre era nel giardino con i suoi discepoli. Profondamente rattristato disse loro di vegliare e pregare per timore che fossero tentati. Sapeva che la loro fede sarebbe stata messa alla prova, che le loro aspettative sarebbero state deluse e avrebbero avuto bisogno di quella forza che si ottiene vegliando e pregando con fervore. Piangendo e gridando Gesù implorava: "Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Però non la mia volontà, ma la tua sia fatta". Il Figlio di Dio pregò in uno stato di profonda angoscia. Grosse gocce di sangue cadevano dalla sua fronte per terra. PS 158 5 Gli angeli assistevano alla scena ma solo uno di loro ebbe il compito di andare e confortare il Figlio di Dio nella sua agonia. Non c'era più gioia in cielo; gli angeli si tolsero le corone, si allontanarono dalle arpe, seguirono in silenzio e con profondo interesse quei momenti d'angoscia assoluta. Avrebbero desiderato circondare il Figlio di Dio, ma i loro capi non lo permisero per paura che lo liberassero: il piano della salvezza era stato ben delineato e doveva essere compiuto. PS 158 6 Dopo che Gesù ebbe pregato tornò dai suoi discepoli, ma essi stavano dormendo. In quel terribile momento non ebbe la possibilità di contare né sulla loro simpatia né sulle loro preghiere. Pietro, che un momento prima era stato così zelante, dormiva profondamente. Gesù ricordandogli le sue affermazioni gli disse: ". Così, non siete stati capaci di vegliare con me un'ora sola?" Matteo 26:40. PS 159 1 Tre volte il Figlio di Dio pregò durante la sua agonia. Poi arrivò Giuda, con il suo gruppo di uomini armati. Si avvicinò al Maestro, come al solito, per salutarlo. Il gruppo circondò Gesù, ma egli manifestò la sua potenza divina dicendo: "Chi cercate?... Io sono". Quegli uomini caddero a terra. Gesù fece questa domanda perché potessero rendersi conto della sua potenza e avere la prova che avrebbe potuto liberarsi se solo lo avesse voluto. PS 159 2 I discepoli cominciarono a sperare quando videro quelle persone armate di spade e bastoni cadere così bruscamente. Mentre si alzavano e circondavano nuovamente il Figlio di Dio, Pietro tirò fuori la spada e colpì un servo del sommo sacerdote, tagliandogli un orecchio. Gesù gli ordinò di mettere via la spada dicendo: "Credi forse che io non potrei pregare il Padre mio che mi manderebbe in quest'istante più di dodici legioni d'angeli?" Versetto 53. PS 159 3 Vidi che quando Gesù disse queste parole i volti degli angeli si animarono di speranza; essi erano pronti a circondare il loro Capo e a disperdere quella folla eccitata, ma si rattristarono quando Gesù aggiunse: "Come dunque si adempirebbero le Scritture, secondo le quali bisogna che così avvenga?" Versetto 54. I cuori dei discepoli furono sopraffatti dalla disperazione e dalla delusione mentre Gesù lasciava che i suoi nemici lo portassero via. PS 159 4 I discepoli, temendo per la loro vita, fuggirono. Gesù fu lasciato solo, nelle mani di una folla assassina. Quale trionfo per Satana in quel momento! E quanta tristezza e dolore per gli angeli di Dio! Molti gruppi di angeli, ognuno guidato da un capo potente, furono inviati ad assistere alla scena. Dovevano registrare ogni insulto, ogni crudeltà inflitta al Figlio di Dio e anche ogni angoscia che Gesù avrebbe provato, perché proprio i protagonisti di questa terribile scena un giorno l'avrebbero rivista. ------------------------Capitolo 41 -- Il processo PS 160 1 Gli angeli, lasciando il cielo, si tolsero con tristezza le loro corone splendenti. Non potevano tenerle mentre il loro Capo supremo stava soffrendo e portava una corona di spine. Satana e i suoi angeli erano impegnati nella sala del tribunale a distruggere ogni sentimento d'umanità e di simpatia. Si respirava un'atmosfera pesante e inquinata dal loro influsso. I capi dei sacerdoti e gli anziani subivano quest'influsso mentre insultavano e maltrattavano Gesù con un tale accanimento che sarebbe stato difficile per un uomo qualsiasi sopportarlo. Satana sperava che un simile disprezzo e una tale violenza potessero indurre il Figlio di Dio a lamentarsi, mormorare o manifestare il suo potere divino, sfuggendo alla folla e facendo fallire il piano della salvezza. PS 160 2 Dopo il tradimento Pietro seguì il Signore; era ansioso di vedere che cosa gli avrebbero fatto. Quando però fu accusato di essere uno dei suoi discepoli, temendo per la propria incolumità, dichiarò che non conosceva quell'uomo. I discepoli erano noti per la correttezza del loro linguaggio e Pietro, per convincere i suoi accusatori di non essere uno dei discepoli di Cristo, lo rinnegò per la terza volta con imprecazioni e spergiuri. Gesù, che non era molto distante da Pietro, lo guardò esprimendo rimprovero e tristezza. PS 160 3 Allora il discepolo ricordò le parole che Gesù gli aveva detto nella camera alta e anche la sua sollecita risposta: "Quand'anche tu fossi per tutti un'occasione di caduta, non lo sarai mai per me". Matteo 26:33. Aveva rinnegato il suo Signore, con parole dure e imprecazioni; ma lo sguardo di Gesù toccò il cuore di Pietro e lo salvò. Egli pianse lacrime amare, si pentì del suo peccato e si convertì: era pronto per incoraggiare i suoi fratelli. PS 160 4 La folla reclamava il sangue di Gesù. Lo flagellarono crudelmente, gli fecero indossare un mantello color porpora e gli posero sul capo una corona di spine. In mano gli misero una canna, gli si inchinarono davanti e lo salutarono ironicamente: "Salve, re dei Giudei!". Poi presero quella stessa canna e lo colpirono sulla testa facendolo sanguinare, mentre le spine penetravano nelle tempie e il sangue colava sul volto e sulla barba. PS 160 5 Era difficile per gli angeli sopportare quella scena. Avrebbero voluto liberare Gesù, ma i loro capi glielo impedirono dicendo che do veva essere pagato un forte riscatto per l'uomo, un riscatto che sarebbe stato definitivo e sarebbe costato la vita di colui che aveva potere sulla morte. Gesù sapeva che gli angeli stavano assistendo alla scena della sua umiliazione. PS 161 1 Anche l'angelo meno potente sarebbe riuscito a disperdere questa folla in delirio e avrebbe potuto liberare Gesù. Il Salvatore sapeva che se lo avesse voluto e l'avesse chiesto al Padre, gli angeli lo avrebbero liberato immediatamente. Ma era necessario che subisse la violenza dei malvagi per realizzare il piano della salvezza. PS 161 2 Gesù manifestò serenità e umiltà davanti alla folla infuriata che lo apostrofava con le ingiurie più vili. Gli sputarono in faccia, su quel viso davanti al quale un giorno desidereranno nascondersi e che illuminerà la città di Dio di una luce più splendente di quella del sole. Cristo non manifestò nessuna animosità nei confronti dei suoi accusatori. Gli coprirono il capo con un vecchio pezzo di stoffa, lo bendarono e poi lo colpirono in volto gridando: "Indovina, chi ti ha colpito?". Gli angeli erano profondamente commossi. Avrebbero voluto soccorrerlo subito, ma coloro che li guidavano li trattenevano. PS 161 3 Alcuni dei discepoli ritrovarono il coraggio per entrare dov'era Gesù e assistere al suo processo. Si aspettavano che manifestasse il suo potere divino, che si liberasse dalle mani dei suoi nemici e li punisse per la crudeltà che gli avevano manifestato. Le loro speranze aumentavano o diminuivano nella misura in cui si modificava lo scenario degli eventi. PS 161 4 A volte dubitavano e temevano di essere stati ingannati, ma la voce che avevano sentito sul monte della trasfigurazione e la gloria di cui erano stati testimoni rafforzarono la loro fede: era proprio lui il Figlio di Dio. Si ricordarono delle scene cui avevano assistito, dei miracoli compiuti da Gesù quando guariva i malati, aprendo gli occhi ai ciechi, le orecchie ai sordi, rimproverando e cacciando i demoni, risuscitando i morti e calmando il vento e il mare. PS 161 5 I discepoli non potevano accettare l'idea che sarebbe morto. Speravano sempre che avrebbe fatto ricorso alla sua potenza e con voce autorevole disperso la folla assetata di sangue, come quando era entrato nel tempio e aveva cacciato quelli che avevano trasformato la casa di Dio in un mercato, facendoli scappare come se fossero stati rincorsi da un gruppo di soldati armati. I discepoli speravano che Gesù manifestasse il suo potere e convincesse tutti che era veramente il re d'Israele. PS 161 6 Giuda provava rimorso e vergogna per il suo perfido atto di tradi mento. Assistendo alle esplosioni di violenza cui il Salvatore era sottoposto, ne fu sopraffatto. Aveva amato Gesù, ma ancora di più aveva amato il denaro. Non voleva credere che Gesù si sarebbe fatto prendere da quella banda che lui stesso aveva accompagnato. Si aspettava che facesse un miracolo e si liberasse. Ma quando vide la folla infuriata e assetata di sangue nel tribunale, si rese conto della sua colpa, e mentre molti accusavano Gesù con veemenza, corse in mezzo alla folla confessando di aver peccato tradendo un innocente. Propose ai sacerdoti di restituire il denaro che aveva ricevuto e li implorò di liberare Gesù, dichiarando che era innocente. PS 162 1 Per un attimo i sacerdoti, confusi e afflitti, rimasero in silenzio. Non volevano che le persone sapessero che avevano pagato uno dei discepoli di Gesù per tradirlo e consegnarlo nelle loro mani. Volevano nascondere il fatto di avergli dato la caccia come un ladro e di averlo arrestato in segreto. Ma la confessione di Giuda, la sua apparente colpevolezza e la sua aria smarrita dimostravano alla folla che i sacerdoti avevano messo le mani su Gesù perché erano mossi dall'odio. Giuda, gridando, difendeva l'innocenza di Gesù e i sacerdoti, per tutta risposta, gli dissero: "Che c'importa? Pensaci tu". Matteo 27:4. PS 162 2 Avevano Cristo in loro potere ed erano decisi a mantenerlo. Giuda, sopraffatto dall'angoscia, lanciò il denaro, che ora detestava, ai piedi di coloro che lo avevano assoldato, terrorizzato e angosciato, se ne andò e si impiccò. PS 162 3 Gesù aveva molti simpatizzanti nella folla che lo circondava e il fatto che non rispondesse ad alcuna domanda, sorprese la gente. Nonostante tutte le manifestazioni di derisione e violenza da parte del popolo, il suo volto non espresse nessun turbamento. PS 162 4 Tutta la sua persona esprimeva dignità e tranquillità. La gente lo guardava con meraviglia. Confrontando il suo atteggiamento equilibrato e il suo comportamento risoluto e decoroso con quello di coloro che lo giudicavano, si rendeva conto che assomigliava più lui a un re di qualsiasi altro dei governanti. Non aveva nessuna delle caratteristiche del criminale. Il suo sguardo era dolce, puro e coraggioso, la sua fronte ampia e alta. Tutti i suoi tratti rivelavano benevolenza e nobili principi. La sua pazienza e la sua sopportazione erano così poco simili a quelle degli uomini, che molti tremavano. Anche Erode e Pilato erano molto turbati davanti al suo comportamento nobile e divino. PS 162 5 Pilato era sempre stato convinto che Gesù non fosse un uomo comune. Lo considerava dotato di un carattere straordinario e riteneva fosse innocente delle accuse presentate contro di lui. PS 163 1 Gli angeli che assistevano alla scena si resero conto delle convinzioni del governatore romano e per impedirgli di assumersi la responsabilità di consegnare Cristo perché fosse crocifisso, un angelo fu inviato dalla moglie di Pilato, per informarla in sogno che Gesù era il Figlio di Dio, ed era innocente. Immediatamente ella inviò un messaggio a Pilato affermando che era stata profondamente angosciata da un sogno riguardante Gesù e lo avvisò di non aver niente a che fare con quell'uomo giusto. Il messaggero, facendosi strada tra la folla, consegnò la lettera a Pilato. Mentre la leggeva egli tremò e divenne pallido; immediatamente decise di non aver niente a che fare con la morte di Cristo. Se i giudei volevano il sangue di Gesù, non sarebbe stato lui ad aiutarli, anzi si sarebbe impegnato per scagionarlo. PS 163 2 Quando Pilato venne a sapere che Erode era a Gerusalemme fu molto sollevato; sperava di liberarsi da ogni responsabilità relativa al processo e alla condanna di Gesù. Immediatamente lo mandò con i suoi accusatori da Erode, un peccatore incallito: l'assassinio di Giovanni il battista aveva lasciato nella sua coscienza una traccia indelebile. PS 163 3 Quando sentì parlare di Gesù e dei miracoli che aveva compiuto, fu preso dal panico credendo che Giovanni il battista fosse risuscitato dai morti. Quando Pilato gli inviò Gesù, Erode considerò il gesto come il riconoscimento del suo potere, della sua autorità e del suo diritto a giudicare. I due governatori, che fino a quel momento erano stati nemici, si riconciliarono. PS 163 4 Erode era contento di vedere Gesù, si aspettava che avrebbe operato qualche grande miracolo per fargli piacere; ma il compito di Gesù non era quello di soddisfare la curiosità o ricercare la propria salvezza. Il suo potere divino e miracoloso doveva essere esercitato solo per la salvezza di altri e non in favore di se stesso. PS 163 5 Gesù non rispose alle tante domande di Erode, non rispose nemmeno ai suoi nemici che lo accusavano con violenza. Erode era infuriato perché Gesù non sembrava intimorito dal suo potere e con i suoi soldati derise, schernì e insultò il Figlio di Dio. Tuttavia rimase sorpreso dell'apparenza divina e nobile di Gesù proprio mentre era insultato in modo vergognoso, e per paura di condannarlo lo rimandò da Pilato. PS 163 6 Satana e i suoi angeli tentarono Pilato cercando di condurlo verso la rovina. Gli suggerirono che se non si fosse preso la responsabilità della condanna di Gesù, altri lo avrebbero fatto; la folla era assetata di sangue, se non avesse concesso loro Gesù perché lo crocifiggessero avrebbe dovuto rinunciare al suo potere e agli onori terreni, e sarebbe stato denunciato come un seguace di questo impostore. Quindi, per paura di perdere potere e autorità, Pilato acconsentì alla morte di Gesù. Tuttavia trasferì la responsabilità dello spargimento del sangue di Cristo sui suoi accusatori, e la folla rispose gridando: "Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli". Matteo 27:25. PS 164 1 Ma questo non giustificava Pilato che era comunque colpevole del sangue di Gesù. Per il suo interesse egoistico e il suo amore per i riconoscimenti umani, fece morire un uomo innocente. Se Pilato avesse preso in considerazione le sue convinzioni non avrebbe avuto niente a che fare con la condanna di Gesù. PS 164 2 L'atteggiamento e le parole di Gesù durante il processo ebbero un profondo impatto sullo spirito dei presenti. Il risultato dell'influsso esercitato in quell'occasione sarebbe stato visibile dopo la risurrezione. Tra coloro che poi si sarebbero aggiunti alla chiesa molti erano rimastati profondamente colpiti dalle scene del processo di Gesù. PS 164 3 Satana provò una forte collera quando vide che tutte le crudeltà che aveva ispirato ai giudei nei confronti di Cristo non avevano suscitato in lui la minima protesta. Nonostante avesse rivestito la natura umana, il Salvatore era sostenuto dalla potenza divina e non si discostò minimamente dalla volontà del Padre. ------------------------Capitolo 42 -- La crocifissione PS 165 1 Il Figlio di Dio fu dato nelle mani del popolo per essere crocifisso e fu portato via con grida di trionfo. Egli era debole a causa della stanchezza, del dolore e della perdita di sangue dovuta ai colpi che aveva ricevuto. Nonostante ciò fu costretto a portare la pesante croce su cui sarebbe stato inchiodato. Gesù svenne per il peso. Per tre volte la croce gli fu posta sulle spalle, e per tre volte svenne. PS 165 2 Uno dei suoi discepoli, che non aveva professato apertamente la fede in Cristo ma credeva in lui, fu fermato e caricato della croce che portò fino al luogo del supplizio. Gruppi di angeli erano presenti. Alcuni discepoli di Cristo lo seguirono al Calvario, amaramente addolorati e piangenti. Si ricordarono del suo ingresso trionfale a Gerusalemme, solo alcuni giorni prima, quando lo avevano seguito gridando: "Osanna nell'alto dei cieli!", coprendo la strada con i loro mantelli e con rami di palma. Avevano sperato che in quel momento assumesse la responsabilità del regno per governare su Israele. Ma tutto era cambiato ora! Le loro speranze illusorie erano state deluse! Non con gioia, non con speranza, con i cuori pervasi da timore e disperazione, seguivano lentamente e tristemente colui che era stato umiliato, rifiutato e ora stava per morire. PS 165 3 Anche la madre di Gesù era presente, con il cuore spezzato da un'angoscia che solo una madre può provare. Nonostante tutto anche lei, come i discepoli, sperava ancora che Cristo compisse un gran miracolo e si liberasse dai suoi assassini. Non poteva sopportare il pensiero che si sarebbe lasciato crocifiggere. PS 165 4 I preparativi si conclusero e Gesù fu posto sulla croce. Furono portati il martello e i chiodi. I cuori dei discepoli erano lacerati dal dolore. La madre di Gesù era prostrata per una sofferenza che andava al di là di ogni sopportazione. Prima che il Salvatore fosse inchiodato sulla croce, i discepoli la allontanarono dalla scena perché non sentisse i colpi sui chiodi che trafiggevano l'osso e il muscolo delle mani e dei piedi. Il volto di Gesù era pallido, e grosse gocce di sudore cadevano dalla sua fronte. Satana esultava per la sofferenza che stava provando il Figlio di Dio, ma temeva che i suoi sforzi per contrastare il piano della salvezza fossero inutili; pensava di aver perso il regno e che lui stesso alla fine sarebbe stato distrutto. PS 166 1 Dopo essere stato inchiodato alla croce, questa fu alzata e sistemata con forza nella fossa scavata nel terreno. Questi spostamenti strapparono la carne di Cristo, provocandogli atroci sofferenze. Inoltre, per rendere la morte di Gesù più vergognosa possibile, due ladri furono crocifissi al suo fianco. I ladri erano stati presi con la forza e, dopo molta resistenza da parte loro, erano stati inchiodati alle loro croci. Gesù, invece, si era sottomesso umilmente. Nessuno aveva avuto bisogno di usare la forza per stendere le sue braccia sulla croce. Mentre i ladri maledicevano i loro esecutori, il Salvatore in agonia pregava per i suoi nemici: "Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno". Luca 23:34. PS 166 2 Non era solo un'agonia fisica quella che Cristo provava; i peccati di tutto il mondo pesavano sul suo cuore. Mentre Gesù era lì, sulla croce, alcuni che passavano lo insultavano, e abbassando la testa come se si stessero inchinando davanti a un re, dicevano: "Tu che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se sei il Figlio di Dio, e scendi giù dalla croce". Matteo 27:40. PS 166 3 Satana usava le stesse parole utilizzate con Cristo nel deserto: "Se sei il Figlio di Dio". I capi dei sacerdoti, gli anziani e gli scribi dicevano schernendolo: "Ha salvato altri e non può salvare se stesso! Se lui è il re d'Israele, scenda ora giù dalla croce, e noi crederemo in lui". Matteo 27:42. Gli angeli che assistevano alla scena della crocifissione erano indignati mentre i governatori lo deridevano e dicevano: "Se è il Figlio di Dio lasciate che si liberi da solo". In quel momento avrebbero voluto salvare Gesù e liberarlo, ma non potevano farlo. L'obiettivo della sua missione non era ancora raggiunto. PS 166 4 Mentre Gesù era sulla croce, durante quelle lunghe ore di agonia, non dimenticò sua madre. Ella era ritornata nel luogo di quella terribile scena, perché non poteva rimanere lontana dal Figlio. L'ultima lezione di vita di Gesù fu caratterizzata dalla compassione e dall'umanità. Guardò il volto di sua madre, afflitto per il dolore e poi quello del suo amato discepolo Giovanni. Disse a sua madre: "'Donna, ecco tuo figlio!'. Poi disse al discepolo: 'Ecco tua madre!'. E da quel momento, il discepolo la prese in casa sua". Giovanni 19:27. PS 166 5 Gesù durante la sua agonia ebbe sete: gli fu offerta da bere una mistura di aceto e fiele, ma quando l'assaggiò, la rifiutò. Gli angeli furono testimoni dell'agonia del loro Capo, ma a un certo punto non riuscirono più a sopportarla e si coprirono il volto, perfino il sole si ritirò da quello scenario. Gesù emise un forte grido, che suscitò un profondo terrore nei suoi assassini: "È compiuto!". Allora la cortina del tempio si squarciò da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si spaccarono e fitte tenebre ricoprirono la terra. PS 167 1 Quando Gesù morì l'ultima speranza dei discepoli sembrò svanire. Molti avevano assistito alle sue sofferenze e alla morte, e la loro tristezza aveva raggiunto il culmine. PS 167 2 Satana non esultò in quel momento come aveva fatto in precedenza. Aveva sperato che il piano della salvezza fallisse, ma esso si era rivelato perfetto. Ora sapeva che Cristo era morto e sarebbe dovuto morire anche lui e il suo regno sarebbe stato dato a Gesù. PS 167 3 Tenne un consiglio con i suoi angeli, non era riuscito a prevalere contro il Figlio di Dio, e ora avrebbe dovuto intensificare gli sforzi e dirigerli contro i discepoli. Avrebbe dovuto impedire al maggior numero di persone possibile di beneficiare della salvezza acquisita da Gesù. In questo modo Satana avrebbe potuto continuare a lavorare contro il regno di Dio. Aveva interesse ad allontanare il maggior numero di persone possibile da Gesù. I peccati di coloro che sono stati redenti con il sangue di Cristo alla fine ricadranno su colui che ne è stato l'istigatore. È lui che dovrà subire il castigo, mentre coloro che non accetteranno la salvezza tramite Gesù subiranno la punizione per i loro peccati. PS 167 4 Cristo ha vissuto la sua vita in povertà, senza onori mondani e senza forme di esibizionismo. La sua umiltà e la sua abnegazione erano in forte contrasto con l'orgoglio e l'indulgenza dei sacerdoti e dei capi del popolo. La sua purezza era un rimprovero continuo per i loro peccati. Essi lo disprezzavano per la sua umiltà, la sua santità e la sua purezza. Ma coloro che lo hanno odiato sulla terra un giorno lo vedranno nella grandezza del cielo e nella gloria ineffabile del Padre. PS 167 5 Nel pretorio Gesù fu circondato da nemici assetati del suo sangue; ma coloro che insensibili a ogni appello gridarono: "Il suo sangue ricada su noi e sui nostri figli", lo vedranno quando riceverà gli onori di un re. Tutti gli esseri del cielo lo scorteranno cantando inni di vittoria, di trionfo, di potenza, per lui che è morto ma è ritornato in vita come un potente vincitore. PS 167 6 Uomini deboli e miserabili sputarono in faccia al re di gloria, mentre dalla folla si elevava un terribile grido di trionfo per questi insulti degradanti. Quel volto che suscitava l'ammirazione del cielo, che era stato colpito con crudeltà, un giorno risplenderà come il sole a mezzogiorno. Allora essi cercheranno di nascondersi. Quel grido di trionfo selvaggio sarà sostituito dai loro lamenti. PS 167 7 Gesù farà vedere le sue mani con i segni della crocifissione. I segni della crudeltà che ha dovuto sopportare saranno visibili per sempre. Ogni traccia dei chiodi racconterà la storia della meravigliosa redenzione dell'uomo e del prezzo elevato con cui fu acquistata. Proprio gli uomini che trafissero il fianco del Signore della vita, vedranno il segno della lancia e rimpiangeranno con profonda amarezza di aver mutilato quel corpo. PS 168 1 I suoi assassini, contrariati per la scritta "Il re dei Giudei" posta sulla croce, proprio sulla sua testa, in quel giorno saranno obbligati a vederlo in tutta la sua gloria e potenza regali. Sugli abiti e sulla coscia vedranno scritto in caratteri ben visibili: "Re dei re e Signore dei signori". Quando era sulla croce avevano gridato deridendolo: "Se lui è il Re d'Israele, scenda ora giù dalla croce, e noi crederemo in lui". In quel giorno lo vedranno in tutta la sua potenza e la sua autorità regale. Non chiederanno nessuna prova della sua identità di Re d'Israele, ma sopraffatti dalla consapevolezza della sua maestà, si sentiranno costretti a riconoscerlo affermando: "Benedetto colui che viene nel nome del Signore!". PS 168 2 II terremoto, le rocce spaccate, l'oscurità su tutta la terra e il forte grido di Gesù: "È compiuto", mentre stava morendo, avevano turbato i suoi nemici e avevano fatto tremare i suoi assassini. I discepoli rimasero meravigliati di fronte a queste singolari manifestazioni, ma le loro speranze furono infrante. Temevano che i giudei avrebbero cercato anche loro per ucciderli. Erano certi che le manifestazioni di odio nei confronti del Figlio di Dio non si sarebbero fermate al Calvario. PS 168 3 Trascorsero ore in solitudine, piangendo per la loro delusione. Avevano pensato che Gesù avrebbe regnato come un principe terreno, ma le loro speranze morirono con lui. In preda al dolore e alla delusione dubitarono e si chiesero se non fossero stati ingannati. Anche sua madre si chiedeva se fosse proprio lui il Messia. PS 168 4 Nonostante le speranze deluse i discepoli amavano Gesù e desideravano offrirgli una sepoltura onorevole, ma non sapevano come fare. Giuseppe d'Arimatea, un ricco e influente membro del Consiglio dei giudei e un vero discepolo di Gesù, si recò in privato da Pilato e con coraggio lo pregò di dargli il corpo del Salvatore. Non osò farlo apertamente a causa dell'odio del popolo. I discepoli temevano che i giudei avrebbero tentato di impedire che il corpo di Cristo avesse una sepoltura onorevole. Pilato acconsentì alla richiesta e i discepoli presero il corpo senza vita dalla croce, mentre piangevano con una sofferenza profonda per le speranze ormai svanite. Con cura lo avvolsero in un panno di lino e lo misero nella tomba nuova di Giuseppe. PS 169 1 Le donne che avevano seguito umilmente Cristo quando era in vita non abbandonarono il suo corpo prima di aver visto dove lo avrebbero deposto. Una pietra pesante fu collocata davanti alla porta, per evitare che i suoi nemici trafugassero il corpo. Ma non dovevano temere nulla perché vidi che degli angeli controllavano con profondo interesse il luogo in cui riposava Gesù, aspettando di ricevere l'ordine di liberare dalla sua prigione il Re di gloria. PS 169 2 Gli assassini di Cristo temevano che potesse ritornare in vita e sfuggire al loro controllo, quindi chiesero a Pilato delle guardie perché vigilassero sul sepolcro fino al terzo giorno. Ciò che avevano chiesto fu accordato e la pietra sulla porta venne sigillata per evitare che i discepoli rubassero il corpo dicendo che Gesù era risuscitato dai morti. ------------------------Capitolo 43 -- La risurrezione PS 170 1 I discepoli, addolorati per la morte del Salvatore, si riposarono durante il sabato mentre Gesù, il Re di gloria, era nella tomba. Quando scese la notte, giunsero dei soldati per fare la guardia davanti alla tomba del Salvatore e gli angeli, invisibili, si aggiravano intorno a quel luogo sacro. Le tenebre della notte si dileguavano lentamente e, quando era ancora buio, gli angeli di guardia vennero a sapere che il momento della liberazione del Figlio di Dio, il loro amato Capo, era vicino. PS 170 2 Mentre aspettavano con grande emozione l'ora del suo trionfo, un angelo potente scese rapidamente dal cielo. Il suo volto brillava come il fulmine e i suoi abiti erano bianchi come la neve. La sua luce dissipò l'oscurità e gli angeli malvagi, che erano lì per reclamare il corpo di Gesù, fuggirono impauriti dal suo splendore e dalla sua gloria. Un angelo che aveva assistito all'umiliazione di Cristo e stava vegliando sulla tomba, raggiunse gli altri angeli venuti dal cielo e insieme scesero fino al sepolcro. La terra, mentre si avvicinavano, cominciò a tremare e si verificò un forte terremoto. PS 170 3 Le guardie romane furono prese dal panico. Non credevano più nel loro potere di custodire il corpo di Gesù? Non pensarono né al proprio compito né alla possibilità che i discepoli potessero portarlo via; mentre la luce degli angeli risplendeva più luminosa del sole quelle guardie caddero a terra come morte. Uno degli angeli afferrò la grande pietra, la fece rotolare accanto all'entrata del sepolcro, e vi si sedette sopra. L'altro entrò nella tomba e tolse il panno che ricopriva il capo di Gesù. Poi l'angelo sceso dal cielo, con una voce che fece tremare la terra, gridò: "Figlio di Dio, tuo Padre ti chiama! Esci fuori!". La morte non poteva più dominare su di lui. Gesù risuscitò come un conquistatore trionfante. Gli angeli guardarono la scena con solenne timore, e mentre Gesù usciva dal sepolcro, gli angeli si prostrarono per adorarlo e lo salutarono con canti di vittoria e di trionfo. PS 170 4 Gli angeli di Satana furono costretti a fuggire davanti alla luce splendente e penetrante degli angeli di Dio, e manifestando la loro amarezza al loro capo dissero che la loro vittima era stata portata via con la violenza, e colui che avevano così tanto odiato era stato risuscitato dai morti. Satana e i suoi seguaci avevano esultato quando il loro potere sull'uomo caduto aveva provocato la morte del Signore della vita. Ma il loro trionfo infernale durò ben poco: Gesù uscì dalla tomba come un grande conquistatore e Satana si rese conto che sarebbe morto e il suo regno sarebbe passato a colui che ne aveva veramente diritto. Si lamentò e si infuriò, ma nonostante tutti i suoi sforzi Gesù non fu sconfitto. Al contrario offrì all'uomo la via della salvezza, e chiunque l'avesse seguita sarebbe stato salvato. PS 171 1 Gli angeli malvagi e il loro capo si riunirono in consiglio per decidere come agire contro il governo di Dio. Satana ordinò ai suoi seguaci di andare dai sacerdoti e dai capi del popolo e disse: "Siamo riusciti a ingannarli, accecandoli e rendendo insensibile il loro cuore nei confronti di Cristo. Siamo riusciti a convincerli che fosse un impostore. Abbiamo indotto i sacerdoti e i capi a detestare Gesù e a ucciderlo. Ora quelle guardie romane porteranno l'odiosa notizia che Cristo è risorto. Non resta che insinuare in loro l'idea che se si diffonderà la notizia che Gesù è risuscitato saranno lapidati dal popolo per aver messo a morte un uomo innocente". PS 171 2 Mentre gli angeli del cielo si allontanavano dal sepolcro, la luce disparve, le guardie romane si rialzarono e si guardarono intorno. Erano stupiti di vedere quella grande pietra rotolata accanto all'entrata del sepolcro ed erano impauriti per la scomparsa del corpo di Gesù. Si affrettarono verso la città per far sapere ai sacerdoti e ai capi del popolo quello che avevano visto. PS 171 3 I giudei ascoltando il rapporto impallidirono e provarono orrore per quello che avevano fatto. Se i soldati dicevano la verità per loro era finita. Rimasero seduti in silenzio, guardandosi l'un l'altro, senza sapere cosa fare o cosa dire. Accettare quel rapporto significava condannare se stessi. Si ritirarono per consultarsi. Considerarono che se il rapporto portato dalle guardie fosse circolato tra il popolo, coloro che avevano messo a morte il Cristo sarebbero stati giudicati come assassini. Decisero allora di pagare i soldati perché mantenessero il segreto. I sacerdoti e gli anziani offrirono loro una grande somma di denaro dicendo: "Dite così: 'I suoi discepoli sono venuti di notte e lo hanno rubato mentre dormivamo'". PS 171 4 E quando i soldati chiesero cosa sarebbe stato di loro se avessero dichiarato di aver dormito durante la guardia, i capi del popolo promisero di convincere il governatore a garantire la loro incolumità. Per denaro le guardie romane vendettero il loro onore e accettarono il suggerimento dei sacerdoti e degli anziani. PS 171 5 Quando Gesù, ancora sulla croce, aveva gridato "È compiuto", le rocce si erano spaccate, la terra aveva tremato e alcune tombe si erano aperte. Quando risuscitò vittorioso dalla morte e dalla tomba, mentre la terra tremava e la gloria del cielo rischiarava quel luogo sacro, molti dei giusti risposero alla sua chiamata e risuscitarono come testimoni della sua risurrezione. I giusti prescelti risuscitarono glorificati. Erano stati scelti fra i santi di ogni epoca, dalla creazione fino ai giorni di Gesù. Così mentre i capi del popolo cercavano di nascondere la risurrezione del Cristo, Dio decise di risvegliare un gruppo di persone dalle loro tombe perché testimoniassero della risurrezione di Gesù e proclamassero la sua gloria. PS 172 1 I risorti erano diversi per forme e statura, alcuni dall'aspetto più nobile di altri. Mi fu detto che gli abitanti della terra avevano subìto un processo di degenerazione, perdendo la loro forza e la loro bellezza. Satana aveva il potere sulla malattia e sulla morte, e in ogni epoca gli effetti della maledizione erano stati sempre più evidenti e il potere di Satana sempre più visibile. Coloro che avevano vissuto ai tempi di Noé e di Abramo assomigliavano agli angeli per forma, bellezza e forza. Ma ogni generazione che si succedeva diventava sempre più debole e più soggetta alla malattia, e la loro vita era più breve. Satana aveva imparato come indebolire l'umanità. PS 172 2 Coloro che risuscitarono dopo la risurrezione di Gesù apparvero a molte persone, raccontando loro che il sacrificio per l'uomo era stato compiuto, che Gesù crocifisso dagli ebrei era risuscitato dai morti, e come conferma delle loro parole dicevano: "Siamo risuscitati con lui". Testimoniarono che tramite la sua potenza erano stati chiamati dalle loro tombe. Nonostante circolassero falsi rapporti, Satana non poteva nascondere la risurrezione di Cristo, né potevano farlo i suoi angeli o i capi sacerdoti, perché le persone risuscitate con lui diffondevano questa meravigliosa notizia; anche Gesù si sarebbe presto mostrato ai suoi discepoli addolorati, per placare le loro paure e suscitare in loro gioia e felicità. PS 172 3 A mano a mano che la notizia si diffondeva di città in città, e di villaggio in villaggio, gli ebrei temevano per la loro vita e dissimulavano l'odio che nutrivano per i discepoli; la loro unica speranza era diffondere falsi rapporti e coloro che desideravano che questa bugia fosse vera, l'accettavano. Pilato tremò quando venne a sapere che Cristo era risorto. Non poteva dubitare delle testimonianze che ascoltava, e da quel momento non ebbe più pace. Per ottenere gli onori mondani, per paura di perdere la sua autorità e la sua vita, aveva condannato Gesù a morte. Era pienamente convinto di essersi macchiato non solo del sangue di un uomo innocente, ma di quello del Figlio di Dio. Fino alla fine della sua esistenza Pilato visse come un miserabile; la disperazione e l'angoscia gli tolsero ogni gioia e speranza, rifiutò di essere confortato e morì nella sofferenza. PS 173 1 Il cuore di Erode20 si indurì sempre di più, e quando seppe che Cristo era risorto, non ne fu particolarmente turbato. Fece giustiziare Giacomo e quando vide che i giudei ne erano compiaciuti, fece arrestare anche Pietro, con l'intenzione di ucciderlo, ma Dio aveva un compito da affidargli e inviò un angelo per liberarlo. Il giudizio divino colpì Erode, mentre si esaltava in presenza di una grande folla; fu colpito da un angelo del Signore e morì di una morte orribile. PS 173 2 La mattina del primo giorno della settimana, prima ancora dell'alba, le donne andarono al sepolcro per ungere il corpo di Gesù con degli aromi. Videro che la pesante pietra era stata spostata dall'entrata del sepolcro, e che il corpo di Gesù non c'era più. PS 173 3 Provarono una stretta al cuore al pensiero che dei nemici avessero portato via il corpo. Improvvisamente videro due angeli vestiti di bianco con i volti luminosi e splendenti. Essi capirono l'incarico delle donne, e subito dissero loro che Gesù non c'era, che era risorto, ma che potevano vedere il luogo dove era stato deposto. Poi ordinarono alle donne di annunciare ai suoi discepoli che Gesù li avrebbe preceduti in Galilea. Con paura, ma anche grande gioia, si affrettarono a raggiungere i discepoli addolorati, e raccontarono loro tutto ciò che avevano visto e udito. PS 173 4 I discepoli non riuscivano a credere che Cristo fosse risorto, ma dopo aver udito il rapporto delle donne, corsero verso il sepolcro. Constatarono che Gesù non c'era, videro le fasce di lino, ma non riuscirono a credere alla bella notizia che fosse davvero risorto dai morti. Ritornarono a casa stupiti di quello che avevano visto e del racconto delle donne. PS 174 1 Maria Maddalena, invece, decise di restare ancora nei pressi del sepolcro, riflettendo su quello che aveva visto, afflitta al pensiero di un possibile inganno. Sentiva che l'attendevano nuove difficoltà. Provò un profondo dolore e pianse amaramente. Ritornò a vedere il sepolcro e scorse due angeli vestiti di bianco. Uno era seduto dov'era stata la testa di Gesù, l'altro dalla parte dei piedi. Le parlarono affettuosamente e le chiesero perché stesse piangendo e lei rispose: "Hanno tolto il mio Signore, e non so dove l'abbiano deposto". Giovanni 20:13. PS 174 2 Voltandosi verso il sepolcro vide Gesù in piedi, ma non lo riconobbe. Egli le parlò affettuosamente, chiedendole quale fosse il motivo del suo dolore e chi stesse cercando. Supponendo che si trattasse dell'ortolano, lo pregò di dirle se fosse stato lui a portare via il suo Signore e dove lo avesse portato, perché era venuta per prendersi cura di lui. Gesù si rivolse nuovamente a lei con la sua voce dolce e disse: 'Maria!'. Lei conosceva il tono di quella cara voce, e subito rispose: 'Maestro!'. E per la felicità che provava avrebbe voluto abbracciarlo, ma Gesù le disse: 'Non trattenermi perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli, e di' loro: "Io salgo al Padre mio e Padre vostro, e al Dio mio e Dio vostro'". Giovanni 20:17. Con gioia si affrettò a raggiungere i discepoli per annunciare loro la buona notizia. Gesù salì subito verso il Padre per sentirsi dire che il suo sacrificio era stato accettato e per ricevere ogni potere in cielo e sulla terra. PS 174 3 Gli angeli, come una nuvola, circondarono il Figlio di Dio e ordinarono che le porte eterne venissero aperte per far entrare il Re di gloria. Vidi che anche se Gesù era in compagnia di questi esseri risplendenti, alla presenza di Dio e circondato dalla sua gloria, non aveva dimenticato i suoi discepoli, e ritornando avrebbe impartito loro quella potenza che aveva ricevuto dal Padre. Lo stesso giorno ridiscese sulla terra e si fece vedere dai discepoli. Permise loro anche di toccarlo, perché era già salito al Padre e aveva ricevuto la sua potenza. PS 174 4 In quel momento Tommaso non era presente. Non volle accettare con umiltà il rapporto dei discepoli, ma affermò con decisione e sicurezza che non avrebbe creduto se non avesse toccato con le sue dita i segni dei chiodi e con la sua mano il costato dove era stato inflitto il colpo di lancia. Con questo atteggiamento dimostrò mancanza di fiducia nei confronti dei suoi fratelli. Se tutti pretendessero la stessa dimostrazione, oggi nessuno potrebbe accettare Gesù e credere alla sua risurrezione. Ma era la volontà di Dio che il rapporto dei discepoli fosse ricevuto da coloro che non avrebbero potuto vedere né ascoltare il Salvatore risorto. PS 175 1 L'incredulità di Tommaso non piacque a Dio. Quando Gesù incontrò nuovamente i discepoli, Tommaso era con loro e quando vide Gesù credette. Ma poiché aveva detto che non sarebbe stato soddisfatto se non avesse toccato con mano, Gesù gli concesse la dimostrazione che desiderava. Tommaso gridò: "Signor mio e Dio mio!". Ma Gesù lo rimproverò per la sua incredulità, dicendo: "Perché mi hai visto, tu hai creduto; beati sono quelli che non hanno visto e hanno creduto". Giovanni 20:28, 29. PS 175 2 Nello stesso modo coloro che non hanno vissuto personalmente il messaggio del primo e del secondo angelo devono accettare la testimonianza di altri che l'hanno sperimentato. Mi è stato mostrato che nello stesso modo in cui Gesù venne rifiutato, anche questi messaggi sono stati rifiutati. E così come i discepoli hanno proclamato che non c'è salvezza in nessun altro nome sotto il cielo, anche i collaboratori di Dio devono, con fedeltà e rispetto, avvertire coloro che hanno accettato solo una parte delle verità collegate al terzo messaggio; essi devono condividere con gioia anche tutti gli altri messaggi così come Dio li ha dati a loro, oppure non accettarli affatto. PS 175 3 Mentre le donne diffondevano la notizia che Gesù era risorto, le guardie romane stavano facendo circolare la bugia che era stata suggerita dai sacerdoti e dai capi del popolo, che i discepoli erano venuti di notte, mentre dormivano, e avevano rubato il corpo di Gesù. Satana aveva ispirato loro questa bugia e il popolo era pronto ad accettare la loro parola. Ma Dio si era accertato che intorno a questo evento così importante, da cui dipende la nostra salvezza, non vi fossero dubbi, e quindi fu impossibile per i sacerdoti e i capi del popolo nascondere questa realtà. Alcuni erano stati risuscitati dai morti per testimoniare della risurrezione del Cristo. PS 175 4 Gesù rimase con i suoi discepoli per quaranta giorni riempiendo i loro cuori di gioia e di felicità, spiegando loro con chiarezza le realtà del regno di Dio. Affidò loro il compito di testimoniare di ciò che avevano visto e sentito riguardo alla sua sofferenza, alla sua morte e alla sua risurrezione. Egli si era sacrificato per sconfiggere il male e tutti coloro che lo volevano potevano affidarsi a lui e ottenere la vita eterna. Con tenerezza disse loro che sarebbero stati perseguitati ma avrebbero trovato sollievo nel ripensare alla loro esperienza e alle parole che avevano udito. Ricordò loro che aveva superato le tentazioni di Satana e aveva ottenuto la vittoria attraverso prove e sofferenze. Satana non aveva più potere su di lui, e avrebbe quindi rivolto le sue tentazioni a loro e a tutti quelli che avrebbero creduto nel suo nome. Ma essi potevano vincere come lui aveva vinto. Gesù accordò ai suoi discepoli il potere di fare miracoli e disse loro che nonostante fossero stati perseguitati da uomini malvagi, egli avrebbe inviato sempre i suoi angeli a liberarli; non sarebbero stati uccisi prima che la loro missione non fosse compiuta. Ma alla fine poteva essere chiesto loro di suggellare con il sangue le testimonianze che avevano dato. PS 176 1 I discepoli ascoltavano i suoi insegnamenti, godendo di ogni parola che usciva dalle sue labbra. Ora sapevano con certezza che era il Salvatore del mondo. Le sue parole penetravano profondamente nei loro cuori, ed erano addolorati al pensiero che si sarebbero presto separati dal loro Maestro, e non avrebbero più sentito pronunciare le sue parole di conforto. PS 176 2 I loro cuori furono riscaldati dall'amore e dalla gioia, mentre Gesù diceva loro che sarebbe andato a preparare un luogo, poi sarebbe ritornato per portarli con sé e sarebbero rimasti sempre insieme. Promise anche di inviare il Consolatore, lo Spirito Santo, per guidarli in tutta verità. "E alzate in alto le mani, li benedisse". Luca 24:50. ------------------------Capitolo 44 -- L'ascensione PS 177 1 Tutto il cielo aspettava il momento del trionfo di Gesù che sarebbe asceso al Padre. Gli angeli andarono incontro al Re di gloria e lo scortarono fino al cielo. Dopo la benedizione Gesù fu separato dai suoi discepoli e portato verso l'alto. Mentre ascendeva, tutti coloro che erano stati risuscitati con lui lo seguivano. Era presente anche un folto gruppo di angeli e tutti gli altri attendevano in cielo il suo arrivo. PS 177 2 Mentre salivano verso la santa Città, gli angeli che scortavano Gesù gridavano: "Aprite i cancelli, porte eterne apritevi, che il Re di gloria faccia il suo ingresso". Gli angeli nella città gridarono: "Chi è il Re di gloria?". Gli angeli che lo scortavano rispondevano in trionfo: "Il Signore, forte e potente! Il Signore che è forte in battaglia! Apritevi porte eterne, e il Re di gloria entrerà!". Di nuovo gli angeli in attesa chiesero: "Chi è il Re di gloria?". E gli angeli che lo scortavano risposero in tono melodioso: "Il Signore degli eserciti! Egli è il Re di gloria!". E il corteo entrò nella città di Dio. Tutti gli angeli circondarono il loro Capo, e con profonda adorazione si inchinarono davanti a lui, deponendo le loro corone splendenti ai suoi piedi. Suonarono le loro arpe d'oro e canti dolci e melodiosi pervasero tutto il cielo: erano dedicati all'Agnello che era stato immolato, e ora viveva nuovamente nella maestà e nella gloria. PS 177 3 Mentre i discepoli guardavano con dolore verso l'alto per cogliere un ultimo sguardo del loro Signore, due angeli apparvero e dissero: "Uomini di Galilea, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù, che vi è stato tolto, ed è stato elevato in cielo, ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo". Atti 1:11. I discepoli e la madre di Gesù, che insieme a loro aveva assistito all'ascensione del Figlio di Dio, passarono la notte a parlare delle sue opere meravigliose, degli eventi straordinari e gloriosi che si erano verificati in così poco tempo. PS 177 4 Satana riunì i suoi angeli e animato da un odio profondo disse loro che fino a quando avessero avuto potere e autorità sulla terra, i loro sforzi dovevano intensificarsi nei confronti dei discepoli di Gesù. Non avevano potuto fare nulla contro Cristo, ma dovevano sconfiggere i suoi discepoli. Avrebbero sempre cercato di ingannare coloro che credevano in Gesù. Disse ai suoi angeli che Cristo aveva dato ai suoi discepoli il potere di cacciarli e di guarire coloro che avrebbero afflitto. Allora gli angeli di Satana partirono come "leoni ruggenti cercando di divorare" i discepoli di Gesù. ------------------------Capitolo 45 -- I discepoli PS 178 1 I discepoli predicarono con potenza un Salvatore crocifisso e risorto. Compirono segni e miracoli nel nome di Gesù. I malati erano guariti e un paralitico dalla nascita riacquistò perfettamente la salute ed entrò nel tempio con Pietro e Giovanni camminando, saltando e lodando Dio davanti a tutti. La notizia si diffuse e il popolo iniziò a riunirsi intorno ai discepoli. Molti accorsero, sorpresi per la guarigione che era stata loro concessa. Con la morte di Gesù, i sacerdoti avevano pensato che non si sarebbero più verificati dei miracoli, l'entusiasmo si sarebbe spento e il popolo si sarebbe rivolto nuovamente alle tradizioni umane. Ma proprio davanti a loro i discepoli stavano operando prodigi e il popolo ne rimaneva molto meravigliato. PS 178 2 Gesù era stato crocifisso e si chiedevano come mai i discepoli avessero un tale potere; mentre Gesù era in vita avevano pensato che fosse stato lui ad accordarlo anche a loro, ma con la sua morte si aspettavano che i miracoli cessassero. Pietro capì le loro perplessità e disse: "Uomini d'Israele, perché vi meravigliate di questo? Perché fissate gli occhi su di noi, come se per la nostra propria potenza o pietà avessimo fatto camminare quest'uomo? Il Dio di Abraamo, di Isacco e di Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha glorificato il suo servo Gesù, che voi metteste nelle mani di Pilato e rinnegaste davanti a lui, mentre egli aveva giudicato di liberarlo. Ma voi rinnegaste il Santo, il Giusto e chiedeste che vi fosse concesso un omicida; e uccideste il Principe di vita, che Dio ha risuscitato dai morti. Di questo noi siamo testimoni. E, per la fede nel suo nome, il suo nome ha fortificato quest'uomo che vedete e conoscete". Atti 3:12-16. PS 178 3 I sacerdoti e i capi del popolo non potevano sopportare simili discorsi, e quindi ordinarono che Pietro e Giovanni venissero arrestati e imprigionati. Ma migliaia di persone, dopo aver ascoltato un solo sermone dei discepoli, si erano convertite e credevano alla risurrezione e all'ascensione di Cristo. I sacerdoti e i capi del popolo ne rimasero turbati. Avevano ucciso Gesù perché temevano che il popolo si potesse ribellare, ma ora il problema era ancora più grave; erano stati accusati apertamente dai discepoli di essere gli assassini del Figlio di Dio e non potevano sapere come questi eventi si sarebbero sviluppati, né come sarebbero stati considerati dal popolo. PS 179 1 Il giorno seguente gli apostoli furono condotti davanti al Consiglio. Erano presenti proprio gli uomini che avevano reclamato il sangue di Gesù. Avevano sentito Pietro rinnegare il suo Signore con giuramenti e imprecazioni quando era stato sospettato di essere uno dei discepoli, e speravano di poterlo intimidire nuovamente. Ma Pietro si era convertito e ora aveva l'occasione di cancellare il disonore per quel rifiuto così affrettato e vile, e poter esaltare il nome che aveva disprezzato. Con coraggio e con la potenza dello Spirito, dichiarò con forza: "Nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno che voi avete crocifisso, e che Dio ha risuscitato dai morti; è per la sua virtù che quest'uomo compare guarito, in presenza vostra. Egli è la pietra che è stata da voi costruttori rifiutata, ed è divenuta la pietra angolare. In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati". Atti 4:10-12. PS 179 2 Le persone si sorpresero dell'audacia di Pietro e di Giovanni e capirono che erano stati con Gesù perché il loro comportamento nobile e coraggioso era come quello di Cristo in presenza dei suoi nemici. Gesù, con uno sguardo affettuoso ma addolorato, aveva rimproverato Pietro che lo aveva rinnegato e ora, mentre riconosceva coraggiosamente il suo Signore, venne approvato e benedetto; e come segno di questa accettazione fu pervaso dallo Spirito Santo. PS 179 3 I sacerdoti non osarono manifestare l'odio che provavano nei confronti dei discepoli. Ordinarono loro di uscire ed esaminando le loro opinioni, dissero: "Che faremo a questi uomini? Che un evidente miracolo sia stato fatto per mezzo di loro, è noto a tutti gli abitanti di Gerusalemme, e noi non possiamo negarlo". Atti 4:16. Avevano paura che la notizia di questo miracolo si diffondesse tra la gente. Se fosse diventata di dominio pubblico, i sacerdoti avrebbero perso la loro autorità e sarebbero stati considerati gli assassini di Cristo. Ma l'unica cosa che osarono fare fu minacciare e ordinare agli apostoli di non parlare più nel nome di Gesù, altrimenti avrebbero rischiato la morte. Ma Pietro con coraggio dichiarò che non potevano tacere su ciò che avevano visto e udito. PS 179 4 Grazie alla potenza di Gesù, i discepoli continuavano a guarire gli afflitti e i malati. Centinaia di persone accettavano il Salvatore crocifisso, risorto e asceso al cielo. I sacerdoti, gli anziani e chi subiva il loro influsso erano allarmati. Nuovamente misero gli apostoli in prigione sperando che l'entusiasmo si sarebbe placato. Satana e i suoi angeli esultarono, ma gli angeli di Dio aprirono le porte della pri gione, e contrariamente all'ordine dei capi sacerdoti e degli anziani, ordinarono agli apostoli: "Andate, presentatevi nel tempio e annunziate al popolo tutte le parole di questa vita". Atti 5:20. PS 180 1 Il Consiglio, allora, mandò a prendere i prigionieri. I soldati aprirono le porte della prigione, ma non trovarono nessuno. Ritornarono dai sacerdoti e dai capi del popolo dicendo: "La prigione l'abbiamo trovata chiusa con ogni diligenza, le guardie in piedi davanti alle porte; abbiamo aperto, ma non abbiamo trovato nessuno dentro... Ma sopraggiunse uno che disse loro: 'Ecco, gli uomini che voi metteste in prigione sono nel tempio, e stanno insegnando al popolo'. Allora il capitano, con le guardie, andò e li condusse via, senza far loro violenza, perché temevano di essere lapidati dal popolo. Dopo averli portati via, li presentarono al sinedrio; e il sommo sacerdote li interrogò: 'Non vi abbiamo forse espressamente vietato di insegnare nel nome di costui? Ed ecco, avete riempito Gerusalemme della vostra dottrina, e volete far ricadere su di noi il sangue di quell'uomo'". Atti 5:23-28. PS 180 2 Quei capi erano degli ipocriti, ricercavano l'approvazione dagli uomini più che da Dio. I loro cuori erano così insensibili che anche le opere più potenti fatte dagli apostoli li infuriavano. Sapevano che se i discepoli avessero continuato a predicare su Gesù, la sua crocifissione, la sua risurrezione e la sua ascensione, sarebbero stati incolpati di essere i suoi assassini. Non erano disposti a essere considerati responsabili del sangue di Cristo così come lo erano stati quando avevano gridato con forza: "Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli". PS 180 3 Gli apostoli dichiararono con convinzione che dovevano ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini. Pietro disse: "Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù che voi uccideste appendendolo al legno e lo ha innalzato con la sua destra, costituendolo Principe e Salvatore, per dare ravvedimento a Israele, e perdono dei peccati. Noi siamo testimoni di queste cose; e anche lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli ubbidiscono". Atti 5:30-32. PS 180 4 Ascoltando queste parole coraggiose quegli assassini si infuriarono e decisero di sporcarsi ancora le mani per uccidere gli apostoli. Mentre elaboravano un piano, un angelo di Dio toccò il cuore di Gamaliele perché consigliasse i sacerdoti e i capi del popolo: "Tenetevi lontani da loro, e ritiratevi da questi uomini; perché se questo disegno o quest'opera è dagli uomini, sarà distrutta; ma se è da Dio, voi non potrete distruggerli, se non volete trovarvi a combattere anche contro Dio". Atti 5:38, 39. Degli angeli malvagi stavano istigando i sacerdoti e i capi perché uccidessero gli apostoli, ma Dio inviò il suo angelo per ostacolarli facendo sorgere, tra i capi dei giudei, una voce in favore dei suoi servitori. L'opera degli apostoli non era conclusa, essi sarebbero stati portati davanti ai re per testimoniare del nome di Gesù e di ciò che avevano visto e udito. PS 181 1 I sacerdoti liberarono malvolentieri i loro prigionieri e dopo averli fatti picchiare proibirono loro di parlare nel nome di Gesù. "Essi dunque se ne andarono via dal Sinedrio, rallegrandosi di essere stati ritenuti degni di essere oltraggiati per il nome di Gesù. E ogni giorno, nel tempio e per le case, non cessavano di insegnare e di portare il lieto messaggio che Gesù è il Cristo". Atti 5:41, 42. Così la Parola di Dio si diffuse ampiamente. I discepoli testimoniavano con coraggio di tutto ciò che avevano visto e udito, e nel nome di Gesù operavano potenti miracoli. Senza paura accusavano chi qualche tempo prima aveva accolto il Figlio di Dio, uccidendolo. PS 181 2 Vidi che gli angeli di Dio avevano ricevuto il compito di occuparsi di quelle importanti e sacre verità che, nel corso dei secoli, sarebbero servite come un'àncora di salvezza per i discepoli di Cristo. In particolare, lo Spirito Santo ispirava agli apostoli, che erano stati i testimoni della crocifissione, della risurrezione e dell'ascensione del nostro Signore, le importanti verità che rappresentavano la speranza d'Israele. Tutti dovevano considerare il Salvatore del mondo come la loro unica speranza, seguire la via che aveva tracciato con il sacrificio della propria vita, osservare la legge di Dio per vivere. Vidi la saggezza e la bontà di Gesù nell'accordare ai discepoli il potere necessario per continuare la stessa opera per la quale era stato odiato e ucciso dai giudei. Nel suo nome esercitavano il suo potere su Satana. Un alone di luce e di gloria circondava gli eventi della morte e della risurrezione di Gesù esaltando una sacra verità: egli era il Salvatore del mondo. ------------------------Capitolo 46 -- La morte di Stefano PS 182 1 A Gerusalemme il numero dei discepoli si moltiplicò rapidamente e molti sacerdoti accettarono il messaggio cristiano. PS 182 2 Stefano, uomo ricco di fede, faceva grandi prodigi e miracoli. I capi giudei si alterarono ancora di più vedendo dei sacerdoti allontanarsi dalle tradizioni, dai sacrifici e dalle offerte per accettare Gesù come il vero sacrificio. Grazie alla potenza divina, Stefano rimproverò i sacerdoti increduli, esaltando la figura di Gesù. PS 182 3 Non potendo tollerare la forza e la saggezza con cui parlava, e non potendo prevalere in nessun modo su di lui, assoldarono alcuni falsi testimoni perché lo calunniassero, dicendo di averlo sentito pronunciare parole blasfeme contro Mosè e contro Dio. Così crearono agitazione nel popolo, arrestarono Stefano, e con false testimonianze lo accusarono di parlare contro il tempio e la legge. Testimoniarono di averlo sentito dire che questo Gesù di Nazaret avrebbe annullato le tradizioni che Mosè aveva dato loro. PS 182 4 Mentre Stefano era davanti ai giudici, il suo volto risplendeva della luce della gloria di Dio. "E tutti quelli che sedevano nel sinedrio, fissati gli occhi su di lui, videro il suo viso simile a quello di un angelo". Atti 6:15. Quando gli fu chiesto di rispondere alle accuse presentate contro di lui, iniziò partendo da Mosè e dai profeti, ripercorrendo la storia dei figli d'Israele e le opere di Dio in loro favore, dimostrando come la venuta di Cristo era stata annunciata nelle profezie. Fece riferimento alla storia del tempio e dichiarò che Dio non abita in templi fatti dagli uomini. I giudei che adoravano il tempio si indignarono per le parole pronunciate contro quell'edificio più di quanto si sarebbero indignati se fossero state pronunciate contro Dio. PS 182 5 Mentre Stefano parlava di Cristo e lo ricollegava al tempio, vide che il popolo si rallegrava delle sue parole, e allora rimproverò i capi e i sacerdoti: "Gente di collo duro e incirconcisa di cuore e d'orecchi, voi opponete sempre resistenza allo Spirito Santo..." Atti 7:51. PS 182 6 Essi seguivano i riti formali della loro religione e i loro cuori erano corrotti e malvagi. Egli ricordò la crudeltà dei loro padri nel perseguitare i profeti e dichiarò che coloro ai quali si rivolgeva avevano commesso un peccato ancora più grande nel rifiutare e crocifiggere Cristo. "Quale dei profeti non perseguitarono i vostri padri? Essi ucci sero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete divenuti i traditori e gli uccisori". Versetti 52, 53. PS 183 1 Mentre venivano pronunciate queste verità, semplici ma taglienti, i sacerdoti e i capi si alterarono, si lanciarono contro Stefano. "Ma Stefano, pieno di Spirito Santo, fissati gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio. E disse: 'Ecco, io vedo i cieli aperti, e il Figlio dell'uomo in piedi alla destra di Dio'". Ma le persone non volevano ascoltarlo: "...gettando grida altissime, si turarono gli orecchi e si avventarono tutti insieme sopra di lui; e, cacciatolo fuori dalla città, lo lapidarono. Poi, messosi in ginocchio, gridò ad alta voce: 'Signore, non imputar loro questo peccato'". Versetti 55-60. PS 183 2 Mi fu mostrato che Stefano era un grande uomo di Dio, scelto per occupare un posto importante nella chiesa. Satana si rallegrò della sua morte, perché sapeva che i discepoli avrebbero risentito molto della sua perdita. Ma il trionfo di Satana fu breve, infatti nella folla che assisteva alla morte di Stefano c'era un uomo a cui Gesù si sarebbe rivelato: era Saulo da Tarso. PS 183 3 Egli non partecipò attivamente alla lapidazione di Stefano, tuttavia acconsentì alla sua morte. Era zelante nel perseguitare la chiesa di Dio. Ricercava i cristiani portandoli via dalle loro case e consegnandoli a coloro che li avrebbero uccisi. Saulo era un uomo molto dotato e colto, il suo zelo e la sua cultura gli assicuravano la stima dei giudei, mentre era temuto da molti dei discepoli di Cristo. PS 183 4 Satana utilizzava i suoi talenti per continuare la sua battaglia contro il Figlio di Dio e contro coloro che credevano in lui. Ma Dio può annullare il potere del grande avversario e liberare coloro che sono suoi prigionieri. Cristo aveva scelto Saulo per proclamare il suo nome, per incoraggiare i suoi discepoli nella loro opera e sostituire Stefano. ------------------------Capitolo 47 -- La conversione di Paolo PS 184 1 Mentre Saulo viaggiava verso Damasco, portando con sé delle lettere che lo autorizzavano ad arrestare uomini o donne che predicavano il messaggio di Gesù per poi condurli a Gerusalemme, gli angeli malvagi se ne rallegravano. PS 184 2 Ma improvvisamente una luce proveniente dal cielo lo avvolse allontanando quegli angeli e facendolo cadere a terra. ". Udì una voce che diceva: 'Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?'. Egli domandò: 'Chi sei, Signore?'. E il Signore: 'Io sono Gesù, che tu perseguiti. Ti è duro recalcitrare contro il pungolo'. Egli, tutto tremante e spaventato, disse: 'Signore, che vuoi che io faccia?'. Il Signore gli disse: 'Alzati, entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare'". Atti 9:4-6. PS 184 3 Gli uomini che facevano il viaggio con lui erano sorpresi: udivano la voce ma non vedevano nessuno. Saulo si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Lo splendore della luce del cielo lo aveva accecato. Gli uomini che erano con lui lo presero per mano e lo guidarono fino a Damasco, dove rimase tre giorni senza vedere, né mangiare né bere. Il Signore poi inviò il suo angelo a uno degli uomini che Saulo voleva prendere come prigioniero, e gli rivelò in visione che sarebbe dovuto andare nella strada chiamata Diritta e cercare "in casa di Giuda uno di Tarso chiamato Saulo; poiché ecco, egli è in preghiera, e ha visto in visione un uomo chiamato Anania, entrare e imporgli le mani perché ricuperi la vista". Versetti 11, 12. PS 184 4 Anania temeva che si trattasse di un errore e si rivolse a Dio raccontandogli quello che aveva sentito dire di Saulo. Ma il Signore gli rispose: "Va' perché egli è uno strumento che ho scelto per portare il mio nome davanti ai popoli, ai re, e ai figli d'Israele; perché io gli mostrerò quanto debba soffrire per il mio nome". Versetti 15, 16. Anania seguì le indicazioni del Signore, entrò nella casa e imponendo le mani su di lui disse: "Fratello Saulo, il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada per la quale venivi, mi ha mandato perché tu riacquisti la vista e sia riempito di Spirito Santo". Versetto 17. PS 184 5 Immediatamente Saulo recuperò la vista, si alzò e fu battezzato. Subito iniziò a insegnare nelle sinagoghe che Gesù era veramente il Figlio di Dio. Tutti quelli che lo ascoltavano erano sorpresi e chiedevano: "Ma costui non è quel tale che a Gerusalemme infieriva contro quelli che invocano questo nome ed era venuto qua con lo scopo di condurli incatenati ai capi dei sacerdoti?" Versetto 21. Ma Saulo diventava sempre più forte e stupiva i giudei; essi erano di nuovo in difficoltà. Tutti conoscevano bene l'opposizione manifestata da Saulo nei confronti di Gesù e il suo zelo nel trovare e poi uccidere tutti coloro che credevano nel suo nome. PS 185 1 La sua conversione miracolosa aveva convinto molti che Gesù fosse veramente il Figlio di Dio. Saulo raccontava la sua esperienza con la potenza dello Spirito Santo; aveva perseguitato i cristiani fino alla morte, legato e imprigionato uomini e donne finché, mentre viaggiava verso Damasco, improvvisamente una gran luce dal cielo lo aveva circondato e Gesù si era rivelato dicendogli di essere il Figlio di Dio. PS 185 2 Mentre predicava Gesù con grande coraggio, Saulo esercitava un forte influsso. Aveva una buona conoscenza delle Scritture e dopo la sua conversione la potenza divina gli aveva chiarito il senso delle profezie riguardanti Gesù, permettendogli di presentare la verità con chiarezza e franchezza e correggere qualsiasi distorsione nei confronti delle Scritture. Guidato dallo Spirito di Dio poteva spiegare ai suoi ascoltatori, in maniera chiara e convincente, tutte le profezie che si ricollegavano alla prima venuta di Cristo, e indicare loro che si erano adempiute le Scritture che ne annunciavano le sofferenze, la morte e la risurrezione. ------------------------Capitolo 48 -- I giudei decidono di uccidere Paolo PS 186 1 Quando i sacerdoti e i capi del popolo videro i risultati del racconto dell'esperienza di Paolo, provarono un odio profondo nei suoi confronti. Si resero conto che predicava il messaggio di Gesù con coraggio e faceva miracoli nel suo nome, che le folle lo ascoltavano e si allontanavano dalle tradizioni considerando i capi giudei come gli assassini del Figlio di Dio. PS 186 2 Profondamente irritati si riunirono per consultarsi su cosa sarebbe stato opportuno fare per placare l'entusiasmo manifestato dal popolo. Decisero che la morte di Paolo sarebbe stata l'unica via sicura per raggiungere questo obiettivo. Ma Dio conosceva le loro intenzioni e così gli angeli ebbero il compito di proteggerlo affinché vivesse per adempiere la sua missione. PS 186 3 Guidati da Satana, i giudei increduli controllavano giorno e notte le porte di Damasco, per poter uccidere Paolo appena fosse passato. Ma Paolo fu informato che i capi del popolo lo cercavano con l'intenzione di farlo morire, e di notte i discepoli lo aiutarono a scendere dalle mura dentro un cesto. Il fallimento del loro piano suscitò nei giudei vergogna e indignazione e così il progetto di Satana venne neutralizzato. PS 186 4 Paolo partì verso Gerusalemme per unirsi ai discepoli che però avevano ancora paura di lui; non riuscivano a credere che fosse veramente uno di loro. I giudei a Damasco avevano cercato di ucciderlo e ora i suoi stessi fratelli non lo accettavano. Barnaba, invece, lo accolse e lo presentò agli apostoli e Paolo ebbe la possibilità di spiegare loro in che modo aveva visto il Signore durante il viaggio e come a Damasco avesse predicato con coraggio nel nome di Gesù. PS 186 5 Satana continuava a istigare i giudei perché uccidessero Paolo. Allora il Signore gli disse di lasciare Gerusalemme e insieme a Barnaba andò in altre città parlando di Cristo e facendo miracoli, e molti si convertirono. Quando un uomo zoppo dalla nascita venne guarito, le persone che adoravano gli idoli volevano offrire sacrifici ai discepoli. Paolo ne fu dispiaciuto e disse loro che lui e i suoi collaboratori erano solo degli uomini, che Dio aveva fatto i cieli, la terra, il mare e tutte le cose che vi sono in essi, e quindi solo lui doveva essere adorato. Così Paolo esaltò Dio davanti al popolo, ma a stento riuscì a trattenerli. Cominciava a formarsi nelle loro menti la prima concezione di fede nel vero Dio, l'adorazione e l'onore a lui dovuta; mentre ascoltavano Paolo, Satana incitava i giudei increduli di altre città a infiltrarsi nel gruppo dell'apostolo per distruggere l'opera che stava realizzando. I giudei, infatti, istigarono questi idolatri con falsi rapporti su Paolo. La meraviglia e l'ammirazione del popolo si trasformarono in odio, e coloro che un momento prima erano pronti ad adorare i discepoli, lapidarono Paolo e lo portarono fuori dalla città, credendo che fosse morto. Ma mentre i discepoli piangevano intorno a Paolo, improvvisamente egli si alzò ed entrò con loro in città. PS 187 1 Mentre Paolo e Sila predicavano Gesù, una donna posseduta da uno spirito maligno camminava dietro a loro gridando: "Questi uomini sono servi del Dio altissimo, e vi annunziano la via della salvezza". Atti 16:17. La donna seguì i discepoli per molti giorni, ma Paolo era contrariato, perché le sue grida distraevano le menti dalla verità. L'obiettivo di Satana, attraverso quella donna, era quello di esasperare la gente annullando l'influsso dei discepoli. Paolo infastidito si girò verso la donna e disse allo spirito: "Io ti ordino, nel nome di Gesù Cristo, che tu esca da costei" (Versetto 18) e lo spirito maligno, rimproverato, la lasciò. PS 187 2 I suoi padroni erano contenti che urlasse seguendo i discepoli, ma quando lo spirito la lasciò e la videro come un umile discepolo di Cristo, diventarono furiosi. Avevano guadagnato molto denaro grazie alla sua preveggenza, ma ora svaniva ogni speranza. L'obiettivo di Satana era stato ostacolato, ma i suoi seguaci presero Paolo e Sila e li portarono nella piazza del mercato, davanti ai capi e ai magistrati, dicendo: "Questi uomini, che sono giudei, turbano la nostra città". Versetto 20. PS 187 3 E la folla si schierò contro di loro; i magistrati ordinarono di togliere loro i vestiti e di picchiarli. Dopo averli frustati li portarono in carcere, raccomandandosi che venissero sorvegliati con particolare attenzione; per assolvere il suo incarico il carceriere li mise nella cella più interna e li incatenò ai piedi. Ma gli angeli del Signore li proteggevano e fecero in modo che la loro prigionia risultasse alla gloria di Dio e dimostrasse alla gente che il Signore operava insieme ai servitori che si era scelto. PS 187 4 A mezzanotte, mentre Paolo e Sila pregavano e cantavano lodi a Dio, improvvisamente ci fu un forte terremoto che scosse le fondamenta della prigione, e vidi l'angelo di Dio sciogliere immediatamente le catene dalle mani di tutti i prigionieri. Il carceriere svegliandosi e vedendo le porte delle celle aperte si impaurì; pensava che i prigionieri fossero scappati, e che sarebbe stato punito con la morte. Mentre stava per togliersi la vita, Paolo gridò: "Non farti del male, perché siamo tutti qui". Versetto 28. PS 188 1 Lo spirito di Dio in quel momento convinse il carceriere. Egli chiese una lanterna, entrò subito e si gettò tutto tremante ai piedi di Paolo e Sila. Li fece uscire e disse: "'Signori, che debbo fare per essere salvato?'. Ed essi risposero: 'Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato tu e la tua famiglia'". Versetti 30, 31. Allora il carceriere riunì tutta la sua famiglia, e Paolo annunciò loro il messaggio di Gesù. Il suo cuore fu colpito dal messaggio e sentendosi unito ai suoi fratelli lavò le loro ferite, e quella notte lui e tutta la sua famiglia furono battezzati. Poi offrì loro del cibo e insieme a tutta la famiglia si rallegrarono della loro fede in Dio. PS 188 2 La meravigliosa notizia della manifestazione della potenza di Dio nell'apertura delle porte della prigione e nella conversione del carceriere e della sua famiglia, si diffuse rapidamente. I pretori vennero a sapere queste cose ed ebbero paura; chiamarono il carceriere chiedendogli di liberare Paolo e Sila, ma Paolo non voleva uscire dalla prigione in segreto, non era disposto a tenere nascosta la manifestazione della potenza divina. Egli disse loro: "Dopo averci battuti in pubblico senza che fossimo stati condannati, noi che siamo cittadini romani, ci hanno gettati in prigione; e ora vogliono rilasciarci di nascosto? No davvero! Anzi, vengano loro stessi a condurci fuori". Versetto 37. PS 188 3 Quando i magistrati udirono queste parole, e diventò di dominio pubblico che gli apostoli erano cittadini romani, si allarmarono temendo che avrebbero fatto un esposto all'imperatore per l'ingiusto trattamento ricevuto. "Essi vennero e li pregarono di scusarli; e, accompagnandoli fuori, chiesero loro di andarsene dalla città". Versetto 39. ------------------------Capitolo 49 -- Paolo in visita a Gerusalemme PS 189 1 Dopo la sua conversione, Paolo andò a Gerusalemme e annunciò Gesù e i miracoli della sua grazia. Parlò della sua esperienza straordinaria e tutto questo infuriò a tal punto i sacerdoti e i capi del popolo che decisero di ucciderlo. PS 189 2 Gesù gli apparve un'altra volta in visione, mentre pregava, e perché potesse salvarsi gli disse: "Affrettati, esci presto da Gerusalemme, perché essi non riceveranno la tua testimonianza su di me". Paolo rispose: "Signore, essi sanno che ho incarcerato e flagellato nelle sinagoghe quelli che credevano in te; quando si versava il sangue di Stefano, tuo testimone, anch'io ero presente e approvavo, e custodivo i vestiti di coloro che lo uccidevano". Atti 22:18-20. Paolo pensava che i giudei in Gerusalemme non avrebbero resistito alla sua testimonianza, e avrebbero considerato il suo grande cambiamento come il frutto della potenza di Dio. Ma il Signore fu ancora più categorico: "Va', perché io ti manderò lontano, tra i popoli". Versetto 21. PS 189 3 Durante la sua assenza da Gerusalemme, Paolo scrisse molte lettere indirizzate a varie comunità, raccontando la sua conversione e offrendo loro una forte testimonianza, ma alcuni cercarono di ostacolare l'influsso di quelle lettere. Erano costretti ad ammettere che le sue epistole avevano un notevole impatto, ma sottolineavano anche la sua scarsa prestanza fisica e sostenevano che il contenuto dei suoi discorsi non fosse poi così apprezzabile. PS 189 4 In realtà Paolo era un uomo di grande cultura, e la sua saggezza e il suo comportamento affascinavano gli ascoltatori. Gli uomini colti erano compiaciuti della sua conoscenza e molti di loro credettero in Gesù. In presenza di re e grandi assemblee esibiva una tale eloquenza che affascinava tutti coloro che lo ascoltavano. Paolo riusciva con facilità a presentare ragionamenti complessi, a condurre le persone a fare riflessioni profonde sottolineando le ricchezze della grazia di Dio e descrivendo il grande amore di Gesù. PS 189 5 Poi, con semplicità, ritornava al livello di comprensione della gente comune e con forza raccontava la sua esperienza, che suscitava in molti il desiderio di diventare discepoli di Cristo. PS 189 6 Nuovamente il Signore apparve a Paolo, gli fece comprendere che doveva andare a Gerusalemme, dove sarebbe stato arrestato e avrebbe sofferto per il suo nome. Anche se fosse rimasto incarcerato per molto tempo, il Signore avrebbe portato avanti la sua opera grazie a lui. La sua prigionia sarebbe stata un mezzo per diffondere la conoscenza di Cristo, e così glorificare Dio. Durante il processo, quando veniva spostato da una città all'altra, la sua testimonianza su Gesù e gli episodi interessanti della sua conversione venivano raccontati davanti a re e governatori, che non avrebbero più potuto dire di non conoscere Gesù. Molti credettero nel Salvatore e lodavano il suo nome. PS 190 1 Vidi che durante la traversata di Paolo, Dio aveva realizzato un progetto particolare. In questa occasione era stata rivelata la potenza divina all'equipaggio della nave, affinché anche i pagani conoscessero Gesù e molti potessero convertirsi grazie agli insegnamenti dell'apostolo e ai miracoli che faceva. PS 190 2 Re e governatori erano affascinati dai suoi ragionamenti, e mentre lo sentivano presentare il Cristo grazie alla potenza dello Spirito Santo e raccontare le vicende della sua esperienza spirituale si convincevano che Gesù fosse il Figlio di Dio. Mentre molti ascoltavano con stupore e meraviglia, uno di loro disse: "Per poco non mi persuadi a diventar cristiano". Atti 26:28 (Luzzi). PS 190 3 Tuttavia, la maggior parte di coloro che lo ascoltavano rimandarono al futuro la decisione di approfondire ciò che aveva loro annunciato. Satana approfittò di questa dilazione ed essi, non avendo colto questa opportunità quando il loro animo era sensibile, persero l'occasione e i loro cuori si indurirono. PS 190 4 Mi fu mostrata l'opera di Satana nel momento in cui era riuscito ad accecare i giudei affinché non accettassero Gesù come loro Salvatore e poi li aveva istigati ad assassinarlo per l'invidia che suscitavano in loro le sue opere potenti. Satana si impossessò di uno dei discepoli di Cristo e lo indusse al tradimento, ad abbandonarlo nelle mani dei suoi nemici che avrebbero crocifisso il Signore della vita e della gloria. PS 190 5 Dopo che Gesù risuscitò dai morti, i giudei continuarono a radicarsi nel male cercando di nascondere la notizia della sua risurrezione e pagando le guardie romane in modo che testimoniassero il falso. Ma questa risurrezione fu confermata da una folla di testimoni che erano risuscitati insieme a lui. In seguito Gesù apparve ai discepoli, a più di cinquecento persone in un'unica volta, mentre coloro che erano risuscitati insieme a lui apparvero a molti altri proclamando che Gesù era risorto. PS 190 6 Satana aveva fatto in modo che i giudei si ribellassero contro Dio rifiutando di accettare suo Figlio e macchiandosi le mani con il suo sangue prezioso. A loro non interessavano le dimostrazioni evidenti del fatto che Gesù fosse il Figlio di Dio, il Redentore del mondo: lo avevano ucciso e non avrebbero accettato nessuna prova in suo favore. La loro unica speranza e consolazione, come quella di Satana dopo la sua caduta, stava proprio nel tentativo di prevalere sul Figlio di Dio. Quindi continuarono a ribellarsi perseguitando i discepoli di Cristo e uccidendoli. PS 191 1 Niente era più odioso per le loro orecchie del nome di quel Gesù che avevano crocifisso, ed erano decisi a non ascoltare nessuna prova in suo favore. Si rifiutarono di udire per non essere convinti, come avevano fatto quando lo Spirito Santo, tramite Stefano, aveva rivelato che Gesù era Figlio di Dio. Satana aveva in pugno gli assassini di Gesù. Attraverso le loro azioni malvage erano diventati suoi seguaci, e tramite loro tormentava i credenti in Cristo. Si servì dei giudei per istigare i pagani contro Gesù e i suoi discepoli, ma Dio inviò i suoi angeli per sostenerli, affinché potessero testimoniare di ciò che avevano visto e udito, e per la loro fermezza suggellassero con il sangue la loro testimonianza. PS 191 2 Satana si rallegrava di avere fatto cadere i giudei nella sua trappola; essi continuavano nelle loro inutili formalità, nei loro sacrifici e nei loro riti. Mentre Gesù era sulla croce e gridava: "È compiuto" la cortina del tempio si strappò da cima a fondo per evidenziare che Dio non si sarebbe più incontrato con i sacerdoti nel tempio per accettare i loro sacrifici e i loro riti, e per mostrare che il muro di separazione tra i giudei e i pagani era caduto. Gesù si era sacrificato per entrambi, e se volevano salvarsi avrebbero dovuto credere in lui come il Salvatore del mondo, unico sacrificio per il peccato. PS 191 3 Quando il soldato trafisse il costato di Gesù sulla croce, sgorgarono due liquidi distinti: sangue e acqua. Simboleggiavano il sangue che lava i peccati di coloro che credono nel suo nome e l'acqua della vita, ottenuta grazie al Salvatore e per la quale il credente vive. ------------------------Capitolo 50 -- La grande apostasia PS 192 1 Mi fu mostrato il tempo in cui i pagani idolatri avevano perseguitato e ucciso i cristiani. Il sangue scorreva a fiumi. I nobili, gli intellettuali e le persone comuni venivano uccisi allo stesso modo, senza nessuna pietà. Famiglie benestanti si ritrovarono in povertà perché non avevano abiurato alla propria religione. Nonostante le persecuzioni e le prove, questi cristiani non rinunciarono al loro ideale e preservarono la purezza della loro fede. Vidi che Satana esultava per le loro sofferenze e trionfava, ma Dio approvava i suoi martiri fedeli. I cristiani che vivevano in quel periodo terribile gli erano molto cari, perché erano disposti a soffrire per lui. Ogni prova sopportata aumentava la loro ricompensa nei cieli. PS 192 2 Satana gioiva del tormento dei giusti, ma non era soddisfatto. Voleva dominare sulla loro mente e sul loro corpo. Le sofferenze che sopportavano li aiutavano a sentirsi più vicini a Dio, a nutrire un profondo amore gli uni per gli altri e a vegliare per non ferire il Signore. Satana voleva indurli ad allontanarsi da Dio perché così avrebbero perso la loro forza d'animo, il loro coraggio e la loro fermezza. Nonostante migliaia di cristiani venissero uccisi, altri prendevano il loro posto. Satana si rendeva conto che stava perdendo uomini preziosi, infatti nonostante fossero perseguitati e uccisi restavano fedeli a Gesù Cristo e alla prospettiva di entrare nel suo regno. L'avversario allora cercò nuove strade per ostacolare con maggiore efficacia il governo di Dio e distruggere così la chiesa. Indusse gli idolatri pagani ad accettare una parte della fede cristiana. Professando di credere alla crocifissione e alla risurrezione di Cristo, decisero di unirsi ai discepoli di Gesù, senza che il loro cuore fosse veramente cambiato; si prospettava un terribile pericolo per la chiesa, un periodo di profonda angoscia. Alcuni pensavano che avrebbero ottenuto una conversione completa se si fossero uniti a quegli idolatri che avevano accettato una parte della fede cristiana. Satana cercava di corrompere le dottrine bibliche. PS 192 3 Vidi che tutto questo portava a una perdita di ideali e i pagani si univano ai veri cristiani. Nonostante questi adoratori di idoli professassero di essersi convertiti, l'idolatria si infiltrava nella chiesa quando scambiavano gli oggetti del loro culto con le immagini dei santi e addirittura di Cristo e di Maria sua madre. Nella misura in cui i discepoli di Cristo si univano a loro, la religione cristiana si corrompeva e la chiesa perdeva la sua iden tità e la sua forza. Alcuni rifiutarono di unirsi a loro per preservare la loro purezza e adorare solo Dio. Non si sarebbero inchinati davanti a nessuna immagine che rappresentava qualcosa che è in cielo o in terra. PS 193 1 Satana esultava per la capitolazione di così tanti cristiani. Riuscì a istigare la chiesa apostata e a obbligare, sotto pena di morte, anche coloro che volevano preservare la propria fede, costringendoli ad accettare le cerimonie e l'adorazione delle immagini. Il fuoco della persecuzione si riaccese contro la vera chiesa di Cristo e milioni di persone vennero uccise senza pietà. PS 193 2 Ecco che cosa vidi: un folto gruppo di pagani idolatri sfilava portando uno stendardo nero sul quale erano dipinti il sole, la luna e le stelle. Questo gruppo sembrava animato da intenti distruttivi. Poi vidi un altro gruppo che aveva uno stendardo bianco sul quale c'era scritto: "Purezza e santità al Signore". I loro volti esprimevano una fermezza e una rassegnazione ispirate da Dio. A un certo punto vidi i pagani idolatri avvicinarsi a loro, e ci fu un vero massacro. I cristiani davanti a loro erano completamente indifesi, ma ciononostante si stringevano sempre di più l'uno all'altro e tenevano lo stendardo con maggiore forza. Mentre alcuni cadevano altri circondavano lo stendardo e prendevano il loro posto. PS 193 3 Vidi il gruppo degli idolatri confabulare tra loro. Considerando che il tentativo di far cedere i cristiani stava fallendo, concordarono un altro piano; li vidi abbassare il loro stendardo e avvicinarsi al gruppo dei cristiani facendo loro delle proposte. All'inizio le loro offerte vennero rifiutate. Poi vidi i cristiani consultarsi. Alcuni dicevano che avrebbero abbassato lo stendardo e accettato le proposte, salvando così la propria vita, e inoltre avrebbero recuperato le forze per rialzare lo stendardo tra i pagani. Solo alcuni cristiani decisero di non aderire al compromesso, accettando di morire piuttosto che abbassare il proprio stendardo. A questo punto vidi molti abbassarlo e unirsi ai pagani, ma coloro che erano rimasti fedeli alle proprie convinzioni lo presero e lo alzarono in alto. Vidi che c'erano continuamente persone che lasciavano il gruppo di coloro che tenevano lo stendardo bianco per unirsi agli idolatri sotto lo stendardo nero e perseguitare coloro che avevano lo stendardo bianco. Molti furono uccisi, ma lo stendardo fu tenuto alto e i credenti continuarono a radunarsi intorno a esso. PS 193 4 I capi dei giudei, che per primi avevano suscitato l'odio dei pagani nei confronti di Gesù, non sarebbero rimasti impuniti. In occasione del processo, mentre Pilato esitava a condannare Gesù, alcuni giudei infuriati gridarono: "Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli". La nazione ebraica visse l'adempimento di questa terribile maledi zione che alcuni giudei di allora avevano deciso di accollarsi. I pagani e i sedicenti cristiani diventarono i loro nemici. Coloro che si dichiaravano cristiani, credendo di mostrare zelo per quel Cristo che i giudei avevano fatto crocifiggere, si convinsero che più avrebbero fatto soffrire i giudei più Dio ne sarebbe stato compiaciuto. Molti dei giudei non credenti furono quindi uccisi, e tanti furono espulsi da un luogo all'altro subendo ogni sorta di persecuzioni. PS 194 1 Il sangue di Cristo e dei discepoli, che avevano messo a morte, ricadeva su di loro e subirono terribili condanne. La maledizione di Dio li seguiva; divennero uno zimbello per i pagani e per i cosiddetti cristiani. Furono umiliati, evitati e detestati come se il segno di Caino fosse su di loro. Tuttavia, vidi che Dio aveva preservato miracolosamente questo popolo, e l'aveva disperso nel mondo perché tutti vedessero quali sono le conseguenze della deviazione dal piano di Dio.21 Ho visto che Dio ha rinunciato agli ebrei in quanto nazione, ma che dei singoli individui si sarebbero convertiti e sarebbero stati in grado di strappare il velo che ricopriva i loro cuori e comprendere che la profezia a loro riferita si era adempiuta. Essi avrebbero accettato Cristo come Salvatore del mondo, e si sarebbero resi conto del grande peccato commesso dalla loro nazione nell'averlo rifiutato e crocifisso. ------------------------Capitolo 51 -- Il mistero dell'iniquità PS 195 1 Da sempre il piano di Satana è stato quello di distogliere la mente della gente da Gesù per orientarla verso l'uomo e minarne il senso di responsabilità personale. Satana aveva fallito tentando il Figlio di Dio, ma aveva avuto maggiore successo con l'uomo decaduto. PS 195 2 Il cristianesimo si avviava verso la corruzione. I papi e i sacerdoti pensarono di poter occupare posizioni elevate e convinsero la gente che tramite loro avrebbero ricevuto il perdono dei peccati, invece di rivolgersi personalmente a Gesù. PS 195 3 Gli uomini furono ingannati. Venne insegnato loro che i papi e i sacerdoti erano i rappresentanti di Cristo, mentre in realtà rappresentavano Satana, e chi si inchinava davanti a loro adorava l'avversario. Il popolo chiedeva la Bibbia, ma i sacerdoti pensavano che fosse pericoloso permetterne il possesso e la lettura personale in quanto si sarebbero resi conto della verità e i peccati dei capi religiosi sarebbero stati smascherati. Al popolo fu insegnato di accettare ogni parola di questi ingannatori come se venisse direttamente dalla bocca di Dio. I sacerdoti esercitavano sullo spirito quel potere che apparteneva solo a Dio. Se qualcuno osava seguire le proprie convinzioni lo stesso odio che il diavolo e i giudei avevano manifestato nei confronti di Gesù si sarebbe riversato contro di loro, e le autorità avrebbero cercato di eliminarli. PS 195 4 Mi fu mostrato un periodo in cui Satana trionfava. Folle di cristiani venivano uccisi nei modi più terribili perché volevano preservare la purezza della loro fede. La Bibbia era odiata, e si cercava di distruggerla. Al popolo fu proibito di leggerla, con il rischio della pena di morte, e tutte le copie che venivano trovate erano bruciate. Ma vidi che Dio aveva un'attenzione speciale per la sua Parola, e la proteggeva. In diversi periodi della storia si erano conservate solo poche copie della Bibbia, tuttavia non permise mai che la sua Parola sparisse completamente, perché negli ultimi tempi la sua diffusione sarebbe stata capillare e ogni famiglia avrebbe potuto possederne una. PS 195 5 Vidi che nel periodo in cui c'erano poche copie della Bibbia essa era considerata veramente preziosa e rappresentava una fonte di consolazione per tutti coloro che erano perseguitati. Veniva letta in segreto e coloro che godevano di questo grande privilegio sentivano di avere un rapporto particolare con Dio, con suo Figlio Gesù e con i suoi discepoli. PS 196 1 Ma questo privilegio costò la vita a molti di loro. Se venivano scoperti erano condannati al rogo, o detenuti nelle prigioni a morire di fame. PS 196 2 Il principe di questo mondo non era riuscito a ostacolare il piano della salvezza. Gesù venne crocifisso e risuscitò il terzo giorno. Ma Satana disse ai suoi angeli che avrebbe fatto in modo che la crocifissione e la risurrezione parlassero a suo vantaggio. Voleva far credere a coloro che professavano la fede in Gesù che non solo le leggi che regolavano i sacrifici e le offerte giudaiche erano cessati con la morte di Cristo, ma voleva spingerli oltre, portandoli a credere che i dieci comandamenti erano morti con Gesù. PS 196 3 Vidi che molti erano caduti nella trappola tesa dall'astuto tentatore. Tutti gli abitanti del cielo si indignarono vedendo la santa legge di Dio calpestata. Gesù e gli angeli conoscevano la natura della legge di Dio, sapevano che non poteva essere né cambiata né abrogata. La disperata condizione dell'uomo dopo la caduta suscitò un profondo dolore in cielo, e portò Gesù a offrire la propria vita per le trasgressioni della legge di Dio. Ma se quella legge avesse potuto essere abrogata, l'uomo avrebbe potuto essere salvato senza la morte di Gesù. Questo dimostra che la sua morte non aveva eliminato la legge di Dio ma al contrario l'aveva esaltata e onorata, sottolineando l'importanza dell'ubbidienza ai suoi sacri precetti. PS 196 4 Se la chiesa fosse rimasta pura e fedele, Satana non avrebbe potuto ingannarla e indurla a calpestare la legge di Dio. Con questo piano egli colpisce direttamente le basi del governo di Dio in cielo e sulla terra. La sua ribellione gli provocò l'espulsione dal cielo e in seguito, per salvare se stesso, avrebbe voluto che Dio cambiasse la sua legge, ma gli fu detto in presenza di tutti gli angeli che la legge di Dio è inalterabile. L'accusatore sa che se riesce a convincere delle persone a violarla le trascina dalla sua parte, perché ogni trasgressione della legge conduce alla morte. PS 196 5 Decise di andare oltre: disse ai suoi angeli che alcuni sarebbero stati talmente fedeli alla legge di Dio da non poter essere presi in trappola. I dieci comandamenti erano così chiari che molti avrebbero creduto che fossero ancora validi, e quindi avrebbe dovuto tentare di corrompere anche solo uno di questi comandamenti. Così propose ai suoi collaboratori di tentare di cambiare il quarto comandamento, quello del sabato, alterando così l'unico comandamento che mette in risalto il vero Dio, Creatore dei cieli e della terra. Satana presentò loro la gloriosa risurrezione di Gesù, e disse che risuscitando il primo giorno della settimana egli aveva cambiato il sabato dal settimo al primo giorno della settimana. PS 197 1 Così Lucifero utilizzò la risurrezione per i propri scopi. Insieme ai suoi angeli godeva del fatto che gli inganni proposti avevano avuto successo tra coloro che si professavano amici di Cristo. Ciò che alcuni consideravano con orrore, altri l'avrebbero ammesso. Così diversi inganni furono accettati e sostenuti con zelo. La volontà di Dio, chiaramente rivelata nella sua Parola, fu nascosta sotto errori e tradizioni che vennero insegnati come comandamenti di Dio. Anche se questo inganno verrà tollerato fino al ritorno di Gesù, Dio non è rimasto senza testimoni; nei periodi di oscurantismo e persecuzione della chiesa ci sono sempre state persone fedeli e oneste che hanno osservato tutti i comandamenti di Dio. PS 197 2 Mi fu mostrato che gli angeli erano rimasti attoniti davanti alle sofferenze e alla morte del Re di gloria. Ma mi resi conto che non erano rimasti affatto meravigliati nel vedere il Signore della vita e della gloria, colui che aveva riempito il cielo di gioia e splendore, spezzare le catene della morte e uscire dal suo sepolcro come conquistatore trionfante. Quindi se si fosse dovuto commemorare uno di questi eventi come giorno di riposo, sarebbe stato quello della sua crocifissione. Ma vidi che nessuno di questi eventi era stato scelto per alterare o abrogare la legge di Dio; al contrario, essi rafforzavano la sua immutabilità. PS 197 3 Per entrambi gli eventi sono state previste occasioni di commemorazione. Partecipando alla Cena del Signore, con la frazione del pane spezzato e il frutto della vigna, annunciamo la sua morte fino al suo ritorno. In questo modo vengono ricordate le scene della sua sofferenza e della sua morte. La risurrezione di Cristo, invece, è commemorata dalla nostra morte insieme con lui in occasione del battesimo e dal fatto che usciamo da questa tomba liquida, come simbolo della sua risurrezione, per vivere una vita nuova. PS 197 4 Mi fu mostrato che la legge di Dio sarebbe esistita nella nuova terra per tutta l'eternità. Alla creazione, quando furono poste le fondamenta della terra, i figli di Dio consideravano con ammirazione l'opera del Creatore, e tutti gli angeli esultavano di gioia. Fu proprio in quel momento che venne istituito il sabato. Alla fine dei sei giorni creativi Dio si riposò il settimo giorno dall'opera che aveva fatta e benedisse e santificò il settimo giorno, perché in quel giorno si era riposato dalla sua attività. Il sabato venne istituito in Eden, prima della caduta, e fu osservato da Adamo ed Eva e da tutti gli esseri del cielo. Dio si riposò nel settimo giorno, lo benedisse e lo santificò. Vidi che il sabato non avrebbe mai perso il suo valore e che tutti i giusti e gli angeli lo avrebbero osservato per l'eternità, in onore del Creatore. ------------------------Capitolo 52 -- La morte non è un tormento eterno PS 198 1 In Eden il serpente diede inizio al suo inganno. Disse a Eva: "Tu non morirai affatto". Questa è stata la sua prima lezione sull'immortalità dell'anima e ha continuato a proporre il suo inganno fino a oggi, e proseguirà fino a quando finirà la schiavitù dei figli di Dio. Mi furono mostrati Adamo ed Eva in Eden. Essi mangiarono il frutto proibito, e a quel punto una spada infuocata impedì loro l'accesso all'albero della vita. Furono cacciati dal giardino, perché non prendessero frutti dell'albero della vita diventando così peccatori immortali. Il frutto di quest'albero, infatti, dona l'immortalità. Sentii un angelo chiedere: "Chi della famiglia di Adamo ha superato la barriera della spada infuocata e mangiato il frutto dell'albero della vita?". Udii un altro angelo rispondere: "Nessun membro della famiglia di Adamo ha mai oltrepassato la spada infuocata e mangiato il frutto dell'albero; non esiste quindi un peccatore immortale". La persona che pecca sperimenterà la morte eterna, una morte per la quale non c'è speranza di ritorno, e allora la collera di Dio sarà placata.22 PS 198 2 Fui stupita del fatto che Satana riuscisse a far credere agli uomini che le parole di Dio "La persona che pecca è quella che morirà", significassero che la persona che pecca non morirà affatto, ma vivrà eternamente nei tormenti. L'angelo disse: "La vita è vita, che si trascorra nel dolore o nella felicità. La morte è senza dolore, senza gioia, senza odio". PS 198 3 Satana disse ai suoi angeli di impegnarsi a diffondere la menzogna pronunciata per la prima volta a Eva in Eden: "Tu non morirai affatto". E nella misura in cui questa affermazione veniva accettata e la gente era disposta a credere che l'uomo fosse immortale, Satana li induceva anche a credere che il peccatore sarebbe vissuto nei tormenti eterni. Era pronta la via attraverso la quale i suoi seguaci avrebbero presentato Dio come un tiranno vendicatore, che manda all'inferno tutti coloro che giudica indegni. Egli riversa su di loro la sua collera. E mentre i peccatori soffrono un'agonia inesprimibile e si contorcono nelle fiamme eterne, Dio viene raffigurato come se li guardasse con soddisfazione. Satana sapeva che se il suo inganno fosse stato accettato, Dio sarebbe stato odiato da molti, invece di essere amato e adorato; altri invece sarebbero stati indotti a credere che gli avvertimenti della Parola di Dio non si sarebbero adempiuti letteralmente, perché sarebbe stato in contrasto con il suo carattere buono e amorevole punire con tormenti eterni coloro che ha creato. PS 199 1 Un altro punto estremo verso il quale Satana ha condotto molte persone è quello di dimenticare la giustizia di Dio e gli avvertimenti della sua Parola; lo ha presentato così misericordioso, al punto da convincerli che non farà morire nessuno e quindi tutti, santi e peccatori, un giorno saranno salvati ed entreranno nel suo regno. PS 199 2 Gli inganni relativi all'immortalità dell'anima e ai tormenti eterni, permettono a Satana di indurre alcuni a credere che la Bibbia non sia un libro ispirato. Credono che insegni molte realtà positive, ma che non possa essere oggetto di apprezzamento e di sufficiente attendibilità, perché è stato insegnato loro che sostiene la dottrina delle pene eterne. PS 199 3 Satana è riuscito a convincere un'altra categoria di persone a negare l'esistenza di Dio. Essi non riescono a vedere la coerenza del carattere del Dio della Bibbia che infligge orribili torture a una parte degli uomini per tutta l'eternità; quindi rifiutano la Bibbia, il suo autore e considerano la morte come un sonno eterno. PS 199 4 C'è poi un'altra categoria di persone che si rivelano timorose e timide. Satana li tenta, e dopo che hanno peccato, fa credere loro che il prezzo del peccato non sia la morte, ma la vita con terribili tormenti da sopportare per tutta l'eternità. Esaltando in questo modo gli orrori di un inferno senza fine, si impossessa della loro mente, ed essi perdono la ragione. Allora Satana e i suoi angeli esultano e gli infedeli e gli atei si coalizzano per disprezzare la cristianità. Dichiarano che il male è il risultato della fede nella Bibbia e nel suo autore, mentre in realtà è il risultato di un'eresia popolare. PS 199 5 Vidi gli angeli indignati per l'opera di Satana. Chiesi come fosse possibile esercitare un tale controllo sulle menti degli uomini, visto che gli angeli di Dio sono così potenti che potrebbero neutralizzare facilmente il potere del nemico, se solo gli venisse ordinato. Poi vidi che Dio sapeva che Satana avrebbe cercato in ogni modo di distruggere l'uomo, quindi fece il possibile perché la sua Parola venisse scritta e i suoi obiettivi per l'umanità fossero così semplici che nemmeno il più debole potesse sbagliare. Dopo aver dato la sua Parola all'uomo, l'ha protetta dalla distruzione di Satana e dei suoi angeli, dai suoi agenti e dai suoi rappresentanti. Altri libri potevano essere distrutti, ma questo doveva essere immortale. Alla fine dei tempi, quando gli inganni di Satana aumenteranno, la Bibbia sarà disponibile affinché tutti coloro che lo desiderano possano averne una copia per proteggersi dagli inganni e dai falsi miracoli di Satana. PS 200 1 Vidi che Dio aveva preservato la Bibbia in un modo particolare, tuttavia quando non era ancora molto diffusa alcuni studiosi avevano cambiato delle parole pensando di rendere più chiaro il suo significato, in realtà stavano mistificando ciò che era già chiaro, orientandola verso le loro concezioni ispirate dalla tradizione. Ma vidi che la Parola di Dio, nel suo insieme, forma una catena perfetta, e un brano spiega l'altro. I ricercatori sinceri della verità non potranno sbagliarsi, in quanto non solo la Parola di Dio è semplice e chiara, ma lo Spirito Santo rappresenta la guida per capire la strada per la vita che è stata rivelata. PS 200 2 Vidi che gli angeli di Dio non controllano mai la volontà umana. Dio mette davanti all'uomo la vita e la morte, ed egli è libero di fare la sua scelta. Molti desiderano la vita, ma continuano a camminare nella strada larga. Scelgono di ribellarsi alla volontà di Dio, nonostante la sua grande misericordia e compassione nell'aver offerto il Figlio perché morisse per loro. Chi sceglie di non accettare la salvezza, ottenuta grazie a un tale amore, deve essere punito. PS 200 3 Mi fu mostrato che Dio non li getterà nell'inferno perché vivano nei tormenti eterni, non li porterà neanche in cielo perché dovendo vivere in compagnia di esseri puri e santi sarebbero infelici; alla fine li distruggerà completamente e sarà come se non fossero mai esistiti. Così la sua giustizia sarà soddisfatta. Aveva formato l'uomo dalla polvere della terra, e quindi i disubbidienti e gli empi consumati dal fuoco ritorneranno alla polvere. Vidi che la bontà e la compassione di Dio dovrebbero indurre tutti gli uomini ad ammirare il suo carattere e a glorificare il suo santo nome. Dopo la distruzione dei malvagi, tutti gli angeli diranno: "Amen!". PS 200 4 Satana considera con soddisfazione coloro che professano il nome di Cristo ma si lasciano coinvolgere dai suoi inganni. È sempre all'opera per inventare nuove forme di seduzione, e il suo potere e le sue capacità aumenteranno costantemente. Ha condotto i suoi rappresentanti, papi e sacerdoti, all'autoesaltazione e all'istigazione delle masse affinché perseguitino e distruggano tutti coloro che non accettano i suoi inganni. PS 201 1 Quali sofferenze e agonie sono stati costretti a sopportare i discepoli di Cristo. Gli angeli hanno registrato tutto fedelmente. Satana e i suoi seguaci, esultando di gioia, dicevano agli angeli che si occupavano dei giusti che soffrivano, che essi sarebbero stati condannati a morte, e quindi non sarebbe rimasto nessun vero cristiano sulla terra. Vidi che la chiesa di Dio in quel periodo era pura, non c'era il rischio che vi entrassero uomini corrotti. Il vero cristiano, che osava manifestare la propria fede, rischiava di subire ogni tipo di tortura che Satana e i suoi angeli malvagi potevano inventare o ispirare nella mente dell'uomo. ------------------------Capitolo 53 -- La riforma PS 202 1 Nonostante la persecuzione nei confronti dei giusti, i testimoni fedeli della verità di Dio erano presenti ovunque. Gli angeli del Signore svolgevano l'opera che era stata loro affidata; agivano anche nei luoghi più oscuri e sceglievano gli uomini che avevano un animo onesto. Erano come sepolti sotto il peccato, ma Dio li chiamava, come aveva fatto con Saulo, per farne dei messaggeri della verità e far sentire la loro voce che si opponeva ai peccati di coloro che professavano di essere il suo popolo. Gli angeli di Dio agirono sui cuori di Martin Lutero, Melantone e altri in vari luoghi, e fecero in modo che fossero assetati della testimonianza vivente della Parola di Dio. Il nemico era piombato sulla chiesa come fiume in piena e l'ideale cristiano doveva essere innalzato per contrastarlo. Lutero venne scelto per placare la tempesta, opporsi all'ira della chiesa apostata e incoraggiare i pochi che erano rimasti fedeli alla loro professione di fede. Lutero viveva nel timore continuo di offendere Dio; tentò di ottenere il suo favore tramite le buone opere ma non fu soddisfatto fino a quando un raggio di luce scese dal cielo per dissipare le tenebre del suo spirito e gli ridiede fiducia, non nelle opere ma nei meriti del sangue di Cristo. Allora riuscì a rivolgersi a Dio personalmente, senza la mediazione di papi o confessori, ma solo tramite Gesù Cristo. PS 202 2 Come era preziosa per Lutero questa nuova e gloriosa luce che aveva illuminato l'oscurità della sua mente, e aveva allontanato la sua superstizione. Era più preziosa di tutti i tesori del mondo. La Parola di Dio era qualcosa di nuovo per lui. Tutto cambiò. Il libro che aveva suscitato in lui un profondo timore, perché non poteva afferrarne la bellezza, ora rappresentava per lui una fonte di vita, la vita eterna; era la sua gioia, la sua consolazione, il suo maestro. Niente gli avrebbe fatto abbandonare lo studio della Parola. Aveva temuto la morte, ma con la lettura della Bibbia tutti i suoi timori erano svaniti; apprezzò il carattere di Dio e lo amò. Esaminò le Scritture prima per se stesso, nutrendosi dei tesori che contenevano, poi per la chiesa. Era disgustato dei peccati di coloro in cui aveva confidato per la sua salvezza, e vedendo che molti vivevano nella stessa oscurità in cui lui era sprofondato, cercò con entusiasmo l'opportunità per far conoscere loro l'Agnello di Dio, l'unico che avrebbe eliminato il peccato dal mondo. PS 203 1 Parlando contro i peccati e gli errori della chiesa papale, si sforzò di spezzare le catene dell'oscurità che limitavano migliaia di persone facendole confidare nelle opere per la propria salvezza. Desiderava avere la capacità di aprire le loro menti alla comprensione delle vere ricchezze della grazia di Dio e all'eccellenza della salvezza ottenuta tramite Gesù Cristo. PS 203 2 Tramite l'influsso dello Spirito Santo rivelò i peccati dei capi della chiesa, e quando incontrava la violenta opposizione dei sacerdoti il suo coraggio non si affievoliva perché confidava fermamente in Dio come sostegno per la vittoria. A mano a mano che la lotta si faceva più dura, la collera dei sacerdoti si accendeva contro di lui. Non volevano essere riformati; scelsero di rimanere legati agli agi, ai piaceri, alla malvagità, e desideravano che anche la chiesa restasse nell'oscurità. PS 203 3 Mi fu mostrato che Lutero era un uomo convinto e zelante, coraggioso e sincero nel rimproverare il peccato e nel difendere la verità. Non temeva gli uomini malvagi o i demoni perché sapeva che con lui c'era qualcuno più forte di tutti loro. Ma Lutero a volte rischiava di estremizzare. E Dio chiamò Melantone, che era proprio l'opposto come carattere, per aiutare Lutero a portare avanti l'opera della Riforma. Melantone era timido, timoroso, cauto e aveva una grande pazienza. Era molto amato da Dio. La sua conoscenza delle Scritture era profonda, la sua capacità di giudizio e la sua saggezza eccellenti. Il suo amore per la causa di Dio era come quello di Lutero. PS 203 4 Il Signore unì gli intenti di questi uomini e diventarono amici inseparabili. Lutero sosteneva Melantone quando egli rischiava di essere eccessivamente cauto e lento, e Melantone a sua volta era di grande aiuto a Lutero quando quest'ultimo era troppo impulsivo. La prudenza di Melantone spesso evitò delle difficoltà che sarebbero sorte se fosse stato lasciato tutto in mano a Lutero, e viceversa l'opera sarebbe stata rallentata se fosse stata affidata solo a Melantone. La scelta di questi due uomini per portare avanti l'opera della Riforma manifestava la saggezza di Dio. PS 203 5 Poi fui condotta al periodo apostolico e vidi che Dio aveva scelto come collaboratori un Pietro battagliero e zelante e un Giovanni mite e paziente. A volte Pietro si comportava impulsivamente e spesso l'altro discepolo lo equilibrava. Dopo aver rinnegato Gesù, Pietro si pentì e si convertì, e la prudenza di Giovanni fu sufficiente a controllare il suo ardore e il suo zelo. L'opera di Cristo avrebbe spesso sofferto se fosse stata affidata solo a Giovanni. Lo zelo di Pietro era necessario; il suo coraggio e la sua forza spesso lo aiutavano a risolvere le difficoltà e ridurre i nemici al silenzio. Giovanni aveva una personalità accattivante; aveva portato alla conversione molti con la sua pazienza e la sua profonda devozione. PS 204 1 Dio scelse degli uomini per denunciare i peccati della chiesa papale e far trionfare la Riforma. Satana tentava di distruggere questi testimoni fedeli, ma il Signore li proteggeva. Ad alcuni, per glorificare il suo nome, fu permesso di suggellare con il sangue la loro testimonianza, ma altri uomini forti, come Lutero e Melantone, avrebbero glorificato Dio continuando a denunciare i peccati dei sacerdoti, dei papi e dei re, che tremavano alla sola voce di Lutero e dei suoi collaboratori. Grazie a questi uomini, dei raggi di luce iniziarono a dissipare le tenebre e molti accettarono con gioia questo messaggio e lo seguirono. Quando veniva ucciso un testimone, due o più prendevano il suo posto. PS 204 2 Ma Satana non era soddisfatto. Aveva potere solo sui loro corpi, ma non riusciva a indurre i credenti ad abbandonare la fede e la speranza. Anche nella morte essi trionfavano nella prospettiva dell'immortalità al momento della risurrezione dei giusti. Il loro coraggio era sovrumano. Non osavano lasciarsi andare neanche per un momento, indossavano sempre l'armatura del cristiano, pronti per il combattimento, non solo contro i loro nemici spirituali ma contro l'avversario che si incarnava in uomini che gridavano continuamente: "Abbandonate la vostra fede, o morirete". PS 204 3 Questi cristiani erano forti grazie a Dio, e più preziosi ai suoi occhi della metà di un mondo che portava il nome di Cristo ma era codardo nell'impegno per la sua opera. Mentre la chiesa era perseguitata, i suoi membri erano uniti, pieni d'amore e forti in Dio. Ai peccatori non fu permesso di unirsi alla chiesa; solo quelli che erano disposti ad abbandonare tutto per Cristo potevano essere suoi discepoli. Essi amavano la povertà, l'umiltà e desideravano assomigliare al Salvatore. ------------------------Capitolo 54 -- La chiesa e il mondo PS 205 1 A questo punto vidi il nemico consultarsi con i suoi angeli per considerare i risultati raggiunti fino a quel momento. Facendo leva sulla paura della morte avevano impedito ad alcune persone timide di accettare la verità; ma molti, anche fra i più introversi, si erano schierati per la verità e tutte le paure e la timidezza erano svanite immediatamente. Assistendo alla morte dei loro fratelli erano stati testimoni della loro fermezza e della loro pazienza. Si erano resi conto che Dio e gli angeli li avevano aiutati a sopportare le sofferenze e a sviluppare forza e coraggio. E quando furono chiamati a rinunciare alla propria vita, manifestarono la loro fede con una tale convinzione che i loro assassini tremarono. Satana e i suoi angeli decisero che doveva esserci un metodo più efficace e sicuro per distruggere gli uomini. Nonostante i cristiani soffrissero, la fermezza e la speranza che li animavano rafforzarono i più deboli aiutandoli ad avvicinarsi con coraggio alle torture e ai roghi. Imitavano la nobile sopportazione di Cristo in presenza dei suoi assassini, e grazie alla loro costanza e alla gloria di Dio che li circondava, convinsero molti altri della verità. PS 205 2 Satana decise quindi che doveva utilizzare un metodo meno cruento. Aveva già alterato le dottrine della Bibbia, e la tradizione, che avrebbe sviato milioni di persone, stava radicandosi nella cristianità. Controllando il suo odio, decise di consigliare ai suoi seguaci di non utilizzare più simili persecuzioni, ma di far adottare alla chiesa le varie tradizioni che si sarebbero sovrapposte alla fede originaria. Quando Satana riuscì a ottenere che la chiesa accettasse di ricevere dal mondo l'approvazione e gli onori, con il pretesto che ne avrebbe tratto dei benefici, iniziò a perdere il favore di Dio. Trascurando la proclamazione di quelle verità che avrebbero escluso coloro che amavano il piacere e il mondo, perse gradualmente la sua potenza. PS 205 3 La chiesa ora non rappresentava più un popolo speciale, come durante le persecuzioni. L'oro ha perso la sua luminosità! Com'è cambiato l'oro puro! Vidi che se la chiesa avesse mantenuto la sua peculiarità e il suo carattere santo, sarebbe stata caratterizzata dalla potenza dello Spirito Santo che era stato dato ai discepoli. I malati sarebbero stati guariti, i demoni cacciati, sarebbe stata forte e avrebbe suscitato il terrore nei suoi nemici. PS 206 1 Vidi una grande folla che professava il nome di Cristo, ma Dio non li riconosceva come suoi figli e non li approvava. Satana proponeva una religiosità apparente e voleva che si pensasse che fossero cristiani. Non era preoccupato che credessero in Gesù, nella sua crocifissione e nella sua risurrezione. Satana e i suoi angeli ci credono e tremano. Ma se la fede non si traduce in buone opere e non ispira coloro che la professano a imitare lo spirito di rinuncia di Cristo, Satana non si preoccupa perché essi adottano solo il nome di cristiani, ma i loro cuori sono ancora carnali. Può utilizzarli al suo servizio anche meglio di coloro che non hanno fatto professione di fede. Nascondendo i loro limiti sotto il manto della religione non hanno una vita santificata e le loro passioni non sono state ancora vinte. Questo permette ai non credenti di gettare il discredito sul nome di Cristo e su coloro che vivono una religione pura. PS 206 2 I pastori predicano su tematiche banali, che interessano le persone carnali. Non osano annunciare Cristo e le verità della Bibbia temendo che coloro che non si sono ancora convertiti abbandonino la chiesa. Siccome molti sono ricchi è importante che non se ne vadano, anche se non sono più qualificati di Satana e dei suoi angeli per fare parte della chiesa. È proprio quello che il diavolo desidera. La religione di Gesù viene presentata come popolare e importante agli occhi del mondo. Alla gente viene detto che coloro che professano la religione saranno i più onorati nella società. Tutto questo è molto diverso da ciò che Cristo ha insegnato. I suoi principi e quelli del mondo non possono conciliarsi. Coloro che seguono Cristo hanno rinunciato alla mondanità. Questi insegnamenti adulatori sono ispirati da Satana e dai suoi angeli; essi hanno tracciato un piano e i cosiddetti cristiani lo hanno messo in pratica. Hanno presentato storie piacevoli che sono state subito accolte: gli ipocriti e coloro che peccano apertamente si sono uniti alla chiesa. Se la verità fosse stata predicata nella sua integrità, queste categorie di persone sarebbero state subito escluse. Ma non si vedeva nessuna differenza tra i cosiddetti discepoli di Cristo e quelli del mondo. Mi fu mostrato che se i membri delle chiese avessero sollevato il velo di questa falsa apparenza, si sarebbero evidenziati peccati, viltà e corruzione e anche il più timido figlio di Dio non avrebbe esitato a chiamarli con il loro vero nome, "figli del loro padre, il diavolo", visto che era per lui che operavano. PS 206 3 Gesù e gli angeli guardavano con orrore questa scena, ma Dio aveva un messaggio sacro e molto importante per la chiesa. Se i suoi membri l'avessero accettato si sarebbe verificata una riforma radicale, si sarebbe manifestata quella testimonianza vivente che avrebbe purificato la chiesa dagli ipocriti e dai peccatori, facendole riacquistare il favore di Dio. ------------------------Capitolo 55 -- William Miller PS 207 1 Dio inviò il suo angelo per rendere sensibile il cuore di un agricoltore, che non credeva nella Bibbia, e aiutarlo ad approfondire le profezie. Gli angeli di Dio entrarono ripetutamente in contatto con lui per risvegliare la sua intelligenza affinché comprendesse le profezie che fino a quel momento erano risultate oscure per il popolo di Dio. Riconobbe i diversi filoni profetici, e li studiò uno dopo l'altro fino a quando provò una grande ammirazione per la Parola di Dio. Scoprì così un insieme di verità meravigliose. Questa Parola che aveva sempre ritenuto non ispirata, ora la percepiva in tutta la sua bellezza e la sua gloria. Si rese conto che un brano delle Scritture ne spiegava un altro, e quando non capiva un passo ne trovava un altro che lo chiariva. La Parola di Dio divenne per lui fonte di gioia e gli ispirava un profondo rispetto, quasi una forma di riverenza. PS 207 2 Mentre studiava le profezie capì che gli abitanti della terra, senza saperlo, stavano vivendo gli eventi finali della storia del mondo. Considerando le chiese si rese conto della loro corruzione. Si erano allontanate da Cristo e si erano legate al mondo. Volevano beneficiare degli onori mondani piuttosto che aspirare a quelli divini e cercavano di ottenere le ricchezze terrene invece di crearsi un tesoro in cielo. Ovunque si potevano constatare ipocrisia, oscurantismo e morte. Era profondamente turbato. Dio gli chiese di lasciare la sua fattoria, così come un tempo aveva chiamato Eliseo perché seguisse Elia lasciando il suo bestiame e i suoi campi. Con grande timore William Miller iniziò a rivelare alla gente i misteri del regno di Dio spiegando le profezie che si collegavano al ritorno di Cristo. Nella misura in cui si impegnava in questo compito si sentiva più forte. Nello stesso modo in cui Giovanni il battista aveva annunciato il primo avvento di Gesù, così William Miller e quelli che si unirono a lui preparavano la seconda venuta del Figlio di Dio. PS 207 3 Fui riportata ai giorni dei discepoli, e mi fu mostrato che Dio aveva affidato a Giovanni un compito speciale. Satana era deciso a ostacolare la sua opera e istigò i suoi seguaci a uccidere l'apostolo. Ma Dio inviò il suo angelo che lo protesse in modo straordinario. Tutti coloro che furono testimoni della grande potenza divina in occasione della liberazione di Giovanni rimasero stupiti, molti si convinsero che Dio era con lui e che la sua testimonianza riguardante Gesù era vera. Coloro che avevano cercato di ucciderlo si spaventarono al pensiero di dover ancora attentare alla sua vita, e così gli fu permesso di continuare a soffrire per il suo Salvatore. Fu accusato ingiustamente dai suoi nemici e poco tempo dopo esiliato su un'isola deserta dove il Signore inviò il suo angelo a rivelargli gli eventi che si sarebbero verificati sulla terra e lo stato della chiesa sino alla fine dei tempi: le apostasie, la posizione che avrebbe occupato se fosse rimasta fedele a Dio e infine il suo trionfo. PS 208 1 L'angelo scese dal cielo in tutta la sua maestà verso l'apostolo, il suo volto rifletteva la gloria di Dio. Rivelò a Giovanni le scene più interessanti e appassionanti della storia della chiesa di Dio, e gli mostrò i pericolosi conflitti che i discepoli di Cristo avrebbero dovuto affrontare. Giovanni li vide misurarsi con terribili difficoltà: pallidi, provati e infine conquistatori vittoriosi in salvo nel regno di Dio. Il volto dell'angelo era radioso di gioia quando mostrava a Giovanni il trionfo finale della chiesa di Dio. Mentre l'apostolo considerava la liberazione della chiesa, si lasciò coinvolgere dalla gloria della scena e con profondo rispetto e meraviglia cadde ai piedi dell'angelo per adorarlo. Il messaggero divino lo fece alzare immediatamente, e lo rimproverò dicendo: "Guardati dal farlo. Io sono un servitore come te e come i tuoi fratelli che custodiscono la testimonianza di Gesù: adora Dio. Perché la testimonianza di Gesù è lo spirito della profezia". Apocalisse 19:10. L'angelo mostrò a Giovanni la santa Città in tutto il suo splendore e la sua gloria ed egli, rapito e sopraffatto da ciò che aveva visto, dimenticando il rimprovero dell'angelo, cadde nuovamente ai suoi piedi per adorarlo. Di nuovo l'angelo lo riprese con gentilezza: "Guardati dal farlo; io sono un servo come te e come i tuoi fratelli, i profeti, e come quelli che custodiscono le parole di questo libro". Apocalisse 22:7. PS 208 2 Sia i pastori sia la gente comune hanno considerato l'Apocalisse come un libro misterioso e meno rilevante rispetto ad altre parti delle Scritture. Invece mi fu mostrato che quel libro rappresentava una rivelazione particolarmente importante per coloro che sarebbero vissuti negli ultimi tempi, per guidarli nell'adempimento delle loro responsabilità. Dio orientò la mente di William Miller nello studio delle profezie e gli permise di comprendere il libro dell'Apocalisse. PS 208 3 Se le visioni di Daniele fossero state capite, il popolo avrebbe potuto comprendere meglio quelle di Giovanni. Ma al momento opportuno Dio incoraggiò il messaggero che aveva scelto che, con chiarezza e con la potenza dello Spirito Santo, rivelò le profezie e mostrò l'ar monia che esisteva fra le visioni di Daniele, di Giovanni e di altri passi della Bibbia. Inoltre William Miller esercitò una profonda impressione sui cuori delle persone presentando i sacri e i temibili avvertimenti della Parola affinché si preparassero al ritorno del Figlio dell'uomo. Coloro che lo ascoltarono furono profondamente e solennemente convinti; pastori e gente comune, peccatori e infedeli si rivolsero al Signore e si prepararono per affrontare il giudizio. PS 209 1 Gli angeli di Dio accompagnarono William Miller nella sua missione. Era un uomo deciso e irremovibile, e con coraggio proclamava il messaggio che gli era stato affidato. Un mondo immerso nelle tenebre spirituali e una chiesa fredda e secolarizzata erano sufficienti per catalizzare tutte le sue energie e fargli sopportare la privazione, la fatica e la sofferenza. Nonostante incontrasse l'opposizione della società in cui viveva e dei cristiani professanti, nonostante fosse esposto ai colpi bassi di Satana e dei suoi seguaci, non smise di predicare alle folle il messaggio del Vangelo eterno, ovunque fosse invitato; facendo risuonare vicino e lontano il grido: "Temete Dio e dategli gloria, perché è giunta l'ora del suo giudizio". Apocalisse 14:7. ------------------------Capitolo 56 -- Il messaggio del primo angelo PS 210 1 Mi fu mostrato che Dio, nel 1843, aveva previsto la proclamazione del tempo della fine. Il suo obiettivo era sensibilizzare gli uomini e condurli a schierarsi pro o contro la verità. I pastori erano convinti della correttezza della spiegazione dei periodi profetici ma solo alcuni rinunciarono al loro orgoglio, ai loro salari e alle loro chiese per spostarsi da un luogo all'altro annunciando il messaggio. E poiché il messaggio divino fu accolto da pochi dei cosiddetti pastori di Cristo, il compito fu affidato ad altri credenti che non erano predicatori. Alcuni lasciarono i loro campi per proclamare questo messaggio, altri i loro negozi e le loro aziende. Perfino dei professionisti si sentirono motivati a rinunciare al proprio lavoro per impegnarsi in un'opera impopolare, come quella della diffusione del messaggio del primo angelo. PS 210 2 Molti pastori abbandonarono i propri punti di vista e le loro tendenze particolaristiche e si unirono nella proclamazione del ritorno di Gesù. Ovunque venisse predicato il messaggio, la gente ne era profondamente toccata. I peccatori si pentirono, piansero e pregarono per il perdono dei loro peccati, e coloro che avevano commesso atti disonesti erano ansiosi di riparare il torto che avevano arrecato. I genitori provavano una profonda sollecitudine nei confronti dei figli. Coloro che avevano ricevuto il messaggio si impegnavano in favore dei loro amici e familiari non convertiti. Convinti dell'importanza di questo solenne messaggio, li avvertivano e li imploravano perché si preparassero per la venuta del Figlio dell'uomo. Solo i cuori veramente insensibili non cedevano all'evidenza delle prove che accompagnavano quelle testimonianze. Quest'opera di purificazione dello spirito distolse i loro affetti dalle realtà terrene a quelle divine, suscitando in loro una consacrazione mai sperimentata prima. PS 210 3 Migliaia di persone accettarono la verità presentata da William Miller e gli inviati di Dio, animati dallo spirito e dalla potenza di Elia, proclamarono il messaggio. Come Giovanni il battista, il precursore di Gesù, coloro che predicavano questo solenne messaggio si sentirono obbligati a porre "la scure alla radice degli alberi" (Matteo 3:10) e a incoraggiare gli uomini a produrre frutti degni del ravvedimento. Questa testimonianza mirava a risvegliare e rinnovare potentemente le chiese per manifestarne la vera natura. E quando fu proclamato il solenne avvertimento in vista del giudizio, molti di coloro che facevano parte delle chiese ricevettero questo messaggio di salvezza; si resero conto dei loro errori e versando lacrime amare di pentimento e profonda angoscia si umiliarono davanti a Dio. Quando lo Spirito di Dio scese fra loro, erano pronti per annunciare il messaggio: "Temete Dio e dategli gloria, perché è giunta l'ora del suo giudizio". PS 211 1 La predizione di una data precisa per la fine dei tempi suscitò una forte opposizione in vari gruppi sociali, dai pastori delle chiese fino ai peccatori più incalliti. "Nessun uomo conosce né il giorno né l'ora" dicevano il pastore ipocrita e lo schernitore sfrontato. Nessuno di loro voleva essere istruito e ripreso da coloro che fissavano l'anno in cui ritenevano si sarebbero conclusi i periodi profetici e indicavano i segni del prossimo ritorno di Cristo. Molti pastori, che professavano di amare Gesù, dissero che non avevano nessun problema a predicare il ritorno di Cristo, ma che non erano d'accordo sull'annuncio di una data precisa. Dio leggeva nei loro cuori: in realtà essi non desideravano che si proclamasse che Gesù stava per tornare. Il Signore sapeva che a causa della loro condotta, in contrasto con i principi cristiani, non avrebbero superato le prove: essi non stavano camminando nell'umile sentiero segnato dal Cristo. Questi falsi pastori erano d'intralcio all'opera di Dio. La verità, annunciata con convinzione, aveva toccato il cuore di molti che, come il carceriere di Filippi cominciarono a chiedere: "Che cosa devo fare per essere salvato?". Ma questi pastori si erano interposti tra la verità e i loro uditori, e predicavano su soggetti piacevoli per allontanarli dalla verità. Si univano a Satana e ai suoi angeli per annunciare: "Pace, pace" quando pace non c'era. Coloro che amavano gli agi e non si preoccupavano di essere in comunione con Dio non rinunciarono alle loro certezze materiali. Vidi che gli angeli di Dio prendevano nota di tutto, gli abiti di quei pastori non consacrati erano coperti del sangue dei peccatori. PS 211 2 I pastori che rifiutarono questo messaggio di salvezza impedirono ad altri di accettarlo, e quindi ne risultarono responsabili. Essi si unirono alla gente comune per opporsi al messaggio divino, perseguitando William Miller e tutti coloro che lo seguivano. Vennero diffuse falsità e menzogne per danneggiare il suo influsso. Molte volte, mentre presentava con convinzione il messaggio di Dio, esponendo ai suoi uditori profonde verità, scatenava la collera di alcuni che poi lo attendevano all'uscita per tendergli un agguato. Ma gli angeli inviati da Dio lo proteggevano e lo conducevano in un luogo sicuro, lontano dalla folla infuriata. La sua opera non era ancora conclusa. PS 212 1 I più devoti accettarono il messaggio con gioia. Sapevano che proveniva da Dio ed era stato proclamato al momento opportuno. Gli angeli seguivano con grande interesse gli effetti della predicazione e quando le chiese la rifiutavano, si consultavano con Gesù. Il Salvatore distoglieva la sua attenzione dalle chiese e ordinava agli angeli di vegliare fedelmente su coloro che non avevano rifiutato la testimonianza, perché un'altra luce avrebbe brillato su di loro. Mi fu mostrato che se i cosiddetti cristiani avessero apprezzato il messaggio del ritorno del loro Salvatore, se avessero orientato i loro affetti verso di lui e creduto che non ci fosse nessuno sulla terra che potesse paragonarsi a lui, avrebbero accolto con gioia il primo annuncio della sua venuta. Ma il disappunto che manifestarono alla notizia del suo ritorno dimostrava chiaramente che non lo amavano. Satana e i suoi angeli trionfarono e rinfacciarono a Cristo e ai suoi angeli che coloro che si definivano cristiani non amavano abbastanza Gesù da desiderarne il ritorno. PS 212 2 Vidi che il popolo di Dio aspettava con gioia il ritorno del Signore e si preparava per questo evento. Dio decise di metterlo alla prova. Egli fece in modo che essi non individuassero chiaramente il periodo dei calcoli profetici. Coloro che stavano aspettando il Signore non si resero conto di questo errore. Non lo notò neanche chi aveva approfondito lo studio delle profezie e si opponeva alla definizione di una data precisa. Dio aveva in mente che il suo popolo affrontasse una delusione.23 Quel tempo passò e il Signore non ritornò. Coloro che avevano atteso con gioia il Salvatore provarono profonda tristezza e scoraggiamento, mentre coloro che non avevano atteso con ansia il ritorno di Gesù, ma avevano accettato il messaggio solo per paura, erano contenti che non fosse ritornato in quel momento tanto atteso. La loro professione di fede non aveva toccato il loro cuore e purificato la loro vita. Il decorrere della data fissata rappresentava un'occasione per rivelare i loro veri sentimenti. Essi furono i primi a schernire le persone deluse e tristi che avevano aspettato sinceramente il loro Redentore. La saggezza di Dio si manifestò nella prova data al suo popolo che offriva l'occasione di scoprire chi si sarebbe ritirato e allontanato nel momento della difficoltà. PS 212 3 Gesù e gli angeli guardavano con simpatia e amore coloro che avevano desiderato ardentemente vedere il loro Salvatore. Essi erano accanto ai credenti per sostenerli nel momento della prova. Coloro che invece non si erano preoccupati di ricevere il messaggio divino e preferirono rimanere nelle tenebre, dovevano fare i conti con la collera di Dio, perché non avevano voluto ricevere il messaggio che era stato inviato loro. I cristiani fedeli, delusi, che non riuscivano a capire il motivo per cui il loro Signore non fosse ritornato, non furono lasciati nelle tenebre. PS 213 1 Ricominciarono a studiare la Bibbia per approfondire lo studio dei periodi profetici. Dio alzò la sua mano e l'errore fu svelato. Videro che il periodo profetico arrivava fino al 1844, e che le stesse argomentazioni che avevano utilizzato per dimostrare che il periodo profetico finiva nel 1843, dimostravano che sarebbe finito nel 1844. La luce dalla Parola di Dio rischiarò la loro comprensione dei fatti, e scoprirono che doveva esserci un ritardo: "... è una visione... se tarda, aspettala; poiché certamente verrà, e non tarderà". Abacuc 2:3. Nel loro desiderio del ritorno immediato di Cristo, avevano perso di vista questo ritardo della profezia, calcolato per mettere alla prova i veri fedeli. Ma molti di loro non riuscirono a risollevarsi dalla grande delusione e a manifestare quel tipo di zelo e di forza che avevano caratterizzato la loro fede nel 1843. PS 213 2 Satana e i suoi angeli trionfavano. Coloro che non avevano accettato il messaggio si compiacevano per la loro capacità di giudizio e la saggezza dimostrata nel non lasciarsi trasportare da quella illusione, come la chiamavano. Non si rendevano conto che stavano rifiutando il consiglio di Dio e lavorando con Satana e i suoi angeli per gettare nella confusione il popolo di Dio, che viveva secondo il messaggio ricevuto. PS 213 3 Chi aveva accettato questo messaggio fu perseguitato dalle chiese. In un primo momento coloro che non avevano voluto ascoltare il messaggio non avevano osato rivelare i propri sentimenti, ma con il passare del tempo li avevano manifestati. Infatti avevano deciso di mettere a tacere la testimonianza di coloro che aspettavano il ritorno di Gesù e sostenevano che i periodi profetici si estendevano fino al 1844. PS 213 4 I credenti avevano spiegato con chiarezza il loro errore e i motivi per cui attendevano il ritorno del Signore per il 1844. E i loro avversari non potevano presentare nessuna argomentazione contro le loro valide motivazioni. Ma le chiese si irritarono, erano decise a non arrendersi all'evidenza e a chiudere le porte a questo messaggio in modo che altri non potessero ascoltarlo. Coloro che avevano osato parlare del messaggio che il Signore aveva comunicato furono radiati dalle comunità. Ma Gesù era con loro ed erano felici di avere la sua approvazione. Erano pronti per ricevere il messaggio del secondo angelo. ------------------------Capitolo 57 -- Il messaggio del secondo angelo PS 214 1 Le chiese che avevano rifiutato il messaggio del primo angelo, non accettarono i consigli divini e persero il favore di Dio. Confidavano nelle proprie forze e opponendosi al primo messaggio si ritrovarono in una condizione tale che per loro era impossibile comprendere il messaggio del secondo angelo. Ma i figli di Dio, che erano oppressi, accettarono il messaggio: "Caduta, caduta è Babilonia" e lasciarono le loro chiese. PS 214 2 Nel momento in cui si avvicinava la fine della proclamazione del messaggio del secondo angelo, vidi una grande luce dal cielo illuminare il popolo di Dio, i raggi di questa luce sembravano luminosi come quelli del sole e sentii le voci degli angeli gridare: "Ecco lo sposo, uscitegli incontro". PS 214 3 Questo era il grido di mezzanotte che doveva assicurare potenza al messaggio del secondo angelo. Gli angeli erano stati inviati dal cielo a risvegliare i giusti e a prepararli per la grande opera che li attendeva. Gli uomini più dotati non furono i primi ad accettare questo messaggio; gli angeli erano stati inviati ai più umili e fedeli, invitandoli ad annunciare: "Ecco lo sposo, uscitegli incontro". PS 214 4 Coloro a cui era stato affidato il messaggio si affrettarono a proclamarlo grazie alla potenza dello Spirito Santo, e si impegnarono a sostenere i fratelli scoraggiati. Quest'opera non era frutto della saggezza e della conoscenza umana, ma della potenza divina. I giusti che sentirono risuonare questo grido non poterono resistere. I più spirituali accettarono per primi il messaggio. Mentre alcuni, che erano stati responsabili dell'opera, furono fra gli ultimi ad annunciare: "Ecco lo sposo, uscitegli incontro". PS 214 5 Ovunque venne offerta la possibilità di comprendere il messaggio del secondo angelo e questo annuncio toccò il cuore di migliaia di persone. Si diffuse di città in città, di villaggio in villaggio, fino a quando tutti i figli di Dio, in attesa, sperimentarono un vero risveglio. PS 214 6 In molte chiese la diffusione del messaggio non venne permessa e tanti, che avevano accettato questa testimonianza lasciarono queste comunità ormai decadute. PS 214 7 Una grande opera venne realizzata attraverso il grido di mezzanotte. Il messaggio che penetrava nei cuori portava i credenti a vivere una spiritualità reale e personale; sapevano di non potersi appoggiare l'uno all'altro. I santi aspettavano con ansia il loro Signore con digiuni, veglie e in spirito di costante preghiera. Alcuni peccatori aspettavano quel momento con profondo timore, ma la massa manifestava lo spirito di Satana opponendosi al messaggio; essi derisero e schernirono la verità, ripetendo ovunque: "Nessun uomo conosce né il giorno né l'ora". Gli angeli malvagi li indussero a rendere insensibili i loro cuori e a rifiutare ogni messaggio proveniente dal cielo, per farli cadere nella trappola di Satana. Molti di coloro che professavano di cercare Cristo non parteciparono in nessun modo alla proclamazione del messaggio. PS 215 1 La gloria di Dio di cui erano stati testimoni, l'umiltà e la profonda devozione di coloro che l'attendevano e il peso determinante delle prove li indussero a dichiarare di aver accettato il messaggio della verità, ma in realtà non si erano convertiti, e non erano pronti per la venuta del Signore. PS 215 2 Ovunque i santi erano motivati da uno spirito di preghiera fervente e profondo. Erano avvolti da un'atmosfera di sacra solennità. Gli angeli osservavano con grande interesse gli effetti del messaggio: sostenevano coloro che lo avevano accettato e li allontanavano dalle realtà terrene affinché attingessero risorse alla fonte della salvezza. PS 215 3 Dio guardava con favore i suoi figli e Gesù era compiaciuto di vedere la sua immagine riflessa in loro. Avevano fatto un sacrificio completo, si erano consacrati senza riserve e aspettavano di essere rivestiti di immortalità. Ma erano destinati a essere delusi ancora una volta. Il tempo che aspettavano per la loro liberazione passò, e si trovavano ancora sulla terra. Mai gli effetti della maledizione della razza umana erano stati più visibili. Avevano rivolto tutte le loro attenzioni verso il cielo, avevano assaporato anticipatamente la loro liberazione, ma le loro speranze non si erano concretizzate. PS 215 4 La paura che aveva angosciato molti non svanì immediatamente. Le folle non esultarono subito nel vedere la delusione dei cristiani; ma poiché non si manifestava nessun segno della collera divina, il loro timore si placò e ricominciarono a deridere i figli di Dio che furono costretti nuovamente ad affrontare momenti di prova. PS 215 5 Tutti li ridicolizzavano, li rimproveravano, e anche coloro che prima erano convinti che Gesù sarebbe tornato per risuscitare i morti, per trasformare i giusti viventi e introdurli per sempre nel suo regno, ora esprimevano gli stessi sentimenti di Maria Maddalena al sepolcro di Cristo: "Hanno tolto il mio Signore, e non so dove lo abbiano deposto". Giovanni 20:13. ------------------------Capitolo 58 -- Il movimento avventista PS 216 1 Mi furono mostrati vari gruppi di persone che sembravano legati insieme con delle corde. Molti membri di questi gruppi erano immersi nell'oscurità totale; guardavano verso terra e sembrava non esserci alcun legame tra loro e Dio. Ma c'erano altre persone appartenenti a questi stessi gruppi i cui volti risplendevano di luce e i cui occhi erano rivolti verso il cielo. Dei raggi di luce provenienti da Gesù, simili a quelli del sole, li illuminavano. Un angelo mi disse di guardare attentamente: vidi che un angelo di Dio vegliava su ognuno di coloro il cui volto risplendeva di luce mentre degli angeli malvagi circondavano quelli che erano nell'oscurità. Sentii la voce di un angelo gridare: "Temete Dio e dategli gloria, perché è giunta l'ora del suo giudizio". Apocalisse 14:7. PS 216 2 Una luce gloriosa discese su questi gruppi per illuminare coloro che l'avrebbero accolta. Alcuni di quelli che erano nelle tenebre accettarono la luce e se ne rallegrarono, altri la rifiutarono dicendo che era stata inviata per allontanarli dal giusto cammino; la luce disparve e rimasero nell'oscurità. Coloro che ricevettero la luce da Gesù l'apprezzarono. I loro volti risplendevano di gioia mentre guardavano Gesù con grande interesse, e in sintonia con l'angelo dicevano: "Temete Dio e dategli gloria, perché è giunta l'ora del suo giudizio". Mentre lanciavano questo grido, vidi coloro che stavano nell'oscurità spingerli alle spalle e ai fianchi. Poi molte persone che apprezzavano questa luce sacra ruppero le corde che li trattenevano e si separarono dagli altri. Nel frattempo passarono degli uomini appartenenti ad altri gruppi, e furono oggetto di particolare considerazione: alcuni pronunciavano parole gentili mentre altri si esprimevano con sguardi furiosi e gesti minacciosi, e cercavano di legare le corde che si stavano sciogliendo. Questi uomini dicevano costantemente: "Dio è con noi. Noi siamo nella luce. Noi abbiamo la verità". Chiesi chi fossero e mi fu risposto che erano pastori e dirigenti che avevano rifiutato questa luce e non volevano che altri l'accettassero. PS 216 3 Vidi coloro che avevano ricevuto la luce: guardavano verso il cielo, con l'ardente desiderio che Gesù venisse e li portasse con sé. Improvvisamente una nuvola passò sopra di loro e i loro volti si rattristarono. Chiesi quale fosse il motivo dell'apparizione di questa nuvola, e mi fu mostrato che rappresentava la loro delusione; il tempo fissato per la venuta del loro Salvatore era passato e Gesù non era ritornato. Nella misura in cui queste persone si scoraggiavano, i pastori e i dirigenti che avevo visto precedentemente si rallegravano sempre di più, tutti coloro che avevano rifiutato la luce trionfavano, Satana e i suoi angeli malvagi esultavano. PS 217 1 Poi sentii la voce di un altro angelo che diceva: "Caduta, caduta è Babilonia". Una luce risplendeva su coloro che erano scoraggiati, e ancora una volta fissarono i loro occhi su Gesù. Vidi degli angeli che parlavano con colui che aveva annunciato: "Caduta, caduta è Babilonia" e si unirono a lui gridando: "Guardate, lo Sposo viene, andate a incontrarlo!". Le voci melodiose degli angeli sembravano risuonare ovunque. Una luce estremamente luminosa e gloriosa si diffondeva intorno a coloro che avevano apprezzato il messaggio ricevuto. I loro volti erano radiosi, e si unirono agli angeli dicendo: "Ecco lo sposo, uscitegli incontro". Mentre questo grido proveniva armoniosamente dai vari gruppi, coloro che avevano rifiutato il messaggio li colpivano, li deridevano e li guardavano con disprezzo. Ma gli angeli di Dio stesero le loro ali sui perseguitati, mentre Satana e i suoi seguaci cercavano di trascinarli nelle tenebre per portarli a rifiutare la luce del cielo. PS 217 2 Allora sentii una voce che diceva a coloro che erano stati colpiti e derisi: "Allontanatevi da loro e non toccate nulla di impuro". Per ubbidire a questa voce un gran numero di persone ruppe le corde con cui erano legati, lasciarono il gruppo immerso nelle tenebre per raggiungere i fedeli che avevano riacquistato la libertà e si unirono ai loro canti. Sentii la voce di alcune persone che erano rimaste ancora nel gruppo circondato dalle tenebre pregare con fervore. I pastori e i dirigenti facevano il giro dei vari gruppi stringendo le corde, e io continuavo a sentire la voce di coloro che pregavano intensamente. Poi vidi coloro che pregavano allungare le mani chiedendo aiuto a chi era libero e gioiva nel Signore. Essi risposero guardando verso il cielo: "Allontanatevi da loro e separatevene". Vidi alcuni che lottavano per liberarsi; alla fine riuscirono a rompere le corde che li legavano, opponendosi agli sforzi fatti da coloro che avevano stretto le corde con forza e rifiutando di ascoltare le affermazioni dei pastori e dei dirigenti che ripetevano: "Dio è con noi. Abbiamo la verità". PS 217 3 Continuamente vedevo persone che lasciavano i gruppi immersi nell'oscurità per unirsi a coloro che si erano liberati, e sembravano raggiungere un campo aperto al di sopra della terra. I loro sguardi erano rivolti verso l'alto: circondati dalla gloria di Dio lodavano con gioia il Signore. Erano molto uniti e sembravano avvolti da una luce proveniente dal cielo. Intorno a loro c'erano persone che subivano l'influsso di questa luce ma non erano particolarmente legate al gruppo. Tutti coloro che amavano la luce rivolgevano i loro sguardi verso l'alto con grande interesse e Gesù li guardava con serena approvazione. Aspettavano il suo ritorno e desideravano con ansia assistere a questo evento. Non si attardavano a guardare verso la terra. PS 218 1 Ma nuovamente una nuvola li avvolse e allora vidi che rivolgevano i loro sguardi stanchi in basso. Chiesi quale fosse il motivo di questo cambiamento. L'angelo che mi accompagnava mi disse: "Sono stati delusi ancora una volta nelle loro aspettative. Gesù non può ritornare sulla terra. Dovranno affrontare prove maggiori. Dovranno rinunciare agli errori e alle tradizioni umane e rivolgersi con decisione a Dio e alla sua Parola. Dovranno essere purificati e affrontare le prove. Coloro che supereranno queste difficoltà otterranno la vittoria eterna". PS 218 2 Cristo non era venuto sulla terra per purificare con il fuoco il suo santuario tramite il rinnovamento della terra, come si aspettava quel gruppo di credenti. Mi fu mostrato che la spiegazione che proponevano questi credenti in merito ai periodi profetici era corretta. Il tempo della profezia terminava nel 1844, e Gesù era entrato nel luogo santissimo per purificare il santuario alla fine dei tempi. PS 218 3 Il loro errore consisteva nella mancata comprensione di che cosa fosse il santuario e della natura della sua purificazione. Vidi la tristezza del gruppo che lo aveva atteso. Esaminarono le prove della loro fede e ricontrollarono i calcoli dei periodi profetici ma non trovarono nessun errore. Il tempo era adempiuto, ma dov'era il loro Salvatore? Lo avevano perso. PS 218 4 Mi fu mostrata la grande delusione dei discepoli quando arrivando al sepolcro non trovarono il corpo di Gesù. Maria disse: "Hanno tolto il mio Signore, e non so dove lo abbiano deposto". Gli angeli dissero ai discepoli addolorati che il loro Signore era risorto e sarebbe apparso loro in Galilea. PS 218 5 Nello stesso modo vidi come Gesù guardava con profonda compassione coloro che avevano atteso la sua venuta ed erano rimasti delusi. Inviò i suoi angeli a guidarli perché potessero seguirlo là dov'era andato. Mostrò loro che questa terra non è il santuario, ma che doveva entrare nel luogo santissimo del santuario del cielo per compiere l'espiazione in favore dei suoi figli e ricevere il regno da suo Padre. Allora sarebbe ritornato sulla terra per portarli a vivere con lui per sempre. La delusione dei primi discepoli raffigura molto bene la delusione di coloro che aspettavano il Signore nel 1844. PS 219 1 Fui riportata al tempo in cui Cristo era entrato trionfante in Gerusalemme. I discepoli, pieni di gioia, credevano che avrebbe assunto il governo e regnato come un principe. Seguirono quindi il loro Re con questa speranza. Tagliarono i rami delle palme, stesero le loro tuniche sul suo percorso; alcuni camminavano davanti a lui e altri dietro, e tutti insieme gridavano: "Osanna al Figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nei luoghi altissimi!" Matteo 21:9. PS 219 2 L'entusiasmo infastidì i farisei, che volevano che Gesù rimproverasse i suoi discepoli, ma egli disse loro: "Vi dico che se costoro tacciono, le pietre grideranno". Luca 19:40. La profezia di Zaccaria 9:9 doveva adempiersi, tuttavia i discepoli sperimentarono una forte delusione. Pochi giorni dopo seguirono Gesù fino al Calvario, lo videro ferito e inchiodato alla croce. Furono testimoni della sua agonia e della sua sepoltura. Erano disperati e profondamente rattristati, le loro speranze non si erano realizzate come avevano previsto: queste speranze morirono con Gesù. Ma quando risuscitò e apparve ai discepoli addolorati, le loro speranze si ravvivarono: lo avevano ritrovato. PS 219 3 Vidi che la delusione di coloro che avevano creduto al ritorno del Signore nel 1844 non eguagliava quella dei primi discepoli. La profezia si era adempiuta nel messaggio del primo e del secondo angelo che erano stati annunciati al momento opportuno e avevano permesso di realizzare l'opera che Dio voleva che fosse compiuta. ------------------------Capitolo 59 -- Un'altra visione degli eventi PS 220 1 Mi fu mostrato l'interesse che il cielo manifestava per l'opera che si stava realizzando sulla terra. Gesù aveva incaricato un angelo potente di scendere e avvertire gli abitanti della terra di prepararsi per il suo ritorno. Mentre l'angelo si allontanava dalla presenza di Gesù, una luce luminosa e gloriosa lo precedeva. Mi fu detto che la sua missione era quella di rischiarare la terra con la sua gloria e avvertire l'umanità della manifestazione dell'ira di Dio. PS 220 2 Tanti accettarono questa luce, alcuni avevano un'espressione solenne, altri erano gioiosi ed estasiati. Tutti coloro che accolsero la luce volsero lo sguardo verso il cielo e glorificarono Dio. Ma nonostante la luce fosse a disposizione di tutti, alcuni beneficiarono parzialmente del suo influsso, senza lasciarsi coinvolgere completamente. PS 220 3 Molti reagirono con rabbia; pastori e gente comune si unirono agli empi per opporre resistenza alla luce offerta da quell'angelo maestoso, ma tutti coloro che l'accettarono si allontanarono dal mondo e consolidarono i loro legami. PS 220 4 Satana e i suoi angeli erano impegnati a distogliere il maggior numero di persone da quella luce. Il gruppo che la rifiutò rimase nell'oscurità. Vidi l'angelo guardare con profondo interesse coloro che professavano di far parte del popolo di Dio, per valutare il carattere che avevano sviluppato dopo aver ricevuto il messaggio divino. E mentre molti di coloro che avevano professato di amare Gesù prendevano le distanze da questo messaggio, deridendolo e odiandolo, un angelo con una pergamena in mano registrava quel comportamento vergognoso. Tutto il cielo era indignato vedendo coloro che si professavano discepoli di Gesù disprezzarlo a tal punto. PS 220 5 Vidi la delusione di coloro che avevano atteso il Signore con tanta fiducia, ma non lo avevano visto. Era nei piani di Dio nascondere il futuro e condurre il suo popolo a prendere una decisione. Ma senza l'annuncio di una data precisa per la venuta di Gesù, l'opera di Dio non si sarebbe compiuta. PS 220 6 Satana aveva convinto gli uomini che i grandi eventi legati al giudizio e alla fine del tempo di grazia si sarebbero verificati in un lontano futuro. Era quindi necessario che il popolo fosse guidato a ricercare sinceramente una preparazione immediata. PS 221 1 A mano a mano che il tempo passava, coloro che non avevano pienamente accettato la luce dell'angelo si unirono a quelli che avevano rifiutato il messaggio e avevano deriso chi era rimasto deluso. Gli angeli registrarono la condizione di coloro che si reputavano discepoli di Cristo. Il passare del tempo stabilito per il ritorno di Gesù aveva messo in evidenza chi fossero realmente: molti furono pesati sulla bilancia e trovati mancanti. Professavano di essere cristiani, ma non seguivano affatto il Cristo. Satana esultava vedendo la condizione dei presunti discepoli di Gesù; li aveva fatti cadere nella sua trappola. Aveva condotto la maggior parte di loro ad abbandonare la giusta via, infatti essi cercavano di andare in cielo seguendo un altro percorso. Gli angeli videro che in Sion i puri e i giusti erano mescolati con i peccatori e gli ipocriti che amavano il mondo. Avevano protetto i veri discepoli di Gesù, ma i corrotti stavano influenzando i santi. Coloro che desideravano profondamente di vedere Gesù non potevano parlare del suo ritorno perché i loro cosiddetti fratelli glielo impedivano. Gli angeli guardavano questa scena e simpatizzavano con il rimanente che aspettava con ansia la venuta del Signore. PS 221 2 Un altro angelo potente fu incaricato di scendere sulla terra. Gesù gli diede un libro, e mentre quell'angelo volava verso la terra gridava: "Caduta, caduta è Babilonia". Allora vidi i delusi guardare nuovamente verso il cielo, aspettando con fede e speranza il ritorno del Signore. Ma molti sembravano come inebetiti e addormentati, e potevo vedere sui loro volti i segni di un profondo dolore. Coloro che erano rimasti profondamente delusi capirono dalle Scritture che vivevano un periodo di ritardo e dovevano attendere pazientemente l'adempimento della profezia. Le stesse prove che li avevano portati ad aspettare il Signore nel 1843, ora li convincevano ad attenderlo per il 1844. Mi resi conto che la maggior parte di loro non aveva più quella forza che aveva caratterizzato la loro fede nel 1843: la delusione subita l'aveva intaccata. PS 221 3 Quando il popolo di Dio si unì al grido del secondo angelo, gli angeli annotarono con grande interesse gli effetti del messaggio. Molti di coloro che si professavano cristiani derisero quelli che erano stati delusi. Quando li mettevano in ridicolo con questa espressione: "Non siete ancora andati in cielo!", un angelo registrava le loro parole. L'angelo disse: "Essi scherniscono Dio". Mi fu ricordato un peccato simile compiuto in passato. Elia era stato traslato in cielo e il suo mantello era caduto sulle spalle di Eliseo. Allora dei giovani malvagi, che avevano imparato dai loro genitori a disprezzare l'uomo di Dio, seguirono Eliseo e gridarono deridendolo: "Sali, calvo! Sali, calvo!" 2 Re 2:23. Insultando Eliseo insultavano Dio, e vennero puniti in quel momento e in quel posto. Nello stesso modo, coloro che hanno deriso e schernito l'idea dell'ascensione dei giusti in cielo, saranno colpiti dal giudizio di Dio e capiranno che non si scherza con il Creatore. PS 222 1 Gesù disse ad altri angeli di volare velocemente per risvegliare e rafforzare la fede vacillante del suo popolo, per prepararli a comprendere il messaggio del secondo angelo e il prossimo importante cambiamento che si sarebbe verificato in cielo. Vidi questi angeli ricevere grande potenza e luce da Gesù e poi volare rapidamente sulla terra per adempiere il loro compito: aiutare il secondo angelo nella sua opera. Una grande luce brillò sul popolo di Dio mentre gli angeli gridavano: "Guardate, lo Sposo viene, andate a incontrarlo!". Allora vidi coloro che erano rimasti delusi alzarsi e proclamare in sintonia con il secondo angelo: "Guardate, lo Sposo viene, andate a incontrarlo!". La luce degli angeli dissipò le tenebre ovunque. Satana e i suoi angeli cercarono di evitare che questa luce si diffondesse e avesse dei risultati. Discutevano con gli angeli del cielo sostenendo che Dio avesse ingannato il popolo e che tutto il loro potere e la loro luce non sarebbero bastati a far credere al mondo che Cristo sarebbe tornato. Ma nonostante l'impegno di Satana per distogliere il popolo dalla luce e dalla giusta via, gli angeli di Dio continuarono la loro opera. PS 222 2 Coloro che avevano accettato la luce sembravano molto felici, guardavano sempre verso il cielo e desideravano che Gesù tornasse. Altri piangevano e pregavano angosciati; sembravano così concentrati su se stessi, che non osavano rivolgere lo sguardo verso l'alto. Una luce dal cielo allontanò le tenebre che li circondavano, e il loro sguardo, che nella disperazione si era concentrato su loro stessi, si rivolse verso l'alto mentre una gioia divina si leggeva sul loro volto. Gesù e gli angeli guardavano con approvazione questi fedeli figli di Dio che continuavano la loro attesa. PS 222 3 Coloro che rifiutarono e si opposero al messaggio del primo angelo furono privati della luce del secondo angelo e non poterono beneficiare della potenza e della gloria che accompagnavano il messaggio: "Guardate, lo Sposo viene". Gesù, profondamente rattristato, volse il suo sguardo altrove perché lo avevano rifiutato e non gli avevano manifestato rispetto. Quelli che invece avevano ricevuto il messaggio furono circondati da un alone di gloria; temevano di offendere Dio, aspettavano, vegliavano e pregavano per conoscere la sua volontà. PS 222 4 Vidi Satana e i suoi angeli cercare di spegnere questa luce divina che brillava sul popolo di Dio, ma finché i fedeli in attesa alimentavano la luce e mantenevano il loro sguardo rivolto verso Gesù, Satana non poteva privarli di quei raggi preziosi. Questo messaggio fece infuriare Satana e i suoi seguaci che incitarono coloro che professavano di amare Gesù, ma provavano un'avversione nei confronti della sua venuta, a schernire e deridere i fedeli. E un angelo annotò ogni insulto, ogni diffamazione, ogni sgarbo che i figli di Dio ricevettero dai loro fratelli. PS 223 1 Molti gridavano: "Guardate, lo Sposo viene, andate a incontrarlo!". Essi si dissociarono dai loro fratelli che non desideravano il ritorno di Gesù e non tolleravano che insistessero sull'annuncio della sua venuta. Vidi Gesù distogliere il suo sguardo da coloro che rifiutavano e disprezzavano l'idea del suo ritorno, e dire agli angeli di separare il suo popolo da coloro che erano impuri perché non si contaminassero. Chi aveva accettato il messaggio rimase libero e unito, e una luce santa brillava su di lui. Tutti rinunciarono al mondo, sacrificarono e abbandonarono i loro interessi e tesori mondani, rivolsero il loro sguardo verso il cielo nell'attesa del loro amato Liberatore. PS 223 2 Una santa luce risplendeva sui loro volti indicando la pace e la gioia che regnava in loro. Gesù disse ai suoi angeli di sostenerli perché il momento della prova si avvicinava. Vidi che questi fedeli in attesa non erano ancora stati provati come sarebbero dovuti esserlo; non erano ancora liberi dai propri peccati. PS 223 3 Vidi la misericordia e la bontà manifestate da Dio nell'inviare un avvertimento agli abitanti della terra, messaggi continui per condurli a un accurato e approfondito esame di coscienza e a uno studio delle Scritture, per riuscire a liberarsi degli errori tramandati dai pagani e dal papato. Grazie a questi messaggi Dio compì l'opera per separare i suoi figli dal mondo affinché potessero lavorare per lui con potenza e osservare tutti i suoi comandamenti. ------------------------Capitolo 60 -- Il santuario PS 224 1 Mi fu mostrato lo scenario della grande delusione provata dal popolo di Dio quando Gesù non era ritornato alla data prevista. Non sapevano perché il Salvatore non fosse venuto, e non avevano prove del fatto che il tempo profetico non si fosse ancora concluso. L'angelo mi disse: "La Parola di Dio è forse venuta meno? Dio ha forse dimenticato di portare a compimento le sue promesse? No. Ha fatto tutto quello che aveva promesso. Gesù è risorto, ha chiuso la porta del luogo santo del santuario del cielo e ha aperto quella del luogo santissimo: è entrato per purificare il santuario. Tutti coloro che sanno attendere pazientemente comprenderanno questo mistero. È l'uomo che si è sbagliato, non c'è stato nessun errore da parte di Dio. Tutto ciò che Dio ha promesso si è adempiuto, ma l'uomo ha creduto erroneamente che la terra fosse il santuario che doveva essere purificato alla fine dei tempi profetici. Era sbagliata l'interpretazione dell'uomo e non la promessa di Dio". PS 224 2 Gesù inviò i suoi angeli per rendere sensibile lo spirito di coloro che erano rimasti delusi e orientare i loro pensieri verso il luogo santissimo, dove era entrato per purificare il santuario e svolgere una particolare opera di propiziazione in favore di Israele. Gesù disse agli angeli che tutti coloro che lo avrebbero conosciuto, avrebbero anche capito l'opera che doveva compiere. Vidi che le nozze di Gesù con la nuova Gerusalemme si sarebbero realizzate mentre era ancora nel luogo santissimo. Dopo aver concluso la sua opera sarebbe sceso sulla terra con potenza regale e avrebbe preso con sé tutti coloro che avevano pazientemente atteso il suo ritorno. PS 224 3 Mi fu mostrato quello che era successo in cielo nel 1844, alla fine dei periodi profetici. Dopo che Gesù aveva concluso il suo servizio nel luogo santo, e aveva chiuso la porta di quella stanza del santuario, profonde tenebre avevano circondato coloro che avevano ascoltato e poi rifiutato i messaggi relativi al suo ritorno: essi lo persero di vista. Allora Gesù indossò abiti speciali. Intorno all'orlo del suo abito si alternavano una campanella d'oro e una melagrana. Alle spalle era appeso un pettorale finemente lavorato che mentre si muoveva luccicava come tanti diamanti, mettendo in evidenza delle lettere che sembravano nomi scritti o incisi sul pettorale. Sulla testa portava qualcosa che assomigliava a una corona. Quando fu completamente vestito venne circondato dagli angeli e passò attraverso la seconda cortina su di un carro di fuoco. PS 225 1 Allora mi fu detto di prendere nota di quello che vedevo nelle due stanze del santuario del cielo. La cortina, o la porta, fu aperta, e mi fu permesso di entrare. Nella prima stanza vidi il candelabro d'oro con sette lampade, il tavolo dei pani di presentazione, l'altare dei profumi e il turibolo. Tutti gli arredi di questo luogo sembravano d'oro purissimo e riflettevano l'immagine di colui che vi entrava. La cortina che separava le due zone era di colori e materiali diversi, e aveva un bordo con disegni d'oro che raffiguravano degli angeli. La cortina fu alzata, e guardai nella seconda stanza. Vidi un'arca che sembrava d'oro purissimo; la parte superiore era decorata con un bordo bellissimo che aveva degli smerli a forma di corone. Nell'arca c'erano le tavole di pietra su cui erano stati scolpiti i dieci comandamenti. PS 225 2 Alle estremità dell'arca c'erano due cherubini, in piedi, con le ali distese che arrivavano a toccarsi proprio sopra la testa di Gesù che stava in piedi davanti al propiziatorio. I loro visi erano rivolti l'uno verso l'altro con lo sguardo diretto verso l'arca. Essi rappresentano tutti gli angeli che considerano con interesse la legge di Dio. Tra i cherubini c'era un turibolo d'oro, e mentre le preghiere dei santi offerte con fede salivano a Gesù ed egli le presentava al Padre, una nuvola profumata d'incenso saliva con volute di fumo dai colori bellissimi. Sopra al luogo in cui stava Gesù, davanti all'arca, c'era una luce così brillante che non potevo guardarla, assomigliava al trono di Dio. Mentre l'incenso saliva al Padre, questo alone di gloria scendeva verso Gesù dal trono, e poi giungeva fino a coloro le cui preghiere erano salite come un profumo di odore gradevole. Una grande luce circondò completamente Cristo e si diffuse sul propiziatorio, questo bagliore glorioso riempì il tempio. Non riuscii a guardare a lungo quello scenario incredibile; nessuna lingua al mondo poteva descriverla. Ne fui sopraffatta e mi allontanai da quella scena di gloria e di maestà. PS 225 3 Mi fu anche mostrato un santuario sulla terra che aveva due stanze. Assomigliava a quello che avevo visto in cielo e mi fu detto che era la sua copia. Gli arredi della prima stanza del santuario terreno erano come quelli della prima stanza di quello del cielo. La cortina era sollevata e guardando verso il luogo santissimo vidi che gli arredi erano gli stessi del luogo santissimo del santuario del cielo. Il sacerdote serviva in entrambi i luoghi di quello terreno. Entrava quotidianamente nel primo, ma solo una volta l'anno nel luogo santissimo, per purificarlo dei peccati che vi erano stati trasferiti. Vidi che Gesù serviva in entrambi i luoghi del santuario del cielo. I sacerdoti entravano in quello terreno con il sangue dell'animale come offerta per il peccato. Cristo entrava nel santuario del cielo offrendo il proprio sangue. I sacerdoti venivano sostituiti alla loro morte, e il loro servizio si concludeva con loro, ma Gesù era un sacerdote eterno. Attraverso i sacrifici e le offerte portate al santuario terreno, i figli d'Israele si appropriavano dei meriti del Salvatore che sarebbe venuto. Nella sua saggezza Dio ci ha trasmesso tutte queste indicazioni perché potessimo capire il compito di Gesù nel santuario del cielo. PS 226 1 Mentre Gesù moriva sul Calvario, gridò: "Tutto è compiuto", e la cortina del tempio si spezzò in due da cima a fondo. Questo dimostrava che i servizi del santuario terreno erano finiti per sempre e Dio non avrebbe più accettato i sacrifici dei sacerdoti. PS 226 2 Gesù morì e il suo sangue sarebbe stato offerto da lui stesso nel santuario del cielo. Come i sacerdoti entravano nel luogo santissimo una volta all'anno per purificare il santuario terreno, così Gesù entrò nel luogo santissimo di quello del cielo, alla fine dei 2.300 giorni di Daniele 8, nel 1844, per svolgere un'opera di propiziazione definitiva per tutti coloro che avrebbero beneficiato della sua mediazione e per purificare così il santuario. ------------------------Capitolo 61 -- Il messaggio del terzo angelo PS 227 1 Quando l'opera di Gesù si concluse nel luogo santo egli passò nel luogo santissimo e rimanendo in piedi davanti all'arca, che conteneva la legge di Dio, inviò un altro angelo potente con il terzo messaggio al mondo. All'angelo fu data una pergamena e scendendo sulla terra, con potenza e maestà, egli proclamava un messaggio che suscitava timore, e conteneva le minacce più terribili mai rivolte all'uomo. L'obiettivo di questo messaggio era quello di avvertire i figli di Dio delle tentazioni e delle angosce che li attendevano. L'angelo disse: "Dovranno lottare contro la bestia e la sua immagine. La loro unica speranza di vita eterna è restare fedeli; nonostante la loro vita sia in pericolo dovranno ancorarsi alla verità". Il terzo angelo concluse così il suo annuncio: "Qui è la costanza dei santi, che osservano i comandamenti di Dio e la fede in Gesù". Apocalisse 14:12. Mentre ripeteva queste parole, indicava il santuario del cielo. PS 227 2 Gli sguardi di coloro che accettavano questo messaggio erano rivolti verso il luogo santissimo, dove Gesù è in piedi davanti all'arca e intercede un'ultima volta per tutti coloro per i quali c'è ancora misericordia e per coloro che hanno disubbidito, per ignoranza, alla legge di Dio. Questa opera di mediazione viene fatta sia in favore dei giusti che sono morti sia di coloro che sono ancora in vita; coinvolge anche tutti quelli che sono morti confidando in Cristo ma che, senza avere conosciuto la verità relativa ai comandamenti di Dio, hanno peccato per ignoranza trasgredendo la sua legge. PS 227 3 Quando Gesù aprì la porta del luogo santissimo, il popolo di Dio comprese la verità del sabato e fu messo alla prova, come il popolo d'Israele prima di loro, per valutare la sua fedeltà alla legge di Dio. Vidi il terzo angelo, con il braccio alzato verso l'alto, indicare a coloro che erano rimasti delusi il luogo santissimo del santuario del cielo. Entrando per fede nel luogo santissimo videro Gesù e ritrovarono la speranza e la gioia. Vidi che si voltavano indietro riesaminando il passato, dalla proclamazione del secondo avvento di Gesù fino alla loro esperienza del 1844. Capirono la spiegazione della loro delusione e nuove gioie e certezze li incoraggiarono. Il terzo angelo illuminò il passato, il presente e il futuro, e si resero conto che Dio li aveva davvero guidati secondo la sua insondabile provvidenza. PS 228 1 Mi fu mostrato che il rimanente dei figli di Dio seguiva Gesù nel luogo santissimo, e guardava l'arca e il propiziatorio, affascinato dalla loro gloria. Gesù aprì l'arca dove si trovavano le tavole di pietra con i dieci comandamenti. Rilessero le parole dei santi oracoli, e iniziarono a tremare quando videro il quarto comandamento, tra i dieci precetti sacri, circondato da un alone di gloria che lo illuminava più degli altri nove. Nulla indicava che questo comandamento fosse stato abolito o cambiato con il primo giorno della settimana. Il comandamento era scritto come quando era stato pronunciato da Dio, con estrema solennità, tra fulmini e tuoni sul monte Sinai. Era lo stesso che era stato scritto con il dito di Dio sulle tavole di pietra: "Lavora sei giorni e fa' tutto il tuo lavoro, ma il settimo giorno è giorno di riposo, consacrato al Signore Dio tuo..." Esodo 20:9, 10. Rimasero sorpresi vedendo l'importanza attribuita ai comandamenti. Li videro collocati vicino a Yahweh, coperti e protetti dalla sua santità. Capirono di aver calpestato il quarto comandamento del decalogo e di avere osservato un giorno deciso dai pagani e dai seguaci del papa, invece di un giorno santificato da Yahweh. Si umiliarono davanti a Dio e piansero a causa delle loro trasgressioni passate. PS 228 2 Vidi l'incenso che bruciava nel turibolo mentre Gesù offriva le loro confessioni e le loro preghiere al Padre. Mentre il fumo saliva, una luce splendente scese su Gesù e sul propiziatorio. I figli di Dio pregavano con fervore e dopo essersi resi conto di aver trasgredito la legge di Dio, furono benedetti e i loro volti si illuminarono di speranza e di gioia. Si unirono all'opera del terzo angelo e proclamarono il suo solenne messaggio. Inizialmente solo pochi lo ascoltarono, ma i fedeli continuarono a proclamarlo con forza. In seguito vidi che molti accettarono il messaggio del terzo angelo, unirono le loro voci a quelle dei credenti che per primi lo avevano proclamato e onorarono il Signore osservando il giorno che egli stesso aveva santificato. PS 228 3 Molti di coloro che avevano accettato il messaggio del terzo angelo non avevano conosciuto i due messaggi precedenti. Satana lo sapeva, li teneva d'occhio per sconfiggerli, ma il terzo angelo dirigeva i loro sguardi verso il luogo santissimo e coloro che avevano accettato i messaggi precedenti indicavano loro la via del santuario del cielo. Molti si resero conto della perfetta concatenazione della verità nei messaggi dei tre angeli e li accettarono con gioia nel loro ordine, e per fede seguirono Gesù nel santuario del cielo. Questi messaggi mi furono mostrati come un'àncora di salvezza per il popolo di Dio. Satana non potrà prevalere con i suoi inganni su coloro che li comprendono e li accettano. PS 229 1 In seguito alla grande delusione del 1844, Satana e i suoi angeli si impegnarono per minare la fede della chiesa. Egli esercitò un forte influsso sulle menti di alcune persone che erano venute a conoscenza dei messaggi e avevano un'apparenza di umiltà; alcuni consideravano che l'adempimento del primo e del secondo messaggio riguardasse il futuro, mentre altri dichiaravano che il loro adempimento era già avvenuto. Essi riuscirono a influenzare le loro menti impreparate e a minare la loro fede. Alcuni esaminavano la Bibbia per crearsi una fede personale, indipendente dalla chiesa. Satana esultava perché sapeva che avrebbe potuto corrompere coloro che si sarebbero staccati dall'àncora, facendoli camminare nell'errore, sballottati qua e là da diverse dottrine. Molte persone che si erano impegnate in prima linea nella proclamazione del primo e del secondo messaggio ora li negavano, e tutto ciò creò divisione e confusione nella chiesa. PS 229 2 La mia attenzione fu rivolta su William Miller. Sembrava perplesso, ed era abbattuto per l'angoscia e il turbamento che provava per il suo popolo. Le persone che nel 1844 erano unite e avevano manifestato amore gli uni per gli altri, erano diventate indifferenti, contrapponendosi l'uno all'altro, scivolando nel torpore e nell'insensibilità. Mentre esaminava questa situazione il dolore gli toglieva le forze. Vidi degli uomini influenti che lo sorvegliavano affinché non accettasse il messaggio del terzo angelo e i comandamenti di Dio. E quando era propenso ad accettare il messaggio divino, questi uomini escogitavano dei piani per dissuaderlo. PS 229 3 Furono esercitate forti pressioni per mantenerlo nell'oscurità e circoscrivere il suo influsso tra coloro che si opponevano alla verità. Con il passare del tempo William Miller si ribellò alla luce divina. Commise un errore non accettando il messaggio che avrebbe spiegato completamente la sua delusione, gettando una luce gloriosa sul passato. Questo messaggio avrebbe rafforzato le sue energie, ravvivato la sua speranza e lo avrebbe indotto a glorificare Dio. Scelse la saggezza umana piuttosto che quella divina, stanco a causa dell'età e dell'opera incessante svolta in favore del suo Maestro, era meno colpevole di coloro che lo allontanavano dalla verità. Essi erano i veri responsabili; questo peccato ricadeva su di loro. PS 229 4 Se William Miller avesse accolto la luce del terzo messaggio, molte cose che a lui sembravano oscure e misteriose sarebbero diventate più chiare. Ma i suoi fratelli gli manifestavano un amore e un interesse così profondi che egli pensò di non potersi separare da loro; il suo cuore propendeva per la verità, ma poi riconsiderava le posizioni dei suoi fratelli che vi si opponevano. Poteva forse separarsi da coloro con i quali, fianco a fianco, aveva proclamato il ritorno di Gesù? Era convinto che i suoi amici non avrebbero mai potuto distoglierlo dalla retta via. PS 230 1 Dio permise che cadesse sotto il potere di Satana, sotto il dominio della morte, e lo nascose nella tomba lontano da coloro che cercavano continuamente di distoglierlo dalla verità. Mosè aveva commesso un errore quando stava per entrare nella terra promessa. PS 230 2 Nello stesso modo vidi che William Miller sbagliò, mentre stava per entrare nella Canaan del cielo, permettendo che il suo influsso agisse contro la verità. Altri lo avevano condotto fino a quel punto e quindi questi ultimi dovranno renderne conto. Ma gli angeli vegliano sui preziosi resti di questo collaboratore di Dio, ed egli risusciterà al suono dell'ultima tromba. ------------------------Capitolo 62 -- Basi solide PS 231 1 Vidi un gruppo ben protetto e fermo nelle sue posizioni che non prestava nessuna attenzione a coloro che cercavano di sconvolgere la fede del corpo della chiesa. Dio li guardava con approvazione. Mi furono mostrati tre scalini: i messaggi del primo, del secondo e del terzo angelo. L'angelo che mi guidava disse: "Guai a colui che modificherà anche la più piccola parte di questi messaggi. La vera comprensione di questi messaggi è d'importanza vitale. Il destino delle persone dipende dal modo in cui questi messaggi vengono accettati". PS 231 2 La mia attenzione fu di nuovo rivolta verso i messaggi e vidi a quale prezzo il popolo di Dio li aveva sperimentati. Erano stati accettati con grande sofferenza e forti scontri. Dio li aveva guidati passo dopo passo fino a quando erano stati posti su una piattaforma solida e inamovibile. Vidi degli individui avvicinarsi alla piattaforma ed esaminarne le fondamenta. Alcuni, con gioia, vi salirono sopra immediatamente, altri iniziarono a cercare dei punti critici; volevano che venissero fatti dei miglioramenti per rendere la piattaforma ancora più solida e le persone molto più felici. Altri scesero dalla piattaforma per esaminarla e dissero che era stata fatta male, ma vidi che la maggior parte restava ferma sulla piattaforma, ed esortava quelli che erano scesi a smettere di lamentarsi, perché Dio ne era l'architetto e quindi stavano lottando contro di lui. Raccontavano come Dio che li aveva guidati verso questa solida piattaforma, e alzando insieme lo sguardo verso il cielo lodavano Dio ad alta voce. Tutto questo colpì profondamente alcuni di coloro che si erano lamentati e avevano lasciato la piattaforma, e con umiltà risalirono. PS 231 3 Mi fu indicata la proclamazione della prima venuta di Cristo. Giovanni fu inviato nello spirito e nel potere di Elia a preparare la strada per Gesù. Coloro che rifiutarono la testimonianza di Giovanni non beneficiarono degli insegnamenti di Gesù. La loro opposizione al messaggio della sua venuta non permise loro di riconoscere il suo carattere messianico. Coloro che rifiutarono il messaggio di Giovanni furono indotti, da Satana, ad andare oltre il rifiuto fino a crocifiggere Cristo. In questo modo non poterono ricevere le benedizioni dello Spirito, alla Pentecoste, che avrebbe indicato loro la via del santuario del cielo. La cortina del tempio strappata stava a indicare che i sacrifici e i riti non sarebbero più stati accettati. Il sacrificio supremo era stato consumato e accettato, e lo Spirito Santo, che era sceso nel giorno della Pentecoste, aveva orientato le menti dei discepoli dal santuario terreno verso quello del cielo, dove Gesù era entrato grazie al suo stesso sangue, per assicurare ai suoi discepoli i benefici della sua propiziazione. Ma i giudei rimasero nelle tenebre. Non approfittarono della luce che avrebbe illuminato la loro comprensione del piano della salvezza e continuarono a confidare nei loro sacrifici e nelle loro offerte inutili. Il santuario del cielo prese il posto di quello terreno, ma essi non erano a conoscenza del cambiamento e quindi non poterono beneficiare della mediazione di Cristo nel luogo santo. PS 232 1 Oggi molti considerano con orrore la strada intrapresa dai giudei nell'aver rifiutato e crocifisso il Cristo. Leggendo il racconto del terribile trattamento che gli era stato inflitto, pensano di amarlo e ritengono che al posto di Pietro o dei giudei non lo avrebbero tradito o crocifisso. Ma Dio, che legge nei cuori, ha messo alla prova questo amore per Gesù che proclamano di provare. Il cielo intero guardava con grande interesse la proclamazione del messaggio del primo angelo. Molti che avevano dichiarato di amare Gesù e avevano pianto leggendo la storia della croce, non presero sul serio la notizia del suo ritorno. Invece di ricevere il messaggio con gioia, lo considerarono un inganno. Odiavano quelli che erano interessati alla notizia della sua venuta e li cacciavano via dalle chiese. PS 232 2 Coloro che rifiutarono il primo messaggio non poterono beneficiare del secondo, nemmeno del grido di mezzanotte, che li avrebbe preparati a entrare con Gesù, tramite la fede, nel luogo santissimo del santuario del cielo. Rifiutando i due messaggi precedenti, limitarono talmente la loro comprensione che non riuscirono a vedere nulla di positivo nel messaggio del terzo angelo, che indicava la via per il luogo santissimo. Vidi che nello stesso modo in cui i giudei avevano crocifisso Gesù, le chiese hanno rifiutato questi messaggi e quindi non hanno individuato la via che conduce al luogo santissimo, né possono beneficiare dell'intercessione di Cristo. PS 232 3 Come i giudei offrivano i loro inutili sacrifici, essi rivolgono le loro inutili preghiere verso il luogo che Gesù ha ormai lasciato e Satana, compiaciuto dell'inganno, promuove un'apparente religiosità e guida le menti dei cosiddetti cristiani intervenendo con il suo potere, i suoi segni e i suoi miracoli ingannatori per farli cadere nella sua trappola. Inganna ognuno in modo diverso. Ha previsto molte forme di seduzione per influenzare tante menti. Infatti alcuni possono guardare con orrore un certo tipo d'inganno, mentre ne accettano altri ben più pericolosi; Satana raggira alcuni con lo spiritismo, si presenta anche come un angelo di luce ed esercita il suo influsso sulla terra attraverso false riforme. Le chiese sono infervorate e pensano che Dio stia operando meravigliosamente per loro, mentre è l'opera di un altro spirito che si manifesta. L'entusiasmo svanirà e lascerà il mondo e la chiesa in una condizione peggiore di prima. PS 233 1 Vidi che Dio ha dei figli sinceri tra gli avventisti solo di nome e tra le chiese decadute e, prima delle ultime piaghe, pastori e laici saranno chiamati a uscire da queste chiese e accettare con gioia la verità. PS 233 2 Satana lo sa e prima che il terzo angelo annunci il suo messaggio crea scompiglio in questi gruppi religiosi affinché le persone che hanno rifiutato la verità pensino che Dio sia con loro. Spera di ingannare anche i più onesti convincendoli del fatto che Dio sta ancora operando a favore di queste chiese, ma la luce splenderà e tutti coloro che sono sinceri usciranno dalle chiese apostate per unirsi al rimanente dei figli di Dio. ------------------------Capitolo 63 -- Lo spiritismo moderno PS 234 1 Mi è stato presentato l'inganno dei colpi misteriosi, e ho visto che Satana ha il potere di far apparire davanti a noi delle forme che si presentano come se fossero i nostri familiari o i nostri amici che dormono nel Signore. Li mostrerà come se fossero veramente presenti: parleranno come quando erano vivi, usando anche lo stesso tono di voce e utilizzando le parole che ci sono familiari. Tutto questo per ingannare il mondo e costringerlo a credere a questa illusione. PS 234 2 Ho visto che i giusti devono avere una profonda comprensione della verità presente, che dovranno sostenere con le Scritture. Devono sapere qual è la condizione dei morti perché gli spiriti dei demoni appariranno pretendendo di essere i loro familiari o i loro più cari amici, presentando loro delle dottrine contrarie alle Scritture. Faranno l'impossibile per suscitare simpatia e opereranno miracoli per confermare ciò che dicono. Il popolo di Dio deve essere pronto a resistere a questi spiriti grazie alla Bibbia che dichiara che i morti non sanno nulla e che queste apparizioni non sono altro che spiriti di demoni. PS 234 3 Dobbiamo esaminare con attenzione i presupposti della nostra speranza perché dovremo difenderla con la Bibbia. Questa menzogna si diffonderà, noi dovremo contrastarla. Se non saremo pronti finiremo per essere ingannati e sconfitti. Ma se ci prepareremo per affrontare il conflitto, Dio farà la sua parte e ci proteggerà. Egli sarebbe disposto a inviare tutti i suoi angeli per innalzare una barriera intorno ai fedeli piuttosto che vederli ingannati e sviati dai falsi miracoli di Satana. PS 234 4 Ho visto con quale rapidità si diffondeva questo inganno. Mi venne mostrato un treno che andava alla velocità del fulmine. L'angelo mi raccomandò di guardare con attenzione, e fissai lo sguardo sul treno. Sembrava che tutto il mondo fosse a bordo. Mi indicò anche il capotreno, una persona affascinante e distinta che tutti i passeggeri consideravano con stima e rispetto. Ero perplessa e all'angelo che mi accompagnava chiesi chi fosse. Egli rispose: "È Satana. È lui il capotreno con le sembianze di angelo di luce. Ha ingannato il mondo. Gli uomini si sono lasciati sopraffare dalle sue seduzioni credendo a menzogne che li porteranno a perdersi per sempre. L'agente di Satana, di grado più elevato, è il suo macchinista, gli altri hanno responsabilità diverse secondo le situazioni, e tutti si stanno dirigendo verso la perdizione alla velocità del fulmine". PS 235 1 Chiesi all'angelo se ci fosse rimasto qualcun altro. Mi disse di guardare nella direzione opposta, e vidi un piccolo gruppo di persone viaggiare lungo un sentiero molto stretto. Tutti sembravano molto uniti dalla verità. Erano sfiniti dalla fatica, come se avessero dovuto affrontare prove e conflitti particolarmente duri. Sembrava che il sole fosse appena sorto dietro una nuvola e risplendeva sui volti dando loro un'aria trionfante, come se la vittoria fosse già stata conseguita. PS 235 2 Vidi che il Signore ha dato al mondo l'opportunità di scoprire gli inganni di Satana. C'è una prova per il cristiano che è sufficiente, anche se non ce ne dovessero essere altre: non viene fatta nessuna distinzione tra ciò che è abbietto e ciò che ha valore. Thomas Paine, già deceduto, che verrà chiamato alla fine dei mille anni, alla seconda risurrezione, per ricevere la sua punizione e affrontare la morte seconda, viene presentato da Satana come se fosse in cielo e in una posizione di privilegio. Satana lo ha utilizzato quando era in vita per tutto il tempo che ha potuto, e ora continua la stessa opera sostenendo che Thomas Paine è esaltato e onorato in cielo. Satana vuol far credere che quello che insegnava sulla terra, continua a farlo anche da lassù. E alcuni di coloro che avevano considerato con disprezzo la sua vita, la sua morte e i suoi insegnamenti quando era vivo, ora accettano di lasciarsi guidare da lui, uno degli uomini più vili e corrotti, un uomo che odiava Dio e la sua legge. PS 235 3 Il padre della menzogna acceca e inganna il mondo inviando i suoi angeli a parlare in nome degli apostoli, facendo credere che ora contraddicono quello che avevano scritto sotto l'influsso dello Spirito Santo quando erano sulla terra. Questi angeli bugiardi presentano gli apostoli che falsificano i loro stessi insegnamenti dichiarando che sono cambiati. Satana si rallegra di suscitare nei cosiddetti cristiani e nel mondo dei dubbi nei confronti della Parola di Dio, il libro sacro che contrasta i suoi piani e gli sbarra la strada. Per questo induce le persone a dubitare della sua ispirazione divina e poi esalta l'infedele Thomas Paine come se alla sua morte fosse stato portato in cielo, si fosse unito ai santi apostoli che odiava sulla terra, e ora insegna al mondo intero. PS 235 4 Satana affida a ogni suo angelo una parte da recitare. Raccomanda loro di essere furbi, astuti e abili. Alcuni di loro dovranno rappresentare gli apostoli, e parlare in loro nome, mentre altri reciteranno la parte di uomini infedeli e malvagi che sono morti maledicendo Dio, ma ora appaiono molto religiosi. Non viene fatta nessuna distinzione tra gli apostoli più santi e gli infedeli più abbietti. Entrambi insegnano la stessa cosa. A Satana non importa chi fa parlare, l'importante è che il suo obiettivo sia raggiunto. Era molto legato a Paine sulla terra, e lo aveva aiutato nella sua opera. Ora è facile per lui ricordare le parole e gli scritti di una persona che lo ha servito così fedelmente e ha realizzato così bene i suoi obiettivi. Molti degli scritti di Paine sono stati dettati da Satana, e oggi è facile per lui trasmettere i suoi sentimenti ai suoi angeli, per far sembrare che vengano davvero da Thomas Paine. Questo è il capolavoro del grande nemico, tutti questi insegnamenti, presentati come provenienti dagli apostoli, dai santi e dai malvagi ormai defunti, provengono direttamente da Satana. PS 236 1 Il fatto che Satana pretenda che un uomo da lui così amato, che odiava Dio, ora sia con gli apostoli e gli angeli in gloria, dovrebbe essere sufficiente per aprire gli occhi alle menti accecate e scoprire le misteriose e oscure opere di Satana. Egli dichiara al mondo e agli infedeli: "Non importa quanto tu sia malvagio; non importa se credi o non credi in Dio o nella Bibbia; vivi come vuoi, il cielo è la tua casa. Tutti sanno che se Thomas Paine è in cielo, ed e stato così innalzato, sicuramente chiunque potrà andare in cielo". Questo ragionamento è così falso che chiunque può rendersene conto. Oggi Satana sta compiendo, tramite individui come Thomas Paine, quello che ha cercato di fare sin dalla sua caduta. Attraverso il suo potere e i suoi miracoli ingannatori scuote le fondamenta della speranza cristiana e sta spegnendo il sole che deve illuminare lo stretto sentiero che conduce al cielo. Fa credere al mondo che la Bibbia non sia ispirata, che non sia più importante di un libro di favole, e ha previsto qualcosa per sostituirla: le manifestazioni spiritiche. PS 236 2 Questo è un mezzo che gli è congeniale, che può controllare bene, e attraverso il quale può far credere al mondo ciò che vuole. Il libro, che giudicherà lui e i suoi seguaci, viene relegato nell'ombra. Considera il Salvatore del mondo come un uomo qualsiasi. Così come la guardia romana, che controllava la tomba di Gesù, diffuse la menzogna ordinatagli dai capi sacerdoti e dagli anziani, nello stesso modo i poveri e delusi seguaci di queste manifestazioni spiritiche ripetono e cercano di mostrare che non c'è niente di miracoloso nella nascita, nella morte e nella risurrezione del Salvatore. Dopo aver relegato Gesù in secondo piano, attirano l'attenzione del mondo su loro stessi e i loro miracoli ingannatori, che dichiarano superiori alle opere di Cristo. Così il mondo è intrappolato e si culla in una sensazione di sicurezza: solo quando le sette ultime piaghe colpiranno la terra si renderanno conto del terribile inganno di cui sono stati vittima. Satana ride vedendo che il suo piano sta avendo successo e che il mondo intero cede ai suoi inganni. ------------------------Capitolo 64 -- L'avidità PS 237 1 Vidi che Satana ordinava ai suoi angeli di far cadere in trappola soprattutto coloro che aspettano il ritorno di Cristo e cercano di osservare tutti i comandamenti di Dio. Satana sosteneva che le chiese erano addormentate. Egli avrebbe aumentato il suo potere e il numero dei suoi miracoli, sarebbe riuscito a tenerli in pugno. "Ma" disse "noi odiamo la setta degli osservatori del sabato; lavorano costantemente contro di noi portandoci via i nostri seguaci per osservare la legge di Dio che noi detestiamo. Andate, fate in modo che coloro che possiedono terreni e beni concentrino le loro attenzioni su queste realtà, fate in modo che anche i loro affetti si concentrino su di esse, e li avremo in pugno. PS 237 2 Possono professare quello che vogliono, ma saranno più preoccupati del denaro piuttosto che del successo del regno del Cristo o della diffusione delle verità che noi odiamo. Presentate loro il mondo nel modo più attraente possibile perché lo amino e diventi il loro idolo. Dobbiamo tenere sotto controllo tutti i mezzi a disposizione. Più i discepoli di Cristo consacreranno denaro al suo servizio più danneggeranno il nostro regno portandoci via i nostri uomini. Ogni volta che si riuniscono, in diversi posti, noi siamo in pericolo. Siate dunque vigili. Create turbamento e confusione, se possibile. Distruggete l'amore che hanno l'uno per l'altro. Scoraggiate e stancate i pastori perché li odiamo. Presentate ogni scusa plausibile a coloro che hanno del denaro per evitare che lo utilizzino per l'opera di Dio. Controllate le problematiche relative alle finanze, e fate in modo che i loro pastori siano nell'indigenza e nella disperazione: questo indebolirà il loro coraggio e il loro zelo. Combattete per ogni centimetro di terreno. Fate in modo che il desiderio smodato e l'amore per i tesori terreni diventino le caratteristiche principali del loro carattere. PS 237 3 Fino a quando regneranno queste caratteristiche, la salvezza e la grazia saranno trascurate. Circondateli di tutte le attrazioni possibili e saranno sicuramente nostri. Non solo saremo certi di averli dalla nostra parte, ma il loro influsso non potrà essere esercitato per condurre altri in cielo. Quando qualcuno cercherà di essere generoso, instillate in lui uno spirito di scontentezza in modo che sia più avaro". PS 237 4 Ho visto che Satana realizza molto bene i suoi piani. Quando i collaboratori di Dio decidono di incontrarsi, Satana e i suoi angeli si impegnano per ostacolarli. Egli suscita costantemente delle tentazioni nella mente dei figli di Dio. Porta alcuni per una strada e altri per un'altra, sempre approfittando delle propensioni negative dei fratelli e delle sorelle, cercando di far leva sulle loro peggiori inclinazioni. Se hanno la tendenza a essere egoisti e bramosi di guadagni, Satana si mette al loro fianco, e fa tutti gli sforzi possibili per condurli a indulgere nei loro peccati. La grazia di Dio e la luce della verità possono eliminare il loro desiderio incontrollato e i loro sentimenti egoistici per qualche tempo, ma se non conseguono una vittoria totale, Satana si avvicinerà quando si sono allontanati dall'influsso divino e riuscirà a inaridire ogni sentimento nobile e generoso. Essi credono che si esiga troppo da loro, si stancano di fare il bene e dimenticano il grande sacrificio che Gesù ha fatto per riscattarli dal potere di Satana e da una miseria senza speranza. PS 238 1 Satana approfittò della concupiscenza e dell'egoismo di Giuda portandolo a mormorare quando Maria sparse il prezioso olio sui piedi di Gesù. Giuda considerò questo gesto come un grande spreco e disse che quel profumo poteva essere venduto e il ricavato donato ai poveri. A lui non importavano i poveri, ma considerava quel dono a Gesù troppo dispendioso. Giuda stimava così poco il suo Signore da venderlo per qualche moneta d'argento. Vidi che c'erano molti come Giuda tra coloro che professavano di aspettare il loro Signore. Satana li controllava senza che lo sapessero. Dio non può approvare l'avidità o l'egoismo, e odia le preghiere e le esortazioni di coloro che coltivano questi tratti del carattere. Essendo consapevole che ha poco tempo a disposizione, Satana induce gli uomini a essere sempre più egoisti, avidi ed esulta vedendoli completamente presi da loro stessi, chiusi e meschini. Se queste persone potessero aprire gli occhi, vedrebbero Satana esprimere una gioia diabolica, esultare e ridere della stupidità di coloro che accettano i suoi suggerimenti e si lasciano ingannare. PS 238 2 Satana e i suoi angeli registrano tutte le azioni malvage di queste persone, e li presentano a Gesù e ai suoi angeli dicendo con tono di rimprovero: "Questi sono i discepoli di Cristo! Si stanno preparando per essere traslati!". Satana paragona la loro vita con i brani delle Scritture in cui vengono chiaramente ripresi, e poi sfida gli angeli dicendo: "Questi sono coloro che stanno seguendo Cristo e la sua Parola! Questi sono i frutti del sacrificio e della redenzione di Cristo!". Gli angeli si allontanano con tristezza da questa scena. Dio richiede costanza da parte del suo popolo, e quando si stancano di fare il bene, egli si stanca di loro. Ho visto che è molto dispiaciuto della minima manifestazione di egoismo da parte di coloro che si proclamano suoi discepoli, per i quali Gesù ha dato la sua vita preziosa. Ogni persona egoista e avida si allontanerà dalla retta via. Come Giuda, che ha venduto il suo Signore, tradiranno i buoni principi, le disposizioni nobili e generose per un semplice guadagno terreno. Saranno tutti eliminati dal popolo di Dio nel momento del vaglio. PS 239 1 Coloro che desiderano andare in cielo devono, con tutte le forze che hanno a disposizione, praticare i principi del cielo. Invece di inaridirsi con l'egoismo, dovrebbero crescere nella benevolenza. Si dovrebbe approfittare di ogni situazione per fare il bene e mettere in pratica i principi del cielo. Gesù mi è stato mostrato come il modello perfetto: la sua vita era priva di interessi egoistici, anzi dimostrava sempre una benevolenza disinteressata. ------------------------Capitolo 65 -- Un esame accurato PS 240 1 Mi furono mostrati alcuni credenti che con grande fede e grida angosciate, imploravano Dio. I loro volti erano pallidi e segnati da un turbamento profondo che esprimeva la loro lotta interiore. Manifestavano grande fervore e fermezza; grosse gocce di sudore imperlavano la loro fronte. Di tanto in tanto, percependo l'approvazione di Dio, i loro visi si illuminavano, ma ben presto ricadevano nello stesso stato di fervore, angoscia ed estrema serietà. PS 240 2 Gli angeli malvagi si riunivano intorno a loro e li circondavano di fitte tenebre: non vedendo più Gesù sarebbero arrivati a dubitare di Dio e mormorare contro di lui. L'unica via di salvezza era dirigere i loro sguardi verso l'alto. E gli angeli di Dio, che erano responsabili del suo popolo, quando l'atmosfera velenosa degli angeli malvagi circondava coloro che vivevano momenti di angoscia, muovevano le ali per disperdere quelle fitte tenebre. PS 240 3 Mentre queste persone continuavano a pregare con sincerità, di tanto in tanto un raggio di luce, proveniente da Gesù, li incoraggiava e illuminava i loro volti. Alcune persone non partecipavano a quest'opera di intercessione: sembravano indifferenti e disinteressate. Non riuscivano a resistere alle tenebre che li circondavano e ne restavano imprigionate come da una fitta nube. Gli angeli di Dio li lasciarono alla loro sorte e andarono ad aiutare coloro che stavano pregando. Vidi che gli angeli di Dio si affrettavano ad assistere tutti coloro che lottavano per resistere ai demoni e li incoraggiavano a implorare Dio con perseveranza. Ma gli angeli non si occupavano di coloro che non facevano nessuno sforzo, e io li persi di vista. PS 240 4 Chiesi di capire il significato del vaglio che avevo visto e mi fu indicato che sarebbe stato causato dalla testimonianza diretta del vero Testimone alla chiesa di Laodicea. Essa influenzerà il cuore di chi la riceverà, e molti saranno indotti a valorizzare l'ideale cristiano e a diffondere la verità. Alcuni, invece, non accetteranno questa testimonianza, anzi si ribelleranno e causeranno il vaglio fra il popolo di Dio. PS 240 5 Vidi che la testimonianza del vero Testimone non era stata quasi presa in considerazione. Questa solenne testimonianza, da cui dipende il destino della chiesa, era stata considerata con leggerezza, o quasi ignorata. Questa testimonianza deve produrre un profondo pen timento; tutti coloro che l'accettano veramente saranno pronti a conformarsi ai suoi consigli e ne risulteranno purificati. PS 241 1 L'angelo disse: "Ascoltate!". Dopo poco sentii una voce dolce e armoniosa che sembrava un insieme di numerosi strumenti musicali accordati alla perfezione. Essa non era comparabile a nessuna musica che avevo ascoltato in passato, sembrava esprimere misericordia, compassione, elevazione e gioia. Sentii dei brividi per tutto il corpo. L'angelo disse: "Guardate!". Allora fui attratta dal gruppo di persone che avevo visto prima, che era stato vagliato. Mi furono mostrati coloro che avevo visto un attimo prima piangere e pregare in agonia. Il numero degli angeli che li circondavano, indossando un'armatura dalla testa ai piedi, si era raddoppiato. Si muovevano in perfetto ordine, come dei soldati. I loro volti manifestavano il turbamento agonizzante della lotta che avevano affrontato. Tuttavia i loro caratteri, segnati da una profonda angoscia, ora risplendevano della luce e della gloria del cielo. Avevano ottenuto la vittoria, ed esprimevano una profonda gratitudine e una santa felicità. PS 241 2 Il numero delle persone di questo gruppo diminuiva. Alcuni erano stati vagliati e si erano persi per strada. I più disinteressati e gli indifferenti, non essendosi uniti a coloro che preoccupati della vittoria e della salvezza avevano continuato a pregare con perseveranza, non ottennero nulla e rimasero nell'oscurità. I loro posti furono immediatamente occupati da altre persone che accettavano la verità. Gli angeli malvagi continuavano a esercitare forti pressioni su di loro, ma non avevano più nessun potere. Sentii coloro che erano vestiti con l'armatura parlare della verità con potenza e ottenere dei risultati. Molti erano legati: certe mogli dai loro mariti e alcuni figli dai loro genitori. I più onesti a cui era stato impedito l'ascolto della verità, ora l'accettavano con entusiasmo. Il timore che avevano dei loro familiari era svanito e per loro contava solo la verità; essa era più cara e preziosa della vita stessa. Chiesi cosa avesse prodotto questo grande cambiamento. Un angelo rispose: "È la pioggia dell'ultima stagione, il refrigerio dalla presenza del Signore, il forte grido del terzo angelo". PS 241 3 Una grande potenza accompagnava questi eletti. L'angelo disse: "Guardate!". La mia attenzione si rivolse ai malvagi e agli increduli. Lo zelo e il potere che accompagnavano il popolo di Dio li avevano alterati e infuriati. C'era confusione ovunque. Vidi che erano stati presi dei provvedimenti contro coloro che avevano la luce e la potenza di Dio. Le tenebre si addensavano intorno a loro, ma essi restavano saldi, con l'approvazione di Dio e confidando in lui. Li vidi perplessi, poi li sentii invocare Dio con fervore. Il loro grido si perpetuava di giorno e di notte: "La tua volontà, o Dio, sia fatta! Se può glorificare il tuo nome, dà al tuo popolo un modo per fuggire! Liberaci dai pagani che ci circondano. Ci hanno destinato alla morte, ma il tuo braccio può salvarci". Queste sono le parole che riesco a ricordare. Tutti sembravano avere una profonda consapevolezza della loro indegnità, e manifestavano una completa sottomissione alla volontà di Dio; tuttavia, come Giacobbe, ognuno, senza eccezione, implorava e lottava sinceramente per la liberazione. PS 242 1 Avevano appena iniziato a supplicare il Signore e gli angeli desideravano liberarli subito. Ma un angelo potente che li comandava non lo permise. Egli disse: "La volontà di Dio non è ancora compiuta. Devono bere quel calice. Devono essere battezzati con questo battesimo". PS 242 2 Subito dopo sentii la voce di Dio che fece tremare i cieli e la terra. Ci fu un forte terremoto. Gli edifici furono scossi da ogni lato. Poi sentii un grido di vittoria trionfante, forte, musicale e cristallino. Guardai quel gruppo di persone, che poco prima era profondamente angosciato e condizionato, la sua schiavitù era finita. Una luce gloriosa risplendeva su di loro. Com'erano belli! Tutti i segni della stanchezza erano svaniti, e su ogni volto si scorgeva la salute e la bellezza. I loro nemici, i pagani, caddero come morti; non potevano sopportare la luce che risplendeva sui santi ormai liberati. La luce e la gloria rimasero su di loro fino al ritorno di Gesù, quando i fedeli furono trasformati in un batter d'occhio, di gloria in gloria. Le tombe furono aperte e i santi ne uscirono rivestiti di immortalità, gridando: "Vittoria sulla morte e sulla tomba" e insieme ai santi viventi furono rapiti per incontrare il loro Signore nell'aria, mentre da ogni creatura immortale procedevano pensieri intensi e profondi, gloriosi e vittoriosi. ------------------------Capitolo 66 -- I peccati di Babilonia PS 243 1 Ho visto che nonostante il secondo angelo avesse proclamato la caduta delle chiese, la loro corruzione continuava ad aumentare. I membri di queste chiese portano il nome di discepoli di Cristo, ma è impossibile distinguerli dal mondo. I pastori prendono spunto dalla Parola di Dio, ma predicano messaggi poco significativi, per i quali il cuore carnale non prova nessuna avversione. Solo lo spirito, la potenza della verità e la salvezza di Cristo sono odiati dal cuore carnale. Non c'è niente in questi pastori così popolari che susciti la rabbia di Satana, che faccia tremare il peccatore, o faccia percepire al cuore e alla coscienza le temibili realtà di un giudizio imminente. I malvagi generalmente amano le apparenze della pietà senza la vera santità e saranno disposti a sostenere una religione di questo genere. PS 243 2 L'angelo disse: "Solo l'armatura della giustizia può abilitare l'uomo a sconfiggere le potenze delle tenebre e ottenere la vittoria. Satana ha il pieno possesso delle chiese. Ci si sofferma sulle parole e sulle azioni degli uomini piuttosto che sulle verità della Parola di Dio. Lo spirito e l'amicizia del mondo rappresentano inimicizia con Dio. Quando la verità, personificata in Gesù, nella sua semplicità e nella sua forza è in contrasto con lo spirito del mondo, ben presto suscita la persecuzione. Molte persone che professano di essere cristiani non hanno conosciuto Dio. Il loro cuore è rimasto lo stesso e la loro mente carnale è in contrasto con Dio. Sono fedeli servitori di Satana, anche se hanno assunto un altro nome". PS 243 3 Vidi che da quando Gesù lasciò il luogo santo del santuario del cielo ed entrò nella seconda stanza, le chiese si erano riempite di ogni sorta di impurità. Ho visto l'iniquità e la viltà dilagare nelle chiese, e tuttavia le persone si consideravano cristiani. Le loro dichiarazioni, le loro preghiere e le loro esortazioni erano un abominio agli occhi di Dio. L'angelo disse: "Non si sente la presenza di Dio nelle loro assemblee. Egoismo, frode e inganno sono praticati senza alcun rimprovero. E per giunta nascondono queste empietà sotto il manto della religione". Mi è stato mostrato l'orgoglio delle sedicenti chiese. Dio non è presente nei loro pensieri, le loro menti carnali sono concentrate su loro stessi, adornano i loro poveri corpi mortali e si guardano con soddisfazione e piacere. Gesù e gli angeli manifestano profonda di sapprovazione nei loro confronti. L'angelo disse: "I loro peccati e il loro orgoglio hanno raggiunto il cielo. La loro ricompensa è pronta. La giustizia e il giudizio da tempo sopiti presto si risveglieranno. "A 'me la vendetta; io darò la retribuzione,' dice il Signore". Romani 12:19. PS 244 1 Le terribili minacce del terzo angelo si realizzeranno e tutti i malvagi berranno alla coppa dell'ira divina. Un numero illimitato di angeli malvagi sono sparsi per tutta la terra e stanno affollando le chiese. Questi agenti di Satana guardano i gruppi religiosi con esultanza, perché il mantello della religione copre i crimini più gravi e le peggiori iniquità. PS 244 2 Il cielo osserva indignato gli esseri umani, la creazione di Dio, ridotti dai loro simili alla più abietta degradazione e abbassati allo stesso livello degli animali. Coloro che si ritengono discepoli del Salvatore, che ha sempre manifestato la sua compassione davanti ai mali dell'umanità, si impegnano completamente in questo così grande peccato, che consiste nel rendere schiavo lo spirito degli uomini. PS 244 3 La miseria umana viene esportata da un luogo all'altro, comprata e venduta. Gli angeli registrano tutto nel libro; le lacrime dei prigionieri, dei padri, delle madri, dei figli, dei fratelli e delle sorelle sono tutte raccolte in cielo. Dio controlla la sua collera, ma ancora per poco tempo. La sua ira brucia contro questa nazione e soprattutto contro i gruppi religiosi che hanno permesso e sono coinvolti in questo traffico terribile. Una tale ingiustizia, oppressione, sofferenza sono viste con fredda indifferenza da tanti, che si considerano discepoli dell'umile Gesù. Molti di loro infliggono con soddisfazione questa indescrivibile agonia, e nonostante tutto osano adorare Dio. È una beffa sfrontata. Satana esulta e rimprovera Gesù e i suoi angeli di questa incoerenza dicendo con trionfo satanico: "Ecco i discepoli di Cristo!". PS 244 4 Questi cosiddetti cristiani leggono le descrizioni delle sofferenze dei martiri e piangono. Si stupiscono della durezza e della crudeltà di alcuni uomini nei confronti di altri. Tuttavia, coloro che pensano e parlano in questo modo, hanno allo stesso tempo degli schiavi, e questo non è tutto; spezzano i legami familiari e crudelmente opprimono i loro simili. Infliggono le più disumane torture con la stessa implacabile crudeltà manifestata dagli inquisitori e dai pagani verso i discepoli di Cristo. L'angelo disse: "Nel giorno del giudizio divino, ci sarà più tolleranza verso i pagani e gli inquisitori di quanta ce ne sarà per questi uomini". Le grida degli oppressi hanno raggiunto il cielo e gli angeli si sono stupiti delle sofferenze indicibili che uomini, formati all'immagine del loro Creatore, hanno provocato ai loro simili. PS 245 1 L'angelo disse: "I nomi degli oppressori sono scritti con il sangue, barrati con una croce e inondati da lacrime brucianti di sofferenze e agonia. La collera di Dio non cesserà fino a quando non avrà fatto bere a questa terra il calice della sua ira, fino a quando non avrà ripagato con il doppio la feccia di Babilonia". PS 245 2 Vidi che il padrone di uno schiavo dovrà rispondere per averlo mantenuto nell'ignoranza, e quindi i peccati dello schiavo ricadranno sul padrone. Dio non può portare in cielo uno schiavo che è stato mantenuto nell'ignoranza e nella degradazione, senza la conoscenza di Dio e della Bibbia, non temendo altro che la frusta del padrone e vedendosi ridotto a un livello inferiore a quello delle bestie. PS 245 3 Ma egli farà la cosa migliore che un Dio misericordioso possa fare: lo considererà come se non fosse mai esistito, mentre il padrone dovrà sopportare le sette ultime piaghe e poi risorgere alla seconda risurrezione per soffrire la morte seconda, la morte più spaventosa. Allora la giustizia di Dio sarà soddisfatta. ------------------------Capitolo 67 -- Il forte grido PS 246 1 Vidi degli angeli andare e venire rapidamente dal cielo, preparandosi al compimento di qualche evento importante. Poi vidi un altro angelo che aveva il compito di scendere in terra, unirsi alla voce del terzo angelo e dare potenza e forza al suo messaggio. Potere e gloria furono dati all'angelo mentre scendeva e la terra ne fu illuminata. La luce che accompagnava l'angelo penetrava ovunque mentre egli gridava con forza, ad alta voce: "È caduta, è caduta Babilonia la grande! È diventata ricettacolo di demoni, covo di ogni spirito immondo, rifugio di ogni uccello impuro e abominevole". Apocalisse 18:2. PS 246 2 Il messaggio della caduta di Babilonia, già trasmesso dal secondo angelo, è stato ripetuto con l'aggiunta di un commento rispetto alla corruzione che stava invadendo le chiese dal 1844. L'opera di questo angelo arriva al momento giusto per potenziare quella del messaggio del terzo angelo, che diventa un forte grido. Così il popolo di Dio è pronto a resistere nell'ora della tentazione che si avvicina. Vidi che erano circondati da una grande luce e uniti proclamavano senza timore il messaggio del terzo angelo. PS 246 3 Altri angeli furono inviati ad aiutare l'angelo potente disceso dal cielo; sentii delle voci che sembravano risuonare ovunque: "Uscite da essa, o popolo mio, affinché non siate complici dei suoi peccati e non siate coinvolti nei suoi castighi, perché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo e Dio si è ricordato delle sue iniquità". Versetto 4. Questo messaggio sembrava un'appendice del terzo, così come il grido di mezzanotte si era unito al messaggio del terzo angelo nel 1844. La gloria di Dio scese sui santi che attendevano con pazienza e proclamavano senza timore l'ultimo e solenne avvertimento, annunciando la caduta di Babilonia e sollecitando il popolo di Dio a uscire da lei per sfuggire alla sua temibile sorte. PS 246 4 La luce che aveva illuminato coloro che erano in attesa penetrò ovunque; coloro che, nelle diverse chiese, avevano ricevuto una minima luce e non avevano sentito né rifiutato i tre messaggi ubbidirono all'appello e lasciarono le chiese apostate. Dal momento in cui questi messaggi erano stati proclamati molte persone avevano manifestato la propria responsabilità, la luce risplendeva su di loro e avevano il privilegio di scegliere tra la vita e la morte. Alcuni di loro scelsero la vita e decisero di unirsi a chi aspettava il Signore e osservava tutti i suoi comandamenti. Il terzo messaggio doveva compiere la sua opera. Tutti i figli di Dio dovevano essere messi alla prova e chiamati a uscire dalle diverse denominazioni religiose. PS 247 1 Una potenza irresistibile mosse gli onesti, mentre la manifestazione del potere di Dio impaurì e frenò talmente i loro familiari e i loro amici, che non avevano la stessa fede, che essi non osarono né ebbero il potere di ostacolare chi sentiva lo Spirito di Dio operare in loro. L'ultimo appello giunse anche ai poveri schiavi; i più fedeli tra loro cantavano inni di gioia nella prospettiva della loro liberazione. I loro padroni non potevano fermarli perché troppo stupiti e impauriti. Furono operati dei potenti miracoli: i malati erano guariti, segni e prodigi caratterizzavano la vita dei credenti. PS 247 2 Dio era all'opera; tutti i giusti, senza paura delle conseguenze, assecondavano le convinzioni della propria coscienza unendosi a coloro che osservavano tutti i comandamenti di Dio e diffondevano il terzo messaggio. Vidi che questo messaggio si concluderà con un potenza e una forza superiori al grido di mezzanotte. PS 247 3 I servitori di Dio, con i volti illuminati, erano dotati di una potenza che proveniva dall'alto, e risplendenti per la loro consacrazione continuarono a proclamare il messaggio divino. Le persone appartenenti a vari gruppi religiosi risposero al loro appello e abbandonarono rapidamente le chiese condannate, come aveva fatto Lot scappando da Sodoma prima della sua distruzione. Il popolo di Dio era fortificato dalla meravigliosa gloria che si riversava abbondantemente su di esso pronto ad affrontare l'ora della prova. Sentii ovunque molte voci che dicevano: "Qui è la costanza dei santi, che osservano i comandamenti di Dio e la fede in Gesù". Apocalisse 14:12. ------------------------Capitolo 68 -- La conclusione del terzo messaggio PS 248 1 Mi fu mostrato il tempo in cui il messaggio del terzo angelo si stava concludendo. La potenza di Dio accompagnava il suo popolo: aveva compiuto la sua opera ed era pronto per il tempo della prova che stava per sopraggiungere. Avevano ricevuto la pioggia dell'ultima stagione, o il refrigerio della presenza del Signore, e la loro testimonianza ne era stata vivificata. L'ultimo grande avvertimento era risuonato ovunque, aveva eccitato e irritato gli abitanti della terra che non avevano voluto accettare il messaggio. PS 248 2 Vidi degli angeli andare e venire velocemente dal cielo. Uno di loro, munito di scrittoio, ritornava dalla terra informando Gesù di aver completato la sua opera: i giusti erano stati contati e suggellati. Poi vidi il Salvatore, che aveva compiuto il suo ministero davanti all'arca che conteneva i dieci comandamenti, gettare a terra il turibolo, alzare le sue mani e a voce alta dire: "È compiuto". Tutti gli angeli si tolsero le corone nel momento in cui Gesù fece questa solenne dichiarazione: "Chi è ingiusto continui a praticare l'ingiustizia; chi è impuro continui a essere impuro; e chi è giusto continui a praticare la giustizia, e chi è santo si santifichi ancora". Apocalisse 22:11. PS 248 3 La sorte di ognuno era stata decisa, sia per la vita sia per la morte. Mentre Gesù esercitava il suo ministero nel santuario c'era stato prima il giudizio per i giusti già deceduti e in seguito quello per i giusti ancora in vita. Cristo aveva ricevuto il suo regno, aveva compiuto l'opera di mediazione in favore del suo popolo e aveva cancellato i loro peccati. I cittadini del regno erano stati reintegrati e le nozze dell'Agnello erano state consumate. I cieli e la terra erano stati dati a Gesù e agli eredi della salvezza, per regnarvi come Re dei re e Signore dei signori. PS 248 4 Mentre Gesù usciva dal luogo santissimo potevo sentire il tintinnio delle campanelle del suo abito, e quando se ne fu andato una nube di oscurità coprì gli abitanti della terra. A questo punto non c'era più nessun mediatore tra l'uomo colpevole e un Dio offeso. Quando Gesù si trovava tra Dio e l'uomo colpevole, c'era un freno che limitava le loro azioni malvage; ma quando Gesù se ne andò il freno fu rimosso, e Satana ebbe il controllo assoluto degli impenitenti. Non era possibile che le piaghe fossero riversate mentre Gesù serviva ancora nel santuario, ma quando la sua opera e la sua intercessione furono terminate non c'era più nulla che potesse arginare la collera di Dio, che colpì i peccatori che avevano disprezzato la salvezza e gli avvertimenti. In quel momento terribile, dopo la conclusione dell'opera di mediazione di Gesù, i santi vivevano davanti a Dio senza un intercessore. Ogni caso era stato deciso, ogni persona preziosa contata. Gesù si trattenne un istante nella parte esterna del santuario del cielo e i peccati confessati, mentre era nel luogo santissimo, furono posti su Satana, responsabile di ogni peccato, che doveva subire il castigo per quei peccati. PS 249 1 Poi vidi Gesù togliersi gli abiti sacerdotali e vestirsi con i suoi abiti regali. Sulla testa aveva molte corone, una dentro l'altra. Circondato dagli angeli lasciò il cielo. Le piaghe stavano per abbattersi sugli abitanti della terra. Alcuni denunciavano e maledicevano Dio, altri si avvicinavano ai figli di Dio implorando che fosse loro spiegato come sfuggire ai suoi giudizi. Ma i giusti ormai non potevano più aiutarli. L'ultima lacrima per i peccatori era caduta, l'ultima preghiera angosciata offerta, l'ultimo peso portato, l'ultimo messaggio dato. La dolce voce misericordiosa non li avrebbe più invitati. PS 249 2 Quando i santi e tutto cielo si erano interessati alla loro salvezza, essi non vi avevano dato nessuna importanza. La vita e la morte erano state poste davanti a loro. Molti avevano desiderato la vita ma non si erano impegnati per ottenerla; non si erano preoccupati di scegliere la vita, e ora non c'era più sangue espiatorio che potesse purificare i colpevoli, nessun Salvatore compassionevole avrebbe implorato e gridato per loro: "Risparmia, risparmia il peccatore ancora per un po' di tempo". Tutto il cielo si unì a Gesù quando sentì le temibili parole: "È fatto. È compiuto!". Il piano della salvezza era stato adempiuto, ma solo pochi l'avevano accettato. A mano a mano che la dolce voce misericordiosa svaniva, la paura e l'orrore ebbero il sopravvento sui malvagi. Terrorizzati sentirono distintamente queste parole: "Troppo tardi! Troppo tardi!". PS 249 3 Coloro che avevano disprezzato i messaggi divini correvano da un luogo all'altro, movendosi da un mare all'altro, e da Nord a Sud cercando la Parola del Signore. L'angelo disse: "Non la troveranno. C'è carestia sulla terra: non una carestia di pane né sete d'acqua ma dell'ascolto della Parola del Signore. Cosa non darebbero per una parola di approvazione da parte di Dio! Invece devono rimanere affamati e assetati. Giorno dopo giorno hanno disprezzato la salvezza, valorizzando le ricchezze e i piaceri terreni più di ogni altro tesoro del cielo. Hanno rifiutato Gesù e odiato i suoi santi. Coloro che sono impuri rimarranno impuri per sempre". PS 250 1 Molti dei malvagi erano folli per la rabbia mentre subivano gli effetti delle piaghe. Era uno scenario angosciante. I genitori rimproveravano amaramente i figli, e i figli i propri genitori, i fratelli le loro sorelle, e le sorelle i fratelli. Si sentivano forti grida e lamenti in ogni direzione: "Sei tu che mi hai impedito di ricevere la verità che mi avrebbe salvato da questa ora terribile". Le persone si ribellavano con odio contro i loro pastori, e li rimproverarono dicendo: "Non ci avete avvisato. Ci avete detto che il mondo si sarebbe convertito e avete gridato: "Pace, pace", per placare ogni timore. Non ci avete parlato di questo momento, e coloro che ci volevano avvertire li avete definiti uomini fanatici e malvagi che ci avrebbero portato alla rovina". PS 250 2 Vidi che i pastori non sarebbero sfuggiti alla collera di Dio. La loro sofferenza sarebbe stata dieci volte più grande di quella di coloro che avevano ingannato. ------------------------Capitolo 69 -- Un tempo di profonda angoscia PS 251 1 Vidi i santi lasciare le città e i villaggi, formare dei gruppi e vivere nei posti più isolati. Gli angeli provvedevano al cibo e all'acqua, mentre gli empi soffrivano la fame e la sete. Poi vidi gli uomini che governavano la terra consultarsi tra loro, e Satana con i suoi angeli collaborare con loro. Vidi uno scritto, che venne diffuso in diverse regioni della terra, che conteneva l'ordine di uccidere, dopo un determinato periodo, i santi che non avrebbero abbandonato la propria fede, il sabato e non avrebbero osservato il primo giorno della settimana. Ma in quest'ora di prova i santi erano tranquilli, confidavano in Dio, appoggiandosi alla sua promessa che assicurava loro una via di scampo. In alcuni luoghi, prima che il decreto venisse eseguito, gli empi si accanivano nei confronti dei giusti per ucciderli, ma gli angeli con sembianze di uomini di guerra si batterono al posto loro. Satana voleva avere il privilegio di distruggere i santi dell'Altissimo, ma Gesù ordinò ai suoi angeli di proteggerli. Dio sarebbe stato onorato di fare un patto con coloro che avevano osservato la sua legge davanti ai pagani che li circondavano; e Gesù sarebbe stato onorato di traslare i fedeli che da tempo lo aspettavano, senza che vedessero la morte. PS 251 2 Subito dopo vidi i santi soffrire di una profonda angoscia. Sembravano essere circondati dagli abitanti malvagi della terra. Erano tutti contro di loro. Alcuni cominciarono a temere che Dio all'ultimo momento li avesse abbandonati nelle mani dei malvagi. Ma se i loro occhi fossero stati aperti, si sarebbero visti circondati dagli angeli di Dio. In seguito arrivò una folla di empi adirati seguita da moltissimi angeli malvagi che li istigavano a uccidere rapidamente i santi, ma prima di avvicinarsi al popolo di Dio i malvagi avrebbero dovuto affrontare un gruppo di angeli, santi e maestosi. Questo era impossibile. Gli angeli di Dio facevano indietreggiare gli empi e fuggire i demoni. PS 251 3 Era un momento di terribile agonia per i santi. Giorno e notte gridavano al Signore perché li liberasse. Guardando la realtà così come era, non si scorgeva una via d'uscita. Gli empi stavano già trionfando, gridando: "Perché il vostro Dio non vi libera dalle nostre mani? Perché non andate in cielo e salvate la vostra vita?". Ma i santi non prestavano loro attenzione; come Giacobbe essi stavano lottando con Dio. Gli angeli desideravano liberarli, ma dovevano aspettare ancora; il popolo di Dio doveva prima bere da quel calice e poi essere battezzato di quel battesimo. Gli angeli, fedeli alla fiducia che i santi riponevano in loro, continuavano a proteggerli. Dio non avrebbe permesso che il suo nome fosse messo in discussione tra i pagani. Il tempo era ormai venuto in cui egli avrebbe manifestato il suo potere e avrebbe gloriosamente liberato i suoi santi. Per la gloria del suo nome avrebbe liberato ognuno di coloro che lo avevano pazientemente aspettato, i cui nomi erano scritti nel libro. PS 252 1 Mi fu indicato il fedele Noè. Quando cadde la pioggia e venne il diluvio Noè e la sua famiglia erano già nell'arca protetti da Dio. Noè aveva fedelmente avvisato gli abitanti del mondo antidiluviano, ma loro lo avevano deriso e schernito. A mano a mano che le acque si riversavano sulla terra e uno dopo l'altro annegavano, guardavano l'arca, della quale si erano tanto presi gioco, che galleggiava sicura sulle acque preservando la famiglia di Noè. Così vidi che il popolo di Dio, che aveva fedelmente avvertito il mondo del suo giudizio imminente, sarebbe stato salvato. PS 252 2 Dio non avrebbe permesso che gli empi uccidessero coloro che aspettavano di essere traslati, che non si sarebbero piegati al decreto della bestia, né avrebbero ricevuto il suo marchio. Vidi che se ai malvagi fosse stato permesso di uccidere i santi, Satana e i suoi angeli, e tutti coloro che odiavano Dio, ne sarebbero stati appagati. Che trionfo sarebbe stato per lui: avere potere, alla fine del tempo di angoscia, su coloro che avevano atteso così tanto per vedere il loro amato Salvatore! Coloro che avevano deriso i giusti che aspettavano di salire in cielo, sarebbero stati testimoni dell'amore di Dio per il suo popolo e avrebbero visto la loro gloriosa liberazione. PS 252 3 Mentre i santi lasciavano le città e i villaggi, venivano perseguitati dagli empi che volevano ucciderli, ma le spade sguainate per uccidere il popolo di Dio si ruppero e caddero a terra, impotenti come paglia. Gli angeli di Dio facevano da scudo ai giusti. Mentre imploravano giorno e notte la liberazione, il grido dei santi salì al Signore. ------------------------Capitolo 70 -- La liberazione dei giusti PS 253 1 Dio scelse di liberare il suo popolo a mezzanotte. Mentre gli empi si beffavano dei giusti, improvvisamente il sole apparve, risplendendo in tutta la sua forza, e la luna si affievolì. I malvagi consideravano la scena con stupore, mentre i santi guardavano con solenne gioia il segno della loro liberazione. Miracoli e segni si susseguirono rapidamente; tutto sembrava fuori dalla normalità: i ruscelli smisero di scorrere, nuvole scure apparvero e si scontrarono, ma c'era un posto chiaro e glorioso dal quale proveniva la voce di Dio, come il rumore di molte acque, scuotendo il cielo e la terra. PS 253 2 Ci fu un forte terremoto. Le tombe si aprirono, coloro che erano morti nella fede del messaggio del terzo angelo e avevano osservando il sabato, uscirono glorificati dai loro letti di polvere per assistere al patto di pace che Dio avrebbe stipulato con coloro che avevano osservato la sua legge. Il cielo si aprì e si chiuse, agitandosi. Le montagne tremavano come canne al vento, le pietre cadevano. Il mare bolliva come l'acqua in una pentola, e anch'esso lanciava pietre sulla terra ferma. Mentre Dio annunciava il giorno e l'ora della venuta di Gesù, egli offrì il patto eterno al suo popolo. Promulgò la sentenza e tacque, e queste parole percorsero tutta la terra. L'Israele di Dio rimase a fissare il cielo ascoltando le parole dette da Yahweh che risuonavano sulla terra come un tuono fortissimo. Tutto era estremamente solenne. Alla fine di ogni frase i giusti gridavano: "Gloria! Alleluia!". I loro volti era illuminati della gloria di Dio e risplendevano come il viso di Mosè quando scese dal monte Sinai. I loro volti erano così luminosi che i malvagi non potevano guardarli. Quando la benedizione eterna fu pronunciata su coloro che avevano onorato Dio, osservando il suo santo sabato, ci fu un forte grido di vittoria sulla bestia e sulla sua immagine. PS 253 3 Poi iniziò il giubileo, periodo in cui la terra si sarebbe riposata. Vidi lo schiavo credente alzarsi vittorioso e trionfante scrollandosi di dosso le catene che lo legavano, mentre il suo padrone malvagio rimaneva confuso senza sapere cosa fare, perché gli empi non potevano capire le parole della voce di Dio. PS 253 4 Presto apparve una grande nuvola bianca, sulla quale era seduto Cristo. Appena si evidenziò, in lontananza, la nuvola sembrava molto piccola. L'angelo disse che era il segno del Figlio dell'Uomo. A mano a mano che si avvicinava alla terra, si poteva ammirare l'eccellenza della gloria e della maestà di Gesù che veniva per regnare. Un corteo di angeli, con corone scintillanti, scortavano Gesù. Nessuna lingua può descrivere la gloria di questa scena. La nube animata da maestà e gloria insuperabili si avvicinava, e si poteva chiaramente individuare la persona di Gesù. PS 254 1 Non aveva una corona di spine ma una di gloria. Sui suoi abiti e sul fianco c'era scritto: "Re dei re e Signore dei signori". Il suo volto brillava come il sole a mezzogiorno. I suoi occhi erano come fiamme di fuoco e i suoi piedi sembravano di bronzo. La sua voce era simile all'insieme di molti strumenti musicali. La terra tremò davanti a lui, i cieli si aprirono, i monti e le isole si spostarono. "I re della terra, i grandi, i generali, i ricchi, i potenti e ogni schiavo e ogni uomo libero si nascosero nelle tane e tra le rocce dei monti. E dicevano ai monti e alle rocce: 'Cadeteci addosso, nascondeteci dalla presenza di colui che siede sul trono e dall'ira dell'Agnello; perché è venuto il gran giorno della sua ira, Chi può resistere?'" Apocalisse 6:15-17. Coloro che poco tempo prima avrebbero eliminato i fedeli figli di Dio dalla terra, ora testimoniavano della gloria di Dio. Terrorizzati sentivano le voci dei giusti cantare felici, dicendo: "Questo è il nostro Dio, lo abbiamo aspettato ed egli ci salverà". PS 254 2 Quando la voce del Figlio di Dio chiamò i santi addormentati, la terra tremò con forza. I giusti risposero alla chiamata e rivestiti di gloriosa immortalità, dicevano: "La morte è stata sommersa nella vittoria. O morte, dov'è la tua vittoria? O morte, dov'è il tuo dardo?" 1 Corinzi 15:54, 55. Poi i santi viventi e quelli risorti alzarono le voci in un lungo ed esaltante grido di vittoria. Quei corpi senza vita che avevano portato i segni della malattia e della morte risorsero in perfetta salute e in vigore immortale. I santi viventi furono trasformati in un istante e traslati in cielo con gli altri risorti, per incontrare Gesù. Oh, che incontro glorioso! Gli amici che erano stati divisi si riunirono per non separarsi mai più. PS 254 3 Sui lati del carro c'erano delle ali e sotto di esso delle ruote viventi, e mentre il carro proseguiva verso il cielo le ruote gridavano: "Santo", e le ali "Santo" e il corteo degli angeli che circondava la nuvola gridava: "Santo, santo, santo, Signore onnipotente!". E i giusti nella nube gridarono: "Gloria! Alleluia!". E il carro proseguì per la santa Città. Prima di entrarvi, i santi furono posti a forma di un quadrato perfetto con Gesù al centro. Egli stava sopra le loro teste, le loro spalle e sopra gli angeli. Tutti potevano vedere la sua figura maestosa e il suo volto. ------------------------Capitolo 71 -- La ricompensa dei santi PS 255 1 Poi vidi un gran numero di angeli portare dalla città delle corone gloriose, una corona per ogni santo con il suo nome inciso sopra. Appena Cristo chiese che gli fossero portate le corone, gli angeli gliele presentarono e con la mano destra Gesù pose le corone sulle teste dei giusti. Nella stessa maniera gli angeli portarono le arpe che Gesù nuovamente presentò loro. Gli angeli responsabili diedero la nota e poi ogni voce si unì elevando una lode gioiosa e grata, e ogni mano suonò l'arpa con competenza, elevando una musica melodiosa, possente e perfetta. PS 255 2 Dopo vidi Gesù condurre il gruppo dei redenti alla porta della città, aprirla, e dire alle nazioni che erano rimaste fedeli alla verità, di entrare. Nella città tutto contribuiva a rallegrare la vista. Ovunque regnavano gloria e ricchezza. Poi Gesù posò il suo sguardo sui santi che aveva riscattati; i loro volti erano raggianti di gloria e, osservandoli con sguardo amorevole, disse con voce potente e melodiosa: "Contemplo il risultato del mio tormento interiore e sono soddisfatto. Voi potrete godere eternamente di questa gloria. Le vostre sofferenze sono finite. Non ci saranno più né morte, né dolore, né grida, né sofferenza". Vidi che i redenti si inchinavano ponendo le loro corone splendenti ai piedi di Gesù, che con mano amorevole li fece alzare, ed essi suonarono le loro arpe d'oro riempiendo il cielo con la loro musica e con i canti in onore dell'Agnello. PS 255 3 Allora vidi Gesù condurre il suo popolo verso l'albero della vita, e di nuovo sentimmo la sua voce amorevole, la più possente musica mai udita da orecchie mortali, dichiarare: "Le foglie di questo albero sono per la guarigione delle nazioni. Mangiatene tutti". Sull'albero della vita c'era un frutto, il più bello di tutti, che i santi potevano mangiare liberamente. Nella città c'era un trono glorioso, dal quale partiva un fiume d'acqua viva, limpido come il cristallo. Su ogni lato del fiume c'era l'albero della vita, e sulla riva del fiume c'erano altri alberi che davano frutti buoni da mangiare. PS 255 4 Il nostro linguaggio è troppo povero per descrivere il cielo. Quando pensavo a tutto questo ero profondamente sorpresa. Piena di ammirazione per tutto quello splendore e quella gloria eccelsa, deposi la penna ed esclamai: "Oh, che amore! Che amore meraviglioso!". Anche le espressioni più raffinate sono insufficienti per descrivere la gloria del cielo o le profondità incomparabili dell'amore del Salvatore. ------------------------Capitolo 72 -- La terra desolata PS 256 1 La mia attenzione fu nuovamente rivolta verso la terra; i malvagi erano stati distrutti e i loro corpi senza vita ricoprivano tutta la sua superficie. La collera di Dio nelle sette ultime piaghe aveva colpito gli abitanti del mondo, che si erano morsi la lingua per il dolore ed erano giunti a maledire Dio. I falsi pastori erano stati l'obiettivo della collera di Yahweh. Mentre erano in piedi, i loro occhi e le loro lingue si erano consumati lasciando al loro posto solo delle cavità vuote. Dopo che i santi erano stati liberati da Dio, i malvagi rivolsero la loro furia l'uno contro l'altro. La terra sembrava inondata di sangue e corpi senza vita la ricoprivano da una estremità all'altra. PS 256 2 La terra appariva come un arido deserto. Delle città e dei villaggi, scossi dal terremoto, rimasero solo mucchi di terra. Le montagne furono spostate lasciando al loro posto delle grandi caverne. Le pietre sconnesse provenienti dal mare o dalla terra stessa, erano sparse su tutta la sua superficie. I grandi alberi furono sradicati e disseminati ovunque. Questa sarà la casa di Satana e dei suoi angeli malvagi, per mille anni. Qui sarà confinato a vagare su e giù sulla superficie spaccata della terra, per vedere i risultati della sua ribellione contro la legge di Dio. Per mille anni potrà rendersi conto della maledizione che ha provocato. Relegato sulla terra non avrà la possibilità di andare sugli altri pianeti per tentare e provocare coloro che non sono caduti. In questo periodo Satana soffrirà enormemente. Dalla sua caduta, le sue caratteristiche malvage sono state esercitate costantemente, ma in questo periodo egli sarà privato del suo potere e sarà lasciato a riflettere sulle sue azioni, a guardare il futuro tremante e con terrore; dovrà soffrire per tutto il male che ha commesso ed essere punito di tutti i peccati che ha causato. PS 256 3 Sentii le grida di trionfo, simili a dieci mila strumenti musicali, degli angeli e dei santi redenti perché non sarebbero più stati infastiditi né tentati da Satana e anche perché gli abitanti degli altri mondi erano stati liberati dalla sua presenza e dalle sue tentazioni. PS 256 4 Poi vidi i troni sui quali Gesù e i giusti redenti erano seduti, e i santi regnavano come re e sacerdoti presso Dio. Cristo, unito al suo popolo, giudicò i malvagi deceduti e le loro azioni con il libro della legge, la Parola di Dio, e giudicò ogni caso secondo le opere compiute. PS 257 1 Poi i malvagi subirono ciò che meritavano secondo le loro opere e secondo ciò che era stato imputato loro nel libro della morte. Anche Satana e i suoi angeli furono giudicati da Gesù e dai santi. La punizione di Satana sarebbe stata maggiore di quella che avrebbero subito coloro che aveva ingannato. Dopo la loro morte, Satana sarebbe vissuto ancora e avrebbe sofferto per molto tempo. PS 257 2 Dopo che il giudizio dei malvagi deceduti fu completato, alla fine dei mille anni, Gesù lasciò la città, e i santi e il corteo degli angeli lo seguirono. Gesù scese su una grande montagna che, appena i suoi piedi la toccarono, si spaccò e divenne una pianura. Poi guardammo il cielo e vedemmo la grande e bella città con dodici fondamenta e dodici porte, tre su ogni lato, e un angelo a ogni porta. Gridammo: "La città! La grande città! Sta scendendo da Dio e dal cielo!". E scese in tutto il suo splendore e tutta la sua gloria collocandosi sulla maestosa pianura che Gesù aveva preparato. ------------------------Capitolo 73 -- La seconda risurrezione PS 258 1 Gesù e il corteo di angeli, insieme ai salvati, lasciarono la città. Gli angeli circondarono il loro Capo e lo scortarono mentre i santi redenti lo seguivano. Poi, con temibile maestà, Gesù chiamò i malvagi deceduti, e loro si avvicinarono con gli stessi corpi deboli con i quali si erano addormentati nella tomba. Che spettacolo! Che scena! Alla prima risurrezione tutti si innalzarono nella perfezione immortale, ma alla seconda risurrezione i segni della maledizione erano visibili su tutti. I re e i nobili della terra, gli spregevoli e i poveracci, gli istruiti e gli ignoranti risposero insieme all'appello. PS 258 2 Tutti vedevano il Figlio dell'Uomo e quelle stesse persone che lo avevano odiato e schernito, che avevano messo la corona di spine sul suo capo e lo avevano colpito con una canna, lo videro in tutta la sua maestà regale. Coloro che gli avevano sputato addosso nel momento della prova sfuggivano dal suo sguardo penetrante e dalla gloria del suo volto. Coloro che gli avevano trafitto le mani e i piedi con i chiodi videro i segni della crocifissione. Gli uomini che avevano conficcato la lancia nel suo costato, videro i segni della loro crudeltà sul suo corpo, e si accorsero che era proprio lui la persona che avevano crocifisso e deriso mentre agonizzava. Allora si sentì un lungo lamento angoscioso, ed essi corsero lontano cercando di nascondersi dalla presenza del Re dei re e del Signore dei signori. PS 258 3 Tutti cercarono di nascondersi dietro le rocce per proteggersi dalla terribile gloria di colui che una volta avevano odiato. Sopraffatti e provando dolore a causa della sua maestà ed estrema gloria, condividendo lo stesso pensiero dissero distintamente: "Benedetto è colui che viene nel nome del Signore!". Poi Gesù e i suoi angeli, accompagnati da tutti i giusti, ritornarono alla città, mentre i lamenti degli empi dannati risuonavano nell'aria. Allora vidi che Satana iniziava nuovamente la sua opera. Passò in mezzo agli uomini e rafforzò i deboli dicendo loro che lui e i suoi angeli erano potenti. Indicò i milioni di persone che erano stati risuscitati, c'erano guerrieri e re potenti con capacità belliche tali che avevano conquistato dei regni. C'erano dei giganti potenti e degli uomini valorosi che non avevano mai perso una battaglia. C'era l'ambizioso e orgoglioso Napoleone, che aveva fatto tremare le nazioni. C'erano uomini di portamento nobile e dignitoso che erano caduti in battaglia per il loro desiderio di conquista. Uscendo dalle loro tombe avevano ancora gli stessi pensieri e gli stessi desideri che avevano avuto al momento della loro morte. Satana consultò i suoi angeli, poi i re, i conquistatori e i potenti. Guardando il grande esercito disse loro che il gruppo dei santi nella città era piccolo e debole, che avrebbero potuto conquistarla, cacciare i suoi abitanti, possedere le loro ricchezze e la loro gloria. PS 259 1 Satana riuscì a ingannarli e immediatamente tutti iniziarono a prepararsi per la battaglia. C'erano molti uomini capaci in quell'esercito, che costruirono qualsiasi i tipo di arma da guerra. In seguito, con Satana alla guida, la folla si mosse in avanti. Re e guerrieri seguivano Satana e la moltitudine era dietro di loro. Ogni gruppo aveva il suo leader e manteneva una marcia ordinata sulla superficie spaccata della terra, diretti verso la santa Città. Gesù chiuse le porte della città, l'esercito la circondò e si mise in riga aspettandosi un confronto violento. Gesù, gli angeli e i santi, con le corone splendenti sulle loro teste, salirono sopra le mura della città. Gesù parlò con tono regale dicendo: "Guardate, peccatori, la ricompensa dei giusti! E guardate, miei redenti, la ricompensa degli empi!". PS 259 2 La folla guardò i santi sulle mura della città. Mentre osservavano lo splendore delle loro corone e i loro volti raggianti di gloria che riflettevano l'immagine di Gesù e l'insuperabile gloria e la maestà del Re dei re, del Signore dei signori, il loro coraggio svanì. La consapevolezza delle ricchezze e della gloria che avevano perso, si impadronì di loro e si resero conto che il risultato del peccato è la morte. Videro che le persone che avevano odiato erano felici e sante, rivestite di gloria, di onore, d'immortalità e di vita eterna, mentre loro erano fuori dalla città insieme a ogni cosa disprezzabile e abominevole. ------------------------Capitolo 74 -- La morte seconda PS 260 1 Satana corse in fretta in mezzo ai suoi seguaci e cercò di istigarli all'azione. Ma Dio fece scendere del fuoco dal cielo su di loro e grandi, potenti, nobili, poveri e miserabili furono tutti consumati. Vidi che alcuni venivano distrutti rapidamente, mentre altri soffrivano più a lungo. Venivano puniti in funzione delle loro opere. Alcuni si consumavano in diversi giorni, e nella misura in cui c'era ancora una parte del corpo intatta, erano coscienti delle loro sofferenze. L'angelo disse: "Il germe della vita non morirà; il loro fuoco non si spegnerà fino a quando ci sarà ancora una minima particella da bruciare". PS 260 2 Satana e i suoi angeli soffrirono a lungo. Il principe di questo mondo non era solo responsabile del peso e della punizione dei propri peccati, ma anche di quelli dei redenti, che erano stati posti su di lui; doveva soffrire anche per gli uomini caduti per causa sua. Poi vidi che Satana e i malvagi erano stati consumati, e la giustizia di Dio si era adempiuta; gli angeli e tutti i santi redenti dissero ad alta voce "Amen!". PS 260 3 L'angelo disse: "Satana è la radice, i suoi figli sono i rami. Ora sono consumati, sia la radice sia i rami. Sono morti di morte eterna. Non risusciteranno più e l'universo sarà purificato". Poi guardai e vidi il fuoco che aveva bruciato gli empi consumare tutto ciò che c'era di immondo e purificare la terra. Guardai ancora e vidi la terra purificata. Non c'era più nessun segno di maledizione. La superficie devastata e deforme della terra era diventata una pianura uniforme ed estesa. PS 260 4 Tutto l'universo che Dio aveva creato era stato purificato e il gran conflitto si era concluso definitivamente. Ovunque volgessimo lo sguardo si vedevano solo cose meravigliose. E tutti i salvati, vecchi e giovani, grandi e piccoli, posero le loro corone splendenti ai piedi del Redentore e si prostrarono in adorazione davanti a lui, colui che vive per sempre. La nuova terra, in tutta la sua bellezza e in tutta la sua gloria, rappresentava l'eredità eterna dei giusti. Il dominio, la potenza e la grandezza dei regni sotto i cieli, furono dati ai santi dell'Altissimo, che li avrebbero posseduti per sempre, di eternità in eternità. ------------------------Appendice PS 262 1 Pagine 34-47: "La mia prima visione". -- Il testo presentato in questo capitolo fu pubblicato per la prima volta il 24 gennaio 1846 dal Day-Star, con il titolo "Lettera da parte della sorella Harmon", datata "Portland, Maine, 20 dicembre 1845". Fu nuovamente pubblicata nel 1846, 1847 e 1851 con il titolo "Al rimanente sparso". L'attuale titolo fu dato nella riedizione di Experience and Views apparsa nel 1882. PS 262 2 I resoconti autobiografici pubblicati nel 1860 e nel 1885 presentano quelle che qui appaiono come due distinte visioni. -- Cfr. "La mia prima visione" in Spiritual Gifts 2:30-35; Testimonies for the Church 1:58-61; "Visione della nuova terra", in Spiritual Gifts 2:52-55. PS 262 3 Pagine 35-41: quadro degli eventi futuri. -- A volte Ellen G. White descriveva gli eventi futuri che Dio le rivelava come se essa stessa vi partecipasse, sia che si svolgevano nel passato, nel presente o nel futuro. Rispondendo alle domande che le venivano rivolte sullo stato in cui si trovava al momento della visione, scrisse: "Quando il Signore ritiene opportuno darmi una visione, vengo portata alla presenza di Gesù e degli angeli, e sono completamente estranea alle cose terrene (...), la mia attenzione è spesso rivolta a scene che accadono sulla terra. A volte sono trasportata in un lontano futuro e mi viene mostrato quello che avverrà. Altre volte invece mi vengono mostrate cose che sono accadute nel passato". -- Spiritual Gifts 2:292. PS 262 4 Ellen G. White, essa stessa un'avventista, scrisse come qualcuno che vedeva e udiva ciò che non era stato ancora realizzato; come risulta dai seguenti esempi tratti dai Primi scritti: PS 262 5 "Improvvisamente sentimmo la voce di Dio, come il rumore di molte acque, che ci rivelava il giorno e l'ora della venuta di Gesù" (pagina 35). PS 262 6 "Entrammo tutti insieme nella nuvola e per sette giorni continuammo a salire per raggiungere il mare di vetro. Quando arrivammo Gesù stesso mise le corone sul nostro capo" (pagina 36). PS 262 7 "Entrammo tutti, con la consapevolezza di avere diritto di stare nella città" (pagina 36). "Là vedemmo l'albero della vita e il trono di Dio". PS 262 8 "Guidati da Gesù lasciammo la città del cielo per scendere sulla terra" (pagina 37). PS 262 9 "Quando entrammo nel sacro tempio..." (pagina 38). PS 263 1 "Le cose meravigliose che vidi in quel luogo sono indescrivibili" (pagina 38). PS 263 2 Dopo la visione, Ellen era in grado di ricordare ciò che le era stato mostrato, ma non ricordava quello che doveva essere un segreto e che non poteva essere rivelato. Nella scena della "Liberazione dei giusti" (pagine 254, 255), Ellen G. White sentì annunciare "il giorno e l'ora della "venuta" di Gesù" (pagina 35; cfr. pagina 49) ma su questo argomento più tardi scrisse: "Non ho la più pallida idea del tempo annunciato dalla voce di Dio. Udii proclamare l'ora, ma finita la visione non ebbi alcun ricordo del momento. Dinanzi a me passarono scene così solenni ed emozionanti che nessun linguaggio umano può descrivere. Erano tutte realtà viventi per me". -- Lettera 38, 1888, pubblicata in Selected Messages 1:76. PS 263 3 Il fatto che abbia una parte attiva in alcuni eventi non prova che sarà partecipe anche al momento della loro realizzazione. PS 263 4 Pagina 36: i fratelli Fitch e Stockman. -- Nel resoconto della sua prima visione Ellen White fa riferimento ai "fratelli Fitch e Stockman" come a persone che aveva incontrato e con cui aveva conversato nella nuova Gerusalemme. Entrambi erano pastori che Ellen G. White aveva conosciuto e con i quali aveva collaborato alla proclamazione del messaggio dell'atteso avvento di Cristo, ma che erano morti poco prima della delusione del 22 ottobre 1844. PS 263 5 Charles Fitch, un ministro presbiteriano, aveva accettato il messaggio dell'avvento leggendo gli scritti di William Miller e dopo molti colloqui con Josiah Litch. Si era dedicato appassionatamente alla proclamazione dell'avvento di Cristo a conclusione dei 2.300 anni e ne era divenuto un acceso sostenitore. Nel 1842 tracciò il disegno profetico di cui si fa riferimento alle 84, 85. Morì circa una settimana prima del 22 ottobre 1844. La sua morte fu causata da una polmonite contratta in seguito a tre cerimonie battesimali svolte in un freddo mattino d'autunno a Buffalo, New York. -- Cfr. LeRoy E. Froom, Prophetic Faith of our Fathers 4:533-545, Review and Herald, Washington, 1954. PS 263 6 Levi F. Stockman era un giovane pastore metodista del Maine che nel 1842, insieme ad altri pastori metodisti aveva abbracciato e predicato il secondo avvento di Cristo. Lavorava a Portland, nel Maine, quando nel 1843 la sua salute peggiorò e morì di tubercolosi il 25 giugno del 1844. Fu da lui che la giovane Ellen G. White era andata per chiedere consiglio, dopo che Dio le aveva parlato con due sogni. -- Cfr. Primi scritti, 31; 88-90; cfr. LeRoy E. Froom, Prophetic Faith of our Fathers 4:780-782, Review and Herald, Washington, 1954. PS 264 1 Pagina 39: mesmerismo. -- Per giustificare il loro dissenso, alcuni dei primi antagonisti delle visioni suggerirono che quanto accadeva a El-len G. White era il risultato del mesmerismo, un fenomeno oggi conosciuto come ipnosi. PS 264 2 L'ipnosi è uno stato che somiglia al sonno, che può essere provocato con particolari tecniche da un esperto. Il soggetto ipnotizzato è in rapporto con colui che provoca lo stato d'ipnosi e risponde alle sue suggestioni. Ma, Ellen G. White scrive, quando un dottore esperto in ipnosi cercò di ipnotizzarla, non ci riuscì. PS 264 3 Ellen G. White, fin dall'inizio, fu messa in guardia dai pericoli dell'ipnosi, e negli anni successivi, in diverse occasioni, ricevette istruzioni a questo proposito. Parlò anche dei gravi pericoli che accompagnano ogni pratica in cui una mente cerca di controllarne un'altra. -- Cfr. Sulle orme del gran Medico, 132, 134; Medical Ministry, 110-112; Selected Messages 2:349, 350, 353. PS 264 4 Pagina 49: avventisti solo di nome. -- Coloro che proclamavano il primo e il secondo messaggio ma rifiutavano il terzo messaggio dell'angelo con la verità del sabato, e che comunque continuavano a proclamare la speranza dell'avvento, erano chiamati da Ellen G. White "Avventisti solo di nome" o coloro che "si dicono avventisti" ma che "rifiutano la verità" (pagina 80), o anche "i diversi gruppi che professano di credere nell'avvento" (pagina 128). Nei nostri primi libri si fa riferimento a queste persone come agli "avventisti del primo giorno". PS 264 5 Quando nell'autunno del 1844 Cristo non apparve come molti aspettavano, ci fu una grande delusione. Gli avventisti si divisero in diversi gruppi, di cui oggi ne sopravvivono solo due: la chiesa cristiana dell'avvento, una piccola entità, e gli Avventisti del settimo giorno. PS 264 6 Solo pochi tra gli avventisti continuarono ad aver fede nella profezia del 1844, ma chi continuò a credere fece un passo in avanti e accettò il messaggio del terzo angelo, cioè il sabato. Più tardi, di questa difficile prova Ellen G. White scrisse: "Se gli avventisti, dopo la grande delusione del 1844, avessero mantenuto salda la loro fede, e avessero proseguito uniti nell'iniziale provvidenza di Dio, accogliendo il messaggio del terzo angelo e con la potenza dello Spirito Santo lo avessero proclamato al mondo, avrebbero visto la salvezza di Dio. Il Signore avrebbe agito potentemente, l'opera sarebbe stata completata e Cristo sarebbe tornato prima per offrire la ricompensa al suo popolo. PS 264 7 "Ma nel periodo di dubbio e incertezza che seguì la delusione, molti credenti nell'avvento abbandonarono la loro fede. Sorsero dissensi e divisioni. La maggioranza si oppose a voce e per iscritto a quei pochi, che seguendo la provvidenza di Dio, accolsero la riforma del sabato e iniziarono a proclamare il messaggio del terzo angelo. Molti di quelli che avrebbero dovuto consacrare tempo e talenti ad avvertire il mondo, si dedicarono invece a contrastare la verità del sabato, e di conseguenza, l'opera di chi invece la difendeva era necessariamente rivolta a rispondere a questi oppositori in difesa della verità. PS 265 1 Ecco perché il lavoro fu ostacolato e il mondo fu lasciato nell'oscurità. Se l'intero popolo avventista si fosse unito nei comandamenti di Dio e nella fede in Gesù, la nostra storia sarebbe stata molto diversa!" -- Selected Messages 1:68. PS 265 2 Pagine 56-58: la porta aperta e la porta chiusa. -- Nel parlare del grande movimento dell'avvento e della delusione del 22 ottobre 1844, Ellen G. White, nel Gran conflitto, riferendosi alle posizioni assunte immediatamente dopo la delusione, menziona l'inevitabile conclusione sostenuta per un breve periodo e cioè che "la porta della grazia fu chiusa". Ma come afferma: "Una luce maggiore arrivò dallo studio del santuario". -- Cfr. "Introduzione" di questo volume e Il gran conflitto, 429, oltre all'intero capitolo "Gesù Cristo, nostro avvocato", 423-432. PS 265 3 Su questo tema nel 1874 così scrisse: "Non ho mai avuto una visione che mostrava che non ci sarebbero stati altri convertiti". Né mai lo insegnò. "Fu la luce datami da Dio", scrisse in un'altra occasione "che corresse il nostro errore, e ci mostrò la giusta posizione". -- Selected Messages 1:74, 63. PS 265 4 Pagine 71, 72 e 96: colpi misteriosi a New York e colpi a Rochester. -- Si fa qui riferimento a incidenti che segnarono l'inizio dello spiritismo moderno. Nel 1848 in casa della famiglia Fox a Hydesville, una cittadina a circa 35 miglia a est della città di Rochester, New York, si udirono "colpi misteriosi". Nelle varie congetture che si fecero sull'origine di questi colpi, Ellen G. White si pronunciò affermando di aver ricevuto una visione che li definiva una manifestazione dello spiritismo, fenomeno che si sarebbe rapidamente sviluppato e che in nome della religione avrebbe ottenuto una grande popolarità, traendo in abbaglio una gran moltitudine di persone e diventando l'ultimo grande inganno di Satana. PS 265 5 Pagina 62: messaggeri senza messaggio. -- Questa espressione appare nel resoconto di una visione data a Ellen G. White il 26 gennaio 1850. In quel momento gli avventisti sabatisti non avevano un'organizzazione ecclesiastica. Quasi tutti temevano che un qualsiasi tipo di organizzazione potesse generare formalismo tra i credenti. Ma con il passare del tempo, tra le file incominciarono a filtrare elementi discordanti. Da Ellen G. White arrivarono messaggi di avvertimento e gli osservatori del sabato, furono guidati passo dopo passo verso la formazione di una organizzazione ecclesiastica. Ne risultò un vasto movimento unitario tra i credenti; si studiò il sistema di riconoscere ai pastori ritenuti tali la facoltà di predicare il messaggio e di vivere del messaggio; e si provvide ad allontanare quelli che sotto il pretesto d'insegnare la verità, insegnavano invece l'errore (cfr. Introduzione). PS 266 1 Pagina 73: pastori perfettamente uniti. -- Cfr. nota di pagina 62 Messaggeri senza messaggio. PS 266 2 Pagina 85: ... fosse un loro compito recarsi a Gerusalemme. -- Ellen G. White fa riferimento a errori sostenuti da un numero ristretto di persone. L'anno dopo, nella The Review and Herald, 7 ottobre 1851, James White fa riferimento ai "punti di vista inopportuni e svantaggiosi su Gerusalemme, gli ebrei, ecc., che circolano attualmente" e alle "strane idee sostenute da alcuni e secondo cui i santi dovrebbero recarsi a Gerusalemme, ecc.". PS 266 3 Pagina 87: editore del Day-star. -- Enoch Jacobs viveva a Cincinnati, ohio, e pubblicava il Day-star, uno dei primi giornali che annunciava il secondo avvento di Cristo. Fu a Enoch Jacobs che Ellen Harmon mandò, nel dicembre del 1845, un resoconto della sua prima visione, nella speranza di fortificarlo. PS 266 4 Aveva infatti notato che la sua fiducia stava vacillando. Fu sul Day-star che l'editore pubblicò la prima visione di Ellen G. White e precisamente nel numero del 24 gennaio del 1846. In un numero speciale del suo giornale, il Day-Star Extra, del 7 febbraio 1846, apparve il memorabile articolo sul santuario celeste e la sua purificazione, preparato da Hiram Edson, da Hahn e da o.R.L. Crozier. L'articolo presentava l'insegnamento biblico sul ministero di Cristo nel luogo santissimo del santuario del cielo iniziato il 22 ottobre 1844. Sempre su questo giornale il 14 marzo 1846, fu pubblicato una seconda comunicazione di Ellen Harmon. -- Cfr. Primi scritti, 48-50. PS 266 5 Pagine 96 e 97 (cfr. pagina 57): Thomas Paine. -- Nel 1840 gli scritti di Thomas Paine erano molto conosciuti e letti negli Stati Uniti. PS 267 1 Il suo libro Age of Reason era un'opera deista contro la fede e la condotta cristiane. Il libro iniziava con le parole: "Credo in Dio e nient'al-tro". Paine non credeva in Cristo, e Satana utilizzò il suo pensiero per attaccare la chiesa. Come Ellen G. White indicava, se un uomo come Paine aveva accesso al cielo e ne riceveva alta considerazione, qualsiasi peccatore poteva entrarvi anche senza essere passato attraverso la conversione e senza avere fede in Gesù. Espose questa falsità con parole molto forti e mise in risalto l'irrazionalità dello spiritismo. PS 267 2 Pagina 107: perfezionismo. -- Alcuni dei primi avventisti, subito dopo l'esperienza del 1844, caddero nel fanatismo. Ellen G. White affrontò questi estremisti con le parole "Così parla il Signore". Rigettò chi insegnava la "perfezione della carne" e quindi l'impossibilità di peccare. Ecco che cosa scrisse in proposito: "Sostenevano che coloro che sono santificati non possono peccare. E questo portava a credere che gli affetti e i desideri dei santi erano sempre giusti, e che non potevano mai indurli al peccato. In armonia con queste sofisticherie, praticavano i peccati peggiori sotto le apparenze della santità e con la loro ingannevole e ipnotica influenza esercitavano uno strano potere su alcuni che non si accorgevano del male nascosto in queste teorie apparentemente belle. PS 267 3 "Chiaramente gli inganni di questi falsi maestri mi furono mostrati, e io vidi scritto sui registri del cielo il pauroso rapporto contro di loro e la terribile colpa che avevano commesso nel professarsi santi mentre invece tutto quello che facevano era offensivo agli occhi di Dio". -- Life Sketches, 83, 84. PS 267 4 Pagina 121: la santa Cena; le donne che lavano i piedi agli uomini, e il santo bacio. -- I pionieri della Chiesa Avventista del Settimo Giorno avendo accettato la verità del sabato, si misero d'impegno per seguire la Parola di Dio in ogni particolare, e allo stesso tempo furono attenti a non correre il pericolo d'interpretare erroneamente la parola e a evitare ogni estremismo e fanatismo. Compresero i privilegi e gli obblighi della santa Cena che Dio aveva istituito per la chiesa. Avevano delle perplessità sulla lavanda dei piedi e sul santo bacio. In questa visione il Signore chiarì alcuni punti delicati che dovevano servire da guida alla chiesa nascente. Sulla frequenza dei due riti alcuni insistevano sulla loro annualità; ma in visione le fu rivelato che dovevano essere più frequenti. Oggi la chiesa le pratica generalmente quattro volte l'anno. PS 267 5 Fu chiarita la questione della lavanda dei piedi. Sembrò esserci all'inizio qualche punto di vista diverso sulla procedura da seguire e qualche mossa incauta aveva generato una certa "confusione". La norma doveva essere eseguita in modo da non suscitare pregiudizi. Sorse anche il problema se fosse opportuno che gli uomini e le donne si lavassero i piedi reciprocamente. Su questo punto Ellen G. White sostenne con la Scrittura che era opportuno per una donna -- in certe condizioni -- lavare i piedi a un uomo, ma consigliò che non era opportuno che un uomo lavasse i piedi a una donna. PS 268 1 Sul santo bacio, il Commentario biblico avventista afferma: "In modo particolare in oriente, il bacio era un saluto comune per manifestare amore e amicizia. Cfr. Luca 7:45; Atti 20:37. Il santo bacio o "bacio d'amore fraterno" (1 Pietro 5:14) era il simbolo della misericordia. Sembra fosse abituale tra i primi cristiani salutarsi con una bacio al momento della santa Cena (Giustino Martire, Prima apologia, 65). Documenti successivi indicano che non era abituale dare un "santo bacio" a qualcuno di sesso opposto" (Apostolic Constitutions II:57; VIII:11). -- The S.D.A. Bible Commentary 7:257, 258. PS 268 2 Tra i primi avventisti sabatisti c'era l'abitudine di scambiarsi il bacio come regola d'umiltà. Non si trovano riferimenti a una chiara scorrettezza nello scambio di baci tra uomini e donne, ma c'è un richiamo a evitare ogni apparenza di male. PS 268 3 Pagina 122: fare rumore. -- L'Evangelo attrae ogni tipo di persone. C'erano alcuni che esprimevano il sentimento religioso in modo troppo vivace, cioè accompagnando la lode a Dio con grida, preghiere a voce alta ed esaltata, e con amen continui. PS 268 4 La chiesa mise in guardia da questi eccessi, richiamando al decoro e alla solennità del culto di adorazione. PS 268 5 Pagine 208-210: William Miller. -- William Miller viene spesso menzionato in riferimento al grande risveglio americano degli anni 18301840. Nel Gran conflitto c'è un intero capitolo dedicato alla vita e al ministero di William Miller con il titolo "Un riformatore americano" (pagine 250-269). William Miller nacque a Pittsfield, Massachusetts, nel 1782 e morì a Low Hampton, New York, nel 1849. Quando aveva quattro anni i suoi genitori si trasferirono a Low Hampton, New York, vicino al lago Champlain; crebbe in una fattoria. PS 268 6 Era stato sempre un allievo serio e un lettore attento. Divenne poi un dirigente della comunità battista locale. Nel 1816 decise di studiare scrupolosamente la Parola di Dio, e si dedicò alla comprensione delle profezie relative al secondo avvento, giungendo alla conclusione che il ritorno di Cristo era prossimo. Dopo aver esaminato più volte e per diversi anni le profezie di Daniele, in quanto desiderava essere sicuro della validità interpretativa, in agosto del 1831 accettò l'invito a presentare pubblicamente il risultato delle sue ricerche bibliche. Da quella data in poi, William Miller dedicò la maggior parte del suo tempo alla proclamazione del messaggio dell'avvento. Successivamente venne affiancato da centinaia di altri pastori protestanti e tutti insieme condivisero il grande risveglio del 1840. PS 269 1 Il 22 ottobre 1844, quando sopraggiunse la grande delusione, Miller era sfinito e ammalato e quasi totalmente dipendente dai suoi collaboratori più giovani che come lui proclamavano il messaggio dell'avvento. Furono loro che lo indussero a rifiutare la verità del sabato biblico balzata alla sua attenzione subito dopo la delusione. I suoi collaboratori, quindi, e non William Miller saranno ritenuti responsabili. Ellen G. White lo scrive a pag. 231, e chiarisce che William Miller sarà tra coloro che risorgeranno al suono dell'ultima tromba. PS 269 2 Pagine 211-216, 228-231: il triplice messaggio di Apocalisse 14. -- In una sequenza di tre capitoli, iniziando da pag. 211, Ellen G. White parla del primo, secondo e terzo messaggio di Apocalisse 14. Scriveva per coloro che, come lei, avevano vissuto l'esperienza del risveglio e la successiva delusione della primavera e dell'autunno 1844. Non cerca di dare una spiegazione a questi tre messaggi, perché partiva dal presupposto che i suoi lettori conoscessero a fondo quest'esperienza. Volle solo incoraggiarli e aiutarli a capire. PS 269 3 Dobbiamo ricorrere al suo libro Il gran conflitto per avere un resoconto accurato della complessità di questi messaggi. Il messaggio del primo angelo era l'annuncio dell'avvicinarsi dell'ora del giudizio. Cfr. Il gran conflitto: "Promesse del ritorno di Cristo", pagine 237-249, "Un riformatore americano", pagine 250-269, "Un grande risveglio religioso", pagine 280-294. Per il commento al messaggio del secondo angelo cfr. "Un avvertimento respinto", pagine 295-306. Il resoconto della delusione è presentato in "Profezie adempiute", pagine 307-320; "Il mistero del santuario", pagine 321-331; e "Gesù Cristo, nostro avvocato", pagine 332-338. Il messaggio del terzo angelo è descritto invece in "La legge di Dio è immutabile", pagine 339-352 e "Una riforma indispensabile", pagine 353-360. PS 269 4 Pagina 215: l'imminenza del messaggio del secondo angelo. -- Sebbene sia chiaro che i messaggi del primo, del secondo e del terzo angelo trovano la loro applicazione in un tempo successivo, riconosciamo anche che nella prima enunciazione, il messaggio del primo angelo con la sua frase "è giunta l'ora del giudizio", è collegato all'annuncio della venuta di Cristo negli anni 1830-1840. L'inizio della proclamazione del messaggio del secondo angelo si colloca nell'estate del 1844 con l'appello agli avventisti di uscire fuori dalle chiese tradizionali che avevano rifiutato la proclamazione del messaggio del primo angelo. E sebbene sia vero che il messaggio del secondo angelo continua a essere una verità presente, nel periodo immediatamente precedente al 22 ottobre 1844 si creò un forte clima d'attesa. PS 270 1 Quando i messaggi dei tre angeli saranno riproposti al mondo poco prima del ritorno di Cristo, l'angelo di Apocalisse 18:1 si unirà alla proclamazione del secondo angelo con il messaggio "Babilonia è caduta" "uscite da essa, o popol mio". -- Cfr. "L'avvertimento finale di Dio" nel Il Gran conflitto, 472-479. PS 270 2 Pagina 228: cfr. Appendice nota alle 211-216. PS 270 3 Pagina 246: schiavi e padrone. -- Secondo Apocalisse 6:15, 16 ci saranno schiavi sulla terra quando Cristo ritornerà. Infatti troviamo scritto: "Ogni schiavo e ogni uomo libero". La frase di Ellen G. White indica che le fu mostrato che al ritorno di Gesù ci sarebbero stati schiavi e padroni in accordo perfetto con quanto dice la Bibbia. A Giovanni e a El-len G. White venne mostrata la condizione umana al secondo ritorno del nostro Signore. È vero che gli schiavi negri americani furono emancipati con una legge che entrò in vigore sei anni dopo che la frase fu scritta ma il messaggio non ne è invalidato perché ancora oggi milioni di uomini e donne vivono in una condizione di schiavitù virtuale in diverse parti del mondo. Non è possibile giudicare una profezia relativa al futuro prima del momento della sua realizzazione.