Primi scritti

Capitolo 68

La conclusione del terzo messaggio

[AUDIO]

Mi fu mostrato il tempo in cui il messaggio del terzo angelo si stava concludendo. La potenza di Dio accompagnava il suo popolo: aveva compiuto la sua opera ed era pronto per il tempo della prova che stava per sopraggiungere. Avevano ricevuto la pioggia dell'ultima stagione, o il refrigerio della presenza del Signore, e la loro testimonianza ne era stata vivificata. L'ultimo grande avvertimento era risuonato ovunque, aveva eccitato e irritato gli abitanti della terra che non avevano voluto accettare il messaggio.

Vidi degli angeli andare e venire velocemente dal cielo. Uno di loro, munito di scrittoio, ritornava dalla terra informando Gesù di aver completato la sua opera: i giusti erano stati contati e suggellati. Poi vidi il Salvatore, che aveva compiuto il suo ministero davanti all'arca che conteneva i dieci comandamenti, gettare a terra il turibolo, alzare le sue mani e a voce alta dire: "È compiuto". Tutti gli angeli si tolsero le corone nel momento in cui Gesù fece questa solenne dichiarazione: "Chi è ingiusto continui a praticare l'ingiustizia; chi è impuro continui a essere impuro; e chi è giusto continui a praticare la giustizia, e chi è santo si santifichi ancora". Apocalisse 22:11.

La sorte di ognuno era stata decisa, sia per la vita sia per la morte. Mentre Gesù esercitava il suo ministero nel santuario c'era stato prima il giudizio per i giusti già deceduti e in seguito quello per i giusti ancora in vita. Cristo aveva ricevuto il suo regno, aveva compiuto l'opera di mediazione in favore del suo popolo e aveva cancellato i loro peccati. I cittadini del regno erano stati reintegrati e le nozze dell'Agnello erano state consumate. I cieli e la terra erano stati dati a Gesù e agli eredi della salvezza, per regnarvi come Re dei re e Signore dei signori.

Mentre Gesù usciva dal luogo santissimo potevo sentire il tintinnio delle campanelle del suo abito, e quando se ne fu andato una nube di oscurità coprì gli abitanti della terra. A questo punto non c'era più nessun mediatore tra l'uomo colpevole e un Dio offeso. Quando Gesù si trovava tra Dio e l'uomo colpevole, c'era un freno che limitava le loro azioni malvage; ma quando Gesù se ne andò il freno fu rimosso, e Satana ebbe il controllo assoluto degli impenitenti. Non era possibile che le piaghe fossero riversate mentre Gesù serviva ancora nel santuario, ma quando la sua opera e la sua intercessione furono terminate non c'era più nulla che potesse arginare la collera di Dio, che colpì i peccatori che avevano disprezzato la salvezza e gli avvertimenti. In quel momento terribile, dopo la conclusione dell'opera di mediazione di Gesù, i santi vivevano davanti a Dio senza un intercessore. Ogni caso era stato deciso, ogni persona preziosa contata. Gesù si trattenne un istante nella parte esterna del santuario del cielo e i peccati confessati, mentre era nel luogo santissimo, furono posti su Satana, responsabile di ogni peccato, che doveva subire il castigo per quei peccati.

Poi vidi Gesù togliersi gli abiti sacerdotali e vestirsi con i suoi abiti regali. Sulla testa aveva molte corone, una dentro l'altra. Circondato dagli angeli lasciò il cielo. Le piaghe stavano per abbattersi sugli abitanti della terra. Alcuni denunciavano e maledicevano Dio, altri si avvicinavano ai figli di Dio implorando che fosse loro spiegato come sfuggire ai suoi giudizi. Ma i giusti ormai non potevano più aiutarli. L'ultima lacrima per i peccatori era caduta, l'ultima preghiera angosciata offerta, l'ultimo peso portato, l'ultimo messaggio dato. La dolce voce misericordiosa non li avrebbe più invitati.

Quando i santi e tutto cielo si erano interessati alla loro salvezza, essi non vi avevano dato nessuna importanza. La vita e la morte erano state poste davanti a loro. Molti avevano desiderato la vita ma non si erano impegnati per ottenerla; non si erano preoccupati di scegliere la vita, e ora non c'era più sangue espiatorio che potesse purificare i colpevoli, nessun Salvatore compassionevole avrebbe implorato e gridato per loro: "Risparmia, risparmia il peccatore ancora per un po' di tempo". Tutto il cielo si unì a Gesù quando sentì le temibili parole: "È fatto. È compiuto!". Il piano della salvezza era stato adempiuto, ma solo pochi l'avevano accettato. A mano a mano che la dolce voce misericordiosa svaniva, la paura e l'orrore ebbero il sopravvento sui malvagi. Terrorizzati sentirono distintamente queste parole: "Troppo tardi! Troppo tardi!".

Coloro che avevano disprezzato i messaggi divini correvano da un luogo all'altro, movendosi da un mare all'altro, e da Nord a Sud cercando la Parola del Signore. L'angelo disse: "Non la troveranno. C'è carestia sulla terra: non una carestia di pane né sete d'acqua ma dell'ascolto della Parola del Signore. Cosa non darebbero per una parola di approvazione da parte di Dio! Invece devono rimanere affamati e assetati. Giorno dopo giorno hanno disprezzato la salvezza, valorizzando le ricchezze e i piaceri terreni più di ogni altro tesoro del cielo. Hanno rifiutato Gesù e odiato i suoi santi. Coloro che sono impuri rimarranno impuri per sempre".

Molti dei malvagi erano folli per la rabbia mentre subivano gli effetti delle piaghe. Era uno scenario angosciante. I genitori rimproveravano amaramente i figli, e i figli i propri genitori, i fratelli le loro sorelle, e le sorelle i fratelli. Si sentivano forti grida e lamenti in ogni direzione: "Sei tu che mi hai impedito di ricevere la verità che mi avrebbe salvato da questa ora terribile". Le persone si ribellavano con odio contro i loro pastori, e li rimproverarono dicendo: "Non ci avete avvisato. Ci avete detto che il mondo si sarebbe convertito e avete gridato: "Pace, pace", per placare ogni timore. Non ci avete parlato di questo momento, e coloro che ci volevano avvertire li avete definiti uomini fanatici e malvagi che ci avrebbero portato alla rovina".

Vidi che i pastori non sarebbero sfuggiti alla collera di Dio. La loro sofferenza sarebbe stata dieci volte più grande di quella di coloro che avevano ingannato.