Sulle orme del gran medico

Capitolo 9

Insegnamento e cure mediche

[AUDIO]

Quando il Cristo inviò i dodici discepoli per il loro primo viaggio missionario disse loro: "Andando, predicate e dite: Il regno dei cieli è vicino. Guarite gli ammalati, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demoni; gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date". Matteo 10:7, 8.

Ai settanta discepoli inviati più tardi disse: "In qualunque città entriate... guarite i malati che ci saranno e dite loro: Il regno di Dio si è avvicinato a voi". Luca 10:8, 9. La presenza e la potenza del Cristo li accompagnavano: "Ora i settanta tornarono pieni di gloria, dicendo: Signore, anche i demoni ci sono sottoposti nel tuo nome". Luca 10:17.

Dopo l'ascensione di Gesù, l'opera venne continuata e si ripresentarono le scene del suo ministero: "La folla accorreva dalle città vicine a Gerusalemme, portando malati e persone tormentate da spiriti immondi; e tutti erano guariti". Atti 5:16. E i discepoli "...se ne andarono a predicare dappertutto e il Signore operava con loro..." Marco 16:20. E "Filippo, disceso nella città di Samaria, vi predicò il Cristo. E le folle unanimi presentavano attenzione alle cose dette da Filippo... Infatti gli spiriti immondi uscivano da molti indemoniati... e molti paralitici e zoppi erano guariti. E vi fu grande gioia in quella città". Atti 8:5-8.

La missione dei discepoli

Luca, l'autore del Vangelo che porta il suo nome, era un medico missionario. Nella Bibbia è chiamato "...il caro medico..." Colossesi 4:14.

L'apostolo Paolo venne a conoscenza delle sue capacità e lo scelse considerandolo una persona a cui il Signore voleva affidare un compito speciale. Si assicurò la sua collaborazione e per un certo periodo di tempo Luca lo seguì nei suoi viaggi. In seguito Paolo lo lasciò a Filippi, in Macedonia, dove continuò a lavorare per diversi anni come medico ed evangelista. Curava i malati e poi pregava con loro perché Dio agisse con la sua potenza risanatrice in favore dei sofferenti. In questo modo apriva una via al messaggio del Vangelo. Il suo successo come medico gli offrì molte occasioni di presentare il Cristo fra i pagani.

Dio desidera che anche noi operiamo come fecero i discepoli. La guarigione fisica è collegata con il mandato evangelico. Nella proclamazione del messaggio del Vangelo l'opera dell'insegnamento e della guarigione non devono mai essere separate. Ai discepoli venne affidato il compito di trasmettere il messaggio evangelico, infatti ricevettero l'incarico di proclamare al mondo la buona novella che il Cristo aveva voluto portare agli uomini, ed essi lo adempirono. Il Vangelo venne presentato a ogni nazione allora conosciuta nell'arco di una generazione.

Dio ha affidato ai suoi figli la predicazione del Vangelo al mondo come antidoto al peccato e alla miseria. Far conoscere il messaggio della grazia di Dio è il primo dovere di coloro che sono consapevoli della sua potenza risanatrice.

Quando Gesù inviò i discepoli a predicare il Vangelo nel mondo quasi nessuno aveva fiducia in Dio e nelle Scritture. Gli ebrei, che professavano di conoscere l'Eterno, avevano abbandonato la sua Parola in favore della tradizione e di filosofie umane. I pensieri degli uomini erano condizionati dall'ambizione, dall'ostinazione e dall'avidità. Nel declino del rispetto per il Signore si affievoliva anche la compassione per gli uomini. L'egoismo dominava e Satana agiva a suo piacimento tra la miseria e la degradazione dell'umanità.

Satana, tramite il suo influsso, si impadroniva degli uomini: il corpo umano, creato per essere il tempio di Dio, diventava l'abitazione di spiriti malvagi. I sensi, i nervi, tutti gli organi e le facoltà fisiche erano indotti da forze soprannaturali a cedere alle peggiori passioni. Sul volto degli uomini era impressa l'immagine dei demoni, essi riflettevano l'espressione delle legioni di spiriti da cui erano posseduti.

Oggi qual è la condizione del mondo? La fede nella Bibbia non è forse minata dall'alta critica e dalle filosofie del nostro tempo come era successo con la tradizione e le posizioni rabbiniche al tempo del Cristo? L'avidità, l'ambizione e la passione per il piacere non hanno forse lo stesso influsso sull'uomo come a quei tempi? Anche nelle chiese che si definiscono cristiane sono pochi coloro che si lasciano guidare da principi cristiani. Nel mondo degli affari, nella società, nelle famiglie o anche negli ambienti religiosi pochi fanno degli insegnamenti del Cristo la loro regola di vita quotidiana. Non è forse vero che "...la giustizia si è tenuta lontana... il diritto non riesce ad avvicinarsi... e chi si allontana dal male si espone a essere spogliato". Isaia 59:14, 15.

La violenza è come un'epidemia inarrestabile, davanti alla quale i credenti più attenti rimangono spaventati. Non ci sono parole adeguate per descrivere la corruzione dilagante. Ogni giorno ci troviamo davanti a nuove denunce di contese politiche, inganni e frodi, si registrano episodi di violenza e illegalità, indifferenza per le sofferenze, distruzione brutale di vite umane, si nota lo svilupparsi di forme di pazzia, omicidi e suicidi. Chi può negare che le forze diaboliche sono all'opera fra gli uomini per distrarre e confondere la mente, contaminare e distruggere il corpo?

Mentre il mondo è invaso dal male il Vangelo spesso viene presentato in modo inadeguato e non ha un influsso rilevante sulla coscienza e nella vita degli uomini. Ovunque vi sono cuori che vorrebbero colmare il loro vuoto, anime che vorrebbero contare su una forza che permetta loro di dominare il peccato, una forza che li liberi dal male e assicuri loro salute e pace. Molti fra coloro che hanno sperimentato la potenza della Parola di Dio hanno vissuto in un contesto in cui il Signore era ignorato e quindi desiderano profondamente la presenza divina.

Oggi gli uomini hanno la stessa esigenza di quelli di duemila anni fa: la rivelazione del Cristo. È necessaria una grande opera di riforma e soltanto tramite la grazia del Cristo può essere compiuta una completa restaurazione fisica, mentale e spirituale.

Soltanto con i metodi di Gesù possiamo avvicinare le persone con successo. Il Salvatore si rivolgeva agli uomini dimostrando loro che desiderava il loro bene. Manifestava simpatia, li aiutava nelle loro necessità, otteneva la loro fiducia e poi li invitava a seguirlo.

È necessario avvicinare la gente svolgendo un'opera personale. Se si impegnasse meno tempo a pronunciare sermoni e più a visitare le famiglie si avrebbero maggiori risultati. Si devono aiutare i poveri, soccorrere i malati, consolare coloro che sono scoraggiati e in lutto, istruire gli ignoranti, consigliare gli sprovveduti. Dobbiamo piangere con chi piange e rallegrarci con chi si rallegra. Quest'opera, sostenuta dalla forza della persuasione, della preghiera e dell'amore divino, darà i suoi frutti.

Dobbiamo sempre ricordare che l'opera missionaria del medico è quella di far conoscere a uomini e donne, ammalati a causa del peccato, quell'uomo che è morto sul Calvario per cancellare i peccati del mondo. Rivolgendosi a lui saranno trasformati a sua immagine. Dobbiamo incoraggiare i malati e i sofferenti a orientare lo sguardo verso Gesù e a vivere; i collaboratori di Dio devono rivolgere l'attenzione di coloro che sono scoraggiati a causa delle malattie del corpo e dello spirito verso il Cristo, il grande Medico. Indicate loro l'unico Medico che può guarire le malattie fisiche e spirituali, parlate loro di colui che si commuove per le loro infermità. Incoraggiateli ad affidarsi a colui che ha donato la propria vita, perché potessero vivere per l'eternità. Parlate del suo amore e della sua potenza che salva.

Questo è il dovere più sacro e l'onore più grande per il medico che lavora con spirito missionario. Grazie a un servizio personale si potrà raggiungere questo obiettivo. Spesso Dio tocca i cuori degli uomini tramite gli sforzi che facciamo per alleviare le sofferenze fisiche. L'opera missionaria del medico apre soltanto la via al messaggio del Vangelo. Nella predicazione della Parola di Dio e nel lavoro del medico il Vangelo trova un'attuazione tecnica e pratica.

Ovunque esistono persone che non hanno mai ascoltato la proclamazione della Parola di Dio, né partecipato a un servizio religioso. Affinché il messaggio del Vangelo giunga fino a loro è necessario entrare nelle loro case, e spesso per avvicinarli non c'è altro metodo che quello di alleviare le loro necessità fisiche. Gli infermieri, che curano i malati e soccorrono i poveri, avranno molte occasioni per pregare, per leggere la Parola di Dio e presentare il Salvatore. Possono pregare con i più deboli che non hanno la forza di volontà per dominare le passioni, possono portare speranza nella vita di chi si sente sconfitto e scoraggiato. Il loro amore per il prossimo, che si manifesta in gesti disinteressati e cortesi, permetterà a coloro che soffrono di contare sull'amore del Cristo.

Molti non credono in Dio e hanno perso la loro fiducia negli uomini, ma sanno apprezzare gesti che manifestano simpatia e aiuto. Essi si commuovono quando nelle loro case entra qualcuno che, senza contare sulla riconoscenza e sulle ricompense, cura i malati, offre del cibo a chi ha fame e dei vestiti a chi ne ha bisogno, conforta gli afflitti e guida tutti con affetto verso la Fonte che ha ispirato il suo amore e la sua compassione. Allora nasce la gratitudine, cresce la fede. Si rendono conto che Dio si preoccupa di loro e sono disposti ad ascoltare la sua Parola quando viene presentata.

Tutti i missionari, uomini o donne, in patria o in terra straniera, riusciranno a entrare in contatto più facilmente con le persone e potranno essere più utili se sapranno assistere e curare i malati. Le donne che si impegneranno a lavorare come missionarie nei paesi pagani potranno entrare in contatto con quelle che vi risiedono, proprio quando ogni altra via non sarebbe stata praticabile.

Tutti coloro che lavorano nell'evangelizzazione devono essere in grado di prestare quelle semplici cure che sono utili per alleviare il dolore o prevenire le malattie.

Insegnare i principi della salute

Coloro che lavorano per la diffusione del messaggio del Vangelo devono essere in grado di comunicare i principi di una vita sana, perché la maggior parte delle malattie potrebbero essere prevenute facendo semplicemente attenzione alle leggi della salute.

La gente deve comprendere l'importanza di questi principi per il benessere in questa vita e in quella futura. Per questo è necessario sottolineare le loro responsabilità nei confronti del corpo umano -- che il Creatore ha scelto come dimora -- di cui sono i custodi. Essi devono comprendere la verità contenuta nelle Scritture: "...Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come disse Dio: Abiterò e camminerò in mezzo a loro, sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo". 2 Corinzi 6:16.

Molte persone sarebbero contente di conoscere semplici metodi per curarsi, per sostituire quei farmaci che nel tempo intossicano l'organismo. È necessaria un'attenta informazione in materia di alimentazione. Le cattive abitudini, come l'uso di cibi non sani, sono responsabili dell'intemperanza, della violenza e della miseria che creano sofferenza nel mondo.

Insegnando i principi della salute si deve sempre avere presente il principale obiettivo della riforma sanitaria, che è quello di assicurare lo sviluppo del corpo, della mente e dello spirito. Occorre sottolineare che le leggi della natura sono leggi divine, istituite in vista del nostro bene e il loro rispetto assicura felicità in questa vita e prepara per quella futura. Aiutate le persone a riconoscre nelle opere della natura l'espressione dell'amore e della sapienza divina. Incoraggiatele a studiare il meraviglioso capolavoro del corpo umano e le leggi che ne regolano il funzionamento. Coloro che riescono a riconoscere le espressioni dell'amore di Dio, che comprendono la saggezza, lo scopo ultimo delle sue leggi e gli effetti dell'ubbidienza, potranno considerare da un punto di vista totalmente diverso i loro doveri e i loro obblighi. Il rispetto delle leggi della salute non rappresenterà più un sacrificio o una rinuncia ma una grande benedizione.

Tutti coloro che diffondono il messaggio del Vangelo devono comprendere che l'insegnamento di questi principi rientra nel compito che è stato loro affidato: quest'opera è particolarmente necessaria e il mondo ne attende la realizzazione.

Ovunque si osserva la tendenza a sostituire il lavoro individuale con quello svolto da gruppi organizzati. Ci si orienta verso la fusione in società, verso la centralizzazione, la fondazione di grandi chiese e istituzioni. Molti delegano la beneficenza a strutture preposte evitando il contatto diretto e così il loro cuore diventa sempre più insensibile. Ripiegati e preoccupati solo di se stessi, perdono la sensibilità e si spegne in loro l'amore per il Signore e per il prossimo.

Il Cristo ha affidato ai suoi discepoli un compito da svolgere individualmente, che non può essere delegato. Il compito di assistere poveri e malati e comunicare il messaggio del Vangelo a coloro che si sono allontanati da Dio, non deve essere affidato a gruppi di beneficenza organizzata: la responsabilità è individuale, richiede impegno e sacrificio personale. "Va' fuori per le strade e lungo le siepi e costringili a entrare..." ordina Gesù "...affinché la mia casa sia piena". Luca 14:23. Egli mette l'uomo in contatto con coloro a cui vuole fare del bene affinché "...conduca a casa tua gli infelici privi di riparo... che quando vedi un nudo tu lo copra". Isaia 58:7. "...Imporranno le mani ai malati ed essi guariranno". Marco 16:18.

Dobbiamo trasmettere le benedizioni del Vangelo tramite il contatto diretto e un'opera individuale.

Per trasmettere i suoi messaggi al popolo Dio non si era rivolto a un'unica classe sociale. Daniele era un principe di Giuda, anche Isaia era di discendenza regale, ma Davide era un pastore, Amos un mandriano, Zaccaria un israelita esiliato a Babilonia ed Eliseo un agricoltore. Il Signore sceglieva per rappresentarlo profeti e principi, nobili e plebei e comunicava loro le verità da trasmettere al mondo.

A tutti coloro che beneficiano della sua grazia il Signore affida un compito in favore del prossimo. Ognuno di noi deve accettare questo incarico dicendo: "Eccomi, manda me". Isaia 6:8. È una responsabilità che coinvolge tutti: il missionario, il medico, l'infermiere; ogni cristiano: dal commerciante all'agricoltore, dal professionista all'operaio. È nostro dovere annunciare agli uomini il messaggio del Vangelo della salvezza. Ogni attività in cui ci impegniamo deve essere un mezzo per raggiungere questo fine.

Coloro che accettano il compito che è stato loro assegnato non solo rappresentano una benedizione per gli altri, ma anche per se stessi. La consapevolezza di aver adempiuto al proprio dovere si rifletterà su di loro. Chi era scoraggiato ne dimenticherà le motivazioni, i deboli diventeranno forti, gli ignoranti acquisiranno conoscenza e tutti troveranno un sostegno sicuro in chi li ha chiamati a collaborare con lui.

La chiesa del Cristo è stata organizzata in vista del servizio: questo è il suo motto. I suoi membri sono come soldati che vengono addestrati per combattere sotto la guida del Capitano che ha offerto loro la salvezza. I pastori, i medici e gli insegnanti hanno un'opera molto più vasta di quella che immaginano. Non devono semplicemente assistere delle persone ma insegnare loro a fare altrettanto. Non devono solo presentare giusti principi ma anche insegnare agli uditori a trasmetterli a loro volta. La verità che non è vissuta e condivisa perde la sua forza vivificante, il suo potere di guarigione e non si può beneficiare delle relative benedizioni se non si condividono con altri.

Il nostro servizio nei confronti di Dio non deve essere scontato. Ogni membro di chiesa deve impegnarsi in modo diverso per collaborare con il Signore. Non tutti possono misurarsi con l'impegno di altri ma devono fare il possibile per arginare le malattie e l'angoscia che stanno sommergendo il mondo. Molti sarebbero disposti a impegnarsi ma non sanno da dove iniziare e quindi hanno bisogno di essere istruiti e sostenuti.

Ogni chiesa deve essere una scuola di formazione per il servizio cristiano. Si dovrebbe insegnare ai membri a presentare studi biblici, prepararli ad animare le classi della Scuola del Sabato, aiutare i poveri, curare i malati e testimoniare in favore dei non credenti. Dovrebbero essere organizzati corsi di educazione sanitaria, cucina e qualsiasi forma di assistenza cristiana. L'insegnamento non dovrebbe essere semplicemente teorico, ma pratico sotto lo guida di istruttori capaci.

Gli insegnanti devono dare l'esempio lavorando direttamente fra la gente e così altri impareranno da loro seguendone l'esempio.

Tutti devono potenziare le loro risorse fisiche e mentali, affinarle lavorando per il Signore là dove egli li chiamerà. La stessa grazia che il Cristo concesse a Paolo e Apollo, arricchendoli dei più nobili doni spirituali verrà offerta anche oggi ai fedeli missionari cristiani. Il Signore desidera che i suoi figli possano disporre dell'intelligenza e della conoscenza necessarie per rivelare al mondo la sua gloria con chiarezza e potenza tali che nessuno possa fraintenderla.

I collaborati di Dio, ben preparati e consacrati, possono servirlo in vari modi e compiere un'opera più vasta di coloro che non hanno ricevuto la stessa preparazione: la disciplina a cui hanno sottoposto la loro mente li pone in una posizione di vantaggio. Ma anche chi non ha grandi talenti e cultura può essere utile agli altri. Dio si serve di tutti coloro che desiderano collaborare con lui. Non sono per forza le personalità più brillanti e dotate quelle che avranno i risultati migliori e duraturi. C'è un bisogno particolare di uomini e donne che abbiano udito il messaggio divino; i collaboratori più utili sono coloro che rispondono all'invito: "Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me..." Matteo 11:29.

Sono necessari missionari che lavorino con entusiasmo. Quando qualcuno ha sperimentato la presenza di Dio nella sua vita prova un profondo desiderio di mettersi al suo servizio, in favore di coloro che non hanno mai conosciuto il suo amore. Egli soffre per la loro condizione ed è disposto a mettere a disposizione la propria vita, come messaggero inviato e ispirato da Dio, per compiere un'opera per la quale anche gli angeli collaboreranno.

Se coloro a cui Dio ha affidato grandi talenti intellettuali ne fanno solo un uso egoistico, dopo un periodo di prova il Signore li scarterà. Egli allora chiamerà uomini apparentemente non così dotati e che non hanno grande fiducia in se stessi. Dio renderà forti i deboli perché essi sono certi che egli compirà per loro ciò che non sono in grado di realizzare. Dio accetterà il loro servizio sincero e supplirà ai loro limiti. Spesso il Signore ha scelto come suoi collaboratori uomini con un'istruzione limitata, ma essi si sono impegnati al massimo delle loro possibilità e Dio ha ricompensato la loro fedeltà per la sua opera, il loro impegno e il desiderio di colmare le proprie lacune. Egli ha visto le loro lacrime e ha udito le loro preghiere. Così come le sue benedizioni scesero sui deportati alla corte di Babilonia, anche oggi dona saggezza e conoscenza a coloro che collaborano con lui nella sua opera. In alcuni casi uomini di scarsa cultura e appartenenti a classi sociali inferiori hanno avuto per la grazia del Cristo uno straordinario successo nella diffusione del messaggio del Vangelo. Il loro segreto era la fede in Dio. Essi hanno imparato, giorno dopo giorno, da colui che offre saggi consigli e accorda la sua potenza. Questi collaboratori devono essere incoraggiati. Il Signore li affianca a coloro che sono più capaci per colmare il vuoto che altri hanno lasciato. La loro intuizione nel comprendere ciò che è necessario fare, la loro prontezza nell'assistere coloro che sono in difficoltà e l'influsso positivo delle loro parole riesce ad attrarre molte persone a Dio. La loro opera dimostra ciò che migliaia di uomini potrebbero fare se soltanto lo volessero.

Una vita più attiva

Nulla può suscitare maggiore abnegazione, sviluppare e rafforzare il carattere del servizio in favore degli altri. Molti di coloro che si professano cristiani pensano soltanto a se stessi e si limitano a stabilire relazioni nell'ambito della chiesa. Desiderano godere della compagnia dei membri e delle attenzioni del pastore. Diventano membri di chiese grandi e ricche e dimostrano scarso interesse per gli altri. In questo modo si privano di preziose benedizioni. Molti potrebbero trarre grandi benefici se rinunciassero alle loro comode amicizi e impegnassero le loro energie nel servizio cristiano, imparando così ad assumersi delle responsabilità.

Gli alberi che crescono troppo vicini non si sviluppano sani e robusti. Il giardiniere deve trapiantarli perché trovino lo spazio sufficiente per la loro crescita. La stessa esperienza sarebbe utile a molti membri in grandi chiese. Dovrebbero impegnarsi dove le loro energie si risvegliano in favore di un servizio cristiano attivo. Essi hanno bisogno di coltivare l'altruismo altrimenti la loro vita spirituale languisce e regrediscono diventando inutili e incapaci. Se fossero trapiantati in un campo missionario diventerebbero forti e attivi. Ma per aiutare il prossimo non è necessario aspettare un appello per andare a lavorare come missionari. Intorno a noi ci sono tante opportunità per svolgere un servizio. Ovunque ci sono persone bisognose del nostro aiuto: orfani, malati, moribondi, sofferenti, scoraggiati, ignoranti e abbandonati.

È nostro dovere lavorare per coloro che vivono intorno a noi. Impegnatevi ad aiutare nel modo migliore possibile tutti coloro che non si interessano di religione. Quando andate a far visita ai vostri amici e vicini, manifestate interesse per la loro vita spirituale come per il loro benessere fisico. Presentate Gesù come il Salvatore che perdona i peccati, invitate i vicini a casa vostra e leggete la Bibbia e i libri che spiegano le sue verità. Invitateli a unirsi a voi nel canto e nella preghiera, il Cristo sarà presente in queste occasioni, come ha promesso, e i cuori saranno toccati dalla sua grazia.

I membri di chiesa dovrebbero prepararsi per quest'opera che non è meno importante di quella di comunicare il messaggio del Vangelo a chi vive nei paesi di missione. Se alcuni si recano in paesi lontani, i cristiani che rimangono nella loro patria dovrebbero sentire il peso della responsabilità di chi vive intorno a loro e lavorare per la loro salvezza con lo stesso zelo. Molti si lamentano di vivere una vita poco gratificante: dipende solo da loro ampliare l'orizzonte ed estendere il loro influsso. Coloro che amano Gesù con tutto il cuore, la mente e lo spirito e il prossimo come se stessi avranno molte occasioni per utilizzare le loro capacità e diffondere il loro influsso.

Semplici opportunità

Nessuno deve lasciarsi sfuggire le piccole occasioni con l'idea di voler realizzare un'opera più importante. Potreste svolgere con successo un compito semplice e fallire invece cercando di assolverne uno più impegnativo e ne sareste scoraggiati. Realizzando con tutte le vostre forze ciò che è alla vostra portata, svilupperete le capacità per svolgere un'opera più importante. Trascurando le occasioni e le piccole realtà quotidiane, molti diventano sterili e insensibili.

Non contate sull'aiuto umano; rivolgetevi prima di tutto a colui che Dio ha scelto per portare le nostre sofferenze, condividere le nostre preoccupazioni e sopperire alle nostre necessità. Confidando nella Parola di Dio iniziate la vostra opera dal lavoro che potete compiere e andate avanti con fede. È la fiducia nella presenza del Cristo che vi assicurerà forza e fermezza. Lavorate in modo disinteressato, con coraggio e perseveranza.

Nei paesi in cui le condizioni di vita sono così difficili che molti rifiutano di andarvi, si sono verificati grandi cambiamenti grazie a uomini che non si sono tirati indietro. Hanno lavorato con pazienza e perseveranza, confidando non nel potere umano ma in Dio, che li ha sostenuti con la sua grazia. Nella nostra esperienza terrena non ci renderemo mai conto di tutto il bene compiuto: i risultati si vedranno solo nell'eternità.

Missionari indipendenti

I missionari che sono indipendenti per il loro sostentamento possono svolgere un'opera positiva in molti luoghi. Paolo provvedeva alle proprie necessità e lavorava come missionario facendo conoscere al mondo il messaggio del Cristo. Insegnando ogni giorno il Vangelo nelle grandi città dell'Asia e dell'Europa, parallelamente esercitava una professione che gli permetteva di mantenere se stesso e i suoi collaboratori. Le sue parole di saluto agli anziani di Efeso presentano il suo stile di vita e contengono un importante insegnamento per coloro che lavorano nell'opera del Signore: "...Voi sapete... in quale maniera... mi sono sempre comportato con voi... e come non vi ho nascosta nessuna delle cose che vi erano utili, e ve le ho annunziate e insegnate in pubblico e nelle vostre case... Non ho desiderato né l'argento, né l'oro, né i vestiti di nessuno. Voi stessi sapete che queste mani hanno provveduto ai bisogni miei e di coloro che erano con me. In ogni cosa vi ho mostrato che bisogna venire in aiuto ai deboli lavorando così, e ricordarsi delle parole del Signore Gesù, il quale disse egli stesso: Vi è più gloria nel dare che nel ricevere". Atti 20:18-35.

Se oggi molti avessero lo stesso spirito di sacrificio potrebbero fare un buon lavoro. Potrebbero lavorare in coppia, o in gruppo, per l'opera di evangelizzazione, visitando le famiglie, pregando, cantando, insegnando, spiegando la Parola di Dio e assistendo i malati. Alcuni potrebbero mantenersi vendendo libri, altri esercitando contemporaneamente una professione come l'apostolo Paolo, o svolgendo altre attività. Se intraprenderanno la loro opera riconoscendo i propri limiti ma confidando umilmente in Dio, faranno belle esperienze. Il Signore camminerà davanti a loro ed essi incontreranno il favore e l'aiuto di ricchi e poveri.

Coloro che si sono preparati per svolgere un'opera medico-missionaria, devono essere incoraggiati a stabilirsi dove hanno deciso di lavorare e iniziare la loro opera imparando la lingua del posto. Ben presto saranno in grado di insegnare le semplici verità della Parola di Dio. Ovunque nel mondo c'è bisogno di messaggeri della grazia divina, di famiglie che si rechino in paesi stranieri dove vivono ancora persone vittime del peccato a causa della mancanza di conoscenza, credenti che si rendano conto delle necessità del prossimo e lavorino per l'opera del Maestro. Se queste famiglie si stabilissero nei luoghi dimenticati della terra, dove la gente è circondata dalle tenebre spirituali, potrebbero far risplendere la luce dell'esempio del Cristo.

Quest'opera richiede spirito di sacrificio e quindi se ci si aspetta che ogni ostacolo venga rimosso il lavoro non verrà mai compiuto e migliaia di persone moriranno senza speranza e senza Dio. Alcuni, motivati da interessi economici o in vista di acquisire conoscenze scientifiche, si avventurano in regioni disabitate e affrontano sacrifici e difficoltà, ma pochi per amore del prossimo sono disposti a portare le loro famiglie in paesi che hanno bisogno di ricevere il messaggio del Vangelo.

Svolgere una vera opera missionaria significa raggiungere gli uomini ovunque si trovino, qualunque sia la loro posizione e condizione e aiutarli in tutti i modi possibili. Si conquisterà così il loro cuore e si aprirà una via per raggiungerli.

Ricordate che siete collaboratori del Cristo nel grande piano della redenzione. L'amore di Gesù che pervade tutta la vostra vita è come un nuovo flusso di forze che guariscono e vivificano. Quando cercate di attrarre gli altri nel raggio d'azione del suo amore, la vostra purezza nel linguaggio, il vostro disinteresse nel servizio, la gioia che traspare dal vostro comportamento testimonieranno la potenza della sua grazia.

Presentate al mondo un'immagine del Cristo pura e giusta affinché venga apprezzato nella sua bellezza.

Se si cerca di convertire gli altri criticando quelle abitudini che consideriamo negative non otterremo nessun effetto positivo. Anzi, in questo modo faremo più male che bene. Parlando con la samaritana, Gesù non disprezzò l'acqua del pozzo di Giacobbe ma attrasse la sua attenzione su qualcosa di migliore: "...Se tu conoscessi il dono di Dio" egli disse "e chi è che ti dice: "Dammi da bere", tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli ti avrebbe dato l'acqua della vita". Giovanni 4:10. Egli orientò la conversazione verso il dono prezioso che poteva farle, offrendo alla donna una possibilità migliore: l'acqua viva, la gioia, la speranza del Vangelo. Questo è un esempio del modo in cui dobbiamo lavorare. È importante proporre alle persone qualcosa di meglio di quello che hanno, cioè la pace del Cristo che va al di là di ogni comprensione. Dobbiamo presentare la legge di Dio, che manifesta il suo carattere ed esprime quello che desidera essi diventino. Dimostrate quanto la gloria eterna del cielo sia superiore a qualsiasi gioia o piacere terreno. Parlate della libertà e della serenità che offre il Salvatore: "...Chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete..." Giovanni 4:14.

Esaltate la figura del Cristo proclamando: "...Ecco l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!" Giovanni 1:29. Soltanto lui può soddisfare i desideri del cuore e assicurare pace all'anima.

Fra tutti gli uomini, coloro che desiderano realizzare una riforma dovrebbero essere i più disinteressati, i più gentili, i più cordiali. Nella loro vita dovrebbero dimostrare la vera bontà, compiendo azioni disinteressate. Chi è scortese, impaziente a causa dell'ignoranza e dell'ostinazione degli altri, chi parla con animosità e agisce senza riflettere, rischia di chiudere la porta dei cuori in modo definitivo. Quando cercate di aiutare gli uomini ad abbandonare il peccato le vostre parole devono essere gentili, come quando la pioggia o la rugiada cadono silenziosamente sulle piante. Nel piano di Dio il primo passo è quello di raggiungere il cuore degli uomini. Dobbiamo presentare la verità con amore, confidando in Dio affinché da essa si possa trarre la forza per cambiare vita. Lo Spirito Santo farà penetrare nell'animo le parole pronunciate con amore. Per natura siamo presuntuosi e ostinati, ma se accettiamo gli insegnamenti che il Cristo ci propone, saremo partecipi della sua essenza e vivremo la sua stessa esperienza. Il meraviglioso esempio del Cristo, la tenerzza che manifesta nel partecipare ai sentimenti degli altri piangendo con chi piange e rallegrandosi con chi è contento, deve esercitare un profondo influsso sul carattere di tutti coloro che lo seguono con sincerità e si impegnano per aiutare chi è stanco e scoraggiato. "Il Signore, Dio, mi ha dato una lingua pronta, perché io sappia aiutare con la parola chi è stanco..." Isaia 50:4.

Intorno a noi vivono persone che soffrono. Cerchiamole, rivolgiamo loro una parola opportuna che li conforti. Dobbiamo essere come un fiume in cui scorre sempre l'acqua vivificante dell'amore.

Quando entriamo in contatto con gli altri dobbiamo sempre ricordarci che nella vita di ognuno esistono esperienze segrete. Nelle pagine della loro memoria sono state archiviate storie tristi, nascoste a ogni forma di curiosità. Vi sono registrate lunghe e dure lotte, verificatesi in circostanze penose, difficoltà familiari che giorno dopo giorno logorano il coraggio e la fede. Coloro che conducono le battaglie della vita fra grandi difficoltà, possono essere incoraggiati e sostenuti con piccole attenzioni che si manifestano con semplici gesti d'amore.

Per queste persone la stretta di mano di un vero amico è più preziosa dell'oro e dell'argento e le parole gentili sono paragonabili al sorriso degli angeli. Molti uomini lottano contro la miseria, costretti a lavorare duramente per un salario basso, che può assicurare loro solo l'indispensabile per vivere.

La fatica e le privazioni, la mancanza di speranza in un miglioramento rendono enorme questo peso. Quando poi si sommano dolore e malattia il peso diventa quasi insopportabile. Angosciati e oppressi questi poveri uomini non sanno a chi rivolgersi per ricevere aiuto. Condividete le loro difficoltà, le loro sofferenze, i loro momenti di scoraggiamento così avrete l'occasione di aiutarli. Parlate loro delle promesse di Dio, pregate con loro e per loro, comunicategli la speranza. Le parole di incoraggiamento che vengono rivolte a un malato o a chi è vittima della disperazione è come se le rivolgessimo al Signore. Quando qualcuno svolge un'opera di sostegno e conforto gli angeli guardano e approvano con compiacimento.

In ogni epoca il Signore ha voluto risvegliare negli uomini il senso della loro fratellanza divina: diventate suoi collaboratori. Mentre diffidenza e odio dilagano nel mondo i discepoli di Gesù devono rivelare lo spirito che regna in cielo. Parlate come parlerebbe Dio, agite come agirebbe lui, rivelate costantemente la bellezza del suo carattere; manifestate quella profondità di amore che è alla base di ogni suo insegnamento e comportamento nei confronti degli uomini. Anche i più umili collaboratori del Cristo possono toccare quelle corde che vibreranno fino alle estremità della terra ed emetteranno una melodia che si diffonderà per l'eternità.

Gli angeli aspettano di collaborare con gli uomini per rivelare all'umanità ciò che potrebbe diventare e ciò che si potrebbe fare in vista della salvezza, quando l'elemento umano si unisce a quello divino. Non ci sono limiti per il bene che si può compiere quando rinunciando a se stessi si permette allo Spirito Santo di agire e vivere una vita pienamente consacrata a Dio. Chi si dedica corpo, anima e spirito al suo servizio riceverà sempre nuove forze fisiche, mentali e spirituali. Le riserve inesauribili del cielo saranno a sua disposizione. Il Cristo gli accorderà il suo Spirito, la sua stessa vita. Lo Spirito Santo impiegherà la sua potenza per agire sulla mente e sul cuore. Tramite la grazia che ci verrà accordata potremo riportare quelle vittorie che ci erano sembrate impossibili perché eravamo limitati dalle nostre concezioni sbagliate e dai nostri difetti di carattere.

Tutti coloro che si consacrano al servizio del Signore otterranno grandi successi. Dio farà grandi cose per loro. Agirà sulla mente degli uomini affinché fin da ora si possa intravedere l'adempimento delle promesse future. "Il deserto e la terra arida si rallegreranno, la solitudine gioirà e fiorirà come la rosa; si coprirà di fiori, festeggerà con gioia e canti d'esultanza; le sarà data la gloria del Libano, la magnificenza del Carmelo e di Saron. Essi vedranno la gloria del Signore, la magnificenza del nostro Dio. Fortificate le mani infiacchite, rafforzate le ginocchia vacillanti! Dite a quelli che hanno il cuore smarrito: Siate forti, non temete! Ecco il vostro Dio! Verrà la vendetta, la retribuzione di Dio; verrà egli stesso a salvarvi.

Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e saranno sturati gli orecchi dei sordi; allora lo zoppo salterà come un cervo e la lingua del muto canterà di gioia; perché delle acque sgorgheranno nel deserto e dei torrenti nei luoghi solitali; il terreno riarso diventerà un lago, e il suolo assetato si muterà in sorgenti d'acqua; nel luogo dove dimorano gli sciacalli vi sarà erba, canne e giunchi. Là sarà una strada maestra, una via che sarà chiamata la Via Santa; (nessun impuro vi passerà) essa sarà per quelli soltanto; quelli che la seguiranno, anche gli insensati, non potranno smarrirvisi. In quella via non ci saranno leoni; nessuna bestia feroce vi metterà piede o vi apparirà; ma vi cammineranno i redenti. I riscattati dal Signore torneranno, verranno a Sion con canti di gioia; una gioia eterna coronerà il loro capo; otterranno gioia e letizia; il dolore e il gemito scompariranno". Isaia 35:1-10.