Sulle orme del gran medico

Capitolo 35

La vera conoscenza di Dio

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Anche noi, come il Cristo, viviamo per collaborare con Dio. Il nostro obiettivo è seguire il suo esempio e testimoniare di lui al mondo tramite una vita di servizio. Per diventare collaboratori di Dio, per essere come lui e rivelare il suo carattere dobbiamo conoscerlo nel modo giusto, così come egli stesso si è rivelato. La conoscenza di Dio è la base di ogni vera educazione e di ogni autentico servizio, è l'unica salvaguardia contro la tentazione. Solo così il nostro carattere assomiglierà a quello di Dio.

Questo è il tipo di conoscenza di cui hanno bisogno coloro che lavorano per aiutare il prossimo. Trasformazione del carattere, vita pura, efficienza nel servizio, fedeltà ai principi, tutto dipende dalla giusta conoscenza di Dio e rappresenta la preparazione essenziale per questa vita e quella futura.

"...Conoscere il Santo è l'intelligenza". Proverbi 9:10. Tramite la conoscenza di Dio ci viene accordato anche "...tutto ciò che riguarda la vita e la pietà..." 2 Pietro 1:3. "Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo". Giovanni 17:3. "Così parla il Signore: Il saggio non si glori della sua saggezza, il forte non si glori della sua forza, il ricco non si glori della sua ricchezza: ma chi si gloria si glori di questo: che ha intelligenza e conosce me, che sono il Signore. Io pratico la bontà, il diritto e la giustizia sulla terra, perché di queste cose mi compiaccio, dice il Signore". Geremia 9:23, 24.

Dobbiamo approfondire la rivelazione che Dio stesso ha dato di sé. "Riconciliati dunque con Dio; avrai pace, ti sarà resa la prosperità. Ricevi istruzioni dalla sua bocca, riponi le sue parole nel tuo cuore... e l'Onnipotente sarà il tuo oro... Allora l'Onnipotente sarà la tua delizia, e alzerai la faccia verso Dio. Lo pregherai, egli ti esaudirà, e tu scioglierai i voti che avrai fatti. Quello che intraprenderai, ti riuscirà; sul tuo cammino risplenderà la luce. Se viene l'umiliazione, tu pregherai per essere rialzato: Dio soccorre chi ha gli occhi a terra". Giobbe 22:21-29. "...Le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue..." Romani 1:20.

Le realtà della natura che possiamo contemplare ci offrono solo una pallida idea della gloria dell'Eden. Il peccato ne ha offuscato la bellezza e ovunque si scorgono le conseguenze del male. Ma si possono ancora ammirare tante cose meravigliose. La natura dimostra che qualcuno, infinito per potenza e grande per bontà, grazia e amore, ha creato

la terra perché vi regnassero gioia e felicità. Nonostante la decadenza tutto rivela l'impronta del Creatore. Ovunque possiamo udire la voce di Dio e percepire le manifestazioni del suo amore.

Dal cupo boato del tuono, all'incessante rumore dell'oceano, alle melodie che risuonano nelle foreste, le mille voci della natura lodano il Creatore. Sulla terra, in mare e in cielo, attraverso toni e colori che variano per contrasto o si armonizzano nelle sfumature, possiamo contemplare la sua gloria. Le colline eterne raccontano la sua potenza. Le foglie verdi degli alberi fremono alla luce del sole, i fiori con la loro delicata bellezza presentano degnamente l'autore. Il verde che riveste la terra bruna parla della cura che Dio manifesta per la più umile delle sue creature. Gli abissi marini e le profondità della terra rivelano i suoi tesori. Colui che ha nascosto le perle negli oceani e le ametiste e i crisoliti nelle rocce ama tutto ciò che è bello. Il sole che sorge in cielo annuncia colui che è vita e luce per tutto il creato. Lo splendore e le bellezze che caratterizzano la terra e illuminano i cieli ci parlano di Dio. "...La sua gloria copre i cieli..." Abacuc 3:3. "...La terra è piena delle tue ricchezze". Salmi 104:24.

"Un giorno rivolge parole all'altro, una notte comunica conoscenza all'altra. Non hanno favella, né parole; la loro voce non s'ode, ma il loro suono si diffonde per tutta la terra, i loro accenti giungono fino all'estremità del mondo..." Salmi 19:2-4.

Tutto ci illustra la sua cura affettuosa e paterna e il desiderio di rendere felici i suoi figli. La potenza che agisce e sostiene la natura non è, come affermano alcuni scienziati, un semplice principio o un'energia attiva che pervade tutto. Dio è Spirito, ma è anche un essere personale, perché così si è presentato: "...Il Signore è il vero Dio, egli è il Dio vivente, e il re eterno... Gli dei che non hanno fatto i cieli e la terra scompariranno dalla terra e da sotto il cielo. A loro non somiglia Colui che è la parte di Giacobbe; perché egli ha formato tutte le cose. Egli, con la sua potenza, ha fatto la terra; con la sua saggezza ha stabilito fermamente il mondo; con la sua intelligenza ha disteso i cieli". Geremia 10:10, 11, 16, 12.

La natura non è Dio

L'azione di Dio nella natura non è Dio stesso. Le sue opere esprimono il suo carattere e la sua potenza, ma la natura non è Dio stesso. L'abilità artistica degli uomini permette di creare opere molto belle che appagano i sensi. Esse ci rivelano qualcosa di colui che le ha ideate, ma le cose create non sono il Creatore. È l'artefice che viene considerato degno di onore e non l'opera. Se la natura è l'espressione del pensiero di Dio, non sarà la natura ma il Dio della natura che dovrà essere esaltato.

"...Adoriamo e inchiniamoci, inginocchiamoci davanti al Signore... Nelle sue mani sono le profondità della terra, e le altezze dei monti sono sue. Suo è il mare, perch'egli l'ha fatto, e le sue mani hanno plasmato la terra asciutta". Salmi 95:6, 4, 5. "Egli ha fatto le Pleiadi e Orione, cambia in aurora l'ombra di morte, e il giorno in notte oscura... Egli forma i monti, crea il vento, e fa conoscere all'uomo il suo pensiero... Egli ha costruito nel cielo la sua scala e ha appoggiato la sua volta sulla terra; egli chiama le acque del mare e le riversa sulla faccia della terra". Amos 5:8; 4:13; 9:6.

La creazione della terra

L'opera della creazione può essere spiegata dalla scienza, che non è neanche in grado di rivelare il mistero della vita?

"Per fede comprendiamo che i monti sono stati formati dalla parola di Dio; così le cose che si vedono non sono state tratte da cose apparenti". Ebrei 11:3.

"Io formo la luce, creo le tenebre... io, il Signore, sono colui che fa tutte queste cose. Io ho fatto la terra e ho creato l'uomo su di essa; io, con le mani, ho spiegato i cieli e comando tutto il loro esercito". Isaia 45:7, 12. "...Quando io li chiamo, si presentano assieme". Isaia 48:13.

Per creare la terra Dio non è stato vincolato da una materia preesistente. "...Egli parlò, e la cosa fu; egli comandò e la cosa apparve". Salmi 33:9. Tutte le cose, materiali o spirituali, si concretizzarono tramite la voce dell'Eterno, e sono state create secondo un suo piano. I cieli e i loro abitanti, la terra e tutto ciò che vive in essa vennero all'esistenza grazie al suo soffio vitale.

Nella creazione dell'uomo fu evidente l'azione di un Dio personale. Quando il Signore creò l'uomo a sua immagine, la forma era perfetta in ogni dettaglio ma era senza vita. Allora Dio, che aveva in sé la vita, soffiò in quella forma l'alito vitale e l'uomo diventò un essere vivente e intelligente. Ogni parte dell'organismo umano iniziò a funzionare. Il cuore, le arterie, le vene, la lingua, le mani, i piedi, i sensi, le facoltà intellettive, tutto iniziò a funzionare ubbidendo a leggi precise. L'uomo divenne un'anima vivente.

Grazie al Cristo, il Verbo, un Dio personale creò l'uomo e gli accordò intelligenza e forza.

Egli conosceva la natura più profonda del nostro essere. L'aveva vista quando era ancora allo stato potenziale e tutte le nostre membra furono previste e annotate nel suo libro quando ancora non esistevano. Dio stabilì che l'uomo, l'opera che coronava tutta la creazione al di sopra delle specie inferiori, esprimesse il suo pensiero e rivelasse la sua gloria. Ma l'uomo non deve essere esaltato come Dio.

"Mandate grida di gioia al Signore... Servite il Signore con letizia, presentatevi gioiosi a lui! Riconoscete che il Signore è Dio; è lui che ci ha fatti, e noi siamo suoi; siamo suo popolo e gregge di cui egli ha cura. Entrate nelle sue porte con ringraziamento, nei suoi cortili con lode; celebratelo, benedite il suo nome". Salmi 100:1-4. "Esaltate il Signore, il nostro Dio, e adorate sul suo monte santo, perché il Signore, il nostro Dio, è santo". Salmi 99:9.

Dio agisce costantemente per sostenere e utilizzare come suoi collaboratori gli esseri che ha creato. Egli agisce tramite le leggi della natura, usandole come strumenti, ed esse non seguono semplici automatismi. L'attività della natura attesta la presenza e l'azione intelligente di un essere che opera secondo un suo piano.

"Per sempre, Signore, la tua parola è stabile nei cieli. La tua fedeltà dura per ogni generazione; tu hai fondato la terra ed essa sussiste. Tutto sussiste anche oggi secondo le tue leggi, perché ogni cosa è al tuo servizio". Salmi 119:89-91.

"Il Signore fa tutto ciò che gli piace, in cielo e in terra, nei mari e in tutti gli oceani". Salmi 135:6.

"...Egli comandò, e furono create; ed egli le ha stabilite in eterno; ha dato loro una legge che sarà in eterno; ha dato loro una legge che non sarà trasgredita". Salmi 148:5, 6.

La terra non produce ogni anno i suoi frutti e non prosegue il suo corso intorno al sole per forza d'inerzia. La mano dell'Infinito è costantemente in azione per guidare questo pianeta. È la potenza di Dio, esercitata costantemente, che mantiene la terra nella sua posizione e nella sua orbita. È Dio che fa sorgere il sole e regola le piogge. "Egli manda la neve come lana, sparge la brina come cenere". Salmi 147:16.

"Quando fa udire la sua voce, c'è un rumore d'acque nel cielo; egli fa salire i vapori dalle estremità della terra, fa guizzare i lampi per la pioggia e sprigiona il vento dai suoi serbatoi". Geremia 10:13.

Grazie alla sua potenza la vegetazione si sviluppa: spuntano le foglie, sbocciano i fiori e maturano i frutti.

Il meccanismo del corpo umano non può essere compreso chiaramente: presenta ancora dei misteri che suscitano perplessità anche fra i più attenti studiosi. Le pulsazioni cardiache e il ritmo respiratorio non sono il risultato di un meccanismo automatico che una volta innescato continua a funzionare per forza d'inerzia. In Dio viviamo, ci muoviamo e siamo. Il cuore che palpita, il polso che batte, ogni nervo o muscolo funzionano per la potenza di un Dio sempre presente.

La Bibbia ci presenta un Dio che vive in un luogo elevato e sacro, ma non in uno stato di inerzia, e nemmeno di silenzio e solitudine. Egli è circondato da migliaia di angeli impegnati a fare la sua volontà. Tramite questi messaggeri è costantemente in contatto con ogni parte del suo regno. Con il suo Spirito è presente ovunque. Grazie all'azione del suo Spirito e dei suo angeli opera tra gli uomini.

Egli siede sul suo trono, al di sopra del fermento che regna sulla terra. Egli vede tutto e dalla maestà e dalla serenità dell'eternità decide ciò che considera migliore e più opportuno.

"...La via dell'uomo non è in suo potere, e che non è in potere dell'uomo che cammina il dirigere i suoi passi". Geremia 10:23. "Confida nel Signore con tutto il cuore... in tutte le tue vie ed egli appianerà i tuoi sentieri". Proverbi 3:5, 6.

"...L'occhio del Signore è su quelli che lo temono, su quelli che sperano nella sua benevolenza, per liberarli dalla morte e conservarli in vita in tempo di fame". Salmi 33:18, 19.

"O Dio, com'è preziosa la tua benevolenza! Perciò i figli degli uomini cercano rifugio all'ombra delle tue ali". Salmi 36:7.

"Beato colui che ha per aiuto il Dio di Giacobbe e la cui speranza è nel Signore, suo Dio". Salmi 146:5.

"Signore, la terra è piena della tua bontà..." Salmi 119:64. "Egli ama la giustizia e l'equità..." Salmi 33:5. "...Speranza di tutte le estremità della terra e dei mari lontani. Con il suo vigore egli rese saldi i monti, cingendosi in potenza". Salmi 65:5-7. "...Tu fai sgorgare canti di gioia dall'oriente all'occidente. Tu coroni l'annata con i tuoi benefici, e dove passa il tuo carro stilla il grasso". Salmi 65:8, 11. "Il Signore sostiene tutti quelli che cadono e rialza tutti quelli che sono curvi. Gli occhi di tutti sono rivolti a te, e tu dai loro il cibo a suo tempo. Tu apri la tua mano, e dai cibo a volontà a tutti i viventi". Salmi 145:14-16.

Dio rivelato in Cristo

In quanto persona Dio si è rivelato tramite il Figlio. Gesù, espressione della gloria del Padre "e impronta della sua essenza" (cfr. Ebrei 1:3), è venuto sulla terra come Salvatore personale e nello stesso modo è asceso al cielo. Sempre come Salvatore personale intercede in cielo. "Uno simile a un figlio d'uomo" (cfr. Apocalisse 1:13) opera in nostro favore davanti al trono di Dio.

Il Cristo, la luce del mondo, offuscò volutamente l'abbagliante splendore della sua divinità e venne a vivere da uomo fra gli uomini perché potessero conoscere il loro Creatore. Da quando il peccato aveva creato una barriera fra l'uomo e Dio nessun essere umano aveva mai visto l'Eterno, se non tramite la sua manifestazione in Gesù Cristo. "Io e il Padre siamo uno" (Giovanni 10:30) dichiarò il Cristo. "...Nessuno conosce il Figlio, se non il Padre; e nessuno conosce il Padre, se non il Figlio, e colui al quale il Figlio voglia rivelarlo". Matteo 11:27.

Il Cristo è venuto a insegnare agli uomini quello che il Signore desidera che conoscano. Vediamo l'intervento di Dio nei cieli, sulla terra e nell'ampia distesa del mare.

Tutto il creato esprime la sua potenza, la sua saggezza e il suo amore. Ciò che il Cristo ha rivelato della sua persona non può essere conosciuto tramite le stelle, gli oceani o le cascate dei fiumi. Dio sapeva che per manifestare il suo carattere e la sua personalità era necessaria una rivelazione più chiara di quella che si ha tramite la natura. Inviò il Figlio nel mondo affinché l'uomo, pur con certi limiti, riuscisse a percepire l'essenza e le prerogative del Dio invisibile.

Dio rivelato ai discepoli

Esaminiamo con attenzione le parole pronunciate dal Cristo nella camera alta alla vigilia della crocifissione. L'ora della prova si avvicinava ed egli cercava di confortare i discepoli che sarebbero stati tentati duramente.

"Il vostro cuore non sia turbato; abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in me! Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, vi avrei detto forse che io vado a prepararvi un luogo?... Tommaso gli disse: Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo sapere la via? Gesù gli disse: Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se mi aveste conosciuto avreste conosciuto anche mio Padre; e fin da ora lo conoscete, e l'avete visto. Filippo gli disse: Signore mostraci il Padre e ci basta. Gesù gli disse: Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre; come mai tu dici: mostraci il Padre? Non credi che io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico di mio; ma il Padre che dimora in me, fa le opere sue". Giovanni 14:1-10.

I discepoli non comprendevano le parole del Cristo relative al suo rapporto con il Padre. La maggior parte dei suoi insegnamenti erano ancora incomprensibili per loro, ma il Cristo desiderava che avessero una conoscenza di Dio più chiara e definita. "Vi ho detto queste cose in similitudini; l'ora viene che non vi parlerò più in similitudini, ma apertamente vi farò conoscere il Padre". Giovanni 16:25.

Quando il giorno della Pentecoste lo Spirito Santo scese sui discepoli, essi compresero pienamente le verità che il Cristo aveva espresso tramite le parabole. Gli insegnamenti che per loro erano incomprensibili ora diventavano chiari. Ma neppure in quel momento si adempì completamente la promessa del Cristo ai discepoli. Essi beneficiavano di tutte le conoscenze ricevute da Dio, ma il pieno adempimento della promessa di Gesù di far loro conoscere il Padre si doveva ancora realizzare. Anche oggi abbiamo una conoscenza parziale e imperfetta. Quando terminerà il conflitto e Gesù Cristo-uomo riconoscerà davanti al Padre i suoi fedeli discepoli, che in una società corrotta hanno reso testimonianza di lui, essi comprenderanno chiaramente ogni mistero.

Il Cristo ha conservato anche in cielo la sua umanità glorificata. A coloro che lo accettano egli accorda la possibilità di diventare figli di Dio, affinché il Padre possa accoglierli e vivere con loro per l'eternità. Se in questa vita saranno fedeli a Dio alla fine "vedranno la sua faccia e porteranno il suo nome scritto sulla fronte". Apocalisse 22:4. La felicità di vivere in cielo non consiste forse nel vedere Dio? Per il peccatore, salvato dalla grazia del Cristo, quale gioia maggiore ci può essere di quella del contemplare il volto di Dio e riconoscerlo come Padre?

Le Scritture sono chiare quando indicano la relazione esistente fra il Padre e il Cristo, sottolineando la personalità di ciascuno. "Dio, dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio... che è splendore della sua gloria e impronta della sua essenza, e che sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza, dopo aver fatto la purificazione dei peccati, si è seduto alla destra della Maestà nei luoghi altissimi. Così è diventato di tanto superiore agli angeli, di quanto il nome che ha ereditato è più eccellente del loro. Infatti, a quale degli angeli ha mai detto: Tu sei mio Figlio, oggi io t'ho generato? e anche: Io gli sarò Padre ed egli mi sarà Figlio?" Ebrei 1:1-5.

La personalità del Padre e del Figlio e la loro unione, sono presentate nella preghiera del Cristo per i discepoli: "Non prego soltanto per questi, ma anche per quelli che credono in me per mezzo della loro parola: che siano tutti uno; e come tu, o Padre, sei in me e io sono in te, anch'essi siano in noi: affinché il mondo creda che tu mi hai mandato". Giovanni 17:20, 21. Il legame che esiste fra il Cristo e i suoi discepoli non annulla la personalità dell'uno e degli altri; essi sono uno negli obiettivi, nella mente, nel carattere, ma non nella persona. Nello stesso modo Dio e il Cristo sono uno.

Il carattere di Dio rivelato in Cristo

Assumendo la natura umana, il Cristo si è identificato con l'uomo e nello stesso tempo ha rivelato il Padre all'umanità vittima del peccato.

Egli, che aveva sempre vissuto in presenza del Padre, era l'immagine visibile del Dio invisibile, l'unico che poteva rivelare il carattere della divinità agli uomini.

Egli era in tutto simile ai suoi fratelli, un uomo proprio come noi. Aveva fame, sete e si stancava. Ritrovava le energie tramite il cibo e il sonno. Condivise la sorte degli uomini pur essendo il Figlio di Dio. Sulla terra era straniero e di passaggio; visse nel mondo senza essere del mondo; fu provato e tentato come ancora oggi lo sono gli uomini e le donne, ma visse senza peccare. Affettuoso, attento, comprensivo, rispettoso dei sentimenti altrui manifestò il carattere del Padre e si consacrò al servizio di Dio e dell'uomo.

"Lo Spirito del Signore, di Dio, è su di me, perché il Signore mi ha unto per recare una buona notizia agli umili; mi ha inviato per fasciare quelli che hanno il cuore spezzato, per proclamare la libertà a quelli che sono schiavi..." (Isaia 61:1), "...e ai ciechi il recupero della vista..." Luca 4:18. "Per proclamare l'anno di grazia del Signore... per confortare tutti quelli che sono afflitti". Isaia 61:2.

Egli ordinò "...amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a quelli che vi odiano, e pregate per quelli che vi maltrattano e vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli poiché egli fa levare il suo sole sopra i malvagi e sopra buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti". Matteo 5:44, 45. "Poiché egli è buono verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro". Luca 6:35, 36.

"Grazie ai sentimenti di misericordia del nostro Dio... l'Aurora dall'alto ci visiterà per risplendere su quelli che giacciono in tenebre e in ombra di morte, per guidare i nostri passi verso la via della pace". Luca 1:78, 79.

La gloria della croce

La rivelazione dell'amore di Dio per l'uomo ha come centro la croce. Il suo vero significato non può essere espresso a parole, descritto con la penna o compreso dalla mente umana. Guardando la croce del Calvario possiamo dire soltanto: "...Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna". Giovanni 3:16.

Il Cristo crocifisso a causa dei nostri peccati, il Cristo risorto, il Cristo asceso al cielo è la scienza della salvezza che dobbiamo imparare e insegnare.

Il dono del Cristo

"Il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l'essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, ma spogliò se stesso, divenendo simile agli uomini; trovato esteriormente come un uomo, umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte di croce". Filippesi 2:6-8.

"...Cristo Gesù è colui che è morto e, ancor più, è risuscitato, è alla destra di Dio..." Romani 8:34.

"Perciò egli può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio, dal momento che vive sempre per intercedere per loro". Ebrei 7:25.

"...Non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato". Ebrei 4:15.

Mediante il Cristo riceviamo tutte le benedizioni. Attraverso il suo sacrificio, giorno dopo giorno, ci viene trasmesso il flusso inesauribile della bontà di Dio. Mediante quel dono ci sono stati offerti i fiori, con i loro colori e il loro profumo delicato, perché ne godiamo. Egli ha creato il sole e la luna. Non c'è stella in cielo che non sia opera sua. Ogni goccia di pioggia che cade, ogni raggio di luce che illumina questa terra ingrata testimonia l'amore di Dio in Cristo. Riceviamo ogni cosa tramite il dono meraviglioso del Figlio di Dio. Il Cristo fu inchiodato alla croce perché le opere di Dio beneficiassero di tutte le sue benedizioni.

"Vedete quale amore ci ha manifestato il Padre, dandoci di essere chiamati figli di Dio!..." 1 Giovanni 3:1.

"Mai si era udito, mai orecchio aveva sentito dire, mai occhio aveva visto che un altro Dio, all'infuori di te, agisse in favore di chi spera in lui". Isaia 64:4.

La conoscenza che trasforma

Tutti coloro che sono salvati devono conoscere Dio, così come è rivelato in Cristo. Questa conoscenza trasforma il carattere. Ricevendola lo spirito è rinnovato a immagine di Dio e tutto l'essere beneficia di una forza divina.

"E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria..." 2 Corinzi 3:18.

Della sua esperienza di vita Gesù disse: "...Io ho osservato i comandamenti del Padre mio..." Giovanni 15:10. "...Egli non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli piacciono". Giovanni 8:29. Dio desidera che i suoi discepoli siano come Gesù quando condivise la natura umana. Tramite la sua forza dobbiamo vivere la vita nobile e pura che condusse il Salvatore. "Per questo motivo" dice Paolo "piego le ginocchia davanti al padre, dal quale ogni famiglia nei cieli e sulla terra prende il nome, affinché egli vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere potentemente fortificati, mediante lo Spirito suo, nell'uomo interiore, e faccia sì che Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, perché, radicati e fondati nell'amore, siate resi capaci di abbracciare con tutti i santi quale sia la larghezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità dell'amore di Cristo e di conoscere questo amore che sorpassa ogni conoscenza, affinché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio". Efesini 3:14-19.

Noi "...non cessiamo di pregare per voi e di domandare che siate ricolmi della profonda conoscenza della volontà di Dio con ogni sapienza e intelligenza spirituale, perché camminiate in modo degno del Signore per piacergli in ogni cosa, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio; fortificati in ogni cosa dalla sua gloriosa potenza, per essere sempre pazienti e perseveranti". Colossesi 1:9-11.

Questo è il tipo di conoscenza che Dio ci invita a ricercare e nei confronti della quale ogni altra cosa è vana e inutile.