------------------------Sulle orme del gran medico OGM 5 1 Prefazione all'edizione italiana OGM 9 1 Capitolo 1 -- Il nostro esempio OGM 13 3 Capitolo 2 -- Una missione da compiere OGM 23 1 Capitolo 3 -- In sintonia con la natura e con Dio OGM 26 4 Capitolo 4 -- Il tocco della fede OGM 34 1 Capitolo 5 -- La guarigione dello Spirito OGM 43 8 Capitolo 6 -- Salvati per servire OGM 55 1 Capitolo 7 -- Collaborazione fra l'uomo e Dio OGM 63 1 Capitolo 8 -- Il medico: un educatore OGM 73 1 Capitolo 9 -- Insegnamento e cure mediche OGM 85 4 Capitolo 10 -- Aiutare i deboli OGM 91 1 Capitolo 11 -- Incoraggiare gli intemperanti OGM 98 2 Capitolo 12 -- Aiutare i disoccupati e i senza tetto OGM 108 3 Capitolo 13 -- Sostenere i poveri OGM 113 1 Capitolo 14 -- Aiutare i ricchi OGM 121 1 Capitolo 15 -- La camera del malato OGM 123 5 Capitolo 16 -- Pregare per i malati OGM 128 5 Capitolo 17 -- L'uso dei rimedi naturali OGM 132 1 Capitolo 18 -- La salute della mente OGM 141 5 Capitolo 19 -- A contatto con la natura OGM 147 1 Capitolo 20 -- Igiene generale OGM 150 2 Capitolo 21 -- L'igiene al tempo degli israeliti OGM 155 1 Capitolo 22 -- L'abbigliamento OGM 159 5 Capitolo 23 -- Alimentazione e salute OGM 167 4 Capitolo 24 -- Alimentazione carnea OGM 171 1 Capitolo 25 -- Errori nella riforma alimentare OGM 174 1 Capitolo 26 -- Eccitanti e droghe OGM 179 3 Capitolo 27 -- Commercio di liquori e proibizionismo OGM 189 1 Capitolo 28 -- Il ruolo della famiglia OGM 192 2 Capitolo 29 -- Il matrimonio OGM 196 3 Capitolo 30 -- Scelta e arredamento della casa OGM 199 5 Capitolo 31 -- La madre OGM 203 3 Capitolo 32 -- I figli OGM 208 3 Capitolo 33 -- L'influsso della famiglia OGM 212 1 Capitolo 34 -- La vera educazione prepara al servizio OGM 221 1 Capitolo 35 -- La vera conoscenza di Dio OGM 230 3 Capitolo 36 -- I rischi di una conoscenza speculativa OGM 237 1 Capitolo 37 -- Falsa e vera educazione OGM 244 1 Capitolo 38 -- Ricercare la vera conoscenza OGM 248 1 Capitolo 39 -- La conoscenza acquisita tramite la parola di Dio OGM 255 1 Capitolo 40 -- Un aiuto nella vita quotidiana OGM 262 7 Capitolo 41 -- Relazioni sociali OGM 271 2 Capitolo 42 -- Sviluppo e servizio OGM 275 1 Capitolo 43 -- Un'esperienza straordinaria ------------------------Prefazione all'edizione italiana OGM 5 1 Che cosa dovrebbe stimolare un cittadino del ventunesimo secolo a leggere un libro scritto alla fine dell'Ottocento sul tema della salute? Il dotto Clive McCay, professore di storia dell'alimentazione all Cornell University e voce autorevole in campo nutritivo, rispose parzialmente a questa domanda durante una conferenza dell'Unitarian Church, nel 1958: "Questi appunti sono stati redatti da un biochimico specializzato in scienza della nutrizione nella speranza che questa nutrizionista pioniera, Ellen G. White. I progressi scientifici del secolo scorso hanno confermato i concetti fondamentali da lei espressi sulla relazione esistente tra il tipo di alimentazione e la salute. E oggi è la miglior guida possibile che abbiamo a disposizione. C'è un gran bisogno che le persone leggano meno libri e concentrino i propri sforzi leggendo i migliori". OGM 5 2 Ellen G. White scrisse il libro Sulle orme del gran Medico prima che la moderna biochimica fosse capace di mostrarci l'importanza delle vitamine e degli aminoacidi essenziali. In quell'epoca la medicina stava cominciando a staccarsi da pratiche mediche che prevedevano cure la flebotomia, il senapismo, o utilizzando uno stravagante dosaggio di sostanze tossiche come il cloruro di mercurio, la stricnina, l'antimonio. Venivano scoperti nel frattempo i primi microbi in provetta, cominciavano a definirsi degli standard scientifici più elevati, mentre le vaccinazioni faticavano a essere accettate. OGM 5 3 La situazione non era elisir inutili o addirittura pericolosi, poi venduti a pazienti gravemente malati. Alcuni gruppi di igiene naturale proponevano diete senza sale, un vegetarianismo rigido nonstante una limitata disponibilità alimentare, e organizzavano delle feste piuttosto frivole nei sanatori con il pretesto di alleggerire la mente dei pazienti dalle preoccupazioni. OGM 5 4 In un contesto di questo tipo Ellen G. White dimostrò costantemente che la vera riforma sanitaria doveva poggiare su principi pratici e di buonsenso. Per questo incoraggiò i membri del suo staff a sottoporsi al nuovo vaccino antisifilide, utilizzò lei stessa i raggi X per curare alcune lesioni cutanee, raccomandò a una persona affetta da anemia perniciosa di prestarsi a una procedura relativamente innovativa chiamata trasfusione. Molto sensibile alla salute delle donne, Ellen G. White consigliò di rinunciare agli stretti busti e ai vestiti lunghi, nonostante fossero capi alla moda, perché poco pratici, visto che facevano soffrire il caldo e raccoglievano la polvere per le strade. Contemporaneamente individuò alcuni pericoli che si nascondevano nell'uso, anche sporadico, delle droghe dell'epoca. Ma soprattutto, sottolineò il principio secondo il quale per trovare un rimedio alle malattie occorreva le cattive abitudini nel campo alimentare, in quello mentale, nell'abbigliamento e nell'esercizio fisico. OGM 6 1 Obbedire alle leggi della natura era ed è ancora oggi l'unica chiave per recuperare una salute destinata a durare nel tempo. OGM 6 2 Un'accurata lettura di quest'opera rivela consigli equilibrati e ponderati. Alcune sostanze non raccomandate, come il tè nero, sono viceversa consigliate come semplici medicine in alcune particolari situazioni. I medici, convenzionali od omeopatici, furono esortati a non ricorrere troppo precipitosamente alle relative pozioni quando invece il paziente aveva come prima necessità quella di essere guidato a cambiare le proprie abitudini quotidiane. Furono anche dati dei consigli ispirati a chi eccedeva nelle quantità di cibo così come a chi invece era troppo restrittivo. Il cibo per la tavola doveva essere il migliore possibile secondo la disponibilità e le circostanze, cucinato non preoccupandosi solo del gusto ma anche dell'apporto energetico. OGM 6 3 Nel leggere questo libro tavolta sembra di sfogliare quelli che sono i capisaldi attuali sulla salute; come nel caso in cui l'autrice parla del notevole valore delle olive (vedi "dieta mediterranea"), oppure dell'influenza che la mente ha sul corpo (vedi psiconeuroimmunologia), o ancora quando osserva come alcuni cibi che sono salutari per certe persone risultino invece nocivi per altre (vedi glicoproteine e lectina biochimica). OGM 6 4 Progredendo nella conoscenza e nella comprensione di quel complesso sistema che è l'uomo, così come sulle influenze che l'ambiente esercita sul benessere, i consigli contenuti in questo libro si dimostrano sempre più fondati su solide basi scientifiche. E appare sempre più evidente come Dio abbia provveduto a una guida per l'umanità che deve fronteggiare le nuove e pericolose sfide sanitarie del nostro secolo. Egli continua a offrici dei modelli in grado di proteggerci da ogni evenienza. Nel passato, la numerosa popolazione israelita ebbe bisogno di istruzioni particolari per attraversare in sicurezza il deserto. Fu detto loro come agire per evitare le piaghe e le malattie croniche degenerative che colpivano in genere gli egiziani. Il Signore ha continuato a ispirare i suoi servitori nel corso della storia, rivelando progressivamente principi salutistici che possono essere applicati con fiducia. Sulle orme del gran medico afferma chiaramente che il rinnovamento dello stile di vita è progressivo per ogni persona. Chi lo segue dovrà evitare di creare regole per tutti e invariabili: "Nessuno dovrebbe pensare di stabilire un criterio uguale per tutti". OGM 6 5 Infine, la dimensione spirituale della salute è tessuta in ogni capitolo del libro. Gli scritti di Ellen G. White infatti non sono altro che riflessioni sulla Bibbia, che pongono il cristiano di ogni denominazione di fronte al fine ultimo della vita: essere, come scrive l'apostolo Paolo, un Tempio nel quale il Signore è invitato a dimorare. Cristo desidera comunicare personalmente con ognuno di noi e venirci incontro per guidarci lungo una strada migliore, verso la salute assoluta. Prof. Jeffrey R. Gates, Dr. of Public Health, Il vero medico missionario. ------------------------Capitolo 1: Il nostro esempio OGM 9 1 Il nostro Signore Gesù Cristo è venuto a vivere in questo mondo per mettersi al servizio dell'uomo. "...Egli ha preso le nostre infermità e ha portato le nostre malattie" (Matteo 8:17) per alleviare tutti i bisogni dell'umanità. È venuto per alleviare la malattia, la miseria e il peccato. La sua missione, infatti, consisteva nella completa restaurazione dell'uomo donandogli la salute, la pace e un carattere perfetto. Le esigenze e le condizioni di coloro che si rivolgevano a lui per chiedere il suo aiuto erano molto diverse ma nessuno ritornava senza aver ricevuto ciò di cui aveva bisogno. Egli possedeva una straordinaria potenza di guarigione e gli uomini venivano risanati nel corpo, nella mente e nello spirito. OGM 9 2 L'opera del Salvatore non conosceva limiti di tempo o di luogo. Il suo profondo interesse era infinito. La sua opera di guarigione e di insegnamento si svolgeva su così ampia scala che non c'era in Palestina una struttura tanto grande da ospitare le folle che si rivolgevano a lui. Il suo ospedale si trovava sulle verdi pendici delle colline della Galilea o sulle strade più battute, presso la riva del mare o nelle sinagoghe: ovunque i malati potevano presentarsi a lui. In ogni città, paese o villaggio in cui passava, imponeva le sue mani sugli afflitti e li guariva. Se una persona era disposta ad ascoltare il suo messaggio, egli la consolava offrendogli la certezza dell'amore del Padre divino. Durante il giorno aiutava chi si rivolgeva a lui. La sera si occupava di coloro che di giorno lavoravano duramente per portare a casa un pezzo di pane per la famiglia. Gesù doveva assumersi la responsabilità di salvare gli uomini. Sapeva che se non ci fosse stato un radicale cambiamento nei principi e negli obiettivi dell'umanità, tutto sarebbe stato inutile. Questa era la preoccupazione che affliggeva il suo cuore e nessuno poteva comprendere la responsabilità che lo schiacciava. Durante l'infanzia, la giovinezza e la maturità trascorse molto tempo da solo. Eppure stando con lui si aveva l'impressione di essere in cielo. Ogni giorno doveva affrontare prove e tentazioni. Ogni giorno entrava in contatto con il male e poteva vederne gli effetti su coloro che cercava di benedire e salvare. Nonostante questo non si scoraggiò e non abbandonò i suoi obiettivi. OGM 9 3 Subordinò i suoi desideri alla sua missione. Visse sottomettendosi totalmente alla volontà del Padre. Quando era ancora un ragazzo, sua madre lo trovò nella scuola dei rabbini e gli disse: "...Figlio, perché ci hai fatto così?..." Ed egli rispose presentando quello che sarebbe stato il programma della sua vita: 'Perché mi cercavate? Non sapevate che io dovevo trovarmi nella casa del Padre mio?' Luca 2:48, 49. OGM 9 4 Condusse un'esistenza all'insegna del sacrificio. Non possedeva una casa, poteva contare soltanto su ciò che la bontà degli amici gli offriva. Per noi visse come l'essere più povero, camminando e lavorando fra i bisognosi e i malati. Visse fra coloro che avevano beneficiato della sua potenza senza ricevere onori e manifestazioni di riconoscenza. Egli era sempre paziente e allegro. Chi stava male vedeva in lui un messaggero di vita e di pace. Egli riconosceva i bisogni di uomini e donne, giovani e bambini, e rivolgeva a tutti loro l'invito: "Venite a me". OGM 10 1 Durante il suo ministero, Gesù dedicò più tempo alla guarigione dei malati che alla predicazione. I suoi miracoli testimoniano la validità delle sue parole secondo cui egli non era venuto per distruggere ma per salvare. L'eco della sua bontà lo precedeva ovunque andasse. Dopo il suo passaggio, chi aveva beneficiato del suo aiuto esultava per la salute ritrovata e sperimentava nuove energie. La gente si accalcava intorno a loro per sentire raccontare le opere che il Signore aveva fatto. La sua voce era per molti il primo suono che avessero mai udito, il suo nome era la prima parola che avessero mai pronunciato, il suo viso il primo che avessero mai visto. Come facevano a non amare e lodare Gesù? Quando passava nei villaggi e nelle città era come se da lui emanasse un'energia vitale che diffondeva vita e gioia. OGM 10 2 "Il paese di Zabulon e il paese di Neftali, sulla via del mare, di là dal Giordano, la Galilea dei pagani, il popolo che stava nelle tenebre, ha visto una gran luce; su quelli che erano nella contrada e nell'ombra della morte una luce si è levata". Matteo 4:15, 16. OGM 10 3 Il Signore fece di ogni guarigione un'occasione per imprimere i principi divini nello spirito e nella mente. Questo era l'obiettivo della sua missione. Egli offriva benedizioni terrene per disporre il cuore delle persone a ricevere il messaggio del Vangelo della sua grazia. OGM 10 4 Il Cristo avrebbe potuto occupare la cattedra più importante tra i professori della nazione ebraica, ma preferì annunciare il Vangelo ai poveri. Egli andava ovunque, dalle vie principali alle strade più nascoste, per offrire a tutti la possibilità di ascoltare parole di verità. Vicino al mare, sui monti, per le vie della città, nella sinagoga, si sentiva la sua voce che spiegava le Scritture. Spesso insegnava nel cortile esterno del tempio. In questo modo i Gentili potevano ascoltare i suoi insegnamenti. Gli insegnamenti del Cristo erano così diversi dalle spiegazioni presentate dagli scribi e dai farisei sulle Scritture che attiravano l'attenzione della gente. I rabbini si basavano sulla tradizione, le teorie e i ragionamenti umani. Spesso ciò che gli uomini avevano insegnato e scritto sulle Scritture andava a sostituire le Scritture stesse. Gli insegnamenti del Cristo traevano spunto dalla Parola di Dio. Egli rispondeva alle domande con un semplice: "Sta scritto", "Cosa dicono le Scritture?", "Come leggi?" In ogni occasione egli presentava la Parola, sia che l'interessato fosse un amico sia che si trattasse di un avversario. Proclamava il messaggio del Vangelo con chiarezza e potenza. Le sue parole illuminavano come raggi di luce gli insegnamenti dei patriarchi e dei profeti e gli uomini venivano in contatto con le Scritture come se stessero ricevendo una nuova rivelazione. Mai prima di allora i suoi uditori avevano colto nella Parola di Dio una tale profondità di significato. OGM 11 1 Non ci fu mai un altro predicatore come il Cristo. Egli era il Re del cielo, ma decise di umiliare se stesso fino a diventare come noi, per incontrare gli uomini là dove si trovavano. Il Cristo, il Messaggero del patto, portò la notizia della salvezza a tutti, ricchi e poveri, liberi e schiavi. La sua fama di Grande Medico si sparse per tutta la Palestina. I malati si facevano trovare lungo le strade che avrebbe percorso, per poter chiedergli aiuto. Venivano anche persone desiderose di ascoltare le sue parole e sperimentare il tocco guaritore delle sue mani. Così il Re di gloria, negli umili panni di un uomo, andava di città in città, di villaggio in villaggio, predicando il messaggio del Vangelo e guarendo i malati. OGM 11 2 Egli partecipava alle grandi feste nazionali che si svolgevano ogni anno. Alle folle attratte da queste cerimonie, organizzate all'insegna dell'apparenza, egli parlava di argomenti sacri, prospettando loro l'eternità. Offriva a tutti i tesori della sua saggezza. Parlava un linguaggio così semplice che non potevano fraintenderlo. Con il suo approccio particolare aiutava tutti coloro che soffrivano ed erano tristi. Con modi gentili e affettuosi soccorreva i peccatori malati, assicurando loro guarigione e forza. OGM 11 3 L'insegnante supremo si avvicinava alle persone ricorrendo a modelli ed esempi a loro familiari. Presentava la verità in modo tale che gli uditori l'avrebbero ricordata sempre insieme ai loro pensieri più cari. Con i suoi insegnamenti essi sentivano che egli si immedesimava completamente con i loro interessi e la loro felicità. OGM 11 4 Era una persona diretta, gli esempi che usava erano appropriati, le sue parole erano dolci e positive tanto che chi le sentiva ne rimaneva affascinato. La semplicità e il calore con cui si rivolgeva ai bisognosi santificavano ogni sua parola. OGM 11 5 La sua esistenza era vissuta intensamente! Giorno dopo giorno era possibile vederlo entrare nelle umili case dei bisognosi e degli afflitti per offrire speranza agli scoraggiati e pace a chi era angosciato. Misericordioso, amorevole e pietoso si spostava da un luogo all'altro aiutando le persone abbattute e confortando gli sconsolati. Ovunque si trovava offriva benedizioni. OGM 11 6 Mentre si occupava dei poveri, Gesù cercava anche il modo di raggiungere i ricchi. Egli voleva entrare in contatto con i farisei ricchi e colti, con i nobili giudei e con i governanti romani. Egli accettava i loro inviti, partecipava alle loro feste, si interessava dei loro passatempi e delle loro attività: in questo modo poteva raggiungere i loro cuori e rivelare le ricchezze che durano per sempre. OGM 12 1 Il Cristo venne per dimostrare che ricevendo forza dall'alto l'uomo può vivere una vita pura. Egli cercò di soddisfare le esigenze degli uomini con una pazienza e una disponibilità infinite. Con il misericordioso tocco della sua grazia allontanava dal cuore il dubbio e l'inquietudine trasformando l'ostilità in amore e la diffidenza in fiducia. Se si rivolgeva a qualcuno dicendo: "Seguimi", egli si alzava e lo seguiva. Il fascino che poteva suscitare il mondo circostante si dissolveva immediatamente. Al suono della sua voce l'avidità e l'ambizione svanivano dal cuore e le persone, una volta libere, si alzavano per seguire il Signore. Amore fraterno OGM 12 2 Il Cristo non conosceva differenze di credo, nazionalità o classe. Gli scribi e i farisei volevano ottenere dalle benedizioni divine vantaggi a livello locale e nazionale escludendo il resto della famiglia di Dio nel mondo. OGM 12 3 Ma il Cristo venne proprio per abbattere ogni tipo di barriera. Venne per dimostrare che il dono del suo perdono e del suo amore non ha limiti come l'aria, la luce e la pioggia che rinfresca la terra. Con la sua vita il Cristo ha istituito una religione senza differenze di classe, una religione in cui ebrei e paganni, liberi e schiavi, sono fratelli e uguali davanti a Dio. Nessuna questione politica condizionava le sue azioni. Per lui non c'era nessuna differenza fra vicini e stranieri, amici e nemici. Era interessato da coloro che erano assetati dall'acqua della vita. OGM 12 4 Per lui tutti erano degni di considerazione e cercò di offrire a tutti la sua guarigione. Con chiunque si trovasse, presentava un insegnamento adatto al tempo e alle circostanze. Quando vedeva gli uomini offendersi e trattarsi male comprendeva sempre di più il loro bisogno di ricevere il suo amore. Egli cercava di infondere speranza a coloro che erano meno disponibili e meno dotati, offrendo loro la certezza di diventare buoni e irreprensibili, formandosi un carattere come figli di Dio. OGM 12 5 Incontrava spesso persone che erano schiacciate dal potere di Satana e che non avevano la forza di liberarsene. A coloro che erano scoraggiati, malati, indotti in tentazione e sul punto di cedere, Gesù rivolgeva dolci parole di comprensione, parole chiare e opportune. Inoltre incontrava spesso persone che combattevano una dura battaglia contro il nemico degli uomini: diceva loro di non arrendersi, che avrebbero vinto perché gli angeli di Dio erano dalla loro parte e li avrebbero aiutati a vincere. Veniva invitato alla tavola dei pubblicani come un ospite d'onore, dimostrando con la sua simpatia e la sua socievolezza di rispettare la dignità umana: gli uomini a loro volta desideravano essere degni della sua fiducia. Le sue parole suscitavano nei cuori assetati l'effetto di una forza vitale e benedetta, risvegliavano nuovi stimoli e per coloro che erano stati rigettati dalla società si apriva la possibilità di una nuova vita. Nonostante fosse un ebreo, Gesù frequentava senza problemi i samaritani ignorando le abitudini farisaiche del suo paese. A dispetto dei loro pregiudizi egli accettava l'ospitalità di questo popolo disprezzato. Dormiva con loro sotto lo stesso tetto, mangiava con loro condividendo il cibo preparato e servito dalle loro mani, insegnava nelle loro strade e trattava tutti con la massima gentilezza e cortesia. Se da un lato riusciva con il suo affetto ad attirare i loro cuori, con la sua grazia divina donava loro la salvezza che gli ebrei rifiutavano. Testimonianza personale OGM 13 1 Il Cristo sfruttava tutte le possibilità per proclamare il Vangelo della salvezza. Ascoltate le meravigliose parole che rivolse a una donna samaritana. Egli era seduto vicino al pozzo di Giacobbe quando la donna si avvicinò per attingere dell'acqua. Con grande sorpresa della donna, egli le chiese un favore dicendo: "Dammi da bere". Desiderava un sorso d'acqua fresca ma voleva anche creare un'occasione per offrirle l'acqua della vita. "...Come mai" disse la donna "tu che sei Giudeo chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana? Infatti i Giudei non hanno relazioni con i Samaritani. Gesù le rispose: Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è che ti dice: Dammi da bere, tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli ti avrebbe dato dell'acqua viva... Chiunque beve di quest'acqua avrà sete di nuovo; ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete; anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d'acqua che scaturisce in vita eterna". Giovanni 4:9-14. OGM 13 2 Quanto interesse manifestò il Cristo per quella donna! Quanto erano sincere e chiare le sue parole! Quando la donna le sentì pronunciare, lasciò il secchio e se ne andò in città a dire ai suoi amici: "Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto; non potrebbe essere lui il Cristo?" Leggiamo infatti che "molti Samaritani di quella città credettero in lui..." Giovanni 4:29, 39. Chi può immaginare quale importanza hanno avuto quelle parole per la salvezza degli uomini? Dove c'è una persona pronta ad accogliere la verità, il Cristo è là, pronto a comunicargliela. Egli rivela il Padre e tutto ciò che piace a colui che legge nei cuori. Per queste persone non ricorre a parabole ma dice loro, come a quella donna al pozzo: "Sono io, io che ti parlo!" ------------------------Capitolo 2: Una missione da compiere OGM 13 3 A Capernaum, in una casa di pescatori, "...la suocera di Simone era tormentata da una gran febbre; e lo pregarono per lei". Gesù "...sgridò la febbre, e la febbre la lasciò; ed ella subito si alzò e si mise a servirli". Luca 4:38, 39; cfr. Marco 1:30; Matteo 8:15. OGM 14 1 Ben presto la notizia si diffuse ovunque. Il miracolo era avvenuto di sabato e, per paura dei rabbini, la gente non aveva il coraggio di chiedere di essere guarita prima che il sole fosse tramontato. Allora dalle case, dai negozi, dai mercati si videro accorrere gli abitanti della città diretti verso l'umile casa dove alloggiava Gesù. I malati, alcuni condotti su delle barelle, altri che si appoggiavano alle stampelle o erano sostenuti dagli amici, si avvicinavano vacillanti al Salvatore. Essi andavano e venivano costantemente perché nessuno sapeva se il giorno seguente il grande Medico si sarebbe fermato ancora in quella zona. A Capernaum non era mai successo niente di simile prima di allora. Nell'aria si sentivano urla di gioia e grida di liberazione. Gesù interruppe la sua azione di guarigione solo dopo aver visitato l'ultimo malato. Era ormai notte fonda quando la gente si allontanò e il silenzio tornò nella casa di Simone. Quella giornata lunga e intensa si era conclusa e Gesù aveva bisogno di riposo. La città era immersa nel sonno e il Salvatore "...mentre era ancora notte... si alzò, uscì e se ne andò in un luogo deserto; e là pregava". Marco 1:35. OGM 14 2 Quel mattino, molto presto, Pietro e i suoi compagni andarono da Gesù per dirgli che la gente di Capernaum lo stava cercando. Con loro sorpresa Gesù disse: "...Anche alle altre città bisogna che io annunzi la buona notizia del regno di Dio; poiché per questo sono stato mandato". Luca 4:43. OGM 14 3 Nell'atmosfera di euforia che regnava a Capernaum si correva il rischio di perdere di vista il vero obiettivo della sua missione. Gesù non voleva attirare l'attenzione su di sé, facendosi passare per qualcuno che dà spettacolo o per un guaritore. Il suo obiettivo era attirare le persone in quanto Salvatore. Mentre la gente preferiva credere che fosse venuto come un re che poteva stabilire un regno terreno, egli desiderava orientare i loro pensieri dalle cose materiali a quelle spirituali. Un successo esclusivamente terreno sarebbe stato in contraddizione con la sua missione. OGM 14 4 Lo stupore della gente superficiale stonava con il suo stato d'animo. Nella sua concezione della vita non c'era spazio per l'idea di farsi rispettare. L'importanza che la società da alla posizione, alla ricchezza o alle capacità delle persone era estranea alla mentalità del Figlio dell'uomo. Gesù non ricorse a nessuno dei mezzi che gli uomini utilizzano per ottenere l'ubbidienza o esigere il rispetto. Alcuni secoli prima della sua nascita era stata fatta questa profezia su di lui: "Egli non griderà, non alzerà la voce, non la farà udire per le strade. Non frantumerà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante; manifesterà la giustizia secondo verità". Isaia 42:2, 3. OGM 15 1 I farisei volevano distinguersi per il loro scrupoloso formalismo e per l'ostentazione del loro culto e della loro pietà. Mostravano il loro zelo per le questioni religiose facendone oggetto di discussione. Non era raro assistere a lunghe e chiassose dispute fra opposte fazioni. Sulle strade si sentivano le voci di colti dottori della legge che si scaldavano in accesi dibattiti. OGM 15 2 La vita di Gesù era in netto contrasto con tutto questo. Mai una disputa chiassosa, mai un messaggio presentato con ostentazione, mai un'azione volta a riscuotere facili consensi. Il Cristo era nascosto in Dio e il Signore si rivelava tramite il carattere del Figlio. Questo era l'obiettivo su cui Gesù desiderava concentrare l'attenzione della gente. Il Sole di Giustizia non ha riempito il mondo con lo splendore della sua gloria per incantare i sensi. Del Cristo è scritto: "...La sua venuta è certa, come quella dell'aurora". Osea 6:3. La luce del giorno si diffonde sulla terra dolcemente e delicatamente, disperdendo l'oscurità e risvegliando il mondo alla vita. Così si alzò il Sole di Giustizia e "...la guarigione sarà nelle sue ali". Malachia 4:2. OGM 15 3 "Ecco il mio servo, io lo sosterrò; il mio eletto di cui mi compiaccio..." Isaia 42:1. "Perché tu sei stato una fortezza per il povero, una fortezza per l'indifeso nella sua angoscia, un rifugio contro la tempesta, un'ombra contro l'arsura..." Isaia 25:4. OGM 15 4 "Così parla Dio, il Signore, che ha creato i cieli e li ha spiegati, che ha disteso la terra con tutto quello che essa produce, che dà il respiro al popolo che c'è sopra e lo spirito a quelli che vi camminano. Io, il Signore, ti ho chiamato secondo giustizia e ti prenderò per la mano; ti custodirò e farò di te l'alleanza del popolo, la luce delle nazioni, per aprire gli occhi dei ciechi, per fare uscire dal carcere i prigionieri e dalle prigioni quelli che abitano nelle tenebre". Isaia 42:5-7. "Farò camminare i ciechi per una via che ignorano, li guiderò per sentieri che non conoscono; cambierò davanti a loro le tenebre in luce, renderò pianeggianti i luoghi impervi. Sono queste le cose che io farò e non li abbandonerò". Isaia 42:16. OGM 15 5 "Cantate al Signore un cantico nuovo, cantate le sue lodi all'estremità della terra, o voi che scendete sul mare, e anche gli esseri che esso contiene, le isole e i loro abitanti! Il deserto e le sue città alzino la voce! Alzino la voce i villaggi occupati da Chedar! Esultino gli abitanti di Sela, prorompano in grida di gioia dalla vetta dei monti! Diano gloria al Signore, proclamino la sua lode nelle isole!" Isaia 42:10-12. "Cantate, o cieli, poiché il Signore ha operato! Giubilate, o profondità della terra! Prorompete in grida di gioia, o montagne, o foreste con tutti gli alberi vostri! Poiché il Signore ha riscattato Giacobbe e manifesta la sua gloria in Israele!" Isaia 44:23. OGM 16 1 Dalla prigione di Erode, in cui deluso e perplesso sulla missione del Salvatore vegliava e aspettava, Giovanni Battista inviò due dei suoi discepoli da Gesù con questo messaggio: "Sei tu colui che deve venire, o dobbiamo aspettare un altro?" Matteo 11:3. Il Salvatore non rispose subito alla domanda dei discepoli ed essi rimasero stupiti del suo silenzio. Nel frattempo gli ammalati cominciavano ad avvicinarsi a lui. La voce del Grande Medico penetrava nelle orecchie che non riuscivano a sentire. Una sua parola, o il tocco della sua mano aprivano gli occhi che non vedevano perché potessero ammirare la luce del giorno, le meraviglie della natura, i visi degli amici e quello del Liberatore. La sua voce raggiungeva le orecchie dei moribondi ed essi si rialzavano forti e sani. Gli indemoniati paralizzati ubbidivano alle sue parole, il male si allontanava dalla loro mente ed essi lo adoravano. I poveri contadini e gli umili lavoratori che venivano evitati dai rabbini perché impuri, si riunivano intorno a Gesù ed egli rivolgeva loro parole di vita eterna. OGM 16 2 Il giorno trascorse in questo modo, davanti agli occhi stupiti dei discepoli di Giovanni. Alla fine Gesù li chiamò e chiese loro di andare a raccontare a Giovanni ciò che avevano visto e ascoltato, aggiungendo: "Beato colui che non si sarà scandalizzato di me!" Matteo 11:6. I discepoli portarono questo messaggio e fu sufficiente. OGM 16 3 Giovanni si ricordò della profezia sul Messia: "Lo spirito del Signore, di Dio, è su di me, perché il Signore mi ha unto per recare una buona notizia agli umili; mi ha inviato per fasciare quelli che hanno il cuore spezzato, per proclamare la libertà a quelli che sono schiavi, l'apertura del carcere ai prigionieri, per proclamare l'anno di grazia del Signore... per consolare tutti quelli che sono afflitti". Isaia 61:1, 2. Gesù di Nazaret era colui che era stato promesso. La prova della sua divinità stava nella sua missione nei confronti dei bisogni dell'umanità sofferente. La sua gloria si è manifestata nella sua disponibilità ad abbassarsi al nostro umile livello. Le opere del Cristo non solo affermavano che egli era il Messia, ma indicavano il modo in cui il suo regno doveva essere stabilito. A Giovanni venne rivelata la stessa verità che era stata presentata a Elia nel deserto quando "un vento forte, impetuoso, schiantava i monti e spezzava le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. E, dopo il vento, un terremoto; ma il Signore non era nel terremoto. E dopo il terremoto un fuoco; ma il Signore non era nel fuoco" e, dopo il fuoco, Dio parlò al profeta con voce calma. 1 Re 19:11, 12. Così Gesù doveva realizzare la sua missione, non con il rovesciamento di troni e regni, non con ostentazione e pompa, ma parlando al cuore degli uomini attraverso una vita di bontà e altruismo. OGM 16 4 Il regno di Dio non si realizza con apparizioni spettacolari. Esso si manifesta attraverso l'interiorizzazione della sua Parola, l'azione profonda del suo Spirito, l'unione dell'essere con colui che è la sua vita. La manifestazione più grande della sua potenza è visibile nella natura umana portata alla perfezione nel carattere del Cristo. OGM 17 1 I discepoli del Cristo devono essere la luce del mondo. Tuttavia Dio non chiede loro di sforzarsi per brillare. Non approva nessun tentativo di manifestare una bontà superiore che provochi autocompiacimento. Egli desidera che in tutto il loro essere si manifestino i principi divini. Quando verranno in contatto con la società, diffonderanno la luce che è in loro. La loro fedeltà risalterà in ogni azione della vita. OGM 17 2 Le ricchezze o una buona posizione sociale, attrezzature costose, strutture o arredi particolari non sono necessari per lo sviluppo dell'opera di Dio così come non lo sono i successi che riscuotono l'approvazione degli uomini e suscitano la superbia. Lo splendore del mondo, per quanto possa essere grandioso, non ha nessun valore agli occhi di Dio, per il quale conta ciò che è invisibile ed eterno, al di sopra di ciò che è visibile e temporale. Queste ultime forme hanno importanza solo se esprimono le prime. Le più preziose opere d'arte non possiedono una bellezza paragonabile a quella del carattere, frutto dell'azione dello Spirito Santo nell'uomo. OGM 17 3 Quando il Signore offrì suo Figlio al mondo, fornì agli esseri umani delle ricchezze incorruttibili, al cui confronto i tesori accumulati dagli uomini fin dalle origini del mondo valgono ben poco. OGM 17 4 Il Cristo è venuto sulla terra e ha manifestato agli uomini un amore eterno: questo è il tesoro che, attraverso la nostra relazione con lui, dobbiamo ricevere, far conoscere e donare. Gli sforzi degli uomini saranno efficaci nella misura in cui si consacreranno a Dio e riusciranno a far conoscere la grazia del Cristo che trasforma la vita. Dobbiamo distinguerci dal mondo perché Dio ci ha suggellati, perché egli manifesta in noi il suo carattere d'amore. Il nostro Redentore ci protegge con la sua giustizia. Quando sceglie delle persone per coinvolgerle nella sua opera, Dio non chiede loro se sono ricchi, colti o bravi oratori. Egli chiede: "Sono persone umili a cui poter indicare i miei piani? Posso mettere le mie parole sulle loro labbra? Saranno in grado di rappresentarmi?" OGM 17 5 Dio può servirsi di ogni individuo che gli offrirà la possibilità di far penetrare il suo Spirito nel tempio del suo cuore. Accetterà l'opera che riflette la sua immagine. I suoi collaboratori devono dimostrare alla società le caratteristiche eterne dei principi immortali di Dio. "Raccoglierà gli agnelli in braccio..." OGM 17 6 Quando Gesù viaggiava per il paese per guarire i malati, le madri con in braccio i loro piccoli, sofferenti o in fin di vita, cercavano di farsi spazio tra la folla per farsi notare da lui. OGM 18 1 Pensate a queste madri pallide, stanche, sull'orlo della disperazione, ma decise e tenaci. Con il peso della sofferenza esse cercano il Salvatore. Nell'agitazione della situazione la folla le respingeva indietro, ma il Cristo si dirigeva lentamente verso di loro fino a quando non le raggiungeva. Nel loro cuore cresceva la speranza e le lacrime bagnavano i loro volti quando capivano di essere riuscite ad attrarre la sua attenzione e ispirare i suoi sguardi pieni di amore e compassione. OGM 18 2 Rivolgendosi a una del gruppo, il Salvatore la invita a confidarsi con lui dicendo: "Cosa posso fare per te?" E lei, singhiozzando, gli manifesta il suo grande desiderio: "Maestro, guarisci il mio bambino". Il Cristo prende il piccolo dalle sue braccia e al suo tocco la malattia svanisce. Il pallore della morte scompare, nelle vene riprende a scorrere l'energia vitale, i muscoli riacquistano forza. Gesù rivolge alla madre parole di conforto e di pace. Subito dopo gli viene presentato un caso altrettanto urgente. Il Cristo esercita di nuovo il suo potere vivificante e tutti lodano e onorano colui che compie questi miracoli. OGM 18 3 Di solito sottolineamo con enfasi la vita straordinaria del Cristo. Parliamo delle cose meravigliose che ha realizzato, dei miracoli che ha compiuto. Ma l'attenzione che ha accordato a ciò che riteniamo di scarsa rilevanza è un'ulteriore prova della sua grandezza. OGM 18 4 Tra gli ebrei c'era l'usanza di condurre i bambini da qualche rabbino per ottenere la loro benedizione attraverso l'imposizione delle mani. Ma i discepoli pensarono che la missione del Salvatore fosse troppo importante perché egli potesse occuparsi di queste cose. Quando le madri si rivolsero a Gesù per chiedergli di benedire i loro piccoli, i discepoli le guardarono contrariati. Pensavano che quei bambini fossero troppo piccoli per avere il privilegio di un incontro con Gesù e arrivarono alla conclusione che egli sarebbe stato disturbato dalla loro presenza. Ma il Salvatore comprese la preoccupazione e la responsabilità delle madri che cercavano di educare i propri figli nel rispetto della Parola di Dio. Egli aveva ascoltato le loro preghiere ed egli stesso si avvicinò a loro. Una madre era uscita di casa con il suo bambino per cercare Gesù. Strada facendo parlò con una vicina delle sue intenzioni e così anche lei decise di rivolgersi a Gesù perché benedicesse suo figlio. Finalmente arrivarono, ognuna con i propri figli. Alcuni di essi erano già adolescenti e giovani. Quando le madri rivelarono il loro desiderio Gesù ascoltò con simpatia quella timida richiesta, ma aspettò per vedere come i discepoli le avrebbero trattate. Quando vide che essi rimproveravano le madri e le mandavano via pensando di fargli un favore, fece notare loro che stavano sbagliando: "Lasciate che i bambini vengano da me; non glielo vietate, perché il regno di Dio è per chi assomiglia a loro". Marco 10:14. OGM 19 1 Prese i bambini in braccio, pose le mani su loro e pronunciò la benedizione per la quale erano venuti. Le madri si sentirono confortate e tornarono a casa fortificate e benedette dalle parole del Cristo. Ricevettero così quell'incoraggiamento ad assumersi i loro pesi con gioia e a impegnarsi per i loro figli con maggiori speranze. OGM 19 2 Se potessimo sapere che cosa è successo a quel gruppo di persone, vedremmo le madri che ricordano ai propri figli quella scena e sentiremmo le parole affettuose del Salvatore. Vedremmo anche come, negli anni che seguirono, quelle parole impedirono più di una volta a quei giovani di allontanarsi dalla via delineata per le persone liberate dal Signore. OGM 19 3 Oggi il Cristo è lo stesso Salvatore compassionevole che un giorno camminò fra gli uomini. Egli rappresenta ancora un punto di riferimento per le madri, come quando accolse tra le sue braccia quei bambini della Giudea. I nostri figli sono il prezzo del suo sangue così come lo furono i bambini di quell'epoca. Gesù conosce le preoccupazioni che si nascondono nel cuore delle mamme. Egli sa essere vicino a ogni madre nelle sue angosce perché ne ha avuta una che ha lottato con la miseria e gli stenti. Colui che affrontò un lungo viaggio per alleviare le preoccupazioni di una donna cananea farà altrettanto per le mamme del nostro tempo. Colui che restituì alla vedova di Nain il suo unico figlio e si ricordò di sua madre mentre agonizzava sulla croce, continua ancora oggi a commuoversi per le sofferenze delle mamme. Egli sarà d'aiuto e conforto ovunque ci siano bisogni e dolori. OGM 19 4 Mamme, rivolgetevi a Gesù con i vostri problemi perché egli vi aiuterà a educare i vostri figli. Ogni mamma ha la possibilità di portare i suoi pesi ai piedi del Salvatore. Colui che ha detto "Lasciate che i bambini vengano da me; non glielo vietate" (Marco 10:14) invita ancora oggi le mamme a portare i loro piccoli per essere benedetti da lui. OGM 19 5 Nei bambini che gli venivano presentati Gesù scorse i futuri uomini e le future donne che sarebbero diventati eredi della sua grazia e abitanti del suo regno, alcuni anche martiri per la sua causa. Sapeva che quei bambini lo avrebbero accettato come Redentore e avrebbero ascoltato i suoi insegnamenti con più prontezza degli adulti, molti dei quali erano considerati saggi ma avevano il cuore duro. Quando insegnava, Gesù si metteva al loro livello. OGM 19 6 Il Re del cielo rispondeva alle loro domande e rendeva semplici le sue importanti lezioni per farsi capire da loro. Seminava nella loro mente quei semi della verità che sarebbero poi germogliati nel tempo e avrebbero portato frutto per la vita eterna. OGM 19 7 Quando Gesù diceva ai discepoli di non impedire ai bambini di rivolgersi a lui parlava a quelli di tutte le epoche, ai dirigenti di chiesa, ai pastori, agli assistenti e a tutti i cristiani. Nel parlare dei bambini Gesù ci chiede: "Lasciateli venire". Come se volesse dirci: "Verranno se non glielo impedirete". OGM 20 1 Fate attenzione a non presentare una cattiva immagine del Cristo con il vostro carattere poco cristiano. Non allontanate i piccoli da Gesù con la durezza e l'indifferenza. Con la vostra presenza non offrite loro l'occasione di pensare che il cielo sia un luogo tetro. Non presentate ai bambini la religione in modo incomprensibile e non comportatevi come se non fosse importante che loro accettino il Cristo. Non trasmettete loro l'idea sbagliata che la religione del Cristo sia triste e che accettare il Salvatore significhi rinunciare alle cose belle della vita. Collaborate con lo Spirito Santo che con la sua azione tocca il cuore dei bambini. Insegnate loro che il Salvatore li chiama e niente lo può rendere più felice del fatto di donargli la propria vita nel fiore della giovinezza. La responsabilità dei genitori OGM 20 2 Il Salvatore considera con profondo affetto coloro che ha riscattato con il suo sacrificio. Essi sono l'oggetto del suo amore e pensa a loro con profonda attenzione. Egli non è sensibile solo nei confronti dei bambini più bravi ed educati, ma anche di quelli che hanno acquisito o ereditato dei lati negativi nel loro carattere. OGM 20 3 Molti genitori non si rendono conto di quanto siano responsabili del carattere dei loro figli. Non manifestano l'affetto e la saggezza necessari nei confronti di coloro che sbagliano e che hanno contribuito a far diventare ciò che sono. Gesù, invece, li considera con amore sapendo distinguere la causa dall'effetto. Il cristiano può essere uno strumento del Cristo invitando queste persone deboli a rivolgersi al Salvatore. Con saggezza e tatto potrà parlare al loro cuore, potrà infondere coraggio e speranza e, con la grazia del Cristo, potrà vederli trasformati nel carattere al punto da poter dire: "...Il regno di Dio è per chi assomiglia a loro". Marco 10:14. Cinque pani d'orzo per sfamare una folla OGM 20 4 Per tutto il giorno la folla aveva seguito il Cristo e i suoi discepoli mentre insegnava lungo la costa del mare. Le persone ascoltavano quelle parole così semplici e chiare che avevano l'effetto del balsamo di Galaad sul loro cuore. La sua mano divina che guariva aveva ridato la salute ai malati e la vita ai moribondi. Quel giorno sembrava che il cielo fosse sceso sulla terra ed essi non si rendevano conto di quanto tempo fosse passato dall'ultima volta che avevano mangiato. OGM 20 5 Il sole stava tramontando ma non sembrava che la gente se ne volesse andare. Alla fine i discepoli si rivolsero al Cristo, sollecitandolo a mandare via la folla, nel loro stesso interesse. Molti erano venuti da lontano ed erano a digiuno dalla mattina. Nei villaggi vicini sarebbero riusciti a trovare qualcosa da mangiare. Ma Gesù disse: "Date loro voi da mangiare!" Matteo 14:16. Poi, rivolgendosi a Filippo, chiese: "Dove compreremo del pane perché questa gente abbia da mangiare?" Giovanni 6:5. OGM 21 1 Filippo guardò quella distesa di teste e pensò che sarebbe stato impossibile trovare del cibo per tutti. Rispose che duecento denari di pane non sarebbero bastati neanche per darne un po' a ciascuno. OGM 21 2 Gesù chiese quanto cibo si poteva raccogliere tra la folla. "C'è qui un ragazzo" disse Andrea "che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cosa sono per tanta gente?" Giovanni 6:9. Gesù ordinò che glieli portassero. Poi chiese ai discepoli di far sedere la gente sull'erba. Allora prese quel cibo "e, alzati gli occhi verso il cielo, rese grazie; poi, spezzati i pani, li diede ai discepoli e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono e furono sazi; e si portarono via, dei pezzi avanzati, dodici ceste piene". Matteo 14:19, 20. OGM 21 3 Fu per un miracolo della potenza divina che Gesù sfamò la folla, anche se con del cibo semplice: si trattava, infatti, di pesci e pani d'orzo, il pasto quotidiano dei pescatori della Galilea. OGM 21 4 Il Cristo avrebbe potuto preparare un pasto abbondante per quella gente, ma un cibo preparato solo per soddisfare l'appetito non avrebbe contribuito al loro bene. Con questo miracolo il Cristo voleva comunicare una lezione di umiltà. Se gli uomini avessero abitudini semplici e vivessero in armonia con le leggi della natura, come avevano fatto Adamo ed Eva in origine, le esigenze di tutti sarebbero soddisfatte abbondantemente. Ma l'egoismo e l'avidità hanno generato il peccato e la miseria, per gli eccessi da un lato e per la povertà dall'altro. OGM 21 5 Gesù non cercò di attrarre le persone cercando di soddisfare i loro piaceri. Per quella enorme folla stanca e affamata, dopo quella giornata così lunga e piena di emozioni, quel semplice pasto rappresentava la certezza della sua potenza e delle sue attenzioni affettuose nei confronti dei bisogni più comuni della vita. Il Salvatore non ha promesso ai suoi discepoli i piaceri che offre il mondo. La vita potrà anche riservare loro una povertà estrema, ma egli ha promesso che non mancherà mai il necessario. Ha assicurato loro ciò che è superiore a ogni bene terreno: il conforto costante della sua presenza. OGM 21 6 Dopo aver sfamato la folla rimase una grande quantità di cibo. E Gesù si rivolse ai discepoli dicendo: "Raccogliete i pezzi avanzati, perché niente si perda". Giovanni 6:12. Queste parole significavano molto di più che mettere del cibo nelle ceste. La lezione era duplice: non va sprecato niente e non dobbiamo lasciarci sfuggire nessuna opportunità. Non dobbiamo trascurare nulla che possa essere utile a qualcuno. Raccogliamo tutto ciò che serve ad alleviare i bisogni di chi non ha da mangiare. Con la stessa cura dobbiamo far tesoro del pane divino per soddisfare i bisogni dello spirito. OGM 22 1 Dobbiamo vivere di ogni parola di Dio. Niente deve andare perso. Non dobbiamo trascurare nemmeno una parola che riguardi la nostra salvezza eterna. Nemmeno una deve "cadere a terra" senza portare frutto. OGM 22 2 Il miracolo dei pani ci insegna a dipendere da Dio. Quando il Cristo sfamò quelle cinquemila persone, il cibo non era a portata di mano. Apparentemente egli non aveva mezzi a sua disposizione. Era là nel deserto, con cinquemila uomini oltre alle donne e ai bambini. Non era stato lui a chiedere a quella folla di riunirsi in quel posto. Ansiosi di ritrovarsi con lui erano arrivati senza nessun invito. Ma egli sapeva che, dopo aver ascoltato tutto il giorno i suoi insegnamenti, erano stanchi e affamati. Le loro case erano lontane e la notte si avvicinava. Molti di loro non avevano la possibilità di procurarsi del cibo. Il Cristo, che in vista del loro bene aveva digiunato quaranta giorni nel deserto, non poteva accettare che tornassero a casa digiuni. OGM 22 3 Dio aveva inviato Gesù proprio in quel luogo ed egli dipendeva dal Padre per poter alleviare le loro necessità. Quando ci troviamo in situazioni difficili dobbiamo avere fiducia in Dio. Ogni volta che abbiamo un problema dobbiamo chiedere aiuto a lui che ha infinite soluzioni a sua disposizione. OGM 22 4 In questo miracolo il Cristo ricevette dal Padre tutto ciò che poi distribuì ai discepoli; a loro volta i discepoli lo offrirono alla folla e la gente l'uno all'altro. In questo modo, coloro che sono uniti al Cristo riceveranno da lui il pane della vita e lo doneranno agli altri. I suoi discepoli rappresentano gli strumenti di comunicazione designati per mettere in contatto il Cristo con la gente. OGM 22 5 Quando i discepoli sentirono l'ordine del Salvatore -- "Date loro voi da mangiare!" -- nella loro mente si affacciarono mille difficoltà. Essi chiesero: "Dobbiamo andare a comprare del cibo nei villaggi?" Ma che cosa aveva detto Gesù? "Date loro voi da mangiare!" I discepoli portarono a Gesù tutto quello che avevano ma lui non li invitò a mangiare. Chiese loro di distribuirlo alla folla. Nelle sue mani il cibo si moltiplicò e le mani dei discepoli, tese verso il Cristo, non rimasero mai vuote. Quella piccola provvista bastò per tutti. Quando la folla venne saziata, i discepoli mangiarono con Gesù quel cibo prezioso giunto dal cielo. OGM 22 6 Con quanta facilità ci scoraggiamo nel vedere i bisogni dei poveri, degli ignoranti e degli afflitti. Ci chiediamo: "A che cosa possono servire i nostri scarsi mezzi e le nostre forze limitate per risolvere questi enormi problemi? Non è meglio aspettare che qualcuno più bravo di noi prenda in mano la situazione o qualche associazione se ne prenda cura?. Il Cristo dice: "Date loro voi da mangiare!" Usate i mezzi, il tempo, le capacità che avete. Portate i vostri pani d'orzo a Gesù. Anche se le vostre risorse possono essere insufficienti per saziare migliaia di persone, basteranno per sfamarne una. E nelle mani del Cristo per sfamarne molte. Offrite ciò che avete, come hanno fatto i discepoli. Ci penserà il Cristo a moltiplicare quell'offerta. Egli ricompenserà la fiducia umile e sincera che viene riposta in lui. Ciò che sembrava soltanto un semplice spuntino si rivelerà un ricco banchetto. "Chi semina scarsamente mieterà altresì scarsamente; e chi semina abbondantemente mieterà altresì abbondantemente... Dio è potente da far abbondare su di voi ogni grazia, affinché, avendo sempre in ogni cosa tutto quel che vi è necessario, abbondiate per ogni opera buona; come sta scritto: Egli ha profuso, egli ha dato ai poveri, la sua giustizia dura in eterno. Colui che fornisce al seminatore la semenza e il pane da mangiare, fornirà e moltiplicherà la semenza vostra e accrescerà i frutti della vostra giustizia. Così, arricchiti in ogni cosa, potrete esercitare una larga generosità". 2 Corinzi 9:6-11. ------------------------Capitolo 3: In sintonia con la natura e con Dio OGM 23 1 Nell'arco della sua vita il Salvatore ha vissuto a stretto contatto con la natura e con Dio. In questo rapporto intenso c'è il segreto di un'esistenza ricca di forza. OGM 23 2 Gesù fu un lavoratore attivo e instancabile. Nessun altro tra gli esseri umani ha avuto tali responsabilità. Nessun altro ha portato un peso così grande come quello dei peccati e delle sofferenze del mondo. Nessun altro ha lavorato con un impegno così logorante per il bene degli uomini. Eppure la sua fu una vita sana. Da un punto di vista fisico o spirituale egli rappresentò l'agnello sacrificale "senza difetto né macchia". 1 Pietro 1:19. Sia nel corpo sia nello spirito egli è stato un esempio di ciò che Dio si aspettava dagli uomini attraverso l'ubbidienza ai suoi precetti. Guardando Gesù le persone vedevano un volto in cui la sua misericordia divina si mescolava alla consapevolezza della sua potenza. La sua vita era caratterizzata da una profonda spiritualità. Anche se aveva modi gentili e non era invadente, colpiva le persone per la potenza che emanava da lui che, pur velata, non poteva essere completamente nascosta. OGM 23 3 Durante la sua missione terrena venne continuamente perseguitato da uomini scaltri e ipocriti che volevano ucciderlo. Era seguito da spie che soppesavano ogni sua parola per trovare un pretesto per incolparlo. I cervelli più acuti e colti della nazione cercavano di metterlo in difficoltà con polemiche e contestazioni, ma non riuscirono mai a spuntarla. Furono costretti a ritirarsi, confusi e svergognati dall'umile Maestro della Galilea. Gli insegnamenti del Cristo possedevano una freschezza e una forza che gli uomini non avevano mai sperimentato prima. Perfino i suoi nemici furono costretti ad ammettere: "Nessuno parlò mai come quest'uomo!" Giovanni 7:46. OGM 24 1 La giovinezza di Gesù, trascorsa nella povertà, non venne contaminata dalle abitudini sbagliate di un'epoca corrotta. Lavorando al banco del falegname, sopportando i pesi della vita quotidiana, imparando le lezioni dell'ubbidienza e della fatica, trovava riposo osservando le manifestazioni della natura e cercando di scoprirne i misteri. Studiava la Parola di Dio e i momenti più belli li viveva quando, terminato il suo lavoro, andava nei campi per meditare nella pace delle vallate e per mettersi in contatto con Dio sulla montagna o tra gli alberi della foresta. All'alba andava in qualche posto solitario per meditare, studiare le Scritture o pregare. Dava il benvenuto alla luce del giorno cantando. Rallegrava le ore di lavoro con canti di ringraziamento e trasmetteva gioia a coloro che erano stanchi e scoraggiati. OGM 24 2 Durante il suo ministero Gesù visse quasi sempre all'aperto. Si spostava da una località all'altra camminando a piedi e spesso insegnava all'aria aperta. Nell'istruire i discepoli si allontanava dalla confusione della città per ritrovarsi con loro nella quiete della campagna, in armonia con quelle lezioni di semplicità, fede e rinuncia che desiderava insegnare loro. Fu sotto gli alberi ombrosi delle montagne, non lontano dal mar di Galilea, che i dodici furono chiamati a collaborare con lui e fu lì che venne pronunciato il Sermone sul Monte. OGM 24 3 Il Cristo amava riunire la gente intorno a sé, sotto un cielo azzurro, su una verde collina o sulla spiaggia di un lago. Là, circondato dalle opere della sua stessa creazione, poteva orientare i pensieri dei presenti dalle cose artificiose a quelle naturali. Nella crescita e nello sviluppo della natura si ritrovano i principi del suo Regno. Alzando gli occhi verso le colline di Dio, e contemplando le opere meravigliose create dalla sua mano, gli uomini potevano cogliere i preziosi insegnamenti delle verità divine. Nel futuro la natura avrebbe ricordato loro le lezioni del Maestro, elevando la loro mente e donando riposo al loro cuore. Spesso Gesù concedeva ai discepoli, impegnati con lui nella diffusione del messaggio della salvezza, un certo periodo di tempo per potersi riposare e andare a trovare le famiglie, ma i loro tentativi per distoglierlo dalle sue fatiche si rivelavano inutili. Per tutto il giorno provvedeva ai bisogni delle folle che si rivolgevano a lui e verso sera, o di mattina presto, se ne andava verso le montagne per essere in comunione con il Padre. OGM 24 4 Spesso il suo impegno costante e i contrasti con i falsi insegnamenti e l'ostilità dei rabbini lo stancavano così tanto che la madre, i fratelli e anche i discepoli temevano per la sua vita. Ma quando tornava dalle ore dedicate alla preghiera, che concludevano la sua dura giornata, essi scorgevano la serenità sul suo volto, la freschezza e la forza che sembravano pervadere tutto il suo essere. Grazie alle ore trascorse in solitudine con Dio, giorno dopo giorno, otteneva la forza per offrire alle persone la luce del cielo. OGM 25 1 Proprio tornando dal primo viaggio missionario Gesù chiese ai suoi discepoli di appartarsi e riposarsi un po'. I discepoli erano tornati pieni di gioia per il successo ottenuto nella diffusione del messaggio del Vangelo quando seppero della morte di Giovanni Battista ordinata da Erode. Fu un duro colpo per loro. Gesù sapeva che lasciando morire Giovanni Battista in prigione aveva messo a dura prova la fede dei discepoli. Con grande affetto osservava i loro sguardi addolorati e i visi solcati dalle lacrime. Anch'egli piangeva quando, con voce commossa, disse: "Venitevene ora in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un poco". Marco 6:31. OGM 25 2 Vicino a Betsaida, nella parte settentrionale del mare di Galilea, c'era una zona solitaria, bella nel fresco verde della primavera, che offriva un gradevole rifugio a Gesù e ai suoi discepoli. Si diressero verso quel luogo utilizzando una barca per attraversare il lago. Là si sarebbero riposati, lontano dalla confusione della folla. Avrebbero ascoltato le parole del Cristo, senza essere disturbati dalle ritorsioni e dalle accuse dei farisei. Là speravano di godersi per un po' la compagnia del loro Signore. Soltanto per poco tempo Gesù poté restare solo insieme ai suoi cari amici, ma come furono preziosi per loro quei rari momenti! Insieme parlarono della missione del Vangelo e della possibilità di rendere più efficace il loro lavoro nel raggiungere le persone. Quando Gesù svelò loro i tesori della verità, essi si sentirono vivificati dalla potenza divina e pervasi di coraggio e speranza. OGM 25 3 Ben presto la gente lo raggiunse nuovamente. Infatti, pensando che si fosse diretto nel posto dove di solito si appartava, le persone lo seguirono fin là. La sua speranza di riposarsi almeno per un'ora fu disattesa. Ma nel profondo del suo cuore, puro e misericordioso, il buon Pastore provava solo amore e pietà per quelle creature angosciate e assetate. Per tutto il giorno pensò alle loro esigenze e la sera li fece andare a casa a riposare. OGM 25 4 Nella sua vita, spesa a ricercare il bene degli altri, il Salvatore ritenne importante interrompere la sua instancabile attività e allontanarsi dalla gente per isolarsi e cercare la comunione con il Padre senza essere disturbato. Non appena la folla che lo aveva seguito si allontanava, se ne andava tra le montagne e, una volta solo, apriva il suo cuore pregando per quegli uomini bisognosi, sofferenti e peccatori. OGM 26 1 Quando Gesù disse ai discepoli che la messe era grande e gli operai erano pochi, non voleva insistere sulla necessità di un impegno instancabile, ma ordinò loro: "Pregate dunque il Signore della messe che mandi degli operai nella sua messe". Matteo 9:38. Ai collaboratori stanchi anche oggi rivolge quelle stesse parole compassionevoli dirette ai suoi primi discepoli: "Venitevene ora in disparte... e riposatevi un poco". OGM 26 2 Tutti i figli di Dio hanno bisogno di alcuni momenti tranquilli per stare in comunione con se stessi, con la natura e con il Signore. La loro vita non deve essere in sintonia con le abitudini del mondo. Hanno bisogno di vivere un'esperienza personale nella conoscenza della volontà di Dio. Dobbiamo sentirlo mentre parla personalmente al nostro cuore. Quando abbiamo fatto tacere ogni altra voce, e ci troviamo davanti a lui nella tranquillità e nel silenzio, la voce di Dio diventa distinta. Egli ci chiede: "Fermatevi e riconoscete che io sono Dio". Salmi 46:10. OGM 26 3 Questo è il modo più efficace per prepararsi prima di iniziare a lavorare per il Signore. In mezzo alla gente che ha fretta e fra le tensioni delle attività quotidiane, coloro che si ritemprano in questo modo saranno circondati da un'atmosfera di luce e pace. Riceveranno nuova forza fisica e spirituale. La loro vita emanerà una specie di profumo e manifesterà una potenza divina che raggiungerà il cuore degli uomini. ------------------------Capitolo 4: Il tocco della fede OGM 26 4 "Se riesco a toccare almeno la sua veste, sarò guarita". Matteo 9:21. Fu una povera donna a pronunciare queste parole, una donna che per dodici anni aveva sofferto di una malattia che aveva reso la sua vita un inferno. Aveva speso tutte le sue risorse tra medici e terapie, solo per sentirsi dire che il suo male era incurabile. Ma quando sentì parlare del Grande Medico, le sue speranze si riaccesero. Pensò: "Se solo riuscissi ad avvicinarmi a lui per parlargli, guarirei". OGM 26 5 Il Cristo stava dirigendosi verso la casa di Iairo, il rabbino che lo aveva supplicato di guarire sua figlia. "La mia bambina sta morendo. Vieni a posare le mani su di lei, affinché sia salva e viva". Marco 5:23. Questa preghiera disperata aveva toccato il cuore tenero e misericordioso del Cristo che accompagnò subito il rabbino a casa sua. Essi avanzavano, ma molto lentamente perché la folla stringeva il Cristo da ogni parte. Facendosi strada in mezzo a quella gente, il Salvatore passò accanto al luogo in cui si trovava quella donna malata, che aveva provato altre volte ad avvicinarsi a lui, ma inutilmente. Questa forse era l'occasione giusta, ma non riusciva a trovare il modo per parlargli e non voleva certo ostacolare il suo difficile cammino. Aveva sentito dire che si poteva guarire anche solo toccando i suoi abiti. Allora, temendo di perdere la sua unica occasione per riacquistare la salute, disse fra sé: "Se riesco a toccare almeno la sua veste, sarò guarita". Il Cristo, che si stava avvicinando, conosceva ogni pensiero della sua mente. Comprese il suo immenso bisogno e l'aiutò ad esercitare la sua fede. Mentre Gesù stava passando, ella si protese in avanti e riuscì a sfiorare l'orlo del suo vestito. In quel momento capì di essere guarita. In quell'unico tocco si era concentrata la fede di tutta la sua vita e il suo male sparì in un istante. Provò come il fremito di una scossa elettrica che passava attraverso ogni fibra del suo essere. Sapeva di essere in perfetta salute. "Ella sentì nel suo corpo di essere guarita da quella malattia". Marco 5:29. OGM 27 1 La donna, piena di riconoscenza, voleva ringraziare quel grande Medico che con un semplice tocco aveva fatto per lei più di quanto avevano fatto i medici in dodici lunghi anni, ma non ebbe il coraggio di farlo. Con il cuore pieno di gratitudine cercò di allontanarsi dalla folla. Allora Gesù improvvisamente si fermò e, guardandosi intorno, domandò: "Chi mi ha toccato?" Guardandolo meravigliato, Pietro rispose: "Maestro, la folla ti stringe e ti preme". Luca 8:45. OGM 27 2 "Qualcuno mi ha toccato" rispose Gesù "perché ho sentito che una potenza è uscita da me". Luca 8:46. Egli riusciva a distinguere il tocco della fede da quello casuale della folla distratta. Qualcuno lo aveva toccato per un motivo ben preciso e aveva ricevuto una risposta. OGM 27 3 Il Cristo non aveva fatto quella domanda solo per curiosità. Aveva un insegnamento preciso da comunicare al popolo, ai suoi discepoli e a quella donna. Desiderava infondere speranza ai disperati. Voleva dimostrare che era stata la fede a provocare la guarigione. La fiducia della donna non doveva passare inosservata perché Dio doveva essere glorificato dalla sua confessione riconoscente. OGM 27 4 Il Cristo voleva che la donna capisse che aveva apprezzato il suo atto di fede. Non voleva che se ne andasse con una benedizione parziale. La donna doveva sapere che Gesù era al corrente della sua sofferenza, che l'amava profondamente e apprezzava quella fede in grado di salvare tutti coloro che si rivolgevano a lui. Guardando la donna il Cristo insisteva nel chiedere chi lo avesse toccato. A questo punto, rendendosi conto che era inutile nascondersi, si fece avanti tremando e si gettò ai suoi piedi. Con lacrime di riconoscenza spiegò, davanti a tutti, perché avesse deciso di toccare i suoi abiti e in che modo fosse stata subito guarita. Temeva che il suo gesto di toccare il vestito venisse visto come un atto di presunzione, ma dalla bocca del Cristo non uscì nessun rimprovero. Le rivolse solo parole di approvazione che scaturivano da un cuore pieno d'amore e simpatia per il dolore umano. "Figliola" disse dolcemente "la tua fede ti ha salvata; va in pace". Luca 8:48. OGM 28 1 Che parole incoraggianti! Ora il timore di averlo offeso non frenava più la sua gioia. La folla curiosa che circondava Gesù non ricevette nessuna forza vitale, mentre la donna ammalata che lo aveva toccato con fede era guarita. Nella dimensione spirituale il contatto casuale è diverso dal tocco della fede. Credere semplicemente che il Cristo è il Salvatore del mondo può non portare nessuna guarigione allo spirito. La fede nella salvezza non consiste semplicemente nell'approvare la verità del Vangelo. La vera fede comporta accettare il Cristo come personale Salvatore. Dio ha permesso che tramite il suo unico Figlio, credendo in lui, nessuno "perisca, ma abbia vita eterna". Giovanni 3:16. Quando mi rivolgo al Cristo, secondo la sua parola, devo credere che riceverò la sua grazia che salva. La vita che sto vivendo "la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me". Galati 2:20. OGM 28 2 Molti pensano che la fede sia un'opinione. La fede che salva è un contratto attraverso il quale coloro che accettano il Cristo stringono un patto con Dio. Una fede vivente offre quella potenza, quella fiducia con cui, attraverso la grazia del Cristo, il nostro essere esprime una forza che conquista. La fede è più forte della morte. Se le persone ammalate rivolgessero con fiducia il loro sguardo verso il grande Medico assisteremmo a risultati eccezionali. Riceverebbero vita nel corpo e nello spirito. OGM 28 3 Quando lavorate per le persone, vittime di cattive abitudini, aiutatele a concentrare i loro sguardi verso Gesù, invece di parlare della disperazione e della rovina a cui stanno andando incontro. Guidatele verso la gloria del cielo. Servirà alla salvezza del corpo e dello spirito molto più della paura della morte che sperimenta chi è malato e apparentemente senza speranza. "Ci ha salvati per la sua misericordia" OGM 28 4 Il servo di un centurione era paralizzato. Di solito tra i romani i servi erano veri e propri schiavi che venivano comprati e venduti al mercato e spesso maltrattati crudelmente. Ma quel centurione era affezionato al suo servo e voleva che guarisse. Credeva che Gesù fosse in grado di ridargli la salute. Non aveva mai conosciuto il Salvatore ma quello che aveva sentito dire di lui gli aveva ispirato fiducia. Nonostante il formalismo degli ebrei questo romano era convinto che la loro religione fosse migliore della sua. Pensando questo aveva già infranto le barriere dell'odio e del pregiudizio nazionalistico che separavano i conquistatori dal popolo conquistato. Aveva manifestato rispetto per il culto di Dio e bontà nei confronti degli ebrei che lo adoravano. Negli insegnamenti del Cristo, così come gli erano stati riferiti, trovava ciò che rispondeva ai bisogni dello spirito. Le parole del Salvatore avevano fatto leva sul suo cuore. Ma pensando di non essere degno di avvicinarsi a Gesù, si rivolse agli anziani del popolo per chiedere la guarigione del suo servo. OGM 29 1 Gli anziani presentarono il caso a Gesù dicendo: "Egli merita che tu gli conceda questo; perché ama la nostra nazione ed è lui che ci ha costruito la sinagoga". Luca 7:4, 5. OGM 29 2 Ma, mentre sta dirigendosi verso la casa del centurione, Gesù riceve un messaggio dallo stesso ufficiale: "Signore, non darti questo incomodo, perché io non son degno che tu entri sotto il mio tetto". Luca 7:6. OGM 29 3 Nonostante ciò il Salvatore continua per la sua strada e allora il centurione lo raggiunge personalmente per completare il messaggio dicendo: "Perciò non mi sono neppure ritenuto degno di venire da te; ma di' una parola e il mio servo sarà guarito. Perché anch'io sono uomo sottoposto all'autorità altrui, e ho sotto di me dei soldati; e dico a uno: Vai, ed egli va; a un altro: Vieni, ed egli viene; e al mio servo: Fa' questo, ed egli lo fa". Luca 7:7; cfr. Matteo 8:8, 9. OGM 29 4 "Io rappresento il potere di Roma e i miei soldati riconoscono la mia suprema autorità. Tu rappresenti la potenza infinita di Dio e tutte le creature ubbidiscono alla tua parola. Tu puoi comandare che il male se ne vada e ti ubbidirà. Di' solo una parola e il mio servo guarirà". "Va'" disse il Cristo "e ti sia fatto come hai creduto. E il servitore fu guarito in quella stessa ora". Matteo 8:13. OGM 29 5 Gli anziani del popolo d'Israele avevano raccomandato il centurione al Cristo per la benevolenza che aveva dimostrato nei confronti della loro "nazione". "Egli merita che tu gli conceda questo" dicevano perché "ci ha costruito la sinagoga". Ma il centurione diceva di se stesso: "Io non sono degno". Eppure non aveva paura di chiedere aiuto a Gesù. Non si fidava della sua bontà ma della misericordia del Salvatore. Il suo unico argomento era il suo grande bisogno. OGM 29 6 Ogni essere umano può presentarsi al Cristo nello stesso modo. "Egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia". Tito 3:5. Forse pensi che essendo un peccatore non puoi sperare di essere benedetto da Dio? Ricorda che il Cristo è venuto sulla terra per salvare i peccatori. Non c'è niente che possa raccomandarci di fronte a Dio; la richiesta che possiamo avanzare, ora e sempre, si basa sulla nostra evidente condizione di impotenza che rende necessario l'intervento della sua potenza che redime. Quando abbiamo capito che non possiamo farcela da soli possiamo guardare alla croce del Calvario e dire: "Le mie mani non possono pagare nessun prezzo, mi posso aggrappare solo alla tua croce". "Se puoi! Ogni cosa è possibile per chi crede". Marco 9:23. È la fede che ci unisce al cielo e ci dà la forza per affrontare con successo la potenza dell'oscurità. Attraverso il Cristo, Dio ci ha fornito i mezzi per dominare ogni tendenza negativa e resistere a ogni tentazione, anche alla più grande. Ma molti rimangono lontani dal Cristo perché pensano di avere poca fede. Queste persone, che si sentono così disperatamente indegne, dovrebbero affidarsi alla misericordia del loro Salvatore compassionevole. Non devono guardare a se stessi ma al Cristo che quando si trovava in mezzo agli uomini guarì i malati e scacciò i demoni, egli è sempre lo stesso potente Redentore. Aggrappatevi, quindi, alle sue promesse, come foglie all'albero della vita. "Colui che viene a me, non lo caccerò fuori". Giovanni 6:37. OGM 30 1 Quando ti avvicinerai a lui devi credere che egli ti accetterà perché l'ha promesso. Se ci crederai, non morirai. "Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi". Romani 5:8. OGM 30 2 "Se Dio è per noi chi sarà contro di noi? Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui?" Romani 8:31, 32. OGM 30 3 "Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore". Romani 8:38, 39. "Tu puoi purificarmi" OGM 30 4 Fra tutte le malattie conosciute in Oriente la lebbra era fra le più temute. Il fatto che fosse incurabile ed estremamente contagiosa, insieme all'orribile effetto che aveva sulle vittime, riempiva di paura i più coraggiosi. Tra gli ebrei era considerata come una conseguenza del peccato ed è per questo che veniva chiamata "il flagello", "il dito di Dio". Essa veniva considerata come un simbolo del peccato proprio perché era radicata, inguaribile e mortale. OGM 30 5 Secondo la legge tradizionale il lebbroso veniva dichiarato impuro e qualunque cosa toccava era impura a sua volta. Il suo respiro inquinava l'aria e veniva allontanato dalle case della gente come se si trattasse di un uomo già morto. Chi veniva sospettato di avere questa malattia era obbligato a presentarsi davanti ai sacerdoti che dovevano esaminare il suo caso e decidere in merito. Se veniva dichiarato lebbroso era allontanato dalla sua famiglia, escluso dal popolo d'Israele e condannato a stare soltanto con coloro che avevano la sua stessa malattia. Nemmeno i re e i governatori facevano eccezione. Un re colpito da questa terribile malattia doveva cedere lo scettro e isolarsi dalla comunità. OGM 30 6 Lontano dagli amici e dai parenti il lebbroso doveva sopportare la maledizione della sua malattia. Era obbligato a rendere nota la sua situazione, a strapparsi i vestiti e dare l'allarme avvisando tutti di allontanarsi dalla sua presenza contagiosa. Il grido "Impuro! Impuro!" emesso con toni lugubri da quell'esule solitario era il segnale che scatenava paura e orrore. OGM 31 1 Nella regione in cui il Cristo operava c'erano molti malati di lebbra e quando la notizia delle sue guarigioni iniziò a diffondersi, uno tra loro cominciò a nutrire delle speranze. Se fosse riuscito ad andare da Gesù sarebbe guarito. Ma come fare per andare a trovarlo? Condannato com'era all'isolamento eterno, come poteva presentarsi davanti al grande Medico? E il Cristo lo avrebbe guarito? O forse lo avrebbe maledetto, come avevano fatto i farisei e i dottori, intimandogli di non farsi più vedere nei luoghi frequentati dalla gente? OGM 31 2 Allora ripensò a tutto quello che gli era stato detto a proposito di Gesù. Nessuno di coloro che avevano chiesto il suo aiuto era stato allontanato. Quel pover uomo decise di cercare il Salvatore. Anche se gli era stato vietato di ritornare in città, sperava magari di incontrarlo in qualche sentiero di montagna o mentre insegnava fuori dalle città. Le difficoltà sono tante, ma l'unica speranza è questa. OGM 31 3 Tenendosi in disparte, il lebbroso riuscì comunque a sentire qualche parola pronunciata dal Salvatore. Lo vide mentre imponeva le mani sui sofferenti, vide gli zoppi, i ciechi, i paralitici e i malati con le più disparate sofferenze che si rialzavano pieni di salute, lodando Dio per la liberazione. La sua fede cresceva. Si avvicinava sempre di più alla folla intenta ad ascoltare, dimenticando le restrizioni che gli erano state imposte, la salute della gente, la paura con cui tutti lo guardavano. Aveva in mente solo la meravigliosa speranza di essere guarito. Ma era uno spettacolo ripugnante. La sua malattia aveva provocato terribili solchi nella sua pelle e il suo corpo deturpato era orribile da vedere. Appena lo videro il popolo indietreggiò. In preda al terrore si accalcavano l'uno sull'altro per non farsi toccare da lui. Alcuni cercavano di impedirgli di avvicinarsi a Gesù, ma inutilmente. Egli non sentì e non vide nessuno. La loro espressione di disgusto non gli fece nessun effetto. Egli aveva occhi solo per il figlio di Dio, orecchie solo per quella voce che rivolgeva parole di vita ai moribondi. Avvicinandosi a Gesù, si gettò ai suoi piedi gridando: "Signore, se vuoi, tu puoi purificarmi. Gesù, tesa la mano, lo toccò dicendo: Lo voglio, sii purificato". Matteo 8:2, 3. OGM 31 4 In un attimo avvenne un cambiamento nel lebbroso. Il suo sangue tornò sano, i nervi ritornarono sensibili, i muscoli forti. Il pallore innaturale e la pelle squamosa tipica del lebbroso sparirono. La sua carne diventò come quella di un bambino. OGM 31 5 Se i sacerdoti fossero venuti a conoscenza della guarigione del lebbroso, il loro odio verso il Cristo li avrebbe portati a emanare una sentenza ingiusta su di lui. Gesù desiderava che fosse assicurata una decisione imparziale. Per questo chiese all'uomo di non dire una parola del miracolo e di presentarsi al tempio con un'offerta, senza perdere tempo, prima che si diffondesse la notizia. Per accettare questa offerta, i sacerdoti dovevano esaminare l'offerente e certificare la sua completa guarigione. Il controllo venne eseguito. I sacerdoti che avevano condannato il lebbroso all'isolamento dichiararono la sua guarigione. L'uomo guarito venne restituito alla sua famiglia e alla società. Egli sentì che la salute era una cosa preziosa e poté rallegrarsi della forza riacquistata e dei suoi cari che gli erano stati restituiti. Nonostante l'ordine ricevuto da Gesù, non riuscì a nascondere a lungo il segreto della sua guarigione e, pieno di gioia, se ne andò in giro annunciando la potenza di colui che gli aveva restituito la salute. Quando quest'uomo si era avvicinato a Gesù era "pieno di lebbra". Questo "veleno" si era impadronito di tutto il suo corpo. I discepoli cercarono di impedire al loro Maestro di toccarlo perché chi toccava un lebbroso diventava a sua volta impuro. Ma mentre posò le mani sul lebbroso Gesù non venne contagiato. La lebbra era sparita. OGM 32 1 Lo stesso avviene con la lebbra del peccato, anch'essa radicata, mortale, impossibile da sanare con le forze dell'uomo. "Tutto il capo è malato, tutto il cuore è languente. Dalla pianta del piede fino alla testa non c'è nulla di sano in esso: non ci sono che ferite, contusioni, piaghe aperte". Isaia 1:5, 6. OGM 32 2 Ma Gesù, venendo ad abitare in mezzo agli uomini, non si è contagiato. La sua presenza aveva la capacità di guarire il peccatore. Chiunque si getterà ai suoi piedi dicendo con fede: "Signore, se vuoi, tu puoi purificarmi", si sentirà rispondere: "Lo voglio, sii purificato". OGM 32 3 In alcune situazioni Gesù non guarì immediatamente. Ma nel caso del lebbroso la guarigione fu istantanea. OGM 32 4 Quando preghiamo per risolvere certi problemi terreni, la risposta alla nostra richiesta può non arrivare subito, oppure Dio può concederci qualcosa di diverso rispetto a ciò che abbiamo chiesto. Ma questo non succede quando chiediamo di essere liberati dal peccato. Egli vuole purificarci dal peccato, vuole donarci la possibilità di vivere come suoi figli, di vivere una vita santa. Il Cristo "ha dato se stesso per i nostri peccati, per sottrarci al presente secolo malvagio, secondo la volontà del nostro Dio e Padre". Galati 1:4. OGM 32 5 "Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste". 1 Giovanni 5:14, 15. OGM 32 6 Gesù prese a cuore le sorti degli afflitti, degli oppressi, dei disperati e di coloro che cercavano di alleviare la loro inquietudine con i piaceri terreni, invitandoli tutti a trovare riposo in lui. "E voi troverete riposo" OGM 33 1 Egli invitava con affetto coloro che erano stanchi: "Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre". Matteo 11:29. Con queste parole il Cristo si stava rivolgendo a ogni essere umano. Che lo accettiamo o meno, tutti siamo stanchi e oppressi. Tutti siamo schiacciati da pesi che solo Gesù può sopportare. Il peso più grande che portiamo è quello del peccato. Se dovessimo portarlo da soli, ci schiaccerebbe. Ma colui che non ha mai peccato ha preso il nostro posto. "Il Signore ha fatto ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti". Isaia 53:6. OGM 33 2 Egli ha portato il peso delle nostre colpe. Prenderà il carico dalle nostre spalle stanche e ci farà riposare. Porterà anche il peso delle nostre preoccupazioni e dei nostri dispiaceri. Ci invita a gettare tutte le nostre ansie su di lui perché egli ci porta nel suo cuore. OGM 33 3 Il nostro fratello maggiore siede accanto al trono divino e si prende cura di ogni persona che rivolge la sua attenzione a lui considerandolo suo Salvatore. Conosce per esperienza quali sono le debolezze dell'umanità, quali sono i nostri bisogni e dove nascono le nostre tentazioni perché egli "è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato". Ebrei 4:15. Egli veglia su di voi, figli di Dio, che siete spaventati. Siete tentati? Egli vi libererà. Siete deboli? Egli vi darà la forza. Siete ignoranti? Egli vi illuminerà. Siete feriti? Egli vi guarirà. Il Signore "conta il numero delle stelle" e inoltre "guarisce chi ha il cuore spezzato e fascia le loro piaghe". Salmi 147:4, 3. OGM 33 4 Qualunque sia il vostro problema e il motivo delle vostre ansie, esponete la vostra situazione al Signore. Il vostro spirito riceverà la forza per resistere. Preparerà una via davanti a voi per aiutarvi nelle difficoltà. Più riconoscerete di essere deboli e bisognosi d'aiuto, più forti diventerete con la sua forza. Più saranno grandi i vostri pesi, più sarà benedetto il vostro riposo nell'affidarli a colui che li porterà. OGM 33 5 A volte la vita può separare gli amici e le acque agitate del mare possono interporsi fra noi e loro, ma nessuna circostanza, nessuna distanza può separarci dal Salvatore. In qualunque luogo possiamo trovarci, egli si fa trovare accanto a noi per sostenerci, aiutarci e confortarci. L'amore del Cristo per i redenti è più grande dell'amore di una madre per il figlio. Abbiamo il privilegio di contare sul suo amore e dire: "Io voglio avere fiducia in lui perché ha dato la sua vita per me". L'amore umano è mutevole, ma l'amore del Cristo non conosce mutamenti. Quando gridiamo a lui per chiedergli aiuto la sua mano è pronta per salvarci. "Anche se i monti si allontanassero e i colli fossero rimossi, l'amore mio non si allontanerà da te, né il mio patto di pace sarà rimosso dice il Signore, che ha pietà di te. Isaia 54:10. ------------------------Capitolo 5: La guarigione dello Spirito OGM 34 1 Molti di coloro che si rivolsero al Cristo per essere aiutati erano malati, ed egli non si rifiutò di guarirli. E quando la sua forza penetrava in loro, essi diventavano consapevoli dei loro peccati e molti venivano guariti sia dalle loro malattie spirituali sia da quelle fisiche. OGM 34 2 Tra questi c'era il paralitico di Capernaum. Come il lebbroso, questo paralitico aveva perso ogni speranza di guarire. La sua malattia era il risultato di una vita di peccato e le sue sofferenze erano aggravate dal senso di colpa. Aveva chiesto aiuto ai dottori e ai farisei, ma inutilmente. Essi lo avevano dichiarato incurabile, denunciato come un peccatore e avevano detto che sarebbe morto vittima della collera di Dio. OGM 34 3 L'uomo paralizzato era sprofondato nella disperazione. Poi sentì parlare delle opere di Gesù. Altri disperati, peccatori come lui, erano stati guariti. Questo lo incoraggiò a credere che anche lui poteva essere guarito se qualcuno lo avesse condotto dal Salvatore. Ma la speranza veniva meno ogni volta che ricordava la causa della sua malattia. Tuttavia non poteva rinunciare alla possibilità di guarire. Il suo più grande desiderio era quello di liberarsi dal peso del peccato. Voleva tanto vedere Gesù e avere la certezza di essere perdonato e di essere in pace con Dio. A quel punto sarebbe stato contento di vivere o anche di morire, secondo la volontà di Dio. OGM 34 4 Non c'era tempo da perdere. La sua carne devastata portava già i segni della morte. Pregò i suoi amici di portarlo da Gesù sul suo lettino ed essi lo accontentarono volentieri. Ma c'era così tanta gente dentro e fuori la casa dove si trovava il Salvatore che fu impossibile per il malato e i suoi amici raggiungerlo o almeno arrivare a sentire la sua voce. Gesù stava insegnando nella casa di Pietro. Come sempre, i suoi discepoli erano accanto a lui e "c'erano, là seduti, dei farisei e dei dottori della legge, venuti da tutti i villaggi della Galilea, della Giudea e da Gerusalemme". Luca 5:17. Molti erano venuti come spie, cercando un motivo per accusare Gesù. Dietro a lui si accalcava una folla eterogenea fatta di zelanti, fedeli, curiosi e scettici. Erano rappresentate diverse nazionalità e tutte le classi sociali. "E la potenza del Signore era con lui per compiere guarigioni". Luca 5:17. Lo Spirito della vita soffiava sui presenti ma i dottori e i farisei non lo avvertivano. Non si rendevano conto del loro stato e la guarigione non era per loro. "Ha colmato di beni gli affamati, e ha rimandato a mani vuote i ricchi". Luca 1:53. OGM 34 5 Quelli che portavano il paralitico cercarono in tutti i modi di farsi strada tra la folla ma non c'era niente da fare. Il malato si guardò intorno con un'angoscia indescrivibile. Come poteva abbandonare le speranze quando il tanto sospirato aiuto era a portata di mano? Seguendo il suo consiglio, i suoi amici lo portarono sul tetto della casa e, una volta aperto il tetto, lo calarono fino ai piedi di Gesù. OGM 35 1 Egli smise di parlare. Gettò uno sguardo su quell'espressione triste e su quegli occhi imploranti fissi su di lui. Conosceva bene il desiderio di quell'uomo oppresso. Era stato il Cristo che lo aveva reso consapevole del suo peccato quando era ancora a casa. Quando si era pentito dei suoi peccati, e creduto nel potere che Gesù aveva di guarirlo, la bontà del Salvatore aveva benedetto il suo cuore. Gesù aveva notato un primo barlume di fede, che poi si era trasformato nella convinzione che lui era l'unico a poter aiutare i peccatori. Aveva visto che quella convinzione diventava più forte a ogni sforzo fatto per avvicinarsi a lui. Il Cristo aveva attirato a sé quel sofferente. Con parole che sembravano musica all'orecchio del malato, il Salvatore disse: "Figliolo, coraggio, i tuoi peccati ti sono perdonati". Matteo 9:2. OGM 35 2 Il peso della colpa scivolò via dal cuore del paralitico. Egli non poteva avere dubbi. Le parole del Cristo rivelavano la sua capacità di leggere nei cuori. Chi può negare il suo potere di perdonare i peccati? La speranza si sostituisce alla disperazione, la gioia prende il posto di una tristezza opprimente. Il dolore fisico di quell'uomo era sparito e tutto il suo essere venne trasformato. Senza chiedere altro rimase in un silenzio pervaso da una sensazione di pace. Era troppo felice per parlare. Molti parteciparono con interesse a ogni movimento di quella scena rimanendo senza respiro. Molti sentirono che le parole del Cristo erano un invito per loro. Non erano malati nello spirito a causa del peccato? Non desideravano essere liberati da quel peso? OGM 35 3 Ma i farisei, temendo di perdere il loro influsso sulla gente, dissero in cuor loro: "Egli bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non uno solo, cioè Dio?" Marco 2:7. OGM 35 4 Essi si sentirono piccoli piccoli quando Gesù li fissò e disse loro: "Perché pensate cose malvagie nei vostri cuori? Infatti, che cos'è più facile, dire: I tuoi peccati ti sono perdonati, o dire: Alzati e cammina? Ma, affinché sappiate che il Figlio dell'uomo ha sulla terra autorità di perdonare i peccati: Alzati, disse allora al paralitico, prendi il tuo letto e vattene a casa". Matteo 9:4-6. OGM 35 5 Allora, colui che era stato portato da Gesù su una barella scattò in piedi con l'agilità e la forza di un giovane. E subito "prese il suo lettuccio e se ne andò via in presenza di tutti; sicché tutti si stupivano e glorificavano Dio, dicendo: Una cosa così non l'abbiamo mai vista". Marco 2:12. Occorreva una potenza creativa per restituire la salute a quel corpo debilitato. La stessa voce che aveva dato la vita all'uomo creato dalla polvere della terra diede la vita a quel paralitico moribondo. La stessa potenza che diede vita al corpo aveva rinnovato il cuore. Colui che nella creazione "parlò, e la cosa fu", che "comandò e la cosa apparve" (Salmi 33:9), aveva dato la vita a quell'uomo morto nella disubbidienza e nel peccato. La guarigione del corpo era la dimostrazione della potenza che aveva rinnovato il cuore. Il Cristo chiese al paralitico di alzarsi e camminare "affinché sappiate" che il Figlio dell'Uomo ha sulla terra il potere di perdonare i peccati". Luca 5:24. OGM 36 1 Il paralitico trovò in Cristo la guarigione dello spirito e del corpo. Aveva bisogno della salute della spirito per poter apprezzare la salute del corpo. Prima di poter guarire il male fisico, il Cristo doveva liberare la mente e purificare lo spirito dal peccato. OGM 36 2 Non dobbiamo trascurare questo insegnamento. Oggi ci sono migliaia di persone che soffrono nel fisico e, come il paralitico, desiderano sentirsi dire: "I tuoi peccati ti sono perdonati". Matteo 9:2. All'origine della malattia c'è il peso del peccato con tutte le insoddisfazioni e le inquietudini che ne derivano. Nessuno può trovare sollievo finché non si rivolge a chi è capace di guarire lo spirito. La pace che solo lui può dare restituisce freschezza alla mente e salute al corpo. OGM 36 3 L'effetto che la guarigione del paralitico produsse sulla gente fu come se il cielo si fosse aperto e avesse rivelato la gloria di un mondo migliore. Quando quell'uomo che era stato guarito passò in mezzo alla folla, avanzando leggero come una piuma e benedicendo Dio a ogni passo, la gente indietreggiò per fargli spazio e con aria terrorizzata lo fissò mormorando: "Oggi abbiamo visto cose straordinarie". Luca 5:26. OGM 36 4 Nella casa del paralitico ci fu una gran gioia quando tornò in mezzo ai suoi cari trasportando agevolmente il lettino con cui era stato portato via a fatica solo pochi attimi prima. Essi lo circondarono scoppiando in lacrime di gioia. Non credevano ai loro occhi! Era lì, davanti a loro, nel pieno delle forze! Quelle braccia che essi avevano visto senza vita ora ubbidivano alla sua volontà. La sua carne che era stata contratta e pallida, ora era vitale e colorita. Camminava con passo sicuro e sciolto. In ogni lineamento del suo viso si leggeva la gioia e la speranza. Un'espressione di purezza e di pace aveva preso il posto dei segni del peccato e della sofferenza. Da quella casa si elevarono ringraziamenti di gioia, e Dio venne glorificato attraverso suo figlio che aveva restituito la speranza al disperato e la forza al paralitico. Quest'uomo e la sua famiglia erano pronti a dare la loro vita per Gesù. Nessun dubbio oscurava la loro fede, nessuna incertezza minava la loro lealtà nei confronti di colui che aveva diffuso la luce nella loro casa oscura. OGM 36 5 "Benedici, anima mia, il Signore; e tutto quello ch'è in me benedica il suo santo nome. Benedici, anima mia, il Signore; e non dimenticare nessuno dei suoi benefici. Egli perdona tutte le tue colpe, risana tutte le tue infermità; salva la tua vita dalla fossa... e ti fa ringiovanire come l'aquila. Il Signore agisce con giustizia e difende tutti gli oppressi... Egli non ci tratta secondo i nostri peccati, e non ci castiga in proporzione alle nostre colpe... Come un padre è pietoso verso i suoi figli, così è pietoso il Signore verso quelli che lo temono. Poiché egli conosce la nostra natura; egli si ricorda che siamo polvere". Salmi 103:1-14. "Vuoi guarire?" OGM 37 1 "Or a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, c'è una vasca, chiamata in ebraico Betesda, che ha cinque portici. Sotto questi portici giaceva un gran numero d'infermi, di ciechi, di zoppi, di paralitici, i quali aspettavano l'agitarsi dell'acqua". Giovanni 5:2, 3. OGM 37 2 In certi momenti succedeva che l'acqua di quella vasca si agitava. Era convinzione comune ritenere che fosse il risultato di una forza soprannaturale e chi riusciva per primo a entrare nella vasca, dopo che l'acqua era stata agitata, sarebbe guarito da qualsiasi malattia. Centinaia di persone andavano a visitare quel luogo, ma era così tanta la gente quando l'acqua si agitava che essi si precipitavano schiacciando gli uomini, le donne e i bambini più deboli di loro. Molti non riuscivano ad avvicinarsi alla vasca. Molti morivano non appena riuscivano a raggiungerla. Vicino a quel luogo erano stati costruiti dei ripari per proteggere i malati dal caldo del giorno e dal freddo della notte. Alcuni di loro passavano la notte sotto quei portici, strisciando fino al bordo della vasca nell'inutile speranza di essere guariti. OGM 37 3 Gesù si trovava a Gerusalemme. Camminava da solo, in meditazione e preghiera, e si avvicinò alla vasca. Vide quei poveri malati che soffrivano e guardavano quella che era, per loro, l'unica speranza di salvezza. Egli desiderava tanto guarire tutti quei sofferenti, ma era sabato. Molti stavano andando al tempio per il culto ed egli sapeva che un simile atto di guarigione avrebbe suscitato il pregiudizio degli ebrei e impedito la sua missione. OGM 37 4 Ma il Salvatore si accorse di un caso disperato. Si trattava di un uomo che era storpio da trent'otto anni. La malattia era in buona parte il risultato delle sue cattive abitudini ed era da considerarsi come un castigo di Dio. Sentendosi escluso dalla bontà divina, quel pover uomo aveva passato lunghi anni nella miseria, solo e senza amici. OGM 37 5 Nel periodo in cui si pensava che l'acqua si dovesse agitare, quelli che avevano pietà della sua situazione lo avrebbero dovuto portare ai portici, ma al momento giusto non c'era mai nessuno che lo aiutasse. Varie volte aveva visto l'acqua che cominciava ad agitarsi, ma non era mai riuscito ad andare oltre il bordo della vasca. Altri più forti riuscivano a tuffarsi prima di lui. OGM 38 1 Quel poveraccio, pieno di dolori e senza l'aiuto di nessuno, non poteva competere contro la folla egoista. I suoi sforzi insistenti per arrivare al suo scopo, la sua ansia e le continue delusioni stavano esaurendo velocemente le forze residue. Il malato stava disteso sul suo lettino alzando ogni tanto la testa per guardare la vasca. A un certo punto lo sguardo di una persona dai modi affettuosi e compassionevoli colpì la sua attenzione. "Vuoi guarire?" si sentì dire. Nel suo cuore affiorò la speranza. Capì che in qualche modo stava per ricevere aiuto. Ma quel barlume di speranza sparì subito. Si ricordò di quante volte avesse tentato di raggiungere la vasca e ora prima che l'acqua si agitasse di nuovo le sue speranze di vivere erano poche. Stancamente si girò dicendo: "Signore, io non ho nessuno che, quando l'acqua è mossa, mi metta nella vasca, e mentre ci vengo io, un altro vi scende prima di me". Gesù gli disse: "Alzati, prendi il tuo lettuccio, e cammina". Giovanni 5:6-8. Il malato guardò Gesù con una speranza che non aveva mai provato prima, perché l'espressione del suo volto e il tono della sua voce erano diversi da quelli di chiunque altro. La sua presenza sprigionava amore e potenza. La fede dello zoppo si aggrappava alle parole del Cristo. Senza fare domande decise di ubbidire e, così facendo il suo corpo reagì. Ogni nervo e ogni muscolo si riattivarono grazie a nuove energie e i suoi arti storpiati si rivitalizzarono. Balzando in piedi s'incamminò con passo fermo e deciso, lodando Dio e rallegrandosi per la forza ritrovata. OGM 38 2 Gesù non aveva dato al paralitico la certezza che avrebbe ricevuto l'aiuto divino. L'uomo avrebbe potuto dire: "Signore, se mi vorrai guarire, io ubbidirò alle tue parole". Avrebbe potuto fermarsi a dubitare e così avrebbe perso la sua unica possibilità di guarire. Invece no, egli credette alla parola del Cristo, credette di essere stato guarito. Fece subito il tentativo di credere e Dio gli diede la forza, volle camminare e camminò veramente. Comportandosi secondo la parola del Cristo, egli venne guarito. OGM 38 3 Per colpa del peccato ci siamo separati da Dio. Siamo spiritualmente paralizzati. Da soli non siamo capaci di vivere una vita santa, proprio come quell'uomo non era capace di camminare. Molti avvertono il loro stato di bisogno e desiderano quella dimensione spirituale che li porta a essere in pace con Dio. Essi si impegnano per ottenerla ma inutilmente. Essi gridano, disperati: "Me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte?" Romani 7:24. OGM 38 4 Queste persone scoraggiate e in lotta devono guardare in alto. Il Signore si rivolge a coloro che sono stati comprati con il suo sangue e dice loro con compassione e affetto indescrivibile: "Vuoi guarire?" Egli vi chiede di rialzarvi guariti e in pace. Non aspettate di sentirvi guariti. Credete alle parole del Salvatore. Mettete la vostra volontà a disposizione del Cristo. Se desidererete servirlo agirete secondo la sua parola e riceverete la forza. Qualunque sia l'abitudine sbagliata o la passione predominante che per tanto tempo ha imprigionato il corpo e lo spirito, il Cristo può e vuole liberarvi. Egli darà vita a voi che siete "morti... nei vostri peccati". Efesini 2:1. OGM 39 1 Libererà chi è imprigionato dalla debolezza, dal male e dai vincoli del peccato. Il sapore del peccato ha avvelenato le sorgenti della vita. Ma il Cristo dice: "Io prenderò i tuoi peccati, e ti darò pace. Io ti ho riscattato con il mio sangue. Tu sei mio. La mia grazia rafforzerà la tua volontà indebolita. Cancellerò il tuo senso di colpa". Quando le tentazioni vi assalgono, quando il dubbio e le preoccupazioni non vi lasciano in pace, quando vi sentite giù e sapete che state per cedere alla disperazione, guardate verso Gesù e il buio che vi avvolge verrà dissolto dal vivo splendore della sua presenza. Quando il peccato cerca di avere il sopravvento e mina la vostra coscienza, guardate verso il Salvatore. La sua grazia è sufficiente per vincere il peccato. OGM 39 2 Volgete verso di lui il vostro cuore tremante e incerto. Afferrate quella speranza che avete davanti a voi. Il Cristo aspetta di adottarvi nella sua famiglia. La sua forza sorreggerà la vostra debolezza. Egli vi accompagnerà passo dopo passo. Dategli la mano e fatevi guidare da lui. OGM 39 3 Non pensate mai che il Cristo sia lontano da voi. Egli è sempre vicino. La sua presenza affettuosa vi circonderà. Cercatelo sapendo che vuole farsi trovare da voi. Non vuole soltanto che tocchiate il suo abito, ma che camminiate costantemente accanto a lui. "Va' e non peccare più" OGM 39 4 La festa dei tabernacoli era appena finita. I sacerdoti e i rabbini avevano avuto successo con i loro complotti contro Gesù e, quando si fece sera "e ognuno se ne andò a casa sua. Gesù andò al monte degli Ulivi". Giovanni 7:53; 8:1. OGM 39 5 Gesù si allontanò dalla confusione e dall'euforia della città, dalla folla avida e dagli infidi rabbini per andarsene in mezzo alla quiete degli uliveti, dove poteva stare solo con Dio. Ma il giorno seguente, molto presto, ritornò al tempio e, una volta che la gente si era raccolta intorno a lui, egli si sedette e cominciò a insegnare. OGM 39 6 Ma venne interrotto subito. Un gruppo di farisei e di scribi si avvicinò a lui trascinando una donna terrorizzata che, con parole dure e aggressive, accusavano di aver trasgredito il settimo comandamento. Spingendola davanti a Gesù dissero manifestando un atteggiamento ipocrita di rispetto: "Maestro, questa donna è stata colta in flagrante adulterio. Or Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare tali donne; tu che ne dici?" Giovanni 8:4, 5. OGM 40 1 Il loro falso rispetto nascondeva un complotto ben studiato per rovinarlo. Se Gesù avesse assolto la donna, sarebbe stato accusato di ignorare la legge di Mosè. Se l'avesse dichiarata degna di morte, avrebbe potuto essere accusato dai romani per avere usurpato un'autorità che apparteneva solo a loro. Gesù guardò la scena: la vittima tremante di vergogna, lo sguardo duro dei dignitari senza nessuna pietà. Il suo spirito puro rifuggiva da quello spettacolo. Ignorando la domanda si chinò e, guardando verso terra, iniziò a scrivere nella polvere. OGM 40 2 Impazienti di fronte all'apparente indifferenza di Gesù, gli accusatori si avvicinarono ancora di più sollecitando la sua risposta su quel caso. Ma quando i loro occhi, seguendo quelli di Gesù, si posarono sul terreno essi ammutolirono. Là per terra erano scritti, davanti a loro, i peccati segreti della loro vita. OGM 40 3 Alzandosi e fissando gli anziani che tramavano contro di lui, Gesù disse: "Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei". Giovanni 8:7. E, piegandosi, continuò a scrivere. OGM 40 4 In questo modo non aveva messo da parte la legge di Mosè e non aveva usurpato l'autorità di Roma. Gli accusatori avevano avuto la peggio. Venuta meno la loro apparenza di santità, essi stavano davanti alla purezza infinita del Cristo nella loro colpevolezza. Tremando per paura che la cattiveria nascosta della loro vita potesse essere svelata davanti a tutta quella gente, se ne andarono con la testa bassa, lasciando la loro vittima insieme al Salvatore compassionevole. Gesù si alzò e guardando la donna disse: "Donna, dove sono quei tuoi accusatori? Nessuno ti ha condannata? Ella rispose: Nessuno, Signore. E Gesù le disse: Neppure io ti condanno; va' e non peccare più". Giovanni 8:10, 11. OGM 40 5 La donna era rimasta davanti a Gesù, piena di paura. Le sue parole -- "Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra" -- avevano per lei il sapore di una sentenza di morte. Non aveva il coraggio di guardare in faccia il Salvatore, e aspettava in silenzio la sua condanna. Con sorpresa vide i suoi accusatori andarsene confusi e ammutoliti. Allora sentì pronunciare quelle parole piene di speranza: "Neppure io ti condanno; va' e non peccare più". Si commosse profondamente e, gettandosi ai piedi di Gesù, espresse tra i singhiozzi la sua riconoscenza e confessò i suoi peccati con lacrime amare. Quello fu per lei l'inizio di una nuova vita, una vita pura e serena, dedicata a Dio. Risollevando quell'essere caduto, Gesù fece un miracolo più grande di quando guariva le più gravi malattie fisiche: guarì, infatti, la malattia spirituale che porta alla morte eterna. Questa donna pentita diventò uno dei suoi più fedeli seguaci. Manifestò la sua riconoscenza per il perdono con altruismo e dedizione. La società aveva riservato a questa peccatrice solo il disprezzo e la derisione ma colui che non ha peccato ebbe pietà della sua debolezza e le offrì aiuto. Se i farisei ipocriti l'accusarono, Gesù le disse: "Va' e non peccare più". OGM 41 1 Gesù conosce la situazione di ogni persona. Più grande è il suo peccato più ha bisogno del Salvatore. Nel suo grande amore e bontà, il Signore è attratto soprattutto da coloro che sono disperatamente impigliati nelle trappole del nemico. Con il suo sangue ha firmato la liberazione dell'umanità. OGM 41 2 Gesù non vuole che coloro che sono stati riscattati a un prezzo così alto diventino preda delle tentazioni del nemico. Non vuole che veniamo sopraffatti e periamo. Colui che tenne a bada i leoni e camminò con i suoi fedeli testimoni in mezzo alle fiamme, è pronto ad agire per noi per sottomettere ogni tendenza negativa del nostro essere. Ora si trova presso l'altare della grazia per presentare a Dio le preghiere di coloro che desiderano essere aiutati. Non rifiuta nessuno che piange e si pente. Egli perdonerà tutti coloro che si rivolgeranno a lui per chiedere il perdono e la liberazione. Non dice a nessuno tutto ciò che potrebbe rivelare sul suo conto ma chiede a ogni individuo desideroso del perdono di riacquistare coraggio. Chi vuole può contare sulla potenza di Dio, ripristinare i suoi rapporti con lui ed egli offrirà la sua pace. OGM 41 3 Gesù pone al riparo dalle accuse e dai conflitti coloro che si rivolgono a lui per essere protetti. Nessun uomo o spirito del male può accusare queste persone. Il Cristo le rende partecipi della sua natura umana e divina. Esse stanno accanto a colui che porta i peccati nella luce che viene dal trono di Dio. OGM 41 4 Il sangue di Gesù Cristo purifica "da ogni peccato". 1 Giovanni 1:7. "Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è colui che li giustifica. Chi li condannerà? Cristo Gesù è colui che è morto e, ancor più, è risuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi". Romani 8:33, 34. Il Cristo dimostrò che aveva il controllo assoluto sul vento, sulle onde e sugli indemoniati. Colui che placò la tempesta e calmò il mare agitato rivolse parole di pace alle menti distratte e sottomesse a Satana. OGM 41 5 A Capernaum, nella sinagoga, Gesù stava parlando di come la sua missione avesse lo scopo di liberare gli schiavi dal peccato. A un certo punto fu interrotto da un grido di terrore. Un pazzo si gettò in mezzo alla folla gridando: "Che c'è fra noi e te, Gesù Nazareno? Sei venuto per mandarci in perdizione? Io so chi sei: il Santo di Dio!" Marco 1:24. OGM 41 6 Gesù rimproverò il demone dicendo: "Taci, ed esci da quest'uomo! E il demonio, gettatolo a terra in mezzo alla gente, uscì da lui senza fargli alcun male". Luca 4:35. OGM 41 7 Anche per quest'uomo la causa del suo male era da ricercare nella sua vita. Era stato sedotto dai piaceri del peccato e aveva pensato di fare della sua vita una grande festa. L'intemperanza e l'instabilità avevano corrotto le elevate qualità della sua natura e Satana aveva il pieno controllo su di lui. Il pentimento arrivò troppo tardi. Quando sarebbe stato disposto a sacrificare le ricchezze e i piaceri per riconquistare la sua dignità di uomo, era ormai nelle mani del male senza speranza. OGM 42 1 Trovandosi davanti al Salvatore sentì il desiderio di essere liberato, ma il demone resisteva alla potenza del Cristo. Quando l'uomo provò a chiedere aiuto a Gesù, lo spirito cattivo mise delle parole nella sua bocca e questi gridò in una spaventosa agonia. L'indemoniato riusciva a capire solo in parte che si trovava alla presenza di colui che poteva liberarlo. Ma quando provò a raggiungere quella mano potente, una volontà diversa dalla sua lo frenò, le parole di un altro vennero pronunciate attraverso la sua bocca. OGM 42 2 Il conflitto fra l'influsso di Satana su di lui e il suo desiderio di essere liberato fu terribile. Sembrava che sotto quella tortura l'uomo dovesse morire nella lotta con il nemico che era stato la rovina della sua vita. Ma il Salvatore parlò con autorità e liberò quel prigioniero. L'uomo che era stato posseduto era davanti alla gente stupita nel pieno controllo delle sue facoltà. OGM 42 3 Pieno di gioia lodò Dio per essere stato liberato. I suoi occhi, che poco prima mostravano la sua pazzia, ora brillavano di sapienza e versavano lacrime di riconoscenza. I presenti erano ammutoliti per lo stupore. Non appena si riebbero, si dissero l'un l'altro: "Che cos'è mai questo? È un nuovo insegnamento dato con autorità! Egli comanda perfino agli spiriti immondi, ed essi gli ubbidiscono!" Marco 1:27. OGM 42 4 Oggi ci sono tante persone che sono sotto il controllo di spiriti cattivi come lo era l'indemoniato di Capernaum. Tutti coloro che si allontanano volontariamente dai precetti di Dio si sottopongono al controllo di Satana. Molti si lasciano corrompere dal male, pensando di poterne uscire quando vogliono. Ma vengono attirati da esso a tal punto che sono in balia di una volontà più forte della loro. Non possono sfuggire a quella forza misteriosa. Un peccato tenuto nascosto o una passione ricorrente possono renderli schiavi senza speranza come lo era l'indemoniato di Capernaum. OGM 42 5 Tuttavia la loro situazione non è disperata. Dio non può controllare la nostra mente se non glielo permettiamo. Ognuno è libero di scegliere da chi vuole farsi influenzare. Nessuno è così spregevole da non poter essere liberato dal Cristo. Le labbra dell'indemoniato potevano pronunciare solo le parole di Satana, non delle preghiere. Eppure l'appello muto del suo cuore venne ascoltato. Nessun grido di aiuto di una persona che ha bisogno verrà trascurato, anche se non verrà espresso a parole. Coloro che vogliono stringere un patto con Dio non vengono abbandonati al potere di Satana o alla fragilità della loro natura. OGM 43 1 "Si potrà forse strappare il bottino al forte?... Sì, così dice il Signore: Anche i prigionieri del forte verranno liberati, e il bottino del tiranno fuggirà; io combatterò contro chi ti combatte e salverò i tuoi figli". Isaia 49:24, 25. OGM 43 2 È straordinaria la trasformazione che avviene nella vita di chi, per fede, apre la porta del suo cuore al Salvatore. "Ecco, io vi ho dato il potere" OGM 43 3 Come i dodici apostoli, i settanta discepoli inviati in seguito da Gesù ricevettero dei poteri soprannaturali a testimonianza del loro incarico. OGM 43 4 Una volta completata la loro missione essi tornarono felici dicendo: "Signore, anche i demoni ci sono sottoposti nel tuo nome. Ed egli disse loro: Io vedevo Satana cadere dal cielo come folgore". Luca 10:17, 18. OGM 43 5 Da quel momento in poi i discepoli del Cristo possono vedere Satana come un nemico sconfitto. Sulla croce Gesù ha ottenuto la vittoria per loro, quella vittoria che ognuno di noi deve sentire come propria. "Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e su tutta la potenza del nemico; nulla potrà farvi del male". Luca 10:19. OGM 43 6 La potenza suprema dello Spirito Santo rappresenta la salvaguardia per ogni persona pentita. Il Cristo non permetterà che chi ha chiesto la sua protezione con fede e pentimento cada nelle mani del nemico. Non dobbiamo dimenticare che Satana è un essere potente ma, grazie a Dio, abbiamo un Salvatore ancora più potente che ha scacciato il male dal cielo. Satana è contento quando esaltiamo la sua forza. Perché non parliamo piuttosto di Gesù? Perché non esaltiamo la sua potenza e il suo amore? L'arcobaleno della promessa che circonda il trono di Dio testimonia per sempre che "Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna". Giovanni 3:16. OGM 43 7 Dimostra all'universo che Dio non abbandonerà mai i suoi figli nella battaglia contro il male. È per noi una garanzia della sua forza e della sua protezione fino a quando durerà il suo Regno. ------------------------Capitolo 6: Salvati per servire OGM 43 8 È mattina sul Mar di Galilea. Gesù e i suoi discepoli sono arrivati sulla spiaggia dopo aver trascorso una notte di tempesta in mezzo al mare. La luce del sole che sta sorgendo accarezza il mare e la terra portando la benedizione della pace. Ma appena mettono piede sulla sabbia essi vengono accolti da uno spettacolo più sconvolgente del mare agitato dalla tempesta. Da alcuni nascondigli che si trovavano in mezzo alle tombe saltano fuori due pazzi che si scagliano su di loro come per pestarli. Sul corpo hanno dei pezzi di catene che avevano spezzato per liberarsi e scappare. Hanno la carne dilaniata e sanguinante, lo sguardo minaccioso sotto i lunghi capelli arruffati. Hanno perso ogni parvenza di umanità. Somigliano più a delle bestie che a degli uomini. OGM 44 1 I discepoli e i loro amici fuggono in preda al panico, ma si accorgono subito che Gesù non è con loro e si mettono a cercarlo. Egli è là dove lo avevano lasciato. L'uomo che aveva calmato la tempesta, che prima aveva affrontato Satana e lo aveva sconfitto, quell'uomo non scappa di fronte a quegli indemoniati. Quando i due uomini si avvicinano a lui digrignando i denti con la schiuma alla bocca, Gesù alza la mano che aveva sedato le onde con un semplice cenno e gli uomini non fanno un altro passo. Essi rimangono davanti a lui pieni di rabbia, ma senza poter fare niente. Allora Gesù ordina con autorità agli spiriti di uscire da loro. Essi capiscono che hanno davanti a loro colui che può salvarli dai demoni che li tormentano. Allora si gettano ai suoi piedi per chiedere il suo perdono, ma quando stanno per aprire la bocca, i demoni parlano attraverso di loro gridando: "Che c'è fra noi e te, Figlio di Dio? Sei venuto qua prima del tempo a tormentarci?" Matteo 8:29. OGM 44 2 Gli spiriti sono costretti a lasciare libere le loro vittime e negli indemoniati si verifica un meraviglioso cambiamento. La loro mente inizia a schiarirsi luce. I loro occhi brillano di sapienza. La loro espressione rimasta per tanto tempo deformata a immagine di Satana diventa all'improvviso dolce, le mani insanguinate tornano sane e quegli uomini possono usare la loro voce per lodare Dio. OGM 44 3 Intanto i demoni, abbandonate le sembianze umane, entrano in un branco di maiali e li conducono verso la morte. I guardiani diffondono subito la notizia e la gente si riversa in massa per strada per andare incontro a Gesù. Fino ad allora quei due indemoniati erano stati il terrore del paese. Ora questi due uomini, vestiti e nel pieno possesso delle facoltà mentali, sono seduti ai piedi di Gesù ascoltando le sue parole e glorificando il nome di colui che li ha guariti. Ma le persone che hanno osservato tutta la scena non sono contente perché, per loro, avere perso i maiali è più importante della liberazione di quei prigionieri dal potere di Satana. In preda al terrore circondano Gesù pregandolo di andarsene. Egli li accontenta. Sale sulla barca e si dirige sulla sponda opposta. OGM 44 4 Ben diverso è lo stato d'animo dei due indemoniati liberati. Vogliono stare in compagnia del loro Liberatore. Accanto a lui si sentono al sicuro dai demoni che hanno tormentato la loro esistenza e imbruttito la loro personalità. E quando Gesù sta per salire sulla barca essi si tengono stretti a lui, si inginocchiano ai suoi piedi e gli chiedono di rimanere con lui per poter ascoltare le sue parole. Ma Gesù dice loro di andarsene a casa e raccontare le grandi cose che il Signore ha fatto per loro. Ora hanno un compito da svolgere, quello di andare nelle case dei pagani e parlare delle benedizioni che hanno ricevuto da Gesù. È duro per loro separarsi dal Salvatore. Dovranno affrontare grosse difficoltà nei rapporti con i loro concittadini pagani. Inoltre la loro reputazione è stata intaccata a causa del lungo isolamento che hanno dovuto sopportare e questo influirà negativamente sul loro compito. Ma non appena Gesù spiega qual è il loro dovere, essi si mostrano pronti a ubbidire. OGM 45 1 Essi non si limitano a parlare di Gesù solo ai loro parenti e ai vicini, ma girarono per tutta la Decapoli esaltando la sua potenza in grado di salvare e raccontando il modo in cui erano stati liberati dai demoni. OGM 45 2 Anche se gli abitanti di Gerasa non avevano ricevuto Gesù, egli non li lasciò nell'oscurità che essi avevano scelto. Quando gli chiesero di allontanarsi da loro, non avevano ancora ascoltato le sue parole. Erano all'oscuro del messaggio che avevano rigettato. Fu per questo che egli mandò loro un messaggio attraverso coloro che non avrebbero potuto rifiutare di ascoltare. OGM 45 3 Nel causare la morte dei maiali, Satana voleva allontanare il popolo dal Salvatore e impedire la predicazione del Vangelo in quella regione. Ma fu proprio questo evento a risvegliare il paese, come nessun'altra cosa avrebbe potuto fare, concentrando l'attenzione sul Cristo. Anche se il Salvatore era partito, rimasero quei due uomini da lui guariti a testimoniare della sua potenza. Quelli che prima erano strumenti del principe delle tenebre diventarono strumenti della luce, messaggeri del Figlio di Dio. Quando Gesù ritornò nella Decapoli la gente lo seguiva costantemente e per tre giorni migliaia di persone che provenivano dai paesi vicini ascoltarono il messaggio della salvezza. OGM 45 4 I due indemoniati guariti furono i primi missionari che il Cristo inviò per insegnare il Vangelo nella regione della Decapoli. Questi uomini avevano ascoltato le sue parole solo per poco tempo. Essi non avevano seguito neppure un solo sermone pronunciato dalla sua stessa bocca. Essi non potevano insegnare al popolo come i discepoli che erano stati ogni giorno a contatto con il Cristo. Tuttavia potevano raccontare ciò che sapevano, ciò che avevano visto, sentito e provato della potenza del Salvatore. Questo è quello che ognuno può fare quando il suo cuore è stato toccato dalla grazia di Dio. Questi sono i testimoni che il Signore desidera. Ma gli uomini muoiono perché questi testimoni mancano. OGM 45 5 Il Vangelo non deve essere presentato come una teoria morta, ma come una forza vitale capace di cambiare l'esistenza. Dio vorrebbe che i suoi discepoli fossero testimoni del fatto che, attraverso la sua grazia, gli uomini possono avere un carattere simile al Cristo e possono essere felici nella certezza del suo immenso amore. Egli vorrebbe che noi fossimo testimoni del fatto che egli non può essere soddisfatto finché tutti coloro che accettano di essere salvati non verranno riabilitati e restituiti al loro sacro privilegio di essere suoi figli. OGM 46 1 Egli accetta generosamente perfino coloro che hanno avuto un comportamento estremamente offensivo nei suoi confronti. Quando si pentono, egli dona loro il suo Spirito divino e li manda in mezzo agli infedeli per annunciare la sua misericordia. Attraverso la potenza del Cristo è ancora possibile vedere come delle persone che erano nelle mani di Satana vengono trasformate in messaggeri di giustizia e inviati a raccontare le grandi cose che il Signore ha fatto per loro e quanta compassione ha avuto per loro. "A te va sempre la mia lode" OGM 46 2 Dopo che la donna di Capernaum venne guarita dal tocco della fede, Gesù volle che riconoscesse la benedizione che aveva ricevuto. I doni che offre il Vangelo non si possono ricevere in maniera furtiva o goderne in segreto. "Voi me ne siete testimoni, dice il Signore; io sono Dio". Isaia 43:12. La nostra testimonianza della sua fedeltà è il mezzo scelto da Dio per rivelare il Cristo al mondo. Noi dobbiamo riconoscere la sua grazia così come è stata fatta conoscere attraverso i santi uomini del passato. Ma ciò che sarà più efficace sarà testimoniare della nostra esperienza personale. Noi siamo testimoni di Dio perché riveliamo attraverso la nostra esistenza l'azione di una potenza che è divina. Ogni individuo ha una propria vita e un'esperienza profondamente diversa dalle altre. Dio desidera che la nostra preghiera salga a lui caratterizzata dalla nostra personalità. Queste preziose testimonianze, come lodi della sua grazia, hanno una forza irresistibile che opera per la salvezza delle persone, se confermate da una vita simile a quella del Cristo. OGM 46 3 È molto importante per noi avere un vivo ricordo dei doni che Dio ci ha fatto. In questo modo la fede acquista sempre nuova forza per chiedere e ricevere di più. Noi veniamo incoraggiati molto di più dalla più piccola benedizione che riceviamo da Dio che dai tanti racconti che leggiamo sulla fede e sull'esperienza degli altri. Chi risponde alla grazia di Dio sarà come un giardino irrorato dall'acqua. La sua salute migliorerà velocemente, la sua luce brillerà nell'oscurità e la gloria del Signore sarà evidente nella sua vita. OGM 46 4 "Che potrò ricambiare al Signore per tutti i benefici che mi ha fatti? Io alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore. Scioglierò i miei voti al Signore e lo farò in presenza di tutto il suo popolo". Salmi 116:12-14. OGM 46 5 "Canterò al Signore finché avrò vita; salmeggerò al mio Dio finché esisterò. Possa la mia meditazione essergli gradita! Io esulterò nel Signore". Salmi 104:33, 34. OGM 47 1 "Chi può raccontare le gesta del Signore, o proclamare tutta la sua lode?" Salmi 106:2. OGM 47 2 "Celebrate il Signore, invocate il suo nome fate conoscere i suoi prodigi tra i popoli. Cantate e salmeggiate a lui, meditate su tutte le sue meraviglie. Esultate per il suo santo nome; gioisca il cuore di quanti cercano il Signore!" Salmi 105:1-3. OGM 47 3 "Poiché la tua bontà vale più della vita, le mie labbra ti loderanno... L'anima mia sarà saziata come di midollo e di grasso, e la mia bocca ti loderà con labbra gioiose. Di te mi ricordo nel mio letto, a te penso nelle veglie notturne. Poiché tu sei stato il mio aiuto, io esulto all'ombra delle tue ali". Salmi 63:3-7. OGM 47 4 "In Dio ho fiducia e non temerò; che potrà farmi l'uomo? Io manterrò le promesse che ti ho fatte, o Dio; io t'offrirò sacrifici di lode, perché tu hai salvato l'anima mia dalla morte, hai preservato i miei piedi da caduta, perché io cammini, davanti a Dio, nella luce dei viventi". Salmi 56:11-13. OGM 47 5 "O Santo d'Israele! Le mie labbra esulteranno, quando salmeggerò a te, e così l'anima mia, che tu hai riscattata. Anche la mia lingua parlerà tutto il giorno della tua giustizia". "Sei la mia fiducia sin dalla mia infanzia... A te va sempre la mia lode". Salmi 71:22-24; 71:5, 6. OGM 47 6 "Io renderò celebre il tuo nome per ogni età; perciò i popoli ti loderanno in eterno". Salmi 45:17. "Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date" OGM 47 7 L'invito del Vangelo non deve essere rivolto e presentato solo a poche persone scelte che, accettandolo, pensiamo possano renderci onore. Il messaggio deve essere comunicato a tutti. Quando Dio benedice i suoi figli, non lo fa solo nel loro interesse, ma pensando all'interesse di tutta l'umanità. Quando ci offre i suoi doni, desidera che li moltiplichiamo condividendoli con gli altri. OGM 47 8 Non appena incontrò il Salvatore, la donna samaritana che parlò con Gesù al pozzo di Giacobbe condusse altre persone da lui. In questo modo si dimostrò una missionaria più efficace degli stessi discepoli del Cristo. Essi, infatti, non videro nella Samaria un territorio che poteva dare frutti. I loro pensieri andavano a grandi progetti che dovevano essere realizzati in futuro. Non si accorsero che proprio intorno a loro c'era un campo da mietere. Ma attraverso quella donna che essi disprezzavano, un'intera cittadina ebbe l'occasione di ascoltare Gesù. La donna portò subito quella luce ai suoi concittadini. OGM 47 9 Questa donna rappresenta l'azione che una fede attiva in Cristo può realizzare. Ogni vero discepolo nasce nel regno di Dio come un missionario. Non appena conosce il Salvatore, desidera farlo conoscere anche agli altri perché la verità in grado di salvare e rendere santi non può rimanere imprigionata nel suo cuore. Chi beve dell'acqua della vita diventa a sua volta una fonte di vita. Chi riceve si mette nella condizione di dare. La grazia del Cristo che penetra nel cuore è come una fonte nel deserto che sgorga per rinfrescare tutto e indurre, coloro che stanno per morire, a desiderare di bere l'acqua della vita. Quest'opera rappresenta per noi una benedizione molto più grande del fare qualcosa unicamente per noi stessi. Se lavoriamo per diffondere il messaggio del Vangelo della salvezza saremo più vicini al Salvatore. OGM 48 1 Ecco cosa dice il Signore quando parla di coloro che ricevono la sua grazia: "Farò in modo che esse e i luoghi attorno al mio colle saranno una benedizione; farò scendere la pioggia a suo tempo, e saranno piogge di benedizione". Ezechiele 34:26. "Nell'ultimo giorno, il giorno più solenne della festa, Gesù stando in piedi esclamò: Se qualcuno ha sete, venga a me e beva. Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno". Giovanni 7:37, 38. OGM 48 2 Ciò che si riceve deve essere trasmesso agli altri. Giungono richieste di aiuto da ogni parte. Dio ci chiama ad aiutare con gioia i nostri simili. Ci sono corone immortali da conquistare; c'è un regno dei cieli da conquistare; c'è un mondo che sta morendo nell'ignoranza a cui donare luce. OGM 48 3 "Non dite voi che ci sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ebbene, vi dico: alzate gli occhi e guardate le campagne come già biancheggiano per la mietitura. Il mietitore riceve una ricompensa e raccoglie frutto per la vita eterna". Giovanni 4:35, 36. OGM 48 4 Per tre anni i discepoli ebbero davanti ai loro occhi il meraviglioso esempio di Gesù. Giorno per giorno essi camminarono e parlarono con lui, ascoltando le sue parole di incoraggiamento agli affaticati e agli oppressi e assistendo alle manifestazioni della sua potenza in favore degli ammalati e degli afflitti. Quando per Gesù arrivò il momento di lasciarli, egli diede loro la grazia e la potenza di portare avanti la sua missione nel suo nome. Essi dovevano diffondere la luce del suo Vangelo d'amore che porta la guarigione. Il Salvatore, inoltre, promise che sarebbe stato sempre con loro. Attraverso lo Spirito Santo sarebbe stato perfino più vicino di quando camminava fra gli uomini. OGM 48 5 Anche noi dobbiamo portare avanti la missione di quei discepoli. Ogni cristiano deve essere un missionario. Con amore e con bontà dobbiamo aiutare le persone che hanno bisogno d'aiuto cercando di alleggerire con un impegno disinteressato i dolori dell'umanità che soffre. Tutti possono trovare qualcosa da fare. Nessuno deve avere l'impressione che non ci sia un posto dove poter lavorare per il Cristo. Il Salvatore si identifica con ogni essere umano. OGM 49 1 Per dare a ognuno di noi la possibilità di diventare membri della famiglia divina, egli è diventato membro della famiglia terrena. Egli è il figlio dell'uomo e, di conseguenza, un fratello per ogni figlio e figlia di Adamo. Coloro che hanno accettato di seguirlo non devono sentirsi degli estranei in questa società che sta morendo. Essi sono parte del grande genere umano e il cielo li considera come fratelli sia dei peccatori sia dei santi. Ci sono milioni e milioni di esseri umani, vittime della malattia, dell'ignoranza e del peccato, che non hanno mai sentito parlare dell'amore del Cristo. Se ci trovassimo al loro posto, che cosa vorremmo che facessero per noi? Dobbiamo fare tutto ciò che è possibile per loro. La regola di vita che ci insegna il Cristo in base alla quale ognuno di noi rimarrà in piedi o cadrà nel giorno del giudizio è: "Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro". Matteo 7:12. OGM 49 2 Tutto ciò che abbiamo ricevuto in più degli altri come l'educazione, l'istruzione, la bontà del carattere, la formazione cristiana, l'esperienza religiosa, dobbiamo condividerlo con chi è stato meno favorito. Nella misura delle nostre possibilità dobbiamo aiutare queste persone. Se siamo forti, dobbiamo sostenere i più deboli. OGM 49 3 Gli angeli che sono costantemente alla presenza del Padre si rallegrano nell'aiutare i suoi figli. Sono sempre presenti dove c'è bisogno di loro, sono vicini a chi deve combattere dure lotte interiori o vivere in un ambiente difficile. OGM 49 4 Gli angeli si occupano in modo particolare delle persone deboli, il cui carattere non è ancora trasformato. Il compito di questi esseri del cielo, puri e senza peccato, è quello di aiutare gli uomini più sfortunati e chi ha un carattere da modificare: una missione che potrebbe sembrare umiliante a degli egoisti. OGM 49 5 Gesù non pensò al cielo come a un luogo desiderabile quando eravamo perduti. Lo lasciò per una vita di disonore e disprezzo e per una morte vergognosa. Egli che era ricco degli inestimabili tesori del cielo, diventò povero affinché grazie alla sua povertà potessimo diventare ricchi. Dobbiamo seguire il sentiero che egli ha tracciato. Chi accetta di diventare figlio di Dio dovrebbe sentirsi come un anello della catena gettata per salvare il mondo, come uno in Cristo nel suo piano misericordioso, camminando con lui per cercare e salvare chi si è perso. Molti pensano che sarebbe un grosso privilegio poter visitare i luoghi dove il Cristo ha vissuto quando era sulla terra, poter camminare dove lui ha camminato, guardare il lago da cui amava insegnare, raggiungere le colline e le valli sulle quali si sono posati tante volte i suoi occhi. Ma non abbiamo bisogno di andare fino a Nazaret, a Capernaum o a Betania per seguire le orme del Cristo. Le sue impronte le troveremo accanto al letto di un malato, nella baracca del povero, nelle strade affollate delle metropoli e in ogni luogo in cui ci sono degli esseri umani che hanno bisogno di consolazione. OGM 50 1 Abbiamo il compito di dar da mangiare all'affamato, di vestire gli ignudi, di consolare i sofferenti e gli afflitti. Dobbiamo aiutare i disperati e offrire speranza a chi l'ha persa. OGM 50 2 L'amore del Cristo, che si manifesta in maniera disinteressata, è in grado di cambiare le persone cattive molto più della spada e della corte di giustizia. Questi mezzi sono necessari per spaventare chi trasgredisce la legge, ma il missionario può fare di più con l'amore. Spesso le persone che si difendono di fronte a un rimprovero si inteneriscono di fronte all'amore del Cristo. OGM 50 3 Il missionario non solo può guarire le malattie fisiche ma può condurre i peccatori dal grande Medico che li purifica dalla lebbra del peccato. Dio ha pensato di far sentire la sua voce, attraverso i suoi discepoli, agli ammalati, agli sfortunati e a coloro che sono posseduti dai demoni. Per mezzo di questi strumenti umani egli vuole essere il consolatore che il mondo non conosce. OGM 50 4 Il Salvatore ha dato la sua vita con l'obiettivo di costituire una chiesa capace di aiutare i sofferenti, le persone angosciate e tentate. Un gruppo di credenti potrà non avere mezzi finanziari, o cultura, potrà essere sconosciuto alla gente. Tuttavia, con l'aiuto del Cristo, essi possono realizzare, nelle case, nelle comunità e perfino "nelle regioni più lontane" una missione i cui risultati avranno effetti eterni. OGM 50 5 A coloro che hanno deciso di seguire il Cristo come ai primi discepoli vengono rivolte queste parole: "Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli. Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura". Matteo 28:18, 19; cfr. Marco 16:15. Noi abbiamo anche la promessa della sua presenza: "Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente". Matteo 28:20. OGM 50 6 Oggi non ci sono le folle curiose che si radunano nel deserto per vedere e ascoltare il Cristo. La sua voce non si sente nelle strade affollate. Agli angoli delle vie non si sente il grido: "Sta passando Gesù di Nazaret". Eppure queste parole sono ancora vere. Il Cristo cammina ancora per le nostre strade anche se non lo vediamo. Entra nelle nostre case portando messaggi di misericordia. Vuole collaborare con tutti coloro che si impegnano per agire nel suo nome. Se lo accogliamo, egli sarà con noi per guarire e benedire. "Così parla il Signore: Nel tempo della grazia io ti esaudirò, nel giorno della salvezza ti aiuterò; ti preserverò e farò di te l'alleanza del popolo, per rialzare il paese, per rimetterli in possesso delle eredità devastate, per dire ai prigionieri: Uscite, e a quelli che sono nelle tenebre: Mostratevi!" Isaia 49:8, 9. OGM 51 1 "Quanto sono belli, sui monti, i piedi del messaggero di buone notizie, che annunzia la pace, che è araldo di notizie liete, che annunzia la salvezza, che dice a Sion: Il tuo Dio regna!... Prorompete assieme in grida di gioia... Poiché il Signore consola il suo popolo... Il Signore ha rivelato il suo braccio santo agli occhi di tutte le nazioni; tutte le estremità della terra vedranno la salvezza del nostro Dio". Isaia 52:7, 9, 10. ------------------------Capitolo 7: Collaborazione fra l'uomo e Dio OGM 55 1 Nella cura dei malati il medico deve intervenire come un collaboratore del Cristo. L'opera di Gesù si rivolgeva sia allo spirito sia al corpo. La buona novella che annunciava era un messaggio utile per il sollievo dello spirito e la salute del corpo. La liberazione dal peccato e la guarigione dalle malattie sono collegate l'una all'altra. La stessa opera viene richiesta al medico cristiano. Si unisce al Cristo nel soddisfare le esigenze fisiche e spirituali dei suoi simili. Al malato annuncerà il messaggio della grazia, proponendogli un rimedio per le sue malattie e i suoi peccati. OGM 55 2 Il Cristo è il vero rappresentante della professione medica. Il grande Medico è vicino a coloro che nel rispetto di Dio esercitano la professione per alleviare le sofferenze umane. Mentre utilizza i rimedi naturali per curare le malattie fisiche deve orientare i suoi pazienti verso colui che può alleviare sia i mali dello spirito sia quelli del corpo. Se i medici possono semplicemente collaborare nella realizzazione di quest'opera, il Cristo la adempie. Il medico si impegna ad assecondare l'opera risanatrice della natura, ma è Gesù stesso a guarire. Il medico cerca di preservare la vita, ma è il Cristo stesso che la offre. La fonte della salute OGM 55 3 Il Salvatore, grazie ai suoi miracoli, ha rivelato quella potenza che opera costantemente in favore dell'uomo per sostenerlo e guarirlo. Il Signore tramite la natura, giorno dopo giorno, ora dopo ora, attimo dopo attimo opera per mantenerci in vita, per aiutarci a crescere e rafforzarci. Quando viene colpita una qualsiasi parte del corpo inizia subito un processo di guarigione; le difese naturali si mettono in moto per restituirci la salute. Ma la potenza che attiva queste difese è quella di Dio. Ogni forza che assicura la vita proviene da lui. Quando qualcuno si riprende da una malattia è Dio che lo ha guarito. La malattia, la sofferenza e la morte sono il frutto di una forza antagonista. Satana è il distruttore e Dio il restauratore. Le parole pronunciate per Israele sono vere anche oggi per coloro che recuperano la salute del corpo e dello spirito: "...Io sono il Signore, colui che ti guarisce". Esodo 15:26. OGM 55 4 Il desiderio di Dio per ogni essere umano è espresso dalle parole: "Carissimo, io prego che in ogni cosa tu prosperi e goda buona salute, come prospera l'anima tua". 3 Giovanni 2. Egli è colui che "...perdona tutte le tue colpe, risana tutte le tue infermità; salva la tua vita dalla fossa, ti corona di bontà e compassioni". Salmi 103:3, 4. OGM 55 5 Quando il Cristo guariva i malati avvertì molti di loro con queste parole: "...Non peccare più, ché non ti accada di peggio". Giovanni 5:14. In questo modo insegnava che le malattie sono spesso il frutto della trasgressione delle leggi di Dio e che la salute può essere recuperata solo grazie all'ubbidienza. OGM 56 1 Il medico deve comunicare al paziente che entrambi sono collaboratori di Dio nell'opera della guarigione. Il medico è in grado di rendersi conto che la malattia è la conseguenza del peccato. Egli sa che le leggi della natura, come i principi stessi del Decalogo, sono opera di Dio e solo ubbidendo a queste leggi l'uomo può recuperare o preservare la sua salute. Si rende conto che molti soffrono a causa di cattive abitudini e sa che potrebbero guarire se solo volessero fare tutto ciò che è in loro potere. OGM 56 2 Deve insegnare che ogni cattiva abitudine che distrugge le energie fisiche, mentali e spirituali diventa peccato e la salute può essere assicurata attraverso l'ubbidienza di quelle leggi che Dio ha stabilito per il bene dell'umanità. OGM 56 3 Quando un medico vede che un paziente soffre per una malattia provocata da un regime alimentare sbagliato, da bevande nocive o altre cattive abitudini e trascura di farglielo notare gli procura un male peggiore. Alcolizzati, dementi, dissoluti offrono al medico l'occasione di precisare chiaramente che la sofferenza è frutto del peccato. Coloro che conoscono i principi della vita devono impegnarsi seriamente per contrastare il male. Rendendosi conto della dura lotta per superare il dolore, e lavorando costantemente per alleviare la sofferenza, come possono restare indifferenti? Potranno manifestare attenzione e interesse senza presentare la temperanza come il miglior rimedio per il male? OGM 56 4 È necessario spiegare che la via dei comandamenti di Dio è la via della vita. Dio ha stabilito le leggi della natura, ma le sue disposizioni non sono imposte in modo arbitrario. Ogni espressione "non devi", sia dal punto di vista fisico sia da quello morale, implica una promessa. Se ubbidiamo le benedizioni divine arricchiranno la nostra vita. Dio non forza nessuno a fare ciò che è giusto, ma cerca di preservarci dal male e guidarci a fare il bene. OGM 56 5 Esaminiamo le leggi che furono date a Israele. Dio trasmise al suo popolo istruzioni precise in merito alle abitudini quotidiane da adottare. Indicò loro i principi necessari al loro benessere fisico e spirituale e se avessero ubbidito avrebbero potuto contare su queste promesse. "Il Signore allontanerà te da ogni malattia..." Deuteronomio 7:15. "Prendete a cuore tutte le parole che oggi pronunzio solennemente davanti a voi..." Deuteronomio 32:46. "Poiché sono vita per quelli che li trovano, salute per tutto il loro corpo". Proverbi 4:22. OGM 56 6 Dio desidera che raggiungiamo quel livello di perfezione che ci ha offerto grazie al Cristo. Egli ci invita a fare la scelta giusta, a unirci agli agenti divini, ad adottare quei principi che rinnoveranno in noi l'immagine divina. Egli ha rivelato i principi della vita nella sua Parola e nel grande libro della natura. È nostra responsabilità conoscere questi principi e tramite l'ubbidienza collaborare con lui nel ridare la salute al corpo e allo spirito. OGM 57 1 Gli uomini devono sapere che possono contare sulle benedizioni che scaturiscono dall'ubbidienza, in tutta la loro pienezza, soltanto tramite la grazia del Cristo. È questa grazia che permette all'uomo di ubbidire alle leggi di Dio e interrompere gli automatismi che sono alla base delle cattive abitudini. Questa è l'unica potenza in grado di orientarlo nella giusta direzione. Quando si accetta il messaggio del Vangelo nella sua forza e nella sua purezza esso rappresenta la cura migliore per le malattie originate dal peccato. Il Sole di Giustizia sorge e "...la guarigione sarà nelle sue ali". Malachia 4:2. Non tutto ciò che il mondo offre può guarire un cuore spezzato, assicurare pace alla mente, placare la sofferenza o eliminare una malattia. Fama, genio, talento sono tutte opportunità che non possono rallegrare un cuore sofferente o riequilibrare una vita distrutta. L'unica speranza per l'uomo è la vita che Dio può donare. L'amore che il Cristo infonde in tutto l'essere rappresenta una forza vivificante. Ogni elemento vitale -- cervello, cuore e sistema nervoso ne traggono benefici salutari. Esso stimola all'azione le migliori energie dell'essere; libera l'animo dal senso di colpa e dalla tristezza, dall'ansia e dalle preoccupazioni che annientano le forze vitali. Allora subentrano calma e serenità. Si prova una gioia così profonda che nulla di terreno può minarla: è la gioia che nasce dalla presenza dello Spirito Santo, una gioia che assicura salute e vita. OGM 57 2 Le parole del Salvatore: "Venite a me... e io vi darò riposo" (Matteo 11:28) rappresentano la ricetta per guarire le malattie fisiche, mentali e spirituali. Anche se le sofferenze sono il frutto delle trasgressioni dell'uomo egli li considera con amore. Essi possono rivolgersi a lui per ottenere aiuto. Egli può fare grandi cose per coloro che si affidano a lui. OGM 57 3 Nonostante il peccato abbia affermato per secoli il suo influsso sugli uomini, nonostante Satana con falsità e astuzia abbia distorto la chiara interpretazione della Parola di Dio e abbia indotto gli uomini a dubitare della bontà divina, la grazia e l'amore del Padre hanno continuato a manifestarsi sulla terra. Se gli uomini si aprissero a Dio, apprezzando e accettando i suoi doni, verrebbero a beneficiare di un flusso continuo di benedizioni. OGM 57 4 Il medico che desidera essere un degno collaboratore del Cristo cercherà di migliorare ogni aspetto della sua professione. Studierà costantemente per essere in grado di assumersi al meglio le responsabilità del suo lavoro e perfezionarsi cercando di migliorare le proprie conoscenze, acquisire maggiore abilità e affinare il proprio intuito. Ogni medico deve rendersi conto che manifestando inefficienza e incompetenza nell'adempimento della sua professione non solo nuoce ai pazienti ma danneggia anche i colleghi. Il medico che si accontenta di prestazioni mediocri e conoscenze limitate non solo priva della sua dignità la professione medica ma disonora il Cristo, il grande Medico. OGM 58 1 Coloro che si rendono conto di non essere adatti per fare il medico devono scegliere un'altra occupazione; chi si sente predisposto a curare i malati, ma non dispone di un elevato livello culturale e può contare soltanto su una preparazione professionale limitata, dovrebbe assumersi compiti più modesti, lavorando con impegno come infermiere. Sotto la guida di medici esperti potrà migliorare il suo livello professionale e, continuando a studiare, potrà diventare adeguatamente qualificato per svolgere il ruolo del medico. I giovani medici che lavorano "come collaboratori di Dio" devono fare il possibile per "non ricevere la grazia di Dio invano", per non essere motivo di scandalo affinché il loro servizio non venga disprezzato e ricordarsi di essere "servitori di Dio". Cfr. 2 Corinzi 6:1-4. OGM 58 2 Dio desidera che raggiungiamo obiettivi sempre più elevati. Il vero medico missionario cercherà di perfezionarsi nella pratica quotidiana della sua professione. Si devono cercare medici cristiani di talento, dotati di una notevole abilità professionale e incoraggiarli a impegnarsi al servizio di Dio in luoghi in cui possono aiutare altri a diventare medici missionari. OGM 58 3 Il medico deve fare tesoro del messaggio della Parola di Dio. Deve crescere costantemente alla luce della grazia. Per lui l'influsso della religione non deve essere uno fra tanti, ma deve dominare su tutti gli altri. Deve essere guidato da motivazioni elevate e sante, motivazioni da cui scaturisce una forza che proviene da colui che ha dato la sua vita per permetterci di vincere il male. OGM 58 4 Se un medico cerca di perfezionarsi con impegno e costanza, se si consacra al servizio del Cristo e dedica del tempo a sondare il proprio animo, riuscirà a risolvere i profondi interrogativi che si presentano nell'adempimento della sua vocazione. Egli riuscirà a raggiungere un equilibrio e una preparazione tali che tutti coloro che entreranno in contatto con lui si renderanno conto delle grandi capacità e conoscenze di chi è legato alla sapienza e alla potenza di Dio. OGM 58 5 Per nessun altro lavoro è necessaria un'unione così profonda con il Cristo come per il medico. Colui che vuole adempiere adeguatamente i doveri di questa professione deve vivere ogni giorno e ogni ora una vera vita cristiana. La vita del paziente è nelle mani del medico: una diagnosi affrettata, una ricetta sbagliata per un caso difficile, il minimo movimento maldestro nel corso di un intervento sono sufficienti per sacrificare una vita o far precipitare un'anima nell'abisso eterno. Quale grande responsabilità! Come è importante che il medico sia sempre guidato dal Medico divino. OGM 59 1 Il Salvatore desidera aiutare tutti coloro che si rivolgono a lui per ottenere la saggezza e la chiara comprensione della realtà. E chi più del medico ha bisogno di queste qualità? Colui che cerca di prolungare la vita umana deve rivolgersi con fede al Cristo affinché guidi ogni suo gesto. Il Salvatore gli assicurerà il tatto e le capacità necessarie per risolvere i casi più difficili. A chi si occupa dei malati si presentano opportunità straordinarie. In tutto ciò che viene fatto in vista della guarigione essi devono comprendere che il medico vuole aiutarli collaborande con Dio nella lotta contro la malattia. Devono rendersi conto che ogni passo compiuto in armonia con le leggi divine rappresenterà un'occasione per beneficiare del sostegno della potenza divina. OGM 59 2 I malati e i sofferenti avranno più fiducia in un medico che ama e rispetta Dio; si affideranno ai suoi consigli e proveranno un senso di sicurezza in sua presenza e per le sue cure. OGM 59 3 Il medico cristiano, che conosce il Signore, ha il privilegio di pregare e invocare la presenza divina nella camera del malato. Prima di eseguire un intervento difficile il chirurgo potrà chiedere l'aiuto del grande Medico. Potrà rassicurare colui che soffre che Dio può aiutarlo a superare questa dura prova e che in ogni momento difficile egli rappresenta un sostegno sicuro per coloro che confidano in lui. Il medico che non è in grado di farlo perderà un'occasione preziosa per contribuire alla salvezza dei malati. Se sapesse pronunciare quelle parole che possono ispirare la fede nel Salvatore, che ascolta ogni moto dell'animo di coloro che sono angosciati, e se potesse presentare in preghiera le profonde esigenze dell'animo umano, spesso l'esito di questi casi potrebbe risultare positivo. OGM 59 4 Soltanto colui che sa leggere nei cuori sa con quale timore molti pazienti si affidano alle mani del chirurgo. Si rendono conto dei rischi. E per quanto possano avere fiducia nelle sue capacità come medico, sanno che non è infallibile. Se però lo vedono raccolto in preghiera, mentre chiede aiuto al Signore, proveranno fiducia nei suoi confronti. La gratitudine e la fiducia aprono i cuori alla potenza risanatrice di Dio, tutto l'essere ritrova energia e la forza vitale ha il sopravvento. OGM 59 5 Anche per il medico la presenza del Salvatore è un elemento vivificante. Spesso le responsabilità e i rischi della sua professione creano in lui profonde tensioni, l'ansia dell'incertezza e il timore possono influire sulla sicurezza dei suoi gesti, ma la convinzione di avere accanto il Consigliere divino che lo guida e lo sostiene gli offrirà serenità e coraggio. La presenza del Cristo accorda forza, calma, fiducia e vitalità alla mano del medico. OGM 60 1 Quando il momento critico è superato, e il successo è evidente, trascorrete alcuni attimi in preghiera con il paziente. Manifestate la vostra riconoscenza per la vita che è stata risparmiata. E se il malato esprime parole di gratitudine e apprezzamento nei confronti dei medici, orientate verso Dio i ringraziamenti e la lode. Rivelate al malato che la sua vita è stata risparmiata perché era sotto la protezione del grande Medico. OGM 60 2 Ogni medico che agisce in questo modo guida il malato verso chi può donare la vita e salvare tutti coloro che si rivolgono a lui. Chi svolge l'opera di medico con spirito vocazionale deve manifestare un profondo interesse per la dimensione spirituale. Al medico, e a colui che deve proclamare il messaggio del Vangelo, è stata affidata la più grande responsabilità mai offerta agli uomini. Indipendentemente dal fatto che ne sia consapevole o meno è suo compito occuparsi anche della vita dello spirito. OGM 60 3 Trovandosi sempre in contatto con la malattia e la morte, troppo spesso perde di vista l'importanza della vita eterna. Impegnato a lottare contro i pericoli che insidiano il corpo dimentica quelli che minacciano lo spirito. OGM 60 4 Può accadere che la vita stia per sfuggire dalle mani della persona nei confronti della quale sta esercitando la sua opera. Quella potrebbe essere l'ultima occasione favorevole. E il medico deve fare in modo di incontrarla nuovamente davanti al trono del Cristo nel giorno del giudizio. OGM 60 5 Spesso perdiamo benedizioni preziose trascurando di pronunciare una parola opportuna. Se non si ricerca con attenzione l'occasione propizia, essa ci sfuggirà definitivamente. Quando ci si trova vicino al letto di un malato non dovrebbero essere fatti discorsi polemici o dogmatici; rivolgete l'attenzione del sofferente verso colui che desidera salvare chiunque si accosti a lui con fede. Aiutate con sincerità e affetto coloro che si trovano fra la vita e la morte. OGM 60 6 Il medico che riconosce il Cristo come suo Salvatore personale, perché egli stesso vi ha trovato il suo rifugio, sa in che modo stabilire una relazione con le anime ammalate a causa del peccato, piene di sensi di colpa e di timori, che si rivolgono a lui per essere aiutate. Egli può rispondere alla domanda: "Che cosa posso fare per essere salvato?" Può raccontare la storia d'amore del Redentore. Egli può parlare in prima persona dell'esperienza del pentimento e della fede. Con parole semplici e sincere può presentare a Dio, in preghiera, i bisogni dell'anima che ha di fronte a lui e incoraggiare il malato a chiedere e accettare la grazia di un Salvatore misericordioso. Il Signore sarà al suo fianco per operare con lui e per mezzo di lui mentre il medico svolge il suo compito accanto al malato, cercando di pronunciare parole di conforto e consolazione. OGM 61 1 La pace del Cristo riempie il cuore di colui che soffre mentre la sua mente viene rivolta al Salvatore e la salute spirituale che gli viene offerta diventa la mano soccorritrice di Dio che ridona anche la salute del corpo. OGM 61 2 Lavorando con i malati il medico si troverà spesso di fronte alla possibilità di aiutare gli amici del paziente. Mentre vegliano vicino al letto del malato, sentendosi impotenti perché non sono in grado in nessun modo di lenire la sua angoscia, il loro animo diventa più sensibile. Spesso esprimono al medico le loro sofferenze nascoste. Questa è un'occasione per orientarli verso colui che ha invitato coloro che sono stanchi e oppressi a rivolgersi a lui. Sarà possibile pregare per loro e con loro, presentando le nostre richieste a colui che può guarire ogni malattia e placare ogni dolore. Le promesse di Dio OGM 61 3 Il medico potrà contare su occasioni preziose per ricordare ai suoi pazienti le promesse di Dio. Egli trarrà da quel tesoro cose nuove e cose vecchie, a volte pronunciando parole di conforto e consiglio che l'animo desidera sentire. Il medico deve coltivare nella sua mente pensieri sempre opportuni studiando con attenzione la Parola di Dio per appropriarsi delle promesse che vi sono presentate, per imparare a ripetere le parole incoraggianti che il Cristo aveva pronunciato durante la sua missione terrena, quando insegnava e guariva i malati. Deve parlare delle guarigioni operate da Gesù, della sua tenerezza e del suo amore. Egli non deve trascurare le opportunità di orientare i pensieri dei suoi pazienti verso il Cristo, il grande Medico. La stessa potenza che il Cristo manifestava quando viveva fra gli uomini si esprime tramite la Parola di Dio. Con la parola guariva le malattie e cacciava i demoni, placava il mare e risuscitava i morti e il popolo fu testimone della sua potenza. Egli pronunciava le parole di Dio, così come il Signore aveva parlato a tutti i profeti e ai maestri dell'Antico Testamento. Tutta la Bibbia rivela il Cristo. OGM 61 4 Le Scritture devono essere considerate come parole di Dio non soltanto scritte ma anche pronunciate. Quando i sofferenti si rivolgevano a Gesù egli non vedeva soltanto coloro che in quel momento gli chiedevano aiuto ma anche gli altri che nei secoli successivi si sarebbero rivolti a lui con le stesse richieste e la stessa fede. OGM 61 5 Quando disse al paralitico "...Figliolo, coraggio, i tuoi peccati ti sono perdonati" (Matteo 9:2) e quando disse alla donna di Capernaum "...Figliola, la tua fede ti ha salvata; va' in pace" (Luca 8:48) egli parlava a tutti coloro che afflitti od oppressi dal peccato avrebbero cercato il suo aiuto. Questo vale per tutte le promesse della Parola di Dio. Con queste stesse parole egli parla a noi individualmente, come se potessimo udire la sua voce. Tramite queste promesse ci comunica la sua grazia e la sua potenza. Sono le foglie dell'albero "...per la guarigione delle nazioni". Apocalisse 22:2. OGM 62 1 Accettate e assimilate, assicureranno forza al carattere, saranno fonte di ispirazione e sostegno alla vita. Nulla può avere un potere più benefico. Niente altro può infondere il coraggio e la fede che offrono energia vitale a tutto l'essere. A chi sta per morire, all'animo stanco sotto il peso della sofferenza e del peccato, il medico ha l'opportunità di ripetere le parole del Salvatore, perché tutte le promesse delle Sacre Scritture sono a sua disposizione. "...Non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome, tu sei mio! Quando dovrai attraversare le acque, io sarò con te; quando attraverserai i fiumi, essi non ti sommergeranno; quando camminerai nel fuoco non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà, perché io sono il Signore, il tuo Dio, il Santo d'Israele, il tuo salvatore... Perché tu sei prezioso ai miei occhi, sei stimato e io ti amo... Io, io sono colui che per amor di me stesso cancello le tue trasgressioni e non mi ricorderò più dei tuoi peccati... Non temere, perché io sono con te..." Isaia 43:1-4, 25, 5. "Come un padre è pietoso verso i suoi figli, così è pietoso il Signore verso quelli che lo temono. Poiché egli conosce la nostra natura; egli si ricorda che noi siamo polvere". Salmi 103:13, 14. "Soltanto riconosci la tua iniquità: tu sei stata infedele al Signore, al tuo Dio..." Geremia 3:13. "Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità". 1 Giovanni 1:9. "Io ho fatto sparire le tue trasgressioni come una densa nube, e i tuoi peccati, come una nuvola; torna a me, perché io ti ho riscattato". Isaia 44:22. "Poi venite, e discutiamo -- dice il Signore -- anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come la neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come la lana. Se siete disposti a ubbidire, mangerete i frutti migliori del paese". Isaia 1:18, 19. "...Sì, io ti amo di un amore eterno; perciò ti prolungo la mia bontà". Geremia 31:3. "...Ti ho per un momento nascosto la mia faccia, ma con amore eterno io avrò pietà di te". Isaia 54:8. "Il vostro cuore non sia turbato... Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il modo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti". Giovanni 14:1, 27. "Quell'uomo sarà come un riparo dal vento, come un rifugio contro l'uragano, come dei corsi d'acqua in luogo arido, come l'ombra di una gran roccia in una terra riarsa". Isaia 32:2. "I miseri e i poveri cercano acqua, e non ce n'è; la loro lingua è secca dalla sete. Io, il Signore, li esaudirò. Io, il Dio d'Israele, non li abbandonerò". Isaia 41:17. "Così parla il Signore che ti ha fatto... Io infatti spanderò le acque sul suolo assetato e i ruscelli sull'arida terra; spanderò il mio spirito sulla tua discendenza e la mia benedizione sui tuoi rampolli". Isaia 44:2, 3. "Volgetevi a me e siete salvati, voi tutte estremità della terra!..." Isaia 45:22. "...Egli ha preso le nostre infermità e ha portato le nostre malattie". Matteo 8:17. "Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato dalle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e grazie alle sue ferite noi siamo stati guariti". Isaia 53:5. ------------------------Capitolo 8: Il medico: un educatore OGM 63 1 Il vero medico è un educatore. Egli riconosce le sue responsabilità non solo nei confronti dei malati che sono stati affidati alle sue cure, ma anche di tutta la comunità in cui vive. Egli è il custode della salute fisica e morale. Il suo obiettivo non è soltanto quello di proporre i rimedi per la cura delle malattie ma di promuovere buone abitudini di vita e diffondere la conoscenza di sani principi. L'importanza della conoscenza dei principi della salute OGM 63 2 L'opera di divulgazione dei principi della salute non è mai stata così necessaria come lo è oggi. Nonostante gli straordinari progressi compiuti in vari settori per assicurarsi benessere e comodità, anche in materia di igiene e di cura delle malattie, il declino della forza e della resistenza fisica è preoccupante. Tutti coloro che hanno a cuore il benessere della società devono prendere in considerazione questa realtà. OGM 63 3 La nostra cultura artificiale incoraggia abitudini che minano i sani principi. La moda e le consuetudini sociali sono in aperto contrasto con la natura. Impongono usi e incoraggiano eccessi che diminuiscono costantemente le forze fisiche e mentali, e da questo derivano l'intemperanza e la violenza, le malattie e la miseria. OGM 63 4 È vero che molti trasgrediscono le leggi della salute per ignoranza e quindi hanno bisogno di maggiori informazioni. Ma la maggior parte delle persone non è coerente con le conoscenze acquisite e deve ancora convincersi dell'importanza di osservare questi principi. Al medico si presentano molte occasioni sia per insegnare i principi della salute sia per precisare l'importanza di metterli in pratica. Grazie a una corretta informazione egli può contribuire a evitare errori che potrebbero arrecare danni irreparabili. OGM 63 5 L'uso sconsiderato di farmaci nocivi costituisce un'abitudine che può generare gravi patologie. Purtroppo molti quando si ammalano non cercano la causa reale dei propri disturbi. La loro unica preoccupazione è alleviare il dolore e il disagio. Ricorrono a panacee, di cui ignorano le vere proprietà, o chiedono al medico farmaci che eliminino i sintomi senza assolutamente pensare a cambiare le loro cattive abitudini di vita. Se non ottengono un sollievo immediato provano un'altra medicina, e poi un'altra ancora. Così il male continua, aggravandosi. OGM 64 1 La gente deve sapere che i farmaci non curano il male. È vero che a volte apportano un sollievo immediato e il paziente, utilizzandoli; sembra recuperare la salute; ma tutto ciò si verifica solo perché la natura ha una forza vitale sufficiente a eliminare il veleno e correggere le cause del male. Si riesce così a recuperare la salute nonostante gli effetti negativi dei farmaci. Nella maggior parte dei casi le medicine cambiano soltanto la forma e la localizzazione del disturbo. Spesso la sostanza nociva sembra sconfiggere temporaneamente il male, ma i suoi effetti sull'organismo rimangono e successivamente provocano danni maggiori. Utilizzando sostanze tossiche tante malattie si cronicizzano e molti di coloro che sono morti potevano essere salvati con cure naturali. Le sostanze tossiche contenute in questi cosiddetti rimedi creano assuefazione e suscitano desideri che minano il fisico e lo spirito. Molti dei farmaci più comuni, anche se brevettati, sono responsabili dell'abuso di alcol, oppio, morfina che rappresentano una vera maledizione per la società. L'unica speranza di un cambiamento è legata a un'attenta informazione del pubblico sui principi di salute naturali. I medici devono insegnare che il potere della guarigione risiede nella natura e non nei farmaci. OGM 64 2 La malattia è lo sforzo della natura per liberare l'organismo da quelle abitudini di vita che violano le leggi della salute. Quando ci si ammala occorre capire la causa. Bisogna correggere le abitudini sbagliate e modificare le condizioni malsane. In questo modo si aiuta la natura nel suo tentativo di eliminare le tossine e ristabilire il giusto equilibrio per l'organismo. I rimedi naturali OGM 64 3 L'aria pura, la luce del sole, l'astinenza da bevande alcoliche, il riposo, l'esercizio fisico, una dieta adeguata, l'uso dell'acqua e la fiducia nella potenza divina sono i veri rimedi. Tutti dovrebbero conoscere le caratteristiche dei rimedi naturali e il modo in cui vanno usati. È essenziale conoscere i principi terapeutici e acquisire anche un'esperienza pratica per essere in grado di usare correttamente queste informazioni. OGM 64 4 L'uso dei rimedi naturali richiede un impegno e un'attenzione che non tutti sono disposti ad avere. I processi di guarigione naturale sono graduali e potranno sembrare troppo lenti per chi è impaziente. La capacità di rinunciare a cattive abitudini richiede sacrifici. Alla fine però ci si renderà conto che i processi naturali, se non vengono ostacolati, hanno un ruolo importante. Chi persevera nell'ubbidienza alle leggi della natura ritrova la salute del corpo e dello spirito. OGM 65 1 Generalmente non ci si preoccupa molto di preservare la salute. In realtà è meglio saper prevenire le malattie piuttosto che curarle. Ogni persona nel proprio interesse, e anche in quello dell'umanità, deve informarsi sulle leggi della natura e osservarle scrupolosamente. OGM 65 2 Tutti devono conoscere il meraviglioso funzionamento dell'organismo. Devono comprendere il ruolo dei vari organi, e come dipendono gli uni dagli altri, affinché tutto il sistema funzioni in modo equilibrato. Essi dovrebbero studiare l'influsso della mente sul corpo e viceversa, e anche tutti i principi che li governano. Allenarsi ad affrontare le difficoltà OGM 65 3 Non si ripeterà mai sufficientemente che la salute non dipende dal caso, ma è il risultato dell'ubbidienza a leggi ben precise. Ne sono consapevoli gli atleti e coloro che affrontano prove fisiche: devono prepararsi con impegno, sottoporsi a duri allenamenti e a una severa disciplina. Ogni abitudine fisica è gestita con attenzione, perché essi sanno che qualsiasi forma di negligenza, eccesso e trascuratezza, che indebolisce o danneggia qualche organo o funzione, può condurre a un insuccesso. OGM 65 4 Un impegno costante è essenziale anche per assicurarsi la vittoria nelle lotte della vita. Non combattiamo finte battaglie. La lotta in cui siamo impegnati ha ripercussioni eterne. Il nostro nemico è invisibile, gli angeli del male stanno lottando per dominare ogni essere umano. Ciò che nuoce alla salute non solo indebolisce le forze fisiche, ma anche le facoltà intellettuali e morali. OGM 65 5 Coltivare abitudini nocive rende difficile distinguere il bene dal male e quindi resistere agli influssi negativi, aumentando così il rischio di insuccessi e sconfitte. "...Coloro i quali corrono nello stadio, corrono tutti, ma uno solo ottiene il premio..." 1 Corinzi 9:24. Nella lotta che conduciamo vinceranno coloro che sono disposti a sottoporsi alla disciplina di giusti principi. Il fatto di metterli in pratica in ogni momento della vita è spesso considerato di scarsa rilevanza e interesse limitato, ma nella prospettiva dell'obiettivo che si vuole raggiungere non è affatto secondario. Ogni gesto ha valore in vista della vittoria o della sconfitta nell'arco dell'esistenza. Le Scritture precisano: "...Correte in modo da riportarlo". 1 Corinzi 9:24. OGM 65 6 I nostri progenitori, che non riuscirono a controllare i propri desideri, persero i privilegi dell'Eden; la temperanza è più necessaria di quanto si immagini per riconquistare il paradiso perduto. Sottolineando la vita di sacrificio dei concorrenti degli antichi giochi greci, l'apostolo Paolo scrive: "Chiunque fa l'atleta è temperato in ogni cosa; e quelli lo fanno per ricevere una corona corruttibile; ma noi, per una incorruttibile. Io quindi corro così; non in modo incerto; lotto al pugilato, ma non come chi batte l'aria; anzi, tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, perché non avvenga che, dopo aver predicato agli altri, io stesso sia squalificato". 1 Corinzi 9:25-27. OGM 66 1 I progressi di una riforma dipendono dal riconoscimento di questa verità fondamentale: mentre da un lato è pericoloso rifugiarsi in un'ortodossia filosofica rigida e intollerante, dall'altro è molto rischioso lasciarsi andare a un liberalismo sfrenato. La legge di Dio ispira ogni riforma duratura. È necessario far conoscere chiaramente la necessità di ubbidire a questa legge. I suoi principi devono essere presentati a tutti, essi hanno un valore eterno e stabile come Dio stesso. Uno degli effetti più deleteri del peccato di Adamo è stato quello della perdita dell'autocontrollo. Solo riconquistando questo potere sarà possibile fare veri progressi. OGM 66 2 Il corpo è lo strumento tramite il quale la mente e lo spirito si possono sviluppare in vista della formazione del carattere ed è per questo che l'Avversario catalizza i suoi sforzi nel tentativo di indebolire e degradare le forze fisiche. OGM 66 3 Un successo in questa direzione implica la resa di tutto l'essere al male. Le nostre tendenze naturali, se non sono orientate da una potenza superiore, conducono inevitabilmente alla rovina e alla morte. Il corpo deve essere tenuto sotto controllo, dominato dalle forze più nobili dell'essere. La volontà deve disciplinare le passioni e, a sua volta, essere sottoposta alla volontà divina. La ragione, santificata dalla grazia di Dio, deve guidare la nostra vita. Ciò che il Signore richiede deve imporsi alla coscienza. Uomini e donne devono convincersi che l'autocontrollo è un dovere, la purezza e la libertà da ogni passione e abitudine nociva rappresentano vere e proprie esigenze. È importante far comprendere che tutte le facoltà della mente e del corpo sono doni di Dio e quindi devono essere preservate nelle condizioni migliori affinché possiamo collaborare con lui. OGM 66 4 Nell'antico rituale, che prefigurava il piano della salvezza, tutto ciò che si offriva sull'altare di Dio doveva essere perfetto. Il sacrificio, che rappresentava il Cristo, era senza difetti. La Parola di Dio propone questo esempio per illustrare come dovrebbero essere i suoi figli: "...Gloriosi, senza macchia..." Efesini 5:27. "...Corpi in sacrificio vivente..." Romani 12:1. OGM 66 5 Non si può realizzare nessuna vera riforma senza la potenza divina. Le barriere umane, erette contro tendenze naturali o acquisite, sono come argini di sabbia contro un torrente in piena. Se la presenza del Cristo non diventa una forza vivificante nella nostra esistenza, non potremo resistere alle tentazioni che ci assalgono dall'interno e dall'esterno. Il Cristo è venuto a vivere fra gli uomini, osservando la legge di Dio, affinché l'uomo potesse controllare le inclinazioni naturali che corrompono l'animo. OGM 67 1 Il Medico dello spirito e del corpo ci assicura la vittoria sulle passioni. Ha offerto all'uomo tutti i mezzi per poter raggiungere la perfezione del carattere. Quando ci affidiamo a Gesù la nostra mente risulta sotto l'influsso della legge, quella legge divina che proclama la libertà di ogni schiavo. Essendo uno con il Cristo, l'uomo è libero. Sottomettersi alla volontà di Gesù significa riacquistare la perfetta dignità umana. L'ubbidienza alla volontà divina ci libera dalla schiavitù del peccato, dalle passioni e dai desideri umani. L'uomo può presentarsi come vincitore nei confronti di se stesso, delle proprie inclinazioni, di principati e potenze, dei "...i dominatori di questo mondo di tenebre" e delle "...forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti". Efesini 6:12. OGM 67 2 Non c'è luogo migliore della famiglia in cui ogni forma di insegnamento risulterà non solo necessaria ma produrrà i maggiori benefici. I genitori hanno un ruolo fondamentale nel creare le basi su cui si formeranno abitudini e carattere. OGM 67 3 Un'opera di riforma deve iniziare con la presentazione dei principi della legge di Dio, che si ricollegano alla salute fisica e morale. Occorre insegnare che l'ubbidienza alla Parola di Dio è la nostra unica ancora di salvezza nei confronti del male che conduce il mondo alla rovina. OGM 67 4 È necessario sottolineare le responsabilità che i genitori hanno non solo nei confronti di loro stessi, ma anche dei loro figli. Essi possono rappresentare un modello di ubbidienza o di trasgressione. Con il loro esempio e il loro insegnamento decidono il destino della famiglia. I figli diventeranno ciò che ne hanno fatto i genitori. Se essi potessero prevedere gli effetti delle loro azioni, se potessero vedere come con l'esempio e gli insegnamenti perpetuano o amplificano il potere del male o del bene, certamente si verificilerebbe un cambiamento: molti abbandonerebbero tradizioni e consuetudini e accetterebbero i principi divini della vita. La forza dell'esempio OGM 67 5 Il medico che entra nelle case e si avvicina al letto del malato, allevia le sofferenze, salva la vita, incoraggia coloro che stanno per morire, ha la possibilità di conquistare fiducia e affetto più di molti altri. Neanche chi si occupa costantemente della vita spirituale degli uomini può contare su possibilità così grandi e influssi così profondi. OGM 67 6 L'esempio del medico e i suoi consigli possono avere un effetto positivo per il bene dell'individuo. L'opera della riforma sanitaria ha bisogno di uomini e donne la cui vita quotidiana dimostri un vero autocontrollo. Se mettiamo in pratica i principi che insegniamo essi risulteranno credibili. La nostra società ha bisogno di una dimostrazione vivente di quello che può fare la grazia divina nel donare all'uomo dignità e autocontrollo. OGM 68 1 Ciò di cui l'umanità ha bisogno è la potenza salvifica del messaggio del Vangelo rivelata nella vita di coloro che si impegnano a seguire l'esempio del Cristo. Il medico è continuamente in contatto con persone che hanno bisogno di attingere forza e incoraggiamento da un esempio positivo. Molti non hanno sufficiente forza morale o autocontrollo e sono quindi facili vittime della tentazione. OGM 68 2 Il medico può aiutarli manifestando nella sua vita la forza di quei principi che gli assicurano un vero successo nei confronti di vizi e cattive abitudini. Nella sua vita si deve manifestare la potenza divina. Se non adempie questo compito le sue stesse parole, per quanto opportune e convincenti, eserciteranno un influsso negativo. OGM 68 3 Molti di coloro che hanno bisogno di cure mediche sono spesso individui alla deriva morale a causa del loro stile di vita. Sono abbattuti, deboli e stanchi, consapevoli delle loro scelte irrazionali e incapaci di rinunciarvi. OGM 68 4 Queste persone non dovrebbero coltivare dei legami con coloro che li incoraggiano a pensare e agire nella direzione degli errori già commessi. Dovrebbero invece vivere in un'atmosfera pura, ricca di pensieri nobili ed elevati. Per la grande responsabilità che incombe su colui che deve offrire loro il buon esempio, egli non può essere vittima, a sua volta, di vizi e cattive abitudini in quanto il suo influsso fornirà alla tentazione una forza maggiore. Il medico e la temperanza OGM 68 5 Molti, pur essendo in cura da un medico, perdono la salute a causa del tabacco e di bevande tossiche. Il medico deve indicare a questi pazienti la causa delle loro sofferenze. Come potranno essere efficaci le sue parole se anche lui fa uso di tabacco e sostanze eccitanti? Consapevole delle sue debolezze non avrà forse delle esitazioni nell'indicare i rischi al suo paziente? Facendo uso personalmente di determinate sostanze come potrà convincere i giovani dei loro effetti negativi? Come potrà un medico rappresentare per la società un esempio di sani principi e autocontrollo, essere un sostenitore della temperanza se egli stesso si lascia condizionare da cattive abitudini? Come può intervenire presso malati o moribondi quando perfino il suo stesso alito è sgradevole perché emana odore di alcol o tabacco? Come può qualcuno che sta minando il proprio sistema nervoso, e annebbiando il proprio cervello ricorrendo ai narcotici, essere degno della fiducia di chi lo considera un buon medico? È impossibile che riesca a fare diagnosi rapide e a intervenire tempestivamente. Se egli stesso non osserva le leggi che regolano l'organismo, se privilegia il piacere alla salute del corpo e della mente come può assumersi la responsabilità delle vite umane? OGM 69 1 Per quanto capace e degno di fiducia potrà sperimentare nella sua esperienza professionale momenti di scoraggiamento o forse apparenti sconfitte. Spesso non riuscirà a realizzare quello che si era prefisso e qualora i suoi pazienti recuperassero la salute ciò non rappresenterà un vero beneficio per loro e per chi li circonda. Molti infatti ritrovano la salute solo per ripetere subito gli stessi errori che avevano procurato loro malattia e sofferenza. Con la stessa frenesia di prima rientrano nel circolo vizioso delle passioni e delle scelte sbagliate e quindi l'opera del medico risulta inutile. OGM 69 2 Il Cristo ha vissuto questa esperienza ma non ha trascurato nessun tentativo in favore dei sofferenti. Su dieci lebbrosi guariti soltanto uno apprezzò il suo gesto, e si trattava di uno straniero, di un samaritano. Per amore di quest'uomo riconoscente Gesù guarì anche gli altri nove. Se il medico non ha maggiore successo di quanto ne abbia avuto il Salvatore, impari dal grande Medico. Del Cristo è stato scritto: "Egli non verrà meno e non si abbatterà..." Isaia 42:4. "Egli vedrà il frutto del suo tormento interiore, e ne sarà saziato..." Isaia 53:11. OGM 69 3 Anche se una sola persona avesse accettato il messaggio della sua grazia, il Cristo sarebbe morto per salvarla, avrebbe scelto di vivere una vita di sofferenze e umiliazioni e concludere la sua esistenza con una morte vergognosa. Se grazie al nostro impegno anche un solo essere umano potrà essere elevato e nobilitato, reso idoneo a vivere nel Regno di Dio non sarà quindi un motivo di gioia? OGM 69 4 Gli obblighi professionali di un medico sono difficili ed estenuanti. Per adempierli con successo deve avere una costituzione forte e una buona salute. Un uomo debole e sofferente non è in grado di sostenere la fatica che comporta la vocazione del medico. Se non ha un perfetto autocontrollo non può essere in grado di curare tutti i tipi di malattie. OGM 69 5 Il medico perde spesso le ore di sonno, a volte dimentica di mangiare, non ha il tempo di approfittare del piacere delle compagnie e delle opportunità degli incontri religiosi e la sua esistenza sembra scorrere nell'ombra. Le sofferenze di cui è testimone, le richieste di aiuto di chi sta per morire, il contatto con ogni forma di corruzione possono deprimerlo fino a fargli perdere la fiducia nell'uomo. Nella lotta contro il male e la morte, ogni energia viene utilizzata fino al limite del possibile. La reazione a questo terribile impegno mette a dura prova il carattere. Ecco che la tentazione raggiunge il massimo del suo potere. In questi momenti il medico ha bisogno dell'autocontrollo, della purezza di spirito e della fede che proviene da Dio, più di chiunque altro eserciti la propria vocazione. Per amore del prossimo e di se stesso non può permettersi di trasgredire le leggi fisiche perché poi sarà indotto a violare quelle morali. OGM 70 1 L'unica via di salvezza per il medico è, in ogni circostanza, agire secondo giusti principi, rafforzati e nobilitati da quella fermezza che si attinge solo da Dio. Egli deve fondarsi sulla perfezione del carattere divino. Giorno dopo giorno, ora dopo ora, attimo dopo attimo deve vivere come se si proiettasse nell'eternità. Come Mosè egli deve perseverare "come vedendo l'Invisibile". OGM 70 2 La giustizia affonda le sue radici nella natura divina. Nessuno può condurre un'esistenza pura ed equilibrata se la sua vita non è nascosta con Cristo in Dio. Più ampia è l'attività in favore degli uomini, più intima deve essere la comunione con il Signore. OGM 70 3 Quanto più pressanti sono gli impegni e maggiori le responsabilità, più il medico ha bisogno di attingere dalla potenza di Dio. Egli deve trovare il tempo per distaccarsi dalle realtà terrene e meditare su quelle eterne. Deve resistere alle pressanti esigenze di un mondo che vorrebbe risucchiarlo per allontanarlo dalla Fonte della vera forza. Più di qualsiasi altro uomo deve, tramite la preghiera e lo studio delle Scritture, porsi sotto la protezione divina. Deve vivere in costante armonia e in comunione con i principi della verità, della giustizia e dell'amore che rivelano il carattere di Dio. OGM 70 4 Nella misura in cui si accetta e si ubbidisce alla Parola di Dio essa trasmetterà la sua potenza e influirà su ogni azione e su ogni aspetto del carattere. Purificherà ogni pensiero e contribuirà a controllare ogni desiderio. OGM 70 5 Coloro che si affidano al messaggio della Parola di Dio, si libereranno dai limiti della loro umanità e diventeranno più forti. Si eleveranno su ogni forma di male fino a vivere in un'atmosfera totalmente pura. Se un uomo è un figlio di Dio, quella stessa fermezza di Giuseppe e Daniele nei confronti della corruzione delle corti pagane, renderà la sua vita pura e incontaminata. Il suo carattere risulterà puro e la sua vita brillerà per la presenza del Cristo. La luce della "Stella del mattino" diffonderà la sua luminosità su di lui in una gloria immutabile. OGM 70 6 Una vita simile rappresenterà un elemento di forza per la società, una barriera contro il male, la salvezza per chi è tentato, un punto di riferimento per coloro che fra difficoltà e scoraggiamento stanno cercando la via del bene. ------------------------Capitolo 9: Insegnamento e cure mediche OGM 73 1 Quando il Cristo inviò i dodici discepoli per il loro primo viaggio missionario disse loro: "Andando, predicate e dite: Il regno dei cieli è vicino. Guarite gli ammalati, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demoni; gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date". Matteo 10:7, 8. OGM 73 2 Ai settanta discepoli inviati più tardi disse: "In qualunque città entriate... guarite i malati che ci saranno e dite loro: Il regno di Dio si è avvicinato a voi". Luca 10:8, 9. La presenza e la potenza del Cristo li accompagnavano: "Ora i settanta tornarono pieni di gloria, dicendo: Signore, anche i demoni ci sono sottoposti nel tuo nome". Luca 10:17. OGM 73 3 Dopo l'ascensione di Gesù, l'opera venne continuata e si ripresentarono le scene del suo ministero: "La folla accorreva dalle città vicine a Gerusalemme, portando malati e persone tormentate da spiriti immondi; e tutti erano guariti". Atti 5:16. E i discepoli "...se ne andarono a predicare dappertutto e il Signore operava con loro..." Marco 16:20. E "Filippo, disceso nella città di Samaria, vi predicò il Cristo. E le folle unanimi presentavano attenzione alle cose dette da Filippo... Infatti gli spiriti immondi uscivano da molti indemoniati... e molti paralitici e zoppi erano guariti. E vi fu grande gioia in quella città". Atti 8:5-8. La missione dei discepoli OGM 73 4 Luca, l'autore del Vangelo che porta il suo nome, era un medico missionario. Nella Bibbia è chiamato "...il caro medico..." Colossesi 4:14. OGM 73 5 L'apostolo Paolo venne a conoscenza delle sue capacità e lo scelse considerandolo una persona a cui il Signore voleva affidare un compito speciale. Si assicurò la sua collaborazione e per un certo periodo di tempo Luca lo seguì nei suoi viaggi. In seguito Paolo lo lasciò a Filippi, in Macedonia, dove continuò a lavorare per diversi anni come medico ed evangelista. Curava i malati e poi pregava con loro perché Dio agisse con la sua potenza risanatrice in favore dei sofferenti. In questo modo apriva una via al messaggio del Vangelo. Il suo successo come medico gli offrì molte occasioni di presentare il Cristo fra i pagani. OGM 73 6 Dio desidera che anche noi operiamo come fecero i discepoli. La guarigione fisica è collegata con il mandato evangelico. Nella proclamazione del messaggio del Vangelo l'opera dell'insegnamento e della guarigione non devono mai essere separate. Ai discepoli venne affidato il compito di trasmettere il messaggio evangelico, infatti ricevettero l'incarico di proclamare al mondo la buona novella che il Cristo aveva voluto portare agli uomini, ed essi lo adempirono. Il Vangelo venne presentato a ogni nazione allora conosciuta nell'arco di una generazione. OGM 74 1 Dio ha affidato ai suoi figli la predicazione del Vangelo al mondo come antidoto al peccato e alla miseria. Far conoscere il messaggio della grazia di Dio è il primo dovere di coloro che sono consapevoli della sua potenza risanatrice. OGM 74 2 Quando Gesù inviò i discepoli a predicare il Vangelo nel mondo quasi nessuno aveva fiducia in Dio e nelle Scritture. Gli ebrei, che professavano di conoscere l'Eterno, avevano abbandonato la sua Parola in favore della tradizione e di filosofie umane. I pensieri degli uomini erano condizionati dall'ambizione, dall'ostinazione e dall'avidità. Nel declino del rispetto per il Signore si affievoliva anche la compassione per gli uomini. L'egoismo dominava e Satana agiva a suo piacimento tra la miseria e la degradazione dell'umanità. OGM 74 3 Satana, tramite il suo influsso, si impadroniva degli uomini: il corpo umano, creato per essere il tempio di Dio, diventava l'abitazione di spiriti malvagi. I sensi, i nervi, tutti gli organi e le facoltà fisiche erano indotti da forze soprannaturali a cedere alle peggiori passioni. Sul volto degli uomini era impressa l'immagine dei demoni, essi riflettevano l'espressione delle legioni di spiriti da cui erano posseduti. OGM 74 4 Oggi qual è la condizione del mondo? La fede nella Bibbia non è forse minata dall'alta critica e dalle filosofie del nostro tempo come era successo con la tradizione e le posizioni rabbiniche al tempo del Cristo? L'avidità, l'ambizione e la passione per il piacere non hanno forse lo stesso influsso sull'uomo come a quei tempi? Anche nelle chiese che si definiscono cristiane sono pochi coloro che si lasciano guidare da principi cristiani. Nel mondo degli affari, nella società, nelle famiglie o anche negli ambienti religiosi pochi fanno degli insegnamenti del Cristo la loro regola di vita quotidiana. Non è forse vero che "...la giustizia si è tenuta lontana... il diritto non riesce ad avvicinarsi... e chi si allontana dal male si espone a essere spogliato". Isaia 59:14, 15. OGM 74 5 La violenza è come un'epidemia inarrestabile, davanti alla quale i credenti più attenti rimangono spaventati. Non ci sono parole adeguate per descrivere la corruzione dilagante. Ogni giorno ci troviamo davanti a nuove denunce di contese politiche, inganni e frodi, si registrano episodi di violenza e illegalità, indifferenza per le sofferenze, distruzione brutale di vite umane, si nota lo svilupparsi di forme di pazzia, omicidi e suicidi. Chi può negare che le forze diaboliche sono all'opera fra gli uomini per distrarre e confondere la mente, contaminare e distruggere il corpo? OGM 74 6 Mentre il mondo è invaso dal male il Vangelo spesso viene presentato in modo inadeguato e non ha un influsso rilevante sulla coscienza e nella vita degli uomini. Ovunque vi sono cuori che vorrebbero colmare il loro vuoto, anime che vorrebbero contare su una forza che permetta loro di dominare il peccato, una forza che li liberi dal male e assicuri loro salute e pace. Molti fra coloro che hanno sperimentato la potenza della Parola di Dio hanno vissuto in un contesto in cui il Signore era ignorato e quindi desiderano profondamente la presenza divina. OGM 75 1 Oggi gli uomini hanno la stessa esigenza di quelli di duemila anni fa: la rivelazione del Cristo. È necessaria una grande opera di riforma e soltanto tramite la grazia del Cristo può essere compiuta una completa restaurazione fisica, mentale e spirituale. OGM 75 2 Soltanto con i metodi di Gesù possiamo avvicinare le persone con successo. Il Salvatore si rivolgeva agli uomini dimostrando loro che desiderava il loro bene. Manifestava simpatia, li aiutava nelle loro necessità, otteneva la loro fiducia e poi li invitava a seguirlo. OGM 75 3 È necessario avvicinare la gente svolgendo un'opera personale. Se si impegnasse meno tempo a pronunciare sermoni e più a visitare le famiglie si avrebbero maggiori risultati. Si devono aiutare i poveri, soccorrere i malati, consolare coloro che sono scoraggiati e in lutto, istruire gli ignoranti, consigliare gli sprovveduti. Dobbiamo piangere con chi piange e rallegrarci con chi si rallegra. Quest'opera, sostenuta dalla forza della persuasione, della preghiera e dell'amore divino, darà i suoi frutti. OGM 75 4 Dobbiamo sempre ricordare che l'opera missionaria del medico è quella di far conoscere a uomini e donne, ammalati a causa del peccato, quell'uomo che è morto sul Calvario per cancellare i peccati del mondo. Rivolgendosi a lui saranno trasformati a sua immagine. Dobbiamo incoraggiare i malati e i sofferenti a orientare lo sguardo verso Gesù e a vivere; i collaboratori di Dio devono rivolgere l'attenzione di coloro che sono scoraggiati a causa delle malattie del corpo e dello spirito verso il Cristo, il grande Medico. Indicate loro l'unico Medico che può guarire le malattie fisiche e spirituali, parlate loro di colui che si commuove per le loro infermità. Incoraggiateli ad affidarsi a colui che ha donato la propria vita, perché potessero vivere per l'eternità. Parlate del suo amore e della sua potenza che salva. OGM 75 5 Questo è il dovere più sacro e l'onore più grande per il medico che lavora con spirito missionario. Grazie a un servizio personale si potrà raggiungere questo obiettivo. Spesso Dio tocca i cuori degli uomini tramite gli sforzi che facciamo per alleviare le sofferenze fisiche. L'opera missionaria del medico apre soltanto la via al messaggio del Vangelo. Nella predicazione della Parola di Dio e nel lavoro del medico il Vangelo trova un'attuazione tecnica e pratica. OGM 75 6 Ovunque esistono persone che non hanno mai ascoltato la proclamazione della Parola di Dio, né partecipato a un servizio religioso. Affinché il messaggio del Vangelo giunga fino a loro è necessario entrare nelle loro case, e spesso per avvicinarli non c'è altro metodo che quello di alleviare le loro necessità fisiche. Gli infermieri, che curano i malati e soccorrono i poveri, avranno molte occasioni per pregare, per leggere la Parola di Dio e presentare il Salvatore. Possono pregare con i più deboli che non hanno la forza di volontà per dominare le passioni, possono portare speranza nella vita di chi si sente sconfitto e scoraggiato. Il loro amore per il prossimo, che si manifesta in gesti disinteressati e cortesi, permetterà a coloro che soffrono di contare sull'amore del Cristo. OGM 76 1 Molti non credono in Dio e hanno perso la loro fiducia negli uomini, ma sanno apprezzare gesti che manifestano simpatia e aiuto. Essi si commuovono quando nelle loro case entra qualcuno che, senza contare sulla riconoscenza e sulle ricompense, cura i malati, offre del cibo a chi ha fame e dei vestiti a chi ne ha bisogno, conforta gli afflitti e guida tutti con affetto verso la Fonte che ha ispirato il suo amore e la sua compassione. Allora nasce la gratitudine, cresce la fede. Si rendono conto che Dio si preoccupa di loro e sono disposti ad ascoltare la sua Parola quando viene presentata. OGM 76 2 Tutti i missionari, uomini o donne, in patria o in terra straniera, riusciranno a entrare in contatto più facilmente con le persone e potranno essere più utili se sapranno assistere e curare i malati. Le donne che si impegneranno a lavorare come missionarie nei paesi pagani potranno entrare in contatto con quelle che vi risiedono, proprio quando ogni altra via non sarebbe stata praticabile. OGM 76 3 Tutti coloro che lavorano nell'evangelizzazione devono essere in grado di prestare quelle semplici cure che sono utili per alleviare il dolore o prevenire le malattie. Insegnare i principi della salute OGM 76 4 Coloro che lavorano per la diffusione del messaggio del Vangelo devono essere in grado di comunicare i principi di una vita sana, perché la maggior parte delle malattie potrebbero essere prevenute facendo semplicemente attenzione alle leggi della salute. OGM 76 5 La gente deve comprendere l'importanza di questi principi per il benessere in questa vita e in quella futura. Per questo è necessario sottolineare le loro responsabilità nei confronti del corpo umano -- che il Creatore ha scelto come dimora -- di cui sono i custodi. Essi devono comprendere la verità contenuta nelle Scritture: "...Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come disse Dio: Abiterò e camminerò in mezzo a loro, sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo". 2 Corinzi 6:16. OGM 76 6 Molte persone sarebbero contente di conoscere semplici metodi per curarsi, per sostituire quei farmaci che nel tempo intossicano l'organismo. È necessaria un'attenta informazione in materia di alimentazione. Le cattive abitudini, come l'uso di cibi non sani, sono responsabili dell'intemperanza, della violenza e della miseria che creano sofferenza nel mondo. OGM 77 1 Insegnando i principi della salute si deve sempre avere presente il principale obiettivo della riforma sanitaria, che è quello di assicurare lo sviluppo del corpo, della mente e dello spirito. Occorre sottolineare che le leggi della natura sono leggi divine, istituite in vista del nostro bene e il loro rispetto assicura felicità in questa vita e prepara per quella futura. Aiutate le persone a riconoscre nelle opere della natura l'espressione dell'amore e della sapienza divina. Incoraggiatele a studiare il meraviglioso capolavoro del corpo umano e le leggi che ne regolano il funzionamento. Coloro che riescono a riconoscere le espressioni dell'amore di Dio, che comprendono la saggezza, lo scopo ultimo delle sue leggi e gli effetti dell'ubbidienza, potranno considerare da un punto di vista totalmente diverso i loro doveri e i loro obblighi. Il rispetto delle leggi della salute non rappresenterà più un sacrificio o una rinuncia ma una grande benedizione. OGM 77 2 Tutti coloro che diffondono il messaggio del Vangelo devono comprendere che l'insegnamento di questi principi rientra nel compito che è stato loro affidato: quest'opera è particolarmente necessaria e il mondo ne attende la realizzazione. OGM 77 3 Ovunque si osserva la tendenza a sostituire il lavoro individuale con quello svolto da gruppi organizzati. Ci si orienta verso la fusione in società, verso la centralizzazione, la fondazione di grandi chiese e istituzioni. Molti delegano la beneficenza a strutture preposte evitando il contatto diretto e così il loro cuore diventa sempre più insensibile. Ripiegati e preoccupati solo di se stessi, perdono la sensibilità e si spegne in loro l'amore per il Signore e per il prossimo. OGM 77 4 Il Cristo ha affidato ai suoi discepoli un compito da svolgere individualmente, che non può essere delegato. Il compito di assistere poveri e malati e comunicare il messaggio del Vangelo a coloro che si sono allontanati da Dio, non deve essere affidato a gruppi di beneficenza organizzata: la responsabilità è individuale, richiede impegno e sacrificio personale. "Va' fuori per le strade e lungo le siepi e costringili a entrare..." ordina Gesù "...affinché la mia casa sia piena". Luca 14:23. Egli mette l'uomo in contatto con coloro a cui vuole fare del bene affinché "...conduca a casa tua gli infelici privi di riparo... che quando vedi un nudo tu lo copra". Isaia 58:7. "...Imporranno le mani ai malati ed essi guariranno". Marco 16:18. OGM 77 5 Dobbiamo trasmettere le benedizioni del Vangelo tramite il contatto diretto e un'opera individuale. OGM 78 1 Per trasmettere i suoi messaggi al popolo Dio non si era rivolto a un'unica classe sociale. Daniele era un principe di Giuda, anche Isaia era di discendenza regale, ma Davide era un pastore, Amos un mandriano, Zaccaria un israelita esiliato a Babilonia ed Eliseo un agricoltore. Il Signore sceglieva per rappresentarlo profeti e principi, nobili e plebei e comunicava loro le verità da trasmettere al mondo. OGM 78 2 A tutti coloro che beneficiano della sua grazia il Signore affida un compito in favore del prossimo. Ognuno di noi deve accettare questo incarico dicendo: "Eccomi, manda me". Isaia 6:8. È una responsabilità che coinvolge tutti: il missionario, il medico, l'infermiere; ogni cristiano: dal commerciante all'agricoltore, dal professionista all'operaio. È nostro dovere annunciare agli uomini il messaggio del Vangelo della salvezza. Ogni attività in cui ci impegniamo deve essere un mezzo per raggiungere questo fine. OGM 78 3 Coloro che accettano il compito che è stato loro assegnato non solo rappresentano una benedizione per gli altri, ma anche per se stessi. La consapevolezza di aver adempiuto al proprio dovere si rifletterà su di loro. Chi era scoraggiato ne dimenticherà le motivazioni, i deboli diventeranno forti, gli ignoranti acquisiranno conoscenza e tutti troveranno un sostegno sicuro in chi li ha chiamati a collaborare con lui. OGM 78 4 La chiesa del Cristo è stata organizzata in vista del servizio: questo è il suo motto. I suoi membri sono come soldati che vengono addestrati per combattere sotto la guida del Capitano che ha offerto loro la salvezza. I pastori, i medici e gli insegnanti hanno un'opera molto più vasta di quella che immaginano. Non devono semplicemente assistere delle persone ma insegnare loro a fare altrettanto. Non devono solo presentare giusti principi ma anche insegnare agli uditori a trasmetterli a loro volta. La verità che non è vissuta e condivisa perde la sua forza vivificante, il suo potere di guarigione e non si può beneficiare delle relative benedizioni se non si condividono con altri. OGM 78 5 Il nostro servizio nei confronti di Dio non deve essere scontato. Ogni membro di chiesa deve impegnarsi in modo diverso per collaborare con il Signore. Non tutti possono misurarsi con l'impegno di altri ma devono fare il possibile per arginare le malattie e l'angoscia che stanno sommergendo il mondo. Molti sarebbero disposti a impegnarsi ma non sanno da dove iniziare e quindi hanno bisogno di essere istruiti e sostenuti. OGM 78 6 Ogni chiesa deve essere una scuola di formazione per il servizio cristiano. Si dovrebbe insegnare ai membri a presentare studi biblici, prepararli ad animare le classi della Scuola del Sabato, aiutare i poveri, curare i malati e testimoniare in favore dei non credenti. Dovrebbero essere organizzati corsi di educazione sanitaria, cucina e qualsiasi forma di assistenza cristiana. L'insegnamento non dovrebbe essere semplicemente teorico, ma pratico sotto lo guida di istruttori capaci. OGM 79 1 Gli insegnanti devono dare l'esempio lavorando direttamente fra la gente e così altri impareranno da loro seguendone l'esempio. OGM 79 2 Tutti devono potenziare le loro risorse fisiche e mentali, affinarle lavorando per il Signore là dove egli li chiamerà. La stessa grazia che il Cristo concesse a Paolo e Apollo, arricchendoli dei più nobili doni spirituali verrà offerta anche oggi ai fedeli missionari cristiani. Il Signore desidera che i suoi figli possano disporre dell'intelligenza e della conoscenza necessarie per rivelare al mondo la sua gloria con chiarezza e potenza tali che nessuno possa fraintenderla. OGM 79 3 I collaborati di Dio, ben preparati e consacrati, possono servirlo in vari modi e compiere un'opera più vasta di coloro che non hanno ricevuto la stessa preparazione: la disciplina a cui hanno sottoposto la loro mente li pone in una posizione di vantaggio. Ma anche chi non ha grandi talenti e cultura può essere utile agli altri. Dio si serve di tutti coloro che desiderano collaborare con lui. Non sono per forza le personalità più brillanti e dotate quelle che avranno i risultati migliori e duraturi. C'è un bisogno particolare di uomini e donne che abbiano udito il messaggio divino; i collaboratori più utili sono coloro che rispondono all'invito: "Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me..." Matteo 11:29. OGM 79 4 Sono necessari missionari che lavorino con entusiasmo. Quando qualcuno ha sperimentato la presenza di Dio nella sua vita prova un profondo desiderio di mettersi al suo servizio, in favore di coloro che non hanno mai conosciuto il suo amore. Egli soffre per la loro condizione ed è disposto a mettere a disposizione la propria vita, come messaggero inviato e ispirato da Dio, per compiere un'opera per la quale anche gli angeli collaboreranno. OGM 79 5 Se coloro a cui Dio ha affidato grandi talenti intellettuali ne fanno solo un uso egoistico, dopo un periodo di prova il Signore li scarterà. Egli allora chiamerà uomini apparentemente non così dotati e che non hanno grande fiducia in se stessi. Dio renderà forti i deboli perché essi sono certi che egli compirà per loro ciò che non sono in grado di realizzare. Dio accetterà il loro servizio sincero e supplirà ai loro limiti. Spesso il Signore ha scelto come suoi collaboratori uomini con un'istruzione limitata, ma essi si sono impegnati al massimo delle loro possibilità e Dio ha ricompensato la loro fedeltà per la sua opera, il loro impegno e il desiderio di colmare le proprie lacune. Egli ha visto le loro lacrime e ha udito le loro preghiere. Così come le sue benedizioni scesero sui deportati alla corte di Babilonia, anche oggi dona saggezza e conoscenza a coloro che collaborano con lui nella sua opera. In alcuni casi uomini di scarsa cultura e appartenenti a classi sociali inferiori hanno avuto per la grazia del Cristo uno straordinario successo nella diffusione del messaggio del Vangelo. Il loro segreto era la fede in Dio. Essi hanno imparato, giorno dopo giorno, da colui che offre saggi consigli e accorda la sua potenza. Questi collaboratori devono essere incoraggiati. Il Signore li affianca a coloro che sono più capaci per colmare il vuoto che altri hanno lasciato. La loro intuizione nel comprendere ciò che è necessario fare, la loro prontezza nell'assistere coloro che sono in difficoltà e l'influsso positivo delle loro parole riesce ad attrarre molte persone a Dio. La loro opera dimostra ciò che migliaia di uomini potrebbero fare se soltanto lo volessero. Una vita più attiva OGM 80 1 Nulla può suscitare maggiore abnegazione, sviluppare e rafforzare il carattere del servizio in favore degli altri. Molti di coloro che si professano cristiani pensano soltanto a se stessi e si limitano a stabilire relazioni nell'ambito della chiesa. Desiderano godere della compagnia dei membri e delle attenzioni del pastore. Diventano membri di chiese grandi e ricche e dimostrano scarso interesse per gli altri. In questo modo si privano di preziose benedizioni. Molti potrebbero trarre grandi benefici se rinunciassero alle loro comode amicizi e impegnassero le loro energie nel servizio cristiano, imparando così ad assumersi delle responsabilità. OGM 80 2 Gli alberi che crescono troppo vicini non si sviluppano sani e robusti. Il giardiniere deve trapiantarli perché trovino lo spazio sufficiente per la loro crescita. La stessa esperienza sarebbe utile a molti membri in grandi chiese. Dovrebbero impegnarsi dove le loro energie si risvegliano in favore di un servizio cristiano attivo. Essi hanno bisogno di coltivare l'altruismo altrimenti la loro vita spirituale languisce e regrediscono diventando inutili e incapaci. Se fossero trapiantati in un campo missionario diventerebbero forti e attivi. Ma per aiutare il prossimo non è necessario aspettare un appello per andare a lavorare come missionari. Intorno a noi ci sono tante opportunità per svolgere un servizio. Ovunque ci sono persone bisognose del nostro aiuto: orfani, malati, moribondi, sofferenti, scoraggiati, ignoranti e abbandonati. OGM 80 3 È nostro dovere lavorare per coloro che vivono intorno a noi. Impegnatevi ad aiutare nel modo migliore possibile tutti coloro che non si interessano di religione. Quando andate a far visita ai vostri amici e vicini, manifestate interesse per la loro vita spirituale come per il loro benessere fisico. Presentate Gesù come il Salvatore che perdona i peccati, invitate i vicini a casa vostra e leggete la Bibbia e i libri che spiegano le sue verità. Invitateli a unirsi a voi nel canto e nella preghiera, il Cristo sarà presente in queste occasioni, come ha promesso, e i cuori saranno toccati dalla sua grazia. OGM 81 1 I membri di chiesa dovrebbero prepararsi per quest'opera che non è meno importante di quella di comunicare il messaggio del Vangelo a chi vive nei paesi di missione. Se alcuni si recano in paesi lontani, i cristiani che rimangono nella loro patria dovrebbero sentire il peso della responsabilità di chi vive intorno a loro e lavorare per la loro salvezza con lo stesso zelo. Molti si lamentano di vivere una vita poco gratificante: dipende solo da loro ampliare l'orizzonte ed estendere il loro influsso. Coloro che amano Gesù con tutto il cuore, la mente e lo spirito e il prossimo come se stessi avranno molte occasioni per utilizzare le loro capacità e diffondere il loro influsso. Semplici opportunità OGM 81 2 Nessuno deve lasciarsi sfuggire le piccole occasioni con l'idea di voler realizzare un'opera più importante. Potreste svolgere con successo un compito semplice e fallire invece cercando di assolverne uno più impegnativo e ne sareste scoraggiati. Realizzando con tutte le vostre forze ciò che è alla vostra portata, svilupperete le capacità per svolgere un'opera più importante. Trascurando le occasioni e le piccole realtà quotidiane, molti diventano sterili e insensibili. OGM 81 3 Non contate sull'aiuto umano; rivolgetevi prima di tutto a colui che Dio ha scelto per portare le nostre sofferenze, condividere le nostre preoccupazioni e sopperire alle nostre necessità. Confidando nella Parola di Dio iniziate la vostra opera dal lavoro che potete compiere e andate avanti con fede. È la fiducia nella presenza del Cristo che vi assicurerà forza e fermezza. Lavorate in modo disinteressato, con coraggio e perseveranza. OGM 81 4 Nei paesi in cui le condizioni di vita sono così difficili che molti rifiutano di andarvi, si sono verificati grandi cambiamenti grazie a uomini che non si sono tirati indietro. Hanno lavorato con pazienza e perseveranza, confidando non nel potere umano ma in Dio, che li ha sostenuti con la sua grazia. Nella nostra esperienza terrena non ci renderemo mai conto di tutto il bene compiuto: i risultati si vedranno solo nell'eternità. Missionari indipendenti OGM 81 5 I missionari che sono indipendenti per il loro sostentamento possono svolgere un'opera positiva in molti luoghi. Paolo provvedeva alle proprie necessità e lavorava come missionario facendo conoscere al mondo il messaggio del Cristo. Insegnando ogni giorno il Vangelo nelle grandi città dell'Asia e dell'Europa, parallelamente esercitava una professione che gli permetteva di mantenere se stesso e i suoi collaboratori. Le sue parole di saluto agli anziani di Efeso presentano il suo stile di vita e contengono un importante insegnamento per coloro che lavorano nell'opera del Signore: "...Voi sapete... in quale maniera... mi sono sempre comportato con voi... e come non vi ho nascosta nessuna delle cose che vi erano utili, e ve le ho annunziate e insegnate in pubblico e nelle vostre case... Non ho desiderato né l'argento, né l'oro, né i vestiti di nessuno. Voi stessi sapete che queste mani hanno provveduto ai bisogni miei e di coloro che erano con me. In ogni cosa vi ho mostrato che bisogna venire in aiuto ai deboli lavorando così, e ricordarsi delle parole del Signore Gesù, il quale disse egli stesso: Vi è più gloria nel dare che nel ricevere". Atti 20:18-35. OGM 82 1 Se oggi molti avessero lo stesso spirito di sacrificio potrebbero fare un buon lavoro. Potrebbero lavorare in coppia, o in gruppo, per l'opera di evangelizzazione, visitando le famiglie, pregando, cantando, insegnando, spiegando la Parola di Dio e assistendo i malati. Alcuni potrebbero mantenersi vendendo libri, altri esercitando contemporaneamente una professione come l'apostolo Paolo, o svolgendo altre attività. Se intraprenderanno la loro opera riconoscendo i propri limiti ma confidando umilmente in Dio, faranno belle esperienze. Il Signore camminerà davanti a loro ed essi incontreranno il favore e l'aiuto di ricchi e poveri. OGM 82 2 Coloro che si sono preparati per svolgere un'opera medico-missionaria, devono essere incoraggiati a stabilirsi dove hanno deciso di lavorare e iniziare la loro opera imparando la lingua del posto. Ben presto saranno in grado di insegnare le semplici verità della Parola di Dio. Ovunque nel mondo c'è bisogno di messaggeri della grazia divina, di famiglie che si rechino in paesi stranieri dove vivono ancora persone vittime del peccato a causa della mancanza di conoscenza, credenti che si rendano conto delle necessità del prossimo e lavorino per l'opera del Maestro. Se queste famiglie si stabilissero nei luoghi dimenticati della terra, dove la gente è circondata dalle tenebre spirituali, potrebbero far risplendere la luce dell'esempio del Cristo. OGM 82 3 Quest'opera richiede spirito di sacrificio e quindi se ci si aspetta che ogni ostacolo venga rimosso il lavoro non verrà mai compiuto e migliaia di persone moriranno senza speranza e senza Dio. Alcuni, motivati da interessi economici o in vista di acquisire conoscenze scientifiche, si avventurano in regioni disabitate e affrontano sacrifici e difficoltà, ma pochi per amore del prossimo sono disposti a portare le loro famiglie in paesi che hanno bisogno di ricevere il messaggio del Vangelo. OGM 82 4 Svolgere una vera opera missionaria significa raggiungere gli uomini ovunque si trovino, qualunque sia la loro posizione e condizione e aiutarli in tutti i modi possibili. Si conquisterà così il loro cuore e si aprirà una via per raggiungerli. OGM 82 5 Ricordate che siete collaboratori del Cristo nel grande piano della redenzione. L'amore di Gesù che pervade tutta la vostra vita è come un nuovo flusso di forze che guariscono e vivificano. Quando cercate di attrarre gli altri nel raggio d'azione del suo amore, la vostra purezza nel linguaggio, il vostro disinteresse nel servizio, la gioia che traspare dal vostro comportamento testimonieranno la potenza della sua grazia. OGM 83 1 Presentate al mondo un'immagine del Cristo pura e giusta affinché venga apprezzato nella sua bellezza. OGM 83 2 Se si cerca di convertire gli altri criticando quelle abitudini che consideriamo negative non otterremo nessun effetto positivo. Anzi, in questo modo faremo più male che bene. Parlando con la samaritana, Gesù non disprezzò l'acqua del pozzo di Giacobbe ma attrasse la sua attenzione su qualcosa di migliore: "...Se tu conoscessi il dono di Dio" egli disse "e chi è che ti dice: "Dammi da bere", tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli ti avrebbe dato l'acqua della vita". Giovanni 4:10. Egli orientò la conversazione verso il dono prezioso che poteva farle, offrendo alla donna una possibilità migliore: l'acqua viva, la gioia, la speranza del Vangelo. Questo è un esempio del modo in cui dobbiamo lavorare. È importante proporre alle persone qualcosa di meglio di quello che hanno, cioè la pace del Cristo che va al di là di ogni comprensione. Dobbiamo presentare la legge di Dio, che manifesta il suo carattere ed esprime quello che desidera essi diventino. Dimostrate quanto la gloria eterna del cielo sia superiore a qualsiasi gioia o piacere terreno. Parlate della libertà e della serenità che offre il Salvatore: "...Chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete..." Giovanni 4:14. OGM 83 3 Esaltate la figura del Cristo proclamando: "...Ecco l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!" Giovanni 1:29. Soltanto lui può soddisfare i desideri del cuore e assicurare pace all'anima. OGM 83 4 Fra tutti gli uomini, coloro che desiderano realizzare una riforma dovrebbero essere i più disinteressati, i più gentili, i più cordiali. Nella loro vita dovrebbero dimostrare la vera bontà, compiendo azioni disinteressate. Chi è scortese, impaziente a causa dell'ignoranza e dell'ostinazione degli altri, chi parla con animosità e agisce senza riflettere, rischia di chiudere la porta dei cuori in modo definitivo. Quando cercate di aiutare gli uomini ad abbandonare il peccato le vostre parole devono essere gentili, come quando la pioggia o la rugiada cadono silenziosamente sulle piante. Nel piano di Dio il primo passo è quello di raggiungere il cuore degli uomini. Dobbiamo presentare la verità con amore, confidando in Dio affinché da essa si possa trarre la forza per cambiare vita. Lo Spirito Santo farà penetrare nell'animo le parole pronunciate con amore. Per natura siamo presuntuosi e ostinati, ma se accettiamo gli insegnamenti che il Cristo ci propone, saremo partecipi della sua essenza e vivremo la sua stessa esperienza. Il meraviglioso esempio del Cristo, la tenerzza che manifesta nel partecipare ai sentimenti degli altri piangendo con chi piange e rallegrandosi con chi è contento, deve esercitare un profondo influsso sul carattere di tutti coloro che lo seguono con sincerità e si impegnano per aiutare chi è stanco e scoraggiato. "Il Signore, Dio, mi ha dato una lingua pronta, perché io sappia aiutare con la parola chi è stanco..." Isaia 50:4. OGM 84 1 Intorno a noi vivono persone che soffrono. Cerchiamole, rivolgiamo loro una parola opportuna che li conforti. Dobbiamo essere come un fiume in cui scorre sempre l'acqua vivificante dell'amore. OGM 84 2 Quando entriamo in contatto con gli altri dobbiamo sempre ricordarci che nella vita di ognuno esistono esperienze segrete. Nelle pagine della loro memoria sono state archiviate storie tristi, nascoste a ogni forma di curiosità. Vi sono registrate lunghe e dure lotte, verificatesi in circostanze penose, difficoltà familiari che giorno dopo giorno logorano il coraggio e la fede. Coloro che conducono le battaglie della vita fra grandi difficoltà, possono essere incoraggiati e sostenuti con piccole attenzioni che si manifestano con semplici gesti d'amore. OGM 84 3 Per queste persone la stretta di mano di un vero amico è più preziosa dell'oro e dell'argento e le parole gentili sono paragonabili al sorriso degli angeli. Molti uomini lottano contro la miseria, costretti a lavorare duramente per un salario basso, che può assicurare loro solo l'indispensabile per vivere. OGM 84 4 La fatica e le privazioni, la mancanza di speranza in un miglioramento rendono enorme questo peso. Quando poi si sommano dolore e malattia il peso diventa quasi insopportabile. Angosciati e oppressi questi poveri uomini non sanno a chi rivolgersi per ricevere aiuto. Condividete le loro difficoltà, le loro sofferenze, i loro momenti di scoraggiamento così avrete l'occasione di aiutarli. Parlate loro delle promesse di Dio, pregate con loro e per loro, comunicategli la speranza. Le parole di incoraggiamento che vengono rivolte a un malato o a chi è vittima della disperazione è come se le rivolgessimo al Signore. Quando qualcuno svolge un'opera di sostegno e conforto gli angeli guardano e approvano con compiacimento. OGM 84 5 In ogni epoca il Signore ha voluto risvegliare negli uomini il senso della loro fratellanza divina: diventate suoi collaboratori. Mentre diffidenza e odio dilagano nel mondo i discepoli di Gesù devono rivelare lo spirito che regna in cielo. Parlate come parlerebbe Dio, agite come agirebbe lui, rivelate costantemente la bellezza del suo carattere; manifestate quella profondità di amore che è alla base di ogni suo insegnamento e comportamento nei confronti degli uomini. Anche i più umili collaboratori del Cristo possono toccare quelle corde che vibreranno fino alle estremità della terra ed emetteranno una melodia che si diffonderà per l'eternità. OGM 85 1 Gli angeli aspettano di collaborare con gli uomini per rivelare all'umanità ciò che potrebbe diventare e ciò che si potrebbe fare in vista della salvezza, quando l'elemento umano si unisce a quello divino. Non ci sono limiti per il bene che si può compiere quando rinunciando a se stessi si permette allo Spirito Santo di agire e vivere una vita pienamente consacrata a Dio. Chi si dedica corpo, anima e spirito al suo servizio riceverà sempre nuove forze fisiche, mentali e spirituali. Le riserve inesauribili del cielo saranno a sua disposizione. Il Cristo gli accorderà il suo Spirito, la sua stessa vita. Lo Spirito Santo impiegherà la sua potenza per agire sulla mente e sul cuore. Tramite la grazia che ci verrà accordata potremo riportare quelle vittorie che ci erano sembrate impossibili perché eravamo limitati dalle nostre concezioni sbagliate e dai nostri difetti di carattere. OGM 85 2 Tutti coloro che si consacrano al servizio del Signore otterranno grandi successi. Dio farà grandi cose per loro. Agirà sulla mente degli uomini affinché fin da ora si possa intravedere l'adempimento delle promesse future. "Il deserto e la terra arida si rallegreranno, la solitudine gioirà e fiorirà come la rosa; si coprirà di fiori, festeggerà con gioia e canti d'esultanza; le sarà data la gloria del Libano, la magnificenza del Carmelo e di Saron. Essi vedranno la gloria del Signore, la magnificenza del nostro Dio. Fortificate le mani infiacchite, rafforzate le ginocchia vacillanti! Dite a quelli che hanno il cuore smarrito: Siate forti, non temete! Ecco il vostro Dio! Verrà la vendetta, la retribuzione di Dio; verrà egli stesso a salvarvi. OGM 85 3 Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e saranno sturati gli orecchi dei sordi; allora lo zoppo salterà come un cervo e la lingua del muto canterà di gioia; perché delle acque sgorgheranno nel deserto e dei torrenti nei luoghi solitali; il terreno riarso diventerà un lago, e il suolo assetato si muterà in sorgenti d'acqua; nel luogo dove dimorano gli sciacalli vi sarà erba, canne e giunchi. Là sarà una strada maestra, una via che sarà chiamata la Via Santa; (nessun impuro vi passerà) essa sarà per quelli soltanto; quelli che la seguiranno, anche gli insensati, non potranno smarrirvisi. In quella via non ci saranno leoni; nessuna bestia feroce vi metterà piede o vi apparirà; ma vi cammineranno i redenti. I riscattati dal Signore torneranno, verranno a Sion con canti di gioia; una gioia eterna coronerà il loro capo; otterranno gioia e letizia; il dolore e il gemito scompariranno". Isaia 35:1-10. ------------------------Capitolo 10: Aiutare i deboli OGM 85 4 Gesù ci ama, e non perché lo abbiamo amato per primi. È morto per noi quando eravamo ancora peccatori. Invece di considerarci in funzione dei nostri limiti e condannarci, ha tollerato le nostre debolezze, la nostra ignoranza, la nostra ingratitudine e ostinazione. Nonostante il nostro allontanamento, la nostra durezza di cuore, la nostra negligenza per la sua Parola ha sempre mostrato attenzione e disponibilità nei nostri confronti. OGM 86 1 La grazia è un dono di Dio per esseri umani che non lo meritano. Non l'abbiamo cercata ma essa ci ha raggiunto. Il Signore elargisce con piacere la sua grazia non perché ne siamo degni, ma proprio perché non la meritiamo. L'unica ragione per cui possiamo pretendere la sua grazia è che ne abbiamo veramente bisogno. OGM 86 2 Ogni giorno il Signore tende la sua mano, tramite il Cristo, invitando i peccatori. Accetta tutti e li accoglie con gioia. Il perdono concesso anche al più grande peccatore è un'espressione della sua gloria. Egli libererà gli oppressi, i prigionieri, strapperà i "tizzoni dal fuoco", lancerà le catene d'oro della sua grazia fino nelle profondità della miseria umana e solleverà coloro che sono scoraggiati e contaminati a causa del peccato. Ogni essere umano è oggetto di un profondo interesse da parte di colui che ha donato la sua vita per ricongiungere gli uomini a Dio. Egli è disposto a protegge coloro che si riconoscono impotenti a causa della loro colpevolezza, vittime degli inganni di Satana, così come il pastore protegge le pecore del suo gregge. L'esempio del Salvatore deve essere il punto di riferimento della nostra opera in favore di coloro che sono tentati e commettono degli errori. Dobbiamo manifestare per coloro che ci circondano lo stesso interesse, affetto e pazienza che il Cristo ha espresso nei nostri confronti. "...Come io vi ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri". Giovanni 13:34. Se l'amore di Gesù vive in noi, riveleremo a tutti coloro che ci circondano lo stesso amore disinteressato del Cristo. Vedendo quanti uomini e donne hanno bisogno di simpatia e aiuto, non ci chiederemo: "Ne sono degni?" ma "Che cosa posso fare per loro?" OGM 86 3 Ricchi e poveri, potenti e umili, liberi e schiavi sono figli di Dio. Colui che ha donato la sua vita per salvare l'uomo riconosce il valore inestimabile di ogni essere. È grazie alla gloria della croce che comprendiamo il suo amore. Questo ci aiuterà a renderci conto che ogni essere umano, per quanto corrotto, è costato un sacrificio così grande che non può essere trattato con freddezza e disprezzo. Comprenderemo l'importanza di agire in favore del nostro prossimo per poter essere innalzati fino al Regno di Dio. OGM 86 4 La moneta perduta della parabola, nonostante fosse stata trovata fra i rifiuti e la polvere, era sempre di prezioso argento. Il suo proprietario la cercava perché conosceva il suo valore. Nello stesso modo ogni uomo, anche se degradato dal peccato, è prezioso agli occhi di Dio. Così come sulla moneta c'era l'effigie e il titolo della potenza regnante, l'uomo alla creazione ha ricevuto l'immagine e il nome di Dio. Nonostante sbiadite e sfumate le tracce dell'immagine divina caratterizzano ogni essere. Dio desidera ritrovarla nell'uomo, come espressione della giustizia e della santità. OGM 87 1 Assomigliamo molto poco al Cristo nel suo interesse per gli uomini colpevoli, sofferenti, corrotti, vittime della trasgressione e del peccato. La mancanza di umanità nei confronti dei nostri simili è il nostro più grande peccato. Molti ritengono di rappresentare degnamente Dio nella sua giustizia, ma falliscono nel manifestare il suo amore. Spesso coloro che vengono trattati con durezza e severità sono vittime della tentazione. Se Satana sta tentando questi uomini, le parole dure e la mancanza di comprensione li scoraggeranno e contribuiranno a indurli a commettere altri errori. OGM 87 2 È una grande responsabilità influire sulle coscienze. Solo colui che sa leggere nel cuore sa come condurre gli uomini al pentimento. Soltanto la sua saggezza può assicurarci il successo nell'aiutare coloro che si sono allontanati da Dio. Potete pensare con presunzione: "Io sono più santo di voi", ma per quanto corretto possa essere il vostro ragionamento e vere le vostre parole, non potranno toccare i cuori. Solo l'amore del Cristo, manifestato nelle sue parole e nelle sue azioni, colpirà l'animo umano mentre la presentazione di principi e argomentazioni sarà inutile. OGM 87 3 Occorre manifestare simpatia, come il Cristo, non solo nei confronti di coloro che ci sembrano giusti, ma anche per quelli che soffrono e lottano, che spesso commettono errori e si pentono, che sono tentati e scoraggiati. Dobbiamo rivolgerci al nostro prossimo preoccupati per i loro errori così come il nostro Sommo Sacerdote ha compassione per noi. Il Signore entrava in contatto con i pubblicani, i peccatori e coloro che erano disprezzati ed emarginati affinché si rivolgessero a lui. Coloro che non riuscì mai ad approvare erano quelli che si consideravano con orgoglio superiori agli altri, che li guardavano dall'alto verso il basso. "...Va' fuori per le strade e lungo le siepi e costringili a entrare" ordina Gesù "affinché la mia casa sia piena". Luca 14:23. OGM 87 4 Ubbidendo a queste parole rivolgiamoci ai non credenti che abitano vicino a noi o in paesi lontani. I pubblicani e le prostitute devono ascoltare l'invito del Salvatore. Grazie alla gentilezza e alla pazienza dei suoi messaggeri questo invito esprime quella forza necessaria per risollevare coloro che sono vittime del peccato. I principi del Cristo ci impongono di lavorare con impegno, convinzione e profondo interesse nei confronti di coloro che Satana cerca di distruggere. Nulla deve frenare la forza e l'energia che decidiamo di impegnare per la salvezza di chi si è allontanato da Dio. OGM 88 1 Nella Parola di Dio è evidente la volontà di incoraggiare uomini e donne a rivolgersi al Cristo. Dobbiamo cogliere ogni opportunità, in privato o in pubblico, presentando le motivazioni adeguate e insistendo per avvicinare gli uomini al Salvatore. Dobbiamo indurli con tutte le nostre forze a considerare Gesù, ad accettare la sua vita di rinuncia e di sacrificio. Dobbiamo dirgli quanto desideriamo che glorifichino il Cristo, lo onorino e apprezzino i suoi doni. Speranza di salvezza OGM 88 2 "Poiché siamo stati salvati in speranza" (Romani 8:24) dobbiamo far capire a chi ha sbagliato che non è mai troppo tardi per cambiare vita. Gesù ha sempre risposto all'uomo in base alla fede che manifestava, e poi lo metteva in condizione di essere fedele all'impegno preso. OGM 88 3 Trattava con rispetto anche coloro che erano caduti molto in basso. Venendo in contatto con le manifestazioni dell'odio, della depravazione e della corruzione non dimostrò mai che la sua sensibilità fosse stata ferita o i suoi gusti offesi. Egli si rivolgeva a tutti con tenerezza e compassione, nonostante le loro cattive abitudini, i pregiudizi o le passioni che li dominavano. Se saremo animati dal suo stesso spirito considereremo tutti gli uomini come fratelli, vittime delle nostre stesse tentazioni o prove, spesso in lotta per potersi risollevare dalle situazioni difficili e desiderosi di ricevere simpatia e aiuto. Li tratteremo in modo da non abbatterli o respingerli, per risvegliare in loro la speranza. Quando vengono incoraggiati possono affermare con fiducia: "Non ti rallegrare per me, o mia nemica! Se sono caduta, mi rialzerò; se sto seduta nelle tenebre, il Signore è la mia luce... egli difenda la mia causa e mi faccia giustizia; egli mi condurrà fuori alla luce e io contemplerò la sua luce". Michea 7:8, 9. "Dal luogo della sua dimora osserva tutti gli abitanti della terra; egli ha formato il cuore di tutti..." Salmi 33:14, 15. Ecco l'invito che Gesù rivolge a chi è tentato e commette degli errori: "...Bada bene a te stesso, che anche tu non sia tentato". Galati 6:1. Nella consapevolezza dei nostri limiti, saremo più disposti ad accettare quelli degli altri. "Infatti, chi ti distingue dagli altri? E che cosa possiedi che tu non abbia ricevuto?..." 1 Corinzi 4:7. "...Uno solo è il vostro maestro, e voi siete tutti fratelli". Matteo 23:8. "Ma tu, perché giudichi tuo fratello? E anche tu, perché disprezzi tuo fratello?..." Romani 14:10. OGM 88 4 "Smettiamo dunque di giudicarci gli uni gli altri; decidetevi piuttosto a non porre inciampo sulla via del fratello, né a essere per lui un'occasione di caduta". Romani 14:13. OGM 88 5 È sempre umiliante sentirsi rimproverare per i propri errori. Nessuno dovrebbe accrescere l'amarezza di questa esperienza con inutili censure. I rimproveri non hanno mai aiutato a cambiare; molti invece si sono sentiti respinti e hanno manifestato una maggiore durezza per non lasciarsi convincere. La tenerezza, la dolcezza, la gentilezza riescono a incoraggiare chi sbaglia e a far dimenticare il peso dei peccati. OGM 89 1 Nonostante l'apostolo Paolo ritenesse che fosse necessario sottolineare la gravità del peccato, con estremo interesse cercava di manifestare la sua amicizia nei confronti di chi sbagliava. Spiegava le ragioni del suo modo di agire e faceva comprendere che era penoso per lui farli soffrire, dimostrando il suo affetto e la sua simpatia a tutti coloro che lottavano per vincere. "Poiché vi ho scritto in grande afflizione e in angoscia di cuore con molte lacrime, non già per rattristarvi, ma per farvi conoscere l'amore grandissimo che ho per voi". 2 Corinzi 2:4. OGM 89 2 "Anche se vi ho rattristati con la mia lettera, non me ne rincresce; e se pure ne ho provato rincrescimento... ora me ne rallegro, non perché siete stati rattristati, ma perché questa tristezza vi ha portati al ravvedimento... Infatti, ecco quanta premura a prodotto in voi questa tristezza secondo Dio, anzi, quante scuse, quanto sdegno, quanto timore, quanto desiderio, quanto zelo, quale punizione! In ogni maniera avete dimostrato di essere puri in questo affare... Perciò siamo stati consolati..." 2 Corinzi 7:8-12. "Mi rallegro perché in ogni cosa posso aver fiducia in voi". 2 Corinzi 7:16. OGM 89 3 "Io ringrazio il mio Dio di tutto il ricordo che ho di voi; e sempre in ogni mia preghiera per tutti voi, prego con gioia al motivo della vostra partecipazione al vangelo, dal primo giorno fino a ora. E ho questa fiducia: che colui che ha cominciato in voi un'opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù. Ed è giusto che io senta così di tutti voi, perché io vi ho nel cuore..." Filippesi 1:3-7. "Perciò, fratelli miei cari e desideratissimi, allegrezza e corona mia, state in questa maniera saldi nel Signore, o diletti!" Filippesi 4:1. "Perché ora, se state saldi nel Signore, ci sentiamo rivivere". 1 Tessalonicesi 3:8. OGM 89 4 Paolo si rivolge a questi fratelli chiamandoli "santi in Cristo" anche se non scriveva a persone perfette. Erano uomini e donne che lottavano contro la tentazione e rischiavano di soccombere. Egli li guidava verso "...il Dio della pace che in virtù del sangue del patto eterno ha fatto risalire dai morti il grande pastore delle pecore, il nostro Signore Gesù, vi renda perfetti in ogni bene, affinché facciate la sua volontà, e operi in voi ciò che è gradito davanti a lui, per mezzo di Cristo Gesù..." Ebrei 13:20, 21. Se qualcuno sbaglia e si rende conto del suo errore fate attenzione a non distruggere la sua autostima, non lo scoraggiate con la diffidenza e l'indifferenza, non dite: "Prima di concedergli la mia fiducia voglio aspettare di vedere se persiste nel suo comportamento". Spesso questa diffidenza non aiuta chi è tentato. OGM 89 5 Dobbiamo cercare di comprendere i punti deboli degli altri; non conosciamo le prove incontrate da chi è stato prigioniero delle tenebre e che non ha convinzione e forza morale. È difficile la condizione di chi è in preda al rimorso: è tentennante, frastornato, annebbiato. Non sa prendere una decisione. Molti sono incompresi, non apprezzati e vittime dell'angoscia; sono come pecore smarrite, che non ritrovano la strada che conduce a Dio mentre in realtà aspirerebbero al perdono e alla pace. OGM 90 1 Non pronunciate parole che possano accrescere il dolore. Presentate il Salvatore a chi è stanco di una vita vissuta nel peccato e che non sa dove trovare aiuto. Prendeteli per mano, aiutateli a rialzarsi e pronunciate parole di incoraggiamento e speranza. Aiutateli ad afferrare la mano del Salvatore. OGM 90 2 Spesso ci scoraggiamo quando qualcuno non risponde subito ai nostri sforzi. Ma non dobbiamo smettere di impegnarci anche se ci rimane solo un barlume di speranza. Ogni uomo ha un grande valore; è costato al Redentore un così grande sacrificio che non è possibile abbandonarlo con superficialità nelle mani del tentatore. OGM 90 3 Proviamo a metterci al posto di chi è tentato. Pensiamo all'influsso dell'ereditarietà, delle cattive compagnie, alla forza delle abitudini malsane. Come possiamo meravigliarci che molti ne siano vittime? Perché stupirci se non sono in grado di reagire positivamente agli inviti che rivolgiamo loro? OGM 90 4 Spesso chi ci sembrava insensibile e meno promettente, incapace di percepire il messaggio del Vangelo, sarà tra i suoi aderenti più fedeli. Non tutto è perduto. Sotto un'apparenza negativa si nascondono ancora buone intenzioni che possono essere potenziate. Hanno bisogno di ricevere un'attenta considerazione, parole gentili e aiuti concreti. Hanno bisogno di consigli che non soffochino quel barlume di coraggio che c'è in loro. Chi li contatta deve riflettere su queste parole. OGM 90 5 Alcuni, la cui mente è rimasta per molto tempo sotto l'influsso di esperienze degradanti, non potranno più diventare in questa vita ciò che avrebbero potuto essere in condizioni diverse. Ma la luce del Sole di Giustizia può risplendere anche in loro. È un privilegio vivere in comunione con Dio. Ispirate in loro pensieri che li elevino e li nobilitino, dimostrate tramite il vostro esempio la differenza che esiste fra il bene e il male, fra la luce e le tenebre. Essi devono comprendere tramite la vostra vita cosa significhi essere cristiani. Gesù può risollevare i colpevoli e aiutarli a essere riconosciuti come figli di Dio, coeredi con il Cristo della vita eterna. OGM 90 6 Tramite il miracolo della grazia divina molti possono condurre una vita utile. Alcuni, disprezzati ed emarginati, si sono scoraggiati e dimostrano apatia e scarsa intelligenza. Ma con l'aiuto dello Spirito Santo quell'apparente stupidità che sembra privarli di ogni speranza di redenzione svanirà e la mente ritroverà vivacità e intuizione. Lo schiavo del peccato verrà liberato, le passioni e l'ignoranza saranno vinte. Mediante la fede, che agisce tramite l'amore, il cuore verrà purificato e la mente illuminata. ------------------------Capitolo 11: Incoraggiare gli intemperanti OGM 91 1 Il Vangelo è fonte di ispirazione per ogni vera riforma. Esso tende a elevare l'uomo verso uno stile di vita più nobile. Ogni credente deve sostenere, in modo particolare, la riforma della temperanza; richiamate l'attenzione su quest'opera affinché essa risulti di vitale importanza. Deve comunicare i principi della vera temperanza e invitare a prendere una chiara posizione. Con tutte le forze si deve cercare di liberare chi è schiavo di cattive abitudini. Ovunque è necessario agire nei confronti di coloro la cui vita è caratterizzata dall'intemperanza. Nelle chiese, nelle istituzioni religiose, nelle famiglie che si definiscono cristiane la vita di molti giovani non è orientata da buoni principi. L'intemperanza provoca malattie. Per assicurarsi il denaro per soddisfare i propri desideri non esitano a compiere azioni disoneste, che hanno ripercussioni sulla loro salute e sul loro carattere. Lontani da Dio e respinti dalla società pensano di non avere speranze per questa vita e per quella futura. Tutto questo spezza il cuore dei loro genitori. La gente li considera come casi disperati, ma non è così per il Signore. Egli si rende conto delle circostanze che hanno influito sulle loro scelte e li guarda con compassione. Essi hanno bisogno di aiuto; non fornite loro l'occasione per dire: "Nessuno si preoccupa di me". Fra le vittime dell'intemperanza ci sono uomini appartenenti a ogni classe sociale e professione. Uomini di posizioni e capacità elevate, che hanno saputo realizzare grandi cose, ma che hanno ceduto alle passioni fino a diventare incapaci di resistere alla tentazione. OGM 91 2 Alcuni, un tempo ricchi, ora non hanno più casa, amici e sono sofferenti, poveri, ammalati e corrotti. Hanno perso l'autocontrollo e se non si tende loro una mano per aiutarli precipiteranno sempre più in basso. In questi casi l'intemperanza non si ricollega soltanto a forme di responsabilità morale ma a vere e proprie malattie fisiche. OGM 91 3 Per aiutare coloro che sono intemperanti dobbiamo innanzi tutto rivolgere le nostre attenzioni, come fece Gesù, alle loro condizioni fisiche. Si devono nutrire di cibi e bevande sani e non eccitanti, devono indossare abiti adeguati e puliti e curare l'igiene fisico. Hanno bisogno di essere circondati da un'atmosfera cristiana che li aiuti a risollevarsi. In ogni città ci dovrebbe essere un luogo in cui tutti coloro che sono schiavi di cattive abitudini possano trovare aiuto per vincerle. Molti considerano le bevande alcoliche una soluzione alle loro difficoltà ma non sarebbe così se invece di incontrare sacerdoti e leviti, coloro che si professano cristiani si comportassero come il buon samaritano. OGM 92 1 Quando veniamo in contatto con persone vittime dell'intemperanza dobbiamo tenere presente che non hanno un perfetto equilibrio psichico, perché sono momentaneamente sotto il dominio di Satana. Dobbiamo essere pazienti e tolleranti; non limitatevi a considerarne l'apparenza sgradevole ma pensate alla vita preziosa per cui il Cristo è morto. Quando un alcolizzato inizia a rendersi conto del suo livello di degradazione cercate di dimostravi suo amico. Non rimproveratelo, non manifestate nessun segno di condanna o avversione con gesti o sguardi. Probabilmente egli già disprezza se stesso e quindi aiutatelo a risollevarsi. Rivolgetegli parole che possano suscitare la fede, cercate di sottolineare ogni buona qualità del suo carattere, indicategli il modo per superare il suo problema. Spiegategli che è possibile riacquistare il rispetto dei suoi simili: aiutatelo a comprendere il valore delle capacità che Dio gli ha donato e che ha trascurato di sviluppare. Nonostante la sua volontà sia indebolita e svilita, c'è speranza per lui in Cristo, che susciterà nel suo cuore impulsi più elevati e desideri più nobili. Aprite la Bibbia con coloro che sono tentati e lottano, e leggete le promesse divine. Esse saranno per loro come le foglie dell'albero della vita. Perseverate con pazienza affinché con gioia e gratitudine rimangano ancorati alla speranza della redenzione in Cristo. OGM 92 2 Per avere successo è necessario essere perseveranti con coloro che cerchiamo di aiutare. Essi saranno costantemente tentati dal male. Spesso, sul punto di cedere all'uso delle bevande alcoliche, potranno anche ricadere ma voi dovete continuare a sperare. Anche se hanno deciso di impegnarsi per vivere in Cristo, poiché la loro forza di volontà è indebolita devono essere seguiti attentamente, si deve vegliare come se ne fossimo responsabili. Hanno perso la loro dignità in quanto uomini e devono riconquistarla. Molti devono lottare contro tendenze ereditarie, desideri contro natura e impulsi sessuali. Ecco perché hanno bisogno di una maggiore protezione: il bene e il male si scontrano internamente ed esternamente per avere il sopravvento. Chi non ha mai affrontato prove simili non si rende conto della forza delle passioni, della violenza dei conflitti tra l'intemperanza e il desiderio di vincerla. È una lotta che ricomincia costantemente. Fra coloro che sono attratti verso Gesù non tutti hanno la forza morale necessaria per lottare contro desideri e passioni, ma chi collabora con il Signore non deve scoraggiarsi. Essi non sono gli unici a sbagliare solo perché sono caduti più in basso. OGM 92 3 Ricordatevi che non siete soli perché gli angeli si uniscono a ogni sincero figlio di Dio al servizio del Signore. Gesù è colui che guarisce, il grande Medico è vicino al suo fedele collaboratore e dice a chi si pente: "...Figliuolo, i tuoi peccati ti sono perdonati". Marco 2:5. OGM 93 1 Molti, fra i più disperati, afferreranno la possibilità che viene offerta loro dal Vangelo e così entreranno nel regno dei cieli, mentre altri che si erano trovati in circostanze più favorevoli e avevano beneficiato di maggiori conoscenze, ma non hanno saputo approfittarne, saranno perduti. Chi è vittima di cattive abitudini deve comprendere la necessità di coinvolgersi personalmente per ottenere un cambiamento. Altri possono farlo impegnandosi con tutte le loro forze per aiutarlo. La grazia di Dio è offerta liberamente, Gesù intercede per lui, gli angeli possono intervenire, ma tutto sarà inutile se non combatterà personalmente la sua battaglia per la liberazione. OGM 93 2 Le ultime parole di Davide al giovane Salomone, che ben presto avrebbe ricevuto la corona d'Israele, furono: "...Fortificati e comportati da uomo!" 1 Re 2:2. Queste parole ispirate sono rivolte anche a ogni essere umano che lotta per la corona immortale. OGM 93 3 Coloro che si lasciano andare all'intemperanza devono essere guidati a comprendere l'importanza di un rinnovamento morale per essere veri uomini. Dio li chiama a rinnovarsi e grazie alla forza del Cristo riconquistare quella dignità che era stata donata loro dal Creatore e poi persa nel desiderio di soddisfare le proprie passioni. OGM 93 4 Sperimentando la tentazione -- cioè la forza del desiderio che li induce a cedere -- molti uomini gridano disperati: "Non posso resistere al male!" Dite loro che è possibile farlo e si deve farlo; hanno ceduto più volte ma non deve essere sempre così. Non hanno forza morale e sono dominati dalle abitudini di una vita vissuta nel peccato. Le loro promesse e le loro decisioni sono come un castello di sabbia. La consapevolezza delle promesse non mantenute e degli impegni disattesi indebolisce la loro fiducia nella propria sincerità e li induce a pensare che Dio non possa accettare i loro sforzi o aiutarli. Ma essi non devono disperare. Chi si affida al Cristo non sarà più schiavo di abitudini, predisposizioni ereditarie o acquisite. Invece di essere schiavi delle tendenze più vili devono dominare i desideri e le passioni. OGM 93 5 Nella lotta contro il male il Signore non ci ha abbandonati a noi stessi e alle nostre forze limitate. Indipendentemente dalle nostre tendenze al male possiamo vincere tramite la forza che egli è sempre disposto a offrirci. La forza di volontà OGM 93 6 Chi è tentato deve comprendere che cos'è la vera forza di volontà. Si tratta della potenza che disciplina la natura umana, che permette di decidere e scegliere. Tutto dipende dall'uso corretto della volontà. Il desiderio di essere buoni e puri è positivo ma non è sufficiente: se ci fermiamo a questo livello è tutto inutile. Molti sono responsabili delle loro disgrazie perché si limitano a sperare e desiderare invece di vincere le loro cattive abitudini, non affidano a Dio la loro volontà e non scelgono di onorarlo. OGM 94 1 Dio ci offre la possibilità di scegliere, sta a noi perfezionare la scelta. Non possiamo cambiare il nostro cuore, dominare pensieri, impulsi, affetti, non possiamo fare qualcosa per essere puri e pronti per collaborare con il Signore, ma possiamo scegliere di consacrarci a lui e offrirgli la nostra volontà. Allora egli potrà suscitare in noi "...il volere e l'agire, secondo il suo disegno benevolo". Filippesi 2:13. Così tutto il nostro essere sarà sotto il controllo del Cristo. OGM 94 2 Grazie all'uso corretto della volontà possiamo promuovere un cambiamento totale nella nostra vita. Affidandoci alla volontà del Cristo diventiamo partecipi della potenza divina e riceviamo la sua forza che ci rende sicuri. Chiunque decida di unire la propria volontà, per quanto debole e vacillante, con quella onnipotente e salda di Dio, può realizzare l'obiettivo di vivere una vita pura e nobile, superare i desideri e le passioni. OGM 94 3 Coloro che lottano per correggere le proprie tendenze dovrebbero ricevere indicazioni sui principi di una vita sana. Devono comprendere che le trasgressioni delle leggi della salute, dovute a condizioni di vita malsane e a propensioni innaturali, aprono la via all'alcolismo. Soltanto vivendo secondo i principi della salute possiamo sperare di essere liberati dal desiderio di stimoli artificiali. Dio ci accorderà la forza di vincere le passioni se accetteremo di collaborare con lui e rispetteremo le sue leggi morali e fisiche. OGM 94 4 Chi si impegna ad attuare una riforma nella sua vita deve avere un'occupazione. Chi è in grado di lavorare non deve aspettarsi di ricevere cibo, vestiti e alloggio gratuitamente. Nel loro interesse si deve predisporre un piano affinché chi riceve possa donare l'equivalente. È importante incoraggiare ogni sforzo fatto per assicurarsi il proprio sostentamento: in questo modo aumenterà l'autostima e verrà assicurata un'indipendenza positiva. Occupare la mente e il corpo in un lavoro utile è fondamentale per prevenire le tentazioni. Delusioni e pericoli OGM 94 5 Chi cerca di realizzare un'opera di riforma spesso resterà deluso. Molti di coloro che promettono di cambiare, modificheranno solo superficialmente abitudini e comportamento. Dopo aver seguito un impulso momentaneo, daranno l'impressione di essere cambiati, ma il cuore non si è rinnovato. Continuano a cullarsi nel loro egoismo, desiderano soddisfare i piaceri più vili e abbandonarvisi. Non sanno come si migliora il carattere e quindi non si può essere certi che rimangano fedeli ai principi. Hanno indebolito le loro forze mentali e spirituali cedendo a desideri e passioni e tutto questo li ha resi fragili. Sono incostanti, variabili e sensuali. Spesso rappresentano una fonte di pericolo per gli altri. Considerati come uomini e donne convertiti, vengono affidati loro ruoli di responsabilità, e così occupano posti per cui il loro influsso può corrompere persone in buona fede. OGM 95 1 Anche chi cerca di attuare sinceramente una riforma non è esente dal rischio di fallire. È importante trattare queste persone con grande saggezza ma anche con affetto. La tendenza a esaltare coloro che sono stati salvati da situazioni difficili può essere la causa della loro rovina. L'abitudine di invitare uomini e donne a testimoniare in pubblico le esperienze vissute nel peccato, è un pericolo per chi ascolta e per chi racconta: soffermarsi sugli scenari del peccato può corrompere la mente e lo spirito. L'importanza eccessiva attribuita ai convertiti può essere pericolosa per loro, tanto che alcuni potrebbero essere indotti a credere che la vita vissuta nel peccato abbia accordato loro una certa notorietà. Si possono sviluppare un desiderio di celebrità e uno spirito di eccessiva fiducia in se stessi che possono risultare fatali. Solo diffidando di se stessi e contando sulla grazia del Cristo si può preservare il proprio equilibrio. OGM 95 2 Coloro che dimostrano di essere veramente convertiti devono essere guidati a lavorare per gli altri. Non emarginate chi ha deciso di liberarsi di Satana per accettare Gesù. Se qualcuno manifesta che lo Spirito di Dio agisce in lui deve essere incoraggiato a collaborare nell'opera del Signore. "Abbiate pietà di quelli che sono nel dubbio". Giuda 22. OGM 95 3 Coloro che possono contare sulla sapienza divina riconosceranno chi ha bisogno di aiuto ed è sinceramente pentito; senza incoraggiamento non sarebbe in grado di sperare. Il Signore farà il possibile perché i suoi collaboratori accolgano con affetto e amicizia chi è insicuro ma pentito. Qualunque siano stati i loro peccati, per quanto siano caduti in basso, se si pentono e si rivolgono a Gesù, egli li accoglierà. Cercate di offrire loro qualcosa da fare nell'opera del Signore. Se desiderano risollevare altri che sono caduti nell'abisso del peccato dovrete offrire loro l'occasione di farlo. Fate il possibile perché si impegnino a lavorare per il Maestro. OGM 95 4 Quando nella vita di coloro che si erano abbandonati al peccato brilla la luce divina essi sono in grado di lavorare con successo in favore di chi è schiavo degli stessi peccati che hanno minato la loro esistenza. Tramite la fede in Cristo saranno in grado di assumersi incarichi importanti e responsabilità elevate nell'opera di salvezza dell'umanità. Essi conoscono le debolezze e la corruzione della natura umana, la forza del peccato e il potere delle cattive abitudini. Rendendosi conto della loro incapacità di vincere senza l'aiuto del Cristo, essi grideranno: "Ti affido la mia vita senza speranza". OGM 96 1 Essi possono svolgere un'opera molto utile. Chi è stato tentato e ha sperimentato la sofferenza -- per il quale sembravano non esserci più possibilità, ma che era stato salvato grazie al messaggio dell'amore divino -- può comprendere meglio come salvare altri uomini. Il suo cuore che vibra di amore per il Cristo -- che lo ha cercato e condotto nell'ovile del Signore -- sa come entrare in contatto con coloro che si sono allontanati da Dio. Egli può condurre i peccatori verso l'Agnello di Dio. Non ha forse affidato se stesso senza riserve al Signore, e non è stato accolto nel suo ovile per amore del Figlio? Quella debole mano che si protendeva invocando aiuto è stata afferrata e grazie a quest'opera molti figli perduti sono stati ricondotti al Padre. Ogni uomo che lotta per elevarsi da una vita di peccato a una vita più pura può trovare un punto di riferimento nella seguente affermazione: "...Non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati". Atti 4:12. "...Se qualcuno ha sete" della speranza della pace e della liberazione dalle sue tendenze al male "venga a me e beva". Giovanni 7:37. L'unica soluzione è costituita dalla grazia e dalle promesse del Cristo. OGM 96 2 I buoni propositi che si fondano sulle proprie forze non sono efficaci. Anche i migliori desideri di impegnarsi per vincere le cattive abitudini non risultano utili. Gli uomini non riusciranno a vivere in armonia con i principi della temperanza finché i loro cuori non saranno rinnovati dalla grazia divina. Non possiamo allontanarci da soli dal peccato nemmeno per un istante, dobbiamo dipendere da Dio in ogni momento. OGM 96 3 La vera riforma inizia con la purificazione dello spirito. La nostra opera in favore di chi è vittima del peccato avrà successo soltanto quando la grazia del Cristo rinnova il carattere e lo spirito ci porta a un'unione vivente con Dio. OGM 96 4 Gesù visse una vita di perfetta ubbidienza alla legge divina, offrendo così un esempio per ogni essere umano. Grazie alla sua potenza, e guidati da lui, dobbiamo vivere come visse durante la sua esperienza terrena. Per svolgere un'opera positiva nei confronti di coloro che sono peccatori dobbiamo presentare i principi della legge divina e la necessità di osservarla. Dovete sempre sottolineare che vi è una grande differenza fra coloro che servono Dio e quelli che non lo fanno. Dio è amore, ma non può giustificare la trasgressione volontaria dei comandamenti. I principi del suo governo sono tali che non possono sfuggire alle conseguenze della disubbidienza. Egli può onorare solo coloro che lo onorano. Il nostro comportamento durante la vita terrena deciderà il nostro destino eterno: raccoglieremo quello che abbiamo seminato, secondo il principio della causa e dell'effetto. OGM 97 1 Dio può accettare solo una perfetta ubbidienza. Le sue richieste sono chiare. Non ci ha imposto nulla che non fosse necessario per essere in armonia con lui. Dobbiamo presentare ai peccatori i veri obiettivi per il rinnovamento del carattere e guidarli al Cristo, che si può raggiungere tramite la sua grazia. Il Salvatore si è assunto la responsabilità del male esistente nel mondo, ha vissuto una vita senza peccato affinché gli uomini non temessero di non riuscire a vincere a causa della debolezza umana. Gesù è venuto per renderci partecipi della natura divina e la sua vita dimostra che l'umanità unita alla divinità sconfigge il peccato. OGM 97 2 Il Cristo, il Salvatore, ha vinto per dimostrare agli uomini che possono farlo anche loro. Alle tentazioni di Satana, Gesù oppose la Parola di Dio. Sperando nelle promesse divine, trovò la forza di ubbidire ai suoi comandamenti e così il tentatore non riportò il successo. A ogni tentazione rispondeva: "Sta scritto". Dio ci ha donato la sua Parola perché possiamo sconfiggere il male. Le sue promesse sono straordinarie: "...Voi diventaste partecipi della natura divina dopo essere sfuggiti alla corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza". 2 Pietro 1:4. OGM 97 3 Incoraggiate coloro che sono tentati a non limitarsi a considerare le circostanze, la propria debolezza o la forza della tentazione ma solo la potenza della sua Parola. Tutta la forza delle Scritture è a nostra disposizione. Il salmista dice: "Ho conservato la tua parola nel mio cuore per non peccare contro di te". Salmi 119:11. "...Per ubbidire alle parole delle tue labbra, mi sono guardato dalle vie del violento". Salmi 17:4. OGM 97 4 Incoraggiate i peccatori, presentateli a Dio in preghiera. Molti di coloro che sono stati vinti dalla tentazione, si sentono umiliati per i loro errori e ritengono sia inutile avvicinarsi a Dio, ma questo è un pensiero suggerito dal nemico. Quando hanno peccato e sentono di non riuscire a pregare rivelate loro che quello è proprio il momento farlo. Si vergogneranno, si sentiranno umiliati ma se confesseranno i loro peccati, colui che è fedele e giusto li libererà dalle loro colpe. OGM 97 5 Nessuno è più incapace, e nello stesso tempo invincibile, dell'uomo che rendendosi conto della sua nullità si affida completamente ai meriti del Salvatore. Pregando, studiando le Scritture, confidando nella presenza divina anche l'uomo più debole può vivere in contatto con il Cristo vivente, che lo sosterrà con la sua mano e non lo abbandonerà mai. Chiunque vive in comunione con il Cristo può appropriarsi di queste parole e dire: "Quanto a me, io volgerò lo sguardo verso il Signore, spererò nel Dio della mia salvezza; il mio Dio mi ascolterà. Non ti rallegrare per me, o mia nemica! Se sono caduta, mi rialzerò; se sto seduta nelle tenebre, il Signore è la mia luce". Michea 7:7, 8. "Egli tornerà ad avere pietà di noi, metterà sotto i suoi piedi le nostre colpe e getterà in fondo al mare tutti i nostri peccati". Michea 7:19. Dio ha promesso: "Renderò gli uomini più rari dell'oro fino, più rari dell'oro di Ofir". Isaia 13:12. OGM 98 1 "Anche per voi, rimasti tranquilli fra gli ovili, si coprono d'argento le ali della colomba, e d'oro le sue piume". Salmi 68:13. Coloro a cui Gesù ha perdonato di più lo ameranno di più e nel giorno del giudizio saranno vicino al suo trono. "Vedranno la sua faccia e porteranno il suo nome scritto sulla fronte". Apocalisse 22:4. ------------------------Capitolo 12: Aiutare i disoccupati e i senza tetto OGM 98 2 Molti uomini e donne generosi si interessano della condizione dei poveri e cercano tutti i mezzi possibili per sostenerli. Poiché anche i disoccupati e i senza tetto possono essere aiutati a godere delle benedizioni divine e a vivere secondo la sua volontà molti si impegnano a trovare soluzioni anche per loro. Fra gli esperti e i responsabili dei governi sono pochi coloro che riescono a individuare le cause della difficile situazione in cui si trova la nostra società. OGM 98 3 Coloro che detengono il potere di guidare gli stati non sanno risolvere il problema della povertà, della miseria e della crescente criminalità e non riescono a offrire maggiori garanzie per gli investimenti commerciali. Se gli uomini facessero riferimento agli insegnamenti della Parola di Dio troverebbero una soluzione a tutti questi problemi inquietanti. Nell'Antico Testamento ci sono molte indicazioni sul lavoro e le possibilità di soccorrere i poveri. Nel piano di Dio per Israele ogni famiglia disponeva di un'abitazione con il relativo terreno da coltivare. Erano stati previsti i mezzi e gli incentivi per condurre una vita utile, operosa e indipendente. Nessun progetto umano è mai riuscito a prevedere un piano migliore e il fatto che sia stato abbandonato è una delle cause dell'attuale diffusione della povertà. OGM 98 4 Quando Israele si stabilì in Canaan, il territorio venne diviso equamente fra il popolo. Solo i Leviti vennero esclusi dalla spartizione in quanto responsabili del santuario. Le tribù vennero censite in base alle famiglie e a ogni famiglia venne assegnata una proprietà in proporzione al numero dei suoi membri. Anche se ognuno poteva disporre per un certo periodo di tempo dei suoi beni, non poteva però alienare per sempre quella che sarebbe stata l'eredità dei suoi figli. In qualsiasi momento avesse avuto la possibilità di riscattare il terreno avrebbe potuto farlo. I debiti venivano rimessi ogni sette anni e nel cinquantesimo, l'anno del Giubileo, ogni terreno tornava al legittimo proprietario. OGM 98 5 "Le terre non si venderanno per sempre; perché la terra è mia e voi siete da me come stranieri e ospiti. Perciò, in tutto il paese che sarà vostro possesso, concederete il diritto di riscatto del suolo. Se uno dei vostri diventa povero e vende una parte della sua proprietà, colui che ha il diritto di riscatto, il suo parente più prossimo, verrà e riscatterà ciò che suo fratello ha venduto. E se uno... giunge a procurarsi da sé la somma necessaria al riscatto... rientrerà nella sua proprietà. Ma se non trova da sé la somma sufficiente a rimborsarlo, ciò che ha venduto rimarrà in mano del compratore fino all'anno del giubileo, e al giubileo ne riavrà il possesso". Levitico 25:23-28. OGM 99 1 "Santificherete il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e ognuno di voi tornerà nella sua famiglia". Levitico 25:10. Così a ogni famiglia era assicurata la sua proprietà e la società veniva salvaguardata dagli eccessi della ricchezza e della povertà. Il lavoro manuale OGM 99 2 In Israele il lavoro manuale era considerato un dovere. Ogni padre doveva insegnare al figlio un lavoro. Anche gli uomini più importanti erano in grado di esercitare un mestiere. Per le donne, invece, era essenziale la conoscenza dei doveri riguardanti la conduzione della casa. E anche per quelle delle classi più elevate le capacità in questo campo erano considerate fondamentali. OGM 99 3 Nelle scuole dei profeti venivano insegnati vari mestieri e molti degli allievi si mantenevano grazie al loro lavoro. L'assistenza ai poveri OGM 99 4 Naturalmente queste disposizioni non potevano eliminare la povertà. OGM 99 5 Nel piano di Dio non era previsto che la povertà scomparisse completamente perché essa rientrava fra quegli strumenti pedagogici che egli utilizza per formare il carattere. "...I bisognosi non mancheranno mai nel paese; perciò io ti do questo comandamento e ti dico: apri generosamente la tua mano al fratello povero e bisognoso che è nel tuo paese". Deuteronomio 15:11. "Se ci sarà in mezzo a voi in una delle città del paese che il Signore, il tuo Dio, ti dà, un fratello bisognoso, non indurirai il tuo cuore e non chiuderai la mano davanti al tuo fratello bisognoso; anzi gli aprirai largamente la mano e gli presterai tutto ciò che gli serve per la necessità in cui si trova". Deuteronomio 15:7, 8. "Se uno dei vostri diventa povero e privo di mezzi, tu lo sosterrai, come sosterrai lo straniero e l'ospite, affinché possa vivere presso di te". Levitico 25:35. OGM 99 6 "Quando mieterete la raccolta della vostra terra, non mieterai fino all'ultimo angolo il tuo campo, e non raccoglierai ciò che resta da spigolare della tua raccolta". Levitico 19:9. "Se, mietendo il tuo campo, vi avrai dimenticato qualche covone, non tornerai indietro a prenderlo... Quando scuoterai i tuoi ulivi, non tornerai per ripassare i rami... Quando vendemmierai la tua vigna, non ripasserai a coglierne i grappoli rimasti; saranno per lo straniero, per l'orfano e per la vedova". Deuteronomio 24:19-21. Nessuno deve temere che la generosità porti alla rovina. L'ubbidienza ai comandamenti divini assicura solo prosperità. "...A motivo di questo, il Signore, il tuo Dio, ti benedirà in ogni opera tua e in ogni cosa a cui porrai mano". Deuteronomio 15:10. "...Tu farai dei prestiti a molte nazioni e non prenderai nulla in prestito; dominerai su molte nazioni ed esse non domineranno su di te". Deuteronomio 15:6. L'etica degli affari OGM 100 1 La Parola di Dio non accetta una politica che arricchisca una classe tramite l'oppressione e le sofferenze di un'altra. In ogni nostra transazione commerciale ci propone di metterci al posto di colui con cui stiamo trattando, a non pensare semplicemente al nostro interesse ma anche a quello dell'altro. Chi si serve delle difficoltà altrui per trarne vantaggio e cerca di approfittare della debolezza o dell'incompetenza di un altro, trasgredisce i principi e gli insegnamenti della Parola di Dio. "Non calpesterai il diritto dello straniero o dell'orfano e non prenderai in pegno la veste della vedova". Deuteronomio 24:17. "Quando presterai qualche cosa al tuo prossimo, non entrerai in casa sua per prendere il suo pegno; te ne starai fuori e l'uomo a cui avrai fatto il prestito, ti porterà il pegno fuori. OGM 100 2 Se quell'uomo è povero, non ti coricherai avendo ancora il suo pegno". Deuteronomio 24:10-12. "Se prendi in pegno il vestito del tuo prossimo, glielo restituirai prima che tramonti il sole; perché esso è l'unica sua coperta, è la veste con cui si avvolge il corpo. Con che dormirebbe? E se egli grida a me, io lo udirò; perché sono misericordioso". Esodo 22:26, 27. "Se vendete qualcosa al vostro prossimo o se comprate qualcosa da lui, nessuno inganni il suo prossimo". Levitico 25:14. OGM 100 3 "Non commettete ingiustizie nei giudizi, né con le misure di lunghezza, né con i pesi, né con le misure di capacità". Levitico 19:35. "Non avrai nella tua borsa due pesi, uno grande e uno piccolo. Non avrai in casa due misure, una grande e una piccola". Deuteronomio 25:13, 14. "Avrete bilance giuste, pesi giusti, efa giusto, hin giusto..." Levitico 19:36. "Da' a chi ti chiede, e a chi desidera un prestito da te, non voltar le spalle". Matteo 5:42. "L'empio prende in prestito e non restituisce; ma il giusto ha pietà e dona". Salmi 37:21. OGM 100 4 "Consigliaci, fa' giustizia! In pieno mezzogiorno, stendi su di noi l'ombra tua densa come la notte, nascondi gli esuli, non tradire i fuggiaschi; lascia abitare presso di te gli esuli... sii tu per loro un rifugio contro il devastatore!..." Isaia 16:3, 4. OGM 101 1 Il piano di Dio per Israele doveva rappresentare un insegnamento per tutta l'umanità. Come sarebbe diversa la nostra società se questi principi venissero applicati anche oggi. Nelle ampie distese del creato c'è abbastanza spazio perché i sofferenti e i poveri trovino una casa. La natura offre risorse sufficienti per assicurare loro il nutrimento. Nella profondità della terra vi sono tesori per tutti coloro che hanno il coraggio, la volontà e la perseveranza di attingervi. OGM 101 2 La coltivazione del suolo, l'occupazione affidata da Dio all'uomo nell'Eden, offre a migliaia di persone la possibilità di assicurarsi il sostentamento. "Confida nel Signore e fa' il bene; abita il paese e pratica la fedeltà". Salmi 37:3. OGM 101 3 Migliaia di persone che affollano le città, aspettando l'occasione di guadagnarsi qualcosa, potrebbero trovare lavoro coltivando la terra. Spesso i miseri guadagni non vengono neanche spesi per acquistare del pane ma finiscono nelle tasche di chi vende liquori che distruggono il corpo e lo spirito. OGM 101 4 Molti considerano il lavoro come un impegno insopportabile e cercano di procurarsi il necessario senza fare sacrifici, piuttosto che tramite un'onesta fatica. Il desiderio di vivere senza lavorare è il presupposto della miseria, del vizio e della violenza senza limiti. La periferia della città OGM 101 5 Nelle grandi città vi sono persone che ricevono meno cure e attenzioni degli animali. Pensate a quante famiglie vivono ammassate in agglomerati urbani, in cantine buie dove regnano l'umidità e la sporcizia. Vi sono bambini che nascono, crescono e muoiono in tuguri miserabili. OGM 101 6 Non hanno occasione di vedere le bellezze naturali create da Dio per allietare ed elevare l'animo. Coperti di stracci e sempre affamati, vivono in luoghi in cui regnano il vizio e la corruzione, e il loro carattere viene modellato dalla miseria e dalla depravazione che li circonda. Vi sono bambini che sentono pronunciare il nome di Dio solo quando viene bestemmiato, odono solo parole volgari, imprecazioni e ingiurie. L'odore dell'alcol e del tabacco, le esalazioni disgustose e la corruzione morale pervertono i loro sensi. Molti si ritrovano sulla strada della criminalità, nemici di quella stessa società che li ha lasciati nella miseria fisica e morale. OGM 101 7 Comunque non tutti gli abitanti dei quartieri poveri appartengono a queste categorie. Vi sono uomini e donne caduti in miseria in seguito a malattie, disgrazie, speculazioni e truffe. Molti, anche se onesti e pieni di buona volontà, impoveriscono per mancanza di preparazione nella gestione degli affari. L'ignoranza spesso non li aiuta a lottare contro le difficoltà della vita. Si affollano nelle città e non sempre riescono a trovare lavoro. Circondati dal vizio sono esposti a forti tentazioni. Spesso identificati con i più depravati, con i quali vivono, riusciranno a non cadere così in basso solo grazie a terribili lotte interiori e con l'aiuto della potenza divina. Molti preservano la loro integrità scegliendo di soffrire piuttosto che cedere al peccato e quindi hanno tanto bisogno di aiuto, simpatia e incoraggiamento. OGM 102 1 Se i poveri che affollano le città potessero abitare in campagna, troverebbero non solo un modo diverso per vivere ma anche la salute e la felicità che forse non hanno mai sperimentato. La vita in città gli riserva duro lavoro, cibo scarso, pesanti restrizioni, sofferenze e privazioni. Per loro sarebbe una vera e propria benedizione poter lasciare la città con le tentazioni, il chiasso e la violenza, la miseria e la tristezza per trovare la tranquillità, la pace e la purezza della campagna. Se molti di coloro che vivono nelle città -- dove non c'è una zolla di erba verde, dove si vedono solo cortili sporchi, vicoli stretti, muri di mattoni e strade lastricate e il cielo sempre oscurato dalla povere e dal fumo -- avessero l'opportunità di vivere in campagna, fra campi verdi, boschi, colline, ruscelli e sotto un cielo limpido con l'aria fresca e pura penserebbero di essere in paradiso. OGM 102 2 Avendo la possibilità di godere di indipendenza e intimità, senza limiti di leggi burocratiche, di abitudini e condizionamenti mondani riuscirebbero a percepire la bellezza della natura. Potrebbero riconoscere la presenza di Dio, molti imparerebbero a rivolgersi a lui, tramite la natura la sua voce parlerebbe ai loro cuori della pace e dell'amore. La mente, l'anima e il corpo potrebbero beneficiare della sua potenza risanatrice e vivificante. OGM 102 3 Per sviluppare laboriosità e capacità utili ad assicurarsi il proprio sostentamento molti hanno bisogno di aiuto, incoraggiamento e consigli. Per molte famiglie povere la migliore opera di evangelizzazione potrebbe consistere nell'aiutarli a sistemarsi in campagna, insegnando loro il modo per guadagnarsi da vivere. OGM 102 4 Questi consigli sono utili non solo per gli abitanti delle città ma anche per quelli della campagna. Infatti, nonostante potenzialmente possano disporre dei mezzi per condurre una vita migliore, molti vivono in miseria. Interi villaggi ignorano tecniche di lavoro e principi igienici. Ci sono famiglie che abitano in baracche con mobilio, abiti e arnesi di lavoro insufficienti. Sono privi di comodità, non dispongono di libri e non hanno la possibilità di svilupparsi culturalmente. Gli animi abbruttiti, i corpi deboli e deformi mostrano gli effetti di ereditarietà e cattive abitudini. Questa gente deve essere aiutata. Hanno vissuto senza risorse, nell'ozio e nella degradazione e quindi è necessario orientarli verso abitudini di vita più sane. OGM 103 1 Come far nascere in loro il desiderio di migliorare? Come guidarli verso ideali di vita più elevati? Come aiutarli a riprendersi? Che cosa si può fare dove regna la povertà e si lotta per la sopravvivenza? Si tratta di un'opera difficile e questa riforma non si realizzerà se non verranno aiutati dall'esterno. Secondo il piano di Dio ricchi e poveri devono essere uniti da vincoli di simpatia e solidarietà. Coloro che dispongono di mezzi, talenti e capacità devono usarli in favore del prossimo. OGM 103 2 Gli agricoltori cristiani possono compiere quest'opera aiutando i poveri a trovare una sistemazione in campagna, insegnando loro a coltivare i terreni e renderli produttivi, a usare gli attrezzi agricoli, a coltivare legumi e cereali o piantare e curare i frutteti. OGM 103 3 Molti non riescono ad avere raccolti adeguati: i loro orti non sono ben curati, i campi non vengono seminati al momento opportuno, il suolo è lavorato superficialmente ed essi attribuiscono il loro insuccesso alla mancanza di fertilità del terreno. Spesso basterebbe lavorare meglio per avere raccolti abbondanti. Limitatezza nei criteri, scarso impegno, negligenza nella ricerca di metodi migliori richiedono una riforma nel sistema di coltivazione. OGM 103 4 Insegnate i metodi più adeguati a tutti coloro che vogliono imparare. Se non accettano le vostre proposte innovative cercate di usare molto tatto. Coltivate bene i vostri terreni, parlatene con i vostri vicini quando ne avete l'occasione e fate in modo che sia il vostro raccolto a pubblicizzare il metodo giusto. Mostrate quello che si riesce a ottenere quando il terreno è ben coltivato. OGM 103 5 Si dovrebbero creare attività che permettano alle famiglie povere di trovare un'occupazione. Falegnami, fabbri e chiunque sappia fare un lavoro utile dovrebbe insegnare e aiutare gli inesperti e i disoccupati. Nell'assistenza in favore dei poveri ci sono ampie possibilità sia per gli uomini sia per le donne. La cuoca, la sarta, l'infermiera possono insegnare ai membri delle famiglie più povere a cucinare, aggiustare abiti, curare i malati e tenere pulita la casa. Fate il possibile perché i ragazzi e le ragazze imparino un mestiere utile. Famiglie missionarie OGM 103 6 È importante che delle famiglie si stabiliscano in luoghi disabitati. Contadini, costruttori, finanziatori e persone in grado di svolgere varie arti o mestieri dovrebbero andare in località disabitate per migliorare i terreni, creare piccole industrie, costruire case semplici per sé e per i vicini. Dio ha reso piacevoli anche i luoghi più aspri e selvaggi con straordinarie bellezze della natura. Questo potrebbe essere il nostro obiettivo. Anche i luoghi deserti e più brutti della terra possono diventare come il giardino di Dio. "In quel giorno, i sordi udranno le parole del libro e, liberati dall'oscurità e dalle tenebre, gli occhi dei ciechi vedranno; gli umili avranno abbondanza di gioia nel Signore e i più poveri tra gli uomini esulteranno nel Santo d'Israele". Isaia 29:18, 19. Spesso possiamo aiutare i poveri semplicemente insegnando loro uno stile di vita o un metodo di lavoro. Generalmente chi non è stato abituato a lavorare, chi non è diligente, perseverante, economo e altruista non sa affrontare la vita. Per trascuratezza e mancanza di buon senso spreca ciò che potrebbe bastare a mantenere comodamente la sua famiglia se utilizzato con attenzione e parsimonia. "Il campo lavorato dal povero dà cibo in abbondanza, ma c'è chi perisce per mancanza di equità". Proverbi 13:23. OGM 104 1 Offrendo qualcosa ai poveri possiamo anche fare del male, perché insegniamo loro a dipendere dagli altri. In questo modo incoraggiamo l'egoismo e la miseria che possono condurre all'ozio e all'intemperanza. Chi può provvedere al proprio sostentamento non ha diritto di essere a carico degli altri. Qualcuno dice: "La società deve mantenermi"; questa è una menzogna, un inganno, una frode. La comunità sociale non deve mantenere nessuno che sia in grado di poter lavorare per guadagnarsi il necessario. OGM 104 2 La vera forma di carità aiuta gli uomini a sostenere se stessi. Se qualcuno bussa alla nostra porta per chiedere del cibo non dobbiamo rimandarlo via affamato: può essere povero a causa delle disgrazie verificatesi nella sua vita. La vera beneficenza va oltre il dare, significa interessarsi al benessere degli altri. Dobbiamo cercare di comprendere i bisogni dei poveri e degli infelici e accordare loro l'aiuto necessario. Offrire attenzione, tempo e impegno personali costa molto di più che dare semplicemente del denaro, ma è la forma di beneficenza più vera. OGM 104 3 Coloro a cui è stato insegnato a guadagnare ciò che ricevono, impareranno ben presto a farne l'uso migliore. Impareranno anche ad avere fiducia in sé, acquisiranno la capacità di essere indipendenti e di aiutare gli altri. Insegnate a chi spreca il tempo e le occasioni l'importanza di adempiere ai doveri della vita. Spiegate che la religione della Bibbia non rende gli uomini oziosi. Gesù ha sempre incoraggiato l'impegno: "...Perché ve ne state qui tutto il giorni inoperosi?" Matteo 20:6. Egli disse agli indolenti: "Bisogna che io compia... mentre è giorno; la notte viene in cui nessuno può operare". Giovanni 9:4. OGM 104 4 È un privilegio per tutti presentare al mondo un modello di comportamento tramite le proprie abitudini, l'ordine, la vita familiare, come una prova di quello che può fare il messaggio del Vangelo per coloro che lo accettano. OGM 104 5 Il Cristo è venuto per darci un esempio di quello che possiamo diventare. Egli vuole che i suoi discepoli siano dei modelli in ogni situazione della vita. Desidera che l'immagine divina si noti anche all'esterno. OGM 105 1 Le nostre case e l'ambiente in cui viviamo dovrebbero essere un esempio per presentare un metodo per migliorare, perché cura, pulizia, buon gusto e finezza possano sostituire l'ozio, la sporcizia, le maniere rozze e il disordine. Con la nostra vita e il nostro esempio possiamo aiutare gli altri a rendersi conto dei lati negativi del loro carattere o delle realtà che li circondano e con cortesia cristiana incoraggiarli a migliorare. OGM 105 2 Manifestando il nostro interesse per loro troveremo le occasioni per motivarli a utilizzare le loro energie per cose più utili. Speranza e coraggio OGM 105 3 Senza speranza e coraggio non possiamo fare nulla. Rivolgete parole di speranza e sostegno ai poveri e ai disperati. Se fosse necessario offrite loro una prova tangibile del vostro interesse, aiutandoli se si trovano in difficoltà. Anche i migliori devono ricordarsi che sbagliano ancora in molti casi e che non è piacevole sentirsi rinfacciare i propri errori e vedersi indicare un modello da seguire. OGM 105 4 Ricordate che la gentilezza è più utile della censura. Insegnando agli altri dovete anche dimostrare che desiderate che migliorino, che siete disposti a sostenerli e se sbaglieranno sarete ancora pronti ad aiutarli. Se in qualche circostanza non riusciranno a superare i loro limiti non affrettatevi a condannarli. OGM 105 5 La semplicità, lo spirito di sacrificio e la capacità di risparmiare, elementi essenziali che i poveri devono acquisire, spesso sembrano traguardi spiacevoli e difficili da raggiungere. I modelli e lo spirito del mondo suscitano e nutrono continuamente la superbia, l'ostentazione, la dissipazione, la licenziosità e la pigrizia. Per questi motivi migliaia di persone sono vittime della povertà e impediscono ad altri di risollevarsi dalla degradazione e dalla miseria. I cristiani devono incoraggiare i poveri a non subire l'influsso di queste realtà. OGM 105 6 Il Cristo è venuto a vivere nel mondo in umiltà. Era di estrazione sociale modesta. Il Re del cielo, il Re di gloria, il Capo di tutti gli eserciti del cielo umiliò se stesso accettando di diventare uomo e scelse una vita di povertà e sottomissione. Visse come le classi sociali più povere. Lavoro, fatica e privazioni caratterizzarono la sua esperienza quotidiana. "...Le volpi hanno delle tane" egli diceva "e gli uccelli del cielo dei nidi, ma il figliuolo dell'uomo non ha dove posare il capo". Luca 9:58. OGM 105 7 Gesù non cercava l'ammirazione e la lode degli uomini. Non guidò un esercito e non governò regni terreni. Non cercò il favore dei ricchi e dei poveri, o una posizione fra i capi della nazione. Abitò fra i più umili. Non tenne in considerazione le artificiose distinzioni sociali del suo tempo. Ignorò i privilegi per nascita, ricchezza, abilità, sapienza e posizione. OGM 106 1 Il Cristo, che era il principe del cielo, non scelse i suoi discepoli fra gli avvocati, i saggi, i governatori, gli scribi o i farisei. Non contò sulla collaborazione di questo tipo di persone perché erano orgogliosi della loro sapienza e della loro posizione, radicati nelle loro tradizioni e superstizioni. Colui che poteva leggere nei cuori scelse umili pescatori desiderosi di imparare. Mangiò con pubblicani e peccatori, si unì a persone semplici non perché condividesse le loro scelte ma per trasmettere con le parole e l'esempio i giusti principi divini e risollevarli così dalla degradazione umana. OGM 106 2 Gesù cercò di cambiare i falsi parametri sociali sul valore degli uomini. Si unì ai poveri, per togliere alla povertà il marchio con cui il mondo l'aveva bollata. Eliminò per sempre l'alone di disprezzo che la circondava, favorendo i poveri, gli eredi del regno di Dio. Ci indica la via che percorse dicendo: "...Se uno vuole venire dietro a me rinunzi a se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua". Luca 9:23. OGM 106 3 I credenti devono incontrare le persone là dove si trovano per aiutarle non a credersi qualcuno ma a essere qualcuno grazie al loro carattere. Insegnate loro come Gesù lavorava e si sacrificava: aiutateli a imparare con spirito di sacrificio e rinuncia. Insegnate loro a essere responsabili e a non conformarsi alle mode. La vita è troppo preziosa e ricca di sacre e solenni responsabilità per essere sprecata egoisticamente. Le realtà più importanti della vita OGM 106 4 Le persone non riescono a comprendere le vere finalità della vita. Attratti dall'apparenza, diventano ambiziosi e mondani e così sacrificano ciò che è importante. Gli elementi fondamentali della vita -- semplicità, onestà, sincerità, purezza -- non si possono né comprare né vendere. Esse sono a disposizione degli ignoranti e degli istruiti, degli umili lavoratori e degli importanti uomini di stato. Dio ha previsto delle gioie che possono essere godute sia da ricchi sia da poveri: pensieri puri, azioni disinteressate, soddisfazioni nel pronunciare parole di simpatia e compiere buone azioni. OGM 106 5 La presenza del Cristo nella vita di queste persone ne illumina altre che vivono nelle tenebre. OGM 106 6 Aiutando i poveri a risolvere i loro problemi materiali tenete sempre presenti quelli spirituali. La vostra vita deve testimoniare della potenza del Salvatore, il vostro carattere deve rivelare il livello di perfezione che tutti possono raggiungere. Insegnate il messaggio del Vangelo con semplici lezioni pratiche e fate in modo che tutto ciò di cui vi occupate sia utile per la formazione del carattere. OGM 106 7 Nell'ambiente in cui vivono anche i più deboli e i più semplici possono essere collaboratori di Dio e avere la consolazione della sua presenza e il sostegno della sua grazia. È inutile che si logorino per i problemi economici e le preoccupazioni. È utile che agiscano giorno dopo giorno per adempiere fedelmente il compito assegnato loro da Dio. OGM 107 1 Egli avrà cura di loro perché dice: "Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù". Filippesi 4:6, 7. OGM 107 2 Le benedizioni divine si estendono a tutte le sue creature. Egli le ama tutte e non fa differenze, se non per una particolare compassione per coloro che devono portare i pesi più duri nella vita. I figli di Dio dovranno affrontare prove e difficoltà, che dovrebbero essere accettate con serenità, ricordando che per tutto ciò che il mondo negherà loro Dio li ricompenserà abbondantemente. OGM 107 3 Egli rivela la sua potenza e la sua sapienza quando siamo in difficoltà, in risposta a umili preghiere. Abbiate fiducia in colui che esaudisce e risponde alle preghiere. OGM 107 4 Egli potrà aiutarci in ogni circostanza. Colui che ha creato l'uomo e lo ha dotato di meravigliose facoltà fisiche, mentali e spirituali gli accorderà anche il necessario per il suo sostentamento. Colui che ci ha donato la sua Parola -- le foglie dell'albero della vita -- ci rivelerà anche il modo per assicurarci quello di cui abbiamo bisogno. Come può colui che guida l'aratro e i buoi ottenere la saggezza? "Se la cerchi come l'argento e ti dai a scavarla come un tesoro". Proverbi 2:4. "Il suo Dio gli insegna la regola da seguire e lo istruisce". Isaia 28:26. "Anche questo procede dal Signore degli eserciti; meravigliosi sono i suoi disegni, grande è la sua saggezza". Isaia 28:29. OGM 107 5 Colui che in Eden insegnò ad Adamo ed Eva come curare il giardino, accorderà anche oggi le conoscenze necessarie per coltivare la terra. Dio offrirà nuove possibilità a coloro che si affidano a lui e gli ubbidiscono. Fate il possibile perché perseverino con coraggio, nella certezza che Dio provvederà ai loro bisogni secondo le ricchezze delle sue benedizioni. OGM 107 6 Il Salvatore che sfamò la folla con cinque pani e due pesci, può distribuire anche oggi il frutto delle nostre fatiche. Colui che disse ai pescatori della Galilea di gettare le reti per pescare, e quando ubbidirono le riempì al punto che potevano rompersi, desidera che il suo popolo consideri questo intervento come una prova di ciò che farà anche per loro. Quel Dio che donò a Israele la manna nel deserto vive e regna ancora. Egli guida il suo popolo e gli accorda capacità e intelligenza per l'opera che devono realizzare. Egli darà saggezza a coloro che si impegnano a compiere il loro dovere con intelligenza e responsabilità. Il Creatore, padrone del mondo, è ricco di risorse e benedirà chi cerca di aiutare il prossimo. OGM 108 1 Dobbiamo elevare il nostro sguardo in alto, con fede. Non dobbiamo scoraggiarci per un apparente insuccesso e neanche per un ritardo. OGM 108 2 Dovremmo lavorare con allegria, speranza, gratitudine, nella convinzione che la terra riserva al lavoratore attento ricchi tesori, beni più preziosi dell'oro e dell'argento. I monti e le colline cambiano, la terra invecchia come un abito logoro, ma la bontà divina, che apparecchia per il suo popolo una tavola nel deserto, è eterna. ------------------------Capitolo 13: Sostenere i poveri OGM 108 3 Dopo aver aiutato i poveri rimangono ancora le vedove e gli orfani, gli anziani, i deboli e i malati che hanno bisogno di cure e simpatia. Non ci dobbiamo mai dimenticare di loro, essi sono affidati da Dio alla compassione, all'amore, alla cura di tutti coloro che egli ha scelto come suoi amministratori. La famiglia della chiesa OGM 108 4 "Così dunque, finché ne abbiamo l'opportunità, facciamo del bene a tutti; ma specialmente ai fratelli in fede". Galati 6:10. OGM 108 5 Il Cristo ha affidato alla sua chiesa il compito specifico di soccorrere i membri che sono in difficoltà. Egli permette che i poveri siano presenti in ogni comunità. Essi saranno sempre fra noi e il Cristo affida ai membri la responsabilità personale della loro cura. Così come i componenti di una famiglia si alternano fra loro assistendo i parenti malati, sostenendo gli afflitti, insegnando agli ignoranti, educando gli inesperti, la comunità dei credenti ha il dovere di assistere i deboli e i bisognosi. Essi non devono essere trascurati per nessun motivo. Vedove e orfani OGM 108 6 Il Signore si preoccupa in modo particolare delle vedove e degli orfani: "Dio è padre degli orfani e difensore delle vedove nella sua santa dimora". Salmi 68:5. "Poiché il tuo creatore è il tuo sposo; il suo nome è: il Signore degli eserciti; il tuo redentore è il Santo d'Israele, che sarà chiamato Dio di tutta la terra". Isaia 54:5. OGM 108 7 "Lascia i tuoi orfani, io li farò vivere, e le tue vedove confidino in me". Geremia 49:11. OGM 108 8 Molti padri, nel momento di separarsi dai loro cari, sono morti serenamente nella certezza della promessa che Dio avrebbe avuto cura di loro. Il Signore non aiuta le vedove e gli orfani con il miracolo della manna che cade dal cielo, o inviando dei corvi a portare loro da mangiare, ma compie un miracolo nel cuore degli uomini cancellando l'egoismo e suscitando l'amore cristiano. Egli affida ai suoi discepoli come un tesoro prezioso -- gli scoraggiati e coloro che hanno perso i loro cari e hanno diritto alla nostra simpatia. OGM 109 1 Nelle case con le migliori comodità, nelle dispense e nei granai dove sono conservate scorte abbondanti, nei magazzini pieni di tessuti e nelle casseforti con l'oro e l'argento Dio ha provveduto i mezzi di sostentamento anche per coloro che sono in difficoltà. Egli ci chiama a essere dei canali della sua bontà. OGM 109 2 Molte vedove, insieme ai loro figli, lottano coraggiosamente per portare la loro duplice responsabilità, lavorando spesso al di là delle loro forze per poter tenere con sé i loro piccoli e provvedere alle loro necessità. Hanno poco tempo per educarli e poche possibilità per offrire loro quelle cose che potrebbero rallegrare la vita. Per questo hanno bisogno di incoraggiamento, simpatia e aiuti concreti. OGM 109 3 Dio ci invita, per quanto è possibile, a colmare il vuoto lasciato dal padre. Invece di mantenere le distanze e prendere semplicemente atto di ciò di cui non dispongono e delle difficoltà che devono affrontare, aiutiamoli in ogni modo possibile, cerchiamo di assistere la madre stremata per la fatica condividendo le sue responsabilità. OGM 109 4 Vi sono molti bambini, privi della guida dei loro genitori e dell'influsso positivo di una famiglia cristiana. I credenti devono aprire il loro cuore e le loro case a coloro che soffrono. L'opera che Dio ha affidato loro, come compito personale, non dovrebbe essere trasmessa a qualche istituzione di beneficenza o lasciata all'eventuale gesto generoso di qualche sconosciuto. Se dei bambini non hanno parenti che possano avere cura di loro, i membri di chiesa devono assicurargli una casa. Il Creatore ha stabilito che vivessimo nell'ambito di un nucleo familiare, perché nell'atmosfera affettuosa di una famiglia cristiana il carattere dei bambini si svilupperà nel modo migliore. Molti che non hanno figli potrebbero fare un'opera buona in favore dei figli di altri. Invece di trascorrere il tempo prendendosi cura degli animali potrebbero dedicarsi ai bambini, cercando di formare il loro carattere secondo il modello divino. Ecco l'occasione per manifestare il vostro amore per delle creature che non hanno famiglia: quanti bambini potete condurre al Signore. Molti ne riceverebbero un vero beneficio personale. Gli anziani OGM 109 5 Anche le persone anziane hanno bisogno di vivere in un'atmosfera familiare. Nella casa di fratelli e sorelle in fede potrebbero trovare consolazione per i cari che hanno perso. Se li incoraggiate a partecipare agli interessi e alle occupazioni della famiglia li aiuterete a sentirsi utili. OGM 110 1 Fate comprendere loro che sono apprezzati e possono ancora fare qualcosa per gli altri. Questo rallegrerà il loro cuore e accorderà loro un nuovo interesse per la vita. OGM 110 2 Colui che con i capelli bianchi e il passo incerto si avvia verso la conclusione della sua esistenza deve trovare aiuto presso persone amiche e vivere circondato da un'atmosfera familiare -- che gli permetta di adorare Dio fra persone conosciute e amate -- aiutato da mani affettuose. OGM 110 3 I figli dovrebbero considerare un privilegio avere cura dei loro genitori. Se ciò non fosse possibile allora è compito della chiesa e questo dovere deve essere considerato come un vantaggio. Tutti coloro che condividono lo spirito del Cristo manifesteranno cura e affetto per i deboli e gli anziani. OGM 110 4 La presenza nella nostra casa di un nonno senza famiglia può offrirci un'opportunità preziosa per collaborare con il Cristo nella sua opera e sviluppare il nostro carattere a immagine di Dio. Le occasioni di incontro fra giovani e anziani sono una benedizione. Il giovane può portare un raggio di sole nel cuore e nella vita dei più vecchi. Coloro a cui la vita inizia a sfuggire hanno bisogno del contatto positivo con la speranza e l'ottimismo della gioventù. I giovani posso approfittare della saggezza e dell'esperienza dei nonni, ma soprattutto hanno bisogno di un'opportunità per offrire un servizio disinteressato. La presenza di qualcuno a cui offrire simpatia, pazienza e amore altruistico può rappresentare un beneficio inestimabile per molte famiglie; può rasserenare e migliorare l'atmosfera familiare, suscitare negli adulti e nei giovani modi gentili simili a quelli del Cristo. Questa esperienza assicura loro la grazia divina e li arricchisce dei tesori incorruttibili del cielo. Una prova di carattere OGM 110 5 "Poiché i poveri li avete sempre con voi; quando volete, potete far loro del bene..." Marco 14:7. OGM 110 6 "La religione pura e senza macchia davanti a Dio è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni, e conservarsi puri dal mondo". Giacomo 1:27. OGM 110 7 Il Cristo mette alla prova coloro che si professano suoi discepoli, affidando loro la cura dei deboli e dei poveri che hanno bisogno del loro aiuto. Amando e aiutando i sofferenti dimostriamo il nostro amore per lui. Se li trascuriamo siamo falsi discepoli, estranei al Cristo e al suo amore. Dopo aver trovato un rifugio per gli orfani nelle famiglie rimangono sempre tanti bambini che hanno bisogno di cure. Molti hanno ricevuto una cattiva eredità morale, non promettono niente di buono, sono poco attraenti fisicamente e a volte anche intrattabili. Ma anche loro sono stati salvati dal sacrificio del Cristo e per lui sono preziosi quanto lo sono per noi i nostri figli. Se non li aiutiamo cresceranno nell'ignoranza e piano piano sceglieranno di vivere nel vizio e nella violenza. Molti di questi bambini potrebbero essere salvati se venissero accolti in un orfanotrofio. OGM 111 1 Queste strutture, perché possano essere efficaci, dovrebbero essere organizzate sul modello di una famiglia cristiana. Invece di prevedere grandi edifici, in cui vengono riuniti un gran numero di bambini, dovrebbero essere di piccole dimensioni e sistemati in zone adeguate. Non dovrebbero essere costruiti nelle grandi città ma in campagna, dove ci sarà del terreno da coltivare e dove i ragazzi saranno a contatto con la natura e godranno dei vantaggi dell'insegnamento pratico di un mestiere. OGM 111 2 Coloro che dirigono questi istituti devono essere uomini e donne buoni, ben preparati e altruisti, che intraprendano quest'opera per amore del Cristo ed educhino per lui questi bambini. Su queste basi molti ragazzi abbandonati e orfani potranno prepararsi per essere in futuro degli elementi utili della società, per fare onore al Cristo e a loro volta aiutare altri. OGM 111 3 Molti disprezzano il risparmio, confondendolo con l'avarizia e la grettezza. Ma lo spirito di sacrificio può collegarsi con la generosità. Senza risparmio non può esservi vera generosità e dobbiamo risparmiare per poter donare. OGM 111 4 Nessuno può essere generoso senza spirito di sacrificio. Solo grazie a una vita di generosità, di rinuncia e di economie sarà possibile compiere l'opera che ci è stata affidata come rappresentanti del Cristo. Non dobbiamo nutrire superbia e ambizione. Dobbiamo agire secondo i principi della vera abnegazione che sono stati rivelati da Gesù nel corso della sua esistenza. Sulle pareti della nostra casa, sui quadri, sui mobili dovremmo leggere: "Conduci a casa tua gli infelici"; sui nostri armadi dovremmo vedere, come se fosse scritto con il dito di Dio: "Vesti coloro che sono nudi"; nella sala da pranzo, sulla tavola dovremmo scorgere il messaggio "dividi il tuo pane con chi ha fame". Cfr. Isaia 58:7. OGM 111 5 Sono tante le occasioni per essere utili. Spesso ci lamentiamo di non avere mezzi sufficienti a nostra disposizione, ma se i cristiani fossero veramente onesti potrebbero moltiplicare i loro mezzi. Solo l'egoismo e la pigrizia ci impediscono di renderci utili. OGM 111 6 Quanto spreco per cose che sono soltanto idoli: assorbono pensieri, tempo e forze che dovremmo usare in modo più saggio. Quanto denaro viene sprecato per abitazioni, mobili costosi, piaceri egoistici, cibi sofisticati e non sani, e per soddisfare desideri inutili. Quanto sprechiamo in regali che non servono a nessuno. Uomini che si professano cristiani investono per cose non necessarie, spesso dannose, molto più di quanto sarebbero disposti a fare per la salvezza degli uomini. Molt i cosiddetti cristiani spendono così tanto nell'abbigliamento che non rimane loro nulla per aiutare gli altri. Pensano di avere il diritto di usare ornamenti preziosi e abiti di lusso senza rispetto per coloro che riescono con difficoltà a procurarsi anche i vestiti più modesti. OGM 112 1 Care sorelle, se foste disposte a mettere in pratica i principi biblici per quanto riguarda l'abbigliamento avreste molte possibilità per aiutare le sorelle più povere. Non solo potreste disporre dei mezzi ma anche del tempo. Spesso è ciò che manca di più. Potreste aiutare molte donne con consigli, tatto e abilità, indicando loro come possono vestirsi con semplicità e buon gusto. Molte donne non frequentano la casa di Dio perché i loro abiti logori e poco eleganti contrastano troppo con quelli delle altre. Molte persone sensibili considerano un'ingiustizia questi contrasti, si sentono profondamente umiliate e quindi dubitano del valore della religione, tanto che il loro cuore non si apre al messaggio del Vangelo. OGM 112 2 Gesù ordina: "...Raccogliete i pezzi avanzati, perché niente si perda". Giovanni 6:12. OGM 112 3 Mentre ogni giorno muoiono migliaia di uomini a causa di carestie, massacri, incendi ed epidemie è nostro dovere non spendere il denaro in cose inutili e non sperperare ciò che potrebbe essere importante per altri. Non è giusto sprecare il nostro tempo e i nostri pensieri. Ogni attimo vissuto all'insegna dell'egoismo è perduto. Se si valutasse e si utilizzasse in modo corretto il tempo a nostra disposizione ne avremmo a sufficienza per tutto ciò che dobbiamo fare per noi stessi e per gli altri. Ogni cristiano deve lasciarsi guidare da Dio per l'uso del denaro e del tempo, delle energie e delle occasioni. "Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data". Giacomo 1:5. "Date e vi sarà dato" OGM 112 4 "Ma amate i vostri nemici, fate del bene, prestate senza sperarne nulla e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell'Altissimo; poiché egli è buono verso gli ingrati e i malvagi". Luca 6:35. OGM 112 5 "Chi dona al povero non sarà mai nel bisogno, ma colui che chiude gli occhi, sarà coperto di maledizioni". Proverbi 28:27. OGM 112 6 "Date, e vi sarà dato; vi sarà versata in seno buona misura, pigiata, scossa, traboccante; perché con la misura con cui misurate, sarà rimisurato a voi". Luca 6:38. ------------------------Capitolo 14: Aiutare i ricchi OGM 113 1 Cornelio, il centurione romano, uomo ricco e di famiglia nobile, aveva un ruolo importante e di fiducia. Pagano per nascita, cultura ed educazione entrando in contatto con gli ebrei aveva imparato a conoscere il vero Dio e lo rispettava manifestando una fede sincera e un interesse per i poveri. "...Faceva molte elemosine al popolo e pregava Dio assiduamente". Atti 10:2. OGM 113 2 Cornelio non conosceva il Vangelo rivelato nella vita e nella morte del Cristo e Dio gli inviò un messaggio direttamente dal cielo, mentre con un altro messaggio ordinò all'apostolo Pietro di andare a cercarlo e istruirlo. Poiché Cornelio non faceva parte della comunità ebraica, giudei e rabbini lo avrebbero considerato pagano e impuro. Ma Dio conosceva la sincerità del suo cuore e inviò dei messaggeri dal cielo perché insieme a Pietro potessero insegnare il Vangelo a questo ufficiale romano. OGM 113 3 Anche oggi Dio cerca di entrare in contatto con esponenti delle classi sociali più elevate. Vi sono molte persone, come Cornelio, che il Signore desidera si uniscano alla chiesa. Esse simpatizzano per il popolo di Dio, ma sono molto legate al mondo. Devono trovare una grande forza morale per unirsi agli umili e quindi sarà importante dedicare loro un'attenzione particolare per i pericoli che implicano le loro responsabilità e le loro relazioni sociali. OGM 113 4 Si è parlato molto dei nostri doveri nei confronti dei poveri, ma dovremmo rivolgere altrettanta attenzione ai ricchi che sono stati trascurati. Molti li considerano irrimediabilmente perduti, senza speranza e fanno ben poco per aprire gli occhi di chi, accecato e abbagliato dallo splendore degli onori terreni, ha perso di vista l'eternità. Migliaia di ricchi sono morti senza che nessuno presentasse loro le verità eterne. In realtà molti fra loro, nonostante un'apparente indifferenza, sono molto preoccupati. OGM 113 5 "Chi ama l'argento non è saziato con l'argento; e chi ama le ricchezza non ne trae profitto di sorta..." Ecclesiaste 5:10. "...Se all'oro fino ho detto: "Tu sei la mia speranza"... avrei rinnegato il Dio che sta lassù". Giobbe 31:24, 28. "Ma nessun uomo può riscattare il fratello, né pagare a Dio il prezzo del suo riscatto. Il riscatto dell'anima sua è troppo alto, e il denaro sarà sempre insufficiente". Salmi 49:7, 8. OGM 113 6 Le ricchezze e gli onori terreni non possono soddisfare lo spirito. Molti fra i ricchi vorrebbero beneficiare delle promesse divine e contare sulle speranze spirituali. Molti desiderano qualcosa che ponga fine alla monotonia della loro vita priva di ideali, qualcosa che ancora non posseggono. Pochi fra loro frequentano la chiesa perché sentono di non riceverne nessun beneficio e gli insegnamenti che ascoltano non toccano il loro cuore. Perché non rivolgere loro un appello speciale? OGM 114 1 Fra le vittime della miseria e del peccato vi sono spesso uomini e donne che in passato godevano di beni e ricchezze. Persone con vari ruoli e importanti posizioni sociali, affascinate dalla mondanità, sono diventate vittime dell'alcol, del vizio e della tentazione. Se esse meritano la nostra attenzione e il nostro aiuto non dovremmo però interessarci anche di coloro che non sono ancora caduti così in basso ma che si stanno avviando nella stessa direzione? OGM 114 2 Migliaia di persone che occupano posti di fiducia e responsabilità si abbandonano a passioni che diventano la rovina del corpo e dello spirito. Pastori, responsabili di governi, scrittori, uomini ricchi e colti, di grandi capacità e con incarichi importanti sono in pericolo perché non vedono la necessità di controllare i propri desideri. È necessario sottoporre alla loro attenzione i principi della temperanza, non manifestando ristrettezza mentale e arbitrio, ma in vista del grande piano di Dio per l'umanità. Se qualcuno presentasse loro i principi della vera temperanza anche gli appartenenti alle classi più elevate ne riconoscerebbero la validità e li accetterebbero con interesse. Dovremmo rivelare a queste persone gli effetti negativi che si manifestano nel soddisfare i piaceri che riducono le forze fisiche, mentali e morali. Aiutateli a rendersi conto della loro responsabilità come amministratori dei doni di Dio. Indicate loro il bene che potrebbero fare grazie al denaro che ora spendono per cose inutili e dannose. Proponete loro l'astinenza totale invitandoli a investire ciò che spenderebbero in liquori, tabacco o piaceri simili per aiutare i poveri e i malati, per educare bambini e giovani a inserirsi nella società. Pochi rifiuterebbero un simile appello. OGM 114 3 Il medico che voglia esercitare la sua vocazione deve rivelare ai ricchi un altro pericolo: molti di coloro che prosperano, pur non essendo vittime del vizio, sono portati alla rovina dalla loro insaziabile sete di ricchezze. Non è difficile tenere in equilibrio un bicchiere vuoto, è più complicato per quello pieno fino all'orlo, infatti è necessaria la massima attenzione per conservarlo in equilibrio. La sofferenza e le avversità generano delusione e tristezza, ma la prosperità è pericolosissima per la vita spirituale. OGM 114 4 L'immagine del pruno in fiamme che Mosè vide nel deserto, e che non si consumava per la presenza dell'Angelo del Signore, corrisponde alla situazione di coloro che vivono nella sofferenza. Lo splendore della presenza divina è con noi per confortarci e sostenerci nella privazione e nell'afflizione. Spesso si chiede di pregare per coloro che soffrono a causa di malattie e disgrazie, ma chi gestisce potere e ricchezze ha ancora più bisogno delle nostre preghiere. OGM 115 1 Chi vive l'esperienza dell'umiliazione e sente il bisogno di dipendere da Dio, perché orienti la sua vita, è più sicuro di coloro che si trovano in posizioni di responsabilità, per le quali è necessaria una grande saggezza. Se non si affidano a Dio rischieranno sicuramente il fallimento. OGM 115 2 La Bibbia non condanna nessuno, se ha acquisito onestamente i suoi beni semplicemente perché è ricco. Non è il denaro ma l'amore per il denaro la fonte di ogni male. È Dio che dà all'uomo la forza di acquisire ricchezze. Esse rappresenteranno una benedizione per chi le possiede e per tutta la società se chi le gestisce saprà operare come amministratore dei beni di Dio. OGM 115 3 Molti ricchi, condizionati dal loro interesse per il denaro, diventano insensibili ai diritti di Dio e alle esigenze del prossimo. Considerano le ricchezze un mezzo per gloriarsi, accumulano proprietà immobiliari e terreni, riempiono la loro casa di oggetti preziosi mentre intorno a loro altri vivono nella miseria e nella violenza, in balia della malattia e della morte. Chi si occupa solo di se stesso sviluppa il carattere di Satana e non quello di Dio. Questi uomini hanno bisogno del messaggio del Vangelo. OGM 115 4 Si deve fare il possibile per distogliere il loro interesse dalle realtà materiali affinché apprezzino il valore di quelle eterne. Devono imparare la gioia di donare, la felicità di essere collaboratori di Dio. OGM 115 5 Il Signore dice: "Ai ricchi di questo mondo ordina di non essere d'animo orgoglioso, di non riporre la loro speranza nell'incertezza delle ricchezze, ma in Dio, che ci fornisce abbondantemente di ogni cosa perché ne godiamo; di far del bene, d'arricchirsi di opere buone, di essere generosi nel donare, pronti a dare, così da mettersi da parte un tesoro ben fondato per l'avvenire, per ottenere la vera vita". 1 Timoteo 6:17-19. OGM 115 6 I ricchi, che sono profondamente legati al mondo, non si possono condurre al Cristo tramite un contatto casuale. Queste persone sono spesso le più difficili da raggiungere. Per questo compito c'è bisogno di uomini e donne con una profonda vocazione, che non si lascino scoraggiare facilmente. Alcuni cristiani, particolarmente adatti a lavorare in favore delle classi più elevate, dovrebbero cercare in Dio la saggezza necessaria per raggiungere quelle categorie di persone. Non in vista di un contatto superficiale ma per risvegliare, con la loro fede e il loro impegno, le vere esigenze dello spirito e guidarli alla conoscenza della verità rivelata in Cristo. OGM 115 7 Molti ritengono che per raggiungere le classi più elevate sia indispensabile adottare uno stile di vita e di lavoro adeguato ai loro gusti difficili. Una ricchezza ostentata, abitazioni lussuose, abiti eleganti, conformismo per le abitudini mondane, artificiosità della moda, cultura classica, capacità oratorie vengono considerati indispensabili, ma è un errore. Le vie del mondo non sono quelle che Dio indica per raggiungere le classi più elevate. Ciò che li colpirà veramente sarà il disinteresse e la disponibilità con cui si presenterà il messaggio del Vangelo. OGM 116 1 L'esperienza dell'apostolo Paolo in occasione dell'incontro con i filosofi di Atene ci offre un esempio. OGM 116 2 Esponendo il messaggio del Vangelo all'areopago Paolo rispose alla logica con la logica, alla scienza con la scienza, alla filosofia con la filosofia. I più colti fra i suoi interlocutori ne furono meravigliati e non poterono replicare. Le sue argomentazioni erano inconfutabili, ma il suo impegno non produsse notevoli risultati e pochi accettarono il messaggio del Vangelo. Da quel momento Paolo adottò un altro metodo di lavoro: evitava discorsi complessi, discussioni teoriche, con semplicità orientava l'attenzione di uomini e donne verso il Cristo, il Salvatore dei peccatori. OGM 116 3 Scrivendo ai Corinzi circa l'opera che aveva svolto per loro disse: "E io, fratelli, quando venni da voi, non venni ad annunziarvi la testimonianza di Dio con eccellenza di parola o di sapienza; poiché mi proposi di non sapere altro fra voi, fuorché Gesù Cristo e lui crocifisso... la mia parola e la mia predicazione non consistettero in discorsi persuasivi di sapienza umana, ma in dimostrazione di Spirito e di potenza, affinché la vostra fede fosse fondata non sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio". 1 Corinzi 2:1-5. OGM 116 4 E anche nella sua lettera ai Romani spiegò: "Infatti non mi vergogno del vangelo; perché esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede; del Giudeo prima e poi del Greco". Romani 1:16. OGM 116 5 Coloro che lavorano per le classi più elevate si comportino con dignità, ricordandosi che gli angeli collaborano con loro. La loro mente e il loro cuore pensi in funzione del "Sta scritto" e nella memoria siano impresse le parole del Cristo che sono più preziose dell'oro e dell'argento. Il Cristo ha detto che "è più facile per un cammello passare attraverso la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio". Matteo 19:24. OGM 116 6 Lavorando in favore di queste persone vi sentirete spesso scoraggiati, scoprirete tristi realtà, ma potrete contare sulla potenza di Dio. Egli vuole intervenire tramite gli uomini in favore di quelle persone che hanno come unico scopo della vita accumulare denaro. OGM 116 7 In occasione della conversione si verificano veri e propri miracoli, di cui ancora non si comprende la portata. I più grandi uomini di questa terra non sono superiori a un Dio potente che può compiere miracoli. Se i suoi collaboratori adempiranno fedelmente il loro compito, Dio convertirà uomini influenti e capaci che occupano posti di responsabilità. Grazie alla potenza dello Spirito Santo molti accetteranno i principi divini. Quando comprenderanno che il Signore desidera che lo rappresentino per aiutare l'umanità sofferente, molti accetteranno e utilizzeranno una parte dei loro beni e tutta la loro simpatia in favore dei poveri. In questo modo non penseranno più ai loro interessi egoistici e si arrenderanno al Cristo. Metteranno a disposizione i loro mezzi e il loro influsso, unendosi all'umile messaggero che è stato lo strumento di Dio per la loro conversione. Grazie a una saggia amministrazione dei loro beni terreni accumuleranno "tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano e dove i ladri non scassinano e rubano". Matteo 6:20. OGM 117 1 Dopo la loro conversione al Cristo molti diventeranno strumenti nelle mani di Dio lavorando per altri uomini che appartengono alla loro stessa classe sociale. Sentiranno la responsabilità di diffondere il messaggio del Vangelo. Il loro tempo e il loro denaro saranno consacrati a Dio, i loro talenti e la loro posizione saranno utilizzati per raggiungere altri e condurli al Cristo. OGM 117 2 Solo l'eternità potrà rivelare ciò che è stato realizzato tramite quest'opera. Quante persone vittime del dubbio, stanche di mondanità e preoccupazioni sono state condotte al grande Medico che desidera salvare tutti coloro che si rivolgono a lui. Il Cristo è il Salvatore risorto e avvicinandosi a lui si sperimenta la salvezza. ------------------------Capitolo 15: La camera del malato OGM 121 1 Coloro che si occupano dei malati dovrebbero conoscere l'importanza dei principi della salute. La camera del malato è il luogo più importante in cui si rivela il valore dell'ubbidienza a queste leggi. E in nessun altro luogo è così necessario essere scrupolosi, anche nei minimi particolari. Nel caso di gravi malattie una semplice disattenzione, un atteggiamento insicuro o nervoso, una manifestazione di impazienza o indifferenza possono spezzare il sottile equilibrio fra la vita e la morte e portare alla tomba chi avrebbe potuto salvarsi. OGM 121 2 L'efficienza di un infermiere dipende soprattutto dalle sue condizioni fisiche. Più è sano più potrà sopportare la fatica di assistere i malati e compiere il suo lavoro con buoni risultati. Chi cura i malati deve essere particolarmente attento al regime alimentare, all'igiene, all'aria pura e all'esercizio fisico. La stessa attenzione da parte dei membri della famiglia li aiuterà a sopportare la fatica e a non contrarre la malattia. OGM 121 3 Quando si tratta di una patologia grave, che richiede la presenza di un infermiere giorno e notte, il lavoro dovrebbe essere suddiviso fra due persone capaci, affinché ognuna abbia il tempo di riposarsi e fare esercizio fisico all'aria aperta. Questo è importante soprattutto nei casi in cui sia difficile godere di abbondante aria pura nella camera del malato. OGM 121 4 Non conoscendo l'importanza dell'areazione a volte la vita del malato e di chi lo assiste può risultare in pericolo. Con le adeguate precauzioni si può evitare che le malattie contagiose vengano contratte anche da altri. Con abitudini corrette, igiene e una buona areazione, la camera del malato può diventare quasi asettica con ottime probabilità di riprendersi e minori rischi per familiari e infermieri di contrarre la malattia. Sole, aria e calore OGM 121 5 Perché il malato possa contare sulle condizioni migliori per guarire dovrebbe occupare una stanza spaziosa, luminosa e gaia con la possibilità di contare su una perfetta areazione. Bisogna sistemare i malati nella stanza che risponde meglio a queste esigenze. Molte case non sono state previste con un buon sistema di circolazione dell'aria e quindi si deve fare il possibile perché la camera del malato possa contare giorno e notte su un ricambio di aria pura. OGM 121 6 È opportuno mantenere una temperatura costante, a volte anche consultando un termometro. Infatti non sempre chi si occupa del malato, essendo stato privato del sonno durante le ore di assistenza notturna, è in grado di valutare se la temperatura dell'ambiente è quella migliore o se il malato può avere freddo. Il regime alimentare OGM 122 1 Uno degli aspetti più importanti del lavoro dell'infermiere è quello di preoccuparsi della dieta che deve seguire il paziente. Il malato non deve soffrire o indebolirsi per la mancanza di nutrimento, né appesantire troppo il suo apparato digerente. È importante preoccuparsi che il cibo venga preparato e servito in modo da risultare gradevole, adatto al paziente per quantità e qualità. Soprattutto nel periodo della convalescenza, quando l'appetito si risveglia -- prima che l'apparato digerente abbia ritrovato il suo equilibrio -- si rischia di commettere degli errori. Assistenza ai malati OGM 122 2 Gli infermieri e tutti coloro che si avvicendano nella camera del malato devono essere allegri, calmi e padroni di sé. Fretta, ansia o confusione dovrebbero essere evitate. Le porte devono essere aperte e chiuse con cautela e in tutta la casa deve regnare il silenzio. Quando il malato è febbricitante è necessaria un'attenzione particolare sia nella fase acuta sia quando inizia a calare la temperatura. L'ignoranza e la negligenza sono state all'origine della morte di molti che avrebbero continuato a vivere se solo avessero potuto contare sulle cure di infermieri cauti e attenti. Visite ai malati OGM 122 3 L'idea di fare visite frequenti ai malati è una falsa forma di cortesia e bontà. I malati gravi non dovrebbero ricevere visite se sono molto provati. L'eccitamento che deriva da una visita stanca il malato in un momento in cui ha particolarmente bisogno di tranquillità e riposo. OGM 122 4 Spesso a un convalescente o un malato cronico fa piacere sapere di essere ricordato. Manifestare la nostra attenzione con un messaggio di simpatia, l'invio di un piccolo dono è senz'altro meglio di una visita personale e comunque meno rischioso. Cure negli ospedali OGM 122 5 Nelle cliniche e negli ospedali gli infermieri, che sono sempre a contatto con tanti malati, devono assolutamente essere allegri e affabili e dimostrare premura e interessamento con le parole e i gesti. In queste strutture è molto importante che gli infermieri svolgano il loro lavoro con capacità e intelligenza. Essi devono ricordarsi che nell'adempimento dei doveri quotidiani lavorano per il Signore. OGM 122 6 I malati hanno bisogno di ascoltare parole sagge e opportune e quindi gli infermieri dovrebbero studiare ogni giorno la Bibbia per pronunciare quelle parole che sollevano chi soffre. Gli angeli di Dio sono presenti nelle camere dei malati e quindi anche l'atmosfera che circonda gli operatori sarà pura. I medici e gli infermieri devono vivere secondo i principi del Cristo e così tutto ciò che faranno e diranno attrarrà i malati al Salvatore. OGM 123 1 Gli infermieri cristiani che aiutano chi soffre a recuperare la salute dovranno orientare la loro mente verso il Cristo che è medico dello spirito e del corpo. OGM 123 2 I suggerimenti che egli presenterà avranno il loro influsso. Gli infermieri più anziani e più qualificati non dovrebbero perdere nessuna occasione per rivolgere l'attenzione del malato al Cristo. Devono preoccuparsi sia della guarigione spirituale sia di quella fisica. OGM 123 3 Essi devono suggerire con simpatia e cortesia che per guarire è indispensabile osservare la legge di Dio, cessando di vivere nel peccato. Dio non può benedire chi continua a procurarsi malattie e sofferenze violando le sue leggi. Il Cristo rappresenta, tramite lo Spirito Santo, la forza risanatrice per chi smette di fare il male e impara a fare il bene. OGM 123 4 Coloro che non amano Dio lavoreranno in aperto contrasto con gli interessi dell'anima e del corpo, mentre coloro che comprendono l'importanza di vivere ubbidendo a Dio rinunceranno a ogni cattiva abitudine. Gratitudine e amore riempiranno il loro cuore. Essi sanno che il Cristo è il loro amico. Spesso scoprendo questo legame si contribuisce alla guarigione dei sofferenti e la terapia è più efficace delle migliori medicine. Entrambi gli aspetti del loro lavoro sono importanti: è indispensabile procedere in parallelo. ------------------------Capitolo 16: Pregare per i malati OGM 123 5 La Bibbia afferma che si deve "...pregare sempre e non stancarsi". Luca 18:1. Il momento in cui l'uomo ha maggiore bisogno della preghiera è senz'altro quando le forze vengono meno e la vita sembra sfuggirgli di mano. Spesso chi è sano dimentica le benedizioni che riceve continuamente, giorno dopo giorno, anno dopo anno e non ringrazia il Signore per i benefici ricevuti. Però quando sopraggiunge la malattia ci si ricorda di Dio. Infatti quando l'uomo si rende conto di non poter più contare sulle proprie forze cerca l'aiuto divino. OGM 123 6 Il nostro Signore misericordioso non respinge mai chi cerca sinceramente il suo aiuto. Egli è il nostro rifugio sia nei momenti difficili sia nei giorni felici. "Come un padre è pietoso verso i suoi figli, così è pietoso il Signore verso quelli che lo temono. Poiché egli conosce la nostra natura; egli si ricorda che siamo polvere". Salmi 103:13, 14. "Soffrivano, gli stolti, per il loro comportamento ribelle, e per le proprie colpe; l'anima loro rifiutava qualsiasi cibo, ed erano giunti fino alle soglie della morte. Nell'angoscia, gridarono al Signore ed egli li liberò dalle tribolazioni. Mandò la sua parola, li guarì e li salvò dalla morte". Salmi 107:17-20. OGM 124 1 Anche oggi Dio desidera restituire la salute al malato, così come lo desiderava all'epoca del salmista guidato dallo Spirito Santo. Il Cristo, ancora oggi, esercita la compassione dimostrata durante il suo ministero terreno. Da lui si può ottenere il rimedio per ogni malattia, la forza rivitalizzante per ogni infermità. Oggi i suoi discepoli devono pregare per i malati come pregavano quelli del passato e le guarigioni non mancheranno. La promessa del Signore: "...Imporranno le mani agli ammalati ed essi guariranno" (Marco 16:18) è efficace come ai tempi degli apostoli. Essa presenta uno dei privilegi dei figli di Dio a cui può fare riferimento la nostra fede. I collaboratori del Cristo sono gli agenti grazie ai quali egli può intervenire e tramite loro esercitare la sua potenza risanatrice. È nostro compito, mediante la fede, presentare a Dio malati e sofferenti; dovremmo insegnare loro ad avere fiducia nel grande Medico. OGM 124 2 Il Salvatore desidera che incoraggiamo malati, afflitti e scoraggiati a contare sulla sua forza. Grazie alla fede e alla preghiera la camera del malato può essere trasformata in un luogo come Bethel. Cfr. Genesi 28:16-19. Con le parole e gli atti il medico e gli infermieri devono dire con fiducia: "Dio è presente per salvare e non per distruggere". Il Cristo desidera manifestarsi accanto ai malati e riempirà il cuore di medici e infermieri con l'influsso del suo amore. Se la vita di chi assiste i malati è in armonia con il Cristo, ed egli li accompagna nel loro lavoro, i pazienti si renderanno conto che il Salvatore misericordioso è presente e questa convinzione influirà sulla guarigione del corpo e dello spirito. OGM 124 3 Dio ascolta le nostre preghiere. Gesù ha detto: "Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io lo farò" (Giovanni 14:14) e ancora: "...Se uno mi serve, il Padre l'onorerà". Giovanni 12:26. Se viviamo in armonia con la sua Parola ogni promessa si adempirà per noi. Non siamo degni della sua misericordia ma se ci affidiamo a lui egli ci accoglierà. Opererà in favore e tramite coloro che lo seguiranno. OGM 124 4 Solo se viviamo ubbidendo alla sua Parola possiamo contare sulla realizzazione delle sue promesse. Il salmista dice: "Se nel mio cuore avessi tramato il male, il Signore non m'avrebbe ascoltato". Salmi 66:18. Se la nostra ubbidienza sarà solo parziale e priva di convinzione le sue promesse non si adempiranno. OGM 125 5 Nella Parola di Dio sono ricordate le preghiere speciali per la guarigione dei malati. Si tratta di atti solenni che non si dovrebbero compiere senza un'attenta riflessione. Spesso quella che viene presentata come fede non è altro che presunzione. Molte persone si ammalano a causa dell'intemperanza perché non hanno seguito con fedeltà i principi della natura e neanche quelli di un'attenta purezza morale. Altri hanno trascurato le leggi della salute con il loro modo di mangiare, bere, vestirsi o lavorare. Spesso un qualsiasi vizio può essere causa di debolezza mentale e fisica. E spesso, anche con la possibilità di riacquistare la salute, molti continuano a seguire lo stesso stile di vita trasgredendo le leggi naturali e spirituali di Dio, nella convinzione che se il Signore li ha guariti in risposta alle loro preghiere sono liberi di continuare a seguire le loro cattive abitudini e soddisfare le loro passioni. Se Dio restituisse a queste persone la salute significherebbe incoraggiare il peccato. OGM 125 1 È inutile presentare Dio come colui che guarisce tutti i mali se non si insegna anche a rinunciare alle abitudini sbagliate. Per ricevere la sua benedizione, in risposta alla preghiera, essi devono smettere di fare il male e iniziare a fare il bene. Devono vivere in un ambiente sano, con abitudini di vita corrette, in armonia con le leggi naturali e spirituali. La confessione dei peccati OGM 125 2 È necessario far comprendere ai malati che desiderano che si preghi per la loro guarigione che il peccato è la violazione della legge di Dio, sia spirituale sia naturale, e per ricevere la sua benedizione si deve confessare il peccato e rinunciarvi. La Parola di Dio ordina: "Confessate dunque i vostri peccati gli uni agli altri, pregate gli uni per gli altri affinché siate guariti..." Giacomo 5:16. Dobbiamo dire a chi ci chiede di pregare per lui: "Non possiamo leggere nel tuo cuore o conoscere i segreti della tua vita: solo Dio ne è al corrente. Se ti penti dei tuoi peccati devi confessarli". Se vi pentite dei vostri peccati dovete confessarli al Cristo, l'unico mediatore fra Dio e l'uomo perché "...se qualcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto". 1 Giovanni 2:1. Ogni peccato è un'offesa a Dio e deve essere confessato tramite il Cristo. Ogni peccato pubblico, però, deve essere confessato pubblicamente e il torto fatto a qualcuno deve essere riparato tramite un'intesa fra le parti. Se chi cerca la guarigione ha peccato di maldicenza, se è stato la causa di discordie in famiglia, fra i vicini o in chiesa, se ha suscitato odio, se con le sue azioni ha indotto altri a peccare, tutto deve essere confessato a Dio e a coloro che sono stati offesi. "Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità". 1 Giovanni 1:9. OGM 125 3 Quando i torti sono stati riparati possiamo presentare serenamente le richieste del malato a Dio in preghiera. Egli conosce tutti per nome e ha cura di ognuno come se avesse offerto suo Figlio solo per lui. Il fatto che l'amore di Dio sia così grande e fedele dovrebbe incoraggiare il malato ad avere fiducia in lui. Vivere in funzione di se stessi indebolisce e predispone alla malattia. Se si riesce a superare la depressione dell'animo, aumentano le possibilità di guarigione perchè "...l'occhio del Signore è su quelli che lo temono, su quelli che sperano nella sua benevolenza". Salmi 33:18. OGM 126 1 Quando dobbiamo pregare per i malati dobbiamo ricordare che "...non sappiamo pregare come si conviene..." Romani 8:26. Poiché non sappiamo se la grazia che chiediamo sia in vista del bene o del male, le nostre preghiere dovrebbero prevedere questo pensiero: "Signore tu conosci ogni segreto dell'anima. Tu conosci le persone per le quali preghiamo. Gesù è il loro avvocato e ha dato la sua vita per loro. Il suo amore è più grande del nostro. Perciò se tutto questo è per la tua gloria e per il bene di coloro che soffrono noi ti chiediamo nel nome di Gesù che possano recuperare la salute. Se non è la tua volontà che guariscano, ti chiediamo che la tua grazia li conforti e la tua presenza li sostenga nelle loro sofferenze". OGM 126 2 Dio conosce la fine fin dal principio: egli conosce il cuore dell'uomo, legge i segreti dell'animo, è in grado di capire se coloro per i quali preghiamo sarebbero o meno capaci di sopportare le prove che li attendono nella vita e se la loro vita sarebbe una benedizione o una maledizione per loro stessi e per il mondo. Questa è la ragione per cui presentando seriamente a Dio le nostre richieste dovremmo dire: "...Però non la mia volontà, ma la tua sia fatta". Luca 22:42. Gesù pronunciò queste parole di ubbidienza alla volontà e alla saggezza di Dio quando nel giardino del Getsemani implorava: "...Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice!..." Matteo 26:39. OGM 126 3 E se queste parole erano opportune per lui, il Figlio di Dio, quanto più sono adatte per essere umani limitati e mortali. OGM 126 4 Ciò che più si addice a un cristiano è assecondare i desideri del Padre onnisciente e affidare tutto a lui con perfetta fiducia. Sappiamo che Dio ci ascolta se le nostre richieste sono in armonia con la sua volontà. Ma non è giusto insistere a pregare senza manifestare uno spirito di sottomissione. Le nostre preghiere devono essere di intercessione e non trasmettere degli ordini. OGM 126 5 Vi sono casi in cui Dio opera chiaramente tramite la sua potenza divina accordando la salute. Ma non tutti i malati vengono guariti. Dio lascia che molti si addormentino in Cristo. Giovanni sull'isola di Patmos ricevette l'ordine di scrivere: "...Beati i morti che da ora innanzi muoiono nel Signore. Sì, dice lo Spirito, essi si riposano dalle loro fatiche perché le loro opere li seguono". Apocalisse 14:13. OGM 126 6 Questo significa che se alcuni non sono stati guariti non vuol dire che devono essere giudicati privi di fede. OGM 126 7 Tutti vorremmo risposte immediate e dirette alle nostre preghiere e siamo tentati di scoraggiarci quando non otteniamo risposta o essa è diversa da quella che avremmo desiderato. Ma Dio è troppo saggio e buono per rispondere alle nostre preghiere proprio nel modo e nel momento che desideriamo. Egli vuole per noi molto di più dell'esaudimento di tutti i nostri desideri. Dobbiamo avere fiducia nella sua saggezza e nel suo amore e quindi non chiedergli semplicemente ciò che vorremmo ma cercare di capire i suoi piani e realizzarli. Dovremmo annullare nella sua volontà i nostri desideri e i nostri interessi. Le esperienze che mettono alla prova la nostra fede ci fanno del bene; possiamo renderci conto se la nostra fede è autentica, sincera e basata sulla Parola di Dio o se, dipendendo dalle circostanze, risulta incerta e variabile. La fede si rafforza esercitandola. È importante sviluppare la pazienza ricordando che nelle Sacre Scritture si possono trovare promesse straordinarie per coloro che confidano in Dio. OGM 127 1 Non tutti comprendono la logica divina. Molti di coloro che cercano la grazia risanatrice del Signore pensano che se non ricevono una risposta immediata e diretta alle loro preghiere è perché non hanno fede. Per questo chi è già colpito dalla malattia deve essere consigliato e poi agire con prudenza. Egli non deve trascurare i propri doveri nei confronti degli amici che gli sopravviveranno, né trascurare i metodi naturali per recuperare la salute. OGM 127 2 Spesso si commette un errore: credendo di dover essere guariti in risposta alle preghiere, alcuni temono di fare qualsiasi cosa possa sembrare un'espressione di mancanza di fede. Invece non dovrebbero trascurare di organizzare i loro affari in vista della morte, né temere di pronunciare quelle parole di conforto o consiglio che rivolgerebbero ai loro cari nella prospettiva di doverli lasciare. OGM 127 3 Chi ricerca la guarigione tramite la preghiera non dovrebbe dimenticare i rimedi naturali che sono a sua disposizione. Utilizzare i rimedi che Dio ha previsto per alleviare il dolore e aiutare la natura a svolgere la sua opera risanatrice non significa rinnegare la fede. OGM 127 4 Chi collabora con Dio e si mette nelle condizioni più favorevoli in vista della guarigione non può essere accusato di mancare di fede. Dio ci ha offerto la possibilità di conoscere le leggi della vita. Questa conoscenza è stata messa a nostra disposizione perché potessimo utilizzarla. OGM 127 5 Dobbiamo esplorare ogni possibilità per guarire, approfittare di tutto ciò che può apportare un giovamento in armonia con le leggi della natura. Dopo aver pregato per la guarigione del malato possiamo agire con maggiore impegno, ringraziando Dio per il privilegio che abbiamo di lavorare con lui e chiedendo di benedire gli strumenti che egli ha messo a nostra disposizione. OGM 127 6 I rimedi naturali sono previsti nella Parola di Dio. Ezechia, re d'Israele era malato e un profeta di Dio gli annunciò che sarebbe morto. Egli pregò il Signore, che lo ascoltò e gli disse che gli sarebbero stati accordati ancora quindici anni di vita. Dio avrebbe potuto guarirlo all'istante e invece gli venne consigliata una terapia da seguire: "...Si prenda un impiastro di fichi secchi, lo si applichi sull'ulcera e il re guarirà". Isaia 38:21. OGM 128 1 In un'altra occasione Gesù spalmò del fango sugli occhi di un cieco e gli disse: "...Va', lavati nella vasca di Siloe... Egli dunque andò, si lavò, e tornò che ci vedeva". Giovanni 9:7. OGM 128 2 La guarigione poteva avvenire unicamente per la potenza del grande Medico, ma Gesù utilizzò semplici metodi naturali. OGM 128 3 Dopo aver pregato per la guarigione del malato, qualunque sia il risultato, non dobbiamo perdere la fede in Dio. Se dobbiamo affrontare la perdita dei nostri cari accettiamo di bere dal calice amaro sapendo che la mano del Padre lo sostiene sulle nostre labbra. Ma se il malato si riprende è importante ricordare che chi riceve la grazia ha degli obblighi nei confronti del Creatore. OGM 128 4 Quando i dieci lebbrosi furono guariti soltanto uno tornò indietro per cercare Gesù e ringraziarlo. Nessuno di noi assomigli agli altri nove, insensibili alla grazia di Dio. "Ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall'alto e discendono dal Padre degli astri luminosi presso il quale non c'è variazione né ombra di mutamento". Giacomo 1:17. ------------------------Capitolo 17: L'uso dei rimedi naturali OGM 128 5 Le malattie hanno sempre una causa. Ci si ammala quando non si osservano le leggi della salute. Molti soffrono per gli errori dei loro genitori. Anche se non ne sono responsabili è loro dovere verificare ciò che le leggi della natura vietano o consentono. Devono evitare le abitudini sbagliate e ritrovare l'equilibrio. Tuttavia molti continuano a soffrire a causa del loro stile di vita. Trascurano abitualmente i principi della salute nel modo di mangiare, bere, vestire e lavorare. La trasgressione continua delle leggi della natura produce effetti inevitabili e quando sopraggiungono le malattie molti non ne riconoscono le vere cause e ne attribuiscono la responsabilità a Dio. Il Signore, invece, non è responsabile di quelle sofferenze che sono il risultato della trasgressione dei principi della salute. OGM 128 6 Dio ci ha accordato sufficiente forza vitale, ci ha fornito organi adatti, che interagiscono armoniosamente, per compiere le varie funzioni fisiologiche. Se preserviamo le nostre energie vitali e curiamo il delicato equilibrio del nostro organismo godremo di buona salute, ma se queste energie vengono disperse troppo rapidamente il sistema nervoso sarà costretto ad attingere nuove risorse dalle sue riserve per un uso immediato. Se un organo si indebolisce tutti gli altri ne risentono. La natura tollera molti squilibri, senza conseguenze apparenti, ma poi reagisce cercando di liberarsi dagli effetti negativi dell'attacco subito. Lo sforzo per cambiare la situazione spesso si manifesta con febbre o altre patologie. Rimedi adeguati OGM 129 1 Quando si è abusato della propria salute, fino al punto da provocare una reazione patologica, il malato può contribuire più di chiunque altro al processo di guarigione. Innanzi tutto è importante accertarsi della natura del male e poi mettersi all'opera per rimuoverne le cause. Se l'organismo ha perso il suo equilibrio per eccesso di lavoro, sovralimentazione o altre forme di abuso non cercate di porvi rimedio con medicinali tossici che poi dovranno essere smaltiti. OGM 129 2 Gli eccessi alimentari provocano spesso malattie e ciò di cui l'organismo ha bisogno maggiormente è liberarsi del peso in eccesso. In molti casi il rimedio migliore per il malato è saltare uno o due pasti affinché l'apparato digerente affaticato possa ritrovare un equilibrio. Per alcuni giorni una dieta a base di frutta potrà essere molto utile soprattutto per chi svolge un lavoro intellettuale. Anche un breve periodo di totale digiuno, seguito da un'alimentazione semplice e controllata restituirà la salute, grazie alla naturale possibilità di recupero dell'organismo. Una dieta leggera per uno o due mesi servirà a convincere molti malati che la frugalità è la via migliore per assicurarsi la salute. Il riposo OGM 129 3 Alcuni si ammalano a causa del lavoro eccessivo. Quindi il riposo, la serenità e un regime semplice sono essenziali per il recupero della salute. Per coloro che hanno il sistema nervoso affaticato e sono tesi a causa del continuo lavoro in luoghi chiusi sarà molto utile passare un periodo in campagna dove potranno condurre una vita semplice e tranquilla, a stretto contatto con la natura. Passeggiare per i campi e i boschi, raccogliere fiori, ascoltare il canto degli uccelli contribuirà alla guarigione più di qualsiasi altro rimedio. OGM 129 4 Sia quando si sta bene sia quando si è affetti da qualche disturbo l'acqua pura è uno dei migliori rimedi forniti dalla natura. Il suo uso adeguato favorisce la salute. È la bevanda che Dio ha previsto per placare la sete di uomini e animali. Bevete abbondantemente; l'acqua soddisfa le esigenze dell'organismo e contribuisce ad aumentare la resistenza alle malattie. Le applicazioni esterne di acqua sono uno dei metodi più efficaci per regolare la circolazione del sangue. Un bagno freddo o fresco è un tonico eccellente. I bagni caldi, invece, dilatano i pori della pelle e contribuiscono all'eliminazione delle tossine. I bagni caldi e tiepidi calmano il sistema nervoso e riequilibrano la circolazione. Purtroppo molti non hanno mai sperimentato l'effetto benefico dell'uso dell'acqua e ne hanno paura. L'idroterapia non è apprezzata come si dovrebbe: un'applicazione adeguata richiede una serie di attività che molti non hanno voglia di fare. Tuttavia l'ignoranza o l'indifferenza non sono buone scuse per perdere questa opportunità. L'acqua può essere usata in molti modi per alleviare il dolore e contrastare la malattia. Tutti dovrebbero conoscere semplici terapie che si possono praticare in casa. Soprattutto le madri dovrebbero sapere come curare la loro famiglia in presenza di certe malattie. OGM 130 1 Il movimento è una legge che regola l'organismo. Ogni parte del corpo svolge un determinato compito, da cui dipendono il suo sviluppo e la sua vitalità. La normale attività di tutti gli organi assicura forza e vigore mentre l'inerzia può condurre al deperimento e anche alla morte. Se immobilizzate un braccio, anche solo per qualche settimana, quando lo avrete liberato dalle fasce lo sentirete più debole dell'altro che nel frattempo ha continuato a essere utilizzato. L'immobilità produce gli stessi effetti in tutto il sistema muscolare. OGM 130 2 L'inattività è fonte di malattie. L'esercizio, invece, aumenta e riequilibra la circolazione del sangue. L'inerzia, al contrario, impedisce il ricambio utile per la vita e la salute. OGM 130 3 Anche la pelle ne subisce gli effetti. Se la circolazione beneficerà del movimento, se la pelle sarà tonificata dalle buone condizioni igieniche e i polmoni riempiti di aria fresca e pura le tossine verranno facilmente eliminate. Diversamente gli organi di secrezione saranno sottoposti a un grande sforzo e ne scaturirà la malattia. Non si dovrebbe consentire ai malati di restare inattivi. OGM 130 4 Quando si verifica un affaticamento generale il riposo assoluto può limitare per qualche tempo il rischio di gravi malattie, ma quando le patologie si cronicizzano raramente è necessario sospendere ogni forma di attività. Coloro che sono esauriti per il troppo lavoro intellettuale devono potersi riposare da pensieri logoranti, ma non privarsi totalmente dell'uso delle loro forze mentali. Molti, spesso, credono che le loro condizioni siano più gravi di quanto lo sono in realtà, questa tendenza non è favorevole alla guarigione e non deve essere incoraggiata. OGM 130 5 Pastori, insegnanti, studenti e coloro che fanno un lavoro intellettuale soffrono spesso di disturbi provocati da uno sforzo mentale eccessivo. Non fanno regolare esercizio fisico e quindi hanno bisogno di una vita più attiva. La temperanza e l'esercizio garantiscono vitalità mentale e fisica e assicurano una maggiore resistenza a chi svolge un lavoro intellettuale. OGM 130 6 A chi ha abusato delle forze fisiche non si deve consigliare di evitare totalmente ogni lavoro manuale. Tuttavia per ottenere il risultato migliore il lavoro dovrebbe essere svolto in maniera sistematica e piacevole. L'esercizio all'aria aperta è il migliore. Dovrebbe essere organizzato in modo da assicurare nuove forze a organi che si sono indeboliti e deve essere fatto con impegno e regolarità. Il lavoro manuale non deve trasformarsi in fatica pesante e spiacevole. OGM 131 1 Quando i malati non hanno nulla a cui pensare e si concentrano su se stessi diventano apprensivi e nervosi. Spesso si preoccupano tanto dei loro dolori che finiscono per considerarsi più malati di quanto non lo sono in realtà e dimostrare disinteresse e passività. In questi casi un esercizio fisico regolare sarà un rimedio veramente efficace, e per alcuni indispensabile, per ritrovare la salute. Al lavoro manuale si collega l'equilibrio della volontà, che se non viene ben stimolata permette all'immaginazione di ingigantire la realtà e sarà impossibile resistere alla malattia. L'inattività è la situazione peggiore che possano affrontare gli ammalati. Una semplice occupazione, per un lavoro utile, che non debiliti troppo la mente e il corpo, esercita un buon influsso su entrambi. L'attività rafforza i muscoli, migliora la circolazione e assicura al malato la possibilità di non sentirsi inutile mentre tutti sono sempre così occupati. Inizialmente forse non riuscirà a impegnarsi molto, ma poi si accorgerà che le sue forze si sviluppano e aumenta anche la mole di lavoro realizzabile. OGM 131 2 L'esercizio fisico è utile per i dispeptici perché favorisce anche il movimento dell'apparato digerente. Dedicare le ore immediatamente successive ai pasti a uno studio impegnativo o a un pesante esercizio fisico rallenta la digestione, ma una breve passeggiata con il capo eretto e le spalle dritte è particolarmente indicata. OGM 131 3 Nonostante tutto ciò che è stato detto e scritto sull'importanza del movimento molti lo trascurano ancora. Alcuni ingrassano troppo perché l'organismo non assimila bene, altri dimagriscono o si indeboliscono perché sprecano molte energie per smaltire il cibo in eccesso. Il fegato, nella sua funzione di depuratore del sangue, si affatica e ne deriva la malattia. Chi svolge un'attività sedentaria, se il tempo lo permette, dovrebbe fare esercizi regolari all'aria aperta, estate e inverno. È meglio camminare che cavalcare o guidare perché si mettono in moto un maggior numero di muscoli e i polmoni sono obbligati a una sana attività, infatti non è possibile camminare a passo sostenuto senza riempirli d'aria. In molti casi questo tipo di esercizio farebbe bene alla salute più di qualsiasi altro rimedio. I medici consigliano spesso ai pazienti di fare crociere, recarsi in zone termali o andare all'estero per cambiare aria, ma questi malati risparmierebbero tempo e denaro se potessero preservare la loro salute mangiando in modo equilibrato e facendo esercizio fisico. ------------------------Capitolo 18: La salute della mente OGM 132 1 Esiste un rapporto molto stretto fra mente e corpo: se uno è colpito anche l'altro ne risente. L'equilibrio dello spirito influisce sulla salute più di quanto molti possano immaginare. Tante malattie di cui soffre l'umanità sono frutto di stati depressivi psichici. Dolore, ansia, scontentezza, sensi di colpa, rimorsi, diffidenza: tutto ciò contribuisce a indebolire le forze vitali, a sviluppare il deperimento organico e condurre alla morte. OGM 132 2 A volte le malattie sono frutto dell'immaginazione. Molti pensano che dovranno convivere con i loro mali per tutta la vita, mentre potrebbero stare meglio se solo se ne convincessero. Altri immaginano di correre il rischio di contrarre malattie e ciò si verifica proprio perché lo si prevede. Molti muoiono di mali le cui cause sono immaginarie. OGM 132 3 Il coraggio, la speranza, la fede, la simpatia e l'amore promuovono la salute e prolungano la vita. Una mente serena, uno spirito allegro assicurano la salute al corpo e la forza all'animo: "Un cuore allegro è un buon rimedio, ma uno spirito abbattuto fiacca le ossa". Proverbi 17:22. OGM 132 4 Curando i malati non si dovrebbe trascurare l'influsso che si deve esercitare sulla mente. Usato correttamente questo influsso rappresenta uno dei mezzi più efficaci per contrastare la malattia. Il controllo della mente OGM 132 5 C'è un metodo di cura della mente che rappresenta uno degli strumenti più efficaci del male. Questa cosiddetta scienza sottopone una mente al dominio di un'altra e allora la personalità del più debole viene annullata da quella del più forte. La persona diventa vittima della volontà di un'altra. Si sostiene che sia possibile modificare il corso dei pensieri e suggerire impulsi benefici affinché il paziente possa resistere alla malattia. OGM 132 6 Questo metodo di cura è stato adottato da persone che non ne conoscevano la vera natura e credevano potesse veramente aiutare il malato. Questa pseudo scienza invece si fonda su falsi principi, non è in sintonia con la natura e lo spirito del Cristo e non avvicina a colui che è fonte di vita e salvezza. L'uomo che vincola a sé altre menti le convince a separarsi dalla vera Fonte della loro forza. OGM 132 7 Non rientra nei piani di Dio che un essere umano sottoponga la sua intelligenza e la sua volontà al dominio di un altro, diventando uno strumento passivo nelle sue mani. Nessuno deve annullare la propria volontà in quella di un altro, né appoggiarsi a un altro uomo in vista della guarigione. Deve dipendere solo dal Signore. In quanto creatura, la cui dignità gli è stata donata da Dio, non può permettersi di farsi dominare da un'intelligenza umana, ma solo da Dio stesso. OGM 133 1 Il Signore desidera che gli uomini abbiano un legame di dipendenza solo nei suoi confronti. Nei rapporti con gli esseri umani egli ha stabilito il principio della responsabilità individuale. Dio cerca di ispirare il sentimento di una dipendenza e di una guida personali. Egli desidera che l'umanità si unisca alla divinità affinché gli uomini siano trasformati a sua immagine. Satana è impegnato a ostacolare questo piano e quindi cerca di convincerci a contare sugli uomini. Quando la mente è lontana da Dio, il tentatore può avere il sopravvento e controllare così l'umanità. OGM 133 2 La teoria del controllo della mente è stata ideata da Satana per introdurre una filosofia umana che sostituisca quella di Dio. Fra tutte le false teorie che si sono affermate, anche in ambito cristiano, non c'è nulla di più pericoloso di questo inganno che mira a separare l'uomo da Dio. Per quanto possa sembrare innocuo nei confronti dei malati, li condurrà alla rovina piuttosto che alla guarigione. Esso apre una via attraverso la quale Satana prenderà possesso della mente che si è arresa al dominio di un'altra. OGM 133 3 È terribile il potere che in questo modo si può accordare a uomini e donne malvagi, offrendo loro la possibilità di approfittare delle debolezze e della semplicità degli altri. Molti sfruttano il potere che hanno su menti deboli e malate per soddisfare vili passioni o desideri di lauti guadagni. Per noi c'è qualcosa di molto più elevato del potere sull'uomo. Il medico deve insegnare a ricercare il divino. OGM 133 4 Invece di abituare i malati a contare sulle capacità umane per curare lo spirito e il corpo, il medico cristiano deve orientare la mente verso colui che può salvare veramente. Chi ha creato la mente umana conosce veramente le sue reali necessità. Solo Dio è capace di assicurare la salute. Chi è malato nel corpo e nella mente deve vedere in Cristo il suo medico: "...Perché io vivo e voi vivrete". Giovanni 14:19. Questa è la vera vita che dobbiamo presentare ai malati. È necessario spiegare loro che se hanno fede in Cristo, se collaborano con lui, ubbidiscono alle leggi della salute e ricercano la santificazione, egli donerà loro la vita. Quando presentiamo ai malati il Cristo assicuriamo loro la potenza e la forza più preziose perché provengono da Dio. Questa è la vera scienza della guarigione per la mente e per il corpo. La simpatia OGM 133 5 È necessaria una grande saggezza per occuparsi delle malattie di origine psichica. Un animo profondamente ferito e scoraggiato ha bisogno di essere trattato con simpatia. Spesso le difficoltà della vita quotidiana dilaniano l'anima come un cancro e l'indeboliscono. A volte capita che il rimorso per il peccato mina il fisico e sconvolge la mente. Si può essere vicini a questi malati dimostrando affetto e simpatia. Il medico deve prima di tutto guadagnarsi la loro fiducia e poi condurli al grande Medico. Se la loro fede può essere orientata verso di lui e se riescono a comprendere che egli si occupa di loro troveranno sollievo per la mente e salute per il corpo. OGM 134 1 La simpatia e il tatto spesso hanno un effetto positivo sul malato più di quanto possa essere realizzato tramite una cura adeguata ma applicata con freddezza e indifferenza. Se un medico si rivolge a un malato in modo distratto e negligente, guarda chi soffre con scarsa considerazione, esprime con parole e atti la sua mancanza di attenzione lasciando il paziente in preda ai suoi dubbi, eserciterà sicuramente un influsso negativo. Il dubbio e lo sconforto prodotti dalla sua indifferenza annullano spesso gli effetti positivi dei rimedi prescritti. Se i medici potessero mettersi al posto di coloro il cui spirito è abbattuto, la cui volontà è indebolita dalla sofferenza e che desiderano ricevere parole di simpatia e incoraggiamento, si renderebbero conto delle loro sensazioni. Se il medico unisce alle sue conoscenze l'amore e l'attenzione che il Cristo manifestava nei confronti dei malati la sua presenza rappresenterà una benedizione. OGM 134 2 La sincerità nel trattare con il paziente ispira fiducia e contribuisce alla guarigione. Alcuni medici in certi casi ritengono opportuno nascondere le cause e la natura della malattia. Molti temono di spaventare i pazienti, di scoraggiarli dicendo loro la verità, allora gli accordano false speranze di guarigione e a volte li lasciano morire senza averli avvertiti del pericolo che correvano. Tutto ciò non è corretto. Può non essere sempre opportuno o consigliabile illustrare al malato la gravità del suo caso perché potrebbe allarmarsi e così ritardare o impedire la guarigione. Non si può neanche dire la verità a coloro i cui mali sono spesso immaginari. Molte persone sono irragionevoli, non si controllano, hanno delle vere e proprie fissazioni e immaginano molte cose non vere sul loro conto e su quello degli altri. Per loro diventano delle realtà e quindi chi li ha in cura deve dimostrare gentilezza, pazienza e tatto. Rivelando a questi pazienti la verità sul loro stato, alcuni si offenderebbero e altri si scoraggerebbero. Gesù disse ai suoi discepoli: "Ho ancora molte cose da dirvi; ma non sono per ora alla vostra portata". Giovanni 16:12. Se non sempre si può dire tutta la verità non è necessario e accettabile l'inganno. Il medico o l'infermiere non devono mai mentire. Chi lo fa si mette in condizione di non poter contare sull'aiuto di Dio e perdendo la fiducia dei pazienti perde anche l'occasione di poter contare su uno degli elementi umani più efficaci per la guarigione. L'importanza della forza di volontà non viene valutata adeguatamente. Fate in modo che la volontà sia attiva, ben orientata e così potrà assicurare forza a tutto l'essere e offrire un aiuto straordinario per il mantenimento della salute. Rappresenta una potenza anche nella cura della malattia e se fosse esercitata adeguatamente frenerebbe l'immaginazione e diventerebbe mezzo efficace per prevenire e guarire dalle malattie a livello fisico e mentale. Esercitando la forza di volontà per affrontare la vita in modo adeguato i malati possono collaborare con il medico alla loro guarigione. Il Signore non desidera che i suoi figli si ammalino, al contrario vuole che siano sani e felici e questo sarà possibile soprattutto se vorranno stare bene. Spesso i malati possono stare meglio semplicemente non arrendendosi al male e non lasciandosi andare a un atteggiamento passivo. Superando sofferenze e dolori è bene che intraprendano un'attività utile e adeguata alle loro forze. In questo modo potranno ritrovare la salute e le energie. Principi biblici OGM 135 1 Chi desidera recuperare la salute troverà ispirazione nelle parole delle Scritture: "Non ubriacatevi! il vino porta alla dissolutezza. Ma siate ricolmi di Spirito". Efesini 5:18. Non potrà assicurarsi la salute del corpo e della mente tramite l'eccitazione o la perdita della consapevolezza che derivano dall'uso di stimolanti non naturali e nocivi, né cedendo a desideri e passioni. Molti malati sono senza Dio e senza speranza. Soffrono per desideri che non hanno soddisfatto, sensi di colpa e passioni incontrollabili. Essi perdono interesse per la vita e non vedono prospettive per il futuro. Chi si occupa dei malati non pensi di far loro del bene assecondando desideri inutili che sono stati la rovina della loro vita. L'animo affamato e assetato continuerà a provare un vuoto se si limiterà a cercare soddisfazioni terrene. Coloro che si dissetano alla fonte dell'egoismo resteranno delusi. Essi confondono la gioia con l'eccitazione e così quando la loro esuberanza si smorza non rimane che scontentezza o depressione. Una serenità duratura, un vero riposo per lo spirito derivano da un'unica fonte. Di questo parlava Gesù dicendo: "Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo". Matteo 11:28. "Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà". Giovanni 14:27. Questa pace non è qualcosa che egli può darci come se fosse possibile separarla da lui. Essa è in Cristo e possiamo riceverla solo accogliendolo. OGM 135 2 Il Cristo è la fonte della vita. Molti avrebbero solo bisogno di conoscerlo meglio. È necessario che qualcuno insegni loro con pazienza e dolcezza, ma con fermezza, come tutto il loro essere possa beneficiare della guarigione che proviene dal cielo. Quando l'amore divino riscalda l'animo, la stanchezza, le preoccupazioni e l'insoddisfazione lasciano il posto a quelle gioie che non svaniscono, che rafforzano la mente e assicurano salute ed energia al corpo. OGM 136 1 Viviamo in un mondo di sofferenze. Lungo il percorso che conduce al cielo ci saranno difficoltà, prove e dolori. Molti però con il loro pessimismo accrescono i loro guai. Se devono affrontare delle avversità o delle delusioni pensano che tutto stia andando in rovina, che la loro sorte sia la peggiore e che li attenda sicuramente la miseria. Sono infelici, un'ombra ricopre tutto ciò che li circonda e la vita stessa diventa un peso. Ma non è giusto che sia così. Saranno necessari impegno e convinzione per modificare il loro modo di pensare, ma il cambiamento può verificarsi. La felicità in questa vita e in quella futura dipende da come sapremo orientare i nostri pensieri su realtà positive, distogliendo lo sguardo da ciò che è negativo e frutto dell'immaginazione. Considerando le benedizioni divine nella nostra vita e ciò che Dio ci riserva per la vita eterna ritroveremo la pace e la serenità. OGM 136 2 Il Signore ha previsto un aiuto per ogni difficoltà. Quando nel deserto il popolo d'Israele giunse nella zona delle acque amare di Mara, Mosè si rivolse al Signore. Egli non inventò un nuovo rimedio ma richiamò la loro attenzione su ciò che avevano a portata di mano. Per rendere l'acqua pura e dolce si doveva semplicemente gettare nella sorgente un arbusto che egli aveva creato. Così facendo il popolo ebbe la possibilità di bere e ristorarsi. Se cerchiamo il Cristo egli ci aiuterà a superare ogni prova. I nostri occhi si apriranno e riconosceranno le promesse rivelate nella sua Parola. Lo Spirito Santo ci indicherà come appropriarci di ogni benedizione che può essere utile come antidoto alle preoccupazioni. Per ogni sorso amaro troveremo un arbusto risanatore. OGM 136 3 Non dobbiamo permettere che la nostra visione del futuro, con i problemi e le frustrazioni che si prospettano, renda vacillanti le nostre ginocchia, inerti le nostre mani e debole il nostro cuore. OGM 136 4 "A meno che non mi si prenda per rifugio, che non si faccia la pace con me, che non si faccia la pace con me". Isaia 27:5. Chi si affida a lui e non si consacra al suo servizio non si troverà mai in condizioni per le quali il Signore non abbia già trovato una soluzione. OGM 136 5 Indipendentemente dalla nostra situazione, se mettiamo in pratica i consigli della sua Parola, avremo una guida per dirigere la nostra vita. Nonostante i nostri dubbi possiamo contare su un ottimo Consigliere. Al di là della tristezza, delle privazioni o della solitudine abbiamo un amico che ci può comprendere. Se inavvertitamente facciamo dei passi falsi il Salvatore non ci abbandona. Non dobbiamo mai sentirci soli. Gli angeli sono i nostri amici, il Consolatore che il Cristo aveva promesso di inviare è vicino a noi. Sul cammino verso il Regno di Dio non ci sono difficoltà che non possano essere superate se ci si affida a lui, pericoli ai quali non si possa sfuggire, tristezze, affanni o debolezze umane a cui egli non abbia trovato una soluzione. OGM 137 1 Nessuno deve lasciarsi andare allo scoraggiamento e alla disperazione. Satana può suggerirci: "Il tuo caso è disperato, non c'è redenzione per te" ma ci sarà sempre speranza in Cristo. Dio non pretende che otteniamo la vittoria con le nostre forze, ci chiede di restare vicini a lui. Qualunque siano le difficoltà che ci opprimono, e gravano sullo spirito e sul corpo, egli desidera liberarci. OGM 137 2 Avendo accettato la condizione umana egli comprende la sofferenza e simpatizza con gli uomini. Il Cristo non solo conosce ognuno di noi, le sue esigenze e le sue difficoltà, ma anche le circostanze che preoccupano e minano lo spirito. La sua mano è tesa verso chi è in difficoltà manifestando tenerezza e compassione. Coloro che soffrono di più riceveranno maggiore comprensione. Egli condivide le nostre infermità e desidera che affidiamo a lui dubbi e difficoltà. Non è saggio vivere in funzione di noi stessi e preoccuparci solo delle nostre sensazioni. In questo modo il nemico ci presenta tentazioni che indeboliscono la fede e il coraggio. Soffermandoci sulle nostre percezioni, esprimendo le nostre emozioni rischiamo di esporci all'influsso del dubbio, di cadere e restare vittime delle nostre perplessità. Dobbiamo guardare verso Gesù distogliendo il pensiero da noi stessi. OGM 137 3 Quando vi assalgono le tentazioni, quando preoccupazioni, dubbi e tenebre spirituali affliggono il vostro spirito considerate le esperienze positive della fede, cercate pace nell'amore del Cristo e nella sua protezione. Quando il peccato rischia di aver il sopravvento, quando la nostra coscienza è oppressa dal senso di colpa e l'incredulità devia la mente è importante ricordare che la grazia del Cristo è sufficiente per vincere il peccato. Entrando in comunione con il Signore entriamo nel regno della pace. Promesse di guarigione OGM 137 4 "Il Signore riscatta la vita dei suoi servi, nessuno di quelli che confidano in lui sarà considerato colpevole". Salmi 34:22. OGM 137 5 "C'è grande sicurezza nel timore del Signore; egli sarà un rifugio per i figli di chi lo teme". Proverbi 14:26. OGM 137 6 "Ma Sion ha detto: "Il Signore mi ha abbandonata, il Signore mi ha dimenticata". Una donna può forse dimenticare il figlio che allatta, smettere di avere pietà del frutto delle sue viscere? Anche se le madri dimenticassero, non io dimenticherò te. Ecco io ti ho scolpita sulle palme delle mie mani..." Isaia 49:14-16. "Tu, non temere, perché io sono con te; non ti smarrire, perché io sono il tuo Dio; io ti fortifico, io ti soccorro, io ti sostengo con la destra delle mia giustizia". Isaia 41:10. OGM 138 1 "Ascoltatemi, o casa di Giacobbe, voi tutti, residuo della casa d'Israele, voi di cui mi sono caricato dal giorno che nasceste, che siete stati portati fin dal seno materno. Fino alla vostra vecchiaia io sono, fino alla vostra canizie io vi porterò; io vi ho fatti, e vi sosterrò; sì, vi porterò e vi salverò". Isaia 46:3, 4. OGM 138 2 Ciò che conta di più per la salute del corpo e dello spirito è un animo che esprime gratitudine e lode. È nostro dovere non lasciarsi trasportare dalla malinconia, da pensieri e sentimenti tristi. È un dovere come pregare. Se ci stiamo dirigendo verso il cielo possiamo forse permetterci di avanzare come un corteo funebre, piangendo e lamentandoci lungo il cammino che conduce alla casa del Padre? OGM 138 3 Coloro che si professano cristiani e piangono costantemente sembrano considerare la gioia e la felicità come un peccato, non vivono una religiosità autentica. Coloro che provano un piacere malsano in tutto ciò che nella natura è malinconico, che preferiscono guardare le foglie morte piuttosto che cogliere dei fiori, che non apprezzano la bellezza delle montagne e delle valli rivestite di un verde sfavillante, che sono insensibili alla gioia che emana dalla natura -- dolce e melodiosa per un orecchio attento -- non vivono in comunione con Dio. Essi accumulano tristezza e malinconia quando potrebbero beneficiare del Sole di Giustizia, che assicura la guarigione tramite la sua luce. OGM 138 4 Spesso la vostra mente può essere offuscata dalla sofferenza e dal dolore. Non preoccupatevi: abbiate la certezza che il Cristo vi ama. Egli comprende le vostre debolezze, riposatevi quindi fra le sue braccia. Per una legge naturale i nostri pensieri e sentimenti si confermano e rafforzano quando li esprimiamo. Se le parole servono per esprimere i pensieri è anche vero che i pensieri sono influenzati dalle parole. Se manifestassimo più spesso la nostra fede e ci rallegrassimo maggiormente per le benedizioni di cui godiamo, per la grazia e l'amore di Dio, proveremmo una gioia e una fede più profondi. Nessuna lingua può esprimere e nessuna mente concepire i benefici derivanti dal saper apprezzare la bontà e l'amore di Dio. Anche sulla terra possiamo attingere da una fonte di gioia inesauribile, alimentata dalle acque che scendono dal trono di Dio. OGM 138 5 Impariamo ad esprimere con il cuore e le labbra le lodi a Dio per il suo amore senza limiti. Educhiamo il nostro animo ad alimentare una profonda speranza, a vivere nella luce che splende dalla croce del Calvario. Dobbiamo ricordare costantemente che siamo figli del Re del cielo, figli del Signore degli Eserciti. È un vero privilegio poter conservare una serena tranquillità. OGM 138 6 "E la pace di Cristo... regni nei vostri cuori; e siate riconoscenti". Colossesi 3:15. Dimenticando problemi e difficoltà lodiamo Dio che ci offre la possibilità di vivere alla gloria del suo nome. I benefici che ci vengono accordati ogni giorno fanno nascere in noi il desiderio di lodare il Signore per la sua attenzione e il suo amore. Quando ogni mattina aprite gli occhi ringraziate il Signore perché vi ha protetto durante la notte, ringraziatelo per la pace che accorda al vostro cuore. Al mattino, a mezzogiorno e alla sera la vostra gratitudine si elevi fino al cielo come un profumo soave. OGM 139 1 Se qualcuno vi chiede come state non raccontate qualcosa di triste per suscitare la sua simpatia. Non parlate della vostra fede vacillante, della vostra tristezza e delle vostre sofferenze: Satana gode sentendo queste parole, perché esprimendo la vostra tristezza lo glorificate. Non dobbiamo soffermarci sul potere che il tentatore esercita per annientare la nostra volontà, spesso inconsciamente cadiamo nelle sue mani parlando della sua forza. Presentiamo la grande potenza di Dio che ci permette di unire i nostri obiettivi ai suoi, parliamo della potenza del Cristo e della sua gloria. Tutti in cielo si preoccupano per la nostra salvezza. Gli angeli di Dio, migliaia di miriadi, hanno ricevuto l'incarico di aiutare coloro che possono ereditare la salvezza. Essi ci proteggono e respingono gli agenti del male che cercano la nostra distruzione. Non abbiamo forse dei motivi per manifestare la nostra gratitudine in ogni momento, anche quando incontriamo apparenti difficoltà nella nostra vita? Canti di lode OGM 139 2 Tramite il canto manifestate la lode e la gratitudine. Quando sperimentiamo la tentazione, invece di esprimere i nostri sentimenti innalziamo per fede un canto di ringraziamento a Dio. Questo metodo può essere sempre utilizzato per arginare lo scoraggiamento. Aprendo il cuore all'influsso del Salvatore beneficeremo della salute e della sua benedizione. OGM 139 3 "Celebrate il Signore, perch'egli è buono, perché la sua bontà dura in eterno! Così dicano i riscattati del Signore, ch'egli liberò dalla mano dell'avversario". Salmi 107:1, 2. OGM 139 4 "Cantate e salmeggiate a lui, mediate su tutte le sue meraviglie. Esultate per il suo santo nome; gioisca il cuore di quanti cercano il Signore". Salmi 105:2, 3. "Poich'egli ha ristorato l'anima assetata e ha colmato di beni l'anima affamata. Altri dimoravano in tenebre e in ombra di morte, prigionieri nell'afflizione e nelle catene... Gridarono al Signore nella loro angoscia ed egli li salvò dalle loro tribolazioni; li fece uscire dalle tenebre e dall'ombra di morte, spezzò le loro catene. Celebriamo il Signore per la sua bontà e per i suoi prodigi in favore degli uomini!" Salmi 107:9-15. "Perché ti abbatti, anima mia? Perché ti agiti in me? Spera in Dio, perché lo celebrerò ancora; egli è il mio salvatore e il mio Dio". Salmi 42:11. "In ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi". 1 Tessalonicesi 5:18. Questo invito ci assicura che anche le realtà che ci sembrano avverse, contribuiranno al nostro bene. Dio non ci chiederebbe di essere riconoscenti per ciò che può farci del male. OGM 140 1 "Il Signore è la mia luce e la mia salvezza; di chi temerò? Il Signore è il baluardo della mia vita; di chi avrò paura?" Salmi 27:1. "Poich'egli mi nasconderà nella sua tenda in giorno di sventura, mi custodirà nel luogo più segreto della sua dimora... Offrirò nella sua dimora sacrifici con gioia; e salmeggerò al Signore". Salmi 27:5, 6. OGM 140 2 "Ho pazientemente aspettato il Signore, ed egli si è chinato su di me e ha ascoltato il mio grido. Mi ha tratto fuori da una fossa di perdizione, dal pantano fangoso; ha fatto posare i miei piedi sulla roccia, ha reso sicuri i miei passi. Egli ha messo nella mia bocca un nuovo cantico a lode del nostro Dio. Molti vedranno questo e temeranno, e confideranno nel Signore". Salmi 40:1-3. OGM 140 3 "Il Signore è la mia forza e il mio scudo; in lui s'è confidato il mio cuore, e sono stato soccorso; perciò il mio cuore esulta, e io lo celebrerò con il mio canto". Salmi 28:7. OGM 140 4 Il malato spesso non guarisce perché concentra tutta la sua attenzione su di sé. Molti pensano che tutti debbano avere compassione di loro e aiutarli, mentre ciò di cui hanno più bisogno è pensare meno a se stessi e occuparsi di più degli altri. Spesso si chiede di pregare per i sofferenti e gli scoraggiati, ed è giusto. Si dovrebbe però pregare perché Dio illumini le menti ottenebrate e conforti coloro che vivono nell'angoscia. Dio esaudirà la preghiera se essi intraprenderanno la via per ricevere le sue benedizioni. In questa prospettiva, quando preghiamo per chi è angosciato dovremmo incoraggiarlo a cercare di aiutare chi ha più bisogno di loro. Mentre cercheremo di sostenere gli altri i loro occhi si apriranno. Se saremo disposti a confortare gli altri così come noi stessi siamo stati confortati, la benedizione ricadrà anche su di noi. OGM 140 5 Il capitolo 58 di Isaia presenta la ricetta per le malattie del corpo e dello spirito. Se desideriamo la salute e la vera gioia dobbiamo mettere in pratica i principi delle Scritture. Il Signore così descrive il tipo di servizio che gradisce e i benefici che ne derivano: "Non è forse questo: che tu divida il tuo pane con chi ha fame, che tu conduca a casa tua gli infelici privi di riparo, che quando vedi uno nudo tu lo copra e che tu non ti nasconda a colui che è carne della tua carne? Allora la tua luce spunterà come l'aurora, la tua guarigione germoglierà prontamente; la tua giustizia ti precederà, la gloria del Signore sarà la tua retroguardia. Allora chiamerai e il Signore ti risponderà; griderai, ed egli dirà: Eccomi! Se tu togli di mezzo a te il giogo, il dito accusatore e il parlare con menzogna; se tu supplisci ai bisogni dell'affamato, e sazi l'afflitto, la tua luce spunterà nelle tenebre, e la tua notte oscura sarà come il mezzogiorno; il Signore ti guiderà sempre, ti sazierà nei luoghi aridi, darà vigore alle tue ossa; tu sarai come un giardino ben annaffiato, come una sorgente la cui acqua non manca mai". Isaia 58:7-11. OGM 141 1 Le buone azioni costituiscono una duplice benedizione, perché ne possono trarre dei benefici sia chi le compie sia chi le riceve. La profonda convinzione di aver agito correttamente è una delle migliori medicine per il corpo e per lo spirito malati. Quando la mente è sgombra e serena, perché sente di aver compiuto il proprio dovere e prova soddisfazione per aver contribuito a rendere felice altri, questo influsso positivo infonde nuova vitalità a tutto l'essere. OGM 141 2 Invece di pretendere l'aiuto degli altri, chi soffre dovrebbe cercare di manifestare la sua disponibilità nei confronti del prossimo. Affidate il peso della vostra debolezza, della tristezza e del dolore al Salvatore misericordioso. Apritevi all'influsso del suo amore e comunicatelo agli altri. Ricordate che tutti devono sopportare dure prove, resistere a tentazioni difficili e voi potete fare qualcosa per alleviare questi pesi. Manifestate la vostra gratitudine per le benedizioni di cui godete, dimostrate di apprezzare le gentilezze che ricevete, appropriatevi delle benedizioni di Dio per trarre da questo tesoro parole per trasmettere conforto e forza agli altri. In questo modo sarete circondati da un'atmosfera positiva e arricchente. OGM 141 3 Proponetevi di rendere felice chi vi circonda, e troverete il modo per aiutare i membri della vostra famiglia e gli altri. OGM 141 4 Se chi soffre a causa della sua cattiva salute dimenticasse se stesso in favore degli altri, se adempisse il comandamento di Dio di aiutare coloro che si trovano ad affrontare maggiori difficoltà comprenderebbe la verità della promessa divina: "Allora la tua luce spunterà come l'aurora, la tua guarigione germoglierà prontamente..." Isaia 58:8. ------------------------Capitolo 19: A contatto con la natura OGM 141 5 Il Creatore scelse per i nostri progenitori l'ambiente più adatto alla loro salute e alla loro felicità. Non costruì per loro un palazzo, non li circondò del lusso artificioso che oggi tanti cercano di procurarsi. Li mise a contatto con la natura e in comunione con gli esseri del cielo. Nel giardino preparato da Dio per i suoi figli lo sguardo poteva spaziare dai bellissimi cespugli ai fiori delicati. C'erano alberi di ogni specie e molti erano carichi di frutta profumata e saporita. Sui rami cantavano gli uccelli e all'ombra delle foglie gli animali giocavano senza paura. Adamo ed Eva nella loro purezza incontaminata godevano degli scenari e dei suoni della natura. Dio aveva assegnato all'uomo un compito nel giardino "...perché lo lavorasse e lo custodisse". Genesi 2:15. Il lavoro quotidiano offriva loro salute e gioia e la coppia aspettava con impazienza le visite del Creatore quando al tramonto passeggiava e parlava con loro. Ogni giorno Dio comunicava i suoi consigli e i suoi insegnamenti. OGM 142 1 Il piano di Dio previsto per i nostri progenitori offre anche a noi un'occasione di riflessione. Nonostante il peccato eserciti il suo influsso negativo sulla terra Dio desidera che gli uomini traggano soddisfazione dal creato. Nella misura in cui verrà realizzato il progetto di vita previsto per l'uomo Dio potrà agire per alleviare l'umanità sofferente. Ecco perché è positivo che i malati vivano in contatto con la natura: una vita all'aria aperta potrebbe esercitare un influsso benefico nei confronti di esseri deboli, che hanno perso la speranza. OGM 142 2 Il rumore, l'eccitazione e la confusione della città, il ritmo di vita innaturale e forzata che la caratterizza provocano affaticamento e stress. L'aria carica di fumo e polvere, di gas nocivi e batteri rappresenta un pericolo per la nostra esistenza. I malati, rinchiusi quasi sempre fra quattro mura, si sentono come prigionieri nelle loro camere. Non vedono altro che case e strade, folle in costante movimento, raramente riescono a scorgere un pezzo azzurro di cielo, un raggio di sole e quasi mai alberi e fiori. Così rinchiusi rimuginano sulle loro sofferenze e le loro difficoltà, vittime di tristi pensieri. Per coloro che non dispongono di forza morale le città sono pericolose. I malati che vivono nelle zone urbane e devono affrontare sofferenze particolari, sono più soggetti alla tentazione. È quindi necessario trasferirli in un ambiente diverso, affinché riescano a cambiare il corso dei loro pensieri. Devono beneficiare di influssi completamente diversi da quelli che hanno subito fino a quel momento, e che li hanno allontanati da Dio, e ritrovare così un'atmosfera più pura. OGM 142 3 Le case di cura e gli ospedali potrebbero assicurare risultati migliori nella guarigione dei pazienti se fossero situati lontani dalle città. Tutti coloro che devono recuperare la loro salute dovrebbero, per quanto possibile, trasferirsi in una località di campagna per beneficiare dei vantaggi di una vita all'aria aperta. La natura è il medico di Dio. L'aria pura, la luce del sole, i fiori e gli alberi, i frutteti e i vigneti, l'esercizio fisico all'aria aperta risulteranno vivificanti e salutari. OGM 142 4 Medici e infermieri dovrebbero consigliare ai pazienti di trascorrere molto tempo all'aria aperta. Questo tipo di vita per molti malati rappresenta l'unico rimedio utile: ha il potere di guarire le malattie provocate dallo stress e dagli eccessi della vita moderna che minano e indeboliscono le forze del corpo, della mente e dello spirito. OGM 142 5 Per i malati, stanchi della vita in città, delle sue luci abbaglianti, del rumore delle strade, la tranquillità e la libertà della campagna possono risultare piacevoli. Con quale entusiasmo potrebbero godere delle bellezze della natura. Come sarebbero contenti di sedersi all'aria aperta, beneficiare della luce del sole e respirare l'aria profumata dagli alberi e dai fiori. Il balsamo dei pini, la fragranza del cedro, dell'abete e di altri alberi esercitano un influsso benefico. OGM 143 1 Per chi soffre di una malattia cronica non c'è nulla di meglio di un soggiorno in campagna per ritrovare la salute e la serenità. I più deboli possono sedersi o distendersi sotto i raggi del sole o all'ombra degli alberi. È sufficiente alzare gli occhi per ammirare la bellezza delle foglie, per provare la sensazione di riposo e ristoro che suscita la brezza. Lo spirito abbattuto si rianima e si riacquistano le forze. Senza rendersene conto la mente ritrova la pace, il battito del polso eccitato dalla febbre ritorna calmo e regolare. Grazie alle forze ritrovate tenteranno di avventurarsi a fare qualche passo per raccogliere dei fiori, messaggeri dell'amore di Dio per la famiglia umana sofferente. OGM 143 2 Sarebbe utile studiare dei metodi per permettere ai malati di stare all'aria aperta e prevedere qualche occupazione per chi è in grado di lavorare. Indicate loro quanto sia piacevole e benefico svolgere un'occupazione all'aria aperta; insegnate loro a respirare profondamente aria pura, a esercitare i muscoli addominali quando respirano o parlano: questi sono consigli preziosissimi. Le attività all'aria aperta dovrebbero essere prescritte come necessarie e vitali. L'esercizio migliore è quello di coltivare la terra. Offrite ai vostri pazienti la possibilità di curare delle aiuole di fiori, un orto o degli alberi da frutto. Se si convinceranno di lasciare le loro camere per trascorrere del tempo all'aperto coltivando dei fiori o impegnandosi in qualche semplice attività penseranno meno a se stessi e alle loro sofferenze. OGM 143 3 Quanto più il paziente potrà restare all'aria aperta tanto meno avrà bisogno di cure; più ameno sarà il luogo in cui abita più facilmente ritroverà la speranza. Chiuso in casa, anche se arredata con gusto ed eleganza, egli diventerà triste e nervoso. Sarà molto più utile permettergli di beneficiare delle bellezze della natura, condurlo dove può veder sbocciare i fiori e udire il canto degli uccelli. Il corpo e lo spirito ne proveranno sollievo, l'immaginazione verrà stimolata, la mente si risveglierà e sarà pronta per apprezzare la Parola di Dio. OGM 143 4 Nella natura è sempre possibile trovare qualcosa che distolga l'attenzione dei malati da loro stessi e orienti i loro pensieri verso Dio. Circondata dalle sue opere meravigliose la mente si eleverà dalle realtà visibili a quelle invisibili. La bellezza della natura li guiderà a pensare al Regno di Dio dove nulla è alterato, contaminato, distrutto, nulla provoca malattia o morte. OGM 144 1 Medici e infermieri devono trarre dalla natura lezioni che parlano loro di Dio, rivolgere l'attenzione dei pazienti verso colui che ha creato alberi, fiori e li incoraggia a vedere in ogni gemma e in ogni fiore l'espressione del suo amore per i suoi figli. Colui che ama gli uccelli e i fiori si preoccuperà senz'altro degli esseri creati a sua immagine. OGM 144 2 All'aperto, immersi nella realtà del creato, respirando aria pura e salutare, si può parlare meglio ai malati della una nuova vita in Cristo. Si può leggere la Parola di Dio e la luce della giustizia del Cristo risplenderà in coloro che sono ottenebrati dal peccato. OGM 144 3 Uomini e donne che hanno bisogno di una guarigione fisica e spirituale devono frequentare persone le cui parole e le cui azioni li conducano verso il Cristo. Devono beneficiare dell'influsso del grande Medico, che può guarire sia lo spirito sia il corpo. Devono conoscere la storia dell'amore del Salvatore, del perdono concesso gratuitamente a tutti coloro che confessano i loro peccati. OGM 144 4 Grazie a questo influsso molti malati saranno guidati verso la via della vita. Gli angeli collaborano con gli agenti umani per incoraggiare, donare speranza, gioia e pace al cuore di chi è malato e sofferente. In queste circostanze i malati sono abbondantemente benedetti e molti ritroveranno la salute. Il passo incerto recupera la sua elasticità, l'occhio riacquista la sua vivacità, chi è scoraggiato ricomincia a sperare, il volto triste ritrova espressioni di gioia e la voce l'allegria e la vivacità. OGM 144 5 Una volta riacquistata la salute fisica, uomini e donne sono in grado di esercitare la fede in Cristo che assicura la salute dello spirito. Consapevoli di essere stati perdonati dai peccati manifestano pace, gioia e serenità inesprimibili. La speranza incerta del cristiano riacquista il suo equilibrio e le parole esprimono questa convinzione: "Dio è per noi un rifugio e una forza, un aiuto sempre pronto nelle difficoltà". Salmi 46:1. OGM 144 6 "Quand'anche camminassi nella valle dell'ombra della morte, io non temerei alcun male, perché tu sei con me; il tuo bastone e la tua verga mi danno sicurezza". Salmi 23:4. OGM 144 7 "Egli dà forza allo stanco e accresce il vigore a colui che è spossato". Isaia 40:29. ------------------------Capitolo 20: Igiene generale OGM 147 1 Il fatto di sapere che, in quanto uomini, dobbiamo essere un tempio per il Signore, un luogo in cui la sua gloria possa essere rivelata, dovrebbe suscitare in noi il desiderio di avere cura del nostro corpo e svilupparne tutte le facoltà. Il Creatore ha formato il corpo dell'uomo in modo splendido e ci invita ad averne rispetto, a capirne le esigenze, a studiarlo e a esserne responsabili affinché non venga utilizzato male. La circolazione del sangue OGM 147 2 Per godere di buona salute è necessario che un buon sangue scorra nelle vene, perché il sangue è il fluido della vita che rigenera e nutre il nostro corpo. Quando viene alimentato adeguatamente, con gli elementi essenziali, e rivitalizzato grazie al contatto con l'aria pura, apporta vita e forza in ogni parte dell'organismo. Più la circolazione è fluida e meglio viene assolto questo compito. OGM 147 3 A ogni battito cardiaco, il sangue dovrebbe scorrere agevolmente per raggiungere le varie parti del corpo. La circolazione, ad esempio, non dovrebbe essere inibita o bloccata da abiti troppo stretti o che lascino gli arti periferici non sufficientemente coperti. Tutto ciò che impedisce una corretta circolazione, costringe il sangue a ritornare verso gli organi vitali producendo in questo modo congestioni, blocchi e come conseguenza cefalee, tosse, palpitazioni o indigestione. La respirazione OGM 147 4 Per avere un buon sangue, bisogna respirare correttamente. Compiere inspirazioni profonde con aria pulita, riempire i polmoni d'ossigeno, purifica il sangue, gli dà un colore brillante e convoglia un flusso vitale in ogni parte del corpo. Una respirazione adeguata calma il sistema nervoso, stimola l'appetito e facilita la digestione, inoltre assicura un sonno profondo e ristoratore. Ai polmoni dovrebbe essere lasciata la massima capacità d'espansione. Più sono liberi di espandersi e più si sviluppano; questa capacità diminuisce, invece, quando si trovano compressi. Da qui scaturiscono gli effetti nocivi causati dalle cattive abitudini come quella, così diffusa soprattutto nelle attività sedentarie, di stare chini mentre si lavora. Adottare questa posizione rende impossibile una respirazione profonda, quella superficiale diventa ben presto una cattiva abitudine e i polmoni perdono la loro capacità di espandersi. Un effetto simile è prodotto dalle allacciature troppo strette. Non vi è spazio a sufficienza nella parte bassa del torace; i muscoli addominali, che erano stati predisposti per contribuire alla respirazione, non hanno la piena capacità di movimento e i polmoni sono limitati. OGM 148 1 In questo modo l'ossigeno fornito per garantire un buon funzionamento è insufficiente, il sangue scorre più lentamente e le scorie che dovrebbero essere eliminate dai polmoni durante l'espirazione vengono invece trattenute rendendo il sangue impuro. Allora non solo i polmoni, ma anche lo stomaco, il fegato e il cervello ne subiscono le conseguenze: la pelle diventa giallastra, la digestione viene rallentata, il cuore è indebolito, il cervello si offusca, i pensieri sono confusi; la tristezza invade l'animo che si deprime, tutto il corpo ne è influenzato ed è più vulnerabile. I polmoni eliminano costantemente impurità e quindi necessitano di un apporto regolare d'aria fresca e pura. L'aria viziata non fornisce una quantità d'ossigeno sufficiente e così il sangue arriva al cervello e agli altri organi senza essere stato purificato. Da qui la necessità di aerare l'ambiente. Vivere in stanze chiuse, poco ventilate, dove l'aria viziata ristagna, indebolisce tutto l'organismo che così diventa particolarmente sensibile al freddo e la minima esposizione all'aria fresca provoca malattie. Molte donne sono pallide e deboli perché passano troppo tempo chiuse in casa. Respirano continuamente la stessa aria che si carica di sostanze tossiche emesse dai polmoni e dai pori della pelle, così le tossine sono nuovamente trasportate nel sangue. L'aerazione e la luce del sole OGM 148 2 Sia nella costruzione degli edifici pubblici sia di quelli privati, è necessario prevedere che il sole e l'aria vi penetrino sufficientemente. Le chiese e le scuole spesso sono carenti da questo punto di vista. La mancanza di ventilazione crea sonnolenza che distrugge l'effetto dei migliori sermoni o rende il compito degli insegnanti penoso e ingrato. OGM 148 3 Nei limiti del possibile le abitazioni devono essere costruite in collina, su un terreno ben drenato. Questo assicura un ambiente asciutto e previene il pericolo di malattie provocate dall'umidità e dai miasmi. Questi aspetti troppo spesso vengono considerati con leggerezza. Una salute cagionevole, malattie gravi e molti decessi sono il risultato dell'umidità e dell'aria viziata che regnano nei luoghi infossati e umidi. OGM 148 4 È molto importante che nelle nostre case ci sia una buona aerazione e penetri molto sole. Ogni stanza dovrebbe beneficiare di aria pura e luce, in modo particolare la camera da letto. Non bisogna dormire in una camera dove l'aria e il sole non hanno libero accesso ogni giorno. Nella maggior parte dei casi, si provvederà a metodi di riscaldamento sufficienti a scaldare o risanare la camera nei giorni freddi o umidi. OGM 148 5 Anche la camera degli ospiti dovrebbe essere curata come quelle in cui si vive ogni giorno. Come le altre, anche questa deve godere di aria e sole, ed essere provvista di mezzi di riscaldamento per eliminare l'umidità che si accumula ogni giorno in una stanza che abitualmente non è abitata. Chi dorme in una camera senza sole, o in un letto che non è perfettamente asciutto e aerato, mette in pericolo la propria salute e forse anche la sua vita. Nel progettare le abitazioni molti curano con attenzione l'ubicazione delle piante e dei fiori: la serra o la finestra su cui dovranno essere sistemate dovrà essere calda e ben soleggiata, perché senza calore, aria e sole le piante non sopravvivono né fioriscono. Quindi se queste condizioni sono necessarie alla vita delle piante, lo sono ancora di più per la nostra salute, per quella delle nostre famiglie e dei nostri ospiti. Se considerassimo le nostre case come un luogo in cui regnano felicità e salute dovremmo situarle al di sopra dei miasmi e della nebbia delle zone basse per garantire libero accesso agli elementi vivificanti del cielo. Eliminate i tendaggi pesanti, aprite le finestre e le persiane; non lasciate che i rampicanti, per quanto belli possano essere, facciano ombra alle finestre e non piantate alberi così vicini alla casa che offuschino la luce del sole. Può accadere che il sole scolorisca la tappezzeria e i tappeti, o rovini le cornici delle fotografie ma in cambio darà un bel colorito sano alle guance dei vostri bambini. Coloro che devono prendersi cura di persone anziane devono tenere presente che hanno particolarmente bisogno di camere calde e comode. La forza diminuisce nella misura in cui gli anni passano, e quindi si è meno forti per resistere alle malattie; ecco perché per gli anziani sono necessari molto sole e aria pura. OGM 149 1 Per una buona salute fisica e mentale è indispensabile l'abitudine di praticare un igiene personale scrupoloso. Il nostro corpo elimina continuamente scorie attraverso la pelle: i suoi milioni di pori si otturano se non vengono puliti con bagni frequenti, le impurità che dovrebbero essere eliminate, finiscono per diventare un peso per gli altri organi preposti alla depurazione dell'organismo. Molte persone trarrebbero beneficio da un bagno tiepido o freddo alla sera e alla mattina. Invece di aumentare le probabilità di prendersi un raffreddore, un bagno adeguato ha un'azione preventiva perché migliora la circolazione, il sangue è stimolato ad arrivare in superficie e così si ottiene un flusso più regolare. Sia la mente sia il corpo vengono rafforzati, i muscoli acquistano elasticità e il cervello è più attivo. Il bagno è anche un calmante per i nervi, aiuta l'intestino, lo stomaco e il fegato assicurando salute ed energia, e inoltre facilita la digestione. OGM 149 2 È importante che anche i vestiti siano puliti. Quelli già indossati, che hanno assorbito le tossine espulse dai pori, se non si cambiano frequentemente e non vengono lavati ne agevoleranno il riassorbimento. OGM 149 3 Ogni forma di trascuratezza nell'igiene personale provoca malattie: germi patogeni, portatori di morte, proliferano in ambienti chiusi e trascurati, nei rifiuti in decomposizione, nell'umidità, nella muffa e nel terriccio. Le foglie o i rifiuti di ortaggi in decomposizione non dovrebbero mai essere posti vicino alla casa, tutto ciò renderebbe impura l'aria. Nulla di sporco o putrido deve essere tollerato all'interno dell'abitazione. In alcune cittadine e paesi, ritenuti luoghi salubri, più di un'epidemia è stata provocata dall'irresponsabilità di alcuni proprietari di case che avevano lasciato materiali in decomposizione vicino alle abitazioni. OGM 150 1 L'abitudine a una pulizia rigorosa, molta luce solare e un'attenzione particolare per l'igiene in ogni dettaglio della vita quotidiana, sono requisiti essenziali per prevenire le malattie, per assicurare la gioia e l'energia di chi vi abita. ------------------------Capitolo 21: L'igiene al tempo degli israeliti OGM 150 2 Fra gli insegnamenti trasmessi a Israele, Dio si preoccupò in modo particolare della salute del suo popolo. Usciti dalla schiavitù, e non più abituati all'igiene e alla pulizia, furono sottoposti a una preparazione molto severa durante la permanenza nel deserto, prima dell'ingresso in Canaan. I principi della salute vennero precisati in quel periodo e furono promulgate le leggi sanitarie. La prevenzione delle malattie OGM 150 3 Non soltanto durante le funzioni religiose, ma in tutte le occasioni nell'intero arco della giornata e durante lo svolgimento delle attività quotidiane, veniva fatta una netta distinzione fra ciò che era considerato puro o malsano. Tutti coloro che erano stati a contatto con malattie contagiose o trasmissibili venivano allontanati dall'accampamento e non era permesso loro di ritornarvi prima di aver purificato accuratamente sia la persona sia gli abiti. Nel caso in cui una persona fosse stata colpita da una malattia contagiosa le regole da seguire erano le seguenti: "Ogni letto sul quale si coricherà... sarà impuro; e ogni oggetto sul quale si metterà seduto sarà impuro. Chi toccherà il suo letto si laverà le vesti, laverà se stesso nell'acqua e sarà impuro fino a sera. Chi si siederà sopra un oggetto qualunque sul quale si sia seduto... si laverà le vesti, laverà se stesso nell'acqua e sarà impuro fino a sera. Chi toccherà il corpo... si laverà le vesti, laverà se stesso nell'acqua e sarà impuro fino a sera... Chiunque toccherà qualsiasi cosa che sia stata sotto quel tale, sarà impuro fino a sera. Chi porterà tali oggetti si laverà le vesti, laverà se stesso nell'acqua e sarà impuro fino a sera. Chiunque sarà toccato... se questi non si era lavato le mani, dovrà lavarsi le vesti, lavare se stesso e sarà impuro fino a sera. Il vaso di terra toccato... sarà spezzato e ogni vaso di legno sarà lavato nell'acqua". Levitico 15:4-12. OGM 151 1 Anche la legge riguardante la lebbra è un esempio di come queste regole fossero applicate scrupolosamente: "Sarà impuro tutto il tempo che avrà la piaga; è impuro; se ne starà solo; abiterà fuori dal campo. Quando apparirà una macchia di muffa sopra una veste, sia veste di lana o veste di lino, un tessuto o un lavoro a maglia, di lino o di lana, un oggetto di pelle o qualsiasi altra cosa fatta di pelle... Il sacerdote esaminerà la macchia... se si sarà allargata sulla veste, sul tessuto, sulla maglia, sul cuoio o sull'oggetto fatto di pelle per un uso qualunque, è una macchia di muffa maligna; è cosa impura. Egli brucerà quella veste, il tessuto, la maglia di lana, di lino o qualunque oggetto fatto di pelle, sul quale c'è la macchia, perché è muffa maligna; saranno bruciati". Levitico 13:46-52. OGM 151 2 Nello stesso modo se una casa veniva considerata malsana e non adeguata ad essere abitata, veniva distrutta. Il sacerdote "...demolirà la casa; se ne porteranno le pietre, il legname e i calcinacci fuori dalla città, in un luogo impuro. Inoltre, chiunque sarà entrato in quella casa durante tutto il tempo che è stata isolata, sarà impuro fino alla sera". Levitico 14:45-47. L'igiene personale OGM 151 3 L'importanza di vivere seguendo precise regole d'igiene personale era insegnata nella maniera più solenne. Prima dell'incontro sul monte Sinai, per ascoltare la proclamazione della legge dalla voce di Dio, dal momento che nessuna forma di impurità sarebbe stata tollerata in sua presenza, venne richiesto al popolo di lavarsi e di lavare i propri abiti. OGM 151 4 Queste indicazioni venivano applicate condannando a morte chi le trasgrediva. Durante gli anni di permanenza nel deserto gli israeliti vissero quasi sempre all'aria aperta. La mancanza di igiene avrebbe potuto avere un impatto inferiore rispetto a una vita in luoghi chiusi, tuttavia una pulizia scrupolosa era richiesta fuori e dentro le tende. Non era permesso che i rifiuti rimanessero all'interno o nei pressi dell'accampamento. Il Signore aveva detto: "...Il tuo Dio, cammina in mezzo al tuo accampamento per proteggerti e per sconfiggere i tuoi nemici davanti a te; perciò il tuo accampamento dovrà essere santo..." Deuteronomio 23:14. L'alimentazione OGM 151 5 La differenza tra puro e impuro riguardava anche la dieta alimentare: "...Io sono il Signore vostro Dio, che vi ha separati dagli altri popoli. OGM 151 6 Farete dunque distinzione tra gli animali puri e quelli impuri, tra gli uccelli impuri e quelli puri, e non renderete le vostre persone abominevoli, mangiando animali uccelli... che vi ho fatto distinguere come impuri". Levitico 20:24, 25. Molti cibi che i pagani consumavano regolarmente erano proibiti agli israeliti. Non si trattava di una distinzione arbitraria, i cibi vietati erano nocivi alla salute e il fatto che fossero stati dichiarati impuri insegnava al popolo che il consumare cibi nocivi profanava la persona. Ciò che corrompe il corpo finisce con il corrompere lo spirito rendendo chi usa quei cibi dannosi incapace di una sincera comunione con Dio e non più in grado di prestare servizi sacri. OGM 152 1 Nella terra promessa, la disciplina del deserto fu applicata per favorire la formazione di buone abitudini. Gli uomini non si ammassavano nelle città; ogni famiglia possedeva della terra da coltivare, per assicurarsi così il benessere di una vita sana e naturale. OGM 152 2 Riguardo alle consuetudini crudeli e dissolute dei cananei, spodestati da Israele, Dio disse: "Non adotterete i costumi delle nazioni che io sto per cacciare davanti a voi; esse hanno fatto tutte quelle cose, perciò le ho avute in abominio". Levitico 20:23. "Non introdurrai cose abominevoli in casa tua, perché saresti votato allo sterminio come quella cosa..." Deuteronomio 7:26. Nelle attività della vita quotidiana agli israeliti fu insegnata la lezione trasmessa dallo Spirito Santo: "Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui; poiché il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi". 1 Corinzi 3:16, 17. Il buon umore OGM 152 3 "Un cuore allegro è un buon rimedio..." Proverbi 17:22. La gratitudine, la gioia, la benevolenza, la fiducia nell'amore di Dio e nel fatto che egli si prende cura di noi, queste sono le più grandi ancore di salvezza per la nostra salute. Per gli israeliti erano elementi fondamentali nella loro vita. OGM 152 4 Il viaggio che intraprendevano tre volte l'anno per le celebrazioni a Gerusalemme, il soggiorno di una settimana nelle capanne, durante la Festa dei Tabernacoli, erano opportunità per lo svago all'aria aperta e la socializzazione. Queste feste erano occasioni di gioia, resa ancora più dolce e preziosa dalla disponibilità, dall'ospitalità nei confronti degli straniri, dei leviti e dei poveri. OGM 152 5 "Ti rallegrerai, tu con il tuo Levita e con lo straniero che sarà in mezzo a te, di tutto il bene che il Signore, il tuo Dio, avrà dato a te e alla tua casa". Deuteronomio 26:11. OGM 152 6 Così quando anni dopo, a Gerusalemme, la legge di Dio fu letta ai prigionieri tornati da Babilonia e il popolo pianse a causa della sua disubbidienza, furono pronunciate parole di perdono: "...Non siate tristi... Andate, mangiate cibi grassi e bevete bevande dolci, e mandate delle porzioni a quelli che non hanno preparato nulla per loro; perché questo giorno è consacrato al nostro Signore; non siate tristi; perché la gioia del Signore è la vostra forza". Neemia 8:9, 10. E fu pubblicato e proclamato questo annuncio: "...in tutte le loro città e in Gerusalemme si doveva pubblicare questo bando: Andate al monte, a cercare rami d'olivo, rami d'olivastro, di mirto, di palma e di alberi ombrosi, per fare delle capanne, come sta scritto. Allora il popolo andò fuori, portò i rami, e ciascuno fece la sua capanna sul tetto della propria casa, nel proprio cortile, nei cortili della casa di Dio, sulla piazza davanti alla porta delle Acque, e sulla piazza davanti alla porta di Efraim. Così tutta l'assemblea di quanti erano tornati dall'esilio si fece delle capanne, e abitò nelle capanne... E ci fu grandissima gioia". Neemia 8:15-17. OGM 153 1 Dio diede a Israele istruzioni relative alle regole fondamentali per la salute fisica e morale ed era a proposito di questi principi, non meno importanti delle leggi morali, che egli ordinò: "Questi comandamenti, che oggi ti do, ti staranno nel cuore; li inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, te li metterai sulla fronte in mezzo agli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle porte della tua città". Deuteronomio 6:6-9. "Quando in avvenire tuo figlio ti domanderà: "Che significano queste istruzioni, queste leggi e queste prescrizioni che il Signore, il nostro Dio, vi ha date?" Tu risponderai a tuo figlio: "...Il Signore ci ordinò di mettere in pratica tutte queste leggi e di temere il nostro Dio, affinché venisse a noi del bene sempre ed egli ci conservasse in vita, come ha fatto finora"". Deuteronomio 6:20-24. OGM 153 2 Se gli Israeliti avessero ubbidito agli insegnamenti ricevuti, beneficiando dei vantaggi che ne derivavano, sarebbero stati un esempio di salute e prosperità per il mondo. Se come popolo avessero vissuto secondo il piano di Dio sarebbero stati risparmiati dalle malattie che affliggevano le altre nazioni. Avrebbero avuto un'intelligenza brillante e una forza fisica superiore a quella di altri popoli. Sarebbero stati la nazione più forte sulla terra. Dio disse: "Tu sarai benedetto più di tutti i popoli..." Deuteronomio 7:14. "Il Signore ti ha fatto oggi dichiarare che sarai un popolo che gli appartiene, come egli ti ha detto, e che osserverai tutti i suoi comandamenti, affinché egli ti metta al di sopra di tutte le nazioni che ha fatte, quanto a gloria, rinomanza e splendore e tu sia un popolo consacrato al Signore tuo Dio com'egli ti ha detto". Deuteronomio 27:18, 19. OGM 153 3 "E tutte queste benedizioni verranno su di te e si compiranno per te, se darai ascolto alla voce del Signore tuo Dio: Sarai benedetto nella città e sarai benedetto nella campagna. Benedetto sarà il frutto del tuo seno, il frutto della tua terra e il frutto del tuo bestiame; benedetti i parti delle tue vacche e delle tue pecore. Benedetti saranno il tuo paniere e la tua madia. Sarai benedetto al tuo entrare e benedetto al tuo uscire". Deuteronomio 28:26. "Il Signore ordinerà, e la benedizione verrà su di te, sui tuoi granai e su tutte le tue imprese; ti benedirà nel paese che il Signore, il tuo Dio, ti dà. Il Signore ti costituirà suo popolo santo, come ti ha giurato, se osserverai i comandamenti del Signore tuo Dio, e se camminerai nelle sue vie. Tutti i popoli della terra vedranno che tu porti il nome del Signore, e ti temeranno. Il Signore, il tuo Dio, ti colmerà di beni: moltiplicherà il frutto del tuo seno, il frutto del tuo bestiame e il frutto della terra, nel paese che il Signore giurò ai tuoi padri di darti. Il Signore aprirà per te il suo buon tesoro, il cielo, per dare alla tua terra la pioggia al tempo giusto, e per benedire tutta l'opera delle tue mani... Il Signore ti metterà alla testa e non alla coda. Sarai sempre in alto, e mai in basso, se ubbidirai ai comandamenti del Signore tuo Dio, che oggi ti do perché tu li osservi e li metta in pratica". Deuteronomio 28:8-13. OGM 154 1 Ad Aronne, il sommo sacerdote, e ai suoi figli furono date queste istruzioni: "...Voi benedirete così i figli d'Israele: direte loro: "Il Signore ti benedica e ti protegga! Il Signore faccia risplendere il suo volto su di te e ti sia propizio! Il Signore rivolga verso di te il suo volto e ti dia la pace! Così metteranno il mio nome sui figli d'Israele e io li benedirò"". Numeri 6:23-27. "Le sbarre delle sue porte siano di ferro e di bronzo e duri quanto i tuoi giorni la tua forza! Nessuno è pari al Dio di Iesurun che, sul carro dei cieli, corre in tuo aiuto, che, nella sua maestà, avanza sulle nubi. Il Dio eterno è il tuo rifugio; e sotto di te stanno le braccia eterne... Israele abiterà al sicuro, la sorgente di Giacobbe sgorgherà solitaria in un paese di frumento e di mosto, dove il cielo stilla rugiada. Te beato, Israele! Chi è pari a te, popolo salvato dal Signore? Egli è lo scudo che ti protegge, e la spada che ti fa trionfare..." Deuteronomio 33:25-29. OGM 154 2 Gli israeliti fallirono nell'adempiere il piano di Dio e così non beneficiarono delle benedizioni promesse. Però in Giuseppe, Daniele, Mosè, Eliseo e molti altri abbiamo nobili esempi di vite vissute seguendo la volontà di Dio e dei risultati ottenuti. Oggi la stessa fedeltà ai principi produrrebbe gli stessi effetti. Per noi è stato scritto: "Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate la virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa". 1 Pietro 2:9. "Benedetto l'uomo che confida nel Signore, e la cui fiducia è il Signore". Geremia 17:7. "Il giusto fiorirà come la palma, crescerà come il cedro del Libano. Quelli che son piantati nella casa del Signore fioriranno nei cortili del nostro Dio. Porteranno ancora nella vecchiaia; saranno pieni di vigore e verdeggianti". Salmi 92:12-14. "...Il tuo cuore osservi i miei comandamenti, perché ti procureranno lunghi giorni, anni di vita e di prosperità". Proverbi 3:1, 2. "Allora camminerai sicuro per la tua via e il tuo piede non inciamperà. Quando ti coricherai non avrai paura; starai a letto e il tuo sonno sarà dolce. Non avrai da temere improvvisi spaventi, né la rovina degli empi, quando verrà; perché il Signore sarà la tua sicurezza, e preserverà il tuo piede da ogni insidia". Proverbi 3:23-26. ------------------------Capitolo 22: L'abbigliamento OGM 155 1 La Bibbia insegna la modestia nell'abbigliamento. "Allo stesso modo, le donne si vestano in modo decoroso, con pudore e modestia..." 1 Timoteo 2:9. Questo testo vieta di fare sfoggio di abiti, colori sgargianti e ornamenti esagerati. Ogni espediente usato per attirare l'attenzione sulla propria persona, o suscitare ammirazione, non rientra nel genere di abbigliamento modesto che la Parola di Dio esige. I nostri abiti non devono essere dispendiosi e non dobbiamo ornarci "...di trecce e d'oro o di perle o di vesti lussuose". 1 Timoteo 2:9. Il denaro ci è stato affidato da Dio, non ci appartiene, e non possiamo spenderlo per assecondare l'orgoglio o l'ambizione. Nelle mani dei figli di Dio diventa cibo per gli affamati e abiti per i poveri. Assicura protezione agli oppressi, possibilità di guarigione per gli ammalati, uno strumento per diffondere il messaggio del Vangelo. Potreste donare la felicità a molti usando saggiamente questo mezzo che ora viene utilizzato solo per la vanità. Considerate la vita del Cristo. Studiate il suo carattere e condividete le sue rinunce. OGM 155 2 Nel mondo che si dichiara cristiano c'è chi spende cifre ingenti in gioielli e abiti costosi, che sarebbero sufficienti per nutrire gli affamati e vestire i poveri. La moda e il desiderio di mettersi in mostra monopolizzano i mezzi che dovrebbero essere usati per aiutare i poveri e i sofferenti. Essi privano il mondo della buona novella e dell'amore del Salvatore. Le missioni languono. Folle intere muoiono senza beneficiare degli insegnamenti cristiani. Fra i nostri vicini e in terre straniere, i non credenti non conoscono ancora il messaggio della salvezza. Mentre Dio ha arricchito la terra dei suoi doni e l'ha dotata di tutto ciò che può rendere confortevole la vita, mentre ci ha offerto generosamente la conoscenza della sua verità che salva, quali scuse possiamo presentare se lasciamo che le richieste di aiuto di vedove e orfani, di malati e sofferenti, di coloro che non hanno conoscenza e speranza di salvezza salgano fino al cielo? Quale scusa potranno trovare coloro che spendono tempo e denaro in cose che Dio ha proibito quando un giorno si troveranno davanti a colui che ha dato la sua vita per i sofferenti? Il Cristo non dirà a quelle persone: "Perché ebbi fame e non mi deste da mangiare; ebbi sete e non mi deste da bere... nudo e non mi vestiste; malato e in prigione, e non mi visitaste". Matteo 25:42, 43. OGM 156 1 Comunque il nostro abbigliamento, pur essendo semplice e modesto, deve essere di buona qualità, di colori appropriati e adatto alla circostanza. Dovrebbe essere scelto in funzione della sua durata piuttosto che per la sua apparenza, dovrebbe tenere caldo o comunque proteggere adeguatamente il corpo. La donna saggia descritta dai Proverbi "non teme la neve per la sua famiglia, perché tutta la sua famiglia è vestita di lana rossa". Proverbi 31:21. OGM 156 2 I nostri abiti devono essere sempre puliti: la mancanza d'igiene nell'abbigliamento nuoce al corpo e allo spirito. Non sapete che "...siete il tempio di Dio... Se uno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui..." 1 Corinzi 3:16, 17. OGM 156 3 L'abbigliamento, in ogni caso, non deve nuocere alla salute. Dio desidera che beneficiamo della salute del corpo e dello spirito. E quindi dobbiamo collaborare con lui favorendola tramite l'abbigliamento. OGM 156 4 Il nostro stile dovrebbe essere caratterizzato da grazia, bellezza, decoro nella naturalezza e nella semplicità. Gesù ci ha avvertito invitandoci a non essere orgogliosi, ma questo non significa rinunciare alla grazia e alla bellezza. Mostrando i fiori dei campi e i gigli in tutta la loro purezza ha detto: "...Neanche Salomone, con tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro". Matteo 6:29. Tramite gli esempi della natura Gesù ci ha presentato la bellezza che viene apprezzata dal Signore, la modestia, la semplicità, la purezza, il decoro che rendono il nostro abbigliamento gradito a Dio. OGM 156 5 Egli ci invita a rivestire il nostro spirito dell'abito più bello. Nessun ornamento esteriore può essere paragonato per valore e bellezza a quello della "...purezza incorruttibile di uno spirito dolce e pacifico, che agli occhi di Dio è di gran valore". 1 Pietro 3:4. OGM 156 6 Come sono importanti, per coloro che si lasciano guidare dai principi del Salvatore le parole di questa promessa: "E perché siete così ansiosi per il vestire?... Se Dio veste in questa maniera l'erba dei campi che oggi è, e domani è gettata nel forno, non farà molto di più per voi, o gente di poca fede? Non siate dunque ansiosi dicendo... Di che ci vestiremo?... il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più". Matteo 6:28-33. "A colui che è fermo nei suoi sentimenti tu conservi la pace, la pace, perché in te confida". Isaia 26:3. OGM 156 7 Quale contrasto fra queste parole e lo stress, le preoccupazioni, le malattie e la miseria che sono il frutto dell'influsso della moda. Molti dei modelli che ci vengono proposti sono in contrasto con i principi delle Scritture. Pensate ai vari stili che hanno prevalso negli ultimi secoli o anche solo in questi ultimi decenni. Quanti, se non fossero stati approvati dalla moda, sarebbero stati considerati inadeguati. Quanti non adatti a una donna di buon gusto, che onora Dio e rispetta se stessa. OGM 157 1 La Parola di Dio non approva di cambiare abbigliamento solo per seguire la moda. Variare modelli e ornamenti, elaborati e costosi, è uno spreco di tempo e denaro, distrugge e mina le forze della mente e dello spirito, impone alle classi medie e povere un peso insopportabile. Molti di coloro che guadagnano appena il necessario per vivere, e potrebbero vestirsi con abiti semplici, sono costretti a ricorrere alla sarta per seguire gli imperativi della società. Tante ragazze per vestirsi alla moda si sono private di indumenti necessari a scapito della salute e della vita stessa. Altre, desiderando il lusso e l'eleganza dei ricchi sono state attratte da guadagni disonesti. Molte case sono prive di comodità, molti padri sono stati spinti al furto e alla rovina per soddisfare esigenze stravaganti di mogli e figli. OGM 157 2 Molte donne, impegnate a cucire per sé e per la famiglia degli abiti eleganti secondo i dettami della moda, sono costrette a compiere un duro lavoro. Molte madri, stanche mentalmente e fisicamente lavorano fino a notte inoltrata per cucire sugli abiti delle figlie ornamenti che non offrono nessun vantaggio per la salute, la praticità o la bellezza. Per amore della moda sacrificano l'equilibrio fisico e quella serenità dello spirito così importante per educare i propri figli. Il nutrimento della mente e del cuore viene trascurato e la vita spirituale ne risente. OGM 157 3 La madre, inoltre, non avrà tempo di seguire lo sviluppo fisico dei figli e non s'impegnerà a imparare come curarli. Non troverà il tempo per assecondarli nelle loro esigenze intellettuali e spirituali, né per condividere delusioni, difficoltà, partecipare ai loro interessi o alle loro occupazioni. OGM 157 4 Fin da quando nascono i bambini subiscono l'influsso della moda. Sentono parlare più degli abiti che del Salvatore; osservano le madri sfogliare con maggiore attenzione i giornali di moda piuttosto che la Bibbia. Si dà più importanza all'abito da indossare che alla formazione del carattere. Genitori e figli si privano di ciò che è buono, positivo e vero. Per seguire la moda rinunciano a prepararsi alla vita eterna. OGM 157 5 L'idea del cambiamento continuo è suggerita da Satana il cui unico desiderio è disonorare e contrastare Dio, progettando la rovina e la miseria degli uomini. Uno dei mezzi più efficaci di cui si serve è proprio la moda che non solo indebolisce il corpo ma debilita la mente e lo spirito. OGM 157 6 Le donne sono soggette a malattie specifiche e gravi, e la loro sofferenza aumenta a causa del tipo di abbigliamento. Invece di preservare la salute per i momenti più difficili, troppo spesso a causa di abitudini sbagliate mettono a repentaglio la loro stessa vita, lasciando ai figli un'eredità di sofferenze, fatta di una costituzione debilitata, abitudini e stile di vita sbagliati. OGM 158 1 Uno dei capricci particolarmente nocivi della moda è la lunghezza eccessiva delle gonne i cui bordi spazzano il terreno. Non solo si sporcano facilmente, ma risultano scomode e poco igieniche. Non sono opportune sia per l'eccessivo tessuto utilizzato sia per le difficoltà create dalla loro lunghezza. Chiunque abbia visto una donna con un abito a strascico e le braccia cariche di pacchi salire e scendere le scale, prendere il tram, camminare tra la folla, sotto la pioggia o su una strada fangosa sarà d'accordo nel definire questo tipo di gonne inadeguate e scomode. OGM 158 2 Un altro problema deriva dal fatto che sono i fianchi a sostenere il peso delle gonne. Questo peso preme sugli organi interni, li trascina verso il basso producendo debolezza e stanchezza a causa della posizione curva assunta dalla persona. Anche i polmoni si contraggono e rendono difficile la respirazione. Sono stati ampiamente esaminati i rischi che si corrono nel comprimere l'addome all'altezza della vita. Quasi più nessuno li ignora, ma gli imperativi della moda sono così forti che il problema non si è risolto. Le donne e le ragazze che perseverano in questa direzione minano gravemente la loro salute. È importante che il petto abbia lo spazio per allargarsi al massimo, affinché i polmoni possano inspirare perfettamente. Quando sono compressi la quantità di ossigeno di cui hanno bisogno diminuisce, il sangue non viene ossigenato e le tossine che dovrebbero essere eliminate ristagnano. Anche la circolazione del sangue è compromessa e gli organi interni, compressi e sospinti fuori dalla loro sede, non possono assolvere alle loro funzioni. OGM 158 3 Un corsetto stretto non migliora l'estetica. Una delle caratteristiche fondamentali della bellezza fisica è la simmetria, cioè la proporzione armoniosa delle varie parti del corpo. Il giusto equilibrio dello sviluppo fisico non è quello che viene sottolineato dai modelli delle sarte francesi, ma dalle forme umane sviluppate secondo le leggi divine della natura. Dio è l'autore di ogni forma di bellezza e solo avvicinandosi al suo ideale raggiungiamo anche l'ideale della bellezza. OGM 158 4 Un altro problema che nasce dal seguire la moda è lo squilibrio nella foggia degli abiti. Mentre alcune parti del corpo sono coperte più del necessario altre, al contrario, non lo sono abbastanza. I piedi e le braccia, lontani dagli organi vitali, hanno bisogno di essere particolarmente riparati dal freddo. Non si sta bene quando le estremità sono fredde, significa che il flusso del sangue è scarso mentre altre parti del corpo ne ricevono troppo. Una buona salute implica una buona circolazione del sangue, ma è impossibile se le parti del corpo che racchiudono gli organi vitali sono coperte tre o quattro volte più dei piedi e delle braccia. OGM 158 5 Molte donne sono nervose ed esaurite perché non beneficiano dell'aria che purificherebbe il loro sangue e di quella libertà di movimento che migliorerebbe la circolazione assicurando salute ed energia. Molte soffrono di malattie croniche, invece di godere di buona salute, e tante sono morte di tubercolosi o altre malattie mentre avrebbero potuto vivere serenamente se si fossero vestite in modo adeguato, seguendo buoni principi d'igiene, e se avessero fatto esercizio fisico all'aria aperta. OGM 159 1 Nella scelta dell'abbigliamento sarebbe opportuno esaminare con attenzione le esigenze di ogni parte del corpo. È necessario prendere in considerazione il clima, l'ambiente, le condizioni di salute, l'età e il tipo di lavoro. Ogni capo di abbigliamento dovrebbe adattarsi al corpo, non impedire la circolazione del sangue e una buona respirazione. Tutto ciò che si indossa dovrebbe essere sufficientemente ampio da permettere, quando si alzano le braccia, qualsiasi movimento. OGM 159 2 Donne di salute debole possono trovare sollievo utilizzando abiti che permettano l'esercizio fisico. È importante vestirsi adeguatamente, fare esercizi all'aria aperta, in un primo tempo con prudenza e poi incentivando il ritmo nella misura in cui si riesce a sopportarli. Molti riuscirebbero a recuperare la salute e a sostenere un impegno lavorativo. Non lasciarsi condizionare dalla moda OGM 159 3 Le donne, invece di soddisfare le esigenze della moda, dovrebbero scegliere un abbigliamento semplice e sano. Le mogli e le madri non devono diventare schiave della casa, devono trovare il tempo di leggere per informarsi, per essere compagne adeguate per il marito e seguire il progressivo sviluppo intellettuale dei figli. Devono utilizzare saggiamente opportunità e circostanze per esercitare un influsso sui familiari, sostenendoli nella loro vita spirituale. Devono trovare il tempo per coltivare un rapporto quotidiano di amicizia con il Salvatore, per studiare la Parola di Dio, per imparare insieme ai figli a conoscere il Signore tramite le bellezze della natura. Devono essere allegre e ottimiste invece di trascorrere il tempo a cucire abiti. Devono impegnare le loro serate in momenti di piacevole conversazione, di incontro con la famiglia dopo aver assolto i doveri quotidiani. OGM 159 4 Molti uomini in questo modo potrebbero preferire la compagnia della famiglia a quella degli amici del circolo o del bar, molti ragazzi non sceglierebbero la strada, molte ragazze non propenderebbero per compagnie frivole. L'influsso familiare rappresenterebbe per i figli e i genitori una benedizione per la loro vita, così come Dio aveva previsto. ------------------------Capitolo 23: Alimentazione e salute OGM 159 5 Noi siamo ciò che mangiamo. Le cellule del corpo si rinnovano costantemente, il funzionamento dei vari organi provoca un dispendio di energie che vengono recuperate tramite l'alimentazione. Ogni parte del corpo richiede il suo nutrimento. Il cervello, le ossa, i muscoli, i nervi, tutti ne hanno bisogno. Il processo di trasformazione del cibo in sangue è straordinario e serve per nutrire le varie parti del corpo. Questo processo continua senza interruzioni assicurando vita ed energia a ogni nervo, muscolo o tessuto. La scelta degli alimenti OGM 160 1 Dovremmo scegliere i cibi che assicurano gli elementi vitali a tutto l'organismo. In questa scelta l'appetito non è un buon metro di misura perché spesso è condizionato dalle cattive abitudini e induce a nutrirsi di cibi che minano la salute e generano debolezza. Neanche le tradizioni e le abitudini sociali rappresentano dei buoni punti di riferimento. Le malattie e le sofferenze che regnano ovunque sono quasi sempre il frutto di comuni errori alimentari. OGM 160 2 Per capire quali sono i cibi più adatti al regime alimentare dell'uomo dobbiamo esaminare il piano previsto da Dio. Colui che ha creato l'uomo, e quindi conosce le sue esigenze, disse ad Adamo come avrebbe dovuto nutrirsi: "...Ecco, io vi do ogni erba che fa seme... e ogni albero fruttifero che fa seme; questo vi servirà di nutrimento". Genesi 1:29. Quando lasciò l'Eden per lavorare la terra sotto la maledizione del peccato l'uomo ebbe il permesso di mangiare anche "...l'erba dei campi". Genesi 3:18. OGM 160 3 I cereali, le verdure, la frutta fresca e quella secca rappresentano la dieta scelta da Dio per l'uomo. Questi alimenti, preparati in modo semplice e naturale, sono i più sani e i più nutrienti. Assicurano forza, resistenza, capacità intellettuali superiori a quelle di un regime più complesso e stimolante. OGM 160 4 Non tutti i cibi, anche se sani in se stessi, sono adatti alle nostre esigenze in ogni circostanza. Si deve procedere a una scelta accurata. Il regime alimentare deve essere adeguato alla stagione, al clima e al tipo di lavoro. Alcuni cibi adatti in una certa stagione o per un certo clima non lo sono in altri casi, così come ci sono alimenti che si adattano meglio a persone che svolgono attività particolari. Spesso gli alimenti utili per chi fa un lavoro fisico pesante non sono opportuni per chi svolge una professione sedentaria o che implica un impegno intellettuale. Dio ci ha fornito un'ampia varietà di cibi sani e ognuno dovrebbe scegliere quelli che per esperienza e buon senso valuta più adatti a soddisfare le proprie necessità. Esistono molte varietà di frutta secca e cereali e con lo sviluppo dei trasporti questi prodotti sono facilmente reperibili ovunque. Molti alimenti che un tempo erano considerati di lusso, oggi sono alla portata di tutti. Questo è successo per la frutta secca e per quella in scatola. OGM 160 5 I semi oleaginosi e i loro sottoprodotti stanno sostituendo la carne. Si possono unire ai cereali, alla frutta e ad alcuni tuberi per preparare piatti sani e nutrienti. Chi non trova adatta al proprio organismo un'alimentazione a base di frutti oleaginosi potrebbe eliminarne gli effetti collaterali facendo attenzione a non abusarne. Inoltre è necessario tenere presente che non tutti questi semi sono salutari. OGM 161 1 Le mandorle sono migliori delle arachidi, che comunque unite ai cereali e in quantità limitate sono altrettanto nutrienti e digeribili. OGM 161 2 Le olive e la frutta secca, preparate adeguatamente, sostituiscono il burro e la carne. L'olio d'oliva è qualitativamente superiore ai grassi animali ed è lassativo. Il suo uso è benefico per coloro che sono affetti da tubercolosi e lenisce infiammazioni e irritazioni dello stomaco. OGM 161 3 Le persone abituate ad alimenti pesanti e stimolanti hanno il gusto alterato e quindi un cibo semplice e naturale sembrerà loro poco saporito. Ci vuole tempo perché il gusto si riequilibri e lo stomaco si riprenda. Ma chi utilizzerà cibi sani, dopo un certo periodo riuscirà a trovarli appetitosi, ne apprezzerà il gusto delicato e li mangerà con un piacere superiore a quello che provava per piatti elaborati ma non sani. Lo stomaco, in condizioni normali, non eccitato né appesantito potrà assolvere il suo compito. OGM 161 4 Per preservare la propria salute è necessaria una giusta quantità di cibo buono e nutriente. Sarà possibile procurarsi ovunque ciò che è più utile e sano. È facile acquistare riso, frumento, grano, avena, fagioli, piselli e lenticchie. Questi alimenti, insieme alla frutta locale o importata, all'ampia varietà di verdure, permettono di seguire una dieta completa e adeguata senza dover scegliere la carne. Nei luoghi in cui la frutta cresce in abbondanza sarebbe opportuno farne una provvista per l'inverno, seccandola o mettendola in barattoli. I piccoli frutti come ribes, uva spina, fragole, lamponi, more possono essere coltivati anche dove non sono molto comuni perché non fanno parte delle colture locali. OGM 161 5 Per conservare la frutta è opportuno utilizzare barattoli di vetro e non di latta. La frutta deve essere di buona qualità, si deve usare poco zucchero e non cuocerla più di quanto sia necessario per la sua conservazione. In questo modo sarà un eccellente sostituto della frutta fresca. OGM 161 6 Se sarà possibile reperire frutta secca come uva passa, prugne, mele, pere, pesche, albicocche, a prezzi modici, si potrà farne uno degli elementi principali della dieta, in quantità più abbondanti e con risultati migliori per la salute e l'energia di tutti coloro che lavorano. Non si dovrebbe consumare una varietà eccessiva di cibi nello stesso pasto perché si rischia di mangiare troppo e fare indigestione. OGM 161 7 Non è bene mangiare insieme frutta e verdura. Se la digestione è lenta l'uso di questi due alimenti crea difficoltà digestive e inibisce l'impegno mentale. È meglio mangiare la frutta a un pasto e la verdura all'altro. OGM 162 1 I pasti devono essere variati. Non si dovrebbero mettere in tavola sempre gli stessi piatti, preparati sempre nello stesso modo, un giorno dopo l'altro. Quando il cibo è vario si mangia con più gusto e l'organismo è ben nutrito. La preparazione dei cibi OGM 162 2 Non è corretto mangiare solo per soddisfare l'appetito, o trascurare la qualità del cibo o il modo in cui prepararlo. Se gli alimenti di cui ci nutriamo non sono appetitosi, il corpo non verrà ben nutrito e quindi dobbiamo sceglierli con cura e prepararli con intelligenza e abilità. OGM 162 3 Per fare il pane la farina bianca e fine non è la più adatta. Non è né sana né economica. Il pane di farina bianca finissima non contiene gli elementi nutritivi che invece sono presenti nel pane integrale; il pane bianco provoca stitichezza e altri disturbi. OGM 162 4 È dannoso e inutile usare il bicarbonato di sodio o il lievito chimico per fare il pane. Il bicarbonato infiamma lo stomaco e intossica l'organismo. Molte donne pensano che senza bicarbonato non si possa ottenere un buon pane, ma non è affatto vero. Se si preoccupassero di imparare metodi migliori il loro pane sarebbe più sano e saporito. OGM 162 5 Per preparare il pane lievitato non si deve usare il latte al posto dell'acqua. È una spesa superflua e il pane è meno sano, inoltre non si mantiene inalterato dopo la cottura e fermenta più facilmente nello stomaco. OGM 162 6 Il pane deve essere leggero e di sapore neutro, non agro. Deve essere di piccolo formato e ben cotto, così i fermenti saranno stati completamente eliminati. Quando è ancora caldo e fresco il pane è difficile da digerire e non dovrebbe mai essere servito in tavola. Questa regola non è valida per il pane azzimo. I panini freschi, fatti solo con farina e senza lievito, cotti in forno ben caldo sono sani e saporiti. OGM 162 7 I cereali usati per il porridge o le zuppe devono cuocere diverse ore. I cibi molli e liquidi sono meno sani di quelli asciutti che richiedono una perfetta masticazione. Il pane biscottato, cioè il pane cotto due volte, è saporito e facile da digerire. Il normale pane lievitato può essere tagliato a fette e seccato in forno tiepido, per eliminarne l'umidità, e poi tostato leggermente e conservato in luogo asciutto. OGM 162 8 Questo pane si conserverà più a lungo, e se verrà riscaldato prima di consumarlo sembrerà come appena sfornato. OGM 162 9 Generalmente si usa troppo zucchero nell'alimentazione. Dolci, budini, torte, pasticceria, gelatine, marmellate sono spesso causa di indigestioni. Sono particolarmente dannose le creme e i budini di cui gli ingredienti principali sono latte, uova e zucchero. Si deve evitare la combinazione di latte e zucchero. OGM 162 10 Se si usa il latte deve essere perfettamente sterilizzato per evitare di contrarre malattie. Il burro spalmato sul pane è meno dannoso di quello cotto, ma comunque è meglio evitarne l'uso. I formaggi sono ancora più sconsigliabili perché inadeguati all'alimentazione*. OGM 163 1 Un cibo povero e non preparato adeguatamente impoverisce il sangue, indebolendo gli organi. Provoca scompensi nell'organismo e causa malattie, con conseguenze sul sistema nervoso e sull'equilibrio psichico. Sono tante le vittime di una cattiva cottura. Sopra molte tombe si potrebbe scrivere: "Morto a causa di una cattiva cucina" oppure "Morto per aver abusato del suo stomaco". OGM 163 2 È un dovere sacro, per coloro che cucinano, imparare a preparare cibi sani. La vita spirituale di molte persone è compromessa a causa degli errori alimentari. Sono necessari intelligenza e cura per preparare un buon pane; c'è più religione in un buon pane che in qualsiasi altra cosa. OGM 163 3 Sono poche le cuoche veramente brave. Le ragazze considerano la cucina e le pulizie della casa come lavori forzati. Molte si sposano e diventano padrone di casa senza avere la minima idea dei doveri che spettano loro in quanto mogli e madri. Cucinare non è un'arte da disprezzare, anzi nella vita quotidiana è una delle più importanti. È una scienza che ogni donna deve imparare, e sarebbe utile insegnarla soprattutto alla classi più povere. Ci vuole un vero talento per cucinare un cibo appetitoso, semplice e nutriente. Chi si occupa della cucina dovrebbe saper cucinare alimenti semplici ma sani, saporiti e appetitosi. OGM 163 4 Ogni madre di famiglia che non sa preparare cibi sani deve decidere di imparare gli elementi essenziali per il bene della sua famiglia. In molte località si possono frequentare corsi di cucina per attingere le informazioni necessarie a un'alimentazione sana. Chi non può usufruire di queste opportunità dovrebbero seguire i consigli di una brava cuoca e cercare di migliorare fino a quando non avrà imparato l'arte di una buona cucina. È molto importante essere regolari nei pasti. Si dovrebbe fissare un orario per ogni pasto. In quel momento ognuno deve mangiare quello che richiede il suo organismo e poi non prendere altro fino al pasto seguente. Molti mangiano fra i pasti, quando l'organismo non ha bisogno di cibo, a intervalli irregolari perché non sa resistere alle proprie voglie. Alcuni, durante i viaggi, mangiano continuamente tutto quello che hanno a disposizione; questa abitudine è molto dannosa. Se coloro che sono costretti a viaggiare mangiassero a orari regolari pasti semplici e nutrienti non si sentirebbero stanchi e non si ammalerebbero facilmente. Mangiare immediatamente prima di andare a letto è un'altra abitudine sbagliata. Spesso, dopo aver consumato il pasto serale, si ricomincia a mangiare solo perché si sente un senso di vuoto: questa forma di debolezza finisce per diventare un'abitudine così radicata, che sembra impossibile andare a letto senza spizzicare qualcosa. OGM 164 1 A causa di questi spuntini la digestione si protrae durante il sonno, e anche se lo stomaco può continuare a lavorare non funziona però nel modo adeguato. Il sonno è disturbato da sogni angosciosi e al mattino non ci si sveglia riposati e non si ha voglia di fare colazione. OGM 164 2 Quando siamo pronti per andare a dormire lo stomaco deve aver finito il suo lavoro per poter riposare insieme al resto del corpo. Per coloro che fanno vita sedentaria l'abitudine di cenare tardi è particolarmente nociva. I disturbi che ne derivano sono spesso causa di malattie che portano alla morte. OGM 164 3 In molti casi quel senso di debolezza che induce a mangiare continuamente deriva dal fatto che durante il giorno l'apparato digerente ha lavorato troppo. Dopo aver digerito un pasto gli organi coinvolti hanno bisogno di riposo. Tra un pasto e l'altro dovrebbero trascorrere almeno cinque o sei ore; molte persone, se provassero, si renderebbero conto che due pasti al giorno sono meglio di tre. Modi inadeguati di alimentarsi OGM 164 4 Gli alimenti non devono essere ingeriti né troppo caldi né troppo freddi. OGM 164 5 Se sono freddi lo stomaco deve impegnare molte risorse per riscaldarli prima che inizi il processo digestivo. Anche le bevande fredde sono dannose per lo stesso motivo, mentre l'uso costante di bevande calde debilita. Più bevande si utilizzano ai pasti più difficile sarà la digestione, perché i liquidi devono essere assorbiti prima che inizi il processo digestivo. È bene non mangiare cibi troppo salati, evitare l'uso di sottaceti e cibi speziati. Mangiare abbondanti quantità di frutta allevia l'infiammazione che normalmente induce a bere molto durante i pasti. OGM 164 6 È importante mangiare lentamente e masticare bene perché la saliva si mescola al cibo e i succhi gastrici entrano in azione. OGM 164 7 Un altro problema può derivare dal mangiare in momenti inadeguati, come dopo uno sforzo violento ed eccessivo, quando si è spossati o accaldati. Subito dopo i pasti l'organismo richiede un grande impegno del sistema nervoso e se la mente e il corpo si affaticano eccessivamente, prima o dopo i pasti, la digestione sarà difficile. Quando si è eccitati, ansiosi, stressati è meglio non mangiare finché non si è ritrovata la calma e il riposo. Lo stomaco è collegato con il cervello; quando si verificano dei problemi il sistema nervoso è chiamato a sostenere gli organi digestivi indeboliti. Se le richieste sono troppo frequenti il cervello si congestiona. Se la mente è sovraffaticata e il corpo è privato dell'esercizio fisico si deve mangiare poco, anche del cibo più leggero. Durante i pasti non pensate a problemi e difficoltà, non abbiate fretta, mangiate lentamente e con allegria, ringraziando Dio per le sue benedizioni. OGM 165 1 Molti di coloro che evitano gli alimenti carnei e altri cibi pesanti e nocivi pensano di poter soddisfare senza limiti i loro appetiti solo per il fatto che si nutrono di cibi semplici e sani e così finiscono per mangiare troppo e con ingordigia. È un errore appesantire l'apparato digerente con quantità eccessive di cibi o alimenti di qualità scadente. OGM 165 2 La tradizione vuole che si servano i cibi in varie portate. Non sapendo ciò che verrà presentato in seguito si rischia di mangiare una quantità eccessiva di un alimento che forse non è adatto. Così quando si arriva all'ultima portata spesso si superano i limiti, si finisce per farsi tentare da dolci che risultano nocivi. Se invece tutti i piatti che compongono un pasto fossero portati in tavola contemporaneamente si potrebbe fare una scelta più consapevole. OGM 165 3 A volte le conseguenze di un'indigestione si sperimentano subito. In altri casi non si avvertono dolori e l'apparato digerente perde progressivamente la sua vitalità. OGM 165 4 L'eccesso di cibo appesantisce l'organismo e crea una situazione patologica. In questi casi una quantità eccessiva di sangue confluisce allo stomaco e le zone periferiche si raffreddano rapidamente. Gli organi digestivi si affaticano e quando hanno terminato il loro compito si avverte un senso di debolezza e languore. Alcuni mangiano continuamente e pensano che queste sensazioni siano i sintomi della fame mentre in realtà si tratta delle conseguenze dell'eccesso di lavoro da parte dell'apparato digerente. A volte si accusa anche un senso di torpore al cervello e un rifiuto per l'impegno mentale e fisico. OGM 165 5 Questi sintomi spiacevoli si avvertono perché l'organismo ha adempiuto il suo compito con un inutile dispendio di energie e si è completamente esaurito. Lo stomaco richiede una pausa, ma molti interpretano questa sensazione di debolezza come la richiesta di altro cibo e quindi gli impongono un lavoro ulteriore. Spesso gli organi digestivi sono esausti quando invece dovrebbero essere in piena forma. OGM 165 6 Per il sabato non dovremmo prevedere una quantità o una varietà di cibo superiore a quella degli altri giorni, anzi si dovrebbe mangiare di meno perché la mente possa essere più lucida e pronta a comprendere le realtà spirituali. Uno stomaco appesantito crea un cervello intorpidito. Può succedere di ascoltare parole preziose e non apprezzarle perché la mente è affaticata a causa di un regime alimentare sbagliato. Mangiando troppo molti non saranno in grado di ricevere le benedizioni offerte da quel giorno speciale. OGM 166 1 Si dovrebbe evitare di cucinare in giorno di sabato ma non è opportuno mangiare cibi freddi. Nella stagione fredda si dovrebbe scaldare il cibo preparato il giorno prima e i pasti, anche se semplici, dovrebbero essere saporiti e appetitosi. Soprattutto nelle famiglie in cui ci sono dei bambini è opportuno preparare qualcosa di speciale per il sabato, che di solito non viene servito negli altri giorni. OGM 166 2 È importante realizzare una rapida riforma nell'alimentazione quando si è schiavi di cattive abitudini. Se si soffre di dispepsia si deve cercare di preservare le forze vitali rimaste ed evitare altri abusi. Dopo un lungo periodo di stravizi forse lo stomaco non riprenderà completamente la sua funzionalità, ma con un regime alimentare adeguato si potrà evitare un ulteriore indebolimento fino a ottenere, in certi casi, la guarigione. Non è semplice prescrivere regole da seguire per ogni singolo caso, ma seguendo i corretti principi di un'alimentazione sana la cuoca non avrà bisogno di preoccuparsi costantemente per stimolare l'appetito dei commensali. OGM 166 3 Un regime alimentare sobrio assicura forza mentale e fisica e aiuta a dominare le passioni. Mangiare troppo è particolarmente dannoso per coloro che sono pigri, che invece dovrebbero essere equilibrati e fare molto movimento. Uomini e donne dotati di straordinarie capacità non realizzano neanche la metà di quello che potrebbero fare se esercitassero un vero autocontrollo per resistere agli appetiti. OGM 166 4 Molti scrittori e oratori commettono questo errore: dopo aver mangiato abbondantemente si dedicano ad attività sedentarie come leggere, studiare, scrivere senza un breve intervallo per fare esercizio fisico. Le parole e il pensiero non fluiscono spontaneamente e quindi non riescono a scrivere e parlare con la forza e l'intensità necessarie per essere efficaci e il loro impegno risulta inutile e banale. OGM 166 5 Coloro a cui sono state affidate grandi responsabilità, come la cura spirituale, devono essere uomini di acuta sensibilità e percezione. Hanno più bisogno di altri di essere sobri. Alla loro tavola non dovrebbe essere presente nessun cibo troppo pesante e nessuna ghiottoneria. Ogni giorno uomini che ricoprono ruoli di grande responsabilità devono prendere decisioni importanti: devono essere in grado di pensare con rapidità e potranno farlo adeguatamente solo se osserveranno regole di stretta temperanza. Un uso equilibrato delle forze fisiche e intellettuali rafforza la mente. Se lo sforzo è contenuto, ogni fatica assicurerà nuovo vigore. Spesso però l'opera di chi ha responsabilità rilevanti o deve prendere decisioni importanti è limitata da un regime alimentare sbagliato. Uno stomaco in disordine provoca confusione mentale, causa irritabilità, suscita durezza e crea ingiustizie. In seguito a scelte alimentari sbagliate non si sono concretizzate molte iniziative che sarebbero state fonte di benedizioni per l'umanità, al contrario sono state adottate disposizioni ingiuste, oppressive e crudeli. Ecco un consiglio per tutti coloro che fanno un lavoro sedentario, che richiede un impegno mentale: prendete a ogni pasto solo due o tre alimenti semplici, non mangiate più di quello che l'organismo richiede per placare la fame, fate esercizio fisico ogni giorno e ne trarrete dei benefici. OGM 167 1 Tutti coloro che hanno sufficiente coraggio morale e autocontrollo lo provino. Uomini dal fisico robusto, che svolgono lavori pesanti, hanno meno bisogno di fare attenzione alla quantità e alla qualità del cibo rispetto alle persone sedentarie, ma godranno di una salute migliore se sapranno controllarsi nel mangiare e nel bere. OGM 167 2 Alcuni vorrebbero conoscere delle regole dettagliate per il loro regime alimentare perché mangiano troppo, se ne pentono e pensano costantemente a quello che mangiano e bevono. Tutto questo non è positivo. Nessuno comunque può stabilire una regola per un altro. Ognuno deve esercitare il proprio buon senso, fare attenzione alle sue reazioni e agire secondo i principi della salute. OGM 167 3 Il nostro corpo è stato riscattato dal Cristo e non siamo liberi di farne ciò che vogliamo. Tutti coloro che conoscono le leggi della salute stabilite da Dio dovrebbero sentirsi in dovere di seguirle nell'arco della loro esistenza. L'ubbidienza ai principi della salute deve essere considerata come un dovere personale. Noi stessi subiamo gli effetti della loro violazione. Rispondiamo direttamente a Dio per le nostre cattive abitudini. Non dobbiamo quindi porci la domanda: "Come si comportano gli altri?" ma dire: "Come tratto il corpo che Dio mi ha donato?" ------------------------Capitolo 24: Alimentazione carnea OGM 167 4 Inizialmente il regime alimentare dell'uomo non comprendeva cibi di origine animale. Solo dopo il diluvio, quando sulla terra ogni forma vegetale era stata distrutta, venne concesso di nutrirsi di carne. OGM 167 5 Nell'Eden Dio aveva indicato all'uomo l'alimentazione migliore e applicò lo stesso metodo con Israele. Dio condusse gli israeliti fuori dall'Egitto e iniziò un'opera di formazione perché potessero diventare il suo popolo. Tramite il loro esempio desiderava trasmettere benedizioni e insegnamenti al mondo. Con questo obiettivo fornì loro un cibo adeguato, non la carne ma la manna, cioè il "pane dal cielo". Poiché gli israeliti manifestarono un certo malcontento, ricordando con nostalgia i piatti di carne egiziani, fu concesso loro di nutrirsi di cibi di origine animale, ma solo per poco tempo. Ne seguirono malattie e migliaia di morti, ma l'astensione dalla carne non fu mai accettata con piacere: continuava a essere causa di scontentezza e mormorii, palesi o nascosti, e quindi non fu mai considerata come una scelta definitiva. OGM 168 1 Dopo l'insediamento in Canaan, gli israeliti ebbero il permesso di usare cibi animali ma con limitazioni che avevano come obiettivo quello di contenerne gli effetti negativi. Era proibito l'uso della carne di maiale, o di altri animali, uccelli o pesci la cui carne era dichiarata impura. Delle carni permesse era però vietato mangiarne il grasso e il sangue. Ci si poteva nutrire di animali solo in perfetto stato di salute, infatti venivano scartati quelli che avevano subìto una morte naturale o violenta e che comunque non erano stati macellati facendone sgocciolare il sangue. OGM 168 2 Allontanandosi dal regime alimentare previsto da Dio gli israeliti subirono gravi conseguenze. Si nutrirono di carne e raccolsero i frutti di questa loro scelta. Non raggiunsero quel carattere ideale che Dio desiderava e non adempirono il suo piano. Il Signore "...diede loro quanto chiedevano, ma provocò in loro un morbo consumante". Salmi 106:15. Essi davano più importanza alle realtà terrene che a quelle spirituali e non raggiunsero gli obiettivi elevati che Dio aveva previsto per loro. Ragioni per escludere la carne OGM 168 3 Chi si nutre di carne mangia soltanto erbe e cereali di seconda mano, da cui l'animale ricava il suo nutrimento. Le sostanze vitali presenti nei cereali e nelle erbe di cui si nutre l'animale passano nel suo organismo. Sarebbe molto meglio riceverle direttamente mangiando il cibo che Dio aveva previsto per l'uomo. OGM 168 4 La carne non è mai stata l'alimento migliore, ma il suo uso oggi è ancora più sconsigliabile dal momento che le malattie fra gli animali sono in continuo aumento. Coloro che mangiano cibi carnei non si rendono conto veramente di cosa si nutrono; se avessero potuto vedere gli animali in vita e verificare così la qualità della carne di cui si sono nutriti l'avrebbero evitata con disgusto. OGM 168 5 La gente mangia carne contaminata da germi e cellule malate, dalla tubercolosi al tumore, che poi si diffondono anche fra gli uomini. OGM 168 6 La carne di maiale è piena di parassiti. Dio disse: "...Lo considererete impuro. Non mangerete la loro carne e non toccherete i loro corpi morti". Deuteronomio 14:8. L'ordine venne dato perché questo tipo di carne non è adatto all'alimentazione. I maiali sono degli "spazzini" e dovrebbero servire soltanto per questa funzione. La carne di suino non dovrebbe mai essere mangiata da nessun essere umano, in nessuna circostanza. Non è possibile che la sua carne sia sana se si nutre delle cose più ripugnanti e vive in mezzo all'immondizia. Spesso questi animali vengono venduti al mercato come cibo e a volte si tratta addirittura di capi malati di cui il proprietario vuole disfarsi. Anche i metodi di allevamento per farli ingrassare sono causa di malattie. Vivono rinchiusi in luoghi privi di luce e aria, in stalle sporche, nutriti con alimenti deteriorati e quindi il corpo si contamina e accumula tossine. OGM 169 1 Spesso per arrivare ai mercati gli animali devono percorrere grandi distanze e sono sottoposti a notevoli sofferenze. Portati via dai pascoli verdi, trasportati per chilometri su strade assolate e polverose, oppure rinchiusi in carri sporchi, spesso senza la possibilità di mangiare e bere per ore, febbricitanti ed esausti, vengono macellati perché gli uomini possano festeggiare con le loro carcasse. OGM 169 2 In molti casi i pesci sono così contaminati dalle sostanze tossiche presenti nell'ambiente in cui vivono che diventano causa di malattie: questo succede soprattutto quando i pesci vengono a contatto con le acque di scarico delle grandi città. I pesci cresciuti in acqua di fogna possono raggiungere luoghi distanti e poi essere ripescati dove l'acqua è più pura e fresca. Utilizzati come alimento diffondono malattie e morte a persone inconsapevoli del pericolo che corrono. OGM 169 3 Non sempre gli effetti di un regime carneo si notano immediatamente però questo non significa che non sia dannoso. Pochi credono che il loro sangue ne sia intossicato e le loro sofferenze siano il risultato di un regime carneo. Molti muoiono di malattie dovute all'uso della carne senza neanche immaginare quale sia la causa. OGM 169 4 Le conseguenze morali di una dieta carnea non sono meno importanti di quelle fisiche. Questo tipo di alimentazione è dannosa alla salute e gli effetti sul corpo influiscono anche sulla mente. Pensate alla crudeltà manifestata nei confronti degli animali mangiandone la carne, condizionando con questa scelta coloro che la infliggono e coloro che vi assistono. Non c'è più traccia della tenerezza che dovremmo manifestare nei confronti di queste creature di Dio. OGM 169 5 Molti animali hanno inspiegabilmente un'intelligenza simile a quella umana. Essi non solo vedono e sentono, ma amano, temono e soffrono. A volte usano il loro corpo meglio di molti uomini. Manifestano solidarietà e tenerezza nei confronti di chi soffre insieme a loro e dimostrano per chi ha cura di loro un affetto superiore a quello espresso da certi essere umani. Hanno un tale attaccamento per l'uomo che quando il legame si tronca procura loro grandi sofferenze. OGM 169 6 Qualunque uomo con un po' di cuore che ha avuto degli animali domestici, guardando l'espressione dei loro occhi che manifesta fiducia e affetto, come può trovare il coraggio di affidarli al coltello del macellaio? Come può mangiare la loro carne e considerarla come qualcosa di prelibato? È un errore ritenere che la forza muscolare dipenda dall'uso della carne. Evitandola si può godere di una salute migliore e soddisfare contemporaneamente le esigenze dell'organismo. I cereali, la frutta fresca e secca, le verdure contengono tutti gli elementi nutritivi necessari per produrre un sangue di buona qualità. Il regime carneo non li fornisce nello stesso modo. Se l'uso della carne fosse stato necessario per assicurare salute e forza sarebbe stato previsto fin dall'inizio fra gli alimenti scelti per l'uomo. OGM 170 1 Quando si rinuncia alla dieta carnea si ha la sensazione di provare una specie di debolezza, di perdita di forze. Molti spiegano questo fatto come una prova che la carne sia indispensabile. In realtà ne sentono la mancanza perché questi cibi sono stimolanti, inquinano il sangue ed eccitano il sistema nervoso. Alcuni provano notevoli difficoltà a eliminare la carne dalla loro dieta così come l'alcolizzato non riesce a rinunciare al suo bicchierino. Ma questo cambiamento produrrà effetti straordinari. OGM 170 2 Quando si elimina la carne sarebbe necessario sostituirla con una varietà di cereali, frutta fresca e secca, verdura che risulteranno nutrienti e gustosi. Tutto questo è particolarmente necessario per chi è debole o compie lavori pesanti. In alcuni paesi dove c'è molta miseria spesso la carne è un alimento sufficientemente economico e allora la riforma è più difficile da realizzare anche se non impossibile. Si dovrebbero tenere in considerazione le situazioni specifiche e le abitudini che molti hanno contratto nell'arco della vita. In questo senso è necessario molto tatto per non insistere troppo, anche se per una giusta causa. Nessuno deve essere indotto a cambiare improvvisamente regime alimentare: la carne verrà sostituita con alimenti sani ed economici. Molto dipende dalla cuoca. Con impegno e abilità riuscirà a preparare piatti nutrienti e gustosi che potranno sostituire la carne. OGM 170 3 Educando la coscienza, controllando la volontà, provvedendo cibi buoni e sani si realizzerà rapidamente un cambiamento e ben presto non si sentirà più l'esigenza della carne. OGM 170 4 Non è forse giunto per tutti il momento di sostituire la carne? Chi desidera essere puro e santo, per contare sull'assistenza degli angeli, come può continuare a nutrirsi di alimenti dannosi per il corpo e lo spirito? Come si possono uccidere altre creature di Dio per mangiarne la carne? Riscopriamo il cibo sano e buono che era stato offerto all'uomo, sperimentiamo e insegnamo l'amore nei confronti delle creature di Dio che ci sono state affidate. ------------------------Capitolo 25: Errori nella riforma alimentare OGM 171 1 Non tutti coloro che affermano di credere nell'importanza della riforma sanitaria sono veri riformatori. Molti si limitano a evitare soltanto certi cibi non sani. Essi non hanno un'idea corretta dei principi della salute e la loro tavola, su cui vengono serviti ancora cibi nocivi, non rappresenta un esempio di temperanza e moderazione. OGM 171 2 Altri, desiderando offrire un buon esempio, cadono nell'estremo opposto. Alcuni, che non riescono a procurarsi cibi adeguati e soffrono per la mancanza di certi alimenti, hanno una dieta povera. Il loro regime alimentare non assicura gli elementi necessari a produrre un sangue di buona qualità; la salute ne risente, la loro efficacia è scarsa e non trasmettono un buon esempio in favore di una riforma alimentare. OGM 171 3 Altri ritengono che non sia necessaria molta cura nella scelta e nella preparazione del cibo perché pensano che un'alimentazione semplice non richieda particolari attenzioni. Alcuni hanno un regime alimentare povero perché attingendo a una varietà insufficiente di alimenti non possono soddisfare le esigenze dell'organismo e quindi ne risentono. OGM 171 4 Chi ha una conoscenza parziale della riforma sanitaria spesso è più rigido non solo nel mettere in pratica ma anche nell'imporre le proprie convinzioni a parenti e vicini. Gli effetti della mancanza di informazioni approfondite si evidenziano nella sua cattiva salute e i suoi metodi per costringere altri ad accettare i propri punti di vista trasmettono una falsa idea della riforma e inducono a rifiutarla. OGM 171 5 Coloro che conoscono le leggi della natura e seguono i suoi principi eviteranno forme di estremismo sia nell'indulgenza sia nella rigidità. La loro dieta è impostata non per soddisfare l'appetito ma per alimentare il corpo. Essi cercano di potenziare le loro capacità per un servizio migliore nei confronti di Dio e degli uomini. Gli appetiti sono controllati dalla coscienza e dalla ragione e ne risulta una buona salute del corpo e della mente. Essi non presentano le loro idee con insistenza e pignoleria, e il loro esempio è la testimonianza migliore dei loro principi. Essi esercitano un grande influsso in vista del bene. OGM 171 6 La riforma alimentare rappresenta una scelta saggia. Questo soggetto dovrebbe essere approfondito e nessuno dovrebbe esprimere critiche nei confronti di coloro che hanno abitudini e punti di vista diversi. È impossibile stabilire norme fisse per tutti e nessuno deve pensare di poter essere un modello per altri. Non tutti possono mangiare le stesse cose. I cibi per qualcuno sono gradevoli e sani, per altri possono essere sgradevoli e nocivi. Alcuni non possono usare il latte, mentre altri non hanno problemi. C'è chi non digerisce piselli e fagioli mentre per altri si tratta di alimenti salutari. Per alcuni i piatti con cereali integrali rappresentano un buon alimento e altri invece non li tollerano. Non si deve imporre a chi vive in regioni povere, dove non c'è varietà di frutta fresca e secca, di escludere dalla loro alimentazione il latte e le uova. Ma coloro che non hanno carenze, e sono spesso vittime di passioni e appetiti, dovrebbero escludere l'uso di cibi stimolanti. Soprattutto nelle famiglie in cui i giovani tendono alla sensualità non si dovrebbero usare le uova. Il latte e le uova non sono quindi da escludere completamente se si tratta di persone deboli, soprattutto se non è possibile contare su altri cibi per fornire all'organismo gli elementi necessari al suo nutrimento. Si dovrebbe fare il possibile per procurarsi latte di mucche sane e uova di galline ben nutrite e curate. Le uova devono essere cotte per risultare particolarmente digeribili. OGM 172 1 La riforma alimentare deve essere realizzata in modo graduale e progressivo. Nella misura in cui aumentano le malattie degli animali sarà pericoloso l'uso del latte e delle uova. Sarebbe opportuno sostituirli con alimenti più sani. Si deve insegnare alla gente a cucinare senza latte e uova e preparare ugualmente cibi sani e gustosi. OGM 172 2 L'abitudine di fare due pasti al giorno è positiva per la salute ma in alcune circostanze può essere necessario un terzo pasto. Quest'ultimo però dovrebbe essere particolarmente leggero e prevedere alimenti più facilmente digeribili. Cracker, biscotti e frutta o caffè di cereali sono gli elementi più adatti per il pasto serale. OGM 172 3 Alcuni ritengono che il cibo, per quanto semplice e sano, possa nuocere. Io risponderei: "Non pensate che il semplice fatto di mangiare vi faccia male. Nutritevi in modo equilibrato e se avete pregato il Signore di benedire il vostro pasto affinché rafforzi il vostro corpo, siate certi che ascolterà la vostra preghiera e quindi non preoccupatevi". OGM 172 4 Poiché è bene evitare tutto ciò che irrita lo stomaco o danneggia la salute, dovremmo ricordare che un regime alimentare scarso impoverisce il sangue e causa malattie molto difficili da curare. Se l'organismo non è ben nutrito si verificherà dispepsia e debolezza generale. Non sempre coloro che seguono una simile dieta lo fanno perché sono poveri, spesso è il frutto dell'ignoranza, della negligenza o di idee sbagliate sulla riforma sanitaria. OGM 172 5 Dio non viene onorato quando trascuriamo il nostro corpo o gli imponiamo degli eccessi, e così risultiamo inadeguati per il suo servizio. Prendersi cura del corpo, fornendogli alimenti saporiti e nutrienti è uno dei primi doveri della padrona di casa. Meglio spendere meno per gli abiti e i mobili che fare economia sul cibo. OGM 172 6 Alcune donne di casa razionano il cibo della loro famiglia per poter ricevere sontuosamente i loro ospiti. Questo non è ragionevole. Siamo più semplici con i nostri ospiti e pensiamo innanzi tutto ai bisogni dei nostri cari. Un'economia eccessiva e usanze artificiose ci impediscono spesso di esercitare l'ospitalità, che invece sarebbe necessaria e benedetta. Bisognerebbe che le nostre tavole fossero sufficientemente guarnite affinché gli ospiti improvvisi non impongano alla donna di casa un lavoro supplementare. OGM 173 1 Tutti devono sapere come alimentarsi e come cucinare. Uomini e donne devono imparare a preparare cibi semplici. Può capitare loro di trovarsi in luoghi dove non è possibile procurarsi cibi sani e quindi le loro nozioni di cucina risulteranno preziose. OGM 173 2 Valutate attentamente il vostro regime alimentare. Risalite dagli effetti alle cause. Esercitate l'autocontrollo, affinché l'appetito sia vincolato dalla ragione. Non danneggiate il vostro stomaco mangiando troppo, ma nello stesso tempo non vi private del cibo sano e saporito di cui il vostro organismo ha bisogno. OGM 173 3 Le idee ristrette di alcuni presunti riformatori hanno messo sotto una cattiva luce il piano di promozione della salute. Essi dovrebbero tenere presente che la riforma verrà valutata in base a quello che presenteranno sulla loro tavola; invece di screditare i principi della salute devono dimostrarne la validità con il loro esempio, per coinvolgere chi ne è interessato. OGM 173 4 Moltissime persone opporranno resistenza a qualsiasi movimento di riforma se, pur riconoscendolo ragionevole, creerà dei limiti ai loro desideri. Essi tengono in maggiore considerazione il gusto piuttosto che la ragione o i principi della salute e sostengono che coloro che si allontanano dalle tradizioni per promuovere una riforma sono degli estremisti, anche se il loro comportamento è coerente con ciò che sostengono. Per non suscitare le critiche di queste persone, i sostenitori della riforma sanitaria non dovrebbero distaccarsi dagli altri ma avvicinarsi a loro il più possibile senza sacrificare i propri principi. Quando coloro che promuovono la riforma sanitaria cadono in forme di estremismo non c'è da stupirsi se molti che li consideravano i paladini della salute rifiutano totalmente i principi della riforma. Questi estremisti esercitano un influsso così negativo che non basterebbe tutta una vita coerente per correggerne gli errori. OGM 173 5 La riforma sanitaria si basa su principi di ampia portata e non dovremmo impoverirla con idee e abitudini ristrette. Nessuno dovrebbe permettere che opposizioni, scherni, desiderio di influire o di essere accettato lo distolga dai giusti principi o lo porti a considerarli con superficialità. Chi è motivato da giusti principi sarà convinto di difendere i veri valori e manifesterà uno spirito di generosità come quello manifestato dal Cristo. ------------------------Capitolo 26: Eccitanti e droghe OGM 174 1 Nella categoria degli stimolanti e dei narcotici rientra una grande varietà di prodotti che, se usati come cibi o bevande, irritano lo stomaco, intossicano il sangue ed eccitano il sistema nervoso. Il loro uso è nocivo. Gli uomini ricercano l'eccitazione provocata dagli stimolanti perché per un certo periodo di tempo gli effetti sono piacevoli, ma in seguito si verifica il contrario. L'uso di stimolanti tende a condurre a degli eccessi e progressivamente favorisce la degenerazione e la decadenza del corpo. Condimenti OGM 174 2 Con i ritmi vertiginosi della nostra vita è preferibile che il cibo sia meno eccitante possibile. I condimenti sono nocivi per natura. La mostarda, il pepe, le spezie, i sottaceti o alimenti simili irritano lo stomaco e creano un accumulo di tossine nel sangue. Spesso per dimostrare gli effetti dell'alcol si illustra il processo infiammatorio dello stomaco di un alcolizzato. I condimenti irritanti provocano lo stesso risultato. Gli alimenti comuni non riusciranno più a soddisfare l'appetito e l'organismo sentirà il bisogno di cibi eccitanti. Tè e caffè OGM 174 3 Il tè è uno stimolante e può provocare forme di intossicazione. Succede la stessa cosa per il caffè e altre bevande comuni. Inizialmente assicura un certo tono: i nervi dello stomaco si eccitano e comunicano questa eccitazione al cervello che, a sua volta, dà al cuore un impulso maggiore e all'organismo un'energia passeggera. Non si sente più la stanchezza, sembra di poter contare su forze maggiori, la mente è stimolata e l'immaginazione più vivace. OGM 174 4 Per queste caratteristiche molti credono che il tè o il caffè facciano bene. Ma non è vero perché essi non nutrono l'organismo. Producono il loro effetto prima ancora che ci sia la possibilità di digerirli e assimilarli. Quella che appare come forza è semplice eccitazione nervosa. OGM 174 5 Esaurito l'effetto stimolante la carica artificiale svanisce e ne derivano debolezza e languore. L'uso continuo di questi stimolanti provoca mal di testa, insonnia, palpitazioni, indigestione, tremito e altri disturbi che esauriscono le forze vitali. I nervi stanchi hanno bisogno di riposo e non di stimoli ed eccitazione. C'è bisogno di tempo per recuperare le energie esaurite. Quando le forze vengono suscitate da sostanze eccitanti per un po' di tempo si può contare su un maggiore rendimento ma con il loro uso costante l'organismo si indebolisce ed è sempre più difficile sollecitarle. In breve tempo la richiesta di stimolanti da parte dell'organismo diventa incontrollabile, la volontà viene sopraffatta e sembra di non avere più la forza per reprimere quelle esigenze non naturali. Si cercano eccitanti sempre più forti fino quando l'organismo non risponde più agli stimoli. L'uso del tabacco OGM 175 1 Il tabacco è un veleno dagli effetti lenti e insidiosi ed è fra i più dannosi. In qualsiasi forma debilita l'organismo. È pericoloso perché i suoi effetti sono lenti e quasi impercettibili. Prima eccita il sistema nervoso e poi lo paralizza, indebolendo e offuscando il cervello. Spesso ha sui nervi un influsso più sottile delle bevande alcoliche ed è più difficile eliminare gli effetti che ha sull'organismo. Stimola l'uso di bevande forti e prepara la strada alla dipendenza dagli alcolici. OGM 175 2 L'uso del tabacco non è opportuno, e inoltre è costoso e degradante per chi lo usa e fastidioso per gli altri. I fumatori sono ovunque, è raro incontrare un gruppo di persone senza avere l'occasione di sentire l'alito pesante di chi ha questo vizio. È spiacevole e malsano restare in uno scompartimento di treno o in un stanza in cui l'atmosfera sia impregnata di fumo o di esalazioni dell'alcol. Anche se la gente continua a usare queste sostanze tossiche non ha diritto di contaminare l'aria che altri respirano. OGM 175 3 L'uso del tabacco ha terribili conseguenze negative su bambini e giovani. Le abitudini malsane delle generazioni passate ricadono sulle nuove generazioni. I figli ereditano dai genitori limiti mentali, debolezze fisiche, squilibri nervosi e istinti innaturali. Le stesse abitudini, coltivate dai figli, sviluppano e perpetuano questi effetti negativi. Questa è la causa dell'allarmante deterioramento fisico, mentale e morale. OGM 175 4 I ragazzi iniziano a fumare molto presto. Questa abitudine, che si è instaurata quando il corpo e la mente erano particolarmente sensibili agli effetti del tabacco, mina le forze, indebolisce il corpo, abbruttisce e crea dipendenza. OGM 175 5 Come si può riuscire a far comprendere ai bambini e ai giovani che questa abitudine è sbagliata quando genitori, insegnanti e pastori offrono loro un cattivo esempio? Non è raro vedere ragazzi appena usciti dall'infanzia con una sigaretta in bocca. Se qualcuno li rimprovera rispondono: "Mio padre fuma" e indicando il maestro o l'animatore del gruppo di studio della chiesa precisa: "Se loro fumano che male c'è se lo faccio anch'io". Anche molti di coloro che operano in favore della temperanza fanno uso di tabacco. Come possono trovare le forze per fermare il dilagare dell'intemperanza? OGM 175 6 Pensando a tutti coloro che sostengono di credere e ubbidire alla Parola di Dio mi chiedo come possano coltivare un'abitudine che paralizza il cervello e impedisce di valutare in modo equilibrato le realtà eterne; come possano sottrarsi quotidianamente alla responsabilità del servizio dovuto a Dio e al prossimo non offrendo un buon esempio. OGM 176 1 Avete preso in considerazione le vostre responsabilità come amministratori di Dio per tutto ciò che vi è stato affidato? Quanto denaro spendete per il tabacco? Calcolate tutto ciò che avete speso nella vostra vita: quale proporzione c'è fra quello che avete investito in questo vizio degradante e quello che avete utilizzato per aiutare i poveri e diffondere il messaggio del Vangelo? OGM 176 2 Il tabacco non è indispensabile per nessun essere umano, ma milioni di persone muoiono perché hanno sprecato i mezzi che avevano a disposizione. Non vi siete appropriati indebitamente dei beni del Signore? Non avete derubato Dio e i vostri simili? "Non sapete che... non appartiene a voi stessi. Poiché siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo". 1 Corinzi 6:19, 20. OGM 176 3 "Il vino è schernitore, la bevanda alcolica è turbolenta, chiunque se ne lascia sopraffare non è saggio". Proverbi 20:1. OGM 176 4 "Per chi sono gli ahi? Per chi gli ahimè? Per chi le liti? Per chi i lamenti? Per chi le ferite senza ragione? Per chi gli occhi rossi? Per chi s'indugia a lungo presso il vino, per quei che vanno a gustare il vino tagliato. Non guardare il vino quando rosseggia, quando scintilla nel bicchiere e va giù così facilmente! Alla fine, esso morde come un serpente e punge come una vipera". Proverbi 23:29-32. Nessuno ha mai descritto più chiaramente il quadro della schiavitù in cui cade chi fa uso di bevande alcoliche. Soggiogato e indebolito, nonostante si renda conto del suo stato, non ha la forza di liberarsi e dice: "...Tornerò a cercarne ancora!" Proverbi 23:35. OGM 176 5 Non c'è bisogno di prove per dimostrare i cattivi effetti dei liquori sugli alcolizzati. Ovunque si possono incontrare questi rifiuti umani, abbruttiti e insensibili, uomini per i quali il Cristo è morto e gli angeli piangono. Essi rappresentano una vergogna per la nostra società, una maledizione e un pericolo per ogni paese. Chi può descrivere l'angoscia e la disperazione che regnano nelle famiglie degli alcolizzati? Immaginate la moglie, spesso una donna ben educata, sensibile, istruita e raffinata unita a un uomo che la dipendenza dall'alcol ha trasformato in un demone, in un bruto. Pensate ai figli privati delle gioie della famiglia, dell'educazione, che vivono nella paura di colui che avrebbe dovuto essere per loro motivo di orgoglio e protezione, e invece si ritrovano nella società marchiati dalla vergogna e spesso da tare ereditarie. OGM 176 6 Pensate ai terribili incidenti che succedono ogni giorno a causa dell'alcol: un conducente di treni che trascura un segnale o interpreta male un avvertimento. Il treno parte, si verifica uno scontro e ci sono molte vittime. Oppure un piroscafo fa naufragio e i passeggeri e l'equipaggio trovano la morte nelle acque. Quando vengono fatte delle inchieste spesso si scopre che qualcuno in un posto di responsabilità era sotto l'effetto dell'alcol. Con quale coraggio si possono affidare le vite umane a chi abusa di bevande alcoliche? Ci si può fidare solo di chi se ne astiene completamente. Gli eccitanti meno forti OGM 177 1 Chi ha una predisposizione ereditaria per eccitanti artificiali non dovrebbe neanche guardare o avere a disposizione vino, birra o sidro perché possono suscitare altre tentazioni. In merito al sidro dolce molti lo acquistano tranquillamente, ma esso rimane dolce per poco tempo, poi inizia a fermentare. Acquista un sapore aspro che lo rende gradito a molti palati e chi lo consuma ha difficoltà a riconoscere che è fermentato. OGM 177 2 Ci sono dei rischi per la salute anche consumando il sidro dolce. Se chi lo compra potesse vederlo al microscopio pochi lo berrebbero. Spesso chi prepara il sidro per venderlo non bada allo stato della frutta che utilizza e spreme il succo di mele bacate o marce. Nessuno utilizzerebbe mai questo genere di mele per un uso qualsiasi ma beve e trova piacevole il sidro nonostante il microscopio dimostri che questa bevanda è inadatta all'uso anche appena fatta. OGM 177 3 Il vino, la birra e il sidro intossicano quanto le bevande più forti. Esse stimolano il desiderio di quelle con una gradazione alcolica superiore e così si instaura l'abitudine al consumo di liquori. OGM 177 4 Il bere moderatamente prepara la strada all'alcolismo, ma l'uso degli eccitanti meno forti è particolarmente insidioso perché ci si ritrova alcolizzati prima ancora di aver sospettato il rischio che si correva. Alcuni, che non vengono considerati alcolizzati, sono sempre sotto l'influsso di bevande leggere che li rendono eccitabili, instabili e privi di autocontrollo. Credendosi al sicuro continuano nella direzione intrapresa finché ogni limite viene superato, ogni principio sacrificato. Vacillano nonostante le decisioni prese e le considerazioni più sagge non sono sufficienti per contenere le passioni più vili. OGM 177 5 La Bibbia non vieta esplicitamente l'uso di vino fermentato. Ma il vino che Gesù fece con l'acqua alla nozze di Cana era puro succo d'uva. Era il succo che si trova nel grappolo di cui le Scritture dicono "...non lo distruggere perché li c'è una benedizione". Isaia 65:8. OGM 177 6 Gesù stesso nell'Antico Testamento aveva avvertito il popolo d'Israele dicendo: "Il vino è schernitore, la bevanda alcolica è turbolenta, chiunque se ne lascia sopraffare non è saggio. Proverbi 20:1. Egli quindi non procurò agli invitati questo tipo di bevanda. È Satana che tenta gli uomini con l'obiettivo di offuscare la loro ragione e annebbiarne le facoltà rendendo lo spirito meno ricettivo. Il Cristo invece ci insegna a dominare la nostra natura istintiva. Egli non propone mai agli uomini ciò che potrebbe rappresentare una tentazione. Tutta la sua vita è stato un esempio di spirito di sacrificio. Per annullare la forza delle passioni durante i quaranta giorni di digiuno nel deserto sopportò la prova più difficile per la natura umana. OGM 178 1 Il Signore aveva previsto che Giovanni Battista non bevesse né vino né bevande alcoliche e prescrisse una simile astinenza anche alla moglie di Manoah. Gesù è stato coerente con i suoi insegnamenti: il vino non fermentato che aveva fornito agli invitati alle nozze era una bevanda sana e rinfrescante. Questo è il vino che il Signore e i suoi discepoli usarono per l'ultima cena e questo è il vino che dovrebbe essere utilizzato sulla tavola della Santa Cena, come simbolo del sangue del Salvatore. Questo momento sacro deve rappresentare un'occasione di ristoro per lo spirito e infondere nuova vita. Non deve essere collegato a nulla che possa evocare o favorire il male. OGM 178 2 Alla luce di quello che le Scritture, la natura e la ragione insegnano sugli effetti delle bevande alcoliche i cristiani non possono dedicarsi alla coltivazione del luppolo per fare la birra, o alla fabbricazione del vino o del sidro per la vendita. Se amano il prossimo come se stessi come possono contribuire a danneggiarlo? OGM 178 3 Molto spesso l'intemperanza inizia a casa. Con l'uso di cibi sofisticati e malsani, l'apparato digerente si indebolisce e si finisce per desiderare cibi sempre più eccitanti. L'appetito viene soddisfatto solo con qualcosa di più forte e il desiderio di altre sostanze stimolanti è sempre più frequente e più difficile da vincere. L'organismo è ricco di tossine e più si indebolisce più aumenta il desiderio di certe sostanze. Un passo nella direzione sbagliata prepara la via ad altri errori. Molti che non vogliono usare vino o liquori ingeriscono cibi che suscitano un tale desiderio di bevande forti che è quasi impossibile resistere alla tentazione. Le cattive abitudini nel mangiare e nel bere minano la salute e possono condurre all'alcolismo. Le grandi crociate per la temperanza diventerebbero inutili se venissero inculcati nei giovani, che saranno protagonisti della società del futuro, i buoni principi della salute. I genitori possono iniziare queste crociate nella loro famiglia, insegnando questi principi ai figli fin dall'infanzia, e con maggiori speranze di successo. OGM 178 4 Le madri hanno il compito di aiutare i loro figli a formarsi buone abitudini e gusti sani. Educate i loro appetiti, insegnate loro a non usare nessun tipo di sostanze eccitanti, fate in modo che abbiano la forza per resistere al male che li circonda. Insegnate loro a non lasciarsi corrompere, a non cedere agli influssi esterni ma ad essere un esempio. Per arginare le forme d'intemperanza è necessario un grande impegno, che spesso non è orientato nella giusta direzione. I sostenitori della riforma sanitaria dovrebbero fare attenzione alle conseguenze che derivano dall'uso di cibi non sani, condimenti, tè e caffè. Ci auguriamo che tutti coloro che operano in favore della temperanza abbiano successo, ma soprattutto riflettano sulle cause del male contro cui lottano e siano certi della propria coerenza con i principi della riforma che promuovono. OGM 179 1 È importante sottolineare che il buon equilibrio delle forze mentali e morali dipende in modo particolare dalle condizioni dell'organismo. Tutte le sostanze eccitanti che indeboliscono e degradano gli organi vitali, incidono anche sull'equilibrio mentale e morale. Alla base della corruzione del mondo c'è l'intemperanza. Cedendo all'appetito l'uomo perde la capacità di resistere alle tentazioni. I fautori della temperanza devono compiere un'opera di sostegno. Devono insegnare che l'uso di sostanze eccitanti, facendo leva su energie già esaurite, induce a un tipo di attività innaturale e spasmodica che mette in pericolo la salute, l'equilibrio del carattere e perfino la vita. OGM 179 2 Quanto al tè, al caffè, al tabacco e alle bevande alcoliche l'unico criterio da seguire è non usarli, non assaggiarli e neanche toccarli. Il tè, il caffè o bevande simili agiscono come l'alcol e il tabacco ed è difficile rinunciarvi come per l'alcolizzato fare a meno dei liquori. Chi vorrà eliminare queste sostanze proverà per qualche tempo dei disturbi e ne soffrirà, ma insistendo supererà il desiderio e non ne sentirà più la mancanza. Sarà necessario un po' di tempo per ritrovare l'equilibrio, ma se offriamo al nostro organismo un'occasione per recuperare le forze la natura assolverà perfettamente il suo compito. ------------------------Capitolo 27: Commercio di liquori e proibizionismo OGM 179 3 "Guai a colui che costruisce la sua casa senza giustizia e le sue camere senza equità... e dice: "Mi costruirò una casa grande con camere spaziose al piano di sopra". Egli vi fa delle finestre e le riveste di legno di cedro e la dipinge di rosso! Tu regni forse perché hai la passione del cedro?... non hai occhi né cuore per la tua cupidigia, per spargere sangue innocente, per fare oppressione e violenza". Geremia 22:13-17. Il commercio dei liquori OGM 179 4 Queste parole si addicono all'opera di chi produce e vende liquori. Il suo tipo di commercio assomiglia a un furto perché non offre nulla che equivalga al denaro che riceve e ogni lira di guadagno è il risultato di un danno procurato all'acquirente. OGM 180 1 Dio ha accordato ampie benedizioni agli uomini. Se i suoi doni fossero stati usati con saggezza il mondo non avrebbe sperimentato la povertà e la miseria. La crudeltà degli uomini trasforma in maledizioni le sue benedizioni. La frutta e i cereali destinati all'alimentazione sono trasformati in veleni. Possono soddisfare la gola e la sete di guadagno ma in realtà portano solo alla rovina. Ogni anno vengono consumati milioni di litri di liquori e spesi miliardi per ottenere come risultato solo miseria, malattie, degradazione, violenza e morte. Per il suo guadagno il commerciante di liquori vende i mezzi per distruggere il corpo e lo spirito. Impone alle famiglie degli alcolizzati la povertà e la miseria. Anche se la vittima muore le pretese del venditore di liquori non si esauriscono: egli infierisce sulla vedova, riduce gli orfani a chiedere l'elemosina, dopo averli privati delle cose essenziali per vivere, affinché lo risarciscano per i debiti contratti dal marito e padre. Il pianto dei bambini sofferenti e la disperazione della madre servono solo a esasperarlo. A lui non importa se questi poveri sfortunati non hanno nulla da mangiare. Non gli importa se sono spinti verso la degradazione e la perdizione. Egli si arricchisce con il denaro di coloro che trascina alla rovina. OGM 180 2 I luoghi di prostituzione, i ritrovi dove regna il vizio, i tribunali, le prigioni, gli ospizi, i manicomi, gli ospedali si riempiono grazie al lavoro di chi vende liquori. Come la simbolica Babilonia dell'Apocalisse egli commercia "in corpi e anime d'uomini". Dietro il commerciante di liquori c'è chi desidera la rovina degli uomini, che utilizza tutte le arti che gli agenti del male possono escogitare per avere in suo potere gli esseri umani. Egli tende le sue trappole nelle città e nelle campagne, sui treni e sulle navi, nei luoghi di divertimento, negli ambulatori medici e perfino in chiesa sul sacro tavolo della Santa Cena. Egli non trascura nessuna occasione per suscitare o alimentare il desiderio di bere bevande alcoliche. Quasi a ogni angolo di strada c'è un bar, che con le sue luci, la sua atmosfera accogliente e allegra attrae il lavoratore, il ricco ozioso e il giovane ingenuo. Nelle sale da pranzo private o nei locali alla moda, vengono offerte alle signore bevande alcoliche la cui vera natura è nascosta sotto etichette stravaganti. Ai malati e ai convalescenti vengono proposti "amari" con un elevato contenuto alcolico. OGM 180 3 Per suscitare nei bambini il desiderio di bevande alcoliche, si inserisce l'alcol nei dolci e così il commerciante di alcolici li attrae nei suoi locali. Questo commercio prosegue giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno. Uomini, che siano padri, mariti o fratelli -- sostegno, speranza e orgoglio della nazione -- sono destinati a finire nei locali dei venditori di liquori per uscirne rovinati. OGM 180 4 Questa piaga colpisce il cuore stesso della famiglia, infatti aumentano costantemente il numero di donne alcolizzate. In molte famiglie i bambini, con l'innocenza e la debolezza dell'infanzia, sono in pericolo ogni giorno per la trascuratezza e la degradazione di madri vittime degli effetti dell'alcol. OGM 181 1 Dai paesi cosiddetti cristiani questa piaga si trasmette alle popolazioni pagane. Si insegna ai più poveri e ignoranti a usare l'alcol, ma anche fra questi popoli gli uomini più sensibili e intelligenti li dichiarano veleni mortali e ne riconoscono gli effetti deleteri. Invano hanno cercato di proteggere il loro paese dalle conseguenze devastanti di queste bevande. I popoli cristiani introducono nelle nazioni pagane il tabacco, i liquori e l'oppio. Le loro passioni, stimolate dall'alcol li trascinano verso una degradazione mai sperimentata in precedenza, tanto che è quasi inutile inviare dei missionari. Venendo a contatto con i popoli che dovrebbero trasmettere loro la conoscenza del vero Dio i pagani contraggono invece dei vizi che conducono alla distruzione intere tribù e razze. È per questo che nei paesi svantaggiati si odiano gli abitanti dei paesi più civilizzati. La responsabilità della chiesa OGM 181 2 Gli interessi legati alle bevande alcoliche rappresentano una potenza economica. Ad esse si ricollegano le forze del denaro, dell'abitudine e della passione. Anche nella chiesa si riconosce il loro influsso: ci sono membri stimati e assidui che si sono arricchiti direttamente o indirettamente con il traffico dei liquori. Molti offrono generosamente in beneficenza e i loro contributi servono per pagare le spese delle strutture ecclesiastiche, per mantenere i pastori e in questo modo si impongono per ottenere quel rispetto che esige il potere del denaro. Le chiese che accettano questi membri sostengono di fatto il commercio di alcolici. Troppo spesso i pastori non hanno il coraggio di difendere i giusti principi e non avvertono i loro uditori di ciò che Dio ha detto in merito al commercio di alcol. Parlare con chiarezza significa offendere alcuni membri della comunità, rinunciare alla popolarità e forse anche al salario. Ma al di sopra del giudizio della chiesa c'è il giudizio di Dio. Colui che disse al primo assassino "...la voce del sangue di tuo fratello grida a me dalla terra" (Genesi 4:10) non accetterà le offerte del commerciante di liquori. Egli manifesta la sua profonda disapprovazione nei confronti di coloro che nascondono il peccato dietro la generosità. Il loro denaro è macchiato di sangue e trasmette una maledizione. OGM 181 3 "Che m'importa dei vostri numerosi sacrifici? dice il Signore... Quando venite a presentarvi davanti a me, chi vi ha chiesto di contaminare i miei cortili? Smettete di portare offerte inutili... Quando stendete le mani, distolgo gli occhi da voi; anche quando moltiplicate le preghiere, io non ascolto; le vostre mani sono piene di sangue". Isaia 1:11-15. OGM 182 1 L'alcolizzato avrebbe avuto la possibilità di vivere diversamente. Gli erano stati affidati dei talenti con cui onorare Dio e aiutare il prossimo, ma alcuni uomini gli hanno teso una trappola e si sono arricchiti grazie alla sua degradazione. I commercianti di bevande alcoliche hanno vissuto nel lusso mentre le vittime affrontavano la miseria. Dio chiederà conto della rovina dell'alcolizzato a chi lo ha trascinato in quella direzione. Colui che regna nei cieli conosce la causa e gli effetti dell'ubriachezza. Chi ha cura dei passeri e riveste di erba i campi non trascurerà coloro che sono stati creati a sua immagine, riscattati con il suo sacrificio e ascolterà le loro richieste di aiuto. OGM 182 2 Dio registra tutte le azioni che alimentano il crimine e la povertà. La società e la chiesa possono approvare l'uomo che ha guadagnato denaro degradando lo spirito, possono sorridere a chi ha condotto altri sulla via della degradazione, ma Dio vede e giudica tutto con giustizia. OGM 182 3 Il commerciante di alcol può essere considerato un abile uomo d'affari, ma il Signore dice: "Guai a lui". Egli sarà considerato colpevole per la miseria, la degradazione e la sofferenza che ha creato con il commercio degli alcolici. Sarà ritenuto responsabile della povertà e delle sofferenze di madri e bambini che non hanno cibo, abiti o casa e soprattutto hanno perso ogni speranza e gioia. Dovrà rispondere di coloro che non si sono preparati per l'eternità. Chi sostiene i commercianti di alcolici condividerà le loro colpe. Dio dice: "Le vostre mani sono piene di sangue". Le leggi sulle licenze OGM 182 4 Molti sostengono che le licenze a cui è sottoposto il commercio dei liquori tenderebbero a contenere il problema dell'alcolismo. Al contrario queste licenze pongono tale commercio sotto la protezione della legge. In questo modo il governo finisce per avvallarlo, alimentando quel male che pretendeva di arginare. Protette da leggi commerciali le fabbriche di liquori, le distillerie, le cantine si diffondono in tutto il paese e il commerciante di alcolici può svolgere tranquillamente il proprio lavoro accanto a casa nostra. OGM 182 5 Anche se è proibito vendere bevande alcoliche a chi è alcolizzato, il numero di giovani che cedono a questa abitudine aumenta costantemente. Il commercio di alcolici vive proprio sulla diffusione di questo vizio fra i giovani. A poco a poco essi vengono avvicinati all'alcol finché l'abitudine si radica in loro e si crea una dipendenza che chiede di essere soddisfatta a qualsiasi costo. Sarebbe meno dannoso soddisfare le richieste dell'alcolizzato, la cui rovina nella maggior parte dei casi è sicura, piuttosto che permettere che i giovani migliori vengano attratti da questo terribile vizio. OGM 183 1 Autorizzando il commercio di liquori le vittime di questa abitudine sono sottoposte a una tentazione continua. Esistono strutture che aiutano gli intemperati a vincere le proprie tendenze, e questo è un nobile obiettivo, ma se la vendita dei liquori sarà sanzionata per legge essi trarranno scarsi benefici da questi centri. Inoltre non riusciranno a risolvere definitivamente il loro problema, perché hanno bisogno di ritrovare il loro posto nella società e la passione dell'alcol se non viene vinta completamente li espone sempre alla tentazione. OGM 183 2 Chi possiede un animale pericoloso, e conoscendo la sua indole lo lascia in libertà, è considerato responsabile dei danni che procura in base alle leggi del paese. Nelle leggi del popolo d'Israele il Signore aveva ordinato che quando un animale notoriamente violento procurava la morte di un uomo il proprietario doveva pagare con la vita la propria trascuratezza o malvagità. Per lo stesso principio il governo che accorda la licenza al commerciante di liquori dovrebbe essere considerato responsabile del suo commercio. E se lasciare libera una bestia violenta rappresenta un crimine quanto più lo sarà autorizzare il commercio di bevande alcoliche. OGM 183 3 Si accordano licenze con la scusa che assicurano entrate allo stato. Ma cosa rappresentano questi guadagni in rapporto alle spese che si affrontano a causa dei criminali, dei pazzi e dei miserabili che spesso sono il frutto del commercio dei liquori. Se un uomo sotto l'influsso dell'alcol commette un delitto viene portato in tribunale e coloro che hanno legalizzato il traffico sono obbligati a occuparsi delle conseguenze della loro scelta. Hanno autorizzato la vendita di una bevanda che può rendere un uomo sano un criminale e ora devono rinchiudere quest'uomo in prigione o condannarlo a morte, mentre la moglie e i figli spesso cadono in miseria e diventano un peso per la comunità in cui vivono. OGM 183 4 Solo considerandolo da un punto di vista economico questo commercio è una vera follia. Nessuna entrata può compensare la perdita dell'equilibrio mentale dell'uomo, la deformazione dell'immagine di Dio in lui, la degradazione di giovani ridotti in miseria e destinati a trasmettere ai loro figli la tendenza all'uso dell'alcol. Proibizionismo OGM 183 5 L'uomo che ha il vizio di bere bevande alcoliche si trova in una situazione disperata: il cervello e la forza di volontà sono indeboliti. Con le sue facoltà non è in grado di vincere questa passione. È impossibile ragionare con lui e convincerlo a rinunciare. Chi è vittima di questo vizio, anche se ha deciso di smettere di bere, è sempre pronto a prendere nuovamente in mano il bicchiere e al primo sorso tutte le buone intenzioni svaniscono e ogni traccia di volontà è annientata. Basta assaggiare una bevanda alcolica che subito il pensiero delle conseguenze svanisce. Si dimentica la disperazione della moglie, la fame e le esigenze dei figli. OGM 184 1 Autorizzandone il commercio la legge ne sanziona le conseguenze e non si impegna a troncare quel commercio che sostiene un male dilagante in tutto il mondo. Fino a quando continuerà tutto ciò? Fino a quando si dovrà lottare per vincere dal momento che la tentazione è sempre a portata di mano? La maledizione dell'intemperanza potrà diffondersi nel mondo come una malattia contagiosa? Continuerà a devastare come il fuoco migliaia di famiglie felici? Quando una nave fa naufragio vicino alla costa l'equipaggio non rimane inerte e rischia la vita per salvare i passeggeri. È necessario fare ogni sforzo possibile per salvare l'alcolizzato dalla sorte che lo attende. OGM 184 2 L'attività del commerciante di liquori non mette in difficoltà solo l'alcolizzato e la sua famiglia e l'ammontare delle tasse statali non sono sufficienti a limitare il danno che il commercio dell'alcol arreca alla società. Chi non si era voluto impegnare nella lotta contro il commercio dell'alcol, per amore del guadagno o per non crearsi problemi, in seguito si è reso conto, ma troppo tardi, che ne era stato comunque coinvolto e si era ritrovato con dei figli alcolizzati. OGM 184 3 La trasgressione della legge non ha limiti, la proprietà è in pericolo, la vita è insicura, gli incidenti si susseguono, le malattie provocate da mancanza d'igiene si diffondono anche nelle case più ricche e lussuose, i vizi coltivati in un ambiente di degradazione e crimine coinvolgono anche i figli delle famiglie più colte e raffinate. OGM 184 4 Tutti possono essere potenzialmente coinvolti dal commercio delle bevande alcoliche. Tutti per la propria sicurezza devono fare il possibile per eliminarlo. OGM 184 5 Più di qualsiasi altro tipo di organismo, collegati spesso a meri interessi economici, i parlamenti e i tribunali non dovrebbero essere minacciati dall'intemperanza. Governatori, senatori, deputati, giudici, uomini che promulgano e amministrano le leggi della nazione, che dispongono della vita, della buona reputazione e dei beni dei loro simili dovrebbero essere rigorosamente temperanti. Solo così avranno la lucidità per distinguere fra ciò che è giusto e ingiusto, solo così avranno principi fermi e saggezza per gestire in modo equilibrato la giustizia. Qual è invece la realtà? Quanti di questi uomini hanno la mente offuscata, sono incapaci di distinguere il bene dal male a causa delle bevande alcoliche? Quante leggi sono state promulgate, quanti innocenti condannati a causa di testimoni, giurati, avvocati e perfino giudici alcolizzati. Sono tanti i "prodi nel bere il vino, e abili nel tagliare le bevande alcoliche; che assolvono un malvagio per un regale e privano il giusto del suo diritto". Isaia 5:22. OGM 185 1 Dio dice: "Guai a quelli... come una lingua di fuoco divora la stoppia e come la fiamma consuma l'erba secca, così la loro radice sarà come marciume, e il loro fiore sarà portato via come polvere, perché hanno rifiutato la legge del Signore degli eserciti, e hanno disprezzato la parola del Santo d'Israele". Isaia 5:22-24. OGM 185 2 L'onore di Dio, la sicurezza di una nazione, il benessere della società, della famiglia e dell'individuo richiedono che venga fatto tutto il possibile per avvertire gli uomini dei rischi dell'intemperanza. Ben presto si vedranno le conseguenze di questa terribile piaga. Chi vuole impegnarsi per arrestare quest'opera distruttiva? OGM 185 3 La lotta è appena iniziata; dobbiamo formare un gruppo deciso a contrastare la vendita delle bevande alcoliche che conducono gli uomini alla pazzia. Dobbiamo indicare loro i pericoli del commercio dei liquori e creare l'esigenza di un movimento proibizionista. Offriamo a coloro le cui facoltà sono offuscate dall'alcol l'opportunità di sfuggire a questa dipendenza. La popolazione deve esigere che i legislatori pongano fine a questo ignobile commercio. OGM 185 4 "Libera quelli che sono condotti a morte, e salva quelli che, vacillando, vanno al supplizio. Se dici: Ma noi non ne sapevamo nulla!... Colui che pesa i cuori non lo vede forse? Colui che veglia su di te non lo sa forse? E non renderà egli a ciascuno secondo le sue opere?" Proverbi 24:11, 12. OGM 185 5 "Che dirai tu quando egli ti punirà?..." Geremia 13:21. ------------------------Capitolo 28: Il ruolo della famiglia OGM 189 1 Il rinnovamento e il progresso dell'umanità inizia in famiglia. L'opera dei genitori è fondamentale. OGM 189 2 La società è composta da famiglie, chi le guida influirà sulla sua essenza. È dal cuore che scaturiscono "le sorgenti della vita" (cfr. Proverbi 4:23) e il cuore della società, della chiesa o della nazione è la famiglia. Il benessere della società, i progressi della chiesa, la prosperità dello stato dipendono dall'influsso familiare. OGM 189 3 La vita di Gesù offre un esempio dell'importanza e delle opportunità della vita familiare. Colui che è venuto dal cielo per essere il nostro esempio e il nostro maestro è stato per trent'anni membro di una famiglia di Nazaret. Il racconto biblico relativo a questi anni è molto sintetico. Nessun grande miracolo attrasse l'attenzione delle folle ed esse non lo seguivano né lo ascoltavano. Tuttavia anche in quegli anni il Cristo realizzò il piano divino. Visse come uno di noi, partecipando alla vita familiare, sottoponendosi alla disciplina, compiendo i propri doveri e assumendo le proprie responsabilità. Membro di una famiglia semplice, condividendo le esperienze della natura umana "...cresceva in sapienza, in statura e in grazia davanti a Dio e agli uomini". Luca 2:52. OGM 189 4 In quegli anni di vita in famiglia manifestò simpatia e solidarietà. Il suo spirito di sacrificio, la sua paziente tolleranza, il suo coraggio, la sua onestà, la sua resistenza alle tentazioni, la sua costante serenità e la sua allegria erano fonte di ispirazione. Creava intorno a sé un'atmosfera pura e dolce e la sua presenza nella società aveva la funzione del lievito. Non compiva miracoli ma infondeva nei tentati, nei malati e negli scoraggiati la forza guaritrice e vivificante dell'amore. Fin da bambino aiutò gli altri e per questo quando iniziò la sua opera molti lo ascoltavano con piacere. I primi anni del Salvatore offrono un esempio ai giovani e costituiscono fonte di incoraggiamento per ogni genitore. La famiglia e i vicini sono il primo luogo d'azione per tutti coloro che vogliono impegnarsi in favore del prossimo. Nessuna sfera d'azione è più importante di quella che è affidata a coloro che hanno fondato e curano la famiglia. Tra le responsabilità che spettano agli uomini, non ve ne sono altre che implichino conseguenze più estese e fondamentali di quelle che hanno i genitori. OGM 189 5 I giovani oggi determinano quella che sarà la società del futuro e l'avvenire dei nostri figli e dei nostri giovani dipende dalla famiglia in cui essi crescono. La malattia, la miseria e il crimine che affliggono l'umanità derivano soprattutto dalla mancanza di una vera educazione familiare. Se la vita della famiglia fosse pura e sana, se i figli vi fossero preparati alle responsabilità e ai pericoli della vita, quale cambiamento si realizzerebbe nel mondo! OGM 190 1 Un grande impegno, investimenti di tempo, denaro e sforzi per attività e strutture sono spesi per la riabilitazione delle vittime di cattive abitudini, ma tutti questi sforzi sono inadeguati a soddisfare queste esigenze fondamentali. I risultati sono scarsi e poche persone vengono recuperate definitivamente. OGM 190 2 Molti desiderano condurre una vita migliore ma non hanno il coraggio e la forza per rinunciare ai propri vizi. Non vogliono impegnarsi, lottare, manifestare spirito di sacrificio e la loro vita è spezzata, rovinata. Anche uomini dall'intelligenza brillante, dalle aspirazioni nobili e dalle notevoli capacità che potrebbero occupare posti di fiducia e responsabilità sono vittime della degradazione e non riportano vittorie né per questa vita né in vista di quella futura. OGM 190 3 È dura la lotta per coloro che desiderano riconquistare la propria dignità. Molti raccolgono i frutti di ciò che hanno seminato durante la loro esistenza con cattiva salute, scarsa volontà, intelligenza poco sviluppata e mancanza di forza morale. Si potrebbero ottenere risultati migliori se si agisse subito contro il male. OGM 190 4 Quest'opera spetta soprattutto ai genitori. Si raggiungerebbero risultati cento volte superiori se al posto dei tentativi che si fanno per fermare il progredire dell'intemperanza e di altri problemi che consumano la società come un cancro, si insegnasse ai genitori come formare le abitudini e il carattere dei figli. Essi hanno il potere di orientare le loro abitudini verso il bene e non verso le terribili conseguenze del male. È come se avessero fra le mani le acque di un torrente, alla sorgente, e potessero imprimergli la giusta direzione. OGM 190 5 I genitori hanno la possibilità di creare per i loro figli i presupposti per una vita sana e felice: possono ispirare in loro quella forza morale che li aiuta a resistere alla tentazione, con il coraggio e la forza di lottare per affrontare i problemi quotidiani. Possono anche suscitare in loro dei buoni propositi e il desiderio di onorare Dio e aiutare il prossimo con la loro esistenza. I genitori hanno il privilegio di tracciare per i loro figli quel sentiero che si inserisce fra il sole e le ombre della vita e conduce verso il glorioso regno di Dio. La missione della famiglia va oltre le possibilità dei suoi membri. La famiglia cristiana sarà una dimostrazione concreta dei veri principi della vita e questo esempio rappresenterà una forza positiva per il mondo. L'influsso di una vera famiglia sul cuore e sulla vita umana è più potente di qualsiasi sermone. Lasciando questo tipo di nucleo familiare i giovani trasmettono ciò che hanno imparato, introducono in altre famiglie i principi di vita più nobili e la società ne risulta elevata. OGM 191 1 La nostra famiglia potrebbe diventare fonte di benedizioni anche per altri. Le nostre relazioni sociali non siano dettate dalle usanze del mondo, ma dallo Spirito del Cristo e dagli insegnamenti della sua Parola. Gli israeliti invitavano a tutte le loro feste il povero, lo straniero e il levita, che officiava nel tempio e aveva l'incarico di istruire il popolo. A ogni festa sociale o religiosa, tutti venivano considerati ospiti del popolo, e se si ammalavano o si trovavano in difficoltà, ci si prendeva cura di loro con sollecitudine. Sono persone simili che dovremmo accogliere nelle nostre case. Questo riempirebbe di gioia e coraggio l'infermiera missionaria o l'insegnante, la madre di famiglia piena di preoccupazioni e di lavoro, la persona stanca o anziana spesso senza famiglia che lotta contro la povertà e lo scoraggiamento. "...Quando tu fai un pranzo o una cena" dice il Cristo "non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i vicini ricchi; perché essi potrebbero a loro volta invitare te, e così ti sarebbe reso il contraccambio; ma, quando fai un convito, chiama poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato, perché non hanno modo di contraccambiare; infatti il contraccambio ti sarà reso alla risurrezione dei giusti". Luca 14:12-14. Questi sono ospiti facili da ricevere senza particolari preoccupazioni, senza pasti complicati e costosi. Non avrete bisogno di prevedere nessuna forma di ostentazione. Un'accoglienza calorosa e confortante, un posto al caldo, una sedia alla vostra tavola, la gioia di partecipare alla benedizione del culto di famiglia saranno per molti di loro come un raggio della luce divina. OGM 191 2 Le nostre simpatie devono oltrepassare i limiti dell'io" e le mura della nostra casa. Occasioni preziose vengono offerte a coloro che desiderano che le loro case irradino gioia e felicità. Questa è un'occasione meravigliosa che possiamo utilizzare, se vogliamo aiutare il nostro prossimo. L'influsso sociale è una forza meravigliosa: possiamo usarlo, se vogliamo, per aiutare coloro che ci circondano. OGM 191 3 Le nostre case dovrebbero rappresentare un luogo di rifugio per la gioventù esposta alle tentazioni. Molti giovani si trovano davanti a un bivio. Ogni influsso, ogni impressione ricevuta determinano scelte che condizionano il loro destino presente e futuro. Il male li sollecita; esso riveste per loro le forme più seducenti e accattivanti. I giovani senza famiglia, e quelli che non ricevono dalla loro famiglia nessun sostegno morale e nessun incoraggiamento soccombono davanti alla tentazione, essi vanno incontro alla rovina e questo accade davanti alla porta delle nostre case. OGM 191 4 Questi giovani hanno bisogno che si tenda loro una mano con simpatia. Parole amabili espresse con semplicità e piccole attenzioni dissiperanno la tentazione che li assale. La comprensione di un vero cristiano ha il potere di aprire i cuori, soprattutto di coloro che hanno bisogno di ascoltare parole buone e sentire il contatto semplice e delicato dell'amore del Cristo. Se volessimo manifestare interesse per i nostri giovani, invitandoli nelle nostre case e circondandoli di conforto e affetto, molti ragazzi e ragazze intraprenderebbero con gioia il sentiero che conduce verso il cielo. Le opportunità della vita OGM 192 1 In questo mondo passiamo una volta sola e vi restiamo molto poco. Approfittiamo dunque al massimo della nostra vita. L'opera alla quale siamo chiamati non richiede né ricchezze, né distinzioni sociali, né talenti speciali, ma uno spirito di bontà e sacrificio e un obiettivo ben definito. Una candela, per quanto possa essere piccola, può fare luce per un gran numero di persone. La nostra sfera d'azione può sembrare insignificante, i nostri talenti scarsi, le occasioni che si presentano rare, la nostra conoscenza limitata; nonostante ciò possiamo compiere grandi cose se approfittiamo delle occasioni che ci offre la vita familiare. Se apriamo i nostri cuori e le nostre famiglie ai principi divini, diventeremo a nostra volta i dispensatori di una potenza che vivifica. Le nostre famiglie emaneranno allora raggi benefici, che assicureranno la vita, la bellezza e la fertilità là dove regnano la sterilità e la morte. ------------------------Capitolo 29: Il matrimonio OGM 192 2 Colui che aveva donato Eva come compagna ad Adamo compì il suo primo miracolo a un pranzo di nozze e, nel corso di questa festa familiare, iniziò il suo ministero pubblico. Gesù onorò così l'istituzione del matrimonio, che egli stesso aveva fondato. Voleva che uomini e donne si unissero tramite legami sacri per formare delle famiglie i cui membri, degni d'onore, fossero riconosciuti come appartenenti alla famiglia divina. OGM 192 3 Il Cristo ha onorato il matrimonio prendendolo come simbolo della sua unione con i redenti. Egli è lo sposo; la chiesa è la sposa che si è scelta e alla quale ha detto: "Tu sei tutta bella, amica mia, e non c'è nessun difetto in te". Cantico dei Cantici 4:7. OGM 192 4 Il Cristo "...ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei... per farla comparire... gloriosa, senza macchia... Allo stesso modo anche i mariti devono amare le proprie mogli..." Efesini 5:25-28. OGM 192 5 I vincoli familiari sono i più stretti, i più profondi e i più sacri che esistano. Essi sono stati stabiliti per essere fonte di benedizioni per l'umanità. In effetti, il matrimonio è un beneficio ogni volta che viene contratto con saggezza, nel rispetto di Dio, e con il senso di responsabilità che esso implica. Prima di impegnarsi nei legami del matrimonio, i fidanzati devono riflettere con attenzione al tipo di famiglia che vogliono creare e all'influsso che ne deriverà. Quando diventeranno genitori, sarà affidato loro un compito sacro. La felicità dei loro figli in questo mondo e nell'eternità dipende in gran parte da loro. Essi determinano, in larga misura, la natura fisica e morale dei loro piccoli cari. È dal carattere della famiglia che deriva l'equilibrio morale della società. L'influsso che ogni famiglia esercita contribuisce a fare pendere la bilancia dalla parte del bene o dalla parte del male. OGM 193 1 La scelta di un compagno per la vita deve essere tale da assicurare il benessere fisico, mentale e spirituale dei genitori e dei figli, per permettere loro di onorare insieme il Creatore ed essere fonte di benedizione per i propri simili. OGM 193 2 Prima di assumersi le responsabilità del matrimonio i giovani devono prepararsi facendo un'esperienza di vita pratica. Non si deve consigliare ai giovani di sposarsi troppo presto. Essi non devono impegnarsi in un legame così importante, e di portata così ampia, in modo affrettato e senza sufficiente preparazione prima che le forze mentali e fisiche siano bene sviluppate. OGM 193 3 I fidanzati possono non essere ricchi ma disporre della salute, che è un bene certamente superiore. Nella maggior parte dei casi non dovrebbero esserci grosse differenze di età fra i coniugi. Trascurando questo equilibrio si può nuocere alla salute del più giovane, e privare i futuri figli della forza mentale e morale. Un genitore anziano non può assicurare loro la cura e la compagnia di cui hanno bisogno, e la morte del padre o della madre li può privare della loro guida proprio nel momento in cui sarebbe più necessaria. OGM 193 4 Solo in Cristo un matrimonio può essere contratto nelle migliori condizioni possibili. L'amore umano deve ispirarsi all'amore divino fin nelle sue manifestazioni più intime. Un affetto profondo, vero e disinteressato sboccia solo nel cuore in cui regna il Cristo. OGM 193 5 L'amore è un dono prezioso che riceviamo dal Signore. L'affetto puro e semplice non è un sentimento, è un principio. Coloro che sono motivati dal vero amore non sono né ciechi, né irrazionali; guidati dallo Spirito Santo amano Dio e poi i loro simili come se stessi. OGM 193 6 Coloro che pensano di sposarsi valutino ogni sentimento e ogni lato del carattere di colui a cui decidono di unire il loro destino. Ogni passo verso il matrimonio sia caratterizzato da modestia, semplicità, sincerità e dalla ferma convinzione di onorare Dio. Il matrimonio influirà su tutta la nostra esistenza, da oggi e per l'eternità. Un cristiano sincero non farà progetti che Dio non possa approvare. OGM 193 7 Se avete il privilegio di avere dei genitori che onorano Dio, ricercate i loro consigli. Metteteli al corrente delle vostre speranze e dei vostri progetti; ispiratevi alle lezioni che la vita ha insegnato loro. Approfittate di queste esperienze e vi risparmierete molte sofferenze. Fate del Cristo il vostro consigliere. Studiate in preghiera la sua Parola. OGM 194 1 Con una simile guida una giovane deve accettare per marito solo un uomo dal carattere puro e virile, diligente, intraprendente e onesto, che ama e rispetta Dio. Un giovane sceglierà come moglie una persona che sappia assumersi la sua parte di responsabilità nella vita, il cui influsso lo nobiliti e lo elevi, e lo renda felice con il suo amore. OGM 194 2 "Una moglie giudiziosa è un dono dell'Eterno". Proverbi 19:14. "Il cuore di suo marito confida in lei... Lei gli fa del bene, e non del male, tutti i giorni della sua vita... Apre la bocca con saggezza, e ha sulla lingua insegnamenti di bontà. Sorveglia l'andamento della sua casa, e non mangia il pane di pigrizia. I suoi figli si alzano e la proclamano beata, e suo marito la loda, dicendo: Molte donne si sono comportate da virtuose, ma tu le superi tutte". Proverbi 31:11, 12, 26-29. Colui che "...ha trovato moglie ha trovato un bene e ha ottenuto un favore dal Signore". Proverbi 18:22. OGM 194 3 Per quanta cura e saggezza possano caratterizzare un matrimonio, poche coppie sperimentano un'armonia perfetta fin dai primi giorni della loro vita comune. La vera unione si consolida soltanto negli anni successivi. OGM 194 4 Quando i giovani sposi si trovano ad affrontare delle difficoltà, le sensazioni con cui l'immaginazione aveva avvolto il matrimonio svaniscono. Essi imparano a conoscersi come sono realmente, fanno esperienze che non avevano potuto vivere fino a quel momento. Questo periodo è il più critico della loro esistenza. La felicità e il successo di tutta la loro vita futura dipendono dall'atteggiamento che essi avranno in quel momento. Se scopriranno reciprocamente i loro difetti, quei cuori che l'amore ha unito scorgeranno anche le eccellenti qualità che fino ad allora non avevano conosciuto. Occorre cercare di scoprire queste ultime, piuttosto che i primi. Spesso è il nostro atteggiamento, l'atmosfera che creiamo intorno a noi che determinano il comportamento dell'altro. Molti considerano l'espressione del loro affetto come una debolezza e mantengono una riservatezza che li allontana dai loro simili. Questo modo di agire impedisce alla simpatia di manifestarsi. Quando si reprimono i propri slanci di affetto e rispetto, si diventa insensibili, e il cuore diventa arido e freddo. Facciamo attenzione a non compiere questo errore. L'amore che non si esprime si affievolisce. Non lasciate soffrire un cuore unito al vostro trascurando di dimostrargli bontà e affetto. Quando sopraggiungono le difficoltà, i dolori e lo scoraggiamento, non pensate che la vostra unione sia un errore o un fallimento. Siate determinati nel voler essere l'uno per l'altra tutto ciò che potete essere. Continuate a manifestarvi le attenzioni dei primi giorni. Cogliete ogni occasione per incoraggiarvi reciprocamente nelle lotte della vita. Impegnatevi ad accrescere la felicità l'uno dell'altra. Coltivate l'amore e l'indulgenza reciproci. Allora il matrimonio sarà l'inizio della felicità, invece di esserne la fine. Il calore della vera amicizia, l'amore che unisce due cuori è una pregustazione delle gioie del cielo. OGM 195 1 Intorno a ogni coppia esiste un cerchio sacro che non deve essere violato. Nessuno ha il diritto di penetrarvi. Il marito e la moglie non permettano ad altri di condividere le loro confidenze che devono essere esclusive. OGM 195 2 Occorre donare l'amore invece di esigerlo. Coltivate ciò che c'è di più nobile in voi, e siate premurosi nel riconoscere le qualità l'uno dell'altra. La convinzione di essere apprezzati rappresenta una soddisfazione e uno stimolo meravigliosi. La simpatia e il rispetto incoraggiano chi cerca di raggiungere la perfezione, e l'amore stesso aumenta quando aspira a un ideale sempre più nobile. OGM 195 3 Né il marito né la moglie dovrebbero annullare la propria personalità in quella del coniuge. Ognuno ha una relazione personale con Dio. A lui ognuno deve chiedere: "Che cosa è giusto? Che cosa è sbagliato? Come posso adempiere meglio gli obiettivi della mia vita?" OGM 195 4 Il vostro prezioso affetto si manifesti nei confronti di colui che ha dato la sua vita per voi. Fate del Cristo il primo, l'ultimo e il centro di tutto. Più forte sarà il nostro amore per lui, più si purificherà e si rafforzerà l'amore l'uno per l'altra. OGM 195 5 Il marito e la moglie dovrebbero manifestare fra loro lo spirito che il Cristo manifesta verso di noi. "...Camminate nell'amore come anche Cristo vi ha amati... Come la chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli devono essere sottomesse ai loro mariti in ogni cosa. Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei". Efesini 5:2, 24, 25. OGM 195 6 Né il marito né la moglie dovrebbero cercare di esercitare sul coniuge un'autorità arbitraria. Non cercate di obbligarvi reciprocamente a cedere ai vostri desideri. In questo modo non potrete conservare un amore reciproco. Siate buoni, pazienti, indulgenti, amabili e cortesi. Con l'aiuto di Dio potrete rendervi felici, secondo la promessa che vi siete fatti il giorno del matrimonio. Felicità nel servizio disinteressato OGM 195 7 Ricordate che non troverete la felicità ripiegandovi su voi stessi, appagati soltanto dalla manifestazione dell'amore l'uno per l'altra. Cogliete ogni occasione per accrescere la felicità di coloro che vi circondano. Ricordate che la vera gioia nasce dal servizio e dallo spirito di sacrificio. OGM 196 1 La pazienza e la generosità caratterizzano le parole e i gesti di coloro che vivono una nuova vita in Cristo. Cercando di vivere la propria esistenza per vincere l'egoismo e aiutare il prossimo sperimenterete una vittoria dopo l'altra. Il vostro influsso rappresenterà una benedizione per il mondo. OGM 196 2 Uomini e donne possono raggiungere l'ideale che Dio ha proposto loro, se accettano l'aiuto del Cristo. Ciò che è impossibile alla saggezza umana, sarà la sua grazia a compierlo per coloro che si affidano a lui senza riserve. La sua provvidenza unirà i cuori tramite legami divini; l'amore non sarà più un semplice scambio di parole dolci e adulatrici. I telai del cielo intrecciano l'ordito e la trama molto più finemente e con molta più solidità di quelli della terra, e ne risulta una tela che sopporterà qualsiasi attrito, tensione e prova. I cuori saranno uniti con i fili d'oro di un amore eterno. ------------------------Capitolo 30: Scelta e arredamento della casa OGM 196 3 Il Vangelo semplifica i problemi della vita in modo meraviglioso. I suoi insegnamenti se fossero messi in pratica ci sosterrebbero nelle difficoltà e ci preserverebbero dagli errori. OGM 196 4 I principi del Vangelo ci insegnano a considerare le realtà secondo il loro giusto valore, e a impegnarsi per quelle che sono degne e durature. Questo è ciò che devono imparare coloro che hanno la responsabilità di scegliere la loro residenza, affinché non si lascino sviare dai veri obiettivi della vita: devono ricordarsi che la casa sulla terra rappresenta il simbolo di quella del cielo. La vita è come una scuola elementare in cui i genitori e i figli devono prepararsi per passare poi alla scuola superiore del regno di Dio. OGM 196 5 Pensate a questo scegliendo la vostra casa. Non cedete all'attrazione della ricchezza, della moda o delle abitudini mondane. Ricercate ciò che favorisce la semplicità, la purezza, la salute e l'elevazione morale. OGM 196 6 Ovunque le città rappresentano i focolai del vizio. Ovunque si vedono e si odono gli effetti del male, le istigazioni alla sensualità e alla depravazione. La corruzione e la criminalità aumentano costantemente: ogni giorno riceviamo notizie di violenze, furti, assassini, suicidi e crimini indescrivibili. La vita cittadina è anormale e artificiale. La corsa ad accumulare denaro, il turbinio dei piaceri, il desiderio del lusso e della stravaganza sviano il pensiero dagli obiettivi che dobbiamo perseguire e aprono la via alle tentazioni che esercitano sulla gioventù un'attrazione quasi irresistibile. Una delle tentazioni più sottili e pericolose, che assale i bambini e i giovani della città, è l'amore per i divertimenti. I giorni di vacanza sono frequenti, il tempo dedicato agli sport e ai giochi aumenta costantemente e li sviano dagli umili doveri della vita. Il denaro che avrebbe dovuto essere speso per cose più importanti, viene sprecato per i divertimenti. OGM 197 1 A causa delle associazioni di categoria, dei sindacati e degli scioperi le condizioni di vita in città sono sempre più difficili. Si prospettano gravi difficoltà e per molte famiglie l'esodo dalle città diventerà indispensabile. OGM 197 2 Le condizioni ambientali rappresentano spesso un pericolo per la salute. Il contatto sempre possibile con la malattia, l'aria viziata, l'acqua infetta, i cibi non genuini, le case poco luminose, spaziose e insalubri sono alcuni dei numerosi mali che affliggono le città. OGM 197 3 Non è nei piani di Dio che gli uomini si stabiliscano nelle città. Egli inserì i nostri progenitori in un ambiente rurale, di cui voleva che anche noi potessimo gioire. Più ci avviciniamo al piano originale di Dio, meglio staremo fisicamente e spiritualmente. OGM 197 4 Un'abitazione costosa, un arredamento complesso, il lusso, lo sfarzo, le comodità non sono le condizioni essenziali per vivere una vita serena e utile. Gesù è venuto sulla terra per compiere l'opera più importante che sia mai stata fatta tra gli uomini. Come ambasciatore di Dio, ci ha insegnato a ottenere dalla vita i risultati migliori. E quali condizioni di vita scelse il Padre per suo Figlio? Una casa isolata sulle colline della Galilea, una famiglia che viveva di un lavoro onesto e rispettabile, una vita semplice in mezzo alle difficoltà e alle privazioni quotidiane, l'abnegazione, la rinuncia e il servizio paziente e gioioso, l'ora di studio al fianco di sua madre davanti al rotolo delle Scritture, la calma dell'aurora e la bellezza del crepuscolo nella vallata verdeggiante, le sane occupazioni in mezzo alla natura, la comunione con Dio, queste furono le condizioni di vita del Salvatore durante i suoi primi anni. OGM 197 5 È stato così per la maggior parte dei grandi uomini di Dio. Leggete la storia di Abramo, Giacobbe, Giuseppe, Mosè, Davide ed Eliseo. Esaminate la vita di coloro che hanno vissuto più tardi e hanno occupato, con grande competenza, posti di fiducia e responsabilità, uomini che hanno avuto un ruolo importante nello sviluppo dell'umanità. OGM 197 6 La maggior parte di loro, cresciuti in campagna, conobbero il lusso solo indirettamente. Non sprecarono la loro giovinezza nei divertimenti; molti furono costretti a lottare contro la povertà e le difficoltà. Essi impararono a lavorare fin dalle prime ore del mattino e la loro vita attiva, all'aria aperta, rafforzò e sviluppò tutte le loro facoltà. Costretti a contare solo sulle loro risorse, dovettero superare tutti gli ostacoli, armarsi di coraggio e perseveranza. Acquisirono così la sicurezza e l'autocontrollo. Protetti dalle cattive compagnie, provarono il piacere dei semplici divertimenti e delle sane amicizie. OGM 197 7 Temperanti nelle loro abitudini e nei loro gusti, guidati da saldi principi erano puri, forti e leali. Dopo aver scelto una carriera o un mestiere, essi vi applicarono una forza fisica e mentale, una vivacità e una velocità di esecuzione, una fermezza nella lotta contro il male che facevano di loro una forza per il bene della nazione. OGM 198 1 Un corpo sano, una mente equilibrata e un carattere nobile rappresenteranno per i vostri figli un dono più prezioso di qualsiasi ricchezza ricevuta in eredità. Chi comprende da che cosa dipende il vero successo nella vita agirà con prudenza e per tempo; nella scelta della casa terrà presente i veri valori. OGM 198 2 Invece di stabilirvi dove sono visibili le opere degli uomini, dove scenari e rumori suggeriscono pensieri malvagi, dove tumulto e confusione suscitano soltanto stanchezza e angoscia, andate ad abitare dove potrete contemplare le opere di Dio e trovare il riposo dello spirito in mezzo alla bellezza e alla calma della natura. I vostri occhi devono riposare sui campi verdeggianti, sui boschi e sulle colline. Contemplate l'azzurro del cielo che non si offusca con la polvere e lo smog delle città; respirate l'aria pura che vivifica. Scegliete di abitare dove, lontani dalla realtà urbana ricca di distrazioni e degrado, potrete offrire ai figli la vostra amicizia e insegnare loro a conoscere Dio attraverso le sue opere, preparandoli per una vita onesta e attiva. Semplicità nell'arredamento OGM 198 3 Le nostre abitudini artificiose ci privano di molte gioie e benedizioni e ci impediscono di vivere in modo più utile. I mobili ricercati e costosi non implicano soltanto uno spreco di denaro, ma esigono anche molte cure e causano costanti preoccupazioni, fatiche e problemi. OGM 198 4 Quali sono le condizioni di molte abitazioni in cui i mezzi sono limitati e i lavori domestici gravano soprattutto sulla madre? Le stanze migliori sono arredate con uno stile che supera le possibilità economiche della famiglia e non sono adatte alle sue esigenze e alle comodità di cui avrebbe bisogno. Hanno tappeti costosi, mobili intagliati, tappezzerie delicate, tendaggi fini. Le tavole, i marmi dei caminetti e tutti gli spazi disponibili sono carichi di suppellettili; le pareti ricoperte di quadri tanto da stancare la vista. Quanto tempo per spolverare e tenere in ordine tutti quegli oggetti. Tutto questo lavoro e altre abitudini inutili per seguire la moda impongono alla padrona di casa una fatica senza tregua. OGM 198 5 Spesso mogli e madri non hanno il tempo per leggere, tenersi informate su ciò che accade, essere una vera compagna per il proprio marito, seguire lo sviluppo fisico e intellettuale dei propri figli, fare del loro Salvatore un amico intimo e prezioso. A poco a poco, diventano schiave delle attività domestiche e le loro energie e il loro tempo sono assorbiti da realtà effimere. Troppo tardi, scoprono di essere diventate delle estranee in casa propria. Le uniche occasioni per orientare i figli verso ideali sempre più elevati sono ormai perdute. OGM 199 1 Chi vuole creare una famiglia deve prendere la decisione di vivere in modo equilibrato. La prima preoccupazione deve essere quella di avere una residenza piacevole. Circondatevi di quelle comodità che possono alleggerire il vostro lavoro e assicurarvi salute e tranquillità. Fate dei programmi per poter ricevere quegli ospiti che il Cristo ci ha ordinato di accogliere e di cui dice: "...In quanto lo avete fatto a uno di questi miei minimi fratelli, l'avete fatto a me". Matteo 25:40. OGM 199 2 Arredate la vostra casa con oggetti semplici, resistenti e non troppo pesanti, che possano essere curati facilmente e sostituiti con poca spesa. Seguendo i vostri gusti, potrete far di una casa semplice un luogo gradevole e attraente, se vi regnano l'amore e la gioia. Bellezza dell'ambiente circostante OGM 199 3 Dio ama ciò che è bello. Egli ha rivestito di bellezza la terra e il cielo, e con uno sguardo paterno è felice nell'osservare i suoi figli che gioiscono di ciò che ha creato. Egli desidera che le nostre case siano circondate dalle bellezze della natura. OGM 199 4 Quasi tutti coloro che abitano in campagna, per quanto siano poveri, possono avere intorno alla loro casa un prato, l'ombra di qualche albero, il profumo di alcuni fiori. Questo accorderà loro più gioie del lusso artificiale, e introdurrà nella loro vita familiare un influsso che addolcisce e nobilita, sviluppando in loro l'amore per la natura e avvicinando i membri della famiglia gli uni agli altri e a Dio. ------------------------Capitolo 31: La madre OGM 199 5 Prevalentemente i figli diventeranno quello che sono i genitori. Le condizioni fisiche dei genitori, le loro tendenze e i loro desideri, le predisposizioni morali e intellettuali si riproducono in maggiore o minore grado nei figli. OGM 199 6 Più l'ideale dei genitori è nobile, le loro facoltà intellettuali e spirituali arricchite e le loro forze fisiche sviluppate, meglio i loro figli saranno pronti ad affrontare la vita. Coltivando in loro le qualità migliori i genitori influiranno sulla formazione della società e sul livello delle generazioni future. OGM 199 7 È importante che i genitori si rendano conto delle loro responsabilità. Molte insidie attendono i giovani, e tantissimi sono attratti da una vita fatta di piaceri egoistici e sensuali. Essi non riescono a distinguerne i pericoli nascosti, né la terribile fine del sentiero che sembra condurli alla felicità. La soddisfazione di appetiti e passioni esaurisce le loro energie, ed è in questo modo che milioni di loro si perdono in questa vita e per l'eternità. I genitori non devono dimenticare che i loro figli dovranno affrontare queste tentazioni e occorre che essi li preparino a superarle prima ancora di nascere. OGM 200 1 Questa responsabilità è affidata soprattutto alla madre. Colei che ha nutrito il bambino nel suo grembo, che ha costruito a poco a poco il suo organismo, gli trasmette anche influssi mentali e spirituali che contribuiscono a formare la sua mente e il suo carattere. È stata Iokebed, la madre ebrea (cfr. Ebrei 11:23) che diede alla luce Mosè il liberatore d'Israele, che grazie alla sua fede non ebbe paura dell'ordine del re. Da Anna, donna abituata alla preghiera, al sacrificio, guidata dallo Spirito di Dio nacque Samuele, il bambino istruito dal Signore stesso, il giudice incorruttibile, il fondatore delle scuole dei profeti. Elisabetta, parente secondo la carne e secondo lo spirito di Maria di Nazaret, è stata la madre dell'ambasciatore del Salvatore. Temperanza e autocontrollo OGM 200 2 Le Scritture insegnano che la madre deve fare attenzione alle proprie abitudini di vita. Quando Dio scelse Sansone come liberatore d'Israele "l'angelo del Signore" apparve alla madre per darle indicazioni particolari circa le sue abitudini e la cura del bambino: "...Non bere né vino né bevanda alcolica e non mangiare niente di impuro..." Giudici 13:13, 7. OGM 200 3 Molti genitori trascurano gli influssi prenatali, ma Dio non fa così. Il solenne messaggio inviato due volte a Manoah, tramite un angelo, mostra che questo soggetto merita la nostra più grande attenzione. OGM 200 4 Rivolgendosi a una madre ebrea, Dio parla alle madri di tutti i secoli: "...Osserverà tutto quello che le ho comandato". Cfr. Giudici 13:14. Il benessere del bambino che deve nascere dipende quindi in modo particolare dalle abitudini della madre, i cui gusti e le cui passioni devono essere sottomessi a dei principi. Se vuole adempiere il piano che Dio ha progettato donandole un figlio, deve evitare un certo numero di cose. OGM 200 5 Prima della nascita, se la madre segue il suo istinto, se è egoista, impaziente ed esigente, questi tratti del carattere si ritroveranno nella sua piccola creatura. È in questo modo che molti bambini hanno ricevuto alla loro nascita delle tendenze al male quasi insuperabili. OGM 200 6 Ma se la madre si attiene fermamente a buoni principi, se pratica la temperanza e coltiva l'abnegazione, se è amabile e buona, può trasmettere a suo figlio queste preziose qualità. Molto esplicito è il comandamento che vieta alla madre l'uso del vino. Ogni sorso di bevanda alcolica usata per soddisfare il proprio piacere, mette in pericolo la salute fisica, mentale e morale del bambino ed è un peccato nei confronti del Creatore. Molti insistono sul fatto che le cosiddette voglie di una madre incinta devono essere soddisfatte: qualunque alimento desideri, per quanto nocivo, deve esserle concesso. Questa convinzione è falsa e dannosa. OGM 201 1 I bisogni fisici della madre non dovrebbero essere trascurati in nessun caso: due vite dipendono da lei. I suoi desideri devono dunque essere considerati con benevolenza e i suoi bisogni soddisfatti nei limiti del possibile. Ma in questo momento, più che in ogni altro, dovrebbe evitare nella sua alimentazione e in ogni altra cosa tutto ciò che indebolisce le sue forze fisiche e mentali. Il comandamento di Dio le impone l'obbligo solenne di sapersi controllare. Superlavoro OGM 201 2 È molto importante contribuire a preservare le forze della madre. Invece di permetterle di utilizzarle in lavori faticosi, è importante alleviare le sue preoccupazioni e le sue responsabilità. Spesso il marito e padre non si rende conto degli equilibri che dovrebbero regnare in famiglia. Occupato dagli impegni di lavoro per sostenere i familiari, dalle attività per assicurarsi il denaro necessario a mantenerli, assorbito da pensieri e preoccupazioni permette che la moglie e madre si assuma delle responsabilità che l'affaticano e possono causarle indebolimento e malattie. OGM 201 3 Più di un marito potrebbe trarre un'utile lezione dall'attenzione manifestata dal patriarca, quel coscienzioso pastore che, chiamato a intraprendere un viaggio veloce e difficile, dichiarò: "...I bambini sono in tenera età... ho con me delle pecore e delle vacche che allattano; se si forzasse la loro andatura anche per un giorno solo, le bestie morirebbero... Io me ne verrò piano piano, al passo del bestiame che mi precederà, e al passo dei bambini". Genesi 33:13, 14. OGM 201 4 Nel difficile percorso della vita, anche il padre deve "procedere lentamente", al passo delle forze e della capacità di resistenza della sua compagna di viaggio. In un mondo rivolto all'avida ricerca della ricchezza e del potere, deve imparare a "rallentare la sua marcia" per confortare e assecondare colei che deve camminare al suo fianco. Comprensione OGM 201 5 Occorre che la madre di famiglia coltivi la soddisfazione e la gioia. OGM 201 6 Ogni sforzo fatto in questa direzione sarà abbondantemente ricompensato da una buona salute e dal carattere allegro dei suoi figli. Il suo spirito gioioso sarà una fonte di felicità per la sua famiglia e manterrà anche lei in buona salute. OGM 201 7 Il marito deve circondare sua moglie di tenerezza e affetto costanti. Se vuole vederla felice e forte, come un raggio di sole nella sua casa, deve aiutarla nel suo compito. La bontà e la gentilezza che le dimostrerà saranno per lei un incoraggiamento prezioso e la felicità che le donerà comunicherà pace e gioia al suo cuore. Invece un marito e un padre litigioso, egoista o arrogante non suscita solo tristezza ma profonda infelicità in tutti i componenti della famiglia. La moglie sarà scoraggiata e debole, i bambini cresceranno condizionati dal suo sgradevole temperamento. OGM 202 1 Se la futura madre è priva delle attenzioni e del conforto che esige il suo stato, se il lavoro eccessivo, l'ansietà e la tristezza debilitano le sue forze, i figli saranno privati della vitalità, della flessibilità mentale e delle disposizioni gioiose che dovrebbero ereditare. Sarà meglio che il marito le assicuri un'esistenza felice e le garantisca il necessario. Le deve evitare i lavori pesanti e le preoccupazioni che la deprimono, affinché i figli abbiano una costituzione robusta e si affermino nella vita grazie alla loro energia personale. OGM 202 2 I padri e le madri hanno un grande onore ma anche una grande responsabilità nei confronti dei figli: essi rappresentano per loro un'immagine di Dio. La loro personalità, la loro vita quotidiana, i loro metodi educativi rappresentano per i più piccoli la parola e la volontà divina. Il loro influsso contribuirà a respingere o sviluppare la fiducia del bambino nelle promesse di Dio. Il privilegio dei genitori nell'educare i figli OGM 202 3 Se nella vita dei genitori si rifletterà l'immagine divina, le promesse e i comandamenti di Dio susciteranno nei figli gratitudine e rispetto. Sono felici quei genitori che con l'affetto, la pazienza e la giustizia sapranno insegnare ai bambini che queste sono le caratteristiche del carattere di Dio. Se essi impareranno ad amarli e ubbidirli, avendo fiducia in loro, impareranno anche a provare gli stessi sentimenti nei confronti del Padre divino. I genitori che sanno donare tutto ciò ai figli assicurano loro un tesoro più prezioso delle ricchezze di tutti i tempi e il cui valore dura per l'eternità. OGM 202 4 Ogni madre riceve da Dio un compito sacro in favore dei figli che le sono stati affidati. Il Signore dice: "Prendi questo figlio, questa figlia, educali per me, cura la formazione del loro carattere come si fa con la costruzione di un palazzo, affinché possa risplendere nel regno di Dio per l'eternità". OGM 202 5 Spesso alla madre sembra che la sua opera sia priva di importanza. Raramente viene apprezzata. Pochi conoscono le sue preoccupazioni e le sue responsabilità. Le sue giornate scorrono nel compimento di piccoli doveri che richiedono impegno costante, autocontrollo, tatto, saggezza e spirito di sacrificio. Ma una madre non può vantarsi di aver fatto qualcosa di straordinario, ha solo vegliato affinché in famiglia tutto procedesse bene. OGM 203 1 Spesso, anche se stanca e preoccupata, si è sforzata di rivolgersi con gentilezza ai bambini, di occuparli e renderli felici, guidandoli nella giusta direzione. Pensa di non aver fatto nulla ma non è vero. Gli angeli osservano la madre stanca per l'eccessivo lavoro e conoscono i pesi che deve portare ogni giorno. Il suo nome può non essere famoso ma è scritto nel libro della vita dell'Agnello. Il compito della madre OGM 203 2 C'è un Dio in cielo la cui luce e gloria illumina ogni madre fedele, che cerca di allontanare dal male i suoi figli. Nessuna opera è più importante della sua. Ella non deve, come l'artista, rappresentare la bellezza su una tela né come lo scultore cesellarla nel marmo. Non deve, come lo scrittore, esprimere un pensiero importante con termini scelti né come il musicista tradurre un sentimento attraverso una melodia. Deve, con l'aiuto divino, plasmare l'animo a immagine di Dio. Una madre che comprende il suo compito lo considererà infinitamente importante. Si sforzerà fedelmente di presentare ai figli l'ideale più elevato, sia tramite il suo carattere sia con i suoi metodi educativi. Con pazienza e coraggio, cercherà di sviluppare le proprie facoltà, per utilizzarle al massimo per l'educazione dei figli. La sua più grande preoccupazione sarà quella di conoscere la volontà di Dio in ogni circostanza; e quindi studierà la sua Parola con diligenza. Manterrà i suoi occhi fissi su Gesù perché la sua vita, nella molteplicità delle sue occupazioni, sia un riflesso fedele della vita vera che è in lui. ------------------------Capitolo 32: I figli OGM 203 3 Le istruzioni trasmesse dall'angelo ai genitori ebrei non riguardavano solo le abitudini della madre ma anche l'educazione del bambino. Non era sufficiente che Sansone, colui che doveva liberare Israele, potesse contare su buone predisposizioni ereditarie; tutto ciò doveva essere seguito da una buona educazione. OGM 203 4 Fin dall'infanzia doveva essere abituato alla temperanza. Le stesse indicazioni vennero date a Giovanni Battista. Prima che il bambino nascesse venne comunicato al padre questo messaggio: "Tu ne avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno per la sua nascita. Perché sarà grande davanti al Signore. non berrà né vino né bevande alcoliche, e sarà pieno di Spirito Santo..." Luca 1:14, 15. OGM 203 5 Il Cristo dichiarò che anche fra gli uomini migliori nessuno avrebbe superato Giovanni Battista. L'opera che gli era stata affidata non richiedeva soltanto forza e resistenza fisica, ma le migliori qualità della mente e dello spirito. Un'educazione adeguata, che lo preparasse per la sua missione, era così importante che venne inviato l'angelo più potente per dare consigli ai genitori. OGM 204 1 Le istruzioni che venivano date per i bambini in Israele ci insegnano che nulla deve essere trascurato in funzione del benessere fisico dei piccoli. Non c'è niente di secondario. Tutto ciò che esercita un influsso sulla salute fisica si ripercuote sulla mente e sul carattere. OGM 204 2 Non si accorderà mai troppa attenzione alla prima fase dell'educazione dei bambini. Le lezioni imparate e le abitudini formate nell'infanzia e nell'adolescenza influiscono sul carattere e sulle scelte della vita più dell'istruzione e dell'educazione negli anni successivi. OGM 204 3 I genitori devono riflettere e comprendere i principi su cui fondare la cura e l'educazione dei figli. Devono essere in grado di aiutarli a crescere sani fisicamente, intellettualmente e moralmente. I genitori devono studiare le leggi della natura, conoscere le funzioni del corpo umano, comprendere la fisiologia dei vari organi, i collegamenti e la dipendenza gli uni dagli altri. Devono studiare il rapporto che esiste tra le forze mentali e quelle fisiche e i presupposti per un'attività equilibrata. Adempiere il proprio ruolo di genitori senza questa preparazione è un grave errore. OGM 204 4 Non si attribuisce sufficiente importanza alle cause che sono alla base della mortalità, delle malattie e della degenerazione che caratterizzano anche oggi i paesi più civili e progrediti. La razza umana è in costante decadenza. Più di un terzo dei bambini muore durante l'infanzia, fra quelli che raggiungono l'età adulta la maggior parte soffre di qualche malattia e solo pochi giungono alla vecchiaia. OGM 204 5 La maggior parte dei mali che creano miseria e degradazione potrebbero essere prevenuti e i genitori hanno il potere di farlo. Non perdiamo i nostri bambini per un "destino misterioso". Dio non desidera la loro morte. Li dona ai genitori perché li preparino a rendersi utili oggi e a vivere nell'eternità. Se padri e madri si impegnassero per dare ai figli una buona educazione e migliorare i difetti ereditati alla nascita, si potrebbero constatare grandi progressi nella società. La cura dei bambini OGM 204 6 Più la vita di un bambino è semplice e piacevole, più favorisce il suo sviluppo fisico e mentale. La madre deve sforzarsi di essere sempre calma e padrona di sé. Molti bambini sono estremamente sensibili all'eccitazione e quindi le maniere gentili e tranquille della madre possono esercitare un influsso rassicurante estremamente positivo per il figlio. OGM 204 7 I bambini hanno bisogno di calore ma si commette un grave errore facendoli vivere in stanze surriscaldate, prive di ricambio d'aria. L'abitudine di coprire il viso del bambino quando dorme è sbagliata perché ne impedisce la buona respirazione. OGM 205 1 Il bambino deve essere allontanato da tutto ciò che indebolisce o intossica il suo organismo; si deve fare attenzione affinché tutto quello che lo circonda sia morbido e pulito. Anche se deve essere tenuto al riparo da sbalzi di temperatura troppo bruschi, che sia giorno o notte, addormentato o sveglio deve sempre respirare aria pura e salubre. OGM 205 2 Nella preparazione del corredino è opportuno pensare alla convenienza, alla comodità e alla salute e non alla moda o al desiderio di suscitare ammirazione. La madre non deve perdere tempo a ricamare o lavorare troppo per ornare i vestiti stancandosi inutilmente a scapito della sua salute o di quella del bambino. Non dovrebbe stare china a cucire, affaticando gli occhi o il sistema nervoso in un periodo in cui ha più bisogno di riposo o esercizio fisico. Deve capire che ha il dovere di risparmiare le sue energie per affrontare le responsabilità future. OGM 205 3 Se gli indumenti del bambino assicurano calore, protezione e comodità non si dovrà temere nulla. Il piccolo godrà di buona salute e le cure della madre non implicheranno per lei dispendio di energie e tempo. OGM 205 4 Si dovrebbero evitare fasce e cinture troppo strette che impediscono il buon funzionamento del cuore e dei polmoni. Gli indumenti non devono comprimere gli organi di nessuna parte del corpo o limitarne la libertà di movimento. Dovrebbero essere abbastanza ampi per permettere una buona respirazione e confezionati in modo che le spalle ne sopportino il peso. OGM 205 5 In alcuni paesi c'è ancora l'usanza di lasciare scoperti le spalle e i piedi dei bambini: si tratta di una cattiva abitudine. Le estremità essendo lontane dal cuore, il centro della circolazione, devono essere protette più di altre parti del corpo. Le arterie che trasportano il sangue alle estremità sono sufficientemente ampie e assicurano una quantità di sangue che fornisce calore e nutrimento, ma se le lasciamo scoperte i vasi sanguigni si contraggono, queste parti si raffreddano e la circolazione è più difficile. OGM 205 6 Durante il periodo della crescita le forze vitali non devono essere ostacolate nel loro compito di formazione della struttura fisica. Se le estremità non sono ben coperte i bambini, in particolare le femmine, usciranno solo quando la temperatura sarà mite e quindi rischieranno di rimanere spesso in casa per paura del freddo. Se invece i bambini sono ben coperti trarranno beneficio dal muoversi liberamente all'aria aperta sia d'estate sia d'inverno. OGM 205 7 Le madri che desiderano che i loro figli godano di buona salute dovranno vestirli in modo adeguato e incoraggiarli a trascorrere molto tempo all'aria aperta, con qualsiasi clima ma con prudenza. Forse sarà necessario un certo impegno per abbandonare tradizioni e abitudini, per vestire ed educare i bambini in vista della loro salute, ma i risultati compenseranno lo sforzo. L'alimentazione del bambino OGM 206 1 Il miglior alimento per il neonato è quello che gli fornisce la natura. OGM 206 2 Egli non dovrebbe esserne privato senza ragione. Bisogna essere senza cuore per esimersi, assicurandosi comodità e libertà, dal dovere di allattare il proprio figlio. OGM 206 3 La madre che permette che suo figlio venga allattato da un'altra donna deve riflettere sulle possibili conseguenze. La balia comunica il suo umore e il suo temperamento al bambino che allatta. OGM 206 4 Non si rischia mai di sopravvalutare l'importanza di dare al bambino buone abitudini alimentari. I piccoli devono imparare che mangiano per vivere e che non vivono per mangiare. Questo tipo di educazione dovrebbe iniziare fra le braccia della madre: si dovrà dargli da mangiare a intervalli regolari, diminuendone la frequenza con la crescita. Non gli si devono dare dolci e cibi per adulti che possono risultare indigesti per lui. La cura e la regolarità dei pasti rafforzerà la salute dei bambini, li renderà calmi e sereni e creerà buone abitudini per il futuro. OGM 206 5 Appena i bambini superano la fase della prima infanzia si deve fare molta attenzione a educare i gusti e gli appetiti. Spesso si concede loro di mangiare quando e quanto vogliono, senza preoccuparsi della salute. La fatica e il denaro speso in golosità non salutari inducono i giovani a credere che il più importante obiettivo della vita, che assicura loro la felicità, sia quello di soddisfare il loro appetito. Ne risulta un'ingordigia cronica, a cui seguono malattie che dovranno essere curate con medicine tossiche. OGM 206 6 I genitori devono disciplinare l'appetito dei figli e non permettere che si nutrano di alimenti nocivi. In questo senso non si deve però commettere l'errore di costringerli a mangiare cibi che li disgustano, o consentire che consumino certi alimenti più del necessario. I bambini hanno esigenze e preferenze che se sono ragionevoli devono essere rispettate. I pasti devono essere regolari. Non si devono mangiare fra i pasti dolciumi, noci, frutta o cibo di qualsiasi genere. L'irregolarità priva gli organi dell'apparato digerente del loro equilibrio con pericolose conseguenze per la salute e il buon umore. A tavola i bambini non riescono più a gustare un cibo sano e l'appetito ormai sviato desidera alimenti nocivi. OGM 206 7 Le madri che soddisfano i desideri dei figli a scapito della salute seminano il male che porterà i suoi frutti. Crescendo aumentano le occasioni per l'indulgenza e questo provocherà una diminuzione della forza fisica e intellettuale. Le madri raccoglieranno con tristezza ciò che hanno seminato. Vedranno i loro figli crescere deboli anche intellettualmente e moralmente, incapaci di assumere un ruolo utile per la società e la famiglia. Le facoltà fisiche e spirituali risentono dell'uso di alimenti malsani. La coscienza si offusca, le possibilità di ricevere una buona educazione si riducono. Insegnando a controllare gli appetiti e a mangiare considerando i principi della salute dobbiamo far comprendere ai bambini che rinunciano a ciò che fa loro del male, che rinunciano a cose nocive per altre migliori. La nostra tavola deve essere attraente, ricca dei buoni alimenti che Dio ci ha offerto in abbondanza. OGM 207 1 Il momento dei pasti deve essere vissuto con allegria e gioia, e ringraziamo Dio mentre beneficiamo dei suoi doni. Le malattie dei bambini OGM 207 2 Spesso le malattie infantili sono il frutto di errori educativi. Infatti le cause dei disturbi possono essere fatte risalire a irregolarità alimentari, mancanza di abiti adeguati nelle serate fredde, scarso esercizio fisico per mantenere una buona circolazione del sangue, mancanza di aria per ossigenarlo. I genitori devono riflettere sulle cause delle malattie e poi cercare di correggere al più presto gli errori individuati. OGM 207 3 I genitori possono acquisire informazioni sulle terapie, la prevenzione e i rimedi delle malattie. La madre, in modo particolare, deve essere in grado di intervenire nei casi di malattie comuni, soprattutto quelle che interessano i bambini. Il suo amore e il suo intuito le permetteranno di svolgere quei compiti che non si possono facilmente affidare a un estraneo. Lo studio della fisiologia OGM 207 4 I genitori devono cercare di interessare i figli il prima possibile allo studio della fisiologia e insegnarne loro i principi fondamentali: come preservare le energie fisiche, mentali e spirituali, come utilizzare bene le proprie facoltà per rendere felici coloro che ci circondano e onorare Dio. Queste conoscenze sono molto importanti per i giovani. Competenze specifiche in merito alle problematiche della vita e della salute sono essenziali rispetto alle diverse materie scientifiche che si studiano a scuola. OGM 207 5 I genitori devono vivere più in funzione dei figli e meno per la società. Approfondite le tematiche della salute e mettete in pratica le informazioni acquisite. Insegnate ai figli a valutare il rapporto causa-effetto, fate loro comprendere che se desiderano preservare la salute e vivere felicemente devono ubbidire alle leggi della natura. Non vi scoraggiate se non avete un riscontro immediato e continuate la vostra opera con pazienza e perseveranza. OGM 208 1 Insegnate ai figli, fin da piccolissimi, a essere altruisti e a controllarsi. Educateli a godere delle bellezze della natura, a esercitare le facoltà mentali e fisiche con occupazioni utili. Aiutateli a rafforzare la costituzione fisica e la personalità morale, un umore allegro e un temperamento mite. Insegnate loro che Dio non desidera che vivano solo per soddisfare piaceri immediati, ma in vista di una felicità eterna. Spiegate loro che cedere alla tentazione significa comportarsi male e manifestare debolezza, mentre resistere vuol dire avere un carattere nobile e forte. Questi insegnamenti saranno come un seme gettato in un buon terreno e porteranno dei frutti che rallegreranno il vostro cuore. I genitori devono circondare i figli di un'atmosfera serena, allegra e cordiale. Una casa dove regna l'amore si riconosce dagli sguardi, le parole e i gesti. È un luogo dove gli angeli sono felici di manifestare la loro presenza. OGM 208 2 Genitori fate il possibile perché il calore dell'amore, della gioia e dell'allegria illumini il vostro cuore e il suo influsso pervada tutta la famiglia. Manifestate gentilezza e pazienza ed esortate i vostri figli a fare altrettanto, sviluppando le qualità che possono rallegrare la vita della famiglia. Questa atmosfera rappresenterà per i bambini quello che l'aria e la luce del sole sono per il regno vegetale, promuovendo la salute e la forza della mente e del corpo. ------------------------Capitolo 33: L'influsso della famiglia OGM 208 3 Per i figli la famiglia deve essere il luogo più bello del mondo, e la presenza della madre, il suo bene più prezioso. Il bambino ha una natura sensibile e amabile. Basta poco per renderlo felice, e poco per rattristarlo. Tramite una disciplina equilibrata, parole e azioni che dimostrano un tenero affetto, la madre può facilmente avvincere il suo cuore. OGM 208 4 I bambini amano la compagnia e raramente desiderano restare soli. Essi sono avidi di affetto e tenerezza, e pensano che ciò che piace a loro, fa piacere anche alla mamma. È dunque naturale per loro rivolgersi alla madre per manifestare le loro piccole gioie e i loro piccoli problemi. La mamma dovrebbe stare attenta a non ferire i loro cuori sensibili, trattando con indifferenza delle realtà che, insignificanti ai propri occhi, hanno per loro una grande importanza. La sua comprensione e il suo consenso sono preziosi. Uno sguardo che approva, una parola incoraggiante o un elogio riscalderà il loro cuore come un raggio di sole e sarà sufficiente a renderli felici per tutta la giornata. Invece di allontanarli per non essere disturbata dal loro rumore o dalle loro esigenze, dovrebbe programmare qualche gioco con loro o qualche semplice attività per occupare le loro mani e la loro mente. Condividendo con loro sentimenti, giochi e occupazioni la madre riuscirà a stabilire un rapporto di maggiore confidenza, potrà correggere più facilmente cattive abitudini, passioni o manifestazioni di egoismo. Una parola di avvertimento o rimprovero pronunciata al momento opportuno avrà un grande valore. Con pazienza e attenzione può guidare la mente dei figli nella giusta direzione e sviluppare in loro tratti di carattere positivi. Le madri non devono educare i figli a dipendere sempre dagli altri e a pensare solo a se stessi. Non devono immaginare che tutto giri intorno a loro. OGM 209 1 Alcuni genitori perdono molto tempo cercando di far divertire i loro bambini. In realtà essi devono imparare a giocare anche da soli, sviluppando le proprie capacità e la propria fantasia. Impareranno così a divertirsi in modo semplice e a sopportare piccole delusioni e difficoltà. Non date troppa importanza a ogni minimo dolore o ferita insignificante, anzi cercate di distrarli insegnando loro a non drammatizzare per piccoli problemi. Cercate di fare il possibile perché imparino a pensare agli altri. Non trascurate i bambini. Sommersa dalle preoccupazioni, la madre dice a volte che non ha né il tempo, né la pazienza per istruire i propri figli e dimostrare loro il suo amore e la sua simpatia. Ma dovrebbe ricordarsi che se essi non trovano nella famiglia il modo per soddisfare le proprie esigenze affettive e di compagnia lo cercheranno altrove, forse a scapito del loro spirito e del loro carattere. OGM 209 2 Le madri, a volte, per mancanza di tempo o perché non ne comprendono l'importanza, negano ai bambini divertimenti innocenti, mentre si occupano di lavori che hanno come unico obiettivo quello di curare l'apparenza esteriore, incoraggiando la vanità e la stravaganza. Quando i bambini diventeranno adolescenti questi esempi susciteranno orgoglio e comportamenti immorali. La madre si rattrista per i difetti dei figli ma non si rende conto che lei stessa ha seminato ciò che raccoglie. Alcune madri non sono coerenti nel modo di trattare i figli. A volte sono troppo indulgenti, altre volte proibiscono piaceri innocenti che assicurerebbero gioia ai bambini. In questo modo non seguono l'esempio del Cristo: egli li amava, comprendeva i loro sentimenti e condivideva con loro gioie e difficoltà. La responsabilità del padre OGM 209 3 Il marito e padre è il capo della famiglia. La moglie conta sul suo amore, la sua comprensione e il suo aiuto nell'educazione dei bambini, ed è giusto. È responsabile quanto lei dei bambini e deve interessarsi al loro benessere. I figli si aspettano da lui sostegno e guida. Egli deve avere una concezione equilibrata degli influssi e delle amicizie che dovrebbero coinvolgere la famiglia. Deve lasciarsi guidare dall'amore e dal rispetto per il Signore e dagli insegnamenti della sua Parola per poter orientare i figli nella giusta direzione. OGM 210 1 Il padre è colui che stabilisce le regole in famiglia e come Abramo dovrebbe fare dei principi della legge di Dio la guida della sua casa. Dio disse del patriarca: "...Io l'ho prescelto perché ordini ai suoi figli, e alla sua casa..." Genesi 18:19. OGM 210 2 Abramo non ha trascurato di sanzionare il male, non ha commesso la debolezza e l'imprudenza di manifestare indulgenza o ingiustizia nei confronti di qualcuno; non ha accettato nessun compromesso per stabilire dei privilegi affettivi. Non solo si è occupato di dare una buona educazione, ma ha sottolineato l'autorevolezza di leggi giuste e buone. Dio ha stabilito delle regole per guidarci. Non dobbiamo permettere che i figli si allontanino dalla via indicata dalla Parola di Dio e percorrere i sentieri pericolosi che si aprono intorno a loro. Con dolcezza ma con fermezza, con perseveranza e preghiere si devono frenare i loro desideri sbagliati e reprimere le loro cattive inclinazioni. OGM 210 3 Il padre dovrebbe promuovere nella famiglia le virtù più nobili: impegno, lealtà, onestà, pazienza, coraggio, diligenza e operosità. Egli stesso deve mettere in pratica ciò che richiede dai suoi figli, offrendo l'esempio con il suo comportamento. OGM 210 4 Non scoraggiate i vostri figli. Unite all'autorità l'affetto, alla severità la dolcezza e la comprensione. Dedicate alcune ore del vostro tempo libero ai bambini, create dei legami unendovi a loro durante il lavoro e i giochi e così vi guadagnerete la loro fiducia. Sviluppate un rapporto di amicizia, soprattutto con i ragazzi, per poter esercitare un forte influsso per il loro bene. OGM 210 5 Il padre deve contribuire a rendere la famiglia felice. Qualunque siano le ansie e le difficoltà che incontra sul lavoro non dovrebbe permettere che offuschino l'atmosfera della famiglia. Dovrebbe entrare in casa con il sorriso e con allegria. OGM 210 6 Il padre è, in un certo senso, il sacerdote della casa che presenta sull'altare il sacrificio del mattino e della sera. La moglie e i figli dovrebbero unirsi a lui in preghiera e canti di lode. La mattina prima di uscire deve riunire i figli intorno a sé e chinandosi davanti a Dio affidarli alla protezione divina. In conclusione delle attività della giornata la famiglia si riunisca per offrire una preghiera di ringraziamento o lodare Dio con il canto per la protezione accordata durante il giorno. OGM 210 7 Padri e madri, anche se i vostri impegni sono urgenti, non trascurate di riunire la vostra famiglia intorno all'altare di Dio. Chiedete la protezione degli angeli per la vostra casa. Ricordate che i suoi membri sono esposti alla tentazione. Ogni giorno è disseminato di ostacoli. Per poter essere pazienti, affettuosi e sereni è necessario pregare. Solo grazie al costante aiuto da parte di Dio si può riportare la vittoria. OGM 210 8 La casa deve essere il luogo in cui regnano allegria, cortesia e amore che assicurano felicità e pace. Si possono presentare delle difficoltà, ma questo è normale nell'esperienza quotidiana dell'umanità. Per quanto il giorno possa sembrare denso di nubi, la pazienza, l'amore e la gratitudine faranno regnare nel cuore la luce del sole. In queste case abitano gli angeli di Dio. OGM 211 1 Il marito e la moglie devono cercare di procurarsi felicità reciproca, non trascurando piccole cortesie e gesti gentili che rallegrano la vita. Dovrebbero essere legati da perfetta fiducia. Valutare insieme le loro responsabilità, impegnarsi per il bene dei figli. Non dovrebbero mai criticare le idee reciproche davanti ai figli o mettere in dubbio le opinioni dell'uno o dell'altra. La moglie deve fare attenzione a non minare l'autorità del marito nei confronti dei figli, e il marito deve aiutare la moglie offrendole consigli e incoraggiamento. OGM 211 2 Nessuna barriera di freddezza e riservatezza eccessiva dovrebbe ergersi tra genitori e figli. I genitori devono cercare di conoscere i propri figli, sforzarsi di comprendere i loro gusti e le loro aspirazioni, conoscere a fondo i loro sentimenti e portarli a confidarsi più intimamente con loro. Dimostrate che li amate e siete pronti a fare l'impossibile per renderli felici. Le vostre raccomandazioni avranno ai loro occhi un valore molto più grande. Guidateli con dolcezza e tenerezza, ricordando che "gli angeli loro, nei cieli, vedono continuamente la faccia del Padre". Cfr. Matteo 18:10. Se volete che questi messaggeri del cielo compiano per i vostri figli l'opera che Dio ha affidato loro, collaborate con tutte le vostre forze e tutti i vostri mezzi. OGM 211 3 Educati nell'atmosfera sana e affettuosa di un famiglia degna di questo nome, i figli non proveranno nessun desiderio di cercare altrove i loro divertimenti e i loro compagni. Il male non li attirerà più. Lo spirito che prevale nella famiglia modellerà il loro carattere; essi formeranno abitudini e acquisiranno principi che, quando essi lasceranno la casa e assumeranno il loro posto nel mondo, costituiranno per loro una barriera contro la tentazione. OGM 211 4 I bambini, come i genitori, hanno dei doveri importanti da compiere. Occorre insegnare loro che essi sono parte integrante della famiglia. Essi sono nutriti, vestiti, curati e amati. In segno di riconoscenza devono concorrere al benessere della famiglia e impegnarsi a renderla felice. OGM 211 5 A volte i figli sono tentati di ribellarsi alla disciplina, ma poi benediranno i genitori per le loro cure attente e la stretta vigilanza che li ha protetti e guidati negli anni dell'inesperienza. ------------------------Capitolo 34: La vera educazione prepara al servizio OGM 212 1 La vera educazione prepara al servizio. Ogni figlio di Dio è chiamato a essere un missionario. Dobbiamo essere al servizio di Dio e dei nostri simili e l'obiettivo dell'educazione dovrebbe essere quello di prepararci a questo compito. Preparazione al servizio OGM 212 2 I genitori e gli insegnanti cristiani devono perseguire questo obiettivo. OGM 212 3 Non sappiamo in che modo i nostri figli diventeranno collaboratori di Dio: potranno dedicare la loro vita alla famiglia, prepararsi per una professione, o andare a proclamare il messaggio del Vangelo in un paese pagano. Tutti comunque saranno chiamati a diventare missionari di Dio, per dispensare la sua grazia al mondo. OGM 212 4 I bambini e i giovani con i loro talenti, l'energia, il coraggio e l'acuta sensibilità sono amati da Dio ed egli desidera che agiscano in armonia con i piani divini. Devono ricevere un'educazione che li aiuti a collaborare con abnegazione con il Cristo. Gesù ha detto ai figli di tutte le epoche: "Come tu hai mandato me nel mondo, anch'io ho mandato loro nel mondo" (Giovanni 17:18) perché rappresentino Dio, rivelino il suo Spirito, manifestino il suo carattere e adempiano la sua opera. OGM 212 5 I nostri figli si trovano davanti a un bivio: da ogni parte le tentazioni ad assecondare l'egoismo e la corruzione li distolgono dal sentiero indicato ai redenti dal Signore. Dalla scelta che faranno dipenderà se la loro vita sarà una benedizione o una maledizione. Pieni di energie, pronti a mettere alla prova le loro capacità, sentono il bisogno di sfogare la loro esuberanza. Potranno essere attivi in vista del bene o del male. OGM 212 6 La Parola di Dio non reprime l'azione, ma la orienta verso il bene. Dio desidera che i giovani abbiano delle aspirazioni, non vuole inibire quei lati del carattere che assicureranno loro il successo e susciteranno la considerazione umana: il desiderio di agire per realizzare il bene, una volontà instancabile, la perseveranza e l'impegno. Con la grazia di Dio queste doti devono essere utilizzate per raggiungere obiettivi più elevati dei meri interessi egoistici e mondani, così come i cieli sono più alti della terra. OGM 212 7 Spetta a noi, in quanto genitori e cristiani, mettere i nostri figli sulla buona strada. Dobbiamo guidarli con attenzione, saggezza e tenerezza a seguire l'esempio di Gesù Cristo. Abbiamo promesso solennemente a Dio di formarli per il suo servizio. Il nostro primo dovere è quindi quello di circondarli di influssi che li porteranno a scegliere una vita di servizio e donare loro l'educazione necessaria. OGM 213 1 "...Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio..." Giovanni 3:16. "...Cristo vi ha amati e ha dato se stesso per noi..." Efesini 5:2. Se amiamo, daremo. "...Non per essere servito ma per servire..." (Matteo 20:28) questa è la lezione che dobbiamo imparare e poi insegnare. OGM 213 2 Inculcate nei giovani la convinzione che non appartengono a se stessi ma al Cristo, che li ha riscattati con il suo sacrificio e rivendicati con il suo amore. Essi vivono perché egli li sostiene con la sua potenza. A lui appartengono il tempo, le forze, le capacità che essi devono sviluppare e mettere al servizio di Dio. OGM 213 3 Gli uomini, creati a immagine di Dio, sono le creature più nobili che sono state create dopo gli angeli. Dio desidera che sviluppino al massimo e sfruttino le capacità di cui dispongono. La vita è qualcosa di sacro e misterioso, è la manifestazione di Dio stesso, Fonte di ogni forma di vita. Le opportunità che offre sono preziose e dobbiamo cercare di approfittarne perché una volta perdute non si ripresentano più. OGM 213 4 Davanti a noi c'è l'eternità, con le sue realtà sacre, in cui sarà possibile concretizzare prospettive immortali e incorruttibili. Grazie alle preziose verità che ci elevano possiamo proseguire con sicurezza verso la realizzazione di obiettivi degni del nostro impegno che coinvolgono tutte le nostre facoltà. Dio è in grado di vedere nel piccolo seme che ha creato il fiore, l'arbusto, l'albero maestoso ricco di foglie e nello stesso modo individua le possibilità dell'essere umano. OGM 213 5 Abbiamo un obiettivo da raggiungere e Dio ci ha indicato il suo piano per la nostra vita e desidera che sviluppiamo al massimo le nostre capacità. Egli desidera che progrediamo costantemente verso la santità, la felicità e il servizio. Tutti hanno delle capacità che devono imparare a considerare come fossero doti sacre, apprezzandole come doni del Signore e facendone un buon uso. Egli desidera che i giovani sviluppino tutte le potenzialità del loro essere ed esercitino ogni loro facoltà. Desidera che godano di tutto quello che c'è di utile e prezioso in questa vita, che siano buoni e facciano del bene in vista di accumulare un tesoro in cielo per la vita eterna. OGM 213 6 Il loro unico obiettivo dovrebbe essere quello di eccellere in tutto ciò che eleva, nobilita ed è utile al prossimo. Il Cristo deve essere il loro modello, devono imitare gli obiettivi che si era posto nella sua vita: la sua massima aspirazione era quella di migliorare il mondo, vivendo in mezzo agli uomini. Questa è l'opera alla quale siamo stati chiamati. Un vero punto di riferimento OGM 213 7 La più nobile di tutte le scienze è quella che ha come obiettivo la salvezza degli uomini. La più grande opera a cui un essere umano può aspirare è quella di aiutare altri ad abbandonare il peccato e incamminarsi sulla via della santificazione. Per poter realizzare questo obiettivo è necessario porre solide basi, perseguire un'educazione scrupolosa che scaturisce dalla collaborazione di genitori e insegnanti che non si limitano a offrire l'istruzione che la scienza tradizionale richiede abitualmente. Occorre qualcosa di più di una cultura intellettuale. OGM 214 1 L'educazione è completa soltanto quando sono educati il corpo, la mente e lo spirito. Il carattere deve essere sottoposto a disciplina perché si sviluppi completamente e si nobiliti. Tutte le facoltà della mente e del corpo devono essere sviluppate ed educate adeguatamente. È un dovere potenziare ed esercitare ogni qualità che ci permetterà di lavorare con più efficacia per il Signore. OGM 214 2 La vera educazione coinvolge l'intero essere e insegna come impegnare le nostre capacità. Ci permette di utilizzare al meglio la mente, le ossa, i muscoli del corpo e del cuore. Le facoltà mentali, che hanno un ruolo guida, devono governare il corpo. I desideri e le passioni sono sottoposti al controllo della coscienza e dei legami spirituali. Il Cristo desidera guidare l'umanità, desidera condurci, se lo onoriamo, sui nobili sentieri della purezza. Tramite l'influsso straordinario della sua grazia diventiamo perfetti in lui. OGM 214 3 Gesù venne educato in famiglia. La madre fu il suo primo insegnante. Dalle sue parole e dagli scritti dei profeti imparò le realtà divine. Viveva in una famiglia di semplici artigiani e si occupava con gioia e impegno della sua parte di responsabilità familiari. Colui che aveva regnato nei cieli fu un lavoratore fedele, un figlio ubbidiente e affettuoso. Imparò un mestiere e lavorò con Giuseppe nella bottega da falegname. Vestito come un operaio, passava per le strade del villaggio rientrando a casa o andando al lavoro. Le persone all'epoca valutavano la realtà dall'apparenza esteriore. La religione, avendo perso la sua potenza, aveva privilegiato le forme esteriori e il lusso. La vita di Gesù era in aperto contrasto con questa tendenza, denunciava la vanità di quelle realtà che gli uomini consideravano essenziali. Non frequentava le scuole del suo tempo che tendevano a esaltare realtà prive di una vera importanza e sminuire quelle di maggior valore. Gesù formò la propria educazione attingendo dalle fonti divine, dal semplice lavoro, dallo studio delle Scritture, dalla natura e dalle esperienze della vita che rappresentano i libri di testo di Dio ricchi di insegnamenti per coloro che li utilizzano: "E il bambino cresceva e si fortificava; era pieno di sapienza e la grazia di Dio era su di lui". Luca 2:40. OGM 214 4 Con questa preparazione si impegnò nella sua missione esercitando sugli uomini con cui entrava in contatto un influsso positivo e una potenza trasformatrice che essi non avevano mai sperimentato. OGM 215 1 La casa è la prima scuola del bambino ed è in questo ambito che saranno gettate le basi per una vita di servizio. I principi insegnati non dovranno essere soltanto teorici. Nella misura in cui la sua forza e la sua intelligenza sono sufficientemente sviluppate devono essergli assegnati dei doveri da compiere in casa. Deve essere incoraggiato ad aiutare suo padre o sua madre, a fare sacrifici e controllarsi, a soddisfare le esigenze degli altri prima delle proprie, a cogliere ogni occasione per incoraggiare e aiutare fratelli, sorelle, amici e manifestare gentilezza per i più anziani, i malati e gli infelici. Nella misura in cui lo spirito di servizio sarà vivo nella famiglia si svilupperà anche nella vita dei figli. Essi impareranno a provare gioia nel servizio e nello spirito di sacrificio in vista del bene del prossimo. Il ruolo della scuola OGM 215 2 L'educazione della famiglia deve essere completata da quella della scuola. Lo sviluppo di tutto l'essere, corpo, mente e spirito, deve essere il primo obiettivo. OGM 215 3 Consacrare se stessi al servizio degli altri, per amore del Cristo, anche nelle piccole cose della vita aiuta a formare il carattere e orientare la propria vita verso un obiettivo utile e disinteressato. Risvegliare questo spirito e incoraggiarlo questo è il compito dei genitori e degli insegnanti. Non avrebbero potuto avere un'opera più importante da compiere. Lo spirito di servizio è di natura divina e gli angeli collaboreranno se ci impegneremo a svilupparlo. OGM 215 4 Una simile educazione deve basarsi sulla Parola di Dio che ne indica i principi nella loro pienezza. La Bibbia deve essere la base dello studio e dell'insegnamento. La conoscenza più importante è quella di Dio e di colui che egli ha inviato. OGM 215 5 Ogni bambino dovrebbe imparare a conoscere il proprio corpo e le leggi che servono a preservarlo in buona salute. Tutti devono avere chiare nozioni di cultura generale. Dovrebbero anche avere le conoscenze necessarie per esercitare un mestiere, per diventare uomini e donne più pratici, in grado di affrontare i doveri quotidiani della vita. A tutto ciò si dovrebbe aggiungere un insegnamento teorico e pratico dei diversi settori dell'opera missionaria. Imparare insegnando OGM 215 6 Bisogna fare in modo che i giovani approfondiscano sempre meglio le loro conoscenze. Ampliate il loro orizzonte di studio per adattarlo alle loro capacità intellettuali e contemporaneamente fate in modo che possano comunicare ad altri le loro conoscenze. Così la loro mente sarà più forte ed equilibrata. OGM 216 1 Il valore dell'educazione ricevuta si misura in funzione dell'uso delle nostre conoscenze. Utilizzare molto tempo nello studio, senza sforzarsi di trasmettere quello che abbiamo imparato, molto spesso è più un ostacolo che un aiuto in vista di uno sviluppo reale. È importante imparare sia a casa sia a scuola il modo di utilizzare le conoscenze acquisite. Qualunque sia la sua vocazione l'uomo dovrà restare per tutta la vita uno studente e un maestro. Così potrà migliorare costantemente, contando su colui che è saggezza infinita, che può rivelare i segreti e risolvere i problemi più difficili quando ci si rivolge a lui con fede. OGM 216 2 La Parola di Dio attribuisce un grande valore all'influsso delle amicizie, anche per gli adulti. Come è grande l'influsso che esse esercitano sulla mente e sul carattere dei giovani e dei bambini che vivono una fase di sviluppo e cambiamento. Gli amici che frequentano, i principi che adottano, le abitudini che coltivano influiranno sulla loro vita terrena e su quella eterna. OGM 216 3 Molti genitori sono preoccupati e rattristati perché in tante scuole, dove i giovani vengono inviati per ricevere un'educazione e un'istruzione adeguata, subiscono influssi che deformano il loro carattere e li distolgono dai veri obiettivi della vita, corrompendo i loro principi morali. Entrando in contatto con amici non credenti, degradati e corrotti, molti giovani perdono la loro semplicità e purezza, la loro fede in Dio e lo spirito di sacrificio che i genitori cristiani avevano trasmesso loro con perseveranza e preghiere ferventi. OGM 216 4 Molti di coloro che frequentano la scuola per prepararsi a lavorare in favore della salvezza degli uomini si lasciano assorbire da studi profani. Nasce in loro l'ambizione di distinguersi per la loro cultura e ottenere posizioni e onori mondani. Hanno perso di vista l'obiettivo per cui erano andati a scuola e dedicano la loro vita a occupazioni egoistiche. Spesso acquisiscono abitudini che rovinano la loro vita presente e futura. OGM 216 5 Generalmente uomini e donne che hanno ampie vedute, obiettivi altruistici, nobili aspirazioni devono queste caratteristiche agli influssi subiti durante la giovinezza e alle amicizie dell'infanzia. Dio aveva fatto comprendere a Israele l'importanza di vigilare attentamente sulle compagnie dei loro figli. Tutte le disposizioni relative alla vita civile, religiosa e sociale avevano come obiettivo quello di preservare i ragazzi da influssi negativi e istruirli nei principi e nelle regole della legge di Dio. Gli esempi dati alla nazione fin dall'inizio della sua fondazione erano tali da lasciare un'impronta profonda. Prima che l'ultima piaga si abbattesse sugli egiziani e morissero i primogeniti, Dio ordinò di riunire i figli nelle loro case. Gli stipiti delle porte dovevano essere segnati con il sangue e tutto dipendeva dall'apposizione di questo segno. Anche oggi i genitori che amano e onorano Dio devono preservare i loro figli ricorrendo al "segno del patto", cioè la protezione dell'influsso del sangue redentore del Cristo. OGM 217 1 Dei suoi discepoli il Cristo disse: "Io ho dato loro la tua parola; e... non sono del mondo come io sono del mondo". Giovanni 17:14. OGM 217 2 "Non conformatevi a questo mondo" ci ordina Dio "ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente..." Romani 12:2. OGM 217 3 "Non vi mettete con gli infedeli sotto al giogo che non è per voi; infatti che rapporto c'è tra la giustizia e l'iniquità? O quale comunione tra la luce e le tenebre?... E che armonia c'è fra il tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come disse Dio: Abiterò e camminerò in mezzo a loro, sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Uscite di mezzo a loro e separatevene... non toccate nulla d'impuro; e vi accoglierò. E sarò per voi come un padre e voi sarete come figli e figlie, dice il Signore onnipotente". 2 Corinzi 6:14-18. OGM 217 4 "...Adunate... i bambini... faccio loro conoscere gli ordini di Dio e le sue leggi". Gioele 2:16; Esodo 18:16. "...Metteranno il mio nome sui figli d'Israele e io li benedirò". Numeri 6:27. "Tutti i popoli della terra vedranno che tu porti il nome del Signore..." Deuteronomio 28:10. "Il resto di Giacobbe sarà, in mezzo a molti popoli, come una rugiada che viene dal Signore, come una pioggia sull'erba, che non aspettano ordine d'uomo e non dipendono dai figli degli uomini". Michea 5:6. Anche noi facciamo parte d'Israele. Tutte le indicazioni presentate a questo popolo del passato, circa l'educazione e la preparazione dei loro figli, tutte le promesse di benedizione tramite l'ubbidienza alle sue leggi, sono anche per noi. Dio ci dice: "...Ti benedirò... e tu sarai fonte di benedizione". Genesi 12:2. OGM 217 5 Dei suoi primi discepoli e di tutti coloro che avrebbero creduto in lui tramite la loro testimonianza, il Cristo ha detto: "Io ho dato loro la gloria che tu hai data a me, affinché siano uno come noi siamo uno; io in loro e tu in me; affinché siano perfetti nell'unità, e affinché il mondo conosca che tu mi hai mandato, e che li ami come hai amato me". Giovanni 17:22, 23. OGM 217 6 Con difficoltà riusciamo ad appropriarci di queste parole meravigliose tramite la fede! Il Creatore dell'universo ama coloro che desiderano collaborare con lui così come ama il Figlio. Anche oggi ci vengono offerte le benedizioni che egli elargisce con grande generosità. Egli ci ha donato la Luce e la Maestà dei cieli e con lui tutti i tesori divini. Nonostante abbia fatto promesse meravigliose per la vita eterna, ci assicura i suoi doni anche in questa vita. OGM 217 7 Egli desidera che anche noi, beneficiari della sua grazia, possiamo usufruire di tutto ciò che nobilita, sviluppa e rafforza il nostro carattere. Egli vuole donare ai giovani la forza divina, affinché possano scegliere la via aperta dal sacrificio del Cristo, per lavorare come egli ha operato, per guidare gli uomini su percorsi sicuri, perché molti possano fondarsi sulla Rocca eterna. OGM 218 1 Tutti coloro che cercano di lavorare in armonia con il piano divino saranno sostenuti dalla sua grazia, dalla sua costante presenza, dalla sua forza vivificante. A ognuno egli dice: "...Sii forte e coraggioso; non ti spaventare e non ti sgomentare, perché il Signore, il tuo Dio, sarà con te... io non ti lascerò e non ti abbandonerò". Giosuè 1:9, 5. OGM 218 2 "Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza aver annaffiato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, affinché dia seme al seminatore e pane da mangiare, così è della mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non torna a me a vuoto, senza aver compiuto ciò che io voglio e condotto a buon fine ciò per cui l'ho mandata. Sì, voi partirete con gioia e sarete ricondotti in pace; i monti e i colli proromperanno in grida di gioia davanti a voi, tutti gli alberi della campagna batteranno le mani. Nel luogo del pruno si eleverà il cipresso, nel luogo del rovo crescerà il mirto; ciò sarà per il Signore un motivo di gloria, un monumento perenne che non sarà distrutto". Isaia 55:10-13. OGM 218 3 Ovunque nel mondo la società è sconvolta e ha bisogno di una trasformazione radicale. L'educazione impartita ai giovani dovrebbe plasmare tutta la struttura sociale. OGM 218 4 "Essi ricostruiranno sulle antiche rovine, rialzeranno i luoghi desolati nel passato, rinnoveranno le città devastate, i luoghi desolati delle trascorse generazioni. Ma voi sarete chiamati sacerdoti del Signore, la gente vi chiamerà ministri del nostro Dio... avranno felicità eterna. Poiché io, il Signore, amo la giustizia..." Isaia 61:4, 6-8. "...Io darò loro fedelmente la ricompensa e stabilirò con loro un patto eterno. La loro razza sarà conosciuta fra le nazioni, la loro discendenza, fra i popoli; tutti quelli che li vedranno riconosceranno che sono una razza benedetta dal Signore. Sì, come la terra produce la sua vegetazione e come un giardino fa germogliare le sua semenze, così il Signore, Dio, farà germogliare la giustizia e la lode davanti a tutte le nazioni". Isaia 61:8, 9, 11. ------------------------Capitolo 35: La vera conoscenza di Dio OGM 221 1 Anche noi, come il Cristo, viviamo per collaborare con Dio. Il nostro obiettivo è seguire il suo esempio e testimoniare di lui al mondo tramite una vita di servizio. Per diventare collaboratori di Dio, per essere come lui e rivelare il suo carattere dobbiamo conoscerlo nel modo giusto, così come egli stesso si è rivelato. La conoscenza di Dio è la base di ogni vera educazione e di ogni autentico servizio, è l'unica salvaguardia contro la tentazione. Solo così il nostro carattere assomiglierà a quello di Dio. OGM 221 2 Questo è il tipo di conoscenza di cui hanno bisogno coloro che lavorano per aiutare il prossimo. Trasformazione del carattere, vita pura, efficienza nel servizio, fedeltà ai principi, tutto dipende dalla giusta conoscenza di Dio e rappresenta la preparazione essenziale per questa vita e quella futura. OGM 221 3 "...Conoscere il Santo è l'intelligenza". Proverbi 9:10. Tramite la conoscenza di Dio ci viene accordato anche "...tutto ciò che riguarda la vita e la pietà..." 2 Pietro 1:3. "Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo". Giovanni 17:3. "Così parla il Signore: Il saggio non si glori della sua saggezza, il forte non si glori della sua forza, il ricco non si glori della sua ricchezza: ma chi si gloria si glori di questo: che ha intelligenza e conosce me, che sono il Signore. Io pratico la bontà, il diritto e la giustizia sulla terra, perché di queste cose mi compiaccio, dice il Signore". Geremia 9:23, 24. OGM 221 4 Dobbiamo approfondire la rivelazione che Dio stesso ha dato di sé. "Riconciliati dunque con Dio; avrai pace, ti sarà resa la prosperità. Ricevi istruzioni dalla sua bocca, riponi le sue parole nel tuo cuore... e l'Onnipotente sarà il tuo oro... Allora l'Onnipotente sarà la tua delizia, e alzerai la faccia verso Dio. Lo pregherai, egli ti esaudirà, e tu scioglierai i voti che avrai fatti. Quello che intraprenderai, ti riuscirà; sul tuo cammino risplenderà la luce. Se viene l'umiliazione, tu pregherai per essere rialzato: Dio soccorre chi ha gli occhi a terra". Giobbe 22:21-29. "...Le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue..." Romani 1:20. Le realtà della natura che possiamo contemplare ci offrono solo una pallida idea della gloria dell'Eden. Il peccato ne ha offuscato la bellezza e ovunque si scorgono le conseguenze del male. Ma si possono ancora ammirare tante cose meravigliose. La natura dimostra che qualcuno, infinito per potenza e grande per bontà, grazia e amore, ha creato OGM 222 5 la terra perché vi regnassero gioia e felicità. Nonostante la decadenza tutto rivela l'impronta del Creatore. Ovunque possiamo udire la voce di Dio e percepire le manifestazioni del suo amore. OGM 222 1 Dal cupo boato del tuono, all'incessante rumore dell'oceano, alle melodie che risuonano nelle foreste, le mille voci della natura lodano il Creatore. Sulla terra, in mare e in cielo, attraverso toni e colori che variano per contrasto o si armonizzano nelle sfumature, possiamo contemplare la sua gloria. Le colline eterne raccontano la sua potenza. Le foglie verdi degli alberi fremono alla luce del sole, i fiori con la loro delicata bellezza presentano degnamente l'autore. Il verde che riveste la terra bruna parla della cura che Dio manifesta per la più umile delle sue creature. Gli abissi marini e le profondità della terra rivelano i suoi tesori. Colui che ha nascosto le perle negli oceani e le ametiste e i crisoliti nelle rocce ama tutto ciò che è bello. Il sole che sorge in cielo annuncia colui che è vita e luce per tutto il creato. Lo splendore e le bellezze che caratterizzano la terra e illuminano i cieli ci parlano di Dio. "...La sua gloria copre i cieli..." Abacuc 3:3. "...La terra è piena delle tue ricchezze". Salmi 104:24. OGM 222 2 "Un giorno rivolge parole all'altro, una notte comunica conoscenza all'altra. Non hanno favella, né parole; la loro voce non s'ode, ma il loro suono si diffonde per tutta la terra, i loro accenti giungono fino all'estremità del mondo..." Salmi 19:2-4. OGM 222 3 Tutto ci illustra la sua cura affettuosa e paterna e il desiderio di rendere felici i suoi figli. La potenza che agisce e sostiene la natura non è, come affermano alcuni scienziati, un semplice principio o un'energia attiva che pervade tutto. Dio è Spirito, ma è anche un essere personale, perché così si è presentato: "...Il Signore è il vero Dio, egli è il Dio vivente, e il re eterno... Gli dei che non hanno fatto i cieli e la terra scompariranno dalla terra e da sotto il cielo. A loro non somiglia Colui che è la parte di Giacobbe; perché egli ha formato tutte le cose. Egli, con la sua potenza, ha fatto la terra; con la sua saggezza ha stabilito fermamente il mondo; con la sua intelligenza ha disteso i cieli". Geremia 10:10, 11, 16, 12. La natura non è Dio OGM 222 4 L'azione di Dio nella natura non è Dio stesso. Le sue opere esprimono il suo carattere e la sua potenza, ma la natura non è Dio stesso. L'abilità artistica degli uomini permette di creare opere molto belle che appagano i sensi. Esse ci rivelano qualcosa di colui che le ha ideate, ma le cose create non sono il Creatore. È l'artefice che viene considerato degno di onore e non l'opera. Se la natura è l'espressione del pensiero di Dio, non sarà la natura ma il Dio della natura che dovrà essere esaltato. OGM 223 1 "...Adoriamo e inchiniamoci, inginocchiamoci davanti al Signore... Nelle sue mani sono le profondità della terra, e le altezze dei monti sono sue. Suo è il mare, perch'egli l'ha fatto, e le sue mani hanno plasmato la terra asciutta". Salmi 95:6, 4, 5. "Egli ha fatto le Pleiadi e Orione, cambia in aurora l'ombra di morte, e il giorno in notte oscura... Egli forma i monti, crea il vento, e fa conoscere all'uomo il suo pensiero... Egli ha costruito nel cielo la sua scala e ha appoggiato la sua volta sulla terra; egli chiama le acque del mare e le riversa sulla faccia della terra". Amos 5:8; 4:13; 9:6. La creazione della terra OGM 223 2 L'opera della creazione può essere spiegata dalla scienza, che non è neanche in grado di rivelare il mistero della vita? OGM 223 3 "Per fede comprendiamo che i monti sono stati formati dalla parola di Dio; così le cose che si vedono non sono state tratte da cose apparenti". Ebrei 11:3. OGM 223 4 "Io formo la luce, creo le tenebre... io, il Signore, sono colui che fa tutte queste cose. Io ho fatto la terra e ho creato l'uomo su di essa; io, con le mani, ho spiegato i cieli e comando tutto il loro esercito". Isaia 45:7, 12. "...Quando io li chiamo, si presentano assieme". Isaia 48:13. OGM 223 5 Per creare la terra Dio non è stato vincolato da una materia preesistente. "...Egli parlò, e la cosa fu; egli comandò e la cosa apparve". Salmi 33:9. Tutte le cose, materiali o spirituali, si concretizzarono tramite la voce dell'Eterno, e sono state create secondo un suo piano. I cieli e i loro abitanti, la terra e tutto ciò che vive in essa vennero all'esistenza grazie al suo soffio vitale. OGM 223 6 Nella creazione dell'uomo fu evidente l'azione di un Dio personale. Quando il Signore creò l'uomo a sua immagine, la forma era perfetta in ogni dettaglio ma era senza vita. Allora Dio, che aveva in sé la vita, soffiò in quella forma l'alito vitale e l'uomo diventò un essere vivente e intelligente. Ogni parte dell'organismo umano iniziò a funzionare. Il cuore, le arterie, le vene, la lingua, le mani, i piedi, i sensi, le facoltà intellettive, tutto iniziò a funzionare ubbidendo a leggi precise. L'uomo divenne un'anima vivente. OGM 223 7 Grazie al Cristo, il Verbo, un Dio personale creò l'uomo e gli accordò intelligenza e forza. OGM 223 8 Egli conosceva la natura più profonda del nostro essere. L'aveva vista quando era ancora allo stato potenziale e tutte le nostre membra furono previste e annotate nel suo libro quando ancora non esistevano. Dio stabilì che l'uomo, l'opera che coronava tutta la creazione al di sopra delle specie inferiori, esprimesse il suo pensiero e rivelasse la sua gloria. Ma l'uomo non deve essere esaltato come Dio. OGM 224 1 "Mandate grida di gioia al Signore... Servite il Signore con letizia, presentatevi gioiosi a lui! Riconoscete che il Signore è Dio; è lui che ci ha fatti, e noi siamo suoi; siamo suo popolo e gregge di cui egli ha cura. Entrate nelle sue porte con ringraziamento, nei suoi cortili con lode; celebratelo, benedite il suo nome". Salmi 100:1-4. "Esaltate il Signore, il nostro Dio, e adorate sul suo monte santo, perché il Signore, il nostro Dio, è santo". Salmi 99:9. OGM 224 2 Dio agisce costantemente per sostenere e utilizzare come suoi collaboratori gli esseri che ha creato. Egli agisce tramite le leggi della natura, usandole come strumenti, ed esse non seguono semplici automatismi. L'attività della natura attesta la presenza e l'azione intelligente di un essere che opera secondo un suo piano. OGM 224 3 "Per sempre, Signore, la tua parola è stabile nei cieli. La tua fedeltà dura per ogni generazione; tu hai fondato la terra ed essa sussiste. Tutto sussiste anche oggi secondo le tue leggi, perché ogni cosa è al tuo servizio". Salmi 119:89-91. OGM 224 4 "Il Signore fa tutto ciò che gli piace, in cielo e in terra, nei mari e in tutti gli oceani". Salmi 135:6. OGM 224 5 "...Egli comandò, e furono create; ed egli le ha stabilite in eterno; ha dato loro una legge che sarà in eterno; ha dato loro una legge che non sarà trasgredita". Salmi 148:5, 6. OGM 224 6 La terra non produce ogni anno i suoi frutti e non prosegue il suo corso intorno al sole per forza d'inerzia. La mano dell'Infinito è costantemente in azione per guidare questo pianeta. È la potenza di Dio, esercitata costantemente, che mantiene la terra nella sua posizione e nella sua orbita. È Dio che fa sorgere il sole e regola le piogge. "Egli manda la neve come lana, sparge la brina come cenere". Salmi 147:16. OGM 224 7 "Quando fa udire la sua voce, c'è un rumore d'acque nel cielo; egli fa salire i vapori dalle estremità della terra, fa guizzare i lampi per la pioggia e sprigiona il vento dai suoi serbatoi". Geremia 10:13. OGM 224 8 Grazie alla sua potenza la vegetazione si sviluppa: spuntano le foglie, sbocciano i fiori e maturano i frutti. OGM 224 9 Il meccanismo del corpo umano non può essere compreso chiaramente: presenta ancora dei misteri che suscitano perplessità anche fra i più attenti studiosi. Le pulsazioni cardiache e il ritmo respiratorio non sono il risultato di un meccanismo automatico che una volta innescato continua a funzionare per forza d'inerzia. In Dio viviamo, ci muoviamo e siamo. Il cuore che palpita, il polso che batte, ogni nervo o muscolo funzionano per la potenza di un Dio sempre presente. OGM 224 10 La Bibbia ci presenta un Dio che vive in un luogo elevato e sacro, ma non in uno stato di inerzia, e nemmeno di silenzio e solitudine. Egli è circondato da migliaia di angeli impegnati a fare la sua volontà. Tramite questi messaggeri è costantemente in contatto con ogni parte del suo regno. Con il suo Spirito è presente ovunque. Grazie all'azione del suo Spirito e dei suo angeli opera tra gli uomini. OGM 225 1 Egli siede sul suo trono, al di sopra del fermento che regna sulla terra. Egli vede tutto e dalla maestà e dalla serenità dell'eternità decide ciò che considera migliore e più opportuno. OGM 225 2 "...La via dell'uomo non è in suo potere, e che non è in potere dell'uomo che cammina il dirigere i suoi passi". Geremia 10:23. "Confida nel Signore con tutto il cuore... in tutte le tue vie ed egli appianerà i tuoi sentieri". Proverbi 3:5, 6. OGM 225 3 "...L'occhio del Signore è su quelli che lo temono, su quelli che sperano nella sua benevolenza, per liberarli dalla morte e conservarli in vita in tempo di fame". Salmi 33:18, 19. OGM 225 4 "O Dio, com'è preziosa la tua benevolenza! Perciò i figli degli uomini cercano rifugio all'ombra delle tue ali". Salmi 36:7. OGM 225 5 "Beato colui che ha per aiuto il Dio di Giacobbe e la cui speranza è nel Signore, suo Dio". Salmi 146:5. OGM 225 6 "Signore, la terra è piena della tua bontà..." Salmi 119:64. "Egli ama la giustizia e l'equità..." Salmi 33:5. "...Speranza di tutte le estremità della terra e dei mari lontani. Con il suo vigore egli rese saldi i monti, cingendosi in potenza". Salmi 65:5-7. "...Tu fai sgorgare canti di gioia dall'oriente all'occidente. Tu coroni l'annata con i tuoi benefici, e dove passa il tuo carro stilla il grasso". Salmi 65:8, 11. "Il Signore sostiene tutti quelli che cadono e rialza tutti quelli che sono curvi. Gli occhi di tutti sono rivolti a te, e tu dai loro il cibo a suo tempo. Tu apri la tua mano, e dai cibo a volontà a tutti i viventi". Salmi 145:14-16. Dio rivelato in Cristo OGM 225 7 In quanto persona Dio si è rivelato tramite il Figlio. Gesù, espressione della gloria del Padre "e impronta della sua essenza" (cfr. Ebrei 1:3), è venuto sulla terra come Salvatore personale e nello stesso modo è asceso al cielo. Sempre come Salvatore personale intercede in cielo. "Uno simile a un figlio d'uomo" (cfr. Apocalisse 1:13) opera in nostro favore davanti al trono di Dio. OGM 225 8 Il Cristo, la luce del mondo, offuscò volutamente l'abbagliante splendore della sua divinità e venne a vivere da uomo fra gli uomini perché potessero conoscere il loro Creatore. Da quando il peccato aveva creato una barriera fra l'uomo e Dio nessun essere umano aveva mai visto l'Eterno, se non tramite la sua manifestazione in Gesù Cristo. "Io e il Padre siamo uno" (Giovanni 10:30) dichiarò il Cristo. "...Nessuno conosce il Figlio, se non il Padre; e nessuno conosce il Padre, se non il Figlio, e colui al quale il Figlio voglia rivelarlo". Matteo 11:27. OGM 226 1 Il Cristo è venuto a insegnare agli uomini quello che il Signore desidera che conoscano. Vediamo l'intervento di Dio nei cieli, sulla terra e nell'ampia distesa del mare. OGM 226 2 Tutto il creato esprime la sua potenza, la sua saggezza e il suo amore. Ciò che il Cristo ha rivelato della sua persona non può essere conosciuto tramite le stelle, gli oceani o le cascate dei fiumi. Dio sapeva che per manifestare il suo carattere e la sua personalità era necessaria una rivelazione più chiara di quella che si ha tramite la natura. Inviò il Figlio nel mondo affinché l'uomo, pur con certi limiti, riuscisse a percepire l'essenza e le prerogative del Dio invisibile. Dio rivelato ai discepoli OGM 226 3 Esaminiamo con attenzione le parole pronunciate dal Cristo nella camera alta alla vigilia della crocifissione. L'ora della prova si avvicinava ed egli cercava di confortare i discepoli che sarebbero stati tentati duramente. OGM 226 4 "Il vostro cuore non sia turbato; abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in me! Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, vi avrei detto forse che io vado a prepararvi un luogo?... Tommaso gli disse: Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo sapere la via? Gesù gli disse: Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se mi aveste conosciuto avreste conosciuto anche mio Padre; e fin da ora lo conoscete, e l'avete visto. Filippo gli disse: Signore mostraci il Padre e ci basta. Gesù gli disse: Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre; come mai tu dici: mostraci il Padre? Non credi che io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico di mio; ma il Padre che dimora in me, fa le opere sue". Giovanni 14:1-10. OGM 226 5 I discepoli non comprendevano le parole del Cristo relative al suo rapporto con il Padre. La maggior parte dei suoi insegnamenti erano ancora incomprensibili per loro, ma il Cristo desiderava che avessero una conoscenza di Dio più chiara e definita. "Vi ho detto queste cose in similitudini; l'ora viene che non vi parlerò più in similitudini, ma apertamente vi farò conoscere il Padre". Giovanni 16:25. OGM 226 6 Quando il giorno della Pentecoste lo Spirito Santo scese sui discepoli, essi compresero pienamente le verità che il Cristo aveva espresso tramite le parabole. Gli insegnamenti che per loro erano incomprensibili ora diventavano chiari. Ma neppure in quel momento si adempì completamente la promessa del Cristo ai discepoli. Essi beneficiavano di tutte le conoscenze ricevute da Dio, ma il pieno adempimento della promessa di Gesù di far loro conoscere il Padre si doveva ancora realizzare. Anche oggi abbiamo una conoscenza parziale e imperfetta. Quando terminerà il conflitto e Gesù Cristo-uomo riconoscerà davanti al Padre i suoi fedeli discepoli, che in una società corrotta hanno reso testimonianza di lui, essi comprenderanno chiaramente ogni mistero. OGM 227 1 Il Cristo ha conservato anche in cielo la sua umanità glorificata. A coloro che lo accettano egli accorda la possibilità di diventare figli di Dio, affinché il Padre possa accoglierli e vivere con loro per l'eternità. Se in questa vita saranno fedeli a Dio alla fine "vedranno la sua faccia e porteranno il suo nome scritto sulla fronte". Apocalisse 22:4. La felicità di vivere in cielo non consiste forse nel vedere Dio? Per il peccatore, salvato dalla grazia del Cristo, quale gioia maggiore ci può essere di quella del contemplare il volto di Dio e riconoscerlo come Padre? OGM 227 2 Le Scritture sono chiare quando indicano la relazione esistente fra il Padre e il Cristo, sottolineando la personalità di ciascuno. "Dio, dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio... che è splendore della sua gloria e impronta della sua essenza, e che sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza, dopo aver fatto la purificazione dei peccati, si è seduto alla destra della Maestà nei luoghi altissimi. Così è diventato di tanto superiore agli angeli, di quanto il nome che ha ereditato è più eccellente del loro. Infatti, a quale degli angeli ha mai detto: Tu sei mio Figlio, oggi io t'ho generato? e anche: Io gli sarò Padre ed egli mi sarà Figlio?" Ebrei 1:1-5. OGM 227 3 La personalità del Padre e del Figlio e la loro unione, sono presentate nella preghiera del Cristo per i discepoli: "Non prego soltanto per questi, ma anche per quelli che credono in me per mezzo della loro parola: che siano tutti uno; e come tu, o Padre, sei in me e io sono in te, anch'essi siano in noi: affinché il mondo creda che tu mi hai mandato". Giovanni 17:20, 21. Il legame che esiste fra il Cristo e i suoi discepoli non annulla la personalità dell'uno e degli altri; essi sono uno negli obiettivi, nella mente, nel carattere, ma non nella persona. Nello stesso modo Dio e il Cristo sono uno. Il carattere di Dio rivelato in Cristo OGM 227 4 Assumendo la natura umana, il Cristo si è identificato con l'uomo e nello stesso tempo ha rivelato il Padre all'umanità vittima del peccato. OGM 227 5 Egli, che aveva sempre vissuto in presenza del Padre, era l'immagine visibile del Dio invisibile, l'unico che poteva rivelare il carattere della divinità agli uomini. OGM 227 6 Egli era in tutto simile ai suoi fratelli, un uomo proprio come noi. Aveva fame, sete e si stancava. Ritrovava le energie tramite il cibo e il sonno. Condivise la sorte degli uomini pur essendo il Figlio di Dio. Sulla terra era straniero e di passaggio; visse nel mondo senza essere del mondo; fu provato e tentato come ancora oggi lo sono gli uomini e le donne, ma visse senza peccare. Affettuoso, attento, comprensivo, rispettoso dei sentimenti altrui manifestò il carattere del Padre e si consacrò al servizio di Dio e dell'uomo. OGM 228 1 "Lo Spirito del Signore, di Dio, è su di me, perché il Signore mi ha unto per recare una buona notizia agli umili; mi ha inviato per fasciare quelli che hanno il cuore spezzato, per proclamare la libertà a quelli che sono schiavi..." (Isaia 61:1), "...e ai ciechi il recupero della vista..." Luca 4:18. "Per proclamare l'anno di grazia del Signore... per confortare tutti quelli che sono afflitti". Isaia 61:2. OGM 228 2 Egli ordinò "...amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a quelli che vi odiano, e pregate per quelli che vi maltrattano e vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli poiché egli fa levare il suo sole sopra i malvagi e sopra buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti". Matteo 5:44, 45. "Poiché egli è buono verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro". Luca 6:35, 36. OGM 228 3 "Grazie ai sentimenti di misericordia del nostro Dio... l'Aurora dall'alto ci visiterà per risplendere su quelli che giacciono in tenebre e in ombra di morte, per guidare i nostri passi verso la via della pace". Luca 1:78, 79. La gloria della croce OGM 228 4 La rivelazione dell'amore di Dio per l'uomo ha come centro la croce. Il suo vero significato non può essere espresso a parole, descritto con la penna o compreso dalla mente umana. Guardando la croce del Calvario possiamo dire soltanto: "...Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna". Giovanni 3:16. OGM 228 5 Il Cristo crocifisso a causa dei nostri peccati, il Cristo risorto, il Cristo asceso al cielo è la scienza della salvezza che dobbiamo imparare e insegnare. Il dono del Cristo OGM 228 6 "Il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l'essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, ma spogliò se stesso, divenendo simile agli uomini; trovato esteriormente come un uomo, umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte di croce". Filippesi 2:6-8. OGM 228 7 "...Cristo Gesù è colui che è morto e, ancor più, è risuscitato, è alla destra di Dio..." Romani 8:34. OGM 228 8 "Perciò egli può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio, dal momento che vive sempre per intercedere per loro". Ebrei 7:25. OGM 229 1 "...Non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato". Ebrei 4:15. OGM 229 2 Mediante il Cristo riceviamo tutte le benedizioni. Attraverso il suo sacrificio, giorno dopo giorno, ci viene trasmesso il flusso inesauribile della bontà di Dio. Mediante quel dono ci sono stati offerti i fiori, con i loro colori e il loro profumo delicato, perché ne godiamo. Egli ha creato il sole e la luna. Non c'è stella in cielo che non sia opera sua. Ogni goccia di pioggia che cade, ogni raggio di luce che illumina questa terra ingrata testimonia l'amore di Dio in Cristo. Riceviamo ogni cosa tramite il dono meraviglioso del Figlio di Dio. Il Cristo fu inchiodato alla croce perché le opere di Dio beneficiassero di tutte le sue benedizioni. OGM 229 3 "Vedete quale amore ci ha manifestato il Padre, dandoci di essere chiamati figli di Dio!..." 1 Giovanni 3:1. OGM 229 4 "Mai si era udito, mai orecchio aveva sentito dire, mai occhio aveva visto che un altro Dio, all'infuori di te, agisse in favore di chi spera in lui". Isaia 64:4. La conoscenza che trasforma OGM 229 5 Tutti coloro che sono salvati devono conoscere Dio, così come è rivelato in Cristo. Questa conoscenza trasforma il carattere. Ricevendola lo spirito è rinnovato a immagine di Dio e tutto l'essere beneficia di una forza divina. OGM 229 6 "E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria..." 2 Corinzi 3:18. OGM 229 7 Della sua esperienza di vita Gesù disse: "...Io ho osservato i comandamenti del Padre mio..." Giovanni 15:10. "...Egli non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli piacciono". Giovanni 8:29. Dio desidera che i suoi discepoli siano come Gesù quando condivise la natura umana. Tramite la sua forza dobbiamo vivere la vita nobile e pura che condusse il Salvatore. "Per questo motivo" dice Paolo "piego le ginocchia davanti al padre, dal quale ogni famiglia nei cieli e sulla terra prende il nome, affinché egli vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere potentemente fortificati, mediante lo Spirito suo, nell'uomo interiore, e faccia sì che Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, perché, radicati e fondati nell'amore, siate resi capaci di abbracciare con tutti i santi quale sia la larghezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità dell'amore di Cristo e di conoscere questo amore che sorpassa ogni conoscenza, affinché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio". Efesini 3:14-19. OGM 230 1 Noi "...non cessiamo di pregare per voi e di domandare che siate ricolmi della profonda conoscenza della volontà di Dio con ogni sapienza e intelligenza spirituale, perché camminiate in modo degno del Signore per piacergli in ogni cosa, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio; fortificati in ogni cosa dalla sua gloriosa potenza, per essere sempre pazienti e perseveranti". Colossesi 1:9-11. OGM 230 2 Questo è il tipo di conoscenza che Dio ci invita a ricercare e nei confronti della quale ogni altra cosa è vana e inutile. ------------------------Capitolo 36: I rischi di una conoscenza speculativa OGM 230 3 Uno dei maggiori pericoli dell'indagine speculativa o scientifica è la tendenza a esaltare la ragione umana al di là del suo valore reale e della sua capacità d'azione. Molti tentano di giudicare il Creatore e le sue opere con una conoscenza scientifica parziale e imperfetta. Cercano di determinarne la natura, gli attributi e le prerogative e speculano sull'Essere infinito. Coloro che intraprendono questo tipo di studio si avventurano su un terreno proibito, l'indagine non produrrà validi risultati e potrà essere realizzata solo con gravi rischi. OGM 230 4 I nostri progenitori furono indotti a peccare per non aver saputo resistere al desiderio di conoscere quello che Dio aveva proibito. Cercando di ottenere questo tipo di conoscenza, persero tutto ciò che valeva la pena di possedere. Se Adamo ed Eva non avessero mai toccato l'albero proibito, Dio avrebbe accordato loro quella conoscenza che non era collegata alla maledizione del peccato e avrebbe assicurato loro una gioia eterna. Tutto ciò che ottennero ascoltando il tentatore fu la conoscenza del peccato e dei suoi effetti. A causa della loro disubbidienza l'umanità si separò da Dio e la terra dal cielo. Questo è un prezioso insegnamento per noi. Il terreno su cui Satana ha spinto i nostri progenitori è lo stesso su cui oggi tenta gli uomini. Egli sta diffondendo nel mondo i suoi inganni. Induce gli uomini, con tutti i mezzi di cui dispone, a speculare sulla natura di Dio. Cerca di impedire loro di conseguire quella conoscenza di Dio che li condurrebbe alla salvezza. Teorie panteistiche OGM 230 5 Oggi nelle istituzioni e nelle chiese si stanno diffondendo filosofie spiritualiste che minano la fede in Dio e nella sua Parola. La tesi secondo cui l'essenza di Dio pervade tutta la natura è condivisa da molti di coloro che professano di credere nelle Scritture, ma per quanto presentata in modo attraente questa teoria nasconde una pericolosa mistificazione. Essa presenta un'idea errata di Dio, disonora la sua grandezza e la sua maestà e mira non solo a ingannare ma anche a degradare gli uomini. Le tenebre sono il suo elemento naturale e la sensualità la sua sfera d'azione. La separazione da Dio è il risultato dell'accettazione di questa teoria e per la natura umana significa la rovina. OGM 231 1 La condizione in cui viviamo, conseguenza del peccato, non è naturale per cui la potenza che deve rinnovarci deve essere soprannaturale altrimenti non ha efficacia. Non c'è altra potenza che possa infrangere l'impatto del male sul cuore dell'uomo se non la potenza di Dio in Cristo Gesù. Solo tramite il sacrificio di colui che è stato crocifisso c'è la purificazione dal peccato. Solo la sua grazia ci permette di resistere e superare le tendenze della nostra natura decaduta. Le teorie spiritualiste relative a Dio rendono inefficace la sua grazia. Se l'essenza di Dio pervade tutta la natura, significa che vive in ogni uomo e quindi per raggiungere la santità è sufficiente che l'uomo sviluppi la potenza che è in lui. OGM 231 2 Queste teorie, se accettate fino alle loro implicazioni estreme, distruggono completamente il cristianesimo. Rendono superflua l'espiazione e l'uomo diventa il salvatore di se stesso. Esse privano la Parola di Dio della sua potenza e chi le accetta corre il rischio di considerare la Bibbia una favola. Certo essi possono concordare sul fatto che la virtù sia superiore al vizio, ma avendo privato il Signore della sua sovranità, e affidandosi alla potenza dell'uomo senza Dio, questa valutazione è priva di valore. La volontà umana, da sola, non può resistere e vincere il male. L'uomo non ha protezione nei confronti del peccato. OGM 231 3 Una volta rifiutati i limiti posti dalla Parola di Dio e dal suo Spirito non sappiamo in quale baratro cadremo. "Ogni parola di Dio è affinata con il fuoco. Egli è uno scudo per chi confida in lui. Non aggiungere nulla alle sue parole, perché egli non ti rimproveri e tu sia trovato bugiardo". Proverbi 30:5, 6. "L'empio sarà preso nelle proprie iniquità, tenuto stretto dalle funi del suo peccato". Proverbi 5:22. I misteri divini OGM 231 4 "Le cose occulte appartengono al Signore nostro Dio, ma le cose rivelate sono per noi e per i nostri figli per sempre..." Deuteronomio 29:29. Dio ha rivelato se stesso nella sua Parola affinché fosse studiata e compresa, ma non ci si può avventurare oltre. L'intelligenza più vivace può impegnare tutte le sue capacità per speculare sulla natura di Dio, ma i suoi sforzi saranno infruttuosi. Non è stato previsto che risolvessimo questo problema. Nessuna mente umana può comprendere Dio. Nessuno può avventurarsi in sofismi sulla sua natura. Il silenzio in questo caso è più eloquente. L'Innisciente è al di sopra di ogni forma di speculazione. OGM 231 5 Neppure agli angeli venne permesso di partecipare ai colloqui fra il Padre e il Figlio quando venne ideato il piano della salvezza. Gli esseri umani non devono investigare i segreti dell'Altissimo. Come bambini non capiamo la natura di Dio, ma come bambini dobbiamo amarlo e ubbidirlo. Invece di speculare sulla sua natura o il suo carattere ascoltiamo le sue parole: "Puoi forse scandagliare le profondità di Dio, arrivare a conoscere appieno l'Onnipotente? Si tratta di cose più alte del cielo; tu che faresti? Di cose più profonde del soggiorno dei morti; come le conosceresti? La loro misura è più lunga della terra, più larga del mare". Giobbe 11:7-9. OGM 232 1 "Ma la saggezza, dove trovarla? Dov'è il luogo dell'intelligenza? L'uomo non ne sa la via, non la si trova sulla terra dei viventi, L'abisso dice: Non è in me; il mare dice: Non sta da me. Non la si ottiene in cambio d'oro, né si compra a peso d'argento. Non lo si acquista con l'oro di Ofir, con l'onice prezioso e con lo zaffiro. L'oro e il vetro non reggono al suo confronto, non la si dà in cambio di vasi d'oro fino. Non si parli di corallo, di cristallo; la saggezza vale più delle perle. Il topazio d'Etiopia non può starle a confronto, l'oro puro non ne controbilancia il valore. Da dove viene dunque la saggezza? Dov'è il luogo dell'intelligenza?... l'abisso e la morte dicono: Ne abbiamo avuto qualche sentore. Dio solo conosce la via che vi conduce, egli solo sa il luogo dove vi risiede, perché il suo sguardo giunge fino alle estremità della terra, perch'egli vede tutto ciò che è sotto ai cieli... quando diede una legge alla pioggia e tracciò la strada al lampo dei tuoni, allora la vide e la rivelò, la stabilì e anche l'investigò. E disse all'uomo: Ecco, temere il Signore, questa è saggezza, fuggire il male, è intelligenza". Giobbe 28:12-28. OGM 232 2 La saggezza non consiste nell'indagare i segreti della terra o penetrare nei misteri dell'esistenza di Dio. Si tratta piuttosto di accettare con umiltà la rivelazione che egli ha voluto trasmetterci e conformare la nostra vita alla sua volontà. OGM 232 3 Gli uomini, anche se dotati della migliore intelligenza, non possono comprendere i misteri di Dio insiti nella natura. Anche l'ispirazione divina presenta molti interrogativi a cui i maggiori studiosi non sanno dare una risposta. Essi non sono stati proposti perché ne trovassimo la soluzione ma per richiamare l'attenzione sui misteri divini e insegnarci che la nostra conoscenza è parziale e che nella vita quotidiana molte cose trascendono la comprensione di esseri umani limitati. OGM 232 4 Gli scettici rifiutano di credere in Dio perché non riescono a comprendere la potenza infinita con cui si rivela. Invece dobbiamo accettare anche ciò che il Signore non ci rivela e quello che è alla portata della nostra comprensione limitata. Sia nella natura, sia nella rivelazione. Dio ha inserito dei misteri per sviluppare la nostra fede. Sarà sempre così. Possiamo indagare, cercare, imparare ma ci sarà sempre qualcosa da scoprire. OGM 233 1 "Chi ha misurato le acque nel cavo della sua mano o preso le dimensioni del cielo con il palmo? Chi ha raccolto la polvere della terra in una misura o pesato le montagne con la stadera e i colli con la bilancia? Chi ha preso le dimensioni dello spirito del Signore o chi gli è stato consigliere per insegnargli qualcosa? Chi ha egli consultato perché gli desse istruzione e gli insegnasse?... Ecco, le nazioni sono come una goccia che cade da un secchio, come la polvere minuta della bilance; ecco, le isole sono come pulviscolo che vola. Il Libano non basterebbe a procurare il fuoco e i suoi animali non basterebbero per l'olocausto. Tutte le nazioni sono come nulla davanti a lui; egli le valuta meno che nulla, una vanità. A chi vorreste assomigliare Dio? Con quale immagine lo rappresentereste? Ma non lo sapete? Non l'avete sentito? Non vi è stato annunziato fin dal principio? Non avete riflettuto sulla fondazione della terra? Egli è assise sulla vostra terra, da lì gli abitanti appaiono come cavallette; egli distende i cieli come una cortina e li spiega come una tenda per abitarvi... A chi sarei io uguale? Dice il Santo. Levate gli occhi in alto e guardate: Chi ha creato queste cose? Egli le fa uscire e conta il loro esercito, la chiama tutte per nome; per grandezza del suo potere e per la potenza della sua forza, non ne manca una. Perché dici tu, Giacobbe, e perché parli così, Israele: La mia vita è occulta al Signore e al mio diritto non bada il mio Dio? Non lo sai tu? Non l'hai mai udito? Il Signore è Dio eterno, il creatore degli estremi confini mdella terra; egli non si affatica e non si stanca; la sua intelligenza è imperscrutabile". Isaia 40:12-28. OGM 233 2 Impariamo a conoscere la potenza di Dio dalla rivelazione che lo Spirito Santo ne ha dato ai profeti. Il profeta Isaia scrive: "Nell'anno della morte del re Uzzia, vidi il Signore seduto sopra un trono alto, molto elevato, e i lembi del suo mantello riempivano il tempio. Sopra di lui stavano dei serafini, ognuno dei quali aveva sei ali; con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi, e con due volava. L'uno gridava all'altro e diceva: Santo, santo, santo è il Signore degli eserciti! Tutta la terra è piena della sua gloria! Le porte furono scosse fin dalle loro fondamenta dalla voce di loro che gridavano, e la casa fu piena di fumo. Allora io dissi: Guai a me, sono perduto! Perché io sono un uomo dalle labbra impure e abito in mezzo a un popolo dalle labbra impure; e i miei occhi hanno visto il Re, il Signore degli eserciti! Ma uno dei serafini volò verso di me, tenendo in mano un carbone ardente, tolto con le molle dall'altare. Mi toccò con esso la bocca, e disse: Ecco, questo ti ha toccato le labbra, la tua iniquità è tolta e il tuo peccato è espiato". Isaia 6:1-7. "Non c'è nessuno pari a te, Signore; tu sei grande, e grande in potenza è il tuo nome. Chi non ti temerebbe, re delle nazioni?..." Geremia 10:6, 7. OGM 234 1 "Signore, tu mi hai esaminato e mi conosci. Tu sai quando mi siedo e quando mi alzo, tu comprendi da lontano il mio pensiero. Tu mi scruti quando cammino e quando mi riposo, e conosci a fondo tutte le mie vie. Poiché la parola non è ancora sulla mia lingua, che tu, Signore, già lo conosci appieno. Tu mi circondi, mi stai di fronte e alle spalle, e poni la tua mano su di me. La conoscenza che hai di me è meravigliosa, troppo alta perché io possa arrivarci". Salmi 139:1-6. OGM 234 2 "Grande è il nostro Signore, e immenso è il suo potere; la sua intelligenza è infinita". Salmi 147:5. OGM 234 3 "...Le vie dell'uomo stanno davanti agli occhi del Signore, egli osserva tutti i suoi sentieri". Proverbi 5:21. OGM 234 4 "Egli svela le cose profonde e nascoste; conosce ciò che è nelle tenebre, e la luce abita con lui". Daniele 2:22. OGM 234 5 "...Cerchino il Signore, dice il Signore che fa queste cose, a lui note fin dall'eternità". Atti 15:18. OGM 234 6 "...Chi ha conosciuto il pensiero del Signore? O chi è stato suo consigliere? O chi gli ha dato qualcosa per primo, sì da riceverne il contraccambio? Perché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose". Romani 11:34-36. OGM 234 7 "Al Re eterno, immortale, invisibile..." 1 Timoteo 1:17. "Il solo che possiede l'immortalità e che abita una luce inaccessibile; che nessun uomo ha visto né può vedere; a lui siano onore e potenza eterna..." 1 Timoteo 6:16. OGM 234 8 "La sua maestà non vi farà sgomenti? Il suo terrore non piomberà su di voi?" Giobbe 13:11. "Dio non è forse lassù nei cieli? Guarda lassù le stelle eccelse, come stanno in alto!" Giobbe 22:12. "Le sue legioni si possono forse contare? Su chi non si leva la sua luce?" Giobbe 25:3. OGM 234 9 "...Grandi cose egli fa che noi non comprendiamo. Dice alla neve: Cadi sulla terra!. Lo dice alla pioggia, alla pioggia torrenziale. Rende inerte ogni mano d'uomo, perché tutti i mortali, che sono opera sua, imparino a conoscerlo... Egli carica pure le nubi di umidità, disperde lontano le nuvole che portano i suoi lampi ed esse, da lui guidate, vagano nei loro giri per eseguire i suoi comandi sopra la faccia di tutta la terra; e la manda come flagello, oppure come beneficio alla sua terra, o come prova della sua bontà. Porgi l'orecchio a questo... fermati e considera le meraviglie di Dio! Sai tu come Dio le diriga e faccia guizzare il lampo dalle sue nubi? Conosci tu l'equilibrio delle nuvole, le meraviglie di colui la cui scienza è perfetta?... Puoi tu, come lui, distendere i cieli e farli solidi come uno specchio di metallo? Insegnaci tu che cosa dirgli! Nelle nostre tenebre... nessuno può fissare il sole che sfolgora nel cielo, quando c'è passato il vento a renderlo limpido. Dal settentrione viene l'oro; Dio è circondato da una maestà terribile; l'Onnipotente noi non lo possiamo scoprire. Egli è grande in forza, in equità, in perfetta giustizia... perciò gli uomini lo temono..." Giobbe 37:5-24. "Chi è simile al Signore, al nostro Dio, che siede sul trono in alto, che si abbassa a guardare nei cieli e sulla terra?" Salmi 113:5, 6. OGM 235 1 "...Il Signore cammina nell'uragano e nella tempesta, e le nuvole sono la polvere dei suoi piedi". Nahum 1:3. OGM 235 2 "Il Signore è grande e degno di lode eccelsa, e la sua grandezza non la si può misurare. Un'età dirà all'altra le lodi delle tue opere, e farà conoscere i tuoi prodigi. Mediterò sul glorioso splendore della tua maestà e sulle tue opere meravigliose. Gli uomini parleranno della potenza dei tuoi atti tremendi e io racconterò la tua grandezza. Essi proclameranno il ricordo della tua gran bontà e canteranno con gioia la tua giustizia... Tutte le tue opere ti celebreranno, o Signore, e i tuoi fedeli ti benediranno. Parleranno della gloria del tuo regno e racconteranno la tua potenza per far conoscere ai figli degli uomini i tuoi prodigi e la gloria maestosa del tuo regno. Il tuo regno è regno eterno e il tuo dominio dura per ogni età... La mia bocca proclamerà la lode del Signore e ogni carne benedirà il suo nome santo per sempre". Salmi 145:3-21. OGM 235 3 Se impareremo a conoscere chi è Dio e ciò che siamo per lui ne avremo rispetto e timore. Gli uomini devono ricordare che è successo a coloro che ebbero la presunzione di trattare con superficialità ciò che Dio aveva considerato sacro. Quando gli israeliti osarono aprire l'arca, riportata dalla regione dei filistei, la loro mancanza di rispetto venne punita con un intervento miracoloso. OGM 235 4 Considerate il giudizio che si abbatté contro Uzza. Quando l'arca, durante il regno di Davide, venne portata a Gerusalemme Uzza tese la mano per non farla cadere. Per aver osato toccare il simbolo della sacra presenza di Dio fu colpito da morte istantanea. OGM 235 5 Al pruno ardente, quando Mosè non riconoscendo la presenza di Dio si avvicinò per osservare quella straordinaria visione, gli venne dato l'ordine: "...Non ti avvicinare qua; togliti i calzari dai piedi, perché il luogo sul quale stai è suolo sacro... Mosè allora si nascose la faccia, perché aveva paura di guardare Dio". Esodo 3:5, 6. OGM 235 6 "Giacobbe partì da Beer-Sceba e andò verso Caran. Giunse ad un certo luogo e vi passò la notte, perché il sole era già tramontato. Prese una delle pietre del luogo, se la mise per capezzale e lì si coricò. Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima toccava il cielo; e gli angeli di Dio salivano e scendevano per la scala. Il Signore stava al di sopra di essa e gli disse: Io sono il Signore, il Dio di Abramo tuo padre e il Dio d'Isacco. La terra sulla quale tu stai coricato, io la darò a te e alla tua discendenza... Io sono con te, e ti proteggerò dovunque tu andrai e ti ricondurrò in questo paese, perché io non ti abbandonerò prima di aver fatto quello che ti ho detto. Quando Giacobbe si svegliò dal sonno, disse: Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo! Ebbe paura e disse: Com'è tremendo questo luogo! Questa non è altro che la casa di Dio, e questa è la porta del cielo!" Genesi 28:10-17. OGM 236 1 Nel tabernacolo d'Israele e nel tempio, simboli terreni del luogo in cui Dio dimorava, una zona era consacrata alla sua presenza. Il velo, con i cherubini ricamati, davanti all'ingresso del luogo santissimo doveva essere alzato soltanto da una mano designata. OGM 236 2 Alzare quel velo ed entrare senza permesso nello spazio sacro del luogo santissimo significava morire, perché al di sopra del propiziatorio si manifestava la gloria di colui che è Santo, quella gloria che nessuno poteva vedere e continuare a vivere. OGM 236 3 Soltanto un giorno all'anno, per il servizio nel luogo santissimo, il sacerdote entrava con estremo rispetto alla presenza di Dio, mentre nuvole di incenso ne velavano la gloria. In tutti i cortili del tempio c'era silenzio assoluto. Nessun sacerdote officiava sugli altari. La folla dei fedeli, inginocchiati e riverenti, offriva le sue preghiere supplicando la misericordia di Dio. "Ora, queste cose avvennero loro per servire da esempio e sono state scritte per ammonire noi, che ci troviamo nella fase conclusiva delle epoche". 1 Corinzi 10:11. OGM 236 4 "Ma il Signore è nel suo tempio santo, tutta la terra faccia silenzio in sua presenza!" Abacuc 2:20. OGM 236 5 "Il Signore regna: tremino i popoli. Egli siede sui cherubini: la terra è scossa. Il Signore è grande in Sion, eccelso sopra tutti i popoli. Lodino essi il tuo nome grande e tremendo. Egli è santo". Salmi 99:1-3. OGM 236 6 "...Il Signore ha il suo trono nei cieli; i suoi occhi vedono, le sue pupille scrutano i figli degli uomini". Salmi 11:4. OGM 236 7 "Perch'egli guarda dall'alto del suo santuario; dal cielo il Signore osserva la terra". Salmi 102:19. OGM 236 8 "Dal luogo della sua dimora osserva tutti gli abitanti della terra; egli ha formato il cuore di tutti, egli osserva tutte le loro opere". Salmi 33:14, 15. OGM 236 9 "Tutta la terra tema il Signore; davanti a lui abbiano timore tutti gli abitanti del mondo". Salmi 33:8. OGM 236 10 L'uomo non può conoscere Dio tramite la pura ricerca. Nessuno tenti di alzare con presunzione il velo che nasconde la sua gloria. "...Quanto inscrutabili sono i suoi giudizi e ininvestigabili le sue vie!" Romani 11:33. La scelta di celare la sua potenza è una dimostrazione della sua misericordia, alzare il velo che ci separa dalla presenza divina significa morire. Nessuna mente umana può sondare i segreti relativi alla presenza e all'azione di Dio. Possiamo comprendere di lui solo ciò che egli crede opportuno rivelarci. La nostra ragione deve riconoscere un'autorità superiore. Il cuore e l'intelligenza devono inchinarsi davanti al grande "Io Sono". ------------------------Capitolo 37: Falsa e vera educazione OGM 237 1 Colui che guida gli agenti del male si impegna costantemente a nascondere il significato delle parole di Dio ed esaltare le opinioni degli uomini. Satana non vuole che udiamo la voce di Dio che dice: "...Questa è la via; camminate per essa!" Isaia 30:21. Tramite insidiosi metodi educativi sta facendo il possibile per oscurare la verità divina. OGM 237 2 La speculazione filosofica e la ricerca scientifica atea stanno trasformando migliaia di persone in veri e propri scettici. Oggi nelle scuole si insegnano con convinzione e informazioni dettagliate le conclusioni a cui sono arrivati grandi scienziati. Si insiste sul fatto che queste menti eccelse non possono sbagliare, lasciando intendere che la Bibbia ha torto. Lo scetticismo affascina le menti, i giovani intravedono una possibilità di maggiore indipendenza, che esalta la loro immaginazione e li trae in inganno. Satana trionfa. Egli coltiva il dubbio che si insinua nel cuore dei giovani, ne segue lo sviluppo e lo porta a maturazione. Ben presto mieterà un abbondante raccolto di infedeltà. OGM 237 3 Poiché il cuore umano è incline al male, è pericoloso seminare lo scetticismo nella mente dei giovani. Tutto ciò che mina la fede in Dio, priva l'uomo della forza di resistere alla tentazione e dell'unica salvaguardia nei confronti del peccato. È importante che si organizzino scuole in cui si insegni ai giovani che la vera grandezza consiste nell'onorare Dio, manifestando il suo carattere nella vita quotidiana. Dobbiamo imparare a conoscerlo tramite la sua Parola e le sue opere affinché possiamo realizzare il suo piano. Autori profani OGM 237 4 Molti ritengono che per avere un buon livello di istruzione sia indispensabile studiare le opere di autori profani che contengono teorie e riflessioni positive. Ma chi ha ispirato questi pensieri? Dio, soltanto Dio. Egli è la Fonte di ogni idea. Perché quindi rischiare di perdersi fra gli errori che possono nascondere queste opere per approfittare di poche verità intellettuali, quando tutta la verità è a nostra disposizione? OGM 237 5 Come è possibile che degli uomini che si oppongono a Dio detengano quella saggezza di cui si vantano? Non dimentichiamo che Satana stesso è vissuto fra gli angeli del cielo, e poiché conosce il bene e il male sa mescolare elementi nobili e ignobili e in questo modo realizza i suoi inganni. E solo perché si nasconde dietro questa apparente bellezza divina lo accoglieremo come un angelo di Dio? Il tentatore utilizza i suoi agenti, addestrati secondo i metodi che egli stesso ha ispirato per renderli adatti a perseguire i suoi obiettivi. Collaboreremo con loro? Accetteremo le loro idee come indispensabili per acquisire un'istruzione? Se migliaia di persone non avessero sprecato il loro tempo e le loro energie per assimilare le filosofie di autori profani e si fossero consacrati allo studio delle preziose verità della Parola di Dio, non si sarebbero ritrovate nelle tenebre o all'ombra della morte ma avrebbero goduto della gloria di colui che è la Luce della vita. La storia e la teologia OGM 238 1 Molti considerano importante, per trasmettere il messaggio del Vangelo, acquisire un'ampia conoscenza di scritti storici e teologici. OGM 238 2 Credono che queste conoscenze li sosteranno nella proclamazione del Vangelo. In realtà questo studio approfondito delle filosofie umane tende a indebolire e non a rafforzare il loro ministero. Quando guardo i pesanti volumi di storia e teologia riuniti nelle biblioteche mi chiedo: "Perché spendere tanto denaro per un pane che non nutre?" L'apostolo Giovanni ci ricorda molto più di quello che si può trovare in opere simili. Il Cristo aveva detto: "...Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà mai più sete. Io sono il pane vivente, che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno... chi crede in me ha vita eterna... le parole che vi ho dette sono spirito e vita". Giovanni 6:35, 51, 47, 63. OGM 238 3 Un certo modo di studiare la storia, comunque, non è da condannare. La storia sacra era una delle materie delle scuole dei profeti. Si studiavano gli interventi di Dio nella storia dei popoli. Anche oggi dobbiamo approfondire la storia nello stesso modo, individuare l'adempimento delle profezie, studiare gli interventi di Dio attraverso i grandi movimenti di riforma e comprendere gli eventi che precederanno il conflitto finale della grande lotta fra il bene e il male. Questo tipo di studio offrirà una visione più ampia e completa della vita e ci aiuterà a comprendere i collegamenti, gli influssi e il modo in cui siamo legati alla società e ai popoli del mondo, e fino a che punto l'oppressione e la degradazione di un solo uomo abbia delle ripercussioni sugli altri. OGM 238 4 Normalmente, invece, si studia la storia partendo dal punto di vista dell'uomo, delle sue gesta, delle sue vittorie in battaglia, dei successi ottenuti e della gloria acquisita. Si perde di vista l'intervento divino. Pochi riconoscono nello splendore e nella decadenza delle potenze terrene la realizzazione del piano di Dio. OGM 238 5 Inoltre la teologia, così come viene insegnata, non è altro che un insieme di speculazioni umane, utili soltanto a offuscare il piano di Dio con discorsi privi di saggezza. Troppo spesso l'obiettivo perseguito nell'accumulare questi libri non è il desiderio di nutrire lo spirito e la mente, ma la semplice ambizione di conoscere filosofi e teologi, il desiderio di presentare il messaggio cristiano con termini e definizioni eruditi. Non tutti i libri possono essere utili per una vita santa. Il grande Maestro disse: "Prendete su voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore..." Matteo 11:29. L'orgoglio intellettuale non vi aiuterà a comunicare con coloro che non hanno trovato il vero nutrimento, il Pane della vita. Studiando questi libri le nozioni trasmesse prenderanno il posto delle lezioni pratiche che dovreste ricevere dal Cristo. Non potrete nutrire lo spirito degli uomini con il risultato di questo studio. Solo una minima parte di questa ricerca, così impegnativa per la mente, offrirà gli strumenti necessari a diventare un collaboratore di successo per la salvezza degli uomini. OGM 239 1 Il Salvatore è venuto "per evangelizzare i poveri". Cfr. Luca 4:18. Nei suoi insegnamenti ha usato i termini più semplici e i simboli più chiari ed è scritto che"... una gran folla lo ascoltava con piacere". Marco 12:37. Oggi chi collabora con il Signore deve approfondire i suoi insegnamenti. La Parola di Dio rappresenta la fonte più nobile dell'educazione. Chi opera in favore degli uomini deve nutrirsi del Pane della vita che gli assicura la vera forza spirituale. Così potrà aiutare ogni categoria di persone. I classici OGM 239 2 Nelle scuole e nelle università migliaia di giovani dedicano i loro anni migliori allo studio del greco e del latino. Impegnandosi in questa direzione la loro mente e il loro carattere vengono modellati dalla letteratura pagana, che viene considerata parte essenziale dello studio di queste lingue. OGM 239 3 Coloro che conoscono gli autori classici dichiarano che le tragedie greche sono piene di incesti, delitti e sacrifici umani in favore di dèi sensuali e vendicativi. Sarebbe molto meglio rinunciare all'istruzione ottenuta da queste fonti. "Camminerà forse sui carboni accesi senza scottarsi i piedi?" Proverbi 6:28. "Chi può trarre una cosa pura da una impura? Nessuno". Giobbe 14:4. Come possiamo aspettarci che i giovani sviluppino un carattere cristiano se la loro educazione si basa sull'insegnamento delle idee di coloro che sfidano i principi della legge di Dio? OGM 239 4 Rifiutando ogni tipo di freno, privilegiando il divertimento, la dissipazione e il vizio essi non fanno altro che imitare i valori che sono stati istillati nella loro mente da questo tipo di studio. Per certe professioni lo studio del greco e del latino è indispensabile, ma una conoscenza basilare, utile nella vita quotidiana, si può ottenerla anche senza l'approfondimento di una letteratura degradata e degradante. OGM 239 5 Per molti lo studio di queste lingue non è affatto necessario. Lo studio delle lingue morte deve essere considerato secondario rispetto a quelle materie che insegnano come utilizzare correttamente energie fisiche e mentali. È assurdo che gli studenti dedichino il loro tempo a questo studio o limitino, in qualsiasi caso, le loro conoscenze a ciò che contengono i libri a scapito di una vera educazione, utile per affrontare i doveri quotidiani. Che cosa hanno imparato gli studenti al termine del periodo scolastico? Dove andranno? Che cosa faranno? Hanno acquisito le capacità utili per essere un buon padre di famiglia e un saggio educatore? L'unica vera educazione degna di questo nome è quella che guida i giovani a imitare il Cristo, che permette loro di affrontare le responsabilità della vita, di guidare la propria famiglia. Questa educazione non si acquisisce studiando i classici pagani. La letteratura fantastica OGM 240 1 Molte delle pubblicazioni che oggi riscuotono successo riportano storie sensazionali, che guidano i giovani alla rovina e li educano al male. OGM 240 2 Nonostante siano ancora dei bambini hanno una vasta esperienza nella conoscenza del crimine. Sono condizionati a compiere il male da quello che leggono. Nella loro fantasia ripercorrono le vicende lette, fino al punto di verificare se sono in grado di commettere un crimine eludendo la giusta punizione. Nella mente di bambini e giovani quelle scene, relative a rivelazioni immaginarie del futuro, diventano realtà. OGM 240 3 Quando si annunciano rivoluzioni e si descrivono metodi per eludere i limiti posti dalla legge e dalla disciplina molti ne restano affascinati. Sono indotti a concretizzare crimini anche peggiori di quelli descritti dagli autori. Tramite questi influssi la società si degrada e si diffonde l'illegalità. Non c'è quindi da stupirsi se la criminalità aumenta. OGM 240 4 I racconti romantici, frivoli, eccitanti non rappresentano mali minori. L'autore può dichiarare di voler trasmettere una lezione morale, può inserire nella sua opera sentimenti religiosi, che spesso servono solo a nascondere l'assurdità e l'indegnità del contenuto. OGM 240 5 Il mondo è pieno di libri che trasmettono idee indegne ed esercitano un notevole fascino. I giovani accettano come verità ciò che la Bibbia denuncia come falso e così, condividendo l'inganno, si incamminano verso la rovina. OGM 240 6 Ci sono opere di narrativa che sono state scritte con l'obiettivo di diffondere delle verità o denunciare il male. Alcune di queste opere hanno svolto un ruolo in favore del bene, ma hanno anche esercitato un influsso nefasto. Contengono idee e descrizioni elaborate che stimolano l'immaginazione e suscitano cattivi pensieri, soprattutto nei giovani. Le scene descritte rimangono vive nel pensiero. Queste letture allontanano la mente dalla realtà e non permettono uno sviluppo spirituale. Distruggono ogni interesse per la Bibbia e le realtà divine non trovano uno spazio adeguato nelle riflessioni quotidiane. Mentre la mente si sofferma sulle scene immorali che vengono presentate, le passioni si eccitano e il peccato si concretizza. I racconti di fantasia, anche quando non contengono espressioni degradanti e mirano a insegnare buoni principi, hanno effetti negativi. Incoraggiano una lettura affrettata e superficiale, solo in funzione della trama. Tendono a limitare la capacità di pensare in modo coerente e positivo e impediscono allo spirito di analizzare i grandi temi collegati ai doveri e al destino dell'uomo. OGM 241 1 La lettura dei racconti di fantasia, incoraggiando l'interesse soltanto per ciò che diverte, rende penosi i doveri pratici della vita quotidiana. Con i suoi effetti eccitanti e devianti spesso è all'origine di malattie fisiche e mentali. Molti di coloro che abitano in case povere e trascurate, molti invalidi, molti ospiti di cliniche psichiatriche sono vittime della lettura di racconti. Si insiste spesso sul fatto che per distogliere i giovani dalla lettura di opere scadenti e fantastiche si doverebbe offrire loro racconti di qualità migliore. È come cercare di curare un alcolizzato dandogli al posto del whisky e del brandy bevande alcoliche più leggere, come vino, birra e sidro, che suscitano comunque il desiderio di bevande più forti. L'unica via di salvezza per chi è intossicato, l'unica salvaguardia per chi è intemperante è l'astinenza totale. Per chi è appassionato di racconti fantastici vale la stessa regola: l'astensione totale è la sola via d'uscita. Favole e leggende OGM 241 2 Nell'educazione dei bambini e dei giovani si utilizzano favole, leggende e storie fantastiche. Ci si serve di questi libri sia a scuola sia a casa. OGM 241 3 Come possono dei genitori cristiani permettere ai loro figli di leggere libri pieni di menzogne? Quando i bambini chiedono spiegazioni sul significato di storie così diverse dagli insegnamenti ricevuti dai genitori si dice loro che si tratta di favole e storie non vere, ma ormai esse hanno esercitato il loro influsso. OGM 241 4 Le idee proposte in questi libri sviano i bambini, presentano una falsa concezione della vita, suscitano e alimentano il desiderio dell'irrealtà. L'uso di questi libri, nel delicato momento della crescita, è uno dei più astuti stratagemmi di Satana. Egli cerca di distogliere la mente di giovani e adulti dall'opera di sviluppo del carattere. Vuole che bambini e giovani siano ingannati da quelle realtà che distruggono il loro spirito e regnano ovunque nel mondo che li circonda. Per questo egli cerca di distogliere la loro mente dalla Parola di Dio e impedire loro di arrivare alla conoscenza di quelle verità che rappresentano la loro salvezza. Nessun libro che contiene verità distorte dovrebbe essere lasciato nelle mani di un bambino e di un giovane. Nel processo educativo non permettiamo che nella mente dei nostri figli vengano seminate idee che saranno il germe del peccato. Se le persone mature si asterranno dalla lettura di questi libri staranno meglio, il loro esempio e il loro influsso positivo aiuteranno i giovani a difendersi dalle tentazioni. OGM 242 1 Ci sono tante realtà divine e vere. Chi desidera approfondire la propria conoscenza non deve rivolgersi a fonti inquinate. Il Signore dice: "Porgi l'orecchio e ascolta le parole dei saggi, e applica il cuore della scienza... perché la tua fiducia sia posta nel Signore. Non ho già da tempo scritto per te consigli e insegnamenti per farti conoscere cose certe, parole vere, perché tu possa rispondere parole vere a chi t'interroga?" Proverbi 22:17-21. OGM 242 2 "Egli stabilì una testimonianza in Giacobbe, istituì una legge in Israele e ordinò ai nostri padri di farle conoscere ai loro figli, perché fossero note alla generazione futura, ai figli che sarebbero nati. Questi le avrebbero così raccontate ai loro figli, perché ponessero in Dio la loro speranza..." Salmi 78:5-7. OGM 242 3 "Quel che fa ricchi è la benedizione del Signore e il tormento che uno si dà non le aggiunge nulla". Proverbi 10:22. L'insegnamento del Cristo OGM 242 4 Anche il Cristo ha presentato i principi della verità nel Vangelo. Con i suoi insegnamenti possiamo dissetarci come con l'acqua pura che scorre dal trono di Dio. Il Cristo avrebbe potuto offrire agli uomini una conoscenza superiore a ogni rivelazione precedente, tanto da far passare in secondo piano tutte le altre. Avrebbe potuto svelare dei misteri e concentrare su queste straordinarie rivelazioni i pensieri e le azioni delle generazioni future, sino alla fine dei tempi. Ma il Cristo non voleva perdere neanche un attimo in vista degli insegnamenti relativi al piano della salvezza. Utilizzava il tempo a sua disposizione, sfruttava le proprie capacità e la propria esperienza di vita per realizzare la salvezza dell'umanità. Era venuto per cercare e salvare e non voleva distrarsi da questo obiettivo e neanche lasciarsi distrarre. OGM 242 5 Il Cristo comunicò solo quella conoscenza che sarebbe risultata utile. Il suo metodo di insegnamento si collegava alla realtà quotidiana. Non rispose mai alla curiosità che spingeva a porre domande inutili. Anzi colse sempre l'occasione per pronunciare appelli solenni e vitali. A chi desiderava cogliere il frutto dell'albero della conoscenza egli offriva quello della vita. Ogni via era inutile ad eccezione di quella che guidava a Dio; la sola fonte accessibile era quella della vita eterna. OGM 242 6 Il Salvatore non incoraggiò nessuno a frequentare le scuole dei rabbini perché la loro mente sarebbe stata condizionata dalle convinzioni espresse e da frasi come: "Essi dicono" oppure "È stato detto". Perché dovremmo accettare le opinioni umane come espressioni di una saggezza assoluta quando possiamo attingere da una saggezza superiore? OGM 243 1 Tutto ciò che ho visto in merito alle realtà eterne e alla debolezza umana ha colpito la mia mente e ha esercitato un forte influsso sulla mia vita. Non ci sono motivi per cui l'uomo debba essere lodato e glorificato. Non ci sono ragioni per accordare fiducia ed esaltare opinioni di uomini dotati di una saggezza umana, i cosiddetti "grandi uomini". Chi non è guidato da Dio come può comprendere i piani e le vie di Dio? O si nega la sua esistenza o si limita la sua potenza partendo da concezioni umane limitate. OGM 243 2 Scegliamo di essere guidati da colui che ha creato i cieli e la terra, da chi ha posto le stelle secondo il loro ordine e ha previsto un ruolo preciso per il sole e la luna. OGM 243 3 È giusto che i giovani pensino di sviluppare al massimo le loro facoltà mentali. Non possiamo limitare l'istruzione, per la quale Dio non ha fissato dei limiti. Ma le nostre nozioni non serviranno a nulla se non verranno utilizzate per onorare Dio e per il bene dell'umanità. Non è giusto impegnare la mente dei giovani per studi che richiedono grandi sforzi se poi non trovano applicazione nella vita pratica. L'istruzione sarebbe una perdita se queste conoscenze affievoliscono in loro il desiderio di impegnarsi per essere utili al prossimo e affrontare le proprie responsabilità. Un'istruzione pratica ha più valore di una serie di semplici teorie. Non è sufficiente disporre di determinate conoscenze, ciò che conta è utilizzarle adeguatamente. OGM 243 4 Il tempo, i mezzi e lo studio che molti dedicano a un'istruzione relativamente inutile dovrebbero essere consacrati al conseguimento di un'educazione che li renda uomini e donne in grado di assumere le proprie responsabilità di vita. Questo tipo di educazione ha un grande valore. OGM 243 5 Abbiamo bisogno di una conoscenza che assicuri forza alla mente e allo spirito trasformandoci in uomini e donne migliori. L'educazione è più importante di ogni forma di nozionismo. È positivo e fondamentale conoscere il mondo in cui viviamo ma se escludiamo l'eternità falliremo senza possibilità di recuperare. OGM 243 6 Uno studente può impegnare tutte le sue forze per accumulare conoscenze, ma se non conosce Dio, se non segue le leggi che regolano il funzionamento del proprio corpo distruggerà se stesso. A causa delle cattive abitudini perde l'autocontrollo. Non riesce a ragionare sui problemi che lo riguardano, trascura la mente e il corpo. Non coltivando sani principi rovina se stesso in questa vita e in quella futura. OGM 243 7 Se i giovani si rendessero conto delle loro debolezze cercherebbero in Dio le forze necessarie. Lasciandosi guidare da lui potranno acquisire la sua saggezza e la loro vita sarà ricca di benedizioni da condividere con il mondo. Ma se si impegnano in uno studio puramente speculativo, allontanandosi da Dio, perderanno di vista ciò che dà significato alla vita. ------------------------Capitolo 38: Ricercare la vera conoscenza OGM 244 1 È necessario comprendere l'importanza del conflitto in cui siamo coinvolti per distinguere la verità della Parola di Dio ed evitare che la nostra mente sia fuorviata dagli inganni di Satana. OGM 244 2 Il grande valore del sacrificio necessario per la nostra redenzione indica che il peccato è un male terribile che ha sconvolto il corpo dell'uomo, ne ha degradato la mente e pervertito l'immaginazione. Il peccato ha corrotto anche le facoltà dello spirito. Le tentazioni trovano quindi un'eco nel cuore e gradualmente ci volgiamo verso il male. OGM 244 3 Così come il sacrificio compiuto in nostro favore è stato completo, il rinnovamento dalla corruzione del peccato deve essere completo. La legge di Dio non scuserà nessun atto di debolezza, nessuna forma di male potrà sfuggire al giudizio. L'etica del Vangelo non riconosce solo la perfezione del carattere divino. La vita del Cristo è stata la dimostrazione del perfetto adempimento di ogni precetto della legge. Egli disse: "...Io ho osservato i comandamenti del padre mio..." Giovanni 15:10. La sua vita è per noi un esempio di ubbidienza e di servizio. Solo Dio può rinnovare il cuore: "... È Dio che produce in voi il volere e l'agire, secondo il suo disegno benevolo". E ci ricorda: "...Adoperatevi al compimento della vostra salvezza..." Filippesi 2:13, 12. Plasmare il proprio carattere OGM 244 4 Nessun cambiamento del nostro comportamento può essere ottenuto con sforzi saltuari. Lo sviluppo del nostro carattere non è l'opera di un giorno né di un anno, ma di tutta l'esistenza. La lotta per vincere le proprie tendenze, conseguire la santificazione e la vita eterna dura tutta la vita. Senza un impegno continuo e un'attività costante non si può progredire nella vita spirituale e ottenere la corona della vittoria. OGM 244 5 La prova più evidente della caduta dell'uomo da una posizione più nobile sta proprio nel fatto che è difficile riacquistarla. Si può ritrovare la via del ritorno solo combattendo passo dopo passo e ora dopo ora. In un attimo, con un gesto affrettato o sconsiderato si può cadere, vittime del male, perché è difficile rompere i legami del peccato e vivere l'esperienza della santificazione. Si può prendere la decisione, iniziare l'opera, ma il compimento esige impegno, tempo, costanza, pazienza e sacrificio. Non possiamo agire istintivamente. Non possiamo smettere un attimo di essere vigilanti. Circondati da tentazioni di ogni genere, dobbiamo resistere con perseveranza o saremo sopraffatti. Giungere alla fine della nostra esistenza senza aver raggiunto il nostro obiettivo rappresenterebbe una perdita di portata eterna. OGM 245 1 La vita dell'apostolo Paolo era una lotta costante con se stesso. Egli disse: "Ogni giorno sono esposto alla morte..." 1 Corinzi 15:31. La sua volontà e i suoi desideri erano sempre in conflitto con il proprio dovere e con la volontà di Dio. Ma invece di assecondare le proprie tendenze adempì alla volontà di Dio, sacrificando la propria natura. OGM 245 2 Alla fine di questa vita di prove, volgendosi indietro e valutando lotte e successi, poteva dire: "Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede. Ormai mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno..." 2 Timoteo 4:7, 8. La vita cristiana è una battaglia, un percorso. In questa lotta non c'è tregua e l'impegno deve essere continuo e perseverante. La vittoria sulle tentazioni di Satana si ottiene con sforzi costanti. La vera vita cristiana deve essere perseguita con forza e fermezza. Nessuno sarà elevato senza aver compiuto sforzi intensi e perseveranti. Ognuno deve impegnarsi personalmente in questa lotta perché nessun altro può farlo per lui. Siamo responsabili dell'esito della battaglia. Anche se Noè, Giobbe e Daniele fossero presenti non potrebbero liberare nessuno con la loro giustizia. La vera scienza OGM 245 3 C'è una scienza che dobbiamo acquisire nella vita cristiana. Supera ogni conoscenza umana in profondità, ampiezza e superiorità, così come i cieli stanno sopra la terra. Dobbiamo disciplinare, educare e formare il nostro spirito per compiere la volontà di Dio anche se essa non corrisponde alle nostre inclinazioni naturali. Bisogna vincere le tendenze al male, ereditarie o acquisite. OGM 245 4 Per poter diventare discepoli del Cristo spesso bisogna rinunciare all'istruzione e all'educazione acquisita nell'arco di tutta una vita e nella fedeltà a Dio creare abitudini che ci permettano di resistere alla tentazione. Dobbiamo imparare a guardare verso l'alto, comprendere l'importanza nella vita quotidiana dei principi della Parola di Dio relativi all'eternità. Ogni gesto, ogni pensiero, ogni parola devono essere in sintonia con questi principi. Tutto deve essere in armonia con il Cristo e dipendere da lui. OGM 245 5 I frutti dello Spirito Santo non si sviluppano in un momento. Il coraggio, la forza, la mansuetudine, la fede e la fiducia incrollabile nella potenza di un Dio che salva si acquisiscono con l'esperienza di anni di vita. I figli di Dio devono vivere in vista del loro destino eterno conducendo un'esistenza caratterizzata dall'impegno e dalla coerenza con ciò che è giusto. Non c'è tempo da perdere OGM 246 1 Non dobbiamo perdere tempo perché non sappiamo quando terminerà il tempo di grazia. Possiamo contare sulla nostra breve esistenza e non immaginiamo quando ci coglierà la morte. Non sappiamo quando saremo chiamati a lasciare questo mondo e i suoi interessi. OGM 246 2 L'eternità si affaccia davanti a noi, il velo sta per essere sollevato. Ancora pochi anni e per coloro che saranno rimasti verrà proclamato: "Chi è ingiusto continui a praticare l'ingiustizia... chi è giusto continui a praticare la giustizia, e chi è santo si santifichi ancora". Apocalisse 22:11. OGM 246 3 Siamo pronti? Conosciamo Dio, il Re del cielo e il Legislatore, e Gesù Cristo che ha inviato nel mondo come suo rappresentante? Quando sarà conclusa l'opera potremo dire come il Cristo, il nostro esempio: "Io ti ho glorificato sulla terra, avendo compiuto l'opera che tu mi hai data da fare... Io ho manifestato il tuo nome..." Giovanni 17:4-6. OGM 246 4 Gli angeli cercano di orientare i nostri interessi distogliendoci dalle realtà terrene e da noi stessi. Non fateli impegnare inutilmente. La mente che si abbandona a pensieri corrotti deve rinnovarsi e "...dopo aver predisposto la vostra mente all'azione, siate sobri, e abbiate piena speranza nella grazia che vi sarà recata al momento della rivelazione di Gesù Cristo. Come figli ubbidienti, non conformatevi alle passioni del tempo passato, quando eravate nell'ignoranza; ma come colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siete santi in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto: Siate santi, perché io sono santo". 1 Pietro 1:13-16. OGM 246 5 I nostri pensieri devono concentrarsi su Dio. Dobbiamo impegnarci seriamente a vincere le nostre tendenze. L'impegno, la perseveranza e lo spirito di sacrificio devono essere proporzionati al valore infinito dell'obiettivo che stiamo perseguendo. Solo vincendo come il Cristo ha vinto otterremo la corona della vita. La rinuncia di sé OGM 246 6 Il maggior pericolo per l'uomo è non rendersi conto del proprio stato spirituale, il suo senso di sufficienza e la separazione da Dio, fonte della sua forza. Le nostre tendenze naturali, se non sono orientate dallo Spirito Santo, ci portano verso la morte spirituale. Se non siamo strettamente uniti a Dio non potremo resistere agli effetti dell'indulgenza, dell'egoismo e della tentazione a peccare. OGM 246 7 Per ricevere l'aiuto del Cristo dobbiamo renderci conto dei nostri bisogni e dei nostri limiti. Il Cristo può salvare soltanto colui che si riconosce peccatore. Solo se prenderemo coscienza della nostra incapacità e smetteremo di avere fiducia in noi stessi potremo contare sulla potenza divina. Non dobbiamo rinunciare a noi stessi solo all'inizio della nostra esperienza cristiana. Questa rinuncia deve rinnovarsi a ogni passo che facciamo in direzione del Regno di Dio. Tutte le azioni positive dipendono da una potenza che non è la nostra e quindi dobbiamo contare sempre sull'aiuto del Signore, confessando con convinzione i nostri peccati e umiliandoci davanti a lui. Siamo circondati da pericoli e saremo al sicuro soltanto rendendoci conto della nostra debolezza e se attraverso la fede conteremo sulla potenza del nostro Liberatore. Il Cristo, fonte della vera conoscenza OGM 247 1 Dobbiamo distogliere la nostra attenzione dai mille soggetti che attirano il nostro interesse. Certi argomenti richiedono approfondimento e ricerche che spesso non portano a nessuna conclusione positiva. Gli interessi più nobili richiedono un'attenzione costante, sempre nuove energie spesso sprecate per soggetti di scarsa rilevanza. OGM 247 2 Accettare nuove teorie non assicura nuova vitalità allo spirito. Perfino la dimestichezza con fatti e principi fondamentali ha scarsa rilevanza se non ha una ripercussione pratica. Dobbiamo sentire la responsabilità di assicurare al nostro spirito il giusto nutrimento. OGM 247 3 "Prestando orecchio alla saggezza e inclinando il cuore all'intelligenza... se la cerchi come l'argento e ti dai a scavare come un tesoro, allora comprenderai il timore del Signore e troverai la scienza di Dio... allora comprenderai la giustizia, l'equità, la rettitudine, tutte le vie del bene. Perché la saggezza ti entrerà nella mente, la scienza sarà la delizia del tuo cuore, la riflessione veglierà su di te, l'intelligenza ti proteggerà". Proverbi 2:2-11. OGM 247 4 La saggezza "... è un albero di vita per quelli che l'afferrano, e quelli che la possiedono sono beati". Proverbi 3:18. OGM 247 5 L'interrogativo su cui riflettere è: "Qual è la verità che dobbiamo ricercare, amare, onorare e seguire?" Gli scienziati non hanno riportato successi e si sono scoraggiati nei loro tentativi di spiegare Dio. La domanda che si devono porre è: "Qual è la verità che ci permetterà di acquisire la salvezza?" OGM 247 6 "Che cosa pensate del Cristo?" questa è la domanda più importante. Lo accettate come personale Salvatore? A tutti coloro che lo accolgono egli offre la possibilità di diventare figli di Dio. Il Cristo si era rivelato ai discepoli per compiere in loro un'opera speciale, simile a quella che desidera compiere nel nostro cuore. Molti si soffermano troppo sulla teoria e perdono di vista la potenza dell'esempio del Salvatore. Hanno dimenticato le sue caratteristiche di umiltà e spirito di sacrificio. Hanno bisogno di contemplare il Cristo. Ogni giorno è necessaria una nuova rivelazione della sua presenza, per seguire il suo esempio di abnegazione. Dobbiamo fare la stessa esperienza di Paolo quando scrisse: "Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me". Galati 2:20. La conoscenza di Dio e di Gesù Cristo, manifestata tramite il proprio carattere, è più importante di qualsiasi altra cosa in terra e in cielo. È la forma di istruzione più elevata. È la chiave che apre le porte della città di Dio. Il Signore desidera che tutti coloro che accettano il Cristo possiedano questa conoscenza. ------------------------Capitolo 39: La conoscenza acquisita tramite la parola di Dio OGM 248 1 Tutta la Bibbia è una rivelazione della gloria di Dio in Cristo. Se il suo messaggio viene accettato, creduto e seguito è il mezzo più potente per la trasformazione del carattere. È la forza che stimola, costringe, vivifica le facoltà fisiche, mentali e spirituali e guida la nostra vita nella giusta direzione. OGM 248 2 I giovani, e anche gli adulti, sono indotti facilmente in tentazione e peccano perché non studiano le Scritture e non le meditano come dovrebbero. Non possono contare su una volontà forte e decisa, che si manifesta nella vita e nel carattere, se trascurano l'insegnamento sacro della Parola di Dio. Essi non fanno nessuno sforzo per orientare il loro spirito verso ciò che ispirerebbe loro pensieri puri e santi e li distoglierebbe da ciò che è impuro e falso. Pochi, imitando Maria, scelgono la via migliore sedendosi ai piedi di Gesù per ascoltare i suoi insegnamenti. Pochi conservano le sue parole nei loro cuori e le mettono in pratica nella loro vita. Le verità della Bibbia, una volta conosciute, nobilitano la mente e lo spirito. Se la Parola di Dio fosse apprezzata come dovrebbe esserlo, giovani e adulti manifesterebbero quella rettitudine interiore e quella coerenza ai principi che permetterebbe loro di resistere alla tentazione. OGM 248 3 Insegnamo e scriviamo le preziose verità delle Sacre Scritture. Consacriamo pensieri, capacità e intelligenza allo studio della volontà divina. Non studiamo le speculazioni filosofiche umane ma approfondiamo quelle di colui che è verità. Nessun tipo di letteratura è paragonabile per valore alla Parola di Dio. OGM 248 4 La mente secolarizzata non prova nessun piacere nel meditare sulle Scritture, ma chi è stato trasformato dallo Spirito Santo percepisce la bellezza e l'influsso positivo che scaturisce dalle pagine sacre. Ciò che per la mente umana non era altro che un deserto desolato, per la mente spirituale diventa una fonte ricca e vivificante. OGM 248 5 Dobbiamo trasmettere ai nostri figli la conoscenza di Dio rivelata nella sua Parola. Fin dall'età della ragione essi dovrebbero imparare il nome di Gesù e familiarizzarsi con la sua vita. Nelle loro prime lezioni dovrebbero apprendere che Dio è il loro Padre e che gli devono un'ubbidienza affettuosa. La Parola di Dio deve essere letta e ripetuta ai bambini con un atteggiamento di profondo rispetto e tenerezza, scegliendo quei brani che possono comprendere e che susciteranno la loro attenzione e il loro interesse. Soprattutto devono imparare a conoscere l'amore di Dio rivelato in Cristo e la grande lezione: "...Se Dio ci ha amati, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri". 1 Giovanni 4:11. OGM 249 1 I giovani devono fare della Parola di Dio il nutrimento della mente e dello spirito, della croce del Cristo la scienza di ogni forma di educazione, il centro di ogni insegnamento e studio. Essa deve essere presente nell'esperienza quotidiana e nella vita pratica. Il Salvatore rappresenterà per i giovani il compagno e l'amico di ogni giorno. Ogni pensiero sarà finalizzato all'ubbidienza del Cristo. Essi potranno dire come l'apostolo Paolo: "...Non sia mai che io mi vanti di altro che della croce del Signore Gesù Cristo, mediante la quale il mondo, per me, è stato crocifisso e io sono stato crocifisso per il mondo". Galati 6:14. OGM 249 2 In questo modo i giovani giungeranno a conoscere Dio per esperienza personale. Avendo sperimentato la realtà della sua Parola e la verità delle sue promesse sanno che Dio è buono. OGM 249 3 Giovanni, il discepolo amato, poteva contare su una conoscenza sperimentale. Egli poteva rendere questa testimonianza: "Quel che era dal principio, quel che abbiamo udito, quel che abbiamo visto con i nostri occhi, quel che abbiamo contemplato e che le nostre mani hanno toccato dalla parola della vita (poiché la vita è stata manifestata e noi l'abbiamo vista e ne rendiamo, e vi annunziamo la vita eterna che era presso il Padre e che ci fu manifestata), quel che abbiamo visto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché voi pure siete in comunione con noi; e la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Cristo Gesù". 1 Giovanni 1:1-3. OGM 249 4 Così ognuno tramite la sua esperienza personale "...ha confermato che Dio è veritiero". Giovanni 3:33. E può testimoniare di quello che egli stesso ha ascoltato e sentito della potenza del Cristo. Può dire: "Avevo bisogno d'aiuto e l'ho trovato in Cristo. Ogni mia esigenza è stata soddisfatta, ogni desiderio del mio spirito placato. La Bibbia per me è la rivelazione del Cristo. Credo in Gesù che è il mio Salvatore. Credo nella Bibbia perché ho sperimentato che è la voce di Dio che mi parla. OGM 249 5 Chi ha conosciuto per esperienza personale Dio e la sua Parola è pronto a intraprendere lo studio della natura. È scritto: "In lei era la vita e la vita era la luce degli uomini". Giovanni 1:4. In Eden, prima di peccare, Adamo ed Eva erano circondati di una luce meravigliosa e splendente: la luce di Dio. Essa illuminava qualsiasi cosa avvicinassero. Nulla oscurava la loro percezione del carattere e delle opere di Dio. Ma quando cedettero alla tentazione quella luce si allontanò. Perdendo la loro santità persero anche la luce che illuminava la natura che li circondava. Non potevano più sondarla con chiarezza, non potevano più distinguere nelle sue opere il carattere di Dio. Anche oggi l'uomo non è in grado di comprendere gli insegnamenti della natura. Se non è guidato dalla saggezza divina rischia di esaltare la natura e le sue leggi più del Dio della natura. Ecco perché le filosofie scientifiche spesso contraddicono gli insegnamenti della Parola di Dio. Ma per coloro che ricevono la luce della vita del Cristo la natura è nuovamente illuminata. Alla luce della croce possiamo interpretare con certezza gli insegnamenti della natura. OGM 250 1 Colui che conosce Dio e la sua Parola per esperienza personale ha una fede assoluta nella divinità delle Sacre Scritture. Ha sperimentato che la Parola di Dio è verità e sa che non si contraddice. Non valuta la Bibbia secondo le filosofie scientifiche degli uomini. Al contrario confronta queste filosofie con una pietra di paragone infallibile. Egli sa che nella vera scienza nulla può smentire gli insegnamenti della Parola, perché hanno lo stesso autore. Una chiara comprensione di entrambe permetterà di comprendere che sono in armonia fra loro. Tutto ciò che si reputa scientifico ed è in contraddizione con la Parola di Dio è il frutto di ipotesi puramente umane. OGM 250 2 La ricerca scientifica offre allo studioso ampie possibilità di meditazione ed esplorazione. Contemplando le realtà della natura si acquisisce una nuova percezione della verità. Il libro della natura e la Parola scritta si chiariscono a vicenda. Permettono di conoscere sempre meglio il Creatore manifestando il suo carattere e le leggi secondo cui egli opera. OGM 250 3 Tutti coloro che accettano la Parola di Dio rivelata nella natura possono fare la stessa esperienza del salmista: "Poiché tu m'hai rallegrato con le tue meraviglie, o Signore; io canto di gioia per le opere delle tue mani". Salmi 92:4. OGM 250 4 "O Signore, la tua benevolenza giunge fino al cielo, la tua fedeltà fino alle nuvole. La tua giustizia s'innalza come le montagne più alte, i tuoi giudizi sono profondi come il grande oceano... O Dio, com'è preziosa la tua benevolenza! Perciò i figli degli uomini cercano rifugio all'ombra delle tue ali... e tu li disseti al torrente delle tue delizie. Poiché in te è la fonte della vita e per la tua luce noi vediamo la luce". Salmi 36:5-9. "Beati quelli che sono integri nelle loro vie, che camminano secondo le leggi del Signore, Beati quelli che osservano i suoi insegnamenti, che lo cercano con tutto il cuore... Come potrà il giovane render pura la sua vita? Badando a essa mediante la tua parola?... Io ho scelto la via della fedeltà, ho posto i tuoi giudizi davanti ai miei occhi... Ho conservato la tua parola nel mio cuore per non peccare contro di te... Sicuro proseguirò nella mia strada, perché ricerco i tuoi precetti... Apri i miei occhi e contemplerò le meraviglie della tua legge... Le tue testimonianze sono la mia gioia; esse sono i miei consiglieri... La legge dalla tua bocca per me vale più di migliaia di monete d'oro e d'argento... Oh, quanto amo la tua legge! È la mia benedizione di tutto il giorno... Le tue testimonianze sono meravigliose; perciò l'anima mia le osserva... I tuoi statuti sono per me dei cantici, nella casa dove sono ospite... La tua parola è pura d'ogni scoria; perciò il tuo servo l'ama... Il fondamento della tua parola è verità; tutti i tuoi giusti giudizi durano in eterno... L'anima mia viva, ed essa ti loderà; e mi soccorrano i tuoi giudizi... Grande pace hanno quelli che amano la tua legge e non c'è nulla che possa farli cadere. Io ho sperato nella tua salvezza, Signore, e ho messo in pratica i tuoi comandamenti. La mia anima ha osservato le tue testimonianze, e io le amo molto... La rivelazione delle tue parole illumina; rende intelligenti i semplici... I tuoi comandamenti mi rendono più saggio dei miei nemici; perché sono sempre con me. Ho più conoscenza di tutti i miei maestri, perché le tue testimonianze sono la mia meditazione. Ho più saggezza dei vecchi, perché ho osservato i tuoi precetti... Mediante i tuoi precetti io divento intelligente; perciò detesto ogni doppiezza... Le tue testimonianze sono la mia eredità per sempre, esse sono la gloria del mio cuore". Salmi 119:1-2, 9, 30, 11, 45, 18, 24, 72, 97, 129, 54, 140, 160, 175, 165, 167, 130, 98-100, 104, 111. Una chiara rivelazione di Dio OGM 251 1 È nostro privilegio elevarci per ricevere una rivelazione più completa del carattere di Dio. Quando Mosè chiese: "...Ti prego, fammi vedere la tua gloria!..." Il Signore non lo rimproverò, ma esaudì la sua preghiera. Egli disse: "...Io farò passare davanti a te tutta la mia bontà, proclamerò il nome del Signore davanti a te..." Esodo 33:18, 19. Il peccato ottenebra la mente e offusca le nostre percezioni. Quando il nostro cuore sarà purificato, la luce della conoscenza della gloria di Dio sul volto del Cristo illuminerà la sua Parola e, riflessa dalla natura, lo rivelerà sempre più come "...misericordioso e pietoso, lento all'ira, ricco di bontà e fedeltà". Esodo 34:6. Alla sua luce vedremo la luce, fino a quando il nostro spirito, il nostro cuore e la nostra mente saranno rinnovati secondo l'immagine della sua santità. OGM 251 2 Per coloro che contano sulle promesse della Parola di Dio ci sono possibilità straordinarie. Davanti a loro si aprono i vasti territori della verità, le fonti della potenza. Realtà gloriose devono essere rivelate, privilegi e doveri che non immaginano affatto saranno espressi tramite la Bibbia. Tutti coloro che seguono la via dell'ubbidienza e dell'umiltà, adempiendo il piano divino, conosceranno sempre meglio le sue verità. OGM 252 1 Gli studenti che fanno della Bibbia il loro punto di riferimento e sostengono i suoi principi potranno aspirare a realizzare gli obiettivi più elevati. Tutte le filosofie umane hanno creato confusione e vergogna ogni volta che Dio non è stato riconosciuto come tutto in tutti. Ma la fede, ispirata da Dio, comunica forza e nobilita il carattere. Meditando sulla sua bontà, la sua misericordia e il suo amore, la percezione della verità sarà sempre più chiara, santa ed elevata come anche il desiderio di avere un cuore puro e una mente lucida. OGM 252 2 L'anima che vive in un'atmosfera pura di pensieri santi è trasformata dalla comunione con Dio nello studio della sua Parola. La verità è così ampia, così profonda e di così vasta portata che si finisce per perdere di vista se stessi. Il cuore si addolcisce e si sottomette all'umiltà, alla cortesia e all'amore. Attraverso l'ubbidienza si sviluppano le proprie capacità. Grazie allo studio della Bibbia gli studenti possono acquisire una mente più nobile, con una visione più elevata e ampia. Se, come Daniele, ascoltano e mettono in pratica la Parola di Dio potranno fare progressi in tutti i campi della conoscenza umana. Il loro spirito non sarà soltanto puro ma anche forte. Ognuna delle loro facoltà intellettuali sarà rafforzata. Essi potranno educarsi e disciplinarsi per rappresentare un esempio, nella loro sfera d'azione, di quello che può essere un uomo e di quello che può realizzare quando è in comunione con il Dio della sapienza e della potenza. Preparazione per la vita eterna OGM 252 3 La nostra vita terrena è una preparazione per quella eterna. L'educazione non può essere completata su questa terra, continuerà per tutta l'eternità, progredendo costantemente, senza fine. La saggezza e l'amore divini sono rivelati nel piano della salvezza. Il Salvatore, conducendo i suoi figli alle fonti dell'acqua della vita offrirà loro profonde conoscenze. Giorno dopo giorno, le meravigliose opere di Dio, le dimostrazioni della sua potenza creatrice e del suo sostegno all'universo, si presenteranno in una nuova cornice. La luce che scaturisce dal trono divino, svelerà i misteri più profondi e con stupore ci si renderà conto della semplicità di realtà che non si erano mai comprese prima. Oggi vediamo come in uno specchio, in modo confuso, ma allora conosceremo pienamente come anche siamo stati conosciuti. Cfr. 1 Corinzi 13:12. ------------------------Capitolo 40: Un aiuto nella vita quotidiana OGM 255 1 La vita coerente e tranquilla di un vero cristiano è più eloquente delle sue parole. Un uomo esercita un influsso maggiore per quello che è piuttosto che per quello che dice. OGM 255 2 Le spie inviate da Gesù tornarono riferendo che nessuno parlava come lui. Il vero motivo era che nessun uomo era mai vissuto come lui. Se la sua vita fosse stata diversa non avrebbe potuto esprimersi con le parole che usava abitualmente. Aveva il potere di convincere, perché aveva un cuore puro, ricco di amore e comprensione, benevolenza e verità. OGM 255 3 È il nostro carattere e la nostra esperienza che determinano il nostro influsso sugli altri. Per convincere gli altri della potenza della grazia del Cristo dobbiamo avere sperimentato questa potenza nel nostro cuore e nella nostra vita. Il messaggio del Vangelo che presentiamo per la salvezza degli uomini deve essere quello che salva anche noi. Soltanto tramite una fede vivente in Cristo, come Salvatore personale, è possibile trasmettere il nostro influsso a un mondo che non crede. Se vogliamo salvare i peccatori dalle acque del torrente che li trascinano via dobbiamo appoggiare i nostri piedi sulla roccia, su Gesù Cristo. OGM 255 4 Il segno distintivo dei cristiani non è qualcosa di esteriore. Non consiste nel portare una croce o una corona, ma si rivela attraverso l'unione dell'uomo con Dio. Tramite la potenza della sua grazia, manifestata dalla trasformazione del carattere, il mondo si deve convincere che Dio ha inviato suo Figlio per riscattarli. Nessun influsso esercita una potenza maggiore sullo spirito umano di quello di una vita altruistica. L'argomentazione più importante in favore del Vangelo è la vita di un cristiano buono e amabile. Prove e disciplina OGM 255 5 Per vivere un'esperienza simile, per esercitare un tale influsso è necessario fare costantemente degli sforzi, esercitare l'autodisciplina e manifestare spirito di sacrificio. Molti non comprendono quanto sia necessario tutto ciò e si scoraggiano facilmente. Coloro che consacrano sinceramente la loro vita al servizio di Dio sono sorpresi e delusi di trovarsi, come mai prima, a dover affrontare ostacoli, superare prove e risolvere dubbi. Essi pregano perché il loro carattere assomigli a quello del Cristo, per poter collaborare con il Signore ma contemporaneamente si trovano ad affrontare circostanze che sembrano evidenziare le caratteristiche negative della loro natura. Emergono difetti di cui non avevano mai sospettato l'esistenza. Come il popolo d'Israele si chiedono: "Se Dio ci guida perché ci succedono tutte queste cose?" È proprio perché Dio li sta guidando che vivono queste esperienze. Le prove e gli ostacoli sono occasioni utilizzate dal Signore come forme di disciplina e conducono al successo. Colui che può leggere nel cuore degli uomini conosce bene il loro carattere. Egli sa che alcuni possono contare su capacità e possibilità che se ben orientate potrebbero essere utilizzate per lo sviluppo della sua opera. Nella sua provvidenza egli pone queste persone in circostanze e situazioni diverse affinché possano scoprire nel loro carattere quei limiti che non sempre sono evidenti. Offre loro l'occasione di correggerli e collaborare con lui. Spesso permette che affrontino delle sofferenze che li migliorano. OGM 256 1 Il fatto che siamo chiamati ad affrontare delle prove dimostra che il Signore riconosce in noi delle qualità preziose, che devono essere sviluppate. Se nulla può essere utilizzato alla sua gloria è inutile che ci incoraggi a vivere questo processo di rinnovamento. Egli non getta nel fuoco pietre prive di valore: egli affina il minerale prezioso. Il fabbro prova la resistenza del ferro e dell'acciaio con il fuoco. Il Signore permette che i suoi figli sperimentino la sofferenza per offrire loro l'occasione di dimostrare qual è la loro tempra e come possono essere formati per lavorare al suo servizio. OGM 256 2 Il vasaio prende l'argilla e la modella come vuole. La impasta e la lavora, la divide e poi la riunisce, la bagna e poi la fa seccare, la lascia riposare senza toccarla per un po' di tempo. Poi quando è perfettamente plasmabile ne foggia un vaso. Lo fa seccare al sole e lo mette in forno per la cottura finale. A quel punto il vaso è pronto per adempiere la sua funzione. In questo stesso modo il Maestro desidera plasmarci. Dobbiamo essere nelle sue mani come l'argilla nelle mani del vasaio. Non dobbiamo cercare di modellarci da soli, ma dimostrarci malleabili fra le mani di colui che ci vuole formare. OGM 256 3 "Carissimi, non vi stupite per l'incendio che divampa in mezzo a voi per provarvi, come se vi accadesse qualcosa di strano. Anzi, rallegratevi in quanto partecipate alle sofferenze di Cristo, perché anche al momento della rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare". 1 Pietro 4:12, 13. OGM 256 4 Alla luce del giorno e nel frastuono delle voci che risuonano nell'aria, l'uccello in gabbia non riesce a imparare la melodia che il padrone vuole insegnargli. Sente tanti altri suoni e riesce soltanto a coglierne dei frammenti, dei trilli, senza riuscire a ripeterla tutta. Ma se il padrone copre la gabbia e la colloca in un posto dove l'uccello sentirà soltanto la melodia che deve imparare, nell'oscurità cercherà di modulare la nuova aria: si ferma, ricomincia, poi riparte ancora fino a quando non sarà capace di ripeterla senza esitazioni. A quel punto si può riportare l'uccello in piena luce: ora non dimenticherà più la melodia che ha imparato. Dio agisce nello stesso modo con i suoi figli. Ha un canto da insegnarci e quando lo abbiamo imparato, nei momenti oscuri della sofferenza, potremo sempre ricantarlo. OGM 257 1 Molti non sono soddisfatti dell'attività che svolgono. Non si sentono a loro agio nell'ambiente in cui si trovano, ritengono di svolgere un lavoro banale mentre pensano di essere in grado di assumersi maggiori responsabilità. Spesso i loro sforzi sembrano inutili e poco apprezzati. OGM 257 2 Ricordiamoci che il nostro lavoro, anche se non lo abbiamo scelto, deve essere considerato come se Dio lo avesse scelto per noi. Che ci piaccia o meno dobbiamo assolvere i compiti che si presentano. "Tutto quello che la tua mano trova da fare, fallo con tutte le tue forze; poiché nel soggiorno dei morti dove vai, non c'è più né lavoro, né pensiero, né scienza, né saggezza". Ecclesiaste 9:10. OGM 257 3 Se il Signore desidera che portiamo un messaggio a Ninive, non sarà contento se ci rechiamo a Joppe o a Capernaum. Ha dei motivi validi per inviarci là dove ci era stato chiesto di andare. Forse c'è qualcuno che ha bisogno di noi. Colui che inviò Filippo ad aiutare l'etiope, o Pietro dal centurione romano e la ragazzina israelita da Naman, il capitano dell'esercito siriano, oggi invia uomini, donne e giovani per aiutare coloro che hanno bisogno dell'intervento divino. I piani di Dio sono i migliori OGM 257 4 I nostri progetti non sempre sono quelli di Dio. Egli sa quando è più opportuno, per noi e per la sua opera, respingere anche le nostre migliori intenzioni. Lo fece anche con Davide. Ma possiamo essere certi di una cosa: per la realizzazione dei suoi piani egli benedice e utilizza coloro che si consacrano sinceramente a lui, con tutto se stessi e alla sua gloria. Se ritiene che non sia opportuno soddisfare i loro desideri, compensa il suo rifiuto accordando dimostrazioni del suo amore e affidando altri compiti. OGM 257 5 Nel suo amore per noi, colui che ci conosce meglio di noi stessi, non ci permette di soddisfare le nostre ambizioni frutto dell'egoismo. Non accetta che evitiamo quei doveri umili ma sacri che potremmo assolvere. Spesso questi compiti ci permettono di prepararci in vista di un'opera più ampia. Spesso i nostri piani falliscono perché possano realizzarsi quelli di Dio. Noi non siamo mai chiamati a fare un vero sacrificio per il Signore. Egli ci chiede di rinunciare a diverse occasioni per lui, ma in realtà stiamo abbandonando solo quelle strade che ci impedirebbero di avanzare verso il cielo. Anche se ci viene chiesto di rinunciare a cose buone possiamo essere certi che Dio ci prepara per un obiettivo migliore. OGM 258 1 I misteri che più di una volta ci hanno preoccupato e deluso ci saranno svelati nella vita futura. Ci renderemo conto che delle richieste apparentemente non esaudite o delle speranze disattese rappresenteranno le nostre maggiori benedizioni. Dobbiamo considerare sacro ogni dovere, per umile che sia, perché fa parte del nostro servizio in favore del Signore. Ogni giorno dovremmo pregare: "Signore, aiutami a fare il possibile, insegnami a eseguire meglio il mio lavoro, assicurami forza e gioia, aiutami a manifestare nel mio servizio l'amore per il Salvatore". Lezioni tratte dalla vita di Mosè OGM 258 2 Riflettete sull'esperienza di Mosè. In Egitto, in quanto nipote del faraone e possibile erede al trono, aveva ricevuto un'educazione completa. OGM 258 3 Non era stato trascurato nulla affinché diventasse un uomo saggio secondo le conoscenze degli egiziani. Ricevette la migliore educazione in campo militare e civile. Egli si sentiva perfettamente qualificato per liberare il popolo d'Israele dalla schiavitù, ma la valutazione di Dio era diversa. Il Signore offrì a Mosè la possibilità di vivere la provvidenziale esperienza dei quarantanni nel deserto come pastore. OGM 258 4 L'educazione ricevuta in Egitto gli fu molto utile in varie occasioni. Ma la preparazione più preziosa per l'opera che avrebbe svolto nella sua vita fu quella che ricevette come pastore. Mosè aveva un temperamento impetuoso. In Egitto, come brillante capo militare e favorito del faraone, era abituato alle lodi e alle lusinghe. Egli era molto popolare e sperava di realizzare con le sue forze la liberazione d'Israele. Ma le lezioni che avrebbe ricevuto per prepararsi ad essere il portavoce di Dio erano molto diverse. Guidando il suo gregge verso le montagne selvagge e i verdi pascoli delle vallate egli sviluppò la fede, la dolcezza, la pazienza, l'umiltà e lo spirito di sacrificio. Imparò a prendersi cura dei più deboli, dei sofferenti, dei disperati, a sopportare i più indisciplinati, a occuparsi degli agnelli e a nutrire i malati e i vecchi. OGM 258 5 Svolgendo quest'opera egli si avvicinò al buon Pastore. Si unì intimamente al Santo d'Israele. Non progettò più iniziative grandiose, ma cercò semplicemente di adempiere il proprio compito come se gli fosse stato affidato da Dio stesso. Riconobbe l'impronta di Dio in tutto ciò che lo circondava. La natura gli parlava dell'essere invisibile. Riconosceva nell'Eterno un Dio personale e meditando sulla natura del suo carattere ebbe sempre la certezza della sua presenza e trovò rifugio fra le sue braccia eterne. OGM 258 6 Dopo questa esperienza Mosè ricevette un appello da Dio che lo invitava a sostituire la verga del pastore con lo scettro del potere, a lasciare il suo gregge per guidare il popolo d'Israele. Confrontandosi con l'ordine divino sentì nascere in lui una profonda sfiducia in se stesso, si sentiva timido e incapace di parlare. Era sopraffatto dalla convinzione di non essere adatto a diventare il portavoce di Dio. Ma accettò quest'opera affidandosi al Signore. L'importanza della sua missione catalizzava le più elevate facoltà del suo spirito. Dio benedisse la sua ubbidienza spontanea ed egli diventò eloquente, pieno di speranza, padrone di sé e pronto per adempiere il più grande compito mai affidato a un uomo. Di lui è stato scritto: "Non c'è mai più stato in Israele un profeta simile a Mosè, con il quale il Signore abbia trattato". Deuteronomio 34:10. OGM 259 1 Chi ritiene che il proprio lavoro sia poco apprezzato, e desidera una posizione di maggiore responsabilità, deve considerare che "...non è né dall'oriente né dall'occidente, né dal mezzogiorno che viene la possibilità d'innalzarsi, ma è Dio che giudica; egli abbassa l'uno e innalza l'altro". Salmi 75:6, 7. Ognuno ha il suo ruolo nel piano eterno di Dio e dipenderà dalla nostra fedeltà nel collaborare con lui se ricopriremo quel ruolo. OGM 259 2 Dobbiamo fare attenzione a non compiangerci. Non dovete pensare che non siete stimati come dovreste, che i vostri sforzi non sono apprezzati, che il vostro lavoro è troppo difficile. Il pensiero di quello che ha fatto Gesù per voi dovrebbe placare ogni mormorio. Noi siamo trattati meglio di quanto non lo sia stato il Cristo. "Tu cercheresti grandi cose per te? Non le cercate!..." Geremia 45:5. OGM 259 3 Non c'è posto nell'opera del Signore per coloro che desiderano conquistare la corona piuttosto che portare la croce. Dio desidera uomini disposti a compiere il loro dovere piuttosto che ricevere la ricompensa, più preoccupati della fedeltà ai principi eterni piuttosto che del loro successo. OGM 259 4 Coloro che sono umili, e adempiono il loro compito come se si trovassero davanti a Dio, possono non fare la stessa figura di chi è pieno di sé e si agita costantemente ma il loro lavoro è più importante. Spesso coloro che si preoccupano dell'esteriorità attirano l'attenzione sulla loro persona, interponendosi così fra le persone e Dio, e la loro opera non ha successo. "Il principio della saggezza è: Acquista la saggezza; sì, a costo di quanto possiedi, acquista intelligenza; esaltala, ed essa t'innalzerà; essa ti coprirà di gloria quando l'avrai abbracciata". Proverbi 4:7, 8. OGM 259 5 Poiché non vogliono dominarsi e realizzare una riforma personale molti si fossilizzano su un atteggiamento sbagliato. Ma non è corretto. Essi devono sviluppare le proprie capacità per migliorare e così la loro opera risulterà indispensabile e saranno sempre giudicati secondo il loro vero valore. OGM 259 6 Se qualcuno è qualificato per adempiere un incarico di maggiore importanza il Signore ispirerà non soltanto lui ma anche coloro che l'hanno scelto, che conoscono le sue qualità e possono motivarlo a migliorare. Coloro che adempiono fedelmente, giorno dopo giorno, il proprio dovere saranno chiamati da Dio a ricoprire incarichi più importanti. Mentre i pastori si occupavano dei loro greggi sulle colline di Betlemme gli angeli di Dio li visitarono. Anche oggi mentre il più umile collaboratore compie il proprio dovere gli angeli di Dio sono al suo fianco, ascoltano le sue parole, considerano il modo in cui lavora per vedere se gli possono essere affidate maggiori responsabilità. OGM 260 1 Dio non valuta gli uomini in base alle loro ricchezze, alla loro cultura, alla loro posizione, ma secondo la purezza del cuore e la bellezza del carattere. Egli sa fino a che punto sono animati dal suo Spirito e la loro vita rivela la sua immagine. Essere grandi nel regno di Dio significa essere come i bambini per umiltà, semplicità di fede e purezza d'amore. "Ma Gesù... disse: Voi sapete che i principi delle nazioni le signoreggiano e che i grandi le sottomettono al loro dominio. Ma non è così tra di voi; anzi, chiunque vorrà essere grande tra di voi, sarà vostro servitore". Matteo 20:25, 26. OGM 260 2 Di tutti i doni che Dio ha accordato agli uomini la comunione con il Cristo nelle sue sofferenze è il più grande. Né Enoc che fu rapito in cielo, né Elia che vi salì su un carro di fuoco furono più importanti o più onorati di Giovanni Battista che morì in carcere, in solitudine. "Perché vi è stata concessa la grazia, rispetto a Cristo, non soltanto di credere in Lui, ma anche di soffrire per Lui". Filippesi 1:29. Piani per il futuro OGM 260 3 Molti non sono in grado di fare piani precisi per il futuro. La loro vita è incerta, non riescono a intravedere il possibile evolversi degli eventi e per questo sono pervasi da ansietà e inquietudine. Ricordiamoci che la vita dei figli di Dio su questa terra è una vita da pellegrini. Non abbiamo la saggezza sufficiente per orientare la nostra esistenza. Non possiamo decidere del nostro futuro. OGM 260 4 "Per fede Abramo, quando fu chiamato, ubbidì, per andarsene in un luogo che egli doveva ricevere in eredità; e partì senza sapere dove andava". Ebrei 11:8. OGM 260 5 Il Cristo durante la sua esperienza terrena non faceva progetti per se stesso. Accettava quelli di Dio, e giorno dopo giorno il Padre glieli indicava. Ecco come dovremmo dipendere da Dio affinché la nostra vita sia la semplice conseguenza della sua volontà. Affidandoci a lui egli dirigerà i nostri passi. OGM 260 6 Troppe persone facendo progetti in vista di un brillante futuro falliscono completamente. Lasciate che Dio preveda il piano giusto per voi. Come un bambino affidatevi a colui che "veglierà sui passi dei suoi fedeli". Cfr. 1 Samuele 2:9. Dio non guiderebbe mai i suoi figli in modo diverso da quello che sceglierebbero loro stessi se potessero vedere la fine fin dal principio e distinguere la gloria del progetto a cui stanno partecipando come suoi collaboratori. La retribuzione OGM 261 1 Quando il Cristo chiamò i suoi discepoli perché lo seguissero non offrì loro prospettive allettanti per il futuro. Non promise guadagni e onori ed essi, dal canto loro, non pretesero nessun compenso. Egli disse a Matteo che era seduto al banco della gabella: "...Seguimi. Ed egli, lasciata ogni cosa, si alzò e si mise a seguirlo". Luca 5:27, 28. Matteo, per accettare l'invito del Cristo, non chiese un compenso simile a quello che aveva guadagnato con la sua occupazione precedente. Senza esitazioni, senza fare domande, seguì Gesù. Per lui era sufficiente essere in compagnia del Salvatore, ascoltare le sue parole e collaborare con lui. Anche gli altri discepoli vissero la stessa esperienza. Quando Gesù chiese a Pietro e ai suoi compagni di seguirlo essi abbandonarono immediatamente le loro barche e le loro reti. Alcuni avevano degli amici che contavano su di loro per la sopravvivenza quotidiana, ma quando sentirono l'appello del Salvatore non esitarono e non chiesero: "Di che cosa vivrò e come manterrò la mia famiglia?" Quando in seguito Gesù chiese loro: "Quando vi mandai senza borsa, senza sacca da viaggio e senza calzari, vi è forse mancato qualcosa? Essi risposero: Niente..." Luca 22:35. OGM 261 2 Oggi il Salvatore ci chiama a collaborare con lui, come un tempo aveva fatto con Matteo, Giovanni e Pietro. Se i nostri cuori saranno toccati dal suo amore, la retribuzione non sarà il problema più importante. Ci rallegreremo di essere suoi discepoli e non avremo timore di affidarci alla sua cura. Se Dio sarà la nostra forza avremo una chiara percezione del nostro dovere e aspirazioni disinteressate. La nostra vita sarà consacrata a nobili obiettivi che ci eleveranno al di sopra di moventi meschini. Dio provvederà OGM 261 3 Molti di coloro che pretendono di essere discepoli del Cristo sono ansiosi e turbati perché non confidano completamente in Dio. Non si affidano a lui perché temono le conseguenze di una tale disposizione d'animo. Ma non troveranno la pace se non faranno questo passo. OGM 261 4 Molti sono sommersi dalle preoccupazioni perché hanno deciso di seguire le sollecitazioni del mondo. Hanno deciso di mettersi al suo servizio e quindi condividono le sue perplessità e adottano le sue abitudini. In questo modo il loro carattere ne risente e la loro vita diventa difficile. Le costanti preoccupazioni indeboliscono le loro forze. Il Signore desidera che si liberino da questa forma di schiavitù. Egli li invita dicendo: "...Il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero". Matteo 11:30. L'ansia è cieca e non riesce a distinguere il futuro, ma Gesù vede la fine sin dal principio. Per ogni difficoltà ha già previsto la liberazione perché "...egli non rifiuterà di fare del bene a quelli che camminano rettamente". Salmi 84:11. OGM 262 1 Il Padre divino ha mille modi, a noi sconosciuti, per aiutarci. Coloro che accettano di collaborare con Dio vedranno le loro perplessità svanire e un chiaro sentiero aprirsi davanti a loro. OGM 262 2 Oggi l'adempimento fedele del nostro dovere è la preparazione migliore per le prove che sopraggiugeranno. Non aggiungete alle difficoltà del presente le preoccupazioni per il futuro. "...Basta a ciascun giorno il suo affanno". Matteo 6:34. OGM 262 3 Cerchiamo di essere fiduciosi e coraggiosi. Al servizio di Dio lo scoraggiamento è illogico, diventa un peccato. Dio conosce le nostre necessità. All'onnipotenza del Re dei re unisce la bontà e la tenerezza del buon Pastore. La sua potenza è senza limiti e assicura l'adempimento delle promesse che ha fatto a coloro che si affidano a lui. Ha la possibilità di eliminare le difficoltà e soddisfare le esigenze di coloro che lo onorano. Il suo amore per noi supera l'amore di qualsiasi altro, così come i cieli sono distanti dalla terra. Con questo amore incommensurabile ed eterno veglia sui suoi figli. OGM 262 4 Nei giorni più difficili, quando tutto sembra andare storto, abbiate fede in Dio. Egli compie la sua volontà, dirigendo gli eventi in vista del bene del suo popolo. La forza di coloro che lo amano e lo onorano si rinnova ogni giorno. OGM 262 5 Egli può e vuole accordare ai suoi collaboratori l'aiuto di cui hanno bisogno. Egli offrirà loro la saggezza necessaria secondo le circostanze. OGM 262 6 L'apostolo Paolo scrive: "Ed egli mi ha detto: La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza. Perciò molto volentieri mi vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me. Per questo mi compiaccio in debolezze, in ingiurie, in necessità, in persecuzioni, in angustie, per amor di Cristo; perché, quando sono debole, allora sono forte". 2 Corinzi 12:9, 10. ------------------------Capitolo 41: Relazioni sociali OGM 262 7 Ogni forma di contatto sociale richiede l'esercizio della pazienza, della simpatia e dell'autocontrollo. Il punto di vista di ognuno si distingue da quello degli altri perché tutti abbiamo disposizioni, abitudini, educazione diverse che si differenziano fra loro. Ognuno valuta in modo personale. La nostra comprensione della verità, le nostre idee sui problemi pratici della vita non sono mai identiche. Non esistono persone con esperienze completamente uguali. Le difficoltà degli uni non sono quelle degli altri. I doveri che ad alcuni sembrano facili per altri sono insopportabili. OGM 263 1 La natura umana è così fragile, limitata, incline a commettere errori che ognuno dovrebbe fare attenzione al modo in cui valuta gli altri. Non sempre ci rendiamo conto dell'influsso dei nostri atti sull'esperienza altrui. Ciò che facciamo o diciamo può sembrarci poco importante, mentre se i nostri occhi si aprissero vedremmo che esistono conseguenze rilevanti sia in bene sia in male. Oneri e responsabilità OGM 263 2 Molti non si sono mai impegnati in favore del prossimo. Raramente hanno sperimentato angoscia, provato inquietudine e preoccupazione per gli altri e quindi non riescono a comprendere l'opera di chi se ne assume la responsabilità. Essi non sono in grado di valutarne l'importanza così come il bambino non comprende le preoccupazioni di suo padre. Infatti egli si stupisce dei timori dei genitori e addirittura li considera inutili. Ma con il passare del tempo, quando avrà sperimentato personalmente la sofferenza, considererà la vita del padre e capirà quello che prima gli era incomprensibile. Le penose esperienze che ha affrontato gli avranno aperto gli occhi. OGM 263 3 Spesso l'opera di molti dirigenti non viene compresa e il loro lavoro apprezzato fino al momento della morte. Quando altri li sostituiscono nelle loro funzioni, e devono affrontare le stesse difficoltà, si rendono conto quanto la loro fede e il loro coraggio sia stato messo alla prova. Spesso gli errori che erano stati così pronti a censurare scompaiono. OGM 263 4 L'esperienza insegna loro la simpatia. È Dio che permette che alcuni si trovino in posti di responsabilità e quando commettono degli errori può correggerli o destituirli. Dovremmo fare attenzione a non giudicare il nostro prossimo perché il giudizio appartiene soltanto a Dio. OGM 263 5 Il comportamento di Davide nei confronti di Saul ci offre un'importante lezione. Per ordine di Dio Saul era stato consacrato re d'Israele, ma a causa della sua disubbidienza il Signore aveva dichiarato che il regno gli sarebbe stato tolto. Nonostante ciò quanta cortesia e indulgenza manifestò Davide che era stato scelto come suo successore. OGM 263 6 Mentre Saul lo cercava per ucciderlo, si ritrovò nel deserto ed entrò in una grotta dove Davide e i suoi uomini si erano nascosti. "La gente di Davide gli disse: Ecco il giorno nel quale il Signore ti dice: Vedi, io ti do in mano il tuo nemico; fai di lui quello che ti piacerà... Davide disse alla gente: Mi guardi il Signore dall'agire contro il mio re, che è l'unto del Signore, e dal mettergli le mani addosso; poiché egli è l'unto del Signore". 1 Samuele 24:5, 7. OGM 264 1 Il Signore ci dice: "Non giudicate affinché non siate giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate, sarete giudicati; e con la misura con la quale misurate, sarete misurati". Matteo 7:1, 2. OGM 264 2 Ricordatevi che presto la vostra esistenza sarà vagliata da Dio e che egli ha detto: "...Chiunque tu sia che giudichi, sei inescusabile... infatti tu che giudichi, fai le stesse cose". Romani 2:1. Comprensione OGM 264 3 Non dobbiamo irritarci per un torto vero o presunto. Il nostro peggior nemico siamo noi stessi. Nessuna forma di vizio ha effetti peggiori sul carattere della passione che non è controllata dallo Spirito Santo. Nessuna vittoria sarà così preziosa come quella su se stessi. OGM 264 4 Non dobbiamo essere suscettibili. Non dobbiamo vivere per proteggere i nostri sentimenti o la nostra reputazione, ma per salvare gli uomini. Interessandoci alla salvezza del prossimo non ci preoccuperemo delle piccole divergenze che spesso sorgono nelle comunità. Qualsiasi cosa facciano, o pensino gli altri di noi, non dovrebbe privarci della comunione con il Cristo tramite lo Spirito Santo. "...Che vanto c'è se voi sopportate parzialmente quando siete malmenati per le vostre mancanze? Ma se soffrite perché avete agito bene, e lo sopportate pazientemente, questa è una grazia davanti a Dio". 1 Pietro 2:20. OGM 264 5 Non vendicatevi. Per quanto possibile evitate ogni causa di incomprensione. Evitate l'apparenza del male. Fate il possibile, senza rinunciare ai vostri principi, per assicurarvi la stima degli altri. OGM 264 6 "Se dunque tu stai per offrire la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia lì la tua offerta davanti all'altare, e va' prima a riconciliarti con tuo fratello; poi vieni a offrire la tua offerta". Matteo 5:23, 24. Se vi vengono rivolte parole impazienti non rispondete con lo stesso tono. Ricordatevi che "la risposta dolce calma il furore..." Proverbi 15:1. OGM 264 7 C'è una forza meravigliosa nel silenzio. Rispondere a chi è irritato a volte serve soltanto a esasperarlo, ma la collera si placa con il silenzio di uno spirito affettuoso e tollerante. OGM 264 8 Se vi sentite sommersi da un diluvio di parole pungenti e accusatrici ancoratevi alla Parola di Dio, ripensate alle sue promesse. Se siete maltrattati o accusati ingiustamente invece di replicare con collera ricordate queste parole preziose: "Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene". Romani 12:21. OGM 264 9 "Riponi la tua sorte nel Signore; confida in lui, ed egli agirà. Egli farà risplendere la tua giustizia come la luce, e il tuo diritto come il sole di mezzogiorno". Salmi 37:5, 6. "Ma non c'è niente di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto". Luca 12:2. OGM 265 1 "Hai fatto cavalcare uomini sul nostro capo; siamo passati attraverso il fuoco e l'acqua, ma poi ci hai tratti fuori in un luogo di refrigerio". Salmi 66:12. OGM 265 2 Siamo più propensi a cercare comprensione e aiuto fra i nostri simili, che a rivolgerci a Gesù. Nella sua grazia e fedeltà Dio spesso permette che coloro in cui riponiamo la nostra fiducia ci deludano affinché ci rendiamo conto quanto sia assurdo confidare nell'uomo e contare su ciò che è terreno. Affidiamoci a Dio totalmente e umilmente, senza egoismo. Egli conosce le nostre sofferenze più intime, anche quelle che non possiamo esprimere. Quando tutto sembra incomprensibile ricordate le parole del Cristo: "Tu non sai ora quello che io faccio ma lo capirai dopo". Giovanni 13:7. OGM 265 3 Riflettete sulla storia di Giuseppe e di Daniele. Il Signore non impedì le congiure di chi cercava di far loro del male, ma fece in modo che questi complotti si trasformassero in esperienze positive per coloro che tra prove e lotte erano riusciti a salvaguardare la loro fede e la loro lealtà. OGM 265 4 Fino a quando vivremo su questa terra dovremo affrontare le avversità. Le provocazioni metteranno a dura prova il nostro carattere, ma affrontandole con il giusto spirito le virtù cristiane si svilupperanno. Se il Cristo vive in noi saremo pazienti, buoni, indulgenti e allegri. Giorno dopo giorno vinceremo il nostro egoismo e svilupperemo nobili qualità. Questo è il nostro obiettivo. Ma non possiamo compierlo senza l'aiuto di Gesù, senza salde convinzioni, costante attenzione e preghiere incessanti. Ognuno ha le proprie lotte da affrontare, i propri nemici da vincere. Dio stesso non può nobilitare il nostro carattere e rendere utile la nostra vita se non collaboriamo con lui. Coloro che rinunciano a lottare, perdono le forze e la gioia della vittoria. OGM 265 5 Non dobbiamo fare un elenco delle nostre difficoltà, pene o sofferenze. Sono tutte scritte nei libri di Dio e sarà lui a occuparsene. Mentre ci soffermiamo sulle esperienze spiacevoli perdiamo di vista quelle positive, su cui potremmo riflettere, come la misericordiosa bontà di Dio che ci soccorre in ogni istante e il suo amore, di cui gli stessi angeli si stupiscono, e che gli ha fatto donare il Figlio affinché morisse per noi. Se come collaboratori del Cristo vi rendete conto di avere più preoccupazioni degli altri e di dover affrontare prove più difficili, ricordatevi che potrete godere di una pace sconosciuta a coloro che le evitano. Si sperimenta gioia e consolazione al servizio del Cristo. Chi vive per il Signore può dimostrare al mondo che la sua vita non è un fallimento. OGM 265 6 Se non vi sentite allegri e gioiosi non esprimete i vostri sentimenti, non gettate un'ombra sulla vita degli altri. Una religione fredda non attirerà mai gli uomini al Cristo. Al contrario li allontanerà facendoli cadere nelle trappole che Satana ha teso per ingannarli. Invece di pensare ai motivi di scoraggiamento pensate alla forza che potete ottenere in nome del Cristo. La vostra immaginazione deve spaziare verso l'invisibile. Orientate i vostri pensieri verso le dimostrazioni del grande amore che Dio ha per voi. La fede aiuta ad affrontare le prove, resistere alle tentazioni e sopportare le delusioni. Gesù è il nostro avvocato. OGM 266 1 Tutto ciò che può assicurarci con la sua mediazione è a nostra disposizione. Pensate che il Cristo non apprezzi coloro che gli consacrano la loro vita? Non credete che consoli coloro che, come Giovanni in esilio, si trovano ad affrontare situazioni difficili per amore suo? Dio non permetterà che neanche uno dei suoi fedeli collaboratori sia abbandonato nella lotta contro forze superiori e sia vinto. Egli considererà come gioielli preziosi tutti coloro la cui vita è nascosta con Cristo in lui. Egli dice: "...Ti terrò come un sigillo, perché io ti ho scelto..." Aggeo 2:23. OGM 266 2 Allora parliamo delle sue promesse, parliamo di Gesù e della sua volontà di trasmetterci le sue benedizioni. Egli non si dimentica di noi neanche un istante. Se nonostante le circostanze difficili confidiamo in lui fiduciosi del suo amore, e restiamo in contatto con lui, la sua presenza accanto a noi ci ispirerà una gioia profonda e tranquilla. Parlando di se stesso Gesù dice: "...Non faccio nulla da me, ma dico queste cose come il Padre mi ha insegnato. E colui che mi ha mandato è con me; egli non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli piacciono". Giovanni 8:28, 29. OGM 266 3 La presenza del Padre circondava il Cristo che visse soltanto quelle esperienze che il suo amore infinito permise per il bene del mondo. Per lui, come per noi, rappresentava la fonte della consolazione. Chi possiede lo Spirito del Cristo, vive in Cristo. Egli lo circonda della sua presenza qualunque cosa accada. Nulla può succedergli che non sia permesso da Dio. Sperimentiamo sofferenze, tentazioni, prove, preoccupazioni, persecuzioni e privazioni e, in definitiva, tutto contribuisce al nostro bene. Tutte le nostre esperienze, tutte le circostanze della nostra vita sono occasioni che Dio utilizza in vista della nostra felicità. OGM 266 4 Se riusciamo a comprendere la pazienza che Dio esercita nei nostri confronti non giudicheremo e non accuseremo nessuno. Quando il Cristo era sulla terra coloro che vivevano intorno a lui sarebbero stati sorpresi se, dopo averlo conosciuto, lo avessero sentito pronunciare parole di accusa, critica o impazienza. Non dimentichiamo mai che coloro che l'amano devono manifestare il suo carattere. OGM 266 5 "Quanto all'amore fraterno, siate pieni di affetto gli uni per gli altri..." Romani 12:10. OGM 267 1 "Non rendete male per male, od oltraggio per oltraggio, ma, al contrario, benedite; poiché a questo siete stati chiamati affinché ereditiate la benedizione". 1 Pietro 3:9. OGM 267 2 Il Signore esige che rispettiamo i diritti di ogni uomo, i diritti sociali e quelli religiosi. Tutti devono essere trattati con tatto e cortesia, come figli e figlie di Dio. OGM 267 3 Il vero cristianesimo renderà gli uomini gentili. Il Cristo era cortese, anche verso i suoi persecutori. I veri discepoli del Cristo manifesteranno lo stesso spirito. Considerate l'apostolo Paolo davanti ad Agrippa: tutto il suo discorso è un modello di perfetta cortesia, così come lo è di eloquenza persuasiva. Il Vangelo non insegna la gentilezza formale, così diffusa nella società, ma quella che scaturisce da un cuore traboccante di bontà. OGM 267 4 L'osservanza di un rigido galateo nelle relazioni con il prossimo non potrà dissimulare l'irritazione, la durezza di cuore e il linguaggio sconveniente. La vera nobiltà d'animo non si manifesterà fintanto che considereremo noi stessi come il fulcro intorno a cui tutto deve gravitare. L'amore deve regnare nel nostro cuore. Un vero cristiano attinge le motivazioni per le proprie azioni nel profondo amore per il Maestro. Dalle radici del suo attaccamento al Cristo scaturisce un interesse altruistico per il prossimo. L'amore offre a chi lo possiede grazia, ritegno, portamento nobile; illumina il volto, addolcisce la voce, affina ed eleva tutto l'essere. OGM 267 5 La vita non è fatta di grandi sacrifici e di gesti straordinari, ma di piccole esperienze. Spesso sono questi atti insignificanti che orientano la nostra vita verso il bene o verso il male. Se non impariamo a sopportare le piccole prove si creeranno cattive abitudini e il nostro carattere si deformerà. Quando giungeranno prove più impegnative ci troveranno impreparati. OGM 267 6 Solo conformandoci ai principi divini in ogni circostanza della vita potremo acquisire la forza di resistere e restare fedeli nelle situazioni più pericolose e difficili. OGM 267 7 Non siamo mai soli. Che lo vogliamo o meno abbiamo sempre un amico accanto a noi. Ricordatevi che là dove siete, qualsiasi cosa facciate, Dio è presente. Nulla di ciò che pensate, dite o fate gli può sfuggire. Tutte le vostre parole e le vostre azioni hanno un testimone: un Dio santo che odia il peccato. Pensate a tutto questo prima di parlare o di agire. In quanto cristiani siete membri della famiglia di Dio, figli del Re del cielo. Non fate nulla, non dite nulla che disonori "...il buon nome che è stato invocato su di voi". Giacomo 2:7. OGM 267 8 Riflettete sul carattere divino e umano e chiedetevi sempre: "Che cosa farebbe Gesù al mio posto?" Questo deve essere il vostro parametro. Non unitevi a coloro che potrebbero tentarvi e indebolire i vostri propositi di agire correttamente e turbare la vostra coscienza. Non agite fra estranei, per strada, in viaggio con atteggiamenti che potrebbero avere l'apparenza del male. Ogni giorno cercate di migliorare e nobilitare la vostra vita, che il Cristo ha riscattato con il proprio sacrificio. Agite sempre per principio e non per impulso. Moderate l'impetuosità istintiva della vostra natura con la dolcezza e la bontà. Evitate ogni forma di leggerezza e frivolezza. Non fatevi sfuggire meschine battute di spirito. Non permettetevi di vagare con i vostri pensieri: devono essere controllati e orientati verso l'ubbidienza al Cristo. OGM 268 1 Riflettete su realtà sante e positive e così, per la grazia del Cristo, saranno puri e onesti. OGM 268 2 Dobbiamo sperimentare costantemente la potenza nobilitante dei pensieri puri. Questa è l'unica salvaguardia per lo spirito. Un uomo è il frutto di ciò che pensa. La capacità di controllarsi si rafforza con l'esercizio. Ciò che sembra difficile diventa semplice grazie alla ripetizione costante fino a quando pensieri positivi e buone azioni diventano un'abitudine. Se lo vogliamo, possiamo distogliere la nostra attenzione da ciò che è meschino ed elevarci a un livello superiore. Allora saremo rispettati dagli uomini e da Dio. OGM 268 3 Sviluppate l'abitudine di parlare bene degli altri. Soffermatevi sulle qualità di coloro che vi circondano e rilevate il meno possibile i loro errori e le loro debolezze. Quando siete tentati di lamentarvi di ciò che qualcuno dice o fa, cercate piuttosto di lodare qualcosa di positivo nel carattere o nella vita di questa persona. OGM 268 4 Dimostrate riconoscenza nei confronti di Dio e lodatelo perché nel suo amore immenso ha donato suo Figlio. OGM 268 5 Pensare ai propri problemi non produce effetti positivi. Dio ci invita a meditare sulla sua misericordia e il suo amore, fonti di ispirazione per manifestare la nostra lode. OGM 268 6 Gli attivi collaboratori di Dio non hanno tempo di occuparsi degli errori degli altri. Non dobbiamo nutrirci dei difetti e delle mancanze del prossimo. La maldicenza implica una duplice maledizione, che ricade su colui che parla e su colui che ascolta. Chi semina discordia e contese ne raccoglie soltanto frutti cattivi. L'atto stesso di cercare il male negli altri lo sviluppa in chi lo cerca. Sottolineando gli errori degli altri siamo trasformati alla stessa immagine. Mentre parlando di Gesù, del suo amore e della perfezione del suo carattere siamo trasformati a sua immagine. Contemplando l'obiettivo che ha posto davanti a noi, vivremo in un'atmosfera pura e santa, come se fossimo in presenza di Dio. Se svilupperemo quest'attitudine rifletteremo una luce che si irradierà su tutti coloro che ci sono vicini. OGM 269 1 Invece di condannare e criticare gli altri dite a voi stessi: "Devo preoccuparmi della mia salvezza. Se collaboro con colui che vuole salvarmi devo vegliare per evitare nella mia vita tutto ciò che può essere negativo, vincere i difetti, diventare una nuova creatura in Cristo. Quindi invece di scoraggiare coloro che lottano contro il male, devo sostenerli con parole di conforto". Siamo troppo indifferenti nei confronti degli altri: dimentichiamo troppo spesso che coloro che ci circondano hanno bisogno di forza e coraggio. Preoccupatevi di manifestare il vostro interesse e la vostra simpatia. Pregate per loro e dite loro che li sostenete. OGM 269 2 Non tutti coloro che pretendono di essere collaboratori del Cristo sono dei veri discepoli. Fra quelli che portano il suo nome, e vengono considerati suoi collaboratori, molti non manifestano il suo carattere. Non sono guidati dai suoi principi. Queste persone sono spesso causa di dubbi e scoraggiamento per altri che hanno meno esperienza nella vita cristiana. Ma nessuno deve essere sviato. Il Cristo ci ha offerto un esempio perfetto e ci chiede di seguirlo. OGM 269 3 Fino alla fine dei tempi la zizzania crescerà insieme al buon grano. Quando i discepoli, con il loro zelo per onorare il Maestro, chiesero il permesso di estirpare la zizzania egli rispose:"...No, affinché, cogliendo le zizzania, non sradichiate insieme con esse il grano. Lasciate che tutti e due crescano insieme fino alla mietitura..." Matteo 13:29, 30. OGM 269 4 Nella sua misericordia e nella sua pazienza Dio sopporta i malvagi e anche gli ipocriti.. Fra i discepoli scelti dal Cristo c'era Giuda il traditore: dobbiamo forse essere sorpresi o scoraggiati perché anche oggi esistono falsi discepoli? Se colui che sa leggere nei cuori ha potuto accettare chi lo avrebbe tradito, non dovremmo forse dimostrare pazienza nei confronti di coloro che sbagliano? OGM 269 5 D'altra parte coloro che sembrano più colpevoli non sono tutti come Giuda. Pietro, impulsivo, presuntuoso spesso assunse atteggiamenti peggiori di Giuda. In molte occasioni venne rimproverato dal Salvatore, ma poi condusse una vita di sacrificio e consacrazione. Quale testimonianza rese alla potenza della grazia di Dio! Per quanto possibile possiamo essere per gli altri ciò che Gesù è stato per i suoi discepoli mentre era sulla terra. OGM 269 6 Innanzi tutto consideratevi missionari fra coloro che vi circondano. Spesso avvicinare qualcuno al Cristo richiede molto tempo e impegno e quando egli abbandona il peccato per la giustizia c'è gioia anche fra gli angeli. Pensate che gli spiriti che vegliano su di loro siano contenti di vedere con quale indifferenza vengono trattati da coloro che pretendono di essere cristiani? Se Gesù ci trattasse come spesso noi trattiamo gli altri chi potrebbe essere salvato? OGM 270 1 Ricordatevi che non potete leggere nei cuori. Non potete conoscere i moventi che hanno determinato le azioni che disapprovate. Alcuni non hanno ricevuto una buona educazione e il loro carattere ne è stato influenzato. Essi sono freddi e duri ma la grazia del Cristo può trasformarli. Non li emarginate, non li scoraggiate, non induceteli alla disperazione dicendo: "Mi avete deluso, non voglio più aiutarvi". Poche parole pronunciate in modo precipitoso dopo la provocazione, proprio come pensiamo si meritino, possono vanificare l'influsso che avremmo potuto esercitare su di loro. OGM 270 2 Una vita coerente, una paziente sopportazione, uno spirito sereno rappresentano sempre l'argomento migliore e l'appello più solenne. Se vi sono stati offerti occasioni e vantaggi, di cui la maggior parte delle altre persone non ha potuto godere, ricordatevene e siate sempre saggi, attenti e gentili. OGM 270 3 Quando volete che sulla cera sia visibile un'impronta forte e netta del sigillo non dovete premere bruscamente. Al contrario dovete appoggiarlo con cura sulla cera morbida e poi premere gradualmente e con decisione, fino a quando la cera non si è indurita. Bisogna agire nello stesso modo con gli uomini. La costanza dell'influsso cristiano rappresenta il segreto della sua potenza e dipende dalla fermezza con cui manifestate il carattere del Cristo. OGM 270 4 Aiutate coloro che hanno sbagliato raccontando loro la vostra esperienza, spiegando come la pazienza, la bontà e il sostegno vi hanno incoraggiato e aiutato quando avevate commesso gravi errori. OGM 270 5 Fino al giorno del giudizio non vi renderete conto dell'influsso di un atteggiamento corretto e affettuoso nei confronti di persone incoerenti, irragionevoli e indegne. Quando ci confrontiamo con l'ingratitudine e il tradimento siamo tentati di manifestare il nostro disprezzo e la nostra indignazione. È quello che si aspetta il colpevole e così si prepara ad affrontarlo. Ma l'indulgenza lo sorprende e spesso risveglia i suoi impulsi migliori e un desiderio di vivere in modo diverso. OGM 270 6 "Fratelli, se uno viene sorpreso in colpa, voi, che siete spirituali, rialzatelo con spirito di mansuetudine. Bada bene a te stesso, che anche tu non sia tentato. Portate i pesi gli uni degli altri e adempirete così la legge di Cristo". Galati 6:1, 2. OGM 270 7 Tutti coloro che pretendono di essere figli di Dio dovrebbero ricordarsi che come missionari verranno in contatto con tutti i tipi di persone. Ci saranno i più rudi e i raffinati, gli umili e i fieri, i credenti e gli increduli, gli istruiti e gli ignoranti, i ricchi e i poveri. Essi non potranno essere trattati nello stesso modo, ma tutti hanno bisogno di simpatia. OGM 270 8 Nei contatti reciproci dovremmo essere educati e corretti, dipendiamo gli uni dagli altri e siamo uniti saldamente da legami di umana fratellanza. Tramite le relazioni sociali i cristiani entrano in contatto con il mondo. Ogni uomo e ogni donna che ha ricevuto la luce divina deve a sua volta farla brillare sui sentieri bui di coloro che non conoscono una via migliore. OGM 271 1 Il nostro influsso, santificato dallo Spirito del Cristo, deve svilupparsi nel condurre altri al Salvatore. Il Cristo non deve essere nascosto nel cuore come un tesoro sacro, ad uso esclusivo del suo possessore. Deve essere in noi come una fonte di acqua che sgorga in vita eterna e che ristora tutti coloro che entrano in contatto con noi. ------------------------Capitolo 42: Sviluppo e servizio OGM 271 2 La vita cristiana implica molto più di quello che normalmente si crede. OGM 271 3 Non è fatta solo di bontà, pazienza e gentilezza. Queste caratteristiche sono fondamentali ma è necessario aggiungere coraggio, forza, energia e perseveranza. La via che il Cristo ci propone è stretta e implica spirito di sacrificio. Solo chi ha una certa forza di carattere può imboccare questa strada e perseverare nonostante le difficoltà e lo scoraggiamento. Forza di carattere OGM 271 4 C'è bisogno di uomini di carattere, che non si aspettino di percorrere vie facili e senza ostacoli, che ispirino nuovo zelo a coloro che sono scoraggiati, che abbiano un cuore che arde di amore cristiano ed energie da spendere per l'opera del Signore. OGM 271 5 Alcuni di coloro che si impegnano nell'opera missionaria sono deboli, inerti, indolenti e facili allo scoraggiamento. Non hanno energie, non hanno quei tratti di carattere positivi che permettono di impegnarsi, quello spirito e quell'energia che accende l'entusiasmo. Coloro che aspirano al successo devono essere coraggiosi e ottimisti. Devono sviluppare qualità attive e non soltanto passive. Rispondendo con dolcezza per placare la collera, devono però avere il coraggio di un eroe per resistere al male. Oltre all'amore che sopporta tutto hanno bisogno di forza per esercitare un influsso positivo. OGM 271 6 Alcuni non hanno fermezza di carattere. I loro progetti non sono ben definiti e consistenti. La debolezza e l'indecisione devono essere vinte. Il vero carattere cristiano implica una forza indomabile che non si adatta e non si sottomette alle circostanze avverse. I nostri principi e la nostra integrità morale non devono essere intaccati né dall'adulazione, né dalla corruzione, né dalle minacce. OGM 271 7 Dio desidera che cogliamo ogni occasione per prepararci per la sua opera. Si attende che ogni nostra energia sia catalizzata per questo obiettivo e che siamo consapevoli di questa sacra responsabilità. OGM 272 1 Molti di coloro che sono qualificati per realizzare un ottimo lavoro ottengono scarsi risultati, perché si impegnano poco. Tanti trascorrono la loro esistenza come se non avessero grandi ideali per cui vivere, né obiettivi da raggiungere. Una delle motivazioni è la loro scarsa autostima. Non si rendono conto del prezzo infinito che il Cristo ha pagato per il loro riscatto e non comprendono che questo prezzo indica ciò che valgono. OGM 272 2 Non accontentatevi di un ideale poco elevato. Non siamo ciò che potremmo essere e ciò che Dio vuole che siamo. Non ci ha dotato della ragione perché rimanga inattiva, impegnata in occupazioni banali. Desidera che venga sviluppata al massimo, affinata, santificata, nobilitata e utilizzata per la realizzazione del suo regno. OGM 272 3 Nessuno deve accettare di essere un semplice automa, guidato dallo spirito di un altro. Dio ci ha dato la capacità di pensare e agire, e utilizzando la saggezza di cui ci ha dotato saremo capaci di assumere posizioni di responsabilità. Preservate la personalità che Dio vi ha dato. Non vivete all'ombra di altri. Aspettate che Dio operi in voi, per voi e tramite voi. Non pensate mai di aver imparato abbastanza e di potervi accontentare. Un uomo viene valutato per la sua mente colta e nobile. L'apprendimento dura tutta la vita. Dovete studiare ogni giorno e mettere in pratica le conoscenze acquisite. Ricordatevi che in qualsiasi situazione rivelate le vostre intenzioni e sviluppate il vostro carattere. Qualsiasi cosa facciate siate precisi e diligenti, resistete alla tentazione di cercare un compito facile. OGM 272 4 Lo spirito che ci anima e i principi che ci guidano nel nostro lavoro di ogni giorno influiscono su tutta la nostra vita. Coloro che vogliono svolgere una quantità di lavoro ben determinata ed esigono un salario fisso, che pensano di trovare un impiego esattamente adatto alle loro attitudini senza doversi preoccupare di acquisire nuove conoscenze o perfezionarsi, non sono quelli che Dio chiama a lavorare per la sua opera. Coloro che cercano di impiegare il meno possibile le loro forze fisiche, mentali e morali non sono i collaboratori che egli potrà benedire abbondantemente. Il loro esempio è contagioso, l'interesse è il loro unico movente. Coloro che hanno bisogno di essere sorvegliati, e che lavorano soltanto quando gli viene affidato un incarico specifico, non saranno proclamati "buoni e fedeli servitori". Sono necessari collaboratori che manifestino forza, onestà, diligenza e accettino di fare tutto ciò che è necessario. OGM 272 5 Molti sono inefficienti perché rifiutano le responsabilità per paura di fallire. Si privano delle lezioni che scaturiscono dall'esperienza e che la lettura, lo studio, o altri vantaggi non possono assicurare. OGM 272 6 L'uomo a volte può padroneggiare le circostanze ma non deve mai permettere che le circostanze lo limitino o lo condizionino. Dobbiamo trarne vantaggio, servircene come strumenti di lavoro: dominarle ma mai lasciarci dominare. OGM 273 1 Gli uomini più forti sono quelli che hanno affrontato opposizioni e superato contrasti. Facendo appello alle loro forze gli ostacoli che incontrano diventano fonte di benedizioni. Imparano a contare su loro stessi. I conflitti e i dubbi esercitano la fiducia in Dio e la fermezza genera la vera forza. OGM 273 2 Il Cristo non stabilì dei limiti per la sua opera. Non contava le sue ore di lavoro: il suo tempo, il suo cuore, il suo spirito, le sue forze erano impegnate in vista del bene dell'umanità. La giornata era consacrata a un duro lavoro e la notte trascorsa in preghiera, per ottenere la grazia e la forza che gli permettevano di svolgere un'opera migliore. Supplicava Dio, con le lacrime, di sostenere la sua natura umana affinché potesse avere la forza necessaria per lottare contro il nemico e adempiere la sua missione. Disse ai suoi discepoli: "...Vi ho dato un esempio, affinché anche voi facciate come vi ho fatto io". Giovanni 13:15. OGM 273 3 Paolo disse: "...L'amore di Cristo ci costringe..." 2 Corinzi 5:14. Questo era il principio guida, l'elemento propulsivo del suo comportamento. Se per caso sul sentiero del dovere il suo zelo si affievoliva uno sguardo alla croce gli permetteva di "cingere" nuovamente "i fianchi della mente" e sosteneva il suo spirito di sacrificio. Nella sua opera in favore degli uomini, per convincerli contava soprattutto sulla manifestazione dell'amore infinito espresso nel sacrificio del Cristo. OGM 273 4 Quanto è pressante e toccante questo appello: "...Voi conoscete la grazia del nostro Signore Gesù Cristo, il quale, essendo ricco, si è fatto povero per voi, affinché, mediante la sua povertà, voi poteste diventar ricchi". 2 Corinzi 8:9. OGM 273 5 Sapete da dove proveniva, conoscete la profondità dell'umiliazione che accettò di subire. Egli si incamminò lungo la via del sacrificio e proseguì fino al momento della morte. Non ci fu un attimo di tregua per lui da quando lasciò il trono del cielo fino alla croce. Il suo amore per l'uomo gli permise di accettare le offese e sopportare gli abusi. OGM 273 6 Paolo ricorda che non dobbiamo limitarci a cercare il nostro "interesse, ma anche quello degli altri". E ci raccomanda: "Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù, il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l'essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, ma spogliò se stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini; trovato esteriormente come un uomo, umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce". Filippesi 2:4-8. OGM 273 7 Paolo desiderava che la profonda umiliazione del Cristo fosse ben nota a coloro a cui si rivolgeva. Era convinto che se gli uomini avessero considerato il sacrificio straordinario del Re del cielo, l'egoismo sarebbe svanito dai loro cuori. Insiste, punto dopo punto, per farci comprendere per quanto possibile la meravigliosa pazienza del Salvatore nei confronti dei peccatori. Inizialmente egli attira l'attenzione sulla posizione che il Cristo occupava in cielo accanto al Padre; in seguito indica la rinuncia alla sua gloria nel sottomettersi volontariamente alle condizioni umilianti della vita umana, assumendo le responsabilità di un servo e diventando ubbidiente fino alla morte più vergognosa e atroce, quella della croce. Possiamo permetterci di contemplare questa meravigliosa manifestazione dell'amore di Dio senza gratitudine e senza amore, e senza provare nel profondo del cuore la certezza che non apparteniamo a noi stessi? Un Maestro simile non dovrebbe essere seguito per ragioni egoistiche. OGM 274 1 Voi sapete, dice Pietro "...che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati..." 1 Pietro 1:18. Se tutto questo fosse stato sufficiente sarebbe stato realizzato con facilità da colui che dice: "Mio è l'argento e mio è l'oro..." Aggeo 2:8. Ma il peccatore poteva essere riscattato soltanto dal prezioso sangue del Figlio di Dio. Coloro che rinunciano ad apprezzare questo sacrificio meraviglioso e rifiutano di servire il Cristo moriranno vittime del loro egoismo. Un unico obiettivo: Il servizio OGM 274 2 Nella vita del Cristo tutto è stato subordinato all'opera di redenzione che doveva compiere. Lo stesso spirito di sacrificio, la stessa abnegazione, la stessa sottomissione alle indicazioni della Parola di Dio dovrebbero essere manifestate dai suoi discepoli. OGM 274 3 Tutti coloro che accettano il Cristo come Salvatore personale aspireranno a collaborare nella sua opera. Riflettendo su quello che Dio ha fatto per loro, proveranno un amore e una riconoscenza profondi. Desidereranno manifestare la loro gratitudine consacrando i loro talenti al servizio di Dio. Vorranno manifestare il loro amore per il Cristo e i redenti. Non eviteranno impegno, privazioni e sacrificio. Il vero collaboratore di Dio farà il possibile per glorificare il suo Maestro. Agirà in modo da adempiere alla volontà divina. Cercherà di sviluppare le sue facoltà, adempirà tutti i suoi doveri come se si trovasse in presenza di Dio. Desidererà soltanto che il Cristo riceva onore e servizio perfetti. OGM 274 4 In un quadro era stato rappresentato un bue tra l'aratro e l'altare con l'iscrizione: "Pronto per l'uno o per l'altro". Pronto per preparare il solco o per essere offerto in sacrificio sull'altare. Questa è la posizione del vero figlio di Dio. È pronto ad andare dove lo chiama il dovere, a rinunciare a se stesso, a sacrificarsi per l'opera del Redentore. ------------------------Capitolo 43: Un'esperienza straordinaria OGM 275 1 Abbiamo bisogno costantemente di una nuova rivelazione in Cristo, di un'esperienza quotidiana vissuta in armonia con i suoi insegnamenti. OGM 275 2 Possiamo raggiungere obiettivi santi ed elevati. Dio desidera che progrediamo costantemente nella conoscenza e nella virtù. La sua legge è un'eco della sua voce che ci dice: "Salite più in alto, siate santi, più santi ancora". Ogni giorno dobbiamo avvicinarci alla perfezione del carattere cristiano. Coloro che sono impegnati al servizio del Maestro hanno bisogno di esperienze più profonde e più ampie di quanto immaginino. Molti di coloro che sono già membri della famiglia di Dio non sanno cosa significhi contemplare la sua gloria ed essere trasformati di gloria in gloria. Molti hanno una percezione confusa dell'eccellenza del Cristo eppure il loro cuore trasale di gioia. Desiderano ardentemente provare una percezione più perfetta e profonda dell'amore del Salvatore. Devono assecondare le aspirazioni dell'animo nei confronti di Dio. Lo Spirito Santo opera in coloro che permettono che egli agisca, li modelli e li plasmi. Imparate a coltivare pensieri spirituali e ricercate legami sacri. Voi avete visto soltanto i primi raggi dell'alba della sua gloria. Cercando di conoscere il Signore comprenderete che "...il sentiero dei giusti è come la luce che spunta e va sempre più risplendendo, finché sia giorno pieno". Proverbi 4:18. OGM 275 3 Il Cristo precisò: "Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia completa". Giovanni 15:11. Gesù vedeva in prospettiva i risultati della sua missione. La sua vita terrena, vissuta con impegno e sacrificio, era guidata dal pensiero che tutto ciò non sarebbe stato inutile. Donando la sua vita per quella degli uomini restituiva all'umanità l'immagine di Dio. Ci permetteva di uscire dalla polvere, rinnovare il nostro carattere all'immagine del suo, e arricchirlo secondo la sua gloria. OGM 275 4 Il Cristo contemplò i frutti della sua opera e ne fu felice. Guardando verso l'eternità vide la gioia di coloro che, attraverso la sua umiliazione, dovevano ricevere il perdono e la vita eterna. Era stato ferito per le loro trasgressioni, ucciso per le loro colpe. Il castigo che avrebbe dovuto assicurare loro la pace ricadeva su di lui e per le sue ferite essi sarebbero stati guariti. Egli sentiva il grido di gioia dei riscattati e i loro canti di riconoscenza, il "cantico di Mosè e dell'Agnello". Nonostante dovesse ricevere il battesimo del sangue, nonostante i peccati del mondo gravassero sulla sua anima innocente e l'ombra di un indescrivibile supplizio si estendesse su di lui, per la gioia che intravedeva scelse le sofferenze della croce e ne disprezzò la vergogna. OGM 276 1 I discepoli del Salvatore devono condividere questa gioia. La nostra ricompensa non è interamente riservata per il giorno della liberazione finale, per quanto glorioso possa essere. Fin da ora possiamo provare la gioia del Signore. Dobbiamo perseverare come Mosè, come se vedessimo l'invisibile. OGM 276 2 Ora la chiesa è militante. Dobbiamo affrontare il mondo in cui regnano le tenebre e che si è quasi totalmente abbandonato all'idolatria. Ma giungerà il giorno in cui la battaglia sarà conclusa e la vittoria riportata. La volontà di Dio deve essere fatta sulla terra come è fatta in cielo. I redenti conosceranno solo la legge del cielo. Tutti saranno una famiglia felice e unita, rivestiti di lode e gratitudine con l'abito della giustizia del Cristo. La natura nel suo splendore e nella sua bellezza manifesterà a Dio lode e adorazione. Il mondo sarà illuminato dalla luce del cielo. La luna brillerà come il sole, e la luce di quest'ultimo sarà sette volte più potente di quella attuale. Gli anni trascorreranno nella gioia. In questo scenario le stelle del mattino canteranno insieme e i figli di Dio esprimeranno la loro felicità mentre Dio e il Cristo proclameranno che non ci sarà più né peccato né morte. OGM 276 3 Queste visioni della gloria futura, descritte da Dio, sono preziose per i suoi figli. Immaginatevi sulla soglia dell'eternità, ascoltate il benvenuto rivolto a coloro che durante la loro vita hanno collaborato con il Cristo, considerando un privilegio e un onore sacrificarsi per lui. Insieme agli angeli gettano le loro corone ai piedi del Redentore e gridano: "...Degno è l'agnello, che è stato immolato, di ricevere la potenza, le ricchezze, la sapienza, la forza, l'onore, la gloria e la lode... A colui che siede sul trono, e all'Agnello, siano la lode, l'onore, la gloria e la potenza, nei secoli dei secoli". Apocalisse 5:12, 13. OGM 276 4 In quell'occasione i redenti potranno salutare coloro che li hanno condotti al Salvatore. Si uniscono nella lode di colui che morì perché gli esseri umani potessero godere di una vita eterna come quella di Dio. La lotta è conclusa, le sofferenze sono finite. I canti di vittoria riempiono il cielo mentre i riscattati sono intorno al trono di Dio. Tutti intonano il gioioso ritornello: "Degno è l'Agnello che è stato immolato... Ci ha riscattati per il Signore". OGM 276 5 "...Vidi una folla immensa che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli, e lingue, che stava in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, vestiti di bianche vesti e con delle palme in mano. E gridavano a gran voce, dicendo: La salvezza appartiene al nostro Dio che siede sul trono, e all'agnello". Apocalisse 7:9, 10. OGM 276 6 "...Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione. Essi hanno lavato le loro vesti, e le hanno imbiancate nel sangue dell'Agnello. Perciò sono davanti al trono di Dio e lo servono giorno e notte, nel suo tempio; e colui che siede sul trono stenderà la sua tenda su di loro. Non avranno più fame e non avranno più sete, non li colpirà il sole né alcuna arsura; perché l'Agnello che è in mezzo al trono li pascerà e li guiderà alle sorgenti delle acque della vita; e Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi". Apocalisse 7:14-17. "...E non ci sarà più la morte, né cordoglio né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate". Apocalisse 21:4. OGM 277 1 Abbiamo bisogno costantemente di considerare l'invisibile. Così apprezzeremo nel loro giusto valore le realtà eterne e quelle temporanee. Questo ci permetterà di esercitare sugli altri un influsso per l'eternità. Sul monte con Dio OGM 277 2 "Salite sul monte" ci dice il Signore. Prima che Mosè diventasse lo strumento del Signore per la liberazione d'Israele, egli trascorse quaranta anni in comunione con Dio nella solitudine della montagna. Prima di comunicare i messaggi divini al faraone parlò con l'angelo nel pruno ardente. Prima di ricevere la legge di Dio, in quanto rappresentante del popolo, fu chiamato sulla montagna e contemplò la sua gloria. Prima di amministrare la giustizia nei confronti degli idolatri, mentre era nascosto in un anfratto della roccia, ascoltò queste parole: "...Proclamerò il nome del Signore davanti a te..." Esodo 33:19. OGM 277 3 L'Eterno è "...Misericordioso e pietoso, lento all'ira, ricco di bontà e fedeltà... ma non terrà il colpevole per innocente..." Esodo 34:6, 7. Prima di lasciare la vita terrena e concludere il compito di guida d'Israele, Dio lo chiamò in cima al monte Pisga e gli mostrò tutta la bellezza della terra promessa. OGM 277 4 Prima di essere inviati in missione i discepoli furono chiamati da Gesù sulla montagna. Prima dell'esperienza gloriosa e potente della Pentecoste vissero eventi straordinari come la notte trascorsa in comunione con il Salvatore, l'incontro su una montagna della Galilea, la scena dell'ascensione sul monte degli Ulivi, la promessa annunciata dagli angeli e i giorni di comunione e preghiera nella camera alta. OGM 277 5 Quando Gesù si preparava per qualche evento importante, o qualche grande prova, si allontanava e nella solitudine delle montagne trascorreva la notte a pregare il Padre. OGM 277 6 Una notte di preghiera anticipò la scelta dei discepoli, il Sermone sul Monte, la trasfigurazione, l'agonia del giudizio e della croce e la gloria della risurrezione. Il privilegio della preghiera OGM 277 7 Anche noi dobbiamo riservare alcune ore per la meditazione e la preghiera e per ricevere un ristoro spirituale. Non apprezziamo nel suo giusto valore la potenza e l'efficacia della preghiera. La fede e la preghiera possono compiere ciò che nessuna potenza terrena può realizzare. Raramente ci capiterà di ritrovarci due volte nelle stesse circostanze. Davanti a noi abbiamo costantemente nuovi scenari e nuove prove per i quali l'esperienza del passato non sempre è una guida sufficiente. Dobbiamo contare sulla luce che viene da Dio. Il Cristo invia sempre dei messaggeri a coloro che ascoltano la sua voce. In occasione della terribile agonia, durante la notte trascorsa sul Getsemani, i discepoli addormentati non sentirono la voce di Gesù. Avevano una remota percezione della presenza degli angeli, ma non si rendevano conto della grandezza e della gloria di questa scena. A causa del loro torpore, però, non ricevettero la potente dimostrazione che li avrebbe incoraggiati in vista dei terribili momenti che si prospettavano. Anche oggi proprio quegli uomini che hanno maggiore bisogno delle istruzioni divine non sempre le ricevono perché non sono in contatto con il cielo. OGM 278 1 Le tentazioni a cui siamo esposti ogni giorno rendono la preghiera indispensabile. Ovunque andiamo il pericolo ci minacia. Coloro che cercano di liberare altri dal vizio e dalla rovina sono particolarmente esposti alla tentazione. In costante contatto con il male devono resistere con il rischio di essere sviati essi stessi. Sono pochi e decisivi i passi che conducono l'uomo da una posizione elevata e santa a un livello più basso. Un solo istante è sufficiente per prendere una decisione che condizionerà tutto il nostro futuro. Un solo fallimento può lasciare l'uomo in balia del male. Una cattiva abitudine, a cui non sa resistere con fermezza, può diventare una catena d'acciaio che lega l'uomo. OGM 278 2 Molti sono vittime della tentazione perché non hanno lo sguardo fisso su Gesù. Quando il nostro legame con Dio si interrompe restiamo senza difese. Non sono le vostre buone intenzioni o i vostri proponimenti che vi permetteranno di resistere al male. Dovete essere uomini e donne di preghiera. Le vostre richieste non devono essere deboli od occasionali, ma profonde, perseveranti e costanti. Non sempre è necessario inginocchiarsi per pregare. Sviluppate l'abitudine di pregare con il Salvatore quando siete soli, quando camminate e quando svolgete le vostre attività quotidiane. Dal vostro cuore può salire una richiesta silenziosa per la conoscenza, la saggezza e la forza di cui avete bisogno. Ogni vostro respiro sia una preghiera. OGM 278 3 Come collaboratori del Signore dobbiamo raggiungere gli uomini là dove sono, circondati dalle tenebre, immersi nel vizio, degradati dalla corruzione. Ma fissando i nostri sguardi su colui che è il nostro sole e il nostro scudo, il male che ci circonda non lascerà la minima traccia su di noi. Se Dio è la nostra speranza non avremo timore mentre lavoriamo per la salvezza eterna di coloro che stanno per soccombere. Il Cristo nel cuore, il Cristo nella vita questa è la nostra salvaguardia. La sua presenza ispirerà orrore per il male. Il nostro spirito si potrà identificare con il suo e così saremo uniti nei pensieri e negli intenti. OGM 279 1 Fu grazie alla preghiera e alla fede che Giacobbe, uomo debole e peccatore, diventò un principe di Dio. In questo modo anche voi potete diventare uomini e donne nobili, con ideali elevati, che non si lasceranno distogliere in nessun modo dalla verità e dalla giustizia. Siete assillati da mille preoccupazioni, doveri e problemi. Più la vostra posizione è difficile e le vostre responsabilità pesanti più avrete bisogno di Gesù. OGM 279 2 È un grave errore trascurare il culto pubblico reso a Dio: questa opportunità non dovrebbe essere considerata con leggerezza. Coloro che curano i malati spesso non possono godere di questo privilegio, ma dovrebbero fare attenzione ad assentarsi dal luogo di culto se non per validi motivi. OGM 279 3 Nella cura dei malati, più che per qualsiasi altra occupazione, il successo dipende dallo spirito di consacrazione e abnegazione con cui si fa il proprio lavoro. Coloro che hanno delle responsabilità devono mettersi nella posizione migliore per poter ricevere lo Spirito di Dio. Nella misura in cui la vostra occupazione comporta maggiori responsabilità dovrete desiderare con maggiore intensità l'aiuto dello Spirito e la conoscenza di Dio. Nell'adempimento del nostro lavoro nulla è più necessario degli effetti della comunione con il Signore. Nella nostra vita quotidiana dovremo dimostrare che sperimentiamo la pace divina. Questa pace del cuore si manifesterà tramite il nostro comportamento. Darà alla voce una potenza persuasiva. La comunione con Dio nobilita il carattere e la vita. Gli uomini riconosceranno, come fecero con i primi discepoli, che siamo stati con Gesù. Questo assicurerà una forza che nient'altro può garantire. Non dobbiamo privarcene. Dobbiamo vivere una duplice esperienza di vita: una vita di pensiero e di azione, di preghiera silenziosa e di lavoro costante. La forza ricevuta dalla comunione con Dio, unita agli sforzi di sviluppare la mente per la meditazione e l'azione, prepara al compimento dei doveri quotidiani e assicura allo spirito la pace anche nei momenti più difficili. Il Consolatore divino OGM 279 4 Molti, quando devono affrontare delle difficoltà, ritengono di doversi rivolgere a un amico per comunicargli i loro dubbi e chiedergli aiuto. Nei momenti difficili si è vittime del dubbio e l'orizzonte sembra oscuro. Nonostante ciò il grande Consigliere è vicino a noi e ci invita a confidare in lui. Gesù dice: "Venite a me e vi darò riposo". Ci allontaneremo da lui per rivolgerci a esseri umani fallibili, che dipendono da Dio quanto noi? OGM 279 5 Confrontandovi con l'opera da svolgere potreste essere spaventati dai limiti del vostro carattere e dall'insufficienza delle vostre capacità. Ma anche potendo contare sull'intelligenza più brillante, mai accordata agli uomini, non sareste in grado di adempierla. OGM 280 1 "...Senza di me non potete far nulla" (Giovanni 15:5) dice il Signore. I risultati di ciò che facciamo sono nelle mani di Dio. Qualunque cosa accada affidatevi a lui con perseveranza e fiducia. OGM 280 2 Nei vostri affari, nella scelta degli amici per i momenti di svago o del compagno della vostra vita, sottoponete ogni legame che stabilite a uno spirito di preghiera umile e fervente. OGM 280 3 In questo modo dimostrerete di onorare Dio e il Signore vi onorerà. Pregate quando siete scoraggiati. Se siete tristi non vi confidate con altri, non rendete più difficile il loro percorso di vita, comunicate le vostre preoccupazioni a Gesù. Tendete la vostra mano per ricevere aiuto. Nella vostra debolezza appoggiatevi alla forza infinita. Chiedete l'umiltà, la saggezza, il coraggio e più fede per poter essere illuminati da Dio e godere del suo amore. Consacrazione e fiducia OGM 280 4 Quando siamo umili e pentiti siamo nelle condizioni migliori perché Dio si manifesti. Egli è contento quando le benedizioni che ci ha accordato ci inducono a chiederne di più grandi. Egli ci benedirà anche al di là dei desideri di chi ha completa fiducia in lui. Il Signore conosce bene le esigenze dei suoi figli e quale parte della potenza divina consacreranno al servizio dell'umanità. Egli ci offre tutto ciò che possiamo utilizzare per essere una fonte di benedizione per gli altri e nobilitare il nostro animo. OGM 280 5 Dobbiamo avere meno fiducia in ciò che possiamo fare da soli e di più in quello che il Signore può fare per noi e tramite noi. L'opera per cui lavoriamo non è la nostra, è quella di Dio. Sottomettiamogli la nostra volontà e i nostri progetti. Non dobbiamo avere riserve, fare compromessi con noi stessi. Impariamo cosa significhi essere liberi in Cristo. Il semplice ascolto dei sermoni sabato dopo sabato, la lettura della Parola di Dio o la capacità di spiegarla non produrranno nessun effetto in noi o su chi ci ascolta se le verità della Bibbia sono rimaste sterili nella nostra esperienza di vita. OGM 280 6 L'intelligenza, la volontà, gli affetti devono essere sottoposti al controllo della Parola di Dio. Tramite l'opera dello Spirito Santo i suoi principi diventeranno i nostri. Quando chiedete l'aiuto del Signore, onoratelo credendo di averlo già ricevuto. Tutta la forza e la saggezza sono a vostra disposizione. Dobbiamo solo chiederle. Avanzate costantemente alla luce di Dio. Meditate giorno e notte sul suo carattere. Allora ne comprenderete la bellezza e godrete della sua bontà. OGM 281 1 Il vostro cuore sarà animato dalla presenza del suo amore. Sarete sollevati come se braccia eterne vi sostenessero. Con la potenza e la conoscenza che Dio vi dona potrete intraprendere e realizzare più di quanto non avreste potuto immaginare prima. "Dimorate in me" OGM 281 2 Gesù ci dice: "Dimorate in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dar frutto se non rimane nella vite, così neppure voi, se non dimorate in me... Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla... Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto, così sarete miei discepoli. Come il Padre mi ha amato, così anch'io ho amato voi; dimorate nel mio amore... Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia". Giovanni 15:4-16. OGM 281 3 "Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò con lui ed egli con me". Apocalisse 3:20. OGM 281 4 "...A chi vince io darò della manna nascosta e una pietruzza bianca, sulla quale è scritto un nome nuovo che nessuno conosce, se non colui che lo riceve". Apocalisse 2:17. OGM 281 5 "A chi vince... darò la stella del mattino". Apocalisse 2:26-28. "...Scriverò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio... e il mio nuovo nome". Apocalisse 3:12. "Una cosa faccio" OGM 281 6 Colui che si confida in Dio potrà dire con Paolo: "Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica". Filippesi 4:13. Nonostante gli errori del passato, con l'aiuto di Dio possiamo innalzarci e dire con l'apostolo: "...Una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, corro verso la meta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù". Filippesi 3:13, 14.