Contemplare la vita di Cristo

29 giugno

Abramo obbedisce alla voce di Dio

[ ÀUDIO ]

Abrahamo bbidì alla mia voce e osservò i miei ordini, i miei comandamenti, i miei statuti e le mie leggi.

Genesi 265

L'esempiodi Abramo, l'influsso silenzioso della sua vita quotidiana, rappresentava una continua lezione. Tutto il clan riconosceva in lui una persona profondamente integra, gentile e altruista: per queste sue doti egli aveva conquistato l'ammirazione dei re. Il suo comportamento si distingueva per nobiltà e gentilezza, doti che rivelavano a tutti la sua costante familiarità con Dio. Egli aveva cura anche dei servi più umili: nel suo accampamento vi era un'unica legge, per i capi come per i servi, per i ricchi come per i poveri. Tutti erano trattati con giustizia e amore, perché tutti avrebbero ereditato insieme la grazia e la vita eterna.

Dio avevadetto: Egli comanderà... la sua casa. Non avrebbe mai commesso l'errore di trascurare le tendenze negative dei suoi figli né si sarebbe mai abbandonato a favoritismi poco saggi. Non avrebbe mai ceduto a sentimenti irrazionali, trascurando il suo dovere e non si sarebbe limitato a impartire una valida educazione, ma avrebbe difeso l'autorità di leggi giuste ed eque. In realtà, oggi poche persone seguono questo esempio. Troppi genitori sono animati da un cieco ed egoistico sentimentalismo, da una falsa concezione di amore che si manifesta nell'abbandonare i figli alle loro inclinazioni, nonostante essi siano ancora impreparati a esercitare il giudizio e siano immaturi nelle loro passioni. Gli adulti li abbandonano così a loro stessi: questo è uno dei maggiori torti che si possa fare ai giovani, e quindi alla società. Gli errori dei genitori creano disordini all'interno della famiglia e all'esterno, perché i figli, seguono le proprie inclinazioni e non gli ideali proposti da Dio. Essi crescono privi di una sensibilità religiosa e contribuiscono a trasmettere, a loro volta, un atteggiamento ribelle e irriverente. Come Abramo, i genitori di oggi dovrebbero sempre esercitare un'autorità sulla loro famiglia. È necessario insegnare l'ubbidienza all'autorità paterna, in quanto, essa costituisce la premessa del rispetto dell'autorità di Dio.

Coloro ch cercano di abbassare gli ideali proposti da questa legge colpiscono i fondamenti dell'istituto della famiglia e dello stato. Vi sono inoltre genitori credenti, che tuttavia non osservano la volontà del Signore: in realtà, essi non insegnano ai loro figli la via indicata da Dio. La legge non è percepita, veramente come una regola di vita e i bambini, quando saranno grandi, non si sentiranno in obbligo di insegnare ai loro figli ciò che in realtà essi stessi non hanno mai appreso. Questo è il motivo per cui esistono molte famiglie atee e la malvagità è così profonda e generalizzata.

Solo quano i genitori osserveranno la legge di Dio con tutto il cuore, saranno preparati a esercitare un'autorità sui loro figli. A questo riguardo è necessaria una riforma vasta e capillare.

Patriarch and Prophets, pp. 142, 143