Messaggi scelti, vol. 1

Capitolo 31

La legge nella lettera ai galati

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Spesso mi sono fatte delle domande riguardo alla lettera ai Galati. Quale legge comporta per noi un vero insegnamento? La mia risposta è: entrambe le leggi, la cerimoniale e il codice morale dei dieci comandamenti.

Cristo fu il fondamento di tutto il sistema ebraico. La morte di Abele fu la conseguenza del rifiuto da parte di Caino del piano di Dio alla scuola dell'ubbidienza per essere salvato dal sangue di Gesù Cristo, simbolizzato dalle offerte sacrificali che indicavano Cristo. Caino rifiutò lo spargimento del sangue che simboleggiava il sangue di Cristo, che doveva essere sparso per il mondo. L'intera cerimonia fu preparata da Dio, e Cristo divenne il fondamento di tutto il piano di redenzione. Questo è l'inizio dell'opera della legge come istruttrice, la quale insegna ai peccatori a considerare Cristo quale fondamento di tutta la dispensazione ebraica.

Tutti coloro che servivano ed erano relazionati al santuario, erano istruiti costantemente riguardo all'intervento di Cristo in favore della razza umana. Questo servizio aveva il proposito di creare in ogni cuore l'amore per la legge di Dio, che è la legge del Suo regno divino. L',offerta sacrificale doveva essere una lezione obbiettiva dell',amore di Dio rivelato in Cristo, nella sofferenza e nella morte della vittima, che prendeva su di sé il peccato e per cui l',uomo era colpevole, un innocente diventava peccato per noi.

Nella contemplazione di questo grande tema sulla salvezza vediamo l'opera di Cristo. Non solo la promessa del dono dello Spirito, ma anche la natura e il carattere di questo sacrificio e di questa mediazione, sono temi che dovrebbero creare nei nostri cuori dei pensieri elevati, sacri e sublimi sulla legge di Dio, che continua a essere in vigore per tutti gli esseri umani.

La violazione di questa legge nel piccolo atto di mangiare il frutto proibito, portò sull'uomo e sulla terra la conseguenza della disubbidienza alla legge di Dio.

La natura dell'intervento dovrebbe sempre intimorire l'uomo nel commettere il più piccolo atto di disubbidienza alle richieste di Dio. Si dovrebbe avere una chiara comprensione di ciò che il peccato costituisce, e dovremmo evitare il minimo approccio che ci induca ad attraversare i confini tra l'ubbidienza e la disubbidienza. Dio desidera, che tutte le Sue creature capiscano la grande opera del Figlio di Dio nel dare la sua vita per la salvezza del mondo.

"Vedete quale amore il Padre ha profuso su di noi, facendoci chiamare figli di Dio. La ragione per cui il mondo non ci conosce è perché non ha conosciuto Lui". 1 Giovanni 3:1

Quando il peccatore vede in Cristo l'incarnazione dell'amore e della benevolenza infinita e disinteressata, nel suo cuore si risveglia una disposizione alla gratitudine e al desiderio di seguirLo. Manoscritto 87, 1900.

La legge morale

"Così la legge è stata come un precettore per condurci a Cristo, affinché noi fossimo giustificati per fede". Galati 3:24

In questo versetto, lo Spirito Santo parla attraverso l'apostolo riguardo alla legge morale. La legge ci rivela il peccato, e ci fa sentire il bisogno di Cristo e di rivolgerci a lui in cerca di perdono e pace mediante il pentimento davanti a Dio e la fede nel nostro Salvatore. La mancanza di volontà nel rinunciare a opinioni preconcette e accettare questa verità fu la base principale dell'opposizione manifestata a Minneapolis contro il messaggio del Signore esposto dai fratelli E. J. Waggoner e A. T. Jones. Suscitando questa opposizione, Satana riuscì ad impedire la discesa del potere dello Spirito Santo che Dio desiderava impartire ai nostri fratelli in gran misura.

Il nemico ha impedito di ottenere questo dono col quale essi avrebbero potuto portare la Verità al mondo, come gli apostoli la proclamarono alla Pentecoste. E questa luce che avrebbe dovuto illuminare tutta la terra con la sua gloria fu respinta, ed è stata allontanata dal mondo per il procedere errato dei nostri fratelli.

La legge dei dieci comandamenti, non deve essere considerata come un divieto ma come la misericordia. Le sue proibizioni, non sono altro che la sicura garanzia di felicità attraverso l'obbedienza. Ricevendola in Cristo, essa opera in noi la purezza di carattere che ci porterà gioia attraverso i secoli eterni. L'obbedienza si può paragonare ad un muro di protezione. Noi vediamo in lei la bontà del Signore, perché Lui ha rivelato agli uomini i suoi principi immutabili di giustizia. Egli cerca di proteggerci dai mali che derivano dalla trasgressione.

Noi non dobbiamo vedere Dio come qualcuno che desidera castigare il peccatore per le sue trasgressioni. È il peccatore stesso che attira su di sé la punizione. Ogni atto di trasgressione si ripercuote sul peccatore, opera in lui un cambiamento di carattere, rendendolo ancora più debole alla trasgressione la volta dopo. Scegliendo di peccare, gli uomini si allontanano da Dio, si separano dal canale di benedizioni, e il risultato sicuramente è la rovina e la morte. La legge è un'espressione del pensiero di Dio, e quando la riceviamo in Cristo, diventa il nostro pensiero. Essa ci eleva al di sopra del potere dei desideri e delle tendenze naturali, ma soprattutto al di sopra delle tentazioni che conducono al peccato.

"Grande pace hanno quelli che amano la tua legge, e non c',è nulla che possa farli cadere". Salmo 119:165

Non vi è pace per gli empi. Sono in guerra contro Dio. Ma colui che riceve la giustizia della legge in Cristo è in armonia con il cielo.

"La bontà e la verità si sono incontrate, la giustizia e la pace si sono baciate". Salmo 85.10MS, Lettera 96, 1896.