Messaggi scelti, vol. 1

Capitolo 40

La seconda tentazione di Cristo

[AUDIO]

Nel deserto, Cristo sconfisse Satana ottenendo la vittoria in favore della razza umana, e con il Suo esempio diede all'uomo la possibilità di sconfiggere le tentazioni. Tuttavia, il nemico non si arrese e con ogni mezzo tentò di ottenere la vittoria sul Redentore del mondo. Egli sapeva bene che molte cose erano in gioco, e che tra lui e Cristo, solo uno dei due sarebbe uscito vincitore. E al fine di schiacciare Cristo con la sua forza superiore, lo portò a Gerusalemme sul pinnacolo del Tempio e continuò ad accusarlo con le sue tentazioni. Egli nuovamente chiese a Cristo, se davvero era il Figlio di Dio, e per provare ciò che affermava, avrebbe dovuto gettarsi giù dal Tempio. Satana insisteva, affinché il Redentore con questo gesto manifestasse la propria fiducia in Suo Padre. Nella prima tentazione nel deserto, egli tentò d'insinuare in Gesù dei dubbi riguardo all'amore di Dio verso il Figlio, mostrando le sue condizioni e la sua fame come prove che Egli non godeva del favore di Dio. Ma non ebbe successo. Satana quindi, cercando di approfittare della fede e della perfetta fiducia che Cristo aveva mostrato verso il Padre, insistendo disse:

"Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù; poiché sta scritto: "Egli darà ordini ai suoi angeli a tuo riguardo, ed essi ti porteranno sulle loro mani, perché tu non urti con il piede contro una pietra". Matteo 4:6

E Gesù rispose:

"È scritto: "Non tentare il Signore Dio tuo". Matteo 4:7

Il peccato della presunzione

Il peccato della presunzione può essere collocato vicino alle virtù della perfetta fede e fiducia in Dio. Satana si illuse pensando di poter approfittare dell'umanità di Cristo, e insisté per fargli oltrepassare la linea che separa la fiducia dalla presunzione. E proprio su questo punto molte anime si arrendono e crollano. Satana cercò di ingannare Cristo attraverso l'adulazione. Ammise che Cristo aveva ragione nel deserto avendo fede e fiducia, che Dio era suo Padre anche nelle più difficili circostanze. Poi, Satana continuò a insistere affinché Cristo gli fornisse un'altra prova dell'assoluta dipendenza dal Padre, un'evidenza in più della sua fede e che veramente Egli era il Figlio di Dio, quindi gli propose di gettarsi giù dal tempio. Il nemico disse a Cristo che se era veramente il Figlio di Dio, non aveva nulla da temere, perché gli angeli erano pronti a sostenerlo. Dicendo questo, Satana ha dato prova di conoscere le Scritture facendone l'uso secondo i suoi scopi.

Il Redentore del Mondo non vacillò nella sua integrità e dimostrò che la Sua fede nel Padre era perfetta. E nonostante si trovasse nelle mani del nemico e messo in una posizione d'estrema difficoltà e pericolo, Egli non mise mai alla prova la fedeltà e l'amore di Suo Padre con inutili discorsi. Non diede retta ai suggerimenti di Satana per sperimentare la benevolenza e la provvidenza divina. Satana, citò dalle Scritture ciò che sembrava appropriato per l'occasione, sperando di realizzare il suo progetto.

Cristo sapeva che Dio lo avrebbe sostenuto qualora avesse deciso di gettarsi dal Tempio. Ma facendo questo, per il semplice motivo di sperimentare la cura protettiva e l'amore del Padre, solo perché lo voleva Satana, non avrebbe dimostrato in alcun modo la Sua fede in Dio. Satana era ben consapevole del fatto che se poteva prevalere su Cristo convincendolo a gettarsi giù dal Tempio per dimostrare la Sua fiducia in Suo Padre, avrebbe pienamente dimostrato la debolezza della Sua natura umana.

Cristo risultò vincitore anche durante la seconda tentazione. Egli ha manifestato la Sua fiducia verso il Padre durante il grave conflitto con il potente nemico. Il nostro Redentore, ci lasciò la testimonianza di essere un modello perfetto, dimostrando che durante le prove e i pericoli, la sua sicurezza è stata posta nella ferma fiducia in Dio. Egli si rifiutò di abusare della misericordia di suo Padre e di mettersi in pericolo, solo per dimostrare la potenza di Dio nell'intervenire a salvare il Figlio. Questo atto avrebbe forzato la Provvidenza per il proprio tornaconto; e quello che è più importante, Cristo non avrebbe potuto lasciare un esempio di ferma fiducia in Dio.

L'obiettivo di Satana nel tentare Cristo fu quello di condurlo ad una sfacciata presunzione e a dimostrare la debolezza umana, e quindi non avrebbe più potuto essere un perfetto esempio per i suoi. Satana pensava, che se Cristo non avesse sopportato la prova della tentazione, non ci sarebbe stata più Redenzione per la razza umana, e a questo punto la vittoria del nemico sarebbe stata completa.

Cristo è la nostra speranza e il nostro esempio

Le umiliazioni e le angosciose sofferenze di Cristo nel deserto della tentazione furono sopportate a beneficio della razza umana. Attraverso il peccato di Adamo, l'umanità era perduta, ma per mezzo di Cristo, l'uomo riacquistò la speranza e il favore di Dio. L'uomo si era separato da Dio a causa della trasgressione della legge, e per la gravità del suo peccato, egli non poteva umiliarsi davanti al Signore.

Il Figlio di Dio poteva pienamente comprendere la gravità del peccato del trasgressore, e grazie al suo carattere immacolato, solo Lui poteva espiare la straziante sofferenza dell'uomo.

Il dolore e l'angoscia del Figlio di Dio a causa dei peccati del mondo erano in proporzione alla Sua eccelsa divinità e purezza, e anche all'entità del reato. Cristo fu nostro esempio in ogni cosa, e noi dobbiamo imparare una grande lezione dalla Sua umile condotta durante le dure prove subite attraverso le tentazioni. Se il potere dell'appetito e della compiacenza è così forte e tremendo sulla famiglia umana, tanto che il Figlio di Dio si sottomise a tale prova, quanto è importante mantenere il controllo sulle nostre inclinazioni peccaminose? Il nostro Salvatore ha digiunato nel deserto per circa sei settimane. Egli lo ha fatto allo scopo di ottenere la vittoria sul male.

I cristiani professi che hanno una conoscenza chiara e hanno Cristo come loro modello, come possono arrendersi alla compiacenza di quegli appetiti che hanno un'influenza snervante sulla mente e il cuore? È un fatto doloroso che le abitudini dell'auto - gratificazione a scapito della salute e dell'indebolimento morale, attualmente tengono il mondo cristiano nei vincoli della schiavitù. Molti di quelli che professano la pietà, non indagano abbastanza sul motivo del lungo periodo di digiuno di Cristo e sulla Sua sofferenza nel deserto. L'angoscia di Gesù non proveniva tanto dal patimento della fame fisica, ma piuttosto a causa dei malvagi appetiti e delle passioni nelle quali sprofondava la razza umana. Gesù sapeva che questi appetiti e passioni sarebbero diventati degli idoli per gli uomini, e li avrebbe indotti a dimenticare Dio, ostacolando il cammino della loro salvezza.