Messaggi scelti, vol. 1

Capitolo 44

Cristo creatore e donatore della vita

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Il Salvatore risorto

"Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà". Giovanni 11:25

Colui che disse "perché io depongo la mia vita per riprenderla poi" (Giovanni 10:17) uscì dalla tomba alla vita, perché in Lui era la vita. La sua umanità morì, ma la divinità non morì. Nella sua divinità, Cristo possedeva il potere di rompere i legami della morte. Egli dichiara che ha la vita in sé stesso per risuscitare chi vuole.

Tutte gli esseri creati vivono per grazia della Sua volontà e del Suo potere. Essi ricevono la vita del Figlio di Dio. Tuttavia, indipendentemente dai gradi e dai talenti, indipendentemente dalle capacità, essi sono alimentati dalla Sorgente di ogni vita. Cristo è la Sorgente, la Fonte della vita. Solo Lui che è immortale e dimora nella Luce può affermare:

"Io ho il potere di deporla e ho il potere di riprenderla". Giovanni 10:18

Le parole di Cristo:

"Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà".(Giovanni 11:25) furono udite chiaramente dalle guardie romane, e dall'intero esercito di Satana. Tutti noi siamo in grado di comprendere queste parole di Gesù. Cristo venne su questa terra per offrire la Sua vita per noi. Quale buon Pastore, Egli ha dato la Sua vita per le sue pecore. Attraverso la Sua giustizia, Dio sostiene la Sua legge e attraverso di essa infligge la punizione. Questo è l'unico modo in cui la legge può essere mantenuta, e proclamarla santa, buona e giusta. Questo è l'unico modo per far apparire la gravità del peccato, e poter mantenere l'onore e la maestà dell'autorità divina.

La legge del governo di Dio doveva essere magnificata attraverso la morte dell'Unigenito Figliolo. Cristo prese su di Sé i peccati del mondo. La nostra presunzione è stata sepolta con la morte del Figlio di Dio. La Sua sofferenza è stata sostenuta dalla Divinità. Egli poté sopportarla, perché era senza

peccato. Cristo ha trionfato in favore dell',uomo portando la giustizia del castigo. Egli ha assicurato la vita eterna a tutta l'umanità, affinché la Sua legge fosse onorata e lodata.

Cristo, fu investito col diritto di dare l'immortalità. La vita che aveva deposto nella sua umanità, la prese di nuovo e la diede all'umanità.

"Io sono venuto -- dice Gesù -- perché abbiano la vita e l',abbiano in abbondanza". (Giovanni 10: 10)

"Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna; e io lo risusciterò nell',ultimo giorno". Giovanni 6:54

"...ma chi beve dell',acqua che io gli darò, non avrà mai più sete; anzi, l',acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d',acqua che scaturisce in vita eterna". Giovanni 4:14

Coloro che sono Uno in Gesù Cristo attraverso la fede in Lui, erediteranno la vita eterna.

"Come il Padre vivente mi ha mandato e io vivo a motivo del Padre, così chi mi mangia vivrà anch',egli a motivo di me". Giovanni 6:57

Egli "dimora in me, e io in lui". (Giovanni 6:56); "...e io lo risusciterò nell',ultimo giorno". Giovanni 6:54; "...perché io vivo e voi vivrete". Giovanni 14:19

Cristo divenne Uno con l'umanità, affinché l'umanità possa essere Uno con il Suo Spirito. In virtù di questa unione e attraverso l'obbedienza alla Parola di Dio, La Sua vita divenne la vita dell'umanità. Gesù dice al penitente:

"Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà". Giovanni 11:25

La morte, dal punto di vista di Dio è paragonata al sonno, un silenzioso e oscuro sonno. Parla di essa come se fosse di poca importanza. Il Signore afferma che la morte è un breve attimo.

"...e chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo"? Giovanni 11:26

Egli aggiunge ancora:

"Se uno osserva la mia parola, non gusterà mai la morte"... Giovanni 8:51, 52

Se crediamo alle parole di Gesù, la morte per noi non avrà importanza. Morire in Cristo è come dormire.

"Infatti, se crediamo che Gesù morì e risuscitò, crediamo pure che Dio, per mezzo di Gesù, ricondurrà con lui quelli che si sono addormentati". 1 Tessalonicesi 4:14

Quando le donne resero testimonianza della resurrezione di Gesù, e mentre Gesù si stava preparando per rivelare la sua presenza ai suoi seguaci, un'altra scena ebbe luogo.Ai soldati romani di guardia fu concesso di vedere il potente angelo che alla nascita di Cristo cantò l'inno di trionfo e ora udivano il coro di angeli che cantavano il canto dell'Amore Redentore.

Davanti a questa scena meravigliosa che gli fu permesso di contemplare: "le guardie per lo spavento che ne ebbero, tremarono e rimasero come morti". Matteo 28:4

Quando il corteo celeste scomparve, essi si alzarono e s'incamminarono verso la porta dell'orto così velocemente quanto potevano permetterlo le loro gambe tremanti.

"Mentre quelle andavano, alcuni della guardia vennero in città e riferirono ai capi dei sacerdoti tutte le cose che erano avvenute". Matteo 28:11

Barcollando come ciechi o ubriachi, con le loro facce pallide come la morte, raccontarono a quelli che incontravano le meravigliose scene di cui erano stati testimoni. Vi furono messaggeri che li precedettero andando rapidamente dai principali sacerdoti e governanti per dichiarare nel miglior modo possibile gli incidenti notevoli che erano successi.

Le guardie in un primo momento si diressero alla residenza di Pilato, ma i sacerdoti e i magistrati li mandarono a chiamare per comparire alla loro presenza. Questi soldati incalliti presentarono una strana parvenza della testimonianza della risurrezione di Cristo e anche della moltitudine che Lui aveva risuscitato. Raccontarono ai principali sacerdoti quello che avevano visto al sepolcro. Non avevano tempo di pensare ad altro e né di parlare di altre cose se non della verità. Le guardie non potevano fare altro che dire la verità su ciò che avevano veduto, ma i governanti erano scontenti della loro relazione. Essi sapevano della grande pubblicità che il processo di Cristo aveva provocato, perché si era svolto durante la Pasqua. Essi sapevano che gli straordinari eventi che erano successi, come le tenebre soprannaturali e il terremoto, non potevano passare inosservati. Quindi, i capi e i sacerdoti cercavano di fare il possibile per ingannare il popolo. Per questa ragione...

"...essi, radunatisi con gli anziani e tenuto consiglio, diedero una forte somma di denaro ai soldati, dicendo: Dite così: I suoi discepoli sono venuti di notte e lo hanno rubato mentre dormivamo. E se mai questo viene alle orecchie del governatore, noi lo persuaderemo e vi solleveremo da ogni preoccupazione. Ed essi, preso il denaro, fecero secondo le istruzioni ricevute e quella diceria è stata divulgata tra i Giudei, fino al giorno d',oggi". Matteo 28:12-15