Messaggi scelti, vol. 1

Capitolo 48

Cristo colui che portò il peccato

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Il divino modello

I comandamenti di Dio sono chiari e facili da praticare. Essi, con poche parole spiegano all'uomo i proprio dovere.

"Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l',anima tua, con tutta la mente tua, e con tutta la forza tua. Ama il tuo prossimo come te stesso. Non c',è nessun altro comandamento maggiore di questi". Marco 12:30,31

Con queste parole, in lungo e in largo, in profondità e in altezza, è compresa la legge di Dio. L'apostolo Paolo dichiara:

"...l',amore quindi è l',adempimento della legge". Romani 13:10

L'unica definizione che troviamo nella Bibbia riguardo il peccato è in Giovanni 3:4; "Il peccato è la violazione della legge".

La Parola di Dio ci dice:

"...tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio". Romani 3:23

"Tutti si sono sviati, tutti quanti si sono corrotti. Non c',è nessuno che pratichi la bontà, no, neppure uno". Romani 3:12

Molti si sentono ingannati nei loro cuori. Essi non si rendono conto che il cuore naturale è ingannevole e disperatamente malvagio. Essi si prendono in giro con la propria giustizia, e sono orgogliosi d'aver raggiunto un certo modello del carattere; ma poiché non raggiungono il carattere divino, essi falliscono in modo disastroso, e di conseguenza non possono adempiere i requisiti di Dio. Non possiamo giudicarci da noi stessi, noi possiamo confrontarci fra di noi, possiamo dire che facciamo così come lo fa questo o quell'altro, ma il punto non sta nei nostri giudizi, ma nella domanda: c'incontreremo tutti insieme con il Signore nel cielo?

Tutto la famiglia umana ha trasgredito la legge di Dio, e come trasgressori della legge, l'uomo è irrimediabilmente rovinato, perché egli è diventato il nemico di Dio, di conseguenza è rimasto senza forza per agire nel bene.

"...infatti ciò che brama la carne è inimicizia contro Dio, perché non è sottomesso alla legge di Dio e neppure può esserlo".

Se ci guardiamo nello specchio della legge -- la legge santa di Dio -- noi ci vediamo come dei peccatori, e siamo convinti del nostro misero stato, senza destino, senza speranza e sotto la giusta punizione. Ma nonostante ciò, l'uomo non fu abbandonato in questa disperata situazione senza alcuna speranza; perché egli è stato salvato attraverso il sacrificio di Gesù sul Golgota.

"Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna". Giovanni 3:16

Il nostro sacrificio espiatorio

Gesù era la Maestà del cielo, amato Comandante degli angeli, Colui che si dilettava a fare la volontà del Padre. Egli era Uno con il Padre "l',unigenito Figlio di Dio, che è nel seno del Padre"(Giovanni 1:18); eppure a causa del peccato, Egli non pensava di desiderare di essere uguale a Dio. Egli scese dal Suo trono e abbandonò lo scettro regale e rivestì la natura umana. Egli si abbassò fino alla morte della croce, affinché l'uomo possa essere salvato. In Lui, noi abbiamo la totale offerta e infinito sacrificio, un potente Salvatore, che è in grado di salvare fino agli estremi.

Gesù venne i mezzo a noi per rivelare l'amore del Padre, per riconciliare l'uomo con Dio, per fare di noi una nuova creatura all'immagine di Colui che l'ha creato. Gesù è il nostro sacrificio espiatorio. Noi, per se stessi non possiamo fare l',espiazione, ma soltanto attraverso la fede.

"Anche Cristo ha sofferto una volta per i peccati, lui giusto per gli ingiusti, per condurci a Dio. Fu messo a morte quanto alla carne, ma reso vivente quanto allo spirito". 1 Pietro 3:18

"...sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri, ma con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia". 1 Pietro 1:18,19

È attraverso il sacrificio e inesprimibile sofferenza che il nostro Redentore ha posto la redenzione alla nostra portata. Egli, è stato disonorato da questo mondo ma, attraverso la Sua meravigliosa condiscendenza e umiltà, Egli ha potuto elevare l'uomo all'eterno onore e alle gioie della corte celeste. Nel corso dei trent'ani di vita sulla terra, il Suo cuore è stato esposto ad un'inconcepibile angoscia. Il percorso dalla mangiatoia fino al Calvario, era seminato dal dolore e dalle ombre. Egli era l'uomo di dolore, e la Sua angoscia era tale che nessuna lingua umana poteva esprimere. Egli avrebbe potuto dire in Verità:

"Osservate, guardate, se c',è dolore simile al dolore che mi tormenta". Lamentazioni 1:12

L'animo di Gesù era invaso da un odio perfetto contro il peccato. Innocente, Egli offrì Se stesso come sostituto per il trasgressore. Il peso d'ogni peccato premeva sull'anima del Redentore del mondo. Le parole, le azioni, e i pensieri cattivi d'ogni figlio e la figlia di Adamo, chiamava la vendetta su di Lui; perché Egli era diventato il sostituto dell'uomo. Anche se Gesù non ha mai peccato, la Sua anima era lacerata dal peso delle trasgressioni degli uomini, e Colui che non conobbe peccato, è diventato peccato per noi, affinché noi potessimo ricevere la giustizia di Dio in Lui. Il nostro Divino Sostituto, si spogliò della Sua giustizia, affinché noi non dovessimo perire ma ricevere la vita eterna. Cristo ci dice:

"Per questo mi ama il Padre; perché io depongo la mia vita per riprenderla poi. Nessuno me la toglie, ma io la depongo da me. Ho il potere di deporla e ho il potere di riprenderla. Quest',ordine ho ricevuto dal Padre mio". Giovanni 10:17,18

Nessun uomo su questa terra avrebbe potuto pagare il debito del peccato. Gesù era l'unico che poteva riscattare la ribellione degli uomini. In Lui l'umanità e la divinità erano uniti e questo era quello che permetteva l'offerta di Gesù sulla croce. Sulla croce, la misericordia e la Verità si erano riuniti, la giustizia e la pace si sono uniti in un bacio.

Quando il peccatore guarda al Salvatore morente sulla Calvario, e si rende conto che il sofferente appeso alla croce è divino, egli si chiede perché doveva accadere questo grande sacrificio, perché la santa legge di Dio è stata trasgredita. La morte di Cristo è un argomento inoppugnabile dell'immutabilità e giustizia della legge. Il profeta Isaia dice: "Il SIGNORE si è compiaciuto, per amore della sua giustizia, di rendere la sua legge grande e magnifica". Isaia 42:21

La legge stessa non ha alcun potere di perdonare il malfattore. Il suo compito è di sottolineare i suoi difetti. Essa può realizzare il bisogno di essere salvato attraverso Gesù, l'unico garante della giustizia. Gesù conosce le necessità del peccatore, perché Egli ha preso i suoi peccati su di Se.

"Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti". Isaia 53:5

Il Signore avrebbe potuto distruggere il peccatore, ma non lo fece, e preferisce preparare un piano molto caro per la sua salvezza. Nel Suo grande amore, Dio fornisce una speranza per i disperati, dando il Suo Figlio Unigenito a sopportare i peccati del mondo. E dal momento che Egli ha riversato tutto il cielo a causa di questo ricco dono, Gesù accetta l'amaro calice della salvezza, affinché l'uomo possa diventare l'erede di Dio e coerede di Cristo.

Una rivelazione dell'amore di Dio

Cristo è venuto in questo mondo per attirare a Se i cuori degli uomini a Se. Egli disse:

"...e io, quando sarò innalzato dalla terra, trarrò tutti a me". Giovanni 12:32

Il primo passo verso la salvezza è quello di rispondere alla chiamata dell'amorevole Gesù. Il Signore ci manda un messaggio dopo l'altro richiamandoci al pentimento. Devono questi appelli rimanere inascoltati? La Sua misericordia deve forse rimanere ignorata e il Suo amore rigettato? Se è così, allora l'uomo sarà tagliato fuori della vita eterna, perché Dio perdona solo coloro che si pentono. Attraverso la manifestazione del Suo amore, attraverso l'intervento dello Spirito, L'uomo è invitato al pentimento, perché il pentimento è il dono di Dio. In conseguenza al sincero pentimento, l'uomo è ricolmo di gioia, e dell'amore di Dio. Cristo ci chiama attraverso Suo amore. Se noi rispondiamo al Suo invito, la Sua grazia scende su di noi, e Lui ci guiderà passo per passo verso la santificazione e verso la vita eterna.

Cristo è venuto tra noi per rivelare la giustizia e l'amore di Dio, e per redimere l'uomo. Se il peccatore vede Cristo innalzato sulla croce, se vede il peccato, la pena e l'orrore provocato dal male, se egli comprende la morte della croce e l'amore per l'uomo caduto, egli è sulla buona strada verso il pentimento e quindi verso Dio. A questo punto l'uomo esercita la fede in Cristo, perché il Divino Salvatore è diventato il suo sostituto, il suo Garante e il suo Avvocato. Al peccatore pentito, Dio mostra la Sua misericordia e la Verità, e concede il perdono e l'amore.

Tuttavia, Satana fa di tutto per non permettere all'uomo di sfuggirli. Tutto il cielo era partecipate in un unico dono, il dono del Figlio Unigenito, il dono più eccelso del cielo. Questo dono è per noi un grande tesoro. Nonostante il nemico cercherà di presentare Dio severo e implacabile, Gesù è più potente per condurci al pentimento. Varie volte ho ricevute delle lettere da persone alquanto disperate a causa dei loro peccati. In una di esse era scritto:

"Temo che non potrò mai essere aiutata. Non ho alcuna speranza". Ma a queste povere anime disperate è stato dato un messaggio:

"Spera in Dio. Il Padre ha abbastanza amore per tutti. Alzati e ritorni a Lui. Egli ti vuole incontrare. Egli vuole darti il Suo amore e compassione".

Quando il nemico viene incontro a noi come una fiumana, e cerca di sopraffarci con dei pensieri peccaminosi, ditegli: "Sono consapevole di essere un peccatore, e se non fosse così, non avrei potuto andare dal Signore", perché Egli ha detto:

"Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Io non sono venuto a chiamar dei giusti, ma dei peccatori". Marco 2:17

E poiché io sono un peccatore, io ho il diritto di venire a Gesù. Egli ha sofferto l'umiliazione e la morte a causa mia, e la Sua maledizione verso di me è stata esaurita. Allora io gli appartengo, io reclamo le Sua promessa: "...chiunque crede in Me non perisca, ma abbia vita eterna". (Giovanni 3:16)

Può esserci altro motivo di allontanarci da Cristo? No! Mai! Con la sofferenza e la morte di Cristo è stato provato il Suo sconfinato amore per l'uomo. Solo Lui è in grado e disposto a salvarci e riconciliarci in Lui con Dio. Allora, ritornate a Lui come piccoli fanciulli per supplicare ai Suoi piedi. E poiché noi non possiamo risalire al cielo, egli scese in terra per prendersi cura di noi e per esserci vicino. Egli disse:

"Ecco, io sto alla porta e picchio: se uno ode la mia voce ed apre la porta, io entrerà da lui e cenerà con lui ed egli meco". Apocalisse 3:20

Cristo desidera di prendere possesso delle nostre anime. Egli bussa alla porta del nostro cuore. Allora, perché non lo lasciate entrare? Forse perché continuate perseverare nel peccato, e questo peccato impedisce di aprire il vostro cuore? Prima riconoscerete le vostre colpe, prima la barriera tra la vostra anima e il Salvatore sarà rimossa.