Messaggi scelti, vol. 1

Capitolo 53

Cristo portatore del peccato

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La nostra trasformazione attraverso la fede e l'obbedienza

Gli insegnamenti di Cristo nel Vangelo sono in perfetta armonia con l',insegnamenti di Cristo per mezzo dei profeti nel Vecchio Testamento. I profeti hanno parlato per mezzo dei messaggeri di Cristo nell',Antico Testamento, mentre gli apostoli portavano i suoi messaggi espressi nel Nuovo Testamento, e non ci sono controindicazioni tra entrambi insegnamenti. Satana ha sempre lavorato e lavora ancora con l'inganno per rendere la Parola di Dio non valida. Egli cerca di rendere misterioso ciò che è semplice e chiaro. Ha avuto una lunga esperienza in questo lavoro. Egli conosce il carattere di Dio, e attraverso la sua astuzia egli ha conquistato il mondo. Egli fece di tutto per smentire la Parola di Dio. Adamo ha creduto alla menzogna di Satana, e attraverso la sua falsa dichiarazione sul carattere di Dio, la vita di Adamo è stata rovinata. Egli ha trasgredito il comandamento di Dio e ha fatto ciò che il Signore ha proibito. In conseguenza alla disubbidienza, Adamo è caduto. Se egli avesse superato il test, e stato fedele a Dio, le cateratte del dolore non sarebbero aperte sul nostro mondo.

A causa delle false dichiarazione di Satana riguardo a Dio, il carattere dell'uomo e il suo destino sono stati modificati, ma se l'uomo crederà alla Parola di Dio, egli sarà trasformato e avrà la vita eterna. Se crediamo che....

"...Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna". Giovanni 3:16

...i nostri cuori saranno purificati e le menti rifletteranno l'immagine di Dio.

L'apostolo Paolo, come molti di noi, prima della sua conversione, confidava in una pietà ereditaria; ma questa confidenza era fondata sulla menzogna. Egli aveva la fiducia nelle forme cerimoniali. Il suo zelo per la legge era disconnessa da Cristo ed era priva di valore. Il suo vanto era irreprensibile nella performance riguardo alle legge umana e non quella di Cristo. Egli era convinto di avere ragione. Ecco quello che dice Paolo:

"Quanto a me, avevo pensato anch',io di dover fare molte cose contro il nome di Gesù il Nazareno. E questo difatti feci a Gerusalemme; e avutane facoltà dai capi sacerdoti serrai nelle prigioni molti dei santi; e quando erano messi a morte, io detti il mio voto". Atti 26:9,10

Per un certo tempo Paolo ha fatto un lavoro molto crudele credendo di farlo per il Signore. Egli dice:

"...perché lo feci ignorantemente nella mia incredulità". 1 Timoteo 1:13

Tuttavia, la sua sincerità non giustificava il suo comportamento, e nemmeno facendo di vera fede un errore. La fede è il mezzo attraverso la quale la verità o l'errore trova il posto nella mente umana. La verità o l'errore è sempre il frutto della stessa mente, ma la nostra fede in Dio dipende dalla nostra scelta. Mentre Paolo perseguitava Cristo, Egli si è rivelato a lui nella Sua Santità, e Paolo accettò immediatamente questo invito. Dopo aver accettato la Verità, il suo carattere e la sua mente furono immediatamente trasformati, ed egli divenne un uomo nuovo in Cristo Gesù.

Ci sono molti che si lamentano: "Credere....sempre solo credere"! A questo punto chiedetegli in che cosa credono. Credono forse alle bugie di Satana contro Dio che è Santo, giusto e buono? Dio non usa la Sua preziosa grazia per fare effetto sulla Sua legge, ma per stabilire la legge. Qual'è dunque la decisione di Paolo?

"Che diremo dunque? La legge è essa peccato? Cose non sia; anzi io non avrei conosciuto il peccato, se non per mezzo della legge; poiché io non avrei conosciuto la concupiscenza, se la legge non avesse detto: Non concupire. Ma il peccato, colta l',occasione, per mezzo del comandamento, produsse in me ogni concupiscenza; perché senza la legge il peccato è morto. E ci fu un tempo, nel quale, senza legge, vivevo; ma, venuto il comandamento, il peccato prese vita, ed io morii; e il comandamento ch',era inteso a darmi vita, risultò che mi dava morte.

Perché il peccato, colta l',occasione, per mezzo del comandamento, mi trasse in inganno; e, per mezzo d',esso, m',uccise. Talché la legge è santa, e il comandamento è santo e giusto e buono".

La legge non può perdonare

L'apostolo Paolo si convinse che nella legge non c'è perdono. Egli ci dice:

"...poiché per le opere della legge nessuno sarà giustificato al suo cospetto; giacché mediante la legge è data la conoscenza del peccato". Romani 3:20

"Poiché quel che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva debole, Iddio l',ha fatto; mandando il suo proprio Figliuolo in carne simile a carne di peccato e a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne, affinché il comandamento della legge fosse adempiuto in noi, che camminiamo non secondo la carne, ma secondo lo spirito". Romani 8:3,4

Signore ha visto la nostra misera condizione, ha visto il nostro bisogno della grazia, e poiché Egli amava le nostre anime, ci ha data la grazia e la pace. La grazia significa "favore" data a colui che è indegno, colui chi si è perso. Il fatto che siamo peccatori, invece di allontanarsi dalla misericordia e l'amore di Dio, bisogna approfittarne di essa per essere salvati. Gesù ci dice:

"Non siete voi che avete scelto me, ma son io che ho scelto voi, e v',ho costituiti perché andiate, e portiate frutto, e il vostro frutto sia permanente; affinché tutto quel che chiederete al Padre nel mio nome, Egli ve lo dia". Giovanni 15:16

Dopo la caduta di Adamo, è stata prevista la sue redenzione. A tempo debito, Gesù, il Principe della Vita, doveva venire in questo mondo per sconfiggere le tenebre. Satana, in questa terra non aveva alcuna chance per esibire i suoi principi di libertà riguardo alla legge. Solo Cristo, obbediente ai comandamenti del Padre, manifestò i risultati di quest'obbedienza, ossia i principi di giustizia. In conformità ai principi del male, Satana molestò il Figlio di Dio con le tentazioni, portandolo fino all'udienza del giudizio umano, e infine alla morte per mano dell'uomo. Le potenze nemiche, mossero nei cuori degli uomini la convinzione del male. Cristo e Barabba furono presentati alle moltitudini. Barabba era un noto ladro e assassino, mentre Cristo era il Figlio di Dio. Pilato osservò entrambi, e non ebbe alcuna esitazione della scelta. Sul volto di Gesù si notava l'intelligenza e la purezza davanti il netto contrasto con delle caratteristiche grossolani di Barabba. Poi Pilato chiese:

"Qual dei due volete che vi liberi? E quelli dissero: Barabba". Matteo 27:21

E il forte grido rauco si alzò: "Barabba".

"E Pilato a loro: Che farò dunque di Gesù detto Cristo? Tutti risposero: Sia crocifisso. Ma pure, riprese egli, che male ha fatto? Ma quelli vie piu gridavano: Sia crocifisso"! Matteo 27:22,23

Satana sconfitto con la morte di Cristo

In seguito alla scelta di Cristo, i principi di Satana erano manifestati agli ospiti del cielo e ai tutti i mondi che Dio aveva creato. Oltre di essere un accusatore dei fratelli, egli è un bugiardo e un assassino. Nel cielo e nei mondi non caduti, la questione del potere ingannevole di Satana è stato risolto, e la perfetta purezza e santità di Cristo, Colui che subì il test a favore dell'uomo caduto, è stato sempre dimostrato. Satana, invece, attraverso i suoi principi e il suo carattere è stato totalmente sradicato dagli affetti del mondo caduto, e le controversie concernenti le sue rivendicazioni e quelle di Cristo, sono per sempre rimasti nel cielo.

Il carattere di Cristo manifesta la giustizia, l'ancora per la salvezza del mondo. Ogni anima che sceglie Cristo può dire con fede: "Il Signore è la mia giustizia".

Gesù Cristo era:

"Disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo di dolore, familiare col patire, pari a colui dinanzi al quale ciascuno si nasconde la faccia, era spregiato, e noi non ne facemmo stima alcuna. E, nondimeno, eran le nostre malattie ch',egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui s',era caricato; e noi lo reputavamo colpito, battuto da Dio, ed umiliato! Ma egli è stato trafitto a motivo delle nostre trasgressioni, fiaccato a motivo delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è stato su lui, e per le sue lividure noi abbiamo avuto guarigione". Isaia 53:3-5

La grazia di Cristo e la legge di Dio sono inseparabili. Nella sua misericordia e la nella Verità, la giustizia e la pace si abbracciano. Cristo, attraverso il Suo carattere testimonia il carattere di Dio. Egli è stato Suo rappresentante sulla terra. Egli ha presentato al mondo ciò che la terra sarebbe potuto diventare se fosse unita in fede con la divinità. L'Unigenito Figlio di Dio, rivestì la natura umana e stabilì la Sua croce tra cielo e la terra.

Attraverso la croce, l'uomo era attratto da Dio, e Dio all'uomo. Per soddisfare la giustizia, Egli scese dalla sua posizione elevata, e le schiere celesti, gli eserciti di santità, si avvicinarono alla croce inchinandosi con riverenza. Attraverso la croce, il peccatore è stato tratto dalla roccaforte del peccato, dalle tenebre, e ad ogni approccio alla croce, il suo cuore penitente gridava: "Sono i miei peccato che hanno crocifisso il Figlio di Dio".

Alla croce l'uomo lascia i suoi peccati, e con la grazia ricevuta, il suo carattere è trasformato. Il Redentore solleva il peccatore dalla polvere, e lo pone sotto la guida dello Spirito Santo. E quando il peccatore guarda al Redentore, egli trova la speranza, la sicurezza e la gioia. La fede s'impadronisce di Cristo nell'amore. La fede è frutto dell'amore che purifica l'anima.

Il tema presentato nel 1883

Se confessiamo i nostri peccati, "Egli è fedele e giusto da rimetterci i peccati e purificarci da ogni iniquità".(1 Giovanni 1:9)

Dio ci chiede di confessare i nostri peccati e di umiliarci davanti a Lui, ma allo stesso tempo dobbiamo avere fiducia nel Signore, nostro tenero Padre, Colui che non abbandonerà chi ripone la sua fiducia in Lui. Molti di noi camminano per visione e non per fede. Credono nelle cose che si possono vedere, ma non apprezzano le promesse che Dio ha dato loro, nella Sua Parola. Tuttavia non possiamo disonorare Dio, mostrando sfiducia in quello che Lui dice, e mettendo in dubbio se il Signore ci parla di verità o ci sta ingannando.

Nonostante i nostri peccati, Dio non ci abbandona mai. Peccando, noi rattristiamo il Suo Spirito, ma se ci pentiamo e andiamo a Lui con cuore contrito, Egli non ci lascerà da soli.

Ci sono molti ostacoli da rimuovere. Sono stati alimentati sentimenti sbagliati, orgoglio, autosufficienza, impazienza e mormorazioni. Tutto questo ci separa da Dio. Ogni peccato deve essere confessato, ma per fare questo, i nostri cuori devono ricevere la grazia. Coloro che si sentono deboli e scoraggiati, con Dio possono diventare forti e possono fare un lavoro nobile per il Signore. Ma devono procedere con lealtà, essi non devono essere influenzati da alcun motivo egoistico.

I meriti di Cristo sono la nostra unica speranza

Dobbiamo studiare alla scuola di Cristo. Solo la Sua giustizia può darci diritto alle benedizioni del patto della grazia. Da molto tempo abbiamo cercato e desiderato di ottenere queste benedizioni, ma non le abbiamo ricevute, perché abbiamo continuato ad accarezzare l'idea di poter fare qualcosa per essere degni di averle. Se siamo convinti che Gesù è il Salvatore vivente non dobbiamo pensare che saremo salvati per i nostri meriti e la nostra grazia. La grazia di Cristo è la nostra unica speranza di salvezza.

Attraverso il suo profeta, il Signore ha promesso:

"Lasci l',empio la sua via, e l',uomo iniquo i suoi pensieri: e si converta all',Eterno che avrà pietà di lui, e al nostro Dio che è largo nel perdonare". Isaia 55:7

È necessario credere nelle promesse del Signore, e non accettare il sentimento come se fosse fede. Se abbiamo piena fiducia in Dio, se questa fiducia si basa sui meriti di Cristo, come Salvatore che perdona i peccati, Egli ci darà tutto l'aiuto che possiamo desiderare. Spesso guardiamo a noi stessi, come se avessimo il potere di salvarci, ma poiché non siamo capaci di farlo, Cristo, per salvarci ha sacrificato la propria vita. In Lui c'è la nostra speranza, la nostra giustificazione, la nostra giustizia. Non dobbiamo scoraggiarci, non dobbiamo pensare che non abbiamo un Salvatore, o che Lui non prova misericordia verso di noi.

In questo stesso momento intercede a nostro favore, ma nel frattempo c'invita a ritornare a Lui con la nostra impotenza per essere salvati. Con la nostra incredulità, noi disonoriamo Gesù. È stupefacente il modo in cui trattiamo il nostro migliore Amico a causa della poca fiducia che abbiamo riposto in Colui, che è in grado di salvarci e, che ci ha dato tutte le prove del suo grande amore

Fratelli miei, voi credete che i vostri meriti influiscano a vostro favore davanti al Signore, pensando che sarete liberati dai vostri peccati senza prima confidare nel Suo potere salvifico? Se questa è la lotta che vi è nella vostra mente, temo che non otterrete nessuna forza e di conseguenza rimarrete scoraggiati.

Guardiamo a Cristo e vivremo

Nel deserto, quando il Signore permise ai serpenti velenosi di attaccare gli Israeliti ribelli, Mosé fu incaricato di innalzare un serpente di rame, e coloro che lo guardavano avevano salva la vita. Tuttavia, molti di loro non videro l'utilità di questo rimedio indicato dal cielo. I morti e i moribondi erano dovunque, e sapevano che senza l'aiuto divino la loro morte era certa. Ma erano disposti a lamentarsi per le ferite, i dolori e la loro morte certa, finché allo stremo delle forze la loro energia finiva e i loro occhi diventavano vitrei, mentre potevano ricevere una guarigione istantanea.

"E come Mosé innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell',uomo sia innalzato, affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna". Giovanni 3:14,15

Se abbiamo coscienza dei nostri peccati, non perdiamoci nelle lamentele, ma guardiamo a Cristo e vivremo. Gesù è il nostro unico Salvatore, e benché milioni di persone sono coscienti d'aver bisogno d'essere guariti, respingono la Sua misericordiosa offerta, chi crede nei meriti di Gesù non perirà mai. Anche se ci rendiamo conto della nostra misera condizione senza Cristo, non dobbiamo scoraggiarci. Dobbiamo confidare in un Salvatore crocifisso e vivere. Povera anima, inferma dal peccato e scoraggiata, guarda e vivi! Gesù ha impegnato la sua parola; salverà tutti coloro che vanno a Lui.

Venite a Gesù e riceverete il riposo e la pace, e le benedizioni vi saranno aggiunte. Satana approfitterà per suggerirvi che siete deboli, e che non potete essere benedetti. È vero: siamo impotenti. Ma guardando a Gesù diremo:

"Gesù è risorto, e ho fiducia in Lui, perché Egli non permetterà che io sia confuso. Io trionfo nel Suo nome e sarò vincitore. Egli è la mia giustizia e la mia corona di gioia".

Che nessuno di voi pensi che il suo caso sia disperato. Ognuno si può sentire un peccatore, ma è proprio per questo che avete bisogno d'un Salvatore. Se avete ancora dei peccati da confessare, non perdete tempo, fatelo subito, perché questo momento è prezioso come l'oro.

L'apostolo Giovanni ci scrive:

"Se confessiamo i nostri peccati, Egli è fedele e giusto da rimetterci i peccati e purificarci da ogni iniquità". 1 Giovanni 1:9

Gesù ha promesso che coloro che hanno fame e sete di giustizia saranno saziati. Quanto è prezioso il nostro Salvatore! Le Sue braccia sono aperte per riceverci, e il Suo grande cuore colmo d'amore aspetta per poterci benedire.

Alcuni pensano di essere messi alla prova e dimostrare al Signore che si sono riformati prima di poter chiedere le Sue benedizioni, ma queste care anime possono chiedere le benedizioni ora, subito. Essi hanno bisogno di ricevere lo Spirito Santo che li aiuti nelle loro debolezze, altrimenti non potranno formare un carattere cristiano. Gesù desidera che andiamo a Lui così come siamo, peccatori, impotenti e indifesi.

Il pentimento è un dono di Dio

Il pentimento, così come il perdono è il dono di Dio mediante Cristo. Attraverso l'influenza dello Spirito Santo siamo convinti di peccato, e di conseguenza sentiamo la necessità del perdono. Solo i contriti sono perdonati ma è la grazia di Dio quella che li mette in condizione di pentirsi. Il Signore conosce tutte le nostre debolezze e infermità, ed Egli desidera aiutarci.

Alcuni vanno a Dio mediante il pentimento e la confessione, e credono nel perdono dei peccati, nonostante ciò essi non sempre rivendicano le promesse di Dio. Non comprendono che Gesù è un Salvatore sempre presente e non sono pronti ad affidargli la custodia della loro anima, riposando in Lui affinché perfezioni l'opera della grazia iniziata nei loro cuori. Pensando che in effetti stanno facendo già ogni sforzo per arrendersi a Gesù, tuttavia essi si sentono autosufficienti. Ci sono delle anime scrupolose che confidano parzialmente in Dio e parzialmente in sé stessi. Loro non guardano a Dio, perché non desiderano sottomettersi al Suo potere ma, preferiscono dipendere dalla propria vigilanza contro le tentazioni. In questo tipo di fede non esiste vittoria. Tali persone si sforzano invano, perché le loro anime sono in continua schiavitù, ed essi non troveranno mai riposo, finché non metteranno i loro fardelli ai piedi di Gesù.

Abbiamo bisogno della costante vigilanza e di una seria amorevole devozione, ma ciò accadrà solo se l'anima si sottomette al potere divino mediante la fede. Non possiamo fare nulla, assolutamente nulla per ottenere il favore divino. Non dobbiamo confidare in noi stessi, né nelle nostre buone opere.

Tuttavia, quando andiamo a Cristo come esseri fallibili e peccaminosi, possiamo trovare riposo nel Suo amore. Il Signore accetterà chiunque va a Lui confidando completamente nei meriti di un Salvatore crocifisso. L'amore sorge nel cuore. Non è necessaria l'estasi nei nostri sentimenti, ma bisogna che esista una costante fiducia. Ogni peso diventa leggero, il giogo che impone Cristo è facile. Il dovere diventa delizia, e il sacrificio è un piacere. Il sentiero che prima sembrava buio, ora diventa luminoso coi raggi del Sole di Giustizia. Questo significa camminare nella luce come Cristo è nella luce.