Messaggi scelti, vol. 1

Capitolo 56

Cristo la via della vita

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Gesù venne in Galilea predicando l'Evangelo sul Regno di Dio dicendo:

"Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; ravvedetevi e credete all',evangelo". Marco 1:15

Il pentimento è associato alla fede, e nel Vangelo ci è presentato come condizione essenziale alla salvezza. Paolo predicando il pentimento disse:

"...come io non mi son tratto indietro dall',annunziarvi e dall',insegnarvi in pubblico e per le case, cosa alcuna di quelle che vi fossero utili, scongiurando Giudei e Greci a ravvedersi dinanzi a Dio e a credere nel Signor nostro Gesù Cristo". Atti 20:20,21

Non c'è salvezza senza pentimento. Nessun peccatore impenitente può credere con la giustizia del proprio cuore. Paolo descrive il pentimento come un pietoso dolore per il peccato,... "poiché, la tristezza secondo Dio produce un ravvedimento che mena alla salvezza, e del quale non c',è mai da pentirsi; ma la tristezza del mondo produce la morte". 2 Corinzi 7:10

Questo pentimento non ha in sé alcun merito, ma prepara il cuore per l'accettazione di Cristo come unico Salvatore e unica speranza per il peccatore perduto. Se il peccatore guarda alla legge, la sua colpa, dentro di lui viene chiarita, egli subisce pressione sulla sua coscienza e sulla condanna. Il suo unico conforto e speranza è nella croce del Calvario. Se egli accetta le promesse di Dio, nella sua anima scenderà la pace. Egli griderà al Signore: "Padre, tu hai promesso di salvare tutti quelli che vengono a Te nel nome di Tuo Figlio. Io mi sento perduto, impotente e senza speranza. Signore, salvami perché sto per perire".

Tale fede è consolidata in Cristo, ed è giustificata davanti a Dio. Mentre Dio può essere giusto e tuttavia giustificare attraverso i meriti di Cristo; nessun uomo è in grado di coprire la sua anima col manto della giustizia di Cristo mentre continua a persistere nei propri peccati o negligere ai propri doveri. Dio richiede la resa completa del cuore prima che possa effettuare la giustificazione. Affinché l'uomo ritenga la giustificazione, ci deve essere una continua obbedienza mediante una fede vivente e attiva che opera per amore e purifichi l'anima.

Ecco cosa scrive Giacomo riguardo ad Abramo:

"Abramo, nostro padre, non fu egli giustificato per le opere quando offrì il suo figliuolo Isacco sull',altare? Tu vedi che la fede operava insieme con le opere di lui, e che per le opere la sua fede fu resa compiuta; e così fu adempiuta la Scrittura che dice: E Abramo credette a Dio, e ciò gli fu messo in conto di giustizia; e fu chiamato amico di Dio. Voi vedete che l',uomo è giustificato per opere, e non per fede soltanto". Giacomo 2:21-24

Affinché l',uomo sia giustificato per fede, questa deve raggiungere un punto in cui gli affetti e gli impulsi del cuore sono controllati. E infine, attraverso l'obbedienza la fede stessa è resa perfetta.

La fede è la condizione della promessa

Senza la grazia di Cristo, il peccatore si trova in una situazione senza speranza. Non può fare nulla per sé stesso. Solo attraverso la grazia divina, il potere soprannaturale può essere impartito all'uomo e operare nella sua mente, nel suo cuore e nel carattere. E proprio attraverso la grazia di Cristo il peccato può essere conosciuto nella sua abominevole natura e eliminato dal tempio dell'anima. E' attraverso la grazia che noi possiamo comunicare con Cristo e unirci a Lui nell'opera della salvezza. La fede è la condizione per la quale Dio ha voluto promettere il perdono ai peccatori. Non è che ci sia virtù alcuna nella fede, che ci faccia meritare la salvezza, ma perché la fede può afferrare i meriti di Cristo, che è il giusto rimedio per il peccato. La fede può presentare la perfetta obbedienza di Cristo, invece della trasgressione e l'apostasia del peccatore. Se il peccatore crede che Cristo è il suo personale Salvatore, allora, secondo le Sue promesse inesauribili, Dio perdona il suo peccato e lo giustifica gratuitamente. L'anima che si pente si rende conto che la sua giustificazione è reale, perché Cristo come suo Sostituto e sua Garanzia, è morto per essa, e morendo Egli ha espiato e giustificato le sue colpe.

"Or Abramo credette a Dio, e ciò gli fu messo in conto di giustizia. Or a chi opera, la mercede non è messa in conto di grazia, ma di debito; mentre a chi non opera ma crede in colui che giustifica l',empio, la sua fede gli è messa in conto di giustizia". Romani 4:3,4,5

La giustizia è la conseguenza dell'obbedienza alla legge. La legge richiede la giustizia, e davanti alla legge il peccatore deve essere giusto, ma egli è incapace di esserlo. La sola via per ottenere la giustizia è la fede, perché attraverso di essa egli può portare i meriti di Cristo al Padre, e il Signore mette l'obbedienza del proprio Figlio in acconto al peccatore. La giustizia di Cristo è accettata al posto delle colpe dell'uomo, e Dio riceve, perdona e giustifica l'anima credente e pentita, la tratta come se fosse giusta, e l'ama come ama Suo Figlio. In questo modo, la fede è imputata a giustizia e l'anima perdonata avanza di grazia in grazia, di luce in luce e verso una luce ancora più grande. Egli può esclamare con gioia:

"Egli ci ha salvati non per opere giuste che noi avessimo fatte, ma secondo la sua misericordia, mediante il lavacro della rigenerazione e il rinnovamento dello Spirito Santo, ch',Egli ha copiosamente sparso su noi per mezzo di Gesù Cristo, nostro Salvatore, affinché, giustificati per la sua grazia, noi fossimo fatti eredi secondo la speranza della vita eterna". Tito 3:5-7

Leggiamo ancora:

"...ma a tutti quelli che l',hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figliuoli di Dio; a quelli, cioé, che credono nel suo nome; i quali non son nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d',uomo, ma son nati da Dio". Giovanni 11:12,13

Inoltre Gesù dichiara:

"In verità, in verità io ti dico che se uno non c nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio". Giovanni 3:3

"In verità, in verità io ti dico che se uno non c nato d',acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio". Giovanni 3:5

Non è una legge standard quella che ci è stata data, ma è una legge attraverso la quale noi possiamo diventare figli di Dio. Noi siamo salvati individualmente, e nel giorno della prova, saremo in grado di discernere tra colui che serve Dio e colui che non lo serve. Noi siamo salvati come credenti individuali nel Signor Gesù Cristo.

Molti hanno perso la giusta via, perché pensano che possono arrampicarsi fino al cielo, che devono fare qualcosa per meritare il favore di Dio. Essi cercano di fare del loro meglio senza alcun aiuto, ma questo non è assolutamente possibile. Cristo ha aperto la via nel morire come nostro sacrificio, nel vivere come nostro esempio, nel diventare il nostro Sommo Sacerdote. Egli disse:

"Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me". Giovanni 14:6

Se noi potessimo avanzare anche di un solo passo con le nostre forze, la Parola di Cristo non sarebbe veritiera. Ma quando accettiamo Cristo, si manifesteranno le buone opere come prova fruttuosa che siamo sul cammino della vita, che Cristo è la via e che stiamo percorrendo il vero sentiero che conduce al cielo.

Cristo diventa la nostra giustizia

Cristo guarda lo Spirito, e quando Egli ci vede portare i nostri pesi con fede, la sua perfetta santità fa espiazione dei nostri difetti. Se noi facciamo del nostro meglio, Egli diventa la nostra giustizia. Ogni raggio di luce che Dio ci manda è necessario, affinché possiamo rifletterlo nel mondo.