Messaggi scelti, vol. 1

Capitolo 61

Giustificati per fede

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Quando Dio perdona il peccatore, gli condona il castigo che merita o lo tratta come se non avesse peccato. Il peccatore riceve la grazia divina, ed è giustificato per i meriti della giustizia di Cristo. Egli può essere giustificato solo attraverso la fede nell'espiazione effettuata dall'amato Figlio di Dio, che divenne sacrificio per i peccati di un mondo colpevole. Nessuno può essere giustificato dalle proprie opere. Si può essere liberati dalla colpa, dalla condanna, dalla trasgressione solo in virtù della sofferenza, della morte e della resurrezione di Cristo. La fede è l'unica condizione per la quale si può ottenere la giustificazione, e la fede implica non solo il credere ma anche la fiducia.

Molti hanno una fede nominale in Cristo, ma non sanno nulla di quella vitale dipendenza in Lui, la quale si appropria dei meriti di un Salvatore crocifisso e risuscitato. Su questa fede nominale Giacomo si esprime così:

"Tu credi che v',è un solo Dio, e fai bene; anche i demoni lo credono e tremano. Ma vuoi tu, o uomo vano, conoscere che la fede senza le opere non ha valore"? Giacomo 2:19-20

Molti riconoscono che Gesù Cristo è il Salvatore del mondo, ma allo stesso tempo si mantengono separati da Lui, e non riescono a pentirsi dei loro peccati, non riescono ad accettare Gesù come loro personale Salvatore. La loro fede è semplicemente l'assenso della verità nella loro mente e nel loro giudizio. La Verità non penetra nei loro cuori affinché possa santificare l'anima e trasformare il carattere.

"Perché quelli che Egli ha preconosciuti, li ha pure predestinati ad esser conformi all',immagine del suo Figliuolo, ond',egli sia il primogenito fra molti fratelli". Romani 8:29,30

La chiamata e la giustificazione non sono la stessa cosa. La chiamata è l'invito del peccatore verso Cristo, ed è un'opera effettuata nel cuore dallo Spirito Santo che convince di peccato e invita al pentimento. Molti sono confusi su ciò che costituisce il primo passo nell'opera di salvezza. Si pensa che il pentimento è un'opera che il peccatore deve fare lui stesso affinché possa andare a Cristo. Si pensa che il peccatore debba cercare di abilitarsi per ottenere la benedizione e la grazia di Dio. Ma se è vero che il pentimento deve precedere il perdono, solo il cuore affranto e contrito è gradito a Dio, tuttavia il peccatore non può da solo arrivare al pentimento e nemmeno andare a Cristo. Se il peccatore non si pente, non sarà perdonato. Ma la questione decisiva è se il pentimento è opera del peccatore o è un dono di Cristo. Prima di andare a Cristo, il peccatore deve aspettare di sentire il rimorso? Il primo passo è accettare l'intervento dello Spirito Santo; e se l'uomo risponde a questo invito, egli avanza verso Cristo per ricevere la grazia del pentimento.

Il peccatore è rappresentato come una pecorella smarrita. Essa non ritorna mai da sola fintanto che il pastore non va alla sua ricerca. L'uomo non può pentirsi senza l'intervento dello Spirito di Dio e rendersi degno della benedizione e della giustificazione. Gesù Cristo cerca costantemente di attrarre il peccatore a Sé affinché contempli l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. Noi non possiamo fare un passo verso la vita spirituale senza l'aiuto di Cristo, perché solo Lui può rafforzare l'anima e condurci al pentimento. Pietro presentò con chiarezza davanti ai sacerdoti e ai sadducei il fatto che il pentimento è un dono di Dio. Parlando di Cristo egli disse:

"Esso ha Iddio esaltato con la sua destra, costituendolo Principe e Salvatore, per dare ravvedimento a Israele, e remissione dei peccati". Atti 5:31

Il pentimento è un dono di Dio, ed anche il perdono e la giustificazione non sono da meno, e non può essere sperimentato se il peccatore non dà l'anima a Cristo. Se siamo attratti da Cristo è grazie alla Sua potenza e alla Sua virtù. La grazia della contrizione avviene soltanto attraverso Gesù e quindi da Lui procede la giustificazione.

Il significato della fede

Paolo ci scrive:

"Invece la giustizia che viene dalla fede dice così:Non dire in cuor tuo: Chi salirà in cielo?" (questo è farne scendere Cristo)né: Chi scenderà nell',abisso? (questo è far risalire Cristo dai morti). Che cosa dire invece? La parola è vicino a te, nella tua bocca e nel tuo cuore: questa è la parola della fede che noi annunziamo; perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato; infatti con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per essere salvati". Romani 10:6-10

La fede che porta alla salvezza non è una fede casuale, non è il semplice consenso dell'intelletto, ma la convinzione radicata nel cuore, che accetta Cristo come personale Salvatore.

Credere che Egli può salvare gli altri ma non te stesso non è una fede genuina, ma se un'anima si affida a Cristo come ad unica speranza di salvezza, allora si manifesta la fede autentica. Tale fede induce il suo possessore a collocare tutti gli affetti in Cristo. La sua comprensione è sotto il controllo dello Spirito Santo ed è da Lui plasmata alla somiglianza divina. La sua fede non è più una fede morta, ma è una fede che opera per amore, lo conduce a contemplare la bellezza di Cristo e ad assimilarsi al carattere divino. Si cita : (Deuteronomio 30:11-14)

"Il SIGNORE, il tuo Dio, circonciderà il tuo cuore e il cuore dei tuoi discendenti affinché tu ami il SIGNORE, il tuo Dio, con tutto il tuo cuore e con tutta l',anima tua, e così tu viva". Deuteronomio 30:6

È Dio che circonda il nostro cuore. L'intera opera è del Signore, dall'inizio alla fine. Il peccatore che perisce potrebbe dire: "Io sono un peccatore perduto".

"E Gesù, udito questo, disse loro: "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma i peccatori". Marco 2:17

"Io sono un peccatore, ed Egli è morto sulla croce per salvarmi. Non posso rimanere un minuto di più senza essere salvato. Cristo è morto ed è risuscitato per la mia giustificazione ed Egli mi vuole salvare ADESSO. Io accetto il Suo perdono, perché Lui me l'ha promesso".

La Giustizia imputata

Cristo è il Signore risorto; anche se è morto, è risorto e vive sempre per intercedere per noi. Dobbiamo credere con tutto il cuore per giustizia e con la parola testimoniare la salvezza. Coloro che sono giustificati per fede confesseranno Cristo.

"In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita". Giovanni 5:24

L'opera più grande che è stata fatta per il peccatore è la sua giustificazione, perché Cristo lo ha dichiarato giusto. Il Signore imputa al credente la giustizia di Cristo e lo dichiara giusto davanti all'universo. Il colpevole trasferisce i suoi peccati su Cristo, suo sostituto e sua garanzia.

Su Cristo è gettata l'iniquità d'ogni anima che crede.

"Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui". 2 Corinzi 5:21

Cristo ha pagato per la colpa di tutto il mondo, e coloro che verranno a Dio nella fede, riceveranno la giustizia di Cristo, perché "egli ha portato i nostri peccati nel suo corpo, sul legno della croce, affinché, morti al peccato, vivessimo per la giustizia, e mediante le sue lividure siete stati guariti". 1 Pietro 2:24

Il nostro peccato è stato espiato, messo da parte, gettato negli abissi del mare. Attraverso il pentimento e la fede, siamo stati liberati dal peccato e guardiamo al Signore, la nostra giustizia. Gesù, il giusto, ha sofferto per gli ingiusti. Anche se come peccatori siamo sotto la condanna della legge, eppure Cristo con la sua obbedienza alla legge, rivendica i meriti della propria giustizia per l'anima pentita. Al fine di ottenere la giustizia di Cristo, è necessario che il peccatore si renda conto, che attraverso il pentimento la sua mente, il suo spirito e le sue azioni possono subire un radicale cambiamento. L'opera di trasformazione deve cominciare nel cuore per manifestare il suo potere attraverso ogni facoltà dell'essere. Tuttavia l'uomo da solo non è capace di avere un pentimento come questo, se non per mezzo di Cristo che è asceso al cielo, Egli portò la prigionia in cattività e distribuì grandi doni agli uomini.

Chi è desideroso di pentirsi veramente? Che cosa deve fare? Deve andare a Gesù così come è, senza indugi. Egli deve credere che la parola di Cristo è vera e, con fiducia deve rivendicare le promesse di Dio. Un'anima che prega con sincerità non prega invano. Allora il Signore adempirà la Sua parola e darà lo Spirito Santo per condurre il colpevole al pentimento, verso Dio e verso il nostro Signor Gesù Cristo. Chi prega e confessa i suoi peccati, rende manifesta la sua sincerità e lo sforzo nell'obbedire ai comandamenti, perché alla preghiera unirà la sua fede. E non solo crederà nei precetti della legge ma li adempirà. Si metterà dalla parte di Cristo in questa controversia. Egli rinuncerà alle abitudini e alle compagnie che tendono ad allontanarlo da Dio.

Chi vuole diventare figlio di Dio deve ricevere la Verità che insegna che il pentimento e il perdono si possono ottenere solo attraverso l',espiazione di Cristo. Certo di questo, il peccatore deve fare uno sforzo in armonia con l'opera fatta per lui e con instancabile preghiera deve presentarsi al trono della grazia, affinché il potere rinnovatore di Dio arrivi sino alla sua anima. Solo Cristo perdona il penitente, ma prima di ricevere il perdono Egli fa in modo che l'anima si penta. La disposizione è resa completa, e la giustizia eterna di Cristo è accreditata a ogni anima credente. La costosa e immacolata veste, che è stata tessuta nei telai celesti è fornita al peccatore pentito e credente, allora lui potrà dire:

"Io mi rallegrerò grandemente nel SIGNORE, l',anima mia esulterà nel mio Dio; poiché egli mi ha rivestito delle vesti della salvezza, mi ha avvolto nel mantello della giustizia, come uno sposo che si adorna di un diadema, come una sposa che si adorna dei suoi gioielli". Isaia 61:10

L'abbondante grazia è stata predisposta affinché l'anima credente possa essere preservata dal peccato, perché il cielo intero, con le sue risorse illimitate, è stato messo a nostra disposizione e noi dobbiamo estrarre dal pozzo della salvezza. Cristo è il fine della legge, in giustizia per tutti coloro che credono. Noi stessi siamo dei peccatori, ma in Cristo siamo resi giusti. Avendoci fatti giusti per mezzo della giustizia imputata di Cristo, Dio ci dichiara giusti e ci tratta come tali. Egli ci considera come i suoi figli amati. Cristo opera contro il potere del peccato, e là dove abbonda il peccato sovrabbonda la grazia.

"Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, mediante il quale abbiamo anche avuto, per la fede, l',accesso a questa grazia nella quale stiamo fermi; e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio". Romani 5:1,2

"...ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù. Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza verso i peccati commessi in passato, al tempo della sua divina pazienza; e per dimostrare la sua giustizia nel tempo presente affinché egli sia giusto e giustifichi colui che ha fede in Gesù". Romani 3:24,25,26

"Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio". Efesini 2:8, (Giovanni 1:14-16)

La promessa dello Spirito

Il Signore vorrebbe che il suo popolo fosse nella fede e che non ignorasse la grande salvezza, che gli è stata offerta abbondantemente. Il peccatore non deve guardare avanti, pensando che una grande opera potrebbe essere fatta per lui nel prossimo futuro, perché quest'opera è già stata completata. Il credente non è chiamato a fare la pace con Dio, perché mai lo ha fatto e mai potrà farlo.

Deve accettare Cristo come sua pace, quindi con Cristo vi è Dio e la pace. Egli mise fine al peccato portando il peso della maledizione nel suo corpo sulla croce e ha tolto la maledizione da tutti coloro che credono in Lui come personale Salvatore.

Egli pone fine al potere dominante del peccato nel cuore, per cui la vita e il carattere del credente testimonieranno la vera natura della grazia di Cristo. A coloro che glielo chiedono, Gesù dona lo Spirito Santo, perché è necessario che ogni credente possa essere liberato dalla contaminazione, come anche dalla maledizione della condanna della legge. Attraverso l'opera dello Spirito Santo, e della santificazione alla Verità, il credente diventa candidato per il cielo, quindi Cristo agisce dentro di lui e la Sua giustizia è sopra di lui. Senza lo Spirito e la giustizia di Cristo, nessun'anima avrà diritto al cielo. Non potremo godere del cielo, a meno che saremo qualificati dalla sua santa atmosfera per l'influenza dello Spirito Santo e della giustizia di Cristo.

Per essere candidati per il cielo, dobbiamo soddisfare i requisiti della legge. Il Signore ci dice:

"Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l',anima tua, con tutta la forza tua, con tutta la mente tua, e il tuo prossimo come te stesso". Luca 10:27

Possiamo adempiere a questo comandamento solo se attraverso la fede ci afferreremo alla giustizia di Cristo. Contemplando Gesù riceviamo nel cuore un principio vivente che si espande, lo Spirito Santo compie l'opera e il credente progredisce di grazia in grazia, di forza in forza, di carattere in carattere.

È modellato all'immagine di Cristo, finché nella crescita spirituale egli raggiunge la misura della statura piena di Gesù Cristo. Così Cristo pone fine alla maledizione del peccato, e l'anima è liberata dalla sua azione e effetto. Solo Cristo è capace di fare questo, poiché..."egli doveva diventare simile ai suoi fratelli in ogni cosa, per essere un misericordioso e fedele Sommo Sacerdote nelle cose che riguardano Dio, per compiere l',espiazione dei peccati del popolo. Infatti, poiché egli stesso ha sofferto la tentazione, può venire in aiuto di quelli che sono tentati". Ebrei 2:17,18

La riconciliazione significa che ogni barriera fra l'anima e Dio è rimossa, e che il peccatore comprende cosa significa il perdono di Dio. In considerazione del sacrificio di Cristo per gli uomini caduti, Dio può perdonare coloro che accettano i meriti di Cristo. Gesù fu il canale attraverso il quale la misericordia, l'amore e la giustizia possono affluire dal cuore di Dio al cuore del peccatore:

"Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità". 1 Giovanni 1:9

Nella profezia di Daniele sta scritto che Cristo può "mettere fine al peccato, per espiare l'iniquità e stabilire una giustizia eterna..." Daniele 9:24

Ogni anima può dire:

"In virtù della perfetta obbedienza, Cristo ha soddisfatto le richieste della legge, e la mia unica speranza è nel guardare a Lui quale mio sostituto e garante, Colui che ha obbedito alla legge al posto mio. Grazie ai Suoi meriti io sono libero dalla condanna della legge. Egli mi ha rivestito con la Sua giustizia che risponde a tutte le esigenze della legge".

Io sono completo in Colui che produce una giustizia eterna. Egli mi presenta davanti al trono di Dio in una splendida veste immacolata non tessuta da mano d'uomo. Tutto proviene da Cristo. All'agnello di Dio che toglie i peccati del mondo è data la gloria, l'onore, e la maestà". Molti pensano che devono attendere un impulso speciale per venire a Cristo. In effetti, è necessario soltanto presentarsi davanti a Lui con sincerità di propositi, decidendo di accettare la Sua offerta di grazia e misericordia da sempre promessa a tutti.

Dobbiamo dire:

"Cristo è morto per salvarmi. Il Signore desidera che io sia salvato, allora io andrò a Gesù così come sono, senza indugiare più e rivendicherò la Sua promessa. E quando Cristo mi chiamerà io gli risponderò".

L'apostolo Paolo scrive:

"...infatti con il cuore si crede per ottenere la giustizia..." (Romani 10:10)

Nessuno può credere di ottenere la giustificazione per fede se continua a vivere nel peccato, o trascura il proprio dovere.

Le buone opere sono il frutto della fede

La fede autentica si manifesta con le opere buone, perché le buone opere sono i frutti della fede. Quando Dio agisce nel cuore dell'uomo, egli si arrende alla Sua volontà e collabora con Lui, effettua nella vita quello che Dio realizza mediante lo Spirito Santo e vi è armonia tra il proposito del cuore e la pratica della vita. Ogni peccatore deve rinunciare al peccato, perché è una cosa odiosa, e perché ha provocato la crocifissione di Cristo. Egli deve progredire nelle proprie esperienze e nel fare le opere di Cristo. Se ci arrendiamo completamente a Gesù e obbediremo alla legge, le benedizioni e la giustificazione saranno mantenute. Coloro che sono giustificati per fede devono rimanere fedeli al Signore. Qualora le opere non corrispondono alla professione di fede, l'uomo non può essere giustificato.

L'apostolo Giacomo ci scrive:

"Tu vedi che la fede agiva insieme alle sue opere e che per le opere la fede fu resa completa". Giacomo 2:22

La fede che non produce buone opere, non giustifica l'anima.

"Dunque vedete che l',uomo è giustificato per opere, e non per fede soltanto". Giacomo 2:24

"Abrahamo credette a Dio e ciò gli fu messo in conto come giustizia". Romani 4:3

L'imputazione della giustizia di Cristo proviene dalla fede che giustifica, ed è la giustificazione per cui Paolo conclude così:

"...perché mediante le opere della legge nessuno sarà giustificato davanti a lui; infatti la legge dà soltanto la conoscenza del peccato. Ora però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di Dio, della quale danno testimonianza la legge e i profeti: vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti coloro che credono - infatti non c',è distinzione: tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio - ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù. Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza verso i peccati commessi in passato, al tempo della sua divina pazienza; e per dimostrare la sua giustizia nel tempo presente affinché egli sia giusto e giustifichi colui che ha fede in Gesù. Dov',è dunque il vanto? Esso è escluso. Per quale legge? Delle opere? No, ma per la legge della fede; poiché riteniamo che l',uomo è giustificato mediante la fede senza le opere della legge. Dio è forse soltanto il Dio dei Giudei? Non è egli anche il Dio degli altri popoli? Certo, è anche il Dio degli altri popoli, poiché c',è un solo Dio, il quale giustificherà il circonciso per fede, e l',incirconciso ugualmente per mezzo della fede. Annulliamo dunque la legge mediante la fede? No di certo! Anzi, confermiamo la legge". Romani 3:20-31

La grazia è un favore immeritato, e il credente è giustificato senza alcun merito, senza nessun diritto da presentare davanti a Dio. Egli è giustificato mediante la redenzione che è in Cristo Gesù, Colui che ci rappresenta davanti al Giudice del cielo come nostro Sostituto e Garante. E mentre il peccatore è giustificato dai meriti di Cristo, egli non è libero di comportarsi ingiustamente. La fede opera attraverso l'amore e purifica l'anima. La fede germoglia e fiorisce e dà un raccolto di preziosi frutti. Dove c'è la fede, appaiono le buone opere. I malati sono visitati, si ha cura dei poveri, l'orfano e le vedove non sono trascurati, i nudi sono rivestiti, i diseredati sono nutriti. Ovunque Cristo è andato, ha fatto del bene, e quando gli uomini si uniscono a Lui, essi amano i figli di Dio, e l'umiltà e la Verità guidano i loro passi.

L'espressione dei volti rivela la loro esperienza, e gli uomini avvertono che sono con Cristo e che hanno imparato da Lui. Così Cristo e il credente diventano Uno, e la bellezza del carattere di Cristo si rivela in coloro che sono vitalmente uniti alla Sorgente di potere e d'amore. Cristo è il grande depositario della rettitudine che giustifica e della grazia santificante. Tutti possono venire a Lui e ricevere la Sua pienezza. Egli attraverso Matteo ci dice:

"Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo". Matteo 11:28

Poi, perché non respingete ogni incredulità e non ascoltate le parole di Gesù? Avete bisogno di riposare e desiderate la pace. Dite a Lui con cuore sincero: "Signore Gesù, io vengo a te perché tu mi hai invitato". Credete in Lui con fede incrollabile, ed Egli vi salverà. Avete cercato Gesù, l'autore della vostra fede? Avete contemplato Colui che è pieno di grazia e di Verità? Avete accettato la pace che solo Cristo può dare? E se non lo avete fatto ancora, arrendetevi a Lui e mediante la Sua grazia cercate d'avere un carattere nobile ed elevato. Cercate di avere uno spirito costante, risoluto e allegro. Nutritevi di Cristo che è il Pane della Vita, e allora testimonierete il Suo carattere e il Suo Spirito agli altri.