Messaggi scelti, vol. 2

Capitolo 20

Principi generali per la retribuzioni degli operai

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Soddisfazione e benedizione del lavoro abnegato

Coloro chi amano l'opera di Dio, devono rendersi conto che non sta lavorando per se stesso o per un piccolo stipendio che potrebbero ricevere. Il Signore darà loro molto di più di quello che pensano di ricevere. Darà loro soddisfazione e benedizione per i sacrifici fatti. Benedirà ognuno di noi quando lavoriamo con l'umiltà di Cristo. Quando vedo che alcuni chiedono stipendi più alti, mi dico: Essi stanno perdendo una benedizione preziosa. So che questo è un dato di fatto. L'ho visto concretarsi molte volte.

Ora, fratelli, cerchiamo di fare del nostro meglio secondo le possibilità di ciascuno, senza chiedere salari più alti, ad eccezione se è impossibile terminare l'opera che ci è stata affidata senza ricevere un'entrata maggiore; ma anche in questo caso, permettete che altri, oltre a voi, vedano questa necessità, e il Signore metterà nei loro cuori la ragione di questa necessità, ed essi pronunceranno un giudizio con un influsso tale come se avessimo detto mille parole. E quello che diranno ci metterà in una posizione decorosa davanti al popolo. Il Signore è il nostro soccorritore e il nostro Dio, la nostra avanguardia e la nostra retroguardia.

Quando noi abbiamo una buona relazione con il Signore, avremo successo ovunque andiamo; e quello che desideriamo è il successo, non il denaro: ma Egli ci darà lo stesso tutto ciò che ci occorre, perché conosce la nostra abnegazione. Egli conosce ogni sacrificio che facciamo. Voi potete pensare che le vostre rinunce non fanno alcuna differenza, che dovreste ricevere maggiore considerazione e via dicendo....Invece non è così, perché le vostre rinunce fanno una grande differenza se sono fatte per il Signore. Più volte mi è stato mostrato che quando le persone cominciano a cercare stipendi più elevati, nelle loro esperienze avviene qualcosa che li mette in una posizione di svantaggio. Ma quando accettano uno stipendio modesto che manifesta la loro abnegazione, il Signore vede la loro rinuncia personale, allora le benedizioni si moltiplicano e la vittoria personale è raggiunta. Tutto questo mi è stato presentato in varie occasioni. Il Signore che vede in segreto, ricompenserà pubblicamente ogni sacrificio che i suoi servi leali sono disposti a realizzare. Manoscritto 12, 1913.

Non si deve esigere una determinata somma

Gesù ci invita dicendo:

Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero. (Matteo 11:28-30)

Se tutti sono disposti a portare il giogo di Cristo, se tutti vogliono imparare alla Sua scuola ogni lezione che Lui insegna, allora avremo i mezzi sufficienti per fondare in molti luoghi l'opera medico-missionaria ed evangelica.

Che nessuno di voi dica "Accetterò questo impiego se mi pagano una somma specifica. E se non lo riceverò, allora non accetterò il lavoro". Quelli che dicono queste cose, non sono degni di portare il giogo di Cristo, non stanno imparando la Sua umiltà e la Sua mansuetudine.

Non è la ricchezza materiale che aumenta il nostro valore agli occhi del Signore. Egli accetta e onora quelli che sono umili. Studiate attentamente il capitolo 57 d'Isaia, perché questo capitolo rinchiude un profondo significato per il popolo di Dio. Non farò nessun commento riguardo a questo. Lettera 145, 1904.

Lavorate e accettate la remunerazione che vi sono offerte

Ogni uomo è tenuto a svolgere i compiti assegnatigli da Dio. Dovremmo essere disposti a rendere piccoli servizi, facendo le cose che devono essere fatte. E se queste costituiscono le uniche opportunità alla nostra portata, dobbiamo lavorare lo stesso con fedeltà. Chi spreca le ore i giorni e le settimane, perché non è disposto a terminare il compito che gli è presentato, anche seppur umile, un giorno dovrà rendere conto a Dio per il tempo speso male. Chi pensa che può permettersi di non fare nulla, perché non ha ottenuto il salario desiderato, si ricordi che quel giorno appartiene a Dio, e che siamo Suoi servi, pertanto non si deve sprecare nemmeno un attimo del tempo concesso. Ognuno di noi dovrebbe ragionare così: Voglio trascorrere il mio tempo servendo il Signore, affinché la Sua opera possa progredire. Non voglio essere considerato un fannullone.

Quando una persona ama Dio sopra ogni cosa, e il suo prossimo come se stesso, egli non si fermerà a indagare se può fare poco o tanto. Egli farà il lavoro accettando il salario offertogli. Non darà un brutto esempio rifiutando un posto di lavoro perché la retribuzione non è adeguata.

Il Signore giudica il carattere di una persona attraverso i principi e il modo in cui tratta i suoi simili. Se nelle transazioni commerciali comuni i suoi principi sono scorretti, egli ripeterà la stessa cosa nel servizio spirituale reso a Dio. Gli stessi atteggiamenti s'intrecciano in tutta la sua vita religiosa. Se voi avete una grande dignità di voi stessi, del vostro lavoro per un salario modesto, allora decidete di lavorare per il Signore, e date il ricavato alla Sua tesoreria. Fate un'offerta di gratitudine a Dio per conservarvi la vita. In nessun caso siate oziosi. Manoscritto 156, 1897.

La retribuzione secondo il lavoro svolto

Le vie del Signore sono giuste e uguali. I collaboratori del Signore che lavorano nelle scuole dovrebbero ricevere un salario in proporzione alle ore dedicate al lavoro onorato e laborioso in queste istituzioni. Nessun operaio dovrebbe essere trattato ingiustamente. Se un uomo o una donna dedicano tutto il loro tempo alla scuola, dovrebbero ricevere la retribuzione in base al tempo impiegato. Se una persona impiega la sua, mente, il suo lavoro e la sua forza per sopperire ai pesi, deve ricevere una remunerazione in proporzione al valore dei servizi che svolge nell'istituzione. È necessario mantenere la giustizia e l'onestà non solo per il prestigio presente o futuro della scuola, ma per il nostro beneficio individuale. Il Signore non sarà partecipe della più piccola ingiustizia. Manoscritto 69, 1898

Il privilegio di lavorare e la retribuzione

Coloro che pensano più al salario rispetto al privilegio di essere onorati come servi di Dio, che considerano il loro lavoro con uno spirito di soddisfazione personale perché ricevono denaro, essi non lavorano con uno spirito d'abnegazione e di sacrificio. Gli ultimi assunti, devono credere alle parole del padrone il quale dice: riceverete ciò che sarà giusto. (Matteo 20:7) Essi sapevano che avrebbero ricevuto una giusta retribuzione, e furono favoriti perché avevano fede nel loro lavoro. Se coloro chi hanno lavorato per tutto il giorno, l'avessero fatto con uno spirito d'amore, e fiducia, avrebbero continuato a essere i primi. Il Signor Gesù stima il lavoro svolto con lo spirito giusto. Se gli ultimi arrivati vengono a Cristo con pentimento, umiltà e fede, e ubbidiscono ai Suoi comandamenti, Egli li accetterà. Gesù esorta i Suoi collaboratori a non mercanteggiare la somma stipulata, come se il Maestro non li trattasse con giustizia. La parabola dei lavoratori è stata data per indicare che i malcontenti non riceveranno simpatia a motivo di danni ipotizzati. Manoscritto 87, 1899.

La vera prosperità non potrà mai favorire coloro chi aspira a ottenere dei salari più elevati, e che cedono alla tentazione di abbandonare l'opera che Dio gli ha assegnato.

Senza la saggezza che proviene dal Signore, nessun uomo, nessuna famiglia, nessuna ditta, né istituzione, può avere la prosperità.

Lettera 2, 1898 - Tratto da "To the Leading Men in our churches" p. 4 {Ai dirigenti delle nostre chiese .

"Una famiglia costosa"

Alcune persone mi hanno scritto dicendo che devono ricevere salari più alti, e hanno presentato la scusa che il mantenimento della famiglia è dispendioso. Allo stesso tempo, l'istituto dove lavorano queste persone, aveva dei problemi nel far fronte a varie spese. Perché certe persone devono presentare il caso di una famiglia dispendiosa come ragione per chiedere uno stipendio più elevato? Forse non è sufficiente la lezione che Cristo ci ha dato? Lui disse:

Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a se stesso, prenda la sua croce e mi segua.

Matteo 16:24

Le nostre istituzioni sono state stabilite per servire come mezzi attivi e capaci per l'opera di salvezza delle anime. Coloro che sono relazionati a esse, devono studiare come poter aiutare questi istituti e non come poter estrarre il più possibile dalla tesoreria. Se dovessero ottenere più di quello che gli è dovuto, pregiudicherebbero la causa di Dio. Ognuno di loro dovrebbe dire: Non voglio che il mio salario sia più alto di quello che mi spetta, altrimenti spoglierei la tesoreria e ostacolerei la proclamazione del messaggio di misericordia. Devo imparare a vivere economicamente. Quelli che sono lontano nei campi missionari stanno facendo lo stesso lavoro che faccio io. Quindi, io devo fare di tutto per aiutarli. Sto impiegando le risorse di Dio, perché la stessa cosa avrebbe fatto Cristo. Io non voglio spendere i miei soldi in cose superflue. Voglio ricordarmi degli operai del Signore nei campi missionari nel mondo, perché loro necessitano più risorse di me. Nel loro lavoro essi vengono a contatto con tanta povertà e sofferenza. Essi devono nutrire gli affamati e vestire gli ignudi. Devo quindi limitare le mie spese al fine di partecipare nella loro opera d'amore. Special Testimonies, serie B, nr. 19, pp. 19,20

Un appello all', uguaglianza

Ci dovrebbe essere più uguaglianza tra noi. C'è la ricerca ansiosa di ricompense. Si fanno stime egoistiche dei lavori fatti. Non permettiamo quindi, che i nostri fratelli ottengano delle retribuzioni così grandi, anche se gli stessi sostengono di meritarle per le loro capacità nel realizzare certi lavori; in questo modo, l'opera svolta per Dio e l'avanzamento della sua causa sono messe su una base mercenaria. A chi è stato dato molto, molto sarà richiesto. Coloro che sostengono che devono ricevere stipendi più alti degli altri a causa delle loro abilità e talenti, dovrebbero chiedersi: Di chi sono i talenti per cui sto negoziando? Ho usato questi talenti in modo tale da glorificare Dio? Ho raddoppiato i talenti che mi sono stati prestati?

L'uso consacrato di questi talenti porta un grande beneficio alla causa del Signore. Tutti i nostri talenti appartengono a Dio, e un giorno dovremo restituirgli il capitale con gli interessi.

Se coloro chi lavora nell'opera di Dio da molto tempo studiasse diligentemente, quanto pregiudizio hanno causato alla vigna del Signore con azioni imprudenti, separandosi dai principi corretti e deviando le risorse della causa di Dio nell'utilizzare il loro influsso per condurre altri su sentieri tortuosi, invece di desiderare salari più alti, invece di umiliarsi davanti a Dio con un pentimento che non ritengono necessario, si pongano le seguenti domande: Quanto devo al mio Signore? (Luca 16:5)

Come renderò conto del talento male utilizzato, e per aver seguito i miei pensieri non santificati? Che cosa posso fare per cancellare i risultati delle mie azioni imprudenti che hanno limitato così tanto le risorse della causa? Se ogni persona che occupa una posizione di fiducia avesse svolto fedelmente il suo compito, non vi sarebbe carenza di mezzi nella tesoreria del Signore.

Il nostro rapporto con l'opera di Dio non si deve considerare dal punto di vista mercenario: secondo la stima dell'uomo, tanto lavoro fatto, tanta paga ricevuta. Quelli che suppongono che i loro servizi non sono apprezzati, commettono un grande errore. Se si comprendesse che Dio è fedele alla sua Parola, ci sarebbe un grande cambiamento nella valorizzazione del lavoro fatto per il Maestro.

Ci sono molte cose che dovrebbero essere corrette in quelle persone che vogliono sempre di più. Alimentare desiderio egoistico riguardo alla ricompensa, è un atteggiamento inadeguato. Questo desiderio di avere un salario alto ha eliminato l'amore di Dio da molti cuori. L'orgoglio per la posizione che si occupa è un male profondamente radicato che ha rovinato migliaia di persone. Sì, decine di migliaia di esseri umani, che cercano l'ambizione e l'ostentazione si sono persi, perché hanno perso di vista i sacri principi.

Essi avevano una grande autostima di sé, e si confrontavano gli uni gli altri. La loro intensa ambizione per ricevere fiducia e avere la ricompensa, ha prodotto una diminuzione nella loro spiritualità. Questa lezione deve essere attentamente studiata al fine di evitare l'egoismo e l'avarizia, contro l'orgoglio che distrugge l'amore per Dio e corrode l'anima.

Quando una persona impiegata nell'opera di Dio si rifiuta di lavorare per il salario stabilito, quando rifiuta una somma ragionevole per i suoi servizi, può ricevere quello che chiede, ma frequentemente egli perde la grazia di Dio, la quale ha più valore dell'oro, dell'argento o delle pietre preziose. Manoscritto 164, 1899

Il costo dei salari elevati

L'incarnazione di Cristo fu un atto di grande sacrificio. La Sua vita è stata una continua rinuncia. La gloria più grande dell'amore di Dio per l'uomo si è manifestata nel sacrificio del Suo Unigenito Figlio, che era l'immagine stessa della sua essenza. Questo è il grande mistero della pietà. E' un privilegio e un dovere di ogni cristiano professo, avere la mente di Cristo. Senza abnegazione e senza portare la croce, noi non possiamo essere i Suoi discepoli.

Quando è stata adottata la soluzione di pagare salari più alti agli operai della Review and Herald, il nemico stava trionfando nel suo piano di disturbare i propositi di Dio e condurre le anime su sentieri falsi. L'accettazione di alti salari, è puro egoismo. Se i lavoratori avessero praticato i principi stabiliti nelle lezioni di Cristo, non avrebbero né chiesto né accettato questo tipo di remunerazioni. Ma quale fu l'effetto di questi aumenti di salario?

Le spese per il sostentamento delle famiglie aumentò notevolmente, di conseguenza, molti lasciarono le scuole e al contempo l'esempio di Cristo fu abbandonato. Nelle persone si risvegliò l'orgoglio e la superbia; e si spese denaro per ostentare e per gratificare inutilmente i propri desideri. L'amore per il mondo s'impossessò del cuore e l'ambizione empia governò il tempio dell'anima. Gli alti compensi divennero una maledizione. L'esempio di Cristo non fu più seguito, ma fu seguito quello del mondo.

L'amore di Cristo non porta mai alla gratificazione dei propri desideri, né a spese inutili per compiacere e soddisfare se stessi o per suscitare l'orgoglio nel cuore dell'uomo. L'amore di Gesù nel cuore conduce sempre l'anima all'umiltà e a conformarsi interamente alla volontà di Dio. Lettera 21, 1894

Quando il peccato colpisce l'intimo della persona, attacca la parte più nobile dell'essere umano. Provoca una confusione terribile e danneggia le facoltà e le capacità concesse da Dio. Mentre la malattia fisica indebolisce il corpo, la malattia dell'egoismo e del desiderio fa marcire l'anima. Lettera 26, 1897.

Proposta di aumento dei salari a uomini di grande responsabilità

Sono rimasta profondamente sconvolta dalle scene che sono passate davanti a me questa notte. Alcuni dei miei fratelli facevano proposte che non posso condividere. Le dichiarazioni formulate indicavano che erano su una via sbagliata, e che mancavano d'esperienza per proteggersi da ogni inganno. Mi sono sentita molto triste nell'udire dalle labbra di alcuni dei nostri fratelli certe espressioni, che testimoniavano la mancanza di fede in Dio e lealtà alla Sua Verità. Le proposte che furono fatte, se fossero state attuate, li avrebbero portati lontano dalla retta via.

Alcuni pensano, che se si paghino salari più alti a uomini di talento superiore, essi sarebbero rimasti tra noi, di conseguenza si sarebbe realizzata una maggior quantità di lavoro in modo più approfondito, e la causa della Verità acquisirebbe una posizione di alto livello.

Riguardo a questo problema, ho ricevuto delle istruzioni da Chi non sbaglia mai. Supponendo che si adottasse questo piano, domandai: Chi è abbastanza competente da misurare l'utilità e l'influsso di questi operai? Nessun uomo è qualificato per giudicare l'utilità nel servizio di Dio.

La posizione o il peso che può avere una persona non costituisce in se stesso un'indicazione della sua utilità nella causa di Dio. Lo sviluppo di un carattere cristiano mediante la santificazione dello spirito è quello che gli darà un influsso positivo per il bene.

Dio accetta unicamente i servizi di coloro chi partecipa alla natura divina. Senza Cristo, l'uomo non può fare nulla. Unicamente l'amore per Dio e per gli altri, pone gli esseri umani su un terreno vantaggioso davanti a Dio. L'obbedienza ai comandamenti divini ci permette di diventare collaboratori di Dio. L'amore è il frutto che nasce dall'albero cristiano, e il frutto di quest'albero è come le foglie dell'albero della vita per la guarigione delle nazioni. Manoscritto 108, 1903.

Le necessità e le comodità della vita

Nella tesoreria del Signore ci dovrebbero essere mezzi sufficienti per dare un sostegno adeguato a chi dedica il proprio tempo al lavoro per la salvezza delle anime. Il giusto salario non deve essere mercanteggiato. A quelli che sono disposti a lavorare per il Maestro, non dovrebbero mancare i mezzi necessari per vivere. Essi dovrebbero essere in grado di vivere in modo confortevole, inoltre avere abbastanza denaro da fare donazioni alla causa di Dio. Poiché accade spesso che ci si aspetti, che siano loro a prendere l'iniziativa nelle offerte. Manoscritto 103, 1906

Senza compromessi con attività mondane e libere da doveri che sono in conflitto con l'opera di Dio. Ci sono molte cose che devono essere aggiustate, e che lo sarebbero se aderiamo strettamente ai principi. Ho ricevuto istruzioni speciali concernenti i nostri ministri. Non è nella volontà di Dio che loro diventino ricchi. Non dovrebbero compromettersi in attività mondane, perché questo li squalifica dal dedicare le loro maggiori capacità nelle cose spirituali. Tuttavia, dovrebbero ricevere paghe sufficienti per sostenere se stessi e le loro famiglie. Non dovrebbero essere sovraccaricati fino al punto da non potersi occupare delle loro case, mentre prestano servizio nella Chiesa. Il loro dovere è di istruire i propri figli, come ha fatto Abramo, rispettando la volontà di Dio e agire con giustizia e giudizio.

Che i ministri e i maestri ricordino che Dio li ha resi responsabili nell'adempiere i loro compiti nel modo migliore, e nel dedicare al loro lavoro le migliori facoltà. Non devono assumere doveri che sono in conflitto con l'opera che Dio gli ha comandato di fare. Quando i ministri e gli insegnanti, oppressi costantemente dal peso delle responsabilità finanziarie, salgono sul pulpito o vanno nelle loro classi stanche e indisposte, con cervello sovraccarico e i nervi tesi, che altra cosa si potrebbe aspettarsi se nonché accendano un fuoco profano anziché accendere un fuoco sacro per Dio?

Gli sforzi eccessivi pregiudicano l'oratore e deludono gli ascoltatori. Egli non ha avuto il tempo di cercare il Signore, si è privato dell'opportunità di cercare con fede l'unzione dello Spirito Santo. Non dobbiamo forse fare qualcosa per cambiare questo modo di lavorare? Manoscritto 101, 1902

Evitare di coltivare desideri dispendiosi

Gli operai devono imparare a prevedere le situazioni. Nel caso di molti, l'abnegazione e il sacrificio personale sono morti, e quindi è necessario fortificare queste caratteristiche. Devono comprendere che i salari più alti richiesti da loro, stanno minando la tesoreria del Signore. Stanno compromettendo il denaro di Dio con interessi privati, e con le loro azioni stanno dicendo al mondo: Il mio padrone tarda a venire. (Matteo 24:48) Non è forse vero che questo stato di cose deve cambiare? Chi è disposto a seguire l'esempio dell'Operaio Maestro? Lettera 120, 1899

Non vi lamentate dei vostri salari ridotti. Non coltivate il desiderio dell'abbigliamento o dei mobili costosi. Che l'opera avanzi così com'è iniziata, con semplice abnegazione e fede. Stabilite un nuovo ordine di cose. Lettera 94, 1899

Lo Spirito d'abnegazione del passato è necessario anche oggi

Oggi, si richiede tanta abnegazione come quando iniziammo l'opera, quando eravamo solamente un piccolo gruppo di persone, quando conoscevamo il significato dell'abnegazione e del sacrificio personale, quando cercavamo di stampare dei piccoli periodici, volantini e opuscoli che dovevano essere distribuiti a coloro chi era nelle tenebre. Attualmente, nei nostri uffici, lavorano alcune persone che lavoravano con noi allora. Per anni non ricevettero alcuna retribuzione, salvo pochi centesimi, appena sufficienti per comprare il cibo e il vestiario più semplice. Siamo stati felici di indossare abiti di seconda mano, e qualche volta avevamo poco cibo per sostenerci, perché quasi tutto veniva consacrato per l'opera. Dopo qualche tempo, quando mio marito ricevette sei dollari a settimana, potemmo vivere grazie a questi soldi. Entrambi lavoravamo per la causa del Signore. Molti altri hanno lavorato e vissuto nello stesso modo. Quelli che sono venuti dopo a lavorare per l'opera, quando essa aveva già raggiunto il successo, dovettero imparare a camminare con modestia. Dovevano imparare a manifestare uno spirito di sacrificio. Il Signore vuole che le nostre istituzioni operino sulla base del sacrificio, proprio nello stesso modo in cui sono state collocate le fondamenta dell'opera. General Conference Bulletin, 20 marzo, 1891, p. 184

Quando quest'opera è fatta in modo corretto, quando lavoriamo con zelo divino allo scopo di convertire la gente alla Verità, il mondo vedrà la potenza che sostiene il nostro messaggio di Verità. L'unione dei credenti testimonia la forza della Verità, che unisce gli uomini in perfetta armonia verso gli stessi interessi.

Le preghiere e le offerte dei fedeli vanno unite ai loro sforzi ferventi e abnegati, e diventano uno spettacolo per il mondo, gli uomini e gli angeli. Molti uomini saranno convertiti. La mano che una volta cercava la ricompensa di una remunerazione maggiore, ora è diventata la mano collaboratrice di Dio. I credenti sono uniti dallo stesso interesse: il desiderio di creare dei centri della Verità dove si glorifica Dio. Cristo li unisce con santi vincoli di unione e amore, vincoli che hanno un potere irresistibile. E' per quest'unità che Gesù ha pregato poco prima della Sua crocifissione.

...che sia tutti uno; e come tu, o Padre, sei in me e io sono in te, anch', essi siano in noi: affinché il mondo creda che tu mi hai mandato. (Giovanni 17:21) Lettera 32 -- 1903