Messaggi scelti, vol. 2

Capitolo 32

L'atteggiamento corretto durante la preghiera

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In varie lettere che ho ricevuto, mi si chiede qual è l'atteggiamento corretto che una persona debba adottare durante le preghiere offerte al Sovrano dell'universo. Da dove è venuta l'idea che i nostri fratelli devono restare in piedi mentre pregano? A uno dei nostri membri che per cinque anni è stato istruito a Battle Creek, fu chiesto di pregare prima che la sorella White parlasse in pubblico, ma nel vederlo restare in piedi, prima che le sue labbra si aprissero per pregare Dio, essa sentì una viva necessità di rimproverarlo direttamente. Lo chiamò col suo nome e gli disse: "Inginocchiati"! - perché questa è l'unica posizione corretta davanti al Signore.

Egli si staccò da loro circa un tiro di sasso e postosi in ginocchio pregava....Luca 22:41

Ma Pietro, fatti uscire tutti, si mise in ginocchio, e pregò; e, voltatosi verso il corpo, disse: Tabita, alzati. Ella aprì gli occhi; e, visto Pietro, si mise seduta. (Atti 9:40)

E lapidarono Stefano che invocava Gesù e diceva: Signore Gesù, accogli il mio spirito". Poi, messosi in ginocchio, gridò ad alta voce: Signore, non imputar loro questo peccato. E detto questo si addormentò. (Atti 7:59,60)

Quand', ebbe dette queste cose, si pose in ginocchio e pregò con tutti loro. (Atti 20:36)

Quando però fummo al termine di quei giorni, partimmo per continuare il viaggio, accompagnati da tutti loro, con le mogli e i figli, sin fuori dalla città; dopo esserci inginocchiati sulla spiaggia, pregammo e ci dicemmo addio. (Atti 21:5)

Al momento dell', offerta della sera, mi alzai dalla mia afflizione, con le vesti e con il mantello stracciati, caddi in ginocchio e, stendendo le mani verso il SIGNORE, mio Dio, dissi: «Mio Dio, io sono confuso; e mi vergogno, mio Dio, di alzare a te la mia faccia, perché le nostre iniquità si sono moltiplicate fin sopra la nostra testa, e la nostra colpa è così grande che giunge al cielo. (Esdra 9:5,6)

Venite, adoriamo e inchiniamoci, inginocchiamoci davanti al SIGNORE, che ci ha fatti. (Salmo 95:6)

Per questo motivo piego le ginocchia davanti al Padre. (Efesini 3:14)

Se il vostro cuore è sensibile agli insegnamenti, allora questo capitolo costituisce una delle più valide lezioni che possiamo imparare.

L'atteggiamento dovuto quando si prega Dio consiste nell'inginocchiarsi. Tale atto di culto fu richiesto ai tre prigionieri Ebrei davanti al re di Babilonia. Tuttavia, quest'atto è un omaggio che deve essere reso solo a Dio, il Sovrano del mondo, il Governatore dell'universo. Così i tre giovani rifiutarono di tributare quest'onore a nessun idolo, anche se fosse stato d'oro puro. In realtà si erano prostrati davanti al Re di Babilonia, ma rifiutandosi di fare quello che il Re aveva ordinato, i tre giovani furono gettati in una fornace ardente. Ma Cristo in persona scese e camminò insieme a loro in mezzo al fuoco, i tre giovani Ebrei non subirono alcun danno.

Mentre presentiamo le nostre preghiere sia in pubblico sia in privato, è nostro dovere inginocchiarci davanti a Dio. Quest'atto dimostra la nostra riverenza e dipendenza da Lui. In occasione della dedicazione del tempio, Salomone si mise davanti all'altare. Nell'atrio del tempio vi era una piattaforma di bronzo, dopo che fu salito su di essa, stese le sue mani al cielo e benedisse l'immensa congregazione d'Israele, e tutta la congregazione d'Israele rimase in piedi....

Egli, infatti, aveva fatto costruire una tribuna di bronzo, lunga cinque cubiti, larga cinque cubiti e alta tre cubiti, e l', aveva posta in mezzo al cortile; egli vi salì, si mise in ginocchio in presenza di tutta l', assemblea d', Israele, stese le mani verso il cielo. (2 Cronache 6:13)

La lunga preghiera che pronunciò era appropriata per l'occasione, era stata ispirata da Dio, e rivelava sentimenti di elevata pietà e di profonda umiltà.

Trascuratezza crescente

Nel presentare questi passaggi inoppugnabili mi domando: "Dove è stato educato il fratello H. ? A Battle Creek! È possibile che con tutta la luce che Dio ha dato al suo popolo riguardo il tema della riverenza, i ministri, i dirigenti e gl'insegnanti delle nostre scuole, per precetto ed esempio, insegnano ai giovani a rimanere eretti durante le preghiere come hanno fatto i Farisei? Dobbiamo considerare tale atteggiamento come segno d'autosufficienza e superbia? In tal caso non sono forse evidenti queste caratteristiche?

Disse ancora questa parabola per certuni che erano persuasi di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio per pregare; uno era fariseo, e l', altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così dentro di sé: O Dio, ti ringrazio che io non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri; neppure come questo pubblicano. Io digiuno due volte la settimana; pago la decima su tutto quello che possiedo. (Luca 18:9-12)

Qui, possiamo notare l'ipocrisia di un fariseo che non è in grado di pregare con umiltà e con riverenza di fronte a Dio. Egli, ritto in piedi e superbo parlò al Signore di tutte le sue buone opere. Il fariseo, stando in piedi pregava così dentro di sé, (Luca 18:11) ma le sue preghiere non si elevarono al di sopra della sua statura.

Ma il pubblicano se ne stava a distanza e non osava neppure alzare gli occhi al cielo; ma si batteva il petto, dicendo: O Dio, abbi pietà di me, peccatore! Io vi dico che questo tornò a casa sua giustificato, piuttosto che quello; perché chiunque si innalza sarà abbassato; ma chi si abbassa sarà innalzato. (Luca 18:13,14)

Speriamo che i nostri fratelli non manifestino poca riverenza e rispetto quando si avvicinano all'unico Dio vero e vivente, di quello che manifestano i pagani verso i loro idoli, perché in caso contrario questa gente ci giudicherà nel giorno della decisione finale. Vorrei parlare a tutti coloro chi insegna nelle nostre scuole: Uomini e donne, non disonorate Dio con la vostra irriverenza e ostentazione. Non rimanete in piedi con un atteggiamento farisaico nell'offrire le vostre preghiere a Dio. Diffidate della vostra forza. Non confidate in essa, ma prostratevi in ginocchio davanti a Dio per adorarlo.

Con le ginocchia piegate

Quando vi riunite per adorare Dio, inginocchiatevi davanti a Lui. Per mezzo di quest'atto dimostrate che la vostra anima, il vostro corpo e il vostro spirito sono interamente sottomessi allo Spirito della Verità. Chi di voi ha investigato diligentemente la Parola per cercare esempi e direttive su quest'argomento? Quali sono gli insegnanti di cui possiamo fidarci nelle nostre scuole sia in America che nei paesi stranieri? Dopo lunghi anni di studi gli studenti dovrebbero ritornare al proprio paese con idee falsificate riguardo al rispetto, l'onore e la riverenza che dovrebbe tributarsi a Dio, e non sentire l'obbligo di onorare gli uomini dai capelli grigi, uomini d'esperienza, servi scelti da Dio stesso, per la Sua opera, per la quale hanno dato tutta la loro vita? A tutti quelli che frequentano le scuole in America o in qualsiasi altro paese, io consiglio che non si contagino con lo spirito dell'irriverenza. Accertatevi di quale tipo d'educazione avete bisogno, per poter in seguito educare gli altri a formare un carattere forte che sopporti le prove che presto sopravverranno a tutti coloro chi vive su questa terra. Camminate in compagnia di cristiani forti e fedeli. Non scegliete l'amicizia d'insegnanti o alunni presuntuosi, ma piuttosto quelli che rivelano d'avere una comprensione nelle cose di Dio.

Indubbiamente viviamo in tempi difficili. La chiesa avventista del settimo giorno professa e osserva i comandamenti di Dio, ma nonostante questo, essa sta perdendo lo Spirito di devozione. Lo spirito di riverenza a Dio insegna agli uomini come avvicinarsi al loro Creatore, con santità e rispetto mediante la fede, non in se stessi, ma in un Mediatore. In questo modo, ogni uomo è protetto in qualsiasi circostanza si trovi. L'uomo deve inginocchiarsi, come un suddito della grazia, quando supplica davanti al trono della misericordia. E poiché egli riceve tutti i giorni la misericordia dalla mano del Signore, dovrebbe essergli grato ed esprimersi con parole di ringraziamento e di lode per questi favori immeritati.

Gli angeli hanno guardato il suo cammino per tutta la sua vita, e lui non ha visto molte delle insidie dalle quali è stato liberato. E in vista di questa protezione e queste cure prestate da esseri i cui occhi mai sonnecchiano né dormono, devono riconoscere in ogni preghiera il servizio che Dio realizza per lui.

Tutti dovrebbero appoggiarsi a Dio nel loro abbandono e necessità quotidiani. Dovrebbero essere umili, vigilanti e in atteggiamento di preghiera. La lode e il ringraziamento si dovrebbero esprimere in termini di gratitudine e amore sincero per Dio. Quando stanno in compagnia dei giusti, nella congregazione dovrebbero lodare l'Altissimo. Tutti quelli che riconoscono la loro relazione vitale con Dio dovrebbero stare davanti al Signore come suoi testimoni, ed esprimere l'amore, la misericordia e la bontà di Dio. Che le parole siano sincere, sensibili, ferventi e coerenti; che il cuore arda d'amore per Dio; che le labbra siano santificate per tributargli gloria, non solo per far conoscere le misericordie di Dio nelle congregazioni dei santi, ma per essere testimoni in ogni luogo. Gli abitanti della terra devono sapere che Lui è Dio, e che è l'unico Dio vivente.

Si dovrebbe avere una conoscenza ben fondata sul modo d'accostarci a Dio con riverenza, timore pietoso e amore devozionale. La mancanza di riverenza verso il nostro Creatore sta aumentando, e sta crescendo la sconsideratezza per la sua grandezza e la sua maestà ma, Dio ci parla in questi ultimi giorni. Ascoltiamo la sua voce nella tormenta e nel rombo del tuono. Ci informa delle calamità che Lui permette che avvengano, come i terremoti, le inondazioni e l'azione degli elementi distruttivi che trascinano via tutto ciò che incontrano al loro passaggio. Sentiamo parlare d'imbarcazioni che affondano nel mare tempestoso. Dio parla alle famiglie che hanno rifiutato di riconoscerlo, alcune volte lo fa per mezzo degli uragani e delle tempeste, altre volte lo fa, faccia a faccia come lo fece con Mosè. Allora, sussurra il suo amore al bambino che gli si affida e all'anziano padre nella sua vecchiaia. E la sapienza terrena acquista il suo significato più pieno quando contempla l'invisibile.

Quando si ode la voce tranquilla e delicata che sopraggiunge dopo il turbine e la tempesta che si schianta sulle rocce, che tutti coprano i loro volti, perché Dio è molto vicino. Che si nascondano in Gesù Cristo poiché in Lui è la loro protezione. La fenditura della roccia è protetta dalle sue mani forate, mentre l'umile ricercatore aspetta in atteggiamento di raccoglimento per ascoltare ciò che il Signore ha da dire al suo servo. Manoscritto 84 b, 1897

Nessun luogo è inadeguato per pregare

Non vi è tempo o luogo in cui sia improprio pregare Dio. Non vi è nulla che possa impedirci d'elevare i nostri cuori in fervente preghiera. In mezzo alla moltitudine della via o nel mezzo di una riunione d'affari, possiamo elevare a Dio una preghiera e implorare la direttiva divina, come lo fece Nehemia quando presentò la sua richiesta al Re Artaserse. (Passi verso Gesù pag. 99)

Possiamo comunicare con Dio nei nostri cuori; possiamo godere della compagnia di Gesù. Mentre svolgiamo i nostri compiti giornalieri, possiamo esprimere il desiderio del nostro cuore, senza che nessun orecchio umano lo oda; ma quella parola non può perdersi nel silenzio, né può cadere nella dimenticanza. Nessuno può soffocare il desiderio dell'anima. Si eleva al di sopra della confusione della strada, al di sopra del rumore delle macchine. E' a Dio che parliamo, e Lui ode la nostra preghiera. (Gospel Workers, p. 258)

Non sempre è possibile inginocchiarsi per pregare. Coltivate l'abitudine di conversare col Salvatore quando siete soli, quando camminate o siete occupati nei vostri doveri quotidiani. (The Ministry of Healing, pp. 510,511)