Messaggi scelti, vol. 3

Capitolo 12

Assistenti letterari di Ellen G. White

[AUDIO]

James White e altri collaboratori

Durante la sua vita, James White collaborò, aiutò e fu anche consigliere nella pubblicazione dei messaggi che mi furono dati. Viaggiammo molto insieme. A volte la luce mi veniva data di notte, a volte davanti a grandi congregazioni.

Le istruzioni che ricevevo in visione venivano fedelmente annotate non appena il tempo e la mia salute lo permettevano. Poi esaminavamo insieme ogni cosa. Mio marito correggeva gli errori grammaticali e eliminava le ripetizioni. Infine veniva tutto copiato e consegnato alle persone competenti per la stampa.

Nella misura in cui l'opera cresceva, altri mi aiutarono nella preparazione del materiale per la sua pubblicazione. Dopo la morte di mio marito, si unirono a me altri fedeli collaboratori che instancabilmente lavorarono nell'opera di copiatura delle testimonianze e preparazione degli articoli per la pubblicazione. Contesto in modo assoluto le voci che affermano che i miei collaboratori abbiano cambiato il senso dei messaggi che scrivo.

Lettera 225, 1906, pubblicata nel 1913 nel Writing and Sending Out of The Testimonies for the Church, p. 4. /Selected Messages, vol. 1, p. 59)

II sentimento d'incapacità di Ellen G. White nel 1873

Questa mattina sto considerando seriamente i miei scritti. Mio marito è troppo debole per aiutarmi a preparare i testi per la stampa, e in questo momento non posso fare niente. Io non sono una persona di lettere. Da sola non riesco a preparare tutti gli scritti per la stampa. Fino a quando potrò farlo non scriverò più. Non è mio dovere imporre agli altri il peso dei miei manoscritti. Manoscritto 3, 1873. (Diario 10 gennaio, 1873)

Determinata a sviluppare le sue abilità letterarie

La scorsa notte abbiamo riposato bene. Questa mattina di sabato si preannuncia nuvoloso. La mia mente è arrivata a conclusioni strane. Sto pensando di mettere da parte i miei scritti nei quali mi sono tanto compiaciuta e vedere se posso diventare una persona letterata. Non sono esperta in grammatica. Se a 45 anni il Signore mi aiuta, vorrei provare a diventare una studiosa di scienze. Dio mi aiuterà. Credo che lo farà. Manoscritto 3, 1873. (Diario - 11 gennaio, 1873)

Un senso d'incapacità - anno 1893

Credo che io debba abbandonare questo progetto, perché temo che voi potreste interpretare in modo sbagliato quello che sento, e desidero metterlo in chiaro. Che Dio risvegli la mia comprensione, perché non sono altro che una povera scrittrice, e non posso con la pena o la voce esprimere i grandi e profondi misteri di Dio. Pregate per voi stessi e pregate per me. Lettera 67, 1894

Confutando gli errori di cambiamento negli scritti

Avete notato che i miei copisti non hanno cambiato nulla nei miei scritti. Tutto è perfettamente copiato secondo l'originale. Il mio lavoro per l'opera è cominciato nel 1845. Da allora ho lavorato sempre con la penna e la voce. La luce che ho ricevuto è aumentata nella misura in cui è stata impartita. Ho molta più luce sui passaggi dell'Antico e del Nuovo Testamento, e li presenterò alla gente. Lettera 61a, 1900

La lettura finale di tutti gli scritti editi e inediti.

Continuo ad essere attiva come sempre. Sento ancora molto vigore in me, e sono in grado di lavorare, scrivere e parlare come ho fatto in passato.

Sto rileggendo tutto il materiale che fu copiato per vedere se tutto è come dovrebbe essere. Prima di inviare tutto alla stampa, ho riletto tutto il manoscritto del libro. In questo modo lei può vedere che il mio tempo è molto occupato. Oltre a scrivere, sono chiamata a parlare nelle varie chiese e a partecipare a riunioni importanti. Se non avessi ricevuto la guida e l'aiuto del Signore, non avrei mai potuto fare quest'opera. Lettera 133, 1902

II lavoro di Marian Davis

La signorina Davis è una fedele collaboratrice.

Marian ha collaborato con me per più di 25 anni. Essa era la mia assistente capo nell'arrangiamento dei miei libri. Ha sempre apprezzato gli scritti come materiale sacro collocato nelle sue mani, e spesso mi raccontava quanta consolazione e benedizione riceveva nello svolgere questo compito che per lei ha significato salute e vita. Marian ha sempre considerato il suo lavoro come sacro. La sua presenza mi manca tanto. Chi occuperà il suo posto? Manoscritto 146, 1904.

Marian la mia impaginatrice

II lavoro di Marian si basa su un ordine del tutto diverso. Essa è la mia impaginatrice. Fanny (Bolton) 1) non è mai stata la mia impaginatrice. Come si fanno i miei libri? Marian non reclama riconoscimento.

Essa esegue il suo lavoro in questo modo: prende i miei articoli che sono stati pubblicati sui giornali e li incolla sulle pagine di un libro bianco. Essa è anche in possesso di una copia di tutte le mie lettere. Nel preparare un capitolo di un libro, Marian si ricorda che avevo scritto qualcosa su questo punto speciale che può dare più forza all'argomento. Inizia a cercarlo, e quando lo trova, lo inserisce nel capitolo per renderlo più chiaro.

I libri non sono frutto del lavoro di Marian ma, mio sono stati compilati da tutti i miei scritti. Marian si serve di tutti questi testi da cui attingere l'occorrente, e le sue capacità d'organizzazione nel riordinare tutti gli argomenti è di gran valore per me. II suo impegno nel revisionare il materiale mi fa risparmiare molto tempo.

Potete quindi capire che Marian è un prezioso aiuto per me nella preparazione dei miei libri. Fanny non ha nulla a che vedere con quest'opera. Marian le ha letto alcuni capitoli e Fanny a volte ha dato suggerimenti riguardo gli arrangiamenti necessari.

Questa è la principale differenza tra le due collaboratrici. Come avevo accennato, a Fanny è stato severamente vietato di cambiare le mie parole con le sue. Le parole come furono pronunciate dagli agenti celesti, sono gravi nella loro semplicità; ed io cerco di esprimere i miei pensieri con parole semplici affinché anche i bambini possano capire ogni parola pronunciata.

Le parole di qualcun altro non avrebbero mai potuto rappresentare i miei pensieri. Ho scritto così, con ampiezza in modo che lei possa capire l'argomento. Fanny potrebbe pretendere di aver impaginato i miei libri, ma non l'ha fatto. Questo è stato compito di Marian, e il suo lavoro è di gran lunga più competente dei lavori fatti da Fanny. Lettera 61 A, 1900

La cura di Marian mentre lavorava al libro Patriarchi e Profeti nel 1889

Willie (William C. White) 2) stamattina e questo pomeriggio è in riunione e sta pianificando il miglioramento dell'opera per la causa del Signore. Ci vediamo solamente a tavola. Marian andrà da lui per consultarlo riguardo ad alcuni argomenti che lei può arrangiare per conto suo. Lei è energica e lavora velocemente, e lui è così stanco che deve mantenere le sue labbra chiuse e dominare i suoi nervi nel miglior modo possibile.

Ho avuto una conversazione con lei e le ha detto che molte delle cose che ha portato a Willie le deve arrangiare lei stessa. La sua mente è dappertutto e in tutti i dettagli; ma la mente di Willie è occupata da diversi temi difficili, fino al punto che il suo cervello divaga e le sue capacità non sono preparate in nessun modo a risolvere queste piccolezze.

I suoi fedeli servizi grandemente apprezzati

Mi sento profondamente grata per l'aiuto della sorella Marian Davis nell'impaginazione dei miei libri. Raccoglie il materiale dai miei diari, dalle mie lettere e dagli articoli pubblicati sui periodici. Apprezzo molto il suo fedele servizio. Essa ha collaborato con me per 25 anni, e durante questo tempo ha continuato ad acquisire grandi capacità nella classificazione e nel raggruppamento dei miei scritti. Lettera 9, 1903

Abbiamo lavorato insieme, semplicemente insieme

Marian, la mia fedele collaboratrice, sicura nel suo lavoro come la bussola lo è al polo, ora sta morendo. 3)

Domani parto per Battle Creek. Ma la mia anima è angosciata per la salute della ragazza che per 25 mi ha servito, essa sta morendo. Abbiamo lavorato fianco a fianco e in perfetta armonia in quest'opera, e quando lei riuniva i preziosi pezzi e i titoli apparsi nei periodici e nei libri e poi me li presentava soleva dire: "Manca qualcosa. Io non posso finirlo". Io esaminavo l'argomento e in un momento le segnalavo come risolverlo.

Abbiamo lavorato insieme, semplicemente lavorato insieme, in perfetta armonia tutto il tempo, e ora lei sta per morire. La sua era una vera devozione per questo lavoro, considerava l'intensità del compito come fosse realtà, e ambedue ci siamo unite in quest'opera con veemenza tale da collocare ogni particolare, ogni paragrafo al posto giusto e nella sua funzione dovuta. Manoscritto 95, 1904