La verità sugli angeli

Capitolo 5

Gli angelli ribelli sono espulsi dal cielo la caduta di Adamo ed Eva

[AUDIO]

Guerra nel cielo

Nelle corti celesti, Gesù fece di tutto per convincere Satana del suo terribile errore, finché il maligno e i suoi simpatizzanti, si ritrovano in aperta ribellione contro Dio. TDG 256.

Cristo, come Comandante del cielo, fu nominato per sedare la ribellione. RH 30 maggio 1899

Poi ci fu guerra in cielo. Il Figlio di Dio, il Principe del cielo e i Suoi angeli entrarono in conflitto con l'arciribelle e i suoi alleati. Il Figlio di Dio e gli angeli fedeli prevalsero, e Satana e i suoi simpatizzanti furono espulsi dal cielo. 1SP 23.

Gli angeli s'impegnarono nella battaglia, Satana volle vincere il Figlio di Dio e quelli che erano sottomessi alla sua volontà. Ma gli angeli buoni prevalsero, e Satana coi suoi seguaci, fu espulso dal cielo. EW 146.

Le conseguenze della ribellione

Satana si trovò in una nuova e strana condizione. La sua felicità era finita. Egli osservava i suoi seguaci, che una volta erano felici come lui, ora anche loro erano stati espulsi dal cielo. Tutto era cambiato. I volti che avevano riflesso l'immagine del loro Creatore, ora erano cupi e disperati. Tra di loro vi era una continua discordia e acerbe recriminazioni. Prima della loro ribellione queste cose erano sconosciute nel cielo. Satana considerò le terribili conseguenze della sua ribellione. Rabbrividì ed ebbe paura di dover affrontare un nuovo futuro e immaginare la fine di tutte queste cose.

Era arrivata l'ora di intonare canti di gioia e di lode a Dio e al Suo amato Figlio. Una volta Satana aveva diretto il coro celeste. Aveva dato la prima nota: poi tutti gli angeli si erano uniti a lui, e tutto il cielo aveva risuonato accordi gloriosi in onore del Padre e del Suo amato Figlio. Ora, invece di questi dolcissimi accordi, parole d'ira e discordia risuonavano nelle orecchie del grande ribelle...

Il momento dell'adorazione si avvicina, quando i santi e risplendenti angeli s'inchinano davanti al Padre. Mai più il ribelle si unirà al cantico celeste. Mai più s'inchinerà riverente e con santo timore alla presenza dell'Eterno.... Satana tremò nel contemplare la sua opera. La gioia era scomparsa. Egli meditava da solo sul passato, sul presente, e sui piani per il futuro. Tutto il suo possente essere tremava come se fosse scosso da una terribile tempesta. E mentre un angelo del cielo passava vicino, Satana lo chiamò e lo implorò per ottenere un colloquio con Cristo. Gli fu concesso. Allora, davanti al Principe del cielo Satana disse che si era pentito della sua ribellione e desiderava ottenere nuovamente il favore di Dio. Desiderava occupare il posto che Dio gli aveva assegnato prima, e rimanere sotto la Sua guida.

Vedendo la condizione di Satana, Cristo pianse, e comunicandogli la decisione del Padre gli disse che mai più sarebbe stato ricevuto in cielo.... I semi della ribellione erano ancora dentro di lui.

Quando Satana si convinse completamente che mai più avrebbe potuto recuperare il favore di Dio, manifestò la sua malvagità con maggior odio e ardente veemenza... E poiché non poteva entrare nelle coorti celesti, montò di guardia all'entrata stessa del cielo, per beffarsi degli angeli e cercare la lite con loro quando entravano e uscivano. 1SP 28-30.

La creazione della terra e dell', umanità

Gli angeli fedeli si rattristarono per il destino di coloro che una volta erano stati i loro compagni di felicità e beatitudine. Tutto il cielo sentiva la loro perdita. Il Padre allora consultò Gesù, riguardo alla possibilità di compiere immediatamente il suo proposito nel creare l'uomo affinché abitasse la terra. ST 9 gennaio 1879.

Le più brillanti e le più eccelse "stelle del mattino" lodavano... la gloria di Cristo nella creazione e annunciavano la sua nascita con canti di gioia. ST 4 gennaio 1883

Quando Dio formò la terra, formò le montagne, le colline e le pianure, e in mezzo ad esse scorrevano i fiumi e le correnti delle acque. La terra non era un'estesa pianura. Colline e montagne rompevano la monotonia del panorama; erano belle e regolari nella forma e non troppo alte e ripide come lo sono oggi. Gli angeli contemplavano e si rallegravano per le meravigliose e belle opere di Dio. 3SG 33.

Tutto il cielo dimostrò un profondo interesse e gioia nella creazione del mondo e dell'uomo. Gli esseri umani erano un ordine nuovo e distinto. RH 11 febbraio 1902.

Formata all'immagine di Dio, la famiglia umana, dopo gli angeli, è la più nobile delle creazioni di Dio. RH 3 dicembre 1908.

Il Signore....aveva dotato Adamo con poteri mentali superiori a quelli di qualsiasi altra creatura vivente, da Lui creata. La sua mente era poco inferiore a quella degli angeli. RH 24 febbraio 1874.

Non appena Dio creò il mondo per mezzo di Gesù Cristo, e pose Adamo ed Eva nel giardino dell'Eden, Satana annunciò il suo proposito di conformare i progenitori dell'umanità alla sua stessa immagine. RH 14 aprile 1896.

Quando il Signore presentò Eva ad Adamo, gli angeli furono testimoni di quest'unione. HP 203

Questa coppia senza peccato non indossava vestiti artificiali. Era rivestita da un alone di luce simile a quello degli angeli. ST 9 gennaio 1879

Dio creò l'uomo alla Sua gloria, affinché dopo essere passato per la prova e l'afflizione, la famiglia umana potesse diventare una con la famiglia celeste. Il proposito di Dio era ripopolare il cielo con la famiglia umana. 1BC 1082.

Il vuoto prodottosi nel cielo per la caduta di Satana e i suoi angeli sarà riempito dai redenti del Signore. RH 29 maggio 1900.

Adamo ed Eva nell', Eden

Tutto ciò che il Signore aveva creato, era perfetto nella sua bellezza, e non mancava nulla sulla terra per rendere felici Adamo ed Eva. Ciononostante, il Signore manifestò il Suo grande amore creando per loro un meraviglioso giardino. Una parte del loro tempo, sarebbe stato dedicato al compito piacevole di curare il giardino, e l'altro, nel ricevere le visite degli angeli e ascoltare le loro istruzioni e stare in felice meditazione. Il loro lavoro non era faticoso ma piacevole e stimolante. ST 9 gennaio 1879.

I santi angeli istruivano Adamo ed Eva riguardo ai loro compiti, e li informarono della ribellione e della caduta di Satana. 1SG 20.

Egli, (Adamo) stava davanti al Signore con tutta la forza della sua perfetta virilità, con tutti i suoi organi e le facoltà del suo essere completamente sviluppato e armoniosamente equilibrato Circondato dalla bellezza, conversava giornalmente con gli angeli. 2SP 88

La legge di Dio esisteva ancor prima che l'uomo fosse creato. Fu adattata alla condizione degli esseri santi. Anche gli angeli erano governati da essa. ST 15 aprile 1886.

L'uomo doveva essere provato, e se sarebbe rimasto fedele e leale dopo il primo esame, non avrebbe dovuto subire altre tentazioni, sarebbe stato elevato all'altezza degli angeli, e rivestito d'immortalità. RH 24 febbraio 1874.

Satana fa piani per provocare la caduta dell'uomo

(Satana) informò i suoi seguaci riguardo i suoi piani per separare da Dio il nobile Adamo e la sua compagna Eva. Se, in qualche modo li avrebbe indotti a disubbidire, il Signore avrebbe fatto qualcosa per perdonarli, allora, lui e tutti gli angeli caduti avrebbero avuto una buona possibilità per condividere con loro la misericordia di Dio. Se Adamo ed Eva avessero sbagliato, si sarebbero uniti a lui, poiché una volta trasgredita la legge di Dio, sarebbero diventati oggetto dell'ira divina, come Satana e i suoi compagni. La trasgressione li avrebbe posti in uno stato di ribellione, e Satana potendosi unire ad Adamo ed Eva avrebbe preso possesso del giardino di Eden e avrebbe stabilito lì la sua dimora.

Inoltre essi avrebbero avuto accesso all'albero della vita che si trovava in mezzo al giardino, la loro forza, pensavano, sarebbe diventata uguale a quella dei santi angeli, e neppure Dio stesso avrebbe potuto cacciarli da lì. Satana convocò una riunione per consultarsi con i suoi angeli maligni, ma non tutti erano pronti a unirsi per realizzare questo pericoloso e terribile piano. Allora Satana disse, che non avrebbe affidato a nessuno di loro la realizzazione di quest'opera, perché, sosteneva, che solo lui aveva sufficiente saggezza per portare avanti un'impresa così importante. Voleva che considerassero la questione mentre lui si sarebbe allontanato per esaminare da solo i suoi piani.

Satana, restò solo per perfezionare il piano che sicuramente avrebbe provocato la caduta di Adamo ed Eva. Egli rabbrividì al solo pensiero di far precipitare la santa e felice coppia nella miseria e nel rimorso che lui stesso doveva sopportare.

Sembrava indeciso: a volte fermo e risoluto, altre esitante e vacillante. I suoi compagni lo cercavano, perché era la loro guida, e per informarlo della decisione che avevano preso. Si unirono a Satana nei suoi piani e condivisero con lui le responsabilità e le conseguenze.

Satana scacciò i suoi sentimenti di disperazione e debolezza, e come loro leader, si fortificò e affrontò la questione, per fare tutto il possibile e sfidare l'autorità di Dio e di Suo Figlio. 1SP 31-33.

Egli dichiarò che avrebbe dimostrato davanti a tutti i mondi che Dio aveva creato, e davanti alle intelligenze celesti, che osservare la legge di Dio era impossibile. RH 3 settembre 1901.

Il Signore convocò la corte angelica allo scopo di adottare delle misure per evitare il male. Nel consiglio del cielo si decise di inviare degli angeli per avvertire Adamo che era in pericolo. Due angeli si affrettarono a visitare i nostri progenitori. ST 16 gennaio 1879.

I messaggeri celesti informarono Adamo ed Eva riguardo alla caduta di Satana e delle sue macchinazioni per distruggerli; spiegarono ampiamente la natura del governo divino, che il principe del male cercava di rovesciare.

Gli angeli avvertirono Adamo ed Eva di stare in guardia contro le astuzie di Satana, perché i suoi sforzi per sedurli sarebbero stati instancabili. E finché essi sarebbero rimasti fedeli a Dio, il maligno non avrebbe fatto loro alcun male, poiché se fosse stato necessario tutti gli angeli del cielo sarebbero stati inviati in loro aiuto. Se essi avessero costantemente respinto i suoi primi inganni, avrebbero potuto raggiungere la stessa sicurezza dei messaggeri celesti. Ma se cedevano alla tentazione, la loro natura si sarebbe corrotta a tal punto che non avrebbero più trovato la forza e la volontà di resistere a Satana. PP 52, 53.

Gli angeli avevano suggerito a Eva di stare attenta e di non allontanarsi da suo marito per nessuna ragione, perché avrebbe potuto incontrare l'angelo caduto. Se loro due si separavano, sarebbero stati in maggior pericolo, che se fossero stati insieme. Gli angeli gli raccomandarono di seguire scrupolosamente le istruzioni che Dio aveva dato loro riguardo all'albero della conoscenza del bene e del male. La loro sicurezza dipendeva solo dalla loro perfetta obbedienza, e l'avversario caduto non avrebbe potuto ingannarli. Dio non avrebbe permesso che Satana continuasse a tentare la santa coppia. Poteva avvicinarsi a loro solo davanti all'albero della conoscenza del bene e del male.

Adamo ed Eva assicurarono agli angeli che mai avrebbero disubbidito ai comandamenti di Dio, perché il loro più grande piacere consisteva nel fare la Sua volontà. Gli angeli si unirono a loro intonando santi accordi di armoniosa musica, e mentre i loro inni si elevavano nel giardino di Eden, Satana ascoltava la melodia di gioiosa adorazione rivolta al Padre e al Figlio. E udendo questa sublime musica, l'invidia, l'odio e la malvagità aumentavano in lui. Allora comunicò ai suoi seguaci il suo ardente desiderio di incitare (Adamo ed Eva) alla disubbidienza. 1SP 34,35.

Satana parla a Eva attraverso un serpente

Per compiere la sua opera con successo, Satana scelse di impiegare come suo strumento il serpente, un travestimento che si addiceva perfettamente al suo scopo. Il serpente era la creatura più intelligente e più bella che si trovava sulla terra. Aveva le ali e mentre volava, apparivano di uno splendore eccezionale, di un colore che brillava come l'oro. PP 53.

Eva si allontanò dal marito mentre ammirava la bellezza della natura nella creazione di Dio, e si dilettava con i colori e la fragranza dei fiori, e la bellezza di alberi e arbusti. Essa rifletteva sulle restrizioni che Dio aveva stabilito, riguardo all'albero della conoscenza. Era contenta nel vedere la bellezza e i doni che il Signore aveva messo a loro disposizione. "Tutto questo ci è stato dato da Dio per gioire -- pensava Eva -- tutto è nostro, perché Dio ha detto:

"Mangia pure liberamente del frutto d'ogni albero del giardino, ma del frutto dell'albero del bene e del male non ne mangiare". Genesi 2:16,17

Eva si avvicinò all'albero proibito, curiosa di sapere come la morte poteva nascondersi nel frutto di questo meraviglioso albero. Improvvisamente udì una strana voce e ne fu sorpresa:

"Come, Iddio vi ha detto: Non mangiate del frutto di tutti gli alberi del giardino"? Genesi 3: 1

Eva non si era resa conto che nel pensare a voce alta aveva rivelato i suoi pensieri. Pertanto si meravigliò nell'ascoltare i suoi dubbi ripetuti da un serpente. RH 24 febbraio 1874

Con parole dolci e gradevoli, e con voce melodiosa, (Satana) si rivolse alla meravigliata Eva, e lei rimase turbata nel sentire parlare un serpente. Egli lodò la bellezza e la leggiadria della donna, e a Eva ciò non dispiacque. Anzi, ne fu incantata, lusingata e infatuata. 1 SP 35,36

Eva pensò che il serpente potesse conoscere i suoi pensieri, per cui egli doveva essere molto intelligente. E quindi alla domanda del serpente essa rispose:

"Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete. Allora il serpente disse alla donna: Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che se voi ne mangerete, si aprirebbero i vostri occhi e diventerete come Dio, conoscendo il bene e il male". Genesi 3:2-5

Qui, il padre della menzogna fece la sua affermazione in diretta contrapposizione alla Parola di Dio. Satana assicurò a Eva di essere stata creata immortale, e che non esisteva la ben che minima possibilità di morire. Poi aggiunse:

"No, non morirete affatto, ma Iddio sa che nel giorno che ne mangerete, gli occhi vostri s'apriranno, e sarete come Dio, avendo conoscenza del bene e del male"... Genesi 3:5

Eva, pensò che vi era saggezza nelle parole del serpente.... osservava il frutto con grande desiderio, perché esso appariva molto gustoso. Il serpente lo mangiava con piacere.

Nella sua discussione col serpente, Eva aveva aggiunto un'espressione al mandato di Dio; Dio aveva detto ad Adamo ed Eva:

"...ma del frutto dell'albero del bene e del male non ne mangiare, perché se ne mangerete per certo, morirete". Genesi 2:17

Ma Eva aggiunse: "non lo toccate, altrimenti morirete". Questa dichiarazione diede un vantaggio alla sottigliezza del serpente. RH 24 febbraio 1874.

Riferendosi all'albero, Satana dichiarò che loro avrebbero acquisito una sfera di esistenza più elevata, e avrebbero ampliato la loro sapienza. Aggiunse che lui stesso aveva mangiato di questo frutto proibito, e come risultato aveva acquisito il dono della parola. Insinuò che per egoismo il Signore non voleva che mangiassero del frutto, perché era geloso e aveva paura che essi s'innalzassero sino al suo livello. PP 54.

La curiosità di Eva cresceva. Invece di fuggire da quel luogo, restò lì per ascoltare il serpente. Sul momento Eva non realizzò la possibilità che il nemico caduto potesse utilizzare il serpente come medium. 1SP 36.

Con intenso interesse l'intero universo osservava questo conflitto che doveva decidere la situazione di Adamo ed Eva. Con quale attenzione gli angeli ascoltavano le parole di Satana, l'autore del peccato, mentre collocava le sue idee al di sopra dei comandamenti di Dio e cercava, mediante i suoi ragionamenti ingannevoli, di annullare l'effetto della legge di Dio! Con quanta ansia essi attendevano la reazione della santa coppia: se sarebbero stati ingannati dal tentatore e avrebbero ceduto ai suoi stratagemmi...

Satana rappresentò Dio come un ingannatore, come qualcuno che desidera privare le sue creature di un dono più elevato. Gli angeli ascoltarono questa dichiarazione di Satana con tristezza e stupore, mentre addossava i suoi miserevoli attributi come parte del carattere di Dio. Tuttavia, Eva non inorridì nell'ascoltare queste false accuse contro il santo e supremo Dio. Se lei avesse... ricordato tutte le dimostrazioni del suo amore, se sarebbe fuggita vicino a suo marito, si sarebbe potuta salvare dalla tentazione del maligno. ST 12 maggio 1890.

Il tentatore raccolse il frutto e lo porse a Eva. Lei lo prese in mano. "Ora bene -- disse il tentatore - ti è stato detto di non toccare e di non mangiare, perché se lo farai per certo, morirai" le disse ancora che anche se lei avesse mangiato il frutto, non le sarebbe capitato nulla di male, del resto lei lo aveva toccato e non gli era successo niente, e aggiunse ancora "...ma Iddio sa che nel giorno che ne mangerete, gli occhi vostri si apriranno, e sarete come Dio, avendo conoscenza del bene e del male..." (Genesi 3: 5) Eva si fece più audace, non pensava di dare un dispiacere al Signore. Le parve che le parole del tentatore fossero sagge e giuste. Mangiò quindi il frutto e sì sentì felice, perché il suo sapore era delizioso, e s'immaginò che stava sperimentando in se stessa i suoi straordinari effetti. 1SP 38.

Non vi era nulla di velenoso nel frutto dell'albero della conoscenza, nulla che potesse causare la morte nel mangiarlo. L'albero era stato collocato nel giardino per provare la loro lealtà a Dio. ST 13 febbraio 1896.

Eva mangia il frutto e tenta Adamo

Eva mangiò il frutto e le sembrò di sentire una forza vivificante e immaginò di entrare in una sfera superiore dell'esistenza... Non sentì alcun strano effetto, nulla che potesse indicare la vicinanza della morte.... Anzi, era proprio così come il serpente aveva detto, cominciò a sperimentare una sensazione piacevole... Essa immaginava che questa sensazione era la stessa che provavano gli angeli. 3T 72.

Dopo aver mangiato il frutto, Eva s'immaginò di sentire dentro di lei il potere vivificante di una nuova ed elevata esistenza come risultato dell'influenza stimolante del frutto proibito. Mentre era alla ricerca del marito con le mani piene di frutta, Eva si trovava sotto l'effetto di un'innaturale e strana eccitazione. Raccontò al marito il saggio discorso del serpente e volle condurlo presso l'albero della conoscenza. Gli disse che aveva mangiato il frutto, e che invece di sperimentare una sensazione di morte, aveva provato una piacevole sensazione. Mangiando il frutto, essa disobbedì a Dio, e divenne un mezzo potente per provocare la caduta di suo marito. 1SP 38, 39.

Un'espressione di tristezza e preoccupazione apparve sul viso di Adamo. Restò attonito e si allarmò. Alle parole di Eva egli rispose che questa doveva essere l'opera del nemico contro la quale erano stati avvertiti, e che secondo la sentenza del Signore essa doveva morire. In risposta Eva invitò il marito a mangiare il frutto, ripetendo le parole del serpente, che non sarebbero morti. E che le parole del serpente dovevano essere vere, perché non aveva percepito alcuna maledizione divina nei suoi riguardi.

Adamo comprese che la sua compagna aveva trasgredito il comandamento del Signore, disprezzando l'unica proibizione che gli era stata sottoposta come una prova di fedeltà e amore. Nella sua mente ci fu una terribile lotta. Egli si sentiva colpevole perché aveva permesso a Eva di allontanarsi da lui. Ma ora, l'errore era stato commesso, doveva separasi dalla sua compagna che gli aveva arrecato tanta gioia. Che cosa poteva fare? Decise di condividere la sua sorte, se lei doveva morire, lui sarebbe morto con lei. Dopo tutto, ragionava Adamo, forse le parole del serpente erano vere? Eva stava davanti al marito, bella e apparentemente innocente, come prima della disobbedienza. Le esprimeva maggior amore di prima. Nessun segno di morte si notava in lei, e così decise di affrontare le conseguenze. Afferrò il frutto e lo mangiò velocemente.

Dopo la sua trasgressione, Adamo, in un primo momento immaginò di essere entrato in una sfera superiore della sua esistenza. Me ben presto il pensiero del peccato, lo riempì di terrore. L'aria nel giardino che fino a poco fa aveva una temperatura mite e uniforme, ora sembrava raffreddarsi. La coppia sentì freddo in tutto il corpo. L'amore e la pace che avevano goduto ora erano spariti, e al suo posto provarono un senso di colpa, paura del futuro e la nudità dello spirito. PP 56,57.

Satana esultava per questo successo. Aveva tentato la donna affinché diffidasse di Dio e dubitasse della Sua saggezza, e aveva cercato di intromettersi nei suoi onniscienti piani. Inoltre, attraverso Eva, aveva provocato la caduta di Adamo, che, come conseguenza del suo amore per Eva, disubbidì al comandamento di Dio e cadde insieme con lei. 1SP 42.

Satana, l'angelo caduto, aveva dichiarato che nessuno poteva osservare la legge di Dio, e indicò la disobbedienza di Adamo come prova delle sue dichiarazioni. ST 10 aprile1893.

Satana, si vantò orgogliosamente che il mondo che Dio aveva creato era il suo dominio. Aveva conquistato Adamo, il sovrano del mondo, e ora tutti gli esseri umani sarebbero stati i suoi sudditi. Possedeva l'Eden e avrebbe stabilito lì il suo trono come monarca del mondo. RH 24 febbraio 1874.

Il Concilio di Pace

La notizia della caduta dell'uomo si era diffusa in tutto il cielo -- tutte le arpe tacquero. A causa del profondo dolore, gli angeli si tolsero le loro corone. Tutto il cielo era in tensione. lSP42.

Fu convocato un consiglio tra Padre e Figlio per decidere che cosa bisognava fare con i due colpevoli. 3SG 44.

L'ansietà degli angeli sembrava molto viva mentre Gesù conversava col Padre. Per tre volte restò avvolto nella splendente luce che circondava il Padre. La terza volta si scostò dal Padre, e fu possibile vedere la sua persona.... Allora Gesù informò gli angeli che era stata trovata una soluzione per salvare l'uomo caduto; che aveva interceduto col Padre e che si era offerto di sacrificare la Sua vita come prezzo di riscatto, prendendo la sentenza di morte su sé stesso, perché solo attraverso Lui l'uomo poteva trovare il perdono.

In un primo momento gli angeli non si rallegrarono. Il loro Comandante non aveva celato nulla davanti a loro, anzi, presentò a tutti il piano della salvezza preparato per l'uomo caduto. Gesù disse, che avrebbe lasciato la Sua gloria in cielo, per scendere sulla terra come uomo, e che infine una volta compiuta la Sua missione come Maestro, sarebbe stato consegnato nelle mani degli uomini, per soffrire ogni crudeltà e tormento che Satana e i suoi angeli malvagi avrebbero ispirato agli uomini, che sarebbe morto della più crudele delle morti, appeso tra cielo e terra come un peccatore colpevole, che avrebbe dovuto subire terribili ore di agonia, dalla quale gli stessi angeli avrebbero nascosto i volti, poiché non potevano tollerarne lo spettacolo...

Gli angeli si prostrarono davanti a Gesù offrendo le loro vite. Gesù rispose che solo con la Sua morte avrebbe potuto salvarne molti, che la vita di un angelo non poteva pagare il debito. Solo e unicamente la Sua vita sarebbe stata accettata dal Padre come riscatto per il peccatore. EW 149-150

Gli angeli temevano che (Adamo ed Eva) cogliendo il frutto dall'albero della vita per mangiarlo, sarebbero potuti diventare dei peccatori immortali. Ma Dio disse loro che i peccatori sarebbero stati espulsi dal giardino. Immediatamente gli angeli furono incaricati di sorvegliare la via d'accesso all'albero della vita. 1SG-22.

Gli angeli che erano stati incaricati di custodire Adamo nella sua dimora edenica, prima della sua trasgressione e della sua espulsione, furono incaricati ora di sorvegliare la via verso l'albero della vita. RH 24 febbraio 1874.

Quando Adamo ed Eva si resero conto di quanto grande e sacra era la legge di Dio, e che la trasgressione della legge richiedeva un sacrificio tanto costoso per salvarli dalla rovina insieme alla loro progenie, pregarono che gli fosse permesso di morire o che la loro discendenza sperimentasse il castigo della loro trasgressione, prima che l'amato Figlio di Dio facesse un sacrificio così grande....

Adamo fu informato che la vita di un angelo non poteva pagare questo debito. La legge di Yehovah, fondamento del governo del cielo e della terra, era sacra com'è sacro Dio stesso; e per questo motivo Dio non poteva accettare la vita di un angelo come sacrificio per la trasgressione dell'uomo.

Il Padre non poteva abolire né modificare un solo precetto della Sua legge solo per adattarla alla condizione caduta dell'essere umano. Ma il Figlio di Dio, che insieme al Padre aveva creato l'uomo, poteva offrire per lui un'espiazione che il Signore poteva accettare.

Quando Adamo, secondo le indicazioni speciali di Dio, presentò un'offerta per il peccato, per lui fu una cerimonia molto dolorosa. Egli doveva prendere una vita che solo Dio poteva dare, e offrirla per il peccato. Questa era la prima volta che Adamo era alla presenza della morte. Nel contemplare la vittima sanguinante nelle contorsioni della sua agonia, fu indotto a guardare con fede al Figlio di Dio, che prefigurava questa vittima, e che moriva come sacrificio in favore dell'uomo. 1SP 50-53.

Adamo ed Eva espulsi dall'Eden

Adamo ed Eva furono informati che dovevano andarsene dalla loro dimora edenica.... A causa della loro condizione peccaminosa, non era sicuro che restassero nel giardino di Eden, poiché avrebbero avuto accesso all'albero della vita. 1SP 44. (Adamo ed Eva) supplicarono ferventemente Dio di poter restare nella dimora della loro innocenza e gioia. Confessarono di aver perduto ogni diritto a quella felice dimora, e promisero che in futuro avrebbero mantenuto una totale obbedienza al Signore. Ma gli fu risposto che la loro natura era diventata contaminata dal peccato, e per questa ragione, non avevano più la stessa forza di prima e avendo aperto la porta a Satana, non sarebbero stati capaci di resistere alle tentazioni. Nella loro innocenza avevano ceduto alla tentazione, ora, nello stato di cosciente colpevolezza, avrebbero avuto meno forza per mantenere la loro integrità. Con umiltà e indicibile tristezza salutarono per sempre la loro bella dimora e andarono ad abitare fuori dal paradiso, nella terra, dove riposava la maledizione del peccato. PP 61.

I santi angeli furono mandati a condurre la coppia disobbediente fuori dal giardino, mentre altri angeli custodivano l'accesso verso l'albero della vita. Ognuno di questi potenti angeli teneva nella mano destra una scintillante spada. 3SG 45.

Angeli potenti, con raggi di luce che sembravano spade infuocate che si muovevano in ogni direzione, furono posti come sentinelle per evitare che Satana o la coppia colpevole avessero accesso all'albero della vita. RH 24 febbraio 1874.

Il piano ben tracciato da Satana consisteva nell'indurre la coppia a disubbidire a Dio, essi avrebbero ricevuto la sua disapprovazione e allora i due si sarebbero serviti dell'albero della vita per continuare a vivere eternamente nel peccato. Ma i santi angeli furono inviati per chiudere l'accesso all'albero della vita. Intorno a questi angeli sorgevano dei raggi di luce che si muovevano in tutte le direzioni e avevano l'aspetto di scintillanti spade. 1SP 44.

Dopo la caduta, Satana ordinò ai suoi angeli di fare uno sforzo particolare per fomentare la credenza dell'immortalità naturale dell'uomo. Dopo che furono indotti a credere in questo errore, li convinse che il peccatore d'ora in poi avrebbe vissuto in un'eterna miseria. 4SP 354.