La verità sugli angeli

Capitolo 6

Gli angeli prima e dopo il diluvio

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Ulteriore spiegazione del piano di salvezza

Dopo l'espulsione dall'Eden, gli angeli erano in comunicazione con la coppia caduta. I due furono informati che era stato preparato un piano di salvezza; la razza umana aveva la possibilità di essere redenta. 3 SG 52.

Gli angeli informarono Adamo che la loro trasgressione aveva portato la morte e la rovina nel mondo, e che la vita e l'immortalità sarebbero state ripristinate attraverso il sacrificio di Gesù Cristo. 1 SP 51.

Il giardino dell'Eden rimase sulla terra ancora per molto tempo dopo che l'uomo fu espulso dai suoi piacevoli sentieri. Dopo molto tempo, alla razza caduta fu permesso di contemplare da lontano la dimora dell'innocenza, il suo ingresso era sbarrato dalle sentinelle celesti. PP62

Il culto celebrato di fronte alla porta dell'Eden protetta dai cherubini

Al cancello del paradiso, guardato dai cherubini, si manifestava la gloria di Dio, e fu proprio qui dove i primi adoratori costruirono i loro altari e presentarono i loro sacrifici. Lì Caino e Abele portarono i loro sacrifici e Dio accondiscese a parlare con loro. Gli scettici non potevano negare l'esistenza dell'Eden, perché esso era ben visibile, solo il suo accesso era impedito dalle sentinelle angeliche che lo custodivano. L'ordine della creazione, di cui il giardino era oggetto, e la storia dei due alberi così strettamente legata al destino dell'uomo, sono dei fatti indiscutibili. L'esistenza e la suprema autorità di Dio, e l'obbligo della sua legge, erano verità che nessuno poté mettere in discussione mentre Adamo era in vita. PP 83, 84.

Per quanto concerne il piano di salvezza, Caino e Abele furono istruiti a questo proposito. Fu richiesto loro che mettessero in pratica un sistema basato sull'umile ubbidienza , e che manifestassero il rispetto verso Dio, la loro fede e la loro dipendenza nel Redentore promesso, attraverso il sacrificio dei primogeniti del gregge e la presentazione solenne di sé stessi insieme al sangue come olocausto a Dio. Caino non era disposto a seguire rigorosamente il piano di obbedienza e procurarsi un agnello per offrirlo con i frutti della terra. Egli, ignorando la richiesta del Signore, gli offrì semplicemente i frutti della terra.

Abele consigliò al fratello di non presentarsi davanti al Signore senza il sangue dei sacrifici. Ma Caino essendo il fratello maggiore, non gli diede ascolto.

Abele, prese i migliori primogeniti del suo gregge, secondo la richiesta del Signore, e con umile riverenza nella piena fiducia nella venuta del Messia, presentò a Dio la sua offerta. Dio l'accettò. Una luce proveniente dal cielo consumò l'offerta di Abele. Caino non vide nessuna manifestazione che la sua offerta fosse stata accettata. Si adirò contro il Signore e contro a suo fratello. Dio mandò un angelo a parlargli. Questi gli domandò il motivo della sua ira, e lo informò che se lui avesse seguito le istruzioni che Dio gli aveva dato, il Signore avrebbe accettato e apprezzato la sua offerta. Ma se non si sarebbe sottomesso umilmente ai piani di Dio, e non credeva né gli ubbidiva, l'offerta non sarebbe stata accettata. L'angelo disse a Caino che non vi era ingiustizia da parte di Dio, né favoritismo verso Abele, ma che come conseguenza del suo peccato e della sua disubbidienza al comandamento di Dio, non poteva accettare la sua offerta; ma se avrebbe operato bene, sarebbe stato accettato dall'Altissimo.... Ma anche dopo essere stato fedelmente istruito, Caino non si pentì... Spinto dalla sua gelosia e dal suo odio contese con Abele e lo coprì di rimproveri... Mentre Abele giustificava il piano di Dio, Caino si arrabbiò, e il suo odio crebbe contro Abele finché in un momento d'ira lo uccise. 3SG47-49.

Adamo e gli angeli istruiscono il popolo antidiluviano

I vantaggi che ebbero gli uomini dell'epoca antidiluviana per acquisire la conoscenza di Dio per lo studio della Sua opera non è mai stata eguagliata. Lontano dall'essere un'era di oscurità religiosa, fu un'epoca di grande luce. Tutto il mondo ebbe l'opportunità di riceve istruzioni da Adamo, e quelli che temevano il Signore ebbero anche Cristo e gli angeli come loro Maestri. PP 83.

In quei giorni (prima del diluvio) gli uomini vivevano circa mille anni, e gli angeli li visitavano con istruzioni dirette da Cristo. 1SM-230.

Enoc

Enoc ascoltò dalle labbra di Adamo la dolorosa storia della caduta e la preziosa storia della condiscendente grazia di Dio, offerta nel dono di suo Figlio come Redentore del mondo. Enoc credette e confidò in essa. Egli era un uomo santo, serviva il Signore con tutto il cuore. Nel vedere la corruzione della famiglia umana, decise di separarsi dai discendenti di Caino, rimproverandoli per la loro grande malvagità. Il suo spirito era tormentato nel vedere come loro calpestavano l'autorità di Dio. Scelse di separarsi da loro per trascorrere la maggior parte del tempo in solitudine, nella riflessione e nella preghiera. Sperava in Dio e pregava per conoscere meglio la Sua volontà e compierla. Il Signore parlava con Enoc attraverso i Suoi angeli, e gli dava le Sue istruzioni. Dio informò Enoc che non avrebbe conteso con la ribellione degli uomini per sempre, e che il Suo proposito era di distruggere la razza peccatrice con il diluvio.

Il Signore condivise pienamente con Enoc il Suo piano di Salvezza, e mediante lo Spirito di Profezia lo condusse attraverso le generazioni che sarebbero vissute dopo il diluvio, e gli mostrò i grandi eventi legati alla seconda venuta di Cristo e la fine del mondo.

Enoc s'interrogava riguardo allo stato dei morti. Egli s'immaginava che il giusto e l'empio sarebbero periti nella polvere della terra, non poteva percepire la vita dei giusti al di là della tomba.

Durante una visione profetica egli fu istruito riguardo al sacrificio del Figlio di Dio per l'uomo, e il Suo ritorno sulle nuvole del cielo accompagnato da miriadi di angeli, per ridare la vita ai giusti morti e riscattarli dalla tomba.

Enoc, ripeté fedelmente alla gente tutto quello che gli era stato rivelato dallo Spirito di Profezia. Alcuni credettero alle sue parole e si separarono dalla loro empietà per temere e adorare l'Altissimo. ST 20 febbraio 1879

Enoc, sceglieva certi periodi per separarsi, e non desiderava che la gente lo incontrasse, poiché interrompeva la sua santa meditazione e comunione con Dio. Questo suo allontanamento dalla società non significava che voleva abbandonare completamente coloro che lo amavano e che desideravano ascoltare le sue sagge parole. Tantomeno si separava completamente dai corrotti. S'incontrava con i buoni e i malvagi, e cercava di convertire gli empi dalle loro vie malvagie. 3SG 56.

Enoc cresceva sempre di più nella spiritualità attraverso la comunione con Dio... Il Signore amava Enoc, perché gli era fedele, e perché aborriva l'iniquità, e anche perché cercava con fervore la conoscenza celeste per compiere alla perfezione la volontà divina. Egli desiderava unirsi ancor di più strettamente a Dio, e a chi lo temeva, lo adorava, lo riveriva e lo rispettava. Il Signore non poteva permettere che Enoc morisse come gli altri uomini, e per questa ragione inviò i suoi angeli perché lo rapissero senza sperimentare la morte. Enoc fu ritirato dalla presenza dei giusti e degli empi. Quelli che lo amavano, credettero che il Signore lo avesse portato in qualche luogo dove lui soleva ritirarsi, ma dopo averlo cercato diligentemente senza trovarlo, informarono che non stava da nessuna parte, poiché Dio se l'era preso. ST 20 febbraio 1879

I carri fiammeggianti di Dio furono inviati per cercare questo sant'uomo e condurlo in cielo. RH 19 aprile, 1870.

Il Signore mi mostrò una visione di altri mondi. Mi furono date delle ali, e un angelo mi accompagnò dalla città verso un luogo luminoso e glorioso. Poi fui trasportata in un mondo che aveva sette lune, e lì vidi l'anziano Enoc, che era stato traslatato. Sul suo braccio destro portava una palma gloriosa, e in ognuna delle sue foglie vi era scritto: "VITTORIA". Sulla sua testa c'era una brillante ghirlanda bianca con foglie, al centro di ognuna delle foglie stava scritto "PUREZZA". Intorno alla ghirlanda vi erano pietre preziose di vari colori che brillavano più delle stelle, e riflettevano il loro fulgore sulla scritta e la magnificavano. Dietro la sua testa c'era un fiocco che avvolgeva la corona e su questo nastro vi era scritto "SANTITÀ". Sopra la ghirlanda c'era una bella corona che brillava più del sole. Gli chiesi se questo fosse il luogo dov'era stato trasportato dalla terra, e lui mi rispose: "No, la città è la mia casa, ed io sono venuto qua per visitare questo posto". EW-39,40.

Enoc rappresenta chi rimane sulla terra ma che saranno presi in cielo senza dover passare per la morte; e che vivranno in mezzo ai pericoli degli ultimi giorni, saranno circondati dalla corruzione, dalla viltà, dall'iniquità, e dal peccato, ciononostante si manterranno puri.

Anche noi possiamo vivere come ha vissuto Enoc. Sono stati provvisti dei mezzi per noi, ossia... angeli di Dio che eccedono in forza, sono inviati in aiuto di quelli che devono ereditare la salvezza. Quando questi angeli vedono che facciamo tutto il possibile per essere vincitori, essi faranno la loro parte, e la loro luce splenderà sopra di noi, per dissipare l'influenza degli angeli malvagi che ci circondano. Creano una muraglia come di fuoco intorno a noi. RH 19 aprile 1870.

Noè

Coloro che vissero ai giorni di Noé e di Abramo erano simili agli angeli in forma, grazia e forza. Da allora, ogni generazione è diventata sempre più debole. 1SG 69.

Più di cento anni prima del diluvio, il Signore mandò un angelo a Noé per dirgli che non poteva più tollerare la corruzione del genere umano. Tuttavia Egli non voleva che ignorassero il suo proposito. Il Signore volle istruire Noè per trasformarlo in un fedele predicatore, per avvertire il mondo dell'imminente distruzione, affinché gli abitanti della terra non avessero scuse. Poi, furono inviati degli angeli per riunire nei boschi e campi gli animali che Dio aveva creato. 1SP 69, 72.

Gli angeli cercarono gli animali, e questi li seguirono a due a due maschi e femmina, degli animali impuri un paio, e degli animali puri, sette paia, maschi e femmine. 3SG 67.

Tutto era pronto per chiudere l'arca, cosa che Noè non poteva fare dall'interno. La moltitudine beffarda che circondava l'arca vide un angelo che discese dal cielo rivestito di uno splendore simile al fulmine. Chiuse la porta massiccia dall'esterno e riprese di nuovo il suo viaggio verso il cielo. 1SP 72.

Il diluvio

Nonostante la solenne dimostrazione del potere di Dio (gli antidiluviani) che avevano contemplato, accade un raro evento, ossia, tutti gli animali venivano dai boschi e dai campi in direzione dell'arca, e l'angelo di Dio disceso dal cielo rivestito di luce e terribile maestà per chiudere la porta, gli empi indurirono i loro cuori e continuarono a divertirsi e a beffarsi delle manifestazioni del potere divino. L'ottavo giorno tutto cambiò. Il cielo si oscurò, e la pioggia cominciò a cadere con una potenza inaudita su di loro. Questo era un evento che nessuno aveva mai visto prima d'ora. La tormenta aumentò i getti d'acqua cadevano sulla terra con una violenza indescrivibile, lanciando rocce massicce in aria a cento metri d'altezza, per poi cadere ed essere seppellite nelle viscere della terra. La violenza della tempesta cresceva di ora in ora, come se le cateratte del cielo si fossero aperte. I lamenti della gente che aveva disprezzato l'autorità di Dio si mescolavano con la furia degli elementi. Gli alberi, le case, le rocce e la terra erano scagliate in ogni direzione. Il terrore degli uomini e delle bestie era indescrivibile. Anche Satana in persona, che fu costretto a restare in mezzo alla furia degli elementi, temette per la sua vita.... L'arca avanzava con sicurezza. Alcuni angeli molto forti la guidavano e la proteggevano da ogni pericolo. La sua preservazione in ogni istante di quella terribile tempesta di quaranta giorni e quaranta notti fu un miracolo dell'Onnipotente. 1SP 73-75.

Dopo il diluvio

Noé e la sua famiglia osservavano ansiosamente la diminuzione dell'acqua. Il patriarca desiderava uscire dall'arca e camminare sulla terra ferma nuovamente. Allora inviò un corvo che uscì dall'arca e poi ritornò, non ricevendo l'informazione che desiderava decise di mandare una colomba, la quale non trovando dove posarsi, tornò all'arca. Dopo sette giorni la colomba uscì di nuovo, ma questa volta tornò con un ramoscello d'ulivo nel becco, e quando gli otto membri della famiglia videro il ramoscello si rallegrarono molto, poiché per lungo tempo erano rimasti al chiuso nell'arca. Ancora una volta un angelo venne ad aprire la porta dell'arca. Anche se Noé poteva rimuovere la parte superiore della chiusura, ma non poteva aprire quello che Dio aveva chiuso. Il Signore parlò a Noé attraverso l'angelo che aveva aperto la porta e ordinò alla sua famiglia di uscire dall'arca con tutti gli esseri viventi che vi erano in essa.

Quando Noé vide le potenti fiere che uscivano con lui dall'arca, temette per la sua famiglia, composta da solo otto persone, ebbe paura che venissero divorati. Ma il Signore inviò un angelo al suo servo con questo messaggio sicuro:

"Tutti gli animali della terra e tutti gli uccelli del cielo avranno timore di voi. Essi son dati in potere vostro con tutto ciò che striscia sulla terra e con tutti i pesci del mare. Tutto ciò che si muove ed ha vita vi servirà da cibo; ed io vi do tutto questo, come l'erba verde". 1SP 76,78,79 Genesi 9 : 2,3

I costruttori della torre di Babele

Alcuni dei discendenti di Noé ben presto cominciarono ad apostatare....alcuni non credevano nell'esistenza di Dio... Altri credevano che Dio esisteva.... I nemici di Dio, quotidianamente si sentivano rimproverati dal comportamento giusto e dalla vita pietosa di chi amava Dio, che l'obbedivano e lo glorificavano. Gli increduli si consultarono tra di loro e decisero di separarsi dai fedeli...Viaggiarono fino ad allontanarsi abbastanza da loro, e scelsero una grande pianura in cui abitare. Costruirono una città, e concepirono l'idea di edificare un'enorme torre che giungesse sino alle nuvole, per poter vivere insieme nella città e nella torre per non essere più dispersi. Pensavano di essere al sicuro in caso di un altro diluvio, poiché la torre che dovevano costruire si sarebbe costruita ad un'altezza superiore a quella raggiunta dalle acque del diluvio.... sarebbero diventati come dei e avrebbero governato la gente.

Esaltarono se stessi di fronte a Dio. Ma Lui non permise che completassero la loro opera. La torre aveva raggiunto già una grande altezza, quando il Signore mandò due angeli a confondere il loro operato.... Gli angeli confusero le loro lingue.... Poi non ci fu più armonia, non si poté più andare avanti con la costruzione. Gli uomini, arrabbiati gli uni con gli altri senza sapere a chi attribuire questo malinteso e le strane parole che udivano, abbandonarono l'opera, si separarono gli uni dagli altri e si sparsero su tutta la terra. Fino a quel momento, gli uomini parlavano una sola lingua. Un raggio del cielo, come un segno dell'ira divina, distrusse la parte superiore della torre scaraventandola a terra. 1SP 91-93.