La verità sugli angeli

Capitolo 12

Gli angeli dai tempi della schiavitù fino a Giovanni battista

[AUDIO]

Daniele e i suoi tre compagni

L'amore e il timore di Dio erano così impressi in Daniele, che con cosciente responsabilità verso Dio, educò e disciplinò tutte le sue facoltà per rispondere totalmente all'amorevole cura del grande Maestro. I quattro giovani Ebrei non erano disposti a consentire che motivi egoistici e il piacere per i divertimenti occupassero i momenti d'oro di questa vita. Essi lavoravano con cuore disposto e animo pronto. Ogni cristiano dovrebbe raggiungere la stessa norma di vita. Il Signore, chiede ad ogni studente cristiano più di quello che gli è stato dato. Voi siete "una testimonianza per il mondo per gli angeli e per gli uomini". Quelli che operano come Daniele e i suoi compagni avranno la cooperazione di Dio e dei suoi angeli. FCE 192

La fornace ardente di Nabucodonosor

Come ai giorni di Shadrac, Meshac e Abed-nego, alla fine dei tempi, il Signore agirà con potenza in favore di coloro che si schiereranno saldamente dalla parte della giustizia. Chi camminò con i tre giovani nella fornace ardente, sarà con i suoi fedeli ovunque essi siano. La sua presenza sarà per loro una fonte di conforto e di sostegno. Nella più terribile delle persecuzioni che si ricordino nella storia, i suoi eletti rimarranno incrollabili.

Satana, con tutti i suoi eserciti, non potrà distruggere neppure il più debole dei santi di Dio. Alcuni angeli potenti li proteggeranno, e l'Eterno si manifesterà a loro come "il Dio degli dei", in grado di salvare tutti quelli che hanno riposto la loro fiducia in Lui. PK-513.

Il banchetto di Belsasar

In quella notte, nel bel mezzo dell'orgia idolatrica, il volto del re improvvisamente impallidì e sembrò paralizzato dal terrore. Una mano soprannaturale tracciò sulla parete dei caratteri misteriosi. Il chiasso cessò all'istante e un silenzio sepolcrale cadde sui presenti. I pensieri del re lo turbarono, "le giunture delle sue ginocchia si urtavano l'uno contro l'altro". Tremando di paura il re gridò ad alta voce che si facessero venire i maghi, i Caldei e gl'indovini". Ai saggi di Babilonia, il re disse: "Chiunque leggerà questa scritta e me ne darà l'interpretazione sarà rivestito di porpora, avrà al collo una collana d'oro e sarà terzo nel governo del regno". (Daniele 5: 7) Ma nessuno di quegli uomini fu capace di interpretare questa scritta misteriosa fatta dalla mano dell'angelo di Dio, come era avvenuto precedentemente col sogno di Nabucodonosor . RH 8 febbraio1881

In mezzo a questo euforico banchetto offerto da Belsasar si trovava un testimone. In quell'occasione un angelo tracciò quei segni misteriosi sulla parete del palazzo di fronte ai presenti.

Ellen G. White 1888 - Materials 517

Daniele nella fossa dei leoni

Daniele pregava DIO tre volte al giorno. Satana, si adira al suono di una fervente preghiera, perché sa di essere sconfitto. Daniele era il preferito tra i principi e i governatori per il suo eccellente spirito, e gli angeli caduti temevano che la sua influenza potesse indebolire il controllo che essi esercitavano sui governanti del regno. Gli angeli maligni accusatori suscitarono l'invidia e la gelosia dei governatori, che iniziarono a sorvegliare Daniele per cercare di trovare qualche difetto in lui e poterlo riferire al re, ma fallirono nel loro intento.

Allora questi agenti di Satana, cercarono di distruggerlo usando come espediente la sua fedeltà al Dio degli ebrei. Gli angeli maligni progettarono un piano, e i loro agenti umani lo realizzarono. Il re non conosceva la trappola che si stava preparando per Daniele.

Anche dopo aver udito l'editto del re, Daniele continuò a pregare Dio con le "finestre aperte della sua cameretta". Considerava la sua comunione con Dio così importante che era disposto a sacrificare la sua vita. E proprio a causa delle sue preghiere, egli fu gettato nella fossa dei leoni. Gli angeli del male sembravano compiere i loro propositi, ma Daniele continuò a pregare anche nella fossa dei leoni. Il Signore si è forse dimenticato di lui? No! Gesù, il Comandante degli eserciti del cielo inviò il suo angelo per chiudere la bocca dei leoni affamati, affinché non danneggiassero l'uomo di Dio. Il terribile fosso divenne un luogo di pace. Il re presenziò al miracolo, e ordinò che il profeta fosse tirato fuori dalla fossa e onorato. Satana e i suoi accoliti furono sconfitti e grandemente infuriati; e gli agenti umani che Satana aveva usato ebbero la stessa sorte che avevano pianificato per Daniele. 4bSG 85-86

Gabriele è inviato a spiegare la visione di Daniele 8

Poco dopo la caduta di Babilonia, mentre Daniele stava meditando sulle profezie di Isaia e di Geremia chiedendo a Dio una comprensione dei tempi, gli fu data una serie di visioni sull'ascesa e la caduta dei regni. Insieme alla prima visione, com'è registrato nel settimo capitolo del libro di Daniele, fu data un'interpretazione, ma non tutto fu chiaro al profeta. Riguardo all'esperienza del momento egli scrisse: "Quanto a me, Daniele, i miei pensieri mi spaventarono molto, e mutai di colore; ma serbai la cosa nel cuore". Daniele 7:28

Attraverso un'altra visione gli fu data maggior luce riguardo gli avvenimenti del futuro, e alla fine di questa visione Daniele udì "un santo che parlava e un altro dei santi domandò a quello che parlava: "fino a quando durerà la visione"? La risposta che gli venne data fu: "Fino a 2300 giorni; poi il santuario sarà purificato". Questa risposta provocò in Daniele grande perplessità. Con fervore, chiese di poter conoscere il significato della visione, ma non riusciva a capire la relazione tra la schiavitù durata settant'anni, predetta da Geremia, e i 2300 anni, come udì in visione, di cui parlava l'angelo, in seguito ai quali il santuario celeste sarebbe stato purificato. L'angelo Gabriele gli diede un'interpretazione parziale, ma quando il profeta udì le parole: "La visione...durerà ancora molti giorni", egli svenne.

Il profeta Daniele, nonostante fosse molto preoccupato per la situazione d'Israele, continuò a studiare le profezie di Geremia. Queste erano molto chiare... Con una fede fondata sulla sicura parola profetica, Daniele pregò il Signore che queste promesse si compissero rapidamente. PK 553, 554.

Mentre Daniele continuava a pregare, l', angelo Gabriele ascese e discese velocemente dalle coorti celesti per potergli confermare che la sua preghiera era stata ascoltata ed esaudita. Quest'angelo potente era stato inviato per dargli intendimento, per aprire davanti a lui i misteri dei secoli futuri. Daniele desiderava ferventemente conoscere e capire la verità, e immediatamente fu posto in comunicazione col messaggero celeste. RH 8 febbraio, 1881.

Ancor prima che [Daniele] finisse di supplicare Dio, Gabriele apparve di nuovo davanti a lui un'altra volta. L'angelo fece riferimento alla visione che gli era stata data prima della morte di Belsasar e della caduta di Babilonia, e gli diede dei dettagli riguardo al periodo delle settanta settimane. RH 21 marzo 1907.

La lotta per il controllo sui re di Persia

Gli agenti celesti devono lottare contro gli ostacoli prima che i propositi di Dio si compiano a suo tempo. Infatti, il re di Persia era dominato dal più potente di tutti gli angeli malvagi. Come Faraone, rifiutava di obbedire alla parola del Signore. Gabriele dichiarò: Egli [Satana] mi ha resistito 21 giorni mediante le sue accuse contro i giudei. Ma Michael venne in aiuto, e poi rimase con i re di Persia, mantenendo sotto controllo i poteri, dando buoni consigli in opposizione ai consigli del male. 4BC 1173.

Il monarca persiano aveva resistito all'influsso dello Spirito di Dio durante le tre settimane nelle quali Daniele stava digiunando e pregando, ma il principe del cielo, l', Arcangelo Michael, fu inviato a toccare il cuore dell'ostinato re, affinchè prendesse una decisione per rispondere alle preghiere di Daniele. Non fu un altro personaggio, ma fu lo stesso Figlio di Dio che apparve a Daniele. La sua descrizione è simile a quella che l'apostolo Giovanni fa di Cristo quando gli apparve sull'isola di Patmos. Accompagnato da un altro messaggero celeste, venne a rivelargli cosa sarebbe accaduto negli ultimi tempi. RH - 8 febbraio 1881

Daniele non poteva guardare il volto dell'angelo senza perdere le forze e svenire. Allora l'angelo si avvicinò a lui lo sostenne e lo rimise in piedi, ma ancora una volta egli perse le sue forze. Finalmente l'angelo si avvicinò con apparenze umane affinché Daniele potesse sopportare la sua presenza. 2MR 348.

Finalmente la vittoria fu ottenuta, e le forze del nemico furono mantenute sotto controllo tutti i giorni del governo di Ciro, il quale regnò per sette anni, e tutti i giorni del regno di suo figlio Cambise, che regnò circa sette anni e mezzo. RH 5 dicembre 1907.

Il secondo Tempio

Il secondo tempio non uguagliava il primo in magnificenza, né fu santificato dalle manifestazioni della presenza divina che si videro quando fu inaugurato il primo tempio. Non vi fu alcuna manifestazione di potere soprannaturale per segnalare la sua dedicazione. Nessuna nuvola di gloria fu vista riempire il santuario appena eretto. Nessun fuoco dal cielo scese per consumare il sacrificio sull'altare. La Shekinah, o presenza di Dio, non dimorava più tra i cherubini del luogo santissimo. L'arca, il propiziatorio e le tavole della testimonianza non si trovavano più lì. Nessun segno dal cielo fece conoscere la volontà di Jehovah al sacerdote officiante. PK 596,597

Esdra

I figli della cattività che erano ritornati con Esdra "offrirono... olocausti al Dio d'Israele" (Esdra 3:3) in offerta per il peccato e come segno di gratitudine per la protezione ricevuta dai santi angeli durante il loro viaggio. PK 619

Nehemia

Neemia aspettò per quattro mesi il momento opportuno per presentare la sua richiesta al re. Sebbene in questo periodo il suo cuore fosse colmo di tristezza, si sforzò di avere un aspetto sereno in presenza del sovrano. Nelle sale sontuose e imponenti del palazzo tutti dovevano avere l'aria felice. Sul viso di questi servitori del re non doveva trapelare nulla. Ma quando rimaneva solo, lontano da sguardi indiscreti, Neemia si sentiva protetto da Dio e dai suoi santi angeli che ascoltavano le sue preghiere, le sue confessioni e le sue lacrime. PK 630.

Le visioni di Zaccaria

"Poi alzai gli occhi ed ecco, vidi quattro corna. Domandai all', angelo che parlava con me: Che cosa sono queste? Ed egli: Sono le corna che hanno disperso Giuda, Israele e Gerusalemme. Poi il Signore mi fece vedere quattro operai. Domandai: «Che cosa vengono a fare costoro? Mi rispose: Le corna hanno disperso Giuda a tal segno che nessuno osa più alzare la testa e costoro vengono a demolire e abbattere le corna delle nazioni che cozzano contro il paese di Giuda per disperderlo... Zaccaria :1-18-21

...Alzai gli occhi ed ecco un uomo con una corda in mano per misurare. Gli domandai: Dove vai? Ed egli: Vado a misurare Gerusalemme per vedere qual è la sua larghezza e qual è la sua lunghezza. Allora l', angelo che parlava con me uscì e incontrò un altro angelo che gli disse: Corri, vai a parlare a quel giovane e digli: Gerusalemme sarà priva di mura, per la moltitudine di uomini e di animali che dovrà accogliere. Io stesso - parola del Signore - le farò da muro di fuoco all', intorno e sarò una gloria in mezzo ad essa". Zaccaria :2-1-4, RH 26 dicembre 1907.

La visione di Giosuè e l'angelo

La scena di Satana come accusatore fu presentata davanti al profeta. Mi mostrò il sommo sacerdote Giosuè in piedi davanti all'angelo del Signore, e Satana che stava alla sua destra per accusarlo" RH 22 agosto 1893.

La profezia di Zaccaria illustra in modo incisivo e impressionante l'opera di Satana e quella di Cristo, come pure la potenza del nostro Mediatore per vincere l'accusatore del suo popolo. In una santa visione il profeta vede il sommo sacerdote Giosuè "vestito di vestiti sudici, in piedi davanti all'angelo del Signore, mentre invoca la clemenza divina a favore del suo popolo che è in uno stato di profonda afflizione. Satana stava alla sua destra per opporglisi.

Israele, dato che era stato scelto per conservare sulla terra la conoscenza di Dio, fin dal principio della sua esistenza come nazione, era stato il bersaglio dell'inimicizia di Satana il quale aveva deciso di distruggerlo. Finché gli israeliti rimanevano ubbidienti a Dio, Satana non poteva far loro nessun male, perciò aveva messo in opera tutta la sua forza e tutta la sua abilità per indurli a peccare. Irretiti dalle sue tentazioni, essi avevano trasgredito la legge divina e così si erano separati dalla sorgente del loro vigore, ed erano diventati preda dei loro nemici pagani. Deportati in Babilonia, vi rimasero per molti anni. L'Eterno però non li abbandonò e provvide a mandar loro dei profeti per rimproverarli e ammonirli. Il popolo fu ricondotto alla consapevolezza della propria colpa, si umiliò nel cospetto di Dio e si convertì a lui con sincero pentimento. Il Signore, allora, mandò dei messaggeri di conforto, dichiarando che lo avrebbe liberato e reintegrato nel suo favore. Satana però era deciso a impedire proprio questo. Un residuo d'Israele era già ritornato nel suo paese e Satana cercava di incitare le nazioni pagane, che erano suoi agenti, ad annientare completamente Israele.

Il sommo sacerdote (Giosué) non può difendere né se stesso né il suo popolo dalle accuse del Maligno. Non pretende che Israele sia esente da colpa e, vestito di abiti sporchi, simbolo del peccato, che egli indossa in qualità di suo rappresentante, sta di fronte all'Angelo, confessando i peccati degli israeliti, ma sottolineando anche il loro pentimento, la loro umiliazione e facendo assegnamento sulla compassione di un Redentore che perdona il peccato, e chiedendo con fede l'adempimento delle promesse di Dio.

Allora l', Angelo, che è Cristo in persona, il Salvatore dei peccatori, riduce al silenzio l', accusatore del suo popolo, dichiarando: "Ti sgridi il Signore, o Satana, ti sgridi il Signore che ha scelto Gerusalemme! Non è questo un tizzone strappato al fuoco?" (Zaccaria 3:2). Israele era rimasto a lungo nella fornace dell'afflizione. A causa dei suoi peccati era stato quasi del tutto consumato dalla fiamma che Satana e i suoi accoliti avevano accesa per distruggerlo; ma Dio aveva steso la sua mano per metterlo in salvo. In seguito al suo pentimento e alla sua umiliazione, il pietoso Salvatore non abbandonerà il suo popolo al crudele potere dei pagani. "Egli non spezzerà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante" (Isaia 42:3).

Accettata l'intercessione di Giosuè, viene dato l'ordine: "Levategli di dosso i vestiti sudici!" E l'angelo dice a Giosuè: "Guarda, io ti ho tolto di dosso la tua iniquità, e ti ho vestito di abiti magnifici". "E quelli gli posero in capo una tiara pura e gli misero delle vesti". (Zaccaria 3:4-5)

I suoi peccati e quelli del suo popolo furono perdonati e Israele venne rivestito di "abiti magnifici": la giustizia di Cristo imputata. La tiara posta sul capo di Giosuè era simile a quella usata dai sacerdoti e recava l'iscrizione: "Santità all'Eterno", nel senso che, nonostante le passate trasgressioni, egli era abilitato a servire al cospetto di Dio nel suo Santuario.

Dopo una così solenne investitura alla dignità sacerdotale, l'Angelo disse: "Così parla il Signore degli eserciti: Se tu cammini nelle mie vie, e osservi quello che t'ho comandato, anche tu governerai la mia casa e custodirai i miei cortili, e io ti darò libero accesso fra quelli che stanno qui davanti a me". (Zaccaria 3:7) Egli, (Giosuè) sarebbe stato onorato come giudice o capo del tempio e di tutti i suoi servizi, avrebbe camminato in mezzo agli angeli accompagnatori, in questa vita, e alla fine si sarebbe unito alla moltitudine glorificata che circonderà il trono di Dio. 5 T 467-469

Questa promessa è stata data a tutti coloro, che hanno fede in Dio. Lettore, accetta questa meravigliosa promessa, perché non è l'uomo che vi parla ma Dio. " Così dice l'Eterno degli eserciti: Se tu cammini nelle mie vie, e osservi quello che t'ho comandato, anche tu governerai la mia casa e custodirai i miei cortili, e io ti darò libero accesso fra quelli che stanno qui davanti a me" (Zaccaria 3:7).

Tra coloro che ci circondano, vi sono le moltitudini del nemico che cercano di dividere il popolo di Dio, e gli eserciti celesti , migliaia e decine di migliaia che proteggono e vegliano sul tentato popolo di Dio, incoraggiandolo e fortificandolo: questi sono coloro che ci circondano. E il Signore dice ai Suoi fedeli: "Dovete camminare insieme a loro, non sarete vinti dal potere delle tenebre. Starete davanti a me, alla presenza dei santi Angeli, che sono inviati per ministrare coloro che erediteranno la salvezza". RH 30 aprile 1901

La visione del Candelabro e i due alberi d'ulivo

La visione di Zaccaria riguardo a Giosuè e l'Angelo, ebbe come proposito di incoraggiare e rinfrancare, con questa testimonianza personale, il sommo sacerdote e tutto il popolo di Dio. Subito dopo, il profeta ricevette un'altra testimonianza personale, in questo caso diretta a Zorobabele. "L', angelo che parlava con me tornò" dichiara Zaccaria, " mi svegliò di nuovo, come un uomo che è svegliato dal sonno, e mi disse: Che cosa vedi? E io risposi: "Vedo un candelabro tutto d'oro che ha in cima un vaso, su cui ci sono sette lampade con sette tubi per le sette lampade che stanno in cima. Vicino al candelabro stanno due ulivi, l'uno a destra del vaso, e l'altro alla sua sinistra" (Zaccaria 4:1-3). RH 16 gennaio 1908

Ed io risposi all'angelo: "Che cosa significano questi due ulivi che stanno alla destra e alla sinistra del candelabro"? Parlai di nuovo e gli dissi: Cosa significano i due rami d'ulivo che per mezzo dei due tubi d'oro versano l'olio d'oro? Egli mi rispose: «Questi sono i due unti che stanno presso il Signore di tutta la terra". (Zaccaria 4:11-14)

Gli unti che stanno davanti al Signore di tutta la terra occupano la posizione che ebbe Satana come cherubino protettore. Mediante gli esseri santi che circondano il suo trono, il Signore mantiene una comunicazione costante con gli abitanti della terra. RH 20 luglio 1897

Gli Angeli al tempo di Ester

La decisione del re Assuero contro gli ebrei fu ottenuta con falsi pretesti, tramite un falso rapporto su quel popolo particolare. Satana aveva ordito la trama per sbarazzare la terra da coloro che conservavano la conoscenza del vero Dio. Le sue macchinazioni, però, furono sventate da una contro-potenza che regna in mezzo ai figlioli degli uomini. Degli angeli che eccellono in forza, furono incaricati di proteggere il popolo di Dio, e così la cospirazione dei nemici ricadde sulle loro teste. 5T 450

Il giorno stesso della presunta distruzione degli ebrei, "I giudei si riunirono nelle loro città in tutte le province del re Assuero, per mettere le mani su quelli che cercavano la loro distruzione; e nessuno poteva resistergli, per la paura che cadde su tutti quanti i loro nemici". Angeli eccellenti in forza furono inviati da Dio per proteggere il Suo popolo mentre questi si organizzava per difendere la sua vita". Ester 9:2, 16.-PK 602.

Il Padre di Giovanni Battista

Zaccaria abitava nella "regione montuosa della Giudea", ma era andato a Gerusalemme a servire nel tempio per una settimana, un servizio che veniva richiesto due volte all'anno ai sacerdoti di ogni classe. Egli stava in piedi davanti all'altare d'oro nel luogo santo... All'improvviso si rese conto della presenza di un angelo che stava "in piedi alla destra dell'altare dei profumi". Questa posizione dell'angelo indicava intenzioni favorevoli, ma Zaccaria non vi dette importanza. Da molti anni pregava per la venuta del Redentore; ora il Signore gli mandava un messaggero per annunciargli che le sue preghiere stavano per essere esaudite: stentava a credere alla manifestazione di una così grande misericordia divina. Si sentì invaso da timore e dal senso della propria indegnità.

Ma l'angelo gli rivolse parole d'incoraggiamento: "Non temere Zaccaria, perché la tua preghiera è stata esaudita, e tua moglie Elisabetta ti partorirà un figlio e tu gli porrai nome Giovanni....e Zaccaria rispose all'angelo: Come conoscerò questo? Perché io sono vecchio e mia moglie è avanti nell'età".

Alla domanda di Zaccaria l'angelo rispose: "Io sono Gabriele, che sto davanti a Dio, e sono stato mandato a parlarti e annunziarti queste liete notizie". (Luca 1: 13, 18)

Cinquecento anni prima, Gabriele aveva fatto conoscere a Daniele il periodo profetico che si sarebbe concluso alla venuta di Cristo. La consapevolezza che la fine di questo periodo era vicino, incoraggiò Zaccaria a pregare perché questo evento avvenisse. E ora lo stesso messaggero era venuto per annunciare l'adempimento di questa profezia.

Le parole dell', angelo, "Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio" indicano il suo ruolo importante in cielo. Quando era venuto con un messaggio per Daniele, aveva detto: "Non c', è nessuno che si comporti valorosamente con me, tranne Mickael il vostro Principe." (Dan. 10:21)

Il Salvatore parla di Gabriele in Apocalisse dicendo che: "La rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli ha data per mostrare ai suoi servitori le cose che debbono avvenire in breve". (Apocalisse 1:1) L'angelo disse a Giovanni: "Io sono tuo conservo e dei tuoi fratelli i profeti. (Apocalisse 22:9).

E' bello sapere che è l'angelo che viene subito dopo il Figlio di Dio come rango, a essere stato scelto per rivelare i piani divini agli uomini peccatori. DA 97-99.

L', opera di Giovanni Battista fu predetta dall', angelo che visitò Zaccaria, nel tempio. "Non temere, Zaccaria, perché la tua preghiera è stata udita e tua moglie Elisabetta ti partorirà un figlio e tu gli porrai nome Giovanni e ... sarà pieno di Spirito Santo, ... e molti figli d'Israele ritorneranno al Signore loro Dio, ed egli andrà davanti a lui con lo spirito e la forza di Elia". RH-20 febbraio 1900.

L', angelo Gabriele diede particolari indicazioni ai genitori di Giovanni riguardo alla temperanza. Uno dei più eccelsi angeli del trono del cielo insegnò loro la riforma sanitaria. 2SP 43

Attraverso Giovanni Battista, Dio inviò un messaggero per preparare la via del Signore. Egli doveva dare al mondo una testimonianza incrollabile, rimproverando e denunciando il peccato. Annunciando la missione di Giovanni l', angelo disse: "Egli andrà davanti a lui [Cristo] con lo spirito e la forza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e dei ribelli alla saggezza dei giusti, per preparare per il Signore un popolo ben disposto ". RH-2 agosto 1898.